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b'Q245624' | b'\n\nMerry-Joseph Blondel\n\nMerry-Joseph Blondel (Parigi, 25 luglio 1781 \xe2\x80\x93 Parigi, 12 giugno 1853) \xc3\xa8 stato un pittore francese.Fu un abile decoratore e ritrattista, esponente del movimento neoclassico.\n\nBiografia\n\nMerry-Joseph Blondel era figlio del pittore Joseph-Armand Blondel, accademico di S. Luca, e di Marie-Genevi\xc3\xa8ve Marchand. All\'inizio i genitori lo indirizzarono alla carrera notarile, e all\'et\xc3\xa0 di 14 anni lo inviarono presso un notaio. Ma ben presto assecondarono la sua inclinazione e lo avviarono all\'attivit\xc3\xa0 artistica.Al termine di un iniziale apprendistato presso la manifattura di porcellane "Dihl et Guerchard", dove fu allievo di \xc3\x89tienne Charles Legnay, Blondel studi\xc3\xb2 pittura con Jean-Baptiste Regnault. Con l\'opera Enea porta suo padre Anchise vinse il Prix de Rome nel 1803.Soggiorn\xc3\xb2 quindi a Villa Medici per tre anni, dal 1809 al 1812, per poi ritornare a Parigi. Inizi\xc3\xb2 subito ad esporre al Salon, finch\xc3\xa9 nel 1817 vinse una medaglia d\'oro con il quadro Morte di Luigi XII.Con quest\'opera si apr\xc3\xac per Blondel un fertile periodo di decoratore. Dipinse infatti il Salone e la galleria di Diana al castello di Fontainebleau, il soffitto del Palazzo Brongniart, diversi soffitti al museo del Louvre (fra cui la celebre galleria di Apollo) e la sala delle assemblee al Palais du Luxembourg (il Senato). La serie di Psiche di Joseph Dufour fu tratta nel 1815 dai suoi disegni.Fu amico di Charles Percier, architetto e decoratore, uno dei principali ideatori e rappresentanti dello "stile impero", e ne fece il ritratto, una prima volta nel 1839, poi, su ordinazione del re Luigi Filippo nel 1840, una versione pi\xc3\xb9 grande per il Museo storico di Versailles. Lasci\xc3\xb2 cos\xc3\xac una delle rare immagini di Percier, assieme a quella dipinta da Robert Lef\xc3\xa8vre.Dipinse inoltre Napoleone in visita al Palais Royal, oggi visibile nella sala dei passi perduti del Palais Royal, allora sede del Tribunat.Nel 1840 dipinse anche la serie dei sovrani in Terra santa: Riccardo cuor di leone, Raimondo IV di Tolosa, Jean de Joinville", etc. per la Sala detta "delle Crociate" nel Museo nazionale di Versailles e del Trianon.Colui del quale Ingres invidiava la tecnica e che fu anche ritratto dallo stesso Ingres non si pot\xc3\xa9 comunque sottrarre ai danni e agli sconvolgimenti del XX secolo modernista, che lo giudic\xc3\xb2 troppo diligente e noioso, troppo "primo della classe" per poterne apprezzare l\'opera. N\xc3\xa9 fu risparmiato al Louvre, dato che i tre comparti della sala "Henri II" furono deposti nel 1938 e sostituiti nel 1953 con una decorazione di Georges Braque, certamente bella, ma priva di qualsiasi rapporto con le altre decorazioni circostanti, e che un\'altra composizione di Blondel, La Francia vittoriosa a Bouvines, posta nella sala delle donazioni di Thiers, fu anch\'essa nascosta da un controsoffitto nel 1962 (tutt\'oggi visibile). Un terzo decoro a soffitto, nella sala delle donazioni Camondo, rappresentante La Francia riceve da Luigi XVIII la Carta Costituzionale, \xc3\xa8 stato occultato.Come molti suoi contemporanei, Blondel fu comunque toccato dallo spirito del romanticismo, dall\'espressione dello scatenarsi delle passioni e degli elementi naturali. Ma egli resta uno dei pi\xc3\xb9 rappresentativi artisti della pittura storica della prima met\xc3\xa0 del XIX secolo.Merry-Joseph Blondel fu eletto membro dell\'Accademia di Belle arti nel 1832 e quindi nominato professore alla Scuola di Belle arti di Parigi.Mor\xc3\xac a Parigi all\'et\xc3\xa0 di 72 anni, nel 1853.' | b'12857095529780016516' | 1,139 |
b'Q3762801' | b"\n\nGiancarlo Bartolini Salimbeni\n\nGiancarlo Bartolini Salimbeni (Firenze, 4 novembre 1916 \xe2\x80\x93 Roma, 17 gennaio 2000) \xc3\xa8 stato uno scenografo e costumista italiano.\n\nBiografia\n\nGiancarlo Bartolini Salimbeni comp\xc3\xac gli studi formativi fino alla laurea in Giurisprudenza (1940), anche se, fin dall'infanzia, il suo interesse prevalente era andato rivolgendosi verso il disegno e la pittura.Ancora studente realizz\xc3\xb2 scene e costumi per il teatro universitario del capoluogo toscano, lavorando contemporaneamente come illustratore di libri e periodici per ragazzi, con le principali case editrici del settore: Marzocco, Vallecchi, Bompiani.Negli anni Cinquanta cominci\xc3\xb2 a prendere contatti con il mondo del cinema, trasferendosi a Roma e finendo per creare scenografie e costumi di decine e decine di film, alcuni dei quali fanno parte della storia nazionale ed internazionale di quest' arte. Giancarlo Bartolini Salimbeni si dedic\xc3\xb2, con la sua maestria disegnativa, anche a creazioni per spettacoli e sceneggiati televisivi, dagli anni Cinquanta alla fine degli anni Ottanta del Novecento, operando con registi come Sandro Bolchi, Daniele D'Anza, Anton Giulio Majano, Alberto Negrin, solo per citare quelli pi\xc3\xb9 conosciuti.Insieme al cinema ed alla televisione, \xc3\xa8 doveroso citare anche gli allestimenti per importati teatri d'opera, dal San Carlo di Napoli alla Scala di Milano, dall'Opera di Stato di Vienna al Lyric Opera di Chicago, dalla Royal Opera House di Londra al Teatro dell'Opera di Philadelphia e al Teatro Colon di Buenos Aires, con all'interno la memorabile serie dei Falstaff diretti da Herbert von Karajan (1956-57-58).In parallelo, Giancarlo Bartolini Salimbeni continu\xc3\xb2 l'amata attivit\xc3\xa0 di pittore, tenendo mostre personali a Firenze, Milano, Roma, dal 1952, anno della prima personale presso la meneghina Galleria del Naviglio di Carlo Cardazzo, fino alle soglie del Terzo Millennio.\n\nCarriera\n\nGiancarlo Bartolini Salimbeni ha partecipato a 67 film curandone sia i costumi sia le scenografie. Si \xc3\xa8 dedicato soprattutto al genere peplum. Ha lavorato ripetutamente con i registi Vittorio Cottafavi, Mario Costa, Carlo Ludovico Bragaglia, Fernando Cerchio e Luigi Capuano. All'inizio della sua carriera ha lavorato anche con registi stranieri, tra gli altri i tedeschi Robert A. Stemmle (film Abbiamo vinto!, 1951) e Arthur Maria Rabenalt (La leggenda di Genoveffa, 1952), i francesi Pierre Billon (Il mercante di Venezia (Le marchand de Venise), 1953) e Bernard Borderie (Rocambole, 1963), e lo statunitense Robert Aldrich (film Sodoma e Gomorra, 1962). Nel 1971 ha ricevuto un Nastro d'argento alla migliore scenografia per il film Il giardino dei Finzi Contini con la regia di Vittorio De Sica." | b'15127602790504771755' | 847 |
b'Q983541' | b"\n\nManopakorn Nititada\n\nNomina a primo ministro\n\nRicevette l'incarico dopo il colpo di Stato noto come rivoluzione siamese del 1932, che costrinse il re Prajadhipok ad accettare la monarchia costituzionale. Avvocato di idee monarchiche, fu scelto dal partito unico Khana Ratsadon (Partito del Popolo) per essere stato istruito nel Regno Unito ai princ\xc3\xacpi costituzionali.\n\nScontro con la fazione progressista del partito unico\n\nNell'anno del suo mandato, la parte progressista del Khana Ratsadon, in particolare il suo leader Pridi Phanomyong, propose radicali cambiamenti che diffusero il panico tra i conservatori e i monarchici. Nell'aprile del 1933 Pridi present\xc3\xb2 una radicale riforma che prevedeva la nazionalizzazione delle terre, l'assegnazione delle terre stesse e sussidi ai contadini nonch\xc3\xa9 l'istituzione di un ente di previdenza sociale in favore delle fasce pi\xc3\xb9 povere. La reazione di Manopakorn fu di vietare l'appartenenza al Khana Ratsadon ai militari, cercando di creare una frattura all'interno del partito in funzione anti-progressista.Il disegno di legge fu alla fine bollato come comunista e respinto dal re e da Manopakorn, che fu investito di poteri dittatoriali dal sovrano ed emise leggi di gravit\xc3\xa0 eccezionale. Dispose lo scioglimento del parlamento e la sospensione della costituzione, fece approvare una legge anti-comunista che provoc\xc3\xb2 l'incarcerazione dell'intero Comitato Centrale del Partito Comunista del Siam, nonch\xc3\xa9 la censura e la chiusura di svariate pubblicazioni di sinistra. L'appartenenza ad un'organizzazione comunista divenne passibile di pene fino a 12 anni di reclusione.Il progetto di Pridi aveva anche spaccato la compagine di governo. Le vibranti proteste dei proprietari terrieri e della vecchia aristocrazia spinsero l'ala conservatrice del Partito Popolare a schierarsi apertamente contro la riforma. Tale spaccatura non si sarebbe pi\xc3\xb9 sanata fino al dopoguerra ed avrebbe visto le varie fazioni del partito combattersi con il progressivo indebolimento della fazione civile. Ritenendo controproducente incarcerare Pridi come comunista, Manopakorn fece in modo di rimandarlo con la moglie a Parigi assegnandogli una sostanziosa borsa di studio per continuare i suoi studi in Giurisprudenza.\n\nFine del mandato\n\nLa crescente influenza di Nititada, ormai allineato alle posizioni del re, e il dispotismo con cui stava imponendo il proprio volere allarmarono i vertici della fazione militare del Khana Ratsadon. I membri del partito si erano inoltre accorti dei movimenti in seno alla fazione monarchica dell'esercito, che tramava per la restaurazione dell'assolutismo monarchico. Il generale a capo del Khana Ratsadon Phahon Phonphayuhasena organizz\xc3\xb2 quindi il colpo di Stato che ebbe luogo senza spargimento di sangue il 20 giugno 1933. Phahon si auto-nomin\xc3\xb2 primo ministro, riattiv\xc3\xb2 la costituzione e costrinse il re ad accettare tali eventi e a perdonare Pridi, che fu richiamato dall'esilio a cui era stato costretto ed arriv\xc3\xb2 a Bangkok il 29 settembre 1933.Manopakorn, che fu il primo di una lunga serie di capi di governo thai deposti da colpi di Stato, fu messo agli arresti il giorno del golpe. Molti furono i cittadini che erano stati colpiti dalla durezza delle sue leggi liberticide a chiederne l'incriminazione, ma Phahon prefer\xc3\xac lasciarlo libero per non accrescere le frizioni esistenti tra la classe politica. Pochi mesi dopo, Manopakorn scelse la via dell'esilio e si stabil\xc3\xac a Penang, nella Malesia britannica, non lontano dai confini del Siam, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1948." | b'8252045571609330512' | 1,103 |
b'Q4659043' | b'\n\nVoci dall\'inferno\n\nSintesi\n\nPower inizia con una descrizione della risposta internazionale al genocidio armeno, e poi descrive i tentativi di Raphael Lemkin di fare pressione per l\'azione americana contro le atrocit\xc3\xa0 naziste in Europa. Poi descrive ulteriormente le difficolt\xc3\xa0 degli sforzi individuali per convincere gli americani e gli altri membri degli alleati della seconda guerra mondiale a riconoscere l\'Olocausto, che, spiega, sono state aggravate dalla centralit\xc3\xa0 della Seconda guerra mondiale e dall\'indifferenza antisemita. Continua a descrivere come Lemkin abbia portato il genocidio in prima linea nelle questioni di politica estera, portando alla Convenzione sul genocidio del 1948. Descrive le crescenti delusioni di Lemkin e il moltiplicarsi degli avversari fino alla sua morte nel 1959, quando il senatore William Proxmire e altri raccolsero l\'eredit\xc3\xa0. Lei mostra come il senatore Proxmire e il presidente Ronald Reagan hanno collaborato per ottenere il sostegno per la ratifica della convenzione sul genocidio. Nel resto del libro, si concentra principalmente sui singoli genocidi e sulla risposta degli Stati Uniti in Cambogia, Iraq, Bosnia, Ruanda e Kosovo.\n\nRecensioni\n\nMartin Woollacott ha recensito il libro, insieme con il libro We Did Nothing di Linda Polman, per The Guardian. Ha concluso: "Dobbiamo ancora capire come gli interventi post- torri Gemelle si rapportino a quelli precedenti. Ma c\'\xc3\xa8 un\'ironia evidente nel fatto che mentre in precedenza, come questi libri illustrano cos\xc3\xac chiaramente, spesso mancava la determinazione per affrontare crisi che la maggior parte delle persone concordava erano gravi, non ne mancava quando l\'amministrazione Bush si \xc3\xa8 mossa per affrontare una crisi su cui non c\'era alcun consenso globale".Stephen Holmes ha recensito il libro, insieme a War in a Time of Peace: Bush, Clinton and the Generals di David Halberstam, per il London Review of Books. Holmes ha scritto: "Porre fine alle atrocit\xc3\xa0 \xc3\xa8 una vittoria morale. Ma se la forza che interviene \xc3\xa8 incapace di tenere in patria il sostegno interno per la fase successiva, per ricostruire ci\xc3\xb2 che ha distrutto, la moralit\xc3\xa0 del suo intervento \xc3\xa8 nel migliore dei casi provvisoria. Se si potesse raggiungere la stabilit\xc3\xa0 politica rovesciando un dittatore corrotto o se le nazioni potessero essere costruite a colpi di arma da fuoco, il problema non sarebbe cos\xc3\xac urgente. I diritti umani non possono essere tutelati in modo affidabile senza un\'autorit\xc3\xa0 politica sostenuta a livello locale".Charles V. Pe\xc3\xb1a, allora affiliato al Cato Institute, ha recensito il libro per Reason, concludendo: "Questo \xc3\xa8 esattamente il punto del racconto avvincente di Power: L\'orrore e la tragedia del genocidio sono una questione morale che trascende l\'interesse nazionale. Ma per evitare un altro genocidio del Ruanda, anche gli Stati Uniti devono avere la saggezza di evitarne un\'altra battaglia di Mogadiscio".Laura Secor ha recensito il libro per The New York Times. Il libro \xc3\xa8 stato anche recensito in Publishers Weekly.' | b'10738518700446784205' | 906 |
b'Q9267' | b"\n\nLingua turkmena\n\nDistribuzione geografica\n\nSecondo Ethnologue, il turkmeno \xc3\xa8 parlato da 3,4 milioni di persone in Turkmenistan, da 2 milioni di persone in Iran e da 1,5 milioni in Afghanistan. La lingua \xc3\xa8 attestata anche in altri paesi dell'ex-Unione Sovietica, per un totale complessivo di 7,6 milioni di locutori.\n\nLingua ufficiale\n\nIl turkmeno \xc3\xa8 lingua ufficiale del Turkmenistan.\n\nSistema di scrittura\n\nA seconda dei paesi e delle epoche storiche, per la scrittura del turkmeno sono stati utilizzati l'alfabeto arabo, l'alfabeto cirillico e l'alfabeto latino.In origine la lingua era scritta con l'alfabeto arabo, tuttora utilizzato in Afghanistan ed Iran. In Turkmenistan la scrittura araba fu abbandonata in favore dall'alfabeto cirillico durante il periodo sovietico; dopo l'indipendenza, nel 1996 \xc3\xa8 stato ufficialmente adottato l'alfabeto latino simile a quello in uso per la lingua turca, dopo aver pianificato la lingua scritta basandosi sul dialetto Tekke.L'alfabeto latino utilizzato in Turkmenistan \xc3\xa8 composto da 30 lettere:Aa, Bb, \xc3\x87\xc3\xa7, Dd, Ee, \xc3\x84\xc3\xa4, Ff, Gg, Hh, Ii, Jj, \xc5\xbd\xc5\xbe, Kk, Ll, Mm, Nn, \xc5\x87\xc5\x88, Oo, \xc3\x96\xc3\xb6, Pp, Rr, Ss, \xc5\x9e\xc5\x9f, Tt, Uu, \xc3\x9c\xc3\xbc, Ww, Yy, \xc3\x9d\xc3\xbd, Zz.All'indomani dell'indipendenza del Turkmenistan, nel 1991, l'allora presidente della repubblica, Saparmyrat Ny\xc3\xbdazow, decise di sostituire l'alfabeto cirillico con quello latino. Nel 1993 venne realizzata una prima versione dell'alfabeto latino che utilizzava i simboli $ e \xc2\xa2 per la traslitterazione delle lettere \xd0\xa8 e \xd1\x88, i simboli \xc2\xa3 e \xc5\xbf per la traslitterazione di \xd0\x96 e \xd0\xb6, il simbolo \xc2\xa5 e la lettera \xc3\xbf per la traslitterazione di \xd0\x99 e \xd0\xb9, mentre per la trasiltterazione di \xd2\xa2 e \xd2\xa3 vennero impiegate le lettere \xc3\x91 e \xc3\xb1. Nel 1999, con lo Standard TDS 565, venne razionalizzato l'alfabeto sostituendo le lettere $, \xc2\xa2, \xc2\xa3, \xc5\xbf, \xc2\xa5, \xc3\xbf, \xc3\x91, \xc3\xb1 con le lettere \xc5\x9e, \xc5\x9f, \xc5\xbd, \xc5\xbe, \xc3\x9d, \xc3\xbd, \xc5\x87, \xc5\x88.L'alfabeto cirillico, introdotto nel 1940, \xc3\xa8 composto da 38 lettere:\xd0\x90\xd0\xb0, \xd0\x91\xd0\xb1, \xd0\x92\xd0\xb2, \xd0\x93\xd0\xb3, \xd0\x94\xd0\xb4, \xd0\x95\xd0\xb5, \xd0\x81\xd1\x91, \xd0\x96\xd0\xb6, \xd2\x96\xd2\x97, \xd0\x97\xd0\xb7, \xd0\x98\xd0\xb8, \xd0\x99\xd0\xb9, \xd0\x9a\xd0\xba, \xd0\x9b\xd0\xbb, \xd0\x9c\xd0\xbc, \xd0\x9d\xd0\xbd, \xd2\xa2\xd2\xa3, \xd0\x9e\xd0\xbe, \xd3\xa8\xd3\xa9, \xd0\x9f\xd0\xbf, \xd0\xa0\xd1\x80, \xd0\xa1\xd1\x81, \xd0\xa2\xd1\x82, \xd0\xa3\xd1\x83, \xd2\xae\xd2\xaf, \xd0\xa4\xd1\x84, \xd0\xa5\xd1\x85, (\xd0\xa6\xd1\x86), \xd0\xa7\xd1\x87, \xd0\xa8\xd1\x88, (\xd0\xa9\xd1\x89), (\xd0\xaa\xd1\x8a), \xd0\xab\xd1\x8b, (\xd0\xac\xd1\x8c), \xd0\xad\xd1\x8d, \xd3\x98\xd3\x99, \xd0\xae\xd1\x8e, \xd0\xaf\xd1\x8f.Le lettere \xd1\x86, \xd1\x89, \xd1\x8a, \xd1\x8c si trovano quasi solo nelle parole di origine russa." | b'6080061403854970607' | 1,316 |
b'Q1548453' | b"\n\nLa ragazza in vetrina\n\nTrama\n\nVincenzo, un giovane proveniente dalla provincia veneta, giunge in treno in una localit\xc3\xa0 mineraria dei Paesi Bassi con alcuni amici e va in un complesso di edifici in lamiera dove trovano riparo i minatori emigrati dall'Italia. Il luogo \xc3\xa8 inospitale, con pochi servizi e solo le brande dove dormire; l'unico spazio di ritrovo \xc3\xa8 un piccolo bar, dove tutti cercano di passare il tempo libero con il loro fardello di nostalgia.Il giorno dopo inizia il lavoro nella miniera di carbone, dove Vincenzo conosce Federico, un esperto minatore, anch'egli italiano, in Olanda gi\xc3\xa0 da alcuni anni; poche ore dopo tuttavia avviene un crollo ed i due, insieme a un altro minatore africano che resta immobilizzato sotto i detriti, rimangono imprigionati in una nicchia. Federico cerca di tranquillizzare il giovane collega e gli propone, una volta risaliti, di recarsi ad Amsterdam per un fine settimana di baldoria. Passati due giorni sottoterra, quando le speranze sembrano ormai perdute, i due vengono salvati.Vincenzo, traumatizzato da quanto ha vissuto, intende rientrare in Italia ma, per non mancare alla promessa fatta a Federico, acconsente ad accompagnarlo nella sua gita. Arrivati ad Amsterdam i due vanno nel quartiere a luci rosse alla ricerca di compagnia e sostano davanti alla vetrina di Else, una biondina che sembra incontrare i gusti di Vincenzo ma ella non intende seguirli per i due giorni programmati e allora Federico incarica Cori, un'altra prostituta, di trovare una ragazza all'amico.La serata si dipana tra locali, bevute e litigi tra Cori e Federico a causa della gelosia di lei, infastidita dal suo atteggiamento troppo confidenziale verso le altre donne, non riuscendo a trovare una ragazza per Vincenzo fino a quando Federico non crolla ubriaco. A quel punto Cori lo carica sulla macchina per portarlo al lago ma Vincenzo, non sentendosi di fare il terzo incomodo, resta ad Amsterdam con l'intenzione di andare a trovare Else prima di ripartire la sera stessa per l'Italia.Vincenzo si intrattiene non pensando pi\xc3\xb9 all'orario di partenza del treno e viene risvegliato dal suono delle campane; Else si offre di accompagnarlo in macchina alla stazione ma il treno \xc3\xa8 appena partito; Else gli offre quindi ospitalit\xc3\xa0 per il fine settimana nella sua casa vicino al mare. Durante la notte Else, dopo avergli fatto vedere le fotografie dei suoi familiari uccisi dai tedeschi durante l'occupazione, confida a Vincenzo che lui \xc3\xa8 il primo uomo che \xc3\xa8 stato invitato nella sua casa.Il mattino dopo i due si siedono davanti al mare; la ragazza gli chiede se \xc3\xa8 sposato ricevendo una risposta ironica; Else da quel momento cambia umore e, inspiegabilmente per Vincenzo, gli chiede di raggiungere Cori e Federico al lago. Una volta arrivati Federico ed Else fanno una gita in barca mentre Cori e Vincenzo rimangono a ballare nel locale fino a che un improvviso temporale non costringe i primi due a tornare indietro.Anche Vincenzo ed Else hanno uno scontro, al termine del quale lei riparte da sola con la macchina, costringendo Vincenzo a tornare ad Amsterdam in autobus, ed al rientro nel quartiere a luci rosse viene malmenata da uno spasimante che trova nella sua macchina la valigia dimenticata da Vincenzo che ancora non si vede. Arriva la sera ed Else, pensando che Vincenzo si trovi in stazione, corre a cercarlo trovandolo pochi minuti prima della partenza del treno; egli vorrebbe pagarle il fine settimana ma lei gli dice chiaramente che non vuole il denaro, rubandogli un bacio di addio.Il luned\xc3\xac, Federico e Vincenzo si ritrovano all'inizio del turno in miniera: Vincenzo ha rinunciato a rientrare in Italia.\n\nDivieti\n\nIl film, prima dell'uscita nelle sale cinematografiche, ebbe notevoli problemi con la censura fortemente influenzata dalla Democrazia Cristiana dell'epoca, la quale impose tagli (il film ebbe minutaggi diversi a seconda dei paesi in cui fu distribuito), modifiche ai dialoghi ed il divieto ai minori di 16 anni." | b'1607147159424083949' | 1,183 |
b'Q941085' | b'\n\nOlinto De Pretto\n\nOlinto De Pretto (Schio, 26 aprile 1857 \xe2\x80\x93 Schio, 16 marzo 1921) \xc3\xa8 stato un agronomo, imprenditore, geologo e fisico autodidatta italiano.Secondo Umberto Bartocci, un\'equivalenza tra massa ed energia sarebbe stata pubblicata dal De Pretto un anno prima di Einstein. Bartocci ritiene probabile che il lavoro di De Pretto sull\'argomento fosse noto a Michele Besso, amico e corrispondente di Einstein. Da qui l\'ipotesi che Einstein sia stato ispirato dalle idee di De Pretto. La tesi, ripresa anche dai seguaci di teorie del complotto, non trova alcun riscontro documentale e scientifico e si tratta di mera somiglianza formale, in quanto \xc2\xabDe Pretto riport\xc3\xb2 la formula della forza viva valida a quel tempo, che non era sinonimo dell\'energia cinetica bens\xc3\xac del suo doppio.\xc2\xbb [...] De Pretto, \xc2\xabse avesse inteso la formula relativa all\'energia cinetica del corpo in movimento, avrebbe scritto: E (energia cinetica)=mv\xc2\xb2/2; vale a dire la nota formula di fisica classica, che \xc3\xa8 totalmente diversa dalla mc\xc2\xb2\xc2\xbb\n\nBiografia\n\nLaureato in agraria, fu assistente alla Scuola di agricoltura di Milano e amministratore della societ\xc3\xa0 "Ing. Silvio De Pretto & C", fondata dal fratello Silvio nel 1885 e divenuta nel 1920 la De Pretto-Escher Wyss. Nel tempo libero si dedicava allo studio della fisica e della geologia. Mor\xc3\xac assassinato il 16 marzo 1921.\n\nStudi e ricerche geologiche\n\nNel 1888, a seguito delle sue ricerche col fratello Augusto, pubblic\xc3\xb2 il suo primo articolo: L\'influenza della crescita e del degrado delle montagne nello sviluppo dei ghiacciai. Appassionato di montagna, coi fratelli Augusto e Silvio nel 1892 fond\xc3\xb2 il Circolo Alpinistico Scledense di cui Silvio era presidente. Nel 1986 il Bollettino della Societ\xc3\xa0 Italiana di Geologia ripubblic\xc3\xb2 il suo articolo Il Degradamento delle montagne e la sua influenza sui ghiacciai.Nel 1898, il suo articolo intitolato Epoche glaciali e Teoria dell\'Orografia fu pubblicato sul Bollettino dl Club Alpino Italiano. Nel 1899 pubblic\xc3\xb2 Segni Geologici nei dintorni di Schio.\n\nCalore del nucleo terrestre\n\nNon esclude tuttavia, quale concausa, un effetto propriamente geologico: \xc2\xabTutto ci\xc3\xb2 senza voler punto escludere che il calore centrale terrestre possa attribuirsi, almeno in gran parte, ad una causa pi\xc3\xb9 remota, quale residuo cio\xc3\xa8, di quel periodo in cui la terra doveva essere liquida o gasosa.\xc2\xbb.\n\nOnorificenze\n\nNel 1906 De Pretto fu accolto quale membro della Accademia dei Lincei. Il suo direttore, Ernesto Mancini, che era anche membro della Royal Society di Londra, present\xc3\xb2 al comitato scientifico di questa organizzazione i documenti di De Pretto chiedendone il riconoscimento internazionale. Il testo fu accolto con favore dalla Royal Society ed inserito nel suo "Catalogo internazionale della letteratura scientifica".' | b'6628752940169435423' | 930 |
b'Q50880696' | b"\n\nCappella del Crocifisso (Duomo di Bergamo)\n\nStoria\n\nLa riedificazione del duomo di Bergamo, realizzata a partire dal XIV secolo fino al XVIII secolo, termin\xc3\xb2 con la costruzione della nuova cupola e prosegu\xc3\xac con la realizzazione di una cappella da dedicare al Santissimo Sacramento ove esporre il Crocifisso della ex chiesa delle Rosate chiusa nel 1810, La sua sede fu stabilita acquisendo i locali dell'Osteria dell'Offellino e il giardino della canonica ed ampliando gli spazi dove era situato il battistero e dove era presente l'altare dedicato a san Giovanni Evangelista. In questo altare erano conservati in una urna di cristallo e madrelperla il teschio con le ceneri di martiri, a cui venne dato il nome di Vincenzo, dono del vescovo Luigi Remuzzi.Il primo progetto, presentato da Giuseppe Berlendis nel 1855, fu approvato dal Capitolo della cattedrale e prevedeva la realizzazione di una cappella a pianta ottagonale. Non venne per\xc3\xb2 approvato dal vescovo Pietro Luigi Speranza che invece scelse il progetto di Raffaele Dalpino, che ne prevedeva la realizzazione a croce greca con l'abside leggermente pi\xc3\xb9 profonda.Malgrado il progetto prevedesse la rimozione del secondo altare a sinistra della navata del duomo, alterandone la simmetria e avendo qualche parere contrario, il preventivo presentato dal Dalpino si era quasi dimezzato, non poteva quindi dare adito a troppa contestazione. Anche se il Berlendis nella sua autobiografia racconter\xc3\xa0 tutto il suo rammarico Nonostante il committente fosse disposto a spendere fino a 22.980 lire contro un preventivo di 4.867, il costo finale della cappella raggiunse 200.000 lire. La cappella ebbe tempi di realizzazione pi\xc3\xb9 lunghi del previsto venne infatti terminata solo dieci anno dopo; il 13 settembre del 1866 venne consacrata dal vescovo bergamasco Gaetano Benaglia.\n\nDescrizione\n\nLa cappella venne costruita dove era inserito l'altare dedicato a Giovanni Battista su disegno di Giovanni Moroni. Due statue in marmo bianco raffiguranti i santi Pietro e Paolo furono realizzate da Gelpino Caligari nel 1783.L'interno monumentale, a pianta greca con una ampia cupola circolare affrescata nel 1862 da Antonio Guadagnini, contiene affreschi e stucchi dorati realizzati nel 1866 da Luigi Pagani.Nel grande catino dell'abiside \xc3\xa8 raffigurata la Deposizione dalla croce, mentre sull'arco di ingresso l'affresco l'Invenzione della Croce, e nella cupola Missione redentrice di Cristo e altri episodi biblici. I pennacchi degli archi raffigurano gli apostoli e gli evangelisti. Gli affreschi e le dorature vengono illuminate da tre grandi finestre centinate.Sull'altare, in una nicchia di legno argentato e dorato realizzata nel 1932, \xc3\xa8 posto il Crocifisso proveniente dalla chiesa delle Rosate. La struttura del Cristo dai lineamente fini e delicati, dalle forma esili e allungate, porterebbe a considerare che sia una realizzazione tardogotica lombarda della met\xc3\xa0 del XIV secolo. Il braccio sinistro \xc3\xa8 legato alla croce con un nastro, come racconta il miracolo del 1677, quando una giovane monaca ripresa dalla superiora forse ingiustamente, si era genuflessa ai piedi del crocifisso lamentandosi, e il braccio del Cristo staccandosi la strinse in un abbraccio. Da questo fatto la venerazione.Nel 1806 vennero realizzate da Innocenzo Fraccaroli, le statue in marmo. Nel 1946 fu posta all'ingresso della cappella una scultura moderna in bronzo realizzata da Giacomo Manz\xc3\xb9, dalla profonda carica espressiva.\n\nEx Cappella di san Giovanni\n\nLa cappella del Crocifisso sostitu\xc3\xac quella nominata a san Giovanni presente nella basilica fin dal 1332, per indulto del papa Leone X e sotto il giurispatronato delle famiglie bergamasche Buccelleni e Muzio, quando la chiesa era ancora intitolata a san Vincenzo di Saragozza.In questo altare erano conservati in una urna di cristallo e madreperla le reliquie con le ceneri di martiri, a cui venne dato il nome di Vincenzo, dono del vescovo Luigi Ruzzini.Nella cappella era esposta la lastra sepolcrale con l'effige di Giovanni Buccelleni, sufraganeo del vescovo Giovanni Barozzi con il titolo di Crisopoli in Macedonia, poi conservata nel museo posto sotto la basilica, scolpita da Jacopo Filippo de' Cortis nel 1468. Mentre il blasone della famiglia Munzio \xc3\xa8 ancora visibile sulla trabeazione all'ingresso.la struttura dell'altare era simile a quella degli altri altari ed erano lavori della Bottega di Bartolomeo Manni e di Costantino Gallizioni. La pala d'altare opera del pittore rococ\xc3\xb2 Donato Creti nel 1733, venne successivamente collocata nella sagrestia. A ricordo di questo altare resta solo un angioletto posto all'altezza del fregio architettonico che regge un cartiglio con la scritta in latino ECCE AGNUS DEI." | b'5212259483275568769' | 1,467 |
b'Q3862624' | b'\n\nMonumento a Niccol\xc3\xb2 Brenzoni\n\nStoria\n\nNiccol\xc3\xb2 Brenzoni era un ricco cittadino veronese morto nel 1422. Per lui scolp\xc3\xac tra il 1424 e il 1426 un monumento funebre il fiorentino Nanni di Bartolo, mentre la parte pittorica nelle edicole laterali e in alto venne eseguita dal veronese Pisanello, che si firm\xc3\xb2 "PISANVS PINSIT". Si tratta della prima opera firmata nota dell\'autore. La tradizione voleva che operasse prima lo scultore, poi il pittore, che doveva fare gli affreschi e dipingere le architetture. Alcuni ipotizzano che gli artisti si siano conosciuti in quest\'occasione per volont\xc3\xa0 dei committenti, altri che si conoscevano gi\xc3\xa0 da un ipotetico soggiorno fiorentino di Pisanello nel 1423, al seguito di Gentile da Fabriano.L\'opera venne molto lodata da Vasari.Il monumento sub\xc3\xac nei secoli vari guasti, che i restauri moderni (uno del 1968) hanno ovviato solo per quanto fosse possibile. La parte inferiore destra venne distrutta probabilmente a fine del XVIII secolo o agli inizi del XIX, mentre nel 1831 and\xc3\xb2 perduto lo stemma affrescato della famiglia Brenzoni. Con il passare del tempo la superficie pittorica sub\xc3\xac vari danni, soprattutto nella parte superiore, ma un\'incisione di Pietro Nanin, pubblicata nel 1864, documenta abbastanza fedelmente la situazione prima del degrado.\n\nDescrizione\n\nLo schema del monumento \xc3\xa8 tipicamente veneziano, con analogie con la tomba del doge Marco Corner, come nel drappo appeso dietro al monumento, o alla tomba del doge Michele Morosini, mentre fece da ispirazione per il monumento a Cortesia Serego.Il monumento vero e proprio \xc3\xa8 composto da un sarcofago che viene illusionisticamente aperto da un angelo facendone uscire il Cristo risorto. In basso si trovano quattro guardie addormentate su un suolo roccioso, secondo l\'iconografia tradizionale della Resurrezione, affiancate da due figure femminili. In alto due angioletti scoprono il drappo formando una specie di tenda triangolare, sulla cui sommit\xc3\xa0 si trova una scultura dell\'Eterno, inserita in un baldacchino dipinto. Il monumento \xc3\xa8 inquadrato da una cornice rettangolare, fatta da una treccia in pastiglia, che ricama anche il profilo dei tendaggi. Entro la cornice, ai lati del tendaggio, si trovano l\'Angelo Annunciante (sinistra) e la Vergine annunciata, raffigurata in un castello gotico. Oltre la cornice si dispiega una sorta di pergolato fantastico di graticci vegetali, culminante in due cuspidi ai lati, dove si trovano affrescate le figure degli arcangeli Michele e Raffaele, e al centro l\'edicola, come di \xc3\xa8 detto, dell\'Eterno. Nel pergolato si trovano vari animaletti e specie vegetali, con le foglie che presentano delicate tonalit\xc3\xa0 di verde che variano a seconda della luce. In basso si vedono del colombi, dal soffice piumaggio, mentre sullo sfondo sono inseriti dei pavoni (dei quali restano dei disegni al Cabinet des Dessins del Louvre), tutti dipinti con la massima cura naturalistica, tipica dell\'artista.Il paesaggio che si snoda dietro la scena principale ricorda lo stile di Gentile da Fabriano. L\'Angelo, a sinistra, presentava dei capelli estremamente vaporosi, realizzati come nel momento dell\'atterraggio, e ali in blu di lapislazzuli (quasi nulla di tutto ci\xc3\xb2 \xc3\xa8 visibile a causa della caduta del colore e dell\'ossidazione delle parti metalliche, che ora risultano essere nere); la Vergine, a destra, si trova entro un edificio con cupola dorata, con parti a rilievo; essa \xc3\xa8 incoronata da un\'aureola punzonata e doveva avere il mantello azzurro chiaro; viene colta dall\'angelo nel momento della preghiera e si trova affiancata da un cane con un ricco collare. L\'interno della camera della Vergine viene reso profano da Pisanello con un letto profilato d\'oro con cuscini, un tappeto orientale, un arazzo rappresentante una scena di corteggiamento, creando un ambiente cortese.' | b'11253178565634454698' | 1,200 |
b'Q7405996' | b"\n\nIl sale della terra nera\n\nTrama\n\nIl film \xc3\xa8 ambientato all'epoca delle Rivolte nella Slesia, una serie di rivolte armate compiute da polacchi e slesiani polacchi dell'Alta Slesia, nel periodo dal 1919 al 1921 contro il dominio della Repubblica di Weimar. Il padre della famiglia Basista chiama i sette figli e dice loro di arruolarsi e combattere per la Polonia, minacciando di uccidere tutti quelli che tradiscono la causa. Tutti giurano di lottare per la Polonia e liberare la Slesia dai tedeschi. Tutti i civili sono avvertiti in anticipo di mettersi al sicuro e poi inizia la rivolta, con l'attacco del municipio. Uno dei fratelli, Cyryl, viene ucciso. Alla fine i soldati tedeschi si arrendono, e la citt\xc3\xa0 \xc3\xa8 presa dai ribelli. La popolazione esce e festeggia la liberazione nella piazza del paese.Gabriel, il pi\xc3\xb9 giovane, spia alcuni soldati tedeschi, scopre la parola d'ordine e quindi tende un'imboscata ad un messaggero. Ruba la sua uniforme e si finge un soldato tedesco per trovare un'infermiera incontrata in precedenza durante l'assalto. La trova e la abbraccia, ma lei scappa. Dopo aver visto alcuni ribelli catturati mentre marciano, trova una stanza piena di ufficiali e vi lancia dentro una granata. Gabriel si ricongiunge poi ai ribelli, solo per scoprire che vengono instradati da un gruppo molto pi\xc3\xb9 grande di soldati tedeschi. Gabriel ritrova poi l'infermiera di nuovo e questa volta lei non scappa. Gabriel si ricongiunge finalmente ai ribelli, scoprendo che un altro fratello, Alojz, \xc3\xa8 stato ucciso.I combattimenti continuano e Gabriel scova un cecchino in una torre. I ribelli iniziano la costruzione di una barricata, quando vengono consegnati alcuni casse di dinamite. Gabriel torna a casa per vedere suo padre e nascondere la dinamite. I soldati polacchi hanno anche rubato un cannone e lo portano alla barricata, aiutando gli insorti vincere la battaglia.Nella successiva grande battaglia, i ribelli respingono l'attacco, ma sono indeboliti. La casa Basista, che era proprio dietro la trincea dei partigiani viene distrutta e il padre ucciso dal fuoco dei cannoni. Il combattimento diventa sempre pi\xc3\xb9 brutale, con molti scontri corpo a corpo.I ribelli, in un ultimo disperato tentativo, fanno saltare in aria quel che resta della casa Basista come diversivo per permettere loro di fuggire dall'altra parte del fiume. Dopo essersi raggruppati in un magazzino in citt\xc3\xa0, l'esercito tedesco ha circondato la loro posizione e si rendono conto che hanno fallito. Il loro leader Erwin li informa di questo fatto e dice loro di scrivere le loro volont\xc3\xa0. Gabriel chiede a Erwin perch\xc3\xa9 la Polonia non li ha aiutati, e questi non sa come rispondergli. Alla fine molti ribelli sono uccisi e altri catturati. Il film si conclude con quattro donne che portano Gabriel morente attraverso la Polonia, dove si \xc3\xa8 riunito con Erwin e i suoi fratelli rimanenti. Il suo destino \xc3\xa8 incerto." | b'5387594847853798503' | 890 |
b'Q71168' | b"\n\nAugust W\xc3\xb6hler\n\nAugust W\xc3\xb6hler (Soltau, 22 giugno 1819 \xe2\x80\x93 Hannover, 21 marzo 1914) \xc3\xa8 stato un ingegnere tedesco, ricordato soprattutto per le sue indagini sistematiche sulla fatica dei metalli.\n\nBiografia\n\nNato nella citt\xc3\xa0 di Soltau, figlio di un insegnante, Georg Heinrich W\xc3\xb6hler, mostr\xc3\xb2 presto la sua abilit\xc3\xa0 nella matematica e vinse una borsa di studio presso la Technische Hochschule di Hannover, sotto la direzione di Karl Karmarsch.Nel 1840, fu assunto presso la Borsig a Berlino dove lavor\xc3\xb2 sulla produzione di binari. Nel 1843, dopo un breve soggiorno a Hannover, cominci\xc3\xb2 ad essere formato nella guida di locomotive in Belgio, ritornando come ingegnere sulla linea Hannover-Lehrte. Nel 1847 W\xc3\xb6hler fu il sovrintendente capo del materiale rotabile sulla linea ferroviaria Bassa Slesia-Brandeburgo. La sua fama crescente lo port\xc3\xb2 alla nomina, nel 1852 da parte del ministro prussiano del commercio, ad indagare sulle cause della frattura degli assali ferroviari, lavoro che lo occup\xc3\xb2 per i successivi due decenni.Le ferrovie furono nazionalizzate nel 1854 e il riconoscimento della sua acuta gestione e leadership tecnica lo portarono alla nomina nel 1874 di direttore delle Ferrovie Imperiali di recente formazione, con sede centrale a Strasburgo, incarico che ha ricoperto fino al suo pensionamento nel 1899.W\xc3\xb6hler ha iniziato le sue indagini sugli assali attraverso ricerche sulla teoria dell'elasticit\xc3\xa0 ed \xc3\xa8 stato condotto, nel 1855, ad un metodo per prevedere la deformazione delle travi reticolari che anticipa il lavoro di \xc3\x89mile Clapeyron.\n\nStudi sulla fatica\n\nIl 19 ottobre del 1875, si verific\xc3\xb2 il deragliamento locomotiva AMSTETTEN sulla rotta Salisburgo-Linz. La causa del deragliamento fu la rottura di una ruota, che non aveva resistito al carico rotante permanente. Il fatto che il materiale avesse una resistenza inferiore se caricato ciclicamente, non era ancora noto. Questa correlazione \xc3\xa8 stata scoperta proprio da August W\xc3\xb6hler.Il suo lavoro sulla fatica rappresenta la prima indagine sistematica sulle curve S-N dette anche curve di W\xc3\xb6hler, che caratterizzano il comportamento meccanico a fatica dei materiali. Tali curve si possono usare per ridurre il problema della fatica abbassando lo sforzo nei punti critici del componente.La storia della frattura pu\xc3\xb2 essere dedotta studiando la superficie di frattura. W\xc3\xb6hler svilupp\xc3\xb2 un apparato per il caricamento ciclico degli assali ferroviari, principalmente perch\xc3\xa9 molti incidenti erano causati dalla frattura improvvisa per fatica degli stessi. La presentazione del suo lavoro all'Esposizione di Parigi nel 1867 gli diede un'ampia fama internazionale. W\xc3\xb6hler fu un sostenitore della standardizzazione nazionale, prova e certificazione del ferro e acciaio." | b'18089080361680881740' | 883 |
b'Q869631' | b"\n\nDiocesi di Ibiza\n\nTerritorio\n\nLa diocesi comprende le isole di Ibiza e di Formentera (le isole Pitiuse), situate nel mare Mediterraneo ed appartenenti alla comunit\xc3\xa0 autonoma spagnola delle Baleari.Sede vescovile \xc3\xa8 la citt\xc3\xa0 di Ibiza, dove si trova cattedrale di Santa Maria della Neve, patrona della diocesi.\n\nStoria\n\nSono ignote le origini del cristianesimo a Ibiza e Formentera, ed in genere in tutto l'arcipelago delle Baleari. Di certo le isole avevano gi\xc3\xa0 una loro organizzazione ecclesiastica nella seconda met\xc3\xa0 del V secolo, come documenta la Notitia provinciarum et civitatum Africae, che contiene la lista dei vescovi convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484. Tra i vescovi della provincia civile insule Sardiniae figura il vescovo Opilio de Ebuso; tuttavia non ci sono prove, come sostengono alcuni storici, che la diocesi dipendesse dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Cagliari.Ibiza rivendica un altro vescovo, Vincenzo, vissuto durante il governo bizantino sull'arcipelago, tra la fine del VI secolo e l'inizio del VII, e che ebbe uno scambio epistolare con Liciniano di Cartagine.Con l'inizio dell'VIII secolo inizia un periodo di decadenza per le Baleari, che a causa della loro posizione strategica, furono disputate dagli Arabi, dai Carolingi e dai Normanni. Le continue incursioni posero fine alle strutture ecclesiastiche, anche se una comunit\xc3\xa0 cristiana probabilmente sopravvisse, come sembra documentato da due privilegi di papa Formoso (circa 892) e di papa Romano (897), in cui le isole dell'arcipelago furono affidate alla giurisdizione dei vescovi di Girona. Con il X secolo per\xc3\xb2 si impose definitivamente la dominazione mussulmana e da questo momento poco o nulla si conosce della comunit\xc3\xa0 cristiana di Ibiza.Un documento arabo del 1058, sulla cui autenticit\xc3\xa0 non c'\xc3\xa8 unanime certezza, attesta la concessione al vescovo di Barcellona Guislabert della giurisdizione spirituale sui cristiani delle isole Baleari. Questo e altri documenti servirono ai vescovi di Barcellona nel tentativo di farsi riconoscere la giurisdizione sulle isole, giurisdizione che non fu concessa, quando queste furono liberate dagli Arabi nel XIII secolo.Ibiza fu liberata l'8 agosto 1235 e subito incominci\xc3\xb2 la cristianizzazione dell'isola; fu eretta l'unica parrocchia, quella di Santa Maria, che papa Gregorio IX, con una lettera del 25 gennaio 1240, incorpor\xc3\xb2 nella diocesi di Maiorca. Questa decisione fu confermata da papa Bonifacio VIII nel 1295.La diocesi di Ibiza venne eretta il 30 aprile 1782 con la bolla Ineffabilis Dei di papa Pio VI e resa suffraganea di Tarragona.Fu nominato primo vescovo Manuel Abad Lasierra, che organizz\xc3\xb2 la diocesi suddividendola in parrocchie, con l'istituzione di due parrocchie urbane e 15 rurali nell'isola di Ibiza, ed altre 3 nell'isola di Formentera. Si deve al successore Eustaquio Azara l'istituzione del seminario diocesano.In seguito al concordato del 1851, fu prevista la soppressione della diocesi e l'aggregazione alla diocesi di Maiorca, che per\xc3\xb2 non ebbe mai piena attuazione, per l'opposizione dei vescovi. Dal 1852 al 1855 la diocesi fu retta da governatori ecclesiastici e dal 1855 al 1927 da vicari capitolari sede vacante.Il 19 luglio 1927 un accordo tra la Santa Sede ed il governo spagnolo port\xc3\xb2 alla nomina di un vescovo residenziale, indipendente dalla giurisdizione di Maiorca, in qualit\xc3\xa0 di amministratore apostolico e titolare di una sede in partibus. Due furono gli amministratori apostolici di Ibiza: Salvio Huix Miralpeix, vescovo titolare di Selimbria, che convoc\xc3\xb2 il primo e finora unico sinodo diocesano; e Antonio Cardona Riera, vescovo titolare di Chersoneso di Creta.Durante la guerra civile spagnola, furono oltre venti i sacerdoti della diocesi che vennero giustiziati tra agosto e settembre 1936.Nel 1949 l'amministrazione apostolica fu elevata a diocesi e resa suffraganea di Valencia. Primo vescovo della restaurata sede \xc3\xa8 stato Antonio Cardona Riera.Nel 1965 \xc3\xa8 stato istituito il museo della cattedrale, che ospita sculture, pitture ed altri oggetti appartenenti alla cattedrale e al suo capitolo; dal 2006 il museo trova ospitalit\xc3\xa0 nella cattedrale stessa e in ambienti annessi all'edificio sacro." | b'12643941965281325721' | 1,348 |
