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https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Bevilacqua
Francesco Bevilacqua
# Francesco Bevilacqua Francesco Bevilacqua (Vibo Valentia, 21 ottobre 1944) è un politico italiano, senatore di Alleanza Nazionale prima e del Popolo della Libertà poi. ## Biografia In pensione dopo aver svolto la professione di insegnante. Nel 1994 viene eletto al Senato della Repubblica per Alleanza Nazionale.Segretario Amministrativo di AN al Senato nel 1994 Nel 1996 viene confermato al Senato della Repubblica per Alleanza Nazionale. È membro della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali).Segretario Amministrativo di AN al Senato nel 1996 Nel 2001 è confermato al Senato della Repubblica per Alleanza Nazionale con il ruolo di vice capogruppo di AN. È membro della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) e della Commissione straordinaria diritti umani. Nel 2008 viene rieletto per la quarta legislatura nelle liste del Popolo della Libertà. Il 29 marzo 2011 ha co-firmato un disegno di riforma costituzionale per abolire la XII norma della Costituzione italiana, che vieta "la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista". Nel dicembre ha aderito a Fratelli d'Italia-Centrodestra Nazionale. Il 15 febbraio 2021 è tra i promotori della nascita di Cambiamo la Calabria diventando coordinatore regionale del partito. Con la nascita di Coraggio Italia, viene presentata una lista a sostegno di Roberto Occhiuto che vincerà le elezioni regionali e la lista coordinata da Francesco De Nisi riesce ad eleggere due consiglieri con il 5,66%. Il 18 novembre dello stesso anno diventa membro della direzione nazionale di Coraggio Italia in qualità di consigliere del presidente Luigi Brugnaro. Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidato per il Senato nel collegio plurinominale della Calabria come capolista di Noi moderati, lista composta da Noi con l’Italia, Italia al Centro, Coraggio Italia e UdC ma non viene eletto.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Parlamento_gallese
Parlamento gallese
# Parlamento gallese Il Parlamento gallese (in inglese Welsh Parliament, in gallese Senedd Cymru, lett. "Senato del Galles") è l'organo legislativo devoluto e monocamerale del Galles, che rappresenta gli interessi del popolo gallese, legifera per il Galles, impone tasse e controlla il Governo gallese. Il Senedd è una istituzione bilingue: i suoi nomi formali in gallese e inglese, Senedd Cymru e Welsh Parliament, detengono status paritario, e entrambe sono lingue ufficiali utilizzate nei lavori parlamentari. Prima del maggio 2020, era conosciuto come Assemblea nazionale per il Galles (in gallese Cynulliad Cenedlaethol Cymru). Il Senedd conta 60 membri, conosciuti con il nome di "membri del Senedd", o MS (in gallese Aelodau o'r Senedd, o ASau). Dal 2011, i membri del Senedd sono eletti per un mandato quinquennale con un sistema proporzionale misto, in cui 40 deputati rappresentano collegi geografici e sono eletti con il sistema maggioritario secco a turno unico (first-past-the-post). 20 deputati sono eletti in cinque regioni elettorali utilizzando il sistema proporzionale con metodo d'Hondt. Tipicamente, il maggiore partito al Senedd costituisce il Governo del Galles. L'Assemblea Nazionale per il Galles fu creata con una legge del 1998, sulla base del referendum sulla devoluzione gallese del 1997. L'Assemblea non ebbe poteri di proporre legislazione primaria fino al 2006. I poteri legislativi furono incrementati nel 2017, a seguito del voto nel referendum del 2011, e ciò comporta che il Parlamento del Regno Unito ed il Segretario di Stato per il Galles non devono essere consultati qualora la legge appartenga a venti aree cui si applica la devoluzione. L'Assemblea mutò il proprio nome, a partire dal maggio 2020, alla sua attuale denominazione. I poteri devoluti riguardano la salute, l'istruzione, lo sviluppo economico, i trasporti, l'ambiente, l'agricoltura, il governo locale ed alcuni tipi di tasse.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Zygaena_filipendulae
Zygaena filipendulae
# Zygaena filipendulae Zygaena (Zygaena) filipendulae (Linnaeus, 1758) è un lepidottero diurno appartenente alla famiglia Zygaenidae, comune in tutta Europa. ## Descrizione I sessi sono del tutto simili e presentano una apertura alare di circa 30-40 mm. Le ali presentano una colorazione scura, con riflessi metallici con sei punti di colore rosso vivido. ## Sottospecie Le sottospecie attualmente riconosciute sono 25. * Z. f. altapyrenaica le Charles, 1950 * Z. f. arctica Schneider, 1880 * Z. f. balcanirosea Holik, 1943 * Z. f. campaniae Rebel, 1901 * Z. f. duponcheli Verity, 1921 * Z. f. filipendulae Linnaeus, 1758 * Z. f. gemella Marten, 1956 * Z. f. gemina Burgeff, 1914 * Z. f. gigantea Rocci, 1913 * Z. f. himmighofeni Burgeff, 1926 * Z. f. liguris Rocci, 1925 * Z. f. maior Esper, 1794 * Z. f. mannii Herrich-Schäffer, 1852 * Z. f. noacki Reiss, 1962 * Z. f. oberthueriana Burgeff, 1926 * Z. f. polygalae Esper, 1783 * Z. f. praeochsenheimeri Verity, 1939 * Z. f. pulcherrima Verity, 1921 * Z. f. pulcherrimastoechadis Verity, 1921 * Z. f. pyrenes Verity, 1921 * Z. f. seeboldi Oberthür, 1910 * Z. f. siciliensis Verity, 1917 * Z. f. stephensi Dupont, 1900 * Z. f. stoechadis Borkhausen, 1793 * Z. f. zarana Burgeff, 1926 ## Galleria d'immagini * Il bruco di Zygaena filipendulae
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https://it.wikipedia.org/wiki/Nazionale_di_calcio_del_Libano
Nazionale di calcio del Libano
# Nazionale di calcio del Libano La nazionale di calcio del Libano (in arabo المنتخب اللبناني لكرة القدم‎, in francese: équipe du Liban de football) è la rappresentativa calcistica nazionale del Libano. Attiva dal 1933, è posta sotto l'egida della Federazione calcistica del Libano (LFA), affiliata all'AFC e alla FIFA. La nazionale calcistica del Libano esordì nel 1935 contro la squadra rumena CA Timișoara (TAC), ma la partita non è riconosciuta dalla FIFA. L'esordio del Libano riconosciuto dalla FIFA risale, invece, al 1940 contro il Mandato di Palestina. Ha partecipato a tre fasi finali della Coppa d'Asia, la prima volta nel 2000 da nazionale del paese ospitante. Ha partecipato solo una volta, nel 1998, ai Giochi asiatici, chiudendo con un'eliminazione al secondo turno. Prende parte con regolarità alla Coppa araba, che ha ospitato nel 1963, terminando al terzo posto, per poi ottenere il quarto posto nelle edizioni del 1964 e del 1966. Il Libano ha raggiunto inoltre il terzo posto ai Giochi panarabi nel 1957 e nel 1997 ed è giunto quarto nell'edizione del 1961 del torneo. La squadra partecipa anche al campionato WAFF, una competizione calcistica organizzata dalla WAFF, la federazione che racchiude tutte le associazioni calcistiche nazionali dei paesi dell'Asia Occidentale. Il Libano non si è mai qualificato alla fase finale della Coppa del mondo. Nelle qualificazioni alla Coppa del mondo 2014 raggiunse momentaneamente il quarto posto nel girone per la prima volta nella propria storia, grazie ad una vittoria casalinga per 2-1 contro la Corea del Sud nel 2011, ma non riuscì a qualificarsi al mondiale, terminando il girone all'ultimo posto. Nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, ha ottenuto quale miglior piazzamento il 77º posto nel settembre 2018, mentre il peggior piazzamento è il 178º posto occupato da aprile a maggio 2011. Occupa il 107º posto della graduatoria. Dopo un calo costante di posizioni nel ranking dal 1998 al 2016, il Libano è salito di 66 posizioni (dal 147º posto nel 2016 all'81º posto nel 2018) e ha raggiunto nel settembre 2018 il posizionamento più alto, il 77º posto, dopo aver registrato una striscia di imbattibilità di 15 partite, dal 29 marzo 2016 al 9 settembre 2018, in cui il Libano ha vinto otto incontri e ne ha pareggiati altrettanti. I giocatori della squadra, il cui simbolo è il cedro, emblema nazionale, sono conosciuti come "i Cedri" (in arabo: رجال الأرز) dai tifosi e dai media. La maglia di casa è rossa e quella di trasferta bianca, con chiaro riferimento alla bandiera nazionale. Lo stadio di casa è lo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun di Beirut, ma la squadra gioca talvolta anche in altri impianti quali lo Stadio Internazionale di Sidone. ## Storia ### 1933-1957: esordi Il Libano fu una delle prime nazioni del Medio Oriente a istituire un organo amministrativo per il calcio. Il 22 marzo 1933, i rappresentanti di 13 squadre di calcio si riunirono nel distretto di Minet El Hosn a Beirut per formare la federazione calcistica del Libano (LFA). Hussein Sejaan fu il primo presidente della LFA. La LFA entrò a far parte della FIFA nel 1936 e della Asian Football Confederation (AFC) nel 1964. Il 3 febbraio 1934, 22 giocatori di Beirut furono convocati in un ritiro dalla LFA in vista di un'amichevole contro la squadra rumena CA Timișoara (TAC); i giocatori si divisero in due squadre e giocrono l'uno contro l'altro sul campo dell'università americana di Beirut (AUB). La partita contro il TAC, in programma il 18 febbraio, fu annullata a causa di disaccordi finanziari tra la LFA e l'AUB, che aveva organizzato l'incontro. La nazionale di Beirut (Beirut XI) alla fine giocò contro il TAC il 21 novembre 1935 sul campo dell'AUB, perdendo 3-0. Il Beirut XI, in rappresentanza del Libano, giocò la prima partita contro la Siria (Damasco XI) nel 1939 allo stadio Habib Abou Chahla; la partita si concluse con una sconfitta per 5-4. La squadra giocò 16 partite non ufficiali contro l'undici di Damasco fino al 1963, vincendone sette, pareggiandone due e perdendone sette. La prima partita ufficiale della nazionale fu una sconfitta per 5-1 contro il Mandato di Palestina il 27 aprile 1940. Camille Cordahi, su assist di Muhieddine Jaroudi, segnò per il Libano nel secondo tempo, diventando il primo marcatore ufficiale della nazionale. Il Libano giocò la prima partita ufficiale contro la Siria il 19 aprile 1942; allenato da Abed Traboulsi, il Libano perse 2-1 a Beirut. Nel 1947 il Libano giocò altre due amichevoli contro la Siria: una sconfitta per 4-1 a Beirut il 4 maggio e una sconfitta per 1-0 ad Aleppo il 18 maggio. All'inizio degli anni '50, il Libano era allenato da Vinzenz Dittrich e Ljubiša Broćić. La squadra giocò quattro partite ufficiali tra il 1953 e il 1956, in particolare ospitando l'Ungheria nel 1956. Il Libano perse la partita 4-1, con l'ungherese Ferenc Puskás che segnò due gol. La squadra giocò anche partite non ufficiali contro club europei di alto livello come il Dinamo Mosca, VfB Lipsia e Spartak Trnava nel 1957. Il Libano giocò contro l'Energia Ploiești lo stesso anno nella partita di apertura dello stadio Città dello Sport Camille Chamoun. La partita finì 1-0 per il Libano grazie a un gol di Joseph Abou Murad. ### 1957-1989: sviluppi e primi tornei Dal 19 al 27 ottobre 1957 il Libano ospitò la seconda edizione dei Giochi panarabi. Inserito in un girone con Arabia Saudita, Siria e Giordania, pareggiò per 1-1 contro i sauditi e i siriani, poi sconfisse per 6-0 i giordani grazie a due doppiette di Joseph Abu Murad e Mardek Chabarian e ai gol di Robert Shehada e Levon Altonian, concludendo così il girone al primo posto. In semifinale perse per 4-2 contro la Tunisia. Grazie al ritiro del Marocco dalla finale di consolazione, concluse il torneo al terzo posto. Nel 1958 fu nominato allenatore Joseph Nalbandian. Fu uno dei commissari tecnici più vincenti della storia libanese, con a 8 vittorie in 22 march ufficiali nei suoi undici anni in carica. Sotto la sua gestione il Libano ospitò i Giochi del Mediterraneo del 1959, dove trovò nel girone le selezioni amatoriali di Italia e Turchia. Fu sconfitto quattro volte dalle due squadre europee, chiudendo il girone all'ultimo posto. Nel 1963 il Libano ospitò la Coppa araba. Nel girone con Tunisia, Siria, Kuwait e Giordania, vinse per 6-0 contro il Kuwait grazie alla tripletta del capitano Levon Altonian (uguagliata la vittoria più larga mai ottenuta dalla nazionale, un 7-1 contro l'Arabia Saudita), poi batté la Giordania, ma fu sconfitto da Siria e Tunisia, finendo terzo nel girone. Partecipò per la prima volta alle eliminatorie della Coppa d'Asia in vista dell'edizione del 1972, sotto la guida dell'allenatore Joseph Abou Murad. Al primo turno perse contro il Kuwait per 0-1, ma sconfisse poi la Siria per 3-2 e si qualificò per il secondo turno. In una decisiva semifinale contro l'Iraq perse per 1-4 e fu eliminato. Malgrado lo scoppio della guerra civile libanese, la squadra partecipò alle qualificazioni alla Coppa d'Asia 1980 che si tennero ad Abu Dhabi, dove fu sconfitto dalla Siria e fu eliminato. ### 1993-2004: dopo la guerra civile Finita la guerra civile, la prima partecipazione del Libano alle eliminatorie del campionato del mondo risale alle qualificazioni a Stati Uniti 1994, sotto la guida del CT Adnan Al-Shargi. Con 2 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte il Libano si piazzò secondo nel proprio girone e fu eliminato. Sotto la guida del gallese Terry Yorath, primo CT straniero dopo la fine della guerra civile, la squadra provò a qualificarsi alla Coppa d'Asia 1996. L'obiettivo fallì: pur avendo vinto per due volte contro il Turkmenistan, chiuse il girone un punto dietro il Kuwait capolista e fu eliminato. Nelle qualificazioni al campionato del mondo 1998 fu inserito in un girone con Kuwait e Singapore, ancora sotto la guida di Yorath. Ottenne solo 4 punti in 4 partite, ma il gallese in due anni di gestione ottenne 13 vittorie su 27 partite disputate, risultando tra i più vincenti CT del Libano. L'occasione del riscatto giunse due anni dopo, quando il Libano organizzò la Coppa d'Asia 2000 e fu dunque ammesso d'ufficio alla fase finale del torneo. Nonostante qualche iniziale riserva della FIFA per la condizione degli stadi, il torneo si svolse regolarmente nel paese dei cedri. Sotto la guida del croato Josip Skoblar, la squadra, capitanata da Jamal Taha, fu inserita nel girone A con Iran, Iraq e Thailandia e ottenne due soli punti, chiudendo all'ultimo posto nel proprio gruppo. Nelle qualificazioni al campionato del mondo 2002, allenato dal tedesco Theo Bücker, affrontò nel girone il Pakistan, lo Sri Lanka e la Thailandia. La squadra, votata all'attacco con giocatori come Roda Antar, Haitham Zein, Wartan Ghazarian e Gilberto dos Santos, riuscì a chiudere il girone al secondo posto con 26 gol segnati in 6 partite (record per il Libano nelle eliminatorie mondiali), ma non avanzò al turno successivo. Sotto la guida del francese Richard Tardy, fu impegnato nel gruppo D delle qualificazioni alla Coppa d'Asia 2004. Prima della partita di Pyongyang contro la Corea del Nord la squadra libanese fu ospitata in un hotel in condizioni di disagio e si allenò su un campo dove prima erano transitate capre e pecore. Chiuse al terzo posto il girone, con 4 punti. Nel secondo turno delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2006 se la vide con Corea del Sud, Vietnam e Maldive. L'allenatore Mahmoud Hamoud guidò i suoi al secondo posto nel girone, non ottenendo la qualificazione. ### 2006-2011: fallite qualificazioni e partite truccate Le qualificazioni alla Coppa d'Asia 2007 videro il Libano impegnato nel gruppo D con Australia, Bahrein e Kuwait. Buddy Farah, calciatore australiano di origini libanesi, dichiarò di voler tornare a far parte della nazionale libanese in vista della partita tra Australia e Libano. Il 1º agosto 2006, prima della partita con il Bahrein, prevista per il 16 agosto, la FIFA accettò la richiesta avanzata dal Libano di ritirarsi dal match a causa dello scoppio della seconda guerra del Libano, che costrinse vari giocatori a lasciare le loro case per sfuggire al conflitto. Nel 2007 il Libano trovò l'India al primo turno delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2010. Vinse per 4-1 in casa all'andata e pareggiò per 2-2 al ritorno in trasferta (doppietta del libanese Mohammed Ghaddar), avanzando così al terzo turno. Inserito nel girone con Arabia Saudita, Singapore e Uzbekistan, al terzo turno il Libano chiuse ultimo, senza ottenere alcun punto in 6 partite. Nell'aprile 2008 Libano e Maldive, le due squadre asiatiche peggio piazzate nel ranking FIFA (dopo il ritiro di Corea del Nord e Birmania, Turkmenistan erano rimaste le sole due squadre impegnate nel turno preliminare), si affrontarono per stabilire la qualificata al secondo turno delle qualificazioni alla Coppa d'Asia 2011. Il Libano ottenne la qualificazione battendo per 4-0 in casa gli avversari e per 1-2 nella sfida di ritorno. Il Libano fu poi inserito nel girone D con Cina, Siria e Vietnam e chiuse all'ultimo posto. Sotto la guida del CT Emile Rustom, di ritorno nel ruolo di allenatore della nazionale, al secondo turno delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2014 il Libano eliminò il Bangladesh (vittoria per 4-0 a Beirut il 23 luglio 2011 e sconfitta per 2-0 a Dacca cinque giorni dopo). Al terzo turno, nel girone con Corea del Sud, Kuwait e Emirati Arabi Uniti, perse l'allenatore Emile Rustom, che si dimise una settimana dopo l'inizio degli impegni nel girone, adducendo problemi di gestione amministrativa tra le motivazioni della decisione. Il 4 agosto 2011 Theo Bücker fu nominato nuovo CT della nazionale libanese, tornando alla guida della squadra dopo nove anni. Il 6 settembre, in una partita del terzo turno delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2014, il Libano rimontò un gol di svantaggio contro gli Emirati Arabi Uniti e vinse per 3-1 (gol libanesi di Mohammed Ghaddar, Akram Moghrabi e Roda Antar, nominato uomo-partita). L'11 ottobre seguente il Libano pareggiò per 2-2 contro il Kuwait a Beirut, di fronte a 32.000 spettatori accorsi allo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun per la prima volta dal 2005, quando la federcalcio libanese aveva bandito l'ingresso dei tifosi allo stadio a causa del comportamento contrario alle norme. L'arbitro giapponese Masaaki Toma dovette tuttavia fermare il gioco in varie occasioni, a causa dei fuochi d'artificio accesi dai sostenitori di casa. L'11 novembre il Libano batté i kuwaitiani per 0-1 con gol di Mahmoud El Ali al 57º minuto di gioco allo Stadio della Pace e dell'Amicizia di Kuwait City. Fu la prima sconfitta del Kuwait in casa contro i libanesi. Il 15 novembre 2011 il Libano ospitò la Corea del Sud allo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun di Beirut di fronte a 40.000 spettatori. Andato in vantaggio al quarto minuto di gioco con Ali Al Saadi, subì all'11º minuto il gol del pari su calcio di rigore, ma al 30º, per atterramento in area di rigore di Mahmoud El Ali, beneficiò di un penalty, segnato da Abbas Ali Atwi. La partita fu vinta per 2-1 dai libanesi, al primo successo contro i quotati avversari. Grazie alla vittoria il Libano si qualificò al turno finale delle qualificazioni AFC al mondiale per la prima volta nella propria storia. Nel girone A del quarto round delle qualificazioni AFC al campionato del mondo 2014 se la vide con Corea del Sud, Uzbekistan, Iran e Qatar. L'11 settembre 2012, con gol di Roda Antar al 28º minuto di gioco sconfisse per 1-0 gli iraniani a Beirut. Il 26 febbraio 2013 i nazionali libanesi Ramez Dayoub e Mahmoud El Ali furono coinvolti nello scandalo del calcio libanese. Furono accusati di aver scommesso illegalmente su vari match di massima serie libanese e sui match della nazionale, al fine di manipolarne poi i risultati e ottenere guadagni illeciti. Entrambi i calciatori furono multati di 15.000 dollari e banditi a vita dalla federcalcio libanese per illecito sportivo. Dopo una sconfitta casalinga contro l'Uzbekistan (0-1), nel maggio 2013 le speranze di qualificazione al mondiale erano ridotte al lumicino, ma nella gara successiva il Libano si portò in vantaggio in casa contro la Corea del Sud e mantenne il margine sino al 97º minuto di gioco, quando un gol sudcoreano tagliò le gambe ai libanesi, lasciandoli fuori dalla lotta per un posto a Brasile 2014. Il Libano fu inserito nel gruppo B delle qualificazioni alla Coppa d'Asia 2015, con Iran, Thailandia e Kuwait. Al posto del tedesco Bücker subentrò, nel luglio 2013, l'italiano Giuseppe Giannini. L'italiano esordì un mese dopo, alla terza giornata del girone, con un pari contro il Kuwait (1-1 con gol di Mohammad Ghaddar). Alla fine delle eliminatorie, pur trovandosi con gli stessi punti della Cina nella graduatoria delle terze classificate, il Libano fu penalizzato da una differenza reti sfavorevole per un solo gol, lasciando così ai cinesi la qualificazione alla fase finale della Coppa d'Asia. La campagna di qualificazione alla Coppa d'Asia fu comunque molto positiva per i libanesi, la migliore dopo quella del 1996. Dal 2014 la federcalcio libanese, sul modello di quanto fatto dalla federcalcio belga per il Belgio, rinforzò la nazionale creando un modello basato sullo sviluppo di giovani talenti di origini libanesi sparsi per il mondo, provenienti da Stati Uniti d'America, Colombia, Germania, Danimarca e Norvegia e invitati a giocare per la nazionale libanese. L'8 settembre 2014 il Libano giocò una partita amichevole (non riconosciuta dalla FIFA) contro la nazionale olimpica brasiliana a Doha e pareggiò per 2-2, con il gol del pareggio brasiliano viziato da palese posizione di fuorigioco. Questa partita fece guadagnare alla nazionale molti elogi, ma una pesante sconfitta (0-5) contro il Qatar, portò all'esonero di Giannini. ### 2014-2019: prima qualificazione in coppa d'Asia Nel maggio 2015 fu ingaggiato il montenegrino Miodrag Radulović, per guidare la nazionale nelle eliminatorie del campionato del mondo 2018. Inserita nel girone con Corea del Sud, Kuwait, Birmania e Laos, la nazionale libanese affrontò per la seconda volta sudcoreani e kuwaitiani nelle qualificazioni al mondiale. La squadra riuscì a ottenere il secondo posto, che non consentì ai cedri di avanzare al turno successivo per un posto in Coppa del mondo, ma diede loro la qualificazione al turno successivo delle eliminatorie della Coppa d'Asia 2019. Nel girone B con Corea del Nord, Hong Kong e Malaysia, il Libano ottenne 5 vittorie e un pareggio, vincendo il girone da imbattuto e riuscendo così a qualificarsi alla Coppa d'Asia per la prima volta nella storia, se si esclude la qualificazione d'ufficio alla Coppa d'Asia 2000 (in quanto paese ospitante). Hassan Maatouk, che ereditò la fascia di capitano da Roda Antar nel 2016, fu un giocatore chiave per ottenere lo storico risultato, avendo segnato 5 gol in 6 partite. Nel girone il Libano di avvalse del contributo di vari giocatori di origine libanese cresciuti all'estero, tra cui Hilal El-Helwe, Joan Oumari e Omar Bugiel in Germania, Soony Saad negli Stati Uniti d'America, Samir Ayass in Bulgaria e Adnan Haidar in Norvegia. Pur non essendo riuscito a qualificare la squadra al campionato del mondo 2018, Radulović riuscì dunque a ottenere l'accesso alla Coppa d'Asia 2019, diventando il primo allenatore montenegrino a qualificare una nazionale alla fase finale di un grande torneo internazionale. Egli ottenne anche una striscia di 15 partite consecutive senza sconfitte, dal 24 marzo 2016 all'11 ottobre 2018, con 8 vittorie e 7 pareggi. In questo periodo il Libano raggiunse, nel settembre 2018, il proprio miglior piazzamento di sempre nella classifica mondiale della FIFA, il 77º posto. La squadra, nonostante sia stata la sua migliore prestazione alla rassegna continentale, non fu in grado di superare la fase a gironi. Sconfitta per 2-0 dal Qatar e dall'Arabia Saudita, vinse per 4-1 la terza partita contro la Corea del Nord e concluse al terzo posto nel proprio raggruppamento, ma non entrò tra le migliori quattro terze classificate dei sei gironi: a parità di punti (3), differenza reti (-1) gol fatti (4), gol subiti (5) con il Vietnam, fu beffata dalla regola del fair-play per aver subito in totale 7 cartellini gialli contro i 5 dei vietnamiti, andando quindi incontro all'eliminazione. Il 3 giugno 2019 l'incarico di CT fu affidato al rumeno Liviu Ciobotariu. Le sue prime partite da allenatore furono in occasione del campionato dell'Asia Occidentale 2019, in cui il Libano fu sorteggiato con Iraq (ospiti), Siria, Palestina e Yemen: una vittoria, due pareggi e due sconfitte determinarono l'eliminazione della squadra ai giorni.. Per il secondo turno di qualificazione al campionato mondiale 2022 il Libano fu sorteggiato con la Corea del Sud, per la terza volta consecutiva, la Corea del Nord, che il Libano aveva affrontato sia nelle qualificazioni che nella fase finale della Coppa d'Asia del 2019, il Turkmenistan e lo Sri Lanka. Il Libano giocò cinque partite (due vittorie, due pareggi e una sconfitta) tra settembre e novembre 2019, prima che le restanti gare fossero rinviate il 9 marzo 2020, a causa della pandemia di COVID-19 in Asia. ### 2020-presente: storia recente Il 17 giugno 2020 l'ex capitano della nazionale Jamal Taha fu ingaggiato come CT. Dalla defezione della Corea del Nord, che si ritirò dalle qualificazioni nel maggio 2021 con conseguente annullamento delle partite da essa disputate, il Libano trasse giovamento, avendo guadagnato un solo punto in due partite contro i nordcoreani. La squadra libanese affrontò le ultime tre partite delle eliminatorie nel giugno 2021, contro Sri Lanka, Turkmenistan e Corea del Sud, con la necessità di ottenere almeno sei punti per qualificarsi al terzo e ultimo turno senza dover fare affidamento su altri risultati. Dopo una sofferta vittoria per 3-2 sullo Sri Lanka, il Libano si fece rimontare dal Turkmenistan negli ultimi cinque minuti di gara, perdendo per 3-2. In Corea del Sud passò in vantaggio nel primo tempo, prima che la squadra di casa ribaltasse il risultato nel secondo tempo, vincendo per 2-1. Malgrado le due sconfitte subite, la squadra, grazie a risultati favorevoli nelle partite degli altri gironi, riuscì a figurare tra le migliori seconde classificate, qualificandosi alla Coppa d'Asia 2023 e al terzo turno di qualificazione del campionato del mondo 2022. Il 15 luglio 2021 la panchina passò al ceco Ivan Hašek, che guidò il Libano nella terza fase delle eliminatorie di Qatar 2022, nel girone con Iran, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Iraq e Siria. Pur avendo ottenuto nelle prime quattro partite (tutte fuori casa) cinque punti, nelle seguenti sei partite (di cui cinque in casa) il Libano guadagnò un solo punto, piazzandosi così ultimo nel girone A di qualificazione al mondiale qatariota. Nel 2024, giocò la Coppa d'Asia, in origine ospitata dalla Cina e da tenersi nel 2023 e ma poi tenutasi in Qatar a causa della nuova ondata di COVID-19 in Cina. Oltre ai padroni di casa, il Libano affrontò Tagikistan e la stessa Cina; pur finendo ultimo e venendo eliminato insieme a quest'ultima con un solo punto, ebbe più onore con una rete da parte loro, mentre i cinesi stessi non ne avevano segnato neanche uno. ## Colori e simboli La squadra nazionale usa tradizionalmente il rosso come colore principale e il bianco come colore secondario. Le scelte si rifanno al cromatismo della bandiera nazionale del Libano (rosso, bianco e verde), con il verde solitamente riservato al portiere. In casa il Libano di solito indossa una maglietta rossa e pantaloncini e calzettoni rossi con dettagli bianchi o dorati; i colori della maglia di trasferta sono l'inverso di quelli di casa, con un completo bianco accompagnato da dettagli rossi (o oro). In occasione della sua prima partita non ufficiale giocata nel 1935, il Libano indossò una maglia bianca con il cedro del Libano e il nome della federcalcio locale sul petto, calzoncini neri e calzettoni bianchi. Il portiere indossò una maglia nera e pantaloni bianchi. Nel 1940, in occasione della loro prima partita ufficiale contro il Mandato di Palestina, il Libano indossò una maglia bianca con un colletto nero, pantaloncini neri e calzini a righe. Durante gli anni '60, il Libano indossò una maglia rossa con una fascia orizzontale bianca al centro, con un cedro verde al centro; i pantaloncini erano bianchi e i calzini erano a righe bianche e rosse. Nella fase finale della Coppa d'Asia del 2000 il Libano indossò una maglietta rossa fornita da Adidas con dettagli bianchi sui lati e un colletto bianco, calzoncini bianchi e calzettoni rossi. Nell'edizione del 2019 il Libano indossò una maglia rossa (prodotta da Capelli Sport) con dettagli bianchi e colletto bianco. Il cedro libanese, simbolo nazionale del paese, è presente sotto il logo della squadra in una tonalità di rosso più scuro. La divisa nazionale è prodotta da Capelli Sport dal 2015, mentre tra i precedenti fornitori tecnici figurano Diadora, Adidas, e A-Line. I giocatori del Libano sono conosciuti come "i Cedri" (رجال الأرز) dai fan e dai media, dal momento che il cedro è l'emblema nazionale del paese. ### Evoluzione della divisa Le seguenti sono alcune divise casalinghe indossate dai calciatori del Libano: | 1935 prima partita (non ufficiale) | 1940 prima partita (ufficiale) | 1966 Coppa araba | 2000 Coppa d'Asia Adidas | 2019 Coppa d'Asia Capelli Sport | | - | - | - | - | - | ## Stadi La nazionale libanese di calcio disputa le proprie gare interne allo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun di Beirut, costruito dal 1954 al 1957 sotto la presidenza di Camille Chamoun. È lo stadio più grande del paese con i suoi 49.500 posti a sedere. Fu inaugurato nel 1957, quando la nazionale giocò contro l'Energia Flacara Ploiești e vinse per 1-0 con gol di Joseph Abou Murad. Andò distrutto nel 1982 durante la guerra del Libano sotto i bombardamenti dell'aviazione israeliana. La nazionale gioca occasionalmente anche in altri stadi quali lo Stadio Internazionale di Sidone, costruito a poca distanza dal mare e capace di contenere 22.600 persone. Insieme allo Stadio Città dello Sport Camille Chamoun, è stata sede delle partite della fase finale della Coppa d'Asia 2000, ospitata dal Libano. Altri stadi che hanno ospitato la nazionale libanese sono lo Stadio municipale di Tripoli e lo Stadio municipale di Beirut. ## Confronti con le altre nazionali La seguente tabella riporta tutti gli incontri ufficiali, riconosciuti dalla FIFA come tali, disputati dalla nazionale di calcio del Libano. Ai fini statistici, gli incontri terminati in parità dopo i tempi supplementari, anche se successivamente decisi ai tiri di rigore, vengono computati come pareggio con le reti segnate durante il gioco. Le nazionali in corsivo nella tabella sono attualmente scomparse. Legenda colori:  Bilancio positivo (maggior numero di vittorie)  Bilancio neutro (stesso numero di vittorie e sconfitte)  Bilancio negativo (maggior numero di sconfitte) Dati aggiornati al 1º luglio 2023, dopo l'incontro India-Libano. | Nazionale | In | V | P | S | RF | RS | DR | % V | Confederazione | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Afghanistan | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | 2 | 100,00 | AFC | | Algeria | 3 | 0 | 2 | 1 | 2 | 4 | –2 | 0,00 | CAF | | Arabia Saudita | 13 | 4 | 4 | 5 | 18 | 19 | –1 | 30,77 | AFC | | Armenia | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | –1 | 0,00 | UEFA | | Australia | 2 | 0 | 0 | 2 | 0 | 6 | –6 | 0,00 | AFC | | Bahrein | 17 | 2 | 6 | 9 | 18 | 30 | –12 | 11,76 | AFC | | Bangladesh | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 2 | 4 | 66,67 | AFC | | Bhutan | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 1 | 3 | 100,00 | AFC | | Birmania | 2 | 1 | 1 | 0 | 3 | 1 | 2 | 100,00 | AFC | | Bulgaria | 1 | 0 | 0 | 1 | 2 | 3 | –1 | 0,00 | UEFA | | Cambogia | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 1 | 4 | 100,00 | AFC | | Cina | 5 | 0 | 1 | 4 | 1 | 13 | –12 | 0,00 | AFC | | Cipro | 2 | 1 | 0 | 1 | 1 | 2 | –1 | 50,00 | UEFA | | Corea del Nord | 9 | 5 | 3 | 1 | 15 | 6 | 9 | 55,56 | AFC | | Corea del Sud | 16 | 1 | 3 | 12 | 5 | 28 | –23 | 6,25 | AFC | | Ecuador | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 100,00 | CONMEBOL | | Egitto | 8 | 0 | 2 | 6 | 2 | 18 | –16 | 0,00 | CAF | | Emirati Arabi Uniti | 14 | 1 | 4 | 9 | 13 | 25 | –12 | 7,14 | AFC | | Estonia | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | 2 | 100,00 | UEFA | | Filippine | 2 | 2 | 0 | 0 | 14 | 1 | 13 | 100,00 | AFC | | Gabon | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0,00 | CAF | | Georgia | 2 | 2 | 0 | 0 | 7 | 4 | 3 | 100,00 | UEFA | | Giappone | 1 | 0 | 0 | 1 | 1 | 3 | –2 | 0,00 | AFC | | Gibuti | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 100,00 | CAF | | Giordania | 32 | 8 | 13 | 11 | 32 | 36 | –4 | 25,00 | AFC | | Guinea Equatoriale | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0,00 | CAF | | Hong Kong | 4 | 3 | 1 | 0 | 7 | 3 | 4 | 75,00 | AFC | | India | 8 | 3 | 4 | 1 | 11 | 8 | 3 | 37,50 | AFC | | Iran | 12 | 1 | 1 | 10 | 3 | 31 | –28 | 8,33 | AFC | | Iraq | 26 | 2 | 8 | 16 | 11 | 51 | –40 | 7,69 | AFC | | Kazakistan | 2 | 2 | 0 | 0 | 5 | 1 | 4 | 100,00 | UEFA | | Kirghizistan | 3 | 1 | 2 | 0 | 3 | 1 | 2 | 33,33 | AFC | | Kuwait | 35 | 9 | 10 | 16 | 44 | 52 | –8 | 25,71 | AFC | | Laos | 2 | 2 | 0 | 0 | 9 | 0 | 0 | 100,00 | AFC | | Libia | 6 | 3 | 0 | 3 | 9 | 12 | -3 | 50,00 | CAF | | Macedonia | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 100,00 | UEFA | | Malaysia | 2 | 2 | 0 | 0 | 4 | 2 | 2 | 100,00 | AFC | | Maldive | 5 | 5 | 0 | 0 | 15 | 3 | 12 | 100,00 | AFC | | Malta | 2 | 0 | 1 | 1 | 0 | 1 | –1 | 0,00 | UEFA | | Mandato di Palestina | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | –1 | 0,00 | N/D | | Marocco | 2 | 0 | 0 | 2 | 0 | 4 | –4 | 0,00 | CAF | | Mauritania | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0,00 | CAF | | Mongolia | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0,00 | AFC | | Namibia | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0,00 | CAF | | Nuova Zelanda | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0,00 | OFC | | Oman | 13 | 3 | 5 | 5 | 12 | 14 | –2 | 23,08 | AFC | | Pakistan | 3 | 3 | 0 | 0 | 17 | 2 | 15 | 100,00 | AFC | | Palestina | 9 | 3 | 4 | 2 | 16 | 7 | 9 | 33,33 | AFC | | Qatar | 13 | 0 | 1 | 12 | 3 | 38 | –35 | 0,00 | AFC | | San Marino | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0,00 | UEFA | | Senegal | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 2 | 1 | 100,00 | CAF | | Singapore | 5 | 2 | 1 | 2 | 5 | 6 | –1 | 40,00 | AFC | | Siria | 29 | 5 | 5 | 19 | 31 | 59 | –28 | 17,24 | AFC | | Slovacchia | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 1 | 100,00 | UEFA | | Somalia | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | 4 | 100,00 | CAF | | Sri Lanka | 5 | 4 | 0 | 1 | 18 | 6 | 12 | 80,00 | AFC | | Sudan | 5 | 1 | 2 | 2 | 2 | 5 | –3 | 20,00 | CAF | | Taiwan | 2 | 2 | 0 | 0 | 7 | 2 | 5 | 100,00 | AFC | | Thailandia | 8 | 3 | 2 | 3 | 17 | 13 | 4 | 37,50 | AFC | | Tunisia | 6 | 2 | 1 | 3 | 2 | 5 | –3 | 20,00 | CAF | | Turkmenistan | 4 | 3 | 0 | 1 | 8 | 5 | 3 | 75,00 | AFC | | Uganda | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 2 | –2 | 0,00 | CAF | | Ungheria | 1 | 0 | 0 | 1 | 1 | 4 | –3 | 0,00 | UEFA | | Uzbekistan | 6 | 0 | 2 | 4 | 1 | 8 | –7 | 0,00 | AFC | | Vanuatu | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 1 | 2 | 100,00 | OFC | | Vietnam | 5 | 1 | 3 | 1 | 5 | 5 | 0 | 20,00 | AFC | | Yemen | 3 | 2 | 0 | 1 | 7 | 5 | 2 | 66,67 | AFC | | Totale | 379 | 107 | 99 | 173 | 452 | 577 | –125 | 28,23 | — | ### Note * ↑ Comprende le partite contro la Rep. Araba Unita. * ↑ Comprende le partite contro il Vietnam del Sud. ## Record individuali Tabella aggiornata al 1º luglio 2023. Il grassetto indica giocatori ancora in attività in nazionale. | Record presenze | Record presenze | Record presenze | Record presenze | Record presenze | Record reti | Record reti | Record reti | Record reti | Record reti | Record reti | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Pos. | Giocatore | Periodo | Presenze | Reti | Pos. | Giocatore | Periodo | Reti | Presenze | Reti/pr. | | 1 | Hassan Maatouk | 2006-oggi | 109 | 23 | 1 | Hassan Maatouk | 2006-oggi | 23 | 109 | 0.21 | | 2 | Abbas Ahmed Atwi | 2002-2016 | 88 | 8 | 2 | Vardan Ghazaryan | 1995-2001 | 21 | 66 | 0.32 | | 3 | Roda Antar | 1998-2016 | 82 | 20 | 3 | Roda Antar | 1998-2016 | 20 | 82 | 0.24 | | 4 | Youssef Mohamad | 2000-2016 | 81 | 3 | 4 | Mohamad Ghaddar | 2006-2017 | 19 | 46 | 0.41 | | 4 | Mohamad Haidar | 2011-oggi | 81 | 4 | 5 | Levon Altounian | 1956-1967 | 18 | 18 | 1.00 | | 6 | Jamal Taha | 1993-2000 | 71 | 12 | 6 | Haitham Zein | 1997-2004 | 17 | 50 | 0.34 | | 7 | Walid Ismail | 2010-2019 | 69 | 1 | 7 | Mahmoud El Ali | 2007-2012 | 12 | 46 | 0.67 | | 8 | Vardan Ghazaryan | 1995-2001 | 66 | 21 | 7 | Jamal Taha | 1993-2000 | 12 | 71 | 0.11 | | 9 | Hassan Chaito | 2011-2021 | 63 | 6 | 9 | Mardik Tchaparian | 1956-1963 | 10 | 10 | 1.00 | | 10 | Nour Mansour | 2010-oggi | 63 | 2 | 9 | Joseph Abou Mrad | 1953-1967 | 10 | 21 | 0.48 | ## Capitani storici Questo elenco comprende i calciatori che per un determinato periodo hanno vestito stabilmente la fascia di capitano. * 1935 Salah Falah * 1936 Pierre Gemayel * 1960-1961 Masoud Boroumand * 1963 Levon Altonian * 1966 Joseph Abou Murad * 1970 Toni Jreij * 1971 Souheil Rahhal * Anni '70 Edmond Assaf * 1988 Hassan Abboud * 1993 Hassan Ayoub * 1995-2000 Jamal Taha * 2001 Ali Fakih * 2002 Moussa Hojeij * 2003 Youssef Mohamad * 2004-2016 Roda Antar * 2016- Hassan Maatouk ## Commissari tecnici Dati aggiornati a 18 giugno 2023.. | Allenatore | Periodo | G | V | N | P | % V | Tornei principali | | - | - | - | - | - | - | - | - | | Sconosciuto | 1940 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0,00 | N.D. | | Vinzenz Dittrich | 1953-1955 | 3 | 0 | 1 | 2 | 0,00 | N.D. | | Ljubiša Broćić | 1956 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0,00 | N.D. | | Sconosciuto | 1957 | 3 | 1 | 2 | 0 | 33,33 | N.D. | | Joseph Nalbandian | 1958-1969 | 25 | 9 | 2 | 14 | 36,00 | N.D. | | Joseph Abou Murad | 1971-1973 | 5 | 2 | 0 | 3 | 40,00 | Coppa d'Asia 1972 - non qualificato | | Adnan Al Sharqi | 1974-1976 | 6 | 1 | 1 | 4 | 16,67 | N.D. | | Joseph Abou Murad | 1976-1979 | 2 | 0 | 1 | 1 | 0,00 | Coppa d'Asia 1980 - non qualificato | | Adnan Al Sharqi | 1987-1993 | 15 | 3 | 6 | 6 | 20,00 | Mondiale 1994 - non qualificato | | Sconosciuto | 1995 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0,00 | N.D. | | Terry Yorath | 1995-1997 | 31 | 13 | 10 | 8 | 41,94 | Coppa d'Asia 1996 - non qualificato Mondiale 1998 - non qualificato | | Diethelm Ferner | 1998 | 3 | 1 | 0 | 2 | 33,33 | N.D. | | Mahmoud Saad | 1998-1999 | 19 | 3 | 5 | 11 | 15,79 | N.D. | | Josip Skoblar | 2000 | 16 | 4 | 8 | 4 | 25,00 | Coppa d'Asia 2000 - Fase a gironi | | Theo Bücker | 2001 | 10 | 5 | 4 | 1 | 50,00 | Mondiale 2002 - non qualificato | | Richard Tardy | 2002-2003 | 12 | 3 | 2 | 7 | 25,00 | Coppa d'Asia 2004 - non qualificato | | Mohammad Kwid | 2003 | 2 | 0 | 0 | 2 | 0,00 | Coppa d'Asia 2004 - non qualificato | | Mahmoud Hammoud | 2003 | 2 | 0 | 1 | 1 | 0,00 | N.D. | | Adnan Hamad | 2004 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0,00 | N.D. | | Mahmoud Hammoud | 2004 | 9 | 3 | 1 | 5 | 33,33 | Mondiale 2006 - non qualificato | | Mohammad Kwid | 2004-2005 | 8 | 1 | 4 | 3 | 12,5 | Mondiale 2006 - non qualificato | | Ary Marques | 2005 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0,00 | N.D. | | Adnan Al Sharqi | 2006-2008 | 22 | 5 | 6 | 11 | 22,72 | Coppa d'Asia 2007 - non qualificato Mondiale 2010 - non qualificato | | Emile Rustom | 2008-2011 | 18 | 3 | 3 | 12 | 16,67 | Coppa d'Asia 2011 - non qualificato Mondiale 2014 - non qualificato | | Theo Bücker | 2011-2013 | 31 | 7 | 7 | 17 | 22,58 | Mondiale 2014 - non qualificato Coppa d'Asia 2015 - non qualificato | | Giuseppe Giannini | 2013-2015 | 14 | 3 | 6 | 5 | 21,43 | Coppa d'Asia 2015 - non qualificato | | Miodrag Radulović | 2015-2019 | 35 | 13 | 12 | 10 | 37,14 | Mondiale 2018 - non qualificato Coppa d'Asia 2019 - Fase a gironi | | Liviu Ciobotariu | 2019-2020 | 10 | 3 | 3 | 4 | 30,00 | N.D. | | Jamal Taha | 2020-2021 | 7 | 2 | 1 | 4 | 28,57 | Coppa d'Asia 2023 | | Ivan Hašek | 2021-2022 | 13 | 2 | 3 | 8 | 15,38 | Mondiale 2022 - non qualificato | | Aleksandar Ilić | 2022- | 7 | 1 | 2 | 4 | 14,29 | N.D. | | Totale | Totale | 318 | 86 | 89 | 143 | 27,04 | 3 su 18 tornei | ## Statistiche dettagliate sui tornei internazionali ### Campionato mondiale | Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Reti | | - | - | - | - | - | - | - | | 1930 | Uruguay | Non partecipante | - | - | - | - | | 1934 | Italia | Non partecipante | - | - | - | - | | 1938 | Francia | Non partecipante | - | - | - | - | | 1950 | Brasile | Non partecipante | - | - | - | - | | 1954 | Svizzera | Non partecipante | - | - | - | - | | 1958 | Svezia | Non partecipante | - | - | - | - | | 1962 | Cile | Non partecipante | - | - | - | - | | 1966 | Inghilterra | Non partecipante | - | - | - | - | | 1970 | Messico | Non partecipante | - | - | - | - | | 1974 | Germania Ovest | Non partecipante | - | - | - | - | | 1978 | Argentina | Non partecipante | - | - | - | - | | 1982 | Spagna | Non partecipante | - | - | - | - | | 1986 | Messico | Non partecipante | - | - | - | - | | 1990 | Italia | Non partecipante | - | - | - | - | | 1994 | Stati Uniti | Non qualificata | - | - | - | - | | 1998 | Francia | Non qualificata | - | - | - | - | | 2002 | Corea del Sud / Giappone | Non qualificata | - | - | - | - | | 2006 | Germania | Non qualificata | - | - | - | - | | 2010 | Sudafrica | Non qualificata | - | - | - | - | | 2014 | Brasile | Non qualificata | - | - | - | - | | 2018 | Russia | Non qualificata | - | - | - | - | | 2022 | Qatar | Non qualificata | - | - | - | - | ### Coppa d'Asia | Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Reti | | - | - | - | - | - | - | - | | 1956 | Hong Kong | Non partecipante | - | - | - | - | | 1960 | Corea del Sud | Non partecipante | - | - | - | - | | 1964 | Israele | Non partecipante | - | - | - | - | | 1968 | Iran | Non partecipante | - | - | - | - | | 1972 | Thailandia | Non qualificata | - | - | - | - | | 1976 | Iran | Ritirata | - | - | - | - | | 1980 | Kuwait | Non qualificata | - | - | - | - | | 1984 | Singapore | Non partecipante | - | - | - | - | | 1988 | Qatar | Non partecipante | - | - | - | - | | 1992 | Giappone | Non partecipante | - | - | - | - | | 1996 | Emirati Arabi Uniti | Non qualificata | - | - | - | - | | 2000 | Libano | Primo turno | 0 | 2 | 1 | 3:7 | | 2004 | Cina | Non qualificata | - | - | - | - | | 2007 | Indonesia/ Malaysia Thailandia/ Vietnam | Ritirata durante le qualificazioni | - | - | - | - | | 2011 | Qatar | Ritirata | - | - | - | - | | 2015 | Australia | Non qualificata | - | - | - | - | | 2019 | Emirati Arabi Uniti | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 4:5 | | 2023 | Qatar | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 1:5 | ### Campionato WAFF | Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Reti | | - | - | - | - | - | - | - | | 2000 | Giordania | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 3:2 | | 2002 | Siria | Primo turno | 0 | 0 | 2 | 0:3 | | 2004 | Iran | Primo turno | 0 | 0 | 2 | 1:7 | | 2007 | Giordania | Primo turno | 0 | 0 | 2 | 0:4 | | 2008 | Iran | Ritirata | - | - | - | - | | 2010 | Giordania | Non iscritta | - | - | - | - | | 2012 | Kuwait | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 2:3 | | 2014 | Qatar | Primo turno | 0 | 1 | 1 | 0:2 | | 2019 | Iraq | Primo turno | 1 | 1 | 2 | 3:4 | ## Tutte le rose ### Coppa d'Asia **Coppa d'Asia 2000** 1 Fakih, 2 Yenkibarian, 3 Mohamad, 4 Jadir, 5 Al-Naamani, 6 Taha, 7 Chahrour, 8 Hijazi, 9 Zein, 10 Hojeij, 11 Newton, 12 dos Santos, 13 Marcílio, 14 Ghazaryan, 15 Fernandez, 17 F. Antar, 18 Halawi, 19 Reda, 20 R. Antar, 21 Fattal, 22 Sakr, 23 Al-Jamal, CT: Skoblar **Coppa d'Asia 2019** 1 Khalil, 2 El Zein, 3 Jounaidi, 4 Mansour, 5 Ayass, 6 Oumari, 7 Maatouk, 8 Chaito "Moni", 9 El-Helwe, 10 M. Haidar, 11 A. Michel Melki, 12 A. Haidar, 13 F. Michel Melki, 14 N. Matar, 15 Faour, 16 Chaitou "Shibriko", 17 Tahan, 18 Ismail, 19 Hamam, 20 Ataya, 21 Taktouk, 22 Jradi, 23 M. Matar, CT: Radulović **Coppa d'Asia 2023** 1 Khalil, 2 El Hindi, 3 Sabra, 4 Mansour, 5 Nassar, 6 Zein, 7 Maatouk, 8 Saad, 9 El-Helwe, 10 Haidar, 11 Bugiel, 12 Michel Melki, 13 Khamis, 14 Dhaini, 15 Ayoub, 16 Shour, 17 Al Haj, 18 El Zein, 19 Kuri, 20 Tneich, 21 Matar, 22 Jradi, 23 Sabeh, 24 Bitar, 25 Srour, 26 Chaitou, CT: Radulović ## Rosa attuale Lista dei giocatori convocati da Aleksandar Ilić per la Coppa della Federazione calcistica dell'Asia meridionale 2023. Presenze, reti e numerazione aggiornate al 1º luglio 2023, dopo la partita contro l'India. | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Mehdi Khalil | 19 settembre 1991 (32 anni) | 52 | -43 | Al-Faisaly | | 21 | P | Ali Sabeh | 24 giugno 1994 (29 anni) | 8 | -4 | Nejmeh | | 23 | P | Antoine Al Douaihy | 18 marzo 1999 (24 anni) | 1 | -1 | Salam Zgharta | | 2 | D | Abdul Razzak Dakramanji | 22 febbraio 2001 (22 anni) | 3 | 0 | Tripoli | | 3 | D | Maxime Aoun | 4 marzo 2001 (22 anni) | 3 | 0 | Ansar | | 4 | D | Mohammad El Hayek | 19 febbraio 2000 (23 anni) | 5 | 0 | svincolato | | 6 | D | Hussein Zein | 27 gennaio 1995 (29 anni) | 25 | 0 | Ahed | | 5 | C | Mahdi Zein | 23 maggio 2000 (23 anni) | 13 | 1 | Nejmeh | | 12 | C | Hasan Srour | 18 dicembre 2001 (22 anni) | 6 | 0 | Ahed | | 13 | C | George Felix Melki | 23 luglio 1994 (29 anni) | 30 | 1 | Ahed | | 14 | C | Nader Matar | 12 maggio 1992 (31 anni) | 62 | 3 | Ansar | | 15 | C | Mouhammed-Ali Dhaini | 1º marzo 1994 (29 anni) | 24 | 0 | Trelleborg | | 16 | C | Walid Shour | 10 giugno 1996 (27 anni) | 14 | 0 | Ahed | | 18 | C | Ali Shaitou | 5 ottobre 2002 (21 anni) | 1 | 0 | Bourj | | 20 | C | Hassan Kourani | 22 gennaio 1995 (29 anni) | 8 | 1 | Nejmeh | | 22 | C | Ali Tneich | 16 luglio 1992 (31 anni) | 8 | 0 | Ansar | | 7 | A | Hassan Maatouk | 10 agosto 1987 (36 anni) | 109 | 23 | Ansar | | 8 | A | Mohamad Omar Sadek | 25 ottobre 2003 (20 anni) | 5 | 1 | Nejmeh | | 9 | A | Karim Darwich | 2 novembre 1998 (25 anni) | 15 | 1 | Ahed | | 10 | A | Ali Al Haj | 2 febbraio 2001 (22 anni) | 8 | 1 | Ahed | | 11 | A | Ali Markabawi | 19 dicembre 2000 (23 anni) | 6 | 0 | Bourj | | 17 | A | Khalil Bader | 27 luglio 1999 (24 anni) | 10 | 2 | Nejmeh | | 19 | A | Zein Farran | 21 luglio 1999 (24 anni) | 10 | 0 | Ahed |
8,682,198
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlos_Alcaraz
Carlos Alcaraz
# Carlos Alcaraz Carlos Alcaraz Garfia (Murcia, 5 maggio 2003) è un tennista spagnolo. Talento precoce, è il più giovane tennista ad avere raggiunto la posizione numero uno del mondo nella storia del ranking ATP, avendo toccato la vetta della classifica a 19 anni, superando il record di Lleyton Hewitt (20 anni e 8 mesi) che durava dal 2001. Complessivamente vanta dodici titoli conquistati nel circuito maggiore, tra cui due tornei del Grande Slam (US Open 2022 e Wimbledon 2023) e quattro Masters 1000. ## Carriera Figlio d'arte, comincia a giocare all'età di tre anni nella scuola di tennis del padre e nei primi anni l'idolo a cui si ispira è Rafa Nadal. Si mette in luce fin da bambino laureandosi campione regionale under-10. A quindici anni entra nell'accademia Equelite di Villena dell'ex numero 1 del mondo Juan Carlos Ferrero, che diventa il suo coach e lo seguirà anche da professionista. ### Juniores Disputa il primo isolato torneo juniores ITF a squadre nell'agosto 2017 con la Spagna nelle prestigiose ITF World Junior Tennis Finals; vince tutti i primi incontri giocati e porta gli iberici in finale, dove perde sia il singolare sia il doppio e il torneo viene vinto dalla Svizzera. Quello stesso anno vince il torneo "Invitational Lacoste" di Londra, una sorta di Masters riservato agli under 14. Rientra nel circuito juniores ITF nel 2018 e comincia a giocare con continuità, vincendo in luglio il suo primo torneo al Grade 2 di Castricum. A settembre vince la Coppa Davis Junior a Budapest battendo in finale la Francia; grazie alle sue vittorie in singolare e in doppio la Spagna vince 2-1 la sfida e si aggiudica per la sesta volta il trofeo. Nel 2019 vince il torneo Grade 1 di Villena, partecipa al Roland Garros perdendo al primo turno ed esce nei quarti di finale a Wimbledon; proprio il torneo londinese sarà il suo ultimo impegno da juniores prima di dedicarsi esclusivamente alla carriera da professionista. ### 2018: prime apparizioni tra i professionisti Dopo l'eliminazione nel secondo turno delle qualificazioni all'ITF Futures Spain F3 a fine gennaio del 2018 a Maiorca, a febbraio supera le qualificazioni e fa il suo esordio nel tabellone principale di un torneo ITF allo Spain F5 di Murcia dove raggiunge il terzo turno, diventando a 14 anni e 9 mesi il secondo spagnolo più giovane a conquistare un punto ATP davanti anche a Rafael Nadal. Saranno le uniche apparizioni del 2018. ### 2019: primo titolo ITF e debutto nel circuito Challenger Nel gennaio 2019 raggiunge le semifinali all'ITF M15 di Palma Nova. Disputa il torneo successivo in aprile entrando con una wildcard al JC Ferrero Challenger Open, che si disputa sui campi dell'accademia in cui si allena e che segna il suo esordio nel circuito Challenger. Al primo turno supera a sorpresa Jannik Sinner, reduce da 3 titoli e 16 incontri vinti consecutivamente, per poi essere eliminato nel match seguente. Comincia a giocare con frequenza nei tornei professionistici sfruttando altre wild card; a fine mese disputa per la prima volta le qualificazioni nel circuito maggiore all'ATP 500 di Barcellona e viene eliminato al primo incontro dal nº 107 del ranking Pedro Sousa, al quale strappa il primo set. In luglio vince il primo titolo da professionista al torneo ITF M25 di Dénia. ### 2020: tre titoli Challenger e 136º del ranking Comincia il 2020 vincendo due ITF M15 consecutivi a Manacor e raggiungendo la finale di un altro M15 ad Adalia. A febbraio riceve una wild card per il tabellone principale a Rio de Janeiro, facendo il suo esordio in un torneo dell'ATP Tour; al primo turno supera il nº 41 del ranking Albert Ramos Viñolas, primo top 100 sconfitto in carriera, ed esce al secondo turno. Al ritorno dalla sospensione causata dalla pandemia di COVID-19, conquista il suo primo torneo Challenger a Trieste partendo dalle qualificazioni e battendo in finale in due set Riccardo Bonadio. Continua a scalare rapidamente la classifica mondiale e la settimana successiva viene sconfitto in 3 set da Bernabé Zapata Miralles nella finale a Cordenons. Alla sua prima esperienza in una prova del Grande Slam, a settembre viene sconfitto al primo turno di qualificazione del Roland Garros. L'11 ottobre vince a Barcellona il suo secondo titolo Challenger superando in finale Damir Džumhur, e si ripete la settimana dopo sconfiggendo il nº 97 ATP Pedro Martínez nella finale di Alicante. Grazie a questi risultati, il 19 ottobre si trova al 136º posto del ranking ATP, dopo che aveva cominciato il 2020 al 490º posto. A fine stagione i colleghi dell'ATP gli assegnano il premio per l'esordiente dell'anno. ### 2021: primo titolo ATP, quarti agli US Open e 32º nel ranking Inizia la stagione 2021 a febbraio affrontando la sua prima trasferta australiana e al secondo turno dell'ATP 250 di Melbourne concede solo 6 giochi al nº 14 del mondo David Goffin, prima di essere eliminato da Thiago Monteiro. La settimana dopo fa il suo esordio in un torneo dello Slam superando le qualificazioni all'Australian Open, nel primo turno del main draw ha la meglio su Botic van de Zandschulp e al secondo cede in 4 set a Mikael Ymer. Nei quattro tornei che seguono vince un solo incontro, venendo eliminato al primo turno del Miami Open, alla sua prima esperienza in un torneo Masters 1000. Torna al successo in aprile al primo turno dell'ATP 250 di Marbella. Vince in rimonta al secondo turno contro l'esperto Feliciano López, testa di serie nº 6, e nei quarti concede solo 6 giochi al nº 26 del mondo Casper Ruud, approdando per la prima volta a una semifinale ATP. Gli nega la finale Jaume Munar, che si impone per 7-6, 6-4. Nei successivi tre tornei supera il primo turno solo al Madrid Open e al secondo turno raccoglie solo tre giochi nel suo primo confronto con Rafael Nadal. In maggio vince il Challenger 125 di Oeiras sconfiggendo in finale Facundo Bagnis; grazie a questo successo fa il suo ingresso nella top 100, della quale risulta il giocatore più giovane. Supera le qualificazioni al Roland Garros concedendo in totale solo 11 game. Esordisce nel main draw sconfiggendo Bernabé Zapata Miralles e al secondo turno batte la testa di serie nº 28 Nikoloz Basilašvili; al suo primo incontro di terzo turno in un torneo dello Slam viene sconfitto in tre set da Jan-Lennard Struff. Debutta a Wimbledon per diritto di classifica e sconfigge in 5 set Yasutaka Uchiyama, al secondo turno raccoglie solo 7 giochi contro Daniil Medvedev. A luglio vince il torneo di Umago, suo primo titolo ATP a 18 anni, battendo Lucas Pouille, Andrej Martin, Albert Ramos Viñolas, Filip Krajinović e, in finale, Richard Gasquet per 6-2, 6-2. A 18 anni 2 mesi e 20 giorni, diventa il più giovane campione ATP dopo Kei Nishikori, che vinse a Delray Beach nel 2008 a 18 anni e un mese; con questo successo guadagna 18 posizioni nel ranking e si trova alla 55ª. Inizia la sua prima trasferta estiva americana superando le qualificazioni al Cincinnati Open e viene eliminato al primo turno del main draw da Lorenzo Sonego. Riprende l'ascesa in classifica raggiungendo la semifinale a Winston-Salem e viene battuto a sorpresa da Mikael Ymer. Desta sensazione la sua vittoria al terzo turno degli US Open contro il nº 3 del mondo Stefanos Tsitsipas, primo top 10 da lui sconfitto, e con il successo su Peter Gojowczyk diventa il più giovane tennista dell'era Open ad accedere ai quarti di finale dello Slam newyorkese. Un infortunio muscolare alla coscia lo costringe al ritiro durante il match con Félix Auger-Aliassime e a 4 settimane lontano dal circuito. Eliminato al primo turno dell'Indian Wells Masters da Andy Murray, si prende la rivincita sullo scozzese al secondo turno dell'ATP 500 di Vienna, sconfigge quindi in tre set il nº 7 del mondo Matteo Berrettini e viene battuto in semifinale da Alexander Zverev. Al successivo Paris Masters supera in due set il nº 9 del mondo Jannik Sinner e viene eliminato al terzo turno dal nº 103 Hugo Gaston, a fine torneo porta il best ranking alla 32ª posizione mondiale. Il 13 novembre vince le Next Gen ATP Finals, battendo in tre set Sebastian Korda in finale. Subito dopo risulta positivo a un test del COVID-19 e deve rinunciare alla fase finale di Coppa Davis. ### 2022: primo titolo Slam e numero uno al mondo Salta i primi appuntamenti del 2022 e fa il suo esordio stagionale agli Australian Open, dove è per la prima volta tra le teste di serie in uno Slam: a Melbourne supera Alejandro Tabilo e Dušan Lajović prima di essere eliminato al tie-break del quinto set dal nº 7 del mondo Matteo Berrettini. All'esordio stagionale sulla terra rossa a Rio de Janeiro si prende la rivincita su Berrettini nei quarti di finale e si aggiudica il primo torneo di categoria ATP 500 superando in finale Diego Schwartzman in due set, risultato che lo porta al 19º posto mondiale. Fa quindi il suo esordio nella squadra spagnola di Coppa Davis nell'eliminatoria vinta 3-1 con la Romania e sconfigge Marius Copil nell'unico incontro disputato. A Indian Wells raggiunge senza perdere alcun set la sua prima semifinale in un Master 1000, superando tra gli altri i top 20 Roberto Bautista Agut e Cameron Norrie e venendo sconfitto al terzo set solo da Rafael Nadal. Al successivo Miami Open vince il suo primo titolo in un Masters 1000. Dopo aver eliminato in due set Márton Fucsovics, Marin Čilić e il nº 5 del mondo Stefanos Tsitsipas, nei quarti supera al terzo set Miomir Kecmanović al termine di un incontro equilibrato. In semifinale ha la meglio in due tie-break sul campione uscente e nº 10 del mondo Hubert Hurkacz e in finale supera il nº 8 Casper Ruud con il punteggio di 7-5, 6-4. Non ancora diciannovenne, diventa il più giovane giocatore ad aver vinto il torneo, nonché primo spagnolo, e il nº 11 della classifica mondiale, nuovo best ranking. Eliminato al secondo turno del Masters di Monte-Carlo da Sebastian Korda, vince l'ATP 500 di Barcellona, eliminando di nuovo Tsitsipas e Alex de Minaur (al quale annulla 2 Match Point) e sconfiggendo in finale Pablo Carreño Busta per 6-3, 6-2. Debutta così nella top 10 mondiale, alla 9ª posizione. Nel Masters 1000 madrileno supera Nikoloz Basilašvili e al secondo turno Cameron Norrie, mentre nei quarti di finale – nonostante un infortunio alla caviglia – si impone in tre set su Rafael Nadal, che lo aveva battuto nei primi due incontri disputati, e diventa il semifinalista più giovane nella storia del torneo. Supera anche il nº 1 del mondo Novak Đoković, con il punteggio di 6-7, 7-5, 7-6. In finale sconfigge il nº 3 ATP e campione uscente Alexander Zverev dopo un'ora e due minuti con il punteggio di 6-3, 6-1; a fine torneo sale al 6º posto mondiale. Torna in campo al Roland Garros, dove al terzo turno si prende la rivincita su Korda, al quale concede solo dieci giochi. Dopo un altro netto successo su Karen Chačanov, nei quarti di finale ritrova Zverev, che a sua volta si prende la rivincita battendolo al quarto set. Al primo turno a Wimbledon elimina Jan-Lennard Struff dopo aver perso i primi due set, supera quindi Tallon Griekspoor e Oscar Otte e cede in quattro set a Jannik Sinner al quarto turno. Subisce la prima sconfitta in una finale del circuito maggiore al successivo ATP 500 di Amburgo, battuto a sorpresa in tre set dal nº 62 del ranking Lorenzo Musetti. Raggiunge la finale anche a Umago e perde ancora una volta contro Jannik Sinner; a fine torneo sale al 4º posto mondiale. Al Masters 1000 di Montréal viene battuto da Tommy Paul al secondo turno, mentre a Cincinnati viene eliminato in tre set da Cameron Norrie nei quarti di finale. Non perde alcun set nei primi turni degli US Open contro Sebastián Báez, Federico Coria e Jenson Brooksby. Ha quindi la meglio al quinto set su Marin Čilić e su Jannik Sinner, sconfitto dopo oltre cinque ore di gioco e dopo avergli annullato un match point. Impiega cinque set anche in semifinale per sconfiggere la sorpresa del torneo Frances Tiafoe. Alla prima finale Slam in carriera affronta Casper Ruud, al quale contende sia il primo titolo Slam che il primo posto del ranking, e trionfa con il punteggio di 6-4, 2-6, 7-6, 6-3. Conquista così il primo titolo Slam e diventa il più giovane nº 1 nella storia del ranking ATP, ad appena 19 anni e 4 mesi. Vince uno dei due incontri disputati nella fase a gironi delle finali di Coppa Davis e la Spagna passa ai quarti di finale. Eliminato al primo turno ad Astana da David Goffin, perde in semifinale a Basilea contro Félix Auger-Aliassime. Al Masters di Parigi Bercy si ritira durante il secondo set dei quarti contro il futuro vincitore Holger Rune. Un infortunio agli addominali pone fine alla stagione senza prendere parte alle sue prime ATP Finals e alla Coppa Davis. Ciononostante, termina il 2022 al 1º posto mondiale. ### 2023: vittorie a Wimbledon, Indian Wells e Madrid Rinuncia anche agli Australian Open, dove Đoković si aggiudica il decimo titolo e si riprende la vetta del ranking. Al rientro vince il torneo di Buenos Aires con il successo in finale su Cameron Norrie. Raggiunge nuovamente l'ultimo atto a Rio de Janeiro, in cui il britannico si prende la rivincita imponendosi in tre set, complice anche un infortunio alla coscia riportato dallo spagnolo durante l'incontro. Si aggiudica il titolo anche a Indian Wells, senza perdere alcun set; sconfiggendo Tallon Griekspoor al terzo turno si assicura la 100ª vittoria ATP in carriera, diventando il secondo tennista più rapido a tagliare tale traguardo, dietro solo a John McEnroe. Ai quarti supera la testa di serie nº 8 Félix Auger-Aliassime e nel penultimo atto ha la meglio su Jannik Sinner. In finale concede solo cinque giochi a un Daniil Medvedev reduce da una striscia di 19 successi consecutivi. Grazie al trionfo, torna in vetta alla classifica mondiale. A Miami arriva in semifinale battendo nell'ordine Bagnis, Lajovic, Tommy Paul e Taylor Fritz senza perdere un set e in semifinale Sinner si prende la rivincita sconfiggendolo in tre partite, Alcaraz perde buona parte dei punti guadagnati con il successo dell'anno precedente e riconsegna a Đjoković il primato nel ranking mondiale. Rinuncia al Masters di Monte Carlo a causa di un'artrite post-traumatica alla mano sinistra e dolori muscolari alla colonna vertebrale, entrambi rimediati nel corso della semifinale a Miami. Vince il torneo senza perdere alcun set anche al rientro a Barcellona, e conferma il titolo conquistato l'anno precedente sconfiggendo in finale il numero 3 del mondo Stefanos Tsitsipas. A Madrid, accreditato dalla testa di serie numero 1, supera Emil Ruusuvuori, Grigor Dimitrov, Alexander Zverev, Karen Chačanov e in semifinale lascia sette giochi a Borna Ćorić. Nell'ultimo atto batte in 3 set il lucky loser Jan-Lennard Struff, aggiudicandosi il quarto Masters 1000 della carriera, nonché il secondo dell'anno e diventando il primo tennista di sempre dopo Rafael Nadal a difendere i titoli di Barcellona e Madrid. Inoltre, con questo trionfo prolunga la striscia di successi consecutivi sulla terra rossa iberica a 21 partite. Al Master 1000 di Roma gli basta partecipare per tornare numero uno al mondo perché Djokovic è il detentore del titolo. Supera dunque all'esordio Ramos-Vinolas e al secondo turno cede a sorpresa in due set dal numero 135 mondiale Fábián Marozsán. Si presenta al Open di Francia 2023 accreditato della testa di serie nº1. Si inserisce nella lista degli ultimi otto dopo aver ceduto solamente un set a Taro Daniel nel secondo turno. Nei quarti batte per la seconda volta in stagione Stefanos Tsitsipas per 6-1 6-2 7-6. In semifinale affronta Novak Đoković, a cui cede il passo col punteggio di 3-6, 7-5, 1-6, 1-6 in una partita fortemente condizionata dai crampi che hanno impedito allo spagnolo di competere al 100%. Partecipa al Queen's e, dopo un primo turno difficile dove la spunta in rimonta al tie-break del terzo contro il lucky loser Arthur Rinderknech, raggiunge la finale senza cedere un set contro Jiří Lehečka, Grigor Dimitrov e Sebastian Korda e nell'ultimo atto batte Alex de Minaur. La vittoria del torneo lo riporta al primo posto in classifica mondiale. Accreditato come prima testa di serie, arriva in finale di Wimbledon senza particolari difficoltà: supera in 3 set Jérémy Chardy e Alexandre Müller al primo e secondo turno, al terzo e quarto turno cede un set sia a Jarry che Berrettini, per poi vincere tre a zero contro Rune e Medvedev. In finale affronta nuovamente Djokovic: i due si contendono oltre al titolo il primo posto in classifica e l'iberico, riuscendo a batterlo dopo quasi 5 ore di gioco con il punteggio finale di 1-6, 7-6, 6-1, 3-6 e 6-4, conquista il secondo Slam della sua carriera e interrompe l'imbattibilità del serbo sul campo centrale dei Championships che durava da più di dieci anni. In agosto prende parte al Canadian Open dove, dopo aver eliminato Ben Shelton e Hubert Hurkacz, viene sconfitto ai quarti di finale in tre set da Tommy Paul. A Cincinnati raggiunge la finale battendo nell'ordine Thompson, lo stesso Paul, Purcell e nuovamente Hurkacz, al quale annulla un match point. In finale incontra ancora Novak Djokovic che questa volta riesce a prevalere in tre set. Si presenta come campione in carica e testa di serie agli Us Open dove elimina Koepfer, Harris, Evans, Arnaldi e Zverev perdendo un solo set. In semifinale cede a Daniil Medvedev in 4 set interrompendo la sua corsa e la difesa del titolo dello Slam americano. Viene scavalcato da Novak Djokovic nella classifica ATP, il serbo torna ad essere il numero uno al mondo. Alcaraz decide di saltare la Davis Cup per recuperare dagli sforzi fatti sul cemento americano, torna in campo nell'ATP 500 di Pechino dove supera i primi 3 turni ed elimina Hanfmann, Musetti e Casper Ruud. In semifinale trova nuovamente Jannik Sinner, Alcaraz cede all'altoatesino in 2 set 6-7 1-6, Sinner poi vincerà il titolo battendo in finale Daniil Medvedev. Partecipa all'Atp 1000 di Shanghai come testa di serie e dopo aver superato Barrerè ed Evans, cede agli ottavi di finale a Grigor Dimitrov in 3 set. Costretto per infortunio a rinunciare al torneo ATP 500 di Basilea, partecipa al 1000 di Parigi come seconda testa di serie; ai sedicesimi di finale trova il russo Roman Safiullin che lo elimina in 2 set (6-3 6-4). Partecipa per la prima volta alle Nitto Atp Finals di Torino, si era già qualificato nel 2022 ma fu costretto a ritirarsi per infortunio. Viene inserito nel gruppo B come testa di serie insieme a Medvedev, Rublev e Zverev; all'esordio con il tedesco perde in 3 set (6-7 6-3 6-4). Nella seconda partita incontra per la prima volta il russo Andrey Rublev e senza troppi problemi lo batte in 2 set con il punteggio di 7-5 6-2. Al terzo turno incrocia Danil Medvedev per la quarta volta in stagione, in una sfida da dentro o fuori con il russo, Carlos vince in 2 set (6-4 6-4) e si aggiudica la qualificazione e la vetta del suo gruppo sopra a Danil Medvedev, che si qualifica come secondo. In semifinale Carlos trova nuovamente Novak Djokovic e cede al serbo in 2 set (6-3 6-2), Alcaraz chiude così il 2023 al secondo posto nella classifica Atp dietro Djokovic e con ben 6 titoli: Buenos Aires, Indian Wells, Barcelona, Madrid, Queen's e Wimbledon. ### 2024: quarti di finale in Australia a Melbourne Carlos inizia la stagione 2024 direttamente all'Australian Open 2024,senza prendere parte a nessun torneo ufficiale del circuito ATP se non partite di esibizione, si presenta a Melbourne come testa di serie numero 2 e senza nessun punto da difendere data la sua mancata partecipazione allo Slam australiano nel 2023 causa un infortunio in allenamento. Supera i primi 4 turni facilmente, superando Richard Gasquet al primo turno in tre set, Lorenzo Sonego al secondo turno in quattro set,Shang Juncheng al terzo turno in due set (poi si ritirerà per infortunio all'inizio del terzo set), e Mioir Kecmanovic in tre set, approda così per la prima volta ai quarti di finale dello Slam Down Under e a soli vent'anni ha già raggiunto i quarti di finale di tutti i tornei Major. Ai quarti trova la testa di serie numero 6 Alexander Zverev e perde in 4 set: 6-1 6-3 6-7 6-4 ## Caratteristiche tecniche Giocatore a tutto campo, aggressivo e dotato di una notevole forza fisica, atletismo e resistenza che gli permettono recuperi e difese di primo livello, è considerato tra i migliori talenti tennistici di tutti i tempi. Basa il suo gioco su colpi estremamente potenti e carichi giocati in anticipo; dotato di un rovescio a due mani solido e potente e abile anche nell'uso in back, tuttavia la sua arma migliore risulta essere il diritto, il quale, già nei primi anni di carriera, era ritenuto uno dei più efficaci e letali del circuito. Il servizio, colpo su cui ha lavorato duramente, tocca punte di 220 km/h se giocato piatto ma dispone di un'ottima varietà in slice e soprattutto in kick, grazie al quale riesce ad aprirsi il campo. Una delle armi migliori dello spagnolo risulta essere il drop shot di diritto, anche se non disdegna quello di rovescio; è un colpo molto difficile da leggere per gli avversari e grazie al quale guadagna molti punti, specialmente nelle situazioni di momentaneo svantaggio. Altra sua caratteristica tecnica distintiva è l'efficace risposta, soprattutto alla seconda di servizio (sviluppata soprattutto nella stagione 2023), che gli permette di entrare in campo in modo aggressivo fin da subito. Queste caratteristiche lo rendono un giocatore in grado di adattarsi a essere competitivo pressoché su ogni superficie. Un altro dei suoi punti di forza riguarda la tenuta mentale, in virtù della quale rimane calmo e fiducioso dei propri mezzi durante le situazioni critiche e cercando sempre di sfruttare i punti deboli degli avversari a proprio vantaggio. Inoltre, ex tennisti, tra cui Björn Borg, hanno affermato di non aver mai visto un tennista così completo sia dal punto di vista tecnico/tattico che dal punto di vista mentale ad una così giovane età. Alla luce dei risultati ottenuti in giovane età, dello spirito combattivo, della solidità mentale dell'attitudine votata al lavoro e al sacrificio, Alcaraz è stato spesso indicato dagli addetti ai lavori come il successore del connazionale Rafael Nadal, sebbene lui stesso abbia dichiarato di avere un gioco più simile a quello di Roger Federer. ## Statistiche ### Singolare **Finali del Grande Slam** **Vinte (2)** | N. | Data | Torneo | Superficie | Avversari in finale | Punteggio | | - | - | - | - | - | - | | 1. | 11 settembre 2022 | US Open, New York | Cemento | Casper Ruud | 6–4, 2–6, $7–6^{(1)},$ 6–3 | | 2. | 16 luglio 2023 | Torneo di Wimbledon, Londra | Erba | Novak Đoković | 1–6, $7–6^{(6)},$ 6–1, 3–6, 6–4 | **Risultati in progressione nei tornei dello Slam** | Sigla | Risultato | | - | - | | V | Vincitore | | F | Finalista | | SF | Semifinalista | | O | Oro olimpico | | A | Argento olimpico | | SF | Bronzo olimpico | | QF | Quarti di Finale | | 4T | Quarto turno | | 3T | Terzo turno | | 2T | Secondo turno | | 1T | Primo turno | | RR | Round Robin | | LQ | Turno di qualificazione | | A | Assente | | ND | Non disputato | * Legenda superfici * Cemento * Terra battuta * Erba * Superficie variabile | Torneo | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 | 2024 | Titoli | V–S | V% | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Tornei del Grande Slam ||||||||| | Australian Open | A | 2T | 3T | A | QF | 0 / 3 | 7–3 | 70% | | Roland Garros | Q1 | 3T | QF | SF | | 0 / 3 | 11–3 | 79% | | Wimbledon | ND | 2T | 4T | V | | 1 / 3 | 11–2 | 85% | | US Open | A | QF | V | SF | | 1 / 3 | 16–2 | 89% | | Vittorie-Sconfitte | 0–0 | 8–4 | 16–3 | 17–2 | 4–1 | 2 / 12 | 45–10 | 82% |
1,411,545
https://it.wikipedia.org/wiki/La_Paz_%28comune_della_Bassa_California_del_Sud%29
La Paz (comune della Bassa California del Sud)
# La Paz (comune della Bassa California del Sud) Il comune di La Paz si estende per un'area di 20.274,98 km² che corrisponde al 4º comune più grande del Messico per estensione. Le sue coordinate sono 24°09' N e 110°19' O e confina: a Nord con il comune di Comondú, a est con il Golfo di California, a sud con il comune di Los Cabos e a ovest con l'Oceano Pacifico. A capo del comune c'è la città di La Paz che è anche la capitale dello stato della Bassa California del Sud. ## Località principali * Todos Santos con 3.940 abitanti * El Centenario con 3.472 abitanti * Chametla con 1.829 abitanti * El Pescadero con 1.439 abitanti
8,704,883
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Blue Period (manga)
# Blue Period (manga) Blue Period (ブルーピリオド, Burū Piriodo, lett. "Periodo blu") è un manga scritto e disegnato da Tsubasa Yamaguchi. Viene serializzato sulla rivista Afternoon dal 24 giugno 2017 da Kōdansha. In Italia viene pubblicato da Edizioni BD sotto l'etichetta J-Pop dal 16 settembre 2020. Nello stesso anno la serie ha ricevuto il 44º Premio Kōdansha per i manga nella categoria generale e il 13° Manga Taishō. Da esso è stata anche tratta una serie televisiva anime di 12 episodi prodotta da Seven Arcs che è andata in onda dal 2 ottobre al 18 dicembre 2021 e che in Italia è stata resa disponibile da Netflix, sia nella sua versione sottotitolata che in quella doppiata. ## Trama «Non capisco cosa ci sia di bello nei quadri di Picasso. Perché mai sono considerati opere d'arte dal valore inestimabile? Non capisco... saprei disegnarli anche io.» (Inizio del manga Blue Period.) Il protagonista della serie è Yatora Yaguchi, uno studente al suo penultimo anno di liceo. È abbastanza popolare ed eccelle a scuola, ma spesso prova una sensazione di vuoto interiore e di frustrazione in quanto non è ancora riuscito a trovare una vocazione, ovvero il sogno della sua vita. Ma un giorno le cose cambiano quando vede un bellissimo dipinto: il giovane ne rimane profondamente affascinato, al punto che decide di cimentarsi nell'arte che diventerà da lì a poco la sua vocazione. Così, senza alcuna esperienza nel campo, decide di impegnarsi per iscriversi a un'università con indirizzo artistico; una decisione che, però, lo porterà a conoscere un mondo molto diverso da quanto si aspettava. ## Personaggi ### Yatora Yaguchi (矢口八虎, Yaguchi Yatora) Doppiato da: Hiromu Mineta (ed. giapponese), Marco Briglione (ed. italiana) Uno studente accademicamente dotato e diligente i cui amici sono disinteressati a scuola. Dopo aver sviluppato un interesse per la pittura grazie a Mori, la sua senpai del club d'arte, ha intrapreso un percorso per frequentare l'Università delle arti di Tokyo. ### Ryuji "Yuka" Ayukawa (鮎川龍二, Ayukawa Ryuji) Doppiata da: Yumiri Hanamori (ed. giapponese), Serena Sigismondo (ed. italiana) Amica di Yatora e compagna del club di arte. Yuka si considera anticonformista e indifferente alle opinioni degli altri. Biologicamente è un maschio ma si veste con abiti femminili. Per tutta la serie lotta con la sua sessualità, la sua identità di genere e le pressioni della sua famiglia. ### Yotasuke Takahashi (高橋世田介, Takahashi Yotasuke) Doppiato da: Daiki Yamashita (ed. giapponese), Federico Campaiola (ed. italiana) Compagno di classe di Yatora alla scuola preparatoria. È stoico e distaccato nei suoi confronti e spesso critica aspramente il suo lavoro e il suo carattere. ### Haruka Hashida (橋田悠, Hashida Haruka) Doppiato da: Kengo Kawanishi (ed. giapponese), Stefano Broccoletti (ed. italiana) La compagna di classe di Yatora alla scuola preparatoria. Si veste bene e adotta un approccio molto classico e teorico all'arte, che si può notare nel suo lavoro. ### Maki Kuwana (桑名マキ, Kuwana Maki) Doppiata da: Yume Miyamoto (ed. giapponese), Jessica Bologna (ed. italiana) Un'altra dei compagni di classe di Yatora della scuola di preparazione. Tutta la sua famiglia ha frequentato l'Università delle arti di Tokyo e, di conseguenza, lotta spesso con sentimenti di inadeguatezza, nonostante sia un'artista di grande talento a pieno titolo. ### Maru Mori (森まる, Mori Maru) Doppiata da: Mayu Aoyagi (ed. giapponese), Sara Labidi (ed. italiana) La senpai di Yatora nel club d'arte della loro scuola. Per lei l'arte è un'attività spirituale e le sue opere spesso incorporano immagini di religione e preghiera. È grazie a una delle sue opere che Yatora si interessa all'arte. ### Masako Saeki (佐伯昌子, Saeki Masako) Doppiata da: Fumi Hirano (ed. giapponese), Roberta Greganti (ed. italiana) L'insegnante d'arte di Yatora al liceo. È la sua prima insegnante d'arte e guida i suoi primi passi migliorando le sue capacità artistiche. ### Mayu Oba (大葉真由, Ōba Mayu) Doppiata da: Yuki Kazu (ed. giapponese), Roberta De Roberto (ed. italiana) L'insegnante di Yatora alla scuola di preparazione. Fornisce continuamente a Yatora preziose critiche e consigli su come superare gli ostacoli personali e tecnici mentre continua il suo cammino nel mondo dell'arte. ### Sumida (純田) Doppiato da: Masaya Fukunishi (ed. giapponese), Niccolò Guidi (ed. italiana) Un amico di Yatora del liceo. Si comporta male a scuola e ha un vivo interesse per lo sport. Viene mostrato che si preoccupa profondamente dei suoi amici. ### Koigakubo (恋ケ窪) Doppiato da: Shin'ichirō Kamio (ed. giapponese), Francesco Falco (ed. italiana) Un amico di Yatora del liceo. È alto, tranquillo e intimidatorio a prima vista, ma nel tempo rivela a Yatora la sua sensibilità, i suoi sogni e il suo carattere emotivo. ### Utashima (歌島) Doppiato da: Tatsumaru Tachibana (ed. giapponese), Alberto Franco (ed. italiana) Un altro degli amici di Yatora del liceo. Non si applica accademicamente ma è molto interessato alle ragazze e molto devoto ai suoi amici. ### Takuro Ishii (石井啄郎, Ishii Takurō) Doppiato da: Taishi Murata (ed. giapponese) Un compagno di classe di Yatora alla scuola di preparazione. ### Sae Okada (岡田さえ, Okada Sae) Doppiata da: Emiri Suyama (ed. giapponese) Una compagna di classe di Yatora alla scuola di preparazione. ### Hanako Sakuraba (桜庭華子, Sakuraba Hanako) Doppiata da: Saori Ōnishi (ed. giapponese) Una compagna di classe di Yatora alla scuola di preparazione. Indossa sempre la sua uniforme scolastica alla scuola di preparazione per risparmiare denaro. ### Umino (海野) Doppiata da: Miku Hiratsuka (ed. giapponese), Giorgia Locuratolo (ed. italiana) Un membro del club di arte del liceo di Yatora. ### Shirai (白井) Doppiata da: Ikumi Hasegawa (ed. giapponese) Un membro del club di arte del liceo di Yatora. ### Shirota (城田) Doppiata da: Yuna Nemoto (ed. giapponese) Un membro del club di arte del liceo di Yatora. ### Yamamoto (山本) Doppiata da: Aoi Koga (ed. giapponese) ## Media ### Manga Il manga, scritto e disegnato da Tsubasa Yamaguchi, viene serializzato sulla rivista Afternoon di Kōdansha dal numero di agosto 2017, uscito il 24 giugno 2017. Il primo tankōbon è stato pubblicato il 22 dicembre 2017. Attualmente, al 22 novembre 2023, i capitoli della serie sono stati raccolti in quindici volumi tankōbon. In Italia viene pubblicato da Edizioni BD sotto l'etichetta J-Pop dal 16 settembre 2020. Ogni singolo capitolo viene chiamato "Pennellata". **Volumi** | Nº | Data di prima pubblicazione | Data di prima pubblicazione | Data di prima pubblicazione | Data di prima pubblicazione | | - | - | - | - | - | | Nº | Giapponese | Giapponese | Italiano | Italiano | | 1 | 22 dicembre 2017 | ISBN 978-4-06-510586-3 | 16 settembre 2020 | ISBN 978-88-349-0366-7 | | Capitoli 1. Percepire la gioia di disegnare (絵を描く悦びに目覚めてみた, E o kaku yorokobi ni mezemetemita) 2. Un tempo pieno (有意義な時間, Yuui gina jikan) 3. Bianco come un cencio (全然焼けてねえ, Zenzen yaketenē) 4. Ma chi è, un dio? (マジ神じゃない, Maji kami jānai) ||||| | 2 | 23 marzo 2018 | ISBN 978-4-06-511124-6 | 4 novembre 2020 | ISBN 978-88-349-1507-3 | | Capitoli 5. Yobiko - Debut of the dead (予備校ビュー•オブ•ザ•デット, Yobikō Debyū obu za detto) 6. Puro o ingenuo? (逆にピュアかッ, Gaku ni pīa Ka) 7. Dove stiamo andando? (我々はどこへ行いくの, Wareware wa doko e ikunoka) 8. Quadri da esame (受験絵画, Jūken kaiga) ||||| | 3 | 23 agosto 2018 | ISBN 978-4-06-512336-2 | 13 gennaio 2021 | ISBN 978-88-349-0450-3 | | Capitoli 9. Conosco il mio compito, ma non so come svolgerlo (課題が見えてもどうしようもねぇ, Kadai ga miete mo dōshiyō monē) 10. Un quadro in cui non riesco a dire ciò che voglio (言いたいことも言えないこんな絵じゃ, Iitai koto mo ienai kon'na e ja) 11. Finalmente qualche lode (褒められが発生しました, Homerarega hasseishimashita) 12. Ciao, pallone gonfiato (イキリ乙, Ikiriotsu) ||||| | 4 | 22 febbraio 2019 | ISBN 978-4-06-514484-8 | 31 marzo 2021 | ISBN 978-88-349-0534-0 | | Capitoli 13. Alla faccia della crisi di nervi (メンブレ半端ないって, Menbure hanpa naitte) 14. Sapersi divertire (楽たのしんじゃうカ, Tanoshin jau ka) 15. L'inizio della prima prova d'esame (1次試験開始, Ichiji shiken kaishi) 16. Cervella splat (脳汁ブシャー, Nō-jiru bushā) ||||| | 5 | 21 giugno 2019 | ISBN 978-4-06-515958-3 | 12 maggio 2021 | ISBN 978-88-349-0618-7 | | Capitoli 17. Fa proprio ribrezzo (ほんまにキモいわ, Honma ni kimo iwa) 18. Il coltello errante (さまようナイフ, Samayō Naifu) 19. Non è da lui (らしくねーよ, Rashiku nē yo) 20. Il nostro colore blu (俺たちの青い色, Oretachi no aoi iro) 21. Attacco da un nemico inaspettato (まざかの敵、襲来, Ma zaka no teki, shūrai) Extra. Il pranzo dell'esaminando ||||| | 6 | 22 novembre 2019 | ISBN 978-4-06-517512-5 | 7 luglio 2021 | ISBN 978-88-349-0680-4 | | Capitoli 22. L'inizio della seconda prova d'esame (2次試験開始, Niji shiken kaishi) 23. La seconda prova d'esame inizia sul serio (こっから2次試験開始, Kokkara niji shiken kaishi) 24. Comincio a prendere colore (色づき始めた自分, Irodzuki hajimeta jibun) 25. Senza rimpianti (後悔はない, Kōkai wa nai) ||||| | 7 | 23 marzo 2020 | ISBN 978-4-06-518889-7 | 1º settembre 2021 | ISBN 978-88-349-0745-0 | | Capitoli 26. Il primo giorno alla Geidai (藝大ライフ1日目, Gedai raifu ichinichi me) 27. Battesimo (洗礼, Senrei) 28. Sdeng (ガツーン, Gatsūn) 29. Io... non ne ho? (俺、なくね?, Ore, nakune?) ||||| | 8 | 23 settembre 2020 | ISBN 978-4-06-520727-7 (ed. regolare) ISBN 978-4-06-520725-3 (ed. limitata) | 13 gennaio 2022 (ed. regolare & speciale) | ISBN 978-88-349-0804-4 (ed. regolare) ISBN 978-88-349-0874-7 (ed. speciale) | | Capitoli 30. Assaggiare prima di giudicare (食わず嫌いアカン, Kuwazugirai akan) 31. Shibuya non è stata costruita in un giorno (渋谷は一日にしてならず, Shibuya hitoichi ni shite narazu) 32. I preparativi per il festival (祭りの準備開始, Matsurinojunbi kaishi) 33. Spirito di sacrificio (ジコギセイ精神, Jikogisei seishin) Extra. Un delizioso viaggio per disegnare ||||| | 9 | 21 gennaio 2021 | ISBN 978-4-06-521994-2 | 16 febbraio 2022 | ISBN 978-88-349-0854-9 | | Capitoli 34. Presagi di festa (これは慶事の前触れだ, Kore wa keiji no maebureda) 35. Un'estate in cui non riesco a dipingere niente (何も描けなくて…夏, Nani mo egake nakute…natsu) 36. Hello, world! (ハロー!ワールド, Harō! Wārudo!) 37. La Venere con l'armatura (鎧を着たヴィーナス, Yoroiwokita Vuīnasu) 38. Il talento e l'impegno (才能と努力, Sainō to doryoku) ||||| | 10 | 21 maggio 2021 | ISBN 978-4-06-523175-3 | 28 aprile 2022 | ISBN 978-88-349-0965-2 | | Capitoli 39. Diluvia sul bagnato (踏まれたり蹴られたり, Fumaretari keraretari) 40. Ho un talento speciale nel toccare il tasto dolente dei miei amici senza accorgermene (気がついたら友達の地雷を踏んでいる俺のスキルが優秀すぎる, Kigatsuitara tomodachi no jirai o fundeiru ore no Sukiru ga yūshū sugiru) 41. I miei amici hanno un talento speciale nel toccare il mio tasto dolente senza accorgersene (気がついたら俺の地雷踏ふんでいる友達のスキルが優秀すぎる, Kigatsuitara ore no jirai o fundeiru tomodachi no Sukiru ga yūshū sugiru) 42. I disegni non mentono (絵は嘘をつかない, E wa uso o tsukanai) ||||| | 11 | 22 settembre 2021 | ISBN 978-4-06-524669-6 (ed. regolare) ISBN 978-4-06-524977-2 (ed. limitata) | 9 giugno 2022 | ISBN 978-88-349-1029-0 | | Capitoli 43. Perché? Perché? Perché? (なんでなんでなんで, Nande nande nande) 44. Come prima cosa, posso ripensare me stesso? (なんで とりあえず自分を見直させてもらっていいですか, Nande toriezu jibun wo minaosasetemoratte ii desuka) 45. Lasciatemi fare ciò che mi piace (ずっと好きでいさせてください, Zutto suki de isasete kudasai) 46. Una certa studentessa delle elementari vuole impegnarsi per diventare felice (とある小学生は努力して幸せになりたい, Toaru shōgakusei ha doryokushite shiawa ni naritai) 47. Il pennello tremolante (ゆれる筆先, Yureru fudesaki) ||||| | 12 | 23 maggio 2022 | ISBN 978-4-06-527418-7 | 3 novembre 2022 | ISBN 978-88-349-1160-0 | | Capitoli 48. Il cibo che più detesto sono gli spaghetti napolitan (嫌いな食べ物はナポリタン, Kirai na tabemono wa Naporitan) 49. C'è una wiki che spiega come uscire dal circolo vizioso dell'angoscia? (悩みのデスループをクリアできる攻略サイトどこですか, Nayami no desu rūpu o kuria dekiru kōryaku saito doko desu ka) 50. Quando ti espongono a una fonte di calore e, al contrario, ti raffreddi (熱にあてられると逆に冷静になっちゃうアレ, Netsu ni aterareruto gyaku ni reisei ni nacchau are) 51. Smarrimento 2.0 academy pack (迷走2.0アカデミーパック, Meisō 2.0 Akademī Pakku) 52. Se il terreno è soffice mi impantano subito (地盤が弱るとすぐ沼る, Jiban ga yowaruto sugu numaru) ||||| | 13 | 22 novembre 2022 | ISBN 978-4-06-529730-8 | 3 maggio 2023 | ISBN 978-88-349-1911-8 | | Capitoli 53. Esiste davvero "qualcosa di giusto"? ("正しさ"って実際あんの?, "Tadashi-sa" tte jissai an no?) 54. Un gioco troppo difficile (鬼畜ゲーすぎんだろ, Kichiku gē sugi ndaro) 55. Vacanze estive (edizione per tutte le età) - 1 (夏休み(全年齢版)1, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 1) 56. Vacanze estive (edizione per tutte le età) - 2 (夏休み(全年齢版)2, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 2) ||||| | 14 | 21 luglio 2023 | ISBN 978-4-06-531943-7 | febbraio 2024 | ISBN 978-88-349-2414-3 | | Capitoli 57. (夏休み(全年齢版)3, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 3) 58. (夏休み(全年齢版)4, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 4) 59. (夏休み(全年齢版)5, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 5) 60. (夏休み(全年齢版)6, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 6) 61. (夏休み(全年齢版)7, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 7) ||||| | 15 | 22 novembre 2023 | ISBN 978-4-06-533571-0 | — | — | | Capitoli 62. (夏休み(全年齢版)8, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 8) 63. (夏休み(全年齢版)9, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 9) 64. (夏休み(全年齢版)10, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 10) 65. (夏休み(全年齢版)11, Natsuyasumi (zen nenrei-ban) 11) ||||| **Volumi** **Capitoli non ancora in formato tankōbon** Questa lista è suscettibile di variazioni e potrebbe essere incompleta o non aggiornata. * 66. (コンクールに入賞したら人生にログインしました。, Konkūru ni nyūshō shitara jinsei ni Roguin shimashita.) ### Anime Un adattamento anime è stato annunciato il 19 gennaio 2021. La serie è stata prodotta dallo studio Seven Arcs sotto la direzione dei registi Koji Masunari e Katsuya Asanos, con la sceneggiatura di Reiko Yoshida, il character design di Tomoyuki Shitaya e la colonna sonora di Ippei Inoue. È stato trasmesso in anteprima assoluta su Netflix Giappone il 25 settembre. La serie è stata mandata in onda dal 2 ottobre al 18 dicembre 2021 nel contenitore Animeism su MBS, TBS e altre reti affiliate. La sigla d'apertura è EVERBLUE cantata da Omoinotake mentre quella di chiusura Replica interpretata da Mol-74. I diritti di distribuzione internazionale sono stati acquistati da Netflix che ha pubblicato la serie con i sottotitoli dal 9 ottobre 2021 al 1º gennaio 2022. **Episodi** | Nº | Titolo italiano Giapponese 「Kanji」 - Rōmaji | In onda | | - | - | - | | Nº | Titolo italiano Giapponese 「Kanji」 - Rōmaji | Giapponese | | 1 | Scoprire la gioia di dipingere 「絵を描く悦びに目覚めてみた」 - E o kaku yorokobi ni mezamete mita | 2 ottobre 2021 | | 2 | Non è per niente abbronzato 「全然焼けてねえ」 - Zenzen yakete nē | 9 ottobre 2021 | | 3 | Primo giorno alla scuola preparatoria dei morti 「予備校デビュー・オブ・ザ・デッド」 - Yobikō debyū Obu Za Deddo | 16 ottobre 2021 | | 4 | Dove siamo diretti? 「我々はどこへ行くのか」 - Wareware wa doko e iku no ka | 23 ottobre 2021 | | 5 | Impotente, anche se so cosa fare 「課題が見えてもどうしようもねぇ」 - Kadai ga miete mo dō shiyō mo nē | 30 ottobre 2021 | | 6 | Gravi esaurimenti nervosi 「メンブレ半端ないって」 - Menbure hanpa naitte | 6 novembre 2021 | | 7 | L'inizio del primo esame 「1次試験開始」 - Ichiji shiken kaishi | 13 novembre 2021 | | 8 | Scervellamento 「脳汁ブシャー」 - Nōjiru Bushā | 20 novembre 2021 | | 9 | Il coltello errante 「さまようナイフ」 - Samayou Naifu | 27 novembre 2021 | | 10 | Il nostro colore blu 「俺たちの青い色」 - Oretachi no aoi iro | 4 dicembre 2021 | | 11 | L'inizio del secondo esame 「2次試験開始」 - Niji shiken kaishi | 11 dicembre 2021 | | 12 | Quando ho iniziato a immergermi nel colore 「色づき始めた自分」 - Irozuki hajimeta jibun | 18 dicembre 2021 | **Colonna sonora** La colonna sonora della serie è stata realizzata da Ippei Inoue e raccolta in un CD dalla Creek. L'album, intitolato Blue Period Original Soundtrack (ブルーピリオド オリジナル・サウンドトラック, Burū Piriodo orijinaru saundotorakku), è stato pubblicato il 22 dicembre 2021 e contiene 30 brani. **Colonna sonora** **Tracce** Musiche di Ippei Inoue. * Blue Period (ブルーピリオド, Burū Piriodo) – 3:19 * A Green Painting -Mori Senpai- (緑の絵〜森先輩〜, Midori no e 〜 Mori sempai 〜) – 1:58 * Trial and Error (試行錯誤, Shikōsakugo) – 2:50 * Simple Pleasures (ささやかな幸せ, Sasayakana shiawase) – 2:09 * Internal Conflict (心の葛藤, kokoro no kattō) – 2:39 * Painting Method (美術めそっど, bijutsu mesoddo) – 2:28 * Smooth Start (序盤戦勝利, Jobansen shōri) – 2:29 * Playing Art Buyers (買い付けごっこ, kaitsukegokko) – 1:51 * The Origin the Picture (絵の起源, E no kigen) – 2:04 * The First Attempt (最初の挑戦, Saisho no chōsen) – 2:18 * An Unfamiliar Place (慣れない場所, Narenai basho) – 1:33 * In the Zone (一点集中, Ichi ten shūchū) – 1:46 * Art History (絵画の歴史, Kaiga no rekishi) – 2:29 * Art Festival (芸術祭, Geijutsusai) – 1:28 * Loneliness of an Artist (芸術家の孤独, Geijutsuka no kodoku) – 1:55 * The Prep School Teacher Appears (予備校先生登場, Yobikō sensei tōjō) – 1:22 * The World In Blue (「青」の世界, Ao no sekai) – 1:22 * Yatora's Decision (八虎の決意, Yatora no ketsui) – 3:30 * "Blue Period" Epilogue (「ブルーピリオド」エピローグ, "Burū Piriodo" Epirōgu) – 3:29 * Getting Work Done (予備校での作業, Yobikō de no sagyō) – 2:46 * Early Morning in Shibuya (早朝の渋谷, Sōchō no Shibuya) – 2:11 * Routine Work (繰り返しの工程, Kurikaeshi no kōtei) – 1:54 * Confession (決意の告白, Ketsui no kokuhaku) – 2:39 * Cultural Diversity (文化の多様性, Bunka no tayōsei) – 2:30 * Color Transition (色彩の移り変わり, Shikisai no utsurikawari) – 3:24 * Butterflies in My Stomach (胸の高鳴り, Mune no takanari) – 2:19 * Setbacks and Regrets (挫折と後悔, Zasetsu to kōkai) – 2:44 * The World in Black and White (「モノクロ」の世界, Monokuro no sekai) – 2:16 * Art School Day 1 (初めての美術教室, Hajimete no bijutsu kyōshitsu) – 2:15 * Separate Ways (それぞれのゴール, Sorezore no gōru) – 1:27 Durata totale: 69:24 ## Accoglienza Marianna Rainolter di NerdPool ha recensito il primo volume del manga, trovando che questo presentasse le caratteristiche tipiche degli shōnen rendendo assolutamente avvincente e appassionante il mondo dell'arte. Con disegni spettacolari e un design dei personaggi molto intrigante, il lettore rimaneva incollato alle sue pagine e desiderava scoprire non solo se Yatora riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi ma anche i segreti e la magia del mondo dell'arte raccontato con semplicità, quasi seducendo il lettore stesso ad avvicinarsi a sua volta. Eliana Cammarata di Playhero trovò che già il primo volume introduttivo riusciva a toccare nel profondo e ad emozionare. Nonostante alcuni punti qua e là che spezzavano la lettura, in generale Tsubasa Yamaguchi era molto capace di catapultare il lettore nella storia. Secondo Cammarata era impossibile non empatizzare con Yatora e riflettere su sé stessi e sulle proprie scelte e non serviva essere esperti di arte per poter apprezzare e comprendere il volume. Alessio Micheloni di Everyeye.it affermò che era un manga davvero interessante e promettente, ambientato nel mondo dell'arte del quale svelava, grazie a una storia dall'impianto canonico ma sviluppata in maniera impeccabile e a un protagonista convincente, i numerosi retroscena e le mille difficoltà vissute da chi voleva affermarsi in questo campo. La considerò un'opera pregevole che si era meritata la vittoria di un premio importante. Davide Landi di MangaForever si soffermò sul fatto di aver trovato nel primo numero la replica gli schemi narrativi tipici negli spokon, con il giovane di talento che veniva coinvolto in una nuova attività che pensava di disprezzare. Notò anche il diverso peso del talento e dello studio, una delle tematiche della storia, dove vi era l'evidente riflesso di un'esperienza che deve aver fatto anche la mangaka. Lodò lo stile di disegno, il quale era luminoso e univa personaggi molto espressivi a riproduzioni di opere realizzate da altri autori. Andrea Orlandi di Games Academy vide Blue Period come un'opera fresca e frizzante, che teneva attaccati alla lettura fino alla fine del volume. La serie si è classificata al quarto posto del Kono manga ga sugoi! nell'elenco dei migliori manga del 2019 per lettori di sesso maschile, mentre è arrivata al quattordicesimo posto insieme a The Fable di Katsuhisa Minami nel 2020. Si è classificata al sedicesimo posto nella diciannovesima lista "Book of the Year" della rivista Da Vinci. Nel 2019, il manga è stato nominato per il 12º Manga Taishō e il 43º Premio Kodansha per i manga come Miglior Manga Generale. Nel 2020, il manga ha vinto il 13º Manga Taishō e il 44º Premio Kodansha per i manga come Miglior Manga Generale. È stato anche nominato per il 24º Premio culturale Osamu Tezuka. Blue Period si è classificato al 9º posto nella classifica 2020 della comunità manga di Alu "My Manga Best5", a cui hanno partecipato 46 641 utenti (tramite Twitter). La serie è stata anche una delle dodici serie manga che sono state inserite nella lista dei 126 migliori graphic novel per adolescenti della Young Adult Library Services Association del 2021. Rebecca Silverman di Anime News Network ha dato al primo volume una B+. Ha elogiato la sua storia di formazione e i personaggi (in particolare gli adulti), mentre lo criticava per il suo essere troppo informativo in alcuni casi. ## Eredità culturale Il duo giapponese Yoasobi ha creato il singolo Gunjō͘ (群青 lett. "Blu oltremare"), che è stato pubblicato il 1º settembre 2020, basandosi sulla serie.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Montana_Potenza_Esino_Musone
Unione Montana Potenza Esino Musone
# Unione Montana Potenza Esino Musone L'Unione Montana Potenza Esino Musone ha sede a San Severino Marche, in provincia di Macerata, nelle Marche. ## Storia Nata come "Comunità Montana Alte Valli del Potenza e dell'Esino" viene cessata alla data del 31 dicembre 2014. Dal 1 gennaio 2015 subentra l'"Unione Montana Alte Valli del Potenza e dell'Esino". Si sono aggiunti all'unione i comuni di Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino (ex Comunità montana del San Vicino). Negli anni seguenti il nome è stato variato in "Unione Montana Potenza Esino Musone". ## Comuni L'Unione Montana Potenza Esino Musone comprende 12 comuni: * Apiro * Castelraimondo * Cingoli * Esanatoglia * Fiuminata * Gagliole * Matelica * Pioraco * Poggio San Vicino * San Severino Marche * Sefro * Treia
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https://it.wikipedia.org/wiki/San_Fruttuoso_%28Monza%29
San Fruttuoso (Monza)
# San Fruttuoso (Monza) San Fruttuoso (in monzese San Frutus) è un quartiere di Monza identificato genericamente con la zona della città posta oltre viale Lombardia. Confina a est con i quartieri di San Giuseppe e Triante, a sud con il comune di Cinisello Balsamo, ad ovest con quello di Muggiò e a nord con il quartiere Cazzaniga, posto immediatamente oltre il parco della Boscherona. È inoltre collegato con San Biagio tramite la ciclopedonale che costeggia il Canale Villoresi. Amministrativamente è compreso nella Circoscrizione 4 del Comune di Monza, insieme ai quartieri Triante, San Giuseppe e San Carlo. ## Storia A partire dall'epoca romana e fino al 1936, nei documenti che riguardano la zona di San Fruttuoso, questa viene sempre associata all'allevamento, come si capisce leggendo i suoi nomi: Bovario, Boè, Bovati, Cavroto, Bovari, Caprotti. La prima citazione di un insediamento in questa zona risale al terzo secolo d.C., quando descrivendo la strada che collega Como a Milano si parla di un "castra bovarum" cioè di un accampamento per l'approvvigionamento di cibo delle truppe militari romane nei pressi della Mansione ad Negotia, l'attuale Cascina Negozia. Bonincontro Morigia nel suo “Chronicon modoetiense” (XIV sec.) riferisce con ricchezza di particolari della vita di San Gerardo dei Tintori deceduto il 6 giugno 1207 e descrive anche un suo miracolo che ha come protagonista una donna di San Fruttuoso: «Questa donna, sposata, di nome Onorina delle Cascine Bovati, invecchiando aveva perso la vista ma, insistendo con i suoi parenti, era riuscita a farsi accompagnare nella chiesa che già nell'anno della morte del Santo era stata eretta per contenerne le spoglie e venerarlo. Condotta davanti al sepolcro e dopo averne baciato il mantello la donna tornò a vedere [...] Il miracolo è testimoniato da un prete cappellano della chiesa di S. Giovanni e confessore della donna.» (Chronicon modoetiense di Bonincontro Morigia) San Fruttuoso appare nei documenti ufficiali nel censimento degli abitanti di Monza del 1537. Tale rilevazione statistica fu ordinata dalla famiglia De Leyva che governava la città dal 1529. Nel caso specifico il censimento aveva il fine di applicare la tassa sul focatico. La tassa sul focatico era un'imposta diretta che, dal Medioevo fino a tutto il 1600, gravava su ciascuna famiglia, o fuoco. Solitamente non variava né in ragione del numero dei componenti la famiglia né in ragione del reddito. Poteva essere sostituita con la quantità di sale, che ogni famiglia doveva obbligatoriamente acquistare dalla gabella. La tassa indiretta (gabella) sul sale era decisa e modificata a piacimento dai De Leyva che ne imposero il proprio monopolio commerciale, ordinando il prezzo tassato e l'obbligo di acquisto per tutti i sudditi. Nel censimento del 1537 nella Cassina Cavroto et Boè sono rilevati 32 fuochi, mentre nella Cassina Torneamento di via della Taccona, se ne contano solo 4. Quattro anni dopo, il censimento del 1541 rileva un incremento della popolazione e i fuochi delle cascine Bovati e Caprotti si contano in numero di 50, con una popolazione di 169 adulti e 53 bambini al di sotto dei 7 anni, per una media di 4,4 persone per famiglia. Come tutto il territorio intorno a Milano furono le vicende belliche tra gli Sforza e i Visconti e più in generale tra la Spagna e la Francia a incidere sulle variazioni della popolazione vivente. In tal senso sono da tenere in considerazione anche le terribili conseguenze della peste in genere e in particolare quelle del 1529 e del 1576. Nel 1530 nelle coltivazioni il seminativo copriva il 53%, i vigneti il 37%, il bosco il 10 %. Nello stesso anno i terreni agricoli di Monza erano posseduti da 89 proprietari, ma il 30% della terra era solamente di 6 possidenti tra i quali la Chiesa, che vantava la proprietà del 20,4% di terreno della città. In particolare la Basilica di Sant'Ambrogio di Milano possedeva 3000 pertiche, situate perlopiù in San Fruttuoso. Proprio l'influenza della Chiesa milanese nel quartiere portò alla nascita della prima parrocchia di Monza autonoma dal Duomo. Infatti San Fruttuoso è eretta a parrocchia il 15 giugno 1578 da Carlo Borromeo, cardinale arcivescovo di Milano. Venne stralciata dalla parrocchia di S. Giovanni Battista del Duomo di Monza e fu dedicata a san Rocco. Ciò è testimoniato dalla lapide conservata sulla parete laterale all'interno dell'attuale chiesa parrocchiale. Ne facevano parte il Clericato di san Lorenzo. la cappella dei santi Pietro e Paolo e le cascine vicine e cioè Cascine Bovati (dette cascine di sopra) e Caprotti (dette cascine di sotto), cascine Torneamento, Cernuschio (presso S. Martino), Casignolo, Alipranda (già Castelletto), S. Rocco, Baragiola, dei Trezzi (detto il Colombirolo), S. Lorenzo, S. Alessandro e della Bettola ed infine la cascina Novella. Quest'ultima cascine fu acquistata nel 1570 dal nobile Rocco Fondra e un suo discendente, il sacerdote don Giovanni Battista, nel 1734 la legò (con 259 pertiche milanesi di terreno) alla chiesa parrocchiale, alla quale rimase fino alle leggi eversive dell'asse ecclesiastico del 1867. Parte delle cascine, come S. Rocco, Casignolo, S. Alessandro, la Bettola, essendo aumentata la popolazione, venne stralciata dalla parrocchia verso il 1600. Nel 1648 la città di Monza viene ceduta ai banchieri Durini che ne mantengono il possesso fino alla soppressione dei feudi da parte di Napoleone nel 1797. Il 3 agosto 1778 il cardinale Angelo Maria Durini - morto nel 1796 - donò le sacre spoglie di San Fruttuoso alla nostra chiesa parrocchiale. Il Durini, che le aveva avute, a sua volta, in dono da papa Clemente XIV (1769-1774) provvide per la massima parte al pagamento dell'urna, quale ancor oggi si vede, del santo. Preparata l'urna nel corso di un anno, le cerimonie della prima traslazione ebbero luogo verso la metà di agosto del 1779. Il reliquiario con cristalli di rocca, che si ammira nell'urna, contiene il sangue del martire san Fruttuoso. Durante il periodo della prima traslazione delle spoglie di san Fruttuoso, il cardinal Durini fu ospitato nella villa dei nobili Calchi. La villa è l'attuale casa Varisco e la Curt Lunga ne era la casa colonica, rispettivamente in via San Fruttuoso al n°8 e al n°6. Il fondo dei Calchi si estendeva a nord e a ovest delle Cascine Bovati, a sud delle Cascine Caprotti e a est della proprietà del Monastero di San Marco a Milano. Nel censimento del 1911 le Cascine Bovati contavano 2319 abitanti Nel 1933 le Cascine Bovati cambiano nome ed assumono quello attuale. Nella prima metà del ventesimo secolo nel quartiere c’era la sede del cappellificio Trabattoni che chiuse all’inizio della Seconda guerra mondiale. Nella seconda metà del secolo la Motta aveva uno stabilimento nel quartiere. dove si realizzavano le scatole per gli imballaggi del noto panettone e fu fondata l'azienda farmaceutica Rottapharm, che ancora oggi è l'azienda più importante della zona. ## Edifici e monumenti ### Villa Torneamento - Istituto Padre Annibale di Francia Le prime notizie relative alla villa risalgono al 1429, quando alla fine di una forte ondata di peste la famiglia Della Croce decise di costruire un luogo per ospitare nuovamente il divertimento dei tornei cavallereschi, da cui la villa ancora oggi prende il nome. Del castello che doveva proteggere i Della Croce nelle sanguinose lotte con i Rabia, i Luini e i Pilucchi si perde quasi completamente traccia già a metà del Cinquecento. L'attuale villa viene fatta costruire dalla famiglia Blondel nel 1700. Di particolare pregio sono i giardini custoditi dai cancelli della villa, progettati e realizzati nel 1835 dall'architetto Balzaretti, l'autore dei Giardini pubblici di Milano, e il salone da ballo abbellito con due medaglioni barocchi, mentre i quattro imponenti torrioni merlati che danno su via della Taccona sono della fine dell'Ottocento. La villa diventa proprietà della Congregazione delle figlie del Divino Zelo nel 1951 e solo otto anni più tardi iniziano le attività scolastiche che ancora oggi occupano le sale della villa. ### Villa Pallavicini-Barbò (Collegio della Guastalla) L'antica villa viene costruita dalla contessa Teresa Pallavicini Barbò nei primi anni dell'Ottocento sullo stile delle classiche ville patrizie romane. Formata da un corpo centrale e due ali laterali disposte a novanta gradi. La facciata interna, più maestosa di quella esterna, dà sui giardini della villa, mentre quella anteriore, ricca di elementi neoclassici, si affaccia su due ampi cortili. Villa Pallavicini come la conosciamo adesso viene completata a seguito di un grosso intervento strutturale nel 1935, in tempo per ospitare il collegio della Guastalla che qui si trasferisce dalla sua sede milanese negli anni del fascismo. Nell'ala nord si trova anche la chiesa nota per il pregevole coro ligneo e i due affreschi dell'allievo di Tiziano Giovanni da Monte da Crema “L'incoronazione di spine” e “La flagellazione”. Dal 1935 ospita il Collegio della Guastalla. ### Chiesa di San Fruttuoso Al tempo della elezione a parrocchia, nel luogo dove ora sorge la chiesa parrocchiale, esisteva una cappella "né consacrata , né parrocchiale" come appare dai documenti originali. Sembra quindi che la chiesa parrocchiale sia sempre stata nella posizione attuale. Essa era formata da una sola navata con una cappella ed il campanile sul lato sinistro Nel 1887 la Cappella di S. Fruttuoso venne demolita per lasciare spazio alla navata destra della chiesa, essendo parroco don Luigi Martinenghi. Con l'avvento di don Mariani a parroco i lavori di sistemazione della chiesa ebbero nuovo impulso. Fu modificata interamente la pianta originale e ne risultò un edificio assai più ampio del precedente, diviso in tre navate da due file di pilastri. In fondo alla navata centrale, un'abside racchiuse l'Altare Maggiore, anch'esso totalmente rinnovato. È del 1892 l'erezione del nuovo campanile dopo l'abbattimento di quello risalente al 1775. Nel 1893 la parrocchia acquistò cinque nuove campane nella tonalità di Si maggiore. Nel 1928 viene rifatta la facciata, decorata col medaglione centrale e l'inserimento di due nicchie ricavate ai lati della porta centrale con le statue dei santi Ambrogio e Carlo. ### Il Laghetto di Via Boscherona e il Parco Villoresi Il parco della Boscherona di San Fruttuoso, grazie al progetto dei lavori intorno al Canale Villoresi (2008-2010), il quartiere si arricchisce di una vasta area verde. Il lago, adibito alla pesca, è di forma ovale e della grandezza di un campo da calcio, può ospitare oltre 60 pescatori. Nel luglio del 2010, il sindaco Marco Maria Mariani inaugura il Parco Villoresi, adiacente al laghetto. ## Popolazione Al 2017 il quartiere contava 7.833 residenti, di cui il 26% sopra i 65 anni, il 18,9 fra i 16 e i 35 e l'8,7% stranieri. ## Galleria d'immagini * Inaugurazione dell'anno scolastico 1905 della scuola elementare Vittorio Alfieri * Viale Lombardia all'altezza del Collegio della Guastalla nel 1940 * Via San Fruttuoso nel 1950 * Foto di gruppo a un matrimonio a San Fruttuoso nel 1951 * Inaugurazione della sede del Circolo uomini cattolici nel 1956 * Sfilata di motociclisti in via Tazzoli nel 1959 * Mietitura con lo sfondo delle nuove costruzioni di via Sorteni nel 1960 * Costruzione dello svincolo di Viale Lombardia nel 1972
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https://it.wikipedia.org/wiki/Saks_Fifth_Avenue
Saks Fifth Avenue
# Saks Fifth Avenue Saks Fifth Avenue è una catena di grandi magazzini statunitensi di proprietà e gestione della Saks Fifth Avenue Enterprises (SFAE), una sussidiaria della Saks Incorporated. Compete con i grandi magazzini di New York come Neiman Marcus, Bergdorf Goodman e Barneys New York. Il quartier generale di Saks è a New York. La Saks Fifth Avenue Enterprises possiede 54 negozi e 48 outlet, tutti sotto il nome Saks. ## La storia Saks Fifth Avenue è il successore di un business fondato da Andrew Saks nel 1867 e incorporato a New York nel 1902 con il nome di Saks & Company. Il fondatore morì nel 1912 e nel 1923 la Saks & Co. si fuse con la Gimbel Brothers, Inc., operando come una sussidiaria autonoma. Il 15 settembre 1924, Horace Saks e Bernard Gimbel aprirono il primo Saks Fifth Avenue a New York. Quando Adam Gimbel, cugino di Bernard, divenne il presidente di Saks Fifth Avenue nel 1926, la compagnia mirò ad un'attività nazionale. Il primo negozio distaccato fu aperto a Palm Beach, in Florida, nel 1926. Un altro seguì a Southampton (stato di New York nel 1928. Ma il primo vero grande magazzino fuori sede completo fu aperto a Chicago nel 1929, seguito da un altro negozio a Miami Beach. Nel 1938 Saks si espanse anche sulla West Coast, aprendo a Beverly Hills, California. Alla fine degli anni trenta Saks aveva un totale di 10 negozi, anche in zone residenziali come Mount Stowe, Sun Valley e Newport Beach. Altri grandi magazzini completi furono aperti nel 1940 a Detroit e nel 1949 a Pittsburgh. Il negozio di San Francisco aprì nel 1952. Altre espansioni condussero ad aprire negozi nel Texas, nel Midwest e perfino in Arabia Saudita, rendendo così Saks una compagnia internazionale. Nel novembre 2007, Saks ha aperto un negozio anche a Città del Messico. Nel 1998 la società è stata comprata da Proffitt, Inc., che alla fine dell'acquisto ha cambiato il proprio nome in Saks Incorporated. Il 18 maggio 2009 Diego Della Valle, patron della Tod's, ha comunicato l'acquisto di una quota del 5,9% dei grandi magazzini di lusso americani Saks per 30,3 milioni di dollari, diventando il secondo azionista. Secondo Bloomberg Della Valle ha acquistato 8.500.000 titoli fra il 20 febbraio e il 15 maggio. Nell'ottobre 2010 Della Valle sarebbe salito al 20 % del capitale, ciò lo porterebbe ad essere il maggior azionista insieme al magnate delle comunicazioni Carlos Slim Helú. ## Saks nella cultura pop * Nel film Ragazze a Beverly Hills, Saks è menzionato come uno dei negozi preferiti di Cher e Madonna. * Nel fittizio regno di Molto Molto Lontano, in Shrek 2, il negozio Saxon Fifth Avenue è una parodia di Saks. * Nel film Shall We Dance? del 2004, Susan Sarandon lavora da Saks. * In un episodio de I Simpson, Lisa va a fare shopping da Saks Fifth Grade. * In un episodio di Friends, a Rachel Green viene offerto un colloquio di lavoro da Saks. * Nella serie Sex and the City, uno dei negozi preferit da Carrie Bradshaw è proprio Saks Fifth Avenue. * La Mercedes-Benz ha creato venti automobili firmate Saks, chiamate S600 Saks Edition. Sono state tutte acquistate nell'arco di sette minuti dalla messa in vendita al pubblico. * Nel film White Chicks, Marcus (travestito da Tiffany Wilson) accusa Megan Vandergeld di aver rubato da Saks. * Nel racconto Un giorno ideale per i pescibanana, Muriel glass sposta un bottone sulla camicetta comprata da Saks. * Nel film The Women (2008) la catena di negozi di Saks è un riferimento nominato più volte: la protagonista (Meg Ryan) disegna una linea di vestiti che le viene chiesto di commerciare da Saks e Annette Bening, di fronte ai figli di un'amica che nel negozio gridano di odiare Saks risponde indignata "Ora devi ascoltarmi: quello che ti dirò è molto importante e dovrai tenerlo a mente per il resto della tua vita. Nessuno odia Saks!" * Nel film Shopgirl (2005) la protagonista Claire Danes lavora da Saks. * Nel libro La versione di Barney viene menzionato Saks Fifth Av. quale meta di una delle mogli del protagonista. * Citato nel libro di Mordecai Richler "La versione di Barney". * Nel film Il ponte delle spie (2015) Ivan Schischkin suppone che il cappotto rubato a James B. Donovan sia stato acquistato da Saks Fifth Avenue.
