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Il cinema è quello giusto, un enorme multisala. Ci ho provato a prendere i biglietti per il cinema d'essai, piccolino, che a Zalone non ha potuto comunque rinunciare. L'idea era quella di vedere il film di fianco a qualcuno schifato già prima di sedersi, poi ho capito che ci andavano semplicemente, di rimbalzo, tutti quelli che non avevano trovato il biglietto per il multisala. Schifati loro, semmai, costretti ad un cinema senza i pop corn caramellati all'intervallo. Un po' di numeri su "Sole a catinelle" di Zalone, da record pure questi a modo loro, ma che non vi dirà nessuno: Quattordici, il numero delle volte che il multisala lo proietta in una giornata, una ogni mezz'ora (fonti incerte affermano ci fossero spettacoli pure nei bagni, dibattito finale compreso). Tre, purtroppo solo tre, i miti assoluti, non nominati solo perché sconosciuti, che hanno avuto il coraggio di definire il film "lento". Due, più tre di recupero, i minuti passati a chiedermi per quale motivo Marco Paolini fosse in un film di Checco Zalone (Paolini fa la parte del bastardo, quella che serve pure alle commedie). Sette, le persone che uscendo dalla sala si sono spese nella considerazione saccente che "Sì, alla fine preferivo il primo Zalone". Uno, il mito da sfatare: il film di Zalone è uguale uguale al primo. Ma non è il primo. E' uguale uguale pure al secondo, che già non era il primo pure lui. Che vuol dire? Molto semplice, poco c'entrano le sceneggiature e le ambientazioni, i film di Zalone sono volutamente solo Zalone. Che è uno di quei cavalli di razza della comicità al quale potremmo attribuire la caratteristica, positiva o no che sia, affibbiata ad alcuni cantanti dalle spiccate doti vocali: puoi fargli cantare qualsiasi cosa, pure l'elenco del telefono, che funziona. Così è Luca Medici, con un solo particolare: non si tratta di dove piazzi lui, ma cosa metti attorno a lui, come mero contorno. In questo i primi tre film di Zalone sono privi di differenze, perché lo schema di ognuno è "piglia Checco e mettilo nel posto in cui ci azzecca di meno". Non c'è una volta in cui questo scontro tra Zalone e il mondo non faccia ridere sinceramente. Zero, il numero di volte che altri personaggi, oltre a Zalone, facciano ridere. Nessuno che non sia lui farà ridere e si mette in conto che si riderà ogni volta che lui apre bocca. Di nuovo Uno, il limite del film, grosso come una casa: "Sole a Catinelle", come gli altri due precedenti, ma forse un po' di più, sembra l'assemblaggio di scenette pensate singolarmente, pur spassose, ma fini a se stesse, giustificate dal contenitore di un film che le fa stare insieme. Pensate prima le scenette, poi il film. Zalone, come personaggio, è dirompente fino a quando è imprevedibile, capace di prendere per il culo il prete, tanto quanto un bambino disadattato. Quando hai capito il gioco e te lo aspetti, l'effetto rischia di svanire. Anzi, è già svanito.
Ho visto “Sole a catinelle” coi pop corn caramellati a fine primo tempo. Non solo i milioni di incasso, i numeri record di Zalone sono ovunque…
Era la settimana dell'uscita degli album delle star internazionali e le classifiche di mezzo mondo non potevano che essere dominate dai One Direction e da Justin Bieber. Succede, ovviamente, anche in Italia, Paese che ama la musica autoctona ma che si lascia attirare dalle sirene di alcuni grandi artisti – soprattutto pop – internazionali. Di ‘Made in A.M.' dei 1D e ‘Purpose' di Justin Bieber si parla ormai da mesi, ed entrambi erano molto attesi per svariati motivi: per gli inglesi questo è il primo album nella formazione a 4, dopo l'abbandono di Zayn Malik, e c'era la curiosità di capire se sarebbero riusciti a confermare quanto fatto con i quattro lavori precedenti, mentre per la popstar canadese questa doveva essere l'ennesima dimostrazione della sua crescita, dopo anni in cui si è parlato di lui più per gossip che per la musica. Ad avere la meglio è stata la band inglese che si prende (ancora una volta) la prima posizione, davanti a Bieber. Entrambi, comunque, stanno ottenendo gli obiettivi che si erano prefissati, con i primi che confermano di essere una delle boyband più amate di sempre, una macchina di vendita perfettamente oliata, anche senza uno dei componenti fondatori e il secondo che è riuscito per un attimo a far dimenticare le sue esagerazioni, grazie a un album che si è avvalso di collaborazioni importanti come quella di Kanye West e Rick Rubin, e che una delle bibbie della musica internazionali, Pitchfork, ha recensito dandogli una sufficienza piena (un 6.2 per nulla scontato). A farne le spese è Laura Pausini, uscita la settimana scorsa con ‘Simili' e oggi terza che, però, se guardiamo al passato, manterrà nel tempo una buona posizione tra i primi 10, anche se la settimana prossima tutti dovranno fare i conti con il ciclone Adele, uscita venerdì con il nuovo album '25'. Ai piedi del odio la terza new entry, ovvero Franco Battiato con ‘Antology – Le nostre anime', nuova raccolta per il musicista siciliano, che precede l'omaggio di De Gregori a Bob Dylan e quello alle colonne sonore cinematografiche di Andrea Bocelli.
La classifica di questa settimana è dominata dai One Direction e da Juston Bieber che con i loro ultimi album hanno spodestato la regina della musica italiana Laura Pausini. Tornano in top ten Fedez e Mika, uscito con la Special Edition di ‘No Place in Heaven’.
Ormai l'amore tra Marica Pellegrinelli e Charley Vezza è più che assodato, non che vi fossero dubbi, ma alcuni nostalgici avrebbero potuto sperare in un ritorno di fiamma con Eros Ramazzotti che, stando alle foto pubblicate dal settimanale Chi, non si verificherà. La modella e l'imprenditore hanno iniziato a frequentarsi già diversi mesi fa, ancor prima che il matrimonio tra la Pellegrinelli e il cantante, potesse dirsi realmente finito, ma solo da qualche mese i due si mostrano beatamente insieme, senza preoccuparsi di possibili paparazzate. Un feeling nato quasi per caso e incrementatosi nel tempo, eppure considerati i molteplici impegni dell'uno e dell'altro non è sempre facile trovare il tempo per stare insieme. Non stupisce, quindi, che appena possibile la coppia cerchi di ritagliarsi del tempo lontano dalla solita routine lavorativa. Eccoli infatti, felici e affiatati a Woodstock, come mostrano le foto scattate dal settimanale diretto da Alfonso Signorini. Gli scatti sono stati pubblicati sulla rivista, in edicola da mercoledì 18 settembre, e inquadrano Marica Pellegrinelli e Charley Vezza intenti a scambiarsi dolci effusioni per le stradine della campagna inglese. Volati a Londra per assistere alla mostra di Maurizio Cattelan, i due innamorati non riescono a stare separati, e considerando che il tempo per stare insieme sembra essere davvero poco, sebbene vivano entrambi a Milano, non si può certo biasimarli.
Marica Pellegrinelli e Charley Vezza non si nascondono più. A distanza di poco più di due mesi dalla separazione tra la modella ed Eros Ramazzotti, i due appena riescono ad incastrare i loro impegni per stare insieme non esitano a mostrare tutta la loro complicità. Il settimanale Chi pubblica le foto della coppia a Woodstock in occasione della mostra di Maurizio Cattelan.
Spesso sottovalutiamo la pulizia del forno, tra quelle di casa, e ce ne accorgiamo solo quando si formano delle incrostazioni. Invece, il forno, tradizionale, ventilato o a microonde, deve essere pulito dopo ogni utilizzo per evitare che si accumuli sporco e cattivi odori, che, se non vengono rimossi immediatamente, possono diventare difficili da eliminare. Scopriamo i metodi più utilizzati per pulire i nostri forni in modo efficace, senza prodotti chimici, anche dalle macchie più difficili come quelle di grasso e olio bruciato. Come prima cosa riscaldate il forno a temperatura poi spegnetelo e togliete la spina. Riscaldate dell'acqua e aggiungete un bicchiere di aceto bianco per ogni litro di acqua e pulite, con una spugnetta morbida, tutta la superficie interna del forno lasciando agire per almeno 10 minuti. Risciacquare poi ogni parte del forno passando più volte con acqua pulita e un panno morbido. Per sgrassare il forno potete utilizzare anche il limone: passate sulle pareti del forno il succo di un limone che eliminerà anche i cattivi odori. Per le incrostazioni sono ottimi sale, bicarbonato ed acqua: è un mix che disinfetta e riesce ad eliminare le incrostazioni di cibo. Per un forno molto incrostato si dovrà invece portare ad ebollizione un composto di acqua e aceto ed inserirlo con la pentola ancora bollente nel forno. L’aceto riesce a sgrassare alla perfezione e ad eliminare tutte le incrostazioni. Oppure potete posizionare una pentola di acqua bollentissima con tanta ammoniaca all'intero del forno per tutta la notte, i fumi scioglieranno il grasso e lo sporco e al mattino verrà via senza problemi, basterà solo togliere i residui e sciacquare bene: per evitare di graffiarlo non utilizzate la parte abrasiva della spugna ma una spatolina di plastica sarà l'ideale. Per pulire le griglie, mettetele in ammollo nel lavandino con acqua bollente e un po' di detersivo per piatti, sciacquatele e rimettetele a posto. Se il forno è particolarmente incrostato, potete spremere il succo di limone sulla superficie interessata, magari accendendo il forno a bassa temperatura per qualche minuto. A questo punto, con una spugna abrasiva potete rimuovere quel che resta. Il metodo più semplice è usare un panno con acqua e sapone ben strizzato e poi asciugare bene la superficie. Nel caso in cui il microonde fosse particolarmente sporco, si può mettere al suo interno una pentola con mezzo litro di acqua e quattro cucchiai di aceto: avviatelo per 4 o 5 minuti e, quando si spegne, aspettate qualche momento prima di aprirlo: i vapori sciolgono l’unto, così che il grasso possa essere rimosso facilmente con un panno umido. Il metodo che però risulterà sicuramente più rapido ed efficace è inserire nel forno acceso un contenitore pieno di succo di limone. Il grasso, l’unto e le incrostazioni andranno via in un batter d’occhio, semplicemente utilizzando un panno umido. Liberate il forno dalle griglie e mettetele in ammollo in acqua calda e sapone. Chiudete bene il forno e avviate l'autopulizia scaldandolo almeno a 430°. IL forno impiegherà dalle due alle sei ore per pulirsi: il grasso e il cibo si trasformeranno in cenere. Lasciate raffreddare due ore e rimuovete la cenere con una paletta, pulendo poi con un panno umido. Pulite il vetro del forno con un panno bagnato in acqua e aceto. Infine lavate bene le griglie, asciugatele e rimettetele all'interno del forno. Spesso è la parte che più difficilmente si riesce a pulire bene: il vetro del forno è spesso opaco a causa di schizzi di grasso, olio e cibo. Per pulirlo fate un composto di bicarbonato, che non deve mai mancare in casa, e acqua e assicurati che sia molto denso. Pulite prima il vetro con l'acqua calda e poi applica la pasta di bicarbonato su tutta la superficie e strofina leggermente con un panno umido. Lasciate agire per 15 minuti e poi continuate la pulizia del forno togliendo ogni residuo. Asciugate con un panno asciutto e pulito. Capita spesso che nel nostro forno si creino macchie di grasso o olio bruciato ma anche lo zucchero può bruciarsi e creare delle incrostazioni difficili da eliminare. Per toglierle in modo efficace preparate una soluzione con un litro di acqua e quattro cucchiai di bicarbonato da inserire in un contenitore spray, agitate bene e spruzzate nel forno freddo sulle macchie di bruciato, fino a che non sono ben impregnate. Per le macchi particolarmente difficili create una pasta con acqua e bicarbonato e spalmatela sulla macchia di bruciato.
Avete un forno elettrico o un microonde e non sapete proprio come eliminare il grasso e le incrostazioni? Scopriamo tutti i metodi fai da te, con i quali il vostro forno sarà pulito anche dallo sporco più difficile.
Il tè nero ci fa perdere peso e ha benefici sulla nostra salute perché interviene sui batteri dell'intestino modificandoli. La conferma arriva dai ricercatori dalla UCLA che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sullo European Journal of Nutrition. Ma come è possibile? Tè verde vs tè nero. Tutti noi conosciamo le proprietà del tè verde possibili grazie alla presenza dei polifenoli che vengono assorbiti dal fegato e che modificano l'attività del metabolismo. I ricercatori americani hanno scoperto che anche i polifenoli del tè nero hanno proprietà benefiche ma agiscono diversamente: in pratica le molecole del tè nero sono più grandi e quindi non riescono ad essere assorbite dall'intestino tenue, ma stimolano la crescita dei batteri dell'intestino e la formazione di piccole catene di acidi grassi, un tipo di metaboliti batterici che, come dimostrano studi passato, riescono ad alterare l'energia del metabolismo nel fegato. Insomma, se i polifenoli del tè verde vengono assorbiti dal sangue e dai tessuti, quelli del tè verde agiscono direttamente sui batteri stimolandoli. Perdita di peso. Lo stimolo dei batteri dell'intestino porta a perdita di peso e altri benefici per la salute, come dimostrano i test effettuati sui topi a cui sono state somministrate diverse tipologie di diete (a basso o alto contenuto di grassi) associate all'assunzione di tè verde e tè nero. Dai dati raccolti è emerso che i topi che avevano ‘bevuto' tè verde o nero avevano perso la stessa quantità di peso dei topi messi a ‘dieta' (alimentazione a basso contenuto di grassi). E non è tutto. Dai campioni di intestino e fegato raccolti, i ricercatori hanno scoperto la presenza di un maggior numero di batteri associati alla massa magra e un minor numero di batteri associati invece all'obesità.
Il tè nero fa dimagrire perché i suoi polifenoli intervengono sui batteri dell’intestino facendoli ingrandire: ecco come agisce sul nostro corpo.
Quello che mettiamo nel piatto ogni giorno ha un impatto sulla nostra salute ma anche su quella del Pianeta: la produzione di cibo è l’attività dell’uomo che contribuisce di più al cambiamento climatico (fino al 37%), superando il riscaldamento degli edifici (23,6%) e i mezzi di trasporto (18,5%). Gli italiani con un’alimentazione sostenibile potrebbero risparmiare circa 14 milioni di tonnellate di CO2 all’anno e 11 miliardi di mc di acqua. <<È ora di ripensare il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo il cibo, per generare valore anche economico in tutta la filiera e cercare di raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030>> ha dichiarato Marta Antonelli, Direttore Ricerca di Fondazione Barilla. Un altro campo in cui i cittadini hanno ampio margine d’azione è quello della lotta agli sprechi. Secondo il Food Sustainability Index, l’Italia è al tredicesimo posto in Europa per quantità di cibo sprecata sia a monte della filiera agro-alimentare, sia nelle fasi di lavorazione, distribuzione e consumo, con una stima di 65 chili di cibo pro capite sprecati ogni anno. Sono numeri indicativi, che acquistano ancora più valore se consideriamo che sprecando ciò che mangiamo, sprechiamo anche le risorse naturali che ne hanno permesso la produzione. La consapevolezza che ogni scelta ha delle conseguenze – per sé, per gli altri e per il Pianeta – sta pian piano diffondendosi anche grazie ai nuovi canali di comunicazione. In televisione e sui social trovano spesso spazio chef che sottolineano il ruolo del cibo nella prevenzione di molte malattie, ribadiscono le linee guida per una corretta alimentazione e mettono in guardia dalle cattive abitudini a tavola. Conseguenza di questa divulgazione efficace e alla portata di tutti è che sempre più persone stanno cominciando ad agire, diventando protagoniste di una piccola rivoluzione quotidiana, che può generare un grande impatto nel cambiamento dei sistemi alimentari. Di riflesso, anche le aziende si dimostrano sempre più ricettive e attente alle richieste dei consumatori – contribuendo con i propri prodotti e la propria strategia a modelli alimentari più sani e sostenibili. Per fare il punto su questa crescente consapevolezza e porsi futuri obiettivi, Fondazione Barilla torna, insieme a Food Tank – fondazione americana impegnata a contrastare fame, obesità e povertà – con il tradizionale evento annuale dedicato a cibo e nutrizione, quest’anno intitolato: Resetting the Food System from Farm to Fork. <>, ha dichiarato Anna Ruggerini, Direttore Operativo di Fondazione Barilla.
Un evento per evidenziare il ruolo fondamentale di tutti noi nel contribuire a un sistema alimentare più equo, sano, giusto e rispettoso dell'ambiente.
Solo pochi mesi fa Dani Alves si confermava il giocatore più vincente della storia con l'oro olimpico che gli ha permesso di raggiungere quota 44 trofei in carriera. Il classe 1983 però non ha nessuna intenzione di ritirarsi e vuole continuare a giocare. Non potrà farlo però nel San Paolo, che lo ha letteralmente scaricato. Il motivo? Il mancato ritorno alla base dell'esterno che è ancora in attesa di ricevere alcuni stipendi arretrati. Una video-conferenza per fare il punto sul "caso" Dan Alves. I dirigenti del San Paolo in un filmato diffuso sui social hanno annunciato che l'ex di Barcellona, Juventus e Psg non giocherà più per il Tricolor. Il giocatore si è rifiutato di riprendere gli allenamenti (al contrario del connazionale Miranda), dopo il ritorno dagli impegni con il Brasile. Nel video infatti è stato spiegato: "Siamo stati informati dai rappresentanti che Daniel Alves non tornerà fino all'adeguamento del debito finanziario che il San Paolo ha con l'atleta. Un debito che il club riconosce, visto che la a scorsa settimana ha fatto una proposta cercando la risposta giusta, che non è stata ancora accettata dai rappresentanti". La trattativa andrà avanti dunque ma per quanto concerne l'aspetto sportivo, Dani Alves non potrà più giocare nella formazione brasiliana. Anche il tecnico Hernan Crespo è stato informato della decisione della società che viene "prima di tutto", anche di un'icona come il sempreverde nazionale. L'emergenza Covid purtroppo ha inciso anche sui conti del San Paolo che non ha potuto versare a Dani Alves e anche ad alcuni compagni, diverse mensilità. Il cursore che incassava 1.5 milioni di Real, ovvero circa 240mila euro, al mese, ha rifiutato un accordo di circa 1.8 milioni di euro e ora si va verso il braccio di ferro.
Dani Alves, fresco di titolo olimpico e di record di trofei che gli ha permesso di diventare il più vincente della storia, è stato scaricato dal San Paolo. Il club brasiliano non ha digerito l’atteggiamento del calciatore ex Juventus che si è rifiutato di tornare alla base dopo gli impegni con la nazionale.
Ieri notte è stato ucciso Osama Bin Laden. La notizia ha già fatto il giro del mondo e molte sono state le le nazioni che si sono dette soddisfatte per il duro colpo inflitto al terrorismo mondiale. Nelle ultime ore, però, al centro del dibattito c'è il trattemento riservato al cadavere del terrorista. Secondo quanto riportato dalla Cnn sul proprio sito internet, Bin Laden sarebbe stato seppellito in mare e "trattato secondo la tradizione islamica". L'emittente avrebbe appreso la notizia da un funzionario statunitense. Tuttavia la sepoltura in mare non sarebbe coerente con la tradizione islamica. E' questo quanto dichiarato all'Ansa da Mahmoud Ashour, autorevole esponente dell'accademia delle ricerche islamiche di Al Azhar, il più prestigioso centro de sapere sunnita. Per Ashour, infatti, gettare il corpo in mare e non seppellirlo in terra rappresenterebbe un "peccato". L'esponente di Al Azhar, stuzzicato sulla possibilità che la sepoltura di Bin Laden possa rappresentare un luogo di pellegrinaggio ha risposto: "Che lo seppelliscano in terra senza mettere nessuna indicazione sulla sua tomba". Anche Abdel Mouti al-Bayoumi, membro del Comitato dei ricercatori dell'università egiziana di Al Azhar, ha le idee chiare sulla questione: "Per la legge islamica – ha detto – è consentito seppellire un morto in mare solo se si trova su una barca lontano dalla costa e non ci sono possibilità di arrivare sulla terra ferma per una sepoltura normale". Lo studioso ha quindi invitato gli americani a rispettare la sharia.
Secondo quanto riportato dalla Cnn, il cadavere di Bin Laden sarebbe stato gettato in mare; questo tipo di sepoltura non sarebbe però coerente con la tradizione islamica.
Un bimbo di tre anni vagava solo e in pigiama in piena notte, alle 3, nel centro storico di Bologna, in piazza Maggiore. Il piccolo è riuscito a scappare di casa approfittando del colpo di sonno che ha colpito il padre e la domestica, mentre la madre era fuori per motivi di lavoro. Arrivato fino alla porta d'ingresso di casa è riuscita ad aprirla anche perché il padre non l'aveva chiusa a chiave. La corsa del bambino bolognese è stata bloccata grazie all'intervento dei carabinieri della stazione di Bologna, che hanno immediatamente ricevuto la segnalazione notturna dai militari di ‘Strade sicure' in presidio fisso proprio in piazza.
La fuga del piccolo è stata bloccata dai carabinieri che lo hanno riportato a casa.
Gli orsi polari (Ursus maritimus) si estingueranno entro il 2100, se non riusciremo a contrastare l'aumento delle temperature innescato dai cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale sta infatti letteralmente sciogliendo l'habitat artico dei plantigradi, che hanno sempre meno ghiaccio marino a disposizione per andare a caccia delle prede predilette (le foche). Gli orsi sono così costretti a cercare cibo sulla terraferma dove scarseggia, oppure a fare lunghissime nuotate per arrivare alle residue piattaforme ghiacciate. Ciò li rende affamati, deboli, e le femmine non hanno grasso a sufficienza per sostenere sé stesse, figurarsi per i cuccioli. Questa situazione sta già facendo crollare diverse popolazioni, ma entro pochi decenni gli effetti saranno irreversibili. A tratteggiare questo drammatico scenario, già esplorato da altri studi, è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Toronto – Scarborough, Canada, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'istituto Atmospheric Sciences MS351640 dell'Università di Washington, del National Center for Atmospheric Research di Boulder, dell'Università del Colorado e dell'organizzazione Polar Bears International. Gli scienziati, coordinati dal professor Péter K. Molnár, docente presso la Facoltà di Scienze Biologiche dell'ateneo canadese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto un sofisticato modello matematico in grado di mettere in relazione il fabbisogno energetico degli orsi polari con l'impatto delle temperature sullo scioglimento del ghiaccio artico. Dall'analisi dei dati è emerso che, qualora la temperatura media arrivasse a toccare i 3,3° C in più rispetto all'epoca preindustriale (ben oltre i traguardi di 1,5° C o 2° C auspicati nell'Accordo sul Clima di Parigi), ben 12 sottopopolazioni rappresentative dell'80 percento di tutti gli orsi polari crollerebbero a causa della carenza di ghiaccio, che si sta riducendo a ritmi sempre più allarmanti. Non a caso, l'Artico si sta riscaldando a una velocità doppia rispetto a quella rilevata nel resto del pianeta. A causa della carenza del ghiaccio gli adulti saranno costretti a sopportare molti più giorni di digiuno rispetto a quelli che affrontano adesso (un maschio adulto di una tipica popolazione ha grasso per resistere circa 200 giorni senza cibo, ma in futuro la riserva sarà quasi dimezzata); ciò si rifletterà sulla disponibilità delle risorse per i piccoli, praticamente azzerate, e senza nuove generazioni la specie sarà condannata a una rapida estinzione.
Secondo un nuovo studio pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Nature Climate Change gli orsi polari spariranno dalla Terra entro il 2100. I cambiamenti climatici stanno infatti cancellando il loro habitat nell’Artico, e tra pochi decenni non saranno più in grado di sostenere i cuccioli, se non interverremo. Ciò determinerà un drastico crollo delle popolazioni e infine l’estinzione.
L'anuncio di Taylor Swift arriva all'improvviso, in un pomeriggio di luglio. L'artista ha infatti annunciato a sorpresa l'uscita del suo ottavo album in studio. Il titolo sarà Folklore, un'opera concepita interamente durante il periodo del lockdown e sarà disponibile dalla mezzanotte del 24 luglio 2020. L'artista ha dato l'annuncio pubblicando un tweet sul suo account, dove ha condiviso la notizia, insieme a una foto che potrebbe essere la copertina, e un messaggio rivolto ai fan: "Stasera a mezzanotte pubblicherò il mio ottavo album in studio, Folklore; un intero, nuovissimo album di canzoni in cui ho riversato tutti i miei capricci, sogni, paure e riflessioni." Nella foto in copertina, che ha molto colpito i fan di Taylor Swift, si vede la cantante sole, in una posa contemplativa in una foresta annebbiata. Poco dopo Taylor Swift ha pubblicato la tracklist dell'album, che conterrà 16 canzoni tra le quali ce n'è anche una in collaborazione con Bon Iver: "Folklore avrà 16 brani nell'edizione standard, ma le edizioni deluxe fisiche includeranno una traccia bonus "The Lakes". Dato che questo è il mio ottavo album in studio, ho messo a disposizione 8 CD deluxe e 8 vinili deluxe per 1 settimana. Ognuno ha copertine e foto uniche."
L’artista ha annunciato a sorpresa l’uscita in nottata del suo nuovo album, l’ottavo registrato in studio e realizzato interamente durante il periodo del lockdown. “Folklore”, questo il titolo del disco, conterrà in tutto 16 canzoni tra le quali ce n’è anche una in collaborazione con l’artista Bon Iver.
Prevenire è davvero efficace quando si parla di demenza in soggetti che sono geneticamente predisposti: gli scienziati hanno infatti scoperto che uno stile di vita sano aiuta a ridurre molto il rischio. Vediamo insieme cosa si intende per ‘stile di vita sano’ quando si parla di riduzione del rischio di demenza, come l’Alzheimer. Lo studio. Per giungere a queste conclusioni, gli scienziati hanno analizzato un gruppo di 196.383 adulti europei over 60 di cui 1769 con demenza, e li hanno seguiti per otto anni. I soggetti riconosciuti predisposti a demenza sono stati suddivisi in tre gruppi, a seconda del rischio genetico di demenza: quindi alto, medio e basso. Per definire il rischio genetico, gli esperti hanno studiato le informazioni raccolte dai partecipanti e le hanno messe a confronto con i fattori di rischio Alzheimer scientificamente riconosciuti. Successivamente, gli scienziati hanno definito lo stile di vita dei soggetti in base alla dieta, all’attività fisica svolta, al vizio del fumo e al consumo di alcol e hanno diviso i soggetti in tre gruppi: favorevoli, intermedi e non favorevoli. I comportamenti ‘sani’ sono stati considerati l’assenza del vizio del fumo, l’attività fisica regolare, la dieta sana e un moderato consumo di alcol. Demenza e stile di vita. Mettendo tutti i dati a confronto, gli scienziati sono giunti alla conclusione che lo stile di vita può ridurre di molto il rischio di demenza nei soggetti geneticamente a rischio: stiamo parlando di un -32% rispetto a coloro che non seguono uno stile di vita sano. Conclusioni. Gli scienziati, ancora una volta, sottolineano l’importanza di seguire uno stile di vita sano per proteggere la nostra salute: troppo spesso sottovalutiamo aspetti come la sedentarietà e la dieta scorretta incrementando così il rischio di ammalarci.
Gli scienziati sono giunti alla conclusione che lo stile di vita, quando è sano, può ridurre del 32% il rischio di sviluppare demenza, come l’Alzheimer, nei soggetti geneticamente a rischio. Vediamo insieme come sono giunti a questa conclusione e quali sono i consigli per seguire uno stile di vita sano che protegge il nostro cervello.