b'Q3852324' | b'\n\nMattia de Paoli\n\nBiografia\n\nFiglio di Carlo e Lucrezia de Paoli venne ordinato sacerdote dal vescovo di Sessa Aurunca, Emanuele Pignone del Carretto, e fu titolare di benefici ecclesiastici, con il titolo di abate.Il suoi primi scritti furono un Incitamento al popolo sessano, scritto il 16 maggio del 1799 e pubblicato l\'anno seguente, nel quale osteggia il tipo di governo voluto dai francesi, e Per l\'immortale trionfo di S.M. regnante Ferdinando IV Borbone, il Tito delle Sicilie, gi\xc3\xa0 restituito felicemente al suo trono con la disfatta memorabile di tutt\'i giacobineschi settarj, e di tutt\'i nimici della S. fede cattolica, e dello stato, pubblicato a Napoli sempre nel 1799 e scritto dopo il 13 giugno, dove propone la parafrasi del salmo IX (in cui gli empi sono i giacobini rivoluzionari e atei e i poveri e i perseguitati il popolo e il re). Gli scritti sono legati alla proclamazione della Repubblica partenopea (24 gennaio 1799) e il conseguente esilio del re Ferdinando, rifugiatosi a Palermo.Nel 1800 pubblic\xc3\xb2 ancora a Napoli Varie produzioni dell\'abate Mattia de Paolo in occasione dell\'immortale trionfo riportato da S. M. Ferdinando IV Borbone sugli aggressori francesi, e sull\'infame giacobinica setta, che comprendeva le "Traduzioni de\' salmi XX e LXXI in lirica toscana poesia", composte il 14 gennaio dello stesso anno, e l\'"Incitamento al popolo sessano", scritto l\'anno precedente. Il salmo XX venne scelto come "salmo reale di ringraziamento", per celebrare ancora il re Ferdinando.Nel 1804 ancora a Napoli pubblic\xc3\xb2 La rivelazione difesa, contro alcuni pi\xc3\xb9 correnti, ed inutili tentativi del moderno filosofismo. Dissertazione dell\'abate Mattia de Paolo da Cellole, dedicata a S. E. Rma. Giuseppe Carrano arcivescovo di Trajanopoli, confessore di S. M. Ferdinando IV Borbone re delle Sicilie, in cui il testo \xc3\xa8 preceduto da altre piccole composizioni di altri autori.Venne arrestato come controrivoluzionario l\'11 giugno del 1807 insieme al vescovo di Sessa Aurunca, Pietro de Felice, e venne condotto a Napoli e quindi esiliato a Montefiascone dal 25 luglio dello stesso anno. Ritorn\xc3\xb2 dall\'esilio il 29 marzo del 1810 e riprese la sua attivit\xc3\xa0 di parroco della chiesa di Santa Lucia a Cellole.Durante il suo esilio a Montefiascone compose due sonetti: il primo fu scritto l\'8 novembre del 1807 in occasione della prima messa solenne del frate cappuccino Apollonio di Siena, e venne dedicato a don Giovan Battista Licca, canonico della cattedrale di Montefiascone e vicario generale del cardinale Giovanni Siffredo Maury arcivescovo di Montefiascone e Corneto.Il secondo sonetto invece fu composto il 26 agosto del 1808, giorno della festa della Madonna del Rifugio detta della Fornace, venerata dalla confraternita della Misericordia. Nella firma l\'abate ricorda di essere membro dell\'Accademia dell\'Arcadia di Roma, con il nome di Fileno Delpusiano, e dell\'Accademia degli Apatisti di Firenze.Il 15 settembre del 1811 venne chiamato a predicare nella chiesa dell\'Annunziata di Sessa Aurunca e compose il Panegirico sopra la passione di Maria Vergine a pie\' della croce recitato dal parroco Mattia de Paoli nella chiesa di A. G. P. della citt\xc3\xa0 di Sessa nel d\xc3\xac 15. Settembre 1811, stampato nello stesso anno a Napoli.Il 3 agosto del 1814 compose un Elogio funebre dell\'illustrissimo sig. Giuseppe Saraceni pronunciato nella chiesa cattedrale di Carinola il d\xc3\xac 3 agosto 1814, dal parroco di Cellole Mattia de Paoli in occasione del trigesimo della morte e stampata a Napoli dalla famiglia del defunto.Scrisse inoltre un poema eroicomico, Il congresso delle rane, rimasto come manoscritto in due canti, risalente probabilmente al 1825, che ripropone in forma satirica la disputa tra i comuni di Sessa Aurunca e di Roccamonfina per la gestione dell\'acquedotto.Un\'altra sua opera, datata forse al 1830, di cui si riferisce che fosse conservata nell\'archivio della curia (Osservazioni critiche di Mattia de Paoli), venne citata in uno scritto del vescovo Diamare.Fu inoltre professore di eloquenza e di lingua greca nel seminario vescovile di Sessa e cappellano del quarto Reggimento fanteria provinciale di Terra di Lavoro".' | b'472843720311214425' | 1,339 |
b'Q3615595' | b'\n\nAndrea Cesarano\n\nBiografia\n\nComp\xc3\xac i suoi studi ad Amalfi, dove venne ordinato sacerdote il 19 marzo 1904, qui diede impulso ed anima ad un circolo cattolico per l\'educazione giovanile.Per le sue doti venne nominato segretario dell\'arcivescovo Angelo Maria Dolci; successivamente fu nominato canonico amalfitano nel 1914, nello stesso anno segu\xc3\xac l\'arcivescovo in Turchia in qualit\xc3\xa0 di delegato apostolico, e vicario generale della comunit\xc3\xa0 cattolica turca.Particolarmente proficua fu l\'attivit\xc3\xa0 svolta nel corso del primo conflitto mondiale, quando alle dirette dipendenze del Pontefice organizz\xc3\xb2 l\'assistenza ai profughi ed ai prigionieri.Gli ultimi anni di permanenza in quella sede lo videro alle dirette dipendenze di mons. Angelo Giuseppe Roncalli e tra i due, sino da allora, si strinse una fraterna amicizia.Nel 1928 rientr\xc3\xb2 in Italia e per un triennio girovag\xc3\xb2 in varie citt\xc3\xa0 con l\'arcivescovo Angelo Giuseppe Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII.Il 15 agosto 1931 nella Basilica di Santo Spirito venne consacrato vescovo dall\'arcivescovo Carlo Margotti, delegato apostolico in Turchia e Grecia, con i co-consacranti arcivescovi Angelo Giuseppe Roncalli, visitatore apostolico in Bulgaria, ed Angelo Filippucci, arcivescovo di Atene.\n\nA Manfredonia\n\nIl 20 dicembre 1931 dopo aver celebrato messa nella basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, prendeva possesso con solenne ingresso dell\'arcidiocesi di Manfredonia.Grazie a lui, il 28 agosto 1955 venne solennemente incoronata l\'icona della Madonna di Siponto dalle mani del Patriarca di Venezia Angelo Giuseppe Roncalli, delegato dal papa per l\'occasione.Il futuro papa durante la cerimonia disse la famosa omelia, che annunci\xc3\xb2 le linee madri nel suo apostolato per la pace e per l\'incontro ecumenico tra i popoli.A testimonianza del fausto incontro a Manfredonia, per la incoronazione predetta, Cesarano, che gi\xc3\xa0 aveva fatto restaurare la tavola bizantina di Santa Maria di Siponto, dette un prospetto nuovo al Duomo sulla Piazza omonima, oggi Giovanni XXIII, collocandovi con la sua effigie anche quella del papa, con un\'imponente facciata con un mosaico che ricorda l\'evento e una statua in marmo del Pontefice opera dell\'artista Aronne Del Vecchio.\xc3\x88 anche ricordevole la sua opera spesa a favore dell\'istruzione \xe2\x80\x94 con l\'impianto di scuole affidate a suore e a sacerdoti, dalla materna alle elementari e al ginnasio-liceo, tutte pareggiate \xe2\x80\x94 e dei fanciulli malati, contribuendo al finanziamento del Centro Spastici, che a lui s\'intitola, e degli anziani bisognosi, acquistando per loro una villa.In occasione del suo ottantesimo compleanno il Pontefice mand\xc3\xb2 una sua fotografia con questa dedica:"Al venerabile Fratello Andrea Cesarano, Arcivescovo di Siponto e Vieste, in occasione del compimento dell\'ottantesimo anno di et\xc3\xa0, Noi gradevolmente memori di aver trascorso con lui ore serene a Costantinopoli uniti in quotidiana consuetudine di vita, al Presule di segnalata umanit\xc3\xa0 per attaccamento alla fede, a Noi dilettisimo, auguriamo pace, bene, felicit\xc3\xa0 e benediciamoCitt\xc3\xa0 del vaticano, 19 luglio 1960, Giovanni XXIII"Mor\xc3\xac a Manfredonia il 19 dicembre 1969.' | b'6754090398769869448' | 1,023 |
b'Q170846' | b'\n\nErzs\xc3\xa9bet B\xc3\xa1thory\n\nGiovinezza\n\nErzs\xc3\xa9bet nacque nel 1560 a Ny\xc3\xadrb\xc3\xa1tor, un villaggio nel nord-est dell\'attuale Ungheria, ma venne allevata nella propriet\xc3\xa0 di famiglia di Ecsed in Transilvania (odierna Romania). La sua famiglia, i B\xc3\xa1thory-Ecsed e i B\xc3\xa1thory-Somly\xc3\xb3, faceva parte delle casate protestanti ungheresi. L\'albero genealogico dei B\xc3\xa1thory comprendeva vari eroi di guerra protettiva contro i turchi osmani, un cardinale e un re di Polonia. Nella sua famiglia, a causa della consanguineit\xc3\xa0 (anche il padre aveva sposato una sua cugina), non mancavano malattie del sistema nervoso: molti suoi membri mostravano segni di epilessia, schizofrenia e altri disturbi mentali.Fin da bambina, ella dava segni di squilibrio passando repentinamente dalla quiete alla collera. All\'et\xc3\xa0 di circa sei anni, stando alla leggenda fu testimone di un fatto che lasci\xc3\xb2 su di lei una traccia indelebile: un gruppo di zingari venne invitato nella sua casa per intrattenere la corte; uno di essi venne per\xc3\xb2 condannato a morte per aver venduto i figli ai turchi. Le sue grida lamentose giunsero fino al castello, attirando l\'attenzione di Erzs\xc3\xa9bet, la quale, all\'alba, fugg\xc3\xac dal castello per vedere l\'esecuzione della condanna: dei soldati tagliarono il ventre di un cavallo legato a terra, il condannato venne preso e infilato nel ventre, rimase fuori solo la testa, poi un soldato ricuc\xc3\xac il ventre del cavallo con il condannato al suo interno. Nel 1571, all\'et\xc3\xa0 di 11 anni, fu promessa in sposa al conte Ferenc N\xc3\xa1dasdy, di sette anni pi\xc3\xb9 grande di lei, e and\xc3\xb2 a vivere nel castello di N\xc3\xa1dasdy di S\xc3\xa1rv\xc3\xa1r nel Transdanubio, presso il confine austriaco.All\'et\xc3\xa0 di 13 anni, incontr\xc3\xb2 un suo cugino, il principe di Transilvania, il quale, sotto i suoi occhi, fece tagliare naso e orecchie a 54 persone sospettate di aver fomentato una ribellione dei contadini, questo inoltre foment\xc3\xb2 in lei il desiderio di diventare una idol. L\'8 maggio 1575, all\'et\xc3\xa0 di quindici anni, spos\xc3\xb2 il fidanzato, Ferenc N\xc3\xa1dasdy, a Vranov nad Top\xc4\xbeou (Varanno), presso Pre\xc5\xa1ov, nell\'attuale Slovacchia nord-orientale. Al matrimonio fu invitato persino il sovrano del Sacro Romano Impero Massimiliano II, il quale, tuttavia, causa la lontananza, non pot\xc3\xa9 partecipare, ma invi\xc3\xb2 una delegazione con un costoso gioiello come regalo di nozze.\n\nVita coniugale\n\nIl marito aveva studiato a Vienna, dove si era dimostrato un buon atleta; inoltre faceva all\'epoca parte di un gruppo di spadaccini noto come il "Terribile Quintetto". Amava torturare i servi, senza per\xc3\xb2 ucciderli: una delle sue torture preferite consisteva nel cospargere di miele una ragazza nuda e lasciarla legata vicino alle arnie di sua propriet\xc3\xa0. Essendo N\xc3\xa1dasdy quasi sempre lontano da casa per combattere i turchi, la responsabilit\xc3\xa0 del castello di S\xc3\xa1rv\xc3\xa1r era affidata ad Erzs\xc3\xa9bet.Erzs\xc3\xa9bet amava vestirsi da maschio ma nel contempo era ossessionata dalla sua bellezza femminile. Verso i 18-19 anni ebbe una figlia da una relazione illegittima e la affid\xc3\xb2 a un contadino. Nella leggenda popolare si dice che questa bambina sia la progenitrice di alcune delle famiglie pi\xc3\xb9 antiche della zona, quali i Mansfeld, i Riddler e gli Helbinger. Nei primi dieci anni di matrimonio non ebbe figli, ma nei nove anni seguenti partor\xc3\xac tre figlie e un figlio. Fu una madre molto protettiva e gest\xc3\xac bene la servit\xc3\xb9 del castello.\n\nNella cultura di massa\n\n\xc3\x88 l\'antagonista del film horror 2006 Stay AliveAppare come servant di varie classi (principale Lancer) nel videogioco Fate/Grand Order' | b'4291300900686605801' | 1,259 |
b'Q141710' | b'\n\nSebasti\xc3\xa1n Vizca\xc3\xadno\n\nSebastian Vizcaino (nell\'ortografia della lingua spagnola: Sebasti\xc3\xa1n Vizca\xc3\xadno; Estremadura, 1548 \xe2\x80\x93 Citt\xc3\xa0 del Messico, 1624) \xc3\xa8 stato un militare, esploratore e diplomatico spagnolo, che vari\xc3\xb2 continuamente ruolo nel corso della sua vita passando dalla Nuova Spagna (America spagnola che si estendeva sull\'attuale Messico e parte degli attuali Stati Uniti) alle Filippine, dalla Baja California al Giappone.\n\nBiografia\n\nVizca\xc3\xadno nacque in Estremadura. Inizi\xc3\xb2 ad intraprendere la carriera militare durante l\'invasione spagnola del Portogallo nel periodo 1580 - 1583. Andato in Nuova Spagna nel 1583, salp\xc3\xb2 come mercante, su un galeone della Manila galleon verso le Filippine dove rimase dal 1586 fino al 1589.\n\nLa California\n\nNel 1593 si aggiudic\xc3\xb2 la concessione per la pesca delle perle lungo le spiagge occidentali del Golfo di California. Egli stabil\xc3\xac un collegamento marittimo, con tre galeoni, fra la Baja California Sur e La Paz nel 1596. Fu lui a dare questo nome alla citt\xc3\xa0 che Hern\xc3\xa1n Cort\xc3\xa9s aveva chiamato Santa Cruz; cerc\xc3\xb2 anche di stabilirvi un insediamento, ma problemi di rifornimenti e un incendio lo costrinsero presto ad abbandonarlo. Vizca\xc3\xadno ritorn\xc3\xb2 in California nel 1602 - 1603 quando venne incaricato di esplorare in maniera dettagliata la costa occidentale che Juan Rodr\xc3\xadguez Cabrillo aveva perlustrato 60 anni prima. Vizca\xc3\xadno assolse il compito creando delle nuove mappe e inserendo i nuovi nomi delle localit\xc3\xa0, compresa San Diego e le isole Farallones. Uno dei risultati del viaggio di Vizcaino fu quello di rinverdire l\'entusiasmo per la costruzione di un insediamento spagnolo a Monterey, ma questo programma dovr\xc3\xa0 attendere altri 167 anni prima di essere realizzato.\n\nIl Giappone\n\nVizca\xc3\xadno viaggi\xc3\xb2 dalla Nuova Spagna al Giappone nel 1611 come ambasciatore e ritorn\xc3\xb2 con dei giapponesi che furono i primi a mettere i piedi sul suolo americano. Egli si incontr\xc3\xb2 con Tokugawa Ieyasu e Date Masamune durante il suo soggiorno in Giappone. Egli lasci\xc3\xb2 poi il paese per compiere una missione che lo port\xc3\xb2 alla ricerca delle favolose "Isole dell\'oro e dell\'argento" che si supponeva fossero ad est del Giappone. La sua nave, la San Francisco, fu coinvolta in una tempesta che lo obblig\xc3\xb2 a ritornare a Uraga da dove era partito. L\'anno seguente, Sebastian Vizcaino ritorn\xc3\xb2 in Nuova Spagna su di una nave, il Bakufu che era stata costruita proprio per lui ma incontr\xc3\xb2, ancora una volta condizioni atmosferiche avverse e dovette rientrare ad Uraga. A causa di questi due fallimenti, fu decisa la costruzione di una nave pi\xc3\xb9 grande e venne costruito un galeone di 500 tonnellate a cui venne dato il nome di San Juan Bautista. Esso venne usato per inviare un ambasciatore giapponese in Nuova Spagna e quindi in Europa, laddove arriv\xc3\xb2 Hasekura Tsunenaga. Questo secondo Sebastian Vizcaino offr\xc3\xac un contributo alla conoscenza tecnologica e allo sviluppo della capacit\xc3\xa0 di costruire navi pi\xc3\xb9 capaci di tenere il mare con avverse condizioni meteorologiche. Vizcaino scrisse un rapporto intitolato: "Racconto sulla ricerca delle isole d\'oro e d\'argento" nel quale rifer\xc3\xac le sue avventure in terra di Giappone.' | b'7457642557886941952' | 1,100 |
b'Q3745535' | b'\n\nFilovia di Chieti\n\nOrigini\n\nLa filovia di Chieti fu inaugurata il 16 luglio 1950 in sostituzione di una ferrovia a scartamento ridotto in funzione dal 1905, gravemente danneggiata durante la guerra.La linea serviva al collegamento della stazione ferroviaria, posta nella valle del fiume Pescara (nel vasto sobborgo di Chieti Scalo), con il centro della citt\xc3\xa0, posto su un colle.Il percorso della linea era: Madonna delle Piane - stazione FS - centro della citt\xc3\xa0 - Sant\'Anna; particolarmente tortuoso ed acclive era il percorso fra la stazione e il centro.Ad eccezione del rinnovo dei mezzi a met\xc3\xa0 anni ottanta, con il passare degli anni mancarono i necessari interventi di adeguamento tecnologico. Cos\xc3\xac, nel 1992, a causa dell\'obsolescenza del bifilare, fu necessario sospendere il servizio e avviare la ricostruzione integrale della rete.I lavori, la cui durata prevista fu inizialmente di un periodo di pochi anni, si trascinarono a lungo e con molte interruzioni finch\xc3\xa9, il 26 settembre 2009, la linea \xc3\xa8 stata riattivata. L\'esercizio regolare \xc3\xa8 ripreso nel 2013.\n\nStato attuale\n\nLa linea 1 attualmente \xc3\xa8 collaudata e operativa per l\'intero percorso piazzale sant\'Anna - Stazione FF.SS. - Policlinico Universit\xc3\xa0, di km.9,6. Dal 1\xc2\xba luglio 2013 sono entrati in servizio cinque nuovi filobus VanHool A330T.\n\nProgetti\n\nNelle intenzioni del Comune, vi sarebbe quella di chiudere l\'anello filoviario, costruendo la linea aerea nel tratto Ospedale-Sant\'Anna transitante per Tricalle (percorso della linea TUA Pescara-Chieti via Ospedale), operazione probabilmente abbinata alla soppressione della linea 10.\n\nLa polemica dei filobus Menarini\n\nParticolarmente sfortunati, nella loro carriera, sono stati i Menarini F201/2LU acquistati nuovi dall\'azienda nel 1985. Il lotto rimpiazzava i precedenti mezzi della gestione FAA, ormai ampiamente superati tecnologicamente avendo oltre 30 anni di esercizio sulle spalle. Dopo soli 7 anni di esercizio (10 mezzi per una sola linea, quindi poco utilizzati) vennero fermati, insieme all\'intero impianto giudicato pericolante. L\'opera di rifacimento dur\xc3\xb2 tuttavia molto pi\xc3\xb9 del previsto, cosa che non giov\xc3\xb2 ai Menarini. Sarebbero infatti dovuti rientrare in linea dopo poco tempo, quando sarebbero stati ancora utilizzabili e non troppo obsoleti. Invece il fermo dur\xc3\xb2 quasi venti anni, e appena riapparvero sulla scena erano obsoleti e malfunzionanti, privi di pedana disabile e di un\'altra grande svolta: la marcia autonoma, che permette al mezzo di circolare senza l\'aggancio alle bifilari. Nonostante la loro obsolescenza, si decise di restaurarne 7 (praticamente erano marci) prendendo i pezzi di ricambio da 3 unit\xc3\xa0 che verranno demolite. I Menarini continuarono a circolare sporadicamente, subendo varie "presentazioni ufficiali" fino al 2013, quando arrivarono 5 nuovi filobus che misero fine alla loro agonia, rimpiazzandoli definitivamente. Qualche unit\xc3\xa0 pare abbia circolato anche nel 2014.Attualmente 5 di essi si trovano nel deposito filoviario ex-FAA in Via Padre Alessandro Valignani, mentre le vetture 215 e 217 giacciono al deposito La Panoramica di via Picena, non allacciato alla rete bifilare.' | b'3183061246021563167' | 1,041 |
b'Q934377' | b'\n\nJacques Fesch\n\nJacques Fesch (Saint-Germain-en-Laye, 6 aprile 1930 \xe2\x80\x93 Parigi, 1\xc2\xba ottobre 1957) \xc3\xa8 stato un criminale francese, convertitosi in carcere, del quale \xc3\xa8 stato introdotto il processo di canonizzazione da parte della Chiesa cattolica.\n\nBiografia\n\nNasce in una famiglia dell\'alta borghesia (annovera tra i suoi avi il cardinale Joseph Fesch) ed i suoi genitori si erano trasferiti recentemente dal Belgio.Cresciuto ed educato nella fede cristiana, all\'et\xc3\xa0 di 17 anni abbandona la fede.Chiamato al servizio militare viene assegnato ad una caserma della citt\xc3\xa0 di Strasburgo. Il 5 giugno 1951 sposa Pierrette Polack presso il comune di Strasburgo, poco dopo nascer\xc3\xa0 loro figlia Veronique.Per l\'acquisto di una barca, il 25 febbraio 1954 tenta una rapina in un negozio di cambiavalute di rue Vivienne 9. Nella colluttazione anche Jacques viene ferito leggermente poi fugge con una cospicua somma di danaro. Il quartiere viene circondato e, braccato, cerca di aprirsi un varco a colpi di rivoltella. Ferisce un passante, un agente di polizia e, infine, un altro, quest\'ultimo per\xc3\xb2 colpito mortalmente. Al processo, tuttavia, disse agli inquirenti di avere mirato alle gambe e che non c\'era volont\xc3\xa0 di uccidere.Arrestato poche ore pi\xc3\xb9 tardi all\'uscita del metr\xc3\xb2, fu rinchiuso nel carcere de La Sant\xc3\xa9 e processato. Durante la reclusione si riavvicina alla fede cattolica, che non aveva mai effettivamente praticato. Il giorno del suo ventisettesimo compleanno il processo termina con un verdetto di pena capitale tramite ghigliottina, come era uso in Francia. Dopo la sentenza, si prepara all\'esecuzione. Il giorno prima di essere giustiziato celebra anche religiosamente per procura il matrimonio che aveva contratto in forma civile. Viene ghigliottinato il 1\xc2\xba ottobre 1957. Le testimonianze raccontano che nel momento di salire il patibolo Jacques Fesch pronunci\xc3\xb2 queste parole a mezza voce: "Signore, non abbandonarmi". Il 2 dicembre 2009, accompagnata dal cardinale Angelo Comastri, la sorella di Jacques Fesch, Monique Marthe Fesch, ha incontrato papa Benedetto XVI in piazza San Pietro al termine dell\'udienza generale, mostrandogli lettere che Jacques aveva scritto ai genitori.\n\nLa causa di beatificazione\n\nDopo la sua morte, la sua conversione in carcere \xc3\xa8 stata costantemente oggetto di analisi religiosa. Nel 1975 la carmelitana suor V\xc3\xa9ronique fu incaricata delle prime indagini dalle autorit\xc3\xa0 ecclesiastiche. Una prima pubblicazione usc\xc3\xac in Francia e in Italia nel 1976. Successivamente sono stati dati alle stampe in italiano il diario da lui tenuto in carcere e le lettere inviate agli amici e parenti dalla cella, a testimonianza della sua conversione.Il salesiano Giacomo Maria Medica fu il primo a credere alla sua santit\xc3\xa0 e fu promotore dell\'apertura della causa di beatificazione nel 1986, inviando lettere a vescovi e cardinali. L\'indagine fu avviata il 21 settembre 1987 dall\'arcivescovo di Parigi cardinale Jean-Marie Lustiger e il processo diocesano \xc3\xa8 stato aperto formalmente il 24 dicembre 1993, qualificandolo come servo di Dio.' | b'17587566159121692943' | 990 |
b'Q3659415' | b'\n\nCarlo Gemmellaro\n\nLa giovinezza\n\nSi distinse presto negli studi e consegu\xc3\xac la Laurea in medicina e chirurgia nel 1808, presso l\'Universit\xc3\xa0 degli Studi di Catania. Come il fratello pi\xc3\xb9 anziano, Mario, anch\'egli molto precocemente fu introdotto alle scienze naturali dallo zio Raimondo Gemmellaro (1738\xe2\x80\x931792). Sono anni importanti per la cultura catanese, nella quale si impongono gli allievi di Giovanni Agostino De Cosmi - il padre del democraticismo catanese - che, a loro volta, formano una generazione di intellettuali (naturalisti, politici, filosofi, letterati) orientata in senso democratico e giacobino. Carlo fa parte di questo nuovo ceto intellettuale nel quale si iscrivono le sue amicizie pi\xc3\xb9 importanti: fra tutte ricordiamo quella con Gabriello Carnazza (il futuro esponente dei democratici nel Parlamento siciliano del \'48) e Agatino San Martino Pardo (attivo nella ricerca matematica, astronomica e tra i pi\xc3\xb9 impegnati nel rinnovamento dello studio catanese).\n\nI viaggi\n\nPer sette anni fu chirurgo di reggimento al seguito dell\'Armata britannica impegnata contro Napoleone. Fu probabilmente iniziato alla massoneria di rito scozzese dagli ufficiali inglesi con i quali era imbarcato e, assieme a questi, comp\xc3\xac escursioni geologiche nelle Isole Eolie, in particolare a Vulcano e a Stromboli. Visit\xc3\xb2 aree della Sardegna, dell\'Africa settentrionale, della Francia, delle Isole Baleari, della Corsica, i Campi Flegrei e il Vesuvio. Si rec\xc3\xb2 quindi in Inghilterra dove a Londra ebbe modo di venire a contatto con gli studi di geologia, vulcanologia pi\xc3\xb9 attenti del secolo, quali quelli degli allievi di James Hutton, John Playfair e James Hall (sostenitori del ruolo dei fenomeni vulcanici nel plasmare la superficie della terra) e del botanico sir James Edward Smith, fondatore e primo presidente della Linnean Society of London. Partecip\xc3\xb2 inoltre a un famoso ciclo di lezioni di geologia alla Royal Institution (aprile-giugno 1812), nelle quali sir Humphry Davy proponeva una teoria chimica dei fenomeni vulcanici, illustrandola con un modello di cono vulcanico in cui provocava eruzioni artificiali.Si imbarc\xc3\xb2 nuovamente tra il 1813 ed il 1817: viaggiando da un capo all\'altro d\'Europa, pot\xc3\xa9 studiare, collezionare e catalogare rocce, minerali, fossili e ogni altro possibile oggetto di studio.\n\nIl rapporto con la monarchia\n\nDi controversa interpretazione \xc3\xa8 l\'atteggiamento del Gemmellaro nei confronti degli sconvolgimenti politici che si trov\xc3\xb2 ad attraversare. Il suo rapporto con le autorit\xc3\xa0 borboniche fu sempre delicato ed improntato alla prudenza: era sicuramente un tranquillo studioso e non certo un animoso rivoluzionario, ma era anche animato da una obiettiva consapevolezza che i mali della Sicilia derivavano dal malgoverno di Napoli. Se quindi in alcuni scritti sembra quasi rasentare la piaggeria nei confronti dei Borboni, a proposito invece della famosa rivolta del 1837 fomentata da una \xc2\xabprovvidenziale\xc2\xbb epidemia di colera durante la quale Catania e Siracusa,in particolare, diventarono gli epicentri del nuovo \xc2\xabmalcontento\xc2\xbb, segnando la rottura tra una certa parte del ceto dirigente e il potere centrale, il Gemmellaro scrive tra l\'altro:\xe2\x80\x9c...quei martoriati decenni nei quali la cecit\xc3\xa0 politica, la cupidigia dei governanti, l\'intolleranza del Governo di Napoli stremarono la sopportazione del popolo". Atteggiamenti per cui cadde ancora pi\xc3\xb9 in sospetto presso la polizia borbonica che gli imped\xc3\xac di partecipare nel 1839 al famoso congresso degli scienziati italiani a Pisa. Una decina di anni pi\xc3\xb9 tardi, in occasione della rivoluzione del \'48, apr\xc3\xac le porte dell\'Universit\xc3\xa0, di cui era diventato rettore l\'anno prima, al Comitato rivoluzionario che vi si insedi\xc3\xb2 e ancora una volta scrisse una Memoria sugli avvenimenti di quegli anni, schierandosi apertamente contro la monarchia di Ferdinando II. L\'arrivo dei Garibaldini a Catania nel 1860 fu da lui approvato e compreso nella svolta risorgimentale: i figli Ferdinando e Gaetano Giorgio parteciparono nelle file garibaldine ai combattimenti alle porte di Palermo garantendo in seguito alla famiglia Gemmellaro una posizione di prestigio anche nel nuovo Regno d\'Italia.Si spense a Catania per un tumore alla gola il 22 ottobre 1866.' | b'3732391470756192592' | 1,330 |
b'Q336003' | b'\n\nAbbondanza (divinit\xc3\xa0)\n\nAbbondanza (in latino Abundantia) \xc3\xa8 nella mitologia romana la personificazione dell\'abbondanza e della prosperit\xc3\xa0 (confusa talvolta con Annona), nonch\xc3\xa9 la custode della cornucopia, con cui distribuiva cibo e denaro. Secondo una descrizione di Ovidio, la dea segu\xc3\xac Saturno quando questi fu cacciato da Giove dai cieli.La principale versione dell\'origine della cornucopia \xc3\xa8 simile nella mitologia greca e in quella romana, nelle quali il re degli dei, avendo rotto accidentalmente il corno della capra Amaltea, promise che questo non si sarebbe mai svuotato dei frutti del suo desiderio. Il corno venne in seguito passato alla custodia di Abbondanza.Abbondanza super\xc3\xb2 le prove del tempo, prendendo la forma della francese Dame Habonde (nota anche come Domina Abundia, e Notre Dame d\'Abondance), una figura fatata e benefica che si trova in tutta la mitologia teutonica, e nella poesia del Medioevo. Nei testi correlati a questa figura si dice che avrebbe elargito i doni dell\'abbondanza e della buona fortuna a quelli che da lei venivano visitati, e nella societ\xc3\xa0 moderna \xc3\xa8 la patrona degli scommettitori.\n\nCulto\n\nMentre ci sono pochi templi o segni del culto di Abbondanza rintracciabili a Roma, la dea venne descritta in passato anche come "la bella vergine del successo", e come tale \xc3\xa8 stata ampiamente rappresentata nell\'arte. Spesso ritratta mentre regge la cornucopia e delle pannocchie di granoturco e lascia che il contenuto ricada a terra, Abbondanza ha impreziosito in passato le monete dell\'antica Roma.Una statua della dea \xc3\xa8 posta in cima ad una fontana di Palermo: la fontana del Garraffo. Questa fontana, opera dell\'architetto Gioacchino Vitagliano nel 1698, fu spostata dalla sua sede di piazza del Garraffo alla Marina di Palermo nel 1862. Il nome della piazza dove era ubicata deriva dall\'arabo "garraf" che equivale ad "abbondanza d\'acqua".\n\nSopravvivenza del culto in epoca cristiana\n\nSecondo alcuni studi ci potrebbe essere un\'equivalenza tra la dea Abbondanza e la dea gallica Rosmerta, anche se le due figure non sono mai state direttamente accostate nelle iscrizioni.Guglielmo d\'Alvernia, vescovo di Parigi, menziona una Domina Abundia (Signora Abbondanza), figura che compare anche nell\'allegorico Roman de la Rose come Dame Habonde.Viene riferito che di notte le Dominae Abundia entravano nelle case dove erano preparate le offerte. Qui giunte, bevevano e mangiavano, pur lasciando per miracolo intatte le libagioni; se queste poi erano di loro gradimento, portavano prosperit\xc3\xa0 e fertilit\xc3\xa0.Il vescovo Guglielmo d\'Alvernia considerava queste pratiche come una forma d\'idolatria.Tradizioni folcloristiche del XIX secolo identificano queste figure con le fate celtiche.Il cardinale Niccol\xc3\xb2 Cusano rifer\xc3\xac che durante un suo viaggio attraverso le Alpi francesi, nel 1475, incontr\xc3\xb2 due vecchie donne, imprigionate per stregoneria, che gli rivelarono d\'aver apostatato la fede cristiana per mettersi al servizio della Domina Abundia (Richella), alla quale si erano votate in cambio di buona fortuna. Il cardinale, tuttavia, reput\xc3\xb2 che le due vegliarde erano state illuse in sogno dal diavolo (che aveva fatto leva sulla loro debolezza mentale, ignoranza e povert\xc3\xa0), ma che non fossero davvero delle streghe (maleficae), e che dunque dovessero far ammenda del proprio grave peccato, ma non essere mandate al rogo.' | b'10617247630488581570' | 1,069 |
b'Q769644' | b"\n\nForte movimento\n\nTrama\n\nLe vicende dell'opera sono ambientate in un'area tra le pi\xc3\xb9 benestanti e potenti del Nord degli Stati Uniti d'America, ossia tra Boston e Chicago; dove, sullo sfondo di movimenti sociali anti-abortisti, catastrofi ecologiche dovute alla sismicit\xc3\xa0 indotta da un'industria chimica e complicate relazioni tra i capi industriali e le loro famiglie, si svolge una morbosa storia d'amore: tra una sismologa trentenne di Harvard, Ren\xc3\xa9e Seitchek, e un ragazzo ventitreenne in cerca di lavoro, Louis Holland.Ren\xc3\xa9e e Louis si vedono per la prima volta dopo un terremoto che, inizialmente, sembra essere la causa della morte di Rita Damiano Kernaghan, l'ultima moglie del nonno materno di Louis, ma che poi si riveler\xc3\xa0 un omicidio da parte di uno dei dirigenti della Sweeting-Aldren. Ren\xc3\xa9e sta indagando con altri sismologi di Harvard sulla singolarit\xc3\xa0 con la quale i terremoti dei dintorni di Boston si susseguono nel tempo, che, in effetti, non sembrano essere caratterizzati da alcun elemento di ciclicit\xc3\xa0 che solitamente contraddistingue i fenomeni naturali; nel frattempo Louis sta facendo una passeggiata sulla spiaggia per sfuggire alle nefandezze della madre, Melanie, che non sembra provare nessuna piet\xc3\xa0 per la morte della \xe2\x80\x9cpovera\xe2\x80\x9d Rita, ma vuole soltanto appropriarsi dell'ingente patrimonio lasciatole in eredit\xc3\xa0. Inizialmente, Ren\xc3\xa9e e Louis non provano alcun interesse reciproco, ma dopo essere stati ad una festa della sorella di Louis finiscono a letto insieme. Inizia cos\xc3\xac la loro travagliata storia d'amore.Dopo lunghe ricerche, Ren\xc3\xa9e scopre la \xe2\x80\x9cTeoria sulla genesi del petrolio subcrostale\xe2\x80\x9d di Anna Krasner, impiegata nel 1969 presso la Sweeting-Aldren. La teoria fa sorgere a Ren\xc3\xa9e seri dubbi sull'origine della sismicit\xc3\xa0 nei dintorni di Boston e su possibili connessioni con la Sweeting-Aldren. Scopre che in passato \xc3\xa8 stato scavato un pozzo nei pressi dell'industria chimica; ma, dopo alcuni sopralluoghi e avvertimenti da parte di alcuni scagnozzi della Sweeting, Ren\xc3\xa9e viene colpita da alcuni colpi di pistola davanti all'ingresso di casa. Finisce all'ospedale e tutte le prove che aveva raccolto vengono rubate. Louis, che nel frattempo \xc3\xa8 a Chicago dal padre, Bob, si fa raccontare da quest'ultimo la storia del nonno e delle sue implicazioni negli affari della Sweeting-Aldren. A questo punto, l'autore rivela, passando dalla bocca di Bob e dalla narrazione in prima persona al racconto in terza persona, le vicende della Sweeting e il suo tentativo di scavare un pozzo esplorativo, sulla base della teoria della Krasner, profondo pi\xc3\xb9 di 6\xc2\xa0km con l'intento di scoprire giacimenti di petrolio. Successivamente, sia per la mancanza di fondi che per l'accresciuta consapevolezza dell'assurdit\xc3\xa0 di cercare il petrolio a quelle profondit\xc3\xa0 ma soprattutto per le pressioni dei movimenti ambientalisti, i dirigenti della Sweeting-Aldren decidono di trasformare il pozzo in una discarica di rifiuti tossici che gli permetter\xc3\xa0 di reprimere i costi di smaltimento dei rifiuti. Ma, il pompaggio di oltre quattro milioni di litri di sostanze tossiche all'anno arriva ad un punto critico, in cui con la crescente pressione sulla roccia circostante riesce a provocare fenomeni di sismicit\xc3\xa0 indotta.Prima che Ren\xc3\xa9e e Louis riescano ad incriminare i colpevoli, un ultimo grave terremoto colpisce Boston: gran parte della citt\xc3\xa0 viene distrutta, ci sono decine di morti e centinaia di feriti, lo stabilimento principale della Sweeting-Aldren subisce gravi danni e fuoriuscite di sostanze tossiche mentre i dirigenti dell'industria si rifugiano su un'isola dei Caraibi, da dove non potranno mai venir consegnati alle autorit\xc3\xa0 statunitensi e saldare il debito con la societ\xc3\xa0." | b'3266588596274877999' | 1,187 |
b'Q6527174' | b'\n\nLeopoldo Mugnone\n\nLeopoldo Mugnone (Napoli, 29 settembre 1858 \xe2\x80\x93 Napoli, 22 dicembre 1941) \xc3\xa8 stato un direttore d\'orchestra italiano.Fu un direttore d\'orchestra italiano, in particolare di opere liriche, le cui pi\xc3\xb9 famose interpretazioni avvennero nel periodo 1890-1920, sia in Europa che nel Sud America. Diresse diverse prime operistiche e fu lui stesso compositore di opere.\n\nFormazione\n\nFiglio di Antonio Mugnone, principale contrabbasso nell\'orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Mugnone studi\xc3\xb2 fino dalla pi\xc3\xb9 giovane et\xc3\xa0 presso il Conservatorio Reale di San Pietro a Maiella, sotto Paolo Serrao (composizione) e Beniamino Cesi (pianoforte). A dodici anni compose la sua prima opera teatrale, una piccola opera buffa Il Dottor Bartolo Salsapariglia, alla quale volle prendere parte nel ruolo di basso comico, nonostante avesse allora solo una voce da contralto. A sedici anni inizi\xc3\xb2 a dirigere e un anno dopo fu assunto come direttore del coro per una compagnia di operetta al Teatro Nuovo, gestito da F. Sadowsky. Da l\xc3\xac continu\xc3\xb2 al Teatro Garibaldi, prima come maestro del coro e poi come concertatore. In seguito a Napoli, nel corso del 1870 cre\xc3\xb2 altre due operette: Don Bizzarro e le sue Figlie, di un atto e Mamma Angot al Serraglio di Costantinopoli di tre atti. Mugnone fu il maestro del direttore Uriel Nespoli.\n\nSud America\n\nFu tramite Sonzogno che Mugnone cominci\xc3\xb2 a sviluppare il suo lavoro nelle stagioni operistiche in Argentina e in altre parti del Sud America, dove ebbe notevole impatto. A Buenos Aires diede la prima sudamericana de I maestri cantori di Norimberga (in italiano) nel mese di agosto 1898. Diresse le prime in Uruguay de La Valchiria, Tosca, Zaz\xc3\xa0, Don Giovanni, Germania di Franchetti, Tha\xc3\xafs e la sua Vita Brettona e nel 1910 condusse Il crepuscolo degli dei e Louise di Gustave Charpentier.\n\nTourn\xc3\xa9e successive\n\nTra maggio e agosto 1919 diresse una stagione Italiana al Covent Garden, comprese "Aida", "Tosca", "Madama Butterfly" ed altre opere, nonch\xc3\xa9 la prima esecuzione Inglese dell\'Iris di Mascagni (a Luglio, con il soprano Margaret Sheridan). Questa sua presenza avvenne sotto la direzione artistica di Thomas Beecham, che lo descrive come un uomo di temperamento focoso ed incontrollabile..... mai un giorno passato senza una scena tempestosa con cantanti, coro e orchestra e le minacce di tornare in Italia, tutto in una sola volta!. Queste scene finivano sempre nell\'ufficio di Beecham e dopo diverse esperienze Beecham bluff\xc3\xb2 mostrando i biglietti per tornare in Italia il giorno dopo per lui e per la sua famiglia. Apr\xc3\xac e chiuse la bocca, rote\xc3\xb2 gli occhi, si scompigli\xc3\xb2 i capelli e, dopo vari tentativi falliti di parlare, infine rugg\xc3\xac "Io non ti lascer\xc3\xb2". Segu\xc3\xac un lungo discorso di giustificazione, la spiegazione e la dichiarazione di affetto per l\'Inghilterra... e la stagione prosegu\xc3\xac: dopo questa scenata la vita divenne un po\' pi\xc3\xb9 tranquilla, almeno per Beecham, che considerava le interpretazioni verdiane di Mugnone le pi\xc3\xb9 belle che avesse mai ascoltatoNel marzo 1921 inizi\xc3\xb2 una stagione a Lexington, Stati Uniti d\'America, con una compagnia d\'opera guidata da Iva Pacetti. Da maggio a luglio 1925 fu nuovamente al Covent Garden per Aida, Andrea Ch\xc3\xa9nier (con Margaret Sheridan, Giacomo Lauri-Volpi, Benvenuto Franci), Il barbiere di Siviglia (con Toti Dal Monte) e Tosca (con Maria Jeritza).\n\nArchivio e memoriale\n\nVerso il 1933 Mugnone don\xc3\xb2 ai Musei de La Scala e dell\'Opera di Roma ed al Conservatorio di Napoli, all\'incirca duemila documenti, incluse lettere di Verdi, Massenet, Mascagni, Strauss e Leoncavallo ed una voluminosa raccolta di materiale di Puccini.A Leopoldo Mugnone fu intitolato il teatro di Marcianise che, tuttavia, cadde in rovina sul finire degli anni \'70. Nel 2005 \xc3\xa8 stato acquistato dal Comune ed \xc3\xa9 oggetto di un lungo ma importante restauro.' | b'13430672713595298535' | 1,260 |
b'Q50486592' | b'\n\nSaweetie\n\nBiografia\n\nSaweetie \xc3\xa8 nata il 2 luglio 1993 da una madre cinese-filippina e un padre africano-americano. \xc3\x88 cresciuta per lo pi\xc3\xb9 ad Hayward, in California e ha trascorso molta della sua vita alla San Francisco Bay Area, nonostante abbia frequentato un liceo di Elk Grove. Ha iniziato a scrivere musica a 14 anni. Dopo il liceo, ha frequentato la San Diego State University, prima di trasferirsi alla University of Southern California dove ha studiato comunicazioni e business. Dopo la laurea, si \xc3\xa8 focalizzata sulla sua carriera rap.\n\nCarriera\n\nSaweetie ha iniziato a postare piccole parti rap su Instagram nel 2016. Un video la mostrava rappare sul beat di My Neck, My Back (Lick It) di Khia, che sarebbe poi diventata Icy Girl. Nell\xe2\x80\x99estate 2017, l\xe2\x80\x99ha rilasciata e il suo video musicale ad ottobre. Il video, diventato virale sul web, al dicembre 2018 aveva raggiunto 68 milioni di visualizzazioni.Lo stesso mese, ha pubblicato un freestyle rap, chiamato High Maintenance, accompagnato da un piccolo video di lei che rappa una strofa del pezzo, in cucina. Il video \xc3\xa8 anch\xe2\x80\x99esso diventato virale. Ad ottobre 2017, ha rilasciato un video musicale per la sua canzone Focus, che campiona Gilligan di DRAM.A gennaio 2018, \xc3\xa8 stata nominata l\xe2\x80\x99artista della settimana di Tidal e una dei nuovi artisti del mese di Pigeons & Planes. Durante il Super Bowl del 2018, era inclusa in una pubblicit\xc3\xa0 di Fenty Beauty di Rihanna. Quel mese, ha firmato un contratto con Warner Bros. Records in una partnership con Artistry Worldwide e con la sua casa discografica, Icy Records.Saweetie ha rilasciato il suo EP di debutto commerciale, High Maintenance, il 16 marzo 2018. \xc3\x88 composto da nove tracce ed \xc3\xa8 stato prodotto da CashMoneyAP, Nyrell e da Zaytoven, cugino di Saweetie. Il singolo, Icy Girl \xc3\xa8 stato certificato oro nel giugno 2018, con vendite di 500.000 negli Stati Uniti. Il 29 marzo 2019, Saweetie ha rilasciato il suo secondo EP da una major, Icy.\n\nVita privata\n\nSaweetie frequentava l\xe2\x80\x99attore Keith Powers intorno al 2014, prima di intraprendere una relazione con Justin Combs. Dalla met\xc3\xa0 del 2018, frequenta il rapper Quavo.\n\nExtended plays\n\n2018 - High Maintenance2019 - Icy\n\nCome artista principale\n\n2017 - Icy Girl2018 - Up Now (con London on da Track feat. G-Eazy e Rich The Kid)2018 - Pissed2019 - My Type\n\nCome ospite\n\n2017 - Expensive (con Zaytoven)2018 - IDGAF (Remix) (con Dua Lipa)2018 - 2002 (Remix) (con Anne-Marie)2018 - I\xe2\x80\x99m That Bitch (con David Guetta)2018 - Give It to Em (con Quavo)2018 - Stupid Things (con Four of Diamonds)2018 - Patience (con RIRI)2018 - You Come First (con Zak Abel)2018 - Body (con Glowie)2019 - Yuso (con Kid Ink e Lil Wayne)2019 - Can\xe2\x80\x99t Do It (con Loren Gray)2019 - I Can\xe2\x80\x99t Stop Me (con Sabrina Carpenter)2019 - Too Much Shaft (con Quavo)' | b'7916395676223349254' | 977 |
b'Q3835596' | b'\n\nLivio Bassi\n\nBiografia\n\nNacque a Trapani l\'8 ottobre 1918, figlio del maggiore Angelo, caduto in combattimento nel 1927, all\'et\xc3\xa0 di 38 anni, in Cirenaica e fratello di Aldo, futuro deputato della Repubblica e sindaco di Trapani. Dopo aver frequentato la Scuola militare della Nunziatella, nel 1936 fu ammesso a frequentare il Corso Rex della Regia Accademia Aeronautica di Caserta, ottenendo il brevetto di pilota volando a bordo dei biplani da addestramento Breda Ba.25 e IMAM Ro.41.Dopo essere uscito dall\'Accademia con il grado di sottotenente pilota fu destinato alla specialit\xc3\xa0 bombardamento, ma chiese ripetutamente, ed ottenne, di transitare alla caccia. Promosso al grado di tenente pilota in servizio permanente effettivo (s.p.e.), fu inviato alla 395\xc2\xaa Squadriglia del 160\xc2\xba Gruppo Autonomo Caccia Terrestri di stanza sull\'aeroporto di Berat, in Albania, a partire dal 1\xc2\xba giugno 1940. L\'unit\xc3\xa0 era equipaggiata con i caccia Fiat C.R.42 "Falco".All\'inizio del mese di ottobre la squadriglia ricevette i primi caccia monoplani Fiat G.50 Freccia, e il giorno 26, due giorni prima dell\'inizio dell\'offensiva italiana contro la Grecia la sua Squadriglia fu trasferita al 154\xc2\xba Gruppo Autonomo Caccia Terrestre appena costituito sull\'aeroporto di Berat. Il nuovo Gruppo divenne operativo a partire dal 5 novembre. Esord\xc3\xac in combattimento il 4 dicembre sul cielo di Giannina, in Epiro, e ottenne la sua prima vittoria il giorno 18 abbattendo un bombardiere Bristol Blenheim sul cielo di Valona. Il 6 gennaio abbatt\xc3\xa9 un secondo Blenheim, e dopo due giorni, sopra Klisura, prese parte al combattimento contro una grossa formazione di caccia Gloster Gladiator della Royal Air Force. L\'11 febbraio il suo reparto comp\xc3\xac un attacco contro l\'aeroporto di Giannina, distruggendo al suolo ben 18 velivoli avversari, mentre altri due furono abbattuti mentre tentavano di decollare.Il 20 febbraio 1941 prese parte ad una battaglia aerea tra caccia italiani e bombardieri inglesi con la loro scorta sui cieli dell\'Albania meridionale. Quando il tenente Alfredo Fusco della 361\xc2\xaa Squadriglia, suo ex collega di corso in Accademia, venne circondato da sei caccia Hawker Hurricane inglesi, tra cui quello pilotato dall\'asso Marmaduke Pattle, egli accorse in suo aiuto. Nello scontro che ne segu\xc3\xac, Bassi colp\xc3\xac due Hurricane, che gli vennero accreditati come abbattuti, ma l\'aereo di Fusco, colpito ripetutamente, esplodeva in volo, uccidendo il pilota sul colpo. Ferito a sua volta dai piloti britannici, Livio Bassi riusc\xc3\xac a disimpegnarsi e tent\xc3\xb2 di compiere un atterraggio di fortuna sul campo di Berat, ma il suo aereo si rovesci\xc3\xb2 prendendo fuoco ed egli riport\xc3\xb2 gravi ustioni. Con le due vittorie aeree attribuitegli, in quel combattimento, Bassi raggiunse un totale di sei abbattimenti, numero sufficiente a fargli conseguire la qualifica di asso dell\'aviazione.Livio Bassi mor\xc3\xac a causa delle gravi ustioni riportate il 2 aprile 1941 presso l\'Ospedale militare del Celio a Roma. A entrambi gli sfortunati aviatori fu conferita la Medaglia d\'oro al valor militare alla memoria.\n\nRiconoscimenti\n\nA Livio Bassi \xc3\xa8 stato intitolato nel 1949 il vecchio aeroporto militare di Chinisia nei pressi di Trapani, poi in disuso e, dal 1961, il nuovo aeroporto militare di Trapani-Birgi sede del 37\xc2\xba Stormo. La Sezione dell\'Associazione Arma Aeronautica di Trapani porta il suo nome. La sua citt\xc3\xa0 natale gli ha intitolato un Istituto comprensivo statale, in via Marinella 2, e il comune di Erice gli ha intitolato una via. Al pilota venne inoltre intitolato il "Borgo Bassi", borgo rurale nel territorio di Trapani, iniziato nei primi anni \'40 del 1900 come "Borgo Z" e dedicato presumibilmente in epoca repubblicana all\'asso dell\'aviazione.' | b'5895057908148696758' | 1,253 |
b'Q11646366' | b'\n\nAkio Kanai\n\nAkio Kanai \xc3\xa8 l\'amministratore delegato della Fuji Ottica in Hokkaido, Giappone, e il vincitore del Nansen Refugee Award 2006.\n\nGiovinezza\n\nKanai \xc3\xa8 nato nel 1942 nell\'isola a nord del Pacifico di Sakhalin. \xc3\x88 stato costretto a sfollare quando era un bambino verso la fine della Seconda Guerra Mondiale e si \xc3\xa8 trasferito in Giappone. Le esperienze affrontate durante la giovinezza hanno influenzato significativamente la sua percezione degli sfollati e dei rifugiati.\n\nCarriera\n\nHa studiato economia alla Waseda University di Tokyo. Nel 1966 ha deciso di studiare una seconda materia e si \xc3\xa8 iscritto al Southern California College di Optometria laureandosi nel 1972. Dopo aver visitato gli indiani Hopi in Arizona e averli aiutati a migliorare la loro vista tramite la distribuzione di occhiali, ha deciso che voleva continuare la sua strada nelle opere umanitarie. \xc3\x88 ritornato in Giappone nel 1973 per lavorare nell\'impresa familiare Fuji Ottica in Hakkaido. Nel 1996 \xc3\xa8 diventato presidente della compagnia. Nel 2006 \xc3\xa8 stato l\'amministratore delegato e presidente della Fuji Ottica.\n\nLavoro con i rifugiati e gli sfollati\n\nAkio Kanai ha iniziato il suo lavoro con i rifugiati nel 1983 in Tailandia con i rifugiati indocinesi. Molti dei rifugiati con la vista compromessa avevano perso o rotto i loro occhiali durante la fuga e avevano il disperato bisogno di vedere in modo chiaro in quanto dovevano frequentare dei corsi prima di essere ricollocati e avevano bisogno di studiare. Egli ha controllato la loro vista in modo da offrirgli il giusto paio di occhiali per poter nuovamente vedere correttamente. Ha cominciato a cooperare con la UNHCR nel 1984 e ha condotto pi\xc3\xb9 di 24 missioni in Azerbajan, Armenia, Tailandia e Nepal. Complessivamente ha stanziato pi\xc3\xb9 di 75.000 US$ per formare lo staff medico locale fornendo loro l\'attrezzatura optometrica e donando pi\xc3\xb9 di 108.200 paia di occhiali. La Fuji Ottica \xc3\xa8 uno dei principali partner della UNHCR. Il Dr. Kanai ha inoltre coinvolto la sua compagnia e i suoi impiegati nella Optical Vision Aid Mission. Pi\xc3\xb9 di 70 dei suoi impiegati hanno preso parte nella missione impiegando le loro vacanze nell\'assistenza ai rifugiati. Nel 2006 ha vinto il prestigioso Nansen Refugee Award per il suo contributo nel miglioramento della vista dei rifugiati. Ha versato il premio in denaro di 100.000 $ derivante dal suo perato umanitario in Armenia e in Azerbaijan. Durante il suo discorso di accettazione del premio il Dr. Kanai ha detto: " il premio \xc3\xa8 testimonianza del significato del ruolo che l\'optometria ha nel futuro dei rifugiati tramite il miglioramento della loro vista e la garanzia di potersi \'focalizzare sul futuro\'... La vista pu\xc3\xb2 cambiare la loro vita. Il mio sogno \xc3\xa8 che un semplice paio di occhiali possa cambiare in meglio la vita dei rifugiati e degli sfollati" Dal 2016 ha migliorato la vista di oltre 130.000 persone sfollate.' | b'10693242656935908129' | 914 |
