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S, s, prtali, prtali! |
SILVIA SETTALA, =sorridendo con un'aria misteriosa.= |
Anch'io domani avr un dono. |
LUCIO SETTALA. |
Da chi? |
SILVIA SETTALA. |
Dal maestro. |
LUCIO SETTALA. |
Che dono? |
SILVIA SETTALA. |
Vedrai. |
LUCIO SETTALA, =con un moto d'allegrezza.= |
Tu anche vedrai quante belle cose mi ha portate Cosimo: stoffe, profumi, |
armi, scarabei.... |
COSIMO DALBO. |
Amuleti contro ogni male, talismani per la felicit. Sul Gebel-el-Tair, |
in un convento copto, ho trovato il pi virtuoso degli scarabei. Il |
monaco mi narr una lunga storia di un cenobita che, al tempo delle |
prime persecuzioni, essendosi rifugiato in un ipogeo, vi trov una |
mummia e la trasse fuori dal suo viluppo di balsami e la rianim. E la |
mummia risuscitata con le sue labbra dipinte gli fece il racconto della |
sua antica vita, ch'era stata un tessuto di felicit. Infine, come il |
cenobita voleva convertirla, ella prefer di ricoricarsi nei suoi |
balsami; ma prima gli don lo scarabeo preservatore. Dirvi l'uso che ne |
fu fatto dal solitario e le vicende per cui scese a traverso i secoli |
nelle mani del buon copto, sarebbe troppo lungo. Certo, non ve n' in |
tutto l'Egitto uno pi virtuoso. Eccolo. Ve l'offro; l'offro a entrambi. |
=Egli presenta l'amuleto a= SILVIA, =che l'osserva attentamente e poi lo |
porge a= LUCIO, =con un baleno negli occhi.= |
SILVIA SETTALA. |
Com' azzurro! pi splendido d'una turchese. Guarda. |
COSIMO DALBO. |
Il copto mi disse: "Piccolo come una gemma, grande come un destino!" |
LUCIO =volge la pietra mistica tra le dita che gli tremano un poco, |
smarritamente.= |
E addio, a domani. Bene vi sia! Felice sera! |
SILVIA SETTALA, =scegliendo dal mazzo una rosa e offrendogliela.= |
Ecco una rosa fresca in cambio dell'amuleto. Portatela a vostra madre. |
COSIMO DALBO. |
Grazie. A domani. |
=Rinnovati i saluti, esce.= |
SCENA QUARTA. |
=LUCIO SETTALA sorride con timidezza, volgendo ancora fra le dita lo |
scarabeo; mentre SILVIA mette le rose in una coppa. Entrambi, nel |
silenzio, sentono palpitare i loro cuori ansiosi. Il sole declinante |
indora la stanza. Pel vano delle finestre appare il cielo impallidito; |
San Miniato splende su l'altura; l'aria dolce, senza mutamento.= |
LUCIO SETTALA, =guardando all'aria, in ascolto, sommesso.= |
C' un'ape nella stanza. |
SILVIA SETTALA, =sollevando la faccia.= |
Un'ape? |
LUCIO SETTALA. |
S. Non senti? |
=Entrambi tendono l'orecchio al murmure.= |
SILVIA SETTALA. |
vero. |
LUCIO SETTALA. |
Forse l'hai portata tu, con le rose. |
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