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Uomini e donne
# Uomini e donne Uomini e donne è un programma televisivo italiano di genere talk show e dating show, ideato e condotto da Maria De Filippi, in onda su Canale 5 dal 16 settembre 1996. ## Il programma Il programma televisivo è nato nel settembre del 1996 come versione "adulta" del precedente talk show della De Filippi Amici. Mentre all'interno di quel programma si discuteva, infatti, di problemi e tematiche giovanili in un contesto televisivo che dava spazio alle opinioni dei ragazzi, Uomini e donne è stato ideato inizialmente come un luogo dove le persone adulte potevano confrontarsi e dibattere su determinate tematiche nella tradizionale divisione fra uomini e donne. A partire dal gennaio del 2001 il programma, pur mantenendo lo stesso titolo, ha assunto un format completamente diverso, divenendo un programma per incontri finalizzato a dare la possibilità di instaurare nuove relazioni sentimentali. Nelle stagioni 2016-2017 e 2017-2018 il programma, nella sua versione classica, aveva aperto anche alle persone omosessuali, mentre nella stagione 2021-2022 aveva accolto la prima tronista transgender. ### Versioni Uomini e donne ha avuto due versioni, molto diverse tra loro. **Prima versione** Il programma, di genere talk show, iniziò il 16 settembre 1996 e andava in onda in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14:10 alle 15:30. Nasce come versione adulta del precedente talk-show di Maria De Filippi, Amici. Se infatti ad Amici venivano affrontati temi e problematiche giovanili, a Uomini e donne si affrontavano invece problemi coniugali e familiari di una coppia (o di una ex-coppia) quali la separazione, il rapporto ed i problemi con i figli, i problemi sul lavoro e la loro ripercussione sulla vita coniugale, le difficoltà nell'intimità e quelle dovute alla routine di tutti i giorni, i tradimenti, l'invadenza dei suoceri, gli alimenti non dati e altri ancora. Le storie erano commentate dal pubblico in studio inizialmente diviso in una platea di quaranta uomini ed un'altra di quaranta donne (da qui il titolo del programma) alcuni presenze fisse ed altri diversi di puntata in puntata che interagiva e si confrontava con gli ospiti della puntata, con la conduttrice che svolgeva la funzione di moderatrice del dibattito tra il pubblico ed i protagonisti; tali protagonisti erano diversi per ogni puntata (in rari casi alcuni rimanevano anche per più puntate oppure venivano successivamente richiamati per vedere come si erano evolute le varie situazioni). La formula si rivelò vincente tanto che, nella primavera del 1998, ne venne prodotta anche una versione in onda in prima serata, intitolata Speciale Uomini e donne, in cui nel pubblico, oltre alle persone comuni, erano presenti anche personaggi famosi che commentavano le varie storie. Il programma mantenne questa formula fino all'autunno del 2000, quando, in seguito a un calo di ascolti, la conduttrice e gli autori decisero di cambiare la formula del programma, trasformandolo da talk a dating show, pur mantenendo lo stesso titolo. **Seconda versione** Dall'inizio del 20 il programma cambia format, divenendo un dating show e riprendendo la formula di Agenzia matrimoniale (a sua volta derivata dalla rubrica Fiori d'arancio del programma Portobello): formare una coppia che possa incominciare una relazione sentimentale; da dopo questo cambio di formula le puntate non sono più trasmesse in diretta, ma registrate. Le registrazioni avvengono una volta a settimana ed iniziano tra il 25 ed il 31 agosto e finiscono tra il 25 ed il 31 maggio. La messa in onda delle puntate invece inizia tra il 10 ed il 15 settembre e si conclude tra la fine di maggio e l'inizio di giugno, ad eccezione della stagione 2022-2023 che si è conclusa invece già a metà maggio. Inizialmente la nuova versione dating convisse con la precedente versione talk: in tali mesi alle puntate di genere talk venne dato come titolo C'è una cartolina per te, nelle quali si affrontavano alcune storie in maniera analoga a C'è posta per te (altro programma della De Filippi, trasmesso in prima serata). Alle puntate di genere dating venne invece dato come titolo Cuore cerca cuore, ma, a partire dall'autunno 2001, la versione talk venne definitivamente accantonata. Protagonista di questa nuova versione è il tronista, ovvero colui o colei che è in cerca dell'anima gemella. Al tronista di turno, chiamato così perché siede su una sedia avente le sembianze di un trono, vengono presentati i suoi pretendenti, detti corteggiatori o corteggiatrici: il tronista dovrà conoscerli tutti affinché possa sondare il suo possibile partner. Quando questi si sentirà pronto dovrà fare la sua scelta, ossia decidere di iniziare una relazione con il corteggiatore o la corteggiatrice che lo ha colpito maggiormente. Resta però la possibilità per il corteggiatore o la corteggiatrice scelti di accettare o meno la proposta di fidanzamento del tronista. Rimane, anche in questa nuova versione, il pubblico in studio, che mentre nella versione talk commentava i vari problemi familiari degli ospiti della puntata, ora invece è chiamato a esprimere giudizi sui tronisti ed i loro pretendenti e sui comportamenti da questi tenuti (negli ultimi anni l'apporto del pubblico in studio è stato però mano a mano ridotto sempre di più, fino ad annullarsi del tutto nella stagione 2020-2021); in questa nuova formula sono presenti anche gli opinionisti. Il successo di questo nuovo format è stato tale che dal 2009 il termine tronista è entrato a far parte del dizionario Zingarelli della lingua italiana. Il primo tronista in assoluto è stato Roberto Maltoni, un uomo single di mezza età alla ricerca dell'amore della vita e disposto a regalare alla propria prescelta un importante anello di fidanzamento. Tra le sue corteggiatrici si fece notare Tina Cipollari, che divenne popolare per il suo atteggiamento ed abbigliamento da vamp; quest'ultima venne poi invitata, dopo la scelta da parte di Roberto, a inaugurare una nuova stagione nel ruolo di tronista assieme a Claudia Montanarini, anch'essa corteggiatrice di Roberto e già conosciuta in quanto in passato era stata una dei componenti fissi del pubblico in studio della trasmissione (nonché sorella della showgirl Giulia Montanarini, che nel 2011 è divenuta a sua volta tronista del programma). A partire dal gennaio 2003 nel programma venne introdotta una nuova formula di trono: ai tronisti (che fino ad allora avevano un tempo illimitato per scegliere il proprio partner) venne data una scadenza (quattro mesi) entro la quale effettuare la propria scelta e sono state introdotte le esterne, ovvero la possibilità di incontrare alcuni pretendenti al di fuori dal programma per 20-30 minuti, in svariate situazioni e location scelte sia dal tronista sia dai pretendenti per approfondire la conoscenza reciproca, il tutto sotto l'occhio delle telecamere (mentre prima tronisti e pretendenti s'incontravano e interagivano solo in studio durante la registrazione delle puntate). La prima tronista con cui venne inaugurata questa nuova formula è stata Lucia Pavan. Per le stagioni 2002-2003 e 2003-2004 si alternarono sia la vecchia formula dei troni a tempo indeterminato senza esterne sia quella dei troni a scadenza con le esterne; a partire dalla stagione 2004-2005 ci sono stati solo i troni a scadenza con le esterne. Dal gennaio 2010, al Trono Classico viene affiancata una nuova tipologia, il Trono Over, in cui i partecipanti al programma sono uomini e donne con un'età che va dai quarant'anni in su. Questo trono, anziché un singolo tronista, prevede la presenza di due gruppi di uomini e donne (detti rispettivamente cavalieri e dame) che cercano un nuovo amore e che possono scegliere di conoscere tra i vari partecipanti la persona con cui sentono una maggiore affinità. Questo trono non ha né scadenze temporali né esterne (salvo alcune eccezioni) e i suoi pretendenti possono scambiarsi i contatti telefonici e quindi sentirsi e vedersi anche fuori dagli studi televisivi, senza le telecamere. Il Trono Over è dunque più simile al primo tipo di trono avuto dal programma. Questo trono ha riscosso ben presto molto successo, a scapito dei troni giovanili. Da settembre 2010 a maggio 2012 viene aggiunto anche un terzo tipo di trono (assieme al Trono Classico ed al Trono Over) chiamato L'amore non ha età, in cui il tronista di turno veniva corteggiato da due gruppi di pretendenti: il primo gruppo formato da pretendenti ventenni e il secondo da pretendenti con un'età dai trenta ai cinquant'anni. Da gennaio a maggio 2012 viene aggiunto anche un quarto tipo di trono, dal titolo Ragazzi e Ragazze, con la stessa formula del Trono Over, ovvero nessun tronista singolo ma un gruppo di ragazzi ed un gruppo di ragazze che si corteggiano scegliendo la persona, tra le tante, che li attira di più. Come nella versione Over, anche questo tipo di trono non ha scadenze temporali ed esterne ed i ragazzi possono scambiarsi liberamente i contatti telefonici, sentirsi e vedersi anche fuori dal contesto della trasmissione. Queste due tipologie di trono vengono abbandonate entrambe a maggio 2012, rispettivamente dopo due anni (per L'amore non ha età) e cinque mesi (per Ragazzi e Ragazze) in quanto non particolarmente apprezzati dal pubblico. Da settembre 2012, quindi, i tipi di trono usati dal programma restano solo due: il Trono Classico ed il Trono Over. Nelle stagioni 2016-2017 e 2017-2018, il Trono Classico, fino a quel momento riservato solo agli eterosessuali, si apre anche agli omosessuali, con i tronisti Claudio Sona ed Alex Migliorini. Nella stagione 2017-2018 viene introdotto uno spazio all'interno del trono Over in cui intervengono persone che ricercavano amici d'infanzia persi di vista, oppure fanno proposte di lavoro e quant'altro. Nella stagione 2020-2021, il Trono Classico ed il Trono Over vengono uniti, non venendo più registrati e mandati in onda in puntate diverse, e viene realizzata, dopo molti anni, una nuova scenografia per lo studio. Sempre nella stessa stagione viene adottato, a partire dalla puntata del 26 novembre 2020, un nuovo jingle musicale (ovvero il motivo che accompagna l'entrata di tronisti, corteggiatori, dame e cavalieri), in sostituzione del precedente, che era in uso sin dalla stagione 2002-2003, che aveva a sua volta sostituito il primo storico jingle, utilizzato fino alla precedente stagione 2001-2002, che era stato ereditato da Amici. A partire da questa stagione, inoltre, i tronisti possono scriversi con i/le corteggiatori/trici con il cellulare attraverso una chat supervisionata dalla redazione. Nella stagione 2021-2022 è stata accolta la prima tronista transgender: Andrea Nicole Conte. ## Edizioni | Edizione | Anno | Conduzione | Periodo | Periodo | Puntate | Tronisti | Opinionisti fissi | Opinionisti fissi | Opinionisti fissi | Opinionisti fissi | Opinionisti fissi | Studio | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Edizione | Anno | Conduzione | Inizio | Fine | Puntate | Tronisti | Opinionisti fissi | Opinionisti fissi | Opinionisti fissi | Opinionisti fissi | Opinionisti fissi | Studio | | 1ª | 1996-1997 | Maria De Filippi | 16 settembre 1996 | 27 giugno 1997 | 195 | – | – | – | – | – | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 2ª | 1997-1998 | Maria De Filippi | 15 settembre 1997 | 26 giugno 1998 | 195 | – | – | – | – | – | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 3ª | 1998-1999 | Maria De Filippi | 14 settembre 1998 | 25 giugno 1999 | 190 | – | – | – | – | – | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 4ª | 1999-2000 | Maria De Filippi | 13 settembre 1999 | 30 giugno 2000 | 195 | – | – | – | – | – | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 5ª | 2000-2001 | Maria De Filippi | 11 settembre 2000 | 29 giugno 2001 | 200 | 1 | – | – | – | – | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 6ª | 2001-2002 | Maria De Filippi | 17 settembre 2001 | 14 giugno 2002 | 190 | 9 | – | Tina Cipollari | Tina Cipollari | Tina Cipollari | Tina Cipollari | | | | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 7ª | 2002-2003 | Maria De Filippi | 16 settembre 2002 | 20 giugno 2003 | 185 | 3 | – | Tina Cipollari | Tina Cipollari | Tina Cipollari | Tina Cipollari | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 8ª | 2003-2004 | Maria De Filippi | 15 settembre 2003 | 18 giugno 2004 | 180 | 9 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tina Cipollari | Tina Cipollari | Tina Cipollari | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 9ª | 2004-2005 | Maria De Filippi | 13 settembre 2004 | 10 giugno 2005 | 190 | 8 | Gianni Sperti | – | – | – | – | | | | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 10ª | 2005-2006 | Maria De Filippi | 12 settembre 2005 | 9 giugno 2006 | 185 | 8 | Gianni Sperti | Karina Cascella | Karina Cascella | – | – | | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 11ª | 2006-2007 | Maria De Filippi | 18 settembre 2006 | 1º giugno 2007 | 180 | 11 | Gianni Sperti | Karina Cascella | Karina Cascella | – | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 12ª | 2007-2008 | Maria De Filippi | 17 settembre 2007 | 30 maggio 2008 | 180 | 10 | Gianni Sperti | Karina Cascella | Karina Cascella | Costantino Vitagliano | Costantino Vitagliano | | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 13ª | 2008-2009 | Maria De Filippi | 22 settembre 2008 | 29 maggio 2009 | 175 | 8 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Jack Vanore | Erminia Castriota | Erminia Castriota | | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 14ª | 2009-2010 | Maria De Filippi | 21 settembre 2009 | 28 maggio 2010 | 175 | 9 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Angelo Lella | Angelo Lella | Angelo Lella | | | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 15ª | 2010-2011 | Maria De Filippi | 21 settembre 2010 | 27 maggio 2011 | 175 | 8 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Claudia Montanarini | Claudia Montanarini | Velia e Rosetta | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 16ª | 2011-2012 | Maria De Filippi | 19 settembre 2011 | 18 maggio 2012 | 175 | 5 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | – | – | | Velia e Rosetta | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 17ª | 2012-2013 | Maria De Filippi | 17 settembre 2012 | 24 maggio 2013 | 175 | 4 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | Karina Cascella | Velia e Rosetta | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 18ª | 2013-2014 | Maria De Filippi | 16 settembre 2013 | 30 maggio 2014 | 163 | 5 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | Jack Vanore | Velia e Rosetta | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 19ª | 2014-2015 | Maria De Filippi | 15 settembre 2014 | 29 maggio 2015 | 157 | 6 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | Jack Vanore | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 20ª | 2015-2016 | Maria De Filippi | 14 settembre 2015 | 31 maggio 2016 | 166 | 8 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | Jack Vanore | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 21ª | 2016-2017 | Maria De Filippi | 12 settembre 2016 | 31 maggio 2017 | 165 | 10 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | Jack Vanore | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 22ª | 2017-2018 | Maria De Filippi | 18 settembre 2017 | 1º giugno 2018 | 167 | 8 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | Jack Vanore | Mario Serpa | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 23ª | 2018-2019 | Maria De Filippi | 10 settembre 2018 | 31 maggio 2019 | 180 | 9 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | Jack Vanore | Mario Serpa | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 24ª | 2019-2020 | Maria De Filippi | 16 settembre 2019 | 9 giugno 2020 | 153 | 9 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | Jack Vanore | Lorenzo Riccardi | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 25ª | 2020-2021 | Maria De Filippi | 7 settembre 2020 | 28 maggio 2021 | 175 | 7 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | – | – | | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 26ª | 2021-2022 | Maria De Filippi | 13 settembre 2021 | 1º giugno 2022 | 170 | 7 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | Teresanna Pugliese | Teresanna Pugliese | | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 27ª | 2022-2023 | Maria De Filippi | 20 settembre 2022 | 12 maggio 2023 | 141 | 6 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | – | – | | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | | 28ª | 2023-2024 | Maria De Filippi | 11 settembre 2023 | in corso | 90 | 4 | Gianni Sperti | Tina Cipollari | Tinì Cansino | – | – | Studio 6 del Centro Titanus Elios, Roma | ## Cast ### Tronisti e troniste (trono classico) | Edizione | Anno | Tronista | Scelta | Risposta | Tronista | Scelta | Risposta | Tronista | Scelta | Risposta | Tronista | Scelta | Risposta | Tronista | Scelta | Risposta | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 5ª | 2000-2001 | Roberto Maltoni | Giuliana | Sì | – | – | – | – | – | – | – | – | – | – | – | – | | 6ª | 2001-2002 | Claudia Montanarini | Cristian D'Onofrio | Sì | Tina Cipollari | Daniele Scognamiglio | Sì | Cristian D'Onofrio | Ritirati | Ritirati | Daniele Scognamiglio | Ritirati | Ritirati | Karim Capuano | Ritirato | Ritirato | | 6ª | 2001-2002 | Hugo Baret | Ritirato | Ritirato | Milton Morales | Ritirato | Ritirato | Maurizio Zamboni | Ritirati | Ritirati | Emanuela | Ritirati | Ritirati | – | – | – | | 7ª | 2002-2003 | Zahida Ali | Gian Luigi | Sì | Lucia Pavan | Costantino Vitagliano | No | Patrizia | Ritirata | Ritirata | – | – | – | – | – | – | | 8ª | 2003-2004 | Giorgio Mastrota | Chiara Dujela | Sì | Max Bertolani | Ritirato | Ritirato | Daniele Interrante | Ritirato | Ritirato | Alessia Fabiani | Ritirata | Ritirata | Costantino Vitagliano | Alessandra Pierelli | Sì | | 8ª | 2003-2004 | Raffaello Zanieri | Ritirato | Ritirato | Veronica Ranieri | Giuseppe Lago | No | Antonello Zara | Valentina Gioia | Sì | Cristina Plevani | Mirko Vatteroni | Sì | – | – | – | | 9ª | 2004-2005 | Luana Di Bella | Enrico Gatti | Sì | Alberto Forcellini | Francesca Morana | No | Giuseppe Lago | Francesca Morana | Sì | Cristina Pensa | Ritirata | Ritirata | Francesco Arca | Carla Velli | Sì | | 9ª | 2004-2005 | Diego Conte | Annalisa Michetti | Sì | Francesco Lucchi | Emanuella Lomanzo | Sì | Valentina Gioia | Marco Buniello | Sì | – | – | – | – | – | – | | 10ª | 2005-2006 | Alessandro Genova | Simona Marotta | Sì | Giada Toffano | Simone Steca | Sì | Luca Dorigo | Amalia Roseti | No | Salvatore Angelucci | Paola Frizziero | Sì | Luca Dorigo | Amalia Roseti | Sì | | 10ª | 2005-2006 | Marco Montefiore | Sara Cimadamore | Sì | Carla Velli | Cristiano Angelucci | No | Michela Lombardo | Fernando Vitale | No | – | – | – | – | – | – | | 11ª | 2006-2007 | Giorgio Alfieri | Martina Luciani | Sì | Fernando Vitale | Ritirati | Ritirati | Cristiano Angelucci | Roberta Leto | Sì | Camilla Ferranti | Alessandro Di Pasquale | No | Flora Canto | Francesco Pozzessere | Sì | | 11ª | 2006-2007 | Jola Mroszczyk | Ritirata | Ritirata | Glauco Dolci | Ritirati | Ritirati | Alessandro Di Pasquale | Ritirata | Ritirata | Fabiano Reffe | Marta Bacchi | Sì | Susan Elmi | Matteo Guerra | Sì | | 11ª | 2006-2007 | Antonella Perini | Marco Meloni | No | | | | | | | | | | | | | | 12ª | 2007-2008 | Luca Dorigo | Ritirato | Ritirato | Marco Filippin | Ritirati | Ritirati | Nicola Paolinelli | Silvia Rigon | Sì | Serena Enardu | Ritirati | Ritirati | Angela Artosin | Ritirata | Ritirata | | 12ª | 2007-2008 | Giovanni Conversano | Serena Enardu | Sì | Valentina Riccardi | Ritirati | Ritirati | Giacomo "Jack" Vanore | Ritirato | Ritirato | Emanuele Morelli | Ritirati | Ritirati | Paola Frizziero | Carmine Fummo | No | | 13ª | 2008-2009 | Francesca Mari | Ritirata | Ritirata | Natalia Angelini | Ritirati | Ritirati | Cristian Gallella | Ritirata | Ritirata | Carmine Fummo | Ritirati | Ritirati | Gionatan Giannotti | Laura Addis | Sì | | 13ª | 2008-2009 | Federico Mastrostefano | Pamela Compagnucci | Sì | Claudia Piumetto | Diego Daddi | No | Elga Enardu | Marcelo Fuentes | No | – | – | – | – | – | – | | 14ª | 2009-2010 | Marco Stabile | Ritirato | Ritirato | Giuseppe Mazzitelli | Roberta Pontesilli | Sì | Laura Lella | Espulsa | Espulsa | Monica Pisano | Emiliano Vannoli | No | Federico D'Aguanno | Espulso | Espulso | | 14ª | 2009-2010 | Marcelo Fuentes | Stefania Zappa | No | Samuele Mecucci | Ritirato | Ritirato | Ramona Amodeo | Mario De Felice | Sì | Samuele Nardi | Teresanna Pugliese | No | – | – | – | | 15ª | 2010-2011 | Federico Romano | Ylenia Isidori | Sì | Leonardo Greco | Diletta Pagliano | Sì | Andrea Angelini | Perla Cupini | No | Samuele Nardi | Claudia Borroni | Sì | Marco Meloni | Ludovica Chieffo | Sì | | 15ª | 2010-2011 | Teresanna Pugliese | Antonio Passarelli | Sì | Gianfranco Apicerni | Valeria Bigella | Sì | Giulia Montanarini | Alessio Lo Passo | Sì | – | – | – | – | – | – | | 16ª | 2011-2012 | Chiara Sammartino | Espulsa | Espulsa | Giorgia Lucini | Manfredi Ferlicchia | Sì | Cristian Gallella | Tara Gabrieletto | Sì | Alessio Lo Passo | Ritirata | Ritirata | Francesco Monte | Teresanna Pugliese | Sì | | 17ª | 2012-2013 | Diego Ciaramella | Ritirato | Ritirato | Alessandro Pess | Ritirato | Ritirato | Eugenio Colombo | Francesca Del Taglia | Sì | Andrea Offredi | Claudia D'Agostino | Sì | – | – | – | | 18ª | 2013-2014 | Anna Munafò | Emanuele Trimarchi | Sì | Aldo Palmeri | Alessia Cammarota | Sì | Tommaso Scala | Flavia Fiadone | Sì | Luca Viganò | Luce Barucchi | Sì | Marco Fantini | Beatrice Valli | Sì | | 19ª | 2014-2015 | Jonás Berami | Rama Lila Giustini | Sì | Andrea Cerioli | Ritirato | Ritirato | Teresa Cilia | Salvatore Di Carlo | Sì | Amedeo Andreozzi | Alessia Messina | Sì | Valentina Dallari | Andrea Melchiorre | Sì | | 19ª | 2014-2015 | Fabio Collaricchio | Nicole Mazzocato | Sì | – | – | – | – | – | – | – | – | – | – | – | – | | 20ª | 2015-2016 | Silvia Raffaele | Ritirata | Ritirata | Gianmarco Valenza | Laura Molina | Sì | Amedeo Barbato | Sophia Galazzo | Sì | Rossella Intellicato | Ritirata | Ritirata | Lucas Peracchi | Espulso | Espulso | | 20ª | 2015-2016 | Ludovica Valli | Fabio Ferrara | Sì | Oscar Branzani | Eleonora Rocchini | Sì | Andrea Damante | Giulia De Lellis | Sì | – | – | – | – | – | – | | 21ª | 2016-2017 | Clarissa Marchese | Federico Gregucci | Sì | Riccardo Gismondi | Camilla Mangiapelo | Sì | Claudio Sona | Mario Serpa | Sì | Claudio D'Angelo | Ginevra Pisani | Sì | Manuel Vallicella | Ritirato | Ritirato | | 21ª | 2016-2017 | Sonia Lorenzini | Emanuele Mauti | Sì | Marco Cartasegna | Federica Benincà | Sì | Desirée Popper | Ritirata | Ritirata | Luca Onestini | Soleil Sorge | Sì | Rosa Perrotta | Pietro Tartaglione | SÌ | | 22ª | 2017-2018 | Mattia Marciano | Vittoria Deganello | Sì | Alex Migliorini | Alessandro D'Amico | Sì | Sabrina Ghio | Nicolò Raniolo | No | Paolo Crivellin | Angela Caloisi | Sì | Nicolò Brigante | Virginia Stablum | SÌ | | 22ª | 2017-2018 | Nilufar Addati | Giordano Mazzocchi | Sì | Mariano Catanzaro | Valentina Pivati | Sì | Sara Affi Fella | Luigi Mastroianni | Sì | – | – | – | – | – | – | | 23ª | 2018-2019 | Mara Fasone | Ritirata | Ritirata | Andrea Cerioli | Arianna Cirrincione | Sì | Teresa Langella | Andrea Dal Corso | No | Lorenzo Riccardi | Claudia Dionigi | Sì | Luigi Mastroianni | Irene Capuano | Sì | | 23ª | 2018-2019 | Iván González | Sonia Pattarino | SÌ | Angela Nasti | Alessio Campoli | Sì | Andrea Zelletta | Natalia Paragoni | Sì | Giulia Cavaglià | Manuel Galiano | Sì | – | – | – | | 24ª | 2019-2020 | Sara Tozzi | Ritirata | Ritirata | Alessandro Zarino | Veronica Burchielli | No | Giulia Quattrociocche | Daniele Schiavon | Sì | Veronica Burchielli | Alessandro Zarino | Sì | Giulio Raselli | Giulia D'Urso | Sì | | 24ª | 2019-2020 | Giovanna Abate | Sammy Hassan | Sì | Sara Shaimi | Sonny Di Meo | Sì | Carlo Pietropoli | Cecilia Zagarrigo | Sì | Daniele Dal Moro | Ritirato | Ritirato | – | – | – | | 25ª | 2020-2021 | Jessica Antonini | Davide Lorusso | Sì | Gianluca De Matteis | Ritirato | Ritirato | Davide Donadei | Chiara Rabbi | Sì | Sophie Codegoni | Matteo Ranieri | Sì | Samantha Curcio | Alessio Ceniccola | Sì | | 25ª | 2020-2021 | Massimiliano Mollicone | Vanessa Spoto | Sì | Giacomo Czerny | Martina Grado | Sì | – | – | – | – | – | – | – | – | – | | 26ª | 2021-2022 | Joele Milan | Espulso | Espulso | Matteo Fioravanti | Noemi Baratto | Sì | Andrea Nicole Conte | Ciprian Aftim | Sì | Roberta Giusti | Samuele Carniani | Sì | Matteo Ranieri | Valeria Cardone | Sì | | 26ª | 2021-2022 | Luca Salatino | Soraia Ceruti | Sì | Veronica Rimondi | Matteo Farnea | Sì | – | – | – | – | – | – | – | – | – | | 27ª | 2022-2023 | Federica Aversano | Ritirata | Ritirata | Federico Dainese | Ritirato | Ritirato | Federico Nicotera | Carola Carpanelli | Sì | Lavinia Mauro | Alessio Corvino | Sì | Luca Daffrè | Alessandra Fumagalli | Sì | | 27ª | 2022-2023 | Nicole Santinelli | Carlo Alberto Mancini | Sì | – | – | – | – | – | – | – | – | – | – | – | – | | 28ª | 2023-2024 | Manuela Carriero | Ritirata | Ritirata | Brando Ephrikian | | | Cristian Forti | | | Ida Platano | | | | | | ### Cavalieri e dame (trono over) | Anni | Cavalieri e Dame | Protagonisti | | - | - | - | | 2010-in corso | Gemma Galgani | Ennio Zingarelli, Remo Proietti, Giorgio Manetti, Marco Firpo, Marco Cappagli, Rocco Fredella, Jean Pierre Sanseverino, Juan Luis Ciano, Nicola Vivarelli, Paolo Gozzi, Biagio Di Maro, Maurizio Guerci, Maurizio Peduzzi, Maurizio Giaroni, Cataldo Coccoli, Aldo Farella, Costabile Albore, Leonardo Bozzetti, Franco Fioravanti, Alessandro Sposito, Silvio Venturato, Maurizio Laudicino | | 2010-2015 | Antonio Jorio | Barbara De Santi, Elga Profili, Isabella Falasconi, Annamaria Pancallo | | 2010-2014 | Giuliano Giuliani | – | | 2010-2012 | Ennio Zingarelli | Gemma Galgani | | 2010-2012 | Giuseppe Grieco | – | | 2011-2012 | Tony De Leonardis | Antonella Bravi | | 2011-2015; 2018-2020; 2023-in corso | Barbara De Santi | Antonio Jorio, Guido Soldati, Franco Garna, Davide Garcia, Alessio Mancini, Michele Ceserini | | 2012-2015 | Elga Profili | Antonio Jorio, Samuel Baiocchi | | 2012-2014 | Rossella Bova | Graziano Amato | | 2012-2014; 2020 | Remo Proietti | Gemma Galgani | | 2012-2014 | Bruna Fierro | – | | 2012-2014 | Maria Luisa Attasio | Angelo Neccia | | 2012-2013 | Paola Facchinetti | Leoluca Campagna | | 2013-2015 | Guido Soldati | Barbara De Santi | | 2013-2014 | Elisabetta Fantini | Luca Biagini, Luigi Battaglia | | 2014-2015; 2019-2020 | Samuel Baiocchi | Elga Profili, Anna Tedesco | | 2014-2015 | Franco Garna | Barbara De Santi, Sabrina Tacchi | | 2014 | Colomba Mecozzi | Silvano Saitta | | 2014-2015 | Isabella Falasconi | Antonio Jorio, Graziano Amato, Mauro Donà | | 2014-2015 | Graziano Amato | Rossella Bova, Isabella Falasconi, Liat Cohen | | 2015 | Gilda Grandi | Francesco Turco | | 2015-2018 | Giorgio Manetti | Gemma Galgani, Anna Tedesco, Maria Grazia Dell'Olio | | 2015-2019 | Sossio Aruta | Ida Platano, Ursula Bennardo | | 2015-2017 | Luca Rufini | Anna Tedesco | | 2015-2018; 2019-2020 | Anna Tedesco | Giorgio Manetti, Luca Rufini, Nino Castanotto, Samuel Baiocchi | | 2016-2018 | Marco Firpo | Gemma Galgani | | 2016-2020 | Valentina Autiero | David Scarantino, Simone Virdis, Erik Pregnolato, Germano Avolio | | 2016-2017; 2018-2019 | Nino Castanotto | Anna Tedesco, Astrid Ceserani | | 2017 | Graziella Montanari | Manfredo Bazzanella | | 2017-2019; 2021-2022 | Ida Platano | Riccardo Guarnieri, Sossio Aruta, Armando Incarnato, Marcello Messina, Diego Tavani, Alessandro Vicinanza, Marco Alabiso | | 2017-2019; 2020-2021; 2022-2023 | Riccardo Guarnieri | Ida Platano, Roberta Di Padua, Gloria Nicoletti | | 2018 | Marco Cappagli | Gemma Galgani | | 2018-2019 | Ursula Bennardo | Sossio Aruta, Armando Incarnato | | 2018-2019 | Gianluca Scuotto | Roberta Di Padua, Cristina Incorvaia | | 2018-2019 | Rocco Fredella | Gemma Galgani | | 2018-2019 | David Scarantino | Valentina Autiero, Pamela Barretta, Cristina Incorvaia | | 2018-2019 | Cristina Incorvaia | Gianluca Scuotto, David Scarantino | | 2018-2020;2021 | Pamela Barretta | David Scarantino, Stefano Torrese, Enzo Capo | | 2018-2021; 2022-in corso | Roberta Di Padua | Gianluca Scuotto, Riccardo Guarnieri, Armando Incarnato, Michele Dentice, Nicola Mazzitelli, Marco Viola, Ermes Dinho Faccoli | | 2018-2019 | Angela Di Iorio | Antonio, Raffaele, Romano | | 2018-2023 | Armando Incarnato | Noel Formica, Ursula Bennardo, Ida Platano, Veronica Ursida, Roberta Di Padua, Sara Sottili, Valentina Fabri, Lucrezia Comanducci, Claudia LaFirenze, Marianna Feraldo, Brunilde Habibi, Nicole Vinti, Marika Geraci, Alessandra Di Giammarco, Gloria Nicoletti | | 2018-2019 | Noel Formica | Armando Incarnato, Alessandro Sandomenico, Stefano Torrese | | 2018-2019 | Stefano Torrese | Pamela Barretta, Noel Formica | | 2018-2019 | Luisa Anna Monti | Alessio Mancini, Salvio Calabretta | | 2018-2019 | Alessio Mancini | Barbara De Santi, Luisa Anna Monti | | 2019-2020 | Veronica Ursida | Armando Incarnato, Giovanni Longobardi | | 2019-2021, 2023-in corso | Aurora Tropea | Jean Pierre Sanseverino, Biagio Di Maro, Giancarlo Cellucci | | 2019-2020 | Jean Pierre Sanseverino | Gemma Galgani, Aurora Tropea, Antonella Brini | | 2019-2020 | Enzo Capo | Pamela Barretta | | 2019 | Valentina Fabri | Simone Virdis, Armando Incarnato | | 2019-2020 | Juan Luis Ciano | Gemma Galgani | | 2019-2020 | Simone Virdis | Valentina Autiero, Valentina Fabri, Diana Caruso | | 2019-2020 | Antonella Brini | Jean Pierre Sanseverino | | 2020 | Veronica de Nigris | Nicola Vivarelli | | 2020 | Diana Caruso | Luca Palazzolo, Simone Virdis | | 2020 | Luca Palazzolo | Diana Caruso | | 2020 | Paolo Gozzi | Gemma Galgani, Sabina Ricci, Maria Tona | | 2020 | Giovanni Longobardi | Veronica Ursida | | 2020 | Sara Sottili | Armando Incarnato, Alessio Scherilli | | 2020 | Lucrezia Comanducci | Gianluca De Matteis, Armando Incarnato | | 2020-2021 | Nicola Vivarelli | Gemma Galgani, Veronica de Nigris, Eleonora Perrone | | 2020-2021 | Carlotta Savorelli | Marco Cedolin, Michele Dentice | | 2020-2023 | Biagio Di Maro | Gemma Galgani, Aurora Tropea, Sabina Ricci, Maria Tona, Sara Zilli, Isabella Ricci | | 2020 | Michele Dentice | Roberta di Padua, Carlotta Savorelli | | 2020 | Germano Avolio | Valentina Autiero | | 2020-2021 | Sabina Ricci | Paolo Gozzi, Biagio Di Maro | | 2020-2021 | Maria Tona | Paolo Gozzi, Biagio Di Maro, Maurizio Giaroni, Alessandro Pitti | | 2020-2021 | Costantino Diana | Claudia Marino, Iolanda de Rosa Saviano | | 2020 | Iolanda de Rosa Saviano | Costantino Diana | | 2020 | Claudia LaFirenze | Armando Incarnato | | 2020 | Daniela Di Napoli | Simone Bolognesi | | 2020 | Simone Bolognesi | Daniela Di Napoli, Federica Lombardi, Valentina Dartavilla Lupi, Claudia Marino | | 2020 | Nicola Mazzitteli | Roberta di Padua, Carlotta Savorelli, Valentina Dartavilla Lupi, Claudia Marino | | 2020-2021 | Claudia Marino | Costantino Diana, Simone Bolognesi, Gero Natale , | | 2020-2021 | Valentina Dartavilla Lupi | Simone Bolognesi, Maurizio Guerci, Mazzitelli Nicola | | 2020 | Alessio Scherilli | Sara Sottili | | 2020-2021 | Maurizio Guerci | Gemma Galgani, Valentina Dartavilla Lupi | | 2020 | Marianna Feraldo | Armando Incarnato, Gianluca de Matteis | | 2020-2021 | Brunilde Habibi | Armando Incarnato | | 2020-2021 | Giancarlo Cellucci | Aurora Tropea, Alessandra Chiarello | | 2020-2021 | Alessandra Chiarello | Giancarlo Cellucci | | 2020-2021, 2023 | Gero Natale | Claudia Marino, Samantha Curcio, Cristina Tenuta, Angelica Margari | | 2020-2021 | Nicole Vinti | Armando Incarnato | | 2021 | Maurizio Giaroni | Gemma Galgani, Maria Tona | | 2021 | Cataldo Coccoli | Gemma Galgani | | 2021 | Angela Paone | Luca Cenerelli, Stefano Pastore, Antonio Stellacci | | 2021 | Isabella Ricci | Biagio Di Maro, Aldo Farella, Fabio Mantovani | | 2021 | Costabile Albore | Gemma Galgani | | 2021 | Marika Geraci | Armando Incarnato, Marcello Messina, Diego Ceccucci | | 2021 | Nadia Marsala | Massimiliano Bartolini | | 2021-in corso | Alessandro Rausa | Pinuccia Della Giovanna | | 2021-in corso | Daniela Mangarano | Biagio Di Maro, Giovanni Ledda | | 2021-in corso | Gloria Nicoletti | Armando Incarnato, Diego Tavani, Riccardo Guarnieri | | 2021-2022 | Diego Tavani | Ida Platano, Alessandra Di Giammarco, Aneta Buchtova | | 2021-2022 | Aneta Buchtova | Diego Tavani | | 2021-2022 | Elena Scielzo | Biagio Di Maro | | 2021-2022 | Franco Fioravanti | Nadia Marsala, Gemma Galgani | | 2021-2022 | Sara Zilli | Biagio Di Maro, Mauro Camino | | 2021-2022 | Alessandro Vicinanza | Ida Platano, Roberta di Padua | | 2021-2022 | Pinuccia Della Giovanna | Alessandro Rausa | | 2022-in corso | Cristina Tenuta | Armando Incarnato, Alessandro Sposito, Gero Natale, Alessio Pili Stella | | 2022-in corso | Alessio Pili Stella | Cristina Tenuta, Barbara De Santi, Claudia Lenti | | 2022-2023 | Alessandro Sposito | Cristina Tenuta, Desdemona Balzano, Gemma Galgani, Pamela Bardelporto, Paola Ruocco, Silvia Zanin | | 2022-2023 | Desdemona Balzano | Alessandro Schiavone, Alessandro Sposito | | 2022-2023 | Pamela Bardelporto | Alessandro Schiavone, Alessandro Sposito | | 2022-2023 | Paola Ruocco | Biagio Di Maro, Alessandro Sposito | | 2022-2023 | Silvia Zanin | Biagio Di Maro, Alessandro Sposito | | 2023 | | 2023 | Ermes Dinho Faccoli | Roberta Di Padua | | 2023 | Marco Spagna | Jasna Amodei | | 2023 | Jasna Amodei | Marco Spagna, Marcello Messina | | 2023 | Marco Antonio Alessi | Emanuela Malavasi | | 2023 | Emanuela Malavasi | Marco Antonio Alessi | | 2023 | Maurizio Laudicino | Gemma Galgani, Elena Di Brino | | 2023 | Elena Di Brino | Maurizio Laudicino | | 2023 | Angelica Margari | Gero Natale | | 2023-in corso | | 2023-in corso | Claudia Lenti | Marco Viola, Alessio Pili Stella | | 2023-in corso | Marco Viola | Roberta Di Padua, Cristina Tenuta, Claudia Lenti | ### Altri partecipanti | Anni | Trono | Protagonisti | Ruolo | | - | - | - | - | | 2013-in corso | Tutti | Anahi Ricca | Stylist | | 2001-2004 | Classico | Riky | Maggiordomo di Tina Cipollari | | 2002-2008 | Classico | Agostino Penna | Cantante | | 2018-2019 | Classico | Valeria Marini | Consigliera e Party Planner | | 2019 | Classico | Giulia De Lellis | Consulente d'immagine | | 2010-2014 | Over | Angela Troina | Opinionista | | 2012-2013 | Over | Garrison Rochelle | Giudice di ballo | | 2012-2013; 2019-2020 | Over | Rudy Zerbi | Inviato | ## Audience | Edizione | Rete televisiva | Anno | Stagione | Orario | Durata | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Collocazione | Media auditel | Media auditel | Premiere | Premiere | Finale | Finale | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Edizione | Rete televisiva | Anno | Stagione | Orario | Durata | L | M | M | G | V | S | D | Collocazione | Telespettatori | Share | Telespettatori | Share | Telespettatori | Share | | 1ª | Canale 5 | 1996-1997 | estate-estate | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 2ª | Canale 5 | 1997-1998 | estate-estate | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 3ª | Canale 5 | 1998-1999 | estate-estate | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 4ª | Canale 5 | 1999-2000 | estate-estate | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 5ª | Canale 5 | 2000-2001 | estate-estate | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 6ª | Canale 5 | 2001-2002 | estate-primavera | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 7ª | Canale 5 | 2002-2003 | estate-primavera | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 8ª | Canale 5 | 2003-2004 | estate-primavera | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 9ª | Canale 5 | 2004-2005 | estate-primavera | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 10ª | Canale 5 | 2005-2006 | estate-primavera | 14:10-15:30 | 80 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 11ª | Canale 5 | 2006-2007 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 12ª | Canale 5 | 2007-2008 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 13ª | Canale 5 | 2008-2009 | autunno-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 14ª | Canale 5 | 2009-2010 | autunno-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | – | – | – | – | – | – | | 15ª | Canale 5 | 2010-2011 | autunno-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 622 000 | 21,70% | 2 716 000 | 24,40% | 3 096 000 | 23,72% | | 16ª | Canale 5 | 2011-2012 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 756 000 | 21,51% | 2 618 000 | 21,92% | 2 655 000 | 20,71% | | 17ª | Canale 5 | 2012-2013 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 839 000 | 21,09% | 2 423 000 | 20,06% | 2 899 000 | 20,77% | | 18ª | Canale 5 | 2013-2014 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 904 000 | 21,80% | 2 613 000 | 20,43% | 3 215 000 | 22,48% | | 19ª | Canale 5 | 2014-2015 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 780 000 | 20,85% | 2 624 000 | 21,02% | 3 227 000 | 24,03% | | 20ª | Canale 5 | 2015-2016 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 821 000 | 21,69% | 2 610 000 | 21,35% | 3 526 000 | 26,81% | | 21ª | Canale 5 | 2016-2017 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 937 000 | 22,76% | 2 892 000 | 22,68% | 2 361 000 | 19,30% | | 22ª | Canale 5 | 2017-2018 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 906 000 | 21,98% | 3 025 000 | 23,10% | 2 811 000 | 23,11% | | 23ª | Canale 5 | 2018-2019 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 801 000 | 22,04% | 2 670 000 | 22,15% | 2 938 000 | 22,50% | | 24ª | Canale 5 | 2019-2020 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 833 000 | 21,76% | 2 557 000 | 21,73% | 3 415 000 | 19,10% | | 24ª | Canale 5 | 2019-2020 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 085 000 | 12,49% | 3 088 000 | 16,50% | 1 669 000 | 9,30% | | 24ª | Canale 5 | 2019-2020 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 948 000 | 20,84% | 2 945 000 | 20,30% | 2 690 000 | 20,00% | | 25ª | Canale 5 | 2020-2021 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 912 000 | 22,21% | 2 790 000 | 22,66% | 2 708 000 | 22,30% | | 26ª | Canale 5 | 2021-2022 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 700 000 | 23,50% | 2 715 000 | 24,08% | 2 830 000 | 28,90% | | 27ª | Canale 5 | 2022-2023 | autunno-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | 2 700 000 | 26,30% | 2 755 000 | 28,20% | 2 818 000 | 26,00% | | 28ª | Canale 5 | 2023-2024 | estate-primavera | 14:45-16:10 | 85 min | | | | | | | | Day-time | | | 2 471 000 | 25,89% | | | ## Puntate speciali ### Uomini e donne e poi... Edizione estiva del programma andata in onda dal 3 giugno al 14 agosto 2014 per rivivere le storie più emozionanti del trono Over e del trono Classico e scoprire cosa è accaduto dopo. La voce fuori campo è stata quella di Raffaella Mennoia, autrice del programma originale. | Edizione | Narratrice | Periodo | Periodo | Puntate | | - | - | - | - | - | | Edizione | Narratrice | Inizio | Fine | Puntate | | 1ª | Raffaella Mennoia | 3 giugno 2014 | 14 agosto 2014 | 53 | ### Speciale Uomini e donne - Gemma, Giorgio e la lettera che non gli ha mai dato Puntata speciale andata in onda nella prima serata di venerdì 3 giugno 2016 incentrata sulla storia d'amore tra Gemma Galgani e Giorgio Manetti, nata all'interno del programma nelle puntate del Trono Over. Lo speciale ripercorse i migliori momenti della loro storia, dal primo incontro fino alla rottura, e si concluse con la lettura da parte di Gemma di una lettera inedita indirizzata a Giorgio. | Puntata | Messa in onda | Ascolti | Ascolti | | - | - | - | - | | Puntata | Messa in onda | Telespettatori | Share | | Speciale | 3 giugno 2016 | 3 693 000 | 17,71% | ### Speciale Uomini e donne - Le Olimpiadi della TV **Meccanismo** La puntata, andata in onda nella prima serata di sabato 18 marzo 2017, vede due squadre formate dai protagonisti delle più recenti edizioni di Uomini e donne, quella del Trono Over e quella del Trono Classico, sfidarsi in una serie di prove afferenti alle più disparate discipline. Ogni prova fu incentrata su un programma di Canale 5, e si svolse nello studio del suddetto programma, con specifiche giurie e conduttori. I programmi coinvolti furono il game show Avanti un altro!, il tg satirico Striscia la notizia, i due talent show Tu sì Que Vales e Amici di Maria De Filippi, il people show C'è posta per te e la parte dedicata alle sfilate di moda di Uomini e donne. La puntata fu vinta dalla squadra del Trono Over con un punteggio di 4 a 3. | Programma | Conduttori | Conduttori | Giurati | Giurati | Giurati | | - | - | - | - | - | - | | Tú sí que vales | Non presenti | Non presenti | Davide Mengacci | Iva Zanicchi | Garrison Rochelle | | C'è posta per te | Alfonso Signorini | Alfonso Signorini | Alfonso Signorini | Alfonso Signorini | Alfonso Signorini | | Avanti un altro! | Rudy Zerbi | Rudy Zerbi | Non presenti | Non presenti | Non presenti | | Uomini e donne | Non presenti | Non presenti | Valeria Marini | Platinette | Anahi Ricca | | Amici di Maria De Filippi | Stefano De Martino | Stefano De Martino | Giuseppe Giofrè | Marcello Sacchetta | Francesca Tocca | | Striscia la notizia | Irene Cioni | Ludovica Frasca | Jimmy Ghione | Jimmy Ghione | Jimmy Ghione | **Concorrenti** * Squadra Senior: Anna Maria Pavia, Francesco Turco, Antonia Biundo, Sossio Aruta, Valentina Autiero, Anna Tedesco, Gabria Gagliardi, Gemma Galgani, Giorgio Manetti, Marco Faettini, Emy Venturini, Ernesto Russo, Marco Firpo, Lisa Leporati, Fabio Donato. * Squadra Giovani: Mario Serpa, Claudio Sona, Andrea Damante, Giulia De Lellis, Francesca Del Taglia, Eugenio Colombo, Nicole Mazzocato, Fabio Colloricchio, Desirée Popper, Aldo Palmeri, Alessia Cammarota, Federico Gregucci, Clarissa Marchese, Emanuele Mauti, Sonia Lorenzini, Claudio D'Angelo. **Ascolti** | Puntata | Messa in onda | Ascolti | Ascolti | | - | - | - | - | | Puntata | Messa in onda | Telespettatori | Share | | Speciale | 18 marzo 2017 | 3 087 000 | 16,83% | ### Speciale Uomini e donne - La scelta **Meccanismo** Puntate speciali in cui i tronisti effettuavano la loro scelta nel sontuoso Castello di Torcrescenza, quindi al di fuori degli studi di Uomini e donne. Ad affiancare i tronisti nelle loro scelte erano presenti alcuni volti noti del programma: Valeria Marini come Party Planner, Giulia De Lellis come esperta di immagine, Gemma Galgani come confidente e Anahi Ricca come stilista. | Edizione | Periodo | Periodo | Puntate | | - | - | - | - | | Edizione | Inizio | Fine | Puntate | | 1ª | 15 febbraio 2019 | 1º marzo 2019 | 3 | **Ascolti** | Puntata | Tronista | Messa in onda | Ascolti | Ascolti | | - | - | - | - | - | | Puntata | Tronista | Messa in onda | Telespettatori | Share | | 1 | Teresa Langella | 15 febbraio 2019 | 3 402 000 | 16,72% | | 2 | Lorenzo Riccardi | 22 febbraio 2019 | 3 451 000 | 17,82% | | 3 | Luigi Mastroianni e Ivàn González | 1º marzo 2019 | 2 963 000 | 16,10% | | Media | Media | Media | 3 272 000 | 16,88% | **Ospiti speciali** * Tina Cipollari, Gianni Sperti, Sossio Aruta, Ursula Bennardo, Elga Enardu, Diego Daddi, Rosa Perrotta, Pietro Tartaglione, Angela Caloisi, Paolo Crivellin, Alessia Cammarota, Aldo Palmeri, Francesca Del Taglia, Eugenio Colombo, Camilla Mangiapelo, Riccardo Gismondi, Andrea Cerioli, Arianna Cirrincione, Giordano Mazzocchi, Lorenzo Riccardi, Claudia Dionigi, Teresa Langella, Alessandro Borghese, Gigi Finizio ### Uomini e donne Story Al termine della ventisettesima edizione, dal 15 al 26 maggio 2023 è andato in onda Uomini e donne Story, dieci puntate speciali che riassumono i momenti più significativi dell'edizione appena conclusa. | Puntata | Messa in onda | Ascolti | Ascolti | | - | - | - | - | | Puntata | Messa in onda | Telespettatori | Share | | 1 | 15 maggio 2023 | 2 043 000 | 20,30% | | 2 | 16 maggio 2023 | 2 000 000 | 18,40% | | 3 | 17 maggio 2023 | 1 887 000 | 17,30% | | 4 | 18 maggio 2023 | 2 016 000 | 20,00% | | 5 | 19 maggio 2023 | 1 852 000 | 17,40% | | 6 | 22 maggio 2023 | 1 787 000 | 19,20% | | 7 | 23 maggio 2023 | 1 741 000 | 17,90% | | 8 | 24 maggio 2023 | 1 809 000 | 19,10% | | 9 | 25 maggio 2023 | 1 796 000 | 18,40% | | 10 | 26 maggio 2023 | 1 696 000 | 16,90% | | Media | Media | 1 863 000 | 18,49% | ## Controversie A partire dal 2001, quando Uomini e donne ha assunto il suo attuale format, numerosissime critiche si sono abbattute su di esso (anche se critiche negative furono fatte al programma già quand'era un talk-show). È stato infatti additato come un esempio palese di Televisione spazzatura, le critiche sono state rivolte ai toni polemici e spesso rissosi, con accenni di turpiloquio, frequenti in molte puntate; particolarmente diseducativi sono stati giudicati i modelli di gioventù esibiti in trasmissione. In più occasioni anche il Moige si è scagliato contro la trasmissione di Maria De Filippi. Inoltre il programma è stato accusato molto spesso di essere interamente studiato a tavolino, i protagonisti quindi sarebbero attori che recitano una parte al solo fine di incrementare audience e consequenzialmente gli introiti pubblicitari dell'azienda. La teoria sarebbe supportata dalle continue fughe di notizie e anticipazioni che popolano il web. Tuttavia questa teoria è stata a più riprese smentita dall'azienda e dagli stessi partecipanti, portando come prova il fatto che molte relazioni sentimentali che sono nate grazie al programma sono spesso sfociate in matrimoni, con tanto di figli. ## Parodie Dal 2007 al 2010, nel popolare varietà comico Zelig, veniva inscenata una parodia del programma, nel quale le comiche Katia & Valeria (Katia Follesa e Valeria Graci), nei panni di due corteggiatrici sui generis (Katiana e Valeriana), corteggiavano il tronista Claudiano, interpretato da Claudio Bisio. La gag comica solitamente prendeva in giro le polemiche scatenate da inezie tipiche del programma, e gli atteggiamenti presuntuosi e rissosi dei suoi protagonisti. Nel corso della gag venne lanciato il tormentone "Brava, brava, brava!, con cui Katiana sottolineava sarcasticamente gli interventi di Valeriana. Altra parodia è inscenata nella trasmissione Made in Sud (dal 2014): qui la gag prende di mira la versione Over. Gli interpreti della parodia sono Fatima Trotta e Nello Iorio nel ruolo di due anziane dame e Francesco Albanese e Salvatore Misticone, nei panni di due attempati cavalieri. ## Esportazione del format Nel 2008, il format della trasmissione viene esportato in Spagna, col nome Mujeres y Hombres y Viceversa e trasmesso dalla principale TV iberica di Mediaset, Telecinco; dal 2018 il programma trasloca sulla rete minore Cuatro in seguito ad un calo d'ascolti e nel 2021 viene cancellato dal palinsesto. Nel 2021, la rete albanese Top Channel manda in onda Perputhen, la versione albanese del programma.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_Warren
Commissione Warren
# Commissione Warren La commissione presidenziale sull'assassinio di John F. Kennedy, meglio nota come commissione Warren, fu una commissione d'inchiesta parlamentare costituita il 29 novembre 1963 dal presidente Lyndon B. Johnson per indagare sull'assassinio di John F. Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963 a Dallas, Texas. Concluse che Lee Harvey Oswald fu il solo esecutore materiale dell'omicidio. Le conclusioni della commissione sono controverse e sono state frequentemente contestate. La commissione prese il nome non ufficiale dal suo presidente, Earl Warren, che in quel momento era anche presidente della corte suprema degli Stati Uniti. Tutti i documenti raccolti dalla commissione Warren, 50.000 pagine, si trovano nella Mary Ferrell Foundation. ## La costituzione Dopo che Lee Harvey Oswald fu ucciso con un colpo di pistola da Jack Ruby, il neopresidente Johnson consultò diversi ufficiali governativi, la maggior parte dei quali per telefono, sulla necessità di avere una qualche forma di indagine sull'omicidio di Kennedy. Il 26 novembre 1963 il The Washington Post pubblicò un editoriale sostenendo la necessità di una commissione investigativa. Nel corso di quella settimana, il 29 novembre 1963, Johnson creò una commissione di indagine formata da sette commissari e affidò al presidente della corte suprema Earl Warren il compito di presidente della commissione d'indagine. Gli altri sei commissari scelti da Johnson furono : * Hale Boggs, membro della Camera dei rappresentanti (Partito Democratico - Louisiana); * John Sherman Cooper, senatore (Partito Repubblicano - Kentucky); * Allen Dulles, ex direttore della CIA, avvocato, rappresentante legale della United Fruit Company; * Gerald Ford, membro della Camera dei rappresentanti (Partito Repubblicano - Michigan), divenuto in seguito vicepresidente e poi presidente degli Stati Uniti d'America; * John J. McCloy, ex presidente e diplomatico della Banca Mondiale; * Richard Russell, Jr., senatore (Partito Democratico - Georgia). Fin dall'inizio il presidente Johnson e i suoi collaboratori avevano garantito al neopresidente della commissione che avrebbe avuto a disposizione risorse e fondi senza limiti e restrizioni per gestire la commissione, per assumere lo staff (avvocati, segretarie e personale di vario genere), affittare gli uffici e le strutture necessarie e infine per pagare le probabili indagini per chiarire tutte le questioni inerenti a questo delicato caso. L'omicidio del presidente Kennedy aveva sconvolto, oltre che l'intera nazione, il mondo intero e poteva mettere a repentaglio la stabilità mondiale: infatti iniziarono subito a circolare tesi circa i possibili mandanti dell'attentato (tra cui la Mafia, l'Unione Sovietica oppure la Cuba di Fidel Castro). Tali tesi, oltre a provocare tensioni a livello internazionale, avrebbero potuto portare al conflitto nucleare se non si fosse fatta luce al più presto su questo caso. Per questo motivo, il neopresidente degli Stati Uniti chiese al presidente della corte suprema Earl Warren di presiedere la commissione d'indagine; Warren era una persona stimata e rispettata in tutto il paese e la sua persona era sinonimo di saggezza, ragionevolezza, esperienza e di estrema capacità, competenza e decisione. Ciononostante, Warren (che era alla guida della corte suprema già dal 1953 e vi rimase ancora fino al 1969) all'inizio non voleva accettare l'incarico offertogli dal neopresidente statunitense, in quanto reputava che il suo ruolo non gli avrebbe permesso di compiere il nuovo compito nel migliore dei modi. Tuttavia Johnson vinse l'esitazione di Warren e lo convinse ad accettare l'incarico dicendogli che egli era l'unica persona che poteva evitare un'eventuale guerra nucleare, la quale avrebbe potuto causare (secondo le stime della Casa Bianca) la morte di circa 40 milioni di americani. ## Lo staff legale L'avvocato Lee Rankin fu scelto dai sette commissari per coordinare e guidare lo staff di avvocati che aveva il compito di esaminare le prove provenienti dalle varie agenzie (su tutte FBI e CIA) e di interrogare i testimoni chiave per l'indagine, nel caso in cui fosse stato necessario. Un'altra importante figura per lo svolgimento delle indagini fu l'avvocato Howard Willens, il "collegamento" tra la commissione Warren e il dipartimento di Giustizia. Rankin e Willens selezionarono i giovani avvocati deputati alle indagini e al riesame delle prove raccolte; la maggior parte dei candidati selezionati provenivano da Yale e Harvard. Questi giovani avvocati (partner junior) erano affiancati da avvocati esperti ed affermati provenienti da tutta la nazione (partner senior). Nel dicembre del 1963 vennero definiti 6 gruppi di indagine (mediamente ogni gruppo era formato da due partner junior guidati da un partner senior) al fine di indagare ogni aspetto legato all'attentato: * Gruppo 1: cronologia degli eventi di JFK a partire dalla mattina del 21 novembre (partenza dalla Casa Bianca verso il Texas) fino all'alba del 23 novembre (giorno in cui rientrò il corpo senza vita JFK alla Casa Bianca); * Gruppo 2: identificazione dell'assassino (fin dall'inizio Lee Harvey Oswald era il principale sospettato); * Gruppo 3: biografia di Lee Harvey Oswald; * Gruppo 4: indagine su una possibile cospirazione straniera (concentrando le ricerche su Cuba e Unione Sovietica); * Gruppo 5: biografia di Jack Ruby (assassino di Oswald); * Gruppo 6: indagine sulla sicurezza offerta a JFK da parte dei Servizi Segreti, indagando inoltre sulla sicurezza adottata per gli altri Presidenti nel passato. ## Attività Durante l'indagine, la commissione ascoltò 552 testimoni e lesse i rapporti di dieci agenzie federali, inclusi i Servizi Segreti degli Stati Uniti, l'FBI, il Dipartimento di Stato, la CIA e i servizi di intelligence militari. Le udienze furono tenute a porte chiuse, a meno che non fosse chiesto altrimenti dai testimoni; solo due testimoni chiesero di testimoniare in pubblico. Alcuni dei testimoni resero degli affidavit; due dettero solo delle dichiarazioni scritte. ## Conclusioni Il 24 settembre 1964, dopo 10 mesi di indagini, Warren consegnò ufficialmente a Johnson il rapporto conclusivo redatto dalla commissione. Nel rapporto si sosteneva che Lee Harvey Oswald era l'unico responsabile dell'omicidio di Kennedy e che non esistevano prove di un complotto — né statunitense né straniero — che coinvolgesse altre persone, gruppi o Paesi. La teoria che Oswald avesse agito da solo viene comunemente e informalmente chiamata negli Stati Uniti "lone gunman theory" (letteralmente "teoria del pistolero solitario"). La commissione concluse che erano stati sparati solo tre proiettili e che Oswald aveva sparato tutti e tre i proiettili dallo stabile adibito a magazzino di libri denominato Texas School Book Depository. Sottolineò che tre bossoli vuoti erano stati trovati nel covo del cecchino al sesto piano del deposito di libri e che il fucile era stato trovato al sesto piano, con ancora una cartuccia in canna. La commissione determinò che: * il primo sparo andò a vuoto (è quello che con il suo rumore, si vede anche nelle fotografie, fece voltare indietro la testa delle persone presenti). il secondo sparo aveva colpito il presidente Kennedy nella parte alta della schiena, era uscito dalla gola, e probabilmente aveva continuato la sua corsa causando tutte e cinque le ferite del Governatore John Connally; la commissione concluse che questo stesso proiettile era entrato nella spalla di Connally, era uscito dal petto, aveva attraversato il suo polso ed era finito nella sua coscia destra. Successivamente, doveva essere caduto fuori dalla lettiga all'ospedale, dove era stato trovato intatto: informalmente chiamata negli Stati Uniti "magic bullet theory" (letteralmente "teoria della pallottola magica", ideata dall'avvocato Arlen Specter ed avallata dalla commissione Warren). Prove balistiche hanno suggerito che una tale traiettoria è possibile e ci sono alcuni fotogrammi del film di Zapruder in cui la posizione e la reazione dei due uomini potrebbe essere coerente con questa ipotesi. ### Il capitolo 8 Il rapporto della commissione Warren al capitolo 8 dettaglia le debolezze dell'apparato di sicurezza dei servizi Segreti degli Stati Uniti al momento dell'omicidio. Le procedure messe in atto, sul posto e non solo, insieme ad eventi accaduti quel giorno mostravano delle lacune nella sicurezza che avevano reso possibile l'omicidio. Tra le altre vennero riscontrati: * la mancata identificazione del personale autorizzato alla polizia di Dallas, coloro che erano in piedi sui ponti o sui cavalcavia; * la mancata ispezione di tutti gli stabili, finestre e tetti che circondavano il percorso del corteo e il posizionamento degli agenti di polizia in base ai risultati; * l'inadeguatezza dei controlli nel passato di tutti coloro che potevano entrare in contatto con Kennedy e di chi poteva essere una minaccia per il presidente, in particolare su Oswald, il cui rapporto dell'FBI avrebbe dovuto allertare i Servizi Segreti dei possibili rischi; * la semplicistica assunzione che le misure di sicurezza approntate nel 1936 per la visita a Dallas di Roosevelt potessero essere usate come modello per la visita di Kennedy; * l'utilizzo di un numero insufficiente di persone per pianificare e garantire lo svolgimento sicuro del corteo; * il mancato utilizzo di un'auto con tettuccio a prova di proiettile. In merito al veicolo con tettuccio a prova di proiettile, questo veicolo era stato proposto nell'ottobre del 1963 ma era risultato che dal 1953 non era disponibile alla Casa Bianca un'auto simile, poiché la rimozione e la sostituzione del tettuccio sarebbe stata troppo sconveniente. In seguito Johnson, al telefono con il Direttore dell'FBI J. Edgar Hoover, chiese se Hoover avesse un'auto con il tettuccio a prova di proiettile e Hoover rispose: «Si, certo». Allora Johnson chiese di averne una, e gli fu risposto di sì. ## Le conseguenze Le scoperte effettuate spinsero i servizi segreti statunitensi a modificare significativamente le procedure di sicurezza. Fin dalla loro stesura, nel 1964, tutti i documenti prodotti dalla commissione Warren furono secretati per 75 anni (ovvero fino al 2039) dal presidente in carica Johnson. Secondo l'Assassination Records Review Board (il consiglio per il riesame delle prove sull'omicidio), i documenti relativi all'omicidio Kennedy che non siano stati ancora distrutti saranno declassificati presumibilmente nel 2017. Negli anni che seguirono la stesura dei rapporti e dei 26 volumi di prove investigative nel 1964, la commissione Warren è stata spesso criticata per i suoi metodi, per alcune omissioni importanti e per le conclusioni, in particolare l'assenza di qualsiasi spiegazione sulla distruzione di prove cruciali da parte delle forze dell'ordine e dalle agenzie di spionaggio. Sembra che alcune spiegazioni siano state date a porte chiuse, ma che non siano state pubblicate nei rapporti. ## Critiche I risultati della commissione sono stati messi in questione in molti punti fin dalla loro pubblicazione. Il filosofo allora novantenne Bertrand Russell, in un articolo intitolato 16 Questions on the Assassination pubblicato il 6 settembre 1964, mise in dubbio le conclusioni della commissione. Anche l'Assassination Records Review Board, creato nel 1992 dal JFK Records Act (una legge sui documenti di JFK) con lo scopo di raccogliere e conservare i documenti collegati con l'omicidio, nel suo rapporto finale evidenziò che «i dubbi riguardo ai risultati della commissione Warren non sono circoscritti solo ai normali cittadini. Molto prima del 1978, il presidente Johnson, Robert Kennedy e quattro dei sette membri della commissione Warren in qualche modo esposero, anche se talvolta solo ufficiosamente, il loro scetticismo riguardo alle conclusioni base della commissione». Altre tre indagini governative degli Stati Uniti concordarono con le conclusioni della commissione Warren che due spari avevano ucciso JFK da dietro: la giuria condotta dal procuratore generale Ramsey Clark nel 1968; la commissione Rockefeller nel 1975 e la HSCA (House Select Committee on Assassinations) nel 1978. In tutte queste indagini le prove vennero riesaminate con l'aiuto di molti giuristi. La HSCA incluse udienze del Congresso e, al termine, concluse — basandosi su prove acustiche, in seguito rivelatesi inaffidabili — che Oswald uccise Kennedy probabilmente facendo parte di un complotto. La HSCA concluse che Oswald sparò i colpi uno, due e quattro, e che uno sparatore sconosciuto sparò il terzo colpo (che mancò il bersaglio) da una postazione vicino all'angolo dello steccato che era sulla destra del presidente Kennedy, nel prato della Dealey Plaza. Tuttavia, anche queste conclusioni sono state criticate, in particolar modo perché si basavano eccessivamente sulla sola prova acustica.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Agro_aversano
Agro aversano
# Agro aversano L'Agro aversano è un territorio della provincia di Caserta che conta circa 288 008 abitanti ed è posto a sud-est del capoluogo di provincia e a immediato ridosso della Provincia di Napoli. I comuni costituenti l'agro sono 19 e sono attraversati dai Regi Lagni. ## Storia Il territorio dell'Agro con la conquista normanna dell'Italia meridionale in epoca normanna divenne parte di una area geografica "Terra di Lavoro" il cui centro più importante fu la contea di Aversa, e successivamente fu inglobata nella "Provincia di Terra di Lavoro" dapprima nel Regno delle Due Sicilie e poi dopo l'unità d'Italia nel Regno d'Italia. Nel 1927, in seguito alla soppressione della provincia durante il regime fascista, ha fatto parte insieme a tutto il casertano della provincia di Napoli. Durante la seconda guerra mondiale fu teatro di eccidi da parte delle truppe naziste, come nel caso dell'eccidio di Teverola nel 1943, ove furono uccisi 14 appartenenti al Corpo dei Reali Carabinieri. Nel 1945 con l'istituzione della provincia di Caserta, venne a far parte di tale provincia italiana. Tutti i comuni (Aversa compresa), hanno tuttavia mantenuto il prefisso numerico del distretto telefonico di Napoli e provincia, ovvero 081. All'inizio degli anni 2000 il dibattito politico locale venne anche animato dall'idea della costituzione della nuova provincia di Aversa, che tuttavia non è mai avvenuta. ## I comuni | Comune | Popolazione, su demo.istat.it. | Superficie (km²) | | - | - | - | | Aversa | 52.206 | 8,73 | | Casal di Principe | 21.514 | 23,00 | | Casaluce | 9.892 | 9,56 | | Casapesenna | 7.052 | 3,05 | | Carinaro | 7.104 | 6,32 | | Cesa | 8.963 | 2,74 | | Frignano | 9.105 | 9,86 | | Gricignano di Aversa | 12.296 | 9,98 | | Lusciano | 15.463 | 4,56 | | Orta di Atella | 27.311 | 10,70 | | Parete | 11.578 | 5,61 | | San Cipriano d'Aversa | 13.698 | 6,22 | | San Marcellino | 14.335 | 4,61 | | Sant'Arpino | 14.663 | 3,2 | | Succivo | 8.560 | 7,21 | | Teverola | 14.743 | 6,7 | | Trentola Ducenta | 20.019 | 6,00 | | Villa di Briano | 7.205 | 8,55 | | Villa Literno | 12.305 | 61,83 | ## Economia Il centro economico principale è rappresentato dalla città di Aversa, che è anche la più popolosa; l'economia del territorio è generalmente agricola, sebbene siano presenti alcuni stabilimenti industriali nella zona "Area Sviluppo Industriale" (ASI) nei comuni di Teverola, Carinaro e Gricignano di Aversa come quello della Indesit - già presente dagli anni 1970 e nel 2014 acquisito dalla Whirlpool Corporation - ed il polo calzaturiero "UNICA", edificato nel 1997, un complesso che raggruppa alcuni stabilimenti industriali dedicati alla produzione di calzature, ed altri insediamenti relativi all'industria leggera, per un totale di circa 160 imprese; la zona è stata diverse volte oggetto di episodi di inquinamento, come riportato dall'ARPA della regione Campania nel 2008. ## Infrastrutture e trasporti ### Strade Dal punto di vista stradale, l'agro è servito dalla Strada Statale 162 NC Asse Mediano con lo svincolo Aversa-Melito e dalla SP 335-VI "dei Ponti della Valle" (in passato già SS 265 "dei ponti della Valle"), con gli svincoli: Aversa nord, Aversa sud-Parete, Trentola-Ducenta, Frignano-Casaluce, Teverola, Gricignano di Aversa. È inoltre raggiungibile dalla Strada statale 7 bis di Terra di Lavoro con svariate uscite sul territorio della provincia di Caserta. ### Ferrovie Fra il 1882 e il 1959 Aversa era collegata col capoluogo di regione grazie alla tranvia Napoli-Aversa/Giugliano, realizzata ad opera della Société Anonyme des Tramways Provinciaux che nel 1912 inaugurò altresì la Tranvia Aversa-Albanova, a sua volta soppressa nel 1962. Disponeva inoltre di una stazione della ferrovia Alifana, chiusa poi assieme alla relativa linea nel 1976 La stazione ferroviaria di Aversa, situata in piazza Giuseppe Mazzini, è servita da collegamenti a lunga percorrenza effettuati da Trenitalia, e da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania. In Aversa vi sono inoltre due stazioni del sistema metropolitano regionale della Campania, ovvero Aversa Centro e Aversa Ippodromo poste lungo la ferrovia Napoli-Giugliano-Aversa gestita dall'Ente Autonomo Volturno. Altre stazioni ferroviarie situate nell'agro sono quelle di San Marcellino-Frignano, Albanova, Gricignano-Teverola, Villa Literno. ### Mobilità urbana Il comune di Aversa è servito da filobus e autobus che svolgono servizi di linea urbani e suburbani a cura della CTP. ## Cultura ### Biblioteche * Aversa: * La Biblioteca Comunale Gaetano Parente, fondata nel 1876, ha sede presso il rinascimentale Palazzo Gaudioso. Conta un patrimonio librario di oltre 18.000 volumi. Sono inoltre conservati preziosi manoscritti risalenti al XV secolo e XV secolo * La biblioteca Seminariale Paolo VI, è situata nel Seminario Vescovile. Qui sono conservati circa 20.500 volumi, 100 manoscritti, 100 periodici ed opuscoli. * La biblioteca del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, fondata nel 1995, ed è ospitata nell'edificio monumentale del Monastero di S. Lorenzo ad Septimum. Qui sono conservati circa 5.000 volumi ed opuscoli, 80 periodici e 5 CD-ROM. * La Biblioteca del Centro Ricerche e Studi sulla Psichiatria e le Scienze Sociali “Le Reali Case dei Matti” è ospitata nell'ex Ospedale Psichiatrico Santa Maria Maddalena. Qui sono conservati circa 6.000 volumi tra monografie e riviste specializzate. Il materiale conservato è principalmente di carattere religioso e medico scientifico. * Casapesenna: La biblioteca è situata presso la piazza A. Petrillo, all'interno delle casa comunale. * Lusciano: La biblioteca comunale è situata in piazza Municipio, all'interno della casa comunale. * Cesa: La biblioteca comunale è situata in piazza A. De Gasparri, all'interno della casa comunale. * Orta di Atella: La biblioteca comunale è situata in via Petrarca. * San Cipriano d'Aversa: La biblioteca comunale è situata in via Francesco Serao. * Parete: La biblioteca comunale è situata presso il Palazzo Ducale di Parete in via Umberto I. * Trentola Ducenta: La biblioteca comunale è situata in piazza Guglielmo Marconi. * Villa Literno: La biblioteca comunale è situata in via Chiesa. ### Università Nella città di Aversa sono presenti alcune strutture dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli: la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base ed il Dipartimento di Ingegneria, ambedue con sede presso la Real Casa dell'Annunziata, mentre in via Michelangelo vi è un aulario. Inoltre vi è il Dipartimento di Architettura, con sede presso l’abbazia di San Lorenzo ad Septimum. ### Musei Ad Aversa ha sede il Museo Diocesano, ospitato nel Deambulatorio del Duomo. Costituito nel 1995, conserva il patrimonio artistico liturgico della Cattedrale. Il museo contiene argenti sacri del Seicento e del Settecento di importanti botteghe napoletane, - tra cui quella dei Guarriniello - diversi documenti di epoca normanna, la Madonna con il Gonfalone, - tela datata e firmata da Francesco Solimena e considerata un "exemplum" del pittore di Canale di Serino - nonché alcune tavole della seconda metà del Quattrocento di Angiolillo Arcuccio, tra cui il celebre Martirio di San Sebastiano. Inoltre è presente un capolavoro unico: San Giorgio e il drago, tra le poche sculture preromaniche presenti nell'Italia meridionale, una lastra marmorea dell'XI secolo. Da segnalare anche il Civico Museo di Storia Militare. A Succivo ha sede il Museo archeologico dell'Agro Atellano la cui collezione illustra la storia della parte meridionale dell’ager campanus, a sud e a ovest dei Regi Lagni e dell’antica città di Atella. ### Teatro Il Teatro Domenico Cimarosa situato ad Aversa deve il suo nome al musicista aversano Domenico Cimarosa ed è situato in vicolo del Teatro. Nato nel 1889 come teatro in legno nell'attuale piazza Principe Amedeo. Nel 1924, Giuseppe Romano lo fece edificare in tufo e cemento armato nell'attuale sede. La facciata presenta due ordini di finestre, di cui il superiore ad arco moresco, che adornano un bassorilievo simile al monumento a Domenico Cimarosa posto nella piazza antistante la Stazione Ferroviaria di Francesco Jerace, con stemmi e simboli musicali. In stile liberty, ha la forma di ferro di cavallo ed è sormontato da una cupola circolare affrescata da Arnaldo De Lisio negli anni venti con allegorie inneggianti gli insigni musicisti aversani, Domenico Cimarosa e Niccolò Jommelli, e decorazioni di Antonio Giametta. Dal 1927 sino agli anni settanta viene gestito da Emilia Della Valle, madre dell'attuale proprietario. Negli anni settanta e ottanta divenne famoso come a cinema a luci rosse. Successivamente viene acquisito da Renato Virgilio che lo ha riportato agli antichi splendori. La struttura funge anche da cinema, offre rappresentazioni teatrali e musicali, convegni politici e iniziative socio-culturali. ### Musica Aversa ha una grande tradizione musicale, basti citare tre illustri musicisti aversani: Domenico Cimarosa, Niccolò Jommelli, Gaetano Andreozzi e Paolo Riverso. Iniziative: Dal 1999, si tiene ogni due anni il Concorso Flautistico Internazionale "Domenico Cimarosa", Premio Rotary Terra Normanna, nella prima decade di dicembre. Il concorso ideato dall'associazione Diaphonia, ha negli anni guadagnato sempre maggior consensi nel mondo musicale italiano e internazionale. Presidenti di giuria, solo per citarne alcuni, sono stati il compositore argentino, con nazionalità italiana, già premio Oscar Luis Bacalov, il compositore Stelvio Cipriani e il flautista francese Maxence Larrieu. Nell'edizione tenutasi nel 2011 hanno partecipato 101 giovani musicisti provenienti da ben 46 nazioni, in rappresentanza di tutti i continenti. Nell'ultima edizione, tenutasi dal 2 al 4 dicembre 2015, ha vinto, dopo dieci anni dall'ultima vittoria (nel 2005 vinse Paolo Taballione), un italiano: Carmineluigi Amabile. Seconda classificata da Taiwan, la flautista Chia Wen-Ou, terza la polacca Marianna Zolnacz. Dal 2004, si tiene il Concorso nazionale per sole cantautrici "Bianca d'Aponte", presso il Teatro "Domenico Cimarosa" dal 22 al 23 ottobre. Dal 2010 si è tenuto il Premio Domenico Cimarosa, che ha premiato quanti nel mondo hanno interpretato le musiche e le opere del grande compositore del 700. Tra questi vogliamo ricordare Roberto de Simone, Alberto Zedda, Maria Grazia Schiavo, Carmine Monaco, Bruno de Simone, Rosanna Savoia. Aversa vanta anche una grandissima tradizione in campo jazzistico per essere sede, dal 1981, del Jazz Club Lennie Tristano, intitolato al pianista caposcuola del cool jazz la cui famiglia era originaria di Aversa, uno dei più noti jazz club d'Europa e che in oltre trenta anni di attività ha portato in città i più grandi jazzisti del mondo, in oltre trecento concerti. ### Cinema Nel 1976 fu girata ad Aversa parte del film Pasqualino Settebellezze, diretto da Lina Wertmüller e interpretato da Giancarlo Giannini, che ai Premi Oscar del 1977 ricevette 4 nomination. Nel 2015 fu girato prevalentemente ad Aversa (ma anche a San Cipriano d’Aversa, Caserta e Civitavecchia) il film Gramigna (Volevo una vita normale), tratto dall'omonimo libro di successo di Michele Cucuzza e Luigi Di Cicco (sottotitolato "Vita di un ragazzo in fuga dalla camorra"). Per la regia di Sebastiano Rizzo, fu interpretato, tra gli altri, da Gianluca Di Gennaro, Biagio Izzo, Teresa Saponangelo, Enrico Lo Verso, Ernesto Mahieux, Ciro Petrone, Anna Capasso, Titti Cerrone e Glenda Cantone. Presentato, nel 2016, all'8° Galà del Cinema e della Fiction in Campania ed al 15° Rome independent film festival (ove risultò finalista), è stato proiettato nelle sale nel 2017. ## Cucina La cucina dell'agro aversano deriva dalla cucina napoletana con variazioni che le danno un'impronta tipicamente agricola. È una cucina sbrigativa e senza complicate manipolazioni, ma saporita e gustosa nello stesso tempo per la semplicità e naturalezza dei suoi ingredienti. Non mancano però piatti di maggiore impegno. Tra gli antipasti si possono collocare la Pizza di scarola, "l'insalata di fagioli", le "mulignane a fungetiello", il Tortano e il Casatiello. Tra i primi piatti abbondano le paste asciutte con condimenti tra i più diversi e nuovi. I Maccheroni sono senza dubbio il piatto forte della cucina aversana. I modi di cucinarli sono molti: si va dai "maccarune case e pepe" a i "maccarune aglio e uoglio". Molto gustato è un piatto tipico aversano lo "scarpariello" (bucatini al sugo piccante). Tra i primi piatti vi sono i minestroni di verdura o la pasta preparata con gli ortaggi. La carne è il piatto più importante delle cucine e si presta ad un'infinità di preparazioni. La carne è prepara in diversi modi: la polpetta o il polpettone, le braciole al sugo, la carne alla pizzaiola, il soffritto di maiale, gli "stentenielli" (interiora di agnello o capretto). L'ingrediente per eccellenza per la cucina dell'agro è sicuramente la mozzarella. ### Formaggi Freschi I formaggi aversani sono per lo più di origine bovina, data la diffusione dell'allevamento delle bufale da latte. Tra i formaggi freschi il più rinomato è la mozzarella di bufala campana, di produzione cittadina. Altri formaggi sono la ricotta e la provola affumicata. ### Dolci I dolci tipici aversani sono la polacca e la pietra di San Girolamo. La prima è la reinvenzione del cornetto. Fatta di pasta lievitata, Crema pasticcera e le amarene. La seconda è una sorta di croccante fatto con mandorle tostate, zucchero e cioccolato.creato dalle suore dell'ex convento di San Girolamo. "Il Santo eremita, non potendosi rifiutare di dare il nome ad un dolce, pretese che avesse la consistenza e la forma della pietra sulla quale scriveva la Vulgata, per mitigare gli eccessi di gola dei consumatori." Un altro dolce che si può trovare nell'agro aversano è il Roccobabà, nasce da un’idea di Emilio Goglia, pasticciere di Casal di Principe che ispirandosi al semplice e tradizionale babà, volle riproporlo in veste di semifreddo. Si tratta infatti di un babà ricoperto di crema al cioccolato, ma il suo nome è ispirato al grande stilista Rocco Barocco, che dopo averlo assaggiato la prima volta non è più riuscito a farne a meno, tanto da suscitare in Emilio Goglia la volontà di dedicare proprio a lui questa meraviglia dolciaria, e attribuendogli il nome con cui è poi diventato famoso, ovvero “Roccobabà”. ### Vino Nel agro aversano, ma soprattutto nel territorio tra Cesa e Aversa, è possibile produrre il vino Asprinio D.O.C., che ha un gusto estremamente secco e asciutto. ## Criminalità ed inquinamento ambientale Nei territori della zona - ricompresi nella terra dei fuochi - vi sono molte discariche abusive che spesso vengono dati alle fiamme da parte di varie bande criminali; attività accertata e documentata sin dai primi anni 1980. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) l’incremento di diverse patologie tumorali è strettamente correlato con gli smaltimenti illegali di rifiuti e la conseguente dispersione di sostanze inquinanti nel suolo e nell’aria. I rifiuti bruciati nell’agro e nella zona settentrionale della provincia di Napoli sono la principale fonte di inquinamento della zona.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Comuni_attraversati_dalla_Loira
Comuni attraversati dalla Loira
# Comuni attraversati dalla Loira Elenco dei comuni il cui territorio è attraversato o fiancheggiato dalla Loira, per dipartimento, a partire dalla sua sorgente fino all'estuario. La Loira attraversa infatti 336 comuni ripartiti su 12 dipartimenti. ## Ardèche Sainte-Eulalie (Mont Gerbier de Jonc), Usclades-et-Rieutord, Saint-Cirgues-en-Montagne, Cros-de-Géorand, Le Lac-d'Issarlès, Lachapelle-Graillouse, Issarlès ## Alta Loira Lafarre, Vielprat, Salettes, Arlempdes, Goudet, Saint-Martin-de-Fugères, Le Brignon, Chadron, Solignac-sur-Loire, Cussac-sur-Loire, Coubon, Brives-Charensac, Chadrac, Le Monteil, Chaspinhac, Polignac, Blanzac, Lavoûte-sur-Loire, Beaulieu, Saint-Vincent, Vorey, Chamalières-sur-Loire, Retournac, Beaux, Saint-Maurice-de-Lignon, Beauzac, Monistrol-sur-Loire, Bas-en-Basset, Malvalette, La Chapelle-d'Aurec, Aurec-sur-Loire ## Loira Saint-Maurice-en-Gourgois, Saint-Paul-en-Cornillon, Unieux, Çaloire, Saint-Étienne (Saint-Victor-sur-Loire), Chambles, Saint-Just-Saint-Rambert, Bonson, Andrézieux-Bouthéon, Saint-Cyprien, Veauche, Veauchette, Craintilleux, Rivas, Unias, Cuzieu, Boisset-lès-Montrond, Montrond-les-Bains, Chalain-le-Comtal, Marclopt, Magneux-Haute-Rive, Saint-Laurent-la-Conche, Chambéon, Feurs, Cleppé, Mizérieux, Épercieux-Saint-Paul, Nervieux, Balbigny, Saint-Marcel-de-Félines, Saint-Georges-de-Baroille, Saint-Jodard, Pinay, Saint-Paul-de-Vézelin, Saint-Priest-la-Roche, Dancé, Bully, Saint-Jean-Saint-Maurice-sur-Loire, Cordelle, Villerest, Commelle-Vernay, Le Coteau, Perreux, Roanne, Vougy, Mably, Briennon, Pouilly-sous-Charlieu, Saint-Nizier-sous-Charlieu, Saint-Pierre-la-Noaille ## Saona e Loira Iguerande, Melay, Saint-Martin-du-Lac, Artaix, Marcigny, Chambilly, Baugy, Bourg-le-Comte, Vindecy, L'Hôpital-le-Mercier, Saint-Yan, Varenne-Saint-Germain, Digoin (ponte-canale e ponte), La Motte-Saint-Jean, Saint-Agnan, Perrigny-sur-Loire, Gilly-sur-Loire (ponte), Saint-Aubin-sur-Loire, Bourbon-Lancy, Vitry-sur-Loire, Cronat ## Allier Avrilly, Luneau, Chassenard (ponte), Molinet, Coulanges, Pierrefitte-sur-Loire, Diou, Dompierre-sur-Besbre, Beaulon, Garnat-sur-Engièvre, Saint-Martin-des-Lais, Gannay-sur-Loire ## Nièvre Saint-Hilaire-Fontaine, Lamenay-sur-Loire, Charrin, Cossaye, Devay, Decize (ponte), Saint-Léger-des-Vignes, Sougy-sur-Loire, Avril-sur-Loire, Béard, Druy-Parigny, Fleury-sur-Loire, Luthenay-Uxeloup, Saint-Ouen-sur-Loire, Imphy, Chevenon, Sauvigny-les-Bois, Saint-Éloi (ponte), Sermoise-sur-Loire, Nevers (ponte), Challuy, Gimouille (confluenza dell'Allier), Marzy, Fourchambault, Garchizy, Germigny-sur-Loire, Tronsanges, La Marche, La Charité-sur-Loire (ponte), Mesves-sur-Loire, Pouilly-sur-Loire (ponte), Tracy-sur-Loire, Cosne-Cours-sur-Loire (ponte), Myennes, La Celle-sur-Loire, Neuvy-sur-Loire (ponte) ## Cher Cuffy (confluenza dell'Allier), Cours-les-Barres, Jouet-sur-l'Aubois, Marseilles-lès-Aubigny, Beffes, Saint-Léger-le-Petit, La Chapelle-Montlinard (ponte), Herry, Couargues (ponte), Thauvenay, Ménétréol-sous-Sancerre, Saint-Satur (ponte), Bannay, Boulleret, Léré, Sury-près-Léré, Belleville-sur-Loire (Centrale nucleare di Belleville) ## Loiret Beaulieu-sur-Loire (ponte), Bonny-sur-Loire (ponte), Châtillon-sur-Loire (ponte), Ousson-sur-Loire, Briare (ponte-canale), Saint-Firmin-sur-Loire (ponte-canale e ponte), Saint-Brisson-sur-Loire, Gien (ponti), Saint-Martin-sur-Ocre (ponte), Poilly-lez-Gien, Nevoy, Saint-Gondon, Dampierre-en-Burly, Lion-en-Sullias, Ouzouer-sur-Loire, Saint-Aignan-le-Jaillard, Sully-sur-Loire (ponte), Saint-Père-sur-Loire (ponte), Saint-Benoît-sur-Loire, Guilly, Germigny-des-Prés, Sigloy (ponte), Châteauneuf-sur-Loire (ponte), Ouvrouer-les-Champs, Saint-Denis-de-l'Hôtel (ponte), Jargeau (ponte), Mardié, Bou, Sandillon, Chécy, Saint-Denis-en-Val, Combleux, Saint-Jean-de-Braye, Saint-Jean-le-Blanc (ponte), Orléans (ponte), Saint-Pryvé-Saint-Mesmin (ponti), Saint-Jean-de-la-Ruelle, La Chapelle-Saint-Mesmin (ponte), Chaingy, Mareau-aux-Prés, Saint-Ay, Meung-sur-Loire (ponte), Baule, Dry, Lailly-en-Val, Beaugency (ponte), Tavers ## Loira e Cher Saint-Laurent-Nouan (centrale nucleare), Lestiou, Avaray, Courbouzon (ponte), Muides-sur-Loire (ponte), Saint-Dyé-sur-Loire, Suèvres, Maslives, Montlivault, Cour-sur-Loire, Menars, Saint-Claude-de-Diray, Saint-Denis-sur-Loire, Vineuil, La Chaussée-Saint-Victor, Blois (ponti), Chailles, Chouzy-sur-Cisse, Candé-sur-Beuvron, Onzain (ponte), Chaumont-sur-Loire (ponte), Veuves, Rilly-sur-Loire ## Indre e Loira Mosnes, Cangey, Limeray, Chargé, Pocé-sur-Cisse, Amboise (ponte), Nazelles-Négron, Noizay, Lussault-sur-Loire, Vernou-sur-Brenne, Montlouis-sur-Loire (ponte), Vouvray (ponte), Rochecorbon, La Ville-aux-Dames, Saint-Pierre-des-Corps, Tours (ponti, île aux Vaches), Saint-Cyr-sur-Loire (ponte), La Riche (ponte), Fondettes, Saint-Genouph, Luynes, Berthenay, Saint-Étienne-de-Chigny, Villandry (ponte), Cinq-Mars-la-Pile (ponte), Langeais (ponte), La Chapelle-aux-Naux (ponte), Saint-Michel-sur-Loire, Bréhémont, Saint-Patrice, Rigny-Ussé, Huismes, La Chapelle-sur-Loire, Chouzé-sur-Loire (ponte), Avoine (ponte, centrale nucleare di Chinon e confluenza dell'Indre), Savigny-en-Véron, Candes-Saint-Martin (confluenza della Vienne) ## Maine e Loira Varennes-sur-Loire (ponte), Montsoreau (ponte), Turquant, Parnay, Souzay-Champigny, Villebernier, Saumur (ponti e isole Les Ponts), Saint-Martin-de-la-Place, Saint-Clément-des-Levées, Chênehutte-Trèves-Cunault, Les Rosiers-sur-Loire (ponte), Gennes (ponte), Le Thoureil, La Ménitré, Saint-Mathurin-sur-Loire (ponte), Saint-Rémy-la-Varenne (ponte), Blaison-Gohier, La Bohalle, La Daguenière, Sainte-Sulpice, Saint-Saturnin-sur-Loire, Saint-Jean-des-Mauvrets, Juigné-sur-Loire, Les Ponts-de-Cé (ponti), Sainte-Gemmes-sur-Loire, Mûrs-Erigné, Bouchemaine (alla confluenza della Maine), Saint-Jean-de-la-Croix, Savennières, Denée, Béhuard, Rochefort-sur-Loire, La Possonnière, Saint-Georges-sur-Loire, Chalonnes-sur-Loire (ponte, isole di Chalonnes e Touchais), Champtocé-sur-Loire, Saint-Germain-des-Prés, Montjean-sur-Loire (ponte e isola di Chalonnes), Ingrandes (ponte), Le Mesnil-en-Vallée (ponte), Saint-Laurent-du-Mottay, Saint-Florent-le-Vieil (ponte e isola Batailleuse), Le Marillais, Bouzillé, Liré, Drain, Champtoceaux (ponte), La Varenne. ## Loira Atlantica Le Fresne-sur-Loire, Montrelais, Varades (ponte e isola Batailleuse), Anetz (isola Boire Rousse), Saint-Herblon, Ancenis (ponte, isole Boire Rousse e Kerguelen), Saint-Géréon, Oudon (ponte e isola Macrière), Le Cellier, Mauves-sur-Loire (ponte), La Chapelle-Basse-Mer (ponte), Saint-Julien-de-Concelles (ponte, isole Arrouix e della Chênaie), Thouaré-sur-Loire (ponte), Sainte-Luce-sur-Loire (ponte), Basse-Goulaine (ponte), Saint-Sébastien-sur-Loire (isole Héron, Forget e Pinette), Nantes (ponti), Rezé (ponte), Bouguenais, Saint-Herblain, Indre (depressione), Couëron, Saint-Jean-de-Boiseau, Le Pellerin (depressione), Cordemais, Saint-Étienne-de-Montluc, Frossay, Paimbœuf, Saint-Viaud, Donges, Corsept, Montoir-de-Bretagne (Ponte di Saint-Nazaire), Saint-Brevin-les-Pins (Ponte di Saint-Nazaire), Saint-Nazaire.
3,406,145
https://it.wikipedia.org/wiki/Hikaru_Midorikawa
Hikaru Midorikawa
# Hikaru Midorikawa Hikaru Midorikawa (緑川 光, Midorikawa Hikaru; Ōtawara, 2 maggio 1968) è un doppiatore giapponese, rappresentato dalla Aoni Production. È principalmente conosciuto per i ruoli di Kaede Rukawa in Slam Dunk, Seijūrō Ginga in Sailor Moon R, Zelgadis Greywords in Slayers, Seto Kaiba in Yu-Gi-Oh!, Tamahome in Fushigi yûgi, Heero Yui in Mobile Suit Gundam Wing, o i più recenti Seiran Shi in Saiunkoku Monogatari, Ryuho in s-CRY-ed e in quelli di molti videogiochi tra cui Marth in Fire Emblem e Zero Lancer in Fate/unlimited codes. ## Ruoli interpretati ### Serie televisive * Air Gear (Kaito Wanijima) * Air Master (Koji Ogata) * Akuma-kun (Mummy) * Alice SOS (Devil boss) * Angel Links (Kosei Hida) * Aoki Densetsu Shoot! (Toshihiko Tanaka) * Area 88 (Satoru Kanzaki) * Atashin'chi (Iwaki) * Ayakashi: Samurai Horror Tales (Zushonosuke Himekawa) * Battle Spirits - Sword Eyes (Yaiba Byakuyaō) * Be-Bop High School (Murai) * Beet the Vandel Buster (Zenon) * Beet the Vandel Buster Excellion (Zenon) * Black Clover (Zora Ideale) * Bleach (Makoto Kifune) * Bobobo-bo Bo-bobo (Softon) * The Brave Fighter of Legend Da-Garn (others) * Brigadoon: Marin & Melan (Makoto Alo, Ruru) * Clannad (Yusuke Yoshino) * Clannad After Story (Yusuke Yoshino) * Code Geass: Lelouch of the Rebellion R2 (Li Xingke) * Cowboy Bebop (Lin, Shin) * Dai - La grande avventura (Apollo, Derorin) * Demonbane (Master Therion) * Detective Conan (Tōya Aikawa, ep. 184; Otoya Kawatake, ep. 452; Scotch) * Detective School Q (Sir Anubis) * Diabolik Lovers (Ayato Sakamaki) * Digimon Frontier (Angemon) * Dragon Ball Kai (Tenshinhan, Androide numero 16) * Dragon Ball Z (Androide #16, Paikuhan, Gassh; Batter) * Fairy Tail (Vidaldus) * Final Fantasy: Unlimited (Clear) * Flame of Recca (Tokiya Mikagami) * Fushigi yûgi ([Tamahome) * Future GPX Cyber Formula (Naoki Shinjyo) * GeGeGe no Kitaro (Kurokarasu) * Ghost Sweeper Mikami (studente) * Gin Tama (Minamito Sui, Ketsuno Seimei) * Godannar (Knight Valentine) * Gravion (Raven) * Gravion Zwei (Raven) * Great Teacher Onizuka (Yoshito Kikuchi) * Hakushaku to yōsei (Edgar J. C. Ashenbert) * HeartCatch Pretty Cure! - Dune * Juni Taisen: Zodiac War (Yoshimi Sōma/Ūma) * Kakyūsei 2 (Rōma Oriya) * Katanagatari (Hakuhei Sabi) * Keroro (R Grey, ep. 11) * Kindaichi Case Files (Onodera Masayuki, ep. 43-46) * Kirepapa (Chisato Takatsukasa) * Kyo Kara Maoh! (Densham von Karbelnikoff) * Lost Universe (Raily Claymore) * Love Get Chu: Miracle Seiyū Hakusho (Minato Ichinose) * Magical Girl Lyrical Nanoha (Kyōya Takamachi) * Magical Girl Lyrical Nanoha A's (Kyōya Takamachi) * Marmalade Boy (Michael) * Mobile Fighter G Gundam (guy B, ep. 2; izoku B) * Mobile Suit Gundam Wing (Heero Yuy) * Mobile Suit Victory Gundam (Lee Ron) * Mononoke (Man in Fox Mask) * Mooretsu Atarou (others) * Nangoku Shōnen Papuwa-kun (Shintaro) * Naruto (Arashi Fuma) * Naruto: Shippuden (Minato Namikaze, ep. 119-120) * Ninku (Genbu) * Outlaw Star (Tobigera) * Persona: Trinity Soul (Akihiko Sanada) * Pokémon (Daisuke, ep. 11; Komu, ep. 75) * PPG Z - Superchicche alla riscossa (Piano Monster) * Rainbow Samurai (young Zuizan Takechi) * Ranma ½ (Kengyu) * Record of Ragnarok (Thor) * s-CRY-ed (Ryuho) * Saber Marionette J (Gelhardt von Faust) * Saber Marionette J to X (Gelhardt von Faust) * Sailor Moon R (Seijūrō Ginga) * Saint Beast (Houou no Luka) * Saint Beast: Kouin Jojishi Tenshi Tan (Houou no Luka) * Saint Seiya Ω (Koga) * Samurai Deeper Kyo (Migeira) * Shaman King (Silva) * Slam Dunk (Kaede Rukawa) * Slayers (Zelgadis Greywords) * Slayers Next (Zelgadis Greywords) * Slayers Try (Zelgadis Greywords) * Slayers Revolution (Zelgadis Greywords) * Slayers Evolution-R (Zelgadis Greywords) * Star Ocean EX (Allen) * Starry Sky (Tomoe Yoh) * The Story of Saiunkoku (Seiran Si) * The Story of Saiunkoku Second Series (Seiran Si) * Sukisho (Sora Hashiba) * Super Bikkuriman (Rojin Hood) * Super Robot Wars Original Generation: Divine Wars (Masaki Andoh) * Tenchi muyō! GXP (Misao Kuramitsu) * The Brave Express Might Gaine (Joe Rival) * The Galaxy Railways (David Young, Mamoru Yuuki) * The Galaxy Railways: Crossroads to Eternity (David Young, Mamoru Yuuki) * The SoulTaker (Bud Isaac, ep. 11) * Tokyo Mew Mew (Keiichiro Akasaka) * Togainu no chi (Shiki) * Tsuki wa Higashi ni Hi wa Nishi ni: Operation Sanctuary ([Naoki Kuzumi) * Uta no Prince-sama: Maji Love 2000% (Ēichi Ōtori) * Utena la fillette révolutionnaire (Souji Mikage) * Valkyria Chronicles (Crown Prince) * Waccha PriMagi! (Achihiko Omega) * Weiß Kreuz (Schuldig) * Weiß Kreuz Glühen (Schuldig) * Wild 7 Another (Hiba) * Xenosaga: The Animation (Wilhelm) * Yakitate!! Japan (Shizuto Narumi) * Yokoyama Mitsuteru Sangokushi (Emperor Xian of Han) * Yu-Gi-Oh! (Seto Kaiba) * Yumeiro Pâtissière (Padre di Hanabusa) * Zatch Bell! (Dufort) ### OAV * 10 Tokyo Warriors (Jutto) * 3x3 occhi (Hide-san) * After School in Teacher's Lounge (Kawase Mitsurō) * Angel's Feather (Kai Misonou) * Armored Dragon Legend Villgust (Yūta) * Be-Bop High School: Koukousei Gokuraku Densetsu (Murai) * Blue Butterfly Fish (Muraoka) * Bounty Dog (Kei Mimura) * The Cockpit: Sonic Boom Squadron (Ensign Nogami) * Comedy (The Black Swordsman) * Demonbane (Master Therion) * Earthian (Messiah) * End of the World (Queen, others) * Fire Emblem: Monshō no Nazo (Marth) * Fushigi yûgi - Il gioco misterioso (Tamahome/Taka Sukunami) * Fushigi yûgi 2 - Il gioco misterioso (Tamahome/Taka Sukunami) * Fushigi yūgi - Eikōden (Tamahome/Taka Sukunami) * Future GPX Cyber Formula 11 (Naoki Shinjyo) * Future GPX Cyber Formula ZERO (Naoki Shinjyo) * Future GPX Cyber Formula EARLY DAYS RENEWAL (Naoki Shinjyo) * Future GPX Cyber Formula SAGA (Naoki Shinjyo) * Future GPX Cyber Formula SIN (Naoki Shinjyo) * The Galaxy Railways: A Letter from the Abandoned Planet (David Young) * Gestalt (Shazan) * Gundam Evolve (Heero Yuy) * Gundam Wing: Endless Waltz (Heero Yuy) * Hyper Speed GranDoll (Freedsharlf) * Gundam Wing: Operation Meteor (Heero Yuy) * Here is Greenwood (Tochizawa) * Kirepapa (Chisato Takatsukasa) * Kōryū Densetsu Villgust (Youta) * Legend of Crystania (Reydon) * Legend of the Galactic Heroes: Golden Wings (Reinhard von Musel) * Makeruna! Makendo (Chew Karn) * Maple Colors (Saku Yoshijiro) * MAPS (Gen Tokishima) * Marriage (Togo Arai) * Mashin Hero Wataru: Warinaki Toki no Monogatari (King Yamira) * Memories Off (Tomoya Mikami) * Papa to Kiss in the Dark (Mira Munakata) * Ruin Explorers (Lyle) * Saber Marionette J Again (Gelhardt von Faust) * Saber Marionette R (Star Face) * Saint Beast: Ikusen no Hiru to Yoru Hen (Houou no Luka) * Slayers Special (Zelgadis Greywords) * Slayers Excellent (Zelgadis Greywords) * Slow Step (Yoshio Somei) * Sotsugyou M: Oretachi no Carnival (Togo Arai) * Sukisho - Let's Go to the Onsen! (Sora Hashiba) * Super Robot Wars Original Generation: The Animation (Masaki Andoh) * Chi ha bisogno di Tenchi? 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(Marth) * Crimson Gem Saga (Kilian) * Danganronpa V3: Killing Harmony (Rantaro Amami) * Daraku Tenshi - The Fallen Angels (Cool) * serie di Dead or Alive (Hayate/Ein) * Demonbane (Master Therion) * Disgaea 2: Cursed Memories (Adell) * Disgaea: Afternoon of Darkness (Adell) * Disgaea 3: Absence of Justice (Adell) * Disgaea 4: A Promise Unforgotten (Adell) * Disgaea D2: A Brighter Darkness (Adell) * Disgaea 5: Alliance of Vengeance (Adell) * Disgaea RPG (Adell) * Disgaea 6: Defiance of Destiny (Adell) * Disgaea 7: Vows of the Virtueless (Adell) * Disney: Twisted Wonderland (Lilia Vanrouge) * Dissidia Final Fantasy (Firion) * Double Dragon (Neo Geo) (Billy Lee) * Dragalia Lost (Albert, Marth) * Dragon Ball Z: Ultimate Battle 22 (Androide #16) * Dragon Ball serie 2009-in poi (Tenshinhan) * Dragon Quest Heroes: L'albero del mondo e le radici del male (Kiryl) * Dragon Quest Heroes II (Kiryl) * Dragon Quest Monsters: Il Principe oscuro (Kiryl) * Echo Night: Beyond (Richard Osmond) * Etrian Odyssey Untold 2: The Fafnir Knight (Protagonista) * Evil Zone (Keiya Tenpouin) * Fate/unlimited codes (Zero Lancer) * Fire Emblem: Fates (Marth) * Fire Emblem Heroes (Marth) * Fire Emblem Warriors (Marth) * Fire Emblem: Engage (Marth) * Future GPX Cyber Formula series (Naoki Shinjyo) * Guilty Gear Xrd -SIGN- (Bedman) * Guilty Gear Xrd -REVELATOR- (Bedman) * Hanamachi Monogatari (Shuri) * JoJo's Bizarre Adventure: Phantom Blood (Dio Brando) * Kannagi no Tori (Renjaku) * Kekkon ~Marriage~ (Togo Arai) * Kessen III (Akechi Mitsuhide) * Langrisser V: The End of Legend (Sigma) * Little Busters! (Kyousuke Natsume) * Lunar 2: Eternal Blue Complete (Hiro) * Lux-Pain (Ray Platière) * Mobile Suit Gundam: Giren's Greed, Blood of Zeon (Proto Zero) * Moujuutsukai to Oujisama (Matheus) * Namco × Capcom (Judas) * NeoGeo Battle Coliseum (Yuki) * Ninja Gaiden II (Alexei) * Ore no Shita Agake (Ichiya Kurosaki) * Pangya (Kaz) * Persona 3 (Akihiko Sanada) * Persona 4 Arena (Akihiko Sanada) * Persona 4 Arena Ultimax (Akihiko Sanada) * Persona Q: Shadow of the Labyrinth (Akihiko Sanada) * Persona 3: Dancing in Moonlight (Akihiko Sanada) * Persona Q2: New Cinema Labyrinth (Akihiko Sanada) * Persona 3 Reload (Akihiko Sanada) * Phantasy Star Zero (Reve, Humar, Hunewm, Hucast, Ramar, Racast, Fomar, Fonewm) * Psychic Force 2012 (Might) * Quartett! 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Melee (Marth) * Super Smash Bros. Brawl (Marth) * Super Smash Bros. per Nintendo 3DS e Wii U (Marth) * Super Smash Bros. Ultimate (Marth) * Tales of Destiny (Leon Magnus) * Tales of Destiny 2 (Judas) * Teikoku Sensenki (Si Eikei) * The Alchemist Code (Zahar) * The Legend of Heroes: Trails in the Sky (Lorence Belgar) * The Legend of Heroes: Trails in the Sky Second Chapter (Loewe/Leonhardt) * The Legend of Heroes: Trails in the Sky the 3rd (Loewe/Leonhardt) * Tobal No. 1 (Chuji Wu) * Togainu no Chi (Shiki) * Tokimeki Memorial Girl's Side (Kei Hazuki) * Tokyo Mirage Sessions ♯FE (Marth) * Toshinden 4 (Subaru Shinjo) * Voltage Fighter Gowcaizer (Kash Gyustan/Hellstinger) * Warriors: Legends of Troy (Paride) * WinBack (Jean-Luc Cougar) * Wonderland Online (Sid) * Xenogears (Fei Fong Wong) * Xenosaga Episode III: Also sprach Zarathustra (U-DO) * Ys vs. Sora no Kiseki: Alternative Saga (Leonhardt) ### Tokusatsu * Denkou Choujin Gridman (Gridman) * Mirai Sentai Timeranger (Stalker Detective Abel) * Kyuukyuu Sentai GoGoFive (Dragon Dark King Salamandes) * Bakuryuu Sentai Abaranger (TopGaler) * Mahou Sentai Magiranger (Belbireji the Incubus) * Kamen Rider Den-O & Kiva: Climax Deka (Negataros) * Ultraman Zero The Movie: Super Deciding Fight! The Belial Galactic Empire (Mirror Knight)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_della_Ragione_%28Verona%29
Palazzo della Ragione (Verona)
# Palazzo della Ragione (Verona) Il palazzo della Ragione, così chiamato in quanto ospitò a lungo gli uffici giudiziari, ma conosciuto anche come palazzo del Comune in quanto nacque come sede dell'Amministrazione cittadina, è un edificio civile situato tra piazza delle Erbe e piazza dei Signori a Verona. Di proprietà del Comune di Verona, è attualmente sede della Galleria d'arte moderna Achille Forti. ## Storia L'attuale Palazzo della Ragione era inizialmente un edificio privato sorto a ridosso dell'antico foro romano, oggi Piazza delle Erbe, su uno degli isolati formati dal reticolo di cardi e decumani della Verona romana. Nel corso dei secoli all'interno del Palazzo si sono alternate diverse istituzioni politiche e amministrative che hanno determinato le sorti della città. Nel XII secolo, dopo il terremoto che rase al suolo Verona, il Comune entrò in possesso di quest'area e vi edificò il Palacium Communis Veronae (Palazzo del Comune), uno dei primi palazzi pubblici d'Italia: nei suoi ambienti trovarono spazio le riunioni del consiglio cittadino, i magazzini del sale, il dazio della seta e l'ufficio dei pegni, mentre durante la signoria scaligera (1262-1387) il Palazzo divenne anche sede del Banco di Giustizia. Nel corso della seconda metà del XIV secolo vi si trasferì il Collegio dei Notai, che concentrò nel Palazzo della Ragione le funzioni pubbliche più importanti. Quando il controllo della città andò in mano a Gian Galeazzo Visconti (1387), la perdita di prestigio e di autonomia di Verona coinvolse anche il maggior edificio pubblico cittadino e le sue principali funzioni vennero meno. La conquista di Verona da parte della Repubblica di Venezia nel 1405 determinò cambiamenti importanti nella città. Il Palazzo del Comune accolse progressivamente gli uffici giudiziari, le carceri, i collegi professionali, gli uffici sanitari, quelli della Camera Fiscale e altri ancora. Nel 1493, quando il Consiglio Cittadino passò definitivamente nella Loggia in Piazza dei Signori, il Palazzo, in quanto sede del principale organo giudiziario, cambiò il proprio nome in Palazzo della Ragione. Intorno alla fine del XVI secolo si collocò invece nel cortile dell'edificio il mercato dei grani, di cui i rettori veneti avevano il controllo. Palazzo della Ragione fu protagonista di alcuni episodi tragici come il grande incendio del 22 gennaio del 1541: sviluppatosi dalla sala del Collegio dei Giudici, si propagò ovunque creando diversi danni. Subito dopo l'incendio iniziarono i restauri che si svilupparono per tutto il secolo. La carestia e la successiva epidemia del 1576 determinarono un ulteriore cambio di funzioni del cortile di Palazzo della Ragione che acquisì la denominazione di “Mercato Vecchio” per differenziarsi dal nuovo mercato dei grani in piazza Bra. Il mercato del Palazzo fu adibito a fondaco per la vendita delle farine per le famiglie povere, organizzato probabilmente in una serie di piccoli magazzini con un banco bottega su cui si vendeva a prezzo calmierato la farina. Con la fine della dominazione della Repubblica Veneta (1797) Palazzo della Ragione subì nuovi cambiamenti e destinazioni d'uso. Dal Catasto Napoleonico redatto tra 1808 e 1811, risulta che il complesso era in parte di proprietà statale e in parte proprietà privata: il corpo orientale dell'edificio su via Dante, in cui si trovavano i magazzini del sale, dei tabacchi e dei dazi, rimaneva statale, mentre la facciata su piazza delle Erbe era in mano a privati che avevano destinato i loro spazi a botteghe -al piano terra- e ad abitazioni negli ammezzati e al primo piano. A quel tempo inoltre, il Palazzo non era più sede dei Tribunali, ma continuava a ospitare le carceri demaniali. A partire dalla seconda metà dell'Ottocento alcuni spazi del palazzo furono destinati all'Accademia di Belle Arti Giambettino Cignaroli che portarono nuovo prestigio culturale al palazzo. Il cortile interno divenne quindi una zona di passeggio e di incontri, come testimoniano anche le diverse fotografie e stampe dell'epoca. Nel corso del XX secolo, fino alla fine degli anni ottanta, il Palazzo ritornò a essere luogo esclusivo dell'amministrazione giudiziaria accogliendo la Pretura negli spazi un tempo concessi all'Accademia Cignaroli. Dopo quasi vent'anni di stasi e chiusura nei primi anni del 2000 è stato approvato il progetto di restauro interamente finanziato dalla Fondazione Cariverona, e, dal 2007, al termine del complesso e articolato progetto di restauro diretto da Afra e Tobia Scarpa, Palazzo della Ragione è diventato un nuovo centro espositivo, oggi sede della Galleria d'Arte Moderna Achille Forti. ## Descrizione I lavori di costruzione di Palazzo della Ragione iniziarono nel 1193 e a distanza di tre anni dovevano già essere a buon punto se nel 1196 in alcuni documenti si cita la presenza di un Palacium Communis Veronae. Il palazzo si presentava come una struttura sobria, semplice e fortificata. In origine doveva essere completato da quattro torri angolari; oltre alla Torre dei Lamberti, vi era quella della Cappella o Torrazzo, posta in angolo tra piazza delle Erbe e l'attuale via Cairoli, e la torre della Masseria, nell'angolo tra le odierne via Cairoli e via Dante. Per l'equilibrio architettonico generale probabilmente si doveva ergere un'altra torre d'angolo tra via Dante e piazza dei Signori di cui però non è rimasta documentazione. I piani terra e gli ammezzati erano aperti verso l'interno del Palazzo; il piano nobile ospitava una grande sala, ampia e solenne, sede delle assemblee cittadine. Nel 1218, il Palazzo del Comune fu colpito in alcune sue parti da un incendio che provocò danni notevoli. Poiché già a quel tempo l'edificio non bastava più all'espletamento di tutte le funzioni legislative, amministrative e giudiziarie della città, venne costruita in adiacenza verso nord-ovest la Domus Nova Communis, affacciata su Piazza dei Signori, per ospitare le residenze dei giudici e del podestà. Durante il governo della signoria scaligera (1277-1387) , l'edificio subì modifiche sia degli spazi interni sia dell'architettura esterna. Nel primo piano nobile fu aperto un grande arco a conci di tufo che metteva in comunicazione diretta la grande sala dell'amministrazione della giustizia e la sala quadrata della torre della Cappella dedicata a San Zeno, che costituiva la parte più nobile del Palazzo del Comune per funzione e decoro. L'eccessiva ampiezza dell'arco, 13 metri, sembra abbia fin dall'inizio sofferto di problemi di statica. Probabilmente per concessione di Mastino I della Scala venne aperta la rengaria o porta concionatorum, ancora oggi percorribile, che conduceva al cortile interno in cui era collocato un podio a gradini per i rei colpevoli che da quel luogo dovevano ascoltare le sentenze. Durante la dominazione viscontea (1387 – 1402) i principali interventi nella città furono di carattere militare e probabilmente interessarono anche il palazzo del Comune che fu fortificato innalzando le torri e rinforzando le prigioni. All'arrivo della Serenissima (1405) il complesso acquisì funzioni amministrative e commerciali che determinarono ulteriori modifiche degli spazi. Tra il XV e XVI secolo Palazzo della Ragione fu arricchito della Scala della Ragione, fu allestita la Cappella dei Notai e costruita la cappella di Santa Maria della Neve ed infine la Torre dei Lamberti fu innalzata. Nel 1523 fu rifatta la porta aperta verso Piazza delle Erbe, l'attuale volto del Mercato Vecchio, e sull'angolo tra via Dante e piazza dei Signori, al piano terra, vennero aperti i magazzini del sale. Il 22 gennaio del 1541 il Palazzo del Comune fu colpito nuovamente da un grande incendio, sviluppatosi dalla sala del Collegio dei Giudici e che si propagò ovunque. Subito dopo iniziarono i restauri che videro coinvolto il tagliapietra Paolo Sanmicheli, cugino del più famoso Michele, che sistemò il leone marciano e realizzò gli ampi finestroni del piano nobile della torre della Capella, su probabile disegno del cugino. Nel 1723 il Palazzo bruciò ancora una volta per colpa di un condannato a morte, rinchiuso nella torre della Masseria. Gli interventi di recupero iniziarono poco dopo, ma la torre della Masseria non fu più ricostruita e al suo posto fu creata una copertura per la cappella dei Notai. Fu risistemata anche la torre della Cappella che tuttavia perse definitivamente la sua originaria funzione poiché venne ridotta a semplice atrio di passaggio verso la sala adiacente, dove allora si trovava il Banco di Giustizia. Nel 1779 venne collocato l'orologio sul lato della Torre dei Lamberti verso la Piazza delle Erbe. All'inizio del XIX secolo il palazzo fu di nuovo al centro dell'attenzione dell'amministrazione cittadina che desiderava dare un nuovo volto alla facciata del Palazzo aperta verso la Piazza delle Erbe e rendere sicuro l'edificio facendo degli interventi di stabilizzazione nelle sale dei piani nobili, sedi di alcuni uffici cittadini. L'incarico di ripensare la facciata rivolta a Piazza Erbe fu affidato all'ingegnere della Municipalità di Verona, l'architetto Giuseppe Barbieri (Verona 1778-1838), conosciuto principalmente per la realizzazione della Gran Guardia Nuova, odierno Municipio, e del completamento della Gran Guardia Vecchia, entrambe in piazza Brà. L'intera facciata del palazzo, prima suddivisa in tre fasce, acquistò un'omogenea patina neoclassica: andarono allora perduti alcuni elementi architettonici dell'edificio romanico originale, come il cornicione a dentelli e la sequenza degli archetti in cotto, due piccole finestre ad arco, il balcone gotico e, soprattutto, la parte inferiore della torre della Cappella, che venne nascosta da un artificioso allungamento della facciata. Alla fine del XIX secolo Palazzo della Ragione fu nuovamente oggetto di interventi per il ripristino delle facciate interne aperte sul cortile Mercato Vecchio. La Giunta Comunale si rivolse a una delle maggiori personalità del settore a quel tempo, Camillo Boito (1836 – 1914), che applicò qui le sue teorie di recupero eliminando tutte le sovrastrutture e aggiunte dei quattro secoli precedenti considerandole delle deformazioni degli originali. L'intervento di Boito si risolse tra il 1894 e il 1897 e in quell'occasione fu eliminata anche la copertura della scala e della loggia. Su tutti i prospetti si ricreò un cornicione ad arcatelle e si ripropose la bifora romanica; si dotò il mezzanino di finestre centinate alte e strette, e fu rifatto totalmente il paramento murario a filari alterni di cotto e pietra tenera. Unici brani originali che rimangono della fase precedente all'intervento di Boito sono quello visibile su via della Costa all'angolo con Piazza delle Erbe e alcune aree tra le arcate dei portici del cortile. Durante il periodo fascista, tra il 1922 e il 1927, vi fu una nuova serie di interventi diretti dall'architetto Francesco Banterle, che fu incaricato di recuperare nuovi spazi per gli archivi della Pretura. Banterle durante i lavori presentò un progetto nuovo per la facciata sul lato di Piazza delle Erbe proponendo l'apertura di tre enormi arcate per connettere attraverso un porticato la piazza e il cortile del Mercato Vecchio. L'intervento era così ardito che venne respinto dall'allora Soprintendente ai Monumenti, contrario anche alla proposta di un'apertura di negozi su via Cairoli. Nel 1942 l'architetto Pietro Gazzola diresse una nuova campagna di restauri che toccò soprattutto la torre della Cappella, che venne liberata dalla veste neoclassica datale da Barbieri attraverso la rimozione degli intonaci successivi e ristabilendo l'antico paramento. Verso la metà del Novecento si trasferì nel Palazzo la Pretura di Verona. Dopo l'abbandono da parte del Tribunale negli anni ottanta l'edificio è rimasto in disuso fino al 2004, anno di inizio del restauro di Afra e Tobia Scarpa. I lavori sono terminati nel 2007 restituendo alla città, come spazio espositivo, uno degli edifici più identificativi della storia cittadina: grazie ai recentissimi adeguamenti predisposti dagli uffici tecnici del comune, oggi il piano nobile del Palazzo ospita la principale istituzione cittadina dedicata alle arti visive, la Galleria d'arte moderna "Achille Forti".