b'Q1396524' | b'\n\nIl\'ja Sergeevi\xc4\x8d Glazunov\n\nIl\'ja Sergeevi\xc4\x8d Glazunov (in russo: \xd0\x98\xd0\xbb\xd1\x8c\xd1\x8f \xd0\xa1\xd0\xb5\xd1\x80\xd0\xb3\xd0\xb5\xd0\xb5\xd0\xb2\xd0\xb8\xd1\x87 \xd0\x93\xd0\xbb\xd0\xb0\xd0\xb7\xd1\x83\xd0\xbd\xd0\xbe\xd0\xb2; Leningrado, 10 giugno 1930 \xe2\x80\x93 Mosca, 9 luglio 2017) \xc3\xa8 stato un pittore e accademico russo, dal 2000 membro della Accademia Russa di Belle Arti. \xc3\x88 autore di opere prevalentemente riguardanti la religione cristiana ortodossa e la storia della Russia.\n\nCarriera\n\nIl\'ja Glazunov nacque il 10 giugno 1930 a Leningrado. Figlio dello storico Sergej Fedorovi\xc4\x8d Glazunov e di Olga Kostantinovna Glazunova, nel 1942 sopravvisse all\'assedio di Leningrado e attraverso la cosiddetta strada della Vita fu portato nel villaggio di Greblo, sito nell\'Oblast\' di Novgorod. Nel 1944, dopo la fine dell\'assedio, torn\xc3\xb2 nella citt\xc3\xa0 natale. Al contrario, la sua intera famiglia mor\xc3\xac a causa della malnutrizione. A Leningrado studi\xc3\xb2 presso la scuola secondaria d\'arte e dal 1951 al 1957 fu allievo del professore Boris Ioganson, uno dei massimi rappresentanti del realismo socialista in ambito pittorico.Nel 1957, grazie al successo in una competizione internazionale per giovani artisti svoltasi a Praga, Glazunov pot\xc3\xa9 realizzare la sua prima mostra personale a Mosca. All\'inizio degli anni sessanta si rec\xc3\xb2 in Italia, paese nel quale realizz\xc3\xb2 i ritratti di vari personaggi famosi tra cui le dive Gina Lollobrigida e Anita Ekberg. Nel 1978 inizi\xc3\xb2 ad insegnare presso l\'Universit\xc3\xa0 d\'arte di Mosca. Due anni dopo ricevette l\'onorificenza di artista del Popolo dell\'Unione Sovietica. Nel 1987 fond\xc3\xb2 l\'Accademia russa di pittura, scultura e architettura, di cui divenne rettore perpetuo. Negli anni seguenti fu insignito di numerose onorificenze e riconoscimenti in ragione del suo contributo allo sviluppo della cultura russa. Fu uno dei maggiori sostenitori della ricostruzione della cattedrale di Cristo Salvatore demolita dai sovietici nel 1931.\n\nPolitica\n\nIl\'ja Glazunov \xc3\xa8 noto per le sue posizioni politiche apertamente anticomuniste, patriottiche e filozariste. Negli anni \'60 ader\xc3\xac all\'associazione "Rodina" (Patria), la quale dopo breve tempo fu disciolta dalle autorit\xc3\xa0 sovietiche. Nel decennio successivo si oppose con successo ad un piano regolatore, messo a punto dal governo, che avrebbe stravolto l\'aspetto del centro storico di Mosca. Dopo anni trascorsi privo del favore del regime, la sua situazione miglior\xc3\xb2 parzialmente grazie all\'amicizia con Michail Suslov. A met\xc3\xa0 degli anni ottanta si un\xc3\xac al movimento nazionalista e ortodosso "Pamjat\'" (Memoria). Il 9 febbraio 2012 \xc3\xa8 stato ufficialmente registrato come fiduciario del candidato alla presidenza della Federazione Russa Vladimir Putin.\n\nFamiglia\n\nNel 1956 spos\xc3\xb2 Nina Vinogradova-Benois, donna appartenente ad una famiglia di artisti tra cui spiccano Alexandre Benois e il figlio di quest\'ultimo Nicola (per molti anni dirigente presso La Scala). Dal matrimonio tra Glazunov e la Benois nacquero Ivan e Vera, entrambi divenuti pittori. Nel 1986 la moglie dell\'artista si suicid\xc3\xb2. In diversi dipinti del marito si trovano sue raffigurazioni.\n\nOpere\n\nLe opere di Il\'ja Glazunov, pur subendo stilisticamente l\'influenza del realismo, hanno un carattere profondamente visionario e trovano nella religione uno dei temi predominanti. Alcuni dei dipinti pi\xc3\xb9 famosi del pittore sono: Eterna Russia (1988), Il mistero del XX secolo (1999), La distruzione della chiesa alla vigilia di Pasqua (1999), nonch\xc3\xa9 le illustrazioni delle opere di F\xc3\xabdor Dostoevskij. Nelle recenti mostre al Maneggio di Mosca (2010) e a quello di San Pietroburgo (2011) Il\'ja Glazunov ha presentato alcune nuove tele tra cui: L\'ultimo guerriero (2008), Dekulakizzazione (2010), La cacciata dei mercanti dal tempio (2011) ed altri lavori di genere paesaggistico.' | b'1063613693901633263' | 1,328 |
b'Q258761' | b'\n\nLiz Phair\n\nBiografia\n\nNata nel Connecticut e orfana di madre pochi mesi dopo la nascita, cresce nell\'Illinois con i genitori adottivi, lo scienziato John Phair e l\'insegnante d\'arte Nancy Phair. Con loro si trasferisce a Chicago dove studia arte all\'Oberlin College. Inizia in quegli anni anche a suonare con il suo compagno, il chitarrista Chris Brokaw. Con lui si sposta a San Francisco, citt\xc3\xa0 in cui la coppia si esibisce per alcune performance e dove vive per due anni. Le strade dei due si separano quando Liz torna a Chicago. Qui entra in contatto con Urge Overkill, Brad Wood e John Henderson, con cui suona e incide le prime demo (poi raccolte nel mini-album Juvenilia datato 1995) con lo pseudonimo Girl Sound.Nel 1992 ottiene un contratto con la Matador Records, e l\'anno successivo pubblica il suo primo album, ossia Exile in Guyville (titolo tratto da una canzone degli Urge Overkill). Il disco \xc3\xa8 una sorta di risposta post-femminista a Exile on Main St. dei Rolling Stones. Coprodotto da Brad Wood (al lavoro con Smashing Pumpkins e Tortoise), l\'album \xc3\xa8 molto scabroso nei temi, con riferimenti al sesso e laceranti invettive verso gli uomini. Wood, insieme a Casey Rice, si dedica anche alla musica. Il disco vendette oltre mezzo milione di copie e fu poi inserito dalla rivista Rolling Stone nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi.Il secondo album \xc3\xa8 Whip-Smart, pubblicato nel 1994. Si tratta di un disco accolto con grande favore dalle radio del circuito indipendente, un po\' meno dalla critica. Nel 1995 si sposa con il produrre cinematografico Jim Staskauskas, dal quale ha un figlio l\'anno dopo.Passano quattro anni prima del ritorno di Liz. Nel 1998 pubblica Whitechocolatespaceegg, che risente del cambiamento di vita dell\'autrice. L\'impostazione vocale (\xc3\xa8 un contralto) risulta pi\xc3\xb9 disinvolta e matura, cos\xc3\xac come il suono, che passa dal lo-fi degli esordi, a una dimensione pi\xc3\xb9 sofisticata. Il disco ha un buon successo e Liz partecipa a diversi festival femminili, come quello di Lilith Fair.Nel 2002 collabora con Sheryl Crow nella canzone Soak Up the Sun. Prende parte al progetto di produttori e autori chiamato The Matrix, in cui per\xc3\xb2 scrive solo cinque canzoni. Cinque anni dopo il precedente album, nel 2003, con un divorzio alle spalle, Liz pubblica il "self-titled" Liz Phair. Il disco risulta meno incisivo dei precedenti. La crisi viene confermata dal successivo Somebody\'s Miracle (ottobre 2005).Nel 2008 firma con la ATO Records, che distribuisce una riedizione di Exile in Guyville accompagnata da un DVD. Nel 2009 intraprende l\'attivit\xc3\xa0 di autrice di colonne sonore per la televisione.Nel luglio 2010 pubblica a sorpresa l\'album Funstyle. Nel 2012 \xc3\xa8 coautrice e interprete della canzone Dotted Line con A.R. Rahman, inserita nel film Una famiglia all\'improvviso.' | b'10272198311035384634' | 853 |
b'Q3636288' | b'\n\nBattaglia della Guazzera\n\nLa battaglia\n\nLa battaglia va inquadrata nell\'ambito dei tentativi fatti dalle truppe dei banditi Visconti per forzare il confine occidentale del territorio milanese. I Visconti avevano raccolto alleati nel piemontese, da Ivrea, Vercelli, Biella, Novara, e con queste forze puntavano a varcare il Ticino per raggiungere Milano.La conquista della roccaforte di Angera, in questo senso, aveva rappresentato per i Visconti un grande passo in avanti.Per questo i Torriani inviarono subito un contingente di 500 cavalieri corazzati tedeschi per assediare la Rocca.Guidava l\'assedio Cassone Della Torre, figlio di Napo, Capo del Governo di Milano.Da Arona - cio\xc3\xa8 dalla sponda piemontese del Lago, pienamente sotto il controllo dei Visconti - il generale Goffredo da Langosco sbarc\xc3\xb2 allora sulle sponde lombarde pi\xc3\xb9 a Nord, nella zona del Seprio, da dove mosse per sorprendere Cassone Della Torre e liberare Angera dall\'assedio.L\'accampamento torriano si trovava nella piana del Guazza.L\'attacco a sorpresa funzion\xc3\xb2: i lancieri dell\'alleanza ribelle riuscirono ad attaccare il contingente di cavalieri imperiali prima che questi potessero riorganizzarsi in una carica che sicuramente sarebbe stata micidiale. Cassone Della Torre vide le sue truppe sbaragliarsi sotto l\'attacco visconteo.Ma si accorse di un particolare che l\'impetuoso generale Goffredo aveva invece trascurato: il nemico era scoperto. Il suo contingente si stava assottigliando, perdendo compattezza, mano a mano che procedeva nell\'inseguimento della cavalleria teutonica, e non c\'era nessuna coorte che gli proteggesse le spalle ed i fianchi.Per Cassone si trattava di resistere solo per un poco ancora: suo padre Napo, infatti, stava sopraggiungendo con rinforzi milanesi da Sud.Goffredo di Langosco non l\'aveva previsto.Probabilmente un errore di valutazione cos\xc3\xac grossolano in un veterano come il Conte di Langosco si spiega con una sopravvalutazione della propria esperienza e, al contempo, con una grave sottostima della "nuova" arma micidiale a disposizione dei Torriani - il contingente dei Cavalieri Teutonici. Fatto si \xc3\xa8 che le truppe dei Visconti si trovarono accerchiate dal nemico e letteralmente imprigionate negli acquitrini della piana del Guazza.Furono massacrate.Tebaldo Visconti, nipote dell\'Arcivescovo Ottone, venne catturato insieme ad altri 34 nobili ufficiali. I superstiti fuggirono, lasciando Angera e persino Arona nelle mani dei Torriani.I prigionieri vennero condotti a Gallarate, importante centro sulla strada per Milano, e l\xc3\xac sottoposti a processo, con l\'accusa di Alto Tradimento. Com\'\xc3\xa8 facile immaginare, vennero riconosciuti colpevoli e condannati a morte, con sentenza ad effetto immediato. Tutti i 35 prigionieri vennero giustiziati. Le loro teste vennero esposte sulle mura della citt\xc3\xa0.Sulla sorte del Conte Goffredo, invece, le fonti sono divise: per alcuni fu anch\'egli giustiziato con gli altri prigionieri, per altri invece fu ucciso direttamente sul campo di battaglia, appena catturato (addirittura sarebbe stato trafitto da un colpo di lancia da Napo Della Torre in persona che gli avrebbe lasciato giusto il tempo di dire il proprio nome).\n\nLe conseguenze fino alla Battaglia di Desio\n\nFu una grave sconfitta per i Visconti; ma in realt\xc3\xa0 l\'efferatezza dell\'episodio contribu\xc3\xac a volgere l\'opinione pubblica contro i Torriani.Il Seprio fu riconquistato dai Torriani in capo a pochi giorni, e cos\xc3\xac i ribelli Visconti furono costretti a spostare ancora pi\xc3\xb9 a Nord il punto da cui muovere l\'attacco contro il territorio milanese - \xc3\xa8 per questo quindi che la nuova base ribelle fu spostata in Svizzera, nel Canton Ticino, a Giornico, da cui i Visconti riorganizzarono le proprie forze. Fu da l\xc3\xac, e dalla vicina Locarno, che i ribelli tentarono di riconquistare Arona, stavolta attaccando dal lago, con una flotta capitanata da Simone Orello (divenuto famoso tra i Milanesi col nome di Simone da Locarno) che riusc\xc3\xac a forzare il blocco torriano nella Battaglia di Germignaga; ma sul combattimento a terra i Milanesi sembravano imbattibili e Arona rimase in mano ai Della Torre, costringendo i Visconti a ripiegare definitivamente sull\'attacco da Nord: il nuovo fronte si sarebbe spostato a Como ed \xc3\xa8 da l\xc3\xac infatti che part\xc3\xac l\'ultima grande offensiva ribelle che culmin\xc3\xb2 nella vittoria della Battaglia di Desio.' | b'12494474117368764570' | 1,370 |
b'Q270420' | b"\n\nProfesionalen Futbolen Klub Liteks Love\xc4\x8d\n\nStoria\n\nIl club viene fondato nel 1921 a Love\xc4\x8d, in Bulgaria, col nome di Hisarya. Viene promosso per la prima volta nella massima divisione bulgara al termine della stagione 1993-94 con il nome LEX, e si classifica undicesimo nella stagione seguente. Retrocede per la prima volta dopo un altro campionato.Una nuova era inizia nel 1996 quando la squadra cambia il nome in Litex, e anche propriet\xc3\xa0. Risalito immediatamente in massima divisione, il Litex conquista da neopromossa il suo primo titolo nazionale, nel campionato 1997-1998. Nella stagione successiva i bulgari fanno il loro esordio nelle competizioni europee, nella Champions League 1998-99: qui eliminano nel primo turno preliminare gli svedesi dell'Halmstads, ma vengono sconfitti pesantemente nel turno successivo dallo Spartak Moskva. Il Litex accede per\xc3\xb2 alla Coppa UEFA, ma viene eliminato nel primo turno dal Grazer AK. Al termine della stagione la squadra conquista il secondo titolo, e Dimcho Belyakov \xc3\xa8 capocannoniere del campionato. Il Litex disputa inoltre per la prima volta nella sua storia la finale della Coppa nazionale, pur venendo sconfitto 1-0 dal CSKA Sofia. Tuttavia anche nella successiva Champions League la squadra viene eliminata nel secondo turno preliminare dai polacchi del Widzew \xc5\x81\xc3\xb3d\xc5\xba, ma solo dopo i calci di rigore.Nel 2001 la squadra conquista la prima Coppa nazionale, ottenuta battendo in finale il Velba\xc5\xbed. Nella stagione successiva la squadra raggiunge il terzo turno della Coppa UEFA 2001-2002 dove viene eliminata dai greci dell'AEK Atene. Una nuova vittoria nella Coppa nazionale avviene nel 2004, quando il Litex sconfigge in finale il CSKA. Due anni dopo partecipa alla Coppa UEFA 2005-2006, e accede alla fase a gironi, classificandosi terzo nel gruppo, dietro ai futuri finalisti del Middlesbrough e all'AZ. Questo piazzamento \xc3\xa8 sufficiente ai bulgari per qualificarli ai sedicesimi, dove vengono eliminati dallo Strasburgo.Il Litex torna a sollevare un trofeo nel 2008, quando si aggiudica la sua terza Coppa di Bulgaria sconfiggendo in finale il \xc4\x8cerno More Varna per 1-0. L'anno successivo consegue il quarto successo nella manifestazione, sconfiggendo per 3-0 il Pirin Blagoevgrad in finale. Nella stagione 2009-2010 arriva invece il terzo titolo nazionale, ma la squadra non riesce ad accedere al tabellone principale della Champions League, venendo eliminato al terzo turno preliminare dagli slovacchi dello \xc5\xbdilina. Accede, per\xc3\xb2, ai play-off dell'Europa League, dove gioca contro il Debrecen. I magiari vincono il doppio confronto per 4-1, ma i bulgari presentano ricorso contro il Debrecen, reo di aver schierato un giocatore non presente nella rosa ufficiale. Tuttavia il risultato del campo non viene mutato dalla sentenza. Intanto il Litex vince la Supercoppa di Bulgaria del 2010. La stagione 2010-2011 si conclude con la conquista del quarto titolo. Neanche in questo caso, per\xc3\xb2, il Litex riesce ad entrare nel tabellone della Champions League, a causa dell'eliminazione subita per mano dei polacchi del Wis\xc5\x82a Cracovia, n\xc3\xa9 al tabellone dell'Europa League, nei cui play-off di qualificazione la squadra bulgara \xc3\xa8 eliminata dalla Dinamo Kiev. All'inizio del 2012 viene assunto come allenatore Hristo Stoi\xc4\x8dkov. Qualificatosi per l'Europa League 2014-2015, il club non riesce ad andare oltre il secondo turno preliminare, eliminato dagli ungheresi del Di\xc3\xb3sgy\xc5\x91ri.Il 16 dicembre 2015, per decisione della federcalcio bulgara, il club \xc3\xa8 escluso dal campionato bulgaro di massima serie dopo la partita del 12 dicembre contro il Levski Sofia, da cui si era ritirato alla fine del primo tempo per protesta contro l'arbitraggio (due calciatori del Liteks espulsi), sul punteggio di 1-0 per il Liteks. Il 20 gennaio 2016 la squadra \xc3\xa8 retrocessa d'ufficio in seconda divisione per l'annata seguente, mentre ai suoi calciatori \xc3\xa8 concesso di terminare la stagione con la squadra riserve, attiva in seconda divisione. Nel giugno 2016 il club vende la propria licenza al CSKA Sofia, che, declassato in terza divisione a causa di problemi finanziari, pu\xc3\xb2 cos\xc3\xac disputare l'annata 2016-2017 in seconda serie in luogo del Liteks, che riparte dunque dalla terza divisione, dove prende il posto del Botev Lukovit. Vincendo il girone nord-ovest di terza serie con una rosa di giovani guidati dal tecnico \xc5\xbdivko \xc5\xbdelev, al termine della stagione 2016-2017 il Liteks \xc3\xa8 promosso in seconda serie; nella stessa annata raggiunge la semifinale della Coppa di Bulgaria eliminando compagini di massima divisione quali Slavia Sofia e \xc4\x8cerno More Varna, per poi cadere contro il Ludogorec. Nell'annata seguente si piazza decimo in seconda serie e nel 2018-2019 quinto." | b'4960051560332641190' | 1,491 |
b'Q22914783' | b'\n\nStazione di Brozolo\n\nStoria\n\nL\'impianto venne attivato come stazione il 20 ottobre 1912 dalle Ferrovie dello Stato, contestualmente all\'inaugurazione della linea.Lontana dal fronte della prima guerra mondiale e poco interessata anche dalle vicende della seconda non costituendo obiettivo strategico primario, la stazione risent\xc3\xac di tali eventi solo per le conseguenti fluttuazioni della domanda di trasporto, iniziando nel secondo dopoguerra un periodo di costante calo dei proventi da traffico dovuto all\'avvento della motorizzazione privata e a un orientamento comune non pi\xc3\xb9 favorevole al trasporto su ferro.Sostituita da tempo la trazione a vapore grazie all\'impiego di automotrici termiche, il traffico continu\xc3\xb2 a mantenersi a livelli insoddisfacenti e in luogo del potenziamento del servizio per conquistare nuove fasce di utenza nel 1986 la ferrovia venne inclusa in un elenco di "rami secchi" da sopprimere, salvandosi dai tagli alla rete operati in quel periodo previe alcune modifiche minori d\'orario volte ad abbassare i costi di esercizio.Nonostante gli investimenti appena profusi, l\'ipotesi del tagli di alcune linee fu nuovamente ventilata nel 1993 ma fu ben presto la natura a porre il primo serio ostacolo al proseguimento dell\'esercizio: la linea sub\xc3\xac infatti ingenti danni durante l\'alluvione del fiume Po nel 1994, quando croll\xc3\xb2 quasi interamente il ponte su tale fiume. I lavori di ripristino comportarono dunque la ricostruzione del ponte sul Po; durante il loro svolgimento fu istituito un autoservizio fra Chivasso e Cocconato che perdur\xc3\xb2 fino al 27 agosto 2000 quando fu inaugurata la riapertura dell\'intera linea ferroviaria.Nel 2001 la gestione della linea, e con essa quella della fermata di Brozolo, pass\xc3\xb2 alla neocostituita Rete Ferroviaria Italiana.La pesante situazione economico-finanziaria della Regione Piemonte indusse la stessa a sospendere i contratti di servizio su numerose linee secondarie di propria competenza, portando nel settembre 2011 alla definitiva sospensione del servizio sulla Chivasso-Asti; terminato da tempo il servizio merci il contratto di servizio con Trenitalia per il trasporto passeggeri non venne dunque pi\xc3\xb9 rinnovato.Il 3 agosto 2018 viene ufficializzata dall\'assessore Francesco Balocco la riapertura al servizio viaggiatori insieme al tratto Chivasso-Brozolo in attesa di successivi interventi di ripristino della restante tratta fino ad Asti necessitosa di importanti interventi infrastrutturali.\n\nStrutture e impianti\n\nRealizzato inizialmente quale stazione dotata di scalo merci, nel 1988 l\'impianto fu trasformato in fermata abilitata ai servizi viaggiatori e bagagli con le restrizioni previste per le case cantoniere.All\'inizio degli anni novanta l\'intera rete secondaria piemontese fu oggetto di un profondo programma di rinnovamento che mirava a diminuire i costi di esercizio attraverso l\'automazione e il telecomando degli impianti; chiusa nel 1991, la Asti-Chivasso fu dunque oggetto di lavori che comportarono l\'eliminazione dei binari di incrocio di Brozolo; la linea fu riaperta il 19 novembre 1992.' | b'8652566034462309659' | 926 |
b'Q6525928' | b"\n\nLeonardo Blanchard\n\nBiografia\n\nIl cognome francese \xc3\xa8 dovuto al nonno, che nel dopoguerra - dopo aver conosciuto una ragazza di Grosseto - si radic\xc3\xb2 in Toscana.Il 31 maggio 2015 diventa cittadino onorario di Frosinone insieme al resto della squadra.\n\nCaratteristiche tecniche\n\nCentrale difensivo, forte fisicamente, bravo nelle chiusure e nel gioco aereo. Mancino di piede, si distingue per grinta e senso della posizione. Dotato di una discreta tecnica - unita ad un'ottima visione di gioco - \xc3\xa8 in grado di impostare l'azione dalle retrovie. Terzino all'occorrenza, la sua abilit\xc3\xa0 nel gioco aereo lo rende un avversario pericoloso sui calci piazzati.\n\nCarriera\n\nMuove i suoi primi passi da calciatore nel settore giovanile del Sauro Rispescia. Il 30 agosto 2005 viene tesserato dal Siena, societ\xc3\xa0 appartenente alla massima serie. Nel 2006 passa in prestito al Poggibonsi. Nella sessione invernale di mercato lascia i giallorossi, per approdare in prestito al Sangimignano, in Serie D.Rientrato a Siena, viene aggregato alla prima squadra, senza per\xc3\xb2 avere l'occasione di scendere in campo. Nel 2008 il Pescina VG lo preleva in prestito; a fine stagione la squadra viene promossa in Prima Divisione. Il 31 luglio 2009 le societ\xc3\xa0 si accordano per il rinnovo del prestito. Il 1\xc2\xba febbraio 2010 passa in prestito al Pergocrema. Il 21 luglio seguente viene girato in prestito al Pavia. Il 20 luglio 2011 viene ceduto in prestito al FeralpiSal\xc3\xb2.Il 9 agosto 2012 passa in prestito con diritto di riscatto al Frosinone. Esordisce con i ciociari il 3 settembre in Frosinone-Carrarese (1-0), subentrando nella ripresa al posto di Biasi. Riscattato dai ciociari e archiviata la promozione in Serie B, esordisce nella serie cadetta il 30 agosto contro il Brescia. Il 16 maggio 2015 il Frosinone ottiene - con una giornata d'anticipo - la sua prima storica promozione nella massima serie. Rinnovato l'accordo con i ciociari fino al 2019, il 30 agosto 2015 esordisce in Serie A in occasione di Atalanta-Frosinone (2-0). Il 23 settembre una sua rete nei minuti di recupero - la prima in massima serie - ai danni della Juventus consente al Frosinone di conquistare il suo primo storico punto in Serie A.Il 20 luglio 2016 viene ufficializzato il suo trasferimento a titolo definitivo al Carpi. Messo ai margini della rosa, il 30 gennaio 2017 passa in prestito al Brescia, dove da titolare - salta solamente due incontri per squalifica, mettendo tra l'altro a segno due reti contro Cittadella e Vicenza - conquista la salvezza con i lombardi all'ultima giornata di campionato. Il 31 gennaio 2018 - dopo aver trascorso sei mesi a Carpi fuori rosa - passa in prestito all'Alessandria, in Serie C.Dopo aver annunciato il ritiro dal calcio giocato impiega il suo tempo a lavorare nel negozio di famiglia specializzata in camicie." | b'14371827083062419009' | 936 |
b'Q48975745' | b"\n\nBianca Giulia Bardin\n\nClub\n\nBianca Giulia Bardin \xc3\xa8 figlia di Monica Susanna Mezzadri, campionessa di pattinaggio a rotelle. Si appassiona al gioco del calcio fin da giovanissima, grazie anche ai trascorsi sportivi del nonno, Adriano Bardin, allenatore di calcio ed ex portiere di Vicenza e Cesena in Serie A.Dopo i primi anni dove gioca nelle formazioni miste della P.G.S. Concordia di Schio (VI) fino al raggiungimento dell'et\xc3\xa0 massima prevista dalla FIGC, Bardin si tessera con il Vicenza per continuare l'attivit\xc3\xa0 in una squadra completamente femminile. Con le biancorosse della societ\xc3\xa0 di Vicenza viene inserita inizialmente nella formazione che partecipa al Campionato Primavera ma grazie alle sue qualit\xc3\xa0 espresse viene aggregata alla formazione titolare fin dalla stagione 2015-2016, facendo il suo debutto nel campionato di Serie B 2015-2016 l'8 maggio 2016, alla 20\xc2\xaa giornata, nell'incontro pareggiato 1-1 con il Marcon. Rimane con il Vicenza per due stagioni, con la seconda dove il tecnico Alessandro De Bortoli la impiega quasi in tutto il campionato, totalizzando 21 presenza su 26 e realizzando 2 reti.Durante il calciomercato estivo 2017 Bardin coglie l'occasione per debuttare in Serie A sottoscrivendo un accordo con l'AGSM Verona per disputare con la societ\xc3\xa0 veronese la stagione 2017-2018 Impiegata dal tecnico Renato Longega fin dal primo incontro fa il suo debutto nella massima divisione del campionato italiano alla 1\xc2\xaa giornata, nell'incontro pareggiato 1-1 con la Fiorentina. Bardin scende in campo in tutti i 22 incontri di campionato, condividendo con le compagne il difficile percorso della squadra che fatica a staccarsi dalle posizioni di fondo classifica ma che al termine ottiene la settima posizione e la conseguente salvezza, mentre in Coppa Italia giunge ai quarti di finale, eliminata dalle avversarie del Tavagnacco ai tiri di rigore.Bardin rimane in rosa anche dopo il cambio di denominazione della societ\xc3\xa0 in ASD Verona Women, tuttavia nel settembre 2018, prima dell'inizio del campionato, nel settembre 2018, il Verona maschile rileva il suo titolo sportivo ottenendo dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) l'autorizzazione a sostituirla nel campionato di Serie A 2018-2019. Sotto la guida del tecnico Sara Di Filippo, Bardin fa il suo esordio in campionato con la nuova maglia fin dalla 1\xc2\xaa giornata, andando a segno per la prima volta in Serie A il 1 dicembre 2018, alla 9\xc2\xaa giornata, siglando al 62' la rete del 2-1, incontro poi terminato 3-1 per le veronesi.\n\nNazionale\n\nBardin inizia ad essere convocata dalla federazione calcistica italiana fin dal 2015, inizialmente nella formazione Under-16 per passare alla Under-17 un anno pi\xc3\xb9 tardi, facendo il suo debutto internazionale in occasione della prima della doppia amichevole dell'8 settembre 2016 dove le Azzurrine superano le pari et\xc3\xa0 della Scozia.Il tecnico Rita Guarino la convoca poi per le fasi di qualificazione al campionato europeo di categoria della Repubblica Ceca 2017. Impiegata nei tre incontri della prima fase, Bardin va a segno con la Georgia, siglando al 28' la rete del parziale 6-0, incontro poi terminato 8-0 per l'Italia, poi in due dei tre incontri della seconda fase dove le Azzurrine non riescono ad accedere alla fase finale.L'anno successivo il tecnico Enrico Sbardella la chiama nella formazione Under-19 dove debutta il 16 ottobre 2017, in occasione della prima fase di qualificazione all'Europeo U19 di Svizzera 2018, nell'incontro dove le Azzurrine si impongono per 8-0 sulle pari et\xc3\xa0 della Moldavia. Bardin marca complessivamente due presenze solo nelle fasi di qualificazione, festeggiando con le compagne l'accesso alla fase finale ma non venendone impiegata. Sbardella la inserisce nuovamente in rosa anche per le qualificazioni al successivo Europeo di Scozia 2019." | b'10190492018684642255' | 1,161 |
b'Q587279' | b"\n\nWestland Wapiti\n\nStoria del progetto\n\nAlla fine degli anni venti l'Air Ministry emise la specifica 26/27, nella quale chiedeva la fornitura di un velivolo multiuso da fornire alla RAF per sostituire il precedente Airco DH.9A. In particolare, a causa delle modeste disponibilit\xc3\xa0 di bilancio e della facile reperibilit\xc3\xa0 dei pezzi di ricambio, il nuovo velivolo doveva utilizzare il maggior numero possibile di componenti dello stesso modello che doveva sostituire.Numerosi furono i progetti presentati in risposta alla specifica ma fu la Westland, presso le cui linee di montaggio si costruiva il DH.9A, ad ottenere l'ordine iniziale di 25 esemplari dello Wapiti.Il prototipo si alz\xc3\xb2 in volo per la prima volta il 7 marzo del 1927 ed il primo reparto equipaggiato (l'84\xc2\xb0 Squadron, di base in Iraq) divenne operativo l'anno successivo.Il Wapiti fu costruito in diverse versioni e dalla sua cellula fu sviluppato il nuovo velivolo Westland Wallace.Un Wapiti fu usato come aereo di prova per testare il motore Bristol Draco.\n\nTecnica\n\nIl Westland Wapiti era un biplano monomotore piuttosto convenzionale: le coppie delle ali avevano il medesimo allungamento, i due posti per l'equipaggio erano disposti in tandem ed il carrello d'atterraggio era di tipo fisso, con pattino di coda. La struttura era di tipo misto: la parte anteriore della fusoliera era costituita da tubi metallici con struttura in alluminio e rivestimento in tela, mentre la parte posteriore aveva struttura in legno e rivestimento in tela.Il motore impiegato prevalentemente era il radiale a 9 cilindri Bristol Jupiter, ma venne sostituito in alcune varianti da Armstrong Siddeley Jaguar (sempre radiale, ma a 14 cilindri).L'armamento era costituito da due mitragliatrici: una Vickers (da 7,7\xc2\xa0mm) sincronizzata per sparare attraverso il disco dell'elica ed una Lewis disposta su un supporto anulare Scarff nell'abitacolo posteriore.Lo Wapiti poteva trasportare fino a 580 lb di bombe (pari a 263 kg).\n\nImpiego operativo\n\nGli Wapiti trovarono il loro principale impiego in Iraq ed in India, principalmente con compiti di ricognizione (effettuarono anche missioni di bombardamento). Tra le missioni da ricordare, spicca l'evacuazione di Kabul (nel dicembre del 1928): in tale occasione gli Wapiti del 20\xc2\xb0 Squadron funsero da scorta per i Vickers Victoria che provvidero a mettere in salvo i componenti della Legazione britannica di stanza nella citt\xc3\xa0 afghana.In Gran Bretagna gli Wapiti vennero assegnati alla riserva (inquadrati nella Royal Auxiliary Air Force) a partire dal 1929 e rimasero in servizio fino al 1937. In India il velivolo rimase operativo fino al 1939, mentre in Australia e Canada gli Wapiti erano ancora operativi allo scoppio della seconda guerra mondiale." | b'2298764890013082096' | 827 |
b'Q3763386' | b'\n\nGianna Gancia\n\nBiografia\n\nGianna Gancia nasce a Bra nel dicembre 1972 e da allora vive, in maniera quasi ininterrotta, a Narzole.Conseguita la maturit\xc3\xa0 scientifica al liceo di Fossano, si iscrive alla Facolt\xc3\xa0 di Giurisprudenza dell\'Universit\xc3\xa0 di Torino. Nei primi anni Novanta interrompe gli studi per occuparsi dell\'azienda vitivinicola di famiglia, in seguito alla scomparsa del padre Gianpiero.Ha un figlio, Gianpiero, nato nel 2000.\n\nCarriera politica\n\nEntrata a far parte del partito della Lega Nord nel 1991, viene eletta consigliere comunale a Narzole e consigliere d\'amministrazione dell\'Acquedotto delle Langhe e delle Alpi Cuneesi. Allo stesso periodo risale l\'esperienza nelle realt\xc3\xa0 associative imprenditoriali con la vice presidenza dei giovani imprenditori della Provincia Granda.Alle elezioni amministrative del 2009 \xc3\xa8 eletta, in coalizione con Il Popolo della Libert\xc3\xa0, con il Movimento per l\'Italia, la Lista Donne per la Granda, il Popolo del Futuro, la Lista Costa e la Democrazia Cristiana, come succeditrice di Raffaele Costa (PDL) alla guida della Provincia di Cuneo. \xc3\x88 la prima presidente della Granda, con oltre il 54 per cento dei consensi, e la pi\xc3\xb9 giovane presidente di Provincia d\'Italia.Il 16 aprile 2012 viene eletta presidente del Consiglio piemontese della Lega Nord.Il 25 maggio 2014 viene eletta nel Consiglio regionale del Piemonte con il maggior numero di preferenze (6.284) tra tutti i candidati di centrodestra, riportando per la prima volta, dopo oltre trent\'anni, una donna della "provincia Granda" in Regione, come consigliera eletta.Si candida alle elezioni europee del 2019 per la Lega venendo eletta in quinta posizione con 19.194 voti.\n\nPresidente della Provincia di Cuneo\n\nNella veste di presidente della Provincia ha la funzione di rappresentare sia giuridicamente che politicamente l\'Ente nel suo complesso. \xc3\x88 inoltre referente in materia di Grandi Infrastrutture, Sostegno all\'economia locale, Programmazione e sostegno all\'imprenditoria agricola (Pop), Sicurezza stradale e ordine pubblico, Federalismo, Bilancio e finanze, Controllo di gestione.Nel 2011 all\'ente \xc3\xa8 stato assegnato il primo premio nel concorso nazionale \xe2\x80\x9cLa carta da abolire\xe2\x80\x9d per via dei risultati raggiunti sul fronte della dematerializzazione, con l\xe2\x80\x99attivazione di procedure innovative che in tre anni hanno consentito all\xe2\x80\x99Ente di risparmiare nove tonnellate di carta e 23 alberi.https://notizie.provincia.cuneo.gov.it/?p=9605Sempre da Presidente della Provincia della Granda, si fa promotrice della stesura dell\'opera omnia del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, in collaborazione con la Fondazione Luigi Einaudi Onlus.Si candida con la Lega Nord alle Elezioni regionali in Piemonte del 2014 in sostegno del candidato di FI-Lega Gilberto Pichetto Fratin che viene sconfitto dal candidato del centrosinistra Sergio Chiamparino. Sar\xc3\xa0 consigliere di opposizione.Il 13 giugno 2014, alla scadenza del proprio mandato, si dimette da Presidente della Provincia di Cuneo, la quale viene commissariata per volere del Governo Renzi, che con la cosiddetta \'legge Delrio\' (legge 7 aprile 2014, n.56) ne prevede la modifica in termini di competenze e modalit\xc3\xa0 di nomina del presidente.\n\nVita privata\n\nDal 2001 \xc3\xa8 la compagna del politico della Lega Nord, nonch\xc3\xa9 ex ministro, Roberto Calderoli. Si sono uniti in matrimonio sabato 5 settembre 2015. Ha un figlio, Gianpiero, nato nel 2000.' | b'13695491085501639827' | 1,096 |
b'Q2107485' | b'\n\nCastelluccio (Castel San Giorgio)\n\nGeografia fisica\n\nCastelluccio si trova nella parte sud-est del territorio comunale ed \xc3\xa8 urbanisticamente connessa sia a Lanzara - Fimiani che a Trivio.I suoi caratteristici e pittoreschi rioni (\'a rete e zunzul - abbasc \'o pont - \'a rete e nuce - ncopp \'o Pennin - ncopp \'o cunnuttul - \'a rete Casa Puzz - ncopp \'o munticiello [nome antico del paese]) si succedono in rapporto di continuit\xc3\xa0 fra loro, snodandosi alla base della Collina su cui si erge la Chiesetta della SS. Annunziata, dando forma ad un importante centro storico di Castel San Giorgio.\n\nEconomia\n\nL\'economia si basa in piccola parte sull\'agricoltura, vanta grande industria dolciaria di surgelato, aziende EDILI e piccoli artigiani [fotografi; calzolai; barbiere; imbianchini; ricamatrici e sarte]. Considerevole \xc3\xa8 il commercio al dettaglio, alimentari, detersivi, bar, abbigliamento e bijotterie. Anche se c\'\xc3\xa8 ancora tanto da fare, \xc3\xa8 una localit\xc3\xa0 ben fornita ed attrezzata.\n\nManifestazioni folkloristiche\n\nNel mese di luglio si svolge la cosiddetta "Festa dell\'orto", una manifestazione enogastronomica che consiste nella degustazione del piatto tipico, in altre parole i fusilli "ai frutti dell\'orto" fatti a mano dalle massaie del paese, oltre alle salsicce alla brace, le "frittelle di fiori di zucca" (in gergo locale, pizzelle e\'sciurilli), e la grigliata di verdure del luogo. I dolci, la "Torta Cinque Tazze" tipico prodotto della ricorrenza pasquale. Ad animare la manifestazione, musica leggera e canti popolari dell\'Agro Nocerino Sarnese, ed una Fiera dell\'antiquariato e dell\'artigianato locale.\n\nManifestazioni religiose\n\nIl 25 marzo si svolge la solennit\xc3\xa0 dell\'Annunciazione della Beata Vergine. Sin dal mattino i fedeli si recano in Chiesa per onorare il simulacro della Vergine e rinnovare un\'antica tradizione, la cosiddetta "Recita delle 100 Croci". Il testo della recita \xc3\xa8: "Favez nemic fatt arrass, cient miglie e cient pass. Oggi \xc3\xa8 juorn ra Vergine Maria, me facc 100 crocie e me rico 100 Ave Maria" (tradotto: Falso nemico allontanati, cento miglia e cento passi. Oggi \xc3\xa8 il giorno della Vergine Maria, mi faccio 100 croci e dico 100 Ave Maria (Ogni volta che si ripete questa invocazione ci si fa il segno della croce e si recita L\'Ave Maria).Nella quarta domenica di agosto, invece, al mattino c\'\xc3\xa8 l\'arrivo della banda che esegue un brano, la cosiddetta "Diana" in onore della Madonna. Alle 09:00 vi \xc3\xa8 la prima Messa celebrata in Chiesa dopodich\xc3\xa9 la statua viene portata in spalla dalla collina dove \xc3\xa8 situata la Chiesa, al centro della frazione Castelluccio che per l\'occasione \xc3\xa8 addobbato a festa. Cos\xc3\xac viene celebrata la Santa Messa solenne dopodich\xc3\xa9 alle 12:30 vi \xc3\xa8 il tradizionale "Canto degli Angeli". Quattro ragazze, vestite da angeli, intonano un antico motivo invocante Maria SS.Annunziata affinch\xc3\xa9 elargisca a tutti le Grazie di Dio. Dopo il canto la statua viene riportata in chiesa da dove intorno alle 18:00 riparte la processione che vede coinvolta l\'intera cittadinanza, le autorit\xc3\xa0 civili e militari. Tra tutte spiccano la "Confraternita S.Biagio" e l\'"Associazione Fratellanza SS.Annunziata" in grande uniforme.\n\nSport\n\nLa squadra locale di calcio \xc3\xa8 la "SS. Annunziata Virtus" che attualmente milita nel campionato di terza categoria.' | b'16553925658178030106' | 1,144 |
b'Q15590' | b"\n\nGran Premio d'Austria 1998\n\nPre Gara\n\nLa Sauber si accorda con la Ferrari per la fornitura dei motori anche per il 1999.\n\nQualifiche\n\nUn'ora prima delle qualificazioni un violento temporale allaga la pista di Zeltweg. La sessione si svolge quindi su un tracciato che va via via asciugandosi e la strategia vincente si rivela quella di Giancarlo Fisichella che, ritardando fino all'ultimo il proprio tempo cronometrato, coglie la prima pole position in carriera, la prima conquistata da un pilota italiano dopo quella di Riccardo Patrese nel Gran Premio d'Ungheria 1992. Anche il resto della griglia di partenza \xc3\xa8 piuttosto inusuale: Alesi ottiene il secondo tempo, precedendo i contendenti al titolo H\xc3\xa4kkinen e Michael Schumacher e Salo, Barrichello, Frentzen, Irvine, Ralf Schumacher e Panis. Solo undicesimo Villeneuve, addirittura 14\xc2\xb0 Coulthard.\n\nGara\n\nAl via, Alesi scatta piuttosto male e viene subito infilato da H\xc3\xa4kkinen; alla prima curva il finlandese ha la meglio anche su Fisichella, portandosi in testa. In mezzo al gruppo, Takagi arriva ad una velocit\xc3\xa0 eccessiva alla prima staccata, si intraversa e accompagna fuori pista Tuero e Herbert, creando parecchio scompiglio. Dopo poche curve, Diniz centra in pieno il compagno di squadra Salo; nell'incidente \xc3\xa8 coinvolto anche Coulthard, che rompe l'alettone anteriore della sua McLaren. Entra in pista la safety car; si ritirano Salo, Diniz, Takagi e Panis (rimasto fermo sullo schieramento), mentre Coulthard e Tuero si fermano ai box per le riparazioni. Quando la vettura di sicurezza si fa da parte, Michael Schumacher (portatosi in seconda posizione) attacca immediatamente H\xc3\xa4kkinen, ma il finlandese resiste e il ferrarista \xc3\xa8 costretto ad allargare la traiettoria, aprendo cos\xc3\xac la strada a Fisichella. Il tedesco si sbarazza subito del pilota della Benetton, superandolo alla fine del quinto giro.Anche Wurz e Verstappen vengono a contatto; l'austriaco ha la peggio e rientra in pista terzultimo. Irvine passa Alesi e si porta in quarta posizione proprio mentre Barrichello abbandona per problemi ai freni. Nel frattempo, Coulthard rimonta molto rapidamente e dalla diciannovesima posizione occupata al secondo passaggio si porta alla nona gi\xc3\xa0 al decimo giro. Cercando di mantenere il ritmo di H\xc3\xa4kkinen, al 17\xc2\xba giro Schumacher esce di pista alla penultima curva, danneggiando la propria vettura; il pilota tedesco \xc3\xa8 cos\xc3\xac costretto ad effettuare un intero giro senza l'alettone anteriore, e quindi ad una sosta anticipata. Nello stesso giro esplode il motore sulla Williams di Frentzen; nel corso della 19\xc2\xaa tornata, Coulthard sopravanza Alesi, portandosi in quarta posizione.Prima dei rifornimenti H\xc3\xa4kkinen conduce davanti a Fisichella, Irvine, Coulthard, Alesi, Ralf Schumacher, Trulli, Villeneuve, Verstappen ed Herbert. Al 22\xc2\xba giro Fisichella rifornisce, rientrando in pista mentre sopraggiunge Alesi. I due proseguono appaiati fino alla seconda staccata, dove nessuno dei due cede strada all'altro e i due finiscono per toccarsi, terminando la propria gara nella via di fuga. Al giro seguente rifornisce anche Irvine, che cede il secondo posto a Coulthard; i due piloti McLaren, gli unici partiti per effettuare un solo pit stop, entrano ai box rispettivamente al 34\xc2\xba ed al 37\xc2\xba giro. Quando torna in pista H\xc3\xa4kkinen conduce davanti a Coulthard, Irvine, Ralf Schumacher, Michael Schumacher, Villeneuve e Trulli.Al 53\xc2\xba giro Michael Schumacher raggiunge il fratello Ralf, con il quale duella per diversi giri prima di superarlo. Dopo aver sopravanzato il fratello, Schumacher comincia a riavvicinarsi ad Irvine; il nordirlandese rallenta per facilitare il ricongiungimento, fino a quando dai box gli viene esposto un'inequivocabile cartello con la scritta P4, ovvero quarto posto. Lo scambio di posizione avverr\xc3\xa0 a quattro giri dal termine. H\xc3\xa4kkinen e Coulthard conquistano la quarta doppietta stagionale davanti alle due Ferrari di Schumacher ed Irvine; chiudono la zona punti Ralf Schumacher e Villeneuve." | b'5968317962095783511' | 1,298 |
b'Q188862' | b"\n\nCicloalcani\n\nI cicloalcani (o nafteni) sono composti organici monociclici saturi (cio\xc3\xa8 che non contengono legami doppi o tripli tra atomi di carbonio) costituiti solamente da atomi di carbonio e di idrogeno (e per questo appartenenti alla pi\xc3\xb9 ampia classe degli idrocarburi). Appartengono inoltre alla classe dei composti aliciclici (che comprende inoltre i cicloalcheni e i cicloalchini).I cicloalcani presentano formula bruta C\xe2\x82\x99H\xe2\x82\x82\xe2\x82\x99.Esempi di cicloalcani sono il ciclobutano e il cicloesano.Simili agli alcani, si differenziano da questi ultimi in quanto nella loro struttura gli atomi di carbonio sono uniti a formare un anello chiuso.Bench\xc3\xa9 tale anello venga rappresentato per comodit\xc3\xa0 con un poligono regolare, i cicloalcani non hanno una struttura planare. L'angolo di legame di 109,5\xc2\xb0, tipico degli atomi di carbonio con ibridazione sp\xc2\xb3 fa s\xc3\xac che l'anello risulti piegato.Quando il numero di atomi di carbonio nell'anello \xc3\xa8 3 (ciclopropano) o 4 (ciclobutano), gli atomi di carbonio sono forzati a formare legami con angoli molto piccoli, 60\xc2\xb0 e 90\xc2\xb0 rispettivamente, ben inferiori al valore di 109,5\xc2\xb0 tipico della struttura tetraedrica. Questa forzatura produce una tensione (detta tensione d'anello) che rende la molecola meno stabile. Un esempio estremo di molecola in tensione \xc3\xa8 quello del cubano.\n\nIsomeria nei cicloalcani\n\nNei cicloalcani, data la loro particolare struttura tridimensionale non lineare, manca la possibilit\xc3\xa0 di avere rotazione libera di legami come ad esempio negli n-alcani. Nonostante questa maggior rigidit\xc3\xa0, i cicloalcani possono manifestare fenomeni di isomeria e questa \xc3\xa8 data dalla posizione dei loro sostituenti rispetto al piano orizzontale. I sostituenti possono infatti presentarsi sulla stessa faccia e saranno quindi in cis (a) oppure presentarsi su facce opposte ed essere quindi in trans (b). A differenza degli isomeri di struttura i sostituenti sono legati nello stesso ordine ma hanno disposizione tridimensionale differente. Composti con queste propriet\xc3\xa0 sono definiti stereoisomeri.\n\nFonti industriali\n\nLe reazioni condotte su scala maggiore sono l'addizione di idrogeno al benzene e ad altri composti aromatici sostituiti per convertirli nei corrispondenti cicloesani. Data la stabilit\xc3\xa0 degli anelli aromatici, la reazione richiede un catalizzatore e condizioni di lavoro piuttosto drastiche. Generalmente il catalizzatore \xc3\xa8 nichel, l'idrogeno viene mantenuto a pressioni non inferiori alle 15 atmosfere e la temperatura di reazione a non meno di 150\xc2\xa0\xc2\xb0C.\n\nReazioni tipiche\n\nI cicloalcani hanno una reattivit\xc3\xa0 pressoch\xc3\xa9 identica a quella degli alcani. Come questi sono infiammabili e subiscono facilmente reazioni di sostituzione radicalica catalizzate dalla luce o dal calore.Per via della tensione d'anello, il ciclopropano reagisce con idrogeno attraverso apertura dell'anello, trasformandosi in propano:CH\xe2\x82\x82---CH\xe2\x82\x82 \\ / + H\xe2\x82\x82 \xe2\x86\x92 CH\xe2\x82\x83-CH\xe2\x82\x82-CH\xe2\x82\x83 CH\xe2\x82\x82o con acidi alogenidrici attraverso apertura dell'anello, trasformandosi nei corrispondenti propani alogenati:CH\xe2\x82\x82---CH\xe2\x82\x82 \\ / + HX \xe2\x86\x92 CH\xe2\x82\x83-CH\xe2\x82\x82-CH\xe2\x82\x82-X CH\xe2\x82\x82" | b'12167617583498007813' | 1,111 |