"È una collezione per la gente: un Bea-IKEA mash up. Volevo che fosse divertente, relazionale e accessibile a tutti ", così la stilista Bea Åkerlund definisce la sua collezione per IKEA. Bea Åkerlund è un'icona di stile per star come Madonna, Beyoncé e Lady Gaga e la sua OMEDELBAR per IKEA è una collezione in edizione limitata che cattura l'essenza dello stile delle star di cui Bea cura l'immagine. La collezione OMEDELBAR sarà lanciata in prima mondiale in Svezia il 9 marzo 2018. OMEDELBAR è una collezione di prodotti giocosi e accattivanti, che sfidano le convenzioni. Con Bea Åkerlund, IKEA ha voluto esplorare come due decenni di lavoro con icone di stile come Madonna, Beyoncé e Lady Gaga potesse essere sviluppato in prodotti per la casa. Perché la casa è il luogo dove poter esprimere le proprie passioni e mostrarsi sinceramente. Bea Åkerlund, originaria di Stoccolma ma trasferitasi a Los Angeles all'età di 14 anni, lavora sia nel cinema, nella moda e nell'industria musical; le sue creazioni nel corso degli anni sono state utilizzate da diverse celebrità molto note e tutta questa sua esperienza e gusto sono stati trasferiti nella collezione OMEDELBAR per IKEA. Io vedo il mondo come il mio parco giochi e ho sempre vissuto rimanendo fedele a chi sono. Bea Åkerlund La collezione OMEDELBAR dà la sensazione di trovarsi in uno showroom hollywoodiano, pur conservando i caratteri tipici dei prodotti IKEA. Bea Åkerlund ha realizzato una linea di grandi cappelli di vetro, cuscini di labbra rossi, mani stampate in 3D per l'esposizione di gioielli decorativi e una lampada a forma di B, tutti oggetti che rappresentano lo stile di Bea: "È una collezione che permette di non prendere la vita così seriamente. Voglio che le persone abbiano un po ‘di divertimento nella loro vita. È possibile prendere una mano e metterla sul muro, o 100 mani e trasformarle in un pezzo d'arte. Comprare un cuscino per labbra, o comprarne 20 per creare un oceano di cuscini a labbra. Riempire il cappello con qualsiasi cosa: dalle mele alla tua collezione di bottoni, ai tuoi bagagli. È veramente tutto per te".
IKEA ha collaborato con Bea Åkerlund, stilista di Madonna, Beyoncé e Lady Gaga, per una collezione in edizione limitata sullo stile delle star di Hollywood.
Non è una novità che Jeff Bezos sia un personaggio entrato di diritto nell'immaginario pop culturale, un uomo in grado di costruire una potenza economica come Amazon e Blue Origin dalle fondamenta, fino ad arrivare al suo primo viaggio nello spazio, a bordo della navicella New Shepard. Soprattutto negli ultimi anni, anche grazie all'acquisizione del Washington Post nel 2013 e la crescente monopolizzazione del mercato dell'e-commerce, la sua figura pubblica ha avuto contorni particolari, alcune volte preso di mira anche dalla satira politica che lo vedeva come uno dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti D'America nel 2020. Tra la satira più recente è possibile osservare quella del comico americano Bo Burnham, che nel suo speciale per Netflix "Bo Burnham inside" ha composto una melodia, diventata incredibilmente virale su TikTok: stiamo parlando di "Bezos I". Mentre Jeff Bezos stava per ultimare le ultime preparazioni al suo viaggio nello spazio con la navicella News Sheperd, avvenuto lo scorso 20 luglio, Netflix pubblicava – il 31 maggio scorso – lo spettacolo di stand-up comedy del comico americano Bo Burnham, un monologo su come l'attività digitale abbia cambiato il nostro processo di relazione tra esseri umano. All'interno dello spettacolo anche una parentesi sul Ceo di Amazon Jeff Bezos, e la sua voracità con cui sta azzannando leoni del mercato come Bill Gates, Warren Buffet e Mark Zuckerberg. Il monologo, accompagnato dalla melodia è diventato subito virale, non solo grazie al successo dello spettacolo su Netflix, ma anche per la clip sonora che è arrivata su TikTok, per poi essere inserita nell'album "Inside (The songs)", pubblicato il 10 giugno in formato digitale. Oltre 25 milioni di visualizzazioni e più di 600mila video in cui viene utilizzata la clip sonora dagli utenti. Nient'altro che satira: Bo Burnham, accompagnato da una produzione elettro-dance anni 80, nella prima parte del brano ricapitola le generalità e il ruolo di Jeff Bezos cantando: "CEO, imprenditore, nato nel 1964, Jeffrey, Jeffrey Bezos". Il brano poi si riallinea alla linea comica del comico, che ironizza sulla volontà distopica di Bezos di insegnarci come vivere, ma soprattutto ricorda il processo di cambiamento del Ceo di Amazon dai primi anni dell'azienda ad oggi. L'ultima parte del brano si concentra sui "rivali" digitali di Bezos, come Bill Gates, Warren Buffet e Mark Zuckerberg: Burnham canta il potere che ha Bezos sugli altri, a tal punto che potrebbe sbarazzarsi di loro e delle loro mogli, per poi "bere il loro sangue". Una rappresentazione forte che cerca di idealizzare il cannibalismo economico dei quattro personaggi in questione, intenti a padroneggiare uno sull'altro. CEO, entrepreneur Born in 1964 Jeffrey Jeffrey Bezos CEO, entrepreneur Born in 1964 Jeffrey Jeffrey Bezos Come on, Jeffrey, you can do it Pave the way, put your back into it Tell us why Show us how Look at where you came from Look at you now Zuckerberg and Gates and Buffet Amateurs can fucking suck it Fuck their wives, drink their blood Come on, Jeff, get ‘em! CEO, imprenditore Nato nel 1964 Jeffrey Jeffrey Bezos CEO, imprenditore Nato nel 1964 Jeffrey Jeffrey Bezos Dai, Jeffrey, ce la puoi fare Apri la strada, mettici le spalle Dicci perché Mostraci come Guarda da dove vieni Guardati adesso Zuckerberg e Gates e Buffet I dilettanti possono fottutamente succhiarlo Fanculo le loro mogli, bevi il loro sangue Avanti, Jeff, prendili! he’s the only ex I’ve ever had and is my first and only boyfriend all in one ♬ Bezos I – Bo Burnham
La figura di Jeff Bezos negli ultimi anni sta assumendo contorni sempre più estremi, dalla genialità imprenditoriale agli atteggiamenti pubblici grotteschi. A tal punto da diventare uno dei protagonisti della satira di Bo Burnham, comico americano, che ha composto il brano “Bezos I” diventato virale su TikTok.
Negli ultimi giorni migliaia di utenti iscritti a Facebook stanno condividendo sulle bacheche del social network un messaggio secondo il quale tutti le persone che condividono questo testo potranno godere di condizioni d'uso di Facebook personalizzate. Come è noto, il social network realizzato nel 2004 da Mark Zuckerberg ha delle norme ufficiali e solo quelle possono essere ritenute valide. Possono essere lette da tutti gli iscritti alla piattaforma alla pagina dedicata alla privacy e alle condizioni d'uso del social network. Il messaggio che sta girando non è altro che una delle tante bufale che vengono condivise all'interno di Facebook, copiando ed incollando il messaggio sulla propria bacheca nulla cambia a livello di privacy o alle condizioni d'uso del social network. Non è la prima volta che su Facebook nascono catene di Sant'Antonio simili a questa per tentare di aggirare le politiche del social network in termini di privacy o condizioni d'uso della piattaforma. Probabilmente la nuova catena virale, che sta girando di bacheca in bacheca nelle ultime ore all'interno di Facebook, è legata all'annuncio che il team tecnico di Zuckerberg sta inviando nelle ultime settimane a tutti gli utenti iscritti per informali che a partire dal primo gennaio 2015 entreranno in vigore le nuove politiche sulla privacy. Nonostante il messaggio-bufala non ha alcun effetto reale, la scarsa fiducia da parte degli utenti nei confronti del social network a livello di privacy sta avendo la meglio con migliaia di utenti da tutte le parti del mondo che stanno continuando a condividere il testo-bufala.
Una nuova bufala legata alla privacy e alle condizioni d’uso del social network sta girando negli ultimi giorni all’interno di Facebook, ecco tutti i dettagli di questa nuova catena di Sant’Antonio.
Tragico incidente stradale a Teglio, in Valtellina: un'automobile si è scontrata frontalmente con un pullman di linea. L'impatto è stato violentissimo: morti sul colpo padre e figlia, rispettivamente di 48 e 21 anni. Ancora tutta da chiarire la dinamica dell'incidente: sul posto, oltre ai vigili del fuoco ed i sanitari del 118, anche i carabinieri. Stando alle prime ricostruzioni, ci sarebbe anche una terza persona ferita: si tratta di un uomo di 43 anni, le cui condizioni non sarebbero gravi.
Incidente a Teglio, in Valtellina, tra un’automobile ed un autobus di linea: nell’impatto, morti padre e figlia rispettivamente di 48 e 21 anni. Ferita una terza persona di 43 anni, portato d’urgenza in ospedale: ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto i carabinieri di Sondrio per ricostruire l’esatta dinamica dell’impatto.
I risultati dell'autopsia sulla salma di Giacomo Sartori confermano che la morte sia sopraggiunta per impiccamento. Gli investigatori che indagano sul decesso del ventinovenne che si è suicidato ed è stato trovato senza vita venerdì 24 settembre, lavorano per ricostruire la dinamica dell'accaduto e la cornice entro il quale si inserisce la sua drammatica e improvvisa scomparsa. Le uniche ferite rinvenute sul cadavere secondo il medico legale sono riconducibili al cavo stretto intorno al collo, che ha utilizzato per impiccarsi, mentre non compaiono segni di violenza sul resto del corpo che possano essere riconducibili ad una colluttazione con un'altra persona. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano che indagano sulla vicenda vogliono capire il perché l'uomo, originario del Bellunese e da tempo a Milano, avrebbe raggiunto la provincia di Pavia, tra Casorate Primo e Motta Visconti, luoghi che non facevano parte della sua vita e dove non era mai stato. Sono in corso gli accertamenti sul suo telefonino personale, che è stato trovato insieme al corpo.
Morte per impiccamento e nessun segno di violenza che possa far pensare ad una colluttazione. Questi i risultati dell’autopsia sulla salma di Giacomo Sartori, che conferemerebbero l’ipotesi degli investigatori che si sia trattato di un gesto estremo. Sono in corso gli accertamenti sul suo smartphone.
Per il Natale 2012, La Walt Disney Animation Studios ha deciso di lasciare principi e principesse nei loro castelli incantati, portando al cinema un film d’animazione originale e molto interessante, candidato già ai prossimi Golden Globes. Si tratta di “Ralph Spaccatutto”(“Wreck it Ralph”), diretto da Rich Moore (“I Simpsons”, “Futurama”), pellicola, in 3D, che rappresenta una vera e propria virata della famosa casa di produzione, dato che il protagonista è un cattivo del mondo dei videogiochi, che decide di cambiare radicalmente la sua vita. Il film è stato presentato anche all’ultimo Festival di Roma, nella sezione Alice nella città, riscuotendo un ottimo successo. Che ne dite, i più piccoli gradiranno questa nuova scelta? Ralph Spaccatutto è il cattivo di un videogioco molto famoso, “Felix Aggiustatutto”, nel quale il protagonista aggiusta continuamente gli edifici che Ralph distrugge. Ralph però adesso è stanco del suo ruolo e decide così di fuggire dal suo videogioco attraverso i cavi di alimentazione, per entrare a far parte di un altro videogame, intitolato “Hero's Duty”, sparatutto in prima persona in cui deve aiutare il sergente Calhoun a sconfiggere degli invasori alieni. Non contento, il nostro Spaccatutto entra in “Sugar Rush”, un gioco di kart in cui incontra Vanellope von Schweetz, che gli apre gli occhi, rivelandogli che il suo videogioco è di fronte ad una terribile minaccia in grado di mettere in serio pericolo tutti gli arcade. E’ il momento di agire sul serio.
Il 52° classico della Disney ha come protagonista Ralph, il cattivo di un famoso videogioco nel quale deve distruggere tutti gli edifici che gli si parano davanti. Ma adesso ne ha abbastanza e vuole cambiare vita.
Kaia Gerber è la figlia 15enne di Cindy Crawford e del modello Rande Gerber e, nonostante sia solo un'adolescente, è già una star. Qualche tempo fa aveva fatto il suo debutto nel mondo della moda, diventando testimonial Miu Miu e dando prova del fatto di avere tutte le carte in regola per ripercorrere le orme della mamma, ma di recente ha lasciato tutti senza parole con un nuovo servizio fotografico. La figlia della top model più famosa degli anni Novanta è stata scelta dallo stilista Marc Jacobs per diventare testimonial della collezione Beauty 2017, una linea make-up innovativa e ricca di colore. Kaia è stata immortalata in una versione "inedita" ed è così diversa dal solito che è quasi irriconoscibile. La 15enne è stata immortalata da David Sims i capelli rossi e cotonati, un trucco molto marcato sulle tonalità dell'azzurro, indossa un giubbino dalle fantasie animalier e sembra essere una vera e propria icona degli anni Ottanta. "Fotografarla per la nostra campagna beauty è stato semplicemente meraviglioso. La sua bellezza, il suo fascino, la sua personalità magnetica e la sua etica lavorativa confermano che la mela non cade mai lontano dall'albero", ha dichiarato Marc Jacobs, fiero di avere la figlia di Cindy nel suo staff.
Kaia Gerber è la nuova testimonial della collezione Beauty di Marc Jacobs e, per l’occasione, è stata immortalata in una versione inedita. La figlia di Cindy Crawford ha i capelli cotonati, un trucco marcato e sembra essere uscita direttamente dagli anni Ottanta.
Una cosa semplice come una scala può diventare qualcosa di eccezionale. Siamo in Colombia e parliamo di una straordinaria formazione: il Penon de Guatape. Un monolite di 10 milioni di tonnellate di roccia, alto 2.135 metri, che si erge nei boschi colombiani, situato a circa due ore di autobus da Medellin, la seconda città più grande della Colombia. Questa formazione fu scoperta da un gruppo di amici che scalò la roccia nel 1950 utilizzando solo una tavola di legno. Solo nel 2006 sul gigante di roccia venne costruita una scala con ben 600 gradini che si adagia sulla naturale crepa che si trova nella roccia. La scalinata non è come tutte le altre, ma a guardarla e soprattutto a farla, appare infinita. La salita però è ripagata molti bene, infatti, alla sommità si arriva ad un balcone mozzafiato che si affaccia sulla natura incontaminata. Da lassù l'incanto è indescrivibile: i laghi serpeggianti di Guatape e le isole lussureggianti sono epiche immagini che possono solo rimanere impresse nella memoria di chi ha intrapreso una salita così difficile ma appagante. Per salire la scala bisogna pagare una piccola cifra (circa 6 euro con parcheggio compreso) e si può iniziare il percorso a zig zag che corre lungo la parete rocciosa. Giunti alla cima, ad attendervi ci sarà una torre a tre piani dalla quale poter ammirare il panorama mozzafiato. Sul punto più alto si trovano anche bancarelle di souvenir, reliquie religiose e luoghi in cui ristorarsi e rilassarsi. Nel 1940 il monolite è diventato monumento nazionale ed è un attrazione turistica molto visitata in Colombia e nonostante per ammirarla bisogna percorrere una ripida scalinata da brividi, lo sforzo viene ripagato da una vista incontrastata sul paesaggio naturale circostante.
Si chiama Penon de Guatape, si trova in Colombia ed è una delle meraviglie del pianeta. Una scalinata infinita, che si erge tra terra e cielo verso uno straordinario balcone che porta ad ammirare una natura incontaminata.
Lorenzo Musetti non è riuscito a superare il muro dei quarti di finale dell'Atp Cagliari. Il talento italiano classe 2002, numero 90 della classifica Atp, è stato battuto in 3 set, dal 57° giocatore del ranking e campione in carica con il risultato di 4-6, 6-4, 2-6. Si ferma dunque la bella cavalcata di Musetti che nei turni precedenti aveva eliminato Novak e la testa di serie numero 1 Evans. Ora volerà a Montecarlo, per l'attesissimo Masters 1000, dove ha ricevuto una wild card. Resta in gioco al Sardegna Open Sonego, che affronterà Fritz in semifinale. Ancora una volta Musetti si è arreso a Djere sui campi in terra rossa sardi. Se nella scorsa edizione del torneo a mettere ko l'azzurro fuori gioco fu un infortunio, questa volta è stata la buona prestazione del giocatore serbo, campione uscente. Il classe 2002 di Carrara è apparso più nervoso del solito e dopo aver perso il primo set 6-4 è riuscito a rimettere in carreggiata l'incontro nella seconda partita, con lo stesso punteggio dopo una girandola di break. Nella terza e decisiva partita il più esperto Djere ha ritrovato continuità portandosi subito in vantaggio con un doppio turno di servizio strappato all'avversario. Alla fine ha chiuso con il punteggio di 6-2 conquistando la semifinale dove aspetterà il vincente del confronto tra Basilashvili e Struff. Prosegue comunque il percorso di crescita di Lorenzo Musetti che sicuramente ha pagato anche un po' di stanchezza per la maratona precedente con Evans. Ora il nostro portacolori che porta a casa un premio di quasi 14mila euro, alla luce del raggiungimento dei quarti di finale, è pronto per un altro torneo sulla terra rossa, ben più prestigioso. Musetti infatti scenderà in campo nel Masters 1000 di Montecarlo, in virtù di una wild card concessagli dagli organizzatori che gli permetterà di entrare subito nel tabellone principale.
Lorenzo Musetti è stato sconfitto da Laslo Djere nei quarti di finale del Sardegna Open con il risultato di 4-6, 6-4, 2-6. Il talento italiano dunque saluta Cagliari, dopo aver vinto un premio di circa 14mila euro. Ora volerà a Montecarlo, dove ha ricevuto una wild card per il tabellone del Masters 1000.
Era conosciuto in tutto il mondo come "jetman" per le sue imprese al limite dell'impossibile. Vince Raffet, ragazzo francese di 36 anni, è morto ieri, 17 novembre, a causa di un incidente mentre si allenava nella base di volo fuori dal deserto di Dubai. Nome molto noto nel mondo del paracadutismo e figlio d'arte, "l'uomo volante" aveva stupito e battuto tutti i record negli anni realizzando imprese straordinarie che sfidavano la gravità. Reffet è entrato a far parte della squadra nazionale francese di freefly nel 2002. Nel 2004 era stato incoronato campione del mondo in questa disciplina per la prima volta, titolo che ha mantenuto anche ai Campionati del Mondo del 2005, 2006, 2008 e 2009.
Vince Raffet, 36 anni, è morto ieri, 17 novembre, durante un allenamento. Il giovane era un esperto paracadutista ed era conosciuto soprattutto sul web per le sue imprese al limite dell’impossibile. Nel 2014 si era lanciato dal Burj Khalifa di Dubai, che con i suoi 828 metri è la torre più alta del mondo.
In occasione del Mobile World Congress Shanghai 2015, il produttore cinese ha presentato ufficialmente il nuovo ZTE Blade D6, un nuovo smartphone Android di fascia media con un design molto simile a quello dell'iPhone 6 di Apple. Il nuovo dispositivo ZTE si presenta con un telaio in alluminio ed un display da 5 pollici con risoluzione di 1280×720 pixel. Tra le specifiche tecniche del nuovo ZTE Blade D6 troviamo un processore MediaTek MT6735, un SoC quad core con frequenza di 1,3 GHz, 2 GB di RAM e 16 GB di memoria interna (espandibile con scheda microSD). Questo nuovo smartphone Android ha dimensioni 142×69,5×6,95 millimetri per un peso di 120 grammi, il tutto grazie alla lega di alluminio 6013 che offre resistenza e leggerezza. Il comparto multimediale del Blade D6 invece presenta una fotocamera da 13 megapixel ed una fotocamera frontale per i selfie da 5 megapixel con ottica grandangolare (88 gradi). Il Blade D6 di ZTE utilizza il sistema operativo Android 5.0 Lollipop con interfaccia MiFavor 3.2. La batteria ha una capacità di 2.200 mAh ed è Dual SIM, il nuovo smartphone di ZTE presentato al MWC 2015 di Shangai permette infatti di utilizzare una micro SIM insieme ad una nano SIM o, in alternativa, una microSD. Al momento non è chiaro se il produttore cinese distribuirà questo nuovo smartphone anche in Europa ed in Italia, ad oggi il lancio dello ZTE Blade D6 è previsto in Australia, Russia e Giappone entro qualche settimana ad un prezzo non ancora comunicato.
In occasione del Mobile World Congress Shanghai 2015, il produttore cinese ha presentato ufficialmente il nuovo ZTE Blade D6, un nuovo smartphone Android di fascia media con un design molto simile a quello dell’iPhone 6 di Apple.
La Fimi ha appena reso disponibili le classifiche di vendita del 2013. Una classifica basata sulle vendite, quindi e di conseguenza sui gusti di chi mette mano al portafogli per comprare album (nelle sue varie versioni, tutte in calo, in questo 2013, compresi quelli digitali). Chi ha seguito le classifiche ufficiali della Fimi quest'anno, o semplicemente si sia guardato un po' attorno, non noterà nulla di strano a leggere quali sono i nomi che occupano le prime posizioni di questa classifica. Una classifica che si caratterizza per il predominio del prodotto nostrano e la poca (nessuna) apertura alla musica straniera. Ci sono solo i One Direction a interrompere un predominio italiano che vede 16 artisti nelle prime 20 posizioni e nove su 10 nella Top 10. A dominare lo scorso 2013 è stato Ligabue col suo "Mondovisione" ed erano pochi i dubbi che potesse essere altrimenti. Giusto i Modà e Jovanotti potevano competere con il cantante di Correggio e infatti sono proprio loro ad occupare seconda e terza posizione, con "Gioia… non è mai abbastanza" e "Backup 1987-2012". Il quello che abbiamo definito l'anno d'oro del rap sono proprio i due dominatori dell'anno ad essere tra i primi dieci. Il primo è Moreno, che col suo "Stecca" occupa la quarta posizione, forte di nove settimane al numero 1 in classifica e 18 nei primi 10. Al vincitore dell'ultima edizione di "Amici" segue Emma col suo "Schiena Vs Schiena" seguito da quello che possiamo definire la vera sorpresa dell'anno, ovvero Fedez, che col suo “Sig. Brainwash – L’arte di accontentare” resiste 30 settimane in classifica e si piazza al sesto posto della classifica generale, davanti al vincitore di Sanremo Marco Mengoni col suo #prontoacorrereilviaggio. I One Direction, dicevamo, sono gli unici stranieri a interrompere il predominio italiano, piazzando "Midnight Memories" in ottava posizione, davanti a due altri Greatest Hits, ovvero quello di Laura Pausini e "Max 20" di MaxPezzali. Gli altri 3 stranieri sono Mika, con "Song Book Vol 1",che ha usufruito anche del fattore X Factor, di cui è stati giudice, in 13a posizione, mentre alla diciassettesima posizione si sono piazzati i Daft Punk col loro "Random Access Memories", subito davanti ai Depeche Mode di "Delta Machine".
Con “Mondovisione” è il cantante di Correggio a dominare la classifica degli album più venduti dello scorso anno seguito da Modà e Jovanotti. Tra i singoli vincono i Daft Punk, davanti ad Avicii e Mengoni.
Si è conclusa l'edizione 2020 di Battiti Live, il festival musicale dedicato ai tormentoni estivi, la cui ultima puntata è andata in onda su Italia 1 il 31 agosto. Al di là della "padrona di casa" Elisabetta Gregoraci, apparsa meravigliosa in versione principessa dark durante la finale, i veri protagonisti del programma sono stati gli artisti che si sono esibiti sul palco e che settimana dopo settimana hanno incantato il pubblico con i loro look. Elettra Lamborghini ha osato con abiti aderentissimi e multicolor, Elodie ha puntato sulle griffe, Anna Tatangelo ha messo in mostra un nuovo stile da trapper: insomma, è andata in scena una vera e propria gara a colpi di outfit. Avete mai visto, però, come si trasformano le cantanti prima e dopo la loro apparizione sul palco?
Il palco dell’edizione 2020 di Battiti Live è stato calcato da innumerevoli star che si sono esibite con i loro tormentoni estivi ma, se durante la performance sono apparse tutte perfette ed eleganti, le cose sono state ben diverse durante le prove. Ecco le foto di Elodie e Anna Tatangelo in versione casual con le sneakers nel backstage.
E’ una delle serie di punta della ABC, quella che attira il pubblico maturo che non ama i misteri isolani di Lost o le tresche mediche di Grey’s Anatomy, che ha trascinato pubblico e critica per quattro stagioni, grazie a storie appassionanti e un cast incredibile; ma c’è aria di abbandono su Brothers & Sisters, la serie in Italia trasmessa da Rai Due in chiaro e da Fox Life sul satellite. E il segnale più evidente, oltre a una certa caduta di stile degli episodi, è l’abbandono di due personaggi importanti: infatti, nella complicata sequenze di storie che raccontano della famiglia Walker, coltivatori di vigne in California, dei suoi membri poco tranquilli e di come le disavventure sentimentali del patriarca (morto nel primo episodio) abbiano generato altre famiglie parallele, stanno per cedere i personaggi di Kitty e di suo marito Robert. Il personaggio femminile, interpretato da Calista Flockhart, che in questi episodi sta combattendo contro un cancro, diventerà un personaggio di seconda fila, apparendo in meno di 13 episodi sui 22 stagionali, mentre Rob Lowe, che interpreta il marito, ha dichiarato di non apprezzare la diminuita visibilità del senatore McAllistair, che verrebbe ulteriormente limitata dalla mancata apparizione della moglie. Cosa resterà quindi della serie? Riusciranno gli autori a superare una crisi d’ispirazione cercando modi sensati per far scomparire i due personaggi? E il resto del grande cast – tra cui spicca la grande e premio Oscar Sally Field – riuscirà a tenere in piedi la baracca? Lo scopriremo fra qualche mese.
La serie familiare con Sally Field, l’anno prossimo perderà due dei suoi attori principali, Callista Flockhart e Rob Lowe.
Napoli non è solo una città, ma un vero e proprio museo a cielo aperto. Già solo camminando per i vicoli stretti e le sue strade caotiche si può conoscere la sua storia millenaria. Ciò è dovuto in larga parte ai numerosi palazzi che, con le loro peculiarità architettoniche e artistiche, formano un patrimonio ben visibile a tutti, in alcuni casi anche visitabile, che ben spiegano le tradizioni e i costumi del centro storico e delle zone più periferiche. Alcune di queste sono oggi sede di istituzioni pubbliche, altre sono abitate da comuni cittadini e altre ancora vengono utilizzate come spazi per mostre. Ecco, allora, i sei palazzi storici del centro storico di Napoli più famosi e da non perdere assolutamente. Passeggiando per piazza San Domenico, nel cuore del centro storico di Napoli, è impossibile non notare la grandezza di uno degli edifici storici più conosciuti della città: palazzo Saluzzo di Corigliano. Attualmente, è sede del Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo dell'università L'Orientale, ma ha una storia antichissima, che affonda le sue radici nel 16esimo secolo, quando fu costruito dall'architetto Giovanni Francesco Mormando per volontà di Giovanni di Sangro, che desiderava celebrare l'importanza della sua famiglia, una delle più illustri tra quelle partenopee, nel sedile di Nilo. Fu poi acquistato nella prima metà del Settecento dal duca Agostino Saluzzo, che divenne poi proprietario anche del feudo calabrese di Corigliano. Da qui il nome del noto palazzo partenopeo. Alcune parti sono state restaurate da Gaetano Genovesi. Divenuto dagli Settanta di proprietà dell'Università Orientale, durante i lavori vennero rinvenuti una strada di origine romana e delle mura greche, poi inglobati nell'aula magna da qui ricavata, che viene per tanto chiamata "Aula Mura Greche". Di fronte al Palazzo di Corigliano, e sempre su piazza San Domenico, si trova un altro importante edificio, e cioè il palazzo di Sangro di Casacalenda, famoso soprattutto perché, al piano terra, ospita una delle pasticcerie più illustri di Napoli, Scaturchio, a cui si deve il tipico dolce "Ministeriale". Fu commissionato da Marianna di Sangro, duchessa di Casacalenda e terminato da Luigi Vanvitelli anche se cominciato da Mario Gioffredo. La sua caratteristica è quella di presentare un piano nobile ed un bellissimo cortile interno con al centro una scenografica scala aperta. All'interno del palazzo, che è abitato tutt'ora da numerose famiglie, si trovano affreschi di Fedele Fischetti, alcuni dei quali conservati al museo di Capodimonte. Da non confondere questo con il vicino Palazzo di Sangro, situato in vico San Domenico Maggiore, esempio tipico del barocco partenopeo, attualmente ad uso residenziale. Palazzo Venezia, che si trova in via Benedetto Croce, nel cuore del centro storico di Napoli, a pochi metri dalla Chiesa di Santa Chiara e da quella del Gesù Nuovo, è da non perdere se si vuole conoscere uno degli angoli più caratteristici della città. Dall'esterno si entra immediatamente in un cortile che ha una struttura su tre facciate che dà a sua volta accesso agli ambienti residenziali e a quelli utilizzati per mostre ed eventi. Da segnalare è anche la presenza di un caratteristico giardino pensile con la casina pompeiana al primo piano, su cui si apre anche nei giardini antistanti una piccola cappella denominata "grotta della Madonnina". Sempre al primo piano è oggi possibile visitare gratuitamente un appartamento storico, dove si tengono spesso esposizioni di presepi, rassegne musicali e laboratori vari, dal corso di fotografia a quello di inglese. Sulla terrazza, che affaccia sul cortile, ci si può fermare per fare un aperitivo o bere un caffè, mentre si ascoltano i suoni tipici della città. Per scoprire tutte le attività in calendario potete visitare il sito internet dedicato. Conosciuto anche come Palazzo di Capua, il Palazzo Marigliano si trova in via San Biagio dei Librai, in piena Spaccanapoli, ed oggi ospita la sede della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania, oltre alle abitazioni di alcuni residenti. L'edificio fu realizzato nel Cinquecento per volontà di Bartolomeo di Capua, Principe della Riccia e Conte di Altavilla, per poi passare nelle mani dei conti di Saponara e della famiglia Marigliano. La struttura, gioiello del Rinascimento locale, è quella tipica dei palazzi partenopei del centro storico, dotato di piano nobile, dove sono ancora conservati resti di affreschi di Francesco De Mura, e cortile interno con scala centrale. È aperto al pubblico solo in occasioni ben precise e durante le giornate Fai. Un altro dei palazzi monumentali di Napoli è il Palazzo Spinelli di Laurino su via dei Tribunali, di fronte la storica pizzeria Sorbillo. L'edificio fu realizzato nel 15esimo secolo e poi restaurato circa duecento anni dopo su commissione di Trojano Spinelli. A differenza delle altre costruzioni simili che vi sono nel centro storico della città, il suo cortile presenta una pianta a forma ellittica, con alcune statue, due rampe di scale e l'ingresso alla cappella di famiglia. Attualmente utilizzata a scopo residenziale, è famoso anche per aver fatto da location a numerosi film, tra cui "La Pelle" di Liliana Cavani e "Maccheroni" di Ettore Scola. Molto nota anche la leggenda che circonda questo luogo: si dice, infatti, che sullo scalone principale del palazzo vaghi l'anima di una fanciulla di nome Bianca. Secondo la tradizione, la giovane, dama della nobildonna Lorenza Spinelli, moglie del duca Trojano, fu da questa fatta murare viva in una delle stanze dell'edificio per motivi di gelosia, minacciando, prima di morire, che sarebbe prima o poi ritornata.