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https://it.wikipedia.org/wiki/Nathalie_Rapti_Gomez
Nathalie Rapti Gomez
# Nathalie Rapti Gomez Nathalie Rapti Gomez (Barranquilla, 21 dicembre 1984) è un'attrice colombiana che vive in Italia. ## Biografia Nata in Colombia da padre greco e madre colombiana, cresce tra Roma e Palermo fino all'età di 5 anni, per poi trascorrere il resto dell'infanzia a Salonicco, in Grecia. Dopo essersi diplomata presso la Pinewood American International School di Salonicco, si trasferisce a Londra per frequentare la facoltà di farmacia al King's College, con l'intento di seguire le orme paterne, e inizia a lavorare saltuariamente come modella; tuttavia interrompe gli studi per tornare a Roma e iscriversi alla Scuola nazionale di cinema. Partecipa alla campagna pubblicitaria di Alessandro D'Alatri per la Repubblica e a quella di Ricky Tognazzi e Simona Izzo per la Smart, ma è grazie allo spot del Kinder Cereali che Nathalie ottiene una certa popolarità. Nel 2005 appare su Canale 5 nella serie televisiva R.I.S. - Delitti imperfetti. In seguito compare anche nella miniserie televisiva di Rai 1 La provinciale (2006), nel cortometraggio Il quarto sesso (2006) e nel film L'abbuffata (2007). Sempre nel 2007 ritorna su Rai 1 con la serie TV Medicina generale, e nel 2008 con la miniserie TV Una madre di Massimo Spano. Ancora nello stesso anno è protagonista del film Ultimi della classe, che le vale un Globo d'Oro come migliore attrice esordiente. Nel 2009 è co-protagonista in un episodio della serie L'ispettore Coliandro su Rai 2, e nello stesso anno torna sul grande schermo con il film Ex di Fausto Brizzi. Nel 2010 è protagonista insieme a Daniele Liotti nella serie Le due facce dell'amore; prende inoltre parte al videoclip Non ho paura dei The Sun. Nel 2013 lavora nelle serie Baciamo le mani - Palermo New York 1958 insieme a Virna Lisi, e I segreti di Borgo Larici con Giulio Berruti. Nel corso di questo decennio prende parte al film corale L'estate sta finendo di Stefano Tummolini, e partecipa inoltre a varie produzioni internazionali come Romeo and Juliet di Carlo Carlei, Black Butterfly di Brian Goodman e Titanium White di Piotr Smigasiewicz; contemporaneamente, per la televisione lavora alla serie Penny on M.A.R.S. e alle miniserie Bakhita di Giacomo Campiotti, Piper di Francesco Vicario e Diavoli di Nick Hurran e Jan Maria Michelini. ## Filmografia ### Cinema * Il quarto sesso, regia di Marco Costa e Marcello Mercalli – cortometraggio (2006) * L'abbuffata, regia di Mimmo Calopresti (2007) * Ultimi della classe, regia di Luca Biglione (2008) * Ex, regia di Fausto Brizzi (2009) * Christopher Roth, regia di Max Sender (2010) * L'estate sta finendo, regia di Stefano Tummolini (2013) * Romeo and Juliet, regia di Carlo Carlei (2014) * Presto farà giorno, regia di Giuseppe Ferlito (2014) * The Pills - Sempre meglio che lavorare, regia di Luca Vecchi (2016) * Black Butterfly, regia di Brian Goodman (2017) * Titanium White, regia di Piotr Smigasiewicz (2017) * Ride, regia di Jacopo Rondinelli (2018) * Leonora addio, regia di Paolo Taviani (2022) * Love on the Rock, regia di Matt Shapira (2022) * Revival, regia di Dario Germani (2023) ### Televisione * La provinciale, regia di Pasquale Pozzessere – miniserie TV, 2 puntate (2006) * Medicina generale – serie TV, 12 episodi (2007-2008) * Una madre, regia di Massimo Spano – miniserie TV, 2 puntate (2008) * R.I.S. - Delitti imperfetti – serie TV, episodi 5x07-5x08-5x09 (2009) * Bakhita - La santa africana, regia di Giacomo Campiotti – miniserie TV, 2 puntate (2009) * Piper, regia di Francesco Vicario – miniserie TV, 7 puntate (2009) * L'ispettore Coliandro – serie TV, episodio 3x03 (2009) * I delitti del cuoco – serie TV, 1 episodio (2010) * Sotto il cielo di Roma, regia di Christian Duguay – miniserie TV, 2 puntate (2010) * Le due facce dell'amore – miniserie TV, 6 puntate (2010) * Sangue caldo, regia di Luigi Parisi e Alessio Inturri – miniserie TV, 6 puntate (2011) * Le inchieste dell'ispettore Zen (Zen) – serie TV, episodi 1x01-1x02-1x03 (2011) * Baciamo le mani - Palermo New York 1958 – serie TV, 8 episodi (2013) * I segreti di Borgo Larici, regia di Alessandro Capone – miniserie TV, 6 puntate (2014) * Un passo dal cielo – serie TV (2017) * Penny on M.A.R.S. – serie TV (2018-2020) * Sanctuary – serie TV, 8 episodi (2019) * Diavoli (Devils) – serie TV, 6 episodi (2020) * Viola come il mare – serie TV (2022) * The Bay – serie TV (2023) ## Videoclip * Non ho paura dei The Sun (2010) ## Riconoscimenti * 2008 – Globo d'oro * Migliore attrice esordiente (per Ultimi della classe) * Premio Etruria Cinema * Migliore attrice esordiente (per L'abbuffata)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Conca_dei_Marini
Conca dei Marini
# Conca dei Marini Conca dei Marini (Conca r"e Marine in campano) è un comune italiano di 677 abitanti della provincia di Salerno in Campania, parte della Costiera amalfitana. È, dopo Atrani, il comune meno esteso della Campania. Assieme a tutta la Costa d'Amalfi, il territorio comunale dal 1997 è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità. ## Geografia fisica ### Territorio * Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003. ### Clima La stazione meteorologica più vicina è quella di Amalfi. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +10,7 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,8 °C. Le precipitazioni medie annue superano i 1.700 mm, distribuite mediamente in 96 giorni, e presentano un minimo estivo, un picco in autunno-inverno ed un massimo secondario in primavera. ## Toponimo Deve il suo nome alla specifica conformazione geografica a forma di conca, con l'aggiunta della denominazione dei Marini per sottolineare la vicinanza al mare e l'antico ruolo svolto dai marinai che vi abitavano, un tempo molto numerosi ed esperti delle tecniche della navigazione, così che il paese è anche definito città dei naviganti. È anche nota per l'alta densità di Marini (prescritti) presenti durante il periodo estivo, ogni estate questa specie migra da Bra per approdare in questo comune, l'intera migrazione dura circa 30 giorni. ## Storia Le origini di Conca dei Marini sono piuttosto incerte; si ritiene che sia stata fondata dai Tirreni con il nome di Cossa e, data la conformazione ripida ed irregolare dell'entroterra, i primi abitanti si dedicarono subito alle attività marittime. Nel 272 a.C. (481 ab Urbe condita) venne conquistata dai Romani, che la trasformarono in colonia; il piccolo borgo marinaro fornì loro un cospicuo contributo nel corso della seconda guerra punica, per poi ribellarglisi contro durante la guerra sociale del I secolo a.C. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, Conca divenne una base di supporto per la vicina Repubblica marinara di Amalfi, intrattenendo pertanto rapporti commerciali con gli altri popoli del Mediterraneo e accrescendo ulteriormente la propria bravura nel campo marinaro, poiché iniziò a poter disporre di ben 27 grandi galeoni come attestano le cronache del tempo. In seguito alla capitolazione della repubblica amalfitana nell'XI secolo, il paese ebbe un momentaneo periodo di crisi, che poi superò sotto la dominazione degli Svevi e degli Angioini, durante la quale riprese con maggior vigore i traffici marittimi. Nel 1275 era infeudata, come anche altre terre e città in Costiera amalfitana in quel periodo, subito dopo l'avvento degli Angioini, ma non si conosce il nome dei suoi signori e, in ogni caso, tale situazione non durò molto. In età moderna, sotto la dominazione degli Aragonesi, degli Asburgo e dei Borbone, gli scambi commerciali si estesero, consentendo così a diversi condottieri conchesi di arricchirsi e potersi elevare socialmente. I porti principali dove approdavano erano quelli di Venezia, Trieste, Costantinopoli e Smirne e più tardi anche Odessa. Proprio in quegli anni, però, cominciarono le attività piratesche dei Turchi, che non solo minacciavano le navi mercantili, ma attaccavano e saccheggiavano i paesi rivieraschi. Nel giugno 1543 5 galeotte turche sbarcarono presso il capo di Conca e misero al sacco tutto il paese, profanando e spogliando di tutti i suoi arredi la chiesa di San Pancrazio martire, che rimase per più anni chiusa e interdetta. Un altro duro colpo per i conchesi fu il flagello della peste che la colpì principalmente negli anni 1528 e 1556. Da un manoscritto anonimo del 1650 si evince lo stato del paese in quel tempo: “Conca, ha buoni poderi, e frutti particolarmente delle soscelle, quali nella Costiera sono in stima, e si vendono bene nella città di Napoli. L'arte più frequente di questa terra è fare calzette di seta; se ne lavorano l'anno in essa due mila paia. Vi si è introdotta anco l'arte di ritorcere le spumiglie e veli per li manti donneschi. Vi sono anche barche e marinari da carico grande per viaggi. V'è il carico di legnami che calano da Agerola, e se ne caricano l'estate circa dieci vascelli grandi. Questa stessa terra ha bisogno per ciascun anno circa mille e duecento tomola di grano che li vien da Salerno, e di settanta botte di vino dal Cilento. I naturali del luogo si dilettano anche di lavorare palme (per la Domenica delle Palme), e comprati gli germogli di esse da per tutta quella Costiera, ove ne abbondano, si conferiscono a lavorarle a Napoli a tempo opportuno.” Malgrado l'inarrestabile decadenza, il suo porto fu frequentato da mercantili ancora fino alla metà del XIX secolo e la tonnara, creata intorno al 1700, sopravvisse fino al 1956. Nel 1861, dopo la cacciata dei Borbone di Napoli, Conca dei Marini passò al Regno d'Italia. Nel periodo fascista, con il regio decreto n. 2202 del 6 febbraio 1928, a Conca fu unito il paese di Furore, ma alla fine della seconda guerra mondiale i due comuni tornarono ad essere separati. Attualmente la principale risorsa economica del paese è costituita dal turismo di massa; seguono poi (seppur in tono minore rispetto al passato) la pesca e l'agricoltura, caratterizzata soprattutto dalle coltivazioni di limoni e pomodorini "del pendolo" (in napoletano "d' 'o piennolo"). ### Simboli **Stemma** L'origine dello stemma comunale di Conca dei Marini risale al periodo angioino. Esso è formato da una corona ed uno scudo, all'interno del quale sono raffigurati 3 gigli (simbolo araldico della casa D'Angiò) in un campo blu nella parte superiore ed un vaso d'oro in un campo argenteo nella parte inferiore. I gigli Angioini testimoniano lo sviluppo che Conca ha avuto durante il regno di questa dinastia. ## Monumenti e luoghi d'interesse ### Marina di Conca La Marina di Conca è una piccola baia circondata da numerose casettine bianche e rappresenta il principale stabilimento balneare del paese, nonché il porto in cui attraccano tuttora le imbarcazioni dei pescatori locali. In tempi molto remoti era proprio in questa baia che si concentravano tutte le attività del paese, dalla pesca con la tonnara ai traffici marittimi; in più, qui vi era l'usanza, a partire dal XVII secolo, di eleggere pubblicamente il sindaco nel mese di agosto. Al suo interno sorge una graziosa cappella dedicata alla Madonna della Neve, cui viene celebrata una solenne festa il 5 agosto con una processione via mare. La cappella, di origine antica, fu edificata appositamente nella Marina per permettere ai marinai e ai visitatori di giungervi con notevole facilità. Vi si venera un altorilievo raffigurante la Madonna con il Bambino, proveniente dall'oriente come lascia credere l'iscrizione che reca nella parte inferiore in greco cirillico. La Marina di Conca, inoltre, è divenuta celebre tra gli anni sessanta e gli anni settanta per aver ospitato molti personaggi famosi, tra cui spiccano Gianni Agnelli, la principessa Margaret d'Inghilterra e Jacqueline Kennedy Onassis (che nel 1962, di ritorno da una visita a Ravello, vi sostò per un bagno). Nel maggio del 1996 la zona fu colpita da una grossa frana, dovuta al distaccamento delle pareti rocciose retrostanti; non provocò vittime, ma distrusse alcune costruzioni situate nei pressi della Marina e rese inagibile la spiaggia per sei anni. Nel 2003, invece, è stata segnalata da Legambiente tra le 11 migliori spiagge d'Italia. ### Torre del Capo di Conca La Torre del Capo di Conca, detta anche Torre Saracena o Torre Bianca, è un'antica torre di guardia cinquecentesca che sorge sul promontorio chiamato Capo di Conca. Fu fatta costruire dal viceré di Napoli Pedro de Toledo, a difesa del territorio contro le invasioni dei Turchi. Si scelse di erigerla su pianta quadrata anziché su pianta circolare, dal momento che, a partire da Carlo V in poi, la resistenza delle torri circolari, largamente impiegate in passato, fu messa in dubbio. La torre è composta da un'unica grande sala, al di sopra della quale sono situate due stanzette riservate alle guardie. Dopo la sconfitta dei Turchi a Lepanto la torre, come molte altre, perse di importanza e fu abbandonata al suo destino e usata a scopo cimiteriale a causa della bassa mortalità. Ciò non cambiò il suo fascino: infatti si racconta che due signore americane, rimaste affascinate dal luogo, si inginocchiarono e pregarono Dio affinché fossero sepolte lì. La torre fu destinata a questo uso fino al 1949, finché fu restaurata dall'amministrazione comunale che ne è proprietaria e destinata a museo. ### Chiesa di San Giovanni Battista La chiesa che va sotto il titolo parrocchiale di San Giovanni Battista, nota anche come Chiesa di Sant'Antonio di Padova (patrono ufficiale di Conca dei Marini dal 26 dicembre 1694), è un edificio religioso di remota fondazione, di cui si ignorano le origini. Tra i documenti ufficiali, si attesta che nel 1416 un signore locale, Giacomo Sarcaya, aveva il diritto di nominare il rettore della parrocchia di San Giovanni. La chiesa di San Giovanni Battista si erge su un'alta rupe e domina l'intero specchio d'acqua della conca e serve i fedeli del rione di Penne. La chiesa è caratterizzata da un campanile con la volta a cuspide ricoperta da piastrelle in maiolica e da una facciata barocca, che presenta un'immagine di Sant'Antonio accompagnata dalla frase latina PROTEGAM CIVITATEM ISTAM ("Proteggerò questa città") aggiunti nel restauro del 1909. L'edificio è stato restaurato per la seconda volta nel 1990, a causa del terremoto dell'Irpinia del novembre 1980. ### Complesso monumentale Chiesa di Santa Maria di Grado e Conservatorio di Santa Rosa da Lima Il complesso è composto da due parti: sul lato sinistro vi è la chiesa dedicata a Santa Maria di Grado, mentre su quello destro sorge il Conservatorio di Santa Rosa da Lima, un ex-monastero di suore domenicane. ### Chiesa di San Pancrazio martire Come per la precedente chiesa, non si conoscono fonti ufficiali che attestino l'epoca esatta della fondazione della chiesa dedicata a San Pancrazio martire. Il documento storico più antico che ne fa cenno è un'attestazione risalente al 30 gennaio 1370, redatta dall'Arcivescovo di Amalfi allora in carica, Monsignor Marino, in cui si afferma che la chiesa era un patronato della famiglia Mele a partire dal 1362. Nel 1543 la chiesa di San Pancrazio venne saccheggiata da un attacco ordito dai pirati, restando inagibile per lungo tempo. Il 20 novembre 1908 subì il crollo del campanile, successivamente ricostruito. In una splendida posizione, l'edificio religioso è circondato da un ampio cortile, su cui sono disposte due file laterali di palme davanti alle tre porte d'ingresso, al di sopra delle quali sono presenti mosaici di scuola ravennate (realizzati nel 1957) raffiguranti San Pancrazio a destra, Sant'Antonio di Padova a sinistra e al centro alla Madonna del Carmine. All'interno la chiesa è formata da tre navate e tre absidi. Le navate laterali sono sovrastate da volte a crociera e possiedono tre piccole cappelle a testa: a destra quelle dedicate a San Gaetano, alla Madonna della Neve e a Sant'Anna, e a sinistra quelle dedicate al Sacro Cuore di Gesù, al Cristo Crocifisso e a San Raffaele. Nella chiesa, inoltre, è venerata anche la Madonna del Carmelo, la quale viene celebrata con una solenne processione in occasione della festa del 16 luglio. Nei pressi della chiesa è presente un belvedere che affaccia direttamente sul mare, denominato Punta "Vreca", poiché ha la forma di una nave, sul quale sorge una croce di ferro battuto. ### Chiesa di San Michele Arcangelo Tra la vegetazione tipica della zona (limoni, carrubi e ulivi), in località "Penne", sorge la chiesa di San Michele Arcangelo. Anche di questo edificio religioso non si conosce la data della fondazione e la tradizione vuole che sia molto antico. In un atto notarile si apprende che la chiesa esisteva prima del 1208. La chiesa consiste in un'aula, terminante con un'abside piatta, formata da due moduli di egual misura. Sono del Settecento l'altare maggiore, le due balaustre di marmo che dividono il presbiterio, le tele di scuola napoletana che si trovano nelle 4 cappelle laterali della prima campata, l'antico organo e il pavimento che si può vedere ormai solo nella parte absidale. Caratteristico è il piccolo pulpito ligneo. La sacrestia fu completata nel 1824. Il campanile costituito da due registi quadrati termina nella parte superiore in una cella cilindrica con sei monofore. L'edificio ha attraversato anni di incuria, è stato oggetto di continui furti l'hanno spogliato di tutti gli arredi sacri ed è stato pesantemente colpito dal terremoto del 1980. È stato restaurato ed è attualmente riaperto al culto. ### Cappella dell'Immacolata Concezione Sul lato ovest della piazza principale del paese, nota come Piazza Olmo per la presenza appunto di olmi, sorge la piccola cappella gentilizia dell'Immacolata Concezione eretta sul finire del XVII secolo dalla famiglia Pandolfi. La cappella fu eretta a servizio della propria casa non lontana dalla piazza. L'aspetto è di gusto tipicamente spagnolo con il piccolo campanile a vele che domina la facciata. Il portale sovrasta tre scalini ed è affiancato sul lato destro da un'edicola votiva raffigurante la Vergine con il bambino. Il piccolo ambiente è costituito da un'aula rettangolare con volta a botte lunettata decorata con riquadri con motivi in stucco. La cappella fu sensibilmente ristrutturata nel 1895 come attesta la lapide posta sopra il portone: «QUESTA CAPPELLA È DI PROPRIETA' DI MARIA GAETANA PANDOLFI FU ANDREA FONDATA DAI SUOI ANTENATI NELL'ANNO 1674 È STATA RIFATTA DA ESSA SIGNORA PANDOLFI NELL'ANNO 1895» Della fase precedente restano l'altare, l'organo, e la parte absidale decorata nelle due estremità da due medaglioni raffiguranti i santi Antonio di Padova e Domenico con al centro la tela raffigurante la Madonna racchiusa in una spessa cornice dorata. L'altare è affiancato dai due ingressi della piccola sagrestia. ### Cappella della Madonna della Neve A protezione dei marinai fu eretta sulla spiaggia una cappella dedicata alla Madonna della Neve. Questo luogo di culto ancora caro ai conchesi si trova incastonato nella roccia. Le sue dimensioni sono esigue e per questo motivo il 5 agosto la messa viene celebrata sulla spiaggia. La legenda racconta che l'alto rilievo che si trova sull'altare, raffigurante la Madonna con il bambino Gesù, fu trovato dai marinai di Conca su una spiaggia presso Costantinopoli, dopo il saccheggio della città da parte degli ottomani. ### Cappella di San Cristoforo Nel rione Penne, ai confini del paesino, si trova una cappella dedicata al santo traghettatore. Fondata intorno al 1300 e priva di particolari decorazioni, presenta sopra l’altare una nicchia decorata con un affresco. ## Società ### Evoluzione demografica Abitanti censiti ### Religione La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico appartenenti all'Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni. ### Tradizioni e folclore **Feste religiose** * Festa della lingua di Sant'Antonio da Padova (15 febbraio) * Domenica delle Palme Il giorno della Domenica delle Palme i fedeli si recano in chiesa portando con sé foglie di palma intrecciate dette in gergo popolare il "pesce di palma" o "latr". Per poter essere intrecciate, le foglie devono essere recise da una palma che viene chiusa tutto l'anno per evitare che la foglia al suo interno cresca e che diventi verde. Ormai sono pochi quelli che conoscono questa arte. Infatti nelle loro mani la foglia prende le forme più svariate che riconducono a simboli della terra con scopo augurale. Fra i tanti simboli si possono riscontrare la spiga di grano, l'uccello, il cestino, la foglia di quercia, la pagnotta, l'ostensorio. Con le foglie che vengono tolte per poter essere lavorate si possono creare anche piccole croci che gli uomini pongono al bavero della giacca o cestini (dette panarelle) che vengono riempiti di fiori. Finita la funzione religiosa, le palme benedette vengono riportate a casa e vengono poste all'entrata dell'abitazione o nel luogo preferito, come simbolo di protezione. * Settimana Santa (con processione del Cristo Morto il Venerdì Santo) * Lunedì dell'Angelo In questo giorno si venera la statua di Sant'Antonio di Padova che viene portata in processione fino alla chiesa di San Michele. * Festa di San Pancrazio martire (12 maggio) * Inizio della tredicina in onore di Sant'Antonio da Padova, con l'esposizione della statua e con la benedizione del pane e dei gigli (30 maggio) * Festa patronale di Sant'Antonio da Padova (13 giugno) Di grande importanza per la popolazione è la festa del Santo Patrono che ogni anno il 13 giugno richiama i fedeli al Suo santuario. I devoti vengono da posti vicini come Praiano, Furore, Agerola e Amalfi ma anche da luoghi lontani. E tradizione donare tra le offerte anche oggetti preziosi, soprattutto anelli che rimandano al miracolo dell'anello perduto. La statua, risalente al XVII, giunse a Conca nel 1692 con una solenne processione, come è narrato da don Nicola Rispolo, parroco di quell'epoca e promotore della venerazione a questo santo. Essa rappresenta un giovane glabro, in atteggiamento di estasi, e ha nella mano destra il giglio, simbolo di candore e purezza, e nell'altra un libro aperto su cui poggia il Bambino a indicare il miracolo dell'apparizione, mentre il saio, decorato con cornucopie in stile tardo barocco, rimanda all'iconografia spagnola. Venerando con fede questa effigie, molti hanno trovato protezione, e prova tangibile di questa devozione sono i tantissimi ex voto donati nei secoli dai devoti: ogni anno, nel giorno della festa, essi vengono esposti sulla statua. Sant'Antonio fu eletto patrono del paese il 26 dicembre del 1694 con un gran fervore cittadino. Fino agli anni 80 si svolgeva il rito delle “zitelle”, un gruppo di tredici ragazze a piedi nudi, vestite di bianco e con una coroncina di edera nei capelli, dai dodici ai quindici anni che su commissione di un devoto, partivano dalla casa del miracolato o di colui che sperava di ricevere la grazia. Durante il tragitto intonavano un canto di ringraziamento se la grazia era già stata ricevuta o di lode per riceverla, e giunte sulla soglia della porta principale della chiesa si inginocchiavano e camminavano fino ai piedi della statua che viene ancora esposta sull'altare. Dopo le celebrazioni delle messe dette in onore del Santo, viene distribuito il pane benedetto ai fedeli, offerto da un miracolato, a indicare il miracolo del Santo che fece risuscitare il bambino annegato. All'inizio della tredicina (i tredici giorni che precedono la festa che culmina in una solenne processione che attraversa le strade del paese), insieme al pane vengono distribuiti i petali benedetti dei gigli essiccati che fungono da talismani protettivi contro le avversità. * Festa di San Giovanni Battista (24 giugno) Viene celebrata la nascita di San Giovanni Battista con una solenne processione con la cinquecentesca statua che parte dalla chiesa a lui dedicata e arriva fino a Piazza Olmo, la piazza principale del paese e fuochi d'artificio. * Festa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (16 luglio) con una processione che parte dalla chiesa di san Pancrazio martire e fuochi d'artificio. * Festa della Madonna della Neve (5 agosto) La marina di Conca festeggia la Madonna della Neve che viene considerata protettrice dei pescatori. Dopo la Santa Messa celebrata sulla spiaggia, inizia una lunga processione in mare sulle imbarcazioni tipiche dei pescatori. Si arriva ad Amalfi e si ritorna indietro fino al Fiordo di Furore per poi ritornare sulla spiaggia di Conca. * Festa della Madonna Assunta (15 agosto) Nella chiesa di Santa Maria di Grado si venera una piccola statua raffigurante la Madonna, che viene portata in processione per un breve tratto, fino al palazzo del Municipio * Festa di Santa Rosa da Lima (23 agosto) * Festa di San Michele Arcangelo (29 settembre) * Festa del patrocinio della Madonna del Carmine (terza domenica di novembre) * Festa dell'Immacolata Concezione (8 dicembre) Con la festa dell'Immacolata Concezione nel paese si apre il periodo natalizio. La processione, allietata dalla zampogna e dalla ciaramella, con la piccola statua dell'Immacolata Concezione parte dalla cappella a lei dedicata, situata in piazza Olmo, per arrivare nella chiesa di Santa Maria di Grado dove avviene la Messa. **Manifestazioni passate** * Chamber Music on the Amalfi Coast (2004-2009, da luglio a settembre): serie di concerti di musica classica da camera eseguiti nella chiesa del Monastero di Santa Rosa. * Conca Porte Aperte (2006-2010, da fine luglio a fine agosto): insieme di spettacoli di vario genere, che spaziano dalla musica popolare al cinema (con proiezione di film in collaborazione con Rai Trade). All'interno della manifestazione è presente il Premio Santa Rosa, destinato a personaggi che si sono particolarmente distinti nel loro campo. I premiati delle 3 edizioni sono stati: nel 2006 Andrea Carrano, professore; nel 2007 Alfonso Pecoraro Scanio, già Ministro dell'Ambiente; nel 2008 Antonio Gambardella, ingegnere e Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in carica. ### Leggende e superstizioni * Sant'Andrea Apostolo La legenda vuole che quando le spoglie di Sant'Andrea giunsero da Costantinopoli per aspettare le ultimazioni della cripta e che si calmasse la situazione che era succeduta in seguito alla IV crociata, il cardinale Pietro Capuano, legato pontificio fece nascondere le reliquie a Conca dei Marini, dove la repubblica d'Amalfi aveva il suo porto. I documenti dell'epoca non specificano esattamente, infatti dicono che furono custudite "in loco celebri", ma si pensa che il corpo dell'apostolo venne tumulato per un periodo di circa due anni nella cappella della Madonna della Neve. * Le Janare Si narra che nel XVI secolo a Conca dei Marini ci fossero le streghe, dette janare. Si pensa che questo termine derivi dal latino ianua (porta) e che rimanda ai riti augurali e di superstizione che venivano fatti per proteggere la casa dal malocchio. Quindi molti vedevano queste figure come delle fattucchiere che si incontravano per i loro riti di notte. La leggenda narra che le streghe si incontrassero nel campo degli ulivi che si trova presso la chiesa di San Pancrazio martire, nella zona di "Campitiello" limitrofa alla Grotta dello Smeraldo e in località "Punta Tavola". Venivano attribuiti vari poteri a queste donne (fatture fulminanti, filtri di amore e pozioni contro il malocchio) e si cercava di tenerle lontane poiché si temeva una loro vendetta. Ma alcuni sostengono che con questo loro comportamento bizzarro riuscivano a dare sfogo ai loro impulsi sessuali nei momenti di assenza dei loro mariti, impegnati nella navigazione. * Si narra che Giambattista Vico scrisse un sonetto per la monacazione della marchesa di Villarosa, di cui era follemente innamorato, la quale prese i voti perpetui nel monastero di Santa Rosa. ## Cultura ### Cucina * Sfogliatella Santarosa Si narra che la sfogliatella Santarosa sia nata per caso. Infatti, nel Settecento, le suore domenicane di clausura del Conservatorio di Santa Rosa da Lima di Conca dei Marini, che erano dedite alla preparazione del pane e di dolci, diedero vita a questo dolce di cui non immaginarono nell'immediato la fama che avrebbe avuto. Era rimasta una porzione di pasta e una delle pie suore decise di non disfarsene ma stendendola in una pirofila e ponendovi della crema fatta con semola di farina, latte e zucchero, con pezzi di frutta secca di loro produzione e amarene sciroppate, e dopo aver coperto il tutto con l'alta parte della pasta infornò il tutto nel forno caldo del pane. Quindi il primo prototipo della sfogliatella fu una torta che col tempo ha assunto la forma attuale. * Coniglio nelle foglie di limone Un piatto tipico di Conca è il coniglio nelle foglie di limone. Qui è possibile consultarne la ricetta. ## Geografia antropica Le case di Conca sono sparse sul territorio e i nuclei abitativi si concentrano dove il territorio ha reso possibile l'insediamento. Le tecniche costruttive sono simili in tutta la zona costiera e dimostrano, con un'architettura semplice, quali erano le esigenze principali della vita contadina. Ogni famiglia infatti aveva un'economia dove tutto veniva prodotto e consumato ed erano pochi i beni di consumo che venivano acquistati mediante il baratto, data la mancanza del denaro. Le case tipiche, quelle rustiche e non, si sviluppano su due livelli, conformandosi con l'andamento del terreno. Al primo livello vi erano i locali per le attività rustiche (allevamento di animali da cortile, ripostiglio per gli attrezzi agricoli, cantine data l'ottima temperatura per conservare il vino, il pozzo nero e cisterne per conservare l'acqua piovana) e che servivano per isolare la casa dal terreno. Sono locali non molto profondi rispetto a quelli del livello superiore il quale viene elevato grazie ad alte e possenti volte a botte e sono sempre preceduti da un atrio coperto con archi i quali reggono la loggia del secondo piano. Per accedere a quest'ultimo bisogna percorrere una scala esterna. Le stanze di questo piano si affacciano tutte sulla loggia e poche sono quelle retrostanti. Sono coperte da volte (a schifo, padiglione, botte o crociera) le quali sono ricoperte a loro volta da altere volte a botte per creare una camera d'aria. All'estremità del terrazzo c'è sempre un piccolo ambiente che sporge dal fabbricato, il bagno, e all'interno ha un piccolo sediolino di pietra con un foro che si collegava mediante tubi di terracotta con il pozzo nero. Naturalmente con il progresso hanno perso la loro funzione e sono solo degli elementi decorativi. ## Infrastrutture e trasporti ### Strade * Strada statale 163 Amalfitana. * Strada regionale 366 (di Agerola) Innesto SS 163 fino al confine della provincia. * Strada provinciale 160 Santa Rosa-Olmo di Conca dei Marini. ## Amministrazione ### Sindaci | Periodo | Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | | - | - | - | - | - | | 27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Gaetano Frate | centro-sinistra | Sindaco | | 13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Gaetano Frate | lista civica | Sindaco | | 29 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Luigi Criscuolo | lista civica | Sindaco | | 16 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Gaetano Frate | lista civica Conca Democratica | Sindaco | | 5 giugno 2016 | 3 ottobre 2021 | Gaetano Frate | lista civica Conca Democratica 2.0 | Sindaco | | 4 ottobre 2021 | in carica | Pasquale Buonocore | lista civica Uniti per Conca | Sindaco | ### Altre informazioni amministrative Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Destra Sele.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Gennaro_Sangiuliano
Gennaro Sangiuliano
# Gennaro Sangiuliano Gennaro Sangiuliano (Napoli, 6 giugno 1962) è un giornalista, saggista e politico italiano, dal 22 ottobre 2022 ministro della cultura nel governo Meloni. È stato direttore del quotidiano Roma di Napoli dal 1996 al 2001 e del TG2 dal 2018 al 2022 e vicedirettore del quotidiano Libero e del TG1 dal 2009 al 2018. ## Biografia Sangiuliano frequenta il liceo classico "A. Pansini" di Napoli e si laurea in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Napoli "Federico II". In seguito consegue il master in Diritto privato europeo presso la Sapienza - Università di Roma e cum laude il dottorato di ricerca in Diritto ed Economia presso l'Università "Federico II" di Napoli. È docente esterno a contratto di Diritto dell'informazione presso la Lumsa e di Economia degli intermediari finanziari alla Sapienza. Inoltre, dal 2016 è titolare del corso di Storia dell'economia e dell'impresa alla Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli di Roma e dal 2015 ricopre la carica di direttore della scuola di Giornalismo dell'Università degli Studi di Salerno. È docente del Master in Giornalismo e Comunicazione della Università telematica "Pegaso". ### Nel giornalismo Lavora a Canale 8 di Napoli, dirige l'Opinione del Mezzogiorno (quindicinale di Publimedia) ed entra nella redazione di Economy, periodico considerato da alcuni vicino a Francesco De Lorenzo. Assieme a Ciro Paglia, storico capo redattore de Il Mattino, pubblica il volume Il paradiso: viaggio nel profondo nord, in risposta al controverso L'Inferno di Giorgio Bocca. Nei primi anni 1990 Sangiuliano lavora a L'Indipendente e poi alla redazione politica del quotidiano Roma di Napoli (giornale vicino a Giuseppe Tatarella), di cui sarà direttore dal 1996 al 2001. È stato quindi capo della redazione romana e poi vicedirettore del quotidiano Libero durante la direzione di Vittorio Feltri. Scrive in quel periodo anche per il settimanale L'Espresso e per le pagine culturali de Il Sole24Ore. Ha iniziato a occuparsi di economia per il mensile Nord e Sud, la storica rivista fondata da Francesco Compagna. Ha scritto per Il Giornale di Napoli durante la direzione di Lino Jannuzzi, per Il Foglio di Giuliano Ferrara e per Il Giornale. ### In Rai Entrato in Rai nel 2003 come inviato del TGR, Sangiuliano diviene caporedattore e poi passa al TG1. È stato inviato in Bosnia, Kosovo e in Afghanistan. Nel 2009 Sangiuliano è nominato vice direttore del TG1 durante la direzione di Augusto Minzolini. In tale periodo Sangiuliano è regista dei servizi sulla casa di Montecarlo con cui viene messo a lungo in discussione Gianfranco Fini, allora in rotta con la dirigenza PDL. Il 31 ottobre 2018 viene nominato dal Cda della Rai, su proposta dell'amministratore delegato Fabrizio Salini, nuovo direttore del TG2, succedendo a Ida Colucci. Lascia la Rai il 21 ottobre 2022 in seguito alla sua nomina a ministro. ### Attività politica Sangiuliano ha fatto parte da giovanissimo del Fronte della Gioventù. Dal 1983 al 1987 è stato consigliere circoscrizionale del partito Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale nel quartiere Soccavo di Napoli. Alle elezioni politiche del 2001 Sangiuliano è candidato alla Camera dei deputati nella lista Casa delle Libertà nel collegio Chiaia-Vomero-Posillipo, ma non viene eletto. ### Ministro della cultura Il 21 ottobre 2022 viene nominato Ministro della cultura nel governo Meloni. Nonostante un'iniziale contrarietà alle domeniche gratuite nei musei, ha successivamente cambiato opinione, estendendo la misura anche alle principali ricorrenze della Repubblica Italiana (25 aprile, 2 giugno e 4 novembre). Una delle prime azioni intraprese dal Ministro durante la sua carica è stata quella di introdurre il biglietto d'ingresso per il Pantheon, basandosi sul modello parigino di Hôtel des Invalides dove si trova il feretro di Napoleone Bonaparte. L'accordo trovato prevede che il 70% dei proventi siano destinati alla manutenzione del sito, mentre il restante 30% andrà alla Curia per sostenere opere a beneficio dei poveri della città; inoltre, durante le funzioni religiose verrà garantito il libero accesso. Nel 2023 Sangiuliano ha espresso soddisfazione per il mancato inserimento di Venezia nella lista Unesco dei patrimoni dell'umanità in pericolo. A dicembre 2023, viene presentata da parlamentari dell'opposizione un'interrogazione riguardo la presunta diffida che, secondo Il Fatto Quotidiano, l'avvocato di Sangiuliano avrebbe presentato contro il programma Rai "Un giorno da pecora", reo di trattare il ministro come soggetto della loro satira. Il ministro ha poi smentito. ## Saggista Autore di vari saggi scientifici, nel 2006 Sangiuliano ha pubblicato, con Dario E. M. Consoli, il manuale giuridico-economico universitario Teoria e tecniche dei new media. È inoltre autore della voce "Economia della comunicazione" nell'opera XXI Secolo della Treccani (2009). Nel 2008 Sangiuliano ha pubblicato per Mursia una biografia del fondatore de La Voce, Giuseppe Prezzolini, l'anarchico conservatore; per questo saggio è stato finalista del Premio Acqui Storia. Nel 2012 per Mondadori pubblica il saggio storico Scacco allo zar: 1908-1910: Lenin a Capri, genesi della rivoluzione, incentrato sui due soggiorni del futuro leader sovietico sull'isola campana, in seguito fondamentali per gli esiti della Rivoluzione russa. Il libro si aggiudica nello stesso anno il Premio Capalbio per la saggistica storica. Nel 2013 scrive insieme a Vittorio Feltri Quarto Reich - come la Germania ha sottomesso l'Europa. Il libro, edito da Mondadori, venne in seguito tradotto anche in sloveno. Negli anni 2010 Sangiuliano pubblica una serie di saggi storici: in particolare, i quattro volumi su Vladimir Putin, Hillary Clinton, Donald Trump e Xi Jinping editi da Mondadori. Nel 2019 pubblica la sua quarta biografia Il nuovo Mao – Xi Jinping e l'ascesa al potere nella Cina di oggi, dedicata al Presidente della Repubblica popolare cinese. Grazie a questo saggio, il 5 settembre 2020 Sangiuliano vince il Gran Premio Internazionale "Casinò di Sanremo 1905". ## Premi e riconoscimenti * Nel 2003 ha vinto il Premio "Francesco Bruno" per la saggistica economica e meridionalista. * Il 23 ottobre 2008 ha ricevuto, insieme al fisico Nicola Cabibbo, il Premio Guido Dorso. * Il 6 settembre 2009 ha ricevuto il "Premio Letterario Nazionale Albori - Costa d'Amalfi", sezione Giornalismo. * Per la monografia su Prezzolini, Sangiuliano è stato premiato inoltre con la "segnalazione speciale" dalla giuria, presieduta da Marcello Veneziani, del premio letterario "Procida - Isola di Arturo - Elsa Morante". * 2009 Premio "Comunicare l'Europa", assegnato dall'Istituto Europeo e dall'Osservatorio Parlamentare Europeo. * 2011 Premio internazionale "Giambattista Vico", assegnato dalla Fondazione Giambattista Vico. * 2011 Premio "Impegno per l'Europa", assegnato dal Centro Europeo. * 2012 Premio "Capalbio" per la saggistica storica. * 2012 Premio "Sulmona" per il giornalismo culturale. * 2013 Premio "Pelagos Prize" per il giornalismo culturale. * 2014 Premio "Cosimo Fanzago" per il giornalismo. * 2015 Premio Cimitile per la Saggistica. * 2016 Premio Excellent Milano per la Saggistica. * 2018 Premio Cicerone del Comune di Arpino. * 2019 Premio Biagio Agnes per la Saggistica storica. * 2019 Premio Giornalismo Civile 2019. * 2020 Gran Premio Internazionale "Casinò di Sanremo 1905". * 2020 Premio Ischia di “giornalista scrittore” al Premio Ischia Internazionale di Giornalismo. ## Saggi * Gennaro Sangiuliano; Ciro Paglia, Il paradiso: viaggio nel profondo Nord, prefazione di Vittorio Sgarbi, Napoli, Edizione scientifiche italiane, 1993, ISBN 88-7104-721-4. * Gennaro Sangiuliano, La svolta: interviste sulla seconda Repubblica, prefazione di Pialuisa Bianco, Napoli, Edizione scientifiche italiane, 1995, ISBN 88-8114-080-2. * Gennaro Sangiuliano, Le origini del conflitto nella ex Jugoslavia, Napoli, Edizione scientifiche italiane, 1996. * Gennaro Sangiuliano; Giuliano Frosini, Napoli, Italia, Napoli, Parresìa, 1997. * Gennaro Sangiuliano, Viaggio nella globalità, Napoli, Guida, 2001, ISBN 88-7188-509-0. * Dario E. M. Consoli; Gennaro Sangiuliano, Manuale di teoria e tecniche dei media, Napoli, Edizione scientifiche italiane, 2006, ISBN 88-495-1218-X. * Gennaro Sangiuliano, Giuseppe Prezzolini: l'anarchico conservatore, prefazione di Vittorio Feltri, Milano, Mursia, 2008, ISBN 978-88-425-3940-7. * Gennaro Sangiuliano, Economia della comunicazione, Roma, Albatros, 2010, ISBN 978-88-567-2463-9. * Gennaro Sangiuliano, Scacco allo zar: 1908-1910: Lenin a Capri,genesi della rivoluzione, Milano, Mondadori, 2012, ISBN 978-88-04-61591-0. * Gennaro Sangiuliano, L'inutile federalismo: il caso Italia e i modelli di autonomia fiscale, Milano, Utet Giuridica, 2012, ISBN 978-88-598-0883-1. * Vittorio Feltri; Gennaro Sangiuliano, Una Repubblica senza Patria-Storie d'Italia dal '43 ad oggi, Milano, Mondadori, 2013, ISBN 88-04-63344-1. * Vittorio Feltri; Gennaro Sangiuliano, Quarto Reich, come la Germania ha sottomesso l'Europa, Milano, Mondadori, 2014, ISBN 88-520-5413-8. * Gennaro Sangiuliano, saggio introduttivo al Manifesto dei conservatori di Giuseppe Prezzolini, Edizioni Storia e Letteratura, Roma 2014. ISBN 978-88-6372-725-8 * Gennaro Sangiuliano, Putin. Vita di uno zar, Milano, Mondadori, 2015, ISBN 88-04-6586-06. * Gennaro Sangiuliano, Hillary. Vita in una dinasty americana, Milano, Mondadori, 2016, ISBN 978-88-04-66996-8. * Gennaro Sangiuliano, Trump. Vita di un presidente contro tutti, Milano, Mondadori, 2017, ISBN 978-88-04-68204-2. * Gennaro Sangiuliano, Il nuovo Mao. Xi Jinping e l'ascesa al potere nella Cina di oggi, Milano, Mondadori, 2019, ISBN 978-88-04-70528-4. * Gennaro Sangiuliano, Reagan. Il presidente che cambiò la politica americana, Milano, Mondadori, 2021, ISBN 978-88-04-73593-9.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Fiabe_Ungheresi
Fiabe Ungheresi
# Fiabe Ungheresi Fiabe Ungheresi (Magyar népmesék) è una serie animata ungherese diretta e progettata da Marcell Jankovics, e realizzata dallo studio di animazione Kecskemétfilm, a partire dal 1977. La serie nasce da un'idea di Ferenc Mikulás. In Italia è stata trasmessa per la prima volta dal dicembre 2005, su Rai 3, ed è stata successivamente replicata su Rai YoYo. ## Descrizione Ogni episodio racconta una fiaba della tradizione popolare ungherese. La sigla originale del cartone è stata composta dal gruppo musicale ungherese Kaláka, ed è stata mantenuta invariata anche nell'edizione in lingua italiana. ## Episodi La serie è composta da 100 episodi, distribuiti in 9 stagioni. | Stagione | Episodi | Anno di produzione | | - | - | - | | Prima stagione | 13 | 1977 | | Seconda stagione | 13 | 1979 | | Terza stagione | 13 | 1984 | | Quarta stagione | 13 | 1989 | | Quinta stagione | 13 | 1995 | | Sesta stagione | 13 | 2002 | | Settima stagione | 7 | 2007 | | Ottava stagione | 4 | 2009 | | Nona stagione | 11 | 2011 |
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Fiabe ungheresi
# Fiabe ungheresi Fiabe ungheresi (Magyar népmesék) è una serie animata ungherese diretta e progettata da Marcell Jankovics, e realizzata dallo studio di animazione Kecskemétfilm, a partire dal 1977. La serie nasce da un'idea di Ferenc Mikulás. In Italia è stata trasmessa per la prima volta dal 31 gennaio 1981 su Rete 3 con il titolo Favole popolari ungheresi. Dal dicembre 2005, Rai 3 ha trasmesso una nuova edizione della serie intitolata Fiabe ungheresi, riproponendo i precedenti episodi ridoppiati insieme ai nuovi inediti. È stata successivamente replicata su Rai YoYo. ## Descrizione Ogni episodio racconta una fiaba della tradizione popolare ungherese. La sigla originale del cartone è stata composta dal gruppo musicale ungherese Kaláka, ed è stata mantenuta invariata anche nell'edizione in lingua italiana. ## Episodi La serie è composta da 100 episodi, distribuiti in 9 stagioni. | Stagione | Episodi | Anno di produzione | | - | - | - | | Prima stagione | 13 | 1977 | | Seconda stagione | 13 | 1979 | | Terza stagione | 13 | 1984 | | Quarta stagione | 13 | 1989 | | Quinta stagione | 13 | 1995 | | Sesta stagione | 13 | 2002 | | Settima stagione | 7 | 2007 | | Ottava stagione | 4 | 2009 | | Nona stagione | 11 | 2011 |
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https://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Joseph_Moore
Albert Joseph Moore
# Albert Joseph Moore Albert Joseph Moore (York, 4 settembre 1841 – Londra, 25 settembre 1893) è stato un pittore e illustratore britannico, noto per le sue raffigurazioni di languide figure femminili messe in contrapposizione al lusso e alla decadenza del mondo classico. Era il fratello minore di Henry, anch'egli pittore. ## Biografia Moore nasce a York il 4 settembre 1841, figlio del noto ritrattista William Moore e della sua seconda moglie, Sarah Collingham. Molti dei suoi numerosi fratelli furono educati come artisti, tra cui Henry, RA, noto pittore di paesaggi marini. Albert frequentò inizialmente la Archbishop Holgate's School, passando in seguito alla St. Peter's School di York, ricevendo allo stesso tempo lezioni di disegno e pittura da suo padre. Si rivelò particolarmente dotato già da giovanissimo, ottenendo una medaglia dal Dipartimento di Scienza e Arte (Department of Science and Art) a Kensington nel maggio 1853, prima di completare il suo dodicesimo anno di età. Dopo la morte di suo padre, avvenuta nel 1851, il giovane Albert Joseph venne posto sotto le cure e l'insegnamento di suo fratello, John Collingham. Nel 1855 si trasferì a Londra, dove frequentò il liceo di Kensington fino al 1858, per poi divenire uno studente della Royal Academy of Arts. In quella sede aveva già esposto nel 1857, quando realizzò A Goldfinch e A Woodcock. I suoi primi lavori mostrano l'influenza di John Ruskin. Nel 1859 si trovava in Francia con l'architetto William Eden Nesfield. Nel 1861 intraprese una nuova avventura con due dipinti a tema sacro, The Mother of Sisera looked out of a Window (La madre di Sisara guardò fuori da una finestra - Tullie House Museum and Art Gallery, Carlisle) ed Elijah running to Jezreel before Ahab's Chariot (Elia che correva verso Jezreel davanti al carro di Achab - collezione privata, Canada). Nel frattempo, Moore aveva già dato segnali della straordinaria abilità che in seguito mostrò come artista decorativo. Negli anni sessanta del XIX secolo, Moore progetta piastrelle, carta da parati e vetrate per Morris, Marshall, Faulkner e Co., e lavora come pittore murale in ambito ecclesiastico e domestico. Durante questo periodo le sue opere iniziarono ad assumere un carattere marcatamente neoclassico, avendo egli studiato a fondo la scultura antica, in particolare i marmi di Elgin al British Museum. La sua preoccupazione per le armonie decorative e cromatiche divenne evidente nei suoi dipinti a partire dalla metà degli anni sessanta del XIX secolo. Le sue opere, in genere singole figure femminili con proporzioni formalizzate, drappeggi neoclassici e accessori floreali, costituirono un importante filone dell'estetismo. Intorno al 1860 dipinse un soffitto a Shipley, seguito da un altro a Croxteth Park, nel Lancashire. Trascorse l'inverno tra il 1862 e il 1863 a Roma con suo fratello John Collingham. Fu qui che realizzò Elijah's Sacrifice (Il sacrificio di Elia, 1863), dipinto che mostra l'influenza di Ford Madox Brown ed Edward Armitage. Tornato in Inghilterra, nel 1863 gli venne commissionato dal Conte di Craven un dipinto murale per la cucina dell'Abbazia di Coombe (Combe Fields, borough di Rugby). A partire dal 1877, Moore espose regolarmente le sue opere presso la Grosvenor Gallery di Londra. Nel 1864 espose alla Royal Academy un gruppo di affreschi, intitolato The Seasons (Le stagioni), che attirò l'attenzione sulla posa aggraziata degli arti nelle figure e sulle delicate pieghe dei tendaggi. Nel 1865, Moore espose alla Royal Academy The Marble Seat, la prima di una lunga serie di quadri puramente decorativi, a cui il suo nome sarà sempre associato. Da quel momento si dedicò interamente a questa espressione di pittura, e ogni quadro fu il risultato di un'armonia attentamente pensata ed elaborata nella posa e nel colore, che aveva come base la forma umana, studiata nel vero spirito ellenico. Il fascino principale delle immagini di Moore risiedeva nei delicati toni bassi dei capi diafani, simili a tessuti, in cui le figure erano drappeggiate. I nomi attribuiti alle immagini erano generalmente suggeriti dall'opera completata e raramente rappresentavano qualsiasi idea preconcetta nella mente dell'artista. Tra questi c'erano titoli come A Painter's Tribute to Music, Shells, The Reader, Dreamers, Battledore, Shuttlecock, Azaleas. In una sfera d'arte così limitata, Moore trovò i suoi ammiratori tra i pochi veri intenditori d'arte piuttosto che tra il grande pubblico. I suoi dipinti venivano spesso venduti dal cavalletto prima del completamento, ma non fu che negli ultimi anni della sua vita che ottenne quello che forse si chiamava patrocinio diretto. Ha eseguito altre importanti opere decorative, come The Last Supper (Ultima Cena) e alcuni dipinti per una chiesa a Rochdale, la sala di Claremont, il proscenio del Queen's Theatre (Long Acre, Città di Westminster, Londra), e un fregio di pavoni per Mr. Lehmann. Moore era di indole indipendente e faceva affidamento esclusivamente sul proprio giudizio in materia sociale e artistica. Le sue opinioni, considerate un po' esplicite, si rivelarono un ostacolo alla sua ammissione nei ranghi della Royal Academy, per la quale fu candidato per molti anni, e dove le sue opere furono per lungo tempo una tra le principali fonte di interesse. Pur soffrendo di una malattia dolorosa e incurabile, Moore ha lavorato fino agli ultimi istanti della sua vita, completando con puro coraggio e determinazione un'immagine importante poco prima della sua morte, avvenuta il 25 settembre 1893, in 2 Spenser Street, Victoria Street, Westminster. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Highgate. Il suo ultimo dipinto, The Loves of the Seasons and the Winds (Gli amori delle stagioni e dei venti), è una delle sue opere più elaborate e scrupolose; commissionato da Mr. McCulloch, Moore ha scritto tre strofe in versi per spiegarne il titolo. Il lavoro di Moore è ora esposto in molte importanti collezioni pubbliche, tra le quali a Birmingham, Liverpool e Manchester. Una mostra delle sue opere si tenne presso la Grafton Galleries, a Londra, nel 1894. Molti dei suoi dipinti sono parte di collezioni pubbliche in tutto il Regno Unito e, oltre a quelle sopracitate, includono Blossoms, al Tate, e un acquerello, The Open Book, esposto al Victoria and Albert Museum di Londra. Il British Museum di Londra possiede un gruppo di suoi primi disegni. ## Opere * The Quartette (1869) * Seagulls (1871; Williamson Art Gallery and Museum, Birkenhead) * Follow-my-Leader (1873) * Shells (1874) * Topaz (1879) * Rose Leaves (1880) * Yellow Marguerites (1881) * Blossoms (1881) * Dreamers (1882; Birmingham Museum and Art Gallery) * Reading Aloud (1884; Kelvingrove Art Gallery and Museum, Glasgow) * Silver (1886) * Midsummer (1887; Russell-Cotes Art Gallery & Museum, Bournemouth) * A River Side (1888), * A Summer Night (1890; Walker Art Gallery, Liverpool) * Lightning and Light (1892; Private collection) * An Idyll (1893) * The Loves of the Winds and the Seasons (1893; Blackburn Museum and Art Gallery, large picture finished only a few days before his death) * Pomegranates, Albert Joseph Moore * The Loves of the Winds and the Seasons 1893, Albert Joseph Moore * Midsummer * A Summer Night 1890 * A Reader * Blossom * Apricots * Idyll * Lilies * Sapphires * Seashells * Silver * A Musician
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Ōtani Yoshitsugu
# Ōtani Yoshitsugu Ōtani Yoshitsugu (大谷 吉継; 1558/1565 – 21 ottobre 1600) è stato un daimyō giapponese del periodo Sengoku. Era anche conosciuto con il suo titolo di corte, Gyōbu-shōyū (刑部少輔). Nacque nel 1558, anche se alcune fonti riportano 1565, suo padre era un servitore di Ōtomo Sōrin o di Rokkaku Yoshikata e divenne uno dei più importanti generali di Toyotomi Hideyoshi. Partecipò alla battaglia di Shizugatake, alla campagna di Kyūshū, all'assedio di Odawara e alle invasioni giapponesi della Corea (1592-1598) dove divenne uno dei tre comandanti in capo delle armate giapponesi assieme a Mashita Nagamori e Ishida Mitsunari. Durante la battaglia di Sekigahara fu uno dei principali generali delle armate occidentali. ## Biografia Ōtani Yoshitsugu è ben noto in Giappone per due aspetti principali: la lebbra e il suo concetto di amicizia. Yoshitsugu era un uomo che metteva l'amicizia prima di tutto (anche se ovviamente una questione così soggettiva è difficile da determinare oggi), e potrebbe essere stato durante le invasioni Coreane che Ishida e Yoshitsugu, combattendo assieme, cementarono la loro leggendaria amicizia. Si racconta anche un aneddoto riguardo a questa amicizia: si stava tenendo una cerimonia del tè segreta e tutti gli invitati si stavano passando una tazza di tè. A Yoshitsugu, all'epoca sofferente di lebbra, mentre beveva il tè cadde del pus dalla sua faccia nella tazza. Yoshitsugu lo scoprì, ma troppo tardi: la coppa aveva già fatto il giro. Le persone che bevvero dalla tazza ebbero tutte espressioni inorridite, ma quando fu il turno di Ishida, bevette tutto il resto del tè senza preoccuparsene. Yoshitsugu rimase sbalordito: "Questo Mitsunari è un uomo straordinario!" Mentre l'incidente della cerimonia del tè è stato riportato da persone realmente vive durante il periodo di tempo (tra cui Kamiya Sōtan e Tsuda Sōgyū), l'argomento della loro vera amicizia è oggetto di speculazioni. Per essere più precisi, la stessa storia di Yoshitsugu viene da alcuni vista con scetticismo. Le storie del periodo Edo valuteranno Yoshitsugu come un servitore onorevole e di talento fin dalla sua giovinezza, ma nulla nei registri storici offre dettagli a sostegno di queste affermazioni. Si dice che suo padre fosse Ōtani Yoshifusa (servitore di Hideyoshi) o Ōtani Moriharu (un vassallo del clan Ōtomo) poiché entrambi condividevano lo stesso nome di famiglia. Entrambi gli uomini hanno origine sconosciuta e si trovano poche informazioni su queste persone. Si dice spesso che sia nato nella provincia di Ōmi; sua madre era una delle cameriere di Kōdai-In (moglie di Hideyoshi) e forse per questo Yoshitsugu divenne favorito da Hideyoshi. Tuttavia, se si crede che suo padre fosse Moriharu, questo cambia completamente la sua storia poiché potrebbe essere anche Yoshitsugu si fosse unito a Hideyoshi dopo essere uscito dalla famiglia Ōtomo verso i trent'anni. Poiché si sa poco sul clan Ōtani per verificare completamente le storie, il primo incontro di Yoshitsugu con Hideyoshi rimane un mistero. Prima della battaglia di Sekigahara si raccontava che Yoshitsugu avesse ripetutamente cercato di persuadere Mitsunari della futilità delle sue azioni. Tuttavia vedendo la fermezza delle convinzioni del suo amico Yoshitsugu si unì alla sua causa dopo averci pensato per diversi giorni. A quel tempo, la salute di Yoshitsugu stava peggiorando, rendendolo anche quasi cieco ed impossibilitato ad alzarsi in piedi. Fu condotto sul campo di battaglia con una portantina. Yoshitsugu era alla testa di circa 600 uomini, supportato da altri 4.000 circa guidati da Toda Shigemasa, Hiratsuka Tamehiro, Ōtani Yoshikatsu e Kinoshita Yoritsugu (Yoshikatsu e Yoritsugu erano suoi figli). Mentre la battaglia infuriava, Kobayakawa Hideaki, che si trovava sopra Yoshitsugu sul Monte Matsuo, non si mosse, nonostante le ripetute chiamate di Ishida Mitsunari. Yoshitsugu sospettò qualcosa e quindi chiese alle sue truppe di posizionarsi in modo da prepararsi a un possibile attacco sui loro fianchi. La sua intuizione era giusta, e dopo esser stato stuzzicato da Ieyasu per prendere una decisione, Hideaki e le sue truppe si precipitarono giù per la montagna verso la posizione di Yoshitsugu. Questo movimento fu immediatamente seguito da Akaza Naoyasu, Ogawa Suketada, Kutsuki Mototsuna e Wakizaka Yasuharu, per un totale di oltre 20.000 uomini. Le truppe di Yoshitsugu combatterono con coraggio, e a un certo punto respinsero persino le truppe di Kobayakawa fino a metà della montagna, ma alla fine i numeri soverchianti di Hideaki ebbero la meglio. Mentre ciò accadeva, Yoshitsugu, incapace di vedere, ripetutamente chiedeva a uno dei suoi servitori, Yuasa Gosuke, "È tutto perduto?" Quando quest'ultimo alla fine rispose affermativamente, Yoshitsugu gli chiese di tagliargli la testa. Fu poi decapitato dal suo servitore, che commise anch'esso seppuku. Ōtani Yoshitsugu nel tempo è stato protagonista di poesie, racconti e rappresentazioni come eroico e talentuoso amico di Ishida Mitsunari sin dall'inizio del periodo Edo. Si dice che siano stati buoni amici sin dai primi anni di lavoro con Toyotomi Hideyoshi, ognuno rispettando il giudizio e il carattere dell'altro. Le varie parti sconosciute della sua vita creano un gap di venti o trent'anni pieno di storie e voci dell'epoca non verificabili. Tra quelli messi in discussione ci sono i suoi legami con Mitsunari, dal momento che le leggende dichiareranno che si conoscevano da quando stavano servendo sotto Hideyoshi nella loro giovinezza. Storie comuni affermano che Yoshitsugu aveva solo un anno più di Mitsunari, ma secondo alcuni in realtà era molto più vecchio o più giovane del suo amico a causa dei resoconti misti delle sue radici. La sua vera età rimane ad oggi un mistero. Secondo altre teorie Yoshitsugu era morto a causa della sua malattia dopo un anno da quando l'aveva contratta e che lo Yoshitsugu di Sekigahara era in realtà un Hideyoshi pesantemente indebolito e travestito. Sebbene sia un concetto interessante, bisognerebbe dimostrare che Hideyoshi sopravvisse in qualche modo dopo la presunta data di morte. In ogni caso, le speculazioni sulla vita di Yoshitsugu continuano ancora oggi. Non è accreditato con una moglie ufficiale, ma presumibilmente ebbe tre figli e una figlia. Il suo secondo figlio morì con lui a Sekigahara mentre gli altri due figli maschi o cadevano con la famiglia Toyotomi durante l'assedio di Osaka oppure fecero perdere le proprie tracce. La figlia di Yoshitsugu, Chikurin-in, era moglie di Sanada Yukimura e madre dei suoi due eredi: Sanada Daisuke (Yukimasa) e Sanada Daihachi (Morinobu). A proposito di leggende popolari, si racconta che Yoshitsugu avesse una concubina prima di Sekigahara, che dopo la sua morte divenne pazza per il dolore. Inoltre altri racconti dell'epoca nominano un certo Tsuda Sutezō dei Byakkotai come uno dei suoi discendenti. ## Altri nomi Nel caso in cui Yoshitsugu fosse figlio di Yoshifusa, c'è una storia popolare riguardante l'origine del suo nome d'infanzia, Keimatsu (桂 松 o 慶 松). Prima che suo figlio nascesse, Yoshifusa si lamentava della sua sfortuna con i bambini e desiderava un erede maschio. Un giorno sua moglie decise di pregare davanti a un santuario dedicato a Hachiman Daibosetsu nella loro terra. Mentre pronunciava i suoi desideri per un ragazzo, un albero di pino fu tagliato davanti al santuario e cadde davanti a lei. Strappò una porzione dei rami caduti e li mangiò augurandosi buona fortuna. Il suo primo nome riconosciuto fu Heima (平 馬), che gli fu dato durante i suoi primi servizi con Hideyoshi. Gli fu dato questo nome per la sua guida della cavalleria ad Harima o per il riconoscimento del suo servizio al durante l'assedio di Miki. Alcuni anni dopo, i documenti del tempio lo associano al nome Kinosuke o Norinosuke (紀 之 介). Si sosteneva anche che il suo nome fosse stato cambiato in Ōtani Gyōbu (大谷 刑部). Secondo quanto riferito Gyōbu avrebbe avuto un legame rispettoso con la famiglia Genji o in onore del più alto grado di Yoshitsugu. Quando Yoshitsugu si ammalò di lebbra venne descritto come terribilmente pallido, cosa che portò al suo soprannome di "Volto bianco" (白頭). Le leggende affermano che il nome potrebbe derivare da una maschera bianca che portava, un tipico abbigliamento di chi era colpito da quella malattia. ## Servitore di Hideyoshi Di origini sconosciute, Yoshitsugu dovrebbe esser entrato nei servizi di Hideyoshi come samurai di basso rango o come servitore di Mitsunari alla fine della decade 1570. Diverse storie affermano che il suo intelletto e il suo fascino gli fecero guadagnare molti amici, ma la legittimità di tali affermazioni è ancora dibattuta. I suoi primi successi con la famiglia Hashiba non sono noti, ma la maggior parte delle fonti sostengono che egli era tra i 700 samurai e daimyō di nome che si schierarono con Hideyoshi dopo l'incidente di Honnō-ji. Si unì a Katō Toranosuke, Fukushima Ichimatsu e altri kōshō conquistare il castello di Nagahama da Shibata Katsutoyo, nipote di Shibata Katsuie. Hideyoshi disse di Yoshitsugu durante quel periodo: "Datemi un milione di soldati e mi piacerebbe vederlo guidarli". Le sue gesta di Yoshitsugu durante la battaglia di Shizugatake vengono tramandate tra leggende e folclore. Un resoconto afferma che fu lui a usare le sue doti per convincere Katsutoyo ad arrendersi prima della battaglia. Un'altra storia lo descrive come un coraggioso guerriero in prima linea, e si mise in evidenza con la sua magnifica lancia. L’Hitosuyanagi Kaki è famoso per aver affermato che Hideyoshi ebbe grandi elogi per Yoshitsugu e Mitsunari dopo la battaglia. Ciò che è noto con certezza riguardo al servizio di Yoshitsugu fu che nel 1585 venne nominato Gyōbu-shōyū (ministro minore di giustizia). A quel tempo si diceva che Yoshitsugu fosse stato accettato come una delle élite all'interno della cerchia ristretta di Hideyoshi. Secondo il Uno Mondo Nikki, un documento scritto da un segretario per Kennyo, Yoshitsugu e Mitsunari erano tra gli uomini che accompagnarono Hideyoshi ad Arima Onsen nel settembre dello stesso anno e si immersero nella stessa piscina con lui. Durante questo periodo Yoshitsugu si ammalò di lebbra. C'è una storia particolarmente famosa sul perché avrebbe potuto essere afflitto da qualsiasi malattia. Nel 1586, durante il suo soggiorno a Osaka, seguì una rivolta e che Yoshitsugu andò a sedare personalmente. Uccise 1.000 uomini per soddisfare Hideyoshi, e il sangue che schizzò su di lui lo portarono a un'infezione. I Uno Mondo Nikki e Tamon-In Nikki, diari del monaco Eishun, raccontano una versione più mite della malattia di Yoshitsugu. Riportavano le voci di Yoshitsugu che cercava di ricevere sangue dalla popolazione all'interno della città, metodo che al tempo si credeva curasse le malattie. Fu anche detto che in realtà era già malato a Shizugatake, ma i suoi sintomi erano ancora lievi e non evidenti. Tuttavia la sua malattia non è stata descritta dettagliatamente nei registri storici, e la gente generalmente che credeva di essere affetta da lebbra poteva in realtà essere affetta da sifilide. Da quel momento la storia di Yoshitsugu è raccontata da due fontiprincipali. Il Saifuku-ji Enkinsei, un presunto testo storico attualmente analizzato criticamente per la sua autenticità, sostiene che Yoshitsugu andò con Ishida Mitsunari a Kyūshū nel 1587 e lo aiutò a condurre 12.000 soldati senza grosse difficoltà. Nel 1588, il diario di Mōri Terumoto afferma che Mitsunari fu scortato da altri tre individui che erano noti per dargli frequenti consigli. Sebbene nella sua descrizione non siano indicati nomi diversi da Mitsunari, la gente dell'epoca era felice di inserire Yoshitsugu come uno di quegli uomini presenti. Come ricompensa, Yoshitsugu ricevette 50.000 koku e divenne il signore del castello di Tsuruga. Diventando il magistrato locale, divise 10.000 koku nel territorio dei vassalli Toyotomi nella sua regione. Andò con Mitsunari al castello di Odawara e fu presente durante l'assedio di Oshi, anche se i dettagli delle sue attività per entrambi i conflitti non sono chiaramente elencati. Quando Hideyoshi ordinò un'altra repressione della provincia di Kii, Yoshitsugu fu uno degli uomini che parteciparono e causò la sconfitta di Akita Sanesue. Seguì Mitsunari in varie battaglie, partecipò alla costruzione del castello di Fushimi e prese parte alle campagne coreane. All'interno di quest'ultimo conflitto, si diceva che la reputazione della sua marina fosse la gemma senza precedenti dei mari. Yoshitsugu tornò come un famoso eroe dalla Corea e fu accolto da Hideyoshi all'interno del castello di Osaka. Fu invitato a condividere il tè con Hideyoshi durante un banchetto. Mentre i festeggiamenti tra i due si allungavano, il muco nasale di Yoshitsugu si riversò accidentalmente nella sua ciotola da tè. Yoshitsugu stava per andarsene in imbarazzo finché Hideyoshi non lo notò. Esprimendo che la sua gola era inaridita, chiese a Yoshitsugu di dargli la stessa ciotola con il moccio. Quando gli fu dato, Hideyoshi dichiarò che il liquido sarebbe stato squisito dalle mani capaci del suo servitore e lo bevve come se nulla fosse. Piangendo per la prima volta nella sua vita adulta, Yoshitsugu da quel momento in poi giurò fedeltà alla famiglia Toyotomi in segno di gratitudine. Il racconto secondario non così popolare ma ragionevole descrive Yoshitsugu costretto a letto dalla sua malattia. Il Rokuon-In Chiroku, che si dice sia il diario del monaco capo di Kinkaku-ji durante questo periodo, afferma che la sua malattia era avanzata nei suoi stadi gravi e Yoshitsugu non aveva lasciato l'area immediatamente circostante della sua residenza per cinque o sei anni. Il suo corpo non era in grado di sopportare viaggi intensi, il che significa che non poteva navigare oltreoceano o prendere parte a pesanti campagne. Nonostante ciò che dice il precedente racconto, non partecipò alle festività della campagna coreana a causa del suo stato. Fu riportato che lasciò la sua casa una volta nel 1598 per celebrare l'introduzione di Hideyori alla corte. ## Sekigahara Dopo la morte di Hideyoshi, Yoshitsugu pianificò di allearsi con Tokugawa Ieyasu. Nel 1599 Yoshitsugu raccolse i suoi uomini e si trasferì con le truppe Tokugawa fino al castello di Tarui. Secondo il Keicho Kenmonshu, Mitsunari si trovava al castello di Sawayama e invitò Yoshitsugu. Sebbene fosse cieco a causa della sua malattia quando entrò nei cancelli, Yoshitsugu fu sconvolto nel trovare soldati armati che lo aspettavano ed ebbe un rancore silenzioso nei confronti di Mitsunari. Imperterrito, Mitsunari lo presentò al suo vassallo, Shima Sakon. Sakon capovolse le percezioni di Yoshitsugu dell'esercito occidentale, che comunque voleva rimanere nei ranghi di Ieyasu poiché credeva che Mitsunari non potesse vincere. Tuttavia, per una ragione o per l'altra, Mitsunari riuscì a convincere Yoshitsugu a disertare e unirsi all'esercito occidentale. Una storia afferma che Ieyasu era a conoscenza dei talenti di Yoshitsugu ed era pronto ad offrire 12.000 koku per avere i suoi servizi. L'improvviso cambio di alleanza di Yoshitsugu sorprese enormemente Ieyasu. Per quanto riguarda il motivo che fece cambiare idea a Yoshitsugu le ragioni rimangono un enigma ancora oggi. Nessuno sa veramente perché Yoshitsugu lo abbia fatto poiché non ci sono solide testimonianze. Ci sono molte storie dell'epoca sul motivo per cui potrebbe avere cambiato alleanza ma non hanno prove storiche. La credenza popolare del periodo Edo vuole che si è unì a Ishida per l'amicizia che li legava. Yoshitsugu stava pensando di unirsi a Ieyasu e chiese tre volte a Mitsunari di unirsi a lui. Sebbene Yoshitsugu sapesse che era una causa fallimentare, non poteva dimenticare i legami con il suo amico. Un'altra storia afferma che la moglie di Sanada Yukimura fu tenuta in ostaggio dall'esercito occidentale. Legato alla famiglia Sanada a causa del matrimonio della figlia, fu costretto a unirsi alle armate occidentali per la sua sicurezza. Un'altra storia vuole che Yoshitsugu fosse in conflitto con Ukita Hideie e che volesse unirsi a Ieyasu solo per evitarlo. Mitsunari fece mediatore tra le due parti, convincendo infine Yoshitsugu a rimanere. Qualunque sia la ragione, Yoshitsugu combattė per la famiglia Toyotomi da quel momento in poi. Si dice che avesse sottostimato Maeda Toshinaga e i pericoli del Asainawate, conducendolo alla battaglia con Niwa Nagashige. Le sue altre attività prima della battaglia di Sekigahara non sono chiaramente note, ma si diceva che avesse suggerito a Mitsunari di ricollocare la sua base principale la notte prima del conflitto. Yoshitsugu comandò un esercito di 600 uomini circa per la battaglia. Aveva altri tre subordinati sotto il suo comando: Hitatsuka Tamehiro con 900 truppe, suo figlio, Yoshikatsu, con circa 2.500, e Kinoshita Yoritsugu con 1.000. Secondo il Sekigahara Gunki Taisei Yoshitsugu era a conoscenza dei piani di Kobayakawa Hideaki, ma era impotente a impedire che ciò accadesse. Una volta che l'esercito di Kobayakawa di 15.000 uomini caricò la montagna verso l'Occidente, l'esercito di Yoshitsugu si ergeva come unico scudo a sbarrare la loro avanzata. Composto da ottimi guerrieri sembrerebbe che Yoshitsugu abbia avuto il sopravvento per il primo assalto (l'esercito di Kobyakawa ebbe 370 morti o feriti mentre gli Ōtani subivano circa 180 perdite). Tuttavia, l'esercito di Tōdō Takatora si scagliò contro il fianco di Yoshitsugu. La Ietada Nikki registra il quarto figlio di Sakon, Shima Kiyomasa, nelle file di Yoshitsugu che tentò di uccidere Takatora in un assalto. Tuttavia Kiyomasa fu abbattuto e ucciso da un generale orientale chiamato Takagi Heizaburō. Il destino di Kiyomasa rispecchiava la situazione dei fianchi degli uomini di Yoshitsugu poiché erano attaccati da tutti i lati da numeri schiaccianti. Completamente sconfitto, Yoshitsugu perse terreno e si dice che commise seppuku. Supponendo che fosse conosciuto come Yoshitaka, a Sekigahara gli fu posta una lapide. Ci sono due famosi resoconti dei suoi ultimi momenti, anche se entrambi sono di discutibile autenticità. Nel Keicho Nenjuki Yoshitsugu non fu in grado di muoversi e diede ordini ai suoi subordinati attraverso una portantina. Mentre la battaglia con Kobayakawa continuava, istruì il suo vicino servitore, Yuasa Gosuke, ad informarlo nel momento in cui la battaglia risultasse persa. Molte volte le grida per la sconfitta echeggiarono nel campo di Yoshitsugu, eppure Gosuke continuò a insistere sul fatto che l'attacco di Hideaki potessero ancora essere fermato. Una volta che Gosuke ammise la sconfitta, Yoshitsugu chiese al suo servitore di assisterlo mentre commetteva seppuku. Gosuke aveva promesso in precedenza al suo signore che avrebbe nascosto la testa in modo che non fosse presa dal nemico, ma morì in battaglia mentre tentava di fuggire dall'esercito di Takatora. L'altra storia ha le sue radici durante la montagna del folklore sviluppata nel periodo Edo. Hiratsuka Tamehiro, generale agli ordini di Yoshitsugu, fu l'unico a riferirgli la notizia della sconfitta e Yoshitsugu fu dolorosamente pentito di non aver potuto fermare Hideaki. Nel suo rimorso Tamehiro cantò una poesia per incoraggiare il suo signore a suicidarsi, tradotta approssimativamente con le parole "che potrei abbandonare la tua vita per il tuo nome, per incontrare la tua fine improvvisa del mondo così mestamente". Yoshitsugu apprezzava la lealtà dietro le parole di Tamehiro e rispondeva con la sua poesia: "Che noi possiamo impegnarci nei sei Sentieri, e aspettare un po 'di tempo per riunirci ancora una volta sulla vita futura". Quando la sua risposta fu inviata, Tamehiro non riuscì a leggerlo poiché era già stato ucciso dai soldati di Kobayakawa. Rivolgendosi a Gosuke quando era pronto per la propria morte, Yoshitsugu chiese al suo servitore di aiutarlo e di nascondere la testa al nemico. Mentre era ancora sulla portantina Yoshitsugu si pugnalò lo stomaco e la sua testa fu tagliata da Gosuke. Si disse che Gosuke avesse ordinato che la testa del suo signore fosse sepolta in segreto prima di compieri lui stesso seppuku. La foto allegata mostra la tomba di Gosuke sulla sinistra a due passi dietro a quella di Yoshitsugu: sembra che in questo modo Gosuke possa fare la guardia a Yoshitsugu anche nella vita dopo la morte. Sulla destra della tomba di Yoshitsugu c'è quella di Ōtani Yoshitaka, probabilmente un altro nome di suo figlio Yoshikatsu che combatté nella battaglia di Sekigahara. (La scritta sui memoriali di pietra nella fotografia identifica la tomba di Yuasa Gosuke e Ōtani Yoshitaka. Sebbene non si possa rilevare alcun nome sul monumento di pietra centrale, si presume che sia quello di Yoshitsugu perché è anteriore, centrale e riflettente del relazione tra Yoshitsugu e gli altri due). È anche nota una variazione radicale della storia, nella quale Gosuke protegge la testa di Yoshitsugu dal ritrovamento: in questa versione, si fa decapitare per distogliere l'attenzione sui resti del suo padrone. L'esercito orientale scambiò la testa di Gosuke per quella di Yoshitsugu e si dice che la vera testa non sia mai stata trovata. Indipendentemente dal fatto che fosse un eroe o no, Yoshitsugu continua a essere celebrato per il suo spirito samurai e la lealtà ai suoi doveri. La sua tragica fine è uno dei racconti popolari più famosi di Sekigahara.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Gianmaria_Bruni
Gianmaria Bruni
# Gianmaria Bruni Gianmaria Bruni, detto Gimmi (Roma, 30 maggio 1981) è un pilota automobilistico italiano, due volte vincitore della Coppa del Mondo Endurance FIA per Piloti GT nel Campionato del Mondo Endurance FIA e in quattro occasioni primo di classe alla 24 Ore di Le Mans, tre con la Ferrari e una con la Porsche. Attualmente è pilota ufficiale della Porsche gareggiando nel Campionato del mondo endurance. Dal 2008 al 2017 è stato pilota ufficiale Ferrari nelle competizioni GT, in cui si è anche aggiudicato il Campionato FIA GT, la Le Mans Series e l'International GT Open così come la 12 Ore di Sebring, la Petit Le Mans e la 24 Ore di Spa-Francorchamps due volte. Ha inoltre disputato il Campionato del Mondo di Formula Uno nel 2004 con la Minardi. ## Carriera ### Esordi Bruni si appassionò ben presto all'automobilismo e iniziò a gareggiare sui kart a 10 anni: nell'occasione mentì al proprietario del circuito romano La Pista d'Oro, asserendo di avere due anni in più, per poter scendere in pista. Proprio sulla pista romana conobbe il concittadino Fisichella, con cui strinse amicizia. Bruni compì la trafila nei kart fino al 1997, anno in cui esordì su una monoposto nel campionato italiano di Formula Renault. Dopo un primo campionato di adattamento, riuscì a conquistare quattro gare e il titolo nel 1998, ripetendosi pure l'anno seguente nel campionato europeo, alla guida di una vettura del team JD Motorsport, battendo all'ultima corsa Antônio Pizzonia. Nel 2000 si trasferì poi in Gran Bretagna per disputare il campionato di F3 inglese, ingaggiato da Richard Dutton. Nel suo primo anno nella categoria concluse il campionato al quinto posto, guadagnandosi la riconferma, ripetendosi pure nel 2001. Per il 2002 cercò un sedile in Euroseries 3000, ma riuscì a disputare solo tre corse, in cui ottenne comunque un podio, e si divise in varie categorie propedeutiche. Solo nel 2003 ottenne un ingaggio dalla AMD per disputare una stagione completa e concluse terzo, con due vittorie. Saltò però gli ultimi due appuntamenti stagionali. ### Formula 1 Bruni ebbe il primo contatto con il mondo della Formula 1 nel 2002, quando venne contattato da Niki Lauda, all'epoca direttore sportivo della Jaguar, che voleva ingaggiarlo come collaudatore per la stagione seguente. Il licenziamento dell'austriaco da parte della Ford, dovuto agli scarsi risultati ottenuti dal team, fece però naufragare la trattativa. Fu invece la Minardi a metterlo sotto contratto nel ruolo di terzo pilota a partire da luglio del 2003. Schierato nelle libere del venerdì, spesso fu più veloce del compagno di squadra Nicolas Kiesa, tanto che Paul Stoddart decise di promuoverlo titolare per il 2004, anche grazie a una piccola dote di sponsor che il romano poteva garantire. A causa della scarsa competitività della vettura Bruni però non riuscì ad andare a punti, anche se spesso risultò più veloce del compagno di Team Zsolt Baumgartner. ### GP2 Nonostante Minardi gli avesse proposto il rinnovo contrattuale anche per il campionato 2005, Bruni rifiutò e decise di accordarsi con la Coloni per disputare una stagione in GP2, serie cadetta della Formula 1. L'inizio stagione risultò positivo, tanto che Bruni vinse la feature race a Barcellona, giunse secondo a Monte Carlo e ottenne due quarti posti a Imola. Meno esaltante fu la parte centrale del campionato, che vide Bruni spesso fuori dai punti. Alla vigilia della gara di Monza, però, lasciò improvvisamente la Coloni, per poi passare alla Durango a Spa, dove conquistò la pole position. La stagione si concluse con il decimo posto in classifica su 26 piloti partenti. Nel 2006 Bruni corse ancora in GP2, accordandosi con la scuderia italiana Trident Racing, al debutto nella categoria. Ancora una volta, l'inizio di stagione fu positivo per il pilota romano, che a Imola ottenne pole position, vittoria e giro più veloce in Gara 1, senza quasi mai cedere il comando. Nonostante le buone prestazioni velocistiche, incappò però in una serie di ritiri che lo allontanarono dalla lotta per il titolo e tornò al successo solo ad Hockenheim, in cui partì nuovamente davanti a tutti. A fine stagione risultò settimo con 33 punti ottenuti, 21 in più del proprio compagno di squadra. ### Pilota ufficiale Ferrari **Primi successi in GT2 e alla 24 Ore di Le Mans (2007-2011)** Nella stagione 2007 Bruni, lascia le corse in monoposto e decide di passare alle ruote coperte, diventando pilota ufficiale Ferrari. Partecipa al FIA GT2 con la Ferrari F430 GTC di AF Corse dove chiude secondo in classifica piloti dietro i compagni di squadra Toni Vilander e Dirk Müller e porta il team AF Corse e la Ferrari a vincere il titolo dei team e quello costruttori. Nello stesso prende parte a quattro gare dell'American Le Mans Series, aiutando la Ferrari a vincere il titolo costruttori; inoltre corre e vince la 6 Ore di Silverstone, gara valida per la Le Mans Series. L'anno seguente Bruni, confermato dalla AF Corse, stravince il Campionato FIA GT2 in coppia con il finlandese Vilander e porta nuovamente i titoli Team e Costruttori a AF Corse e Ferrari. Lo stesso anno con il team Virgo Motorsport e la Ferrari F430 GT ottiene tre vittorie nella Le Mans Series. Con il Team Risi Competizione l'italiano vince anche la storica 24 Ore di Le Mans nella classe GT2 in coppia con Mika Salo e Jaime Melo. Nel 2009 Bruni, in coppia con Vilander, non riesce a riconfermarsi Campione nel FIA GT2 per un solo punto, ma tuttavia ottiene la sua prima vittoria alla 24 Ore di Spa e porta il titolo Costruttori e team rispettivamente a Ferrari e AF Corse. Nella Le Mans Series ottiene due vittorie e il secondo porto in classifica. Il pilota italiano nel 2010 prende parte all'intera stagione dell'American Le Mans Series con il Team ufficiale Ferrari per l'America Risi Competizione. Bruni vince la storica 12 Ore di Sebring ma perde il campionato negli ultimi 300 metri dell'ultima gara: la vettura era rimasta infatti a secco di benzina lungo il tracciato. Si ritira, per un problema meccanico, anche a Le Mans mentre era in testa. Nel resto dell'anno ottiene quattro vittorie tra Le Mans Series e Intercontinental Le Mans Cup. Per il 2011 la Ferrari porta in pista la nuova Ferrari 458 Italia GTC per affrontare le Porsche 997 GT3 RSR, le BMW M3 GT2, le Chevrolet Corvette C6.R, le Aston Martin V8 Vantage GTE e le Lotus Evora GTE. In coppia con Giancarlo Fisichella vince per la prima volta il campionato Le Mans Series. Nell'Intercontinental Le Mans Cup ottiene diverse vittorie tra cui la sua prima Petit Le Mans, mentre si deve accontentare del secondo posto alla 24 Ore di Le Mans. **Le vittorie nel Mondiale Endurance (2012-2016)** Nel 2012 la FIA crea il nuovo Campionato del mondo endurance, la Ferrai ne prende parte portando la Ferrari 458 Italia GT2 guidata da Bruni, Fisichella e Vilander. L'equipaggio vince tre corse tra cui la 24 Ore di Le Mans, la seconda per Gimmi. La Ferrari riesce così a vincere la prima La Coppa del Mondo Costruttori LMGTE. Oltre agli impegni nel Mondiale endurance Bruni al Campionato Europeo per vetture GT2 e GT3 GT Open e nel International GT Open dove diventa campione. Ciliegina sulla torta per Bruni ottiene anche il successo alla 12 Ore del Golfo. Per la Campionato del mondo endurance 2013 la FIA e l'ACO annunciano diverse novità, tra le quali spiccano l'istituzione di una Classifica Piloti, che si va così ad aggiungere a quelle Team e Costruttori, ed un nuovo "Balance of Performance". Bruni con la 458 Italia GT2 vince tre corse; la 6 Ore di Spa-Francorchamps, la 6 Ore di San Paolo e la 6 Ore del Bahrain e diventa il primo campione del Mondo nella classe LMGTE oltre a portare la rossa al secondo titolo consecutivo. Il 2014 è l'anno della consacrazione per Bruni. Con Toni Vilander vince quattro eventi nel WEC tra cui la 24 Ore di Le Mans (terzo successo), la coppia si laure campione tra i piloti e grazie anche ai risultati di Davide Rigon e James Calado con la seconda 458 Italia GT2 la Ferrari vince il terzo titolo Costruttori consecutivo. L'anno seguente, l'ultimo della 458 Italia GT2, è meno dolce: Bruni ottiene due vittorie e si deve accontentare del secondo posto dietro al pilota della Porsche, Richard Lietz. Per il primo anno il cavallino non riesce a vincere il Titolo costruttori che passa alla Porsche. Per la stagione 2016, Bruni viene affiancato da James Calado e per la 24 Ore di Le Mans si aggiunge Alessandro Pier Guidi. L'equipaggio sempre guidato da AF Corse scende in pista con la nuova Ferrari 488 GTE. Il titolo piloti finisce ai piloti dell'Aston Martin Racing, Nicki Thiim e Marco Sørensen ma la Ferrari rivince per la quarta volta il titolo costruttori. Nel febbraio 2017, Ferrari e Giammi Bruni annunciano che, di comune accordo, hanno interrotto anticipatamente il loro rapporto. Dopo una collaborazione iniziata nel 2007, Bruni lascerà la Ferrari alla fine di giugno di quest'anno. ### Pilota ufficiale Porsche **Porsche GT, la quarta vittoria a Le Mans (2018-2022)** Dal 2018 diventa pilota ufficiale della Porsche, Bruni va a sostituire Frédéric Makowiecki alla guida della 911 RSR numero 91 nella classe GTE, condivisa con il compagno austriaco Richard Lietz. Nella sua prima stagione ottiene la vittoria nella 1000 Miglia di Sebring ed ottiene due secondi posti nella 24 Ore di Le Mans. La sua seconda vittoria con la Porsche arriva nella stagione 2018-2019 con la 4 Ore di Silverstone. Nella stagione 2022 vince la 24 Ore di Le Mans, quarta vittoria per Bruni. Lo stesso anno con il team clienti della Porsche, il team Proton Competition vince European Le Mans Series nella classe LMGTE. **Porsche Hypercar (2023-presente)** Nel 2023 Bruni lascia le corse in GT per passare ai prototipi, viene appunto scelto dal team cliente della Porsche, Proton Competition per portare in pista la nuova Hypercar della Porsche, la 963. Visti i ritardi della 963, Bruni partecipa alla 24 Ore di Daytona con l'Oreca 07 divisa con James Allen, Fred Poordad e Francesco Pizzi. L'equipaggio ottiene il nono posto in classifica generale e ottiene la vittoria nella classe LMP2 per soli 16 millesimi sul team CrowdStrike. Il pilota italiano per prendere confidenza con i prototipi si iscrive al campionato European Le Mans Series (classe LMP2) sempre con il team Proton. ## Risultati ### Formula 1 | 2003 | Scuderia | Vettura | | | | | | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2003 | Minardi | PS03 | SP | SP | SP | SP | SP | – | | | 2004 | Scuderia | Vettura | | | | | | | | | | | | | | | | | | | Punti | Pos. | | 2004 | Minardi | PS04B | NC | 14 | 17 | Rit | Rit | Rit | 14 | Rit | Rit | 18 | 16 | 17 | 14 | Rit | Rit | Rit | 16 | 17 | 0 | 25º | | Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti/Non class. | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce | | Legenda | Squalificato | Ritirato | Non partito | Non qualificato | Solo prove/Terzo pilota | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce | ### GP2 Series (Legenda - le gare in grassetto indicano la pole position; quelle in corsivo il giro più veloce) | Stagione | Scuderia | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2005 | Coloni Motorsport (1-17) Durango (20-23) | IMO | IMO | CAT | CAT | MON | NÜR | NÜR | MAG | MAG | SIL | SIL | HOC | HOC | HUN | HUN | IST | IST | MNZ | MNZ | SPA | SPA | BHR | BHR | 35 | 10º | | 2005 | Coloni Motorsport (1-17) Durango (20-23) | 4 | 4 | 1 | Rit | 2 | 8 | Rit | 18 | 11 | 7 | 11 | NC | 14 | 10 | 8 | Rit | 9 | | | Rit | 16 | Rit | 14 | 35 | 10º | | 2006 | Trident Racing | VAL | VAL | IMO | IMO | NÜR | NÜR | CAT | CAT | MON | SIL | SIL | MAG | MAG | HOC | HOC | HUN | HUN | IST | IST | MNZ | MNZ | | | 33 | 7º | | 2006 | Trident Racing | 6 | 5 | 1 | Rit | Rit | 16 | Rit | 17 | Rit | Rit | 15 | Rit | Rit | 1 | 6 | Rit | 8 | Rit | 15 | Rit | 9 | | | 33 | 7º | ### Campionato FIA GT | Anno | Squadra | Classe | Vettura | ZHU | SIL | BUC | MON | OSC | SPA | ADR | BRN | NOG | ZOL | | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2007 | AF Corse Motorola | GT2 | Ferrari F430 GT | 2 | Rit | DNS | 1 | 1 | 10 | 2 | 2 | 1 | 5 | | 66 | 2º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SIL | MON | ADR | OSC | SPA | BUC1 | BUC2 | BRN | NOG | ZOL | SAN | Punti | Pos. | | 2008 | AF Corse | GT2 | Ferrari F430 GT | 1 | 2 | 1 | 1 | 3 | 2 | 2 | 1 | 3 | 1 | 2 | 93 | 1º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SIL | ADR | OSC | SPA | HUN | ALG | PAU | ZOL | | | | Punti | Pos. | | 2009 | AF Corse | GT2 | Ferrari F430 GT | 11 | 2 | 1 | 1 | 2 | 6 | 1 | 4 | | | | 54 | 2º | | Legenda ||||||||||||||||| ### European Le Mans Series | Anno | Squadra | Classe | Vettura | MNZ | VAL | NÜR | SPA | SIL | INT | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2007 | Virgo Motorsport | GT2 | Ferrari F430 GT | | | | | 1 | | 10 | 12º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | CAT | MNZ | SPA | NÜR | SIL | | Punti | Pos. | | 2008 | Virgo Motorsport | GT2 | Ferrari F430 GT | 1 | Rit | 1 | 1 | | | 30 | 3º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | CAT | SPA | ALG | NÜR | SIL | | Punti | Pos. | | 2009 | Virgo Motorsport | GT2 | Ferrari F430 GT2 | 2 | 2 | 1 | 9 | 1 | | 35 | 2º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | LEC | SPA | ALG | HUN | SIL | | Punti | Pos. | | 2010 | AF Corse | GT2 | Ferrari F430 GT2 | Rit | 2 | 1 | | 1 | | 50 | 4º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | LEC | SPA | IMO | SIL | EST | | Punti | Pos. | | 2011 | AF Corse | GTE Pro | Ferrari 458 Italia GT2 | 2 | 1 | 2 | 1 | Rit | | 60 | 1º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | LEC | DON | PET | | | | Punti | Pos. | | 2012 | Pecom Racing | LMP2 | Oreca 03 | 7 | | | | | | 6 | 14º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | LEC | MNZ | RBR | SIL | SPA | ALG | Punti | Pos. | | 2018 | Proton Competition | LMGTE | Porsche 911 RSR | | 5 | | | | | 10 | 12º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | CAT | RBR | LEC | MNZ | SPA | ALG | Punti | Pos. | | 2021 | WeatherTech Racing | LMGTE | Porsche 911 RSR | 2 | | 4 | 9 | | 5 | 43 | 12º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | LEC | IMO | MNZ | CAT | SPA | ALG | Punti | Pos. | | 2022 | Proton Competition | LMGTE | Porsche 911 RSR | 2 | Rit | 2 | 1 | 9 | 5 | 82 | 1º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | BAR | LEC | ARA | SPA | POR | ALG | Punti | Pos. | | 2023 | Proton Competition | LMP2 Pro/Am | Oreca 07 | 6 | 6 | 5 | Rit | | | 26 | 15º | | Legenda |||||||||||| ### 24 Ore di Le Mans | Anno | Classe | № | Gomme | Auto | Team | Co-piloti | Giri | Pos. Assol. | Pos. di classe | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2008 | LMGT2 | 82 | M | Ferrari F430 GTC Ferrari 4.0L V8 | Risi Competizione | Mika Salo Jaime Melo | 326 | 19º | 1º | | 2009 | LMGT2 | 78 | M | Ferrari F430 GTC Ferrari 4.0L V8 | AF Corse | Luís Pérez Companc Matías Russo | 317 | 26º | 6º | | 2010 | LMGT2 | 82 | M | Ferrari F430 GTC Ferrari 4.0L V8 | Risi Competizione | Jaime Melo Pierre Kaffer | 116 | Rit | Rit | | 2011 | LMGTE Pro | 51 | M | Ferrari 458 Italia GTC Ferrari 4.5L V8 | AF Corse | Giancarlo Fisichella Toni Vilander | 314 | 13º | 2º | | 2012 | LMGTE Pro | 51 | M | Ferrari 458 Italia GTC Ferrari 4.5L V8 | AF Corse | Giancarlo Fisichella Toni Vilander | 336 | 17º | 1º | | 2013 | LMGTE Pro | 51 | M | Ferrari 458 Italia GTC Ferrari 4.5L V8 | AF Corse | Giancarlo Fisichella Matteo Malucelli | 311 | 21º | 6º | | 2014 | LMGTE Pro | 51 | M | Ferrari 458 Italia GTC Ferrari 4.5L V8 | AF Corse | Giancarlo Fisichella Toni Vilander | 339 | 13º | 1º | | 2015 | LMGTE Pro | 51 | M | Ferrari 458 Italia GTC Ferrari 4.5L V8 | AF Corse | Giancarlo Fisichella Toni Vilander | 330 | 25º | 3º | | 2016 | LMGTE Pro | 51 | M | Ferrari 488 GTE Ferrari F154CB 3.9L Turbo V8 | AF Corse | Alessandro Pier Guidi James Calado | 179 | Rit | Rit | | 2018 | LMGTE Pro | 91 | M | Porsche 911 RSR Porsche 4.0L Flat-6 | Porsche GT Team | Richard Lietz Frédéric Makowiecki | 343 | 16º | 2º | | 2019 | LMGTE Pro | 91 | M | Porsche 911 RSR Porsche 4.0L Flat-6 | Porsche GT Team | Richard Lietz Frédéric Makowiecki | 342 | 21º | 2º | | 2020 | LMGTE Pro | 91 | M | Porsche 911 RSR-19 Porsche 4.0L Flat-6 | Porsche GT Team | Richard Lietz Frédéric Makowiecki | 335 | 31º | 5º | | 2021 | LMGTE Pro | 91 | M | Porsche 911 RSR-19 Porsche 4.0L Flat-6 | Porsche GT Team | Richard Lietz Frédéric Makowiecki | 343 | 23º | 4º | | 2022 | LMGTE Pro | 91 | M | Porsche 911 RSR-19 Porsche 4.0L Flat-6 | Porsche GT Team | Richard Lietz Frédéric Makowiecki | 350 | 28º | 1º | ### Campionato del Mondo Endurance Nel 2012 la Coppa del Mondo Endurance FIA è stata assegnata solo ai Costruttori; nel 2013 è stata istituita anche quella per i piloti. | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SEB | SPA | LMS | SIL | SÃO | BHR | FUJ | SHA | | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2012 | AF Corse | LMGTE Pro | Ferrari 458 Italia GT2 | EX | 2 | 1 | 1 | 1 | | 2 | Rit | | - | Nc | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SIL | SPA | LMS | SÃO | COA | FUJ | SHA | BHR | | Punti | Pos. | | 2013 | AF Corse | LMGTE Pro | Ferrari 458 Italia GT2 | 5 | 1 | 5 | 1 | 2 | 2 | 4 | 1 | | 145 | 1º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SIL | SPA | LMS | COA | FUJ | SHA | BHR | SÃO | | Punti | Pos. | | 2014 | AF Corse | LMGTE Pro | Ferrari 458 Italia GT2 | 4 | 1 | 1 | 3 | 1 | Rit | 1 | 4 | | 168 | 1º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SIL | SPA | LMS | BHR | COA | FUJ | SHA | BHR | | Punti | Pos. | | 2015 | AF Corse | LMGTE Pro | Ferrari 458 Italia GT2 | 1 | 4 | 4 | 14 | 7 | 1 | 2 | 2 | | 131,5 | 2º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SIL | SPA | LMS | NÜR | MEX | COA | FUJ | SHA | BHR | Punti | Pos. | | 2016 | AF Corse | LMGTE Pro | Ferrari 488 GTE | 2 | Rit | Rit | 1 | 2 | 2 | 3 | 3 | 2 | 128 | 3º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SPA | LMS | SIL | FUJ | SHA | SEB | SPA | LMS | | Punti | Pos. | | 2018-19 | Porsche GT Team | LMGTE Pro | Porsche 911 RSR | 4 | 2 | SQ | 5 | 2 | 1 | 8 | 2 | | 131 | 3º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SIL | FUJ | SHA | BHR | COA | SPA | LMS | BHR | | Punti | Pos. | | 2019-20 | Porsche GT Team | LMGTE Pro | Porsche 911 RSR-19 | 1 | 6 | 3 | 5 | 8 | 5 | 9 | 2 | | 111 | 7º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SPA | ALG | MNZ | LMS | BHR | BHR | | | | Punti | Pos. | | 2021 | Porsche GT Team | LMGTE Pro | Porsche 911 RSR-19 | 4 | 4 | 3 | 3 | 2 | 4 | | | | 111 | 3º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SEB | SPA | LMS | MON | FUJ | BHR | | | | Punti | Pos. | | 2022 | Porsche GT Team | LMGTE Pro | Porsche 911 RSR-19 | 3 | 5 | 1 | 5 | 4 | 4 | | | | 125 | 4º | | Anno | Squadra | Classe | Vettura | SEB | ALG | SPA | LMS | MON | FUJ | BHR | | | Punti | Pos. | | 2023 | Proton Competition | Hypercar | Porsche 963 | | | | | Rit | 9 | 10 | | | 4 | 20° | | Legenda ||||||||||||||| * Stagione in corso. ### Campionato IMSA WeatherTech SportsCar (legenda) (Le gare in grassetto indicano la pole position) (Gare in corsivo indicano Gpv) | Anno | Squadra | Classe | Vettura | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2014 | Risi Competizione | GTLM | Ferrari 458 Italia GT2 | DAY 11 | SEB 11 | LBH | LGA | WGL | MOS | IMS | ELK | VIR | COA | PET | 42 | 33º | | 2015 | AF Corse | GTLM | Ferrari 458 Italia GT2 | DAY 10 | SEB | LBH | LGA | WGL | MOS | LIM | ELK | VIR | COA | PET | 22 | 27º | | 2016 | SMP Racing | GTLM | Ferrari 488 GTE | DAY 10 | SEB | LBH | LGA | WGL | MOS | LIM | ELK | VIR | COA | PET | 22 | 28º | | 2017 | Porsche GT Team | GTLM | Porsche 911 RSR | DAY | SEB | LBH | COA | WGL 6 | MOS 6 | LIM 2 | ELK 2 | VIR 7 | LGA 7 | PET 5 | 186 | 10º | | 2018 | Porsche GT Team | GTLM | Porsche 911 RSR | DAY 6 | SEB 3 | LBH | MDO | WGL | MOS | LIM | ELK | VIR | LGA | PET | 55 | 15º | | 2021 | WeatherTech Racing | GTLM | Porsche 911 RSR-19 | DAY 6 | SEB | DET | WGL | WGL | LIM | ELK | LGA | LBH | VIR | PET | 280 | 15º | | 2023 | Proton Competition | LMP2 | Oreca 07 | DAY 1 | SEB | LGA | WGL | ELK | IMS | PET | | | | | - | NC | | 2023 | Proton Competition | GTP | Porsche 963 | DAY | SEB | LBH | LGA | WGL | MOS | ELK 8 | IMS 9 | PET 3 | | | 814 | 15° | | Legenda ||||||||||||||||| *Stagione in corso. ## Palmarès Endurance * 4 24 Ore di Le Mans (GTE Pro) : Ferrari (2008, 2012, 2014); Porsche (2022) * 2 Coppa del Mondo Endurance FIA per Piloti GT : Ferrari (2013, 2014) * 2 ELMS (GT) : Ferrari (2011); Porsche (2022) * 1 12 Ore di Sebring (GT) : Ferrari (2010) * 1 International GT Open : Ferrari (2012) * 1 FIA GT2 : Ferrari (2008) * 1 24 Ore di Spa-Francorchamps (GT2) : Ferrari (2009) * 1 24 Ore di Spa-Francorchamps (GT3 PRO AM) : Ferrari (2015) * 1 Petit Le Mans (GT) : Ferrari (2011) * 1 12 Ore del Golfo : Ferrari (2012) * 1 24 Ore di Daytona (LMP2) : Oreca (2023) Monoposto * 1 Campionato Italiano di Formula Renault Campus : (1998) * 1 Campionato Europeo di Formula Renault : (1999) ## Riconoscimenti * Casco d'Oro Italia che vince della rivista Autosprint nel 2008 * Casco d'Oro tricolore della rivista Autosprint nel 2011
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https://it.wikipedia.org/wiki/Faro_di_Tiberio
Faro di Tiberio
# Faro di Tiberio Il faro di Tiberio, talvolta indicato come faro di villa Jovis o come torre del Faro, si ergeva sul monte Tiberio, un'altura dell'isola di Capri. Edificato in epoca romana, con una base di forma quadrangolare, fu sormontato da una torre troncoconica, probabilmente in epoca medievale. ## Storia «Teleboumque domos, trepidis ubi dulcia nautis lumina noctivagae tollit Pharus aemula lunae.» «La casa dei Teleboi, dove faro spende per i trepidi naviganti la sua luce, dolce emula della notturna errante luna.» (Il poeta romano Stazio si esprime sul faro.) Il faro fu edificato per volontà dell'imperatore Tiberio, per offrire un punto di riferimento ai naviganti che percorrevano le rotte nel golfo. Esso divenne così parte della rete di comunicazioni luminose del golfo di Napoli, insieme alle torri di segnalazione presenti nelle località di capo Miseno e punta Campanella; in tal senso veniva impiegato un codice, con emissioni di fumo durante il giorno e segnali luminosi, prodotti con l'accensione di fuochi, durante l'oscurità. Secondo la testimonianza dello storico romano Svetonio, il faro crollò dopo pochi anni, a causa di un terremoto, e fu ricostruito durante l'età flavia. Fu attivo anche in epoca medievale: secondo una leggenda diffusa in zona era custodito dagli eremiti della adiacente chiesa di Santa Maria del Soccorso. Il faro di Tiberio, infine, cessò le proprie attività a partire dal XVII secolo, e nell'Ottocento lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius lo documentò allo stato di rovina. Fu solo nel XX secolo che, su iniziativa dell'archeologo Amedeo Maiuri, venne intrapresa un'opera di ricerca e scavo sull'intera area di Villa Jovis, portando alla luce la complessa struttura dell'edificio, con il collegamento alla torre di segnalazione; furono rinvenute anche alcune tracce dell'accensione dei fuochi usati per le segnalazioni. Il successivo restauro ha riportato la torre ad un aspetto per quanto possibile vicino a quello originario.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Croissant
Croissant
# Croissant Il croissant (pronuncia italiana: /krwasˈsan/; letteralmente "crescente") è un prodotto da forno di origine austriaca, la cui versione di pasta sfoglia è tipica della Francia. Nonostante la stessa origine dal kipferl austriaco e alcuni ingredienti in comune, il croissant è un dolce diverso dal cornetto (chiamato brioche nelle regioni settentrionali): nell'impasto mancano le uova, cosa che comporta una un più deciso aroma di burro, ed è di creazione più recente, risalendo all'apertura della Boulangerie Viennoise a Parigi nel 1838. La presenza delle uova nel croissant è limitata alla spennellatura dell'albume sulla superficie, per una migliore doratura. Il croissant è un particolare tipo di viennoiseries, con una preparazione simile alla pasta sfoglia che viene tagliata in triangoli, arrotolati e piegati a forma di mezzaluna, fatti lievitare e cotti in forno. I croissant sono un prodotto tradizionale delle panetterie e pasticcerie italiane, austriache e francesi dall'inizio del XX secolo. Erano generalmente consumati a colazione insieme ad una tazza di caffè. Alla fine degli anni settanta, nel tentativo di contrastare la diffusione dei fast food statunitensi, in Francia sono state aperte diverse catene di croissanterie che servono croissant dolci e salati, con ripieni di vario tipo, dal prosciutto al cioccolato. A renderlo possibile fu lo sviluppo delle tecniche di surgelazione industriale, grazie alle quali i croissant si possono congelare, immagazzinare ed essere cotti al bisogno anche da personale non specializzato. ## Storia Il croissant è un discendente del kipferl austriaco (che vuol dire appunto mezzaluna), la cui esistenza è stata documentata in varie forme fin da almeno il XIII secolo. Il kipferl può essere semplice o con noci o altri ripieni (alcuni considerano il rugelach un tipo di kipferl). Il kipferl si è trasformato in una mezzaluna quando è arrivato nella città di Venezia durante il XVII secolo. così chiamato per la forma di mezzaluna crescente. Le tracce più antiche della mezzaluna così come la conosciamo provengono dalla serena Venezia intorno al XVI secolo. Un'ipotesi circa l'arrivo di questo dolce in Francia sembra da attribuirsi all'unione tra Luigi XVI e Maria Antonietta d’Austria, la quale, portò dal suo paese natale la ricetta del Kipferl a corte nel 1770, senza però che questo dolce venisse particolarmente apprezzato. La diffusione invece del croissant — cioè il suo adattarsi dalla forma più semplice di kipferl, prima dell'invenzione della Viennoiserie — in Francia può essere fatte risalire tra il 1837 e il 1839, quando l'ufficiale di artiglieria austriaco August Zang fondò la Boulangerie Viennoise ("Pasticceria viennese") in via de Richelieu 92 a Parigi. Un'immagine del 1909 mostra la stessa data di fondazione, ma la pasticceria era documentata nella stampa già prima. Serviva specialità viennesi incluso il kipferl che divenne rapidamente popolare e ispirò imitazioni francesi, nonché il concetto, se non il termine di viennoiserie, per indicare pasticceria di supposta origine viennese. La versione francese del kipferl fu battezzata croissant per la sua forma. Alan Davidson, curatore dell'Oxford Companion to Food, non ha rintracciato alcuna ricetta per il croissant moderno in nessun libro di ricetta francese antecedente l'inizio del XX secolo. Il primo riferimento al termine "croissant" si trova nel libro del 1853 Des substances alimentaires (Payen) ed è citato per la prima volta nel Dictionnaire de la langue française nel 1863. La prima ricetta del croissant è nella Nouvelle Encyclopédie culinaire del 1906. Il tedesco Mas Wahren fa risalire l'origine del croissant a un periodo ben più antico: nel culto dei morti persiano, i defunti ricevevano come dono in vista della resurrezione dei dolci a forma di mezzaluna; i primi cristiani avrebbero attribuito di conseguenza al croissant una simbologia eucarestica. Nel 1977, Jean-Luc Bret e Gérard Joulin aprono La Croissanterie, nel 9º arrondissement di Parigi, Passage du Havre, che oggi ha centinaia di succursali, in Francia e nel mondo. Così il croissant diventa uno dei simboli della Francia, insieme alla baguette e al camembert. ### Leggende Circolano persistenti storie popolari che attribuiscono erroneamente l'origine e la forma del croissant alla celebrazione della sconfitta dell'Impero ottomano nell'assedio di Vienna del 1683 o in quello di Budapest del 1686. Secondo una di esse, lavorando di notte, un panettiere udì il rumore dei turchi che stavano scavando una galleria sotterranea e ne avvertì i difensori. Come ricompensa per aver salvato la città ricevette il diritto esclusivo di produrre pasticceria a forma di mezzaluna per commemorare l'evento. Comunque non ci sono fonti originali dell'epoca che confermino alcuna di queste storie. ### Differenze tra cornetto e croissant Tradizionalmente l'impasto del croissant francese è composto da pochi ingredienti come farina, burro, acqua, lievito di birra, pochissimo zucchero (per non appesantire l'impasto e dare la caratteristica fragranza). L'albume è utilizzato soltanto in superficie per dare l'effetto croustillant e dare colore alla crosta. Il gusto del croissant è dominato dall'aroma di burro, ingrediente che lo caratterizza principalmente, conferendogli la tipica consistenza. La predominanza del burro rende il croissant adatto ad essere utilizzato sia per preparazioni salate, sia dolci. Ha un'alveolatura molto aperta, irregolare, quasi vuota in alcuni punti, è molto friabile all'esterno che contrasta poi con un'estrema scioglievolezza all'interno, nonostante l'alta percentuale di burro presente. Il croissant francese è, inoltre, tradizionalmente "vuoto". Il cornetto all'italiana (chiamato brioche in Italia settentrionale) invece ha un impasto più ricco rispetto al croissant: vengono aggiunte nell'impasto le uova, spesso si utilizza al posto del lievito di birra il lievito naturale, che conferisce un particolare gusto al prodotto, è più ricco di zucchero e può avere profili aromatici diversi a seconda delle regioni Italiane: vaniglia tendenzialmente più caratteristica nelle regioni del centro e del nord, agrumato al sud. Il burro (o margarina) è presente in quantità inferiore rispetto al croissant, l'impasto finale è infatti meno sfogliato, più morbido e soffice con un'alveolatura più fitta e regolare. Può essere farcito con crema pasticcera o confetture varie (tipica è quella all'albicocca) o creme cioccolato/nocciola. In questo articolo del Giornale di Brescia, Iginio Massari spiega la differenza tra croissant, cornetto e brioche.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Peter_Carington%2C_VI_barone_Carrington
Peter Carington, VI barone Carrington
# Peter Carington, VI barone Carrington Peter Alexander Rupert Carington, VI barone Carrington, barone Carrington di Upton (Londra, 6 giugno 1919 – Londra, 9 luglio 2018), è stato un nobile e politico britannico, membro del Partito Conservatore. ## Biografia Peter Carington nacque a Chelsea, Londra, il 6 giugno 1919 ed era l'unico figlio di Rupert Carington, V barone Carrington e di sua moglie, l'onorevole Sybil Marion Colville, figlia di Charles Colville, II visconte Colville di Culross. È pronipote dello statista liberale Robert Wynn Carrington, I marchese di Lincolnshire e del politico e cortigiano sir William Carington. Venne educato in due scuole indipendenti: la Sandroyd School, all'epoca con sede nella città di Cobham, nel Surrey, dal 1928 al 1932 e l'Eton College. Proseguì quindi gli studi alla [[Reale accademia militare di Sandhurst]. Il 26 gennaio 1938 entrò in servizio nelle Grenadier Guards come sottotenente. Servì con quel reggimento durante la seconda guerra mondiale e il 1º gennaio 1941 fu promosso a tenente. In seguito venne promosso al grado di capitano temporaneo e maggiore ad interim e venne insignito della Military Cross il 1º marzo 1945. Dopo la guerra, Carrington rimase nell'esercito fino al 1949. Il 19 novembre 1938, alla morte del padre, divenne il sesto barone Carrington. Sebbene fosse idoneo a prendere possesso del suo seggio nella Camera dei lord già dal suo 21º compleanno nel 1940, essendo impegnato nel servizio militare, lo fece solo il 9 ottobre 1945. Dopo aver lasciato l'esercito entrò in politica e servì nei governi conservatori di Winston Churchill e Anthony Eden come segretario parlamentare del Ministero dell'agricoltura e dell'alimentazione dal novembre del 1951 all'ottobre del 1954 e nel Ministero della difesa dall'ottobre del 1954 all'ottobre del 1956. Quell'anno venne nominato alto commissario in Australia, incarico che mantenne fino all'ottobre del 1959. Il 2 luglio 1951 venne nominato vice luogotenente del Buckinghamshire e nel 1959 entrò nel Consiglio privato di sua maestà. Dopo il suo ritorno in patria prestò servizio sotto Harold Macmillan come Primo lord dell'Ammiragliato fino all'ottobre del 1963. Fu quindi ministro senza portafoglio e capo della Camera dei lord sotto Alec Douglas-Home fino all'ottobre del 1964. Dal 1964 al 1970 fu leader dell'opposizione nella Camera dei lord. Quando i conservatori tornarono al potere nel 1970 con Edward Heath, divenne segretario alla difesa. Mantenne l'incarico fino al 1974, quando entrò in carica il governo laburista di Harold Wilson. In una lettera del 1977 che parlava della politica di tortura degli internati repubblicani irlandesi durante l'operazione Demetrius nell'agosto del 1971, l'allora ministro degli interni Merlyn Rees attribuiva le origini di questa politica in particolare a lord Carrington: "È mia opinione (confermata da Brian Faulkner prima della sua morte [il primo ministro dell'Irlanda del Nord]) che la decisione di utilizzare i metodi di tortura nell'Irlanda del Nord nel 1971/72 fu presa dai ministri - in particolare lord Carrington, allora segretario di stato per la difesa". Nel 1968 divenne segretario alla difesa del governo ombra in seguito al licenziamento di Enoch Powell dall'incarico in seguito al suo discusso discorso critico sull'immigrazione dai paesi del Commonwealth. Dal 1972 al 1974 fu presidente del Partito Conservatore. Dal gennaio al marzo del 1974 ricoprì l'incarico di segretario di Stato per l'energia. Carrington fu nuovamente leader dell'opposizione nella Camera dei lord dal 1974 al 1979. Il 4 maggio 1979 venne nominato segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth nel primo gabinetto di Margaret Thatcher. Ella parlava molto bene di Carrington, affermando per esempio: "Peter aveva un grande brio e la capacità di identificare immediatamente i punti principali di ogni argomento e poteva esprimersi in termini pungenti: avevamo dei disaccordi, ma non c'erano mai stati sentimenti duri". Nel 1979 presiedette la conferenza di Lancaster House, alla presenza di Ian Smith, Abel Muzorewa, Robert Mugabe, Joshua Nkomo e Josiah Tongogara che portò alla fine della guerra civile in Rhodesia. In seguito avrebbe espresso il suo sostegno per Robert Mugabe rispetto a Ian Smith. Allo scoppio della guerra delle Falkland si assunse la piena responsabilità per l'autocompiacimento e gli insuccessi in seno al Foreign Office nel prevedere questo sviluppo e rassegnò le dimissioni. Le dimissioni a livello ministeriale in tali circostanze sono rare. Lord Carrington fu segretario generale della NATO dal 1984 al 1988. Contribuì a prevenire una guerra tra Grecia e Turchia nel 1987. Fu anche cancelliere dell'Ordine di San Michele e San Giorgio dal 1º agosto 1984 fino al giugno del 1994. Nel 1991, presiedette i colloqui diplomatici sul divisione della ex Jugoslavia e tentò di far approvare un piano che ponesse fine alle guerre e che prevedeva che ogni repubblica diventasse una nazione indipendente. Oltre ai suoi incarichi politici fu cancelliere dell'Università di Reading e ricoprì il ruolo di presidente di diverse società, tra cui Christie's, e di direttore di altre aziende, tra cui Barclays Bank, Schweppes e Daily Telegraph. Presiedette inoltre le conferenze del gruppo Bilderberg per diversi anni alla fine degli anni '90. Nel 1999 gli succedette Étienne Davignon. Dal 1983 al 2002 è stato presidente della Pilgrims Society. Fu cancelliere dell'Ordine della Giarrettiera dall'8 novembre 1994 all'ottobre del 2012. Con l'entrata in vigore dell'House of Lords Act del 1999 venne privato del diritto automatico di far parte della Camera dei lord. Tuttavia, insieme a tutti gli ex leader della Camera, il 17 novembre 1999 venne creato pari a vita. Ricevette il titolo di barone Carington di Upton, di Upton nella contea di Nottinghamshire. Fu il membro più longevo della Camera dei lord e dal momento del ritiro di Derek Barber, barone Barber di Tewkesbury, avvenuto nel 2016, fu anche il più anziano. Al momento della morte era il secondo membro in carica da più tempo del Consiglio privato di sua maestà dopo il duca di Edimburgo. Fu insignito di un Doctor of Law dall'Università di Cambridge dal 1981, di un dottorato onorario dall'Università dell'Essex nel 1983, di un Doctor of Law dall'Università di Harvard nel 1986, di un Doctor of Letters dall'Università di Reading nel dicembre del 1989, di un Doctor of Law dall'Università di Nottingham nel 1993, di un Doctor of Civil Law dall'Università di Newcastle il 14 dicembre 1998 e di un Doctor of Civil Law dall'Università di Oxford il 21 novembre 2003. Morì il 9 luglio 2018 all’età di 99 anni. È sepolto nel nuovo cimitero della chiesa della Santa Trinità a Bledlow, vicino a Wycombe. ## Vita personale Lord Carrington sposò Iona McClean (19 marzo 1920 - 7 giugno 2009), figlia del tenente colonnello sir Francis Kennedy McClean, il 25 aprile 1942. Ebbero tre figli: * Alexandra Carington DL (nata nel 1943). Nel 1965 ha sposato il maggiore Peter de Bunsen, diventando l'on. signora de Bunsen. Hanno tre figli: * Victoria de Bunsen (nata nel 1968); * Charles Rupert de Bunsen (nato nel 1970); * James Peter de Bunsen (nato nel 1973). * Virginia Carington LVO (nata nel 1946). Nel 1973 ha sposato Henry Cubitt, IV barone Ashcombe diventando Lady Ashcombe. La coppia ha divorziato nel 1979. * Rupert Francis John Carington DL (nato nel 1948). Da settembre 2022 (con l'ascesa al trono di Carlo III) è l'attuale Lord Gran Ciambellano. Nel 1989 ha sposato Daniela Diotallevi. Hanno tre figli: * Robert Carington (nato nel 1990); * Francesca Carington (nata nel 1993); * Isabella Iona Carington (nata nel 1995). Lady Carrington morì il 7 giugno 2009 all'età di 89 anni. ## Lord Carington nella cultura di massa * Carrington è stato interpretato da Rowan Atkinson in Not the Nine O'Clock News, una parodia della serie tv Question time. Lo si vede parlare pedantemente di un imminente olocausto nucleare. * Carrington è stato interpretato da James Fox nella produzione della BBC del 2002 di Ian Curteis The Falklands Play. * Carrington è stato citato nella sesta serie di Peep Show del 2009 in una lista di nomi di cani immaginati da Mark. * Carrington è stato brevemente interpretato da James Smith nel film del 2011 The Iron Lady. * Carrington è stato brevemente interpretato da Jeff Rawle nell'opera teatrale del 2014 Handbagged.