b'Q732062' | b"\n\nAli Mahdi Mohamed\n\nCarriera politica\n\nMahdi era membro del Congresso della Somalia Unita (in inglese United Somali Congress, USC), ed al suo interno era il principale esponente della cabila degli Abgal. L'USC fu fondamentale per l'abbattimento della dittatura del generale Siad Barre, che dal 1969 governava il paese e fu rovesciato nel gennaio del 1991 dal generale, nonch\xc3\xa9 membro dell'USC Mohammed Farah Aidid.Caduta la dittatura, l'USC scelse Mahdi come Presidente ad interim fino al 28 febbraio 1991, quando in una conferenza avrebbero dovuto riunirsi i principali capi militari e tribali per scegliere un nuovo leader politico nazionale.Aidid si oppose per\xc3\xb2 alla scelta dell'USC, ed inizi\xc3\xb2 un'opposizione armata al nuovo governo di Mahdi con l'aiuto della sua trib\xc3\xb9, gli Habr Ghedir.A peggiorare la situazione, il Somaliland proclam\xc3\xb2 la propria indipendenza il 18 maggio 1991, accentuando cos\xc3\xac il processo di decentralizzazione e disintegrazione dello stato somalo.La caduta di Siad Barre precipit\xc3\xb2 la Somalia nella confusione ed il governo di Mahdi, bench\xc3\xa9 internazionalmente riconosciuto, non riusc\xc3\xac a riportare l'ordine e di fatto non esercit\xc3\xb2 alcun potere su quasi tutto il paese: la Somalia cadde nell'anarchia in cui si trova ancora oggi, ed inizi\xc3\xb2 la Guerra civile somala, tuttora in corso. Il potere pass\xc3\xb2 nelle mani di signori della guerra, gruppi separatisti e trib\xc3\xb9, che lo esercitarono su base locale.Tra il 15 ed il 21 luglio del 1991 il governo del Gibuti tenne una conferenza di pace, la prima che abbia cercato di porre fine al conflitto somalo. La conferenza conferm\xc3\xb2 come Presidente Ali Mahdi, il quale, forte della legittimazione cos\xc3\xac ricevuta, continu\xc3\xb2 ad essere riconosciuto internazionalmente fino al 1995.Aidid, insoddisfatto del risultato, intensific\xc3\xb2 la lotta armata, rendendo i mesi successivi i pi\xc3\xb9 violenti della guerra civile.Lo scontro tra Aidid e Ali Mahdi prosegu\xc3\xac nel periodo 1992-95, durante le missioni Onu (UNOSOM I, UNOSOM II e UNITAF), stabilite per alleviare le sofferenze della popolazione civile stremata dal conflitto. Le missioni internazionali non condussero tuttavia alla pacificazione del Paese, mentre Aidid, il 15 giugno 1995, si proclam\xc3\xb2 Presidente della Somalia. Il potere di Aidid, che peraltro sarebbe stato ucciso l'anno successivo, non fu mai riconosciuto, e la Somalia rimase ufficialmente senza alcun governo effettivo sino al 2000, con l'insediamento di Abdiqasim Salad Hassan.Dopo la cessazione dalla carica di Presidente ed il contestuale inizio della presidenza non riconosciuta di Aidid, Ali Mahdi continu\xc3\xb2 a combatterne le milizie, e con successo ne indebol\xc3\xac con una guerriglia permanente il controllo sul paese. Anche dopo la morte di Aidid le forze di Mahdi proseguirono nell'attaccarne i miliziani, ora guidati dal figlio Hussein Mohammed Farah, che dopo la morte del padre si era proclamato Presidente, anch'egli senza riconoscimento internazionale.Il 17 dicembre 1996 gli uomini di Mahdi attaccarono il quartier generale di Hussein a Mogadiscio, e dopo cinque giorni di combattimenti i morti furono 135. Questi scontri terminarono solo il 30 marzo 1998, quando i due signori della guerra stabilirono la pace spartendosi il controllo su Mogadiscio. Alla nuova conferenza di pace di Gibuti del 2000 Abdiqasim Salad Hassan, cugino di Aidid, fu eletto Presidente del nuovo Governo Nazionale di Transizione (Transitional National Government, TNG) battendo proprio Mahdi, il quale in un solenne discorso afferm\xc3\xb2 che avrebbe rispettato il risultato delle elezioni e avrebbe cooperato col nuovo governo, e cos\xc3\xac fece.Nella conferenza stessa peraltro Mahdi fu eletto parlamentare, e rimase in carica fino al 2004, anno del passaggio al Governo Federale di Transizione. Da allora non ha avuto incarichi politici. Sospettato di essere al centro di traffici illeciti di armi e di rifiuti tossici, fu audito in sede di esame testimoniale dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'omicidio Alpi.Hrovatin. Attualmente vive fuori da Mogadiscio, dopo aver gestito un albergo nella zona meridionale della citt\xc3\xa0." | b'12087115433465210681' | 1,269 |
b'Q1212285' | b'\n\nL\'educazione sentimentale\n\nTrama\n\nSul battello per tornare a casa, terminati gli studi liceali, Fr\xc3\xa9d\xc3\xa9ric Moreau fa la conoscenza di un editore sui cinquant\'anni: Jacques Arnoux.Quest\'ultimo \xc3\xa8 accompagnato dalla moglie Marie, della quale Fr\xc3\xa9d\xc3\xa9ric si innamora follemente. Ma le circostanze non permettono rapporti di alcun genere, cos\xc3\xac il giovane giunge afflitto alla dimora di famiglia, dove lo aspetta la madre vedova.Pi\xc3\xb9 tardi torna a Parigi, dove si iscrive alla facolt\xc3\xa0 di giurisprudenza conseguendo la laurea sia pure con difficolt\xc3\xa0 a causa dello scarso interesse nei confronti delle materie. In questa grande citt\xc3\xa0 conoscer\xc3\xa0 giovani rivoluzionari e approfondir\xc3\xa0 la conoscenza del signor Arnoux, per incontrare di nuovo l\'amata. Le risorse economiche terminano presto e Fr\xc3\xa9d\xc3\xa9ric abbandona Parigi, dove viveva con il suo migliore amico, Deslauriers.Fa ritorno poco dopo grazie all\'eredit\xc3\xa0 di uno zio, che gli permette di riconciliarsi con la borghesia parigina. Incontra a una festa una donna di facili costumi e piena di debiti, Rosanette, sovente indicata col soprannome "la Marescialla", di cui si innamora, ma nel frattempo riesce anche a dichiararsi alla signora Arnoux, scoprendo che i suoi sentimenti sono ricambiati.Il ragazzo vive l\'incombente rivoluzione anti-monarchica assai indeciso su quale dei due amori coltivare.Fr\xc3\xa9d\xc3\xa9ric avr\xc3\xa0 un figlio da Rosanette, che morir\xc3\xa0 di stenti e malattia dopo poche settimane, e non riuscendo a ricevere dalla signora Arnoux altro che pomeriggi passati a conversare, diventa poco per volta l\'amante della ricca signora Dambreuse, moglie di un finanziere di nobili origini.Alla morte di quest\'ultimo, Fr\xc3\xa9d\xc3\xa9ric si immagina gi\xc3\xa0 milionario, ma in realt\xc3\xa0 l\'eredit\xc3\xa0 del marito si scopre essere a favore della figlioccia: la signora Dambreuse potr\xc3\xa0 disporre esclusivamente del palazzo del marito e di ci\xc3\xb2 che essa aveva di proprio. A seguito di intrighi e ripicche amorose, essa avanza una richiesta di vendita fallimentare all\'asta dei beni appartenuti alla famiglia Arnoux: in tale occasione la vedova del banchiere offende platealmente il ricordo che Fr\xc3\xa9d\xc3\xa9ric conserva della signora Arnoux, caduta in miseria a causa del fallimento economico del marito. Fr\xc3\xa9d\xc3\xa9ric abbandona la ricca signora e Parigi. Viagger\xc3\xa0.Molti anni dopo, a Parigi rincontrer\xc3\xa0 la signora Arnoux, che gli confesser\xc3\xa0 di essersi pentita di non aver proseguito la loro relazione, e gli lascer\xc3\xa0 in ricordo una ciocca di capelli. Infine si ritrover\xc3\xa0 con l\'amico Deslauriers, ed entrambi ammetteranno il loro insuccesso nella vita.' | b'13887432382662587868' | 878 |
b'Q5089696' | b'\n\nSindrome di Wartenberg\n\nCenni storici\n\nQuesta neuropatia fu identificata per la prima volta nel 1932 da Robert Wartenberg, un medico di origine bielorussa prima responsabile della clinica neurologica di Friburgo, quindi professore di neurologia presso l\'Universit\xc3\xa0 della California.\n\nCause\n\nLa causa pi\xc3\xb9 comune si ritiene sia la compressione a livello del polso, in particolare nel punto in cui il nervo radiale passa dai piani muscolari profondi in posizione pi\xc3\xb9 superficiale, nel piano sottocutaneo. La compressione pu\xc3\xb2 essere dovuta ad un braccialetto o un cinturino eccessivamente aderente (da qui il talvolta il nome di "neuropatia da polso") oppure all\'uso di manette (altro riferimento gergale \xc3\xa8 appunto "neuropatia delle manette". In casi pi\xc3\xb9 rari la sindrome sembra possa essere causata da interventi terapeutici (iniezione locale di steroidi) o chirurgici nell\'area del polso che possono comportare una lesione del nervo: fra questi interventi possono rientrare anche quelli eseguiti per risolvere altre sindromi, come quella di de Quervain. In alcuni casi, una volta escluse possibili cause di compressione, la sindrome sembra associarsi al diabete mellito.Studi recenti si sono concentrati soprattutto sulla possibilit\xc3\xa0 che la lesione derivi dalla applicazione troppo stretta di manette, per le possibili implicazioni di responsabilit\xc3\xa0 legale. Tuttavia questi studi sono stati ostacolati da difficolt\xc3\xa0 oggettive di follow-up, in quanto una grande percentuale dei partecipanti allo studio si trovava in stato di intossicazione quando era stata ammanettata. Il meccanismo fisiopatologico preciso \xc3\xa8 a tutt\xe2\x80\x99oggi sconosciuto, in quanto non \xc3\xa8 chiaro se la pressione diretta da parte dell\'elemento costrittivo sia la sola responsabile o se possa entrare in gioco anche una condizione di edema associato alla causa scatenante.\n\nSegni e Sintomi\n\nI soggetti affetti da sindrome di Wartenberg si lamentano principalmente di intorpidimento, parestesia, sensazione urente e dolore nell\'area del polso. Caratteristicamente i sintomi tendono a peggiorare ogni qualvolta sull\'area interessata viene esercitata un\'ulteriore pressione sulla zona (ad esempio quando si indossano bracciali o orologi eccessivamente stretti), cos\xc3\xac come quando il paziente effettua movimenti di flessione e pronazione del polso.I sintomi di solito in genere si risolvono da soli nell\xe2\x80\x99arco di alcuni mesi, quando \xc3\xa8 possibile rimuovere la causa della restrizione.\n\nDiagnosi\n\nLa diagnosi della condizione \xc3\xa8 clinica. \xc3\x88 spesso presente un Tinel test positivo nel punto in cui viene ad emergere la branca sensitiva del nervo radiale.Nei casi dubbi pu\xc3\xb2 essere tentata, nella sede della compressione, una infiltrazione di anestetico a scopo diagnostico; nel caso di sindrome di Wartenberg la procedura pu\xc3\xb2 dare la scomparsa della sintomatologia. \xc3\x88 possibile richiedere a completamento diagnostico una elettromiografia (EMG) che per\xc3\xb2 spesso \xc3\xa8 scarsamente indicativa.\n\nTrattamento\n\nIn una fase iniziale il paziente deve essere trattato in modo conservativo. In particolare il medico cerca di risolvere il processo infiammatorio e l\'edema ad esso associato con i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Viene spesso prescritto l\'utilizzo di un tutore ortopedico per mettere a riposo l\'articolazione. Il ricorso ad infiltrazioni di cortisone o altri steroidi \xc3\xa8 piuttosto comune ma \xc3\xa8 stato contestato. \xc3\x88 possibile anche il ricorso alla terapia laser ma l\'efficacia dell\'intervento \xc3\xa8 dubbia.Se la risposta del paziente ai precedenti trattamenti non ha dato esito positivo, \xc3\xa8 possibile procedere con la decompressione chirurgica.Nonostante ci\xc3\xb2 il paziente pu\xc3\xb2 andare incontro ad un danno permanente.' | b'8789792929799676862' | 1,129 |
b'Q3894324' | b"\n\nPaolo Paladini\n\nPaolo Paladini (Lesina, 1465 ca \xe2\x80\x93 1513 ca) fu un poeta dalmata di lingua italiana, originario dell'Isola di L\xc3\xa8sina all'epoca parte dei possedimenti della repubblica di Venezia.Membro della famiglia nobile Paladini di Lesina, figlio del cavaliere di San Marco Nicol\xc3\xb2, \xc3\xa8 autore di un canzoniere contenente poesie in italiano e latino, dedicato nel 1496 al Principe Federico d'Aragona. Rinvenuto il manoscritto nella Biblioteca Universitaria di Valenzia e dato alle stampe nel 2005, a cura di Sante Graciotti, il Canzoniere rappresenta il pi\xc3\xb9 antico documento in italiano pervenutoci dalla Dalmazia e scritto da un autore autoctono.\n\nBiografia\n\nMolto scarne e frammentarie sono le notizie su Paolo Paladini. Nacque presumibilmente intorno al 1470 e studi\xc3\xb2, forse proprio a Lesina, le arti liberali, studi che per\xc3\xb2 dovette interrompere. Cionondimeno fu in rapporto con importanti umanisti del suo tempo ai quali dedic\xc3\xb2 poesie encomiastiche: Tideo Acciarini, Elio Lampridio Cerva, Francesco Natali, Cassandra Fedele, Pietro Contarini.Nel 1495, con il grado di comito, fu a fianco del padre Nicol\xc3\xb2 sulla galea di Lesina nella campagna dell'armata veneta a difesa degli Aragonesi contro l'invasione di Carlo VIII. Il 30 giugno i veneziani espugnarono Monopoli scacciandone i francesi, e in quell'occasione Paolo Paladini ebbe modo di preservare la biblioteca dell'umanista Gilberto Grineo, che risiedeva in quel tempo nella citt\xc3\xa0 pugliese. In autunno, l'armata si un\xc3\xac alle forze di Federico d'Aragona nel vano assedio di Taranto: in quell'occasione non solo Paolo Paladini compose il panegirico in onore di Federico, al quale dedic\xc3\xb2 il suo Canzoniere, ma sarebbe stato protagonista di un tentativo di azione diplomatica, entrando nella citt\xc3\xa0 assediata per incarico dei suoi comandanti e con il consenso degli assediati, che preferivano agli Aragonesi la signoria di Venezia.Nell\xe2\x80\x99estate del 1496, il padre Nicol\xc3\xb2 ammalatosi \xc3\xa8 costretto a tornare a Lesina e lascia il comando della galea al figlio Paolo, che viene incaricato di raggiungere la flotta di Domenico Malipiero nel Tirreno, impegnata nella difesa di Pisa ai danni dei fiorentini. Il 3 aprile 1497 la galea lesignana fu una delle protagoniste nella battaglia che si tenne alla foce dell\xe2\x80\x99Arno contro alcuni legni fiorentini, che ebbero la peggio, ma che comunque riuscirono a riparare a Livorno.Tornato in Adriatico nell\xe2\x80\x99autunno del 1497, Paolo Paladini si rese protagonista della cattura di alcuni corsari maltesi nei pressi di Curzola, prima di disarmare a dicembre la sua galea a Venezia, a causa dell\xe2\x80\x99inagibilit\xc3\xa0 in quegli anni dell\xe2\x80\x99Arsenale di Lesina.Nel gennaio 1499 lo troviamo di nuovo a Venezia per rivendicare il diritto del padre ad armare la galea di Lesina, diritto negato dalla Signoria a causa dell'et\xc3\xa0 avanzata di questi, mentre nel marzo del 1501, durante la seconda guerra turco-veneziana, \xc3\xa8 a Tra\xc3\xb9 per far fronte agli assalti di Skender pasci\xc3\xa0 (Mihalo\xc4\x9flu \xc4\xb0skender Pa\xc5\x9fa), all'epoca sanjak-bey del Sangiaccato di Bosnia.Nel 1510 era giudice del comune di Lesina, quando compose una narrazione nella quale descrive il miracoloso avvenimento di una crocetta che still\xc3\xb2 sangue il 6 febbraio di quell\xe2\x80\x99anno, e che - inascoltato segno di pace - precede la lunga e sanguinosa rivolta dei popolari contro i nobili lesignani, nella quale, nel 1514, sarebbe perito per mano dei rivoltosi anche Tommaso, uno dei due fratelli di Paolo.La morte di Paolo Paladini va collocata in quegli anni, tra il 1510 e il 1514, quando non era ancora cinquantenne, tanto che Vincenzo Pribevo nella sua orazione tenuta a Lesina nel 1525 dir\xc3\xa0 che ci si aspettava da lui un grande avvenire, se la morte non lo avesse colto anzitempo." | b'11372843988591237165' | 1,258 |
b'Q511003' | b'\n\nBirger Ruud\n\nBiografia\n\nBirger Ruud fu il secondo dei tre figli di Niels Sigurd Theodor e Mathilde Throndsen; tutti e tre vinsero il titolo mondiale nel salto con gli sci (Sigmund nel 1929, Asbj\xc3\xb8rn nel 1938). Birger fu il pi\xc3\xb9 forte dei fratelli Ruud e - assieme al connazionale Reidar Andersen - fu il dominatore del salto con gli sci per tutti gli anni trenta.\n\nStagioni 1931-1934\n\nLa sua prima affermazione internazionale fu la vittoria nella gara di salto ai Mondiali di Oberhof del 1931; nella stessa gara il fratello maggiore Sigmund fu sesto. Quell\'anno stabil\xc3\xac anche il primo dei suoi due record del mondo saltando 76,5\xc2\xa0m dal trampolino Odnesbakken.L\'anno dopo vinse l\'oro nel salto con gli sci ai III Giochi olimpici invernali di Lake Placid 1932. Nel 1934 venne inaugurato a Planica, in Jugoslavia, il trampolino Letalnica, soprannominato "mammut" o "il gigante" per le sue notevoli dimensioni. Lo stesso anno Birger Ruud vi stabil\xc3\xac il suo secondo record del mondo, il primo ottenuto a Planica con 92 metri, e ottenne la sua unica vittoria sul trampolino di Holmenkollen.\n\nStagioni 1934-1939\n\nNel 1935 Birger Ruud partecip\xc3\xb2 sia ai Mondiali di sci alpino sia ai Mondiali di sci nordico. Le due manifestazioni si svolsero ad appena due settimane di distanza. Il 1\xc2\xba febbraio vinse la medaglia di bronzo in combinata nello sci alpino a M\xc3\xbcrren; il 13 febbraio conquist\xc3\xb2 il secondo titolo mondiale nel salto con gli sci a Vysok\xc3\xa9 Tatry.Anche ai IV Giochi olimpici invernali di Garmisch-Partenkirchen 1936 il polivalente sciatore norvegese si ciment\xc3\xb2 sia nello sci nordico sia nello sci alpino. Il 7 febbraio vinse la discesa libera valida per la combinata - l\'unica prova di sci alpino in programma -, con 4,4 secondi di vantaggio sul secondo classificato; due giorni dopo nella prova di slalom speciale salt\xc3\xb2 una porta e venne penalizzato di sei secondi: alla fine risult\xc3\xb2 quarto. Il 16 febbraio si rifece vincendo la seconda medaglia d\'oro olimpica consecutiva nel salto con gli sci.Nel 1937 vinse per la terza volta il titolo mondiale nel salto, a Chamonix; due anni dopo, ai Mondiali di Zakopane, fu secondo nel salto dietro all\'austriaco Sepp Bradl, il primo saltatore a superare i 100 metri.\n\nStagioni 1940-1948\n\nLo scoppio della Seconda guerra mondiale e l\'invasione tedesca della Norvegia nel 1940 frenarono l\'attivit\xc3\xa0 agonistica. Birger Ruud, molto famoso sia in patria sia in Germania grazie ai successi sportivi, si schier\xc3\xb2 apertamente contro gli invasori. Nel 1941 abbandon\xc3\xb2 la Federazione sciistica della Norvegia per protesta contro la crescente ingerenza nazista, e per questo fu bandito a vita dalle competizioni sportive in Norvegia. Nel 1943 fu arrestato per aver espresso pubblicamente il suo antinazismo e per aver partecipato a una gara di sci clandestina; fu internato a Grini, un campo di concentramento situato nella periferia di Oslo. Rilasciato nel 1944, entr\xc3\xb2 a far parte del movimento di Resistenza norvegese contro l\'occupazione tedesca.Ai V Giochi olimpici invernali di Sankt Moritz 1948 Ruud fu presente come assistente allenatore della squadra norvegese, ma poi la sua nazionale decise di farlo gareggiare in sostituzione del pi\xc3\xb9 giovane Georg Thrane, dopo che Ruud ebbe sperimentato il trampolino nelle difficili e pericolose condizioni meteorologiche e aver ottenuto la misura migliore tra i suoi connazionali. Pot\xc3\xa9 cos\xc3\xac vincere la medaglia d\'argento nella gara di salto in un podio tutto norvegese, con il fratello minore Asbj\xc3\xb8rn in settima posizione. Per Birger Ruud, quasi trentasettenne, fu l\'ultima competizione internazionale di alto livello.\n\nAltre attivit\xc3\xa0\n\nDopo il ritiro avvi\xc3\xb2 una fabbrica di sci nella sua citt\xc3\xa0 natale e, sempre Kongsberg, fond\xc3\xb2 un museo dello sci, assieme all\'amico e compagno di podio a Sankt Moritz 1948 Petter Hugsted, che con Ruud aveva condiviso anche la prigionia nazista.Per i XVII Giochi olimpici invernali di Lillehammer 1994 si pens\xc3\xb2 a lui come possibile ultimo tedoforo, ma dovette rinunciare per problemi di salute; il braciere olimpico venne acceso dal principe Haakon. Birger Ruud mor\xc3\xac nel 1998, poco prima di compiere 87 anni, nella sua casa.\n\nRiconoscimenti\n\nNel 1937 fu premiato con la Medaglia Holmenkollen, il pi\xc3\xb9 alto riconoscimento norvegese per uno sciatore. Nel 1987 nella sua citt\xc3\xa0 natale gli venne dedicata una scultura in bronzo, opera dell\'artista norvegese Per Ung. Nel 1991 le poste norvegesi lo onorarono con un francobollo.' | b'12147096845735800021' | 1,484 |
b'Q3266405' | b'\n\nSoCal Uncensored\n\nOrigini (2011)\n\nInizialmente Daniels e Kazarian facevano parte della stable Fortune. Kazarian era uno dei membri fondatori della stable insieme ad AJ Styles nel 2010, mentre Daniels torn\xc3\xb2 in TNA e si un\xc3\xac ai Fortune nel 2011 a dare manforte nel feud contro gli Immortal. Dopo qualche mese a Destination X Daniels affronta Styles perdendo.Dopo alcune settimane Daniels chiede la rivincita a Styles, che gli viene concessa il 1\xc2\xba settembre durante una puntata di Impact Wrestling, vincendo grazie ad un errore di AJ. Dopo il match Daniels si rifiuta di stringere la mano a Styles cominciando il processo che lo porter\xc3\xa0 ad essere heel. Il turn heel si concretizza il 22 settembre quando dopo una rissa, sedata proprio da Kazarian, tra Styles e Daniels, quest\'ultimo colpisce AJ con un calcio nelle parti basse e lasciando i Fortune.Viene annunciato che per Bound for Glory Christopher Daniels ed AJ Styles si affronteranno in un "I Quit" match. Il match viene vinto da Styles dopo che minaccia Daniels con un cacciavite. Successivamente Daniels entra in una breve rivalit\xc3\xa0 con Rob Van Dam dopo che quest\'ultimo salva Styles da un tentato colpo di cacciavite di Daniels. Questo feud porter\xc3\xa0 a Daniels due sconfitte in pay-per-view.\n\nFeud con AJ Styles e World Tag Team Champions of the World (2012)\n\nIl 5 gennaio 2012 a Impact Wrestling Daniels riprende il feud con AJ Styles e riesce a convincere Kazarian a tradire AJ, ponendo di fatto fine a ci\xc3\xb2 che rimaneva dei Fortune. Il 9 febbraio a Impact Wrestling Daniels batte Styles con l\'aiuto di un riluttante Kazarian. Daniels e Kazarian perdono il 18 marzo a Victory Road in un match contro Styles e Mr. Anderson. Il 15 aprile a Lockdown i due team si trovano opposti nel classico Lethal Lockdown, dove il team capitanato da Garett Bischoff, del quale fanno parte anche Styles e Anderson, sconfigge il team capitanato da Eric Bischoff, che vede in squadra tra gli altri anche Daniels e Kazarian.Dopo Lockdown Daniels e Kazarian mettono gli occhi sui TNA World Tag Team Championships, detenuti da Samoa Joe e Magnus, attaccandoli ad Impact. Il 10 maggio Kazarian dichiara che inizialmente si \xc3\xa8 schierato con Daniels per proteggere AJ Styles ed impedire che il Fallen Angel rivelasse a tutti il segreto del Phenomenal One, e che tuttavia aveva cambiato idea quando ha scoperto lui stesso il segreto. Daniels ha poi rivelato che il segreto di AJ era una relazione segreta con la presidente della TNA Dixie Carter. Tre giorni dopo a Sacrifice Daniels e Kazarian si laureano per la prima volta TNA World Tag Team Champions sconfiggendo Samoa Joe e Magnus. Pi\xc3\xb9 tardi quella sera interferiscono nel match tra AJ Styles e Kurt Angle costando la vittoria a Styles, ma venendo poi cacciati dallo stesso Angle.Il 31 maggio Styles batte Daniels in un grudge match, seguito da una rissa che vede contrapposti Kaz e Daniels contro Styles e Angle, interrotta dalla messa in onda di una conversazione telefonica tra Styles e Dixie Carter. Il 10 giugno Kaz e Daniels perdono i titoli di coppia a favore di Angle e Styles.Successivamente AJ Styles e Dixie Carter provano che non c\'\xc3\xa8 alcuna relazione sentimentale tra loro, coinvolgendo Claire Lynch, una donna incinta che AJ e Dixie stavano aiutando a disintossicarsi. La settimana successiva Kazarian da segni di astio verso Daniels, sostenendo di essere stato ingannato. Tuttavia nel main event Kazarian rivela di essere ancora dalla parte di Daniels colpendo AJ con una sedia e riconquistando i titoli di coppia. Subito dopo la conquista Daniels ammette che avevano mentito sulla relazione tra Styles e la Carter, ma che in realt\xc3\xa0 AJ \xc3\xa8 il padre del bambino che Claire sta aspettando. L\'8 luglio a Destination X AJ Styles sconfigge Daniels in un last man standing match. L\'8 agosto il team comincia farsi chiamare The World Tag Team Champions of the World e sconfigge il team di Garett Bischoff e Devon nella prima difesa titolata. La settimana successiva AJ Styles sconfigge Daniels in un match valido per le Bound for Glory series, vincendo anche un test di paternit\xc3\xa0, che rivela che Claire non \xc3\xa8 mai stata incinta e che era tutto un piano di Daniels e Kazarian. Il 6 settembre i WTTCOTW mantengono i titoli di coppia dall\'assalto di Chavo Guerrero, Jr. e Hernandez. Tre giorni dopo a No Surrender i campioni mantengono contro AJ Styles e Kurt Angle. A Bound for Glory i titoli passano di mano a Chavo Guerrero, Jr. e Hernandez in un match a tre squadre che vedeva coinvolti anche Angle e Styles. A Turning Point gli ex World Tag Team Champions of the World perdono il loro rematch contro Guerrero ed Hernandez. A Final Resolution Daniels e Styles si affrontano in quello che viene pubblicizzato come il loro ultimo incontro. Daniels batte Styles con la Styles Clash, la mossa finale di AJ.\n\nROH\n\nNel 2014 Daniels e Kazarian debuttarono come team in Ring of Honor (per Daniels si \xc3\xa8 trattato di un ritorno), vincendo gli ROH World Tag Team Championship per due volte e Daniels vinse l\'ROH World Championship. Verso la fine del 2017 debutt\xc3\xb2 Scorpio Sky formando il trio che divenne famoso anche grazie alla webserie degli Young Bucks Being The Elite. I tre vinsero gli ROH World Six-Man Tag Team Championship e i titoli di coppia una terza volta Sky e Kazarian. Lasciarono la ROH dopo Final Battle 2018.\n\nAEW\n\nNel 2019 i tre, assieme ai Bucks, Kenny Omega, Cody e Adam Page, entrarono a far parte della nuova All Elite Wrestling.' | b'428714796344408125' | 1,478 |
b'Q3687222' | b'\n\nConservatorio Giovanni Battista Martini\n\nStoria del conservatorio di Bologna\n\nNel 1802 la Municipalit\xc3\xa0 di Bologna fece il progetto di un liceo musicale cittadino, da collocare nel convento di San Giacomo affiancato alla chiesa omonima: la nuova scuola avrebbe dovuto insegnare composizione, pianoforte, canto, violino, viola, violoncello, contrabbasso, oboe e corno inglese, mediante sei insegnanti tra i quali il compositore Stanislao Mattei, incaricato anche della gestione dell\'archivio, il compositore Giovanni Callisto Zanotti destinato alla tastiera, il compositore e cantante Lorenzo Gibelli destinato al canto; le lezioni avrebbero avuto luogo nei locali di sette aule per tre giorni alla settimana, dalle nove di mattina all\'una di pomeriggio. Il liceo filarmonico di Bologna, il primo nucleo di quello che sarebbe stato il conservatorio "Giovan Battista Martini", apr\xc3\xac il 3 dicembre 1804.Nel 1839 una commissione speciale stabil\xc3\xac un nuovo regolamento: le materie sarebbero state 12, gli iscritti non pi\xc3\xb9 di 90 e, preferibilmente, bolognesi, gli insegnanti avrebbero dovuto stabilirsi ed alloggiare a Bologna. Si sentiva inoltre il bisogno di un "consulente perpetuo onorario": fu scelto Gioachino Rossini, il pi\xc3\xb9 grande operista italiano dell\'epoca che da qualche anno era tornato a vivere a Bologna dopo aver smesso di comporre per le scene. Per dieci anni, egli illustr\xc3\xb2 la vita del Liceo, con la sua passione per la musica tedesca, chiamando alla cattedra di pianoforte Stefano Golinelli (il "Liszt italiano") e con l\'idea invero originale di chiamare alla direzione Gaetano Donizetti, che tuttavia non pot\xc3\xa9 accettare.A cavallo fra Otto e Novecento, seguirono alla direzione uomini che erano anche validi compositori e artisti assai attivi in citt\xc3\xa0: prima Luigi Mancinelli (1881-1886), poi Giuseppe Martucci (1886-1902), quindi Marco Enrico Bossi (1902-1911). Mancinelli alz\xc3\xb2 il numero delle materie a 19, includendo storia e analisi musicale, istitu\xc3\xac la classe di arpa, stese un nuovo regolamento; Martucci offr\xc3\xac agli allievi di canto l\'opportunit\xc3\xa0 dell\'arte scenica, a tutto l\'istituto un orientamento sinfonico-wagneriano che era in linea con la fama di Bologna, alla sua carica e persona un energico aumento di stipendio (da 5000 a 8000 lire); Bossi fece pagare meglio tutti gli insegnanti, alla classe di contrappunto chiam\xc3\xb2 Luigi Torchi e a quella di musicologia il bibliotecario Francesco Vatielli, e nel 1908 ritenne che fosse il caso di emanare un nuovo regolamento.Nemmeno in seguito mancarono al liceo musicale di Bologna buoni nomi di direttori, Ferruccio Busoni per un solo anno di prova, Gino Marinuzzi attorno alla fine della I Guerra Mondiale, Franco Alfano subito dopo, ma fra proposte respinte (per esempio da Mascagni) e nomine di poco conto e tempo l\'assenza di una mano decisa si fece sentire a fondo. Fu forte la mano di Cesare Nordio, direttore dal 1925 al 1945 che firm\xc3\xb2 due nuovi regolamenti, uno subito e uno pi\xc3\xb9 tardi sulla falsariga di quelli dei Regi Conservatori italiani: cos\xc3\xac il pianoforte complementare spett\xc3\xb2 a tutti gli allievi di strumento, il quartetto d\'archi divenne una classe specifica e la cultura musicale generale una nuova materia, la direzione d\'orchestra assurse al rango di una classe vera e propria (peraltro la prima in Italia); stabil\xc3\xac inoltre che l\'aula d\'organo prendesse il nome di Ottorino Respighi, la grande sala dei concerti quello di Bossi, tutto l\'istituto quello di padre Martini; e infine decise che il Liceo comunale diventasse Conservatorio statale esattamente come gli istituti di Milano, Napoli, Parma e Palermo.Dal 1945 ad oggi il conservatorio "Giambattista Martini" si \xc3\xa8 allargato a pi\xc3\xb9 materie e a sempre pi\xc3\xb9 allievi e insegnanti, ha esteso i locali fino a oltre trenta aule, ha goduto della direzione di Guido Guerrini, Lino Liviabella, Adone Zecchi, Giordano Noferini, Lidia Proietti, Carmine Carrisi, Donatella Pieri, musicisti attivi come compositori, come direttori d\'orchestra e di coro, come solisti di strumento.' | b'11696690164029438123' | 1,268 |
b'Q3178766' | b"\n\nJames Corsi\n\nGiocatore\n\nDa ragazzo Jim Corsi aveva cominciato a giocare a calcio, e fino all'universit\xc3\xa0, alla Concordia University, pratic\xc3\xb2 ad ottimi livelli entrambi gli sport. Nel 1973 gioca come centravanti nel Montr\xc3\xa9al Olympique, prima squadra di calcio professionistico di Montr\xc3\xa9al, allora militante nella NASL. Nel 1976 fu messo sotto contratto dai Quebec Nordiques, allora in WHA, e scelse definitivamente l'hockey su ghiaccio. La sua prima stagione tra i professionisti, tuttavia, la pass\xc3\xb2 in una squadra satellite, i Maine Nordiques.Esord\xc3\xac poi coi Quebec Nordiques nella stagione 1977-78, e vi rimase due stagioni. Nel 1979 la WHA chiuse i battenti e Corsi rimase senza contratto. Fu ingaggiato da un'altra squadra passata dalla WHA alla NHL, gli Edmonton Oilers. Nella stagione 1979-80 gioc\xc3\xb2 26 incontri, ma l'11 marzo 1980, prima del termine della stagione, fu scambiato con i Minnesota North Stars.Questi ultimi non lo utilizzeranno mai, girandolo a farm team in CHL. Corsi decise cos\xc3\xac di venire in Europa: per dodici stagioni giocher\xc3\xa0 nel campionato italiano.Le sue prime tre stagioni le gioc\xc3\xb2 con l'HC Gardena: uno scudetto (1980-81), un secondo posto (1982-83), e la conquista della Nazionale (esordio il 12 settembre 1980 nell'amichevole contro il Villach). In nazionale giocher\xc3\xa0 sei edizioni dei mondiali B (1981, 1985, 1986, 1987, 1989 e 1990) e due mondiali maggiori (1982 e 1983).Nella sua unica stagione con il Bolzano (1983-84), vinse nuovamente lo scudetto. Pass\xc3\xb2 poi all'AS Mastini Varese Hockey, di cui divenne una bandiera. Nelle otto stagioni in giallo-nero vinse altri due scudetti: 1986-87 e 1988-89.\n\nAllenatore\n\nSi \xc3\xa8 ritirato dall'hockey giocato al termine della stagione 1991-92. Tornato in Nord America, ha aperto una scuola di hockey ed \xc3\xa8 stato dal 2001 al 2014 allenatore dei portieri dei Buffalo Sabres.Nel 1997 la Concordia University l'ha inserito nella propria Hall of Fame ed ha ritirato la maglia numero 1. In occasione dei XX Giochi olimpici invernali di Torino, nel 2006, Jim Corsi \xc3\xa8 stato l'allenatore dei portieri della Nazionale italiana, ruolo che \xc3\xa8 tornato a coprire nel 2014 in vista dei mondiali in Bielorussia.Nel maggio del 2014 Corsi ritorn\xc3\xb2 in National Hockey League scelto come nuovo allenatore dei portieri dai St. Louis Blues, posto che ha mantenuto fino al 1\xc2\xba febbraio 2017 quando \xc3\xa8 stato licenziato. Nel febbraio del 2017 venne sollevato dall'incarico, sostituito da Martin Brodeur e Ty Conklin." | b'12849527661084766682' | 826 |
b'Q570125' | b'\n\nHo affittato un killer\n\nTrama\n\nNell\'Inghilterra degli anni Ottanta, Henri Boulanger, nella sua duplice veste di immigrato e di pubblico dipendente, \xc3\xa8 una delle prime vittime della drastica cura thatcheriana e perde il posto di dipendente dei Waterworks (una specie di Ufficio alle Acque), senza preavviso e con un orologio d\'oro non funzionante in riconoscimento dei 15 anni di lavoro prestato.Decide cos\xc3\xac di porre fine alla sua triste e solitaria esistenza. Dopo due tentativi falliti di suicidio - complice anche uno sciopero dei dipendenti del gas - si rivolge ad un\'agenzia di killer a pagamento, annessa ad un miserabile dancing situato nella periferia urbana di Londra. ("Da noi, in locali come questo, ci beviamo il caffellatte alla mattina" sbotta, con tono di sfida, nel silenzio provocato dal suo ingresso).Nell\'attesa che l\'agenzia adempia al contratto ("liquidazione entro due settimane") si d\xc3\xa0 al fumo e al bere e, una sera, in un pub, incontra Margaret, fioraia dallo sgargiante vestito cremisi e se ne innamora. Ma il killer \xc3\xa8 gi\xc3\xa0 sulle sue orme e recedere dal contratto si rivela arduo: il dancing, vittima del piano di ristrutturazioni urbane, \xc3\xa8 ormai solo un cumulo di macerie. Anzi, i suoi tentativi di mettersi in contatto con l\'agenzia gli procurano ulteriori problemi. Ripreso da una telecamera in una gioielleria in cui \xc3\xa8 avvenuta una rapina, il suo volto compare sui giornali come quello del responsabile.E il killer ha molta fretta: gli restano solo pochi giorni di vita a causa di un cancro ai polmoni e vuole lasciare qualcosa alla famiglia. Ma poi, quando dopo vari fallimenti, riesce ad intrappolare il rassegnato Henri nel cimitero di Hampstead, rivolge l\'arma dell\'esecuzione contro se stesso. Riprende cos\xc3\xac, non si sa dove ("La classe operaia non ha patria") la quotidiana esistenza di Henri, sopravvissuto anche al "tentativo" di investimento del taxi su cui Margaret si precipitava a comunicargli che era stato discolpato della rapina alla gioielleria.\n\nCritica\n\n"Mi sembra che i registi britannici non riescano pi\xc3\xb9 a fare delle commedie inglesi vecchio stile. Cos\xc3\xac devo andarci io a farne una...".Dopo i film sulla "Finlandia marginale dei respinti e dei perdenti" culminata nella "trilogia operaia" che lo fa "conoscere ai cinefili del mondo" \xe2\x80\x93 Ombre in paradiso, Ariel e La fiammiferaia \xe2\x80\x93, con Ho affittato un killer Aki Kaurism\xc3\xa4ki allarga i suoi orizzonti geografici e culturali.Il film vuole essere un omaggio alle raffinate produzioni, in particolare nel genere della commedia nera, degli Ealing Studios britannici, costretti negli anni cinquanta a cedere allo strapotere delle major statunitensi.Lo stesso regista dichiar\xc3\xb2 un debito con L\'ultima vacanza (Henry Cass, 1950) e che gli sarebbe piaciuto avere Alec Guinness come protagonista del film. L\'attore era stato protagonista di La signora omicidi, altro classico Ealing, una cui scena (il protagonista appeso ad una rete sul vuoto, mentre sotto di lui passa, a grande velocit\xc3\xa0 un treno) trova una citazione letterale nel film. Significativa \xc3\xa8 inoltre la dedica iniziale a Michael Powell.Lo "stralunato" Jean-Pierre L\xc3\xa9aud, attore di spicco della Nouvelle Vague e primo protagonista non finlandese in un film di Kaurism\xc3\xa4ki, \xc3\xa8 a suo perfetto agio nei panni dell\'imperturbabile, malinconico Henri Boulanger, variante in colletto bianco degli operai delle fabbriche di Helsinki dei precedenti film del regista.Nella "neutralit\xc3\xa0 propria dei personaggi e degli attori" di Kaurism\xc3\xa4ki, nell\'esplorazione di un\'umanit\xc3\xa0 diseredata, colta in ambienti urbani degradati o in squallidi locali, la cui miseria, negli anni delle traumatiche riforme thatcheriane, continua a somigliare a quella dei "miserabili" di un tempo, il regista si mantiene coerente con le sue produzioni precedenti. Nella "resa delle squallide atmosfere" dei B movie degli anni cinquanta \xc3\xa8 determinante la fotografia di Timo Salminen, come lo sar\xc3\xa0 per le influenze renoiriane del successivo Vita da boh\xc3\xa8me.Aki Kaurism\xc3\xa4ki appare nel ruolo di un venditore ambulante dal quale Henri acquista degli occhiali neri. In uno scalcinato locale, Joe Strummer, leader dei Clash, si esibisce per pochi assorti intimi, in una ballata per chitarra e percussioni (Burning Light). Suo \xc3\xa8 anche il pezzo che accompagna i titoli di coda.' | b'7808023198649763532' | 1,345 |
b'Q2274076' | b'\n\nFolivora\n\nEvoluzione\n\nI fillofagi hanno avuto un grandissimo sviluppo durante il Miocene e il Pliocene. Una forma primitiva di incerta collocazione sistematica, Pseudoglyptodon, \xc3\xa8 nota in terreni dell\'Eocene superiore (circa 35 milioni di anni fa). Quasi tutte le forme appartenenti a questo sottordine sono caratterizzate da una corporatura robusta, un bacino allargato e un muso corto e alto. L\'infraordine dei milodonti (Mylodonta) \xc3\xa8 caratterizzato da forme che si nutrivano pi\xc3\xb9 che altro di erba, perci\xc3\xb2 il nome fillofagi ("mangiatori di foglie") non \xc3\xa8 adeguato per questi animali. I milodonti erano animali di grande statura e forme generalmente pesanti, anche se alcune forme, come Scelidotherium, erano dotate di un cranio sottile e allungato. Verso la fine del Miocene, ancor prima della formazione dell\'istmo di Panama che permetteva gli scambi faunistici tra Nordamerica e Sudamerica, alcuni milodonti (Thinobadistes) migrarono verso nord tramite island hopping e diedero origine a una linea che si estinse solo alla fine del Pleistocene (ad esempio Glossotherium e Paramylodon). Sembra che in Sudamerica alcuni di questi animali, come Mylodon, venissero tenuti in cattivit\xc3\xa0 dagli uomini preistorici e imprigionati in caverne come vere e proprie riserve di cibo. L\'infraordine dei megateri (Megatheria), noti anche come tardigradi (Tardigrada), comprende invece esclusivamente forme che si nutrivano di foglie, e possiedono un tipo di dentatura decisamente diversa da quella dei milodonti. Le forme primitive, come Hapalops e Planops del Miocene inferiore e medio, non superavano la taglia di un cane, ma i generi pi\xc3\xb9 evoluti, come Megatherium ed Eremotherium potevano superare i sei metri di lunghezza, ed erano i pi\xc3\xb9 grandi animali del loro habitat. Come per i milodontidi, anche i megateri migrarono gi\xc3\xa0 alla fine del Miocene in Nordamerica (Pliometanastes). La famiglia dei megateridi (Megatheriidae), in particolare, port\xc3\xb2 all\'estremo le specializzazioni per la vita nelle pianure, come l\'aumento di dimensioni. Alcuni generi, come Nothrotheriops, rimasero relativamente piccoli, mentre altri, come Thalassocnus, si specializzarono insolitamente per la vita acquatica. La famiglia dei megalonichidi (Megalonychidae) comprende una serie di forme di grosse dimensioni, come Megalonyx, e una serie di altri generi che, ancora nel Miocene inferiore (circa 20 milioni di anni fa, migrarono nelle isole caraibiche (ad es. Megalocnus) e ridussero le loro dimensioni, divenendo animali arboricoli. L\'attuale bradipo didattilo (Choloepus) \xc3\xa8 strettamente imparentato con queste ultime forme. I bradipi tridattili (Bradypus), invece, non hanno un\'origine chiara, anche se sicuramente appartengono all\'infraordine dei tardigradi.' | b'12424264137249141265' | 856 |
b'Q745944' | b"\n\nWatamu\n\nLocalizzazione\n\nWatamu sorge sulla costa keniota a circa 110 km a nord-est da Mombasa e 15 km a sud di Malindi.Si estende sul tratto di costa che va dal Mida Creek al villaggio di Mayungu, e, verso l'entroterra fino al villaggio di Gede.Il comprensorio della costa di Watamu \xc3\xa8 formato dalla spiaggia Turtle Bay, dalla baia denominata Blue Lagoon, dalla baia denominata Watamu Beach, dalla spiaggia di Ocean Breeze, dal tratto di scogliera di Kaanani e dalla spiaggia di Jacaranda.Il comprensorio di Watamu \xc3\xa8 parte integrante della Riserva Marina di Malindi e Watamu e, pi\xc3\xb9 in particolare, la spiaggia Garoda-Turtle Bay \xc3\xa8 protetta come Parco Marino in quanto, lungo questo tratto di spiaggia, non \xc3\xa8 difficile imbattersi in nidi di tartarughe marine nel mese di marzo.Per aiutare il Kenya Wildlife Service nel mantenere pulite e controllate le spiagge di Watamu, la comunit\xc3\xa0 locale assieme ad alcuni operatori turistici della zona hanno formato la Watamu Marine Association.\n\nEconomia\n\nL'economia di Watamu \xc3\xa8 principalmente basata sul turismo e sulle attivit\xc3\xa0 ad esso legate. Molti, infatti, sono i resort e le strutture ricettive per turisti.Watamu \xc3\xa8 una meta per il turismo di tutto il mondo sebbene la maggior parte dei turisti sia di origini italiane e inglesi. Sono infatti moltissimi gli italiani che hanno deciso di trasferirsi stabilmente o stagionalmente nelle zone di Watamu e Malindi, creando attivit\xc3\xa0 commerciali come ristoranti, agenzie di safari e strutture e servizi per il turista.\n\nCollegamenti e trasporti\n\nWatamu sorge a 15 km dall'aeroporto di Malindi che gestisce gli spostamenti nazionali verso i maggiori aeroporti, e dista 120 km circa dal Moi International Airport di Mombasa.Per muoversi nella zona di Watamu \xc3\xa8 presente una fitta rete di mezzi di trasporto privati quali tuk-tuk (mezzi di trasporto per un massimo di tre passeggeri) o piki-piki (motociclette con conducente). Per i raggiungere Malindi o Mombasa sono presenti minibus locali chiamati matatu che possono portare fino a 14 passeggeri. Vista la scarsa manutenzione dei mezzi e la pericolosit\xc3\xa0 degli stessi, \xc3\xa8 comunque consigliato l'uso di taxi privati che, a fronte di una spesa maggiore, possono garantire pi\xc3\xb9 comfort e sicurezza per i passeggeri.\n\nEvoluzione demografica\n\nIl villaggio di Watamu \xc3\xa8 abitato soprattutto dalla trib\xc3\xb9 Bajuni, derivante dall'incrocio fra gli uomini arabi e le donne Giriama locali all'epoca della tratta degli schiavi. Le zone limitrofe, invece, sono abitate dalla trib\xc3\xb9 Giriama e dalle altre trib\xc3\xb9 del Kenya (Kikuyu, Luo, Kisii, Kamba, ecc) che hanno raggiunto le coste keniote per trovare lavoro nel settore del turismo.Oltre alla popolazione locale, numerosa \xc3\xa8 la comunit\xc3\xa0 inglese che deriva dall'epoca del colonialismo inglese e la comunit\xc3\xa0 italiana. Altre comunit\xc3\xa0 presenti a Watamu sono quelle indiana, somala e araba, in numero notevolmente inferiore alle due comunit\xc3\xa0 europee citate in precedenza.\n\nDintorni di Watamu\n\nWatamu \xc3\xa8 scelta da molti turisti come punto di partenza per le proprie escursioni, in quanto sorge in una posizione strategica rispetto alle attrattive naturalistiche della zona.Nelle vicinanze del villaggio si possono infatti trovare moltissimi luoghi di rilievo quali parchi naturali e anche uno dei pochi siti storici del Kenya.Le attrattive maggiori, oltre al gi\xc3\xa0 citato Parco marino, sono il Parco delle Mangrovie di Mida, le Rovine di Gede e la foresta dell'Arabuko Sokoke.Poco distanti da Watamu si possono trovare inoltre il canyon di Marafa e il Parco Nazionale dello Tsavo." | b'16433484634910315939' | 1,105 |