Situati tra piazza San Domenico Maggiore, via dei Tribunali e via San Biagio dei Librai, ecco i più famosi palazzi monumentali del centro storico di Napoli, sia ad uso residenziale che da visitare.
Nella città di Guimarães, in Portogallo, lo studio di architettura portoghese REM'A ha progettato una casa scultorea che si inserisce nel denso ambiente costruito che caratterizza la trama dell'intervento. La casa sembra un grande pieno che si inserisce in un vuoto nel terreno senza riempirlo. L'obiettivo degli architetti era quello di creare un progetto che rispettasse la privacy desiderata dai clienti e la dualità altimetrica del sito di progetto. Casa A si sviluppa su due livelli: un livello superiore pieno i contrasto e dialogo con un livello inferiore che corrisponde ad un vuoto nel terreno: "La proposta ruota attorno a due diverse relazioni di utilizzo, basate sull'uso di vuoti / cortili, siano essi esogeni o endogeni, corrispondenti al tipo di programma che definiscono (sociale o privato). Per le aree sociali della casa, vengono definiti pati / pati esogeni, che consentono la trasversalità nelle relazioni interne / esterne della casa, oltre a espandere la zona giorno quando il telaio è completamente aperto.", spiegano gli architetti di REM'A, "Le aree private sono punteggiate da vuoti endogeni, derivanti dalla definizione di un volume puro, cieco, basato sul muro di contenimento della terra, che si racchiude – dove, eccezionalmente, una delle pareti di confine è perforata geometricamente, creando così un punto di ingresso ad alta quota – che consente di controllare le relazioni luminose e visive con l'ambiente circostante".
Lo studio di architettura portoghese REM’A ha progettato una casa che si inserisce in un vuoto del terreno come fosse un pezzo di puzzle ma senza completarlo. La struttura, posta in un complesso tessuto urbano della periferia di Guimarães, è concepita come una scultura di land art nel paesaggio.
«Mi prendo un periodo fino a Natale, ho bisogno di riflettere su cosa sia più giusto fare in questo momento della mia vita», dice Luigi De Magistris che ora si trova al quarto turning point della sua vita: il primo fu nel 2008, quando lasciò la toga dopo la bufera per il processo Why Not. Un anno dopo, altra svolta: discesa in politica sostenuto da Beppe Grillo e da Antonio Di Pietro ed elezione al Parlamento Europeo. L'ultima è nel 2011: da outsider e sfavorito sbaraglia centrodestra e centrosinistra e resta sindaco di Napoli per dieci anni. De Magistris resterà in carica tecnicamente fino alla proclamazione ufficiale prevista delle prossime ore, tuttavia già al secondo piano di Palazzo san Giacomo il trasloco è in corso. La grande scrivania del sindaco pro-tempore sarà presto liberata da cornicette e ninnoli (cornetti rossi, immaginette di Che Guevara, la celebre foto di Falcone e Borsellino usata come sfondo da Dema). Oggi il sindaco uscente ha reso noto un video autoprodotto (così artigianale che ad un certo punto l'inquadratura si inclina sulla destra) in cui si dichiara «il sindaco più longevo dal 1806». Cosa significhi, non si sa: il suo mandato è durato di più, è vero. Ma a causa della pandemia di Coronavirus che ha determinato lo slittamento delle Elezioni Comunali. Sia Rosa Russo Iervolino che Antonio Bassolino, suoi predecessori, sono arrivati alla fine dei due mandati (Bassolino nella parte finale fu sostituito dal suo vice Riccardo Marone, per pochi mesi sindaco facente funzione). Dichiarazioni estemporanee a parte, ecco cosa ha detto DeMa: ringrazio soprattutto i napoletani e, in particolare, il popolo che è stata la mia forza e qualche volta ho detto il mio partito, il che non è populismo. Ho avuto il privilegio di fare il sindaco nella città più bella del mondo, quella in cui sono nato. Nessun accenno ad Alessandra Clemente, giovane, talentuosa e intelligente, ma lasciata bollire a fuoco lento nel calderone elettorale che ha umiliato la candidata a sindaco espressione di Dema. Unico passaggio personale, quello sul fratello: Claudio De Magistris, eminenza grigia al secondo piano di Palazzo San Giacomo e sempre sul filo del conflitto d'interesse.
La nuova stagione di Luigi De Magistris, già magistrato, già europarlamentare, già sindaco di Napoli e ora, forse, verso il ruolo di opinionista televisivo nei talk show. L’ormai ex primo cittadino saluta la sua città dopo un decennio di governo con un video: “Ringrazio il popolo, è stato la mia forza e, qualche volta, il mio partito”
La servitù è descritta nell'art. 1027 Dal testo della norma si evince che la servitù richiede la specifica indicazione del fondo dominate (non è possibile una servitù nella quale è indeterminato il fondo dominate) e tramite l'individuazione del fondo dominate è individuato anche il soggetto che concretamente può dirsi titolare del diritto di servitù (di solito il proprietario del fondo dominante). Non è possibile una servitù nella quale il titolare del diritto di servitù (o il titolare del fondo dominate) non è determinato. Ogni regola generale presenta delle eccezioni, infatti la servitù ad uso pubblico (o a favore del pubblico) o la c.d. servitù “dicatium a patrium si discosta sensibilmente dai principi individuati in precedenza. La servitù ad uso pubblico si discosta dalle comuni servitù, perché non si si costituisce a favore di un fondo determinato e, di conseguenza, a favore di soggetti determinati, ma è costituita a favore di un fondo indeterminato e, di conseguenza, a favore di soggetti indeterminati. E' opportuno sottolineare che non si è in presenza di un soggetto (titolare del diritto di servitù) ignoto, ma di un soggetto difficilmente specificabile se non in senso lato. Infatti, altra caratteristica della servitù ad uso pubblico è quella di essere costituita a favore di una indistinta comunità di soggetti: la servitù “dicatium a patrium” o servitù a favore del pubblico. Detta servitù presuppone una comunità di persone che, seppure non organizzate in ente pubblico territoriale, si presenti, tuttavia, come una comunità indeterminata di individui, considerati non uti singuli, ma uti cives, e cioè come titolari di interessi generali (Cass. civ. sez. un. 08.10.1964 n. 2550). Di conseguenza, quando manca una collettività indeterminata di persone non ci può essere una servitù ad uso pubblico, infatti, “affinché un'area privata possa ritenersi assoggettata ad una servitù pubblica di passaggio è necessario, oltre all'intrinseca idoneità del bene, che l'uso avvenga ad opera di una collettività indeterminata di persone e per soddisfare un pubblico e generale interesse". Quindi, altra caratteristica delle servitù ad uso pubblico è quella per la quale il bene immobile (fondo servente) è posto a disposizione della comunità per soddisfare esigenze comuni e pubbliche o per soddisfare esigenze della comunità. Quindi, la servitù di uso pubblico su un bene privato per effetto di dicatium a patriam postula un comportamento del proprietario che sia rivolto a mettere la cosa a disposizione di una comunità indeterminata di cittadini per soddisfare un’esigenza comune con carattere di continuità (Cass. civ. 10.12.1994 n.10574). Quando ai mezzi per costituire tale servitù, in presenza delle caratteristiche sopra indicate, la Cassazione con sentenza del 10.12.1994 n.10574 ha stabilito che ricorrendo i presupposti la servitù di uso pubblico deve intendersi costituita con l’inizio dell’uso stesso, senza che sia necessario il decorso del tempo o un atto negoziale o un procedimento di espropriazione.
La Cassazione del 5.2.2015 n.2108 ha stabilito che in presenza di una servitù ad uso pubblico (dicatio ad patriam) è onere della parte che invoca l’esistenza di tale servitù provare la messa a disposizione del bene a favore della collettività e la legittimazione del soggetto che ha costituito tale servitù.
Vittoria Ceretti, una delle più note top model del mondo si è sposata in gran segreto ad Ibiza, nella località di Es Cubelles, con il deejay Matteo Milleri. Le foto del matrimonio, avvenute il primo giugno, sono state pubblicate proprio dalla modella sul suo profilo Instagram, dove nel giro di qualche ora sono arrivati numerosi commenti e messaggi d'auguri rivolti alla coppia. Gli scatti che descrivono quei momenti indimenticabili per la coppia sono stati accompagnati dalla frase "From this day forward", che sta a sottolineare il legame intenso che c'è tra la 31enne bresciana e il co-fondatore del duo di musicisti Tale of Us. Tra baci, abbracci e scorci mozzafiato il giorno delle nozze è stato raccontato così, con semplicità e un pizzico di romanticismo. Uno scatto della cerimonia pare sia comparso su Twitter agli inizi di giugno, ma la voce sulle presunte nozze non è affatto circolata tra le pagine delle cronache rosa. Il matrimonio, in realtà, è avvenuto in tempi brevissimi, dal momento che i due stanno insieme dagli inizi del 2020. Vittoria Cerretti, oltre che per il suo lavoro da modella che l'ha portata in giro per il mondo, è nota anche per essere stata la fidanzata di Tony Effe, membro della Dark Polo Gang, con il quale aveva chiuso la storia non molto tempo prima dell'incontro con la sua dolce metà, con cui ha trascorso anche le lunghe settimane di quarantena. Matteo Milleri è di origini americane e si è trasferito in Italia, precisamente a Milano, per studiare ingegneria del suono e durante questi primi anni nel capoluogo lombardo ritrova una sua vecchia conoscenza, Carmine Karm Conte, con cui è nato il progetto dei Tale of Us che porta avanti con successo ancora oggi. Gli ambienti milanesi e il lavoro che porta anche lui in giro per il mondo, gli hanno permesso di incontrare la bella Vittoria, con la quale è stato un vero colpo di fulmine, tanto da decidere che dovesse diventare sua moglie. 01.06.2020 🤍 from this day forward
La top model Vittoria Ceretti si è sposata in gran segreto con il deejay Matteo Milleri. La cerimonia si è svolta ad Ibiza, nella bellissima e suggestiva località di Es Cubelles, il primo giugno 2020. Un matrimonio inaspettato, dal momento che i due stanno insieme dagli inizi dell’anno, fidanzatisi poco dopo la rottura della modella con Tony Effe della Dark Polo Gang.
Il 12 dicembre 1969, alle ore 16.37, una bomba esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano. Quel giorno, e a quell'ora, il nome di piazza Fontana si trasformerà in una delle ferite più grandi che l’Italia porterà con sé negli anni a venire, e fino ad oggi. 17 morti e 86 feriti che daranno il via ad anni bui, alla tensione che accompagna una strategia che ancora oggi risulta complessa da restituire. Per provare a farlo, a distanza di cinquant'anni esatti dalla strage di piazza Fontana, ecco sette opere letterarie e poetiche che raccontano cosa fu quel venerdì 12 dicembre di cinque decenni fa. Sono sotto choc è giunto fino a Patmos sentore di ciò che annusano i cappellani i morti erano tutti dai cinquanta ai settanta la mia età fra pochi anni, rivelazione di Gesù Cristo che Dio, per istruire i suoi servi – sulle cose che devono ben presto accadere –
Il 12 dicembre ricorrono i cinquant’anni dalla strage di piazza Fontana. Capire un pezzo così complesso del mosaico che compone la storia dell’Italia dell’ultimo secolo, non è cosa facile: ci abbiamo provato ricordando le opere letterarie e poetiche attraverso le quali è possibile rileggere quella storia in modo diverso. Da Pasolini a Dario Fo, passando per i fumetti della Bonelli e per le ricerche di Deaglio e Cucchiarelli, ecco 7 opere da leggere per capire piazza Fontana.
Nei giorni scorsi è stata annunciata la fine del matrimonio di Belén Rodriguez e Stefano De Martino. A comunicare la notizia ai media è stato Andrea Micciché, legale della showgirl argentina. L'avvocato, comunque, ha assicurato che tra i due "resteranno immutati stima e affetto reciproci e la comune volontà di mantenere un rapporto sereno, anche nell'interesse del figlio". A pochi giorni dall'annunciata separazione, però, è scoppiato il mistero del tatuaggio. Quando Belén Rodriguez e Stefano De Martino si innamorarono, infatti, si recarono dal tatuatore per imprimere sulla pelle un segno che simboleggiasse la passione e l'amore che li legava. I due si fecero tatuare sul braccio un grande cuore che racchiudeva l'immagine della showgirl e il ballerino stretti in un abbraccio.
Belén Rodriguez ha sempre dichiarato di essersi pentita dei tatuaggi fatti. Persino di quello realizzato per celebrare l’amore sbocciato con Stefano De Martino. Non è un caso che il disegno che la rappresentava tra le braccia del ballerino, negli ultimi tempi, appariva sempre più sbiadito. In una foto pubblicata poco prima dell’annuncio della separazione, il tatuaggio era ormai quasi del tutto cancellato.
Un nuovo look, con un taglio deciso dei capelli, una nuova casa discografica – la Emi Music, al posto della Sony – e un nuovo stile musicale: è arrivato oggi, 17 maggio, nei negozi di dischi L’evoluzione della specie, l’ultimo album di inediti di Dolcenera, che segna l’inizio di una “nuova era” per la cantante salentina. In questo lavoro, l'artista si è cimentata per la prima volta con la batteria, avvicinandosi anche a uno stile pop-rock dalle sonorità elettroniche. L’idea di suonare tale strumento è derivata dalla passione per la ritmica e dall’ascolto “di tanti album degli anni Settanta, di quelli attuali di band francesi, inglesi e di Brooklyn che hanno fuso il loro sound pop-rock acustico con elementi di elettronica”. Il risultato, come ha spiegato la stessa Dolcenera all’Adnkronos, è stato sorprendente: “Il rapporto con questo strumento è stato talmente avvincente che ha modificato il mio modo di ascoltare la musica, puntando l’attenzione di ogni brano su basso e batteria”. Riguardo alle tematiche affrontate nel disco, L’evoluzione della specie racconta “la voglia di vincere la paura di questo povero e bistrattato futuro”, un futuro che ha bisogno di riconquistare la sua imprevedibilità. Intanto Il sole di domenica, singolo apripista dell’album uscito ad aprile, si candida a diventare tormentone dell’estate 2011: da due settimane, infatti, il brano è entrato nella classifica Music Control dei più trasmessi dalle radio, dove occupa il terzo posto, dopo Anger never dies degli Hooverphonic e Il meglio deve ancora venire di Luciano Ligabue.
Dopo il successo del singolo apripista Il sole di domenica, l’artista salentina torna in scena con un lavoro che segna l’inizio di una nuova era.
Tragedia sfiorata in Ucraina, dove un bambino di appena undici mesi ha riportato gravissime ustioni dopo essere accidentalmente caduto in una pentola dove stava bollendo dell'acqua. E' accaduto nella regione dell'Odessa, dove il piccolo Daniil Chernenko ha riportato lesioni su oltre l'ottanta per cento del corpo. I medici dell'ospedale di Salhany stanno facendo di tutto per salvargli la vita. Stando a quanto riferiscono i media ucraini il bimbo si trovava nella sua camera da letto e la madre si stava accingendo a fargli il bagno: per questo aveva portato nella stanza una grande pentola piena di acqua bollente, che ha adagiato sul pavimento, ai piedi di un tavolo su cui invece era stata appoggiato il bambino. La donna, sempre secondo quanto emerso dai primi accertamenti, aveva l'intenzione di mescolare dell'acqua fredda contenuta in un altro recipiente a quella bollente, e mentre di accingeva a farlo il piccolo Daniil, che stava giocando, è precipitato nella pentola.
Il bambino è caduto da un tavolo all’interno di una pentola colma di acqua bollente: ha riportato ustioni sull’ottanta per cento del corpo.
Che il freddo sia un alleato di bellezza non è certo una novità: le creme ad effetto ghiaccio infatti sono utilizzate non solo per donare freschezza ma anche per alleviare stanchezza e fatica e per combattere inestetismi come la cellulite. Tra i trattamenti più gettonati dell'ultimo periodo c'è anche la crioterapia: sembra infatti che sottoporsi per brevissimi periodi (si parla all'incirca di tre minuti) a temperature estremamente rigide che arrivano fino a -160 gradi permetta di bruciare fino a 800 calorie. Non è necessariamente il caso di dedicarsi a trattamenti estremi, ma puoi comunque concederti un'esperienza di totale relax in uno dei centri termali QC Terme: se scegli di visitare i centri di Pre Saint Didier o della Val di Fassa (Dolomiti) potrai godere delle vasche termali all'esterno godendo del beneficio delle temperature calde dell'acqua a quelle fredde dell'ambiente esterno che aiuteranno a stimolare la circolazione. All'interno delle terme esistono dei veri e propri "angoli del ghiaccio" per rinfrescarsi dopo essersi immersi nelle acque termali. Alla Masseria San Domenico (Brindisi) potrai provare il trattamento di termogenesi: ci si immerge in una vasca dove l'acqua è alla temperatura di 20 gradi e viene gradualmente abbassata fino ai 16 gradi nell'arco temporale di 20 minuti. Il corpo attiverà quindi un processo per mantenere costante la temperatura, bruciando così il grasso in eccesso. Per un'azione snellente e tonificante puoi provare i bendaggi freddi, utilissimi anche per sconfiggere stanchezza e pesantezza delle gambe. Il trattamento prevede l'utilizzo di apposite bende che vengono solitamente imbevute in oli essenziali come ad esempio il mentolo, che sprigiona la sua azione rinfrescante dopo esser stato avvolto attorno alla gamba. Puoi provare questo trattamento presso i centri che fanno parte del circuito Mare Termale Bolognese. Tra i trattamenti di bellezza "al freddo" c'è anche la doccia scozzese, dove la protagonista è la variazione di temperatura dell'acqua. Si inizia con un getto di acqua a 26° che viene poi innalzato velocemente a 40° per qualche minuto, per poi tornare alla temperatura più fredda: la variazione permette di tonificare e combattere gli inestetismi della cellulite, migliorando anche la circolazione. Puoi provarla al Sardegna Grand Hotel Terme e SPA in provincia di Oristano.
Sapevi che il freddo è un ottimo alleato per la tua bellezza? Alcuni centri termali offrono dei trattamenti di bellezza e relax a base di ghiaccio e temperature bassissime, utili per tonificare, stimolare la circolazione e rilassarsi. Scopri quali sono i trattamenti da non perdere e dove provarli!
Giornata di grandi proteste oggi per il mondo della scuola. In programma diverse manifestazioni in tutta Italia. A scendere in piazza gli studenti ma anche docenti e personale ausiliario dei sindacati di base che oggi hanno indetto lo sciopero nazionale. Le proteste sono contro il Governo e il Ministero dell’istruzione rei di aver indebolito sempre di più la scuola pubblica con tagli ai bilanci, ma anche per contestare la politica del presente che toglie il futuro ai giovani. Ad organizzare le manifestazioni che danno il via ad un autunno caldo di proteste contro il Governo sono stati tutte le associazioni studentesche dall’Unione degli universitaria all’Unione degli studenti alla Rete degli studenti medi. Lo slogan comune dei giovani scesi on piazza è “Ora i conti li fate con noi!”, una promessa che i giovani lanciano al mondo politico e istituzionale per ritornare a essere protagonisti delle scelte che li riguardano. Lotta dunque non solo contro i tagli alla scuola e contro lo sperpero di denaro pubblico, ma contro tutto quel sistema non meritocratico che regna nei “palazzi vuoti del governo, ormai pieni solo di corruzione e autoritarismo”. Questa mattina prima della partenza del corteo di Roma, singolare protesta proprio contro il simbolo del potere politico Palazzo Chigi. Un gruppo di studenti armati di orologio e sveglie hanno voluto mettere a segno un gesto simbolico per dare una scrollata a questo Esecutivo , per dire che “questa generazione non vuole che si perda altro tempo”. Il corteo ufficiale di Roma invece si concluderà proprio davanti alla sede del Miur per lanciare il definitivo grido di allarme per la scuola e il futuro dei giovani. La protesta racchiude anche la solidarietà ai dimostranti cileni, che oltreoceano sono impegnati in dure proteste contro il Governo e i tentativi di privatizzazione della scuola pubblica. I giovani studenti però non vogliono solo dire No ma avanzano proposte concrete per un futuro diverso. Le loro richieste sono racchiuse in altrariforma, una serie di rivendicazioni per una scuola pubblica migliore e che permetta di guardare più serenamente al futuro dei giovani. Manifestazioni anche a Milano, Torino, Palermo e Napoli, ma anche in tantissimi altri capoluoghi più piccoli.
Oggi in programma diverse manifestazioni in numerose città italiane organizzate dalle associazioni studentesche per protestare contro i tagli alla scuola pubblica e il precariato.
La Libia è ormai nel caos più totale. Da quando sono iniziate le proteste contro il regime c'è stata un'incredibile escaltion di violenza nel paese con mercenari assoldati dal Governo per sparare sui manifestanti e con unità speciali che hanno lanciato razzi sui manifestanti. Oggi la sede centrale del governo libico ed il Ministero della Giustizia di Tripoli sono stati incendiati, secondo quanto afferma il giornalista di Al Jazeera Nezar Ahmed, mentre fonti mediche assicurano che solo oggi sono morti almeno 61 persone negli scontri nella capitale. Altri testimoni hanno informato che i manifestanti hanno assaltato e occupato la televisione statale. Ahmed, in connessione telefonica dalla capitale della Libia ha assicurato anche che le forze armate si sono praticamente ritirate dalla capitale e che diversi commisariati della polizia ed altri edifici pubblici sono stati saccheggiati o incendiati dai manifestanti che chiedono la caduta del regime di Muamar el Gheddafi. "Praticamente non ci sono forze dell'ordine. Non si sa dove siano andate. Questa situazione favorisce la confusione e l'anarchia" ha spiegato il giornalista, che ha menzionato anche la possibile fuga di Gheddafi dal paese, molte diserzioni tra gli alti dirigenti dell'esercito e di altri corpi di sicurezza e l'organizzazione dei cittadini in comitati per difendersi dai saccheggi. La situazione è dunque fuori controllo e l'Unione Europea sta pensando di evacuare i cittadini comunitari dal paese, in particolare da Bengasi. In Libia vivono stabilmente più di 1.500 italiani e la Farnesina e l'ambasciata consigliano di partire, "attraverso i voli Alitalia che sono ancora operativi" o con voli commerciali anche se al momento non è previsto nessun piano di evacuazione. Ieri sera, Saif al-Islam, il figlio di Gheddafi, è apparso in televisione lanciando un messaggio alla nazione, affermando che la Libia è giunta ad un bivio e facendo più volte riferimento a forze straniere e separatisti che starebbero mettendo in atto un complotto contro il suo paese. Il figlio del dittatore ha puntato il dito contro gli islamisti, gli organi d'informazione, i teppisti,i drogati e gli stranieri, minacciando che non lascerà che arrivino le flotte americane e europee ad occupare il paese. Alla fine ha avvisato sulla possibilità di una sanguinosa guerra civile minacciando di continuare la repressione e che l'esercito libico non ha niente a che vedere con quello tunisino o egiziano e che i militari combatteranno "fino all'ultimo uomo, all'ultimo proiettile".
La situazione in Libia sembra ormai fuori controllo. 61 morti solo oggi nella capitale Tripoli mentre l’esercito si starebbe schierando dalla parte dei manifestanti. Un video mostrerebbe la fuga di Gheddafi in una città desertica della Libia meridionale.
Era da tempo che Elisabetta Canalis e Maddalena Corvaglia promettevano di tornare a lavorare insieme, a ben 17 anni da quando varcarono la porta di "Striscia la Notizia", diventando la coppia di Veline forse più popolare di sempre. Finalmente, in un'intervista a "Oggi", la bionda pugliese e la bruna sarda lanciate dal programma di Antonio Ricci, confermano la reunion e annunciano, a gran sorpresa l'addio al mondo della tv. Il progetto in questione, infatti, non ha nulla a che vedere con l'universo dello spettacolo: Stiamo creando, in una clinica medica privata, un centro multifunzionale fisioterapico dove sarà possibile fare anche riabilitazione pre e post operatoria. Noi avremo un nostro spazio con macchinari e attrezzatura all'avanguardia esclusivamente made in Italy… E in futuro non escludiamo di creare una zona dedicata al beauty e alla cura del corpo. Siamo entusiaste! Una svolta clamorosa, quella della Canalis e della Corvaglia. Per giunta, il loro nuovo lavoro sarà ben lontano dall'Italia: il centro in questione sarà a Los Angeles, dove Elisabetta ha scelto di vivere dal matrimonio con Brian Perri. Anche Maddalena, che come l'amica ha sposato un americano (Stef Burns, chitarrista di Vasco Rossi) , ne seguirà le orme. La loro nuova vita è negli Usa (e chissà come si troveranno con il neoeletto Presidente Trump) e, soprattutto, lontano dai riflettori, come spiega la Corvaglia: Non voglio più dipendere dalla telefonata di un agente. È quello che mi ha dato sempre più fastidio del mio lavoro. Non sono disposta a scendere a compromessi. È arrivato il momento d’avere qualcosa di mio, di nostro, e ho messo in gioco tutto: dalla scuola di mia figlia al Paese dove vivere. Entrambe, guarda caso, sono mamme di una bambina: Elisabetta di Skyler Eva, mentre l'amica ha una figlia di nome Jamie. A dar forza alle due (ormai ex) showgirl è soprattutto il loro intenso legame. Difficile trovare, nel mondo dello spettacolo, un'amicizia più solida di quella tra la Canalis e la Corvaglia, conservatasi tale negli anni anche quando le loro strade professionali si sono separate. Spiega Maddalena: "Elisabetta sa tutto di me, anche le cose più intime, e non giudica mai. A lei si può dire tutto". Le fa eco la Canalis:
Le due ex Veline, a sorpresa, dicono addio al mondo televisivo: apriranno un centro di riabilitazione in una clinica di Los Angeles. Forti soprattutto della loro amicizia, che le ha rese inseparabili: “Tra noi la complicità è totale”.