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Tetrarchia di Diocleziano
# Tetrarchia di Diocleziano La tetrarchia di Diocleziano fu il sistema di governo del tardo Impero romano tra il 293 e il 305, oltre che l'esempio storicamente più famoso di tetrarchia (sistema di governo a quattro). ## Storia ### Diarchia (285-293) Con la morte dell'imperatore Numeriano nel novembre del 284 (a cui il padre Caro aveva affidato l'Oriente romano), ed il successivo rifiuto delle truppe orientali di riconoscere in Carino (primogenito di Caro) il naturale successore, fu elevato alla porpora imperiale un generale di nome Diocleziano. La guerra civile che ne scaturì inevitabilmente vide, in un primo momento, la vittoria di Carino sulle armate pannoniche dell'usurpatore, Giuliano, ed in seguito la sconfitta delle sue armate e morte (a causa di una congiura dei suoi stessi generali), sul fiume Margus nei pressi dell'antica città e fortezza legionaria di Singidunum ad opera di Diocleziano (primavera del 285). Ottenuto il potere, Diocleziano nominò nel novembre del 285 come suo vice in qualità di cesare, un valente ufficiale di nome Marco Aurelio Valerio Massimiano, che pochi mesi più tardi elevò al rango di augusto il 1º aprile del 286 (chiamato ora Nobilissimus et frater), formando così una diarchia in cui i due imperatori si dividevano su base geografica il governo dell'impero e la responsabilità della difesa delle frontiere e della lotta contro gli usurpatori. Diocleziano, che si considerava sotto la protezione di Giove (Iovio), manteneva la supremazia rispetto a Massimiano, che era sotto la protezione "semplicemente" di Ercole (Erculio, figlio di Giove). Tale sistema, concepito da un soldato come Diocleziano, non poteva che essere estremamente gerarchizzato. ### Tetrarchia: due Augusti e due Cesari (293-305) [[File:Prima tetrarchia Diocletianus.PNG|thumb|La "prima tetrarchia" (293-305): le 12 diocesi nella nuova suddivisione dell'Impero Romano Data la crescente difficoltà a contenere le numerose rivolte all'interno dell'impero, nel 293 si procedette a un'ulteriore divisione funzionale e territoriale, al fine di facilitare le operazioni militari: Massimiano nominò a Mediolanum come suo cesare per l'Occidente, Costanzo Cloro (1º marzo); mentre Diocleziano fece lo stesso con Galerio per l'Oriente, a Nicomedia (probabilmente a maggio). L'impero fu diviso in quattro vaste aree territoriali con un numero di capitali imperiali crescente: * Diocleziano controllava le province orientali e l'Egitto (capitale: Nicomedia, e per un certo periodo insieme ad Antiochia) * Galerio le province balcaniche (capitale: Sirmium, più tardi insieme a Serdica, Felix Romuliana e Tessalonica) * Massimiano governava su Italia, Africa settentrionale e Hispania (capitale: Roma, poi Mediolanum, insieme ad Aquileia) * Costanzo Cloro ebbe in affidamento la Gallia e la Britannia (capitale: Augusta Treverorum) Questa divisione per area geografica indusse Diocleziano ad autorizzare la creazione di numerose zecche imperiali decentrate che, insieme alle tradizionali di Roma e Lugdunum, dovevano battere moneta in modo uniforme, per la sicurezza economica di tutte le quattro parti dell'Impero ed a supporto economico di tutte le principali armate che si concentravano lungo i confini imperiali. Il sistema si rivelò efficace per la stabilità dell'impero e rese possibile agli augusti di celebrare i vicennalia, ossia i vent'anni di regno, come non era più successo dai tempi di Antonino Pio. Tutto il territorio venne ridisegnato dal punto di vista amministrativo, abolendo le regioni augustee con la relativa divisione in "imperiali" e "senatoriali". Vennero create dodici circoscrizioni amministrative (le "diocesi", tre per ognuno dei tetrarchi), rette da vicarii e a loro volta suddivise in 101 province. Restava da mettere alla prova il meccanismo della successione. ### Tetrarchi e legami familiari | Tetrarca | Legami famigliari | Matrimoni e figli | | - | - | - | | Diocleziano | suocero e padre adottivo di Galerio | Dal matrimonio fra Diocleziano e Prisca Valeria Galeria, seconda moglie di Galerio | | Massimiano | suocero di Costantino I | Dal matrimonio fra Massimiano e Eutropia Teodora, moglie di Costanzo Cloro (figlia di Eutropia da un precedente matrimonio con Afranio Annibaliano) Fausta, moglie di Costantino I Massenzio (genero di Galerio, fratello adottivo di Costanzo Cloro, cognato di Costantino I) Dal matrimonio fra Massenzio e Valeria Massimilla Valerio Romolo figlio | | Galerio | genero e figlio adottivo di Diocleziano, zio di Massimino Daia, suocero di Massenzio) | Dal matrimonio fra Galerio e una donna non nota Valeria Massimilla, moglie di Massenzio Dal matrimonio fra Galerio e Valeria Galeria Candidiano | | Costanzo Cloro | suocero di Licinio, figlio adottivo di Massimiano, fratello adottivo di Massenzio | Dal matrimonio fra Costanzo e Flavia Giulia Elena Costantino I (genero di Massimiano, cognato di Massenzio) Dal matrimonio fra Costanzo e Flavia Massimiana Teodora Flavio Dalmazio; Giulio Costanzo, padre dell'imperatore Giuliano; Annibaliano Anastasia; Flavia Giulia Costanza, moglie dell'imperatore Licinio; Eutropia, madre di Nepoziano. | | Massimino Daia | nipote di Galerio | | | Licinio | genero di Costanzo Cloro | | ### La divisione territoriale e amministrativa L'impero ormai diviso in quattro parti, tra due Augusti e due Cesari, a sua volta era diviso in 12 diocesi. Ognuna di queste diocesi era governata da un pretore vicario o semplicemente vicario (vicarius), sottoposto al prefetto del pretorio (alcune diocesi, peraltro, potevano essere governate direttamente dal prefetto del pretorio). Il vicario controllava i governatori delle province (variamente denominati: proconsules, consulares, correctores, praesides) e giudicava in appello le cause già decise in primo grado dai medesimi (le parti potevano scegliere se appellarsi al vicario o al prefetto del pretorio). I vicari non avevano poteri militari, infatti le truppe stanziate nella diocesi erano sotto il comando di un comes rei militaris, che dipendeva direttamente dal magister militum e aveva alle sue dipendenze i duces ai quali era affidato il comando militare nelle singole province. Qui sotto, la prima riorganizzazione voluta da Diocleziano con la tetrarchia, divisa in 12 diocesi, di cui 6 in Occidente e 6 in Oriente. | Tetrarchi | Diocesi | Province (durante la Tetrarchia di Diocleziano) | | - | - | - | | Occidente ||| | Augusto d'Occidente (Massimiano) capitale Mediolanum e Aquileia | Diocesi Italiciana | Campania, Apulia et Calabria, Lucania et Bruttii, Flaminia et Picenum, Tuscia et Umbria, Aemilia et Liguria, Venetia et Histria, Sicilia, Sardegna, Corsica, Alpes Cottiae, Raetia. | | Augusto d'Occidente (Massimiano) capitale Mediolanum e Aquileia | Diocesi d'Africa | Africa proconsulare zeugitana, Byzacena, Mauretania Sitifensis, Mauretania Caesariensis, Numidia miliziana, Numidia cirtense, Tripolitania. | | Augusto d'Occidente (Massimiano) capitale Mediolanum e Aquileia | Diocesi delle Spagne | Betica, Cartaginense, Tarraconense, Galizia, Lusitania, Mauretania Tingitana. | | Cesare d'Occidente (Costanzo Cloro) capitale Augusta Treverorum | Diocesi delle Britannie | Maxima Caesariensis, Britannia I, Britannia II, Flavia Caesariensis. | | Cesare d'Occidente (Costanzo Cloro) capitale Augusta Treverorum | Diocesi delle Gallie | Lugdunensis I, Lugdunensis II, Belgica I, Belgica II, Germania I, Germania II, Alpes Poeninae et Graiae, Sequania. | | Cesare d'Occidente (Costanzo Cloro) capitale Augusta Treverorum | Diocesi di Vienne | Viennense, Alpes Maritimae, Aquitanica I, Aquitanica II, Novempopulana, Narbonensis I, Narbonensis II. | | Oriente ||| | Augusto d'Oriente (Diocleziano) capitale Nicomedia | Diocesi Pontica | Bitinia, Galatia, Paflagonia, Cappadocia, Diospontus, Pontus Polemoniacus, Armenia Minor | | Augusto d'Oriente (Diocleziano) capitale Nicomedia | Diocesi Asiana | Hellespontus, Asia, Caria, Panfilia, Licia, Lidia, Pisidia, Phrygia I, Phrygia I, Insulae. | | Augusto d'Oriente (Diocleziano) capitale Nicomedia | Diocesi d'Oriente | Isauria, Cilicia, Cipro, Augusta Euphratensis, Siria Coele, Osroene, Mesopotamia, Fenicia, Augusta libanese, Palestina, Arabia, Aegyptus Herculia, Aegyptus Iovia, Tebaide, Libia superiore, Libia inferiore. | | Cesare d'Oriente (Galerio) capitale Sirmio | Diocesi delle Pannonie | Noricum ripariense, Noricum mediterraneo, Dalmazia, Pannonia superiore, Pannonia inferiore, Savense, Valeria. | | Cesare d'Oriente (Galerio) capitale Sirmio | Diocesi delle Mesie | Moesia Superior Margensis, Praevalitana, Dardania, Dacia, Epirus vetus, Epirus nova, Macedonia, Thessalia, Acaia, Creta. | | Cesare d'Oriente (Galerio) capitale Sirmio | Diocesi della Tracia | Europa, Tracia, Haemimontus, Rodope, Mesia Inferiore, Scythia. | ### Disfacimento della tetrarchia (306-324) Il 1º maggio del 305 Diocleziano e Massimiano abdicarono: i loro due cesari diventarono augusti, Galerio per l'oriente e Costanzo Cloro per l'occidente, e provvidero a nominare a loro volta i propri successori designati: Galerio scelse Massimino Daia e Costanzo Cloro scelse Flavio Valerio Severo. L'anno seguente tuttavia, con la morte di Costanzo Cloro (306), il sistema andò in crisi: il figlio illegittimo dell'imperatore defunto, Costantino, venne proclamato augusto dalle truppe al posto del legittimo erede, Severo, e qualche mese dopo i pretoriani a Roma proclamarono imperatore Massenzio, figlio del vecchio augusto Massimiano Erculio, ripristinando il principio dinastico. Nel 308 Diocleziano e Massimiano Erculio, in rotta con il figlio, si riunirono a Carnunto per cercare di riportare l'ordine: essendo stato eliminato l'anno prima Severo, per l'oriente restarono rispettivamente augusto e cesare Galerio e Massimino Daia, mentre per l'occidente fu nominato un nuovo augusto, Licinio, indicando come cesare il ribelle Costantino. Né Costantino, né Massimino Daia accettarono la posizione subordinata che veniva loro offerta e si considerarono entrambi augusti. Si ebbero dunque quattro augusti, Galerio e Massimino Daia in oriente, Licinio in Illirico e Costantino in Gallia e Spagna, mentre Massenzio restava, come usurpatore, in Italia e Africa. Nel 311 con la morte di Galerio, Massimino Daia si impadronì di tutto l'oriente e i tre augusti rimasti (ufficialmente elencati nell'ordine di anzianità al potere: Massimino, Costantino e Licinio) si coalizzarono contro Massenzio, che Costantino sconfisse nella battaglia di Ponte Milvio, presso Roma, il 28 ottobre del 312. Nel 313 moriva Massimino Daia e restavano solo due augusti: Costantino per l'occidente e Licinio per l'oriente. Dopo un primo conflitto nel 314, in seguito al quale l'Illirico passò a Costantino, Licinio venne definitivamente sconfitto nel 324 e Costantino rimase unico signore di tutto l'impero: la tetrarchia era definitivamente finita. ### Cronologia dettagliata Diarchia 1º Aprile 286 – 1º Marzo 293 : | Impero Romano d'Occidente | Impero Romano d'Oriente | | - | - | | augustus Massimiano (250-310) | augustus Diocleziano (244-311) | | Usurpatori |||| | Carausio (286-293) Britannia |||| Prima Tetrarchia 1º Marzo 293 - 1º Maggio 305 : | Diocesi di Spagna, Italia e Africa | Diocesi di Oriente, Asia e Ponto | | - | - | | augustus Massimiano (250-310) | augustus Diocleziano (244-311) | | Diocesi di Gallia, Vienne e Britannia | Diocesi di Pannonia, Mesia e Tracia | | caesar Costanzo Cloro (250-306) | caesar Galerio (250-311) | | Usurpatori |||| | Carausio (286-293) BritanniaAlletto (293-296) Britannia | Domizio Domiziano (297) EgittoAurelio Achilleo (297-298) Egitto | Seconda Tetrarchia 1º Maggio 305 – 25 Luglio 306 : | Diocesi di Gallia, Vienne, Spagna e Britannia | Diocesi di Pannonia, Mesia, Tracia, Ponto e Asia | | - | - | | augustus Costanzo Cloro (250-306) | augustus Galerio (250-311) | | Diocesi di Italia e Africa | Diocesi d'Oriente | | caesar Flavio Severo (?-307) | caesar Massimino Daia (270-313) | Terza Tetrarchia 25 Luglio 306 – 16 Agosto 307 : | Diocesi di Italia, Africa, Spagna e Pannonia | Diocesi di Mesia, Macedonia, Tracia, Ponto e Asia | | - | - | | augustus Flavio Severo (?-307) | augustus Galerio (250-311) | | Diocesi di Britannia, Vienne e Gallia | Diocesi d'Oriente | | caesar Costantino I (272-337) | caesar Massimino Daia (270-313) | | Usurpatori |||| | augustus Massenzio (306-312) inizialmente a Roma, poi in Italia e Africaaugustus Massimiano (306-309) Italia e Africa || Quarta Tetrarchia 16 Agosto 307 – Maggio 311 : | Diocesi di Gallia, Vienne, Spagna e Britannia | Diocesi di Mesia, Macedonia, Tracia, Ponto e Asia | | - | - | | augustus Costantino I (272-337) | augustus Galerio (250-311) | | Diocesi di Pannonia | Diocesi d'Oriente | | augustus Licinio (250-325) | augustus Massimino Daia (270-313) | | Diocesi d'Italia e Africa |||| | augustus Massenzio (306-312)augustus Massimiano (306-309) Dopo essere entrato in contrasto con suo figlio si rifugiò ad Arles sotto la protezione di Costantino. Successivamente, ribellatosi a Costantino, fu costretto a suicidarsi nel 310 |||| | Usurpatori |||| | Domizio Alessandro (309-311) in Africa contro Massenzio || Quinta Tetrarchia Maggio 311 – Agosto 313 : | Diocesi di Gallia, Vienne, Spagna, Britannia (dopo la sconfitta di Massenzio nel 312 anche: Italia e Africa) | Diocesi di Pannonia, Mesia, Macedonia e Tracia (dopo la scomparsa di Massimino Daia anche: Asia, Ponto e d'Oriente) | | - | - | | augustus Costantino I (272-337) | augustus Licinio (250-325) | | Diocesi d'Italia e Africa | Diocesi d'Asia, Ponto e d'Oriente | | augustus Massenzio (306-312) | augustus Massimino Daia (270-313) | Sesta ed ultima Tetrarchia Agosto 313 – 18 Settembre 324 : | Diocesi di Gallia, Vienne, Spagna, Britannia, Italia e Africa (dopo la sconfitta di Licinio anche: Pannonia, Mesia e Macedonia) | Diocesi di Pannonia, Mesia, Macedonia, Tracia, Asia, Ponto e d'Oriente | | - | - | | augustus Costantino I (272-337) | augustus Licinio (250-325) | | Impero Romano d'Occidente | Impero Romano d'Oriente | | caesar Crispo (305-326) nominato caesar da suo padre Costantino nel 317caesar Costantino II (317-337) nominato caesar da suo padre Costantino nel 317 | augustus Valerio Valente (?-317) co-imperatore con Licinio in Pannonia, elevato al rango di augustus da Licinio, ma in seguito fu da questi giustiziato caesar Licinio II (316-326) elevato al rango di caesar da suo padre Licinio nel 317augustus Martiniano (?-325) co-imperatore nominale con Licinio nel 324 | ### Cronologia schematica | Anni | Oriente | Oriente | Oriente | Occidente | Occidente | Occidente | Roma | | - | - | - | - | - | - | - | - | | Anni | Usurpatori | Cesari (293-310) | Augusti | Augusti | Cesari (293-310) | Usurpatori | Usurpatori | | 285 (primavera-autunno) | | Diocleziano (Augusto) e Massimiano (Cesare) | Diocleziano (Augusto) e Massimiano (Cesare) | Diocleziano (Augusto) e Massimiano (Cesare) | Diocleziano (Augusto) e Massimiano (Cesare) | | | | da novembre 285 a marzo/maggio 293 | | Diocleziano (Primus Augustus) | Diocleziano (Primus Augustus) | Massimiano | Massimiano | Carausio | | | dal 293 al 305 | | Galerio | Diocleziano (Primus Augustus) | Massimiano | Costanzo Cloro | Alletto | | | dal 293 al 305 | Domiziano | Galerio | Diocleziano (Primus Augustus) | Massimiano | Costanzo Cloro | | | | 305 | | Massimino Daia | Galerio | Costanzo Cloro (Primus Augustus) | Flavio Severo | | | | 306 | | Massimino Daia | Galerio | Costanzo Cloro (Primus Augustus) | Flavio Severo | | | | 306 | | Massimino Daia | Galerio (Primus Augustus) | Flavio Severo | Costantino I | | Massenzio | | 307 | | Massimino Daia | Galerio (Primus Augustus) | Flavio Severo | Costantino I | Massimiano, Domizio Alessandro | Massenzio | | Massenzio || | 308 | | Massimino Daia | Galerio (Primus Augustus) | Galerio (Primus Augustus) | Costantino I | Massimiano, Domizio Alessandro | Massenzio | | 308 | | Massimino Daia | Galerio (Primus Augustus) | Licinio | Costantino I | Massimiano, Domizio Alessandro | Massenzio | | 309 | | Massimino Daia | Galerio (Primus Augustus) | Licinio | Costantino I | Massimiano, Domizio Alessandro | Massenzio | | 310 | | Massimino Daia | Galerio (Primus Augustus) | Licinio | Costantino I | Massimiano, Domizio Alessandro | Massenzio | | 311 | | Galerio (Primus Augustus) e Massimino Daia | Licinio | Licinio | Costantino I | | Massenzio | | 312 | | Massimino Daia | Licinio | Licinio | Costantino I (Primus Augustus) | | Massenzio | | 313 | | Massimino Daia | Licinio | Licinio | Costantino I (Primus Augustus) | | | | dal 313 al 324 | | Licinio | Licinio | Licinio | | | Costantino I (Primus Augustus) | | dal 324 al 337 | | Costantino I (Unico imperatore romano) | Costantino I (Unico imperatore romano) | Costantino I (Unico imperatore romano) | Costantino I (Unico imperatore romano) | | |
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https://it.wikipedia.org/wiki/James_Moynagh
James Moynagh
# James Moynagh James Moynagh (Loughduff, 25 aprile 1903 – Kiltegan, 11 giugno 1985) è stato un vescovo cattolico e missionario irlandese. Missionario della Società di San Patrizio in Nigeria, è stato il primo vescovo di Calabar e il fondatore della Ancelle del Santo Bambino Gesù. ## Biografia Fu ordinato prete nel collegio di Maynooth nel 1930 e in seguito entrò nella Società di San Patrizio per le missioni estere: fu inviato in missione in Nigeria e nel 1934 fu nominato prefetto apostolico di Calabar. Istituì le Ancelle del Santo Bambino Gesù. Nel 1957 la prefettura apostolica di Calabar fu elevata a vicariato apostolico e Moynagh fu nominato vicario apostolico con il titolo vescovile di Lambesi in partibus. Quando, nel 1950, in Nigeria fu stabilita la gerarchia ecclesiastica, Moynagh fu trasferito dalla sede titolare di Lambesi a quella residenziale di Calabar. Si dimise nel 1970 e si ritirò in patria. Si spense nel seminario di Kiltegan. ## Genealogia episcopale e successione apostolica La genealogia episcopale è: * Cardinale Scipione Rebiba * Cardinale Giulio Antonio Santori * Cardinale Girolamo Bernerio, O.P. * Arcivescovo Galeazzo Sanvitale * Cardinale Ludovico Ludovisi * Cardinale Luigi Caetani * Cardinale Ulderico Carpegna * Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni * Papa Benedetto XIII * Papa Benedetto XIV * Papa Clemente XIII * Cardinale Giovanni Carlo Boschi * Cardinale Bartolomeo Pacca * Papa Gregorio XVI * Cardinale Castruccio Castracane degli Antelminelli * Cardinale Paul Cullen * Arcivescovo Joseph Dixon * Arcivescovo Daniel McGettigan * Cardinale Michael Logue * Cardinale Joseph MacRory * Cardinale John Francis D'Alton * Vescovo James Moynagh La successione apostolica è: * Cardinale Dominic Ignatius Ekandem (1954)
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Nel nome del padre (film 1993)
# Nel nome del padre (film 1993) Nel nome del padre (In the Name of the Father) è un film del 1993 diretto da Jim Sheridan, vincitore dell'Orso d'oro al Festival di Berlino nel 1994. È tratto dal romanzo autobiografico Proved Innocent di Gerry Conlon, uno dei Guildford Four (tre ragazzi nordirlandesi e una ragazza inglese accusati di aver provocato un'esplosione in un pub di Guildford, oltre ad altri reati), interpretato nella pellicola da Daniel Day-Lewis. Il film è stato candidato a ben sette premi Oscar nel 1994, senza però aggiudicarsene alcuno. ## Trama Nel 1974, in un pub di Guildford ci fu un attentato terroristico, attribuito all'IRA, l'organizzazione clandestina irlandese che lottava per la riunificazione dell'Irlanda del Nord con l'Eire. Con il sostegno di prove debolissime, quando non addirittura inventate, dell'atto criminoso vengono incolpati Gerry Conlon e tre suoi amici, Paul Hill, Paddy Armstrong e Carole Richardson, oltre al padre di Gerry, Giuseppe Conlon, e a un'intera famiglia di parenti di Gerry residenti a Londra, i Maguire (che diverranno noti come i Maguire Seven), accusati di far parte di una rete di supporto ai terroristi. Nonostante le evidenti prove contrarie e la successiva testimonianza di un senzatetto con cui Gerry e Paul stavano parlando nel momento dell'esplosione, padre, figlio e gli amici di quest'ultimo vengono condannati all'ergastolo. La drammatica esperienza carceraria servirà a padre e figlio per riavvicinarsi. Da un lato Gerry, adolescente ribelle e ladruncolo, dall'altro lato Giuseppe, tutto casa e chiesa che darebbe la vita per i suoi cari. Col tempo, Gerry prometterà al genitore, se mai uscirà di galera, che si prenderà cura della famiglia e riabiliterà il suo nome. Passano così cinque anni, in cui i veri colpevoli dell'attentato al pub (uno di essi sarà rinchiuso nello stesso carcere in cui si trovano Gerry e Giuseppe) rivelano alla polizia l'innocenza dei Conlon, ma questo viene completamente ignorato. Una combattiva avvocatessa, Gareth Peirce, assume la difesa dei reclusi che l'opinione pubblica, convinta della loro innocenza, ribattezza "I quattro di Guildford". Nel frattempo però, Giuseppe, già malato da tempo, ha una crisi respiratoria durante il sonno. Portato d'urgenza in ospedale, vi muore un'ora dopo. A questo punto, Gerry, rimasto solo ma con un crescente sostegno dell'opinione pubblica, acquista coscienza e fiducia in sé, come il padre aveva sempre sperato, e aiuta Peirce nelle indagini. Quest'ultima, durante una visita all'archivio della polizia e grazie a un errore, scopre un foglio tra le carte dell'accusa, volutamente mai mostrato alla difesa, contenente le dichiarazioni del senzatetto che scagionano completamente i Conlon. Al nuovo processo, di fronte alla nuova prova, il giudice deve annullare le condanne, liberando i quattro. Gerry, uscito dal tribunale dalla porta principale, dichiara che lotterà "nel nome del padre", come aveva promesso, finché il nome di Giuseppe non verrà riabilitato. ## Colonna sonora * Bono & Gavin Friday - In The Name Of The Father (5:42) * The Jimi Hendrix Experience - Voodoo Child (Slight Return) (5:09) * Bono & Gavin Friday - Billy Boola (3:45) * The Kinks - Dedicated Follower of Fashion (3:00) * Trevor Jones - Interrogation (7:11) * Bob Marley & The Wailers - Is This Love (3:51) * Trevor Jones - Walking The Circle (4:42) * Thin Lizzy - Whiskey In The Jar (5:44) * Trevor Jones - Passage Of Time (5:52) * Sinéad O'Connor - You Made Me The Thief Of Your Heart (6:21) ## Riconoscimenti * 1994 - Premio Oscar * Nomination Miglior film a Jim Sheridan * Nomination Migliore regia a Jim Sheridan * Nomination Miglior attore protagonista a Daniel Day-Lewis * Nomination Miglior attore non protagonista a Pete Postlethwaite * Nomination Miglior attrice non protagonista a Emma Thompson * Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Terry George e Jim Sheridan * Nomination Miglior montaggio a Gerry Hambling * 1994 - Golden Globe * Nomination Miglior film drammatico * Nomination Miglior attore in un film drammatico a Daniel Day-Lewis * Nomination Miglior attrice non protagonista a Emma Thompson * Nomination Miglior canzone ((You Made Me the) Thief of Your Heart) a Bono, Gavin Friday e Maurice Seezer * 1994 - Premio BAFTA * Nomination Miglior attore protagonista a Daniel Day-Lewis * Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Terry George e Jim Sheridan * 1994 - Festival di Berlino * Orso d'oro a Jim Sheridan * 1994 - Kansas City Film Critics Circle Award * Miglior attrice non protagonista a Emma Thompson * 1993 - Boston Society of Film Critics Award * Miglior attore protagonista a Daniel Day-Lewis * 1994 - David di Donatello * Miglior film straniero a Jim Sheridan * Nomination Miglior attore straniero a Daniel Day-Lewis * 1993 - Los Angeles Film Critics Association Award * Miglior attore protagonista a Daniel Day-Lewis ## Citazioni e riferimenti * Nel film c'è un ringraziamento speciale a Marlon Brando, Al Pacino e Francis Ford Coppola per le scene del film Il padrino che appaiono per qualche secondo durante una proiezione. ## Curiosità * Nei titoli di coda e anche nella traduzione, viene riportato erroneamente il nome di Guiseppe Conlon invece di Giuseppe Conlon (in realtà non è un "errore" in quanto il nome figura anche negli atti notarili ripresi nel film).
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https://it.wikipedia.org/wiki/Rinzivillo
Rinzivillo
# Rinzivillo I Rinzivillo sono un clan mafioso originario di Gela, in Sicilia, alleato con i Madonia di Caltanissetta: in particolare il loro referente sarebbe Giuseppe "Piddu" Madonia e tramite questi la parte di Cosa Nostra fedele ai Corleonesi di Bernardo Provenzano. Hanno insediamenti a Busto Arsizio e nel milanese. Secondo la Direzione Nazionale Antimafia la famiglia sarebbe retta dai fratelli Crocifisso, Salvatore e Antonio Rinzivillo. ## Storia Alla fine degli anni ottanta del XX secolo i Rinzivillo assunsero il comando della Famiglia di Gela, subentrando al boss Salvatore Polara (massacrato dagli stiddari insieme alla moglie e ai figli) e furono infatti protagonisti di una guerra di mafia contro il clan Iannì-Cavallo della Stidda che lasciò sul campo 120 morti in cinque anni, compresi due dei fratelli, Giuseppe e Francesco, quest'ultimo una delle vittime della "strage di Gela" del 27 novembre 1990 in cui rimasero uccise in tutto otto persone e altre sette rimasero ferite. ## Gli arresti Nel 2006 furono spiccati 88 mandati di custodia cautelare contro presunti affiliati della cosca Rinzivillo. L'indagine, denominata Tagli pregiati, portò al sequestro di 22 imprese. ## Organizzazione sul territorio ### Sicilia Secondo la relazione della DNA presentata nel 2009 alla Commissione parlamentare Antimafia, a Gela esistono due principali tronconi di Cosa Nostra: i Rinzivillo e gli Emmanuello. I secondi, stando alla relazione, avrebbero una maggiore presenza militare sul territorio, mentre i primi curerebbero principalmente gli interessi economici, con una rete di collegamenti fra la Sicilia, il Lazio e l'Italia settentrionale, anche per la debolezza militare dovuta ai numerosi arresti subiti negli anni. La disputa tra i due gruppi criminali sarebbe iniziata nel 1999 e a partire da quell'anno avrebbe scatenato una faida fra i due gruppi con diversi omicidi. ### Lazio Nel Lazio la famiglia Rinzivillo è stata coinvolta in diverse inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, con un coinvolgimento che la DNA definisce la conferma della presenza di Cosa Nostra nella regione. Il cuore del business dei Rinzivillo sarebbe infatti la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli. In particolare, la famiglia Rinzivillo è stata coinvolta nelle indagini sulle presunte infiltrazioni mafiose al mercato ortofrutticolo di Fondi, che ha portato alla richiesta di scioglimento per il comune laziale. Secondo la DNA, in particolare, al mercato ortofrutticolo di Fondi vi sarebbe un collegamento operativo fra Camorra, 'Ndrangheta e Cosa Nostra, che attraverso la famiglia Rinzivillo permetterebbe la connessione con il mercato ortofrutticolo di Vittoria. Secondo la DNA, inoltre, tramite Fondi i Rinzivillo sarebbero in affari con i Casalesi e con i Santapaola-Ercolano. ### Italia settentrionale Nel Nord Italia, secondo la DNA, i Rinzivillo e gli Emmanuello sono attivi a Genova (insieme ai Fiandaca di Riesi), Alessandria, Torino, Busto Arsizio e nel Veneto.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Luis_Grijalva
Luis Grijalva
# Luis Grijalva Luis Miguel Grijalva (Città del Guatemala, 10 aprile 1999) è un mezzofondista guatemalteco, ha partecipato ai 5000 metri ai Giochi olimpici di Tokyo. ## Biografia Nato a Città del Guatemala, è immigrato irregolarmente negli Stati Uniti d'America con la famiglia, all'età di un anno, è destinatario del DACA. Per poter partecipare ai Giochi Olimpici di Tokyo ha ricevuto un permesso speciale per recarsi in Giappone e poter tornare negli Stati Uniti. Nel 2021 ai Giochi olimpici di Tokyo è giunto 12° nei 5000 metri. L'anno seguente ai Campionati del mondo di Eugene giunge 4º nei 5000 m. Il 2 giugno 2023 al Golden Gala Pietro Mennea svoltosi a Firenze scende per la prima volta sotto i 13 minuti nei 5000 metri piani stabilendo il nuovo record guatemalteco della distanza. ## Record nazionali ### Seniores * 1500 m indoor: 3'41"11 ( Spokane, 11 febbraio 2022) * Miglio: 4'02"64 ( San Francisco, 29 giugno 2017) * Miglio indoor: 3'53"53 ( Boston, 27 gennaio 2023) * 3000 m: 7'29"43 ( Eugene, 17 settembre 2023) * 3000 m indoor: 7'33"86 ( New York, 11 febbraio 2023) * 5000 m: 12'52"97 ( Firenze, 2 giugno 2023) * 5000 m indoor: 13'29"74 ( Boston, 24 gennaio 2020) * 10000 m: 27'42"56 ( San Juan Capistrano, 4 marzo 2023) ## Progressione ### 5000 metri piani | Stagione | Misura | Luogo | Data | | - | - | - | - | | 2023 | 12'52"97 | Firenze | 2-6-2023 | | 2022 | 13'02"94 | Bruxelles | 2-9-2022 | | 2021 | 13'10"09 | Tokyo | 6-8-2021 | | 2020 | 13'16"75 | San Juan Capistrano | 4-12-2020 | | 2019 | 13'37"11 | Palo Alto | 2-5-2019 | | 2018 | 13'49"75 | Palo Alto | 30-3-2018 | ## Palmarès | Anno | Manifestazione | Sede | Evento | Risultato | Prestazione | | - | - | - | - | - | - | | 2021 | Giochi olimpici | Tokyo | 5000 m piani | 12º | 13'10"09 | | 2022 | Mondiali | Eugene | 5000 m piani | 4º | 13'10"44 | | 2023 | Mondiali | Budapest | 5000 m piani | 4º | 13'12"50 | ## Altre competizioni internazionali ### 2017 * Argento alla TrackTown USA Summer Series ( San Francisco), miglio - 4'02"64 ### 2022 * Bronzo al New Balance Indoor Grand Prix ( New York), 3000 m - 7'37"42 * 9º ai Memorial Van Damme ( Bruxelles), 5000 m piani - 13'02"94 * 11º ai Bislett Games ( Oslo), 5000 m piani - 13'18"13 * 11º al Prefontaine Classic ( Eugene), 5000 m piani - 13'36"93 * 6º ai Bauhaus-Galan ( Stoccolma), 3000 m - 7'38"67 * 4º al Millrose Games ( New York), 3000 m - 7'41"21 * 4º al Lilac Grand Prix ( Philadelphia), 1500 m piani indoor - 3'41"11 ### 2023 * Bronzo al Golden Gala Pietro Mennea ( Firenze), 5000 m - 12'52"97 * 5º ai Bislett Games ( Oslo), 5000 m - 12'56"63 * Oro al John Thomas Terrier Classic ( Boston), miglio indoor - 3'53"53
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https://it.wikipedia.org/wiki/Zonaria_%28zoologia%29
Zonaria (zoologia)
# Zonaria (zoologia) Zonaria Jousseaume, 1884 è un genere di molluschi gasteropodi appartenente alla famiglia Cypraeidae. ## Tassonomia Il genere Zonaria include le seguenti specie: * Zonaria angolensis (Odhner, 1923) * Zonaria picta (Gray, 1824) * Zonaria porcellus (Brocchi, 1814) † * Zonaria pyrum (Gmelin, 1791) * Zonaria sanguinolenta (Gmelin, 1791) * Zonaria zonaria (Gmelin, 1791) Sono state descritte le seguenti specie fossili: * Zonaria dertamygdaloides Sacco 1894 † * Zonaria fabagina Lamarck 1810 † * Zonaria heilprinii Dall 1890 † * Zonaria mariaelisabethae Dolin 1991 † * Zonaria pingata Landau and Groves 2011 † * Zonaria pittorum Groves 1997 † * Zonaria praelatior Dolin 1991 † * Zonaria pseudotumulus Landau and Groves 2011 † * Zonaria shirleyae Dolin 1991 † * Zonaria subexcisa Braun 1840 † * Zonaria theresae Dolin 1991 † * Zonaria travancorica Dey 1961 † * Zonaria tumulus Heilprin 1886 † Fossili di specie appartenenti al genere sono state trovati in sedimenti di Europa, Stati Uniti d'America, Venezuela, India, Pakistan e Somalia risalenti a periodi dal Paleocene al Quaternario.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Episodi_di_Shameless_%28serie_televisiva_2011%29_%28terza_stagione%29
Episodi di Shameless (serie televisiva 2011) (terza stagione)
# Episodi di Shameless (serie televisiva 2011) (terza stagione) La terza stagione della serie televisiva Shameless è stata trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti dal canale via cavo Showtime dal 13 gennaio al 7 aprile 2013. In Italia viene trasmessa su Joi, canale pay della piattaforma Mediaset Premium, dal 1º aprile al 17 giugno 2013; in chiaro è stata trasmessa da La5 dal 10 novembre 2013 al 26 gennaio 2014. | nº | Titolo originale | Titolo italiano | Prima TV USA | Prima TV Italia | | - | - | - | - | - | | 1 | El Gran Canon | La lunga strada verso casa | 13 gennaio 2013 | 1º aprile 2013 | | 2 | The American Dream | Il sogno americano | 20 gennaio 2013 | 8 aprile 2013 | | 3 | May I Trim Your Hedges? | Una crudele menzogna | 27 gennaio 2013 | 15 aprile 2013 | | 4 | The Helpful Gallaghers | L'ultimo campeggio | 10 febbraio 2013 | 22 aprile 2013 | | 5 | The Sins of My Caretaker | I peccati della mia badante | 17 febbraio 2013 | 29 aprile 2013 | | 6 | Cascading Failures | Reazione a catena | 24 febbraio 2013 | 6 maggio 2013 | | 7 | A Long Way From Home | Si torna a casa | 3 marzo 2013 | 13 maggio 2013 | | 8 | Where There's a Will | Quando c'è la volontà | 10 marzo 2013 | 20 maggio 2013 | | 9 | Frank the Plumber | I diritti di un cittadino | 17 marzo 2013 | 27 maggio 2013 | | 10 | Civil Wrongs | La partita di softball | 24 marzo 2013 | 3 giugno 2013 | | 11 | Order Room Service | Servizio in camera | 31 marzo 2013 | 10 giugno 2013 | | 12 | Survival of the Fittest | La sopravvivenza del più forte | 7 aprile 2013 | 17 giugno 2013 | ## La lunga strada verso casa * Titolo originale: El Gran Canon * Diretto da: Mark Mylod * Scritto da: John Wells ### Trama La terza stagione inizia con Jimmy/Steve che vive e prepara colazioni per tutti in casa Gallagher. Frank sparito da 137 giorni, si ritrova misteriosamente in Messico, e per ritornare negli Stati Uniti, deve inventarsi qualcosa. intanto Debbie è triste per Frank. Lip e Ian rubano un laser tecnologicamente avanzato, per montarlo su un modulo marziano in miniatura, che useranno in un torneo di macchine radiocomandate. Per il furto, Lip viene arrestato e poi rilasciato su cauzione. Sheila e Jody da quando hanno deciso di adottare Hymie il figlio di Karen, affetto dalla sindrome di down, si trovano ad affrontare una nuova realtà. Veronica e Kevin vogliono guadagnare in rete, con rapporti sessuali sadomaso ripresi da una telecamera. Nando, padre di Estefania, è un narcotrafficante tenuto d'occhio dalla Dea, che, preoccupato per la figlia, viene a scoprire che se la spassa con Marco e lo uccide. Nando chiede a Jimmy, se è un uomo, di onorare i propri impegni di marito con Estefania, (solo per proteggerla dai federali per l'immigrazione), pertanto ordina a Beto di vegliare su di lui. La relazione fra Ian e Lloyd "Ned" Lishman (il padre di Jimmy) continua. Fiona perde il lavoro come addetta alla raccolta di rifiuti tossici, e cerca di sfondare nel mondo dell'imprenditoria, prendendo in gestione un club notturno in qualità di manager. Ma ciò costerà 1000 dollari di deposito che Fiona "sfilerà" dalla cassa di casa. Soldi che dovranno servire a pagare la tassa sulla proprietà. ## Il sogno americano * Titolo originale: The American Dream * Diretto da: Anthony Hemingway * Scritto da: Nancy Pimental ### Trama Frank cerca di riprendersi il suo letto per poter dormire, con l'aiuto amorevole di Debbie. Però gli occupanti di casa Gallagher, non sono d'accordo. Frank non è riconoscente con Debbie, anche se è stata l'unica in famiglia ad essere contenta per il suo ritorno. Si dovrà però ricredere quando Frank, per cialtroneria, distruggerà la sua ricerca sulla guerra civile. Frank verrà sbattuto fuori di casa e per vendetta telefonerà ai servizi sociali, denunciando tutta la famiglia Gallagher per negligenza, e così, per poter avere un tetto sulla testa, andrà a casa di Sheila con la scusa di fare da balia al piccolo Hymie. Mickey intanto è uscito dal carcere per sovraffollamento. Fiona deve fare affari con la famiglia Roselli per avere una buona fornitura di liquori per la serata al club. Ma a party finito, malgrado sia andato bene, si accorgerà che le spese superano l'incasso. Lip è arrabbiato con Fiona per aver messo mani alla cassa senza consultare la famiglia, e non crede che Fiona riuscirà a guadagnare i soldi per la tassa sulla proprietà, ma pensa di farlo lui, inventandosi qualcosa. Beto continua a controllare gli spostamenti di Jimmy. A casa di Kevin e Veronica, si presenta una bionda con un ragazzo: dice di essere la moglie di Kevin. ## Una crudele menzogna * Titolo originale: May I Trim Your Hedges? * Diretto da: Steve Shill * Scritto da: Krista Vernoff ### Trama Hymie ha il suo primo appuntamento con il pediatra, ma Sheila è troppo stanca, visto che passa le notti insonne dovute agli strilli del piccolo che non le dà pace. Così Frank si offre "volontario" per portarcelo. Veronica deve vedersela con Cheryl, la moglie di Kevin, la quale ammette che Kyle potrebbe essere suo figlio. Si scopre poi che si è inventata tutto e viene cacciata dopo una violenta lite da V, che è riuscita a farle firmare i documenti per il divorzio. Debbie si sta innamorando di Kyle. Mentre Fiona è al supermercato con Debbie e Liam, alla cassa una dipendente dà di matto e si licenzia. A Fiona balena subito l'idea di un nuovo lavoro. Ma al direttore del negozio servono dipendenti che si prestano anche per dei "servizi speciali". A Fiona non piace questa proposta e ne parla con Veronica che registrerà un video compromettente, dove il protagonista è il direttore del supermercato che vistosi scoperto, cederà alle condizioni di Fiona. Frank porta Hymie all'Alibi e fa un buco sul braccio di Hymie con una puntina sommariamente sterilizzata con alcol, che simulerebbe il vaccino. Guardando la tv, scopre che esiste una fondazione che elargisce denaro ai bambini con problemi. Pensa di sfruttare la malattia di Hymie, ma si tratta solo di bambini in fase terminale, così fa passare Carl per malato di cancro all'ultimo stadio, e invece del denaro, riesce a "strappare" un posto ad un campeggio estivo. Tramite internet, Lip scopre che il quartiere è pieno di pedofili. I ragazzi Gallagher con l'aiuto dei Milkovich, armati di mazza e coltelli, si mettono alla ricerca per dar loro una lezione. Così, invece di scovare un pedofilo, bussano alla porta di una certa Blake Collins, che risulta essere una bionda ex insegnante accusata di aver avuto un rapporto sessuale con un suo alunno. Lip successivamente per provare che la donna è davvero una pedofila, va a casa sua fingendosi un quindicenne per offrirsi di tagliare le siepi, e alla fine i due finiscono per avere un rapporto sessuale. Quando Mandy lo scopre, va a casa di Blake e la costringe a trasferirsi con la minaccia di una tomba scavata nel giardino dai suoi fratelli, che si fanno poi pagare per sotterrare un cadavere. Lloyd si presenta al negozio gestito da Ian, dove incontra Mickey. Ian rivela a quest'ultimo che ha rapporti sessuali con Lloyd, arrabbiato perché Mickey ha avuto un rapporto sessuale con una ragazza. Mickey successivamente segue Ian e Lloyd e, quando questi lo invita al suo appartamento per una threesome definendolo "il ragazzo di Ian", Mickey lo picchia ripetutamente per poi scappare con Ian. Steve nel frattempo simula un matrimonio con Estefania per l'INS e alla fine Estefania ha un rapporto non consenziente con Steve in macchina, sotto la sorveglianza di Beto. Tornato a casa, si sente rivelare da Fiona che si fida di lui, cosa che ritiene più grande dell'amore. ## L'ultimo campeggio * Titolo originale: The Helpful Gallaghers * Diretto da: Randall Einhorn * Scritto da: Mike O'Malley ### Trama Lip deve accompagnare Mandy nella città vicina per "recuperare" la sua sorellastra Molly, per non farla finire in affidamento con i servizi sociali, visto che la madre è appena morta per overdose di metanfetamina. Carl, preoccupato per la sua condizione di salute, si sta preparando per andare al campeggio. Sheila oramai è stanca di avere un rapporto sessuale con Jody sempre alla stessa maniera, vorrebbe riprendere in mano la situazione con il bondage ma Jody non ne vuole sapere. Così cerca di fare pressione su Frank (oramai "risistemato" a casa sua), perché possa convincere Jody a fare i "giochini" con lei. Fiona deve affrontare le colleghe di lavoro che si sacrificano nella "pausa Bobby", per non perdere il posto, e organizza un party di lavoro per farle desistere dal continuare di essere usate per i piaceri sessuali del loro capo. Ma per Fiona è una vera sorpresa sapere che il sesso orale, dopo tutto, non dispiace alle colleghe. Carl è insoddisfatto del campeggio, perché non trova tutti i divertimenti che gli erano stati promessi. Così fa di tutto perché il suo amico soddisfi un ultimo desiderio, ovvero il piacere di vedere un paio di tette prima di morire. Debbie è sempre alle prese con un record da battere, quello del massimo tempo in apnea. Jimmy riceve una telefonata dal padre, che lo invita a bere un drink, mentre sta per essere cacciato di casa dalla moglie. Debbie ospita Molly in camera sua per la notte, ma è sorpresa, quando scopre che la nuova amichetta è transgender. La serata non è ancora finita e, in casa Gallagher, si presenta Jimmy con suo padre ubriaco, appena ritornati dall'Alibi. Lloyd riconosce Ian e appena tutti sono a dormire, avvolto dai fumi dell'alcool, va a trovarlo nella sua stanza, ma si infila nel letto di Lip, palpandolo. Jimmy si rende subito conto degli orientamenti sessuali del padre. ## I peccati della mia badante * Titolo originale: The Sins of My Caretaker * Diretto da: J. Michael Muro * Scritto da: Sheila Callaghan ### Trama Gli operai del Comune devono scavare nel giardino di casa Gallagher per dei lavori alle fognature. Fiona è preoccupata che venga ritrovato il cadavere della zia Ginger, e così allerta Frank. Jimmy non riesce a convincersi che il padre è gay. Veronica vuole assolutamente avere un figlio da Kevin, che ce la mette tutta, ma senza speranza, visto che è quasi certo Veronica non ne può avere. Quindi chiede aiuto alla madre, che tenta di "auto-inseminarsi" con lo sperma di Kevin. Il padre di Jimmy, dopo essere stato sbattuto fuori di casa dalla moglie, vuole riprendersi quello che gli appartiene. Così chiede aiuto a Ian che insieme a Mickey affrontano un raid spericolato in casa Lishman. La "sorellastra" di Mandy (Molly) si scopre essere un maschio con tanto di pene. Sheila ha una nuova "paziente" portata da padre Pete, una suora in fase terminale, in carrozzella, che ha fatto voto di silenzio. Sheila, convinta di potersi sfogare liberamente con la suora, confida ad essa le sue perversioni. Ma la suora, anche se chiusa nel suo mutismo, attraverso il suo blog porta a conoscenza le manie di Sheila. Jimmy, distrutto dal pensiero del padre "diverso", pensa di non essere capito da Fiona e se ne va da Estefania. Fiona, stanca di scavare, finalmente viene ricompensata con il ritrovamento di alcune ossa umane. Ma non fa in tempo a gioire di ciò, che viene allarmata da urla provenienti da casa sua. In casa Gallagher, succede di tutto: Mickey, impallinato nel di-dietro mentre scappa da casa Lishman, si ritrova disteso sul tavolo della cucina pronto per essere operato da Lloyd, mentre dei bambini posteggiati davanti alla tv e piangenti, in una casa tutta in disordine, assistono indifesi e una Debbie euforica per aver quasi affogato in piscina una sua coetanea che si prendeva gioco di lei. Tutto sotto lo sguardo allibito e terrorizzato di un'assistente sociale del Servizio Protezione Minori. In più Mickey decide di baciare Ian per non farsi vedere inferiore al padre di Jimmy dato che Ian aveva detto a Mickey che lui, a differenza sua non aveva paura di baciarlo. ## Reazione a catena * Titolo originale: Cascading Failures * Diretto da: Tonja Kahlens * Scritto da: Alex Borstein ### Trama Gli assistenti sociali stanno portando via tutti i minori di casa Gallagher. Fiona si chiede chi può essere stato a denunciarli. Frank, intanto, prepara tutta la sua roba in un sacco e, preoccupato per il ritrovamento della zia Ginger, vuole darsela a gambe. Jimmy è ritornato da Fiona, così riprende ad occuparsi delle faccende di casa, mentre Fiona si affretta per andare al lavoro. Il manager del supermercato, Bobby, richiama Fiona perché è in ritardo mentre lei vorrebbe delle ore di permesso, per andare ai servizi sociali e chiedere dove sono stati portati i fratelli. Ma Bobby pronto a rivendicarsi, le propone qualcosa di disgustoso. Fiona non accetta e se ne va infuriata, mollando anche il lavoro. Intanto Ian e Lip vengono affidati ad una casa famiglia di livello 14. Debbie viene data in affido ad una matura signora di colore, "mamma Kamala", che sembra interessata più ai soldi che ai bambini. Carl e Liam trovano la loro sistemazione a casa di una coppia gay, Cassius e Lanier, che hanno fatto esplicita richiesta per un bambino di colore. Fiona chiede aiuto a Veronica, proponendogli di adottare, anche provvisoriamente, i suoi fratelli. Veronica in seguito fa sapere che non può, visto che è andata male con Ethel in affidamento. Fiona e Jimmy vanno all'Alibi bar per incontrare Frank, che a sua volta viene a sapere del ritrovamento di Ginger. Fiona è determinata a coinvolgere il padre per potersi riprendere i suoi fratelli. Frank accetta, ma con la condizione di rimettere piede in casa. Ian, durante il giorno, ha la possibilità di ritornare al lavoro in negozio, mentre Lip deve lavorare per scontare con i servizi sociali. Consigliato dalla sua avvocatessa, Frank, per riavere i figli, deve coinvolgere anche Monica, che al momento non si sa dove sia. Mandy fa sapere a Lip che Molly è ritornata con la madre, che misteriosamente non è morta. Kevin e Veronica devono trovare un rimedio, per far sì che Carol rimanga incinta, dopo una serie di inutili tentativi. Così, propone alla madre e a Kevin di farlo in modo "tradizionale" e soprattutto mentre Carol è in fase di ovulazione. Intanto Frank, per riottenere la custodia dei figli, deve chiedere a Sheila se vuole prendere il posto di Monica, visto che è sparita dalla circolazione. Durante un rapporto sessuale Ian e Mickey vengono colti di sorpresa dal padre Terry che, infuriato con il figlio, lo obbliga ad avere un rapporto sessuale con una donna, pur di farlo "ritornare" etero. Fiona è ritornata ai servizi sociali, dove i documenti per la custodia dei suoi fratelli sono tutti pronti. Bisogna solo aspettare la sentenza e, con grande sorpresa, viene a sapere che l'autore della telefonata anonima ai servizi sociali è partita proprio dal padre: Frank. ## Si torna a casa * Titolo originale: A Long Way From Home * Diretto da: Mimi Leder * Scritto da: Etan Frankel ### Trama Mamma Kamala continua a sfruttare i piccoli a lei affidati, costringendoli a produrre collanine e braccialetti in cambio di cibo sotto uno scantinato, dove anche Debbie dovrà contribuire. A casa di Sheila si presenta un ragazzo asiatico con sua madre: dice di essere il padre del piccolo e lo rivuole indietro. La signora Wuong riesce a convincere Sheila a dar loro il piccolo Hymie visto che Timmy è il padre biologico. Fiona chiede ad un avvocato di sostenerla legalmente per riavere la custodia dei fratelli, ma ciò comporta procurarsi dei documenti legali. Pertanto, per produrre il certificato per ottenere la rinuncia dei genitori, deve falsificare la firma della madre, ma sarà difficile avere anche quella del padre. Intanto Ian e Lip produrranno un falso testamento per avere la casa e, per produrre un certificato di morte della zia Ginger, a Veronica tocca procurare un cadavere. A Jimmy arrivano delle strane telefonate di sua "madre", ma in effetti è un escamotage che usa per non far sapere che va da Estefania, la quale è controllata dell'emigrazione che ha dei sospetti e quindi spetta a Jimmy essere sempre presente. Debbie, stanca dei soprusi di "mamma Kamala", scappa dalla casa affidataria mentre tutti dormono, ma non prima di aver incollato le palpebre della megera. Per il bene del piccolo Hymie, Sheila vuole che la sua casa sia un ambiente sano, per questo chiede aiuto a Frank e a Tommy l'ubriacone per obbligare Jody a dire basta con le pratiche sessuali e per farlo uscire dalla sua dipendenza. In cambio Sheila permetterà a Frank di restare a casa sua. Successivamente Karen ritorna a casa da sua madre, chiedendole scusa per quello che ha fatto. Lip si reca all'ufficio per registrare il testamento, ma viene a sapere che da poco ne è stato già registrato un altro sempre a nome di Ginger Gallagher, presentato dal cugino Patrick Gallagher, al quale ha lasciato la casa. Al giorno dell'udienza per la custodia ci sono tutti i Gallagher, compreso Frank, il quale vuole dimostrare davanti al giudice di essere un padre amoroso verso i figli. Ma la testimonianza di Fiona verso un padre snaturato, irresponsabile, alcolizzato e drogato è stata commovente e toccante. A fine udienza, il giudice delibera: a Frank i diritti genitoriali e a Fiona la custodia dei fratelli. L'epilogo della puntata non smentisce mai la carica di Frank, che fa del bicchiere mezzo vuoto, un bicchiere sempre pieno. ## Quando c'è la volontà * Titolo originale: Where There's a Will * Diretto da: Danny Cannon * Scritto da: Davey Holmes ### Trama Il cugino Patrick, a un angolo di strada, commemora la defunta zia Ginger, con in mano le sue ceneri. Intanto i Gallagher cercano di capire come riavere la propria casa. Carol va a casa di Kev e Veronica, tutta "in tiro" e con un'ovulazione in corso, pronta per essere "sottoposta ad una nuova terapia". Intanto, in casa Gallagher, tutti i fratelli si sono riuniti in "consiglio di guerra", per organizzare un piano che possa controbattere la manifestata delusione. Così, a votazione conclusa, Lip si "vestirà" nei panni di avvocato consultando internet, per sfuggire al falso testamento di Patrick. Karen, oramai ristabilitasi a casa sua, non perde l'occasione per rivedere Lip e chiede a Ian di aiutarla. Sheila vuole far riavvicinare Hymie alla madre, ma Karen non è altrettanto convinta. Frank, tranquillo e convinto di aver trovato sistemazione in casa di Sheila, si deve ben presto ricredere, perché quanto prima verrà sbattuto fuori di casa. Patrick intanto si presenta dai Gallagher, per dir loro di andarsene di casa. Come ordinato dal giudice, Frank partecipa alle riunioni degli alcolisti anonimi, dove conosce Christopher; costui chiede a Frank di essere il suo sponsor, offrendogli anche un alloggio. Per i fratelli Gallagher i tempi si fanno sempre più stretti. Devono consegnare la casa al cugino Patrick e così optano per l'opzione tre, ovvero spaventare l'odiato nemico, coinvolgendo i Milkovich armati di mazze e pistole. Purtroppo il piano fallisce. Veronica, malgrado voglia con tutta se stessa avere un figlio dalla madre, è preoccupata perché la stessa, ad ogni incontro con Kevin, si comporta come se andasse da un amante e non come se fosse una procedura medica, così come vorrebbe la figlia. Jimmy, adesso lavora presso una caffetteria, ma le cose non vanno bene. Qui rivede Andy, un suo vecchio compagno di università, che tuttora fa il medico al County General e, in memoria dei tempi passati, gli propone una rimpatriata tra vecchi amici. Patrick, mentre continua a lavorare a casa Gallagher per delle ristrutturazioni, ha un attacco di vomito, sotto lo sguardo "maligno" del piccolo Carl che lo vuole uccidere con del veleno per topi. Karen incontra "casualmente" Mandy e le racconta dell'incontro con Lip. Mandy è gelosa perché Lip si è incontrato con Karen, ma Lip non sopporta queste scenate. Sheila viene a sapere dalla signora Wuong che è stata Karen a voler che Hymie andasse a vivere con loro. Il giorno dell'udienza, Fiona e gli altri pensano che Patrick non si presenterà ma, con grande sorpresa, il cugino Patrick è ancora vivo e i Gallagher perdono la causa e la casa. Quando però Patrick si presenta con la polizia ed un avviso di sfratto, Debbie lo accusa di averla molestata; così i Gallagher non perdono la casa. ## I diritti di un cittadino * Titolo originale: Frank the Plumber * Diretto da: Mark Mylod * Scritto da: Krista Vernoff ### Trama Fiona trova un impiego a termine in un ufficio, per sostituire una certa Maria. L'ambiente è tranquillo e familiare, anche se all'inizio non tutto filerà liscio, a causa di una chiamata personale a Debbie e di una visita al sito sulla circoncisione suggerita da Veronica, ma alla fine Fiona riceverà i complimenti del capo per aver compiuto bene il suo lavoro. Frank oramai vive da Chris a tempo pieno e questo, secondo lui, rende loro una famiglia, e vuole rivendicare così i diritti di una coppia di fatto (è ovvio che Frank fa tutto questo per ottenere una copertura assicurativa). La burocrazia però non la pensa allo stesso modo, quindi Frank si scontrerà con le istituzioni parlando anche davanti ad una telecamera dichiarando le sue tendenze omosessuali. Chris infuriato, corre a casa tutto trafelato, rimproverando Frank per aver detto a tutti che loro sono due gay, mettendolo così in ridicolo di fronte agli amici e alla madre. Mandy, sempre gelosa di Karen, comunica a Lip di aver fatto al posto suo domande per il college, ma Lip non è d'accordo. Debbie porta Liam da Sheila, ma la trova triste e in pianto. Così, invece di andare a scuola, preferisce stare da lei per consolarla e per farle compagnia. Ian viene a sapere da Mandy che Mickey adesso vive con una donna che dovrà sposare tra un paio di settimane, visto che l'ha messa incinta. Così va a parlare con Mickey che, irritato per quella visita, prende a pugni Ian. Un certo Scott Walker, rappresentante del Mit, va a trovare Lip a casa sua e, malgrado lui sia contrariato ad andare al college, si fa convincere per fare un test: raccontare in 250 parole la sfida più importante della sua vita. Jimmy sta passando un brutto periodo. Oltre al lavoro nella caffetteria che lo stressa, si vede riprendere l'auto che lui ha rubato al suo proprietario e viene a sua volta derubato mentre preleva dal bancomat. Lip affronta Karen, per dirle che non devono più vedersi, visto che lui ora sta con Mandy. Più tardi riceve un messaggio da Lip che le dice di raggiungerlo al parco, ma mentre attraversa la strada, un'auto a fari spenti la travolge, lasciandola sull'asfalto. L'auto che l'ha investita era guidata da Mandy Milkovich. Frank viene sbattuto fuori anche dalla casa di Chris, costretto dalla madre. Ma la sua "buona stella" continua ad assisterlo. Un certo Abraham Paige lo vuole nel suo Movimento per i Diritti dei Gay. ## La partita di softball * Titolo originale: Civil Wrongs * Diretto da: Gary B. Goldman * Scritto da: Mike O'Malley ### Trama Frank si sente oramai parte integrante del Movimento per i Diritti dei Gay. Parla alle assemblee, diverte con termini piccanti, fa aprire i portafogli dei convenuti a delle offerte generose, per le casse del movimento e per la gioia di Abraham Paige. Tutto ciò rende Frank molto felice, data anche l'agiata vita a cui va incontro. Mandy non sopporta il continuo interessamento per Karen da parte di Lip che, preoccupato, va a trovarla in ospedale. Intanto per Fiona si protrae il suo impiego a tempo, in ufficio. Qui le viene chiesto di partecipare ad una partita di softball. Jimmy dice a Beto che vuole andare in Michigan per continuare a studiare medicina, ma Beto gli comunica che sarà difficile far trasferire anche Estefania. All'Alibi bar Frank conosce un certo Alistair Huddleston che lavora per il progetto "Ritorno in Paradiso", che si occupa di terapia di riconversione, facendo tornare gli omosessuali a una vita eterosessuale. Huddleston offre a Frank un lavoro ben remunerato, con l'impegno di sottoporsi ad una terapia. Il trattamento per Frank ha inizio: deve andare a letto con Scotty, una lesbica. In ospedale, Jody e Sheila sperano che Karen, operata alla testa, si svegli quanto prima dal coma. Sheila racconta a Lip del messaggio che lui le aveva inviato prima dell'incidente. A Lip cominciano a venire dei sospetti, non avendo mai lui inviato quel messaggio. Abraham trova Frank in un bar, lo rimprovera per non averlo richiamato e gli fa cambiare albergo. Veronica fa fare il test alla madre che risulta positivo. Jimmy dice a Fiona che per studiare medicina dovrà andare in Michigan. Fiona è contrariata, ma alla fine accetta a malincuore. In albergo, Frank ha un altro incontro con Scotty. Un cameriere vede tutto. Jody, rimasto solo in ospedale, distrattamente comincia ad accarezzare i piedi di Karen, poi la caviglia e vede che le dita della sua mano lentamente si muovono. Continua fino a baciarla sull'inguine e, mentre il monitor inizia a pulsare sempre più veloce, Karen ha un sussulto e si sveglia. Abraham, avvertito da Jesus, scopre Frank mentre ha un rapporto con Scotty. Con la sua abile e manipolatrice parlantina, Frank cerca di convincere Abraham di essere omosessuale. Ma di tutta risposta, Abraham vuole che glielo dimostri, chiamando a sé due giovani gay denudati. ## Servizio in camera * Titolo originale: Order Room Service * Diretto da: Sanaa Hamri * Scritto da: Sheila Callaghan ### Trama Ian non riesce a non pensare al matrimonio di Mickey con Svetlana. Frank, dopo aver vissuto un breve lasso di vita regolare, dopo una discussione sul treno con un barbone, incontra Carl mentre va scuola e gli confessa che non ha un posto dove dormire. Carl gli concede un posto nel furgone. Fiona comunica alla famiglia che Mike, il suo capo, ha invitato tutti in campeggio nel weekend, e inoltre, che Jimmy, dovendo riprendere a studiare medicina, andrà a stare nel Michigan. Karen è tornata a casa dall'ospedale. Lip nota subito la sua espressione vaga e infantile. Fiona oramai non sta nella pelle, per il trasferimento nel Michigan, con tutta la famiglia. Ha già preso contatti per delle case a buon prezzo, ma sembra che Jimmy non voglia portarli con sé, visto che ha già stipulato un contratto per un monolocale. Fiona si scontra con Jimmy fuori dalla caffetteria e se ne va infuriata, dopo che lui si è lamentato della maniera in cui è stato trattato e aver definito la casa una topaia. Carl, assorbito dai racconti del padre, delle sue malefatte e sempre senza soldi, rivela a Frank che la casa di Cassius e Lanier (gli affidatari gay) è piena di roba da rubare. Così decidono di fargli "visita", prendendo tutto ciò che possono trasportare. Ian infuriato con Mickey, lo va a trovare al suo matrimonio per convincerlo a ripensarci. Mickey gli fa capire che dopo sposato potranno continuare a vedersi. Nando dice a Jimmy che a casa della figlia è andata l'immigrazione e intendono rimpatriarla. La fiducia del boss della droga è venuta meno dei confronti di Jimmy. Al campeggio Fiona e Mike, dopo una chiacchierata e qualche birra, si baciano e hanno quasi un rapporto sessuale, dato che Fiona si ferma prima di proseguire. Jody porterà Karen e Hymie a Sidona in Arizona, con il consenso dei Wuong. Lip va a trovarla in camera e le rivela che è stata Mandy ad investirla con l'auto. Karen, data la sua condizione, sembra non recepire. Allora Lip, infuriato, va al matrimonio di Mickey, trova Mandy e l'aggredisce. Lei per niente pentita, dice di averlo fatto per lui e, stanca di Lip, si è già trovata un nuovo ragazzo, Kenyatta. Ian (totalmente ubriaco) si lamenta con Lip per aver perso Mickey, rivelando a Mandy la sua "relazione" con il fratello. Beto costringe Jimmy a salire sulla barca di Nando e gli butta il telefonino in acqua. Il piccolo Carl viene arrestato dalla polizia per il furto in casa dei suoi ex genitori affidatari, Cassius e Lanier, ma Frank, preso da un inaspettato istinto paterno, si dichiara l'autore del furto, scagionando Carl. Fiona continua a telefonare Jimmy, con l'intenzione di perdonarlo. ## La sopravvivenza del più forte * Titolo originale: Survival of the Fittest * Diretto da: Mark Mylod * Scritto da: Etan Frankel, Nancy Pimental ### Trama Frank, mentre si trova in cella con un altro detenuto, Julius, ha un malore. Viene rilasciato essendo troppo malato, e costerebbe troppo curarlo. Ian, in divisa militare, si presenta all'ufficio reclutamento, ormai convinto di arruolarsi nei Marines come servizio attivo. A casa Gallagher stanno preparando una festa a sorpresa per Lip, appena diplomato. Lip, ritirato frettolosamente il diploma a scuola, va all'Alibi bar, per festeggiare. Qui incontra Frank e, alla notizia del figlio che si è diplomato, apre con uno dei suoi sproloqui, parlando dell'effetto travolgente che fanno i Gallagher sulla società. Ma ai presenti, Frank non passa inosservato quando accusa dei dolori al fianco. Così, per sdrammatizzare la cosa, organizza delle scommesse su chi riesce a fare più flessioni, vincendo la gara e molti soldi. Frank propone a Lip di festeggiare al ristorante, ma al momento di pagare, i due scappano. Fiona non smette di pensare a Jimmy, così va a trovare il dott. Lishman, che, abituato ai comportamenti insoliti del figlio, non si preoccupa più di tanto. Sheila saluta tristemente Jody, Karen e Hymie, che sono in partenza per Sidona. Carol va alla prima ecografia, dove Veronica viene a sapere che la madre è incinta da ben dodici settimane. Carol in effetti sapeva di essere incinta, ma non ha mai voluto dirlo perché entusiasta del trattamento a cui il genero la sottoponeva. Fiona, al lavoro, chiede a Mike di inserirla in un posto che si è appena liberato, (visto che il contratto a tempo sta per scadere), ma lui (o meglio lo zio Matt) vuole solo gente con esperienza. Frank, mentre si trova con Lip, ha un malore, espelle dalla bocca un fiume di sangue e viene ricoverato in ospedale. Beto va da Fiona, le lascia una busta piena di soldi a nome di Jimmy e dice di voltare pagina, così come ha fatto lui. Ian va a casa di Mickey per dirgli che lascia la città, che però lo implora di non farlo. A casa Gallagher, durante i festeggiamenti per Lip, Fiona incornicia con soddisfazione il diploma del fratello e dà a Kevin un bel po' di soldi, dicendogli di fare un ordine di bicchieri di carta per l'Alibi bar. Sarà Fiona a raccogliere l'ordine sostanzioso, conquistandosi così la riconoscenza dello zio Matt e le due settimane di prova per un salto di livello. Carl, preoccupato per il padre, va a trovarlo in ospedale, per tagliargli i capelli in modo che il sole penetri e distrugga il cancro. A Lip arriva la comunicazione dal MIT per una borsa di studio e, malgrado tutto, lo fa sapere anche a Mandy. Sheila, ormai rimasta sola, riceve in casa le sue nuove amiche per fare quello che le riesce meglio: vendere abbigliamento e accessori bondage. Ian sale sull'autobus per il campo, per essere arruolato, usando i documenti del fratello maggiorenne. Frank, stanco di essere curato, lascia l'ospedale in sordina, con le scarpe in mano e vestito solo di una camicia da notte. L'aspetta una strada buia e fredda, in una Chicago coperta di neve. Fiona, rassegnata, invia l'ultimo messaggio a Jimmy e rientra a casa.
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https://it.wikipedia.org/wiki/La_casa_di_carta%3A_Corea
La casa di carta: Corea
# La casa di carta: Corea La casa di carta: Corea (종이의 집: 공동경제구역, 종이의 집: 共同經濟區域, Jong-i-ui jip: Gongdonggyeongjegu-yeok) è una serie televisiva sudcoreana del 2022, remake dell'omonima serie televisiva spagnola. La serie è stata diretta da Kim Hong-sun e scritta da Ryu Yong-jae. ## Trama In un futuro ipotetico ambientato verso la metà degli anni 2020, le due Coree del Nord e del Sud vengono unificate dopo anni di conflitti, dando vita a un'area economica congiunta e di conseguenza a una nuova valuta comune. Tuttavia, quando la Corea del Nord ha aperto la sua economia, ogni coreano avrebbe dovuto trarne grandi profitti, ma solo i ricchi si sono arricchiti ulteriormente. Il Professore, una mente stratega e criminale, arruola una banda di rapinatori per progettare di portare a termine una rapina nella Zecca di stato coreana, ma durante l'operazione ci saranno tanti imprevisti. ## Episodi | Stagione | Episodi | Episodi | Pubblicazione | | - | - | - | - | | Prima stagione | 12 | 6 | 2022 | | Prima stagione | 12 | 6 | 2022 | ## Personaggi e interpreti * Park Sun-ho / Professore (stagioni 1-in corso), interpretato da Yoo Ji-tae, doppiato da Gabriele Sabatini. È la mente criminale che ha ideato la rapina alla Zecca coreana da 4.000 miliardi di won. È anche il compagno dell'ispettrice di polizia Seon Woo-jin. * Song Sun-ho / Berlino (stagioni 1-in corso), interpretato da Park Hae-soo, doppiato da Andrea Moretti. È un nordcoreano di 41 anni ed ex prigioniero del campo di concentramento di Kaechon, dove ha scontato 25 anni di detenzione dall'età di nove anni dopo aver tentato di fuggire dalla Corea del Nord insieme alla madre, uccisa dai soldati mentre attraversavano il fiume al confine. Tende a ricorrere alla violenza e cerca di usare la paura per minacciare gli ostaggi, contrariamente alle intenzioni del Professore di non fare del male a nessuno. * Lee Hong-dan / Tokyo (stagioni 1-in corso), interpretata da Jeon Jong-seo, doppiata da Eva Padoan. È una ragazza nordcoreana che, dopo aver fatto il soldato nella guerra tra le due Coree, all'unificazione dei due paesi emigra al Sud ma diviene una ricercata uccidendo e rapinando gli strozzini che estorcevano soldi ai disertori nordcoreani, tutto questo prima di essere reclutata dal Professore. È la narratrice della serie. * Oh Man-sik / Mosca (stagioni 1-in corso), interpretato da Lee Won-jong, doppiato da Dario Oppido. Ex detenuto, ha cresciuto suo figlio Denver da solo, dopo che sua moglie lo ha lasciato. È l'addetto agli scavi della rapina per la fuga dalla Zecca. * Oh Taek-su / Denver (stagioni 1-in corso), interpretato da Kim Ji-hoon, doppiato da Paolo Vivio. È il figlio di Mosca, nonché lottatore clandestino. Si innamora di Mi-seon, una degli ostaggi alla Zecca. * Sim Young-mun / Nairobi (stagioni 1-in corso), interpretata da Jang Yoon-ju, doppiata da Valentina Mari. Nota truffatrice e falsaria di professione, è l'addetta alla stampa delle banconote durante la rapina. * Han Joseph / Rio (stagioni 1-in corso), interpretato da Lee Hyun-woo, doppiato da Alessandro Campaiola. È un hacker che ha abbandonato gli studi della facoltà di medicina. Oltre ad essere il più giovane, è l'unico della banda a non avere un profilo criminale, essendo figlio di una famiglia benestante. * Ko Myung-tae / Helsinki (stagioni 1-in corso), interpretato da Kim Ji-hun, doppiato da Marco Giansante. È il fratello di Oslo ed è un ex membro di una banda criminale in Yanbian. * Lee Sang-yeon / Oslo (stagioni 1-in corso), interpretato da Lee Kyu-ho, doppiato da Fabrizio De Flaviis. È il fratello di Helsinki ed è un ex membro di una banda criminale in Yanbian. * Seon Woo-jin (stagioni 1-in corso), interpretata da Kim Yun-jin, doppiata da Sabrina Duranti. È l'ispettrice a capo della squadra di negoziazione di crisi appartenente all'Agenzia nazionale di polizia della Corea del Sud. Si frequenta da due mesi con Park Sun-ho, non sapendo che in realtà è il Professore. * Cha Moo-hyuk (stagioni 1-in corso), interpretato da Kim Sung-oh, doppiato da Marco Vivio. Ex agente speciale della Corea del Nord, è il capitano di polizia nordcoreana inviato per gestire la crisi degli ostaggi alla Zecca. Lavora in cooperazione con Seon Woo-jin. * Cho Young-min (stagioni 1-in corso), interpretato da Park Myung-hoon, doppiato da Luigi Ferraro. È il direttore della Zecca coreana. Si preoccupa solo della propria incolumità a discapito di quella degli altri ostaggi. Ha una relazione con Mi-seon nonostante sia sposato con due figli. * Yoon Mi-seon / Stoccolma (stagioni 1-in corso), interpretata da Lee Joo-bin, doppiata da Erica Necci. È un'impiegata addetta alla contabilità della Zecca. È l'amante di Young-min, ma in seguito si innamora di Denver. * Anne Kim (stagioni 1-in corso), interpretata da Lee Si-woo, doppiata da Giorgia Martinelli. Una studentessa delle superiori nonché figlia dell'ambasciatore degli Stati Uniti, presente al momento della rapina con la sua classe per una gita scolastica alla Zecca. È una degli ostaggi. * Hwang Hyun-ho (stagioni 1-in corso), interpretato da Hong In. Vice direttore della Zecca coreana collocato alla JEA, una zona economica generale sulla Penisola Coreana. ## Produzione ### Sviluppo Nel giugno 2020 è stato reso noto che la BH Entertainment e la Zium Content stavano sviluppando un remake della serie televisiva spagnola La casa di carta. Erano in trattative con Netflix ed era in fase di sviluppo. Il 1º dicembre dello stesso anno Netflix ha confermato la serie, con Kim Hong-sun come regista e Ryu Yong-jae come sceneggiatore. BH Entertainment si occupa della produzione, con la prima stagione composta da 12 episodi. ### Cast Il 31 marzo 2020 è stato annunciato il cast della serie. Lim Ji-yeon si è unita al cast nell'aprile 2021. Dopo aver finalizzato il cast, sono stati formulati la storia e i personaggi. L'obiettivo era mantenere viva la narrativa dell'originale e gli attributi dei personaggi. Lee Hyun-woo ha sostituito Park Jung-woo, perché impegnato con la serie televisiva Fly High Butterfly. Il cast coreano è stato confrontato disegnando le somiglianze e le differenze tra l'originale e l'adattamento. ### Riprese Le riprese sono state sospese il 7 luglio 2021 per adeguarsi alle linee guida intese a limitare la diffusione del COVID-19. ## Promozione Il teaser è stato diffuso online il 20 maggio 2022, mentre il trailer finale è stato pubblicato il 3 giugno successivo. ## Distribuzione La prima parte della prima stagione è uscita sulla piattaforma streaming Netflix il 24 giugno 2022. La seconda parte della prima stagione è uscita sulla piattaforma streaming Netflix il 9 dicembre 2022. ## Accoglienza ### Critica Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes la prima stagione della serie ottiene l'85% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 6.60 su 10 basato su 13 recensioni, mentre su Metacritic ha un punteggio di 56 su 100 basato su 6 recensioni. Maurizio Ermisino di Movieplayer.it assegna alla serie 3 stelle su 5.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Classifica_FIMI_Album
Classifica FIMI Album
# Classifica FIMI Album La Classifica FIMI Album (precedentemente denominata Classifica FIMI Artisti) è la classifica ufficiale degli album più venduti in Italia. Viene settimanalmente stilata dalla Federazione Industria Musicale Italiana, in collaborazione con l'istituto di rilevazione GfK Retail and Technology Italia, e pubblicata sul sito Web della FIMI stessa ogni venerdì. Vi si trova, oltre alla lista settimanale, anche quella con gli album più venduti di sempre dove al primo posto, con oltre 5 milioni di copie, si trova La vita è adesso di Claudio Baglioni. La classifica raccoglie i dati di vendita relativi a tutti gli album e gli EP di artisti singoli e, a partire dal 2020, anche le compilation con brani di artisti vari, per le quali fino al 2019 veniva stilata la Classifica FIMI Compilation. ## Storia La classifica è stata annunciata per la prima volta durante il mese di settembre del 1994, quando l'allora presidente della FIMI, Caccia Dominioni, dichiarò di voler creare una classifica che potesse sostituire tutte quelle fino ad allora esistenti, giudicate scarsamente attendibili, e che fosse in grado di generare un effetto promozionale in favore degli album nominati nelle classifiche stesse. Prima di essa la classifica ufficiale era quella elaborata da TV Sorrisi e canzoni. Inizialmente prevista per il mese di gennaio 1995, la nascita ufficiale della classifica è stata poi rimandata di circa 2 mesi. La prima classifica FIMI, allora chiamata Top of the Music, è stata quindi pubblicata nel marzo 1995, con i dati rilevati nella settimana tra il 23 febbraio e il 1º marzo, ovvero durante la settimana che ha visto esordire sul mercato gli album degli artisti partecipanti al 45º Festival di Sanremo. Il primo album al numero 1 della classifica è stato però un disco straniero, ovvero Greatest Hits di Bruce Springsteen. Al momento della sua nascita, la classifica veniva realizzata sulla base dei dati raccolti in maniera elettronica da un campione di 130 negozi sul totale dei 1 600 allora esistenti in Italia. Sin dalla sua nascita e fino alla fine del 2009 la classifica è stata realizzata in collaborazione con l'istituto di rilevazione Nielsen SoundScan, ma nel 2010 quest'ultimo è stato sostituito dall'azienda GfK Retail and Technology Italia. Secondo quanto dichiarato da Enzo Mazza, presidente FIMI, la decisione è stata motivata dalle scarse garanzie di affidabilità e accuratezza offerte da Nielsen in virtù della recente trasformazione del mercato discografico. Fino al 9 luglio 2015, le classifiche erano prodotte rilevando i dati di vendita durante l'intera settimana, dal lunedì alla domenica, su un campione di 3 400 punti vendita sparsi su tutto il territorio nazionale. A partire dalla classifica pubblicata il 14 ottobre 2011, i rilevamenti includono anche i dati relativi alle vendite in formato digitale. Dal 17 luglio 2015, con l'introduzione del Global Release Day, le classifiche vengono pubblicate di venerdì e sono relative ai sette giorni immediatamente precedenti (dal venerdì al giovedì). Il numero delle posizioni inoltre è gradualmente aumentato nel corso degli anni, passando dalle 25 iniziali alle 75 posizioni indicate nelle classifiche fino al febbraio 2005, poi passate definitivamente a 100. A partire dal 2020 la classifica degli Album è stata unificata a quella delle compilation, assumendo quindi il nome completo di "TOP 100 Album & Compilation". ## Dati e record degli artisti e album ### Album più venduti in Italia L'album più venduto di tutti i tempi in Italia è La vita è adesso (1985) di Claudio Baglioni che rimase per 27 settimane consecutive al primo posto in Superclassifica secondo la rivista TV Sorrisi e Canzoni, dal 16 giugno 1985 al 12 gennaio 1986. | Anno | Artista | Album | Vendite | | - | - | - | - | | 1985 | Claudio Baglioni | La vita è adesso | 5.000.000 | | 1989 | Zucchero Fornaciari | Oro, incenso e birra | 2.025.000 | | 1999 | Adriano Celentano | Io non so parlar d'amore | 1.825.000 | | 1981 | Claudio Baglioni | Strada facendo | 1.800.000 | | 1996 | Lucio Dalla | Canzoni | 1.800.000 | | 1999 | Lunapop | ...Squérez? | 1.625.000 | | 1987 | Zucchero Fornaciari | Blue's | 1.525.000 | | 1982 | Franco Battiato | La voce del padrone | 1.500.000 | | 1986 | Madonna | True Blue | 1.500.000 | | 1972 | Claudio Baglioni | Questo piccolo grande amore | 1.500.000 | | 1988 | Antonello Venditti | In questo mondo di ladri | 1.500.000 | | 1990 | Lucio Dalla | Cambio | 1.500.000 | | 1995 | Claudio Baglioni | Io sono qui | 1.500.000 | | 1996 | Eros Ramazzotti | Dove c'è musica | 1.500.000 | | 2000 | Adriano Celentano | Esco di rado e parlo ancora meno | 1.500.000 | | 1991 | Antonello Venditti | Benvenuti in paradiso | 1.400.000 | | 1992 | Zucchero Fornaciari | Miserere | 1.400.000 | | 2000 | The Beatles | 1 | 1.100.000 | | 1974 | Claudio Baglioni | E tu… | 1.400.000 | | 1993 | 883 | Nord sud ovest est | 1.300.000 | | 1995 | Zucchero Fornaciari | Spirito DiVino | 1.300.000 | | 1978 | Claudio Baglioni | E tu come stai? | 1.300.000 | | 1973 | Pink Floyd | The Dark Side of the Moon | 1.250.000 | | 2004 | Vasco Rossi | Buoni o cattivi | 1.250.000 | | 1980 | Renato Zero | Tregua | 1.200.000 | | 1998 | Mina, Adriano Celentano | Mina Celentano | 1.200.000 | | 2005 | Eros Ramazzotti | Calma apparente | 1.200.000 | | 1996 | Zucchero Fornaciari | The Best of Zucchero Sugar Fornaciari's Greatest Hits | 1.100.000 | | 1975 | Claudio Baglioni | Sabato pomeriggio | 1.100.000 | | 2003 | Eros Ramazzotti | 9 | 1.100.000 | | 1982 | Franco Battiato | La voce del padrone | 1.050.000 | | 1998 | Vasco Rossi | Canzoni per me | 1.000.000 | | 1985 | Bruce Springsteen | Born in the U.S.A. | 1.000.000 | | 1986 | Madonna | Like a Virgin | 1.000.000 | | 1977 | Claudio Baglioni | Solo | 1.000.000 | | 1977 | Bee Gees | Saturday Night Fever | 1.000.000 | | 1987 | Michael Jackson | Bad | 1.000.000 | | 1995 | Antonello Venditti | Prendilo tu questo frutto amaro | 1.000.000 | | 1983 | Michael Jackson | Thriller | 1.000.000 | | 1982 | Claudio Baglioni | Alé-Oó | 1.000.000 | ### Album con più settimane totali in prima posizione (10 o oltre) La tabella seguente riporta l'elenco degli album che hanno registrato una permanenza di almeno 10 settimane in prima posizione. | Album | Artista | Settimane | | - | - | - | | La vita è adesso | Claudio Baglioni | 27 consecutive, 80 totali (record) | | Oro, incenso e birra | Zucchero | 22 | | Sirio | Lazza | 21 | | Dalla | Lucio Dalla | 20 | | Matto come un gatto | Gino Paoli | 19 | | Vivere o niente | Vasco Rossi | 19 | | La voce del padrone | Franco Battiato | 18 | | Dove c'è musica | Eros Ramazzotti | 16 | | Strada facendo | Claudio Baglioni | 16 | | Buoni o cattivi | Vasco Rossi | 15 | | 9 | Eros Ramazzotti | 14 | | ...Squérez? | Lùnapop | 13 | | Mina Celentano | Adriano Celentano & Mina | 12 | | Stupido hotel | Vasco Rossi | 12 | | Sapessi dire no | Biagio Antonacci | 12 | | Supernatural | Santana | 12 | | Out | The Kolors | 12 | | La divina commedia | Tedua | 12 | | Grazie | Gianna Nannini | 11 | | Io non so parlar d'amore | Adriano Celentano | 11 | | Non ti scordar mai di me | Giusy Ferreri | 11 | | Backup - Lorenzo 1987-2012 | Jovanotti | 10 | | Plume | Irama | 10 | | TuttoMax | Max Pezzali & 883 | 10 | | Aggiornato a: Settimana 36, 2022 ||| ### Artisti con più album in prima posizione (10 o oltre) La tabella seguente riporta l'elenco degli artisti che sono riusciti ad ottenere la prima posizione in classifica con almeno 10 diversi album. | Artista | n° | Album | | - | - | - | | Vasco Rossi | 18 | ? | | Mina | 17 | | | Claudio Baglioni | 16 | | | Eros Ramazzotti | 15 | | | Ligabue | 14 | | | Madonna | 14 | | | Zucchero Fornaciari | 13 | | | Jovanotti | 11 | | | Max Pezzali | 11 | | | Laura Pausini | 10 | | | Dati aggiornati al 25 aprile 2019 ||| ### Artisti con il maggior numero di settimane al numero 1 La tabella seguente riporta l'elenco degli artisti che hanno ottenuto almeno 20 settimane complessive di presenza al numero 1 della classifica. | Numero di settimane | Artista | | - | - | | 140 | Claudio Baglioni | | 120 | Vasco Rossi | | 100 | Eros Ramazzotti | | 84 | Zucchero Fornaciari | | 63 | Mina (inclusi gli album con Adriano Celentano) | | 60 | Ligabue | | 51 | Max Pezzali (inclusi gli album con gli 883) | | 41 | Jovanotti | | 37 | Laura Pausini | | 36 | Adriano Celentano (inclusi gli album con Mina) | | 32 | Biagio Antonacci | | 27 | Tiziano Ferro | | 21 | Pino Daniele, Lazza | ## Album al numero 1 * Album al numero uno della classifica FIMI Album durante gli anni 1990: 1995, 1996, 1997, 1998, 1999. * Album al numero uno della classifica FIMI Album durante gli anni 2000: 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009. * Album al numero uno della classifica FIMI Album durante gli anni 2010: 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019. * Album al numero uno della classifica FIMI Album durante gli anni 2020: 2020, 2021, 2022, 2023, 2024
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https://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Cutmore-Scott
Jack Cutmore-Scott
# Jack Cutmore-Scott Jack Cutmore-Scott (Londra, 16 aprile 1987) è un attore inglese. Nel corso della sua carriera, ha interpretato ruoli da protagonista in opere come Deception e Bad Match. ## Biografia Dopo aver studiato presso la London Academy of Music and Dramatic Art e aver conseguito un corso laurea in ambito umanistico presso l'università di Harward, Cutmore-Scott debutta come attore televisivo nel 2014. Precedentemente aveva già lavorato in ambito teatrale, iniziando di fatto la sua carriera come attore all'età di 20 anni. Nel 2016 ottiene il suo primo ruolo da protagonista nella serie TV Come sopravvivere alla vita dopo la laurea. Nel 2017 recita da protagonista nel film Bad Match. Nel 2018 l'attore interpreta il ruolo del protagonista Cameron Black nella serie TV Deception, la quale va in onda per un'unica stagione sulla ABC. Negli anni successivi ottiene ruoli minori in opere di grande successo come la serie TV Hawaii Five-O e il film Tenet. Nel 2023 viene annunciata la sua partecipazione alla serie televisiva Frasier, revival dell'omonima serie degli anni '90. ## Filmografia ### Cinema * Dunkirk, regia di Christopher Nolan (2017) * Bad Match, regia di David Chirchrillo (2017) * Hamlet 360: Thy Father's Spirit, regia di Steven Maler (2019) * Tenet, regia di Chrisopher Nolan (2020) ### Televisione * Cabot College – Film TV, regia di Pamela Fryman (2014) * The Go-Between – Film TV, regia di Pete Travis (2015) * Come sopravvivere alla vita dopo la laurea – Serie TV, 13 episodi (2016) * Deception – Serie TV, 13 episodi (2018) * Magnum P.I. – Serie TV, 1 episodio (2018) * Hawaii Five-0 – Serie TV, 1 episodio (2020) * Frasier - serie TV (2023) ## Doppiatori italiani * Simone Marzola in Frasier * Davide Perino in Come sopravvivere alla vita dopo la laurea * Daniele Giuliani in Deception * Alessio Puccio in Hawaii Five-0
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https://it.wikipedia.org/wiki/Discografia_di_Geolier
Discografia di Geolier
# Discografia di Geolier La discografia di Geolier, rapper italiano attivo dal 2018, si compone di due album in studio, ventotto singoli e ventuno video musicali. ## Album in studio | Anno | Titolo | Classifiche | Classifiche | Certificazioni | | - | - | - | - | - | | Anno | Titolo | ITA | SWI | Certificazioni | | 2019 | Emanuele Pubblicato: 10 ottobre 2019 Etichetta: BFM Music, Universal Formati: CD, download digitale, streaming | 2 | — | ITA: Platino (2) | | 2023 | Il coraggio dei bambini Pubblicato: 6 gennaio 2023 Etichetta: BFM Music, Columbia, Universal Formati: CD, download digitale, 2 LP, streaming | 1 | 8 | ITA: Platino (5) | | "—" indica una pubblicazione non classificata o non pubblicata in quel paese. ||||| ## Singoli ### Come artista principale | Anno | Titolo | Classifiche | Certificazioni | Album di provenienza | | - | - | - | - | - | | Anno | Titolo | ITA | Certificazioni | Album di provenienza | | 2018 | P Secondigliano (con Nicola Siciliano) | — | ITA: Oro | / | | 2018 | Mercedes | — | | / | | 2018 | Queen | — | | / | | 2018 | Mexico | — | | / | | 2019 | Como te (feat. Emis Killa) | 66 | ITA: Oro | Emanuele | | 2019 | Narcos | 40 | ITA: Platino | Emanuele | | 2019 | Yacht (feat. Luchè) | 24 | ITA: Oro | Emanuele | | 2020 | Fuego (con Neves17 e Lele Blade) | 35 | ITA: Oro | / | | 2020 | M'Manc (con Shablo e Sfera Ebbasta) | 1 | ITA: Platino (5) | / | | 2021 | Rap tutorial (64 Bars) (con Luchè) | 87 | | Red Bull 64 Bars, the Album | | 2022 | Cuore (con Shablo e Coez) | 88 | | / | | 2022 | Chiagne (feat. Lazza e Takagi & Ketra) | 2 | ITA: Platino (3) | Il coraggio dei bambini | | 2022 | Money | 8 | ITA: Platino | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Come vuoi | 9 | ITA: Platino (4) | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Campioni in Italia (Red Bull 64 Bars) | — | | / | | "—" indica una pubblicazione non classificata o non pubblicata in quel paese. ||||| ### Come artista ospite | Anno | Titolo | Classifiche | Classifiche | Certificazioni | Album di provenienza | | - | - | - | - | - | - | | Anno | Titolo | ITA | SWI | Certificazioni | Album di provenienza | | 2018 | E' guagliun (Peppe Soks feat. Geolier) | — | — | | / | | 2018 | Sosa (Lele Blade feat. Geolier) | — | — | | Ninja Gaiden | | 2019 | Gang (Samurai Jay feat. Geolier) | 45 | — | ITA: Oro | / | | 2019 | Natale Marziano 2k19 (Gianluca Carbone feat. Anna Tatangelo, Geolier, Livio Cori, Roberto Colella, Peppe Soks, Samurai Jay, Francesco Da Vinci, Bles e Soul Food Vocalist) | — | — | | / | | 2020 | Vamos pa la banca (Dat Boi Dee feat. Geolier, Samurai Jay e Lele Blade) | 49 | — | | / | | 2020 | Nena (Boro Boro feat. Geolier) | 15 | — | ITA: Platino | Caldo | | 2020 | Guapo (Anna Tatangelo feat. Geolier) | 84 | — | | Anna zero | | 2020 | Buongiorno (Gigi D'Alessio feat. Clementino, CoCo, Enzo Dong, Franco Ricciardi, LDA, Lele Blade, MV Killa, Geolier, Samurai Jay e Vale Lambo) | 44 | — | ITA: Oro | Buongiorno | | 2021 | Che me chiamme a fa? (Rocco Hunt feat. Geolier) | 8 | — | ITA: Oro | Rivoluzione | | 2021 | Fantasmi (TY1 feat. Geolier e Marracash) | 16 | — | ITA: Platino | Djungle | | 2021 | Ready (SLF feat. Geolier) | 95 | — | | We the Squad, Vol. 1 | | 2023 | Me vogl bene (MV Killa feat. Geolier) | 86 | — | | Fede | | 2023 | Oro e diamanti (mane e mane 2.0) (Neves17 feat. Enzo Avitabile e Geolier) | — | — | | / | | 2023 | Everyday (Takagi & Ketra feat. Shiva, Anna e Geolier) | 1 | 44 | ITA: Platino (2) | / | | 2024 | Baby U Want Me (Vale Lambo feat. Geolier e Michelangelo) | — | — | | Lamborghini a via Marina | | 2024 | Switch (Rvchet feat. BM, Geolier, Guè e Finem) | — | — | | / | | "—" indica una pubblicazione non classificata o non pubblicata in quel paese. |||||| ## Altri brani e collaborazioni entrati in classifica | Anno | Titolo | Classifiche | Certificazioni | Album di provenienza | | - | - | - | - | - | | Anno | Titolo | ITA | Certificazioni | Album di provenienza | | 2019 | Queen RMX (MadMan feat. Geolier) | 46 | | MM vol. 3 | | 2019 | Nisciun' (Rocco Hunt feat. Geolier) | 24 | ITA: Platino | Libertà | | 2019 | Mattoni (Night Skinny feat. Noyz Narcos, Shiva, Speranza, Gué Pequeno, Achille Lauro, Geolier, Lazza, Ernia, Side Baby e Taxi B) | 11 | | Mattoni | | 2019 | Life Style (Night Skinny feat. Vale Lambo, Lele Blade, CoCo e Geolier) | 54 | | Mattoni | | 2019 | Senz e me | 69 | ITA: Platino | Emanuele | | 2019 | Na catena | 92 | | Emanuele | | 2019 | Vogl sul a te | 78 | ITA: Platino | Emanuele | | 2019 | Amo Ma Chi T Sap (feat. MV Killa e Gué Pequeno) | 82 | ITA: Oro | Emanuele | | 2020 | La strada è nostra (Gianni Bismark e Sick Luke feat. Geolier) | 29 | | Nati diversi | | 2020 | Cyborg (Gué Pequeno feat. Geolier) | 11 | ITA: Oro | Mr. Fini | | 2020 | Vittoria | 52 | | Emanuele(Marchio registrato) | | 2020 | Capo | 32 | ITA: Platino | Emanuele(Marchio registrato) | | 2020 | Sorry | 55 | | Emanuele(Marchio registrato) | | 2020 | Moncler | 43 | ITA: Platino | Emanuele(Marchio registrato) | | 2020 | Na Catena RMX (feat. Roshelle) | 64 | ITA: Platino | Emanuele(Marchio registrato) | | 2020 | Friend (Lazza feat. Shiva e Geolier) | 32 | ITA: Oro | J | | 2020 | Comme si femmena (Gigi D'Alessio feat. Geolier) | 59 | | Buongiorno | | 2020 | Comme si fragile (Gigi D'Alessio feat. Geolier) | 70 | | Buongiorno | | 2020 | 1, 2, 3 Stella (Dark Polo Gang feat. Geolier) | 46 | | Dark Boys Club | | 2020 | Alright (Gemitaiz feat. Emis Killa e Geolier) | 13 | | QVC9 | | 2021 | Top Boy (con Mace) | 20 | ITA: Oro | OBE | | 2021 | No Cap (Emis Killa e Jake La Furia feat. Geolier) | 13 | ITA: Platino | 17 - Dark Edition | | 2021 | Chello che vuó (Lele Blade feat. Geolier) | 92 | | Ambizione | | 2021 | Blitz! (Guè feat. Geolier) | 4 | ITA: Platino | Guesus | | 2022 | Creatur (Sick Luke feat. Geolier ed Ernia) | 10 | | X2 | | 2022 | Foot Locker (Noyz Narcos feat. Geolier) | 22 | | Virus | | 2022 | 18 anni (SLF feat. Geolier e Fabri Fibra) | 82 | | We the Squad, Vol. 1 | | 2022 | Cadillac (SLF feat. Geolier e Tony Effe) | 92 | ITA: Platino | We the Squad, Vol. 1 | | 2022 | Comandamento (Paky feat. Geolier) | 13 | ITA: Oro | Salvatore | | 2022 | Over (Luchè feat. Geolier) | 30 | | Dove volano le aquile | | 2022 | Nessuno (Lazza feat. Geolier) | 16 | ITA: Platino (2) | Sirio | | 2022 | Fake (Night Skinny feat. Geolier e Luchè) | 17 | | Botox | | 2022 | Giorni contati (Night Skinny feat. Geolier, Noyz Narcos, Paky, Shiva) | 5 | ITA: Platino | Botox | | 2022 | Dedication (Night Skinny feat. Geolier e anice) | 41 | | Botox | | 2022 | BTX Posse (Night Skinny feat. Fabri Fibra, Ernia, Lazza, Tony Effe, Coez, Geolier, Guè, Paky e MamboLosco) | 16 | ITA: Oro | Botox | | 2022 | Acqua tonica (Ernia feat. Geolier e Junior K) | 4 | ITA: Platino | Io non ho paura | | 2022 | Un altro show (Shiva feat. Geolier) | 31 | ITA: Platino | Milano Demons | | 2023 | Ricchezza | 13 | ITA: Oro | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Poco/Troppo | 22 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | X caso (feat. Sfera Ebbasta) | 1 | ITA: Platino (3) | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Me vulev fa ruoss | 10 | ITA: Oro | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Lonely | 17 | ITA: Oro | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Nun se ver (feat. Guè) | 14 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Monday (feat. Shiva e Michelangelo) | 3 | ITA: Platino | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Maradona | 21 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | I Am | 23 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Napo****no | 31 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Niente di speciale | 49 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | In trappola (feat. Lele Blade) | 42 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Here I Come | 47 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Non ci torni più (feat. Paky) | 33 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Give You My Love | 39 | | Il coraggio dei bambini | | 2023 | Fantasmi (Rose Villain feat. Geolier) | 41 | ITA: Platino | Radio Gotham | | 2023 | 2 secondi | 43 | ITA: Oro | Il coraggio dei bambini - Atto II | | 2023 | Il male che mi fai (feat. Marracash) | 1 | ITA: Platino (3) | Il coraggio dei bambini - Atto II | | 2023 | Soldati | 24 | ITA: Oro | Il coraggio dei bambini - Atto II | | 2023 | L'ultima canzone (feat. Giorgia) | 40 | | Il coraggio dei bambini - Atto II | | 2023 | So fly | 34 | ITA: Oro | Il coraggio dei bambini - Atto II | | 2023 | Hermes | 26 | ITA: Oro | Il coraggio dei bambini - Atto II | | 2023 | Mancanze affettive (Tedua feat. Geolier) | 5 | ITA: Platino | La Divina Commedia | | 2023 | Elicotteri (Shiva feat. Geolier) | 31 | | Santana Season | | 2023 | Desolé (Drillionaire feat. Rhove e Geolier) | 29 | | 10 | | 2023 | Kiss you (F**k you) (Yung Snapp feat. Geolier) | 34 | ITA: Oro | Hotel Montana | | 2023 | Calcolatrici (Sfera Ebbasta feat. Baby Gang, Geolier e Simba La Rue) | 4 | ITA: Platino | X2VR | | 2023 | Tanti soldi (Ghali feat. Geolier) | 93 | | Pizza Kebab Vol. 1 | ## Altre collaborazioni | Anno | Titolo | Artista | Certificazioni | Album di provenienza | | - | - | - | - | - | | 2019 | Vien cu me | Christian Revo | | Talento sprecato | | 2019 | Montecarlo | Emis Killa | | Supereroe Bat Edition | | 2019 | Facc abus | MV Killa | | Giovane killer | | 2020 | Superstar | I Desideri | | 96/97 | | 2020 | Valentino | Vale Lambo | | Come il mare | | 2020 | Resta con me | Samurai Jay | | Lacrime | | 2020 | Troppi soldi | CoCo | | Floridiana | | 2020 | Motel | Peppe Soks | ITA: Oro | Stella del Sud | | 2020 | Luntan a me | MV Killa e Yung Snapp | ITA: Oro | Hours | | 2021 | Tik Tok RMX | Sfera Ebbasta feat. Marracash, Gué Pequeno e Paky | | Famoso | | 2021 | Serpenti | Lele Blade | | Ambizione | | 2021 | Colpevole RMX | Tony Effe | | Untouchable | | 2021 | Extendo RMX | Lele Blade feat. Paky e Shiva | | Ambizione | | 2022 | Cypher | SLF | | We the Squad, Vol. 1 | | 2022 | Desaparecidos | Clementino | | Black Pulcinella | | 2023 | Polo | Neves17 | | Ieri, oggi e domani | | 2023 | E.T.A. | Dani Faiv feat. J Balvin | | Ultimo piano | ## Videografia ### Video musicali | Anno | Titolo | Regista/i | | - | - | - | | 2018 | P Secondigliano | Nicola Siciliano | | 2018 | Mercedes | Vimafilm | | 2018 | Queen | Tony Ruggiero | | 2018 | E' Guagliun (Peppe Soks feat. Geolier) | Alessandro Raimo | | 2018 | Sosa | Tony Ruggiero | | 2019 | Como Te (feat. Emis Killa) | Tony Ruggiero | | 2019 | Narcos | Tony Ruggiero | | 2019 | Gang | Tony Ruggiero | | 2019 | Yacht (feat. Luchè) | Fabrizio Conte | | 2020 | Fuego (con Neves17 e Lele Blade) | Tony Ruggiero | | 2020 | Vamos pa la banca (Dat Boi Dee feat. Geolier, Samurai Jay e Lele Blade) | Tony Ruggiero | | 2020 | M'Manc (con Shablo e Sfera Ebbasta) | Simone Mariano e Federico Merlo | | 2020 | Guapo (Anna Tatangelo feat. Geolier) | Lorenzo Ambrogio e Alessandro Mancini | | 2020 | Buongiorno (Gigi D'Alessio feat. Clementino, CoCo, Enzo Dong, Franco Ricciardi, LDA, Lele Blade, MV Killa, Geolier, Samurai Jay e Vale Lambo) | Fabrizio Cestari | | 2020 | Cyborg (Gué Pequeno feat. Geolier) | Damn Films | | 2021 | Tik Tok RMX (Sfera Ebbasta feat. Marracash, Gué Pequeni, Paky e Geolier) | Late Milk | | 2021 | Che me chiamme a fa? (Rocco Hunt feat. Geolier) | Damn Films | | 2021 | Fantasmi (TY1 feat. Geolier e Marracash) | Davide Vicari | | 2021 | Ready (SLF feat. Geolier) | Claudio Vitiello | | 2022 | Money | Davide Vicari | | 2023 | Come vuoi | Davide Vicari | | 2024 | Switch (Rvchet feat. BM, Geolier, Guè e Finem) | Bdot |
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https://it.wikipedia.org/wiki/Solfara
Solfara
# Solfara «I am not prepared just now to say to what extent I believe in a physical hell in the next world, but a sulphur mine in Sicily is about the nearest thing to hell that I expect to see in this life.» «Io non posso adesso sapere fino a che punto esista un inferno fisico nell'altro mondo, ma una miniera di zolfo in Sicilia è la cosa più vicina all'inferno che mi aspetto di vedere in questa vita.» (Booker T. Washington; (1912) The Man Farthest Down: A Record of Observation and Study in Europe) La solfara o zolfara, in lingua siciliana pirrera, è una miniera di zolfo che può essere intesa sia come una vera e propria miniera, ma anche come un semplice scavo superficiale e più o meno esteso (cava), non va confusa con la solfatara. Il termine pirrera viene dal francese perrière. Da un punto di vista tecnico, la solfara è un «giacimento sotterraneo di rocce sedimentarie calcareo-argillose ricche di zolfo». Il minerale presente nelle solfare è presente insieme al gesso e alle marne o trubi della cosiddetta formazione gessoso-solfifera del miocene superiore; geologicamente analoghe alle solfare siciliane sono le solfare della Romagna e delle Marche. In genere si parla di solfara quando vi sono lavori di escavazione del terreno che sono di proprietà di un solo proprietario o di una sola amministrazione. Spesso sono presenti gallerie comunicanti tra diverse solfare ma anche solfare composte da singole gallerie isolate. Inoltre le solfare erano costituite da una varietà e quantità di operai impiegati, si andava da quelle piccolissime con due o tre operai minatori (sulfarari) a quelle potevano arrivare fino a 900 lavoranti vari, insieme ai minatori veri e propri. Il nome delle solfare di solito prende origine dal nome del proprietario del terreno, spesso un latifondista, oppure dall'antroponimo (oronimi) della località in cui essa si trova. Lo zolfo e la sua economia, per il territorio del centro Sicilia del XIX secolo, fu un importantissimo volano di sviluppo economico, infatti, allora lo zolfo e l'acido solforico raggiunsero un ruolo paragonabile a quello odierno del petrolio. A causa delle esalazioni sulfuree presenti nell'atmosfera, molto spesso si associa l'odore presente nelle zone limitrofe alla sulfara al tipico aroma di uova marce e flatulenze. ## Storia L'area interessata dai grandi giacimenti è quella centrale dell'isola ed è compresa tra le province di Caltanissetta, Enna e Agrigento: L'area è anche nota ai geologi come altopiano gessoso-solfifero. Quest'area mineraria si estendeva tuttavia anche fino alla provincia di Palermo con il bacino di Lercara Friddi e alla provincia di Catania di cui faceva parte fino al 1928 una parte dell'attuale provincia di Enna; essa è quella nella quale nell'ultimo quarto di millennio si è svolta l'estrazione, la lavorazione e il trasporto dello zolfo. Per un certo periodo ha rappresentato anche la massima zona di produzione a livello mondiale. ### Periodo ante 1830 Agli inizi del 1700 si conoscevano le seguenti solfare attive la solfara Galati nei pressi di Barrafranca, la solfara Torre nei pressi di Castrogiovanni oggi Enna, la solfara Stincone nei pressi di San Cataldo, la solfara Vodi nei pressi di Assoro, la solfara Collorotondo nei pressi di Cattolica Eraclea e la solfara Montegrande nei pressi di Palma di Montechiaro. Di queste sei solfare si hanno poche notizie, salvo il fatto che vi lavoravano circa 100 operai in tutto; forse non tutte furono in attività contemporaneamente e la produzione annua complessiva stimata è stata non superiore a 500 tonnellate di zolfo. Esisterebbero notizie storiche che parlano di un'attività estrattiva dello zolfo antecedente a queste sei solfare, ma l'autore non ritiene possa parlarsi di un'attività estrattiva da miniera, quanto piuttosto asportazione di materiale solfifero presente in affioramenti superficiali presenti sul terreno agricolo. Di questa attività si hanno notizie a partire del XII secolo.. Un decreto dell'8 ottobre 1808 emanato da Ferdinando di Borbone eliminò il diritto di esclusiva da parte dello stato sul sottosuolo, eliminando l'obbligo della decima a fronte del pagamento una tantum di Lire 127,50 in cambio di nessuna contropartita da parte del proprietario del suolo. Questo decreto diede un impulso notevole allo sviluppo dell'industria mineraria siciliana, ma comportò una serie di conseguenze sociali ed economiche che caratterizzarono in modo marcato ed esclusivo lo sviluppo del territorio. ### Periodo 1830-1861 Con lo sviluppo dell'industria chimica in Francia e in Inghilterra, vi fu una grande richiesta di acido solforico per la produzione della soda ottenuta con il Processo Leblanc (1787), cosa questa che fece aumentare le richieste di zolfo. Lo zolfo inizialmente era un materiale esportato secondario, esso era un riempitivo nel carico delle navi dopo il grano, il vino, le mandorle ed altro. Divenne poi a partire dal 1830 con l'aumentare della richiesta internazionali, il materiale di esportazione prevalente della Sicilia. Inizialmente vennero preferiti, per la vicinanza con i siti di produzione, i porti meridionali di Sciacca e Terranova oggi (Gela), successivamente quello di Porto Empedocle e quindi dopo qualche decennio diventò importante il porto di Catania a nord del quale sorsero varie fabbriche di raffinazione e lavorazione dello zolfo. ### Periodo 1861 1918 Le zolfare siciliane in attività nel 1878 erano 292 delle precedenti 636. La produzione passò da 180.199 del 1870 a 312.921 tonnellate del 1880. A tutto il 1886 erano note 280 località con 373 miniere attive e 291 inattive; considerando anche i siti completamente abbandonati si ha un totale di circa 700 solfare. Con una quantità di zolfo prodotta, complessivamente a quella data, di 9.626.643 tonnellate. La produzione massima, con l'impiego di 38.200 addetti complessivi, si ebbe nel 1899 quando erano in funzione 733 solfare. Furono prodotte 3.555.000 tonnellate di zolfo in ganga, per un equivalente di 537.000 tonnellate di zolfo puro. Questa quantità rappresentò l'equivalente di circa 4/5 della produzione mondiale. Nel 1910, con la legge n. 333 del 15 luglio 1906 il Consorzio obbligatorio per l'industria zolfifera siciliana con il compito di regolare il mercato della produzione per evitare il ripetersi di disastrose situazioni di sovra-produzione. Il Consorzio pagava i produttori dello zolfo in base alla qualità dello stesso e anticipava una somma per poi saldare il tutto alla vendita dello stock. **Scuola mineraria** Nel dicembre del 1862 con l'arrivo di Sebastiano Mottura a Caltanissetta nasceva la prima scuola mineraria d'Italia. ### Periodo 1918 1945 Il 29 luglio 1927 fu varata la legge n.1443 che aboliva la proprietà privata del sottosuolo, da quel momento cessava la contrattualistica tipica dei proprietari terrieri e degli affittuari. Nel 1939 nasceva l'Ente Nazionale dello Zolfo o Ente nazionali Zolfi. ### Periodo 1945 1975 Nel 1964 la Regione Siciliana creò l'Ente Minerario Siciliano (E.M.S) che provvide a controllare e regolare tutte le attività produttive. Nel 1967 le miniere sopravvissute confluirono nella Società Chimica Mineraria Siciliana, la SO.CHI.MI.SI. A tutto il 1970 rimanevano attive dodici miniere con circa tremilacinquecento lavoratori occupati: Ciavolotta, Cozzo Disi, Gibellini, Lucia e Stretto Cuvello in provincia di Agrigento; Gessolungo, La Grasta, Muculufa e Trabonella in provincia di Caltanissetta; Floristella, Giumentaro e Zimbalio Giangagliano in provincia di Enna. ### Periodo della chiusura Successivamente rimasero, con la Legge Regionale del 6 giugno 1975, n. 42, autorizzate a proseguire l'esercizio delle miniere Cozzodisi, Lucia e Ciavolotta in provincia di Agrigento; Gessolungo, con annesso impianto di flottazione di Trabonella, e La Grasta in provincia di Caltanissetta; Floristella, Giumentaro e sezione Giangagliano della miniera Zimbalio-Giangagliano in provincia di Enna, perché presentavano caratteristiche giacimentologiche più favorevoli e una struttura tecnica più efficiente tra quelle in esercizio all'epoca. mentre erano obbligate a chiudere: Gibellini, Stretto Cuvello, Muculufa, Trabia, Trabonella (esclusa la flottazione), Zimbalio-Giangagliano, limitatamente alla sezione Zimbalio. Infin, dopo pochi anni la Legge Regionale del 1988 n. 34 pose fine definitivamente a tutte le attività di tutte le miniere di zolfo siciliane e con essa si chiuse definitivamente un importante capitolo economico e sociale della storia di Sicilia e dell'Italia. ## Organizzazione del lavoro L'assetto produttivo delle solfare siciliane è diretta emanazione del sistema produttivo di tipo feudale che era in vigore nel XVII E XVIII secolo in Sicilia. Risultando così molto legato alle tradizioni agrarie del territorio dove era diffuso il latifondo cerealicolo e zootecnico, tanto da contrassegnare, in modo peculiare, lo sviluppo sociale ancor prima che economico del centro Sicilia. Il proprietario del terreno spesso un feudatario, con un atteggiamento tipico dei latifondisti terrieri, preferiva una rendita di posizione piuttosto che tentare un'impresa industriale volta allo sfruttamento del giacimento, provvedendo a reinvestire i profitti in un miglioramento delle strutture industriali. La maggior parte dei proprietari preferivano suddividere i bacini minerari per avere una rendita maggiore nel breve periodo, depauperando irrimediabilmente il giacimento. Furono pochissimi coloro che in modo più lungimirante invece agirono da proprietari ed industriali; tra questi i fratelli Romeo, che, oltre la propria, avevano in gabella 45 solfare tra le quali quelle dei duchi Notarbartolo a Villarosa, del barone Pandolfi ad Agira ed ancora la grande miniera Floristella dei Pennisi a Valguarnera. Poi la ditta Florio che coltivava 26 solfare, tra cui quelle della principessa di Pantelleria a Racalmuto e a Bompensiere, dei padri Benedettini a Sutera, del marchese Paternò a Raddusa. Infine la ditta Gaspare Lo Giudice gestiva le zolfare nella zona di Aragona e Comitini e quelle del bacino minerario nisseno di proprietà delle famiglie Curcuruto e Giordano. Altri importanti produttori che possedevano in gestione importanti campi minerari furono i fratelli Giusto, la società di Grane, Polis e Wood, il barone Riso, e i fratelli Salamone. Inoltre, ancora furono pochi i proprietari che lasciarono indivisi i campi minerari, dandoli in gabella a veri industriali per l'apertura di grandi miniere, tra questi i Lanza di Trabia per la solfara Grande e la solfarella di Sommatino, i Morillo di Trabonella per la miniera omonima a Caltanissetta, i Pignatelli Fuentes per la Tallarita a Riesi, i Pennisi per la Floristella a Valguarnera, i Sant'Elia per la Grottacalda a Piazza Armerina e pochi altri latifondisti. Solamente il 18% (98 su 510 miniere attive) dei proprietari terrieri nel 1894 coltivava personalmente le miniere, l'82% di tutte le miniere attive era ceduto a gabella, percependo mediamente un rendimento del 22%. Nella maggioranza dei casi, in sintesi, il lavoro in miniera riprodusse gli schemi del lavoro agricolo contrassegnandolo però con una pericolosità e povertà più marcata. «La solfara [...] una struttura economica che veniva sostanzialmente a sovrapporsi, senza sostanzialmente modificarla, a quella del feudo.» (Leonardo Sciascia, 1970 cit. da R. Scrofani) Inoltre, la strategia di sfruttamento economico delle zolfare era chiamata "a rapina", dal momento che l'unico obiettivo era quello di estrarre quanto più minerale possibile, senza alcuna preoccupazione per la futura prospettiva economica della solfara stessa e, ancor meno, per la sicurezza dei minatori. Un altro elemento di negatività era rappresentato dal fatto che spesso la solfara si estendeva nel sottosuolo, seguendo le vene produttive di materiale solfifero, attraverso diversi appezzamenti terrieri soprastanti, con la conseguenza della necessità di esistenza di sistemi di condominio per la gestione della stessa miniera. Spesso, anche, la parcellizzazione della proprietà mineraria era dovuta alla suddivisione della proprietà lungo assi ereditari. Da un punto di vista ambientale il tutto creava anche una tensione sociale tra la miniera, con il facile arricchimento economico dei feudatari, e il lavoro agricolo dei campi, soprattutto per la primitiva tecnologia produttiva delle calcarelle e calcaroni altamente inquinanti. Tecnologia che finiva per impoverire in modo marcato la produttività dei campi; rendendo per altro l'economia dei comprensori mono-prodotto, con la conseguenza, che la crisi dello zolfo si ripercuotette in modo eccessivo sui territori privi di valide alternative economiche. Il risultato di tutto il processo produttivo dell'economia della zolfo fu quello di produrre un'«effimera ricchezza riservata a pochi eletti». ### Contratto di gabella Tipicamente la gestione della miniera o solfara era regolata da un contratto di gabella; dove il proprietario del terreno, spesso era un Feudo, concedeva lo sfruttamento del sottosuolo ad un imprenditore per un periodo variabile in cambio di una remunerazione pari ad una percentuale del ricavato della miniera stessa. Questa pratica veniva chiamata estaglio che nei fatti è un pagamento equivalente al cottimo. Questa pratica di solito comportava per il gabellota il pagamento in natura (zolfo raccolto) al proprietario del terreno fino al 30% del ricavato annuo; inoltre il contratto aveva una durata relativamente breve da 9 a 25 anni. Spesso non consideravano le variabili che rendevano diversi i vari giacimenti tra loro, quali per esempio il regime delle acque, la resa del minerale nella ganga, la profondità del giacimento ecc. Tutto ciò faceva sì che lo sfruttamento del sottosuolo avvenisse senza una programmazione e senza investimenti di lungo periodo che avrebbero poi consentito un più ottimale sfruttamento del giacimento. A rendere più difficile un investimento di lungo periodo era anche il fatto che il contratto di solito prevedeva che tutte le opere e migliorie fatte dall'affittuario divenissero di proprietà effettiva del proprietario del fondo, senza alcun indennizzo per lo stesso. ## Attori della solfara * Proprietario della solfara * Ingegnere * Direttore * Gabelloto * Commissionario o capitalista sborsante * Capomastro * Pirriatura * Spisalora * Acqualora * Scarcaratura * Arditura * Carrittera * Carusi Addetti al trasporto del materiale solfifero dalla profondità delle miniera, dove veniva estratto dai picconieri (pirriatura), fino alla superficie della miniera all'esterno trasportando a spalla, su semplici canestri, pesi di alcune decine di kg. Di età compresa tra i 7 e i 18 anni, venivano arruolati con il metodo del soccorso morto dalle povere famiglie di origine. Lavoravano dall'alba al tramonto in piccoli gruppi alle dipendenze del picconiere che li aveva "arruolati", senza alcun rispetto per la loro integrità e salute fisica. «From this slavery there is no hope of freedom, because neither the parents nor the child will ever have sufficient money to repay the original loan. [...] The cruelties to which the child slaves have been subjected, as related by those who have studied them, are as bad as anything that was ever reported of the cruelties of Negro slavery. These boy slaves were frequently beaten and pinched, in order to wring from their overburdened bodies the last drop of strength they had in them. When beatings did not suffice, it was the custom to singe the calves of their legs with lanterns to put them again on their feet. If they sought to escape from this slavery in flight, they were captured and beaten, sometimes even killed.» «Da questa schiavitù non vi è alcuna speranza di libertà, perché né i genitori, né il figlio potrà mai avere denaro sufficiente per rimborsare il prestito originario. [...] Le crudeltà a cui i bambini schiavi sono stati sottoposti, come riferito da coloro che li hanno visti da vicino, nessuna crudeltà simile è mai stata segnalata nella schiavitù dei negri. Questi ragazzi schiavi erano spesso picchiati e malmenati, al fine di estorcere dai loro corpi sovraccarichi l'ultima goccia di forza che avevano in loro. Quando i pestaggi non erano sufficienti, vi era l'usanza di bruciare i polpacci delle gambe con le lanterne per rimetterli di nuovo in piedi. Se avessero cercato scampo da questa schiavitù, erano catturati e percossi, a volte anche uccisi.» (Booker T. Washington; (1912) The Man Farthest Down: A Record of Observation and Study in Europe) * Ricevitori * Marchieri * Picconieri ## Aspetti sociologici nel comprensorio minerario siciliano ### Mafia e miniere Nel 2013 ricercatori dell'Università di Bergamo e Bologna hanno studiato in modo scientifico l'emersione del fenomeno mafioso in relazione alla grave mancanza del controllo del diritto di proprietà da parte dello stato. Lo studio sostiene che la forte domanda internazionale di zolfo favorì la domanda di protezione da parte dei privati proprietari, ma anche l'opportunità di appropriazione attraverso l'estorsione degli affitti, ciò avrebbe favorito in ultima analisi l'emergere delle organizzazioni mafiose che erano specializzate in tali attività estorsive. Il dato viene confermato con l'osservazione che i comuni con più alta disponibilità di zolfo furono i primi a mostrare attività mafiose. Infatti a partire dagli anni '20, i due più noti boss mafiosi dell'epoca, Calogero Vizzini e Giuseppe Genco Russo, furono azionisti o gabelloti di diverse solfare del circondario nisseno.