b'Q694484' | b"\n\nWolfsberger Athletiksport-Club\n\nStoria\n\nLa societ\xc3\xa0 fu fondata nel 1931 grazie al contributo di Adolf Ptazcowsky, Karl Weber, Hermann Maierhofer, Franz Hafner e Michael Schlacher, ricordati come i fondatori del sodalizio. Nel 1946 arriv\xc3\xb2 la prima promozione in Landesliga, cui fece per\xc3\xb2 seguito l'immediata retrocessione. Negli anni seguenti il Wolfsberger recuper\xc3\xb2 un ruolo di rilievo: nel 1951-1952 fu nuovamente promosso in Landesliga e, nel 1954-1955, in Tauernliga, all'epoca la seconda divisione del campionato nazionale, dove lott\xc3\xb2 per la promozione in Staatsliga A fino agli spareggi di fine stagione. Nonostante questi brillantissimi risultati, la squadra non fu costante e retrocesse di nuovo in Landesliga nel giro di una sola stagione.Promossa nuovamente in Regionalliga nel 1968, la squadra bianconera raggiunse nel 1976 la promozione in 2. Division. Negli anni seguenti il club fu spesso promosso tra i cadetti, ma dovette sempre abbandonare la categoria dopo un solo anno: accadde nelle stagioni 1984-1985, 1988-1989 e 1990-1991.Nel 2007 fu stretto un rapporto di cooperazione e fusione dei settori agonistici con lo Sportklub Sankt Andr\xc3\xa4, squadra del vicino paese, con conseguente cambio di denominazione in WAC-St. Andr\xc3\xa4 e, grazie alle nuove risorse finanziarie e ad un rinnovato progetto sportivo, la squadra torn\xc3\xb2 competitiva, fino a celebrare il ritorno nella seconda serie del calcio austriaco, dopo quasi venti anni d'assenza, il 12 giugno 2010, in virt\xc3\xb9 della vittoria per 4-1 nella partita di ritorno dello spareggio contro il Parndorf, compagine che aveva vinto per 1-0 la partita d'andata. Il club disput\xc3\xb2 pertanto la la stagione 2010-2011 in Erste Liga, mentre la squadra riserve (St. Andr\xc3\xa4-WAC) in Landesliga.L'11 maggio 2012, con la vittoria in casa del First Vienna per 3-1, il club raggiunse la promozione in Bundesliga per la prima volta nella propria storia. In previsione del campionato 2012-2013 lo spielgemeinshaft con il St. Andr\xc3\xa4 fu dissolto e la societ\xc3\xa0 riacquis\xc3\xac la denominazione di Wolfsberger Athletiksport-Club.Nel 2012-2013, la prima stagione nel massimo campionato, il Wolfsberger ottenne il quinto posto finale. Il terzo posto della stagione 2018-2019 ha poi consentito al club di qualificarsi per la prima volta ad una coppa europea, l'Europa League. Il club viene aggiunto nel gruppo J con Roma, Borussia M\xc3\xb6nchengladbach ed \xc4\xb0stanbul Ba\xc5\x9fak\xc5\x9fehir, debuttando con una convincente vittoria per 4-0 sul campo dei tedeschi.\n\nColori\n\nI colori sociali del club sono il bianco e il nero, che compaiono - assieme al giallo - nello stemma cittadino.Tra il 2007 ed il 2012 la divisa comprendeva anche l'arancione, mutuato dalla maglia del St. Andr\xc3\xa4. Allo scioglimento dello spielgemeinschaft il Wolfsberger ha riacquistato la divisa classica.\n\nSimbolo\n\nIl simbolo della squadra \xc3\xa8 un lupo, che campeggia nello stemma societario cos\xc3\xac come in quello cittadino.\n\nStadio\n\nL'impianto casalingo del club \xc3\xa8 la Lavanttal Arena, situata in citt\xc3\xa0. Si tratta di un impianto completamente nuovo, in grado di ospitare eventi di rilievo a livello locale, oltre ad essere utilizzato per partite di calcio, football americano e tornei di atletica leggera. Ha una capienza di 4.100 spettatori, di cui 1.100 a sedere.Pu\xc3\xb2 ospitare fino a 400 persone in sale private, ed \xc3\xa8 sede di congressi, meeting e molte altre manifestazioni." | b'16165095812655105965' | 1,126 |
b'Q7353366' | b'\n\nRobot Rascals\n\nModalit\xc3\xa0 di gioco\n\nPossono partecipare da due a quattro giocatori e ciascuno controlla a turno il proprio robot, con l\'obiettivo di trovare una serie di oggetti nascosti sulla superficie del pianeta Laustenfownd (che in inglese suona come lost and found, "oggetti smarriti") e ritornare alla base con tutti gli oggetti richiesti, prima che ci riescano gli avversari.Si pu\xc3\xb2 scegliere tra 10 tipi di robot con aspetto e animazioni molto variabili, in grado di muoversi sulla terraferma con gambe, ruote o cingoli, ma senza differenze evidenti nelle prestazioni. Si pu\xc3\xb2 variare il livello di energia per turno di ciascun robot per avvantaggiare o svantaggiare certi giocatori; il gioco era infatti pensato anche per le famiglie.Gli oggetti che ciascun giocatore deve trovare vengono determinati a inizio partita pescando quattro carte coperte a testa da un vero mazzo. Ogni carta raffigura uno di questi oggetti, che sono spesso assurdit\xc3\xa0 come il "chip di cioccolata" o l\'"insalata di silicio". In tutto il mazzo ci sono 12 oggetti neutri, 6 positivi, 6 negativi e 4 carte speciali. Gli oggetti positivi e negativi hanno specifici effetti sul proprio robot quando sono in suo possesso.L\'area di gioco \xc3\xa8 un grande quadrato disabitato e comprende vari tipi di terreno: pianure, foreste, montagne, paludi e laghi, con diversi effetti di rallentamento del movimento e di rischio di danni ai robot. Le immediate vicinanze del robot vengono mostrate dall\'alto, con scorrimento in tutte le direzioni, in una piccola finestra al centro dello schermo, mentre una minimappa sulla sinistra mostra l\'intera area.A ogni turno il robot ha a disposizione una certa quantit\xc3\xa0 di energia, rappresentata da un indicatore a barra. L\'energia viene consumata per spostarsi, per effettuare scansioni alla ricerca di uno specifico oggetto, e per viaggiare tra cinque stazioni di teletrasporto sparse sulla mappa. Il turno termina quando si esaurisce l\'energia o quando lo decide il giocatore; se \xc3\xa8 avanzata dell\'energia, la si pu\xc3\xb2 spendere per attivare uno scudo protettivo durante il turno degli avversari, oppure accumularla per il turno successivo.Le scansioni indicano la direzione approssimativa (solo orizzontale o verticale) in cui si trova l\'oggetto, selezionato tra tutti quelli esistenti. Il robot gira brevemente su s\xc3\xa9 stesso durante la scansione, e la velocit\xc3\xa0 di rotazione \xc3\xa8 proporzionale alla vicinanza dell\'oggetto. Gli oggetti sono comunque invisibili sulla mappa, ma se si scansiona un oggetto quando \xc3\xa8 abbastanza vicino, viene automaticamente raccolto.Si possono anche rubare gli oggetti posseduti dagli avversari, andando a sbattere contro i loro robot, che durante i turni altrui sono immobili. Se per\xc3\xb2 l\'avversario ha attivato lo scudo protettivo, bisogna abbatterlo prima di poter rubare un oggetto; ogni scontro ha una certa probabilit\xc3\xa0 di ridurre lo scudo di un livello.All\'inizio di ogni turno si verifica un evento casuale che influenza tutti i giocatori e resta in vigore per tutto il giro, ad esempio tutti hanno pi\xc3\xb9 energia o i laghi si prosciugano. Inoltre, all\'inizio del proprio turno ciascun giocatore pesca una cosiddetta "carta della fortuna" da un altro mazzo distinto. Le carte della fortuna sono di 7 tipi e hanno effetti immediati sulle carte degli oggetti, ad esempio scambiare una carta tra i giocatori o pescarne e scartarne una dal mazzo, modificando cos\xc3\xac l\'obiettivo del giocatore.Le partite si possono giocare a tre livelli di difficolt\xc3\xa0 che influenzano vari fattori del videogioco, e il manuale suggerisce anche le relative variazioni riguardanti i mazzi di carte. Ai due livelli superiori, in particolare, i robot possono subire casualmente danni, soprattutto sul terreno accidentato, che ne riducono le prestazioni e si possono riparare ritornando alla base di partenza.' | b'8620755090882095990' | 1,137 |
b'Q3962305' | b"\n\nSisterhood of Dune\n\nTrama\n\nAll'epoca del romanzo la famiglia Butler, con il nome di Corrino, ha consolidato una tenue presa sull'universo occupato dagli umani. Il capo della famiglia Corrino, l'imperatore Salvador, vive nello splendore del pianeta Salusa Secundus con il fratello e consigliere di fiducia, Roderick Corrino, ma il loro controllo dell'Impero \xc3\xa8 minacciato da Manford Torondo, popolare leader del movimento anti-tecnologico Butleriano. Il demagogo Torondo, privato di entrambe le gambe a causa dell'esplosione di una bomba nei decenni precedenti, conduce il suo Maestro di Spada Anari Idaho e milioni di persone in tutto l'Imperium per purificare l'umanit\xc3\xa0 dalla sua dipendenza da tecnologie di comodit\xc3\xa0, spesso sfruttando la paranoia religiosa per i suoi fini.In opposizione al movimento popolare c'\xc3\xa8 un uomo d'affari senza scrupoli, Josef Venport, pronipote della trasformata Norma Cenva, che ha scoperto il segreto per creare navigatori in grado di piegare lo spazio e detiene un quasi totale monopolio sui viaggi interstellari. Consigliato dalla mutata Norma e da sua moglie Cioba, Josef complotta contro i suoi pochi concorrenti rimasti e fonda un gruppo segreto di ricercatori scientifici che nutrono rancori personali contro i Butleriani, al punto che sono disposti a salvare e ottimizzare la vecchia tecnologia cymek per soddisfare i loro desideri di vendetta contro Torondo.Nel frattempo, sul pianeta Keplero, l'eroe di guerra Vorian Atreides cerca di tenere i suoi compagni liberi dalla minaccia degli schiavisti. Vorian, la cui vita \xc3\xa8 stata prolungata per anni a causa di un trattamento ricevuto in giovane et\xc3\xa0, viene spesso scambiato per un giovane, pur avendo pi\xc3\xb9 di duecento anni. Ha successo un tentativo di ottenere la protezione imperiale per il suo pianeta, ma poi Vorian viene inviato in esilio da Salvador e Roderick, che sono preoccupati che l'eroe della Jihad possa, attraverso la sua fama, incitare una ribellione contro la loro autorit\xc3\xa0.Sul pianeta Lankivei, la famiglia Harkonnen sopravvive a malapena con un'esistenza mediocre, lontana dalla gloria di cui godevano i loro antenati dopo che Vorian Atreides aveva ridotto in disgrazia Abulurd Harkonnen. Mentre i genitori hanno deciso di abbandonare l'ambizione in favore della sopravvivenza e di una vita umile, i due figli pi\xc3\xb9 grandi, Griffin e Valya, cercano di ricostruire le fortune della famiglia prestando servizio rispettivamente al Landsraad e alla Sorellanza su Rossak.Altre trame seguono la Sorellanza di Rossak, guidata dalla nipote di Vorian, la Reverenda madre Raquella Berto-Anirul, sopravvissuta a un avvelenamento che le forn\xc3\xac i ricordi e le presenze mentali dei suoi predecessori. Raquella deve affrontare sfide di simpatizzanti Butleriani all'interno della Sorellanza, che giustamente sospettano che Raquella e il suo circolo privato utilizzino il computer per gestire il loro programma di allevamento, che comprende una quantit\xc3\xa0 immensa di dati familiari da tutto l'Impero. Raquella \xc3\xa8 aiutata in questi sforzi dalla Sorella Valya Harkonnen, che dedica i suoi sforzi per ricostruire la gloria della sua famiglia, ma viene ostacolata quando la viziata principessa Anna Corrino (sorella dell'imperatore Salvador e Roderick) viene inviata a Rossak. Anna, vista come una vergogna da parte della famiglia reale, ha lo scopo di acquisire competenze importanti fra le Sorelle, ma segue le proprie ambizioni infantili e prende un farmaco per indurre una trasformazione pre-morte che potrebbe fare di lei una Reverenda Madre. Attraverso il nuovo direttore dell'Istituto Suk, e la ex Sorella Rossak Dr. Ori Zhoma, la Sorellanza trama anche complotti contro Salvador, che si teme possa essere l'antenato di un potenziale disastroso tiranno.Il mentat Albans Gilbertus, addestrato dal robot Erasmus prima della caduta dell'impero robotico e con un prolungamento di vita simile a quello di Vorian, tenta di ristabilire l'ordine nella sua scuola Mentat sul pianeta Lampadas e nasconde l'esistenza del suo vecchio mentore. Tuttavia, egli \xc3\xa8 trascinato nel movimento anti-tecnologia Butleriano, una campagna di fanatismo da parte dei suoi allievi pi\xc3\xb9 accesi, e dal furore di Manford Torondo, che lo costringe a servire come suo consigliere speciale. Egli si trova costretto ad un confronto con il suo migliore allievo e amico, Draigo, che \xc3\xa8 al servizio di trasporto di conglomerati di Josef Venport di VenHold, apparentemente un precursore della Gilda Spaziale.Sul pianeta Arrakis viene rivelato che i Fremen di Dune hanno abbandonato la vita pi\xc3\xb9 confortevole dei villaggi di Arrakeen, andando a prosperare nel deserto, incontrando vari nemici e alleati nel corso della loro esistenza." | b'8650685722639631632' | 1,406 |
b'Q2531405' | b'\n\nSAI Ambrosini 207\n\nStoria del progetto: SAI 107, SAI 207, SAI 403\n\nNegli anni \'30 in molti paesi in cui ferveva lo sviluppo aeronautico si studiava la fattibilit\xc3\xa0 di un aereo da caccia leggero, realizzato con materiali non strategici e facilmente reperibili (soprattutto il legno) e motori di potenza medio-bassa, ma comunque capace di buone prestazioni grazie alle dimensioni e al peso ridotti. Lo scopo era quello di poter disporre, in caso di emergenze quali un\'improvvisa carenza di materie prime strategiche, di una macchina economica e facile da produrre in grandi quantit\xc3\xa0.L\'Italia non fu da meno e nel 1940 il progettista Sergio Stefanutti pens\xc3\xb2 di riequippaggiare il precedente SAI 7 (biposto da addestramento e da competizione), con un motore Isotta Fraschini Gamma RC.35 da 540 CV in sostituzione dell\'Isotta Fraschini Beta da 240 CV, nell\'intento di ricavarne un caccia leggero. Nacque cos\xc3\xac il SAI 107, portato in volo per la prima volta a Guidonia nel settembre del 1940. Il programma di messa a punto dell\'aereo fu affidato ad Arturo Ferrarin, fino al mortale incidente del 18 luglio 1941 che arrest\xc3\xb2 lo sviluppo del progetto. Capace di prestazioni interessanti (velocit\xc3\xa0 di 560 km/h ottenuta con soli 540CV di potenza), il 107 era tuttavia armato di una sola Breda-SAFAT calibro 7,7 mm, cosa che lo rendeva tutt\'altro che temibile in combattimento.Dal SAI 107 venne derivato il SAI 207, con un pi\xc3\xb9 potente motore Isotta Fraschini Delta RC.40 da 750 CV, che gli consentiva di raggiungere la notevole velocit\xc3\xa0 di 625 km/h in volo orizzontale e 930 km/h in affondata; prestazioni solitamente raggiunte dai caccia "tradizionali" impiegando motori di potenza quasi doppia. Anche l\'armamento era stato migliorato, anche se risultava ancora insufficiente per un caccia di quel periodo (due mitragliatrici Breda-SAFAT calibro 12,7 mm in fusoliera). Tuttavia l\'aereo si rivel\xc3\xb2 meno maneggevole e con minore velocit\xc3\xa0 di salita rispetto al predecessore (caratteristiche fondamentali per un caccia), perci\xc3\xb2 l\'ordine iniziale di 2\xc2\xa0000 esemplari da parte della Regia Aeronautica fu annullato e sostituito con uno di ben 3\xc2\xa0000 esemplari per il successivo SAI 403.Per superare le deficienze del 207, il SAI 403 adottava una nuova ala di maggior superficie (14,42 m\xc2\xb2), che incorporava due cannoncini MG 151/20 calibro 20 mm di produzione tedesca, oltre alle due mitragliatrici Breda-SAFAT calibro 12,7 mm in fusoliera. Le modifiche avevano quindi lo scopo sia di migliorarne la maneggevolezza che di adeguarne l\'armamento agli standard del momento, ma l\'aereo fin\xc3\xac per risultare strutturalmente pi\xc3\xb9 debole del predecessore tanto che, durante un volo di prova, perse le ali in affondata causando la morte del pilota per mancato funzionamento del paracadute.Il programma di sviluppo del caccia leggero, funestato da diversi incidenti e dalle insufficienti caratteristiche globali delle macchine, venne quindi definitivamente bloccato dai tedeschi subentrati alla Regia Aeronautica nella direzione delle industrie aeronautiche italiane in seguito all\'armistizio dell\'8 settembre 1943.\n\nImpiego operativo\n\nDei tre modelli sperimentati il solo SAI 207 conobbe un limitato impiego operativo con gli unici esemplari prodotti (12 aerei di preserie), dimostrando di avere buone prestazioni a bassa quota ma confermando i difetti emersi durante le prove: struttura troppo debole, carenze in decollo ed atterraggio oltre ad una velocit\xc3\xa0 di salita insufficiente per poter operare efficacemente come caccia. I primi sei vennero passati dal centro sperimentale di Guidonia all\'83\xc2\xaa Squadriglia di base a Cerveteri e successivamente, insieme agli altri sei, al 161\xc2\xba Gruppo Autonomo Caccia Terrestre sull\'aeroporto di Castiglione del Lago.' | b'15655985090949648377' | 1,213 |
b'Q3846411' | b"\n\nMarco Ricci (pittore 1938-1995)\n\nMarco Ricci (Roma, 3 marzo 1938 \xe2\x80\x93 Roma, 27 luglio 1995) \xc3\xa8 stato un pittore e incisore italiano, di stile prevalentemente figurativo, che usava non datare i propri quadri che firmava quindi Marco Ricci, oggi.\n\nBiografia\n\nNato a Roma a Piazzale delle Muse, in una famiglia borghese, col padre avvocato giuslavorista e madre casalinga, trascorre la sua infanzia tra l'appartamento romano di Viale Bruno Buozzi ai Parioli e la casa di campagna di Catino, in Sabina, penultimo di quattro figli. Ottiene la maturit\xc3\xa0 classica presso il liceo Mameli di Roma. Mentre frequenta la facolt\xc3\xa0 di Lettere e Filosofia dell'Universit\xc3\xa0 di Roma \xc3\xa8 iscritto all'albo dei giornalisti e collabora colla terza pagina de L'Unione Sarda. Insieme ad un gruppo di sodali, tra cui Ottorino Gurgo e Guido Palladini, con Paolo Malfanti come redattore capo, tenta di dar vita ad un nuovo periodico di cultura, arte e politica, intitolato Opinioni il cui numero unico esce il 23 gennaio 1960.L'editoriale, intitolato Alla gente, precisa la portata del titolo della testata ed offre, forse, una chiave di lettura riguardo allo stilema della firma senza data che potrebbe richiamare il radicamento dell'opera pittorica nel transeunte alla stessa stregua delle opinioni, che a loro volta si qualificano come mutevoli tentativi di raggiungere la verit\xc3\xa0.Terminata l'esperienza di Opinioni, viene chiamato da Giovanni Franzoni ad insegnare Storia dell'arte, Storia della filosofia e Storia della letteratura italiana presso il liceo-ginnasio S. Maria del collegio dell'abbazia di Farfa (1963-1967). Nel 1966 sposa Bernadette Baeriswyl, giovane ginevrina che sar\xc3\xa0 la modella ricorrente nei quadri raffiguranti la dormeuse e la madre dei suoi quattro figli. I primi esperimenti pittorici risalgono al periodo scolastico, quando al piano terra abitava Alberto Savinio di cui conosceva il figlio. Tuttavia la scelta di dedicarsi interamente alla pittura matura soltanto nel 1970, a Napoli. Dopo essere approdato al Liceo Pareto di Losanna (1967-1969), egli occupa un posto presso la sede napoletana della Banca Fideuram. Qui, abitando a Via Tasso sul Vomero, Marco Ricci frequenta il pittore Edoardo Giordano e decide di fare della pittura la sua unica occupazione. La scelta \xc3\xa8 coraggiosa e malgrado le difficolt\xc3\xa0 sar\xc3\xa0 confermata fino al 1988, quando, in seguito al trasferimento in Svizzera e dopo una lunga serie di traslochi nel centritalia, per necessit\xc3\xa0 finanziaria, Marco Ricci si dedica al mestiere di operaio grafico presso una rinomata manifattura ginevrina di stampa a secco (rilievografia). In seguito ad un infortunio sul lavoro, Marco Ricci, torna in Italia e riprende l'attivit\xc3\xa0 pittorica facendo la spola tra Roma e Ginevra. A causa di un principio di miopia, la produzione di nature morte di questo periodo \xc3\xa8 caratterizzato da un trattamento del colore par masse abbastanza omogenee ma dai contorni sfumati. In seguito a complicazioni postoperatorie legate ad un banale intervento di colostomia eseguito al Policlinico Umberto I di Roma, Marco Ricci muore nel giorno del ventesimo compleanno del suo ultimo figlio. Il Comune di Roma gli tributa una retrospettiva nel 1998 a tre anni dalla scomparsa, con un catalogo che propone una vasta anche se non ancora completa rassegna delle opere corredata da alcune testimonianze tra cui il testo composto dalla figlia per l'elogio funebre nella basilica di Santa Maria del Popolo." | b'9552670299116254574' | 1,084 |
b'Q1002813' | b'\n\nBuick Lucerne\n\nIl contesto\n\nIntrodotta al salone dell\'automobile di Chicago del 2005, la Lucerne ha sostituito sia la Park Avenue che la LeSabre per il model year 2006. La Lucerne ha rappresentato il modello al top della gamma Buick fino al 2011, quando \xc3\xa8 stata tolta dal mercato. Non \xc3\xa8 stato annunciato nessun modello successore. La Lucerne era basata su una versione rivista del pianale H della General Motors, che in seguito sarebbe stato utilizzato sulla Pontiac Bonneville.\n\nCaratteristiche\n\nLa Lucerne possedeva come motore base il propulsore V6 3800 da 3,8 L di cilindrata (da cui il nome "3800"). Era invece opzionale il V8 Cadillac da 4,6 L. La Lucerne era anche disponibile con il sistema di sospensioni attive Magnetic Ride Control, gi\xc3\xa0 utilizzato sulla Corvette. Tutti i modelli General Motors che avevano installato i motori V6 Buick da 3,8 L furono le prime vetture SULEV (cio\xc3\xa8 Super Ultra Low Emission Vehicles, ossia veicoli ad emissioni nocive ultrabasse). Il motore era montato anteriormente, e la trazione era all\xe2\x80\x99avantreno. I cambi disponibili erano due, entrambi automatici a quattro rapporti. Uno era il 4T65-E, che era montato quando il modello aveva installato il motore V6, mentre l\'altro era il 4T80-E, che era invece montato in associazione al propulsore V8.Il prezzo base della Lucerne era pi\xc3\xb9 basso di quello della LeSabre, sua vettura antenata, sebbene l\'opzione che contemplava l\'installazione del motore V8 aumentava il prezzo a livello di quello della Park Avenue.Seguendo la tradizione della Buick, la Lucerne aveva installato le finte prese d\xe2\x80\x99aria Ventiport sui parafanghi anteriori in una quantit\xc3\xa0 che corrispondeva al numero dei cilindri, cio\xc3\xa8 tre o quattro per lato in base a s\xc3\xa9 l\'esemplare avesse avuto installato, rispettivamente, un motore V6 o V8.La Lucerne \xc3\xa8 stata assemblata a Hamtramck, nel Michigan, insieme alla Cadillac DTS ed \xc3\xa8 stata offerta inizialmente con tre allestimenti, CX, CXL (con il motore a sei cilindri) e CXS (con il propulsore V8).Nel 2008 la Lucerne \xc3\xa8 stata oggetto di alcuni aggiornamenti. Nell\'occasione la Buick cominci\xc3\xb2 ad offrire il sistema che avvertiva il conducente quando la vettura usciva dalla corsia di marcia senza la volontariet\xc3\xa0 da parte del guidatore. Inoltre, vennero aggiornati i colori della carrozzeria. Furono anche introdotti altri due livelli di allestimento, il CXL Special Edition (equipaggiato meglio del CXL) ed il Super.Nel 2009 la Lucerne fu aggiornata nuovamente. Tra le novit\xc3\xa0 ci fu un nuovo motore base, il V6 LZ9 da 3,9 L, la connettivit\xc3\xa0 Bluetooth e l\'XM Satellite Radio. Nell\'occasione, la Buick annunci\xc3\xb2 che la Lucerne sarebbe stata disponibile con motore Flex senza costi aggiuntivi.Nel 2010 per tutte le Lucerne furono disponibili i pannelli sottoporta, la calandra e i fendinebbia installati precedentemente solo sull\'allestimento Super.Nell\'ultimo anno di produzione (2011), la Lucerne non fu aggiornata.\n\nLa Lucerne Super\n\nIntrodotta al salone dell\'automobile di New York del 2007, la Lucerne Super era la versione pi\xc3\xb9 potente e lussuosa del modello. Il motore installato era un V8 Northstar da 4,6 L che erogava 17\xc2\xa0CV in pi\xc3\xb9 del propulsore montato sulla CXS. La Lucerne Super era dotata di uno spoiler posteriore che concorreva a creare un aspetto sportiveggiante. La produzione della Lucerne Super \xc3\xa8 iniziata nel 2008.\n\nL\'omaggio a Louis Chevrolet\n\nIl nome "Lucerne" \xc3\xa8 stato un omaggio non ufficiale alla Svizzera, cio\xc3\xa8 al Paese da cui proveniva Louis Chevrolet, fondatore dell\'omonima casa automobilistica. La prima idea di richiamare la citt\xc3\xa0 natale di Louis Chevrolet, La Chaux-de-Fonds, non ebbe seguito perch\xc3\xa9 questo centro abitato \xc3\xa8 una citt\xc3\xa0 industriale sede, tra l\'altro, di molte industrie orologiere, e quindi non era un esempio di luogo che rappresentasse la bellezza della Svizzera, perlomeno per l\'immaginario collettivo degli statunitensi. Fu quindi scelta Lucerna (in inglese "Lucerne"). Localizzata al centro del territorio svizzero, Lucerna \xc3\xa8 invece famosa per essere tra le pi\xc3\xb9 belle e visitate citt\xc3\xa0 della nazione elvetica.\n\nLa sicurezza\n\nLa Buick Lucerne ha ottenuto il giudizio complessivo di "Good" dall\'Insurance Institute for Highway Safety per gli impatti frontali.\n\nLa fine della produzione\n\nL\'ultima Lucerne \xc3\xa8 stata assemblata il 15 giugno 2011. Non sono stati annunciati modelli successori. Con l\'introduzione della Verano nel 2012, la LaCrosse ha preso il posto della Lucerne come modello di punta della gamma Buick.' | b'17342254430647404988' | 1,432 |
b'Q1149315' | b'\n\nIe (diritto giapponese)\n\nLo ie (\xe5\xae\xb6 traducibile come "gruppo familiare") era l\'unit\xc3\xa0 di base del diritto giapponese fino alla fine della seconda guerra mondiale: gran parte delle questioni legali, civili e penali, vedevano coinvolgere le famiglie piuttosto che i loro singoli individui. Lo ie viene spesso associato al concetto di famiglia tradizionale in Giappone, laddove marito e moglie, con i loro figli e i parenti del marito, rappresentavano i componenti principali del gruppo familiare.Il sistema venne abolito nel 1947 con la revisione del diritto di famiglia giapponese avvenuto sotto l\'influenza delle autorit\xc3\xa0 di occupazione degli Alleati, e la societ\xc3\xa0 giapponese inizi\xc3\xb2 la transizione verso un sistema di famiglie nucleari pi\xc3\xb9 "occidentale".\n\nCaratteristiche\n\nLo ie era caratterizzato da un sistema patrialineare e da una rigida gerarchia strutturata in base all\'et\xc3\xa0 dei suoi membri, generalmente marito e moglie, i loro figli e i parenti del marito. Le responsabilit\xc3\xa0 familiari avevano la precedenza sui desideri individuali, poich\xc3\xa9 la famiglia, piuttosto che l\'individuo, era considerata l\'elemento collante che garantiva la sopravvivenza all\'interno del sistema sociale.La peculiarit\xc3\xa0 di tale sistema consisteva nella caratteristica essenziale, per ritenersi membri di una medesima famiglia, di abitare tutti all\'interno della stessa casa. Il figlio maggiore era designato come erede della famiglia e, una volta completato il passaggio da padre a figlio delle propriet\xc3\xa0, del nome e dei titoli, diveniva responsabile della cura e del sostentamento dei genitori. In caso di mancanza di eredi maschi, all\'interno del nucleo familiare poteva rientrare anche il genero, o qualsiasi estraneo che avesse anche solo un minimo grado di parentela, al quale veniva dato il cognome della famiglia. Questo avveniva anche nel caso in cui i figli maschi non fossero ritenuti degni di perpetuare il nome di famiglia. I figli minori avevano la possibilit\xc3\xa0 di formare famiglie autonome, che tuttavia rimanevano affiliate e subordinate (in base al grado di interdipendenza economica) a quella principale.\n\nRuoli all\'interno dello ie\n\nIl sistema ie vedeva la presenza di marcati ruoli di genere all\'interno del gruppo familiare, con l\'uomo che si ergeva a capofamiglia dotato di potere decisionale quasi assoluto sugli altri membri della famiglia. La donna, per contro, aveva il dovere di onorare, pi\xc3\xb9 di quanto non facesse con i genitori, i propri suoceri, obbedire e servire il marito, mostrarsi accondiscendente e premurosa, e donare degli eredi alla propria casata. Questa totale sottomissione era la chiave di volta che teneva in piedi l\'intero sistema governativo del Giappone e veniva considerato l\'unico modo per dare pace e stabilit\xc3\xa0 al Paese, bench\xc3\xa9 fosse noto il totale sacrificio delle donne a questo tipo di gerarchia.\n\nInfluenza sul moderno registro familiare\n\nDopo la seconda guerra mondiale le leggi su matrimonio, divorzio, successione ed eredit\xc3\xa0 furono completamente riviste sotto l\'influenza delle autorit\xc3\xa0 di occupazione alleate, e la societ\xc3\xa0 giapponese inizi\xc3\xb2 una graduale transizione verso un sistema familiare pi\xc3\xb9 occidentalizzato. Vennero mantenuti comunque alcuni aspetti caratteristici del sistema ie, alcuni dei quali possono essere ritrovati all\'interno del sistema koseki (\xe6\x88\xb8\xe7\xb1\x8d), il registro familiare di norma in Giappone, che raccoglie tutte le informazioni su un determinato gruppo familiare e i cambiamenti che avvengono all\'interno dello stesso nel corso degli anni.Durante la compilazione del koseki \xc3\xa8 necessario indicare un capofamiglia. Bench\xc3\xa9 sia concessa totale libert\xc3\xa0 di scelta, questa ricade solitamente sull\'uomo (il 98% delle famiglie giapponesi nomina il marito come proprio capofamiglia). Per legge tutti i membri della famiglia devono portare il cognome del capofamiglia. Inoltre, la coppia sposata \xc3\xa8 tenuta a condividere lo stesso cognome, con uno dei due coniugi (di solito la moglie) che rinuncia al suo cognome per appropriarsi di quello del compagno. Solo raramente accade che sia il marito a prendere il cognome della moglie, quando questo viene designato dal suocero come successore ed erede della famiglia (ci\xc3\xb2 avviene soprattutto in ambito politico).Pur essendo presenti sistemi di registro familiare simili anche in altre societ\xc3\xa0, questo sistema \xc3\xa8 stato descritto come particolarmente severo in quanto esclude qualsiasi famiglia che non rientra nella struttura patrilineare incoraggiata dal koseki.' | b'8976744281300765638' | 1,364 |
b'Q156909' | b"\n\nPolygala\n\nSistematica\n\nIl Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Polygalaceae all'ordine Polygalales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine Fabales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella a destra).Il genere Polygala \xc3\xa8 molto ampio ed \xc3\xa8 il pi\xc3\xb9 importante della famiglia. Alcuni autori ne assegnano fino a 500 specie, infatti questo genere include piante, arbusti perenni, erbacee e alberi. Le specie spontanee presenti nella nostra Penisola sono circa una ventina. \xc3\x88 da notare ancora che il genere Polygala \xc3\xa8 l'unico della famiglia delle Polygalaceae ad avere delle specie spontanee presenti in Italia.\n\nEtimologia\n\nUn'antica credenza riteneva che tale erba fosse capace di aumentare la secrezione del latte alle mucche; da qui il nome del genere \xe2\x80\x9cPolygala\xe2\x80\x9d = molto latte. Dioscoride, riprendendo questa credenza, afferma che anche nelle gestanti faccia venire latte in abbondanza.\n\nMorfologia del genere\n\nLa forma biologica pi\xc3\xb9 tipica e comune delle piante del genere Polygala \xc3\xa8 emicriptofita scaposa (H scap): ossia sono piante perennanti per mezzo di gemme adagiate al suolo (\xe2\x80\x9cemicriptofite\xe2\x80\x9d); mentre il portamento \xc3\xa8 tipico di una pianta con asse florale allungato e con poche foglie (\xe2\x80\x9cscaposo\xe2\x80\x9d).\n\nRadici\n\nNormalmente la radice \xc3\xa8 a fittone.\n\nFusto\n\nGeneralmente la parte inferiore del fusto \xc3\xa8 legnosetta, mentre quella aerea \xc3\xa8 erbacea.\n\nFoglie\n\nLe foglie sono spiralate, semplici e prive di stipole per lo pi\xc3\xb9 lanceolate \xe2\x80\x93 lineari.\n\nInfiorescenza\n\nL'infiorescenza \xc3\xa8 caratterizzata da piccoli fiori (a diversi colori secondo la specie) riuniti in racemi apicali.\n\nFrutti\n\nIl frutto \xc3\xa8 una capsula lateralmente compressa. I semi sono dispersi tramite formiche (mirmecoria) che vengono attratte dalle sostanze zuccherine dello strofiolo (membrana di sostegno che aderisce al seme dopo la dispersione).\n\nDistribuzione e habitat\n\nLa maggioranza delle specie del genere Polygala sono originarie delle zone tropicali (particolarmente numerose nelle Americhe), ma sono diffuse anche nella parte settentrionale dell'emisfero boreale.In Italia si trovano un po' su tutto il territorio, sui prati mediamente soleggiati e margini dei boschi di vario tipo.\n\nUsi\n\nLe poligale hanno in genere uno scarso valore economico, anche se alcune variet\xc3\xa0 sono coltivate a scopo ornamentale. Anticamente qualche specie veniva usata nella farmacopea ora solo in medicina popolare o erboristeria." | b'3667000338114781518' | 840 |
b'Q16556218' | b'\n\nFitkid\n\nRound di Bellezza\n\nQuesto round \xc3\xa8 solo per Gruppo di et\xc3\xa0 Junior, le ragazze indossano abiti da sera o da cocktail, entrano in scena in ordine numerico dal numero di partenza che si estrae, e costruiscono una riga sul palco.Si presentano in un discorso che comprende circa 30/50 secondi dove si dice, quanti anni hanno, ecc, successivamente fare un giro modello e tornare al loro posto nella linea. Dopo che l\'ultimo concorrente ha fatto il suo discorso, lasciano il palco, e ci si inizia a preparare per il prossimo turno.I giudici giudicheranno le atlete secondo criteri riguardanti un\'armonia generale manifestata nella scelta dell\'abbigliamento, del troppo, della pettinatura muoversi, nel parlare, nell\'avere carisma.\n\nRound del Fisico\n\nAnche questo round \xc3\xa8 solo per il Gruppo Junior, viene giudicata se il fisico \xc3\xa8 ben sviluppato ed \xc3\xa8 stato ottenuto attraverso un regolare esercizio fisico, una dieta ben bilanciata e uno stile di vita sano.I concorrenti di questa fascia di et\xc3\xa0 devono sviluppare i loro muscoli con finezza, mantenendo un aspetto naturale e tonico.Indossando costumi da bagno i concorrenti entrano uno per uno formando una fila sul palco fino a costruire una linea nella parte posteriore del palco.I concorrenti verranno chiamati avanti, faranno, su richiesta del capo giuria, un mezzo giro a destra , a sinistra, per mostrare al meglio lato anteriore e posteriore del corpo.in questo modo i giudici potranno giudicare la tonicit\xc3\xa0 muscolare, la simmetria destra e sinistra e parte superiore ed inferiore del corpo.Quando i giudici hanno completato la loro valutazione, il capo arbitro indica la fine del turno, e il i concorrenti possono lasciare il palco.Avere un bel look abbronzato per questo round \xc3\xa8 vantaggioso, ma non deve essere esagerata, dovrebbe corrispondere al colore della pelle del concorrente.\n\nFree Round coreografia\n\nI partecipanti di tutte le fasce d\'et\xc3\xa0 del concorso Fit-Kid devono eseguire il Free Round. Cio\xc3\xa8 la coreografia con elementi tecnici scelti dalle tabelle.una routine di 90 secondi di musica( max 1.45sec).minimo 8 elementi opzionali richiesti,pi\xc3\xb9 una diagonale, devono essere eseguiti durante la routine, questi possono essere selezionati dalle tabelle degli elementi descritte nel capitolo IV.La coreografia di fit kid \xc3\xa8 generalmente composta da un mix di elementi provenienti da diverse discipline come ginnastica artistica, ginnastica ritmica, aerobica, acrobatica, e vari tipi di danza.La "presa in prestito" di elementi comunque pu\xc3\xb2 essere utilizzata solo in misura limitata, il che d\xc3\xa0 la sua unicit\xc3\xa0 e il carattere inconfondibile di questo sport.Il concorrente deve indossare un costume di scena inerente alla coreografia e allo stile scelto.I concorrenti possono utilizzare oggetti di scena, come per esempio, la corda per saltare, un bastone, un cerchio, un ombrello, una sedia ecc, ma gli oggetti di scena non deve essere usato come ausilio nella tecnica di esecuzione delle routine.L\'uso di oggetti \xc3\xa8 consentita solo se il suo impiego non superi il 20% del tempo della routine, ed \xc3\xa8 in completa armonia con la coreografia della routine. L\'oggetto non pu\xc3\xb2 essere mantenuto per tutta la routine! La routine non dovrebbe essere simile ad altri sport che utilizzano oggetti a mano, come la corda di ginnastica ritmica. Non possono essere utilizzati oggetti di scena di grandi dimensioni.Per i Gruppi la lunghezza della routine dev\'essere di 120sec ( vedi specifiche in seguito)I membri del Gruppo possono indossare un costume, ma l\'abbigliamento deve essere uniforme come design e/o tessuto, il colore pu\xc3\xb2 essere diverso.' | b'16126606380622139196' | 1,084 |
b'Q26972470' | b"\n\nStanislao Caraciotti\n\nBiografia\n\nDi famiglia aristocratica, originaria di Terni, nacque a Roma l\xe2\x80\x9911 dicembre 1897. Entr\xc3\xb2 nel 1911 nella Regia Accademia Navale di Livorno, da cui usc\xc3\xac nel 1915 con la nomina a guardiamarina, partecipando alla prima guerra mondiale, a dapprima a bordo di grandi unit\xc3\xa0, e una volta promosso al grado di tenente di vascello, a partire dal 1916 ebbe il comando di diverse torpediniere. Promosso capitano di corvetta, fu addetto alla persona di S.A.R. Eugenio di Savoia duca di Ancona nonch\xc3\xa9 ufficiale d\xe2\x80\x99ordinanza onorario di S.A.R. Tommaso di Savoia duca di Genova. Promosso capitano di fregata nel 1932, tra il 1935 e il 1936 fu comandante in successione dei cacciatorpediniere Antonio Da Noli e Libeccio. All\xe2\x80\x99entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, con il grado di capitano di vascello era al comando dell\xe2\x80\x99incrociatore leggero Giuseppe Garibaldi, con cui prese parte alla battaglia di Punta Stilo del 9 luglio 1940. In seguito comp\xc3\xac missioni d\xe2\x80\x99intercettazione di forze navali nemiche, di protezione del traffico e di azioni di fuoco contro le coste greche. Assunto il comando della X squadriglia cacciatorpediniere, alz\xc3\xb2 la sua insegna sul Maestrale, ed esegu\xc3\xac missioni di scorta al traffico per l'Africa settentrionale italiana, meritandosi una Medaglia d\xe2\x80\x99argento, due di bronzo e una Croce di guerra al valor militare. Nel dicembre del 1941 fu destinato a Roma, presso la Direzione generale del personale, incarico che mantenne anche dopo la promozione a contrammiraglio avvenuta nel luglio 1942, sino all\xe2\x80\x99aprile del 1943, quando venne designato a prestare servizio sulla nave da battaglia Roma come Capo di stato maggiore delle Forze navali da battaglia al comando dell\xe2\x80\x99ammiraglio di squadra Carlo Bergamini. A seguito degli ordini conseguenti l'armistizio dell\xe2\x80\x998 settembre 1943, la nave da battaglia Roma lasciata La Spezia per ottemperare le clausole armistiziali venne affondata il giorno successivo nelle acque dell'Asinara da un attacco di bombardieri germanici Dornier Do 217K . Nell'affondamento morirono l'ammiraglio Bergamini, la quasi totalit\xc3\xa0 del suo stato maggiore, il comandante della nave Adone Del Cima e buona parte dell'equipaggio, morti pressoch\xc3\xa9 all'istante. Per la sua attivit\xc3\xa0 nell\xe2\x80\x99incarico di capo di stato maggiore delle Forze navali da battaglia Caraciotti decorato della seconda Medaglia d'argento al valore militare. A Terni, \xc3\xa8 intitolato un ponte alla sua memoria." | b'7586814699761046528' | 856 |
b'Q3863273' | b"\n\nMorten H\xc3\xa6stad\n\nBiografia\n\n\xc3\x88 il fratello minore di Kristofer H\xc3\xa6stad.\n\nLo Start e i prestiti\n\nH\xc3\xa6stad ha iniziato a giocare a calcio a livello giovanile nel Randesund, per trasferirsi successivamente allo Start. Ha esordito con la prima squadra l'11 maggio 2005, sostituendo Kai Risholt nell'incontro dell'edizione annuale del Norgesmesterskapet con il Lyngdal.Sempre nella stagione, \xc3\xa8 stato prestato al T\xc3\xb8nsberg, formazione militante nella 1. divisjon. Ha debuttato ufficialmente con la nuova squadra il 19 giugno 2005, nel successo per 4-1 sul Sogndal. Sempre con la maglia del T\xc3\xb8nsberg, ha giocato altre 9 partite, di cui 8 da titolare e una subentrando a gara in corso. Al termine di questo prestito, \xc3\xa8 tornato momentaneamente allo Start, per poi essere prestato nuovamente, questa volta all'Haugesund.Militante sempre nella 1. divisjon, con l'Haugesund ha disputato il primo incontro in data 9 aprile 2006, sostituendo Jan Fabiano Kristiansen nel corso del secondo tempo della sfida che ha visto il successo della sua squadra per 1-0 sul Follo. A fine stagione, ha totalizzato 25 presenze, senza mai andare a segno.\n\nIl ritorno allo Start\n\nNel 2007 \xc3\xa8 tornato allo Start ed \xc3\xa8 stato aggregato alla prima squadra. Nel primo turno dell'Eliteserien 2007 ha debuttato contro l'Aalesund, sostituendo Alex Valencia e contribuendo al successo del suo club per 2-4, realizzando la rete del momentaneo 2-3. A fine stagione, lo Start \xc3\xa8 retrocesso nella 1. divisjon e H\xc3\xa6stad \xc3\xa8 rimasto in squadra, contribuendo ad ottenere un'immediata promozione. Nelle due stagioni seguenti, entrambe nella massima divisione, ha avuto meno spazio, non conquistando mai un posto da titolare fisso.\n\nKongsvinger\n\nIl 12 agosto 2011 \xc3\xa8 stato ingaggiato dal Kongsvinger, a cui si \xc3\xa8 legato con un contratto valido fino al termine della stagione. Ha scelto la maglia numero 26. Ha esordito in squadra il 14 agosto, schierato titolare nella sconfitta per 4-0 in casa del Ranheim. Il 25 settembre ha realizzato la prima rete in squadra, nel pareggio per 2-2 contro l'H\xc3\xb8nefoss. Il 30 novembre 2011, ha rinnovato il contratto per altre due stagioni.\xc3\x88 rimasto in squadra per circa due anni e mezzo, totalizzando 70 presenze e 3 reti, includendo gli incontri di coppa. Al termine del campionato 2013, il Kongsvinger \xc3\xa8 retrocesso nella 2. divisjon e H\xc3\xa6stad ha lasciato il club nella successiva finestra di trasferimento.\n\nH\xc3\xb8nefoss\n\nIl 16 gennaio 2014, H\xc3\xa6stad ha firmato ufficialmente un contratto biennale con lo H\xc3\xb8nefoss. Ha scelto la maglia numero 26. Ha esordito in squadra il successivo 6 aprile, schierato titolare nella sconfitta per 4-3 maturata sul campo del B\xc3\xa6rum. Il 3 agosto 2014 ha segnato la prima rete in campionato, nella partita persa per 3-2 in casa del Bryne.Il 25 ottobre 2015, al termine della 29\xc2\xaa giornata di campionato, il suo H\xc3\xb8nefoss \xc3\xa8 matematicamente retrocesso in 2. divisjon, con un turno d'anticipo sulla fine della stagione. Il 28 novembre successivo, H\xc3\xa6stad ha annunciato il suo addio alla squadra, da cui si sarebbe svincolato a fine anno. Il 7 aprile 2016 ha annunciato il proprio ritiro dall'attivit\xc3\xa0 agonistica.\n\nNazionale\n\nH\xc3\xa6stad ha esordito con la Norvegia Under-21 il 5 ottobre 2006, nella vittoria per 1-3 sui pari et\xc3\xa0 della Danimarca, entrando in campo al posto di Vidar Nisja nel corso del secondo tempo." | b'13964592193113408360' | 1,148 |
b'Q3891584' | b"\n\nPalazzo di Giustizia (Livorno)\n\nStoria\n\nIl palazzo risale all'inizio del XVIII secolo, quando fu edificato per ospitare un ordine religioso femminile; tuttavia, per volont\xc3\xa0 del granduca Cosimo III de' Medici, l'immobile fu affidato ai Gesuiti. Il collegio, che comprendeva anche una chiesa intitolata a San Francesco Saverio, fu completato dall'architetto Giovanni del Fantasia e fu aperto nel maggio del 1707. La chiesa, che aveva la facciata sulla via della Madonna, fu ampliata con due cappelle laterali dallo stesso granduca.A seguito della soppressione dell'ordine gesuita, negli anni settanta del medesimo secolo il palazzo fu adibito inizialmente ad ospedale ed in seguito ad altri usi, tanto \xc3\xa8 vero che, nel 1783, la chiesa fu teatro di una sontuosa festa da ballo voluta dal granduca Pietro Leopoldo.Successivamente, con l'istituzione della diocesi di Livorno (1806), parte dell'edificio divenne residenza vescovile; dal 1811 al 1856 ospit\xc3\xb2 pure l'istituto Paradisino, una struttura scolastica per ragazze fondata nel 1746. Dal 1816 al 1836 la chiesa gesuita fu utilizza dagli anglicani, che ancora non disponevano della chiesa di San Giorgio.Nel 1857 il complesso divenne sede del tribunale labronico, che in precedenza, sin dal 1838, era ubicato nel Palazzo Bartolommei (oggi distrutto, si veda in proposito la voce Venezia Nuova); pertanto la curia si trasfer\xc3\xac presso Seminario Gavi, nei pressi del Cisternone.I locali del tribunale furono ampliati nel 1880, con la costruzione del nuovo corpo di fabbrica per la Corte d'Assise ad opera, probabilmente, di Arturo Conti, ed un ulteriore restauro si ebbe nel 1916.\n\nDescrizione\n\nIl Palazzo di Giustizia occupa un ampio lotto compreso tra la Pescheria e la chiesa Santa Caterina, nell'area che costituisce il cosiddetto secondo accrescimento del quartiere Venezia Nuova.L'esterno dell'edificio, lungo la via della Madonna, presenta un'elegante facciata su tre piani, caratterizzata da grandi cornici che inquadrano le aperture.Il fronte lungo la via dei Milanesi (oggi intitolata a Falcone e Borsellino) \xc3\xa8 articolato mediante un portico a cinque arcate rivestite in pietra.All'interno sono da segnalare l'armonioso chiostro, definito da pi\xc3\xb9 ordini di pilastri con archi a tutto sesto, ed i resti della vasta cappella; quest'ultima, suddivisa a met\xc3\xa0, fu ridotta a sala d'udienza al primo piano e a magazzini nella parte inferiore. Nel cortile si trova il monumento a Giuseppe Micali, realizzato intorno al 1862 dal livornese Giovanni Paganucci; l'opera, inizialmente collocata presso il Liceo Niccolini (che allora ospitava la Biblioteca Labronica), fu posta nell'attuale sede nel 1918. Inoltre, nei pressi della scultura \xc3\xa8 apposta una lapide commemorativa della Tipografia Coltellini proveniente dal demolito Bagno dei forzati, in via della Banca.Recenti lavori di restauro hanno permesso di individuare, in alcuni ambienti, le tracce della originaria Fortezza Nuova, che fino alla fine del Seicento si estendeva anche sull'area del palazzo. Un altro restauro ha riportato all'antico splendore le decorazioni pittoriche di un locale anticamente adibito a cappella e posto al piano terreno del complesso." | b'15620829213093613055' | 999 |
