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7,739,422 | https://it.wikipedia.org/wiki/Orchestra_Mozarteum_di_Salisburgo | Orchestra Mozarteum di Salisburgo | # Orchestra Mozarteum di Salisburgo
L'Orchestra Mozarteum di Salisburgo è un'orchestra austriaca, con sede nella città e stato di Salisburgo. L'orchestra offre concerti in diversi luoghi di Salisburgo, tra cui la Großes Festspielhaus, la Grande Sala della Stiftung Mozarteum. Oltre ai concerti per orchestra sinfonica, l'orchestra funge da gruppo di accompagnamento per opere e spettacoli teatrali musicali al Salzburger Landestheater.
## Storia
L'orchestra fu fondata nel 1841 con l'aiuto dei figli di Mozart, Franz Xaver e Carl Thomas e della sua vedova Constanze, sotto la direzione musicale di Alois Taux. Nel 1908 il gruppo adottò ufficialmente il nome "Orchestra Mozarteum". L'Orchestra Mozarteum partecipa regolarmente al Festival di Salisburgo, come anche alle "Mozart Matinees" del Festival. Esegue inoltre numerosi concerti alla Settimana Salisburghese di Mozart e all'Associazione culturale di Salisburgo.
Nel 2008 l'Orchestra Mozarteum iniziò un giovane progetto, 2 ORCHESTRE, che presenta nuovi lavori per la combinazione di un'orchestra professionale e un'orchestra giovanile. Tra i compositori che hanno scritto lavori per questo progetto figurano Kurt Schwertsik e Toshio Hosokawa.
Il più recente direttore d'orchestra dell'orchestra è stato Ivor Bolton, dal 2004 al 2016. Bolton ora ha il titolo di Ehrendirigent (Direttore onorario) con l'orchestra. Nel settembre 2016 Riccardo Minasi ha fatto la sua prima apparizione come direttore ospite con l'orchestra. A dicembre 2016 l'orchestra ha annunciato la nomina di Minasi come prossimo direttore principale, a partire da settembre 2017. Uno dei direttori principali ospiti dell'orchestra è stato Trevor Pinnock. Il direttore ospite principale dell'orchestra è Giovanni Antonini.
L'Orchestra Mozarteum ha registrato commercialmente per etichette come Oehms Classics, Sony Classical e Naive.
## Direttori principali
* 1841–1861: Alois Taux
* 1861–1868: Hans Schläger
* 1868–1879: Otto Bach
* 1880–1908: Joseph Friedrich Hummel
* 1908–1911: Joseph Reiter
* 1911–1913: Paul Graener
* 1913–1917: Franz Ledwinka
* 1917–1938: Bernhard Paumgartner
* 1939–1944: Willem van Hoogstraten
* 1946: Robert Wagner
* 1947-1949: Meinhard von Zallinger
* 1949-1953: Paul Walter
* 1953–1958: Ernst Märzendorfer
* 1959: Meinhard von Zallinger
* 1960–1969: Mladen Bašić
* 1969–1981: Leopold Hager
* 1981–1984: Ralf Weikert
* 1984–1994: Hans Graf
* 1994–2004: Hubert Soudant
* 2004–2016: Ivor Bolton
* 2017–in carica: Riccardo Minasi
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5,158,662 | https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Redaelli | Giorgio Redaelli | # Giorgio Redaelli
Giorgio Redaelli (Mandello del Lario, 30 luglio 1935 – Lecco, 27 febbraio 2022) è stato un alpinista italiano.
Accademico del C.A.I. Club Alpino Italiano, guida alpina, membro dell’École Militaire de Haute Montagne di Chamonix, Istruttore Nazionale di Alpinismo, maestro di sci, allenatore ed istruttore federale di tennis, tecnico di club fitting nel settore del golf, dove è stato manager di uno dei più grandi giocatori di golf del mondo, membro onorario del gruppo Ragni di Lecco, sindaco di Cassina Valsassina. La sua attività alpinistica si è svolta in modo significativo su tutto l’arco alpino. È soprannominato “Re del Civetta” per le sue innumerevoli imprese sul Gruppo del Civetta il “regno del sesto grado”.
## Biografia
Comincia ad arrampicare nei primi anni ’50 e, come quasi tutti gli alpinisti lecchesi di quel periodo, lo fa sulle guglie della Grignetta. Successivamente passa sulle Dolomiti nei fine settimana e nei pochi periodi di vacanza che il lavoro gli consente. Sulle Dolomiti di Brenta nel 1954 compie le prime scalate impegnative. Nel 1955 spinto dal segretario ed amico Carletto Cesana si reca per la prima volta al Civetta dove ripete la via Tissi alla Torre Venezia e la via Livanos-Da Roit alla Cima di Terranova in prima ripetizione.
Ascensione integrale al Petit Dru (Gruppo del Monte Bianco)
Il 1956 lo vede impegnato nella prima ascensione invernale della via Cassin al Sasso Cavallo. Nell’estate del 1956 porta a termine la prima ascensione integrale dello Sperone Ovest del Petit Dru (nel Gruppo del Monte Bianco). Per integrale intendiamo una ascensione con partenza dalla base del Petit Dru salendo dal canalone molto difficile e pericoloso di 700 metri, seguita dallo sperone sino alla base del grande tetto a salire sino alla vetta. Walter Bonatti ha evitato il canalone calandosi dalle Flammes de Pierre, portadosi all’attacco dello sperone e risalendolo sino alla base del grande strapiombo che però ha evitato con una serie di pendoli sulla destra che l’hanno portato sulla via normale per la vetta. Coloro che hanno compiuto questa ascensione integrale dalla base del Dru sono gli Italiani (Giorgio Redaelli, Cesare Giudici, Carlo Mauri e Dino Piazza) ai quali si sono aggiunti dall’attacco dello sperone i francesi Adrian Billet, Emile Troksiar, Yvon Kollop, Roger Salson e gli svizzeri Robert Wohlschag, Roger Habersaat, questi sei provenienti come Bonatti calandosi dalla Flammes de Pierre. Le cordate con gli italiani al comando superano lo sperone ed il grande strapiombo sino alla vetta. Con questa variante e la precedente sul canalone il tracciato si presenta più logico diretto e completo.
Nel 1957/58 svolge il servizio militare presso la S.M.A. Scuola Militare Alpina di Aosta come istruttore alla sezione sci-alpinistica dove partecipa alla realizzazione di due documentari didattici sulle tecniche di arrampicata ed asseconda la sua grande passione per l’arrampicata con due prime ripetizioni della via Rebuffat all’Aiguille della Brenva e della via Ottoz-Nava all’Aiguille Croux. Conosce Cesare Maestri ed assieme scalano lo Sperone della Brenva, dopo essere stati respinti entrambi nei tentativi in solitaria alle salite della via Mayor (Redaelli) e via Poir (Maestri) causa scariche di sassi dovute allo scioglimento di ghiaccio e neve per alta temperatura.
Dopo il congedo, senza tornare a casa, incontra Carlo Cesana che lo convince ad andare all’Anguille du Midì dove sale in solitaria la via Rebuffat. In questi ultimi due anni Redaelli ha modo di incontrare e confrontarsi con l’élite dell’alpinismo Cassin, Maestri, Bonatti, Oggioni, Mauri.
Il Pilone Centrale Freney, la storia secondo Redaelli
Durante il servizio militare Redaelli è di casa a Courmayeur, stringe amicizia con le guide alpine e persone del posto. È considerato uno di loro. Nella primavera del 1959 con la guida alpina Marcello Bareux effettua un primo tentativo di scalata al Pilone Centrale Freney, cima ancora inviolata e ritenuta impossibile da scalare da molti alpinisti dell’epoca. Al ritorno incontrano al rifugio Gamba (oggi rifugio Monzino) Riccardo Cassin, Carlo Mauri e Dino Piazza che chiedono ai due cosa ci fanno da quelle parti in periodo di bassa stagione in una zona poco frequentata, meravigliandosi molto del tentativo al Pilone Centrale. Ne nasce una animata discussione tra Mauri e Bareux su precedenti accordi tra Bareux, Mauri, Bonatti ed Oggioni. Bareux nega fermamente questi accordi, sostenendo siano solo dei pourparler. Si separano e scendono a Courmayeur dove incontrano Walter Grivel e Ruggero Pellin che riferiscono di un Bonatti molto risentito per il tentativo al Pilone Centrale. Ne segue immediato chiarimento di Redaelli a casa Bonatti dove, in presenza di Andrea Oggioni, ci si accorda per un prossimo tentativo al Pilone Centrale da effettuarsi, considerata la difficoltà della scalata, in condizioni di tempo ottimali. Mauri e Bareux rinunciamo, così la cordata sarà composta da Bonatti, Oggioni e Redaelli. Visti gli impegni lavorativi di Redaelli, Bonatti si impegna a chiamarlo qualora le condizioni meteo si prospettassero ottimali per la difficile scalata. Questo accordo a tre non si concretizzò mai, in quanto nel luglio 1961 Bonatti incontra Pierre Mazeaud al bivacco della Fourche ed i due decidono di scalare il Pilone Centrale e se ne guarda bene dall’avvisare Redaelli, che lo viene a sapere da Pellin e Grivel. Redaelli parte immediatamente da Mandello del Lario con un Galletto Guzzi e in serata va a bivaccare al Colle dell'Innominata. Ma, qui arrivato, inizia una furiosa tormenta che lo costringe a tornare sui propri passi e scendere al rifugio Gamba. Il giorno seguente è una giornata bellissima, ma, viste le montagne cariche di neve instabile e le previsioni di brutto tempo dei giorni successivi, torna a casa ritenendo che anche Bonatti e Mazeaud avessero preso la stessa decisione. Purtroppo le due cordate sono rimaste bloccate per giorni sulla parete ed il ritorno è stato fatale a molti di quegli alpinisti ed è ricordato come la tragedia del Freney.
Direttissima sulla parete sud della Torre Trieste nel Gruppo del Civetta.
Alla Scuola Militare Alpina di Aosta arriva Ignazio Piussi in qualità di sciatore specializzato in combinata nordica (fondo e salto), successivamente viste le sue ottime qualità di alpinista viene aggregato al gruppo che sta girando documentari didattici dove conosce Redaelli. Con Piussi risolve, a comando alternato, nell’estate del 1959 uno dei più grandi problemi alpinistici di quegli anni, aprendo una via diretta (nota come Direttissima) sulla parete sud della Torre Trieste in 79 ore di arrampicata, usando 330 chiodi normali, 90 chiodi a espansione e 45 cunei di legno. Questa impresa è considerata l’inizio del VI grado superiore. La direttissima della parete sud della Torre Trieste è ancora oggi ritenuta una delle vie più dure e difficili delle Alpi.
Segue un periodo di grandi scalate nel gruppo del Civetta: Nell’estate del 1960 effettua con Pier Lorenzo Acquistapace e Corrado Zucchi la prima assoluta dello spigolo est della Torre Venezia in 4 giorni.
Il 24 settembre 1960 si unisce in matrimonio con Aurora Rainelli, scalatrice di ottimo livello.
Nella primavera del 1961 apre una nuova via della parete est della Torre delle Mede (Gruppo del Civetta) che dedica alla moglie Aurora.
Nel 1961 con Roberto Sorgato sale quasi tutte le vie delle Tre Cime di Lavaredo, compiendo in prima ripetizione, senza bivacco, la direttissima della parete nord della Cima Grande di Lavaredo.Nell’inverno del 1962 compie la prima invernale del Diedro Livanos alla Cima Su Alto con Giorgio Ronchi e Roberto Sorgato, impresa che suscita un grande clamore mediatico e che viene documentata con foto e video da un piccolo aeroplano.
Parete nord dell'Eiger.
Sull’onda dell’entusiasmo per questa grande conquista, Sorgato e Redaelli decidono di tentare la scalata della parete nord dell’Eiger, in quanto nessuna cordata italiana era ancora riuscita nell’impresa. Tale ascensione è stata caratterizzata da un repentino cambiamento delle condizioni meteo che ne hanno compromesso l’esito. Iniziata sotto i migliori auspici, tanto da essere in vantaggio sulla tabella di marcia, in prossimità del famoso “Ragno” sono stati sorpresi dal maltempo e, visto il peggioramento meteo, sono stati costretti a tornare sui propri passi sotto l’imperversare di una violenta bufera di neve. Nell’attraversamento del terzo nevaio sono stati investiti da slavine e scariche di sassi. Ne sono usciti fortunatamente illesi, superato il “ferro da stiro” bivaccano al secondo nevaio. Dopo una tremenda notte di bivacco nella tormenta, passata in piedi, addossati alla parete per non essere investiti da scariche di sassi, riescono a portare a casa la pelle e si considerano fortunati, perché sono i primi a tornare vivi da una tale altitudine della parete nord dell’Eiger.
Nell’agosto 1962 in occasione della premiazione per la scalata prima invernate della Su Alto ad Alleghe, apre assieme a Vasco Taldo, Bepi Pellegrinon e Josve Aiazzi una via Direttissima al Pan di Zucchero sulla celebre parete nord-ovest del Civetta.
Nell'inverno del 1963 realizza, sempre sulla stessa parete, la prima ascensione invernale della via Solleder-Lettembauer (una delle vie più famose dell'arco alpino, è la prima via considerata di VI grado) con Toni Hiebeler, Ignazio Piussi e, seguiti il 4 marzo, Roberto Sorgato, Marcello Bonafede e Natale Menegus, impresa che dura 8 giorni (durante i quali la temperatura toccò i -30 °C), nonostante una serie di eventi sfavorevoli quali una caduta di parecchie decine di metri di Piussi, la caduta di una slavina a pochi metri dagli alpinisti, la penuria di carburante per sciogliere la neve in sostituzione del quale vennero bruciati cunei di legno.
Negli anni successivi Redaelli riduce gradualmente la propria attività alpinistica delle grandi imprese, trasferendosi in Valsassina e dedicandosi alla professione di agente di commercio nel settore di attrezzatura sportive e, successivamente, di maestro di sci, di tennis, guida alpina, tecnico di club fitting nel settore golfistico, manager di un grande professionista italiano di golf e collabora con la moglie nella gestione del rifugio Aurora. In montagna come guida alpina ci va sino al 2005, anno nel quale, in compagnia di amici, sale la Torre Venezia a 50 anni di distanza dalla sua prima ascesa.
Nel 2002, dopo essere diventato accademico del Club Alpino Italiano, diventa membro onorario dei Ragni della Grignetta.
## Principali ascensioni
### "Prime" ascensioni
* 3/4 settembre 1955 - Via Livanos-Da Roit alla Cima di Terranova (VI/A2, 670 m) con Cesare Giudici, prima ripetizione[17][18]
* Febbraio 1956 - Via Cassin al Sasso Cavallo, prima invernale[19]
* 1956 - Via Bonatti al Petit Dru con Cesare Giudici, Carlo Mauri, Dino Piazza, Robert Wohlschag, Roger Habersaat, Roger Salson, Adrian Billet, Emile Troksiar, Yvon Kollop, prima ascensione integrale diretta[4]
* 1960 - Via Oppio al Sasso Cavallo (VI-/A2, 450 m) con Giuseppe Conti, prima ripetizione[21]
* Torre Venezia: Redaelli sullo spigolo est - 196017/20 luglio 1960 - Spigolo sud-est della Torre Venezia (VI/A2, 667 m) con Pierlorenzo Acquistapace e Corrado Zucchi, prima ascensione assoluta[22][23]
* 20/21 aprile 1961 - Via Aurora alla Torre delle Mede (gruppo del Civetta, VI/A3, 360 m) con Pierlorenzo Acquistapace e Giuseppe Lanfranconi in 30 ore effettive, prima ascensione assoluta[24][25]
* Ronchi, Redaelli, Sorgato al riento a Listolade, dopo la conquista della Cima Su Alto - 196217/22 febbraio 1962 - Diedro Livanos alla Cima Su Alto (VI/A2, 750 m) con Giorgio Ronchi e Roberto Sorgato, prima invernale[8][9]
* 23/26 agosto 1962 - Direttissima al Pan di Zucchero (parete nord-ovest del monte Civetta, V+/A4, 590 m) con Vasco Taldo, Bepi Pellegrinon e Josve Aiazzi in 26 ore effettive, prima ascensione assoluta [9][10]
* Redaelli e Hiebeler in vetta al Civetta, 7 marzo 1963Redaelli e Piussi in vetta al Civetta, 7 marzo 196328 febbraio/7 marzo 1963 - Via Solleder al monte Civetta (VI-, 1250 m) con Toni Hiebeler, Ignazio Piussi, e, sopraggiunti il 4 marzo, Roberto Sorgato, Marcello Bonafede e Natale Menegus, prima invernale[11][12][13]
* 18/20 febbraio 1967 - Via Gabriel-Da Roit alla Cima del Bancon (gruppo del monte Civetta, VI-/A3, 430 m) con Massimo Achille e Alberto Dotti, prima invernale[26]
* 28/febbraio ali 20/marzo 1967 in un mese sale 3 prime invernali: Spigolo Andrich alla Torre Venezia, la parete est della cima Bancon e lo spigolo Tissi alla torre Trieste.
* 2/4 dicembre 1968 - Via Redaelli allo Spallone del Bancon (gruppo del Civetta, VI/A3, 462 m) con Ezio Molteni ed Adriano Trincavelli, prima ascensione assoluta [27]
### Altre ascensione di elevata difficoltà
Gruppo del Civetta:
* Torre di Valgrande - via Carlesso - Menti
* Torre Trieste - via Carlesso -Sandri
* Cima della Busazza - via Castiglioni
* Torre Venezia - via Ratti
* Torre Venezia - via Tissi
* Torre di Babele - via Soldà
* Torre Su Alto - via Ratti
* Punta Civetta - via Andrich
* Punta Agordo - via Da Roit
Dolomiti di Brenta:
* Castelletto Superiore via Kine
* Campanile Basso via Fermhann
* Spigolo Grafer
Massiccio del Monte Bianco:
* Gran Capucin via Bonatti
* Aiguille de Midì via Rebuffat - ascensione solitaria
* Mont Maudit Cresta Kuffner
* Aiguille Noire de Peterey via Ratti-Vitali
* Aiguille Noire de Peterey Cresta Sud
* Pic Guglielmina via Gervasutti
* Aret de Rochefort, Dente del Gigante, Grand Jorasses
Dolomiti:
* Marmolada parete sud - via Soldà
* Agosto 2005 sale all’età di 70 anni, la Torre Venezia in occasione del cinquantennale della sua prima salita.
* Pilastro della Tofana via Costantini-Apollonio
* Lavaredo Cima Ovest via Cassin-Ratti
* Lavaredo Cima Piccola Spigolo Giallo
* 5 Torri - Torre Grande, diretta degli Scoiattoli
* Pizzo Cengalo Spigolo Vinci
Monte Disgrazia, Masino, Bregaglia e Bernina:
* Pizzo Badile parete N/E via Cassin-Tizzoni-Esposito
* Pizzo Badile via Molteni
* Monte Disgrazia
* Pareti Nord del Monte Disgrazia, Pizzo Palù e Piz Roseg
* Biancograt
Monte Rosa
* Cresta Signal
E numerose altre ascensioni (oltre 200) di alto livello su tutta la cerchia alpina, parecchie delle quali salite in cordata con la moglie Aurora.
## Riconoscimenti
* 1956 - Premio miglior alpinista dilettante dalla Gazzetta del Lavoro, presso il Ministero del Lavoro
* 1962 - Medaglia d'Oro del Comune di Alleghe (BL) per la prima invernale alla Su Alto
* 1966 - Targa d'Oro della sezione Val Zoldana del C.A.I.
* Premio S.A.T. cat. Alpinismo alla carriera - Trento 19991999 - Premio S.A.T. per l'Alpinismo dalla Società alpinisti tridentini
* Premio Pelmo d'Oro alla carriera - 30 luglio 20162016 - Pelmo d'oro alla carriera dalla Provincia di Belluno
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698,537 | https://it.wikipedia.org/wiki/Territorio_di_Perm%27 | Territorio di Perm' | # Territorio di Perm'
Il territorio di Perm' (in russo Пе́рмский край, Permskij kraj), è un kraj della Russia.
Il territorio è nato il primo dicembre del 2005 dall'unione dell'oblast' di Perm' con il circondario dei Komi-Permiacchi avvenuta a seguito di un referendum tenutosi nel 2004. Il circondario dei Komi-Permiacchi ha conservato il suo status di circondario autonomo per un periodo di transizione dal 2006 al 2008.
## Geografia fisica
La regione di Perm' è situata ad ovest della catena degli Urali, al confine tra Europa e Asia. Confina a nord con la Repubblica dei Comi, ad est con l'oblast' di Sverdlovsk, a sud con la repubblica di Baschiria ed a ovest con la repubblica di Udmurtia e l'oblast' di Kirov.
Il territorio è caratterizzato ad occidente e nell'area centrale da catene di basse colline tra le quali si stende la valle del fiume Kama. Il Kama scorre da nord a sud e poi dopo aver bagnato Perm' piega verso sud-ovest per raggiungere la foce nel Volga. A oriente si ergono i rilievi montuosi degli Urali che superano i 1 100 metri. Il Kama riceve numerosi affluenti nel territorio del kraj. Lo sbarramento del Kama forma il bacino artificiale omonimo di 1915 km² posto nell'area centrale. Tra i principali fiumi del territorio sono da ricordare: Čusovaja, Sylva, Višera, Kolva, Jajva e Kos'va.
## Principali città
| Città | Nome russo | Popolazione (1º gennaio 2005) |
| - | - | - |
| Perm' | Пермь | 989 499 |
| Berezniki | Березники | 169 910 |
| Solikamsk | Соликамск | 100 443 |
| Čajkovskij | Чайковский | 84 825 |
| Lys'va | Лысьва | 70 272 |
| Kungur | Кунгур | 67 996 |
| Krasnokamsk | Краснокамск | 52 752 |
| Čusovoj | Чусовой | 50 530 |
| Dobrjanka | Добрянка | 36 134 |
| Černuška | Чернушка | 35 758 |
| Kudymkar | Кудымкар | 31 833 |
| Gubacha | Губаха | 29 664 |
| Osa | Оса | 23 019 |
| Kisel | Кизел | 22 930 |
| Vereščagino | Верещагино | 22 763 |
| Nytva | Нытва | 20 667 |
| Krasnovišersk | Красновишерск | 17 777 |
| Aleksandrovsk | Александровск | 15 847 |
| Očër | Очёр | 15 279 |
| Polazna | Полазна | 13 180 |
| Gornozavodsk | Горнозаводск | 12 862 |
| Gremjačinsk | Гремячинск | 12 195 |
| Jajva | Яйва | 10 663 |
| Oktjabr'skij | Октябрьский | 10 234 |
## Geografia antropica
### Suddivisioni amministrative
La divisione amministrativa di secondo livello del Territorio di Perm è costituita da 33 rajon (distretti), inclusi 6 distretti nel Circondario dei Komi-Permiacchi; 51 insediamenti urbani tra cui: 14 città di importanza regionale, tra cui Perm' (centro amministrativo del Territorio) e Kudymkar (centro amministrativo del Circondario dei Komi-Permiacchi); 11 città di rilevanza regionale; 26 insediamenti operai; 7 distretti urbani (городской район) di Perm'; la città chiusa di Zvëzdnyj; 3576 insediamenti rurali.
**Rajon**
Fra parentesi il capoluogo.
* Bardymskij (Barda)
* Berëzovskij (Berëzovka)
* Bol'šesosnovskij (Bol'šaja Sosnova)
* Častinskij (Častye)
* Čerdynskij (Čerdyn')
* Černušinskij (Černuška)
* Elovskij (Elovo)
* Gajnskij (Gajny)
* Gornozavodskij (Gornozavodsk)
* Il'inskij (Il'inskij)
* Jurlinskij (Jurla)
* Jus'vinskij (Jus'va)
* Karagajskij (Karagaj)
* Kišertskij (Ust'-Kišert')
* Kočëvskij (Kočëvo)
* Kosinskij (Kosa)
* Krasnovišerskij (Krasnovišersk)
* Kudymkarskij (Kudymkar)
* Kuedinskij (Kueda)
* Kungurskij (Kungur)
* Nytvenskij (Nytva)
* Ochanskij (Ochansk)
* Očërskij (Očër)
* Oktjabr'skij (Oktjabr'skij)
* Ordinskij (Orda)
* Osinskij (Osa)
* Permskij (Perm')
* Sivinskij (Siva)
* Solikamskij (Solikamsk)
* Suksunskij (Suksun)
* Uinskij (Uinskoe)
* Usol'skij (Usol'e)
* Vereščaginskij (Vereščagino)
**Distretti urbani di Perm'**
* Dzeržinskij
* Industrial'nyj
* Kirovskij
* Leninskij
* Motovilichinskij
* Ordžonikidzevskij
* Sverdlovskij
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5,479,438 | https://it.wikipedia.org/wiki/C%C3%A9l%C3%A9 | Célé | # Célé
Le Célé è un fiume francese del Sud del paese, che scorre nei dipartimenti del Cantal e del Lot. Affluente alla destra orografica del Lot, e dunque subaffluente della Garonna, il Célé è il dodicesimo affluente del Lot (dopo la Truyère).
## Geografia
Lungo 104,4 km, il Célé (dal latino celer, rapido) nasce nel Massiccio centrale a 713 m s.l.m. nel comune di Calvinet e sfocia nel Lot nel territorio comunale di Bouziès (Lot), nei pressi di Saint-Cirq-Lapopie.
## Idronomia
L'idronomo Célé potrebbe provenire dalla radice spagnola sala, radice pre-indo-europea sela, che designa un corso d'acqua o un pantano. Ernest Nègre ha avanzato l'ipotesi di celerem rivum (corso d'acqua rapido).
## Dipartimenti e comuni attraversati
### Cantal
Calvinet, Saint-Constant, Maurs, Le Trioulou, Mourjou, Fournoulès, Cassaniouze.
### Lot
Viazac, Linac, Saint-Jean-Mirabel, Bagnac-sur-Célé, Figeac, Marcilhac-sur-Célé, Lunan, Corn, Camboulit, Boussac, Brengues, Saint-Sulpice, Espagnac-Sainte-Eulalie, Béduer, Cabrerets, Orniac, Sauliac-sur-Célé, Saint-Chels, Bouziès.
## Principali affluenti
* Il Lafage: (5,9 km)
* il Ressègue: (22,4 km)
* la Rance: (35,9 km)
* il Veyre: (32,9 km)
* il Bervezou: (24 km)
* il Drauzou: (22,6 km)
* la Sagne: (11,3 km)
## Idrologia
Il Célé ha un regime pluviale, che spiega le forti differenze di portata, le inondazioni brutali durante i temporali, che possono assumere talvolta un carattere catastrofico.
Il fiume scorre con una forte pendenza (210 m di dislivello su 136 km di percorso) ed il suo bacino è piuttosto ridotto ed omogeneo. La portata dipende quindi molto dalle precipitazioni, che si ripercuotono rapidamente sul corso d'acqua.
Il Célé è un fiume abbondante di acqua, come la maggior parte dei corsi d'acqua aquitani originati dal massiccio centrale. La sua portata è stata osservata per un periodo di 37 anni (1971-2007), a Orniac, località posta non lontano dalla sua confluenza con il Lot. Il bacino idrografico del fiume è di 1210 km².
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7,479,309 | https://it.wikipedia.org/wiki/Cristian_Ganea | Cristian Ganea | # Cristian Ganea
Cristian George Ganea (Bistrița, 24 maggio 1992) è un calciatore rumeno, difensore dell'FCSB.
## Statistiche
### Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Romania :
| Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
| - | - | - | - | - | - | - | - |
| 13-6-2017 | Cluj-Napoca | Romania | 3 – 2 | Cile | Amichevole | - | 70’ |
| 1-9-2017 | Bucarest | Romania | 1 – 0 | Armenia | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 5-10-2017 | Ploiești | Romania | 3 – 1 | Kazakistan | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 8-10-2017 | Copenaghen | Danimarca | 1 – 1 | Romania | Qual. Mondiali 2018 | - | 59’ |
| 14-11-2017 | Bucarest | Romania | 0 – 3 | Paesi Bassi | Amichevole | - | |
| 11-11-2020 | Ploiești | Romania | 5 – 3 | Bielorussia | Amichevole | - | |
| 18-11-2020 | Belfast | Irlanda del Nord | 1 – 1 | Romania | UEFA Nations League 2020-2021 - 1º turno | - | 87’ |
| 2-6-2021 | Ploiești | Romania | 1 – 2 | Georgia | Amichevole | - | |
| Totale | | Presenze | 8 | | Reti | 0 | |
## Palmarès
### Club
**Competizioni nazionali**
* Campionato rumeno: 1
Viitorul Costanza: 2016-2017
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116,550 | https://it.wikipedia.org/wiki/Goffredo_di_Buglione | Goffredo di Buglione | # Goffredo di Buglione
Goffredo di Buglione (in francese: Godefroy de Bouillon; in latino: Godefridus Bullionensis; Baisy-Thy, 1060 circa – Gerusalemme, 18 luglio 1100) è stato un condottiero franco, figlio del conte Eustachio II di Boulogne e di Ida di Boulogne, è stato un cavaliere franco ed uno dei comandanti della Prima Crociata (1096-1099). Fu feudatario della marca di Anversa, con le contee di Verdun, di Mosay, di Stenay e di Bouillon, e da quest'ultima sua residenza preferita ebbe il nome. Fu, inoltre, il duca della Bassa Lorena dal 1089 al 1096.
Dopo il riuscito assedio di Gerusalemme nel 1099, Goffredo divenne il primo sovrano del nuovo Stato crociato, il Regno di Gerusalemme; rifiutò tuttavia il titolo di "Re", secondo la leggenda perché credeva che il vero Re di Gerusalemme fosse Cristo, preferendo il titolo di Difensore del Santo Sepolcro (dal latino Advocatus Sancti Sepulchri). È anche conosciuto come il "Barone del Santo Sepolcro" e il "Re crociato".
La tradizione lo esaltò a figura leggendaria, tanto che Dante Alighieri lo inserì tra gli spiriti guerrieri e giusti del cielo di Marte del Canto XVIII del Paradiso e Torquato Tasso ne fece il protagonista della sua opera più famosa, la Gerusalemme liberata.
## Biografia
### In Europa
Goffredo fu designato da suo zio, Goffredo il Gobbo, suo successore in Bassa Lorena, ma nel 1076 l'Imperatore Enrico IV gli assegnò la sola marca di Anversa, che faceva parte della signoria di Buglione, riprendendosi il feudo della Bassa Lorena, visto che suo zio non aveva discendenti né eredi maschi diretti. Ciò nonostante il suo ducato si estendeva dal Brabante al Lussemburgo, comprendendo le regioni dell'Hainaut, del Limburgo, del Namur e parte delle Fiandre. Goffredo, ora di Buglione, combatté per Enrico sia a Elster sia nell'assedio di Roma e nel 1082 gli fu finalmente affidato il ducato della Bassa Lorena.
La Lorena era stata fortemente influenzata dai riformatori cluniacensi e Goffredo sembra sia stato un uomo pio.
«Appena i vescovi, dopo il trionfo della Riforma cluniacense e la lotta per le investiture smisero di appoggiare gli Imperatori germanici, la provincia immediatamente si ridusse in piccoli domini feudali»
(Otto Hartig, Lorraine, in Catholic Encyclopedia, IX vol., 1913)
Il fatto che egli avesse servito sotto Enrico IV contro il papato, lo ascriveva nel novero di quei nobili europei fortemente compromessi dopo la vittoria della riforma gregoriana. Perciò Goffredo ritenne utile liquidare letteralmente la maggior parte di quanto possedeva (soprattutto ai vescovi di Liegi e di Verdun) e unirsi alla prima crociata, proclamata da Urbano II al Concilio di Clermont (1095).
### La Prima Crociata
Coi suoi fratelli Eustachio e Baldovino di Boulogne (il futuro Baldovino I di Gerusalemme) Goffredo partì dalla Lorena nell'agosto 1096 alla testa di un'armata forte di circa 12.000 uomini, seguendo la strada "di Carlo Magno" (attraverso la valle del Danubio e i Balcani), che sembra Urbano II avesse chiamato (secondo il cronista Roberto il Monaco) la "Strada di Gerusalemme". Dopo alcune difficoltà in Ungheria, dove egli non fu in grado di impedire ai suoi uomini di saccheggiare i correligionari cristiani, Goffredo giunse a Costantinopoli nel novembre. Fu il primo dei crociati ad arrivare ed entrò in conflitto quasi subito con l'Imperatore bizantino Alessio I che pretendeva da Goffredo un giuramento di fedeltà all'Impero bizantino. Goffredo alla fine giurò nel gennaio 1097, imitato da molti altri baroni, garantendo la restituzione all'Impero dei territori strappati dalle proprie truppe ai turchi. Quest'azione assicurò ai crociati l'attraversamento in sicurezza degli stretti situati dopo Costantinopoli.
All'inizio del 1099 Goffredo era una figura secondaria nella crociata, con Baldovino, Boemondo di Taranto, Raimondo IV di Tolosa e Tancredi d'Altavilla che determinavano il corso degli eventi. Goffredo fu il primo a presentarsi all'assedio di Nicea ma il suo solo risultato significativo in questa parte della crociata fu il soccorso prestato all'esercito di Boemondo durante la Battaglia di Dorileo allorché questi s'era dovuto arrendere ai turchi selgiuchidi di Qilij Arslan I. L'esercito di Goffredo, in realtà, fu anch'esso costretto alla resa finché non giunse un altro gruppo di crociati agli ordini di Ademaro, vescovo di Le Puy che attaccò l'accampamento selgiuchide.
Nel 1099, dopo la conquista di Antiochia al termine di un lungo assedio, i Crociati si divisero su cosa avrebbero dovuto fare. Molti fanti volevano proseguire verso sud alla volta di Gerusalemme ma Raimondo, a quel tempo considerato il capo della Crociata, era esitante nel proseguire la marcia. Goffredo, che sembra fosse influenzato da motivi religiosi piuttosto che politici, convinse Raimondo a condurre l'esercito a Gerusalemme. Goffredo fu attivo nell'assedio della città e il 15 luglio fu tra i primi a entrare coi suoi Lotaringi in città che vide un massacro generale di musulmani ed ebrei, secondo i canoni d'assedio vigenti all'epoca. I cronisti riportano alcune note sul suo carattere: coraggioso e valoroso, ma anche ripiegato su sé stesso, tormentato, talvolta indeciso, forse ammalato nel fisico.
Questa sua debolezza fu forse ciò che convinse gli altri crociati a affidargli la corona gerosolimitana, non subendo il veto di alcuna compagine (a differenza per esempio dell'energico Raimondo IV di Tolosa, osteggiato dai normanni). Si cercava infatti un personaggio non di spicco, vista la rinuncia di Raimondo a brigare il titolo regio, e Goffredo sembrò il candidato ideale, tanto che quando venne incoronato, il 22 luglio, egli decise di prendere il titolo di "Advocatus" (cioè difensore, ossia protettore laico) del Santo Sepolcro. Questo attributo inoltre era tipico di chi reggeva beni ecclesiastici, per cui sottintendeva che la Terra santa appartenesse alla Sede Apostolica.
### Il Regno di Gerusalemme
Goffredo rifiutò dunque di essere incoronato "re" nella città in cui il Cristo era morto, assumendo il meno tronfio titolo di Advocatus Sancti Sepulchri, "difensore del Santo Sepolcro". Per tale scopo, egli fondò l'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nel corso del suo breve regno di appena un anno, Goffredo dovette difendere il nuovo Regno di Gerusalemme dai Fatimidi d'Egitto, che in agosto furono sconfitti nella Battaglia di Ascalona. Fronteggiò anche l'opposizione di Dagoberto da Pisa, il Patriarca di Gerusalemme, che s'era alleato con Raimondo. Raimondo, secondo alcune fonti, avrebbe impedito a Goffredo di conquistare Ascalona dopo la battaglia ma altre fonti sostengono che le gelosie erano in realtà reciproche e che, anzi, gli abitanti della città costiera islamica avrebbero preferito di gran lunga arrendersi a Raimondo (di cui era ben nota la fedeltà alla parola data) anziché a Goffredo e che, a causa della contrapposizione fra i due comandanti crociati, alla fine non se ne fece più nulla. Ascalona restò così con le sue porte sbarrate, approvvigionata regolarmente dalla flotta fatimide che in quella parte del Mediterraneo non aveva ancora rivali.
Nel 1100 Goffredo fu in grado d'imporre la sua autorità ad Acri, Arsuf, Giaffa e Cesarea. Nel frattempo il contrasto con Dagoberto continuava: Goffredo e Boemondo avrebbero preferito Arnolfo di Chocques come Patriarca ma Dagoberto voleva trasformare il Regno in una teocrazia, col Papa alla sua guida. Dagoberto riuscì a forzare Goffredo a una tregua e si concordò che Gerusalemme e Giaffa sarebbero state assegnate alla Chiesa se i Crociati avessero potuto conquistare Il Cairo per trasferirvisi. Tuttavia Goffredo morì il 18 luglio senza aver conquistato l'Egitto e la questione di chi avrebbe dovuto governare su Gerusalemme rimase senza risposta. I sostenitori di una monarchia secolare chiamarono il fratello di Goffredo, Baldovino (diventato nel frattempo conte di Edessa), affinché assumesse la corona. Dagoberto – che era fuori Gerusalemme con Tancredi per assistere alla conquista di Acri e al massacro della sua popolazione di fede israelita – dovette piegarsi e con riluttanza incoronò Baldovino re il 25 dicembre 1100.
## Goffredo nella storia e nella leggenda
Per essere stato il primo governante di Gerusalemme, Goffredo è stato idealizzato nei racconti più tardi. Fu descritto come il capo dei Crociati, il re di Gerusalemme e il legislatore che presiedeva le Assise di Gerusalemme e fu incluso fra i cavalieri ideali, conosciuti come i Nove Prodi. In realtà egli non fu nulla di tutto ciò. Ademaro di Monteil, Raimondo IV di Tolosa, Boemondo di Taranto e Tancredi d'Altavilla furono i capi della Crociata; suo fratello Baldovino di Boulogne fu il primo vero re di Gerusalemme; le Assise furono il risultato di un graduale processo.
Il ruolo di Goffredo nella Crociata è stato descritto da Alberto di Aquisgrana, dall'anonimo autore delle Gesta Francorum e da Raimondo di Aguilers. Nella letteratura fantastica, Goffredo fu l'eroe delle due Francie nel ciclo della crociata, il complesso di chansons de geste connesse con la Crociata, tra cui la Chanson d'Antioche e la Chanson de Jérusalem.
Anche la sua famiglia e la prima parte della sua vita divennero soggetto di leggende. La leggenda del Cavaliere del Cigno, più nota oggi come soggetto dell'opera di Wagner, Lohengrin, si riferiva originariamente al nonno di Goffredo, Elia, che arrivò su un misterioso battello a forma di cigno per difendere il casato di Buglione e impalmare la nonna di Goffredo.
Goffredo è presente anche nella Gerusalemme liberata, l'opera più famosa di Torquato Tasso, e a lui il poeta si riferisce nel proemio:
«Canto l'armi pietose e il capitano che il gran sepolcro liberò di Cristo molto operò con il senno e con la mano molto soffrì nel glorioso acquisto…»
(Gerusalemme liberata, I, 1-4)
Nella Divina Commedia Dante colloca Goffredo fra i principi saggi e giusti (Paradiso, XVIII, 47).
Il nome di Goffredo di Buglione si inserisce storicamente tra coloro che avrebbero contribuito alla spiegazione del toponimo "Goffredo", riferito alla città di Castel Goffredo, in provincia di Mantova.
## Opere d'arte
Fin da metà del XIX secolo una statua equestre di Goffredo di Buglione si erge al centro della Piazza Reale (fr. place Royale, ol. Koningsplein) a Bruxelles, Belgio. La statua fu scolpita da Eugène Simonis e inaugurata il 24 agosto 1848.
## Ascendenza
| | Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni |
| - | - | - | - | - |
| | | | Baldovino II, conte di Boulogne | Arnolfo III, conte di Boulogne |
| | | | Baldovino II, conte di Boulogne | … |
| | | Eustachio I, conte di Boulogne | Baldovino II, conte di Boulogne | … |
| | | Eustachio I, conte di Boulogne | Adelina d'Olanda | Arnolfo, conte d'Olanda |
| | | | Adelina d'Olanda | Liutgarda di Lussemburgo |
| | Eustachio II, conte di Boulogne | | Adelina d'Olanda | Liutgarda di Lussemburgo |
| | Eustachio II, conte di Boulogne | | Lamberto I, conte di Lovanio | Reginardo III, conte di Hainaut |
| | | | Lamberto I, conte di Lovanio | Adele d'Alvernia |
| | | Matilde di Lovanio | Lamberto I, conte di Lovanio | Adele d'Alvernia |
| | | Matilde di Lovanio | Gerberga di Lorena | Carlo I, duca della Bassa Lorena |
| | | | Gerberga di Lorena | Adelaide di Troyes |
| Goffredo di Buglione, difensore del Santo Sepolcro | | | Gerberga di Lorena | Adelaide di Troyes |
| Goffredo di Buglione, difensore del Santo Sepolcro | | | Gothelo I, duca dell'Alta Lorena | Goffredo I, conte di Verdun |
| | | | Gothelo I, duca dell'Alta Lorena | Matilde di Sassonia |
| | | Goffredo I, duca dell'Alta Lorena | Gothelo I, duca dell'Alta Lorena | Matilde di Sassonia |
| | | Goffredo I, duca dell'Alta Lorena | … | … |
| | Ida di Lorena | | … | … |
| | Ida di Lorena | | Manasse II, conte di Rethel | Manasse I, conte di Rethel |
| | | | Manasse II, conte di Rethel | … |
| | | Doda di Rethel | Manasse II, conte di Rethel | … |
| | | Doda di Rethel | Dada | … |
| | | | Dada | … |
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9,322,198 | https://it.wikipedia.org/wiki/%C4%8Cerne%C4%8Da_Hora_%28Kaniv%29 | Černeča Hora (Kaniv) | # Černeča Hora (Kaniv)
Černeča Hora (in ucraino Чернеча гора, Černeča Hora; lett. "Monte dei monaci") è una collina situata sulla riva del Dnepr vicino a Kaniv in Ucraina, su cui si trova la Riserva nazionale Ševčenko, dove dal 1861 sono sepolti i resti del poeta e artista ucraino Taras Hryhorovyč Ševčenko. Originariamente Ševčenko fu sepolto nei pressi del cimitero di Smolensk a San Pietroburgo, in seguito il suo corpo è stato spostato sulle rive del Dnepr.
## Storia
La collina apparteneva in precedenza al monastero della Santa Dormizione di Kaniv esistente dall'XI secolo. Il monastero fu il luogo di sepoltura di diversi atamani cosacchi tra cui Ivan Pidkova e Samiylo Kiška.
A seguito del centesimo anniversario della morte del poeta, nel 1914 il governo russo dispiegò gendarmi e cosacchi per prevenire il pellegrinaggio di massa alla tomba.
Fino al 1923 la collina apparteneva alla Riserva naturale di Kaniv, che dal 1926 divenne Museo-riserva storico-naturale di Stato. Nel 1939 lo scultore russo Matvej Manizer creò la croce in bronzo che insieme all'edificio del museo costruito dagli architetti ucraini Vasyl' Kryčevskyj e Petro Kostyrko divenne la caratteristica principale del luogo.
Nel 1978 durante il sessantesimo anniversario della dichiarazione iniziale di indipendenza dell'Ucraina del 1918, Oleksa Hirnyk, si diede fuoco sul monte in segno di protesta contro la repressione sovietica della lingua, della cultura e della storia ucraine.
Attualmente il monte appartiene alla Riserva Nazionale Ševčenko dedicata al poeta ed è un sito turistico riconosciuto in tutto il paese e all'estero. In futuro è prevista la costruzione di una chiesa in memoria del poeta.
Černecha Hora è considerata un monumento storico, naturale e culturale e reliquia nazionale dell'Ucraina.
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8,772,889 | https://it.wikipedia.org/wiki/Kevin_Behrens | Kevin Behrens | # Kevin Behrens
Kevin Behrens (Brema, 3 febbraio 1991) è un calciatore tedesco, attaccante dell'Union Berlino e della nazionale tedesca.
## Carriera
### Nazionale
Esordisce in nazionale il 17 ottobre 2023 nell'amichevole pareggiata contro il Messico (2-2).
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6,207,266 | https://it.wikipedia.org/wiki/Terre_del_Reno | Terre del Reno | # Terre del Reno
Terre del Reno (Tèr dal Raggn in dialetto bolognese) è un comune italiano sparso di 10 109 abitanti nella provincia di Ferrara in Emilia-Romagna.
## Storia
È stato istituito il 1º gennaio 2017 dalla fusione dei comuni di Mirabello e Sant'Agostino, a seguito di un referendum consultivo tra i cittadini, conclusosi con 1 654 sì contro 1 254 no.
### Simboli
«Drappo troncato di azzurro e di bianco…»
(Descrizione araldica del gonfalone)
«Drappo di verde caricato dello stemma comunale al vivo…»
(Descrizione araldica della bandiera)
Lo stemma è stato scelto nel 2021 dagli abitanti del comune mediante un referendum popolare e concesso con decreto del presidente della Repubblica nell'aprile del 2022. Il fiume Reno è rappresentato da una fascia ondata di argento e di azzurro da cui escono due racemi di farnia e di frassino che si intrecciano simmetricamente e circondano due stelle che simboleggiano i centri abitati di Mirabello e Sant'Agostino. Gli smalti verde, argento e azzurro, evocano l'ambiente verdeggiante e fluviale del territorio comunale.
## Monumenti e luoghi d'interesse
### Architetture religiose
* Chiesa di Sant'Agostino, parrocchiale a Sant'Agostino
* Chiesa di San Giovanni Battista, parrocchiale a Dosso
* Chiesa di San Paolo a Mirabello
* Cimitero di Sant'Agostino-San Carlo
### Architetture civili
* Palazzo Sessa-Aldrovandi a Mirabello
* Ex scuola elementare di Sant'Agostino
* Ex scuola media di Sant'Agostino
* Villa Cassini-Rabboni
## Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
| Periodo | Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note |
| - | - | - | - | - | - |
| 1º gennaio 2017 | 12 giugno 2017 | Adriana Sabato | - | Commissario prefettizio | |
| 12 giugno 2017 | in carica | Roberto Lodi | Lista civica Terre unite (LN, FI, FdI) | Sindaco | |
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470,232 | https://it.wikipedia.org/wiki/Eraclio_II_di_Georgia | Eraclio II di Georgia | # Eraclio II di Georgia
Eraclio II di Georgia (georgiano: ერეკლე II, in persiano: Erekli Khan (ارکلی خان), in russo Irakly (Ираклий), noto anche come Ercole II o col soprannome di Il piccolo cacheziano oppure con le denominazioni alternative di Eraclio II di Cachezia o Eraclio II di Cartalia e Cachezia; Telavi, 7 novembre 1720 – Telavi, 11 gennaio 1798) della dinastia georgiana dei Bagration. Fu re di alcune province orientali della Georgia: dal 1744 al 1762 re di Cartalia (Khart'li) e dal 1762 sino alla morte, dei regni riuniti di Cartli-Cacheti (Khart'li-Kakhet'i).
Di rilievo durante il suo regno fu la firma di un trattato con la zarina Caterina II (1783) che pose la Georgia sotto il protettorato della Russia e assicurò l'appoggio militare russo contro la pressione esercitata dall'Islam.
## Biografia
Eraclio era il figlio di Teimuraz II, re di Cartalia (nella Georgia dell'est), e della sua seconda moglie, la principessa Tamar di Cartalia, figlia di Vakhtang VI. La sua infanzia coincise con l'occupazione della Cachezia da parte degli ottomani (1732-1735) e, successivamente, da Nadir Shah. Teimuraz si schierò con i persiani e ricoprì la carica di governatore di Cartalia.
Dal 1737 al 1739, Eraclio comandò una forza ausiliaria georgiana durante la spedizione in India e raggiunse il grado di comandante.
Nel 1744 Theimuraz diventò sovrano di Cartalia e concesse il suo trono di Telavi al suo figlio unico principe (Batonishvili) Eraclio. Sia il padre che il figlio si allearono per combattere gli occupanti Persiani e difendere i confini dalle incursioni permanenti dei Caucasiani del Nord.
Nel 1762, Teimuraz II morì durante una missione diplomatica alla corte di San Pietroburgo, e Eraclio gli succedette come re di Cartalia, unendo così la Georgia orientale per la prima volta in tre secoli con capitale a Tbilisi.
Fece significative riforme riguardanti la modernizzazione dell'esercito, l'amministrazione, l'educazione e l'economia e limitò i poteri dell'aristocrazia feudale. Il suo canzoniere preferito fu il trovatore armeno Saiath Nova. Costituì una temporanea egemonia del Cartalia-Cachezia nella Transcaucasia dell'est. Tentò di unificare tutti i regni e principati della Georgia ma riuscì a organizzare solo una fiacca alleanza politica e militare nel 1790.
La politica estera di Eraclio era fortemente pro-Europea e cercò di allearsi con vari governi europei contro la Persia e la Turchia, ma non ottenne aiuto. Nel 1770 si alleò con la zarina Caterina II nel contesto della quinta guerra russo-turca, infliggendo una dura sconfitta all'esercito ottomano nella battaglia di Aspindza. Infine firmò il Trattato di Georgievsk con la Russia nel 1783. Il trattato portò a un intervento diretto del nuovo alleato con la campagna di Persia del 1796, in risposta all'invasione persiana della Georgia dell'anno precedente.
Eraclio II morì l'11 gennaio 1798 a Telavi e fu sepolto nella cattedrale di Svetitskhoveli a Mtskheta.
## Matrimoni
### Primo matrimonio
Nel 1740 sposò la principessa Ketevan Orbeliani (? - 1750), figlia del principe Vakhtang Orbeliani. Ebbero due figli:
* Vakhtang (1742 - 1º febbraio 1756)
* Rusadan (1744)
### Secondo matrimonio
Nel 1745 sposò la principessa Anna Abashidze (1730 - 7 dicembre 1749), figlia del principe Zaal Abashidze. Ebbero due figli:
* Giorgio (10 ottobre 1746 - 28 dicembre 1800)
* Tamar (11 luglio 1749 - 4 agosto 1786), sposò il principe David Orbeliani
### Terzo matrimonio
Nel 1750 sposò Darejan Dadiani (20 luglio 1734 - 8 novembre 1808). Ebbero ventitré figli:
* Solomon (? - 1765)
* Elene (1753 - 1786)
* Mariam (1755 - 1828)
* Sophia (? - 1756)
* Levan (1756 - 1781)
* Ioane (1759)
* Iulon (1760 - 1816)
* Vakhtang (1761 - 1814)
* Salome (1761 - ?)
* Teimuraz (1763 - 1827)
* Anastasia (3 novembre 1763 - 17 gennaio 1838)
* Keteven (1764 - 5 luglio 1840)
* Soslan-David (1764 - 1767)
* Mirian (1767 - 1834)
* Khoreshan (1768)
* Aleksander (1770 - 1844)
* Archil (1771)
* Luarsab (1772)
* Ekaterine (1774 - 1818)
* Tecla (1776 - 11 marzo 1846)
* Parnaoz (1777 - 1852)
* Archil (1780)
* Aslamaz-Khan (1782)
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37,287 | https://it.wikipedia.org/wiki/Salcedo_%28Italia%29 | Salcedo (Italia) | # Salcedo (Italia)
Salcedo (Salsédo in veneto) è un comune italiano di 1 024 abitanti della provincia di Vicenza in Veneto.
## Geografia fisica
Il territorio del Comune si estende in una ridente posizione di colline elevate, affacciato sulla pianura vicentina e digradante con piccoli pianori e poggi, vallette e balze, verso Breganze.
I suoi confini naturali sono a nord le due valli del Ponte, a est e a ovest le valli dei torrenti Laverda e Chiavone Bianco. Sul territorio, dal cosiddetto Buso del Campanile nei pressi della chiesa parrocchiale, nasce il Chiavone Nero. I due toponimi di Chiavone Bianco e Nero derivano dal colore dei ciottoli trascinati a valle, che a loro volta traggono origine da due differenti strutture geologiche, rispettivamente calcarea del Cretaceo il primo, vulcanica dell'Oligocene il secondo.
Di quest'ultimo periodo sono testimonianze sia le rocce basaltiche, sia la grande ricchezza di fossili: coralli, molluschi, lamellibranchi, piante, depositi di lignite, pesci e crostacei reperibili in zona. L'origine vulcanica di queste colline risulta anche evidente dalla loro conformazione, come il colle di San Valentino (dove sorge il duplice santuario), il Castellaro (dove attualmente vi è il cimitero) e il Puvolo che si incontra salendo da Breganze, nonché in molti altri colli minori. Il punto più alto della zona è Cima Scandalore (m.s.m. 546).
Il territorio comunale è in gran parte coltivato o tenuto a prato, con alcuni tratti boscosi di carpino nero, robinia e castagno, in particolare sul versante nord del colle di San Valentino. Le sorgenti d'acqua sono numerose, ma superficiali e di modesta portata e, per l'impermeabilità del terreno, talora determinano smottamenti anche gravi.
## Storia
### Toponimi
Salcedo deriva probabilmente da salicetum, toponimo latino che significa bosco di salici, affine a roveretum, bosco di roveri. In alcuni documenti del 1253 e del 1294 il paese è menzionato col nome di Salzedum. In un testamento del 1434 si trova invece Salcedum pertinenza di Perlena. Nel XVII secolo appare ancora il toponimo Salcedo accanto a quello sempre più usato di Salcedo.
### Medioevo
Tra il 917 e il 921 Salcedo, come tutto il territorio compreso tra la riva sinistra dell'Astico e quella destra del Brenta, incluso l'Altopiano di Asiago, fu donata dall'imperatore Berengario al vescovo Sibicone di Padova, con l'obbligo di costruire castelli e opere di difesa contro le incursione degli Ungari.
Secondo la tradizione durante il Medioevo esistevano a Salcedo due castelli: uno sul colle Castellaro (la cui sommità è oggi occupata dal cimitero costruito nel 1905) e un altro sul Puvolo. Di questa tradizione riferisce il Maccà, ma dei due castelli non è rimasta alcuna documentazione storica e la loro effettiva esistenza è dubbia.
Salcedo è ricordato la prima volta come contrada di Breganze in un documento del 983. Dapprima fu feudo della famiglia Breganze, poi degli Ezzelini; nella divisione dei beni di famiglia fatta da Ezzelino il Monaco nel 1223, Salcedo fu assegnata al figlio Ezzelino III, più tardi detto "il tiranno".
Verso la metà del Trecento. il territorio di Salcedo fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al Vicariato civile di Marostica e tale rimase, anche sotto la dominazione viscontea e veneziana, sino alla fine del XVIII secolo.
### Età moderna
Così come tutto il territorio vicentino, nel 1404 Salcedo passò sotto il dominio della Serenissima, dov'era uno dei quattro decanati di Perlena, facente parte del distretto di Marostica insieme con Mure.
Durante la guerra della Lega di Cambrai e l'invasione delle truppe di Massimiliano d'Austria nel 1509 gli abitanti di Breganze trovarono rifugio sui colli di Salcedo: in questo periodo fu portata quassù la devozione a San Valentino e a Sant'Anna. Nel 1557 Salcedo, che allora contava 301 abitanti, divenne comunità autonoma della Podesteria di Marostica.
### Età contemporanea
In epoca napoleonica i salcedesi si difesero a Montemaggiore. Nell'anno 1836 il paese fu provato dal terremoto e dal colera: il colle di San Valentino, come era accaduto nel Seicento ed in occasione di altre pestilenze, fu nuovamente destinato a lazzaretto. Verso la fine del secolo, nel 1889, la frazione di Mure si staccò da Salcedo, ormai Comune a sé stante. Vent'anni dopo venne lanciata l'idea della "Latteria Sociale Cattolica" che iniziò a funzionare nel 1911.
Durante la prima guerra mondiale il paese accolse le truppe italiane e alleate. Nel capoluogo ebbero stanza i genieri, mentre a Montemaggiore vi era una polveriera; nel 1917 Palazzo Cantele ospitò il piccolo ospedale fino ad allora di stanza a Granezza di Asiago: vi prestavano servizio undici sacerdoti, per i soldati infermi e per la popolazione. Anche l'edificio dell'asilo e della scuola di lavoro, che nel 1913 era quasi completato grazie alle offerte da parte delle famiglie di uova e di trecce di paglia, durante la guerra ospitò soldati di passaggio, profughi, truppe francesi e inglesi; fu poi inaugurato nel settembre del 1925. Durante la guerra Salcedo diede il suo contributo con 46 caduti, in onore dei quali venne eretto nel 1920 - uno dei primi in Italia - il monumento esistente in piazza, mentre nella chiesetta del cimitero un altare in loro suffragio.
Nel 1927 vennero inaugurate le nuove scuole, attualmente adibite a municipio.
Nel corso della seconda guerra mondiale nuovi lutti e discordie avvelenarono il clima del paese, fino ad allora abitato da gente tranquilla, lavoratrice e risparmiatrice, legata ai modi di vita frugale. A guerra finita Salcedo conobbe anche il duro calvario dell'emigrazione, seguito verso la fine degli anni sessanta da una fioritura di opere importanti.
## Monumenti e luoghi d'interesse
### Architetture religiose
**Duplice Santuario di sant'Anna e dei santi Sigismondo e Valentino.**
Posti su un piazzale del panoramico colle di San Valentino, sono raggiungibili in auto fino a circa 250 m. dalla cima, poi nell'ultimo tratto percorrendo un'ampia mulattiera a gradoni.
Il primo santuario, più imponente, è a pianta circolare e fu costruito tra il 1857 e il 1884. L'antica statua lignea di sant'Anna fu restaurata e dorata nel 1920 da un artigiano della Val Gardena. Nel 1923 il vecchio altare, prelevato dall'antica chiesa di San Sigismondo, fu sostituito dall'attuale, opera dei fratelli Cavallini di Pove, impreziosito da dieci candelabri in ottone. Fino ad alcuni decenni fa le pareti erano ricoperte da numerosi ex-voto in ricamo, cuori d'argento o tavolette lignee dipinte, espressioni della viva pietà popolare, oggi rimossi.
La parte più interessante del complesso sono il campanile e la chiesa dei Santi Sigismondo e Valentino, con l'abside rivolta ad est, come era usuale nelle chiese antiche.
Eretti prima del Mille dai benedettini, i due edifici conservano nella plastica semplicità i caratteri distintivi dell'arte altomedioevale. Nel corso dei secoli subirono diversi rimaneggiamenti, prima di cadere quasi in rovina e diventare magazzini di paglia, legna e arnesi agricoli. Nel 1971 furono restaurati e riportati allo stato primitivo: la chiesa, a una navata lignea, è fiancheggiata da un'ampia sala-sacrestia.
**Chiesa parrocchiale dei santi Quirico e Giulitta.**
Nel 1455 la parrocchiale dei santi Quirico e Giulitta era retta da un monaco benedettino, ma dai documenti di una visita vescovile del 1457 risulta senza più un sacerdote rettore. Da documenti del 1571 appare che il fonte battesimale e la rettoria erano passati al santuario di san Sigismondo; solo dalla relazione pastorale del settembre 1641 il rettore e i sacramenti figurano ritornati nella chiesa dei santi Quirico e Giulitta, anche se verso la fine del Seicento si presentava in pessime condizioni. Fu ampliata e restaurata nel 1710 e poi nel 1898, anno della sua consacrazione; è stata ulteriormente messa a nuovo nella seconda metà del Novecento.
### Altri luoghi d'interesse
Tutta la zona è interessante dal punto di vista geologico.
## Società
### Evoluzione demografica
Abitanti censiti
## Cultura
### Istruzione
A Salcedo vi è solo una scuola dell'infanzia, privata paritaria. Nel capoluogo vi è la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine.
### Musei
Il Museo della bicicletta dispone di uno spazio di 150 m² nel quale sono esposti circa 60 modelli di biciclette storiche, a partire dal biciclo Michaux del 1863 fino ai modelli datati attorno agli anni cinquanta del Novecento, insieme ad accessori di vario tipo tutti relativi alla bicicletta e alla sua storia, quali magliette, vestiti d'epoca, cartelloni pubblicitari, manifesti, libri, cataloghi, medaglie, fanali.
## Geografia antropica
Unica frazione è Laverda, condivisa però con i comuni di Lusiana Conco e di Marostica. Altre località o contrade sono Burani, Angonese, Sostizzo, Legato, Scandolare, Panzotti, Ronzani, Fontana, Lupiari, Conte.
## Economia
Nel corso del Novecento l'economia è passata da quella esclusivamente agricola a quella di carattere misto, dove il reddito è prodotto da lavoro di fabbrica alternato a quello agricolo.
L'agricoltura è tipicamente pedemontana con pascoli e colture varie: i vigneti, che producono vino d.o.c. di Breganze, ciliegi, castagni. Nel 1984 vi erano 6 allevamenti di suini a carattere artigianale con circa 80 capi e tre grandi allevamenti di bovini da carne con un totale di 270 capi; esistevano ancora altre 43 aziende a conduzione tradizionale con 553 capi.
Un tempo era diffusa, unica industria manifatturiera, la lavorazione delle trecce, delle sporte e dei cappelli di paglia. Nel tempo le piccole imprese artigianali e industriali si sono sempre più affermate: caseificio, produzione di ceramiche, maglifici, officine meccaniche e di carpenteria, carrozzerie e autofficine, autotrasporti. A monte del Palazzo Cantele una vasta area è stata destinata a zona artigianale per una quindicina di aziende.
L'emigrazione è stata da tempo bloccata, ma non tutta la mano d'opera trova lavoro in paese: il pendolarismo è rivolto verso Thiene, Zugliano, Breganze.
## Amministrazione
| Periodo | Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note |
| - | - | - | - | - | - |
| 8 giugno 2009 | in carica | Giovanni Antonio Gasparini | Lista Civica | Sindaco | |
### Altre informazioni amministrative
La denominazione del comune fino al 1889 era Mure.
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1889 distacco della frazione Mure, aggregata al comune di Molvena (Censimento 1881: pop. res. 953).
|
9,822,425 | https://it.wikipedia.org/wiki/Calcio_Lecco_1912_2023-2024 | Calcio Lecco 1912 2023-2024 | # Calcio Lecco 1912 2023-2024
Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Calcio Lecco 1912 nelle competizioni ufficiali della stagione 2023-2024.
## Divise e sponsor
Per la stagione 2023/2024, il fornitore tecnico è Legea. La maglia interna presenta la classica palatura bluceleste; sul petto è apposta la dicitura 1973-2023, a sottolineare i cinquant’anni dalla precedente apparizione in Serie B.
La maglia esterna è bianca: i colori sociali sono richiamati da una sbarra diagonale che solca il torso, nonché su scollo e orli delle maniche.
La terza divisa è un completo nero con inserti azzurri su scollo, spalle e maniche.
Lo sponsor principale di maglia è Cantine Pirovano, presente sul torso col marchio istituzionale e con il logo Casa Coller, nonché sulla manica col marchio Terre Bentivoglio; sul basso dorso compare il logo Galperti Group.
| Casa | Casa | Terza divisa |
| - | - | - |
## Rosa
Rosa aggiornata al 18 gennaio 2024.
| N. | Ruolo | Calciatore |
| - | - | - |
| 1 | P | Riccardo Melgrati |
| 2 | D | Vedran Celjak |
| 4 | D | Zinedin Smajlović |
| 5 | C | Duccio Degli Innocenti |
| 6 | D | Alessandro Bianconi |
| 7 | C | Luca Giudici (capitano) |
| 8 | C | Alessandro Sersanti |
| 9 | A | Umberto Eusepi |
| 10 | A | Luca Scapuzzi |
| 10 | A | Eddie Salcedo |
| 11 | A | Mattia Tordini |
| 11 | A | Henri Salomaa |
| 12 | P | Luca Bonadeo |
| 13 | D | Matteo Battistini |
| 16 | C | Joshua Tenkorang |
| 17 | D | Alessandro Caporale |
| 18 | A | Lorenzo Pinzauti |
| 20 | D | Francesco Donati |
| 21 | C | Giovanni Crociata |
| 22 | P | Umberto Saracco |
| N. | Ruolo | Calciatore |
| 23 | D | Eyob Zambataro |
| 25 | P | Domingo Dalmasso |
| 26 | C | Marco Frigerio |
| 27 | C | Artur Ioniță |
| 28 | D | Corentin Louakima |
| 29 | C | Marcin Listkowski |
| 32 | C | Franco Lepore |
| 34 | D | Luca Marrone |
| 44 | C | Davide Guglielmotti |
| 68 | D | Brayan Boci |
| 73 | A | Lorenzo Di Stefano |
| 77 | A | Doudou Mangni' |
| 80 | C | Vittorio Agostinelli |
| 81 | A | Giacomo Beretta |
| 83 | D | Mats Lemmens |
| 90 | A | Andrija Novakovich |
| 92 | C | Francesco Ardizzone |
| 96 | C | Giorgio Galli |
| 99 | A | Nicolò Buso |
## Calciomercato
### Sessione estiva (dall'1/7 all'8/9)
Acquisti :
| R. | Nome | da | Modalità |
| - | - | - | - |
| P | Umberto Saracco | Audace Cerignola | prestito con diritto di riscatto |
| D | Alessandro Bianconi | Ancona | definitivo |
| D | Brayan Boci | Genoa | prestito |
| D | Alessandro Caporale | Virtus Francavilla | definitivo |
| D | Francesco Donati | Empoli | prestito |
| D | Mats Lemmens | Lecce | prestito con diritto di riscatto |
| D | Luca Marrone | Monza | svincolato |
| C | Vittorio Agostinelli | Fiorentina | prestito |
| C | Giovanni Crociata | Empoli | definitivo |
| C | Duccio Degli Innocenti | Empoli | prestito |
| C | Davide Guglielmotti | Reggiana | definitivo |
| C | Artur Ioniță | Pisa | prestito con diritto di riscatto |
| C | Alessandro Sersanti | Juventus | prestito |
| C | Joshua Tenkorang | Cremonese | prestito |
| A | Lorenzo Di Stefano | Sampdoria | definitivo |
| A | Andrija Novakovich | Venezia | prestito con diritto di riscatto |
| Altre operazioni ||||
| R. | Nome | da | Modalità |
| P | Luca Bonadeo | Seregno | fine prestito |
| D | Enrico Rossi | San Donato Tavarnelle | fine prestito |
| C | Francesco Ardizzone | Turris | riscatto del cartellino |
| C | Gian Marco Nesta | Viterbese | fine prestito |
| A | Lorenzo Berra | Città di Varese | fine prestito |
| A | Alessandro Galeandro | Alessandria | definitivo |
| A | Filippo Liberati | Folgore Caratese | fine prestito |
| A | Stefano Longo | Livorno | fine prestito |
Cessioni :
| R. | Nome | a | Modalità |
| - | - | - | - |
| P | Federico Maffi | Casatese | svincolato |
| P | Simone Stucchi | Club Milano | svincolato |
| D | Francesco Cusumano | Vis Pesaro | fine prestito |
| D | Patrick Enrici | Taranto | definitivo |
| D | Christian Maldini | | fine carriera |
| D | Simone Pecorini | Sant'Angelo | svincolato |
| D | Luca Stanga | Rimini | prestito |
| C | Stefano Girelli | Cremonese | fine prestito |
| C | Carlo Ilari | Lumezzane | prestito con diritto di riscatto |
| C | Erald Lakti | Arzignano Valchiampo | svincolato |
| C | Carlo Martorelli | | svincolato |
| C | Federico Zuccon | Atalanta | fine prestito |
| A | Cristian Bunino | Brindisi | prestito |
| Altre operazioni ||||
| R. | Nome | a | Modalità |
| D | Enrico Rossi | Alessandria | definitivo |
| A | Lorenzo Berra | | svincolato |
| A | Alessandro Galeandro | Gubbio | prestito con diritto di riscatto |
| A | Filippo Liberati | Città di Varese | svincolato |
| A | Stefano Longo | Sansepolcro | svincolato |
### Operazioni tra le due sessioni
Acquisti :
| R. | Nome | da | Modalità |
| - | - | - | - |
Cessioni :
| R. | Nome | a | Modalità |
| - | - | - | - |
| C | Gian Marco Nesta | Favl Cimini | svincolato |
| A | Luca Scapuzzi | Folgore Caratese | svincolato |
### Sessione invernale (dal 2/1 all'1/2)
Acquisti :
| R. | Nome | da | Modalità |
| - | - | - | - |
| P | Domingo Dalmasso | Foggia | definitivo |
| D | Corentin Louakima | Roma | definitivo |
| D | Zinedin Smajlović | Lecce | prestito |
| C | Marco Frigerio | Foggia | definitivo |
| C | Marcin Listkowski | Lecce | prestito |
| A | Giacomo Beretta | Foggia | prestito con diritto di riscatto |
| A | Eddie Salcedo | Inter | prestito con diritto di riscatto |
| A | Henri Salomaa | Lecce | prestito con diritto di riscatto |
| Altre operazioni ||||
| R. | Nome | da | Modalità |
Cessioni :
| R. | Nome | a | Modalità |
| - | - | - | - |
| D | Brayan Boci | Genoa | risoluzione prestito |
| D | Francesco Donati | Empoli | risoluzione prestito |
| D | Eyob Zambataro | Torres | definitivo |
| C | Vittorio Agostinelli | Fiorentina | risoluzione prestito |
| A | Doudou Mangni | Alessandria | prestito |
| A | Lorenzo Pinzauti | Renate | prestito |
| A | Mattia Tordini | Padova | prestito con diritto di riscatto |
| Altre operazioni ||||
| R. | Nome | da | Modalità |
## Statistiche
### Statistiche di squadra
| Competizione | Punti | In casa | In casa | In casa | In casa | In casa | In casa | In trasferta | In trasferta | In trasferta | In trasferta | In trasferta | In trasferta | Totale | Totale | Totale | Totale | Totale | Totale | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Competizione | Punti | G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs | DR |
| Serie B | 0 | 9 | 3 | 1 | 5 | 12 | 16 | 10 | 2 | 4 | 4 | 8 | 13 | 19 | 5 | 5 | 9 | 20 | 29 | -9 |
### Andamento in campionato
| Giornata | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 | 25 | 26 | 27 | 28 | 29 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 36 | 37 | 38 |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Luogo | T | C | T | C | C | T | C | T | T | C | T | T | C | T | C | T | C | T | C | T | C | T | C | T | C | T | C | T | C | T | C | T | C | C | T | C | T | C |
| Risultato | V | N | N | P | P | N | P | P | P | P | V | N | V | P | V | P | P | N | V | P | P | P | | | | | | | | | | | | | | | | |
| Posizione | 20 | 17 | 17 | 19 | 20 | 18 | 20 | 20 | 20 | 20 | 18 | 17 | 17 | 17 | 16 | 16 | 19 | 17 | 15 | 16 | 17 | 20 | | | | | | | | | | | | | | | | |
Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.
### Statistiche dei giocatori
Sono in corsivo i calciatori che hanno lasciato la società a stagione in corso.
| Giocatore | Serie B | Serie B | Serie B | Serie B |
| - | - | - | - | - |
| Agostinelli, V. V. Agostinelli | 2 | 0 | 0 | 0 |
| Battistini, M. M. Battistini | 13 | 0 | 2 | 0 |
| Bianconi, A. A. Bianconi | 15 | 1 | 3 | 0 |
| Boci, B. B. Boci | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Buso, N. N. Buso | 20 | 6 | 2 | 0 |
| Caporale, A. A. Caporale | 18 | 1 | 4 | 0 |
| Celjak, V. V. Celjak | 17 | 0 | 2 | 0 |
| Crociata, G. G. Crociata | 21 | 1 | 9 | 0 |
| Degli Innocenti, D. D. Degli Innocenti | 14 | 0 | 5 | 0 |
| Di Stefano, L. L. Di Stefano | 13 | 0 | 2 | 0 |
| Donati, F. F. Donati | 1 | 0 | 0 | 0 |
| Eusepi, U. U. Eusepi | 12 | 1 | 1 | 0 |
| Galli, G. G. Galli | 16 | 0 | 1 | 0 |
| Giudici, L. L. Giudici | 11 | 0 | 0 | 0 |
| Guglielmotti, D. D. Guglielmotti | 12 | 0 | 1 | 0 |
| Ioniță, A. A. Ioniță | 22 | 3 | 1 | 0 |
| Lemmens, M. M. Lemmens | 12 | 1 | 6 | 1 |
| Lepore, F. F. Lepore | 21 | 2 | 3 | 0 |
| Listkowski, M. M. Listkowski | 1 | 0 | 0 | 0 |
| Mangni, D. D. Mangni | 1 | 0 | 0 | 0 |
| Marrone, L. L. Marrone | 8 | 0 | 4 | 0 |
| Melgrati, R. R. Melgrati | 13 | -27 | 0 | 0 |
| Novakovich, A. A. Novakovich | 22 | 5 | 3 | 0 |
| Pinzauti, L. L. Pinzauti | 2 | 0 | 0 | 0 |
| Salcedo, E. E. Salcedo | 3 | 0 | 1 | 0 |
| Saracco, U. U. Saracco | 10 | -13 | 0 | 0 |
| Scapuzzi, L. L. Scapuzzi | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Sersanti, A. A. Sersanti | 21 | 1 | 8 | 0 |
| Tenkorang, J. J. Tenkorang | 6 | 0 | 0 | 0 |
| Tordini, M. M. Tordini | 9 | 1 | 3 | 0 |
| Zambataro, E. E. Zambataro | 0 | 0 | 0 | 0 |
|
1,071,981 | https://it.wikipedia.org/wiki/Auguste_Bravais | Auguste Bravais | # Auguste Bravais
Auguste Bravais (Annonay, 23 agosto 1811 – Le Chesnay, 30 marzo 1863) è stato un fisico, cristallografo e meteorologo francese.
Studiò al Collège Stanislas a Parigi e nel 1829 entrò all'École Polytechnique. Alla fine dei suoi studi divenne un ufficiale di marina. Grande avventuriero, si imbarcò sul Finistère nel 1832, e in seguito sul Loiret; cooperò a lavori di idrografia lungo le coste algerine. Partecipò anche alla spedizione La Recherche, inviata presso l'isola di Spitsbergen e in Lapponia per misure meteorologiche e forse per soccorrere la Lilloise.
A partire del 1840 tenne corsi di matematica applicata all'astronomia alla facoltà di scienze dell'Università di Lione, e, successivamente, ottenne la cattedra di fisica all'École Polytechnique (prima occupata da Victor Le Chevalier), restandovi dal 1845 al 1856 (data in cui sarà sostituito da Hureau de Sénarmont). Nel 1854, infine, succedette a Albin Reine Roussin all'Académie des sciences.
Nel 1845 Bravais aveva descritto le 14 possibili disposizioni di punti nello spazio per formare celle elementari di una struttura cristallina nei sistemi tridimensionali; queste 14 figure sono oggi note come reticoli di Bravais. Nella sua vita, Bravais si era occupato anche di magnetismo, meteorologia (fu cofondatore della Société météorologique) e geometria botanica.
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9,272,382 | https://it.wikipedia.org/wiki/Gy_%28fiume%29 | Gy (fiume) | # Gy (fiume)
Il Gy (noto anche come Ugy) è un fiume del nord della Francia, che scorre nel dipartimento del Passo di Calais, nella regione dellꞌAlta Francia, affluente della Scarpe, quindi subaffluente della Schelda.
## Geografia
Il Gy nasce a Montenescourt e sfocia nella Scarpe a Duisans dopo un percorso di 8,1 km.
### Comuni e cantoni attraversati
Nel solo dipartimento del Passo di Calais, il Gy attraversa i cinque comuni, da monte verso valle di Montenescourt (sorgente), Gouves, Agnez-lès-Duisans, Étrun, Duisans (confluenza).
In termini di cantoni, il Gy nasce e sfocia nel cantone di Avesnes-le-Comte, attraversa o costeggia il cantone di Arras-1, il tutto nell'arrondissement di Arras.
### Bacino idrografico e toponimo
Il Gy ha dato il suo nome alla Comunità di comuni della Val du Gy comprendendo dieci località (4603 abitanti) attorno a Duisans, a qualche chilometro a ovest di Arras, nel dipartimento del Passo di Calais.
## Affluenti
(rd = riva destra; rs=riva sinistra)
Il Gy ha quattro affluenti, secondo il SANDRE
* l'Ugy (rs), 6 km sui cinque comuni di Noyelle-Vion (sorgente), Lattre-Saint-Quentin, Noyellette, Habarcq, Montenescourt (confluenza).
* l'Ury (rd), 7 km sui tre comuni di Gouy-en-Artois (sorgente), Wanquetin e Montenescourt (confluenza).
* le Ru (rs), 1 km sui comuni di Gouves (sorgente) e di Agnez-lès-Duisans (confluenza).
* il torrente di Duisans, 1 km
### Numero di Strahler
Il suo numero di Strahler è due.
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9,472,331 | https://it.wikipedia.org/wiki/Coppa_Italia_Serie_C_2022-2023 | Coppa Italia Serie C 2022-2023 | # Coppa Italia Serie C 2022-2023
La Coppa Italia Serie C 2022-2023 è stata una competizione di calcio italiana alla quale partecipano le squadre iscritte al campionato di Serie C 2022-2023, è iniziata il 4 ottobre 2022 ed è terminata l'11 aprile 2023. Il torneo è stato vinto dal L.R. Vicenza, alla sua seconda affermazione.
## Formula
Partecipano alla competizione le 60 squadre iscritte al campionato di Serie C 2022-2023. La competizione si svolge interamente ad eliminazione diretta: i primi quattro turni sono in gara unica, mentre semifinali e finale si svolgono con gare di andata e ritorno.
Le 4 società selezionate per partecipare anche alla Coppa Italia professionisti sono esentate dal primo turno ed ammesse direttamente al secondo. Ai fini della determinazione degli accoppiamenti fino agli ottavi di finale secondo un criterio di vicinanza geografica, tutte le 60 squadre partecipanti sono suddivise in quattro gruppi, ciascuno comprendente 15 società. In ciascun gruppo sono inserite una delle squadre esentate dal primo turno e 14 di quelle che invece devono disputarlo.
* Primo turno: in ciascuno dei 4 gruppi un sorteggio integrale determina i 7 accoppiamenti fra le 14 squadre che ne fanno parte, stabilendo per sorteggio anche la squadra che ha diritto a giocare in casa la gara unica. Le vincitrici accedono al secondo turno.
* Secondo turno: partecipano complessivamente 32 società, vale a dire le 28 vincitrici il primo turno e le 4 società ammesse alla Coppa Italia 2022-2023 organizzata dalla LNP Serie A. All'interno di ciascuno dei quattro gruppi le 8 squadre (1 ammessa di diritto e 7 provenienti dal turno precedente) sono nuovamente abbinate da un sorteggio integrale per determinare i 4 accoppiamenti. Il sorteggio stabilisce anche chi ha diritto a giocare in casa la gara unica, eccezion fatta per la squadra ammessa di diritto a questo turno, che gioca di diritto in casa contro l'avversaria assegnatale dal sorteggio. Le squadre vincitrici accedono agli ottavi di finale.
* Ottavi di finale: vi partecipano le 16 squadre vincitrici del secondo turno eliminatorio. Ancora una volta, all'interno di ciascun gruppo le 4 squadre rimaste in lizza sono abbinate da un sorteggio integrale per determinare i 2 accoppiamenti e il fattore campo. Le vincitrici accedono ai quarti di finale.
* Quarti di finale: partecipano le 8 vincitrici degli ottavi di finale. A partire da questo turno gli accoppiamenti sono determinati da un sorteggio integrale, senza più tenere conto dei 4 gruppi geografici di provenienza. Le vincitrici accedono alle semifinali.
* Semifinali e finale: le 4 vincitrici dei quarti di finale si sfidano con gare di andata e ritorno; il sorteggio determina l'ordine dei campi, anche per la finale fra le due vincitrici delle semifinali.
La vincitrice del torneo si qualificherà di diritto, oltre che alla Coppa Italia 2023-2024, anche alla fase nazionale dei playoff di Serie C 2022-2023 per la promozione in Serie B 2023-2024, a meno che essa non si trovasse in una delle seguenti situazioni:
* già promossa in Serie B per piazzamento (primo posto nel proprio girone del campionato);
* già ammessa alla fase nazionale dei playoff per piazzamento (secondo o terzo posto nel proprio girone del campionato);
* rinunciante alla partecipazione ai playoff;
* piazzamento nel proprio girone del campionato di Serie C in uno degli ultimi cinque posti (quindi retrocessa direttamente in Serie D, ammessa ai playout oppure salva per distacco).
In tal caso il suo posto sarebbe colmato dalla finalista sconfitta in questo torneo o, in subordine, dalla quarta classificata del girone cui appartiene la vincitrice di coppa.
## Calendario
| Fase | Turno | Andata | Ritorno |
| - | - | - | - |
| Turni eliminatori | Primo turno | 4-5-12 ottobre 2022 | 4-5-12 ottobre 2022 |
| Turni eliminatori | Secondo turno | 1-2-3 novembre 2022 | 1-2-3 novembre 2022 |
| Fase finale | Ottavi di finale | 15-16-17 novembre 2022 | 15-16-17 novembre 2022 |
| Fase finale | Quarti di finale | 7 dicembre 2022 | 7 dicembre 2022 |
| Fase finale | Semifinali | 18 gennaio 2023 | 15 febbraio 2023 |
| Fase finale | Finale | 2 marzo 2023 | 11 aprile 2023 |
## Partite
### Turni eliminatori
**Primo turno**
Vi partecipano le 56 squadre che non avevano partecipato alla Coppa Italia maggiore. Le squadre sono suddivise in 4 gruppi costituiti da 14 squadre, e si affrontano in gare di sola andata. Le squadre vincitrici vengono ammesse al secondo turno.
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| - | - | - |
| Gruppo 1 |||
| Pergolettese | 1 - 3 | Sangiuliano City |
| Lecco | 1 - 3 | Juventus Next Gen |
| Renate | 3 - 1 | Pro Sesto |
| Alessandria | 2 - 1 | Novara |
| Pro Patria | 1 - 0 | AlbinoLeffe |
| Mantova | 1 - 0 | Trento |
| Piacenza | 2 - 0 | Pro Vercelli |
| Gruppo 2 |||
| Ancona | 0 - 1 | Rimini |
| Triestina | 0 - 1 | Arzignano Valchiampo |
| Cesena | 3 - 1 | Fermana |
| Pescara | 6 - 0 | Vis Pesaro |
| L.R. Vicenza | 2 - 1 | Virtus Verona |
| Gubbio | 2 - 1 | Recanatese |
| Pordenone | 0 - 1 | Imolese |
| Gruppo 3 |||
| Fiorenzuola | 0 - 0 (3-5 dtr) | Lucchese |
| Olbia | 2 - 1 | Torres |
| Montevarchi | 1 - 0 | Monterosi Tuscia |
| Viterbese | 2 - 0 | San Donato Tavarnelle |
| Virtus Entella | 1 - 1 (6-5 dtr) | Carrarese |
| Latina | 0 - 2 | Giugliano |
| Siena | 0 - 1 (dts) | Pontedera |
| Gruppo 4 |||
| Crotone | 2 - 2 (3-1 dtr) | Messina |
| Juve Stabia | 1 - 0 | Audace Cerignola |
| Virtus Francavilla | 0 - 0 (3-4 dtr) | Potenza |
| Foggia | 0 - 0 (5-4 dtr) | AZ Picerno |
| Avellino | 1 - 0 | Fidelis Andria |
| Turris | 1 - 0 | Gelbison |
| Taranto | 1 - 2 | Monopoli |
**Secondo turno**
Vi partecipano le 28 squadre vincitrici del primo turno e le 4 squadre che hanno partecipato alla Coppa Italia maggiore. Le squadre sono suddivise in 4 gruppi costituiti da 8 squadre, e si affrontano in gare di sola andata. Le squadre vincitrici vengono ammesse alla fase finale.
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| - | - | - |
| Gruppo A |||
| Pro Patria | 1 - 2 (dts) | Alessandria |
| Mantova | 2 - 2 (6-7 dtr) | Renate |
| Feralpisalò | 2 - 5 | Juventus Next Gen |
| Piacenza | 2 - 2 (2-4 dtr) | Sangiuliano City |
| Gruppo B |||
| Rimini | 2 - 1 | Cesena |
| Padova | 1 - 0 | Imolese |
| L.R. Vicenza | 4 - 2 | Arzignano Valchiampo |
| Pescara | 0 - 1 | Gubbio |
| Gruppo C |||
| Virtus Entella | 1 - 0 | Montevarchi |
| Reggiana | 0 - 1 | Pontedera |
| Lucchese | 1 - 0 | Olbia |
| Viterbese | 2 - 1 | Giugliano |
| Gruppo D |||
| Crotone | 3 - 2 (dts) | Monopoli |
| Juve Stabia | 0 - 0 (2-3 dtr) | Foggia |
| Avellino | 1 - 0 | Turris |
| Catanzaro | 3 - 1 | Potenza |
## Fase finale
### Squadre partecipanti
| Club | Città | Stadio | Ultima Partecipazione |
| - | - | - | - |
| Alessandria | Alessandria | Stadio Giuseppe Moccagatta | 2019-20: Eliminato ai Sedicesimi di Finale |
| Avellino | Avellino | Stadio Partenio-Adriano Lombardi | 2021-22: Eliminato al Secondo Turno |
| Catanzaro | Catanzaro | Stadio Nicola Ceravolo | 2021-22: Eliminato in Semifinale |
| Crotone | Crotone | Stadio Ezio Scida | 2008-09: Eliminato al Secondo Turno |
| Foggia | Foggia | Stadio Pino Zaccheria | 2021-22: Eliminato agli Ottavi di Finale |
| Gubbio | Gubbio (PG) | Stadio Pietro Barbetti | 2021-22: Eliminato al Primo Turno |
| Juventus Next Gen | Torino | Stadio Giuseppe Moccagatta (Alessandria) | 2021-22: Eliminato agli Ottavi di Finale |
| L.R. Vicenza | Vicenza | Stadio Romeo Menti | 2019-20: Eliminato ai Quarti di Finale |
| Lucchese | Lucca | Stadio Porta Elisa | 2021-22: Eliminato al Primo Turno |
| Padova | Padova | Stadio Euganeo | 2021-22: Vincitore |
| Pontedera | Pontedera (PI) | Stadio Ettore Mannucci | 2021-22: Eliminato al Primo Turno |
| Rimini | Rimini | Stadio Romeo Neri | 2019-20: Eliminato nella Fase a Gironi |
| Renate | Renate (MB) | Stadio Città di Meda (Meda) | 2021-22: Eliminato al Primo Turno |
| Sangiuliano City | San Giuliano Milanese (MI) | Stadio Ferruccio (Seregno) | Esordiente |
| Viterbese | Viterbo | Stadio Enrico Rocchi | 2021-22: Eliminato ai Quarti di Finale |
| Virtus Entella | Chiavari (GE) | Stadio comunale di Chiavari | 2021-22: Eliminato agli Ottavi di Finale |
**Ottavi di finale**
Si disputano in gara unica.
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| - | - | - |
| Gruppo A |||
| Alessandria | 0 - 2 | Renate |
| Sangiuliano City | 0 - 1 | Juventus Next Gen |
| Gruppo B |||
| Padova | 1 - 0 | Gubbio |
| Rimini | 1 - 1 (2-4 dtr) | L.R. Vicenza |
| Gruppo C |||
| Viterbese | 1 - 0 | Pontedera |
| Virtus Entella | 1 - 1 (4-2 dtr) | Lucchese |
| Gruppo D |||
| Foggia | 2 - 0 | Crotone |
| Catanzaro | 3 - 3 (4-2 dtr) | Avellino |
**Quarti di finale**
Si disputano in gara unica.
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| - | - | - |
| Virtus Entella | 5 - 2 | Renate |
| Viterbese | 0 - 2 | L.R. Vicenza |
| Padova | 1 - 2 | Juventus Next Gen |
| Foggia | 2 - 0 | Catanzaro |
**Semifinali**
Si disputano in partite di andata e ritorno.
| Squadra 1 | Totale | Squadra 2 | Andata | Ritorno |
| - | - | - | - | - |
| Virtus Entella | 2 - 4 | L.R. Vicenza | 1 - 0 | 1 - 4 (dts) |
| Foggia | 3 - 3 (3-5 dtr) | Juventus Next Gen | 2 - 1 | 1 - 2 |
**Finale**
La finale si disputa in gara doppia: 2 marzo (andata) e 11 aprile (ritorno) 2023.
| Squadra 1 | Totale | Squadra 2 | Andata | Ritorno |
| - | - | - | - | - |
| Juventus Next Gen | 3 - 5 | L.R. Vicenza | 1 - 2 | 3 - 2 |
## Classifica marcatori
| Gol | Giocatore | Squadra |
| - | - | - |
| 5 | Franco Ferrari | L.R. Vicenza |
| 3 | Claudio Santini | Rimini |
| 3 | Fabio Scarsella | L.R. Vicenza |
| 3 | Roberto Ogunseye | Foggia |
| 2 | Luca Zamparo | Virtus Entella |
| 2 | Aristidi Kolaj | Pescara |
| 2 | Nicolás Rizzo | Giugliano |
| 2 | Marco Delle Monache | Pescara |
| 2 | Samuel Iling-Junior | Juventus NG |
| 2 | Philip Yeboah | Mantova |
| 2 | Pietro Cianci | Catanzaro |
| 2 | Mario Ierardi | L.R. Vicenza |
| 2 | Lorenzo Meazzi | Virtus Entella |
| 2 | Tommaso Biasci | Catanzaro |
| 2 | Nikola Sekulov | Juventus NG |
| 2 | Fabrizio Poli | Juventus NG |
| 2 | Dean Huijsen | Juventus NG |
|
10,020,443 | https://it.wikipedia.org/wiki/The_Ministry_of_Ungentlemanly_Warfare | The Ministry of Ungentlemanly Warfare | # The Ministry of Ungentlemanly Warfare
The Ministry of Ungentlemanly Warfare è un film del 2024 diretto da Guy Ritchie.
La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo Churchill's Secret Warriors: The Explosive True Story of the Special Forces Desperadoes of WWII di Damien Lewis.
## Produzione
Nel 2015 la Paramount Pictures acquistò i diritti del libro di Lewis e nel febbraio 2021 Guy Ritchie si unì ufficialmente al progetto in vese di regista. Nell'ottobre dello stesso anno Henry Cavill ed Eiza González si sono uniti al cast e la Paramount ha annunciato di non essere più legata in alcun modo al film. Nel febbraio 2023 Alan Ritchson, Henry Golding, Alex Pettyfer e Cary Elwes si sono uniti al cast.
Le riprese si sono svolte in Adalia tra il febbraio e l'aprile 2023.
## Promozione
Il primo trailer è stato diffuso il 30 gennaio 2024.
## Distribuzione
La distribuzione del film nelle sale statunitensi è prevista per il 19 aprile 2024.
|
6,701,826 | https://it.wikipedia.org/wiki/101%C2%BA_Congresso_degli_Stati_Uniti_d%27America | 101º Congresso degli Stati Uniti d'America | # 101º Congresso degli Stati Uniti d'America
Il 101º Congresso degli Stati Uniti, composto dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato, è stato il ramo legislativo del governo federale statunitense in carica dal 3 gennaio 1989 al 3 gennaio 1991.
## Senato
### Riepilogo della composizione
* Partito Democratico: 55
* Partito Repubblicano: 45
### Leadership
* Presidente (Vicepresidente degli Stati Uniti): George H. W. Bush (R-TX), fino al 20 gennaio 1989
* Danforth Quayle (R-IN), dal 20 gennaio 1989
* Presidente pro tempore: Robert Byrd (D-WV)
**Leadership della Maggioranza**
* Leader della Maggioranza: George J. Mitchell (D-ME)
* Assistente Leader: Alan Cranston (D-CA)
**Leadership della Minoranza**
* Leader della Minoranza: Bob Dole (R-KS)
* Assistente Leader: Alan K. Simpson (R-WY)
### Senatori ordinati per Stato
Alabama
* Howell Heflin (D)
* Richard Shelby (D)
Alaska
* Ted Stevens (R)
* Frank Murkowski (R)
Arizona
* Dennis DeConcini (D)
* John McCain (R)
Arkansas
* Dale Bumpers (D)
* David Pryor (D)
California
* Alan Cranston (D)
* Pete Wilson (R)
Carolina del Nord
* Jesse Helms (R)
* Terry Sanford (D)
Carolina del Sud
* Strom Thurmond (R)
* Ernest Hollings (D)
Colorado
* William L. Armstrong (R)
* Tim Wirth (D)
Connecticut
* Chris Dodd (D)
* Joe Lieberman (D)
Dakota del Nord
* Quentin N. Burdick (D)
* Kent Conrad (D)
Dakota del Sud
* Larry Pressler (R)
* Tom Daschle (D)
Delaware
* William V. Roth (R)
* Joe Biden (D)
Florida
* Bob Graham (D)
* Connie Mack III (R)
Georgia
* Sam Nunn (D)
* Wyche Fowler (D)
Hawaii
* Daniel Inouye (D)
* Spark Matsunaga (D), fino al 15 aprile 1990
* Daniel Akaka (D), dal 16 maggio 1990
Idaho
* James A. McClure (R)
* Steve Symms (R)
Illinois
* Alan J. Dixon (D)
* Paul Simon (D)
Indiana
* Dick Lugar (R)
* Dan Coats (R)
Iowa
* Chuck Grassley (R)
* Tom Harkin (D)
Kansas
* Bob Dole (R)
* Nancy Landon Kassebaum (R)
Kentucky
* Wendell H. Ford (D)
* Mitch McConnell (R)
Louisiana
* J. Bennett Johnston (D)
* John Breaux (D)
Maine
* William Cohen (R)
* George J. Mitchell (D)
Maryland
* Paul Sarbanes (D)
* Barbara Mikulski (D)
Massachusetts
* Ted Kennedy (D)
* John Kerry (D)
Michigan
* Donald W. Riegle, Jr. (D)
* Carl Levin (D)
Minnesota
* David Durenberger (R)
* Rudy Boschwitz (R)
Mississippi
* Thad Cochran (R)
* Trent Lott (R)
Missouri
* John Danforth (R)
* Kit Bond (R)
Montana
* Max Baucus (D)
* Conrad Burns (R)
Nebraska
* J. James Exon (D)
* Bob Kerrey (D)
Nevada
* Harry Reid (D)
* Richard Bryan (D)
New Hampshire
* Gordon J. Humphrey (R), fino al 4 dicembre 1990
* Bob Smith (R), dal 7 dicembre 1990
* Warren Rudman (R)
New Jersey
* Bill Bradley (D)
* Frank Lautenberg (D)
New York
* Daniel Patrick Moynihan (D)
* Al D'Amato (R)
Nuovo Messico
* Pete Domenici (R)
* Jeff Bingaman (D)
Ohio
* John Glenn (D)
* Howard Metzenbaum (D)
Oklahoma
* David Boren (D)
* Don Nickles (R)
Oregon
* Mark Hatfield (R)
* Bob Packwood (R)
Pennsylvania
* H. John Heinz III (R)
* Arlen Specter (R)
Rhode Island
* Claiborne Pell (D)
* John Chafee (R)
Tennessee
* Jim Sasser (D)
* Al Gore (D)
Texas
* Lloyd Bentsen (D)
* Phil Gramm (R)
Utah
* Jake Garn (R)
* Orrin Hatch (R)
Vermont
* Patrick Leahy (D)
* Jim Jeffords (R)
Virginia
* John Warner (R)
* Chuck Robb (D)
Washington
* Brock Adams (D)
* Slade Gorton (R)
Virginia Occidentale
* Robert Byrd (D)
* Jay Rockefeller (D)
Wisconsin
* Bob Kasten (R)
* Herb Kohl (D)
Wyoming
* Malcolm Wallop (R)
* Alan K. Simpson (R)
## Camera dei Rappresentanti
### Riepilogo della composizione
* Partito Democratico: 251
* Partito Repubblicano: 183
* Vacante: 1
### Leadership
* Presidente: Jim Wright (D-TX), fino al 6 giugno 1989
* Tom Foley (D-WA), dal 6 giugno 1989
**Leadership della Maggioranza**
* Leader della Maggioranza: Tom Foley (D-WA), fino al 6 giugno 1989
* Dick Gephardt (D-MO), dal 6 giugno 1989
**Leadership della Minoranza**
* Leader della Minoranza: Robert Michel (R-IL)
**Leadership della Minoranza**
**Alabama**
(5 Democratici, 2 Repubblicani)
* 1. Sonny Callahan (R)
* 2. William Louis Dickinson (R)
* 3. Vacante
* Glen Browder (D), dal 4 aprile 1989
* 4. Tom Bevill (D)
* 5. Ronnie Flippo (D)
* 6. Ben Erdreich (D)
* 7. Claude Harris, Jr. (D)
**Leadership della Minoranza**
**Alaska**
(1 Repubblicano)
* At Large. Don Young (R)
**Leadership della Minoranza**
**Arizona**
(4 Repubblicani, 1 Democratico)
* 1. John Jacob Rhodes III (R)
* 2. Mo Udall (D)
* 3. Bob Stump (R)
* 4. Jon Kyl (R)
* 5. Jim Kolbe (R)
**Leadership della Minoranza**
**Arkansas**
(2 Democratici, 2 Repubblicani)
* 1. William Vollie Alexander, Jr. (D)
* 2. Tommy F. Robinson (D, poi R)
* 3. John Paul Hammerschmidt (R)
* 4. Beryl Anthony, Jr. (D)
**Leadership della Minoranza**
**California**
(27 Democratici, 18 Repubblicani)
* 1. Douglas H. Bosco (D)
* 2. Wally Herger (R)
* 3. Bob Matsui (D)
* 4. Vic Fazio (D)
* 5. Nancy Pelosi (D)
* 6. Barbara Boxer (D)
* 7. George Miller (D)
* 8. Ron Dellums (D)
* 9. Pete Stark (D)
* 10. Don Edwards (D)
* 11. Tom Lantos (R)
* 12. Tom Campbell (R)
* 13. Norman Mineta (D)
* 14. Norman D. Shumway (R)
* 15. Tony Coelho (D), fino al 15 giugno 1989
* Gary Condit (D), dal 12 settembre 1989
* 16. Leon Panetta (D)
* 17. Chip Pashayan (R)
* 18. Richard Lehman (D)
* 19. Robert J. Lagomarsino (R)
* 20. Bill Thomas (R)
* 21. Elton Gallegly (R)
* 22. Carlos J. Moorhead (R)
* 23. Anthony Beilenson (D)
* 24. Henry Waxman (D)
* 25. Edward R. Roybal (D)
* 26. Howard Berman (D)
* 27. Mel Levine (D)
* 28. Julian Dixon (D)
* 29. Gus Hawkins (D)
* 30. Matthew G. Martínez (D)
* 31. Mervyn M. Dymally (D)
* 32. Glenn M. Anderson (D)
* 33. David Dreier (R)
* 34. Esteban Edward Torres (D)
* 35. Jerry Lewis (R)
* 36. George Brown, Jr. (D)
* 37. Al McCandless (R)
* 38. Bob Dornan (R)
* 39. William E. Dannemeyer (R)
* 40. Christopher Cox (R)
* 41. Bill Lowery (R)
* 42. Dana Rohrabacher (R)
* 43. Ron Packard (R)
* 44. Jim Bates (D)
* 45. Duncan Hunter (R)
**Leadership della Minoranza**
**Carolina del Nord**
(8 Democratici, 3 Repubblicani)
* 1. Walter B. Jones, Sr. (D)
* 2. Tim Valentine (D)
* 3. Martin Lancaster (D)
* 4. David Price (D)
* 5. Stephen L. Neal (D)
* 6. Howard Coble (R)
* 7. Charlie Rose (D)
* 8. Bill Hefner (D)
* 9. Alex McMillan (R)
* 10. Cass Ballenger (R)
* 11. James M. Clarke (D)
**Leadership della Minoranza**
**Carolina del Sud**
(4 Democratici, 2 Repubblicani)
* 1. Arthur Ravenel, Jr. (R)
* 2. Floyd Spence (R)
* 3. Butler Derrick (D)
* 4. Liz J. Patterson (D)
* 5. John Spratt (D)
* 6. Robin Tallon (D)
**Leadership della Minoranza**
**Colorado**
(3 Democratici, 3 Repubblicani)
* 1. Patricia Schroeder (D)
* 2. David Skaggs (D)
* 3. Ben Nighthorse Campbell (D)
* 4. Hank Brown (R)
* 5. Joel Hefley (R)
* 6. Daniel Schaefer (R)
**Leadership della Minoranza**
**Connecticut**
(3 Democratici, 3 Repubblicani)
* 1. Barbara Kennelly (D)
* 2. Sam Gejdenson (D)
* 3. Bruce Morrison (D)
* 4. Chris Shays (R)
* 5. John G. Rowland (R)
* 6. Nancy Johnson (R)
**Leadership della Minoranza**
**Dakota del Nord**
(1 Democratico)
* At Large. Byron Dorgan (D)
**Leadership della Minoranza**
**Dakota del Sud**
(1 Democratico)
* At Large. Timothy P. Johnson (D)
**Leadership della Minoranza**
**Delaware**
(1 Democratico)
* At Large. Thomas Carper (D)
**Leadership della Minoranza**
**Florida**
(11 Repubblicani, 8 Democratici)
* 1. Earl Hutto (D)
* 2. James W. Grant (D, poi R)
* 3. Charles Edward Bennett (D)
* 4. Craig T. James (R)
* 5. Bill McCollum (R)
* 6. Cliff Stearns (R)
* 7. Sam Gibbons (D)
* 8. Bill Young (R)
* 9. Michael Bilirakis (R)
* 10. Andy Ireland (R)
* 11. Bill Nelson (D)
* 12. Tom Lewis (R)
* 13. Porter Goss (R)
* 14. Harry Johnston (D)
* 15. E. Clay Shaw, Jr. (R)
* 16. Lawrence J. Smith (D)
* 17. William Lehman (D)
* 18. Claude Pepper (D), fino al 30 maggio 1989
* Ileana Ros-Lehtinen (R), dal 29 agosto 1989
* 19. Dante Fascell (D)
**Leadership della Minoranza**
**Georgia**
(9 Democratici, 1 Repubblicano)
* 1. Robert Lindsay Thomas (D)
* 2. Charles Floyd Hatcher (D)
* 3. Richard Ray (D)
* 4. Ben Jones (D)
* 5. John Lewis (D)
* 6. Newt Gingrich (R)
* 7. George Darden (D)
* 8. J. Roy Rowland (D)
* 9. Ed Jenkins (D)
* 10. Doug Barnard, Jr. (D)
**Leadership della Minoranza**
**Hawaii**
(1Repubblicano, 1 Democratico)
* 1. Pat Saiki (R)
* 2. Daniel Akaka (D), dal 16 maggio 1990
* Patsy Mink (D), dal 22 settembre 1990
**Leadership della Minoranza**
**Idaho**
(1 Repubblicano, 1 Democratico)
* 1. Larry Craig (R)
* 2. Richard H. Stallings (D)
**Leadership della Minoranza**
**Illinois**
(14 Democratici, 8 Repubblicani)
* 1. Charles Hayes (D)
* 2. Gus Savage (D)
* 3. Marty Russo (D)
* 4. George Sangmeister (D)
* 5. William Lipinski (D)
* 6. Henry Hyde (R)
* 7. Cardiss Collins (D)
* 8. Dan Rostenkowski (D)
* 9. Sidney Yates (D)
* 10. John Edward Porter (R)
* 11. Frank Annunzio (D)
* 12. Phil Crane (R)
* 13. Harris Fawell (R)
* 14. Dennis Hastert (R)
* 15. Edward Rell Madigan (R)
* 16. Lynn Morley Martin (R)
* 17. Lane Evans (D)
* 18. Robert Michel (R)
* 19. Terry L. Bruce (D)
* 20. Richard Durbin (D)
* 21. Jerry Costello (D)
* 22. Glenn Poshard (D)
**Leadership della Minoranza**
**Indiana**
(7 Democratici, 3 Repubblicani)
* 1. Pete Visclosky (D)
* 2. Philip Sharp (D)
* 3. John P. Hiler (R)
* 4. Vacante
* Jill Long Thompson (D), dal 28 marzo 1989
* 5. Jim Jontz (D)
* 6. Dan Burton (R)
* 7. John T. Myers (R)
* 8. Frank McCloskey (D)
* 9. Lee Hamilton (D)
* 10. Andrew Jacobs, Jr. (D)
**Leadership della Minoranza**
**Iowa**
(4 Repubblicani, 2 Democratici)
* 1. Jim Leach (R)
* 2. Tom Tauke (R)
* 3. Dave Nagle (D)
* 4. Neal Edward Smith (D)
* 5. Jim Ross Lightfoot (R)
* 6. Fred Grandy (R)
**Leadership della Minoranza**
**Kansas**
(3 Repubblicani, 2 Democratici)
* 1. Pat Roberts (R)
* 2. Jim Slattery (D)
* 3. Jan Meyers (R)
* 4. Dan Glickman (D)
* 5. Bob Whittaker (R)
**Leadership della Minoranza**
**Kentucky**
(4 Democratici, 3 Repubblicani)
* 1. Carroll Hubbard, Jr. (D)
* 2. William Huston Natcher (D)
* 3. Romano Mazzoli (D)
* 4. Jim Bunning (R)
* 5. Hal Rogers (R)
* 6. Larry J. Hopkins (R)
* 7. Carl C. Perkins (D)
**Leadership della Minoranza**
**Louisiana**
(4 Democratici, 4 Repubblicani)
* 1. Bob Livingston (R)
* 2. Lindy Boggs (D)
* 3. Billy Tauzin (D)
* 4. Jim McCrery (R)
* 5. Jerry Huckaby (D)
* 6. Richard Baker (R)
* 7. Jimmy Hayes (D)
* 8. Clyde C. Holloway (R)
**Leadership della Minoranza**
**Maine**
(1 Democratico, 1 Repubblicano)
* 1. Joseph E. Brennan (D)
* 2. Olympia Snowe (R)
**Leadership della Minoranza**
**Maryland**
(6 Democratici, 2 Repubblicani)
* 1. Roy Dyson (D)
* 2. Helen Delich Bentley (R)
* 3. Ben Cardin (D)
* 4. Tom McMillen (D)
* 5. Steny Hoyer (D)
* 6. Beverly Byron (D)
* 7. Kweisi Mfume (D)
* 8. Connie Morella (R)
**Leadership della Minoranza**
**Massachusetts**
(10 Democratici, 1 Repubblicano)
* 1. Silvio Conte (R)
* 2. Richard Neal (D)
* 3. Joseph D. Early (D)
* 4. Barney Frank (D)
* 5. Chester G. Atkins (D)
* 6. Nicholas Mavroules (D)
* 7. Ed Markey (D)
* 8. Joseph Patrick Kennedy II (D)
* 9. Joe Moakley (D)
* 10. Gerry Studds (D)
* 11. Brian J. Donnelly (D)
**Leadership della Minoranza**
**Michigan**
(11 Democratici, 7 Repubblicani)
* 1. John Conyers (D)
* 2. Carl D. Pursell (R)
* 3. Howard Wolpe (D)
* 4. Fred Upton (R)
* 5. Paul B. Henry (R)
* 6. Milton Robert Carr (D)
* 7. Dale E. Kildee (D)
* 8. Bob Traxler (D)
* 9. Guy Vander Jagt (R)
* 10. Bill Schuette (R)
* 11. Robert William Davis (R)
* 12. David E. Bonior (D)
* 13. George W. Crockett, Jr. (D)
* 14. Dennis M. Hertel (D)
* 15. William D. Ford (D)
* 16. John Dingell (D)
* 17. Sander Levin (D)
* 18. William S. Broomfield (R)
**Leadership della Minoranza**
**Minnesota**
(5 Democratici, 3 Repubblicani)
* 1. Tim Penny (D)
* 2. Vin Weber (R)
* 3. Bill Frenzel (R)
* 4. Bruce Vento (D)
* 5. Martin Olav Sabo (D)
* 6. Gerry Sikorski (D)
* 7. Arlan Stangeland (R)
* 8. Jim Oberstar (D)
**Leadership della Minoranza**
**Mississippi**
(5 Democratici)
* 1. Jamie L. Whitten (D)
* 2. Mike Espy (D)
* 3. Gillespie V. Montgomery (D)
* 4. Mike Parker (D)
* 5. Larkin I. Smith (R), fino al 13 agosto 1989
* Gene Taylor (D), dal 17 ottobre 1989
**Leadership della Minoranza**
**Missouri**
(5 Democratici, 4 Repubblicani)
* 1. Bill Clay (D)
* 2. Jack Buechner (R)
* 3. Dick Gephardt (D)
* 4. Ike Skelton (D)
* 5. Alan Wheat (D)
* 6. Earl Thomas Coleman (R)
* 7. Mel Hancock (R)
* 8. Bill Emerson (R)
* 9. Harold Volkmer (D)
**Leadership della Minoranza**
**Montana**
(1 Democratico, 1 Repubblicano)
* 1. John Patrick Williams (D)
* 2. Ron Marlenee (R)
**Leadership della Minoranza**
**Nebraska**
(2 Repubblicani, 1 Democratico)
* 1. Doug Bereuter (R)
* 2. Peter Hoagland (D)
* 3. Virginia Smith (R)
**Leadership della Minoranza**
**Nevada**
(1 Democratico, 1 Repubblicano)
* 1. James Bilbray (D)
* 2. Barbara Vucanovich (R)
**Leadership della Minoranza**
**New Hampshire**
(2 Repubblicani)
* 1. Bob Smith (R), fino al 7 dicembre 1990
* Vacante da tale data fino al Congresso successivo
* 2. Charles Douglas III (R)
**Leadership della Minoranza**
**New Jersey**
(8 Democratici, 6 Repubblicani)
* 1. James Florio (D), fino al 16 gennaio 1990
* Rob Andrews (D), dal 6 novembre 1990
* 2. William J. Hughes (D)
* 3. Frank Pallone (D)
* 4. Chris H. Smith (R)
* 5. Marge Roukema (R)
* 6. Bernard J. Dwyer (D)
* 7. Matthew John Rinaldo (R)
* 8. Robert A. Roe (D)
* 9. Robert Torricelli (D)
* 10. Donald M. Payne (D)
* 11. Dean Gallo (R)
* 12. Jim Courter (R)
* 13. Jim Saxton (R)
* 14. Frank Guarini (D)
**Leadership della Minoranza**
**New York**
(21 Democratici, 13 Repubblicani)
* 1. George Hochbrueckner (D)
* 2. Thomas J. Downey (D)
* 3. Robert Mrazek (D)
* 4. Norman Lent (R)
* 5. Raymond McGrath (R)
* 6. Floyd Flake (D)
* 7. Gary Ackerman (D)
* 8. James H. Scheuer (D)
* 9. Thomas J. Manton (D)
* 10. Chuck Schumer (D)
* 11. Ed Towns (D)
* 12. Major Owens (D)
* 13. Stephen J. Solarz (D)
* 14. Guy Molinari (R), fino al 31 dicembre 1989
* Susan Molinari (R), dal 20 marzo 1990
* 15. Bill Green (R)
* 16. Charles B. Rangel (D)
* 17. Ted Weiss (D)
* 18. Robert Garcia (D), fino al 7 gennaio 1990
* José Serrano (D), dal 20 marzo 1990
* 19. Eliot Engel (D)
* 20. Nita Lowey (D)
* 21. Hamilton Fish IV (R)
* 22. Ben Gilman (R)
* 23. Michael R. McNulty (D)
* 24. Jerry Solomon (R)
* 25. Sherwood Boehlert (R)
* 26. David O'Brien Martin (R)
* 27. James T. Walsh (R)
* 28. Matthew M. McHugh (D)
* 29. Frank Horton (R)
* 30. Louise Slaughter (D)
* 31. Bill Paxon (R)
* 32. John J. LaFalce (D)
* 33. Henry J. Nowak (D)
* 34. Amo Houghton (R)
**Leadership della Minoranza**
**Nuovo Messico**
(2 Repubblicani, 1 Democratico)
* 1. Steven Schiff (R)
* 2. Joe Skeen (R)
* 3. Bill Richardson (D)
**Leadership della Minoranza**
**Ohio**
(11 Democratici, 10 Repubblicani)
* 1. Charlie Luken (D)
* 2. Bill Gradison (R)
* 3. Tony Hall (D)
* 4. Mike Oxley (R)
* 5. Paul Gillmor (R)
* 6. Bob McEwen (R)
* 7. Mike DeWine (R)
* 8. Buz Lukens (R), fino al 24 ottobre 1990
* Vacante da tale data fino al Congresso successivo
* 9. Marcy Kaptur (D)
* 10. Clarence Miller (R)
* 11. Dennis Eckart (D)
* 12. John Kasich (R)
* 13. Donald Pease (D)
* 14. Thomas C. Sawyer (D)
* 15. Chalmers Wilie (R)
* 16. Ralph Regula (R)
* 17. James Traficant (D)
* 18. Douglas Applegate (D)
* 19. Edward F. Feighan (D)
* 20. Mary Rose Oakar (D)
* 21. Louis Stokes (D)
**Leadership della Minoranza**
**Oklahoma**
(4 Democratici, 2 Repubblicani)
* 1. Jim Inhofe (R)
* 2. Mike Synar (D)
* 3. Wes Watkins (D)
* 4. Dave McCurdy (D)
* 5. Mickey Edwards (R)
* 6. Glenn English (D)
**Leadership della Minoranza**
**Oregon**
(3 Democratici, 2 Repubblicano)
* 1. Les AuCoin (D)
* 2. Robert Freeman Smith (R)
* 3. Ron Wyden (D)
* 4. Peter DeFazio (D)
* 5. Denny Smith (R)
**Leadership della Minoranza**
**Pennsylvania**
(12 Repubblicani, 11 Democratici)
* 1. Thomas M. Foglietta (D)
* 2. William H. Gray III (D)
* 3. Robert A. Borski, Jr. (D)
* 4. Joe Kolter (D)
* 5. Dick Schulze (R)
* 6. Gus Yatron (D)
* 7. Curt Weldon (R)
* 8. Peter H. Kostmayer (D)
* 9. Bud Shuster (R)
* 10. Joseph McDade (R)
* 11. Paul Kanjorski (D)
* 12. John Murtha (D)
* 13. Lawrence Coughlin (R)
* 14. William J. Coyne (D)
* 15. Donald Ritter (R)
* 16. Robert Smith Walker (R)
* 17. George Gekas (R)
* 18. Doug Walgren (D)
* 19. William F. Goodling (R)
* 20. Joseph Gaydos (D)
* 21. Tom Ridge (R)
* 22. Austin Murphy (D)
* 23. William F. Clinger (R)
**Leadership della Minoranza**
**Rhode Island**
(2 Repubblicani)
* 1. Ronald Machtley (R)
* 2. Claudine Schneider (R)
**Leadership della Minoranza**
**Tennessee**
(6 Democratici, 3 Repubblicani)
* 1. Jimmy Quillen (R)
* 2. Jimmy Duncan (R)
* 3. Marilyn Lloyd (D)
* 4. Jim Cooper (D)
* 5. Bob Clement (D)
* 6. Bart Gordon (D)
* 7. Don Sundquist (R)
* 8. John S. Tanner (D)
* 9. Harold Ford Sr. (D)
**Leadership della Minoranza**
**Texas**
(19 Democratici, 8 Repubblicani)
* 1. Jim Chapman (D)
* 2. Charlie Wilson (D)
* 3. Steve Bartlett (R)
* 4. Ralph Hall (D)
* 5. John Wiley Bryant (D)
* 6. Joe Barton (R)
* 7. Bill Archer (R)
* 8. Jack Fields (R)
* 9. Jack Brooks (D)
* 10. J. J. Pickle (D)
* 11. Marvin Leath (D)
* 12. Jim Wright (D), fino al 30 giugno 1989
* Pete Geren (D), dal 12 settembre 1989
* 13. Bill Sarpalius (D)
* 14. Greg Laughlin (D)
* 15. Kika de la Garza (D)
* 16. Ronald Coleman (D)
* 17. Charles Stenholm (D)
* 18. Mickey Leland (D), fino al 7 agosto 1989
* Craig Anthony Washington (D), dal 9 dicembre 1989
* 19. Larry Combest (R)
* 20. Henry B. Gonzalez (D)
* 21. Lamar S. Smith (R)
* 22. Tom DeLay (R)
* 23. Albert Bustamante (D)
* 24. Martin Frost (D)
* 25. Michael A. Andrews (D)
* 26. Dick Armey (R)
* 27. Solomon Ortiz (D)
**Leadership della Minoranza**
**Utah**
(2 Repubblicani, 1 Democratico)
* 1. James V. Hansen (R)
* 2. Wayne Owens (D)
* 3. Howard Nielson (R)
**Leadership della Minoranza**
**Vermont**
(1 Repubblicano)
* At Large. Peter Plympton Smith (R)
**Leadership della Minoranza**
**Virginia**
(5 Democratici, 5 Repubblicani)
* 1. Herbert H. Bateman (R)
* 2. Owen Pickett (D)
* 3. Thomas J. Bliley, Jr. (R)
* 4. Norman Sisisky (D)
* 5. Lewis F. Payne, Jr. (D)
* 6. Jim Olin (D)
* 7. D. French Slaughter, Jr. (R)
* 8. Stanford Parris (R)
* 9. Rick Boucher (D)
* 10. Frank Wolf (R)
**Leadership della Minoranza**
**Virginia Occidentale**
(4 Democratici)
* 1. Alan Mollohan (D)
* 2. Harley O. Staggers, Jr. (D)
* 3. Bob Wise (D)
* 4. Nick Rahall (D)
**Leadership della Minoranza**
**Washington**
(5 Democratici, 3 Repubblicani)
* 1. John Miller (R)
* 2. Al Swift (D)
* 3. Jolene Unsoeld (D)
* 4. Sid Morrison (R)
* 5. Tom Foley (D)
* 6. Norm Dicks (D)
* 7. Jim McDermott (D)
* 8. Rod Chandler (R)
**Leadership della Minoranza**
**Wisconsin**
(5 Democratici, 4 Repubblicani)
* 1. Les Aspin (D)
* 2. Robert Kastenmeier (D)
* 3. Steve Gunderson (R)
* 4. Jerry Kleczka (D)
* 5. Jim Moody (D)
* 6. Tom Petri (R)
* 7. Dave Obey (D)
* 8. Toby Roth (R)
* 9. Jim Sensenbrenner (R)
**Leadership della Minoranza**
**Wyoming**
(1 Repubblicano)
* At Large. Dick Cheney (R), fino al 17 marzo 1989
* Craig Thomas (R), dal 26 aprile 1989
**Leadership della Minoranza**
**Membri non votanti**
* Samoa Americane. Eni Faleomavaega (D)
* Distretto di Columbia. Walter Fauntroy (D)
* Guam. Vincente T. Blaz (R)
* Porto Rico. Jaime B. Fuster (D e PNP)
* Isole Vergini. Ron de Lugo (D)
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10,019,009 | https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_alfa-gal | Sindrome alfa-gal | # Sindrome alfa-gal
La sindrome alfa-gal, nota anche come allergia alfa-gal o allergia alla carne rossa, è una condizione allergica grave, potenzialmente pericolosa per la vita, che coinvolge una risposta anticorpale IgE-mediata, al disaccaride galattosio-α-1,3-galattosio, in breve α-Gal.