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Ricardo Gareca
# Ricardo Gareca Ricardo Alberto Gareca Nardi (Tapiales, 10 febbraio 1958) è un allenatore di calcio ed ex calciatore argentino, di ruolo attaccante commissario tecnico della Nazionale cilena. È soprannominato "El Tigre". ## Carriera ### Club Cominciò la sua carriera al Boca Juniors, giocando insieme a Diego Armando Maradona. Nel 1985 si trasferì ai rivali del River Plate. In seguito giocò per Vélez Sársfield, América de Cali ed Independiente. ## Statistiche ### Statistiche da allenatore **Nazionale** | Squadra | Naz | dal | al | Record | Record | Record | Record | Record | Record | Record | Record | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Squadra | Naz | dal | al | G | V | N | P | GF | GS | DR | % Vittorie | | Perù | | 20 gennaio 2015 | in corso | 80 | 31 | 17 | 32 | 102 | 99 | +3 | 38,75 | **Nazionale nel dettaglio** | Stagione | Squadra | Competizione | Piazzamento | Andamento | Andamento | Andamento | Andamento | Andamento | Reti | Reti | Reti | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Stagione | Squadra | Competizione | Piazzamento | Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % Vittorie | GF | GS | DR | | giu. 2015 | Perù | Copa América 2015 | 3º | 6 | 3 | 1 | 2 | 50,00 | 8 | 5 | +3 | | giu. 2016 | Perù | Copa América Centenario | Quarti di finale | 4 | 2 | 2 | 0 | 50,00 | 4 | 2 | +2 | | 2015 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | 5º nel gruppo sudamericano CONMEBOL, qualificato dopo i play-off | 4 | 1 | 0 | 3 | 25,00 | 4 | 9 | -5 | | 2016 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | 5º nel gruppo sudamericano CONMEBOL, qualificato dopo i play-off | 8 | 3 | 2 | 3 | 37,50 | 14 | 11 | +3 | | 2017 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | 5º nel gruppo sudamericano CONMEBOL, qualificato dopo i play-off | 6 | 3 | 3 | 0 | 50,00 | 9 | 6 | +3 | | Novembre 2017 (play-off) | Perù | Qual. Mondiali 2018 | 5º nel gruppo sudamericano CONMEBOL, qualificato dopo i play-off | 2 | 1 | 1 | 0 | 50,00 | 2 | 0 | +2 | | giu. 2018 | Perù | Mondiali 2018 | 3º classificato nel gruppo C | 3 | 1 | 0 | 2 | 33,33 | 2 | 2 | +0 | | giu./lug. 2019 | Perù | Copa América 2019 | 2º | 6 | 2 | 2 | 2 | 33,33 | 7 | 9 | -2 | | 2020 | Perù | Qual. Mondiali 2022 | nel gruppo sudamericano CONMEBOL | 4 | 1 | 0 | 3 | 25,00 | 4 | 10 | -6 | | 2021 | Perù | Qual. Mondiali 2022 | nel gruppo sudamericano CONMEBOL | 2 | 1 | 0 | 1 | 50,00 | 2 | 4 | -2 | | giu./lug. 2021 | Perù | Copa América 2021 | 4º | 7 | 2 | 2 | 3 | 28,57 | 10 | 14 | -4 | | Dal 2015 | Perù | Amichevoli | | 28 | 12 | 5 | 11 | 42,86 | 36 | 27 | +9 | | Totale Perù | Totale Perù | Totale Perù | Totale Perù | 80 | 31 | 17 | 32 | 38,75 | 102 | 99 | +3 | **Panchine da commissario tecnico della nazionale peruviana** Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Perù : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 1-4-2015 | Lauderhill | Perù | 0 – 1 | Venezuela | Amichevole | - | Cap: C.Zambrano | | 3-6-2015 | Lima | Perù | 1 – 1 | Messico | Amichevole | Jefferson Farfán | Cap: C.Lobatón | | 14-6-2015 | Temuco | Brasile | 2 – 1 | Perù | Coppa America 2015 - 1º turno | Christian Cueva | Cap: C.Lobatón | | 19-6-2015 | Valparaíso | Perù | 1 – 0 | Venezuela | Coppa America 2015 - 1º turno | Claudio Pizarro | Cap: C.Pizarro | | 21-6-2015 | Temuco | Colombia | 0 – 0 | Perù | Coppa America 2015 - 1º turno | - | Cap: C.Pizarro | | 26-6-2015 | Temuco | Bolivia | 1 – 3 | Perù | Coppa America 2015 - Quarti di finale | 3 Paolo Guerrero | Cap: C.Pizarro | | 30-6-2015 | Santiago del Cile | Cile | 2 – 1 | Perù | Coppa America 2015 - Semifinale | autorete | Cap: C.Lobatón | | 4-7-2015 | Concepción | Perù | 2 – 0 | Paraguay | Coppa America 2015 - Finale 3º-4º posto | André Carrillo Paolo Guerrero | Cap: C.Lobatón | | 5-9-2015 | Washington | Stati Uniti | 2 – 1 | Perù | Amichevole | Daniel Chávez | Cap: C.Lobatón | | 8-9-2015 | Harrison | Colombia | 1 – 1 | Perù | Amichevole | Jefferson Farfán (rig.) | Cap: C.Lobatón | | 8-10-2015 | Barranquilla | Colombia | 2 – 0 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap: C.Pizarro | | 14-10-2015 | Lima | Perù | 3 – 4 | Cile | Qual. Mondiali 2018 | 2 Jefferson Farfán 1 (rig.) Paolo Guerrero | Cap: C.Lobatón | | 14-11-2015 | Lima | Perù | 1 – 0 | Paraguay | Qual. Mondiali 2018 | Jefferson Farfán | Cap: C.Pizarro | | 18-11-2015 | Salvador | Brasile | 3 – 0 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap: C.Lobatón | | 25-3-2016 | Lima | Perù | 2 – 2 | Venezuela | Qual. Mondiali 2018 | Paolo Guerrero Raúl Ruidíaz | Cap: C.Pizarro | | 30-3-2016 | Montevideo | Uruguay | 1 – 0 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap: C.Pizarro | | 24-5-2016 | Lima | Perù | 4 – 0 | Trinidad e Tobago | Amichevole | Christian Cueva Beto da Silva Édison Flores Cristian Benavente (rig.) | Cap: C.Ramos | | 29-5-2016 | Washington | El Salvador | 1 – 3 | Perù | Amichevole | Raúl Ruidíaz Andy Polo Yoshimar Yotún | Cap: A.Rodríguez | | 5-6-2016 | Seattle | Haiti | 0 – 1 | Perù | Coppa America Centenario - 1º turno | Paolo Guerrero | Cap: P.Guerrero | | 9-6-2016 | Glendale | Ecuador | 2 – 2 | Perù | Coppa America Centenario - 1º turno | Christian Cueva Édison Flores | Cap: P.Guerrero | | 13-6-2016 | Foxborough | Brasile | 0 – 1 | Perù | Coppa America Centenario - 1º turno | Raúl Ruidíaz | Cap: P.Guerrero | | 18-6-2016 | East Rutherford | Perù | 0 – 0 dts (2 - 4 dtr) | Colombia | Coppa America Centenario - Quarti di finale | - | Cap: P.Guerrero | | 1-9-2016 | La Paz | Bolivia | 0 – 3 tav | Perù | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap: C.Ramos | | 7-9-2016 | Lima | Perù | 2 – 1 | Ecuador | Qual. Mondiali 2018 | Christian Cueva (rig.) Renato Tapia | Cap: P.Guerrero | | 7-10-2016 | Lima | Perù | 2 – 2 | Argentina | Qual. Mondiali 2018 | Paolo Guerrero Christian Cueva (rig.) | Cap: P.Guerrero | | 12-10-2016 | Santiago del Cile | Cile | 2 – 1 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | Édison Flores | Cap: P.Guerrero | | 11-11-2016 | Asunción | Paraguay | 1 – 4 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | Christian Ramos Édison Flores Christian Cueva autorete | Cap: P.Guerrero | | 16-11-2016 | Lima | Perù | 0 – 2 | Brasile | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap: P.Guerrero | | 24-3-2017 | Maturín | Venezuela | 2 – 2 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | André Carrillo Paolo Guerrero | Cap: P.Guerrero | | 29-3-2017 | Lima | Perù | 2 – 1 | Uruguay | Qual. Mondiali 2018 | Paolo Guerrero Édison Flores | Cap: P.Guerrero | | 8-6-2017 | Trujillo | Perù | 1 – 0 | Paraguay | Amichevole | Paolo Guerrero | Cap: P.Guerrero | | 14-6-2017 | Arequipa | Perù | 3 – 1 | Giamaica | Amichevole | Édison Flores Renato Tapia Paolo Guerrero | Cap: P.Guerrero | | 1-9-2017 | Lima | Perù | 2 – 1 | Bolivia | Qual. Mondiali 2018 | Édison Flores Renato Tapia | Cap: A.Rodríguez | | 5-9-2017 | Quito | Ecuador | 1 – 2 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | Édison Flores Paolo Hurtado | Cap: P.Guerrero | | 6-10-2017 | Buenos Aires | Argentina | 0 – 0 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap: J.Farfan | | 11-10-2017 | Lima | Perù | 1 – 1 | Colombia | Qual. Mondiali 2018 | autorete | Cap: P.Guerrero | | 11-11-2017 | Wellington | Nuova Zelanda | 0 – 0 | Perù | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap: A.Carrillo | | 16-11-2017 | Lima | Perù | 2 – 0 | Nuova Zelanda | Qual. Mondiali 2018 | Jefferson Farfán Christian Ramos | Cap: A.Rodríguez | | 24-3-2018 | Miami | Perù | 2 – 0 | Croazia | Amichevole | André Carrillo Édison Flores | Cap: C.Ramos | | 28-3-2018 | Harrison | Perù | 3 – 1 | Islanda | Amichevole | Renato Tapia Raúl Ruidíaz Jefferson Farfán | Cap: C.Ramos | | 30-5-2018 | Lima | Perù | 2 – 0 | Scozia | Amichevole | Christian Cueva (rig.) Jefferson Farfán | Cap: A.Rodríguez | | 3-6-2018 | San Gallo | Arabia Saudita | 0 – 3 | Perù | Amichevole | André Carrillo 2 Paolo Guerrero | Cap: P.Guerrero | | 9-6-2018 | Göteborg | Svezia | 0 – 0 | Perù | Amichevole | - | Cap: P.Guerrero | | 16-6-2018 | Saransk | Perù | 0 – 1 | Danimarca | Mondiali 2018 - 1º turno | - | Cap: A.Rodríguez | | 21-6-2018 | Ekaterinburg | Francia | 1 – 0 | Perù | Mondiali 2018 - 1º turno | - | Cap: P.Guerrero | | 26-6-2018 | Soči | Australia | 0 – 2 | Perù | Mondiali 2018 - 1º turno | André Carrillo Paolo Guerrero | Cap: P.Guerrero | | 6-9-2018 | Amsterdam | Paesi Bassi | 2 – 1 | Perù | Amichevole | Pedro Aquino | Cap: J.Farfan | | 9-9-2018 | Sinsheim | Germania | 2 – 1 | Perù | Amichevole | Luis Advíncula | Cap: J.Farfan | | 13-10-2018 | Miami | Perù | 3 – 0 | Cile | Amichevole | autorete 2 Pedro Aquino | Cap: C.Ramos | | 17-10-2018 | East Hartford | Stati Uniti | 1 – 1 | Perù | Amichevole | Édison Flores | Cap: C.Ramos | | 16-11-2018 | Lima | Perù | 0 – 2 | Ecuador | Amichevole | - | Cap: C.Ramos | | 21-11-2018 | Arequipa | Perù | 2 – 3 | Costa Rica | Amichevole | Édison Flores Jefferson Farfán | Cap: M.Trauco | | 23-3-2019 | Harrison | Perù | 1 – 0 | Paraguay | Amichevole | Christian Cueva | Cap: J.Farfan | | 27-3-2019 | Washington | Perù | 0 – 2 | El Salvador | Amichevole | - | Cap: Y.Yotun | | 6-6-2019 | Lima | Perù | 1 – 0 | Costa Rica | Amichevole | Christian Cueva | Cap: R.Tapia | | 9-6-2019 | Lima | Perù | 0 – 3 | Colombia | Amichevole | - | Cap: C.Gonzales | | 15-6-2019 | Porto Alegre | Venezuela | 0 – 0 | Perù | Coppa America 2019 - 1º turno | - | Cap: P.Guerrero | | 18-6-2019 | Rio de Janeiro | Bolivia | 1 – 3 | Perù | Coppa America 2019 - 1º turno | Paolo Guerrero Jefferson Farfán Édison Flores | Cap: P.Guerrero | | 22-6-2019 | San Paolo | Perù | 0 – 5 | Brasile | Coppa America 2019 - 1º turno | - | Cap: P.Guerrero | | 29-6-2019 | Salvador | Uruguay | 0 – 0 (4 - 5 dtr) | Perù | Coppa America 2019 - Quarti di finale | - | Cap: P.Guerrero | | 4-7-2019 | Porto Alegre | Cile | 0 – 3 | Perù | Coppa America 2019 - Semifinale | Édison Flores Yoshimar Yotún Paolo Guerrero | Cap: P.Guerrero | | 7-7-2019 | Rio de Janeiro | Brasile | 3 – 1 | Perù | Coppa America 2019 - Finale | Paolo Guerrero (rig.) | Cap: P.Guerrero | | 6-9-2019 | Harrison | Perù | 0 – 1 | Ecuador | Amichevole | - | Cap: L.Advincula | | 11-9-2019 | Los Angeles | Brasile | 0 – 1 | Perù | Amichevole | Luis Abram | Cap: L.Advincula | | 12-10-2019 | Montevideo | Uruguay | 1 – 0 | Perù | Amichevole | - | Cap: P.Guerrero | | 16-10-2019 | Lima | Perù | 1 – 1 | Uruguay | Amichevole | Christofer Gonzáles | Cap: P.Guerrero | | 16-11-2019 | Miami Gardens | Colombia | 1 – 0 | Perù | Amichevole | - | Cap: P.Guerrero | | 9-10-2020 | Asunción | Paraguay | 2 – 2 | Perù | Qual. Mondiali 2022 | 2 André Carrillo | Cap: L.Advincula | | 14-10-2020 | Lima | Perù | 2 – 4 | Brasile | Qual. Mondiali 2022 | André Carrillo Renato Tapia | Cap: J.Farfan | | 14-11-2020 | Santiago | Cile | 2 – 0 | Perù | Qual. Mondiali 2022 | - | Cap: L.Advincula | | 18-11-2020 | Lima | Perù | 0 – 2 | Argentina | Qual. Mondiali 2022 | - | Cap: E.Flores | | 4-6-2021 | Lima | Perù | 0 – 3 | Colombia | Qual. Mondiali 2022 | - | Cap: P.Guerrero | | 8-6-2021 | Quito | Ecuador | 1 – 2 | Perù | Qual. Mondiali 2022 | Christian Cueva Luis Advíncula | Cap: P.Gallese | | 18-6-2021 | Rio de Janeiro | Brasile | 4 – 0 | Perù | Coppa America 2021 - 1º turno | - | Cap: P.Gallese | | 21-6-2021 | Goiânia | Colombia | 1 – 2 | Perù | Coppa America 2021 - 1º turno | Sergio Peña autorete | Cap: P.Gallese | | 23-6-2021 | Goiânia | Ecuador | 2 – 2 | Perù | Coppa America 2021 - 1º turno | Gianluca Lapadula André Carrillo | Cap: P.Gallese | | 27-6-2021 | Brasilia | Venezuela | 0 – 1 | Perù | Coppa America 2021 - 1º turno | André Carrillo | Cap: P.Gallese | | 2-7-2021 | Goiânia | Perù | 3 – 3 (4 - 3 dtr) | Paraguay | Coppa America 2021 - Quarti di finale | autorete Gianluca Lapadula Yoshimar Yotún | Cap: P.Gallese | | 6-7-2021 | Rio de Janeiro | Brasile | 1 – 0 | Perù | Coppa America 2021 - Semifinale | - | Cap: P.Gallese | | 10-7-2021 | Goiânia | Colombia | 3 – 2 | Perù | Coppa America 2021 - Finale 3º-4º posto | Yoshimar Yotún Gianluca Lapadula | Cap: P.Gallese | | Totale | | Presenze | 80 | | Reti | 102 | | ## Palmarès ### Giocatore **Club** **Competizioni nazionali** * Campionato colombiano: 2 America de Cali: 1985, 1986 * Campionato argentino: 2 Boca Juniors: Metropolitano 1981 Independiente: Clausura 1994 **Club** **Competizioni internazionali** * Supercoppa Sudamericana: 1 Independiente: 1994 **Individuale** * Capocannoniere della Coppa Libertadores: 1 1986 (7 gol)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Larry_Kenon
Larry Kenon
# Larry Kenon Larry Joe Kenon (Birmingham, 13 dicembre 1952) è un ex cestista statunitense, professionista nella ABA e nella NBA. ## Carriera Venne selezionato dai Detroit Pistons al terzo giro del Draft NBA 1973 (50ª scelta assoluta). ## Palmarès * Campionato ABA: 1 New York Nets: 1974 * ABA All-Rookie Team (1974) * ABA All-Star Game: 3 1974, 1975, 1976 * NBA All-Star Game: 2 1978, 1979 * Sessantesimo miglior marcatore di sempre ABA * Duecentotrentaduesimo miglior marcatore di sempre sommando ABA e NBA * Ventesimo miglior giocatore per palle rubate di sempre ABA * Trentottesimo migliore rimbalzista di sempre ABA * Trentottesimo per numero di stoppate di sempre ABA
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https://it.wikipedia.org/wiki/Arnau_Puigmal
Arnau Puigmal
# Arnau Puigmal Arnau Puigmal Martínez (Barcellona, 10 gennaio 2001) è un calciatore spagnolo, centrocampista dell'Almería. ## Carriera ### Club **Gli inizi** Nato a Barcellona, ha iniziato a giocare nel Penya Blaugrana Sant Cugat del Vallès e nel 2010 è entrato a far parte del settore giovanile dell'Espanyol. Nel maggio 2017, dopo essersi messo in mostra con la formazione Cadete A, viene acquistato dal Manchester Utd. **Manchester United** Dopo il suo arrivo allo United nell'estate del 2017, ha inizialmente fatto parte della formazione Under-18, prima di firmare il suo primo contratto da professionista con il club il 12 gennaio 2018. Nel 2019 viene aggregato alla formazione Under-23 e il 1º ottobre seguente ha fatto il suo esordio, venendo schierato come terzino nell'incontro vinto per 1-0 contro il Lincoln City nell'EFL Trophy. Realizza la sua prima rete il 9 settembre 2020, in occasione dell'incontro vinto per 6-0 contro il Salford City. Il 4 gennaio successivo, viene annunciato tra gli otto giocatori svincolati in seguito alla scadenza del contratto. **Almería** Il 9 luglio 2021 viene ingaggiato dall'Almería, firmando un contratto quinquennale. Il 16 agosto seguente ha fatto il suo esordio tra i professionisti, subentrando nel secondo tempo a Largie Ramazani nell'incontro vinto per 3-1 contro l'FC Cartagena in Segunda División. ### Nazionale Ha rappresentato le nazionali giovanili spagnole Under-17, Under-18 ed Under-19. ## Statistiche ### Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate al 30 settembre 2022. | Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | | 2021-2022 | Almería | SD | 33 | 5 | CR | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 34 | 5 | | 2022-2023 | Almería | PD | 5 | 0 | CR | 0 | 0 | | - | - | | - | - | 5 | 0 | | Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 38 | 5 | | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 39 | 5 | ## Palmarès ### Club **Competizioni nazionali** * Segunda División: 1 Almería: 2021-2022
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https://it.wikipedia.org/wiki/Clan_De_Luca_Bossa
Clan De Luca Bossa
# Clan De Luca Bossa Il clan De Luca Bossa è un sodalizio camorristico operante nella periferia est di Napoli, più precisamente nell'area del quartiere di Ponticelli e del comune di Cercola. ## Storia Fondato da Antonio De Luca Bossa, classe 1971, detto 'o Sicco, per la sua corporatura snella. Umberto, padre di 'o Sicco, fu un cutoliano di ferro e nel 2008 morì per cause naturali. Il clan De Luca Bossa fu ostile al cartello formato dai clan Fusco-Ponticelli e Sarno. 'O Sicco fu un feroce assassino del clan Sarno per poi scindere dallo stesso e creare un proprio quartier generale nel "Lotto 0" di via Bartolo Longo, una zona di Ponticelli Sud. I due clan finirono in una sanguinosa guerra per il controllo del territorio, vinta dal clan Sarno. La lunga e sanguinosa faida che ha visto contrapposte negli anni le famiglie De Luca Bossa e Misso-Mazzarella-Sarno, ha avuto il suo culmine nell'esplosione di un'autobomba all'uscita del carcere di Poggioreale che uccise il 25 aprile 1998 Luigi Amitrano, nipote di Vincenzo Sarno, e nell'agguato a Francesco Mazzarella, patriarca del clan omonimo, ma in realtà l'obbiettivo dell'agguato era il figlio Vincenzo detto 'o Pazzo. Il boss Antonio De Luca Bossa fu arrestato con l'accusa di esser stato il mandante dell'omicidio di via Argine. Durante il suo periodo da "detenuto" continuava a dare ordini al suo fedelissimo affiliato Giuseppe Mignano Peppe scé scé, che era l'autore materiale dell'attentato con l'autobomba, il quale divenuto il "boss del clan" in assenza di 'o Sicco tenne il controllo del quartiere fino alla sua uccisione avvenuta il 26 ottobre 2002 nei pressi del quartiere "Lotto 0". Dopo l'arresto le sue condizioni di salute si sono aggravate a tal punto da ricevere la scarcerazione per pochi giorni. Tuttavia, dopo la morte di Giuseppe Mignano – voluta dai fratelli Sarno ed ottenuta dal boss di Cercola Gianfranco Ponticelli – e il conseguente sgretolamento del clan, questo fu totalmente eliminato dai potenti Sarno. ### Anni 2000 Negli anni 2000, grazie alla frequentazione di Teresa De Luca Bossa con Giuseppe Marfella, boss di Pianura, le forze dei due clan si uniscono nel combattere il clan Lago per il predominio del quartiere flegreo. Una riorganizzazione del clan ha luogo, interessato a riprendersi il controllo del quartiere di Ponticelli, approfittando dei numerosi arresti subiti e del pentimento di esponenti di primo piano del clan Sarno. L'arresto di Teresa De Luca Bossa a inizio 2010 mette un freno all'espansione del clan: prima camorrista detenuta con il regime del 41 bis, perde poco a poco il controllo del territorio, disputato da clan rivali, come i clan D'Amico (detti Fraulella) e i clan De Micco (detti i Bodo). Ne conseguono l'arresto di Christian Marfella, fratellastro di Antonio De Luca Bossa e un agguato a sua figlia Anna nel 2014, considerata la "reggente" del clan De Luca Bossa. Anna viene in seguito arrestata negli stessi mesi, fra il 2016 e l'inizio del 2017, di Umberto De Luca Bossa, figlio di Tonino 'o Sicco. ## Boss * Antonio De Luca Bossa, detto 'o Sicco — Arrestato. Condannato all'ergastolo. * Teresa De Luca Bossa — Arrestata * Anna De Luca Bossa — Arrestata. Condannata all'ergastolo. * Umberto De Luca Bossa (Figlio del boss 'o Sicco) — Attuale reggente del clan * Emmanuel De Luca Bossa, detto Sangue Blu (Figlio del boss 'o Sicco) — Scarcerato * Michele Minichini, detto 'a Tigre — Arrestato. Condannato all'ergastolo. ## La donna boss Teresa De Luca Bossa: Donna Teresa, così veniva chiamata dai suoi fedelissimi. Moglie di Umberto De Luca Bossa, madre di Antonio. Quando Tonino finisce in manette è sua madre Teresa ad assumere il controllo del clan e lo fa da vero capo, nel rispetto delle regole della “vecchia camorra”, alternando violenza e diplomazia. Nel giugno del 2000, figura anche il nome di Donna Teresa tra quello dei 79 camorristi arrestati, accusati a vario titolo di aver partecipato all’omicidio di Luigi Amitrano. Per Teresa, quindi, l’accusa è di associazione per delinquere di stampo mafioso in quanto, si legge negli atti, membro di quel cartello conosciuto come Alleanza di Secondigliano, accusa che le porta una condanna a 8 anni di reclusione alcuni dei quali passati in regime di carcere duro. Una pena severa che però non scalfisce minimamente la sua fede nel “sistema“ e che non le ha impedito, tornata in libertà, di riprendere il suo posto al vertice del clan. Scarcerata dopo il primo arresto, Teresa, fece ritorno nella sua roccaforte in via Cleopatra il 13 novembre del 2009, accolta dai residenti del quartiere con tutti gli onori di casa. Gente in strada, applausi, baci, strette di mano, fuochi d’artificio, petardi ed una cena con tanto di brindisi finale. 49 giorni dopo, venne nuovamente arrestata: i rampolli del suo clan si erano presentati al cospetto di un imprenditore edile, imponendogli un’estorsione di 3000 euro. “Un regalo per donna Teresa”: questa la causale che i due gregari avevano affrancato a quella richiesta di pizzo. Oggi, Teresa De Luca Bossa è la prima donna detenuta in regime di 41 bis. ## Fatti recenti Secondo quanto ricostruiscono gli inquirenti, dopo la cattura del giovane ras Michele Minichini (figlio di Ciro Minichini, detto ‘Cirillino’), arrestato con Anna De Luca Bossa per il suo coinvolgimento nell’omicidio di Raffaele Cepparulo avvenuto proprio al Lotto 0, i De Luca Bossa, insieme ai loro alleati, avrebbero trasferito la loro roccaforte nella vicina Barra ‘protetti’ dai legami con gli Aprea-Cuccaro. Recentemente il clan ha fatto un’alleanza con i clan di Pollena Trocchia e Sant’Anastasia. La notte del 19 marzo 2019, alcuni soggetti, ritenuti membri del clan, in sella a scooter avevano esploso numerosi colpi d’arma da fuoco contro le attività commerciali di Piazza Trieste e Trento, una delle piazze più frequentate, anche a tarda notte, del centro storico di Napoli. Il 28 marzo 2019 I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di fermo a carico di 6 persone (di cui una minorenne) ritenute responsabili di detenzione e porto illegali d’arma da fuoco, spari in luogo pubblico e danneggiamento, reati aggravati da metodo e finalità mafiose per aver commesso il fatto avvalendosi della forza d’intimidazione del clan camorristico dei “Minichini-De Luca Bossa” e per mostrare superiorità nei confronti del clan Mariano. Secondo la relazione della DIA, il gruppo formato dai Minichini e dai De Luca Bossa è tornato in auge, unitamente agli Schisa, costola dell’ex clan Sarno, alleandosi con gli Aprea di Barra e ai Rinaldi di San Giovanni a Teduccio con l’intento di imporsi nell’area est di Napoli scalzando i Mazzarella. Un sodalizio criminale frutto di una serie di alleanze strategiche che vede nel desiderio di ritornare a conquistare la gloria e il potere di un tempo. Il 27 agosto 2019, il GIP del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Emmanuel De Luca Bossa, figlio di Tonino ‘o Sicco’. Emmanuel era già ai domiciliari per rapina e durante una recente perquisizione è stato trovato in possesso di una pistola. Secondo gli inquirenti, dopo gli arresti di Umberto, Emmanuel, Anna De Luca Bossa e di Michele Minichini, le redini del clan sono passate tra le mani di Giuseppe De Luca Bossa, fratello di Tonino ‘o Sicco. Il 18 settembre 2019, Anna De Luca Bossa e Michele Minichini furono condannati all’ergastolo insieme a Vincenza Maione, Cira Cepollaro e Luisa De Stefano, Antonio Rivieccio e a Ciro Rinaldi, boss del clan Rinaldi, imputati per l’omicidio di Ciro Colonna, vittima innocente e di Raffaele Cepparulo, ritenuto esponente del cosiddetto clan dei Barbudos. Nel settembre 2019 è stato scarcerato Umberto De Luca Bossa, figlio di 'o Sicco. Umberto fu arrestato il 12 gennaio 2017, secondo gli inquirenti, ordinato proprio dal padre, per salvargli la vita, impedendo al giovane di finire nel mirino dei De Micco. Dopo la scarcerazione di Umberto, il clan De Luca Bossa è considerato il più numeroso di Ponticelli. Ancora nel settembre 2019, Tommaso Schisa, figlio di Roberto Schisa e della “pazzignana” Luisa De Stefano, ha deciso di passare dalla parte dello Stato, diventando un collaboratore di giustizia. Secondo gli inquirenti, è stata una decisione destinata a ridisegnare le sorti dei clan di Napoli est: il giovane è a conoscenza di tante informazioni sulle dinamiche dell‘alleanza che ha visto la sua famiglia, gli Schisa, legarsi ai De Luca Bossa e ai Rinaldi. Infatti, nel dicembre 2019, è stato riportato nei media le prime dichiarazioni fatte da Schisa sui clan dell'area est di Napoli, in particolare sui Rinaldi. Il 31 ottobre 2019, Salvatore Ricciardi, ritenuto affiliato al clan, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di avere imposto il racket a una pizzeria di Cercola. Secondo gli inquirenti, Riccardi è un esattore del clan, incaricato di riscuotere il pizzo ai commercianti. Nel novembre 2019, Raffaele Romano, detto ‘Lelè, affiliato di primissimo piano del clan, ha deciso di passare dalla parte dello Stato, diventando un pentito. Il 29 dicembre 2019, sono stati arrestati due esattori del clan, che, secondo gli inquirenti, imponevano tassi usurari fino al 720%. I due affiliati sono accusati di concorso in usura aggravata ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ancora secondo gli inquirenti, le richieste di restituzione del denaro erano accompagnate da esplicite minacce di morte. Secondo gli inquirenti, Umberto de Luca Bossa è l'attuale boss del clan e avrebbe scalzato lo zio Giuseppe De Luca Bossa. Nel febbraio 2020, Emmanuel De Luca Bossa è stato scarcerato. Il 29 ottobre 2020, la Squadra Mobile della Questura di Napoli e i Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno emesso due provvedimenti di fermo nei confronti di sette indagati, esponenti del sodalizio. Il primo provvedimento ha riguardato tre persone - tra cui l'attuale reggente del sodalizio, Umberto De Luca Bossa -, che avrebbero preteso, da una donna, una somma di denaro pari a euro 5.000, quale tariffa per conservare il possesso del suo alloggio popolare, sito nel quartiere Ponticelli. Il secondo provvedimento è stato invece eseguito a carico di quattro affiliati ed è scaturito a seguito di un tentativo di estorsione, che sarebbe stato consumato e continuato ai danni di un imprenditore il quale, dopo aver subito gravi danni alla sua concessionaria, avrebbe ricevuto una richiesta estorsiva di 50.000 euro.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Alleanza_Verdi_e_Sinistra
Alleanza Verdi e Sinistra
# Alleanza Verdi e Sinistra Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), nota anche come Alleanza Rossoverde, è una lista elettorale italiana di orientamento ambientalista e socialista democratico, formatasi il 2 luglio 2022 dall'alleanza principalmente tra i partiti Europa Verde e Sinistra Italiana (ma anche Possibile e VSAA) in vista delle elezioni politiche del 2022. La lista ha costituito durante la XIX legislatura un gruppo parlamentare alla Camera e una componente del gruppo misto al Senato. ## Storia Nel gennaio 2022, Sinistra Italiana ed Europa Verde hanno costituito un "patto di consultazione" all'interno del Parlamento italiano, finalizzato ad una cooperazione sulle prossime elezioni del Presidente della Repubblica. In tale contesto, i due partiti hanno deciso di sostenere congiuntamente Luigi Manconi, ex parlamentare della Federazione dei Verdi, dei Democratici di Sinistra e del Partito Democratico, concentrandosi principalmente sulle questioni dei diritti umani. Nel giugno 2022, l'assemblea nazionale di SI ha formalmente approvato l'alleanza con EV. A inizio luglio 2022, SI ed EV hanno tenuto un convegno congiunto a Roma dal titolo "Nuove Energie", promuovendo la loro cooperazione e un programma elettorale unitario. Dopo la caduta del governo Draghi (che non era sostenuto né da SI né da EV), lo scioglimento anticipato delle Camere e la convocazione delle elezioni politiche, il 2 luglio 2022 è stata ufficialmente lanciata l'Alleanza Verdi e Sinistra e presentato il suo logo. Il 6 agosto AVS ha raggiunto un accordo elettorale con il Partito Democratico, entrando quindi a far parte della coalizione di centro-sinistra. Il 13 agosto Possibile ha annunciato la propria adesione ad AVS. L'alleanza non si presenta nella circoscrizione Valle d'Aosta: qui infatti Sinistra Italiana, federata localmente al movimento Ambiente Diritti Uguaglianza, decide di presentare una candidatura unica con Area Democratica-Gauche Autonomiste e Movimento 5 Stelle, al di fuori del centro-sinistra. In Sardegna, invece, si ufficializza l'accordo della lista con il Partito Progressista di Massimo Zedda, dove la lista avrà come capolista la consigliera comunale ed ex candidata sindaca di Cagliari Francesca Ghirra. Alle elezioni del 25 settembre la lista raccoglie il 3,63% alla Camera con 12 deputati eletti (6 di Europa Verde, 4 di Sinistra Italiana, 1 del Partito Progressista e 1 indipendente) che formano un proprio gruppo parlamentare e il 3,53% al Senato con 4 senatori eletti (2 di SI, 1 di EV e 1 indipendente) che formano una componente nel gruppo misto nella XIX legislatura. Nel gennaio del 2023 a sorpresa Angelo Bonelli annuncia il superamento dell'alleanza per far posto a un nuovo cartello elettorale in vista delle elezioni europee 2024. Alle elezioni regionali in Lombardia del 12-13 febbraio la lista di AVS sostiene Pierfrancesco Majorino e raccoglie il 3,23% eleggendo un consigliere regionale. Nel Lazio invece Europa Verde e Possibile formano una lista a sostegno del candidato del centro-sinistra Alessio D’Amato, mentre Sinistra Italiana forma una lista a sostegno di Donatella Bianchi, candidata del M5S; entrambe le liste eleggeranno un consigliere. L'Alleanza Verdi e Sinistra si ripresenta unita in occasione delle elezioni regionali in Friuli Venezia-Giulia del 2-3 aprile 2023, all'interno della coalizione di centro-sinistra e a sostegno di Massimo Moretuzzo come candidato presidente, eleggendo con il 2,03% un consigliere in quota SI. Alle amministrative di maggio AVS si presenta nella maggior parte delle grandi città superando il 5% a Pisa e a Vicenza e il 7% a Teramo e a Brindisi con il proprio candidato Riccardo Rossi. In occasione delle elezioni regionali in Molise del 2023, l'Alleanza Verdi e Sinistra presenta la propria lista all'interno della coalizione di centro-sinistra e in alleanza con il Movimento Equità territoriale di Pino Aprile, ottenendo il 4,77% dei voti, senza però eleggere nessun consigliere regionale a causa della soglia di sbarramento del 5% prevista dalla legge elettorale. Alle elezioni provinciali in Trentino del 2023 AVS sostiene il candidato del centro-sinistra Valduga e con il 3,25% elegge un consigliere, Lucia Coppola di Europa Verde. ## Composizione La lista è formata dai seguenti partiti: | Partito | Ideologia principale | Leader | | - | - | - | | Europa Verde (EV) | Ambientalismo, europeismo | Eleonora Evi e Angelo Bonelli | | Sinistra Italiana (SI) | Socialismo democratico, ecosocialismo | Nicola Fratoianni | | Possibile (Pos) | Ambientalismo, progressismo | Beatrice Brignone | | Verdi del Sudtirolo/Alto Adige | Ambientalismo | Felix Wohlgemuth e Marlene Pernstich | | Partito Progressista (PP) | Progressismo | Massimo Zedda | ## Nelle istituzioni ### Camera dei deputati * XIX legislatura * 11 deputati * Angelo Bonelli (Europa Verde) * Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde) * Devis Dori (Europa Verde) * Eleonora Evi (Indipendente, fino al 30 novembre 2023 Europa Verde) * Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) * Francesca Ghirra (Partito Progressista) * Marco Grimaldi (Sinistra Italiana) Vicepresidente del gruppo * Francesco Mari (Sinistra Italiana) Tesoriere del gruppo * Elisabetta Piccolotti (Sinistra Italiana) * Luana Zanella (Europa Verde) Presidente del gruppo * Filiberto Zaratti (Europa Verde) ### Senato della Repubblica Nel gruppo misto componente Alleanza Verdi e Sinistra. * XIX legislatura * 4 senatori * Ilaria Cucchi (Indipendente) * Giuseppe De Cristofaro (Sinistra Italiana) Presidente del Gruppo misto * Aurora Floridia (Europa Verde) Vicepresidente del Gruppo misto * Tino Magni (Sinistra Italiana) Tesoriere del Gruppo misto ## Risultati elettorali | Elezione | Elezione | Voti | % | Seggi | | - | - | - | - | - | | Politiche 2022 | Camera | 1 018 669 | 3,63 | 12 / 400 | | Politiche 2022 | Senato | 972 445 | 3,53 | 4 / 200 |
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https://it.wikipedia.org/wiki/Sedotta_e_abbandonata
Sedotta e abbandonata
# Sedotta e abbandonata Sedotta e abbandonata è un film del 1964 diretto da Pietro Germi. La pellicola fa parte di una trilogia sulla società italiana e i suoi costumi iniziata con Divorzio all'italiana e conclusa con Signore & signori. ## Trama «Signor pretore, non siamo né miliardari né baroni; una sola ricchezza abbiamo...un nome onorato!» (Don Ascalone al giudice istruttore) Durante un pomeriggio di una torrida estate siciliana, a Sciacca, i membri della famiglia Ascalone dormono. Nella sala da pranzo invece esplodono gli istinti sessuali di Peppino Califano, studente in legge, promesso sposo di Matilde, che concupisce la sorella di lei, Agnese, segretamente innamorata del giovane. Il rapporto sessuale viene mantenuto segreto dai due. I familiari non si accorgerebbero di nulla se Agnese non avesse, nei giorni successivi, comportamenti inconsueti. Il padre, insospettito, fa eseguire le analisi delle urine, che fanno risultare Agnese Incinta. Per il padre è un dramma. Vincenzo Ascalone, intransigente custode dell'onore della famiglia, si abbatte come una tempesta su Peppino e i suoi stupefatti genitori, ai quali impone di mantenere il silenzio e di far sposare il figlio alla disonorata Agnese. Costringe Peppino a scrivere una lettera di rinuncia alla promessa di matrimonio con Matilde, ignara di tutto. Subito dopo don Vincenzo elabora una versione "ufficiale" buona per amici e conoscenti: è stata Matilde che non ha voluto più Peppino. Per avvalorare questa versione, trova un nuovo fidanzato alla figlia: un giovane nobile caduto in disgrazia, il barone Rizieri. Si tratta ora di convincere Peppino a prendere Agnese. Peppino però non accetta di sposare una donna non più vergine e che si è rivelata, pur cedendo alla sua stessa seduzione, una "poco di buono". Per sfuggire alle minacce di don Vincenzo, Peppino si rifugia da uno zio sacerdote. Intanto Rizieri è diventato il fidanzato di Matilde. Una sera, i paesani possono ammirare tutta la famiglia a passeggio: don Vincenzo e la moglie, Matilde sottobraccio a Rizieri e, dietro, gli altri figli. Don Vincenzo che, per migliorare il sorriso del barone, ha pagato le sue cure odontoiatriche, viene a sapere dagli "amici" dove si nasconde Peppino e su consiglio del cugino avvocato, manda l'unico figlio maschio, Antonio, a ucciderlo. Antonio, codardo che non ha alcuna intenzione di diventare un assassino, il giorno della partenza rivela ad Agnese la sua missione, sperando nella sua comprensione. La sorella corre dai Carabinieri per denunciare il piano, che viene sventato. In paese, don Vincenzo fa sempre più fatica a spiegare agli amici e ai conoscenti cosa sta succedendo tra la sua famiglia e quella di Peppino Califano. Dopo il mancato delitto d'onore, gli Ascalone sono sulla bocca di tutti. Ma la verità sta venendo alla luce, con l'accusa ad Antonio di tentato omicidio di Peppino e la denuncia di Agnese. I due, convocati dal pretore, negano il fatto dichiarando che si è trattato di una burla. Il pretore non crede alla loro versione: chiede ad Agnese se è vero che ha perso la verginità ad opera di Peppino. Questi nega che Agnese fosse vergine e racconta che il sedotto è stato lui. Il pretore non crede alla versione di Peppino: dà seguito alla denuncia per il reato di violenza su minori e accusa Antonio di minaccia a mano armata. Don Vincenzo, a questo punto, vuole far apparire l'accaduto come un rifiuto della sua famiglia al matrimonio di Agnese con Peppino, come un'espressione dell'indipendenza di sua figlia, libera di scegliere chi vuole. In realtà costringe Peppino, per evitare la galera, a inscenare con gli amici un falso rapimento di Agnese per poi sposarla (secondo il codice penale dell'epoca, il matrimonio cancellava il reato di violenza carnale). Tutti si presentano davanti al pretore per comunicargli il lieto fine della vicenda. Ma le cose non vanno come previsto: quando il pretore chiede conferma ad Agnese, la ragazza rifiuta di accettare il matrimonio riparatore con Peppino. Mentre gli Ascalone tornano a casa dalla pretura, i paesani in massa li sbeffeggiano con veemenza. È troppo per don Vincenzo, che viene colpito da un infarto. Costretto a letto, riesce a convincere Agnese a sposare Peppino. Mentre si sta celebrando il matrimonio e Matilde sta pronunciando i voti per farsi suora, il padre di famiglia muore di nascosto per non far rimandare le nozze, immolando la sua vita sull'altare dell'onore. ## Produzione Terminata la collaborazione con De Laurentiis, che lo aveva preso in esclusiva per 4 anni come sceneggiatore, Luciano Vincenzoni ritrova il maestro Germi, con il quale aveva avuto dei contrasti a proposito del film Il ferroviere. Tornati a lavorare insieme, creano la società RPA e producono il film Sedotta e abbandonata. Gli esterni del film sono stati girati a Sciacca, in provincia di Agrigento. ## Distribuzione Il film è stato distribuito in Italia a partire dal 30 gennaio 1964 (Roma), dal 31 gennaio (Milano) e dal 26 febbraio (Torino). L'11 marzo dello stesso anno è stato presentato alla Settimana del Film Italiano e il 10 maggio al Festival di Cannes. Negli Stati Uniti il film è stato distribuito dal 15 luglio, in Francia dal 24 luglio, in Germania Ovest dal 2 ottobre, nei Paesi Bassi dal 29 ottobre, in Ungheria dal 17 dicembre e in Finlandia dal 25 dicembre. Nel 1965 è stato poi distribuito in Danimarca dal 9 marzo, in Giappone dal 18 marzo, in Svezia dal 20 aprile, in Messico dal 20 agosto. Nel 1966 è stato distribuito in Belgio il 27 maggio, in Germania Est dal 26 agosto. In Spagna è stato distribuito dal 25 gennaio (Barcellona) e dal 26 febbraio (Madrid). Il 16 giugno 2010 è stato infine ridistribuito nei cinema in Francia. Il film è noto all'estero anche con i titoli internazionali di A Matter of Honor e Seduced and Abandoned. È inoltre conosciuto con i titoli: Verleid en verlaten (Belgio, trasmissione televisiva; Paesi Bassi); Съблазнена и изоставена (Bulgaria); Seduzida e abandonada (Brasile, Portogallo); Forført og forladt (Danimarca); Seducida y abandonada (Spagna, Messico); Vietelty ja hyljätty (Finlandia); Séduite et abandonnée (Francia); Ατιμασμένη και εγκαταλελειμμένη (Atimasmeni kai egataleleimmeni, Grecia); Elcsábítva és elhagyatva (Ungheria); Yûwaku sarete suterareta onna e Yûwaku sarete suterarete (Giappone); Uwiedziona i porzucona (Polonia); Förförd på italienska (Svezia); Соблазненная и покинутая (URSS); Verführung auf italienisch (Germania Ovest). ## Critica Come era già accaduto per il film precedente, Divorzio all'italiana, per il grande successo di pubblico e per le valutazioni positive della maggior parte della critica anche il titolo di questo, Sedotta e abbandonata, passò nell'uso comune per indicare un vantaggio preso da qualcuno, ma da questi ricambiato con il tradimento. L'espressione sedotta e abbandonata ha una lunga storia; l'espressione ricorreva e ricorre, ormai solo metaforicamente, nelle odierne cronache giornalistiche: probabilmente alle cronache dell'epoca si ispirò Pietro Germi negli anni sessanta. Nel 1965 i giornali raccontarono di Franca Viola, una giovane siciliana che molto coraggiosamente aveva rifiutato di accettare un matrimonio riparatore. «Con Sedotta e abbandonata gli affezionati spettatori di Divorzio all'italiana si ritrovano in una Sicilia dominata da un grottesco senso dell'onore, nuovamente si muovono in un clima cupo e afoso con bagliori terrificanti, in cui scoppiano feroci contrasti familiari, e per la seconda volta s'imbattono in una Stefania Sandrelli concupita da un focoso isolano. Simile la cornice, analogo il desiderio del regista, Pietro Germi, di accusare, raccontando una storia inventata, l'ipocrisia dei costumi locali e della legislazione italiana.» (Giovanni Grazzini, Corriere della Sera, 11 maggio 1964) L'analisi che Germi conduce della Sicilia degli anni '60 è impietosa e dura rispetto a quella descritta nel precedente film, dove si respirava un'atmosfera di comica leggerezza: qui i personaggi sono apertamente disprezzati nella loro ipocrisia e falsità; gli unici che si salvano sono i carabinieri, paterni e comprensivi, e la magistratura, intelligente e attenta all'applicazione delle leggi. Non a caso il regista, uomo d'ordine e severo nei suoi giudizi, rinnova la sua fiducia, anche se limitata, in queste due istituzioni, così come faceva nel suo secondo film In nome della legge del 1949. E ancora una volta Germi simpatizza con la spregiudicatezza, l'intelligenza e il coraggio delle giovani donne interpretate da Stefania Sandrelli, che esprime a pieno la ingenua sensualità del personaggio. «I personaggi, infatti, i loro caratteri e persino il loro aspetto fisico, le situazioni che li hanno al centro e le soluzioni cui vengono indirizzati sono tutti immersi in un clima caricaturale alla Grosz permeato quasi soltanto di violentissima asprezza e, a volte, di una così spietata ferocia da rilevare negli autori soprattutto antipatia e disprezzo nei loro confronti e mai, invece, un minimo di pietà o di commiserazione.» (Gian Luigi Rondi, Il Tempo 31 gennaio 1964) Nel film non manca la connotazione critica nei confronti di una società che in quei tempi, e forse non soltanto allora, considerava il matrimonio rimedio a un reato: «In Sedotta e abbandonata il regista attacca un altro aspetto della nostra legislazione, cioè l'articolo che attribuisce al matrimonio il potere di cancellare ogni precedente reato dell'uomo nei confronti della donna, dalla violenza al ratto. Come nel film precedente Germi prende pretesto da uno spunto polemico per affrontare un tetro quadro d'ambiente.» (Tullio Kezich, 1966) Ma, invero, per evitarne una - è questa la morale del regista - si assumeva una condanna più pesante come quella che si prospetta per la futura vita di Peppino, anche lui trascinato all'altare per evitare il disonore e la galera, destinato ad una vita d'inferno assieme ad una donna che lo disprezza, condannato a vivere per sempre in un'unione che allora si poteva solo sciogliere con un "divorzio all'italiana". Una piccola parte che costituisce un cameo è quella interpretata da Leopoldo Trieste, noto caratterista del nostro cinema che, come nel precedente film di Germi, rappresenta la figura del siciliano bizzarro e stralunato. Su tutti giganteggia, quasi fisicamente, l'interpretazione del grande Saro Urzì nei panni di Don Vincenzo Ascalone che, attraversato da mille ansie, si agita in modo frenetico e grottesco per trovare complicate soluzioni barocche, atte a conservare il mitico onore siciliano della famiglia. Egli diventa il simbolo della cattiva sicilianità: quella degli "amici degli amici", dell'ipocrisia sociale, dell'"onore" in nome del quale sacrificare anche i propri figli. Su di lui s'abbatte la critica corrosiva del regista, che non si ferma neppure dinanzi alla morte del personaggio, anch'essa rappresentata grottescamente. «Il film ironizza in modo più che sardonico su quella Sicilia in cui salvare il cosiddetto "onore" è di importanza vitale, in cui sono le apparenze quelle che contano (memorabile la scena in cui il padre della ragazza costringe tutta la famiglia, appena usciti dal commissariato, a ridere per far credere alla gente che si era trattato di un malinteso), e le donne hanno l'importanza di un soprammobile. Sicilia questa che all'epoca di Germi esisteva ancora e che oggi non è del tutto scomparsa. Incantevolmente dimessa la Sandrelli e prepotentemente sanguigno il grande Saro Urzì (nella parte del padre della ragazza). Germi non è mai stato così pungente e sferzante, con uno stile poi da lasciar a bocca aperta. Un capolavoro della "commedia all'italiana".» (Giovanna Grassi, recensione sul sito Mymovies.it) ## Curiosità Il paese in cui è ambientato il film è lo stesso di Nuovo Cinema Paradiso. ## Colonna sonora La colonna sonora, opera di Carlo Rustichelli, è stata pubblicata originalmente in LP nel 1964 dall'etichetta CAM con numero di catalogo 30-086. Nello stesso 1964 è stata pubblicata negli Stati Uniti con numero di catalogo CAM 10001 e nel 1976 è in Giappone, sempre dalla CAM, con numero di catalogo GXH 6036. La prima ristampa italiana CAM è del 1992, in formato CD con numero di catalogo CSE 084, cui ha fatto seguito nel 2012 una ristampa da parte della Digitmovies, sempre in CD con numero di catalogo CDDM210. ### Tracce * L'onuri di l'ascaluni * Dicerie * Passeggio barone * Ratto Twist * Corrida Rumba * Tre squillo, tre * Seduzione * Alla Deguello * Vampata d'amuri * Matilde novizia * Sposalizio * Vergogna * Morte di Ascalone * Processione * Serenata maliziosa * Galline barone * Onore e famiglia ## Premi e riconoscimenti * 1964 - Festival di Cannes * Migliore interpretazione maschile a Saro Urzì * Candidatura alla Palma d'oro a Pietro Germi * 1964 - David di Donatello * Miglior regista a Pietro Germi * Miglior produttore a Franco Cristaldi * 1964 - New York Film Critics Circle Awards * 2º posto Miglior film in lingua straniera (Italia) * 1965 - Nastro d'argento * Migliore attore protagonista a Saro Urzì * Migliore attore non protagonista a Leopoldo Trieste * Miglior produttore a Franco Cristaldi * Migliore sceneggiatura a Pietro Germi, Luciano Vincenzoni, Age & Scarpelli * Candidatura al regista del miglior film a Pietro Germi * Candidatura al miglior soggetto a Pietro Germi e Luciano Vincenzoni * Candidatura alla migliore fotografia in bianco e nero a Aiace Parolin * Candidatura ai migliori costumi a Carlo Egidi
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https://it.wikipedia.org/wiki/Screen_Actors_Guild_Awards_2009
Screen Actors Guild Awards 2009
# Screen Actors Guild Awards 2009 La quindicesima cerimonia del Premio SAG si è tenuta il 25 gennaio 2009 allo Shrine Exposition Center di Los Angeles. Le candidature sono state annunciate da Angela Bassett e Eric McCormack il 18 dicembre 2008 al Los Angeles' Pacific Design Center's Silver Screen Theater. ## Cinema ### Migliore attore protagonista * Sean Penn – Milk * Richard Jenkins – L'ospite inatteso (The Visitor) * Frank Langella – Frost/Nixon - Il duello (Frost/Nixon) * Brad Pitt – Il curioso caso di Benjamin Button (The Curious Case of Benjamin Button) * Mickey Rourke – The Wrestler ### Migliore attrice protagonista * Meryl Streep – Il dubbio (Doubt) * Anne Hathaway – Rachel sta per sposarsi (Rachel Getting Married) * Angelina Jolie – Changeling * Melissa Leo – Frozen River - Fiume di ghiaccio (Frozen River) * Kate Winslet – Revolutionary Road ### Migliore attore non protagonista * Heath Ledger – Il cavaliere oscuro (The Dark Knight) * Josh Brolin – Milk * Robert Downey Jr. – Tropic Thunder * Philip Seymour Hoffman – Il dubbio (Doubt) * Dev Patel – The Millionaire (Slumdog Millionaire) ### Migliore attrice non protagonista * Kate Winslet – The Reader - A voce alta * Amy Adams – Il dubbio (Doubt) * Penélope Cruz – Vicky Cristina Barcelona * Viola Davis – Il dubbio (Doubt) * Taraji P. Henson – Il curioso caso di Benjamin Button (The Curious Case of Benjamin Button) ### Miglior cast * The Millionaire (Slumdog Millionaire) Rubina Ali, Tanay Hemant Chheda, Ashutosh Lobo Gajiwala, Azharuddin Mohammed Ismail, Anil Kapoor, Irrfan Khan, Ayush Mahesh Khedekar, Tanvi Ganesh Lonkar, Madhur Mittal, Dev Patel, Freida Pinto * Il curioso caso di Benjamin Button (The Curious Case of Benjamin Button) Mahershala Ali, Cate Blanchett, Jason Flemyng, Jared Harris, Taraji P. Henson, Elia Koteas, Julia Ormond, Brad Pitt, Phyllis Somerville, Tilda Swinton * Il dubbio (Doubt) Amy Adams, Viola Davis, Phillip Seymour Hoffman, Meryl Streep * Frost/Nixon - Il duello (Frost/Nixon) Kevin Bacon, Rebecca Hall, Toby Jones, Frank Langella, Matthew MacFadyen, Oliver Platt, Sam Rockwell, Michael Sheen * Milk Josh Brolin, Joseph Cross, James Franco, Victor Garber, Emile Hirsch, Diego Luna, Denis O'Hare, Sean Penn, Alison Pill ### Migliori controfigure * Il cavaliere oscuro (The Dark Knight) * Hellboy - The Golden Army (Hellboy II: The Golden Army) * Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull) * Iron Man * Wanted - Scegli il tuo destino (Wanted) ## Televisione ### Migliore attore in un film televisivo o miniserie * Paul Giamatti – John Adams * Ralph Fiennes – Bernard & Doris - Complici amici (Bernard and Doris) * Kevin Spacey – Recount * Kiefer Sutherland – 24: Redemption * Tom Wilkinson – John Adams ### Migliore attrice in un film televisivo o miniserie * Laura Linney – John Adams * Laura Dern – Recount * Shirley MacLaine – Coco Chanel * Phylicia Rashād – A Raisin in the Sun - Un grappolo di sole (A Raisin in the Sun) * Susan Sarandon – Bernard & Doris - Complici amici (Bernard and Doris) ### Migliore attore in una serie drammatica * Hugh Laurie – Dr. House - Medical Division (House, M.D.) * Michael C. Hall – Dexter * Jon Hamm – Mad Men * William Shatner – Boston Legal * James Spader – Boston Legal ### Migliore attrice in una serie drammatica * Sally Field – Brothers & Sisters - Segreti di famiglia * Mariska Hargitay – Law & Order: Unità Speciale (Law & Order: Special Victims Unit) * Holly Hunter – Saving Grace * Elisabeth Moss – Mad Men * Kyra Sedgwick – The Closer ### Migliore attore protagonista in una serie commedia * Alec Baldwin – 30 Rock * Steve Carell – The Office * David Duchovny – Californication * Jeremy Piven – Entourage * Tony Shalhoub – Detective Monk (Monk) ### Migliore attrice protagonista in una serie commedia * Tina Fey – 30 Rock * Christina Applegate – Samantha chi? (Samantha Who?) * America Ferrera – Ugly Betty * Mary-Louise Parker – Weeds * Tracey Ullman – Tracey Ullman's State of the Union ### Migliore cast in una serie drammatica * Mad Men Bryan Batt, Alison Brie, Michael Gladis, Jon Hamm, Christina Hendricks, January Jones, Vincent Kartheiser, Robert Morse, Mark Moses, Elisabeth Moss, Kiernan Shipka, John Slattery, Rich Sommer, Aaron Staton * Boston Legal Candice Bergen, Saffron Burrows, Christian Clemenson, Taraji P. Henson, John Larroquette, William Shatner, James Spader, Tara Summers, Gary Anthony Williams * The Closer G. W. Bailey, Michael Paul Chan, Raymond Cruz, Tony Denison, Robert Gossett, Philip P. Keene, Gina Ravera, Corey Reynolds, Kyra Sedgwick, J. K. Simmons, Jon Tenney * Dexter Preston Bailey, Julie Benz, Jennifer Carpenter, Valerie Cruz, Kristin Dattilo, Michael C. Hall, Desmond Harrington, C. S. Lee, Jason Manuel Olazabal, David Ramsey, James Remar, Christina Robinson, Jimmy Smits, Lauren Velez, David Zayas * Dr. House - Medical Division (House, M.D.) Lisa Edelstein, Omar Epps, Peter Jacobson, Hugh Laurie, Robert Sean Leonard, Jennifer Morrison, Kal Penn, Jesse Spencer, Olivia Wilde ### Migliore cast in una serie commedia * 30 Rock Scott Adsit, Alec Baldwin, Katrina Bowden, Kevin Brown, Grizz Chapman, Tina Fey, Judah Friedlander, Jane Krakowski, John Lutz, Jack McBrayer, Tracy Morgan, Maulik Pancholy, Keith Powell * Desperate Housewives Kendall Applegate, Andrea Bowen, Charles Carver, Max Carver, Ricardo Antonio Chavira, Gary Cole, Marcia Cross, Dana Delany, James Denton, Lindsey Fonseca, Rachel Fox, Teri Hatcher, Zane Huett, Felicity Huffman, Kathryn Joosten, Brent Kinsman, Shane Kinsman, Joy Lauren, Eva Longoria Parker, Kyle MacLachlan, Neal McDonough, Joshua Logan Moore, Shawn Pyfrom, Doug Savant, Dougray Scott, Nicollette Sheridan, Brenda Strong * Entourage Kevin Connolly, Kevin Dillon, Jerry Ferrara, Adrian Grenier, Rex Lee Lloyd, Jeremy Piven, Perrey Reeves * The Office Leslie David Baker, Brian Baumgartner, Creed Bratton, Steve Carell, Jenna Fischer, Kate Flannery, Melora Hardin, Ed Helms, Mindy Kaling, Angela Kinsey, John Krasinski, Paul Lieberstein, B. J. Novak, Oscar Nuñez, Phyllis Smith, Rainn Wilson * Weeds Demián Bichir, Julie Bowen, Enrique Castillo, Guillermo Diaz, Alexander Gould, Allie Grant, Justin Kirk, Hemky Madera, Andy Milder, Kevin Nealon, Mary-Louise Parker, Hunter Parrish, Elizabeth Perkins, Jack Stehlin ### Migliori controfigure * Heroes * The Closer * Friday Night Lights * Prison Break * The Unit ## SAG Annual Life Achievement Award * James Earl Jones
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Opere di Giovanni Bellini
# Opere di Giovanni Bellini Elenco delle opere di Giovanni Bellini, in ordine cronologico. ## Formazione (1450-1465) | Titolo | Data | Dimensioni | Tecnica | Città | Ubicazione | Paese | | - | - | - | - | - | - | - | | San Girolamo nel deserto | 1450 circa | 44×23 cm | tempera su tavola | Birmingham | Barber Institute of Fine Arts | Regno Unito | | Madonna col Bambino | 1450 circa | 93,5x77 cm | tempera su tavola | Kiev | Museum of Western and Oriental Art | Ucraina | | Quattro miniature per la Passione di san Maurizio e soci (già attribuite ad Andrea Mantegna ora dibattute tra Jacopo e Giovanni Bellini) | ante 1º giugno 1453 | 18,7×13 cm | tempera su pergamena | Parigi | Bibliothèque de l'Arsenal | Francia | | Madonna che adora il Bambino dormiente | 1460-1465 | 72×46 cm | tempera su tavola | New York | Metropolitan Museum of Art | Stati Uniti | | Cristo morto tra la Vergine e Giovanni Evangelista | 1455-1460 circa | 52×42 cm | tempera su tavola | Bergamo | Accademia Carrara | Italia | | Crocifissione di San Salvador | 1455-1460 circa | 55×30 cm | tempera su tavola | Venezia | Museo Correr | Italia | | Trasfigurazione di Cristo | 1455-1460 circa | 143×68 cm | tempera su tavola | Venezia | Museo Correr | Italia | | Cristo in pietà nel sepolcro | 1460 circa | 48×38 cm | tempera su tavola | Milano | Museo Poldi Pezzoli | Italia | | Cristo morto sorretto da due angeli | 1460 circa | | tempera su tavola | Venezia | Museo Correr | Italia | | Cristo morto sorretto da Maria e Giovanni | 1460-1465 | 86×107 cm | tempera su tavola | Milano | Pinacoteca di Brera | Italia | | Cristo benedicente | 1460 circa | 58×44 cm | tempera su tavola | Parigi | Museo del Louvre | Francia | | Madonna col Bambino | 1455 circa | 50×32 cm | tempera su tavola | Pavia | Pinacoteca Malaspina | Italia | | Madonna col Bambino | 1459-1460 | 64x44 cm | tempera su tavola | Filadelfia | Philadelphia Museum of Art | Stati Uniti | | Madonna Lehman | 1470 circa | 72×46 cm | tempera su tavola | New York | Metropolitan Museum of Art | Stati Uniti | | Madonna col Bambino su un parapetto | 1460 circa | 67×49 cm | tempera su tavola | Berlino | Staatliche Museen | Germania | | Madonna col Bambino | 1460 circa | 33×27 cm | tempera su tavola | Oxford | Ashmolean Museum | Regno Unito | | Madonna col Bambino | 1460-1465 | 78×50 cm | tempera su tavola | Milano | Pinacoteca del Castello Sforzesco | Italia | | Madonna col Bambino benedicente | 1460-1464 | 79×63 cm | tempera su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Madonna greca | 1460-1464 | 82×62 cm | tempera su tavola | Milano | Pinacoteca di Brera | Italia | | Madonna col Bambino dormiente | 1460-1464 | 52×43,2 cm | olio su tela trasferito su tavola | Venezia | Museo Correr | Italia | | Madonna Lochis | 1460-1464 | 47×34 cm | tempera su tavola | Bergamo | Accademia Carrara | Italia | | Presentazione al Tempio | 1460-1464 | 80×105 cm | tempera su tavola | Venezia | Fondazione Querini Stampalia | Italia | | Il sangue del Redentore | 1460-1465 | 47×34 cm | tempera su tavola | Londra | National Gallery | Regno Unito | ## Maturità | Titolo | Data | Dimensioni | Tecnica | Città | Ubicazione | Paese | | - | - | - | - | - | - | - | | Trittico di San Sebastiano | 1464-1470 circa | scomparto centrale 127x48 cm, scomparti laterali 103x45 cm, lunetta 59x170 cm | tempera su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Trittico di San Lorenzo | 1464-1470 circa | scomparto centrale 127x48 cm, scomparti laterali 103x45 cm, lunetta (ricomposta) 75x188 cm | tempera su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Trittico della Madonna | 1464-1470 circa | scomparti 127x48 cm, lunetta 60x166 cm | tempera su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Trittico della Natività | 1464-1470 circa | scomparto centrale 127x48 cm, scomparti laterali 103x45 cm, lunetta 60x166 cm | tempera su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Polittico di San Vincenzo Ferrer | 1464-1470 circa | 275×194 cm San Vincenzo Ferrer, pannello centrale, 167×67 cm San Cristoforo, pannello laterale, 167×67 cm San Sebastiano, pannello laterale, 167×67 cm Angelo annunziante, 72×67 cm Vergine Annunziata, 72×67 cm Cristo in pietà, 72×67 cm Storie di Vincenzo Ferrer, predella | tempera su tavola | Venezia | Basilica dei Santi Giovanni e Paolo | Italia | | Orazione nell'orto | 1465 circa | 81×127 cm | tempera su tavola | Londra | National Gallery | Regno Unito | | Testa del Battista | 1465-1470 | tondo, diam 28 cm | tempera su tavola | Pesaro | Musei civici | Italia | | Cristo morto sorretto da due angeli | 1465-1470 circa | 83×68 cm | tempera su tavola | Berlino | Staatliche Museen | Germania | | Madonna col Bambino | 1465 circa | 82×58 cm | tempera su tavola | Fort Worth | Kimbell Art Museum | Stati Uniti | | Cristo morto trasportato dagli angeli | 1465-1470 circa | 95×71,7 cm | tempera su tavola | Londra | National Gallery | Regno Unito | | Crocifisso | 1465-1470 circa | 57×41 cm | tempera su tavola | Firenze | Galleria Corsini | Italia | | Crocifissione tra i due dolenti | 1465-1470 circa | 71×63 cm | tempera su tavola | Parigi | Museo del Louvre | Francia | | Santo con corona d'alloro | 1470 | 26×20,5 cm | tempera su tavola | Venezia | Museo Correr | Italia | | Madonna col Bambino dormiente o Madonna Frizzoni | 1470-1475 | 52,5×43,2 cm | tempera su tavola trasferita su tela | Venezia | Museo Correr | Italia | | Madonna col Bambino | 1470-1475 | 65×46,5 cm | tempera su tavola | Ajaccio | Museo Fesch | Francia | | Ritratto di ragazzo | 1475 circa | 38×23 cm | olio su tavola | Birmingham | Barber Institute of Fine Arts | Regno Unito | | Pala di Pesaro | 1471-1483 | Incoronazione della Vergine e santi, 262×240 cm, Pesaro, Musei civici Caduta di san Paolo, 40×36 cm, Pesaro, Musei civici Conversione di san Paolo, 40×42 cm, Pesaro, Musei civici San Gerolamo penitente, 40×36 cm, Pesaro, Musei civici San Terenzio, 40×36 cm, Pesaro, Musei civici Compianto su Cristo morto, 106×84 cm, Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana | olio su tavola | Pesaro | Musei civici | Italia | | Pietà fra due santi | 1472 | 115×317 cm | tempera su tela | Venezia | Palazzo Ducale | Italia | | Polittico di Genzano di Lucania | 1473-1474 circa | 155×190 cm | tempera su tavola | Genzano di Lucania | chiesa di Santa Maria della Platea | Italia | | Cristo morto sorretto dagli angeli | 1474 circa | 91×131 cm | tempera su tavola | Rimini | Pinacoteca Comunale | Italia | | Ritratto di Jörg Fugger | 1474 | 50×38,6 cm | olio su tavola | Milano | collezione privata | Italia | | Ritratto di Jörg Fugger | 1474 | 26×20 cm | olio su tavola | Pasadena | Norton Simon Museum | Stati Uniti | | Madonna in trono che adora il Bambino dormiente | 1473-1475 circa | 120×63 cm | tempera su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Madonna col Bambino | 1475 circa | 77×57 cm | tempera su tavola | Verona | Museo di Castelvecchio | Italia | | Madonna col Bambino | 1475 circa | 83×62 cm | tempera su tavola | Rovigo | Palazzo Roverella | Italia | | Madonna col Bambino | 1475 circa | 75×50 cm | tempera su tavola | Venezia | Già nella Chiesa della Madonna dell'Orto, fu rubata il 1º marzo 1993 e non più recuperata | Italia | | Madonna in adorazione del Bambino | 1475 circa | 77×56 cm | tempera su tavola | Firenze | Collezione Contini Bonacossi | Italia | | Madonna col Bambino | 1475 circa | 76×53 cm | tempera su tavola | Berlino | Staatliche Museen | Germania | | Madonna Contarini | 1475-1480 | 78×56 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Ritratto di umanista | 1475-1480 | 35×28 cm | olio su tavola | Milano | Pinacoteca del Castello Sforzesco | Italia | | Ritratto di giovane uomo | 1475-1478 | 33,7x27,5 cm | olio su tavola | Bergamo | Accademia Carrara | Italia | | Ritratto di giovane uomo | | 32,2x27 cm | olio su tavola | Berlino | Staatliche Museen | Germania | | Resurrezione di Cristo | 1475-1479 | 148×128 cm | olio su tavola trasferita su tela | Berlino | Gemäldegalerie | Germania | | Trasfigurazione di Cristo | 1478-1479 circa | 115×152 cm | olio su tavola | Napoli | Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte | Italia | | Ritratto di giovane | 1480 circa | 26,7x21,3 cm | olio su tavola | New York | Brooklyn Museum | Stati Uniti | | San Girolamo leggente in un paesaggio | 1480-1485 circa | olio e tempera su tavola | 47×33,7 cm | Londra | National Gallery | Regno Unito | | Pala di San Giobbe | 1480-1485 circa | olio su tavola | 471×258 cm | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | San Francesco in estasi | 1480-1485 | olio su tavola | 120×137 cm | New York | Frick Collection | Stati Uniti | | San Girolamo Contini Bonacossi | 1480 circa | olio su tavola | 145×114 cm | Firenze | Galleria degli Uffizi | Italia | | Madonna col Bambino | 1480-1485 | olio su tavola | 52,3×41,5 cm | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Madonna col Bambino e paesaggio sullo sfondo | 1480-1485 | olio su tavola | 71,7x52,8 cm | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Madonna col Bambino | 1480-1490 circa | olio su tavola | 78×58 cm | Londra | National Gallery | Regno Unito | | Madonna di Alzano | 1485 circa | olio su tavola | 83×66 cm | Bergamo | Accademia Carrara | Italia | | Ritratto d'uomo con barba | 1485 circa | tempera su tavola | 13×10 cm | Tulsa | Philbrook Museum of Art | Stati Uniti | | Madonna dai Cherubini rossi | 1485 circa | olio su tavola | 77×60 cm | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Madonna col Bambino | 1485 circa | 72×55 cm | olio su tavola trasferita su tela | Kansas City | Nelson-Atkins Museum of Art | Stati Uniti | | Madonna col Bambino | 1485-1488 | 62×47 cm | olio su tela | Glasgow | Burrell Collection | Regno Unito | | Madonna col Bambino | 1485-1490 | 89×71 cm | olio su tavola | New York | Metropolitan Museum of Art | Stati Uniti | | Ritratto di giovane in rosso | 1485-1490 | 32×26 cm | olio e tempera su tavola | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Ritratto di condottiero | 1475-1480 | 46,9x32,6 cm | olio su tavola | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Madonna degli Alberetti | 1487 | 74×58 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Madonna col Bambino | 1480 - 1490 | 75×59 cm | olio su tavola | San Paolo del Brasile | Museu d'Arte | Brasile | | Madonna col Bambino e i santi Pietro e Sebastiano | 1487 circa | 84×61 cm | olio su tavola | Parigi | Museo del Louvre | Francia | | Pala Barbarigo | 1488 | 200×320 cm | olio su tela | Murano | chiesa di San Pietro Martire | Italia | | Trittico dei Frari | 1488 | pannello centrale con la Madonna col Bambino, 184×79 cm, e i pannelli laterali con San Pietro e sant'Agostino e San Marco e san Benedetto, entrambi 115×46 cm | olio su tavola | Venezia | Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari | Italia | | Quattro allegorie | 1490 circa | | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Perseveranza | 1490 circa | 32×22 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Falsità | 1490 circa | 34×22 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Fortuna | 1490 circa | 34×22 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Prudenza | 1490 circa | 34×22 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Madonna col Bambino tra le sante Caterina e Maria Maddalena | 1490 | 58×107 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Madonna col Bambino tra le sante Maria Maddalena e Orsola | 1490 | 77×104 cm | olio su tavola | Madrid | Museo del Prado | Spagna | | Madonna col Bambino e san Giovannino | 1490-1500 | 30×23 cm | tempera e olio su tela | Indianapolis | Indianapolis Museum of Art | Stati Uniti | | Allegoria sacra | 1490-1500 circa | 73×119 cm | olio su tavola | Firenze | Galleria degli Uffizi | Italia | | San Pietro Martire | 1490-1500 circa | 194×84 cm | tempera su tavola | Bari | Pinacoteca metropolitana | Italia | | Ritratto d'uomo | 1490-1500 circa | 31×26 cm | olio su tavola | Firenze | Galleria degli Uffizi | Italia | | Angelo Annunciante | 1500 circa | 224×105 cm | olio su tela | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Vergine Annunziata | 1500 circa | 224×105 cm | olio su tela | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Cristo benedicente | 1500 circa | 59×47 cm | tempera su tavola | Fort Worth | Kimbell Art Museum | Stati Uniti | | Ritratto virile | 1500 circa | 32×26 cm | olio su tavola | Parigi | Museo del Louvre | Francia | | Ritratto di giovane biondo | 1500 circa | 34×26 cm | olio su tavola | Roma | Pinacoteca Capitolina | Italia | | Ritratto d'uomo | 1500 circa | 31×25 cm | olio su tavola | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Compianto sul Cristo morto | 1500 circa | 76×121 cm | disegno su carta | Firenze | Galleria degli Uffizi | Italia | | Circoncisione | 1500 circa | 75×102 cm | olio su tavola | Londra | National Gallery | Regno Unito | | Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista ed Elisabetta | 1500-1501 circa | 72×90 cm | tempera su tavola | Francoforte | Städelsches Kunstinstitut | Germania | | Battesimo di Cristo | 1500-1502 | 400×263 cm | olio su tavola | Vicenza | chiesa di Santa Corona - Altare Garzadori | Italia | | Testa di Cristo | | 29×29 cm | olio su tela | Stoccolma | Nationalmuseum | Svezia | | Testa del Redentore | 1500-1502 | 33×22 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Piccolo albero con una scritta | 1500-1502 | 31×22 cm | frammento - olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Sacra conversazione Giovanelli | 1500-1504 | olio su tavola | 75×84 cm | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Ritratto del doge Leonardo Loredan | 1501 | olio su tavola | 62×45 cm | Londra | National Gallery | Regno Unito | | Crocifisso in un cimitero ebraico | 1501-1503 | olio su tavola | 81×49 cm | Prato | Galleria di Palazzo Alberti | Italia | | Predica di san Marco ad Alessandria d'Egitto | 1504-1507 | olio su tela | 347×770 cm | Milano | Pinacoteca di Brera | Italia | | Madonna del Prato | 1505 | olio su tela trasferita su tavola | 67×86 cm | Londra | National Gallery | Regno Unito | | Cristo portacroce | 1505 circa | olio su tavola | 48×27 cm | Rovigo | Pinacoteca dell'Accademia dei Concordi | Italia | | Cristo portacroce | 1505-1515 | olio su tavola | 49,5×28,5 cm | Boston | Isabella Stewart-Gardner Museum | Stati Uniti | | Pietà | 1505 | olio su tavola | 65×90 cm | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Pietà | 1505 circa | olio su tavola | 103×64 cm | Stoccolma | Nationalmuseum | Svezia | | Padre eterno | 1500-1505 circa | | 132x102 cm | Pesaro | Musei Civici | Italia | ## Ultima fase (1505-1516) | Titolo | Data | Dimensioni | Tecnica | Città | Ubicazione | Paese | | - | - | - | - | - | - | - | | Pala di San Zaccaria | 1505 | 402×273 cm | olio su tela trasferito su tavola | Venezia | Chiesa di San Zaccaria | Italia | | Madonna col Bambino e un donatore | 1505 | 71×57 cm | olio su tavola | Poznań | Museo nazionale di Poznań | Polonia | | Pietà Donà dalle Rose | 1505 circa | 65×90 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Ritratto di giovane uomo | 1505 circa | 43×35 cm | olio su tavola | Windsor | Royal Collection | Regno Unito | | San Girolamo leggente nel deserto | 1505 | 49×39 cm | olio su tavola | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Nunc dimittis | 1505-1510 | 62×83 cm | olio su tavola | Madrid | Museo Thyssen-Bornemisza | Spagna | | Pala Priuli | 1506-1510 | 130×64 cm | olio su tavola | Düsseldorf | Museum Kunst Palast | Germania | | Madonna col Bambino, quattro santi e un donatore | 1507 | 90×145 cm | olio su tavola | Venezia | Chiesa di San Francesco della Vigna | Italia | | Continenza di Scipione | 1507-1508 | 74,8 cm × 356,2 cm | olio su tela | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Uccisione di san Pietro Martire | 1509 | 67×100 cm | olio su tavola | Londra | Courtauld Institute Galleries | Regno Unito | | Madonna col Bambino | 1509 | 84×106 cm | olio su tavola | Detroit | Institute of Arts | Stati Uniti | | Madonna col Bambino | 1510 | 85×118 cm | olio su tavola | Milano | Pinacoteca di Brera | Italia | | Madonna col Bambino | 1510 circa | 94×73 cm | olio su tavola | Atlanta | High Museum of Art | Stati Uniti | | Madonna col Bambino | 1510 | 50×41 cm | olio su tavola | Roma | Galleria Borghese | Italia | | Vergine in gloria e santi | 1510-1515 | 350×225 cm | olio su tavola | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Santi Cristoforo, Girolamo e Ludovico di Tolosa | 1513 | 300×185 cm | olio su tavola | Venezia | Chiesa di San Giovanni Crisostomo | Italia | | Festino degli dei | 1514 | 170×188 cm | olio su tela | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Bacco fanciullo | 1505-1510 | 48×37 cm | olio su tavola | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Giovane donna nuda allo specchio | 1515 | 62×79 cm | olio su tela | Vienna | Kunsthistorisches Museum | Austria | | Orfeo in un paesaggio | 1515 circa | 39×81 cm | olio su tavola trasferito su tela | Washington | National Gallery of Art | Stati Uniti | | Ebbrezza di Noè | 1515 circa | 103×157 cm | olio su tela | Besançon | Musée des Beaux-Arts et d'Archéologie | Francia | | Ritratto di fra' Teodoro da Urbino | 1515 | 63×50 cm | olio su tela | Londra | National Gallery | Regno Unito | | Compianto sul Cristo morto | 1515-1516 | 444×312 cm | olio su tela | Venezia | Gallerie dell'Accademia | Italia | | Madonna col Bambino tra San Pietro, Santa Caterina d'Alessandria, Santa Lucia e San Giovanni Battista | ?? | 97.2x153,7 cm | tempera e olio su pannello | New York | Metropolitan Museum of Art | Stati Uniti | ## Opere attribuite | Titolo | Data | Dimensioni | Tecnica | Città | Ubicazione | Paese | | - | - | - | - | - | - | - | | Sant'Agostino | 1470 circa | 120×40 cm | olio su tavola | Parigi | Museo del Louvre | Francia | | Sant'Antonio abate | 1470 circa | 120×40 cm | olio su tavola | Parigi | Museo del Louvre | Francia | | Ritratto di giovane uomo | 1500-1510 | 28,7x22,5 cm | olio su tavola | Bergamo | Accademia Carrara | Italia |
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https://it.wikipedia.org/wiki/Famiglia_di_Pittsburgh
Famiglia di Pittsburgh
# Famiglia di Pittsburgh La famiglia di Pittsburgh, chiamata anche famiglia LaRocca, è una famiglia mafiosa attiva in Pennsylvania, ma con base a Pittsburgh. La malavita italiana di Pittsburgh si formò negli anni dieci, come due fazioni: la mafia siciliana di Gregorio Conti e la camorra napoletana dei fratelli Volpe. Questi gruppi vennero unificati nel 1931 da John Bazzano. Vari boss controllarono la famiglia, ma probabilmente il boss più importante è stato John Sebastian "Big John" LaRocca, che regnò dal 1956 al 1984. Attualmente si ritiene quasi-estinta, in quanto lo FBI afferma che sono solo 5 i suoi componenti, tutti molto anziani. ## Storia ### Origini e Proibizionismo A Pittsburgh, la malavita italiana, nata negli anni dieci del '900, era divisa in due fazioni etniche: da un lato la "Mafia siciliana", che controllava le zone nord e sud della città, e dall'altro la "Camorra napoletana", che controllava l'estremità orientale della città. Nei primi anni '20, durante il Proibizionismo, la fazioni divennero coinvolte nel contrabbando, distribuzione e vendita illegale di alcolici. Per tutta l'epoca del Divieto le fazioni combatterono in città per il controllo dei quartieri italiani di Larimer, Homewood, Hill District e Downtown. Nella periferia esterna, nella Pennsylvania sud-occidentale, le fazioni si contendevano i territori di New Kensington, Arnold, Wilkinsburg, McKees Rocks, Wilmerding e Braddock. Durante la tarda epoca del Divieto dal 1926 al 1933, ci furono oltre 200 omicidi nella contea di Allegheny. Durante il regime di Stefano Monastero come boss dei siciliani alla fine degli anni venti, i siciliani competerono con i camorristi, altre bande irlandesi ed ebraiche di Pittsburgh e una gang di Chicago. Il conflitto terminò quando lui e suo fratello furono assassinati il 4 agosto 1929. Gli subentrò Giuseppe "Yeast Baron" Siragusa, che riuscì a creare un cartello con la camorra, ma che, a causa della sua fedeltà alla famiglia Maranzano di New York, fu assassinato il 13 settembre 1931, alcuni giorni l'omicidio di Salvatore Maranzano. ### Fondazione Dopo l'omicidio di Siragusa, i napoletani, guidati dai fratelli Volpe, si uniformarono alla neonata famiglia di Pittsburgh, e gli affari che erano stati di Siragusa e dei Volpe passarono sotto il controllo del siciliano John Bazzano, grossista di zucchero e lievito ad uso domestico, usati nelle birrerie clandestine che produrre alcolici che venivano rivenduti negli speakeasy. Bazzano formò un compromesso con gli otto fratelli Volpe, che avevano il permesso di operare fuori da un negozio di caffè a Hill District. I fratelli Volpe, che in precedenza avevano capeggiato la camorra locale, avevano racket in tutto la valle di Turtle Creek e Wilmerding. La tregua interna si concluse quando i fratelli Volpe iniziarono ad espandersi nell'East Liberty e il North Side, dando a Bazzano la legittimazione per uccidere i fratelli Volpe, e quindi squinagliò una squadra di sicari, nel 29 luglio 1932, che uccise tre dei fratelli Volpe. I Volpe superstiti andarono dalla Commissione di New York, che decretò che Bazzano aveva agito senza autorizzazione. L'8 agosto 1932 a Red Hook, Brooklyn, fu ritrovato il cadavere di John Bazzano, che era stato pugnalato e strangolato a morte. ### Era di LaRocca Vincenzo Capizzi subentrò come nuovo capo dopo l'omicidio di Bazzano, ma si dimise alla fine nel 1937, ritirandosi in Sicilia, e fu sostituito da Frank Amato. Come boss Amato cominciò ad espandere la sua influenza nel racket del gioco d'azzardo in tutta Pittsburgh e nell'intera Contea di Allegheny, ma nel 1956 si ammalò, preferendo dimettersi diventando sottocapo. John Sebastian "Big John" LaRocca prese il controllo della famiglia di Pittsburgh e regnò come boss per quasi trent'anni. Nel 1957, LaRocca frequentò la riunione di Apalachin con il capo Gabriel Mannarino ed il consigliere Michael James Genovese. LaRocca sfuggì alle autorità federali ma Mannarino e Genovese furono arrestati. LaRocca e Mannarino divennero partner con il boss di Tampa Santo Trafficante Jr. del Sans Souci hotel-casinò a L'Avana, Cuba. Nel 1959, Fidel Castro prese il controllo di Cuba e costrinse i mafiosi e gli investitori americani a lasciare il Paese.[9] Come altri boss, anche LaRocca avrebbe partecipato ad azioni volte a minare il regime comunista di Castro a Cuba. Attraverso la corruzione LaRocca divenne un potente boss mafioso, controllando i politici, poliziotti e altri funzionari della zona di Pittsburgh e della Pennsylvania occidentale. La sua famiglia mantenne anche il controllo dei sindacati di lavoro attraverso 1058 locale. L'influenza di LaRocca crebbe anche attraverso stretti legami con il boss della famiglia Gambino Carlo Gambino, il collega di Wyoming Valley Russell Bufalino, boss della famiglia di Filadelfia Angelo Bruno e della famiglia di Kansas City Nicholas Civella. Negli anni '60, la famiglia di LaRocca iniziò un conflitto con la famiglia di Cleveland, guidata da John Scalish, quando iniziarono ad ampliarsi a Youngstown, in Ohio. Nel 1964, LaRocca supportò la scissione di Frank Valenti di Rochester dalla casa-madre, la famiglia di Buffalo di Stefano Magaddino. LaRocca morì il 3 dicembre 1984 e fu succeduto da Michael Genovese, parente di Vito Genovese, come boss della famiglia mafiosa di Pittsburgh. ### Il regno di Genovese e declino Con la morte di LaRocca, l'invecchiamento avanzato dei mafiosi e la leadership di Genovese segnarono l'inizio della fine della mafia di Pittsburgh. Poiché il contrabbando e commercio di munizioni industriali di armi erano finiti, Genovese si rivolse ai narcotici (fino ad allora un tabù dentro la mafia) ed al gioco d'azzardo per mantenere attive le casse dell'organizzazione. Nello stesso periodo, intorno al 1980, la mafia locale stava lentamente perdendo la sua influenza sul governo così lo FBI, avendo intuito la perdita di potere della mafia di Pittsburgh, decise di annientarla completamente. Lo FBI rintracciò rapidamente individuò le due menti dietro al traffico di stupefacenti: Charles "Chucky" Porter e Louis Raucci Sr. Un'altra sfida per la mafia era di trovare nuove persone per la famiglia in questo momento. Oltre a Porter e Raucci, nel 1986 furono introdotti come uomini d'onore Joseph "Joey Naples" Napoli e Lenine "Lenny" Strollo. Tuttavia, i decessi dei membri anziani della famiglia ed l'inizio della fine della corruzione politica locale e governativa, condusse all'omicidio di Napoli da un mafioso sconosciuto (ritenuto essere Strollo nel 1991), al pentimento di Chucky Porter nel 1990 e Lenny Strollo stesso nel 1999 e all'arresto di Thomas "Sonny" Ciancutti nel 2000 per "esecuzione di un anello di gioco d'azzardo nella contea di Fayette". ### Stato attuale Nel 2006 Genovese morì, le autorità allentarono la presa e la mafia di Pittsburgh si dissolse, lasciando una manciata di membri ancora attivi, ma solo nel gioco d'azzardo. Dopo la condanna dei principali membri negli anni '90 e la morte di molti membri importanti nell'ultimo decennio la famiglia rimase con pochi membri, solo 4-5 ancora attivi oggi.. Il 5 settembre 2013 si conclude l'Operation Pork Chop che porta all'arresto di Ronald “Porky” Melocchi ed altri accusati di gioco d'azzardo illegale Nel 2013, l'agente speciale FBI in pensione Roger Greenbank ha affermato sulla famiglia di Pittsburgh:"Non c'è più nessuna reale struttura. Non c'è una famiglia reale." In 2016, Sonny Ciancutti's most trusted associate Jeff Risha died of cancer.. Il boss Ciancutti mantenne un basso profilo usando gli affiliati per la gestione del gioco d'azzardo a Pittsburgh. L'8 luglio 2021, Il boss Thomas "Sonny" Ciancutti muore. Ciancutti era l'ultimo affiliato conosciuto della famiglia di Pittsburgh. ## Leadership storica ### Boss (ufficiale e reggente) Boss della mafia siciliana * 1910-1919 — Gregorio Conti — ritiratosi nel 1919. * 1920-1925 — Salvatore Calderone — ritiratosi nel 1925, morto diversi anni dopo. * 1925–1929 — Stefano Monastero — ucciso il 6 agosto 1929. * 1929–1931 — Giuseppe "Yeast Baron" Siragusa — ucciso il 13 settembre 1931. Famiglia di Pittsburgh * 1931–1932 — John Bazzano — trovato morto l'8 agosto, 1932 a Red Hook, Brooklyn. * 1932–1937 — Vincenzo Capizzi — ritiratosi e ritornato in Italia nel 1937, morto diversi anni dopo. * 1937–1956 — Francesco "Frank" Amato – retrocesso a viceboss. — dimessosi e diventato sottocapo nel 1956. * 1956–1984 — John S. "Big John" LaRocca — morto il 3 dicembre 1984. * Triumvirato reggente 1978–1980 — Michael Genovese, Gabriel Mannarino (died July 1980) e Joseph Pecora (imprigionato nel 1979) * Acting 1980–1984 — Michael Genovese * 1984–2006 — Michael J. Genovese — morto il 31 ottobre 2006. * 2006 — Dopo la morte di Genovese, la famiglia si sciolse, lasciando solo alcuni membri ancora attivi, solo nel gioco d'azzardo. * 2006–2008 — John Bazzano Jr. — morto il 28 luglio 2008 * 2008–2021 — Thomas "Sonny" Ciancutti ### Vicecapo * 1931-1932 — Vincenzo Capizzi — diventato boss nel 1932. * 1932-1956 — John S. "Big John" LaRocca — diventato boss nel 1956. * 1956-1973 — Francesco "Frank" Amato — morto nel 1973. * 1973-1987 — Joseph "Jo Jo" Pecora — imprigionato nel 1979-1983, morto nel 1987. * 1987-1990 — Charles "Chucky" Porter — imprigionato e diventato un testimone governativo nel 1990. * 1990-2006— John Bazzano Jr. — diventato boss nel 2006. * 2006-2008 — Thomas "Sonny" Ciancutti — diventato boss nel 2008. ### Consigliere * 1956-1984 — Michael J. Genovese — diventato boss nel 1984. * 1984-1991 — Pasquale "Pat" Ferruccio — imprigionato nel 1991. * 1991-2002 — Charles "Murgie" Imbrugia — morto nel 2002. * 2002-2006 — Thomas "Sonny" Ciancutti — promosso a sottocapo del 2006. * 2006-2008 — Robert "Bobby I." Iannelli — promosso a sottocapo nel 2008. ### Boss della fazione di Youngstown La fazione opera a Youngstown, Ohio e nella Contea di Mahoning. Negli anni'70 la fazione assunse il monopolio del gioco d'azzardo nella zona, pur condividendo parte dei profitti con la famiglia di Cleveland. * ca. 1960-1988 — James "Jimmy" Prato — morto nel 1988. * 1988-1991 — Joseph "Joey Naples" Napoli — assassinato nel 1991. * 1991-1999 — Lenine "Lenny" Strollo — imprigionato e diventato un testimone governativo nel 1999. ## Attuali membri della famiglia ### Uomini d'onore * Boss * 1888–1914 – Salvatore "Banana King" Catanzaro – si dimise, morì il 17 febbraio 1916 * 1915–1919 – Gregorio Conti – ucciso il 24 settembre 1919 * 1984–2006 – Michael James Genovese * 2008-2021 - Thomas "Sonny" Ciancutti (Morto l'8 luglio 2021). * Sottocapo * 1915–1919 – Peppino Cusumano – nipote del boss Gregorio Conti * 1990–2006 – John Bazzano Jr. – divento boss nel 2006 * 2006 - 2008 Thomas "Sonny" Ciancutti * Consigliere * 1931–1937 – Nicola Gentile * 1984–2002 – Charles "Murgie" Imburgia * 2002–2006 – Thomas "Sonny" Ciancutti ### Associati Elenco degli associati divisi per "ring": **Southwestern gambling ring** * Robert "Bobby "Iannelli - * Rodney Iannelli * Giacomo Ruggero Martorella * JohnJames Harkins * Harry Ronald Stetson * Floyd A. Panella * Arden Keith Metcalfe * Vittorio Marchitello * Franco Giuseppe Pasquino * Vincenzo M. Rapneth * Levi Wilson Helsel **McKeesport gambling ring** * Ronald Melocchi * Kirk Mollica * Marco Holtzmann * Preset Ronald * Arturo Pero * Giacomo Cerqua * Robert H.Borgesdorfer * Eugenio Kowalski * Timoteo Giovanni Minkus **Fayette and Allegheny gambling ring** * Ralph Maselli * Luois Cutone Jr. * Dave Borkovich * Marco Borkovich * Giuseppe Scarillo * Alberto Tabasco * Thomas Thorton * Tommaso Ferri * Marco Antonio Howard * Giacomo Michele Giovanni **Duffy gambling ring** * John Francis Conley Jr. * William Curtin * Michael Flynn Jr. **Penn Hills gambling machine ring** * Mauro P.Matone * Joseph P. Scolieri Sr. **Altri associati** * John V. Adams Jr. * Salvatore A. Williams * Anthony Murgie * Gerald D. Sabatini * James LaRocca * Manuel Xenakis * Reginald Demelio * Jon Edward Scalzitti * Joseph LaQuarta * Frank Rosa * Gerald Pecora Jr. * Felix Pitzerell * Alfred F. Corbo * Frank Unis Jr.