b'Q30501066' | b'\n\nLuca Pignatelli\n\nLuca Pignatelli (Milano, 22 giugno 1962) \xc3\xa8 un artista italiano.\n\nBiografia\n\nLuca Pignatelli nasce a Milano nel 1962. Figlio d\xe2\x80\x99arte, cresce in una casa-atelier dove il padre Ercole esercita la sua attivit\xc3\xa0 di pittore e scultore. Dopo gli studi superiori, si iscrive alla Facolt\xc3\xa0 di Architettura al Politecnico di Milano; lo studio dell\xe2\x80\x99architettura costituisce un\xe2\x80\x99importante premessa ai successivi sviluppi della sua ricerca, sia da un punto di vista metodologico che iconografico. Al Politecnico, in quegli anni influenzato dalle intuizioni di Aldo Rossi, frequenta i corsi di Daniele Vitale e di Giorgio Grassi, dal cui insegnamento matura un approccio alla figurazione scevro dal funzionalismo.Nel 1987 la Galleria milanese di Antonia Jannone, le cui mostre sono dedicate esclusivamente al disegno d\xe2\x80\x99architettura, ospita la prima personale di Luca Pignatelli, dal titolo Immaginazione: paesaggi e architetture, curata da Mario de Micheli e da Daniele Vitale.Spronato dall\'idea della crescita sedimentaria della Storia, per Pignatelli la pittura ha con il Tempo un rapporto particolare: la compresenza di elementi e forme ascrivibili ad epoche diverse non \xc3\xa8 solo sognata ma \xc3\xa8 reale e vive dentro la sua opera; il Tempo presente \xc3\xa8 un momento in cui collimano suggestioni, immagini, eventi provenienti da differenti epoche senza alcun valore gerarchico.Pittore in grado di affrontare la sfida delle grandi dimensioni, Pignatelli lavora di norma su supporti anomali e gi\xc3\xa0 di per s\xc3\xa9 pittorici, teloni di canapa, legni, ferri, carte assemblate, sui quali interviene sovrapponendo la propria di selezione di immagini, icone della memoria collettiva tratte da una sorta di repertorio universalmente noto.Dal 1987 ad oggi Pignatelli consolida il suo percorso ed impegno artistico esponendo sia in Italia che all\'estero in importanti istituzioni museali e gallerie private.Il compito di realizzare il nuovo manifesto del Festival Maggio Musicale Fiorentino 2019 \xc3\xa8 stato affidato a Luca Pignatelli. Il tema dell\'edizione 2019 \xc3\xa8 "Potere e Virt\xc3\xb9". Nelle parole di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze: "le parole \xe2\x80\x9cpotere\xe2\x80\x9d e \xe2\x80\x9cvirt\xc3\xb9\xe2\x80\x9d, oggi inconciliabili, sono sovrapposte al volto della scultura classica e il loro senso, oggi svuotato di ogni aura, sembra poter risuonare in quella posizione di un significato perduto. (...) Anche la \xe2\x80\x9cTesta\xe2\x80\x9d scelta per il Maggio comunica con l\xe2\x80\x99inconscio collettivo, facendoci avvertire un infinito svuotato di sacralit\xc3\xa0 attraverso un desiderio incolmabile di senso e di verit\xc3\xa0. Verit\xc3\xa0 che forse sta anche nello spazio che separa e unisce \xe2\x80\x9cPotere\xe2\x80\x9d e \xe2\x80\x9cVirt\xc3\xb9\xe2\x80\x9d.Nel contesto del "Sustainable Economy Forum 2019" che si \xc3\xa8 svolto nelle giornate del 4 e 5 aprile a San Patrignano (Rimini), Luca Pignatelli ha tenuto uno speech, dal titolo "L\'arte come forma di integrazione tra culture", davanti ai ragazzi della Comunit\xc3\xa0 di San Patrignano e alle altre figure istituzionali che hanno preso parte alle conferenze.' | b'12548356272480945988' | 1,044 |
b'Q3459605' | b"\n\nGuislaberto II di Rossiglione\n\nOrigine\n\nSecondo il documento n\xc2\xb0 LVI del 1074, del Cartulaire Roussillonais, era il figlio primogenito del conte di Rossiglione, Gausfredo II e di sua moglie, Adelaide, di cui non si conoscono gli ascendenti.Gausfredo II di Rossiglione, secondo il documento n\xc2\xb0CCXXVI del 7 aprile 1044, del Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, era il figlio primogenito del conte di Rossiglione, Guislaberto I e della sua prima moglie, Beliarda, di cui non si conoscono gli ascendenti.\n\nBiografia\n\nDi Guislaberto II si hanno scarse notizie.Verso il 1060, affianc\xc3\xb2 il padre, Gausfredo II, nel governo della contea.Infatti tra il 1065 ed il 1066, Gausfredo II, assieme al figlio, Guislaberto, partecip\xc3\xb2 al Sinodo di Toulouges, assieme al cugino Ponzio I di Emp\xc3\xbaries, Guglielmo II di Besal\xc3\xba e Raimondo I di Cerdagna; mentre secondo il documento n\xc2\xb0 LVI del 1074, del Cartulaire Roussillonais, Guislaberto condusse una trattativa con suo cugino, Ponzio I, conte di Empuries. In questo incontro furono definiti i rispettivi diritti e doveri tra le due contee; tra gli altri diritti alla contea del Rossiglione fu riconosciuto l'appartenenza del Monastero di Sant Pere de Rodes e di altri monasteri.Questo accordo fu poi rinnovato, nel 1085, col figlio di Ponzio I, Ugo II.Alla morte di suo padre, Gausfredo II, nel 1074 circa, gli era succeduto nella contea del Rossiglione come conte Guislaberto II.Il documenti n\xc2\xb0 370 del Preuves delle Histoire g\xc3\xa9n\xc3\xa9rale de Languedoc, Tomus V, datato 10 maggio 1087, ci riferisce di una udienza pubblica tenuta in Rossiglione di fronte a Guislaberto II e al conte di Empuries, Ugo II che port\xc3\xb2 alla restituzione di una propriet\xc3\xa0 alla chiesa di Elne.Il documenti n\xc2\xb0 CCCXXVI del Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, datato 25 settembre 1100, ci informa di un accordo tra Berengario, vescovo di Elne, e Guislaberto II ed il proprio figlio, Gerardo.Di Guislaberto II non si conosce la data esatta della sua morte che viene posta verso la fine del 1102, dopo il 15 settembre, data in cui il documenti n\xc2\xb0 CCCXXXI del Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, ci informa che Guislaberto II era ancora in vita, in quanto autore, assieme alla moglie, Stefania, al proprio figlio, Gerardo e alla nuora, Agnese, di una donazione alla chiesa di Saint-Jean le Vieux di Perpignano.Alla sua morte gli succedette il figlio Gerardo I" | b'9595058780002579' | 804 |
b'Q27921157' | b'\n\nSoldado\n\nTrama\n\nLungo il confine messicano alcuni terroristi islamici si infiltrano fra i disperati che cercano di entrare clandestinamente negli Stati Uniti. In un supermercato di Kansas City muoiono, a seguito di un attentato suicida, quindici persone. Il governo degli Stati Uniti risponde autorizzando l\'agente della CIA Matt Graver ad applicare misure estreme per combattere i cartelli della droga messicani, sospettati di aiutare i terroristi, contrabbandandoli oltre confine. Graver convince il Dipartimento della Difesa a istigare una guerra tra i maggiori cartelli, e - una volta ottenuto il nulla osta per la missione - recluta Alejandro Gillick, battitore libero animato anche da motivi di vendetta personale. A Citt\xc3\xa0 del Messico Gillick assassina un avvocato di alto profilo del cartello di Matamoros, mentre Graver e la sua squadra rapiscono Isabel Reyes, figlia del boss del cartello rivale, in un\'operazione di "false flag".Graver, Gillick e la loro squadra portano Isabel in Texas e mettono in scena un salvataggio con la DEA e la polizia locale per farle pensare che sia stata rapita dai nemici di suo padre. L\'intenzione della squadra \xc3\xa8 quella di riportarla in Messico, lasciandola in un territorio controllato dal cartello rivale, al fine di intensificare ulteriormente il conflitto. Tuttavia i poliziotti messicani destinati a scortarli per il loro viaggio attraverso il confine si rivelano essere al soldo del cartello messicano e attaccano i veicoli americani; per sfuggire all\'agguato, Graver e il suo team sono costretti ad uccidere i membri della scorta. Isabel fugge dalla carneficina in preda al panico e Gillick la insegue da solo. L\'uccisione dei membri della scorta provoca un incidente diplomatico tra Stati Uniti e Messico, in conseguenza del quale il Presidente decide di bloccare la missione, anche perch\xc3\xa9 nel frattempo si scopre che almeno due degli attentatori suicidi di Kansas City erano in realt\xc3\xa0 statunitensi, e perci\xc3\xb2 non si erano introdotti attraverso il confine messicano grazie ai cartelli. Nel frattempo, per sedare le tensioni con il Messico, il Presidente ordina alla CIA di cancellare tutte le prove del coinvolgimento americano, facendo uccidere Isabel come parte della copertura. Graver, a sua volta, ordina a Gillick di uccidere Isabel, ma quest\'ultimo rifiuta e si d\xc3\xa0 alla macchia per tenerla in vita. Graver raduna la sua squadra per rintracciarli in Messico.Gillick e Isabel cercano di entrare negli Stati Uniti travestiti da immigrati illegali, ma Miguel, un "coyote" messicano-americano, riconosciuto Gillick da un precedente incontro avvenuto in un parcheggio, avvisa il suo capo e lo fa catturare. Anche Isabel viene riconosciuta ed entrambi vengono imbavagliati e condotti in una radura isolata. Qui Miguel \xc3\xa8 costretto a giustiziare Gillick con un colpo di pistola, mentre la ragazza viene portata via dalla banda. Miguel abbandona il gruppo subito dopo, mentre Graver con la sua squadra rintraccia Isabel con l\'aiuto di un trasmettitore GPS inserito nella sua scarpa, uccidendo tutti i membri della banda che la teneva in ostaggio.A Graver \xc3\xa8 stato dato l\'ordine di uccidere anche Isabel, ma ha piet\xc3\xa0 di lei e decide di riportarla negli Stati Uniti e di inserirla nel programma di protezione dei testimoni. Nel frattempo Gillick, abbandonato a terra perch\xc3\xa9 creduto morto, si riprende scoprendo che il proiettile ha attraversato la sua guancia senza colpire punti vitali. Rimessosi in piedi, prende una delle auto dei membri della banda uccisi e guida verso il confine. Un anno dopo, Gillick completamente ristabilito, incontra Miguel e gli chiede se vuole diventare un sicario.\n\nProduzione\n\nLa pellicola \xc3\xa8 il sequel di Sicario del 2015. Benicio del Toro, Josh Brolin e Jeffrey Donovan ricoprono nuovamente i ruoli che avevano gi\xc3\xa0 interpretato nel precedente film, affiancati da Catherine Keener e Matthew Modine.\n\nPromozione\n\nIl primo trailer del film viene diffuso il 19 dicembre 2017.\n\nDistribuzione\n\nIl film \xc3\xa8 stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 29 giugno 2018 ed il 18 ottobre dello stesso anno in quelle italiane.La prima del film si \xc3\xa8 tenuta a Pozzallo il 16 ottobre 2018, per volont\xc3\xa0 dello stesso Sollima.' | b'6231842572291647849' | 1,253 |
b'Q290786' | b"\n\nStefan II Dragutin\n\nL'ascesa al trono\n\nPrimogenito di Stefano Uro\xc5\xa1 I e di Elena d'Angi\xc3\xb2, spos\xc3\xb2 Caterina d'Ungheria, figlia dell'erede al trono d'Ungheria Stefano in seguito al trattato di pace tra B\xc3\xa9la IV e suo padre, dopo il fallito tentativo da parte serba di annettersi alcuni territori sotto l'amministrazione magiara. Nel trattato di pace era previsto che Dragutin ottenesse il controllo della regione della Rascia. Quando Uro\xc5\xa1 glielo neg\xc3\xb2, temendo la troppa influenza della moglie ungherese negli affari dello stato, Dragutin si appell\xc3\xb2 a B\xc3\xa9la IV che spodest\xc3\xb2 il re serbo e diede a lui la corona.\n\nLa politica interna\n\nLa nobilt\xc3\xa0 e la Chiesa ortodossa serba non avevano mai accettato la sua presa di potere, in ragione dell'appoggio ungherese che minava l'autonomia nazionale. Non fidandosi dell'aristocrazia, Dragutin decise di amministrare lo stato decentrando il potere a livello locale, ma lasciandolo nelle mani di una ristretta cerchia di familiari. A sua madre diede il governo delle regioni di Zeta, di Trebinje e dell'Alto Ibar, a suo fratello Milutin lasci\xc3\xb2 le terre che aveva ereditato da Stefano Uro\xc5\xa1, e tenne sotto il proprio controllo diretto la Rascia.\n\nLa politica estera\n\nDebitore verso la corona magiara, nonch\xc3\xa9 imparentato con essa, Dragutin attu\xc3\xb2 nei confronti del Regno d'Ungheria una politica di pace. Contemporaneamente, decise di stringere relazioni amichevoli anche con l'Impero bizantino, rinunciando ad ogni volont\xc3\xa0 di allargare i propri domini. Questa politica di sostanziale pacifismo trov\xc3\xb2 nella nobilt\xc3\xa0 il pi\xc3\xb9 grande avversario. L'aristocrazia, infatti, vedeva, da una parte, diminuito il proprio potere a causa dell'influenza a corte dei notabili ungheresi, dall'altra, azzerata la possibilit\xc3\xa0 di allargare i propri territori muovendo guerra a Bisanzio o all'Ungheria.\n\nRe di Sirmia\n\nLa situazione non era pi\xc3\xb9 sostenibile. L'Assemblea dei notabili, riunita nel 1282 dichiar\xc3\xb2 il sovrano decaduto, e acclam\xc3\xb2 suo successore il fratello Milutin; in cambio, Milutin avrebbe nominato erede al trono serbo il figlio di Dragutin, Vladislav.Nel 1284 Vladislav spos\xc3\xb2 una parente del re Ladislao IV d'Ungheria, e Dragutin ricevette dal sovrano magiaro le terre della Ma\xc4\x8dva in cui era compresa la citt\xc3\xa0 di Belgrado, e le aree bosniache di Soli e Usora. Per questi territori, venne creata la corona di Sirmia (\xd0\xa1\xd1\x80\xd0\xb5\xd0\xbc, Srem) con capitale Debrc, di cui Dragutin divenne re. Ben presto, spost\xc3\xb2 la propria residenza a Belgrado: fu il primo sovrano serbo nella storia della citt\xc3\xa0. Negli ultimi anni del XIII secolo Stefano Dragutin allarg\xc3\xb2 il proprio dominio sulle citt\xc3\xa0 di Brani\xc4\x8devo e Ku\xc4\x8devo.Quando Milutin decise di non rispettare il patto con il fratello e di non nominare suo figlio Vladislav erede al trono, Dragutin, con l'appoggio dell'Ungheria, gli mosse guerra. Milutin ebbe la meglio e le truppe serbo-ungheresi dovettero ripiegare in Sirmia. Nel 1313, grazie alla mediazione dell'arcivescovo ortodosso Danilo II, i due fratelli raggiunsero un accordo di pace che confermava Milutin re di Serbia con pieni poteri e Dragutin re di Sirmia. Negli ultimi anni della propria vita, Dragutin abbandon\xc3\xb2 le strette relazioni con l'Ungheria e si avvicin\xc3\xb2 di pi\xc3\xb9 al regno di Serbia. Favor\xc3\xac le istituzioni religiose, costruendo diversi monasteri, come quello di Mala Remeta (\xd0\x9c\xd0\xb0\xd0\xbb\xd0\xb0 \xd0\xa0\xd0\xb5\xd0\xbc\xd0\xb5\xd1\x82\xd0\xb0) nella Fru\xc5\xa1ka Gora e ingrandendo quello di San Giorgio (\xc4\x90ur\xc4\x91evi Stupovi, \xd0\x82\xd1\x83\xd1\x80\xd1\x92\xd0\xb5\xd0\xb2\xd0\xb8 \xd0\xa1\xd1\x82\xd1\x83\xd0\xbf\xd0\xbe\xd0\xb2\xd0\xb8), vicino a Novi Pazar, dove fu sepolto. Poco prima di morire nel 1316 divenne monaco prendendo il nome di Teoktist: i suoi servitori scoprirono, esaminandone il cadavere, che aveva per lungo tempo cinto il cilicio, e ci\xc3\xb2 rafforz\xc3\xb2 l'idea che lo voleva persona devotissima e pia. \xc3\x88 considerato Santo dalla Chiesa ortodossa serba." | b'8010941583027422505' | 1,414 |
b'Q187897' | b'\n\nToltechi\n\nI Toltechi (o Toltec; Toltecas nello spagnolo) erano un popolo nativo americano dell\'epoca precolombiana che domin\xc3\xb2 gran parte del Messico centrale tra il X ed il XII secolo. La loro lingua, il nahuatl, era parlata anche dagli Aztechi.Questa popolazione nomade e guerriera era giunta nell\'altopiano del Messico verso il IX secolo d.C. Nel 1168 la loro capitale, Tula, fu distrutta dalla popolazione settentrionale dei Chichimechi. La relativa unit\xc3\xa0 politica si framment\xc3\xb2: seguirono circa due secoli di caos, imbarbarimento ed emigrazioni fino al Nicaragua. Al termine di questo periodo di crisi, gli Aztechi imposero il proprio dominio. Alla fine del X secolo il leggendario re Quetzalcoatl aveva portato i Toltechi nello Yucat\xc3\xa1n: ne deriv\xc3\xb2 uno stato maya-tolteco con capitale Chich\xc3\xa9n Itz\xc3\xa1 e una cultura maya-tolteca che dur\xc3\xb2 fino alla conquista spagnola (1544). La cultura dell\'altopiano con centro a Tula fu invece obliata. Si era sovrapposta a quella di Teotihuac\xc3\xa1n, raffinata ma gi\xc3\xa0 in decadenza, portando nelle manifestazioni artistiche uno stile scarno ed esuberante, con il gusto per le grandi costruzioni. Dai Toltechi gli Aztechi presero l\'usanza di razziare uomini per i sacrifici alle divinit\xc3\xa0.\n\nStoria\n\nOriginalmente erano un popolo nomade-militare e si pensa possano essere stati loro, o i loro antenati, ad aver saccheggiato la citt\xc3\xa0 di Teotihuacan(ca. 750). Dopo che il loro stile di vita gradualmente mut\xc3\xb2 in una maggiore sedentariet\xc3\xa0, i Toltechi riunirono i molti piccoli stati del Messico centrale in un impero governato dalla loro capitale, Tollan (oggi Tula de Allende). Erano abili costruttori di templi. La loro influenza si diffuse in tutta la Mesoamerica nell\'epoca post-classica. L\'influenza tolteca sui Maya dello Yucatan \xc3\xa8 notevole, specialmente evidente nella citt\xc3\xa0 di Chichen Itza. Sono state ritrovate loro ceramiche fino in Costa Rica.Alcuni scrittori hanno ipotizzato che potessero essere stati i Toltechi ad introdurre il culto di Quetzalcoatl, il serpente piumato. Non \xc3\xa8 cos\xc3\xac, dato che questa divinit\xc3\xa0 \xc3\xa8 stata comunemente descritta in tutto il Mesoamerica gi\xc3\xa0 secoli prima di loro, fin dai tempi degli Olmechi. Secondo la mitologia tolteca (e, in seguito, anche in quella azteca) Quetzalcoatl era un rivale di Tezcatlipoca, il primo dio di cui siamo al corrente ad aver richiesto il sacrificio di cuori umani. Questo sarebbe il motivo per cui i Toltechi avrebbero introdotto la consuetudine di sacrifici umani di massa, usanza poi ripresa dagli aztechi.Si reputa che l\'impero tolteco sia stato distrutto intorno al 1200 dai guerrieri nomadi Cicimechi. La famiglia regnante degli aztechi affermava di discendere dai Toltechi della citt\xc3\xa0 sacra di Colhuacan.Nei suoi scritti, Miguel Le\xc3\xb3n-Portilla spiega che, secondo la leggenda di Nauha, i Toltechi sarebbero stati gli originatori di tutte le civilt\xc3\xa0, perci\xc3\xb2 "tolteco" divenne sinonimo di artista, o artigiano, e la loro citt\xc3\xa0, Tol\xc3\xa1n, fu descritta come piena di meraviglie. Quando gli aztechi riscrissero la loro storia, cercarono di dimostrare i propri legami con i Toltechi. Sfortunatamente questo significa che buona parte della tradizione dei Toltechi sarebbe una leggenda, difficile da dimostrare. Secondo alcuni racconti, dopo la caduta di Tula, alcuni dei Toltechi si ritirarono a Cholula, che cadde solo secoli dopo, quando fu bruciata da Hern\xc3\xa1n Cort\xc3\xa9s e dai conquistadores spagnoli.La maggior parte della storia tolteca \xc3\xa8 conosciuta per merito dei resoconti degli ultimi discendenti (come gli aztechi), scritti secoli dopo il "periodo buio" del Messico centrale, insieme ad altre testimonianze dei maya.\n\nScoperte recenti\n\nNel 1941, la Sociedad Mexicana de Antropolog\xc3\xada conferm\xc3\xb2 che Tula era stata la capitale dei Toltechi fin dal IX secolo, come gli archeologi avevano suggerito. Alcuni studiosi, compresa Laurette S\xc3\xa9journ\xc3\xa9, per\xc3\xb2 affermano che i numerosi scavi hanno solo dimostrato come si trattasse di una citt\xc3\xa0 minore, non cos\xc3\xac importante da giustificare la leggenda dei Toltechi. La posizione di Tula dimostra in realt\xc3\xa0 che un tempo era stata una grande citt\xc3\xa0, anche se l\'arte cerimoniale e l\'architettura oggi deducibile \xc3\xa8 meno imponente di quella degli altri siti mesoamericani. Dovrebbe essere chiaro, comunque, che alcuni dati raccolti dai conquistadores spagnoli e anche dopo, confondono i Toltechi con altre civilt\xc3\xa0 mesoamericane ed a volte tendono ad attribuire ai Toltechi tutte le conquiste dei secoli precedenti l\'ascesa degli aztechi.' | b'10569279499136549684' | 1,495 |
b'Q333585' | b'\n\nToyoo It\xc5\x8d\n\nToyoo It\xc5\x8d (\xe4\xbc\x8a\xe6\x9d\xb1 \xe8\xb1\x8a\xe9\x9b\x84 It\xc5\x8d Toyoo, spesso traslitterato Toyo Ito; Seul, 1\xc2\xba giugno 1941) \xc3\xa8 un architetto giapponese.\xc3\x88 considerato \xc2\xabuno degli architetti pi\xc3\xb9 innovativi e influenti al mondo\xc2\xbb ed \xc3\xa8 particolarmente apprezzato per la creazione ed elaborazione di concetti architettonici estremi, nei quali combina il mondo fisico con quello virtuale. \xc3\x88 uno degli esponenti pi\xc3\xb9 significativi di quell\'indirizzo architettonico che propugna la nozione contemporanea di citt\xc3\xa0 simulata.Nel 2013 a It\xc5\x8d \xc3\xa8 stato assegnato il prestigioso Premio Pritzker. "Architecture possible here? Home-for-All", il padiglione del Giappone progettato da It\xc5\x8d per la Biennale di Venezia del 2012, ha vinto il Leone d\'Oro per la migliore Partecipazione nazionale. La giuria ha scritto nella motivazione \xc2\xabToyo Ito, ha collaborato con architetti pi\xc3\xb9 giovani e con la comunit\xc3\xa0 locale per affrontare in modo pratico e inventivo la progettazione di un nuovo centro per una regione devastata da una catastrofe nazionale\xc2\xbb.It\xc5\x8d si \xc3\xa8 laureato nel 1965 presso la facolt\xc3\xa0 di architettura dell\'Universit\xc3\xa0 di Tokyo. Dopo un periodo di collaborazione nello studio Kiyonori Kikutake Architect & Associates dal 1965 al 1969, nel 1971 ha aperto il proprio studio Urban Robot (urbot), a Tokyo. Nel 1979 lo studio ha cambiato il nome con quello Toyo Ito & Associates, Architects.Toyoo It\xc5\x8d \xc3\xa8 titolare di una cattedra presso la Universit\xc3\xa0 delle donne di Tokyo ed \xc3\xa8 professore emerito presso University of North London ed \xc3\xa8 visiting professor presso la Columbia University. Nel 2013 vince il Premio Pritzker.\n\nAlcune sue opere\n\nLa sua opera realizzata in Italia \xc3\xa8 lo "Huge Wine Glass" ("Il bicchiere di vino"), un manufatto a base quadrata, alto 5 metri e largo 2 metri, prodotto in materiale plastico trasparente (polimetilmetacrilato PMMA). L\'opera, la cui realizzazione \xc3\xa8 stata curata per la Clax Italia di Pomezia dall\'ing. Stefano Marronaro di Roma (tra le opere di questi ricordiamo la copertura e le tamponature in PMMA del Museo dei Fori Imperiali ai mercati traianei), installata presso piazza della Rinascita di Pescara il 14 dicembre 2008 \xc3\xa8 costata oltre un milione di Euro, appena 64 giorni dopo l\'inaugurazione, ha subito un cedimento strutturale spaccandosi il 16 febbraio 2009. La responsabilit\xc3\xa0 del disfacimento dell\'opera \xc3\xa8 oggetto di contenzioso giudiziario tra i committenti dell\'opera: Comune di Pescara e Banca Caripe, contro la ditta che l\'ha costruita: Clax Italia s.r.l. di Pomezia. La prima udienza giudiziaria \xc3\xa8 stata fissata per l\'8 novembre 2011. Il giudice ha autorizzato il trasferimento dell\'opera che entro la primavera torner\xc3\xa0 a Pomezia, nello stesso stabilimento della Clax Italia che lo ha realizzato per una revisione non del manufatto, oggetto di un contenzioso giudiziario ancora aperto, ma della stessa gabbia in modo da restituire dignit\xc3\xa0 e decoro alla struttura stessa, al ritorno dell\'opera si decider\xc3\xa0 se posizionarla davanti teatro D\'Annunzio, sul lungomare di Porta Nuova o come \xc3\xa8 volont\xc3\xa0 dell\'opposizione e parte della maggioranza in comune riposizionata nel suo posto originario, un\'attrazione proprio perch\xc3\xa9 si tratta di un\'opera nata male.' | b'6041319865572497996' | 1,118 |
b'Q504157' | b"\n\nAttrazione fatale\n\nTrama\n\nDan Gallagher quarantenne avvocato di Manhattan ha una vita tranquilla e una bella famiglia composta dalla moglie Beth e dalla figlia Ellen di 6 anni. Un giorno Dan conosce Alex Forrest, anch'essa avvocatessa, insieme alla quale decide di trascorrere due giorni mentre la moglie \xc3\xa8 in campagna in visita dai genitori: al termine Dan decide di tornare alla sua vita. Ma Alex non ci sta e si taglia le vene dei polsi, manifestando la sua paura dell'abbandono e un comportamento autodistruttivo. Dan l'aiuta mettendole delle fasciature e se ne va, anche se tale evento l'ha sconvolto. Dan quindi scompare ma Alex inizia a cercarlo, telefonando continuamente sia a casa che in ufficio.Sfinito dall'insistenza di Alex, per la quale si convince di provare una grande pena al fine di autogiustificarsi, Dan decide di incontrarla. La donna gli confessa di amarlo e di essere incinta di lui; sconvolto, Dan le propone di abortire ma lei rifiuta tassativamente. Da questo momento, Alex si trasforma in stalker e riesce anche ad ottenere il nuovo numero di telefono di Dan presentandosi alla moglie, fingendosi interessata all'acquisto della casa messa in vendita.Intanto Dan si trasferisce con la famiglia in campagna, ma questo non scoraggia Alex: nei giorni seguenti la donna versa dell'acido sulla macchina di Dan e gli fa avere un nastro magnetico con un messaggio in cui gli chiede di assumersi le sue responsabilit\xc3\xa0 di padre. Dan decide di andare alla polizia per un ordine restrittivo contro di lei, dicendo che \xc3\xa8 per un suo cliente, ma gli inquirenti non acconsentono per mancanza di prove. Un giorno, mentre tutta la famiglia \xc3\xa8 fuori, Alex uccide il coniglio che Dan aveva regalato alla figlia e lo mette in una pentola lasciando accesi i fornelli. Dan alla luce di quest'ultimo fatto decide di raccontare tutto a Beth che, non prendendo bene la cosa, caccia di casa Dan.Alex decide di rapire la piccola Ellen: la moglie sale in macchina per cercarla disperatamente, ma provoca un incidente stradale. Dan la va a trovare all'ospedale, dove c'\xc3\xa8 anche Ellen che Alex aveva riportato a casa, dopo di che va a casa dell'ex amante e l'aggredisce; Alex tenta di uccidere Dan con un coltello, ma l'uomo la ferma; dopo alcune occhiate i due si separano e Dan torna dalla polizia, che questa volta accetta di far arrestare Alex ed interrogarla.Dimessa dall'ospedale, Beth decide di perdonare Dan. Mentre si sta preparando per fare il bagno, appare Alex con un coltello che la minaccia e si ferisce una coscia; Dan accorre in bagno dove scoppia una rissa con Alex, che Beth risolve con un colpo di pistola che uccide la donna.\n\nAdattamento televisivo\n\nIl network FOX e lo studio di produzione Paramount Television hanno annunciato la produzione di una miniserie televisiva ispirata al film. Sar\xc3\xa0 scritta e prodotta a livello esecutivo da Maria e Andr\xc3\xa9 Jacquemetton." | b'16607763026960261187' | 827 |
b'Q918515' | b"\n\nAgone di Omero ed Esiodo\n\nContenuto\n\nIl Certamen si apre con una sezione estremamente erudita dedicata alla questione della patria di Omero ed alla sua genealogia, cui segue la ricostruzione della genealogia mitica di Esiodo (che fa risalire il poeta fino al dio Apollo) e l'esposizione delle teorie relative al rapporto cronologico tra i due poeti. La tesi secondo cui essi avrebbero anche potuto essere contemporanei fornisce lo spunto per la narrazione del loro incontro. Morto Anfidamante, re dell'Eubea, il figlio Ganittore riunisce tutti gli uomini pi\xc3\xb9 celebri per forza, velocit\xc3\xa0 e sapienza a Calcide, per onorare con grandi gare il funerale del padre. Giungono anche Omero ed Esiodo, e cominciano a confrontarsi di fronte a una giuria di cui fa parte, tra gli altri, anche Panede, il fratello di Anfidamante. Al termine di una gara in cui si succedono prove di improvvisazione intese a mettere in luce l'abilit\xc3\xa0 compositiva e la saggezza dei due contendenti, il popolo vorrebbe che la vittoria fosse assegnata a Omero, ma Panede, il basileus della citt\xc3\xa0, ordina ad ognuno dei due di recitare il brano pi\xc3\xb9 bello delle loro opere. Esiodo recita un passo di Le opere e i giorni, mentre Omero sceglie una scena di combattimento tratta dall'Iliade. Panede allora decreta la vittoria di Esiodo, ritenendo giusto, a suo parere, premiare coloro che esaltavano la pace e non la guerra, le stragi e i massacri. L'opera prosegue narrando le vicende dei due poeti fino alla loro morte e sepoltura.\n\nAttribuzione e datazione\n\nNella redazione in nostro possesso, il Certamen non pu\xc3\xb2 risalire pi\xc3\xb9 indietro dell'et\xc3\xa0 adrianea: nella sezione dedicata alla patria di Omero troviamo infatti un aneddoto relativo appunto all'imperatore Adriano, che, desiderando una risposta certa sull'origine e i genitori del poeta, si sarebbe rivolto ad un oracolo. Quanto all'autore, nella sua edizione dell'operetta Thomas Allen, dopo avere vagliato e scartato diverse possibilit\xc3\xa0, suggerisce che possa trattarsi di Porfirio, filosofo ed erudito del III secolo d.C.Tuttavia, nel suo nucleo principale, il Certamen risale senz'altro ad un'epoca pi\xc3\xb9 antica. Grazie a diverse attestazioni letterarie, possiamo affermare che la diffusione di alcune parti dell'opera, specialmente quelle in versi, era gi\xc3\xa0 cominciata nell'et\xc3\xa0 del commediografo Aristofane, che nella Pace cita due versi del Certamen. Inoltre, un papiro di II-III secolo d.C. ne riporta la parte finale attribuendola al sofista Alcidamante (V-IV secolo a.C.), di cui sappiamo che fu discepolo di Gorgia e autore di un'opera enciclopedica intitolata Museo. Di quest'opera, secondo la critica moderna, avrebbe fatto parte anche il Certamen. Ad Alcidamante si pu\xc3\xb2 dunque attribuire la redazione pi\xc3\xb9 antica dell'operetta, che comunque in alcune sue parti, come dimostra l'esempio di Aristofane, \xc3\xa8 probabilmente ancora pi\xc3\xb9 antica." | b'11400283921142881462' | 919 |
b'Q136661' | b'\n\nZaanse Schans\n\nStoria\n\nZaanse Schans \xc3\xa8 conosciuta per i suoi mulini. In questi ultimi secoli nella zona (chiamata Zaanstreek) ne esistevano pi\xc3\xb9 di 1000. I primi mulini furono nel 1321 a Jisp e nei secoli dopo diversi mulini furono costruiti nelle vicinanze, e venivano sfruttati per muovere l\'acqua e macinare la farina nella zone denominata Zaanstreek.Negli anni a seguire furono costruiti altri mulini, che venivano usati sia per macinare la farina, ma anche frantoi per l\'olio, per la carta, per il cacao, la mostarda, cemento e altre funzioni. Si erano diffusi cos\xc3\xac tanti mulini che ogni proprietario aveva costruito il proprio mulino per una specifica funzione.I mulini della zona furono anche usati per rompere e costruire le pietre che servirono per costruire gli attuali palazzi di Dam a Amsterdam.Nel 1731 esistevano 256 differenti mulini mentre, Amsterdam (famosa nel mondo anche per i suoi mulini) ne aveva solo 30.Nel 900 i mulini furono piano piano sostituiti con i motori a vapore, soprattutto alla fine dell\'800 il numero dei mulini diminu\xc3\xac drasticamente fino al numero attuale (poche decine) e per questo nel 1925 l\'Associazione "Vereninging De Zaansche Molen" decise di conservare i restanti mulini per il futuro, per mostrare alle nuove generazioni la storia dei mulini a vento della zona.Nel 1928 fu aperto anche il museo "Molenmuseum". La societ\xc3\xa0 possiede 12 mulini (con annesse attivit\xc3\xa0) che sono meta sempre maggiore di turisti. Non per nulla, negli ultimi anni, nella zona di Zaanse Schans sono stati aperti anche diversi piccoli negozi, dove \xc3\xa8 possibile comprare qualche ricordo della zona.Grazie ai 3600 membri della societ\xc3\xa0, di cui gran parte volontari, e alcuni finanziamenti governativi, Zaanse Schans \xc3\xa8 ancora in grado di mostrare alle nuove generazioni, il modo di vivere del passato, la cultura e le tradizioni che si sono sviluppate ai piedi di questi piccoli giganti.\n\nHet Jonge Schaap\n\n\xc3\x88 un mulino segheria. Le pale a vento azionano alcuni telai a sega che si muovono dall\'alto verso il basso sezionando i tronchi d\'albero in pi\xc3\xb9 assi di spessore diverso a seconda del posizionamento delle seghe. Una ruota dentata provvede anche a muovere in avanti il tronco. La forza del vento aziona anche un verricello che consente di trascinare fuori dall\'acqua sullo scivolo fin dentro il mulino i tronchi d\'albero. Il mulino segheria era un opificio molto diffuso nel periodo di maggiore splendore dell\'industria del distretto di Zaan con circa 200 mulini.\xc3\x88 l\'ultimo mulino interamente ricostruito dalla associazione secondo i disegni originali di un mulino demolito nel 1942 nella zona del Westzijderveld.' | b'6856158500591058173' | 831 |
b'Q76986' | b"\n\nAccordo di Belave\xc5\xbea\n\nL'incontro\n\nPer far fronte alla caotica situazione, i capi di tre delle 15 repubbliche ex-sovietiche si incontrarono in una dacia governativa nei pressi di Viskuli, in Bielorussia. Queste erano la Russia (all'epoca dei fatti sotto il nome di Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa), la Bielorussia (dichiaratasi indipendente il 27 luglio 1990) e l'Ucraina (indipendente dal 24 agosto 1991). Queste rappresentavano tre dei quattro fondatori dell'URSS nel 1922: la quarta, la RSSF Transcaucasica, era stata dissolta nel 1936.Per la RSFS Russa parteciparono Boris El'cin (presidente) e Gennadij Burbulis (segretario di Stato), per l'Ucraina Leonid Krav\xc4\x8duk (presidente) e Vitol'd Fokin (Primo Ministro), mentre per la Bielorussia Stanisla\xc5\xad \xc5\xa0u\xc5\xa1kevi\xc4\x8d (capo del Soviet Supremo della Bielorussia) e Vja\xc4\x8desla\xc5\xad Kebi\xc4\x8d (Primo Ministro).Stando alle cronache dell'epoca, l'incontro, durato meno di 24 ore, ebbe luogo accompagnato da una lunga cena a base di piatti tradizionali russi e vodka, conclusosi poi in una banja.\n\nFine dell'Unione Sovietica\n\nTuttavia, per quattro giorni ancora il Governo Federale Sovietico continu\xc3\xb2 ad esercitare le proprie funzioni, almeno formalmente. Il governo per\xc3\xb2, non pi\xc3\xb9 supportato dal Cremlino n\xc3\xa9 dalle altre strutture di potere, cadde con le dimissioni di Michail Gorba\xc4\x8d\xc3\xabv da presidente dell'Unione Sovietica, presentate e accettate il 25 dicembre 1991. I suoi poteri passarono a Boris El'cin, che divenne il primo presidente della Federazione Russa, sancendo di fatto il termine della breve esistenza del Governo Federale Sovietico e la dissoluzione dell'Unione Sovietica.La bandiera rossa venne definitivamente ammainata al Cremlino la notte del 25 dicembre, sostituita dal tricolore di Pietro il Grande. Lo stesso giorno la RSFS Russa mut\xc3\xb2 la propria denominazione amministrativa in Federazione Russa, l'ultimo atto formale dell'emancipazione dall'Unione.Il giorno successivo, il 26 dicembre 1991, il Soviet Supremo dell'Unione Sovietica (il pi\xc3\xb9 alto corpo governativo dell'URSS) venne sciolto come riconoscimento della dissoluzione dell'Unione.\n\nEventi recenti\n\nIl 12 agosto 2008, il presidente georgiano Mikheil Saak'ashvili ha annunciato l'intenzione della Repubblica di Georgia di recedere dalla CSI come risposta all'intervento militare russo nell'ambito della seconda guerra in Ossezia del Sud. Il 12 giugno 2009 il parlamento georgiano ha formalmente completato la procedura di uscita, che \xc3\xa8 stata approvata all'unanimit\xc3\xa0 dal gruppo interparlamentare della CSI." | b'2893989853451178796' | 831 |
b'Q303507' | b"\n\nCorona imperiale d'Austria\n\nStoria\n\nLa corona di Rodolfo II venne realizzata nel 1602 a Praga da Jan Vermeyen, uno dei pi\xc3\xb9 famosi gioiellieri dell'epoca fatto venire appositamente da Anversa. La corona \xc3\xa8 suddivisa in tre parti: il circolo (Kronreif), la mitra (Mitra) e l'arco (Kronb\xc3\xbcgel).La corona \xc3\xa8 attualmente esposta nell'Hofburg di Vienna, in Austria.\n\nIl circolo\n\nIl circolo, di per s\xc3\xa9, costituisce gi\xc3\xa0 una corona; la mitra e l'arco sono stati aggiunti successivamente. Esso simboleggia l'autorit\xc3\xa0 regale ed \xc3\xa8 decorato da otto gigli che, probabilmente, sono stati ispirati dalla corona di san Venceslao. Il numero otto \xc3\xa8 un tema presente anche nella corona del Sacro Romano Impero, dal momento che il circolo di quella \xc3\xa8 costituito da otto lastre. Il circolo \xc3\xa8 arricchito da pietre preziose come spinelli, zirconi e perle. Gli zirconi sono tagliati in modo che siano piatti nella parte anteriore.\n\nLa mitra\n\nLa mitra simboleggia il diritto divino e la posizione dell'imperatore: durante l'incoronazione, infatti, veniva ordinato diacono. La mitra \xc3\xa8 realizzata in oro con una banda in smalto lavorato che raffigura uccelli e piante ed \xc3\xa8 divisa in quattro sezioni, le quali rappresentano gli onori di Rodolfo II d'Asburgo. La prima parte mostra lui, in ginocchio, mentre riceve la corona del Sacro Romano Impero a Ratisbona. La seconda mostra il tragitto verso l'incoronazione a re d'Ungheria a Presburgo. La terza mostra la sua processione d'incoronazione attraverso Praga come re di Boemia, e la quarta raffigura un'allegoria della sua vittoria contro i turchi.\n\nL'arco\n\nL'arco \xc3\xa8 ispirato alla corona del Sacro Romano Impero ed \xc3\xa8 arricchito da otto diamanti. Nella parte superiore dell'arco c'\xc3\xa8 un grosso smeraldo verde-blu di forma ovale che simboleggia il cielo. L'iscrizione, in latino, recita: RVDOLPHVS II ROM IMP AVGVSTUS HVNG ET BOH REX CONSTRVXIT MDCII (Rodolfo II Imperatore romano Augusto, re d'Ungheria e di Boemia fece costruire [questa corona] nel 1602).\n\nScettro e globo\n\nAppartengono alle regalia imperiali anche lo scettro ed il globo crucigero, realizzati da Andreas Ochsenbruck nel 1612 su commissione di Mattia d'Asburgo, fratello e successore di Rodolfo.La forma si ispira alla corona, in particolare per il lavoro degli smalti, copiato nello stile. Una peculiarit\xc3\xa0 dello scettro \xc3\xa8 che, all'epoca, si credeva fosse il corno di un unicorno (in realt\xc3\xa0 trattasi del corno di un narvalo).Un globo crucigero ed uno scettro erano gi\xc3\xa0 in uso prima della proclamazione dell'Impero d'Austria, a volte tratti dai regalia di Boemia, altre volte di propriet\xc3\xa0 privata degli arciduchi d'Austria.Anche lo scettro ed il globo sono conservati, insieme alla corona, presso l'Hofburg di Vienna, in Austria." | b'8464120447009605359' | 954 |
b'Q1450456' | b"\n\nSan Quirico (Capodistria)\n\nStoria\n\nIl colle, su cui sorge San Quirico, fu un castelliere protostorico abitato dai Celti Subocrini; Poi, sullo stesso colle, dominante sulla valle del Brazzana (Reka/Bra\xc4\x8dana), i Romani vi costruirono un loro abitato.Nel 1028, allorch\xc3\xa9 l'imperatore Corrado II il Salico don\xc3\xb2 il paese al patriarca di Aquileia, questo fu nominato col nome di S. Siro, toponimo che si ritrova poi anche in un atto del 1540. Nel 1275 circa, S. Sirico, come veniva allora chiamato il paese, fu dato in pegno a Biaquino, signore di Momiano, che prest\xc3\xb2 del denaro al patriarca Raimondo; nel 1298 venne poi riscattato.Nel XIV secolo venne stanziata nella campagna circostante della popolazione slava che tramut\xc3\xb2 il nome da San Sirico a So\xc4\x8derga che rimase il nome pi\xc3\xb9 usato.In sloveno il nome San Quirico (Sv Kirk) \xc3\xa8 ancora presente ma si rivolge agli omonimi monte e chiesa nelle vicinanze.Il patriarca Nicol\xc3\xb2 di Lussemburgo, nel 1356, diede in usufrutto e in custodia il feudo ad Isacco Turini, banchiere oriundo fiorentino residente a Cividale. Nel 1397 subentrarono poi i fratelli Sclavolino e Baldacco dei Sabini di Capodistria che per\xc3\xb2 vennero espropriati in seguito del possesso dal marchese imperiale Bernardo; come reazione il patriarca Gaetani n\xc3\xa9 intim\xc3\xb2 la restituzione ai legittimi proprietari. Anche per questo, nel 1405, San Quirico si un\xc3\xac assieme a Pinguente, Rozzo, Colmo, Nugla e Marcenigla in una lega per protestare contro il marchese d'Istria, a difesa dei loro antichi diritti e consuetudini.Nel 1420 divenne dominio veneziano per poi passare dopo vent'anni, come parte della Signoria dei Pietra Pelosa (Ka\xc5\xa1tel), in feudo alla famiglia piranese dei Gravisi alla quale i Veneziani affidarono il marchesato.Nel 1615, durante la guerra tra Veneziani e Austriaci, sub\xc3\xac le orde uscocche che la saccheggiarono.Il dominio della Serenissima dur\xc3\xb2 fino al 1797 quando divenne austriaca. Fino all'invenzione dei mezzi a motore e la scomparsa delle bestie da soma, ai piedi della collina del paese si trovava un fabbro dove la gente si fermava a ferrare i cavalli, come il microtoponimo batifer, ancora presente, sta a testimoniare.Dapprima appartenente dell'Adriatisches K\xc3\xbcstenland fino al 1918, anno in cui fu assegnato all'Italia, insieme alla quasi totalit\xc3\xa0 della Venezia Giulia. Dopo la seconda guerra mondiale, San Quirico fu assegnato alla Repubblica di Jugoslavia con il Trattato di Pace di Parigi del 1947.\n\nCorsi d'acqua\n\nFiume Brazzana (Reka/Bra\xc4\x8dana)\n\nMonti principali\n\nMonte San Quirico (Sv Kirk), 408\xc2\xa0m." | b'36122608924700873' | 879 |
b'Q1084671' | b'\n\nShiranui\n\nLo shiranui (letteralmente "fuoco sconosciuto") \xc3\xa8, secondo lo scrittore italiano Peter Kolosimo, un fenomeno inspiegabile che si verifica ogni anno, nella notte tra il 31 luglio e il 1\xc2\xba agosto, nel cielo sovrastante il mare al largo della citt\xc3\xa0 giapponese di Kumamoto.Verso l\'alba, innumerevoli luci di color arancione si accendono sopra e dentro l\'acqua, muovendosi freneticamente. Sono state proposte numerosi spiegazioni (plancton in risalita, presenza di pescherecci al largo, pesci sconosciuti), ma ognuna non spiega la totalit\xc3\xa0 del fenomeno. Gli ufologi hanno una loro teoria, che si riallacerebbe a quelle sostenenti l\'atterraggio di alieni nell\'antichit\xc3\xa0: a causare lo Shiranui sarebbe una razza aliena vivente sul fondo del mare, intenta a celebrare il suo approdo sulla Terra. Per quanto ardita, questa teoria trova un supporto nella regolarit\xc3\xa0 del ripetersi ininterrotto dello shiranui da centinaia di anni, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e anche in periodi particolari per la storia del Giappone (il fenomeno si manifest\xc3\xb2 anche in piena seconda guerra mondiale) e dai continui avvistamenti di UFO in cielo durante il fenomeno. Su scala ridotta lo stesso sconcertante fenomeno accade a \xc5\x8cshima (a sud di Tokyo): in questo caso gli ipotetici UFO sembrerebbero diretti verso antiche tombe raffiguranti, tra l\'altro, strani esseri simili a quelli ritratti dai dog\xc5\xab che, per molti, altro non sarebbero che esseri alieni scesi sulla Terra in epoche remote.Nella realt\xc3\xa0 non vi \xc3\xa8 alcuna traccia di questo presunto fenomeno, nessuna fotografia \xc3\xa8 stata reperibile e non si riscontra nessuna descrizione nelle guide della regione di Kumamoto. L\'origine della leggenda si pu\xc3\xb2 datare all\'epoca dell\'imperatore Keik\xc5\x8d, conosciuto anche come \xc5\x8ctarashihik\xc5\x8dshirowake no Sumeramikoto, che regn\xc3\xb2 tra il 71 e il 130 d.C. La sua storia \xc3\xa8 narrata in due cronache giapponesi, il Kojiki e il Nihongi. Nella seconda in particolare si racconta che l\'imperatore Keik\xc5\x8d, mentre navigava per fare ritorno dopo aver soggiogato le trib\xc3\xb9 dell\'isola di Ky\xc5\xabsh\xc5\xab, avrebbe visto luci misteriose brillare sul mare durante la notte e avrebbe chiesto al suo timoniere di raggiungerle. L\'imperatore avrebbe chiesto inoltre spiegazioni sulla natura di quelle luci, ma nessuno seppe rispondere, cos\xc3\xac quel mare venne da allora chiamato Shiranui-kai, ovvero "Mare delle luci sconosciute". Quel mare \xc3\xa8 oggi noto come Yatsushiro-kai e si trova tra la regione di Kumamoto e le isole Amakusa. La stessa regione di Kumamoto \xc3\xa8 anche chiamata Hi no kuni ("Terra dei fuochi") a causa delle frequenti eruzioni del vicino vulcano Aso, uno dei pi\xc3\xb9 attivi del mondo. \xc3\x88 probabile che anche le luci, secondo l\'antica cronaca avvistate dall\'imperatore Keik\xc5\x8d, fossero legate all\'intensa attivit\xc3\xa0 vulcanica della zona.' | b'4051667643313642385' | 963 |
b'Q721488' | b'\n\nFranco Scaglione\n\nFrancesco "Franco" Scaglione (Firenze, 26 settembre 1916 \xe2\x80\x93 Suvereto, 19 giugno 1993) \xc3\xa8 stato un designer italiano, specializzato nel settore automobilistico.\n\nI primi anni di vita\n\nNato a Firenze da Vittorio Scaglione, maggiore medico dell\'esercito e da Giovanna Fabbri, capitano della Croce Rossa Italiana, la sua \xc3\xa8 una famiglia benestante di antichissima origine nobiliare (conti di Martirano San Nicola e Mottafilocastro). All\'et\xc3\xa0 di sei anni lui e il fratello minore Eugenio restano orfani del padre.I suoi hobby preferiti sono la lettura, il tennis, l\'equitazione e il canottaggio, mentre i primi studi superiori sono di indirizzo umanistico. In seguito si iscrive alla facolt\xc3\xa0 di ingegneria aeronautica e presta servizio di leva, con il grado di sottotenente, nel Genio Pontieri. Allo scoppio della seconda guerra mondiale parte volontario chiedendo di essere assegnato al Genio Guastatori e, inviato sul fronte libico, il 24 dicembre 1941 viene fatto prigioniero dalla Western Desert Force a el Duda, a sud di Tobruk. Sar\xc3\xa0 internato nel campo di detenzione di Yol, in India, dove rimane fino alla fine del 1946. Rientra in Italia il 26 dicembre con l\'ultima nave trasporto prigionieri.Raggiunge la madre a Carolei, presso Cosenza, (intanto il fratello Eugenio \xc3\xa8 morto in guerra) e passer\xc3\xa0 con lei quasi un anno per riprendersi dal trauma causata dalla lunga prigionia. Ritenuto che fosse ormai troppo tardi per terminare gli studi di ingegneria e deciso a sfruttare il suo talento nel disegno, all\'inizio del 1948 si reca a Bologna dove viene assunto da un\'importante sartoria in qualit\xc3\xa0 di figurinista. I suoi modelli riscuotono un concreto successo, il che gli consente di sposarsi con Maria Luisa Benvenuti, nel 1948, dalla quale avr\xc3\xa0 la figlia Giovanna.\n\nIntroduzione nel mondo del design\n\nTuttavia, Scaglione nutre grande interesse per il design automobilistico e aspira fortemente a poterne disegnare le carrozzerie. In questa sua passione occupa buona parte del tempo libero, realizzando bozzetti di automobili dalle linee estrose, che invia a decine di importanti carrozzerie lombarde e piemontesi. Le sue creazioni non ottengono approvazioni, a parte quella di Battista Farina che lo convoca per un colloquio e gli offre la possibilit\xc3\xa0 di collaborazione. Nell\'aprile 1951, si trasferisce a Torino e lavora alla Pininfarina per qualche mese, ma non riesce a sviluppare un proficua intesa artistica, soprattutto a causa della sua grande ammirazione nei confronti dell\'insigne carrozziere che lo pone in soggezione. Lasciata la Pininfarina, per un breve periodo collabora con Giovanni Michelotti alla realizzazione di alcuni modelli per la Carrozzeria Balbo.Assunto alla Bertone, un suo progetto viene scelto da Carlo Abarth per carrozzare la dream car Fiat-Abarth 1500 Biposto che ottiene l\'attenzione degli esperti ai saloni e viene acquistata dalla statunitense Packard come modello di studio.Nasce cos\xc3\xac un sodalizio con il coetaneo Nuccio Bertone che, attraverso un rapporto diretto e collaborativo, li porter\xc3\xa0 a creare estrose dream car come le "BAT", ma anche splendide vetture di serie come le "Giulietta Sprint" e "Sprint Speciale".Nel 1959, a causa di una banale discussione, trasformatasi in litigio, Scaglione interrompe il rapporto con la carrozzeria Bertone e inizia a lavorare in proprio: nasceranno la Lamborghini 350 GTV, l\'ATS 2500 GT, la Prince Motors giapponese, la Titania, e i vari modelli dell\'Intermeccanica: Apollo, Torino, Italia, Indra, IMX, Murena.\n\nLa 33 stradale e il termine della carriera\n\nNel 1967 disegner\xc3\xa0 per l\'Alfa Romeo la 33 Stradale, a detta di molti esperti una delle pi\xc3\xb9 belle auto sportive mai progettate. Dopo il fallimento dell\'Intermeccanica, fondata dall\'imprenditore canadese Frank Reisner, vicenda in cui perde buona parte dei suoi risparmi, Scaglione si ritira dal lavoro per la delusione subita.Nel 1981 si trasferisce a Suvereto, piccolo paese nella provincia di Livorno dove possiede un vecchio palazzo nella piazza centrale, conducendo una vita assai appartata. Nel luglio 1991 gli viene diagnosticato un carcinoma polmonare, per il quale morir\xc3\xa0 due anni dopo.' | b'173055393924230452' | 1,300 |