Richard Gere e le dichiarazioni che non ti aspetti. Perché se è pur vero che agli attori capita, specie ad una certa età, di avere una certa repulsione per i lavori che ti hanno regalato fama e successo al punto da non toglierti mai più quello stampo di dosso (si veda la sensazione sgradevole che sta cominciando a provare Daniel Radcliffe per Harry Potter), nel caso dell'attore dai capelli bianchi più affascinante di Hollywood c'erano già diverse pellicole alle spalle rispetto a Pretty Woman. E invece l'attore, durante una conferenza stampa per presentare Arbitrage, il suo prossimo film da protagonista in concorso al Sundance Festival, ha lasciato tutti di stucco con le sue dichiarazioni rabbiose nei confronti della storia d'amore tra il ricco Edward e Vivian Ward, personaggio che lanciò la carriera di Julia Roberts. Pretty Woman, una stupida commedia romantica. Il motivo di tanta rabbia nei confronti del film più amato dalle donne è stato che, poco prima di cominciare la conferenza stampa, tantissimi fan e addetti ai lavori continuavano a chiedergli se il suo prossimo lavoro fosse simile a Pretty Woman e, a quel punto, il bel Richard non ci ha visto più: Pretty Woman è una stupida commedia romantica e dei miei lavori è l'ultima cosa che preferisco. Il mio personaggio era uno spietato uomo di affari e quel film ha contribuito a dare un aria audace a quella tipologia di persone che oggi ha mandato il mondo in crisi. Fortunatamente oggi siamo tutti molto più scettici nei loro confronti. […] Non potete paragonare Pretty Woman a questo film (si riferisce ad Arbitrage, ndr) perché in questo caso raccontiamo un dramma che ha un rapporto causa-effetto realmente riscontrabile nella vita reale.
Richard Gere spiazza tutti durante la conferenza stampa di presentazione del suo prossimo film, Arbitrage: “Pretty Woman è soltanto una stupida commedia romantica!”.
"Il futuro è il wireless". Che l'approccio di Apple nei confronti del comparto audio sia drastico è ormai appurato. Non solo l'azienda di Cupertino ha eliminato il jack audio dai suoi nuovi iPhone, ma ha anche presentato quello che nelle intenzioni di Tim Cook dovrebbe diventare lo standard nel mondo mobile: gli AirPods, auricolari senza fili da abbinare ad iPhone, iPad, Apple Watch e Mac. È impossibile, dopo qualche settimana di utilizzo, negare che l'idea di passare ad una soluzione senza fili sia interessante: per come l'ha attuata Apple, la tecnologia funziona e anche bene. Il problema, semmai, è che proporre uno standard in questo modo è quantomeno strano: il futuro è il senza fili, ma questo futuro costa 179 euro. Certo, ci troviamo sicuramente in un periodo di transizione e, con molta probabilità, in pochi anni le cuffie presenti nelle scatole potrebbero essere proprio gli AirPods e non gli EarPods che ora propongono ancora il cavo Lightning. Attualmente, invece, questo limbo dell'audio richiede un esborso non indifferente. Al di là del prezzo, però, gli AirPods valgono l'acquisto? Per rispondere partiamo dalle basi: il design. Le forme sono pressoché identiche a quelle che caratterizzano gli EarPods, se non per piccole modifiche che dovrebbero renderle più adatte ad un maggiore numero di orecchie. La paura di molti, infatti, è che gli AirPods possano cadere facilmente dalle orecchie. Un timore comprensibile, ma che non tiene in conto un elemento importante: gli auricolari con filo cadono spesso proprio perché sospinte dal cavo. La mancanza di quest'ultimo – e il design degli AirPods – aiuta le cuffie a non subire strattoni improvvisi e quindi a non cadere. Ovviamente questo può non valere per tutti, ma Apple ha deciso di scommettere sui numeri: secondo l'azienda molte persone non avranno problemi, ma ammette che qualcuno potrebbe non trovarle confortevoli al 100 percento. Nella nostra prova, per esempio, non abbiamo avuto problemi anche durante l'attività fisica. Ciò che però fa splendere le AirPods, anche se confrontate con le alternative wireless presenti sul mercato, sono le funzionalità. Il bluetooth, è inutile girarci intorno, è sempre stato un problema: abbinare gli accessori senza fili è notoriamente un dramma che richiede diversi passaggi e, spesso, porta comunque a disagi. Con gli AirPods, invece, Apple ha compiuto un mezzo miracolo. Lo ha fatto, ovviamente, facendo ciò che sa fare meglio: risolvendo problemi con la tecnologia. L'arma segreta si chiama W1 ed è un chip integrato all'interno delle cuffie – lo sarà anche nelle tre Beats senza fili annunciate insieme agli accessori proprietari – che consente un abbinamento istantaneo e automatico con il proprio account. Già, non il singolo iPhone: basta aprire la custodia per veder apparire un indicatore sul dispositivo più vicino che, se approvato, si connetterà automaticamente agli auricolari. Una volta fatto questi saranno legati al nostro account e quindi potranno essere utilizzati semplicemente premendo un tasto nel centro di controllo su ogni dispositivo, dall'iPhone all'iPad, passando per Apple Watch e Mac. L'approccio della mela con l'audio tramite bluetooth è peraltro interessante e decisamente poco scontato. A differenza della concorrenza, che invia il segnale ad una cuffia e poi mette in collegamento i due auricolari, l'iPhone invia due segnali distinti ma sincronizzati alle singole AirPods, riuscendo ad evitare completamente la latenza sfruttando la potenza di calcolo del chip W1. L'altra metà del prodigio tecnologico degli AirPods è invece la custodia: piccola, maneggevole e in grado di fornire una giornata intera di carica ad entrambe le cuffie, che già offrono 5 ore di riproduzione continua. È comoda da tenere in tasca, non ingombra ed è dotata di un sistema magnetico che impedisce agli auricolari di perdersi. Alla fine le si perdona persino il design da custodia del filo interdentale. L'assenza del cavo, però, comporta anche la scomparsa dei tanto utili comandi per il volume e per la pausa. Da un lato la mancanza viene in qualche modo controbilanciata dall'abilità di mettere automaticamente in pausa una canzone quando si toglie una cuffie dall'orecchio, dall'altro per gestire il volume non si può fare altro che chiedere a Siri di alzarlo o abbassarlo oppure utilizzare i tasti presenti sul bordo del telefono. In alcune soluzioni concorrenti, come le Bragi, questi comandi sono stati inseriti direttamente sulla superficie touch delle cuffie. Parlando di Siri, invece, l'attivazione avviene effettuando due piccoli tap su uno dei due auricolari. L'assistente virtuale è utile, ma come avviene su iPhone spesso non riesce a risponderci come vorremmo e l'esperienza diventa a tratti frustrante. Il riconoscimento vocale è comunque ottimo, merito della forma delle cuffie che avvicina il microfono alla bocca: per questo si è scelto di mantenere la "stanghetta". Stesso discorso per le chiamate, limpide e senza problemi. La maggior parte delle funzioni sono disponibili anche su dispositivi Android, dove però bisogna connetterle con la procedura classica.
Abbiamo provato i nuovi auricolari senza fili di Apple, gli AirPods. Se i nuovi iPhone non hanno il jack audio è (anche) colpa loro: secondo l’azienda di Cupertino rappresentano il primo passo verso il futuro wireless dell’audio.
Grandi polemiche in questi giorni per i concerti del giamaicano Sizzla Kalonji, in arte Sizzla: il cantante si dovrebbe, infatti, esibire questa settimana a Bari e a Milano ma gli esponenti del gruppo EveryOne che si batte per i diritti civili stanno facendo di tutto per annullare le due date previste per l'11 e il 13 novembre. In realtà le date italiane previste erano tre: Sizzla doveva, infatti, esibirsi il 12 novembre al Sottotetto di Bologna, ma gli stessi gestori del locale hanno preferito cancellare l'evento dopo aver ricevuto segnalazioni sulle tematiche delle canzoni del cantante giamaicano. I locali di Bari e Milano invece ritengono che i concerti rappresenterebbero un buon business e sembrano per il momento dimostrarsi sordi alle proteste avanzate dalle associazioni che si oppongono all'esibizione. Sizzla, infatti, è ormai tristemente noto per essere portatore di messaggi altamente razzisti ed omofobi, incitando alla violenza fisica e persino all'omicidio di persone omosessuali e transgender tramite i testi delle sue canzoni, nonostante nel 2007 sia stato tra i firmatari del Raggae Compassionate Act per fermare appunto la diffusione di messaggi di intolleranza tramite la musica. Già dal 2004 Sizzla e altri interpreti di musica raggae sono sotto sorveglianza da parte di Amnesty International che in un suo dossier sul cantante, definirlo artista sembra veramente azzardato, riporta : "Durante il corso della serata, Capleton, Sizzla e altri, hanno cantato quasi esclusivamente testi sui gay. Servendosi del termine dispregiativo per gay – ‘chi chi men' o ‘batty bwoys' – hanno esortato il pubblico ad <>" Decisamente per una volta la libertà di espressione e un'arte come la musica non possono andare di pari passo se servono a seminare ancora più odio contro dei gruppi già abbastanza presi di mira senza motivo.
Un concerto annullato a Bologna e altri due a rischio per Sizzla, cantante giamaicano che incita con le sue canzoni all’odio di stampo omofobo.
Mille secondi di omelia. Mille secondi di parole per rendere la prima giustizia a Lino Romano, ricordandolo degnamente. Ne bastava uno, un solo secondo per pronunciare la parola "camorra", eppure non è stato fatto. Nel corso della sua omelia il vescovo di Aversa, Monsignor Angelo Pinillo, nella chiesa di San Biagio a Cardito, città dove viveva Lino Romano, barbaramente assassinato lunedì sera a Marianella, vicino Scampia, perché ritenuto uno spacciatore del clan avverso, non ha pronunciato una sola volta la parola camorra. Pasquale Romano di trenta anni è una vittima innocente della barbarie dei camorristi ma questo in chiesa non è stato ricordato. Tra gli scranni della chiesetta di provincia, erano presenti le maggiori autorità civili e militari
Quindici minuti di omelia del vescovo di Aversa, monsignor Angelo Pinillo, nella chiesa di San Biagio a Cardito, in cui non nomina mai la parola camorra. «Ditelo che non c’entrava niente», chiedono i parenti.
Avere un migliore amico è una di quelle cose che ti migliorano la vita. E' una persona che ti conosce alla perfezione, che ti ha visto nelle situazioni più imbarazzanti e che comprende al volo ogni tua reazione, anche quella più irrazionale. Anche se a volte sarete costretti ad allontanarvi e a vivere in città diverse, non lasciatevi prendere dal panico: la distanza non affievolirà i vostri sentimenti. Ecco le 9 cose che succedono solo ai migliori amici che vivono lontani. 1. Invii i tuoi selfie più imbarazzanti – Il migliore amico ti conosce alla perfezione e ti è stata accanto anche nei momenti più imbarazzanti. Quando vive lontano, per ricordargli il “meglio di te”, non puoi fare a meno di inviargli dei selfie in cui sfoggi le tue facce più brutte. In questo modo gli strapperai un sorriso in pochi secondi. 2. Sei il primo a vedere i suoi post sui social – I social sono utilissimi quando ti vuoi sentire vicino a una persona che vive lontano come il migliore amico. E’ per questo che sarai sempre tu il primo a vedere i suoi post, stando bene attento a “marcare il territorio” quando lo vedrai con nuovi amici. 3. Invii messaggi irrazionali – Sei arrabbiato perché qualcosa non è andata come doveva? Invece di fare inutili sbagli, basta inviare un messaggio al tuo migliore amico che vive lontana per sfogarti. Lui capirà la situazione, anche se le tue parole saranno completamente irrazionali. 4. Mandi registrazioni vocali da ubriaco – Con il tuo migliore amico hai condiviso tutto, anche sbronze colossali. Vivere a distanza non significa che non devi più coinvolgerlo nelle tue follie ed è per questo che, quando sarai ubriaco, non riuscirai a non inviargli una registrazione vocale senza senso. 5. In molti messaggi scrivi “Mi ha ricordato te” – E’ inutile negarlo, quando sei lontano dal tuo migliore amico, è una vera e propria sofferenza. Ogni cosa che ti capita nella quotidianità ti ricorderà lui e, naturalmente, non potrai fare a meno di dirglielo con dolcezza. 6. Stai con lui a telefono per ore – Quando non vivi più nella stessa città del tuo amico del cuore, non hai la possibilità di incontrarlo a fine giornata per un aperitivo e di aggiornarla su tutte le novità della tua vita amorosa, devi accontentarti del telefono. Ogni volta che lo sentirai sarà una festa, tanto che passerai ore e ore con la cornetta attaccata all’orecchio senza accorgertene. 7. Fai il conto alla rovescia dei giorni che mancano al suo ritorno – Anche se sentire l’amico a telefono accorcia le distanze, non c’è nulla di meglio di un abbraccio. Quando ti comunica la data del suo ritorno a casa, inizi istintivamente a fare il countdown.
La vita può portare due persone ad allontanarsi ma questo non significa che il rapporto è destinato a sgretolarsi. Ecco le 9 cose che solo due amici del cuore che vivono lontani possono capire.
In queste ore si è diffusa la notizia di un lutto che ha colpito la famiglia di Ignazio Moser. La produzione del ‘Grande Fratello Vip‘ ha messo al corrente il giovane della morte della zia. Ignazio è attualmente al televoto con Ivana Mrazova, Cecilia Rodriguez e Cristiano Malgioglio e non è da escludere che decida di uscire. Una volta appresa la triste notizie, Moser ha condiviso il suo dolore con i suoi compagni di avventura. La zia – probabilmente sorella della madre del ciclista – aveva 65 anni. Da otto anni soffriva di demenza senile. Ignazio ha confidato a Cecilia Rodriguez che faceva sempre più fatica ad andarla a trovare, perché vederla stare male lo faceva soffrire. Provava un immenso affetto per lei. Nel corso della sua esperienza nel reality ha parlato spesso della zia con Giulia De Lellis. Mentre Ignazio confidava l'accaduto a Cecilia, la regia del ‘Grande Fratello Vip' ha preferito cambiare l'inquadratura. Una scelta presumibilmente dettata dalla volontà del giovane di preservare i suoi affetti. Nei giorni scorsi, aveva confidato alla Rodriguez che le avrebbe parlato di questa persona solo una volta fuori dalla Casa. "Scusami Ilary, vorrei dire che ho perso mia zia. Mi dispiace tanto per mia mamma e per i miei cugini. Li abbraccio forte": così Ignazio Moser ha commentato l'accaduto nel corso della diretta di lunedì 20 novembre. Gli spettatori che hanno appreso la notizia hanno espresso il loro dispiacere sui social.
Il ‘Grande Fratello Vip’ ha comunicato a Ignazio Moser che la zia è deceduta. Aveva 65 anni e da tempo soffriva di demenza senile.
Ieri pomeriggio è stata registrata la sesta puntata del "Maurizio Costanzo Show", il talk show che andrà in onda oggi in seconda serata su Canale 5. Gli ospiti saranno moltissimi, da Filippo Bisciglia a Emma Marrone, fino ad arrivare a Lino Banfi, ma quella che si distinguerà per esuberanza e originalità sarà Elettra Lamborghini. Per l'occasione l'ereditiera ha sfoggiato un look glamour e griffato ma, rispetto alle sue solite apparizioni pubbliche, ha preferito rimanere più sobria.
Elettra Lamborghini è una delle ospiti della puntata di questa sera del “Maurizio Costanzo Show” e per l’occasione sfoggerà un look più “sobrio” del solito. L’ereditiera indosserà una tuta di raso bianca e nera, abbinata a dei décolleté fucsia e a un’acconciatura con le “corna”.
Il direttore dell'FBI, James Comey, parlando ieri al convegno "International Conference on Cyber Security", organizzato presso la Fordham University di New York, ha rivelato altri dettagli importanti circa l'attacco hacker che ha colpito la Sony Pictures Entertainment. Durante il pesante attacco sono stati portati via una grossa mole di documenti e messaggi interni, poi resi pubblici e diffusi sui social network. E proprio in relazione a questo ultimo punto, la Sony ha di recente minacciato Twitter di intraprendere azioni legali nel caso in cui non bloccasse gli utenti che appunto diffondono i contenuti dei messaggi (soprattutto email) violati. Senza dimenticare il furto della pellicola "The Interview", vero obiettivo dell'attacco. Il film racconta di che racconta la storia di due giornalisti reclutati dalla CIA per assassinare il leader nord coreano, Kim Jong Un. Ma l'intervento di James Comey assume una certa importanza, soprattutto nell'ottica dell'amministrazione Obama che sin da subito ha individuato nella Corea del Nord come area geografica dalla quale sono partiti gli attacchi. E in relazione a questa convinzione, Comey rivela un dettaglio non da poco. E cioè che la motivazione per cui si ritiene che gli attacchi provengano dalla Corea del Nord è data proprio dagli hackers che hanno portato avanti gli attacchi. James Comey ha infatti rivelato che gli hackers hanno per errore inviato dei messaggi da un indirizzo IP che riporta proprio alla Corea del Nord. Gli hackers hanno cercato di utilizzare lo stratagemma di server proxy per mascherare i loro messaggi, allo scopo di confondere e far perdere le loro tracce. Ma a quanto pare così non è stato. "E' stato dunque un loro (si riferisce ai Guardiani della Pace, n.d.r.) errore", ha affermato James Comey", è chiaro che stessero cercando di agire in questo modo". Nelle scorse settimane molto scetticismo si era annidato attorno all'operato dell'FBI, e di conseguenza attorno all'amministrazione Obama, al punto che molti esperti informatici hanno avviato e presentato una petizione alla Casa Bianca per chiedere maggiore trasparenza nell'operato dell'FBI. E ieri, rivolgendosi proprio agli scettici, Comey ha così commentato: "Queste persone non vedono i fatti che io ho. Non vedono ciò che io vedo". Il direttore dell'FBI ha rivelato anche che una squadra specifica ha lavorato sui profili comportamentali degli hackers e anche che si sta indagando ancora sul come questi siano riusciti ad entrare all'interno del sistema Sony. Comey ha comunque ribadito la forte somiglianza con altri malware individuati e utilizzati da altri hackers della Corea del Nord per attacchi verso banche della Corea del Sud.
Il direttore dell’FBI, James Comey, intervenendo al convegno “International Conference on Cyber Security”, presso la Fordham University di New York, ha rivelato altri dettagli importanti circa l’attacco hacker che ha colpito la Sony Pictures Entertainment.
Osservate bene queste sculture, sembrano di ghiaccio, non trovate? Ed invece sono fatte di vetro, per questo vi consigliamo vivamente di resistere alla tentazione di toccarle! L' artista polacca che le ha create è Marta Klonowska. Assemblando frammenti di vetro Marta ha dato vita a creature sorprendenti ispirate ai dipinti barocchi e romantici. Astratta e geometrica, ogni composizione appare fragile ed eterea. Ogni animale creato da Klonowska sembra come se stesse esplodendo, lanciando improvvisamente miliardi di schegge irregolari verso l'esterno. Probabilmente per l'artista una riflessione sulla fragile natura della vita o sul pericolo di animali selvatici. Ma come nascono queste opere? L'artista comincia le sue composizioni con la costruzione di una struttura in metallo che viene poi accuratamente coperto con vetro. Tre forme tridimensionali emergono da centinaia di frammenti bidimensionali, a metà strada tra un oggetto dipinto e un'installazione. La Klonowska è famosa soprattutto per le sue opere raffiguranti i compagni canini di importanti figure storiche che fungevano da simboli viventi di ricchezza e potere.
Una sorta di palcoscenico teatrale dove sfilano in una nuova dimensione della realtà, queste figure pungenti e trasparenti. L’arte sorprendente di Marta Klonowska.
Come si è più volte osservato La peculiarità consiste nel fatto che la procedura del decreto ingiuntivo è divisa in due parti, una prima parte che si svolge in assenza la presenza processuale del debitore, in cui il creditore presenta tutte le sue prove documentali dalle quali si può dedurre l'esistenza del suo credito, se il credito è sufficientemente provato ottiene il decreto ingiuntivo. Chiusa questa fase, il debitore che si vede recapitare un decreto ingiuntivo, ha la possibilità di contestare il decreto (mediante l'opposizione al decreto ingiuntivo o opposizione a precetto se il decreto ingiuntivo è esecutivo), l'opposizione si può basare su contestazioni formali o anche sostanziali. Le caratteristiche dell'opposizione a decreto ingiuntivo sono sostanzialmente due: a) si svolge in presenza di entrambe le parti, quindi, il debitore ha l'onere di citare il creditore, b) le parti sono invertite, perché l'opponente (il debitore) ha il ruolo di attore (formale) perché inizia la causa di opposizione, mentre il creditore, ha il ruolo di convenuto (formale), perché riceve la citazione (l'opposizione a decreto ingiuntivo) anche se è colui che ha ottenuto il decreto ingiuntivo a cui ci si oppone. La peculiarità dovuta al "gioco delle parti", che discende dall'inversione dei ruoli per questioni processuali, (almeno nella fase formale processuale), incide anche su altri aspetti, in altri termini occorre valutare se altre norme che regolano il processo subiscono l'influenza dello scambio dei ruoli tra attore e convenuto. La domanda potrebbe sembrare di scarsa rilevanza pratica, ma in realtà ha la sua rilevanza, infatti, il debitore che propone l'opposizione a decreto ingiuntivo potrebbe avere interesse o la necessità a chiamare in causa un terzo (un fideiussore) o il precedente proprietario dell'appartamento se il decreto ingiuntivo ha ad oggetto oneri condominiali. Nei procedimenti ordinari, in cui il creditore è l'attore e il debitore il convenuto, quando il debitore ha interesse a chiamare in causa un terzo, applica l'art. 269 cpc e nella comparsa di risposta (a pena di decadenza) dichiarerà di voler chiamare in causa un terzo e contemporaneamente chiede al giudice istruttore lo spostamento della prima udienza allo scopo di consentire la citazione del terzo. Il problema che in sede di opposizione a decreto ingiuntivo, è dato dal fatto che, oltre a mancare una comparsa di risposta dell'opponente, si è in presenza di una inversione dei ruoli, perchè anche se il debitore ingiunto inizia il processo di opposizione (ed ha l'onere di citare il creditore che ha avuto il decreto ingiuntivo), in sostanza è sempre una parte equiparabile al convenuto che ricevuto il decreto ingiuntivo si oppone allo stesso. Quindi, occorre comprende se l'opponente, in quanto parte che effettua la citazione (anche se denominata opposizione al decreto ingiuntivo) è libera di citare anche altro oltre il creditore che ha richiesto il decreto ingiuntivo, oppure, se prevale la sua qualifica di convenuto sostanziale e deve chiedere al giudice di chiamare in causa i terzi soggetti. Quindi, da una parte c'è una tesi che ritiene che l'opponente a decreto ingiuntivo possa chiamare in causa direttamente terzi senza autorizzazione del giudice, dall'altra c'è un'altra ricostruzione secondo la quale l'opponente a decreto ingiuntivo non può chiamare direttamente, senza autorizzazione, altre parti in giudizio.
La Cassazione del 18.5.2015 n. 10085 ha stabilito che con l’opposizione a decreto ingiuntivo, l’opponente deve necessariamente chiedere al giudice, con l’atto di opposizione, l’autorizzazione a chiamare in giudizio il terzo al quale ritenga comune la causa sulla base dell’esposizione dei fatti e delle considerazioni giuridiche contenute nel ricorso per decreto.
In pochi mesi, sono avvenuti tanti cambiamenti nelle abitudini di lavoro e studio – che, naturalmente si sono riversati anche sulle abitudini culinarie. Se un tempo si usciva da scuola e si passava a prendere uno snack per ricominciare a studiare o si passava alla mensa, oggi tutto questo è cambiato. E capita che, per molti, la pausa pranzo sia un’occasione per sperimentare nuovi abbinamenti e nuove location. Chi, tra una lezione e una call, ha voglia di pensare a qualcosa di complicato da mettere a tavola? Allora, impariamo da due teenager decisamente all’avanguardia a organizzare un break sostenuto e leggero – senza tanto “sbattimento”. Molto amato dai ragazzi, il sandwich si rivela una vera ispirazione per chi deve fare un pasto leggero e gustoso. Bastano pochi ingredienti “fissi”, per andare di creatività a seconda di ciò che c’è in frigo. Due fette di pane in cassetta, una fetta di formaggio e una foglia di insalata sono quello che serve per una farcitura base. A completare il quadro pomodori, zucchine e melanzane grigliate a volontà; per palati più “particolari” tonno, uova, pollo alla griglia, olive e salse a piacere… e il sandwich è fatto. Il segreto è cambiare farcitura ogni giorno e servirsi di un formaggio gustoso, facile da affettare (o già a fette) come Galbanino. Oggi si va di forchetta, ma il tempo è sempre tiranno? Non ci sono problemi: una pizzaiola “kiss and go” renderà tutti contenti. Basta scaldare l’acqua, e mentre questa raggiunge il bollore, lavare e tagliare dei pomodorini. Poi aggiungere un po’ di origano, salare quanto basta e aggiungere un filo di olio. Una volta cotta la pasta, perchè non condirla con i pomodorini tagliati e conditi e aggiungere qualche fetta di Galbanino tagliato a cubetti? Il risultato è assicurato… e ricco di colore. Perché non preparare una torta salata veloce da servire con un mix di affettati? Si preriscalda il forno a 200° e si fa bollire un po’ di acqua leggermente salata: le zucchine tagliate a dadini cuociono per 5 minuti, seguite dai gamberetti sgusciati. Nel frattempo, in una ciotola si sbatte qualche uovo con un po’ di latte, si aggiungono sale e pepe e le zucchine con i gamberetti. Si fodera il fondo della torta salata con le fette di Galbanino e si versa il composto stendendolo bene. 20 minuti in forno… e tutti a tavola, a testare l’esperimento – accompagnato da un tagliere di affettati.
A volte si è troppo stanchi o di fretta per preparare piatti complicati. Se non si vuole rinunciare al gusto, un ingrediente semplice ed eclettico può dare una marcia in più a pranzi veloci e così gustosi… tanto da essere d’ispirazione per le nuove generazioni, non solo in cucina.
I ruoli del mago Cedric Diggory in “Harry Potter e il calice di fuoco” e, soprattutto, quello del vampiro Edward Cullen nella saga di “Twilight”, lo hanno reso uno dei giovani attori del panorama cinematografico contemporaneo. Robert Pattinson – 30 anni il 13 maggio – ha già girato circa 19 film, lavorando con grandi registi come Chris Weitz, Bill Condon, David Cronenberg ed Anton Corbijn, evitando di rimanere etichettato a vita come il bello e dannato dei film fantasy. Pattinson nasce a Londra il 13 maggio 1986 e qui frequenta la Harrodian Private School. A soli 16 anni, però, già lavora come modello e prende parte a vari spettacoli teatrali con la Barnes Theatre Company. Nel 2004, viene scelto dalla regista Mira Nari per un piccolo cameo nel film “La fiera delle vanità”, ma il suo ruolo verrà tagliato in post-produzione e aggiunto solo nella versione DVD. Poco male perchè, nello stesso anno, l’attore ottiene il ruolo del Principe Giselher nel film tv fantasy “La saga dei Nibelunghi”. Il regista Mike Newell lo nota subito e lo vuole per il ruolo del mago Cedric Diggory nel film “Harry Potter e il calice di fuoco”(2005), che sarà al fianco di Harry/Daniel Radcliffe per vincere il Torneo Tremaghi. I fan della saga lo apprezzano molto e il mondo della tv lo reclama ancora, offrendogli ruoli nei film “The Haunted Airman” e “The Bad Mother’s Handbook”, per poi ricomparire in “Harry Potter e L’Ordine della Fenice”, ma solo in un flashback e in una foto. Nel 2007, l’attore partecipa al provino per il ruolo di Edward Cullen nella saga di “Twilight”, il cui primo capitolo è diretto da Catherine Hardwicke. Nel frattempo, gira il film indipendente “Como solo tu sei”(2008) diretto da Oliver Irving e “Little Ashes”(2008), per la regia di Paul Morrison, in cui interpreta il ruolo di Salvador Dalì. L’avventura di “Twilight”, tratto dai romanzi di Stephenie Meyer, inizia nel 2009 col film “The Twilight Saga: New Moon”. L’attore superò la concorrenza di circa 5000 attori e il super favorito Henry Cavill, assicurandosi il ruolo del vampiro Edward Cullen, innamorato dell’umana Bella /Kristen Stewart, che dovrà difendere dai suoi stessi compagni. Il successo è immediato e i fan sono conquistati in un batter d’occhio, facendo incassare cifre da capogiro al film e lanciando i suoi due protagonisti nell’Olimpo di Hollywood. Nel 2010, gira il dramma “Remember Me”, diretto, da Allen Coulter e “The Twilight Saga: Eclipse”, secondo capitolo diretto da David Slade. Il 2011 si apre con il bellissimi “Come l’acqua per gli elefanti”, di Francis Lawrence, adattamento cinematografico del romanzo, del 2006, “Acqua agli elefanti”, di Sara Gruen. Pattinson divide la scena con Reese Whiterspoon e Christoph Waltz, conquistando la critica internazionale. Nello stesso anno, gira “The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1”, per la regia di Bill Condon e, nel 2012, “Bel Ami – Storia di un seduttore”, basato sull'omonimo romanzo, del 1885, dello scrittore francese Guy de Maupassant. David Cronenberg lo vuole per il controverso e frenetico “Cosmopolis”(2012) e l’attore è, poi, di nuovo nei panni di Edward Cullen in “The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2”, sempre diretto da Condon. Dopo il non entusiasmante “The Rover”(2014), di David Michod, Pattinson è di nuovo alla corte di Cronenberg per il film “Maps to the Stars”, in concorso alla 67esima edizione del Festival di Cannes, dove ha vinto il Prix d'interprétation féminine andato a Julianne Moore.