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Alessandro Bianco
# Alessandro Bianco Alessandro Bianco (Torino, 1º ottobre 2002) è un calciatore italiano, centrocampista della Reggiana, in prestito dalla Fiorentina. ## Caratteristiche tecniche Centrocampista centrale, abile tecnicamente e dotato di un ottimo senso della posizione, bravo nell'impostazione del gioco: impiegato preferibilmente da mezzala in un centrocampo a tre, può disimpegnarsi anche come centrale in una mediana a due. Ha dichiarato di ispirarsi a Gaetano Castrovilli e Nicolò Barella. ## Carriera ### Club Cresciuto nei settori giovanili di Torino e Chisola, nel 2018 passa alla Fiorentina, con cui vince tre edizioni consecutive della Coppa Italia Primavera e una Supercoppa Primavera. Dopo aver ottenuto la prima convocazione in prima squadra nel febbraio del 2021 e aver firmato il primo contratto da professionista nel mese di marzo, esordisce tra i professionsiti il 13 agosto seguente, nell'incontro di Coppa Italia vinto dalla Fiorentina per 4-0 contro il Cosenza. Nella stagione 2022-2023, dopo avere prolungato il suo contratto con i Gigliati, viene inserito in prima squadra. Dopo il suo esordio nelle coppe europee avvenuto il 6 ottobre 2022 nella gara di Europa Conference League vinta ad Edimburgo contro l'Heart of Midlothian, il 4 gennaio 2023, a 20 anni, arriva il suo esordio in Serie A, schierato come titolare dall'allenatore Vincenzo Italiano nel pareggio casalingo contro il Monza (1-1). Il 14 luglio 2023, Bianco passa ufficialmente in prestito per una stagione alla Reggiana, in Serie B. ### Nazionale Dopo aver debuttato, a febbraio 2020, con la Nazionale Under 18, il tecnico dell'Under 20 Alberto Bollini lo convoca per l'edizione 2021-2022 dell'Under 20 Elite League, nota anche come Torneo 8 Nazioni, manifestazione in cui giocherà in 5 partite vincendo il titolo finale assieme ai compagni. A fine 2022 è stato convocato dal CT Roberto Mancini per lo stage dedicato ai calciatori di interesse nazionale, che si è tenuto da martedì 20 a giovedì 22 dicembre presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano. Il 16 novembre 2023 fa il suo debutto in nazionale Under-21, entrando al posto di Prati nella partita valida per le qualificazioni all'Europeo 2025 contro San Marino, nella quale realizza il gol del 7-0 finale. ## Statistiche ### Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate all'11 novembre 2023. | Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | | 2021-2022 | Fiorentina | A | 0 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 2 | 0 | | 2022-2023 | Fiorentina | A | 7 | 0 | CI | 0 | 0 | UECL | 5 | 0 | - | - | - | 12 | 0 | | Totale Fiorentina | Totale Fiorentina | Totale Fiorentina | 7 | 0 | | 2 | 0 | | 5 | 0 | | - | - | 14 | 0 | | 2023-2024 | Reggiana | B | 12 | 1 | CI | 3 | 0 | - | - | - | - | - | - | 15 | 1 | | Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 19 | 1 | | 5 | 0 | | 5 | 0 | | - | - | 29 | 1 | ### Cronologia presenze e reti in nazionale Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia Under-21 : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 16-11-2023 | Serravalle | San Marino Under-21 | 0 – 7 | Italia Under-21 | Qual. Europeo Under-21 2025 | 1 | 56’ | | Totale | | Presenze | 1 | | Reti | 1 | | Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia Under-20 : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 6-9-2021 | Castel di Sangro | Italia Under-20 | 0 – 1 | Serbia Under-20 | Amichevole | - | 58’ | | 12-10-2021 | Frosinone | Italia Under-20 | 1 – 1 | Portogallo Under-20 | Under 20 Elite League | - | 45’ | | 15-11-2021 | Sassuolo | Italia Under-20 | 7 – 0 | Romania Under-20 | Under 20 Elite League | - | 66’ | | 24-3-2022 | Ascoli Piceno | Italia Under-20 | 1 – 1 | Germania Under-20 | Under 20 Elite League | - | 89’ | | 28-3-2022 | Sarpsborg | Norvegia Under-20 | 0 – 5 | Italia Under-20 | Under 20 Elite League | - | 16’ 45’ | | Totale | | Presenze | 5 | | Reti | 0 | | Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia Under-18 : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 12-2-2020 | Clairefontaine-en-Yvelines | Francia Under-18 | 2 – 1 | Italia Under-18 | Amichevole | - | 74’ | | Totale | | Presenze | 1 | | Reti | 0 | | ## Palmarès ### Club **Competizioni giovanili** * Coppa Italia Primavera: 3 Fiorentina: 2019-2020, 2020-2021, 2021-2022 * Supercoppa Primavera: 1 Fiorentina: 2021 ### Nazionale **Competizioni giovanili** * Under 20 Elite League: 1 2021-2022
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https://it.wikipedia.org/wiki/Nomos_Glash%C3%BCtte
Nomos Glashütte
# Nomos Glashütte Nomos Glashütte/SA è una manifattura orologiaia tedesca con sede a Glashütte in Sassonia che produce e distribuisce orologi meccanici sia a carica manuale sia, a partire dal 2015, a carica automatica. ## Storia Nel 1990 Roland Schwertner di Düsseldorf, esperto informatico e fotografo, fece registrare il marchio NOMOS Glashütte/SA. La società è diretta da Uwe Ahrendt, socio gerente e responsabile della produzione a Glashütte, Judith Borowski, socio responsabile del marchio e del design e dal fondatore Roland Schwertner che ancora oggi ricopre il ruolo di direttore del reparto vendite. Nel 2005 fu presentato il primo calibro automatico in-house, e NOMOS Glashütte diventò manifattura. Da allora tutti i calibri sono costruiti e montati in loco. La sede della manifattura orologiaia è a Glashütte, cittadina sassone dal ricco patrimonio storico, sinonimo dell'alta orologeria. La denominazione d’origine "Glashütte" è tutelata per legge: perché ad un orologio si possa aggiungere la dicitura "Glashütte", il produttore deve realizzare almeno il 50 percento dei componenti del calibro in loco. Nomos Glashütte ne produce fino al 95 percento a Glashütte. Nomos Glashütte ha tre sedi nella cittadina sassone. Nell’ex edificio della stazione ferroviaria si trova il reparto amministrativo, nella cosiddetta Chronometrie, uno stabilimento in alto sulla collina chiamata "Erbenhang", lavora una gran parte degli orologiai dipendenti. Nel settembre del 2017 fu poi inaugurato il nuovo stabilimento produttivo a Schlottwitz, un quartiere di Glashütte. Nomos Glashütte è membro del Deutscher Werkbund, l’associazione tedesca che ha preceduto il movimento Bauhaus. Essa rappresenta gli interessi delle imprese che uniscono il lavoro manuale alla produzione industriale e al design con funzionalità. ## I modelli Nel 1992 Nomos Glashütte presentò quattro modelli di base: Tangente, Orion, Ludwig e Tetra, seguiti dai modelli Tangomat (2005), Club (2007), Zürich (2009), Ahoi (2013), Metro (2014), Minimatik (2015) e Autobahn (2018). Nel 2013 furono presentati Lambda e Lux, due segnatempo d’alta orologeria in oro. ## I calibri Dall’aprile del 2005 Nomos Glashütte monta soltanto calibri prodotti in-house, i cui componenti derivano quasi tutti dalla manifattura. Dal 2015 in poi questi calibri sono successivamente allestiti dello scappamento proprietario (Nomos Swing-System) e portano la denominazione DUW Deutsche Uhrenwerke. Il calibro più recente, DUW 6101, fu lanciato nel 2018. Porta la denominazione "neomatik datario". "neomatik" è sinonimo di calibri automatici particolarmente sottili, riprogettati da cima a fondo dalla manifattura, come anche il DUW 3001 presentato nel 2015. ### I movimenti a carica manuale * Alpha (movimento a carica manuale) * DUW 1001 (movimento a carica manuale con riserva di carica fino a 84 ore) * DUW 2002 (movimento di forma a carica manuale e riserva di carica fino a 84 ore) * DUW 4101 (movimento a carica manuale con datario e Nomos Swing-System) * DUW 4301 (movimento a carica manuale con indicatore di carica e Nomos Swing-System) * DUW 4401 (movimento a carica manuale con datario e indicatore di carica e Nomos Swing-System) ### I movimenti automatici * Epsilon (movimento automatico) * Zeta (movimento automatico con datario) * DUW 5001 (movimento automatico con datario e Nomos Swing-System) * DUW 5101 (movimento automatico con datario e Nomos Swing-System) * DUW 5201 (movimento automatico con orario internazionale e Nomos Swing-System) * DUW 3001 (movimento automatico neomatik, con 3,2 mm di spessore) * DUW 6101 (movimento automatico neomatik, con 3,6 mm di spessore e datario) Nomos Glashütte possiede diversi brevetti: per il meccanismo del datario, l’indicatore di carica e lo scappamento. I movimenti proprietari di Nomos Glashütte sono muniti della tipica platina a tre quarti di Glashütte, sono placcati di rodio, impreziositi dalla rifinitura Glashütte e dal perlage Nomos. Altre particolarità: meccanismo a secondi morti, regolazione fine in sei posizioni, cricco d’arresto Nomos tradizionale di Glashütte; viti blu temperate, finitura a raggi di sole sulla ruota del cricco e sulla ruota della corona. Ulteriori caratteristiche particolari dei calibri DUW 1001 e 2002: regolazione fine a collo di cigno, bilanciere inciso a mano, chatons in oro avvitati, riserva di carica di 84 ore, doppio bariletto, bilanciere compensato con viti. ## Riconoscimenti Gli orologi Nomos hanno ricevuto più di 150 rinomati premi di design (fino al dicembre 2018), tra cui l’iF Design Award, il Good Design Award, il red dot Design Award, il German Design Award, il premio "Goldene Unruh" della rivista tedesca Uhren Magazin, il premio del pubblico "Uhr des Jahres – Orologio dell’Anno" del giornale "Welt am Sonntag" e il Chrono Award austriaco. Come prima marca non svizzera, dopo il premio per A. Lange & Söhne, a Nomos Glashütte è stato conferito il Grand Prix d’Horlogerie de Genève (GPHG) – l’Oscar dell’arte orologiaia. ## Altro Dal 1906 al 1910 esisteva la "Nomos-Uhr-Gesellschaft, Guido Müller & Co.", un’impresa che importava orologi svizzeri per poi distribuirli con la molto prestigiosa (e proficua) dicitura "Glashütte/Sachsen". La società A. Lange & Söhne intraprese i necessari passi legali per impedire questa prassi commerciale, di conseguenza l’originaria società Nomos dovette cessare l’attività. Comunque, l’unica caratteristica che la "Nomos-Uhr-Gesellschaft" e la Nomos Glashütte/SA hanno in comune è la denominazione Nomos.
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Occupazione di Addis Abeba
# Occupazione di Addis Abeba L'occupazione di Addis Abeba, o marcia della ferrea volontà, come la definì Pietro Badoglio, fu l'azione conclusiva della guerra di Etiopia. La presa della capitale infatti, in concomitanza con la decisione di Hailè Selassié di prendere la via dell'esilio e il conseguente incontro alla stazione di Dire Daua fra le truppe italiane del fronte nord e fronte sud sancirono formalmente la fine della campagna. ## La preparazione Dopo la sconfitta dell'ultima armata etiope del fronte nord nella battaglia di Mai Ceu e il successivo annientamento delle colonne in ritirata operato dalla regia aeronautica nella battaglia del lago Ascianghi, non vi era più alcun valido ostacolo che si frapponesse fra le truppe italiane e Addis Abeba. ### Le direttive di Badoglio Badoglio decise di mettere a frutto le vittorie appena conseguite procedendo con la massima celerità sia all'occupazione del territorio indifeso, sia all'organizzazione dell'ultimo balzo verso la capitale. A tal proposito il 5 aprile ordinò al corpo di armata indigeno composto dalla 1ª Divisione eritrea e dalla 2ª Divisione eritrea di incalzare gli avversari in ritirata e di occupare Dessié entro il 15 aprile; nel frattempo il I corpo d'Armata avrebbe dovuto sostare fra Mai Ceu e Quoram dedicandosi ai lavori stradali, ai genieri spettava il compito di completare la strada a nord di Mai Ceu mentre l'intendenza sotto il comando del generale Fidenzio Dall'Ora ricevette l'ordine di spostare in avanti i magazzini e di organizzare un'autocolonna per marciare su Addis Abeba. ### La presa di Dessié Il 9 aprile, dopo tre giorni di sosta a Quoram resisi necessari per riorganizzare le truppe, i 30000 uomini del corpo d'armata indigeno agli ordini di Alessandro Pirzio Biroli si misero in marcia verso Dessié. Nonostante la rapida avanzata assistita dagli aviolanci della regia aeronautica gli ascari non riuscirono ad ingaggiare le retroguardie etiopi ed ostacolati soltanto dal maltempo e dalla elevata mortalità delle bestie da soma riuscirono a coprire circa 250 km in 6 giorni entrando senza incontrare resistenza alcuna la mattina del 15 aprile in una Dessié abbandonata precipitosamente poche ore prima dal principe ereditario Asfa Uossen. ### La preparazione logistica Mentre Dall'Ora era intento a raggruppare in Eritrea tutti i mezzi motorizzati disponibili, i lavori del genio e del I corpo d'Armata per completare la strada fra l'Amba Alagi e Quoram proseguivano senza sosta , e, grazie al lavoro incessante di circa 50000 uomini, il 17 aprile la strada che congiungeva Asmara e Dessié poteva dirsi completata ed era quindi possibile cominciare a far affluire a Dessié i 1785 automezzi che erano stati recuperati per costituire l'autocolonna richiesta da Badoglio. Nel frattempo giungevano al quartier generale notizie contraddittorie in merito alla consistenza delle truppe abissine schierate fra Dessié e la capitale. Secondo alcune stime si riteneva potessero incontrarsi dai 20000 ai 40000 armati pronti a sbarrare il passo, ma Badoglio, convinto del disfacimento dell'Impero etiope e forte dell'esperienza accumulata nelle battaglie del mese precedente, era dell'opinione che non vi fosse alcun serio ostacolo lungo i 400 km di strada che separavano l'ex quartier generale di Hailé Selassié da Addis Abeba. Fermo nelle sue convinzioni Badoglio ruppe gli indugi e il giorno 20, utilizzando 12 Caproni 133, trasferì l'intero stato maggiore da Endà Iesus a Dessié e il giorno 23 emanò gli ordini definitivi assumendo di persona il comando della colonna. ### La ritirata dell'Imperatore verso Addis Abeba Mentre gli italiani pianificavano l'ultimo balzo verso la capitale etiope, Hailè Selassiè, in ritirata da Mai Ceu, sfuggì fortunosamente alla trappola dell'Ascianghi e, dopo aver eluso attraverso marce notturne gli osservatori italiani, riuscì a far perdere le proprie tracce entrando nella città santa di Lalibelà in giorno 13 aprile dove sostò due giorni per poi riunirsi il giorno 15 ai resti dell'esercito in ritirata. Giunto il 22 presso Dessié, l'imperatore venne a sapere da informatori che la città era già caduta in mano agli italiani e che il figlio Asfa Uossen l'aveva abbandonata qualche giorno prima. Hailè Selassié ordinò quindi di ripiegare sino a Uorrà Ilù dove, grazie alla presenza di alcune linee telefoniche, si sarebbe potuto mettere in contatto con Addis Abeba; ma quando era ormai in vista della destinazione, le avanguardie lo avvisarono che un reparto di cavalleria italiano aveva già occupato la cittadina. Nonostante l'imperatore avesse in un primo momento preso in considerazione l'ipotesi di attaccare l'avamposto in cerca forse di una piccola vittoria locale che rivitalizzasse il morale della truppa, decise poi di desistere di fronte all'opposizione ferma dei suoi consiglieri che gli fecero presente che il numero di uomini validi a disposizione era troppo esiguo per prendere iniziative. Rinunciando quindi ad ogni proposito di contrattacco, anche in virtù del fatto che la velocità con cui avanzavano le colonne italiane non consentiva di approntare alcuna linea di difesa, Hailè Selassié decise di continuare nella ritirata usufruendo di piste impervie sconosciute agli italiani. Attraverso tali piste, dopo aver percorso 550 km giunse il 29 aprile a Ficcé, da qui, congedando le poche truppe rimaste a disposizione salì con alcuni dignitari e consiglieri su alcuni autocarri giungendo ad Addis Abeba nella mattina del 30 aprile,. ## La marcia sulla capitale Badoglio organizzò la marcia sui tre colonne: quella autocarrata comandata dal generale Italo Gariboldi e quella composta da battaglioni di ascari al comando del colonnello De Meo avevano il compito di percorrere la strada imperiale da Dessié a Debrà Berhan per un totale di 400 km, mentre quattro battaglioni della 1ª Divisione eritrea agli ordini del generale Gallina dovevano percorrere su di un percorso alternativo la strada Dessiè - Uorrà Ilù - Dobà Embertà per un totale di 310 km. ### Le forze in campo Nel complesso l'azione sulla capitale venne intrapresa da 10000 nazionali, 10000 ascari eritrei, uno squadrone di carri veloci, 11 batterie di artiglieria più alcuni contingenti in rappresentanza delle varie armi e specialità del corpo di spedizione del fronte nord. Badoglio era talmente sicuro che l'impresa non comportasse rischi eccessivi che invitò a prendere parte alla marcia il sottosegretario alle colonie Alessandro Lessona, i generali Alessandro Pirzio Biroli e Ruggero Santini e il futuro governatore di Addis Abeba Giuseppe Bottai. ### La marcia La mattina del 26 aprile, mentre Hailé Selassiè non era ancora giunto a Ficcé, partì da Dessié la colonna principale che contava quasi 13000 uomini preceduta a scopo precauzionale dalle due colonne di ascari ognuna forte di 4000 uomini. In un primo momento la marcia si svolse senza incontrare resistenze particolari da parte degli etiopici, fatta eccezione per un conflitto a fuoco di scarsa rilevanza a Macfud il 29 aprile. Tuttavia gli etiopici stavano organizzando con tutte le forze disponibili presso la ripida salita di passo Termabér l'ultima disperata resistenza, il piano prevedeva di impiegare anche i cadetti della scuola militare dell'Olettà, supportati da alcuni pezzi di artiglieria. A capo delle truppe abissine vi era un capitano svedese di nome Tamm, al quale però non furono inviati dalla capitale i rinforzi promessi per cui, visto fallire il piano per mancanza di rinforzi adeguati, fu costretto a limitarsi a sabotare la marcia facendo brillare alcune cariche di esplosivo che fecero franare la strada in uno dei punti più impervi. Dopo aver eliminato un nucleo di 15 etiopi di guardia al passo grazie all'ausilio di una compagnia di alpini, gli sforzi degli italiani si concentrarono nel riuscire a rendere di nuovo percorribile la strada che per 35 metri aveva subito un danno gravissimo poiché si era aperta una voragine e si era generato un salto nel vuoto di circa 500 metri. Migliaia di uomini nelle seguenti 36 ore lavorarono ininterrottamente, spesso in cordata e quasi sempre sotto una pioggia torrenziale, per consentire alla colonna di poter transitare, ciò fu possibile però solo il 3 maggio dopo quasi tre giorni di sosta forzata. ### La decisione della via dell'esilio per Hailé Selassié Mentre la colonna italiana era bloccata a passo Termabér, Hailé Selassié rientrava nella capitale e, deciso ad effettuare una resistenza ad oltranza utilizzando i 6000 uomini di presidio della capitale rinforzati dai reduci validi dell'armata decimata presso il lago Ascianghi convocò immediatamente il 30 aprile stesso una riunione dei suoi consiglieri al Ghebì imperiale. Dopo aver illustrato i suoi propositi di difesa della capitale attestando le truppe rimanenti alle porte della città e spostando nel contempo il governo a Goré, città ritenuta irraggiungibile dalle truppe italiane durante la stagione delle piogge, l'imperatore lasciò che i grandi dignitari di corte discutessero dei suoi piani. Nel contempo ricevette gli ambasciatori inglese e francese che confermarono ad Hailè Selassié il loro disimpegno dal punto di vista militare nella vertenza italo-etiopica, suggerendo al contempo dal desistere all'idea di difendere la capitale che ospitava migliaia di cittadini stranieri che avrebbero potuto divenire vittime di una battaglia quartiere per quartiere. Visto che la sorte di Addis Abeba era segnata e che ogni tentativo di difesa sarebbe stato senza speranza, fu quindi presa la decisione di abbandonare la capitale e di spostare la sede del governo a Goré. Tuttavia tale decisione venne messa in discussione in un secondo consiglio da Ras Cassa che preferiva invece che l'imperatore si recasse in Europa, a Ginevra di fronte alla Società delle Nazioni, per lanciare un ultimo accorato appello in difesa dell'indipendenza dell'Etiopia. Durante un terzo consiglio la proposta di Ras Cassa venne votata e ottenne una maggioranza schiacciante di 21 voti favorevoli e 3 contrari. L'imperatore accettò la decisione di malavoglia perché la sua partenza avrebbe potuto essere scambiata per una fuga, tuttavia alla fine dovette desistere e dopo aver ordinato di spostare a Goré la sede del governo prese il treno per Gibuti alle 4.00 della mattina del 2 maggio, arrivando a destinazione nella colonia francese nella mattina del 3 maggio, lì lo attendeva un piroscafo inglese che lo avrebbe accompagnato prima a Gerusalemme e poi a Londra. ### Le presa di Addis Abeba Dopo la partenza dell'imperatore scoppiarono disordini ad Addis Abeba, la città, ormai senza controllo, era infatti alla mercé di criminali, briganti e razziatori. Preoccupato dall'incolumità dei propri connazionali, il governo francese sollecitò Mussolini ad occupare il più presto possibile la capitale etiope, allo scopo di ristabilire l'ordine. Sollecitato dal Duce, Badoglio informò Mussolini che già nella notte del 2 maggio avrebbe potuto occupare la capitale utilizzando gli ascari del generale Gallina che, avendo percorso con la loro colonna un tragitto differente non erano rimasti bloccati al passo Termabér ed erano quindi già giunti alle porte della capitale, tuttavia per motivi di prestigio e di convenienza si ritenne che l'entrata in città avrebbe dovuto essere riservata alle truppe nazionali. La colonna principale si rimise in marcia il 3 maggio, Badoglio in persona ne prese il comando e il giorno seguente senza incontrare ostacoli arrivò alle porte della capitale erano le ore 16.00 del 5 maggio. Badoglio, di comune accordo con Lessona, decise quindi di inviare a Roma in leggero anticipo il telegramma che annunciava la presa della capitale: "Oggi 5 maggio, alle ore 16, alla testa delle truppe vittoriose, sono entrato in Addis Abeba" Consegnato il dispaccio alla radio, Badoglio risalì sulla vettura e percorrendo con la colonna le vie della città si recò presso l'ambasciata d'Italia ad Addis Abeba chiamata Villa Italia, che venne raggiunta alle 17.45. La cerimonia dell'alzabandiera del tricolore sul frontone della palazzina, salutata da alcuni aerei in volo, venne così descritta Giovanni Artieri, giornalista accreditato che aveva seguito la marcia "Quattro attenti, voce di Badoglio. Un silenzio enorme, allagato dalla pioggia. Rigagnoli sulle mani, sui volti, sulle canne dei moschetti, sulle foglie, sulle lame delle baionette. Tre volte salutiamo il Re, tre volte Mussolini. Pioggia o lacrime, il generale aviatore Magliocco ha il volto inondato, anche Badoglio..". Mentre Badoglio rilasciava alla stampa estera alcune dichiarazioni, le truppe prendevano il controllo della città ristabilendo l'ordine e imponendo la legge marziale. ## Conseguenze L'occupazione della capitale e il successivo incontro fra le truppe del fronte eritreo e somalo a Dire Daua sancirono formalmente la fine della guerra, ma in realtà la marcia sulla capitale, pur priva di rischi nell'immediato, si rivelò una mossa arrischiata nel medio periodo perché i 20000 uomini erano insufficienti per controllare il territorio circostante e la resistenza etiope interruppe le vie di comunicazione, in modo tale che Addis Abeba fu completamente isolata per intere settimane. Badoglio, dopo una breve pausa rientrò in Italia, mentre Mussolini, dopo aver annunciato il 5 maggio che pace era stata ristabilita, si affrettò a proclamare l'impero quattro giorni dopo, sancendo così l'annessione integrale dell'Etiopia e mettendo di fronte al fatto compiuto le potenze europee.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Campionati_mondiali_juniores_di_sci_alpino_2024
Campionati mondiali juniores di sci alpino 2024
# Campionati mondiali juniores di sci alpino 2024 I Campionati mondiali juniores di sci alpino 2024, 43ª edizione della manifestazione organizzata dalla Federazione internazionale sci e snowboard, si svolgono in Alta Savoia, in Francia, dal 28 gennaio al 3 febbraio. Il programma include gare di discesa libera, supergigante, slalom gigante, slalom speciale e combinata a squadre, sia maschili sia femminili, e una gara a squadre mista. ## Organizzazione e impianti La gare si disputeranno nelle località di Avoriaz, Châtel, Les Gets, Morzine e Saint-Jean-d'Aulps, stazioni sciistiche che fanno parte del comprensorio delle Portes du Soleil. In seguito all'invasione russa dell'Ucraina del 2022, gli atleti russi e bielorussi sono stati esclusi dalle competizioni. ## Risultati ### Uomini **Discesa libera** | Pos. | Atleta | Nazione | Tempo | | - | - | - | - | | 1 | Livio Hiltbrand | Svizzera | 1:19,05 | | 2 | Gregorio Bernardi | Italia | 1:19,40 | | 3 | Max Perathoner | Italia | 1:19,52 | | 4 | Lenz Hächler | Svizzera | 1:19,57 | | 5 | Simen Sellæg | Norvegia | 1:19,74 | | 6 | Philipp Kälin | Svizzera | 1:19,94 | | 7 | Felix Endstrasser | Austria | 1:20,07 | | 8 | Aksel Hammer | Norvegia | 1:20,24 | | 9 | Leonardo Rigamonti | Italia | 1:20,38 | | 9 | Felix Roesle | Germania | 1:20,38 | Località: Châtel Data: 30 gennaio Ore: 10.30 (UTC+1) Pista: Linga Partenza: 1 867 m s.l.m. Arrivo: 1 198 m s.l.m. Lunghezza: 2 475 m Dislivello: 669 m Porte: 37 Tracciatore: Cyril Vieux (Francia) **Supergigante** * Pos. * 1 * 2 * 3 * 4 * 5 * 6 * 7 * 8 * 9 * 10 Località: Châtel Data: 31 gennaio Ore: 11:30 (UTC+1) Pista: Linga Partenza: 1 730 m s.l.m. Arrivo: 1 198 m s.l.m. Lunghezza: 1 9925 m Dislivello: 532 m Porte: 40 Tracciatore: Stefan Johnsen Havnelid (Norvegia) **Slalom gigante** * Pos. * 1 * 2 * 3 * 4 * 5 * 6 * 7 * 8 * 9 * 10 Località: Saint-Jean-d'Aulps Data: 3 febbraio Pista: Esserailloux Partenza: 1 731 m s.l.m. Arrivo: 1 400 m s.l.m. Dislivello: 327 m 1ª manche: Ore: 10:00 (UTC+1) Porte: Tracciatore: 2ª manche: Ore: (UTC+1) Porte: Tracciatore: **Slalom speciale** * Pos. * 1 * 2 * 3 * 4 * 5 * 6 * 7 * 8 * 9 * 10 Località: Morzine Data: 2 febbraio Pista: Stade du Pleney Partenza: 1 193 m s.l.m. Arrivo: 993 m s.l.m. Dislivello: 200 m 1ª manche: Ore: 15:00 (UTC+1) Porte: Tracciatore: 2ª manche: Ore: (UTC+1) Porte: Tracciatore: **Combinata a squadre** * Pos. * 1 * 2 * 3 * 4 * 5 * 6 * 7 * 8 * 9 * 10 Data: 31 gennaio 1ª manche: Località: Châtel Ore: 12:00 (UTC+1) Pista: Linga Partenza: 1 725 m s.l.m. Arrivo: 1 180 m s.l.m. Lunghezza: 1 915 m Dislivello: 545 m Porte: Tracciatore: 2ª manche: Località: Morzine Ore: 18:15 (UTC+1) Pista: Stade du Pleney Partenza: 1 193 m s.l.m. Arrivo: 993 m s.l.m. Dislivello: 200 m Porte: Tracciatore: ### Donne **Discesa libera** | Pos. | Atleta | Nazione | Tempo | | - | - | - | - | | 1 | Victoria Olivier | Austria | 1:08,39 | | 2 | Malorie Blanc | Svizzera | 1:08,40 | | 3 | Rosa Pohjolainen | Finlandia | 1:08,79 | | 4 | Sara Thaler | Italia | 1:08,88 | | 5 | Laura Huber | Svizzera | 1:08,97 | | 6 | Matilde Lorenzi | Italia | 1:09,22 | | 7 | Allison Mollin | Stati Uniti | 1:09,34 | | 8 | Carlotta De Leonardis | Italia | 1:09,45 | | 9 | Nora Guggisberg | Svizzera | 1:09,46 | | 9 | Katharina Lechner | Germania | 1:09,46 | Località: Châtel Data: 30 gennaio Ore: 12:00 (UTC+1) Pista: Linga Partenza: 1 729 m s.l.m. Arrivo: 1 198 m s.l.m. Lunghezza: 1 915 m Dislivello: 531 m Porte: 30 Tracciatore: Cyril Vieux (Francia) **Supergigante** * Pos. * 1 * 2 * 3 * 4 * 5 * 6 * 7 * 8 * 9 * 10 Località: Châtel Data: 31 gennaio Ore: 10:15 (UTC+1) Pista: Linga Partenza: 1 730 m s.l.m. Arrivo: 1 198 m s.l.m. Lunghezza: 1 9925 m Dislivello: 532 m Porte: 40 Tracciatore: Stefan Johnsen Havnelid (Norvegia) **Slalom gigante** * Pos. * 1 * 2 * 3 * 4 * 5 * 6 * 7 * 8 * 9 * 10 Località: Saint-Jean-d'Aulps Data: 2 febbraio Pista: Esserailloux Partenza: 1 731 m s.l.m. Arrivo: 1 400 m s.l.m. Dislivello: 327 m 1ª manche: Ore: 10:00 (UTC+1) Porte: Tracciatore: 2ª manche: Ore: (UTC+1) Porte: Tracciatore: **Slalom speciale** * Pos. * 1 * 2 * 3 * 4 * 5 * 6 * 7 * 8 * 9 * 10 Località: Avoriaz Data: 3 febbraio Pista: Tête aux boeufs Partenza: 1 901 m s.l.m. Arrivo: 1 740 m s.l.m. Dislivello: 161 m 1ª manche: Ore: 10:00 (UTC+1) Porte: Tracciatore: 2ª manche: Ore: (UTC+1) Porte: Tracciatore: **Combinata a squadre** * Pos. * 1 * 2 * 3 * 4 * 5 * 6 * 7 * 8 * 9 * 10 Data: 31 gennaio 1ª manche: Località: Châtel Ore: 11:00 (UTC+1) Pista: Linga Partenza: 1 725 m s.l.m. Arrivo: 1 180 m s.l.m. Lunghezza: 1 915 m Dislivello: 545 m Porte: Tracciatore: 2ª manche: Località: Morzine Ore: 17:30 (UTC+1) Pista: Stade du Pleney Partenza: 1 193 m s.l.m. Arrivo: 993 m s.l.m. Dislivello: 200 m Porte: Tracciatore: ### Misto **Gara a squadre** * Pos. * 1 * 2 * 3 Località: Les Gets Data: 1º febbraio Ore: 18:45 Pista: Les Perrieres Partenza: 1 236 m s.l.m. Arrivo: 1 117 m s.l.m. Dislivello: 119 m Porte: Tracciatore: **Gara a squadre** **Torneo** La gara a squadre consiste in una competizione di slalom parallelo tra rappresentative nazionali composte da quattro atleti, due sciatori e due sciatrici, che si affrontano a due a due sul percorso di gara. Ai vincitori spetta un punto; in caso entrambe le squadre ottengano due punti, passa il turno la squadra che ha ottenuto il miglior tempo stabilito sommando le migliori prestazioni maschili e femminili. | Ottavi di finale | Ottavi di finale | Quarti di finale | Quarti di finale | Semifinali | Semifinali | Finale | Finale | | - | - | - | - | - | - | - | - | | | | | | | | Finale per il terzo posto | Finale per il terzo posto | ## Medagliere per nazioni | Pos. | Nazione | Oro | Argento | Bronzo | Totale | | - | - | - | - | - | - | | 1 | Svizzera | 1 | 1 | 0 | 2 | | 2 | Austria | 1 | 0 | 0 | 1 | | 3 | Italia | 0 | 1 | 1 | 2 | | 4 | Finlandia | 0 | 0 | 1 | 1 |
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https://it.wikipedia.org/wiki/Satispay
Satispay
# Satispay Satispay S.p.A. è una società italiana, fondata nel 2013, che ha sviluppato e gestisce l'omonima applicazione mobile per il pagamento digitale e il trasferimento di denaro tramite internet. ## L'applicazione L'idea è nata da tre giovani cuneesi, Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, che alla fine del 2012 hanno lasciato la loro precedente occupazione per iniziare a lavorare su Satispay. Notando che in Italia molte attività commerciali rifiutavano ancora i pagamenti con la carta di credito, specie per piccole somme, e costringevano quindi le persone a dover usare i contanti per effettuare i pagamenti, i tre ragazzi hanno deciso di cercare una soluzione alternativa. L'applicazione, attiva dal 2015, consente agli utenti di effettuare pagamenti senza necessità di avere una carta di credito o debito. Sarà sufficiente stabilire un budget settimanale di spesa e abbinare al conto Satispay un proprio conto corrente bancario. Ogni domenica sera dopo le 23:59 verrà disposta la ricarica, consistente in un bonifico da o verso il proprio conto corrente, al fine di ripristinare la disponibilità dell'account Satispay. Per tale operazione, alcuni istituti bancari fanno pagare delle commissioni. Con Satispay è possibile pagare online e negli esercizi commerciali convenzionati; l'app permette inoltre di scambiare denaro con amici e conoscenti, effettuare donazioni e ricariche telefoniche e pagare i bollettini della pubblica amministrazione. Esistono due versioni dell'applicazione: quella per i privati (logo rosso) e quella business per gli esercenti (logo grigio). Per i privati tutte le operazioni sono gratuite (anche se per alcune banche si paga una commissione di 0,80€ o 0,40€ per ciascuna ricarica settimanale), eccetto € 1,00 di commissione per il pagamento di bollettini, avvisi pagoPA, bollo auto e moto. I negozianti non pagano alcuna commissione per le transazioni inferiori a € 10,00, mentre per cifre da € 10,00 in su si applica una commissione fissa di € 0,20; per l'e-commerce, invece, è prevista una commissione dello 1% sul totale, a carico del venditore, a cui si somma, per i pagamenti pari o superiori a € 10,00, un'ulteriore commissione fissa di € 0,20. ## Sviluppo Nel 2017 è stata inclusa da KPMG e H2 Ventures nella lista delle Emerging 50 tra le Fintech100, ovvero le compagnie che più al mondo stanno puntando su tecnologie innovative nel campo dei servizi finanziari. La società ha riferito, riguardo al 2018, di aver superato i 500 000 utenti, i quali hanno generato un volume di transazioni più che triplicato rispetto alle 2 000 000 del 2017. Dopo aver annunciato il superamento di 100 000 esercizi commerciali convenzionati, nel marzo 2020 Satispay raggiunge 1 000 000 di utenti attivi Il 18 novembre 2020, la società ha annunciato di aver chiuso un round di finanziamenti pari a € 93 000 000; tra i finanziatori compaiono TIM Ventures, Square, Tencent e Lgt Lightstone. Nel settembre 2022 Satispay diventa un "unicorno" superando il muro del miliardo di euro di valutazione grazie a un round D di investimenti guidata da Addition di 320 milioni. ## In Europa Oltre alla sede italiana di Milano, in passato operava anche una holding con sede a Londra, la Satispay Limited (Satispay Ltd). Nel 2019, tuttavia, a causa del rischio di una Brexit senza accordo, Satispay ha trasferito la propria licenza come istituto di moneta elettronica da Londra al Lussemburgo, dove opera attraverso la società Satispay Europe S.A., chiudendo la holding britannica. Satispay SA ha iniziato a operare anche in Germania. È inoltre presente in Francia, Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Beatrice_Venezi
Beatrice Venezi
# Beatrice Venezi Beatrice Venezi (Lucca, 5 marzo 1990) è una direttrice d'orchestra e pianista italiana. ## Biografia Ha studiato al liceo artistico di Lucca. Si è diplomata in pianoforte nel 2010 sotto la guida di Norberto Capelli all'Istituto Superiore di Studi Musicali Rinaldo Franci di Siena, frequentando alcune masterclass d'interpretazione pianistica con Andrea Lucchesini, Pietro De Maria e Vincenzo Balzani, e in direzione d'orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Vittorio Parisi nel 2015, dopo aver studiato anche con Piero Bellugi., mentre non è stata ammessa alla scuola di specializzazione in composizione. Ha ottenuto il primo successo pubblico al Lucca Summer Festival del 2018 in occasione del 160º anniversario della nascita di Puccini. È stata assistente direttrice dell'Orchestra sinfonica di Stato giovanile dell'Armenia, direttrice principale ospite dall'Orchestra della Toscana e direttrice principale dell'Orchestra da Camera Milano Classica. Nel novembre 2014 si è esibita per la prima volta con la Nuova Orchestra Scarlatti Young di Napoli (sezione junior da 11 a 18 anni, young da 18 a 28 anni e amatoriale). Sono seguiti numerosi altri concerti fino a che nel 2016 è stata nominata Direttore Principale. Nel 2017 è stata segnalata dal Corriere della Sera fra le 50 donne più creative dell'anno. L'anno successivo è stata selezionata dalla rivista Forbes Italia fra i 100 leader del futuro under 30. Nel marzo 2021 è ospite al Festival di Sanremo, dove affianca il presentatore Amadeus nella conduzione della quarta serata; l'anno successivo viene nominata dalla Regione Siciliana direttrice artistica della Fondazione Taormina Arte. Il 17 novembre 2022 è stata nominata consigliera per la musica dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Nell’ambito di tale incarico, Beatrice Venezi collaborerà con gli uffici di diretta collaborazione del Ministro, con il Segretariato generale e la Direzione generale Spettacolo. ## Vita privata Beatrice Venezi si professa cattolica. ## Discografia ### CD * My Journey: Puccini (Symphonic Works), Beatrice Venezi/Orchestra della Toscana, 2019, Warner Music Italy * Heroines, Beatrice Venezi/Orchestra Haydn, 2021, Warner Music Italy ## Pubblicazioni * Allegro con fuoco: innamorarsi della musica classica (autobiografia), Milano, UTET, 2019, ISBN 978-88-511-6925-1. * Le sorelle di Mozart: storie di interpreti dimenticate, compositrici geniali e musiciste ribelli, Milano, UTET, 2020, ISBN 978-88-511-8127-7. * L'ora di musica: invito alla bellezza e all'armonia, Milano, UTET, 2022, ISBN 979-12-212-0271-7. ## Programmi televisivi * AmaSanremo (Rai 1, 2020) – giudice * Sanremo Giovani (Rai 1, 2020) – giudice * Festival di Sanremo (Rai 1, 2021) – co-conduttrice * Rinascimenti segreti (Sky Arte, 2022) – narratrice ## Premi e riconoscimenti * 2005: 1º premio assoluto del Concorso Nazionale di Interpretazione Pianistica "R. Zucchi" * 2006: 1º premio assoluto del 4º Concorso Nazionale per Giovani Musicisti "Luigi Zanuccoli" * 2016: premio Michelangelo Cupisti conferito dall’Associazione Culturale Michelangelo Cupisti e dalla Fondazione Festival Pucciniano. * 2017: targa d'argento Luciana Pardini, conferita dal circolo Amici della musica "Alfredo Catalani" nella Sala dell'Affresco di Lucca * 2021: premio Pegaso conferito dalla Regione Toscana. * 2023: Premio America della Fondazione Italia USA conferito alla Camera dei Deputati
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https://it.wikipedia.org/wiki/Disgusto
Disgusto
# Disgusto Il disgusto è una risposta emotiva comune a varie specie animali, tra cui l'essere umano. Il termine viene utilizzato per indicare un forte senso di avversione associato a riluttanza. A differenza di altre forme di rifiuto meno forti, il disgusto può anche manifestarsi tramite reazioni fisiche, come nausea, vomito, sudorazione e abbassamento della pressione sanguigna fino a raggiungere lo svenimento. Dal punto di vista scientifico il disgusto non viene solamente considerato una sensazione, ma anche una reazione istintiva. Quest'ultima si manifesta in maniera immediata in presenza di determinati odori, sapori e visioni e comporta il desiderio di allontanarsi da essi. Si possono manifestare ulteriori sensazioni di disgusto anche in ambito sociale col disgusto morale, per esempio verso idee, comportamenti e categorie di persone con le quali non si vuole avere a che fare. Il disgusto è quindi, più in generale, interpretabile come una sensazione associata alla repulsione nel vedere toccarsi oggetti (in tutti i sensi) che, per un certo motivo, non dovrebbero toccarsi. Una delle funzioni base del disgusto è anche quella di prevenire eventuali malattie. Per questo motivo vengono tenuti in considerazione anche i tabù alimentari che potenzialmente potrebbero provocare sensazioni di disgusto insite. Secondo una prima opinione di Lothar Penning, che si era occupato di scienze sociali e di aspetti storico-culturali del disgusto, esso viene definito come un meccanismo sociale che media culturalmente e pedagogicamente, sfruttando principalmente la sensazione primitiva del riflesso faringeo (conato) per proteggere l'identità sociale pre-razionalmente acquisita. Il disgusto è presente anche in alcune fobie, tenendo conto però che la caratteristica principale di una fobia è la paura, non il disgusto. In psicologia la sensibilità estrema al disgusto viene definita idiosincrasia. Chi però è affetto dalla Malattia di Huntington, non prova alcuna sensazione di disgusto e non riesce ad interpretare la corrispondente mimica facciale negli altri. ## Come insorgono le sensazioni di disgusto Le sensazioni di disgusto (in inglese, disgust, in francese dégoût) probabilmente hanno origine nell'encefalo, nel cosiddetto corpo amigdaloideo, che fa parte del sistema limbico, dove vengono regolate anche altre emozioni. L’attivazione di queste aree durante le reazioni di disgusto potrebbe essere comprovata da alcuni studi. Nonostante la capacità di provare disgusto sia innata, essa viene acquisita solamente nel corso del primo anno di vita attraverso la socializzazione. È stato dimostrato che i bambini piccoli non sono ancora in grado di provare disgusto nei confronti di oggetti, odori o determinate sostanze; per questo mettono in bocca feci, insetti o lombrichi. Il fatto che già i neonati reagiscano al gusto amaro agitando il viso, viene spesso interpretato dalla maggior parte degli esperti non come una reazione di disgusto, ma come un'avversione innata al gusto, così come anche una preferenza innata per il dolce. I bambini al di sotto dei tre anni non sono in grado di reagire agli odori che gli adulti definiscono “disgustosi”, come ad esempio l'odore di feci o di sudore. Una ricerca afferma che la capacità umana di provare disgusto sia collegata a fattori genetici, mentre gli oggetti che causano disgusto dipendono dall'ambito culturale di ciascuno e quindi sono variabili. Poiché le reazioni al disgusto non sono degli istinti innati, vengono apprese da altre persone, in particolare dai genitori nel corso della socializzazione e sono influenzate culturalmente. Come afferma Rolf Degen: “Prova disgusto nei confronti delle cose che sono considerate disgustose nella società in cui vivi!”. Da un punto di vista evoluzionistico-biologico questo principio sembra funzionare nell'ambito della nutrizione, perché l'alimentazione non è la stessa in ogni luogo e si è modificata costantemente nel corso dell'evoluzione. Ovviamente sono i prodotti di origine animale a suscitare potenzialmente il numero più grande di reazioni di disgusto, a differenza delle piante e degli oggetti inanimati. L'espressione del volto tipica per esprimere disgusto è caratteristica: i gruppi muscolari coinvolti sono quelli che controllano l'abbassamento della mandibola, l'estrusione della lingua, il corrugamento della piramide nasale e l'innalzamento del labbro superiore. Dal punto di vista fisiologico spesso si verificano: riflesso faringeo (vomito), salivazione o una sensazione di nausea. In casi estremi si può verificare un abbassamento della pressione che può causare lo svenimento. La tendenza a provare disgusto varia fortemente da individuo a individuo. È possibile reprimere o addirittura controllare la sensazione di disgusto, cosa che per medici e necrofori assume un ruolo fondamentale, tuttavia anche in questi ambiti ci sono grandi differenze individuali. Lo scopo per cui nel corso dell'evoluzione si sia sviluppata la capacità di provare disgusto non è chiaro. Esperti come lo psicologo Paul Rozin hanno studiato diverse tipologie di disgusto. La psicologa Anne Schienle crede che la sensazione di disgusto si sia sviluppata in relazione al riflesso faringeo (vomito), che ha la funzione di prevenire l'ingestione di cibi non commestibili o dannosi per l'organismo. (Vedi anche Ricerca evolutiva sull'emozione). Secondo questa teoria, le reazioni disgustose nei confronti di altre sostanze come prodotti per il corpo e particolari odori siano state sviluppate successivamente come meccanismo di protezione. A livello globale si tende ad associare a reazioni disgustose cadaveri, ferite aperte, prodotti rilasciati dal corpo come feci, urine o pus, l’odore di cibi andati a male e di determinati animali come vermi, ratti o larve. L'espressione di reazioni disgustose di fronte a questi oggetti varia da cultura a cultura e secondo alcuni esperti in Europa era molto meno pronunciata in passato rispetto ad oggi. Gli esperimenti scientifici dimostrano che determinate associazioni svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo delle sensazioni di disgusto. Un gran numero di partecipanti che si è sottoposto a uno studio si è rifiutato di mangiare una zuppa che era stata precedentemente mescolata con un pettine nuovo di zecca. Anche un succo d'arancia offerto all'interno di una provetta di urina sterile ha generato reazioni di disgusto. La stessa cosa è accaduta nel caso di un budino al cioccolato servito in maniera che assomigliasse a escrementi di cane: molti non hanno voluto mangiarlo pur sapendo che si trattava di un budino. È stato quindi dimostrato che le reazioni di disgusto non sono state causate dalla qualità del cibo, ma solo dalle associazioni negative con determinati oggetti. Reazioni di disgusto sono state osservate in numerose specie animali, tra le quali ad esempio primati e ratti. ## Teorie ### Charles Darwin Le prime riflessioni scientifiche sul tema del disgusto provengono da Charles Darwin e sono contenute nella sua opera L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali (1872). Lo definisce come: “[…] something revolting, primarily in relation to the sense of taste, as actually perceived or vividly imagined; and secondarily to anything which causes a similar feeling, through the sense of smell, touch and even of eyesight” (“qualcosa di rivoltante, in primo luogo in relazione al senso del gusto, come effettivamente percepito o vividamente immaginato; in secondo luogo in relazione a tutto ciò che provoca una sensazione simile, attraverso il senso dell'olfatto, del tatto e anche della vista”). Darwin è stato il primo a descrivere la mimica facciale universale legata al disgusto. La considera un istinto innato presente già nei neonati, in quanto reagiscono già a stimoli sgradevoli del gusto proprio con una certa mimica. Darwin vede il disgusto come l’evoluzione della nausea; la cui tipica espressione facciale sarebbe una testimonianza che serve a mettere in guardia gli altri da qualcosa di immangiabile. ### Sigmund Freud Sigmund Freud interpreta il disgusto come un meccanismo di difesa, un sintomo nervoso provocato dalla scomparsa degli istinti primitivi e conseguente dell'educazione, in particolare dell'educazione alla pulizia della prima infanzia. Allo stesso tempo vede un’ambivalenza tra disgusto e piacere, poiché l’oggetto disgustoso creerebbe una sensazione di piacere che, Secondo Freud, starebbe al servizio dell’Io e del Super-io. Questa sensazione di piacere ancestrale, come il rapporto positivo con i propri escrementi, viene vissuta negli adulti solo nel caso delle perversioni, dove le sensazioni di piacere sostituiscono ancora una volta il disgusto. Freud considera l'olfatto un fattore scatenante essenziale per le sensazioni di disgusto; le sue considerazioni al riguardo si limitano ai temi della sessualità e delle escrezioni del corpo. ### La ricerca attuale La ricerca scientifica sul fenomeno del disgusto non è ancora completa. Secondo i risultati delle ricerche che hanno come strumento la Risonanza Magnetica Funzionale, nel cervello il disgusto è situato nel sistema limbico. Qui si attivano l’amigdala e la corteccia prefrontale in reazione alle sensazioni di paura e disgusto. Sulla base delle esperienze passate, l'amigdala decide se uno stimolo è dannoso o meno per l'organismo. La valutazione di uno stimolo può essere determinata o modificata da nuove esperienze o considerazioni. Se le suddette regioni cerebrali vengono particolarmente irritate durante un’operazione, le sensazioni di vomito e strangolamento si tramutano in sensazioni di disgusto vero e proprio. L'attivazione di tali regioni, unicamente attraverso l'osservazione di persone che provano disgusto, è stata dimostrata anche in esperimenti scientifici. Nel 2004 gli scienziati della Scuola di Igiene e Medicina Tropicale di Londra, guidata da Val Curtis, hanno pubblicato i risultati di uno studio sulle cause generali del disgusto, giungendo alla conclusione che non è un'esperienza di apprendimento, ma un'esperienza genetica. La funzione biologica del disgusto è quindi quella di proteggere dalle malattie e dalla morte. Val Curtis sostiene che non sia possibile sviluppare una sensazione di disgusto verso qualsiasi oggetto, come ad esempio caramelle o arance. E contrariamente a ciò che sostengono gli umanisti, afferma che espressioni di disgusto come “igitt” appartengano alle prime parole coniate dall'uomo. Il sondaggio è stato condotto esclusivamente sulla base di foto viste su un sito web e valutate in base al grado di disgusto. La conformità delle risposte tramite le espressioni facciali e le reazioni fisiche non era quindi constatabile. Nel 2004, anche l’Università dell’Arkansas ha pubblicato i risultati di alcuni studi che mostrano che le principali cause di disgusto sono due: la paura della sporcizia e delle malattie e la paura di morte e lesioni. Così la sensazione di disgusto, da un lato protegge fisicamente dai cibi andati a male e pericoli di contrarre delle infezioni, dall'altro protegge psicologicamente dalla memoria della mortalità umana. Le ultime ricerche di Neurobiologia, hanno messo in evidenza che, in certe occasioni, davanti alle ingiustizie si prova un senso di disgusto. Studi hanno dimostrato un legame tra l'herpes labiale e il disgusto provato in precedenza. Nel 2004, i ricercatori dell’Università di Treviri hanno potuto constatare che la vista di immagini potenzialmente disgustose può indebolire il sistema immunitario cellulare e provocare l'herpes simplex. Inoltre, in caso di forti sensazioni di disgusto, viene rilasciata nel sangue una quantità elevata di cortisolo, cioè l’ormone dello stress che appunto indebolisce il sistema immunitario cellulare. Nel 2003, la psicologa tedesca Anne Schienle ha utilizzato un questionario per determinare la sensibilità al disgusto di 85 studentesse e, allo stesso tempo, la loro propensione verso disturbi alimentari. Da ciò che si evince dai risultati, le donne con segni di un disturbo dell'alimentazione mostrano una sensibilità significativamente più alta al disgusto rispetto ad altri, soprattutto quando si valutano escrezioni corporee e cibo andato a male. Questa tendenza al disgusto più pronunciato era già presente prima dell'insorgenza di un disturbo alimentare. Un esperimento condotto presso l'Università di Groninga, che è stato pubblicato nel 2012, ha dimostrato che l'eccitazione sessuale porta ad una riduzione temporanea del disgusto. Studi empirici hanno dimostrato una corrispondenza tra il disgusto e la paura della morte. Quando si ricorda la morte, le persone sono più soggette alle manifestazioni di disgusto e preferiscono distinguere la natura umana da quella animale. Al contrario, il contatto con il disgusto innesca un aumento dei pensieri di morte. Le persone che provano più disgusto sono più vulnerabili alla reazione degli stimoli associati alla morte e avvertono più difficoltà ad evitarne il pensiero.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Marcel_Dantheny
Marcel Dantheny
# Marcel Dantheny Marcel Dantheny (Esbly, 9 gennaio 1936) è un ex calciatore francese. ## Biografia Sin da piccolo gioca a calcio, ruolo portiere. È alto 1 metro e 79 centimetri (5' 10''). Ha una figlia, Caroline Dantheny, che è un'artista, dopo essere stata una stilista. ## Carriera Cresciuto nelle giovanili del piccolo club di Esbly, sua città natale, a 19 anni viene acquistato dallo Stade Reims ricoprendo il ruolo di terzo portiere. Nella prima edizione della Coppa dei Campioni (avvenuta pochi mesi dopo il suo approdo a Reims), per via dell'indisponibilità degli altri due portieri Sinibaldi e Jacquet, gioca la prima partita del club nella competizione, nella vittoria 2-0 contro i danesi dell'Aahrus, diventando il primo portiere francese a giocare una partita di Coppa dei Campioni (l'odierna Champions League). Nel 1957 diventa Campione del mondo militare con la Francia a Buenos Aires, in Argentina, insieme a calciatori come Yvon Douis, Rachid Mekhloufi, Jean Wendling, Théodore Szkudlapski, Robert Siatka e Ginès Liron. Viene poi acquistato dall'US Valenciennes-Anzin, oggi Valenciennes FC. Nel 1961 arriva al Girondins de Bordeaux (meglio noto come Bordeaux) per poi tornare allo Stade Reims, dove si laurea campione di Francia nel 1962. L'anno successivo passa al Troyes(oggi noto anche come ESTAC) per poi unirsi al Red Star, in Ligue 2. Aiuta il club a raggiungere la Ligue 1 nel 1965 e nel 1967, in seguito alla fusione tra Red Star e Toulouse, non è più portiere titolare, ma rifiuta di essere trasferito al Boulogne. Per via di un contratto a lungo termine, non riesce a liberarsi, così inizia una guerriglia legale tra Marcel Dantheny, il presidente del Red Star, la Commissione legale e il Comitato misto della LFP (Ligue de football professionnel), la Federcalcio francese e l'UNFP. Nel gennaio del 1968, a Dantheny fu concesso di interrompere gli allenamenti con il Red Star e a giugno fu liberato dal suo contratto. La sua esperienza fu importantissima per l'evoluzione verso il contratto "a tempo", che entrò in vigore nel luglio del 1969, un anno dopo. Nel 1968, una volta liberato dal contratto con il Red Star, arriva al Drouais (con sede a Dreux), famosa per aver avuto nelle giovanili il calciatore Patrick Vieira, dove rimane fino al 1972, anno del suo passaggio al Mantois. Fa parte poi delle rose di Puteaux, Stade Français e Rueil-Malmaison, dove conclude la sua carriera calcistica all'età di 53 anni. Si è poi unito al Club des Internationaux de Football, con il quale ha preso parte a molte partite amichevoli. ## Palmarès * Premio "International universitaire, amateur, espoir, et militaire" * Vicecampione d'Europa con lo Stade Reims nel 1956 * Campione del mondo militare con la Francia a Buenos Aires nel 1957 * Campione di Francia con lo Stade Reims nel 1962 * Vicecampione di Francia D2 con il Red Star nel 1965 ## Statistiche * 1 partita in Coppa dei Campioni (Champions League) * 71 partite in Division 1 (Ligue 1) * 213 partite in Division 2 (Ligue 2)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Territori_dell%27Italia
Territori dell'Italia
# Territori dell'Italia I territori dell'Italia sono quelle regioni minori storiche o geografiche spesso denominate subregioni, che si estendono all'interno di una o più regioni amministrative e che talvolta sono frazionate in province. ## Subregioni dell'Italia settentrionale Nelle parentesi il capoluogo della subregione ### Subregioni del Piemonte * Verbano (Verbania) * Cusio (Omegna) * Ossola (Domodossola) * Vergante (Arona) * Valsesia (Borgosesia, Varallo) * Vercellese (Vercelli) * Valli occitane (Borgo San Dalmazzo, Busca, Boves, Dronero) * Novarese (Novara) * Biellese (Biella) * Canavese (Ivrea) * Torinese (Torino) * Astesana (Asti) * Cuneese (Cuneo) * Langhe (Alba) * Roero (Bra, Santo Stefano Roero) * Basso Monferrato (Casale Monferrato) * Alessandrino (Alessandria) * Oltregiogo (Novi Ligure) * Acquese o Alto Monferrato (Acqui Terme) * Ovadese (Ovada) ### Subregioni della Valle d'Aosta * Val d'Ayas (Ayas) ### Subregioni della Lombardia * Grande Milano (Milano) * Brianza (Monza) * Varesotto (Varese) * Alto Milanese (Busto Arsizio) * Comasco (Como) * Lecchese (Lecco) * Isola bergamasca (Ponte San Pietro) * Valchiavenna (Chiavenna) * Valtellina (Sondrio) * Pavese (Pavia) * Lomellina (Vigevano, Lomello) * Oltrepò Pavese (Voghera) * Bresciano (Brescia) * Val Camonica (Breno) * Cremasco (Crema) * Cremonese (Cremona) * Lodigiano (Lodi) * Mantovano (Mantova) * Oltrepò mantovano (Suzzara) ### Subregioni del Trentino-Alto Adige * Valle dell'Adige (Trento) * Vallagarina (Rovereto) * Val di Fiemme (Cavalese) * Valsugana (Pergine Valsugana) * Val di Non (Cles) * Val di Sole (Malé) * Giudicarie (Tione) * Südtirol (Bolzano) * Alto Garda (Riva del Garda) * Valle dei Laghi (Vallelaghi, Madruzzo, Cavedine) * Ladinia (Cortina d'Ampezzo) * Val Pusteria (Brunico) * Valle Isarco (Bressanone) * Val Venosta (Silandro) * Burgraviato (Merano) * Bolzano (Bolzano) * Bassa Atesina (Egna) * Alta Valle Isarco (Vipiteno) ### Subregioni del Veneto * Agordino (Agordo) * Cadore (Pieve di Cadore) * Comelico (Santo Stefano di Cadore) * Zoldano (Val di Zoldo) * Valbelluna (Belluno) * Feltrino (Feltre) * Pedemontana del Brenta (Bassano del Grappa) * Pedemontana del Grappa e dell'Asolano (Asolo) * Alto Vicentino (Schio) * Altopiano dei Sette Comuni (Asiago) * Valle dell'Agno (Valdagno) * Valle del Chiampo (Chiampo) * Area Berica * Valpolicella (Negrar di Valpolicella) * Polesine (Rovigo) * Alta Padovana (Cittadella) * Camposampierese (Camposampiero) * Castellana (Castelfranco Veneto) * Montebellunese (Montebelluna) * Quartier del Piave (Pieve di Soligo) * Terre dell'Alta Marca Trevigiana (Conegliano e Vittorio Veneto) * Marca Trevigiana (Treviso) * Terme Euganee (Abano Terme) * Saccisica (Piove di Sacco) * Riviera del Brenta (Dolo) * Miranese (Mirano) * Veneto Orientale (San Donà di Piave e Portogruaro) * Sinistra Piave (Oderzo) ### Subregioni del Friuli-Venezia Giulia * Friuli (Udine) * Carnia (Tolmezzo) * Collio (Gorizia, si può considerare Friuli o Venezia Giulia in base alle interpretazioni) * Slavia friulana (San Pietro al Natisone) * Venezia Giulia (Trieste) * Bisiacaria (Monfalcone) ### Subregioni della Liguria * Tigullio (Rapallo - Chiavari) * Lunigiana (La Spezia) ### Subregioni dell'Emilia-Romagna * Emilia (Bologna) * Alta e Media Valle del Reno (Vergato) * Colli bolognesi * Frignano (Pavullo nel Frignano) * Valli del Taro e del Ceno (Borgo Val di Taro) * Bassa bolognese * Bassa parmense (Parma) * Bassa modenese (Modena) * Bassa reggiana (Reggio Emilia) * Romagna, * Imolese (vallata del Santerno) * Ravenna * Rimini * Valmarecchia (Rimini, Santarcangelo di Romagna) * Romagna Toscana (Castrocaro Terme e Terra del Sole) [Emilia-Romagna], (Firenzuola) [Toscana] ## Subregioni dell'Italia centrale ### Subregioni della Toscana * Valdinievole * Val di Bisenzio * Montagna Pistoiese * Arcipelago toscano * Val di Cornia * Valdisieve * Valdarno Superiore * Chianti * Val di Merse * Crete Senesi * Val d'Orcia * Colline Metallifere * Lunigiana * Garfagnana * Mugello * Valtiberina * Valdelsa * Versilia * Valdarno Inferiore * Empolese * Valdera * Piana Lucchese * Piana F-P-P * Casentino * Val di Chiana * Val di Cecina * Maremma * Amiata * Media Valle * Amiata (Abbadia San Salvatore, Arcidosso) * Arcipelago toscano (Portoferraio) * Casentino (Bibbiena) * Chianti (Poggibonsi, Siena) * Colline Metallifere (Follonica) * Crete Senesi (Monteroni d'Arbia) * Empolese (Empoli) * Garfagnana (Castelnuovo di Garfagnana) * Lunigiana (Aulla di Massa-Carrara, Toscana) e (Sarzana di La Spezia, Liguria) * Maremma Grossetana (Grosseto) * Media Valle (Barga) * Montagna pistoiese (Pistoia) * Mugello (Borgo San Lorenzo) * Piana di Lucca (Lucca) * Piana di Firenze-Prato-Pistoia * Valdarno Inferiore (Cascina) * Valdarno Superiore (Montevarchi) * Valdelsa (Poggibonsi - Alta Valdelsa e Empoli - Bassa Valdelsa) * Valdera (Pontedera) * Valdinievole (Monsummano Terme) * Valdisieve (Pontassieve) * Valtiberina Toscana (Sansepolcro), Valtiberina Umbra (Città di Castello) * Val d'Orcia (Montalcino) * Val di Bisenzio (Vaiano) * Val di Cecina (Cecina) * Val di Chiana ([Toscana] = Aretina (Arezzo), Senese (Sinalunga), [Umbria]= Perugina (Castiglione del Lago), Ternana (Orvieto)) * Val di Cornia (Piombino) * Val di Merse (Sovicille) * Versilia (Pietrasanta) ### Subregioni delle Marche * Piceno (Ascoli Piceno) * Montefeltro (Urbino) * Val d'Aso (Fermo) * Valle del Tronto (Ascoli Piceno) * Sentina (San Benedetto del Tronto) * Val Metauro (Pesaro e Urbino) * Vallesina (Ancona) * Maceratese (Macerata) * Valle del Musone (Ancona) ### Subregioni dell'Umbria * Conca Ternana (da Terni a Stroncone) * Valnerina (da Arrone a Preci) * Valserra (Rocca San Zenone) * Piana Reatina (Marmore e Piediluco) * Narnese (Narni) * Orvietano (Orvieto - Todi) * Amerino (Amelia) * Perugino (Perugia) * Valle Umbra o Valle del Topino (Assisi, Cannara, Foligno, Bevagna, Montefalco) * Appennino Umbro - Marchigiano * Valle del Menotre e Monte Cucco (a nord di Foligno) * Val Tiberina (Città di Castello) * Val di Chiana Ternana e Perugina ### Subregioni del Lazio * Ciociaria (Frosinone) * Maremma laziale (Tarquinia) * Tuscia (Viterbo) * Sabina (Rieti) * Cicolano (Borgorose) * Agro Romano (Roma) * Castelli Romani (Albano Laziale, Marino, Velletri) * Valle Latina (Monti Albani, Valle dal Sacco, Valle del Liri) * Valle del Sacco * Valle del Liri * Agro Pontino (Latina) * Terra di Lavoro settentrionale (Sora, Cassino, Gaeta), anticamente in Campania * Piana Reatina (Rieti, Labro, Rivodutri, Poggio Bustone, Colli sul Velino, Cantalice, Greccio, Contigliano, Cittaducale) ## Subregioni dell'Italia meridionale ### Subregioni dell'Abruzzo * Val Vibrata (Alba Adriatica) * Valle del Tordino o Bacino del Tordino(Teramo) * Vestinia (Penne) * Conca Aquilana o Valle dell'Aterno (L'Aquila) * Valle Subequana (Castelvecchio Subequo) * Marsica (Avezzano) * Fucino o Piana del Fucino (Celano) * Pescarese o Val Pescara (Pescara) * Costa dei Trabocchi o Costa teatina (San Vito Marina, Fossacesia, Vasto) * Valle Peligna o Conca Peligna (Sulmona) * Alto Sangro (Castel di Sangro) * Val di Sangro (Atessa) * Frentania (Lanciano) * Golfo d’Oro o Vastese (Vasto) * Alto vastese (Castiglione Messer Marino) * Terre di Casauria (Torre dei Passeri) * Teatino (Chieti) ### Subregioni del Molise * Pentria (Isernia) * Alto Molise (Agnone) * Molise centrale (Campobasso, Isernia) * Basso Molise (Larino) * Costa molisana (Termoli) ### Subregioni della Campania * Area napoletana (Napoli) * Penisola sorrentina (Sorrento) * Arcipelago campano (Ischia) * Terra di Lavoro meridionale (Capua, Caserta) * Agro aversano (Aversa) * Sannio alifano (Piedimonte Matese) * Sannio beneventano (Benevento) * Sannio irpino o Irpinia, o anche Principato Ultra (Ariano Irpino, Avellino) * Principato Citra (Cava de' Tirreni, Salerno) * Agro nocerino-sarnese (Nocera Inferiore) * Cilento (Vallo della Lucania) * Vallo di Diano (Sala Consilina) ### Subregioni della Basilicata * Vulture-Melfese (Melfi) * Murgia materana (Matera, Montescaglioso) * Collina materana (Tricarico) * Metapontino (Scanzano Jonico) * Potentino (Potenza) * Lagonegrese (Lauria) ### Subregioni della Puglia * Capitanata o Daunia * Gargano * Tavoliere * Monti dauni (o Subappennino dauno) * Terra di Bari * Murge * Alta Murgia * Murgia barese * Murge tarantine * Terra delle Gravine * Valle d'Itria * Salento * Arco ionico tarantino * Arneo * Capo di Leuca * Grecìa Salentina * Serre salentine * Tavoliere salentino * Valle della Cupa ### Subregioni della Calabria * Sila (San Giovanni in Fiore e comuni limitrofi) * Piana di Sibari o Sibaritide (Cassano allo Ionio, Sibari, Corigliano-Rossano e comuni limitrofi) * Crotonese o Marchesato (Crotone) * Piana di Sant'Eufemia o di Lamezia Terme * Locride (Locri) * Vibonese (Vibo Valentia) * Reggino (Reggio Calabria) ## Subregioni dell'Italia insulare ### Subregioni della Sardegna * Gallura (Olbia, Tempio Pausania, Arzachena, La Maddalena) * Anglona (Castelsardo) * Monteacuto (Ozieri) * Romangia (Sorso) * Sassarese o Logudoro (Sassari) * Nurra (Porto Torres) * Planargia (Bosa) * Meilogu (Bonorva,Thiesi) * Marghine (Macomer) * Montiferru (Cuglieri) * Campidano di Oristano (Oristano) * Goceano (Bono) * Barbagia di Nuoro (Nuoro) * Baronie (Siniscola, Orosei) * Barbagia di Ollolai (Ollolai) * Ogliastra (Tortolì, Lanusei) * Mandrolisai (Sorgono) * Barigadu (Sorradile) * Barbagia di Belvì (Belvì, Desulo, Aritzo) * Sarcidano (Isili) * Barbagia di Seùlo (Seulo, Seui) * Marmilla (Sanluri, (Sardara) * Trexenta (Mandas,Senorbì) * Quirra (Villaputzu) * Campidano di Sanluri o Monreale (San Gavino Monreale, Villacidro) * Campidano di Cagliari (Cagliari, Quartu Sant'Elena, Selargius, Assemini, Capoterra, Monserrato) * Parteòlla (Dolianova) * Sarrabus-Gerrei (Muravera) * Sulcis-Iglesiente ( Iglesias,Sant'Antioco, Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Calasetta) ### Subregioni della Sicilia * Val Demone (Messina, Enna, Cefalù, Troina) * Val di Noto (Ragusa, Siracusa, Catania, Caltanissetta) * Vallo di Mazara (Trapani, Agrigento, Palermo)
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Davide Carraro
# Davide Carraro Davide Carraro (Treviso, 26 gennaio 1977) è un vescovo cattolico e missionario italiano, dal 22 ottobre 2023 vescovo di Orano. ## Biografia Nato a Treviso il 26 gennaio 1977, è originario di Sambughè, frazione di Preganziol, in provincia e diocesi di Treviso. ### Formazione e ministero sacerdotale Dopo aver frequentato lo studio teologico interdiocesano di Treviso e Vittorio Veneto, ha compiuto gli studi filosofici in Italia e quelli teologici nelle Filippine. Il 27 maggio 2006 è stato ordinato presbitero, nella cattedrale di San Pietro Apostolo a Treviso, dal vescovo di Treviso Andrea Bruno Mazzocato, per il Pontificio istituto missioni estere. Dopo l'ordinazione è stato inviato presso la diocesi di Laghouat, in Algeria, dove ha operato tra il 2007 e il 2008. Ha poi frequentato per tre anni gli studi di arabo classico in Egitto. Dal 2012 al 2017 è stato missionario in Costa d'Avorio. Tornato in Algeria nel 2017, ha svolto nuovamente il suo ministero nella diocesi di Laghouat. Nel 2019 è stato trasferito nell'arcidiocesi di Algeri, della quale è stato nominato vicario generale nel marzo 2022. Nell'aprile 2023 è diventato anche referente per l'Algeria del Pontificio istituto missioni estere. ### Ministero episcopale Il 22 ottobre 2023 papa Francesco lo ha nominato vescovo di Orano; è succeduto a Jean-Paul Vesco, precedentemente nominato arcivescovo metropolita di Algeri. Il 26 gennaio 2024 ha ricevuto l'ordinazione episcopale, nella cattedrale Sainte-Marie al centro Pierre Claverie ad Orano, dall'arcivescovo di Algeri Jean-Paul Vesco, co-consacranti Alphonse Georger, vescovo emerito e Michele Tomasi, vescovo di Treviso. Durante la stessa celebrazione ha preso possesso della diocesi. ## Genealogia episcopale La genealogia episcopale è: * Cardinale Scipione Rebiba * Cardinale Giulio Antonio Santori * Cardinale Girolamo Bernerio, O.P. * Arcivescovo Galeazzo Sanvitale * Cardinale Ludovico Ludovisi * Cardinale Luigi Caetani * Cardinale Ulderico Carpegna * Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni * Papa Benedetto XIII * Papa Benedetto XIV * Papa Clemente XIII * Cardinale Giovanni Carlo Boschi * Cardinale Bartolomeo Pacca * Papa Gregorio XVI * Cardinale Castruccio Castracane degli Antelminelli * Cardinale Paul Cullen * Arcivescovo Joseph Dixon * Arcivescovo Daniel McGettigan * Cardinale Michael Logue * Cardinale Patrick Joseph O'Donnell * Vescovo John Gerald Neville, C.S.Sp. * Vescovo Auguste Julien Pierre Fortineau, C.S.Sp. * Arcivescovo Xavier Ferdinand J. Thoyer, S.I. * Arcivescovo Gilbert Ramanantoanina, S.I. * Cardinale Victor Razafimahatratra, S.I. * Arcivescovo Philibert Randriambololona, S.I. * Cardinale Philippe Barbarin * Arcivescovo Jean-Paul Vesco, O.P. * Vescovo Davide Carraro, P.I.M.E.
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Harry Guardino
# Harry Guardino Harry Guardino (New York City, 23 dicembre 1925 – Palm Springs, 17 luglio 1995) è stato un attore statunitense. La sua carriera si sviluppò dai primi anni cinquanta ai primi anni novanta. Nel 1959 e nel 1963 fu candidato al Golden Globe per il miglior attore non protagonista, rispettivamente per i film Un marito per Cinzia (1958) e Pranzo di Pasqua (1962). ## Biografia Nato nel sobborgo di Brooklyn, Guardino lavorò sia in teatro che nel cinema ed in televisione. A Broadway fu interprete in A Hatful of Rain (poi adattato nel 1957 per il cinema nel film Un cappello pieno di pioggia), One More River (con cui ottenne una candidatura ai Tony Award), i musical Anyone Can Whistle e Woman of the Year e i drammi di Tennessee Williams La rosa tatuata e The Seven Descents of Myrtle. Per la televisione, nel 1964 fece parte del cast della serie televisiva Il reporter, interpretata anche da Gary Merrill e prodotta dalla CBS, ma che ebbe breve durata. Guardino vi interpretava il giornalista-investigatore Danny Taylor. Sempre sul piccolo schermo fu protagonista della serie Monty Nash (1971) e guest star nei serial Il tenente Kojak e Uno sceriffo a New York. Recitò inoltre in La signora in giallo e The New Adventures of Perry Mason, serie andata in onda fra il 1973 e il 1974. Interpretò anche diversi film polizieschi, fra cui Squadra omicidi, sparate a vista! (1968), Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! (1971), Cielo di piombo, ispettore Callaghan (1976). Da ricordare la sua partecipazione alla commedia all'italiana Operazione San Gennaro (1966), di Dino Risi, dove interpretò il ruolo del gangster americano, al fianco di Nino Manfredi e Senta Berger. Morì a sessantanove anni per un tumore al polmone. ## Filmografia parziale ### Cinema * Furia e passione (Flesh and Fury), regia di Joseph Pevney (1952) * Un marito per Cinzia (Houseboat), regia di Melville Shavelson (1958) * I cinque penny (The Five Pennies), regia di Melville Shavelson (1959) * 38º parallelo: missione compiuta (Pork Chop Hill), regia di Lewis Milestone (1959) * Jovanka e le altre (5 Branded Women), regia di Martin Ritt (1960) * Il re dei re (King of Kings), regia di Nicholas Ray (1961) * Pranzo di Pasqua (The Pigeon That Took Rome), regia di Melville Shavelson (1962) * L'inferno è per gli eroi (Hell Is for Heroes), regia di Don Siegel (1962) * Agguato nella savana (Rhino!), regia di Ivan Tors (1964) * Operazione San Gennaro, regia di Dino Risi (1966) * Un maggiordomo nel Far West (The Adventures of Bullwhip Griffin), regia di James Neilson (1967) * Squadra omicidi, sparate a vista! (Madigan), regia di Don Siegel (1968) * Il mosaico del crimine (Jigsaw), regia di James Goldstone (1968) * I contrabbandieri del cielo (The Hell with Heroes), regia di Joseph Sargent (1968) * Amanti ed altri estranei (Lovers and Other Strangers), regia di Cy Howard (1970) * Cielo rosso all'alba (Red Sky at Morning), regia di James Goldstone (1971) * Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!! (Dirty Harry), regia di Don Siegel (1971) * Chi ha ucciso Jenny? (They Only Kill Their Masters), regia di James Goldstone (1972) * Quella sporca ultima notte (Capone), regia di Steve Carver (1975) * W.H.I.F.F.S. - La guerra esilarante del soldato Frapper (Whiffs), regia di Ted Post (1975) * Candidato all'obitorio (St. Ives), regia di J. Lee Thompson (1976) * Cielo di piombo, ispettore Callaghan (The Enforcer), regia di James Fargo (1976) * Rollercoaster - Il grande brivido (Rollercoaster), regia di James Goldstone (1977) * Goldengirl - La ragazza d'oro (Goldengirl), regia di Joseph Sargent (1979) * Fai come ti pare (Any Which Way You Can'), regia di Buddy Van Horn (1980) ### Televisione * The Kaiser Aluminum Hour – serie TV, episodio 1x23 (1957) * Alfred Hitchcock presenta (Alfred Hitchcock Presents) – serie TV, episodio 3x08 (1957) * Westinghouse Desilu Playhouse – serie TV, episodio 1x14 (1959) * Staccato (Johnny Staccato) – serie TV, episodio 1x27 (1960) * Scacco matto (Checkmate) – serie TV, episodio 1x28 (1961) * Corruptors (Target: The Corruptors) – serie TV, episodio 1x23 (1962) * The Dick Powell Show – serie TV, episodio 2x05 (1962) * The Greatest Show on Earth – serie TV, episodio 1x01 (1963) * Il virginiano (The Virginian) – serie TV, episodio 4x13 (1965) * I giorni di Bryan (Run for Your Life) – serie TV, episodi 1x23-1x24 (1966) * Monty Nash – serie TV, 14 episodi (1971) * The New Perry Mason – serie TV, 14 episodi (1973-1974) * Sulle strade della California (Police Story) – serie TV, 4 episodi (1973-1978) * Fantasilandia (Fantasy Island) – serie TV, episodio 1x05 (1978) * La signora in giallo (Murder, She Wrote) – serie TV, episodi 1x02-3x07-7x13-9x14 (1984-1993) ## Doppiatori italiani Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Harry Guardino è stato doppiato da: * Giuseppe Rinaldi in I cinque penny, L'inferno è per gli eroi, Furia e passione, Il mosaico del crimine * Pino Locchi in Jovanka e le altre, 38º parallelo: missione compiuta, Un maggiordomo nel Far West * Bruno Alessandro in Quella sporca ultima notte, Fai come ti pare * Nando Gazzolo in Un marito per Cinzia * Glauco Onorato in Il re dei re * Carlo Croccolo in Operazione San Gennaro * Sergio Tedesco in Squadra omicidi, sparate a vista! * Gianni Marzocchi in Monty Nash * Daniele Tedeschi in Ispettore Callaghan: il caso "Scorpio" è tuo! * Luciano De Ambrosis in Candidato all'obitorio * Giorgio Gusso in Cielo di piombo, ispettore Callaghan * Sergio Graziani in Alfred Hitchcock presenta * Rino Bolognesi ne La signora in giallo (ep. 1x02) * Dario Penne ne La signora in giallo (ep. 3x07) * Rodolfo Bianchi ne La signora in giallo (ep. 7x13) * Romano Ghini ne La signora in giallo (ep. 9x14)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Papera
Papera
# Papera * Papera – femminile di "papero" * Papera – sinonimo di "gaffe" * Papera di gomma – giocattolo * Papera – nel calcio, errore madornale del portiere ## Pagine correlate * Papero
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Étienne Davignon
# Étienne Davignon Conte Étienne (Stevie o Stevy) Davignon (Budapest, 4 ottobre 1932) è un diplomatico, politico e dirigente d'azienda belga. È stato commissario europeo ed ha avuto un'influenza significativa sull'evoluzione dell'integrazione europea negli ultimi decenni. ## Estrazione e formazione Davignon è un conte e proviene da una famiglia influente, attiva nell'amministrazione pubblica del Belgio fin dalla fondazione dello stato nel 1830. Il nonno di Davignon fu ministro degli esteri tra il 1907 e il 1916, mentre il padre Jacques era un diplomatico, attivo in Ungheria all'epoca della nascita di Davignon e ambasciatore del Belgio a Berlino nel 1939. Davignon studiò presso il collegio di Maredsous e poi studiò giurisprudenza presso l'Università Cattolica di Lovanio. Studiò anche filosofia tomistica ed economia. ## Carriera diplomatica Davignon cominciò la sua carriera come diplomatico in Congo, e fu tra coloro che gestirono la problematica concessione dell'indipendenza al Congo, al Ruanda e al Burundi e le controverse politiche del governo belga nella regione. Nel 1961 venne nominato membro del gabinetto del ministro degli esteri, poi dal 1964 al 1966 fu capo di gabinetto del ministro degli esteri socialista Paul-Henri Spaak, anche se Davignon era ritenuto vicino al Partito Sociale Cristiano. Dal 1966 al 1969 fu capo di gabinetto del ministro degli esteri Pierre Harmel. Nel 1969 Davignon venne nominato direttore esecutivo per gli affari politici del ministero degli esteri. Giocò un ruolo significativo nella redazione del Rapporto Harmel sul futuro dell'alleanza atlantica. ### Rapporto Davignon Al vertice europeo dell'Aja del 1969 Davignon venne nominato presidente di un comitato incaricato di elaborare proposte per il rilancio della cooperazione europea in materia di politica estera e l'istituzione della Cooperazione politica europea. Il 27 ottobre 1970 il Consiglio dei ministri delle Comunità europee approvò il Rapporto Davignon, che prevedeva un sistema di informazione e consultazione regolare tra i ministeri degli esteri degli stati membri e di incontri periodici tra i ministri. Un secondo Rapporto Davignon nel 1973 invitò gli stati membri a non assumere posizioni in politica estera prima di avere consultato gli altri stati membri. Dopo la crisi energetica del 1973 Davignon presiedette la conferenza internazionale che condusse ad un trattato sull'uso delle risorse petrolifere. Nel 1974 venne nominato primo presidente dell'Agenzia internazionale dell'energia. ## Commissario europeo Nel gennaio 1977 Davignon entrò in carica come Commissario europeo per il Mercato Interno, l'unione doganale e gli affari industriali nell'ambito della Commissione Jenkins. Nel gennaio 1981 Davignon venne confermato come commissario europeo del Belgio, e fece parte della Commissione Thorn come vicepresidente e commissario per l'energia e gli affari industriali. Svolse l'incarico fino al gennaio 1985. Come commissario agli affari industriali Davignon promosse la ristrutturazione del settore industriale europeo, in particolare dei settori siderurgico e tessile, auspicò una maggiore competitività e una minore regolamentazione del mercato europeo e negoziò accordi di collaborazione con gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina. Il Piano Davignon del 1981 promosse la riduzione della produzione siderurgica, la fine dei sussidi pubblici al settore e un drastico ridimensionamento del numero degli addetti. Come commissario alla ricerca definì il primo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, promosse la creazione di uno spazio europeo della ricerca e programmi specifici di collaborazione ed investimento, soprattutto nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Nell'ambito della Commissione Thorn Davignon si affermò come una personalità di spicco, tanto che si racconta che ogni domenica sera Davignon presiedesse riunioni informali in cui si decidevano le principali attività della Commissione per la settimana successiva. Nel 1984 Davignon venne seriamente preso in considerazione come possibile presidente della Commissione europea a partire dal gennaio 1985, ma gli venne infine preferito Jacques Delors. L'ipotesi di una nomina di Davignon a presidente della Commissione venne ripresa anche nel 1994, ma in quel caso gli venne preferito Jacques Santer. ## Attività nel settore privato Davignon è stato uno dei protagonisti del mondo degli affari in Belgio degli ultimi decenni. Dal 1985 al 1989 Davignon fu membro del consiglio esecutivo della Société Générale del Belgio e dal 1989 al 2003 ne fu presidente. Dopo la cessione della Societé Générale a SUEZ nel 2001 e la fusione tra Société Générale e Tractabel nel novembre 2003 Davignon venne nominato vicepresidente di SUEZ-Tractabel. È stato o è inoltre membro del consiglio di amministrazione e direttore di Gilead Sciences, presidente di Recticel, Compagnie Maritime Belge, SN Air Holding, Brussels Airlines e Genfina, vicepresidente di GDF Suez e direttore di Sofina ed Accor. Davignon presiede la rete per la responsabilità sociale d'impresa CSR Europe, il think-tank "Friends of Europe", la Fondazione P.-H. Spaak, l'Istituto reale per le relazioni internazionali e nel 2008 ha presieduto il Forum delle imprese per il multilinguismo. Presiede inoltre l'Istituto cattolico di alti studi commerciali e il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles. Presiede anche il consiglio dello Royal Sporting Club di Anderlecht e dal 2006 presiede la società che organizza il Gran premio del Belgio di Formula 1. ### Attività di lobbying Davignon è stato molto attivo come lobbysta. È stato presidente del gruppo Bilderberg ed è stato tra i fondatori della Tavola rotonda europea degli industriali, che comprende una quarantina tra i maggiori imprenditori europei e che ha esercitato un'influenza considerevole sulle politiche europee sulla concorrenza, la flessibilità del mercato del lavoro e la creazione del mercato unico. Nel 1991 è stato nominato presidente dell'associazione per l'unione monetaria in Europa, attiva nella campagna per l'adozione di una moneta unica europea. Davignon è molto vicino a Louis Michel e il loro rapporto venne criticato quando Michel era commissario europeo per lo Sviluppo e Davignon dirigente di una multinazionale come SUEZ, fortemente interessata all'apertura di nuovi mercati in Africa. Davignon è anche vicino al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. ## Vita personale Davignon è sposato ed ha tre figli. È legato anche in maniera personale con alcune delle altre famiglie di notabili del Belgio: una sorella sposò un Boël e una figlia uno Janssen.
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Mediomatrici
# Mediomatrici I Mediomatrici (greco: Μεδιομάτρικες) erano un popolo gallico. L'attuale dipartimento francese della Mosella corrisponde a una parte del loro territorio. Uno dei loro oppidum era a Divodurum Mediomatricorum (Metz) alla confluenza della Seille e della Mosella sulle Hauts-de-Sainte-Croix; altri due esempi molto ben conservati si trovano a Pierrevillers - Rombas e a Vitry-sur-Orne. ## Citazioni storiche Il primo a menzionare questo popolo è Cesare, nel Commentario redatto nel corso delle sue campagne in Gallia: «Quanto al Reno, esso sorge presso i Leponti, abitanti delle Alpi, e attraversa rapidamente, in un lungo spazio, le terre dei Nantuati, degli Elvezi, dei Sequani, dei Mediomatrici, dei Triboci, dei Treveri.» (Cesare, De bello Gallico. iv, 10, 3.) Il popolo dei Mediomatrici fornirà un contingente che farà parte dell'esercito di soccorso a Vercingetorige assediato ad Alesia «Queste cose si compivano ad Alesia. Nel frattempo i Galli tengono un'assemblea dei capi in cui decidono di non chiamare alle armi, come voleva Vercingetorige, tutti gli uomini abili, ma di chiedere ad ogni popolo un contingente determinato, perché temevano che fosse impossibile, nella confusione di una tale moltitudine, mantenere la disciplina, distinguere le varie truppe, provvedere agli approvvigionamenti di grano. Ordinano agli Edui ed alle loro tribù clienti, Segusiavi, Ambivareti, Aulerci Brannovici, Blannovi 35.000 armati; egual numero agli Arverni insieme agli Eleuteti, Cadurci, Gabali e Vellavi che a quel tempo erano sotto il dominio degli Arverni; ai Sequani, Senoni, Biturigi, Santoni, Ruteni e Carnuti 12.000 ciascuno; ai Bellovaci 10.000 (ne forniranno solo 2.000); ai Lemovici 10.000; 8.000 ciascuno a Pittoni e Turoni, a Parisi ed a Elvezi; ai Suessoni, Ambiani, Mediomatrici, Petrocori, Nervi, Morini, Nitiobrogi ed agli Aulerci Cenomani, 5.000 ciascuno; agli Atrebati 4.000; ai Veliocassi, Viromandui, Andi ed Aulerci Eburovici 3.000 ciascuno; ai Raurici e Boi 2.000 ciascuno; 10.000 a tutti i popoli che si affacciano sull'Oceano e per consuetudine si chiamano genti Aremoriche, tra cui appartengono i Coriosoliti, i Redoni, gli Ambibari, i Caleti, gli Osismi, i Veneti, Lessovi e gli Unelli...» (Cesare, De bello Gallico, vii, 75.) ## Territorio Dalla citazione precedente sembra che il loro territorio si estendesse dapprima dal nord delle Argonne al Reno. A sud, loro vicini erano i Leuci (Toul), ad ovest i Remi (Reims), e a nord-est i Treveri (presso Treviri). In un secondo tempo, verso il I secolo a.C., i Mediomatrici, sotto la pressione delle tribù germaniche, sono costretti a lasciare la Bassa Alsazia per lasciar spazio ai Triboci: «Agli Elvezi, lungo i fianchi del Reno, succedono i Sequani e i Mediomatrici, e, in mezzo a questi due, i Triboci, popolo germanico che un tempo ha attraversato il fiume dalla sua patria.» (Strabone, Geografia iv, 3, 4.) ## Attività economiche Nella valle superiore della Seille, sfruttavano i giacimenti di sale di cui facevano scambio economico. Si conoscono molti esemplari di monete mediomatriche. Le più antiche, in oro, sono imitazioni delle monete macedoni di Alessandro Magno. Altre sono in potin (lega di rame, stagno e piombo) o bronzo e rappresentano un cavallo con o senza cavaliere. ## Vicende storiche Nel 52 a.C. i Mediomatrici inviarono un contingente de 5 000 uomini nell'armata destinata a soccorrere Vercingetorige ad Alesia.