La sua classificazione come sindrome viene proposta sulla base della sua rilevanza clinica in tre diversi ambiti dell'allergia: alimentare, ai farmaci e alle punture di zecca.
Si manifesta in 2 forme cliniche distinte: ipersensibilità immediata, entro 1 ora, tipicamente da farmaci e una ipersensibilità ritardata, da 2 a 8 ore, tipicamente da ingestione di carni rosse (intese come carni di mammiferi non primati). Come allergia alimentare, il fenomeno dell'insorgenza ritardata di varie ore dopo l'ingestione di carne di mammifero è considerato patognomonico per la sindrome alfa-gal.
Chiaramente identificata solo agli inizi degli anni 2000, si può manifestare con eruzioni cutanee, orticaria, nausea o vomito, difficoltà di respirazione, calo della pressione sanguigna, vertigini o sincope e forte dolore allo stomaco. Molti casi di anafilassi idiopatica possono ora essere attribuiti alla sindrome alfa-gal.
La sensibilizzazione all'α-Gal è associata ai morsi di ectoparassiti come alcune specie di zecche, ma anche a punture di imenotteri e altri ectoparassiti o endoparassiti che possono essere in grado di sensibilizzare le persone all'α-Gal.
Le allergie alfa-gal sono le prime allergie alimentari conosciute che presentano la possibilità di anafilassi ritardata. Sono anche le prime allergie alimentari conosciute associate a un singolo carboidrato, piuttosto che a una proteina o a una glicoproteina, anche se sarebbe meglio pensare a questi oligosaccaridi come apteni visto che possono essere espressi su proteine di più specie diverse. Inoltre, nel caso dell'α-Gal, l'epitopo dell'anticorpo IgE può essere espresso anche su uno scheletro lipidico.
## Storia
Nel 1989 Sandra Latimer descrisse dieci casi di reazioni ritardate dopo l'assunzione di carne di mammifero e osservò la correlazione con un morso di zecca avvenuto settimane o mesi prima del primo episodio. Questa case history presentata da Antony Deutsch nel 1991 non ebbe seguito fino al 2006 quando alcuni ricercatori australiani discussero in un abstract congressuale di 25 pazienti con reazioni ritardate dopo l'assunzione di carne rossa. Lo studio australiano ipotizzava una sensibilizzazione alle proteine salivali delle zecche responsabili della paralisi da zecca. Solo dopo l'introduzione del cetuximab nel trattamento di alcune neoplasie emerse una maggiore incidenza di reazioni di ipersensibilità al farmaco in pazienti provenienti da zone infestate dalla zecca, stella solitaria, Amblyomma americanum.
Dopo il 2008 alcuni studi identificarono le IgE specifiche verso l'α-Gal presente nel cetuximab e la loro responsabilità nella reazione ritardata all'ingestione della carne rossa..
Nel 2013 ricercatori svedesi individuarono l'α-Gal nella saliva delle comuni zecche europee: Ixodes ricinus.
Nel 2020, la Food and Drug Administration statunitense ha approvato la modifica genetica dei maiali in modo che non producano zuccheri alfa-gal. I maiali sviluppati con il marchio GalSafe possono essere mangiati in sicurezza da persone con allergia alfa-gal. Possono anche produrre farmaci sicuri per l'alfa-gal, e i loro organi possono essere utilizzati anche per gli xenotrapianti .
## Epidemiologia
Al momento non sono disponibili stime sulla prevalenza globale della sindrome alfa-gal. Tuttavia, casi di sindrome alfa-gal, sia autodenunciati che diagnosticati dal medico, sono stati descritti in tutto il mondo, tra cui America settentrionale, centrale e meridionale, Europa, Africa meridionale e occidentale, Asia orientale e meridionale, Australia e Nuova Zelanda.
Non è chiaro esattamente quale percentuale di individui sensibilizzati manifesti sintomi allergici dopo aver mangiato carne di mammiferi. Commins e Platts-Mills hanno stimato che circa il 10% degli individui con anticorpi α-Gal rilevabili possono presentare un'allergia alla carne rossa. La prevalenza di IgE verso α-Gal tra gli adulti danesi e spagnoli è stata stimata rispettivamente al 5,5% e 8,1%. Sulla base di un sondaggio condotto su 1.000 americani, il 7,7% ha riportato una storia di reazione anafilattica, con una stima che il 5,1% di quella popolazione abbia avuto "anafilassi probabile" e l'1,6% anafilassi "molto probabile".
Nelle diverse manifestazioni della sindrome alfa-gal: come reazione allergica ad alcuni farmaci, al morso di alcune specie di zecche o all'ingestione di carne rossa e suoi derivati; una volta identificata, è stata segnalata con sempre maggiore frequenza soprattutto come allergia alimentare.
La sindrome alfa-gal è stata segnalata in più di 20 paesi di tutti e sei i continenti in cui gli esseri umani vengono morsi dalle zecche, con una evidente correlazione con i territori e le professioni con un più alto rischio di essere morsi da zecche. Le temperature in aumento e la disponibilità di animali ospiti favoriscono la continua espansione dell’areale delle zecche. E' stata rilevata anche una correlazione negativa con il gruppo sanguigno B e AB, a cui si attribuisce una potenziale azione protettiva verso l'allergia alfa-gal, dovuta presumibilmente a una certa somiglianza molecolare tra l'antigene B e l''α-Gal. Tutti gli individui sani sono in grado di produrre anticorpi contro α-Gal indipendentemente dal gruppo sanguigno. Tuttavia, vari studi hanno dimostrato che i livelli di anticorpi anti-α-Gal sono più bassi nei soggetti con antigene sanguigno B.
## Eziopatogenesi
L'allergia alfa-gal è una reazione al carboidrato galattosio-α-1,3-galattosio (α-Gal), per cui il corpo reagisce con IgE. L'α-Gal è un componente comune nelle strutture dei glicani dei mammiferi, ma c’è un’importante eccezione dovuta a un evento evolutivo unico avvenuto circa 20-28 milioni di anni fa: nelle scimmie ancestrali del Vecchio Mondo, il gene per l'enzima α-1,3-galattosiltransferasi, essenziale per la sintesi dell'α-Gal, era inattivato. Oggi la molecola α-Gal si trova in tutti i mammiferi tranne i catarrhini (scimmie del Vecchio Mondo), il ramo tassonomico che include anche gli esseri umani e questa struttura è altamente immunogenica per loro.
Alla fine degli anni ’80, l’immunologia dei trapianti aveva già identificato gli anticorpi naturali anti-α-Gal, come isotipi IgG, IgM e IgA, come gli anticorpi più abbondanti nell’uomo. L'Anti-α-Gal è un anticorpo naturale umano che interagisce specificamente con la struttura dei carboidrati dei mammiferi galattosio-α-1,3-galattosio-beta-1,4-GlcNAc-R (l'epitopo alfa-galattosile).
L’ingestione di cibi contenenti α-Gal non è sufficiente da sola a produrre sensibilizzazione. L’intero meccanismo patogenetico che intercorre tra il morso di zecca, l’inoculazione dell’α-Gal nell’uomo, la produzione di IgE specifiche verso l'α-Gal ( sIgE-α-Gal ) e la successiva reazione allergica non è ancora del tutto delineato. Esistono diverse ipotesi su come l'α-Gal sia presente nella saliva delle zecche.
L'insorgenza dei sintomi clinici nell'allergia alla carne associata ad α-Gal corrisponde all'attivazione dei basofili, il che implica che coincide con la comparsa dell'antigene nel flusso sanguigno.
Una possibile spiegazione del ritardo di diverse ore nell’espressione clinica della reazione allergica all'α-Gal, nonostante questa sia di tipo IgE mediato, riguarda la lenta tempistica fisiologicamente necessaria per l’assorbimento dei lipidi nel sistema linfatico, previo il loro confezionamento in chilomicroni. Nelle 2-4 ore successive i chilomicroni, penetrati nel circuito linfatico e nella circolazione sistemica, riducono la loro dimensione da 400/600 nm a 20/80 nm di diametro. Con queste dimensioni le particelle riescono ad attraversare agevolmente il tessuto interstiziale della cute o delle pareti arteriose e ad attivare i mastociti tissutali e i basofili. Si attiva allora la loro degranulazione e la reazione IgE mediata. Il tempo necessario per questi processi può spiegare il ritardo nella comparsa dei sintomi nella sindrome alfa-gal dall' ingestione. Il ritardo può essere anche molto inferiore ingerendo interiora, frattaglie, reni di mammiferi probabilmente anche per la presenza di α-Gal sulle glicoproteine laminina γ-1 e sulla catena del collagene $α_1$ (VI)
La presenza di alcuni cofattori, come il consumo di alcol o l'esercizio fisico fanno ipotizzare una qualche analogia con i fattori patogenetici dell'anafilassi esercizio indotta cibo-dipendente (FDEIA).
## Clinica
### Segni e sintomi
Una tipica reazione allergica all'α-Gal ha un esordio ritardato, che si verifica 3-8 ore dopo il consumo di prodotti a base di carne di mammiferi, in contrasto con la tipica insorgenza rapida della maggior parte delle allergie alimentari. Dopo l'esordio ritardato, la risposta allergica è come la maggior parte delle allergie alimentari, e in particolare, essendo un'allergia IgE-mediata, comprende un forte prurito su tutto il corpo, orticaria , angioedema , disturbi gastrointestinali e possibile anafilassi . Nel 70% dei casi la reazione è accompagnata da distress respiratorio e come tale è particolarmente dannosa per chi soffre di asma. Tuttavia, non tutte le esposizioni all'α-Gal provocano reazioni allergiche in alcune persone sensibilizzate.
I sintomi più comuni sono:
* Edema di varie parti del corpo, come labbra, viso, gola e lingua
* Orticaria e prurito, desquamazione cutanea
* Respiro sibilante o affannoso
* Naso che cola, starnuti
* Dolore allo stomaco, diarrea, vomito, nausea
* Mal di testa
La sindrome alfa-gal può anche causare anafilassi con sintomi quali:
* Costrizione delle vie aeree ed edema della lingua o della gola, con conseguente sibilo o difficoltà respiratoria
* Vertigini, svenimento
* Nausea, vomito, diarrea
* Reazioni cutanee quali prurito, orticaria e cute arrossata o pallida
* Pressione arteriosa bassa, polso debole e tachicardia
## Diagnosi
La diagnosi si basa sulla storia clinica e sui test allergologici (test cutanei, test in vitro, test di provocazione orale). Un tradizionale test di sensibilizzazione cutanea (prick test) per l’allergia alla carne può dare una risposta falsa negativa. È disponibile in commercio la determinazione delle IgE specifiche mediante il test alfa-gal, così come il test delle IgE specifiche per le carni rosse. I test di attivazione cutanea e dei basofili con cetuximab sono i più sensibili, ma i costi elevati ne limitano l'uso.
### Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone per le allergie alle proteine della carne (albumina, actina, mioglobina, immunoglobulina) come per la reattività crociata alle proteine della forfora di gatto nella sindrome maiale-gatto.
I sintomi della sindrome alfa-gal possono essere molto simili a quelli della sindrome dell'intestino irritabile.
## Prognosi
Non esiste una cura per l'allergia alfa-gal; la principale forma di gestione è l'astensione dalla carne rossa e da altri prodotti di mammiferi, se necessario. Se un individuo allergico che manifesta solo sintomi relativamente lievi consuma un alimento contenente α-Gal , il trattamento con antistaminici può essere accettabile. A differenza della maggior parte delle allergie alimentari, in alcune persone l'allergia alfa-gal può regredire nel tempo, dopo 1 o 2 anni.
## Profilassi
Le punture di zecca possono essere prevenute trattando indumenti e attrezzature con prodotti contenenti lo 0,5% di permetrina ed evitando le aree abitate dalle zecche.
### Desensibilizzazione
Sono stati condotti con successo percorsi di desensibilizzazione su pazienti sensibilizzati all'α-Gal. Tuttavia, ulteriori studi per la definizione della dose terapeutica e studi randomizzati e controllati con placebo per valutare la sicurezza e l’efficacia di tale trattamento in popolazioni più ampie di partecipanti con la sindrome alfa-gal sono fondamentali e necessari prima dell’implementazione nel contesto clinico.
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869,543 | https://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Soavi | Michele Soavi | # Michele Soavi
Michele Soavi (Milano, 3 luglio 1957) è un regista, attore e sceneggiatore italiano.
## Biografia
Figlio dello scrittore Giorgio Soavi e di Lidia Olivetti, figlia dell'imprenditore Adriano, inizia a lavorare nel mondo del cinema grazie a Joe D'Amato, svolgendo per lui varie mansioni. In seguito è aiuto regista di Lamberto Bava e Dario Argento e inizia una carriera di attore.
La sua prima regia è Deliria, uno slasher prodotto da Joe D'Amato, che vince il Festival di Avoriaz. Il film ottiene un buon successo, e il secondo lavoro di Soavi, La chiesa, è prodotto e scritto da Dario Argento.
Nel 1989 Soavi è regista della seconda unità di Le avventure del barone di Münchausen, diretto da Terry Gilliam, quindi dirige nel 1991 La setta anche in questo caso prodotto da Argento.
Nel 1994, ormai considerato un degno erede di Argento, gira un film particolare e originale, comprendente elementi grotteschi, umorismo nero e horror, Dellamorte Dellamore, tratto dall'omonimo romanzo di Tiziano Sclavi (scrittore noto anche per essere il creatore del fumetto Dylan Dog). Il film però non ottiene il successo sperato, e così Soavi abbandona il cinema per dedicarsi agli spot pubblicitari e alla televisione, per la quale dirige varie fiction che hanno un gran successo di pubblico.
Torna al cinema con Arrivederci amore, ciao (2006) e Il sangue dei vinti (2008), rispettivamente tratti da Massimo Carlotto e Gianpaolo Pansa ed entrambi interpretati da Michele Placido.
Del 2010 è la serie televisiva Caccia al Re - La narcotici, trasmessa nel gennaio-febbraio 2011 da RaiUno, con Gedeon Burkhard, Stefano Dionisi, Laura Glavan, Libero De Rienzo, Ricky Memphis, Raffaella Rea e Andrea Miglio Risi.
## Curiosità
Dopo aver visto Dellamorte Dellamore, Quentin Tarantino propose a Soavi di dirigere Dal tramonto all'alba. Il regista italiano rifiutò dopo aver letto la sceneggiatura, dicendo che non era sicuro della trama. Il film verrà poi diretto da Robert Rodriguez.
## Filmografia
### Regista
**Cinema**
* Deliria (1987)
* La chiesa (1989)
* La setta (1991)
* Dellamorte Dellamore (1994)
* Arrivederci amore, ciao (2006)
* Il sangue dei vinti (2008)
* La Befana vien di notte (2018)
**Televisione**
* Ultimo - La sfida (1999)
* Uno bianca (2001)
* Il testimone (2001)
* Francesco (2002)
* Ultima pallottola (2002)
* Ultimo - L'infiltrato (2004)
* Attacco allo Stato (2006)
* Nassiryia - Per non dimenticare (2007)
* Caccia al Re - La narcotici (2010)
* Ultimo 4 - L'occhio del falco (2013)
* Adriano Olivetti - La forza di un sogno (2013)
* Questo è il mio paese (2015)
* La narcotici - Sfida al cielo (2015)
* Rocco Schiavone (2016)
* Rocco Chinnici - È così lieve il tuo bacio sulla fronte (2018)
* Mentre ero via (2019)
* La guerra è finita (2020)
* Màkari (2021- in produzione)
* Blanca (seconda stagione), con Jan Maria Michelini (2023)
**Regia seconda unità**
* Bambulè di Marco Modugno (1979)
* Tenebre di Dario Argento (1982)
* Phenomena di Dario Argento (1985)
* Opera di Dario Argento (1987)
* Le avventure del barone di Münchausen di Terry Gilliam (1989)
* I fratelli Grimm e l'incantevole strega di Terry Gilliam (2005)
**Documentari**
* Il mondo dell'orrore di Dario Argento (1985)
### Attore
* L'insegnante, regia di Nando Cicero (1975)
* L'anno dei gatti, regia di Amasi Damiani (1978)
* Piccole labbra, regia di Mimmo Cattarinich (1979)
* Alien 2 - Sulla Terra, regia di Ciro Ippolito (1979)
* Bambulè, regia di Marco Modugno (1979)
* Uomini e no (1980)
* Paura nella città dei morti viventi, regia di Lucio Fulci (1980)
* Rosso sangue, regia di Joe D'Amato (1981)
* Caligola, la storia mai raccontata, regia di Joe D'Amato (1981)
* Tenebre, regia di Dario Argento (1982)
* I predatori di Atlantide, regia di Ruggero Deodato (1983)
* La casa con la scala nel buio, regia di Lamberto Bava (1983)
* Blastfighter, regia di Lamberto Bava (1984)
* Phenomena, regia di Dario Argento (1985)
* Dèmoni, regia di Lamberto Bava (1985)
* Opera, regia di Dario Argento (1987)
* La maschera del demonio, regia di Lamberto Bava (1989)
* Milano Palermo - Il ritorno, regia di Claudio Fragasso (2007)
* Aquarius Visionarius - Il cinema di Michele Soavi, regia di Claudio Lattanzi (2018)
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5,045,625 | https://it.wikipedia.org/wiki/Dacianus | Dacianus | # Dacianus
Daciano (in latino Dacianus, in francese Dacien; in spagnolo Daciano; in catalano Dacià) è stato un proconsole romano, che rappresentò nella Penisola Iberica ed in Aquitania gl'imperatori Diocleziano e Massimiano, agli inizi del IV secolo.
Il nome significa "dacio", "abitante della Dacia", odierna Romania, dal latino Dacius.
## Leggenda
La sua reale esistenza è poco o punto documentata storicamente, ma il suo nome è citato in molte leggende agiografiche, la Leggenda Aurea di Giacomo da Voragine (o Jacopo da Varagine).
Attraverso queste storie, Daciano diventa l'archetipo di proconsole, o prefetto, o governatore, eseguendo con zelo e crudeltà gli ordini venuti da Roma nella persecuzione dei cristiani.
Gli si attribuiscono i martirii di molti santi e sante della Spagna, della Francia meridionale ed altrove, il tutto in un brevissimo periodo di tempo, negli anni 303 e 304 dopo Cristo, corrispondenti alle grandi persecuzioni ordinate da Diocleziano.
È anche possibile che ci sia stata confusione, od influenza di nomi tra Daciano e l'imperatore romano Decio.
Lo schema della storia è spesso lo stesso: il proconsole dapprima tenta di persuadere il santo a rinunciare alla sua credenza, al bisogno con dei regali, poi lo consegna ai carnefici con una grande varietà di supplizi, da cui il santo esce miracolosamente indenne, mentre i carnefici stessi, o gli assistenti, sono vittime delle loro macchine infernali.
Tali miracoli portano alla conversione di un gran numero di assistenti, ma non a quella del proconsole. Infine, è un'arma bianca (spada, pugnale, ascia), che mette fine alla vita del santo.
Se la maggior parte dei "prefetti" ha ciascuno una vittima (Quinziano: Sant'Agata, Ollario: Santa Margherita, ecc.), Daciano ne avrebbe un gran numero al suo attivo.
Daciano sembra sopravvivere a tutte le sue vittime. Tuttavia, i testi medievali raccontano la sua morte e quella dei suoi compagni, che avviene dopo aver fatto subire il martirio a San Giorgio, perché sono colpiti da un fulmine.
## Iconografia
Un'immagine di Dacianus la troviamo in un'iniziale istoriata relativa a San Vincenzo di Saragozza risalente alla fine del Duecento conservata al Museo Amedeo Lia. Nella scena, inserita nella lettera S, si vede Daciano mentre condanna al martirio il Santo tramite il supplizio della graticola, lo stesso martirio subito da San Lorenzo, da notare tra l'altro che i due santi condividono lo stesso luogo di nascita, Huesca. Ritroviamo Daciano giudicante i Santi Valerio e Vicente in una pergamena del XIII secolo conservata alla Cattedrale magistrale di Alcalá de Henares.
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8,668,831 | https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_dei_comuni_Feudo_d%27Al%C3%AC | Unione dei comuni Feudo d'Alì | # Unione dei comuni Feudo d'Alì
L'Unione dei comuni “Feudo d’Alì” era un'unione di comuni nata il 1º gennaio 2003 dalla decisione di quattro comuni italiani della provincia di Agrigento, in Sicilia.
## Geografia
Facevano parte dell'unione i comuni di Raffadali, Santa Elisabetta, Joppolo Giancaxio, Sant'Angelo Muxaro.
L'Unione aveva una estensione di circa 122 km² e una popolazione di circa 17.356 abitanti.
Aveva sede nel comune di Raffadali.
## Amministraziome
Sono organi dell’unione l’assemblea, il consiglio direttivo e il presidente. Ciascun comune ha diritto ad essere rappresentato in assemblea da un determinato numero di consiglieri: Raffadali da sei consiglieri, di cue due rappresentanti della minoranza; Joppolo Giancaxio da tre consiglieri, di cui uno rappresentante della minoranza; Sant’Angelo Muxaro da tre consiglieri, di cui uno in rappresenta della minoranza; Santa Elisabetta da quattro consiglieri, di cui uno in rappresentanza della minoranza.
## Ambito di azione
Per statuto l'unione si occupa dei seguenti servizi:
* servizi sociali
* asili nido
* espropri
* servizi demografici
* protezione civile
* raccolta rifiuti, raccolta differenziata
* viabilità
* promozione delle attività culturali
* difensore civico
* macello comunale
* itinerari turistici
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1,428,493 | https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%81ngel_Di_Mar%C3%ADa | Ángel Di María | # Ángel Di María
Ángel Fabián Di María (Rosario, 14 febbraio 1988) è un calciatore argentino, centrocampista o attaccante del Benfica e della nazionale argentina, con cui è diventato campione del mondo nel 2022 e campione del Sud America nel 2021.
Di origini italiane, in Argentina è stato soprannominato el Fideo (che deriva da “fidè“, nome dato dagli emigrati genovesi ad un tipo di spaghetto molto sottile, il “fidelino” per l'appunto) a causa del suo fisico longilineo. Nonostante una carriera talvolta discontinua, è considerato uno dei calciatori più forti della sua generazione e figura tra i migliori rifinitori della storia del calcio con almeno 269 assist all'attivo.
Cresciuto nel Rosario Central, prima di trasferirsi in Europa e giocare con le maglie di Benfica, Real Madrid, Manchester Utd, Paris Saint-Germain e Juventus, vanta nel suo palmares a livello di club ventotto titoli, comprese una UEFA Champions League (2013-2014) e una Supercoppa UEFA (2014) con il Real Madrid.
Convocato in nazionale per la prima volta nel 2008, ha collezionato 129 presenze e 28 gol, vincendo una Copa América nel 2021, una Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA nel 2022 ed una Coppa del Mondo sempre nel 2022. Con la nazionale Under-20 ha vinto un campionato mondiale di categoria nel 2007, mentre con la selezione olimpica ha vinto un oro olimpico nel 2008.
Di Maria è definito "l'uomo delle finali": è infatti l'unico giocatore della storia ad aver segnato e vinto nella finale di tutti e quattro i grandi tornei riconosciuti dalla FIFA: Campionato mondiale di calcio, Campionato continentale (Copa América), Olimpiadi, Coppa dei Campioni Conmebol-Uefa.
## Caratteristiche tecniche
Mancino di piede, vista la sua velocità gioca principalmente come esterno destro, sebbene possa agire anche come mezzala in un centrocampo a tre (come con Carlo Ancelotti al Real Madrid o con la nazionale argentina nel 2014) o come trequartista dietro le punte.
Oltre ad un ottimo dribbling e alla vastità del suo repertorio di passaggi, tra i quali figura anche la cosiddetta rabona, le corse in verticale con e senza palla sono i suoi punti di forza. È molto abile nella gestione del pallone grazie alla sua ottima tecnica ed aiuta la squadra anche nel consolidamento del possesso palla. Spesso si sacrifica nei recuperi difensivi e una volta ripresa palla sa ripartire in transizione con eleganza. Proprio grazie a queste caratteristiche è ritenuto un grandissimo rifinitore e assist-man.
Gestisce molto bene la pressione e ha un ottimo fiuto per il gol, tanto da andare a segno in numerose finali importanti. Ha infatti segnato in ogni finale in cui ha poi vinto con l'Argentina: mondiali under-20 2007, olimpiadi 2008, coppa America 2021, Finalissima 2022 e Mondiali 2022, tutti gol decisivi per la vittoria della coppa.
## Carriera
### Club
**Rosario Central e Benfica**
Di María inizia la carriera professionistica nel 2005, debuttando con il Rosario Central. Dopo ottime prestazioni nel campionato argentino e nel mondiale Under-20 2007, viene acquistato per 6 milioni di euro dal Benfica per sostituire l'ala portoghese Simão Sabrosa, passato all'Atletico Madrid.
**Real Madrid**
Il 28 giugno 2010 il Real Madrid annuncia, con una nota ufficiale sul proprio sito, l'acquisto del giocatore argentino che sarà legato al club spagnolo per quattro anni. Il costo dell'operazione è di circa 25 milioni di euro più 11 milioni di bonus legati alle prestazioni del giocatore con la nuova squadra. Segna il suo primo gol nel Real Madrid alla terza giornata di campionato sul campo della Real Sociedad. Qualche giorno dopo esordisce nel tabellino dei marcatori della Champions League, annotando all'81º la rete decisiva della vittoria per 1-0 dei blancos sul campo dell'Auxerre. Il 16 marzo segna nella sfida di ritorno degli ottavi di UEFA Champions League contro il Lione, partita vinta 3 a 0 dal Real Madrid. Al rientro da un infortunio subentra nella gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro l'APOEL Nicosia il 4 aprile 2012 e con un pallonetto realizza la rete del 5-2 finale. Nella partita del 2 maggio contro l'Athletic Bilbao vince il suo primo campionato spagnolo.
Inizia la stagione successiva vincendo la Supercoppa di Spagna 2012 nella doppia sfida contro il Barcellona (3-2 per i catalani all'andata a Barcellona, 2-1 per le merengues nel ritorno a Madrid), ma il resto della stagione sarà privo di altri trofei, con il Real che giunge secondo in campionato, finalista in Copa del Rey e semifinalista in Champions League.
Nella stagione 2013-2014, sotto la guida tecnica di Carlo Ancelotti, viene adattato a fare la mezzala sinistra, con ottimi risultati, e conquistando anche la Champions League.
**Manchester Utd**
Il 26 agosto 2014 si trasferisce agli inglesi del Manchester Utd per la cifra di 59,7 milioni di sterline (pari a circa 78 milioni e mezzo di euro), diventando così protagonista del quinto trasferimento più costoso della storia del calcio, il più oneroso per un club britannico. Il 30 agosto esordisce nel match esterno contro il Burnley, conclusosi sullo 0-0.
Il 14 settembre seguente, in occasione del match casalingo vinto per 4-0 ai danni del Queens Park Rangers, realizza la sua prima rete con la maglia dei Red Devils; fornendo anche un assist. Trova la via del gol anche la giornata successiva, nella sconfitta per 5-3 sul campo del Leicester City. Il 4 gennaio 2015 torna al gol con la maglia mancuniana, nella trasferta di FA Cup contro lo Yeovil Town, firmando lo 0-2 finale per i suoi. È anche il primo gol nella competizione con la nuova maglia.
In totale sono 4 i gol messi a segno nelle 32 partite disputate con il Manchester Utd tra campionato e coppe inglesi.
**Paris Saint-Germain**
Dopo che nel luglio 2015 non aveva partecipato al tour prestagionale negli Stati Uniti d'America con il Manchester Utd, il 6 agosto seguente viene ceduto per 63 milioni di euro al Paris Saint-Germain: diventa il giocatore — all'epoca — più pagato nella storia del calciomercato, sommando i costi dei suoi trasferimenti; record poi battuto da Neymar nel 2017.
Quattro settimane dopo, debutta con i parigini in campionato entrando a partita in corso nella trasferta contro il Monaco (0-3) dove serve il suo primo assist per il compagno di nazionale Ezequiel Lavezzi. Segna il suo primo gol contro il Malmö FF nella prima giornata di Champions e si ripete contro Guingamp, Nantes, Rennes e Tolosa. Il 23 aprile 2016 vince da protagonista il primo trofeo in Francia, segnando un gol nella finale di coppa di lega contro il Nizza. Conclude la prima stagione con les parisien ottenendo un nuovo record di assist in una stagione, 18.
Il 1º settembre 2018 realizza la rete del momentaneo 2-0 contro il Nîmes direttamente dalla bandierina di calcio d'angolo, sorprendendo Paul Bernardoni, leggermente fuori dai pali. Dopo sette anni tra le file dei parigini, nel giugno del 2022 si svincola dal club.
**Juventus**
L'8 luglio 2022 viene ufficializzato il suo approdo, a parametro zero, alla Juventus. Il 15 agosto seguente, alla partita d'esordio in Serie A, bagna il suo debutto contro il Sassuolo (3-0) con una rete (quella del vantaggio) e un assist per il compagno Dušan Vlahović. Il 14 settembre, esordisce in UEFA Champions League con i bianconeri nella partita contro il Benfica, persa per 1-2, subentrando nella ripresa a Fabio Miretti. Il 5 ottobre, nella partita interna col Maccabi Haifa vinta per 3-1, è autore di tutti e tre gli assist dei gol bianconeri.
Il 23 febbraio 2023, segna la sua prima tripletta con la maglia bianconera, decidendo la gara di ritorno (0-3) degli spareggi di UEFA Europa League contro il Nantes.. Il 9 marzo segna di testa la rete decisiva nell'andata casalinga degli ottavi di finale di Europa League contro il Friburgo, portando così a quota 4 reti segnate il suo bottino di reti realizzate in Europa League con la Juventus. Il 6 giugno 2023 annuncia, via social, l'addio alla Juventus dopo un solo anno e 40 presenze, tornando svincolato.
**Ritorno al Benfica**
Il 5 luglio 2023, dopo tredici stagioni, fa ritorno al Benfica. Va a subito a segno nella vittoria in Supercoppa portoghese contro il Porto. Nella prima di campionato si ripete nella sconfitta esterna per 3-2 contro il Boavista. Il 12 dicembre segna direttamente su calcio d'angolo la sua prima rete in UEFA Champions League, nella vittoria per 3-1 in casa del Salisburgo che vale l'accesso al playoff di UEFA Europa League.
### Nazionale
Vincitore dell'oro a Pechino 2008 con la nazionale olimpica (è autore, tra l'altro, della rete decisiva nella finale contro la Nigeria), debutta con la selezione maggiore nel settembre dello stesso anno. Convocato per la Copa América 2011, segna una rete nel 3-0 con cui l'Argentina sconfigge la Costa Rica qualificandosi per i quarti di finale.
Presente al campionato del mondo 2014, negli ottavi di finale contro la Svizzera segna al 118º la rete che vale la vittoria argentina. Nei quarti di finale subisce un infortunio che lo costringe a saltare la semifinale. Benché fosse riuscito a recuperare per la finale contro la Germania, non viene schierato per motivi precauzionali, assistendo dalla panchina alla sconfitta per 1-0 della nazionale albiceleste contro la Germania.
Convocato per la Copa América 2015, la squadra verrà sconfitta anche in quest'occasione in finale, perdendo contro il Cile ai tiri di rigore. Viene convocato anche per la Copa América Centenario negli Stati Uniti, manifestazioni in cui gli argentini vengono sconfitti ancora una volta in finale dal Cile, nuovamente vittorioso ai rigori.
Convocato per la Copa América 2019, nei quarti contro il Venezuela ha raggiunto la 100ª presenza in nazionale.
Nel 2021 vince la finale di Copa America in finale contro il Brasile, segnando il gol decisivo.
Il primo giugno 2022 nella Finalissima contro l'Italia di Roberto Mancini a Wembley segna il secondo dei tre gol che hanno contribuito alla vittoria finale dell'Argentina allenata da Lionel Scaloni per 0-3.
Convocato per disputare la fase finale del campionato mondiale del 2022, risulta decisivo fornendo a Messi l'assist per il gol che apre le marcature della vittoria per 2-0 contro il Messico. Il 18 dicembre, nell'atto finale del torneo disputato a Lusail contro la Francia, si guadagna prima il rigore del vantaggio albiceleste e poi segna la rete del momentaneo raddoppio; in seguito al 3-3 dei Bleus la sfida si protrae ai tiri dal dischetto, vinti per 4-2 dall'Argentina grazie a cui si laurea per la prima volta campione del mondo.
## Statistiche
### Presenze e reti nei club
Statistiche aggiornate al 14 gennaio 2024.
| Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti |
| 2005-2006 | Rosario Central | PD | 10 | 0 | - | - | - | CL | 4 | 0 | - | - | - | 14 | 0 |
| 2006-2007 | Rosario Central | PD | 25 | 6 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 25 | 6 |
| Totale Rosario | Totale Rosario | Totale Rosario | 35 | 6 | | - | - | | 4 | 0 | | - | - | 39 | 6 |
| 2007-2008 | Benfica | PL | 26 | 0 | CP+CdL | 5+3 | 0 | UCL+CU | 6+4 | 0+1 | - | - | - | 44 | 1 |
| 2008-2009 | Benfica | PL | 24 | 2 | CP+CdL | 1+5 | 0+1 | CU | 5 | 1 | - | - | - | 35 | 4 |
| 2009-2010 | Benfica | PL | 26 | 5 | CP+CdL | 1+4 | 0+1 | UEL | 14 | 4 | - | - | - | 45 | 10 |
| 2010-2011 | Real Madrid | PD | 35 | 6 | CR | 8 | 0 | UCL | 10 | 3 | - | - | - | 53 | 9 |
| 2011-2012 | Real Madrid | PD | 23 | 5 | CR | 0 | 0 | UCL | 7 | 2 | SS | 2 | 0 | 32 | 7 |
| 2012-2013 | Real Madrid | PD | 32 | 7 | CR | 7 | 1 | UCL | 11 | 0 | SS | 2 | 1 | 52 | 9 |
| 2013-2014 | Real Madrid | PD | 34 | 4 | CR | 7 | 4 | UCL | 11 | 3 | - | - | - | 52 | 11 |
| ago. 2014 | Real Madrid | PD | 0 | 0 | CR | 0 | 0 | UCL | 0 | 0 | SU+SS+Cmc | 0+1+0 | 0 | 1 | 0 |
| Totale Real Madrid | Totale Real Madrid | Totale Real Madrid | 124 | 22 | | 22 | 5 | | 39 | 8 | | 5 | 1 | 190 | 36 |
| 2014-2015 | Manchester Utd | PL | 27 | 3 | FACup+CdL | 5+0 | 1 | - | - | - | - | - | - | 32 | 4 |
| 2015-2016 | Paris Saint-Germain | L1 | 29 | 10 | CF+CdL | 4+4 | 0+2 | UCL | 10 | 3 | SF | 0 | 0 | 47 | 15 |
| 2016-2017 | Paris Saint-Germain | L1 | 29 | 6 | CF+CdL | 3+3 | 1+3 | UCL | 7 | 4 | SF | 1 | 0 | 43 | 14 |
| 2017-2018 | Paris Saint-Germain | L1 | 30 | 11 | CF+CdL | 6+4 | 7+2 | UCL | 5 | 1 | SF | 0 | 0 | 45 | 21 |
| 2018-2019 | Paris Saint-Germain | L1 | 30 | 12 | CF+CdL | 4+2 | 3+0 | UCL | 8 | 2 | SF | 1 | 2 | 45 | 19 |
| 2019-2020 | Paris Saint-Germain | L1 | 26 | 8 | CF+CdL | 2+3 | 0+1 | UCL | 9 | 3 | SF | 1 | 1 | 41 | 13 |
| 2020-2021 | Paris Saint-Germain | L1 | 27 | 4 | CF | 5 | 0 | UCL | 10 | 1 | SF | 1 | 0 | 43 | 5 |
| 2021-2022 | Paris Saint-Germain | L1 | 26 | 5 | CF | 0 | 0 | UCL | 5 | 0 | SF | 0 | 0 | 31 | 5 |
| Totale Paris Saint-Germain | Totale Paris Saint-Germain | Totale Paris Saint-Germain | 197 | 56 | | 40 | 19 | | 54 | 14 | | 4 | 3 | 295 | 92 |
| 2022-2023 | Juventus | A | 26 | 4 | CI | 4 | 0 | UCL+UEL | 3+7 | 0+4 | - | - | - | 40 | 8 |
| 2023-2024 | Benfica | PL | 14 | 6 | CP+CdL | 2+2 | 0+2 | UCL | 5 | 1 | SP | 1 | 1 | 24 | 10 |
| Totale Benfica | Totale Benfica | Totale Benfica | 90 | 13 | | 23 | 4 | | 34 | 7 | | 1 | 1 | 148 | 25 |
| Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 499 | 104 | | 94 | 29 | | 141 | 33 | | 10 | 5 | 744 | 171 |
### Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Argentina :
| Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
| - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6-9-2008 | Buenos Aires | Argentina | 1 – 1 | Paraguay | Qual. Mondiali 2010 | - | 46’ |
| 28-3-2009 | Buenos Aires | Argentina | 4 – 0 | Venezuela | Qual. Mondiali 2010 | - | 73’ |
| 1-4-2009 | La Paz | Bolivia | 6 – 1 | Argentina | Qual. Mondiali 2010 | - | 57’ 64’ |
| 10-10-2009 | Buenos Aires | Argentina | 2 – 1 | Perù | Qual. Mondiali 2010 | - | |
| 14-10-2009 | Montevideo | Uruguay | 0 – 1 | Argentina | Qual. Mondiali 2010 | - | 75’ |
| 14-11-2009 | Madrid | Spagna | 2 – 1 | Argentina | Amichevole | - | |
| 3-3-2010 | Monaco di Baviera | Germania | 0 – 1 | Argentina | Amichevole | - | |
| 24-5-2010 | Buenos Aires | Argentina | 5 – 0 | Canada | Amichevole | 1 | |
| 12-6-2010 | Johannesburg | Argentina | 1 – 0 | Nigeria | Mondiali 2010 - 1º turno | - | 86’ |
| 17-6-2010 | Johannesburg | Argentina | 4 – 1 | Corea del Sud | Mondiali 2010 - 1º turno | - | |
| 22-6-2010 | Polokwane | Grecia | 0 – 2 | Argentina | Mondiali 2010 - 1º turno | - | 63’ |
| 27-6-2010 | Johannesburg | Argentina | 3 – 1 | Messico | Mondiali 2010 - Ottavi di finale | - | 79’ |
| 3-7-2010 | Città del Capo | Argentina | 0 – 4 | Germania | Mondiali 2010 - Quarti di finale | - | 75’ |
| 11-8-2010 | Dublino | Irlanda | 0 – 1 | Argentina | Amichevole | 1 | 75’ |
| 7-9-2010 | Buenos Aires | Argentina | 4 – 1 | Spagna | Amichevole | - | 59’ 75’ |
| 8-10-2010 | Saitama | Giappone | 1 – 0 | Argentina | Amichevole | - | 84’ |
| 17-11-2010 | Doha | Argentina | 1 – 0 | Brasile | Amichevole | - | |
| 9-2-2011 | Ginevra | Argentina | 2 – 1 | Portogallo | Amichevole | 1 | 65’ |
| 26-3-2011 | East Rutherford | Stati Uniti | 1 – 1 | Argentina | Amichevole | - | |
| 20-6-2011 | Buenos Aires | Argentina | 4 – 0 | Albania | Amichevole | - | 46’ |
| 1-7-2011 | La Plata | Argentina | 1 – 1 | Bolivia | Coppa America 2011 - 1º turno | - | 46’ |
| 11-7-2011 | Córdoba | Argentina | 3 – 0 | Costa Rica | Coppa America 2011 - 1º turno | 1 | 80’ |
| 16-7-2011 | Santa Fe | Argentina | 1 – 1 dts (4 - 5 dtr) | Uruguay | Coppa America 2011 - Quarti di finale | - | 72’ |
| 2-9-2011 | Calcutta | Venezuela | 0 – 1 | Argentina | Amichevole | - | |
| 6-09-2011 | Dacca | Argentina | 3 – 1 | Nigeria | Amichevole | 1 | 76’ |
| 7-10-2011 | Buenos Aires | Argentina | 4 – 1 | Cile | Qual. Mondiali 2014 | - | 85’ |
| 11-10-2011 | Puerto La Cruz | Venezuela | 1 – 0 | Argentina | Qual. Mondiali 2014 | - | 84’ |
| 2-6-2012 | Buenos Aires | Argentina | 4 – 0 | Ecuador | Qual. Mondiali 2014 | 1 | 83’ |
| 9-6-2012 | New York | Argentina | 4 – 3 | Brasile | Amichevole | - | 74’ |
| 15-8-2012 | Francoforte | Germania | 1 – 3 | Argentina | Amichevole | 1 | 73’ |
| 7-9-2012 | Córdoba | Argentina | 3 – 1 | Paraguay | Qual. Mondiali 2014 | 1 | 79’ |
| 11-9-2012 | Lima | Perù | 1 – 1 | Argentina | Qual. Mondiali 2014 | - | 89’ 89’ |
| 12-10-2012 | Mendoza | Argentina | 3 – 0 | Uruguay | Qual. Mondiali 2014 | - | |
| 16-10-2012 | Santiago del Cile | Cile | 1 – 2 | Argentina | Qual. Mondiali 2014 | - | 51’ 77’ |
| 14-11-2012 | Riyad | Arabia Saudita | 0 – 0 | Argentina | Amichevole | - | |
| 6-2-2013 | Solna | Svezia | 2 – 3 | Argentina | Amichevole | - | 46’ |
| 26-3-2013 | La Paz | Bolivia | 1 – 1 | Argentina | Qual. Mondiali 2014 | - | 90’ |
| 7-6-2013 | Buenos Aires | Argentina | 0 – 0 | Colombia | Qual. Mondiali 2014 | - | |
| 11-6-2013 | Quito | Ecuador | 1 – 1 | Argentina | Qual. Mondiali 2014 | - | 57’ |
| 14-8-2013 | Roma | Italia | 1 – 2 | Argentina | Amichevole | - | 82’ |
| 10-9-2013 | Asunción | Paraguay | 2 – 5 | Argentina | Qual. Mondiali 2014 | 1 | |
| 11-10-2013 | Buenos Aires | Argentina | 3 – 1 | Perù | Qual. Mondiali 2014 | - | 90+1’ |
| 15-11-2013 | East Rutherford | Ecuador | 0 – 0 | Argentina | Amichevole | - | |
| 18-11-2013 | Saint Louis | Argentina | 2 – 0 | Bosnia ed Erzegovina | Amichevole | - | 86’ |
| 5-3-2014 | Bucarest | Romania | 0 – 0 | Argentina | Amichevole | - | 90’ |
| 4-6-2014 | Buenos Aires | Argentina | 3 – 0 | Trinidad e Tobago | Amichevole | - | 63’ |
| 7-6-2014 | La Plata | Argentina | 2 – 0 | Slovenia | Amichevole | - | 57’ |
| 15-6-2014 | Rio de Janeiro | Argentina | 2 – 1 | Bosnia ed Erzegovina | Mondiali 2014 - 1º turno | - | |
| 21-6-2014 | Belo Horizonte | Argentina | 1 – 0 | Iran | Mondiali 2014 - 1º turno | - | 90+4’ |
| 25-6-2014 | Porto Alegre | Nigeria | 2 – 3 | Argentina | Mondiali 2014 - 1º turno | - | |
| 1-7-2014 | San Paolo | Argentina | 1 – 0 dts | Svizzera | Mondiali 2014 - Ottavi di finale | 1 | 120’ |
| 5-7-2014 | Brasilia | Argentina | 1 – 0 | Belgio | Mondiali 2014 - Quarti di finale | - | 33’ |
| 3-9-2014 | Düsseldorf | Germania | 2 – 4 | Argentina | Amichevole | 1 | 86’ |
| 11-10-2014 | Pechino | Brasile | 2 – 0 | Argentina | Amichevole | - | |
| 14-10-2014 | Hong Kong | Hong Kong | 0 – 7 | Argentina | Amichevole | - | 73’ |
| 12-11-2014 | Londra | Argentina | 2 – 1 | Croazia | Amichevole | - | 77’ |
| 18-11-2014 | Manchester | Argentina | 0 – 1 | Portogallo | Amichevole | - | 61’ |
| 28-3-2015 | Landover | El Salvador | 0 – 2 | Argentina | Amichevole | - | 73’ |
| 31-3-2015 | East Rutherford | Argentina | 2 – 1 | Ecuador | Amichevole | - | 79’ |
| 6-6-2015 | San Juan | Argentina | 5 – 0 | Bolivia | Amichevole | 2 | cap. |
| 13-6-2015 | La Serena | Argentina | 2 – 2 | Paraguay | Coppa America 2015 - 1º turno | - | |
| 16-6-2015 | La Serena | Argentina | 1 – 0 | Uruguay | Coppa America 2015 - 1º turno | - | 88’ |
| 20-6-2015 | Viña del Mar | Argentina | 1 – 0 | Giamaica | Coppa America 2015 - 1º turno | - | 84’ |
| 26-6-2015 | Viña del Mar | Argentina | 0 – 0 dts (5 – 4 dtr) | Colombia | Coppa America 2015 - Quarti di finale | - | 87’ |
| 30-6-2015 | Concepción | Argentina | 6 – 1 | Paraguay | Coppa America 2015 - Semifinale | 2 | |
| 4-7-2015 | Santiago del Cile | Cile | 0 – 0 dts (4 - 1 dtr) | Argentina | Coppa America 2015 - Finale | - | 29’ |
| 8-10-2015 | Buenos Aires | Argentina | 0 – 2 | Ecuador | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 13-10-2015 | Asunción | Paraguay | 0 – 0 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 13-11-2015 | Buenos Aires | Argentina | 1 – 1 | Brasile | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 17-11-2015 | Barranquilla | Colombia | 0 – 1 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 24-3-2016 | Santiago del Cile | Cile | 1 – 2 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | 1 | 80’ |
| 29-3-2016 | Córdoba | Argentina | 2 – 0 | Bolivia | Qual. Mondiali 2018 | - | 31’ |
| 27-5-2016 | San Juan | Argentina | 1 – 0 | Honduras | Amichevole | - | |
| 6-6-2016 | Santa Clara | Argentina | 2 – 1 | Cile | Coppa America Centenario - 1º turno | 1 | 65’ 80’ |
| 10-6-2016 | Chicago | Argentina | 5 – 0 | Panama | Coppa America Centenario - 1º turno | - | 43’ |
| 26-6-2016 | East Rutherford | Argentina | 0 – 0 dts (2 – 4 dtr) | Cile | Coppa America Centenario - Finale | - | 57’ |
| 1-9-2016 | Mendoza | Argentina | 1 – 0 | Uruguay | Qual. Mondiali 2018 | - | 48’ 85’ |
| 7-9-2016 | Mérida | Venezuela | 2 – 2 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 7-10-2016 | Lima | Perù | 2 – 2 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 11-10-2016 | Córdoba | Argentina | 0 – 1 | Paraguay | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 10-11-2016 | Belo Horizonte | Brasile | 3 – 0 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | - | 71’ |
| 15-11-2016 | San Juan | Argentina | 3 – 0 | Colombia | Qual. Mondiali 2018 | 1 | 85’ |
| 23-3-2017 | Buenos Aires | Argentina | 1 – 0 | Cile | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 28-3-2017 | La Paz | Bolivia | 2 – 0 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | - | |
| 9-6-2017 | Melbourne | Brasile | 0 – 1 | Argentina | Amichevole | - | |
| 13-6-2017 | Singapore | Singapore | 0 – 6 | Argentina | Amichevole | 1 | |
| 31-8-2017 | Montevideo | Uruguay | 0 – 0 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | - | 90+2’ |
| 5-9-2017 | Buenos Aires | Argentina | 1 – 1 | Venezuela | Qual. Mondiali 2018 | - | 25’ |
| 5-10-2017 | Buenos Aires | Argentina | 0 – 0 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | - | 46’ |
| 10-10-2017 | Quito | Ecuador | 1 – 3 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | - | 84’ |
| 11-11-2017 | Mosca | Russia | 0 – 1 | Argentina | Amichevole | - | 75’ |
| 14-11-2017 | Krasnodar | Argentina | 2 – 4 | Nigeria | Amichevole | - | 76’ |
| 23-3-2018 | Manchester | Argentina | 2 – 0 | Italia | Amichevole | - | cap. 64’ |
| 29-5-2018 | Buenos Aires | Argentina | 4 – 0 | Haiti | Amichevole | - | 59’ |
| 16-6-2018 | Mosca | Argentina | 1 – 1 | Islanda | Mondiali 2018 - 1º turno | - | 75’ |
| 26-6-2018 | San Pietroburgo | Nigeria | 1 – 2 | Argentina | Mondiali 2018 - 1º turno | - | 72’ |
| 30-6-2018 | Kazan' | Francia | 4 – 3 | Argentina | Mondiali 2018 - Ottavi di finale | 1 | |
| 15-6-2019 | Salvador | Argentina | 0 – 2 | Colombia | Coppa America 2019 - 1º turno | - | 46’ |
| 19-6-2019 | Belo Horizonte | Argentina | 1 – 1 | Paraguay | Coppa America 2019 - 1º turno | - | 67’ |
| 28-6-2019 | Rio de Janeiro | Venezuela | 0 – 2 | Argentina | Coppa America 2019 - Quarti di finale | - | 64’ |
| 2-7-2019 | Belo Horizonte | Brasile | 2 – 0 | Argentina | Coppa America 2019 - Semifinale | - | 59’ |
| 6-7-2019 | San Paolo | Argentina | 2 – 1 | Cile | Coppa America 2019 - Finale 3º posto | - | 67’ |
| 12-11-2020 | Buenos Aires | Argentina | 1 – 1 | Paraguay | Qual. Mondiali 2022 | - | 60’ |
| 17-11-2020 | Lima | Perù | 0 – 2 | Argentina | Qual. Mondiali 2022 | - | 72’ |
| 3-6-2021 | Santiago del Estero | Argentina | 1 – 1 | Cile | Qual. Mondiali 2022 | - | 62’ |
| 14-6-2021 | Rio de Janeiro | Argentina | 1 – 1 | Cile | Coppa America 2021 - 1º turno | - | 67’ |
| 18-6-2021 | Brasilia | Argentina | 1 – 0 | Uruguay | Coppa America 2021 - 1º turno | - | 70’ |
| 21-6-2021 | Brasilia | Argentina | 1 – 0 | Paraguay | Coppa America 2021 - 1º turno | - | 81’ |
| 3-7-2021 | Goiânia | Argentina | 3 – 0 | Ecuador | Coppa America 2021 - Quarti di finale | - | 71’ |
| 6-7-2021 | Brasilia | Argentina | 1 – 1 dts (3 – 2 dtr) | Colombia | Coppa America 2021 - Semifinale | - | 67’ |
| 10-7-2021 | Rio de Janeiro | Argentina | 1 – 0 | Brasile | Coppa America 2021 - Finale | 1 | 79’ |
| 2-9-2021 | Caracas | Venezuela | 1 – 3 | Argentina | Qual. Mondiali 2022 | - | 63’ |
| 9-9-2021 | Buenos Aires | Argentina | 3 – 0 | Bolivia | Qual. Mondiali 2022 | - | 71’ |
| 7-10-2021 | Asunción | Paraguay | 0 – 0 | Argentina | Qual. Mondiali 2022 | - | 46’ |
| 10-10-2021 | Buenos Aires | Argentina | 3 – 0 | Uruguay | Qual. Mondiali 2022 | - | 75’ |
| 14-10-2021 | Buenos Aires | Argentina | 1 – 0 | Perù | Qual. Mondiali 2022 | - | 73’ |
| 12-11-2021 | Montevideo | Uruguay | 0 – 1 | Argentina | Qual. Mondiali 2022 | 1 | 64’ |
| 16-11-2021 | San Juan | Argentina | 0 – 0 | Brasile | Qual. Mondiali 2022 | - | 75’ |
| 27-1-2022 | Calama | Cile | 1 – 2 | Argentina | Qual. Mondiali 2022 | 1 | cap. 85’ |
| 1-2-2022 | Córdoba | Argentina | 1 – 0 | Colombia | Qual. Mondiali 2022 | - | cap. 69’ |
| 24-3-2022 | Buenos Aires | Argentina | 3 – 0 | Venezuela | Qual. Mondiali 2022 | 1 | 64’ |
| 1-6-2022 | Londra | Italia | 0 – 3 | Argentina | Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA 2022 | 1 | 90+1’ |
| 27-9-2022 | Harrison | Argentina | 3 – 0 | Giamaica | Amichevole | - | cap. 78’ |
| 16-11-2022 | Abu Dhabi | Emirati Arabi Uniti | 0 – 5 | Argentina | Amichevole | 2 | 46’ |
| 22-11-2022 | Lusail | Argentina | 1 – 2 | Arabia Saudita | Mondiali 2022 - 1º turno | - | |
| 26-11-2022 | Lusail | Argentina | 2 – 0 | Messico | Mondiali 2022 - 1º turno | - | 69’ |
| 30-11-2022 | Doha | Polonia | 0 – 2 | Argentina | Mondiali 2022 - 1º turno | - | 59’ |
| 9-12-2022 | Lusail | Paesi Bassi | 2 – 2 dts (3 – 4 dtr) | Argentina | Mondiali 2022 - Quarti di finale | - | 112’ |
| 18-12-2022 | Lusail | Argentina | 3 – 3 dts (4 – 2 dtr) | Francia | Mondiali 2022 - Finale | 1 | 64’ |
| 23-3-2023 | Buenos Aires | Argentina | 2 – 0 | Panama | Amichevole | - | 60’ |
| 28-3-2023 | Santiago del Estero | Argentina | 7 – 0 | Curaçao | Amichevole | 1 | 67’ |
| 15-6-2023 | Pechino | Argentina | 2 – 0 | Australia | Amichevole | - | 59’ |
| 7-9-2023 | Buenos Aires | Argentina | 1 – 0 | Ecuador | Qual. Mondiali 2026 | - | 62’ |
| 12-9-2023 | La Paz | Bolivia | 0 – 3 | Argentina | Qual. Mondiali 2026 | - | |
| 16-11-2023 | Buenos Aires | Argentina | 0 – 2 | Uruguay | Qual. Mondiali 2026 | - | 53’ |
| 21-11-2023 | Rio de Janeiro | Brasile | 0 – 1 | Argentina | Qual. Mondiali 2026 | - | 78’ |
| Totale | | Presenze (4º posto) | 136 | | Reti (7º posto) | 29 | |
## Palmarès
### Club
**Competizioni nazionali**
* Coppa di Lega portoghese: 2
Benfica: 2008-2009, 2009-2010
* Campionato portoghese: 1
Benfica: 2009-2010
* Coppa di Spagna: 2
Real Madrid: 2010-2011, 2013-2014
* Campionato spagnolo: 1
Real Madrid: 2011-2012
* Supercoppa di Spagna: 1
Real Madrid: 2012
* Campionato francese: 5
Paris Saint-Germain: 2015-2016, 2017-2018, 2018-2019, 2019-2020, 2021-2022
* Coppa di Lega francese: 4
Paris Saint-Germain: 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018, 2019-2020
* Coppa di Francia: 5
Paris Saint-Germain: 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018, 2019-2020, 2020-2021
* Supercoppa francese: 5
Paris Saint-Germain: 2016, 2017, 2018, 2019, 2020
* Supercoppa di Portogallo: 1
Benfica: 2023
**Competizioni internazionali**
* UEFA Champions League: 1
Real Madrid: 2013-2014
* Supercoppa UEFA: 1
Real Madrid: 2014
### Nazionale
**Competizioni giovanili e olimpiche**
* Campionato mondiale Under-20: 1
Canada 2007
* Oro olimpico: 1
Pechino 2008
**Competizioni maggiori**
* Coppa America: 1
Brasile 2021
* Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA: 1
Finalissima 2022
* Campionato mondiale: 1
Qatar 2022
### Individuale
* Squadra della stagione della UEFA Champions League: 1
2013-2014
* All-Star Team del campionato mondiale: 1
Brasile 2014
* Squadra dell'anno UEFA: 1
2014
* FIFA/FIFPro World XI: 1
2014
* Calciatore argentino dell'anno (militante all'estero dal 2007) del Círculo de Periodistas Deportivos: 1
2014
* ESM Team of the Year: 1
2015-2016
* Capocannoniere della Coupe de France: 1
2017-2018 (7 gol, a pari merito con Said Idazza)
* Squadra maschile CONMEBOL del decennio 2011-2020 IFFHS: 1
2020
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3,896,336 | https://it.wikipedia.org/wiki/La%C3%A7%C4%B1n | Laçın | # Laçın
Laçın (in armeno Բերձոր, trasl. Berjor o Berdzor) è un comune azero, capoluogo del distretto omonimo.
Prima dell'esodo della popolazione di lingua armena, la città contava circa 1 900 abitanti.
## Storia
Fino al 1923 la città era conosciuta con il nome di Abdalyar. Il 7 luglio acquisì il nome curdo di Laçın e divenne la capitale dello Uyezd del Kurdistan, più conosciuto con il nome di "Kurdistan Rosso" che fu sciolto nel 1929. La maggior parte della popolazione curda venne sostituita da popolazione di etnia azera.
Nel maggio 1992, nel corso della prima guerra del Nagorno Karabakh, l'Esercito di difesa del Nagorno Karabakh, dopo aver conquistato Shushi nel corso della battaglia dell'8 maggio, occupò Laçın e liberò l'omonimo corridoio. È stata capitale per due giorni della Repubblica curda di Lachin.
Dalla fine della Prima guerra del Nagorno Karabakh al 2020, portò il nome di Berdzor e fu una comunità urbana della Regione di Kashatagh dell'Artsakh, con titolo di capoluogo.
## Infrastrutture e trasporti
Fino al primo settembre 2017, la strada che la congiungeva alla città armena di Goris era l'unico accesso rotabile per la repubblica dell'Artsakh: questa circostanza aveva da un lato giovato all'economia locale, ma d'altra parte aveva trasformato la città in un mero luogo di transito verso Step'anakert che dista circa cinquanta chilometri. In tale data fu inaugurato il nuovo collegamento stradale tra Martakert e Vardenis in Armenia, attraverso il passo Sodk, riducendo così il flusso veicolare sul vecchio tracciato.
## Galleria d'immagini
* Cartello stradale con la traslitterazione Berdzor
* Chiesa
* Panorama
* Panorama
* Monumento ai liberatori dell'Artsakh
* La sede di Karabakh Telecom
* Strada statale
* Un kachkar dedicato alle vittime del genocidio degli armeni
* Biblioteca e museo
* Torretta di controllo alla frontiera tra Armenia e Azerbaigian, poco distante da Laçın
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1,252,200 | https://it.wikipedia.org/wiki/Steve_Angello | Steve Angello | # Steve Angello
Steve Angello, pseudonimo di Steven Patrik Josefsson Fragogiannis (Atene, 22 novembre 1982), è un disc jockey e produttore discografico greco naturalizzato svedese. Fa parte del gruppo Swedish House Mafia assieme a Sebastian Ingrosso e Axwell con cui ha vinto diversi riconoscimenti per i brani che hanno prodotto. Il gruppo si sciolse nel 2013, ma 5 anni dopo all'Ultra Music a Miami i dj annunciarono una ri-unione. Il trio si è riunito ufficialmente il 22 ottobre 2018 pubblicando un video sul web, poco dopo hanno annunciato le prime date del loro nuovo tour 2019. Possiede inoltre una propria casa discografica, la Size Records, casa discografica di musica house/progressive, considerata una delle migliori al mondo in quel genere.
## Biografia
Nato da padre greco e madre svedese, Steve Angello cresce ad Atene in una famiglia sregolata e flagellata da problemi con la giustizia e vedendo morire il padre all'età di 13 anni. Decise di non seguire l'inclinazione di famiglia, e trasferendosi a Stoccolma riesce a tirare fuori il suo meglio dalla musica. Angello produce anche sotto il nome di Who's Who? e Mescal Kid, e ha inoltre formato vari gruppi, di conseguenza con diversi pseudonimi tra cui, The Sinners, Firefiles, General Moders, Mode Hookers, Outfunk e Buy Now! (con Sebastian Ingrosso), A&P Project (con Eric Prydz), Supermode (con Axwell), insieme a Axwell e Sebastian Ingrosso forma inoltre la Swedish House Mafia, ha anche lavorato in collaborazione con il fratello, noto come AN21 (letto 'En two-one'), in importanti progetti musicali. Nel 2014 ha tenuto un suo show su BBC Radio 1. Dopo molti rumor sul web riguardo alla pubblicazione del suo primo album ufficiale, viene confermata la data del 20 novembre 2015 per l'uscita di Wild Youth, dal quale sono stati estratti due singoli: "Wasted Love" e "Children of the Wild". Il terzo singolo ad essere estratto dall'album è stato "Remember", con la voce di The Presets. L'uscita dell'album viene tuttavia rinviata e al suo posto nella data prevista vengono rilasciati ulteriori tre singoli. Il 22 gennaio 2016 è stato infine reso disponibile al pubblico il suo primo album: Wild Youth.
In risposta ad alcune critiche che lo additavano come "fake dj" (ovvero un dj che non esegue performances live, ma usa set preregistrati fingendo solo di eseguirli), Steve Angello ha dichiarato che ha dovuto imparare a mixare senza cuffie in quanto nel 2011 rimase privo dell'udito dall'orecchio sinistro, a causa dello smodato uso di cuffie e del volume troppo alto delle stesse durante le lunghe sessioni in studio.
Nel corso del 2017 Steve pubblica diversi singoli, raccolti in un trittico di EP intitolati Genesis, Inferno e Paradiso, che anticipano l'uscita del suo nuovo concept album. Il 22 marzo 2018 viene pubblicato "Nothing Scares Me Anymore", ultimo singolo prima della sua uscita. Steve pubblica il suo secondo album da solista, intitolato HUMAN, il 27 aprile 2018.
| DJ | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Steve Angello | 66 | 46 | 63 | 20 | 14 | 23 | 57 | 38 | 26 | 31 | 30 | 82 | 58 | 58 |
## Discografia
### Album in studio
* 2016 - Wild Youth
* 2018 - HUMAN
* 2022 - Paradise Again (Swedish House Mafia)
### Singoli ed EP
* 2001 - Bumper (Outfunk)
* 2001 - All I Can Take (Outfunk)
* 2001 - I Am The One (Outfunk)
* 2002 - Echo Vibes (Outfunk)
* 2003 - Lost In Music (Outfunk)
* 2003 - Dirty Pleasure
* 2003 - Rhythm Style
* 2003 - Young as Funk
* 2003 - One Feeling (The Sinners)
* 2003 - Keep On Pressing (The Sinners)
* 2003 - Fresh Coffee
* 2003 - Oche
* 2003 - Close 2 Pleasure
* 2003 - Player
* 2003 - Feel Good
* 2003 - Instinct
* 2003 - Miami Nice
* 2003 - The End
* 2003 - Crazy
* 2003 - Summer Madness
* 2003 - To the Sun
* 2003 - Who's Dancing
* 2003 - Push Em' Up
* 2003 - Sunrise (A&P Project)
* 2003 - Sad Girls (The Sinners)
* 2003 - Under Pressure (The Sinners)
* 2003 - Voices
* 2004 - Only Man
* 2004 - Pump It
* 2004 - Groove in You (Steve Angello & Dave Armstrong)
* 2004 - Yo Yo Kidz (Steve Angello & Sebastian Ingrosso)
* 2004 - Yourself
* 2004 - Wear It Out
* 2004 - Funked
* 2004 - The Look (I Feel Sexy)
* 2004 - Sansation
* 2004 - Tribal Inc.
* 2004 - Humanity 2 Men
* 2004 - Summer Noize
* 2004 - The Rain
* 2004 - Swing Me Daddy (Mode Hookers)
* 2004 - Woz Not Woz (Eric Prydz & Steve Angello)
* 2004 - Cross The Sky (General Moders)
* 2005 - Acid
* 2005 - Euro
* 2005 - Instrumental (Mode Hookers)
* 2005 - Breathe (Mode Hookers)
* 2005 - In Beat (Fuzzy Hair vs. Steve Angello)
* 2005 - Stockholm 2 Paris (First Optional Deal)
* 2005 - Yeah (Steve Angello & Sebastian Ingrosso)
* 2005 - Lipstick (Who's Who?)
* 2005 - Not So Dirty (Who's Who?)
* 2005 - Copycat (Who's Who?)
* 2005 - 82-83 (Steve Angello & Sebastian Ingrosso)
* 2005 - For Sale (Buy Now!)
* 2005 - Sold (Buy Now!) (non rilasciata)
* 2006 - Teasing Mr. Charlie
* 2006 - Straight
* 2006 - Sexy F**k (Who's Who?)
* 2006 - Click (Steve Angello & Sebastian Ingrosso)
* 2006 - Tell Me Why (Supermode)
* 2006 - Otherwize Then (Steve Angello & Laidback Luke)
* 2007 - I Can't Get Enough (Fireflies feat. Alexandra Prince)
* 2007 - Get Dumb (Axwell, Ingrosso, Angello & Laidback Luke)
* 2007 - Umbrella (Steve Angello & Sebastian Ingrosso)
* 2007 - Be (Steve Angello & Laidback Luke)
* 2007 - Trix
* 2008 - Body Crash (Buy Now!)
* 2008 - Klack (Who's Who?)
* 2008 - 555 (Steve Angello & Sebastian Ingrosso)
* 2008 - Gypsy
* 2008 - IT (Steve Angello & Sebastian Ingrosso vs. Laidback Luke)
* 2008 - Magic (Mescal Kid)
* 2008 - Partouze (Steve Angello & Sebastian Ingrosso)
* 2008 - Sweden (Steve Angello presents Who's Who?)
* 2009 - Leave the World Behind (Axwell, Ingrosso, Angello, Laidback Luke feat. Deborah Cox)
* 2009 - Show Me Love (Steve Angello & Laidback Luke feat. Robin S)
* 2009 - Isabel
* 2009 - Che Flute
* 2009 - La Candela Viva
* 2009 - Tivoli
* 2009 - Flonko (Steve Angello & AN21)
* 2009 - Valodja (Steve Angello & AN21)
* 2009 - Do You Want It? (Mescal Kid)
* 2009 - Monday
* 2009 - Alpha Baguera
* 2009 - Rolling
* 2010 - One (Swedish House Mafia)
* 2010 - Knas
* 2010 - Rave 'N' Roll
* 2010 - Miami 2 Ibiza (Swedish House Mafia vs. Tinie Tempah)
* 2011 - Open Your Eyes (Steve Angello & Alex Metric)
* 2011 - Save the World (Swedish House Mafia feat. John Martin)
* 2011 - Antidote (Swedish House Mafia vs. Knife Party)
* 2012 - Greyhound (Swedish House Mafia)
* 2012 - H8RS (AN21 & Max Vangeli vs. Steve Angello)
* 2012 - Don't You Worry Child (Swedish House Mafia feat. John Martin)
* 2012 - Yeah
* 2012 - Lights (Steve Angello & Third Party)
* 2013 - I/O (Steve Angello vs. Wayne & Woods)
* 2013 - SLVR (Steve Angello vs. Matisse & Sadko)
* 2014 - Payback (Steve Angello vs. Dimitri Vangelis & Wyman)
* 2014 - GODS (S - A vs. AN21 & Sebjak)
* 2014 - Wasted Love (Steve Angello feat. Dougy)
* 2015 - Children Of The Wild (feat. Mako)
* 2015 - Remember (feat. The Presets)
* 2016 - Follow Me (Instrumental Mix) (Steve Angello & Still Young)
* 2016 - The Ocean (feat. Julia Spada)
* 2016 - Tiger
* 2016 - Prisoner (feat. Gary Go)
* 2017 - Rejoice (feat. T.D. Jakes)
* 2017 - Breaking Kind (feat. Paul Meany)
* 2017 - Freedom (feat. Pusha T)
* 2017 - I Know
* 2017 - Dopamine (feat. Barns Courtney)
* 2017 - Break Me Down
* 2018 - Romani (Kryder feat. Steve Angello)
* 2018 - Nothing Scares Me Anymore (feat. Sam Martin)
* 2021 - It Gets Better (Swedish House Mafia)
* 2021 - Lifetime (Swedish House Mafia feat. Ty Dolla $ign & 070 Shake)
* 2021 - Moth to a Flame (Swedish House Mafia & The Weeknd)
* 2022 - Redlight (Swedish House Mafia & Sting)
* 2022 - Heaven Takes You Home (Swedish House Mafia feat. Connie Constance)
* 2022 - Turn On The Lights again.. (Fred again.. & Swedish House Mafia)
* 2022 - Let You Do This (Salvatore Ganacci & Buy Now!)
* 2022 - Church (Buy Now! & PARISI)
* 2022 - Speak Up (Buy Now! & PARISI)
* 2023 - U Ok? (PARISI, Steve Angello & Sebastian Ingrosso)
* 2023 - See The Light (Swedish House Mafia feat. Fridayy)
* 2023 - What You Need (Steve Angello & Wh0)
* 2023 - Ray of Solar (Swedish House Mafia)
* 2024 - ME
### Remixes
* 2000 - Andreas Bender - Home
* 2003 - Room 5 - U Got Me
* 2003 - Arcade Mode - Your Love (Steve Angello & Sebastian Ingrosso's BBQ Mix)
* 2004 - Roman Flugel - Geht's Noch (Steve Angello vs. Who's Who? Remix)
* 2004 - Magnolia - It's All Vain
* 2004 - Ikon - Do You Dream?
* 2004 - Lee Cabrera pres. Phase 2 - Voodoo Love
* 2004 - Deepgroove - Electrik
* 2004 - Full Blown - Some Kinda Freak (Who's Who? Re-Edit)
* 2004 - DJ Touché - The Paddle
* 2004 - DJ Luccio feat. Sandy Wilhelm - No Fear
* 2004 - Laidback Luke feat. Pim Smit - More Than Special (Steve Angello's Warped Remix)
* 2004 - Disco Construction - Can't Get Enough (Steve Angello Re-Mode)
* 2004 - Benjamin Bates - Whole (Steve Angello's OverSized Mix & Dub)
* 2004 - Steve Lawler - That Sound (Sebastian Ingrosso & Steve Angello Remix)
* 2004 - Eric Prydz - Call on Me (Mode Hookers Remix)
* 2005 - DJ Rooster - Shake It
* 2005 - Mohito - Slip Away (Steve Angello Dub & Vocal Mix)
* 2005 - Armand Van Helden - Everytime I Feel It (Steve Angello's Oversized Dub)
* 2005 - Robbie Rivera - One Eye Shut (Steve Angello & Sebastian Ingrosso Remix)
* 2005 - Naughty Queen - Famous & Rich (Steve Angello & Sebastian Ingrosso Remix)
* 2005 - Deep Dish - Say Hello (Steve Angello & Sebastian Ingrosso Remix)
* 2005 - Sebastian Ingrosso - Body Beat
* 2005 - MBG & SDS - New Jack (Steve Angello Re-Rub)
* 2005 - Alex Neri - Housetrack
* 2005 - Moby - Raining Again
* 2005 - Röyksopp - 49 Percent (Steve Angello & Sebastian Ingrosso Remix)
* 2005 - IN N OUT - EQ-Lizer (Steve Angello & Sebastian Ingrosso Remix)
* 2005 - Eurythmics - Sweet Dreams (Are Made of This) (Steve Angello Remix)
* 2006 - StoneBridge feat. Therese - Put 'Em High (Steve Angello & Sebastian Ingrosso Remix)
* 2006 - Gadjo - So Many Times (Steve Angello's Moody Remix)
* 2006 - Mixin Marc - Sexual Thing
* 2006 - Goldfrapp - Number One
* 2007 - Laidback Luke - Hypnotize
* 2007 - Hard-Fi - Suburban Knights (Steve Angello & Sebastian Ingrosso remix)
* 2007 - Justin Timberlake - My Love (Steve Angello & Sebastian Ingrosso Remix)
* 2007 - Sugiurumm - X-Taxi (Steve Angello Cyberjapan Remix)
* 2007 - Who's Who? - Sexy Fuck (Steve Angello Edit)
* 2007 - Shinedoe - Phunk (Steve Angello Re-Edit)
* 2007 - Robyn - With Every Heartbeat (Steve Angello Dub)
* 2008 - Sharam - Get Wild
* 2008 - Diddy & Felix da Housecat - Jack U (Steve Angello & Sebastian Ingrosso Remix)
* 2009 - Christian Smith & John Selway - Move!
* 2009 - Kim Fai - P.O.V.
* 2009 - Tocadisco - Da Fuckin' Noize
* 2009 - Flash Brothers - Palmito
* 2009 - Cheryl Cole feat. will.i.am - 3 Words (Steve Angello Re-Production)
* 2010 - Pendulum - The Island (Steve Angello, AN21 & Max Vangeli Remix)
* 2010 - Congorock - Babylon (Steve Angello Edit)
* 2010 - Harry Romero, Junior Sanchez & Alexander Technique feat. Shawnee Taylor - Where You Are (Steve Angello Edit)
* 2010 - Magnetic Man feat. Katy B - Perfect Stranger
* 2010 - Kris Menace & Douze - Lockhead (Steve Angello Edit)
* 2011 - Tim Mason - The Moment (Steve Angello Edit)
* 2011 - Nari & Milani - Kendo (Steve Angello Size Matters Edit)
* 2011 - Nero - Me And You (Steve Angello Remix)
* 2013 - CZR feat. Alex Peace - Can You Feel It
* 2013 - Depeche Mode - Soothe My Soul (Steve Angello vs. Jacques Lu Cont Remix)
* 2013 - Chase & Status - Count on Me
* 2015 - Jean-Michel Jarre & M83 - Glory
* 2015 - Susanne Sundfør - Kamikaze (Steve Angello & AN21 Remix)
* 2023 - Corey James, Hiisak & Roland Clark - The Underground (House of God) (Steve Angello Edit)
### Produzioni
* 2009 - Kid Sister - Right Hand Hi (con Sebastian Ingrosso)
* 2011 - Taio Cruz - Shotcaller (con Sebastian Ingrosso)
* 2011 - Jeanette Biedermann - Don't Hold Your Breath
* 2012 - Usher - Numb (Swedish House Mafia, con Alesso)
* 2012 - Usher - Euphoria (Swedish House Mafia)
* 2012 - will.i.am feat. Eva Simons - This Is Love (con Sebastian Ingrosso)
* 2022 - The Weeknd - How Do I Make You Love Me? (Swedish House Mafia)
* 2022 - The Weeknd - Sacrifice (Swedish House Mafia)
* 2022 - The Weeknd - Nothing Is Lost (You Give Me Strength) (Swedish House Mafia, con Simon Franglen)
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488,972 | https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_americano | Sistema americano | # Sistema americano
Il sistema americano era una strategia economica di tipo protezionistico adottata negli Stati Uniti dopo la Guerra anglo-americana del 1812.
La strategia si basava sull'imposizione di forti dazi per finanziare la costruzione di infrastrutture, lo sviluppo di una Banca centrale che incoraggiasse l'impresa e il rafforzamento della valuta interna. I dazi avrebbero inoltre permesso agli USA di contrastare efficacemente le azioni di dumping poste in essere soprattutto dall'Impero britannico.
In larga parte, il provvedimento si rifaceva al pensiero della Scuola Americana di Alexander Hamilton.
## Storia
La proposta viene formalizzata per la prima volta nel 1816 ed è subito approvata dal Congresso a larghissima maggioranza.
I principali sostenitori erano il Presidente della Camera dei Rappresentanti Henry Clay e il deputato della Carolina del Sud John C. Calhoun. Questi pose particolarmente la sua attenzione sulla costruzione di un sistema di trasporti efficiente e sulla creazione di un'industria manifatturiera di base, ponendo i due obbiettivi come una questione di interesse nazionale.
Il maggiore supporto provenne dagli Stati di New York e Pennsylvania, entrambe intenzionate a diventare "Stati-chiave" ed interessate ad una rapida industrializzazione. Il principale avversario dell'ipotesi fu invece John Randolph, deputato della Virginia di estrazione aristocratica e fortemente convinto dell'incostituzionalità di tale programma.
Ma il provvedimento era condiviso anche da larghe fasce della popolazione, pervase all'epoca da un forte sentimento nazionalista e consapevoli della necessità di un rafforzamento della struttura economica. La proposta prevedeva:
* l'imposizione di un dazio del 20-25% sui beni importati dall'estero;
* la creazione di una Banca centrale, che avrebbe promosso la diffusione di un'unica valuta e la possibilità per il Governo Federale di emettere titoli di debito;
* il miglioramento delle infrastrutture ed in special modo delle reti di trasporto.
I tre punti del provvedimento divennero poi i principi cardine del Partito Whig di Henry Clay e Daniel Webster, a cui si opporrà il Partito Democratico di Andrew Jackson, Martin Van Buren, James K. Polk, Franklin Pierce e James Buchanan.
Fra le più importanti infrastrutture create grazie al "Sistema Americano" si annoverano il Canale Erie e la Cumberland Road.
## Letture sull'argomento
### Libri
* Herbert D. Croly, The Promise of American Life, The Macmillan Company, New York, 1909 (ristampa University Press of New England, 2006, ISBN 1555530621)
* Joseph Dorfman, The Economic Mind in American Civilization, 1606-1865, The Viking Press, New York, 1946
* Alfred E. Eckes Jr., Opening America's Market - U.S. Foreign Trade Policy Since 1776, University of North Carolina Press, Chapel Hill, 1995, ISBN 0807848115
* Eric Foner, Free Soil, Free Labor, Free Men: The Ideology of the Republican Party before the Civil War, Oxford University Press, Oxford, 1995
* Carter Goodrich, Government Promotion of American Canals and Railroads, 1800-1890, Columbia University Press, New York, 1960, ISBN 0837177731
* William J. Gill, Trade Wars Against America: A History of United States Trade and Monetary Policy, Praeger Publishers, New York, 1990, ISBN 0275933164
* John L. Larson, Internal Improvement: National Public Works and the Promise of Popular Government in the Early United States, University of North Carolina Press, Chapel Hill, 2001, ISBN 0807849111
* Michael Lind, Hamilton's Republic: Readings in the American Democratic Nationalist Tradition, Free Press, 1997, ISBN 0684831600
* Michael Lind, What Lincoln Believed: The Values and Convictions of America's Greatest President, Doubleday Books, New York, 2006, ISBN 1400030730
* Robert V. Remini, Henry Clay: Statesman for the Union, W.W. Norton, New York, 1991, ISBN 0393030040
* Charles M. Wiltse, John C. Calhoun: Nationalist, 1782-1828, The Bobbs-Merrill Company, Indianapolis, 1944, ISBN 084621041X
### Pubblicazioni
* Carter Goodrich, National Planning of Internal Improvements, in Political Science Quarterly, Vol. 63, No. 1, marzo 1948, pp. 16–44
* Carter Goodrich, American Development Policy: the Case of Internal Improvements, in Journal of Economic History, Vol. 16, No. 4, dicembre 1956, pp. 449–460
* Robert A. Lively, The American System, a Review Article, in Business History Review, Vol. XXIX, marzo 1955, pp. 81–96
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7,929,636 | https://it.wikipedia.org/wiki/%C5%8Cmura_Sumitada | Ōmura Sumitada | # Ōmura Sumitada
Ōmura Sumitada (大村 純忠; 1533 – 23 giugno 1587) è stato un daimyō giapponese del periodo Sengoku. Ottenne fama in tutto il paese per essere il primo del daimyō a convertirsi al cristianesimo in seguito all'arrivo dei missionari gesuiti nella metà del XVI° secolo. Dopo il suo battesimo, divenne noto come "Bartolomeo". Sumitada è anche conosciuto come il signore che aprì il porto di Nagasaki al commercio estero.
## Biografia
Ōmura Sumitada nacque nel 1533, figlio di Arima Haruzumi, signore di Shimabara, e sua moglie, figlia di Ōmura Sumiyoshi. Il suo nome d'infanzia fu Shōdōmaru (勝童丸). All'età di 5 anni, fu adottato da suo zio Ōmura Sumisaki e succedette al comando della famiglia Ōmura nel 1550. Poiché Sumisaki non aveva eredi legittimi, e il clan Ōmura aveva le sue origini nella famiglia di Arima, Sumisaki prontamente adottò il giovane Shōdōmaru, che in seguito prese il nome di Sumitada.
Il figlio naturale di Haruzumi, Arima Takaaki, fu diseredato dalla mossa di successione, e dopo essere finito nel clan Gotō fu estremamente ostile nei confronti della sua ex famiglia. In effetti Sumitada dovette fare i conti con i risentimenti di alcuni signori locali, tutti in qualche modo parenti, tra cui Saigō Sumitaka (un cognato) e Fukahori Sumikata. Inoltre, i clan Matsuura e Arima premevano i confini degli Ōmura anche se la più grande minaccia per Sumitada era rappresentata da Ryūzōji Takanobu, il più potente daimyō di Hizen.
Di fronte alla caduta apparentemente inevitabile degli Ōmura, Sumitada si rivolse all'unica fazione che sembrava in grado di fornirgli assistenza significativa: i gesuiti. Nel 1562 permise ai preti cristiani di predicare nel suo dominio e diede ai commercianti portoghesi speciali privilegi nel porto di Yokoseura (noto anche come Fukae); l'anno seguente Sumitada divenne il primo daimyō cristiano, battezzato con il nome di Bartolomeo a giugno. Sfortunatamente la mossa religiosa e politica di Sumitada inizialmente non portò a sostanziali vantaggi; lo stesso anno in cui Sumitada fu battezzato, Gotō Takaaki si ribellò contro di lui e nel corso della lotta Yokoseura fu distrutta. L'evento sembrò presagire la caduta del Ōmura e nel 1566 Sumitada fu costretto a fuggire dal suo quartier generale nel castello di Sonogi. Ma i portoghesi tornarono e gli fornirono delle armi, così Sumitada fu in grado di riconquistare Sonogi e stabilizzare la sua posizione. Riuscì a respingere i suoi molti rivali nei due decenni successivi e le navi portoghesi continuarono ad attraccare nei porti Ōmura. In misura maggiore o minore il patto Ōmura-gesuiti era benefico per Sumitada, anche se provocava l'ostilità di molte famiglie. Nel 1572 Saigō Sumitaka guidò una coalizione di nemici degli Ōmura contro di lui, minaccia che Sumitada neutralizzò con l'aiuto di quattro navi da guerra portoghesi nel 1574. Nello stesso anno Sumitada si sottomise alla pressione portoghese di abolire ogni "idolatria" nelle sue terre; numerosi templi furono distrutti e tutti gli abitanti delle terre Ōmura furono obbligati a convertirsi al cristianesimo o essere uccisi. Circa sessantamila persone furono poi battezzate.
Nel 1580 Ryūzōji Takanobu era diventato il signore più dinamico del nord del Kyūshū, e le sue mire nella zona di Sonogi costrinsero Sumitada a fare una notevole donazione ai gesuiti. Il 9 giugno cedette i diritti al porto di Nagasaki, compreso il trasferimento di tutta l'autorità giudiziaria ai gesuiti.
Questa mossa drammatica seguì sulla scia di due incursioni Ryūzōji (1577, 1578) e fu fatta tanto per la sopravvivenza della casa Ōmura quanto per preservare la presenza cristiana a Hizen. Al di là di ogni possibile motivo di pietà, Sumitada guadagnò molto grazie al continuo commercio con i portoghesi. Preoccupato del fatto che Takanobu avrebbe cacciato gli stranieri una volta che gli Ōmura fossero sconfitti, Sumitada ufficialmente "diede" Nagasaki ai gesuiti, nella persona del Visitatore plenipotenziario Alessandro Valignano, mantenendo i diritti di riscuotere le tariffe doganali sulle merci che passavano attraverso il porto. Più tardi quell'anno, Sumitada andò a Saga e si sottomise al clan Ryūzōji.
Takanobu esitò a confrontarsi direttamente con i portoghesi, poiché il potere di questi "barbari del sud" era ancora qualcosa di sconosciuto. Proprio come Sumitada aveva sperato, Takanobu non si intromise negli affari di Nagasaki, lasciando i gesuiti a riferire il loro inaspettato commercio a una Roma stupita.
Sumitada quindi divenne vassallo degli Ryūzōji e finalmente ebbe un periodo di pace. Takanobu puntò la propria sete di conquista sugli Arima della penisola di Shimabara, un clan che, come gli Ōmura, si era rivolto agli stranieri per ottenere assistenza. Nel 1584 Shimazu Yoshihisa condusse una spedizione a Shimabara per assistere gli Arima, spingendo Takanobu a condurre personalmente un esercito nella zona. Sumitada fu convocato per guidare i suoi uomini in supporto, ma fu ritardato nel prendere la strada e non partecipò alla decisiva battaglia di Okitanawate. Takanobu fu ucciso durante la battaglia e il quadro politico di Hizen cambiò drasticamente.
Nel 1587 Toyotomi Hideyoshi invase l'isola e gli Ōmura si sottomisero, anche se subirono la perdita del commercio di Nagasaki. Sumitada morì di tubercolosi quello stesso anno e gli succedette suo figlio Yoshiaki. Come suo padre, Yoshiaki era un cristiano, e in quella veste era noto come Sancho. Yoshiaki prestò servizio nell'invasione coreana del 1592, guidando 1.000 uomini sotto Konishi Yukinaga. Nel 1600 scelse di rimanere neutrale durante la campagna di Sekigahara e, di conseguenza, gli fu ordinato di ritirarsi in favore di suo figlio Sumiyori. Benché battezzato in gioventù, Sumiyori perseguitò quei cristiani che risiedevano ancora nelle terre degli Ōmura e aiutò a sconfiggere la ribellione di Shimabara (1637-38).
Per illustrare la devozione di Sumitada al cristianesimo, il padre gesuita portoghese Luís Fróis scrisse:
Mentre Ōmura Sumitada era in marcia per la guerra, accadde che passò per la strada come un idolo, Marishiten di nome, che è il loro dio delle battaglie. Quando lo superano, si inchinano e gli pagano la riverenza, e i pagani che sono a cavallo scendono da cavallo come segno del loro rispetto. Ora l'idolo aveva sopra un galletto. Quando il daimyō arrivò con il suo squadrone fece fermare i suoi uomini e ordinò loro di prendere l'idolo e bruciarlo insieme a tutto il tempio; e prese il galletto e gli diede un colpo con la spada, dicendo: "Oh quante volte mi hai tradito!" E dopo che tutto fu bruciato, fece erigere una croce molto bella nello stesso punto, e dopo che lui e i suoi uomini gli avevano prestato una profonda riverenza, continuarono la loro strada verso le guerre.
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8,739,120 | https://it.wikipedia.org/wiki/Angelica_Massera | Angelica Massera | # Angelica Massera
Angelica Massera (Roma, 23 ottobre 1985) è un'attrice, comica e imitatrice italiana.
## Biografia
Nata a Roma il 23 ottobre 1985, ma cresciuta ai Castelli Romani, ha iniziato la propria carriera da giovanissima, debuttando in televisione con Pippo Baudo nel 2005 con "Sabato italiano", in onda su Rai 1. Ha lavorato poi con Paolo Bonolis, Paolo Genovese, Maurizio Mattioli, Stefano Fresi e molti altri.
Inizialmente, grazie alla sua altezza (176 cm) ha iniziato a lavorare come modella, per poi abbandonare il mondo della moda dopo circa un anno.
Ha studiato con Saverio Deodato Dionisio recitazione approfondendo il metodo Maisner e Stanivslasky. Ha cominciato a studiare pianoforte sin da bambina influenzata dal padre musicista, esibendosi presso vari teatri di Roma. Intraprende poi, negli anni dell'adolescenza, un corso di chitarra classica e canto.
A giugno del 2016 si diploma come Sommelier Ais e sul profilo Instagram dedica uno spazio chiamato "Pillole Divine" dove spiega, in modo semplice e divertente, curiosità sul mondo dell'enologia.
La sua vera passione però è la commedia, e a fine del 2015, inizia a pubblicare video sulla sua pagina Facebook dove interpreta il ruolo della neo-mamma alle prese coi problemi della vita quotidiana nella webserie #vitadamamma dove recita con i suoi figli. Recentemente il Moige (Movimento Italiano Genitori) ha promosso i suoi canali con queste motivazioni: «Oltre a non scadere nella facile strada della volgarità, sono attuali nei contenuti, e in chiave esilarante rappresentano in modo naturale degli scenari di vita quotidiana da cui è possibile anche prendere ottimi spunti di riflessione».
Nel 2018 debutta a Roma con lo spettacolo teatrale comico Comicidio al fianco di Pablo & Pedro. Nello stesso anno pubblica il suo primo singolo, Bum Bum feat. Andrew Steel.
Nel 2019 porta in scena lo spettacolo teatrale Che danno di donne, in coppia con Titina Maroncelli.
Nel luglio del 2019 vince il premio Charlot per la comicità come miglior personaggio femminile del web.
A Settembre del 2019 pubblica il suo primo libro Un figlio è poco e due son troppi. Diario di una mamma, edito da Arnoldo Mondadori Editore. Un libro divertente e identitario, che svela quanta energia e quanto amore stanno dentro le giornate delle mamme italiane. Il libro è dedicato ai suoi figli Martina e Manuel.
Nel 2020 le sue imitazioni della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina hanno raggiunto milioni di visualizzazioni sui social ed entra nel cast di Striscia la Notizia come inviata e imitatrice.
Sempre nel 2020 Paolo Genovese la scrittura insieme a Matilde Gioli per uno spot televisivo sulla sensibilizzazione alla malattia di Crohn e la colite ulcerosa.
## Televisione
* Rai International – Modella per Renato Balestra, Brunello Cucinelli e Silvano Lattanzi (2005)
* Sabato Italiano, Rai 1 (2005)
* Suonare Stella, Rai 2 (2006)
* Challenge 4, Rai 4 (2016)
* Avanti un altro!, Canale 5(2017)
* Quelle brave ragazze... Rai 1 (2017)
* Presidente giuria Social di Miss Italia, LA7 (2017)
* La vita in diretta, Rai 1
* Striscia la notizia, Canale 5 (dal 2020 ad oggi) inviata e imitatrice
* Stasera tutto è possibile, Rai 2
* Paperissima Sprint, Canale 5
## Spot Tv
* Sensibilizzazione morbo di Crohn Regia di Paolo Genovese (2020)
## Serie Tv
* Ritoccàti! - serie TV, 1 stagione regia di Alessandro Guida - Sky (2020)
* Ritoccàti! - serie TV, 2 stagione regia di Alessandro Guida - Sky (2021)
* So Wine So Food - serie TV, 1 stagione regia di Alessandro Guida - Sky (2022)
## Filmografia
### Televisione
* Un Pugno di Amici,, Regia di Sergio Colabona - Prime Video (2020)
* Involontaria - L'esame, Regia di Alessandro Guida - Prime Video (2022)
* Din don 7, Regia di Raffaele Mertes - Italia uno (2024)
### Cinema
* Succede anche nelle migliori famiglie, Regia di Alessandro Siani (2024)
* Pare parecchio Parigi, Regia di Leonardo Pieraccioni (2024)
## Videoclip
* Ostia Lido di Jax - Regia The Astronauts (2019)
## Teatro
* Ariston Comic Selfie, Stand up comedy – Teatro Ariston di Sanremo (2016)
* "Comicidio" con Pablo & Pedro– Teatro Ciak di Roma (2018)
* "Che Danno Di Donne" con Titina Maroncelli– Spazio Diamante di Roma (2019)
## Webserie
* In Famiglia all'improvviso, Regia di Christian Marazziti (2020)
* Vita da Mamma, Regia di Angelica Massera (2015, ancora in corso)
* Io non sono un cane, Le Coliche (2015)
* Spiegare il fuorigioco a una donna, Minimad (2017)
* Le donne romane, Leonardo Bocci (2020)
* Obiettivo Economia, Regia di Janet de Nardis (2020)
## Conduzioni
* Travel News 24, Tg di Eventi e Spettacoli Nazionali (2016)
* Voci nell’Ombra, Festival Del Doppiaggio - Teatro Chiabrera, Savona (2016)
* Ariston Comic Selfie Edizione 2017, Teatro Ariston di Sanremo (2017)
* Tour Music Fest, la finale Europea, Auditorium di Roma (2019)
## Riconoscimenti
* 2019 – Premio Charlot per la Comicità – Miglior personaggio femminile – Sezione Web
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8,567,391 | https://it.wikipedia.org/wiki/Mattia_Viviani | Mattia Viviani | # Mattia Viviani
Mattia Viviani (Brescia, 4 settembre 2000) è un calciatore italiano, centrocampista del Cosenza, in prestito dal Benevento.
## Caratteristiche tecniche
È un centrocampista centrale che può essere adattato da mezzala, con buon senso della posizione e ottima visione di gioco. Viene paragonato al coetaneo Sandro Tonali.
## Carriera
### Club
**Brescia**
Cresciuto nel settore giovanile della Brescia, ha debuttato in prima squadra il 24 marzo 2018 disputando da titolare l'incontro di Serie B perso 3-0 contro il Bari. Nella stagione seguente, dopo avere rinnovato il contratto per 3 anni il 3 agosto 2018, ha collezionato 6 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia, raggiungendo la promozione con il club lombardo in Serie A a fine anno.
Ha debuttato nella massima serie italiana il 14 dicembre 2019 disputando l'incontro vinto 3-0 contro il Lecce.
**Chievo**
Il 5 ottobre 2020 viene ceduto a titolo definitivo al Chievo, con cui sigla un contratto triennale. Ha debuttato con la maglia del Chievo il 17 ottobre 2020 nell'incontro vinto 0-1 contro la Reggiana. Tre giorni dopo, il 20 ottobre 2020 ha affrontato la sua ex squadra, il Brescia, nella partita disputa allo stadio Marcantonio Bentegodi, vinta 1-0. Conclude la sua prima e unica annata in gialloblù con 31 presenze. A fine stagione, complice il fallimento del Chievo, resta svincolato.
**Benevento**
Il 15 settembre 2021 si accorda col Benevento neo retrocesso in B. Il 27 novembre sigla la sua prima rete in Serie B nonché con la maglia delle streghe, nel successo per 4-0 contro la Reggina.
**Cosenza**
Il 19 agosto 2023 viene ceduto in prestito al Cosenza.
### Nazionale
Nel 2018 ha giocato una partita nella nazionale Under-19.
## Statistiche
### Presenze e reti nei club
Statistiche aggiornate al 19 agosto 2023.
| Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti |
| 2017-2018 | Brescia | B | 1 | 0 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 1 | 0 |
| 2018-2019 | Brescia | B | 6 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 8 | 0 |
| 2019-2020 | Brescia | A | 8 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 9 | 0 |
| ago.-ott. 2020 | Brescia | B | 1 | 0 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 1 | 0 |
| Totale Brescia | Totale Brescia | Totale Brescia | 16 | 0 | | 3 | 0 | | - | - | | - | - | 19 | 0 |
| ott. 2020-2021 | Chievo | B | 31 | 0 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 31 | 0 |
| 2021-2022 | Benevento | B | 19+2 | 1 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 21 | 1 |
| 2022-2023 | Benevento | B | 21 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 22 | 0 |
| Totale Benevento | Totale Benevento | Totale Benevento | 40+2 | 1 | | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 43 | 1 |
| 2023-2024 | Cosenza | B | 0 | 0 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 |
| Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 87+2 | 1 | | 4 | 0 | | - | - | | - | - | 93 | 1 |
## Palmarès
* Campionato italiano di Serie B: 1
Brescia: 2018-2019
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6,390,238 | https://it.wikipedia.org/wiki/Ian_Hummer | Ian Hummer | # Ian Hummer
Ian MacDonald Hummer (Vienna, 23 agosto 1990) è un cestista statunitense naturalizzato azero, professionista in Europa.
É il nipote di John Hummer, ex cestista in NBA.
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3,448,961 | https://it.wikipedia.org/wiki/Cani_e_gatti | Cani e gatti | # Cani e gatti
Cani e gatti è un film italiano del 1952 diretto da Leonardo De Mitri.
## Trama
In un paesello sulla sponda di un lago due partiti in lista si fanno guerra ad ogni occasione. Alla battaglia prendono parte anche il farmacista e l'albergatore del borgo. Il farmacista è don Filippo, vedovo e padre della bella Lia. L'albergatore in realtà è la fiera ed energica donna Elvira, malamente sposata con un marito sottomesso e ubriacone.
In realtà i contrasti tra don Filippo e donna Elvira nascondono altre origini: una storia d'amore finita male venticinque anni prima. Il contrasto tra i due raggiunge il culmine quando donna Elvira si mette in testa di far ottenere al suo amato nipote una licenza per aprire una nuova farmacia nel paese di Ruvinello. Il fatto rappresenta per don Filippo una vera spina nel fianco perché così teme l'eventuale concorrenza nel paese di una nuova farmacia. Ma le possibilità per ottenere la licenza per una seconda farmacia sono legate ad una sola eventualità: che il paese cresca, demograficamente, da 3000 a 3001 abitanti. Tra il farmacista e l'albergatrice scoppia una guerra politico-demografica senza esclusione di colpi. Donna Elvira si spinge al punto da ospitare gratis nel suo albergo l'unica donna incinta del paese, in procinto di trasferirsi in un paese vicino per l'estrema povertà in cui versa con la sua famiglia. Intanto, all'oscuro di tutti, scoppia l'amore tra la figlia di don Filippo e il giovane nipote della albergatrice. Nasce finalmente il bambino e, mentre don Filippo si dispera, donna Elvira organizza i festeggiamenti per il cittadino numero 3001 di Ruvinello. Ma proprio per l'abuso di alcool durante la festa il marito di donna Elvira muore per un colpo.
Don Filippo vede riagguantare il suo vantaggio, ma durante la commemorazione in comune del marito di donna Elvira, Lia, figlia di don Filippo, è colta da improvviso malore perché incinta. Il padre è il giovane nipote di donna Elvira e aspirante farmacista. Donna Elvira, però, non è contenta dei fatti, perché ama segretamente don Filippo e sa che questo rappresenta per il suo amato un duro colpo. Sarà lei a ricevere la confessione di Lia. Alla fine i giovani si sposano e anche i due vecchi finiscono per riappacificarsi.
## Produzione
Esterni girati presso il lago di Bracciano ad Anguillara Sabazia.
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2,369,005 | https://it.wikipedia.org/wiki/Gubbio | Gubbio | # Gubbio
Gubbio è un comune italiano di 30 394 abitanti della provincia di Perugia in Umbria.
## Geografia fisica
### Territorio
Il territorio comunale è prevalentemente montuoso e collinare, posto all'estremo est della provincia di Perugia, in parte confinante con la provincia di Pesaro-Urbino nelle Marche a nord-est. La città è posizionata alle falde del monte Ingino ed è attraversata dai torrenti Camignano e Cavarello. Nel territorio, di rilevante importanza dal punto di vista geologico, è in parte compresa la Serra di Burano, mentre poco più a sud-est è posta l'area del Monte Cucco.
### Clima
L'inverno ha delle variazioni fra il freddo e il mite, con prevalenza di rigido a causa dell'influenza del vicino Appennino e le precipitazioni sono anche di carattere nevoso. L'estate è invece calda ma ventilata, con sporadiche piogge.
## Storia
Le prime forme di insediamento nel territorio eugubino sono da collocarsi già nel paleolitico. Resti di un villaggio di età neolitica sono stati trovati in località San Marco. Nell'età del bronzo un abitato si sviluppò per più secoli sul soprastante monte Ingino; le relative tombe, scoperte limitatamente all'età del bronzo finale, si trovavano nell'area successivamente occupata dal centro.
### Le Tavole eugubine
Gubbio fu una città umbra con il nome di Ikuvium o Iguvium, posta sulle vie di comunicazione tra il Tirreno e l'Adriatico. Testimonianze del periodo umbro sono le Tavole eugubine, scoperte intorno metà del XV secolo e acquistate dal comune nel 1456, costituite da sette tavole in bronzo, in parte redatte in alfabeto umbro e in parte in alfabeto latino, ma sempre in lingua umbra, ora custodite presso il museo civico del Palazzo dei Consoli.
### Periodo romano
Alleatasi con Roma nel 295 a.C., nel 167 a.C. vi fu custodito Genzio, ultimo re dell'Illiria fatto prigioniero dal pretore Lucio Anicio Gallo.
Gubbio ottenne nell'89 a.C. la cittadinanza romana: fu eletta a municipium e ascritta alla tribù Clustumina.
### Alto medioevo
Invasa dagli Eruli, fu nel 552 distrutta dai Goti di Totila, ma venne ricostruita con due potenti torri difensive dai Bizantini di Narsete, generale di Giustiniano, non più in pianura, ma alle pendici del monte Ingino. Nel corso dell'VIII secolo, Gubbio fu interessata a più riprese dall'espansione dei re longobardi Liutprando, Astolfo e Desiderio nei territori bizantini dell'Italia centrale.
### San Francesco a Gubbio
La città di Gubbio è strettamente legata alla storia di san Francesco, in particolar modo a un evento della sua vita citato nel XXI capitolo dei Fioretti di san Francesco, cioè l'incontro con il "lupo" avvenuto nei pressi della chiesa di Santa Maria della Vittoria, detta della Vittorina; l'episodio miracoloso è uno dei più conosciuti al mondo e sulla veridicità storica si è dibattuto a lungo: è possibile che il lupo, o la lupa, sia metafora di un bandito riconciliato con la città da Francesco, ma molti studiosi parlano di un animale vero.
Scrivono le fonti francescane: "Francesco gli fa il segno della santissima croce, e chiamollo a sé e disse così «Vieni qui, frate lupo, io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona». Mirabile cosa a dire! Immantanente che santo Francesco ebbe fatta la croce, il lupo terribile chiuse la bocca e ristette di correre; e fatto il comandamento, venne mansuetamente come agnello, e gittossi alli piedi di santo Francesco a giacere."
A Gubbio, Francesco si rifugiò dopo essersi allontanato da Assisi, trovando asilo presso la famiglia degli Spadalonga, e proprio qui avvenne la vera conversione, in quanto l'aver vissuto insieme ai poveri e ai lebbrosi del posto cambiò radicalmente la sua vita. Proprio per questo motivo, la città è attraversata da diversi sentieri percorsi ogni anno da migliaia di pellegrini, tutti nel nome del santo. Uno di questi è chiamato il cammino di Assisi.
### Libero comune
Ceduta alla Chiesa con le donazioni di Pipino il Breve e Carlo Magno, la città, pur assoggettata ai vescovi, si costituì in Libero comune di fazione ghibellina e, nell'XI secolo, iniziò una politica espansionistica. Distrutta Luceoli, posta sulla via Flaminia nei pressi dell'odierna Cantiano, il suo vasto territorio fu inglobato in quello eugubino e, in posizione più strategica, fu fondata Pergola (poi città autonoma dal 1752). La creazione di Pergola fu considerata pericolosa dalla vicina città di Cagli, che già si sentiva minacciata da Gubbio, in quanto gli eugubini avevano ottenuto la concessione imperiale sullo strategico castello di Cantiano, controllando di fatto, agevolmente, i collegamenti sulla via Flaminia; ne nacquero una serie di scontri che coinvolsero, in forza delle alleanze promosse dai cagliesi, anche Perugia. Le continue guerre di confine portarono Gubbio ad avere più di cento castelli sotto il suo dominio ma, nello stesso tempo, ad entrare in forte conflitto con Perugia, allarmata dal suo espansionismo.
Nel 1151 undici città confederate, capeggiate da Perugia, attaccarono Gubbio con l'intento di spazzarla via. La città resse all'urto e il seguente contrattacco portò ad una schiacciante vittoria degli assediati. L'evento fu attribuito all'intervento ritenuto miracoloso di sant'Ubaldo (1080-1160), allora vescovo della città. La potenza militare e commerciale che Gubbio andava sempre più ostentando portò ad altri scontri con Perugia, finché nel 1257 i perugini occuparono parte dei territori eugubini, che furono poi restituiti con il trattato di pace del 1273.
Nel X secolo Gubbio prosperò in pace, crescendo dal punto di vista sia urbanistico, sia economico, sia demografico. Nel 1263, i guelfi presero il potere, che detennero fino al 1350 tranne brevi parentesi, come quando, nel 1300, Gubbio fu occupata dalle truppe ghibelline del conte di Ghiacciolo (Uberto Malatesta) e di Uguccione della Faggiola. Infine, caduta sotto la signoria di Giovanni Gabrielli, nel 1354 fu assediata ed espugnata dal cardinale Albornoz, legato pontificio, che l'assoggettò alla Chiesa concedendo, però, alla città gli antichi privilegi e statuti propri. La pace fu di breve durata poiché il governo pontificio non mantenne le promesse fatte dal cardinale Albornoz: gli eugubini nel 1376 insorsero e instaurarono un autogoverno. La forza dei cittadini veniva dalle loro organizzazioni, le Corporazioni delle Arti, tra le quali quella dei Fabbri fu la madre di tutte le altre in quanto forniva «gli utensili necessari a tante altre»: falegnami, contadini, muratori e lapicidi, artigiani della lana, calzolai, barbieri, macellai, mobilità. Il Breve dei Fabbri di Gubbio (1346) è il più antico dell'Alta Umbria e l'unico consultabile in originale.