La notorietà ha iniziato a bussare alla sua porta quando ha interpretato il mago Cedric Diggory in “Harry Potter”, ma il vero successo per Robert Pattinson è arrivato con il ruolo del vampiro Edward Cullen nella saga cult “Twilight”. Da quel momento, per lui si sono spalancate le porte di Hollywood e, a soli 30 anni, ha già girato circa 19 film con alcuni dei più grandi registi nel panorama cinematografico mondiale.
Gioia immensa per il ballerino lanciato da Amici Kledi Kadiu e la moglie Charlotte Lazzari, diventati genitori per la seconda volta. Sui profili Instagram di entrambi è apparsa la prima foto del bebè appena nato: è un maschietto, si chiama Gabriel ed è nato il 29 agosto alle 13.48. Mamma e bambino stanno bene, con la Lazzari che svela anche il peso alla nascita: "3.950 g di amore puro". "Grazie per tutti i vostri messaggi calorosi", ha scritto Kadiu nelle stories, "Charlotte e Gabriel stanno bene e sono in buone mani". Il bambino è nato presso l'Ospedale Infermi di Rimini, la città dove il ballerino e la famiglia vivono: "Grazie a tutto il personale, infermieri e ostetriche che con la loro professionalità e preparazione ci hanno fatto sentire veramente a casa". La gravidanza di Charlotte Lazzari era stata annunciata a febbraio: "La famiglia sta per allargarsi! Ad agosto arriverà una nuova gioia. Siamo davvero al settimo cielo". Per la coppia è il secondo figlio, dopo la piccola Léa, nata nel 2016, biondissima come la mamma. Kledi ha sposato Charlotte, anche lei ballerina e insegnante di yoga di origini francesi, il 28 giugno 2018. Oltre a godersi la sua bellissima famiglia, Kadiu, 46 anni, continua a lavorare nel mondo della danza. Tiene lezioni in tutta Italia e organizza eventi, come la grande serata in onore di Carla Fracci che si è tenuta a Cervia il 26 agosto, “Carla Fracci Mon Amour” (ironia della sorte, pochi giorni prima del parto della Lazzari). Kadiu ha ricordato così la grande étoile da poco scomparsa: “La prima volta che ho incontrato Carla fu a Verona, quando era direttrice del corpo di ballo dell'Arena nel 1995: ero arrivato da poco in Italia (sbarcò con altri concittadini albanesi con la nave Vlora nel '91, ndr) e ricevetti il permesso per sei mesi per studiare con lei. Le sarò per sempre grato”. A post shared by Charlotte | Odaka Yoga Teacher (@charlotte.lazzari)
Il ballerino lanciato da Amici e la moglie festeggiano la nascita del loro secondo figlio, a cinque anni dalla nascita di Léa. Stavolta si tratta di un maschietto, di nome Gabriel: è nato il 29 agosto (pochi giorni dopo l’evento organizzato da Kadiu per Carla Fracci), quasi 4 chili “di amore puro”.
L'avventura di Hansi Flick da Commissario Tecnico della Germania è iniziata come meglio non poteva: tre partite, tre vittorie, 12 gol fatti, nessuno subito e soprattutto primato nel Gruppo J, con quattro punti di vantaggio sull'Armenia. La qualificazione che sembrava in bilico nell'arco di una settimana è stata blindata e a ottobre potrebbe essere matematica. Ma di ritorno dall'Islanda i calciatori e tutto lo staff tecnico hanno vissuto momenti di grande paura in volo. L'aereo che stava riportando la nazionale tedesca a casa è stato costretto a un atterraggio di emergenza. Il problema è stato serio e il velivolo si è fermato a Edimburgo. Il profilo Twitter della Germania ha informato in modo costante e puntuale sul volo di ritorno della nazionale guidata da Flick, che dopo il 4-0 all'Islanda è partita ma non è riuscita a giungere in patria. Perché l'aereo ha avuto un problema importante ed è stato costretto a un atterraggio in Scozia: "La sicurezza prima di tutto. Sosta in via precauzionale a Edimburgo. Da lì sono previsti viaggi individuali di andata e ritorno. Noi stiamo bene e i tecnici sono a lavoro per risolvere il problema". La notte è stata complicata per tutti, i calciatori hanno sicuramente pensato anche al weekend quando dovranno tornare in campo e questo intoppo non li aiuta nel preparare le partite del fine settimana, che precedono, per chi la gioca, le gare di Champions League. Il volo ancora non ha ripreso la direzione della Germania come ha ricordato il profilo della DFB che ha scritto: "L'ora di un altro caffè. Qui tutto è calmo e tutti sono molto professionali. Siamo sull'aereo e attendiamo con pazienza ancora un po'".
Di ritorno dall’Islanda, l’aereo che riportava in patria la Germania è stato costretto a effettuare un atterraggio di emergenza. Momenti di grande paura per i calciatori e lo staff tecnico che si sono fermati a Edimburgo in Scozia. Ci sono volute molte ore per risolvere il problema e ripartire.
“Non dovremmo vergognarci del nostro passato”. L’eurodeputato conservatore Dzhambazki usa questa frase per descrivere ciò che sta avvenendo in Europa a seguito delle proteste organizzate dai movimenti Black Lives Matter. Ha ragione. Dobbiamo vergognarci anche del nostro presente e imparare a fare i conti con la nostra storia. Troppo spesso l’Unione europea preferisce invece nascondere il suo razzismo sistematico dietro le condanne di ciò che accade lontano, o relegare il tutto a una manciata di episodi, responsabilità di qualche singolo estremista. A dimostrarlo ci sono i racconti, i numeri (o meglio la loro assenza), c’è il linguaggio che scegliamo di utilizzare. Iniziamo da questo, dalle parole. Ieri il Parlamento europeo ha approvato (con 493 voti a favore e l’opposizione di un centinaio di deputati di destra) una risoluzione dal titolo “sulle proteste contro il razzismo a seguito della morte di George Floyd”. A far scalpore in Italia è stato il voto contrario delle destre, Lega e Fratelli d'Italia, ma l'attenzione non dovrebbe essere rivolta solo a questo. L’inizio del testo è tutto un susseguirsi di biasimi e richieste su quanto accade negli Stati Uniti, scorrendo il report si arriva finalmente alla parte che riguarda l’Europa. Qui si trovano importanti prese di posizioni, per esempio con il riferimento – anche se blando – al colonialismo e la richiesta di “riconoscere ufficialmente le ingiustizie e i crimini contro l’umanità che in passato sono stati commessi nei confronti delle persone nere e le persone di colore”, condanne sull’uso eccessivo della forza e promesse per una politica che non nasconda l’esistenza delle minoranze e si impegni a rimuovere gli ostacoli. Quello che stride è tutto ciò che non c’è. Non si trova nessuna menzione alle morti avvenute in Europa per la brutalità della polizia. A inserirlo ci aveva provato il Gue/Ngl, il gruppo di sinistra al Parlamento europeo, presentando un emendamento che faceva riferimento al caso di Adil, ucciso in Belgio nell’aprile 2020 mentre era inseguito dalla polizia. E ancora a quelli di Adama Traoré assainato in Francia nel luglio 2016 mentre era in stato di fermo e Ilvas Thairi morto nel luglio 2019 in un centro per minori in Spagna mentre veniva immobilizzato. Ben 536 eurodeputati, tra cui anche il Pd, hanno votato contro .Non è stato adottato neanche l’emendamento dei verdi, che sostituiva l’elenco per la formulazione “considerando che alcuni di questi fermi e arresti hanno provocato morti sul territorio dell’UE”, qui i socialisti hanno votato a favore, ma le destre lo hanno bloccato. Assente nel report anche la condanna alle “tecniche di strangolamento o altre tecniche di costrizione fisica, che possono dar luogo ad asfissia posturale” (voti contrari della destra), o la richiesta di “adeguati risarcimenti ai paesi del Sud del mondo che sono stati vittima del colonialismo o della riduzione in schiavitù dei loro cittadini”, alla quale si sono opposti anche i socialisti. “Non è certo l’ideale, ma in questo Parlamento non era possibile trovare un compromesso migliore”, dichiara Amandine Bach, policy advisor del GUE/NGL per la Commissione sulla giustizia, gli affari interni e le libertà civili, che racconta di negoziazioni lunghe e complesse: “Siamo stati noi – insieme ai verdi – a proporre questo argomento, secondo le nostre intenzioni avremmo dovuto parlare di <>”. L'impostazione non è stata accettata e così "abbiamo cercato di difendere la risoluzione dai toni ancora più deboli – dice Bach – e siamo contenti che, almeno in parte, abbiamo affrontato ciò che accade nei nostri confini. Può essere un inizio”. Un punto di partenza, ma che secondo le Ong può rischiare anche di compromettere gli sforzi fatti. “Siamo felici che questo report sia stato votato”, afferma Julie Pascoet del Network europeo contro il Razzismo. “E’ stato importante vedere la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen parlare di “white priviledge” (il privilegio che hanno i bianchi), nell’aula di Bruxelles" Ma secondo Pascoet "non basta riconoscere che si hanno dei privilegi, bisogna prendere delle azioni, altrimenti a esercitare il potere rimarranno sempre gli stessi, che al massimo faranno un po’ di attenzione a non abusarne". "Il movimento dei neri – continua – è stato riconosciuto, ma non è stato certo incluso. La prossima settimana la Commissione si incontrerà per discutere di razzismo sistemico, è la prima volta. Ma chi sarà seduto al tavolo? Tutti uomini e donne bianchi.” Poche ore prima che l’aula negasse di riconoscere che il razzismo fa morti anche in Europa, l’eurodeputata tedesca Pierrette Herzerberg-Fofana, prima afrodiscendente a essere eletta in Germania, ha raccontato una violenza subita solo pochi giorni prima: “Cari colleghi, voglio informarvi che sono stata vittima della brutalità della polizia, da parte delle autorità belghe. Lo considero un atto discriminatorio a tendenza razzista” e ha proseguito con i dettagli. Si trovava in una strada di Bruxelles quando ha visto nove poliziotti molestare due giovani neri, così ha ripreso la scena con il suo cellulare, ma la polizia glielo ha strappato dalle mani. Quattro di loro, armati, l’hanno spinta al muro e “mi hanno trattata in modo umiliante”. Ha dichiarato di essere un’eurodeputata, ma non è stata creduta: “Ho dato i miei due passaporti, poi il pass del Parlamento e quindi mi hanno chiesto la carta di soggiorno belga, ho consegnato anche quella”. A quel punto è stata rilasciata: “Per me è stato un episodio traumatizzante, ma io sono qui a raccontarlo. Ho passato tutta la notte in Parlamento a scrivere, non ho avuto il coraggio di uscire fino alle sei del mattino. Dobbiamo prendere delle misure concrete per tutte quelle persone che non sono tra questi banchi e non possono scappare alla violenza della polizia”. Herzerberg-Fofana ha raccolto la solidarietà dei colleghi e l’impegno del presidente del Parlamento David Sassoli a chiedere chiarimenti alle autorità belghe, ma come ha sottolineato lei stessa, lei ha avuto la possibilità di raccontare questa esperienza, molti altri ancora non hanno questo diritto.
Approvata al Parlamento europeo una risoluzione su “le proteste contro il razzismo a seguito della morte di George Floyd”, con il no di Lega e Fratelli d’Italia. Nel testo nessun riferimento alle vittime sul territorio europeo. Bocciati anche gli emendamenti di condanna alle “tecniche di strangolamento o altre tecniche di costrizione fisica, che possono dar luogo ad asfissia posturale”.
"Se non te" è il nuovo singolo di Laura Pausini, arrivato a poche settimane dall'uscita di "Limpido" il brano in cui la cantante duetta con la popstar Kylie Minogue. La nuova canzone, incisa anche in spagnolo (visto che il Sud America è uno dei paesi in cui la Pausini è più amata) è una ballad scritta assieme al compagno Paolo Carta e a Niccolò Agliardi, che svolta appunto dalle sonorità che avevamo sentito col primo singolo. Il brano è un antipasto a "20 – The Greatest Hits", ovvero la raccolta della cantante, che uscirà il 12 novembre e raccoglie il meglio della carriera di una delle artiste italiane più famose all'estero. Per ringraziare i propri fan che sulla sua pagina Facebook hanno toccato i 3,5 milioni di fan la Pausini aveva deciso, ieri, di regalargli il testo completo della canzone che vi mostriamo qua sotto
Il nuovo singolo di Laura Pausini si chiama “Se non te” e segue il duetto con Kylie Minogue “Limpido”. Il brano fa da apripista al “Best of” dell’artista che uscirà il 12 novembre, in attesa del tour che partirà l’8 dicembre.
Durante la conferenza Where 2.0, tenutasi il 20 aprile scorso, un ricercatore dell'università dell'Exeter e un ex dipendente della Apple hanno affermato che gli iPhone e l'iPad 3G con il sistema operativo iOS 4 registrano informazioni relative ai tragitti seguiti dai suoi possessori. Infatti, tali dispositivi mobili sono in grado di registrare latitudine, longitudine ed ora della loro presenza in un determinato luogo. Queste informazioni, raccolte dalle reti wi-fi nelle vicinanze, quindi riescono a tracciare tutti i minimi spostamenti dei propri clienti. Tutto ciò ha provocato un ampio dibattito su internet e proprio in un forum di utenti Macintosh è arrivata una telegrafica replica di Steve Jobs, CEO della Apple: "Non tracciamo nessuno”. Tuttavia, l’azienda di Cupertino non ha ancora dato risposte ufficiali alle domande di chiarimenti inviate dal Congresso degli Stati Uniti e da organizzazioni per la tutela della privacy. In Florida è già giunta in tribunale la richiesta, presentata da un proprietario di un iPhone, Vikram Ajjampur, e da un detentore di un iPad, William Devito, di impedire la presunta raccolta di dati. Inoltre, le autorità della privacy di ben quattro Paesi: Corea del Sud, Italia, Germania e Francia, che hanno iniziato ad indagare per controllare eventuali infrazioni della Apple nella gestione dei dati personali. In particolare, la Commissione per le comunicazioni coreana ha aperto un'indagine per valutare come avvenga la raccolta dei dati e in che modo gli utenti possano scegliere di concedere o ritirare il proprio consenso.
Quattro le autorità della privacy di Corea del Sud, Italia, Germania e Francia hanno iniziato ad indagare per controllare eventuali infrazioni della Apple nella gestione dei dati personali.
Un posto di lavoro da favola che con la pandemia di Coronavirus si è trasformato in un vero e proprio incubo. "Disney World" taglia 43mila posti di lavoro a fronte di perdite senza precedenti nella storia della Walt Disney & Co. L'azienda, che comprende dieci super parchi a tema in tutto il mondo (e più di 30 resort) , da quello storico a Orlando a quello di Parigi fino al più recente, aperto nel 2016, a Shangai, dà lavoro a un totale di oltre 100mila dipendenti circa. Di questi, 43mila sono i posti di lavoro congelati e senza stipendio fino a quando tutte le attività dei parchi a tema saranno chiusi. L'azienda, in una nota, ha specificato che i 43mila dipendenti continueranno a ricevere l'assistenza sanitaria completa per un anno. I costi saranno ancora tutti a carico della Disney. Ogni posto di lavoro sarà garantito, inclusi gli scatti di anzianità, quando l'emergenza sarà terminata, assicura la Disney. I parchi sono chiusi a tempo indeterminato dalla metà di marzo. Da allora, la Disney è in una perdita che sembrava inimmaginabile soltanto pochi mesi fa. Sono solo 400 i posti mantenuti a pieno regime da Disney World, considerati ad oggi indispensabili.
Dal 19 aprile “Disney World” taglia 43mila posti di lavoro a fronte di perdite senza precedenti nella storia della Walt Disney & Co. L’azienda, in una nota, ha specificato che i dipendenti continueranno a ricevere l’assistenza sanitaria completa per un anno e che saranno riassunti a fine emergenza. Tra i tagli anche 135 ragazzi italiani: “Ci hanno chiesto di lasciare le case in affitto nei residence Disney”.
Nella luminosa carriera di Gigi Proietti, in grado di spaziare su tutto e con tutti i registri, c'è stata anche una fiorente attività di doppiatore. La generazione di trentenni ricorderà certamente la sua voce in Aladdin: Gigi Proietti è stato infatti il Genio della Lampada nel film d'animazione del 1992 e nei sequel e spin-off successivi: "Il ritorno di Jafar" e "Aladdin e il re dei ladri". Un ruolo che unisce il nome di Gigi Proietti a quello di Robin Williams, interprete originale del film, anche lui scomparso nel 2014. Gigi Proietti raccontò questa sua esperienza in uno speciale per RaiUno dedicato al doppiaggio. Sorpreso in sala di doppiaggio proprio mentre lavorava ad Aladdin, l'attore, scomparso nella notte del 2 novembre, raccontò della difficoltà di dover dare voce a un personaggio animato che arriva già sulla base di un'interpretazione attoriale. Ecco le sue parole: Il doppiatore americano non è un doppiatore perché nasce tutto insieme. È l'attore che presta la voce e sulla voce viene fatto il disegno. Per noi, poveri attori italiani, c'è la necessità di ricostruire una voce sulla caratterizzazione che l'attore americano ha già fatto. Ce la caviamo egregiamente, ne fa fede tutta la produzione Disney classica. Per il Genio, io mi sono affidato all'estro di quel grande attore americano che è Robin Williams.
Con la morte di Gigi Proietti sparisce anche una grande voce italiana dei classici Disney. Sua era la voce del Genio della Lampada, interpretato da Robin Williams. L’attore disse: “Per noi, poveri attori italiani, c’è la necessità di ricostruire una voce sulla caratterizzazione che l’attore americano ha già fatto. Per il Genio, io mi sono affidato all’estro di quel grande attore che è Robin Williams”.
Andrea Diprè sembra non avere più limiti nel rapporto con Sara Tommasi, la showgirl che negli anni scorsi si è trovata più volte ad essere protagonista di situazioni imbarazzanti e pericolose, anche per la sua salute. E la situazione che si sta profilando in queste ultime settimane, a dirla tutta, non sembra troppo diversa. Come sappiamo i due, da diverso tempo, hanno annunciato di avere una relazione, qualcosa che è stato pubblicizzato specialmente su Facebook tramite i video di entrambi, postati sulle pagine ufficiali, fino alla sponsorizzazione di un matrimonio, a Las Vegas prima, a Montecarlo poi, e addirittura una finta gravidanza annunciata dalla Tommasi. Lei stessa, nei giorni scorsi, in stato chiaramente confusionale, aveva prima smentito le nozze e poi riconfermate. Negli ultimi giorni si sono succedute smentite e poi riconferme rispetto alle nozze, creando un tram tram mediatico che ha avuto evidentemente l'effetto che si cercava: molta eco. Diprè ha anche detto: "Non sfrutto Sara Tommasi, è lei a guadagnarci".
Ennesimo video imbarazzante della strana coppia del web. I due si mostrano dopo una notte di eccessi e Diprè, approfittando di una Tommasi chiaramente poco lucida, la denuda quasi davanti alla telecamera.
Il primo ottobre il colosso farmaceutico americano Merck & Co ha comunicato i dati preliminari sulla sicurezza e sull'efficacia della sua pillola anti Covid (molnupiravir), dimostrando che si tratta di un farmaco estremamente valido in grado di abbattere di circa il 50 percento il rischio di ricovero in ospedale o morte nei pazienti contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2. I risultati, accolti con estremo favore da Anthony Fauci – immunologo a capo della task forse per l'emergenza sanitaria della Casa Bianca – e dalla comunità scientifica internazionale, se confermati porteranno a una rapida approvazione per l'uso d'emergenza e renderanno il molnupiravir una nuova arma per dare il “colpo di grazia” alla pandemia, in sinergia con la campagna vaccinale. Vicine alla linea del traguardo ci sono anche le pillole AT-527 di Atea Pharmaceuticals e Roche e PF-07321332 di Pfizer, che hanno tutte la capacità di inibire la replicazione virale; non a caso sono progettate sia per i pazienti Covid con la fase precoce dell'infezione (con una positività appena riscontrata dal tampone oro-rinofaringeo), sia per coloro che sono stati esposti al virus, come i membri di una famiglia in cui vi sono uno o più contagiati o magari i compagni di classe di uno studente positivo. Insomma, potranno proteggere tutti gli infetti abbattendo il rischio di evoluzione infausta della COVID-19. Ma quanto costa il trattamento anti Covid a base di pillole? E qual è il costo dei vaccini e degli anticorpi monoclonali, che in questo momento stanno rappresentando la prima linea nel contrasto alla pandemia? Per quanto concerne le pillole anti Covid, al momento si tratta ancora di trattamenti sperimentali in vista dell'approvazione, pertanto non ci sono ancora accordi specifici tra le case farmaceutiche che li stanno testando e le autorità sanitarie. Il governo degli Stati Uniti, tuttavia, sta pagando 700 dollari (602 Euro al cambio attuale) per un ciclo completo di molnupiravir, messo a punto dagli scienziati di Merck & Co in collaborazione con i colleghi della società biotecnologica Ridgeback Biotherapeutics. La terapia standard non è dissimile da quella antivirale a base di oseltamivir contro l'influenza; i pazienti Covid devono infatti assumere quattro pillole due volte al giorno per cinque giorni. In totale si tratta dunque di 40 pillole, il cui prezzo è di circa 15 Euro ciascuna, considerando il costo complessivo del trattamento. Come indicato, al momento si tratta dei costi della terapia sperimentale, pertanto quando il molnupiravir e le pillole affini saranno autorizzate verosimilmente ci saranno accordi più vantaggiosi. Ciò che è certo è che l'amministrazione americana non intende far pagare le pillole ai singoli cittadini, pertanto saranno totalmente a carico del sistema sanitario statunitense, esattamente come i vaccini. In parole semplici, gli americani non pagheranno nulla per la terapia. È quasi scontato che un'analoga decisione verrà presa dalle autorità sanitarie nazionali dei vari Paesi europei – tra le quali l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) quando arriverà l'approvazione da parte dell'EMA. Tornando alla questione costi, quello delle pillole anti Covid è sicuramente molto inferiore a quello degli anticorpi monoclonali, immunoglobuline semi-sintetiche prodotte in laboratorio (a partire dal plasma dei guariti/convalescenti) che vengono preparate – e infuse – attraverso un processo complesso, laborioso e costoso. Basti pensare che il Regeneron, il cocktail di anticorpi monoclonali casirivimab e imdevimab utilizzato anche per curare Trump e recentemente approvato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), costa circa il triplo della pillola anti Covid di Merck, ovvero 2.100 dollari a terapia. Il prezzo è stato estrapolato dal costo delle 1,25 milioni di dosi acquistate dal governo degli Stati Uniti, per un totale di ben 2,625 miliardi di dollari. Il governo tedesco ha acquistato 200.000 dosi per 400 milioni di Euro, ciò significa 2.000 euro a dose. Il vantaggio delle pillole in questo caso non risiede solo nel costo decisamente più contenuto, ma anche nel fatto che possono essere assunte in autonomia sotto prescrizione medica, mentre per i monoclonali è necessaria l'infusione in un ambiente clinico specializzato.
Sebbene il vaccino resta l’arma più preziosa per combattere la pandemia di COVID-19, c’è grande bisogno anche di farmaci per curare i pazienti che si contagiano. Le pillole, come dimostrano i primi risultati sperimentali, sono estremamente promettenti: ecco quanto costa un ciclo completo il confronto con i prezzi di vaccini e terapie a base di anticorpi monoclonali.
Non riuscite a resistere di fronte ai gioielli lussuosi e scintillanti? Per voi arrivano delle buone notizie: a partire da oggi sarà possibile acquistare dei preziosi esclusivi firmati Chanel. Si tratta di una serie di pezzi provenienti dalla collezione persona di Susan Gutfreund, grande amica di Karl Lagerfeld, nonché moglie di John H. Gutfreund (meglio conosciuto come il "lupo di Wall Street"). I gioielli in questione risalgono all'epoca d'oro del compianto stilista e, oltre a essere unici e personalizzati, sono stati indossati dalle top simbolo degli anni '90, da Claudia Schiffer a Christy Turlington. Insomma, si tratta di accessori iconici e soprattutto iper lussuosi e di sicuro sono molti coloro che sognano di vederli tra le proprie mani, peccato solo che molto probabilmente all'asta raggiungeranno prezzi da capogiro. Dal 14 al 29 gennaio Christie's mette all'asta la preziosa collezione di gioielli firmati Chanel appartenuta a Susan Gutfreund. Si tratta di collier, orecchini, bracciali e spille ideati da Karl Lagerfeld, sono tutti decorati con le iconiche C intrecciate e, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, il loro prezzo di base è abbastanza abbordabile, anche se molto probabilmente si raggiungeranno cifre da capogiro fino alla chiusura dell'asta. Ci sono una spilla a forma di camelia in rafia nera che parte da 200 dollari (164 euro), degli orecchini colorati con le perle da 300 dollari (246 euro), un chocker in pelle e vetro lavorato dal gioielliere parigino Gripoix da 1.500 dollari (1.200 euro circa). Il pezzo più costoso, però, è il set composto da collier e spilla con pietre colorate che parte da 3.000 euro, ovvero oltre 2.400 euro. Ci saranno, inoltre, anche pezzi d'arte e d'antiquariato. Qual è il valore totale della collezione? Circa 163.000 dollari (134.000 euro) e, stando alle stime, non si esclude che il tutto possa ora essere rivenduto a 7 milioni di dollari, cioè quasi 6 milioni di euro.
Dal 14 al 29 gennaio Christie’s mette all’asta la preziosa collezione di gioielli Chanel appartenuta a Susan Gutfreund. Collier, orecchini, bracciali e spille sono pezzi unici firmati da Karl Lagerfeld e potrebbero essere venduti a oltre 6 milioni di euro.