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Episodi di Fairy Tail (settima stagione)
# Episodi di Fairy Tail (settima stagione) La settima stagione di Fairy Tail, serie televisiva anime prodotta da A-1 Pictures, Bridge e TV Tokyo, diretta da Shinji Ishihira e tratta dall'omonimo manga di Hiro Mashima, raggruppa gli episodi dal 176 al 265, ai quali corrispondono i capitoli 299 al 420 del manga. Essi mostrano la partecipazione dei membri di Fairy Tail ai Grandi Giochi di Magia contro le altre maggiori gilde, con l'intento di vincere e recuperare l'orgoglio perduto durante i sette anni in cui sono mancati i membri più forti e famosi della gilda. Una volta finiti i Grandi Giochi di Magia, gli Spiriti Stellari dello Zodiaco si ribellano e Fairy Tail cerca di scoprire il motivo di tale comportamento. Sventata la minaccia della ribellione degli Spiriti Stellari, Natsu e Gray ricevono un incarico da uno dei Dieci Maghi Sacri e insieme a loro si aggiungono Wendy, Elsa e Lucy ad aiutarli nella missione. Svolta la missione con successo, il mondo magico viene minacciato dalla gilda oscura Tartaros e Fairy Tail inizia una guerra contro di essa per salvare l'intero continente. Gli episodi della stagione sono stati trasmessi in Giappone su TV Tokyo dal 5 aprile 2014 in poi a cadenza settimanale ogni sabato alle 10:30 (JST). L'edizione doppiata in italiano della stagione verrà distribuita su prime video il 31 gennaio 2024 Sono presenti sei sigle di apertura: Masayume CHASING di BoA (episodi 176-188), Strike Back di Back On (episodi 189-203), Mysterious Magic di Do as Infinity (episodi 204-214), Break Out di V6 (episodi 215-226), Yumeiro Graffiti di Tackey & Tsubasa (episodi 227-239), NEVER-END TAIL di Tatsuyuki Kobayashi e Konomi Suzuki (episodi 240-252) e Believe in Myself di Edge of Life (episodi 253-265). Le sei sigle di chiusura sono: Kimi to kare to boku to kanojo to di Breathe (episodi 176-188), Kokoro no Kagi di May J. (episodi 189-203), Kimi no Mirai di Root Five (episodi 204-214), Don't let me down di Mariya Nishiuchi (episodi 215-226), Never ever di Tokyo Joshiryuu (episodi 227-239), FOREVER HERE di Yōko Ishida (episodi 240-252) e Azayaka na Tabiji di Megumi Mori (episodi 253-265). ## Lista episodi | Nº | Titolo italiano (traduzione letterale) Giapponese 「Kanji」 - Rōmaji | In onda | In onda | | - | - | - | - | | Nº | Titolo italiano (traduzione letterale) Giapponese 「Kanji」 - Rōmaji | Giapponese | Italiano | | 176 | Il re dei draghi 「竜の王」 - Ryū no ō | 5 aprile 2014 | 31 gennaio 2024 | | L'intera Fairy Tail festeggia in un bar rilassandosi finché a un certo punto entra Gajeel che dice a Natsu e a Wendy di seguirlo. Intanto, all'hotel dove risiede Sabertooth, Jiemma è irritato per la sconfitta da parte di Sting e Rogue e comincia a colpirli. Lector cerca di calmarlo ma quest'ultimo con la sua magia lo colpisce disintegrandolo, perché non accetta che un comune gatto porti il simbolo di Sabertooth. Sting disperato e preso dalla collera scaglia un fascio di luce contro Jiemma trafiggendolo e presumibilmente uccidendolo. Gajeel porta Natsu e Wendy al cimitero dei draghi situato sotto l'arena e intanto vengono seguiti da Lucy, Gray, Happy, Charle e Lily. Wendy decide di usare la magia Milky Way per cercare un'anima di uno dei draghi morti per far sì che egli spieghi perché si trovano ossa di drago sotto l'arena. Wendy riesce a trovare un'anima e di colpo compare l'anima di un enorme drago. Il drago rivela di chiamarsi Zirconis, il drago di Giada e spiega che 400 anni prima il mondo era governato dai draghi e gli umani erano il loro cibo finché a un certo punto scoppiò una guerra tra draghi perché una parte di loro voleva convivere con gli umani. Zirconis rivela che i draghi che volevano convivere con gli umani gli insegnarono la magia e fu così che nacquero i Dragon Slayer, la cui potenza era mostruosa. Zirconis rivela che i draghi che si trovano sotto l'arena sono stati tutti uccisi da un Dragon slayer che a poco a poco si trasformò anch'esso in un drago diventando il "Re dei Draghi", ovvero, Acnologia. I ragazzi rimangono sconvolti e l'anima di Zirconis scompare. In quel luogo giungono Arcadios e Yukino, quest'ultima è stata reclutata dal generale. Charle riconosce Arcadios e capisce che si tratta del cavaliere bianco della sua premonizione. Il cavaliere rivela ai maghi che Acnologia è stato trasformato in un drago daZeref e inoltre rivela che ha intenzione di attuare il piano Eclipse per distruggerlo una volta per tutte. |||| | 177 | Il progetto Eclipse 「エクリプス計画」 - Ekuripusu keikaku | 12 aprile 2014 | 31 gennaio 2024 | | Arcadios incita i ragazzi a seguirlo all'interno del palazzo Mercurios e gli mostra il portale Eclipse e rivela che ogni anno durante i Grandi Giochi di Magia viene preso il potere magico dai maghi partecipanti per farlo utilizzare al portale (senza che se accorgano) e una volta guadagnato abbastanza e utilizzando le dodici chiavi degli spiriti stellari dello zodiaco lo apriranno per viaggiare nel tempo, Arcadios rivela che il Progetto Eclipse consiste nel tornare nel passato per uccidere Zeref e Acnologia. Poco dopo, giunge sul posto Darton che arresta Arcadios, Lucy e Yukino dicendo che il progetto non deve essere attuato perché altrimenti cambierà il presente. Darton fa uscire dal palazzo Natsu e co e gli dice che se vinceranno i giochi potranno avere un'udienza con il re e liberare Lucy. I ragazzi riferiscono tutto a Makarov e agli altri e preparano un piano. L'ultimo giorno dei giochi è giunto e tutte le squadre giungono nell'arena e la squadra Fairy Tail ha modificato il suo team sostituendo Natsu con Juvia. Makarov rivela a Mavis che un'altra squadra si sta dirigendo al palazzo per salvare Lucy ed è composta da Natsu, Wendy, Mira, Happy, Charle e Lily. |||| | 178 | La tattica delle fate 「妖精軍師」 - Yōsei gunshi | 19 aprile 2014 | 31 gennaio 2024 | | Natsu, Wendy, Mira, Happy, Charle e Lily si stanno dirigendo al palazzo Mercurios per salvare Lucy e intanto la battaglia finale dei Grandi Giochi di Magia inizia. Il campo di battaglia è l'intera città di Crocus e ogni squadra dovrà decidere un proprio leader. Ogni concorrente sconfitto equivale a un punto mentre se si sconfigge il leader della squadra avversaria si guadagnano cinque punti. Ogni squadra si trova in una parte diversa della città ed essi devono andare a cercare tutti gli altri maghi per iniziare gli scontri. Dopo appena pochi minuti dall'inizio della battaglia, tutti i membri di Quattro Cerberos vengono sconfitti e di conseguenza eliminati. Tutte le squadre iniziano degli scontri mentre la squadra Fairy Tail rimane immobile sbalordendo gli spettatori. Mavis rivela che si tratta di una sua strategia, subito dopo telepaticamente dà ordine ai ragazzi di muoversi coordinandoli. Mavis coordinando la squadra Fairy Tail dice a ognuno dove recarsi e cosa deve fare. La seconda squadra ad essere eliminata è Blue Pegasus. Intanto, Natsu e gli altri riescono a entrare nel palazzo e a trovare Lucy e Yukino ma cadono nella trappola della principessa Hisui E. Fiore che li fa precipitare nel "Palazzo dell'Inferno". Dopo averli fatti cadere in trappola è pronta a far attuare il Progetto Eclipse 2. Intanto, Gray entra in una biblioteca dove si trova Rufus ed è pronto a iniziare uno scontro con lui. |||| | 179 | Gray vs. Rufus 「グレイ vs. ルーファス」 - Gurei vs. Rūfasu | 26 aprile 2014 | 31 gennaio 2024 | | Gray e Rufus iniziano a combattere ma quest'ultimo dimostra di essere molto abile nell'usare la sua magia di memorizzazione. Mavis rivela che non sa se Gray vincerà o perderà perché il giorno prima Gray si era offerto di combattere contro Rufus anche se Mavis gli aveva detto che non era una cosa buona, ma il primo master vuole credere in lui. Intanto, Natsu e gli altri cercano in tutti i modi di uscire dal "Palazzo dell'Inferno". Gray alla fine riesce a ideare una strategia usando un attacco combinato e avendo affrontato fiamme superiori a quelle memorizzate da Rufus, riesce a batterlo facendo guadagnare un punto a Fairy Tail. |||| | 180 | L'ordine dei lupi affamati 「餓狼騎士団」 - Garō kishidan | 3 maggio 2014 | 31 gennaio 2024 | | Con la vittoria di Gray, Fairy Tail guadagna il primo posto e in quello stesso istante, Sting ripensa alla sera prima. Quando Sting aveva colpito Jiemma che miracolosamente riesce a sopravvivere, Minerva dice che Lector è vivo e che si trova in una dimensione creata con la sua magia, dopo aver detto al Dragon Slayer che lui è il più adatto a diventare il nuovo master e che riavrà Lector solo se vincerà i Grandi Giochi di Magia. Intanto, Natsu e gli altri, nel Palazzo dell'Inferno trovano Arcadios gravemente ferito e ad un certo punto vengono attaccati da dei combattenti misteriosi. Arcadios dice che sono i giustizieri più forti del regno conosciuti come l'Ordine dei Lupi Affamati. Natsu e Wendy cominciano a combattere contro due di loro, Cosmos e Kamika ed esse si rivelano talmente potenti da riuscire a mettere in difficoltà i due Dragon Slayer. Ad un certo punto, Cosmos intrappola Wendy in una delle sue piante per nutrirla. |||| | 181 | Fairy Tail vs. gli esecutori 「FT vs. 処刑人」 - Fearī teiru vs. shokeinin | 10 maggio 2014 | 31 gennaio 2024 | | Mira libera Wendy e continuano a combattere contro gli esecutori, Cosmos decide di ucciderli tutti in una volta sola facendoli risucchiare all'interno di una grossa pianta. Natsu, Mira e Lily distruggono la pianta causando un'enorme esplosione che li scaraventa in punti diversi del Palazzo dell'Inferno. Natsu si trova ad affrontare Kama, il leader degli esecutori; Lily si scontra con Neppa il quale utilizza la Magia dell'Acido; Mira si scontra con Kamika che utilizza la Paper Magic; Lucy, Yukino, Arcadios, Happy e Charle si trovano ad affrontare Uosuke il quale utilizza una particolare magia che fa comparire della lava al suolo. Lucy e Yukino stavano per cadere nella lava ma Arcadios decide di dirigersi verso di loro camminando sulla lava per permettere alle due maghe di salvarsi perché loro sono le uniche in grado di salvare il mondo. |||| | 182 | Terra ardente 「燃える大地」 - Moeru daichi | 17 maggio 2014 | 31 gennaio 2024 | | Arcadios cammina sulla lava permettendo a Lucy e Yukino di salvarsi. Prima di essere inghiottito dalla lava dice alle due maghe di andare a cercare la principessa Hisui e che saranno loro a decidere se attivare il Progetto Eclipse. Arcadios sprofonda nella lava, ma viene salvato da Horologium. Nel luogo compare Loki che consegna le chiavi di Lucy e quelle di Yukino. Le due maghe degli spiriti stellari cominciano a combattere contro Uosuke. Natsu, Wendy, Lily e Mirajane continuano a combattere contro gli altri esecutori. Intanto, Mavis sente che all'interno del palazzo i ragazzi stanno combattendo contro qualcuno ma non riesce a capire contro chi. Lucy e Yukino continuano a combattere e quest'ultima mostra la vera forma dello spirito stellare Pisces, ovvero, una madre e suo figlio. Uosuke inonda la zona di acqua e Lucy decide di evocare Aquarius. |||| | 183 | In ognuno di noi 「オレたちのいる国」 - Ore-tachi no iru basho | 24 maggio 2014 | 31 gennaio 2024 | | Lucy evoca Aquarius ed essa inizia a combattere contro Uosuke. Nello stesso istante Mira viene avvelenata da Kamika ma utilizzando il Take Over diventa immune ai veleni e mette in difficoltà l'esecutrice, mentre Wendy si risveglia dall'incantesimo di Cosmos ricominciando a lottare contro l'altra esecutrice, Lily riesce ad avere la meglio sull'acido di Neppa mettendolo in difficoltà, nel frattempo Natsu decide di cambiare tattica e combatte contro Kama senza utilizzare la magia e gli dice che è disposto a lottare contro il mondo intero pur di proteggere i suoi amici. Natsu e i suoi amici con una grande forza di volontà e tenacia sconfiggono nello stesso momento tutti gli esecutori scaraventandoli l'uno contro l'altro. Sconfitto l'Ordine dei Lupi Affamati, Natsu e tutti gli altri si riuniscono. |||| | 184 | Un domani per il regno 「明日までの国」 - Ashita fatto no kuni | 31 maggio 2014 | 31 gennaio 2024 | | Natsu e gli altri si dirigono all'uscita indicatagli dall'Ordine dei Lupi Affamati e appena giungono all'uscita che si apre, compare davanti a loro la stessa figura misteriosa che Gerard ha incontrato. Intanto, ai Grandi Giochi di Magia, Juvia inizia uno scontro con Sherria previsto da Mavis e Elsa si dirige nel luogo dove dovrebbe scontrarsi con Minerva. Elsa raggiunge il posto ma viene trovata da Kagura e le due iniziano a combattere. Nello scontro giunge Minerva e le tre maghe cominciano a combattere tra di loro. Minerva vedendo la grande potenza di Elsa e Kagura decide di mostrare a loro che ella tiene in ostaggio Millianna facendole arrabbiare. Al palazzo reale, la principessa Hisui riceve la notizia che l'Ordine dei Lupi Affamati è stato sconfitto e Darton scopre che è lei la vera ideatrice del Progetto Eclipse. Hisui rivela a Darton che ha incontrato una persona venuta dal futuro che le rivelò cosa accadrà al regno il giorno successivo, la principessa prima di credere alla notizia vuole aspettare che i Grandi Giochi di Magia finiscano e se vincerà la gilda dettale dalla persona venuta dal futuro, attiverà il progetto. La persona venuta dal futuro è in realtà Lucy che in quel preciso momento ha incontrato Natsu e gli altri. |||| | 185 | Elsa vs. Kagura 「エルザ vs. カグラ」 - Eruza vs. Kagura | 7 giugno 2014 | 31 gennaio 2024 | | La Lucy del futuro rivela che ha utilizzato il Portale Eclipse per tornare indietro nel tempo sbalordendo i presenti. Intanto ai Grandi Giochi di Magia, Minerva costringe Elsa e Kagura a combattere tra di loro e la vincitrice combatterà contro di lei e libererà Millianna. Da un'altra parte della città, Gajeel viene trovato da Rogue e i due sono pronti a combattere, Luxus s'imbatte in Orga. Elsa e Kagura cominciano a combattere e quest'ultima riesce a metterla in difficoltà nonostante la sua spada sia ancora nel fodero. Kagura rivela a Elsa che vuole uccidere Gerard perché egli ha ucciso Simon, suo fratello maggiore. Elsa le rivela che Simon è morto per colpa della sua debolezza e in quel momento fa scatenare la furia di Kagura che ha intenzione di ucciderla. |||| | 186 | Un futuro pieno di disperazione 「絶望へ加速する未来」 - Zetsubō e kasoku suru mirai | 14 giugno 2014 | 31 gennaio 2024 | | Elsa alla fine riesce a sconfiggere Kagura e fa così ricordare a quest'ultima che in realtà l'aveva già incontrata anni prima. Entrambe provengono dal villaggio Rosemary ed è stata proprio Elsa a salvare Kagura per non farla portare alla Torre del Paradiso. Kagura perdona Elsa e in quell'istante viene infilzata alle spalle da Minerva che guadagna 5 punti e guadagna un altro punto per aver sconfitto Millianna. La gilda Mermaid Heel è fuori dal torneo e le uniche squadre che rimangono sono: Fairy Tail, Sabertooth e Lamia Scale. Gajeel e Rogue iniziano a combattere. Luxus e Orga iniziano uno scontro ma vengono interrotti da Jura che si unisce allo scontro. Gray e Leon trovano Juvia e Sherria che si affrontano e iniziano uno scontro due contro due. Intanto, al palazzo Mercurius, la principessa Hisui rivela a Darton il futuro che le ha rivelato Lucy, ovvero, che 10.000 draghi attaccheranno il regno. |||| | 187 | Rana 「カエル」 - Kaeru | 21 giugno 2014 | 31 gennaio 2024 | | La Lucy del futuro rivela a Natsu e gli altri il terribile futuro che li attende: moriranno tutti a causa dei draghi, lei è l'unica sopravvissuta ed ha utilizzato il Portale Eclipse per tornare indietro nel tempo e li conduce nel luogo d'incontro che ha fissato con Gerard, ma vengono trovati dall'Armata Reale e iniziano a combattere, Mira va alla ricerca di Yukino che è sparita e anche Arcadios se n'è andato. Intanto, Gajeel continua a combattere contro Rogue ma ad un certo punto quest'ultimo viene posseduto da una strana ombra che prende il controllo completo del suo corpo. La strana ombra era sul punto di uccidere Gajeel, ma quest'ultimo decide di mangiarla attivando la modalità del Drago di Ferro e Ombra. |||| | 188 | Fulmine estremo! 「激雷!」 - Gekirai! | 28 giugno 2014 | 31 gennaio 2024 | | Gajeel con la Modalità del Drago di Ferro e Ombra inizia un nuovo scontro con Rogue mettendolo in difficoltà e riesce a sconfiggerlo guadagnando un punto per la squadra. Finito lo scontro, la strana ombra che controllava Rogue sparisce. In quel momento, Gray e Juvia combattono contro Leon e Sherria, Elsa inizia a combattere contro Minerva. Natsu e gli altri continuano a combattere contro l'esercito del regno e nello scontro giungono anche l'Ordine dei Lupi Affamati. Arcadios dopo aver indossato l'armatura bianca si dirige dalla principessa Hisui perché secondo lui c'è qualcosa che non torna riguardo al futuro. Intanto, Jura, Orga e Luxus stanno per cominciare uno scontro e il God Slayer provoca il Mago Sacro attaccandolo ma Jura sconfigge Orga con un colpo guadagnando un punto. Luxus e Jura iniziano a combattere e nemmeno Mavis può sapere come andrà a finire visto che a detta del master di Lamia Scale, nei sette anni di vuoto, Jura è diventato il quinto mago più forte del regno, dopo i 4 Ishval visto che non sono umani. |||| | 189 | Gloria 「GLORIA」 | 5 luglio 2014 | 31 gennaio 2024 | | Lo scontro tra Luxus e Jura assume proporzioni gigantesche, il Dragon Slayer sbalordisce tutti dimostrando di essere alla pari con uno dei Dieci Maghi Sacri. Elsa decide di rilasciare la Second Origin e riesce a sconfiggere Minerva guadagnando cinque punti. Gray e Juvia uniscono le forze e sconfiggono Leon e Sherria guadagnando due punti. Luxus alla fine sconfigge Jura guadagnando cinque punti ed eliminando Lamia Scale dal torneo. Sting è l'unico avversario da sconfiggere, nonché l'unico in piena forma e se li sconfigge insieme ribalterà la situazione e indica la sua posizione ai membri di Fairy Tail. Appena Elsa, Luxus, Gajeel, Juvia e Gray giungono di fronte a lui, Sting rimane abbagliato dalla loro grande forza e capisce che non potrà mai più rivedere Lector, e decide di arrendersi. La gilda vincitrice dei Grandi Giochi di Magia è Fairy Tail. In quel momento Elsa lo rassicura e sul posto giunge Millianna con Lector in mano e Sting e l'Exceed si abbracciano felici. La principessa con Darton, dopo aver visto che i giochi sono finiti come aveva detto la persona del futuro e cioè con un risultato inaspettato: Fairy Tail non ha subito perdite e l'unico che poteva batterla si è arreso, decide di attivare il Progetto Eclipse 2. |||| | 190 | Colei che chiude il Portale 「扉を閉める者」 - Tobira o shimeru mono | 12 luglio 2014 | 31 gennaio 2024 | | I Grandi Giochi di Magia sono finiti e Fairy Tail non ha ancora ricevuto il segnale dalla squadra di Natsu che in quel momento sta ancora combattendo contro l'esercito reale e gli esecutori. In quel momento, Arcadios si reca dalla principessa e scopre che la persona che l'ha avvertita era un uomo. Nello stesso istante, Gerard capisce che la magia che hanno avvertito tutti gli anni ai giochi era il portale Eclipse che in quell'anno proveniva da una persona, e non è la Lucy del Futuro. Infatti al palazzo, i soldati e gli esecutori vengono assorbiti da una strana ombra che li fa scomparire, l'artefice è Rogue Cheney, l'altra persona venuta dal futuro, egli rivela a Natsu e alla sua squadra le due funzioni del portale Eclipse e dice che quest'ultimo non ha sconfitto i draghi perché Lucy ha chiuso il portale impedendo la distruzione dei draghi. Rogue attacca Lucy ma viene protetta dalla Lucy del futuro che muore. Natsu infuriato lo colpisce e promette di salvare il loro futuro. |||| | 191 | Natsu VS. Rogue 「ナツ VS. ローグ」 - Natsu VS. Rōgu | 19 luglio 2014 | 31 gennaio 2024 | | Lucy scappa insieme a Wendy, Happy, Charle, Lily e Loki lasciando Natsu da solo a combattere contro Rogue. In quel momento, la principessa ordina di aprire il portale e poco alla volta, le serrature si aprono. Mirajane alla fine trova Yukino. Il re di Fiore, riunisce tutte le gilde di maghi nella piazza principale per chiedergli di aiutarli a sconfiggere i draghi. Tutte le gilde accettano e si preparano alla battaglia, in quel momento, Gerard si reca da Doranbolt e Lahar per chiedergli un favore. Lucy, Wendy, Happy, Charle e Lily si recano dalla principessa e assistono all'apertura del portale. Natsu continua a combattere contro Rogue e scopre che in realtà il suo avversario è malvagio. Nello scontro, Rogue attiva la Modalità del Drago d'Ombra Bianca dicendo che ha ottenuto tale modalità uccidendo Sting. Natsu era sul punto di morire ma viene salvato da Ultear e Meredy. Rogue successivamente scappa e le sue ombre cominciano ad assorbire Natsu. Il Portale Eclipse è completamente aperto e sbalordendo tutti, Lucy dice di chiuderlo. |||| | 192 | Anche per me 「あたしの分まで」 - Atashi no bun made | 26 luglio 2014 | 31 gennaio 2024 | | Lucy ordina che venga chiuso il portale, perché in realtà non è un'arma da usare contro i draghi ma una semplice porta collegata a 400 anni prima. Di colpo un drago esce seguito da altri. Lucy rivela che il suo spirito stellare Crux ha fatto delle ricerche e ha finito proprio in quel momento. Sul luogo giunge Yukino con Mira, Lucy insieme a Yukino unisce il suo potere magico per evocare tutti gli spiriti stellari delle chiavi d'oro che riescono a chiudere il portale, ma sette draghi sono riusciti a uscire. Il Rogue del futuro giunge sul luogo e annuncia l'inizio dell'era dei draghi e dimostra di saper controllare i draghi grazie a una magia Dragon Slayer, rivela inoltre che non è tornato nel passato per salvare il futuro e ordina ai draghi di sconfiggere tutti i maghi e ordina a uno dei draghi di eliminare tutti coloro che si trovano davanti al portale, il drago è Zirconis. I maghi cominciano a combattere contro i draghi rimanendo sconvolti della loro potenza e resistenza. Rogue sale su uno dei draghi e vede che su una torre si trova Natsu. |||| | 193 | Seven Dragon 「SEVEN DRAGON」 | 2 agosto 2014 | 31 gennaio 2024 | | Natsu salta sopra il drago che cavalca Rogue e inizia un nuovo scontro con il mago del futuro. Rogue rivela che nel suo futuro il mondo è dominato da un solo drago, Acnologia, così ha deciso di tornare nel passato per persuadere la principessa Hisui ad aprire il portale per far uscire i draghi, così facendo, Rogue avrebbe ordinato ai draghi di uccidere Acnologia e diventare il Re dei Draghi. Intanto, tutti i maghi continuano a combattere contro i draghi e rimangono stupiti dato che questi ultimi sono più potenti di quanto dicono le leggende. Sting e Rogue rivelano in realtà che i loro draghi, Skiadrum e Weisslogia hanno chiesto a loro di ucciderli. Doranbolt e Lahar decidono di acconsentire Gerard e di liberare un prigioniero che sarebbe molto utile nella battaglia contro i draghi. Natsu mentre combatte contro i draghi urla facendosi sentire da tutti dicendo che ci sono sette draghi e sette Dragon Slayer. Rogue del futuro dice che in realtà ci sono sei dragon slayer ma Natsu sente che c'è un settimo. Doranbolt porta il prigioniero in città per sconfiggere i draghi, e il prigioniero è Cobra degli Oracions Sèis, il Dragon Slayer del Veleno e settimo Dragon Slayer. |||| | 194 | La magia di Zirconis 「ジルコニスの魔法」 - Jirukonisu no mahō | 9 agosto 2014 | 31 gennaio 2024 | | Cobra entra nella battaglia e inizia uno scontro con uno dei draghi. Rogue del futuro ordina a Motherglare di usare la sua magia, il drago subito dopo lancia per tutta la città delle uova dove escono dei piccoli draghi di ferro. I Dragon Slayer iniziano a combattere contro i sette draghi mentre tutti gli altri maghi combattono contro i mini-draghi. Doranbolt e Lahar decidono di andare a combattere anche loro con i Cavalieri delle Rune. Al palazzo, Zirconis utilizza la sua magia dove toglie i vestiti a tutti i soldati per mangiarli ma decide di mangiare solo Lucy, dopo aver spogliato anche a lei. Mira e Wendy iniziano a combattere contro Zirconis e questi lancia Lucy dove accidentalmente colpisce Natsu facendolo cadere da Motherglare. Dall'altra parte della città, Elsa viene salvata da Gerard, i due però vengono trovati da Millianna. Natsu e Lucy cercano un modo per sconfiggere Rogue del futuro e i draghi e al Dragon Slayer viene un'idea per vincere. |||| | 195 | Umani e umani, draghi e draghi, umani e draghi 「人と人、竜と竜、人と竜」 - Hito to hito, ryū to ryū, hito to ryū | 16 agosto 2014 | 31 gennaio 2024 | | Natsu si dirige verso uno dei draghi, ovvero, Atlas Flame, un drago ricoperto completamente da fiamme. Comincia a mangiare le sue fiamme e dice a Luxus, Fried, Evergreen e Bixlow, che in quel momento stanno combattendo contro di lui, di andare ad aiutare Wendy. Natsu continua a mangiare le fiamme e Atlas dice che gli ricorda il suo amico Igneel, Natsu si presenta al drago e i due si lanciano contro Rogue e Motherglare e iniziano uno scontro. Intanto, il Rogue del presente viene a sapere da uno dei draghi (Levia) sa la verità su tutto quello che stava succedendo e la scena viene osservata da Ultear che pensa che l'unico modo per vincere la battaglia è uccidere il Rogue del presente, così facendo il Rogue del futuro non sarebbe mai esistito, ma poi cambia idea e decide di andare ad aiutare Gerard. |||| | 196 | Peccato e sacrificio 「罪と犠牲」 - Tsumi to gisei | 23 agosto 2014 | 31 gennaio 2024 | | La battaglia continua e i mini-draghi sembrano avere la meglio sui maghi e i sette draghi dimostrano di essere molto potenti perfino per i Dragon Slayer. Intanto, Millianna trova Elsa e Gerard insieme e pretende una spiegazione, sul luogo giunge Ultear che rivela la verità alla ragazza e senza saperlo viene ascoltata anche da Kagura che era nascosta. Lucy tenta di trovare i ragazzi per dirgli di quello che ha letto nel diario di sé stessa del futuro, ma viene attaccata dai mini-draghi ma per fortuna viene salvata da Flare. Ultear intanto cammina per le strade desolate della capitale e pensa che ormai non è cambiata nonostante il tempo che è passato. Da un'altra parte della città, Meredy raggiunge Juvia, Lyon e Gray per aiutarli, ma Gray viene ucciso dai mini-draghi mentre cercava di salvare Juvia. |||| | 197 | Il tempo della vita 「命の時間」 - Inoichi no jikan | 30 agosto 2014 | 31 gennaio 2024 | | La battaglia continua e i draghi stanno avendo la meglio su tutti i maghi, infatti molti di essi muoiono, come Bacchus, Droy, Macao e Luxus. Ultear decise di utilizzare una magia che anni prima ha scoperto, ma che master Hades gli aveva sconsigliato di utilizzare: Last Aeges, che riavvolge il tempo ma che uccide chi la utilizza, Ultear la usa ma riavvolge il tempo soltanto di un minuto. La ragazza pensa di aver fallito, ma molti maghi riescono a sopravvivere, infatti, Gray e gli altri vedono il loro futuro e lo cambiano. Intanto, Lucy ritorna davanti al Portale Eclipse dove riferisce a Wendy, Mira, Yukino, Arcadios e alla principessa Hisui che l'unico modo per vincere la battaglia è distruggere il portale, così facendo il Rogue del futuro non riuscirebbe a tornare nel passato. |||| | 198 | Le pianure dorate 「黄金の草原」 - Ogon no sogen | 6 settembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Lucy e Yukino tentano di distruggere il Portale Eclipse ma senza risultato. Natsu con l'aiuto di Atlas scaglia Motherglare contro il portale distruggendolo. Con la distruzione di quest'ultimo, tutti i draghi e i mini-draghi tornano nel loro tempo. Il Rogue del futuro prima di sparire rivela a Natsu che Frosch morirà tra un anno e gli dice chi lo ucciderà, scioccando il ragazzo. Anche la Lucy del futuro scompare e si risveglia in un campo di grano dove l'attendono Natsu e Happy del suo tempo dove gli dicono che è l'ora per iniziare altre avventure. La battaglia è finita ma tutti i Dragon Slayer sono rimasti sconvolti dalla straordinaria potenza dei draghi, infatti, nessuno di loro è riuscito a sconfiggerne nemmeno uno. |||| | 199 | Il grande spettacolo di danza 「大舞踊演舞」 - Dai buyō enbu | 13 settembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Giorni dopo, per festeggiare la vittoria contro i draghi il re decide di invitare tutti i maghi al palazzo reale. Tutte le gilde di maghi festeggiano insieme. Durante la festa, Sting è divenuto il nuovo master di Sabertooth e propone a Yukino di ritornare nella gilda. |||| | 200 | Le lacrime del tempo 「星霜の雫」 - Seisō no shizuku | 20 settembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Il giorno dopo Fairy Tail si prepara per tornare a Magnolia. Doranbolt incontra in un luogo isolato Gerard e Meredy informandoli che ha cancellato i ricordi dei draghi a tutti, tranne ai maghi e alla famiglia reale, facendo credere che la città sia stata distrutta durante l'ultima gara, inoltre rivela che Cobra al termine della battaglia è tornato in cella di sua spontanea volontà dicendo che i cancelli dell'altro mondo stanno per muoversi, facendo capire ai tre che la gilda oscura più misteriosa di Fiore, ovvero Tartaros si stava muovendo. Poco dopo, Gerard e Meredy ricevono una lettera da Ultear la quale dice che lascia Crime Sorcière. Lungo la strada del ritorno a Magnolia Gray vede dalla carrozza una vecchia e in lei riconosce Ultear, invecchiata a causa della magia Last Aegis, e capisce che è stata lei a salvarlo. |||| | 201 | Regalo 「贈り物」 - Okurimono | 27 settembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | I maghi di Fairy Tail tornano a Magnolia e ad attenderli c'è l'intera città che acclama il loro ritorno e la vittoria ai Grandi Giochi di Magia. Il sindaco di Magnolia come regalo mostra che la sede della gilda Fairy Tail è stata ricostruita. Natsu, Lucy e Happy decidono di partire per un incarico, ovvero, scacciare una talpa da un villaggio. Durante l'incarico sopraggiungono Elsa, Gray, Wendy e Charle. Essi riescono a risolvere l'incarico. Intanto, nella foresta accanto a Magnolia si trova Zeref assieme allo strano animaletto nero di Raven Tail e riceve una visita di Mavis (non può vederla ma percepirla). Il mago oscuro rivela alla ragazzina che è giunto il momento di muoversi e che la battaglia finale contro Natsu sta per arrivare. |||| | 202 | Bentornato, Frosch 「おかえり, フロッシュ」 - Okaeri, Furosshu | 4 ottobre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Yukino è ritornata nella gilda Sabertooth. Un giorno, mentre tutti festeggiavano nella nuova piscina della gilda, Lector informa che ha perso Frosch. Sting, Rogue, Yukino e Lector partono alla ricerca di Frosch e dopo averlo trovato restano in disparte per vedere se riesce a ritornare a casa da solo. |||| | 203 | Moulin Rouge 「ムーランルージュ」 - Muran Ruju | 11 ottobre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Gray e Juvia dopo aver finito un incarico ricevono come dono un biliardo. Elsa vedendo il biliardo si ricorda come ha conosciuto Bisca. Tempo fa, Elsa mentre stava cercando un negozio di dolciumi viene a sapere che una donna di nome Moulin Rouge sta causando casini in nome di Fairy Tail. Elsa trova la ragazza e inizia a combattere vincendo. La ragazza rivela il suo vero intento ed Elsa le dice di unirsi a Fairy Tail. Tempo dopo, Bisca si reca a Fairy Tail e diventa un membro della gilda. |||| | 204 | Ospitalità a tutto tondo! 「おもてなし、命かけてます!」 - Omotenashi, inochi kaketemasu! | 18 ottobre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Lucy e Yukino decidono di premiare tutti gli spiriti stellari dello zodiaco per essere riusciti a chiudere il portale Eclipse, ognuna di loro evoca uno spirito stellare ed essi cercano di far avere quello che vogliono in ogni maniera possibile. |||| | 205 | Faro di ribellione 「反逆の狼煙」 - Hangyaku no noroshi | 25 ottobre 2014 | 31 gennaio 2024 | | In tutto il mondo stanno avvenendo degli eventi strani e tutta la gilda Fairy Tail riceve incarichi per risolverli. Lucy, Natsu e Happy accettano uno di essi e si recano sul luogo. Per qualche strana ragione, Lucy non riesce a evocare gli spiriti stellari. Ad un certo punto, essi vengono attaccati da una strana figura, che si rivela essere Virgo. Essa inizia a combattere contro Lucy e la cosa strana e che non ricorda niente del suo passato ed ha cambiato aspetto e personalità. Poco dopo giungono sul luogo tutti gli altri spiriti stellari dello zodiaco di Lucy, essi hanno cambiato completamente aspetto e personalità e il loro capo è Loki che rivela che finalmente sono liberi e che non hanno più alcun contratto con Lucy. Intanto, alla gilda Fairy Tail giunge Yukino per cercare Lucy perché anche i suoi due spiriti stellari dello zodiaco non rispondono ai suoi ordini. |||| | 206 | Panic of Library 「パニック・オブ・ライブラリー」 - Panikku obu Raiburarī | 1º novembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Lucy, Natsu e Happy tornano alla gilda dove spiegano a tutti la situazione riguardo alla ribellione degli Spiriti Stellari. Lucy evoca Crux, egli dice che il Mondo degli Spiriti Stellari è nel caos e che il Re degli Spiriti Stellari è scomparso. Crux rivela che se gli spiriti stellari vogliono essere liberi, devono effettuare un rituale chiamato "Liberium" con un oggetto chiamato "Globo Celeste". I maghi di Fairy Tail si dividono per cercare il globo, Natsu si reca nel Mondo degli Spiriti Stellari grazie a Crux e inizia a combattere contro Taurus. Lucy, Yukino, Levy e Happy si dirigono alla biblioteca magica per cercare il globo ma vengono attaccati da Virgo. Alla fine, Levy trova il globo ma viene rubato da Virgo e misteriosamente, Natsu ritorna su Earthland, precisamente all'interno della biblioteca. Levy rivela che il rituale per essere fatto si deve svolgere in un luogo chiamato "Astral Spyritus" e che una volta effettuato moriranno dodici giorni dopo. |||| | 207 | Hisui si erge! 「ヒスイ立つ!」 - Hisui Tatsu! | 8 novembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Natsu, Lucy, Levy, Yukino e Happy si dirigono ad Astral Spyritus e sulla strada s'imbattono nella principessa Hisui e Arcadios. Ella rivela che la colpa del cambiamento degli spiriti stellari è sua. Quando Natsu ha distrutto il Portale Eclipse si è dispersa una grande quantità di magia che ha cambiato il clima di tutto il mondo e ha raggiunto anche il Mondo degli Spiriti Stellari. La principessa rivela che ha creato delle chiavi per forzare la chiusura degli spiriti stellari. Poco dopo giungono sul luogo lo spirito stellare Pisces. Essi cominciano a combattere contro di loro perdendo le chiavi ma Arcadios rivela che le vere chiavi le ha avute sempre lui. Così essi ripartono verso la loro meta. |||| | 208 | Astral Spyritus 「アストラル・スピリタス」 - Asutoraru Supiritasu | 15 novembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Natsu, Lucy, Yukino, Levy, Hisui e Arcadios giungono ad Astral Spyritus dove interrompono il rituale Liberum e iniziano uno scontro con gli spiriti stellari. Sul luogo giungono Gray, Juvia, Elsa, Mira, Elfman, Gajeel, Lily, Wendy, Charle e Cana per aiutarli. Successivamente, ogni spirito stellare entra in una stanza e di conseguenza i ragazzi entrano in una porta con le chiavi costruite da Hisui per farli tornare nel Mondo degli Spiriti Stellari. Elfman sconfigge Taurus rimandandolo nel suo mondo. |||| | 209 | Wendy vs. Aquarius - Divertiamoci al parco dei divertimenti! 「ウェンディ vs. アクエリアス、遊園地であそぼ!」 - Wendi vs. Akueriasu, Yūenchi de Asobo! | 22 novembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | I maghi di Fairy Tail continuano a combattere contro gli Spiriti Stellari Eclipse. Wendy combatte contro Aquarius in un parco di divertimenti e alla fine riesce a sconfiggerla e a fare amicizia con lei vista la sua nuova personalità. |||| | 210 | Deck della gilda vs. deck degli spiriti celesti 「ギルドデッキ vs. 星霊デッキ」 - Girudo dekki vs. seirei dekki | 29 novembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Mira riesce a sconfiggere con facilità Pisces e a rimandarli nel Mondo degli Spiriti Stellari. Cana inizia uno scontro con Scorpio utilizzando la Magia delle Carte. Entrambi utilizzano un Deck di carte: le carte di Cana rappresentano i membri della gilda Fairy Tail, le carte di Scorpio rappresentano gli spiriti stellari dello zodiaco. Dopo nove turni, Cana rimane con una vita ma a sorpresa riesce a evocare la carta del mago di classe s: Gildarts. |||| | 211 | Gray vs. Cancer - Dance Battle! 「グレイ vs. キャンサー、ダンスバトル!」 - Gurei vs. Kyansā, Dansu Batoru! | 6 dicembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Cana dopo aver evocato Gildarts riesce a sconfiggere Scorpio e a rimandarlo nel Mondo degli Spiriti Stellari. Gray inizia una battaglia di ballo contro Cancer dove riesce a vincere e a rimandare lo spirito stellare nel suo mondo. Natsu, Wendy, Happy e Charle si mettono alla ricerca di Loki, il Dragon Slayer trova un passaggio segreto in una piramide e con un pugno violento l'apre e in quel momento, una strana porta appare nel luogo dove si trovano Hisui e Arcadios. |||| | 212 | Juvia vs. Aries - Scontro mortale nel deserto! 「ジュビア vs. アリエス、砂漠の死闘!」 - Jubia vs. Ariesu, Sabaku no Shito | 13 dicembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Levy sconfigge Capricorn in un gioco a quiz. Natsu, Wendy, Happy e Charle continuano a cercare Loki ma s'imbattono nello spirito stellare Ophiocius, anch'egli ribellatosi. Juvia nel deserto è in difficoltà contro Aries, ma trovata l'acqua riesce a batterla. Hisui e Arcadios cercano di scoprire dove conduce la strana porta comparsa. |||| | 213 | Elsa vs. Sagittarius - Resa dei conti a cavallo! 「エルザ vs. サジタリウス、 馬上の決戦!」 - Elsa vs. Sajitariusu, Bajo no Kessen! | 20 dicembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | Gajeel e Lily sconfiggono Gemini rimandandoli nel loro mondo. Elsa affronta Sagittarius riuscendo a sconfiggerlo. Natsu, Wendy, Happy e Charle continuano a combattere contro Ophiucius ma nel luogo giunge Loki che inizia a combattere contro di loro. |||| | 214 | Natsu vs. Leo 「ナツ vs. レオ」 - Natsu vs. Reo | 27 dicembre 2014 | 31 gennaio 2024 | | I maghi di Fairy Tail che hanno sconfitto gli Spiriti Stellari si ritrovano in unico posto e scoprono che mancano ancora tre spiriti da battere: Loki, Virgo e Libra. Intanto, Loki ricomincia il rituale Liberum e inizia un nuovo scontro con Natsu. I due combattenti si affrontano in uno scontro micidiale e alla fine vince il dragon slayer ma il rituale continua lo stesso. |||| | 215 | Ophiuchus, la portatrice di serpenti 「蛇遣い座のオフィウクス」 - Hebitsukaiza no Ofiukusu | 10 gennaio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Hisui e Arcadios raggiungono Natsu, Wendy, Happy e Charle e la principessa rivela che ha capito che in realtà gli spiriti stellari si sono ribellati perché è tutto un piano del Re degli Spiriti Stellari. Ophiucius rivela che il Re degli Spiriti Stellari ha in mente di effettuare un altro rituale, chiamato "Liberum Verus" e per farlo ha bisogno che tutti gli spiriti stellari dello zodiaco tornino nel loro mondo. Involontariamente, i maghi hanno aiutato il re. Natsu e Arcadios iniziano a combattere contro Ophiucius e nello scontro, Natsu manda nei casini tutti gli altri dodici mondi. Lucy e Yukino si ritrovano ad affrontare insieme Virgo e Libra e insieme riescono a sconfiggerle. Le maghe degli spiriti stellari senza volerlo raggiungono Natsu e gli altri e si preparano a combattere contro Ophiucius. |||| | 216 | Quando le stelle cadono 「星満ちて流るる時」 - Hoshi michite nagareruru toki | 17 gennaio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Natsu comincia a combattere contro Ophiucius, intanto Lucy, Yukino e Wendy cercano di distruggere il globo celeste mentre i maghi di Fairy Tail distruggono Astral Spyritus perché così facendo il rituale non si potrà completare. Hisui decide di utilizzare una supermagia antica per distruggere il globo: GottFried. La principessa insieme a Lucy e Yukino attiva la magia. |||| | 217 | Lo Spirito Stellare Bestia 「星霊獣」 - Hoshi Reiju | 24 gennaio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Lucy, Yukino e Hisui distruggono il globo sconfiggendo Ophiucius che ritorna nel suo mondo. Purtroppo Liberum Verus viene completato e il Re degli Spiriti Stellari acquisisce potenza. Horologium si reca dai ragazzi per condurli nel Mondo degli Spiriti Stellare per sconfiggere il Re. Arrivati nel mondo vedono il Re degli Spiriti Stellari che ha cambiato completamente forma e ha assorbito tutti gli spiriti dello zodiaco. I maghi iniziano a combattere contro di lui ma egli si dimostra estremamente potente e con i suoi poteri sconfigge gran parte dei ragazzi. Solo Natsu, Lucy, Elsa, Gray e Gajeel rimangono a combattere contro di lui. Natsu grazie a Happy decide di entrare nel corpo del re per salvare gli spiriti. |||| | 218 | Believe 「Believe」 | 31 gennaio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Natsu e Happy continuano a cercare gli spiriti stellari all'interno dello Spirito Bestiale mentre Lucy, Elsa, Gray e Gajeel continuano a combatterlo dall'esterno. Il Dragon Slayer all'interno trova il "vero" Re degli Spiriti Stellari imprigionato che viene risucchiato dal nucleo della sua controparte eclissata. Natsu riesce a distruggere il nucleo sconfiggendo lo spirito bestiale. Così facendo il Mondo degli Spiriti Stellari torna alla normalità e gli spiriti dello zodiaco tornano al loro aspetto normale e i ragazzi ritornano umani. Il re dopo averli ringraziati li congeda nel loro mondo. Sconfiggendo tale minaccia, i cataclismi che avvenivano nel mondo scompaiono. |||| | 219 | Quello che un cuore puro intreccia 「真心が紡ぐもの」 - Magokoro ga tsumugu mono | 7 febbraio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Bisca e Alzack partono per un incarico e affidano Asuka a Natsu. Il dragon slayer insieme a Lucy e Happy passa la giornata insieme alla bambina mentre Wendy, Elsa e Lily preparano una torta per la piccola. |||| | 220 | 413 Days 「413DAYS」 | 14 febbraio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Juvia è felice perché festeggia l'anniversario del 413º giorno in cui ha conosciuto Gray. Con il suggerimento di Elsa, decide di fargli un regalo e dopo molti tentativi decide di fargli una sciarpa ma questi non l'accetta. In città giunge Lyon e vede Juvia addolorata e gli spiega che quel giorno è l'anniversario del giorno in cui la loro maestra Ur è morta, Juvia viene confortata da Elsa che la riporta a casa. Gray ripensando ai bei ricordi che ha trascorso con Ur decide di prendere la sciarpa venendo visto da Elsa. Il giorno seguente Juvia chiede scusa a Gray donandogli in seguito, un cuscino con raffigurante lei in bikini. |||| | 221 | Il labirinto d'argento 「白銀の迷宮」 - Hakugin no meikyū | 21 febbraio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Lucy, Natsu e Happy partono per una missione e si dirigono sulle montagne per cercare un ghiaccio molto particolare in grado di curare qualsiasi malattia e che non si scioglie mai. I tre entrano in una caverna, ma si perdono e ci restano per giorni. Giorni dopo trovano il ghiaccio che dovevano cercare ma vengono attaccati da una creatura che involontariamente li aiuta a uscire. Natsu mangia il ghiaccio riacquisendo forza e sconfigge la creatura, ma i tre devono di nuovo cercare il ghiaccio per completare l'incarico. |||| | 222 | Trasformazione! 「変身!」 - Henshin! | 28 febbraio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Lucy decide di imparare la Magia della Trasformazione, così chiede a Mirajane di insegnargliela e alla lezione si aggiungono Natsu e Happy, mentre Macao e Wakaba li ascoltano di nascosto. Intanto Elsa decide di diventare una supereroina per difendere Magnolia e si fa chiamare Fairy Woman. |||| | 223 | Arriva Kemokemo! 「ケモケモが来た!」 - Kemokemo ga kita! | 7 marzo 2015 | 31 gennaio 2024 | | Natsu e Lucy finiscono di svolgere un incarico e di colpo un uovo cade dal cielo. Natsu decide di tenerlo e farlo schiudere. Dopo dieci giorni si schiude e nasce una strana creatura che il dragon slayer decide di tenere e chiamare Kemokemo. Intanto un messaggero del consiglio riferisce a Makarov di iniziare il gemellaggio tra gilde, ovvero, mandare dei loro membri in un'altra gilda. Natsu, Elsa, Lucy, e Gray vanno in diverse gilde e intanto vedono che Kemokemo continua a crescere velocemente. Giunti alla gilda Sabertooth, Sting gli riferisce che è sbucata dal mare una nuova isola e che il consiglio ha deciso che Sabertooth e Fairy Tail la devono esplorare. |||| | 224 | Il posto da cui sei venuto 「君の来た場所」 - Kimi no kita basho | 14 marzo 2015 | 31 gennaio 2024 | | I ragazzi arrivano sull'isola e si imbattono in un mostro marino. Natsu, Lucy e Happy entrano nelle rovine dell'isola e scoprono che in passato l'isola era abitata. Di colpo, tutti coloro che erano sull'isola o nelle vicinanze cominciano a stare male a causa di un virus. Lucy riesce a decifrare le scritture e scopre che l'isola emana un virus e che Kemokemo è il Dio dell'isola che impedisce il propagarsi del virus. Kemokemo diventa enorme e salva i ragazzi. Essi lasciano l'isola mentre quest'ultima sprofonda nel mare con Kemokemo. |||| | 225 | L'uomo del fulmine 「いかづちの男」 - Ikazuchi no Otoko | 21 marzo 2015 | 31 gennaio 2024 | | Luxus, Fried, Evergreen e Bixlow accettano un incarico e si dirigono verso la città designata. Giunti in città scoprono che è ricoperta da giorni da una tempesta. Il sindaco rivela che la tempesta l'ha creata Luxus una settimana prima dei Grandi Giochi di Magia. Luxus scopre che il sindaco vuole ingannarlo facendogli pagare i danni. Il mago di Fairy Tail salva la città dai fulmini e distrugge la casa del sindaco. |||| | 226 | Fairy Tail of the Dead Meeeeeeeeen 「FAIRY TAIL of the DEAD MEEEEEEEEEN」 | 28 marzo 2015 | 31 gennaio 2024 | | Ichiya crea un nuovo profumo magico che accidentalmente finisce nelle fogne raggiungendo Magnolia. Un cittadino di Magnolia annusa il profumo da un tombino e si trasforma in Ichiya e poco a poco tutte le persone in città si trasformano in Ichiya. Natsu grazie a un deodorante riesce a salvare la città facendo tornare tutti normali. |||| | 227 | L'inizio di una nuova avventura 「新たな冒険の朝」 - Arata na bōken no asa | 4 aprile 2015 | 31 gennaio 2024 | | Natsu e Gray diventati famosi grazie ai Grandi Giochi di Magia ricevono un incarico da uno dei Dieci Maghi Sacri, Warrod Sequen. Lucy, Elsa, Wendy, Happy e Charle decidono di aiutarli. I ragazzi si recano da Warrod e questi gli chiede di recarsi in un villaggio chiamato Villaggio del Sole che è completamente congelato, compreso gli abitanti e di scongelarlo. Warrod con la sua magia fa crescere un enorme pianta che aiuta i ragazzi a raggiungere subito il luogo. |||| | 228 | Maghi vs. cacciatori 「魔導士 vs. ハンター」 - Madōshi vs. Hantā | 11 aprile 2015 | 31 gennaio 2024 | | I ragazzi giungono al Villaggio del Sole e scoprono che è un villaggio abitato da giganti. Sul luogo incontrato tre cacciatori di tesori che rivelano che vogliono rubare la Fiamma Eterna, ovvero, il guardiano del villaggio e per farlo devono scongelarla con la magia Moon Drip. I maghi cercano di prendere la fiala e iniziano uno scontro con i cacciatori che si rivelano molto più forti di quello che sembrano. Al villaggio intanto giungono due membri della gilda oscura Succubus Eye e uno dei due è Minerva. Elsa intanto cerca indizi sulla Fiamma Eterna e di colpo scopre di essere ritornata bambina. |||| | 229 | La legge della retrogressione 「退化ノ法」 - Taika no hō | 18 aprile 2015 | 31 gennaio 2024 | | I ragazzi continuano a combattere contro i cacciatori e accidentalmente rompono la fiala di Moon Drip che però a quanto pare non bastava a sciogliere l'intero villaggio. Natsu sente la voce di qualcuno provenire dal ghiaccio dicendo che la conosce. Elsa, tornata bambina, s'imbatte in Minerva e le due iniziano a combattere. Natsu s'imbatte nel partner di Minerva, Doriate che si rivela il responsabile di aver fatto tornare bambina Elsa. Doriate fa tornare bambino anche Natsu e inizia a combattere anche contro di lui ma il Dragon Slayer riesce a sfuggirgli. Lucy e Wendy iniziano un nuovo scontro con i cacciatori di tesori, intenzionati stavolta prendere le chiavi d'oro di Lucy, e in supporto delle ragazze giunge Flare. |||| | 230 | Il ritorno del demone 「悪魔回帰」 - Akuma kaiki | 25 aprile 2015 | 31 gennaio 2024 | | Lucy, Wendy e Flare insieme affrontano i cacciatori riuscendo a sconfiggerli definitivamente. Flare rivela di provenire dal Villaggio del Sole e che i giganti l'hanno cresciuto come se fosse una di loro. Elsa ingaggia una battaglia contro Minerva ma essendo diventata bambina è in netto svantaggio. Natsu continua a cercare la voce che ha sentito. Gray s'imbatte in Doriate e quest'ultimo fa diventare bambino anche il mago del ghiaccio. Tornato bambino, Gray viene afflitto dai flashback di Deliora cadendo nel panico ma alla fine ritorna in sé e nonostante le sue dimensioni di bambino inizia a combattere. |||| | 231 | Gray vs. Doriate 「グレイ vs. ドリアーテ」 - Gurei vs. Doriāte | 2 maggio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Gray inizia a combattere contro Doriate e durante lo scontro quest'ultimo si trasforma facendo capire a Gray che egli è un Demone dei Libri di Zeref. Gray scopre che il ghiaccio che ricopre l'intero villaggio è il punto debole del demone e decide di utilizzarlo contro di lui per sconfiggerlo. Grazie a questo stratagemma sconfigge il demone e tutti tornano alla normalità e il demone gli rivela che loro hanno aperto le porte dell'inferno. Dopo questa frase viene mangiato da una strana creatura. Natsu si ritrova con le ragazze di fronte alla Fiamma Eterna congelata e verso di loro giunge Gray rivelando che forse riesce a scongelare la fiamma, tramutando il ghiaccio. Natsu inizia uno scontro con la strana creatura. |||| | 232 | La voce della fiamma 「炎の声」 - Honō no koe | 9 maggio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Mentre Natsu combatte la strana creatura, Gray cerca di far sciogliere il ghiaccio che avvolge la Fiamma Eterna. Dopo aver sciolto il ghiaccio si accorgono che è quasi sparita del tutto e che è rimasto solo un fuocherello. Natsu sconfigge la creatura e rinvigorisce la fiamma che si scopre essere Atlas Flame. Wendy con la magia Milky Way fa comparire l'anima del drago che rivela che un solo uomo ha congelato il villaggio, un Devil Slayer del ghiaccio, e che lo aveva scambiato per un demone. Atlas scongela il villaggio e gli abitanti e rivela che 400 anni prima, Igneel ha cercato di fermare il demone più potente di Zeref fallendo, ovvero, E.N.D. Dopo aver rivelato ciò, l'anima di Atlas scompare. Minerva vedendo lo scioglimento del ghiaccio fugge. Intanto, in una località misteriosa, il Devil Slayer del ghiaccio, Silver, si appresta a raggiungere la sua base: la gilda oscura Tartaros. |||| | 233 | Song of the Fairies 「Song of the Fairies」 | 16 maggio 2015 | 31 gennaio 2024 | | I ragazzi festeggiano insieme ai giganti per averli salvati e Flare decide di rimanere al villaggio dopo essere stata accolta di nuovo a casa. I ragazzi ritornano a casa di Warrod per informarlo sulla missione svolta e passano la serata con lui, ricevendo la ricompensa, che si tratta, di una semplice patata. Inoltre, scoprono che quest'ultimo è stato uno dei fondatori di Fairy Tail e informa i ragazzi che la gilda Tartaros è la gilda oscura più misteriosa che si sia mai conosciuta e che forse possiede un Libro di Zeref dopo che Natsu, gli ha chiesto alcune informazioni su E.N.D. Intanto Minerva ritorna alla base della gilda Succubus Eye ma trova tutti i suoi compagni trasformati in pupazzetti, dove al suo posto incontra Kyouka, un membro di Tartaros che rivela che i suoi compagni non sono riusciti a resistere al suo potere che consiste nell'aumentare il potere delle persone, e inoltre rivela che Tartaros sta per muoversi ed ha deciso di reclutarla nella sua stessa gilda sfruttando la sua potenza magica su di lei. |||| | 234 | Saga di Tartaros, Prologo - I nove cancelli dell'Ade 「冥府の門編【序章】九鬼門」 - Tarutarosu-hen Joshō Kyūkimon | 23 maggio 2015 | 31 gennaio 2024 | | I ragazzi tornano alla gilda. Intanto al Consiglio della Magia i membri discutono sulla gilda Tartaros che da troppi anni è rimasta nell'oscurità e che bisogna agire. Di colpo, l'intero Consiglio viene distrutto da un'esplosione uccidendo tutti coloro che si trovavano all'interno. Gli unici sopravvissuti sono Doranbolt e Org. Quest'ultimo però viene bloccato dal responsabile dell'attentato: Jackal un membro di Tartaros. Jackal uccide di fronte a Doranbolt, Org. Intanto alla gilda i ragazzi cercano informazioni su E.N.D. scoprendo che è un demone completamente diverso da Lullaby e Deliora. Poco dopo ricevono notizie sull'attentato al Consiglio. Doranbolt si dirige alle prigioni dove chiede informazioni a Cobra riguardo a Tartaros. Cobra rivela che la gilda è composta da demoni dei Libri di Zeref e che E.N.D. è il loro master nonché il demone più potente creato da Zeref. Intanto alla gilda Tartaros la squadra più forte chiamata "I Nove Cancelli dell'Ade" composta da: Franmalth, Kyouka, Silver, Torafuzar, Seilah, Ezel e Ki-Suu si preparano per il loro piano. Al ristorante di Yajima, dove stanno svolgendo un incarico Fried, Bixlow e Evergreen vengono attaccati da un membro dei Nove Cancelli dell'Ade: Tempesta. Quest'ultimo è sul punto di uccidere Yajima, ma viene fermato da Luxus. |||| | 235 | Saga di Tartaros, Prologo - Fate contro gli inferi 「冥府の門編【序章】妖精対冥府」 - Tarutarosu-hen Joshō Yōsei tai meifu | 30 maggio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Luxus inizia a combattere contro Tempesta riuscendo a sconfiggerlo facilmente. Il demone vedendo l'enorme potenza di Luxus decide di autodistruggersi spargendo nell'aria particelle anti-magia che uccidono sia i maghi che i non maghi. Luxus, Fried, Evergreen, Bixlow e Yajima vengono avvelenati e il Dragon Slayer cerca di salvarli ingerendo le particelle anti-magia. I cinque vengono portati a Fairy Tail sotto le cure di Polyusca. Makarov dichiara guerra contro Tartaros. Nel frattempo al quartier generale di Tartaros, Tempesta si sta rigenerando all'interno di uno strano macchinario e a fianco a lui si trova Minerva, che per decisione di Kyouka decide di reclutarla nella gilda trasformandola in un demone, cosa che avevano già fatto in precedenza con Doriate. Alla gilda Fairy Tail, Loki rivela quattro residenze degli ex membri del consiglio e i maghi di Fairy Tail si recano da ognuno di essi per salvarli e ricevere informazioni. Natsu, Lucy, Wendy, Happy e Charle si recano da Michello, ma poco dopo il loro arrivo la casa viene distrutta da Jackal, l'attentatore del consiglio della magia. Natsu si prepara a combattere contro il demone. |||| | 236 | Saga di Tartaros, Prologo - L'eredità bianca 「冥府の門編【序章】白き遺産」 - Tarutarosu-hen Joshō Shiroki isan | 6 giugno 2015 | 31 gennaio 2024 | | Natsu inizia a combattere contro Jackal. Intanto Michello si rende conto che Tartaros sta dando la caccia a tutti i vecchi membri del consiglio per una sola cosa: L'Eredità bianca. Michello capisce che si tratta di quello e che l'intero continente è in pericolo. Egli comincia a scappare. Jackal si riprende e mette fuori gioco Natsu facilmente grazie ai suoi poteri. Egli rivela che i membri di Tartaros non utilizzano la magia, ma un potere ancora più potente, ovvero, le maledizioni e fa esplodere Natsu in base a quante volte il dragon slayer lo ha colpito. Jackal inizia a inseguire Michello riuscendo a raggiungerlo. Viene intercettato da Lucy ma il demone la intrappola in una mina esplosiva. Jackal intrappola Michello e una donna in una bolla esplosiva e chiede a Lucy quale dovrà morire e quale no. Grazie all'intervento di Natsu, il Dragon Slayer libera tutti e ricomincia un nuovo scontro con il demone affermando che la sua Maledizione Esplosiva non ha più effetto su di lui. |||| | 237 | Saga di Tartaros, Prologo - Natsu vs. Jackal 「冥府の門編【序章】ナツ vs. ジャッカル」 - Tarutarosu-hen Joshō Natsu vs. Jakkaru | 13 giugno 2015 | 31 gennaio 2024 | | Jackal spaventato dal potere di Natsu che riesce a resistere alle sue esplosione decide di trasformarsi. Il demone diventa un enorme licantropo e inizia un nuovo scontro con il dragon slayer. Natsu dopo un duro scontro riesce a sconfiggerlo. Jackal successivamente decide di auto esplodersi cercando di distruggere la città ma Happy lo porta in cielo salvando tutti. Intanto gli altri maghi di Fairy Tail si dirigono dagli ex-membri del consiglio arrivando tardi. Gajeel, Levy, Jet e Droy si dirigono da Belno; Gray e Juvia da Hogg, Elfman e Lisanna da Yuri ma nella sua casa trovano Seilah di Tartaros. Il demone con la sua Maledizione Macro controlla il corpo di Elfman che comincia a strangolare Lisanna. Intanto Lucy con una Lachrima contatta la gilda e Michello decide di rivelare cos'è l'Eredità Bianca. Egli spiega che si tratta di un'arma del consiglio: Face, in grado di annullare la magia dall'intero continente. Michello spiega che l'arma è sigillata grazie alla Magia del Collegamento Vitale da tre ex membri del consiglio e che solo l'ex-presidente del consiglio sa chi sono. Elsa e Mira si dirigono da lui. |||| | 238 | Saga di Tartaros - Immoralità e peccatori 「冥府の門編 背徳と罪人」 - Tarutarosu-hen Haitoku to zainin | 20 giugno 2015 | 31 gennaio 2024 | | Elsa e Mira si dirigono alla casa dell'ex-capo del consiglio: Crawford Seam. Egli rivela che non conosce l'ubicazione di Face e nemmeno i tre membri del Consiglio che l'hanno sigillata. Subito dopo la casa viene attaccata da dei soldati di Tartaros e le due ragazze sconfiggono i nemici con facilità. Nel frattempo, Natsu capisce come Tartaros ha saputo le informazioni riguardo Face e si reca da Elsa e Mira. Le due ragazze vengono addormentate da Crawford che si rivela in combutta con Tartaros e per ordine di Kyouka le conduce alla base. Intanto, Doranbolt decide di accettare l'offerta di Cobra e rilasciarlo per sapere informazioni su Tartaros. Egli libera tutti gli Oracions Sèis. Una volta liberi, Cobra uccide Brain e sul luogo giungono Gerard e Meredy (informati da Doranbolt) e l'ex mago sacro inizia a combattere contro l'intera gilda oscura, ad eccezione di Hoteye. Alla base di Tartaros, Elsa viene imprigionata e interrogata da Kyouka per farsi dire dove si trova Gerard perché lui è uno dei tre che hanno sigillato Face, nonché l'unico ancora vivo. Kyouka inizia a torturare Elsa. Natsu con il suo fiuto rintraccia Crawford e assale la base di Tartaros colpendo l'ex capo. |||| | 239 | Saga di Tartaros - Gerard vs. Oraciòn Seis 「冥府の門編 ジェラール vs. 六魔将軍」 - Tarutarosu-hen Jerāru vs. Orashion Seisu | 27 giugno 2015 | 31 gennaio 2024 | | Natsu dopo aver fatto irruzione nella base di Tartaros inizia a combattere contro Franmalth ma l'incontro viene fermato da Silver che decide di occuparsi di Natsu. Dopo aver rivelato di essere stato lui l'artefice del congelamento del Villaggio del Sole, Natsu dice che l'odore dell'uomo assomiglia a quello di Gray. Silver congela il Dragon Slayer dicendo che non deve pronunciare quel nome. Happy riesce a fuggire e a ritornare alla gilda per informare tutti. Con le informazioni date, Levy tenta di localizzare la base di Tartaros che si trova su un enorme Cubo volante. Intanto, Gerard continua a combattere contro Oraciòn Seis dicendo che lui li libererà dall'oscurità. In quel momento, il sigillo che tiene bloccato Zero, il master degli Oraciòn Seis si scioglie e si risveglia. Natsu viene imprigionato e nella sua cella trova Lisanna. Intanto Elfman torna alla gilda dicendo quello che era successo. Restando in silenzio si dirige nella cantina della gilda. Egli è sotto il controllo della Maledizione Macro di Seilah, che gli ha ordinato di piazzare una bomba Lachrima per distruggere Fairy Tail e che se l'avesse fatto avrebbe riavuto Lisanna. Elfman decide di distruggere Fairy Tail. |||| | 240 | Saga di Tartaros - Il luogo in cui giungono le preghiere 「冥府の門編 祈りが届く場所」 - Tarutarosu-hen Inori ga todoku basho | 4 luglio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Gerard continua a combattere contro gli Oracions Sèis e di colpo egli viene ferito gravemente da Zero risvegliatosi. Zero si scaglia contro Gerard disintegrandolo. Egli sembra morto ma ricompare di colpo annullando la magia Reflector di Midnight che gli ha fatto credere di essere stato ucciso. Gerard con il suo attacco più potente sconfigge gli avversari e li incita a unirsi alla sua gilda, Crime Sorcière per sconfiggere Zeref. Intanto Crawford con il suo Super Archive individua Gerard e trasferisce la sua chiave a se stesso, così facendo l'ex-capo diventa il terzo sigillo. Kyouka uccide Crawford e spezza il sigillo di Face. Franmalth scopre che l'arma deve essere attivata manualmente e Kyouka decide di inviare qualcuno per attivarla. Nella base di Tartaros, il demone Lamy finisce di curare Tempesta cambiandogli completamente aspetto e cura anche Jackal dallo scontro con Natsu. Inoltre Minerva viene trasformata in un demone. Intanto alla gilda Fairy Tail, Levy individua la posizione della base di Tartaros, ovvero, sopra Magnolia. Cana segue Elfman e scopre il suo piano ma viene attaccata da lui e la gilda viene distrutta. |||| | 241 | Saga di Tartaros - La reincarnazione dei demoni 「冥府の門編 悪魔転生」 - Tarutarosu-hen Akuma tensei | 11 luglio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Cana riesce a intrappolare Elfman in una delle sue carte, ma la Lachrima è sul punto di esplodere, così intrappola tutti i membri della gilda, compresa sé stessa e ordina a Happy, Charle e Lily di portarli sul Cubo. I tre raggiungono il Cubo, Cana libera tutti e Fairy Tail inizia l'assedio a Tartaros. Elfman si libera dalla maledizione Macro ritornando normale. Intanto, nel laboratorio dove è rinchiusa Mira, Lamy è sul punto di trasformarla in un demone ma Mira si libera dicendo che lei ha già cellule demoniache nel corpo e che le usa per il Satana Soul. Kyouka ritorna da Elsa per usarla come ostaggio ma viene catturata da Natsu e Lisanna liberatisi grazie a una spada. Kyouka scopre che i due hanno liberato Elsa e intrappolano il demone al suo posto. Natsu e Lisanna si recano a liberare Mira, Elsa inizia uno scontro con Kyouka. Con una delle sue armature la scaraventa al suolo provocando un enorme voragine fuoriuscendo esattamente nel punto dove l'intera Fairy Tail sta combattendo, così facendo crea un varco per entrare nella base nemica. Mentre Lisanna e Natsu si dirigono nel laboratorio, Natsu tiene occupate alcune guardie permettendo alla compagna di raggiungere la sorella ma di colpo il tempo si blocca e di fronte a Natsu compare Zeref. |||| | 242 | Saga di Tartaros - Lasciar vivere o morire 「冥府の門編 生かすか殺すか」 - Tarutarosu-hen Ikasu ka korosu ka | 18 luglio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Zeref rivela a Natsu che la gilda è stata creata dai demoni creati da lui e che il master è E.N.D., inoltre rivela a Natsu che solo lui o E.N.D. potra giungere a lui. Prima di scomparire, Zeref rivela al Dragon Slayer che quando sarà il momento dovrà scegliere se lasciar vivere o morire E.N.D. Intanto, grazie al varco creato da Elsa i maghi di Fairy Tail entrano nella base di Tartaros, tranne Elsa che rimane a combattere contro Kyouka. Lucy e Wendy si recano nella sala di controllo dove scoprono che Face si attiverà dopo 41 minuti. Sul luogo giungono i demoni Ki-Suu e Franmalth che cercano di fermare le due ragazze. Lucy evoca Aries e Taurus per scappare ma vengono intercettate da Ki-Suu, che viene fermato da Gray e inizia a combattere contro il ragazzo. Lucy viene bloccata da Franmalth che utilizza la magia di Aries. Wendy grazie all'intervento di Natsu riesce a fuggire e a dirigersi verso Face. Franmalth inizia a combattere contro Natsu e Lucy e si trasforma in Taurus rivelando che lui utilizza la Maledizione dell'Assorbimento che gli permette di assorbire le anime e acquisire le loro abilità. Durante lo scontro, Franmalth decide di utilizzare la sua anima più potente. |||| | 243 | Saga di Tartaros - Wendy vs. Ezel 「冥府の門編 ウェンディ vs. エゼル」 - Tarutarosu-hen Wendi vs. Ezeru | 25 luglio 2015 | 31 gennaio 2024 | | Franmalth mostra la sua anima più potente, ovvero, Hades l'ex master della gilda oscura Grimoire Heart. Il demone rivela che sette anni fa mentre cercava Zeref si è imbattuto nel corpo senza vita di Hades e ne ha assorbito l'anima. Natsu ricomincia lo scontro con il demone utilizzando anche la Modalità del Drago dai Fulmini Fiammeggianti. Il dragon slayer colpisce il demone con un ruggito e questi assorbe l'anima della magia acquisendo anch'egli la modalità di Natsu. Intanto, in ogni parte del Cubo, i maghi di Fairy Tail stanno combattendo contro i demoni. Wendy e Charle giungono sul luogo dove si trova Face ma vengono attaccate dal demone Ezel. Wendy inizia uno scontro con il demone ma questi si rivela estremamente potente e sconfigge la ragazzina con facilità. Egli conduce Wendy di fronte a Face per farla assistere all'attivazione dell'arma. In quell'istante Charle che stava per essere divorata da Ezel suggerisce all'amica di mangiare l'aria ethernana che emana l'arma. Wendy mangia l'aria e subisce la medesima trasformazione che ha subito Natsu quando ha mangiato l'Etherion, ovvero, la Dragon Force. |||| | 244 | Saga di Tartaros - Amiche per sempre 「冥府の門編 ずっと友達で」 - Tarutarosu-hen Zutto tomodachi de | 1º agosto 2015 | 31 gennaio 2024 | | Con la Dragon Force attivata, Wendy si scaglia contro Ezel dimostrando una forza sorprendente. Il demone tuttavia si dimostra all'altezza della Dragon Force e si trasforma in un modo simile a come aveva fatto Jackal. Wendy decide di utilizzare tutto il suo potere e alla fine riesce a sconfiggere Ezel e a distruggere Face. Nonostante l'arma sia distrutta, il timer continua a scorrere. Charle vedendo uno dei suoi futuri scopre che attiveranno l'incantesimo di autodistruzione sull'arma, tuttavia non sa se loro due sopravvivranno all'esplosione. Wendy decide di rimanere accanto all'amica fino alla fine e insieme attivano l'autodistruzione dell'arma impedendo la scomparsa della magia dal continente. Wendy e Charle vengono salvate da Doranbolt subito dopo che hanno attivato l'autodistruzione. |||| | 245 | Saga di Tartaros - Hell's Core 「冥府の門編 ヘルズ・コア」 - Tarutarosu-hen Heruzu koa | 8 agosto 2015 | 31 gennaio 2024 | | Natsu e Lucy continuano a combattere contro Franmalth. Il demone è sul punto di assorbire le loro anime, Lucy decide di far ritornare Taurus e Aries nel loro mondo. Franmalth li espelle dal loro corpo. Lucy fa credere al demone che anche Natsu sia uno spirito stellare, così facendo il Dragon Slayer viene liberato dalla morsa di Franmalth e lo sconfigge. Una volta sconfitto tutte le anime che ha assorbito escono dal suo corpo. L'anima di Hades compare di fronte a Lucy e Natsu dicendo loro che Tartaros non ha come obiettivo principale Face e che devono avvertire Makarov di rilasciare la luce. Happy si dirige dal master, Franmalth scompare dirigendosi al laboratorio di Lamy. Nel frattempo, Kyouka abbandona lo scontro con Elsa e incarica Minerva di sconfiggere la ragazza. Minerva rivela a Elsa che è rinata come demone chiamandosi Neo-Minerva. Kyouka ha abbandonato il combattimento perché ha deciso di risvegliare il loro master E.N.D. Intanto Mira continua a combattere contro Seilah e di colpo in una delle incubatrici compare Ezel. Lamy rivela che loro sono una gilda immortale grazie a un contratto con il Re dell'Ade. Ogni volta che sono sconfitti o muoiono vengono rigenerati nel laboratorio di Lamy chiamato "Cuore dell'Ade". In un'altra incubatrice compare Franmalth. Mira grazie alla sua magia distrugge il "Cuore dell'Ade" uccidendo Ezel e Franmalth. Seilah furiosa si trasforma anche lei scatenando una potenza talmente grande da mettere in ginocchio Mira nella sua Take Over più potente. |||| | 246 | Saga di Tartaros - Il re dell'Ade 「冥府の門編 冥王」 - Tarutarosu-hen Meiō | 15 agosto 2015 | 31 gennaio 2024 | | Il gruppo di Gerard s'imbatte in Rustyrose, ex-membro della gilda oscura Grimoire Heart. Egli rivela che allo scioglimento di Grimoire Heart, Tartaros ha cominciato ad attaccare le gilde oscure controllate da Grimoire Heart. Rusty racconta che ha fatto irruzione nella base di Tartaros dove scopre che la gilda di demoni è controllata da una forza oscura, misteriosa ancora più terrificante dei Nove Cancelli dell'Ade. Finito di raccontare sparisce nel nulla. Gli Oracions Sèis inoltre sono titubanti a seguire Gerard e Meredy e si dividono. Gerard e Meredy decidono di recarsi alla base di Tartaros e lungo la strada egli le rivela il perché vuole salvare gli Oracions Sèis. Cobra sente le parole di Gerard, le riferisce ai suoi compagni e decidono di tornare da lui per seguirlo. In quel momento Meredy e Gerard vengono attaccati da Rusty che cerca di convincere la sua ex-compagna a rifondare Grimoire Heart. Successivamente i due vengono salvati dagli Oracions Sèis che rivelano di voler entrare nella gilda Crime Sorcière. Meredy fa capire a Rusty di guardare al futuro e lasciar perdere il passato, inoltre Gerard gli dice che se vorrà potrà entrare in Crime Sorcière. Intanto, la lotta fra Fairy Tail e Tartaros continua e in una zona del Cubo, la figura misteriosa di cui ha parlato Rusty fa la sua apparizione, è Mard Geer, il Re dell'Ade che parlando al master rivela che l'era di Zeref è vicina e che i suoi demoni, chiamati Etherious, non potranno mai essere sconfitti. |||| | 247 | Saga di Tartaros - Alegria 「冥府の門編 アレグリア」 - Tarutarosu-hen Areguria | 22 agosto 2015 | 31 gennaio 2024 | | Mira continua a combattere contro il demone Seilah e in quel momento ricorda un momento del suo passato. Quando era bambina, viveva insieme a Lisanna e a Elfman in un villaggio. Un giorno Mira sconfisse un demone e il suo braccio assunse una forma mostruosa. I tre furono costretti a lasciare il villaggio perché gli abitanti li consideravano demoni. Essi giunsero alla gilda Fairy Tail dove Mirajane scoprì che non era stata maledetta dal demone ma aveva assorbito il suo potere tramite la magia Take Over. Lisanna ed Elfman impararono anch'essi la magia Take Over e i tre divennero membri di Fairy Tail. Ricordando quel momento, Mira decise di usare il tutto per tutto per sconfiggere il nemico. Tramite la sua magia riesce a utilizzare temporaneamente la Maledizione Macro di Seilah, impartendo un ordine a Elfman di venirla a salvare. Infatti Elfman compare alle spalle di Seilah, colpendola con un potente pugno e sconfiggendola. In un'altra zona del Cubo, Kyouka si dirige al cospetto di Mard Geer per chiedergli di liberare E.N.D. ma il Re dell'Ade rivela che c'è troppa magia nel mondo e che non potranno liberarlo se tutta la magia non scompare. Mard Geer decide di utilizzare la Maledizione Alegria e subito dopo punisce Kyouka poiché quest'ultima ha giocato con un umano. Nel frattempo l'intero Cubo si trasforma in un enorme mostro chiamato Plutogrim che assorbe tutti coloro che sono all'interno, esclusi i demoni. L'unica a salvarsi dalla maledizione è Lucy. |||| | 248 | Saga di Tartaros - L'attacco delle stelle 「冥府の門編 星々の一撃」 - Tarutarosu-hen Hoshiboshi no ichigeki | 29 agosto 2015 | 31 gennaio 2024 | | Il mostro Plutogrim distrugge la città di Magnolia, intanto il Re dell'Ade avverte tutta Tartaros dell'unica superstite della sua maledizione e promette una ricompensa a chi la ucciderà. Lucy si ritrova ad affrontare da sola tutta la gilda. Prima viene attaccata da normali soldati per poi subire l'attacco del demone Lamy e Torafuzar. Lucy evoca Loki e Virgo, poi viene attaccata anche da Jackal. Vedendo la superiorità dei nemici prova a evocare un terzo spirito stellare: Aquarius e miracolosamente ci riesce, mettendo fuori gioco temporaneamente Jackal ma subito dopo viene ferita da Torafuzar. Loki e Virgo vengono sconfitti da Jackal. Lucy è in balia dei nemici. Dopo una piccola discussione con Torafuzar che si ritira, Jackal uccide Lamy per poi cercare di colpire Lucy, ma viene bloccato da Aquarius. Quest'ultima rivela a Lucy che dopo essere riuscita a evocare tre spiriti è in grado di evocare Il Re degli Spiriti Stellari sacrificando una chiave d'oro. Lucy nonostante non vuole è costretta a distruggere la chiave di Aquarius rompendo il loro contratto. Così facendo evoca il Re degli Spiriti Stellari che distrugge il Cubo, facendolo precipitare poco lontano da Magnolia. Subito dopo Il Re degli Spiriti Stellari si ritrova di fronte il Re dell'Ade. |||| | 249 | Saga di Tartaros - Il re degli spiriti stellari vs. il re dell'Ade 「冥府の門編 星霊王 vs. 冥王」 - Tarutarosu-hen Seireiō vs. Meiō | 5 settembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Il Re degli Spiriti Stellari inizia a combattere contro il Re dell'Ade e lo scontro assume proporzioni gigantesche. Durante la battaglia, Mard Geer rivela che il libro che porta sempre con sé è in realtà l'anima di E.N.D. che è stata sigillata in quel libro. Lucy disperata per il sacrificio di Aquarius, viene contattata telepaticamente dal Re degli Spiriti Stellari che la informa e che dona a lei il potere di Aquarius per sconfiggere il nemico. Lucy cambia vestito assumendone uno simile a quello di Aquarius e scaglia l'Urano Metria contro Jackal sconfiggendolo. Il Re degli Spiriti Stellari decide di utilizzare il suo attacco più potente: Galaxia Blade. Una volta scagliata libera tutti i maghi di Fairy Tail dalla maledizione Alegria, pietrifica Mard Geer per poi ritornare nel suo mondo. Intanto Torafuzar, Ki-Suu, Silver e Tempesta si dirigono da Lucy per ucciderla ma vengono fermati da Gajeel, Juvia, Gray e Natsu che si preparano a uno scontro quattro contro quattro. |||| | 250 | Saga di Tartaros - Elsa vs. Minerva 「冥府の門編 エルザ vs. ミネルバ」 - Tarutarosu-hen Eruza vs. Mineruba | 12 settembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Silver prende Gray e si teletrasporta per combattere contro di lui in un altro luogo. Natsu, Gajeel e Juvia iniziano a combattere contro Tempesta, Torafuzar e Ki-Suu. Intanto, Lily trova Happy e scopre che sulla sua testa è cresciuto un fungo, che in realtà è Franmalth che grazie alla sua maledizione si è fatto assorbire da Happy salvandosi dall'esplosione del "Cuore dell'Ade". Intanto, Wendy e Charle si svegliano con accanto Doranbolt che rivela di averle salvate per un soffio e mostra loro che in realtà non esiste una sola Face e rivela che ne ha contate almeno duemila, sbucate dal terreno. Wendy decide di tornare dai suoi compagni per avvertirli del pericolo. Intanto Elsa continua a combattere contro Minerva e durante lo scontro quest'ultima ricorda gli insegnamenti del padre che l'hanno fatta diventare così crudele. Alla fine si rende conto del male che ha fatto pentendosi e chiede a Elsa di ucciderla, ma questa le dice che i suoi compagni la stanno aspettando alla sua gilda. Sul luogo giunge Mard Geer, liberatosi, che tenta di uccidere le due maghe, che però vengono salvate da Sting e Rogue che giungono sul luogo appena in tempo. |||| | 251 | Saga di Tartaros - La storia di un ragazzo 「冥府の門編 少年の物語」 - Tarutarosu-hen Shōnen no monogatari | 19 settembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Sting e Rogue rivelano che sono giunti li grazie a una lettera di Elsa. Mard Geer subito dopo rivela che in totale sono uscite 3000 Face dal terreno e che in meno di un'ora si attiveranno. Minerva dice che è impossibile attivarle tutte insieme perché solo l'ex capo del Consiglio Crawford poteva attivarle. Mard Geer rivela che Tartaros ha un negromante, Ki-Suu, che può far resuscitare i morti e manovrarli a suo piacimento. Elsa e Minerva seguiti da Lector e Frosch si recano nella sala di controllo a fermare Face. Sting e Rogue iniziano a combattere contro il Re dell'Ade. Lungo la strada incontrano Happy e Lily, Minerva sradica Franmalth dalla testa di Happy e lo costringe a riferirgli dove si trova la sala di controllo. Intanto, Gray e Silver si trovano all'esterno del Cubo e quest'ultimo rivela che è un demone che utilizza il corpo del defunto padre di Gray, Silver Fullbuster: Deliora. Dopo aver distrutto il villaggio di Gray, decise di utilizzare il corpo senza vita di Silver perché era comodo vista la sua vera forma. Inoltre rivela che sull'Isola di Garuna dopo che si liberò dal ghiaccio di Ur venne ucciso, ma venne riportato in vita grazie al "Cuore dell'Ade" di Tartaros. Gray accecato dalla rabbia inizia uno scontro con Silver. |||| | 252 | Saga di Tartaros - Gray vs. Silver 「冥府の門編 グレイ vs. シルバー」 - Tarutarosu-hen Gurei vs. Shirubā | 26 settembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Gray inizia a combattere contro Silver scoprendo che egli utilizza la magia del Devil Slayer del ghiaccio, infatti il ghiaccio di Gray non ha effetto, al contrario del suo. Gray è sul punto di utilizzare Iced Shell vedendo l'enorme potenza del nemico ma alla fine cambia idea perché non vuole abbandonare i suoi amici e con uno stratagemma scaglia ad alta velocità una palla di ferro contro Silver trafiggendolo e sconfiggendolo. Alla fine dello scontro Gray rivela che ha capito fin dall'inizio il bluff dell'uomo, quest'ultimo non è Deliora ma il suo defunto padre. |||| | 253 | Saga di Tartaros - I ricordi di Silver 「冥府の門編 銀色の想い」 - Tarutarosu-hen Gin'iro no omoi | 3 ottobre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Silver rivela a Gray di essere suo padre, spiegando che è un non-morto resuscitato grazie al demone Ki-Suu (l'uomo infatti continua a parlare e a muoversi nonostante un buco nel petto). Una volta tornato in vita venne accolto da Tartaros e imparò la magia Devil Slayer per distruggere in segreto i demoni che gli avevano tolto la moglie e il figlio, nonostante avesse la magia per ucciderli. Questo perché Mard Geer lo voleva utilizzare come deterrente per tenerlo sotto controllo. Silver scoprì che il figlio era vivo durante i Grandi Giochi di Magia e decise che avrebbe terminato lui la sua opera e a ucciderlo definitivamente per riposare in pace. Gray e Silver si lasciano andare dai sentimenti, Silver allora decide di contattare telepaticamente Juvia (che sta lottando contro il negromante) dicendo che deve sconfigge il demone perché con la negromanzia sta controllando il corpo di Crawford per attivare le 3000 Face. Juvia capisce che se sconfiggesse il demone anche Silver scomparirebbe, ma gli risponde che è tempo che lui riposi in pace. La ragazza alla fine decide di assecondare l'ultimo desidero dell'uomo uccidendo Ki-Suu. Dopo la morte del demone, il corpo di Silver scompare di fronte a Gray, che dona al figlio la magia del Devil Slayer riferendogli che l'ha imparata perché E.N.D. è un demone di fuoco, Gray con la sua nuova magia giura di distruggere il master di Tartaros. |||| | 254 | Saga di Tartaros - Air 「冥府の門編 Air」 - Tarutarosu-hen Air | 10 ottobre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Con la sconfitta di Ki-Suu da parte di Juvia, Natsu e Gajeel iniziano a fare sul serio, ma anche Tempesta e Torafuzar decidono di trasformarsi, tale trasformazione viene chiamata Forma Etherious. Natsu attiva la Modalità del Drago di Fuoco e Fulmini, Gajeel attiva la Modalità del Drago di Ferro e Ombra. Vedendo l'enorme potere dei due Dragon Slayer, Torafuzar decide di utilizzare la sua maledizione, ovvero, la Maledizione Tenchii Kaimei. Egli ricopre l'intera area di una strana acqua nera e rivela che è velenosa e che in meno di cinque minuti gli esseri umani moriranno. Il demone mette fuori gioco Natsu, come Lucy e Juvia. Gajeel è costretto a sconfiggere il demone velocemente ma a causa della scarsità di fiato viene sconfitto facilmente, ma Levy giunge sul luogo ed effettua la respirazione bocca a bocca su Gajeel donandogli un po' d'aria. |||| | 255 | Saga di Tartaros - Acciaio 「冥府の門編 鋼」 - Tarutarosu-hen Hagane | 17 ottobre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Grazie all'aiuto di Levy, Gajeel guadagna un po' di aria nei polmoni riuscendo a mettere alle strette Torafuzar. Tuttavia il demone modifica la solidità del suo corpo rendendolo più duro del ferro di Gajeel. Il Dragon Slayer messo di nuovo alle strette dal demone ripensa alle parole di Belno che gli ha detto anni prima, ovvero, che deve vivere la sua vita seguendo un obiettivo. Gajeel grazie alla sua forza di volontà nel proteggere le persone che ama si libera dalla presa di Torafuzar e mischia le particelle di carbone presenti nell'acqua con il suo ferro, trasformando il suo corpo in acciaio, così facendo sconfigge il demone e tutta l'acqua nera sparisce. Tempesta decide di uccidere subito il Dragon Slayer ma sul luogo giunge Luxus, che nonostante l'avvelenamento vuole combattere, sbalordendo lo stesso Tempesta. |||| | 256 | Saga di Tartaros - Il duello finale 「冥府の門編 最後の一騎打ち」 - Tarutarosu-hen Saigo no ikkiuchi | 24 ottobre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Luxus e Tempesta continuano a combattere e lo scontro assume proporzioni gigantesche. Luxus a causa delle particelle anti-magia nel corpo è sul punto di perdere, ma grazie alla sua forza di volontà e combinando l'acqua rimasta in zona coi suoi fulmini ha la meglio sul demone ottenendo anche il suo sangue per l'antidoto al veleno. Il demone decide di autodistruggersi di nuovo lasciando nell'aria altre particelle anti-magia, ma vengono congelate da Gray che col potere del Devil Slayer salva i suoi compagni. Intanto, Elsa, Minerva, Happy, Lily, Lector e Frosch giungono nella sala di controllo ma vengono bloccate da Seilah e Kyouka. Seilah con la Maledizione Macro è sul punto di ucciderli ma viene messa fuori gioco da Mirajane che giunge sul luogo. L'attivazione delle 3000 Face però è ormai imminente ed Elsa deve impedire che accada. Kyouka decide di assorbire i poteri di Seilah per sconfiggere i nemici. Elsa e Kyouka si preparano a un nuovo scontro. |||| | 257 | Saga di Tartaros - Le ali della disperazione 「冥府の門編 絶望の翼」 - Tarutarosu-hen Zetsubō no tsubasa | 31 ottobre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Elsa inizia un nuovo scontro con Kyouka ma s'interrompono subito perché sentono uno strano rumore. Wendy, Doranbolt e Charle raggiungono il Cubo e anche loro lo sentono. Tutti coloro che si trovano sul Cubo o nelle vicinanze sentono questo rumore che si fa sempre più forte. Natsu e Gajeel sentono una voce avvicinarsi affermando che non hanno mai dimenticato quella voce. Sul Cubo giunge Acnologia che comincia a distruggere tutto quello che incontra. Mard Geer capisce che il drago nero è giunto li per distruggere E.N.D. prima che esso si risvegli. Di colpo Natsu, Gajeel, Wendy, Sting e Rogue cominciano a sentirsi male appena il drago giunge sul luogo. Natsu sente la voce di Igneel che gli dice che è giunto il momento di apparire e fuoriesce dal corpo di Natsu e si scaglia contro Acnologia. |||| | 258 | Saga di Tartaros - Pugno di ferro del drago di fuoco 「冥府の門編 火竜の鉄拳」 - Tarutarosu-hen Karyū no tekken | 7 novembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Igneel inizia a combattere contro Acnologia e tutti i presenti assistono allo scontro tra i due draghi. Natsu infuriato si scaglia contro Igneel chiedendo spiegazioni ma il drago gli risponde che non è il momento e gli fa una proposta: di rivelargli tutto se il ragazzo sconfiggerà Mard Geer e prenderà il Libro di E.N.D. senza aprirlo. Natsu accetta e si scaglia contro il Re dell'Ade colpendolo con il suo Pugno di Ferro del Drago di Fuoco sorprendendo il Re dell'Ade della potenza del Dragon Slayer. Mard Geer contatta telepaticamente Kyouka dicendole che si deve collegare con la lachrima che attiva le 3000 Face, così facendo Kyouka diventerà una cosa sola con la macchina riuscendo a velocizzare il conto alla rovescia. Kyouka esegue tale processo e attiva la Forma Etherious e ricomincia a combattere contro Elsa. |||| | 259 | Saga di Tartaros - 00:00 「冥府の門編 00:00」 - Tarutarosu-hen 00:00 | 14 novembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Elsa e Kyouka ricominciano a combattere, il demone nella sua Forma Etherious dimostra di essere molto potente, inoltre Kyouka essendosi collegata alla macchina che collega tutte le Face, fa diminuire sempre di più il timer per la loro attivazione e mette in seria difficoltà Elsa fino a toglierle tutti i cinque sensi, ma Elsa dimostra la sua grande forza di volontà continuando a combattere a riuscendo a sconfiggere Kyouka che viene uccisa definitivamente da Minerva, liberando Elsa dalla maledizione, ma il timer è giunto alla fine e le 3000 Face si attivano. |||| | 260 | Saga di Tartaros - La ragazza nel cristallo 「冥府の門編 水晶の中の少女」 - Tarutarosu-hen Suishō no naka no shōjo | 21 novembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Venti minuti prima dell'attivazione di Face, Natsu continua a combattere contro Mard Geer e questi comincia a fare sul serio. Intanto, Acnologia parla per la prima volta a Igneel dicendo che non si aspettava di vedere altri draghi. Sting e Rogue appoggiano Natsu nello scontro con Mard Geer e questi infuriato decide di scatenarsi. Nonostante i tre Dragon Slayer, Mard Geer non è in difficoltà. Intanto, Wendy e Doranbolt raggiungono il Cubo, Lucy raggiunge il gruppo di Elfman. Makarov con la telepatia avverte tutti che Fairy Tail ha ancora un asso nella manica, ovvero, Lumen Historie che si rivela essere il corpo del primo master all'interno di un cristallo. |||| | 261 | Saga di Tartaros - Il demone assoluto 「冥府の門編 絶対の悪魔」 - Tarutarosu-hen Zettai no akuma | 28 novembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | I ragazzi decidono di recarsi alla gilda, Makarov intanto contatta singolarmente Doranbolt dicendogli che una volta finita la guerra dovrà cancellare i ricordi di Lumen Historie da tutti, compreso sé stesso. Intanto, Natsu, Sting e Rogue sono in difficoltà contro la potenza di Mard Geer. Quest'ultimo rivela ai Dragon Slayer il motivo del perché Zeref li ha creati, auto maledettosi diventando immortale, ma desideroso di morire, così ha creato gli Etherious, con lo scopo che questi un giorno potessero ucciderlo. Sul luogo giunge Gray che ribalta la situazione con i suoi poteri di Devil Slayer, ma viene fermato da un nuovo servo del Re dell'Ade: Jiemma, ex master di Sabertooth divenuto un demone come sua figlia. Jiemma inizia a combattere contro Sting e Rogue. Natsu e Gray si preparano a combattere contro Mard Geer che attiva la Forma Etherious. Una volta trasformatosi rivela che il suo nome è Mard Geer Tartaros, conosciuto come Re dell'Ade e Demone Assoluto. |||| | 262 | Saga di Tartaros - Memento mori 「冥府の門編 メメント・モリ」 - Tarutarosu-hen Memento mori | 5 dicembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Natsu e Gray iniziano a combattere contro Mard Geer. Sting e Rogue continuano il loro scontro con Jiemma e questi continua a infangarli dicendo che Sabertooth è niente senza di lui. I due Dragon Slayer gli rispondono che hanno ricostruito Sabertooth da zero con l'unione dei propri compagni, come Fairy Tail e inoltre dicono che riusciranno solo dopo che Jiemma sparirà dalla loro vita. Alla fine Sting e Rogue sconfiggono l'ex master e stremati cadono a terra. Natsu e Gray continuano a combattere contro il Re dell'Ade e questi nonostante l'unione della magia Dragon Slayer e Devil Slayer non cede. Durante lo scontro Mard Geer rivela che quando si è sviluppata la Prima Magia, E.N.D. all'epoca aveva trovato una nuova fonte di potere, ovvero, le Maledizioni, fondate dall'odio, gelosia e rabbia e sono loro il futuro del mondo. Detto questo Mard Geer scatena contro i due la sua maledizione più potente, creata da lui stesso per sconfiggere Zeref: la Maledizione Memento Mori. Natsu e Gray vengono assorbiti da strani spiriti e scompaiono. Una volta terminata la maledizione i due ragazzi non ci sono più. Mard Geer rivela che questa è la sua maledizione definitiva e che ha trasformato i due ragazzi in nulla. |||| | 263 | Saga di Tartaros - Danzando su Ishgar 「冥府の門編 イシュガルに舞う」 - Tarutarosu-hen Ishugaru ni mau | 12 dicembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Natsu e Gray sopravvivono alla maledizione grazie a quest'ultimo, che con i poteri del Devil Slayer trasforma parte del suo corpo in demone assorbendo la maledizione e salvandosi, ma a causa di tale sforzo è esausto e cade al suolo privo di energie. Mard Geer infuriato si scaglia contro Natsu, che attiva la modalità Dragon Force e si scatena fino a prosciugare tutte le sue energie, ma dando a Gray il tempo di riprendersi per dare il colpo di grazia e sconfiggere Mard Geer, per poi prendere il libro di E.N.D. In quello stesso istante Elsa aveva sconfitto Kyouka e le 3000 Face si attivavano. In ogni parte del continente le diverse gilde cercano di distruggere le Face ma invano, e a poco a poco tutta la magia scompare dal continente. Di colpo, nel luogo dove si trovano Natsu e Gray precipita Acnologia, sconfitto da Igneel e quest'ultimo dice di non disperarsi. Dalla sala di controllo notano che le Face vengono distrutte una a una. Coloro che stanno distruggendo le Face sono i draghi, precisamente coloro che hanno allevato Wendy, Gajeel, Sting e Rogue: Grandine, Metallicana, Weisslogia e Skiadrum. Con la distruzione delle 3000 Face, la magia non scompare e la rinascita di E.N.D. viene fermata. |||| | 264 | Saga di Tartaros - Lacrime di fuoco 「冥府の門編 炎の雫」 - Tarutarosu-hen Hono no shizuku | 19 dicembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | I draghi salvano il continente distruggendo tutte le Face. Igneel, come promesso, rivela la verità a Natsu e spiega che i draghi erano all'interno dei Dragon Slayer per due motivi, ovvero, fermare il processo di dragonificazione come avvenuto ad Acnologia creando degli anticorpi. Prima di rivelare il secondo motivo, Acnologia si riprende e inizia di nuovo a combattere contro Igneel. Il libro di E.N.D. scompare dalle mani di Gray, per riapparire in quelle di Zeref giunto sul posto. Mard Geer chiede un'altra occasione, ma Zeref lo uccide facendolo tornare nel suo libro che brucia all'istante, ritenendolo ormai inutile. Zeref rivela che era giunto lì per finire la sua opera ma con l'arrivo di Acnologia non può, prima di sparire nuovamente col libro dice che scatenerà la più grande disperazione nel mondo. Igneel viene messo in difficoltà da Acnologia e decide di parlare a Natsu telepaticamente dicendogli che il secondo motivo e che aspettavano il giorno in cui avrebbero ucciso Acnologia. Natsu corre verso i due draghi e assiste all'ultimo attacco. Igneel amputa un braccio ad Acnologia e questi trapassa il corpo dell'avversario per poi ucciderlo definitivamente con il suo ruggito di fronte a Natsu, per poi sparire. |||| | 265 | Saga di Tartaros, Epilogo - Quello è il potere della vita 「冥府の門編  【終章】それが生きる力だ」 - Tarutarosu-hen Shūshō Sore ga ikiru chikara da | 26 dicembre 2015 | 31 gennaio 2024 | | Giunta l'alba, la battaglia tra Fairy Tail e Tartaros è conclusa. Grandine, Metallicana, Weisslogia e Skiadrum rivelano la verità a Wendy, Gajeel, Sting e Rogue, che erano entrati nei loro corpi per fermare il processo di dragonificazione creando degli anticorpi. Inoltre spiegano che sono morti secoli fa, uccisi da Acnologia ma una parte della loro anima è rimasta viva e ha permesso loro di sopravvivere per molti anni. Dopo aver spiegato la verità i draghi scompaiono per sempre. Natsu promette a Igneel che in futuro sconfiggerà Acnologia. Una settimana dopo la battaglia, i cittadini di Magnolia ricostruiscono la città. Luxus, Fried, Bixlow ed Evergreen vengono curati da Polyusca. Natsu e Happy lasciano una lettera a Lucy dicendo che partono per allenarsi e che torneranno tra un anno. Gray fa visita alla tomba dei genitori, Juvia lo raggiunge e gli rivela che uccidendo il negromante ha ucciso Silver, Gray l'afferra, ma quando sembra voglia picchiarla la stringe in lacrime e la ringrazia. Elsa incontra Gerard che insieme agli Oracions Sèis e a Meredy continuerà a combattere le gilde oscure. Verso sera, Doranbolt incontra Makarov dicendogli che ha cancellato a tutti il ricordo di Lumen Historie. Subito dopo, Makarov fa comparire il marchio di Fairy Tail a Doranbolt rivelandogli che egli è sempre stato un membro di Fairy Tail e che si è cancellato la memoria per infiltrarsi nel Consiglio (vero motivo per cui cercava sempre di aiutarli) e decide di sciogliere Fairy Tail. In un luogo misterioso, Zeref spera che Natsu lo sconfigga un giorno e rivela il vero nome di E.N.D.: Etherious Natsu Dragonil. |||| ## Pubblicazione I DVD della seconda parte di Fairy Tail, sono stati distribuiti assieme al Monthly Fairy Tail, una rivista mensile esclusiva del manga, dal 17 luglio 2014 al 15 luglio 2016. | Box Set | Data | ISBN Giappone | Episodi | | - | - | - | - | | Fairy Tail Magazine 1 | 17 luglio 2014 | 978-4-06-358713-5 | 176-179 | | Fairy Tail Magazine 2 | 16 agosto 2014 | 978-4-06-358715-9 | 180-183 | | Fairy Tail Magazine 3 | 17 settembre 2014 | 978-4-06-358730-2 | 184-187 | | Fairy Tail Magazine 4 | 17 ottobre 2014 | 978-4-06-358731-9 | 188-191 | | Fairy Tail Magazine 5 | 17 novembre 2014 | 978-4-06-358732-6 | 192-195 | | Fairy Tail Magazine 6 | 17 dicembre 2014 | 978-4-06-358733-3 | 196-199 | | Fairy Tail Magazine 7 | 16 gennaio 2015 | 978-4-06-358734-0 | 200-203 | | Fairy Tail Magazine 8 | 17 febbraio 2015 | 978-4-06-358735-7 | 204-207 | | Fairy Tail Magazine 9 | 17 marzo 2015 | 978-4-06-358736-4 | 208-211 | | Fairy Tail Magazine 10 | 17 aprile 2015 | 978-4-06-358737-1 | 212-215 | | Fairy Tail Magazine 11 | 15 maggio 2015 | 978-4-06-358738-8 | 216-219 | | Fairy Tail Magazine 12 | 17 giugno 2015 | 978-4-06-358739-5 | 220-223 | | Fairy Tail Magazine 13 | 17 luglio 2015 | 978-4-06-358740-1 | 224-226 | | Fairy Tail Magazine 14 | 17 settembre 2015 | 978-4-06-358782-1 | 227-230 | | Fairy Tail Magazine 15 | 17 novembre 2015 | 978-4-06-358785-2 | 231-234 | | Fairy Tail Magazine 16 | 17 dicembre 2015 | 978-4-06-358786-9 | 235-238 | | Fairy Tail Magazine 17 | 15 gennaio 2016 | 978-4-06-358787-6 | 239-242 | | Fairy Tail Magazine 18 | 17 febbraio 2016 | 978-4-06-358788-3 | 243-246 | | Fairy Tail Magazine 19 | 17 marzo 2016 | 978-4-06-358789-0 | 247-250 | | Fairy Tail Magazine 20 | 15 aprile 2016 | 978-4-06-358808-8 | 251-254 | | Fairy Tail Magazine 21 | 17 maggio 2016 | 978-4-06-358809-5 | 255-258 | | Fairy Tail Magazine 22 | 17 giugno 2016 | 978-4-06-358810-1 | 259-262 | | Fairy Tail Magazine 23 | 15 luglio 2016 | 978-4-06-358811-8 | 263-266 |
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https://it.wikipedia.org/wiki/Adriano_Barbano
Adriano Barbano
# Adriano Barbano Adriano Barbano (Castri di Lecce, 23 gennaio 1926 – Lecce, 16 dicembre 1985) è stato un regista italiano. ## Biografia Nacque a Castri di Lecce il 23 gennaio 1926. Frequentò giovanissimo l'Accademia nazionale d'arte drammatica a Roma, diretta da Pietro Sharoff. Nel 1951 girò Il paese degli olivi, il suo primo documentario. Nel 1965 debuttò come regista con Il Tramontana, vincendo il Premio Qualità del Ministero del Turismo e dello Spettacolo e il Laceno d'Oro al Festival del Cinema di Salerno. Nel 1974 Adriano Barbano fondò TeleLecceBarbano, la prima emittente televisiva privata del Salento e si impegnò in produzioni in 16 millimetri: Appuntamento alla scuola di danza (1975), Il quadro della notte (1975), Otranto 1480 (1980) con il quale vinse il premio Rocca d'oro per il miglior film realizzato da un'emittente privata. Nel 1979 avviò il festival della canzone leccese che riprese con la sua emittente. Morì a Lecce il 16 dicembre 1985. ## Filmografia * Il Paese degli olivi - documentario (1951) * Il Tramontana (1965)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_D%27Alessio
Ugo D'Alessio
# Ugo D'Alessio Ugo D'Alessio, all'anagrafe Pasquale D'Alessio (Napoli, 26 agosto 1909 – Napoli, 16 febbraio 1979), è stato un attore italiano. ## Biografia Nacque a Napoli il 26 agosto 1909. Proveniente da una famiglia napoletana di artisti, debuttò a soli otto anni nella commedia Un grazioso equivoco, sotto la direzione dello zio Giuseppe. In seguito recitò con Nino Taranto e successivamente, al Teatro Ambra Jovinelli di Roma, fu impegnato nella sceneggiata napoletana. Per cinque anni, a partire dal 1927, recitò nella compagnia teatrale Cafiero-Fumo, per poi iniziare l'importante esperienza con Eduardo De Filippo. Nel 1954 recitò in Palummella zompa e vola, per l'inaugurazione dell'eduardiano Teatro San Ferdinando e fu abile caratterista in numerose altre commedie del maestro, tra cui Le voci di dentro, Questi fantasmi e Sik-Sik, l'artefice magico. Fu anche direttore artistico del Teatro Sannazaro. Al cinema ebbe quasi esclusivamente ruoli secondari, sia come attore drammatico sia comico, disimpegnandosi sempre con professionalità. Particolarmente significativi i film che girò con Totò: in Totòtruffa 62 era l'ingenuo italo-americano Decio Cavallo, a cui Totò vende la Fontana di Trevi, ancor più in Totò contro i quattro, dove interpretò il brigadiere Di Sabato. Appassionato di poesia, pubblicò nel 1967 un volume di liriche in lingua napoletana dal titolo Jamm ca mo' s'aiza (ediz. Berisio). Fu Mastro Ciliegia nello sceneggiato Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. ## Filmografia * Malaspina, regia di Armando Fizzarotti (1947) * Assunta Spina, regia di Mario Mattoli (1948) * Madunnella, regia di Ernesto Grassi (1948) * Luna rossa, regia di Armando Fizzarotti (1951) * Cento piccole mamme, regia di Giulio Morelli (1952) * Rosalba, la fanciulla di Pompei, regia di Natale Montillo (1952) * Processo alla città, regia di Luigi Zampa (1952) * È arrivato l'accordatore, regia di Duilio Coletti (1952) * Voto di marinaio, regia di Ernesto De Rosa (1953) * Un turco napoletano, regia di Mario Mattoli (1953) * Questi fantasmi, regia di Eduardo De Filippo (1954) * Il medico dei pazzi, regia di Mario Mattoli (1954) * Amori di mezzo secolo, regia di Roberto Rossellini (1954) * Dov'è la libertà...?, regia di Roberto Rossellini (1954) * Soli per le strade, regia di Silvio Siano (1954) * Milanesi a Napoli, regia di Enzo Di Gianni (1954) * I giorni più belli, regia di Mario Mattoli (1957) * Addio per sempre, regia di Mario Costa (1957) * La sposa, regia di Edmondo Lozzi (1958) * Carmela è una bambola, regia di Gianni Puccini (1958) * La contessa azzurra, regia di Claudio Gora (1960) * Appuntamento a Ischia, regia di Mario Mattoli (1960) * Tutti a casa, regia di Luigi Comencini (1960) * Viva l'Italia, regia di Roberto Rossellini (1961) * Totòtruffa 62, regia di Camillo Mastrocinque (1961) * Il giudizio universale, regia di Vittorio De Sica (1961) * L'oro di Roma, regia di Carlo Lizzani (1961) * Totò contro i quattro, regia di Steno (1963) * Le monachine, regia di Luciano Salce (1963) * I due toreri, regia di Giorgio Simonelli (1965) * Spara forte, più forte... non capisco!, regia di Eduardo De Filippo (1966) * Operazione ricchezza, regia di Vittorio Musy Glori (1968) * Il giorno della civetta, regia di Damiano Damiani (1968) * Capriccio all'italiana, regia di Steno (1968) * Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa, regia di Marcello Fondato (1970) * Camorra, regia di Pasquale Squitieri (1972) * Non si sevizia un paperino, regia di Lucio Fulci (1972) * Pane e cioccolata, regia di Franco Brusati (1973) * Il gioco della verità, regia di Michele Massa (1974) * Una sera c'incontrammo, regia di Piero Schivazappa (1975) * Sette note in nero, regia di Lucio Fulci (1977) ### Televisione * Madame Curie, regia di Guglielmo Morandi (1966) * Tutto Totò (ep. Totò a Napoli), regia di Daniele D'Anza (1967) * Le avventure di Pinocchio, regia di Luigi Comencini - miniserie TV (1972) ## Prosa televisiva Rai * Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa il 30 dicembre 1955. * Non ti pago, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa il 13 gennaio 1956. * Questi fantasmi, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa il 3 febbraio 1956. * Sei atti unici in bianco e nero (ep. Amicizia, San Carlino 1900... e tanti, Quei figuri di tanti anni fa), maggio-giugno (1956). * La cantata dei pastori, regia di Vittorio Viviani, trasmessa il 24 dicembre 1958. * Un figlio a pusticcio di Eduardo Scarpetta, regia di Mario Mangini e di Pietro Turchetti, trasmessa il 7 luglio 1959 sul Programma Nazionale * Napoli milionaria!, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa il 22 gennaio 1962. * Questi fantasmi, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa nel 1962. * Ditegli sempre di sì, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa nel 1962. * Peppino Girella, di Eduardo De Filippo e Isabella Quarantotti, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa dal 14 aprile al 15 maggio del 1963. * Le voci di dentro, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa nel 1963. * La grande magia, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa il 19 febbraio 1964. * Non ti pago, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa il 7 aprile 1964. * Mia famiglia, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa il 15 aprile 1964. * Il sindaco del rione Sanità, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa il 29 aprile 1964. * Totò a Napoli, regia di Daniele D'Anza, trasmessa nel 1967. * Le avventure di Pinocchio, regia di Luigi Comencini, trasmesso dall'8 aprile al 6 maggio 1972. * La signora Ava, trasmessa nel 1975. * Le voci di dentro, regia di Eduardo De Filippo, trasmessa nel 1978. ## Doppiatori italiani * Mario Frera in Carmela è una bambola * Carlo Romano ne L'oro di Roma * Ignazio Balsamo ne I due toreri * Pino Locchi in Camorra * Ennio Balbo in Non si sevizia un paperino * Riccardo Billi ne Le avventure di Pinocchio
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https://it.wikipedia.org/wiki/Supershallo_3
Supershallo 3
# Supershallo 3 Supershallo 3 (stilizzato come Sup3rshallo) è il settimo mixtape del rapper italiano Jesto, pubblicato il 30 gennaio 2015. ## Descrizione Come quanto operato con il precedente Supershallo 2, anche questo disco presenta un cospicuo numero di partecipazioni, quasi tutte prevalentemente provenienti dalla scena underground hip hop romana, con inoltre alcuni nomi di spicco della scena mainstream italiana, quali Mondo Marcio, Fred De Palma e Shade. ## Tracce Testi e musiche di Justin Rosso Yamanouchi, eccetto dove indicato. * Personal – 2:58 * Tutto – 3:36 * Bestemmie – 3:14 * Trainer (feat. Canesecco, Tormento) – 4:49 (Justin Rosso Yamanouchi, Alessio, Corsetti, Massimiliano Cellamaro) * Rolla – 4:34 * SupershalloBoy – 3:29 * Houston (feat. Rancore, Yojimbo) – 3:55 (testo: Justin Rosso Yamanouchi, Tarek Iurcich, Giacomo Traina) * Smolly (feat. Fred De Palma) – 3:35 (testo: Justin Rosso Yamanouchi, Federico Palana) * Threesome (feat. Mondo Marcio) – 3:42 (testo: Justin Rosso Yamanouchi, Gian Marco Marcello) * Buio – 3:51 * Papa – 4:18 * Pietro (feat. Uzi Junkana, Pordinero, Nayt) – 5:05 (testo: Justin Rosso Yamanouchi, Alessandro Pireddu, Pordinero, William Mezzanotte) * Messiah (feat. Hyst) – 4:29 (testo: Justin Rosso Yamanouchi, Taiyo Yamanouchi) * Justin – 2:58 * Bohemian (feat. Rayden) – 3:36 (testo: Justin Rosso Yamanouchi, Marco Richetto) * Atlantide (feat. Shade) – 2:59 (testo: Justin Rosso Yamanouchi, Vito Ventura) * Psycho (feat. Lord Madness) – 4:30 (testo: Justin Rosso Yamanouchi, Lord Madness) * Emma – 3:48 * Hype – 3:20 ## Formazione * Jesto – voce * Canesecco – voce aggiuntiva (traccia 4) * Tormento – voce aggiuntiva (traccia 4) * Yojimbo, Rancore – voci aggiuntive (traccia 7) * Fred De Palma – voce aggiuntiva (traccia 8) * Mondo Marcio – voce aggiuntiva (traccia 9) * Uzi Junkana – voce aggiuntiva (traccia 12) * Pordinero – voce aggiuntiva (traccia 12) * Nayt – voce aggiuntiva (traccia 12) * Hyst – voce aggiuntiva (traccia 13) * Rayden – voce aggiuntiva (traccia 15) * Shade – voce aggiuntiva (traccia 16) * Lord Madness – voce aggiuntiva (traccia 17)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Nazionale_di_calcio_del_Bahrein
Nazionale di calcio del Bahrein
# Nazionale di calcio del Bahrein La nazionale di calcio del Bahrein (in arabo منتخب البحرين لكرة القدم‎) è la squadra di calcio nazionale dell'emirato del Bahrein ed è posta sotto l'egida della Bahrain Football Association. La federcalcio nazionale fu costituita nel 1957 e si affiliò alla FIFA nel 1966 all'AFC nel 1969. La nazionale bahreinita di calcio non si è mai qualificata alla fase finale del campionato del mondo. In Coppa d'Asia ha raggiunto il quarto posto nel 2004, anno in cui la FIFA ha assegnato alla nazionale bahrenita il premio di squadra che ha fatto i maggiori progressi. Ha vinto la Coppa delle nazioni del Golfo nel 2019. Attualmente occupa l'86ª posizione della classifica mondiale della FIFA. ## Storia ### Esordi La nazionale bahrenita nacque nel 1951. La locale federazione calcistica fu fondata nel 1957 e si iscrisse alla FIFA nel 1966 e all'AFC nel 1969. Esordì il 2 aprile 1966 a Baghdad, pareggiando per 4-4 contro il Kuwait. Il 6 aprile 1966, sempre a Baghdad, fece registrare la sconfitta più larga della propria storia, perdendo per 10-1 contro l'Iraq. ### Dal 1978 al 1992 Debuttò nelle eliminatorie della Coppa del mondo nelle qualificazioni al Argentina 1978, concluse al secondo turno. Le qualificazioni al mondiale di Spagna 1982 furono chiuse, invece, al primo turno, mentre nelle eliminatorie del campionato del mondo 1986 arrivò un'altra eliminazione al secondo turno. Finalista al Coppa araba 1985 (battuta per 1-0 dall'Iraq), negli anni '80 la nazionale bahrenita non riuscì a qualificarsi per la Coppa d'Asia. Nella Coppa delle Nazioni del Golfo disputò la finale nel 1970 e nel 1982, uscendo sempre sconfitta dal Kuwait. Riuscì a qualificarsi per la prima volta alla fase finale della Coppa d'Asia nell'edizione del 1988, battendo nelle eliminatorie Corea del Sud e Yemen del Sud e pareggiando con l'Indonesia. Nella fase finale pareggiò con Arabia Saudita (1-1) e Kuwait (0-0) e fu battuta da Cina (0-1) e Siria (0-1), non riuscendo a qualificarsi per la semifinale. Nella Coppa delle Nazioni del Golfo del 1992 fu battuto in finale dal Qatar. ### Dal 1993 al 2004 Nelle eliminatorie del campionato del mondo 1994 il Bahrein si classificò secondo su cinque squadre del girone di primo turno, dietro Corea del Sud e davanti a Hong Kong, India e Libano, mancando così l'accesso al turno finale. Peggio andarono le qualificazioni al campionato del mondo 1998, chiuse al terzo e ultimo posto nel girone di primo turno con Giordania e Emirati Arabi Uniti. Nelle qualificazioni al mondiale nippo-coreano del 2002 il Bahrein vinse il girone di primo turno comprendente anche Kuwait, Kirghizistan e Singapore, ma terminò al terzo posto su cinque squadre il girone di secondo turno, dietro Arabia Saudita e Iran e davanti a Iraq e Thailandia. Nel 2002 fu finalista della Coppa araba, battuto dall'Arabia Saudita nell'atto conclusivo. Nella Coppa delle Nazioni del Golfo del 2003 fu sconfitto in finale ancora dall'Arabia Saudita. Qualificatosi per la prima volta per la fase finale della Coppa d'Asia, il Bahrein vi esordì nel 2004. Dopo due pareggi contro Cina (2-2 con gol di Mohamed Hubail e Husain Ali) e Qatar (1-1 con rete di Mohamed Hubail), batté per 3-1 l'Indonesia (gol di Talal Yousef, A'ala Hubail e Husain Ali), qualificandosi per i quarti di finale, dove batté per 4-3 ai tiri di rigore l'Uzbekistan (2-2 dopo i tempi supplementari, doppietta di A'ala Hubail). In semifinale fu eliminato dal Giappone (4-3 dopo i tempi supplementari; per i bahreniti doppietta di A'ala Hubail e gol di Duaij Naser), mentre nella finale di consolazione fu sconfitto per 4-2 dall'Iran (gol di Saleh Farhan e Talal Yousef). A'ala Hubail, autore di 5 reti, fu capocannoniere del torneo insieme all'iraniano Ali Karimi. ### Dal 2005 ad oggi Il 12 ottobre 2005 il Bahrein vinse lo spareggio AFC contro l'Uzbekistan, ottenendo un posto nello spareggio AFC-CONCACAF per il mondiale del 2006. All'andata, nel settembre 2005, fu sconfitto per 1-0 l'Uzbekistan, ma la gara fu invalidata dalla FIFA e ripetuta per un errore arbitrale, curiosamente a danno degli uzbeki. Nella ripetizione della partita di andata giocata a Taškent il Bahrein pareggiò per 1-1 contro la nazionale di casa e, grazie allo 0-0 nella partita di ritorno a Manama, guadagnò l'accesso allo spareggio di qualificazione al mondiale di Germania 2006 contro la quarta classificata del girone finale di qualificazione CONCACAF, Trinidad e Tobago. Dopo il pareggio 1-1 in trasferta a Port of Spain, a Manama la nazionale bahrenita fu sconfitta per 1-0 da Trinidad e Tobago, che così si qualificò per Germania 2006 a scapito degli asiatici. La nazionale del Bahrein fu presente anche alla Coppa d'Asia 2007, dove fu sconfitta all'esordio (1-2) dall'Indonesia, una delle nazioni ospitanti, malgrado il gol di Sayed Mahmood Jalal. Batté poi la Corea del Sud per (2-1, reti di Ismael Abdullatif e Salman Isa), ma fu sconfitta nella terza partita dall'Arabia Saudita (0-4) ed eliminata dal torneo. Nel 2009 il Bahrein vinse nuovamente lo spareggio tra le due terze classificate nei gironi finali delle qualificazioni AFC al mondiale, stavolta per il mondiale sudafricano del 2010. Con un doppio pareggio il Bahrein superò il play-off a spese dell'Arabia Saudita per la regola dei gol fuori casa (0-0 in casa e 2-2 a Riad). Nello spareggio inter-zona per l'accesso al mondiale 2010 affrontò dunque la Nuova Zelanda. Dopo il pari per 0-0 nella partita d'andata in casa, al ritorno perse 1-0 a Wellington, mancando così nuovamente la possibilità di qualificarsi per la fase finale di un mondiale. Nella fase finale della Coppa d'Asia 2011 arrivò un'eliminazione al primo turno: il Bahrein chiuse il girone dietro Australia e Corea del Sud e davanti all'India, con due sconfitte (1-2 contro i sudcoreani e 0-1 contro gli australiani) inframmezzate dalla vittoria (5-2) contro gli indiani. Nelle qualificazioni ai mondiali del 2014 la nazionale del Bahrein fu eliminata alla terza fase, non essendo stata in grado di superare il girone, concluso al terzo posto dietro Iran e Qatar. In questa campagna di qualificazione, il 29 febbraio 2012, il Bahrein ottenne la più larga vittoria della propria storia, battendo per 10-0 l'Indonesia a Riffa. Il successo, pur storico, non fu utile ai fini della qualificazione perché il Qatar pareggiò l'ultimo match quando ai bahreniti, che pure grazie al 10-0 avevano colmato la differenza reti con i qatarioti, sarebbe servita una sconfitta degli avversari contro l'Iran. Anche nella fase finale della Coppa d'Asia 2015 la squadra fu eliminata, come quattro anni prima, al primo turno: il Bahrein chiuse il girone dietro Iran ed Emirati Arabi Uniti e davanti al Qatar, con due sconfitte (0-2 contro gli iraniani e 1-2 contro gli emiratini) e una vittoria per 2-1 contro i qatarioti all'ultima giornata. Non andarono meglio le qualificazioni al mondiale di Russia 2018, che per il Bahrein si conclusero con l'eliminazione già alla seconda fase, a causa del quarto posto nel girone. Qualificatasi alla fase finale della Coppa d'Asia 2019, la squadra superò la fase a gironi risultando la migliore delle quattro terze classificate nei gruppi, dopo un pareggio (1-1 contro gli Emirati Arabi Uniti padroni di casa), una sconfitta (0-1 contro la Thailandia) e una vittoria (1-0 contro l'India). Agli ottavi di finale fu eliminata dalla Corea del Sud (1-2 dopo i tempi supplementari). Guidata dal CT Hélio Sousa, la nazionale bahrenita vinse poi la Coppa delle nazioni del Golfo 2019, battendo in finale l'Arabia Saudita per 1-0. Nelle qualificazioni al campionato del mondo 2022 si piazzò terza nel proprio girone di secondo turno, a 2 punti dalla seconda classificata e 3 dalla prima. Nel 2024 partecipa alla Coppa d'Asia, nonostante nella prima partita perda per 3-1 contro la Corea del Sud si qualifica comunque come capolista del girone battendo per 1-0 sia la Giordania che la Malesia, potendo così sfidare il Giappone agli ottavi di finale. ## Commissari tecnici Lista dei commissari tecnici del Bahrein. * Emad Al-Maawada and Abdul-Salam Alam (1966) * Hamada El-Sharqawi (1970-1974) * Danny McLennan (1974-1975) * Jack Mansell (1976) * Mal Thompson Michael Gorman (1979) * Ljubiša Broćić (1979-1981) * Ali Ahmed Farouq (1981) * Sebastião Pereira de Araújo (1982-1984) * Keith Burkinshaw (1984-1986) * Abdelmajid Chetali (1988) * Uli Maslo (1990) * Sebastião Pereira de Araújo (1992-1993) * Ivan Katalinić (1994) * Hamad Rashid Nasser Al-Noyami (1994) * Fuad Boshqar (1996) * Josef Hickersberger (1997) * Ernesto Rosa Guedes (1998) * Alexandru Moldovan (1999) * Salman Sharida (2000) * Victor Stănculescu (2000-2001) * Wolfgang Sidka (2001-2002) * Yves Herbet (2003) * Srećko Juričić (2003-2005) * Wolfgang Sidka (2005) * Luka Peruzović (2005-2006) * Riyadh Al-Thawadi (2006), ad interim * Hans-Peter Briegel (2006-2007) * Senad Kreso (2007 caretaker) * Milan Máčala (2008-2010) * Josef Hickersberger (2010) * Marjan Eid (2010, caretaker) * Salman Sharida (2010-2011) * Peter John Taylor (2011-2012) * Gabriel Calderón (2012-2013) * Anthony Hudson (2013 - ago. 2014) * Adnan Hamad (ago. 2014 - nov. 2014) * Marjan Eid (nov. 2014 - gen. 2015) * Sergio Batista (mag. 2015 - mag. 2016) * Miroslav Soukup (lug. 2016 - gen. 2019) * Hélio Sousa (mar. 2019 - giu. 2023) * Juan Antonio Pizzi (lug. 2023 - oggi) ## Partecipazioni al campionato mondiale di calcio * Dal 1930 al 1974: non partecipante * Dal 1978 al 1986: non qualificata * 1990: ritirata * Dal 1994 al 2022: non qualificata ## Partecipazioni alla Coppa d'Asia * Dal 1956 al 1968: Non partecipante * 1972: Non qualificata * 1976: Ritirata * 1980: Ritirata durante le qualificazioni * 1984: Non partecipante * 1988: Primo turno * 1992: Non partecipante * 1996: Ritirata * 2000: Non qualificata * 2004: Quarto posto * 2007: Primo turno * 2011: Primo turno * 2015: Primo turno * 2019: Ottavi di finale * 2023: Qualificata ## Rosa attuale Lista dei giocatori convocati per le amichevoli contro Canada e Serbia del novembre 2022. Presenze e reti aggiornate al 27 settembre 2022. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | | P | Ammar Ahmed | 10 febbraio 1999 (24 anni) | 2 | 0 | Manama Club | | P | Sayed Mohammed Jaffer | 25 agosto 1985 (38 anni) | 145 | 0 | Al-Muharraq | | P | Ebrahim Lutfalla | 24 settembre 1992 (31 anni) | 6 | 0 | Al-Ahli | | D | Mohammed Adel Hasan | 20 settembre 1996 (27 anni) | 19 | 0 | Al-Khaldiya | | D | Waleed Al Hayam | 3 febbraio 1991 (32 anni) | 92 | 0 | Al-Muharraq | | D | Rashed Al-Hooti | 24 dicembre 1989 (34 anni) | 81 | 0 | Al-Muharraq | | D | Hamad Al-Shamsan | 29 settembre 1997 (26 anni) | 19 | 0 | Al-Riffa | | D | Talal Al-Shurouqi | 1º maggio 1996 (27 anni) | 0 | 0 | Hidd SCC | | D | Amine Bennadi | 9 maggio 1993 (30 anni) | 8 | 0 | Al-Muharraq | | D | Ahmed Bughammar | 30 dicembre 1997 (26 anni) | 23 | 1 | Al-Khaldiya | | D | Sayed Redha Isa | 7 agosto 1994 (29 anni) | 56 | 3 | Al-Riffa | | C | Mahdi Abdullatif | 15 febbraio 1993 (30 anni) | 7 | 0 | Manama Club | | C | Ebrahim Al-Khatal | 19 settembre 2000 (23 anni) | 6 | 2 | Manama Club | | C | Abdulwahab Al-Malood | 7 giugno 1990 (33 anni) | 75 | 5 | Al-Muharraq | | C | Jasim Al-Shaikh | 1º febbraio 1996 (27 anni) | 49 | 3 | Al-Riffa | | C | Ali Haram | 11 dicembre 1988 (35 anni) | 39 | 5 | Al-Riffa | | C | Mohamed Marhoon | 12 febbraio 1998 (25 anni) | 41 | 12 | Al-Riffa | | A | Kamil Al-Aswad | 8 aprile 1994 (29 anni) | 82 | 11 | Al-Riffa | | A | Mahdi Al-Humaidan | 19 maggio 1993 (30 anni) | 38 | 3 | Al-Khaldiya | | A | Hashim Sayed Isa | 3 aprile 1998 (25 anni) | 15 | 6 | Al-Riffa | | A | Ali Madan | 30 novembre 1995 (28 anni) | 67 | 11 | Ajman Club | | A | Sayed Dhiya Saeed | 17 luglio 1992 (31 anni) | 105 | 7 | Al-Khaldiya | | A | Abdulla Yusuf Helal | 12 giugno 1993 (30 anni) | 69 | 7 | Persija Jakarta | ## Tutte le rose ### Coppa d'Asia **Coppa d'Asia 1988** 1 Sultan, 2 Abbas, 4 Al-Jazaf, 5 Ali Daif, 6 Faraj, 7 N. J. Mohammed, 9 Ahmed, 10 Froutan, 11 Salman, 14 Yousif, 15 Thani, 16 Khalfan, 17 Hissain, 19 N. Mohammed, 20 Al-Ansari, 21 Hassan, CT: Al Arabi **Coppa d'Asia 2004** 1 Abdulkarim, 2 Husain, 5 Al Mosawi, 6 Al Kuwari, 7 Mahmood, 8 R. Al-Dosari, 9 H. Abdulla, 10 Salmeen, 11 F. Al-Dosari, 12 Juma, 13 Yousef, 14 Isa, 15 Farhan, 16 Mohamed, 17 Baba, 19 M. Jaffer, 20 Abbas, 21 S. Jaffer, 22 Abdulla, 23 Naser, 29 M. Hubail, 30 A. Hubail, CT: Juričić **Coppa d'Asia 2007** 1 Al Thani, 2 M. Husain, 3 Al Marzooqi, 7 Mahmood, 8 Al-Dosari, 9 Abdulla, 10 Salmeen, 11 Abdullatif, 12 Fatadi, 13 Yousef, 14 Isa, 15 Omar, 16 Adnan, 17 Baba, 18 Makki, 21 Abdulkarim, 25 Aaish, 26 Okwunwanne, 27 Abdulrahman, 28 Khamis, 29 M. Hubail, 30 A. Hubail, CT: Máčala **Coppa d'Asia 2011** 1 Abdulla, 2 Al Hooti, 3 Al Marzooqi, 4 Fatadi, 5 Abdulhameed, 6 Ayyad, 7 Al Anezi, 8 Okwunwanne, 9 Al Malood, 10 Al Hayam, 11 Abdullatif, 12 Aaish, 13 Abdulrahman, 14 Isa, 15 Omar, 16 Saad, 17 Baba, 18 Al Safi, 19 Al Ajmi, 20 Al Dakeel, 21 Mushaima, 22 Khamis, 23 Al Mishkhas, CT: Sharida **Coppa d'Asia 2015** 1 Jaffer, 2 Husain, 3 Al Hayam, 4 Dhiya, 5 Shallal, 6 Yasser, 7 Al Safi, 8 Ahmed, 9 Al Malood, 10 Al Alawi, 11 Abdullatif, 12 Aaish, 13 Al-Haza'a, 14 Okwunwanne, 15 Omar, 16 Helal, 17 Baba, 18 Mahorfi, 19 Budahoom, 20 Al Husaini, 21 Al Doseri, 22 Al Sebaie, 23 Al Hooti, CT: Eid **Coppa d'Asia 2019** 1 Alawi, 2 Baqer, 3 Al Hayam, 4 Dhiya, 5 Al-Shamsan, 6 Merza, 7 Al Safi, 8 Marhoon, 9 Al-Humaidan, 10 Helal, 11 Madan, 12 Juma, 13 Al Romaihi, 14 Haram, 15 Al-Shaikh, 16 Isa, 17 Bughammar, 18 Abdulla, 19 Al Aswad, 20 Al Husaini, 21 Habib, 22 Fardan, 23 Rashid, CT: Soukup **Coppa d'Asia 2023** 1 Fardan, 2 Benaddi, 3 Al Hayam, 4 Baqer, 5 Abdulwahab, 6 Al-Hardan, 7 Madan, 8 Marhoon, 9 Yusuf Helal, 10 Al-Aswad, 11 Al Khattal, 12 Isa, 13 Atede, 14 Al-Hashash, 15 Al-Shaikh, 16 Abdul Qayoom, 17 Hussain, 18 Adel, 19 Ali, 20 Al-Humaidan, 21 Jaffer, 22 Lutfalla, 23 Al-Khalasi, 24 Khelaif, 25 Al-Wali, 26 Al-Eker, CT: Pizzi ## Palmarès * Coppa delle Nazioni del Golfo: 1 2019
614,755
https://it.wikipedia.org/wiki/Girabola
Girabola
# Girabola Il Girabola è la massima serie del campionato angolano di calcio, organizzato dalla Federazione calcistica dell'Angola (FAF). La squadra con il maggior numero di campionati vinti è l'Atlético Petróleos de Luanda (17 titoli). ## Storia Il primo campionato con il patrocinio della FAF si svolse nel 1979 fra 24 squadre, divise in 4 gruppi di 6 squadre ciascuno. I vincitori di ogni gruppo si incontrarono poi in una serie di scontri diretti. Dal 1980 al 1990 nel campionato militarono 14 squadre. Dopo il 1991 il numero delle compagini partecipanti fu alzato a 16. Nel 1993 e nel 1994 presero parte al campionato solo 12 squadre e dal 1995 le squadre furono nuovamente 14. Dal 2010 il numero delle partecipanti è salito a 16. ## Albo d'oro * 1979: Primeiro de Agosto * 1980: Primeiro de Agosto * 1981: Primeiro de Agosto * 1982: Petro Atlético * 1983: Primeiro de Maio * 1984: Petro Atlético * 1985: Primeiro de Maio * 1986: Petro Atlético * 1987: Petro Atlético * 1988: Petro Atlético * 1989: Petro Atlético * 1990: Petro Atlético * 1991: Primeiro de Agosto * 1992: Primeiro de Agosto * 1993: Petro Atlético * 1994: Petro Atlético * 1995: Petro Atlético * 1996: Primeiro de Agosto * 1997: Petro Atlético * 1998: Primeiro de Agosto * 1999: Primeiro de Agosto * 2000: Petro Atlético * 2001: Petro Atlético * 2002: Aviação * 2003: Aviação * 2004: Aviação * 2005: Sagrada Esperança * 2006: Primeiro de Agosto * 2007: Interclube * 2008: Petro Atlético * 2009: Petro Atlético * 2010: Interclube * 2011: Recreativo do Libolo * 2012: Recreativo do Libolo * 2013: Kabuscorp * 2014: Recreativo do Libolo * 2015: Recreativo do Libolo * 2016: Primeiro de Agosto * 2017: Primeiro de Agosto * 2018: Primeiro de Agosto * 2018-2019: Primeiro de Agosto * 2019-2020: sospeso * 2020-2021: Sagrada Esperança * 2021-2022: Petro Atlético * 2022-2023: Petro Atlético ## Vittorie per squadra | Club | Città | Vittorie | Stagioni | | - | - | - | - | | Petro Atlético | Luanda | 17 | 1982, 1984, 1986, 1987, 1988, 1989, 1990, 1993, 1994, 1995, 1997, 2000, 2001, 2008, 2009, 2022, 2023 | | Primeiro de Agosto | Luanda | 13 | 1979, 1980, 1981, 1991, 1992, 1996, 1998, 1999, 2006, 2016, 2017, 2018, 2019 | | Recreativo do Libolo | Libolo | 4 | 2011, 2012, 2014, 2015 | | Aviação | Luanda | 3 | 2002, 2003, 2004 | | Interclube | Luanda | 2 | 2007, 2010 | | Primeiro de Maio | Benguela | 2 | 1983, 1985 | | Sagrada Esperança | Dundo | 2 | 2005, 2021 | | Kabuscorp | Luanda | 1 | 2013 |
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https://it.wikipedia.org/wiki/Avanti_un_altro%21
Avanti un altro!