Pochi anni dopo, nel 1381, il vescovo Gabriello Gabrielli, appoggiato dal papa, si autoproclamò signore di Agobbio, nome medioevale di Gubbio, provocando la ribellione dei cittadini che, ridotti alla fame, nel 1384 si levarono in armi contro il vescovo. Impossibilitati a resistere al battagliero vescovo, che non voleva perdere il dominio sulla città, gli eugubini si "consegnarono" spontaneamente ai Montefeltro, duchi di Urbino, perdendo così il titolo di libero comune, ma ottenendo un lungo periodo di tranquillità. I Montefeltro, signori amanti dell'arte, restituirono a Gubbio i privilegi e gli ordinamenti civili, la città tornò così a fiorire culturalmente e artisticamente; in quel periodo fu ricostruito il Palazzo dei Consoli. Salvo brevi interruzioni per le signorie dei Malatesta e di Cesare Borgia, la città rimase ai Montefeltro fino al 1508 quando subentrarono, nel dominio della città, i Della Rovere, che lo tennero fino al 1631 quando, con la morte di Francesco Maria II Della Rovere, ultimo erede della casata, tutti i beni e tutti i feudi passarono, come da volontà testamentaria, allo stato pontificio.
### Regno d'Italia
Nel 1860 Gubbio fu annessa al Regno d'Italia e, per effetto del decreto Minghetti, il 22 dicembre 1860 fu distaccata dalle Marche e aggregata all'Umbria, distaccandola dalla Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro e aggregandola alla neo-costituita Provincia di Perugia.
A seguito della depressione economica del 1873-1895, conseguente alla crisi agraria che si ebbe in Italia verso il 1880, numerosi abitanti emigrarono alla ricerca di lavoro e migliori condizioni di vita. Tale fenomeno è continuato per circa un secolo, in varie ondate condizionate dalla prima e dalla seconda guerra mondiale, per esaurirsi negli anni settanta. Le mete furono essenzialmente i paesi europei, quali ad esempio Lussemburgo, Francia, Belgio, Svizzera, Germania, i paesi dell'America del Nord (Canada e Stati Uniti) e dell'America del Sud (Argentina e Brasile), e anche Sudafrica e Australia.
Durante la seconda guerra mondiale, il 22 giugno 1944, a seguito dell'assassinio di un ufficiale medico germanico e del ferimento di un altro in un bar cittadino, i tedeschi attuarono una feroce rappresaglia, rastrellando e successivamente trucidando, a colpi di mitragliatrice, 40 cittadini innocenti, nei pressi della chiesa della Madonna del Prato, dove oggi un mausoleo ricorda i 40 martiri. Inoltre, per circa trenta giorni, fino al 25 luglio 1944, giorno della liberazione, la città fu duramente bombardata dalle artiglierie tedesche che, dai monti circostanti, battevano la vallata per contrastare l'avanzata delle truppe di liberazione.
## Monumenti e luoghi d'interesse
### Architetture religiose
* Duomo di Gubbio. Dedicato ai protomartiri cristiani Mariano e Giacomo, fu costruito su progetto di Giovanni da Gubbio a partire dal 1190 sull'area concessa dal vescovo Bentivoglio. Completata nel 1229 e ampliata una prima volta nel 1336 e una seconda a metà del XVI secolo, ha una facciata molto semplice, caratterizzata da una scalinata e un rosone attorniato dai simboli dei quattro evangelisti e dall'agnello mistico, appartenenti alla primitiva cattedrale.
* Chiesa di San Francesco. La chiesa fu costruita nella seconda metà del XIII secolo presso il fondaco della famiglia Spadalonga, che avrebbe accolto San Francesco d'Assisi dopo il suo abbandono della casa paterna. La chiesa è probabilmente opera dell'architetto frà Bevignate da Perugia, anche se la sua attribuzione è ancora oggetto di discussione.
* Chiesa di San Domenico. La chiesa fu fondata sulla più antica chiesa di San Martino, esistente da prima del 1180, quando i domenicani si insediarono a Gubbio nel vicino convento (principio del XIV secolo). Fu modificata nel XVI e nel XVIII secolo, ma la facciata rimase incompiuta. L'abside è sorretta da torrioni angolari. All'interno, tra altre opere d'arte, sono nelle prime cappelle a destra e a sinistra importanti affreschi tardogotici, alcuni di Ottaviano Nelli. Vi fu sepolto Mastro Giorgio Andreoli.
* Chiesa di Sant'Agostino. La chiesa, ricca di opere d'arte, conserva il grande ciclo affrescato di Ottaviano Nelli con il Giudizio Universale e le Storie di sant'Agostino nella cappella maggiore.
* Chiesa di Santa Maria dei Laici. Edificata nel 1313, fu ampliata su disegno di Francesco Allegrini. Conserva tra le altre opere il ciclo pittorico con storie mariane di Felice Damiani. L'altare maggiore è un pregevole contesto barocco, completato ai lati da due tele di Antonio Gherardi. A metà della navata è un'Annunciazione di Federico Barocci completata da Ventura Mazza. Nel sito sono spesso ospitate mostre di artisti contemporanei.
* Chiesa di Santa Maria della Vittorina. La costruzione originaria della piccola chiesa si fa risalire al secolo IX, nel punto in cui gli eugubini avevano battuto i saraceni. Per questo era stata chiamata Vittorina. All'interno le pareti dell'unica navata vengono arricchite, nel quattrocento, con decorazioni a fresco, mentre sono seicenteschi i 14 quadretti con le storie della Madonna. Nel 1213 il beato Villano, vescovo della città, concesse ai frati francescani di stabilire la loro sede nell'antica chiesa. La tradizione vuole che qui San Francesco d'Assisi ammansisce con il segno della croce il lupo feroce che atterriva gli abitanti del contado di Gubbio intorno al 1222.
* Chiesa di San Francesco della Pace (o dei Muratori). Costruita nella prima metà del sec. XVII dall'Università dei Muratori nel luogo in cui, secondo la tradizione, si trovava la grotta ove visse il lupo di Gubbio. All'interno è visibile la pietra su cui si dice che avvenne il patto di pace tra San Francesco d'Assisi e il lupo, e il coperchio del sarcofago in pietra della presunta sepoltura dell'animale in questione. Nella chiesa sono inoltre conservate le statuette di Sant'Ubaldo, San Giorgio e Sant'Antonio abate collocate in cima ai Ceri nella celebre festa del 15 maggio. La chiesa di San Giovanni
* Chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa fu costruita fra il XIII e il XIV secolo, con ogni probabilità sul sito occupato in precedenza dal primitivo Duomo di San Mariano. La chiesa ha una facciata prettamente gotica, mentre il campanile è romanico. L'interno è costituito da una singola navata con abside quadrata, mentre il tetto è sostenuto da archi in pietra su colonne binate. Molti degli affreschi originari sono andati perduti; rimangono solo alcuni frammenti di una Santa Caterina d'Alessandria e di uno Sposalizio mistico di Santa Caterina. Questa chiesa è famosa anche per aver ospitato il set della fiction di Rai 1 Don Matteo per molti anni.
* Basilica di Sant'Ubaldo. La basilica, posta sulla cima del monte Ingino a 827 m s.l.m., custodisce il corpo del santo patrono di Gubbio, sant'Ubaldo, da cui prende nome.
* Abbazia di San Secondo. L'Abbazia, importante sede in antichità dei Canonici Regolari di Sant'Agostino e poi di quelli Lateranensi, è un importante luogo di memorie reliugiose eugubine, dal momento che si tramanda che Sant'Ubaldo vi ricevette i suoi primi insegnamenti. La chiesa, costruita nel XIII secolo, fu trasformata nel XVIII secolo ma conserva il coro e l'abside gotici.
* Chiesa di San Francesco di Paola o chiesa di San Felicissimo. Situata alle spalle del cimitero comunale, la piccola chiesa risale al X-XI secolo ed ha una semplice struttura a navata unica.
* Chiesa di San Martino al Colle. Sorta intorno al 1321, fu dipendente da San Bartolo di Petroio; nel 1513, venne unita alla parrocchia di Santa Maria di Narzelle per ordine di papa Leone X, affidandola alle parrocchie unite ai Canonici Regolari di Sant'Ubaldo. Nel 2016 venne realizzata presso la parrocchia una cappella dedicata alla piccola Sara Mariucci ed alla Madonna Morena.
* Chiesa di San Marziale. Già esistente in epoca alto medievale, viene documentata fino al XII secolo come Chiesa di Sant’Andrea. Dal 1533, si trova inglobata fra le mura del Monastero di San Marziale, da cui deriva il nuovo nome. Lo stile dell’edificio è romanico, caratterizzato ulteriormente dalla tipica pietra faccia a vista del territorio umbro.
### Architetture civili
* Palazzo dei Consoli fu fatto costruire nel XIV secolo dal governo della città, che in questo modo voleva testimoniare la grandezza e la potenza raggiunta dalla città. Il palazzo, in stile gotico, dal 1901 è sede del museo civico che, tra le altre cose, custodisce le preziosissime Tavole eugubine.
* Palazzo Pretorio. Il Palazzo Pretorio si trova in Piazza della Signoria, detta Piazza Grande di Gubbio, proprio di fronte al Palazzo dei Consoli. La sua costruzione iniziò nel 1349 e proseguì fino al XVII secolo, senza mai giungere al completamento. In origine il palazzo aveva tre vaste sale sovrapposte, ognuna con volta a crociera che poggia su un unico pilastro centrale. Attualmente è la sede del comune di Gubbio.
* Palazzo Ducale. All'interno del palazzo si trovava lo studiolo del Duca, con soffitto a cassettoni e pareti coperte da splendide tarsie lignee. Lo studiolo venne realizzato fra il 1479 e il 1482 dalla bottega fiorentina di Giuliano da Maiano, su disegni di Francesco di Giorgio Martini; l'intero ambiente è stato venduto nel 1939 al Metropolitan Museum di New York.
* Palazzo del Capitano del Popolo. Il Palazzo sorge nel quartiere di San Martino, risale al XIII secolo e appartenne per un certo periodo di tempo alla famiglia Gabrielli. Ospita ora una piccola mostra con alcuni strumenti di tortura.
* Palazzo del Bargello. Tipico esempio di architettura gotica a Gubbio. Sorge nella suggestiva via dei Consoli e fu eretto nei primi anni del 1300. È sede del museo della balestra. Gubbio è tradizionalmente definita la città dei matti, riferendosi alla proverbiale imprevedibilità e ironia degli eugubini. Un’usanza tradizionale è il conferire la patente da matto a chi compie tre giri interi di corsa intorno alla cinquecentesca fontana dei matti, situata nel largo del Bargello di fronte al Palazzo, per poi ricevere il ”battesimo” dagli schizzi d'acqua della stessa.
* Palazzo Ranghiasci-Brancaleoni. Il notevole palazzo, inserto neoclassico del 1820-1841, consta di una lunga facciata a tre avancorpi su disegno di Francesco Ranghiasci.
* Castello di Petroia. Nel 1422 vi nacque Federico da Montefeltro, futuro Duca di Urbino; l'intero complesso ospita una struttura alberghiera.
* Castello di Baccaresca. Se ne hanno notizie a partire dal XII secolo. Nel 1993 è stato acquistato dagli attuali proprietari che, dopo averlo restaurato, l’hanno trasformato in un relais.
### Siti archeologici
Teatro romano
Appena oltre le mura romane, si trova il teatro romano, risalente al I secolo a.C. Costruito tra il 55 e il 27 a.C., una lapide qui ritrovata menziona una serie di lavori fatti in epoca augustea da Gneo Satrio Rufo, quattuorviro di Gubbio. Sono ben conservate le arcate inferiori, parte di quelle superiori, la cavea (che poteva contenere anche 6.000 spettatori) e la scena con nicchie curve e rettangolari.
Scavi e conseguenti opere di recupero e restauro si sono succedute fin dal Quattrocento, e hanno portato alla luce diversi mosaici di pregevole fattura. In particolare un grande emblema rappresentante un leone che attacca un leopardo fu rinvenuto a metà del Cinquecento durante la campagna di scavi promossa dai conti Gabrielli, proprietari dei terreni su cui sorge il teatro. Trasportato a Roma dal conte Girolamo Gabrielli (1513-1587), il mosaico fu sistemato prima nel giardino del suo palazzo sotto la Trinità dei Monti, e poi in una sala interna. Descritto in situ fino alla metà del Settecento, fu in seguito acquistato da Thomas Coke, I conte di Leicester per la propria residenza di Holkham Hall, dove tuttora si trova.
Antiquarium
Vicino al teatro romano si trova un piccolo ma ricco museo archeologico, costruito sui resti di una domus con bei pavimenti mosaicati, che custodisce interessanti reperti, provenienti da varie zone di Gubbio, riferibili ad epoca preromana (fase umbra) e romana. Il biglietto di 3,00 € dà diritto all'accesso al museo, al sito del teatro romano e ai mosaici della "domus del banchetto" nella vicina area Guastuglia.
**Mausoleo**
Si tratta di un rudere di tomba romana, localizzata nei pressi del teatro, originariamente rivestita di grossi blocchi di pietra squadrati, avente una camera sepolcrale ancora ben conservata con volta a botte e una piccola finestra. Fu ritenuta nei secoli passati come il sepolcro di Genzio, ultimo re dell'Illiria. È in realtà il mausoleo di Pomponio Grecino, prefetto di Gubbio nel I° secolo a.C.
### Gola del Bottaccione
La Gola del Bottaccione è un sito scientifico di rilevanza mondiale.
## Società
### Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Il comune di Gubbio dal 2001 ad oggi un aumento di 1 347 unità, le famiglie sono 13 291 con 2,47 a componenti.
### Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di 1.825 persone, pari al 6,27% dei residenti.
## Economia
Nel territorio di Gubbio hanno sede medie e piccole attività le cui principali fanno parte del settore turistico e dell'artigianato, quest'ultimo rinomato soprattutto per la tradizionale produzione di ceramiche (tra cui spicca il ceramista futurista Polidoro Benveduti), per la lavorazione del ferro battuto e orafa, oltreché per i laboratori di oreficeria, di intarsio, di intaglio, di scultura, di ebanisteria, di restauro, di liuteria e di modellismo. A livello industriale Gubbio, pur essendo una piccola cittadina, presenta molte aziende affermate sul mercato nazionale e internazionale per quanto riguarda principalmente il settore cementiero.
## Cultura
### Istruzione
Per la prima infanzia, numerosi sono gli asili nido presenti sul territorio.
Per il Primo Ciclo d’Istruzione vi sono tre Circoli Didattici; è presente inoltre anche la Scuola Secondaria di Primo Grado “Mastro Giorgio – Nelli”.
Per quanto riguarda il Secondo Ciclo d’Istruzione troviamo due istituti: l’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Mazzatinti” e l’Istituto d’Istruzione Superiore “Cassata Gattapone”.
### Musei
* Museo Diocesano
* Museo di Palazzo Ducale
* Museo civico di Palazzo dei Consoli
* Antiquarium del Teatro Romano
* Museo delle "Memorie Ubaldiane"
* "I CERI - enjoy & share" | Centro promozionale e di documentazione sulla Festa dei Ceri
* Museo - Torre di Porta Romana
* Museo della Balestra presso il Palazzo del Bargello
* Museo - Laboratorio multimediale “Gola del Bottaccione | Archivio della Terra” presso il complesso monastico di San Benedetto.
### Media
**Televisione**
Gubbio è stata fino al 2013 la sede principale delle riprese della serie televisiva Don Matteo, prodotta dalla Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, con Terence Hill nel ruolo del protagonista da cui prende il nome. La serie è trasmessa in Italia da Rai 1, Rai Premium e TV2000.
### Eventi
* Il 15 maggio di ogni anno vi si svolge la festa dei Ceri in onore del patrono della città, sant'Ubaldo. Tre pesanti macchine di legno vengono portate a spalla in una sorta di staffetta senza vincitori. L'ordine dei tre ceri (Sant'Ubaldo patrono di Gubbio, San Giorgio e Sant'Antonio) è sempre lo stesso.
* L'ultima domenica di maggio di ogni anno vi si svolge il palio della Balestra, evento folcloristico in onore del patrono della città, sant'Ubaldo.
* Dal 7 dicembre al 10 gennaio, sulle pendici del monte Ingino, viene disegnato con lampioni colorati il famoso albero di Natale più grande del mondo.
* Nel giorno di Venerdì Santo vi si celebra la processione del Cristo Morto, accompagnata dal canto del Miserere.
* Nel mese di settembre viene organizzato il pellegrinaggio "sentiero di Francesco", 40 km da coprire in tre giorni per ripercorrere il percorso fatto da san Francesco d'Assisi nell'inverno tra il 1206 e il 1207.
* Tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre la città ospita il "festival del Medioevo", manifestazione culturale incentrata sulla divulgazione storica e caratterizzata da lezioni magistrali, incontri con gli autori e “faccia a faccia” tra storici e saggisti. Propone inoltre mostre, mercati, una fiera del libro medievale, film, rievocazioni storiche, spettacoli, concerti, laboratori per bambini, erbari, giochi di ruolo e visite culturali guidate.
### Lingue e dialetti
Il dialetto eugubino appartiene al gruppo dialettale mediano italiano; è dotato inoltre di cospicui influssi galloitalici ed ha in aggiunta fortemente influenzato, per motivi storici, i vicini centri marchigiani di Cantiano, Pergola, Serra Sant'Abbondio e in parte minore anche quello di Frontone, ovvero le uniche zone della Provincia di Pesaro-Urbino dove oggi non si parlano i dialetti gallo-piceni, ma bensì quelli di origine umbra. Il poeta Piero Radicchi ha scritto numerosi libri di poesie in dialetto eugubino. Inoltre, l'eugubino Simone Zaccagni, ha realizzato negli ultimi anni giochi e dizionari, quest'ultimo tutti in dialetto eugubino.
## Geografia antropica
### Frazioni
Belardello, Bellugello, Belvedere, Birello, Bevelle, Biscina, Borgo Torre, Branca, Caibelli, Caicambiucci, Caimariotti, Caisabatini, Camporeggiano, Canalecce, Carbonesca, Carestello, Carpiano, Casacce, Casamorcia, Casanova di Torre, Case Colle, Case Fontarcano, Case Mocaiana, Case Monteleto, Case Santa Maria Maddalena, Case Sant'Erasmo, Case Vignoli, Cima San Benedetto, Cipolleto, Colombara, Colonnata, Colpalombo, Corraduccio, Decima, Febino Casacce, Ferratelle, Fontanelle, Fonte Cese, Fonte della Salsa, Ghigiano, Goregge, Intonacato Basso, Lastreto, Le Trosciacce, Loreto Basso, Madonna del Ponte, Mengara, Mocaiana, Molino di Camporeggiano, Montanaldo, Monteleto, Montelovesco, Monteluiano, Morena, Murcie, Nerbisci, Nogna, Padule, Padule - San Marco, Palazzaccio, Petazzano, Petroia, Piaggiola, Pian Grande, Piccola Piaggiola, Pieve di Agnano, Pisciano, Ponte D'Assi, Raggio, Raggioli, Ritirata, Salia, Salia Parrocchia, San Bartolo, San Bartolomeo, San Bartolomeo di Burano, San Benedetto Vecchio, Santa Maria di Burano, San Cristoforo Basso, San Marco, San Martino in Colle, Santa Cristina, Santa Margherita di Burano, Sant'Ubaldo, San Vittorino, Scritto, Semonte, Semonte Castello, Serrabrunamonti, Sorbo, Spaccio Monteluiano, Spada, Stazione di Camporeggiano, Stazione di Padule, Torre Calzolari, Torre dell'Olmo, Troppola, Valderchia, Valdichiascio, Vallingegno, Venata, Vignoli, Villamagna, Zangolo, Zappacenere.
## Infrastrutture e trasporti
Tre livelli della città sono collegati con ascensori pubblici e una funivia a due posti collega Gubbio (532 m) alla Basilica di Sant'Ubaldo (803 m).
### Ferrovie
La città è servita dalla stazione di Fossato di Vico-Gubbio situata a Fossato di Vico; fino al 1945 era in funzione anche la Ferrovia Appennino Centrale a scartamento ridotto che partiva da Arezzo e arrivava fino a Fossato di Vico e a Gubbio aveva la sua stazione ferroviaria situata in via Beniamino Ubaldi 2, oggi completamente demolita.
## Amministrazione
### Sindaci dal 1946
Sindaci eletti dal Consiglio comunale (1946-1993) :
| Nominativo | Nominativo | Partito | Partito | Partito | Partito | Mandato | Mandato | Elezione |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Nominativo | Nominativo | Partito | Partito | Partito | Partito | Inizio | Fine | Elezione |
| | Fernando Nuti | | Partito Socialista Italiano | Partito Socialista Italiano | Partito Socialista Italiano | 1946 | 1952 | 1946 |
| | Giuseppe Bei Clementi | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1952 | 1956 | 1952 |
| | Giuseppe Bei Clementi | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1956 | 1960 | 1956 |
| | Fernando Nuti | | Partito Socialista Italiano | Partito Socialista Italiano | Partito Socialista Italiano | 1960 | 1965 | 1960 |
| | Giuseppe Bei Clementi | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1965 | 1968 | 1964 |
| | Mario Tria | Commissario prefettizio | Commissario prefettizio | Commissario prefettizio | Commissario prefettizio | 1968 | 1968 | - |
| | Salvatore Ricceri | Commissario prefettizio | Commissario prefettizio | Commissario prefettizio | Commissario prefettizio | 1968 | 1968 | - |
| | Pier Luigi Neri | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1968 | 1973 | 1968 |
| | Pier Luigi Neri | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1973 | 1975 | 1973 |
| | Sanio Panfili | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1975 | 1979 | 1973 |
| | Sanio Panfili | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1979 | 1983 | 1979 |
| | Sanio Panfili | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1983 | 1985 | 1983 |
| | Paolo Barboni | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1985 | 1988 | 1983 |
| | Paolo Barboni | | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | Partito Comunista Italiano | 1988 | 1993 | 1988 |
| Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1993) |||||||||
| Nominativo | Nominativo | Partito | Partito | Coalizione | Coalizione | Mandato | Mandato | Elezione |
| Nominativo | Nominativo | Partito | Partito | Coalizione | Coalizione | Inizio | Fine | Elezione |
| | Paolo Barboni | | Partito Democratico della Sinistra | | PDS | 1993 | 1997 | 1993 |
| | Ubaldo Corazzi | | Partito Democratico della Sinistra | | PDS/DS-PPI-Lista civica | 1997 | 2001 | 1997 |
| | Orfeo Goracci | | Partito della Rifondazione Comunista | | PRC-FdV-Lista civica | 2001 | 2006 | 2001 |
| | Orfeo Goracci | | Partito della Rifondazione Comunista | | PRC-FdV-Lista civica | 2006 | 2010 | 2006 |
| | Maria Cristina Ercoli (Vicesindaca f.f.) | | Partito della Rifondazione Comunista | | PRC-FdV-Lista civica | 2010 | 2011 | 2006 |
| | Diego Guerrini | | Partito Democratico | | PD-FdS-PSI-SEL-IdV | 2011 | 2013 | 2011 |
| | Maria Luisa D'Alessandro | Commissario prefettizio | Commissario prefettizio | Commissario prefettizio | Commissario prefettizio | 2013 | 2014 | - |
| | Filippo Mario Stirati | | Partito Socialista Italiano | | Liste civiche-PSI-SEL | 2014 | 2019 | 2014 |
| | Filippo Mario Stirati | | Partito Socialista Italiano | | Liste civiche-PSI | 2019 | in carica | 2019 |
### Politica
Gubbio è considerata una delle città più "rosse" d'Italia, dal momento che nella sua storia repubblicana i cittadini hanno sempre eletto amministrazioni di sinistra o centro-sinistra. Da maggio 2014 la città è amministrata dal professore Filippo Mario Stirati sostenuto da una maggioranza composta da liste civiche di centro-sinistra.
### Enti e istituzioni
* Sezione distaccata del Tribunale Ordinario di Perugia e gli uffici del Giudice di Pace
* Sezione dell'Archivio di Stato di Perugia
* Biblioteca Comunale Sperelliana, situata nei locali dell'ex-convento di san Pietro.
* Ospedale Comprensoriale di Gubbio e Gualdo Tadino, situato presso la frazione di Branca.
* Comando Compagnia dell'Arma dei Carabinieri.
* Comando della Polizia Locale
* Sezione Distaccata dei Vigili del Fuoco.
* Coordinamento Distrettuale del Corpo Forestale dello Stato.
* Comando Tenenza della Guardia di Finanza.
* Comando della Polizia Provinciale.
* Sportello Polifunzionale della Provincia di Perugia.
### Gemellaggi
Gubbio è gemellata con le seguenti città:
* Thann
* Jessup
* Livinallongo del Col di Lana
* Salon-de-Provence
* Wertheim
* Szentendre
* Huntingdon
* Godmanchester
## Sport
Tradizionalmente lo sport più praticato e seguito in città è il calcio: l'A.S. Gubbio 1910 che attualmente milita in Serie C. Il Calcio a 5, era invece rappresentato dalla Vis Gubbio Calcio a 5 che, nel corso della sua esistenza, ha militato nel campionato di Serie A2 2020-2021, la seconda serie del campionato italiano. La pallavolo è allo stesso modo molto praticata: la squadra femminile più importante è la società Pallavolo Gubbio, che può vantare anche un suo recente passato nella Serie A2, seconda serie del campionato italiano. La pallacanestro è infine rappresentata dalla EMI Basket Gubbio, che è riuscita a conquistare nell'anno 2010 la promozione in Divisione C, mentre il tennis è simboleggiato dal Circolo Tennis Gubbio A.S.D. che, militante nel campionato regionale di serie C, nel 15 giugno 2008 è riuscito a ottenere la promozione nel campionato nazionale di Serie B.
### Impianti sportivi
* Stadio Pietro Barbetti
* Stadio Santa Maria (Fraz. Padule)
* Palestra Polivalente
* Circolo Tennis Gubbio
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4,083,153 | https://it.wikipedia.org/wiki/Contea_di_Saint-Pol | Contea di Saint-Pol | # Contea di Saint-Pol
La contea di Saint-Pol corrisponde alla regione del Ternois, nel dipartimento del Passo di Calais fra l'Artois e la Piccardia, dipendente dalla contea di Fiandra. Deriva il suo nome dalla capitale, Saint-Pol-sur-Ternoise, che era originariamente una fortezza composta da due castelli piuttosto alti, separati da un largo e profondo fossato.
## Storia
Fino al 965 il Ternois faceva parte del pagus Teruanensis. Pare che questo fosse stato poi smembrato: la parte settentrionale, compresa la città, sede episcopale, di Thérouanne, rimase direttamente sotto i conti di Fiandra, che la suddivisero in varie castellanie, i cui capoluoghi erano Thérouanne e Saint-Omer, mentre la parte meridionale dell'antico pagus fu affidata ad un feudatario dei conti di Fiandra, che prese abitualmente la residenza a Saint-Pol-sur-Ternoise, da cui il suo titolo di conte di Saint-Pol.
Esso era talvolta citato come "conte del Ternois" (lat. comites Teruanensis). Di qui la restrizione del nome di Ternois alla contea che quindi non comprendeva però la capitale dell'antico pagus.
Alla fine del XII secolo i conti di Saint-Pol ebbero come suzerain diretti i conti di Boulogne..
La contea di feudo della contea di Boulogne, passò nel 1205, con la morte di Ugo IV di Campdavaine, al casato dei Châtillon. Élisabetta Campdavaine (o Campdavène, Candavène), figlia di Ugo e contessa ereditiera, aveva sposato infatti Gaucher III di Châtillon..
La contea di Saint-Pol, come quella di Boulogne e quella di Guînes, entrò nella sovranità feudale della contea d'Artois e, ad eccezione dei territori temporaneamente occupati dagl'inglesi, ne seguirono il destino.
Maria di Nemours, detta anche Maria d'Orléans-Longueville, successe nel 1694 al fratello, Charles-Paris d'Orléans, detto anche l'Abate di Longville, e nel 1705 vendette la contea di Saint-Pol a Elisabetta di Lorena- Lillebonne, vedova di Luigi I di Melun, principe d'Épinoy.
## Elenco dei conti di Saint-Pol
### I precursori
L'elenco che segue, fino ad Arnolfo, proviene dalla Histoire di Saint-Pol di G.-E. Sauvage
* 543: Leodegondo, che sposò la figlia di Rodolfo, 3º conte di Boulogne
* ??? : Leodegonda, figlia di Leodegondo, andata sposa ad Agnerie, conte di Bourgogne e d'Arques
* ??? : Walberto, figlio di Leodegonda
[le contea rientra nella famiglia primigenia di Boulogne]
* 858: Fiorenza, figlia cadetta d'Helgot di Boulogne, andata sposa a Pepin-Florent, figlio di Luigi I
* ??? : Ugo di Ponthieu, che sposò una delle figlie di Fiorenza
* ??? : Helgot, figlio di Ugo di Ponthieu
* ??? : Herluin, figlio di Helgot
* ??? : Ruggero, figlio di Herluin
* 964: Guglielmo, figlio di Roger
* ??? : Ugo, figlio di Guglielmo
* ??? : Arnolfo
### Ruggero
* 1031 - 1067: Ruggero (fr. Roger, di origine incerta, è il primo conte di Saint Pol. Sposato con Hadwide, ebbe da lei due figli: Manasse e Roberto, ma la moglie e quest'ultimo morirono tra il 1051 e il 1067. Ruggero morì il 13 giugno 1067. Gli successe Ugo I. La prima traccia di Ruggero risale al 1023, allorché un documento con il quale Warin, vescovo di Beauvais, stabilì una confraternita fra i canonici della sua cattedrale ed i monaci di Saint-Wast d'Arras, della quale egli fu uno dei firmatari. Non gli venne qui attribuito il titolo di conte. Nel 1031, in una lettera in cui attribuiva l'abbazia di Blangy-sur-Ternoise a quella di Fécamp, egli si dichiara conte di Saint-Pol. Egli aveva usurpato all'Abbazia di San Bertino il territorio di Heuchin. Nel 1051 l'Abbazia gliene concesse il godimento a vita, a condizione che alla sua morte il territorio tornasse all'Abbazia.
## Casato di Campdavaine
* 1067 - 1070: Ugo I di Campdavaine, la cui esistenza non è certa: è citato solo da Lamberto d'Ardres. Soprannominato Candavène, Candens avena, da alcuni e Champ-d'Avène, Campus avenae, da altri. Sposò Clémence nel 1060, dalla quale ebbe tre figli: Guy, cui seguirono Ugo ed Eustachio. Clemence si sarebbe risposata con Arnoul d'Ardres, che avrebbe assicurato la reggenza ai nomi dei figli minori di sua moglie. Secondo alcuni, Clemence avrebbe potuto essere la figlia di Ruggero o quella di suo figlio Manasse: Ugo in tal caso sarebbe non il figlio di Ruggero, ma un discendente della famiglia di Ponthieu, come la quasi simmetria dei nomi propri utilizzati nelle famiglie potrebbe far pensare.. Il 25 novembre 1078, papa Gregorio VII diede ai tre figli di Ugo I di Campdavaine: Guy, Ugo II di Campdavaine ed Eustachio, il titolo di «conti di Saint-Pol».
* 1070 - 1083: Guido I di Campdavaine, figlio del precedente. Essendogli morto il padre quando lui era ancora minorenne, la reggenza venne assicurata dal patrigno Arnoul, barone di Ardres. Nel 1071, assistette alla battaglia di Cassel, che vide la vittoria di Roberto il Frisone su Richilde, contessa di Hainaut e sul re di Francia Filippo I, e la morte del figlio di Richilde, Arnolfo. Dopo la morte di Clémence, sopravvenuta nel 1078, Arnoul iniziò ad occuparsi della sua baronia e lasciò il governo della contea a Guido. Questi morì nel 1083 senza figli e gli succedette il fratello Ugo.
* 1070 o 1083 - 1118 o 1130: Ugo II di Campdavaine, fratello del precedente. Sposò Elisenda di Ponthieu, poi Margherita di Clermont.
* 1118 o 1130 - 1141: Ugo III di Campdavaine, figlio del precedente.
* 1141 - 1150: Enguerrand o Ingelram, figlio del precedente e della di lui consorte Beatrice. Morì nel 1150, poco dopo aver sposato la figlia di Nicolas d'Avesne. Gli succedette il terzo figlio (il secondo era mancato pochi giorni prima di lui) di Ugo III di Campdavaine, Anselmo.
* 1150 - 1165: Anselmo di Campdavaine, fratello del precedente. Eglin possedeva per via ereditaria le prebende di Saint-Gervais d'Encre (l'odierna città di Albert, nel dipartimento della Somme). Avvisato di quest'abuso, egli restituì nel 1154 il possesso delle prebende a Teodorico, vescovo di Amiens. Sposò Eustachia di Champagne dalla quale ebbe Ugo (il futuro Ugo IV di Campdavaine), Guido, siniscalco di Ponthieu, Beatrice, andata sposa a Giovanni I, conte di Ponthieu.
* 1165 - 1205: Ugo IV di Campdavaine, figlio del precedente. Sposò Yolanda di Hainaut, figlia di Baldovino IV di Hainaut.
## Casato di Châtillon
* 1205 - 1219: Gaucher III di Châtillon (1166 - 1219). Sposò nel 1196 Elisabetta di Saint-Pol (1180 - 1212), figlia di Ugo IV di Campdavaine
* 1219 - 1226: Guido II di Châtillon († 1226), figlio del precedente, anche conte di Nevers, d'Auxerre e Tonnerre. Sposò Agnese II di Donzy
* 1226 - 1248: Ugo di Châtillon, conte di Saint-Pol (v.1196 - 1248), fratello del precedente. Sposò Maria d'Avesnes († 1241), contessa di Blois e di Châteaudun.
* 1248 - 1289: Guido III di Châtillon-Saint-Pol (1225 - 1289), figlio del precedente. Sposò nel 1254 Matilde di Brabante (1224 - 1288), figlia di Enrico II di Brabante e di Maria di Hohenstaufen e vedova di Roberto I d'Artois
* 1289 - 1317: Guido IV di Châtillon-Saint-Pol (1254 - 1317), figlio del precedente. Sposò nel 1292 Maria di Dreux (1268 - 1339).
* 1317 - 1344: Giovanni di Châtillon-Saint-Pol († 1344), figlio del precedente. Sposò nel 1319 Giovanna di Fiennes († 1353)
* 1344 - 1360: Guido V di Châtillon-Saint-Po l († 1360), figlio del precedente. Sposò nel 1292 Giovanna di Lussemburgo († 1392)
## Casato di Lussemburgo
* 1360 - 1371: Guido di Lussemburgo-Ligny (1340 - 1371), conte di Ligny. Aveva sposato nel 1354 Matilde di Châtillon (1335 - 1378), contessa di Saint-Pol, sorella di Guido V di Châtillon-Saint-Pol.
* 1371 - 1415: Valerano III di Lussemburgo-Ligny (1356 - 1415), figlio del precedente. Sposò nel 1380 Maud Holland († 1391), figlia di Giovanna di Kent e di Thomas Holland, poi, nel 1400, Bona di Bar († 1400).
* 1415 - 1430 Filippo di Brabante, conte di Saint-Pol, poi duca di Brabante e di Limburgo, nipote diretto del precedente, figlio d'Antonio di Brabante e di Giovanna di Lussemburgo-Saint-Pol.
* 1430 - 1430: Giovanna († 1430), zia del precedente.
* 1430 - 1433: Pietro I di Lussemburgo, nipote diretto di Guido di Lussemburgo, figlio di Giovanni di Saint-Pol, signore di Beauvoir, e di Margherita d'Enghien, contessa di Brienne e di Conversano. Sposò Margherita del Balzo (1394 - 1469).
* 1433 - 1475: Luigi di Lussemburgo, figlio del precedente, sposò nel 1435 Giovanna di Marle (1415 - 1462), contessa di Soissons (1415 - 1462), ed in seconde nozze, nel 1466 Maria di Savoia, figlia di Ludovico di Savoia e di Anna di Cipro
* 1475 - 1482 Pietro II, figlio del precedente e di Giovanna di Bar. Sposò nel 1454 Margherita di Savoia, figlia di Ludovico di Savoia e di Anna di Cipro.
* 1482 - 1547: Maria, figlia del precedente e di Margherita di Savoia. Andò sposa nel 1460 Giacomo, conte di Romont, poi nel 1487 a Francesco di Borbone-Vendôme, conte di Vendôme, signore d'Epernon.
## Casato dei Borbone
* 1547 - 1551: Francesco I, figlio di Maria di Lussemburgo e di Francesco di Borbone. Sposò Adriana d'Estouteville.
* Francesco II, figlio del precedente, morto a 12 anni nel 1546
* 1551 – 1601 Maria II (1539 - 1601), sorella del precedente, andata sposa:
* nel 1528 al cugino germano Giovanni di Borbone-Vendôme, conte di Soissons, d'Enghien, figlio di Carlo di Vendôme e di Francesca d'Alençon,
* in seconde nozze, nel 1560, a Francesco di Clèves (1516 - 1561), conte di Nevers
* in terze nozze nel 1563 a Leonoro d'Orléans, duca di Longueville
## Casato d'Orléans
* 1601 – 1631 Francesco III d'Orléans, figlio della precedente e del suo terzo marito
* 1631 – 1663 Enrico II di Orléans-Longueville, nipote del precedente
* 1663 - 1672 Carlo-Paris d'Orléans, figlio del precedente
* 1694 - 1705 Maria d'Orléans-Longueville (1625 - 1707), sorellastra del precedente
Maria, duchessa di Nemours, (nata Maria d'Orléans-Longueville) succedette nel 1694 al fratello Carlo-Luigi, detto l' abbé di Longueville, che a sua volta aveva ereditato la contea da Carlo-Paris d'Orléans, la quale venne allora affidata ad un curatore. Maria vendette nel 1705 la contea a Elisabetta Teresa di Lorena, vedova di Luigi I di Melun, principe di Épinoy.
## Casato di Melun e Rohan-Soubise
* 1705 Elisabetta Teresa di Lorena,
* 1705 – 1724 Luigi II di Melun, figlio della precedente
* 1724 – 1787 Carlo di Rohan-Soubise, nipote del precedente, con il quale il titolo si estinse
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1,633,171 | https://it.wikipedia.org/wiki/Melopsittacus_undulatus | Melopsittacus undulatus | # Melopsittacus undulatus
Il parrocchetto ondulato o pappagallino ondulato (Melopsittacus undulatus (Shaw, 1805)) è un uccello appartenente alla famiglia degli Psittaculidi. È l'unica specie del genere Melopsittacus. La specie è conosciuta anche con il nome di parrocchetto australiano, ondulato di colore o più comunemente "cocorita".
## Etimologia
Il nome Melopsittacus deriva dal greco e significa "pappagallo melodioso".
## Descrizione
Le Cocorite si presentano con un corpo slanciato ed affusolato, ed il caratteristico becco “piatto” con le narici che si “colorano” determinando il sesso e la maturità sessuale. Il dorso è di un colore giallo-verde con striature nere ondulate (da cui prende il nome). Ventre ed addome sono verdi, come le ali che sono ondulate di nero con zone gialle. La taglia è di circa 15 – 20 cm, anche se in taluni casi, nell'ondulato comunemente detto "inglese", o "ondulato di forma e posizione", per la nativa selezione, arriva anche a 22–24 cm.
In cattività, negli anni, sono state introdotte svariate mutazioni di colore rendendo questo pappagallino variopinto ed interessante per lo studio della sua genetica relativa al colore.
## Biologia
Uccello coloniale, in natura vive e nidifica in gruppo.
L'aspettativa di vita media in cattività è di 8-10 anni, mentre in natura è di 3-4 anni.
Secondo una ricerca apparsa sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” questo animale sarebbe in grado di rilevare, all'interno di un linguaggio, la struttura generale della successione di suoni (accenti, ripetizioni ecc.), e questo consente di utilizzarla per classificare correttamente le sillabe presenti in nuove frasi.
### Riproduzione
Dopo l'accoppiamento depone dalle 4 alle 6 uova candide che cova per circa 18 giorni. I novelli sono alimentati da entrambi i genitori con il "latte di pappagallo", secrezione oleosa prodotta da ghiandole poste all'altezza della gola, che si attivano nel periodo riproduttivo. A sei settimane i giovani sono indipendenti e si possono allontanare dalla coppia. È vivamente sconsigliato far riprodurre una femmina di età inferiore ai dieci mesi in quanto potrebbero presentarsi problemi, anche letali, come la ritenzione dell'uovo.
* Maturità sessuale: 10-12 mesi
* Accoppiamento: primavera (eventualmente inverno, dipende dal clima)
* Deposizione: una settimana dopo l'accoppiamento, nel pomeriggio a giorni alterni (ma anche tutti i giorni)
* Numero uova: 2-12, normalmente 4-6
* Durata della cova: 18 giorni a partire dal secondo uovo deposto
* Alla schiusa: completamente implumi e con gli occhi chiusi
* Le prime piume: a 3-4 giorni
* Apertura degli occhi: a 8 giorni
* Mantello quasi completo: a 3 settimane
* Prime uscite dal nido: a 4 settimane
* Svezzamento: a 6 settimane
* Vita riproduttiva: 6-7 anni
## Distribuzione e habitat
Originario dell'Australia, con preferenza per le zone semi desertiche, può adattarsi a diversi ambienti e climi, resistendo a temperature che oscillano tra i 4 °C e i 35 °C (preferibilmente intorno ai 20-25 °C).
## Varietà
Le cocorite si distinguono in due gruppi: serie verde e serie blu. I soggetti serie verde sono dominanti rispetto ai soggetti serie blu, quindi, se si accoppiassero un soggetto serie blu e un soggetto serie verde, entrambi puri (cioè portatori di niente), la prole sarà 100% serie verde/blu (il segno / sta per "portatore di"). Se si accoppia un verde/blu con un blu puro, la prole sarà 50% verdi/blu e 50% blu puri. Nessun soggetto può essere portatore di verde in quanto il verde è dominante e quindi inibisce la comparsa di altri fattori. Viceversa il carattere recessivo è un carattere che per manifestarsi ha bisogno di essere presente in entrambi i genitori, a livello fenotipico (quindi entrambi i genitori col carattere recessivo visibile esteticamente) o a livello genotipico (quindi entrambi portatori del carattere recessivo), ad esempio, accoppiando un verde/blu con un altro verde/blu, la prole sarà 50% verde/blu e 25% blu puro in quanto entrambi i genitori presentano il blu a livello genotipico e 25% verdi omozigoti. Un altro gruppo è quello delle mutazioni legate al sesso, come ad esempio gli -ino, gli ala merlettata, gli opali, i corpo chiaro e i cannella: basta solo il padre per far manifestare un carattere legato al sesso, il padre può presentare il carattere legato al sesso sia a livello genotipico sia a livello fenotipico. Ad esempio, dall'accoppiamento maschio cannella e femmina normale (qualunque mutazione), la prole sarà 50% cannella e 50% normale, il discorso vale anche se il padre è solo portatore di cannella. Da femmina cannella e maschio normale la prole sarà 50% maschi portatori di cannella e 50% femmine normali. Esempi di mutazioni dominanti: serie verde, pezzati dominanti, pezzati a remigranti chiare (clearflight) ala perlata, faccia gialla (serie blu), crestati e antracite. Esempi di mutazioni recessive: Serie blu, pezzato recessivo, ala grigia, ala chiara, fulvo. Basta un genitore dominante per avere una prole composta da maschi e femmine dominanti. Detto ciò, non è possibile "prevedere" la prole di una coppia conoscendo solo il loro fenotipo, ma è necessario essere a conoscenza anche del loro genotipo.
### Distinzione tra maschi e femmine
Il sesso di questi pappagalli è determinato dal colore della cera del becco. Dal blu al violaceo per i maschi e rosa o tendente al beige per le femmine.
## Curiosità
La cocorita è il terzo animale più allevato al mondo dopo il cane e il gatto.
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211,520 | https://it.wikipedia.org/wiki/Assassinio_sull%27Orient_Express | Assassinio sull'Orient Express | # Assassinio sull'Orient Express
Assassinio sull'Orient Express (titolo orig. Murder on the Orient Express) è un romanzo giallo di Agatha Christie. Pubblicato nel Regno Unito nel 1934, vede protagonista l'investigatore belga Hercule Poirot ed è uno dei più noti lavori della scrittrice inglese.
L'elegante treno degli anni trenta, l'Orient Express, è bloccato da una forte nevicata. Un omicidio, avvenuto nella notte viene scoperto, cosicché il viaggio dell'investigatore belga viene interrotto per risolvere il caso. Ambientato all'inizio a Istanbul, per il resto del romanzo ha luogo in Jugoslavia, col treno intrappolato fra Vinkovci e Brod. Scritto durante un soggiorno della Christie a Istanbul, nell'estate 1933, il romanzo fu pubblicato a puntate dal settimanale statunitense The Saturday Evening Post e l'anno successivo fu stampato in libro dall'editore britannico Collins Crime Club.
Il titolo uscito negli USA, Murder in the Calais Coach, fu usato per evitare confusione col romanzo di Graham Greene, Il treno d'Istanbul, uscito nel 1932 col titolo Orient Express.
Dal romanzo sono state tratte due celebri versioni cinematografiche, dallo stesso titolo del romanzo: una del 1974, diretta da Sidney Lumet e la più recente del 2017, per la regia di Kenneth Branagh.
## Trama
La storia ha inizio ad Aleppo, nel mandato francese della Siria e del Libano: dopo aver risolto un caso collegato ad uno scandalo interno all'esercito francese, l'investigatore Hercule Poirot si imbarca sul Taurus Express, che lo conduce ad Istanbul; qui prende alloggio al Tokatlian Hotel, intenzionato a restare nella città turca per alcuni giorni. I propositi di Poirot sono però interrotti dall'arrivo di un telegramma da Londra, che richiede urgentemente il suo ritorno nella capitale britannica. Poirot decide pertanto di prenotare un posto sull'Orient Express di quella sera: i vagoni letto sono però tutti occupati (cosa assai strana vista la stagione in cui di solito non c'è nessuno), ma riesce a trovare un posto grazie al suo amico Monsieur Bouc, direttore della compagnia dei vagoni letto. Dopo un pasto, Poirot parla con l'imprenditore statunitense Ratchett, che teme per la sua vita. L'ispettore belga oppone un rifiuto alla sua richiesta di proteggerlo.
Durante la notte, il treno si ferma in territorio jugoslavo a causa di una bufera di neve ed alla mattina si scopre che Ratchett è stato assassinato nella notte con dodici pugnalate. Monsieur Bouc chiede a Poirot di prendere in mano il caso, e il belga, perquisendo lo scompartimento di Ratchett, trova un orologio fermo all'una e un quarto, un nettapipe (non appartenente a Ratchett, dato che questi fumava solo sigarette), un fazzoletto da donna con una "H" ricamata e un bigliettino bruciacchiato. Con un trucco ingegnoso, grazie al biglietto bruciacchiato Poirot scopre che la vittima era in realtà un italiano di nome Cassetti, l'assassino della bambina Daisy Armstrong, e indirettamente di sua madre, suo padre, suo fratello e la sua cameriera (avvenuto anni prima, l'episodio si ispira alla tragedia che colpì il noto aviatore statunitense Charles Lindbergh, il cui figlio Charles III di un anno e mezzo fu rapito e ritrovato morto nel 1932).
Sarà l'inizio di una serie di interrogatori a tutti i passeggeri del vagone, e fra esitazioni, reticenze, contraddizioni e lapsus indicativi emergerà che più di un passeggero aveva avuto dei legami con la famiglia Armstrong, e che certi depistaggi e la presenza di tanti indizi sono un tentativo premeditato per confondere e fuorviare le investigazioni del detective e per indirizzarne altrove le indagini.
### Gli indizi principali
**Il fazzoletto con la H e il passaporto truccato**
All'interno della camera di Ratchett/Cassetti, Poirot, il signor Bouc e il dottor Constantine trovano un fazzoletto con la lettera "H" elegantemente ricamata. Domandando a tutte le donne, dalle più umili alle più ricche, se avessero l'H nel nome o nel cognome, viene fuori che il fazzoletto non è di nessuno. I sospetti cadono poi sulla contessa Andrenyi, il cui nome è Elena. Ma sul passaporto di quest'ultima c'è una macchia di unto (creata appositamente dal conte Andrenyi), che nasconde la H davanti al nome, pertanto la contessa si chiama Helena e non Elena. Nonostante ciò il fazzoletto non apparteneva alla contessa Andrenyi, bensì alla principessa Dragomiroff, di origine russa, l'unica donna alla quale non è stato domandato se il fazzoletto fosse suo. Il suo nome di battesimo era Natalia, ma in alfabeto cirillico la N si scrive come l'H. Svelato questo mistero, il fazzoletto torna alla sua proprietaria.
**Il curapipe**
Sempre nella stanza di Ratchett, oltre al fazzoletto ricamato sopra citato, Poirot e i suoi due compagni rinvennero un curapipe. Durante le deposizioni Poirot, con molta astuzia, domandò ai passeggeri se fumassero la pipa. Tutti, a quanto pare, fumavano la sigaretta, tranne il colonnello Arbuthnot, il quale disse senza alcun problema di fumare la pipa e che probabilmente il nettapipe fosse di sua proprietà.
Sia il fazzoletto sia il curapipe erano stati messi nello scompartimento di Ratchett solo dopo il delitto. Infatti i congiurati, bloccati dalla neve, avevano posizionato i due indizi per depistare le indagini. Questo perché, grazie a questi due oggetti, i sospetti venivano a cadere sul colonnello Arbuthnot e sulla principessa Dragomiroff, quelli più insospettabili, con l'alibi più forte e minuzioso e anche i due che sembrava non avessero alcun legame con gli Armstrong.
### Altri indizi
**L'orologio e l'ora del delitto**
Nella tasca del pigiama di Ratchett è stato rinvenuto un orologio fermo sull'una e un quarto. La coincidenza è anche strana per il fatto che a lato del letto della vittima c'era un gancio fatto apposta per tenere l'orologio. Questo ha quindi fatto pensare che l'orologio fosse stato messo lì dall'assassino per depistare le indagini. Poirot era certo che il delitto fosse stato compiuto prima delle 0:37, quando sentì provenire una voce, che parlava in francese, dallo scompartimento di Ratchett. Ma Ratchett non sapeva il francese, quindi non poteva essere stato lui a parlare, ma l'assassino. Pertanto a quell'ora Ratchett era già morto.
**Il kimono scarlatto e l'uniforme del controllore**
Poirot fece ispezionare le valigie e in quella della cameriera tedesca fu ritrovata l'uniforme del finto controllore, facendo presumere che l'assassino, scappando e avendo trovato quello scompartimento vuoto, l'avesse infilata nella valigia. Tornato al suo scompartimento, Poirot trovò il kimono scarlatto dentro alla sua valigia e la prese come una sfida, accettandola.
### Finale
L'alternarsi di colpi di scena porterà alla soluzione del caso, e al termine dell'inchiesta Poirot potrà presentare al sig. Bouc, al dottor Constantine e agli altri viaggiatori due possibili soluzioni del caso: una prima, semplice conclusione secondo cui uno sconosciuto, travestito da dipendente delle ferrovie, sia entrato nella cabina di Cassetti e lo abbia pugnalato. E una seconda ipotesi, assai più ardita e complessa, illustrata da Poirot attraverso una precisa e accurata ricostruzione dell'accaduto, durante la quale innumerevoli frammenti fino ad allora sconnessi verranno a combaciare. Stando a questa deduzione, il signor Cassetti è stato colpito da dodici pugnalate, ognuna vibrata da una diversa persona. Quindi il colpevole non è uno solo, ma ad aver ucciso Cassetti sono state dodici persone diverse (undici dei dodici passeggeri della carrozza Istanbul-Calais e un controllore), che avevano deliberatamente trovato sistemazione sul treno per portare a termine una vendetta per la morte della piccola Daisy, a cui tutti i sospettati erano profondamente legati.
Il libro si conclude con la decisione da parte di Monsieur Bouc e del dottor Constantine di non consegnare tutti i passeggeri alla polizia jugoslava, ma di addossare la colpa dell'assassinio a uno sconosciuto, come nella prima soluzione offerta da Poirot, ritenendo che una sentenza sia stata espressa da una giuria composta da tutti coloro che erano legati alla famiglia Armstrong e che dopo tanti anni giustizia sia stata fatta.
## Moventi degli indiziati
### Pierre Michel
Pierre Michel è il padre di Susanne, una delle cameriere di casa Armstrong. La ragazza era stata accusata di complicità nel rapimento e, non reggendo all'accusa, aveva scelto di togliersi la vita. La notte del rapimento, Susanne in realtà si stava intrattenendo con il suo amante sempre nei confini della proprietà di casa Armstrong e pertanto dichiarò di aver sentito un rumore e aver visto un'automobile allontanarsi, da qui le accuse di complicità. Pierre Michel è il tramite attraverso il quale i congiurati riescono a mettere in atto il loro piano, perché solo lui, in quanto dipendente delle ferrovie, può procurare il passaporto e l'uniforme del presunto sconosciuto, avvisare i congiurati del giorno esatto in cui Ratchett avrebbe preso il treno e far sì che tutti i movimenti all'interno della carrozza possano avere luogo. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretato da Jean-Pierre Cassel, mentre in quella del 2017 da Marwan Kenzari.
### Hector MacQueen
Hector MacQueen è figlio del procuratore che si occupò del caso Armstrong e che non riuscì a incastrare Cassetti, poiché quest'ultimo riuscì a salvarsi dalla condanna grazie alle sue conoscenze e al suo denaro. Hector non nasconde a Poirot di aver conosciuto la famiglia Armstrong ai tempi dell'inchiesta, e anzi confessa la sua venerazione per la madre della piccola Daisy, poi morta in seguito alla tristezza della perdita della figlia, che le fece perdere anche il bambino di cui era incinta; egli stesso confessa di aver parlato alla donna defunta del suo desiderio di recitare. MacQueen è uno dei pilastri del piano: fa parte del piano il suo farsi assumere alle dipendenze di Ratchett/Cassetti, in modo da poter stare a stretto contatto con lui e informare i compagni. È a conoscenza delle lettere anonime, ma è anche quello che le ha fatte sparire. La notte del delitto, si finge Ratchett nella sua cabina richiamando l'attenzione del conduttore Michel (e involontariamente di Poirot) per depistare le indagini, poi fa entrare i suoi complici attraverso la cabina della signora Hubbard. Alla fine crea falsi indizi per confondere ulteriormente le acque. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretato da Anthony Perkins, mentre in quella del 2017 da Josh Gad.
### Cyrus Beltman Hardman
L'investigatore privato Cyrus Beltman Hardman è uno degli ultimi tasselli ad andare al proprio posto ed è anche uno di quei personaggi che non confessa a Poirot - più o meno spontaneamente - il suo legame con la famiglia Armstrong, forte della sua relativa estraneità alla famiglia. In realtà Hardman era un poliziotto che all'epoca del rapimento si innamorò della cameriera degli Armstrong, Susanne Michel, e il motivo per cui partecipa all'omicidio è vendicare la morte per suicidio della sua amata. Si è dimesso dalla polizia ed è entrato nell'agenzia privata McNeil, per poter rintracciare Cassetti; con Poirot sostiene inizialmente di essere stato ingaggiato in segreto dallo stesso Ratchett. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretato da Colin Blakely, mentre in quella del 2017 da Willem Dafoe.
### Greta Ohlsson
Greta Ohlsson è la bambinaia della piccola Daisy Armstrong, verosimilmente autrice di una delle ferite leggere dato il suo stato emotivo leggermente psicolabile. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretata da Ingrid Bergman, mentre in quella del 2017 da Penélope Cruz (in quest'ultima edizione l'etnia del personaggio è ispanica e il nome viene mutato in Pilar Estravados).
### Principessa Natalia Dragomiroff
L'anziana nobildonna Natalia Dragomiroff è la madrina di battesimo della signora Sonia Armstrong, madre di Daisy, per via della sua amicizia con la madre della donna, la nota attrice Linda Arden, come si viene a sapere nel corso del primo interrogatorio. Suo è anche il fazzoletto di batista con incisa la lettera "H" (che corrisponde alla "N" di Natalia in cirillico) che viene ritrovato sul luogo del delitto. Ovviamente nessuno sano di mente avrebbe accusato di omicidio una nobildonna, per giunta vecchissima e quasi impossibilitata a muoversi, data la presenza di ferite inferte con grande violenza. La testimonianza della principessa è molto reticente perché cela a Poirot varie informazioni sul conto di Sonia Armstrong: il nome della sorella, il destino della madre e il nome della segretaria di Miss Armstrong; tutte cose che una stretta amica di famiglia non poteva non sapere. È verosimilmente sua la seconda coltellata di striscio. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretata da Wendy Hiller, mentre in quella del 2017 da Judi Dench.
### Hildegard Schmidt
Hildegard Schmidt è un'ex cuoca della famiglia Armstrong e ora cameriera della principessa Dragomiroff, di origine tedesca. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretata da Rachel Roberts, mentre in quella del 2017 da Olivia Colman.
### Colonnello Arbuthnot
Il colonnello Arbuthnot, che nega di aver conosciuto il colonnello Armstrong ma conosce a menadito le sue medaglie e i suoi meriti, servì insieme con lui in India e fu salvato dal suo commilitone; nel libro, è Arbuthnot a convincere gli altri cospiratori che gli assassini/giustizieri dovranno essere 12, come una giuria. Durante l'esecuzione del piano si innamora di miss Debenham. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretato da Sean Connery, mentre in quella del 2017 da Leslie Odom Jr. (in quest'ultimo adattamento il personaggio è un medico di etnia afroamericana).
### Mary Hermione Debenham
Mary Hermione Debenham fu istitutrice di Helena Andrenyi, quando questa era solo la sorella minore della signora Armstrong; durante il viaggio comincia una storia con il colonnello Arbuthnot. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretata da Vanessa Redgrave, mentre in quella del 2017 da Daisy Ridley.
### Conte Rudolph Andrenyi e Contessa Helena Maria Andrenyi
La contessa Helena Maria è la sorella minore della signora Armstrong, sposata con il conte e diplomatico ungherese Rudolph; viene coinvolta dalla madre nonostante sia terrorizzata e traumatizzata dall'accaduto. Il marito la appoggia e la sostiene psicologicamente, e pugnala Cassetti in sua vece mentre lei è addormentata sotto gli effetti di un sedativo; in questo modo le pugnalate ammonteranno esattamente a 12, nonostante i cospiratori siano 13. Sul passaporto di lei Poirot nota una macchia d'unto, il cui scopo è modificare il nome di battesimo da Helena a Elena; il tutto serve a confondere le acque sul fazzoletto con la H, che Poirot e Bouc scopriranno poi appartenere alla principessa Dragomiroff. Nella versione cinematografica del 1974 sono interpretati rispettivamente da Michael York e Jacqueline Bisset, mentre in quella del 2017 da Serhij Polunin e Lucy Boynton.
### Antonio Foscarelli
Antonio Foscarelli fu l'autista della famiglia Armstrong, e venne colpito alle spalle dai rapitori della bimba. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretato da Denis Quilley (in questa versione, il suo nome diventa Gino Foscarelli), mentre in quella del 2017 da Manuel Garcia-Rulfo (in cui la sua etnia è latino-americana e il suo nome viene mutato in Biniamino Marquez).
### Edward Henry Masterman
Cameriere di Cassetti/Ratchett, Edward Henry Masterman fu prima aiutante di campo del colonnello Armstrong e poi maggiordomo fedele della sua famiglia; insieme a MacQueen, è entrato al servizio di Ratchett per preparare il terreno alla vendetta dei 12 giustizieri. Nella versione cinematografica del 1974 è interpretato da John Gielgud (in questa versione, il suo nome è mutato in Edward Beddoes), mentre in quella del 2017 da Derek Jacobi.
### Caroline Martha Hubbard
Dietro questo nome falso si cela Linda Arden, celebre attrice tragica americana, madre di Sonia Arden (poi Sonia Armstrong) ed Helena Maria Arden, futura contessa Andrenyi. È la mente principale della vendetta contro Cassetti, nella quale ha coinvolto direttamente o meno tutti gli altri; dopo la morte della nipote e le tragedie da essa generate, si è allontanata dalla scena pubblica per gestire il dolore, e ha cominciato a preparare il piano per uccidere Cassetti, facendosi passare per una banale e petulante donna americana allo scopo di passare inosservata. Nella versione cinematografica del 1974, in cui il nome muta in Harriet Belinda Hubbard, dal cognome del defunto secondo marito, è interpretata da Lauren Bacall, mentre in quella del 2017 da Michelle Pfeiffer.
## Personaggi
* Hercule Poirot: un investigatore belga, colui che investiga e risolve il caso dell'omicidio avvenuto sul treno
* Bouc, vecchio amico di Poirot: dovrà sempre cercare di limitare il suo entusiasmo sminuendo le sue ipotesi;
* Dottor Constantine, un medico greco, bonario, ma con la testa confusa dai pregiudizi verso gli stranieri;
* Samuel Edward Ratchett, ricco americano in viaggio d'affari dietro a cui si cela il latitante Cassetti (che la censura fascista ribattezzò O'Hara);
* Hector MacQueen, segretario del signor Ratchett, giovanotto molto amichevole e diligente nel suo lavoro;
* Caroline Martha Hubbard, un'eccentrica signora americana, pettegola, spiccia, che parla molto di sua figlia e si vanta del suo intuito di poter giudicare le persone a prima vista;
* Greta Ohlsson, gentile e mite donna svedese di mezz'età con una sensibilità stupefacente, direttrice di una scuola missionaria presso Gemlik;
* Natalia Dragomiroff, anziana principessa russa, vedova, assai brutta (da Poirot viene descritta come un rospo) e assai danarosa;
* Hildegard Schmidt, tedesca, cameriera della principessa Dragomiroff, molto fedele alla principessa;
* Rudolph Andrenyi, conte e diplomatico ungherese e perciò detentore di passaporto diplomatico;
* Helena Maria Andrenyi, contessa e moglie di Rudolph;
* Arbuthnot, colonnello inglese, dai modi freddi e impassibili;
* Mary Hermione Debenham, inglese, istitutrice, un'avvenente e rigida ragazza molto intelligente che Poirot definisce la tipica, inespressiva anglosassone che non prova emozioni, e il cui nome creerà un lapsus rivelatore perché inconsciamente associato al negozio londinese “Freebody and Debenham”;
* Cyrus Beltman Hardman, americano, investigatore privato, piuttosto rozzo e vistoso;
* Antonio Foscarelli, il ciarliero e bonario italiano naturalizzato americano, rappresentante delle automobili Ford (durante il fascismo Foscarelli fu trasformato nel brasiliano Manuel Pereira);
* Henry Masterman, il maggiordomo inglese di Ratchett;
* Pierre Michel, controllore dei vagoni letto, in servizio nella carrozza in cui è avvenuto l'omicidio (il personaggio era apparso ne Il mistero del treno azzurro, libro della Christie del 1928).
### Disposizione dei personaggi
Eccettuati Bouc e Constantine (sistemati nella carrozza Atene-Parigi), questa la loro disposizione nella vettura Istanbul-Calais:
| | | Corridoio | Corridoio | Corridoio | Corridoio | Corridoio | Corridoio | Corridoio | Corridoio | Corridoio | Corridoio | Corridoio | Corridoio | |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Carrozza Atene-Parigi | Michel | 16 Hardman | 15 Arbuthnot | 14 Dragomiroff | 13 R. Andrenyi | 12 H. Andrenyi | 3 Hubbard | 2 Ratchett | 1 Poirot | 10 Ohlsson 11 Debenham | 8 Schmidt 9 (vuoto) | 6 MacQueen 7 (vuoto) | 4 Masterman 5 Foscarelli | Vagone Ristorante |
Scompartimento di prima classe (1 persona)
Scompartimento di seconda classe (2 persone)
Scompartimento dove è avvenuto il delitto (prima classe)
## Adattamenti
### Cinema
* Assassinio sull'Orient Express (1974), diretto da Sidney Lumet, con Albert Finney, Sean Connery, Lauren Bacall e Ingrid Bergman.
* Assassinio sull'Orient Express (2017), diretto da Kenneth Branagh, con Kenneth Branagh, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Penélope Cruz e Judi Dench.
### Televisione
* Un episodio della serie tv della Germania Occidentale Die Galerie der großen Detektive apparve nel 1955. Heini Göbel interpretò il ruolo di Poirot.
* Assassinio sull'Orient Express (2001), Film TV diretto da Carl Schenkel, con Alfred Molina, Leslie Caron e Meredith Baxter.
* Assassinio sull'Orient Express (2010), episodio della Serie TV Poirot diretto da Philip Martin, con David Suchet e Hugh Bonneville.
### Videogiochi
* Agatha Christie: Assassinio sull'Orient Express (2006), sviluppato da The Adventure Company e prodotto da Awe Games.
## Traduzioni italiane
Durante la dittatura fascista in Italia le opere di molti autori polizieschi anglosassoni vennero pubblicate in traduzioni inattendibili, caratterizzate da pesanti tagli e manipolazioni. Ciò avvenne in parte per una scelta editoriale volta al contenimento dei costi (in quanto la riduzione del numero delle pagine permetteva di abbassare il prezzo di copertina), e in parte per obbedire a precise direttive politiche da parte del regime, di carattere moralistico o razziale. Vennero perciò, ad esempio, censurati i riferimenti al suicidio o al sesso, e venne espunta ogni affermazione ritenuta offensiva per la reputazione del popolo italiano.
Lo dimostra la prima traduzione italiana del libro, di Alfredo Pitta, pubblicata da Arnoldo Mondadori Editore nel 1935, dove si riscontrano estesi tagli, vistose manomissioni e varie censure. Un riferimento al suicidio venne espunto in una delle prime pagine, mentre due personaggi che nel testo originale erano italoamericani (Cassetti e Foscarelli) diventarono rispettivamente di origine irlandese (ribattezzato O'Hara) e brasiliana (ribattezzato Pereira).
Negli anni '70 l'editore Mondadori ripubblicò la traduzione di Pitta, emendandola da alcune delle sopra indicate manipolazioni e ristabilendo i nomi originali dei personaggi, ma solo nel 1987 venne pubblicata una nuova traduzione integrale, a cura di Lidia Zazo, molto più fedele al testo originale. Curiosamente, alla fine del Capitolo XV dell'edizione Oscar Best Sellers del 1983, con la traduzione del Pitta, si fa riferimento, quale occupante dell'ultimo scompartimento, a un brasiliano. Evidentemente nel ripristinare i nomi e le nazionalità originarie in quella traduzione, questo particolare era sfuggito.
Nella seguente tabella sono messe a confronto le righe finali del decimo capitolo della seconda parte, rispettivamente nel testo originale di Agatha Christie, nella traduzione di Alfredo Pitta e in quella di Lidia Zazo.
| Testo originale | Traduzione di Alfredo Pitta | Traduzione di Lidia Zazo |
| - | - | - |
| “He has been a long time in America,” said M. Bouc, “and he is an Italian, and Italians use the knife! And they are great liars! I do not like Italians.” “Ça se voit,” said Poirot with a smile. “Well, it may be that you are right, but I will point out to you, my friend, that there is absolutely no evidence against the man.” “And what about the psychology? Do not Italians stab?” “Assuredly,” said Poirot. “Especially in the heat of a quarrel. But this—this is a different kind of crime. I have the little idea, my friend, that this is a crime very carefully planned and staged. It is a far-sighted, long-headed crime. It is not—how shall I express it?—a Latin crime. It is a crime that shows traces of a cool, resourceful, deliberate brain—I think an Anglo-Saxon brain—” He picked up the last two passports. “Let us now,” he said, “see Miss Mary Debenham.” | “È stato a lungo negli Stati Uniti” osservò l'altro. “Le faccio notare che non vi sono, non dico prove, ma neppure indizi contro di lui, più che contro gli altri”. “E la psicologia, caro amico? E la psicologia, dove la mette?” “Capisco: lei vuol dire che costui può essere di quei tipi che, quando si riscaldano, sono capaci di commettere anche un delitto” replicò Poirot. “Ma ho idea, vede caro Bouc, che quest'assassinio sia stato accuratamente progettato in tutti i suoi particolari e non meno accuratamente eseguito. È una mia piccola idea, s'intende...” L'investigatore prese uno dei due passaporti rimasti e disse: “È il turno della signorina Debenham”. | “È stato a lungo in America” disse Monsieur Bouc “ed è italiano, e gli italiani usano il coltello. E sono dei gran bugiardi. Non mi piacciono proprio gli italiani.” “Ça se voit” disse Poirot con un sorriso. “Ebbene, può darsi che abbia ragione, ma le farò notare che non c'è la minima prova contro quest'uomo, amico mio.” “E la psicologia? Forse che gli italiani non accoltellano?” “Senza dubbio” disse Poirot. “Specialmente nel calore di una lite. Ma questo è un tipo di delitto molto diverso. Ho il vago sospetto che sia stato preparato e messo in scena con molta cura, amico mio. È un delitto preparato da tempo. Non è, come dire, un delitto latino. È un assassinio che porta le tracce di una mente fredda, decisa e piena di risorse: una mente anglosassone, direi.” Prese l'ultimo passaporto. “E adesso, sentiamo la signora Mary Debenham.” |
|
7,502,592 | https://it.wikipedia.org/wiki/187th_Fighter_Wing | 187th Fighter Wing | # 187th Fighter Wing
Il 187th Fighter Wing è uno Stormo da caccia della Alabama Air National Guard. Riporta direttamente all'Air Combat Command quando attivato per il servizio federale. Il suo quartier generale è situato presso la Montgomery Air National Guard Base, Alabama.
## Organizzazione
Attualmente, al settembre 2017, esso controlla:
* 187th Operations Group, striscia di coda rossa con scritta ALABAMA bianca
* 187th Operations Support Flight
* 100th Fighter Squadron - Equipaggiato con F-16C/D
* 187th Maintenance Group
* 187th Aircraft Maintenance Squadron
* 187th Maintenance Operations Flight
* 187th Maintenance Squadron
* 187th Mission Support Group
* 187th Civil Engineering Squadron
* 187th Communications Flight
* 187th Services Flight
* 187th Logistics Readiness Squadron
* 187th Security Forces Squadron
* 187th Medical Group
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4,333,562 | https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89toile_de_Bess%C3%A8ges_2008 | Étoile de Bessèges 2008 | # Étoile de Bessèges 2008
L'Étoile de Bessèges 2008, trentottesima edizione della corsa valevole come prova del circuito UCI Europe Tour 2008 categoria 2.1, si svolse in cinque tappe dal 6 al 10 febbraio 2008 per un percorso totale di 737 km con partenza da Le Grau-du-Roi e arrivo a Bessèges. Fu vinta dal russo Jurij Trofimov, della Bouygues Télecom, che si impose in 17 ore 46 minuti e 33 secondi, alla media di 41,46 km/h.
Al traguardo di Bessèges 125 ciclisti completarono il tour.
## Tappe
| Tappa | Data | Percorso | km | Vincitore di tappa | Leader cl. generale |
| - | - | - | - | - | - |
| 1ª | 6 febbraio | Le Grau-du-Roi > Le Grau-du-Roi | 154 | Jan Kuyckx | Jan Kuyckx |
| 2ª | 7 febbraio | Nîmes > Saint-Ambroix | 149,2 | Stefan van Dijk | Jan Kuyckx |
| 3ª | 8 febbraio | La Grand-Combe > Les Salles-du-Gardon | 138,1 | Jurij Trofimov | Jurij Trofimov |
| 4ª | 9 febbraio | Allègre-les-Fumades > Allègre-les-Fumades | 151,7 | Angelo Furlan | Jurij Trofimov |
| 5ª | 10 febbraio | Gagnières > Bessèges | 145 | Borut Božič | Jurij Trofimov |
| Totale | Totale | Totale | 738 | | |
## Squadre e corridori partecipanti
| N. | Cod. | Squadra |
| - | - | - |
| 1-8 | COF | Cofidis |
| 11-18 | SIL | Silence-Lotto |
| 21-28 | C.A | Crédit Agricole |
| 31-38 | MIT | Mitsubishi-Jartazi |
| 41-48 | ALM | AG2R La Mondiale |
| 51-58 | LAN | Landbouwkrediet-Tönissteiner |
| 61-68 | BTL | Bouygues Télécom |
| 71-78 | TSV | Topsport Vlaanderen |
| 81-88 | FDJ | Française des Jeux |
| 91-98 | TSV | Topsport Vlaanderen-Mercator |
| N. | Cod. | Squadra |
| 100-108 | AGR | Agritubel |
| 111-118 | ELK | ELK Haus-Simplon |
| 121-128 | AUB | Auber 93 |
| 131-138 | SKT | An Post-M.Donnelly-Grant Thornton |
| 141-148 | BAL | Bretagne-Armor Lux |
| 151-158 | CCD | Differdange-Apiflo Vacances |
| 161-168 | RLM | Roubaix-Lille Métropole |
| 171-178 | MIE | Miche-Silver Cross |
| 181-188 | PNB | P-Nivo-Betonexpressz 2000 |
## Dettagli delle tappe
### 1ª tappa
* 6 febbraio: Le Grau-du-Roi > Le Grau-du-Roi – 154 km
**Risultati**
Classifica di tappa :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Jan Kuyckx | Landbouwkrediet | 3h33'32" |
| 2 | Gianni Meersman | Franç. des Jeux | s.t. |
| 3 | Nicolas Rousseau | AG2R La Mond. | s.t. |
Classifica generale :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Jan Kuyckx | Landbouwkrediet | 3h33'22" |
| 2 | Gianni Meersman | Franç. des Jeux | a 2" |
| 3 | Nicolas Rousseau | AG2R La Mond. | a 6" |
### 2ª tappa
* 7 febbraio: Nîmes > Saint-Ambroix – 149,2 km
**Risultati**
Classifica di tappa :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Stefan van Dijk | Mitsubishi | 3h56'40" |
| 2 | Erki Pütsep | Bouygues Tél. | s.t. |
| 3 | Borut Božič | Cycle Collstrop | s.t. |
Classifica generale :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Jan Kuyckx | Landbouwkrediet | 7h30'02" |
| 2 | Gianni Meersman | Franç. des Jeux | a 1" |
| 3 | Nicolas Rousseau | AG2R La Mond. | a 6" |
### 3ª tappa
* 8 febbraio: La Grand-Combe > Les Salles-du-Gardon – 138,1 km
**Risultati**
Classifica di tappa :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Jurij Trofimov | Bouygues Tél. | 3h37'29" |
| 2 | Pierre Rolland | Crédit Agricole | a 57" |
| 3 | Pierrick Fédrigo | Bouygues Tél. | a 1'01" |
Classifica generale :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Jurij Trofimov | Bouygues Tél. | 11h07'41" |
| 2 | Gianni Meersman | Franç. des Jeux | a 52" |
| 3 | Pierrick Fédrigo | Bouygues Tél. | a 57" |
### 4ª tappa
* 9 febbraio: Allègre-les-Fumades > Allègre-les-Fumades – 151,7 km
**Risultati**
Classifica di tappa :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Angelo Furlan | Crédit Agricole | 3h29'53" |
| 2 | Borut Božič | Cycle Collstrop | s.t. |
| 3 | Stefan van Dijk | Mitsubishi | s.t. |
Classifica generale :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Jurij Trofimov | Bouygues Tél. | 14h37'34" |
| 2 | Gianni Meersman | Franç. des Jeux | a 52" |
| 3 | Pierrick Fédrigo | Bouygues Tél. | a 57" |
### 5ª tappa
* 10 febbraio: Gagnières > Bessèges – 145 km
**Risultati**
Classifica di tappa :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Borut Božič | Cycle Collstrop | 3h08'59" |
| 2 | Angelo Furlan | Crédit Agricole | s.t. |
| 3 | Steffen Radochla | ELK Haus | s.t. |
Classifica generale :
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Jurij Trofimov | Bouygues Tél. | 17h46'33" |
| 2 | Gianni Meersman | Franç. des Jeux | a 52" |
| 3 | Pierrick Fédrigo | Bouygues Tél. | a 57" |
## Classifiche finali
### Classifica generale
| Pos. | Corridore | Squadra | Tempo |
| - | - | - | - |
| 1 | Jurij Trofimov | Bouygues Tél. | 17h46'33" |
| 2 | Gianni Meersman | Franç. des Jeux | a 52" |
| 3 | Pierrick Fédrigo | Bouygues Tél. | a 57" |
| 4 | Nicolas Jalabert | Agritubel | a 1'01" |
| 5 | Bert De Waele | Landbouwkrediet | a 1'06" |
| 6 | Frederik Veuchelen | Topsport Vl. | a 1'08" |
| 7 | Benny De Schrooder | An Post | a 1'11" |
| 8 | Jens Renders | Topsport Vl. | s.t. |
| 9 | Frédéric Amorison | Landbouwkrediet | s.t. |
| 10 | Jonathan Hivert | Crédit Agricole | s.t. |
### Classifica a punti
| Pos. | Corridore | Squadra | Punti |
| - | - | - | - |
| 1 | Borut Božič | Cycle Collstrop | 61 |
| 2 | Angelo Furlan | Crédit Agricole | 53 |
| 3 | Stefan van Dijk | Mitsubishi | 51 |
| 4 | Gianni Meersman | Franç. des Jeux | 47 |
| 5 | Anthony Ravard | Agritubel | 45 |
### Classifica giovani
| Pos. | Corridore | Squadra | Punti |
| - | - | - | - |
| 1 | Gianni Meersman | Fran. des Jeux | 17h47'25" |
| 2 | Jonathan Hivert | Crédit Agricole | a 19" |
| 3 | Francis De Greef | Silence-Lotto | a 53" |
| 4 | Pierre Rolland | Crédit Agricole | a 1'21" |
| 5 | Julien El Fares | Cofidis | a 1'32" |
### Classifica a squadre
| Pos. | Squadra | Tempo |
| - | - | - |
| 1 | Landbouwkrediet-Tönissteiner | 53h23'02" |
| 2 | Agritubel | a 6" |
| 3 | Crédit Agricole | s.t. |
| 4 | Topsport Vlaanderen | a 10" |
| 5 | Cycle Collstrop | s.t. |
|
7,522,457 | https://it.wikipedia.org/wiki/Troy_Brown_%28cestista_1999%29 | Troy Brown (cestista 1999) | # Troy Brown (cestista 1999)
Troy Randall Brown jr. (Las Vegas, 28 luglio 1999) è un cestista statunitense, di ruolo guardia, professionista nella NBA con i Minnesota Timberwolves.
## Carriera
È stato selezionato dai Washington Wizards al primo giro del Draft NBA 2018 (15ª scelta assoluta).
## Statistiche
### NCAA
| Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2017-2018 | Oregon Ducks | 35 | 35 | 31,2 | 44,4 | 29,1 | 74,3 | 6,2 | 3,2 | 1,6 | 0,2 | 11,3 |
**Massimi in carriera**
* Massimo di punti: 21 (2 volte)
* Massimo di rimbalzi: 12 vs Texas Southern (11 dicembre 2017)
* Massimo di assist: 9 vs Portland State (13 dicembre 2017)
* Massimo di palle rubate: 5 vs Washington State (11 febbraio 2018)
* Massimo di stoppate: 1 (7 volte)
* Massimo di minuti giocati: 41 vs Washington State (7 marzo 2018)
### NBA
**Regular season**
| Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2018-2019 | Wash. Wizards | 52 | 10 | 14,0 | 41,5 | 31,9 | 68,1 | 2,8 | 1,5 | 0,4 | 0,1 | 4,8 |
| 2019-2020 | Wash. Wizards | 69 | 22 | 25,8 | 43,9 | 34,1 | 78,4 | 5,6 | 2,6 | 1,2 | 0,1 | 10,4 |
| 2020-2021 | Wash. Wizards | 21 | 0 | 13,7 | 37,1 | 30,4 | 66,7 | 2,9 | 0,9 | 0,1 | 0,2 | 4,3 |
| 2020-2021 | Chicago Bulls | 13 | 0 | 18,2 | 52,7 | 33,3 | 83,3 | 3,4 | 0,8 | 0,5 | 0,2 | 5,5 |
| 2021-2022 | Chicago Bulls | 66 | 7 | 16,0 | 41,9 | 35,3 | 76,9 | 3,1 | 1,0 | 0,5 | 0,1 | 4,3 |
| 2022-2023 | L.A. Lakers | 76 | 45 | 24,5 | 43,0 | 38,1 | 87,2 | 4,1 | 1,3 | 0,8 | 0,2 | 7,1 |
| Carriera | Carriera | 297 | 84 | 20,0 | 42,9 | 35,4 | 77,2 | 3,9 | 1,5 | 0,7 | 0,1 | 6,6 |
**Play-off**
| Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2022 | Chicago Bulls | 3 | 0 | 12,3 | 29,4 | 18,2 | - | 2,7 | 1,0 | 0,7 | 0,0 | 4,0 |
| 2023 | L.A. Lakers | 12 | 0 | 10,3 | 35,7 | 13,3 | - | 2,0 | 0,9 | 0,2 | 0,1 | 1,8 |
| Carriera | Carriera | 15 | 0 | 10,7 | 33,3 | 15,4 | - | 2,1 | 0,9 | 0,3 | 0,1 | 2,3 |
**Massimi in carriera**
* Massimo di punti: 26 vs New York Knicks (23 dicembre 2019)
* Massimo di rimbalzi: 17 vs Brooklyn Nets (30 gennaio 2023)
* Massimo di assist: 8 (2 volte)
* Massimo di palle rubate: 6 vs Detroit Pistons (11 gennaio 2022)
* Massimo di stoppate: 2 (4 volte)
* Massimo di minuti giocati: 42 vs Denver Nuggets (31 marzo 2019)
### NBA G-League
| Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2018-2019 | Capital C. Go-Go | 11 | 11 | 34,0 | 48,7 | 38,0 | 73,9 | 6,4 | 3,8 | 1,5 | 0,2 | 16,9 |
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2,745,298 | https://it.wikipedia.org/wiki/Kyashan_Sins | Kyashan Sins | # Kyashan Sins
Kyashan Sins (キャシャーン SINS, Kyashān Shinzu, titolo originale: Casshern Sins) è una serie anime, reboot di Kyashan il ragazzo androide, prodotto da Tatsunoko Production e animato da Madhouse. È stato trasmesso in Giappone il 1º ottobre 2008. L'anime è edito in Italia da Yamato Video.
La serie è completamente diversa da quella originale, in cui Kyashan è un superandroide che combatte le forze del male comandate da Bryking Boss. In questa serie Kyashan è presentato come un subalterno di Bryking Boss, il quale gli ha ordinato di assassinare la salvatrice del genere umano, Luna, e ha quindi condannato la Terra alla rovina.
Un adattamento manga è stato pubblicato nel mensile Comic Rush di Jive.
## Trama
Kyashan Sins narra la storia di un mondo in cui i robot hanno soggiogato l'umanità. Il loro capo, Bryking Boss, dominava il mondo come un tiranno. Un giorno, una misteriosa ragazza di nome Luna è convocata dal popolo affinché salvi il genere umano. Temendo questa nuova minaccia, Bryking invia tre dei suoi più potenti cyborg per uccidere Luna: Kyashan, Dio e Leda. Kyashan, il più forte dei tre, riesce ad uccidere Luna. Così, questo catastrofico evento porta la rovina sulla Terra. Centinaia di anni più tardi, l'atmosfera terrestre è avvelenata, la Terra è per lo più abitata dai robot e gli umani sono ormai sull'orlo dell'estinzione.
I robot che prima credevano di essere immortali adesso sono soggetti alla rovina (cioè la ruggine e la corrosione) provocata dall'ambiente avvelenato e devono trovare nuovi pezzi di ricambio per non morire. Nel frattempo, Kyashan, scomparso dopo l'uccisione di Luna, ritorna ma non ricorda più nulla del suo passato.
## Personaggi
* Kyashan (キャシャーン, Kyashān): Protagonista della serie. In passato, fu un subalterno di Bryking Boss e il guerriero più forte del suo esercito di robot. Bryking Boss ordinò a Kyashan di assassinare Luna. Questo scatenò un evento catastrofico e in seguito sparì. Cento anni più tardi, ricomparirà tuttavia non ricorderà più nulla di ciò che gli accadde e di ciò che fece. Durante il viaggio per scoprire chi fosse prima di dimenticare, incontrerà molti robot che lo odiano proprio per aver ucciso Luna, molti altri invece tenteranno di divorarlo a causa di una diceria la quale afferma che il robot che mangerà le sue carni avrà vita eterna. Da un certo punto della storia proseguirà il cammino alla ricerca di Luna con Lyuze e Ringo, tuttavia, sporadicamente anche con il cane Friender. All'inizio della storia sembra possedere due personalità, quella più calma e quella più cruenta che viene fuori mentre combatte, tuttavia, imparando a conoscersi riuscirà a controllare il suo aspetto più selvaggio. Sebbene non ricordi nulla, sente di aver fatto qualcosa di profondamente sbagliato, e anche per il fatto di essere immortale, spesso, si sente in colpa vedendo continuamente robot e umani morire. Affermerà più volte di non sentirsi vivo e di provare tristezza, per questo motivo si farà più volte massacrare dai nemici. Alla fine della saga, dopo aver incontrato luna, si scontrerà con Dio, ormai debole a causa del deterioramento e lo vincerà. Prova un grande affetto per Lyuze e Ringo e spesso le proteggerà dai nemici.
* Friender (フレンダー, Furendā): Cane robot il quale viveva in una comunità robot che aveva pacificamente accettato la corrosione. Dopo lo sterminio dell'intera comunità da parte di Kyashan, Friender tenterà prima di uccidere il superandroide e poi lo seguirà nei suoi viaggi.
* Lyuze (リューズ, Ryūzu): Robot con le sembianze di una ragazza snella e slanciata, ha dei capelli rosa ed è solita combattere con una lama che le spunta dal polso, ha intenzione di uccidere Kyashan per vendicarsi della morte di sua sorella. Prima del cataclisma infatti, la sorella Liza, guardia del corpo di luna, fu ferita da Kyashan perché tentò di proteggerla, successivamente morì a causa del deterioramento. Nel corso della storia finirà per innamorarsi di Kyashan, tuttavia verrà assalita da sensi di colpa e da continue visioni della sorella morta. Alla fine riuscirà a placare i sensi di colpa e deciderà di seguirlo, anche lei come gli altri robot andrà incontro al deterioramento, tuttavia rifiuterà di essere curata da luna e di ricevere la vita eterna.
* Ringo (リンゴ): Bambina robot che farà amicizia con Kyashan e che proprio da quest'ultimo verrà salvata in varie occasioni.
* Ohji (オージ, Ōji): Tecnico di robot e custode di Ringo. In passato, era uno scienziato al servizio di Bryking Boss, è lui il creatore di Kyashan, Dio e Leda. Colpito dal senso di colpa per ciò che ha fatto, tenta di suicidarsi ma quando trova Ringo, deciderà di continuare a vivere per lei.
* Luna (ルナ, Runa): Detta da tutti "Il sole chiamato luna" è in realtà una ragazza molto misteriosa, considerata dal genere umano l'unica speranza di salvezza. Vista come una minaccia da Bryking Boss, viene assassinata da Kyashan che innesca così la distruzione del mondo. Nonostante la sua morte, molti umani e robot credono che sia ancora viva, ed in effetti lo è. Subisce, a detta di tutti, un brusco cambiamento dopo essere stata "uccisa" da kyashan, se prima era dispensatrice di morte, ora cura e dà vita ai robot deteriorati con il suo sangue, eppure la vita da lei donata è effimera e fasulla. Odia tutto ciò che muore o che ha un odore di morte e ciò fa pensare che odi al tempo stesso anche ciò che ha vita. Propone a Kyashan di fondare con lei una città immortale, tuttavia egli rifiuterà affermando che dove non c'è morte non ci può essere nemmeno vita. Tenterà di uccidere Leda, invano. Alla fine dell'anime viene spiegato che dopo essere stata uccisa da Kyashan fu in realtà liberata dalla morte stessa, che tuttavia dispensò a tutti gli esseri, da qui ebbe inizio il deterioramento.
* Bryking Boss (ブライキング・ボス, Buraikingu Bosu): ex-leader e comandante dell'esercito robot. Dopo aver dominato per l'umanità per secoli, Luna fu chiamata per fermarlo. Fu lui ad ordinare l'uccisione di Luna ed è lui la vera causa della distruzione del mondo. Durante tutta la storia segue Kyashan da lontano, entrando in scena solo alla fine dell'anime.
* Dio (ディオ): Robot maschio al servizio di Bryking Boss, ebbe l'ordine insieme a Kyashan e Leda di uccidere Luna. Ha intenzione di fermare la rovina e governare il mondo al posto di Bryking Boss. È ossessionato da Kyashan e dalla sua forza, ed il suo unico scopo prima, di morire è riuscire a batterlo in un combattimento. Incontrerà più volte kyashan nella serie e spesso verrà ferito da quest'ultimo, in uno scontro perderà anche uno dei due "corni" sopra il casco. A differenza di Leda non è interessato alla vita eterna dispensata da Luna, anzi, rifiuterà di curarsi anche dopo varie sollecitazioni da parte della sua compagna. L'unica cosa che lo tiene in vita è l'ardente desiderio di combattere e vincere kyashan, sarà lui stesso ad affermare , durante il fatidico scontro, di sentirsi finalmente vivo e persino kyashan riuscirà a comprendere il suo vero desiderio, ossia di poter vivere davvero almeno una volta prima di morire. Perderà la vita dopo lo scontro, felice, asserendo di aver vinto, come ultimo desiderio chiederà a kyashan di salvare Leda ormai morente. Quest'ultima spirerà fra le sue braccia poco dopo.
* Leda (レダ, Reda): Robot "femmina" al servizio di Bryking Boss, le fu ordinato di uccidere Luna come per Dio e Kyashan. Dopo l'inizio del deterioramento visse al fianco di Dio. È una donna spietata e calcolatrice e spesso sarà lei a prendere le redini della situazione, talvolta all'insaputa del suo compagno. È da sempre ossessionata dalla bellezza, dalla vita eterna e sogna di avere un corpo che possa procreare. Anche lei andata incontro al deterioramento deciderà di cercare Luna insieme a Dio, decisamente meno interessato, per ottenere la vita eterna. Giunta da Luna, invece che la salvezza troverà solo altra rovina, verrà sfigurata e poi gettata in una fossa comune ancora viva. Dato l'affronto subito si recherà nuovamente da Luna per ucciderla, tuttavia verrà trafitta al ventre e salvata all`ultimo secondo da kyashan per volere di Dio. Ormai stanca andrà a cercare il suo amato ormai esanime dopo lo scontro con kyashan e morirà avvinghiata a lui in lacrime. Pur essendo fredda e calcolatrice ha sempre dimostrato di amare il suo compagno Dio e di esserne legata, sentimento per altro ricambiato.
* Dune (ドゥーン, Dūn): Robot ormai a brandelli, in passato guardia del corpo di Luna. Vaga cercando vendetta nei confronti di Kyashan. Si prende cura di un giardino di garofani blu che luna stessa farà sotterrare, morirà per proteggerla nella sua più totale indifferenza.
## Doppiaggio
| Personaggi | Doppiatore giapponese | Doppiatore italiano |
| - | - | - |
| Kyashan | Tohru Furuya | Ismaele Ariano |
| Luna | Akiko Yajima | Martina Felli |
| Bryking Boss | Kenji Utsumi | Massimiliano Lotti |
| Lyuze | Nami Miyahara | Katia Sorrentino |
| Ringo | Yūko Minaguchi | Laura Valastro |
| Ohji | Yūichi Nagashima | Riccardo Rovatti |
| Dio | Toshiyuki Morikawa | Massimo Triggiani |
| Leda | Mami Koyama | Luana Congedo |
| Dune | Yūto Nakano | Lorenzo Scattorin |
| Margo | Akira Ishida | Andrea Rotolo |
| Wrench | Yuko Minaguchi | Francesca Consalvi |
## Episodi
La serie è formata da 24 episodi.
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4,098,752 | https://it.wikipedia.org/wiki/Aya_End%C5%8D | Aya Endō | # Aya Endō
Aya Endō (遠藤 綾, Endō Aya; Prefettura di Yamagata, 17 febbraio 1980) è una doppiatrice giapponese.
## Biografia
È conosciuto per essere la voce ufficiale di Minni dal 2016, in sostituzione della defunta Yūko Mizutani.
## Doppiaggio
I ruoli più importanti sono evidenziati in grassetto.
### Anime
**2000**
* Girls Bravo (Studentessa 2)
**2004**
* Alice Academy (Bambino (ep 19))
* Il conte di Montecristo (Albert de Morcerf (giovane))
* Saiyuki (Rin (Sorella di Kon))
**2005**
* Emma - Una storia romantica (Mary)
* Oku-sama wa Joshi Kōsei (Kasumi Horiguchi)
**2006**
* Twin Princess - Principesse gemelle (Trowa)
* Inukami! (Imari)
* Kiba (Cliente (ep 3); Gurauzio (ep 7,8); Sagiri)
* Rakka Ryūsui (Minatsu Hokaze)
* TOKKO (Yukino Shiraishi)
* ZEGAPAIN (Misaki Sogoru)
**2007**
* Engage Planet Kiss Dum (Noa Rukina)
* Lucky Star (Miyuki Takara)
* MapleStory (Nina)
* Mobile Suit Gundam 00 (Kinue Crossroad)
* Shugo Chara! (Eriko (ep 35), doppiata in italiano da Loretta Di Pisa)
* Tsubasa TOKYO REVELATIONS (Yuzuriha Nekoi)
**2008**
* Blassreiter (Meifong Liu)
* Macross Frontier (Sheryl Nome)
* My-Otome 0~S.ifr~ (Lena Sayers)
* Neo Angelique Abyss (Angelique)
* Pokémon: Diamante e Perla (Sumomo/Maylene)
* Sekirei (Matsu)
* Sora Kake Girl (Itsuki Kannagi)
**2009**
* Basquash! (Spanky)
* Fullmetal Alchemist: Brotherhood (Rosalie)
* Genji Monogatari Sennenki (Murasaki no Ue)
* Hanasakeru Seishounen (Kajika Louisa Kugami Burnsworth)
* Kanamemo (Yuuki Minami)
* Needless (Cruz Shield)
* Shikabane hime (Flesh Backbone)
**2010**
* Ikki Tōsen (Bacho Moki)
* Katanagatari (Biyorigō)
* Macross Frontier ~The False Songstress~ (Sheryl Nome)
* Sekirei ~Pure Engagement~ (Matsu)
* Sora no woto (Felicia Heideman)
**2011**
* Yumekui Merry (Engi Threepiece)
* Macross Frontier ~The Wings of Goodbye~ (Sheryl Nome)
* Mobile Suit Gundam AGE (Emily Asuno, Yunoa Asuno (adulta))
* Guilty Crown (Arisa Kuhouin)
* Chihayafuru (Chitose Ayase)
**2012**
* Sakamichi no Apollon (Yurika Fukahori)
* Accel World (Sky Raker)
* Fairy Tail Movie (Eclair)
**2013**
* Aikatsu! (Tiara Yumesaki)
* Hunter × Hunter (2011) (Komugi)
* Karneval (Tsukumo)
* Date A Live (Reine Murasame)
**2016**
* ClassicaLoid (Čajkovskij)
**2017**
* Fate/Apocrypha (Morgan Le Fay)
**2018**
* A Place Further Than the Universe (Yume Sasaki)
* Violet Evergarden (Cattleya Baudelaire)
* Goblin Slayer (Fanciulla della Spada)
**2019**
* Star Twinkle Pretty Cure (Tenjou)
### Drama-CD
* Karneval (Tsukumo)
### Film
* Hayate the Combat Butler! Heaven Is a Place on Earth (Suzune Ayasaki)
* Jujutsu Kaisen 0 (Shoko Ieiri)
### Videogiochi
* Record of Agarest War 2 (Victoria)
* Ar tonelico Qoga: Knell of Ar Ciel (Akane)
* Chaotic (Krystella)
* Koumajou Densetsu: Stranger's Requiem (Yukari Yakumo)
* Luminous Arc 3: Eyes (Orumorudi)
* Rune Factory 3 (Pia)
* Resonance of Fate (Leanne (Reanbell nella versione giapponese))
* Valkyria Chronicles III (Riela Marceris)
* The Legend of Heroes: Zero no Kiseki/Ao no Kiseki (Elie MacDowell)
* Zangeki no Reginleiv (Freia)
* Final Promise Story (Mallarme)
* Conception (Arie)
* Granblue Fantasy (Karin Kanzuki)
* Bloodborne (Iosefka)
* Street Fighter V (Karin Kanzuki)
* Mega Man X DiVE (Iris, Iris -another-)
* Genshin Impact (Yelan)
* Trinity Trigger (Kratelle)
* Fire Emblem: Engage (Alear (femmina))
* Persona 5: The Phantom X (Kumi Katayama)
* Omega Strikers (Juno)
* Persona 3 Reload (Chihiro Fushimi)
* Unicorn Overlord (Virginia)
### Live-action
* Meteor Garden (Shan Cai)
## Vita privata
È sposata con il calciatore del Júbilo Iwata, Yasuhito Endō.
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2,461,824 | https://it.wikipedia.org/wiki/%27Ndrina_Bruni | 'Ndrina Bruni | # 'Ndrina Bruni
La 'ndrina Bruni è una cosca malavitosa o 'ndrina della 'ndrangheta calabrese di Cosenza.
## Organizzazione
* Michele Bruni (1973–2011), presunto capobastone, arrestato il 10 luglio 2009. Sospettato dell'omicidio di Antonio Paese del 1991.
* Luca Bruni (1974-2012), presunto capobastone, scomparso il 3 gennaio 2012, il suo corpo venne ritrovato il 18 dicembre 2014.
* Pasquale Bruni, presunto capobastone.
* Francesco Bruni (-1999), detto "Bella Bella", presunto capobastone.
## Storia
* Il 10 luglio 2009 viene arrestato a Grisolia il capobastone Michele Bruni, tra i cento latitanti più pericolosi, latitante dal 22 maggio 2009.
* Il 15 dicembre 2010 vengono arrestate 49 persone, tra cui il capobastone che era uscito dal carcere ed era primo giorno di arresti domiciliari e l'ex senatore dell'UDEUR Bonaventura Lamacchia. Sono accusati di traffico di droga, attività estorsive e infiltrazioni in varie attività imprenditoriali.
* Grazie ai collaboratori Ernesto e Adolfo Foggetti e Mattia Pulicanò si è scoperto che due agenti corrotti avrebbero fornito ad esponenti degli zingari Rango e i Lanzino-Patitucci in carcere telefoni cellulari, droga e messaggi. I fatti sarebbero risalenti agli anni 2013 e 2014. Nell'inchiesta vengono citati anche i Bruni e i Perna.
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6,433,201 | https://it.wikipedia.org/wiki/Sanctify_Yourself | Sanctify Yourself | # Sanctify Yourself
Sanctify Yourself è un singolo del gruppo musicale britannico Simple Minds, pubblicato nel 1986 dalla EMI come secondo estratto dall'album Once Upon a Time.
## Tracce
### 7"
**Lato A**
* Sanctify Yourself - 3:52 (testo: Kerr - musica: Simple Minds)
**Lato B**
* Sanctify Yourself (Instrumental) - 3:52
### 12"
**Lato A**
* Sanctify Yourself (Extended Mix) - 7:10
**Lato B**
* Sanctify Yourself (Dub) - 6:09
### CD (1990)
* Sanctify Yourself (Extended Mix)
* Sanctify Yourself (Dub)
* Love Song (Live) (testo: Kerr - musica: Kerr, Burchill, Forbes, MacNeil, McGee)
* Street Hassle (Live) (Reed)
## Produzione
* Bob Clearmountain - produzione e missaggio
* Jimmy Iovine - produzione
* Jay Burnett - missaggio
* Moira Marquis - assistente missaggio
## Classifiche
| Classifica (1986) | Posizione massima |
| - | - |
| Regno Unito | 10 |
| Stati Uniti | 14 |
| Australia | 46 |
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145,667 | https://it.wikipedia.org/wiki/Premi_Oscar_1958 | Premi Oscar 1958 | # Premi Oscar 1958
La 30ª edizione della cerimonia di premiazione degli Oscar si è tenuta il 26 marzo 1958 a Los Angeles, al RKO Pantages Theatre, condotta dagli attori Bob Hope, Jack Lemmon, David Niven, Rosalind Russell, James Stewart e dal cartone animato Paperino. La serata è stata dominata dalle sette statuette vinte dal film Il ponte sul fiume Kwai, compresa quella per il miglior film.
## Vincitori e candidati
Vengono di seguito indicati in grassetto i vincitori.
Ove ricorrente e disponibile, viene indicato il titolo in lingua italiana e quello in lingua originale tra parentesi.
### Miglior film
* Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai), regia di David Lean
* I peccatori di Peyton (Peyton Place), regia di Mark Robson
* Sayonara, regia di Joshua Logan
* La parola ai giurati (Twelve Angry Men), regia di Sidney Lumet
* Testimone d'accusa (Witness for the Prosecution), regia di Billy Wilder
### Miglior regia
* David Lean - Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai)
* Mark Robson - I peccatori di Peyton (Peyton Place)
* Joshua Logan - Sayonara
* Sidney Lumet - La parola ai giurati (Twelve Angry Men)
* Billy Wilder - Testimone d'accusa (Witness for the Prosecution)
### Miglior attore protagonista
* Alec Guinness - Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai)
* Marlon Brando - Sayonara
* Anthony Franciosa - Un cappello pieno di pioggia (A Hatful of Rain)
* Charles Laughton - Testimone d'accusa (Witness for the Prosecution)
* Anthony Quinn - Selvaggio è il vento (Wild Is the Wind)
### Migliore attrice protagonista
* Joanne Woodward - La donna dai tre volti (The Three Faces of Eve)
* Deborah Kerr - L'anima e la carne (Heaven Knows, Mr. Allison)
* Anna Magnani - Selvaggio è il vento (Wild Is the Wind)
* Elizabeth Taylor - L'albero della vita (Raintree County)
* Lana Turner - I peccatori di Peyton (Peyton Place)
### Miglior attore non protagonista
* Red Buttons - Sayonara
* Vittorio De Sica - Addio alle armi (A Farewell to Arms)
* Sessue Hayakawa - Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai)
* Arthur Kennedy - I peccatori di Peyton (Peyton Place)
* Russ Tamblyn - I peccatori di Peyton (Peyton Place)
### Migliore attrice non protagonista
* Miyoshi Umeki - Sayonara
* Carolyn Jones - La notte dello scapolo (The Bachelor Party)
* Elsa Lanchester - Testimone d'accusa (Witness for the Prosecution)
* Hope Lange - I peccatori di Peyton (Peyton Place)
* Diane Varsi - I peccatori di Peyton (Peyton Place)
### Miglior sceneggiatura originale
* George Wells - La donna del destino (Designing Woman)
* Leonard Gershe - Cenerentola a Parigi (Funny Face)
* Ralph Wheelwright, R. Wright Campbell, Ivan Goff e Ben Roberts - L'uomo dai mille volti (Man of a Thousand Faces)
* Barney Slater, Joel Kane e Dudley Nichols - Il segno della legge (The Tin Star)
* Federico Fellini, Ennio Flaiano e Tullio Pinelli - I vitelloni
### Miglior sceneggiatura non originale
* Michael Wilson, Carl Foreman e Pierre Boulle - Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai)
* John Lee Mahin e John Huston - L'anima e la carne (Heaven Knows, Mr. Allison)
* John Michael Hayes - I peccatori di Peyton (Peyton Place)
* Paul Osborn - Sayonara
* Reginald Rose - La parola ai giurati (Twelve Angry Men)
### Miglior film straniero
* Le notti di Cabiria, regia di Federico Fellini (Italia)
* Ordine segreto del III Reich (Nachts, wenn der Teufel kam), regia di Robert Siodmak (Repubblica Federale Tedesca)
* Madre India (Bharat Mata), regia di Mehboob Kahn (India)
* Il quartiere dei lillà (Porte des Lilas), regia di René Clair (Francia)
* Nove vite (Ni liv), regia di Arne Skouen (Norvegia)
### Miglior fotografia
* Jack Hildyard - Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai)
* Milton Krasner - Un amore splendido (An Affair to Remember)
* Ray June - Cenerentola a Parigi (Funny Face)
* William C. Mellor - I peccatori di Peyton (Peyton Place)
* Ellsworth Fredricks - Sayonara
### Miglior montaggio
* Peter Taylor - Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai)
* Warren Low - Sfida all'O.K. Corral (Gunfight at the O.K. Corral)
* Viola Lawrence e Jerome Thoms - Pal Joey
* Daniel Mandell - Testimone d'accusa (Witness for the Prosecution)
* Arthur P. Schmidt e Philip W. Anderson - Sayonara
### Miglior scenografia
* Ted Haworth e Robert Priestley - Sayonara
* William A. Horning, Gene Allen, Edwin B. Willis e Richard Pefferle - Les Girls
* Hal Pereira, George W. Davis, Sam Comer e Ray Moyer - Cenerentola a Parigi (Funny Face)
* Walter Holscher, William Kiernan e Louis Diage - Pal Joey
* William A. Horning, Urie McCleary, Edwin B. Willis e Hugh Hunt - L'albero della vita (Raintree County)
### Migliori costumi
* Orry Kelly - Les Girls
* Charles LeMaire - Un amore splendido (An Affair to Remember)
* Edith Head e Hubert de Givenchy - Cenerentola a Parigi (Funny Face)
* Jean Louis - Pal Joey
* Walter Plunkett - L'albero della vita (Raintree County)
### Migliori effetti speciali
* Walter Rossi - Duello nell'Atlantico (The Enemy Below)
* Louis Lichtenfield - L'aquila solitaria (The Spirit of St. Louis)
### Migliore colonna sonora
* Malcolm Arnold - Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai)
* Hugo Friedhofer - Un amore splendido (An Affair to Remember)
* Hugo Friedhofer - Il ragazzo sul delfino (Boy on a Dolphin)
* Paul J. Smith - Perri
* Johnny Green - L'albero della vita (Raintree County)
### Miglior canzone
* "All The Way", musica di James van Hausen e testo di Sammy Cahn - Il jolly è impazzito (The Joker is Wild)
* "An Affair to Remember", musica Harry Warren, testo di Harold Adamson e Leo McCarey - Un amore splendido (An Affair to Remember)
* "April Love", musica di Sammy Fain, testo di Paul Francis Webster - Il sole nel cuore (April Love)
* "Tammy", musica e testo di Ray Evans e Jay Livingston - Tammy fiore selvaggio (Tammy and the Bachelor)
* "Wild Is the Wind", musica di Dimitri Tiomkin, testo di Ned Washington - Selvaggio è il vento (Wild Is the Wind)
### Miglior sonoro
* George Groves e Warner Bros. Studio Sound Department - Sayonara
* George Dutton e Paramount Studio Sound Department - Sfida all'O.K. Corral (Gunfight at the O.K. Corral)
* Wesley C. Miller e Metro Goldwyn Mayer Studio Sound Department - Les Girls
* John P. Livadary e Columbia Studio Sound Department - Pal Joey
* Gordon E. Sawyer e Samuel Goldwyn Studio Sound Department - Testimone d'accusa (Witness for the Prosecution)
### Miglior documentario
* Albert Schweitzer (Albert Schweitzer), regia di Jerome Hill
* Sulla Bowery (On the Bowery), regia di Lionel Rogosin
* Torero! (Torero!), regia di Carlos Velo
### Miglior cortometraggio
* The Wetback Hound (The Wetback Hound), regia di Larry Lansburgh
* A Chairy Tale (A Chairy Tale), regia di Claude Jutra e Norman McLaren
* City of Gold (City of Gold), regia di Wolf Koenig e Colin Low
* Foothold on Antartica (Foothold on Antartica), regia di James Carr
* Portugal (Portugal), regia di Jean Paul Pilla
### Miglior cortometraggio d'animazione
* Birds Anonymus (Birds Anonymus), regia di Friz Freleng
* One Droopy Knight (One Droopy Knight), regia di Michael Lah
* Tabasco Road (Tabasco Road), regia di Robert McKimson
* Trees and Jamaica Daddy (Trees and Jamaica Daddy), regia di Lew Keller
* The Truth about Mother Goose (The Truth about Mother Goose), regia di Bill Justice e Wolfgang Reitherman
### Premio alla carriera
A Charles Brackett per il suo straordinario servizio all'Academy.
A B.B. Kahane per l'importante servizio all'industria cinematografica.
A Gilbert M. "Broncho Billy" Anderson, pioniere del cinema, per il suo contributo allo sviluppo del cinema come intrattenimento.
Alla Society of Motion Picture and Television Engineers per il loro contributo all'avanzamento dell'industria cinematografica.
### Premio umanitario Jean Hersholt
A Samuel Goldwyn
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6,749,523 | https://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Viotto | Domenico Viotto | # Domenico Viotto
Domenico Viotto (Quinto Vicentino, 3 aprile 1887 – Milano, 15 novembre 1976) è stato un politico e antifascista italiano.
## Biografia
Rimasto orfano pochi mesi dopo la nascita, è cresciuto in orfanotrofio e a 15 anni comincia a lavorare come apprendista falegname.
Iscrittosi al Partito Socialista Italiano, cinque anni dopo diventa dirigente della Camera del lavoro di Vicenza su posizioni di sindacalismo rivoluzionario. Nel 1908 va a dirigere la Camera del lavoro di Messina, appena distrutta dal terremoto, e nella città siciliana viene più volte arrestato negli anni seguenti per il suo impegno anti-interventista. Tra il 1916 e il 1919 sconta una pena di tre anni per disfattismo.
Tornato in libertà si trasferisce a Brescia, dove l'anno successivo si mette alla testa della resistenza dei metallurgici locali contro lo squadrismo fascista.
Nel 1921 viene eletto per la prima volta deputato e viene nominato membro della direzione nazionale del PSI. Antifascista militante, viene rieletto nel 1924 ma con l'instaurazione della dittatura, a seguito del delitto Matteotti, viene nuovamente arrestato e condannato a due anni di reclusione dal Tribunale speciale per la difesa dello stato. Decaduto dal mandato parlamentare come secessionista dell'Aventino al termine della pena viene inviato al confino per cinque anni. Nel 1932, tornato libero, si stabilisce a Milano, dove si sostiene con una modesta attività imprenditoriale. Pur sorvegliato dalla polizia riprende i contatti politici con Rodolfo Morandi e Lelio Basso, coi quali crea un centro interno italiano del PSI. Nel 1940, entrata l'Italia nella seconda guerra mondiale viene inviato nei campi di concentramento di Colfiorito e Fabriano fino al 1941. Tornato a Milano collabora con Lelio Basso alla fondazione del Movimento di unità proletaria che due anni dopo confluisce nel PSIUP. A nome di quest'ultimo entra a far parte della sede di Milano del Comitato di liberazione nazionale.
Nel novembre 1943, in seguito a una vicenda che gli valse accuse di leggerezza cospirativa, deve riparare in Svizzera per sfuggire all'arresto. Nella Confederazione riprende i contatti con Morandi, Antonio Greppi e altri esponenti socialisti fuoriusciti, ma appena può rientra in Italia e, agli inizi del 1945, partecipa alla lotta partigiana nella zona del Lago d'Orta.
Dopo la Liberazione, nel marzo del 1946, su proposta di Pietro Nenni, entra a far parte di diritto della Consulta nazionale come deputato aventiniano del 1924.
L'anno successivo segue Giuseppe Saragat nella scissione di Palazzo Barberini. Dopo aver ricoperto, per breve periodo, l'incarico di segretario della federazione milanese del PSDI, inizia ad allontanarsi dalla vita politica fino al suo totale ritiro a vita privata nel 1949.
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10,020,411 | https://it.wikipedia.org/wiki/Song_Taizu | Song Taizu | # Song Taizu
Song Taizu, nato Zhao Kuangyin (21 marzo 927 – 14 novembre 976), è stato un imperatore cinese, il fondatore nonché primo regnante della dinastia cinese Song dal 976 al 997.
Regnò dal 960 fino alla sua morte nel 976. Ex generale militare, l'imperatore Taizu salì al potere dopo aver organizzato un colpo di stato e costretto l'imperatore Gong ad abdicare al trono.
Durante il suo regno, l'imperatore Taizu conquistò svariati territori e province sud orientali, riunificando così la maggior parte della Cina nella cosiddetta Cina delle 18 province. Per rafforzare la sua influenza politica, ridusse il potere dei generali militari, facendo affidamento a funzionari civili nell'amministrazione dello stato. Gli successe il fratello minore, Zhao Kuangyi.
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542,568 | https://it.wikipedia.org/wiki/City_of_Evil | City of Evil | # City of Evil
City of Evil è il terzo album in studio del gruppo musicale statunitense Avenged Sevenfold, pubblicato il 7 giugno 2005 dalla Warner Bros. Records.