Ne ha fatta di strada Ilenia Pastorelli da quando ha mosso i suoi primi passi al Grande Fratello 12. E’ stata tra le prime ad entrare, e spera con tutta se stessa di essere l’ultima ad andar via. Desiderio lecito e condiviso da tutti i concorrenti, ma che l’indossatrice sta provando a realizzare con un gioco tutt’altro che corretto. Basta guardare indietro di poco all’eliminazione di Floriana Messina per capire il cambiamento di direzione della romana: quando la sua nemica numero uno non ha avuto sconti dal televoto Ilenia ha esultato al punto di ringraziare con un urlo di gioia i votanti, tanto da lasciare basito chiunque. Gaia è stata la prima a rimproverarla, la sua amica di sempre, ma amica allo stesso modo anche di Floriana. Il litigio e la riappacificazione tra loro è stato uno degli argomenti chiave della settimana appena trascorsa, ma alla luce della puntata di domenica il vento ha spirato in direzione opposta e la bandiera Ilenia è volata altrove. La Pastorelli non può più appigliarsi alla storia d’amore travagliata tra Vito e Sabrina: tra i due le acque si sono calmate da quando la tunisina ha cercato un gesto di riconciliazione permettendo all’ex fidanzato di parlare con la mamma in puntata. Tra di loro è tornato il sereno e malgrado Ilenia ce l’abbia messa tutta per mettere zizzania, il loro rapporto prosegue placido. A non dimenticare il passato sono i fan che, anche alla luce del litigio tra Vito, Franco e Ilenia, continuano imperterriti a far arrivare messaggi aerei sulla casa, l’ultimo della serie parla chiaro: “Vito evita Ilenia”. Il litigio con Franco e Vito, appunto. Quel che sembrava il trio delle meraviglie si è sfaldato perché la Pastorelli ha visto un atteggiamento poco chiaro da parte degli amici. In puntata sembrava che volesse porre l’accento sulle confessioni del concorrente di Avetrana in crisi con la ex fidanzata – come dimenticare il colpo basso di Ilenia che riporta a Sabrina le confidenze dell’amico? – ma ha tirato in ballo anche Franco per quella che ha identificato come mancanza di trasparenza. Il risultato è che Franco non ha ottenuto la fiducia durante l’eliminazione diretta proprio da lei, di cui si fidava cecamente. Gli elementi per pensare a delle strategie volte a favor di gioco, sacrificando le amicizie che fino a quel momento riteneva salde e intoccabili, si sommano al comportamento da vittima che la romana ha assunto da qualche giorno a questa parte, complice il sostegno dei suoi amici del cuore Gaia e Kevin.
Quanti cambi di direzione per la concorrente del Grande Fratello 12, che a tre settimane dalla finale, sta provando le strade più insolite e tortuose per aggiudicarsi il montepremi. Fatta fuori Floriana Messina, la sua nemica peggiore, ha voltato le spalle all’amicizia con Franco e Vito, ritrovandosi a interpretare il ruolo della vittima per commuovere il pubblico.
Dopo aver passato tutte le vacanze di Natale a debita distanza dalla Royal Family, rinunciando a una delle tradizioni a cui la regina Elisabetta II è più legata, Meghan Markle e il principe Harry hanno annunciato ufficialmente il loro "divorzio" dai Windsor. La notizia è stata data sui social lo scorso mercoledì e da allora sul web non si parla d'altro. Sono molti quelli che mettono in discussione la scelta degli ex Duchi del Sussex, non riuscendo proprio ad accettare il fatto che rinuncino a titoli e privilegi, primo tra tutti quello di poter non lavorare per tutta la vita. L'ex attrice, però, sembra non avere alcuna intenzione di tornare sui suoi passi e, dopo essere apparsa in pubblico a Londra con uno splendido completo tra il tabacco e il cammello, ha pensato bene di allontanarsi di nuovo dal Regno Unito.
Meghan Markle e il principe Harry hanno annunciato il loro “divorzio” dalla Royal Family. Se da un lato l’ex Duchessa è tornata subito in Canada, il fratello di William è rimasto in Inghilterra per negoziare un accordo con la regina.
Dopo le voci che si sono inseguite nei giorni scorsi è stato confermata la data di uscita del nuovo album che vede tornare assieme una delle coppie della musica italiana, quella formata da Mina e Adriano Celentano. Il nuovo, secondo, lavoro dei due uscirà il 5 dicembre prossimo, come confermato durante l'annuncio dei palinsesti Rai, visto che la coppia sarà tra i protagonisti della nuova stagione della televisione pubblica. Durante la presentazione dei programmi, infatti, è stato annunciato uno speciale che vedrà Mina e Celentano protagonisti e andrà in onda il giorno dell'uscita del seguito di "Mina Celentano", l'album del 1998 che vendette oltre un milione e mezzo di copie, diventando un vero e proprio fenomeno anche grazie ad alcune canzoni diventate simbolo, come "Acqua e sale" e "Brivido felino". Non si hanno molte notizie né sullo speciale, né sull'album, di cui non si conoscono ancora né copertina, né tracklist o titolo. Nel primo caso ci si aspetta di capire in che modo i due interverranno in questo speciale, per quanto riguarda il secondo, invece, la curiosità è nel capire in che modo saranno rappresentati i due che per il loro esordio furono ‘fumettizzati'. La cantante, poi, avrebbe usato il fumetto per tornare a presentarsi al proprio pubblico, soprattutto tra le pagine di Topolino, il fumetto dedicato ai più piccoli, in cui fu disegnata da Giorgio Cavazzani. Stando a quanto anticipato nelle scorse settimane dall'Adnkronos, pare che il nuovo album dei due, però, avrà qualche novità. Innanzitutto sarà un progetto multimediale di cui ancora non si conoscono gli estremi, si parla poi di un lancio pensato per il mercato internazionale e infine contemporaneamente dovrebbe essere lanciata anche un'app per smartphone e tablet pensata ad hoc per l'occasione. E sono molti i fan a cui non dispiacerebbe poter tornare a vedere dal vivo la Tigre di Cremona, che vive da anni, ormai, nascosta dalle luci delle telecamere, a differenza dell'amico che ogni tanto torna in tv, senza mancare di scatenare polemiche.
Durante la presentazione dei nuovi palinsesti Rai è stato anche svelata la data di uscita del nuovo album di Mina e Adriano Celentano.
Melissa Satta è ormai alle battute finali della sua gravidanza, con il pancione sempre più in vista ed i pantaloni che le stanno sempre più stretti. Lo ammette lei stessa su Instagram, dove posta una foto dove indossa leggins e shorts extra large per cercare di stare quanto più comoda possibile. Giorno dopo giorno i suoi progressi sono stati condivisi in rete, fino ad arrivare a pochi giorni da quello che sarà il giorno più bello della vita sua e di Kevin Prince Boateng. La pancia cresce e i jeans non si chiudono.
“Il pancione cresce e i jeans non si chiudono”, così Melissa Satta annuncia l’ultima fase della sua gravidanza su instagram.
Giorni fa ha fatto il giro dei giornali internazionali la notizia del decesso di una infermiera austriaca una decina di giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid AstraZeneca con la conseguente decisione da parte del governo di Vienna di ritirare in via del tutto precauzionale il lotto di cui faceva parte la dose di siero in questione. Il tema è tra i più discussi in questo periodo e per questo è necessario fare chiarezza. Le stesse autorità austriache hanno infatti subito sottolineato che intendono portare a termine la campagna di vaccinazione perché il decesso della donna non è in alcun modo collegato alla somministrazione del vaccino, seppur ci siano indagini in corso per ricostruire esattamente quanto successo. Insomma, non c'è stato allo stato dell'arte alcun effetto collaterale del vaccino messo a punto dal colosso anglo-svedese e dall'Università di Oxford. Ma procediamo con ordine. Come riporta il quotidiano locale Der Standard, qualche giorno fa si è verificato il decesso di una infermiera a Zwettl, nella Bassa Austria, che una decina di giorni prima aveva ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca. Era il 6 marzo scorso. Una collega più giovane, sui 35 anni, che come lei lavorava allo Zwettl State Hospital, è stata trattata poco dopo anch'essa in terapia intensiva, ma poi le sue condizioni sono nettamente migliorate ed è in via di guarigione. Entrambe avevano sviluppato un'embolia polmonare, che solo in un caso aveva avuto un esito tragico. I medici hanno subito sottolineato come non esista alcun nesso dimostrato di causalità tra la vaccinazione e la successiva trombosi, se non una successione temporale, che potrebbe essere del tutto casuale. "Questa patologia non risulta essere tra gli effetti collaterali noti o tipici del vaccino. E anche le analisi internazionali immediatamente avviate non hanno evidenziati altri casi simili – si legge sul sito dell'ufficio federale -. Allo stato attuale tutte le indagini necessarie, con il coinvolgimento dei rispettivi esperti sono in corso a pieno ritmo per poter escludere completamente un possibile collegamento. Per sicurezza, le scorte rimanenti del lotto di vaccino interessato non verranno più distribuite". Dunque, il lotto (ABV5300) è stato ritirato solo per sicurezza. Dei fatti è stata informata sempre per precauzione anche l'Ema, che proprio questo pomeriggio ha pubblicato una nota con la quale ha confermato che ulteriori studi non suggeriscono alcun problema specifico con il lotto utilizzato in Austria ma che per sicurezza verranno fatti ulteriori approfondimenti. "Non ci sono attualmente indicazioni che la vaccinazione abbia causato queste condizioni, che non sono elencate come effetti collaterali di questo vaccino – si legge nella nota -. Sebbene un difetto di qualità sia considerato improbabile in questa fase, la qualità del lotto è in fase di studio. Il comitato per la sicurezza PRAC dell'Ema sta esaminando questo problema e i casi segnalati con il lotto, nonché tutti gli altri casi di eventi tromboembolici e altre condizioni correlate a coaguli di sangue, segnalati dopo la vaccinazione. Le informazioni finora disponibili indicano che il numero di eventi tromboembolici nelle persone vaccinate non è superiore a quello osservato nella popolazione generale. Il PRAC continuerà la sua valutazione di qualsiasi potenziale problema con il lotto, nonché la sua revisione degli eventi tromboembolici e delle condizioni correlate". Per questo, la campagna di vaccinazione continua senza problemi. Al momento sono oltre 800.000 le dosi somministrate, ed entro il fine settimana si prevede di raggiungere il milione. "Possiamo già vedere gli effetti della vaccinazione. Ci sono un numero significativamente inferiore di malattie negli anziani e negli ospiti deelle case di cura", ha spiegato in conferenza stampa Katharina Reich, direttrice generale per la sanità pubblica al ministero della Salute, secondo la quale presto potrebbero essere allentate alcune delle misure restrittive ancora in vigore.
In Austria una infermiera di 48 anni è morta una decina di giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca ed una sua collega di 35 anni è finita in terapia intensiva dopo aver sviluppato un’embolia polmonare. Il lotto di vaccino in questione è stato ritirato, ma solo per sicurezza. Secondo le autorità locali, infatti, “non c’è collegamento tra i tre eventi se non una successione temporale, che potrebbe essere del tutto casuale”.
Qualche sera fa al Beverly Hilton di Los Angeles si è tenuto l’evento An Evening With Women: Celebrating Art, Music and Equality, una cena benefica gay e lesbica. Grande sorpresa tra gli invitati quando ha fatto la sua apparizione Pink, che è salita sul palco esibendosi, insieme alla madrina dell’evento Linda Perry, in una versione di "What's Up" delle 4 Non Blondes che lasciato il pubblico in piedi. In precedenza la cantante 30enne ha avuto il ruolo di battitrice d’asta per una Vespa che è stata venduta per 12.000$. Il vincitore ha poi ottenuto di farsi fotografare insieme a Pink (all’evento in compagnia del marito Cary Hart) seduta sul motociclo, con una sigaretta accesa in una mano ed un bicchiere di vino nell’altra. Pink si è poi rivolta bonariamente alla folla esclamando: "Sì, ho un nuovo taglio di capelli c**zo!" Prima di aggiungere: “Questa è una serata incredibile. Sono onorata di aver fatto conoscere questo Far West a tutti voi. "
La 30enne prima si esibisce con Linda Perry, poi vende una Vespa in un’asta.
Non smettono di sconvolgere i provvedimenti e quanto succede nelle aule del Parlamento, dopo che Parlamento Wikileaks ci aveva lasciato a bocca aperta, adesso sotto i riflettori c'è un provvedimento per il vaglio dei libri di testo usati nelle scuole. Dalle aule di tribunale a quelle scolastiche, l'incubo comunista si ripropone con insistenza nelle notti della maggioranza di Governo. Secondo il Pdl, nelle scuole verrebbero adottati testi "rossi", viziati da parzialità di giudizio sui fatti storici e che predisporrebbero i ragazzini ad adottare un atteggiamento elettorale sinistroide oltre che antiberlusconiano. Per questo, 19 deputati guidati da Gabriella Carlucci hanno proposto una Commissione parlamentare d'inchiesta che dovrebbe vigilare sulla imparzialità dei libri di testo: sotto accusa c'è, in particolare, la storia recente che secondo la Carlucci sarebbe totalmente asservita al centro sinistra. Per quanto riguarda la storia contemporanea i libri rossi sono tacciati di dare più spazio alla Resistenza che al Risorgimento, e di trascurare la trattazione delle Foibe, attribuendo magari le responsabilità più al fascismo che al comunismo. Un provvedimento che ha il sapore della censura, di una propaganda anche in quei luoghi predisposti alla formazione in primis di cittadini liberi, e conseguentemente anche di elettori liberi. Il disegno di legge per l'istituzione della commissione d'inchiesta parlamentare ha scatenato, come era facile prevedere, una polemica dai toni piuttosto accesi in cui anche gli studenti, attraverso l'Unione degli Studenti, hanno voluto esprimere al loro opinione: Con questo provvedimento l'On. Carlucci fa intendere che l'educazione ai valori della Resistenza sia un male, nonostante siano sanciti in una carta che dovrebbe unire tutto il Paese: la carta costituzionale. […] Rimaniamo sinceramente sbigottiti da come si possa costruire un allarme e un livello di fantasticazione tale per distogliere l'attenzione dei problemi reali della scuola. […] La chiara allusione di una proposta del genere ad una censura de facto che ricalca lo stile delle dittature fasciste viene liquidato dicendo che questi libri non saranno messi al rogo, ma verranno segnalati agli autori i quali se non li correggeranno subiranno il ritiro dei testi dal mercato. […] Ricordiamo all'On. Carlucci e al suo governo che la Costituzione Italiana che loro tanto attaccano, sancisce la libertà di insegnamento e la libertà di pensiero, e le loro proposte sono fuori da ogni quadro democratico e costituzionale.
Gabriella Carlucci ha richiesto l’istituzione di una commissione parlamentare per vigliare sulla parzialità dei libri di testo adottati dalle scuole. L’iniziativa è stata fortemente contestata da parte dell’Unione degli studenti e del PD.
Tornano alla ribalta i protagonisti più discussi del trono: L’amore non ha età. Stiamo parlando di Federico Romano e Ylenia Isidori. Il settimanale Visto ha dedicato ai due piccioncini la copertina e, come avevano gridato in coro le corteggiatrici del bel tronista in occasione della scelta non scelta, ecco che iniziano a spuntare come funghi le prime interviste. Facebook era diventato il portavoce ufficiale della coppia. Ma, ora, i due possono liberamente comunicare attraverso le pagine della riviste di gossip. Eravamo rimasti a quando Ylenia Isidori nega la scelta a Federico Romano. Poi cosa è accaduto? I sostenitori della coppia erano curiosi di conoscere l’andamento della loro relazione e Visto ha deciso di accontentarli, anche se si era già vociferato di Federico e Ylenia fidanzati. Mentre Gianni e Tina accusano di falsità i due piccioncini, neanche Karina Cascella non ci è andata giù leggera, commentando il loro amore con parole al veleno: “Sono passionali come due iceberg e in studio se ne son fatte dire di tutti i colori senza fare una piega. O sono degli smidollati oppure hanno una coda di paglia lunga chilometri”.
Federico Romano e Ylenia Isidori raccontano cosa è successo lontano dalle telecamere di Uomini e Donne sulle pagine del settimanale Visto.
Si sarebbe difeso da un'aggressione, e la prova sarebbe nelle contusioni che il pugile ha riportato sugli avambracci e in diverse parti del corpo. Dei tagli, il segno di una corda intorno alla vita, ecchimosi così vistose che è impossibile non notarle. Dopo che la morte di Gianmarco Pozzi era stata archiviata come incidente, la Procura di Cassino ha aperto un altro fascicolo: omicidio. E si indaga a tappeto ora, consultando le immagini della salma (il corpo è stato cremato e non è stata fatta nessuna autopsia) e sentendo moltissime persone, tra cui i ragazzi che abitavano con il 28enne. Che non sono indagati, ma persone informate dei fatti. Secondo quanto dichiarato da un super testimone, Gianmarco prima di morire sarebbe stato aggredito da alcune persone "non di Ponza" e gettato nella piccola intercapedine quando era già morto. Così scrive Il Corriere della Sera. Al momento non ci sono ulteriori elementi oltre a questo, né riscontri da parte degli inquirenti sul fatto che il ragazzo abbia detto la verità. Ma sono in molti a non credere alla versione dell'incidente, di un Gianmarco intossicato dalla cocaina e preda di allucinazioni, caduto in un'intercapedine e morto sul colpo per la rottura dell'osso del collo.
Un ragazzo di 28 anni che abita nello stesso quartiere dove viveva Gianmarco Pozzi, ha raccontato agli inquirenti che il ragazzo è stato picchiato prima di essere ucciso e gettato nell’intercapedine. Una testimonianza che è ancora al vaglio degli investigatori, che al momento indagano per omicidio.
Quando si tratta di risparmio e di investimenti di denaro, le donne non hanno rivali e possono insegnare molte cose agli uomini. Questi ultimi hanno infatti problemi a spendere nel modo corretto il denaro, non guardano i saldi o le offerte, ma si dimostrano sempre più “spendaccioni” rispetto al sesso femminile. Secondo un rapporto dell'Istituto Rothstein Kass, le donne sono riuscite a gestire meglio degli uomini i propri conti in banca. Nonostante le leggende secondo cui il sesso femminile avrebbe “le mani bucate”, la realtà dimostra che i maschi sono molto peggio. Le donne hanno dimostrato di essere più prudenti e meno propense degli uomini a rischiare e a spendere impulsivamente. Naturalmente, esistono le eccezioni, ma nella media gli uomini dovrebbero imparare dalle donne a prendere decisioni finanziarie intelligenti e convenienti. Ecco i 5 consigli che tutti gli uomini dovrebbero seguire quando si tratta di denaro. 1. Non fare investimenti rischiosi – Gli uomini tendono a fare investimenti rischiosi poiché è proprio da questi che deriverebbero i maggiori guadagni. In realtà, la migliore tattica per non finire al verde è fare piccoli investimenti per ottenere dei modesti, ma più regolari rendimenti. A lungo andare, questo metodo riesce a fruttare più denaro. 2. Risparmiare per il futuro – Le donne tendono a conservare una parte dei loro guadagni, piuttosto che spendere interamente il proprio stipendio. Questo permette loro di riuscire ad affrontare senza problemi ogni tipo di calamità finanziaria. Ogni mese, bisognerebbe dunque mettere da parte qualcosa piuttosto che utilizzare tutto il denaro per cose che in realtà non servono neppure. 3. Investire meno istintivamente– Gli uomini sono sempre più istintivi quando si tratta di investire e spendere, ma questo atteggiamento a lungo andare può diventare controproducente. Spesso i maschi dovrebbero imparare a tenere il portafoglio nella tasca piuttosto che ad utilizzarlo ad ogni occasione buona. 4. Essere meno orgogliosi – Per la loro natura competitiva, gli uomini tendono a “sfidarsi” con i loro colleghi ed amici. E’ praticamente una gara a chi ha l’ultimo pantalone alla moda, il modello super moderno di uno smartphone o un’auto di lusso. A meno che non sia una spesa necessaria, dovrebbero imparare invece a capire quando lasciare da parte il proprio orgoglio.
Anche se tradizionalmente, il sesso femminile viene considerato quello dalle “mani bucate”, la realtà è ben diversa. Sono gli uomini i più spendaccioni e dovrebbero imparare proprio dalle donne come investire e risparmiare nel modo giusto. Ecco quali sono i 5 consigli che farebbero bene a seguire.
Luis Suarez ha sostenuto e superato l'esame di Italiano livello B1 in un'ora circa, comprese le formalità. Volendo ragionare in termini di tempo effettivo, ha impiegato una mezzora per mostrare alla commissione proprietà comunicative e conoscenza della lingua tali da ricevere quel ‘pezzo di carta' che ha un valore importante anche se sei un calciatore che guadagna 15 milioni netti all'anno. Un morso… tanto è durata l'esposizione del candidato che doveva essere così preparato (avrà forse studiato di notte, da quando è stato eliminato dalla Champions) da fare abbastanza in fretta rispetto a un test che può durare anche 2 ore e mezza. L'attaccante del Barcellona ha viaggiato a bordo di un jet privato decollato dalla Spagna intorno alle 13. Poco dopo le 15 è arrivato al Centro per la valutazione e le certificazioni linguistiche dell'Università per Stranieri di Perugia. Alle 16 aveva già finito le prove e in tasca recava anche il diploma che gli consente di accedere al diritto di cittadinanza e al passaporto comunitario. Un fenomeno. In una toccata e fuga è riuscito a ottenere l'abilitazione al termine di un esame strutturato (qui la descrizione della prova) in quattro parti, di cui 3 scritte (comprensione della lettura, produzione di testi scritti, comprensione dell’ascolto) e una orale (confronto faccia a faccia con la commissione che consiste in una sorta di intervista/conversazione e anche una descrizione di immagini). Che bravo, davvero. Ha la genialità di uno Schiaffino. Suarez – uruguaiano che ha trascorso la maggior parte della carriera tra Olanda, Inghilterra e Spagna – ha conseguito in un pomeriggio certificazione linguistica e cittadinanza di un grande Paese senza averci mai vissuto. Nemmeno per un periodo di tempo consono. A giudicare dall'esito della valutazione, ha un livello di conoscenza dell'idioma straordinario e una capacità di comunicazione così perfette da essere favorito rispetto ad altre persone (nate in Italia) che il passaporto hanno difficoltà ad averlo e altri ancora che mai lo avranno (e nemmeno vengono accettati). È populistico (mal)pensare che se sei ricco, per giunta anche famoso, puoi permetterti questo e altro? No, è la realtà dei fatti. E nulla c'entra che sua moglie, Sofia Balbi, abbia origini italiane, particolare che gli è sufficiente per essere considerato comunitario nel campionato spagnolo. Non gli bastava, invece, per avere la cittadinanza italiana e così oggi, pur avendo avviato la pratica qualche anno fa, s'è manifestata quella "urgenza temporale" che finora non lo aveva smosso. Fare diventare Luis Suarez italiano in un pomeriggio non è solo un atto di prepotenza verso il senso civico ma anche una vergogna, l'ennesima barzelletta di questa terra che confonde il diritto con il favore. Nel mondo del calcio non è la prima volta che accade. Del resto, un suo connazionale restò invischiato in una vicenda peggiore: ricordate l'interista Recoba e la storia del passaporto taroccato? Ah Sudamerica.
Il tempo di un morso… tanto è durato l’esame che Luis Suarez ha sostenuto all’Università per Stranieri di Perugia per ottenere certificazione, cittadinanza e passaporto. Ha sbrigato tutto in un pomeriggio, volo di andata e ritorno compresi. Farlo diventare italiano così non è solo un atto di prepotenza verso il senso civico ma anche una vergogna.
Non è la sola vittima di una medicina tradizionale cinese che si basa su presupposti di dubbia scientificità: nella cultura dell'estremo oriente sono tantissimi gli animali a cui si attribuiscono proprietà curative miracolose per patologie di ogni tipo, alcune delle quali ancora incurabili anche per la medicina occidentale. La manta viene ricercata nei mari, uccisa, mutilata e venduta principalmente per le sue branchie, ritenute capaci di guarire problemi di fertilità o, addirittura, alcune forme tumorali. Un mercato che sta portando, inevitabilmente, al declino di una specie sempre meno presente nei mari. Assieme alla manta diminuiscono, al punto da essere vicini al rischio di estinzione ufficialmente riconosciuto, gli squali, alla cui cartilagine vengono ascritti taumaturgici effetti benefici contro il cancro; o i rinoceronti, ambitissimi per il proprio corno giudicato un potente rimedio contro l'impotenza. Farmaci naturali, su cui la scienza ha indagato verificando l'impossibilità di riscontrare effettivi miglioramenti in pazienti affetti da malattie gravi quali le neoplasie. Eppure, questa pseudo scienza ha messo in piedi, soprattutto negli ultimi anni, un giro d'affari da ben 11 milioni di dollari l'anno, con un costo che oscilla tra i 40 ed i 500 dollari per ogni singola manta venduta nei mercati ittici, i più grandi dei quali in Indonesia, Mozambico, India e Thailandia. Un'entrata che, paradossalmente, è di gran lunga inferiore al valore commerciale di questo animale da vivo, in grado di attirare migliaia di visitatori affascinati dalle meraviglie dell'ambiente naturale del Sud Est asiatico, e di fruttare fino ad un milione di dollari di guadagno per gli enti e gli istituiti che si occupano di eco turismo. A destare l'interesse dei pescatori di frodo non ci sono soltanto le branchie della manta birostris: una volta cacciato, dell'animale diventano particolarmente ambiti anche la pelle, che viene utilizzata per la fabbricazione di accessori di abbigliamento, e la cartilagine che viene rivenduta e spacciata per quella di squalo. Il problema principale della manta, la ragione per cui è ancora più vulnerabile di altri animali rispetto alla pesca selvaggia che ne sta decimando gli esemplari, riguarda le sue caratteristiche fisiologiche: gli esemplari raggiungono la maturità sessuale in età molto avanzata (tra gli 8 e i 10 anni), avendo una durata di vita media superiore ai quarant'anni. Si riproducono, dunque, assai lentamente: una femmina dà alla luce un solo piccolo per volta, oltretutto in un arco di tempo che varia tra i due ed i cinque anni.
La medicina tradizionale cinese attribuisce proprietà curative alle branchie di questo splendido animale. Per questa ragione, nei mari, la manta sta diventando sempre più rara, secondo la denuncia di sharksavers.
Nell'oroscopo di oggi, passata la nottata di Luna piena, possiamo (forse) tirare un sospiro di sollievo… Da un paio di giorni Saturno, il temutissimo Saturno, si è messo a camminare di nuovo in moto diretto. Il famoso terrore per Saturno retrogrado può finalmente trovare pace! In più da domani Venere sarà nel segno della Vergine ma soprattutto smorzerà un pochino la forza dei segni di fuoco sicuramente passionali ma qualche volta poco lucidi nell'affrontare situazioni di bilico. La Luna rimane anche nell'oroscopo di venerdì 2 ottobre nel segno dell'Ariete e quindi è bene non abbassare la guardia perché la decisione, la determinazione, e soprattutto il desiderio di essere ascoltati costi quel che costi non si placherà. Quanto saprete trattenervi secondo le previsioni astrali? Tutti ti vogliono, tutti ti amano. Un po’ come Lady Gaga: voluta fortemente per un nuovo film basato su un noto stilista italiano. Luna e Marte ti portano in alto e continuano a renderti pieno di cose da fare e super energico. Goditi anche questi ultimi influssi che Venere ti regala rendendoti non solo bello a vederti ma anche bravissimo a fare le coccole! Amore: ci sono scuole di ammiratori accalcati sotto casa tua. Lavoro: non hai problemi a trovare la giusta soluzione in ogni ambito! Salute: ancora super in forma! Il consiglio del giorno: devi imparare a dire di no, ogni tanto. Cerca di non far sì che gli altri si approfittino troppo della tua disponibilità! Voto 8 +++ Con Mercurio opposto ed una Venere che ti fa ancora sentire fuori posto c’è solo un’arma da utilizzare: l’ironia. Fai come Nadia Rinaldi che partecipa al talent televisivo vestita come Christina Aguilera in Lady Marmelade e riesce a stupire tutti con la sua verve da vera cantante latina! Fra le note positive: un Giove che vuole portare novità nella tua vita! (Chissà che non ci sia un duetto con Venere, prossimamente!) Amore: questa tempesta sta per finire…! Lavoro: porta pazienza, soprattutto con alcuni colleghi! Salute: nella media. Il consiglio del giorno: rimanda le discussioni in tutti i modi possibili. Fingi anche una improvvisa disconnessione da internet… attenti che Venere passi dalla tua per riuscire ad esercitare, almeno, un po’ di tenerezza! Voto 6 Una strana commistioni di pianeti in cielo vi rende provocatori e sensuali allo stesso tempo. Sono certa che potremmo eleggere Gwyneth Paltrow come vostro spirito guida (considerando il suo trascorso con candele al profumo di parti intime e al recente selfie in “birthday suit” – nuda, ndr). Vivete fuori dagli schemi e siete contenti di farlo. Attenzione a Venere: sono le ultime occasioni per poter osare a colpo sicuro… Amore: se avete intenzione di farvi avanti, oggi è l’ultimo treno disponibile! (Non per sempre, eh!) Lavoro: avete bisogno di scendere più in profondità e comprendere meglio alcuni dettagli. Salute: vi svegliate vispi e con voglia di fare. Il consiglio del giorno: volete stupire in modo simpatico? Puntate su una cover del cellulare o su un portafoglio stravaganti e fuori di testa. Garantito l’effetto sorpresa! Voto 7 e mezzo Stanco stanchissimo ma col cuore grande, grandissimo! Come Katy Perry, davvero stremata dalla nuova gravidanza ma con il cuore di mamma che batte per la piccola Daisy. Marte purtroppo non vuole proprio regalarti energie e Mercurio, dal canto suo, potrebbe aiutarti sia a trovare soluzioni intelligenti per far fronte ai piccoli ostacoli quotidiani ma anche renderti un po’ rancoroso… trova piccoli spazi per rilassarti… Amore: ci saranno momenti romantici e più in linea con le tue necessità. Lavoro: dirigi i colleghi come fossi un direttore d’orchestra. Salute: un po’ troppo sotto stress… Il consiglio del giorno: se Leonardo Da Vinci si prendeva 20 minuti ogni tanto per fare un pisolino e recuperare energie, non vedo perché tu non possa farlo portandoti un piccolo cuscino… persino in ufficio! Voto 6 + Dopo i festeggiamenti del matrimonio più atteso dell’anno, anche Elettra Lamborghini e suo marito si lasciano andare ad una prima cena da sposati un po’ meno “in”: cinese da asporto imbevuto di salsa di soia. Un po’ di rilassamento andrebbe bene anche per te, Leoncino. Mercurio quadrato ti rende tutto troppo incomprensibile: è quindi giusto spiaggiarsi un po’ sul divano e rifugiarsi nel comfort food ogni tanto! Amore: coccoline un po’ meno hot del solito… ma son sempre coccole!Lavoro: non temere di chiedere supporto a chi ha più esperienza di te! Salute: alla ricerca di un momento di pace fra te e te! Il consiglio del giorno: se non hai voglia di recarti in una SPA, puoi sempre chiamare un massaggiatore che venga a domicilio! Per creare un momento di vero relax solo per te! Voto 8 e mezzo Il vostro ritorno sulle scene è oramai questione di pochi istanti. Venere ha proprio voglia di puntare l’attenzione su di voi e, sono certa, sarete comunque sotto gli occhi di tutti anche dopo mesi di assenza! Preparate le vostre battute migliori e riabituatevi ad intessere vive conversazioni. Prendete esempio dalla Littizzetto che dopo nove mesi di assenza dalle scene torna più carica di prima e, assicura, senza nessun bebè! Amore: in arrivo novità interessanti… Lavoro: riesci a prendere in mano delle situazioni critiche con la stessa facilità con la quale rifai il letto la mattina. Salute: generalmente buona ma cerca di far di tutto per mantenere la calma. Il consiglio del giorno: non aver paura di iniziare cammini nuovi e sconosciuti. Uscire dal seminato e dalla normale routine può avere degli effetti molto positivi sulla tua produttività! Voto 8 –
Nell’oroscopo di oggi, venerdì 2 ottobre 2020, la Luna continua a sollecitare il fuoco così potente tra i nostri pianeti. La Luna infatti si trova nel segno dell’Ariete insieme a Marte, mentre Venere per l’ultimo giorno attraversa i gradi del segno del Leone. La tensione resta forte soprattutto nel desiderio di farsi valere. Pronti a tirare fuori le unghie?
