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IT101184 | Esame: immunoglobuline | nella norma. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: sottopopolazioni linfociarie | nella norma. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: IgG | positivo. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: anti-EBV | positivi. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: febbre | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: 38,5°C. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: 39°C. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: leucocitosi | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: 12,03 x 103 / mm3. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: 32,28 x 103 / mm3. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: trombocitosi | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: 538 x 103 / mm3. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: 732 x 103 / mm3. [\MULTI_ANSWER]
2) dalla data unknown:
in contemporanea: 806 x 103 / mm3. [\MULTI_ANSWER]
3) dalla data unknown:
in contemporanea: 794 x 103 / mm3. [\MULTI_ANSWER]
4) dalla data unknown:
in contemporanea: 727 x 103 / mm3. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: peso | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: 19 mm/sedim. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: 36 mm/sedim. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: EBV-DNA | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: positivo. [\MULTI_ANSWER]
in contemporanea: 20,4x106 copie/ml. [\MULTI_ANSWER]
in contemporanea: negativo. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: positività. [\MULTI_ANSWER]
in contemporanea: 1,83x106copie/ml. [\MULTI_ANSWER]
in contemporanea: 6,72x103copie/ml. [\MULTI_ANSWER]
2) dalla data unknown:
in contemporanea: positivo. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: PLT | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: 735 x 103 / mm3. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: 679 x 103 / mm3. | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: TCR | non disponibile | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: CMVDNA | non disponibile | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: Pseudomonas | non disponibile | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: CMV | non disponibile | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: galattomannano | non disponibile | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: IgA | non disponibile | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101184 | Esame: Enterococcus | non disponibile | 7 | B.M., bambino caucasico di 11 mesi, giunto all’osservazione nel febbraio 2011 per porpora di n.d.d. e febbre (38,5°C) da 3 giorni. Secondogenito di famiglia con basso livello socio-economico e con anamnesi remota e familiare negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo stato di abbattimento, cute pallida, presenza di petecchie diffuse al tronco, iperemia intensa del faringe e rinite sierosa. Gli esami eseguiti mostravano lieve leucocitosi (12,03 x 103 / mm3), lieve linfocitosi relativa (57%), lieve trombocitosi (538 x 103 / mm3) divenuta moderata durante il ricovero (826 x 103 / mm3), VES mossa (19 mm/sedim; v.n.<10), anticorpi IgG anti-Epstein Barr Virus positivi (VCAIgG> 750 U/ml; negativi i VCA-IgM e gli EBNA-IgG), EBV-DNA positivo in saliva (20,4x106 copie/ml) e negativo nel sangue, moderata leucocituria (500 leucociti/ micrl); nella norma PT e PTT, PCR, indici epato-renali, tampone faringeo, urinocoltura e altre ricerche virologiche. L’esame morfologico del sangue periferico confermava la trombocitosi, senza altre alterazioni degne di nota. Alla dimissione sono stati programmati controlli post-ricovero per la persistenza di trombocitosi (PLT: 735 x 103 / mm3). All’età di 16 mesi, nuovo ricovero per febbre (39°C) e stato di abbattimento. All’EO cute pallida, faringe iperemico, fegato e milza palpabili a 2 cm dall’arco costale, edema periorbitario sinistro e ferita lacero-contusa suppurata in regione frontale, suturata 5 giorni prima in PSP, ove erano stati adottati, tuttavia, gli adeguati protocolli comuni (sutura in ambiente sterile e terapia antibiotica domiciliare con amoxicillina-ac.clavulanico). Dagli esami risultava moderata leucocitosi (32,28 x 103 / mm3), neutrofilia (62,9%), moderata trombocitosi (732 x 103 / mm3), indici di flogosi aumentati (VES: 36 mm/sedim, PCR: 6,26 mg/dl) ed incremento delle GOT (66 UI/dl); nella norma gli altri indici epato-renali, immunoglobuline e sottopopolazioni linfocitarie. L’esame colturale della ferita risultava positivo per Staphilococcus epidermidis, resistente ad amoxicillina-ac.clavulanico e sensibile alle cefalosporine. Gli esami virologici indicavano positività dell’EBV-DNA sia in saliva (1,83x106copie/ml) che nel sangue (6,72x103copie/ml). Le condizioni cliniche del bambino miglioravano prontamente dopo adeguato courettage della FLC e terapia antibiotica con ceftriaxone. Alla dimissione persisteva, tuttavia, moderata trombocitosi (806 x 103 / mm3). Dopo 20 giorni al controllo post-ricovero il bambino presentava gastroenterite acuta (con Rotavirus positivo nelle feci) e persistente trombocitosi (794 x 103 / mm3). Dopo 2 mesi circa, in seguito a nuovo accesso al Pronto Soccorso Pediatrico per gastro-enterite, gli esami ematici evidenziavano il protrarsi della trombocitosi (727 x 103 / mm3), rilevata anche a distanza di circa 1 mese in occasione di controllo in regime di Day-Hospital (PLT: 679 x 103 / mm3; Ab IgG anti-EBV ed EBNA positivi; EBV-DNA positivo in saliva ed urine).