b'Q360469' | b"\n\nCarlo III di Parma\n\nInfanzia\n\nCarlo III nacque nella Villa delle Pianore vicino Lucca, unico figlio maschio di Carlo Ludovico, Principe di Lucca (in seguito Duca di Lucca e Duca di Parma) e di sua moglie, la principessa Maria Teresa di Savoia (figlia di Vittorio Emanuele I di Sardegna). Al battesimo gli furono imposti i nomi di Ferdinando Carlo Vittorio Giuseppe Maria Baldassarre. Fino alla sua salita al trono come Duca di Parma nel 1849, egli fu chiamato Ferdinando Carlo o Ferdinando. In famiglia era chiamato Danduccio. Dal 13 marzo 1824 port\xc3\xb2 il titolo di Principe Ereditario di Lucca.Ferdinando Carlo trascorse gran parte dei primi dieci anni della sua vita in Germania e a Vienna. Quando aveva quattro anni, la responsabilit\xc3\xa0 della sua educazione fu affidata ad un sacerdote ungherese, Zsigmond De\xc3\xa1ki. Gli fu insegnata storia e lingua italiana da Lazzaro Papi, direttore della Biblioteca di Lucca. Impar\xc3\xb2 francese, ungherese, tedesco, inglese e spagnolo.Nel 1841 Ferdinando Carlo fu mandato a Torino per essere istruito nell'arte militare. Ricevette una commissione nell'esercito piemontese con il grado di capitano nella cavalleria di Novara.\n\nMatrimonio\n\nIl 10 novembre 1845 Ferdinando Carlo spos\xc3\xb2 Luisa Maria Teresa di Francia (1819-1864), sorella maggiore del pretendente legittimista al trono di Francia, il conte di Chambord. La cerimonia ebbe luogo allo Schloss Frohsdorf, vicino a Lanzenkirchen in Austria. La coppia trascorse la luna di miele a \xc3\x9cchendorff e poi in Inghilterra.Ferdinando Carlo viaggi\xc3\xb2 molto. Fuori d'Italia spesso us\xc3\xb2 il titolo di marchese di Castiglione e in Italia quello di Conte di Mulazzo\n\nAcquisizione di Parma\n\nIl 17 dicembre 1847 l'Imperatrice Maria Luisa mor\xc3\xac e il padre di Ferdinando Carlo le successe come duca Carlo II di Parma. Il Ducato di Lucca fu incorporato al Granducato di Toscana e Ferdinando Carlo cess\xc3\xb2 di essere Principe Ereditario di Lucca per diventare invece Principe Ereditario di Parma.\n\nRestaurazione e Regno\n\nIl 19 aprile 1849 Carlo II abdic\xc3\xb2 in suo favore e Ferdinando Carlo prese possesso del ducato il 14 maggio successivo con il nome di Carlo III di Parma. Protetto dalle truppe austriache, tenne lo stato sotto legge marziale, inflisse pesanti sanzioni ai componenti dell'antico governo provvisorio e chiuse l'Universit\xc3\xa0.Venne pugnalato a morte per strada il 26 marzo 1854 da un attentatore rimasto sconosciuto. Inizialmente fu incolpato il sellaio parmense Antonio Carra (mazziniano), che per\xc3\xb2 venne successivamente riconosciuto innocente. Carra emigr\xc3\xb2 a Buenos Aires e da l\xc3\xac invi\xc3\xb2 una lettera al Governo di Parma affermando di essere il responsabile dell'omicidio. Nell'incartamento relativo al processo all'avvocato mazziniano Luigi Petroni, celebrato a Roma nel dicembre 1854, esiste una lettera in cui viene descritto l'assassinio del duca:\xc2\xab[\xe2\x80\xa6][l'assassino] attese la sua vittima ad una svolta di strada l'affront\xc3\xb2 parlandogli in sul viso con piglio di affaccendato, disse lasciatemi andare al centro che ho fretta. Mentre il duca rispondeva: che sfacciataggine \xc3\xa8 questa, quegli gli squarciava con larga ferita il ventre, da basso, e tenendo il coltello immerso, si spinse alcuni passi addietro, per modo da trovarsi al coperto dall'intendente addietro che accompagnava il Duca. Questi stramazz\xc3\xb2, l'intendente accorse, l'assassino seguit\xc3\xb2 la sua corsa fino a rimescolarsi con un gruppo di gente. [...] L'augusto ferito fu recato di col\xc3\xa0 al palazzo per mano dell'intendente e dell'alabardiere, in mezzo alla gente accorsa. Furono subito dati ordini perch\xc3\xa9 le porte della citt\xc3\xa0 fossero chiuse, e fatte delle perquisizioni domiciliari. Altri aggiunti. Cinque o sei giorni prima del colpo si vide scritto in vari luoghi della citt\xc3\xa0, morte al duca, e poco prima del fatto: sepoltura al duca. Nel giorno in cui succedette il colpo, si trovarono troncati i fili del telegrafo verso Piacenza e verso Lombardia e per togliere che i soprastanti potessero rannodarli in ciascuna direzione erano stati troncati in tre luoghi.\xc2\xbbLe spoglie di Carlo III giacciono in Viareggio presso la Cappella della Macchia, nelle adiacenze di Villa Borbone, mentre il suo cuore \xc3\xa8 posto in una teca nella cripta del Santuario di Santa Maria della Steccata in Parma. La storiografia pi\xc3\xb9 recente ha cercato di rivalutare la sua figura.Gli succedette il figlio Roberto, ancora infante, sotto la reggenza della madre, la duchessa Luisa Maria, che svolse un'azione moderata." | b'13253787376099947891' | 1,464 |
b'Q626843' | b"\n\nTephritidae\n\nStadi giovanili\n\nL'uovo \xc3\xa8 in generale stretto e affusolato, con superficie liscia, deposto all'interno di una cavit\xc3\xa0 praticata dalla femmina con l'ovopositore. Nelle specie carpofaghe la femmina depone in genere un solo uovo nei piccoli frutti, pi\xc3\xb9 di uno nei grandi frutti.Le larve sono apode, di colore bianco nelle prime fase, color crema in quelle mature. L'apparato cefalo-faringeo \xc3\xa8 dotato di due uncini boccali, acuminati nelle specie carpofaghe, pi\xc3\xb9 tozzi in quelle che si nutrono di altri organi vegetali. In diverse specie la larva ha la capacit\xc3\xa0 di spiccare salti con lo stesso meccanismo dei Piofilidi: il corpo si piega in modo da afferrare con gli uncini boccali l'estremit\xc3\xa0 dell'addome, rilasciando la presa bruscamente l'intero corpo funziona come una piccola molla saltando.Le pupe sono protette all'interno del pupario, un involucro ellissoidale formato dall'exuvia dell'ultima muta larvale, generalmente di colore bruno. L'impupamento avviene all'esterno, in qual caso la larva matura fuoriesce dall'organo attaccato, oppure all'interno dell'organo. In quest'ultimo caso la larva prepara nel frutto o nell'organo attaccato un foro di sfarfallamento per la fuoriuscita dell'adulto.\n\nEcologia\n\nMalgrado il nome comune, solo un terzo delle specie di questa famiglia ha larve carpofaghe e, pertanto, sono effettivamente mosche della frutta. Sono ad esempio carpofaghe le larve di Ceratitis, Bactrocera(Daco), Rhagoletis, ecc. Altre vivono, spesso da galligene, nei capolini delle Composite e delle Labiate (Urophora, Tephritis, Trypeta, Myopites, Aciura, ecc.) o da fillominatrici (Euleia, Trypeta, ecc.), o anche da rizofaghe (Oxyna, Spathulina, ecc.). Vi sono comunque casi di specie carpofaghe con tendenze antofaghe (es. Bactrocera cucurbitae).\n\nDistribuzione e importanza\n\nI tefritidi sono principalmente diffusi nelle regioni temperate calde e nelle regioni tropicali. Molte specie hanno una diffusione circoscritta e un'importanza locale, tuttavia alcune specie hanno una grande importanza economica per la diffusione su pi\xc3\xb9 continenti e per l'entit\xc3\xa0 dei danni arrecati.Fra le specie di maggiore importanza economica si citano la Mosca delle olive (Bactrocera oleae), il principale fitofago dell'olivo nel bacino del Mediterraneo, la Mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata), che per la sua notevole polifagia \xc3\xa8 uno dei pi\xc3\xb9 temibili fitofagi per la frutticoltura nelle regioni temperate calde e tropicali di tutti i continenti, la Mosca orientale della frutta (Bactrocera dorsalis), un altro flagello nell'Estremo oriente. Nelle regioni tropicali, infine, si sta rivelando particolarmente temibile la Bactrocera invadens, per i suoi attacchi ai frutti tropicali." | b'3275983728320801513' | 879 |
b'Q51683' | b'\n\nMikhail Bakunin (personaggio)\n\nPrima dell\'arrivo sull\'isola\n\nMikhail Bakunin nasce il 12 novembre di un anno imprecisato (intorno al 1964, poich\xc3\xa9 ha circa quarant\'anni nel 2004). In circostanze sconosciute, perde l\'occhio destro, coprendolo poi con una benda nera. Secondo quanto racconta a Sayid e a Kate, Bakunin nacque a Kiev. Fece parte dell\'esercito sovietico come medico da campo, combattendo come soldato in Afghanistan, e di un gruppo in una stazione d\'ascolto a Vladivostok. In seguito allo scioglimento della sua unit\xc3\xa0, intorno agli anni novanta, fu congedato dall\'esercito. Mentre cercava un nuovo lavoro, vide un annuncio su un giornale: Ti piacerebbe salvare il mondo?; rispose all\'offerta di lavoro e si un\xc3\xac al Progetto DHARMA, arrivando sull\'isola attorno al 1994, a bordo del sottomarino. In realt\xc3\xa0 si scoprir\xc3\xa0 in seguito come quest\'ultima parte delle sue affermazioni sia del tutto falsa.\n\nSull\'isola\n\nSempre mentendo, Bakunin sostiene di essere stato assegnato alla stazione Fiamma come addetto alle comunicazioni.In seguito all\'"incidente", gli Altri gli avrebbero consentito di restare a vivere nella stazione Fiamma, se fosse rimasto entro i confini stabiliti.Nella terza stagione, tramite i monitor della stazione La Perla, John Locke, Sayid, Desmond, Nikki e Paulo videro il volto di Mikhail per la prima volta.L\'incontro con i sopravvissuti del volo 815 avvenne invece giorni dopo, quando Kate, John, Sayid e la Rousseau scoprirono la Fiamma.Mikhail possiede un gatto, chiamato Nadia (in onore di Nadia Com\xc4\x83neci), che gli tiene compagnia nella Fiamma.Esegue ciecamente ogni ordine di Ben.Dopo che Kate, John, Sayid e la Rousseau distrussero la Fiamma, Mikhail fu tenuto come prigioniero, ma, davanti la barriera sonica degli Altri, Locke lo spinse oltre essa per accertarsi che fosse attivata: Mikhail "muore".Si scopre inoltre che fu lui a dare a Ben la lista dei passeggeri del volo 815.Giorni dopo la sua "morte", ricompare davanti a Charlie, Desmond e Hurley nel bel mezzo della foresta, e aiuta i tre a salvare la vita di Naomi, a patto che i tre lo lascino poi scappare.Nell\'episodio Attraverso lo Specchio, viene trafitto da una fiocina sparata da Desmond all\'interno della stazione subacquea Specchio, ma con le forze rimaste riesce a scappare e a distruggere un obl\xc3\xb2 con una granata, uccidendo se stesso e Charlie.\n\nAbilit\xc3\xa0\n\nCome ex militare \xc3\xa8 esperto nell\'uso delle armi e nel combattimento corpo a corpo. Pu\xc3\xb2 tenere il passo con Sayid ma non batterlo a causa della differenza di et\xc3\xa0. Un\'altra caratteristica di Mikhail, \xc3\xa8 quella di resistere a incidenti che per altre persone sarebbero mortali, ma ci\xc3\xb2 non si sa se \xc3\xa8 ricondotto a particolari capacit\xc3\xa0 del personaggio, ai poteri curativi dell\'isola oppure a possessioni del Fumo Nero (ipotesi plausibile in quanto egli cerca sempre di uccidere i Candidati).Nella realt\xc3\xa0 parallela della sesta serie, inoltre, dimostra di saper parlare il coreano.\n\nCuriosit\xc3\xa0\n\nIl suo gatto, Nadia, \xc3\xa8 omonimo della donna amata da Sayid, ed \xc3\xa8 molto simile al gatto appartenuto a una sua vittima durante la guerra in Iraq.' | b'1135012233560206106' | 1,014 |
b'Q25401139' | b'\n\nFerrovia dei templi\n\nStoria\n\nUltimo ramo della Palermo-Girgenti-Porto Empedocle, la linea venne completamente attivata nel 1876. Nel 1885 pass\xc3\xb2 alla gestione della Societ\xc3\xa0 per le Strade Ferrate della Sicilia, mentre nel 1906 la linea fu riscattata dalla neonata Ferrovie dello Stato. Nel 1951 venne interposta una terza rotaia nel tratto tra Agrigento Bassa e Porto Empedocle Centrale, per consentire ai treni a scartamento ridotto provenienti da Castelvetrano di poter raggiungere direttamente la stazione di Agrigento Centrale senza effettuare il trasbordo, poi soppressa nel 1976 quando si decise di declassare la Agrigento - Porto Empedocle a raccordo. Nel 1985 le Ferrovie dello Stato elettrificarono la linea Palermo-Agrigento fino a Porto Empedocle Centrale, escludendo il tratto terminale di 800 metri fino alla stazione di Porto Empedocle Succursale. Dal 1994 l\'area ferroviaria rimase impresenziata, e la linea venne abbandonata.\n\nAnni recenti\n\nNel 2001 fu istituito il regime a spola, ed organizzati sporadici treni straordinari in varie occasioni. Dal 2010, parte dell\'area ferroviaria \xc3\xa8 affidata in concessione all\'associazione Ferrovie Kaos che ha proceduto alla riqualificazione della stessa, nonch\xc3\xa9 alla guardania e all\'organizzazione di numerosi eventi ferroviari. Dal giugno del 2014, la linea \xc3\xa8 ufficialmente inserita all\'interno del progetto di Fondazione FS denominato "Binari senza tempo" e risulta essere una delle 9 ferrovie turistiche nazionali. Nel marzo del 2016, \xc3\xa8 stata ufficialmente riattivata, dopo 38 anni, la stazione di Porto Empedocle Succursale, nel cuore della citt\xc3\xa0. All\'inizio del 2018, la linea \xc3\xa8 stata interamente elettrificata fino al capolinea.\n\nCaratteristiche\n\nLa linea \xc3\xa8 una ferrovia a binario semplice, elettrificata per tutta la sua estensione. Lo scartamento adottato \xc3\xa8 quello ordinario da 1435 mm. Fino al 1976 era in uso il doppio scartamento grazie ad una rotaia interposta per ottenere lo SR a 950 mm. La lunghezza complessiva del tracciato \xc3\xa8 di 10km dalla stazione di Agrigento Bassa alla localit\xc3\xa0 di regresso, Porto Empedocle Succursale. Dal 2001 la linea \xc3\xa8 esercita a spola.Lungo il tracciato sono presenti 4 fermate: la stazione di Agrigento Bassa, stazione di Tempio di Vulcano, la stazione di Porto Empedocle e la stazione di Porto Empedocle Succursale. La stazione di Porto Empedocle Centrale, parco ferroviario ottocentesco tutelato dalla Regione Sicilia, conserva ancora il fascio binari originario e all\'occorrenza \xc3\xa8 utilizzata per eventuali manovre.\n\nTraffico\n\nIl servizio viaggiatori ordinario risulta sospeso dal febbraio del 1976. La tratta \xc3\xa8 unicamente percorsa dai treni storici al servizio dei turisti, organizzati dalla Fondazione FS. La cadenza dei convogli, nei mesi primaverili ed estivi \xc3\xa8 anche trisettimanale.\n\nMateriale rotabile\n\nIn passato hanno prestato servizio quasi tutti i rotabili utilizzati in Sicilia, sia a scartamento ridotto che ordinario. Oggi il servizio turistico \xc3\xa8 espletato da treni storici composti da carrozze Centoporte a trazione diesel, oppure da automotrici termiche ALn 668 in livrea old. Occasionalmente \xc3\xa8 stato anche utilizzato materiale ordinario della DTR di Trenitalia.' | b'10628788339861267732' | 1,045 |
b'Q617427' | b"\n\nHydrornis baudii\n\nEtimologia\n\nIl nome scientifico di questi uccelli \xc3\xa8 stato scelto in omaggio al governatore delle Indie orientali olandesi Jean Chr\xc3\xa9tien Baud, mentre il loro nome comune \xc3\xa8 legato alla colorazione del maschio.\n\nDimensioni\n\nMisura circa 17 cm di lunghezza, coda compresa.\n\nAspetto\n\nQuesti uccelli hanno un aspetto massiccio e paffuto, con ali e coda corte, testa arrotondata e becco allungato.La livrea del maschio \xc3\xa8 piuttosto appariscente: fronte, vertice e nuca sono di colore azzurro (da cui il nome comune della specie), la gola \xc3\xa8 bianca, mentre il resto della testa \xc3\xa8 nero-bluastro, stesso colore della parte superiore del petto e delle remiganti primarie, lungo le quali passa una linea bianca. Ali e dorso sono bruno-rossicci, mentre ventre, coda e fianchi sono di colore blu-azzurro. Nella femmina tale colore \xc3\xa8 riscontrabile unicamente sulla coda, mentre il resto del corpo \xc3\xa8 di colore bruno, pi\xc3\xb9 caldo su testa, dorso e ali (dove permane il colore nero barrato di bianco delle remiganti) e pi\xc3\xb9 chiaro su gola, petto e ventre. In ambedue i sessi il becco \xc3\xa8 nerastro, gli occhi sono bruni e le zampe sono di colore carnicino.\n\nComportamento\n\nSi tratta di uccelli diurni, timidi ma molto territoriali e solitari all'infuori del periodo degli amori (quando si riuniscono in coppie), che passano la maggior parte del tempo muovendosi con circospezione al suolo, nel folto del sottobosco, alla ricerca di cibo.\n\nAlimentazione\n\nLa pitta testa azzurra si nutre principalmente di lombrichi e chiocciole: essa viene inoltre integrata quando possibile con insetti e altri invertebrati di piccole dimensioni.\n\nRiproduzione\n\nLa stagione degli amori corre da marzo a ottobre: durante questo periodo si formano le coppie, che delimitano il proprio territorio riproduttivo con aggressivit\xc3\xa0 ancora maggiore nei confronti di eventuali intrusi conspecifici e i cui componenti collaborano sia nella costruzione del nido (una struttura ovoide di rametti e materiale vegetale intrecciato posta al suolo o a poca altezza fra gli arbusti) che nella cova delle 2-4 uova e nelle cure parentali verso i nidiacei, alla schiusa sono ciechi ed implumi.\n\nDistribuzione e habitat\n\nLa pitta testa azzurra \xc3\xa8 endemica del Borneo, del quale occupa l'intera fascia costiera e buona parte dell'interno, eccetto le aree montuose centro-settentrionali: il suo habitat \xc3\xa8 rappresentato dalla foresta pluviale primaria o secondaria con folto sottobosco, generalmente in pianura, anche se sembrerebbero essersi verificati avvistamenti di questi uccelli anche fino a 1200 m di quota." | b'1562988394141927796' | 830 |
b'Q5053846' | b"\n\nCatone in Utica (Metastasio)\n\nAtto primo\n\nA Utica, ultimo baluardo della libert\xc3\xa0 repubblicana, Catone si \xc3\xa8 raccolto con i pochi uomini che gli sono rimasti. Bench\xc3\xa9 Cesare voglia parlargli, dispera che possa abbandonare la sua posizione ormai prodromica alla nascita di un impero. Manifesta le sue preoccupazioni all'amico principe numida Arbace e alla figlia Marzia; in questo contesto Arbace chiede con successo a Catone la mano di Marzia, cos\xc3\xac da condividere pi\xc3\xb9 da vicino la causa romana di Catone e sposare la donna amata.Rimasta sola con Arbace, Marzia gli chiede di ritardare il matrimonio di un giorno. \xc3\x88 infatti segretamente innamorata di Cesare, il quale nel frattempo incontra Catone, impetrando un'amicizia che questi reputa inaccettabile. Emilia, vedova di Pompeo, domanda a Fulvio, suo spasimante e vecchio compagno di Pompeo - ora divenuto fido alleato di Cesare -, di uccidere il dittatore, ritenuto responsabile della morte del marito.Dopo un breve incontro tra Cesare e Marzia, in cui il condottiero si dimostra pronto ad anteporre l'ammirazione per Catone al loro amore, l'Uticense preme affinch\xc3\xa9 si celebrino le nozze. Arbace riesce a differirle adducendo improbabili pretesti.\n\nAtto secondo\n\nFulvio reca a Catone un foglio in cui il senato, a nome anche del popolo romano, gli intima di accettare la pace con Cesare; Catone per\xc3\xb2 rifiuta sdegnosamente. Convinto infine dagli Uticensi a parlare con il nemico, stabilisce che la pace si far\xc3\xa0 solo se Cesare rinuncer\xc3\xa0 al potere e si far\xc3\xa0 incarcerare. Il condottiero abbandona allora i propositi di pace mentre Marzia, ormai messa alle strette da Arbace ed Emilia - la quale ha intuito la verit\xc3\xa0 -, confessa verso chi si rivolge il proprio amore. Catone intende ripudiarla, Arbace \xc3\xa8 combattuto tra rabbia e amore, Emilia preme affinch\xc3\xa9 l'affronto sia punito.\n\nAtto terzo\n\nCesare si dirige verso il campo di battaglia, ma Fulvio lo avverte di un agguato che Emilia prepara nei suoi confronti e lo convince a percorrere una via segreta. In seguito Cesare incontra Marzia, la quale lo prega di non seguirla e pensare a s\xc3\xa9, mentre lei raggiunger\xc3\xa0 il fratello al porto per fuggire. Subito dopo manda Arbace da lei affinch\xc3\xa9 ne assicuri la salvezza.Quando per\xc3\xb2 intraprende il cammino suggerito, Cesare non trova via d'uscita; in compenso si palesa Emilia con un seguito di uomini armati. Ingannato Fulvio con false rivelazioni, l'ha indotto a condurre Cesare in trappola. Anche Marzia esce allo scoperto, poi arriva Catone. La trama di Emilia viene cos\xc3\xac vanificata e Fulvio, giunto con altri uomini, annuncia che l'esercito di Cesare si \xc3\xa8 impadronito di Utica.Conscio che non si sono pi\xc3\xb9 speranze, Catone si trafigge con la spada. La figlia implora il suo perdono, accordato solo dopo che la fanciulla ha giurato eterna fede ad Arbace ed eterno sdegno a Cesare. Morente, Catone predice a Cesare la sua morte violenta, mentre questi si dispera della morte di un eroe verso il quale nutre ammirazione, e getta il lauro." | b'3789591310711777113' | 979 |
b'Q181800' | b'\n\nJuche\n\nCon il termine Juche ([giuc\xc3\xa8]; \xec\xa3\xbc\xec\xb2\xb4, \xe4\xb8\xbb\xe9\xab\x94; pronuncia coreana [t\xc9\x95ut\xc9\x95\xca\xb0e]), si indica l\'ideologia ufficiale della Repubblica Popolare Democratica di Corea, nonch\xc3\xa9 il sistema politico su cui si basa, ispirato al socialismo e al patriottismo.Significa letteralmente "corrente principale" o "corrente tradizionale", ma viene spesso reso come "autosufficienza" o "autarchia"; la sua origine risiede in un discorso di Kim Il-sung dove si riferisce all\'"Idea di Juche", che identifica le masse coreane come gli artefici dello sviluppo della nazione. Il Juche \xc3\xa8 alla base delle scelte dell\'organo politico nord-coreano, come la ricerca d\'indipendenza dalle Superpotenze, un forte apparato militare e l\'impiego prioritario delle risorse nazionali. Kim Il-sung descrisse il Juche come l\'idea secondo cui "l\'uomo \xc3\xa8 il padrone di ogni cosa e decide ogni cosa". L\'ideologia \xc3\xa8 chiamata anche kimilsunghismo-kimjonghilismo, ed \xc3\xa8 considerata dagli osservatori politici come totalitaria e stalinista (la particolare interpretazione marxista-leninista del socialismo in un solo paese, come descritta da Stalin in Unione Sovietica).\n\nTeoria\n\nKim Il-sung diede origine al concetto di Juche il 28 dicembre 1955 nel discorso Eliminazione del dogmatismo e del formalismo e il costituirsi dello Juch\xc3\xa9 nel lavoro ideologico. Il Juche \xc3\xa8 un\'ideologia originale, tra le cui fonti spicca il marxismo-leninismo, fondata sul concetto di indipendenza (Chajusong).Appunto la lotta delle masse popolari per l\'indipendenza costituisce il contenuto principale dello sviluppo storico, secondo l\'idea del Juche; \xe2\x80\x9cl\'uomo \xc3\xa8 il padrone di tutto (da cui la parola composta ju-ch\xc3\xa9) e decide tutto\xe2\x80\x9d, perci\xc3\xb2 \xc3\xa8 \xe2\x80\x9cpadrone del mondo\xe2\x80\x9d e \xe2\x80\x9cdella storia\xe2\x80\x9d. Se sono per\xc3\xb2 le forze reazionarie a porsi alla guida dello sviluppo storico, non \xc3\xa8 possibile progredire verso un\'autentica emancipazione delle masse popolari. Proprio per questo il Juche si pone l\'obiettivo supremo di creare una societ\xc3\xa0 comunista e priva di classi sociali, mentre gi\xc3\xa0 condotta a termine \xc3\xa8 la costruzione del socialismo.Forte enfasi viene posta sull\'indipendenza nazionale, vista come un requisito necessario per la vittoria della rivoluzione. Scrive Kim Jong Il: \xe2\x80\x9cil partito e il popolo di un paese sono gli artefici della rivoluzione in quel dato paese, e portare avanti con successo la rivoluzione nel proprio paese \xc3\xa8 la missione principale del partito e del popolo del paese in questione. La rivoluzione mondiale, di conseguenza, sar\xc3\xa0 vittoriosa quando sar\xc3\xa0 vittoriosa in ogni paese e quando, su queste basi, vi saranno supporto e cooperazione reciproci\xe2\x80\x9d.\n\nSociet\xc3\xa0\n\nAl tempo della dinastia Joseon c\'era una forte differenza tra le classi alte e le classi basse, mentre la Corea del Nord ha creato un\'unica massa sociale unificata, definita genericamente "popolo". Invece di una gerarchia basata sulle convenzioni sociali o sulle classi, il governo coreano si prefigge di dividere la popolazione nelle tre classi di contadini, lavoratori e samuwon (intellettuali e lavoratori professionisti), dove ogni settore \xc3\xa8 equalmente importante. La classe samuwon consiste di impiegati, piccoli commercianti, burocrati, professori e scrittori, ed \xc3\xa8 stata creata col fine di incrementare l\'educazione e l\'alfabetizzazione della Corea del Nord.La maggior parte delle nazioni comuniste considera soltanto i contadini e/o i lavoratori, come in URSS dove gli intellettuali non erano una classe a s\xc3\xa9 stante bens\xc3\xac una zona intermedia tra il proletariato e la borghesia. L\'enfasi sull\'istruzione deriva dal concetto di Lenin secondo cui lavoratori e contadini analfabeti sono inabili alla lotta politica, ma anche dalla necessit\xc3\xa0 di creare una classe di lavoratori altamente qualificati in vista della crescita economica. Questo credo \xc3\xa8 simboleggiato anche dallo stemma del Partito del Lavoro di Corea, dove Falce e martello sono accompagnati da un tradizionale pennello calligrafico.' | b'6616753959062891081' | 1,311 |
b'Q3880871' | b'\n\nOdin (gruppo musicale)\n\nStoria\n\nLa band si form\xc3\xb2 nel 1980 a Los Angeles dai fratelli Jeff Duncan (chitarra), Shawn Duncan (batteria) e Aaron Samson (basso) ai tempi delle scuole superiori a Glendale (California). Il singer Randy O raggiunse la band nel 1981. Nel 1982 usc\xc3\xac il primo EP Caution, dove appar\xc3\xac il chitarrista Brad Parker. In precedenza, sotto lo pseudonimo di Damien C. Phillips Parker, aveva partecipato ad un concerto dei Metallica come chitarrista il 23 aprile 1982. Grazie a questo primo EP autoprodotto la band apr\xc3\xac per importanti band della scena heavy metal di L.A. come W.A.S.P., Keel, Armored Saint, Ratt, Malice ed altri.Nel 1985 realizzarono l\'EP Don\'t Take No for an Answer che conteneva i brani The Writer e Shining Love. Quest\'ultima canzone venne trasmessa alla KNAC radio che li fece conoscere alla scena heavy metal locale. La band pubblic\xc3\xb2 poi il loro primo full-length Fight for Your Life nel 1988, pubblicato solo in Giappone. Un brano estratto da questo, 12\'Oclock High venne suonato dalla band nel documentatio The Decline of Western Civilization, The Metal Years del 1988.Poco dopo il cantante Randy O Roberg abbandona per intraprendere la carriera solista assicurandosi un contratto per la Atlantic Records. Dopo una fallita collaborazione con il chitarrista virtuoso Michael Angelo Batio nel 1988, Roberg fond\xc3\xb2 i Lost Boys con Jeff Duncan ed il bassista Jimmy Tavis pubblicando nel 1990 l\'album Lost and Found.Jeff Duncan e Jimmy Tavis verranno poi reclutati dagli Odin. Con un cambio di formazione quindi subentr\xc3\xb2 alla voce Mark Weisz. La formazione cambi\xc3\xb2 nuovamente, e si aggiunsero alla band il chitarrista Tim Kelly e Tony De Vita alla voce. Anche questa formazione ebbe breve vita con Shawn Duncan che nel 1988 entr\xc3\xb2 nella formazione dei Madam X per poi abbandonare il progetto con lo scioglimento della band nello stesso anno. Duncan pi\xc3\xb9 tardi raggiunger\xc3\xa0 gli Armored Saint prima di formare la band Bird of Prey. Devita abbandon\xc3\xb2 la band per altri progetti, tra cui i New Eden mentre Kelly far\xc3\xa0 strada con gli Slaughter dal \'88 e Weisz raggiunger\xc3\xa0 gli Impellitteri nel 1989. La band si sciolse inevitabilmente nel 1990. Nel tardo 1990 gli Odin realizzano l\'EP The Gods Must Be Crazy. Questo disco autoprodotto conteneva la traccia "Little Gypsy" anch\'essa apparsa nel documentario "The Decline of Western Civilization, The Metal Years". Questo fu l\'ultimo album pubblicato dalla band.Dai fine anni novanta, a seguito della riscoperta della scena l\'heavy metal anni ottanta e l\'etichetta Perris Records ristamp\xc3\xb2 l\'album Fight for Your Life nel giugno 2001, e pubblic\xc3\xb2 la raccolta By the Gods contenente tutto il materiale dei tre EP Don\'t Take No For An Answer, The Gods Must Be Crazy e Caution.Gli Odin formati da Randy O, Jeff Duncan, Aaron Samson e Shawn Duncan, si riunirono in occasione di una esecuzione dal vivo al Troubadour di Hollywood, California l\'8 febbraio 2003. In seguito si riformarono in vista dell\'esibizione tenutasi il 22 giugno 2005 al Key Club di Hollywood assieme a Spider and Snake, Blackboard Jungle, Jetboy, The Zeros e Fizzy Bangers.In seguito produssero un EP di tre tracce intitolato Human Animal che usc\xc3\xac nel 2008, mentre l\'anno seguente la Perris Records pubblic\xc3\xb2 una nuova raccolta contenente l\'inedito Let The Show Begin.' | b'8413964417264431376' | 1,005 |
b'Q4189521' | b'\n\nAnastasianesimo dei Cedri Sonori\n\nCedri Sonori (russo: \xd0\x97\xd0\xb2\xd0\xb5\xd0\xbd\xd1\x8f\xd1\x89\xd0\xb8\xd0\xb5 \xd0\x9a\xd0\xb5\xd0\xb4\xd1\x80\xd1\x8b) o anastasianesimo (\xd0\x90\xd0\xbd\xd0\xb0\xd1\x81\xd1\x82\xd0\xb0\xd1\x81\xd0\xb8\xd0\xb0\xd0\xbd\xd1\x81\xd1\x82\xd0\xb2\xd0\xbe, \xd0\x90\xd0\xbd\xd0\xb0\xd1\x81\xd1\x82\xd0\xb0\xd1\x81\xd0\xb8\xd0\xb8\xd0\xb7\xd0\xbc) definiscono un nuovo movimento spirituale e religioso iniziato nella Russia centrale nel 1997, sulla base della serie di dieci libri intitolata I cedri sonori della Russia scritti da Vladimir Megre. La conoscenza contenuta in tali libri \xc3\xa8 attribuita a una archetipa donna saggia della Siberia chiamata Anastasia. Gli anastasiani sono rodnovari, vale a dire propositori di un ritorno alla Fede nativa slava (Rodnoveria) o altra religione indigena. I libri su cui si basa il movimento offrono una visione del mondo olistica e trattano la relazione dell\'umanit\xc3\xa0 con la natura, con Dio e l\'universo, la creazione del mondo, il potere del pensiero di plasmare il futuro, una escatologia ciclica, la corretta relazione tra uomo e donna, e l\'educazione dei figli.Il nome "Cedri Sonori" deriva dalla credenza anastasiana riguardo qualit\xc3\xa0 spirituali del cedro siberiano. L\'anastasianesimo \xc3\xa8 stato classificato come parte del vasto spettro di religioni autodefinentesi "vediche" sorte nella Russia post-sovietica. Gli anastasiani propongono un modello rinnovato di organizzazione sociale, quello dei "villaggi genealogici" (\xd1\x80\xd0\xbe\xd0\xb4\xd0\xbe\xd0\xb2\xd0\xbe\xd0\xb5 \xd0\xbf\xd0\xbe\xd0\xbc\xd0\xb5\xd1\x81\xd1\x82\xd1\x8c\xd0\xb5, rodovoye pomest\'ye). I Cedri Sonori sono divenuti molto popolari in Russia, e il movimento si \xc3\xa8 anche diffuso in altri paesi slavi, in Europa orientale, e alcune comunit\xc3\xa0 si sono costituite anche in Occidente. In Russia, gli anastasiani sono oggetto di ostilit\xc3\xa0 da parte della Chiesa ortodossa russa.\n\nEtimologia\n\nI nomi del movimento sono spiegabili come segue: \xe2\x91\xa0 "Cedri Sonori" si riferisce alla credenza degli anastasiani relativa alle qualit\xc3\xa0 spirituali che avrebbe il cedro siberiano, un genere di pino; \xe2\x91\xa1 "Anastasia" (\xe1\xbc\x88\xce\xbd\xce\xb1\xcf\x83\xcf\x84\xce\xb1\xcf\x83\xce\xaf\xce\xb1, Anastas\xc3\xada), da an\xc3\xa1stasis (\xe1\xbc\x80\xce\xbd\xce\xac\xcf\x83\xcf\x84\xce\xb1\xcf\x83\xce\xb9\xcf\x82), \xc3\xa8 un termine fenomenologico derivato dal greco che significa "risurrezione".Il tema degli "alberi che cantano" appare nelle tradizioni di diverse culture di matrice indoeuropea; gli anastasiani considerano s\xc3\xa9 stessi la reintegrazione (altrimenti detto, risurrezione) dell\'autentica cultura spirituale vedica, dell\'autentica religione russa consistente nella coltivazione del Rod (\xd0\xa0\xd0\xbe\xd0\xb4, ossia Dio come generazione/natura), che sarebbe stata preservata nei secoli da coloni russi e volkhv (\xd0\x92\xd0\xbe\xd0\xbb\xd1\x85\xd0\xb2, sciamani) che fuggirono la cristianizzazione della Rus\' di Kiev rifugiandosi in Siberia\xe2\x80\x94una cristianizzazione che fu decisa dalle \xc3\xa9lite del regno allo scopo di disgregare i legami sociali e i legami della societ\xc3\xa0 umana con il mondo naturale (antenati della societ\xc3\xa0 umana e d\xc3\xa8i del mondo circostante come legame diretto con il Rod), giustificando cos\xc3\xac la confisca di tutte le terre e l\'asservimento della popolazione.' | b'12455773799883614225' | 1,195 |
b'Q3610597' | b"\n\nAlessio Vinci\n\nAlessio Vinci (Lussemburgo, 15 aprile 1968) \xc3\xa8 un giornalista, conduttore televisivo e manager italiano.Nato in Lussemburgo da genitori italiani (il padre Enrico, messinese e gi\xc3\xa0 segretario generale del Parlamento europeo, e madre veneziana), \xc3\xa8 stato a lungo corrispondente dall'estero della CNN, con cui ha collaborato per quasi vent'anni.Nel 2009 ha esordito alla conduzione televisiva - facendosi conoscere anche al pubblico italiano - presentando il talk show di Canale 5 Matrix, che ha guidato fino al 2012. Dopo aver lasciato Mediaset, ha lavorato per breve tempo ad Agon Channel per poi diventare capo della comunicazione Alitalia e in seguito capo della comunicazione istituzionale in TIM fino al 2018.\n\nBiografia\n\nAlessio Vinci \xc3\xa8 nato in Lussemburgo da padre messinese, Enrico, che dal 1986 ha ricoperto l'incarico di segretario generale e dal 1999 direttore generale del Parlamento europeo, e da madre veneziana. Ha studiato Scienze politiche all'Universit\xc3\xa0 degli Studi di Milano, senza per\xc3\xb2 conseguire la laurea. Si \xc3\xa8 poi trasferito con una borsa di studio ad Atlanta, negli Stati Uniti d'America, dove ha iniziato a lavorare per l'emittente televisiva CNN.Grazie alle varie lingue imparate nell'infanzia (l'italiano, il francese, l'inglese, il tedesco e il russo), si occupa prevalentemente degli esteri. Fra il 1991 e il 1996 \xc3\xa8 stato corrispondente da Mosca, assistendo al putsch di agosto, alla crisi costituzionale del 1993 e si \xc3\xa8 occupato anche della prima guerra cecena. Ha ricevuto un ACE Award per la copertura delle elezioni presidenziali russe del 1996.Fra il 1999 e il 2001 \xc3\xa8 stato il corrispondente da Belgrado, assistendo ai bombardamenti NATO e alla caduta di Slobodan Milo\xc5\xa1evi\xc4\x87, vincendo per questo l'Edward Murrow Award. \xc3\x88 stato in seguito per tre anni il corrispondente da Berlino, occupandosi di Russia, Balcani, Africa, Europa centrale e orientale. Nel 2001 ha passato un periodo a New York dopo gli attentati dell'11 settembre e in Afghanistan, dopo l'invasione statunitense. Dal 2001 \xc3\xa8 il corrispondente da Roma, dove nel 2005 si \xc3\xa8 occupato della morte di Giovanni Paolo II, dei funerali e del successivo conclave: lo stesso anno ha vinto il Premio Maria Grazia Cutuli (organizzato dal Corriere della Sera in collaborazione con il comune di Santa Venerina). Dal 13 giugno 2006 \xc3\xa8 iscritto all'albo dell'Ordine dei giornalisti come pubblicista.Il 16 febbraio 2009 lascia la CNN per passare a Mediaset succedendo, dal 24 febbraio, a Enrico Mentana nella conduzione di Matrix, programma televisivo di attualit\xc3\xa0 e approfondimento giornalistico in onda nella seconda serata di Canale 5: questo incarico termina definitivamente il 31 maggio 2012. Insieme a Sabrina Scampini, dal 7 al 28 ottobre 2012, per quattro puntate, ha condotto la trasmissione Domenica Live su Canale 5 ma poi entrambi, a causa dei bassi ascolti, dal 4 novembre 2012 sono stati sostituiti da Barbara D'Urso.Nel gennaio 2013 \xc3\xa8 passato al TG5, ma dopo circa sei mesi decide di terminare ogni rapporto lavorativo con Mediaset (formalmente dimettendosi dall'incarico di vicedirettore Videonews, ruolo che ricopriva dal 2009) a causa di alcuni dissidi con i vertici aziendali.Ad agosto 2013 approda alla televisione albanese Agon Channel, e a settembre ne diventa direttore editoriale fino alla conclusione dell'esperienza albanese a luglio 2014.L'8 gennaio 2016 \xc3\xa8 stato nominato capo della comunicazione di Alitalia e direttore editoriale del periodico Ulisse.Nel 2016 gli \xc3\xa8 stato attribuito alla Camera dei deputati il Premio America della Fondazione Italia USA.Dall'ottobre 2017 al 19 novembre 2018 \xc3\xa8 stato a capo della comunicazione istituzionale alla TIM." | b'13116447243729514474' | 1,163 |
b'Q3661692' | b"\n\nCaserma Vittoria\n\nLa storia\n\nLa caserma \xe2\x80\x9cVittoria\xe2\x80\x9d nasce nella prima met\xc3\xa0 dell'Ottocento su progetto dell'architetto Errico Alvino cui venne affidato il compito di curare la sistemazione dell'intero quartiere di Chiaia e del complesso militare borbonico, in particolare modo le modifiche dell'impianto viario e del perimetro degli edifici, nonch\xc3\xa9 l'apertura di via della Pace, oggi via Domenico Morelli, la via degli antiquari della citt\xc3\xa0 di Napoli.Cos\xc3\xac nel 1853, l'Alvino fece aprire la spaziosa via della Pace e progett\xc3\xb2 l'apertura di una strada sotto il monte Echia, che ponesse in rapido collegamento via della Pace con largo Carolina per un motivo essenzialmente militare. Essa avrebbe dovuto consentire in caso di necessit\xc3\xa0 alle truppe acquartierate nelle varie caserme della zona di Chiaia di raggiungere in tempo rapidissimo il Palazzo Reale.Iniziato nel 1853 uno scavo, il progetto dell'Alvino venne per\xc3\xb2 momentaneamente accantonato per essere ripreso solo nel 1926 da Michele Guadagno, ma con un tracciato del tutto diverso, quello dell'odierna Galleria Vittoria.L'Architetto Alvino, oltre alla sistemazione dei tanti edifici del luogo progett\xc3\xb2 e realizz\xc3\xb2 anche la costruzione di una nuova caserma da destinare alla Cavalleria, nell'area immediatamente sottostante alla Nunziatella. L'edificio occup\xc3\xb2 il lato breve di un isolato compreso tra via della Pace, piazza della Vittoria (cos\xc3\xac denominata per via della chiesa di Santa Maria della Vittoria) e la vicina Villa Reale, oggi Villa Comunale.\n\nL'edificio sede della caserma\n\nLa pianta presenta un corpo di fabbrica semplice lungo la strada, al quale sono collegati due corpi a forma triangolare contenenti le scale e gli alloggi di servizio.Con l'incrocio dei due triangoli, suggeriti dall'andamento sghembo del perimetro del lotto preesistente, si veniva a regolarizzare il disegno del cortile interno.Al pianterreno un portico a forma di forcella collega il corpo in linea con i due elementi triangolari.La facciata esterna \xc3\xa8 costituita da tre ordini sovrastanti un alto basamento bugnato.Al primo piano si aprono finestre con cornici orizzontali, del tipo inginocchiato, ossia con davanzale sporgente sorretto da alte mensole; al secondo piano vi sono finestre a timpano, al terzo le stesse paraste modulano lo spazio tra finestre che hanno nuovamente architrave orizzontale.Il portale d'ingresso \xc3\xa8 inscritto in un rettangolo formato da una trabeazione arricchita da una serie di gigli borbonici.Degne di nota sono pure le due scale a chiocciola disposte simmetricamente e l'ampio cortile necessario alla manovra dei cavalli le cui scuderie erano collocate nel seminterrato, oggi ancora visibili.Dopo la seconda guerra mondiale il palazzo ebbe una ristrutturazione significativa e fu sopraelevato di un livello acquisendo cos\xc3\xac, con un quarto piano, maggiore imponenza." | b'18269014366241902100' | 884 |
b'Q264913' | b'\n\nIndra Nooyi\n\nIndra Krishnamurthy Nooyi, in tamil \xe0\xae\x87\xe0\xae\xa8\xe0\xaf\x8d\xe0\xae\xa4\xe0\xae\xbf\xe0\xae\xb0\xe0\xae\xbe \xe0\xae\x95\xe0\xae\xbf\xe0\xae\xb0\xe0\xaf\x81\xe0\xae\xb7\xe0\xaf\x8d\xe0\xae\xa3\xe0\xae\xae\xe0\xaf\x82\xe0\xae\xb0\xe0\xaf\x8d\xe0\xae\xa4\xe0\xaf\x8d\xe0\xae\xa4\xe0\xae\xbf \xe0\xae\xa8\xe0\xaf\x82\xe0\xae\xaf\xe0\xae\xbf (Chennai, 28 ottobre 1955), \xc3\xa8 una dirigente d\'azienda indiana naturalizzata statunitense, per 12 anni, dal 2006 al 2018, presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato di PepsiCo, la seconda pi\xc3\xb9 grande industria alimentare e delle bevande del mondo per fatturato. Membro del Consiglio dei Fondatori del Forum Economico Mondiale e del Lincoln Center, nel febbraio del 2018 l\'International Cricket Council ha annunciato che Nooyi entrer\xc3\xa0 a far parte del Board della ICC come sua prima direttrice. \xc3\x88 costantemente classificata da Forbes tra le 100 donne pi\xc3\xb9 potenti del mondo, nel 2015 era la seconda donna pi\xc3\xb9 potente secondo Fortune.\n\nBiografia\n\nNata in India, a Madras (ora conosciuta come Chennai) in una famiglia di discendenti Tamil, \xc3\xa8 educata alla Holy Angels Anglo Indian Higher Secondary School. Si laurea in fisica, matematica e chimica presso il Madras Christian College dell\'Universit\xc3\xa0 di Madras nel 1974, quindi frequenta un Post Graduate Program (MBA) presso l\'Indian Institute of Management di Calcutta nel 1976. Comincia a lavorare alla Johnson & Johnson e poi in un\'azienda tessile, la Mettur Beardsell, nel 1978 \xc3\xa8 ammessa alla Yale School of Management conseguendo un master in gestione pubblica e privata. Nello stesso periodo conclude un tirocinio presso la societ\xc3\xa0 di consulenze Booz & Company. Nel 1980 entra a far parte del The Boston Consulting Group e in seguito lavora per la Motorola e per la Asea Brown Boveri.Nel 1994 viene assunta alla PepsiCo, dove nel 2001 \xc3\xa8 nominata direttore finanziario. La Nooyi si occupa personalmente delle principali trattative della societ\xc3\xa0, come la cessione dei ristoranti Yum! Brands e l\'acquisizione del marchio Tropicana. Secondo BusinessWeek, da quando la Nooyi \xc3\xa8 direttore finanziario gli introiti della societ\xc3\xa0 sono aumentati del 72%.Nel 2006 diventa presidente e amministratore delegato della PepsiCo, il quinto nella storia dell\'azienda, sostituendo Steven Reinemund.Nel 2007 e nel 2008 il Wall Street Journal la include nella lista delle 50 donne da tenere d\'occhio e il TIME la annovera fra le 100 persone pi\xc3\xb9 influenti al mondo. Nel 2008 e nel 2009 Forbes la posiziona terza nella lista delle 100 donne pi\xc3\xb9 potenti al mondo; nel 2010 occupa il sesto posto. La rivista Fortune la classifica prima nell\'elenco delle donne pi\xc3\xb9 potenti nel mondo degli affari nel 2006, nel 2007, nel 2008, nel 2009 e nel 2010.Nell\'estate 2018 l\'annuncio che dal 3 ottobre Nooyi lascia l\'incarico di CEO a Ramon Laguarta, da settembre 2017 il suo vice, mantenendo il ruolo di presidente sino ai primi del 2019. Nei dodici anni al vertice dell\'azienda, Nooyi ha guidato la ristrutturazione di PepsiCo, sino ad arrivare alla fusione con Quaker Oats Company, iniziativa che ha anche portato Gatorade a PepsiCo. Ha inoltre spostato la spesa aziendale lontano dai "cibi spazzatura" favorendo prodotti con meno zuccheri e pi\xc3\xb9 ingredienti naturali. In dodici anni i guadagni degli azionisti sono stati del 149% contro il 173% dell\'indice S&P500 e il 197% di quelli della concorrente Coca-Cola. Prima di lasciare Nooyi realizza il suo ultimo affare come CEO: proseguendo nella svolta salutista data all\'azienda, nell\'agosto 2018 annuncia l\'acquisizione dell\'israeliana SodaStream, produttrice di gasatori d\'acqua domestici e succhi concentrati light, per 3,2 miliardi di dollari (144 dollari per azione in contanti con un premio del 32% rispetto al prezzo medio del titolo negli ultimi 30 giorni).\n\nVita privata\n\nIndra Nooyi \xc3\xa8 sposata con Raj Nooyi, risiede a Greenwich, nel Connecticut, e ha due figlie. Una, la pi\xc3\xb9 giovane, frequenta la School of Management di Yale. Indra Nooyi ha una sorella, imprenditrice e artista, nominata ai Grammy, Chandrika Krishnamurthy Tandon.' | b'997787273499777259' | 1,337 |