L'album segna il definitivo distacco dalle sonorità metalcore che hanno caratterizzato gli esordi del gruppo, in favore di un approccio più diretto all'heavy metal classico e alla totale eliminazione di voci distorte da parte del cantante M. Shadows, attingendo a forti influenze dal power metal, al progressive, al thrash metal, e all'hard rock. È stato inserito alla centesima posizione della classifica dei migliori 100 album metal di sempre stilata da Rolling Stone e alla 35ª della classifica dei migliori 50 album metal di sempre di Kerrang!.
## Tracce
* Beast and the Harlot – 5:40
* Burn It Down – 4:58
* Blinded in Chains – 6:34
* Bat Country – 5:13
* Trashed and Scattered – 5:53
* Seize the Day – 5:32
* Sidewinder – 7:01
* The Wicked End – 7:10
* Strength of the World – 9:14
* Betrayed – 6:47
* M.I.A. – 8:46
## Formazione
### Gruppo
* M. Shadows – voce, arrangiamento orchestrazioni
* Synyster Gates – chitarra solista, pianoforte (tracce 1 e 7), voce aggiuntiva (tracce 6 e 9), arrangiamento orchestrazioni
* Zacky Vengeance – chitarra, voce aggiuntiva (traccia 9)
* Johnny Christ – basso, voce aggiuntiva (traccia 9)
* The Rev – batteria, pianoforte (traccia 6), voce aggiuntiva (traccia 9)
### Altri musicisti
* Brian Haner – chitarra aggiuntiva, pedal steel guitar, chitarra acustica e assolo (traccia 7)
* Scott Gilman – arrangiamento orchestrazioni, produzione aggiuntiva
* Bruce Dukov – violino
* Sam Formicola – violino
* Larry Greenfield – violino
* Alan Grunfeld – violino
* Songa Lee-Kitto – violino
* Liane Mautner – violino
* Mark Robertson – violino
* Samuel Fischer – violino solista
* Alma Fernandez – viola
* Matthew Funes – viola
* David Walther – viola
* David Low – violoncello
* David Mergen – violoncello
* Victor Lawrence – violoncello solista
* Colton Beyer-Johnson – coro
* Zachary Biggs – coro
* C.J. Cruz – coro
* Nathan Cruz – coro
* Stephen Cruz – coro
* Alan Hong – coro
* Sally Stevens – coro
* Sean Sullivan – coro
* Nico Walsh – coro
* Josiah Yiu – coro
* Jeannine Wagner – coro solista
### Produzione
* Mudrock – produzione
* Avenged Sevenfold – produzione
* Fred Archambault – produzione aggiuntiva
* Andy Wallace – missaggio
* Eddie Schreyer – mastering
## Classifiche
| Classifica (2005-06) | Posizione massima |
| - | - |
| Stati Uniti | 30 |
| Stati Uniti (rock) | 13 |
|
4,850,171 | https://it.wikipedia.org/wiki/Victoria_Nuland | Victoria Nuland | # Victoria Nuland
Victoria Jane Nuland (New York, 1º luglio 1961) è una diplomatica statunitense, Sottosegretario di Stato per gli affari politici dal 3 maggio 2021 e vicesegretario di Stato ad interim dal 29 luglio 2023 nell'amministrazione Biden.
## Biografia
Figlia di Sherwin B. Nuland, medico ebreo ed esperto di bioetica della Yale School of Medicine, Victoria Nuland si è diplomata presso la Choate Rosemary Hall nel 1979. Ha poi ottenuto un Bachelor of Arts dalla Brown University. È sposata con lo storico e politologo Robert Kagan, figlio di Donald Kagan, lo storico della Grecia antica di Yale celebre per una sua monumentale opera sulla Guerra del Peloponneso. Madre di due figli, parla russo, francese e un po' di lingua cinese.
Victoria Nuland vanta una lunga carriera presso il Foreign Service, dove ha prestato servizio sotto amministrazioni sia democratiche sia repubblicane. Nella seconda metà degli anni Ottanta ha prestato servizio a Guangzhou in Cina (1985-1986), negli uffici del Dipartimento di Stato per gli affari dell’Asia orientale e del Pacifico (1987), a Ulaanbaatar, in Mongolia, contribuisce ad aprire la prima ambasciata americane (1988) per poi prestare servizio presso il Soviet Desk (1988-90). Dal 1991 al 1993 si occupa di politica interna russa all'ambasciata americana di Mosca concentrandosi sui rapporti con il Presidente Boris Eltsin e il suo governo.
Durante l'amministrazione di Bill Clinton, dal 1993 al 1996, Nuland è stata capo dello staff del Vicesegretario di Stato Strobe Talbott - lavorando tra le altre cose al disarmo nucleare di Ucraina, Kazakistan e Bielorussia, alla politica in Bosnia e Kosovo e all’intervento degli USA ad Haiti - prima di servire, dal 1997 al 1999, come direttore deputato ai rapporti con i paesi ex sovietici venendo insignita della medaglia distinto servizio civile del Segretario della Difesa per il suo lavoro con i russi durante la campagna aerea del Kosovo. Dal luglio del 2000 al luglio del 2003 è stata vice rappresentante permanente degli USA presso la NATO a Bruxelles; tra le altre cose ha lavorato alla creazione del Consiglio NATO-Russia ricevendo il premio Superior Honor del Dipartimento di Stato per questo lavoro e la Croce al merito dal governo della Lituania. Durante l'amministrazione di George W. Bush, è stata il principale consigliere in materia di politica estera del vicepresidente Dick Cheney dal luglio del 2003 al maggio del 2005 e quindi ambasciatore con la funzione di rappresentante permanente presso la NATO (United States Permanent Representative to NATO) dal 2005 fino al 2008.
Durante l'amministrazione di Barack Obama, dal 2010 al 2011, è stata inviato speciale per Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa, prima di assumere, nell'estate del 2011, l'incarico di portavoce del Dipartimento di Stato guidato da Hilary Clinton, da lei tenuto fino a febbraio 2013. Dopo quest'ultimo incarico, nel maggio 2013 è stata scelta per la posizione di Assistant Secretary of State for European and Eurasian Affairs sotto il Segretario John Kerry prestando giuramento nel mese di settembre.. Nel novembre dello stesso anno viene fotografata durante le proteste di Piazza Maidan insieme al futuro primo ministro dell'Ucraina Arsenij Jacenjuk, al senatore John McCain, all’ex pugile Vitali Klitschko e a Oleh Tjahnybok molto attivi nella svolta politica del paese.
Nel 2014 ha ricevuto un incarico diplomatico in Ucraina, nel tentativo di realizzare un piano per dirimere la crisi politica e civile che ha colpito la nazione nel 2013. Il piano di uscita dalla crisi, secondo gli auspici del governo americano, d'intesa con l'ONU, dovrebbe raccogliere il consenso delle istituzioni politiche ucraine e dei protestanti scesi in piazza, e quello della Russia di Vladimir Putin nella cui orbita si è avvicinata la politica nazionale del presidente Viktor Janukovyč.
Nuland ha lasciato il Dipartimento di Stato nel gennaio 2017, come molti alti funzionari di carriera che se ne sono andati nei primi giorni dell'amministrazione di Donald Trump. Dall'aprile 2019 presta servizio come borsista non residente nel programma di politica estera presso la Brookings Institution e consigliere senior presso l'Albright Stonebridge Group. Dal 3 maggio 2021 è Sottosegretario di Stato per gli affari politici dell'amministrazione Biden nonché vicesegretario di Stato ad interim del Segretario Antony Blinken. La Nuland ha servito 5 presidenti e 11 segretari di stato nei suoi 32 anni di attività diplomatica.
## Controversie
Il 4 febbraio 2014 è stata pubblicata su YouTube la registrazione di una telefonata tra Victoria Nuland e l'ambasciatore statunitense in Ucraina, Geoffrey Pyatt, avvenuta il 28 gennaio 2014. Nel corso della loro conversazione telefonica, la Nuland ha [aveva] comunicato a Pyatt che, dopo aver esaminato i tre candidati dell'opposizione alla carica di Primo Ministro dell'Ucraina, il Dipartimento di Stato USA aveva selezionato Arsenij Jacenjuk. Ha dichiarato [La Nuland dichiarò inoltre]: "Penso che Yats sia l'uomo che ha l'esperienza economica e di governo. Ha bisogno di Klyčko e Tjahnybok all'esterno. Deve parlare con loro quattro volte alla settimana". Pyatt ha chiesto [chiese]: "Vuole che organizziamo una telefonata con lui come prossimo passo?". Nuland ha detto [disse] a Pyatt che il prossimo passo dovrebbe essere [avrebbe dovuto essere] quello di organizzare una conversazione telefonica tra lei e i tre candidati ucraini, a cui potrebbe [avrebbe potuto] partecipare anche Pyatt.
Pyatt si è detto [si disse] d'accordo: "Penso che rivolgersi direttamente a lui aiuti a gestire la personalità dei tre e dia anche la possibilità di muoversi rapidamente su queste cose e di metterci dietro di lui". Generò imbarazzo diplomatico l'esclamazione della Nuland "fuck EU" per manifestare l'intenzione americana di tenere ai margini l'Unione europea nella ricerca di una soluzione alla crisi ucraina poiché l’ambasciatore le fece presente che con la caduta di Janukovyč la UE avrebbe insistito per un ruolo di primo ministro all’ex pugile Vitalij Klyčko, sostenuto in primis dalla Germania. Secondo John Mearsheimer, con questa telefonata la "Nuland aveva sostenuto un cambio di regime e voleva che il politico ucraino Arsenij Jacenjuk diventasse primo ministro nel nuovo governo, cosa che poi è avvenuta".
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829,969 | https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_di_Neto | Rocca di Neto | # Rocca di Neto
Rocca di Neto (IPA: /ˈrɔkka diˈnɛto/) è un comune italiano di 5 312 abitanti della provincia di Crotone in Calabria. Nota dal 1832 al 1863 come Rocca Ferdinandea (IPA: /ˈrɔkka ˌferdinanˈdɛa/) in onore di Ferdinando II di Borbone, da allora prende il nome composto da "rocca" e dall'omonimo fiume che scorre sul confine a sud del territorio comunale.
## Storia
La Rocca di Neto antica, allora chiamata Casale di Terrate, sorse sulle alture di Cupone e di Tanzanovella e si trovava a 39° ed 11’ di latitudine boreale, a 34° e 52’ di longitudine orientale dal meridiano del ferro; stava poi a greco da Santa Severina, a libeccio da Strongoli, a maestro da Crotone.
Dall’anno 71 a.C., rimase sotto il dominio romano alle dipendenze di Petelia. Le terre di Casale di Terrate, come quelle degli altri abitati della valle del Neto, furono assegnate agli aristocratici romani, che estesero l’economia del latifondo, basata sull’integrazione tra la coltura estensiva dei cereali e la transumanza di mandrie e greggi tra la marina e la Sila, attraverso le valli del Neto e del Tacina.
Nell'Alto medioevo a Rocca di Neto esisteva il Monastero Cistercense di “Santa Maria delle Terrate”, sorto nel 1178, filiale della Sambucina, il quale, all’inizio del secolo XIII, passerà alle dipendenze dell’abbazia di S. Angelo in Frigillo. Santa Maria delle Terrate iniziò una fase di rinascita del Casale di Terrate, determinandone la ripresa economica. L’abbazia aveva, infatti, la funzione di promuovere la cultura e di favorire anche le attività agricole dell’area dove si era insediata. Compito cui i monaci cistercensi assolsero egregiamente per alcuni secoli, perché modellarono il paesaggio agrario di Casale di Terrate coltivando i vigneti, gli alberi da frutto e, attorno agli abitati, gli orti.
La successiva storia di Rocca di Neto è contrassegnata da una continua successione di feudatari laici ed ecclesiastici che, per accrescere sempre di più i loro introiti, detenevano nell’asservimento il popolo, usurpandone i diritti fondamentali e determinandone la decadenza sociale ed economica.
È citata come Rocca in un documento del XIV secolo. Nel 1420 Covella Ruffo ebbe dalla regina Giovanna II il mero e misto imperio su un ampio territorio a Nord del fiume Neto, tra cui Rocca di Neto.
Nel lontano 1445 il territorio di Rocca di Neto, risultava parte del Principato di Rossano, viene concesso dal Re Alfonso I d’Aragona a Marino Marzano, il quale, tra il 1460 ed il 1464, in seguito all’esproprio del feudo a favore di Giovanni Simonetta di Caccuri, diede inizio a tutta una serie di vendette verso questa università, scagliandosi contro gli ignari cittadini ai quali inflisse morte e distruzione. Per breve tempo restò nelle proprietà demaniali del Re di Napoli, Ferdinando d’Aragona. Ma nel 1505 la Contea di Cariati, con i suoi fortilizi e le sue terre tra cui Rocca di Neto, fu concessa da Ferdinando il Cattolico a Giovambattista Spinelli. La signoria degli Spinelli (Giovanbattista, Ferrante, Giovanbattista, Francesca, Carlo e Scipione) si protrarrà fino al 1570.
Nel 1539 fu fondato un convento dei monaci dell'Ordine di Sant'Agostino aderente alla congregazione degli Zumpani e che rimase attivo fino al 1652, quando venne soppresso.
Marcantonio Lucifero approfittando delle difficoltà finanziarie di Scipione Spinelli, principe di Cariati, acquistò nel 1570 Monte Spinello e Rocca di Neto, ma indebitato procedette ad alcune vendite. Nel 1578 cedette dapprima il feudo di Rocca di Neto a Giraldino d’Amelia, il quale quasi subito lo passò a Giulio Caponsacco. Da questi Rocca di Neto fu ceduta proprio al cognato Cesare d’Aquino “senza patto di ricompra”, con Regio Assenso del 1586. Dal figlio Carlo d'Aquino, 1º Principe di Castiglione, che era subentrato nel possesso del feudo fu venduta a Francesco Campitelli, principe di Strongoli, con Regio Assenso del 17-7-1624. Mutio Prothospataro, nobile crotonese, nel 1631 per 47.000 ducati lo acquistò da Francesco Campitelli, con castello, fortezza, banco di giustizia, cognizione delle prime e seconde cause civili, criminali e miste.
Il terremoto dell’8 giugno 1638, fece crollare totalmente 16 case, parzialmente altre 5 e tutte le altre abitazioni furono gravemente danneggiate, i monasteri di S.Agostino e di S.Benedetto furono gravemente danneggiati, il campanile della chiesa madre crollò causando la parziale distruzione della chiesa.
Morto il 27 gennaio 1644 Mutio Prothospatario, Rocca di Neto passo alla figlia Elisabetta, moglie del Marchese di Crucoli Diego Francesco Amalfitani. Alla morte dell'Amalfitani, nel 1655, e di Elisabetta, nel 1656, Rocca di Neto ricadde in Regia Corte.
Il 19 ottobre 1664 Rocca di Neto fu acquistata dalla Certosa di Santo Stefano del Bosco, che vendette parecchi suoi beni in altre grangie, per recuperare il capitale necessario. A Rocca di Neto, la Certosa di Santo Stefano del Bosco, sorta per opera di San Brunone di Colonia sul finire del secolo XI con ricche donazioni da parte dei primi Normanni, ebbe la sua sede in prossimità del Calvario, nella località denominata “Casino” (Via Rialto). La Camera Baronale di Rocca di Neto veniva, quindi, ad essere posseduta da un ente religioso che deteneva una proprietà fondiaria non indifferente. Nel 1783, per la soppressione del Monastero dei Certosini, il feudo di Rocca di Neto fu incorporato nel Regio Demanio.
La popolazione di Rocca di Neto nel Seicento era modesta e crescerà in seguito molto lentamente: nel 1675 conterà solo 413 abitanti, 567 nel 1725 e 709 nel 1744.
All’inizio dell’Ottocento fu presidiata dai francesi di Giuseppe Bonaparte.
Distrutta dal terremoto del 1832, venne ricostruita più in alto, a breve distanza dal sito in cui sorgeva il vecchio borgo, assumendo il nome di Rocca Ferdinandea. Riprende l’antico nome di Rocca di Neto dopo l'unità d'Italia nel 1863.
### Simboli
«D'oro, al torrione di rosso, merlato alla guelfa di otto, mattonato di nero, chiuso dello stesso, finestrato con due finestre quadrate, poste in fascia, di nero, fondato sulla campagna di azzurro, fluttuosa di argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
(D.P.R. n. 74 del 4 maggio 1998)
Il gonfalone è un drappo di rosso.
La bandiera comunale, concessa con D.P.R. del 19 settembre 2012, è costituita da un drappo di azzurro, alla losanga di giallo, appuntata ai lembi, caricata dello stemma sopra descritto.
## Monumenti e luoghi d'interesse
### Chiesa della Madonna delle Sette Porte
Costruita nel Seicento su un edificio rinascimentale, ospita un dipinto quattrocentesco della Madonna, oggetto di grande devozione popolare. La chiesa della "Madonna delle Setteporte" sorge su una collinetta nella frazione "Setteporte" del comune di Rocca di Neto. Originariamente in questo stesso luogo si ergeva una piccola cappella, conosciuta con il nome "cella dell'eremita" in cui venne ritrovato un dipinto della Vergine Maria. Il dipinto, di epoca quattrocentesca fu restaurato nel 1809. L'attuale santuario fu edificato nel 1662 sui resti di quest'antica cappellina, di cui oggi non abbiamo tracce. A causa di molteplici danneggiamenti strutturali dovuti a terremoti e ad altre calamità naturali, la Chiesa della Madonna di Setteporte è stata più volte ristrutturata e questi ripetuti interventi ne hanno fortemente modificato l'architettura originale che era caratterizzata da un tetto con travi in legno e strisce di lesene sulla facciata principale. Il nome "Setteporte" deriva da un episodio che caratterizzò la storia del paese rocchitano. In epoca medievale, infatti, Rocca di Neto era un feudo molto ambito; nel 1400 Marino di Marzano, principe di Rossano, la saccheggiò e la sottomise al suo potere. Tra il 1460 e il 1464 il feudo venne sottratto al principe ed egli per sfogare la propria rabbia si vendicò aspramente sul popolo rocchitano con saccheggi, incendi e devastazioni. Il 9 luglio 1464 il re Ferdinando d'Aragona impietosito dalla triste situazione in cui vivevano i rocchitani decise di aiutarli concedendo loro sette privilegi di carattere politico - economico che liberarono difatti il feudo dalle sofferenze e dai soprusi subiti. Questa concessione apparve così incredibile che il popolo, fortemente devoto alla Madonna, si convinse che il re avesse operato su intercessione della Vergine Maria e in ricordo di quest'episodio miracoloso la Madonna venne chiamata delle "Setteporte". Da allora è protettrice di Rocca di Neto. All'interno della Chiesa sono custodite una statua in legno e un dipinto della Vergine : entrambi sono riproduzioni dei manufatti originali che furono distrutti in un incendio divampato nel santuario il 29 aprile del 1937. L'attuale statua venne realizzata nel 1963 e rispetto all'originale presenta caratteri nuovi e più moderni. La scultura ha come protagonista la Vergine Maria che sorretta da sei angeli tiene in braccio Gesù Bambino e dall'alto protegge Rocca di Neto. L'attuale quadro, più grande rispetto alla tela originale del 1400, fu realizzato nel 1938 dall'Arcidiacono Arduino Cantafora. Nella parte superiore del dipinto, la Vergine Maria festeggiata da una schiera di angeli viene incoronata da due di loro; ai suoi piedi (nella parte inferiore del quadro) si intravede un paese che si presume essere Rocca di Neto. All'interno del Santuario è anche possibile osservare cinque vetrate che raffigurano le tre virtù teologali, l'Eucarestia e la discesa dello Spirito Santo. Il Santuario è diventato nei secoli meta di pellegrinaggi, di fedeli profondamente devoti alla Madonna delle Setteporte. Nella notte del 4 Ottobre 2018 una tromba d'aria ha scoperchiato e distrutto il tetto del Santuario, causando la caduta di detriti e calcinacci anche al suo interno. Dopo l'accaduto, il tetto è stato ristrutturato; la tela e la statua della Vergine Maria sono stati sottoposti a restauro. Da Aprile 2021 è possibile nuovamente visitare il Santuario e ammirare i monumenti custoditi al suo interno.
### Chiesa di Santa Filomena
Al suo interno sono conservate numerose statue di santi.
### Altri luoghi di interesse
* i resti della chiesa di Santa Maria delle Terrate, dotata di cupola circolare ricoperta di maioliche;
* i resti del casino dei certosini di Santo Stefano del Bosco e del convento degli agostiniani;
* il palazzo Marraino;
* la casa Gallo-Arcuri
* i ruderi del vecchio nucleo abitato, con le grotte ricavate nell’arenaria, che costituivano una parte delle abitazioni.
* i ruderi del castello medievale
## Società
### Evoluzione demografica
Abitanti censiti
## Infrastrutture e trasporti
Rocca di Neto è collegata alla Strada statale 107 Silana Crotonese tramite l'omonimo svincolo.
## Amministrazione
| Periodo | Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica |
| - | - | - | - | - |
| 23 aprile 1995 | 13 giugno 1999 | Michele Antonio Barretta | Partito Democratico della Sinistra | sindaco |
| 13 giugno 1999 | 7 dicembre 2000 | Alfonso Dattolo | lista civica | sindaco |
| 7 dicembre 2000 | 13 maggio 2001 | | | commissario straordinario |
| 13 maggio 2001 | 23 dicembre 2004 | Francesco Mario Benincasa | L'Ulivo | sindaco |
| 23 dicembre 2004 | 4 aprile 2005 | | | commissario straordinario |
| 4 aprile 2005 | 29 marzo 2010 | Alfonso Dattolo | lista civica | sindaco |
| 29 marzo 2010 | 31 maggio 2015 | Luigi Marangolo | lista civica | sindaco |
| 31 maggio 2015 | 21 settembre 2020 | Tommaso Blandino | lista civica Rocca di Neto cambia | sindaco |
| 21 settembre 2020 | in carica | Alfonso Dattolo | lista civica Rialziamoci Rocca di Neto | sindaco |
|
3,891,534 | https://it.wikipedia.org/wiki/Walter_Camp_Award | Walter Camp Award | # Walter Camp Award
Il Walter Camp Player of the Year Award, assegnato per la prima volta nel 1967, premia il miglior giocatore dell'anno del football universitario. I giurati di tale premio sono i capi allenatore e i direttori di informazione sportiva della National Collegiate Athletic Association Division I-A sotto l'egida della Walter Camp Football Foundation; il premio è intitolato a Walter Camp, un progenitore dello sport. Nel 2009, il quarterback Colt McCoy della University of Texas vinse il suo secondo premio Walter Camp consecutivo, raggiungendo O.J. Simpson e Archie Griffin, unici altri doppi vincitori di questo premio.
## Albo d'oro
| Anno | Vincitore | Scuola |
| - | - | - |
| 1967 | O.J. Simpson | USC |
| 1968 | O.J. Simpson | USC |
| 1969 | Steve Owens | Oklahoma |
| 1970 | Jim Plunkett | Stanford |
| 1971 | Pat Sullivan | Auburn |
| 1972 | Johnny Rodgers | Nebraska |
| 1973 | John Cappelletti | Penn State |
| 1974 | Archie Griffin | Ohio State |
| 1975 | Archie Griffin | Ohio State |
| 1976 | Tony Dorsett | Pittsburgh |
| 1977 | Ken MacAfee | Notre Dame |
| 1978 | Billy Sims | Oklahoma |
| 1979 | Charles White | USC |
| 1980 | Hugh Green | Pittsburgh |
| 1981 | Marcus Allen | USC |
| 1982 | Herschel Walker | Georgia |
| 1983 | Mike Rozier | Nebraska |
| 1984 | Doug Flutie | Boston College |
| 1985 | Bo Jackson | Auburn |
| 1986 | Vinny Testaverde | Miami (Fla.) |
| 1987 | Tim Brown | Notre Dame |
| 1988 | Barry Sanders | Oklahoma State |
| 1989 | Anthony Thompson | Indiana |
| 1990 | Raghib Ismail | Notre Dame |
| 1991 | Desmond Howard | Michigan |
| 1992 | Gino Torretta | Miami (Fla.) |
| 1993 | Charlie Ward | Florida State |
| 1994 | Rashaan Salaam | Colorado |
| 1995 | Eddie George | Ohio State |
| 1996 | Danny Wuerffel | Florida |
| 1997 | Charles Woodson | Michigan |
| 1998 | Ricky Williams | Texas |
| 1999 | Ron Dayne | Wisconsin |
| 2000 | Josh Heupel | Oklahoma |
| 2001 | Eric Crouch | Nebraska |
| 2002 | Larry Johnson | Penn State |
| 2003 | Larry Fitzgerald | Pittsburgh |
| 2004 | Matt Leinart | USC |
| 2005 | Reggie Bush | USC |
| 2006 | Troy Smith | Ohio State |
| 2007 | Darren McFadden | Arkansas |
| 2008 | Colt McCoy | Texas |
| 2009 | Colt McCoy | Texas |
| 2010 | Cam Newton | Auburn |
| 2011 | Andrew Luck | Stanford |
| 2012 | Manti Te'o | Notre Dame |
| 2013 | Jameis Winston | Florida State |
| 2014 | Marcus Mariota | Oregon |
| 2015 | Derrick Henry | Alabama |
| 2016 | Lamar Jackson | Louisville |
| 2017 | Baker Mayfield | Oklahoma |
| 2018 | Tua Tagovailoa | Alabama |
| 2019 | Joe Burrow | LSU |
| 2020 | DeVonta Smith | Alabama |
| 2021 | Kenneth Walker III | Michigan State |
| 2022 | Caleb Williams | USC |
| 2023 | Jayden Daniels | LSU |
|
9,860,447 | https://it.wikipedia.org/wiki/Qualificazioni_alla_Coppa_d%27Asia_2024_%28calcio_a_5%29 | Qualificazioni alla Coppa d'Asia 2024 (calcio a 5) | # Qualificazioni alla Coppa d'Asia 2024 (calcio a 5)
Le qualificazioni alla Coppa d'Asia 2024 si sono disputate dal 7 all'11 ottobre 2023 e mettevano in palio 15 dei 16 posti nel torneo finale.
## Regolamento
Delle 47 federazioni dell'AFC, 31 hanno partecipato alla competizione. Di queste le qualificate alla fase finale sono state 16, di cui 15 dalle qualificazioni e una in quanto nazione ospitante, da determinare in seguito. Tutti i gruppi verrano giocati in sede centralizzate. Si sono qualificate alla fase finale le prime di ogni girone e le 7 migliori seconde. Nel confronto tra le seconde classificate non vengono conteggiati i risultati conseguiti contro le quarte classificate.
### Sorteggio
| | Fascia 1 | Fascia 2 | Fascia 3 | Fascia 4 |
| - | - | - | - | - |
| Urna delle ospitanti | 3. Uzbekistan (H) 4. Thailandia (H) 5. Indonesia (H) 6. Tagikistan (H) | 11. Bahrein (H) 13. Taipei Cinese (H) | 17. Kirghizistan (H) | 28. Mongolia (H) |
| Altre squadre | 1. Giappone 2. Iran 7. Kuwait 8. Vietnam | 9. Arabia Saudita 10. Iraq 12. Turkmenistan 14. Libano 15. Corea del Sud 16. Birmania | 18. Afghanistan 19. Malaysia 20. Australia 21. Palestina 22. Hong Kong 23. Timor Est 24. Nepal | 25. Cambogia 26. Maldive 27. Brunei 29. Cina (NR) 30. Macao (NR) 31. India (NR) |
Non partecipanti :
* Bangladesh
* Bhutan
* Guam
* Giordania
* Laos
* Isole Marianne Settentrionali
* Oman
* Pakistan
* Corea del Nord
* Filippine
* Qatar
* Singapore
* Sri Lanka (X)
* Siria
* Emirati Arabi Uniti
* Yemen
**Note**
* Le squadre in grassetto si sono qualificate al torneo finale.
* (H): Ospitanti dei gruppi
* (Q): Nazione ospitante del torneo finale, qualificata automaticamente
* (W): Ha abbandonato dopo il sorteggio
* (X): Sospesa
## Gruppi
(H) indica le nazionali ospitanti.
### Gruppo A
| Squadra | Pti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Cina | 6 | 2 | 2 | 0 | 0 | 11 | 2 | +9 |
| Hong Kong | 0 | 2 | 0 | 0 | 2 | 2 | 11 | -9 |
| Thailandia (H) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Turkmenistan | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| 1ª giornata |||
| Cina | 1 - 5 | Thailandia |
| Turkmenistan | - | Hong Kong |
| 2ª giornata |||
| Cina | - | Turkmenistan |
| Thailandia | 6 - 0 | Hong Kong |
| 3ª giornata |||
| Thailandia | - | Turkmenistan |
| Cina | 5 - 2 | Hong Kong |
### Gruppo B
| Squadra | Pti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Afghanistan | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 28 | 11 | +17 |
| Arabia Saudita (H) | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 14 | 5 | +9 |
| Indonesia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 21 | 10 | +11 |
| Macao | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 2 | 39 | -37 |
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| 1ª giornata |||
| Indonesia | 12 - 0 | Macao |
| Arabia Saudita | 2 - 3 | Afghanistan |
| 2ª giornata |||
| Macao | 0 - 9 | Arabia Saudita |
| Afghanistan | 7 - 7 | Indonesia |
| 3ª giornata |||
| Indonesia | 2 - 3 | Arabia Saudita |
| Afghanistan | 18 - 2 | Macao |
### Gruppo C
| Squadra | Pti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Iran | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 34 | 4 | +30 |
| Kirghizistan (H) | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 15 | 17 | -2 |
| Libano | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 10 | 12 | -2 |
| Maldive | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 6 | 32 | -26 |
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| 1ª giornata |||
| Iran | 18 - 2 | Maldive |
| Libano | 4 - 5 | Kirghizistan |
| 2ª giornata |||
| Maldive | 1 - 6 | Libano |
| Kirghizistan | 2 - 10 | Iran |
| 3ª giornata |||
| Iran | 6 - 0 | Libano |
| Kirghizistan | 8 - 3 | Maldive |
### Gruppo D
| Squadra | Pti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Vietnam | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 16 | 3 | +13 |
| Corea del Sud | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 13 | 7 | +6 |
| Nepal | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 11 | -9 |
| Mongolia (H) | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 3 | 13 | -10 |
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| 1ª giornata |||
| Vietnam | 6 - 1 | Mongolia |
| Corea del Sud | 5 - 1 | Nepal |
| 2ª giornata |||
| Mongolia | 1 - 6 | Corea del Sud |
| Nepal | 0 - 5 | Vietnam |
| 3ª giornata |||
| Vietnam | 5 - 2 | Corea del Sud |
| Nepal | 1 - 1 | Mongolia |
### Gruppo E
| Squadra | Pti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Tagikistan (H) | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 15 | 4 | +11 |
| Birmania | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 7 | 6 | +1 |
| Palestina | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 8 | 13 | -5 |
| India | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 10 | 17 | -7 |
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| 1ª giornata |||
| Tagikistan | 6 - 3 | India |
| Birmania | 2 - 1 | Palestina |
| 2ª giornata |||
| India | 2 - 5 | Birmania |
| Palestina | 1 - 6 | Tagikistan |
| 3ª giornata |||
| Tagikistan | 3 - 0 | Birmania |
| Palestina | 6 - 5 | India |
### Gruppo F
| Squadra | Pti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Kuwait | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 17 | 6 | +11 |
| Bahrein (H) | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 10 | 6 | +4 |
| Timor Est | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 9 | 9 | 0 |
| Brunei | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 3 | 18 | -15 |
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| 1ª giornata |||
| Kuwait | 4 - 2 | Brunei |
| Bahrein | 1 - 0 | Timor Est |
| 2ª giornata |||
| Brunei | 1 - 6 | Bahrein |
| Timor Est | 1 - 8 | Kuwait |
| 3ª giornata |||
| Kuwait | 5 - 3 | Bahrein |
| Timor Est | 8 - 0 | Brunei |
### Gruppo G
| Squadra | Pti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Uzbekistan (H) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Iraq | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Malaysia | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Cambogia | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| 1ª giornata |||
| Uzbekistan | - | Cambogia |
| Iraq | - | Malaysia |
| 2ª giornata |||
| Cambogia | - | Iraq |
| Malaysia | - | Uzbekistan |
| 3ª giornata |||
| Uzbekistan | - | Iraq |
| Malaysia | - | Cambogia |
### Gruppo H
| Squadra | Pti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Giappone | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Taipei Cinese (H) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Australia | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 |
| 1ª giornata |||
| Australia | - | Giappone |
| 2ª giornata |||
| Taipei Cinese | - | Australia |
| 3ª giornata |||
| Giappone | - | Taipei Cinese |
## Confronto tra le seconde classificate
Non vengono conteggiati i risultati conseguiti contro le quarte classificate.
| Girone | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Gruppo A | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Gruppo B | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Gruppo C | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Gruppo D | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Gruppo E | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Gruppo F | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Gruppo G | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
| Gruppo H | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
## Squadre classificate
* Così dalle qualificazioni
* Vincitore Gruppo A
* Vincitore Gruppo B
* Vincitore Gruppo C
* Vincitore Gruppo D
* Vincitore Gruppo E
* Vincitore Gruppo F
* Vincitore Gruppo G
* Vincitore Gruppo H
* Migliore seconda
* 2ª migliore seconda
* 3ª migliore seconda
* 4ª migliore seconda
* 5ª migliore seconda
* 6ª migliore seconda
* 7ª migliore seconda
* Nazione ospitante
|
5,263,917 | https://it.wikipedia.org/wiki/Chita_Rivera | Chita Rivera | # Chita Rivera
Chita Rivera, all'anagrafe Dolores Conchita Figueroa del Rivero Anderson (Washington, 23 gennaio 1933) è un'attrice, ballerina e cantante statunitense, nota soprattutto per il suo lavoro nel teatro musicale di Broadway.
Nel 2002 è stata la prima donna ispanica e latino americana a ricevere il Kennedy Center Honors e nel 2009 è stata insignita dal presidente Obama della Medaglia presidenziale della libertà. Nel corso della sua carriera teatrale è stata candidata dieci volte ai Tony Awards, vincendone due come miglior attrice protagonista in un musical nel 1984 e 1993 e uno onorario nel 2018. Insieme a Gwen Verdon è considerata la massima interprete delle coreografie di Bob Fosse.
## Biografia
### Infanzia e formazione
Chita Rivera è nata a Washington, figlia di Katherine Anderson, impiegata governativa, e Pedro Julio Figueroa del Rivero, clarinettista e sassofonista della banda della marina militare. All’età di sette anni, resta orfana di padre e la madre comincia a lavorare per il Pentagono. A dodici anni la madre la iscrive a una scuola di ballo e a quindici viene notata dai talent scout della School of American Ballet di George Balanchine e si trasferisce a New York.
### Carriera
Nel 1951 debutta sulle scene con il tour statunitense del musical Call Me Madam, con la star di Broadway Ethel Merman, e nel 1953 debutta a Broadway con il musical Can-Can di Cole Porter. Nel 1955 è di nuovo a Broadway con Seventh Heaven, nel 1956 recita in Mr. Wonderful e nel 1957 è la sostituta di Eartha Kitt per il ruolo di Mehitabel in Shinbone Alley. Nel 1957 ottiene il suo primo grande successo quando interpreta Anita nella prima produzione di Broadway del musical di Leonard Bernstein, Stephen Sondheim e Arthur Laurents West Side Story, un ruolo che riprende al His Majesty's Theatre di Londra nel 1958. Nel 1960 viene candidata al Drama Desk Award alla miglior attrice non protagonista in un musical per la sua performance a Broadway nel musical Bye Bye Birdie, mentre l’anno successivo recita nuovamente nella stessa opera a Londra.
Dopo il flop di Zenda (1963), torna a Broadway nel 1964 con il musical Bajour, a cui segue L'opera da tre soldi in Texas (1966) e il tour nazionale di Sweet Charity nel ruolo della protagonista (1967). Nel 1969 recita nell’adattamento cinematografico di Sweet Charity, nel flop 1941 e nel tour statunitense di Zorba. Nel 1973 torna a Broadway dopo 9 anni di assenza per recitare in un concerto che celebra la vita e l’opera del compositore Stephen Sondheim; al concerto presenziano anche altri grandi nomi di Broadway, tra cui: Angela Lansbury, Len Cariou, George Lee Andrews, Donna McKechnie, John McMartin, Victoria Mallory, Glynis Johns, Hermione Gingold, Dorothy Collins e Jack Cassidy. Nel 1974 recita in Kiss Me Kate al North Shore Theatre e nel 1975 torna a Broadway con un altro grande successo, il musical Chicago con Gwen Verdon, in cui interpreta Velma Kelly, performance che le vale la candidatura al Tony Award alla miglior attrice non protagonista in un musical. Nel 1977 interpreta nuovamente Velma nel tour statunitense del musical.
Inaugura gli anni ottanta con un ritorno a Broadway nel musical Bring Back Birdie, a cui segue il classico di Cole Porter Anything Goes a St. Louis nel 1983 e il flop Merlin a Broadway nel 1983. Nonostante il fiasco, la performance della Rivera è apprezzata e per Merlin riceve la sua terza candidatura al Tony Award. Nel 1984 vince il Tony Award alla miglior attrice protagonista in un musical per The Rink di John Kander e Fred Ebb, con Liza Minnelli. Nel 1985 torna a recitare in Chicago, questa volta nel ruolo di Roxie (il ruolo interpretato da Gwen Verdon a Broadway) all’Harrah’s Marina. Nel 1985 recita nella rivista di Broadway Jerry’s Girls, che celebra il lavoro del compositore Jerry Herman, insieme a Dorothy Loudon e Leslie Uggams; per la sua performance è nuovamente candidata al Tony Award. Nel 1986, mentre recita in Jerry’s Girls, è vittima di un incidente stradale e si rompe la gamba sinistra in dodici punti; due anni dopo torna sulle scene con un tour internazionale di Can Can.
Nel 1990 interpreta Dolly Levi nel musical Hello, Dolly!, in scena a Londra in versione concertistica con John Barrowman, e nel 1992 interpreta Aurora nella produzione di Toronto e Londra di Kiss of the Spider Woman. La sua interpretazione è un trionfo e le fa vincere il secondo Tony Award alla miglior attrice protagonista in un musical quando il musical apre a Broadway nel 1993; accanto a lei sul palco anche Brent Carver e Anthony Crivello, premiati anche loro con il Tony Award per le rispettive interpretazioni. L'anno successivo si unisce al cast della produzione itinerante di Kiss of the Spider Woman, in scena nelle maggiori città statunitensi. Nel 1999 torna a recitare in Chicago, nel ruolo di Roxie, nel tour statunitense e canadese del musical con Ute Lemper e Ben Vereen, mentre nel 2000 ricopre il ruolo nella produzione londinese del musical. Sempre nel 2000 veste ancora i panni della protagonista di Anything Goes, in scena alla Paper Mill Playhouse nel New Jersey.
Nel 2003 torna a Broadway dopo dieci anni di assenza per recitare in un acclamato revival del musical Nine con Antonio Banderas, Jane Krakowski, Laura Benanti e Mary Beth Peil e viene candidata al Tony Award alla miglior attrice non protagonista in un musical (premio vinto dalla Krakowski, sua collega in Nine). Nel 2005 è protagonista di uno spettacolo autobiografico in scena a Broadway con il titolo di Chita Rivera: The Dancer’s Life; per la sua interpretazione nel ruolo di sé stessa è candidata al Tony Award, caso unico nella storia del premio. Nel 2012 è nuovamente a Broadway con The Mystery of Edwin Drood e nel 2015 ritorna a Broadway con The Visit, un musical in cui aveva già recitato a Chicago (2001), Arizona (2008), New York (2011) e Williamstown (2014). Per la sua performance viene candidata al decimo Tony Award e vince il prestigioso Drama League Award. Nel novembre 2016 debutta nella prestigiosa Carnegie Hall in un acclamato concerto che registra il tutto esaurito. Nel 2019 torna sulle scene londinesi per la prima volta in oltre venticinque anni per due concerti a Cadogan Hall.
### Vita privata
È stata sposata dal 1957 al 1966 con il ballerino Tony Mordente da cui ha avuto una figlia, Lisa.
## Filmografia parziale
* Sweet Charity - Una ragazza che voleva essere amata (Sweet Charity), regia di Bob Fosse (1969)
* Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, regia di Michael Schultz (1978)
* Chicago, regia di Rob Marshall (2002)
* Kalamazoo?, regia di David O'Malley (2006)
* Tick, Tick... Boom!, regia di Lin-Manuel Miranda (2021)
## Teatro
* Call Me Madam, libretto di Howard Lindsay e Russel Crouse, parole e musiche di Irving Berlin, regia di George Abbott, con Ethel Merman. Tour statunitense (1952)
* Can Can, libretto di Abe Burrows, musiche e parole di Cole Porter, regia di Abe Burrows. Shubert Theatre di New York (1953)
* Seventh Heaven, libretto e parole di Stella Unger e Victor Wolfson, musiche di Victor Young, regia di John C. Wilson e Jerome Robbins. ANTA Playhouse di New York (1955)
* Mr Wonderful, di Joseph Stein, Will Glickman, George David Weiss, Larry Holofcener e Jerry Bock, regia di Jack Donohue. Broadway Theatre di New York (1956)
* Shinbone Alley, libretto di Mel Brooks, parole di Joe Darion, musiche di George Kleinsinger, regia di Sawyer Falk, con Eartha Kitt. Broadway Theatre di New York (1957)
* West Side Story, libretto di Arthur Laurents, parole di Stephen Sondheim, musiche di Leonard Bernstein, regia di Jerome Robbins. Winter Garden Theatre di New York (1957)
* West Side Story, libretto di Arthur Laurents, parole di Stephen Sondheim, musiche di Leonard Bernstein, regia di Jerome Robbins. His Majesty's Theatre di Londra (1958)
* Bye Bye Birdie, libretto di Michael Stewart, parole di Lee Adams, musiche di Charles Strouse, regia di Gower Champion. Martin Beck Theatre di New York (1960)
* Bye Bye Birdie, libretto di Michael Stewart, parole di Lee Adams, musiche di Charles Strouse, regia di Gower Champion. His Majesty's Theatre di Londra (1961)
* Zenda, libretto di Everett Freeman, parole di Leonard Adelson, Sid Kuller e Martin Charnin, musiche di Vernon Duke, regia di George Shaeffer. Pasadena Civic Auditorium di Pasadena, Philharmonic Auditorium di Los Angeles e Curran Theatre di San Francisco (1963)
* Bajour, libretto di Ernest Kinoy, parole e musiche di Walter Marks, regia di Lawrence Kasha. Shubert Theatre di New York (1965)
* L'opera da tre soldi, libretto di Bertolt Brecht, musiche di Kurt Weill, regia di Christopher Hewett. Mineola Theatre di Mineola (1966)
* Sweet Charity, libretto di Neil Simon, parole di Dorothy Fields, musiche di Cy Coleman, regia e coreografie di Bob Fosse. Tour statunitense (1967)
* Irma la douce, libretto di Alexandre Breffort e musica di Marguerite Monnot, regia di Stuart Bishop. Milwaukee Melody Top Theatre di Milwaukee (1968)
* 1491, di Meredith Willson, Richard Morris, Ira Barmak, regia di Richard Morris. Curran Theatre di San Francisco e Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles (1969)
* Zorba, libretto di Joseph Stein, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di Harold Prince. Tour statunitense (1969)
* Zorba, libretto di Joseph Stein, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di William Schill. Music Fair Circuit (1970)
* La rosa tatuata di Tennessee Williams, regia di Barry. Synagogue Theatre di New Orleans (1972)
* Sondheim: A Musical Tribute, musiche e parole di Stephen Sondheim, regia di Burt Shevelove. Shubert Theatre di New York (1973)
* Kiss Me, Kate, libretto di Bella Spewack, musiche e parole di Cole Porter, regia di Dania Krupska, North Shore Music Theatre di Baverly (1974)
* Chicago, libretto e parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia e coreografie di Bob Fosse, con Gwen Verdon. 46th Street Theatre di New York (1975)
* Chicago, libretto e parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia e coreografie di Bob Fosse, con Gwen Verdon. Tour statunitense (1977)
* Bring Back Birdie, libretto di Michael Stewart, parole di Lee Adams, musiche di Charles Strouse, regia di Hector Coris. Martin Beck Theatre di New York (1981)
* Pippin, libretto di Roger O. Hirson e Bob Fosse, musiche di Stephen Schwartz, regia di Bob Fosse. Hamilton Place Theatre di Hamilton (1981)
* Anything Goes, libretto di Guy Bolton, P. G. Wodehouse, Howard Lindsay e Russel Crouse, musiche di Cole Porter. St Louis Municipal Theatre di St Louis (1982)
* Merlin, libretto di Richard Levinson, William Link, Don Black, musiche di Elmer Bernstein, regia di Ivan Reitman, con Doug Henning. Mark Hellinger Theatre di New York (1983)
* The Blink, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di A. A. Antoon, con Liza Minnelli. Martin Beck Theatre di New York (1984)
* Chicago, libretto e parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia e coreografie di Bob Fosse. Harrah Marina's Broadway by the Bay Theatre di Atlantic City (1985)
* Jerry's Girls, di Jerry Herman, regia di Larry Alford, coreografie di Wayne Cilento, con Leslie Uggams e Dorothy Loudon. St James Theatre di New York (1986)
* Can Can, libretto di Abe Burrows, musiche e parole di Cole Porter, regia di Dallet Norris. Tour internazionale (1988)
* Hello, Dolly!, libretto di Michael Stewart, musiche e parole di Jerry Herman, regia di David Toguri, con Carol Channing, John Barrowman, Wayne Sleep. London Palladium di Londra (1990)
* Kiss of the Spider Woman, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di Harold Prince, con Anthony Crivello e Brent Carver. Bluma Appel Theatre di Toronto (1992)
* Kiss of the Spider Woman, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di Harold Prince, con Anthony Crivello e Brent Carver. Shaftesbury Theatre di Londra (1992)
* Kiss of the Spider Woman, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di Harold Prince, con Anthony Crivello e Brent Carver. Broadhurst Theatre di New York (1993)
* Kiss of the Spider Woman, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di Harold Prince. Tour statunitense (1994)
* Chicago, libretto e parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia e coreografie di Walter Bobbie, coreografie di Ann Reinking, con Ute Lemper e Ben Vereen. Tour statunitense (1999)
* Chicago, libretto e parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia e coreografie di Walter Bobbie, coreografie di Ann Reinking. Adelphi Theatre di Londra (1999)
* Anything Goes, libretto di Guy Bolton, P. G. Wodehouse, Howard Lindsay e Russel Crouse, musiche di Cole Porter. Regia di Lee Roy Reams. Paper Mill Playhouse di Millburn (2000)
* The Visit, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di Frank Galati, con John McMartin. Albert Theatre di Chicago (2001)
* La casa di Bernarda Alba, di Federico García Lorca, regia di Lisa Peterson. Mark Taper Forum di Los Angeles (2002)
* Nine, libretto di Arthur Kopit, musiche e parole di Maury Yeston, regia di David Leveaux, con Antonio Banderas. Eugene O'Neill Theatre di New York (2003)
* Chita Rivera: The Dancer's Life, di Terrence McNally, regia di Graciela Daniele. Gerald Schoenfeld Theatre di New York (2005)
* Chita Rivera: The Dancer's Life, di Terrence McNally, regia di Graciela Daniele.Tour statunitense (2006)
* The Visit, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di Frank Galati, con George Hearn. Signature Theatre di Arlington (2008)
* The Visit, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di Carl Andrass, con John Cullum. Ambassador Theatre di New York (2011)
* The Mystery of Edwin Drood, di Rupert Holmes, regia di Scott Ellis, con Stephanie J. Block, Andy Karl, Jessie Mueller, Betsy Wolfe, Will Chase. Studio 54 di New York (2012)
* The Visit, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di John Doyle, con Roger Rees, Judy Kuhn, Jason Danieley. Williamstown Theatre Festival di Williamstown (2014)
* The Visit, libretto di Terrence McNally, parole di Fred Ebb, musiche di John Kander, regia di John Doyle, con Roger Rees, Mary Beth Peil, Jason Danieley. Lyceum Theatre di New York (2015)
## Riconoscimenti
* Tony Award
* 1961 – Candidatura Miglior attrice non protagonista in un musical per Bye Bye Birdie
* 1976 – Candidatura Miglior attrice protagonista in un musical per Chicago
* 1981 – Candidatura Miglior attrice protagonista in un musical per Bring Back Birdie
* 1983 – Candidatura Miglior attrice protagonista in un musical per Merlin
* 1984 – Miglior attrice protagonista in un musical per The Rink
* 1986 – Candidatura Miglior attrice protagonista in un musical per Jerry's Girls
* 1993 – Miglior attrice protagonista in un musical per Kiss of the Spider Woman
* 2003 – Candidatura Miglior attrice non protagonista in un musical per Nine
* 2006 – Candidatura Miglior attrice protagonista in un musical per Chita Rivera: The Dancer's Life
* 2015 – Candidatura Miglior attrice protagonista in un musical per The Visit
* 2018 – Premio alla Carriera
* Drama Desk Award
* 1981 – Candidatura Miglior attrice protagonista in un musical per Bring Back Birdie
* 1984 – Miglior attrice protagonista in un musical per The Rink
* 1993 – Miglior attrice protagonista in un musical per Kiss of the Spider Woman
* 2003 – Candidatura Miglior attrice non protagonista in un musical per Nine
* 2015 – Candidatura Miglior attrice protagonista in un musical per The Visit
* Outer Critics Circle Award
* 1993 – Miglior attrice protagonista in un musical per Kiss of the Spider Woman
* 2003 – Candidatura Miglior attrice non protagonista in un musical per Nine
* 2015 – Candidatura Miglior attrice protagonista in un musical per The Visit
* Drama League Award
* 2015 – Miglior performance per The Visit
* Theatre World Award
* 2015 – Premio alla carriera
## Doppiatrici italiane
* Graziella Polesinanti in Chicago
|
9,873,127 | https://it.wikipedia.org/wiki/Pistoia_Basket_2000_2023-2024 | Pistoia Basket 2000 2023-2024 | # Pistoia Basket 2000 2023-2024
Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Pistoia Basket 2000 nelle competizioni ufficiali della stagione 2023-2024.
## Stagione
La stagione 2023-2024 del Pistoia Basket 2000, sponsorizzata Estra, è l'8ª nel massimo campionato italiano di pallacanestro, la Serie A.
Per la composizione del roster si decise di optare per la scelta della formula con 5 giocatori stranieri senza vincoli.
## Roster
Aggiornato al 28 agosto 2023
Estra Pistoia 2023-24 :
| Giocatori | Staff tecnico |
| - | - |
* Allenatore
* Nicola Brienza
* Assistente/i
* Luca Angella
* Tommaso Della Rosa
* Legenda
* (C) Capitano
* (IN) Inattivo
* Infortunato
* Roster
## Mercato
### Sessione estiva
Acquisti :
| R. | Nome | da | Modalità |
| - | - | - | - |
| P | Charlie Moore | FMP Belgrado | svincolato |
| G | Payton Willis | Hap. Gilboa G.E. | svincolato |
| AG | Grant Basile | Derthona Basket | prestito |
| AG | Ryan Hawkins | Raptors 905 | svincolato |
| C | Derek Ogbeide | Rinascita B. Rimini | svincolato |
Cessioni :
| R. | Nome | a | Modalità |
| - | - | - | - |
| G | Zack Copeland | Bamberg | fine contratto |
| G | Gregorio Allinei | Libertas Livorno 1947 | fine contratto |
| GA | Matteo Pollone | Treviglio | fine contratto |
| A | Gabriele Benetti | Juvi Cremona | fine contratto |
| C | Daniele Magro | Juvi Cremona | fine contratto |
### Dopo l'inizio della stagione
Acquisti :
| R. | Nome | da | Data | Modalità |
| - | - | - | - | - |
| G | Gerry Blakes | Cholet | 1 dicembre 2023 | svincolato |
Cessioni :
| R. | Nome | a | Data | Modalità |
| - | - | - | - | - |
| AG | Grant Basile | Derthona Basket | 3 novembre 2023 | fine prestito |
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8,250,179 | https://it.wikipedia.org/wiki/Fine_Line_%28Harry_Styles%29 | Fine Line (Harry Styles) | # Fine Line (Harry Styles)
Fine Line è il secondo album in studio del cantante britannico Harry Styles, pubblicato il 13 dicembre 2019 dalla Columbia Records.
Il disco, incluso tra i 500 migliori di tutti i tempi secondo Rolling Stone, è stato anticipato dall'uscita dei singoli di successo Lights Up, Watermelon Sugar e Adore You; Watermelon Sugar è stato il primo singolo del cantante a raggiungere la numero uno nella Billboard Hot 100 statunitense. Per promuovere il progetto, Styles ha intrapreso il Love on Tour nelle principali arene statunitensi nel corso del 2021.
## Descrizione
Fine Line è un album caratterizzato principalmente da sonorità pop rock, pop psichedelico e pop soul, che incorpora elementi e influenze funk, gospel, folk, pop progressivo e indie pop.
La prima traccia, Golden, è una canzone d'amore in cui si indaga il desiderio di non restare da soli alla fine di una relazione. La seconda traccia, Watermelon Sugar, celebra un amore estivo e le gioie del momento, con un testo che alcune recensioni hanno ritenuto ispirato alla storia d'amore tra Styles e l'ex compagna Camille Rowe; il titolo è ispirato all'omonimo romanzo post-apocalittico di Richard Brautigan (uno dei preferiti della Rowe), in cui le persone usano lo zucchero di cocomero per costruire le cose. La terza traccia, Adore You, parla di una storia d'amore, ma il suo testo è stato giudicato criptico, con riferimenti ad un amore non corrisposto.
La quarta traccia, Lights Up, è un inno alla libertà e alla ricerca di se stessi. La quinta traccia, Cherry, è dedicata a Camille Rowe: nella canzone l'artista esprime la sua gelosia nei confronti del nuovo compagno di Camille, e riconosce quanto il tempo passato con la ragazza sia stato prezioso e abbia contribuito a renderlo quello che è ora; alla fine del brano è anche presente un audio registrato con la voce di Camille. La sesta traccia, Falling, è una confessione di tutte le colpe, i peccati e gli errori commessi dal cantante recentemente: si dice colpevole dell'alcol, della sua stessa solitudine, e soprattutto del dolore provocato dalla realizzazione di troppe canzoni in cui parla di un amore perduto.
La settima traccia, To Be So Lonely, è la traccia più esplicita: all'interno di essa il cantante si dichiara essere una persona gelosa e incapace di dirsi dispiaciuto, per quanto lo sia, ma allo stesso tempo sottolinea come non possa essere incolpato di essere ciò che egli realmente è. L'ottava traccia, She, è una canzone melodica caratterizzata dal frequente falsetto e si chiude con un lungo assolo di chitarra. La nona traccia, Sunflower, Vol. 6, è la traccia più sperimentale.
La decima traccia, Canyon Moon, è la più acustica: il cantante ricorda un momento felice del passato con dolce-amara nostalgia. L'undicesima traccia, Treat People with Kindness, include la voce di un coro e sonorità gospel: si tratta di un inno alla pace, alla gentilezza e all'amore fraterno. La dodicesima traccia, Fine Line, volta a chiudere l'album, si focalizza su una storia in cui amore e odio si intrecciano: l'amore travagliato culmina proprio nella "fine line" del titolo, ovvero in un finale amaro, ma lieto allo stesso tempo.
## Accoglienza
Fine Line è stato accolto positivamente dai critici. Su Metacritic, sito che assegna un punteggio normalizzato su 100 in base a critiche selezionate, l'album ha ottenuto un punteggio medio di 76. Tim Sendra di AllMusic si complimenta con la voce di Styles affermando che Watermelon Sugar, Golden, She e Sunflower, Vol. 6 siano tracce eccezionali; ritiene tuttavia che la maggior parte dell'album sia come sotto controllo e che se Styles vuole «fare musica che resista alla prova del tempo e sia davvero importante per le persone dovrà fare dischi che vadano oltre il piacevole e il divertente» e termina la recensione dicendo «nonostante la manciata di canzoni che toccano il suo potenziale di grandezza, Fine Line non è ancora del tutto presente». Annie Zaleski di The A.V. Club scrive «Fine Line dimostra che il musicista ha assorbito la migliore lezione tramandata dai grandi musicisti della California: non aver paura di rischiare in un contesto folk o pop rock, poiché è così che crei musica iconoclasta che dura». Rea McNamara di Now Magazine approva la decisione di Styles di concentrarsi su un «pop bollente, dalle influenze soul». Jeremy Larson di Pitchfork scrive che Styles «si nasconde all'interno di un mistico disco pop rock che ci tiene lontani da chi è come cantautore e nascente rock star» mentre aggiunge «Sento un ragazzo che ha ancora paura di non fare mai un disco alla David Bowie» tuttavia aggiunge che «il suono reale di Fine Line è incredibile» e che «la maggior parte delle canzoni ha almeno un grande momento da afferrare».
## Tracce
* Golden – 3:28 (Harry Styles, Mitch Rowland, Thomas Hull, Tyler Johnson)
* Watermelon Sugar – 2:53 (Harry Styles, Mitch Rowland, Thomas Hull, Tyler Johnson)
* Adore You – 3:27 (Harry Styles, Amy Allen, Thomas Hull, Tyler Johnson)
* Lights Up – 2:52 (Harry Styles, Thomas Hull, Tyler Johnson)
* Cherry – 4:19 (Harry Styles, Thomas Hull, Tyler Johnson, Sammy Witte, Jeff Bhasker)
* Falling – 4:00 (Harry Styles, Thomas Hull)
* To Be So Lonely – 3:12 (Harry Styles, Mitch Rowland, Thomas Hull, Tyler Johnson)
* She – 6:02 (Harry Styles, Mitch Rowland, Thomas Hull, Jeff Bhasker)
* Sunflower, Vol. 6 – 3:41 (Harry Styles, Thomas Hull, Greg Kurstin)
* Canyon Moon – 3:09 (Harry Styles, Mitch Rowland, Thomas Hull)
* Treat People with Kindness – 3:17 (Harry Styles, Jeff Bhasker, Ilsey Juber)
* Fine Line – 6:17 (Harry Styles, Mitch Rowland, Thomas Hull, Tyler Johnson, Sammy Witte)
## Successo commerciale
Secondo l'International Federation of the Phonographic Industry Fine Line è risultato il 5º album più venduto a livello globale nel corso del 2020.
Fine Line ha debuttato al primo posto nella Billboard 200 statunitense con 478 000 unità vendute nella sua prima settimana, diventando il secondo album numero uno consecutivo di Harry Styles. Di queste, 393 000 sono vendite pure (fra cui 28 000 cassette), 83 000 sono stream-equivalent sales generate da 108,7 milioni di riproduzioni in streaming, e 3 000 sono track-equivalent sales provenienti da 30 000 vendite digitali delle singole tracce dell'album. Si tratta del terzo maggiore debutto del 2019 nella Billboard 200 in termini di unità, e delle vendite settimanali più alte per un album pop di cantante uomo in più di quattro anni. Nella stessa settimana, inoltre, quattro tracce di Fine Line hanno fatto il loro ingresso nella classifica dei singoli, che si sono quindi aggiunte ai tre singoli già presenti in classifica dal loro precedente debutto. L'album ha mantenuto la prima posizione anche la settimana successiva, aggiungendo 89 000 vendite al suo totale.
Nell'Official Albums Chart britannica l'album è inizialmente entrato al 113º posto, dato che alcuni negozi avevano già reso disponibile il disco prima della data effettiva. Nelle poche ore prima della sua uscita ufficiale l'album ha accumulato 1 638 vendite. La settimana successiva, in seguito all'uscita del disco in tutti i formati e su tutte le piattaforme, è salito alla terza posizione della classifica aggiugendo 49 082 unità di vendita al suo totale. Fine Line è stato l'album più venduto della settimana in vinile (9 419 copie) e in cassetta (1 322 copie). Nella classifica giapponese delle vendite fisiche e digitali Fine Line ha esordito al 52º posto.
## Classifiche
### Classifiche settimanali
| Classifica (2019-21) | Posizione massima |
| - | - |
| Argentina | 1 |
| Australia | 1 |
| Austria | 4 |
| Belgio (Fiandre) | 1 |
| Belgio (Vallonia) | 28 |
| Canada | 1 |
| Corea del Sud | 40 |
| Croazia | 1 |
| Danimarca | 4 |
| Estonia | 3 |
| Finlandia | 5 |
| Francia | 36 |
| Germania | 14 |
| Grecia | 2 |
| Irlanda | 1 |
| Islanda | 2 |
| Italia | 7 |
| Lettonia | 1 |
| Lituania | 1 |
| Messico | 1 |
| Norvegia | 2 |
| Nuova Zelanda | 1 |
| Paesi Bassi | 1 |
| Polonia | 5 |
| Portogallo | 1 |
| Regno Unito | 2 |
| Repubblica Ceca | 4 |
| Slovacchia | 6 |
| Spagna | 6 |
| Stati Uniti | 1 |
| Svezia | 1 |
| Svizzera | 6 |
| Ungheria | 15 |
### Classifiche di fine anno
| Classifica (2019) | Posizione |
| - | - |
| Australia | 42 |
| Messico | 24 |
| Nuova Zelanda | 41 |
| Portogallo | 45 |
| Regno Unito | 90 |
| Classifica (2020) | Posizione |
| Australia | 1 |
| Austria | 12 |
| Belgio (Fiandre) | 11 |
| Belgio (Vallonia) | 61 |
| Canada | 2 |
| Croazia | 2 |
| Danimarca | 8 |
| Francia | 100 |
| Germania | 50 |
| Irlanda | 3 |
| Islanda | 6 |
| Italia | 13 |
| Norvegia | 6 |
| Nuova Zelanda | 2 |
| Paesi Bassi | 5 |
| Polonia | 33 |
| Portogallo | 2 |
| Regno Unito | 2 |
| Spagna | 10 |
| Stati Uniti | 4 |
| Svezia | 8 |
| Svizzera | 22 |
| Ungheria | 42 |
| Classifica (2021) | Posizione |
| Australia | 7 |
| Austria | 10 |
| Belgio (Fiandre) | 8 |
| Belgio (Vallonia) | 66 |
| Canada | 15 |
| Danimarca | 11 |
| Francia | 95 |
| Germania | 47 |
| Irlanda | 10 |
| Islanda | 8 |
| Italia | 30 |
| Norvegia | 14 |
| Nuova Zelanda | 11 |
| Paesi Bassi | 10 |
| Polonia | 70 |
| Portogallo | 6 |
| Regno Unito | 12 |
| Spagna | 13 |
| Stati Uniti | 16 |
| Svezia | 20 |
| Svizzera | 35 |
| Ungheria | 54 |
| Classifica (2022) | Posizione |
| Australia | 7 |
| Austria | 12 |
| Belgio (Fiandre) | 15 |
| Belgio (Vallonia) | 13 |
| Danimarca | 21 |
| Francia | 132 |
| Germania | 36 |
| Italia | 79 |
| Lituania | 9 |
| Norvegia | 15 |
| Nuova Zelanda | 12 |
| Paesi Bassi | 10 |
| Regno Unito | 16 |
| Spagna | 28 |
| Svezia | 33 |
| Svizzera | 58 |
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1,092,045 | https://it.wikipedia.org/wiki/A_Zacinto | A Zacinto | # A Zacinto
A Zacinto - originariamente conosciuto come Né più mai toccherò le sacre sponde, dal primo verso - è uno dei più celebri sonetti di Ugo Foscolo, scritto a Milano negli ultimi mesi del 1802 e nei primi del 1803.
Il componimento è dedicato all'isola del mar Ionio (Zacinto, più nota come Zante) dove Foscolo nacque, ed affronta il tema dell'esilio, da lui autoproclamato dopo la cessione della Repubblica di Venezia – che allora comprendeva Zante – da parte di Napoleone agli Austriaci, e della nostalgia della sua terra. Il poeta paragona la propria condizione a quella di Ulisse, che però fu più fortunato di lui in quanto riuscì a rimettere piede sulla sua amata Itaca, mentre Foscolo è condannato ad una "illacrimata sepoltura" (una sepoltura in una tomba su cui nessuno potrà venire a piangere) in terra straniera.
## Testo e parafrasi
| Testo | Parafrasi |
| - | - |
| Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura. | ...E io non toccherò mai più le sacre sponde dove trascorsi la mia infanzia o Zacinto a me cara, la cui immagine si riflette nelle onde del mare greco dalla cui schiuma nacque Venere, la quale rese fertili quelle isole con il suo primo sorriso, così che non mancò di descrivere le tue bianche nuvole e i tuoi alberi la poesia gloriosa di Omero, che cantò la navigazione imposta dal Fato e il vario esilio a causa del quale Ulisse, reso bello dalla fama e dalla sventura, al suo ritorno alla patria Itaca ne baciò le rocce. Tu invece, o mia terra natia, non avrai che il canto del tuo figlio: a noi il destino ha imposto di essere sepolto dove nessuno a me caro potrà versare le sue lacri. |
## Composizione
A Zacinto fu composto dal poeta ventiquattrenne tra l'ottobre del 1802 e l'aprile del 1803 – periodo fitto di impegni militari, spostamenti e delusioni amorose – per poi essere stampato a Milano presso l'editore Destefanis insieme a diversi altri componimenti in una raccolta intitolata Poesie di Ugo Foscolo. In agosto i testi conobbero una ristampa con l'editore meneghino Agnello Nobile, accresciuti del sonetto In morte del fratello Giovanni.
Finché Foscolo visse, il sonetto – al pari degli altri – non ebbe mai il titolo divenuto canonico, ma era conosciuto semplicemente con l'intera locuzione del primo verso, senza un titolo specifico. Fu Francesco Silvio Orlandini, nell'edizione postuma curata per Le Monnier nel 1848, ad assegnare alla poesia il titolo vulgato, non d'autore, A Zacinto.
## Contenuto
Ugo Foscolo fu per tutta la sua vita legato alla sua isola natale da un saldissimo vincolo affettivo; basterà il ricordo della «chiara e selvosa Zacinto» per suscitare in lui una rievocazione delle lontane e serene terre natie e una riflessione sui motivi dell'esilio, della morte e della classicità.
Il sonetto inizia con una triplice negazione, «né più mai», con cui Foscolo ribadisce l'impossibilità del ritorno a Zacinto, portandoci ex abrupto al centro di una riflessione lungamente protrattasi; Giuseppe De Robertis colse rapidamente l'efficacia di quest'attacco, evidenziando che «pare che il poeta, cominciando, continui un discorso fatto tra sé e sé, e dia sfogo a una commozione già piena». Oggetto delle elucubrazioni del poeta già nel primo verso sono le sponde di Zacinto, definite sacre: si tratta di un aggettivo tipicamente foscoliano volto a sottolineare la sacralità del luogo, che è stato partecipe sia della nascita di Venere che del Foscolo stesso (d'altronde, già in All'amica risanata, ai vv. 91-92, il «nativo aer» è definito «sacro»). La fanciullezza del Foscolo trascorsa a Zacinto è annunciata nel secondo verso, con l'espressione «il mio corpo fanciulletto giacque», che rievoca l'isola come grembo materno in grado di "cullare" il poeta; secondo altre interpretazioni, tuttavia, la locuzione è meno circoscritta, e giocando sull'ambiguità del verbo "giacere" intende effettivamente rinviare ad una situazione di morte.
I versi successivi s'impongono con l'introduzione della figura di Ulisse, già celebrata da Dante nell'Inferno, dove l'eroe omerico è costretto alla pena eterna come cattivo consigliere ma, in qualche modo, anche per scontare il suo non aver riconosciuto la finitezza della ragione umana. Poiché – come narrato da Esiodo nella Teogonia – nel mare di Zacinto nacque la dea Venere, fonte di amore e di vita (come attestato dall'epiteto greco philommeidés, «amante del sorriso», cui fa riferimento il primo sorriso foscoliano), l'irresistibile fascino di quell'isola fu celebrato da Omero, il mitico cantore delle avventure di Ulisse. In effetti, l'isola del Foscolo nella poesia omerica è citata varie volte: una nell'Iliade (canto II, vv. 631-637) e cinque nell'Odissea (Odissea, I, vv. 245-247; Odissea, IX, vv. 22-24; Odissea, XVI, vv. 122-125 e vv. 247-250; Odissea XIX, vv. 130-133), dove spesso è qualificata dall'epiteto «selvosa». Ebbene, in questa parte del poema la nostalgia foscoliana della patria perduta si intreccia con la vita raminga di Ulisse; quest'ultimo, dopo il concludersi della guerra di Troia, ha sì peregrinato per volere del fato nelle «acque fatali» del Mediterraneo, ma comunque è riuscito a fare ritorno nella sospirata patria. Si tratta dell'incarnazione dell'eroe classico: Ulisse, infatti, pur essendo «bello di fama e di sventura» (vale a dire che il suo fascino è dovuto proprio alle sventure virilmente sopportate), ha concluso felicemente le proprie peregrinazioni. È romantico, al contrario, l'esilio del Foscolo, che continuerà senza sosta il proprio vagabondare sino a morire lontano dalla terra natale.
La vita tempestosa del poeta e, soprattutto, la sua infelice condizione di esule sono ribadite nella quarta e conclusiva strofa. Foscolo profetizza la durata eterna del proprio esilio: alla natia Zacinto, infatti, non resterà altro che questa poesia, in quanto egli sarà costretto a essere sepolto in terra straniera, lontano dalla patria, in un sepolcro che non verrà mai bagnato dalle lacrime delle persone care. «A noi» non è un semplice plurale maiestatico, bensì assurge a simbolo di tutti coloro condannati a un esilio perpetuo: Foscolo, in questo modo, rivolge il suo disperato appello a quelle persone che, come lui, sono destinate a un'«illacrimata sepoltura». Quest'ultima locuzione, in particolare, è talmente potente e dolorante da essersi guadagnata le lodi di Francesco De Sanctis, che ha affermato: «questo "illacrimata" è pieno di lacrime».
## Analisi metrica
### Costruzione sintattica
A Zacinto risponde alla forma metrica del sonetto. Il testo si compone di quattordici endecasillabi ripartiti in due quartine a rima alternata (ABAB ABAB) e due terzine a rima invertita (CDE CED).
Nel sonetto l'autore elude la coincidenza tra il periodo sintattico e lo schema ritmico de versi, sia con l'abbondante impiego dell'enjambement e con la catena di connettivi sintattici («ove», «che», «e», «onde», «di colui che», «per cui»), che conferiscono al ritmo del componimento gli attributi di un flusso appassionato e ininterrotto. Il primo periodo si dilata così per undici versi e presenta un ritmo dinamico, agitato e intenso; il secondo periodo, di soli tre versi, ribadisce il messaggio dei primi due versi con un carattere perentorio, quasi lapidario.
Peculiarità del sonetto, infine, è la sua struttura circolare. I primi e gli ultimi versi, infatti, sono legati tra di loro grazie all'utilizzo del tempo futuro, contrapposto ai passati delle strofe centrali, legati quasi a una dimensione mitica («toccherò», v. 1; «avrai», v. 12); ma diversi altri elementi concorrono alla formazione della circolarità della struttura, tra cui la ripetizione della vocazione («Zacinto mia», v. 3; «o materna mia terra», v. 13), l'attacco affidato ad una negazione («Né più mai», v. 1; «non altro che», v. 12), e il cambio del pronome, dall'«io» con cui si apre il componimento al «Tu» che introduce l'ultima strofa.
### Figure retoriche
Varie sono le figure retoriche che accompagnano il testo, grazie alle quali viene conseguita l'elevatezza di questo sonetto.
* numerose inarcature (enjambement), che dilatano spasmodicamente il ritmo del sonetto: «le sacre sponde / ove il mio corpo» (vv. 1-2); «nell'onde / del greco mar» (vv. 3-4); «da cui vergine nacque / Venere» (vv. 4-5); «non tacque / le tue limpide nubi» (vv. 6-7); «colui che l'acque / cantò fatali» (vv. 8-9); «a noi prescrisse / il fato» (vv. 13-14);
* due ipallagi, al primo («sacre sponde») e ultimo verso («illacrimata sepoltura»);
* quattro anastrofi: «Né più mai» (v. 1); «greco mar» (v. 4); «da cui vergine nacque / Venere» (vv. 4-5); «colui che l'acque / cantò fatali» (vv. 8-9);
* diverse allitterazioni: «sacre sponde» (v. 1); «vergine… Venere » (vv. 4-5); «fea... feconde » (v. 5); «o materna mia terra» (v. 13);
* due apostrofi: «Zacinto mia» (v. 3); «o materna mia terra» (v. 13).
* due perifrasi, di cui una al v. 4 («greco mar») e l'altra ai vv. 8-9 («colui che l'acque / cantò fatali»);
* una litote al v. 6 («non tacque»);
* un ossimoro al v. 7 («limpide nubi»).
* una metafora al v. 1 («sacre») sta a indicare la patria di Ugo.
|
9,821,371 | https://it.wikipedia.org/wiki/Olympique_de_Marseille_2023-2024 | Olympique de Marseille 2023-2024 | # Olympique de Marseille 2023-2024
Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti l'Olympique de Marseille nelle competizioni ufficiali della stagione 2023-2024.
## Maglie e sponsor
Lo sponsor tecnico per la stagione 2023-2024 è Puma, mentre lo sponsor ufficiale è CMA CGM.
| Casa | Trasferta | Terza divisa |
| - | - | - |
## Organigramma societario
Consiglio di amministrazione
* Proprietario: Kyril Louis-Dreyfus
* Proprietario: Frank McCourt
* Presidente: Pablo Longoria
* Membro CdA: Jacques-Henri Eyraud
Area tecnica
* Direttori sportivi: David Frillo, Javier Ribalta
* Direttore tecnico: Marco Otero
* Coordinatore area sportiva: Basile Boli
* Responsabile sett. giovanile: Yann Daniélou
* Responsabile scouting: Mathieu Louis-Jean
* Consulente: Jean-Pierre Papin
* Allenatore: Gennaro Gattuso
* Allenatore in seconda: Jacques Abardonado
* Preparatori atletici: Gilles Marambaud
* Preparatore dei portieri: Jon Pascua
* Osservatori: François Brisson, Roland Gransart, Narcís Julià, Sofiane Khair, Sergio Santomé, Mathieu Seckinger, Benjamin Brat, Thomas Maurin, Benjamin Charler
Area sanitaria
* Medico sociale: Joël Coste
## Rosa
Aggiornata al 27 gennaio 2024.
| N. | Ruolo | Calciatore |
| - | - | - |
| 1 | P | Simon Ngapandouetnbu |
| 3 | D | Quentin Merlin |
| 4 | D | Samuel Gigot |
| 5 | D | Leonardo Balerdi |
| 6 | D | Ulisses Garcia |
| 7 | C | Jonathan Clauss |
| 8 | C | Azzedine Ounahi |
| 9 | A | Vitinha |
| 10 | A | Pierre-Emerick Aubameyang |
| 11 | C | Amine Harit |
| 14 | A | Faris Moumbagna |
| 16 | P | Pau López |
| 17 | C | Jean Onana |
| 18 | D | Bamo Meïté |
| 19 | C | Geoffrey Kondogbia |
| N. | Ruolo | Calciatore |
| 20 | A | Joaquín Correa |
| 21 | C | Valentin Rongier (capitano) |
| 22 | C | Pape Gueye |
| 23 | A | Ismaïla Sarr |
| 24 | A | François Mughe |
| 27 | C | Jordan Veretout |
| 29 | A | Iliman Ndiaye |
| 36 | C | Bilal Nadir |
| 36 | P | Rubén Blanco |
| 37 | D | Emran Soglo |
| 44 | A | Luis Henrique |
| 62 | D | Michael Murillo |
| 95 | D | Isaak Touré |
| 99 | D | Chancel Mbemba |
| 6 | C | Mattéo Guendouzi |
| 12 | D | Renan Lodi |
## Calciomercato
Dati aggiornati al 27 gennaio 2024.
### Sessione estiva
Acquisti :
| R. | Nome | da | Modalità |
| - | - | - | - |
| A | Iliman Ndiaye | Sheffield Utd | definitivo (17 milioni €) |
| A | Ismaïla Sarr | Watford | definitivo (13 milioni €) |
| D | Renan Lodi | Atlético Madrid | definitivo (13 milioni €) |
| C | Ruslan Malinovs'kyj | Atalanta | definitivo (10 milioni €) |
| C | Geoffrey Kondogbia | Atlético Madrid | definitivo (8 milioni €) |
| C | Amine Harit | Schalke 04 | definitivo (5 milioni €) |
| D | Michael Murillo | Anderlecht | definitivo (2,5 milioni €) |
| A | Joaquín Correa | Inter | prestito oneroso (2 milioni €) |
| P | Rubén Blanco | Celta Vigo | definitivo (1,5 milioni €) |
| A | Pierre-Emerick Aubameyang | svincolato | definitivo |
| D | Bamo Meïté | Lorient | prestito |
| C | Pape Gueye | Siviglia | fine prestito |
| A | Arkadiusz Milik | Juventus | fine prestito |
| A | Luis Suárez | Almería | fine prestito |
| D | Isaak Touré | Auxerre | fine prestito |
| A | Salim Ben Seghir | Valenciennes | fine prestito |
| Altre operazioni ||||
| R. | Nome | da | Modalità |
| A | Nemanja Radonjić | Torino | fine prestito |
| A | Konrad de la Fuente | Olympiakos | fine prestito |
| D | Jordan Amavi | Getafe | fine prestito |
| D | Pol Lirola | Elche | fine prestito |
| C | Kevin Strootman | Genoa | fine prestito |
Cessioni :
| R. | Nome | a | Modalità |
| - | - | - | - |
| A | Cengiz Ünder | Fenerbahçe | definitiva (15 milioni €) |
| A | Luis Suárez | Almería | definitiva (8 milioni €) |
| A | Arkadiusz Milik | Juventus | definitiva (6,3 milioni €) |
| D | Sead Kolašinac | | svincolato |
| A | Alexis Sánchez | | svincolato |
| C | Mattéo Guendouzi | Lazio | prestito |
| C | Dimitri Payet | | svincolato |
| D | Jordan Amavi | Brest | prestito |
| D | Nuno Tavares | Arsenal | fine prestito |
| C | Ruslan Malinovs'kyj | Atalanta | fine prestito |
| C | Amine Harit | Schalke 04 | fine prestito |
| D | Issa Kaboré | Manchester City | fine prestito |
| D | Eric Bailly | Manchester Utd | fine prestito |
| P | Rubén Blanco | Celta Vigo | fine prestito |
| C | Ruslan Malinovs'kyj | Genoa | Prestito |
| D | Pol Lirola | Frosinone | prestito |
| Altre operazioni ||||
| R. | Nome | a | Modalità |
| A | Nemanja Radonjić | Torino | definitiva (1,7 milioni €) |
| C | Kevin Strootman | | svincolato |
| A | Konrad de la Fuente | Eibar | prestito |
### Sessione invernale
Acquisti :
| R. | Nome | da | Modalità |
| - | - | - | - |
| A | Faris Moumbagna | Bodø/Glimt | definitivo (8 milioni €) |
| D | Ulisses Garcia | Young Boys | definitivo (4 milioni €) |
| C | Jean Onana | Beşiktaş | prestito con opzione d'acquisto |
| A | Luis Henrique | Botafogo | fine prestito |
| D | Quentin Merlin | Nantes | definitivo (10 milioni €) |
| Altre operazioni ||||
| R. | Nome | da | Modalità |
Cessioni :
| R. | Nome | a | Modalità |
| - | - | - | - |
| D | Renan Lodi | Al-Hilal | definitivo (23 milioni €) |
| Altre operazioni ||||
| R. | Nome | a | Modalità |
## Risultati
Dati aggiornati al 22 gennaio 2024.
### Coupe de France
**Trentaduesimi di finale**
Con la vittoria per 1-0 sul Thionville, l'Olympique Marsiglia si è qualificato ai sedicesimi di finale di Coppa di Francia.
**Sedicesimi di finale**
Con la sconfitta subita ai calci di rigore dal Rennes, l'Olympique è stato eliminato ai sedicesimi di finale della Coppa di Francia.
### Champions League
**Terzo turno**
Permanendo il pareggio di 2-2 nel punteggio aggregato, si è resa necessaria la disputa dei calci di rigore dai quali l'Olympique di Marsiglia è stato sconfitto con il punteggio di 3-5, venendo in tal modo eliminato dalla Champions League al terzo turno preliminare. L'Olympique ha comunque ottenuto il passaggio alla fase a girone di Europa League.
## Statistiche
Dati aggiornati al 27 gennaio 2024.
### Statistiche di squadra
| Competizione | Punti | In casa | In casa | In casa | In casa | In casa | In casa | In trasferta | In trasferta | In trasferta | In trasferta | In trasferta | In trasferta | Totale | Totale | Totale | Totale | Totale | Totale | DR |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Competizione | Punti | G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs | DR |
| Ligue 1 | 29 | 10 | 6 | 4 | 0 | 17 | 5 | 9 | 1 | 4 | 4 | 11 | 16 | 19 | 7 | 8 | 4 | 28 | 21 | +7 |
| Coupe de France | - | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 1 | 1 | 0 | 2 | 1 | 2 | 1 | 1 | 0 | 2 | 1 | +1 |
| Champions League | - | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 2 | 1 | 0 | 1 | 2 | 2 | 0 |
| Europa League | 11 | 3 | 2 | 1 | 0 | 9 | 6 | 3 | 1 | 1 | 1 | 5 | 4 | 6 | 3 | 2 | 1 | 14 | 10 | +4 |
| Totale | - | 14 | 9 | 5 | 0 | 28 | 12 | 15 | 3 | 6 | 6 | 18 | 22 | 29 | 12 | 11 | 6 | 46 | 34 | +12 |
### Andamento in campionato
| Giornata | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Luogo | C | T | C | T | C | T | T | C | T | C | C | T | T | C | T | C | T | C | C |
| Risultato | V | N | V | N | N | P | P | V | P | V | N | P | N | V | V | V | N | N | N |
| Posizione | 6 | 6 | 2 | 3 | 4 | 8 | 12 | 6 | 8 | 8 | 9 | 10 | 12 | 9 | 6 | 6 | 6 | 7 | |
Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: R = Rinviata; V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.
### Statistiche individuali
| Giocatore | Ligue 1 | Ligue 1 | Ligue 1 | Ligue 1 | Coupe de France | Coupe de France | Coupe de France | Coupe de France | Champions League | Champions League | Champions League | Champions League | Europa League | Europa League | Europa League | Europa League | Totale | Totale | Totale | Totale |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Aubameyang, P. P. Aubameyang | 19 | 6 | 1 | 0 | 2 | 1 | 0 | 0 | 2 | 2 | 1 | 0 | 5 | 5 | 0 | 0 | 28 | 14 | 2 | 0 |
| Balerdi, L. L. Balerdi | 14 | 2 | 3 | 1 | 2 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 5 | 0 | 1 | 0 | 22 | 2 | 5 | 1 |
| Blanco, R. R. Blanco | 1 | -1 | 0 | 0 | 1 | -0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | -1 | 0 | 0 | 4 | -2 | 0 | 0 |
| Clauss, J. J. Clauss | 18 | 1 | 1 | 1 | 2 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 6 | 1 | 2 | 0 | 28 | 2 | 3 | 1 |
| Correa, J. J. Correa | 8 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 | 12 | 0 | 2 | 0 |
| Garcia, U. U. Garcia | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 |
| Gigot, S. S. Gigot | 13 | 2 | 6 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 3 | 0 | 1 | 0 | 20 | 2 | 7 | 0 |
| Gueye, P. P. Gueye | 3 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 |
| Harit, A. A. Harit | 16 | 1 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 6 | 1 | 0 | 0 | 24 | 2 | 2 | 0 |
| Henrique, L. L. Henrique | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 |
| Kondogbia, G. G. Kondogbia | 13 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 1 | 5 | 0 | 0 | 0 | 20 | 0 | 0 | 1 |
| Renan Lodi, Renan Lodi | 14 | 0 | 6 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 6 | 0 | 1 | 0 | 23 | 0 | 7 | 0 |
| López, P. P. López | 19 | -20 | 0 | 0 | 1 | -1 | 0 | 0 | 2 | -2 | 0 | 0 | 5 | -9 | 0 | 0 | 27 | -32 | 0 | 0 |
| Mayoka-Tika, N. N. Mayoka-Tika | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
| Mbemba, C. C. Mbemba | 16 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 6 | 3 | 1 | 0 | 24 | 5 | 1 | 0 |
| Meïté, B. B. Meïté | 9 | 0 | 1 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 14 | 0 | 2 | 0 |
| Mughe, F. F. Mughe | 5 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 7 | 0 | 1 | 0 |
| Murillo, M. M. Murillo | 10 | 2 | 1 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 5 | 0 | 0 | 0 | 17 | 2 | 1 | 0 |
| Nadir, B. B. Nadir | 5 | 0 | 1 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 9 | 0 | 2 | 0 |
| Ndiaye, I. I. Ndiaye | 15 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 6 | 0 | 0 | 0 | 23 | 1 | 1 | 1 |
| Onana, J. J. Onana | 2 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 3 | 0 | 1 | 0 |
| Ounahi, A. A. Ounahi | 11 | 2 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 1 | 0 | 17 | 2 | 2 | 0 |
| Rongier, V. V. Rongier | 10 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 15 | 0 | 2 | 0 |
| Sarr, I. I. Sarr | 14 | 3 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 5 | 1 | 3 | 0 | 21 | 4 | 3 | 0 |
| Sidi Ali, S. S. Sidi Ali | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
| Soglo, E. E. Soglo | 3 | 1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 5 | 1 | 1 | 0 |
| Veretout, J. J. Veretout | 18 | 1 | 2 | 0 | 2 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 6 | 2 | 0 | 0 | 28 | 4 | 3 | 0 |
| Vitinha, Vitinha | 17 | 3 | 1 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 6 | 1 | 1 | 0 | 26 | 4 | 3 | 0 |
| Guendouzi, M. M. Guendouzi | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 |
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618,231 | https://it.wikipedia.org/wiki/Edizioni_Angolo_Manzoni | Edizioni Angolo Manzoni | # Edizioni Angolo Manzoni
Edizioni Angolo Manzoni S.r.l. è stata una casa editrice italiana con sede a Torino specializzata nella produzione di libri a grandi caratteri per lettori ipovedenti e, più in generale, per persone con una ridotta visione.
In 25 anni di servizio culturale ha pubblicato 350 volumi tra i quali i romanzi di Gianna Baltaro, autrice di gialli ambientati nella Torino degli Anni Trenta del Novecento.
A partire del 1997 ha editato i volumi della collana a Grandi Caratteri “CORPO 16” che si poneva l'obiettivo di “abbattere le barriere di lettura” e che, ha ospitato testi di scrittori classici e contemporanei.
Dal 2010 ha dato vita alla collana Junior D, la prima collana in Italia costruita su misura per i ragazzi dislessici, con relativo file audio MP3 di lettura integrale, e basata sulla stampa con il carattere tipografico EasyReading, font progettato e realizzato con accorgimenti editoriali agevolanti per chi ha difficoltà di lettura causate dal DSA (Disturbo Specifico dell'Apprendimento) dislessia.
Edizioni Angolo Manzoni ha cessato l'attività nel luglio del 2014, ma non è scomparsa la sua principale realizzazione; infatti i soci storici, con l'apporto di nuovi soci, hanno fondato EasyReading Multimedia s.r.l. che si occupa di diffondere l'uso del font EasyReading e di commercializzarne la licenza di utilizzo.
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1,239,355 | https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89dgar_Barreto | Édgar Barreto | # Édgar Barreto
Édgar Osvaldo Barreto Cáceres (Asunción, 15 luglio 1984) è un ex calciatore paraguaiano, di ruolo centrocampista.
## Biografia
Ha una moglie di nome Rocio da cui ha avuto due figli: il primogenito si chiama Mathias, mentre il 29 giugno 2014 è nato Iker Unai.
Suo fratello Diego attualmente dirigente sportivo e più anziano di tre anni, è stato anch'egli un calciatore, di ruolo portiere.
Possiede il passaporto italiano.
## Caratteristiche tecniche
Il ruolo a lui più congeniale è quello della mezzala, con la possibilità di arrivare al limite dell'area di rigore e partecipare alla manovra offensiva, tuttavia viene impiegato prevalentemente come mediano; è più adatto a giocare in un centrocampo formato da due uomini, sapendosi comunque adattare in tutti i ruoli del centrocampo. È bravo a battere le punizioni: ispirato all'ex calciatore connazionale Francisco Arce, fin da piccolo si è allenato con il fratello portiere.
Stefano Colantuono, suo allenatore all'Atalanta nella stagione 2010-2011, lo ha definito «un centrocampista molto dinamico, forte fisicamente e dai piedi buoni, oltre ad essere un ragazzo serio e molto professionale».
## Carriera
### Club
**Cerro Porteño**
Inizia la sua carriera da professionista nella squadra paraguaiana del Cerro Porteño. Nella stagione 2002 gioca 6 partite di campionato, mentre nell'annata successiva le presenze in campionato sono 20, con 4 reti all'attivo. In questa stagione esordisce anche nelle competizioni internazionali, giocando la Coppa Libertadores 2003, competizione nella quale realizza anche una rete. A fine anno solare lascia il club.
**NEC Nijmegen**
Nel gennaio 2004 viene acquistato dalla squadra olandese del NEC Nijmegen. Conclude quindi la stagione con 9 presenze in campionato e 4 in Coppa d'Olanda.
Nella stagione 2004-2005 gioca titolare disputando 25 presenze in campionato ed una in Coppa. In questa stagione segna anche le prime reti in Europa: in particolare, è protagonista nella partita vinta per 3-0 sul Roosendaal, in cui segna una doppietta e fornisce l'assist a Saïd Boutahar per il gol che chiude la partita.
Nella stagione 2005-2006 gioca tutte le partite di campionato tranne due, mentre in Coppa le presenze sono 6, con 6 reti complessive.
Nella stagione 2006-2007, l'ultima nei Paesi Bassi, gioca 29 partite di campionato (con 2 gol) e 5 partite nella Coppa d'Olanda, chiudendo l'esperienza con il NEC con 117 presenze e 13 reti complessive. In quest'ultima stagione, a causa della ritardata cessione in Italia, viene messo fuori rosa per un breve periodo.
**Reggina**
Il 19 luglio 2007 si trasferisce alla Reggina per 2 milioni di euro, firmando un contratto quadriennale.
Esordisce in maglia amaranto il 26 agosto nella prima giornata di campionato pareggiata 1-1 in casa contro l'Atalanta. Tre giorni dopo segna la prima rete con la nuova squadra, segnando al 74' il gol decisivo per la vittoria per 3-2 in Coppa Italia contro il Piacenza.
Segna il suo primo gol nel campionato italiano il 27 gennaio 2008 nella gara di ritorno contro l'Atalanta: la sua rete al 67' chiude la partita sul 2-2. Con 36 partite disputate in campionato risulta il giocatore più impiegato nella stagione 2007-2008. L'11 maggio 2008, nella partita Reggina-Empoli (2-0), permette la salvezza della squadra amaranto con il suo primo gol al Granillo, grazie ad un tiro da venticinque metri.
L'anno successivo, terminato con la retrocessione in Serie B, disputa 32 presenze in campionato con 2 reti, più una partita in Coppa Italia. A fine stagione lascia la squadra dopo 71 presenze e 6 gol complessivi.
**Atalanta**
L'11 luglio 2009 viene acquistato a titolo definitivo dall'Atalanta per 4,5 milioni di euro, con cui firma un contratto fino al 2014.
Esordisce in maglia nerazzurra il 15 agosto nel terzo turno di Coppa Italia vinto per 1-0 in trasferta contro il Cesena.
Dopo aver disputato 4 partite di campionato, la rottura del piede sinistro lo costringe a saltare l'intera stagione, conclusa con la retrocessione in Serie B).
Torna a vestire la casacca nerazzurra l'11 settembre 2010, nella partita vinta dall'Atalanta contro il Pescara (2-0). A fine stagione viene inserito nella formazione "Top 11" del campionato di Serie B 2010-2011. All'inizio della stagione successiva, con ancora tre anni di contratto, lascia la squadra dopo 34 presenze e 2 gol complessivi; della stessa era l'incaricato di battere le punizioni in assenza del capitano Cristiano Doni, che gli diede per primo in dialetto bergamasco il soprannome Cagnass (in lingua italiana cagnaccio), per la sua abilità a contrastare gli avversari. Sia a Reggio Calabria che a Bergamo ha giocato in coppia a centrocampo con il cileno Carlos Carmona.
**Palermo**
Il 31 agosto 2011, ultimo giorno di calciomercato, passa a titolo definitivo al Palermo per 8 milioni di euro (con plusvalenza di 5,3 milioni di euro per gli orobici); il calciatore firma un contratto quadriennale da 1,3 milioni di euro lordi a stagione.
Esordisce in maglia rosanero in Palermo-Inter 4-3, seconda giornata di campionato. Chiude la stagione con 34 presenze, che lo rendono il giocatore più utilizzato della rosa. Chiude la sua seconda stagione al Palermo con 30 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia.
Nella stagione 2013-2014 diventa il capitano della squadra, succedendo a Fabrizio Miccoli. Un infortunio lo tiene fuori dal campo per le prime partite stagionali, debuttando l'8 settembre 2013 nella gara vinta in trasferta contro il Padova per 3-0. Il 3 maggio 2014, dopo la vittoria contro il Novara 1-0 in trasferta, ottiene la promozione in Serie A – con annessa vittoria del campionato – con cinque giornate d'anticipo; è il secondo campionato cadetto vinto in carriera, dopo quello 2010-2011 con l'Atalanta. Chiude la stagione con 34 presenze in campionato.
In scadenza di contratto a giugno 2015, per decisione della società e dello spogliatoio, perde la fascia di capitano in favore di Stefano Sorrentino. Complessivamente con il Palermo ha giocato 125 partite e segnato 7 gol.
**Sampdoria**
Il 19 febbraio 2015 si accorda con la Sampdoria, con cui alla fine della stagione 2014-2015 firma un contratto triennale. Il 1º luglio 2015 viene ufficializzato l'acquisto a titolo definitivo da parte della Samp. Sceglie di indossare la maglia numero 8 come quella usata negli anni di Reggio e di Palermo.
Il 30 luglio esordisce in blucerchiato giocando la gara di Europa League contro il Vojvodina, persa 4-0. Durante la stagione 2015–2016 colleziona 30 presenze, senza segnare. Il 28 agosto 2016 trova il suo primo gol in blucerchiato contro l'Atalanta sua ex-squadra. Il 4 dicembre 2016 trova il secondo gol stagionale contro il Torino nella partita conclusasi 2-0 per la Sampdoria.
L'11 febbraio 2018, durante la sua terza stagione coi genovesi, torna al gol in campionato che mancava da più di un anno, sbloccando la gara vinta poi 2-0 contro il Verona.
Rimane in blucerchiato per altri due anni, dove (anche causa infortuni) trova poco spazio arrivando a rescindere il suo contratto con il club 27 maggio 2020, rimanendo svincolato.
**Ritorno al NEC Nijmegen e ritiro**
Il 15 luglio 2020 dopo 13 anni fa ritorno al NEC Nimejen firmando un contratto annuale con opzione per un ulteriore anno e con la possibilità di intraprendere poi un percorso nel settore giovanile del club olandese a fine carriera. Segna il suo primo gol in Eerste Divisie il 5 marzo 2021 nella sfida vinta per 0-7 contro l’Helmond Sport.
Il 1⁰ luglio 2022, dopo 2 anni nel club, annuncia il ritiro dal calcio giocato.
### Nazionale
Esordisce ventenne in Nazionale maggiore l'8 luglio 2004, nell'incontro tra Paraguay e Costa Rica in Coppa America, che in quella edizione veniva disputata in Perù. Disputa tutte le quattro partite giocate dalla sua squadra da titolare. Sempre in quell'anno, disputa i Giochi Olimpici di Atene 2004 con la squadra Under-23 della sua nazione, conquistando la medaglia d'argento: la sua squadra perde in finale contro l'Argentina.
Dall'anno successivo, Barreto comincia a diventare un punto fermo della Nazionale maggiore, siglando la sua prima rete con l'Albirroja il 18 agosto, nell'amichevole disputata a Ciudad del Este contro la Nazionale di El Salvador. Arriva a questa partita dopo 6 presenze nelle qualificazioni ai Mondiale 2006 fra settembre 2004 e agosto 2005.
Dopo un'altra partita di qualificazione e 3 amichevoli, è tra i 23 convocati per disputare il Mondiale in Germania: gioca 2 partite e la squadra viene eliminata al primo turno.
Dopo 5 amichevoli fra ottobre 2006 e giugno 2007, tra giugno e luglio partecipa alla Copa América 2007, in cui va a segno contro gli Stati Uniti siglando la prima rete nella vittoria per 3-1; chiude la competizione con 4 partite disputate. Il 2007 è stato l'anno in cui Barreto ha indossato la maglia biancorossa più volte: 15 le presenze, chiudendo l'anno solare con 2 amichevoli e 4 partite di qualificazione ai Mondiale 2010.
Nel 2008 chiude il computo delle partite di qualificazione avvenuta l'anno seguente, contribuendo con 14 presenze su 18 disponibili; in quest'annata le presenze nel girone eliminatorio sono 6, accompagnate da 4 amichevoli, mentre nel 2009 le apparizioni ufficiali saranno 4 con un'amichevole. Il 9 settembre 2009 si provoca una microfrattura al quinto metatarsale del piede sinistro nella partita vinta dal Paraguay contro l'Argentina, che gli compromette l'intera stagione con la squadra di club. Nonostante la prolungata inattività, il CT paraguaiano Gerardo Martino lo convoca comunque per i Mondiali in Sudafrica, dove disputa 3 partite (una del primo turno, gli ottavi e i quarti) precedute dall'amichevole di preparazione del 2 giugno contro la Grecia.
Ritorna in Nazionale il 17 novembre 2010 per disputare l'amichevole contro la Nazionale di calcio di Hong Kong, siglando la sua terza rete con la maglia dell'Albirroja nel 7-0 finale.
Il 25 giugno 2011, dopo 3 amichevoli nello stesso mese, viene inserito dal commissario tecnico Gerardo Martino nella lista dei convocati per la Coppa America disputata in Argentina. Nella competizione disputa la prima partita contro l'Ecuador, dove accusa un infortunio uscendo dal campo al 37'; salta quindi le successive due partite del girone. Torna disponibile nella gara dei quarti contro il Brasile subentrando nella ripresa ad Enrique Vera. Nonostante un suo errore nei tiri di rigore, la squadra riesce ad accedere alle semifinali dove affronta e vince (sempre ai rigori) contro il Venezuela e guadagnosi così un posto nella finale contro l'Uruguay, che la sua squadra perde per 3-0 (Barreto non viene utilizzato nell'incontro).
Punto fermo della Nazionale, il 5 agosto 2012 si ritira dalla stessa per motivi di carattere fisiologico.
## Statistiche
### Presenze e reti nei club
Statistiche aggiornate al 6 novembre 2021.
| Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppa nazionali | Coppa nazionali | Coppa nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Comp | Pres | Reti | Reti |
| 2002 | Cerro Porteño | PD | 6+? | 0 | - | - | - | CL+CS | ? | 0 | - | - | - | 6+ | 0 |
| 2003 | Cerro Porteño | PD | 20+? | 4+0 | - | - | - | CL | 2+ | 1 | - | - | - | 22+ | 5 |
| Totale Cerro Porteño | Totale Cerro Porteño | Totale Cerro Porteño | 26+ | 4+0 | | - | - | | 2+ | 1 | | - | - | 28+ | 5 |
| gen.-giu. 2004 | N.E.C. | E | 9 | 0 | CO | 4 | 0 | CU | 0 | 0 | - | - | - | 13 | 0 |
| 2004-2005 | N.E.C. | E | 25 | 5 | CO | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 26 | 5 |
| 2005-2006 | N.E.C. | E | 32+2 | 3+0 | CO | 6 | 3 | - | - | - | - | - | - | 40 | 6 |
| 2006-2007 | N.E.C. | E | 29+4 | 2+0 | CO | 5 | 0 | - | - | - | - | - | - | 38 | 2 |
| 2007-2008 | Reggina | A | 36 | 3 | CI | 2 | 1 | - | - | - | - | - | - | 38 | 4 |
| 2008-2009 | Reggina | A | 32 | 2 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 33 | 2 |
| Totale Reggina | Totale Reggina | Totale Reggina | 68 | 5 | | 3 | 1 | | - | - | | - | - | 71 | 6 |
| 2009-2010 | Atalanta | A | 4 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 5 | 0 |
| 2010-2011 | Atalanta | B | 29 | 2 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 29 | 2 |
| Totale Atalanta | Totale Atalanta | Totale Atalanta | 33 | 2 | | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 34 | 2 |
| 2011-2012 | Palermo | A | 34 | 1 | CI | 0 | 0 | UEL | - | - | - | - | - | 34 | 1 |
| 2012-2013 | Palermo | A | 30 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 32 | 0 |
| 2013-2014 | Palermo | B | 34 | 4 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 34 | 4 |
| 2014-2015 | Palermo | A | 24 | 2 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 25 | 2 |
| Totale Palermo | Totale Palermo | Totale Palermo | 122 | 7 | | 3 | 0 | | - | - | | - | - | 125 | 7 |
| 2015-2016 | Sampdoria | A | 30 | 0 | CI | 0 | 0 | UEL | 2 | 0 | - | - | - | 32 | 0 |
| 2016-2017 | Sampdoria | A | 32 | 2 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 33 | 2 |
| 2017-2018 | Sampdoria | A | 28 | 1 | CI | 2 | 2 | - | - | - | - | - | - | 30 | 3 |
| 2018-2019 | Sampdoria | A | 12 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 13 | 0 |
| 2019-2020 | Sampdoria | A | 2 | 0 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 2 | 0 |
| Totale Sampdoria | Totale Sampdoria | Totale Sampdoria | 104 | 3 | | 4 | 2 | | 2 | 0 | | - | - | 110 | 5 |
| 2020-2021 | N.E.C. | ES | 28+3 | 3+0 | CO | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 33 | 3 |
| 2021-2022 | N.E.C. | E | 12 | 1 | CO | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 12 | 1 |
| Totale N.E.C. | Totale N.E.C. | Totale N.E.C. | 144 | 14 | | 18 | 3 | | 0 | 0 | | - | - | 162 | 17 |
| Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 497 | 35 | | 29 | 6 | | 4 | 1 | | - | - | 530 | 42 |
### Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Paraguay :
| Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti |
| - | - | - | - | - | - | - |
| 8-7-2004 | Arequipa | Paraguay | 1 – 0 | Costa Rica | Coppa America 2004 - 1º turno | - |
| 11-7-2004 | Arequipa | Paraguay | 1 – 1 | Cile | Coppa America 2004 - 1º turno | - |
| 14-7-2004 | Arequipa | Brasile | 1 – 2 | Paraguay | Coppa America 2004 - 1º turno | - |
| 18-7-2004 | Tacna | Paraguay | 1 – 3 | Uruguay | Coppa America 2004 - Quarti di finale | - |
| 5-9-2004 | Asunción | Paraguay | 1 – 0 | Venezuela | Qual. Mondiali 2006 | - |
| 17-11-2004 | Montevideo | Uruguay | 1 – 0 | Paraguay | Qual. Mondiali 2006 | - |
| 27-3-2005 | Quito | Ecuador | 5 – 2 | Paraguay | Qual. Mondiali 2006 | - |
| 30-3-2005 | Asunción | Paraguay | 2 – 1 | Cile | Qual. Mondiali 2006 | - |
| 5-6-2005 | Porto Alegre | Brasile | 4 – 1 | Paraguay | Qual. Mondiali 2006 | - |
| 8-6-2005 | Asunción | Paraguay | 4 – 1 | Bolivia | Qual. Mondiali 2006 | - |
| 17-8-2005 | Ciudad del Este | Paraguay | 3 – 0 | El Salvador | Amichevole | 1 |
| 3-9-2005 | Asunción | Paraguay | 0 – 0 | Argentina | Qual. Mondiali 2006 | - |
| 1-3-2006 | Cardiff | Galles | 0 – 0 | Paraguay | Amichevole | - |
| 24-5-2006 | Oslo | Norvegia | 2 – 2 | Paraguay | Amichevole | - |
| 31-5-2006 | Dornbirn | Paraguay | 1 – 0 | Georgia | Amichevole | - |
| 15-6-2006 | Berlino | Svezia | 1 – 0 | Paraguay | Mondiali 2006 - 1º turno | - |
| 20-6-2006 | Kaiserslautern | Paraguay | 2 – 0 | Trinidad e Tobago | Mondiali 2006 - 1º turno | - |
| 7-10-2006 | Brisbane | Australia | 1 – 1 | Paraguay | Amichevole | - |
| 28-3-2007 | Bogotà | Colombia | 2 – 0 | Paraguay | Amichevole | - |
| 2-6-2007 | Vienna | Austria | 0 – 0 | Paraguay | Amichevole | - |
| 5-6-2007 | Città del Messico | Messico | 0 – 1 | Paraguay | Amichevole | - |
| 20-6-2007 | Santa Cruz de la Sierra | Bolivia | 0 – 0 | Paraguay | Amichevole | - |
| 28-6-2007 | Maracaibo | Paraguay | 5 – 0 | Colombia | Coppa America 2007 - 1º turno | - |
| 2-7-2007 | Barinas | Stati Uniti | 1 – 3 | Paraguay | Coppa America 2007 - 1º turno | 1 |
| 5-7-2007 | Barquisimeto | Argentina | 1 – 0 | Paraguay | Coppa America 2007 - 1º turno | - |
| 8-7-2007 | Maturín | Messico | 6 – 0 | Paraguay | Coppa America 2007 - Quarti di finale | - |
| 8-9-2007 | Puerto Ordaz | Venezuela | 3 – 2 | Paraguay | Amichevole | - |
| 12-9-2007 | Bogotà | Colombia | 1 – 0 | Paraguay | Amichevole | - |
| 13-10-2007 | Lima | Perù | 0 – 0 | Paraguay | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 17-10-2007 | Asunción | Paraguay | 1 – 0 | Uruguay | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 17-11-2007 | Asunción | Paraguay | 5 – 1 | Ecuador | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 21-11-2007 | Santiago del Cile | Cile | 0 – 3 | Paraguay | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 26-3-2008 | Atteridgeville | Sudafrica | 3 – 0 | Paraguay | Amichevole | - |
| 31-5-2008 | Tolone | Francia | 0 – 0 | Paraguay | Amichevole | - |
| 15-6-2008 | Asunción | Paraguay | 2 – 0 | Brasile | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 18-6-2008 | La Paz | Bolivia | 4 – 2 | Paraguay | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 20-8-2008 | Nyon | Paraguay | 1 – 1 | Arabia Saudita | Amichevole | - |
| 6-9-2008 | Buenos Aires | Argentina | 1 – 1 | Paraguay | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 9-9-2008 | Asunción | Paraguay | 2 – 0 | Venezuela | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 11-10-2008 | Bogotà | Colombia | 0 – 1 | Paraguay | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 15-10-2008 | Asunción | Paraguay | 1 – 0 | Perù | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 19-11-2008 | Mascate | Oman | 0 – 1 | Paraguay | Amichevole | - |
| 28-3-2009 | Montevideo | Uruguay | 2 – 0 | Paraguay | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 6-6-2009 | Asunción | Paraguay | 0 – 2 | Cile | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 12-8-2009 | Seul | Corea del Sud | 1 – 0 | Paraguay | Amichevole | - |
| 5-9-2009 | Asunción | Paraguay | 1 – 0 | Bolivia | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 9-9-2009 | Asunción | Paraguay | 1 – 0 | Argentina | Qual. Mondiali 2010 | - |
| 2-6-2010 | San Gallo | Grecia | 0 – 2 | Paraguay | Amichevole | - |
| 20-6-2010 | Bloemfontein | Slovacchia | 0 – 2 | Paraguay | Mondiali 2010 - 1º turno | - |
| 29-6-2010 | Pretoria | Paraguay | 0 – 0 dts (5 – 3 dtr) | Giappone | Mondiali 2010 - Ottavi di finale | - |
| 3-7-2010 | Johannesburg | Paraguay | 0 – 1 | Spagna | Mondiali 2010 - Quarti di finale | - |
| 17-11-2010 | Hong Kong | Hong Kong | 0 – 7 | Paraguay | Amichevole | 1 |
| 7-6-2011 | Luque | Paraguay | 0 – 0 | Bolivia | Amichevole | - |
| 11-6-2011 | Asunción | Paraguay | 2 – 0 | Romania | Amichevole | - |
| 23-6-2011 | Asunción | Paraguay | 0 – 0 | Cile | Amichevole | - |
| 3-7-2011 | Santa Fe | Paraguay | 0 – 0 | Ecuador | Coppa America 2011 - 1º turno | - |
| 17-7-2011 | La Plata | Brasile | 0 – 0 dts (0 – 2 dtr) | Paraguay | Coppa America 2011 - Quarti di finale | - |
| 20-7-2011 | Mendoza | Paraguay | 0 – 0 dts (5 – 3 dtr) | Venezuela | Coppa America 2011 - Semifinali | - |
| 8-10-2011 | Lima | Perù | 2 – 0 | Paraguay | Qual. Mondiali 2014 | - |
| 11-10-2011 | Asunción | Paraguay | 1 – 1 | Uruguay | Qual. Mondiali 2014 | - |
| Totale | | Presenze | 60 | | Reti | 3 |
## Palmarès
### Club
* Campionato italiano di Serie B: 2
Atalanta: 2010-2011
Palermo: 2013-2014
### Nazionale
* Argento olimpico: 1
Atene 2004
|
3,624 | https://it.wikipedia.org/wiki/RSA_%28crittografia%29 | RSA (crittografia) | # RSA (crittografia)
In crittografia la sigla RSA indica un algoritmo di crittografia asimmetrica, inventato nel 1977 da Ronald Rivest, Adi Shamir e Leonard Adleman utilizzabile per cifrare o firmare informazioni.
Nel 1976 Whitfield Diffie e Martin Hellman, crittologi americani, furono i primi a pubblicare un sistema che si basasse sulla creazione di un cifrario "asimmetrico" composto da "chiavi pubbliche"; anche se pochi anni prima ci avevano già pensato James H. Ellis, Clifford Cocks, e Malcolm J. Williamson dei servizi segreti inglesi, la notizia era coperta dal segreto militare e fu rivelata soltanto nel 1997.
Il sistema di crittografia si basa sull'esistenza di due chiavi distinte, che vengono usate per cifrare e decifrare. Se la prima chiave viene usata per la cifratura, la seconda deve necessariamente essere utilizzata per la decifratura e viceversa. La questione fondamentale è che, nonostante le due chiavi siano fra loro dipendenti, non è possibile risalire dall'una all'altra, in modo che se anche si è a conoscenza di una delle due chiavi, non si possa risalire all'altra, garantendo in questo modo l'integrità della crittografia.
Per ottenere una discreta sicurezza è necessario utilizzare chiavi binarie di almeno 2048 bit. Quelle a 512 bit sono ricavabili in poche ore. Le chiavi a 1024 bit, ancora oggi ampiamente utilizzate, non sono più consigliabili. La fattorizzazione di interi grandi, infatti, è progredita rapidamente mediante l'utilizzo di hardware sofisticati, al punto che potrebbe essere possibile fattorizzare un intero di 1024 bit in un solo anno di tempo, al costo di un milione di dollari (un costo sostenibile per qualunque grande organizzazione, agenzia o intelligence).
«I hope RSA applications would have moved away from 1024-bit security years ago, but for those who haven't yet: wake up.»
«Spero che le applicazioni RSA abbiano abbandonato le chiavi a 1024 bit da anni, ma per quelli che non l'avessero fatto, svegliatevi!»
(Bruce Schneier, sbsuneebxu21 maggio 2007)
Nel 2022 un gruppo di ricercatori cinesi ha dichiarato di aver violato la chiave a 48 bit dell'algoritmo RSA con un computer quantistico a 10 qubit.