La Sicilia potrebbe restare l'unica Regione in giallo la prossima settimana, ma c'è più di una situazione in bilico che solo il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi potrà risolvere. I dati, che andranno in cabina di regia, decideranno se e quali Regioni passeranno in zona gialla da lunedì 6 settembre. I parametri più importanti sono sempre due: occupazione dei posti letto d'ospedale in terapia intensiva e in area medica. Ruolo secondario, invece, per l'incidenza, che non determina completamente il cambio di colore. Infatti, anche con valori elevati di contagio ma bassi di ospedalizzazioni si resta in zona bianca. Il rischio c'è quando si sale nelle percentuali di posti letto occupati, come già successo alla Sicilia. Per entrare in zona gialla bisogna superare il limite del 10% dei posti letto occupati in terapia intensiva e del 15% in area medica, che chiaramente si basa su numeri diversi Regione per Regione a seconda dei posti letto disponibili in ospedale. Il dato che viene osservato nel monitoraggio dell'Iss è quello del martedì: la Sardegna resta con il fiato sospeso, perché il 31 agosto, sul portale Agenas dedicato, aveva il 13% in terapia intensiva e il 15% in area medica. Insomma, secondo questi dati l'altra grande isola italiana dovrebbe passare in giallo da lunedì, ma non è detto che quel 15% sia un'approssimazione e che in realtà il valore sia leggermente sotto. In questo caso la Sardegna si salverebbe dalla zona gialla per un'altra settimana. Tra le altre Regioni nessuna aveva superato i parametri martedì scorso, ma in molti territori la situazione sta continuando a peggiorare. Nei dati aggiornati a ieri la Sicilia è cresciuta ancora nelle terapie intensive (14%) e resta stabilmente alta in reparto (23%): lo spettro della zona arancione – per la quale le soglie sono 20% e 30% – si continua ad avvicinare. A rischio alto anche la Calabria, che è ferma da giorni al 9% di posti occupati in rianimazione (a un punto dalla zona gialla), mentre in area medica cresce ancora e sale al 18%.
Il monitoraggio Iss di oggi potrebbe decidere il passaggio di un’altra Regione in zona gialla, ma potrebbe anche lasciare la situazione così com’è per un’altra settimana. I dati sull’occupazione dei reparti e delle terapie intensive continuano ad aumentare in diverse Regioni, e già si guarda a chi potrebbe lasciare la zona bianca nelle prossime settimane. Male anche la Sicilia – unica in zona gialla – che se non inverte velocemente il trend rischia presto la zona arancione.
Marco Borriello rompe il silenzio dopo la pubblicazione delle foto scattate al fianco della sua ex fidanzata Belen Rodriguez. Il settimanale Chi le aveva pubblicate nei giorni scorsi, con tanto di titolo a tutta pagina ‘I miei baci sono solo per Marco‘, alludendo a un ritorno di fiamma divampato in quel di Ibiza. Entrambi, in effetti, sono in vacanza nella famosa località spagnola e sono stati ritratti insieme nelle situazioni più disparate. Foto in cui apparivano in barca o a cena o felicemente impegnati in un selfie a bordo piscina, nella villa spagnola di Borriello. In particolar modo, sono proprio queste le immagini che più hanno infastidito il noto calciatore, poiché scattate nella sua proprietà privata. Di seguito il messaggio integrale condiviso su Instagram: Buongiorno a tutti. Visto che negli ultimi giorni sono stato protagonista di alcune vicende (soprattutto legate alla mia vita privata), ci tenevo a chiarire alcuni punti così evitiamo il teatrino… Sono un uomo LIBERO e non ho alcuna relazione sentimentale UFFICIALE in atto con NESSUNA persona. Sono dunque LIBERO di vedere chi voglio, quando voglio, senza dover rendere conto a NESSUNO!!! Per quanto riguarda le persone che mi accusano di essermi venduto al gossip, posso solo dire che ho gia' dato mandato al mio legale di sporgere querela nei confronti del giornale che ha pubblicato le foto scattate nella MIA PROPRIETA' PRIVATA!!! Le foto scattate in casa MIA le mostro IO, quando, a chi e in che maniera voglio, senza dover vivere con il timore che qualche estraneo possa fotografarmi e pubblicarmi in prima pagina!!! Credo di essere stato abbastanza chiaro. Di tutta risposta Belén Rodriguez si era congedata dai suoi fan su Instagram, dopo aver lasciato Ibiza per tornare a Roma (dove sta girando le prime puntate di Tu si que vales), con una frase di Alda Merini: "Quando gli altri ti capiscono nel modo sbagliato, non perdere il tuo tempo a giustificarti. Volta pagina e goditi la vita, perché chi ti conosce bene non ti fraintende mai". Poche ore fa, poi, un video girato in barca, quando era ancora in vacanza, che la ritrae mentre si scatena in un ballo latino con il figlio Santiago. La didascalia del video è chiaramente provocatoria: "My boyfriend". Una situazione senza freni, che pare abbia avuto la conseguenza più grande negli studi Elios di Mediaset. È di poche ore fa la notizia di una presunta aggressione ai danni del giornalista di Dagospia, Alberto Dandolo, che stamattina si era recato da Maria De Filippi per la realizzazione di un'intervista esclusiva. Nei corridoi, però, pare abbia incontrato la nota showgirl argentina, che non si sarebbe trattenuta e avrebbe iniziato a prenderlo a calci. Spintoni e graffi, pare derivati dall'insofferenza di Belén, adirata a causa del trattamento editoriale poco edificante di Dandolo. "E proprio negli studi Mediaset ha incrociato il nostro esperto di gossip, che da quest’inverno, e quindi da tempi non sospetti, ha dato anche sul nostro sito la notizia di un riavvicinamento tra l’argentina e Borriello. Riavvicinamento condito con la produzione di servizi “finti rubati” da vendere ai giornali" ha riportato il noto sito d'informazione online. La sicurezza Mediaset è dovuta intervenire e ripristinare la calma, mentre la padrona di casa, Maria De Filippi, redarguiva la showgirl e la invitava a ricomporsi. Buongiorno a tutti. Visto che negli ultimi giorni sono stato protagonista di alcune vicende (soprattutto legate alla mia vita privata), ci tenevo a chiarire alcuni punti così evitiamo il teatrino… Sono un uomo LIBERO e non ho alcuna relazione sentimentale UFFICIALE in atto con NESSUNA persona. Sono dunque LIBERO di vedere chi voglio, quando voglio, senza dover rendere conto a NESSUNO!!! Per quanto riguarda le persone che mi accusano di essermi venduto al gossip, posso solo dire che ho gia' dato mandato al mio legale di sporgere querela nei confronti del giornale che ha pubblicato le foto scattate nella MIA PROPRIETA' PRIVATA!!! Le foto scattate in casa MIA le mostro IO,quando, a chi e in che maniera voglio,senza dover vivere con il timore che qualche estraneo possa fotografarmi e pubblicarmi in prima pagina!!! Credo di essere stato abbastanza chiaro 🤗 Buon weekend a tutti #marcoborriello #belenrodriguez #friends ❤️
Marco Borriello tuona dopo l’uscita delle foto che lo ritraevano in atteggiamenti affettuosi con l’ex fidanzata Belen Rodriguez. Pronta la denuncia contro il settimanale Chi, che ha pubblicato le foto scattate nella sua villa di Ibiza, ritenuta dal calciatore ‘proprietà privata’ dentro la quale solo lui può decidere quando, come e con chi farsi immortalare.
Esiste un luogo migliore dove andare in vacanza in estate, se non un'isola meravigliosa? Mare cristallino e panorama mozzafiato fanno spesso di una vacanza un vero sogno. Ma per trovare luoghi incantati non bisogna per forza volare fino all'altra parte del mondo, ma anche il nostro caro continente europeo ne è pieno. Come dimostra uno dei siti di viaggi più grande del mondo, Tripadvisor, che anche quest'anno ha annunciato i vincitori del Travelers’ Choice Islands Adwords 2015, una classifica basata sulla qualità e la quantità di recensioni e punteggi di hotel, attrazioni e ristoranti delle isole di tutto il mondo negli ultimi 12 mesi. In particolare la classifica Europea vede nella top ten alcune isole incantevoli del Vecchio Continente che non hanno nulla da invidiare agli atolli caraibici. In una classifica di bellezze non poteva mancare l'Italia, con la sua magnifica Capri, che è la prima tra le isole italiane più apprezzate dai turisti stranieri, occupando l'ottavo posto tra le isole più belle d'Europa. L'isola di Capri quest'anno è l’unica meraviglia nostrana a portare la bandiera italiana nella classifica europea. Forse saranno ancora le sirene di Ulisse con loro canto ammaliatore ad attirare i turisti, ma Capri con i suoi scorsi e il suo mare mozzafiato si conferma un incanto per i viaggiatori di tutto il mondo. Nella classifica italiana l'isola di Ulisse è prima dividendo il podio con un’altra eccellenza campana, Ischia e con Lampedusa. Tra le isole più belle d'Europa annunciate da i Travelers’ Choice Island Adwords, la nostra meravigliosa isola azzurra è affiancata da altri gioielli del mare, come Santorini in Grecia, che conquista il primato, seguita da Madeira in Portogallo, Creta e Zacinto in Grecia. TOP TEN DELLE ISOLE IN EUROPA 1. Santorini, Grecia 2. Madeira, Portogallo 3. Creta, Grecia 4. Zacinto,Grecia 5. Fuerteventura, Spagna
I Tripadvisor Travelers’ Choice Islands Awards 2015 vedono la splendida isola di Capri prima in Italia ed ottava nel Vecchio Continente. Nella Top Ten Europea è affiancata da veri paradisi, come Santorini, Madeira e Creta.
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Al Fuorisalone Black Tie presenta un divano componibile con struttura in legno di pioppo e abete, dai dettagli artigianali.
C'è grande attesa per il matrimonio di Elettra Lamborghini che sposerà il suo amato Afrojack a settembre dopo aver rimandato le nozze a causa della pandemia da Coronaviurs. A organizzare il matrimonio dell'anno sarà Enzo Miccio che per ora non ha rivelato nulla sulle nozze dell'ereditiera. Intanto Elettra sta stuzzicando i fan pubblicando di tanto in tanto alcuni scatti sul suo profilo Instagram o nelle stories in cui mostra le prove dell'abito o in cui ha rivelato quelli che potrebbero essere i look delle sorelle che le faranno da damigelle. Angelicaaaaa😇👼🏽 A post shared by Elettra Lamborghini (@elettramiuralamborghini) on Aug 3, 2020 at 5:02am PDT Ora sul suo profilo è apparso un nuovo scatto che ha fatto discutere i fan. Nella foto Elettra appare con indosso un top a fascia che aderisce sul seno e rivela la presenza di piercing sui capezzoli, abbinato a uno slip a vita alta con elastico in vita, su cui è cucito un velo trasparente asimmetrico. Ai piedi snaeker bianche. Ad accompagnare la foto solo la parola "Angelica". La Lamborghini prima di pubblicare la foto aveva condiviso alcune stories con lo stesso look che aveva solleticato la curiosità dei fan. In molti infatti si sono chiesti se fosse quello uno dei look scelti dall'ereditiera per il suo matrimonio. Cosa altamente improbabile dato che sembra che Elettra abbia già venduto l'esclusiva del suo matrimonio, dunque si guarderà bene dallo spoilerare anche il più piccolo dettaglio delle nozze, dato che un'esclusiva presuppone che gli sposi non rivelino nulla delle nozze, figuriamoci diffondere foto del vestito della sposa.
Elettra Lamborghini ama stuzzicare la curiosità dei fan, soprattutto quando si parla del suo matrimonio con Afrojack. L’ereditiera ha pubblicato un sexy scatto, in cui appare in slip e reggiseno bianco che rivela la presenza di piercing sui capezzoli, e in molti si sono chiesti: “Salirà così all’altare?”
L'Inter non ha per nulla le idee chiare su chi puntare nel momento in cui Samir Handanovic deciderà di appendere i guanti al chiodo e salutare il mondo del calcio. Un addio che si avvicina sempre più perché il portiere sloveno ha sulle spalle 37 primavere e già vent'anni di carriera e qualche pecca di troppo nelle ultime uscite. Dunque, è possibile che la decisione di smettere possa arrivare dalla fine di questa stagione in poi e sarebbe un peccato capitale farsi trovare impreparati. Resta, comunque, l'equivoco: alle spalle dell'ex Udinese si sono avvicendati diversi giocatori, sempre indicati come il futuro di Handanovic in nerazzurro e puntualmente sono stati poi sostituiti da altri nomi. Adesso, l'ultimo su cui sembra si sia puntato è Andrè Onana, estremo camerunense dell'Ajax. Classe 1996, nazionale del Camerun e portiere dei Lancieri olandesi, Andrè Onana sarà molto probabilmente il nuovo portiere dell'Inter dalla stagione 2022. Al momento si allena con l'Ajax, al rientro dalla squalifica per doping che lo aveva coinvolto nel 2019 con uno stop di 12 mesi (poi ridotti a 7) per aver assunto un medicinale proibito, il furosemide. E non ha alcuna intenzione di rinnovare col club olandese. Quest'ultimo aspetto è il più importante, perché davanti a ciò Ausilio e Marotta si sarebbero già mossi con il procuratore di Onana cercando un precontratto da sottoscrivere, secondo le norme vigenti, a gennaio 2022 visto che il portiere andrebbe a scadenza nel giugno dello stesso anno. Così fosse, i nerazzurri anticiperebbero la concorrenza e si garantirebbero un parametro zero, con buona pace dell'Ajax. L'Inter sarebbe forte anche della volontà di Onana di vestire il nerazzurro club di cui ha sentito già parlare nella Eto'o Academy la scuola calcio in cui ha mosso i primi passi. Si tratterebbe dell'ennesima girandola di portieri alle spalle e per il dopo Handanovic in casa Inter, dove l'ambiente mormora che questa possa essere la sua ultima stagione. In estate c'è stato l'ennesimo ribaltone: nella scorsa stagione si era deciso di puntare forte su Ionut Radu, classe '97 cresciuto nelle giovanili nerazzurre per poi andare in prestito ad Avellino, Parma e Genoa e fare rientro in casa madre. Ma è stato retrocesso di grado, perché quest'estate l'Inter lo ha fatto diventare 3° portiere richiamando a sè anche un altro ex, Alex Cordaz.
L’Inter avrebbe scelto il sostituto di Samir Handanovic, ormai 37enne. Si tratterebbe del nazionale camerunense dell’Ajax, Andrè Onana. Ma il condizionale è d’obbligo perché alle spalle dello sloveno si avvicendano da troppe stagioni nomi (Di Gennaro, Radu, Stankovic, Brazao) di papabili futuri titolari, puntualmente accantonati.
"Mès que un club" recita il mantra del Barcellona. Perché da sempre chi vi entra non entra in un semplice club, ma in una realtà unica, una famiglia, qualcosa che ti prende dentro e fuori il campo, coinvolge e unisce vita pubblica e privata in una sola cosa. Ma da qualche mese, il "più che un club" si sta trasformando in un drammatico "più che un flop", economico. Il Barcellona è in ginocchio nel dopo Covid e nel dopo gestione Bartomeu: a conferma di tutto, sono state le parole dell'attuale presidente, Laporta, che ha elencato i numeri di un disastro finanziario senza precedenti. In confronto, la situazione economica dell'Inter sembra un problema da quattro soldi. La situazione in Catalogna è senza precedenti e, oltre alle terribili parole pronunciate dal presidente in conferenza stampa, ci sono i fatti a dimostrarlo: la storica cessione di Leo Messi, la campagna in uscita del club, il ridimensionamento tecnico ed economico. Dopotutto bisogna rientrare da una falla di 1 miliardo e 350 milioni, altro che i 200 milioni di autofinanziamento nerazzurro. Il Barcellona quando fa le cose le fa sempre in grande nel bene e nel male. Dopo aver divorato per anni trofei continentali e internazionali oggi divora tutti i record negativi di un club di calcio: "Le perdite sono di 481 milioni mentre le spese sono di 1.136, con entrate a 655 milioni. L'impatto Covid è stato di 91 milioni, il monte salariale è il 103% degli incassi, è di 617 milioni di euro e rappresenta il 25 o 30% in più rispetto ai nostri concorrenti". Sono i numeri che Laporta ha deciso di far parlare, prima dei commenti e le considerazioni: "La differenza tra quello che dobbiamo e quello che ci è dovuto è un negativo di 553 milioni. Dobbiamo pagare 553 milioni in più rispetto a quanto addebiteremo quest'anno"
A riferirlo è l’attuale numero uno del club catalano, Laporta che in conferenza stampa ha fatto parlare i numeri: “Da quando è stato venduto Neymar si è speso troppo e male e ci sono stati costi impropri e spropositati a intermediari e consulenti”. E l’impatto del Covid è stato “solo” per 91 milioni.
Halloween si sta avvicinando e se partecipiamo ad una festa e vogliamo stupire tutti, il trucco da vampira è quel che fa al caso nostro per la notte delle streghe del 31 ottobre. La saga di Twilight ha riportato in auge i vampiri: il suo successo sul grande schermo ha appassionato molte ragazze che scelgono di travestirsi da vampire per la notte delle streghe. Ecco allora come realizzare un perfetto trucco da vampira per Halloween! Vediamo ora tutti gli step necessari e i prodotti da utilizzare per creare il vostro make up da vampira per la notte di Halloween. Ecco cosa serve: Per realizzare la base utilizzate un fondotinta in crema chiaro da applicare con la spugnetta in modo uniforme su tutto il viso. Fissate poi il fondotinta compatto con una polvere di riso o della cipria bianca: il fondotinta durerà così più a lungo, inoltre renderà il viso ancora più pallido. Con una matita grigia sottolineate le occhiaie che, per questa occasione, saranno messe in evidenza per rendere il trucco più realistico e spaventoso. Utilizzate la matita anche per rimarcare le linee ai lati del labbro superiore. Dopo sfumatele con l'aiuto di un pennello, così da renderle meno artefatte. Applicate la matita grigia anche i lati del viso, soprattutto nella parte alta concentrandovi sulle tempie, e poi sfumate. Ora applicate l'ombretto viola sulla palpebra e dove avevate applicato la matita grigia, quindi anche nella zona delle occhiaie, sfumando sempre bene con il pennellino, così da rimarcarle. Con la matita viola sottolineate la parte inferiore interna dell'occhio così da accentuare l'effetto viso pallido. Con la matita rossa, invece, rimarcate la parte inferiore esterna sfumando sempre con il pennellino: in questo modo i vostri occhi sembreranno "iniettati di sangue" come delle vere vampire. Ora applicate tanto mascara nero sulle ciglia inferiori e poi aggiungetene un po' anche nella parte superiore così da enfatizzare lo sguardo da vampira. Un consiglio particolare per ottenere un effetto glamour è quello di utilizzare con uno scovolino pulito (tipo quelli da mascara), del rossetto rosso: intingete lo scovolo sul rossetto e poi passatelo sulle ciglia, sia inferiori che superiori. L'effetto sarà davvero particolare trasformandovi in una regina dell'horror! Ora creiamo un particolare effetto "muffa" sul viso con i colori giusti.
Ecco come creare uno spaventoso trucco da vampira per Halloween con un tutorial che vi spiegherà le varie fasi per realizzarlo a casa. Un trucco d’effetto e facile da realizzare anche dalle meno esperte. Ecco come fare!
Eric Schmidt, in qualità di ex CEO di Google è stato convocato dalla Commissione Giustizia al Senato degli Stati Uniti per rispondere alle accuse di abuso di posizione dominante che da più parti sono piovute nei confronti del gigante di Mountain View. Sotto la lente dell'AntiTrust, nello specifico, c'è il Page Rank, uno dei sistemi di indicizzazione della ricerca di Google, accusato di favori nei risultati lo stesso BigG, oltre agli inserzionisti pubblicitari associati con AdSense. Non è la prima volta che Google si è trovato a doversi difendere da simili accuse, basti ricordare la causa contro TradeComet.com, o il recente interesse della Federal Trade Commission proprio in merito all'accusa di posizione dominante. La posizione di Google intanto rimane sempre la stessa. Il Page Rank, per altro in fase di dismissione, non favorirebbe nessuno nei suoi risultati di ricerca e se qualcuno è più bravo a sfruttare l'algoritmo per promuovere il suo sito, ciò non è di certo imputabile a Mountain View. In realtà la volontà comune è quella di limitare lo sconfinamento di Google, che ogni giorno aumenta i suoi servizi ed il suo traffico. La questione ricorda molto un altro storico marchio che in passato si è trovato sotto la scure della Commissione, ovvero Microsoft, costretta più volte a smembrare l'azienda per evitare sanzioni salatissime. La differenza tra Google e l'azienda di Gates è però enorme. Microsoft in passato è riuscita a dominare l'intero mercato grazie ad accordi commerciali con IBM e poi Intel, all'epoca primo produttore al mondo di processori, con una sorta di esclusiva che ha garantito che quasi ogni macchina sul mercato mondiale montasse il famigerato Windows, fatta esclusione per il mercato Apple. Google invece è diventato leader nel proprio settore grazie soprattutto al merito. A partire dal motore di ricerca, a finire a Google+, passando per Gmail e così via, l'intera galassia dei servizi gratuiti di BigG ha saputo conquistare la fiducia degli utenti grazie ad affidabilità, capacità di innovazione e di ascolto delle esigenze della community. Pochi hanno saputo offrire una vastità di servizi come Google e ciò ha contribuito fortemente alla sua espansione, che di contro non è vista naturalmente di buon occhio da parte della concorrenza.
L’inarrestabile espansione di BigG sta creando non pochi malumori negli USA ed una commissione di senatori ha chiesto all’ex CEO di Google di chiarire la situazione in seguito ad alcune denunce riguardanti i risultati delle ricerche sul popolare motore, troppo orientate a favore dell’azienda e dei suoi partner commerciali.
Ilary Blasi si è lasciata la quarantena alle spalle, la ricrescita scura in bella vista e i look acqua e sapone sfoggiati in casa sono ormai solo un lontano ricordo, ora si sta godendo il più possibile l'estate. Fin da quando il lockdown è finito, non ha perso occasione per concedersi delle vacanze all'insegna del relax e, dopo essersi mostrata a Monaco con il primo micro bikini della stagione, lo scorso weekend è tornata a Roma. Oltre ad aver celebrato il compleanno della mamma Daniela, ha presenziato anche al party dei 40 anni della sua amica Giorgia Lori. La conduttrice poteva mai rinunciare alla sua passione per la moda audace? Assolutamente no, ha colto l'occasione per sfoggiare un look appariscente e trendy.
Il look più originale dell’estate 2020? Quello sfoggiato da Ilary Blasi per la festa dell’amica Giorgia. La conduttrice ha infatti indossato una tuta asimmetrica con i pantaloni lunghi da un lato, cortissimi dall’altro. Ha poi completato il tutto con delle scarpe col tacco “a contrasto”.
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } Secondo il sito nodisinfo.com Paul Walker avrebbe finto la sua morte impostando di sana pianta il suo incidente. Una notizia che non farà di certo piacere alla famiglia dell'attore, già scossa dal dolore per la perdita di Walker, meglio conosciuto per il suo ruolo in "Fast and Furious". Perché l'attore allora avrebbe dovuto inscenare un incidente? Perché fingere di essere morto? "Paul Walker non è morto, neppure Roger Rodas. Sono entrambi vivi e vegeti, i loro parenti lo sanno bene" si legge sul sito in questione. In poche parole, l'incidente non ci sarebbe mai stato e nella macchina che ha preso a fuoco evidentemente non c'erano nessuno a bordo, né Walker né Rodas. Ad essere presa di mira è soprattutto la ragazza di lui, accusata di aver cambiato improvvisamente il suo stato d'animo, da sorridente a disperata una volta accortasi della presenza delle telecamere. Il sito parla addirittura di una "frode", di una "truffa". "Perché tormentano la gente? Vogliono confondere volutamente e ingannare il popolo. Perché?" si legge ancora nell'articolo che si conclude così: "I decessi di Walker e Rodas sono stati falsificati sulla base di un incidente d'auto fasullo coinvolgendo in stile hollywoodiano". Gli indizi sulla falsa morte di Paul Walker sono descritti nel dettaglio e hanno stupito non poco gli internauti. Leggi anche Paul Walker spegne le sue 40 candeline, il video della festa Su Twitter nel frattempo è montata la polemica e diversi sono i commenti pubblicati: c'è chi spera che Walker sia ancora vivo, chi si chiede per quale ragione avrebbe voluto inscenare la sua morte e chi si è detto felice qualora dovesse essere vivo. L’articolo che mette in dubbio la morte di Walker Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Attualità Trailer film News 719 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi Secondo il sito nodisinfo.com Paul Walker avrebbe finto la sua morte impostando di sana pianta il suo incidente. Una notizia che non farà di certo piacere alla famiglia dell'attore, già scossa dal dolore per la perdita di Walker, meglio conosciuto per il suo ruolo in "Fast and Furious". Perché l'attore allora avrebbe dovuto inscenare un incidente? Perché fingere di essere morto? "Paul Walker non è morto, neppure Roger Rodas. Sono entrambi vivi e vegeti, i loro parenti lo sanno bene" si legge sul sito in questione. In poche parole, l'incidente non ci sarebbe mai stato e nella macchina che ha preso a fuoco evidentemente non c'erano nessuno a bordo, né Walker né Rodas. Ad essere presa di mira è soprattutto la ragazza di lui, accusata di aver cambiato improvvisamente il suo stato d'animo, da sorridente a disperata una volta accortasi della presenza delle telecamere. Il sito parla addirittura di una "frode", di una "truffa". "Perché tormentano la gente? Vogliono confondere volutamente e ingannare il popolo. Perché?" si legge ancora nell'articolo che si conclude così: "I decessi di Walker e Rodas sono stati falsificati sulla base di un incidente d'auto fasullo coinvolgendo in stile hollywoodiano". Gli indizi sulla falsa morte di Paul Walker sono descritti nel dettaglio e hanno stupito non poco gli internauti.