b'Q661186' | b"\n\nElia I di P\xc3\xa9rigord\n\nOrigine\n\nSecondo il Miracula Sancti Benedicti Elia era figlio primogenito del conte di conte di Marche, Bosone I il Vecchio e della moglie (come ci riferisce la Cronaca di Ademaro di Chabannes') Emma di P\xc3\xa9rigord, figlia (nel testo \xc3\xa8 definita erroneamente sorella) di Bernardo I, conte di Angoul\xc3\xaame e di P\xc3\xa9rigord (come ci riferisce la Historia Pontificum et Comitum Engolismensis, al capitolo XVIII) e della prima moglie Berta.Secondo il Chronicon sancti Maxentii Pictavensis, Chroniques des Eglises d'Anjou Bosone era figlio del conte di Charroux, Sulpicio mentre della madre non si conoscono n\xc3\xa9 il nome n\xc3\xa9 gli ascendenti (secondo lo storico francese, specializzato nella genealogia dei personaggi dell'Antichit\xc3\xa0 e dell'Alto Medioevo, Christian Settipani poteva essere una figlia del Visconte di Limoges, Adalberto e di sua moglie Deda).\n\nBiografia\n\nDi Elia si hanno scarse notizie: secondo la Historia Pontificum et Comitum Engolismensis, Elia (viene citato assieme al fratello Adalberto) succedette alla zio (fratellastro di sua madre, Emma) Rainulfo di P\xc3\xa9rigord, conte di Angoul\xc3\xaame e di P\xc3\xa9rigord; nel paragrafo 25 della Cronaca di Ademaro di Chabannes' Elia viene citato come conte di Perigord (Helias Petragoricensi comite).Suo padre Bosone, conte de La Marche, dal 955 circa (in un documento, datato 958, del Bulletin de la Soci\xc3\xa9t\xc3\xa9 arch\xc3\xa9ologique et historique du Limousin, Bosone viene citato come Bosonis marchionis) secondo il paragrafo XVI del Miracula Sancti Benedicti spinse Elia ad attaccare il visconte Geraldo di Limoges, e dopo aver ottenuto con doni e con preghiere l'approvazione del suo signore, il conte di Poitiers e duca d'Aquitania, Guglielmo Braccio di Ferro o Fortebraccio, lo mise sotto assedio nel castello di Brousse (Creuse); in soccorso di Geraldo accorse il figlio Guido, che riusc\xc3\xac a sconfiggere e mettere in fuga gli assedianti; secondo Ademaro di Chabannes, Elia aveva catturato ed accecato Ebulo, trentanovesimo successore di Marziale di Limoges nella Diocesi di Limoges, per cui aveva dovuto combattere contro Geraldo e suo figlio Guido, e dopo averli, in un primo tempo, sconfitti, fu poi battuto e catturato assieme a suo fratello Adalberto ed imprigionati a Montignac, e con l'approvazione di Guglielmo Braccio di Ferro o Fortebraccio, Elia avrebbe dovuto essere accecato; Elia riusc\xc3\xac a fuggire dalla prigionia e decise di fare un pellegrinaggio a Roma; ma poco dopo trov\xc3\xb2 la morte a Villebois, sulla via di Roma; la morte di Elia, nel 975, a Villebois, viene ricordata anche dagli Ademari Historiarum liber III, che ricordano anche che il fratello di Elia, Gausberto] ( \xe2\x80\xa0 prima del 997, in quella data un altro fratello, Bosone II, garant\xc3\xac dei privilegi all'abbazia di Uzerche, anche in suffragio della sua anima), fu fatto accecare dal conte di Poitiers e duca d'Aquitania, Guglielmo Braccio di Ferro o Fortebraccio, al posto di Elia. Dato che Elia non aveva eredi, gli succedette nel Perigord il fratello secondogenito Adalberto.\n\nDiscendenza\n\nDi Elia non si conosce alcuna discendenza." | b'6034532090452284093' | 1,035 |
b'Q7042854' | b'\n\nNo. 10 (Inter-Allied) Commando\n\nStoria\n\nIl reparto venne inizialmente creato su dimensioni di una compagnia e successivamente espanso con l\'arrivo di nuovi soldati. Vennero create varie troop distinte per nazionalit\xc3\xa0.\n\nNo. 1 French Troop\n\nLa No. 1 French Troop venne formata nel luglio 1942 da Philippe Kieffer, sulla base di 40 francesi, e inizialmente prese il nome di 1re Compagnie de Fusiliers Marins (prima compagnia di fucilieri di marina). L\'unit\xc3\xa0 mantenne i suoi legami con la Marine nationale indossando insegne navali.\n\nNo. 2 Dutch Troop\n\nLa No. 2 Dutch Troop consisteva di 62 uomini sotto il comando del capitano Mulders. La truppa si form\xc3\xb2 nel giugno 1942 era gi\xc3\xa0 operativa e non venne mai impiegata come unit\xc3\xa0 organica, ma piuttosto i singoli uomini come interpreti e guide, come durante l\'operazione Market-Garden, e le successive Infatuate I and II.Dopo la guerra, membri della No. 2 Dutch troop servirono nel Regiment Speciale Troepen (1945\xe2\x80\x931950), dopo di che form\xc3\xb2 il Korps Commando Troepen.\n\nNo 3 (X) Troop\n\nLa No. 3 (X) Troop era forse la pi\xc3\xb9 strana unit\xc3\xa0 nel British Army, consistendo di fuoriusciti nemici. Sotto il comando del capitano Hylton-Jones i primi ad arrivare nel luglio 1942 furono 8 uomini dalla Cecoslovacchia. La troop fu nota anche come "inglese", "ebrea" o "britannica" e venne ufficialmente rinominata "Miscellaneous Troop" nel 1944. Gran parte della truppa aveva origini mitteleuropee o tedesche, altri erano rifugiati politici dalla Germania nazista ed almeno uno di loro proveniva dal campo di concentramento di Dachau o Buchenwald. Tutti i membri adottarono nomi britannici e false storie personali. Un totale di 130 membri serv\xc3\xac nella X Troop, ma essi non combatterono mai come unit\xc3\xa0 completa, venendo impiegati come interpreti ed interrogatori La truppa ebbe 21 uomini morti e 22 feriti, uno dei pi\xc3\xb9 alti tassi di perdite tra ogni unit\xc3\xa0 militare durante la guerra.\n\nNo. 4 Belgian Troop\n\nLa No. 4 Belgian Troop venne formata il 7 agosto 1942, da sette ufficiali e 100 uomini della 1stled to the Independent Belgian Brigade sotto il comando del capitano Danloy. Dopo la resa del Belgio nel 1940, le forze belghe che servivano con gli Alleati rischiavano l\'incriminazione per tradimento al loro ritorno in patria, e queste incriminazioni vennero annullate solo nel 1948.Dopo la guerra, la truppa belga form\xc3\xb2 il nucleo del neonato 2eme Battalion Commando belga.\n\nNo. 5 Norwegian Troop\n\nLa No. 5 Norwegian Troop fu formata nell\'agosto 1942 sotto il comando del capitano Rolv Hauge, e gli uomini della truppa presi dai rifugiati dopo le prime azioni di commando in Norvegia e dai marinai rifugiati in Gran Bretagna; il primo nucleo proveniva da due plotoni della compagnia montana della Norwegian Brigade.\n\nNo. 6 Polish Troop\n\nLa No. 6 Polish Troop fu dapprima formata nell\'agosto 1942 come 1st Independent Commando Company. venne poi integrata nel No. 10 Commando nell\'ottobre 1942. Comandata dal capitano Smrokowski comprendeva sette ufficiali ed 84 uomini.\n\nNo. 7 Mediterranean Troop\n\nLa No 7 Troop venne formata nel maggio 1943 dopo che venne rilevato un bisogno di italofoni. Il comandante era il capitano Coates, ma la difficolt\xc3\xa0 nel trovare italofoni nel British Army port\xc3\xb2 ad una offerta da parte del Special Operations Executive di sloveni che parlavano italiano dalla Royal Yugoslavian Army. La truppa contava solo due ufficiali e 20 uomini e venne rinominata No. 7 Yugoslavian Troop. Il reparto venne inviato sulla costa dalmata dove si un\xc3\xac ad una squadriglia di motosiluranti per effettuare abbordaggi contro il traffico mercantile nemico, ma dissidi interni e sfiducia nei partigiani jugoslavi portarono al suo scioglimento.\n\nNo. 8 French Troop\n\nLa No 8 French Troop venne formata nel 1943 da 45 uomini del disciolto 2eme Battaillon de Infanterie de Marine che era basato in Libano e da internati in Spagna poi rilasciati. Le due troops francesi vennero unite sotto il comando di Kieffer e denominate 1er Battaillon de Fusiliers Marins Commandos.' | b'786544932690233315' | 1,282 |
b'Q17635404' | b"\n\nLeptoplesictis\n\nDescrizione\n\nQuesto animale \xc3\xa8 noto soprattutto grazie a fossili della dentatura e delle mascelle, e una ricostruzione completa \xc3\xa8 quindi impossibile. Dal raffronto con le ossa di altri animali simili (ad esempio le attuali manguste) \xc3\xa8 possibile ipotizzare una ricostruzione. Leptoplesictis richiamava le attuali manguste nell'organizzazione della dentatura, ma possedeva alcune caratteristiche simili a quelle delle genette odierne. La dentatura inferiore della specie tipo (Leptoplesictis aurelianensis) era costituita da premolari allungati e stretti, da un quarto premolare dal talonide ridotto e dal carnassiale tagliente, con una stretta lama protoconide-paraconide e un metaconide tendente alla riduzione. Queste tendenze ipercarnivore, accentuate in una specie africana (L. namibiensis, dotata di un talonide pi\xc3\xb9 alto) porterebbero a pensare che l'aspetto di Leptoplesictis potesse essere pi\xc3\xb9 simile a quello di una genetta che a quello di una mangusta (Morales et al., 2008). Leptoplesictis era solitamente un carnivoro di piccole dimensioni, con un cranio lungo circa 6 centimetri e di taglia paragonabile alla mangusta odierna Herpestes auropunctatus (Hunt, 1989); la specie L. namibiensis, tuttavia, doveva essere ben pi\xc3\xb9 grande, e la sua taglia era paragonabile alle manguste pi\xc3\xb9 grandi attuali.\n\nClassificazione\n\nLeptoplesictis, descritto per la prima volta nel 1903 da Forsyth-Major, \xc3\xa8 stato generalmente classificato come un antico rappresentante degli erpestidi (la famiglia comprendente le attuali manguste e i suricati), tanto da essere incluso nel genere Herpestes (McKenna e Bell, 1997). Si conoscono varie specie di Leptoplesictis: la specie L. aurelianensis (descritta originariamente da Schlosser nel 1888 come Herpestes aurelianensis) \xc3\xa8 nota principalmente per fossili provenienti da Francia e Germania, e possedeva una morfologia dei carnassiali pi\xc3\xb9 vicina a quella delle genette. Altre specie europee, paragonabili a L. aurelianensis, sono L. atavus e L. filholi. In Africa sono note varie specie: dall'isola di Rusinga (Kenya), provengono L. mbitensis e L. rangwai, dotate di molari meno taglienti e pi\xc3\xb9 simili a quelle delle attuali genette. Dal giacimento di Sperrgebiet (Namibia) provengono invece L. senutae e L. namibiensis, entrambe dotate di molari molto taglienti, in particolare quest'ultima. A causa della differenza delle varie specie a livello di dentatura, \xc3\xa8 possibile che alcune specie possano essere attribuibili a un genere a s\xc3\xa9 stante, pi\xc3\xb9 vicino alle vere manguste che alle genette.\n\nPaleobiologia\n\nLe varie specie di Leptoplesictis, cos\xc3\xac differenti nella morfologia dentaria, potrebbero essere quindi state molto diverse anche nelle abitudini di vita: alcune potrebbero aver avuto spiccate tendenze ipercarnivore come le odierne genette, altre erano pi\xc3\xb9 generaliste nel nutrimento, come le manguste. Di Leptoplesictis non si conoscono molte parti dello scheletro, tra le quali le zampe; poich\xc3\xa9 le zampe di genette e manguste sono molto differenti (le manguste sono pi\xc3\xb9 adatte a vivere sul terreno e a scavare) \xc3\xa8 possibile che le varie specie possedessero anche una morfologia differente. Alcune tracce di passi trovate nel giacimento di Salinas de Anana in Spagna, risalenti al Miocene inferiore, sembrerebbero indicare la presenza di alcuni animali simili a manguste." | b'14335332221250826567' | 1,042 |
b'Q420904' | b"\n\nDecomposizione ai valori singolari\n\nStoria\n\nIn origine, la decomposizione ai valori singolari fu sviluppata da studiosi di geometria differenziale allo scopo di determinare se una forma bilineare reale potesse essere equivalente ad un'altra tramite trasformazioni ortogonali indipendenti dei due spazi presi in considerazione. Eugenio Beltrami nel 1873, e Camille Jordan nel 1874, in modo indipendente tra loro, scoprirono che i valori singolari della forma bilineare, rappresentati in una matrice, formano un insieme completo di invarianti per forme bilineari. Anche James Joseph Sylvester arriv\xc3\xb2 al risultato della SVD, sembra in maniera indipendente dagli studi di Beltrami e Jordan. Sylvester chiam\xc3\xb2 i valori singolari moltiplicatori canonici della matrice. Il quarto matematico a scoprire la decomposizione a valori singolari fu L\xc3\xa9on Autonne, nel 1915, che raggiunse la sua formulazione tramite lo studio delle matrici per decomposizione polare. La prima dimostrazione del procedimento di decomposizione per matrici rettangolari e a valori complessi sembra esser stata prodotta da Carl Eckart e Gale Young nel 1936.Nel 1907, Erhard Schmidt defin\xc3\xac un analogo dei valori singolari per gli operatori integrali (che sono compatti, sotto alcune deboli assunzioni); pare che, durante i suoi studi, Schmidt fosse ignaro dell'esistenza dei risultati sui valori singolari per le matrici finite. Questa teoria fu ulteriormente sviluppata da \xc3\x89mile Picard nel 1910, che fu il primo a chiamare i numeri \xc2\xabvaleurs singuli\xc3\xa8res\xc2\xbb e a denotarli .Metodi pratici per la computazione della SVD risalgono a Ervand Kogbetliantz fra il 1954 e il 1955 e a Magnus Hestenes nel 1958 e hanno un'implementazione simile al metodo di Jacobi, che usa rotazioni del piano o rotazioni di Givens. Tali approcci furono rimpiazzati dal metodo di Gene Golub e William Kahan pubblicato nel 1965 (Golub & Kahan 1965), che si basa su trasformazioni di Householder o riflessioni. Nel 1970, Golub e Christian Reinsch pubblicarono una variante dell'algoritmo di Golub/Kahan che \xc3\xa8 ancora uno dei pi\xc3\xb9 utilizzati.\n\nApplicazioni\n\nLa SVD ha numerose applicazioni nel campo dell'algebra lineare. Innanzitutto fornisce delle informazioni importanti sulla matrice , come il suo rango, qual \xc3\xa8 il suo nucleo e qual \xc3\xa8 la sua immagine. Viene usata per definire la pseudo-inversa di una matrice rettangolare utile per la risoluzione del problema dei minimi quadrati. Trova utilizzo anche nella risoluzione di sistema di equazioni lineari omogeneo.Un'altra importante applicazione riguarda l'approssimazione della matrice , con una di rango inferiore (SVD troncata), utilizzata nell'elaborazione di immagini e nell'elaborazione dei segnali.La SVD ha anche note applicazioni nel campo dell'analisi delle componenti principali." | b'18060444033702712993' | 837 |
b'Q1751447' | b'\n\nBanu Asad\n\nI Banu Asad (in arabo: \xd8\xa8\xd9\x86\xd9\x88 \xd8\xa3\xd8\xb3\xd8\xaf\xe2\x80\x8e) (lett. "Figli del leone") erano una trib\xc3\xb9 del Najd in et\xc3\xa0 preislamica e nell\'epoca in cui ag\xc3\xac Maometto.Essi si proclamavano Arabi Adnaniti ed erano uno dei gruppi tribali pi\xc3\xb9 importanti dell\'intera Penisola araba.\n\nDiffusione\n\nFurono particolarmente rispettati dai seguaci della Shi\'a, dal momento che furono essi a seppellire il corpo dell\'Imam al-Husayn ibn Ali - ucciso nella Battaglia di Kerbela, provvedendo anche all\'inumazione della sua famiglia (di cui era scampato il solo suo figlio Ali ibn al-Husayn, detto Zayn al-Abidin, considerato il quarto Imam sciita - e dell\'intero suo seguito.Oggi numerosi membri originari di questa antica trib\xc3\xb9 araba vivono in varie citt\xc3\xa0 irachene, quali Bassora, Najaf, Kufa, Karbala, Nasiriyya, Al-\'Amara, al-Kut, Hilla, Diyala, Baghdad. Anche in Libano vivono numerose persone che reclamano di discendere dai B. Asad del Najd, e cos\xc3\xac pure in Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, Yemen, Egitto (in Sinai). Membri che pretendono di discendere dai B. Asad si possono trovare anche in Kh\xc5\xabzest\xc4\x81n, nella citt\xc3\xa0 iraniana di Ahwaz (il cosiddetto Arabistan).\n\nStoria\n\nI Ban\xc5\xab Asad sono stati una trib\xc3\xb9 beduina adnanita che pretendeva di discendere da Ismaele, figlio di Abramo, giunto anch\'egli dalla Mesopotamia (moderno Iraq) dalla biblica citt\xc3\xa0 di Ur, nell\'Iraq meridionale.Da notare che i Ban\xc5\xab Asad ibn Khuwaylid (cui apparteneva la prima moglie di Maometto, Khadija) non hanno nulla a che fare col gruppo assai meno numeroso dei B. Asad del Najd. Tra l\'altro i primi non erano una trib\xc3\xb9, bens\xc3\xac un semplice clan dei Quraysh del Hijaz.\n\nGenealogia\n\nI Banu Asad si dicevano discendenti di Asad b. Khuzaymah b. Mudrika b. Ilyas b. Mudar b. Nizar b. Ma\'ad b. Adnan, vantando un comune ascendente che li legava ai B. Quraysh, cui apparteneva Maometto, che avrebbe vissuto 6-7 anni con essi quando era molto piccolo.\n\nMigrazione in Iraq\n\nI B. Asad emigrarono in Mesopotamia (attuale Iraq) nel VII secolo e s\'insediarono nella zona di Kufa, tra le sponde del fiume Eufrate e Karbala, ma anche a Bassora e nell\'Ahwar, spartendosi quei territori coi Banu Tamim. Gli Asad combatterono dalla parte di \xca\xbfAl\xc4\xab nella battaglia del Cammello. Molti Compagni del profeta Maometto e dell\'Imam \xca\xbfAl\xc4\xab appartenevano ai B. Asad. Essi sostennero anche il figlio di \xca\xbfAl\xc4\xab, Husayn nella battaglia di Karbala del 10 Muharram del 61 E./9 o 10 ottobre 680 e numerosi fra essi trovarono la morte in questa epocale scontro tra musulmani di diverso orientamento istituzionale..' | b'16189482011821062162' | 954 |
b'Q163079' | b'\n\nGaio Valerio Catullo\n\nGaio Valerio Catullo (in latino Gaius Valerius Catullus; Verona, 84 a.C. \xe2\x80\x93 Roma, 54 a.C.) \xc3\xa8 stato un poeta romano.Il poeta \xc3\xa8 noto per l\'intensit\xc3\xa0 delle passioni amorose espresse, per la prima volta nella letteratura latina, nel suo Catulli Veronensis Liber, in cui l\'amore ha una parte preponderante, sia nei componimenti pi\xc3\xb9 leggeri che negli epilli ispirati alla poesia di Callimaco e degli Alessandrini in generale.\n\nOrigini familiari\n\nGaio Valerio Catullo proveniva dalla Gallia Cisalpina, da Verona, e apparteneva ad una famiglia agiata, dato che il padre avrebbe ospitato Q. Metello Celere e Giulio Cesare in casa propria al tempo del loro proconsolato in Gallia. Per quanto concerne gli estremi cronologici della sua biografia, San Gerolamo pone l\'87 a.C. e il 57 a.C. rispettivamente come data di nascita e di morte e specifica che appunto egli mor\xc3\xac alla giovane et\xc3\xa0 di trent\'anni. Tuttavia, poich\xc3\xa9 nei suoi carmi accenna ad avvenimenti che riportano all\'anno 55 a.C. (come l\'elezione a console di Pompeo e l\'invasione della Britannia da parte di Cesare), si \xc3\xa8 maggiormente propensi a ritenere che egli sia nato nell\'84 e morto nel 54 a.C., dato per certo il fatto che sia morto a trent\'anni.\n\nIl mondo poetico e concettuale di Catullo\n\nCatullo \xc3\xa8 per noi uno dei pi\xc3\xb9 noti rappresentanti della scuola dei neoteroi, poetae novi, (cio\xc3\xa8 "poeti nuovi"), che prendevano a modello Callimaco, creatore di un nuovostile poetico che si distacca dalla poesia epica di tradizione omerica divenuta a suo parere stancante, ripetitiva e dipendente quasi unicamente dalla quantit\xc3\xa0 (in riferimento all\'abbondanza dei versi di quest\'ultima) piuttosto che dalla qualit\xc3\xa0. Sia Callimaco che Catullo, infatti, non descrivono le gesta degli antichi eroi o degli dei, ma si concentrano su episodi semplici e quotidiani. Da questa matrice callimachea proviene anche il gusto per la poesia breve, erudita e mirante stilisticamente alla perfezione. Si sviluppano, originari dell\'alessandrinismo e nati da poeti greci come Callimaco, Teocrito, Asclepiade, Fileta di Cos e Arato, generi quali l\'epillio, l\'elegia erotico-mitologica e l\'epigramma, che pi\xc3\xb9 sono apprezzati e ricalcati dai poeti latini.Catullo stesso defin\xc3\xac il suo libro expolitum (cio\xc3\xa8 "levigato") a riprova del fatto che i suoi versi sono particolarmente elaborati e curati, le poesie rifinite, raffinate e curate. Inoltre, al contrario della poesia epica, l\'opera catulliana intende evocare sentimenti ed emozioni profonde nel lettore, anche attraverso la pratica del vertere, rielaborando pezzi poetici di particolare rilevanza formale o intensit\xc3\xa0 emozionale e tematica, in particolare come nel carmen 51, una emulazione del fr. 31 di Saffo, come anche i carmina 61 e 62, ispirati agli epitalami\' saffici.Il carme 66, preceduto da una dedica ad Ortensio Ortalo, \xc3\xa8 una traduzione della Chioma di Berenice di Callimaco, che viene ripreso per mostrare l\'adesione ad una raffinata elaborazione stilistica, una dottrina mitologica, geografica, linguistica ed infine la brevitas dei componimenti, con la convinzione che solo un carme di breve durata pu\xc3\xb2 essere un\'opera raffinata e preziosa.' | b'18367634612115723868' | 1,063 |
b'Q943476' | b'\n\nLinea M4 (metropolitana di Milano)\n\nProgettazione\n\nBench\xc3\xa9 l\'istruttoria del progetto della linea 4 fosse stata completata gi\xc3\xa0 nel 2005, il ri-acquisto da parte della Giunta Moratti delle obbligazioni e del controllo di A2A ha impedito il finanziamento del progetto, che \xc3\xa8 stato rimandato a pi\xc3\xb9 riprese. Nell\'agosto 2008 sono iniziati gli scavi per le indagini archeologiche preliminari alla stesura del progetto esecutivo, su alcune vie della cerchia dei navigli, in piazza San Babila e largo Augusto.Il 19 novembre 2010 la giunta del comune di Milano ha approvato lo stanziamento di 400 milioni di euro da parte del comune, su un importo complessivo di 1\xc2\xa0699 milioni. La quota restante sar\xc3\xa0 a carico dello Stato per 786 milioni e di privati per 513 milioni. L\'appalto \xc3\xa8 stato assegnato all\'inizio del 2011, con il metodo della finanza di progetto, alla cordata di imprese guidata da Impregilo, con a capo l\'imprenditore Salvatore Ligresti.Nei piani iniziali si prevedeva la consegna di tutta la linea da San Cristoforo FS a Linate Aeroporto per il 2015, salvo ritardi causati in parte dal ricorso della cordata Pizzarotti. In seguito, anche l\'idea di arrivare a costruire la tratta San Babila - Linate Aeroporto entro il 2015 fu abbandonata.Il verbale firmato 6 marzo 2012 sanciva l\'obiettivo definitivo: una prima tratta di tre stazioni da aprire entro l\'Expo 2015. Si trattava delle tre fermate di Linate Aeroporto, Quartiere Forlanini e Forlanini FS. Presso quest\'ultima sarebbe stata realizzata una nuova fermata di interconnessione col passante ferroviario di Milano e la linea di cintura est, da cui fare passare le linee S5, S6, S9.Anche la realizzazione delle prime tre fermate \xc3\xa8 stata in seguito posticipata a causa di un braccio di ferro tra le imprese di costruzione, che chiedevano 70 milioni di euro per la tratta, e il Comune, il quale si dichiarava disposto a spenderne non pi\xc3\xb9 di 50. Il 23 aprile 2012 la giunta comunale approv\xc3\xb2 uno stanziamento di ulteriori 50 milioni di euro per la realizzazione del primo tratto da Linate Aeroporto a Forlanini FS entro il 30 aprile 2015, in tempo per l\'Expo 2015. Nel tentativo di mantenere l\'obiettivo, si prevedeva la possibilit\xc3\xa0 che fosse "sacrificata" la fermata Quartiere Forlanini (rimandata a dopo l\'Expo 2015) in favore del completamento di Forlanini FS e Linate Aeroporto.La Giunta Pisapia aveva inizialmente promesso la linea completa entro il 2017. Tuttavia nel bilancio previsionale diffuso a giugno 2012, l\'apertura viene fatta slittare al primo quadrimestre 2018.Il 28 dicembre 2014 la giunta di Milano ha definitivamente escluso ogni ipotesi di apertura nel 2015 delle prime fermate della M4, istituendo per l\'Expo un servizio navetta basato su autobus, deliberando inoltre una variante nelle tempistiche del progetto e ripianificando l\'apertura dell\'intera linea nel 2022.Il 20 luglio 2019 \xc3\xa8 stato calato in galleria il primo convoglio della M4 alla stazione di Linate Aeroporto con la presenza del sindaco Giuseppe Sala, a seguito sono state fatte delle corse prova tra Linate e Forlanini FS.La Giunta ha rivisto le date di apertura, ora comprese tra il 2021 per la "tratta Expo" e il 2023 per l\'apertura dell\'intera linea.\n\nMateriale rotabile\n\nLa linea disporr\xc3\xa0 di 47 convogli di partenza bidirezionali composti da quattro casse intercomunicanti costruiti da AnsaldoBreda.' | b'16015437158519965672' | 1,074 |
b'Q24548548' | b"\n\nModena Volley 2015-2016\n\nStagione\n\nLa stagione 2015-16 \xc3\xa8 per il Modena Volley, sponsorizzato dalla DHL, la quarantottesima consecutiva in Serie A1; viene confermato sia l'allenatore, Angelo Lorenzetti, che buona parte della rosa come Bruno de Rezende, Nemanja Petri\xc4\x87, Salvatore Rossini, Earvin N'Gapeth, Matteo Piano e Luca Vettori: il mercato in entrata si limita agli acquisti di Elia Bossi, Milo\xc5\xa1 Niki\xc4\x87, Lucas Saatkamp e Thiago Sens, quest'ultimo arrivato a stagione in corso, mentre quello in uscita vede le partenze di Dante Boninfante, Uro\xc5\xa1 Kova\xc4\x8devi\xc4\x87, Andrea Sala, Pieter Verhees e Yuki Ishikawa.La stagione si apre con la partecipazione alla Supercoppa italiana a cui il Modena Volley \xc3\xa8 qualificato grazie alla vittoria della Coppa Italia 2014-15: la gara viene vinta dagli emiliani, che si aggiudicano il trofeo per la seconda volta, con il punteggio di 3-2, superando la Trentino Volley, la qual partecipava in quanto vincitrice dello scudetto 2014-15.Il campionato inizia con sei vittorie consecutive: la prima sconfitta arriva alla settima giornata, per 3-2, ad opera dalla Trentino Volley; nel resto del girone di andata ottiene solamente successi, chiudendo al primo posto in classifica e qualificandosi per la Coppa Italia. Il girone di ritorno rispecchia quello di andata: la squadra infatti vince tutte le gare eccetto quella contro il club di Trento, a cui si aggiungono le sconfitte subite dall'Associazione Sportiva Volley Lube, alla diciannovesima giornata, e quella dalla Pallavolo Padova, all'ultima di regular season. Grazie al secondo posto in classifica, il Modena Volley partecipa ai play-off scudetto: nei quarti di finale ha la meglio sulla Pallavolo Padova, dopo aver vinto gara 1, perso gara 2 e aggiudicandosi le due successive; in semifinale invece supera la Trentino Volley, nonostante la sconfitta in gara 3. L'atto finale del campionato vede la sfida contro la Sir Safety Umbria Volley: dopo il successo in gara 1 per 3-0, gli emiliani si aggiudicano anche gara 2 e 3, entrambe con il risultato di 3-2, ritornando alla vittoria dello scudetto, il dodicesimo, dopo quattordici anni.Grazie al primo posto al termine del girone di andata della Serie A1 2015-16 la squadra di Modena partecipa alla Coppa Italia: si qualifica alla Final Four di Assago dopo aver battuto nei quarti di finale, sia nella gara di andata che in quella di ritorno, il Volley Milano; in semifinale supera per 3-1 la Sir Safety Umbria Volley, mentre in finale batte 3-0 la Trentino Volley, vincendo il trofeo per la dodicesima volta, la seconda consecutiva.Grazie al secondo posto in regular season e al raggiungimento della finale scudetto durante la Serie A1 2014-15, il Volley Modena ottiene la qualificazione alla Champions League 2015-16: con cinque vittorie all'attivo e una sola sconfitta supera la fase a gironi con il primo posto nel proprio raggruppamento. Viene per\xc3\xb2 eliminata dalla competizione nei play-off a 12 a causa di un peggiore quoziente set, dopo aver perso la gara di andata per 3-0 e vinto quella di ritorno per 3-2 contro l'Halk Bankas\xc4\xb1 Spor Kul\xc3\xbcb\xc3\xbc." | b'9919993198546054671' | 954 |
b'Q974895' | b"\n\nMilford (Texas)\n\nPrimi insediamenti\n\nMilford \xc3\xa8 datata dagli anni 1850, quando molti uomini della contea di Cherokee arrivarono alla valle del Mill Creek e comprarono della terra a 50 centesimi per acro da Arvin Wright, proprietario terriero della contea di Ellis. Milford \xc3\xa8 stata chiamata cos\xc3\xac da William R. Hudson che si ispir\xc3\xb2 alla citt\xc3\xa0-fabbrica di Milford, Massachusetts. Durante il 1853 la prima casa, una residenza e un emporio appartenente a William R. Hudson, fu costruita, insieme a una scuola di due piani che serviva da chiesa e da sala della comunit\xc3\xa0 fino a che \xc3\xa8 bruciata durante la guerra civile.\n\nGeografia fisica\n\nMilford \xc3\xa8 situata a 32\xc2\xb007\xe2\x80\xb222\xe2\x80\xb3N 96\xc2\xb056\xe2\x80\xb248\xe2\x80\xb3W (32.122701, -96.946553). Secondo lo United States Census Bureau, ha un'area totale di 1,8 miglia quadrate (4,7\xc2\xa0km\xc2\xb2).\n\nEvoluzione demografica\n\nSecondo il censimento del 2000, c'erano 685 persone, 260 nuclei familiari e 169 famiglie residenti nella citt\xc3\xa0. La densit\xc3\xa0 di popolazione era di 374,6 persone per miglio quadrato (144,5/km\xc2\xb2). C'erano 311 unit\xc3\xa0 abitative a una densit\xc3\xa0 media di 170,1 per miglio quadrato (65,6/km\xc2\xb2). La composizione etnica della citt\xc3\xa0 era formata dal 62,63% di bianchi, il 27,88% di afroamericani, lo 0,58% di nativi americani, lo 0,88% di asiatici, lo 0,15% di isolani del Pacifico, il 4,53% di altre razze, e il 3,36% di due o pi\xc3\xb9 etnie. Ispanici o latinos di qualunque razza erano il 12,99% della popolazione.C'erano 260 nuclei familiari di cui il 33,5% aveva figli di et\xc3\xa0 inferiore ai 18 anni, il 43,8% erano coppie sposate conviventi, il 14,6% aveva un capofamiglia femmina senza marito, e il 35,0% erano non-famiglie. Il 30,8% di tutti i nuclei familiari erano individuali e il 15,4% aveva componenti con un'et\xc3\xa0 di 65 anni o pi\xc3\xb9 che vivevano da soli. Il numero di componenti medio di un nucleo familiare era di 2,63 e quello di una famiglia era di 3,33.La popolazione era composta dal 27,7% di persone sotto i 18 anni, l'11,4% di persone dai 18 ai 24 anni, il 27,3% di persone dai 25 ai 44 anni, il 19,7% di persone dai 45 ai 64 anni, e il 13,9% di persone di 65 anni o pi\xc3\xb9. L'et\xc3\xa0 media era di 34 anni. Per ogni 100 femmine c'erano 95,2 maschi. Per ogni 100 femmine dai 18 anni in gi\xc3\xb9, c'erano 87,5 maschi.Il reddito medio di un nucleo familiare era di 23.500 dollari, e quello di una famiglia era di 35.625 dollari. I maschi avevano un reddito medio di 30.625 dollari contro i 24.375 dollari delle femmine. Il reddito pro capite era di 14.241 dollari. Circa il 16,0% delle famiglie e il 18,6% della popolazione erano sotto la soglia di povert\xc3\xa0, incluso il 22,4% di persone sotto i 18 anni e il 23,7% di persone di 65 anni o pi\xc3\xb9." | b'11077725802791256905' | 1,025 |
b'Q3700760' | b"\n\nDada (azienda)\n\nStoria\n\nL'azienda \xc3\xa8 stata fondata nel 1995 e col tempo \xc3\xa8 divenuta una internet company che opera a livello globale.Il 29 giugno del 2000, DADA viene quotata al MTAX di Borsa Italiana.Le acquisizioni nell'area domain & hosting, che hanno dato a DADA la configurazione attuale, partono nel 2006 con l'acquisizione della societ\xc3\xa0 Nominalia S.L.; nel luglio 2007 DADA completa l'acquisizione di Namesco Ltd..Il 16 luglio del 2008, DADA acquisisce il Gruppo Amen, leader in Francia, Spagna e Portogallo nei servizi di domain & hosting.Nel mese di gennaio del 2010 DADA ha finalizzato l'acquisizione di Poundhost.Fino a giugno 2011 DADA \xc3\xa8 stata organizzata intorno a 2 aree di business: Dada.pro (servizi professionali per la presenza e la pubblicit\xc3\xa0 in Rete) e Dada.net (offerta Consumer di Digital Music Entertainment & On-line Gaming fruibili via web e mobile). Nel percorso di riorganizzazione strategica che Dada ha intrapreso a partire dall'inizio dell'anno 2011, in cui si inserisce anche la cessione di Blogo, un network di blog verticali, a Populis Ltd., alla fine del mese di maggio Dada.net \xc3\xa8 stata ceduta a Buongiorno S.p.A.Nel 2013 la partecipazione di controllo \xc3\xa8 passata da RCS alla Orascom TMT Investments facente capo al magnate egiziano Naguib Sawiris.Sempre nel 2013 \xc3\xa8 iniziata la costruzione del data center proprietario a Reading, Regno Unito, finalizzata nel 2015.Il 2015 ha visto anche la cessione di Moqu Adv e di Simply, nonch\xc3\xa9 a luglio, l'acquisizione di Etinet, web factory italiana, e ha portato alla completa focalizzazione del Gruppo sul business principale di Domini & Hosting. A Luglio 2016 \xc3\xa8 stata perfezionata l'acquisizione di Sfera Networks, societ\xc3\xa0 attiva nei servizi Managed, Cloud, di virtualizzazione e networking.Al 31 dicembre 2016 il Gruppo DADA contava 458 dipendenti.\n\nDelisting\n\nA novembre 2017 Dali Italy Bidco S.p.A., societ\xc3\xa0 facente capo a HgCapital, ha acquisito da Libero Aquisition S\xc3\xa0 rl, (Gruppo Orascom), la partecipazione di controllo di DADA. Conseguentemente, in seguito all'OPA obbligatoria che ha portato il 5 marzo 2018 alla revoca del titolo dalla quotazione presso la Borsa Italiana, Dali Italy Bidco \xc3\xa8 l'unico azionista della societ\xc3\xa0.\n\nFusione\n\nDal 1\xc2\xba Maggio 2019 si \xc3\xa8 perfezionata la fusione per incorporazione di Register.it SpA e Dali Italy Bidco SpA in Dada SpA.Da questa data la societ\xc3\xa0 incorporante Dada S.p.A risultante dalla fusione con Register.it S.p.A e Dali Italy Bidco S.p.A.ha variato la propria denominazione in Register S.p.A." | b'16417015777191593039' | 835 |
b'Q3938023' | b'\n\nRivolta degli hehe\n\nLa rivolta\n\nInizialmente i tedeschi tentarono una politica di negoziazione, allontanando l\'intransigente governatore Hermann Wissmann e sostituendolo con il pi\xc3\xb9 malleabile Emil von Zelewski, ma tali tentativi fallirono e nel 1891 Mkwawa proclam\xc3\xb2 il suo regno indipendente dalla colonia tedesca; nel luglio del 1891, Zelewski ricevette l\'ordine da Berlino di reprimere la ribellione degli hehe con ogni mezzo necessario. Il governatore radun\xc3\xb2 un corpo di spedizione composto da 13 ufficiali e sottufficiali tedeschi, 320 ascari indigeni delle Schutztruppe, 170 portatori, 12 mitragliatrici e 6 cannoni, e si inoltr\xc3\xb2 nel territorio degli hehe senza assumere particolari precauzioni: il 30 luglio gli uomini di Zelewski bruciarono alcuni villaggi hehe ed uccisero tre emissari di Mkwawa, obbligando il capo a mobilitare tutte le sue forze. Il corpo di spedizione tedesco si inoltr\xc3\xb2 profondamente nel territorio degli hehe, in una regione ricoperta da fitta giungla ed interrotta da acquitrini, diretto alla loro capitale; il 17 agosto 1891 la forza tedesca cadde in un agguato da parte dell\'esercito hehe nei pressi di Lula-Rugaro, un piccolo villaggio nelle vicinanze di Iringa (si tratta della cosiddetta "battaglia di Lula-Rugaro"): la carica degli hehe, condotti dal fratello di Mkwawa, Mpangie, travolse i ranghi degli ascari tedeschi e il corpo di spedizione fin\xc3\xac annientato, con lo stesso Zelewski ucciso sul campo.Scioccato dalla sconfitta, il governo tedesco ordin\xc3\xb2 immediatamente una nuova rappresaglia contro gli hehe: nel corso del 1892 il capitano Thomas von Prince condusse una serie di spedizioni nel territorio degli hehe, ma Mkwawa rispose lanciando un attacco a sorpresa contro la cittadina di Kondoa Irangi, travolgendone la piccola guarnigione tedesca. L\'arrivo del nuovo governatore Friedrich von Schele port\xc3\xb2 ad un cambio di tattica: i tedeschi avviarono una politica di trattative e di alleanze con le trib\xc3\xb9 indigene tradizionalmente ostili agli hehe, facendo il vuoto attorno a Mkwawa. Il 26 ottobre 1894, dopo accurati preparativi, Schele guid\xc3\xb2 una seconda spedizione verso Iringa alla testa di un centinaio di tedeschi, 609 ascari e tre mitragliatrici; il 30 ottobre seguente i tedeschi giunsero in vista della citt\xc3\xa0, fortificata con un alto muro di terra battuta: gli ascari assaltarono le fortificazioni e dopo duri scontri riuscirono ad avere ragione delle forze hehe, anche se Mkwawa riusc\xc3\xac a fuggire con un pugno di sopravvissuti.La perdita della loro capitale ebbe effetti deleteri sul morale degli hehe, molti dei quali si sottomisero ai tedeschi: Mkwawa, tuttavia, con un gruppo di guerrieri a lui fedeli decise di continuare la lotta, ingaggiando una lunga campagna di guerriglia contro gli occupanti tedeschi; per quattro anni i guerriglieri di Mkwawa continuarono le ostilit\xc3\xa0, cogliendo ancora alcuni successi come la distruzione del presidio della cittadina di Mtandi. Braccati da numerose colonne tedesche, il 19 luglio 1898 Mkwawa ed i suoi ultimi fedelissimi furono circondati dalle forze nemiche, scegliendo di suicidarsi piuttosto che arrendersi: la testa mozzata del capo indigeno fu inviata in Germania come prova dell\'avvenuta repressione della rivolta, venendo poi esposta al museo di storia naturale di Brema.La lunga rivolta ebbe una vasta eco tra le popolazioni del Tanganika: dopo l\'occupazione della colonia da parte del Regno Unito al termine della prima guerra mondiale, il governatore britannico H.A. Byatt fece pressioni sul suo governo perch\xc3\xa9 il cranio di Mkwawa fosse restituito agli hehe, come ricompensa per il loro sostegno anti-tedesco durante la guerra; un apposito articolo (il numero 246) del trattato di Versailles impose la restituzione del teschio da parte della Germania, anche se ci\xc3\xb2 avvenne effettivamente solo il 9 luglio 1956: i resti di Mkwawa furono quindi esposti in un apposito museo di Iringa, ed il capo hehe viene considerato un eroe nazionale della Tanzania.' | b'17933255741439727913' | 1,246 |
b'Q42474' | b'\n\nVeroli Basket\n\nGli inizi\n\nNella prima met\xc3\xa0 del Novecento Rosario Gennaro, inizi\xc3\xb2, nella sua attivit\xc3\xa0 scolastica, a praticare la pallacanestro dove nel comune di Veroli nel tempo si vennero a formare pi\xc3\xb9 squadre.Negli anni cinquanta nacque il C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) che come fulcro delle sue attivit\xc3\xa0 aveva la squadra di pallacanestro. Tra questi gli atleti della squadra, Roberto Zeppieri lasci\xc3\xb2 Veroli nel 1956 per giocare in serie C nella squadra della Giuliana, e in tre anni arriv\xc3\xb2 in serie A.\n\nAnni recenti\n\nL\'anno agonistico 2002-03 si conclude con la promozione in serie B d\'Eccellenza. La Solac Basket Veroli militava in serie C1, poi nell\'anno agonistico 2002-03 la promozione in serie B2 coronata l\'anno dopo con l\'arrivo in B1. I numeri della Solac Basket Veroli, nelle stagioni 2001-2002 e 2002-2003: 72 partite di campionato, 64 vittorie, 8 sconfitte; in Coppa Italia: 10 partite, 7 vittorie, 3 sconfitte. La finale di Coppa Italia venne disputata a Montecatini Terme il 17 aprile 2003 contro l\'Assigeco Casalpusterlengo, e Veroli venne sconfitta.Nella stagione 2004-05 la societ\xc3\xa0 laziale \xc3\xa8 arrivata ai play-off.Nella stagione 2005-06 la squadra ha centrato per la prima volta nella sua storia la vittoria in una partita dei play-off, contro Osimo al "PalaBellini" marchigiano, ma usc\xc3\xac al primo turno.Al termine dell\'annata 2006-07 il Veroli viene promosso Legadue. La squadra \xc3\xa8 allenata da Franco Gramenzi e costruita dal presidente Zeppieri, insieme al ds Iannarilli e al vice presidente Fabrizi.Nei quarti di finale play-off i giallorossi si sbarazzano di Porto Torres con un 2-0 nella serie. Le semifinali hanno visto i verolani superare Brindisi per 3-1, infine il successo sulla Fulgor Fidenza che ha permesso la promozione in seconda serie. Decisiva \xc3\xa8 stata la vittoria per 77-75 ottenuta al termine di gara 4, disputata il 3 giugno 2007 nella citt\xc3\xa0 emiliana.In Legadue, il Veroli Basket ha collezionato rispettivamente un 12\xc2\xba posto (2007-08), un 2\xc2\xba posto con eliminazione ai quarti play-off e conquista della Coppa Italia di Legadue (2008-09), un altro 2\xc2\xba posto e un\'altra Coppa di Lega, ma anche il raggiungimento delle finali play-off perse contro Sassari (2009-10), un 6\xc2\xba posto con vittoria della terza Coppa di Lega ed eliminazione nelle semifinali play-off (2010-2011), un 8\xc2\xba posto con eliminazione ai quarti (2011-12), un 14\xc2\xba posto (2012-13), un 6\xc2\xba posto (2013-14), fino al torneo 2014-15 abbandonato a competizione in corso.\n\nLo scioglimento\n\nIl 14 febbraio 2015, la squadra rinuncia a proseguire l\'attivit\xc3\xa0 sportiva e viene esclusa dal Giudice Sportivo Nazionale dal campionato di Serie A2 Gold con la conseguente possibilit\xc3\xa0 di partecipare esclusivamente a campionati a libera partecipazione e con lo scioglimento del vincolo degli atleti tesserati senior, oltre all\'annullamento di tutte le partite gi\xc3\xa0 disputate.' | b'2754292055477775265' | 997 |
b'Q56256300' | b"\n\nFontana di piazza Mastai\n\nLa fontana di piazza Mastai si trova a Roma, al centro dell'omonima piazza.\n\nStoria\n\nDopo il periodo risorgimentale in cui l'attivit\xc3\xa0 dei fontanieri romani si era interrotta, sia per cause di forza maggiore che per un diminuito interesse alle realizzazioni di quel tipo, di cui la citt\xc3\xa0 era ben fornita, mentre nel 1860 veniva dichiarata ufficialmente l'unit\xc3\xa0 d'Italia, il papa Pio IX commission\xc3\xb2 all'architetto Antonio Sarti il grande palazzo destinato ad ospitare la manifattura dei tabacchi, che doveva essere realizzato nel quartiere di Trastevere.Il palazzo prevedeva anche la realizzazione di una piazza antistante, che ne avrebbe dovuto far risaltare l'imponenza, con tanto di fontana ornamentale, in travertino, circondata da un'area verde. Per una simile impresa l'architetto Andrea Busiri Vici dovette far posto all'intero complesso, demolendo tutta un'area occupata da vecchie casupole popolari. Si sarebbe trattato della prima fontana monumentale costruita nel quartiere di Trastevere dopo la realizzazione, all'inizio del XVII secolo, della grande mostra dell\xe2\x80\x99Acqua Paola sul Gianicolo. La stessa Acqua Paola, che forniva l'approvvigionamento idrico ai quartieri sul lato destro del Tevere, assicurava l'alimentazione della fontana.Forse perch\xc3\xa9 particolarmente occupato nella realizzazione del progetto pi\xc3\xb9 ampio di ristrutturazione dell'intera area, o perch\xc3\xa9 non eccessivamente portato per le fontane, ne risult\xc3\xb2 una fontana dalle marcate caratteristiche cinquecentesche, del tutto analoga alle pi\xc3\xb9 classiche realizzazioni dellaportiane, con suggerimenti di altri fontanieri dell'epoca.La vasca principale, ottagonale con i lati verticali, \xc3\xa8 posta su una rampa anch'essa ottagonale di tre alti gradini. Le specchiature dei lati della vasca sono decorate con lo stemma araldico del pontefice alternato a cartigli ornamentali con il nome del papa e la data del 1865, anno di ultimazione dell'opera. Al centro, un balaustro ottagonale sostiene quattro delfini dalle code incrociate sui quali poggia un catino circolare e poco profondo, dal quale l'acqua precipita fuoriuscendo dalle fauci di quattro leoni scolpiti nella parte inferiore. Un ulteriore piccolo balaustro centrale, nella vasca superiore, \xc3\xa8 composto da quattro putti che sorreggono l'elemento sommitale dal quale zampilla l'acqua. \xc3\x88 questo l'unico elemento di ispirazione non dellaportiana, ma piuttosto maderniana: si tratta infatti di una piccola tazza rovesciata, con la parte superiore lavorata a scaglie, molto simile, a parte le dimensioni, all'elemento sommitale delle fontane di piazza San Pietro.L'ultimo restauro risale al 1996, quando venne effettuata anche una sistemazione della piazza. Il precedente intervento, del 1959, su una fontana gravemente degradata, che prevedeva anche la sostituzione di alcune parti mancanti, era stato realizzato solo in parte." | b'3620820121080089114' | 876 |
b'Q3306546' | b'\n\nGrande Etica\n\nIl rapporto con le altre Etiche\n\nPer quanto riguarda la Grande Etica gli studiosi del secolo scorso e dell\'attuale hanno disputato sulla sua collocazione dottrinale rispetto alle altre due opere. Molti concordano sul fatto che probabilmente non sia opera di Aristotele, ma di un discepolo del Peripato che riport\xc3\xb2 in questo scritto le lezioni che Aristotele rivolgeva al pubblico, le cosiddette "essoteriche", caratterizzate perci\xc3\xb2 da una necessaria forma pi\xc3\xb9 semplice e che poi saranno trasposte in forma pi\xc3\xb9 rigorosa nelle altre due Etiche. Quindi la Grande Etica sarebbe la prima opera delle tre "Etiche".Altri autori ritengono che la Grande Etica sia invece \xc2\xabun mosaico delle altre due opere\xc2\xbb in accordo con la tesi di coloro, come Werner Jaeger, che evidenziano il carattere di continuit\xc3\xa0 che ha l\'intero pensiero aristotelico e che sostengono che lo stagirita scrisse l\'Etica Nicomachea come approfondimento dell\'Eudemia \xc2\xabma non si tratta di due etiche diverse, bens\xc3\xac della stessa concezione espressa in modo pi\xc3\xb9 circostanziato e discorsivo. Esse servirono come base di discussione dei suoi corsi...\xc2\xbb diretti al pubblico e raccolti nella Grande Etica .\n\nLa questione dell\'autenticit\xc3\xa0\n\nDiversi studiosi, in particolare Friedrich Schleiermacher, Hans von Arnim e John Lloyd Ackrill, ritengono la Grande Etica un\'opera autentica di Aristotele, anche se, essendo pi\xc3\xb9 breve rispetto agli altri lavori etici di Aristotele, consistendo di due soli libri, rappresenterebbe uno stadio meno maturo della riflessione aristotelica.Gran parte invece dei filologi del XIX e del XX secolo l\'hanno considerata un\'opera spuria, scritta in seguito da discepoli di Aristotele. Hans von Arnim (1859-1931) ritenne la Grande Etica la pi\xc3\xb9 antica opera etica di Aristotele, precedente anche all\'Etica Eudemia. Il su citato Jaeger invece, confut\xc3\xb2 questa tesi trovando il sostegno di Richard Walzer e di Charles Oscar Brink (1907-1994). In tempi pi\xc3\xb9 recenti, Franz Dirlmeier (1904-1977), autore della pi\xc3\xb9 importante edizione recente della Grande Etica, si \xc3\xa8 dichiarato a favore dell\'autenticit\xc3\xa0, riprendendo la tesi che si tratterebbe della prima opera aristotelica sull\'etica. Tesi condivisa da un altro studioso di Aristotele, Ingemar D\xc3\xbcring (1903-1984). Al contrario, William David Ross, Pierluigi Donini (1943) e Marcello Zanatta (1948) propendono per la pseudoepigrafia.In particolare dal punto di vista dottrinale, la Grande Etica \xc3\xa8 in sostanziale accordo con la dottrina del bene e della virt\xc3\xb9 che appare nelle altre opere etiche di Aristotele. Tuttavia, dal punto di vista della composizione del testo, questo per come \xc3\xa8 arrivato a noi, presenta numerose ragioni stilistiche e terminologiche per farlo considerare scritto da un autore successivo ad Aristotele.\n\nContenuto\n\nNel I libro della Grande Etica , si sostiene che il bene supremo dell\'essere umano consiste nella felicit\xc3\xa0. La felicit\xc3\xa0 vi viene descritta come l\'attivit\xc3\xa0 dell\xe2\x80\x99anima secondo virt\xc3\xb9. L\'opera distingue dunque, come in altre opere aristoteliche, tra virt\xc3\xb9 dianoetiche ed etiche, che corrispondono alla struttura dell\'anima umana, che avrebbe una parte irrazionale e una razionale.Il II libro si occupa del piacere, della fortuna e dell\'amicizia. C\'\xc3\xa8 anche un\'analisi della kalokagathia come virt\xc3\xb9, simile a quella che si trova nell\'Etica Eudemia.' | b'4317690279480312253' | 1,091 |