## Descrizione
Facendo un esempio pratico, se Alice vuole spedire un messaggio a Bob e non vuole che altri all'infuori di Bob possano leggerlo, Alice cercherà sull'elenco la chiave pubblica di Bob e con quella potrà cifrare il messaggio. Essendo Bob l'unico a possedere la chiave privata (in grado quindi di poter decifrare il messaggio cifrato con la chiave pubblica), sarà anche l'unico a poter decifrare il messaggio, che rimarrà così segreto per tutti gli altri, compresa Alice, che non disponendo della chiave privata di Bob, non sarà in grado di decifrare il messaggio da lei stessa creato. Ovviamente il successo di questo sistema si basa sull'assoluta necessità che Bob sia l'unico ad essere in possesso della propria chiave privata. In caso contrario, avendo entrambe le chiavi, chiunque potrebbe decifrare agevolmente il messaggio.
Con questo metodo di cifratura è possibile anche garantire la provenienza di un messaggio. Riprendiamo l'esempio precedente: Alice questa volta, prima di cifrare il messaggio usando la chiave pubblica di Bob, lo cifrerà usando la propria chiave privata e solo in un secondo momento lo ri-crittograferà utilizzando la chiave pubblica di Bob. Quando Bob riceverà il messaggio e lo decifrerà usando la propria chiave inversa, otterrà ancora un messaggio crittografato. Quel dato messaggio necessiterà poi della chiave pubblica di Alice per essere decifrato, garantendo in questo modo che il messaggio è stato spedito soltanto da Alice, unica a possedere la chiave privata con la quale era stato crittografato il messaggio.
Più semplicemente, utilizzando questo metodo di cifratura, Alice può mandare messaggi a tutti, garantendo la provenienza. Infatti, cifrando il messaggio con la propria chiave privata, chiunque sarà in grado di leggere il messaggio, decifrandolo con la sua chiave pubblica, assicurandosi in tal modo che il mittente sia proprio Alice.
### Implementazione tramite algoritmo RSA
È nel 1978 che questo sistema trova la sua applicazione reale, quando i tre ricercatori del MIT Ronald Rivest, Adi Shamir e Leonard Adleman seppero implementare tale logica utilizzando particolari proprietà formali dei numeri primi con alcune centinaia di cifre. L'algoritmo da loro inventato, denominato RSA dalle iniziali dei loro cognomi, non è sicuro da un punto di vista matematico teorico, in quanto esiste la possibilità che tramite la conoscenza della chiave pubblica si possa decifrare un messaggio; ma l'enorme mole di calcoli e l'enorme dispendio in termini di tempo necessario per trovare la soluzione fanno di questo algoritmo un sistema di affidabilità pressoché assoluta.
Ronald Rivest, Adi Shamir e Leonard Adleman nel 1983 brevettarono l'algoritmo negli Stati Uniti dal MIT (brevetto 4.405.829, scaduto il 21 settembre 2000); hanno dato inoltre vita alla società RSA Data Security, tutelando così i propri interessi commerciali. In seguito la Security Dynamics acquisì la società e vendette l'utilizzo degli algoritmi a società come Netscape, Microsoft e altri. Una variante del sistema RSA è utilizzata nel pacchetto di crittografia Pretty Good Privacy (PGP). L'algoritmo RSA costituisce la base dei sistemi crittografici su cui si fondano i sistemi di sicurezza informatici utilizzati sulla rete Internet per autenticare gli utenti.
Clifford Cocks, matematico britannico che lavorava per un dipartimento di spionaggio, il GCHQ, aveva descritto un sistema equivalente in un documento interno nel 1973. I documenti furono posti sotto segreto e, visto il costo relativamente alto delle macchine necessario a quel tempo per implementarlo, non ci furono ulteriori indagini né prove pratiche e la cosa fu considerata come una curiosità, per quanto se ne sa. La scoperta di Cocks fu resa pubblica solo nel 1997.
Nel 2005 un gruppo di ricerca riuscì a scomporre un numero di 640 bit (193 decimali) in due numeri primi da 320 bit, impiegando per cinque mesi un cluster Opteron con 80 processori da 2,2 GHz, potenzialmente decifrando un messaggio codificato con RSA-640.
RSA è computazionalmente impegnativo, soprattutto per quanto riguarda una eventuale realizzazione hardware. Di conseguenza, un uso efficiente è quello di sfruttare RSA per codificare un unico messaggio contenente una chiave segreta; tale chiave verrà poi utilizzata per scambiarsi messaggi tramite un algoritmo a chiave simmetrica, come AES.
Oggi, insieme a DSA, RSA è uno degli algoritmi più usati per la cifratura di firme digitali.
### Operazioni
RSA è basato sull'elevata complessità computazionale della fattorizzazione in numeri primi. Il suo funzionamento base è il seguente:
* si scelgono a caso due numeri primi, $p$ e $q$ abbastanza grandi da garantire la sicurezza dell'algoritmo (ad esempio, il più grande numero RSA, RSA-2048, utilizza due numeri primi lunghi più di 300 cifre)
* si calcola il loro prodotto $n=pq$, chiamato modulo (dato che tutta l'aritmetica seguente è modulo n), e il prodotto $\varphi (n)=(p-1)(q-1)$, dove $\varphi (n)$ è la funzione toziente
* si considera che la fattorizzazione di n è segreta e solo chi sceglie i due numeri primi, p e q, la conosce
* si sceglie poi un numero $e$ (chiamato esponente pubblico), coprimo con $\varphi (n)$ e più piccolo di $\varphi (n)$
* si calcola il numero $d$ (chiamato esponente privato) tale che il suo prodotto con $e$ sia congruo a $1$ modulo $\varphi (n)$ ovvero che $ed\equiv 1{\pmod {\varphi (n)}}$; per calcolare $d$ si utilizza l'Algoritmo esteso di Euclide
La chiave pubblica è $(n,e)$, mentre la chiave privata è $(n,d)$.
La forza dell'algoritmo sta nel fatto che per calcolare $d$ da $e$ (o viceversa) non basta la conoscenza di $n$ ma serve il numero $\varphi (n)=(p-1)(q-1)$, e che il suo calcolo richiede tempi molto elevati; infatti fattorizzare in numeri primi (cioè scomporre un numero nei suoi divisori primi) è un'operazione computazionalmente costosa.
Un messaggio $m$ viene cifrato attraverso l'operazione $m^{e}{\pmod {n}}$ trasformandolo nel messaggio cifrato $c$. Una volta trasmesso, $c$ viene decifrato con $c^{d}{\pmod {n}}=m$. Il procedimento funziona solo se $m<n$ e la chiave $e$ utilizzata per cifrare e la chiave $d$ utilizzata per decifrare sono legate tra loro dalla relazione $ed\equiv 1{\pmod {\varphi (n)}}$, quindi quando un messaggio viene cifrato con una delle due chiavi può essere decifrato solo utilizzando l'altra. L'algoritmo si basa sull'assunzione mai dimostrata (nota come assunzione RSA, o RSA assumption in inglese) che il problema di calcolare ${\sqrt[{e}]{c}}\mod n$, con $n$ numero composto di cui non si conoscono i fattori, sia computazionalmente non trattabile.
La firma digitale non è altro che l'inverso: il messaggio viene crittografato con la chiave privata, in modo che chiunque possa, utilizzando la chiave pubblica conosciuta da tutti, decifrarlo e, oltre a poterlo leggere in chiaro, essere certo che il messaggio è stato mandato dal possessore della chiave privata corrispondente a quella pubblica utilizzata per leggerlo.
Per motivi di efficienza e comodità, normalmente viene inviato il messaggio in chiaro con allegata la firma digitale di un hash del messaggio stesso; in questo modo il ricevente può direttamente leggere il messaggio (che è in chiaro), utilizzare la chiave pubblica per estrarre l'hash dalla firma e verificare che questo sia uguale a quello calcolato localmente sul messaggio ricevuto. Se l'hash utilizzato è crittograficamente sicuro, la corrispondenza dei due valori conferma che il messaggio ricevuto è identico a quello originalmente firmato e trasmesso.
### Fondamenti matematici
La decifratura del messaggio è assicurata grazie ad alcuni teoremi matematici; infatti dal calcolo si ottiene:
$c^{d}{\pmod {n}}=(m^{e})^{d}{\pmod {n}}=m^{ed}{\pmod {n}}$
Ma sappiamo che $ed\equiv 1{\pmod {(p-1)(q-1)}}$, di conseguenza abbiamo che $ed\equiv 1{\pmod {p-1}}$ e che $ed\equiv 1{\pmod {q-1}}$.
Quindi, per il piccolo teorema di Fermat:
$m^{ed}\equiv m{\pmod {p}}$ e $m^{ed}\equiv m{\pmod {q}}$
Siccome $p$ e $q$ sono numeri diversi e primi, possiamo applicare il teorema cinese del resto, ottenendo che
$m^{ed}\equiv m{\pmod {pq}}$
e quindi che
$c^{d}\equiv m{\pmod {n}}$
## Esempio
Ecco un esempio di cifratura e decifratura RSA. I numeri scelti sono volutamente primi piccoli, ma nella realtà sono usati numeri dell'ordine di $10^{100}$.
### Generazione delle chiavi
* $p=3$ e $q=11$
* $n=p\cdot q=3\cdot 11=33$ e $\varphi (n)=(p-1)(q-1)=2\cdot 10=20$
* prendo $e=7$, dato che $e<20$ ed $e$ è coprimo con $20$ (non è necessario che $e$ sia primo)
* $d=3$; infatti $ed=7\cdot 3=21\equiv 1{\pmod {20}}$ poiché $21/20=1$ con resto $1$
Quindi abbiamo la chiave privata $(33,3)$ e la chiave pubblica $(33,7)$ (il fatto che $d$ sia uguale a $p$ è puramente casuale).
### Cifratura e decifratura
Prendiamo ora in considerazione il messaggio $m=15$ e cifriamolo per ottenere il messaggio cifrato $c$; ovviamente possiamo usare i 33 e 7, ma non 3 che fa parte della chiave privata.
$c=m^{e}{\pmod {n}}=15^{7}{\pmod {33}}=27$
E ora decifriamo $c=27$ per ottenere $m$; qui utilizzeremo 3, componente essenziale della chiave privata.
$m=c^{d}{\pmod {n}}=27^{3}{\pmod {33}}=15$
Quindi alla fine abbiamo decifrato il messaggio.
### Blind signature
Esiste un formato di firma digitale basato anche su RSA, in cui il contenuto di un messaggio viene nascosto prima di essere firmato, detto blind signature.
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438,206 | https://it.wikipedia.org/wiki/Premi_Oscar_1962 | Premi Oscar 1962 | # Premi Oscar 1962
La 34ª edizione delle cerimonia di premiazione degli Oscar si è tenuta il 9 aprile 1962 a Santa Monica, al Santa Monica Civic Auditorium, presentata dal comico Bob Hope.
## Vincitori e candidati
Vengono di seguito indicati in grassetto i vincitori.
Ove ricorrente e disponibile, viene indicato il titolo in lingua italiana e quello in lingua originale tra parentesi.
### Miglior film
* West Side Story, regia di Jerome Robbins e Robert Wise
* Fanny, regia di Joshua Logan
* Lo spaccone (The Hustler), regia di Robert Rossen
* Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg), regia di Stanley Kramer
* I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone), regia di Jack Lee Thompson
### Miglior regia
* Jerome Robbins e Robert Wise - West Side Story
* Jack Lee Thompson - I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone)
* Robert Rossen - Lo spaccone (The Hustler)
* Stanley Kramer - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* Federico Fellini - La dolce vita
### Miglior attore protagonista
* Maximilian Schell - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* Charles Boyer - Fanny
* Paul Newman - Lo spaccone (The Hustler)
* Spencer Tracy - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* Stuart Whitman - Il marchio (The Mark)
### Migliore attrice protagonista
* Sophia Loren - La ciociara
* Audrey Hepburn - Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's)
* Piper Laurie - Lo spaccone (The Hustler)
* Geraldine Page - Estate e fumo (Summer and Smoke)
* Natalie Wood - Splendore nell'erba (Splendor in the Grass)
### Miglior attore non protagonista
* George Chakiris - West Side Story
* Montgomery Clift - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* Peter Falk - Angeli con la pistola (Pocketful of Miracles)
* Jackie Gleason - Lo spaccone (The Hustler)
* George C. Scott - Lo spaccone (The Hustler)
### Migliore attrice non protagonista
* Rita Moreno - West Side Story
* Fay Bainter - Quelle due (The Children's Hour)
* Judy Garland - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* Lotte Lenya - La primavera romana della signora Stone (The Roman Spring of Mrs. Stone)
* Una Merkel - Estate e fumo (Summer and Smoke)
### Miglior sceneggiatura originale
* William Inge - Splendore nell'erba (Splendor in the Grass)
* Stanley Shapiro e Paul Henning - Amore, ritorna! (Lover Come Back)
* Federico Fellini, Tullio Pinelli, Ennio Flaiano e Brunello Rondi - La dolce vita
* Sergio Amidei, Diego Fabbri e Indro Montanelli - Il generale Della Rovere
* Valentin Ezhov e Grigori Chukhrai - La ballata di un soldato (Ballada o soldate)
### Miglior sceneggiatura non originale
* Abby Mann - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* George Axelrod - Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's)
* Carl Foreman - I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone)
* Sidney Carroll e Robert Rossen - Lo spaccone (The Hustler)
* Ernest Lehman - West Side Story
### Miglior film straniero
* Come in uno specchio (Såsom i en spegel), regia di Ingmar Bergman (Svezia)
* Placido (Plácido), regia di Luis García Berlanga (Spagna)
* Il dominatore degli Indios (Ánimas Trujano - El hombre importante), regia di Ismael Rodríguez (Messico)
* Amore immortale (Eien no hito), regia di Keisuke Kinoshita (Giappone)
* Harry og kammertjeneren (Harry og kammertjeneren), regia di Bent Christensen (Danimarca)
### Miglior fotografia
**Bianco e nero**
* Eugen Shuftan - Lo spaccone (The Hustler)
* Edward Colman - Un professore fra le nuvole (The Absent Minded Professor)
* Franz F. Planer - Quelle due (The Children's Hour)
* Ernest Laszlo - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* Daniel L. Fapp - Uno, due, tre! (One, Two, Three)
**Colore**
* Daniel L. Fapp - West Side Story
* Jack Cardiff - Fanny
* Russell Metty - Fior di loto (Flower Drum Song)
* Harry Stradling Sr. - Il molto Onorevole Ministro (A Majority of One)
* Charles Lang Jr. - I due volti della vendetta (One-Eyed Jacks)
### Miglior montaggio
* Thomas Stanford - West Side Story
* William Reynolds - Fanny
* Alan Osbiston - I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone)
* Frederic Knudtson - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* Philip W. Anderson - Il cowboy con il velo da sposa (The Parent Trap)
### Miglior scenografia
**Bianco e nero**
* Harry Horner e Gene Callahan - Lo spaccone (The Hustler)
* Carroll Clark, Emile Kuri e Hal Gausman - Un professore fra le nuvole (The Absent Minded Professor)
* Fernando Carrere e Edward G. Boyle - Quelle due (The Children's Hour)
* Rudolph Sternad e George Milo - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* Piero Gherardi - La dolce vita
**Colore**
* Boris Leven e Victor A. Gangelin - West Side Story
* Hal Pereira, Roland Anderson, Sam Comer e Ray Moyer - Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's)
* Veniero Colasanti e John Moore - El Cid
* Alexander Golitzen, Joseph C. Wright e Howard Bristol - Fior di loto (Flower Drum Song)
* Hal Pereira, Walter Tyler, Sam Comer e Arthur Krams - Estate e fumo (Summer and Smoke)
### Migliori costumi
**Bianco e nero**
* Piero Gherardi - La dolce vita
* Dorothy Jeakins - Quelle due (The Children's Hour)
* Howard Shoup - Un pugno di fango (Claudelle Inglish)
* Jean Louis - Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg)
* Yoshirō Muraki - La sfida del Samurai (Yojimbo)
**Colore**
* Irene Sharaff - West Side Story
* Bill Thomas - Babes in Toyland (Babes in Toyland)
* Jean Louis - Il sentiero degli amanti (Back Street)
* Irene Sharaff - Fior di loto (Flower Drum Song)
* Edith Head e Walter Plunkett - Angeli con la pistola (Pocketful of Miracles)
### Migliori effetti speciali
* Bill Warrington e Vivian C. Greenham - I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone)
* Robert A. Mattey e Eustace Lycett - Un professore fra le nuvole (The Absent Minded Professor)
### Migliore colonna sonora
**Film drammatico o commedia**
* Henry Mancini - Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's)
* Miklós Rózsa - El Cid
* Morris Stoloff e Harry Sukman - Fanny
* Dimitri Tiomkin - I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone)
* Elmer Bernstein - Estate e fumo (Summer and Smoke)
**Film musicale**
* Saul Chaplin, Johnny Green, Sid Ramin e Irwin Kostal - West Side Story
* George Bruns - Babes in Toyland
* Alfred Newman e Ken Darby - Fior di loto (Flower Drum Song)
* Dmitrij Šostakovič - Khovanshchina
* Duke Ellington - Paris Blues
### Miglior canzone
* Moon River, musica di Henry Mancini, testo di Johnny Mercer - Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's)
* Bachelor in Paradise, musica di Henry Mancini, testo di Mack David - Uno scapolo in Paradiso (Bachelor in Paradise)
* Love Theme from El Cid, musica di Miklós Rózsa, testo di Paul Francis Webster - El Cid
* Pocketful of Miracles, musica di James Van Heusen, testo di Sammy Cahn - Angeli con la pistola (Pocketful of Miracles)
* Town without Pity, musica di Dimitri Tiomkin, testo di Ned Washington - La città spietata (Town without Pity)
### Miglior sonoro
* Fred Hynes, Gordon E. Sawyer, Todd-AO Sound Department e Samuel Goldwyn Studio Sound Department - West Side Story
* Gordon E. Sawyer e Samuel Goldwyn Studio Sound Department - Quelle due (The Children's Hour)
* Waldon O. Watson e Revue Studio Sound Department - Fior di loto (Flower Drum Song)
* John Cox e Shepperton Studio Sound Department - I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone)
* Robert O. Cook e Walt Disney Studio Sound Department - Il cowboy con il velo da sposa (The Parent Trap)
### Miglior documentario
* Sky Above and Mud Beneath (Le Ciel et la Boue), regia di Pierre-Dominique Gaisseau
* La grande Olimpiade, regia di Romolo Marcellini
### Miglior cortometraggio
* Seawards the Great Ships (Seawards the Great Ships), regia di Hilary Harris
* Play Ball! (Ballon Vole), regia di Jean Dasque
* The Face of Jesus (The Face of Jesus), regia di John D. Jennings
* Rooftops of New York (Rooftops of New York), regia di Robert McCarty
* Very Nice, Very Nice (Very Nice, Very Nice), regia di Arthur Lipsett
### Miglior cortometraggio documentario
* Project Hope (Project Hope), regia di Frank P. Bibas
* Breaking the Language Barrier (Breaking the Language Barrier), regia di United States Air Force
* Cradle of Genius (Cradle of Genius), regia di Paul Rotha
* Kahl (Kahl), regia di Dido-Film GmbH
* L'uomo in grigio, regia di Benedetto Benedetti
### Miglior cortometraggio d'animazione
* Surogat, regia di Dusan Vukotic
* Pippo e il fuoribordo (Aquamania), regia di Wolfgang Reitherman
* Passaggio all'avello (Beep Prepared), regia di Chuck Jones e Maurice Noble
* Nelly's Folly (Nelly's Folly), regia di Chuck Jones e Abe Levitow
* The Pied Piper of Guadalupe (The Pied Piper of Guadalupe), regia di Friz Freleng e Hawley Pratt
### Premio alla carriera
A William L. Hendricks per lo straordinario e patriottico servizio reso con l'ideazione, la sceneggiatura e la produzione del film sul Corpo dei Marines, A Force in Readiness, che ha dato onore all'Academy ed all'industria cinematografica.
A Fred L. Metzler per la dedizione e lo straordinario servizio all'Academy.
A Jerome Robbins per i suoi brillanti risultati nell'arte della coreografia nei film.
### Premio umanitario Jean Hersholt
A George Seaton
### Premio alla memoria Irving G. Thalberg
A Stanley Kramer
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4,439,918 | https://it.wikipedia.org/wiki/Orb_%28fiume%29 | Orb (fiume) | # Orb (fiume)
L'Orb è un fiume francese che nasce dal monte Bouviala, nei monti dell'Escandorgue, nel dipartimento dell'Aveyron, e dopo un percorso di poco più di 135 km sfocia nel Mar Mediterraneo a Valras-Plage.
## Corso
Dopo aver lasciato il territorio di Roqueredonde, il fiume attraversa i comuni di Ceilhes-et-Rocozels e di Avène, forma nel territorio di quest'ultimo un lago artificiale provocato da una diga che ne sbarra il corso. Nel prosieguo percorre le cosiddette "gole dell'Orb" fino a Le Bousquet-d'Orb. All'altezza di Bédarieux il fiume compie una curva verso ovest correndo intorno ai monti Faugères in gole strette: dopo essere passato dalla città termale di Lamalou-les-Bains, gira in direzione di Tarassac, ove riceve le acque del Jaur, per poi riprendere il percorso in strette gole in direzione di Roquebrun. Qualche chilometro prima di Cessenon-sur-Orb, il fiume raggiunge la piana del Biterrois e raggiunge poi Béziers ove incrocia il Canal du Midi, che lo attraversa tramite un ponte-canale.
Circa 15 km dopo Bèziers l'Orb sfocia nel Mediterraneo nel territorio del comune di Valras-Plage.
## Affluenti
Nel suo percorso l'Orb riceve le acque di numerosi affluenti, ma si tratta di corsi d'acqua di secondaria importanza.
## Località attraversate
L'Orb attraversa numerosi comuni nel suo percorso fra le sorgenti e la foce (elenco in ordine alfabetico):
* Les Aires
* Avène
* Bédarieux
* Béziers
* Le Bousquet-d'Orb
* Causses-et-Veyran
* Cazouls-lès-Béziers
* Ceilhes-et-Rocozels
* Cessenon-sur-Orb
* Le Clapier
* Colombières-sur-Orb
* Cornus
* Fondamente
* Hérépian
* Joncels
* Lamalou-les-Bains
* Lignan-sur-Orb
* Lunas
* Maraussan
* Mons
* Murviel-lès-Béziers
* Le Poujol-sur-Orb
* Romiguières
* Roquebrun
* Roqueredonde
* Saint-Martin-de-l'Arçon
* Sauvian
* Sérignan
* Thézan-lès-Béziers
* la Tour-sur-Orb
* Valras-Plage
* Vieussan
* Villeneuve-lès-Béziers
## Immagini dell'Orb
* Ponte di Tarassac.
* Il ponte sull'Orb a Roquebrun
* Ponte di Cazouls
* Diga sull'Orb a Maraussan
* L'Orb nella piana della Linguadoca. Sullo sfondo: il massiccio del Caroux-Espinouse
* L'Orb a Béziers
* Ponte-canale sul fiume Orb, presso Béziers
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1,284,347 | https://it.wikipedia.org/wiki/Coritiba_Foot_Ball_Club | Coritiba Foot Ball Club | # Coritiba Foot Ball Club
Il Coritiba Foot Ball Club (portoghese: /kʊˈɾĩtʃ'ba/), chiamato comunemente Coritiba o, più brevemente, Coxa, è una società calcistica brasiliana con sede nella città di Curitiba. Milita in Série B, la seconda serie del campionato brasiliano di calcio.
Fondata nel 1909 come Clube Ginástico Teuto-Brasileiro Turnverein da un gruppo di immigrati tedeschi, è la società calcistica più antica e titolata del Paraná, nonché la prima società calcistica paranaense ad aver vinto il campionato brasiliano, nel 1985. In bacheca annovera un campionato brasiliano, due campionati di Série B e 39 campionati paranaensi. Detiene il record mondiale di club di vittorie consecutive in gare ufficiali (24), stabilito nel Campeonato Paranaense del 2011.
Disputa le partite casalinghe allo stadio Couto Pereira di Curitiba, che può contenere 40 000 spettatori. Vive un'accesa rivalità con l'Athl. Paranaense e con il Paraná.
## Colori e simbolo
### Divise
I colori sociali sono il bianco e il verde. La divisa per le gare casalinghe presenta una maglia bianca con una doppia striscia orizzontale verde all'altezza del petto. Il logo del club è sovrapposto alle due bande, nel centro del petto. Tuttavia, fino agli anni sessanta, questa era la terza divisa, usata per i tornei interstatali: l'allora prima tenuta di gioco era completamente bianca, con il solo logo sul petto.
La seconda maglia presenta delle strisce verticali alternate, bianche e verdi. Era questa la maglia con cui la squadra, il 31 luglio 1985 al Maracanã, batté il Bangu aggiudicandosi il suo primo e unico campionato brasiliano.
La terza divisa, secondo una tradizione avviata nel 1999, è diversa da anno ad anno. Per la stagione 2008-2009, la maglia è nera con una doppia striscia orizzontale sul petto, la superiore verde, l'inferiore bianca.
### Stemma
Lo stemma ufficiale del club è di forma circolare. Al centro presenta un cerchio, a simboleggiare il globo terrestre, con cinque righe che si dipartono dai due "poli", a simboleggiare i meridiani, e la sigla CFC bianca su fondo verde nella parte centrale. Intorno a questo cerchio, si trova uno spesso bordo, sempre verde, recante al suo interno, nella parte superiore, la scritta bianca CORITIBA FOOT BALL CLUB, mentre nella parte inferiore, sempre in bianco, PARANÁ. Il logo è sormontato da una stella gialla a cinque punte, a ricordare il titolo nazionale vinto nel 1985.
### Mascotte
La mascotte ufficiale del club rappresenta un vecchietto, detto Vovô Coxa ("Nonno Coscia"), vestito con la divisa della squadra. Il personaggio presenta tratti germanici, scelti dal momento che la società venne fondata nel 1909 da un gruppo di immigrati tedeschi.
## Organico
### Rosa 2024
| N. | Ruolo | Calciatore |
| - | - | - |
| 1 | P | Gabriel Vasconcelos Ferreira |
| 6 | C | Bruno Gomes |
| 7 | C | Andrey Ramos |
| 8 | C | Willian Farias |
| 10 | C | Marcelino Moreno |
| 11 | A | Alef Mangueira |
| 12 | P | Marcão |
| 13 | D | Benjamin Kuscevic Jaramillo |
| 15 | C | Fransérgio |
| 16 | D | Natanael |
| 17 | C | Matheus Bianqui |
| 18 | A | Zé Roberto |
| 20 | C | Gabriel Silva |
| 22 | D | Marcos Vinícius |
| N. | Ruolo | Calciatore |
| 23 | P | Alex Muralha |
| 26 | D | Victor Luis |
| 27 | P | Luan Polli |
| 28 | D | Gustavo Vilar |
| 29 | D | Diogo Batista |
| 30 | A | Robson |
| 37 | A | Kaio César |
| 47 | A | Jean Pedroso |
| 55 | D | Thiago Dombroski |
| 57 | A | Wesley Moreira |
| 64 | P | Sidnei |
| 83 | D | Jamerson Bahia |
| 90 | A | Islam Slimani |
| 97 | A | Ruan Assis |
### Rosa 2023
| N. | Ruolo | Calciatore |
| - | - | - |
| 1 | P | Gabriel Vasconcelos Ferreira |
| 6 | C | Bruno Gomes |
| 7 | C | Andrey Ramos |
| 8 | C | Willian Farias |
| 9 | A | Rodrigo Pinho |
| 10 | C | Marcelino Moreno |
| 11 | A | Alef Mangueira |
| 12 | P | Marcão |
| 13 | D | Benjamin Kuscevic Jaramillo |
| 15 | C | Fransérgio |
| 16 | D | Natanael |
| 17 | C | Matheus Bianqui |
| 18 | A | Zé Roberto |
| 20 | C | Gabriel Silva |
| 22 | D | Marcos Vinícius |
| N. | Ruolo | Calciatore |
| 23 | P | Alex Muralha |
| 26 | D | Victor Luis |
| 27 | P | Luan Polli |
| 28 | D | Gustavo Vilar |
| 29 | D | Diogo Batista |
| 30 | A | Robson |
| 37 | A | Kaio César |
| 47 | A | Jean Pedroso |
| 55 | D | Thiago Dombroski |
| 57 | A | Wesley Moreira |
| 64 | P | Sidnei |
| 83 | D | Jamerson Bahia |
| 90 | A | Islam Slimani |
| 97 | A | Ruan Assis |
### Rosa 2020
| N. | Ruolo | Calciatore |
| - | - | - |
| 1 | P | Gabriel Vasconcelos Ferreira |
| 3 | D | Rodolfo Filemon |
| 5 | C | Nathan Silva |
| 6 | D | William Matheus |
| 7 | A | Rafinha |
| 8 | C | Martín Sarrafiore |
| 10 | A | Neilton |
| 11 | D | Jhon Chancellor |
| 12 | P | Marcão |
| 15 | D | Henrique Vermudt |
| 16 | D | Natanael |
| 17 | A | Nathan |
| 18 | C | Guilherme Biro |
| 19 | A | Robinho |
| 20 | C | Matheus Galdezani |
| 21 | C | Gabriel |
| 22 | D | Maílton |
| 23 | P | Alex Muralha |
| 27 | C | Ramón Martínez |
| N. | Ruolo | Calciatore |
| 28 | C | Luiz Henrique |
| 30 | A | Robson |
| 32 | D | Nathan Ribeiro |
| 33 | P | Arthur Henrique |
| 35 | D | Sabino |
| 36 | C | Matheus Sales |
| 39 | C | Yan Sasse |
| 57 | C | Matheus Bueno |
| 70 | C | Brayan Lucumí |
| 77 | A | Osman Júnior |
| 84 | P | Wilson |
| 90 | C | Giovanni Augusto |
| 91 | D | Patrick Vieira |
| 94 | C | Mattheus Oliveira |
| 98 | C | Hugo Moura |
| 99 | A | Pablo Thomaz |
| | D | Warley |
| | C | Pablo García |
### Rosa 2018
| N. | Ruolo | Calciatore |
| - | - | - |
| 1 | P | Elisson |
| 2 | D | Ceará |
| 3 | D | Luccas Claro |
| 5 | C | Alan Santos |
| 6 | C | Luis Enrique Cáceres |
| 7 | A | Iago |
| 8 | A | Vinícius |
| 11 | A | Leandro |
| 12 | P | Rafael Martins |
| 15 | D | César Benítez |
| 17 | A | Evandro |
| 18 | A | Ortega |
| 19 | C | González |
| 20 | C | Raphael Veiga |
| 21 | D | Wallisson Maia |
| 23 | C | Felipe Amorim |
| 25 | C | Fábio Braga |
| 26 | C | Ruy |
| 28 | D | Juninho |
| N. | Ruolo | Calciatore |
| 29 | D | Nery |
| 30 | D | Carlinhos |
| 31 | C | João Paulo |
| 32 | C | Bernardo |
| 33 | C | Edinho |
| 35 | C | Ícaro |
| 37 | C | Thiago Ferreira Lopes |
| 40 | D | Emerson Conceição |
| 55 | C | Juan |
| 59 | C | Jonas |
| 77 | A | Guilherme Parede |
| 83 | A | Kléber |
| 84 | P | Wilson |
| 96 | P | Rafael Fachin |
| | C | Edinho |
| | A | Rildo |
| | A | Fabrício Baiano |
| | A | Alex Alves |
## Giocatori celebri
L'elenco dei Grandes Ídolos dal sito ufficiale del club in ordine per periodo di militanza (fra parentesi).
* Fritz (1909-1916)
* Maxambomba (1915-1917, 1921)
* Luiz Abram (1918-1929)
* Ninho (1921-1934, 1938)
* Staco (1923-1932)
* Esteliano Pizzatto (1926-1935)
* Emílio (1927-1934)
* Pizzattinho (1929-1937)
* Rei (1930-1932)
* Tonico (1940-1951)
* Neno (1941-1947, 1951-1953)
* Ayrton Merlin (1943-1954)
* Fedato (1943-1957)
* Miltinho (1949-1963)
* Duílio (1954-1963)
* Becquinha (1954-1967)
* Nico (1959-1971)
* Krüger (1966-1975)
* Zé Roberto (1971-1974)
* Jairo (1972-1976, 1983-1987)
* Aladim (1973-1977, 1979-1980, 1983-1984)
* Lela (1983-1988)
* Rafael (1985-1988, 1992)
* Tostão (1986-1992)
* Kazu (1989)
* Pachequinho (1990-1996)
* Alex (1995-1997)
* Cléber (1997-2000)
* Adriano (2002-2004)
* Rafinha (2004-2005)
* Keirrison (2006-2008)
## Stadio
Stadio Couto Pereira è la patria di Coritiba.
* Nome: Stadio Major Antônio Couto Pereira.
* Capacità: 37,182 (stadio più grande del Paraná)
* Indirizzo: Strada Ubaldino do Amaral, 37
* Maggiore Pubblico: 70,000 (Papa Giovanni Paolo II, 1980).
* Dimensioni del campo: 109,00 x 72,00 m
* Anno di apertura: 1932
All'inaugurazione il suo nome era Estádio Belfort Duarte; nel 1977 il nome fu variato da Belfort Duarte a Major Antônio Couto Pereira, in omaggio a colui che rese possibile l'edificazione della struttura.
## Palmarès
### Competizioni nazionali
* Campeonato Brasileiro Série A: 1
1985
* Campeonato Brasileiro Série B: 2 (record)
2007, 2010
* Torneio do Povo: 1
1973
### Competizioni statali
* Campionato Paranaense: 39 (record)
1916, 1927, 1931, 1933, 1935, 1939, 1941, 1942, 1946, 1947, 1951, 1952, 1954, 1956, 1957, 1959, 1960, 1968, 1969, 1971, 1972, 1973, 1974, 1975, 1976, 1978, 1979, 1986, 1989, 1999, 2003, 2004, 2008, 2010, 2011, 2012, 2013, 2017, 2022
### Competizioni giovanili
* Torneo Internazionale Città di Gradisca - Trofeo Nereo Rocco: 2
2013, 2014
* Taça Belo Horizonte de Juniores: 1
2010
* Copa do Brasil Sub-20: 1
2021
### Altri piazzamenti
* Campeonato Brasileiro Série B:
Secondo posto: 1995
Terzo posto: 1991, 2019, 2021
* Coppa del Brasile:
Finalista: 2011, 2012
Semifinalista: 1991, 2001, 2009
* Copa dos Campeões:
Semifinalista: 2001
* Copa Sul-Minas:
Finalista: 2001
|
3,878,985 | https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89variste-Vital_Luminais | Évariste-Vital Luminais | # Évariste-Vital Luminais
Charles-Évariste-Vital Luminais (Nantes, 13 ottobre 1821 – Parigi, 14 maggio 1896) è stato un pittore francese.
## Biografia
Evariste Luminais nacque in una famiglia colta di deputati e uomini di legge, figlio di René Luminais e di sua moglie Claire. Il suo bisnonno Michel era stato procuratore della Vandea, suo nonno Michel-Pierre avvocato e deputato della Vandea dal 1789 al 1803, suo padre deputato della Loira-Inferiore dal 1831 al 1834 e dell'Indre e Loira dal 1848 al 1849.
La sua famiglia fu presto consapevole del suo talento artistico e lo inviò a Parigi come apprendista presso lo scultore Auguste Debay (1804-1865) quando Evariste aveva solo diciotto anni. Dopo l'apprendistato seguì gli insegnamenti di Léon Cogniet che aveva fra i suoi allievi in quel periodo anche Léon Bonnat. Infine, il giovane Luminais frequentò l'atelier di Constant Troyon che fu il suo autentico e definitivo maestro.
Sposò in prime nozze Anne Foiret, che gli diede una figlia, Esther. Ma nel 1874 Anne morì e Luminais si risposò con una sua allieva: Hélène de Sahuguet d'Amazit d'Espagnac, che, dalla guerra franco-prussiana del 1870, era vedova di Claude Durand de Neully .
La carriera di Evariste Luminais iniziò ufficialmente al Salon français, dove, nel 1843, vennero ammesse due sue opere. Continuò sempre ad esporre e fu premiato con diverse medaglie ai Salon del 1852, 1855, 1857, 1861 e del 1889, mentre nel 1869 ricevette la Legion d'onore. Divise poi il suo tempo fra l'atelier parigino in Boulevard Lannes e la casa di campagna, che sorgeva presso il villaggio di Douadic, nell'Indre, in una località detta "La-Petite-Mer-Rouge" (Il piccolo Mar Rosso).
Luminais morì a Parigi a 75 anni e fu sepolto nel piccolo cimitero di Douadic. La città di Nantes gli ha dedicato una strada.
## L'arte
Ufficialmente pittore accademico di storia, sempre presente ai Salon, troppo affrettatamente è stato classificato fra gli artisti dell'Art pompier e dunque destinato al disprezzo di coloro che prediligono solo l'arte moderna. Luminais sembra possedere, infatti, almeno due chiavi tecnico-espressive assai diverse l'una dall'altra: l'impostazione accademico-storica (vicende dei Galli e dei Merovingi, I pirati normanni, etc.) e una forte affinità con i simbolisti (La vedova, Psiche, etc.). Talvolta, però, una sorta di immediatezza pittorica non ben definita scardinava ogni regola del suo pennello ("Il primo pensiero", "I due rivali" e altri). La convivenza di questi che, con molta approssimazione potremmo definire "stili", non è segno di eclettismo, bensì poliedricità di un talento che, non certo insensibile all'evolversi dei tempi, ne assorbe con uguale perizia le modalità compositive ed espressive, ma solo in quanto funzionali alla più aderente realizzazione del soggetto trattato.
Luminais oscillò dunque fra la pittura di genere, quella storica, quella intimista e quella di immediata impressione, ma non si può non scorgere comunque nelle sue opere un sincero, autentico talento, almeno nei suoi lavori migliori e più noti. I suoi quadri, oggi presenti in tutto il mondo, passano infatti alternativamente dai posti d'onore alle posizioni marginali, a seconda di quanto sono graditi da chi organizza le mostre tematiche o dalla benevolenza dei conservatori e dalle tendenze della moda del momento. Suo allievo fu Albert Maignan.
## Galleria d'immagini
* Razzia dei pirati normanni
* Psiche
* La vedova
* Principessa Merovingia
* L'appuntamento per la caccia
* Gallo ferito
* Innamorarsi
* Un giovane che conduce asini
|
2,073,042 | https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89va_Marton | Éva Marton | # Éva Marton
Éva Marton (Budapest, 18 giugno 1943) è un soprano ungherese.
## Biografia
Ha studiato canto all'Accademia musicale Franz Liszt di Budapest, debuttando come professionista al festival lirico estivo dell'isola Margareten come Kate Pinkerton nella Madama Butterfly di Puccini.
Negli anni successivi, la Marton si produsse in teatri di provincia, finché nel 1968 fece il suo ingresso all'Opera di Stato Ungherese come la Regina Šemaka nel Gallo d'oro di Rimskij-Korsakov, cantando stabilmente in quel teatro fino al 1972.
Nel 1972 avvenne la svolta nella carriera del giovane soprano: fu scelta da Cristoph von Dohnanyi per cantare all'Opera di Francoforte la Contessa nelle Nozze di Figaro, interpretò al Maggio Musicale Fiorentino – sotto la direzione di Riccardo Muti – Matilde nel Guglielmo Tell di Rossini e ritornò a Budapest per cantare Odabella nell'Attila di Verdi.
Nel 1973 debuttò alla Wiener Staatsoper in Tosca, nel '77 fu la volta dell'Opera di Stato di Amburgo con La donna senz'ombra di Strauss e alla San Francisco Opera con l'Aida.
Nel 1978 avvenne l'atteso debutto alla Scala di Milano col Trovatore, l'anno successivo affrontò per la prima volta alla Civic Opera House di Chicago il ruolo di Maddalena nell'Andrea Chénier di Giordano.
Nel 1981 cantò al festival dell'opera di Monaco il ruolo da protagonista in Elena egizia di Strauss, diretta da Wolfgang Sawallisch; nel biennio 1982-83 sostenne il ruolo di Leonora nel Fidelio di Beethoven sotto la direzione di Lorin Maazel nel Großes Festspielhaus di Salisburgo.
La carriera della Marton continua brillantemente nel corso degli anni ottanta e novanta.
Nel 1992 è Elettra nell'opera omonima all'Opéra National de Paris.
Dal 2000 ha diradato vistosamente l'attività, ma ha ampliato il proprio repertorio con nuovi ruoli: Isotta (Opera di Stato di Amburgo, 2000), Kundry (Barcellona, Lisbona, 2001), Fedora (in concerto al festival dell'opera di Miskolc, 2006-07), Elettra (Düsseldorf), Kostelnička (Amburgo).
Si è ritirata dalle scene nel marzo 2008 dopo aver interpretato il ruolo mezzosopranile di Clitennestra nell'Elettra di Strauss, tuttavia nel novembre 2010 è tornata sulle scene col medesimo ruolo al Grand Théâtre de Genève
### Il repertorio wagneriano e il Met
La Marton ha affrontato per la prima volta il repertorio wagneriano al suo debutto al Metropolitan Opera di New York (1976) interpretando il ruolo di Eva nei Maestri cantori di Norimberga, mentre nel biennio 1977-78 ha cantato al Festival di Bayreuth i ruoli di Elisabetta e Venere nel Tannhäuser, riproponendo l'interpretazione di Elisabetta al Metropolitan nel 1982. Il soprano fino ad oggi è andata in scena al Met per novantasei rappresentazioni fino al 1999.
Un ruolo legato al suo nome è quello di Brunilde nell'Anello del Nibelungo, ripetutamente sostenuto nei principali teatri, tra cui spicca il ciclo completo diretto da Zubin Mehta a Chicago nel 1996.
Nel 1998 ha interpretato ad Amburgo il ruolo mezzosopranile di Ortrud in una nuova edizione del Lohengrin.
### Turandot
La Marton ha cantato per la prima volta l'impervio ruolo di Turandot a Vienna nel 1983 (accanto a José Carreras e Katia Ricciarelli), interpretando in seguito la principessa cinese in oltre cento repliche nei più importanti teatri del mondo (Milano, Verona, Venezia, New York, San Francisco, Chicago, Houston, Barcellona, Vienna e Londra). La Turandot del 1997 è stata anche finora l'ultima performance del soprano a Vienna (ventisette repliche nel ruolo). Complessivamente la Marton ha calcato le scene del Wiener Staatsoper per centotrenta rappresentazioni.
È stata la protagonista di sei produzioni televisive dell'opera, tra cui spiccano quelle dirette da Harold Prince (Vienna), David Hockey (San Francisco) e Franco Zeffirelli (New York), entrambe registrate e ripubblicate in DVD. Ha inciso il ruolo due volte, con Lorin Maazel e Roberto Abbado.
## Repertorio
Repertorio operistico :
| Ruolo | Titolo | Autore |
| - | - | - |
| Morgana | Merlín | Albéniz |
| Judith | Il castello di Barbablù | Bartók |
| Leonore | Fidelio | Beethoven |
| Elena Margherita | Mefistofele | Boito |
| Wally | La Wally | Catalani |
| Marta | Tiefland | d'Albert |
| Gertrud | Bánk bán | Erkel |
| Maddalena di Coigny | Andrea Chénier | Giordano |
| Fedora | Fedora | Giordano |
| Kostelnicka | Jenůfa | Janáček |
| Violanta | Violanta | Korngold |
| Contessa d'Almaviva | Le nozze di Figaro | Mozart |
| La Gioconda | La Gioconda | Ponchielli |
| Floria Tosca | Tosca | Puccini |
| Kate Pinkerton | Madama Butterfly | Puccini |
| Minnie | La fanciulla del West | Puccini |
| Turandot | Turandot | Puccini |
| Semirâma | Semirâma | Respighi |
| La Zarina di Šemacha | Il gallo d'oro | Rimskij-Korsakov |
| Matilde | Guglielmo Tell | Rossini |
| Salome | Salome | Strauss |
| Elektra Klytaemnestra | Elektra | Strauss |
| Primadonna/Ariadne | Ariadne auf Naxos | Strauss |
| L'Imperatrice La moglie di Barak | Die Frau ohe Schatten | Strauss |
| Helena | Die ägyptische Helena | Strauss |
| Odabella | Attila | Verdi |
| Leonora | Il trovatore | Verdi |
| Aida | Aida | Verdi |
| Elisabeth | Tannhäuser | Wagner |
| Elsa Ortrud | Lohengrin | Wagner |
| Brünnhilde | Die Walküre | Wagner |
| Brünnhilde | Siegfried | Wagner |
| Brünnhilde | Götterdämmerung | Wagner |
| Isolde | Tristan und Isolde | Wagner |
| Eva | Die Meistersinger von Nürnberg | Wagner |
| Kundry | Parsifal | Wagner |
## Discografia parziale
* Bartók, Bluebeard's Castle - Ádám Fischer, Andras Viragh, Eva Marton, Ferenc Sapszon, Hungarian State Orchestra, Samuel Ramey, Women of the Hungarian Radio and Television Chorus, 1988 SONY BMG/CBS
* Bottesini: Works for Double Bass, Vol. 3 - Gergely Járdányi, Eva Marton, István Lantos, 2002 HUNGAROTON
* Giordano, Andrea Chénier - Hungarian State Orchestra, Ferenc Sapszon, István Rozsos, József Moldvai, Giorgio Zancanaro, Tamara Takács, Eva Marton, Klára Takács, Gábor Vághelyi, Hungarian State Radio and Television Chorus, José Carreras, The Children's Choir of the Hungarian State Opera, 1987 SONY BMG/CBS
* Giordano, Fedora - Eva Marton, José Carreras, Veronika Kincses, János Martin, József Gregor, Hungarian Radio-Television Symphony Orchestra & Chorus, Giuseppe Patanè, CBS Records 1986
* Puccini, Tosca - Eva Marton, José Carreras, Juan Pons, Hungarian State Orchestra, Michael Tilson Thomas, 1990 Sony
* Respighi, Semirama - Eva Marton, Veronika Kincses, Lando Bartolini, Lajos Miller, László Polgár, Tamas Clementis, Hungarian State Orchestra, Lamberto Gardelli, 1991 HUNGAROTON
## DVD & BLU-RAY parziale
* Puccini, Turandot - Levine/Domingo/Mitchell, Deutsche Grammophon
* Strauss, R., Donna senz'ombra - Solti/Moser/Studer, Decca
* Verdi, Trovatore - Levine/Pavarotti/Milnes, Deutsche Grammophon
* Wagner, Lohengrin - Levine/Hofmann/Macurdy, Deutsche Grammophon
* Wagner, Tannhäuser - Levine/Cassilly/Weikl, Deutsche Grammophon
|
488,390 | https://it.wikipedia.org/wiki/Principi_del_Liechtenstein | Principi del Liechtenstein | # Principi del Liechtenstein
Il principe del Liechtenstein è il monarca del piccolo principato situato tra Svizzera ed Austria. Il titolo appartiene tradizionalmente alla dinastia omonima, che ha dato tale nome al principato dopo averlo ottenuto a sua volta nel 1719 dal castello di Liechtenstein, nella Bassa Austria, che fu in possesso della famiglia dal 1140 circa fino al 18º secolo, e poi nuovamente dal 1807 ad oggi.
## Titoli
Il capo della casata, secondo le norme vigenti, gode dei titoli di: principe del Liechtenstein, duca di Troppau e Jägerndorf, conte di Rietberg, sovrano della casa di Liechtenstein.
## Lista
| Nº | Principe | Principe | Regnante | Regnante | Note |
| - | - | - | - | - | - |
| Nº | Principe | Principe | Dal | Al | Note |
| 1 | | Carlo I (30 luglio 1569 - 12 febbraio 1627) (57 anni) | 20 dicembre 1608 | 12 febbraio 1627 (18 anni e 54 giorni) | |
| 2 | | Carlo Eusebio (11 aprile 1611 - 5 aprile 1684) (72 anni) | 12 febbraio 1627 | 5 aprile 1684 (57 anni e 53 giorni) | Figlio di Carlo I. |
| 3 | | Giovanni Adamo I (16 agosto 1662 - 16 giugno 1712) (49 anni) | 5 aprile 1684 | 16 giugno 1712 (28 anni e 72 giorni) | Figlio di Carlo Eusebio. |
| 4 | | Giuseppe Venceslao (9 agosto 1696 - 10 febbraio 1772) (75 anni) | 16 giugno 1712 | 12 marzo 1718 (5 anni e 269 giorni) | Bisnipote di Carlo I. |
| 5 | | Antonio Floriano (28 maggio 1656 - 11 ottobre 1721) (65 anni) | 12 marzo 1718 | 11 ottobre 1721 (3 anni e 213 giorni) | Zio di Giuseppe Venceslao. |
| 6 | | Giuseppe Giovanni Adamo (25 maggio 1690 - 17 dicembre 1732) (42 anni) | 11 ottobre 1721 | 17 dicembre 1732 (11 anni e 67 giorni) | Figlio di Antonio Floriano. |
| (4) | | Giuseppe Venceslao (9 agosto 1696 - 10 febbraio 1772) (75 anni) | 17 dicembre 1732 | 6 luglio 1745 | Reggente. |
| 7 | | Giovanni Nepomuceno Carlo (6 luglio 1724 - 22 dicembre 1748) (24 anni) | 17 dicembre 1732 | 22 dicembre 1748 (16 anni e 5 giorni) | Figlio di Giuseppe Giovanni Adamo. |
| (4) | | Giuseppe Venceslao (9 agosto 1696 - 10 febbraio 1772) (75 anni) | 22 dicembre 1748 | 10 febbraio 1772 (23 anni e 50 giorni) | Zio del predecessore. |
| 8 | | Francesco Giuseppe I (19 novembre 1726 - 18 agosto 1781) (54 anni) | 10 febbraio 1772 | 18 agosto 1781 (9 anni e 189 giorni) | Nipote di Giuseppe Venceslao. |
| 9 | | Luigi I (14 maggio 1759 - 24 marzo 1805) (45 anni) | 18 agosto 1781 | 24 marzo 1805 (23 anni e 218 giorni) | Figlio di Francesco Giuseppe I. |
| 10 | | Giovanni I (26 giugno 1760 - 20 aprile 1836) (75 anni) | 24 marzo 1805 | 20 aprile 1836 (31 anni e 27 giorni) | Figlio di Francesco Giuseppe I. |
| 11 | | Luigi II (26 maggio 1796 - 13 novembre 1858) (62 anni) | 20 aprile 1836 | 12 novembre 1858 (22 anni e 206 giorni) | Figlio di Giovanni I. |
| 12 | | Giovanni II (5 ottobre 1840 - 11 febbraio 1929) (88 anni) | 12 novembre 1858 | 11 febbraio 1929 (70 anni e 91 giorni) | Figlio di Luigi II. |
| 13 | | Francesco I (28 agosto 1853 - 25 luglio 1938) (84 anni) | 11 febbraio 1929 | 25 luglio 1938 (9 anni e 164 giorni) | Figlio di Luigi II. |
| 14 | | Francesco Giuseppe II (16 agosto 1906 - 13 novembre 1989) (83 anni) | 25 luglio 1938 | 13 novembre 1989 (51 anni e 111 giorni) | Pronipote di Francesco I. |
| 15 | | Giovanni Adamo II (14 febbraio 1945) | 13 novembre 1989 | in carica (34 anni e 77 giorni) | Figlio di Francesco Giuseppe II. |
| (16) | | Luigi (11 giugno 1968) Reggente del Principato | Reggente dal 15 agosto 2004 | Reggente dal 15 agosto 2004 | Figlio di Giovanni Adamo II. |
## Albero genealogico
| | | | | | | | | | | | | | | Hartmann II | Hartmann II | Hartmann II | Hartmann II | Hartmann II | Hartmann II |
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| | | | | | | Carlo I | Carlo I | Carlo I | Carlo I | Carlo I | Carlo I | | | | | | | | | | | Gundakar | Gundakar | Gundakar | Gundakar | Gundakar | Gundakar |
| | | | | | | Carlo Eusebio | Carlo Eusebio | Carlo Eusebio | Carlo Eusebio | | | | | | | | | | | Hartmann III | Hartmann III | Hartmann III | Hartmann III | | | | | | | | | | | | | | | | | | |
| | | | | | | Giovanni Adamo I | Giovanni Adamo I | Giovanni Adamo I | Giovanni Adamo I | | | Filippo Erasmo | Filippo Erasmo | Filippo Erasmo | Filippo Erasmo | | | | | | | | | | | Antonio Floriano | Antonio Floriano | Antonio Floriano | Antonio Floriano | | |
| | | | | | | | | | | Emanuele | Emanuele | Emanuele | Emanuele | | | Giuseppe Venceslao | Giuseppe Venceslao | Giuseppe Venceslao | Giuseppe Venceslao | | | Anna Maria | Anna Maria | Anna Maria | Anna Maria | | | Giuseppe Giovanni Adamo | Giuseppe Giovanni Adamo | Giuseppe Giovanni Adamo | Giuseppe Giovanni Adamo |
| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | Francesco Giuseppe I | Francesco Giuseppe I | Francesco Giuseppe I | Francesco Giuseppe I | Francesco Giuseppe I | Francesco Giuseppe I | Giovanni Nepomuceno Carlo | Giovanni Nepomuceno Carlo | Giovanni Nepomuceno Carlo | Giovanni Nepomuceno Carlo | Giovanni Nepomuceno Carlo | Giovanni Nepomuceno Carlo |
| | | | | Luigi I | Luigi I | Luigi I | Luigi I | Luigi I | Luigi I | | | | | | | Giovanni I | Giovanni I | Giovanni I | Giovanni I | Giovanni I | Giovanni I | | | | | | | | | | |
| | | | | | | | | Luigi II | Luigi II | Luigi II | Luigi II | Luigi II | | | | | | | | | | | Francesco di Paola | Francesco di Paola | Francesco di Paola | Francesco di Paola | Francesco di Paola | | | | |
| Giovanni II | Giovanni II | Giovanni II | Giovanni II | Giovanni II | Giovanni II | | | Francesco I | Francesco I | Francesco I | Francesco I | Francesco I | Francesco I | | | Enrichetta | Enrichetta | Enrichetta | Enrichetta | Enrichetta | Enrichetta | | | Alfredo | Alfredo | Alfredo | Alfredo | Alfredo | Alfredo | | |
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1,534,467 | https://it.wikipedia.org/wiki/Fulgenzio_di_Ruspe | Fulgenzio di Ruspe | # Fulgenzio di Ruspe
Fulgenzio di Ruspe (in latino: Fabius Claudius Gordianus Fulgentius, Fabio Claudio Gordiano Fulgenzio; Telepta, 468 circa – Ruspe, 1º gennaio 533) è stato un vescovo e santo berbero, vescovo di Ruspe all'epoca occupata dai Vandali.
## Biografia
Nato a Telepta nella provincia di Bizacena, in Nordafrica, da una famiglia di rango equestre, i genitori lo educarono secondo le usanze del tempo, facendogli apprendere anche la lingua greca. La madre Mariana lo indirizzò alla fede cristiana. In giovinezza fu procuratore delle imposte e successivamente amministratore e funzionario della sua città.
La lettura del commento di sant'Agostino al Salmo XXXVI lo infiammò a tal punto che decise di abbandonare gli impegni pubblici per dedicarsi a vivere la vita monastica. Durante il regno di Trasamondo (496-523) decise di trasferirsi in Egitto per vivere un'esistenza da eremita, ma non vi giunse perché gli arrivò voce di conflitti nella Chiesa locale. A questo punto si trasferì a Roma, dove incontrò il re Teodorico (nell'anno 500).
In seguito ritornò in patria, dove dapprima scelse l’esperienza del distacco completo dal mondo esterno per fondare un quarto monastero in un luogo quanto più possibile isolato e inospitale. Fu così che giunse nell’area costiera della Bizacena, a Macomades Minores-Iunci, e su una piccola isola instaurò il nuovo cenobio. Macomades è nota in età tardoantica col termine di Iunci, a 12 chilometri a sud ovest rispetto al moderno centro portuale di Mahres52: l’isola sarebbe da identificarsi con uno dei banchi appartenenti all’arcipelago delle Kneiss.
Quindi divenne sacerdote e nel 508 Fulgenzio venne eletto vescovo di Ruspe, ma in segreto, poiché il re Trasamondo non voleva che vi fossero successori di vescovi deceduti, in modo da lasciare le sedi episcopali vacanti e mettere in crisi il cristianesimo non ariano. Trasamondo esiliò però tutti gli eletti in Sardegna. Lì, nel cenobio da lui fondato a Cagliari, Fulgenzio divenne maestro di vescovi, preti e monaci, e anche consigliere e pacificatore dei cittadini. Il re Trasamondo non poteva ignorarlo, quindi lo richiamò a Cartagine e lo interrogò, rimandandolo successivamente in Sardegna per calmare i suoi sudditi ariani.
Solo dopo la morte del re Trasamondo, Fulgenzio poté far ritorno in Africa, dove proseguì la missione pastorale svolta precedentemente. Fino alla sua morte, si dedicò da allora soprattutto alla preghiera e a comporre le sue opere teologiche. Nelle opere teologiche difese l'ortodossia cattolica: la Trinità, l'incarnazione, il rapporto tra grazia e predestinazione, contro i nestoriani e i semipelagiani. Nelle sue opere, pur non manifestando una grande originalità esegetica (risente infatti in modo marcato della teologia e della moralità di sant'Agostino), dimostra una buona sensibilità stilistica.
L'identificazione con l'erudito Fabio Planciade Fulgenzio, autore di opere capitali per la cultura medievale quali la Expositio Virgilianae continentiae, i Mythologiarum libri tres e l'Expositio sermonum antiquorum, è ancora oggi discussa, sebbene molti studiosi propendano per essa.
## Opere
I trattati di Fulgenzio che ci sono pervenuti sono:
* Contra Arianos
* Contra Fabianum
* De Trinitate
* Ad Trasimundum regem
* Ad Donatum liber de fide orthodoxa ed diversis erroribus haereticoru
* Ad Petrum diaconum de fide
* De veritate praedestinationis et gratiae Dei
* De remissione peccatorum
* De Incarnatione filii Dei.
Scrisse inoltre: 7 sermoni, 13 lettere.
Sono andati perduti i 7 libri Contra Faustum Reinsem.
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2,534,512 | https://it.wikipedia.org/wiki/Rho | Rho | # Rho
Rho (Rò in dialetto milanese, AFI:) è un comune italiano di 50 598 abitanti della città metropolitana di Milano in Lombardia.
Rho è caratterizzata da una forte densità di industrie, nonché dal nuovo quartiere fieristico della città di Milano: ospita infatti i nuovi padiglioni espositivi della Fieramilano, la più grande d'Europa. Insieme a Milano ha ospitato l'Expo 2015, l'esposizione universale inaugurata il 1º maggio 2015 e conclusasi il 31 ottobre dello stesso anno.
## Geografia fisica
Rho si trova a circa 14 km a nord-ovest del centro di Milano; è bagnato a sud dal fiume Olona ed è attraversato dai suoi affluenti Bozzente e Lura, oggi in parte interrati all'interno del centro urbano.
Il capoluogo comunale è lambito a est e a nord dalla strada statale 33 del Sempione, che un tempo lo attraversava sul percorso dell'attuale corso Europa, mentre a sud corre il ramo in comune delle ferrovie Torino-Milano, ad altà velocità e storica (sulla quale passa la linea S6 del servizio ferroviario suburbano di Milano, Novara-Treviglio), e Domodossola-Milano (sulla quale passa la linea S5, Varese-Treviglio).
A Passirana è attiva una stazione meteo gestita in collaborazione con il Centro Meteorologico Lombardo.
## Origini del nome
L'origine del nome Rho è piuttosto controversa e ci sono numerose ipotesi al riguardo.
L'attuale denominazione di Rho, che ufficializza la presenza della lettera h in mezzo al nome per distinguerla da un'omonima località in provincia di Ferrara, risale al 1932; ma il nome della città in passato ha avuto varie forme. In un documento risalente all'anno 846, il primo in cui si parla di Rho, è citato come Vico Raudo un gruppo di abitazioni circondate da terre coltivate; in altri documenti il borgo di Rho è citato con nomi diversi: Rhode, Rhodo, Rode, Rodo, Raude, Raudo, Rhaudum. Nel XVI-XVII secolo si attesta Aro (in una carta geografica dipinta sulla parete di una sala dei Musei Vaticani e in una cartina seicentesca). In seguito si ha Rò, Rhò e Rho.
Non è certo se il toponimo derivi da una base linguistica con -au > -o- o se le forme con -au- attestate storicamente siano dovute a una ricostruzione posteriore, come esiti di un -au- latino. Nel caso si ammetta, com'è probabile, un -o- originario, si può supporre un nome personale germanico come *Rodo (da confrontare con Hrothi, Hrodhi). Altre proposte sono il latino aratus, "arato", una forma aggettivale *areatus, oppure un prelatino *raud "rosso". È stato anche proposta una base celtica *raton (latinizzata in *ratum).
La lettera h in Rho è probabilmente un cultismo (forse per influsso di Rhodos', "Rodi"), o potrebbe essere una traccia dell'originaria h iniziale se derivasse da un nome personale germanico. Una paretimologia fa derivare il nome da ruota, come testimonia lo stemma.
## Storia
### Antichità
Rho è uno dei centri abitati più antichi della Lombardia e ciò è dimostrato dal fatto che durante gli scavi per la costruzione di edifici o strade sono venuti alla luce numerosi reperti archeologici relativi all'età romana (ritrovati durante gli scavi del 1876, 1890 e 1917). Negli anni successivi sono stati scoperti altri reperti che, sebbene di importanza minore, sono stati determinanti per dimostrare che fin dall'età imperiale romana Rho ebbe un'importanza notevole. Da un punto di vista amministrativo, faceva parte della regio XI Transpadana.
Nella stessa organizzazione stradale attuale è rintracciabile un'organizzazione riconducibile alla centuriazione romana: la grande maggioranza delle strade scorre parallela in direzione Est-Ovest e Nord-Sud. Gli assi di riferimento sono il Cardo (Nord-Sud, via Madonna e via Garibaldi) e il Decumano (Est-Ovest, via Matteotti e via Porta Ronca). Questi si incrociano in piazza San Vittore, ancora oggi centro dell'insediamento.
Ulteriori ritrovamenti archeologici hanno confermato l'esistenza in epoca romana di una strada, la cosiddetta via Mediolanum-Verbannus, che congiungeva Milano e il Verbano, passando per Legnano e Gallarate. Lungo questo asse di comunicazione Rho rappresentava il decimo miglio, quindi il punto di sosta dell'esercito. Gli antichi romani deviarono il fiume Olona a Lucernate, scavando un alveo artificiale che si dirigeva verso Milano costeggiando la via Mediolanum-Verbannus. Un corso d'acqua che costeggiasse interamente la via Mediolanum-Verbannus fu infatti reputato fondamentale dagli antichi romani per dare un cospicuo incremento ai commerci lungo questa strada, soprattutto considerando il maggiore carico trasportabile sui barconi fluviali rispetto al semplice trasporto terrestre.
In base a rinvenimenti archeologici è stata anche datata fra il IV e il V secolo la completa cristianizzazione del borgo: in piazza San Vittore negli anni sono venuti alla luce un antico cimitero e una cappella cristiana. Dello stesso periodo sono i reperti trovati in via Belvedere: tombe cappuccine con incise l'alfa e l'omega.
### Medioevo
Con le invasioni barbariche nella zona si realizza una profonda depressione economica e il dominio passa di mano in mano fino ai Longobardi e quindi ai Franchi. Sotto i Longobardi il borgo assume nella sua topografia una terminologia tuttora rintracciabile, a partire dal Pomero, che deriva da Post Moerus, ossia fuori dalle mura fortificate. L'origine di questo termine però non è riconosciuta universalmente: alcuni attribuiscono il nome alla presenza nei secoli scorsi di numerosi alberi di mele. Il termine Fare invece è riscontrabile oggi nella periferica Cascina Fara. Sempre nel periodo di dominazione longobarda viene attribuito alla futura Rho l'appellativo di Curtis (corte), una particolare forma di organizzazione della società nel periodo del feudalesimo.
Un atto di permuta, rogato il 9 gennaio 864 dal notaio Agatone, cita per la prima volta il nome della cittadina chiamandola Vico Rhaudo, ed accenna ad una chiesa di Sant'Ambrogio e ad un rozzo castello ivi esistenti. Ancora nell'871 due pergamene ne riportano il nome.
Intorno all'anno 1000 Rho inizia a rivendicare la sua libertà come comune, cercando di liberarsi dall'influenza dei nobili della zona. Nel 1004 l'imperatore Enrico II, dopo aver vinto i longobardi di Arduino e fattosi incoronare Re d'Italia a Pavia (14 maggio), staziona a Rho, dove firma alcuni documenti "decisi" in Rodo o in campo qui dicitur Raudo, ricambia l'ospitalità concedendole il titolo di borgo e capopieve, staccandola da Nerviano, e provvede all'istituzione di un mercato settimanale. Il mercato si tiene tuttora ogni lunedì. A Rho viene istituita anche una Corte di Giustizia e realizzato un canale (riale) per l'irrigazione dei campi usando l'acqua dell'Olona.
Risale all'XI secolo anche la figura semileggendaria di Giovanni da Raude, detto anche Giovanni della Croce, vessillifero dell'esercito crociato durante la Prima Crociata; fu lui che il 15 luglio 1099, data della presa di Gerusalemme, issò sulle mura della Città Santa la bandiera dei cristiani.
Nel maggio 1160, durante l'assedio di Milano, Federico Barbarossa fece distruggere Rho, che venne però rapidamente ricostruita. Tra il 1130 e il 1215 ben nove consoli rhodensi sono attestati nello Stato milanese, e alcuni di essi appartengono alla famiglia dei Capitanei de Raude documentata ufficialmente come residente in città dal 1196.
Come confermato da un documento conservato presso l'Archivio dell'Ospedale Maggiore di Milano, intorno al 1300 venne edificato il primo ospedale di Rho; i suoi beni furono poi in seguito acquistati dai frati Agostiniani del luogo Pio di Santa Maria del Pasquerio di Rho, nel 1481.
Nel 1305 il nobile Cressone Crivelli tentò con i suoi soldati di impadronirsi di Rho e Nerviano, ma fu sconfitto e respinto dalla reazione popolare. Otto anni più tardi il borgo fu comunque conquistato da Milano, che uccise o imprigionò quasi tutti gli abitanti.
Grazie all'abbondanza di acqua e di terre feritili nel XV secolo molti nobili milanesi si trasferirono a Rho, costruendo sontuosi palazzi, in gran parte oggi distrutti. La nobile frequentazione è tale che era stata costituita una Universitas nobilium dicti loci de Raude. Fra il Cinquecento ed il Seicento furono costruiti anche due conventi: degli Agostiniani e dei Cappuccini (sulla strada che conduce a Lucernate), entrambi distrutti nell'invasione napoleonica.
### Epoca moderna
Nel 1511 i Lanzichenecchi discesero in Italia, comandati da Matteo Schinner e saccheggiarono Rho. Giunse poi la dominazione spagnola e nel 1539 Carlo V di Spagna concesse il feudo ai Visconti. Nel 1570 nella popolazione fiaccata dall'oppressione spagnola si sparse un'epidemia di peste.
Secondo le cronache del tempo, il 24 aprile 1583 un quadro raffigurante la Pietà avrebbe pianto lacrime di sangue, avvenimento successivamente riconosciuto dalla Chiesa cattolica come miracoloso. Sul luogo della cappella dove era conservato il quadro venne edificato il Santuario dell'Addolorata, alla cui realizzazione collaborarono numerosi illustri artisti dell'epoca.
Nel Seicento la peste colpì ancora il Milanese e nel 1663 i rhodensi eressero nell'attuale piazza San Vittore la Croce della peste, spostata di fianco alla chiesa parrocchiale nel 1928 e riportata al luogo originario settant'anni più tardi.
Nel 1928 un Regio Decreto assegnò a Rho la frazione di Passirana Milanese, in precedenza facente parte del borgo di Lainate e nel 1932 Rho ottenne il titolo di città.
Il 10 ottobre 1956 nella frazione di Terrazzano due balordi sequestrarono un centinaio di alunni e tre maestre della locale scuola elementare. Durante il blitz della polizia, avvenuto sei ore dopo, morì sotto i colpi degli stessi agenti il civile Sante Zennaro che aveva raggiunto il luogo tentando eroicamente di salvare i bambini.
All'inizio del XXI secolo, in un'area per nove decimi all'interno del territorio rhodense e per il resto in quello Pero, è stato edificato il nuovo polo espositivo della Fiera di Milano; inaugurato nel 2005, il complesso progettato dall'architetto Massimiliano Fuksas è costituito da otto padiglioni che mettono a disposizione un totale di 345.000 metri quadrati lordi espositivi coperti e sessantamila all'aperto. In un'area adiacente a quella del polo espositivo di Fieramilano si è svolta la manifestazione di Expo 2015 dove attualmente è in corso di realizzazione il progetto MIND, acronimo di "Milano Innovation District", che prevede la realizzazione di centri di ricerca, un polo universitario e la nuova sede dell'ospedale Galeazzi.
### Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Rho sono stati concessi con regio decreto del 28 settembre 1933.
«Di rosso, alla ruota d'oro, a cinque raggi, dentata di dieci denti a punta dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.»
L'effigie cittadina è la ruota con cinque raggi, stemma della famiglia dei Capitanei de Raude, casata vassalla dei Duchi di Sassonia e di Baviera. I cinque raggi sono un richiamo ai cinque imperatori: Enrico I, Ottone I, Ottone II, Ottone III ed Enrico II. In araldica la ruota indica fortuna o vittoria, rifacendosi ad un detto latino: "la ruota potente schiaccia tutto ciò che è opposto".
Nell'antichissima basilica di Aquileia esiste una cappella detta dei Torriani nella quale, fra due sarcofaghi, è posta una lastra tombale con incisa l'effigie di Allegranza da Rho (XIV secolo), moglie di Corrado della Torre detto "Mosca" e madre del patriarca Cassono della Torre, sepolto nel chiostro di Santa Caterina a Firenze. Sulla stessa lastra è pure inciso lo stemma di Rho, raffigurato da uno scudo con una ruota nel mezzo.
Il gonfalone è un drappo di bianco. La bandiera è un drappo di rosso caricato della ruota dentata.
## Monumenti e luoghi d'interesse
### Il santuario dell'Addolorata
La città di Rho vanta nel suo territorio alcuni edifici di interesse storico. Il più importante è il santuario dell'Addolorata, uno dei maggiori santuari mariani della Lombardia, costruito dopo un miracolo riconosciuto dalla Chiesa cattolica, avvenuto il 24 aprile 1583, consistente in una lacrimazione di sangue da parte di un'effigie della Madonna. A fianco del santuario sorge il Collegio dei Padri Oblati Missionari, fondato dal venerato padre Giorgio Maria Martinelli, dove hanno studiato numerose eminenti figure ecclesiastiche, fra cui il futuro papa Paolo VI.
La prima pietra del Santuario fu collocata da san Carlo Borromeo il 7 marzo 1584, la consacrazione venne fatta dal cardinale Pozzobonelli il 3 aprile 1755. Il disegno è del celebre architetto Pellegrino Tibaldi, il campanile di Giulio Galliori, che ne modificò il progetto originale, la facciata di Leopoldo Pollack. Nelle navate interne si possono ammirare tele ed affreschi di Camillo Procaccini (Bologna 1551 circa-Milano 1625), dei Fiammenghini, del Morazzone e di Raffaele Casnedi da Runo, frazione di Dumenza.
### La basilica di San Vittore
La basilica di San Vittore si erge sullo sfondo dell'omonima piazza nel centro cittadino e venne eretta a partire dal 14 settembre 1834 in luogo della precedente, su disegni degli architetti Gaetano Besia e Giulio Aluisetti. Presenta una facciata in stile neoclassico con pronao composto da un colonnato in ordine ionico, sopra al quale troneggia al centro la statua di San Vittore con ai lati quelle di due angeli annuncianti. Al suo interno contiene opere del Fiammenghino (fine secolo XVI), del Morgari e di Marco d'Oggiono. Gli stendardi conservati nella sacrestia furono realizzati da Francesco Castagnoli premiato con la medaglia d'argento nel 1826.
**Altre chiese scomparse**
Secondo alcuni documenti medievali, risulta che nei territori intorno all'attuale via Meda vi sorgesse, fin dal IX secolo, una chiesa dedicata a sant'Ambrogio, ma dato che in realtà non viene menzionato un vero e proprio edificio si potrebbe pensare essi si riferissero semplicemente ad alcuni poderi o beni di proprietà della basilica di Sant'Ambrogio in Milano.
Nei pressi dell'attuale piazza San Vittore, esisteva già prima del XIV secolo una cappella dedicata a san Pietro, demolita probabilmente nel 1577. Ancora nella stessa area risalente al Cinquecento era rintracciabile un battistero di San Giovanni, considerato un'appendice della originaria basilica di San Vittore, entrambi scomparsi. Di nuovo antecedente allo stesso secolo e sempre nelle prossime vicinanze, vi era una chiesa di Santa Maria in Castello, denominazione che dà sostegno alla tesi dell'esistenza di un edificio fortificato medievale nel centro cittadino; essa rimase di proprietà dei Ghisolfi fino al XVII secolo, dopo il quale non si hanno più tracce.
Sempre nel corso del Cinquecento, sorgeva nei pressi dell'Olona, la chiesa di San Martino: nel 1565 il prevosto Giuli però afferma che essa non fu mai consacrata e nemmeno vennero mai svolte funzioni religiose, dunque dato che era posta al di fuori del borgo, poteva essere utilizzata come lazzaretto; fu demolita nel XIX secolo.
In contrada Pasqué sorgevano la chiesa di Santa Maria Assunta in Pasqué e l'adiacente convento dei frati agostiniani (una leggenda popolare narra che nel convento fu ospitato Martin Lutero di passaggio per Roma), del quale alcune tracce sono rimaste su via Marconi, tra cui un affresco dedicato alla Madonna del Latte.
### Il palazzo podestarile (Municipio)
Dietro la basilica di San Vittore si affaccia su piazzale Visconti il municipio, nato come palazzo podestarile e costruito all'inizio del XX secolo sul modello dei palazzi medievali; il progetto è dell'ing. Silvio Giuliani. Vi si conservano diversi dipinti raffiguranti San Gervaso, San Protaso, Sant'Ambrogio ed altri, nonché le Quattro Glorie di Mauro della Rovere detto "il Fiammenghino" (1640) e quattro bei putti di Daniele Crespi (1590-1639), tutti provenienti dalla demolita chiesa di San Gervaso e Protaso in Milano. Nella sala d'arte si trovano pure alcuni cimeli preziosi del defunto cittadino onorario cardinale Eugenio Tosi, arcivescovo di Milano, già appartenente alla congregazione degli Oblati Missionari di Rho.
### L'Ospedale di Circolo
L'Ospedale di Circolo - Monumento ai Caduti per la Patria nacque sulla spinta di una iniziativa benefica sostenuta da numerosi cittadini che donarono somme anche notevoli per costruire un monumento ai caduti della grande guerra ma, raccolta una cifra piuttosto consistente, si decise di impiegare tale fondo nell'ottica dell'edificazione di un ospedale, affinché la sofferenza della guerra portasse a migliori condizioni di vita. Tra i donatori si ricordano Benedetto Banfi, Giulio Tavecchia, Giuseppe Citterio, Paolo Goglio, Virginia Bullani. Il 7 ottobre 1923 venne posta la prima pietra mentre l'inaugurazione della struttura ospedaliera avvenne il 27 ottobre 1929. La necessità di poter disporre di un maggior numero di posti letto e di nuove strutture ricettive dedicate alla degenza determinarono la costruzione degli ampliamenti, rispetto al corpo originario, fra gli anni cinquanta e sessanta. Al comm. Davide Magnaghi si deve l'opera di trasformazione e abbellimento nel 1954 della chiesetta dell'ospedale dedicata a Santa Maria della Pace, i cui dipinti furono realizzati dal pittore Giovanni Garavaglia di Ossona.
**Il viale delle Rimembranze**
Oltre alla costruzione dell'ospedale e sempre a ricordo dei caduti rhodensi nella prima guerra mondiale fu istituito nel 1925, su una adiacente porzione di terreno concessa dai Padri Oblati Missionari, il viale delle Rimembranze, progettato dall'ing. Felice Banfi. Costituito da una lunga distesa alberata a tigli in asse prospettico al santuario dell'Addolorata il viale termina in corrispondenza della fontana del Mosè, la cui statua è una copia identica a quella presente alla fine del percorso delle cappelle al Sacro Monte di Varese.
### Il cimitero centrale
Il camposanto del capoluogo si trova attualmente in corso Europa 200, lungo l'antico tracciato della strada postale per Gallarate. Qui venne spostato nella seconda metà del XIX secolo dal centro cittadino in una zona allora periferica e in aperta campagna. Al centro della pianta originale del cimitero ed in asse con l'entrata principale, all'inizio del Novecento, venne eretta la Cappella Gentilizia dei Sacerdoti, contenente le spoglie e le lapidi di prevosti che hanno prestato servizio a Rho dai primi dell'Ottocento in poi (quindi da Luigi Delilla, fino a mons. Marco Agrati e don Gianpaolo Citterio) e coadiutori della parrocchia San Vittore. La cappella è stata restaurata all'inizio del XXI secolo per iniziativa del prevosto don Gianpaolo Citterio e dei familiari di don Franco Gallazzi (qui sepolto).
Nella medesima cappella si trovano anche le lapidi di altri sacerdoti rhodensi e dei caduti della prima guerra mondiale; numerosi preti vengono qui ricordati sebbene le loro spoglie siano conservate altrove.
Nel 1931 il cimitero venne notevolmente ampliato con l'edificazione dei colombari, della casa del custode e della camera ardente. Altri ampliamenti si sono protratti nel tempo, fino ai più consistenti attorno agli anni novanta e duemila, che hanno registrato l'edificazione di ulteriori colombari ed ossari.
Nella zona interrata dei colombari più vecchi è conservata una mummia che è ritenuta essere il corpo dell'arcivescovo Leone da Perego, francescano; il corpo venne quivi trasportato poiché gli veniva tributato un culto non permesso dalla Chiesa.
### Villa Burba Cornaggia Medici
Villa Burba Cornaggia Medici, meglio conosciuta come Villa Burba, è una delle dimore signorili rhodensi giunta fino ai giorni. Ha una entrata principale su corso Europa, e una secondaria dal parco, alla fine di via Papa Giovanni XXIII. La villa presenta una tipica architettura lombarda risalente al XVII secolo; di particolare rilievo sono gli ornamenti tardo-barocchi, i balconi, i cancelli, le ringhiere in ferro battuto e il salone centrale. Nata come residenza di campagna, dopo una lunga serie di passaggi di proprietà, nel 1873 venne acquisita dalla famiglia Cornaggia Medici. Rimasta in abbandono negli anni successivi il secondo conflitto mondiale passò nel 1966 di proprietà al Comune di Rho che la sottopose ad un lungo processo di restauro. Attualmente è utilizzata come sede della biblioteca e della mostra permanente Passato e presente. All'esterno della villa è presente un parco con essenze pregiate destinato ad utilizzo pubblico. Il parco è piuttosto ampio, caratterizzato dalla presenza di percorsi in ghiaia. Qua e là nel parco è possibile vedere statue e busti di donne, soprattutto nei pressi dell'entrata secondaria, dove sono collocate le zone gioco per bambini. Nel parco sono inoltre presenti un piccolo laghetto e una vasca-fontana rettangolare con fondale in sassi. La fontana, circondata da una struttura di panchine in granito, offre un clima di tranquillità ed è spesso usata come luogo di ritrovo da giovani e anziani.
### Altri edifici e monumenti notevoli
Palazzo Crivelli Eretto intorno all'anno 1675, per volontà del conte Crivelli Filippo II, questo bel palazzo con torre dalla merlatura ghibellina sorse in prossimità del centro cittadino, lungo l'attuale asse di via Matteotti, venendo profondamente rimaneggiato nei primi anni del Novecento. Del complesso originario sono stati conservati il portale di ingresso, buona parte delle mura perimetrali, alcuni affreschi e l'imponente Torre Viscontea.
La fontana della stazione Collocata all'interno della piccola area verde di piazza della Libertà la fontana in marmo di Verona è un dono del Podestà Eraldo Bonecchi.
Archeologia industriale Alle architetture fin qui descritte vanno ad aggiungersi diversi edifici di archeologia industriale, tra i quali l'ex corpo di fabbrica del cotonificio Muggiani, nonché la sede originaria della Citterio, azienda produttrice di salumi, ricoperta da vite canadese.
Il Museo storico Alfa Romeo
Nonostante l'ingresso ricada nel territorio comunale di Arese, la città di Rho ospita sulle proprie aree di competenza amministrativa la superficie espositiva del Museo storico Alfa Romeo, situato a sud-ovest dell'ex Centro Direzionale Alfa Romeo, opera degli architetti Vito e Gustavo Latis.
### Aree naturali
La porzione di aree agricole prospicienti il corso del fiume Olona nei pressi della località Castellazzo costituiscono nell'ambito di un progetto di valorizzazione e salvaguardia ambientale il Parco del Basso Olona istituito nel 2010 come corridoio verde di interesse sovracomunale in stretta continuità con il parco del Roccolo e il parco dei Mulini.
## Clima
| RHO | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Stagioni | Stagioni | Stagioni | Stagioni | Anno |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| RHO | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | Anno |
| T. max. media (°C) | 5,2 | 8,0 | 12,9 | 17,7 | 22,3 | 25,9 | 28,8 | 27,4 | 23,7 | 17,4 | 10,8 | 6,4 | 6,5 | 17,6 | 27,4 | 17,3 | 17,2 |
| T. min. media (°C) | −1,3 | 0,4 | 3,6 | 7,3 | 11,5 | 15,0 | 17,4 | 16,9 | 13,8 | 8,7 | 3,9 | 0,0 | −0,3 | 7,5 | 16,4 | 8,8 | 8,1 |
| Precipitazioni (mm) | 58 | 66 | 85 | 99 | 105 | 104 | 72 | 96 | 85 | 123 | 113 | 69 | 193 | 289 | 272 | 321 | 1 075 |
## Società
### Evoluzione demografica
Abitanti censiti
### Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di 5.758 abitanti, pari al 10,96% della popolazione.
## Cultura
### Palio di Rho
Dal 1996, tutti gli anni a ottobre si svolge il Palio di Rho, manifestazione nata in ricordo della vita medievale rhodense e della figura di Giovanni da Raude, che nel 1099 fu il primo crociato a varcare le mura di Gerusalemme; l'evento è organizzato dalla Famiglia Rhodense, associazione sorta nel 1988, per promuovere e diffondere il patrimonio culturale e le tradizioni della cittadina lombarda.
Al Palio partecipano 11 contrade, di cui quattro sono frazioni, ciascuna con un proprio simbolo: San Vittore (ruota), Cappuccini (sajo), Madonna dei Miracoli (Madonna), Pomero (grifone), Cantun Giò (castello), Porta Ronca (roncola), Pasqué (pantera), Ghisolfa (rana), Mazzo (leone rampante), Terrazzano (San Maurizio) e Passirana (Albero). Viene preceduto da una serie di iniziative, tra le quali la principale è la sfilata in costumi medievali, che si snoda lungo le vie del centro storico fino a Piazza Visconti, "campo di battaglia" tra le varie fazioni. Tra i vari giochi di abilità, tutti in costumi d'epoca, spiccano la giostra dei cavalieri e l'arrampicata sull'albero della cuccagna, ultima sfida prima della proclamazione dei vincitori.
### Piatti tipici
Nella gastronomia della cucina rhodense sono da annoverare i seguenti piatti:
* Anatra alla pesca o alla persico, dal nome dialettale del frutto (persicu), ricordata anche dal poeta locale Averardo Buschi;
* Paiada, polenta con verza;
* Zuppa del lupo, pane bianco in vino rosso e zucchero;
* Stufato con patate;
* Pancotto, pane cotto in una pentola con burro, sale ed una grattugiata di formaggio;
* Carsensa, impasto di farine (gialla, di frumento e di segale) e frutti (uva, fichi o mele);
* Polenta con burro e formaggio;
* Torta del Corpus Domini, dolce della tradizione "povera", con una base di pane raffermo, arricchito da latte, caffè, cacao e pinoli.
## Geografia antropica
### Frazioni
Il comune di Rho conta ufficialmente quattro frazioni, elencate all'interno dello statuto comunale:
* Lucernate: abitato situato a sud del fiume Olona e della ferrovia, in prossimità della zona dei fontanili. Si trova a 151 m di altitudine e ci abitano circa 2200 persone.
* Mazzo, detto anche Mazzo Milanese: popolosa frazione nella parte orientale del territorio, confina a sud con la Fiera di Milano e a est con i comuni di Arese e Bollate. Fu comune autonomo fino al 1928. Si trova a un'altitudine di 153 m s.l.m. e raggiunge 5400 abitanti.
* Passirana: frazione dislocata al nord del territorio comunale e confinante con i comuni di Arese e Lainate; fu frazione di quest'ultimo fino al 1928, quando venne aggregato a Rho. È a 162 m di altitudine e comprende circa 3500 abitanti.
* Terrazzano: paese localizzabile a nord-est, presso lo svincolo A4-A50 (barriera di pedaggio di Terrazzano sulla Tangenziale Ovest) e confinante anch'essa con Arese. Si trova a 158 m s.l.m. e conta poco meno di 2800 abitanti.
Vi sono poi altre tre località:
* Biringhello (Birnghell in dialetto milanese): località posta a nord-ovest del territorio comunale, verso Barbaiana e oltre il Sempione. Ospita la società sportiva ASD Ciclistica Biringhello, attiva nell'ambito del ciclismo giovanile e dilettantistico, e una casa colonica classificata fra i beni culturali della Regione Lombardia.
* Castellazzo (Castellasc in dialetto milanese): modesto abitato ad ovest del territorio comunale, in corrispondenza della Villa Scheibler-Simonetta; nelle sue vicinanze, a nord, sorge il moderno quartiere periferico di Stellanda.
* Pantanedo (Pantanee in dialetto milanese): piccolo centro a sud di Mazzo, a 152 m s.l.m., conta un solo cascinale abitato, ma è circondato da alcune fabbriche che ne caratterizzano l'ambientazione di zona industriale.
## Economia
Rho spicca nella regione per esser stata una delle città a rappresentare meglio la rivoluzione industriale lombarda. Numerose sono state le industrie e le fabbriche di grandi dimensioni fondate nel territorio rhodense; alcune sono ancora funzionanti, altre sono ormai dismesse e alcune di queste sono riconosciute come monumenti di archeologia industriale.
La popolazione di Rho, fino alla fine dell'Ottocento, era assorbita completamente dall'agricoltura che dava lavoro all'80% della popolazione. I primi cambiamenti si ebbero nel 1870 quando la prima grande industria sorse nel rhodense: il Sacchettificio Goglio. Posto nelle immediate vicinanze del Santuario il sacchettificio aprì i battenti con 45 dipendenti per poi arrivare ad averne circa 500. Nel secondo dopoguerra fallì e gli edifici furono smantellati, con l'eccezione di una palazzina uffici, oggi sede del comando della Polizia Municipale. A suo ricordo è stata intitolata una via al fondatore "Paolo Goglio".
Proprio di fronte al sacchettificio iniziò la sua attività nel 1878 il Salumificio Citterio. Famoso a livello locale, nel 1932 cominciò l'esportazione, affermandosi come uno dei più importanti leader nazionali nella produzione di salumi ed attualmente risultano ancora presenti in tale sede il magazzino e gli uffici amministrativi dell'azienda, mentre la produzione è stata trasferita in altri siti. Nonostante si sia incredibilmente esteso è possibile vedere nella parte prospiciente il complesso, su corso Europa, il primo edificio storico ricoperto di vite canadese. La facciata compare spesso nelle pubblicità televisive.
Nel 1904 aprì i battenti nei pressi della stazione ferroviaria il Cotonificio Muggiani, una delle più grandi realtà della filatura del cotone lombarda, giungendo a dar lavoro fino a 1200 operai. Nel 1910 il cotonificio fu assorbito dalla costituita società Unione Manifatture che riuscì ad acquisire il controllo, negli anni d'oro, di diversi opifici sparsi in Nord Italia. A causa della diffusione delle fibre sintetiche, nei primi anni sessanta, l'attività entrò in crisi e i macchinari furono spenti nel 1963. Dopo un lungo periodo di abbandono il sito è stato oggetto di un intervento di recupero e di riconversione ad uso commerciale residenziale, conservando l'edificio principale, monumento dell'archeologia industriale.
Nel 1905 venne fondata la Tintoria Bonecchi, la quale raggiunse un notevole sviluppo nel 1932 con macchinari moderni ed efficienti per l'epoca. La stessa avviò uno stabilimento anche in Bulgaria, risultando una delle prime aziende nazionali ad esternalizzare la propria produzione in Paesi a basso costo della manodopera. Sempre nell'ambito della manifattura un importante contributo lo diede la Chatillon che produceva seta artificiale e, in epoche più recenti, diede vita sul territorio alle sue consociate Abital e Castellana, impegnate nella creazione di abiti e indumenti intimi fino alla loro chiusura.
Durante la prima decade del Novecento sorsero a Rho anche gli impianti di due grandi industrie chimiche, l'Italica e la Chimica Bianchi. Della prima sono ancora visibili una parte degli edifici storici, essendo tuttora in funzione con un altro nome a seguito di alterni passaggi proprietari, mentre è stata demolita la Chimica Bianchi che dal 1907 produceva coloranti organici e sintetici, venendo poi assorbita dalla Montedison, fino alla completa dismissione avvenuta nel 1979. La Bianchi è tristemente nota per le molte morti dovute alla mancanza di misure di sicurezza nella manipolazione di prodotti chimici come l'amianto, nonché per lo sversamento incontrollato di sostanze tossiche nell'acqua di falda. Oggi al suo posto sono stati costruiti decine di capannoni che ospitano il quartiere artigianale rhodense, al cui interno sono comunque rintracciabili vari manufatti riconducibili alla vecchia fabbrica, tra cui una ciminiera.
Nel 1907 si costituì la Ditta Ing. V. Fachini, conosciuta per la perfezione delle sue costruzioni meccaniche ed elettromeccaniche. Ancora oggi vi si costruiscono riduttori e motoriduttori. Nel 1910 il signor Edoardo Goglio e il signor Bonecchi decisero di fondare la Bogophane. Nel 1932 la società raggiunse la massima produzione con circa 70 operai. Nel 1971 venne chiusa dal momento che aveva scarichi altamente tossici. In seguito la produzione è ripresa e l'azienda realizza cellophane.
Nel 1949 la società Condor ottenne l'autorizzazione del Comune per la costruzione della Raffineria di Rho. I lavori iniziano nel dicembre del 1951 e la raffineria aprì i battenti nel settembre 1953, raffinando il greggio che arrivava da Genova via oleodotto. La proprietà passò alla Shell nel 1959 e quindi alla Agip nel 1974. Negli anni ottanta la necessità di modernizzare alcune strutture e le pressanti accuse di inquinamento spinsero alla chiusura della raffineria formalizzata nel 1992. Dagli anni novanta furono avviate le procedure propedeutiche allo smantellamento e alla messa in sicurezza degli impianti, con l'ingresso nel XXI secolo il sito industriale è stato completamente smantellato e bonificato. Esattamente 1000 anni dopo che Federico II istituì il mercato cittadino, il 31 marzo 2005, sui terreni dell'ex raffineria fu inaugurato il nuovo Polo fieristico di Milano.
Contestualmente, negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, aprì a Rho uno stabilimento della Borrani, azienda metalmeccanica milanese specializzata nella produzione di cerchioni per auto e motoveicoli (chiuso nei primi anni duemila) e si trasferì da Milano la carrozzeria Zagato, tuttora in attività e divenuta famosa a livello mondiale per lo sviluppo di progetti di automobili sportive, superleggere e dal design ricercato. Sempre a Rho venne fondato negli anni sessanta il Gruppo G.I.V.A., legato all'industria dell'acciaio, ad opera dell'imprenditore Antonio Vienna.
Dagli anni ottanta l'economia rhodense ha conosciuto un notevole sviluppo nel settore dei servizi e del terziario, e con l'arrivo del polo fieristico il numero di alberghi e di strutture ricettive è notevolmente aumentato, così come la presenza di attività connesse al campo della logistica e dei trasporti, dato che qui hanno sede importanti società, fra le quali: Sogemar, Fercam e DHL.
## Infrastrutture e trasporti
### Ferrovie
Nel 1858 venne aperta all'esercizio la tratta ferroviaria Milano-Magenta, divenuta in seguito parte della ferrovia Torino-Milano: così Rho ebbe, prima di molti centri maggiori, la stazione ferroviaria. Tuttora di fondamentale interesse, essa è collocata tra piazza della Libertà e via Magenta, ed è servita dai treni delle Linee S del Servizio ferroviario suburbano di Milano:
* S5 (Varese-Pioltello-Treviglio)
* S6 (Novara-Pioltello-Treviglio)
* S11 (Chiasso-Milano Porta Garibaldi-Rho)
Alle linee del Servizio ferroviario suburbano si aggiungono alcuni convogli regionali delle direttrici Milano-Torino, Arona, Domodossola, Luino, Varese (quasi tutti formalmente sospesi per esigenze Expo nell'aprile 2015 e non ancora ripristinati).
Nel 2009 è stata inoltre attivata (nella frazione di Mazzo) la stazione ferroviaria di Rho Fiera, in corrispondenza dell'attuale capolinea della metropolitana milanese Linea M1, servita dai treni delle Linee S5, S6, S11 e dai regionali svolti da Trenord e Trenitalia, nonché da alcuni convogli a lunga percorrenza.
### Metropolitana
Dal 2005, anno di apertura del nuovo polo della Fiera di Milano "la fiera più grande d'Europa" è attiva la stazione di Rho Fieramilano della metropolitana milanese Linea M1, collegata tramite sottopassi pedonali alla stazione ferroviaria di Rho Fiera.
### Mobilità urbana
Il trasporto pubblico urbano nel comune di Rho è svolto dalla società d'autolinee STIE, affiancato dai gestori Movibus e Airpullman che operano anche su relazioni extraurbane.
Tutte le autolinee sono integrate nel SITAM (Sistema Integrato Tariffario Area Milanese) gestito da ATM Milano, e con il quale con un unico biglietto si possono utilizzare tutte le autolinee elencate.
Il servizio urbano ha una tariffazione particolare, comunque non integrata nel SITAM; infatti il sistema di integrazione tariffaria riguarda solo ed esclusivamente tutte le autolinee suburbane ed i treni (linee S) solo per quanto riguarda gli abbonamenti settimanali integrati di area.
## Amministrazione
| Periodo | Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica |
| - | - | - | - | - |
| 1945 | 1946 | Agostino Casati | Partito Comunista Italiano | Sindaco |
| 1946 | 1956 | Umberto Pellegrini | Democrazia Cristiana | Sindaco |
| 1956 | 1960 | Giuseppe Caccia | Democrazia Cristiana | Sindaco |
| 1960 | 1965 | Umberto Pellegrini | Democrazia Cristiana | Sindaco |
| 1965 | 1975 | Carlo Landoni | Democrazia Cristiana | Sindaco |
| 1975 | 1983 | Luigi Panico | Partito Socialista Italiano | Sindaco |
| 1983 | 1985 | Adriano Persiano | Partito Socialista Italiano | Sindaco |
| 1985 | 1994 | Amedeo Galli | Democrazia Cristiana | Sindaco |
| 1994 | 2002 | Arianna Cavicchioli | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco |
| 2002 | 2007 | Paola Pessina | La Margherita | Sindaco |
| 2007 | 2011 | Roberto Zucchetti | Forza Italia | Sindaco |
| 2011 | 2011 | Francesco Russo | - | Comm. Pref. |
| 2011 | 2021 | Pietro Romano | Partito Democratico | Sindaco |
| 2021 | in carica | Andrea Orlandi | Partito Democratico | Sindaco |
## Sport
La Rhodense è la principale squadra di calcio della città. È nata nel 1913 e vanta un passato professionistico in Serie C1 e C2. Retrocesse dalle serie professionistiche nel 1985 e l'anno successivo si iscrisse al campionato di Prima Categoria. Attualmente (2019-20) milita in Eccellenza.
Nel calcio a 5 la città è rappresentata dall'AC Mazzo 80. La società calcistica, oggi Centro di Formazione Cagliari Calcio, è stata fondata nel 1980 e dal 2010 partecipa anche ai campionati di calcio a 5. Nel 2019-20 ha militato in Serie C1.
Il Rugby Rho è la squadra cittadina di rugby, fondata nel 1947 e militante attualmente nella Serie B del campionato Italiano. In passato ha anche giocato diversi campionati di Serie A, dando diversi giocatori alla nazionale italiana.
Nella pallacanestro invece il primato è detenuto dal CMB Rho, militante in Serie D Regionale.
Nella pallanuoto, la squadra della città è il Team Rho Lombardia Pallanuoto, con sede nella piscina del Molinello.
Nella pallavolo la città può vantare diverse società agonistiche, tra queste:
* la Gio...issa Rho, fondata nel 1953 e ora parte integrante della Polisportiva Oratorio San Carlo ASD-APS, attiva nei campionati giovanili PGS e nelle Divisioni FIPAV, sia maschili, sia femminili;
* la A.s.d. Pallavolo Rho, che schiera ogni settimana 8 squadre tra campionati di FIPAV e PGS, avendo come apice la squadra di Serie D Femminile;
* il Volley Lucernate: nata nel 1978, oggi ha sette squadre. La maggiore disputa il campionato di Serie C (maschile).
Il baseball viene praticato a Rho dalla Rajo che è stata più volte campione regionale e oggi gioca in Serie B dopo un'esperienza in Serie A1 nella stagione 2003-2004.
Nel pattinaggio a rotelle sono attive due associazioni:
* Skating Rho, specialità corsa, presente sul territorio fin dal 1983 e partecipa con i suoi atleti di tutte le età ai campionati FIHP ed a trofei interregionali.
* Inline 360, nata nel 2014 partecipa con i suoi atleti a competizioni nazionali (FISR) e internazionali (FIRS) nell'ambito delle discipline velocità, freestyle e downhill. Tra i propri atleti vanta la presenza di campioni italiani, europei e mondiali delle rispettive discipline. Tra i più recenti Angelo Vecchi, campione del mondo Downhill 2016, e Magdalena Krychniak, campionessa italiana 2017 di maratona Master over 40.
Per quanto riguarda il karate, Rho ospita diverse associazioni sportive tra le quali Impero del Sole e Dojo Karate Rho.
## Galleria d'immagini
* Il palazzo comunale
* Via Pomè
* Via Matteotti
* Santuario Beata Vergine Addolorata
* Santuario Beata Vergine Addolorata (Vista Posteriore)
* Chiesa San Vittore
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8,674,013 | https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Trieste_%28Piazzola_sul_Brenta%29 | Villa Trieste (Piazzola sul Brenta) | # Villa Trieste (Piazzola sul Brenta)
Villa Trieste, conosciuta anche come Villa Trieste-De Benedetti, è una storica villa veneta situata a Vaccarino, frazione di Piazzola sul Brenta, alle porte di Padova.
## Storia
La villa venne costruita agli inizi del XVI secolo dalla nobile famiglia padovana Cornaro Duodo. Subì la prima fondamentale ristrutturazione nel 1789 da parte di Gaetano Savonarola.
La villa e le proprietà di Vaccarino vennero cedute nel 1808 alla famiglia aristocratica dei Trieste di Padova, una delle più facoltose famiglie del ghetto, la quale tra le molteplici attività che svolgeva, possedeva una nota filanda a Monselice dove lavoravano circa duemila addetti. Quest'attività era stata avviata nella prima metà del settecento per mano di Jacob Trieste.
I Trieste, affidarono, intorno alla prima metà dell'800, al famoso architetto Giuseppe Jappelli (il quale aveva ideato il giardino dei Treves De Bonfili nel centro di Padova, intimi amici dei Trieste) l'ideazione e la realizzazione del Grande Parco Romantico, nel quale si dovevano svolgere, nel periodo estivo, sontuosi eventi teatrali.
Jappelli quindi nel decennio 1830-40 progettava un nuovo ingresso, una nuova facciata e il parco, probabilmente concluso tra il 1835 e il 1842.
## Composizione del giardino
Il giardino, progettato da Giuseppe Jappelli nei primi decenni dell'800 e realizzato tra il 1835 e 1840, fa parte del ciclo dei "giardini iniziatici" insieme al Giardino Treves e Giardino Selvatico-Meneghini. Lo scopo di Jappelli è quello attraverso il percorso del giardino e l'esperienza sensibile di riscoprire il valore della natura ma soprattutto il germogliare del "sé". Il filo conduttore che caratterizza i tre giardini iniziatici è l'acqua intesa come metafora di vita e di eterna trasformazione.
Il giardino Trieste in particolare presenta tipici elementi del lessico massonico e alchimistico: lo stagno, la casetta del re Pescatore, la torre della conoscenza astronomica i ponti degli urobori. Quest'ultimo elemento in particolare è metafora dell'eterno ciclo delle rinascite e l'intero mondo vegetale. Il tempietto eretto nel giardino romantico, presenta affreschi delle quattro stagioni del pittore Vincenzo Gazzotto, autore degli affreschi del Teatro Verdi nonché collaboratore del Jappelli nel Caffè Pedrocchi.
Tra le numerose piante presenti, spicca per imponenza un secolare cedro dell'Himalaya.
## Curiosità
Nel 1836 a seguito del dilagare dell'epidemia di colera, la famiglia Trieste fece allestire un ospedale all'interno della villa per ospitare tutti i malati di Piazzola sul Brenta. L'allestimento dell'ospedale e i medici vennero interamente pagati dalla stessa famiglia Trieste.
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1,645,875 | https://it.wikipedia.org/wiki/Simone_Boldini | Simone Boldini | # Simone Boldini
Simone Boldini (Ghedi, 23 maggio 1954) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
## Caratteristiche tecniche
Difensore di fascia, sovente veniva utilizzato anche in marcatura.
## Carriera
### Giocatore
Cresce tra le file del Milan, che lo cede in prestito allo Spezia prima e al Como poi. Con i lariani esordisce in Serie A nella stagione 1975-1976 (il 5 ottobre 1975 in Napoli-Como 1-0), al termine della quale ritorna a vestire la maglia dei rossoneri di Milano.
* Boldini (in piedi, secondo da destra) nel Como della stagione 1974-1975
Con questi ultimi disputa tre stagioni, vincendo uno scudetto nel 1978-1979. L'anno successivo si trasferisce all'Ascoli, dove disputa altre quattro stagioni nel massimo campionato. Senza mai scendere di categoria veste le maglie di Napoli e Atalanta, entrambe per due anni. Chiude la carriera nella Nuova Pistoiese in Serie D.
### Allenatore
Ha diretto diverse squadre tra le quali Monza e Como. Dal 20 novembre 2007 ricopre il ruolo di allenatore del Lugano nella Challenge League del campionato elvetico. Nella stagione 2008-2009 perde lo spareggio promozione per la massima serie con il Lucerna. Nella stagione 2009-2010 viene sollevato dall'incarico nel maggio 2010. Il 13 ottobre 2010 diventa il l'allenatore dell'Associazione Calcio Renate, squadra militante in Lega Pro Seconda Divisione.
Nell'estate 2011 è diventato l'allenatore della Tritium, squadra militante in Lega Pro Prima Divisione: il 28 aprile 2012 è stato sollevato dall'incarico, avendo raccolto soltanto 10 punti nel girone di ritorno. Nel maggio 2013 è ritornato al Renate, subentrando ad Antonio Sala al termine della stagione regolare, prima dell'inizio dei play-off promozione di Lega Pro Seconda Divisione; il Renate viene tuttavia eliminato dal Venezia.
Nel 2014-2015 il Renate viene ammesso nella Lega Pro unica, terzo livello del calcio professionistico, piazzandosi al 14º posto. Il 7 dicembre 2015, dopo un negativo inizio di campionato (nove punti ottenuti in 14 gare), viene esonerato.
## Palmarès
### Giocatore
**Competizioni nazionali**
* Campionato italiano: 1
Milan: 1978-1979
* Coppa Italia: 2
Milan: 1971-1972, 1976-1977
* Campionato Interregionale: 1
Saronno: 1989-1990
* Torneo di Capodanno: 1
Ascoli: 1981
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133,509 | https://it.wikipedia.org/wiki/Rui_Costa | Rui Costa | # Rui Costa
Rui Manuel César Costa (Lisbona, 29 marzo 1972) è un dirigente sportivo ed ex calciatore portoghese, di ruolo centrocampista, presidente del Benfica.
Soprannominato il Maestro, è considerato uno dei migliori calciatori portoghesi della sua generazione nonché uno dei migliori trequartisti di tutti i tempi. Cresciuto nel Benfica, ha esordito tra i professionisti nel 1990 con il Fafe, prima di tornare al Benfica l'anno successivo e vincere un campionato portoghese e una Coppa del Portogallo in tre stagioni. Nel 1994 si è trasferito alla Fiorentina, in Italia, dove ha trascorso sette stagioni e ha conquistato due Coppe Italia e una Supercoppa italiana. Nel 2001 è passato al Milan per una cifra record nella storia del club rossonero, vincendo in cinque anni un campionato italiano, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una UEFA Champions League e una Supercoppa UEFA. Nel 2006 è tornato al Benfica per chiudere la carriera dopo due stagioni.
Con la nazionale portoghese ha partecipato a tre Europei (1996, 2000 e 2004) e un Mondiale (2002), collezionando 94 presenze e 26 reti. È stato vicecampione d'Europa nel 2004.
## Caratteristiche tecniche
Annoverato tra i migliori trequartisti di sempre, era dotato di grande dribbling e tecnica sopraffina. Nell'arco della sua carriera si è contraddistinto per i numerosi assist decisivi serviti ai suoi compagni, collezionandone addirittura 65 in 192 partite con il Milan. Dotato di una notevole visione di gioco, trovava spesso l'attimo giusto per servire il compagno e metterlo nella miglior condizione possibile per andare a rete.
## Carriera
### Giocatore
**Club**
**Gli inizi, Benfica**
Scoperto da Eusébio, che lo visionò quando aveva solo 5 anni, all'età di 9 anni entrò nelle giovanili del Benfica, nella cui prima squadra debuttò nel 1991 dopo essere stato prestato l'anno prima al Fafe. In tre stagioni vinse una Coppa del Portogallo (1992-1993) e un campionato portoghese (1993-1994).
**Club**
**Fiorentina**
Nel 1994, dopo essere stato vicino al passaggio al Barcellona, si trasferì in Italia, alla Fiorentina, per 11 miliardi di lire. Nel 1996 vinse la Coppa Italia, segnando 2 gol e contribuendo con vari assist alla conquista del trofeo. Sempre nel 1996 vinse la Supercoppa italiana con i viola, superando in trasferta il Milan per 2-1. Nel 1998-1999 segnò 10 gol (secondo miglior marcatore della Fiorentina) e contribuì al raggiungimento del terzo posto dei viola.
Nel 2000 disputò la Champions League, segnando 2 gol in 14 presenze. Dopo l'addio di Gabriel Batistuta, Rui Costa divenne il capitano della Fiorentina. Da capitano della formazione gigliata vinse una Coppa Italia nel 2001, per poi essere ceduto al Milan per tentare di sanare la pesante situazione debitoria della società.
**Club**
**Milan**
Nel 2001 fu acquistato dal Milan per la cifra record per il club di 85 miliardi di lire. Nelle prime tre stagioni giocò da titolare, il primo anno alle spalle di due punte e nei due successivi in coppia con Rivaldo e poi con Kaká dietro a una punta, nel modulo ad "albero di natale". Nelle ultime due stagioni venne impiegato con meno regolarità, entrando spesso a partita in corso.
Complessivamente in maglia rossonera vinse una UEFA Champions League (2002-2003), una Coppa Italia (2002-2003), una Supercoppa UEFA (2003), un campionato italiano (2003-2004) e una Supercoppa italiana (2004), disputando 192 partite e segnando 11 reti.
**Club**
**Ritorno al Benfica**
Il 23 maggio 2006 risolse il contratto che lo legava al Milan e tornò al Benfica. In occasione della partita Milan-Benfica della fase a gironi dell'edizione 2007-2008 della Champions League, giocatasi il 18 settembre 2007, fu accolto con cori e applausi dalla curva milanista, come segno di gratitudine per gli anni trascorsi in maglia rossonera.
Dopo due stagioni, l'11 maggio 2008 giocò la sua ultima partita con la maglia del Benfica, ritirandosi ufficialmente dall'attività agonistica.
**Nazionale**
Dopo aver conquistato con la nazionale Under-20 il mondiale di categoria nel 1991, il 28 aprile 1993 debuttò con la selezione maggiore nella partita contro la Scozia valida per le qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1994 e vinta per 5-0. Il 19 giugno successivo realizzò la prima rete in nazionale, nella gara vinta contro Malta per 4-0.
Nel 1994 partecipò con la nazionale Under-21 al campionato di categoria, terminando con un secondo posto finale. Due anni dopo venne chiamato dalla nazionale maggiore per il campionato europeo giocato in Inghilterra. Collezionò quattro presenze.
Nel 2000 fu convocato per il campionato europeo in Belgio e nei Paesi Bassi, dove disputò quattro gare. Due anni dopo partecipò al suo primo campionato mondiale in Corea del Sud e Giappone, andando a segno contro la Polonia (4-0) in una delle due partite disputate.
Nel 2004 fu inserito nella lista dei convocati per il campionato europeo organizzato proprio dal Portogallo. Rui Costa disputò quattro partite, segnando un gol contro la Russia (2-0) nella fase a gironi e uno contro l'Inghilterra nei quarti di finale (2-2 dopo i tempi supplementari, 6-5 ai calci di rigore). In finale il Portogallo perse per 1-0 contro la Grecia. Al termine della competizione, Rui Costa decise di lasciare la nazionale.
### Dirigente
Il giorno seguente al ritiro dall'attività agonistica, avvenuto l'11 maggio 2008, è stato annunciato come direttore sportivo del Benfica. Sotto la sua direzione sportiva, il Benfica ha vinto sei campionati portoghesi, due Coppe del Portogallo, sette Coppe di Lega e quattro Supercoppe portoghesi.
Il 9 luglio 2021 viene nominato presidente del club, sostituendo Luís Filipe Vieira, arrestato con l’accusa di frode fiscale e riciclaggio di denaro.