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IT101191 | Esame: leucocituria | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: 1410 copie/100000. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: 294 copie/100000. [\MULTI_ANSWER]
2) dalla data unknown:
in contemporanea: 80 copie/100000. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: piastrine | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: CPK | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: mioglobina | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: AST | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: PCR | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: Hb | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: ecocardiogramma | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: TC | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: Emocolture | negative. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: E.Faecalis | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: IgG | 720 mg/dL. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: Rotavirus | 29 mg/dL. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: linfocitosi | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: VCAIgG | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: VCA-IgM | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: EBNA | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: PT | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: PTT | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: urinocoltura | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: neutrofilia | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: GOT | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: immunoglobuline | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: sottopopolazioni linfociarie | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: anti-EBV | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: febbre | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: leucocitosi | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: trombocitosi | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: PLT | non disponibile | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: TCR | 7.8x10^6/kg. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: CMVDNA | 920 copie/mmc. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: peso | 40 kg. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: Pseudomonas | positività. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: CMV | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: positiva. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: negativi o debolmente positivi. [\MULTI_ANSWER]
2) dalla data unknown:
in contemporanea: >500 copie/mL. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: EBV-DNA | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: positiva. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: 250000 copie/mL. [\MULTI_ANSWER]
2) dalla data unknown:
in contemporanea: 130000 copie/mL. [\MULTI_ANSWER]
in contemporanea: 60000 copie/mL. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: galattomannano | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: negativi o debolmente positivi. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: negative. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: IgA | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: negativi o debolmente positivi. [\MULTI_ANSWER]
1) dalla data unknown:
in contemporanea: 50000 copie/mL. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT101191 | Esame: Enterococcus | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: positività. [\MULTI_ANSWER]
in contemporanea: positività. | 7 | AAMC, 18 anni, paziente venezuelana giunta presso il nostro Centro per LAM M1-M2, SNC negativa, esordita 9 mesi prima. Protocollo di I linea BFM 2004 (7+3) induzione e re induzione senza ottenimento di RC. Protocollo di II linea costituito da 3 cicli di CLOVE con porta la paziente in RC. In assenza di un donatore compatibile la paziente viene sottoposta a trapianto allogenico aploidentico da padre. Coppia donor/recipient: positiva per sierologia CMV e EBV. Regime di condizionamento: Busulfano- Thiotepa-Fludarabina e ATG. La paziente riceve 7.6x10^6 CD34+/Kg di peso. Profilassi GVHD con EDX 50 mg/kg ai giorni +3 e +4 per eccesso di cellule TCR/+(7.8x10^6/kg). In giornata +6 febbre, in giornata +13 episodio di insufficienza respiratoria acuta. TC polmonare: fenomeni flogistici con estesa consolidazione al lobo inferiore sinistro e superiore sospetto per infezione batterica o fungina. Terapia: ossigenoterapia a alti flussi, terapia antibiotica e antifungina. In giornata +20 sfebbramento: nei giorni successivi miglioramento radiologico. Nel corso del ricovero si è assistito a calo ponderale severo (da 56 a 43 kg) con massiva deplezione masse muscolari e a mucosite di grado III-IV persistente. Dimissione in giornata +56. Emocolture, galattomannano e monitoraggio di EBV, Adenovirus e CMV eseguito con tecnica di biologia molecolare durante tutto il ricovero sono risultati negativi o debolmente positivi (valore massimo CMVDNA 920 copie/mmc). A domicilio persistenza di febbricola, mucosite e tosse catarrale, nonostante l’evidenza di miglioramento del quadro radiologico. In giornata +70 la paziente viene ricoverata per febbre, decadimento delle condizioni generali e ulteriore calo ponderale (peso 40 kg). Al momento del ricovero galattomannano e emocolture negative, CMV DNA positivo >500 copie/mL, Adenovirus DNA 50000 copie/mL, EBV DNA su siero 250000 copie/mL, 1410 copie/100000 leucociti, IgG 720 mg/dL, IgA 52 mg/dL e le IgM 29 mg/dL. Viene instaurata terapia antibiotica, antifungina e antivirale con Ganciclovir. Viene eseguito un ciclo di terapia con Rituximab 375 mg/mq, con progressiva riduzione della viremia EBV: 130000 copie/mL, 294 copie/100000 leucociti successivamente 60000 copie/mL e 80 copie/100000 leucociti. Le indagini radiologiche mostrano un peggioramento del quadro polmonare con aree di estesa consolidazione al lobo inferiore e medio di sinistra e superiore di destra con la necessità di ricorrere a NIV per ottenere saturazione di ossigeno adeguata. Per la progressiva compromissione della dinamica respiratoria la paziente viene trasferita in UTI e sottoposta a broncoscopia e biopsia polmonare. Gli esami colturali mostrano positività per Enterococcus Faecium e Pseudomonas Aeruginosa su BAL, Enterococcus Faecium su biopsia polmonare. In giornata +115 la paziente decede per estensione massiva dell’impegno polmonare e arresto cardiocircolatorio. L’esame istologico della biopsia polmonare definisce la diagnosi di PTLD polimorfo monotipico monoclonale, EBV+.