Secondo il sito nodisinfo.com Paul Walker avrebbe inscenato l’incidente d’auto falsificando anche il suo decesso, oltre che quello di Rodas. Su Twitter monta la polemica.
Appena 388 persone vivono a Champ-du-Boult. Questo delizioso villaggio nel cuore della Normandia è famoso per le sue siepi, il sidro e il bestiame, è il luogo ideale per chi ama trascorrere il tempo libero a stretto contatto con la natura e lontano dalla frenetica vita cittadina. Proprio per il suo essere un luogo tranquillo, negli anni sempre più giovani hanno preferito lasciare il villaggio per cercare lavoro e spostarsi in luoghi più vivaci. Così Champ-du-Boult oggi è in cerca di nuovi residenti e la proposta offerta ai possibili futuri acquirenti è di quelle imperdibili: vendesi terreni edificabili al costo simbolico di un euro al metro quadrato. "Se siete stati sedotti da Champ-du-Boult e il suo ambiente di vita, vi avvisiamo che è possibile trasferirsi qui: terreni edificabili vi aspettano al prezzo interessante di € 1,00 m ²!", si legge sul sito del Comune.
Contro lo spopolamento del pittoresco villaggio di Champ-du-Boult, in Normandia, il Sindaco ha messo in vendita terreni su cui costruire ad 1 euro al metro quadrato.
Per i padroni di cani e gatti il tempo delle ferie può essere anche quello delle rinunce. Chiunque viva in compagnia di un animale domestico sa che le vacanze possono presentare seri problemi proprio per la sistemazione di cani e gatti. Se affittiamo una casa bisogna prima di tutto avvertire il proprietario di casa che siamo in compagnia di un amico peloso o, se andiamo in albergo, sincerarsi che l'hotel non ponga limiti. Superato questo scoglio – e non sempre è semplice – dobbiamo capire come portare con noi i due quadrupedi. Il viaggio in auto può presentare problemi di spazio, quello in treno e in nave impongono determinati limiti, ma il trasporto più problematico è sicuramente quello aereo. Abbiamo già spiegato in passato come volare con cani e gatti in Europa, indicando quali compagnie, tra quelle più note, ne ammettono l'accesso e secondo quali regole. eDreams, noto sito di viaggio online, ha sintetizzato la policy delle compagnie aeree sul trasporto di cani e gatti attraverso l'infografica che proponiamo di seguito.
L’infografica di eDreams spiega quali sono i vettori nazionali ed internazionali che possono ospitare i nostri amici. Tra i principali player, Ryanair ed easyJet non hanno attivato alcun servizio di trasporto di cani e gatti.
Centinaia di fan, giovani e meno giovani, dei Beatles si sono riuniti Lunedì notte per vedere l’ex Fab Four Ringo Starr ricevere la propria stella sulla Hollywood Walk of Fame. Richard Starkey, questo il vero nome dello storico batterista, va ad aggiungersi ai precedenti 2,041 personaggi famosi che hanno ricevuto una stella sulla popolare strada di Los Angeles. Ringo Starr è stato omaggiato dal sindaco Antonio Villaraigosa e la sua stella è stata installata di fronte all’edificio Capitol Records, vicino a quelle dei suoi ex compagni di band John Lennon e George Harrison (ecco la foto sul sito del Los Angeles Times). Insieme all'ex Beatles erano presenti la moglie, Barbara Bach, i musicisti Jay Walsh, Ben Harper, Don Was, il regista David Lynch e l'attore Noah Wyle. Starr è nato il 7 luglio 1940 a Liverpool, in Inghilterra. A 17 anni, entrò a far parte della Eddie Clayton Skiffle Band e nel 1959, entrò a far parte dei Raving Texans, nel quale fu iniziato a chiamare Ringo Starr a causa dei numerosi anelli che portava. Nel 1962 sostituì Pete Best all'interno della formazione dei Fab Four.
La sua stella è stata collocata vicino a quelle dei suoi ex compagni di band John Lennon e George Harrison.
"Primo atto delle pulizie di primavera, ma non basta di certo. Adesso avanti tutta!!!". Roberto Maroni, su facebook, commenta così la vignetta di Giannelli sulle dimissioni di Renzo Bossi, oggi sul Corriere della Sera. L'ex Ministro dell'Interno ha postato sulla propria pagina la vignetta di Gianelli intitolata "Trota fuor d'acqua": protagonisti dell'illustrazione satirica sono i due Bossi e lo stesso Maroni. Il senatùr dice: "Mio figlio Renzo ha deciso di fare un passo indietro", Maroni da canto suo risponde: "E' già un passo avanti". L'ex Ministro dell'Interno, che sempre su facebook aveva chiesto "pulizia, pulizia, pulizia, senza guardare in faccia a nessuno", rilancia così la sua idea di rinnovamento. E le prossime dimissioni potrebbero essere quelle del vicepresidente del Senato Rosi Mauro, su cui molti esponenti del partito continuano a fare pressing. Il Trota ha formalizzato le dimissioni da consigliere regionale- Intanto Renzo Bossi ha formalizzato le proprie dimissioni da consigliere regionale durante l'incontro con Stefano Galli, capogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia. Il documento, già protocollato, verrà reso noto all'Assemblea il prossimo 17 aprile, giorno in cui è prevista la prima seduta utile del Consiglio regionale. Il Trota ha quindi mantenuto l'impegno assunto ieri, quando aveva dichiarato ai microfoni di Tgcom 24: “Lascio senza che nessuno me l'abbia chiesto, faccio un passo indietro in questo momento di difficoltà, dò l'esempio“. Bossi jr ha poi voluto spiegare il perché della sua decisione in una lettera pubblicata da Brescia Oggi: "Questa era la miglior risposta da dare a chi nei giorni scorsi si è preso la briga di aprire all'interno del mio movimento una vera e propria caccia alle streghe".
L’ex Ministro dell’Interno saluta con piacere le dimissioni di Renzo Bossi da consigliere regionale. Ma la pulizia è appena iniziata. Nel pomeriggio si riunirà il triumvirato che guiderà la Lega al congresso federale del prossimo autunno.
Non è solo a Los Angeles che Elisabetta Canalis sfoggia amicizie importanti. Anche in Sardegna, dove si trova in vacanza, l'ex velina può vantare altrettanto. Dopo aver posato accanto ad Aida Yespica, l'amica che l'ha raggiunta in America, l'ex velina è sbarcata sulle coste sarde portando insieme a lei un'amica d'eccezione: la bellissima Jacqueline Macinnes Wood. Ai pochi che non l'avessero riconosciuta, basterà sapere che Jacqueline è una tra le protagoniste principali di Beautiful, la soap opera nella quale recita nel ruolo dell'esuberante Steffy. Sexy anche nella vita, la Wood ha calamitato su di sè l'attenzione dei riflettori che la Canalis si è divertita a cederle. Abituata a fare incetta di paparazzi in occasione di ogni suo rientro in Italia, la nuova fidanzata di Maccio Capatonda è stata ben felice di cedere all'amica tale onore.
Il sexy duo formato da Elisabetta Canalis e l’attrice Jacqueline Macinnes Wood ha conquistato le spiagge della Sardegna. Perfette in bikini, l’ex velina e la Steffy di Beautiful sono irresistibili.
A combattere contro “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato”, ci sono due commedie made in Italy:“Colpi di Fulmine”, di Neri Parenti, con Christian De Sica e il duo Lillo & Greg e “Tutto tutto niente niente”, con Antonio Albanese. Dopo le polemiche del TFF 30, arriva nelle sale il film di Ken Loach “La parte degli angeli”, da vedere assolutamente, e per i più piccini c’è la tartarughina Sammy, che stavolta dovrà escogitare un piano per fuggire da un acquario. “Colpi di fulmine”: Nel primo episodio, lo psichiatra Alberto finisce, per errore, nelle grinfie di Equitalia. Temendo di non riuscire a chiarire la sua posizione e quindi di andare in galera, si finge prete e si rifugia in un paesino del Trentino, spacciandosi per il nuovo parroco. I sotterfugi durano fin quando Alberto s’innamora a prima vista di Angela e il loro incontro scatenerà l’impossibile! La seconda parte del film è ambientata a Roma ed ha per protagonista l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Ermete Maria Grilli, uomo forbito nell’eloquio e impeccabile nei modi. Il colpo di fulmine arriva anche per lui, facendogli perdere la testa per Adele, una pescivendola che parla solo in romanesco e dai modi molto “veraci”. Per poter adeguarsi al suo livello, l’ambasciatore, con l’aiuto del proprio autista, Ferdinando, decide di trasformarsi in coatto per conquistare il cuore della sua bella. “Tutto tutto niente niente”: Cetto La Qualunque, dopo essere riuscito nell’impresa di farsi eleggere sindaco, adesso mira ad entrare in Parlamento, ma è in piena crisi politica e sessuale. In seguito a vari eventi, si ritrova anche la galera, dove incontra Rodolfo Villaretto, un uomo lombardo-veneto che sogna il secessionismo ma intanto commercia migranti clandestini, e Frengo Stoppato, uno spacciatore arrestato dopo la denuncia della madre, che sogna di riformare la chiesa. Non è solo la prigionia ad unirli: i tre, infatti, si ritroveranno deputati a Montecitorio. Povera Italia. “La parte degli angeli”: Nella città di Glasgow vive Robbie, un giovane disadattato, che sfiora la galera dopo essere stato complice in una rissa. Il giovane cerca di rifarsi una vita con la propria compagna Leonie, con la quale ha un figlio, Luke. In suo aiuto arriva Harry, un uomo di mezza età responsabile di un associazione sostiene giovani bisognosi. Una visita speciale nella distilleria di whisky di Edimburgo cambia le prospettive di vita di Robbie, che accompagnato da altri amici disadattati, Albert, Rhino e Mo, come lui alla ricerca di un posto al sole, riesce a trovare una soluzione proprio grazie all’alcol. “Sammy 2 – la grande fuga”: Sammy e il suo amico Ray stanno, come sempre tranquillamente nel loro atollo intenti a guidare i neonati Ricky e Ella verso il mare. Improvvisamente, un bracconiere li catturati e li spedisce a Dubai dove dovranno far parte di uno spettacolare show acquatico per turisti. Il posto è ben attrezzato, non c’è inquinamento, ma il boss del posto, il cavalluccio marino Big D, vorrebbe organizzare con loro, e con altri amici, una grande fuga per tornare in mare aperto. Nel frattempo arrivano Ricky ed Ella, determinati a fare irruzione per salvare i loro amici. Dopo una serie di emozionanti avventure, i nostri eroi si dirigono verso sud per incontrare Shelly, il primo amore di Sammy.
Tutti contro “Lo Hobbit” di Peter Jackson, ma la guerra alla conquista del botteghino potrebbe rivelare qualche gradita sorpresa da parte del cinema italiano.
Grave lutto per il premier britannico Boris Johnson: la mamma Charlotte Johnson Wahl è deceduta nelle scorse ore all'età di 79 anni. A darne l'annuncio una nota pubblicata sui quotidiani locali che non chiarisce la causa di morte. Il necrologio spiega che la 79enne è morta "improvvisamente e pacificamente" al St Mary's Hospital, nella zona ovest di Londra. La notizia ovviamente ha trovato risalto ne mondo anglosassone dove tutti i principali leader politici hanno espresso lee condoglianze al primo ministro britannico per la grave perdita della madre. La signora Johnson Wahl, Nata nel 1942 era la figlia dell'avvocato Sir James Fawcett che è stato presidente della Commissione europea per i diritti umani negli anni '70. Aveva sposato Stanley Johnson, padre del Premier Boris, nel 1963 prima di completare la sua laurea all'Università di Oxford come prima studentessa sposata del suo college. La coppia ha avuto quattro figli: Boris, la giornalista Rachel, l'ex ministro Jo e l'ambientalista Leo prima di divorziare nel 1979. Il figlio del primo ministro Wilfred, nato nell'aprile 2020, era il suo tredicesimo nipote.
Lutto per il primo ministrto britannico Boris Johnson: la mamma Charlotte Johnson Wahl è deceduta nelle scorse ore all’età di 79 anni. parlando della madre Johnson aveva affermato che era “l’autorità suprema” in famiglia e che gli aveva insegnato a dare “la stessa importanza, la stessa dignità, l’uguale valore di ogni essere umano sul pianeta”.
“Birdman”, il film di Alejandro González Iñárritu candidato a 9 Oscar, finalmente sbarca nelle nostre sale e tenterà la scalata al botteghino. A tenergli testa ci proveranno lo sci-fi “Jupiter – Il destino dell’Universo”, con Channing Tatum e Mila Kunis, la commedia italiana “Non c’è 2 senza te”, con Fabio Troiano e Belen Rodriguez e il thriller “The Iceman”, incentrato sulla storia di uno dei più sadici serial killer statunitensi, Richard Kuklinski. “Birdman”: Riggan Thomson è un attore in declino che, dopo un folgorante passato nei panni di un glorioso supereroe, spera di rilanciare la sua carriera dirigendo un nuovo, ambizioso spettacolo a Broadway per dimostrare a tutti che non è solo una ex star di Hollywood. Nei giorni che precedono la sera della prima, Riggan deve fare i conti con un ego irriducibile e gli sforzi per salvare la sua famiglia, la carriera e se stesso. “Jupiter – Il destino dell’Universo”: La storia è incentrata su Jupiter Jones, nata di notte con un cielo astrale che promette grandi cose. Da adulta però, sarà costretta ad abbandonare i suoi sogni e ad affrontare la dura realtà di un lavoro come domestica oltre ad una serie infinita di fallimenti sentimentali. Solo quando Caine (Channing Tatum), un ex militare geneticamente potenziato, giunge sulla Terra per rintracciarla, Jupiter assapora gli straordinari eventi che il destino ha in serbo per lei da molto tempo. Scopre infatti di essere stata prescelta per ricevere una straordinaria eredità genetica che potrebbe modificare per sempre l’equilibrio del cosmo. “Non c’è 2 senza te”: La storia è incentrata sulla coppia gay formata da Moreno e Alfonso, che stanno insieme da anni e convivono felicemente. La loro vita scorre allegra e senza pensieri sotto gli occhi della sig.ra Capasso, la vicina di casa un po’ acida e molto curiosa. Ma la routine quotidiana viene improvvisamente stravolta dall’arrivo di Niccolò, nipote di Alfonso. Inizia così una difficile convivenza a tre, complicata dal fatto che i due si fingono etero davanti al bambino e Moreno si invaghisce della bellissima Laura.
Arriva nelle nostre sale “Birdman”, il film di Alejandro González Iñárritu candidato a 9 Oscar, ma i cinefili troveranno anche lo sci-fi “Jupiter – Il destino dell’Universo”, la commedia italiana “Non c’è 2 senza te” e il thriller “The Iceman”.
Il celeberrimo capolavoro di Charles Dickens “Grandi Speranze” (“Great Expectations”), del 1861, torna al cinema dopo la prima trasposizione del 1946, diretta da David Lean. Stavolta in cabina di regia c’è Mike Newell (“Quattro matrimoni e un funerale”, “Donnie Brasco”, “Mona Lisa Smile”, “Harry Potter e il calice di fuoco”, “Prince of Persia – Le sabbie del tempo”) e dopo la presentazione all’ultimo Toronto Film Festival, il film arriverà nelle nostre sale a partire dal 6 dicembre. La storia dell’orfano Pip, nelle mani esperte di Newell, diventa una piccola perla cinematografica e le tematiche principali – il maltrattamento dei minori, la vendetta, il senso dell’abbandono e la voglia di riscatto – mantengono inalterato il loro fascino anche ai giorni nostri. Philip Pirrip, detto Pip, è un orfano che vive con la sorella. Un giorno viene assunto come “dama di compagnia” da Miss Havisham e finisce per invaghirsi di Estella, ragazza adottata dalla ricca signora e capro espiatorio di tutte le sue frustrazioni. Col tempo – e dopo una serie di eventi e incontri – Pip riesce a raggiungere una condizione sociale superiore, staccandosi dall’umile mondo delle sue origini. In seguito però imparerà ad apprezzare quel mondo umile che aveva lasciato per inseguire le sue "grandi speranze" e capirà quali sono i veri valori.
1861-2012, dopo 152 anni dalla pubblicazione, il romanzo di Charles Dickens continua ad affascinare. Il regista Mike Newell porta nelle sale la sua personale trasposizione, affidandosi ad un cast di prim’ordine e a una sceneggiatura perfetta.
È il 1890 e queste fotografie mostrano una Roma come non l'avete mai vista. Sono le prime immagini a colori della città che dimostra una "grande bellezza" senza tempo. Le fotografie fanno parte dell'archivio americano della Libreria del Congresso. Una Roma vintage, immobile, suggestiva ed affascinante viene raccontata attraverso queste fotografie a colori di alcuni dei luoghi più famosi della Capitale. I soggetti ripresi sono generalmente paesaggi, architetture, scene di strada e vita quotidiana, viste panoramiche, destinate ai viaggiatori, un po' come cartoline da vendere come souvenir e semmai incorniciate o inserite in album di viaggio di ritorno da una vacanza. Dal Vaticano a Piazza del Popolo, dal Campidoglio a Castel Sant'Angelo, i soggetti delle fotografie sono alcuni dei luoghi più caratteristici di Roma ripresi per la prima volta a colori. Le fotografie dalla Libreria del Congresso restituiscono un'immagine di Roma d'altri tempi ma sempre bellissima. La tecnica utilizzata per realizzare queste immagini si chiama fotocromie e consiste nel ottenere foto a colori a partire da negativi in bianco e nero,. Altre immagini dai colori vivaci della collezione, invece, appaiono come fotografie, ma sono in realtà fotolitografie ad inchiostro, di solito da 6,5 x 9 pollici. Le stampe e le fotografie della Libreria del Congresso sono recuperate da due fonti differenti che hanno permesso di recuperare le immagini in buono stato: nel 1985, le stampe d'Europa e del Medio Oriente sono stati acquistati dalla Galerie Muriset in Svizzera; mentre nel 2004, Howard L. Gottlieb ha generosamente donato il punto di vista del Nord America. La Libreria del Congresso è un'istituzione culturale in America e costituisce la più grande biblioteca del mondo, con milioni di articoli tra cui libri, registrazioni, fotografie, mappe e manoscritti nelle sue collezioni. La Libreria del Congresso sostiene il governo federale e il popolo americano con una ricca, varia e duratura fonte di conoscenza per informare, ispirare e coinvolgerli e sostenere i loro sforzi intellettuali e creative.
Dal Campidoglio a Castel Sant’Angelo, da Fontana di Trevi al Vaticano, l’archivio americano della Libreria del Congresso raccoglie alcune delle foto a colori di Roma nel 1890 più suggestive mai viste prima.
Sembra non volersi fermare quello strano flusso migratorio che sta portando ad un continuo avanti e indietro fra i due talent show della televisione italiana. Dopo l'esordio di Mara Maionchi in qualità di giudice alla decima edizione di Amici, e dopo le varie esibizioni di Marco Mengoni al talent della De Filippi, si parla ora di un altro possibile "scambio" tra i due programmi. Come sapete, la scorsa domenica in occasione della quarta puntata del serale, è stata mandata fuori dalla scuola di Amici Antonella Lafortezza. Con lei ha deciso di abbandonare il programma anche Luca Jurman, insegnante di canto della ragazza rimasto senza più allievi e soprattutto stanco delle continue liti con Rudy Zerbi. Tra i due non scorreva, infatti, buon sangue a causa dell'opposizione che Jurman ha da sempre posto alla presenza di discografici e produttori all'interno del programma di Maria De Filippi. Ora, nonostante voci sempre più insistenti sembravano aver confermato la fine definitiva del talent di Rai2, Jurman sembrerebbe deciso ad accettare un'offerta proveniente proprio da X-Factor.
Luca Jurman potrebbe diventare giudice ad X-Factor dopo aver abbandonato bruscamente Amici.
Sei bambine sono state spogliate e fatte sfilare nude come parte di un rituale celebrato "per evocare le piogge" in un villaggio colpito dalla siccità in India. Come riporta la BBC, i fatti sono avvenuti nella regione del Bundelkhand, nello stato del Madhya Pradesh. Secondo quanto riferito, i video diventati virali sui social network mostravano piccole che camminavano senza vestite con un'asta di legno sulle spalle a cui era legata una rana. La gente del posto crede che il rito "placherà il dio della pioggia e porterà pioggia nella regione". La Commissione nazionale indiana per la protezione dei diritti dell'infanzia ha chiesto un rapporto all'amministrazione del distretto di Damoh, dove si trova il villaggio. La polizia del Madhya Pradesh ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna denuncia formale in merito all'incidente, ma ha aggiunto di aver aperto un'indagine. "Saranno presi provvedimenti se dovessi scoprire che delle bambine sono state costrette a camminare nude", ha detto all'agenzia di stampa Press Trust of India il sovrintendente della polizia di Damoh, DR Teniwar.
I fatti sono avvenuti remoto distretto dello Stato del Madhya Pradesh, colpito dalla siccità. Il video è stato diffuso sui social. Un’usanza tribale che ha suscitato una dura reazione; le autorità hanno assicurato provvedimenti qualora venisse accertato che le bimbe, alcune di appena 5 anni, sono state costretta a sfilare nude.
La federazione calcistica danese ha annunciato che Christian Eriksen subirà un'operazione, nella quale si procederà all'impianto di un defibrillatore cardiaco sottocutaneo (ICD). La decisione è arrivata in sintonia tra il giocatore e diversi specialisti nazionali e internazionali. Grazie a questo dispositivo, il campione dell'Inter non rischierà più la vita in seguito all'aritmia che ha portato all'arresto cardiaco occorsogli durante Danimarca-Finlandia agli Europei. Si apre adesso una nuova fase della sua vita e della sua carriera, quella in cui bisognerà capire se e come Eriksen potrà tornare a giocare a calcio a livello professionistico. Il protocollo per ottenere l'idoneità sportiva in Italia è particolarmente rigido. Il dottor Lucio Mos, presidente della Società Italiana di Cardiologia dello Sport, ha spiegato a Fanpage cos'è un ICD e quali sono le prospettive per Eriksen, in Italia e all'estero. Dottore, ad Eriksen verrà impiantato un defibrillatore cardiaco sottocutaneo (ICD): di cosa si tratta? "È un piccolo apparecchio che viene messo sotto cute, sotto la clavicola, e rileva l'attività del cuore continuamente. In caso di un'aritmia potenzialmente letale, interviene con una piccola scossa e la blocca". Che tipo di operazione è necessaria per impiantare il dispositivo? "L'operazione è molto semplice dal punto di vista tecnico. Si fa in anestesia locale e dura circa un'ora. Il fatto è che non si sa per quale motivo sia stata presa questa decisione. Se procederanno a un'operazione come questa, significa che Eriksen ha avuto un'aritmia potenzialmente letale. Non so se c'è una cardiopatia sottostante, ma si tratta di un'apparecchiatura che viene messa per evitare la morte improvvisa". Per quanto tempo Eriksen dovrà avere un ICD? È una misura permanente o può interessare un breve periodo? "Generalmente è una misura permanente, però in alcuni casi potrebbe anche interessare un periodo più breve, anche se dubito molto che sia questo il caso. Bisogna conoscere la diagnosi, se è già stata fatta. Sono esami particolari, ci vuole un po' di tempo". Un calciatore professionista può ottenere l’idoneità sportiva in Italia avendo un defibrillatore cardiaco sottocutaneo? "In Italia assolutamente no, non c'è discussione. I protocolli italiani prevedono che non possa essere ottenuta. Potrebbe averla soltanto per il biliardo, gli scacchi, sport di questo tipo. Noi abbiamo la legislazione più protettiva nei confronti dell'atleta di tutta l'Europa". Quanto il calcio è compatibile con problemi di cardiopatia rispetto ad altri sport? "Il calcio, come molti altri sport, ha due presupposti: l'impegno fisico e il contatto. Non ci sono traumi come nella boxe, ma i contatti sono comunque frequenti. La cardiopatia non è compatibile con uno sport di contatto come il calcio. Poi è sempre difficile distinguere tra ciò che è agonistico e ciò che non lo è, perché spesso nelle partitelle tra amici, che non dovrebbero esserlo, esiste invece una carica agonistica in soggetti non allenati, che può essere molto più pericolosa rispetto a un'attività formalmente riconosciuta come agonistica".
Christian Eriksen subirà un’operazione nella quale gli sarà impiantato un defibrillatore cardiaco sottocutaneo (ICD), che gli permetterà di non rischiare più la vita in caso di un’aritmia potenzialmente letale. A Fanpage il dottor Lucio Mos, presidente della Società Italiana di Cardiologia dello Sport, ha spiegato il funzionamento del dispositivo, la cui presenza lascia pochi dubbi sul futuro del campione danese: “Credo che non possa continuare a giocare, in Italia non c’è discussione”.
Dodici canzoni e tante collaborazioni per il nuovo disco di Mary J. Blige "Stronger With Each Tear". Rodney Jerkins, The Runners, Ryan Leslie, Ne-Yo e tanti altri artisti del panorama musicale mondiale tra cui l'italianissimo cantautore Tiziano Ferro, che in duetto compare nel singolo "Each Tear". L'uscita è prevista per metà marzo, oltre le dodici tracce verranno incluse quattro bonus track tra cui proprio quella in collaborazione con il cantante italiano. Intanto su internet gira il video ufficiale che diventerà di sicuro un tormentone.
Dodici tracce e quattro bonus track per nuovo disco di Mary J. Blige.
È l'epilogo peggiore – politicamente parlando – per Angela Merkel. La cancelliera non si ricandida dopo 16 anni consecutivi alla guida della Germania e il suo partito perde le elezioni. La svolta a sinistra del Paese era nell'aria da tempo, così come il boom dei Verdi, e il partito cristiano-conservatore paga il non aver costruito per tempo un successore adeguato della cancelliera uscente. Secondo un conteggio ufficiale provvisorio annunciato stamattina dalla Commissione elettorale federale, i socialdemocratici della Spd hanno confermato i sondaggi che li davano al primo posto e hanno raccolto il 25,7%, seguiti proprio dalla Cdu-Csu con il 24,1%. Bene i Verdi con il 14,8%, ma in certi momenti è sembrato che l'exploit potesse essere maggiore. I liberali della Fdp raccolgono il 11,5% e si siedono ufficialmente al tavolo della trattativa, risultato simile per gli estremisti di destra della Afd con il 10,3%. Chiude la sinistra della Linke con il 4,9%. Si apre ora una fase molto complicata in cui bisognerà capire quale coalizione potrà governare la Germania e la gara tra Cdu e Spd per convincere Verdi e liberali a formare un governo è già cominciata. Dopo mesi di dibattito tra i tre candidati alla cancelleria tedesca – Armin Laschet della Cdu-Csu, Olaf Scholz della Spd e Annalena Baerbock dei Verdi – la Germania ha votato. I socialdemocratici hanno annunciato già da tempo che non avrebbero accettato un nuovo governo di grande coalizione con la Cdu, perciò dovrebbero guardare quasi sicuramente ai Verdi e molto probabilmente ai liberali della Fdp (più che alla sinistra di Linke). L'unico partito con cui nessuno vuole allearsi è l'Afd, l'estrema destra, ma per il resto potrebbe succedere qualsiasi cosa. Scholz, che viene dal ruolo di vice-cancelliere di Angela Merkel e ministro delle Finanze uscente, vuole evitare di rinnovare il patto tra i due maggiori partiti – Spd e Cdu -, ma se non si dovesse trovare un accordo potrebbe cedere. Le trattative, in ogni caso, saranno molto lunghe.
Secondo i risultati ufficiali (ma provvisori) delle elezioni in Germania, i socialdemocratici della Spd hanno superato di un paio di punti i cristiani-conservatori della Cdu-Csu. Finisce l’era Merkel con una disfatta del suo partito, che perde il primato dopo anni. Ora comincia la partita per la formazione del governo, con i Verdi al 14,8% e i liberali all’11,5% che saranno il vero ago della bilancia per decidere l’orientamento del prossimo esecutivo.