## Statistiche
### Presenze e reti nei club
| Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppa nazionale | Coppa nazionale | Coppa nazionale | Coppe internazionali | Coppe internazionali | Coppe internazionali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti |
| 1990-1991 | Fafe | SD | 38 | 6 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 38 | 6 |
| 1991-1992 | Benfica | PD | 21 | 4 | CP | 3 | 0 | CC | 7 | 0 | - | - | - | 31 | 4 |
| 1992-1993 | Benfica | PD | 23 | 4 | CP | 4 | 1 | CU | 4 | 0 | - | - | - | 31 | 5 |
| 1993-1994 | Benfica | PD | 34 | 5 | CP | 3 | 1 | CdC | 8 | 4 | - | - | - | 45 | 10 |
| 1994-1995 | Fiorentina | A | 31 | 9 | CI | 4 | 0 | - | - | - | - | - | - | 35 | 9 |
| 1995-1996 | Fiorentina | A | 34 | 4 | CI | 7 | 2 | - | - | - | - | - | - | 41 | 6 |
| 1996-1997 | Fiorentina | A | 28 | 2 | CI | 1 | 0 | CdC | 8 | 0 | SI | 1 | 0 | 38 | 2 |
| 1997-1998 | Fiorentina | A | 32 | 3 | CI | 5 | 2 | - | - | - | - | - | - | 37 | 5 |
| 1998-1999 | Fiorentina | A | 31 | 10 | CI | 7 | 4 | CU | 1 | 0 | - | - | - | 39 | 14 |
| 1999-2000 | Fiorentina | A | 30 | 4 | CI | 4 | 0 | UCL | 14 | 2 | - | - | - | 48 | 6 |
| 2000-2001 | Fiorentina | A | 29 | 6 | CI | 7 | 2 | CU | 2 | 0 | - | - | - | 38 | 8 |
| Totale Fiorentina | Totale Fiorentina | Totale Fiorentina | 215 | 38 | | 35 | 10 | | 25 | 2 | | 1 | 0 | 276 | 50 |
| 2001-2002 | Milan | A | 22 | 0 | CI | 1 | 0 | CU | 10 | 3 | - | - | - | 33 | 3 |
| 2002-2003 | Milan | A | 25 | 0 | CI | 5 | 1 | UCL | 18 | 0 | - | - | - | 48 | 1 |
| 2003-2004 | Milan | A | 28 | 3 | CI | 4 | 0 | UCL | 6 | 0 | SI+SU+Cint | 3 | 0 | 41 | 3 |
| 2004-2005 | Milan | A | 24 | 1 | CI | 4 | 0 | UCL | 9 | 0 | SI | 1 | 0 | 38 | 1 |
| 2005-2006 | Milan | A | 25 | 0 | CI | 3 | 3 | UCL | 4 | 0 | - | - | - | 32 | 3 |
| Totale Milan | Totale Milan | Totale Milan | 124 | 4 | | 17 | 4 | | 47 | 3 | | 4 | 0 | 192 | 11 |
| 2006-2007 | Benfica | SL | 14 | 0 | CP | 3 | 0 | UCL | 5 | 1 | - | - | - | 22 | 1 |
| 2007-2008 | Benfica | SL | 29 | 5 | CP | 4 | 3 | UCL+CU | 7+5 | 1+1 | - | - | - | 45 | 10 |
| Totale Benfica | Totale Benfica | Totale Benfica | 121 | 18 | | 17 | 5 | | 36 | 7 | | | | 174 | 30 |
| Totale | Totale | Totale | 498 | 66 | | 69 | 19 | | 108 | 12 | | 5 | 0 | 680 | 97 |
### Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Portogallo :
| Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti |
| - | - | - | - | - | - | - |
| 28-4-1993 | Lisbona | Portogallo | 5 – 0 | Scozia | Qual. Mondiali 1994 | - |
| 19-6-1993 | Porto | Portogallo | 4 – 0 | Malta | Qual. Mondiali 1994 | 1 |
| 5-9-1993 | Tallinn | Estonia | 0 – 2 | Portogallo | Qual. Mondiali 1994 | 1 |
| 13-10-1993 | Porto | Portogallo | 1 – 0 | Svizzera | Qual. Mondiali 1994 | - |
| 10-11-1993 | Lisbona | Portogallo | 3 – 0 | Estonia | Qual. Mondiali 1994 | - |
| 17-11-1993 | Milano | Italia | 1 – 0 | Portogallo | Qual. Mondiali 1994 | - |
| 19-1-1994 | Vigo | Spagna | 2 – 2 | Portogallo | Amichevole | - |
| 7-9-1994 | Belfast | Irlanda del Nord | 1 – 2 | Portogallo | Qual. Euro 1996 | 1 |
| 9-10-1994 | Riga | Lettonia | 1 – 3 | Portogallo | Qual. Euro 1996 | - |
| 13-11-1994 | Lisbona | Portogallo | 1 – 0 | Austria | Qual. Euro 1996 | - |
| 18-12-1994 | Lisbona | Portogallo | 8 – 0 | Liechtenstein | Qual. Euro 1996 | - |
| 22-2-1995 | Rotterdam | Paesi Bassi | 0 – 1 | Portogallo | Amichevole | - |
| 26-4-1995 | Dublino | Irlanda | 1 – 0 | Portogallo | Qual. Euro 1996 | - |
| 3-6-1995 | Porto | Portogallo | 3 – 2 | Lettonia | Qual. Euro 1996 | - |
| 15-8-1995 | Vaduz | Liechtenstein | 0 – 7 | Portogallo | Qual. Euro 1996 | 2 |
| 3-9-1995 | Lisbona | Portogallo | 1 – 1 | Irlanda del Nord | Qual. Euro 1996 | - |
| 11-10-1995 | Vienna | Austria | 1 – 1 | Portogallo | Qual. Euro 1996 | - |
| 15-11-1995 | Lisbona | Portogallo | 3 – 0 | Irlanda | Qual. Euro 1996 | 1 |
| 24-1-1996 | Parigi | Francia | 3 – 2 | Portogallo | Amichevole | 1 |
| 21-2-1996 | Porto | Portogallo | 1 – 2 | Germania | Amichevole | - |
| 9-6-1996 | Sheffield | Danimarca | 1 – 1 | Portogallo | Euro 1996 - 1º turno | - |
| 14-6-1996 | Nottingham | Portogallo | 1 – 0 | Turchia | Euro 1996 - 1º turno | - |
| 19-6-1996 | Nottingham | Croazia | 0 – 3 | Portogallo | Euro 1996 - 1º turno | - |
| 23-6-1996 | Birmingham | Rep. Ceca | 1 – 0 | Portogallo | Euro 1996 - Quarti di finale | - |
| 31-8-1996 | Erevan | Armenia | 0 – 0 | Portogallo | Qual. Mondiali 1998 | - |
| 5-10-1996 | Kiev | Ucraina | 2 – 1 | Portogallo | Qual. Mondiali 1998 | - |
| 9-10-1996 | Tirana | Albania | 0 – 3 | Portogallo | Qual. Mondiali 1998 | 1 |
| 9-11-1996 | Porto | Portogallo | 1 – 0 | Ucraina | Qual. Mondiali 1998 | - |
| 14-12-1996 | Lisbona | Portogallo | 0 – 0 | Germania | Qual. Mondiali 1998 | - |
| 22-1-1997 | Braga | Portogallo | 0 – 2 | Francia | Amichevole | - |
| 29-3-1997 | Belfast | Irlanda del Nord | 0 – 0 | Portogallo | Qual. Mondiali 1998 | - |
| 20-8-1997 | Setúbal | Portogallo | 3 – 1 | Armenia | Qual. Mondiali 1998 | - |
| 6-9-1997 | Berlino | Germania | 1 – 1 | Portogallo | Qual. Mondiali 1998 | - |
| 19-8-1998 | Lisbona | Portogallo | 2 – 1 | Mozambico | Amichevole | 2 |
| 6-9-1998 | Budapest | Ungheria | 1 – 3 | Portogallo | Qual. Euro 2000 | 1 |
| 10-10-1998 | Porto | Portogallo | 0 – 1 | Romania | Qual. Euro 2000 | - |
| 14-10-1998 | Bratislava | Slovacchia | 0 – 3 | Portogallo | Qual. Euro 2000 | - |
| 18-11-1998 | Setúbal | Portogallo | 2 – 0 | Israele | Amichevole | - |
| 10-2-1999 | Amsterdam | Paesi Bassi | 0 – 0 | Portogallo | Amichevole | - |
| 26-3-1999 | Guimarães | Portogallo | 7 – 0 | Azerbaigian | Qual. Euro 2000 | - |
| 31-3-1999 | Vaduz | Liechtenstein | 0 – 5 | Portogallo | Qual. Euro 2000 | 2 |
| 5-6-1999 | Lisbona | Portogallo | 1 – 0 | Slovacchia | Qual. Euro 2000 | - |
| 9-6-1999 | Coimbra | Portogallo | 8 – 0 | Liechtenstein | Qual. Euro 2000 | 2 |
| 18-8-1999 | Lisbona | Portogallo | 4 – 0 | Andorra | Amichevole | 1 |
| 4-9-1999 | Baku | Azerbaigian | 1 – 1 | Portogallo | Qual. Euro 2000 | - |
| 8-9-1999 | Bucarest | Romania | 1 – 1 | Portogallo | Qual. Euro 2000 | - |
| 9-10-1999 | Lisbona | Portogallo | 3 – 0 | Ungheria | Qual. Euro 2000 | 1 |
| 23-2-2000 | Bruxelles | Belgio | 1 – 1 | Portogallo | Amichevole | - |
| 29-3-2000 | Leiria | Portogallo | 2 – 1 | Danimarca | Amichevole | 1 |
| 26-4-2000 | Reggio Calabria | Italia | 2 – 0 | Portogallo | Amichevole | - |
| 2-6-2000 | Lisbona | Portogallo | 3 – 0 | Galles | Amichevole | - |
| 12-6-2000 | Eindhoven | Portogallo | 3 – 2 | Inghilterra | Euro 2000 - 1º turno | - |
| 17-6-2000 | Arnhem | Romania | 0 – 1 | Portogallo | Euro 2000 - 1º turno | - |
| 24-6-2000 | Amsterdam | Portogallo | 2 – 0 | Turchia | Euro 2000 - Quarti di finale | - |
| 28-6-2000 | Bruxelles | Francia | 2 – 1 gg | Portogallo | Euro 2000 - Semifinale | - |
| 16-8-2000 | Lisbona | Portogallo | 5 – 1 | Lituania | Amichevole | 1 |
| 3-9-2000 | Tallinn | Estonia | 1 – 3 | Portogallo | Qual. Mondiali 2002 | 1 |
| 7-10-2000 | Lisbona | Portogallo | 1 – 1 | Irlanda | Qual. Mondiali 2002 | - |
| 11-10-2000 | Rotterdam | Paesi Bassi | 0 – 2 | Portogallo | Qual. Mondiali 2002 | - |
| 15-11-2000 | Tel Aviv | Israele | 1 – 2 | Portogallo | Amichevole | - |
| 28-3-2001 | Porto | Portogallo | 2 – 2 | Paesi Bassi | Qual. Mondiali 2002 | - |
| 15-8-2001 | Lisbona | Portogallo | 3 – 0 | Moldavia | Amichevole | - |
| 6-10-2001 | Lisbona | Portogallo | 5 – 0 | Estonia | Qual. Mondiali 2002 | - |
| 25-5-2002 | Macao | Cina | 0 – 2 | Portogallo | Amichevole | - |
| 5-6-2002 | Suwon | Stati Uniti | 3 – 2 | Portogallo | Mondiali 2002 - 1º turno | - |
| 10-6-2002 | Jeonju | Portogallo | 4 – 0 | Polonia | Mondiali 2002 - 1º turno | 1 |
| 7-9-2002 | Londra | Inghilterra | 1 – 1 | Portogallo | Amichevole | - |
| 12-10-2002 | Trebisonda | Turchia | 1 – 1 | Portogallo | Amichevole | - |
| 16-10-2002 | Malmö | Svezia | 2 – 3 | Portogallo | Amichevole | 1 |
| 20-11-2002 | Glasgow | Scozia | 0 – 2 | Portogallo | Amichevole | - |
| 12-2-2003 | Genova | Italia | 1 – 0 | Portogallo | Amichevole | - |
| 29-3-2003 | Porto | Portogallo | 2 – 1 | Brasile | Amichevole | - |
| 2-4-2003 | Losanna | Macedonia | 0 – 1 | Portogallo | Amichevole | - |
| 30-4-2003 | Rotterdam | Paesi Bassi | 1 – 1 | Portogallo | Amichevole | - |
| 6-6-2003 | Braga | Portogallo | 0 – 0 | Paraguay | Amichevole | - |
| 20-8-2003 | Chaves | Portogallo | 1 – 0 | Kazakistan | Amichevole | - |
| 6-9-2003 | Guimarães | Portogallo | 0 – 3 | Spagna | Amichevole | - |
| 10-9-2003 | Oslo | Norvegia | 0 – 1 | Portogallo | Amichevole | - |
| 11-10-2003 | Lisbona | Portogallo | 5 – 3 | Albania | Amichevole | 1 |
| 15-11-2003 | Aveiro | Portogallo | 1 – 1 | Grecia | Amichevole | - |
| 19-11-2003 | Leiria | Portogallo | 8 – 0 | Kuwait | Amichevole | - |
| 18-2-2004 | Faro | Portogallo | 1 – 1 | Inghilterra | Amichevole | - |
| 31-3-2004 | Braga | Portogallo | 1 – 2 | Italia | Amichevole | - |
| 28-4-2004 | Coimbra | Portogallo | 2 – 2 | Svezia | Amichevole | - |
| 29-5-2004 | Águeda | Portogallo | 3 – 0 | Lussemburgo | Amichevole | 1 |
| 5-6-2004 | Setúbal | Portogallo | 4 – 1 | Lituania | Amichevole | - |
| 12-6-2004 | Porto | Portogallo | 1 – 2 | Grecia | Euro 2004 - 1º turno | - |
| 16-6-2004 | Lisbona | Russia | 0 – 2 | Portogallo | Euro 2004 - 1º turno | 1 |
| 24-6-2004 | Lisbona | Portogallo | 2 – 2 dts (6 – 5 dtr) | Inghilterra | Euro 2004 - Quarti di finale | 1 |
| 4-7-2004 | Lisbona | Portogallo | 0 – 1 | Grecia | Euro 2004 - Finale | - |
| Totale | | Presenze (9º posto) | 94 | | Reti (7º posto) | 26 |
## Palmarès
### Club
**Competizioni nazionali**
* Coppa del Portogallo: 2
Benfica: 1992-1993
* Supercoppa di Portogallo: 4
Benfica: 1992-1993
* Coppa di Lega portoghese: 2
Benfica: 1992-1993
* Campionato portoghese: 3
Benfica: 1993-1994
* Coppa Italia: 3
Fiorentina: 1995-1996, 2000-2001
Milan: 2002-2003
* Supercoppa italiana: 4
Fiorentina: 1996
Milan: 2004
* Campionato italiano: 4
Milan: 2003-2004
**Competizioni internazionali**
* UEFA Champions League: 3
Milan: 2002-2003
* Supercoppa UEFA: 3
Milan: 2003
* Coppa del mondo per club: 3
Milan: 2003
### Nazionale
* Campionato mondiale Under-20: 1
Portogallo 1991
### Individuale
* Squadra del torneo del campionato europeo: 2
Inghilterra 1996, Belgio-Paesi Bassi 2000
* Inserito nella FIFA 100 (2004)
|
3,416,163 | https://it.wikipedia.org/wiki/Anne_Cromwell%27s_Virginal_Book | Anne Cromwell's Virginal Book | # Anne Cromwell's Virginal Book
LAnne Cromwell's Virginal Book è un manoscritto musicale di pezzi per tastiera compilato nel 1638. Mentre l'importanza della musica in esso contenuta non è eccelsa, rivela il genere di musica per tastiera che veniva suonata nelle case in quell'epoca.
## Manoscritto
Il libro era costituito, in origine, da 51 pagine, cinque delle quali risultano strappate. Esso conserva la sua copertina di vitello originale rilegata con impressioni in oro e la sigla AC stampata sia sul fronte che sul recto delle copertine anteriori e posteriori. Sul retro della pagina del titolo vi è una tavola con l'indicazione del valore delle note e quattro versi poetici:
Fouer moodes in musicke you shall find to bee But two you only use which heare you see Devided from the sembreefe to the quaver Which you with ease may larne if you endevour
Ognuna delle seguenti 33 pagine riporta 8 pentagramma di sei righi dove sono contenuti 50 brevi pezzi di musica, scritti da almeno due mani diverse. Le rimanenti pagine sono bianche a parte l'ultima, sul verso della quale è scritto:
This Book was my Grandmothers Ann Daughter and Coheiresse of Henry Cromwell $Esq^r.$ of Upwood in $Coun^t.$ Huntingdon & was dated 1638 But somebody has torn out $y^e$ Leaf.
Il libro è attualmente custodito al The Cromwell Museum in Huntingdon, dove è in prestito dal Museum of London, catalogato come MS 46, 78/748.
## Autore
Anne Cromwell nacque nel 1618, ultimogenita di Henry Cromwell († 1630) di Upwood, ora in Cambridgeshire. Henry era il fratello di Robert Cromwell (c. 1570-1617), padre di Oliver Cromwell, essendo così Ann prima cugina del Lord Protettore. Anne sposò John Neale di Dean, Bedfordshire. La coautrice fu sua sorella Elizabeth Cromwell (nata nel 1616).
## Contents
I pezzi contenuti nel manoscritto sono relativamente semplici, scritti per esecutori dilettanti. La maggior parte sono anonimi e sono costituiti da canzoni, danze, salmi e symphonies (masque). Solo nove pezzi sono attribuiti al loro compositore, dei quali sei sono di Simon Ives (1600-1662), uno di John Ward, uno di Bulstrode Whitelocke e uno probabilmente di Thomas Holmes († 1638). Comunque i compositori di diversi altri pezzi possono essere identificati attraverso altre fonti e comprendono John Bull, John Dowland e Henry Lawes. I contenuti, mantenendo la dizione del tempo, sono:
* A Preludium (John Bull)
* A Psalme
* Mrs Villers Sport:
* Besse A Bell
* Daphny
* The Building of Polles
* The French Balletto
* A French Tuckato
* Fortune my foe
* In the dayes of old
* Frogges Galliard (John Dowland)
* [untitled]
* $M^r$ Wards Masque (? John Ward)
* The Princes Masque
* A Toy
* The Queens Masque
* The New Nightingall
* The Meiry Companion
* An Ayre
* The meiry Milke-maide
* Simphony
* The Queenes Galiard
* Simphony
* Simphony
* A Corranto
* A Masque
* The meiry old man:
* The healthes
* The Sheepeard
* The Duke of Buckeinghams Masque
* The Milke maide
* The wiches
* Symphony
* The choyce by $M^r$ Ives (Simon Ives)
* [untitled]
* $M^r$ W: M: delight (Simon Ives)
* The Scotch tune
* The Blaseing Torch
* $M^r$ Holmes Coranto (? Thomas Holmes)
* [untitled]
* $M^r$ Whitelockes Coranto (Bulstrode Whitelocke)
* Simphony by $M^r$ Ives (Simon Ives)
* Among the mirtills (Henry Lawes)
* [untitled]
* An almon by $M^r$ Ive (Simon Ives)
* A Coranto by $M^r$ Ive (Simon Ives)
* A Coranto by $M^r$ Ive (Simon Ives)
* The Maide
* A Simphony by $M^r$ Ive (Simon Ives)
* al done
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120,601 | https://it.wikipedia.org/wiki/Rosalba_Carriera | Rosalba Carriera | # Rosalba Carriera
Rosalba Carriera (Venezia, 12 gennaio 1673 – Venezia, 15 aprile 1757) è stata una pittrice e ritrattista italiana, nonché miniaturista su avorio.
È ricordata per aver introdotto i ritratti a pastello e per la sua copiosa produzione. L'artista ottenne riconoscimenti in tutta Europa, al punto che a commissionarle ritratti, oltre che principi e principesse, vi fu persino il re di Francia Luigi XV
## Biografia
### I primi anni
Rosalba Carriera nasce a Venezia il 12 gennaio 1673 da Andrea Carriera, cancelliere presso la Serenissima e Alba Foresti, abile merlettaia. Con le sue sorelle Giovanna (1675-1737) e Angela (1677-1760) ricevere un'ottima educazione che, oltre a letteratura, poesia e musica (violino) prevede anche lo studio di francese e inglese. Secondo alcune fonti, le sue doti artistiche vengono notate grazie ai disegni che elabora per i merletti materni. La famiglia decide di sviluppare questa sua abilità inviandola prima nello studio del pittore Giuseppe Diamantini, poi da Antonio Balestra.
### La carriera come ritrattista
Comincia la sua carriera artistica dipingendo sulle tabacchiere figure mitologiche femminili e dame, che avranno fortuna come miniature su avorio.
Intorno al 1703 appaiono i suoi primi lavori a pastello, tecnica che la renderà famosa in tutta Europa. Nel 1705, grazie anche all'intermediazione del suo amico Cristiano Cole, è accettata all'Accademia di San Luca a Roma, con l'opera Fanciulla con colomba.
La sua fama cresce rapidamente e nel 1708 esegue il ritratto di Federico IV di Danimarca che per alcuni mesi soggiorna a Venezia, mentre è dell'anno seguente un suo autoritratto divenuto molto noto perché conservato presso la Galleria degli Uffizi.
Con una reputazione già solida alle spalle, nel 1720 parte per Parigi insieme al cognato Giovanni Antonio Pellegrini, che avrà molta influenza sul suo stile pittorico, e la sorella Giovanna. È ospite di Pierre Crozat, amico di Antoine Watteau e noto estimatore di quadri, che diventa anche suo amico. Durante il suo soggiorno parigino, che dura un anno e mezzo, realizza circa una quarantina di ritratti di cui il più noto è quello del giovane Luigi XV, attualmente conservato presso il Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda.
### Il successo di una figura a tutto tondo
Rosalba Carriera conquista la Capitale francese. Ammirata dai contemporanei per il suo eclettismo, è anche apprezzata come conversatrice, cantante e musicofila. Si discosta decisamente dallo stereotipo femminile, tuttora imperante nell'immaginario collettivo, della dama settecentesca tutta frivolezze, tanto da creare lei stessa una sorta di circolo a cui appartengono personaggi illustri dell'ambiente artistico e letterario.
È lei a lanciare la moda dei ritratti a pastello nella capitale francese, grazie anche ai commenti favorevoli del pittore Maurice Quentin de La Tour inerenti alla sua opera Jeune fille tenant une couronne de laurier, nymphe de la suite d'Apollon presentata in occasione della sua elezione all'Académie royale de peinture et de sculpture. La nomina avviene il 26 ottobre 1720 ed è considerato un evento particolarmente importante, non solo per il prestigio dell'accademia, ma anche perché sono ormai quasi quarant'anni che una donna non viene eletta all'Accademia reale di pittura e scultura di Parigi.
Pochi anni dopo, nel 1723 è invitata a Modena dal duca Rinaldo d'Este per realizzare alcune opere tra cui i ritratti delle sue figlie. Nel 1725 dipinge una delle sue opere più conosciute, una Madonna oggi conservata presso il Museo del Settecento veneziano. Quello è anche l'anno in cui inizia a dipingere le Quattro stagioni per il diplomatico inglese Joseph Smith. Smith possiede già circa una ventina di pastelli della Carriera e l'artista spedisce in Inghilterra prima la Primavera e l'Autunno e solo in un secondo tempo l'Estate e l'Inverno. I quadri entrano nella collezione reale inglese nel 1762 e Giorgio III fa appendere proprio l'Estate e l'Inverno nella sua camera da letto di Buckingham Palace.
Commissioni importanti arrivano da tutta Europa e tra maggio e ottobre 1730 Rosalba Carriera si reca a Vienna, chiamata dall'imperatore Carlo VI per eseguirne il ritratto, oggi perduto. Durante la sua permanenza nella capitale austriaca realizza anche il ritratto di Metastasio e di Daniele Antonio Bertoli (1677-1743), artista riconosciuto presso la corte imperiale.
### Il declino e la morte
Nel 1746 la celebre ritrattista è colpita da una malattia agli occhi. Quello sarà il suo ultimo anno di lavoro: nonostante l'età ormai avanzata non si rassegna e si fa operare la cataratta nell'agosto 1749, ma dopo un breve miglioramento alcune complicazioni aggravarono la sua cecità, fino a farla divenire totale cieca nel 1750.
Rosalba Carriera muore a Venezia il 15 aprile 1757. Viene sepolta nella vecchia Chiesa di San Vio, situata nel "suo" sestiere di Dorsoduro.
## La critica
A livello critico, è sottovalutata decisamente da Anton Maria Zanetti nel suo trattato del 1771, lo stesso che usa parole di encomio per la pittrice nel 1733, e da Luigi Antonio Lanzi nel 1795. Dopo la condanna senza appello da parte di Adelmo Damerini nel 1928, fu Roberto Longhi che finalmente nel 1946 traccia un profilo dell'artista completo e valido.
## Tecnica e stile pittorico
All'inizio della carriera, l'artista dipinge dame graziose, contadine e figure allegoriche femminili su osso e avorio, supporti destinati a decorare le tabacchiere e i cofanetti per i gioielli e i nei finti.
Rosalba Carriera è la prima artista ad utilizzare l'avorio nelle miniature conferendogli quella lucentezza che caratterizza le sue opere. È inoltre la prima a non seguire le regole accademiche che stabiliscono che la miniatura debba essere realizzata con tratti e punti brevi e ben amalgamati: Carriera invece vi traspone il tratto veloce caratteristico della pittura veneziana.
La peculiarità della Carriera è quella di saper scrutare il volto di chi le sta di fronte, leggerlo in tutti i suoi particolari, capirlo e riuscire a trasporre con la pittura ciò che vede, tutto incorniciato da un profondo realismo come in Ritratto di signora anziana in cui dipinge in modo evidente il porro della signora, ritratta molto dolcemente.
Questi autoritratti rivelano uno sviluppo psicologico e morale della persona, dalla giovinezza e gioia del primo autoritratto del 1709, conservato agli Uffizi, che rappresenta sé stessa mentre dipinge la sorella, fino a giungere all'ultimo del 1746, quello della "tragedia", dove si rappresenta con un volto molto invecchiato e impassibile, triste e duro (inoltre indossa una corona di alloro) ad indicare lo stato d'animo dell'artista che si ritrasse proprio dopo l'operazione agli occhi.
## L'atelier
Per il lavoro nell'atelier - bottega dell'artista, necessario per rispondere alle numerose commissioni, Carriera si affidava a varie collaboratrici donne, tra cui le sorelle, Felicita Sartori, sua allieva prediletta, e Marianna Carlevarijs, entrambe pittrici.
## Riconoscimenti
Diverse città italiane la ricordano nell'odonomastica locale, intitolandole varie strade urbane. Il Comune di Padova le dedica una strada nel Quartiere 2 Nord. Torino le intitola una via, nel quartiere Pozzo Strada. A Napoli, nel quartiere Barra, vi è una strada che porta il suo nome. Vie a lei intitolate sono presenti anche a Milano, Adria e Chioggia.
Sulla facciata della casa in cui ha vissuto è stata posta una lapide che recita:
«DAL PRIMO NOVEMBRE 1700 AL 15 APRILE 1787 IN QUESTA CASA ABITO’ E MORI’ ROSALBA CARRIERA INSIGNE VENETA PITTRICE PORTO’ LA PITTURA A PASTELLO ALLA MASSIMA ALTEZZA N.1675 M. 15 IV 1757 ANNO 1962»
Tra gli anni anni ottanta e e novanta del Novecento, quando s'ipotizza il progetto della lira pesante, in una delle bozze realizzate per la "lira nuova" si vede la banconota da 1 lira, che avrebbe dovuto recare l'effigie della pittrice veneta.
## Opere
Le opere che più destano la curiosità sono la serie dei suoi autoritratti, alcuni dei quali sono conservati a Venezia al Museo del Settecento a Ca' Rezzonico, mentre altri fanno parte di altre collezioni, come l'autoritratto del 1740, della Collezione reale di Windsor; altre opere sono esposte alla Pinacoteca di Dresda «Alte Meister».
## Nella cultura di massa
Rosalba Carriera è la protagonista del romanzo Il segreto nello sguardo di Valentina Casarotto (2012), nonché una dei protagonisti del romanzo Le leggi del tempo di Andrea Perego (2016). Appare anche nel romanzo di Matteo Strukul Il ponte dei delitti di Venezia (2023).
## Galleria d'immagini
* Autoritratto (estate)
* Autoritratto
* Autoritratto
* Autoritratto (inverno)
* Giovane ragazza
* Caterina Sagredo Barbarigo
* Felicita Sartori con vestito turco
* Giovane ragazza con scimmia
* Allegoria della musica
* Flora (1730)
* Estate
* Quattro stagioni
* Antoine Watteau
* Console francese Le Blond
* Philip Wharton, I° duca di Wharton
* Giovane cavaliere
* Luigi XV di Francia
* Gustavus Hamilton, II° visconte di Boyne
* Gentiluomo in rosso
* Cardinale Melchior de Polignac
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5,586,624 | https://it.wikipedia.org/wiki/Mauldre | Mauldre | # Mauldre
La Mauldre (o La Mauldre) è un fiume francese lungo 34,7 km che scorre interamente nel dipartimento di Yvelines (Île-de-France) e sfocia nella Senna.
## Geografia
Il bacino idrografico della Mauldre e dei suoi affluenti è modesto rispetto all'estensione dell'Île-de-France, poiché ricopre appena 410 $km^2,$ il 20% dei quali urbanizzati, ma riveste un'importanza strategica effettiva per il dipartimento di Yvelines poiché ne copre il 30% del territorio e ne ospita il 30% degli abitanti (circa 400 000 persone). Esso è composto unicamente di corsi d'acqua non demaniali, per cui il loro letto appartiene ai locali. I confini del bacino idrografico della Mauldre sono stati definiti con decreto prefettizio del 19 agosto 1994 per l'elaborazione del SAGE (Schéma d'aménagement et de gestion des eaux).
Nella parte inferiore del suo bacino la Mauldre disegna alcuni meandri e si divide in bracci secondari, talvolta denominati chevreuses, come a Maule e Aulnay-sur-Mauldre.
La valle della Mauldre è incassata tra la piana di Versailles e le Mantois. Un poco a monte di Beynes, essa è attraversata da un sifone di 922 m, dall'acquedotto dell'Avre, che fornisce acqua potabile a Parigi, captata nella zona di Verneuil-sur-Avre (Eure).
Si tratta di una valle ridente, tempestata di numerosi villaggi che hanno mantenuto i loro caratteri rurali, nonostante la vicinanza all'agglomerato parigino. Numerosi mulini erano attivi lungo il corso del fiume.
### Affluenti
Gli affluenti della Mauldre sono 25, i cui principali sono:
* alla sinistra orografica due rivi che scendono dalla foresta di Rambouillet ed irrigano zone rurali prima di unirsi alla Mauldre à Neauphle-le-Vieux,
* alla destra orografica tre rivi che scorrono nelle zone più urbanizzate (Versailles, Saint-Quentin-en-Yvelines) e che si uniscono alla Mauldre, rispettivamente a Pontchartrain (comune di Jouars-Pontchartrain), a Beynes e a Maule
### Comuni attraversati
Nel suo corso la Mauldre attraversa comuni: Coignières, Saint-Rémy-l'Honoré, Le Tremblay-sur-Mauldre, Jouars-Pontchartrain, Neauphle-le-Vieux, Villiers-Saint-Frédéric, Beynes, Montainville, Mareil-sur-Mauldre, Maule, Aulnay-sur-Mauldre, Nézel, La Falaise, Aubergenville, Épône
## Idrologia
Il linea generale la Mauldre è alimentata, oltre che dai suoi affluenti, dalle falde il cui contributo principale proviene dal suolo di Cressay. A questo riguardo le stime sulla portata sono molto variabili, da 90 a 300 l/s.
Al confine tra il corso inferiore e quello superiore della Mauldre, la stazione H7913020 La Mauldre a Beynes (municipio) da nei 46 anni dal 1967 una portata da 1,010 $m^3/s$ per un bacino idrografico di 216 $km^2$
La portata annua del fiume a Aulnay-sur-Mauldre è stimata in 2.05 $m^3/s$
Essa tende ad aumentare di anno in anno poiché è alimentata dagli scarichi della popolazione urbana sempre più importanti, in particolare nella parte sud-est del bacino (Versailles, Saint-Quentin-en-Yvelines…), che si ritrova nelle sezioni di depurazione. La portata massima rilavata ad Épône è di circa 20 $m^3/s.$
## Immagini della Mauldre
* La Mauldre a Aulnay-sur-Mauldre
* Valle della Mauldre a La Falaise
* Estuario della Mauldre a Saint-Rémy-l'Honoré
* Ponte della RD 191 a Mareil-sur-Mauldre
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3,314,480 | https://it.wikipedia.org/wiki/Rafi_Gavron | Rafi Gavron | # Rafi Gavron
Rafi Gavron, all'anagrafe Raphael Pichey Gavron (Hendon, 24 giugno 1989), è un attore britannico.
## Biografia
Gavron nasce a Hendon, un sobborgo di Londra, il 24 giugno 1989, primogenito dei tre figli di Simon Gavron, un editore inglese nato da una ricca famiglia ebraica, e di Martha Pichey, una scrittrice statunitense. Il nonno paterno era il magnate della stampa londinese e filantropo Robert Gavron. Ha due fratelli, Benjamin (1992) e Moses (1996), e ha la doppia cittadinanza. Nel 2008 ha preso parte a un programma di volontariato, durato sei mesi, presso un kibbutz in Israele.
## Filmografia
### Cinema
* Complicità e sospetti (Breaking and Entering), regia di Anthony Minghella (2006)
* Nick & Norah - Tutto accadde in una notte (Nick and Norah's Infinite Playlist), regia di Peter Sollett (2008)
* Inkheart - La leggenda di cuore d'inchiostro (Inkheart), regia di Iain Softley (2008)
* La fredda luce del giorno (The Cold Light of Day), di Mabrouk El Mechri (2012)
* Separati innamorati (Celeste and Jesse Forever), regia di Lee Toland Krieger (2012)
* Snitch - L'infiltrato (Snitch), regia di Ric Roman Waugh (2013)
* Tracers, regia di Daniel Benmayor (2015)
* Love Is All You Need?, regia di Kim Rocco Shields (2015)
* A Star Is Born, regia di Bradley Cooper (2018)
### Televisione
* Roma (Rome) – serie TV, 3 episodi (2007)
* 24 – serie TV, 3 episodi (2009)
* Life Unexpected – serie TV, 8 episodi (2010)
* CSI: Miami – serie TV, episodio 17x09 (2011)
* Dal tramonto all'alba - La serie (From Dusk till Dawn: The Series) – serie TV, episodio 6x03 (2016)
* Bones – serie TV, episodio 5x12 (2017)
* Counterpart – serie TV, 2 episodi (2018)
* Homecoming - serie TV, 1 episodio (2018)
* Catch-22 – miniserie TV, 6 puntate (2019)
* Westworld - Dove tutto è concesso (Westworld) – serie TV, episodi 3x01-3x04 (2020)
## Doppiatori italiani
Nelle versioni in italiano dei suoi film, Rafi Gavron è stato doppiato da:
* Flavio Aquilone in Inkheart - La leggenda di cuore d'inchiostro, La fredda luce del giorno, Snitch - L'infiltrato, Tracers, Catch-22, Books of Blood
* Fabrizio De Flaviis in Complicità e sospetti, Nick & Norah - Tutto accadde in una notte, Life Unexpected
* Emanuele Ruzza in A Star Is Born
* Francesco Venditti in Roma
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5,632,085 | https://it.wikipedia.org/wiki/James_Daly | James Daly | # James Daly
James Firman Daly (Wisconsin Rapids, 23 ottobre 1918 – Nyack, 3 luglio 1978) è stato un attore statunitense.
Il ruolo per cui è maggiormente conosciuto è probabilmente quello del medico Paul Lochner nella serie televisiva Medical Center, prodotta tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni settanta.
## Biografia
Nel 1966 vinse il Primetime Emmy Awards nella categoria "Outstanding Supporting Actor in a Drama Series" (miglior attore non protagonista in una serie drammatica) per il ruolo interpretato in Eagle in a Cage, episodio della serie antologica Hallmark Hall of Fame.
Nel 1969 interpretò il ruolo del misterioso Flint, l'uomo del quale l'equipaggio della nave stellare Enterprise scopre l'immortalità nell'episodio Requiem per Matusalemme della serie Star Trek.
I suoi figli Tyne Daly (nata nel 1946) e Tim Daly (nato nel 1956) hanno seguito entrambi le orme del padre, diventando a loro volta attori.
## Filmografia parziale
### Cinema
* Mentre la città dorme (The Sleeping City), regia di George Sherman (1950) - non accreditato
* Corte marziale (The Court-Martial of Billy Mitchell), regia di Otto Preminger (1955)
* Colpevole innocente (The Young Stranger), regia di John Frankenheimer (1957)
* Alla conquista dell'infinito (Wernher von Braun), regia di J. Lee Thompson (1960)
* Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes), regia di Franklin Schaffner (1968)
* Rose rosse per il führer, regia di Fernando Di Leo (1968)
* Io sono perversa (The Big Bounce), regia di Alex March (1969)
* Un esercito di 5 uomini, regia di Italo Zingarelli (1969)
* Settimo potere (The Resurrection of Zachary Wheeler), regia di Bob Wynn (1971)
### Televisione
* The Philco Television Playhouse – serie TV, 5 episodi (1949-1953)
* Kraft Television Theatre – serie TV, 9 episodi (1949-1956)
* Studio One – serie TV, 14 episodi (1952-1957)
* Foreign Intrigue – serie TV, 36 episodi (1953-1955)
* Climax! – serie TV, episodio 2x07 (1955)
* The Alcoa Hour – serie TV, episodio 1x24 (1956)
* Ai confini della realtà (The Twilight Zone) – serie TV, episodio 1x30 (1960)
* The Nurses – serie TV, 2 episodi (1963-1964)
* I sentieri del west (The Road West) – serie TV, episodio 1x03 (1966)
* I giorni di Bryan (Run for Your Life) – serie TV, episodio 3x10 (1967)
* Il virginiano (The Virginian) – serie TV, 2 episodi (1967-1968)
* Star Trek – serie TV, episodio 3x19 (1968)
* Medical Center – serie TV, 171 episodi (1969-1976)
## Doppiatori italiani
* Manlio Busoni in Il pianeta delle scimmie
* Bruno Persa in Un esercito di 5 uomini
* Pino Locchi in Rose rosse per il führer
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6,482,541 | https://it.wikipedia.org/wiki/Lucia_Di_Guglielmo | Lucia Di Guglielmo | # Lucia Di Guglielmo
Lucia Di Guglielmo (Pisa, 26 giugno 1997) è una calciatrice italiana, difensore della Roma e della nazionale italiana.
## Biografia
Nata a Pisa da padre di Calitri e madre di Dorgali, nel 2016 si diploma al liceo scientifico Ulisse Dini di Pisa. Nel 2019 consegue la laurea triennale in Chimica per l'Industria e l'Ambiente presso l'università di Pisa, con votazione finale di 110/110 e lode. Il 26 gennaio 2024, due giorni dopo aver giocato la partita di Champions League contro il Bayern Monaco, presso l'università di Pisa, consegue la laurea magistrale in Chimica Industriale con la votazione di 110/110.
## Carriera
### Club
Lucia Di Guglielmo si appassiona al gioco del calcio fin da giovanissima, decidendo di tesserarsi con Polisportiva ARCI Zambra, polisportiva con sede nel comune di Cascina, in Provincia di Pisa. In squadra con lei per 6 anni Andrea Favilli, calciatore approdato in seguito alle Nazionali Giovanili e alla Serie A. Qui gioca nelle squadre giovanili miste fino all'età di 14 anni, età massima prevista dalla federazione per giocare con i maschietti, quando per continuare l'attività agonistica nell'estate 2011 sottoscrive un accordo con il Valdarno, sua prima squadra interamente femminile. Assieme a lei arriva un'altra "Pisana" ovvero Cecilia Prugna con la quale condividerà, oltre ad una profonda amicizia, l'evoluzione della Società che diventerà Empoli Ladies, fino alla convocazione in Nazionale U23 e poi nella Nazionale A di Milena Bertolini.
Nella stagione d'esordio, la 2011-2012, viene inserita in rosa sia nelle formazioni Giovanissime, in quella iscritta al campionato Toscano Juniores che a quella titolare che partecipa al campionato di Serie C Toscana. Con la maglia del Valdarno ottiene il primo posto in classifica in tutti i campionati disputati con le varie formazioni, tra le quali l'accesso alla stagione di Serie A2 2012-2013.
La società prima dell'inizio del campionato decide di cambiare ragione sociale iscrivendosi come Castelfranco Calcio Femminile, denominazione che manterrà per quattro stagioni consecutive. Di Guglielmo condivide l'evoluzione della squadra, tutte giocate nel secondo livello del campionato italiano di calcio femminile, alla prima stagione in A2, dove contribuisce a raggiungere il sesto posto in classifica del girone A, e nelle successive, causa la riforma del campionato e la scomparsa dell'A2, in Serie B. Al termine del campionato di Serie B 2015-2016, l'unico giocato nel girone C, la squadra sfiora la promozione, si classificano al secondo posto ad un solo punto dal Cuneo che viene promosso in Serie A. Nella stessa stagione approdano alla semifinale di Coppa Italia, persa con l'AGSM Verona che arriverà seconda nel campionato di Serie A. L'anno successivo conquista la promozione in Serie A, unica squadra imbattuta considerando tutti i campionati Nazionali (Serie A e 4 gironi di Serie B).
Durante l'estate la società trova un accordo con l'Empoli maschile per diventarne la sua sezione femminile acquisendone i colori sociali; ancora una volta Di Guglielmo decide di seguire le sorti della squadra che, iscritta come Empoli, alla sua stagione inaugurale conquista nuovamente la semifinale di Coppa Italia, persa con la Fiorentina Women's vincitrice poi del trofeo e del campionato di Serie A. Al termine del campionato 2016-2017 la società vince il girone A e conquista la promozione in Serie A per la prima volta.
Il salto di categoria però risulterà difficoltoso per la squadra e per la stessa Di Guglielmo. Infatti il 10 marzo 2018, alla sua quindicesima presenza in Serie A, durante la partita in casa con l'Atalanta subisce la lesione del crociato ed è quindi costretta a seguire le compagne dalla tribuna fino a fine campionato. A fine stagione, rimane ad Empoli per il nuovo girone unico di Serie B 2018-2019 a 12 squadre. Di Guglielmo rientra dall'infortunio il 21 ottobre 2018 in casa contro l'Inter e da quel momento in poi darà il suo contribuito alla promozione in Serie A grazie alla conquista del secondo posto. Partecipa al campionato di Serie A 2019-2020 come capitano della squadra che si classificherà al settimo posto con il campionato che si interrompe a sei giornate dal termine a causa della pandemia di COVID-19. Il 12 gennaio 2020 segna il suo primo gol in Serie A nella partita vinta 2-1 allo Stadio Brianteo di Monza contro il Milan. La stagione 2020-2021 si è rilevata ricca di soddisfazioni personali, grazie alle prestazioni in campionato con l'Empoli, che ha chiuso al sesto posto in classifica, e l'esordio in nazionale.
A fine stagione ha lasciato la Toscana e si è trasferita alla Roma, firmato un contratto triennale, e ritrovando l'ex tecnico dell'Empoli Alessandro Spugna. Al primo anno in giallorosso la squadra si piazza al secondo posto in campionato conquistando così l'accesso ai preliminari di Champions. Disputa la finale di Coppa Italia persa contro la Juventus.
A Glasgow, dal 18 al 21 agosto, fa parte della squadra che passa il primo turno di Champions battendo prima il Glasgow City per 3-1 e poi il Paris FC dopo i tiri di rigore. Il 16 settembre 2022, durante la terza giornata di campionato a Vinovo, contro la Juventus, subisce la lesione del tendine prossimale del bicipite femorale della coscia destra e il 29 settembre successivo viene sottoposta ad intervento chirurgico, rimanendo così ferma per sei mesi. L'11 marzo 2023, in occasione della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan, è rientrata in campo. Pochi giorni dopo, 197 giorni dall'infortunio, inizia da titolare la partita della poule scudetto vinta 3-1 sul Milan. Contribuisce quindi alla vittoria del campionato, primo titolo nazionale nella storia delle giallorosse.
Il 18 ottobre, durante la sua terza stagione in giallorosso, mette a segno i suoi primi due gol nel ritorno della partita valevole per il preliminare di Champions League contro il Vorskla Poltava, vinto per 6-1 dalle giallorosse.
### Nazionale
Nel 2017 viene chiamata per due volte a partecipare agli stage della nazionale U23 congiunti con la nazionale maggiore a Novarello: la prima agli ordini di mister Rosario Amendola, e la seconda con Attilio Sorbi e Nazzarena Grilli. Nel 2019 è stata convocata dal tecnico dell'U23 Jacopo Leandri allo stage di Coverciano dal 3 all'11 novembre, partecipando alla trasferta nei Paesi Bassi dove esordisce in maglia azzurra nell'amichevole contro le padrone di casa entrando al 64'.
Nel settembre 2020 viene convocata in nazionale maggiore dal CT Milena Bertolini per la partita di qualificazione al campionato europeo 2022 contro l'Estonia, rimanendo, però in panchina. Viene nuovamente convocata nel mese successivo per la sfida alla Danimarca allo stadio Carlo Castellani di Empoli, rimanendo in panchina anche in questa occasione. Lo stesso avviene per la successiva partita contro le danesi del 1º dicembre 2020. Il 24 febbraio 2021 fa il suo esordio nella nazionale italiana entrando al 58' della partita contro Israele allo stadio Artemio Franchi di Firenze e valida per le qualificazioni ai campionati europei 2022.
Il 10 aprile 2021 parte titolare e gioca i 90 minuti nel primo dei due match amichevoli con l'Islanda (1-0), il secondo verrà disputato il 13 Aprile con i risultato di 1-1, presso lo stadio E. Bearzot di Coverciano.
A giugno 2021 viene convocata al raduno di Tirrenia in vista delle due amichevoli contro Paesi Bassi e Austria. Purtroppo, è costretta a lasciare il ritiro dopo tre giorni a causa di un infortunio alla mano subito durante una seduta di allenamento.
Nel 2022 disputa il torneo dell'Algarve Cup, persa dall'Italia in finale contro la Svezia dopo i calci di rigori. Prima di partire per Euro 2022 disputa l'amichevole, pareggiata 1-1, contro la Spagna a Castel di Sangro. Fa parte della spedizione azzurra a Euro 2022 dove disputa pochi minuti contro la Francia (sconfitta 5-1), l'intera partita contro l'Islanda (1-1) e il primo tempo contro il Belgio (sconfitta 1-0). A settembre è convocata per le ultime due decisive partite di qualificazione al Mondiale 2023 in Australia e Nuova Zelanda ed entra nel secondo tempo in entrambi i match. L'Italia si impone per 8-0 in casa della Moldavia e per 2-0 a Ferrara contro la Romania.
A causa dell'infortunio salta le amichevoli successive, fino alla convocazione per l'incontro amichevole con la Colombia dell'11 aprile 2023.
Partecipa alla sfortunata spedizione in Nuova Zelanda per i Campionati del Mondo dove purtroppo l'Italia esce ai gironi.
Alla ripresa dell'attività è convocata dal nuovo ct dell'Italia, Andrea Soncin che ha preso il posto di Milena Bertolini. Disputa tutte le partite della nuova competizione europea di Nations League. Girone difficile ma che vede l'Italia pareggiare una partita con la Svezia e battere la Spagna, Campione del Mondo in carica. Risultati che, assieme alla doppia vittoria con la Svizzera valgono il secondo posto del girone e la permanenza nella lega A.
## Statistiche
### Presenze e reti nei club
Statistiche aggiornate al 25 gennaio 2024.
| Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre Coppe | Altre Coppe | Altre Coppe | Totale | Totale |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti |
| 2019-2020 | Empoli | A | 1 | 1 | CI | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| 2020-2021 | Empoli | A | 21 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 23 | 0 |
| Totale Empoli | Totale Empoli | Totale Empoli | 22 | 1 | | 2 | 0 | | - | - | | - | - | 24 | 1 |
| 2021-2022 | Roma | A | 19 | 2 | CI | 4 | 0 | | - | - | SI | 1 | 0 | 24 | 2 |
| 2022-2023 | Roma | A | 10 | 0 | CI | 2 | 0 | UWCL | 4 | 0 | SI | - | - | 16 | 0 |
| 2023-2024 | Roma | A | 11 | 4 | CI | 1 | 0 | UWCL | 7 | 2 | SI | 1 | - | 20 | 6 |
| Totale Roma | Totale Roma | Totale Roma | 40 | 6 | | 7 | 0 | | 11 | 2 | | 2 | 0 | 60 | 8 |
| Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 62 | 7 | | 9 | 0 | | 11 | 2 | | 2 | 0 | 84 | 9 |
### Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia :
| Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
| - | - | - | - | - | - | - | - |
| 24-2-2021 | Firenze | Italia | 12 – 0 | Israele | Qual. Euro 2022 | - | 58’ |
| 22-10-2021 | Castel di Sangro | Italia | 3 – 0 | Croazia | Qual. Mondiali 2023 | - | 80’ |
| 16-2-2022 | Lagos | Danimarca | 0 – 1 | Italia | Algarve Cup 2022 - 1º turno | - | 78’ |
| 20-2-2022 | Faro | Italia | 2 – 1 | Norvegia | Algarve Cup 2022 - 1º turno | - | 46’ |
| 23-2-2022 | Lagos | Svezia | 1 – 1 (6 - 5 dtr) | Italia | Algarve Cup 2022 - Finale | - | 55’ |
| 1-7-2022 | Castel di Sangro | Italia | 1 – 1 | Spagna | Amichevole | - | |
| 10-7-2022 | Rotherham | Francia | 5 – 1 | Italia | Euro 2022 - Fase a gironi | - | 81’ |
| 14-7-2022 | Manchester | Italia | 1 – 1 | Islanda | Euro 2022 - Fase a gironi | - | |
| 18-7-2022 | Manchester | Italia | 0 – 1 | Belgio | Euro 2022 - Fase a gironi | - | 46’ |
| 2-9-2022 | Chișinău | Moldavia | 0 – 8 | Italia | Qual. Mondiali 2023 | - | 57’ |
| 6-9-2022 | Ferrara | Italia | 2 – 0 | Romania | Qual. Mondiali 2023 | - | 46’ |
| 11-4-2023 | Roma | Italia | 2 – 1 | Colombia | Amichevole | - | 85’ |
| 24-7-2023 | Auckland | Italia | 1 – 0 | Argentina | Mondiali 2023 - Fase a gironi | - | |
| 29-7-2023 | Wellington | Svezia | 5 – 0 | Italia | Mondiali 2023 - Fase a gironi | - | 59’ |
| 2-8-2023 | Wellington | Sudafrica | 3 – 2 | Italia | Mondiali 2023 - Fase a gironi | - | 64’ |
| 22-9-2023 | San Gallo | Svizzera | 0 – 1 | Italia | UEFA Women's Nations League 2023-2024 - Fase a gironi | - | |
| 26-9-2023 | Castel di Sangro | Italia | 0 – 1 | Svezia | UEFA Women's Nations League 2023-2024 - Fase a gironi | - | |
| 27-10-2023 | Salerno | Italia | 0 – 1 | Spagna | UEFA Women's Nations League 2023-2024 - Fase a gironi | - | |
| 31-10-2023 | Malmö | Svezia | 1 – 1 | Italia | UEFA Women's Nations League 2023-2024 - Fase a gironi | - | |
| 1-12-2023 | Pontevedra | Spagna | 2 – 3 | Italia | UEFA Women's Nations League 2023-2024 - Fase a gironi | - | 90+1’ |
| 5-12-2023 | Parma | Italia | 3 – 0 | Svizzera | UEFA Women's Nations League 2023-2024 - Fase a gironi | - | 88’ |
| Totale | | Presenze | 21 | | Reti | 0 | |
## Palmarès
* Campionato italiano di Serie B: 1
Empoli: 2016-2017 (girone A)
* Supercoppa italiana: 1
Roma: 2022
* Campionato italiano: 1
Roma: 2022-2023
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739,095 | https://it.wikipedia.org/wiki/Burnley_Football_Club | Burnley Football Club | # Burnley Football Club
Il Burnley Football Club, noto semplicemente come Burnley, è un club calcistico inglese con sede nell'omonima città del Lancashire, militante in Premier League dal 2023; disputa le proprie partite casalinghe allo stadio Turf Moor.
Costituito nel 1882, il Burnley è stato uno dei membri fondatori della Football League nel 1888. Ha vinto due volte il campionato di First Division (1920-1921 e 1959-1960), una volta la FA Cup (1913-1914) e due volte il Charity Shield (1960 e 1973).
## Storia
### I primi anni (1882-1912)
Costituito originariamente come squadra di rugby, nel maggio del 1882 passò al calcio. Indossando nei suoi primi anni diverse divise bianche e blu, il club disputò la sua prima partita ufficiale nell'ottobre 1882, allorché fu sconfitta per 8-0 dall'Astley Bridge in Lancashire Challenge Cup. Nel 1883 il club si trasferì a Turf Moor. Il Burnley debuttò in FA Cup nella stagione 1885–86 ma furono eliminati con un netto 11–0 anche perché le restrizioni dei giocatori convocabili costrinse il club a schierare in pratica la loro squadra riserve contro il Darwen (nei pressi di Blackburn). Quando fu fondata la The Football League nella stagione 1888–1889, il Burnley fu tra i 12 membri fondatori della competizione. Il Burnley, ora noto come 'The Turfites', 'Moorites' o 'The Royalites', terminò al nono posto la prima edizione del campionato ma nel campionato successivo si piazzò solo penultimo a causa di una serie negativa di 17 partite senza vittorie avvenuta all'inizio della stagione. In quella stagione, tuttavia, il Burnley si aggiudicò il suo primo trofeo, conquistando la Lancashire Cup battendo per 2–0 il Blackburn.
Retrocessa in Second Division nella stagione 1896–1897, ritornarono in massima serie già la stagione successiva, perdendo solo 2 delle 30 partite disputate tra i cadetti e ottenendo la promozione tramite i play-off, all'epoca noti con la denominazione di 'Test Matches'. Il Burnley e lo Stoke City si scontrarono tra di loro nell'ultimo turno degli spareggi, che avrebbe deciso chi si sarebbe qualificata alla massima serie della stagione successiva (nel caso del Burnley sarebbe stata promozione essendo una squadra cadetta, nel caso dello Stoke sarebbe stata una salvezza essendo una squadra di massima serie). La partita terminò 0–0, divenendo nota come 'The Match without a shot at goal' ("la partita senza un tiro in porta") e la Lega immediatamente eliminò il sistema dei "Test Match" (ovvero gli spareggi interdivisionali tra le peggiori squadre di massima serie e le migliori cadette) in favore di un sistema di promozione e retrocessioni dirette. Ironicamente, la Lega decise inoltre di allargare la massima serie ammettendo altre due squadre cadette e rendendo inutile lo spareggio tra Burnley e Stoke.
Il Burnley retrocesse nuovamente nel 1899–1900 e si trovò al centro di una controversia quando il loro portiere, Jack Hillman, tentò di corrompere gli avversari dell'ultima giornata della stagione (il Nottingham Forest), determinando la sua squalifica per il resto della stagione successiva. Nel corso del primo decennio del XX secolo, il Burnley continuò a militare nella seconda divisione, finendo in una stagione persino all'ultimo posto, anche se poi si riprese e nella stagione 1911–12 solo una sconfitta all'ultima giornata gli negò la promozione in massima serie.
### I successi (1912-1930)
Il Burnley cambiò i colori dal verde al bordeaux e al blu cielo tipico anche dell'Aston Villa, il club più vittorioso del calcio inglese dell'epoca, a partire dalla stagione 1910–11. Nella stagione 1912–1913 conquistò la promozione in First Division, e raggiunse addirittura le semifinali di FA Cup, dove venne eliminato dal Sunderland. Nella stagione successiva conquistò il suo primo trofeo importante, la FA Cup, battendo per 1–0 nella finale decisiva, disputata a Crystal Palace, il Liverpool. La coppa fu consegnata al capitano della squadra da Re Giorgio V, che divenne il primo re d'Inghilterra a premiare i vincitori della FA Cup. La I Guerra Mondiale sospese i campionati al termine della stagione 1914–15, nella quale il Burnley chiuse 4° in First Division.
Quando i campionati ripresero nel 1919–1920, il Burnley terminò al secondo posto in First Division dietro soltanto al West Brom; nella stagione successiva, il Burnley conquistò il titolo sfiorato l'anno precedente divenendo campione d'Inghilterra per la prima volta (1920–21). Quel campionato fu vinto dal Burnley, nonostante la squadra avesse subito tre sconfitte nei primi tre incontri, grazie a una serie di 30 partite senza subire sconfitte, che gli permise di risalire la classifica fino a balzare in testa alla classifica e mantenerla per tutta la stagione, conquistando uno storico titolo. La serie di 30 partite senza subire sconfitte fu un record rimasto imbattuto fino al 2003-04, quando fu battuto dall'Arsenal. Nella stagione successiva il Burnley chiuse al terzo posto, ma nelle stagioni successive le prestazioni della squadra peggiorarono al punto che, a parte il 5º posto raggiunto nella stagione 1926–27, il club sfiorò più volte la retrocessione, che arrivò infine nel 1929–30.
### Il declino (1930-1945)
Anche tra i cadetti il Burnley disputò stagioni non proprio esaltanti, rischiando addirittura la retrocessione in terza divisione nel 1931–32 ed evitandola per soli due punti. Nel resto degli anni trenta, a parte una semifinale di FA Cup raggiunta nella stagione 1934–35, il Barnley non ottenne risultati di rilievo, non riuscendo mai a competere per la promozione. Dopo la sospensione dei campionati nel 1940 dovuta allo scoppio della II Guerra Mondiale, i campionati ripresero solo nella stagione 1946–47.
### Gli anni d'oro (1945-1975)
Nel primo campionato del dopoguerra, il Burnley, ormai ripresosi dalla crisi di risultati, centrò la promozione in massima serie con il secondo posto in seconda divisione. Nella stessa stagione, il club giunse in finale di FA Cup, eliminando Aston Villa, Coventry City, Luton Town, Middlesbrough e Liverpool prima di essere sconfitti nella finale di Wembley dal Charlton per 1–0 dopo i tempi supplementari. Nella sua prima stagione in massima serie dopo un'assenza di diversi anni, il Burnley ottenne un onorevole terzo posto nella stagione 1947–1948 e negli anni successivi il club cominciò a rinforzare la squadra in modo da renderla sufficientemente competitiva per lottare per un trofeo. Nella stagione 1956–1957 il club ottenne una vittoria record per 9–0 sul New Brighton nella FA Cup—nonostante aver sbagliato un rigore—e nella stagione successiva l'ex giocatore Harry Potts venne ingaggiato come allenatore della squadra.
La squadra degli anni cinquanta era costruita intorno alla coppia di centrocampo, composta da Jimmy Adamson e Jimmy McIlroy, e questi due furono i giocatori chiave della squadra che vinse il campionato nella stagione 1959–1960 condotta da Potts. Dopo una lotta intensa a tre per il titolo con Tottenham e Wolverhampton, il Burnley conquistò la vittoria del campionato al Maine Road di Manchester con una vittoria ottenuta per 2–1 il 2 maggio 1960 grazie alle reti di Brian Pilkington e Trevor Meredith. Sebbene in lotta per il titolo per tutta la stagione, il Burnley non era mai stato in testa alla classifica fino all'ultima giornata. Nella stagione successiva il Burnley disputò la Coppa dei Campioni per la prima volta, eliminando ai sedicesimi i Reims ma venendo poi a sua volta eliminata nel turno successivo dall'Amburgo, mentre in FA Cup fu eliminata in semifinale e in campionato si classificò solo quarta. Nella stagione 1961–62 tornò a lottare per il titolo chiudendo secondo, mentre perse la finale di FA Cup contro gli Spurs, finale in cui un gol di Jimmy Robson fu l'unica risposta del Burnley alle tre reti siglate dagli Spurs. Nel frattempo il Burnley fornì in quegli anni diversi giocatori alle nazionali britanniche, come Ray Pointer (3 presenze nella nazionale inglese), Colin MacDonald (8 presenze nella nazionale inglese), e John Connelly (20 presenze nella nazionale inglese e partecipazione ai vittoriosi mondiali 1966), Jimmy McIlroy (55 presenze nella nazionale nordirlandese) e Adam Blacklaw (3 presenze nella nazionale scozzese).
La partenza di McIlroy allo Stoke City e il ritiro di Adamson coincise con un declino delle prestazioni del club, che, rimasto privo dei suoi due giocatori più importanti, nella maggior parte degli anni sessanta disputò campionati da squadra di metà classifica. Nonostante tutto riuscì a mantenere il posto in massima serie per tutti gli anni sessanta, ottenendo in qualche rara occasione anche risultati di prestigio come il 3º posto nel 1966 e la qualificazione alle semifinali della League Cup nella stagione 1968–69. In Coppa delle Fiere, il club raggiunse i quarti di finale nella stagione 1966–67, dove fu eliminato dall'Eintracht Frankfurt.
Nemmeno il cambio di allenatore, con la sostituzione di Potts con Adamson avvenuta nel 1970, riuscì a far tornare in alto il club, anzi al termine della stagione 1970–1971 arrivò la retrocessione in cadetteria. Il Burnley vinse la Second Division nella stagione 1972–73 sempre sotto la guida di Adamson. In First Division, condotto dall'elegante regista Martin Dobson, la squadra si classificò sesta nel 1974 raggiungendo un'altra semifinale di FA Cup, dove fu eliminata dal Newcastle Utd. Nella stagione successiva, malgrado la cessione di Dobson all'Everton all'inizio della stagione, il club classificò decimo, ma furono eliminati a sorpresa in FA Cup da una squadra proveniente dalle serie minori, il Wimbledon FC, che, malgrado la militanza in Southern League, riuscì nell'impresa di battere il Burnley per 1–0 al Turf Moor. La retrocessione in Second Division nel 1975–76 segnò la fine dell'esperienza di Adamson come allenatore della squadra.
### Un altro declino (1975-1987)
Dopo tre stagioni in Second Division, il club precipitò addirittura in Third Division nella stagione 1979–80, a causa di una stagione disastrosa nella quale, delle 42 partite disputate, non ne riuscì a vincere nemmeno una. Due stagioni dopo, sotto la conduzione dell'allenatore Brian Miller, vinse il campionato di terza divisione, ritornando tra i cadetti. Tuttavia, il ritorno in cadetteria durò solo un anno, malgrado in quella stagione la squadra avesse raggiunto i quarti di finale della FA Cup e le semifinali della League Cup, registrando vittorie ai danni degli Spurs e del Liverpool, anche se la vittoria per 1–0 sul Liverpool nella semifinale di League Cup non bastò a garantire l'accesso alla finale, dato che all'andata il Burnley aveva perso per 3–0.
Malgrado l'avvicendamento di diversi allenatori, il Burnley non riuscì a risalire la china, venendo addirittura retrocessa per la prima volta in quarta divisione alla fine della stagione 1984–85. Il club non riuscì a riprendersi dalla crisi e nella stagione 1986–87 evitò per un niente addirittura la retrocessione al quinto livello. Per la stagione 1986–87, infatti la Lega aveva deciso di introdurre un meccanismo di promozioni e retrocessioni dirette tra la Fourth Division e la Conference League. Dopo una stagione disastrosa (in cui furono eliminati al primo turno della FA Cup per 3–0 dal Telford, squadra nemmeno professionistica), il Burnley necessitava di vincere all'ultima giornata contro il Leyton Orient per evitare un'ignominiosa retrocessione tra i non professionisti. Una vittoria per 2–1, grazie alle reti di Neil Grewcock e Ian Britton, fu sufficiente per salvarsi dalla retrocessione, anche se questo risultato dipendeva anche da una sconfitta del Lincoln City all'ultima giornata.
### Il recupero (1987-2000)
Nel maggio del 1988 il Burnley disputò a Wembley contro il Wolverhampton la finale del Football League Trophy, perdendola per 2-0. Nella stagione 1991–1992 il Burnley vinse il campionato di Fourth Division nell'ultima stagione prima della riorganizzazione dei campionati, e due anni dopo vinse i play-off del campionato di terza serie (ora denominata Division Two) guadagnando la promozione tra i cadetti (campionato di Division One). Nella stagione successiva ritornò tuttavia in Division Two e nella stagione 1997–1998 solo una vittoria all'ultima giornata per 2–1 contro il Plymouth Argyle evitò al club la retrocessione in Division Three. In quella stagione l'allenatore della squadra era Chris Waddle, ma la sua partenza e l'ingaggio al suo posto di Stan Ternent nella stessa estate aiutò il club a risalire la china. Nel 1999–2000 i Clarets terminarono il campionato di Division Two al secondo posto, ritornando in Division One.
### Gli anni duemila (2000-oggi)
Nella stagione 2008-2009 il club ottenne il quinto posto in classifica, qualificandosi ai play-off. Superato agevolmente il Reading vincendo entrambe le partite di semifinale, il 25 maggio 2009, a 33 anni dalla sua ultima partecipazione alla massima serie, il club tornò in Premier League battendo per 1-0 a Wembley, nella finale dei play-off, lo Sheffield United. Nella stagione successiva retrocesse immediatamente dalla Premier, anche in seguito alle dimissioni di Owen Coyle e all'ingaggio di Brian Laws: con Coyle la partenza in Premier era stata molto buona, soprattutto al Turf Moor, dove i Clarets avevano battuto perfino i campioni d'Inghilterra del Manchester United, mentre la gestione Laws fu piuttosto deficitaria, con 14 sconfitte nelle sue prime 17 partite.
Nell'aprile del 2014 il Burnley, giunto matematicamente secondo in campionato dopo il Leicester, conseguì nuovamente la promozione in Premier League. Nel 2014-2015 retrocesse in seconda serie con due giornate d'anticipo sulla fine del campionato, nonostante il successo per 1-0 ottenuto sul campo dell'Hull City. Ottenne nuovamente la promozione al primo tentativo, in seguito alla vittoria casalinga per 1-0 contro il QPR, arrivata dopo i pareggi di Middlesbrough e Brighton, che lanciarono i Clarets in testa alla classifica con due punti di vantaggio sulle inseguitrici, che si sarebbero affrontate all'ultima giornata. Il 7 maggio arrivò anche l'ufficialità del primo posto, per cui il Burnley si aggiudicò il trofeo del Championship 2015-2016.
Dopo una tranquilla salvezza nella Premier League 2016-2017, l’anno seguente il Burnley si piazzò settimo in classifica, aprendosi le porte per le qualificazioni all'Europa League 2018-2019, dove eliminò l'Aberdeen e l'Basaksehir e fu eliminato dall'Olympiakos, ad un passo dalla qualificazione ai gironi della coppa.
Il 31 dicembre 2020 la società statunitense ALK annunciò l'acquisto dell'84% delle quote del Burnley Football Club. Alan Pace divenne il nuovo presidente della società, subentrando a Mike Garlick. A otto giornate dalla fine del campionato di Premier League 2021-2022 la dirigenza annunciò l'esonero dell'allenatore Sean Dyche, in sella da nove anni e mezzo, ma il successore Mike Jackson non riuscì a evitare la retrocessione, giunta all'ultima giornata, dopo sei anni di permanenza nella massima serie inglese. La permanenza in seconda categoria durò solo un anno, con una immediata nuova promozione in Premier League, ottenuta vincendo il campionato di Championship nel 2022-23.
## Palmarès
### Competizioni nazionali
* Campionato inglese: 2
1920-1921, 1959-1960
* Coppa d'Inghilterra: 1
1913-1914
* Charity Shield: 2
1960 (condiviso), 1973
* Campionato inglese di seconda divisione: 4
1897-1898, 1972-1973, 2015-2016, 2022-2023
* Third Division: 1
1981-1982
* Campionato inglese di quarta divisione: 1
1991-1992
### Competizioni internazionali
* Coppa anglo-scozzese: 1
1978-1979
### Competizioni giovanili
* FA Youth Cup: 1
1967-1968
## Statistiche
### Partecipazione ai campionati
| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
| - | - | - | - | - | - |
| 1º | First Division | 51 | 1888-1889 | 1975-1976 | 59 |
| 1º | Premier League | 8 | 2009-2010 | 2021-2022 | 59 |
| 2º | Second Division | 31 | 1897-1898 | 1982-1983 | 47 |
| 2º | First Division | 5 | 1994-1995 | 2003-2004 | 47 |
| 2º | Championship | 11 | 2004-2005 | 2022-2023 | 47 |
| 3º | Third Division | 4 | 1980-1981 | 1984-1985 | 11 |
| 3º | Second Division | 7 | 1992-1993 | 1999-2000 | 11 |
| 4º | Fourth Division | 7 | 1985-1986 | 1991-1992 | 7 |
### Partecipazioni alle competizioni internazionali
| Competizione | Debutto | Ultima stagione | Miglior risultato | Partecipazioni | G | V | N | P | RF | RS |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Coppa dei Campioni | 1960-1961 | 1960-1961 | Quarti di finale | 1 | 4 | 2 | 0 | 2 | 8 | 8 |
| UEFA Europa League | 2018-2019 | 2018-2019 | Play-off | 1 | 6 | 2 | 3 | 1 | 5 | 6 |
| Coppa delle Fiere | 1966-1967 | 1966-1967 | Quarti di finale | 1 | 8 | 4 | 3 | 1 | 16 | 5 |
### Statistiche individuali
Dati aggiornati al 16 giugno 2022.
| Record di presenze 382 Michael Duff (2004-2016) 376 Ben Mee (2011-) 309 Brian Paldan Jensen (2003-2013) 282 Wade Elliott (2005-2011) 282 Robbie Blake (2002-2005, 2007-2010) 268 Chris McCann (2005-2013) 267 Sam Vokes (2011-2019) 248 Ashley Barnes (2014-) 234 Jay Rodriguez (2007-2012, 2019-) 225 Graham Branch (1999-2007) | Record di reti 71 Robbie Blake (2002-2005, 2007-2010) 64 Sam Vokes (2011-2019) 62 Jay Rodriguez (2007-2012, 2019-) 53 Chris Wood (2017-2022) 47 Ashley Barnes (2014-) 46 Ian Thomas-Moore (2000-2005) 44 Andy Lochhead (1960-1968) 44 Charlie Austin (2011-2013) 43 Danny Ings (2011-2015) 39 Ray Pointer (1957-1964) |
| - | - |
## Organico
### Rosa 2023-2024
Rosa e numerazione aggiornate al 23 gennaio 2024.
| N. | Ruolo | Calciatore |
| - | - | - |
| 1 | P | James Trafford |
| 2 | D | Dara O'Shea |
| 3 | D | Charlie Taylor |
| 4 | C | Jack Cork |
| 5 | D | Louis Beyer |
| 6 | D | CJ Egan-Riley |
| 7 | C | Jóhann Berg Guðmundsson |
| 8 | C | Josh Brownhill |
| 9 | A | Jay Rodriguez |
| 10 | C | Benson Manuel |
| 14 | D | Connor Roberts |
| 15 | C | Nathan Redmond |
| 16 | C | Sander Berge |
| 17 | A | Lyle Foster |
| 18 | D | Hjalmar Ekdal |
| 19 | C | Anass Zaroury |
| 20 | P | Denis Franchi |
| N. | Ruolo | Calciatore |
| 21 | C | Aaron Ramsey |
| 22 | D | Vitinho |
| 23 | A | Datro Fofana |
| 24 | D | Josh Cullen |
| 25 | A | Zeki Amdouni |
| 28 | D | Ameen Al-Dakhil |
| 29 | P | Lawrence Vigouroux |
| 30 | A | Luca Koleosho |
| 31 | A | Mike Trésor |
| 34 | C | Jacob Bruun Larsen |
| 42 | C | Han-Noah Massengo |
| 44 | D | Hannes Delcroix |
| 45 | A | Michael Obafemi |
| 47 | A | Wilson Odobert |
| 48 | C | Enock Atta Agyei |
| 49 | P | Arijanet Muric |
### Staff
Staff aggiornato al 14 giugno 2022.
| Allenatore: | Vincent Kompany |
| - | - |
| Vice-allenatore: | Ian Woan |
| Vice-allenatore: | Tony Loughlan |
| Allenatore dei portieri: | Billy Mercer |
| Capo-fisioterapista: | Alasdair Beattie |
| Responsabile della scienza dello sport: | Mark Howard |
|
3,989,523 | https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Lennon | Thomas Lennon | # Thomas Lennon
Thomas Patrick Lennon (Chicago, 9 agosto 1970) è un attore, sceneggiatore, regista, comico, umorista e produttore cinematografico, oltre anche a autore televisivo e scrittore statunitense d'origine irlandese, noto per essere l'abituale collaboratore e amico del regista, autore e scrittore Robert Ben Garant.
Vive a Los Angeles con la moglie, l'attrice Jenny Robertson, dalla quale ha avuto un figlio, Oliver (2009). Ha partecipato come doppiatore al film d'animazione Trilli e la creatura leggendaria.
## Filmografia parziale
### Attore
**Cinema**
* Out Cold, regia di The Malloys (2001)
* Come farsi lasciare in 10 giorni (How to Lose a Guy in 10 Days), regia di Donald Petrie (2003)
* Herbie - Il super Maggiolino (Herbie: Fully Loaded), regia di Angela Robinson (2005)
* Reno 911!: Miami, regia di Robert Ben Garant (2007)
* Hancock, regia di Peter Berg (2008)
* 17 Again - Ritorno al liceo (17 Again), regia di Burr Steers (2009)
* I Love You, Man, regia di John Hamburg (2009)
* Una notte al museo 2 - La fuga (Night at the Museum: Battle of the Smithsonian), regia di Shawn Levy (2009)
* Bad Teacher - Una cattiva maestra (Bad Teacher), regia di Jake Kasdan (2011)
* Benvenuti a Cedar Rapids (Cedar Rapids), regia di Miguel Arteta (2011)
* Harold & Kumar - Un Natale da ricordare (A Very Harold & Kumar 3D Christmas), regia di Todd Strauss-Schulson (2011)
* Che cosa aspettarsi quando si aspetta (What to Expect When You're Expecting), regia di Kirk Jones (2012)
* Il cavaliere oscuro - Il ritorno (The Dark Knight Rises), regia di Christopher Nolan (2012)
* Rapture-Palooza, regia di Paul Middleditch (2013)
* Come ti spaccio la famiglia (We're the Millers), regia di Rawson Marshall Thurber (2013)
* Hell Baby, regia di Robert Ben Garant e Thomas Lennon (2013)
* Transformers 4 - L'era dell'estinzione (Transformers: Age of Extinction), regia di Michael Bay (2014)
* Monster Trucks, regia di Chris Wedge (2017)
* Ore 15:17 - Attacco al treno (The 15:17 to Paris), regia di Clint Eastwood (2018)
* Cherry - Innocenza perduta (Cherry), regia di Anthony e Joe Russo (2021)
* Weird: The Al Yankovic Story, regia di Eric Appel (2022)
**Televisione**
* Friends - serie TV, 2 episodi (1999)
* New Girl - serie TV, episodio 1x24 (2012)
* How I Met Your Mother - serie TV, 2 episodi (2012)
* Sean Saves the World - serie TV 15 episodi (2013-2014)
* Lethal Weapon - serie TV, 7 episodi (2017-2019)
* Santa Clarita Diet - serie TV, 6 episodi (2017-2019)
* I Thunderman (The Thundermans) - serie TV, 1 episodio (2018)
* Modern Family - serie TV, 1 episodio (2019)
* Supergirl - serie TV, 1 episodio (2020)
* Friends: The Reunion, regia di Ben Winston - special TV (2021)
* The Big Leap - Un'altra opportunità (The Big Leap) - serie TV, 5 episodi (2021)
### Doppiatore
* Kim Possible - serie TV, 1 episodio (2002)
* Trilli e la creatura leggendaria (Tinker Bell and the Legend of the NeverBeast), regia di Steve Loter (2012)
### Sceneggiatore
* Missione Tata (2005)
* Una notte al museo (2006)
* Una notte al museo 2 - La fuga (2009)
* Notte al museo - Il segreto del faraone (Night at the Museum: Secret of the Tomb) (2014)
* Baywatch, regia di Seth Gordon (2017) - soggetto
### Regia
* Hell Baby (2013) - con Robert Ben Garant
### Scrittore
* Ronan Boyle and the Bridge of Riddles (2019)
## Doppiatori italiani
Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Thomas Lennon è stato doppiato da:
* Fabrizio Manfredi in Come farsi lasciare in 10 giorni, I Love You, Man
* Fabrizio Vidale in 17 Again - Ritorno al liceo, Come ti spaccio la famiglia
* Sergio Lucchetti in Reno 911! (st. 3-4), Reno 911: Miami
* Nanni Baldini in Zoey 102, Reno 911! (st. 5-8)
* Davide Marzi in Out Cold
* Francesco Bulckaen in Cose da maschi
* Danilo De Girolamo in Herbie - Il super Maggiolino
* Luca Sandri in How I Met Your Mother
* Tony Sansone in Un tuffo nel passato
* Lorenzo Scattorin in Harold & Kumar - Un Natale da ricordare
* Massimo De Ambrosis in Che cosa aspettarsi quando si aspetta
* Sandro Acerbo in Il cavaliere oscuro - Il ritorno
* Luigi Ferraro in Monster Trucks
* Oreste Baldini in Lethal Weapon
* Enrico Di Troia in Santa Clarita Diet
* Francesco Fabbri in The Big Leap - Un'altra opportunità
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5,635,977 | https://it.wikipedia.org/wiki/La_casa_della_gioia_%28film%29 | La casa della gioia (film) | # La casa della gioia (film)
La casa della gioia (The House of Mirth) è un film del 2000 diretto da Terence Davies e basato sul romanzo omonimo di Edith Wharton del 1905.
## Trama
La giovane Lily Bart vive a New York nei primi del '900 e frequenta l'alta società con la zia. Ad un certo punto, però, sente l'esigenza di abbassare il livello del suo tenore di vita, per non andare incontro ad un matrimonio di interesse. Per questo motivo viene diseredata dalla zia e viene anche accusata di avere un'altra relazione con un uomo già sposato.
## Set cinematografico
Parte degli esterni del film sono stati girati nel Municipio di Glasgow.
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3,751,471 | https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%93scar_de_la_Hoya_vs._Floyd_Mayweather_Jr. | Óscar de la Hoya vs. Floyd Mayweather Jr. | # Óscar de la Hoya vs. Floyd Mayweather Jr.
Óscar de la Hoya vs. Floyd Mayweather Jr. è stato un celebre incontro di pugilato tra i due pesi superwelter Óscar de la Hoya e Floyd Mayweather Jr., disputato il 5 maggio 2007 presso la MGM Grand Arena di Las Vegas, Nevada.
Il match è noto anche come De La Hoya vs. Mayweather: The World Awaits, per ragioni di tipo promozionale.
Mayweather ha vinto l'incontro ai punti al termine delle 12 riprese, con verdetto non unanime dei giudici; si è pertanto aggiudicato il titolo di campione superwelter WBC.
## Organizzazione
L'incontro è stato organizzato dalla Golden Boy Promotions, società di proprietà dello stesso de La Hoya; a scopo promozionale, è stato scelto lo slogan "The World Awaits" (in italiano: "Il mondo aspetta").
I biglietti venduti hanno permesso di incassare la cifra di circa 19 milioni di dollari; è stato pertanto battuto il record di 16 860 300 dollari, incassati nel 1999 in occasione della sfida tra Lennox Lewis ed Evander Holyfield. Gli oltre 2 milioni di acquisti via pay-per-view solamente negli Stati Uniti d'America, hanno generato un introito di oltre 120 milioni di dollari.
L'evento è stato preceduto da alcuni incontri di contorno, che hanno visto tra i protagonisti pugili come Rey Bautista e Alex John Banal.
Al momento del combattimento Floyd Mayweather Jr. (soprannominato "Pretty Boy", 68,030 kg o 150 libbre di peso) è campione in carica dei pesi welter, Óscar de la Hoya (soprannominato "Golden Boy", 69,850 kg.) dei pesi medi. Ad essere favorito secondo gli scommettitori è il trentenne Mayweather, fino ad allora imbattuto in 37 incontri.
## Verdetto
La vittoria ai punti di Mayweather è stata frutto di un verdetto non unanime. I giudici Jerry Roth e Chuck Giampa hanno stabilito la vittoria del "Pretty Boy" rispettivamente per 115-113 e 116-112, mentre Tom Kaczmarek ha deciso per un 113-115 in favore di de La Hoya.
Grazie a questo successo, Mayweather ha conquistato il quinto titolo in cinque categorie differenti; aveva infatti già vinto nei: superpiuma, leggeri, superleggeri e welter.
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1,569,925 | https://it.wikipedia.org/wiki/Contea_di_Saint_Mary | Contea di Saint Mary | # Contea di Saint Mary
La contea di Saint Mary (in inglese Saint Mary's County) è una contea dello Stato del Maryland, negli Stati Uniti. La popolazione al censimento del 2000 era di 86 211 abitanti. Il capoluogo di contea è Leonardtown.
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2,602,824 | https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_II_del_Viennois | Giovanni II del Viennois | # Giovanni II del Viennois
Giovanni II de la Tour-du-Pin (prima del 1277 – Pont de Sorgues, 5 marzo 1319) fu barone de la Tour-du-Pin e delfino del Viennois e conte di Albon, dal 1307 alla morte.
## Origine
Giovanni, secondo il De Allobrogibus libri novem, era il figlio primogenito del signore di Coligny, barone de la Tour-du-Pin e delfino del Viennois e conte di Albon Umberto I (1240 c.a. – 1307) e della delfina del Viennois e contessa di Albon, contessa di Grenoble, di Oisans, di Briançon, di Embrun e di Gap, Anna di Borgogna (1255 – 1299), che ancora secondo il De Allobrogibus libri novem, era la figlia femmina primogenito del delfino del Viennois e conte di Albon, conte di Grenoble, di Oisans, di Briançon, di Embrun e di Gap, Ghigo VII e della Signora di Faucigny, Beatrice, che, secondo il documento n° 407 del Peter der Zweite Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, sein Haus und seine Lande, dello storico, Ludwig Wurstenberger, era l'unica figlia del Conte di Savoia, Conte di Richmond e Lord guardiano dei cinque porti, Pietro II e, come ci conferma il documento n° 583 del Peter der Zweite Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, sein Haus und seine Lande, dello storico, Ludwig Wurstenberger, della Signora di Faucigny, Agnese, che era la figlia primogenita di Aimone II, signore di Faucigny (discendente dai Signori di Faucigny e dai Conti di Ginevra) e della moglie di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti. Umberto I de la Tour-du-Pin era figlio di Alberto IV, barone de la Tour du Pin (1205 – 1259) e di Beatrice di Coligny (1200 – 1241); infatti secondo il documento n° 814 del Peter der Zweite Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, sein Haus und seine Lande, dello storico, Ludwig Wurstenberger, era fratello del Signore de la Tour-du-Pin, Alberto V, che secondo il documento n° 4736 del Recueil des chartes de l'abbaye de Cluny. Tome 6, era figlio di Alberto IV, barone de la Tour du Pin e della moglie che, secondo il documento T della Histoire de Dauphiné et des princes qui ont porté le nom de dauphins era Beatrice di Coligny, che era figlia di Ugo I signore di Coligny (1170 – 1205) e di Beatrice d'Albon, che era stata delfina del Viennois e contessa di Albon dal 1168 al 1228.
## Biografia
I suoi genitori, Anna e Umberto divennero Delfini nel 1282, alla morte, senza discendenza, del fratello di Anna, il delfino del Viennois e conte di Albon, Giovanni I, in quanto Anna era erede dell titolo di Delfina del Viennois, in base al testamento fatto il 27 giugno 1267, dal padre, Ghigo VII (Guigo Dalphinus, Vienn. et Albonis comitis), che aveva disposto che il suo erede sarebbe stato il figlio maschio primogenito, Giovanni (Johannem filium meum eredem mihi), ed in caso di morte di Giovanni le due figlie femmine, Anna e Caterina (Annam et Catharinam filias meas) sotto la tutela della moglie, Beatrice (Beatrix uxor mea).
Nel 1289, secondo il documento n° XLVII della Histoire de Dauphiné et des princes, Giovanni venne investito del titolo di barone de la Tour-du-Pin e delfino del Viennois e conte di Albon, pur rimanendo i suoi genitori usufruttuari, per tutta la durata della loro vita.
Nel 1300, Giovanni viene citato col titolo di Delfino (ego Joannes Delphinus primogenitus eorumdem) nel documento n° 9 del Le Cartulaire de Saint-Robert, inerente ad uno scambio di terreni con la chiesa di Grenoble.
Sua madre, Anna secondo il De Allobrogibus libri novem, morì nel 1299, nella certosa di Salettes a Crémieu, dove fu sepolta. Suo padre, Umberto, nel 1306, lasciando il potere a Giovanni, si ritirò nella certosa di Val Ste Marie dove morì e dove fu tumulato l'anno dopo.
L'opera politica principale di Giovanni II è stata quella di delimitare la frontiera delfino-savoiarda con nuove città fortificate per rafforzarne la difesa. Egli volle utilizzare la tregua fra il Delfinato e la Contea di Savoia che non erano difese che da alberi. Tale politica è identica a quella praticata dai re d'Inghilterra in Aquitania nello stesso periodo storico.
Egli cercò di attrarre nuovi abitanti con la concessione di terre tolte alle foreste e di diritti di utilizzo per la costruzione di case ed in cambio i nuovi abitanti erano tenuti a cavalcare a breve distanza ed all'interno dei loro bastioni per resistere alle incursioni savoiarde. Accordando franchigie fiscali a questi paesi, egli riuscì a far fermare abitanti su quei luoghi, che partecipavano così alla difesa del territorio.
A quell'epoca i paesi di La Buissière e Avalon erano circondati da un bastione formante un villaggio militare. Questa barriera era stata finanziata dagli abitanti stessi che pagavano un canone in natura chiamato vingtain, applicato per la prima volta nel 1310. La carta che assicurava la franchigia a La Bussiere fu concessa dal Delfino tra il 1308 ed il 1315, mentre Avalon la ricevette nell'agosto del 1313, poco dopo che il paese era stato incendiato dai savoiardi, non essendo ancora difeso che da una palizzata in legno. Giovanni II si recava spesso a La Buissière e ad Avalon durante il suo regno, verosimilmente per verificare l'avanzamento dei lavori di fortificazione.
Giovanni II (Dom. Joannes Dalphinus Viennensis et Albonis comes, dominusque de Turre), il 26 agosto 1318, fece testamento indicando il suo figlio primogenito, Ghigo (filium suum Guigonem Dalphini), suo erede universale, citando anche i secondo figlio, Umberto (filium suum Humbertum fratrem dict. Guigonis), designando il fratello, Enrico, tutore dei figli, e disponendo di voler essere sepolto nella cappella dei Delfini nella chiesa di Sant'Andrea a Grenoble (ecclesia Beati Andreæ Gratianop. capella Dalphinali). Nel febbraio seguente Giovanni aggiunse tre codicilli a favore della figlia, Caterina (filiam suam Katharinam), del fratellastro, Guglielmo (Guillelmo spurio fratri suo), e del nipote illegittimo, Enrico di Dreins (Henricum de Drenis nepotem suum).
Giovanni II, secondo il De Allobrogibus libri novem, morì, il 5 marzo 1319, a Pont de Sorgues, durante il viaggio di ritorno da una visita alla corte pontificia di Avignone, di Giovanni XXII; fu sepolto, secondo la sua volontà, accanto all'altare maggiore, nella chiesa di Sant'Andrea a Grenoble. Gli succedette, sempre secondo le sue volontà, il primogenito, Ghigo, ancora minorenne, sotto la reggenza dello zio paterno, Enrico, vescovo di Metz.
## Matrimonio e discendenza
Secondo il Chronicon Astense (non consultato), prima del 1296, Giovanni, era stato fidanzato con Margherita di Savoia, che, secondo lo storico francese, Samuel Guichenon, nel suo Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, era la figlia di Amedeo V, Conte di Savoia, d'Aosta e di Moriana, e della sua prima moglie, Sibilla o Simona di Baugé.
Nel 1298, secondo il De Allobrogibus libri novem, Giovanni aveva sposato Beatrice d'Ungheria, figlia del Principe di Salerno e Re titolare d'Ungheria, Carlo Martello d'Angiò e di Clemenza d'Asburgo, che portò in dote territori provenzali, dono del nonno di Beatrice, Carlo lo Zoppo, che, oltre che essere sovrano del Regno di Napoli, tra gli altri titoli, era anche conte di Provenza e di Forcalquier; il contratto di matrimonio era stato redatto a Napoli il 25 maggio 1296, come ci viene confermato dal documento n° LXXIV della Histoire de Dauphiné et des princes. Giovanni da Beatrice ebbe tre figli:
* Ghigo (1309 – 1333), Delfino del Viennois con il nome di Ghigo VIII;
* Umberto (1312 – 1355), Delfino del Viennois con il nome di Umberto II, come ci conferma la Bibliotheca sebusiana.
* Caterina († dopo il febbraio 1319,, citata nel codicillo del testamento del padre.
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2,186,888 | https://it.wikipedia.org/wiki/A_ciolla | A ciolla | # A ciolla
A Ciolla è l'undicesimo album discografico di Brigan Tony, pubblicato nel 1987.
## Descrizione
I generi variano dalla tarantella siciliana al pop anni 80, dal rap al rock con influenze della musica latino-americana.
Le canzoni sono intervallate dalle scenette di Padre Tamarindo e U cavaleri, quest'ultima divisa in due parti, separando il lato A dal lato B delle musicassette dell'epoca.
La prima traccia è la reinterpretazione di The Final Countdown degli Europe, che diventa Stuppai 'na Fanta.
La parola Ciolla è utilizzata per descrivere il Jolly delle carte da gioco, rappresentato sulla copertina (con il viso dell'artista).
In Sicilia, però, Ciolla è un modo per indicare il pene.
## Tracce
* Stuppai 'na Fanta
* Mi vulissi maritari
* Padre Tamarindo
* Comu ci mangia
* Semu fuiuti frischi
* U cavaleri 1ª parte
* U cavaleri 2ª parte
* Opa'cche bellu 'u cinima
* 'U fruttaiolu
* A machinedda
* 'U curiusu
* Cha Cha Cha Bau Bau
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384,628 | https://it.wikipedia.org/wiki/Fantozzi_%28film%29 | Fantozzi (film) | # Fantozzi (film)
Fantozzi è un film del 1975 diretto da Luciano Salce. È il capostipite della saga con protagonista il ragionier Ugo Fantozzi, ideato e interpretato da Paolo Villaggio. L'opera adatta, attraverso una narrazione episodica, alcuni dei racconti inclusi nei due best seller scritti da Villaggio, l'omonimo Fantozzi e Il secondo tragico libro di Fantozzi.
Uscito nei cinema con grande successo il 27 marzo 1975, nel 2008 Fantozzi fu selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Per la sua interpretazione nel film, Anna Mazzamauro fu candidata per il Nastro d'argento alla migliore attrice non protagonista ai Nastri d'argento 1976.
## Trama
Il ragionier Ugo Fantozzi è un umile e sfortunato impiegato della Megaditta, servile nei confronti dei suoi superiori e ignorato dai propri colleghi, tanto da essere rimasto murato per sbaglio nei vecchi gabinetti dell'azienda per diciotto giorni senza che nessuno se ne accorgesse. Anche a casa sua le cose non vanno meglio: sposato con la sfiorita Pina e padre della mostruosa Mariangela, ogni mattina deve far fronte a difficoltà e imprevisti per riuscire a timbrare il cartellino d'entrata.
Durante le sue giornate al lavoro, Fantozzi corteggia da anni una sua collega, la signorina Silvani, e coglie l'occasione al termine del funerale della madre di un dirigente, invitandola a colazione. La risposta affermativa della Silvani fa distrarre Fantozzi al volante, che taglia la strada alla vettura di tre energumeni con cui la donna inizia un diverbio. Durante la rissa che ne segue, in cui i tre pestano brutalmente Fantozzi, il ragioniere incolpa la Silvani, la quale se ne va annullando l'appuntamento.
Al lavoro Fantozzi deve vedersela anche con il ragionier Filini, organizzatore di manifestazioni ricreative, tra cui la tradizionale partita di calcio tra scapoli e ammogliati che si svolge in un campetto di periferia. La "vittima" preferita di Filini è proprio Fantozzi, con il quale ha anche condiviso una tragica gita al lago di Bracciano.
A Natale, i dirigenti della Megaditta si scambiano doni faraonici e regalano ai figli dei dipendenti un panettone e una bottiglia di spumante, a patto che i bambini recitino una poesia di fronte a loro. Quando arriva il turno di Mariangela, la figlia del ragioniere, questa non riceve i regali e viene anzi pesantemente derisa a causa della sua bruttezza; Fantozzi, deluso, entra nella stanza e porta via la bambina.
* Fantozzi e Catellani (Umberto D'Orsi) durante la partita a biliardo
A Capodanno, la famiglia Fantozzi festeggia con i propri colleghi a un veglione organizzato da Filini in un freddo e squallido scantinato. La cena di Fantozzi viene funestata da continui problemi con un maldestro cameriere; inoltre, appena a metà serata il direttore d'orchestra, già impegnato in un altro veglione, imbroglia i presenti annunciando che mancano soli tre minuti alla mezzanotte, anticipando così i festeggiamenti. Solo quando escono sotto i botti della mezzanotte reale, gli impiegati si accorgono dell'imbroglio: nell'euforia generale, da un balcone viene scagliata una vecchia stufa economica che cade sulla Bianchina di Fantozzi, distruggendola completamente.
Il nuovo direttore dell'ufficio di Fantozzi, il cavaliere conte Diego Catellani, è appassionato di biliardo e promuove gli impiegati che perdono contro di lui. Su suggerimento della moglie, Fantozzi decide di apprendere i fondamentali dello sport per migliorare la propria carriera, ma trova un insegnante che lo costringe a diventare un campione. Catellani intanto ha fatto posizionare una statua di sua madre Teresa nell'atrio dell'azienda, dinanzi a cui ogni impiegato deve servilmente inchinarsi a ogni passaggio: Fantozzi ci picchia la testa e finisce per insultare la statua davanti al direttore, che lo sfida a biliardo. La partita ha luogo a casa di Catellani alla presenza di sua madre e di tutti i dipendenti della Megaditta, dove Fantozzi, continuamente insultato, compie volutamente un errore dietro l'altro, ma alla vista della moglie in lacrime reagisce, riuscendo a ribaltare il risultato. La reazione del direttore è violenta e per riuscire a fuggire Fantozzi sequestra la madre di Catellani e chiede un riscatto; l'anziana donna però finisce per innamorarsi del suo rapitore e viene abbandonata.
Notando il proprio pessimo profilo fisico, Fantozzi decide di dimagrire, ma dopo una maldestra partita a tennis con Filini in una fredda e nebbiosa mattinata abbandona l'idea dell'attività sportiva. Il ragioniere si ricovera allora nella clinica dimagrante Le Magnolie, in realtà identica in tutto e per tutto a una prigione, dove di giorno è severamente vietato mangiare e bere, mentre di notte vengono servite a caro prezzo delle succulente pietanze ai "carcerati". Fantozzi, dopo aver dilapidato un patrimonio in cibo, decide di acquistare gli "spaghetti alla Montecristo", piatto con una lima inclusa nella pietanza, così da riuscire a evadere. Successivamente acquista un vestito che lo snellisce e invita la signorina Silvani a cena in un ristorante giapponese, dove però incappa in un equivoco e fa cucinare per errore Pier Ugo, l'amato pechinese della collega.
Per farsi perdonare dalla Silvani, Fantozzi va in vacanza con lei e il geometra Calboni a Courmayeur. A causa del freddo e delle bugie del collega, Fantozzi afferma di essere stato un campione della nazionale di sci. Conoscente di vista della figlia della contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare, Fantozzi prende parte con gli altri a un ricevimento, dove incontra di nuovo il cameriere pasticcione di Capodanno che lo fa cadere in un pentolone pieno di polenta. Il giorno successivo tutti vanno a sciare, arrivando a valle con distacchi minimi; Fantozzi invece, male attrezzato ed equipaggiato, raggiunge il gruppo a tarda sera, dopo aver perso diversi denti e dita della mano. Risvegliatosi più tardi nella topaia affittata per dormire, Fantozzi è costretto a origliare l'amoreggiamento della Silvani con Calboni.
In seguito alla delusione d'amore, Fantozzi chiede e ottiene di farsi trasferire in un altro ufficio, finendo in quello del giovane comunista Folagra, che convince il ragioniere a ribellarsi contro il padrone; Fantozzi si presenta al lavoro lanciando un sasso contro una vetrata dell'azienda: viene quindi costretto a un incontro dal Megadirettore Galattico, temendo addirittura di essere crocifisso in sala mensa come punizione. Invece i due conversano tranquillamente di politica e, al termine della discussione, Fantozzi viene perdonato e premiato con l'ingresso nell'acquario degli impiegati, in cui nuotano i dipendenti più servizievoli, nel ruolo della triglia.
## Produzione
«La misura cinematografica ci ha imposto una dimensione apertamente surreale. Fantozzi sarà così molto più simile ai personaggi di certi disegni animati americani che a quelli della cosiddetta commedia all'italiana: l'indole sprovveduta, quell'immunità fisica e spirituale che deriva dalla sua congenita inconsapevolezza fanno pensare al gatto Silvestro. Tuttavia, ho sempre il timore di tradire l'aspettativa del lettore...»
(Paolo Villaggio)
### Regia
Già nel 1971, dopo l'uscita del primo libro, la Rizzoli e Villaggio avevano deciso di trasportare sul grande schermo la maschera di Fantozzi; come regista era stato originariamente contattato Salvatore Samperi. Il progetto tuttavia si arenò, finché il successo del secondo libro non convinse a resuscitare l'idea. Nel luglio 1974 fu annunciato l'inizio della produzione, con Luciano Salce a sostituire Samperi alla regia.
### Sceneggiatura
Contestualmente al nuovo regista furono scelti anche gli sceneggiatori, ovvero Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi ad affiancare gli stessi Villaggio e Salce; Il 6 agosto Villaggio annunciò che si sarebbe a breve trasferito in Sardegna fino a metà ottobre per mettere a punto la sceneggiatura.
La sceneggiatura utilizza i racconti di Villaggio in vari modi; se alcuni di essi vengono adattati molto fedelmente (è il caso ad esempio di "Una partita di biliardo"), altri presentano invece fondamentali modifiche o vengono usati solo come traccia. La differenza più evidente con le fonti letterarie è tuttavia la sostituzione del personaggio di Giandomenico Fracchia (anch'egli interpretato in TV dallo stesso Villaggio) con quello del ragionier Filini. Nei racconti d'origine, infatti, Filini è solo uno dei tanti colleghi "minori" di Fantozzi, mentre il compagno di sventure del ragioniere è sempre Fracchia.
Altra importante differenza è costituita dai paesi di ambientazione. Nelle fonti letterarie Fantozzi vive e lavora a Genova (città natale di Villaggio nella realtà), mentre il racconto "Un errore clamoroso: una vacanza a Cortina d'Ampezzo" è ambientato appunto a Cortina. Il film invece è ambientato principalmente a Roma, mentre la vacanza di Fantozzi con la Silvani e Calboni avviene a Courmayeur.
### Cast
Circa la scelta dell'interprete di Ugo Fantozzi, per decenni è sopravvissuta la leggenda secondo cui, inizialmente, erano stati contattati attori già famosi presso il grande pubblico quali Ugo Tognazzi e l'allora emergente Renato Pozzetto, prima di assegnare la parte al suo inventore Paolo Villaggio, al tempo ancora poco noto in ambito cinematografico; una versione dei fatti a lungo avallata in prima persona dallo stesso Villaggio, ma infine smentita dall'attore e motivata con il mero intento, durante la pre-produzione, di aumentare l'interesse attorno al progetto e al suo protagonista.
Per dare un volto ai comprimari del travet la produzione era da principio indirizzata verso interpreti all'epoca già affermati: tuttavia, causa il timore che nomi di primo piano potessero in qualche modo, attraverso la loro fama, snaturare i tratti originari dei personaggi, in fase di sceneggiatura Villaggio, Salce, Benvenuti e De Bernardi optarono per un cast di supporto interamente composto da caratteristi o attori minori. Tra i nomi inizialmente previsti vi era anche Susanna Martinková, in un ruolo imprecisato.
### Riprese
Le riprese iniziarono a Roma a metà ottobre del 1974. Come location esterne furono usati in gran parte vari luoghi dell'allora provincia di Roma in cui si svolgono gli eventi, con alcune eccezioni. Per la Megaditta fu usato l'allora palazzo dell'INAM, tra Tor Marancia e Garbatella, oscurandone le insegne. Gli esterni del condominio di Fantozzi furono in realtà girati presso due diversi edifici: uno in viale Castrense, dove inizia la Tangenziale Est, e l'altro situato nel Gianicolense. Gli interni della villa di Catellani furono girati in una villa dell'Olgiata, mentre il ristorante giapponese è un set costruito nella villa Monte Mario in via Trionfale. La scena della clinica dimagrante fu invece girata presso il complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande, riutilizzato per una scena simile in Fantozzi contro tutti.
A gennaio le riprese si spostarono a Courmayeur per le scene che si svolgono nella località valdostana. Nelle sequenze sugli sci, Villaggio fece affidamento come controfigura a Marcellino Brocherel, maestro di sci valdostano all'epoca anche noto alle cronache rosa. La scena del ricevimento offerto dalla figlia della contessa richiese due giorni di lavoro: per la gag della polenta fu utilizzato un pentolone d'antiquariato in rame in cui la controfigura batté la testa più volte, e la polenta fu realizzata con acqua e polvere di compensato e ricoperta di farina solo in superficie.
## Colonna sonora
### Album
**Tracce**
Testi di Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi e Paolo Villaggio, musiche di Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera; edizioni musicali Cinevox.
* Paolo Villaggio – La ballata di Fantozzi – 3:30
* Fantozzi (titoli) – 3:10
* Fantozzi (in archivio) – 0:41
* Fantozzi (il funerale) – 0:59
* Fantozzi (Fantozzi innamorato) – 2:20
* Fantozzi (allucinazioni mistiche) – 2:53
* Fantozzi (la nuvola dell'impiegato) – 0:53
* Fantozzi (ristorante giapponese – original film version) – 3:54
* Fantozzi in montagna – 2:59
* Fantozzi (valzer sulla neve) – 1:47
* L'impiegatango – 3:10
* Fantozzi e il megadirettore (Fantozzi e il megadirettore) – 4:09
* Fantozzi (momento popolare) – 0:47
* Fantozzi (valzerino) – 0:26
* La ballata di Fantozzi (atmosfera pastorale) – 0:34
* Fantozzi (cenone di Capodanno parte 1) – 1:32
* L'impiegatango (cenone di Capodanno parte 2) – 0:38
* Fantozzi (cenone di Capodanno parte 3 – rhumba) – 0:45
* Fantozzi (cenone di Capodanno parte 4 – il valzer delle candele) – 0:41
* Fantozzi (cenone di Capodanno parte 5 – tarantella) – 1:53
* Fantozzi (cenone di Capodanno parte 6 – Nannì) – 0:48
* Fantozzi (cenone di Capodanno parte 7 – marcia dei bersaglieri) – 0:45
* Fantozzi (attimo sexy) – 1:18
* Fantozzi (misteriosamente) – 1:14
* Fantozzi (religioso country) – 0:45
* La ballata di Fantozzi (tango e moog) – 0:52
* Fantozzi (ragioniere romantico) – 0:36
* Franco Bixio – La ballata di Fantozzi (demo # 1) – 2:22
* Franco Bixio – La ballata di Fantozzi (demo # 2) – 2:23
* Paolo Villaggio – La ballata di Fantozzi (alt. take) – 3:33
* Paolo Villaggio – L'impiegatango (vocal - single version side B) – 3:10
Durata totale: 55:27
## Distribuzione
### Data di uscita
Le date di uscita internazionali sono state:
* 27 marzo 1975 in Italia
* 21 maggio 1976 in Germania Ovest (Das größte Rindvieh weit und breit)
* 14 aprile 1978 in Finlandia (Tunteet ne on hiirelläkin)
* 17 agosto 1978 in Ungheria
* 21 luglio 2021 in Francia
In occasione dei quarant'anni dall'uscita, film è stato restaurato in 2K, proiettato alla Festa del Cinema di Roma 2015 e quindi riproposto nelle sale italiane dalla Eagle Pictures dal 26 al 28 ottobre dello stesso anno. Questo restauro, effettuato sulla versione cinematografica che godette all'epoca della distribuzione più ampia, è stato tuttavia criticato sia perché non comprensivo della scena della clinica dimagrante, sia perché non ritenuto «cromaticamente fedele» alla versione originale.
### Edizioni home video
Il film fu distribuito in VHS nel febbraio 1988 dalla Creazioni Home Video. Una nuova edizione, edita da Mondadori Video, uscì negli anni novanta.
L'edizione DVD-Video uscì il 25 febbraio 2004, edita da Medusa Video. Come extra sono inclusi la prima puntata dell'intervista a Villaggio La tragica storia di Fantozzi e le schede su cast artistico e tecnico. Il DVD è stato poi ristampato dalla Warner Home Video e dalla Mustang Entertainment.
Nel 2020 è stata pubblicata da Mustang Entertainment una nuova edizione home video della pellicola, a seguito di un nuovo restauro in 4K effettuato nello stesso anno dalla Cineteca di Bologna, basato sui negativi originali e supervisionato da Daniele Ciprì. Questa versione, a differenza del summenzionato restauro in 2K del 2015, stavolta è stato promosso dalla critica che l'ha giudicato «filologicamente inappuntabile».
## Accoglienza
### Incassi
Fantozzi fu un grande successo finanziario: incassò più di sei miliardi di lire, rimanendo in prima visione per più di otto mesi e risultando il maggior incasso in Italia della stagione cinematografica 1974-75.
Detiene ad oggi il 50º posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre con 7 755 046 spettatori paganti.
### Critica
Il film inizialmente fu poco apprezzato dalla critica italiana. Alcuni giornalisti lo trovarono slegato e composto da sketch troppo goliardici; anche l'Unità ne rilevò la natura frammentaria, reputando divertenti e pungenti solo alcune scene e definendolo "girato alla meno peggio", sottolineando tuttavia la bravura del cast maschile. Nel suo libro Il milleFilm. Dieci anni al cinema 1967-1977, Tullio Kezich scrisse che "si ha l'impressione che Paolo Villaggio tenda a svendere la sua trovata prima ancora di averne esplorato tutte le possibilità", mentre Giovanni Grazzini scrisse nel suo volume Cinema '75 che "passando dalla comicità orale alla comicità di situazione, forse anche poco aiutato da una regia scarsamente innovatrice, Villaggio scade a pagliaccetto, e accresce i debiti con la farsa del muto". Una recensione positiva arrivò invece da Leo Pestelli de La Stampa, il quale evidenziò come la regia renda adeguatamente il masochismo del protagonista, affermando inoltre che le reazioni ripetitive e prevedibili di Fantozzi sono rese sempre divertenti dal variare delle situazioni.
Col tempo Fantozzi è diventato un film di culto, venendo recensito molto più spesso in modo positivo. Secondo Paolo Mereghetti, che gli assegna tre stelle su quattro, è stata questa pellicola ad aver fatto entrare il personaggio nell'immaginario collettivo, essendo composta da "gag crudeli e paradossalità esasperata, comicità sulfurea e irresistibile, satira volutamente rozza e impietosa". Morando Morandini gli assegna invece tre stelle su cinque, affermando che "è un po' tirato via, ora al dente ora scotto, ma come fucina di ilarità funziona a pieno vapore", dando risalto ai suoi graffi satirici sulla società italiana contemporanea e accomunandone lo stile a quello di Cesare Zavattini, Nikolaj Gogol' e Georges Courteline. Giancarlo Zappoli su MYmovies.it assegna al film tre stelle e mezza su cinque e afferma che "Salce sa cogliere con ironia ma anche con pietas i tratti caratteriali del personaggio che Villaggio incarna con studiata goffaggine" e che il regista "è lì a ricordare a molti degli spettatori che in realtà stanno ridendo di se stessi e della propria ignavia. Allora, grazie anche alla presenza di due 'firme' della sceneggiatura italiana come Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, non perde l'occasione per fermare al punto giusto la macchina delle risate facendoci sentire quasi sensorialmente l'umiliazione subita dal Fantozzi padre dinanzi al dileggio della figlia da parte dei dirigenti", definendo la scena "un momento struggente di cinema". LongTake assegna al film tre stelle su quattro, definendolo "straordinariamente esilarante, vuoi per il personaggio di Villaggio, vuoi per i vari comprimari (...), ma anche per alcune sequenze diventate presto di culto, come la sfida calcistica scapoli contro ammogliati, la crocifissione in sala mensa o la partita a biliardo. Accanto alla comicità slapstick vi è però una tragicomica riflessione sulle miserie e le piccolezze dell'italiano medio, sottomesso ai ceti alti, vigliacco e micragnoso ma allo stesso tempo tenero e disperato. L'Italia degli anni settanta viene così ritratta impietosamente, con un quadro sociale che echeggia, anche nel linguaggio ricco di neologismi e stilemi ricorrenti, il feroce romanzo a episodi di Villaggio".
Raffaele Meale, recensendo il film su Quinlan in occasione della proiezione alla Festa del Cinema di Roma, gli assegna un 9 e ne sottolinea la forte satira sociale e politica, definendolo "uno dei capolavori del cinema italiano degli anni settanta" che "fa ancora vacillare le logiche di potere". Nel giorno della riedizione cinematografica, Demetrio Salvi scrive per Sentieri selvaggi: "Come tutti i personaggi che al cinema, in tv, ma anche in letteratura o nel teatro, funzionano, Fantozzi è uno specchio che tutti si augurano sia deformante: attraverso di esso abbiamo visto ciò che speravamo di non essere sempre accompagnati dal perverso sospetto che qualcosa, dentro di noi, finisse col coincidere esattamente con l'immagine che vedevamo riflessa". Due anni dopo Davide Pulici recensisce il film per Nocturno assegnandogli la valutazione massima e affermando che "la forza di Fantozzi è, alla fine della fiera, una virtù esorcistica. La media della gente che ci circonda e che comprende noi stessi, è ugualmente servile, codarda, pavida, profittatrice e sfigata del ragionier Fantozzi Ugo. La sua mostruosità, appunto, ci mostra noi stessi. Però l'esagerazione comica, il paradosso scava l’abisso tra noi e lui".
## Sequel
Il film ebbe nove sequel a partire da Il secondo tragico Fantozzi, distribuito l'anno successivo e ispirato ad altri capitoli degli stessi libri. Seguito poi da:
* Fantozzi contro tutti, regia di Neri Parenti e Paolo Villaggio (1980)
* Fantozzi subisce ancora, regia di Neri Parenti (1983)
* Superfantozzi, regia di Neri Parenti (1986)
* Fantozzi va in pensione, regia di Neri Parenti (1988)
* Fantozzi alla riscossa, regia di Neri Parenti (1990)
* Fantozzi in paradiso, regia di Neri Parenti (1993)
* Fantozzi - Il ritorno, regia di Neri Parenti (1996)
* Fantozzi 2000 - La clonazione, regia di Domenico Saverni (1999)
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7,531,230 | https://it.wikipedia.org/wiki/Lene_Rantala | Lene Rantala | # Lene Rantala
Lene Rantala (10 agosto 1968) è un'ex pallamanista danese.
## Palmarès
### Olimpiadi
* 2 medaglie:
* 2 ori (Atlanta 1996; Sydney 2000)
### Mondiali
* 3 medaglie:
* 1 oro (Germania 1997)
* 1 argento (Norvegia 1993)
* 1 bronzo (Austria/Ungheria 1995)
### Europei
* 4 medaglie:
* 3 ori (Germania 1994; Danimarca 1996; Danimarca 2002)
* 1 argento (Paesi Bassi 1998)
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2,091,116 | https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_Unito | Regno Unito | # Regno Unito
Il Regno Unito, ufficialmente Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (in inglese United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland; abbreviato in UK, /juːˈkeɪ/; sigla italiana RU), è uno Stato insulare dell'Europa occidentale con una popolazione di circa 68 milioni di abitanti. Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda nacque con l'Atto di Unione del 1800, che univa il Regno di Gran Bretagna e il Regno d'Irlanda. Gran parte dell'Irlanda si separò poi nel 1922, costituendo lo Stato Libero d'Irlanda.
Stato unitario, attualmente composto da quattro nazioni costitutive (chiamate Home Nations): Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, è governato da un sistema parlamentare, con Londra come capitale e sede del governo. Spesso viene impropriamente chiamato Gran Bretagna o Inghilterra, quando in realtà con il termine Gran Bretagna si indica un territorio geografico (l'isola maggiore) e con il termine Inghilterra si indica solo una delle quattro nazioni che compongono il regno.
Situato al largo delle coste occidentali dell'Europa settentrionale e circondato a est dal Mare del Nord, a sud dal canale della Manica e a ovest dall'oceano Atlantico e dal mare d'Irlanda, le isole del Canale e l'Isola di Man sono dipendenze della Corona britannica, che non fanno parte del Regno Unito. La Gran Bretagna è l'isola comprendente la maggior parte del territorio dell'Inghilterra, del Galles e della Scozia. Le isole britanniche invece sono l'arcipelago comprendente la Gran Bretagna, l'Irlanda, l'Isola di Man, l'Isola di Wight, le isole Orcadi, le isole Ebridi, le isole Shetland, le isole del Canale e altre isole minori.
Si compone anche di quattordici territori d'oltremare che costituiscono i resti dell'Impero britannico, quali Anguilla, Bermuda, il Territorio Antartico Britannico, il Territorio Britannico dell'Oceano Indiano, le Isole Vergini Britanniche, le Isole Cayman, le Isole Falkland, Gibilterra, Montserrat, le Isole Pitcairn, Sant'Elena, Ascensione e Tristan da Cunha, Georgia del Sud e Isole Sandwich Meridionali, Akrotiri e Dhekelia e Turks e Caicos. Il Regno Unito è una monarchia parlamentare; l'attuale capo di Stato è il re Carlo III, che è anche il capo di Stato di altri 14 paesi membri del Commonwealth delle nazioni (cui il Regno Unito aderisce dal 1931), detti reami del Commonwealth, tra i quali il Canada, l'Australia, la Nuova Zelanda, la Papua Nuova Guinea e la Giamaica sono i più popolosi.