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IT102056 | Esame: leucocituria | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: piastrine | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: CPK | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: mioglobina | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: AST | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: PCR | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: Hb | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: ecocardiogramma | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: TC | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: Emocolture | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: E.Faecalis | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: IgG | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: Rotavirus | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: linfocitosi | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: VCAIgG | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: VCA-IgM | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: EBNA | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: PT | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: PTT | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: urinocoltura | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: GOT | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: immunoglobuline | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: sottopopolazioni linfociarie | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: anti-EBV | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: febbre | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: leucocitosi | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: trombocitosi | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: peso | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: EBV-DNA | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: PLT | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: TCR | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: CMVDNA | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: Pseudomonas | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: CMV | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: galattomannano | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: IgA | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: Enterococcus | non disponibile | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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IT102056 | Esame: neutrofilia | Risultato:
0) dalla data unknown:
in contemporanea: 38°C. [\MULTI_ANSWER]
in contemporanea: 39,5°C. | 7 | Donna - aa. 30
Anamnesi Patologica
Asportazione di cisti dermoide dell’ovaio destro all’età di circa 20 anni.
Esordio della malattia attuale
Dolore addominale, vomito biliare, febbre. Ricovero d’urgenza nel nostro reparto con diagnosi di addome acuto.
Esame obiettivo
Paziente sofferente per dolore addominale, febbrile (38°C ascellare, 39,5°C rettale), tachicardica. Addome poco trattabile per contrattura muscolare di parete, soprattutto nel quadrante inferiore destro, dove la dolorabilità è particolarmente accentuata e dove sembra di palpare tumefazione a limiti indistinti. Forte dolorabilità del Douglas all’esplorazione rettale. Un’ecografia addominale non è contributiva. Espletati i consueti esami preoperatori (leucocitosi neutrofila) si conferma la diagnosi di addome acuto da presumibile appendicite acuta (ascesso appendicolare?) e in alternativa da possibile torsione ovarica destra.
Si procede a intervento chirurgico.
Intervento
Open - laparoscopy ombelicale (Hasson trocar).
Induzione di pneumoperitoneo CO2 - 12 mm Hg. Esplorazione della cavità peritoneale: si reperta grossa formazione grossolanamente sferica di circa 10 cm di diametro, che sostituisce in pratica l’ovaio di destra e aderisce al peritoneo parietale, al cieco, all’appendice e ai vasi iliaci. Nessuna altra constatazione patologica. Lisi delle aderenze e liberazione del cieco e dell’appendice che appaiono normali. Distacco della massa dai vasi iliaci e identificazione dell’uretere. Interruzione della tuba e dei vasi ovarici (bisturi armonico). Applicazione di clip su moncone tubarico residuo. Liberazione completa della massa, che è estratta in bag. Controllo dell’emostasi, lavaggio e toilette del cavo addominale. Evacuazione della CO2. Sutura degli accessi.
Anatomia Patologica
Macroscopia - La massa di circa 10 cm ha colorito bluastro e al taglio si rivela di struttura cistica a parete ispessita e a contenuto liquido, denso, ematico. L’ovaio è ridotto a scarsi residui con altre cisti contenenti liquido chiaro.
Microscopia - Nelle sezioni istologiche eseguite previo adeguato, ampio campionamento la formazione cistica maggiore, a contenuto ematico, risulta rivestita internamente da più strati di elementi ad ampio citoplasma eosinofilo di tipo luteinico; le altre cisti minori sono di tipo follicolare.
Diagnosi: Ovaio con corpo luteo emorragico e cisti follicolari corticali
Decorso post-operatorio regolare con dimissione dopo pochi giorni.
Follow-up e outcome senza particolarità degne di rilievo.
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