Gli unici confini terrestri sono:
* Irlanda del Nord (confina con la Repubblica d'Irlanda)
* Gibilterra (confina con la Spagna)
* Akrotiri e Dhekelia (confina con la Repubblica di Cipro, la repubblica turca non riconosciuta di Cipro del Nord e la Linea Verde, area demilitarizzata del corpo UNFICYP delle Nazioni Unite)
* Territorio Antartico Britannico (confini sospesi dal Trattato Antartico).
È stato il primo Stato del mondo a essere industrializzato e ha costituito storicamente (dagli inizi del XVIII secolo) il modello di democrazia parlamentare moderna al quale si sono poi rifatti quelli delle altre nascenti democrazie europee occidentali. Fu una potenza di prim'ordine, soprattutto durante il XVIII, il XIX e la prima metà del XX secolo, ma il costo economico delle due guerre mondiali e il declino del suo grande impero coloniale, nella seconda metà del XX secolo, segnarono un chiaro ridimensionamento della sua influenza nel mondo. Malgrado ciò, nonché in virtù della tenacia con la quale combatté nella seconda guerra mondiale fino alla vittoria contro le potenze dell'Asse, cosa che gli valse l'attribuzione del seggio permanente con diritto di veto nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il Regno Unito continua a esercitare, a livello internazionale, una considerevole influenza in campo politico e militare, oltre che scientifico e finanziario. Il Regno Unito è inoltre provvisto di armi nucleari.
Con un PIL nominale stimato sui 3000 miliardi di dollari secondo il Fondo monetario internazionale, è la quinta potenza economica mondiale, dopo Stati Uniti, Cina, Giappone, e Germania, e la seconda in Europa. Il Regno Unito è uno Stato con uno degli indici di sviluppo umano più elevati del mondo. È membro fondatore dell'ONU, della NATO e membro del G8 e del G7.
Il Regno Unito è stato inoltre un membro dell'Unione europea dal 1º gennaio 1973 al 31 gennaio 2020, data della sua uscita. Tuttavia, non ha mai fatto parte dell'unione economica e monetaria dell'Unione europea, ossia non ha mai adottato la moneta unica, l'euro, sottoscrivendo, durante la firma del trattato di Maastricht, una deroga che rendeva facoltativa l'adozione di tale valuta.
## Terminologia
L'Atto di Unione del 1707 dichiarò che le monarchie d'Inghilterra e Scozia fossero "unite sotto l'unico nome di Regno di Gran Bretagna". Pertanto, in tutti gli atti che riguardarono il Regno da quel momento in poi, il dominio britannico venne identificato come "Regno di Gran Bretagna", "Regno Unito di Gran Bretagna" e "Regno Unito". A ogni modo, sebbene il termine "Regno Unito" sia trovato in uso corrente a partire dal XVIII secolo, raramente esso venne indicato per esteso, ma molto più facilmente venne definito "Gran Bretagna" in forma breve. L'Atto di Unione del 1800 unì il Regno di Gran Bretagna e il Regno d'Irlanda nel 1801, formando così il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. Il nome di "Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord" venne adottato in seguito all'indipendenza acquisita dalla Repubblica d'Irlanda nel 1922, che lasciò appunto solo la parte settentrionale della nazione irlandese alla Gran Bretagna.
Anche se il Regno Unito come Stato sovrano rappresenta una nazione, Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord sono indicati come paesi, pur non essendo più Stati sovrani a sé stanti. Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno sviluppato poi governi autonomi. Il Primo ministro britannico sul suo sito ha utilizzato la frase "paesi in una nazione" per descrivere appunto il Regno Unito. Alcuni risultati statistici hanno interpellato la popolazione inglese sui termini da attribuire a Scozia, Galles e Irlanda del Nord, col risultato di apparire come "regioni" del Regno Unito. L'Irlanda del Nord è talvolta definita come "provincia". Riguardo all'Irlanda del Nord, il nome descrittivo utilizzato "può essere controverso, dal momento che la scelta spesso rivela le preferenze politiche o le tendenze partitiche del singolo".
Il termine Britannia è utilizzato solitamente per descrivere la Gran Bretagna durante la dominazione romana. Il termine Gran Bretagna, per contrasto, fa riferimento convenzionalmente all'isola della Gran Bretagna, o politicamente alla combinazione di Inghilterra, Scozia e Galles. A ogni modo, esso è utilizzato talvolta come sinonimo per l'intero Regno Unito. GB e GBR sono infatti i codici standard internazionali per il Regno Unito (vedi ISO 3166-2:GB e ISO 3166-1 alpha-3) e quindi sono utilizzati dalle organizzazioni internazionali per indicare il Regno Unito. Inoltre, la squadra olimpica del Regno Unito compete sotto il nome di "Gran Bretagna" o "Team GB".
L'aggettivo britannico è comunemente utilizzato per qualcosa che si riferisce al Regno Unito. Il termine non ha una connotazione legale definita, ma è utilizzato nel linguaggio legislativo del Regno Unito per definire la cittadinanza nazionale (British). La popolazione del Regno Unito utilizza solitamente molti termini tra loro differenti per descrivere la propria identità nazionale: singolarmente si possono definire inglesi, scozzesi, gallesi, irlandesi del nord o irlandesi.
Nel 2006 è stato introdotto un nuovo disegno per il passaporto britannico. La prima pagina indicherebbe il nome dello Stato per esteso scritto in lingua inglese, gallese, gaelico scozzese e scots. In gallese il nome completo dello Stato è Teyrnas Unedig Prydain Fawr a Gogledd Iwerddon, con il termine Teyrnas Unedig utilizzato come nome breve sul sito del governo. A ogni modo esso è solitamente abbreviato in "DU" per la forma mutata da Y Deyrnas Unedig. In gaelico scozzese, la forma estesa è Rìoghachd Aonaichte Bhreatainn is Èireann a Tuath e la forma breve di Rìoghachd Aonaichte. In scots è invece Unitit Kinrick o Great Breetain an Northren Ireland, Unitit Kinrick nella forma abbreviata.
## Storia
La Scozia e l'Inghilterra esistevano come entità separate già a partire dal X secolo. Il Galles passò sotto il controllo dell'Inghilterra dal 1284, ed entrò a far parte del Regno di Inghilterra tramite l'atto di Unione del 1536. Il XVII secolo fu piuttosto movimentato per la monarchia, con l'ideazione di un complotto ai danni della monarchia passato alla storia come la congiura delle polveri nel 1605, le guerre dei tre regni e la Gloriosa rivoluzione alla fine del secolo.
Il 1º maggio 1707 venne creato il Regno di Gran Bretagna, dall'unione politica del Regno d'Inghilterra (che comprendeva il Galles da quasi due secoli) e il Regno di Scozia, con l'emanazione dell'Atto di Unione. L'Atto era stato concordato il 22 luglio 1706 e successivamente ratificato dal Parlamento d'Inghilterra e dal Parlamento di Scozia. Quasi un secolo più tardi, con l'Atto di Unione del 1800, il Regno d'Irlanda, che era stato messo sotto controllo inglese tra il 1541 e 1691, entrò a far parte del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. L'Inghilterra e la Scozia, sebbene separate prima del 1707, avevano già sperimentato l'Unione delle Corone nel 1603, quando Giacomo VI, Re di Scozia aveva ereditato il trono del Regno d'Inghilterra e aveva trasferito la sua corte da Edimburgo a Londra. Era l'inizio della dinastia Stuart, che terminò nel 1714.
Con l'emanazione del Representation of the People Act 1918 fu riconosciuto il diritto di voto alle donne. L'Atto fu approvato dal Parlamento del Regno Unito il 6 febbraio 1918. L'immediato primo dopoguerra vide l'istituzione del Welfare State britannico, tra cui uno dei primi e più completi sistemi sanitari pubblici, mentre l'economia della ricostruzione richiamò persone da tutto il Commonwealth delle nazioni, che contribuì a creare una società multietnica. Sebbene il secondo dopoguerra avesse posto in chiaro i limiti del ruolo politico della Gran Bretagna, confermati dalla crisi di Suez del 1956, la diffusione internazionale della lingua inglese assecondò l'influenza della sua letteratura e della sua cultura.
Dopo un periodo di rallentamento economico mondiale e le lotte operaie degli anni 1970, gli anni 1980 videro un periodo di crescita, aiutato dalle entrate derivanti dalle estrazioni petrolifere nel Mare del Nord. Il governo di Margaret Thatcher segnò un significativo cambiamento di direzione nella politica e nell'economia del periodo post-bellico, un percorso che continuò sotto il nuovo governo laburista di Tony Blair e Gordon Brown dal 1997. Il Regno Unito fu uno dei dodici membri fondatori dell'Unione europea al suo lancio nel 1992 con la firma del Trattato di Maastricht.
In precedenza, era stato membro della Comunità economica europea (CEE) a partire dal 1973 e la sua permanenza fu confermata da un referendum due anni dopo, con il 67% dei britannici favorevoli alla permanenza.
Il 23 giugno 2016 nel Regno Unito si svolse un referendum consultivo sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea; a differenza di quanto avvenuto quarantuno anni prima, questa volta il 51,9% dei votanti britannici si espresse a favore dell'uscita dall'Unione.
A seguito del risultato referendario, il 29 marzo 2017 il governo britannico notificò al Consiglio europeo l'intenzione di uscire dall'Unione europea; i negoziati per l'uscita cominciarono nel giugno seguente. L'uscita del Regno Unito dall'Unione europea e dall'Euratom si attuò il 31 gennaio 2020; da tale data ebbe inizio un periodo di undici mesi per trovare un accordo commerciale con l'Unione.
L'accordo trovò poi luce il 30 dicembre dello stesso anno, entrando in applicazione provvisoria a partire dal 1º gennaio 2021. Da questa data in poi, il Regno Unito cessa di essere anche un membro del mercato europeo comune e non è più soggetto al diritto UE, diventando a tutti gli effetti un paese terzo all'Unione, ma provvisto di un accordo che disciplina le relazioni fra le due entità.
L'accordo di commercio e cooperazione tra Unione europea e Regno Unito è entrato definitivamente in vigore a partire dal 1º maggio 2021.
## Geografia
Il paese è diviso in quattro nazioni, conosciute in patria come Home Nations, ossia "nazioni interne". Il Regno Unito è bagnato a sudovest dall'oceano Atlantico, a nord dal mar di Norvegia, mentre a est si affaccia sul Mare del Nord e a sud sul canale della Manica.
La maggior parte del territorio d'Inghilterra è caratterizzato da colline e pianure divise da est a ovest da alcune catene collinari. I fiumi principali sono il Tamigi, il Severn, il Trent, l'Humber e il Tyne. Le città principali sono Londra, Birmingham, Manchester, Sheffield, Liverpool, Nottingham, Leeds, Bristol e Newcastle upon Tyne.
Il Galles è principalmente montuoso: a nord-ovest, si elevano i monti di Snowdonia, che raggiungono la massima altezza con il monte Snowdon. Nella regione centrale si elevano i Monti Cambrici e, a sudest, quelli del Brecon Beacons. A nord del Galles si trova l'isola di Anglesey. Capoluogo e città principale è Cardiff (in gallese: Caerdydd), situata nella parte meridionale della regione.
Il territorio della Scozia è contraddistinto da pianure nelle regioni meridionali e orientali; in quelle settentrionali e occidentali vi sono invece montagne e altipiani, tra cui il Ben Nevis, ossia il monte più alto dell'intero paese. Vi sono numerosi laghi e profondi fiordi. La Scozia comprende un vasto numero di isole situate al largo delle coste occidentali e settentrionali: le Ebridi, le Orcadi e le Shetland. Il capoluogo scozzese è Edimburgo, ma la più grande città è Glasgow, che riveste il ruolo di importantissimo centro economico.
L'Irlanda del Nord, situata nella parte nord-orientale dell'isola irlandese, è principalmente collinare. Il suo capoluogo è Belfast.
Nel Regno Unito non viene parlata un'unica lingua. Sebbene quella più diffusa sia di fatto l'inglese, la Carta europea delle lingue regionali ha ufficialmente riconosciuto come lingue autoctone e regionali il gallese, il gaelico scozzese, il gaelico irlandese, il cornico, lo scots e l'Ulster scots.
### Effetti del cambiamento climatico
Nel Regno Unito, a causa dei cambiamenti climatici, vi è una tendenza verso inverni meno rigidi ed estati più calde; il livello del mare della costa britannica aumenta di circa 3 mm ogni anno e vi sono segni di un cambiamento nei modelli di precipitazioni. I climatologi si aspettano che ondate di calore come quelle del 2003 diventino la norma negli anni quaranta del XXI secolo, a causa della crisi climatica. I calcoli modello del 2019 mostrano che Londra dovrebbe essere ricollocata in un'altra zona climatica se effettivamente si verificasse lo scenario RCP4.5. Il clima previsto a Londra per il 2050 ricorderebbe quindi il clima che si dovrebbe riscontrare invece nella città spagnola di Barcellona. Anche gli eventi meteorologici estremi stanno diventando più frequenti e intensi. Il 28 gennaio 2024 è stata rilevata una temperatura record nazionale per il mese a Kinlochewe di ben 19,6°C. È stato dimostrato che le alluvioni avvenute in Inghilterra nel 2013-2014 possono essere ricondotte al cambiamento climatico causato dall'uomo.
## Società
Un censimento della popolazione viene svolto ogni dieci anni in ogni parte del Regno Unito. L'Office for National Statistics è responsabile per la raccolta dei dati in Inghilterra e Galles; il General Register Office for Scotland e il Northern Ireland Statistics and Research Agency sono responsabili per i censimenti nelle rispettive altre due nazioni.
A causa della crisi abitativa (carenza di alloggi sociali, forte aumento degli affitti e dei costi di finanziamento), il numero di persone senza fissa dimora è in aumento da diversi anni, soprattutto nelle aree rurali. Si stima che il numero sarà superiore a 300.000 nel 2023, con un aumento di quasi il 7% dal 2021.
### Evoluzione demografica
Al censimento del 2001 la popolazione totale del Regno Unito ammontava a 58 789 194 abitanti, il terzo paese più popolato dell'Unione europea (dopo la Germania e la Francia), il quinto del Commonwealth e il 22º del mondo. A metà del 2007 la stima era cresciuta fino a 60 975 000 di abitanti. L'attuale crescita della popolazione è dovuta principalmente al saldo migratorio netto, ma anche a un aumento del tasso di natalità e all'aumento della speranza di vita. Il 2007 ha segnato anche il sorpasso del numero di persone in età pensionabile sul numero di abitanti al di sotto dei 16 anni.
A metà 2007 l'Inghilterra contava una popolazione stimata a 51,1 milioni di persone. Rappresenta una delle aree più densamente popolate del mondo con 383 persone residenti per chilometro quadrato a metà del 2003, con una particolare concentrazione nella regione di Londra e nel Sud-Est del paese. Sempre nel 2007 le stime rivelavano come la Scozia possedesse una popolazione di 5,1 milioni di abitanti, il Galles 3 milioni e l'Irlanda del Nord 1,8 milioni di abitanti, tutte con una densità di popolazione di gran lunga più bassa rispetto all'Inghilterra. Si contano 142 abitanti/km² in Galles, 125 abitanti/km² nell'Irlanda del Nord e solo 65 abitanti/km² in Scozia (a metà del 2003).
Nel 2007, il tasso di fecondità medio nel Regno Unito era di 1,90 figli per donna. Si stima che nel 2008 la fertilità nel Regno Unito sia salita a 1,91 figli per donna, cifra che rimane comunque al di sotto del tasso di sostituzione che è di 2,1, ma comunque superiore al minimo registrato nel 2001 di 1,63. Inghilterra e Galles hanno tassi di natalità rispettivamente di 1,92 e 1,90. La Scozia presenta la più bassa fertilità, con soli 1,73 figli per donna, mentre l'Irlanda del Nord il tasso più elevato, con 2,02 figli. I tassi di fertilità più elevati si rilevarono negli anni sessanta durante il 'baby-boom', con un massimo di 2,95 figli per donna nel 1964. Il tasso di natalità è più elevato tra le donne straniere, rispetto a quelle nate in Gran Bretagna.
Similmente ad altri paesi europei, l'immigrazione sta contribuendo in maniera significativa all'aumento della popolazione, rappresentando circa la metà dell'aumento tra il 1991 e il 2001. Le cifre ufficiali hanno dimostrato che 2,3 milioni di migranti si sono trasferiti in Gran Bretagna dal 1997, l'84% delle quali provenienti da fuori Europa, e ulteriori 7 milioni sono previsti per il 2031. Le ultime cifre ufficiali (2006) mostrano un saldo migratorio netto verso il Regno Unito di 191 000 persone, a fronte di 185 000 nel 2005. Uno su sei proviene dai paesi dell'Europa orientale. L'immigrazione dsl Subcontinente indiano, alimentato principalmente dal ricongiungimento familiare, ha rappresentato i due terzi della crescita in materia di immigrazione. A causa dell'emigrazione, almeno 5,5 milioni di inglesi vivono all'estero, principalmente Australia, Spagna, Francia, Nuova Zelanda e Stati Uniti.
Tuttavia la percentuale di popolazione nata da cittadini stranieri nel Regno Unito resta leggermente inferiore rispetto a quella di altri Paesi europei. Si stima che la popolazione immigrata in Gran Bretagna raddoppierà nei prossimi due decenni, raggiungendo i 9,1 milioni di cittadini.
Nel 2004 il numero di persone che sono diventate cittadini britannici ha toccato la cifra record di 140 795, un aumento del 12% rispetto all'anno precedente. Questo numero è salito drasticamente dal 2000. La grande maggioranza dei nuovi cittadini proviene da Africa (32%) e Asia (40%), e i principali paesi sono Pakistan, India e Somalia. Nel 2006, ci sono state 149 035 domande di cittadinanza, il 32% in meno rispetto al 2005. Il numero di persone a cui è stata concessa la cittadinanza nel corso del 2006 è stato 154 095, il 5% in meno rispetto al 2005. Il gruppo più numeroso a cui è stata concessa la cittadinanza britannica sono i cittadini provenienti da India, Pakistan, Somalia e Filippine.
Il 21,9% dei bambini nati in Inghilterra e in Galles nel 2006 sono nati da madri che sono nate al di fuori del Regno Unito (146 956 dei 669 601 bambini nati) in base alle statistiche ufficiali pubblicate nel 2007, che mostrano anche i più alti tassi di natalità da 26 anni.
### Suddivisioni amministrative
**Città più popolose**
Di seguito le prime dieci città del Regno Unito per abitanti al 31 dicembre 2021.
| Pos. | Comune | Stato | Contea | Abitanti |
| - | - | - | - | - |
| 1 | Londra | Inghilterra | Grande Londra | 8 799 800 |
| 2 | Birmingham | Inghilterra | West Midlands | 1 141 816 |
| 3 | Leeds | Inghilterra | West Yorkshire | 793 139 |
| 4 | Glasgow | Scozia | Lanarkshire | 626 410 |
| 5 | Manchester | Inghilterra | Grande Manchester | 573 940 |
| 6 | Sheffield | Inghilterra | South Yorkshire | 539 413 |
| 7 | Edimburgo | Scozia | Midlothian | 505 320 |
| 8 | Liverpool | Inghilterra | Merseyside | 503 421 |
| 9 | Bristol | Inghilterra | Contea Cerimoniale di Bristol | 472 500 |
| 10 | Coventry | Inghilterra | West Midlands | 385 376 |
### Etnie
La popolazione del Regno Unito discende da diversi popoli, Precelti (conosciuti come Pitti), Celti (nella parte di estremo occidente del paese), Anglosassoni (ceppo prevalente), e Normanni. Dei 58 791 177 abitanti, 54 153 898 (92,1%) sono bianchi, 677 117 (1,2%) sono di etnia mista, 1 055 411 (1,8%) sono indiani, 747 285 (1,3%) pakistani, 283 063 (0,8%) bengalesi, 247 644 (0,4%) altri asiatici, 565 876 (1,0%) caraibici, 485 277 (0,8%) africani, 97 588 (0,2%) altri neri, 247 403 (0,4%) cinesi, e il restante 230 615 (0,4%) appartengono ad altre etnie.
Gli oriundi italo-britannici sono circa mezzo milione, concentrati soprattutto nell'area centro-meridionale del Regno Unito (i cittadini italiani erano 170 927 nel 2007, secondo l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero).
La seguente tabella riporta la composizione etnica del Regno Unito (censimento del 2001):
| Gruppo etnico | Popolazione | Quota del totale* |
| - | - | - |
| Bianchi | 54 153 898 | 92,1% |
| Etnia mista | 677 117 | 1,2% |
| Indiani | 1 053 411 | 1,8% |
| Pakistani | 747 285 | 1,3% |
| Bengalesi | 283 063 | 0,5% |
| Altri asiatici | 247 644 | 0,4% |
| africani | 485 277 | 0,8% |
| | 97 585 | 0,2% |
| Cinesi | 247 403 | 0,4% |
| * % sulla popolazione totale del Regno Unito |||
Origine delle varie etnie:
| Pos. | Cittadinanza | Popolazione | |
| - | - | - | - |
| 1 | Regno Unito | - | - |
| 2 | India | 1 600 000−2 500 000 | |
| 3 | Pakistan | 1 100 000−1 700 000 | |
| 4 | Nigeria | 1 000 000 circa | |
| 5 | Polonia | 750 000 | |
| 6 | Albania | 680 000 | |
| 7 | Bangladesh | 600 000 | |
| 8 | Sudafrica | 500 000 | |
| 9 | Turchia | 400 000 | |
| 10 | Italia | 200 000 | |
### Religione
La libertà religiosa è largamente garantita dallo Stato, sebbene la Chiesa anglicana sia considerata culto ufficiale. Essa è divisa in due arcidiocesi (York e Canterbury) e 43 diocesi. Con il Moment Act of Union del 1707 in Scozia è considerata religione ufficiale quella della Chiesa di Scozia (presbiteriana). Questa e gli altri gruppi protestanti rappresentano il 10% della popolazione. Al cattolicesimo aderisce circa il 9% dei britannici, nonostante la conversione di massa avvenuta nel Cinquecento con la Riforma anglicana. Dopo essere stato bandito, fu restaurato in Inghilterra e Galles nel 1850 e in Scozia nel 1878 ed è da sempre molto forte nell'Irlanda del Nord. Tra le numerose comunità straniere prevalgono le religioni di origine: soprattutto l'islam con il 4,5%, induismo, buddhismo, sikhismo, eccetera. Gli ebrei sono circa 267 000 e rappresentano la maggiore comunità dell'Europa occidentale subito dopo quella francese.
Le statistiche rivelano una crescita dell'ateismo e dell'agnosticismo a scapito soprattutto della Chiesa anglicana. Secondo i censimenti del 2001 e del 2011 i dati sulle religioni nel Paese sono i seguenti:
| Religione | 2001 | 2001 | 2011 | 2011 |
| - | - | - | - | - |
| Religione | Numero | Quota | Numero | Quota |
| Cristiani | 42 079 417 | 71,58% | 37 583 962 | 59,49% |
| Musulmani | 1 591 126 | 2,71% | 2 786 635 | 4,41% |
| Induisti | 558 810 | 0,95% | 835 394 | 1,32% |
| Sikh | 336 149 | 0,57% | 432 429 | 0,68% |
| Ebrei | 266 740 | 0,45% | 269 568 | 0,43% |
| Buddisti | 151 816 | 0,26% | 261 584 | 0,41% |
| Altre religioni | 178 837 | 0,30% | 262 774 | 0,42% |
| Irreligiosi | | | 16 221 509 | 25,67% |
| Religione non dichiarata | | | 4 528 323 | 7,17% |
| (Nessuna religione o non dichiarata) | 13 626 299 | 23,18% | 20 749 832 | 32,84% |
| Popolazione totale | 58 789 194 | 100,00% | 63 182 178 | 100,00% |
## Ordinamento dello Stato
Il Regno Unito è una monarchia parlamentare retta dal casato dei Windsor. Il parlamento è diviso in due Camere (Houses): la Camera dei lord (House of Lords), non elettiva e di fatto senza alcun potere, e la Camera dei Comuni (House of Commons), a cui spetta il potere legislativo. In entrambi i rami del parlamento vi sono i rappresentanti delle quattro nazioni costitutive del Regno Unito. Le due camere si ritrovano insieme solo durante un'occasione speciale: lo "State Opening of Parliament".
È ripartito in quattro nazioni costitutive (Home Nations), che a loro volta si suddividono in divisioni territoriali amministrative peculiari. Le quattro Home Nations sono:
* Inghilterra
* Irlanda del Nord
* Galles
* Scozia
Il Regno Unito comprende inoltre alcune dipendenze d'oltremare, talvolta in regime post coloniale:
* Anguilla
* Bermuda
* Territorio Antartico Britannico
* Territorio britannico dell'Oceano Indiano
* Isole Cayman
* Isole Falkland (dette anche Isole Malvine o Isole Malvinas)
* Georgia del Sud e Isole Sandwich Australi
* Gibilterra
* Montserrat (isola)
* Isole Pitcairn
* Sant'Elena, Ascensione e Tristan da Cunha
* Isole Turks e Caicos
* Isole Vergini britanniche
* Basi militari di Akrotiri e Dhekelia a Cipro
L'Isola di Man non fa parte del Regno Unito, ma è una Dipendenza della Corona britannica, mentre le Isole del Canale hanno uno status simile, appartenendo al sovrano di Gran Bretagna in qualità di Duca di Normandia (sebbene il titolo di Duca di Normandia sia da molto tempo desueto). Le Isole Orcadi e Shetland, invece, sono divisioni amministrative della Scozia.
## Ordinamento scolastico
L'istruzione nel Regno Unito è regolata dal National Curriculum per quanto riguarda l'Inghilterra, il Galles e l'Irlanda del Nord. Al contrario, l'istruzione in Scozia ha un proprio regolamento. In tutto il Regno Unito l'obbligo scolastico dura dai 5 ai 16 anni.
La più antica università inglese e di tutto il mondo anglosassone è l'Università di Oxford, tuttora tra le più prestigiose università esistenti, fondata circa nell'anno 1096. Quando nel 1167 Enrico II d'Inghilterra proibì agli studenti inglesi di studiare all'Università di Parigi, indusse molte personalità inglesi a tornare in patria, dando così slancio al rapido sviluppo dell'università stessa.
## Politica
Il Regno Unito ha rapporti politici e commerciali con numerose altre nazioni del Commonwealth. Esso si presenta come uno Stato unitario sotto la reggenza di una monarchia parlamentare. Carlo III è il capo di Stato del Regno Unito così come il monarca degli altri 15 paesi componenti il Commonwealth. Il sovrano ha "il diritto di essere consultato, di incoraggiare e di avvertire [i rappresentanti della politica nazionale]".
### Costituzione
La Costituzione del Regno Unito non è codificata e consiste in gran parte in una collezione di risorse scritte disparate, tra cui statuti, giudizi legislativi e diverse convenzioni costituzionali. Pur non essendoci alcuna differenza tecnica tra statuti ordinari e "legge costituzionale", il parlamento del Regno Unito può creare una "riforma costituzionale" semplicemente approvando un Act of Parliament (decisione parlamentare), conservandosi quindi il potere di abolire praticamente quasi tutti gli elementi scritti e non scritti della costituzione. Di conseguenza, nessun parlamento potrà mai varare una legge che un futuro parlamento non possa cambiare un domani.
### Governo
Il Regno Unito ha un governo parlamentare basato sul sistema Westminster, che è stato anche emulato da altri governi, talvolta come eredità diretta dell'Impero britannico. Il parlamento del Regno Unito si riunisce nel Palazzo di Westminster e dispone di due camere: l'elettiva Camera dei Comuni e la nominata Camera dei Lords. Tutte le leggi devono avere l'assenso regio prima di divenire legge.
Il Primo ministro, il capo del governo del Regno Unito, appartiene quasi sempre alla Camera dei Comuni, di cui è una persona di rilievo (solitamente il capo di un partito o di una coalizione di partiti). Il Primo ministro sceglie un gabinetto di ministri che poi vengono formalmente nominati dal monarca per formare il "Governo di Sua Maestà". Per convenzione, il sovrano rispetta le decisioni del Primo ministro in materia di scelta dei ministri.
Il gabinetto dei ministri è tradizionalmente prescelto tra i membri del partito del Primo ministro o della coalizione a cui esso appartiene, e tutti sono solitamente membri della Camera dei Comuni. Tuttavia, possono esservi ammessi anche membri della Camera dei Lords. Il potere esecutivo è esercitato dal Primo ministro e dal suo gabinetto di ministri, i quali sono tutti membri di diritto del Consiglio Privato del Regno Unito e divengono pertanto "ministri della Corona". L'attuale Primo ministro è Rishi Sunak, entrato in carica il 25 ottobre 2022. Sunak è il leader del Partito Conservatore. Per le elezioni alla Camera dei Comuni il Regno Unito è suddiviso in 650 costituenti, ciascuna con la facoltà di eleggere un membro del parlamento (abbreviato in MP) con sistema di pluralità semplice. Le elezioni generali vengono convocate dal monarca alla scadenza del mandato del Primo ministro. Sulla base degli atti parlamentari del 2011, le elezioni devono essere convocate non più tardi del termine di cinque anni.
Il Partito Conservatore, il Partito Laburista e i Liberal Democratici sono considerati nei tempi moderni i tre principali partiti politici del Regno Unito, rappresentanti rispettivamente il conservatorismo, la socialdemocrazia e il liberalismo. A ogni modo, alle elezioni generali del 2015 lo Scottish National Party si è qualificato come il terzo più grande partito della politica britannica, superando in seggi i liberal-democratici. Gli altri partiti minori sono Plaid Cymru (forte in Galles), oltre al Democratic Unionist Party, Ulster Unionist Party, Social Democratic and Labour Party e al Sinn Féin (forte nell'Irlanda del Nord).
### Devolution e amministrazioni locali
Scozia, Galles e Irlanda del Nord dispongono ciascuna di un proprio governo (o esecutivo), guidato da un Primo ministro (o nel caso dell'Irlanda del Nord da una diarchia composta dal Primo ministro e dal suo vice). L'Inghilterra, la più grande nazione per estensione del Regno Unito, non dispone di un proprio parlamento e le sue esigenze sono discusse direttamente dal Parlamento del Regno Unito. Questa situazione ha nel tempo dato origine alla cosiddetta Questione del West Lothian, secondo la quale i membri del Parlamento del Regno Unito che sono scozzesi, gallesi e nordirlandesi possono votare, talvolta in maniera decisiva, su materie che prettamente riguardano l'Inghilterra. La commissione McKay ha segnalato questo problema già dal marzo 2013, richiedendo che le leggi che abbiano effetto solo in Inghilterra necessitino della maggioranza dei membri inglesi del Parlamento del Regno Unito per essere approvate.
Il governo e il parlamento scozzesi hanno poteri notevoli per tutto quanto non concerne la legislazione del Regno Unito ma riguarda prettamente la Scozia, come nel caso dell'educazione, della sanità, della legge, e del governo locale. Alle elezioni del 2011 in Scozia lo Scottish National Party è stato rieletto ottenendo la maggioranza al Parlamento scozzese, col suo leader, Alex Salmond, nominato Primo ministro della Scozia. Nel 2012, il governo scozzese e quello del Regno Unito hanno siglato l'Accordo di Edimburgo per stabilire i termini di un referendum sull'indipendenza della Scozia votato poi nel 2014 e dove l'ideale indipendentista uscì sconfitto al 45% contro il 55% a favore degli unionisti.
Il governo gallese e l'Assemblea Nazionale del Galles hanno poteri molto più limitati rispetto alla loro controparte scozzese. L'Assemblea è in grado di legiferare su materie locali senza chiedere prima il consenso alle camere di Westminster. Alle elezioni del 2011 la vittoria è stata assegnata al laburista Carwyn Jones.
L'esecutivo e l'Assemblea dell'Irlanda del Nord hanno poteri simili a quelli in Scozia. Il potere esecutivo è però qui guidato da una diarchia rappresentata da membri dell'Assemblea appartenenti uno agli unionisti e uno ai nazionalisti. Dal settembre 2015 Arlene Foster (Democratic Unionist Party) e Martin McGuinness (Sinn Féin) sono rispettivamente Primo ministro e Vice Primo ministro in Irlanda del Nord. Il governo dell'Irlanda del Nord coopera il più possibile con quello della Repubblica d'Irlanda in materia di politiche nazionali, interessando queste geograficamente anche l'Irlanda del Nord. In materia di governo locale, l'Irlanda del Nord è dipendente dal Regno Unito.
Come si è già detto, il Regno Unito non ha una costituzione codificata (anche se ci si può riferire a una serie di leggi e principi: Costituzione del Regno Unito), e come tale i poteri costituzionali sono devoluti tra Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Sotto la dottrina della sovranità parlamentare, il Parlamento del Regno Unito, in teoria, potrebbe abolire sia il Parlamento scozzese sia l'Assemblea gallese o quella irlandese. Nel 1972, il Parlamento del Regno Unito unilateralmente decise di prorogare l'Assemblea dell'Irlanda del Nord, creando un precedente rilevante nelle attuali istituzioni parlamentari britanniche. In pratica, a ogni modo, oggi sarebbe impossibile per il Parlamento del Regno Unito abolire le camere di Scozia, Galles e Irlanda del Nord senza prima un referendum popolare. Ovviamente i contrasti politici sull'influenza del parlamento britannico su quelli locali risultano accentuati nel caso di quello dell'Irlanda del Nord, rendendo quindi necessaria una cooperazione col governo irlandese.
### Giustizia
Il Regno Unito non ha un sistema legale singolo, come il Trattato di Unione del 1706 testimonia all'articolo 19, dove si stabilisce la continuazione del sistema legale separato per la Scozia. Attualmente il Regno Unito dispone di tre distinti sistemi legislativi: il diritto inglese, il diritto nordirlandese e il diritto scozzese. Una nuova Corte suprema del Regno Unito è stata costituita nell'ottobre del 2009 per rimpiazzare l'Appellate Committee of the House of Lords, una prerogativa un tempo spettante alla Camera dei Lord. Il Comitato giudiziario del Consiglio privato (Judiciary Comitee of the Privy Council), che include i medesimi membri della Corte suprema, è il più alto tribunale d'appello per molti dei paesi che ancora oggi compongono il Commonwealth e le dipendenze territoriali inglesi.
Sia il diritto inglese, che viene applicato in Inghilterra e in Galles, sia quello dell'Irlanda del Nord sono basati sui principi del common law. L'essenza del common law è che, soggetto a statuto, il diritto è sviluppato dai giudici nei tribunali, i quali, applicando le normative di Stato, creano essi stessi i principi di diritto sulla base delle sentenze emesse (stare decisis). I tribunali di Inghilterra e Galles sono capeggiati dalle Corti superiori d'Inghilterra e Galles (Senior courts of England and Wales), che consistono in una corte d'appello, nell'Alta corte di giustizia (per casi civili) e la Crown Court (per casi criminali). La Corte suprema è il più alto tribunale in ambito sia civile sia penale in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, con valore globale delle proprie decisioni.
Il diritto scozzese proviene invece da un sistema ibrido basato sia sul common law sia sui principi del civil law. I tribunali supremi sono la Corte di sessione, per cause civili, e l'Alta corte di giustizia, per cause penali. La Corte suprema del Regno Unito è sempre la sovrana corte d'appello anche in Scozia per cause civili e penali. Le cosiddette Corti dello sceriffo sono invece i tribunali locali civili e penali che si basano sull'uso di una giuria. Il sistema legale scozzese ha tre possibilità di verdetto per una causa penale: colpevole, non colpevole, non provato. Sia non colpevole sia non provato hanno come risultato la non condanna dell'imputato.
I crimini in Inghilterra e Galles sono aumentati in maniera vertiginosa tra il 1981 e il 1995 giungendo al 48% rispetto al passato secondo quanto riportato dalle statistiche di Stato. La popolazione carceraria nel medesimo periodo è raddoppiata giungendo a 80 000 detenuti dando così a Inghilterra e Galles il più alto tasso di incarcerati dell'Europa occidentale, con un valore di 147 detenuti ogni 100 000 abitanti. L'His Majesty's Prison Service, che gestisce gran parte delle prigioni d'Inghilterra e Galles. ha riportato che nel 2009/10 la Scozia ha invece raggiunto il 10% di criminalità, il tasso più basso degli ultimi 32 anni. Al momento la popolazione carceraria scozzese è pari a 8 000 detenuti. Lo Scottish Prison Service gestisce tutte le carceri della Scozia.
### Relazioni internazionali
Il Regno Unito è membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nonché membro della Nato, del Commonwealth, del G7 (già G8), del G20, dell'OCSE, dell'OSCE e dell'OMC, e fino al 31 gennaio 2020 anche del Parlamento europeo e dell'Unione europea. Il Regno Unito è ritenuto avere "relazioni speciali" con gli Stati Uniti e una stretta collaborazione con la Francia — la cosiddetta "Entente cordiale" — e condivide le tecnologie nucleari con entrambi i paesi. Il Regno Unito è anche strettamente collegato alla Repubblica d'Irlanda; i due paesi hanno definito un'Area di viaggio comune e cooperano attraverso la Conferenza intergovernativa britannico-irlandese e il Consiglio britannico-irlandese. La presenza globale del Regno Unito è legata alle sue relazioni commerciali, all'assistenza allo sviluppo e ai coinvolgimenti militari in campo internazionale.
### Forze armate
Le forze armate del Regno Unito - ufficialmente His Majesty's Armed Forces— consistono in tre branche di servizio professionale: la Royal Navy e i Royal Marines (che formano il Naval Service), il British Army e la Royal Air Force. Le forze sono guidate dal Ministero della Difesa e controllate dal Defence Council, presieduto dal Segretario di Stato per la Difesa. Il comandante in capo è il sovrano inglese, attualmente Carlo III, a cui le forze militari giurano fedeltà. Le forze armate sono incaricate di proteggere il Regno Unito e i suoi territori oltremare, promuovendo la sicurezza del Regno Unito nell'interesse globale e supportando le missioni pacificatrici internazionali. Esse sono partecipanti regolari e attivi della NATO, tra cui il Allied Rapid Reaction Corps, così come il Five Power Defence Arrangements, RIMPAC e altre coalizioni internazionali. Punti di appoggio delle forze armate britanniche oltremare si trovano nell'Isola di Ascensione, nel Belize, nel Brunei, in Canada, a Cipro, a Diego Garcia, nelle Falkland, in Germania, a Gibilterra, in Kenya, nel Qatar e a Singapore.
Le forze armate britanniche hanno avuto un ruolo chiave nella costituzione dell'Impero britannico come potenza dominante dall'inizio del XVIII secolo all'inizio del XX secolo. Attraverso la loro storia unica, le forze armate britanniche hanno conosciuto azioni di guerra nei principali conflitti del mondo, dalla Guerra dei Sette anni alle Guerre napoleoniche, alla Guerra di Crimea sino alla prima e seconda guerra mondiale, oltre che in molti conflitti coloniali. Risultando vittoriosi in molti di questi conflitti, gli inglesi furono spesso in grado di influenzare eventi mondiali. Dalla fine dell'Impero britannico, il Regno Unito è rimasta comunque una delle principali potenze militari al mondo. Con la fine della Guerra Fredda, la politica di difesa ha previsto l'entrata in azione in collaborazione con altre forze internazionali. Ad eccezione dell'intervento militare in Sierra Leone, tutte le operazioni di guerra recenti del Regno Unito in Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Iraq e, ultimamente, in Libia, hanno seguito questo approccio. L'ultima volta nella quale le forze armate inglesi hanno combattuto sole è stato nel 1982 nella Guerra delle Falkland.
Secondo varie fonti tra cui l'Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma, il Regno Unito è il quinto paese al mondo per spese militari. La spesa militare assorbe attualmente ogni anno il 2,4% del prodotto interno lordo del paese.
## Economia
L'economia del Regno Unito è costituita, in ordine decrescente di grandezza, delle economie di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. L'aggregato, sulla base dei tassi di cambio, fa sì che quella del Regno Unito sia la sesta più grande economia del mondo e la seconda più grande in Europa dopo la Germania. Nel 2021 il PIL a prezzi correnti ammonta a circa 3 212 miliardi di $. Il Regno Unito risente molto dell'attuale crisi.
Il Regno Unito ha un ruolo trainante fra le economie occidentali sia sotto l'aspetto finanziario sia sotto quello commerciale. Negli ultimi due decenni il paese ha fatto fronte a un intenso processo di privatizzazione.
L'agricoltura è di tipo estensivo e altamente meccanizzata e la produzione copre circa il 60% del fabbisogno interno. Tra i prodotti agricoli esportati vi sono il frumento , mentre tra i prodotti importati figurano gli ortaggi (56% del fabbisogno coperto dalla produzione nazionale nel 2020) e la frutta (16% del fabbisogno coperto dalla produzione nazionale nel 2020). Una delle cause dell'insufficiente produzione agricola è il deficit di suolo agricolo, il quale è risultato di circa 80 milioni di ettari nel 2011, ponendo il Regno Unito al secondo posto tra i paesi dell'Unione Europea solamente dopo la Germania.
Il Regno Unito è ricco di riserve di carbone, gas e petrolio. La maggior parte del Prodotto Interno Lordo viene dal terziario; banche, assicurazioni e servizi finanziari, mentre la parte di PIL dell'industria è in costante declino. Con oltre 9 milioni di visitatori all'anno il turismo è uno dei settori più importanti: il Regno Unito è il sesto paese più visitato al mondo.
Dell'economia si occupa il Chancellor of the Exchequer, il Cancelliere dello Scacchiere, titolo storico col quale viene designato il Ministro dell'economia e delle finanze britannico. Negli ultimi anni l'economia britannica è stata gestita in conformità con i princìpi di liberalizzazione del mercato e bassa tassazione e regolamentazione. Dal 1997 la Banca d'Inghilterra è stata responsabile della fissazione dei tassi di interesse per conseguire l'obiettivo generale di inflazione fissato dal Cancelliere ogni anno, in modo totalmente indipendente dal Governo, in ottemperanza alle disposizioni comunitarie sulla autonomia delle banche centrali nazionali. Il governo scozzese, previa approvazione del Parlamento scozzese, ha la facoltà di variare il tasso di base dell'imposta sul reddito dovuta in Scozia di 3 pence per sterlina, anche se questo potere non è ancora stato esercitato.
Il Regno Unito è tra i paesi più industrializzati del mondo. In termini di prodotto nazionale lordo (PNL) è il quinto paese – seguito da Francia, Italia, Russia e Brasile – dopo Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania. Nel 2018 il prodotto interno lordo nominale del paese è stato di 2 828 644 milioni di dollari USA, pari a un PIL pro capite di 42 558 dollari.
A partire dal secondo dopoguerra il paese ha dovuto affrontare numerosi problemi economici quali la pressione valutaria, il deficit della bilancia totale dei pagamenti, l'inflazione e, fino a poco tempo fa, una scarsa capacità produttiva. Durante la recessione verificatasi nel 1974, la situazione si fece ancor più critica: il numero di disoccupati superò il milione, vi fu un declino della produttività, i salari aumentarono e la moneta toccò minimi storici. Nel luglio 1975 il governo adottò severe misure anti-inflazione, con l'appoggio del mondo economico e dei sindacati, in modo da contenere gli aumenti di salari e dell' inflazione.
Verso la fine degli anni settanta la scoperta di giacimenti di petrolio nel Mare del Nord consentì un'importante riduzione del deficit nella bilancia dei pagamenti. A partire dal 1979 la politica economica del paese ha promosso una maggior delega al settore privato, mettendo un freno alla spesa pubblica e ai servizi statali. Obiettivo prioritario rimaneva il contenimento dell'inflazione, a costo però di un tasso di disoccupazione storicamente elevato. Intorno alla metà degli anni ottanta vi erano nel paese oltre tre milioni di lavoratori senza impiego e dieci anni dopo ne rimanevano ancora circa 2,6 milioni. Il deficit di bilancio annuo all'inizio degli anni novanta era pari a circa l'1,1% del prodotto interno lordo. Nel gennaio del 1973 il Regno Unito aderì alla Comunità Europea (ora Unione europea), per poi uscirne nel 2020.
La struttura del lavoro è oggi significativamente cambiata. Nel 2002 la forza lavoro ammontava complessivamente a 29 602 654 lavoratori. Nel settore dei servizi è attualmente impiegato l'82% dei lavoratori, mentre nel 1955 lo era solo un terzo della forza lavoro. L'industria, che rappresentava un tempo il settore principale in termini di occupazione (42% della forza lavoro nel 1955), assorbe oggi solo il 17% della popolazione attiva. Il problema della disoccupazione è oggi meno grave che in passato: il tasso di disoccupazione del paese ha raggiunto infatti il 5,1% (2002), mentre nel dicembre 2018 è sceso ulteriormente al 3,8%.
### Storia
La rivoluzione industriale ebbe inizio proprio nel Regno Unito a partire da industrie pesanti come la cantieristica, l'estrazione del carbone, la produzione di acciaio e dall'industria tessile. L'esistenza di un impero coloniale contribuì alla creazione di un mercato di sbocco oltremare dei prodotti britannici, permettendo al Regno Unito di dominare il commercio internazionale nel XIX secolo. Tuttavia, come per altri paesi industrializzati, il periodo compreso fra le due guerre mondiali segnò un'epoca caratterizzata dal declino economico, in cui il paese perse progressivamente il proprio vantaggio competitivo e l'apporto dell'industria pesante andò diminuendo lungo tutto il corso del XX secolo. Il settore manifatturiero rimase una parte significativa dell'economia, ma nel 2003 contribuiva solamente ad un sesto della produzione nazionale.
### Materie prime
Il paese possiede materie prime energetiche fondamentali per la sua economia, quali carbone e riserve di gas naturale e petrolio, sebbene in continuo declino. Sono stimate oltre 400 milioni di tonnellate di riserve di carbone, e nel 2004 il consumo totale (comprese le importazioni) è stato di 61 milioni di tonnellate.
### Settore secondario
L'industria automobilistica britannica era una parte significativa di questo settore, anche se la sua importanza è andata diminuendo con il crollo del MG Rover Group e il passaggio in mano straniera di una parte cospicua del settore. La produzione di aeromobili ad uso civile e militare è guidata dalla più grande azienda aerospaziale del Regno Unito, la BAE Systems, e dalla ditta europea EADS, proprietaria dell'Airbus. Rolls-Royce detiene la principale quota del mercato dei motori aerospaziali. L'industria chimica e farmaceutica è forte nel Regno Unito, con la seconda e la sesta più grande azienda farmaceutica (GlaxoSmithKline e AstraZeneca).
### Il terziario
Il settore dei servizi è cresciuto notevolmente, e rappresenta circa il 73% del contributo al PIL. Il settore dei servizi è dominato da servizi finanziari, in particolare dal settore bancario e assicurazione. Londra è il più grande centro finanziario con il London Stock Exchange, il London International Financial Futures and Options Exchange, la Lloyd's of London che hanno base in questa città. Londra è un importante centro per il commercio internazionale ed è tra i leader direzionali dell'economia mondiale (insieme a New York e Tokyo). Possiede la più grande concentrazione di filiali di banche estere di tutto il mondo. Molte società multinazionali hanno aperto una loro filiale a Londra. La capitale scozzese, Edimburgo, è al contempo uno dei grandi centri finanziari d'Europa ed è sede della Royal Bank of Scotland Group, una delle più grandi banche del mondo. Nel 2007 il debito pubblico del Regno Unito era pari al 44% del PIL. L'industria legata alla creatività ha rappresentato il 7% del PIL nel 2005, con una crescita media del 6% su base annua tra il 1997 e il 2005. Per contro il settore agricolo rappresenta solo lo 0,9% del PIL del paese.
**Il turismo**
Il turismo è un settore molto importante per l'economia britannica. Con oltre 27 milioni di turisti arrivati nel 2004, il Regno Unito è classificato come il sesto polo di destinazione turistica del mondo. Londra, con un margine considerevole, è la città più visitata al mondo con 15,6 milioni di visitatori nel 2006, precedendo Bangkok (10,4) e Parigi (9,7 milioni).
### Moneta
La moneta del Regno Unito è la sterlina britannica (GBP in inglese, acronimo di Great Britain Pound), rappresentata dal simbolo £. La Banca d'Inghilterra è la banca centrale, responsabile per il rilascio di valuta. Anche le banche regionali di Scozia e Irlanda del Nord hanno il diritto di emettere banconote e per di più con i loro simboli nazionali e di norma le banconote dovrebbero circolare solo nel territorio d'emissione, ma generalmente vengono accettate in tutto il Regno, mentre da banche di paesi esteri viene accettata unicamente la valuta rilasciata dalla Banca d'Inghilterra. Il Galles invece non emette banconote con simboli nazionali, ma usa la sterlina "standard". Durante il periodo di adesione all'Unione Europea, il Regno Unito scelse di non adottare l'euro.
## Cultura
La cultura del Regno Unito è stata influenzata da diversi fattori tra i quali spicca lo status di isola della nazione; la sua storia democratica liberale occidentale e una delle maggiori potenze, nonché dall'essere un'unione politica di quattro paesi ciascuno con caratteristiche diverse e tradizioni indipendenti. L'Impero britannico e l'influenza che gli inglesi hanno esercitato nel mondo si può osservare nella lingua, nella cultura e nel sistema legale di molte delle ex colonie tra cui gli Stati Uniti, l'Australia, il Canada, l'India, l'Irlanda, la Nuova Zelanda, il Pakistan e il Sudafrica. L'influenza culturale del Regno Unito è stata descritta "superpotenza culturale".
### Contributi culturali
* La fondazione dell'assistenza infermieristica moderna da parte di Florence Nightingale (1820-1910): oggi l'anniversario della sua nascita, il 12 maggio, viene celebrato nel mondo con la Giornata internazionale dell'infermiere.
* La fondazione dello scautismo (1907) da parte di Robert Baden-Powell: oggi l'anniversario della sua nascita, il 22 febbraio, viene celebrato nel mondo, con il World Thinking Day.
* La nascita della medicina palliativa moderna (le cure palliative), ad opera dell'infermiera britannica Cicely Saunders (1918-2005).
### Scienza
Il Regno Unito è la patria di importanti scienziati e matematici, quali Isaac Newton, Robert Hooke, George Atwood, Nepero, Colin Maclaurin, Oliver Heaviside, Edmond Halley, Henry Cavendish, Charles Darwin, Michael Faraday, John Dalton, Ada Lovelace, Charles Babbage, Isaac Barrow, John David Barrow, Thomas Bayes, James Clerk Maxwell, James Prescott Joule, Paul Dirac, Lewis Carroll, Hubert Cecil Booth (inventore dell'aspirapolvere, nel 1901), Elizabeth Blackwell (prima donna a laurearsi in medicina), Thomas Young, William Henry Bragg, William Lawrence Bragg, James Chadwick, Alan Turing, Stephen Hawking, Roger Penrose, Peter Higgs, Alexander Fleming, Edward Jenner, James Watt.
**La teoria newtoniana**
* 5 luglio 1687: la legge di gravitazione universale, i principi della dinamica, proposti nel trattato Philosophiae Naturalis Principia Mathematica di Isaac Newton
**Il darwinismo**
* 24 novembre 1859: viene introdotto il concetto di selezione naturale e di evoluzione nell'opera del naturalista britannico Charles Darwin, con la pubblicazione de L'origine delle specie
**Chimica**
* Scoperta dell'idrogeno (1766) da parte del chimico inglese Henry Cavendish, che inizialmente lo chiamerà aria infiammabile.
* Vengono scoperti gli elementi chimici dell'argon (1894), elio (1895), neon (1898), kripton (1898) e xeno (1898) dal chimico scozzese William Ramsay (1852-1916).
**Fisica**
* 1974: viene elaborata la teoria della radiazione di Hawking sulla radiazione termica emessa dai buchi neri, elaborata dal fisico britannico Stephen Hawking
**Medicina**
* 1817: James Parkinson pubblica la prima descrizione dettagliata della malattia di Parkinson, nel suo trattato An Essay on the Shaking Palsy
* 1928: viene scoperta la penicillina dal medico e farmacologo britannico Alexander Fleming, che diede ufficialmente inizio alla nascita degli antibiotici.
* I fondamentali studi sulla malaria e i contributi sui metodi per combatterla da parte di Ronald Ross, Premio Nobel per la medicina, nel 1902.
**Matematica**
* La nascita della logica matematica nel XIX secolo: George Boole.
**Astronomia**
* 15 settembre 1682: XXVI passaggio della cometa di Halley al perielio, osservata dall'astronomo inglese Edmond Halley
* 13 marzo 1781: la scoperta del pianeta Urano da parte dell'astronomo britannico di origine tedesca William Herschel.
### Tecnologia
* 11 settembre 1795: nasce la prima ferrovia tramviaria, il tram, inventato da Benjamin Outram
* 1823: viene realizzato il primo impermeabile dallo scozzese Charles Macintosh
* 1º maggio 1840: viene inventato il primo francobollo, il Penny Black, ideato da Rowland Hill
* 10 gennaio 1863: inaugurazione della Metropolitana di Londra, la metropolitana più antica del mondo.
* 26 gennaio 1926: nasce la televisione, inventata dallo scozzese John Logie Baird, considerato il padre della televisione.
* 6 agosto 1991: nasce il World Wide Web, il primo sito web della storia di Internet creato dall'informatico britannico Tim Berners-Lee.
**Aviazione**
* 14 - 15 giugno 1919: primo volo transatlantico senza scalo effettuato dagli aviatori britannici Alcock e Brown sul velivolo Vickers Vimy, da St.John's,situata nella provincia canadese di Terranova e Labrador, a Clifden, Connemara, in Irlanda.
**Il Regno Unito nello spazio**
* 26 aprile 1962: viene lanciato Ariel 1, il primo satellite britannico.
* 18 maggio 1991: Helen Sharman è la prima britannica ad andare nello spazio.
### Le grandi scoperte e esplorazioni
* 1577 - 1580: la spedizione di Francis Drake, il primo inglese a circumnavigare la Terra.
* 16 settembre 1620: partenza del celebre galeone Mayflower dal porto di Plymouth (Inghilterra) alla volta di Capo Cod (Stati Uniti): ciò diede avvio all'emigrazione da cui nacquero gli Stati Uniti d'America.
* 26 gennaio 1788: sbarco della First Fleet (Prima Flotta) nella Baia di Sydney, da parte dell'ammiraglio inglese Arthur Phillip.
* 28 gennaio 1819: viene fondata la città (oggi Città-Stato) di Singapore dal militare britannico Thomas Stamford Raffles.
* 1914 - 1917: l'epoca eroica dell'esplorazione antartica: la Spedizione Endurance e l'eroica impresa di Ernest Shackleton.
* 4 novembre 1922: viene scoperta la Tomba di Tutankhamon dall'archeologo Howard Carter.
### Filosofia
Notevole anche la tradizione filosofica: nel XIII secolo si afferma il pensiero di Ruggero Bacone, anche noto scienziato, filosofo della scolastica e tra i padri dell'empirismo; nel XIV secolo Duns Scoto, importante esponente della scolastica francescana e Guglielmo di Occam, esponente della scolastica medievale; e, in ambito teologico in particolare, spicca la figura di John Wyclif, considerato spesso forse il più importante riformatore religioso prima di Lutero. Nel XVI secolo si afferma Tommaso Moro che coniò il termine utopia e scrisse il romanzo L'Utopia (1516); tra il XVI e il XVII secolo si affermò il metodo induttivo fondato sull'esperienza di Francesco Bacone che scrisse il Novum Organum (1620). Nel XVII secolo si afferma il giusnaturalismo con Thomas Hobbes, autore dell'opera di filosofia politica Leviatano (1651); tra il XVII e il XVIII secolo l'empirismo con John Locke, importante esponente del liberalismo classico e autore della Lettera sulla tolleranza (1685) e del Saggio sull'intelletto umano (1690), George Berkeley e David Hume autore del Trattato sulla natura umana (1739); e ancora nel XVIII secolo si afferma la figura di Adam Smith, fondatore dell'economia politica e del liberismo e autore del celebre saggio La ricchezza delle nazioni (1776). Tra il XVIII e il XIX secolo si ricordano la figura di Thomas Robert Malthus e la dottrina economica del malthusianesimo. Nel XIX secolo si distinsero John Stuart Mill, esponente del liberalismo e dell'utilitarismo e autore del Saggio sulla libertà (1859), David Ricardo, con Adam Smith massimo esponente della scuola classica dell'economia, e Herbert Spencer, liberale e teorico del darwinismo sociale. Nel XX secolo si affermano John Maynard Keynes, padre della macroeconomia, ramo dell'economia politica che viene fatta risalire al 1936 con la pubblicazione della Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, Bertrand Russell, tra i fondatori della filosofia analitica, e Gregory Bateson, che coniò verso gli anni trenta la definizione di schismogenesi.
### Mitologia
Per mitologia anglosassone s'intendono le credenze, i miti e leggende del popolo anglosassone, in particolare durante il Medioevo inglese.
### Letteratura
Col termine "letteratura inglese" ci si riferisce appunto alla letteratura associata al Regno Unito, all'Isola di Man e alle Isole del Canale. Gran parte della letteratura inglese è in lingua inglese. Nel 2005 circa 206.000 libri sono stati pubblicati nel Regno Unito e pertanto lo Stato si è aggiudicato il primato di maggior pubblicista nel mondo.
Lo scrittore e poeta inglese William Shakespeare è ritenuto uno dei maggiori drammaturghi di tutti i tempi, e i suoi contemporanei Christopher Marlowe e Ben Jonson hanno continuato l'opera nel solco da lui creato. Altri personaggi di spicco della letteratura inglese di epoche più recenti sono Alan Ayckbourn, Harold Pinter, Michael Frayn, Tom Stoppard e David Edgar che hanno combinato elementi surreali, realistici e radicali.
Tra gli scrittori inglesi di maggiore rilievo nell'epoca premoderna e moderna vi sono Geoffrey Chaucer (XIV secolo), Thomas Malory (XV secolo), Sir Thomas More (XVII secolo), John Bunyan (XVII secolo) e John Milton (XVII secolo). Nel XVIII secolo Daniel Defoe, iniziatore del romanzo inglese, (autore di Robinson Crusoe, 1719)) e Samuel Richardson furono i pionieri della novella moderna. Nel XIX secolo ulteriori innovazioni vennero introdotte da Jane Austen, dalla scrittrice neogotica Mary Shelley, dallo scrittore per bambini Lewis Carroll, dalle sorelle Brontë, da Charles Dickens, noto scrittore dell'età vittoriana, importante esponente del romanzo sociale e autore di David Copperfield (1849-1850), e del celebre Canto di Natale (1843), dal naturalista Thomas Hardy, dal realista George Eliot, dal poeta visionario William Blake e dal romantico William Wordsworth. E ancora Frances Hodgson Burnett, autrice dei romanzi per ragazzi Il piccolo Lord (1885) e Il giardino segreto (1910). Tra gli scrittori di maggior rilievo del XX secolo in Inghilterra spiccano H. G. Wells; gli scrittori per bambini Rudyard Kipling, autore, tra l'altro, della raccolta di racconti di avventura Il libro della giungla (1894), A. A. Milne (il creatore di Winnie the Pooh, 1924)), Roald Dahl e Enid Blyton, noti, in particolare, per i loro romanzi per ragazzi; il controverso D. H. Lawrence; la modernista Virginia Woolf; il satirico Evelyn Waugh; il profetico George Orwell; W. Somerset Maugham e Graham Greene; la scrittrice di gialli Agatha Christie (una delle maggiori scrittrici di best seller di tutti i tempi); Ian Fleming (il creatore di James Bond); i poeti T.S. Eliot, Philip Larkin e Ted Hughes; gli autori di fantasy J. R. R. Tolkien, C. S. Lewis e J. K. Rowling; la scrittrice e illustratrice di libri per bambini Beatrix Potter, autrice di The Tale of Peter Rabbit (1902), John le Carré, noto esponente della letteratura di spionaggio, i fumettisti Alan Moore, Neil Gaiman e Nick Park, creatore dei personaggi immaginari Wallace & Gromit (1989).
Per i contributi scozzesi sono importanti Arthur Conan Doyle, esponente del cosiddetto giallo classico, (il creatore di Sherlock Holmes, 1887), il romantico Sir Walter Scott, lo scrittore per bambini J. M. Barrie, creatore del celebre personaggio di Peter Pan (1902), l'epico Robert Louis Stevenson, autore de L'isola del tesoro e il poeta Robert Burns. Tra gli scrittori più recenti, Hugh MacDiarmid e Neil M. Gunn hanno contribuito al cosiddetto Rinascimento scozzese. Nel campo horror e thriller sono celebri Ian Rankin e Iain Banks. La capitale della Scozia, Edimburgo, fu la prima Città della Letteratura prescelta dell'UNESCO.
Il più antico componimento poetico in inglese giunto sino a noi, Y Gododdin, venne composto in Yr Hen Ogledd (The Old North), attorno al VI secolo. Esso venne scritto in cumbrico o antico gallese e contiene i primi riferimenti noti a Re Artù. A partire dal VII secolo la leggenda arturiana conobbe un notevole sviluppo grazie anche all'opera di Goffredo di Monmouth. Il poeta medievale gallese più celebrato è indubbiamente Dafydd ap Gwilym (fl.1320–1370) che incentrò i suoi temi letterari sulla natura, sulla religione e soprattutto sull'amore. È riconosciuto come uno dei più grandi poeti europei della sua epoca. Sino alla fine del XIX secolo la letteratura gallese fu essenzialmente in lingua gallese e di carattere religioso. Daniel Owen è riconosciuto uno dei primi moderni scrittori in gallese, col suo Rhys Lewis del 1885. Noto fu anche Dylan Thomas che divenne famoso a metà del XX secolo per la poesia "Do not go gentle into that good night, oltre al nazionalista R. S. Thomas che fu in nomination per il Premio Nobel della letteratura nel 1996. Tra gli scrittori gallesi del XX secolo si distinguono Richard Llewellyn e Kate Roberts.
Autori di altre nazionalità, provenienti in particolare dal Commonwealth, dall'Irlanda e dagli Stati Uniti, hanno vissuto e lavorato nel Regno Unito. Tra questi si ricordano Jonathan Swift, Oscar Wilde, Bram Stoker, George Bernard Shaw, Joseph Conrad, T.S. Eliot, Ezra Pound, Kazuo Ishiguro e Sir Salman Rushdie.
### Musica
Molti e vari sono gli stili musicali popolari nel Regno Unito, dalla musica folcloristica indigena inglese, scozzese, gallese e irlandese sino all'heavy metal. Tra i musicisti classici nati e vissuti in terra inglese sono celebri William Byrd, Henry Purcell, George Alexander Macfarren, Sir Edward Elgar, Gustav Holst, Sir Arthur Sullivan (famoso per aver lavorato col librettista Sir W. S. Gilbert), Ralph Vaughan Williams e Benjamin Britten, pioniere dell'opera moderna in inglese. Sir Peter Maxwell Davies è uno dei maggiori compositori viventi. Il Regno Unito è inoltre rinomato a livello internazionale per le sue orchestre sinfoniche e per i suoi cori tra cui la BBC Symphony Orchestra e il London Symphony Chorus. Tra i maggiori direttori d'orchestra spiccano Sir Simon Rattle, John Barbirolli e Sir Malcolm Sargent. Tra i maggiori compositori di colonne sonore per film si distinguono John Barry, Clint Mansell, Mike Oldfield, John Powell, Craig Armstrong, David Arnold, John Murphy, Monty Norman ed Harry Gregson-Williams. Georg Friedrich Händel fu naturalizzato cittadino inglese e per lo Stato scrisse l'inno per le incoronazioni, noto come il Messiah (1741), che fu appunto scritto in lingua inglese. Andrew Lloyd Webber è un prolifico compositore di musica da teatro. I suoi lavori hanno dominato l'ultima parte del XX secolo e sono divenuti successi internazionali. E ancora, nel XX secolo, da ricordare il compositore e direttore d'orchestra Gustav Holst, Edward Elgar e Karl Jenkins, ed è del 1914 la nota marcia britannica Colonel Bogey March, scritta dal tenente F. J. Ricketts.
The Beatles sono la band che più in assoluto ha rappresentato l'emergere della cultura inglese in campo musicale, con vendite di dischi sopra ogni aspettativa ed una diffusione globale dei loro successi. Tra gli altri gruppi e solisti di rilievo nel panorama musicale inglese si ricordano The Rolling Stones, Queen, Pink Floyd, Led Zeppelin, Deep Purple, Bee Gees, Genesis, Sex Pistols, The Clash, Jethro Tull, The Beloved, Dire Straits, Iron Maiden, Depeche Mode, Simply Red, Muse, Skunk Anansie, Eurythmics, John Lennon, Elton John, Freddie Mercury, George Michael, Phil Collins, Sting, Brian Eno, e Peter Gabriel. I Brit Awards sono dei premi annuali concessi dalle industrie discografiche britanniche e sono stati vinti nel corso degli anni dai personaggi che maggiormente hanno rappresentato il panorama musicale inglese tra cui The Who, David Bowie, Eric Clapton, Rod Stewart e The Police. Tra i musicisti più recenti si ricordano i Radiohead, Pet Shop Boys, gli Oasis, i Blur, gli Arctic Monkeys, i Kaiser Chiefs, i Kasabian, Robbie Williams, Dido, Coldplay, Amy Winehouse, Ed Sheeran, Harry Styles, Adele e i The Vamps.
Un gran numero di città del Regno Unito sono conosciute per la loro musica. Liverpool è la città che vanta il primato del maggior numero di canzoni scritte in loco. Il contributo di Glasgow alla musica venne riconosciuto nel 2008 quando venne nominata dall'UNESCO Città della Musica, una delle tre città nel mondo ad aver ottenuto questo onore.
## Arte
### Arti visive
La storia delle arti visuali inglesi è parte della storia dell'arte occidentale. Tra gli artisti britannici di maggior successo vi sono i romantici William Blake, John Constable, Samuel Palmer e J.M.W. Turner; i ritrattisti Sir Joshua Reynolds e Lucian Freud; i paesaggisti Thomas Gainsborough e L. S. Lowry; il pioniere dell'Arts and Crafts Movement William Morris; il figurativo Francis Bacon; gli artisti della pop culture Peter Blake, Richard Hamilton e David Hockney; il duo Gilbert & George; l'astrattista Howard Hodgkin; e gli scultori Antony Gormley, Anish Kapoor e Henry Moore. Tra il XIX e il XX secolo si distinse la figura dello scozzese Charles Rennie Mackintosh, esponente dell'Art Nouveau e del Glasgow movement.Tra gli anni ottanta e novanta del XX secolo la Galleria Saatchi di Londra ha posto l'attenzione del pubblico londinese su un nuovo genere multiforme di artisti noti come "Young British Artists": Damien Hirst, Chris Ofili, Rachel Whiteread, Tracey Emin, Mark Wallinger, Steve McQueen, Sam Taylor-Wood e i fratelli Chapman.
La Royal Academy of Arts a Londra è una delle organizzazioni chiave per la promozione delle arti visuali nel Regno Unito. Tra le principali scuole artistiche il Regno Unito vanta sei scuole alla University of the Arts London, tra cui il Central Saint Martins College of Art and Design e il Chelsea College of Art and Design; la Goldsmiths, University of London; la Slade School of Fine Art (parte dell'University College London); la Glasgow School of Art; il Royal College of Art e la The Ruskin School of Drawing and Fine Art (parte dell'University of Oxford). Il Courtauld Institute of Art è uno dei centri principali per l'insegnamento della storia dell'arte. Importanti gallerie d'arte come la National Gallery, la National Portrait Gallery, la Tate Britain e la Tate Modern (le più visitate gallerie d'arte al mondo, con circa 4,7 milioni di visitatori all'anno) hanno sede nel Regno Unito.
### Architettura
Riguardo in particolare all'architettura del Regno Unito si possono distinguere vari periodi artistici che comprendono, tra l'altro, il periodo dell'Architettura elisabettiana, il barocco inglese, l'architettura giacobiana e l'architettura vittoriana (di cui figura di rilievo fu quella di George Gilbert Scott).
### Patrimoni dell'umanità
Diversi siti del Regno Unito sono stati iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
### Musei
Per quanto concerne i musei ricordiamo, in particolare, il British Museum, di fama internazionale, fondato nel 1753 da sir Hans Sloane e aperto al pubblico il 15 gennaio 1759.
## Cinema
Il Regno Unito ha avuto una considerevole influenza nella storia del cinema. Registi come Alfred Hitchcock, il cui film Vertigo è considerato da alcuni critici come il miglior film di tutti i tempi, e David Lean sono acclamati dalla critica di tutti i tempi. Altri importanti registi sono Charlie Chaplin, Michael Powell, Carol Reed, Ridley Scott e Stanley Kubrick (naturalizzato). Molti attori britannici hanno avuto successi internazionali tra cui Julie Andrews, Richard Burton, Michael Caine, Charlie Chaplin, Sean Connery, Vivien Leigh, David Niven, Laurence Olivier, Peter Sellers, Kate Winslet, Anthony Hopkins, e Daniel Day-Lewis. Molti successi commerciali di film sono stati girati nel Regno Unito (come la serie di Harry Potter e James Bond). Gli Ealing Studios sono gli studi di produzione di film più antichi al mondo.
Malgrado i molti successi, la critica è da tempo impegnata a riscoprire nella filmografia inglese influenze ora europee ora americane dal momento che molti attori tra l'altro sono compartecipi di produzioni internazionali. I film ispirati a storie scritte da autori inglesi includono Titanic, Il Signore degli Anelli, Pirati dei Caraibi.
## Televisione
Famosa in tutto il mondo è inoltre l'emittente televisiva BBC.
## Gastronomia
Uno dei piatti tipici e caratteristici della cucina britannica è il Fish and chips, caratterizzato da filetti di pesce bianco con contorno di patatine fritte.
## Sport
### Calcio
**La nascita del gioco del calcio moderno**
La nascita del gioco del calcio moderno si fa risalire a una precisa data storica: 26 ottobre 1863, dove, alla Freemason's Tavern di Great Queen Street, nel rione di Holborn, si riunirono 11 club della zona di Londra. La Federazione calcistica dell'Inghilterra, o The Football Association (The FA), è la più antica federazione calcistica del mondo: sorta, appunto, il 26 ottobre 1863: padre della Federazione calcistica dell'Inghilterra e del calcio moderno viene considerato il dirigente sportivo inglese Ebenezer Cobb Morley.
Oggi lo sport più seguito nel Regno Unito è il calcio. Non esiste un campionato calcistico unico per tutte le quattro nazioni del Regno poiché ognuna di esse ne possiede uno separato. Il campionato calcistico più importante è la Premier League (il campionato inglese, conosciuto fino alla stagione 2015/2016 come Barclays Premier League per ragioni di sponsorizzazione).
La Nazionale di calcio del Regno Unito partecipa unicamente alle Olimpiadi (dove ha conquistato l'oro nel Torneo Olimpico del 1908 e del 1912) mentre nei tornei ufficiali organizzati dalla UEFA e dalla FIFA, prendono atto singolarmente le singole nazioni d'Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Il Regno Unito (in Inghilterra) ha anche ospitato il Campionato Mondiale di Calcio 1966 dove ad aggiudicarsi la Coppa Rimet, fu proprio l'Inghilterra, battendo 4-2 la Germania dell'Ovest, ma attualmente rimane ancora l'unica volta in cui la nazionale inglese portò a casa la vittoria. Trent'anni dopo, l'Inghilterra ha ospitato in casa anche il Campionato Europeo 1996 (giungendo in semi-finale) e in Euro 2020 ha ospitato - insieme alla Scozia nella città di Glasgow - diverse partite in territorio britannico, fra cui le semi-finali e la finale a Londra. In questa edizione degli Europei, l'Inghilterra è riuscita anche a raggiungere la finale, giocata allo stadio di Wembley, persa ai calci di rigore contro l'Italia.. Tra i più importanti calciatori inglesi spiccano Bobby Charlton, Stanley Matthews e Bobby Moore, tra i nordirlandesi spicca George Best, tra gli scozzesi denis Law, tra i gallesi Gareth Bale.
### Rugby
Il rugby è uno degli sport più seguiti, la nazionale inglese ha vinto il mondiale nel 2003. Il campionato nazionale, la English Premiership, è uno dei tornei rugbistici più importanti al mondo.
Fu proprio un presbitero britannico, William Webb Ellis, a inventare nel 1823 il gioco del rugby.
### Automobilismo
Per quanto riguarda gli sport automobilistici, il Regno Unito è stato la patria di moltissimi dei principali campionati e scuderie a partire dal Secondo Dopoguerra e ancora oggi per molti giovani piloti è una tappa obbligata nel percorso formativo automobilistico. In particolare la Formula 1 è molto seguita dagli appassionati britannici. Attualmente solo un pilota britannico iridato corre ancora in F1, ovvero Lewis Hamilton, campione nel 2008 con la McLaren e nel 2014, 2015, 2017, 2018, 2019 e 2020 con Mercedes). Altri campioni britannici della F1 sono: Jenson Button, campione nel 2009 con la Brawn GP, Sir Stirling Moss soprannominato "il campione senza corona" (a causa di essere arrivato in seconda posizione per 4 volte nella storia del mondiale); Mike Hawthorn, mondiale con la Ferrari 246 nel 1958; Jim Clark, considerato uno dei più veloci piloti di sempre, bicampione con la Lotus nel 1963 e 1965; John Surtees, primo ed unico campione sia sulle due (7 volte) che con le quattro ruote (1 volta, nel 1964, con la Ferrari 158 F1); Graham Hill, campione con la British Racing Motors, nota come BRM, nel '62 e nel '68 con la Lotus; Jackie Stewart, 3 volte campione del mondo, nel 1969 con la Matra ee nel 1971 e nel 1973 con la Tyrrell; James Hunt campione nel 1976 con la McLaren M23; Nigel Mansell, soprannominato "Il Leone d'Inghilterra" per la sua aggressività al volante, campione su Williams nel '92 e Damon Hill, mondiale nel 1996, sempre su Williams, figlio di Graham. Molto seguito è anche il locale campionato per auto da turismo (BTCC) che è tra i più importanti del mondo anche considerando quelli internazionali.
### Tennis
Fu proprio un britannico, Walter Clopton Wingfield, nel 1874, a inventare il tennis. In Inghilterra si svolge il Torneo di Wimbledon, la cui 1ª edizione risale al 1877, facendone così la più antica manifestazione tennistica ufficiale del mondo. Campioni in questo sport sono stati Fred Perry, Tim Henman, Greg Rusedski e Andy Murray.
### Altri sport
Nell'ambito sportivo sono popolari nel Regno Unito anche cricket, ippica, polo e ciclismo su pista. Fa parte della cultura inglese anche la famosa caccia alla volpe.
### Giochi olimpici
* Il primo campione olimpico britannico fu Launceston Elliot, nel sollevamento pesi, ai Giochi olimpici di Atene 1896
* Il primo vincitore britannico di una medaglia olimpica fu Charles Gmelin, medaglia di bronzo nei 400 metri, ai Giochi olimpici di Atene 1896.
* La prima donna campionessa olimpica fu l'inglese Charlotte Cooper, nel tennis, ai Giochi olimpici di Parigi 1900.
* Gli atleti britannici più medagliati dei Giochi olimpici moderni sono Chris Hoy, nel ciclismo su pista, con 6 ori e un argento, alla pari con Jason Kenny, anch'egli nel ciclismo su pista
### I Giochi del Commonwealth
Da menzionare anche l'evento sportivo che coinvolge i paesi del Commonwealth: i Giochi del Commonwealth.
## Folclore e tradizioni
Anche l'aspetto folcloristico e delle tradizioni assumono una certa importanza anche in ambito culturale: appartengono al folclore britannico, per esempio, il Fiddler's Green, un tipico luogo post-mortem appartenente al folclore inglese, e la leggenda del Teschio urlante.
## Ricorrenze nazionali
| Data | Nome | Significato |
| - | - | - |
| 12 febbraio | Darwin Day | celebrazioni in onore alla nascita del naturalista britannico Charles Darwin |
| secondo sabato di giugno | Trooping the Colour | varie ricorrenze |
| 23 aprile | Giornata della lingua inglese nelle Nazioni Unite | celebra la lingua inglese nel mondo |
| 21 ottobre | Trafalgar Day | commemorazione della battaglia di Trafalgar, del 1805 |
| 5 novembre | Bonfire Night o Guy Fawkes Night | celebra il fallimento della congiura delle Polveri, nel 1605 |
| 25 dicembre | Natale nel Regno Unito | celebrazioni per la ricorrenza del Natale |
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159,414 | https://it.wikipedia.org/wiki/Rise_of_Nations | Rise of Nations | # Rise of Nations
Rise of Nations (talvolta abbreviato in RoN) è un videogioco strategico in tempo reale sviluppato da Big Huge Games e pubblicato nel 2003 da Microsoft. Nella tradizione degli RTS storici a epoche (Age of Empires, Age of Mythology, Empire Earth), Rise of Nations rappresenta un tentativo di rinnovare il genere introducendovi una lista significativa di elementi inediti. Alcuni di questi elementi (per esempio l'introduzione dei confini o le innovazioni del sistema economico e tecnologico) sono chiaramente ispirati ai giochi strategici a turni (non a caso il progettista capo di Rise of Nations è Brian Reynolds, realizzatore anche di famosi giochi strategici a turni come Civilization II e Sid Meier's Alpha Centauri). Altri elementi di innovazione riguardano gli aspetti in "tempo reale" del gameplay, in direzione di una maggiore enfasi sulla strategia ad alto livello ("geopolitico") e una semplificazione degli aspetti tattici e microgestionali.
Molte delle caratteristiche innovative di Rise of Nations hanno influenzato RTS successivi. Empire Earth II, per esempio, presenta numerosissime analogie con questo gioco.
## Descrizione generale
Rise of Nations è un RTS storico a epoche. L'arco di tempo coperto va dalla preistoria al futuro. Il giocatore può guidare le sorti di una di 18 diverse civiltà, dall'età antica all'era dell'informazione, ognuna con caratteristiche e unità speciali. La grafica utilizza un motore 2D per la visualizzazione del terreno e degli edifici, e invece un motore 3d per le unità.
A differenza di altri RTS, in Rise of Nations esiste una rappresentazione esplicita dei confini (vedi sotto) che delimitano il territorio conquistato e controllato da ogni giocatore, e precisi vincoli sulla disposizione degli edifici entro i confini, per cui la mappa tende ad apparire, abbastanza realisticamente (fatta eccezione per questioni di scala), suddivisa in nazioni entro cui si formano agglomerati urbani di diverse dimensioni. L'evoluzione di una civiltà dal punto di vista militare, civile, economico e così via è regolato da un sofisticato sistema di tecnologie che contribuisce a spostare l'enfasi dalla microgestione e dalla tattica (livelli sicuramente importanti nella serie Age of Empires) alla macrogestione e alla strategia in senso più ampio.
## Le epoche
* Età Antica
* Età Classica
* Età Medievale
* Età della Polvere da Sparo
* Età dell'Illuminismo
* Età Industriale
* Età Moderna
* Età dell'Informazione
## Le civiltà
Sono ben diciotto le civiltà con cui si può giocare a Rise of Nations:
| Civiltà | Potere | Caratteristiche |
| - | - | - |
| Aztechi | Sacrificio | Ogni Caserma costruita frutta una nuova unità di Fanteria Leggera dall'inizio, due se in Età Classica e con una ricerca militare, e tre se in Età della Polvere da Sparo e 3 ricerche militari Ogni nemico ucciso frutta un bonus di 15 risorse per epoca, fino a 60 punti Doppio bonus per ogni edificio saccheggiato Ogni partita con gli Aztechi inizia con una ricerca militare già sbloccata |
| Bantu | Migrazione | Le città costano il 75% in meno Puoi costruire una città in più rispetto al limite normale, e la città bonus inizia con la prima tecnologia civica Doppio limite di popolazione per tecnologia militare, fino al 25% sopra il limite massimo del gioco Le unità da caserma e i cittadini sono il 25% più veloci Gli aggiornamenti delle unità non richiedono ricerche militari, tranne la Cavalleria, richiedente la seconda tecnologia militare |
| Britannici | Impero | Capacità commerciale 25% più alta Doppi introiti dalla tassazione Forti e Torri hanno 2 punti raggio aggiuntivi Ogni nuovo porto frutta una nuova barca da pesca Le navi si creano il 33% più velocemente Gli arcieri ricevono aggiornamenti gratuiti. Ne ricevi uno dall'inizio, due se in Età Classica, e tre se in Età della Polvere da Sparo Unità ed edifici AA costano il 25% in meno e si reclutano il 33% più in fretta |
| Cinesi | Cultura | Studenti, cittadini, mercanti e carovane si creano all'istante Le tecnologie nella Libreria costano il 20% in meno Le tecnologie di erboristeria nel Granaio sono gratuite Cominci con una Grande Città, e le nuove città iniziano come Grandi Città |
| Coreani | Tradizione | Cominci con un Tempio, e le ricerche religiose nel Tempio sono gratuite Cominci con un cittadino extra, ne ricevi 3 per la seconda città, e 5 per ogni futura città Le riparazioni sono il 50% più rapide e senza penalità Le tecnologie di milizia sono gratuite Le torri costano il 33% in meno |
| Egizi | Nilo | Limite Commerciale Cibo +10% Le città possono ospitare fino a 7 fattorie anziché 5, e le fattorie generano 2 ricchezza Cominci con un granaio, e le tecnologie del granaio sono gratuite Le meraviglie costano il 25% in meno, si costruiscono un'epoca prima, e ogni città può ospitarne due |
| Francesi | Comando | Ricevi un vagone di scorte gratuito per ogni industria d'assedio costruita Ricevi un nuovo generale per ogni nuovo forte costruito Le unità d'assedio sono il 50% più rapide e costano il 25% in meno Cominci con una falegnameria, e i suoi aggiornamenti sono gratuiti +2 cittadini per taglialegna Limite Commerciale Legname +10% |
| Giapponesi | Onore | Le fattorie costano il 50% in meno, e assieme ai pescatori producono il 25% in più Costruisci le portaerei 33% più velocemente, e le navi sono più economiche del 10% Le unità da caserme infliggono il 5% di danni in più contro gli edifici, ad ogni epoca più ogni ricerca militare Le unità da caserme si reclutano il 10% più in fretta e costano il 7% in meno per ogni epoca più ogni ricerca militare |
| Greci | Filosofia | Cominci con un'Università Puoi costruire le università anche in epoca antica Le librerie e le università si costruiscono il 50% più in fretta Doppia velocità di ricerca Le ricerche della libreria costano il 10% in meno |
| Inca | Oro | Limite Commerciale Ricchezza +10% Le miniere producono sia Metallo che Ricchezza Ogni unità perduta per mano del nemico frutta il 25% di rimborso in risorse |
| Maya | Architettura | Gli edifici sono il 20% più resistenti, e si costruiscono tutti il 20% più in fretta tranne le Meraviglie Gli edifici che non sono Meraviglie costano tutti il 20% di legname in meno Strutture come Torri e Forti tirano senza guarnigione, e con frecce o proiettili aggiuntivi |
| Mongoli | Orda | Le unità a cavallo costano il 10% in meno e si creano il 20% più in fretta Ricevi +1 cibo ogni due nazioni in gioco per ogni 1% del mondo controllato -50% danni di logoramento per il tuo esercito Le fonderie hanno tecnologie gratuite Ricevi un'unità di cavalleria da tiro per ogni nuova Scuderia o Autopianta costruita, uno per ogni livello di ricerca militare, fino a 3 |
| Nubiani | Commercio | I mercanti raccolgono il 50% di bonus aggiuntivi dalle risorse rare Puoi vedere dove si trovano tutte le risorse rare nel tuo territorio Cominci il gioco con un Mercato e puoi commerciare risorse fin dall'inizio con un prezzo bonus +20/-20 Mercanti, carovane e mercati costano il 50% in meno e sono il 50% più resistenti +1 limite massimo al numero di carovane |
| Romani | Cesare | I forti costano il 25% in meno e si costruiscono il 50% più in fretta Le tecnologie dei forti sono gratuiti I forti estendono di 3 punti i limiti nazionali La fanteria pesante si crea il 10% più in fretta e costa il 10% in meno Cominci con una tecnologia militare già ricercata +15% Ricchezza dalle città Ogni Caserma costruita frutta una nuova unità di Fanteria Pesante dall'inizio, due se in Età Classica e con 3 ricerche militari, e tre se in Età della Polvere da Sparo e 5 ricerche militari |
| Russi | Patria | I nemici subiscono il doppio danno da logoramento Miglioramenti gratuiti per le ricerche sul logoramento +1 bonus confini nazionali per ricerca civica Cominci con una tecnologia civica già ricercata +20% raccolta del Petrolio La cavalleria infligge il 25% di danni in più a unità d'artiglieria e di scorte Gli edifici saccheggiati non fruttano il bonus saccheggio vanno al possessore, non al distruttore Le spie costano la metà |
| Spagnoli | Scoperta | La mappa è già esplorata Cominci con un esploratore aggiuntivo, due nelle partite di mappa svelate Gli esploratori hanno abilità più rapide, e aggiornamenti gratuiti Ricevi una nave da guerra pesante gratuita per ogni nuovo porto costruito fino all'età industriale Ottieni 30+(26xlivello scienza) risorse invece di 20 dalle rovine |
| Tedeschi | Industria | Granai, falegnamerie e fonderie sono disponibili fin da subito con le loro ricerche, che costano la metà +50% bonus completamento struttura +5 cibo, legname e metallo dalle città -25% costi e +33% reclutamento per sottomarini e brulotti +33% reclutamento per unità aeree Ricevi due nuovi fighters ad ogni nuovo aeroporto costruito |
| Turchi | Assedio | +3 raggio e visione per artiglieria e nave d'assedio Ricevi 2 unità d'assedio per ogni nuova Industria d'assedio costruita Le città si assimilano 4 volte più in fretta I cittadini costano il 33% in meno Le ricerche militari costano il 33% in meno e le unità d'assedio hanno aggiornamenti gratuiti |
## Principali innovazioni
Le novità fondamentali di Rise of Nations rispetto ai precedenti RTS di ambientazione storica sono quattro: l'introduzione dei confini, il sistema economico/tecnologico, il costo variabile di unità ed edifici, e la modalità di gioco conquista del mondo.
### I confini
In Rise of Nations, alcuni edifici (per esempio i centri cittadini) hanno un'area di influenza che determina i confini del territorio controllato dal giocatore. Ci sono una serie di altri fattori che incidono sui confini, tra cui alcune tecnologie che, a parità di edifici costruiti, "spingono" il confine verso l'esterno (e ovviamente possono essere controbilanciate da uguali ricerche da parte dell'avversario). È possibile costruire nuovi edifici solo all'interno dei propri confini. Inoltre, le unità militari che oltrepassano il confine penetrando nel territorio avversario subiscono un logoramento, ovvero sono soggette a un danno continuo, che può essere mitigato o annullato soltanto creando dei veicoli di rifornimenti e mettendoli al seguito delle truppe.
I confini rendono sostanzialmente più stabili i possedimenti territoriali dei giocatori, ed è proprio la loro introduzione che giustifica il titolo del gioco. Rise of Nations è effettivamente un gioco di nazioni, ciascuna delle quali ha un certo numero di città (che diventano via via più potenti man mano che si costruiscono nuovi edifici nella loro area), con una distribuzione complessiva degli edifici sulla mappa che tende a essere molto più realistica di quella della maggior parte degli altri RTS.
Alla nozione di confini (e quindi di territorio controllato da ciascun giocatore) è anche legata una delle condizioni di vittoria innovative di RoN: si può infatti vincere ottenendo (e mantenendo per un tempo minimo fissato) il controllo di una determinata percentuale della mappa.
### L'albero delle tecnologie
Rise of Nations presenta una gestione dell'albero delle tecnologie fortemente innovativa. La maggior parte delle tecnologie si ricercano in un unico edificio, la biblioteca, e hanno un costo in "conoscenza", che si può considerare a tutti gli effetti come una normale risorsa, raccolta in appositi edifici (le università). L'acquisizione di tecnologia ha una importanza fondamentale perché praticamente tutte le linee di sviluppo di una nazione sono vincolate da limiti superiori che dipendono dallo sviluppo tecnologico. Dipendono dall'acquisizione di tecnologie, per esempio, il limite di popolazione, il numero massimo di città che si possono creare, la quantità massima di risorse di ogni tipo che si possono raccogliere per unità di tempo, il numero massimo di linee commerciali che si possono stabilire fra le città, e così via.
Quando un giocatore arriva ad aver acquisito tutte le tecnologie possibili,(in caso raggiunga l'ultima epoca ovvero dell'informazione) diventano accessibili alcune "super-tecnologie", di costo elevatissimo, che conferiscono poteri eccezionali e quasi sempre decisivi.
### Costo variabile di unità ed edifici
A differenza di quanto avviene nella maggior parte degli altri RTS, in Rise of Nations la creazione di unità e la costruzione di edifici non hanno un costo fisso, ma variano in funzione del numero di unità/edifici dello stesso tipo prodotti in precedenza: producendo unità il loro costo aumenta, ma si abbassa col trascorrere del tempo.
### Conquista del mondo
La modalità di gioco "conquista del mondo" consente di accompagnare una civiltà in una serie di partite, ciascuna delle quali rappresenta una guerra o una battaglia nel contesto di una lotta a più ampio respiro per il controllo del mondo. Questa modalità utilizza una mappa sullo stile Risiko!; ogni singolo scontro ai confini è combattuto con una "partita" completa al "gioco base". In un certo senso, questa modalità può essere vista come un meccanismo che estende alla dimensione della "campagna" la libertà di gioco tipicamente (negli RTS) associata alle partite di tipo "schermaglia".
Nel gioco base, esiste solo una campagna dove si deve conquistare il mondo, partendo dalla propria capitale (che a seconda delle impostazioni di gioco può anche essere casuale). Durante il proprio turno, è possibile forgiare alleanze, firmare trattati di pace e dichiarare guerre ad altre nazioni. È possibile anche spendere tributi (ottenibili alla fine di ogni turno) per acquistare Carte Bonus o aggiornare i territori in proprio possesso, rendendoli più forti, meglio difendibili e più prosperi. Conquistando nuovi territori si ottengono nuove risorse rare e nuove Carte Meraviglia; le prime contribuiscono sempre agli introiti, e hanno effetto a ogni battaglia di Conquista, ma le Meraviglie si attivano solo quando, durante la schermaglia, si ricerca il quarto livello tecnologico civico nella libreria.
Ogni giocatore inizia anche con un esercito. Non è possibile acquistare altri eserciti, ma la conquista di alcuni territori aggiunge un nuovo esercito al controllo del giocatore. Ogni volta che un esercito attacca un territorio nemico, si attiva una schermaglia: un attacco contro un territorio barbaro rappresenta sempre uno Scenario, mentre un attacco contro una capitale, un territorio di forza almeno 5 o un qualsiasi territorio in presenza di alleati attiva sempre una battaglia di Conquista. Negli altri casi, la battaglia sarà sempre tra Scenario e Conquista. Nel caso si riesca a conquistare la capitale di una nazione avversaria, si otterrano tutti i suoi territori, decretandone di fatto la sconfitta.
**Thrones and Patriots**
Nell'espansione Thrones and Patriots sono aggiunte quattro campagne di conquista del mondo:
* Alessandro Magno: in questa campagna si rivivono le gesta del condottiero macedone verso il dominio di Europa e Asia. Il giocatore potrà giocare solo con i Macedoni (sotto forma della civiltà greca), e dovrà affrontare gli altri greci, Roma, l'Egitto, la Persia e l'India. Ogni battaglia nella campagna contiene l'unità unica, un generale di nome Alessandro, e il giocatore potrà anche reclutare la Cavalleria dei Compagni; nel corso della campagna, saranno disponibili altri generali. I territori invasi dal giocatore sono divisi in due tipi: gli scenari storici, come l'unificazione della Grecia, la battaglia di Isso o la conquista dell'India, sono segnati da due spade incrociate vicino al nome della "campagna" seguito da un numero; l'altro tipo sono gli scenari non storici, che includono la guerra contro i Sanniti, la spedizione in Arabia (dove i Sabei usano il Potere del Commercio della Nubia) e la guerra contro Cartagine.
* Napoleone: qui si seguono le orme di Napoleone alla conquista dell'Europa dell'Età dell'Illuminismo. Sono giocabili solo i Francesi, che dovrà destreggiarsi tra Austriaci, Inglesi, Russi, Spagnoli, Ottomani, Tedeschi, Cavalieri di Malta, Olandesi e altre nazioni. Bonaparte è inizialmente obbligato a seguire gli ordini del Direttorato a Parigi, e può scegliere una varietà di missioni, alcune delle quali aderenti alla storia, tra cui la lotta contro la rivolta dei realisti, le campagne in Italia contro gli Austriaci, l'espulsione degli Inglesi dalla Bretagna e la battaglia delle Piramidi. Una volta ottenute abbastanza vittorie, Napoleone tornerà a Parigi dove verrà incoronato imperatore; il giocatore otterrà anche l'accesso alla Guardia Imperiale, versione aggiornata del Moschettiere, e potrà continuare la campagna ottenendo vassalli come la Baviera o la Svizzera e proseguendo attraverso scenari come la battaglia di Lipsia, la marcia su Mosca e persino l'invasione della Gran Bretagna (scenario mai avvenuto). Se il giocatore perde una battaglia dopo che Napoleone è stato incoronato imperatore, le nazioni alleate lo esilieranno a Elba, e il giocatore potrà ritornare in Francia e tentare di riprendersi il potere combattendo la battaglia di Waterloo: se il giocatore vince, il gioco prosegue normalmente, altrimenti Napoleone sarà esiliato permanentemente a Sant'Elena, decretando la fine della campagna. Sono disponibili anche le Colonie, diverse dai territori normali in quanto concedono al giocatore un bonus di introiti, risorse rare e persino Meraviglie.
* La Conquista dell'America: in questa campagna è possibile capeggiare varie popolazioni coinvolte nella colonizzazione dell'America. Sono giocabili cinque nazioni europee (Inglesi, Francesi, Olandesi, Portoghesi e Spagnoli), cinque nazioni native americane (Aztechi, Inca, Irochesi, Lakota e Maya) e gli Stati Uniti, ognuna con diversi obiettivi. Gli Europei devono distruggere tutte le civiltà native, ottenere 1000 punti tributo e possedere più territori di qualsiasi altra nazione europea; i nativi devono cacciare via tutti gli europei e possedere più territori di ogni nazione nativa; gli americani devono infine rendersi indipendenti dagli inglesi, respingere tutti gli europei cancellandoli dalla mappa e controllare tutto il Nord America. Americani, Irochesi e Lakota adottano sempre la Repubblica e la Democrazia, mentre gli Aztechi, gli Inca, i Maya e gli europei usano sempre il Despotismo e la Monarchia. I Portoghesi (già presenti nella campagna di Napoleone) usano il Potere del Commercio dei Nubiani, mentre i Pirati, presenti in una specifica provincia, usano una fanteria che rasenta una versione modificata dei lanzichenecchi tedeschi, ma quando catturano una città si limitano a distruggere alcuni edifici e a fuggire via con il loro bottino.
* La Guerra Fredda: qui sono giocabili solo gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, ed è possibile giocare vari scenari storici come la guerra in Corea e la guerra in Vietnam, o ipotetici come l'Operazione Potomac, un'invasione sovietica agli Stati Uniti. Gli Americani usano automaticamente i governi di Repubblica, Democrazia e Capitalismo e iniziano con la Statua della Liberta; di riflesso, i Russi adottano dal principio il Despotismo, la Monarchia e il Socialismo, e iniziano con il Cremlino. Ogni esercito controllato dal giocatore può facilmente spostarsi in qualsiasi territorio occupato dal giocatore o dai suoi alleati, a prescindere dalla distanza. Inoltre, il giocatore può usare i tributi per costruire armi nucleari, che possono essere usate contro un territorio nemico che non sia la capitale: i territori colpiti perdono forza/controllo, e una volta che arriva a zero diventa una terra bruciata che richiede un turno di azione militare per tornare utilizzabile. La campagna introduce anche gli "stati clienti", che si ottengono tramite "azioni politiche" condotte dal giocatore (è possibile ad esempio ripulire la foresta pluviale in Colombia dai trafficanti di droga in cambio della lealtà del governo della nazione); queste fazioni minori concedono al giocatore tributi e persino le risorse rare in loro possesso, ma nel caso vengano trascurate potrebbero unirsi allo schieramento avversario. Sono introdotte anche le "missioni di spionaggio", delle piccole missioni che agiscono come battaglie normali e che possono essere giocate nello stesso turno di una battaglia normale; da esse si ottengono in genere benefici come tributi extra, carte bonus o la distruzione parziale dell'arsenale atomico dell'avversario. Dichiarare guerra alla superpotenza avversaria costa una notevole quantità di tributo, e inoltre incrementa la probabilità di una guerra nucleare.
Nelle singole partite non si può avanzare di età, cosa fattibile solo dopo un vario numero di turni, e solo nella Guerra Fredda, nella conquista del Nuovo Mondo e nella campagna del mondo intero. Inoltre, i giocatori possono anche creare le proprie Campagne di Conquista del Mondo.
### Macrogestione
Com'è naturale attendersi da un RTS chiaramente ispirato agli strategici a turni, in RoN l'enfasi è posta chiaramente sulla macro-gestione, sia nella sfera economica che su quella militare. Fra le innovazioni più significative in questo senso si possono citare:
* le unità civili in attesa sono in grado di cercarsi autonomamente un compito da svolgere, senza che il giocatore debba necessariamente assegnare un compito esplicito a ciascuna di esse;
* le code di produzione per le unità possono essere attivate in modalità infinita; in questo caso, la creazione di una nuova unità comincia automaticamente non appena sono disponibili le risorse necessarie;
* sebbene le unità militari siano in linea di principio controllabili grosso modo con la stessa granularità di altri RTS (sebbene qui la singola unità sia spesso un piccolo battaglione, come per esempio anche ne Il Signore degli Anelli: La battaglia per la Terra di Mezzo), il caos della battaglia è qui particolarmente fitto e le unità militari sono mosse da una discreta intelligenza artificiale, per cui è sostanzialmente inutile, per il giocatore, cercare di mantenere il controllo sul piano tattico.
### Conseguenze strategiche
Il costo variabile di unità ed edifici rende praticamente impossibile perseguire l'obiettivo di identificare un ordine di costruzione perfetto da applicare meccanicamente in tutte le partite; di conseguenza, il ragionamento strategico diventa predominante rispetto alla "velocità di click". È quindi molto meno probabile che una partita a RoN possa trasformarsi in una cosiddetta click-fest.
I confini rendono molto più graduale l'espansione nel mondo; insieme al logoramento, impediscono l'applicazione di tecniche di aggressione poco realistiche e tuttavia abbastanza comuni in giochi come Age of Kings, per esempio l'edificazione aggressiva nelle sue varie forme (come la costruzione di torri e caserme nel territorio di un nemico per ostacolarne l'economia). Viceversa, diventa più importante la scelta del luogo dove costruire nuove città.
### Influenze
Molte delle idee nuove introdotte da Rise of Nations sono state in seguito applicate da altri giochi. L'esempio probabilmente più evidente è Empire Earth II, che presenta un concetto analogo (non identico) di confine, di albero delle tecnologie, e anche molti elementi di macrogestione chiaramente mutuati da Rise of Nations.
## Accoglienza
Valutazioni professionali :
| Testata | Giudizio |
| - | - |
| Metacritic (media al 30-11-2021) | 89/100 |
| CGW | |
| Edge | 7/10 |
| Eurogamer | 9/10 |
| Game Informer | 9/10 |
| GamePro | |
| GameRevolution | B+ |
| GameSpot | 9.3/10 |
| GameSpy | |
| GameZone | 9.5/10 |
| IGN | 8.2/10 |
| PC Gamer (US) | 93% |
| Entertainment Weekly | A− |
| Maxim | 8/10 |
Rise of Nations ha ricevuto un'accoglienza "generalmente favorevole": su Metacritic detiene un punteggio di 89/100 in base alle 30 recensione della critica.
Il gioco è stato nominato da GameSpot come miglior gioco per computer nel maggio del 2003. Ha invece vinto il premio "Miglior Strategico in Tempo Reale" da parte di PC Gamer US, oltre che a essere nominato per il premio "Miglior Gioco del 2003", vinto da Star Wars: Knights of the Old Republic; il pubblicatore William Harms lo ha definito "un'impronta digitale per il futuro del genere". Computer Games Magazine ha nominato Rise of Nations come il quinto tra i migliori giochi nel 2003, e lo ha presentato al premio come "Miglior Interfaccia"; stando agli editori, "[il gioco] trionfa in tutti i modi, e rappresenta una dipendenza come si deve." Gli editori di Computer Gaming World hanno nominato il gioco al premio "Strategico dell'Anno", vinto però da Age of Wonders: Shadow Magic.
## Seguiti ed espansioni
Nel 2004 è stata pubblicata l'espansione Thrones and Patriots, che comprende nuove nazioni, alcune nuove campagne, e un nuovo edificio (il "senato"), con un insieme di tecnologie associate.
Nel 2006 è stato pubblicato il seguito, Rise of Nations: Rise of Legends, che prevede l'uso di tre civiltà: i Vinci, molto simili agli esseri umani, gli Alin, maestri della magia con edifici in stile medio orientale, e i Quotl, con edifici che ricordano vagamente quelli Maya.
### Rise of Nations: Extended Edition
Sviluppata da SkyBox Labs, Rise of Nations: Extended Edition è un'edizione comprendente sia il gioco originale Rise of Nations sia la sua espansione Thrones and Patriots, pubblicata su Steam il 4 giugno 2014. Questa edizione apporta migliorie grafiche al gioco e l'aggiunta della possibilità di trasmettere la propria partita su Twitch direttamente dal gioco ed è compatibile con gli Steamworks (achievement, salvataggi cloud ecc.).
## Curiosità
* Il gioco ha la voce narrante come unica parlante nel gioco, voce che, nella versione italiana, è doppiata da Luca Semeraro.
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1,593,310 | https://it.wikipedia.org/wiki/Coltano | Coltano | # Coltano
Coltano è una frazione del comune italiano di Pisa, in Toscana a cavallo tra i comuni di Pisa e Collesalvetti.
Il borgo è noto, oltre che per numerose testimonianze archeologiche, per esser stato sede, nei primi quarant'anni del XX secolo, del più importante centro radio d'Europa per comunicazioni transcontinentali progettato e inaugurato nel 1911 da Guglielmo Marconi, ed ha ospitato nei mesi successivi alla seconda guerra mondiale un campo di concentramento, allestito dagli Alleati come centro di raccolta per prigionieri della ex Repubblica Sociale Italiana.
## Geografia fisica
La località è posizionata a sud di Pisa, e comprende un'ampia area di campi coltivati, ed una vasta pineta, inclusa nel Parco di San Rossore. È compresa tra l'Aeroporto di Pisa-San Giusto a nord, il Camp Darby (Tirrenia, Pisa) ad ovest, le frazioni di Collesalvetti Guasticce e Stagno a sud e la SR206 "Via Emilia", località Arnaccio, ad est. Il centro del territorio, in posizione leggermente rialzata, è nella località Palazzi.
Numerosi canali attraversano o delimitano il territorio, in quanto l'intero areale, in origine paludoso, è stato bonificato a partire dal 1922 dall'Opera Nazionale Combattenti attraverso un sistema di idrovore e canalizzazione, tuttora ben presenti.
### Clima
Il clima è mediterraneo ma, a causa della posizione in aperta campagna e della suddetta origine paludosa, l'area è soggetta nei periodi di tempo stabile a maggiori inversioni termiche e a formazione di banchi di nebbia rispetto alla vicina città di Pisa.
La tabella sottostante riporta i valori medi che si registrano in città nel corso dell'anno:
| Mese | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Stagioni | Stagioni | Stagioni | Stagioni | Anno |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Mese | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | Anno |
| T. max. media (°C) | 11,0 | 11,6 | 15,1 | 18,8 | 22,7 | 26,4 | 29,8 | 29,6 | 26,2 | 21,3 | 16,5 | 12,4 | 11,7 | 18,9 | 28,6 | 21,3 | 20,1 |
| T. min. media (°C) | 1,9 | 2,3 | 4,8 | 7,9 | 10,9 | 14,1 | 16,6 | 16,5 | 14,0 | 10,2 | 6,3 | 3,0 | 2,4 | 7,9 | 15,7 | 10,2 | 9,0 |
## Storia
Già sede di insediamenti protoetruschi e romani, Coltano è stato dal XVI secolo centro di una vasta tenuta medicea di allevamenti equini e bovini e bandita di caccia, inserita nel complesso di bandite venatorie che da Migliarino Pisano, San Rossore e Tombolo arrivava fino a Livorno e Ponsacco. La zona allora prevalentemente paludosa (padule di Stagno maggiore, della Ballerina, ecc.), residuo dell'antico "Porto Pisano", venne dotata da Ferdinando I di un casino di caccia (Villa medicea di Coltano), posto su un'altura sabbiosa, poi rinnovato ed ampliato sotto gli ultimi Lorena. Una parte della tenuta era organizzata, dati i fertili pascoli che si trovavano intorno alle zone umide, un rinomato centro di allevamento e riproduzione di cavalli, muli e bovini ed il loro ricovero invernale (nel periodo estivo venivano trasferiti nella tenuta del Teso sulla Montagna Pistoiese), dal 1789 centro di cavalli di razza pregiata per volere dello stesso granduca Pietro Leopoldo.
La tenuta si estendeva ad ovest fino al canale dei Navicelli, a nord fino a San Piero a Grado, presso il ponte di S. Maria degli Angioli ove era l'ingresso principale, per seguire lo scolo di Pisa fino alle Prata delle Venticinque e ad est alle Prata delle Tredici a sud di S. Giusto in Cannicci, e le Prata di Callestro confinanti con la località "Le Rene", la tenuta di Montacchiello e di Campo d'Olmo fino al fosso del Caligi e a sud fino alla fossa Chiara, confinando con le fattorie granducali di Nugola e Collesalvetti. Vi si accedeva dallo stradone sulla via Livornese presso l'antica osteria di San Piero a Grado. Dall'ingresso un lungo viale in direzione sud passava il ponte delle alture di Castagnolo, circondate dal palude distinto in padule di Castagnolo, della Ballerina, della Fossa al Pino, della Pantera, del Campo all'Orzo, Campo d'Olmo, delle Giuncaie e Stagno Maggiore, creando una sorta di lunga penisola; nella parte del padule a settentrione, noto come Padule Maggiore, vi si gettavano le acque di colmata dei fossi dello scolo di Pisa, di S. Giusto, di S. Ermete, delle Bocchette ormai quasi interrato, di S. Maria degli Angioli, della Sòfina. Sull'altura di Castagnolo si trovavano i ricoveri degli animali e dei lavoranti; il viale rettilineo proseguiva superando l'altro ponte che attraversava il Sòfina e il padule della Ballerina e s'inoltrava nella fitta bandita boschiva, poi il viale piegava verso est attraversando ampie praterie aperte ed arrivava ai "Palazzi", centro direzionale e palazzo mediceo affiancato dalle scuderie, per proseguire in direzione del fosso del Caligi fino al limite dei terreni asciutti ad est (località "Il Termine"). A sud un altro vialone conduceva al Capannone della Lavorìa, sede di allevamento dei muli. Con le bonifiche dei terreni, la zona fu ceduta all'Ordine di Santo Stefano, eccetto la bandita intorno ai Palazzi che rimase di proprietà granducale fino all'unità d'Italia. L'intera tenuta era di circa 2.880 ettari (51.263 stiora toscane). A sud della tenuta, separata da un breve tratto paludoso, sorgeva la c.d. "Isola" una tenuta di prorpietà dei duchi Salviati di circa 32 ettari, completamente circondata dalle acque palustri.
### XX secolo
A Guglielmo Marconi, Premio Nobel per la Fisica nel 1909, è dovuta la prima trasmissione radiotelegrafica effettuata nel 1903 con un trasmettitore a scintilla. Marconi individuò nella zona di Coltano il luogo adatto per costruire la prima stazione radio italiana a onde lunghe. Quest'area infatti, che originariamente con l'unità d'italia divenne di proprietà di Casa Savoia, si prestava molto bene alle trasmissioni ad onde lunghe, in quanto zona acquitrinosa che minimizzava le dispersioni del segnale; inoltre, affacciando sul mare Tirreno, era in ottima posizione per trasmettere verso l'Africa, dove allora l'Italia aveva alcune colonie, e verso l'America dove vivevano molte comunità di immigrati italiani. Il centro fu inaugurato ufficialmente da Guglielmo Marconi alla presenza del re Vittorio Emanuele III con una trasmissione verso Glace Bay, nella Nuova Scozia, il 19 novembre 1911.
Il 12 ottobre 1931, in occasione del 439º anniversario della Scoperta dell'America, Guglielmo Marconi dalla stazione radio di Roma trasmise un segnale radio verso Pisa (Coltano), che da lì venne ritrasmesso per accendere le luci della statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, inaugurandola, quale dimostrazione dell'affidabilità e dell'importanza delle comunicazioni radio intercontinentali.
Durante la seconda guerra mondiale, il centro radio fu minato e distrutto dai soldati tedeschi in ritirata. Con la distruzione del ponte Solferino a Pisa, fu anche tranciato il cavo che collegava la stazione di Coltano con la ricevente di Nodica.
Nel 1952 furono costruiti in Coltano un centro di produzione della Rai, oggi chiuso, e due trasmettitori in onde medie. Oggi è ancora in funzione soltanto un trasmettitore in onde medie della potenza di 120 kilowatt che trasmette Rai Radio 1 sulla frequenza di 657 kilohertz.
## Monumenti e luoghi d'interesse
### Villa Medicea
Un tempo riserva di caccia dei Medici, ospita al suo interno la Villa medicea di Coltano.
### Centro Radio di Coltano
Dal 1911 fino al 1940 fu attivo il Centro Radio, progettato da Guglielmo Marconi e gestito dalla Regia Marina italiana. Fu uno dei primi centri di trasmissione radio italiani per le comunicazioni intercontinentali.
Attualmente (2014) sono presenti, oltre all'impianto di trasmissione Rai ancora funzionante, la palazzina Marconi, in stato di completo abbandono, ed i basamenti in cemento delle antenne, facilmente visibili dall'alto, la "Casermetta" (allora alloggio dei marinai addetti alla manutenzione delle antenne), la "Palazzina", alloggio di impiegati, la "Casa dell'ingegnere".
All'inizio del 2018, dopo che la proprietà della Palazzina Marconi è passata al Comune di Pisa, sono iniziati dei lavori di recupero.
La Palazzina Marconi è stata in passato sede della stazione radioamatoriale IY5PIS, che è stata sede, nel 2001, dell'International Marconi Day italiano.
### Il campo di concentramento di Coltano
Alla 92ª Divisione «Buffalo» della V armata USA, fu affidata, tra il maggio e il settembre 1945, la gestione del campo di prigionia in cui furono rinchiusi circa 32.000 ex militari della Repubblica Sociale Italiana.
### Coltano Signal Station
Nei campi, non lontano dal Centro Radio Marconi, è tuttora visibile e in stato di abbandono la base di telecomunicazioni (nota come Site 13/9L), concessa alla Forze Armate Americane sin dal dopoguerra e molto attiva ai tempi della Guerra Fredda. Al 1962 erano presenti due antenne in configurazione troposcatter funzionanti in onde corte, una antenna da 1 kW per le comunicazioni con la Germania e una da 10 kW per il collegamento con la Spagna, Grecia e Turchia. Al 1965 Coltano era diventato uno dei nodi della rete 486L MEDiteranean COMmunications, catena di comando a servizio delle divisioni SETAF e EUCOM. Dopo la metà degli anni 70 iniziò la sostituzione delle antenne con collegamenti satellitari e trasmissioni digitali. Infine nel 1991, il 509° Signal Battalion Headquarters si spostò presso la base di Vicenza, quindi il sito venne disattivato e successivamente passato alla gestione demaniale.
All'interno dell'area recintata con doppio cordone di rete con fili spinato, sono ancora visibili le palazzine. Nel 2011 il luogo era stato individuato dal Ministero dell'Interno come adatto ad ospitare i profughi sbarcati a Lampedusa. Il fatto provocò un'indignazione popolare che portò a giornate di presidio nella zona. Ancora nel 2019 il luogo era candidato per ospitare il CPR (Centro di permanenza per i rimpatri) per l'intera Toscana.
### Aree naturali
Coltano è un'ex area paludosa bonificata, sia in epoca medicea grazie alla costruzione del Fosso delle Bocchette, sia in epoca fascista grazie alle opere di canalizzazione ed alla costruzione di idrovore per il pompaggio delle acque. Il territorio risulta per buona parte coltivato e per una parte minore boscato con prevalenza di piante mediterranee quali il pino domestico, il leccio, l'alloro.
## Infrastrutture e trasporti
Coltano è costeggiata dalla Via Aurelia ad ovest. A pochi chilometri si trova l'Aeroporto di Pisa-San Giusto "Galileo Galilei", che in passato includeva anche la piccola Stazione di Pisa Aeroporto. Un servizio di autobus di linea urbana operato dalla Autolinee Toscane, collega il centro di Pisa con la frazione, in località Palazzi.
A Coltano esisteva anche un casello dell'autostrada A12 denominato Pisa Sud e situato in località Salviati, chiuso negli anni '80 e attualmente dismesso.
## Galleria d'immagini
* Chiesa di San Giorgio, facciata
* Chiesa di San Giorgio, retro
* Ex Scuola Elementare A.Diaz
* Consorzio Agricolo e Granaio (sx), Edificio adibito alla monta di mucche e tori (dx)
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34,550 | https://it.wikipedia.org/wiki/Castelnuovo_Don_Bosco | Castelnuovo Don Bosco | # Castelnuovo Don Bosco
Castelnuovo Don Bosco (già Castelnuovo d'Asti – Castelneuv d'Ast in piemontese) è un comune italiano di 3 126 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Fa parte dell'Unione dei Comuni - Comunità Collinare "Alto Astigiano" .
## Geografia fisica
Il paese sorge all'estremità nord-occidentale della provincia di Asti nel territorio storico dell'Astesana, su di un colle leggermente elevato, vicino alla confluenza tra il rio Nevissano e il rio Bardella. Il paese si chiamava Castelnuovo d'Asti prima che gli venisse attribuito il cognome del più illustre concittadino. L'origine del toponimo è da ricollegare alla presenza di un castello intorno al quale sorge un borgo, fin dall'epoca posteriore all'anno 1000. Attorno al paese sorgono borghi rurali di particolare interesse: Bardella, Cascine Grosse, Morialdo, Il Bricco, Nevissano, Mistrassi e Vironi, Mondonio, Cascine Garesio, Ranello e la zona della Madonna della Neve.
## Storia
Anticamente appartenne per metà ai signori di Riva e per l'altra ai conti di Biandrate, per essere poi dato in sovranità dall'imperatore ai marchesi del Monferrato.
Prima sottomesso al comune di Asti, fu poi reso feudo nel 1288 ai signori di Rivalba e ai signori di Piea, finché, dopo essere controllato per un certo tempo dai marchesi del Monferrato, tornò definitivamente a far parte della Patria Astese nella seconda metà del Trecento. L'importante località fu inserita da Gian Galeazzo Visconti nel Capitanato d'Astesana, raggruppamento territoriale composto da quattordici paesi di grande rilevanza strategica, non infeudabili ma sottoposti direttamente all'autorità del Governatore di Asti. Nel 1618 Carlo Emanuele I di Savoia, conte di Asti e signore dell'Astesana, per impellenti necessità finanziarie istituì e mise in vendita i titoli feudali delle località del Capitanato, concedendoli ai migliori offerenti.
Castelnuovo d'Asti fu concesso nel 1619 al conte Ernst von Mansfeld, finché dopo la sua morte fu dato alla propria sorella naturale Matilde di Savoia, moglie di Carlo di Simiana. Questi conservarono la signoria del luogo fino al 1716, quando Irene Simiana, ultima erede della famiglia, si sposò con Michele Imperiale, principe di Francavilla
Interessante è la relazione sulle condizioni economiche ed amministrative del paese compilata dall'Intendente della Provincia di Asti conte Balduini di Santa Margherita nel 1750. Castelnuovo contava all'epoca 360 famiglie, corrispondenti a una popolazione tra i 1800 e i 2000 abitanti. I terreni agricoli erano ritenuti di buona qualità, e sela cerealicoltura era appena bastante al fabbisogno locale, la produzione e la vendita del vino integrava a sufficienza il reddito degli agricoltori. Le vigne occupavano all'epoca ben 1800 giornate piemontesi (692 ettari) delle 4500 (1730 ettari) costituenti il territorio comunale. La produzione vinicola era di 1800 "carra" da dieci brente, pari a 9000 ettolitri. Si producevano inoltre 2299 sacchi di grano, pari a circa 2000 quintali, e 1158 sacchi di granella di mais, pari a circa 1000 quintali. In quell'anno si allevavano a Castelnuovo 497 capi bovini e 500 pecore, il cui latte era destinato alla produzione di rinomate robiole. All'epoca si svolgevano due fieri annuali, una il 26 marzo e l'altra il primo dicembre; molto importante era il mercato settimanale, durante il quale si commerciavano pollami e latticini prodotti in zona.
Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, furono internati a Castelnuovo 20 profughi ebrei (incluse famiglie con bambini), provenienti dai Balcani. Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, il gruppo prontamente si disperse. Alla fine tutti gli internati riuscirono a salvarsi (la maggior parte trovando rifugio in Svizzera, altri dirigendosi al Sud incontro all'esercito alleato).
### Simboli
Lo stemma comunale è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 13 gennaio 1937.
«Scudo d'argento, alle tre fasce di rosso; al capo di rosso, con serti di alloro e quercia in decusse; timbrato da corona marchionale.»
Il gonfalone municipale — costituito da un drappo di rosso —, la bandiera e il motto "Lealtà innanzi tutto" che accompagna lo scudo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 luglio 2002.
## Monumenti e luoghi d'interesse
Nel centro storico del capoluogo e nel punto più alto del paese, sorge la torre di origine medioevale a struttura quadrata, rimaneggiata nel Quattrocento (inserita nel circuito "Castelli Aperti" del Basso Piemonte) che, con alcuni ruderi adiacenti, è ciò che rimane del castello che un tempo dominava l'abitato. Accanto ad essa sorge un santuario risalente alla fine XVIII secolo, dedicato alla Madonna del Castello eretto in forma barocca.
La parrocchiale di Sant'Andrea sorge anch'essa nella parte alta del paese con una semplice facciata risalente al Settecento. L'interno è a pianta centrale e vi si conserva un dipinto di Guglielmo Caccia detto "il Moncalvo".
Attorno all'edificio di culto sorgono alcune pregevoli costruzioni risalenti a epoche diverse, dal Medioevo al Liberty: a quest'ultimo periodo risale la Casa Filipello adornata da un giardino.
Scendendo verso la parte più bassa del borgo si trovano altri notevoli edifici quali la chiesa di San Bartolomeo, in stile settecentesco, e il palazzo dei Rivalba (la cui cappella fa pure parte del sistema "Castelli Aperti") situato in una piazza interamente dominata.
Nei dintorni del paese, lungo la strada che porta a Berzano di San Pietro si trova la piccola chiesa di Sant'Eusebio in stile romanico: la facciata è stata restaurata nel Settecento, mentre il resto dell'edificio presenta ancora caratteristiche medioevali, con alcuni archetti pensili rimasti nella parte absidale.
Sempre in stile romanico vi sono altri tre edifici di culto posti in luoghi isolati: la chiesa di Santa Maria di Cornareto, in località Nevissano, la chiesa campestre di San Michele Arcangelo in frazione Bardella e quella di Santa Maria di Rasetto nella frazione Mondonio. La prima era in cattive condizioni sino all'anno 2000, quando ha subito un radicale restauro, eliminando i ruderi dell'aula e le macerie del campanile già crollato un secolo prima, salvando e consolidando la sola abside romanica, con chiusura anteriore come cappella.
La seconda si trova su un colle panoramico sul sentiero che congiunge Castelnuovo Don Bosco con l'abbazia di Vezzolano. La terza è tuttora utilizzata : situata su una collinetta vicino alla località Garesio, appare abbastanza integra nella parte esterna, meno la facciata settecentesca all'interno della quale insiste un porticato costruito all'inizio del Novecento, con abside in pietra e struttura in mattoni.
Oltre alla basilica di Don Bosco sorta nella frazione Colle Don Bosco, nel paese è stata dedicata al Santo, nel 1898 una statua, opera dello scultore Giovanni Antonio Stuardi, situata nella parte inferiore della piazza principale.
## Società
### Evoluzione demografica
Abitanti censiti
## Geografia antropica
### Frazioni
Bardella, Mondonio San Domenico Savio - comune autonomo fino al 1929 - Morialdo, (I Becchi è un rione di Morialdo, ora: Colle Don Bosco in onore al Santo ivi nato), Nevissano e Ranello.
## Economia
Nel territorio del comune si coltiva anche la vite che dà origine a produzioni vinicole DOC, in particolar modo il malvasia ed il freisa. Tra le attività artigianali che hanno avuto un notevole sviluppo possiamo annoverare la lavorazione del giunco e del vimine, con i quali vengono fabbricati i mobili ed altri oggetti di arredamento. In località Bardella, a circa 2 km dal paese, sgorgano delle fonti solforose. Sono sorgenti fredde utilizzate per la cura dell'apparato digestivo e della pelle. Inoltre a Castelnuovo si trova la fabbrica della ICP AVIATION.
## Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
| Periodo | Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica |
| - | - | - | - | - |
| 1896 | 1921 | Spirito Musso | | Sindaco |
| 24 giugno 1985 | 10 giugno 1990 | Giovanni Ravinale | - | Sindaco |
| 10 giugno 1990 | 18 dicembre 1993 | Giovanni Ravinale | lista civica | Sindaco |
| 16 gennaio 1994 | 24 aprile 1995 | Giorgio Musso | Democrazia Cristiana | Sindaco |
| 24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Giorgio Musso | centro | Sindaco |
| 14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Giorgio Musso | lista civica | Sindaco |
| 14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Felice Andriano | lista civica | Sindaco |
| 8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Giorgio Musso | lista civica | Sindaco |
| 26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Giorgio Musso | lista civica Progetto Castelnuovo | Sindaco |
| 27 maggio 2019 | in carica | Antonio Rago | lista civica Progetto Castelnuovo | Sindaco |
## Sport
In ambito sportivo Castelnuovo Don Bosco ha dato i natali a Luigi Marchisio, campione del Giro d'Italia nel 1930. Come riconoscimento gli è stata intitolata la palestra di Castelnuovo.
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6,493,078 | https://it.wikipedia.org/wiki/Alexander_Barboza | Alexander Barboza | # Alexander Barboza
Alexander Nahuel Barboza Ullúa (Villa Celina, 16 marzo 1995) è un calciatore argentino, difensore del Libertad.
## Caratteristiche tecniche
È un difensore centrale.
## Carriera
È cresciuto nelle giovanili del River Plate.
Ha debuttato il 18 luglio 2015 con la maglia dell'Atl. Rafaela in un match perso 5-1 contro il River Plate, segnando la rete del momentaneo 1-2.
## Statistiche
### Presenze e reti nei club
Statistiche aggiornate al 7 luglio 2017.
| Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti |
| 2015 | Atl. Rafaela | PD | 11 | 1 | CA | 2 | 0 | | - | - | | - | - | 13 | 1 |
| 2016 | Defensa y Justicia | PD | 14 | 1 | CA | 3 | 0 | | - | - | | - | - | 17 | 1 |
| 2016-2017 | Defensa y Justicia | PD | 28 | 6 | CA | 1 | 1 | CS | 2 | 0 | | - | - | 31 | 7 |
| Totale Defensa y Justicia | Totale Defensa y Justicia | Totale Defensa y Justicia | 42 | 7 | | 4 | 1 | | 2 | 0 | | - | - | 48 | 8 |
| Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 53 | 8 | | 6 | 1 | | 2 | 0 | | - | - | 61 | 9 |
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2,299,640 | https://it.wikipedia.org/wiki/Sun_Yee_On | Sun Yee On | # Sun Yee On
|aree di influenza = Hong Kong Nuova Zelanda Canada |inizio = 1919 |fine = |boss = Heung Chin |sottogruppo1 = |sottogruppo2 = |sottogruppo3 = |alleato1 = |alleato2 = |alleato3 = |rivale1 = 14K |rivale2 = |rivale3 = |attività1 = traffici di eroina ed oppio |attività2 = gioco d'azzardo illegale |attività3 = riciclaggio di denaro |attività4 = omicidio |attività5 = traffico di armi |attività6 = prostituzione |attività7 = traffico di esseri umani |attività8 = contraffazione |attività9 = estorsione |collaboratore1 = |collaboratore2 = |collaboratore3 = }} Sun Yee On (Cinese tradizionale: 新義安; Cantonese Yale: sàn yih òvjn) è una delle triadi più potenti ad Hong Kong e in Cina, con il più grande numero di membri: 55.000. Sembra sia attiva in Gran Bretagna, Belgio, Francia e Paesi Bassi.
## Storia
Sun Yee On fu fondata da Heung Chin, maggiore del Koumintang originario di Chaozhou, nel 1919. Deportato a Taiwan nei primi anni '50, Chin continuò a gestire l'organizzazione da là. Gli successe al vertice dell'organizzazione il figlio Heung Wah-yim. L'altro figlio Charles Heung è diventato un noto attore e produttore cinematografico di Hong Kong ed un rapporto stilato nel 1992 dal Senato degli Stati Uniti sul crimine organizzato asiatico lo ha indicato come uno dei capi del Sun Yee On con interessi nel traffico di eroina e nel settore del gioco d'azzardo.
## Curiosità
La Sun Yee On viene citata nel videogioco Sleeping Dogs. Nel gioco il nome dell'organizzazione è cambiato in Sun On Yee.
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8,026,417 | https://it.wikipedia.org/wiki/Apollinare_di_Valence | Apollinare di Valence | # Apollinare di Valence
Apollinare (Vienne, 453 circa – Valence, 520 circa) è stato vescovo di Valence tra il V e il VI secolo ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Apollinare nacque a Vienne attorno al 453; era figlio di sant'Isicio (o Esechio), vescovo di Vienne, e fratello di sant'Avito, successore del padre sulla cattedra di Vienne. Discepolo di san Mamerto, divenne vescovo di Valence nell'ultimo decennio del V secolo. È storicamente documentato in due occasioni, per la sua partecipazione al concilio di Epaon nel 517, e al concilio di Lione, celebrato in epoca imprecisata tra il 516 e il 523. È invece da escludere la sua partecipazione al concilio (o colloquio) di Lione del 499, perché i suoi atti sono frutto di una falsificazione, opera del sacerdote oratoriano Jérôme Vignier nel XVII secolo. La morte di Apollinare è tradizionalmente posta attorno al 520.
Di sant'Apollinare resta una Vita, che si pretende scritta da un contemporaneo, ma che, secondo gli editori delle Monumenta Germaniae Historica, che ne pubblicarono un'edizione critica, è una invenzione di epoca carolingia. Secondo questo racconto, Apollinare governò la sua chiesa per 34 anni. Nell'ultimo periodo avrebbe fatto un viaggio a Arles e a Marsiglia, dove conobbe personalmente san Cesario. Di sant'Apollinare è rimasta la corrispondenza che ebbe col fratello Avito.
I resti del santo vescovo subirono diverse traslazioni, finché nella seconda metà dell'XI secolo furono deposte nella chiesa che da lui prese il nome di Sant'Apollinare, e che oggi è la cattedrale di Valence. Le sue reliquie furono disperse dai Calvinisti nel XVI secolo.
Sant'Apollinare è commemorato nel Martirologio geronimiano al 5 ottobre, e da qui passò poi nel Martirologio Romano, che nel nuovo testo riformato a norma dei decreti del concilio Vaticano II, lo ricorda con queste parole:
«A Valence nel territorio di Vienne in Francia, sant'Apollinare, vescovo: fratello di sant'Avíto, vescovo di Vienne, fu uomo pervaso da fervore di giustizia e onestà e rinnovò l'autorità e l'antico decoro della religione cristiana nella sede di Valence rimasta a lungo vacante.»
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5,640,072 | https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Crivello | Roberto Crivello | # Roberto Crivello
Roberto Crivello (Palermo, 14 settembre 1991) è un calciatore italiano, difensore svincolato.
## Biografia
È nato e cresciuto a Palermo nel quartiere balneare di Mondello. È fin da piccolo tifoso dell'Inter. Il suo idolo da bambino era Ronaldo.
Il 6 giugno 2016 ha sposato Laura Sisti, originaria di Ceccano.
## Caratteristiche tecniche
Soprannominato El Tractor, come Javier Zanetti, Crivello è un sinistro naturale, possiede una buona capacità di corsa, gioca prevalentemente come terzino sinistro, ma essendo duttile tatticamente, può agire all'occorrenza anche da difensore centrale.
## Carriera
Cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Parmonval, viene notato dagli osservatori della Juventus con la quale vince da titolare il Torneo di Viareggio nel 2010.
Nel gennaio 2011 viene acquistato dal Gela, esordendo tra i professionisti in occasione di un pareggio a reti bianche contro il Barletta. A fine campionato totalizza appena 2 presenze stagionali.
Nella stagione seguente passa al San Marino in Lega Pro Seconda Divisione dove ottiene la promozione in Prima, categoria nella quale milita nel campionato 2012-2013.
Nell'estate 2013, dopo avere rescisso il suo contratto col San Marino, si trasferisce al Frosinone, dove alla prima stagione ottiene la promozione in Serie B dopo i play-off. Nel campionato seguente contribuisce alla prima storica promozione in Serie A dei ciociari, con la cui maglia esordisce in massima serie il 23 agosto 2015 in occasione di Frosinone-Torino (1-2). Rimarrà in Ciociaria anche nelle due stagioni successive, ottenendo la seconda promozione in Serie A della sua carriera dopo aver vinto i playoff contro il Palermo, squadra della sua città. In questa stagione ha siglato, nel giro di due mesi, gli unici goal della sua carriera: in Coppa Italia all’Udinese e in Serie B al Cittadella e alla Salernitana.
È considerato uno dei giocatori più rappresentativi del Frosinone, avendo giocato 122 partite contribuendo attivamente alla scalata dalla Serie C alla Serie A.
Il 1º agosto 2018 viene ingaggiato dallo Spezia con cui firma un contratto biennale. Con il tecnico Pasquale Marino trova poco spazio, collezionando appena 9 presenze stagionali.
Il 22 agosto 2019 rescinde il contratto col club ligure, dal 23 agosto 2019 è un difensore del Palermo.
Esordisce in maglia rosanero il primo settembre successivo, in occasione della prima giornata di campionato a Marsala (Marsala Palermo 0-1). In occasione del derby vinto contro l’FC Messina (2-0) ha indossato, per la prima volta dal primo minuto, la fascia da capitano (complici le assenze di Santana e Martinelli).
Chiude la stagione (interrotta a marzo a causa della pandemia di COVID-19 del 2019-2021) con 23 presenze tra campionato e Coppa Italia Serie D. Si mette in luce come uno dei leader della squadra, contribuendo alla promozione in Serie C. Per Crivello si tratta della quinta promozione conquistata in carriera.
Nella prima parte della stagione seguente gioca abitualmente titolare con la fascia da capitano, ma con l’avvento di Giacomo Filippi in panchina, perde il posto e colleziona un minor minutaggio, fino ad essere messo fuori rosa per la stagione successiva.
Il 30 ottobre 2021, il tecnico Filippi annuncia in una conferenza stampa, il suo reintegro in prima squadra.
Nel giugno 2022 conquista la promozione in Serie B con il Palermo, vincendo entrambe le gare dei play-off contro il Padova. La stagione successiva, il 6 gennaio 2023, dopo una prima parte di stagione passata tra le seconde linee dei rosanero, si trasferisce in prestito fino a fine stagione proprio al Padova. Esordisce subito da titolare il successivo 8 gennaio, nel pareggio per 1-1 in casa del L.R. Vicenza.
## Statistiche
### Presenze e reti nei club
Statistiche aggiornate al 16 maggio 2023.
| Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti |
| gen.-giu. 2011 | Gela | 1D | 2 | 0 | CI+CI-LP | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 2 | 0 |
| 2011-2012 | San Marino | 2D | 26 | 0 | CI-LP | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 26 | 0 |
| 2012-2013 | San Marino | 1D | 22 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 23 | 0 |
| Totale San Marino | Totale San Marino | Totale San Marino | 48 | 0 | | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 49 | 0 |
| 2013-2014 | Frosinone | 1D | 21+4 | 0 | CI+CI-LP | 3+0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 28 | 0 |
| 2014-2015 | Frosinone | B | 29 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 30 | 0 |
| 2015-2016 | Frosinone | A | 17 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 18 | 0 |
| 2016-2017 | Frosinone | B | 20+2 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 24 | 0 |
| 2017-2018 | Frosinone | B | 16+4 | 2 | CI | 2 | 1 | - | - | - | - | - | - | 22 | 3 |
| Totale Frosinone | Totale Frosinone | Totale Frosinone | 103+10 | 2 | | 9 | 1 | | - | - | | - | - | 122 | 3 |
| 2018-2019 | Spezia | B | 9 | 0 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 9 | 0 |
| 2019-2020 | Palermo | D | 22 | 0 | CI-D | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 23 | 0 |
| 2020-2021 | Palermo | C | 24 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 24 | 0 |
| 2021-2022 | Palermo | C | 16+6 | 0 | CI-C | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 23 | 0 |
| 2022-gen. 2023 | Palermo | B | 6 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 8 | 0 |
| Totale Palermo | Totale Palermo | Totale Palermo | 68+6 | 0 | | 4 | 0 | | - | - | | - | - | 78 | 0 |
| gen.-giu. 2023 | Padova | C | 12+2 | 0 | CI-C | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 14 | 0 |
| Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 260 | 2 | | 14 | 1 | | - | - | | - | - | 274 | 3 |
## Palmares
### Club
**Competizioni giovanili**
* Torneo di Viareggio: 1
Juventus: 2010
**Competizioni interregionali**
* Serie D: 1
Palermo: 2019-2020 (girone I)
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4,318 | https://it.wikipedia.org/wiki/Tim_Berners-Lee | Tim Berners-Lee | # Tim Berners-Lee
Timothy John Berners-Lee (Londra, 8 giugno 1955) è un informatico britannico, inventore del World Wide Web. Nel 2016 è stato insignito del premio Turing.
## Biografia
Il maggiore dei quattro figli di professori universitari, Conway Berners-Lee (1921-2019) e Mary Lee Woods (1924-2017), I suoi genitori erano informatici che lavorarono al primo computer commerciale, il Ferranti Mark 1, nel 1976 si laureò in fisica al Queen's College dell'Università di Oxford, dove, in seguito, costruì il suo primo computer. Successivamente trascorse due anni alla Plessey Telecommunications Ltd, per passare nel 1978 alla D.G Nash Ltd.
Nel 1980 trascorse sei mesi, da giugno a dicembre, al CERN come consulente nel campo dell'ingegneria del software. Lì realizzò, per uso interno nella diffusione di informazioni fra i diversi centri del CERN, il primo software per immagazzinare informazioni usando associazioni casuali: Enquire. Tale prototipo, mai pubblicato, formerà la base concettuale per il futuro sviluppo del World Wide Web.
Dal 1981 al 1984 lavorò al John Poole's Image Computer Systems Ltd. Nel 1984 ritornò al CERN con una borsa di studio per lavorare sui sistemi distribuiti real-time per l'acquisizione di dati scientifici e sistemi di controllo.
Nel 1989 propose un progetto globale sull'ipertesto, poi noto come World Wide Web.
Il 27 luglio 2012 partecipa alla cerimonia d'apertura della XXX Olimpiade moderna a Londra.
### Il World Wide Web
Tim Berners-Lee ha coniato il nome di World Wide Web (W.W.W), ha scritto il primo server per il World Wide Web, httpd, e il primo client (un browser e un editor), WorldWideWeb, nell'ottobre del 1990. Ha scritto inoltre la prima versione del linguaggio di formattazione di documenti con capacità di collegamenti ipertestuali, conosciuto come HTML. Le sue specifiche iniziali per URL, HTTP e HTML sono state, in seguito, perfezionate e discusse da una vasta comunità di utenti e programmatori.
In particolare, il 6 agosto 1991 Berners-Lee pubblicò il primo sito web al mondo, presso il CERN.
Nel 1993 Tim Berners-Lee venne intervistato dalla testata TG1 della RAI. Ai suoi diretti superiori al CERN, nel corso dell'intervista, fu chiesta un'opinione sulla possibilità che il CERN promuovesse, anche con fondi speciali di ricerca della Commissione Europea, l'idea del WWW e la sua promozione industriale. Il direttore del CERN, il fisico italiano Carlo Rubbia, disse che non riteneva compito del CERN promuovere quella pur brillante idea. Tim Berners Lee accettò l'offerta di Mike Dertouzos del MIT, lasciando il CERN per il Laboratory for Computer Science (LCS) del prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, presso cui nel 1994 fondò il World Wide Web Consortium (W3C).
Nel 2002 gli è stato assegnato il Premio Marconi e il 15 aprile 2004 gli è stato assegnato il premio Millennium Technology per l'invenzione del World Wide Web.
Il 16 luglio 2004 Berners-Lee è stato insignito dell'onorificenza di Knight Commander of the British Empire dalla regina Elisabetta II d'Inghilterra, acquisendo il titolo di Sir.
Il 15 novembre 2011, intervenendo a Roma all'iniziativa Happy Birthday Web, lo scienziato ha parlato della situazione di Internet oggi e della necessità di garantire accesso e privacy. Il web e la rete Internet in generale sarebbero però in pericolo: "dobbiamo iniziare a parlare di diritto all'accesso al web e di diritto a non essere spiati. Internet deve restare gratis, aperto e neutrale". Questo strumento di comunicazione dev'essere impiegato senza timori e con la consapevolezza che esso è utile per crescere, dal punto di vista sia culturale che economico. "I governi devono usare il web come supporto perché aumenta l'efficienza e l'accessibilità ai dati".
Il 4 aprile 2017 la Association for Computing Machinery annuncia di averlo insignito del premio Turing 2016 «per l'invenzione del World Wide Web, del primo browser web e dei protocolli e algoritmi fondamentali che consentono al web di adeguarsi alle dimensioni.» Infatti «Il WWW è considerato una delle innovazioni informatiche più influenti della storia, usata da miliardi di persone ogni giorno come lo strumento principale per comunicare, informarsi, commerciare e numerose altre attività.»
Il 2 ottobre 2018 viene reso noto alla stampa dell'inizio da parte di Berners al fine di riportare il World Wide Web a come era stato ideato nel 1989. Berners si è infatti detto preoccupato da tempo per la sua creatura, che ora è diventato un business che crea scompiglio. Nasce così l'idea di Solid che ha l'obiettivo di creare una rete decentralizzata e libera, priva di business (Berners è contro il salvataggio dei dati dell'utente da parte delle aziende).
## Onorificenze
### Onorificenze scientifiche
Premio Turing 2016 — 4 aprile 2017
### Onorificenze britanniche
Fellow della Royal Society of Arts
## Opere
* Tim Berners-Lee, L'architettura del nuovo web: dall'inventore della rete il progetto di una comunicazione democratica, interattiva e intercreativa, Milano, Feltrinelli, 2001 [1999], ISBN 88-07-46028-9.
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8,150,375 | https://it.wikipedia.org/wiki/Sommet_des_Anges | Sommet des Anges | # Sommet des Anges
Il Sommet des Anges è una montagna di 2.459 m s.l.m. d'altitudine, situata a sud-ovest del colle del Monginevro e che fa parte delle Alpi Cozie nella sottosezione Alpi del Monginevro.
## Geografia
Amministrativamente la montagna fa parte del Dipartimento delle Alte Alpi e si trova alla convergenza tra i territori comunali di Montgenèvre, Cervières e Val-des-Prés. Sulla cima si incontrano gli spartiacque che separano la parte più alta della Valle della Durance e quelle dei suoi affluenti Cerveyrette e Torrent du Vallon. A nord-ovest il crinale principale scende al colle Janus (2.347 m) per risalire al Sommet de Château Jouan; nella direzione opposta lo spartiacque perde quota fino ai 2.315 m del Colle Orientale di Gondran raccordandosi poi alla catena principale alpina in corrispondenza dello Chenaillet. Il crinale Cerveyrette/Torrent du Vallon si dirige invece a nord e dopo il rilievo a quota 2.377 m che ospita il Forte dell'Infernet va ad esaurirsi nei pressi di Briançon..
## Storia
La montagna a causa della sua vicinanza al Colle del Monginevro faceva parte del complesso sistema di difesa messo in opera dalla Francia nella zona del Briançonnais . Dopo Luigi XIV, dai forti Vauban alla Linea Maginot, l'opera di fortificazione della zona da parte dell'esercito francese non è praticamente mai stata cessata. Sul Sommet des Anges vennero costruite varie caserme e un massiccio forte, il Fort de Gondran, che fu potenziato in vista della seconda guerra mondiale con nuove fortificazioni sotterranee. Nel corso del conflitto la zona fu teatro di vari scontri tra le truppe italo-tedesche e quelle franco-marocchine. Oggi l'area fa parte del comprensorio sciistico della Via Lattea e la cima è raggiunta da una impianto funiviario chiamato Telésiège des Gondrans. Una strada militare sulla quale il traffico è vietato, detta chemin du Janus, passa nei pressi della cima.
## Accesso alla vetta
D'inverno si può raggiungere la cima con gli impianti di risalita. Durante la bella stagione le piste da sci e le strade di servizio sono percorse da itinerari per mountain bike ed escursionistici; la funivia funziona anche durante l'estate.
## Cartografia
* Cartografia ufficiale francese dell'Institut géographique national (IGN), (FR) consultabile online, su geoportail.gouv.fr.
* Istituto Geografico Centrale - Carta dei sentieri e dei rifugi scala 1:50.000 n. 1 Valli di Susa Chisone e Germanasca
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47,315 | https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Badoglio | Pietro Badoglio | # Pietro Badoglio
Pietro Badoglio (Grazzano Monferrato, 28 settembre 1871 – Grazzano Badoglio, 1º novembre 1956) è stato un generale e politico italiano, maresciallo d'Italia, senatore e capo del governo dal 25 luglio 1943 all'8 giugno 1944. Fu nominato motu proprio dal re Vittorio Emanuele III Marchese del Sabotino e Duca di Addis Abeba.
Dopo la deposizione di Mussolini guidò un governo militare durante la seconda guerra mondiale, che condusse il paese all'armistizio dell'8 settembre 1943. Venne poi inserito nella lista dei criminali di guerra dell'ONU, su richiesta dell'Etiopia, per l'uso di armi chimiche sui soldati e sulla popolazione civile, ma non venne mai processato.
## Biografia
### Giovinezza ed esordi nell'esercito
Figlio di Mario Badoglio, modesto proprietario terriero, e di Antonietta Pittarelli, facoltosa borghese, il 5 ottobre 1888 fu ammesso all'Accademia Reale di Torino, dove conseguì il grado di sottotenente il 16 novembre 1890 e di tenente il 7 agosto 1892. Nel febbraio 1896 fu inviato in Eritrea con il generale Antonio Baldissera e partecipò alla spedizione su Adigrat per liberare dall'assedio il maggiore Marcello Prestinari. Successivamente rimase sino alla fine del 1898 di guarnigione sull'altopiano, ad Adi Keyh. Tornato in Italia, dopo aver frequentato la Scuola di guerra dell'esercito fu promosso capitano il 13 luglio 1903 e partecipò fin dall'inizio alla guerra italo-turca (1911-12), ove fu decorato al valor militare per aver organizzato l'azione di Ain Zara e promosso maggiore per merito di guerra per aver pianificato l'occupazione dell'oasi di Zanzur.
### Prima guerra mondiale
**Ascesa di Badoglio nei primi due anni di guerra**
Tenente colonnello il 25 febbraio del 1915, all'inizio della prima guerra mondiale Pietro Badoglio fu assegnato allo Stato Maggiore della 2ª Armata e al comando della 4ª divisione, nel cui settore insisteva il monte Sabotino, privo di vegetazione e ampiamente fortificato dagli austriaci anche tramite numerose gallerie, che fino ad allora era giudicato imprendibile. In tale occasione riuscì a convincere lo Stato Maggiore che per conquistare quella cima bisognava ricorrere a una tattica diversa da quella dell'attacco frontale, che aveva provocato migliaia di morti.
Invece di uscire allo scoperto, Badoglio ebbe l'idea di espugnarlo attraverso un dedalo di gallerie scavate nella roccia, a un livello inferiore a quelle austriache, quasi a contatto delle posizioni nemiche. I lavori per scavare e rafforzare le successive trincee durarono mesi.
Nel frattempo Badoglio, promosso colonnello nell'aprile 1916 e divenuto capo di stato maggiore del VI Corpo d'armata, continuò a dirigere i lavori e comandò personalmente la brigata che prese d'assalto di sorpresa il Sabotino e ne effettuò la conquista, con poche perdite, il 6 agosto 1916. Fu quindi promosso maggior generale per merito di guerra e, in novembre, assunse il comando della Brigata Cuneo. Nel maggio del 1917 fu incaricato nel comando (incarichi superiori al grado) del II Corpo d'armata qualche giorno prima dell'inizio della decima battaglia dell'Isonzo e conquistò il monte Vodice (Slovenia) e il monte Kuk, posizioni ritenute anch'esse quasi imprendibili.
Fu allora che il comandante della 2ª Armata, Luigi Capello, propose la promozione di Badoglio a tenente generale per merito di guerra e, nella successiva undicesima battaglia dell'Isonzo, lo destinò al comando del XXVII Corpo d'armata.
**Disfatta di Caporetto e responsabilità di Badoglio**
Il capo di stato maggiore dell'Esercito italiano era Luigi Cadorna. Sul fronte dell'Isonzo, Cadorna aveva disposto, a sud (destra), la 3ª Armata comandata dal Duca d'Aosta e costituita da quattro corpi d'armata; a nord (sinistra), la 2ª Armata, comandata dal generale Luigi Capello, e costituita da otto corpi d'armata. L'offensiva austro-tedesca iniziò alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917 con tiri di preparazione dell'artiglieria, prima a gas, poi a granate fino alle 5:30 circa. Verso le 6:00 cominciò un violentissimo tiro di distruzione a preparazione dell'attacco delle fanterie. I rapporti del comando d'artiglieria del XXVII Corpo d'armata (colonnello Cannoniere) indicano che il tiro tra le 2:00 e le 6:00 produsse perdite molto lievi. Solo nella conca di Plezzo i gas ebbero effetti più gravi.
L'attacco delle fanterie cominciò alle ore 8:00 con uno sfondamento immediato sull'ala sinistra nella conca di Plezzo, sul fianco sinistro della 2ª armata. Tale parte di fronte era presidiata a sud, tra Tolmino e Gabrije (paese a metà strada tra Tolmino e Caporetto), dal XXVII Corpo d'armata di Pietro Badoglio. A complicare le cose sopraggiunse la situazione, leggermente meno drammatica, del fronte del IV Corpo d'armata (Cavaciocchi), confinante a sud con il corpo d'armata comandato da Badoglio. Il vero disastro, infatti, cominciò quando il nemico arrivò a Caporetto da entrambi i lati dell'Isonzo.
La debole, intempestiva e inefficace risposta delle artiglierie italiane sul fronte del XXVII Corpo d'armata è una delle ragioni accertate dello sfondamento, ma il motivo per cui ciò avvenne è tutt'oggi fonte di disquisizioni. Incuneato tra i due corpi d'armata e in posizione più arretrata era stato disposto molto frettolosamente anche il VII Corpo d'armata comandato dal generale Luigi Bongiovanni. La sua efficacia fu nulla. La mancanza di riserve dietro il IV Corpo d'armata fu senz'altro uno dei motivi principali che contribuirono alla disfatta.
Nel dettaglio, le ragioni che permisero lo sfondamento furono:
* Disposizione eccessivamente offensiva della 2ª Armata (generale Capello) e in particolare del XXVII Corpo d'armata (Badoglio), con le artiglierie e alcune unità (tre divisioni su quattro sulla sinistra dell'Isonzo) troppo avanzate rispetto alla prima linea di fronte e un fianco sinistro eccessivamente debole.
* Comunicazioni difettose a tutti i livelli, rese ancora più precarie dalle condizioni meteorologiche (pioggia battente e nebbia a valle; bufere di neve in quota) e conseguente assenza di azioni di comando e di manovra.
* Mancanza di esperienza difensiva: le precedenti undici battaglie dell'Isonzo erano state tutte offensive.
* Utilizzo difettoso e di scarsa efficacia dell'artiglieria. L'ordine, più o meno esplicito, di non rispondere al tiro di preparazione (ore 2:00 - 6:00) era, infatti, fino ad allora, la regola di utilizzo delle artiglierie nell'esercito italiano. Solo nella primavera del 1918, e proprio a causa della sconfitta di Caporetto, furono cambiate le regole di risposta al fuoco.
* Debolezza e disposizione sbilanciata delle riserve, tutte a sud della linea di sfondamento.
Badoglio, pur essendo a pochi chilometri dal fronte, seppe dell'attacco delle fanterie nemiche solo verso mezzogiorno e riuscì a comunicarlo al comando della 2ª Armata (Capello) soltanto qualche ora dopo. Cadorna seppe della gravità dello sfondamento e del fatto che il nemico aveva conquistato alcune forti posizioni solo alle ore 22:00.
A parere dei suoi sostenitori, Badoglio si trovò completamente isolato durante il resto del giorno 24 ottobre e fu costretto continuamente a spostare la sua postazione di comando, perché soggetto a massicci e precisi tiri dell'artiglieria nemica; ciò in quanto i suoi messaggi in chiaro, trasmessi via radio, indicanti ai reparti le nuove posizioni del comando, venivano sistematicamente intercettati. Nel contempo le pessime condizioni meteorologiche impedivano l'uso anche dei segnali ottici e acustici. Tale situazione logistica impedì al generale piemontese di svolgere un'azione di comando incisiva e, al momento giusto, non fu in grado di dare alle sue artiglierie l'ordine del tiro controffensivo, condizione imprescindibile per la difesa dei reparti, in quanto, in precedenza, aveva dato la precisa disposizione che la controffensiva sarebbe dovuta iniziare solo dietro suo ordine esplicito.
Al di là delle responsabilità di singole piccole e medie unità, le colpe maggiori di ordine strategico non possono che essere attribuite al comando supremo (Cadorna) e al comando d'armata interessato (Capello), mentre quelle di ordine tattico ai tre comandanti dei corpi d'armata coinvolti (oltre che Badoglio, quindi, anche Cavaciocchi e Bongiovanni). Tutti vennero giudicati colpevoli dalla commissione d'inchiesta di prima istanza del 1918-19, con l'unica eccezione di Badoglio.
Tuttavia l'errore tattico più sconcertante e oggettivamente misterioso fu senza dubbio operato da Badoglio sul suo fianco sinistro (riva destra dell'Isonzo tra la testa di ponte austriaca davanti a Tolmino e Caporetto). Questa linea, lunga pochi chilometri, costituiva il confine tra la zona di competenza del corpo d'armata di Badoglio (riva destra) e la zona assegnata al corpo d'armata di Cavaciocchi (riva sinistra). Nonostante che tutte le informazioni indicassero proprio in questa linea la direttrice dell'attacco nemico, la riva destra fu lasciata praticamente sguarnita, con il solo presidio di piccoli reparti, mentre il grosso della 19ª divisione e della brigata Napoli era arroccato sui monti sovrastanti. In presenza di nebbia fitta e pioggia, le truppe italiane in quota non si accorsero minimamente del passaggio dei tedeschi in fondovalle e, in sole quattro ore, le unità tedesche risalirono la riva destra, arrivando integre a Caporetto, sorprendendo alle spalle le unità del IV Corpo d'armata (Cavaciocchi).
**Conseguenze della disfatta e vittoria finale**
Già il 25 ottobre 1917 il Parlamento italiano negò la fiducia al governo presieduto da Paolo Boselli, che fu costretto a dimettersi. Il giorno 30 ottobre il governo si ricostituì sotto la guida di Vittorio Emanuele Orlando, il quale, nei colloqui dei giorni precedenti, aveva richiesto al re la rimozione di Cadorna. Tale richiesta fu presentata, il 5 novembre, anche dai primi ministri di Francia e Regno Unito e dai comandanti supremi delle truppe alleate Foch e Robertson; la sostituzione di Cadorna fu imposta come condizione per l'invio dei rinforzi alleati.
Di conseguenza, con Regio Decreto del 9 novembre 1917, il generale Armando Diaz, fino a quel momento comandante del XXIII Corpo d'armata (non investito direttamente nella disfatta), fu nominato capo di stato maggiore dell'Esercito italiano. A Diaz, tuttavia, furono affiancati, con il grado di sotto-capo di stato maggiore (vice-comandante), i generali Gaetano Giardino e Pietro Badoglio. Successivamente, il 7 febbraio 1918, Badoglio rimase vice-comandante unico.
In tale situazione, solo in data 12 gennaio 1918, con Regio Decreto n. 35, fu istituita la Commissione d'inchiesta su Caporetto, che concluse i lavori il 13 agosto 1919, a guerra finita, quando Pietro Badoglio stava per succedere a Diaz in qualità di capo di stato maggiore dell'Esercito italiano. Ciò spiega perché la Commissione confermò l'attribuzione della colpa della disfatta a Luigi Cadorna, estendendola a Luigi Capello, Alberto Cavaciocchi e Luigi Bongiovanni, pur ammettendo un concorso di circostanze sfavorevoli, senza il generale Badoglio; sembra, anzi, che tredici pagine riguardanti l'operato di Badoglio siano state sottratte dalla relazione al momento della sua presentazione in Parlamento.
Il giudizio degli storici sull'operato di Badoglio come vicecapo di stato maggiore è generalmente positivo. Secondo Carlo Sforza, Badoglio rappresentò il contraltare ardimentoso all'equilibrio sensato e freddo del comandante Diaz. Introdusse un nuovo criterio organico nell'avviamento delle nuove classi di leva, raggruppandole in reparti omogenei, in modo che la loro freschezza non si diluisse e si raffreddasse a contatto con i veterani; ammaestrato dall'esperienza, curò meglio il servizio d'informazioni e, sia pur riluttante, approvò la vittoriosa manovra aggirante che consentì all'esercito il conseguimento della vittoria finale nella battaglia di Vittorio Veneto. Il 3 luglio 1919 gli venne conferita la medaglia d'argento al valore militare per le operazioni di ripiegamento sul fiume Tagliamento durante la ritirata successiva alla battaglia di Caporetto. Alla fine della guerra (1918) fu nella commissione che a Padova ottenne l'armistizio del 4 novembre con gli austriaci. Il 6 novembre 1918 fu nominato cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Savoia.
### Primo dopoguerra e avvento del fascismo
Nominato senatore il 24 febbraio 1919, il 13 settembre successivo (e sino al mese di novembre) il presidente Francesco Saverio Nitti lo nominò commissario straordinario militare per la Venezia Giulia. Rivestiva tale ruolo quando Gabriele D'Annunzio procedette all'Impresa di Fiume.
Il 2 dicembre 1919 Badoglio fu promosso generale d'esercito e nominato capo di stato maggiore dell'Esercito, succedendo ad Armando Diaz; ricoprì tale incarico sino al 3 febbraio 1921, quando venne collocato a disposizione per ispezioni, divenendo anche membro del Consiglio per l'Esercito.
Alla vigilia della marcia su Roma (ottobre 1922), Badoglio fu consultato dal Sovrano sulla gravità della situazione. Il generale piemontese sostenne che la dimostrazione si sarebbe dispersa al primo colpo di arma da fuoco, e chiese poteri straordinari (che però non gli vennero concessi) per ristabilire la situazione. Nel 1923, dopo l'insediamento del fascismo, fu nominato, a richiesta, ambasciatore in Brasile. Successivamente, il 4 maggio 1925, assunse per primo l'istituenda carica di capo di stato maggiore generale, che mantenne ininterrottamente sino al 4 dicembre 1940. Riprese inoltre l'incarico, collegato alla carica precedente di capo di stato maggiore dell'Esercito. Il 17 giugno 1926 fu promosso maresciallo d'Italia (insieme a Enrico Caviglia, Emanuele Filiberto Duca d'Aosta, Gaetano Giardino e Guglielmo Pecori Giraldi), grado istituito appositamente per quegli ufficiali che si erano particolarmente distinti durante la guerra mondiale, in precedenza attribuito solamente a Diaz e a Cadorna. Il 1º febbraio 1927 lasciò l'incarico di capo di stato maggiore dell'Esercito al generale Giuseppe F. Ferrari.
### Soppressione delle rivolte libiche e deportazioni
«Bisogna anzitutto creare un distacco territoriale largo tra formazioni ribelli e popolazione sottomessa. Non mi nascondo la portata e la gravità di questo provvedimento, che vorrà dire la rovina della popolazione cosiddetta sottomessa. Ma ormai la via ci è stata tracciata e noi dobbiamo proseguirla sino alla fine anche se dovesse perire tutta la popolazione della Cirenaica.»
(Lettera di Badoglio a Graziani, 20 giugno 1930)
Il 18 dicembre 1928 fu nominato governatore unico della Tripolitania e della Cirenaica. Tre giorni prima di partire per Tripoli gli fu conferito il Collare dell'Ordine dell'Annunziata, insieme agli altri tre marescialli d'Italia nominati nel 1926.
In quanto governatore della Tripolitania italiana (con il suo vice Graziani che era governatore della Cirenaica), il 20 giugno 1930 Badoglio dispose la deportazione forzata della popolazione del Gebel: centomila persone furono costrette a lasciare tutti i propri beni, portando con sé soltanto il bestiame. La massa dei deportati fu rinchiusa in tredici campi di concentramento nella regione centrale della Libia, dopo una marcia forzata di oltre mille chilometri nel deserto. Solo in sessantamila sopravvissero alla deportazione (1932-33).
Secondo l'accademico libico-americano Ali Abdellatif Ahmida, Badoglio sarebbe stato "l'artefice dei piani originali per collocare le persone nei campi di concentramento in vista dello sterminio".
In seguito alla cattura l'11 settembre del 1931 del capo dei ribelli Omar al-Mukhtār Badoglio ordinò al generale Graziani di uccidere il prigioniero. Si legge nel telegramma di «fare regolare processo e conseguente sentenza, che sarà senza dubbio pena di morte, farla eseguire in uno dei grandi concentramenti popolazione indigena». Badoglio dispose quindi di far eseguire la sentenza nel più importante campo di concentramento per libici, in modo che fosse vista dal maggior numero di persone.
Sotto il profilo dell'amministrazione civile della colonia, Badoglio perseguì l'attuazione di un ampio programma di opere pubbliche, quali la progettazione della lunga strada litoranea e la realizzazione di edifici pubblici nelle città di Tripoli e Bengasi. Fu richiamato in Italia il 4 febbraio 1934.
### Conquista coloniale e uso delle armi chimiche
Il 30 novembre 1935, Badoglio fu inviato a Massaua quale comandante del corpo di spedizione in Etiopia, in sostituzione del generale Emilio De Bono. Quest'ultimo aveva aperto le ostilità con l'Impero etiopico il 3 ottobre precedente, con l'occupazione di Adigrat, Adua, Axum e Macallè, ma stava procedendo troppo lentamente per i canoni del regime fascista. Badoglio non trovò una situazione particolarmente favorevole. Le truppe italiane si erano spinte circa cento chilometri avanti e gli abissini, riorganizzatisi, avevano ripreso l'iniziativa da entrambi i lati, con l'intenzione di tagliare in due l'offensiva degli invasori.
Badoglio, anziché proseguire nell'avanzata, prese ulteriore tempo per migliorare la situazione logistica e tattica, ripiegando su Axum. Dopo aver atteso l'arrivo di altre tre divisioni, più altre due sul fronte somalo, poté disporre di 200 000 uomini, 750 cannoni, 7 000 mitragliatrici e 350 aerei, contro 215 000 abissini, pressoché privi di artiglieria e aeroplani. il Maresciallo, con una manovra convergente sostenuta dall'artiglieria e dall'aviazione, dopo tre mesi di sosta riprese l'iniziativa, conseguendo la vittoria dell'Amba Aradam (11-15 febbraio 1936) e annientando il grosso dell'esercito nemico (80 000 uomini). Il 28 febbraio era occupata l'Amba Alagi e il 31 marzo, presso il lago Ascianghi, veniva sbaragliata la guardia del corpo del negus, mentre quest'ultimo fuggiva imbarcandosi a Gibuti. Il 5 maggio 1936, alle ore 16, Badoglio entrava vittorioso in Addis Abeba. Quattro giorni dopo, dal balcone di Piazza Venezia, Benito Mussolini proclamava ufficialmente la costituzione dell'Impero, con Badoglio viceré.
Già nel luglio del 1936 il deposto imperatore Hailé Selassié, tuttavia, aveva denunciato, all'assemblea della Società delle Nazioni che «Mai, sinora, vi era stato l'esempio di un governo che procedesse allo sterminio di un popolo usando mezzi barbari, violando le più solenni promesse fatte a tutti i popoli della Terra, che non si debba usare contro esseri umani la terribile arma dei gas venefici». Solo recentemente, però, è stata fatta piena luce sulle modalità di combattimento utilizzate dagli italiani durante l'invasione dell'Etiopia. L'aviazione italiana, contravvenendo al Protocollo di Ginevra del 17 giugno 1925, sottoscritto anche dall'Italia, utilizzò su larga scala il gas iprite.
I documenti pubblicati dimostrano che Mussolini in persona aveva espressamente autorizzato Badoglio all'uso dei gas tra il 28 dicembre 1935 e il 5 gennaio 1936 e tra il 19 gennaio e il 10 aprile. Un'ulteriore autorizzazione fu successivamente data per la repressione dei resistenti. Il Maresciallo, tuttavia, aveva già cominciato autonomamente l'uso delle armi chimiche sin dal 22 dicembre 1935; è responsabile di almeno 65 bombardamenti all'iprite sul fronte Nord etiope tra questa data e il 29 marzo 1936, per un totale di più di 1 000 bombe C-500-T.
A guerra terminata, Badoglio chiese di lasciare la carica di Viceré d'Etiopia, per tornare a svolgere le funzioni di Capo di Stato Maggiore. L'11 settembre 1936, il Duce accolse la richiesta e nominò Viceré Rodolfo Graziani. Contemporaneamente il Duce comunicò a Badoglio che il Re lo aveva nominato, motu proprio, Duca di Addis Abeba e gli fu consegnata la tessera onoraria del Partito Nazionale Fascista, retrodatata al 5 maggio, giorno dell'occupazione di Addis Abeba.
Il 1º novembre 1937, venne nominato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche succedendo allo scomparso Guglielmo Marconi. Il suo nome appare tra i firmatari del Manifesto della razza in appoggio all'introduzione delle leggi razziali fasciste. Nel 1938, il suo paese d'origine prese il nome di Grazzano Badoglio.
### Seconda guerra mondiale
**Entrata in guerra**
Il 29 maggio 1940, Benito Mussolini convocò a Palazzo Venezia il maresciallo Badoglio e tutto lo stato maggiore dell'esercito, in una riunione segreta, comunicando la decisione di entrare in guerra a fianco della Germania. Il 10 giugno successivo l'Italia dichiarava guerra alla Francia e al Regno Unito e, contemporaneamente, Vittorio Emanuele III firmava il decreto che conferiva a Benito Mussolini il comando operativo di tutte le Forze Armate. Pare ormai acclarato che tale delega sia stata proposta dallo stesso Badoglio.
Il Maresciallo, intimamente contrario a sferrare un attacco al quale non riconosceva possibilità di successo aveva disposto solo piani difensivi per il Fronte Occidentale, quello con la Francia. Quando il Duce ebbe necessità di attaccare – essendo imminente la resa dei francesi di fronte ai tedeschi - Badoglio traccheggiò, adducendo difficoltà a elaborare piani offensivi. Il 18 giugno la Francia venne investita dall'attacco di oltre 300 000 uomini. Nonostante la rotta generale dell'esercito francese le truppe italiane segnarono il passo e, il 23 giugno, alla fine delle ostilità, l'offensiva aveva prodotto la conquista della sola cittadina di frontiera di Mentone, costata 1 237 morti e dispersi, contro 187 vittime francesi. Il 24 giugno Badoglio presiedette la Commissione d'armistizio con la Francia a Villa Incisa, all'Olgiata, presso Roma.
Nell'ottobre del 1940, Mussolini, in un incontro riservato a Palazzo Venezia comunicò a Badoglio e a Mario Roatta, all'epoca sottocapo di stato maggiore dell'Esercito, l'intenzione di dichiarare guerra alla Grecia. Secondo quanto sostenne Roatta, i due generali fecero presente al capo del governo l'esigenza di impiegare almeno venti divisioni, per il cui trasferimento in Albania sarebbero stati necessari almeno altri tre mesi. Dai verbali della riunione ufficiale con l'intero stato maggiore, che si tenne il 15 ottobre alle ore 11, risulta che Badoglio non abbia posto alcuna obiezione, approvando passivamente l'intervento militare.
Il 22 ottobre scrisse una lettera a Cesare Maria De Vecchi, governatore del Dodecaneso.
«Il 28 ha inizio la spedizione punitiva contro la Grecia, questi porci greci avranno il trattamento che si sono meritati, per l'Egeo sto tranquillissimo, ci siete voi e i vostri magnifici soldati, a partire dalla mezzanotte del 27 - 28 silurate tutto quello che porta bandiera greca, w l'Italia, w il Re Imperatore, w il Duce.»
Ordina così di iniziare a silurare tre ore prima della dichiarazione di guerra prevista per le 3:00 del mattino.
Successivamente, il 10 novembre, dopo i primi rovesci militari, si tenne un'ulteriore riunione tra Mussolini e i Capi di stato maggiore. In tale occasione Badoglio fu lapidario: non poteva essere addebitata alcuna colpa allo stato maggiore dell'esercito che, sin dal 14 ottobre aveva fatto presente i tempi e i modi necessari per l'intervento, senza essere ascoltato.
Nei giorni successivi, Badoglio fu oggetto di aspre critiche da parte del gerarca Roberto Farinacci, sul quotidiano Regime Fascista. Il Maresciallo presentò il 26 novembre le sue dimissioni dalla carica di capo di stato maggiore generale, che ricopriva ininterrottamente da oltre quindici anni e lasciò Roma per recarsi a caccia in Lomellina. Il 3 dicembre tornò a Roma e si presentò al Re per ritirare le sue dimissioni, ma venne a sapere che non c'era più nulla da fare. Il 4 dicembre 1940 venne nominato al suo posto il generale Ugo Cavallero.
Il 30 aprile 1941 il maresciallo Badoglio fu colpito dal lutto per la morte per causa di servizio di suo figlio Paolo, tenente pilota di complemento, a Sebha, in Libia. Il 19 novembre 1942 perse anche la moglie Sofia.
**Caduta di Mussolini**
Le iniziative politiche finalizzate alla destituzione di Benito Mussolini furono principalmente due: la prima, interna al Partito stesso, capeggiata da Dino Grandi, che si concretizzò con l'Ordine del Giorno presentato al Gran Consiglio del Fascismo e messo ai voti nella notte tra il 24 e il 25 luglio del 1943. La seconda nell'ambito militare, portata avanti dal capo di stato maggiore Vittorio Ambrosio (che aveva sostituito Ugo Cavallero), dal suo braccio destro generale Giuseppe Castellano e dal generale Giacomo Carboni, mirante alla sostituzione del duce con un elemento di spicco dell'esercito. Entrambe queste autonome iniziative contavano sull'intervento decisivo del sovrano. Una terza iniziativa fu portata avanti dagli elementi liberaldemocratici prefascisti, che, però, non trovò terreno fertile presso Vittorio Emanuele III. In tale quadro, il maresciallo Badoglio, portò avanti una serie di incontri, miranti a far conoscere la propria disponibilità ad assumere gli incarichi che gli sarebbero stati richiesti.
Sin dall'estate del 1942, Badoglio era stato contattato a tal proposito dalla principessa Maria Josè di Savoia, mostrandosi ancora molto prudente di fronte alle sue avances. I contatti erano, però, continuati. Successivamente, il 6 marzo 1943, il Maresciallo era stato ricevuto dal re, lasciandogli capire che si sarebbe mosso solo con il suo appoggio. Dalla prima metà di aprile ebbe ripetuti incontri con gli esponenti dell'Italia liberale prefascista (Ivanoe Bonomi, Spataro), dichiarandosi d'accordo a dar vita a un governo politico. L'incontro decisivo tra il maresciallo Badoglio e Vittorio Emanuele III si ebbe il 15 luglio, e, in tale incontro il sovrano fece intendere al generale piemontese che il nuovo capo del governo sarebbe stato lui, ma che era assolutamente contrario a un governo politico e che, almeno inizialmente, non si sarebbe dovuto chiedere l'armistizio.
Dopo l'infruttuoso incontro del 19 luglio 1943, tra Mussolini e Hitler, l'azione del capo di stato maggiore generale Ambrosio e del suo entourage fu definitivamente indirizzata alla sostituzione del duce del fascismo con Badoglio o, in subordine, con Caviglia. Mantenendo sempre un filo diretto con il sovrano, anche tramite il ministro della Real Casa Pietro d'Acquarone, Ambrosio conobbe da quest'ultimo, il giorno 20, la decisione del Re di procedere alla destituzione di Mussolini. In realtà Vittorio Emanuele III ruppe gli indugi solo il 25 luglio, una volta approvato dal Gran Consiglio del Fascismo l'ordine del giorno Grandi, che rimetteva nelle mani del Sovrano il comando supremo delle Forze Armate; proprio quella prerogativa, che, su proposta del maresciallo Badoglio, il re aveva delegato a Mussolini, al momento di entrare in guerra.
**Badoglio capo del governo**
Nella mattinata del 25 luglio 1943, prima ancora di ricevere Benito Mussolini a Villa Savoia, il settantaquattrenne Vittorio Emanuele III conferì a Pietro Badoglio l'incarico di formare il nuovo governo; il maresciallo d'Italia accettò, controfirmando l'apposito decreto. Il nuovo capo del governo aveva settantadue anni. Più tardi, alle ore 17:00, avvenne l'arresto del capo del governo uscente (Benito Mussolini).
Il primo atto del capo del governo, nel tardo pomeriggio, e prima ancora di stilare la lista dei ministri, fu quello d'incorporare nell'esercito regolare la milizia fascista, che cessava, così, di essere una forza militare e politica di partito. Alle ore 20:00, la radio diffuse il comunicato che il Re aveva accettato le dimissioni di Benito Mussolini e aveva nominato capo del governo, primo ministro, segretario di Stato, il maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Alle ore 22:45, seguì il discorso del nuovo primo ministro con alla fine le parole:
«La guerra continua e l'Italia resta fedele alla parola data... chiunque turbi l'ordine pubblico sarà inesorabilmente colpito.»
Contrariamente alle attese, l'annuncio provocò immense dimostrazioni di festa al grido di «Viva il Re, viva Badoglio». I veicoli più disparati si colmavano di passeggeri recanti scritte e bandiere, che percorrevano le strade cittadine; inoltre, manifestazioni spontanee di cittadini provvedevano a rimuovere dai palazzi i simboli del passato regime. Ciò indusse Badoglio, il giorno 26, a emanare un altro provvedimento con il quale l'autorità militare era investita di pieni poteri relativamente all'ordine pubblico, veniva istituito il coprifuoco, vietate le pubbliche riunioni e limitati i giornali a una sola edizione quotidiana; veniva inoltre diretto un secondo proclama alla nazione.
Il 27 luglio s'insediò il governo Badoglio I, cui parteciparono, tra gli altri, Umberto Ricci all'Interno, Raffaele Guariglia agli Esteri, Leopoldo Piccardi all'industria e commercio, Antonio Sorice alla guerra, e Raffaele de Courten alla Marina; non ne faceva parte nessun politico, ma era composto da sei generali, due prefetti, sei funzionari e due consiglieri di Stato. Data la delicatezza della situazione del paese sul piano internazionale, non fu oggettivamente appropriata la scelta del nuovo ministro degli esteri che, al momento, si trovava ad Ankara quale ambasciatore d'Italia e non avrebbe potuto essere a Roma prima di quattro o cinque giorni. Nel frattempo era stato arrestato il generale Ugo Cavallero, con l'accusa di preparare un colpo di Stato fascista. Successivamente Cavallero fu liberato per iniziativa di Vittorio Emanuele III, ma venne nuovamente arrestato alla fine di agosto e custodito a Forte Boccea.
La prima riunione del nuovo governo si tenne il 28 luglio, e venne deliberato lo scioglimento del partito fascista, la soppressione del Gran Consiglio e dei tribunali politici, e l'interdizione di costituire qualsiasi nuovo partito politico per tutta la durata della guerra; si preannunciavano, tuttavia, nuove elezioni generali a quattro mesi dalla cessazione dello stato di guerra. Le leggi razziali continuavano a rimanere in vigore.
Lo stesso giorno, Badoglio inviava una lettera a Hitler, ribadendo che, per l'Italia, la guerra continuava nello stesso spirito dell'alleanza con la Germania.
Contemporaneamente l'ex duce del fascismo veniva trasportato prima sull'isola di Ponza (27 luglio), poi, il 7 agosto, fu trasferito a La Maddalena, infine, il 28 agosto, a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. Il 24 agosto avvenne l'uccisione di Ettore Muti.
Dagli atti sopra descritti, sembrerebbe che, nelle prime due settimane di governo (25 luglio-7 agosto), l'azione del governo Badoglio fosse improntata al mantenimento di un regime militare sul piano interno, e, in politica estera, tentare di far accettare alla Germania l'uscita dell'Italia dall'alleanza, in cambio dell'impegno alla più rigida neutralità, e successivamente negoziare su tali basi con gli anglo-americani. Un'idea, quella della "neutralizzazione del paese", che circolava negli ambienti militari già prima della caduta di Mussolini. Il prosieguo della vicenda avrebbe dimostrato quanto velleitarie e prive di presupposti fossero tali linee politiche, sia sotto il profilo interno, sia in quello internazionale. Sul piano interno, infatti, i partiti politici e le organizzazioni sindacali si erano ricostituite quasi subito, rendendo vane le disposizioni governative: il 26 luglio a Milano, nella notte del 27, a Roma, sotto la presidenza di Ivanoe Bonomi, e il successivo 2 agosto, a Roma, si erano riuniti i rappresentanti della Democrazia Cristiana, del Partito Liberale Italiano, del Partito Socialista Italiano, del Partito d'Azione, e del Partito Comunista Italiano; né erano cessate le dimostrazioni di piazza, che provocarono complessivamente 83 morti e 516 feriti.
Tale situazione costrinse il governo a sottoscrivere con i cinque partiti l'accordo di Roma del 7 agosto 1943, riconoscendoli legalmente, precisando inoltre che non vi fosse alcun divieto a ricostituire le organizzazioni sindacali. Tre giorni dopo, infatti, furono soppresse le corporazioni fasciste e la legislazione in materia del passato regime.
È tuttavia problematico attribuire per intero a Badoglio la responsabilità della linea politica e di tutte le decisioni adottate dal governo tra il 25 luglio e l'8-9 settembre 1943. Data la situazione istituzionale, lo svolgimento delle vicende della nomina del primo ministro, e la composizione stessa del governo, il re manteneva indubbiamente un ruolo centrale nella direzione politica del paese. Accanto al Consiglio dei ministri, esisteva infatti un Consiglio della Corona, presieduto dal sovrano, che, come si vedrà in seguito, avrebbe preso le decisioni più importanti; di tale organismo facevano parte Badoglio e altri militari influenti come il capo di stato maggiore generale Ambrosio, il capo di stato maggiore dell'Esercito Roatta e il comandante dei servizi segreti Giacomo Carboni, in ruoli subordinati al Re.
Fu infatti il Consiglio della Corona, e non il governo, che lo stesso 7 agosto, a Roma, approvò a maggioranza di due terzi, la decisione di uscire dalla guerra.
**Armistizio**
Le reazioni degli alleati, all'indomani del venticinque luglio, sembravano aprire più di uno spiraglio alla conclusione di un accordo separato, finalizzato all'uscita dell'Italia dal conflitto, garantendone contemporaneamente l'integrità del territorio dalle truppe tedesche. In tal senso si pronunciarono Winston Churchill il 27 luglio alla Camera dei Comuni, Franklin D. Roosevelt il giorno dopo e, ancor più esplicitamente il generale Dwight D. Eisenhower dalle antenne di Radio Algeri.
Tuttavia, nonostante la disponibilità degli alleati, il governo italiano, restava immobile. Tale attendismo, oggettivamente inadeguato alle esigenze di rapidità delle decisioni, fu aggravato dalla necessità di attendere l'insediamento al Ministero degli Esteri dell'ambasciatore Raffaele Guariglia, che rientrò da Ankara soltanto il 30 luglio. Al contrario, il 30 luglio stesso, la Germania dava inizio all'Operazione Alarico, preparata dal feldmaresciallo Erwin Rommel su ordine di Hitler del 18 maggio 1943 e approvata da quest'ultimo sin dal 4 giugno 1943. Ciò comportò la dislocazione nella penisola italiana, nell'arco di tre settimane, di diciassette divisioni tedesche. Verso il 10 agosto, la 2ª Divisione paracadutisti dalla Francia e un'altra dalla Germania si portarono indisturbate nei pressi di Roma e, dopo il 15 agosto vennero occupate militarmente Trieste, Gorizia, Udine, La Spezia, Pistoia e Firenze.
Di fronte all'attendismo del governo italiano, e alla pericolosa iniziativa dell'esercito tedesco, il 2 agosto, il generale Eisenhower diramava da Algeri un comunicato molto più duro dei precedenti nei confronti dell'Italia e, in particolare, verso il maresciallo Badoglio. Solo allora, dopo un infruttuoso contatto con gli ambasciatori alleati presso il Vaticano, fu effettuato un primo timido tentativo di trattative da parte di Blasco Lanza D'Ajeta, consigliere di legazione italiano a Lisbona, che, il 4 agosto 1943, avvicinò l'ambasciatore britannico in Portogallo. In tale incontro Lanza, sulla base delle istruzioni avute a Roma due giorni prima da Guariglia, rappresentava agli alleati le difficoltà italiane a sganciarsi dall'alleanza con la Germania, comunicando che il giorno dopo (5 agosto) il ministro degli affari esteri si sarebbe incontrato con il suo collega tedesco a Tarvisio e avrebbe effettuato un tentativo in tal senso. Il giorno dopo, tuttavia, il ministro Guariglia non riuscì nel suo tentativo di sganciamento dai tedeschi; anzi, in tale sede, al ministro fu estorta la "parola d'onore" che il governo italiano non avrebbe, direttamente o indirettamente trattato con gli anglo-americani.
Nel frattempo, tra il 4 e il 17 agosto, gli alleati cominciarono un'escalation di bombardamenti aerei su tutte le maggiori città italiane: Napoli, Milano, Torino, Genova, Terni e la stessa Roma. Inoltre il 17 agosto veniva completata la conquista della Sicilia.
In tale situazione, solo il 12 agosto 1943, a 18 giorni dalla destituzione di Mussolini, aveva inizio il primo tentativo effettivo di trattative di pace, affidato al generale Giuseppe Castellano. Nemmeno tale missione, tuttavia, fu attuata con la speditezza che la drammaticità della situazione esigeva. Le istruzioni che il generale ebbe, per bocca del capo di stato maggiore Ambrosio furono di esporre la situazione militare, ascoltare le intenzioni degli alleati e, soprattutto "dire che noi non possiamo sganciarci dalla Germania senza il loro aiuto". Per garantire la segretezza della missione, Castellano fu inviato in treno in territorio neutrale (Lisbona), e ci mise sei giorni; conferì con i rappresentanti del Comando Alleato solo il 19 agosto. Ripartì in treno il giorno 23, giungendo finalmente a Roma il 27 agosto. La missione era durata quindici giorni. Nel frattempo, per affiancare lo stesso Castellano, furono mandati a Lisbona in aereo il generale Rossi e il generale Zanussi, che si presentarono ai rappresentanti alleati appena ripartito Castellano per Roma.
Il 27 agosto Castellano illustrò a Badoglio e a Guariglia le clausole imposte dagli alleati: costoro avevano chiesto la resa senza condizioni, da attuarsi mediante la sottoscrizione di un accordo (il cosiddetto "armistizio corto") in dodici articoli; entro la data del 30 agosto doveva essere comunicata l'adesione o meno del governo italiano tramite un apparecchio radio di cui Castellano era stato dotato; in caso di risposta affermativa, le parti si sarebbero incontrate nuovamente in una località della Sicilia da definire. Dopo l'accettazione della resa incondizionata e la cessazione delle ostilità, le parti avrebbero sottoscritto un'intesa più dettagliata (il cosiddetto "armistizio lungo"). Il sovrano fu reso edotto delle clausole dell'armistizio solo due giorni dopo (29 agosto). Una prima risposta dell'Italia fu definita il 30 agosto, quando lo stesso Badoglio diede istruzioni al generale Castellano di tornare in Sicilia per esporre le tesi contenute in un memorandum redatto dal ministro degli Esteri Guariglia; secondo tale atto l'Italia non avrebbe potuto chiedere l'armistizio prima di ulteriori sbarchi alleati che mutassero le situazioni di forza a sfavore dei tedeschi. Il generale era inoltre munito di un appunto esplicativo del capo del governo che precisava che gli sbarchi dovevano essere effettuati da almeno quindici divisioni tra La Spezia e Civitavecchia.
Il giorno dopo, alle ore 9:00, in aereo, previa comunicazione tramite l'apparecchio radio di cui era stato munito, il delegato raggiunse di nuovo Termini Imerese e di lì fu portato nella località scelta per la firma dell'armistizio "corto": Cassibile, presso Siracusa. Ivi, da Lisbona via Algeri, era stato trasportato anche il generale Zanussi, al quale – invece - erano state consegnate le clausole dell'armistizio "lungo". Di fronte all'esposizione del rappresentante italiano, gli alleati furono irremovibili e confermarono le loro richieste. Di conseguenza, Castellano e Zanussi furono rimandati a Roma quella sera stessa, sempre per via aerea e vi arrivarono quando il maresciallo Badoglio era già andato a dormire. Fu quindi il 1º settembre che avvenne la decisiva riunione al vertice, cui parteciparono il capo del governo, il ministro degli Esteri Guariglia, il capo di stato maggiore Ambrosio, i generali Castellano, Roatta e Carboni e il ministro della Real Casa Pietro d'Acquarone, in rappresentanza del re, che, inspiegabilmente, era assente.
L'unico al corrente delle condizioni dell'armistizio lungo era il generale Roatta, che era stato informato da Zanussi, e non il maresciallo Badoglio. Nonostante le obiezioni del generale Carboni, l'armistizio "corto" fu formalmente accettato. Il giorno dopo, Castellano fu riaccompagnato per via aerea in Sicilia privo, però, di una delega ufficiale alla sottoscrizione dell'accordo, richiesta dagli alleati. Tale circostanza comportò al generale un nuovo viaggio aereo di andata e ritorno e, finalmente, su delega del Re, Giuseppe Castellano, il giorno 3 settembre 1943, pose la sua firma alla conclusione della guerra tra l'Italia e le potenze alleate.
**8 settembre**
Sin dalla fine di agosto il capo di stato maggiore Ambrosio aveva diramato alle Forze Armate la circolare op. 44, con la quale si ordinava "di interrompere a qualunque costo, anche con attacchi in forze ai reparti armati di protezione, le ferrovie e le principali rotabili alpine" e di "agire con grandi unità o raggruppamenti mobili contro le truppe tedesche". Tale circolare ne ricalcava una precedente del 10 agosto; peraltro, la sua attuazione era condizionata a ordini successivi. Sembra che Badoglio sia stato all'oscuro di tali istruzioni sino al giorno 3 settembre e che sia rimasto estraneo alla redazione dei due promemoria diramati in seguito dallo Stato maggiore.
Nel frattempo, sottoscritto l'armistizio "corto", gli alleati avevano trattenuto il generale Castellano a Cassibile e il 5 settembre avevano rimandato a Roma i suoi due accompagnatori, il Maggiore Marchesi e il pilota Vassallo, senza comunicare la data esatta in cui doveva essere reso noto l'armistizio. Castellano, tuttavia aveva dato loro una lettera per il generale Ambrosio con l'erronea indicazione – da riferire a Badoglio - che tale data sarebbe caduta tra i giorni 10 e 15 settembre, probabilmente il 12. I due emissari italiani, inoltre, avevano con loro dei documenti dove si comunicava che gli alleati, il giorno della dichiarazione dell'armistizio, avrebbero proceduto all'attuazione di uno sbarco aeronavale di una divisione aviotrasportata, in quattro aeroporti nei pressi della Capitale (Operazione Giant 2). Presa visione di tali documenti, il capo di stato maggiore diramò un promemoria alle forze di stanza intorno a Roma, per mantenere il saldo possesso degli aeroporti romani di Cerveteri, Furbara, Centocelle e Guidonia. La mattina del 6 settembre, vi fu una riunione alla quale parteciparono il Re, Badoglio, Ambrosio e il ministro della Real Casa Acquarone. Dopo tale riunione, Ambrosio diramò un'ulteriore promemoria alla marina e ai comandanti delle truppe di stanza in Grecia e in Jugoslavia, di tenersi allertati, per il ricevimento di ordini "a viva voce".
La sera del 7 settembre, dopo essere sbarcati a Gaeta, giunsero a Roma due ufficiali americani (Maxwell D. Taylor e William Gardiner), che alle 23:00 incontrarono il generale Carboni per concordare i particolari dell'Operazione Giant 2, comunicandogli ufficialmente che, l'indomani alle 18:30, doveva essere resa nota l'avvenuta sottoscrizione dell'armistizio. A tale annuncio, il generale Carboni fu preso dal panico e, contrariamente a quanto assicurato ad Ambrosio il giorno prima, sostenne con forza che lo schieramento italiano non avrebbe potuto resistere più di sei ore alle truppe tedesche. Il colloquio si trasferì nella residenza di Badoglio che, data l'ora tarda, fu appositamente svegliato, e dove il comandante dei servizi segreti riuscì a convincere il capo del governo del suo punto di vista. Badoglio dettò allora un radiogramma per il generale Eisenhower, in cui si chiedeva l'annullamento dell'Operazione Giant 2 e il rinvio della dichiarazione dell'avvenuto armistizio. Per tutta risposta, la mattina dell'8 settembre, il generale Eisenhower dettò un radiogramma ultimativo al maresciallo Badoglio e richiese il ritorno dei due ufficiali americani; inoltre, dopo aver annullato – come richiesto - l'Operazione Giant 2, all'ora prevista, dalle onde di Radio Algeri, rese nota la stipula dell'armistizio tra l'Italia e le forze alleate. Alle 18:45, si tenne una concitata riunione del Consiglio della Corona. Nonostante la contrarietà del generale Carboni, i presenti decisero di accettare lo stato di fatto e il capo del governo fu incaricato di comunicare alla nazione la conclusione della resa.
Alle ore 19:45 dell'8 settembre 1943, dai microfoni dell'E.I.A.R., il maresciallo Pietro Badoglio comunicò agli italiani che:
«Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza.»
Più tardi, Ambrosio cercò il capo del governo per fargli dare attuazione alla circolare op. 44, ma non riuscì a rintracciarlo, non pensando che il maresciallo fosse a dormire. Un timido tentativo lo effettuò la mattina dopo, senza alcun esito. Secondo Ruggero Zangrandi, Badoglio avrebbe posto un veto assoluto a quella diramazione, anche se, successivamente, il maresciallo avrebbe escluso che gli fosse mai stata chiesta alcuna autorizzazione.
All'alba del 9 settembre, secondo Indro Montanelli e Mario Cervi la superiorità germanica era incontestabile nell'Italia settentrionale, ma il rapporto era rovesciato nell'Italia centrale e nell'Italia meridionale, poiché le divisioni tedesche erano alle prese con gli anglo-americani che, dopo lo sbarco presso Reggio Calabria risalivano dal fondo lo stivale, e stavano per stabilire una testa di ponte a Salerno. In particolare a Roma, la situazione – sulla carta – era abbastanza favorevole all'esercito italiano (sei divisioni schierate, più altre due che stavano arrivando, per un totale di 50 000 uomini e 200 mezzi corazzati, a fronte di due divisioni tedesche, per soli 30 000 uomini, sia pur dotati di 600 mezzi corazzati). Con il controllo degli aeroporti garantito con l'Operazione Giant 2 e il conseguente controllo dello spazio aereo, si poteva oggettivamente resistere, per i giorni necessari ad attendere l'arrivo delle truppe alleate dal Mezzogiorno. Della situazione di svantaggio era pienamente consapevole e sinceramente preoccupato il Comandante tedesco, Albert Kesselring temendo – sembra - più della superiorità numerica dell'esercito italiano, le capacità strategiche del maresciallo Badoglio. Di avviso contrario fu il capo di stato maggiore dell'Esercito italiano Roatta che, in quelle ore, consegnò al generale Carboni un ordine scritto con il quale lo si nominava comandante di tutte le truppe dislocate in Roma, escludendo, però, la difesa della capitale.
In tale clima il sovrano e il maresciallo Badoglio, il 9 settembre, alle ore 5:10, si accinsero a fuggire per raggiungere il Sud, via Pescara, percorrendo proprio la via Tiburtina, ove stava ripiegando anche un corpo d'armata motorizzato, inizialmente previsto a difesa di Roma. Del convoglio facevano parte la regina Elena di Savoia, il principe Umberto II di Savoia, Ambrosio e Roatta. Nella concitazione del momento - e nella consapevolezza che i tedeschi erano già sulle tracce di Mussolini - non fu effettuata alcuna fermata per prelevare l'ex duce del fascismo, prigioniero sul Gran Sasso, a poche decine di chilometri dal percorso effettuato.
Badoglio si imbarcò la mattina del 10, da Pescara, con la corvetta Baionetta (classe Gabbiano, serie Scimitarra). Poco dopo la corvetta fece sosta nel vicino porto di Ortona, dove si imbarcarono i sovrani e gli altri componenti della spedizione, diretti a Brindisi. Nello stesso giorno l'esercito italiano di stanza a Roma privo di qualunque ordine e disposizione, dopo aver lasciato sul campo oltre 1 000 morti, si arrese ai tedeschi.
Badoglio nella fasi della fuga da Roma dell'8 settembre si "dimenticò opportunamente" il "Memoriale Cavallero ben in vista sulla sua scrivania della Presidenza del Consiglio, condannando a morte per mano dei tedeschi il generale Ugo Cavallero da sempre a lui inviso.
Stessa sorte toccò all'intero esercito italiano, lasciato privo di direttive dallo Stato maggiore, si dissolveva nel giro di pochi giorni.
La Corte Reale e Badoglio assicuratisi che Brindisi fosse saldamente in mano agli americani vi si stabilirono come la sede del governo che, sotto la tutela dell'Amministrazione Militare anglo-americana, ebbe giurisdizione sulle provincie di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto. Il 29 settembre 1943 Badoglio firmò a Malta il cosiddetto armistizio lungo.
Il 13 ottobre 1943, infine, per mano del diplomatico Giacomo Paulucci di Calboli, il governo Badoglio dichiarò guerra alla Germania.
### Governo Badoglio II
Il primo problema che Badoglio dovette porsi nella nuova sede, fu quello dell'agibilità delle funzioni governative, in quanto diversi ministri erano rimasti a Roma (Guariglia, Ricci, Sorice, De Courten e Piccardi). Il problema fu inizialmente risolto nominando alcuni sottosegretari facenti funzione di ministri. Successivamente, nel febbraio 1944 quando il governo si stabilì a Salerno, divenuta sede del governo, ricevendo dagli alleati il controllo di tutta l'Italia meridionale liberata, Badoglio provvide alla sostituzione dei Ministri assenti. Lui stesso si assegnò il Ministero degli affari esteri.
Il secondo problema - più importante - fu quello del riconoscimento politico del governo stesso. Badoglio tentò di risolverlo sin dall'ottobre 1943, offrendo l'incarico di ministro degli Esteri a Carlo Sforza, che, rientrato in Patria dopo un esilio durato sedici anni, era accreditato come il personaggio di maggior spicco dell'antifascismo democratico. Sforza pose come condizione l'abdicazione di Vittorio Emanuele III; successivamente, si fece portavoce di una soluzione che avrebbe posto sul trono il nipote infante (Vittorio Emanuele IV) del sovrano, con la reggenza del maresciallo Badoglio. Quest'ultimo mise al corrente di tale evenienza il sovrano, che, naturalmente, espresse la sua contrarietà.
L'impasse fu superata con l'accettazione di una proposta di Enrico De Nicola, cui Sforza aderì, consistente nel formale mantenimento della titolarità del trono da parte di Vittorio Emanuele III, ma il trasferimento di tutte le funzioni al figlio Umberto, quale Luogotenente del Regno. Tale trasferimento si sarebbe concretizzato con l'ingresso degli alleati nella Roma liberata. Ciò consentì la formazione a Salerno, il 22 aprile 1944, del primo governo politico post-fascista, sostenuto dai sei partiti del Comitato di Liberazione Nazionale, sempre a guida Badoglio. Alla vicepresidenza fu nominato il comunista Palmiro Togliatti; ministri senza portafoglio: Benedetto Croce, Carlo Sforza, il socialista Pietro Mancini e il democristiano Rodinò. Data la debolezza della sua presidenza, il governo Badoglio II resse solo poche settimane, sino a quando l'8 giugno 1944, con il ritorno a Roma, il maresciallo Badoglio dovette rassegnare le dimissioni nelle mani del nuovo luogotenente del Regno. Gli successe il 18 giugno Ivanoe Bonomi. A questo periodo risale la Badoglieide, canzone partigiana altamente corrosiva che riassume da posizioni decisamente antimonarchiche la vita di Badoglio con collegamenti al presente e al governo Badoglio I, in particolare alle conseguenze dell'applicazione rigorosa da parte del generale Enrico Adami Rossi a Torino della sua circolare sull'ordine pubblico, a firma però del generale Mario Roatta; a seguito di questa circolare varie manifestazioni, a Reggio Emilia e a Bari il 28 luglio 1943 e a Milano il giorno dopo, vennero represse con la forza causando la morte di vari dimostranti.
Alla fine di giugno del 1944 Badoglio si ritirò a Cava de' Tirreni con la nuora e i nipoti (di cui uno liberato al lago di Braies in Alto Adige), che gli furono di conforto nell'assenza del figlio Mario, deportato in Germania e rinchiuso nei campi di concentramento di Mauthausen e Dachau. Sopravvissuto, Mario Badoglio premorrà al padre, nel 1953, per i postumi della prigionia. Nel marzo 1946 l'Alta Corte di Giustizia dichiarò il Maresciallo decaduto dalla carica di senatore, con la quasi totalità dei componenti dell'assemblea vitalizia. Nel luglio 1948 la Corte di Cassazione confermò tale sentenza.
### Anni del secondo dopoguerra e accusa di crimini di guerra
Il trattato di pace sottoscritto il 10 febbraio 1947 prevedeva, all'art. 45, l'impegno, da parte dell'Italia, di assicurare l'arresto e la consegna, ai fini di un successivo giudizio, di tutte le persone accusate di aver commesso o ordinato crimini di guerra. Nel maggio 1948 il governo etiope inviò all'apposita commissione dell'ONU per i criminali di guerra una lista di dieci presunti criminali, comprendente il maresciallo Pietro Badoglio, per il deliberato uso di gas e il bombardamento di ospedali della Croce Rossa, ordinato durante la campagna del 1935-36. L'Etiopia si era appellata a un'altra clausola del Trattato di pace, che indicava un ininterrotto stato di guerra tra essa e l'Italia sin dal 3 ottobre 1935; successivamente (novembre 1948), pertanto, chiese la consegna degli accusati per sottoporli a processo. L'Italia, peraltro, riuscì a ottenere dagli Alleati la rinuncia all'applicazione di tali clausole, impegnandosi a provvedere direttamente al giudizio di tutti i presunti criminali, individuati dalla Commissione ONU.
Quando la Commissione d'inchiesta italiana cominciò i lavori (che, peraltro si conclusero con l'archiviazione delle posizioni di tutti gli accusati) il nome di Badoglio non compariva più in nessun elenco.
Rientrato a Grazzano dopo la Liberazione, il maresciallo volle che la casa natia, una volta ristrutturata, diventasse un asilo infantile, intitolato alla mamma Antonietta Pittarelli e destinato ad accogliere gratuitamente i piccoli del paese, riservandosi alcuni locali, da destinare a museo. Nei mesi estivi era lui stesso ad accompagnare i visitatori, illustrando i vari cimeli esposti e le vicende della sua vita militare.
### Morte
Pietro Badoglio morì a Grazzano il 1º novembre 1956 per un attacco di asma cardiaca. I funerali si svolsero il 3 novembre successivo, anniversario della firma dell'armistizio di Villa Giusti, con la partecipazione dei rappresentanti del governo e delle autorità e con tutti gli onori militari. Nel cimitero di Grazzano Badoglio vi è una cappella dove oltre a quella di Pietro Badoglio sono custodite le spoglie di altri familiari.
Nel 1991, dopo la chiusura dell'asilo Pittarelli, la casa natia del Maresciallo d'Italia fu destinata a centro culturale, per conto della Fondazione Badoglio, divenuta proprietaria di tutti i locali.
## Aspetti controversi
I ruoli ricoperti nella sua carriera militare e in quella politica esposero Badoglio a interpretazioni ostili di diverso orientamento, ma la mole delle critiche rivoltegli è tale che desta sensazione: fu mal visto e peggio reputato da destra come da sinistra, dai militari come dai politici, dai repubblicani come dai monarchici, dagli alleati come dai tedeschi. Resta l'uomo che lega indissolubilmente il suo nome a Caporetto, all'iprite e all'8 settembre.
Del soldato è discussa la velocità della carriera. Circa l'utilizzazione dell'iprite, i fatti (sconosciuti allora all'opinione pubblica italiana) sembrarono inaccettabili anche per un tempo nel quale ancora non erano intervenute le profonde mutazioni culturali del dopoguerra e i limiti della morale bellica dell'epoca erano alquanto più elastici degli odierni.
Nel 1965 fu tolto il segreto di Stato alle risultanze dell'apposita commissione d'inchiesta sulla mancata difesa di Roma dell'8-10 settembre 1943. Risultò così che i tre commissari, riuniti tra il 1944 e il 1945 sotto la presidenza del comunista Palermo, avevano dato un'interpretazione strettamente militare all'evento, attribuendone la responsabilità al capo di stato maggiore dell'Esercito Mario Roatta e al comandante delle truppe dislocate in Roma generale Giacomo Carboni. Fu così che Badoglio, dopo i fatti di Caporetto e i crimini della campagna d'Etiopia, sfuggì per la terza volta ai rigori di una Commissione d'inchiesta.
La carriera bruciante, la mancanza assoluta di sanzioni (malgrado le sue responsabilità a Caporetto) e la stessa lunga convivenza istituzionale forzosa con Mussolini sono apparsi come segnali di qualche incongruenza che troverebbe spiegazione solo nell'appartenenza di Badoglio alla Massoneria. La rivista ufficiale del Grande Oriente d'Italia, Rivista Massonica, in un numero del 1976, (a pag. 247), conferma l'affiliazione di Badoglio a una loggia del Grande Oriente d'Italia. Dell'affiliazione massonica di Badoglio sembra convinto anche il generale Luigi Cadorna (capo di stato maggiore dell'Esercito) che il 6 marzo 1917 scrive al figlio Raffaele «A Capello ho dato Badoglio come desiderava. Così sono in pieno tre puntini! Almeno non mi diranno che ho delle prevenzioni!»
Per quanto riguarda gli eventi del 25 luglio 1943, relativi alla messa in minoranza di Mussolini nel Gran Consiglio del fascismo e il suo successivo arresto, secondo Peter Tompkins, sarebbe stato determinante il vincolo massonico derivante dall'iniziazione alla Gran Loggia d'Italia degli Alam, che legava ancora dodici dei diciannove consiglieri contrari a Mussolini. Non a caso la vicenda si concluse con il conferimento dell'incarico di capo del governo al massone non dichiarato Pietro Badoglio, «da parte del massone segreto di Piazza del Gesù Vittorio Emanuele III».
Piemontese (del Monferrato) come il re, sembrò avere sempre il costante sostegno dalla Corona, sebbene non sia sempre stato graditissimo nemmeno al Quirinale.
## I racconti di Badoglio
A proposito dell'arresto di Mussolini, Badoglio descrisse una versione del colloquio di Villa Ada fra il Re e Mussolini, che non trova suffragio di attendibilità presso gli storici, anche perché il colloquio era a due e nessuno dei (due) presenti ne parlò.
Dell'armistizio spiegò che era stato siglato perché la rete ferroviaria era stata resa inservibile e perché la Germania aveva inviato in Italia truppe non richieste, aveva ridotto le forniture di carbone e si era appropriata di un carico di grano, quest'ultima cosa grave al punto da non lasciare più tempo da perdere. Contattato Eisenhower, continuò, «vennero dei patti un po' imbrogliati che non sto a chiarirvi».
Circa alcune sue reiterate dichiarazioni riprese da De Felice, secondo le quali Mussolini avrebbe avuto in programma di chiedere un armistizio per il 15 settembre, la circostanza non trova riscontri probanti.
## Il museo
La casa dove nacque e dove morì è oggi adibita a museo ed è di proprietà della Fondazione Badoglio. La famiglia Badoglio la vendette nel 1922, ma nel 1937 l'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra di Casale Monferrato la riacquistò e la donò a Pietro Badoglio. Badoglio decise che sarebbe divenuta la sede dell'asilo infantile intitolato alla madre Antonietta Pittarelli, riservandosi una parte come propria abitazione e museo. Nel 1988 l'Asilo Pittarelli è stato chiuso. Nel 1991 è stato costituito il Centro Culturale Pietro Badoglio (Direttore Alessandro Allemano) che gestisce il Museo Badoglio.
## Matrimonio e figli
Pietro Badoglio sposò a Roma il 26 ottobre 1904 Sofia Valania (Milano, 1884 - Roma, 19 novembre 1942), figlia del colonnello dei granatieri Ferdinando Valania e di sua moglie, Luigia Dobrilla. Da questa unione nacquero i seguenti figli:
* Mario (Roma, 1º agosto 1905 - San Vito al Tagliamento, 10 febbraio 1953), diplomatico e Capitano di complemento della Regia Aeronautica, sposò a Sanremo il 3 gennaio 1937 Giuliana Rota, figlia del senatore Francesco Rota dei Conti di San Vito e di Mary Treherne Dalrymple.
* Francesco Ferdinando (1908 - 1911).
* Paolo Ferdinando (Roma, 6 gennaio 1912 - incidente sul fronte, Sebha 30 aprile 1941), Tenente di complemento d'aviazione. Sposò a Roma il 6 luglio 1935 Anna (detta Annina) Silj, figlia del senatore Bernardo Silj, nipote del cardinale Augusto Silj e cugina del Cardinale Pietro Gasparri.
* Maria Immacolata (Roma, 15 gennaio 1915 - Pistoia, 3 marzo 1985), sposò a Roma il 12 aprile 1939 il marchese Antonio Corbizzo Altoviti Avila Niccolai Lazzerini (n. Firenze, 15 ottobre 1914).
## Onorificenze e decorazioni
### Promozioni per merito di guerra
5 distintivi di promozione per merito di guerra (per ufficiali generali ed ammiragli)
1 distintivo di promozione per merito di guerra (per ufficiali superiori)
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4,261,557 | https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Ambrogio_%28Faido%29 | Chiesa di Sant'Ambrogio (Faido) | # Chiesa di Sant'Ambrogio (Faido)
La chiesa di Sant'Ambrogio' è un edificio religioso romanico che si trova a Chironico, frazione del comune svizzero di Faido.
## Storia
La prima menzione dell'edificio è del 1223 e la sua costruzione risale al periodo fra il tardo XII secolo e il primo Duecento, anche se un'indagine archeologica condotta nel 1941 ha rivelato l'esistenza di un'aula dotata di abside risalente all'Alto Medioevo. Nel corso dei secoli, tuttavia, la chiesa subì importanti rimaneggiamenti: una prima modifica, consistente nella trasformazione in un edificio romanico davanti al quale si trovava un portico, fu operata all'inizio del XIV secolo, per concludersi nel 1338 (come indica un'iscrizione all'interno dell'edificio). Nel 1580, inoltre, fu realizzato il soffitto, in legno dipinto, poi sostituito nel 1897 da una volta a botte. Anche questa, tuttavia, andò perduta per un crollo avvenuto nel 1923 e fu rimpiazzata, nel 1952, da un nuovo soffitto ligneo. Nel XVIII secolo le absidi furono decorate con stucchi. Nel 1897, inoltre, fu realizzato il campanile, furono rimossi gli affreschi presenti sulla facciata, le pareti della navata furono rialzate e l'arco ribassato a divisione delle campate fu eliminato. Nel 1952, infine, furono recuperati gli affreschi e gli stucchi delle absidi, furono ripristinate le monofore che davano loro luce e fu recuperato l'antico campanile a vela.
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1,871,177 | https://it.wikipedia.org/wiki/Ceramica_sigillata | Ceramica sigillata | # Ceramica sigillata
La ceramica sigillata è un tipo di ceramica romana fine da mensa (ovvero destinata ad essere utilizzata come servizio da tavola) diffusa nell'antichità romana.
La sua caratteristica principale è una vernice rossa, più o meno chiara e la decorazione a rilievo, modellata, impressa o applicata. Alcuni esemplari portano impressi dei bolli ceramici o "sigilli", dai quali la tipologia deriva il suo nome, che riportano il nome del fabbricante.
## Storia
Dalla metà del I secolo a.C. le ceramiche a vernice nera sparirono gradualmente nella produzione dei paesi mediterranei, sostituite da questa nuova classe di vasellame fine da mensa, la cosiddetta terra sigillata, che ebbe origine nel Medio Oriente e si diffuse poi in Italia, dove il centro della migliore produzione fu Arezzo ("aretina").
La cosiddetta "vernice" si realizza attraverso la decantazione dell'argilla in acqua a cui viene aggiunto un elemento deflocculante che facilita la precipitazione del calcare sul fondo e la sospensione delle particelle di feldspato, che costituiscono l'elemento "vetrificante" dell'argilla. Il colore del vaso finito dipende oltre che dal colore della vernice, anche dalle tecniche di cottura che possono essere con buona ossigenazione, favorendo quindi una colorazione rossa, oppure a riduzione di ossigeno, regolando il flusso dell'aria che viene introdotta nel forno e realizzando un nero dai riflessi metallici.
A partire dall'età augustea fu quindi largamente diffusa. La sfumatura rossa di questi pezzi varia da fabbrica a fabbrica e la produzione fu di serie, standardizzata su non troppe forme (soprattutto coppe, crateri e tazze), ispirata nella decorazione alla coeva produzione di vasi argentei, in maniera più o meno diretta.
I frammenti di ceramica sigillata, facilmente riconoscibili e databili, costituiscono utilissimi "fossili guida" per la datazione delle stratigrafie negli scavi archeologici. L'ampia diffusione di questa ceramica e la sua produzione per l'esportazione organizzata da veri e propri imprenditori, e la possibilità di conoscerne i nomi e la posizione sociale per mezzo dei bolli impressi sui vasi, hanno avuto grande importanza per la conoscenza dell'economia antica.
Lo studio di firme stampigliate e scarichi di formace ha permesso di classificare con notevole precisione almeno una ventina di fabbricanti, ciascuno dei quali aveva vari servi o liberti addetti alla produzione.
Tra le scene figurate spiccano quelle di vendemmia, di thiasos dionisiache, di scene erotiche, mitologiche e di allusioni a fatti contemporanei. Spesso poi la figura umana, come nella coeva toreutica e glittica, è solo un pretesto per comporre raffinati motivi decorativi, dove un elemento figurato è ripetuto intervallandolo con racemi filiformi ed elementi vegetali classicisti.
La massima fioritura della produzione aretina va dalla metà del I secolo a.C. alla metà del I secolo d.C. In seguito le fabbriche di Arezzo vennero soppiantate da quelle concorrenti e imitatrici della val Padana e della Gallia (terra sigillata tardo-italica e sud-gallica). Nel II secolo poi, a partire dall'età flavia, esse vennero a loro volta superate dalle fabbriche nordafricane (terra sigillata chiare o africana), di colore rosso-arancio o rosso-bruno, prive delle decorazioni con stampi a matrice. La produzione africana durò fino al VII secolo.
## Centri di produzione
### Vicino e Medio Oriente
Una ceramica a vernice rossa, ricoperta di un'ingubbiatura era diffusa nel II secolo a.C. nel Vicino Oriente ellenistico (eastern sigillata A), parallelamente alla decorazione in rilievo o "alla barbotine".
### Produzione italica e sigillata aretina
La moda fu in seguito introdotta in Italia dai numerosi commercianti italici e dai legionari che avevano vissuto nelle regioni orientali. La prima produzione di ceramica sigillata propriamente detta comparve in Italia nel I secolo a.C. e il maggiore centro di produzione fu Aretium (oggi Arezzo) in Etruria, dal quale la produzione prende anche il nome di "ceramica aretina". Un altro importante centro di produzione si collocava presso il porto di Puteoli (oggi Pozzuoli).
Questa produzione si sviluppò tra il 50 e il 30 a.C., soppiantando con nuove tecniche, sia di cottura, sia di decorazione, la tradizionale ceramica a vernice nera ("ceramica campana" A, B e C), prodotta in Italia in grandi quantità grazie all'utilizzo di manodopera servile e ampiamente esportata. L'apogeo si ebbe nell'età augustea, quando le produzioni della penisola italiana avevano un quasi totale monopolio sulla ceramica fine da mensa di tutto l'occidente mediterraneo ed ebbero una rilevante presenza anche nelle regioni orientali.
Le officine rinvenute ad Arezzo, tutte concentrate nella medesima zona della città, e i dati ricavabili dai bolli ceramici, rivelano un'organizzazione di tipo pre-industriale con una numerosa manodopera specializzata. Le tecniche di produzione si andarono progressivamente standardizzando, per consentire la crescita delle quantità prodotte, tali da coprire la richiesta di esportazione.
### Sigillata gallica
A partire da circa il 50 d.C i centri di produzione si spostarono verso le province. Il sito di La Graufesenque, presso Millau (nell'attuale dipartimento dell'Aveyron, in Francia), che costituiva il quartiere industriale della piccola città di Condatomagus, esportò i suoi prodotti fino a Pompei, prima dell'eruzione del Vesuvio nel 79, provando che i flussi commerciali avevano invertito la propria direzione. La crescita delle province era dovuta alla loro rapida romanizzazione, che aveva aperto nuovi mercati e indotto i produttori italici ad aprire delle filiali delle loro officine, dalle quali si erano quindi sviluppate nuove officine di produttori locali. Inizialmente le officine della "ceramica sudgallica" produssero imitazioni della ceramica aretina, per sviluppare in seguito un proprio repertorio di forme e di decorazioni.
Officine aretine avevano impiantato le proprie succursali a Lugdunum (Lione) già intorno al 15 a.C., ma in seguito si svilupparono maggiormente altri centri di produzione.
Le officine di La Graufensenque ebbero una eccezionale diffusione dei propri prodotti, che raggiunsero tutto l'occidente romano, la Germania, la Grecia, la Siria, l'Egitto e le coste del Mar Nero. La produzione, iniziata intorno al 20 d.C., vide rapidamente la creazione di nuove forme vascolari e raggiunse la massima qualità intorno al 40, mentre intorno al 60-80 la quantità della ceramica fabbricata aumentò a scapito della qualità. Fu il sito di produzione più importante per tutto il I secolo e cessò la produzione intorno al 120.
Altri centri di produzione furono, a Montans (Tarn), a Banassac (Lozère), a Lezoux (Puy-de-Dôme) e nella Gallia orientale, che ebbero il loro apogeo in momenti diversi nel corso del II secolo e in alcuni casi continuarono la produzione fino al IV secolo.
### Sigillata africana
Le ceramiche sigillate italiche e galliche si erano diffuse nelle province africane nel corso del I secolo e una produzione locale si sviluppò a partire dal 50 d.C. circa, inizialmente su imitazione dei modelli importati e in seguito, a partire dall'età flavia, con una propria autonomia sia stilistica che tecnica.
Le produzioni sono caratterizzate dal colore più chiaro della vernice e si diffusero su tutte le coste del Mediterraneo tra il II e l'VIII secolo. In particolare tra la fine del II e gli inizi del III secolo le produzioni africane soppiantarono quelle galliche come ceramiche da mensa più diffuse.
Si distinguono durante il lungo periodo di produzione diverse tipologie: il tipo C, diffuso a partire dal 230 fu in particolare prodotto nella Bizacena ed esportato spesso parallelamente alle anfore di produzione locali. Alla fine del III secolo anche Cartagine sviluppò una propria produzione, favorita dalla concentrazione delle officine presso il porto da cui partivano le esportazioni.
In Asia Minore la produzione inizialmente prosegue quella di epoca ellenistica e si sviluppa nel corso del I secolo per rimpiazzare le importazioni italiche nel corso del II e III secolo, fino ad esportare a loro volta i propri prodotti fino in Italia e verso l'Oriente. I centri di produzione non sono sempre identificati con certezza ed ebbero diverse epoche di fioritura.
## Tecnica di produzione
Le officine si impiantarono in località dove esistevano depositi di argilla e boschi da sfruttare per la legna usata come combustibile dei forni. La vicinanza con un importante itinerario commerciale spingeva ad aumentare la produzione per l'esportazione.
La decorazione dei vasi era ottenuta con diversi metodi. I motivi decorativi a rilievo erano realizzati "a matrice" (il vaso veniva modellato al tornio direttamente nella matrice, nella quale erano stati ricavati motivi decorativi incavati, che comparivano quindi a rilievo sulle pareti del vaso) o "alla barbotine" (i motivi decorativi a forte rilievo erano applicati sul corpo liscio del vaso, realizzato al tornio, per mezzo di un'argilla molto liquida che fungeva da collante). Dopo una prima essiccatura veniva aggiunto il piede e quindi il vaso era inviato alla cottura. Altre decorazioni incise potevano essere aggiunte con rotelline o punzoni. Infine il bollo del fabbricante era stampigliato sul fondo del vaso, per lo più al suo interno.
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5,663,503 | https://it.wikipedia.org/wiki/Dipartimento_della_Mosa_Inferiore | Dipartimento della Mosa Inferiore | # Dipartimento della Mosa Inferiore
Dipartimento della Mosa Inferiore era il nome di un dipartimento del Primo Impero francese, corrispondente approssimativamente agli attuali Limburgo belga e Limburgo olandese. Il dipartimento ebbe origine a seguito dell'annessione di Liegi alla Francia avvenuta nel 1793 e la conquista di Maastricht avvenuta nel 1794 da parte dell'esercito francese, sotto il comando del Generale Kléber.
Il capoluogo era Maastricht ed il nome era dovuto al fatto che al suo interno scorreva il tratto inferiore del fiume Mosa. Fu ufficializzato quale dipartimento francese nel 1795 e suddiviso negli arrondissement di Maastricht, Hasselt e Roermond.
Si stima che nel 1813, su una superficie di 3 786 km², avesse 267 249 abitanti.
Il dipartimento fu eliminato con la costituzione del Regno Unito dei Paesi Bassi dopo la sconfitta di Napoleone nel 1814.
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3,017,952 | https://it.wikipedia.org/wiki/Pianta_del_piede | Pianta del piede | # Pianta del piede
La pianta del piede o superficie plantare del piede è, nell'uomo in posizione ortostatica, la superficie inferiore del piede. Tale superficie si presenta di forma triangolare, con la base, costituita dall'articolazione delle teste delle ossa metatarsali, rivolta anteriormente e l'apice, costituito dal tallone, rivolto posteriormente. La pianta del piede non poggia completamente sul terreno ma si alza nella volta plantare, superficie concava delimitata da tre archi, detti archi plantari, che costituiscono anche i lati della superficie plantare del piede.
## Archi plantari
Similmente agli archi architettonici, gli archi plantari hanno la funzione di trasformare le spinte verticali in spinte laterali allo scopo di meglio distribuire il peso corporeo sulla esigua superficie del poligono d'appoggio sia in posizione ortostatica che durante la locomozione. È pertanto possibile individuare in ciascun arco plantare sia i cunei, costituite dalle ossa del tarso e del metatarso, che la chiave di volta, la più apicale delle ossa che compone l'arco e che è caratterizzata dall'inserzione di un muscolo della gamba che la sorregge e impedisce all'arco di crollare. Si distinguono nella pianta del piede tre archi plantari, ciascuno situato in un lato della superficie plantare del piede, che sono detti arco trasverso, arco longitudinale mediale e arco longitudinale laterale.
### Arco longitudinale mediale
L'arco longitudinale mediale è composto, da dietro in avanti, dal calcagno, la cui tuberosità poggia a terra e costituisce il vertice posteriore della pianta del piede, l'astragalo, che poggia sul calcagno, il navicolare, che costituisce la chiave di volta dell'arco, il primo osso cuneiforme ed il primo osso metatarsale, la cui testa poggia a terra e costituisce il vertice mediale della pianta del piede. La sua altezza fiosiologica varia da 15 a 18 mm.
I mezzi di sostegno sono distinti fra attivi e passivi; la parte passiva è composta da legamento plantare e fascia plantare. La parte attiva è composta dai muscoli cavitari, di cui i più importanti sono il tibiale anteriore ed il peroneo lungo, a questi si aggiungono il flessore del primo dito, il flessore comune delle dita e l'adduttore del primo dito.
### Arco longitudinale laterale
L'arco longitudinale laterale è composto, in postero-anteriore, da calcagno, astragalo, cuboide e quinto metatarsale. Il punto più alto di questo arco è circa 3 – 5 mm.
I mezzi di sostegno possono essere distinti fra passivi e attivi. La parte passiva è composta da legamento plantare e fascia plantare; mentre la componente attiva comprende i muscoli peroneo breve, peroneo lungo e tibiale posteriore.
### Arco trasverso
L'arco plantare trasverso va dal primo metatarsale al quinto metatarsale.
In questo caso i mezzi di fissità sono solo attivi, quindi, muscolari, più precisamente i muscoli abduttore del primo dito, interossei, peroneo lungo e tibiale posteriore.
## Volta plantare
La volta plantare, suddivisa in quattro logge dalle membrana interossea dorsale, dalla membrana interossea plantare e dalla aponeurosi plantare, è occupata dai muscoli plantari del piede, dai vasi plantari superficiali e profondi della pianta del piede e dai nervi plantari.
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8,686,944 | https://it.wikipedia.org/wiki/Cyril_Ngonge | Cyril Ngonge | # Cyril Ngonge
Cyril Ngonge (Uccle, 26 maggio 2000) è un calciatore belga, attaccante del Napoli.
## Caratteristiche tecniche
Ala destra a cui piace accentrarsi per provare la conclusione di mancino, è dotato di un ottimo senso del gol che gli permette di essere impiegato anche come punta centrale.
## Carriera
### Club
**Club Bruges e Jong PSV**
Cresciuto nel settore giovanile del Club Bruges, ha esordito in prima squadra il 2 dicembre 2018 in occasione dell'incontro di Pro League vinto 3-0 contro lo Standard Liegi. Nove giorni più tardi ha esordito anche in UEFA Champions League scendendo in campo da titolare nell'incontro della fase a gironi pareggiato 0-0 contro l'Atlético Madrid.
Il 1º settembre 2019 è stato ceduto in prestito al PSV, che lo ha iscritto nella propria squadra Under-21 impiegata in Eerste Divisie. Ha segnato la sua prima rete in carriera quattro settimane più tardi, nel corso della trasferta persa 5-2 sul campo dell'Excelsior. Divenuto ben presto titolare, ha disputato complessivamente 22 incontri e segnato 7 gol prima di fare ritorno in Belgio al termine della stagione.
**RKC Waalwijk e Groningen**
Il 1º settembre 2020 è stato ceduto a titolo definitivo all'RKC Waalwijk.
Il 2 luglio 2021 firma un contratto quadriennale con il Groningen.
**Verona**
Il 19 gennaio 2023 viene acquistato dal Verona. Il 30 gennaio fa il suo esordio in serie A nella partita in casa dell'Udinese, conclusa col punteggio di 1-1. Una settimana dopo, il 6 febbraio, alla seconda presenza in serie A segna la sua prima rete con gli scaligeri, firmando il gol del pareggio contro la Lazio. Si rivela decisivo per le sorti dei veneti, segnando le reti dei successi contro la Salernitana, nel turno successivo, ed a Lecce, ma soprattutto l'11 giugno con una doppietta nello spareggio salvezza disputato al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro lo Spezia vinto dal Verona per 3-1, che consente agli scaligeri di rimanere nella massima serie.
**Napoli**
Il 19 gennaio 2024 viene acquistato a titolo definitivo dal Napoli, in Serie A, per circa 18 milioni di euro più bonus, firmando un contratto valido fino al 30 giugno 2028 con la società partenopea.
### Nazionale
Ha militato nelle selezioni giovanili del Belgio, compiendo tutta la trafila dall'Under-15 all'Under-18. Nel 2018 viene convocato dalla nazionale Under-19.
## Statistiche
Statistiche aggiornate al 28 gennaio 2024.
### Presenze e reti nei club
| Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale |
| - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti |
| 2018-2019 | Club Bruges | D1 | 3+1 | 0 | CB | 0 | 0 | UCL | 1 | 0 | | - | - | 5 | 0 |
| 2019-2020 | Jong PSV | 1D | 22 | 7 | | - | - | | - | - | | - | - | 22 | 7 |
| 2020-2021 | RKC Waalwijk | ED | 20 | 5 | CO | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 21 | 5 |
| 2021-2022 | Groningen | ED | 31 | 7 | CO | 3 | 1 | | - | - | | - | - | 34 | 8 |
| 2022-gen. 2023 | Groningen | ED | 11 | 3 | CO | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 12 | 3 |
| Totale Groningen | Totale Groningen | Totale Groningen | 42 | 10 | | 4 | 1 | | | | | | | 46 | 11 |
| gen.-giu. 2023 | Verona | A | 14+1 | 3+2 | CI | - | - | | - | - | | - | - | 15 | 5 |
| 2023-gen. 2024 | Verona | A | 19 | 6 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 21 | 6 |
| Totale Verona | Totale Verona | Totale Verona | 33+1 | 9+2 | | 2 | 0 | | - | - | | - | - | 36 | 11 |
| gen.-giu. 2024 | Napoli | A | 1 | 0 | CI | - | - | UCL | - | - | SI | - | - | 1 | 0 |
| Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 120+1 | 33 | | 7 | 1 | | 1 | 0 | | - | - | 129 | 34 |
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1,572,775 | https://it.wikipedia.org/wiki/Eburovici | Eburovici | # Eburovici
Gli Eburovici (o Aulerci Eburovici) furono una tribù gallica. Il nome Eburovici contiene la radice eburos, il nome del cinghiale nelle lingue celtiche. Erano stanziati nell'attuale dipartimento francese dell'Eure.
I loro santuari principali si trovavano sull'altopiano, nel sito su cui sorge oggi il villaggio di Le Vieil-Évreux. Nel III secolo, questo abitato (un vicus) chiamato Gisacum possedeva delle terme romane, dei templi, un foro e un teatro. Verso la fine del III secolo, la città fu abbandonata a vantaggio di Mediolanum Aulercorum situata a qualche chilometro di distanza, sul fiume Eure e oggi chiamata Évreux.
## Citazioni nel De bello Gallico
« Mentre questi avvenimenti si svolgevano fra i Veneti, Quinto Titurio Sabino, con le milizie che aveva ricevuto da Cesare, giunse nel territorio degli Unelli. Questi avevano come capo Viridovice che comandava anche tutte le città ribelli, dalle quali aveva radunato un esercito e grandi milizie; in pochi giorni gli Aulerci, gli Eburovici e i Lessovi, avendo massacrato i loro capi perché sfavorevoli alla guerra, chiusero le loro porte e si unirono a Viridovice [...] »
(Giulio Cesare. De bello Gallico, Libro III - 17 Archiviato il 5 febbraio 2008 in Internet Archive.)
## Aulerci
Quattro tribù galliche hanno portato questo nome. Oltre agli Eburovici, si contano: Aulerci Cenomani, Aulerci Diablinti, Aulerci Brannovici.
La ragione di tale fenomeno è sconosciuta.
## Fonti
* Mathière, La civilisation des Aulerques Eburovices, 1925.
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