# Avanti un altro! Avanti un altro! è un programma televisivo italiano di genere game show, in onda su Canale 5 dal 5 settembre 2011 nella fascia preserale con la conduzione di Paolo Bonolis e con la partecipazione di Luca Laurenti dallo studio 1 del Centro Titanus Elios di Roma. ## Il programma Il programma, nato da un'idea di Paolo Bonolis e Stefano Santucci, è iniziato ad andare in onda nella fascia preserale di Canale 5 dal 5 settembre 2011 con la conduzione di Paolo Bonolis e con la partecipazione di Luca Laurenti. Il programma è nato come esperimento nella fascia preserale del palinsesto di Canale 5, alternandosi al game show The Money Drop in sostituzione di Caduta libera e The Wall, quest'ultimo precedentemente in onda. Dopo le prime due edizioni, condotte da Paolo Bonolis in solitaria, nella terza e quarta edizione quest'ultimo ha condotto il programma in staffetta con Gerry Scotti. Dalla quinta edizione il programma è condotto nuovamente da Bonolis in solitaria in alternanza con Caduta libera condotto da Gerry Scotti. In entrambe le conduzioni rimane la presenza fissa di Luca Laurenti, che dalla sesta edizione assume più importanza all'interno del programma, posizionandosi accanto al conduttore, ponendo saltuariamente domande e interagendo più attivamente nel gioco. ## Storia del programma Avanti un altro!, ideato da Paolo Bonolis e Stefano Santucci, parte nella fascia preserale di Canale 5 lunedì 5 settembre 2011, condotto da Paolo Bonolis e la partecipazione di Luca Laurenti in sostituzione di Chi vuol essere milionario?. Il programma va in onda dallo studio 1 del Centro Titanus Elios di Roma (sede di tutte le edizioni del programma). La prima edizione termina domenica 11 dicembre 2011 venendo sostituito dal giorno dopo da The Money Drop, condotto da Gerry Scotti. Visto il successo ottenuto della prima edizione, il programma torna lunedì 10 settembre 2012 con la seconda edizione, che inizialmente doveva concludersi domenica 27 gennaio 2013, ma dati i riscontri positivi si decide di proseguire la trasmissione fino al 10 marzo, dopodiché al suo posto tornano Gerry Scotti e il suo The Money Drop, anch'esso giunto alla seconda edizione. Il programma di Bonolis torna poi in replica da lunedì 10 giugno a domenica 7 luglio 2013, lasciando posto il giorno dopo alle repliche di The Money Drop. Dopo la pausa estiva, lunedì 16 settembre 2013 comincia la terza edizione del programma. Solo in questa stagione la trasmissione si prende una pausa natalizia (da lunedì 23 dicembre 2013 a domenica 5 gennaio 2014). Nella seconda parte di questa edizione Paolo Bonolis viene sostituito da Gerry Scotti (orfano di un suo preserale in quella stagione televisiva), che conduce il programma per 70 puntate da lunedì 31 marzo 2014 a fine stagione, più la puntata del 25 marzo per testarlo alla guida del format, anche lui con Laurenti. Questa edizione, la cui conclusione era prevista per venerdì 18 luglio 2014, termina anticipatamente il 6 giugno, a causa di un calo di ascolti. La quarta edizione inizia domenica 14 settembre 2014 con il ritorno di Bonolis, che conduce il programma in solitaria fino al 23 dicembre. Dal 27 al 30 dicembre vanno in onda quattro puntate speciali condotte insieme a Gerry Scotti. Quest'ultimo riprende in mano il programma da venerdì 2 gennaio 2015 fino al successivo 11 aprile. Dal giorno dopo Scotti viene nuovamente affiancato da Bonolis fino al 30 aprile, data di chiusura della quarta edizione, che dal 4 maggio lascia spazio al nuovo game show Caduta libera. La quinta edizione parte lunedì 21 settembre 2015 con la conduzione di Paolo Bonolis in solitaria. Il programma subisce un vistoso calo di ascolti rispetto al passato, e viene sospeso domenica 3 gennaio 2016 venendo nuovamente rimpiazzato da Caduta libera, ancora condotto da Gerry Scotti e che ottiene un buon successo. Avanti un altro! torna dopo poco più di un anno, precisamente domenica 15 gennaio 2017, con la sesta stagione, che si conclude il 29 aprile dello stesso anno. A partire da questa edizione il programma va in onda nel periodo invernale fino alle vacanze pasquali, alternandosi con altri programmi a giochi, tra cui il già citato Caduta libera, The Wall e Conto alla rovescia, tutti condotti da Gerry Scotti. Il programma risolleva notevolmente gli ascolti. La settima edizione parte lunedì 8 gennaio 2018. Il 6 marzo il programma raggiunge le mille puntate. Questa edizione termina il 22 aprile, lasciando ancora il posto a Caduta libera. Il programma di Bonolis riprende con l'ottava edizione lunedì 7 gennaio 2019 e termina il 20 aprile, sostituito nuovamente da Caduta libera. La nona edizione parte lunedì 6 gennaio 2020 e avrebbe dovuto concludersi il 3 maggio, ma a causa della pandemia causata dal COVID-19 viene interrotta dopo 70 puntate, terminando in anticipo il 15 marzo. Dal 16 marzo al 24 maggio vanno in onda le repliche di questa stagione, mentre dal 25 maggio al 26 luglio vengono riproposte le puntate dell'edizione precedente, che il giorno dopo lasciano posto alle repliche di The Wall, fino al 6 settembre. Le ultime 50 puntate di questa edizione di Avanti un altro! andarono in onda dal 12 marzo al 30 aprile 2022, in coda all'undicesima edizione del programma. La decima edizione (che inizialmente doveva partire il 4 gennaio 2021) va in onda da lunedì 8 marzo a domenica 23 maggio 2021. Questa stagione è caratterizzata da numerose misure di contenimento in contrasto alla pandemia causata dal COVID-19. Il pubblico è numericamente molto ridotto, distanziato, munito di mascherina e separato da barriere di plexiglas le quali separano anche i componenti del salottino così come gli stessi Bonolis e Laurenti. Inoltre non c'è più nessun'interazione al gioco da parte del pubblico presente e i vari personaggi chiamati durante il gioco devono stare ad almeno un metro di distanza dai conduttori e dal concorrente di turno. Altre novità di questa edizione sono il "cerco moglie", un playboy degli anni sessanta e due ragazze, una rappresentante del Nord Italia (Emily De Nando) e una del Sud Italia (Carmela Generali), che fanno domande a tema. L'undicesima edizione va in onda da domenica 9 gennaio a venerdì 11 marzo 2022. Anche in questa edizione rimangono le misure di contenimento imposte dalla pandemia causata dal COVID-19 adottate nell'edizione precedente, tuttavia dalla puntata del 29 gennaio vennero tolte le barriere di plexiglas solo tra Bonolis e Laurenti. Tra le novità di questa edizione, la presenza nel salottino di Clayton Norcross (attore noto per aver interpretato il personaggio di Thorne Forrester nella celebre soap opera statunitense Beautiful), e Marco Giusti, nelle vesti di esperto di cinema. Al termine di questa edizione, dal 12 marzo al 30 aprile 2022 vanno in onda le 50 puntate inedite della nona edizione e registrate prima della diffusione della pandemia causata dal COVID-19. Dal 1º maggio al 28 agosto il programma va in onda con repliche (fino al 3 luglio le repliche della nona edizione e poi quelle dell'ottava edizione). La dodicesima edizione parte lunedì 9 gennaio e termina venerdì 28 aprile 2023. In questa edizione vengono apportati alcuni rinnovamenti alla scenografia e l'abbandono di tutte le restrizioni legate alla pandemia da COVID-19 (pubblico nella sua interezza senza divisori e senza mascherine e interazioni consentite). Vengono anche introdotti nuovi personaggi tra cui una nuova bonas interpretata da Sophie Codegoni al posto di Sara Croce, la moglie dello iettatore interpretata da Giorgia Pianta, Giovanni Muciaccia (storico conduttore di Art Attack) che pone domande sull'arte, le gemelle Silvia e Giulia Provvedi del duo musicale Donatella e il nuovo Bonus, Andrea De Paoli, il quale sostituisce Daniel Nilsson dal 25 gennaio. Solo nelle prime due settimane sono andate in onda puntate inedite il sabato e la domenica. Nei weekend dal 28 gennaio al 30 aprile e tutti i giorni dal 1º maggio all'11 giugno vanno in onda le repliche delle varie edizioni con il titolo di Avanti un altro! Story. Inizialmente l'edizione doveva concludersi il 26 maggio, però si conclude anticipatamente il 28 aprile con 19 puntate registrate ma non trasmesse. Il 2 gennaio 2024, con una settimana di anticipo rispetto al previsto, parte la tredicesima edizione con una scenografia rinnovata, nuove musiche di sottofondo e nuovi personaggi facenti parte del salottino, come la "Hostess" e l'"Agente segreto". Tra le novità inoltre vi è il ritorno di Paola Caruso a ricoprire il ruolo di Bonas (insieme alla new entry Ilaria Gallozzi), il ritorno di Daniel Nilsson come Bonus (insieme ad Andrea De Paoli dalla precedente edizione) e l'arrivo di Viviana Vizzini come nuova Bona Sorte al posto di Francesca Brambilla. Inoltre, viene introdotto il suggeritore, scelto di puntata in puntata fra il pubblico e che può essere consultato dal concorrente una sola volta (sia per le domande del Salottino, della Bona Sorte e dello Iettatore, che per le triplette). Inoltre, per rispecchiare la nuova linea introdotta da Pier Silvio Berlusconi e rendere il programma più "educato", è stata introdotta una sirena suonata da Christian Monaco ogni volta che viene pronunciata una parola ritenuta fuori luogo. ## Edizioni | Edizione | Periodo | Periodo | Conduzione | Conduzione | Presenza fissa | Puntate | Puntate | Regia | Studio televisivo | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Edizione | Inizio | Fine | Conduzione | Conduzione | Presenza fissa | Preserale | Prima serata | Regia | Studio televisivo | | 1ª | 5 settembre 2011 | 11 dicembre 2011 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 98 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 2ª | 10 settembre 2012 | 10 marzo 2013 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 177 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 3ª | 16 settembre 2013 | 6 giugno 2014 | Paolo Bonolis | Gerry Scotti | Luca Laurenti | 243 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 4ª | 14 settembre 2014 | 30 aprile 2015 | Paolo Bonolis | Gerry Scotti | Luca Laurenti | 221 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 5ª | 21 settembre 2015 | 3 gennaio 2016 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 100 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 6ª | 15 gennaio 2017 | 29 aprile 2017 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 103 | 1 | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 7ª | 8 gennaio 2018 | 22 aprile 2018 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 104 | 2 | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 8ª | 7 gennaio 2019 | 20 aprile 2019 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 104 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 9ª | 6 gennaio 2020 | 15 marzo 2020 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 120 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 9ª | 12 marzo 2022 | 30 aprile 2022 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 120 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 10ª | 8 marzo 2021 | 23 maggio 2021 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 77 | 8 | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 11ª | 9 gennaio 2022 | 11 marzo 2022 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 62 | 7 | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 12ª | 9 gennaio 2023 | 28 aprile 2023 | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 83 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | | 13ª | 2 gennaio 2024 | in corso | Paolo Bonolis | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 25 | – | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | ## Audience | Edizione | Rete televisiva | Anno | Stagione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Collocazione | Media auditel | Media auditel | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Edizione | Rete televisiva | Anno | Stagione | L | M | M | G | V | S | D | Collocazione | Telespettatori | Share | | 1ª | Canale 5 | 2011 | estate-autunno | | | | | | | | Preserale | 3 433 000 | 18,64% | | 2ª | Canale 5 | 2012-2013 | estate-inverno | | | | | | | | Preserale | 3 995 000 | 19,96% | | 3ª | Canale 5 | 2013-2014 | estate-primavera | | | | | | | | Preserale | 3 853 000 | 18,93% | | 4ª | Canale 5 | 2014-2015 | estate-primavera | | | | | | | | Preserale | 3 437 000 | 17,60% | | 5ª | Canale 5 | 2015-2016 | autunno-inverno | | | | | | | | Preserale | 3 287 000 | 17,16% | | 6ª | Canale 5 | 2017 | inverno-primavera | | | | | | | | Preserale | 3 900 000 | 20,80% | | 7ª | Canale 5 | 2018 | inverno-primavera | | | | | | | | Preserale | 4 394 000 | 21,65% | | 8ª | Canale 5 | 2019 | inverno-primavera | | | | | | | | Preserale | 3 832 000 | 19,79% | | 9ª | Canale 5 | 2020, 2022 | inverno | | | | | | | | Preserale | 3 878 000 | 18,78% | | 9ª | Canale 5 | 2020, 2022 | inverno-primavera | | | | | | | | Preserale | 3 226 000 | 18,90% | | 10ª | Canale 5 | 2021 | inverno-primavera | | | | | | | | Preserale | 3 495 000 | 18,42% | | 11ª | Canale 5 | 2022 | inverno | | | | | | | | Preserale | 3 882 000 | 19,42% | | 12ª | Canale 5 | 2023 | inverno-primavera | | | | | | | | Preserale | 3 485 000 | 18,39% | | 13ª | Canale 5 | 2024 | inverno-primavera | | | | | | | | Preserale | | | ## Modalità di gioco ### Fase iniziale Nella fase iniziale della Tripletta, i concorrenti devono rispondere esattamente ad almeno tre domande su un argomento su quattro poste dal conduttore o da altri personaggi che costituivano inizialmente il Minimondo (fino alla quinta edizione), poi il Salottino dalla sesta edizione. In caso di doppio errore, il concorrente viene eliminato e rimpiazzato da un nuovo concorrente. Nella tredicesima edizione viene introdotto il Jolly che concede al concorrente la possibilità di un doppio errore. Dopo aver risposto correttamente alle domande, i concorrenti devono pescare un rotolo chiamato pidigozzo, contenente una vincita o una sfortuna. In totale ci sono 54 pidigozzi (52 nella prima edizione, 53 dalla seconda alla quarta edizione), per un ammontare complessivo di 1475000 €, così divisi: * un pidigozzo da 150000 € (da 120000 € nella prima edizione) * cinque pidigozzi da 75000 € * cinque pidigozzi da 50000 € * cinque pidigozzi da 40000 € * cinque pidigozzi da 30000 € * cinque pidigozzi da 25000 € * cinque pidigozzi da 20000 € * cinque pidigozzi da 15000 € * cinque pidigozzi da 10000 € * cinque pidigozzi contenenti La Pariglia (tre nella quarta e quinta edizione) * tre pidigozzi contenenti Lo iettatore (dalla seconda edizione) * tre pidigozzi contenenti La Bona Sorte (dalla sesta edizione, chiamati Il Fato Benevolo nella quarta e quinta edizione) * un pidigozzo contenente Premio (dalla tredicesima edizione) * un pidigozzo contenente Avanti un Altro In passato c'erano anche: * due pidigozzi da 1000 € (cinque nella prima edizione, tre nella seconda edizione, assenti dalla quinta edizione) * un pidigozzo contenente Cambio! (dalla quinta alla dodicesima edizione) Una volta pescato un pidigozzo contenente una somma, il concorrente può decidere se fermarsi e diventare campione potenziale o proseguire nel gioco per aumentare il montepremi. Il concorrente che decide di fermarsi rimarrà potenziale campione fino a quando uno dei concorrenti successivi non riuscirà a superare la sua somma. Se si pesca La Pariglia, il concorrente raggiunge in automatico la cifra del potenziale campione e il conduttore procederà con una domanda di spareggio a cui il concorrente deve rispondere esattamente pena l'eliminazione e la sua sostituzione con un nuovo concorrente. Il campione potenziale non è obbligato a dare la risposta: se lo fa e risponde esattamente entro dieci secondi diventa campione, in caso di errore viene eliminato, in caso decida di non prenotarsi per la risposta rimane campione potenziale. Se non è presente nessun potenziale campione, il pidigozzo vale zero e azzera il montepremi accumulato fino a quel momento. Se si pesca Lo iettatore, il montepremi del concorrente viene azzerato e lo iettatore, interpretato da Franco Pistoni, solitamente accompagnato dalla sesta all’undicesima edizione dall'assistente Iettatore Alessandro Patriarca e dalla dodicesima edizione accompagnato dalla Moglie Giorgia Pianta, gli rivolge una domanda senza opzioni di risposta. Se il concorrente risponde correttamente, rimane in gioco e potrà così pescare un altro pidigozzo; in caso contrario viene eliminato. Se si pesca La Bona Sorte, entra in studio la "fata" Viviana Vizzini (in precedenza Francesca Brambilla, dalla sesta alla dodicesima edizione, sostituita occasionalmente da Fabrizia Santarelli nella decima edizione, causa indisposizione della Brambilla) che porta al conduttore una domanda dal valore di 300000 €. Il concorrente deve rispondere esattamente entro il tempo concesso (pochi secondi) per aggiungere tale cifra al suo montepremi. Se non dà la risposta, il suo montepremi accumulato fino a quel momento rimane invariato e può continuare il proprio gioco. Dalla decima edizione, essa, porta al concorrente di turno uno "scrigno" con tre suggerimenti che gli vengono dati per arrivare a capire qual è il rumore esatto che il concorrente stesso deve definire; se il concorrente riesce ad indovinare l'oggetto o l'essere vivente che emette quel rumore o verso, aggiunge 300000 € al suo montepremi, altrimenti non guadagna nulla e il proprio montepremi accumulato rimane immutato. Se si pescava Cambio!, il concorrente sceglieva una persona del pubblico che giocherà una manche al suo posto e se superava la manche permetteva al concorrente di pescare un pidigozzo, in caso contrario il concorrente veniva eliminato. Se un concorrente pescava Cambio! nell'ultima tripletta prima del gioco finale, questo pidigozzo non aveva alcun valore e quindi il concorrente veniva automaticamente eliminato. Dalla tredicesima edizione, questo pidigozzo è sostituito dalla figura del suggeritore. Se si pesca Premio, il concorrente vince un premio di varia natura che non influisce sull'andamento del gioco. Se si pesca Avanti un Altro, il concorrente viene automaticamente eliminato. Al termine della prima fase, se non c'è nessun potenziale campione, tutti i concorrenti che sono stati precedentemente eliminati rientrano in gioco (ad eccezione, eventualmente, di chi avesse perso pescando Avanti un Altro) e pescano un pidigozzo per uno e vincerà la puntata il giocatore che avrà pescato il pidigozzo con il montepremi più alto. In questa fase i pidigozzi La Pariglia, Lo iettatore, Avanti un Altro, La Bona Sorte (Il Fato Benevolo nella quarta e quinta edizione), Cambio! e Premio hanno valore nullo. Nel caso in cui nella puntata giocasse un solo concorrente (eventualità verificatasi nella puntata del 9 gennaio 2020), tale concorrente diventerà automaticamente campione, anche se venisse eliminato al termine dell'ultima domanda. **Varianti dello Spiedino** **In uso** Oltre alla tripletta (detta "Spiedino") classica vengono proposte altre categorie di domande con schema uguale ma basate su un unico argomento specifico: * Bonoris-san / Scotti-san: il conduttore pone domande sul Giappone in una parlata giapponese/orientale maccheronica. Tra il 2014 e il 2015, nelle puntate condotte da Gerry Scotti, la categoria era rinominata "Scotti-san" e, nelle puntate in cui erano presenti entrambi i presentatori, era rinominata "Katsumoto e Motokatsu". * Español (edizioni 1-8 e dall'edizione 12): il conduttore pone domande sulla Spagna in spagnolo maccheronico. * A lezione di recitazione (edizioni 7-9 e dall'edizione 12): vengono poste domande su film famosi, reinterpretati da alcune persone scelte tra il pubblico. * Il Gagà: il conduttore pone domande in dialetto napoletano. * Il Bauscia: il conduttore pone domande in dialetto milanese. * I tirolesi: il conduttore pone domande in dialetto tirolese. * Gli animali si amano: il conduttore pone domande relative all'accoppiamento degli animali. * Mr. Provolone: con la canzone Je t'aime... moi non plus di Serge Gainsbourg e Jane Birkin, il conduttore pone domande al concorrente tentando scherzosamente di sedurlo. * Osho e Buco: Paolo Bonolis e Luca Laurenti interpretano due santoni (rispettivamente Osho e Buco) con il cappello, i baffi e la barba lunga ponendo al concorrente domande su argomenti riguardanti la spiritualità. Prima delle domande vi è una gag basata sulla canzone Fondanela di Momo. * Bucum (dall'undicesima edizione): in questa serie di domande (parodia di Forum), in sostituzione della categoria Un giorno in pretura, Laurenti interpreta il giudice, ponendo al concorrente delle domande sulla categoria. * Domande da osteria: Paolo Bonolis e Luca Laurenti interpretano due ubriaconi, ponendo al concorrente delle domande su vari argomenti. * Le domande dello sponsor (dalla nona edizione): Luca Laurenti (per conto di un sito fittizio di acquisti online e servizi vari denominato vattelapijandercuneo.it), si traveste da un oggetto o da un animale o da un personaggio particolare ponendo al concorrente delle domande su un determinato argomento. * Luketta (dalla nona edizione): Luca Laurenti si traveste da bambola Luketta reginetta, ponendo al concorrente delle domande su argomenti vari. * Domande coatte (dalla decima edizione): Luca Laurenti si traveste nei panni di un coatto da periferia, ponendo al concorrente delle domande su vari argomenti. Questa tripletta è già stata sperimentata in una puntata della nona edizione, più precisamente quella del 17 febbraio 2020. * Domande facilissime / Non può non saperlo: il conduttore pone domande molto facili a risposta immediata e senza opzioni di scelta su concetti elementari riguardo a svariate materie. * Lo dicono nelle migliori università * Domande lunghissime * Gli zii d'America: in questa tripletta, Paolo Bonolis e Luca Laurenti indossano un grosso cappello con i simboli della bandiera degli Stati Uniti d'America e sventolano con le loro mani la bandiera stessa; essi, parlando in inglese maccheronico, pongono al concorrente di turno delle domande sugli americani. * Curiosità bestiali * Completa il titolo * Domande egizie: Luca Laurenti interpreta il faraone ponendo al concorrente delle domande egiziane. * Domande noiosissime * I due Tenori (dalla dodicesima edizione): in questa tripletta, Paolo Bonolis e Luca Laurenti interpretano due Tenori, parlando a squarciagola, ponendo al concorrente delle domande su vari elementi. * Domande avanzate * Notizie dal mondo: tripletta introdotta dalla sigla del TG5. * Le domande di Carlo e Camilla * Possibile o impossibile? **Varianti dello Spiedino** **Non più in uso** * English lesson (edizioni 1-3): il conduttore poneva domande in lingua inglese; era l'unica tripletta in cui le domande venivano poste usando la lingua straniera in modo corretto. * Qu'est-ce que c'est: il conduttore poneva domande sulla Francia in francese maccheronico. * Tedesco di Germania (edizioni 1-3): il conduttore poneva domande sulla Germania con un accento tedesco maccheronico. * Mizzica!: il conduttore poneva domande in dialetto siciliano. * Ostregheta!: il conduttore poneva domande in dialetto veneto. * Kamasutra: il conduttore poneva domande riguardo al Kamasutra. * Il padrino: il conduttore poneva domande parlando siciliano e inglese maccheronico, imitando Don Vito Corleone. * Mexico (edizioni 1-3): il conduttore poneva domande riguardo al Messico. Dalla quarta edizione sono presenti anche altre domande di geografia. Questa tripletta ricorda il brano omonimo di James Taylor del 1975. * Ce la fa o non ce la fa?: il concorrente, per passare alla presa del pidigozzo, doveva svolgere almeno tre esercizi fisici richiesti dal conduttore. * L'elenco telefonico: proposta nella quinta edizione, trattava di domande relative a nomi curiosi di persone trovati sull'elenco telefonico. * Il cafone / Il supercafone (edizioni 2-5): con la canzone Supercafone di Piotta, la tripletta conteneva domande riguardo ai comportamenti o alle persone ritenuti maleducati o di cattivo gusto. * Brazil! (edizioni 2-6): il conduttore poneva domande riguardo al Brasile. * Il mondo del futuro (edizioni 4 e 7): il conduttore poneva domande riguardo al futuro e alle invenzioni che si pensa verranno create nei prossimi anni. * Nobiltà: in questa tripletta venivano poste domande sulle persone nobili. * Domande puffate: con la sigla Canzone dei Puffi di Cristina D'Avena, il conduttore poneva domande su argomenti vari sostituendo alcune parole con la parola "puffo" o simili. * Le quote rosa (edizioni 5-8): in questa tripletta venivano poste da Luca Laurenti domande su alcune donne famose del mondo della politica, della società, dello spettacolo, dello sport o di rilevanza storica, diverse per ogni puntata, imitandole (anche nel travestimento). * GGG (acronimo di Gerry Grand Gourmet) (edizioni 3-4): il conduttore poneva domande sulla gastronomia. * Super Gerry (edizioni 3-4): il conduttore poneva domande sui supereroi. * Cicciabomba (edizioni 3-4): il conduttore poneva domande sulle persone obese. * Gerry DJ (edizioni 3-4): il conduttore poneva domande sulla radio. * La canzone di Laurenti / Le canzoni di Jurgens (edizioni 2-7): fino alla quinta edizione, il conduttore che dà il nome al gioco (Luca Laurenti) rivolgeva al concorrente una domanda inerente a una canzone da lui eseguita con quattro opzioni di risposta; nella sesta e settima edizione, questo gioco assumeva la connotazione di tripletta e si chiamava Le canzoni di Jurgens: il concorrente doveva rispondere correttamente a delle domande inerenti alle canzoni eseguite da Stefano Jurgens (diverse per ogni domanda) con due opzioni di risposta. * Cant (edizioni 7-8): in questa domanda il concorrente doveva continuare a cantare correttamente per almeno un altro verso una canzone intonata dal conduttore. * Gli uomini primitivi (edizioni 7-8): il conduttore poneva le domande sostituendo tutte le vocali con la vocale "U". * Un giorno in pretura (edizioni 9-10): seguendo la struttura dell'omonimo programma di Rai 3, veniva inscenato un processo in cui Paolo Bonolis interpretava un giudice, Luca Laurenti il cancelliere, mentre una persona del pubblico faceva l'imputato e Stefano Jurgens faceva la vittima, mentre al concorrente venivano poste domande su vari argomenti inerenti al mondo delle indagini. * Nord e Sud (edizione 10): due ragazze (Emily De Nando e Carmela Generali), rappresentando rispettivamente il nord e il sud, ponevano domande sull'Italia. In questa variante della tripletta, il concorrente non doveva pescare il pidigozzo ma scegliere fra due buste (portate sempre dalle ragazze) contenenti 2 premi diversi. * Dottor Frankenstein (solo per una volta, edizione 10): in questa tripletta, Paolo Bonolis indossava un camice bianco parlando con un accento tedesco, mentre Luca Laurenti si immobilizzava su una rotella a due ruote rendendolo lievemente deforme per via della sua posizione; lo stesso Bonolis poneva al concorrente di turno delle domande su argomenti vari. * Cinema Italiano (edizione 11): in questa tripletta, Marco Giusti poneva al concorrente delle domande sul cinema. * Il documentario: in questa tripletta Luca Laurenti mimava i termini usati da Paolo Bonolis per descrivere un finto documentario su una determinata area del mondo; quest'ultimo poneva delle domande a tema al concorrente di turno. * Domande scolastiche (edizione 10): il conduttore poneva al concorrente di turno delle domande riguardo alle materie scolastiche. Di questa tripletta ne esistevano tre versioni diverse (ne veniva scelta una dal concorrente stesso): domande da scuola elementare, domande da scuola media e domande da scuola superiore. Se il concorrente sceglieva di rispondere correttamente alle domande sulle materie della scuola elementare, aggiungeva al proprio montepremi solo la cifra ottenuta dal pidigozzo pescato senza alcun bonus; se rispondeva correttamente alle domande sulle materie della scuola media, aggiungeva al proprio montepremi la cifra ottenuta dal pidigozzo pescato più 20000 €; se rispondeva correttamente alle domande sulle materie della scuola superiore, aggiungeva al proprio montepremi la cifra ottenuta dal pidigozzo pescato più 50000 €. * Le domande di Maria e Maurizio (fino all'undicesima edizione): i conduttori Paolo Bonolis e Luca Laurenti, interpretando rispettivamente Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, ponevano domande su vita e carriera dei due personaggi. * L'angolo della poesia (edizione 11): in questa tripletta, la Poetessa del Salottino (Carmen Di Pietro), poneva al concorrente delle domande sulla poesia. * Le domande di eco: il conduttore poneva domande ripetendo per tre volte l'ultima sillaba della parola finale di ogni frase presenti; il concorrente doveva dare la risposta esatta nello stesso modo (ripetendo tre volte la sillaba finale). * Attacchi d'Arte (edizione 12): in questa tripletta, Giovanni Muciaccia poneva al concorrente delle domande sull'arte. * Tovarish Bonolis: il conduttore poneva domande sulla Russia con una parlata russa maccheronica. ### Gioco finale Il gioco finale, nel quale vengono aggiunti 100000 € al montepremi del campione, consiste nel dare consecutivamente la risposta sbagliata a ventuno domande con due opzioni di risposta. Nel caso in cui non ci fosse stato nessun campione al termine dell'ultima domanda, il montepremi con cui accede al gioco finale il concorrente che diventa campione è pari al valore del pidigozzo che ha pescato; a tale montepremi vanno aggiunti 100000 €. Se nella puntata gioca un solo concorrente e termina la puntata con un montepremi pari a zero, egli giocherà per 100000 €. Sono previste due fasi di gioco. Nella prima fase il vincitore della puntata ha a disposizione 150 secondi per vincere l'intero montepremi. Fino alla quarta edizione il tempo concesso per rispondere era di due secondi per ciascuna domanda; dalla quinta edizione non ci sono limiti di tempo. Se si risponde con la risposta errata, si passa alla domanda successiva, altrimenti il gioco ricomincia da capo. Se il concorrente non riesce a completare il gioco entro 150 secondi, scatta la seconda fase, nella quale si hanno a disposizione 100 secondi aggiuntivi con un montepremi che parte da 100000 € e decresce di 1000 € per ogni secondo trascorso. Il montepremi si ferma nel momento in cui il giocatore riesce a completare il percorso e la cifra rimasta corrisponde alla vincita. Quando il montepremi arriva a 50 000 € (30 000 € dalla quinta alla dodicesima edizione), il campione può premere il pulsante per "congelarlo" e giocare per la somma fin lì raggiunta, che vincerà se riuscirà a dare le ventuno risposte errate tutte di seguito (senza possibilità di errore), con un limite di tempo di risposta di dieci secondi. Quando le domande sono state congelate, alla prima risposta che il concorrente sbaglia è presente un riarrangiamento delle prime note del secondo movimento della nona sinfonia di Beethoven. Nella prima edizione, al concorrente che non vinceva il montepremi era concesso di ritornare come primo concorrente nella puntata successiva. Nella quinta edizione il campione della puntata riceve come premio sicuro una tessera Mediaset Premium, indipendentemente dal risultato del gioco finale mentre nella dodicesima riceve il gioco in scatola del programma. ## Il cast ### I valletti Nella prima edizione le vallette del programma erano Jessica Brugali e Carlotta Maggiorana, mentre dalla seconda edizione la valletta o il valletto viene scelta/o tra il pubblico presente in studio. Il ruolo della/del valletta/o è accompagnare il potenziale campione alla propria postazione, scoperchiare il pidigozzaro e, nella seconda edizione, leggere la domanda per i telespettatori (ruolo che nella prima edizione era affidato a una persona del pubblico). All'inizio della terza edizione, al valletto veniva chiesto un resoconto orale di quanto successo durante la puntata, per i telespettatori che si fossero appena collegati. Successivamente, al valletto di turno sono state chieste opinioni su argomenti più vari. ### La sicurezza Nelle prime quattro edizioni era presente in studio come responsabile della sicurezza il buttafuori di Mediaset Girolamo Di Stolfo, noto come Big Jimmy, poi ricordato da Bonolis al termine della prima puntata della quinta edizione, in seguito alla sua morte avvenuta il 13 luglio 2015 per aneurisma cerebrale. ### I giudici I giudici di gara presenti in studio sono Marco Salvati (fino alla quinta edizione), Christian Monaco (dalla sesta edizione) e Stefano Jurgens, affiancati nelle prime due edizioni da Carla Giuliano, nella terza e nella quarta da Paola Arrighi, dalla quinta all'ottava da Lucia Leoni (sostituita da Silvia Lagravinese nel corso dell'ottava edizione) e dalla nona da Sena Santini, sostituita in alcune puntate da Bianca Riefoli. Nella quarta edizione, durante la conduzione di Gerry Scotti, Marco Salvati ha ceduto il posto a Stefano Mastrosimone. Dalla sesta edizione Salvati resta come autore dietro le quinte ma non compare più in video. ### Il Minimondo / Il Salottino Una caratteristica della trasmissione è la presenza di personaggi che sostituiscono o affiancano il conduttore nel porre le domande ai concorrenti. L'insieme di tali personaggi è detto Minimondo. Quando intervengono questi personaggi, la risposta esatta dà diritto a una seconda pesca del pidigozzo nel caso la prima carta pescata non risulti soddisfacente. Il Minimondo è composto da una serie di personaggi, interpretati da attori o figuranti, da personaggi famosi che intervengono in prima persona, da specialisti in alcune materie scientifiche o tecniche, o anche da persone scelte di volta in volta tra il pubblico. Alcuni di questi personaggi si sostituiscono al conduttore nel porre le domande (con tre o quattro opzioni di risposta), mentre altri hanno un ruolo di contorno finalizzato allo spettacolo. Dalla sesta edizione, il Minimondo si trasforma nel Salottino, dove i personaggi (inclusi anche i personaggi del Minimondo delle precedenti edizioni) vengono chiamati in gioco dai concorrenti stessi e pongono domande con tre opzioni di risposta. I personaggi fissi attualmente presenti sono: * Miss Claudia: interpretata da Claudia Ruggeri a partire dalla sesta edizione. È la regina del salottino e pone domande di varie categorie. Claudia Ruggeri è presente nel programma sin dalla prima edizione nel ruolo de La Supplente fino alla quarta e de La Poliziotta nella quinta; * La Bonas: Massaggia i concorrenti uomini mentre quest'ultimi rispondono alle domande e, se compiono la tripletta, raddoppiano il valore del pidigozzo pescato. Questo ruolo è stato interpretato da Paola Caruso (dalla prima alla quinta edizione e nuovamente dalla tredicesima), da Laura Cremaschi dalla sesta all'ottava edizione, da Sara Croce dalla nona all'undicesima edizione, da Sophie Codegoni nella dodicesima edizione e da Ilaria Gallozzi nella tredicesima edizione (insieme a Paola Caruso). * Il Bonus: controparte maschile della Bonas, massaggia le concorrenti donne permettendo loro in caso di tripletta compiuta di raddoppiare il valore del pidigozzo pescato. È interpretato da Daniel Nilsson sin dalla seconda edizione insieme ad Andrea De Paoli dalla dodicesima edizione. In passato è stato interpretato da Valerio Schiavone nella prima edizione; * La Bona Sorte: interpretata da Viviana Vizzini dalla tredicesima edizione, entra in gioco solo se pescato il relativo pidigozzo e pone un quesito al concorrente dal valore di 300000 €. Se quest'ultimo indovina, diventa automaticamente campione con tale cifra. Nella quarta e quinta edizione, il personaggio era chiamato Il Fato Benevolo ed era interpretato da Max Vitale (nella quarta edizione) e da una persona scelta a caso nel pubblico (nella quinta edizione). Dalla sesta alla dodicesima edizione, è stata interpretata da Francesca Brambilla (presente anche nella quinta edizione, dove interpretava la Sorella dell'Alieno). Nella dodicesima edizione, è stata accompagnata dall'Aiutante interpretato da Alessandro Patriarca. * Lo iettatore: interpretato da Franco Pistoni dalla seconda edizione, entra in gioco solo se pescato il relativo pidigozzo. La sua pescata azzera il montepremi del concorrente e quest'ultimo dovrà poi rispondere a una domanda posta dallo iettatore (su vari argomenti rimandati a temi lugubri), senza opzioni di risposta. Se indovina resta in gioco, se sbaglia viene eliminato e andrà via con lo iettatore. Entra in scena da solo dalla seconda alla quinta edizione, dalla sesta all'undicesima edizione è stato accompagnato dall'Assistente iettatore mentre dalla dodicesima edizione è accompagnato dalla Moglie interpretata da Giorgia Pianta; * Il Jolly: interpretato da Alessandro Patriarca dalla tredicesima edizione, permette al concorrente una doppia possibilità di errore nelle triplette (in caso il concorrente non commetta errori, la tripletta è superata con due sole domande). In precedenza, l'interprete è apparso nei panni del Malato in coppia con la Dottoressa nella seconda e terza edizione. Nella quarta e quinta edizione interpretava L'assistente dello scienziato pazzo, dalla sesta all'undicesima edizione diventò l'Assistente iettatore mentre dalla dodicesima edizione era l'Aiutante della Bona Sorte. Altri personaggi presenti ma non in maniera fissa sono: * La Regina del Web: nota anche come Cremaschina, è interpretata da Laura Cremaschi (Bonas dalla sesta all'ottava edizione) dalla nona edizione. Pone domande relative al Web e alle App; * La Dottoressa: presente dalla seconda alla quarta edizione e poi nuovamente dalla sesta, pone domande relative alla medicina. Fino alla terza edizione era affiancata al Malato Alessandro Patriarca mentre dalla quarta edizione compare da sola. * Lo Scienziato Pazzo: interpretato da Romano Talevi sin dalla seconda edizione, pone domande relative al mondo della scienza. Dalla seconda alla quinta edizione, proponeva esperimenti in studio sul galleggiamento di oggetti e altri fenomeni scientifici a cui era poi legata la domanda. È stato accompagnato dall'Assistente nella quarta e quinta edizione; * Yasko: interpretata dall'attrice giapponese Yasko Fujii dalla metà della seconda edizione e nella terza edizione (in coppia col cinese Jing Qi Li con cui formava il duo Sing & Yasko) e nuovamente dalla sesta edizione, reinterpreta canzoni italiane in lingua giapponese, chiedendo poi al concorrente il titolo in italiano della relativa canzone; * L'Atleta totale italiano: interpretato da Stefano Martinelli nella seconda metà nella seconda edizione e nuovamente dalla sesta edizione, è un atleta capace di emettere solo un verso. Pone al conduttore una domanda sullo sport a cui il concorrente deve rispondere; * L'Uomo dei Rebus: introdotto nella nona edizione, pone ai concorrenti una domanda consistente in un rebus da risolvere; * XXXL: introdotto nella sesta edizione, pone ai concorrenti domande relative a misure enormi (da cui deriva il nome XXXL). * L'Indignato: introdotto nella settima edizione, introduce temi che gli suscitano indignazione e rabbia, urlando e poi ponendo ai concorrenti in modo pacato e tranquillo una domanda relativa al suddetto tema; * Beautiful: introdotto nell'undicesima edizione e interpretato da Clayton Norcross, interprete del personaggio di Thorne Forrester nella soap opera Beautiful negli anni ottanta, pone ai concorrenti domande relative alla suddetta soap opera; Altri personaggi facenti parte del salottino sono: La Bomber, La Tecnologica, L'Uomo Fitness, El Tigre, Il Vampiro Horror, Nino Nero, Anni 50, Monster Chef, Est e altri. Tra i personaggi non facenti più parte del programma invece, compaiono: * L'Alieno: presente dalla prima all'ottava edizione (e nuovamente in una puntata speciale in prima serata della decima edizione), era interpretato da Leonardo Tricarico che vestiva i panni di un alieno ponente domande in un italiano pronunciato in maniera incomprensibile e puntualmente corretto dal conduttore. Nella quinta edizione era accompagnato dalla sua "famiglia" composta dal cugino intelligente, dalla sorella cessa e dal cognato modello; * Il Mimo: interpretato da Simone Barbato dalla prima alla quarta edizione e rimosso dalla quinta edizione, il personaggio mimava un oggetto o un animale e, tramite un indovinello fornito dal conduttore, il concorrente doveva indovinare cosa era mimato; * L'Uomo Talent / Il Supereroe: interpretato da Mirko Ranù nei panni dell'Uomo Talent nella terza e quarta edizione dove poneva domande relative allo spettacolo mentre nella quinta edizione vestiva i panni del Supereroe ponendo domande relative ai supereroi; * La Ciociara: interpretata da Alessia Macari nella quarta, quinta e sesta edizione (e in una puntata speciale in prima serata della decima edizione), poneva ai concorrenti domande sulle varie città italiane in uno spiccato accento ciociaro non sempre comprensibile; * Il Pentito: interpretato dall'attore Francesco Benigno nella quarta edizione, poneva domande in uno spiccato accento siciliano impersonando un tipico mafioso; * Martufello: l'omonimo personaggio, presente nella quarta e quinta edizione (e in alcune puntate della sesta) raccontava una barzelletta da cui poi traeva una domanda che volgeva al concorrente; * Giovanna, la moglie di Amadeus: Giovanna Civitillo, presente nella quinta edizione (e alcune puntate della sesta), raccontava un aneddoto su suo marito da cui poi traeva una domanda che volgeva al concorrente; * Lo Straniero: interpretato da un filippino che rivolgeva domande ai concorrenti in un italiano non perfetto. È stato presente solo nella prima edizione; * Il Look-maker: interpretato da Diego Longobardi, poneva ai concorrenti domande sulla moda. È stato presente solo nella prima edizione; * Il Quotista SNAI: interpretato dal quotista Adam Grapes, poneva domande su statistiche. È stato presente solo nella prima parte della seconda edizione; * Il Duo Novembre: interpretato da Francesca Masullo e Liliana Oricchio, erano due anziane signore che entravano in scena ballando. Si facevano chiamare anche come Noi giovani e ponevano domande sui giovani. Sono state presenti durante la seconda edizione e per un breve periodo nella sesta edizione; * Il Menestrello: interpretato dal liutaio statunitense Viviano Vivaldi, poneva la domanda del giorno a tema di un determinato evento ricorrente nel giorno della messa in onda della relativa puntata. È stato presente nella prima parte della terza edizione; * Il Balbuziente: interpretato da Antonio Caracciolo, poneva domande ai concorrenti balbettando. È stato presente solo nella prima parte della terza edizione per poi essere rimosso dopo pochi mesi a causa di una controversia. ## Sigla La sigla del programma fin dalla prima edizione è "Ricordati che devi morire" di Luca Laurenti. ## Spin-off ### Avanti un altro! Weekend Avanti un altro! Weekend è il titolo delle puntate del sabato e della domenica di Avanti un altro! a partire dalla quinta edizione. ### Avanti un altro! Pure di domenica Fino alla quarta edizione le puntate domenicali di Avanti un altro! si intitolavano Avanti un altro! Pure di domenica ed erano puntate speciali in cui prendevano parte al gioco specifiche categorie di concorrenti a cui si aggiungevano personaggi del mondo televisivo. Le eventuali vincite dei personaggi famosi venivano donate in beneficenza. A queste puntate partecipavano talvolta anche gruppi di due o più persone, ma in caso di arrivo alla fase finale solamente un rappresentante del gruppo partecipava al gioco. Nella terza edizione alcune puntate furono dedicate alle regioni italiane, precisamente al Veneto, al Lazio, alla Campania, all'Emilia-Romagna e alla Puglia. Nella quarta edizione i temi delle puntate della domenica riguardavano generalmente romanzi e capolavori letterari (da L'Odissea a Alice nel paese delle meraviglie fino a 50 sfumature di grigio). ### Avanti un altro! Pure di sera Avanti un altro! Pure di sera è il titolo delle puntate speciali di Avanti un altro! mandate in onda in prima serata l'8 giugno 2017 e il 6 giugno 2018. Tali puntate hanno visto partecipare come concorrenti personaggi famosi divisi in due squadre che gareggiavano per guadagnare il montepremi più alto e accedere quindi al gioco finale. Alle puntate prendevano parte anche altri ospiti VIP che interagivano durante il gioco. Il montepremi vinto veniva sempre devoluto in beneficenza. Ad aprile 2021 il format di queste puntate speciali è stato ripreso e riadattato come versione spin off sotto forma di programma serale articolato su più puntate. ### Avanti un altro! Estate Avanti un altro! Estate è il titolo delle repliche del programma trasmesse durante l'estate del 2013 (dal 10 giugno al 7 luglio), del 2015 (dal 29 giugno al 17 luglio) e del 2022 (dal 1º maggio al 28 agosto). ### Avanti un altro! An Italian Crime Story Avanti un altro! An Italian Crime Story è il titolo di una puntata speciale andata in onda il 13 giugno 2018 in prima serata, dove Bonolis è messo sotto inchiesta dal giornalista Gianluigi Nuzzi a causa dei contenuti del programma e ai suoi atteggiamenti nei confronti dei concorrenti, dei collaboratori e dei personaggi del Minimondo e del Salottino. Il conduttore tenta allora di giustificarsi per uscire salvo dall'interrogatorio della puntata. ### Avanti un altro! Story Avanti un altro! Story è il titolo delle repliche trasmesse nei weekend compresi dal 28 gennaio al 30 aprile, e tutti i giorni dal 1º maggio all'11 giugno 2023. **Edizioni** | Edizione | Periodo | Periodo | Conduzione | Presenza fissa | Puntate | Regia | Studio televisivo | | - | - | - | - | - | - | - | - | | Edizione | Inizio | Fine | Conduzione | Presenza fissa | Puntate | Regia | Studio televisivo | | 1ª | 28 gennaio 2023 | 11 giugno 2023 | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | 70 | Stefano Vicario | Studio 1 del Centro Titanus Elios, Roma | ### Altre puntate speciali * Nella puntata domenicale del 6 gennaio 2013, in occasione dell'Epifania, i concorrenti della puntata furono bambini. Anche il gioco venne impostato diversamente. Nel gioco finale furono messi in palio 70000 € in gettoni d'oro, interamente devoluti alla ricostruzione di una mensa a Medolla, comune colpito dal terremoto dell'Emilia del 2012, mentre i bambini concorrenti ricevettero come premio una PlayStation 3 con il videogioco Wonderbook. * Il 26 dicembre 2014 andò in onda una puntata chiamata I segreti di Avanti un altro!, che mostrò scene delle puntate precedenti scartate in fase di montaggio. ## Controversie * Nella terza edizione del programma la categoria di domande Il Filippino, in cui Bonolis interpreta un domestico filippino, ha suscitato l'indignazione della comunità filippina in Italia; in particolare per l'uso dell'Inno nazionale delle Filippine ascoltato dal conduttore con uno straccio sul cuore. Inoltre, la categoria è stata proposta anche nelle puntate andate in onda nei giorni in cui il Paese veniva colpito dal tifone Yolanda, che ha causato oltre 10 000 vittime. * Sempre nella terza edizione il personaggio del balbuziente ha suscitato le proteste dell'Associazione Italiana Balbuzie, in particolare per il divertimento e gli incitamenti del pubblico a completare la frase. Dopo le prime scuse da parte del conduttore in una delle apparizioni del personaggio, in cui ha tra l'altro ricordato di aver sofferto egli stesso di balbuzie, l'Associazione sostiene di aver ottenuto la rimozione del personaggio dalle puntate in onda da dicembre 2013, cosa poi effettivamente avvenuta. ## Merchandising Dal 2012 è in vendita il gioco in scatola della trasmissione edito da Clementoni. Il gioco è stato poi ricommercializzato nel 2017. Da dicembre 2012 è disponibile su App Store l'app ufficiale di Avanti un altro!. In seguito l'app è stata pubblicata anche sul Windows Phone Store e da settembre 2014 anche su Play Store. A fine 2013 la rivista Chi ha realizzato il calendario 2014 di Avanti un altro!: Avanti 2014. Dodici mesi con il Minimondo. Nel 2015 è stato messo in vendita il Mercante in fiera di Avanti un altro! con le carte rappresentanti i vari personaggi del Minimondo. Nel 2022 torna in vendita il gioco da tavolo, questa volta edito da Ravensburger, con un nuovo meccanismo di gioco. ## Premi e riconoscimenti * 2013: Premio Regia Televisiva categoria Top 10 * 2014: Premio Regia Televisiva categoria Top 10 ## Esportazione del format Il format è stato realizzato interamente in Italia da Mediaset ed Endemol, da un'idea di Paolo Bonolis e Stefano Santucci, ed è scritto da: Sergio Rubino, Marco Salvati, Stefano Jurgens, Christian Monaco, Paola Arrighi e Carmine D'Andreano con la collaborazione di Simona Riccardi, Armando Vertorano e Riccardo Favato. La regia è affidata a Stefano Vicario, la scenografia è di Marco Calzavara. Esso è stato poi esportato in: Spagna, Albania, Ungheria, Vietnam, Brasile, Paraguay, Cile, Bulgaria, Canada, Turchia, Polonia e Romania. | Paese | Nome | Canale | Data debutto | Data chiusura | Presentatore | Presentatore | | - | - | - | - | - | - | - | | Italia (format originale) | Avanti un altro! | Canale 5 | 5 settembre 2011 | in corso | Paolo Bonolis | Luca Laurenti | | Italia (format originale) | Avanti un altro! | Canale 5 | 5 settembre 2011 | in corso | Gerry Scotti | Luca Laurenti | | Spagna | Avanti ¡que pase el siguiente! | Antena 3 | 27 aprile 2012 | 3 agosto 2012 | Carlos Sobera | Carlos Sobera | | Albania | Tjetri! | Top Channel | 15 ottobre 2012 | 6 marzo 2015 | Eduart Manushi | Eduart Manushi | | Ungheria | A következő! | M1 | 2 settembre 2013 | 31 maggio 2014 | Gábor Gundel Takács | Gábor Gundel Takács | | Vietnam | Người kế tiếp | VTV 6, HTV 7 | 19 settembre 2013 | 25 maggio 2015 | Thanh Bạch Đại Nghĩa | Thanh Bạch Đại Nghĩa | | Brasile | Tem gente atrás (segmento del programma Domingão do Faustão) | Rede Globo | 22 settembre 2013 | 8 giugno 2014 | Fausto Silva | Fausto Silva | | Bulgaria | Следващият, моля (Sledvaštijat, Molja) | TV7 | 5 ottobre 2013 | 30 giugno 2014 | Bashar Rahal | Bashar Rahal | | Cile | Avanti ¡que pase el siguiente! | La Red | 22 settembre 2014 | 24 marzo 2015 | Leo Caprile | Leo Caprile | | Paraguay | Avanti ¡que pase el siguiente! | Telefuturo | 15 aprile 2015 | 27 dicembre 2015 | Palo Rubin | Palo Rubin | | Canada | Au suivant! | Radio-Canada | 16 settembre 2016 | in corso | Stéphane Bellavance | Stéphane Bellavance | | Turchia | Sıradaki Gelsin | Fox | 5 gennaio 2017 | 4 maggio 2017 | Emre Karayel | Emre Karayel | | Polonia | Następny proszę! | TV Puls | 30 settembre 2018 | 2 dicembre 2018 | Marcin Wójcik | Marcin Wójcik | | Romania | Tu urmezi! | Kanal D | 3 settembre 2022 | in corso | Dan Negru | Dan Negru |
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https://it.wikipedia.org/wiki/Saturn_Awards_2017
Saturn Awards 2017
# Saturn Awards 2017 La 43ª edizione dei Saturn Awards si è svolta il 28 giugno 2017 a Burbank in California. Le candidature sono state annunciate il 2 marzo 2017. La cerimonia è stata presentata da Sean Gunn. ## Candidati e vincitori I vincitori sono indicati in grassetto, a seguire gli altri candidati. ### Film **Miglior film di fantascienza** * Rogue One: A Star Wars Story, regia di Gareth Edwards * Arrival, regia di Denis Villeneuve * Independence Day - Rigenerazione (Independence Day: Resurgence), regia di Roland Emmerich * Midnight Special, regia di Jeff Nichols. * Passengers, regia di Morten Tyldum * Star Trek Beyond, regia di Justin Lin **Miglior film fantasy** * Il libro della giungla (The Jungle Book), regia di Jon Favreau * Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG), regia di Steven Spielberg * Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them), regia di David Yates * Ghostbusters, regia di Paul Feig * Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali (Miss Peregrine's Home for Peculiar Children), regia di Tim Burton * Sette minuti dopo la mezzanotte (A Monster Calls), regia di Juan Antonio Bayona * Il drago invisibile (Pete's Dragon), regia di David Lowery **Miglior film horror** * Man in the Dark (Don't Breathe), regia di Fede Álvarez * Autopsy (The Autopsy of Jane Doe), regia di André Øvredal * The Conjuring - Il caso Enfield (The Conjuring 2), regia di James Wan * Demon, regia di Marcin Wrona * Ouija - L'origine del male (Ouija: Origin of Evil), regia di Mike Flanagan * Train to Busan (Busanhaeng, 부산행), regia di Yeon Sang-ho * The Witch, regia di Robert Eggers **Miglior film thriller** * 10 Cloverfield Lane, regia di Dan Trachtenberg. * The Accountant, regia di Gavin O'Connor * La ragazza del treno (The Girl on the Train), regia di Tate Taylor * Hell or High Water, regia di David Mackenzie * Jason Bourne, regia di Paul Greengrass * Paradise Beach - Dentro l'incubo (The Shallows), regia di Jaume Collet-Serra * Split, regia di M. Night Shyamalan **Miglior film d'azione/avventura** * Il diritto di contare (Hidden Figures), regia di Theodore Melfi * Allied - Un'ombra nascosta (Allied), regia di Robert Zemeckis * Gold - La grande truffa (Gold), regia di Stephen Gaghan * La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge), regia di Mel Gibson * The Legend of Tarzan, regia di David Yates * I magnifici 7 (The Magnificent Seven), regia di Antoine Fuqua * The Nice Guys, regia di Shane Black **Migliore trasposizione da fumetto a film** * Doctor Strange, regia di Scott Derrickson * Batman v Superman: Dawn of Justice, regia di Zack Snyder * Captain America: Civil War, regia di Anthony e Joe Russo * Deadpool, regia di Tim Miller * Suicide Squad, regia di David Ayer * X-Men - Apocalisse (X-Men: Apocalypse), regia di Bryan Singer **Miglior attore** * Ryan Reynolds – Deadpool * Benedict Cumberbatch – Doctor Strange * Chris Evans – Captain America: Civil War * Matthew McConaughey – Gold - La grande truffa (Gold) * Chris Pine – Star Trek Beyond * Chris Pratt – Passengers * Mark Rylance – Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG) **Miglior attrice** * Mary Elizabeth Winstead – 10 Cloverfield Lane * Amy Adams – Arrival * Emily Blunt – La ragazza del treno (The Girl on the Train) * Taraji P. Henson – Il diritto di contare (Hidden Figures) * Felicity Jones – Rogue One: A Star Wars Story * Jennifer Lawrence – Passengers * Narges Rashidi – L'ombra della paura (زیر سایه) **Miglior attore non protagonista** * John Goodman – 10 Cloverfield Lane * Chadwick Boseman – Captain America: Civil War * Dan Fogler – Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them) * Diego Luna – Rogue One: A Star Wars Story * Zachary Quinto – Star Trek Beyond * Christopher Walken – Il libro della giungla (The Jungle Book) **Miglior attrice non protagonista** * Tilda Swinton – Doctor Strange * Betty Buckley – Split * Bryce Dallas Howard – Gold - La grande truffa (Gold) * Scarlett Johansson – Captain America: Civil War * Kate McKinnon – Ghostbusters * Margot Robbie – Suicide Squad **Miglior attore emergente** * Tom Holland – Captain America: Civil War * Ruby Barnhill – Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG) * Julian Dennison – Selvaggi in fuga (Hunt for the Wilderpeople) * Lewis MacDougall – Sette minuti dopo la mezzanotte (A Monster Calls) * Neel Sethi – Il libro della giungla (The Jungle Book) * Anya Taylor-Joy – The Witch **Miglior regia** * Gareth Edwards – Rogue One: A Star Wars Story * Scott Derrickson – Doctor Strange * Jon Favreau – Il libro della giungla (The Jungle Book) * Anthony e Joe Russo – Captain America: Civil War * Bryan Singer – X-Men - Apocalisse (X-Men: Apocalypse) * Steven Spielberg – Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG) * Denis Villeneuve – Arrival **Miglior sceneggiatura** * Eric Heisserer - Arrival * Melissa Mathison (postumo) - Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG) * Rhett Reese e Paul Wernick - Deadpool * Jon Spaihts, Scott Derrickson e C. Robert Cargill - Doctor Strange * Taylor Sheridan - Hell or High Water * Chris Weitz e Tony Gilroy - Rogue One: A Star Wars Story **Miglior montaggio** * Michael Kahn - Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG) * Stefan Grube - 10 Cloverfield Lane * Joe Walker - Arrival * Jeffrey Ford e Matthew Schmidt - Captain America: Civil War * Mark Livolsi - Il libro della giungla (The Jungle Book) * John Gilroy, Colin Goudie e Jabez Olssen - Rogue One: A Star Wars Story **Miglior scenografia** * Rick Carter e Robert Stromberg - Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG) * Owen Paterson - Captain America: Civil War * Charles Woods - Doctor Strange * Stuart Craig - Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them) * Guy Hendrix Dyas - Passengers * Doug Chiang e Neil Lamont - Rogue One: A Star Wars Story **Miglior colonna sonora** * Justin Hurwitz - La La Land * John Williams - Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG) * Michael Giacchino - Doctor Strange * James Newton Howard - Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them) * Thomas Newman - Passengers * Michael Giacchino - Rogue One: A Star Wars Story **Miglior costumi** * Colleen Atwood - Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them) * Colleen Atwood - Alice attraverso lo specchio (Alice Through the Looking Glass) * Joanna Johnston - Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG) * Alexandra Byrne - Doctor Strange * Sang-gyeong Jo - Agassi (아가씨) * David Crossman e Glyn Dillon - Rogue One: A Star Wars Story **Miglior trucco** * Joel Harlow e Monica Huppert - Star Trek Beyond * Jeremy Woodhead - Doctor Strange * Nick Knowles - Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them) * Amy Byrne - Rogue One: A Star Wars Story * Allan Apone, Jo-Ann MacNeil e Marta Roggero - Suicide Squad * Charles Carter, Rita Ciccozzi e Rosalina Da Silva - X-Men - Apocalisse (X-Men: Apocalypse) **Migliori effetti speciali** * John Knoll, Mohen Leo, Hal Hickel e Neil Corbould - Rogue One: A Star Wars Story * Louis Morin e Ryal Cosgrove - Arrival * Joe Letteri e Joel Whist - Il GGG - Il grande gigante gentile (The BFG) * Stephane Ceretti, Richard Bluff e Vincent Cirelli - Doctor Strange * Tim Burke, Christian Manz e David Watkins - Animali fantastici e dove trovarli(Fantastic Beasts and Where to Find Them) * Robert Legato, Adam Valdez, Andrew R. Jones e Dan Lemmon - Il libro della giungla (The Jungle Book) **Miglior film indipendente** * La La Land, regia di Damien Chazelle * Il diritto di uccidere (Eye in the Sky), regia di Gavin Hood * Selvaggi in fuga (Hunt for the Wilderpeople), regia di Taika Waititi * Lion - La strada verso casa (Lion), regia di Garth Davis. * The Ones Below, regia di David Farr * Remember, regia di Atom Egoyan **Miglior film internazionale** * Agassi (아가씨), regia di Park Chan-wook ( Corea del Sud) * Elle, regia di Paul Verhoeven ( Francia/ Germania/ Belgio) * In ordine di sparizione (Kraftidioten), regia di Hans Petter Moland ( Svezia/ Norvegia) * Mei Ren Yu (美人鱼), regia di Stephen Chow ( Cina) * Shin Godzilla (シン・ゴジラ Shin Gojira), regia di Hideaki Anno e Shinji Higuchi ( Giappone) * L'ombra della paura (زیر سایه), regia di Babak Anvari ( Iran/ Giordania/ Qatar) **Miglior film d'animazione** * Alla ricerca di Dory (Finding Dory), regia di Andrew Stanton * Kingsglaive: Final Fantasy XV, regia di Takeshi Nozue * Oceania (Moana), regia di Ron Clements e John Musker * Sing, regia di Garth Jennings * Trolls, regia di Mike Mitchell e Walt Dohrn * Zootropolis (Zootopia), regia di Byron Howard e Rich Moore ### Televisione **Miglior serie televisiva di fantascienza** * Westworld - Dove tutto è concesso (Westworld) * The 100 * Colony * The Expanse * Falling Water * Incorporated * Timeless **Miglior serie televisiva fantasy** * Outlander * Beyond * Il trono di spade (Game of Thrones) * The Good Place * Lucifer * The Magicians * Preacher **Miglior serie televisiva horror** * The Walking Dead * American Horror Story: Roanoke * Ash vs Evil Dead * The Exorcist * Fear the Walking Dead * Teen Wolf * The Vampire Diaries **Miglior serie televisiva d'azione/thriller** * Riverdale * Animal Kingdom * Bates Motel * Designated Survivor * The Librarians * Mr. Robot * Underground **Miglior serie televisiva di supereroi** * Supergirl * Agents of S.H.I.E.L.D. * Arrow * The Flash * Gotham * Legion **Miglior serie televisiva new media** * Luke Cage (ex aequo) * Stranger Things * Bosch * Daredevil * L'uomo nell'alto castello (The Man in the High Castle) * Una serie di sfortunati eventi (A Series of Unfortunate Events) **Miglior attore in una serie televisiva** * Andrew Lincoln – The Walking Dead * Bruce Campbell – Ash vs Evil Dead * Mike Colter – Luke Cage * Charlie Cox – Daredevil * Grant Gustin – The Flash * Sam Heughan – Outlander * Freddie Highmore – Bates Motel **Miglior attrice in una serie televisiva** * Melissa Benoist – Supergirl * Caitriona Balfe – Outlander * Kim Dickens – Fear the Walking Dead * Vera Farmiga – Bates Motel * Lena Headey – Il trono di spade (Game of Thrones) * Sarah Paulson – American Horror Story: Roanoke * Winona Ryder – Stranger Things **Miglior attore non protagonista in una serie televisiva** * Ed Harris – Westworld - Dove tutto è concesso (Westworld) * Linden Ashby – Teen Wolf * Mehcad Brooks – Supergirl * Kit Harington – Il trono di spade (Game of Thrones) * Lee Majors – Ash vs Evil Dead * Norman Reedus – The Walking Dead * Jeffrey Wright – Westworld - Dove tutto è concesso (Westworld) **Miglior attrice non protagonista in una serie televisiva** * Candice Patton – The Flash * Kathy Bates – American Horror Story: Roanoke * Danai Gurira – The Walking Dead * Melissa McBride – The Walking Dead * Thandie Newton – Westworld - Dove tutto è concesso (Westworld) * Adina Porter – American Horror Story: Roanoke * Evan Rachel Wood – Westworld - Dove tutto è concesso (Westworld) **Miglior guest star in una serie televisiva** * Jeffrey Dean Morgan – The Walking Dead * Ian Bohen – Teen Wolf * Tyler Hoechlin – Supergirl * Anthony Hopkins – Westworld - Dove tutto è concesso (Westworld) * Leslie Jordan – American Horror Story: Roanoke * Dominique Pinon – Outlander **Miglior giovane attore in una serie televisiva** * Millie Bobby Brown – Stranger Things * KJ Apa – Riverdale * Max Charles – The Strain * Alycia Debnam-Carey – Fear the Walking Dead * Lorenzo James Henrie – Fear the Walking Dead * Chandler Riggs – The Walking Dead **Miglior presentazione in televisione** * 22.11.63 (11.22.63) * Channel Zero * Doctor Who * Marte (Mars) * The Night Manager * Rats **Miglior serie o film TV animato** * Star Wars Rebels * BoJack Horseman * I Griffin (Family Guy) * Il piccolo principe (Le Petit Prince) * I Simpson (The Simpsons) * Trollhunters ### Home video **Miglior DVD/Blu-ray (film)** * Tales of Halloween * Cane mangia cane (Dog Eat Dog) * The Girl * The Lobster * L'uomo che vide l'infinito (The Man Who Knew Infinity) * Goksung - La presenza del diavolo (곡성; Gok-seong) **Miglior DVD/Blu-ray (serie TV)** * Hannibal: The Complete Series Collection * Banshee - La città del male: The Final Season * Mr. Robot: Season 2.0 * Salem's Lot * Star Trek: The Animated Series * Versailles: Season One **Miglior edizione speciale DVD/Blu-ray** * Fantasmi (Phantasm) * Batman v Superman: Dawn of Justice * Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes) * Il gigante di ferro (The Iron Giant) * Mad Max: Fury Road * Doppia personalità (Raising Cain) **Miglior edizione DVD/Blu-ray di un film classico** * L'uomo venuto dall'impossibile (Time After Time) * Destino (Der müde Tod) * Il cervello di Donovan (Donovan's Brain) * Attacco alla base spaziale U.S. (Gog) * Destinazione... Terra! (It Came from Outer Space) * Quella strana ragazza che abita in fondo al viale (The Little Girl Who Lives Down the Lane) **Miglior collezione DVD/Blu-ray** * Frankenstein: Complete Legacy Collection * Buster Keaton Shorts 1917–23 * Herschell Gordon Lewis Feast * Marx Brothers Silver Screen Collection * Pioneers of African American Cinema * The Wolf Man: Complete Legacy Collection ## Premi speciali * The Life Career Award: Lee Majors * The Visionary Award: Akiva Goldsman * The Filmmakers Showcase Award: Rick Jaffa e Amanda Silver * The Breakthrough Performance Award: KJ Apa * The Special Recognition Award: Heavy Metal
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https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Carlotta
Villa Carlotta
# Villa Carlotta Villa Carlotta è un edificio sito nel comune di Tremezzina in provincia di Como e posto sulle rive del Lago di Como. La villa è celebre sia per le raccolte d'arte conservate al suo interno, sia per il vasto giardino botanico che la circonda, parte del circuito Grandi Giardini Italiani. La costruzione della villa, in origine denominata Villa Clerici, fu iniziata nel 1690 per volere del marchese Giorgio II Clerici, presidente del Senato di Milano ed esponente di una famiglia di banchieri e commercianti. Nel 1801 la proprietà venne acquistata da Gian Battista Sommariva, all'epoca Presidente del Comitato di Governo della Repubblica Cisalpina. Personaggio illustre a Milano e collezionista d'arte, in contatto con i più illustri artisti del periodo, il Sommariva modificò gli interni della villa al fine di arricchirla con opere provenienti dalla sua collezione, che resero la villa nota in tutta Europa e luogo di interesse per personaggi come Stendhal, Lady Morgan e Flaubert. Nel 1843 la villa venne acquistata dalla principessa Marianna di Orange-Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia, che quattro anni dopo, nel 1847, la donò alla figlia Carlotta, da cui il nome odierno Villa Carlotta, quando sposò Giorgio II, gran duca di Sassonia-Meiningen. In seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, la villa, in quanto bene appartenente a cittadini di stati nemici, fu soggetta a sindacato e attraversò oltre un decennio travagliato che si concluse il 12 maggio 1927 quando venne costituito l'Ente Morale Villa Carlotta che tutt'oggi gestisce la villa e i giardini. ## Storia La villa sorge come un edificio di grande imponenza, all'estremità settentrionale del comune di Tremezzina, e il suo ingresso si affaccia sul lago, principale punto di accesso alla villa all'epoca della sua costruzione e fino alla metà del secolo scorso. La sua posizione permette una vista sulla penisola di Bellagio e sulle montagne che circondano il lago. La costruzione della villa risale all'ultimo decennio del Seicento, ed è rappresentativa dell'architettura di villa sul Lago di Como in età barocca. ### I Clerici Originariamente nota con il nome di Villa Clerici, la villa fu costruita a cavallo tra la fine del '600 e l'inizio del '700 dal marchese Giorgio II Clerici, autorevole personaggio milanese dell'epoca. La famiglia Clerici, presumibilmente originaria della zona del lago, doveva la sua fortuna alle attività commerciali del nonno Giorgio I e dei due figli, Pietro Antonio, investito dal titolo di marchese, e Carlo. Giorgio II, figlio di Carlo, erediterà dal padre diverse proprietà a Milano e in Brianza, una notevole ricchezza e una posizione sociale di rilievo. La villa venne costruita come celebrazione del successo economico e sociale dei Clerici, e come luogo di rappresentanza e di svago. Alla morte di Giorgio II, le ricchezze della famiglia, compresa la villa, passarono al nipote ventunenne Anton Giorgio Clerici, che completò la costruzione dell'edificio. Anton Giorgio Clerici, marchese di Cavenago, barone di Sozzago, cavaliere del Toson d'oro e patrizio milanese, e affascinante personaggio dell'epoca, noto anche per aver fatto affrescare il salone della sua dimora milanese dal Tiepolo, morì nel 1768 dopo aver dissipato la ricchezza ricevuta in eredità dal bisnonno. La proprietà della villa passò quindi all'unica figlia, Claudia, sposa del Conte Vitaliano Bigli, la quale nel 1801 si vide costretta alla vendita dell'immobile di famiglia. ### I Sommariva Nel 1801 la villa venne acquistata da Gian Battista Sommariva, originario di Sant'Angelo Lodigiano, abile politico del post rivoluzione francese, collezionista d'arte e amico personale di Napoleone Bonaparte. Nel 1802, a seguito della nomina del rivale Francesco Melzi al ruolo di vicepresidente della nascente Repubblica Italiana, la carriera politica del Sommariva fu improvvisamente interrotta. Sommariva, decise quindi, anche come forma di rivincita nei confronti del rivale, di dedicarsi al collezionismo d'arte. Attività che lo portò ad entrare in contatto con i più celebri artisti dell'epoca tra cui tra i quali Canova, David, Girodet, Prud'hon e Thorvaldsen. Villa Carlotta, acquistata in origine a dimostrazione della posizione sociale acquisita dal Sommariva, divenne così un vero e proprio museo che attirava visitatori illustri da ogni parte d'Europa. La villa si arricchí con capolavori, soprattutto di scultura, tra cui opere di Antonio Canova e della sua scuola e di Berte Thorvaldsen come Palamede, Amore e Psiche, Tersicore e il monumentale fregio con i Trionfi di Alessandro Magno. Sommariva collezionava anche arte contemporanea, come Una Nevicata dalle atmosfere ovattate, dipinta da Francesco Fidanza, che oggi è alla Galleria d'arte moderna di Milano. Nelle sale della villa giunse anche il manifesto dell'arte romantica italiana, dipinto da Hayez: l'Ultimo bacio di Romeo e Giulietta. Al fine di ospitare l'imponente numero di opere d'arte, la villa subì alcune modifiche strutturali. Tra gli interventi, alcune modifiche nella facciata, con l'inserimento di una balaustra di sostegno a un orologio, sotto la quale venne realizzata una loggia balconata. Vennero inoltre rimosse le decorazioni e gli arredi settecentischi. Il parco alle spalle della villa venne trasformato in giardino all'inglese. Nel 1826, alla morte del conte, egli venne sepolto all'interno dell'oratorio annesso in un monumento funebre realizzato dallo scultore Pompeo Marchesi; la villa passò in eredità all'unico figlio in vita, Luigi. Alla morte prematura di questi avvenuta nel 1838, la proprietà passò alla moglie Emilia Seillère, originaria di una nobile famiglia francese, e ai parenti secondari. ### I Sassonia-Meiningen Nel 1843, la villa insieme a quanto rimasto della ricca collezione d'arte ottocentesca, fu acquistata per 780.000 lire austriache dalla principessa Marianna di Orange-Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia. La coppia donò l'edificio alla figlia Carlotta di Prussia, personaggio che finì per dare il nome alla villa, in occasione delle nozze con il duca Giorgio II, principe ereditario di Sassonia-Meiningen, celebrate nel 1850. Nel 1855, a seguito della morte prematura di Carlotta, la villa passo in eredità al marito, e quindi alla casata tedesca, che ne fece la propria dimora di villeggiatura. Durante il periodo di proprietà tedesca l'edificio non subì modifiche di rilievo. Vennero aggiunti motivi decorativi neo rinascimentali e pompeiani, da parte di artisti tedeschi e italiani, tra cui Ludovico Pogliaghi, e vennero venduti gli ultimi pezzi della collezione del Sommariva ad eccezione dei grandi dipinti e di alcune sculture. Alla casata tedesca spetta invece il merito della cura particolare del parco. Appassionati di botanica, il duca Giorgio II insieme al figlio Bernardo III, si prodigarono per lo sviluppo e l'arricchimento del giardino, che ancora oggi è di grande pregio storico e architettonico. Nel parco sono presenti oltre 150 varietà di azalee, ma ci sono anche antiche camelie, rododendri, cedri e sequoie secolari, platani ed essenze esotiche. Alla morte di Giorgio II la proprietà passò al figlio, duca Bernardo III. Agli inizi del Novecento, alla scuola di Lodovico Pogliaghi fu affidato il compito di eseguire una serie di decorazioni neocinquecentesche nei locali a pianterreno e nella galleria. Tali opere si trovano nella sala dedicata al Pogliaghi. Nel novembre del 1909, la villa ospitò la dirigente d'azienda americana Harriet White Fisher che l'aveva presa in affitto per trascorrervi abitualmente le proprie vacanze. In quell'anno la villa fu una delle tappe del giro intorno al mondo intrapreso dalla donna a bordo di una locomobile. Il 7 maggio 1915, prima della dichiarazione di guerra dell'Italia contro l'Austria, Max Wundel, intendente della villa e uomo di fiducia dei Sassonia-Meiningen rientrò in Germania, lasciando la villa alla custodia del capo giardiniere. Quest'ultimo mantenne costanti e dettagliati rapporti con la casata tedesca, per tramite del console svizzero a Milano, fino al 18 settembre 1916, data in cui, la villa fu sottoposta a sindacato e affidata al capitano della Guardia di Finanza della compagnia di Menaggio, Giovanni Baschenis dapprima e Alberto Passeri successivamente. Durante il periodo di sindacato, venne prodotto un dettagliato inventario - tutt'oggi in uso - dei beni presenti nella villa e della loro distribuzione. Lo scopo del sindacato era quello di garantire e vigilare sull'integrità del patrimonio, la proprietà dei quali rimaneva dei Sassonia-Meiningen. Il periodo di sindacato si concluse a fine del 1919 con il rientro di Max Wundel, che dopo aver ripreso le redini della gestione della villa si prodigó per riaprire l'edificio e i suoi giardini al pubblico, attività che era stata interrotta durante il periodo di Sindacato. ### Ente Morale Villa Carlotta La villa fu affidata ad un amministratore in quanto proprietà di un cittadino nemico, e passò in seguito ad un apposito ente che ne ha ulteriormente valorizzato il museo e i notevoli giardini. ## Descrizione La costruzione si presenta come un edificio di grande imponenza, ma, rispetto ai canoni dell'epoca, anche molto sobrio. È articolata in tre piani. Le opere di arte esposte si trovano prevalentemente al piano inferiore, mentre quello superiore, dotato di una elegantissima galleria, mostra la villa prevalentemente dal punto di vista abitativo. Tra le opere ospitate nella villa spiccano L'ultimo addio di Giulietta e Romeo (1823) di Hayez(autore anche di altri dipinti conservati nell'omonima sala), una statua di Palamede (1803-1804) e alcuni gessi di Antonio Canova, oltre a una replica di Amore e Psiche realizzata da Adamo Tadolini. Da segnalare anche: un Ingresso di Francesco I in Vienna dopo la Pace di Parigi - bassorilievo di Luigi Acquisti, autore anche dell'opera Marte e Venere (1805) situata in mezzo alla sala dei marmi; L'apoteosi di Napoleone Imperatore (1808), compreso in una serie di affreschi dell'Appiani (alcuni dei quali traslati da Palazzo Reale di Milano dopo i bombardamenti del 1943); una Lettura del VI libro dell'Eneide (1820) raffigurata da Wicar; la scultura Coppia di fauni, opera di Camillo Pacetti; una Speziera di un chiostro (1823) dipinta da Giovanni Migliara; il gruppo Amore con le colombe, scolpito da Luigi Bienaimé; un centro tavola realizzato dall'orafo Giacomo Raffaelli; alcuni cassettoni eseguiti da Giuseppe Maggiolini e dipinti dall'Appiani. Un altro quadro della ex-collezione Sommariva è l'Ultima comunione di Atala, opera di Pierre-Jérôme Lordon (1808). Una sala della villa ospita inoltre una ricca collezione di arazzi tardosettecenteschi. ### Giardino botanico Il giardino terrazzato ospita oltre 500 specie di piante, favorite nella fioritura dalla dolcezza del clima. Nel giardino si trovano pergolati di agrumi, siepi di camelie, 150 varietà di azalee, rododendri, piante tropicali, la valle delle felci australi, palme, cedri, il giardino di bambù e conifere secolari. La serra utilizzata in inverno per gli agrumi è stata trasformata in un museo degli antichi attrezzi agricoli in uso nella villa.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Agricola
Agricola
# Agricola ## Persone * Alessandro Agricola (1445-1506) – musicista di origine tedesca conosciuto anche come Alexander de Alamannia * Christoph Ludwig Agricola (1667-1719) – pittore tedesco * Eduard Agricola (1800-1877) – pittore tedesco * Filippo Agricola (1795-1857) – pittore italiano * Flavio Agricola – console dell'Impero romano del 421 d.C * Georg Agricola (1494-1555) – filologo, medico e metallurgista tedesco * Giulia Agricola – moglie dello storico Tacito e figlia di Gneo Giulio Agricola * Glizio Quinto Attilio Agricola (50 d.C.-110 d.C.) – centurione e comandante dell'Impero romano * Gneo Giulio Agricola (40 d.C.-93 d.C.) – uomo politico e generale dell'Impero romano * Sant'Isidoro Agricola (1080-1130) – contadino spagnolo venerato come santo dalla Chiesa cattolica * Johann Friedrich Agricola (1720-1774) – musicista e scrittore di argomenti musicali tedesco * Johannes Agricola (1494-1566) – teologo protestante tedesco * Leonardo Agricola (1480-1539) – Principe del Sacro Romano Impero - Cancelliere e Ambasciatore della Chiesa cattolica * Lucio Virio Agricola – uomo politico dell'Impero romano * Agricola – figlio dell'imperatore romano d'Occidente Avito * Luigi Agricola (circa 1750-1821) – pittore italiano * Martin Agricola (1486-1556) – musicista tedesco * Michele Agricola (circa 1509-1557) – riformatore finlandese * Rudolf Agricola o Rodolphus Agricola Phrisius, pseudonimo di Roelof Huesman (1443-1485) – umanista olandese * Sant'Agricola (III-IV secolo) – martire con san Vitale * Sant'Agricola di Avignone (o sant'Agricolo) – vescovo di Avignone dal 660 al 700 * Sesto Calpurnio Agricola (circa 125-169)– uomo politico e militare dell'Impero romano * Stephan Agricola il Vecchio (circa 1491-1547)– teologo tedesco ## Altro * 3212 Agricola – asteroide della fascia principale * Agricola – nome proprio di persona maschile * AGRICOLA – database di articoli scientifici * Agricola – gioco da tavolo in stile tedesco di Uwe Rosenberg * De vita et moribus Iulii Agricolae (o semplicemente Agricola) – opera dello storico latino Tacito * Giulio Agricola – una delle fermate della Metropolitana di Roma * Agricolo o agricola – relativo all'agricoltura
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https://it.wikipedia.org/wiki/Diritti_LGBT_in_Danimarca
Diritti LGBT in Danimarca
# Diritti LGBT in Danimarca La Danimarca, come il resto della Scandinavia, è molto liberale nei confronti dei diritti concessi alle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT). Infatti, il paese è da sempre tra i più avanzati su questo tema: la depenalizzazione delle attività omosessuali risale al 1933 (primo paese nella regione a farlo), sebbene soltanto nel 1977 l'età del consenso fu fissata a 15 anni sia per i rapporti etero che per quelli omosessuali. Inoltre, la Danimarca è stata anche la prima nazione al mondo a riconoscere le unioni civili tra persone dello stesso sesso nel 1989; tuttavia, essa è stata soltanto l'undicesima al mondo a legalizzare i matrimoni fra persone dello stesso sesso, quando il 7 giugno 2012 fu approvato un provvedimento che diede valore legale a questi e che entrò in vigore otto giorni dopo. ## Riconoscimento delle relazioni omosessuali Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato legalizzato in Danimarca il 15 giugno 2012, dopo il voto del Parlamento danese del 7 giugno in favore del matrimonio di genere neutro, anche nella Chiesa di Danimarca. Il governo danese depositò tale legge in Parlamento il 14 marzo 2012. In precedenza, le coppie omosessuali potevano accedere alle unioni civili (registreret partnerskab) dal 1989. ## Leggi contro la discriminazione La legge danese vieta severamente la discriminazione basata sull'orientamento sessuale; sono previste inoltre delle aggravanti qualora queste discriminazioni costituiscano una propaganda. Inoltre, la "Lov om forbud mod forskelsbehandling på grund af race" (Legge sulla proibizione della discriminazione in base alla razza) del 1987 non permette agli esercizi commerciali di rifiutarsi di servire persone anche sulla base dell'orientamento sessuale. Più tardi, nel 1996, fu approvata la "Lov om om forbud mod forskelsbehandling på arbejdsmarkedet" (Legge sulla proibizione della discriminazione in ambito lavorativo) che anche in questo caso tutelava diverse categorie della società generalmente soggette a discriminazioni, tra cui anche gli omosessuali. ## Servizio militare Gli omosessuali possono servire apertamente nelle forze armate fin dal 1978. ## Asilo per le persone transgender Nel febbraio 2013, una guatemalteca è diventata la prima transgender a ricevere il diritto di asilo in Danimarca a causa della persecuzione ai suoi danni nel suo paese natale. ## Donazione di sangue Nel maggio 2014, sei partiti politici danesi hanno invitato il ministro della salute Nick Hækkerup ad abolire il divieto che vieta ai gay e ai due uomini di essere autorizzati a donare il sangue. ## Opinione pubblica sui diritti LGBT Un sondaggio dell'Unione europea risalente al dicembre 2006 rivelò che il 69% dei danesi sosteneva i matrimoni omosessuali. Dunque risultò che la Danimarca era la terza nazione europea che dava maggior sostegno a tale riconoscimento, piazzandosi alle spalle dei Paesi Bassi (82%) e della Svezia (71%). Un sondaggio condotto dall'agenzia YouGov tra il 27 dicembre 2012 ed il 6 gennaio 2013 ha rilevato che ben il 79% dei danesi è favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, con il 16% contrario ed il 6% che non aveva opinioni in materia. Insieme alla Svezia, la Danimarca è dunque risultato il paese più aperto del Nord Europa su tale argomento. Per quanto riguarda invece il tema delle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso, una più ristretta maggioranza (59%) si è dichiarata favorevole, con il fronte dei contrari che è pari al 31% e quello di chi non sapeva rispondere all'11%. ## Nel cinema * 1978: Du er ikke alene * 1987: Spiagge (film 1987) * 1992: Gayniggers from Outer Space * 2001: Una lei tra di noi * 2005: All About Anna * 2006: A Soap * 2009: Fratellanza - Brotherhood * 2010: Rosa Morena (film) * 2012: Love Is All You Need * 2013: Nymphomaniac * 2014: Kapgang ## Tabella riassuntiva | Attività omosessuali | (dal 1933) | | - | - | | Età del consenso uguale | (dal 1977) | | Omosessuali ammessi al servizio militare | (dal 1978) | | Declassificazione dell'omosessualità dall'elenco delle malattie | (dal 1981) | | Leggi anti-discriminazione (solo in ambito lavorativo) | (dal 1987) | | Riconoscimento delle coppie omosessuali (con diritti molto limitati) | (dal 1986) | | Riconoscimento delle coppie omosessuali (con diritti simili al matrimonio) | (dal 1989) | | Leggi anti-discriminazione | (dal 2004) | | Matrimonio fra persone dello stesso sesso | (dal 2012) | | Adozione del figlio del partner da parte di coppie omosessuali | (dal 1999) | | Adozione congiunta da parte di coppie omosessuali | (dal 2010) | | Surrogazione di maternità per le coppie formate da due uomini | | | Accesso all'inseminazione artificiale e alla FIVET per donne sposate o in relazione stabile con altre donne | (dal 2006) | | Donazione di sangue da parte di uomini gay | |
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https://it.wikipedia.org/wiki/La_ragazza_drago
La ragazza drago
# La ragazza drago La ragazza drago è una serie di romanzi fantasy della scrittrice italiana Licia Troisi. Il ciclo è composto da cinque libri: L'eredità di Thuban, L'albero di Idhunn, La clessidra di Aldibah, I gemelli di Kuma e L'ultima battaglia. La vicenda, ispirata alla mitologia norrena ed in particolare all'albero del mondo Yggdrasill e al malvagio serpente Níðhöggr, è ambientata a Roma in un mondo in cui sono esistiti i draghi. ## Trama La protagonista è Sofia, una ragazzina di 13 anni cresciuta in un orfanotrofio di Roma che viene adottata da un eccentrico professore: Georg Schlafen. Questi le spiega che secoli prima i draghi che proteggevano l'Albero del Mondo, fonte di ogni purezza ed equilibrio naturale, furono impegnati in una terribile lotta all'ultimo sangue contro le malvagie Viverne (serpenti alati dotati delle sole zampe posteriori). I cinque draghi Guardiani dell'Albero, ultimi caduti durante la battaglia, sono riusciti a conservare il loro spirito dentro i corpi di alcuni comuni ragazzi umani, detti Draconiani, tutti accomunati da un neo sulla fronte e da poteri particolari; Sofia è una di loro. Infatti la feroce viverna Níðhöggr, capo di tutte le viverne e sconfitta in passato dal più forte dei draghi Guardiani, Thuban, sta per ritornare: il sigillo magico che la imprigionava infatti sta per cedere e le sue promanazioni malvagie sono già all'opera. Il compito di Sofia, nella quale alberga lo spirito dello stesso Thuban, e degli altri Draconiani è di proteggere gli umani e trovare i cinque frutti che riporteranno in vita l'Albero del Mondo. C'è quindi una ricerca incessante dei Frutti magici e ovviamente dei ragazzi in cui risiede lo spirito dei draghi Guardiani. Nel corso della storia infatti si uniranno a Sofia: Lidja (primo libro), una bella ragazzina circense della stessa età della protagonista; Fabio (secondo libro), un ragazzo di un anno più grande dal carattere cupo e misterioso, con un duro passato alle spalle; Karl (terzo libro), l'unico di origini tedesche e che dovrà cambiare il proprio triste destino e infine (quarto libro) Chloe ed Ewan, due gemelli scozzesi entrambi ospitanti lo spirito del quinto ed ultimo drago. Durante la lotta ciascun Draconiano, oltre ad usare i propri poteri, può diventare un tutt'uno col drago che custodisce in sé. All'inizio questa trasformazione sarà solo parziale, poiché i ragazzi potranno evocare solo certe parti della creatura che alberga in loro (ali, artigli...), ma in seguito, con il crescere dei loro poteri e della sintonia con i rispettivi draghi, riusciranno ad eseguire pure trasformazioni complete. ## Serie dei romanzi * L'eredità di Thuban Mondadori, 15 aprile 2008. * L'albero di Idhunn Mondadori, 26 aprile 2009 * La clessidra di Aldibah Mondadori, 30 giugno 2010 * I gemelli di Kuma Mondadori, 10 maggio 2011 * L'ultima battaglia Mondadori, 8 giugno 2012
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https://it.wikipedia.org/wiki/Alex_Greenwald
Alex Greenwald
# Alex Greenwald Alexander "Alex" Greenwald (Los Angeles, 9 ottobre 1979) è un cantante e produttore discografico statunitense. ## Carriera Conosciuto come frontman del gruppo musicale rock californiano Phantom Planet, appare come attore nel film Donnie Darko (2001). Da produttore ha lavorato con The Young Veins (band composta da due ex-Panic! at the Disco) e The Like. Nel 2006 ha collaborato con Mark Ronson per Just (cover dei Radiohead). Fa parte del supergruppo JJAMZ, fondato nel 2009 insieme a James Valentine, Jason Boesel, Michael Runion e Z Berg. Nel maggio 2014 ha pubblicato un album solista. ## Discografia ### Album solista * Yo (2014) ### JJAMZ * Suicide Pact (2012) ### Phantom Planet * Phantom Planet Is Missing (1998) * Polaroid (1998) * The Guest (2002) * Negatives (2004) * Negatives 2 (2004) * Phantom Planet (2004) * Raise the Dead (2008) ### Blackblack * BlackBlack (2006)
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https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%93r%C3%B3i
Órói
# Órói Órói, noto anche con il titolo internazionale Jitters, è un film del 2010 diretto da Baldvin Zophoníasson. ## Trama Gabriel è un serioso studente islandese che si trova a trascorrere tre settimane a Manchester per un programma scolastico di scambio culturale di tre settimane. Condivide la sua stanza con Marcus, un ragazzo molto interessante. I due ragazzi si frequentano e passano varie nottate assieme finché non si baciano intensamente. Tuttavia non riusciranno ad intraprendere una relazione che vada più in là dello scambio di qualche messaggio. Gabriel è ancora immaturo ed è alla ricerca della propria identità sessuale. Dopo il rientro a Reykjavík, Gabriel ritorna dagli amici e rimane coinvolto nelle loro storie: da Greta che lascia la casa della madre per trasferirsi in un appartamento in affitto, a Stella che si è innamorata proprio di lui. Finché non rincontrerà Marcus che sconvolgerà di nuovo l'adolescenza. ## Distribuzione Il film è stato presentato in anteprima a Reykjavik il 27 agosto 2010, prima di essere distribuito nei cinema islandesi il 10 ottobre 2011. ## Riconoscimenti * 2011 - Edda Awards * Aattore non protagonista dell'anno a Þorsteinn Bachmann * Nomination Attore dell'anno ad Atli Oskar Fjalarsson * Nomination Attrice dell'anno a Hreindís Ylva Garðarsdóttir * Nomination Attrice non protagonista dell'anno a Lilja Guðrún Þorvaldsdóttir * Nomination Regista dell'anno * Nomination Sceneggiatura dell'anno * Nomination Miglior film * Nomination Miglior fotografia * 2011 - Kristiansand International Children's Film Festival * Don Quixote Award
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Storia di Creta
# Storia di Creta ## La Creta minoica La prima civiltà mediterranea risale all'età del bronzo 3000 a.C., e venne definita "minoica", termine derivato da Minosse e coniato dall'archeologo britannico Arthur Evans, che riportò alla luce la città di Cnosso a Creta. La vantaggiosa posizione geografica dell'isola favorì il sorgere di un fiorente impero marittimo che dal Mar Egeo controllava una rete commerciale che raggiungeva l'Egitto, la Siria, le regioni a nord del mar Nero e l'Occidente. La civiltà cretese presenta una scrittura geroglifica cuneiforme denominata "lineare A", che, a differenza della scrittura "lineare B" micenea, non è stata ancora decifrata; una testimonianza di questa scrittura è la tavoletta di Festo. Il centro economico e politico di Creta erano i palazzi. Possiamo benissimo capire che la popolazione non era propensa alla guerra, poiché le città non erano protette da mura. Gli affreschi ritrovati nei palazzi (come nel caso di Cnosso) ci mostrano scene di cerimonie religiose, processioni, gare tra atleti (la più famosa era quella del salto del toro chiamata taurocatapsia) a cui anche le donne potevano partecipare come anche in veste di sacerdotesse e nelle processioni e decorazioni con elementi naturalistici. Si pensava che inizialmente si fosse sviluppato un culto della vegetazione. Molti sono infatti i santuari naturali come le grotte, fonti e monti, poiché in origine le cerimonie religiose si svolgevano all'aperto, a contatto con la natura. Solo in seguito alcuni locali vennero dedicati al culto anche all'interno dei palazzi. Sulle divinità minoiche si sa poco: l'unica figura ritrovata è femminile ed è ritratta in tante piccole statuette. In lei gli studiosi riconoscono la grande dea madre che incarna la fertilità; è accompagnata spesso da serpenti, leoni e uccelli. ## La Creta dorica Secondo Tucidide, l'invasione della Grecia da parte dei Dori ebbe luogo ottant'anni dopo la presa di Troia. Provenienti dalla regione danubiana, i Dori arrivano in Grecia sia attraverso l'Illiria e l'Epiro, sia attraverso la Tracia e la Macedonia. Le popolazioni in fuga trovano rifugio a Creta e a Cipro Detorakis 1994, p.39. Creta è a sua volta investita dall'invasione dorica verso il 1100 a.C. Tulard 1979, p.31. L'invasione è tutt'altro che pacifica: gli scavi mostrano una resistenza dei Cretesi nei principali siti, tra i quali Cnosso, che viene distrutta Detorakis 1994, p.40. A Karfi, Minoici e Micenei si uniscono e trovano rifugio in questo luogo impervio Tulard 1979, p.32.,. L'invasione causa nuove migrazioni della popolazione di Creta verso l'Asia minore. I Dori colonizzano l'isola in modo sistematico, fondando numerose città. Il mito racconta che Teutamo, figlio del re Doro, fonda la prima dinastia dorica di Creta solo una generazione dopo il primo insediamento dorico. La tradizione vuole che i primi coloni fossero Pollis e Delphos da Sparta e Altimene di Argo. I Dorici si dividono in tre tribù: gli Illei, i Dimani e i Pamphili. Altre tribù doriche si stabiliranno più tardi. I Dori introducono l'uso del ferro, la costruzione dei templi (nella civilltà minoica e micenea i riti religiosi si svolgevano nei palazzi), e la cremazione dei cadaveri. Minoici, Micenei e Dori si mescolano in una nuova entità etnica e culturale. Tuttavia i discendenti dei Minoici, chiamati anche Eteocretesi (i cretesi puri), sono marginalizzati e si concentrano nell'est di Creta, in maggioranza ridotti allo stato sociale di perieci. Uno studio toponomastico a Creta dimostra che il 70% dei nomi di luogo sono di origine greca, il 20% pelasgico, e 10% cretese. ### Periodo dedalico o rinascimento cretese Nell'ottavo e settimo secolo Creta recupera in parte il suo splendore passato. Il termine dedalico non ha niente a che vedere con il Dedalo di epoca minoica che crea il labirinto: Dedalo è il nome di un artista a cui la tradizione attribuisce l'invenzione degli utensili da scultura e la creazione delle prime statue di marmo. La sua esistenza non è certa, ma si hanno elementi su alcuni suoi allievi come Dipoinos e Skyllis. La caratteristica principale dell'arte dedalica è l'aspetto orientalizzante delle opere. Gli scavi archeologici hanno permesso ritrovamenti importanti tra i quali la Dama di Auxerre. Il commercio e la navigazione riprendono vigore e Creta partecipa alla grande ondata di colonizzazioni che anima il mondo greco. A partire dal 735 a.C., i Cretesi fondano colonie in Sicilia, Etruria e sulla costa francese presso Marsiglia, dove arrivano cento anni prima dei Focesi. Nel settimo secolo si associano ai Rodesi per fondare le colonie siciliane di Gela e Agrigento, e più tardi fondano Cirene insieme a coloni provenienti da Tera nel 631. Questa rinascita di Creta è però breve e si interrompe durante il sesto secolo a.C. Due sembrano essere le ragioni del declino, che proseguirà fino alla conquista romana: la progressiva crescita delle città-Stato greche (Atene e Mileto soprattutto) che monopolizzano i commerci nel mediterraneo e le discordie interne, che gettano l'isola in un prolungato stato di crisi.. ### Istituzioni e società nel periodo dorico La società dorica a Creta è organizzata in modi assai simile a quelli di Sparta e di altri centri dorici della Grecia continentale. La popolazione è divisa in tre classi: i cittadini, gli apetairoi e una grande massa di schiavi. I cittadini liberi sono essenzialmente i discendenti dei conquistatori dori e costituiscono l'élite della città-Stato. Hanno il controllo esclusivo in materia militare e politica, sulla base di un sistema fortemente militarizzato. La loro formazione si svolge in modo collettivo: ogni cittadino è membro di una eteria, i cui membri sono compagni d'arme e, come a Sparta, consumano i pasti in comune (sissizi). Le spese sono sostenute in parte dai cittadini in forma individuale e in parte dallo Stato: anche i salariati rurali che coltivano le terre dei cittadini liberi devono versare una certa somma per fare in modo che i cittadini più poveri possano prendere parte alla mensa comune. Al di sotto dei cittadini sono gli apetairoi (in greco 'fuori dall'eteria'), uomini liberi ma esclusi dalle eterie e dunque privi di diritti politici. Si tratta spesso di ex-cittadini colpiti dalla atimia, di schiavi liberati o anche di stranieri. La classe servile può essere divisa in due categorie: gli abitanti originari di Creta formano i perieci: sono principalmente contadini che conservano una parte delle loro terre ma pagano tasse ai nuovi padroni dorici, mentre gli schiavi propriamente detti (che formano la classe più numerosa sull'isola) sono cretesi nativi o prigionieri di guerra che coltivano le terre dei cittadini. Con la conquista dorica sparisce il sistema monarchico patriarcale: sono le grandi famiglie doriche ad amministrare l'isola. Le città sono governate da due organi: i Cosmi e il Consiglio degli Anziani. I cosmi sono in genere dieci. Sono eletti per la durata di un anno dalle grandi famiglie e hanno poteri notevoli sul piano sia civile sia militare: sorveglianza sui costumi, gestione delle finanze, diritti degli stranieri, sono a capo dell'esercito in tempo di guerra e riscoprono i più alti gradi dell'amministrazione civile in tempo di pace. Al termine del mandato, entrano nel consiglio degli Anziani (boulé) come membri a vita. Questo «Consiglio degli Anziani» è di guida ai Cosmi nelle loro decisioni. ## Creta in epoca classica ed ellenistica ### Creta ai margini dei grandi conflitti Mentre la Grecia conosce il proprio apogeo, Creta rimane ai margini delle vicende storiche principali: non fa parte della federazione marittima ateniese e sfugge all'egemonia spartana. Ci sono scarse fonti riguardo ai rapporti tra l'isola e il resto della Grecia, a parte qualche alleanza tra alcune città: Cnosso e Tilisso con Argo nel 450 a.C., o Litto con Lindo. Creta è in preda a feroci discordie interne: il carattere montagnoso dell'isola favorisce le divisioni tra i diversi gruppi.. La depressione economica costringe numerosi Cretesi ad arruolarsi come mercenari in eserciti stranieri. Tucidide cita in varie occasioni gli arcieri cretesi dell'esercito ateniese, e più tardi Senofonte ricorda arcieri cretesi tra i Diecimila nella sua Anabasi. A partire dalla guerra del Peloponneso, troviamo mercenari cretesi in tutti gli eserciti del mondo mediterraneo, fino alle conquiste di Giulio Cesare che li definisce Cretenses sagitarii. Anche se i mercenari cretesi prendevano parte ai conflitti del mondo greco, Creta ne rimaneva ai margini. Nel 480 a.C., i Greci minacciati da Serse invitano i Cretesi a unirsi alla loro lotta, ma questi restano indifferenti all'appello prendendo a pretesto un oracolo delfico sfavorevole. Allo stesso modo restano neutrali nella guerra del Peloponneso, perfino dopo l'attacco della flotta ateniese a Kydonia. Questo distacco dal mondo greco si manifesta anche con l'assenza dei Cretesi dai Giochi Panellenici. I fondisti cretesi avevano una grande reputazione, ma sono assenti dal palmarès dei giochi, tranne nel 448 a.C. A partire dalla metà del IV secolo a.C. Creta comincia a uscire dal proprio isolamento. L'isola è oggetto di attenzione da parte dei suoi vicini per motivi strategici, ma diventa anche motivo di interesse da parte dei grandi filosofi dell'epoca che si interessano ai diversi modelli politici delle diverse città-Stato. Durante la seconda metà del IV e all'inizio del III secolo a.C., Sparta rappresenta un esempio per i filosofi politici, ed è quindi naturale l'interesse per Creta il cui sistema politico è molto simile a quello spartano. La somiglianza si spiega con l'origine comune dei loro antenati, i Dori. Platone, Aristotele, Callistene e Senofonte, tra gli altri, scrivono di Creta (le opere degli ultimi due non ci sono però pervenute). Platone si dilunga sul sistema educativo e sui pasti in comune. Aristotele ritiene che il cattivo funzionamento del sistema cretese sia compensato dalla sua natura insulare e che, a differenza di Sparta, Creta non debba temere un sollevamento dei suoi perieci. Ma, secondo lui, Sparta è superiore a Creta grazie al miglioramento delle leggi di Minosse portato a termine da Licurgo. All'epoca di Alessandro Magno, risulta che numerosi mercenari cretesi servono nel suo esercito, e il suo ammiraglio Nearco è un cretese. Ma l'atteggiamento delle città cretesi non è univoco: alcune appoggiano la politica macedone (Cnosso, Gortina, Cidonia), mentre altre sono al fianco degli spartani (Litto). Sparta cerca di suscitare sentimenti anti-macedoni nell'isola attraverso le città sue alleate: così, all'inizio della spedizione asiatica di Alessandro, il re spartano Agide cerca di far sollevare Creta. Fino alla conquista della Fenicia, numerose altre città greche mostrano un desiderio di indipendenza, che però tramonta dopo la battaglia di Isso. Sparta comunque non abbandona i suoi progetti: nel 333 a.C. Agis invia il fratello Agesilao a Creta con l'obiettivo di assumerne il controllo e costringendo così Alessandro a sbarcare un esercito sull'isola per eliminare l'influenza spartana. La flotta, comandata da Anfotero, libera Creta dagli Spartani. ### La Creta ellenistica Dopo la morte di Alessandro, le discordie interne a Creta sono accentuate dall'influenza dei nuovi Stati ellenistici, che cercano di stabilire relazioni privilegiate con le città cretesi. L'isola si divide in leghe, la cui costituzione è determinata da fattori geografici, etnici e politici. Si ha documentazione di quattro diverse leghe: Detorakis 1994, p. 68-70. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) : * La Lega di Cnosso, la più estesa e importante, che comprendeva una ventina di città * La Lega di Gortina * La Lega di Faisto * La lega delle montagna, che si estendeva nell'estremità sud-occidentale dell'isola In realtà, nonostante l'esistenza di queste leghe, due sole città libere esercitano una reale dominazione politica e militare sulle altre: Cnosso e Gortina. La rivalità tra di esse permette però anche a Litto e Cidonia di avere –almeno in alcune fasi- un ruolo importante. Nel terzo secolo tuttavia, davanti alla minaccia esterna dell'Egitto tolemaico, si assiste a uno sforzo di unificazione: nasce il koinon, o assemblea delle città cretesi. La creazione di questo organo può forse datarsi al 221 a.C. quando Cnosso e Gortina concludono un accordo che consente loro un sostanziale controllo sull'isola Detorakis 1994, p. 75. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Questa assemblea è costituita da un Consiglio e da un'Assemblea popolare, e si riunisce a Cnosso. Il koinon sembra aver compiuto uno sforzo legislativo e diplomatico, promuovendo accordi tra le città con l'obiettivo di mantenere la pace. Sembra essere esistita anche una sorta di Corte di Giustizia federale, il koinodikaion. **Interventi stranieri** **Egitto tolemaico** A partire dal 270 a.C., numerose città della parte orientale di Creta sono sotto l'influenza egiziana. La necessità di controllare le rotte marittime del Mediterraneo orientale spinge Tolomeo II a interessarsi a Creta. Una contesa tra le città di Itanos e Praisos per il controllo di un tempio di Giove offre all'Egitto l'occasione di intervenire: su richiesta di Itanos, invia un esercito che resta poi sull'isola. Progressivamente l'influenza si estende al resto dell'isola che finisce col diventare un protettorato egiziano: in alcune città orientali questa situazione dura per circa due secoli, anche quando l'isola nel suo insieme è considerata un protettorato macedone. Infatti non solo l'Egitto, ma anche altri Stati ellenistici si interessano a Creta: Litto è in buone relazioni con il Regno dei Seleucidi. Eleuterna e Hierapytna, inizialmente sotto l'influenza egiziana, firmano tra il 227 e il 224 a.C. un trattato di amicizia con Antigono, re di Macedonia. **Interventi stranieri** **Filippo V di Macedonia e la guerra di Creta** Verso il 220 a.C. Creta è in preda a una guerra civile. L'ambizioso Filippo V vede in Creta una base ideale e un alleato prezioso per i suoi progetti di espansione verso la Grecia e il Mediterraneo orientale. Risponde quindi all'appello di alcune città che lo "pregano" d'intervenire nel conflitto. In breve l'esercito macedone mette fine agli scontri e occupa la parte occidentale, stabilendo un protettorato macedone su Creta nel 217/216 a.C. Filippo è acclamato "patrono di Creta ". Nel suo disegno espansionistico, Filippo V viene in urto con Rodi, fino ad allora sua alleata ma dotata di una flotta che controlla le rotte marittime e il commercio con l'Oriente. Oltre alla guerra diretta, Filippo intende impiegare contro Rodi l'arma della pirateria: si rivolge allora ai Cretesi, che la praticano abitualmente, e propone loro di rivolgersi contro le navi rodiesi. Nel 205 Creta è diventata una minaccia reale per Rodi, e Filippo, ritenendosi in vantaggio, passa all'azione militare diretta e convince le città cretesi di Olunte e Ierapetra a dichiarare guerra a Rodi. Un tentativo di ottenere l'appoggio dei Romani da parte dei Rodiesi non ha esito: Roma è appena uscita dalla seconda guerra punica e non ha intenzione di impegnarsi subito in una nuova guerra in un'area non prioritaria. Rodi però si assicura il sostegno di Cnosso e di altre città del centro dell'isola, e la guerra si risolve in favore dei Rodiesi che si assicurano il controllo della maggior parte della zona est dove vengono stabilite basi navali in funzione anti-pirateria. **Interventi stranieri** **Roma** Il controllo della parte orientale di Creta da parte dei Rodiesi aveva messo fine alla pirateria nella regione; i buoni rapporti di Cnosso con Rodi contribuiscono ad assicurare una certa stabilità anche nella zona centrale. Al contrario, la parte occidentale di Creta resta un rifugio sicuro per i pirati, grazie anche al sostegno degli Spartani che continuano a esercitare una notevole influenza nell'area e utilizzano i porti cretesi per la loro flotta. Il re Nabis è alleato dei Romani fino al 196, quando –ritenendo ormai inutile l'appoggio spartano- Roma gli intima di cedere i porti controllati dell'isola.: da questa data si può far cominciare il periodo di influenza romana su Creta. Da qui in avanti Roma interviene nei conflitti locali in qualità di mediatore: così la seconda guerra di Creta (155-153 a.C.) tra Creta e Rodi si conclude con la mediazione dei Romani, richiesta dai Rodiesi. ## La Creta romana ### La conquista Nel 74 a.C. Marco Antonio Cretico fu messo a capo della flotta del Mediterraneo con l'ordine di occupare Creta. La decisione aveva due motivazioni: i continui danni che i pirati cretesi causavano alle flotte romane, e l'alleanza stabilita da Creta con Mitridate VI, re del Ponto e nemico di Roma. Solo nel 71 a.C. si iniziarono effettivamente le operazioni: benché sulla carta la vittoria sembrasse facile, la flotta romana fu sconfitta e annientata nel braccio di mare tra l'attuale Heraklion e l'isola di Dia. Numerose navi romane furono affondate, e molte altre catturate con i loro equipaggi. Molti prigionieri romani vennero impiccati ai pennoni delle loro navi, e i Cretesi imposero a Marco Antonio una pace così umiliante che il Senato si rifiutò di ratificarla.. I Cretesi però, temendo la reazione romana, cercarono di negoziare, inviando a Roma trenta delegati con l'obiettivo di concludere un'alleanza con Roma. Ma il Senato aveva già deliberato l'occupazione dell'isola. Nel 68 a.C., in una fase favorevole della guerra con Mitridate, Roma intimò ai Cretesi la restituzione dei prigionieri romani, la consegna dei vincitori di Marco Antonio oltre a 300 ostaggi e 400 talenti d'argento.. Davanti al rifiuto, il generale Quinto Cecilio Metello fu incaricato delle operazioni di occupazione; sbarcò a ovest e iniziò una lunga e feroce guerra di assedio, avanzando da ovest a est, sottomettendo all'autorità romana tutti i centri di resistenza e radendo al suolo le città che gli resistevano. Alcune città cretesi si rifiutarono di trattare con lui e offrirono la resa direttamente a Pompeo, che era stato incaricato con la legge Gabinia della guerra contro i pirati. Questo causò forti tensioni tra Cecilio Metello e il legato di Pompeo. Superate queste, Cecilio Metello con la presa di Hierapytna nel 67 a.C. fece un passo decisivo verso la pacificazione dell'isola, ormai sotto completo controllo romano nel 63 a.C. A Metello fu concesso (benché in ritardo per l'opposizione dei pompeiani) il trionfo, e gli fu attribuito il cognomen «Creticus» (il Cretese). ### Amministrazione romana In un primo tempo Creta è associata alla provincia della Cirenaica, ma la situazione muta nei decenni successivi. Cesare separa le due province. È Marco Antonio che le riunisce nuovamente nel 40 a.C. prima di cedere qualche anno più tardi) una parte dell'isola a Cleopatra, insieme a Cirene. Alla fine, nel 27 a.C., Creta e Cirenaica sono nuovamente riunite con Gortina come capitale, e questa situazione dura sino all'epoca di Diocleziano. Sui siti archeologici non sembra di rilevare grandi cambiamenti legati al trasferimento di autorità ai Romani: un solo complesso di palazzi sembra essere stato distrutto, mentre sono numerose le nuove costruzioni, oltre a strade e acquedotti. Gortina sembra sia stata ricompensata per il suo atteggiamento pro-romano con la designazione a capitale della provincia e con la costruzione di una pretura, di un foro, di un teatro, un odeon, un ninfeo etc. Diventa così la città principale di Creta, e secondo Strabone ha un diametro di 50 stadi (circa 10 km). Cnosso, prima di allora capitale provinciale, è relegata in secondo piano, abitata da militari romani e trasformata in colonia con il nome di Colonia Julia Nobilis. Altre città come Litto e Ierapitna si sviluppano e, come Gortina, sono arricchite di fori e templi. Sulla costa meridionale si sviluppano piccoli porti che servono da scalo alle galere che percorrono le rotte verso l'Asia minore e l'Egitto. ### Sorgere del Cristianesimo È durante il periodo romano che il Cristianesimo fa la sua comparsa sull'isola. La sua evangelizzazione e l'organizzazione della Chiesa sull'isola sono attribuite a san Paolo. Questi sarebbe sbarcato a Creta per la prima volta, a causa di una tempesta, sulla costa meridionale, a Kali Limenes («i bei porti»). Sarebbe poi ritornato dopo il suo primo periodo di prigionia e avrebbe lasciato a Creta il proprio discepolo Tito, primo vescovo di Gortina e -secondo la tradizione- cretese di nascita. Egli avrebbe diviso l'isola in nove diocesi, anche se le fonti (datate al VI secolo) descrivono forse l'organizzazione in un'epoca successiva a Tito. Il Cristianesimo incontra forti resistenze soprattutto da parte della comunità ebraica. Il successore di Tito, Filippo, riesce a evitare le persecuzioni romane contro i cristiani: tuttavia, le persecuzioni dell'imperatore Decio nel 250 sembrano essere state particolarmente dure a Creta. Le vittime di questa persecuzione sono chiamati i “Dieci Santi” (Agioi Deka). Lo stesso Cirillo, vescovo di Gortina, è martirizzato: secondo la tradizione, salvato in un primo tempo miracolosamente dalle fiamme, viene poi decapitato. Il primo grande monumento cristiano, la basilica di San Tito a Gortina, appare nel VI secolo. ## Periodo bizantino e arabo ### Primo periodo bizantino Dopo la fondazione di Costantinopoli nel 330 d.C. e la divisione dell'Impero, Creta passò sotto l'Impero romano d'Oriente (probabilmente sotto Teodosio il Grande, 395 d.C.) e venne governata da uno stratega bizantino. Le fonti relative a questo periodo sono scarse, dato che Creta, come altre province occidentali considerate periferie del mondo greco, riceve poca attenzione dai cronisti bizantini. Questa marginalità può probabilmente spiegare l'assenza di vescovi cretesi al primo concilio di Nicea nel 325, dove sono invece rappresentate isole più piccole come Coo, Rodi o Chio. Fino dalla riorganizzazione dell'Impero operata da Diocleziano nel 285, Creta era stata separata dalla Cirenaica e annessa alla diocesi della Mesia. Più tardi, Costantino il Grande la trasferisce alla diocesi di Macedonia, e durante il VII e VIII secolo l'isola è governata da un arconte nominato da Costantinopoli. Verso il 732, Leone III Isaurico riporta definitivamente Creta sotto il controllo della Chiesa di Costantinopoli. Questo avviene nel pieno della crisi iconoclasta che interessa anche Creta, sino allora favorevole alla venerazione delle icone. Nel suo Synecdemus, scritto sotto Giustiniano I, l'autore bizantino Hierocle indica in ventidue il numero delle città di creta in quel periodo. Su questa base lo storico Theocharis Detorakis stima la popolazione dell'isola a circa 25 000 abitanti. Nel corso di questo primo periodo bizantino, l'isola è teatro di numerose incursioni e catastrofi naturali. Il 9 luglio del 365, un terremoto seguito da uno tsunami distrugge numerose città. Nel 415 Gortina è a sua volta distrutta da un sisma. Dopo una prima incursione dei Vandali nel 457, gli Slavi che avevano cercato di prendere Tessalonica verso il 597 prima di irrompere attraverso la Tessaglia e la Grecia centrale verso il Peloponneso e le isole, invadono Creta nel 623. Sono poi sconfitti e sottomessi da Bisanzio, ma a partire dalla seconda metà del VII secolo è la minaccia araba a destabilizzare l'isola. Pirati arabi saccheggiano le coste cretesi nel 656, 671, e 674, e poi in ripetute occasioni all'inizio dell'VIII secolo. Lacroix ritiene che già nel 715 gli Arabi si fossero impadroniti di una parte dell'isola, obbligando la popolazione sia greca sia slava a cercare rifugio sulle montagne. ### La dominazione araba La storia della conquista araba di Creta inizia in Andalusia al principio del IX secolo. Nell'813, gruppi musulmani andalusi si sollevano contro l'emiro Al-Hakam I: sconfitti, devono lasciare la Spagna e trovano rifugio in Egitto dove approfittano di una crisi politica per impadronirsi di Alessandria d'Egitto (818-819) dalla quale sono poi però costretti a partire. Puntano allora su Creta, una scelta forse guidata dagli Egiziani che hanno sempre mantenuto viva l'attenzione per l'isola. Nel corso del 824, Abou Hafs avrebbe operato una ricognizione a Creta, accompagnata da saccheggi, prima di guidarne l'occupazione nell'825. Colpiti dalla bellezza dell'isola, dal clima favorevole e dalla fertilità del suolo gli Arabi decidono di consolidare il loro dominio sull'isola. Abou Hafs avrebbe creduto di individuare in Creta la «terra deliziosa dove scorrono latte e miele» che Maometto promette ai suoi fedeli. La conquista araba è favorita da una crisi politica interna all'Impero bizantino, che non interviene in tempo per assicurare la difesa dell'isola. Gli Arabi fondano sulla costa settentrionale dell'isola una nuova capitale, che fortificano circondandola di un profondo fossato. Proprio da quest'ultimo la città prende il nome di Handaka che significa “trincea” in arabo e che diventa più tardi Candia, nome che definirà anche l'isola nel suo insieme. Creta diventa un emirato largamente indipendente dalle altre regioni arabe e si trasforma in principato ereditario. L'emirato prospera economicamente grazie anche all'oppressione delle popolazioni locali e alla pirateria. Gli Arabi danno impulso all'economia dell'isola sviluppando la coltura della canna da zucchero, del cotone e del gelso. I Cretesi sono sottoposti a un regime molto severo. La popolazione, soggetta a una doppia tassazione capitaria, il Kharāj, abbandona le pianure che si spopolano a favore delle zone montane dove si moltiplicano villaggi e fattorie isolate, nascoste nelle valli o sugli altopiani. Per la Chiesa ortodossa l'evento più importante è il martirio di Cirillo, vescovo di Gortina, al momento dell'invasione. Le fonti greche e arabe non permettono di capire se gli Arabi siano stati in qualche misura tolleranti –come in Spagna- verso i Cristiani e i loro luoghi di culto. Le conversioni all'Islam furono probabilmente poche e certamente non obbligatorie, anche perché non interessanti per gli Arabi sotto il profilo finanziario. Durante il secolo e mezzo di dominazione araba, Creta torna a essere la base di bande di pirati. Per tutto il IX e X secolo i saraceni di Creta fanno scorrerie verso Lesbo, la penisola del Monte Athos (862), nella penisola calcidica (866), le coste adriatiche (872-873), e saccheggiano Tessalonica nel 904. L'isola costituisce per un secolo e mezzo il punto d'appoggio più importante per le flotte arabe nel Mediterraneo orientale. Per i Bizantini, dunque, la riconquista di Creta non significa solo la liberazione dell'isola, ma anche la neutralizzazione della minaccia araba per le flotte mediterranee e la ripresa del controllo sulle rotte commerciali della regione. ### Secondo periodo bizantino Nel 826, l'imperatore Michele II nomina Foteino, già governatore dell'Anatolia stratega di Creta. Questi sbarca nell'isola, ma gli abitanti spossati dalle corvées alle quali sono sottoposti e numericamente ridotti, non rispondono al suo appello alla sollevazione. Un esercito di soccorso, guidato da Krateros, dopo qualche successo iniziale è sbaragliato dai Saraceni: Krateros pare essere stato catturato nei pressi di Coo e impalato. Tra l'826 e il 949 altri tre tentativi falliscono. Nell'844, la marina e l'esercito bizantini, comandati dal logoteta Teotosto, sono sconfitti dopo un inizio promettente dagli Arabi nel Bosforo. Nel 948, Bisanzio riesce a respingere le minacce degli Ungheresi e del Rus' di Kiev sul Danubio, e può nuovamente concentrarsi su Creta. Costantino VII lancia un'offensiva su larga scala, ma ancora una volta senza risultati apprezzabili. La riconquista di Creta ha luogo nel 961, quando Niceforo Foca prende il comando della spedizione militare. La strategia di Niceforo si basa sulla superiorità numerica bizantina, sostenuta dalla flotta. Recluta soldati in tutte le regioni d'Asia e d'Europa, e aggiunge il corpo di élite della guardia, duemila dromoni (biremi) munite di fuoco greco e centinaia di navi da trasporto. Riunisce le truppe a Phygela, in Asia minore, durante l'estate del 960. Niceforo sbarca nel nord dell'isola in luglio, e marcia su Candax che subisce un lungo e duro assedio: resiste per mesi ma finisce per capitolare il 7 marzo 961. I musulmani sono sterminati e la città saccheggiata. Il resto dell'isola cede rapidamente, e le ricchezze accumulate dai pirati in più di un secolo cadono nelle mani dei Bizantini che riportano da Creta un bottino immenso. Le fonti riferiscono che sono necessarie più di 300 navi per il suo trasporto. Niceforo ne invia una parte al suo confessore, Sant'Atanasio, perché fondi un monastero dove il generale bizantino progetta di finire la propria vita. La fondazione del primo monastero del Monte Athos è proprio legata alla riconquista bizantina di Creta. Il periodo di dominazione araba sembra aver causato una grande povertà e un crollo della natalità della popolazione cretese, ridotta a uno stato di quasi-schiavitù. Per ribaltare la situazione Niceforo riduce in schiavitù i Saraceni superstiti e fa trasferire coloni dalla Grecia, dall'Armenia e dai paesi slavi per ripopolare l'isola. Le città sono cinte da nuove fortificazioni. Fa chiudere le moschee e invia dei pope sull'isola. Per rimpiazzare l'aristocrazia araba sconfitta, l'imperatore bizantino Alessio I Comneno trasferisce a Creta nel 1082 nuovi colonizzatori della classe militare e mercantile, scelti tra le famiglie aristocratiche più in vista dell'Impero, per dare un'impronta bizantina al ripopolamento e alla rinascita dell'isola. A queste famiglie sono assegnati grandi appezzamenti e numerosi privilegi. Esse costituiscono la nuova aristocrazia cretese che sarà alla testa delle rivolte nei secoli successivi. Grandi privilegi sono anche assegnati ai monasteri, dove l'imperatore trasferisce monaci provenienti dall'Anatolia e dalla Grecia. ## Il dominio veneziano La quarta crociata, promossa dal papa Innocenzo III e diretta inizialmente contro l'Egitto, porta invece i Crociati a occupare e saccheggiare Costantinopoli, e l'Impero bizantino si trova diviso ed economicamente in rovina. Il conte di Fiandra è acclamato Imperatore dai Crociati. Bonifacio di Monferrato, proclamato re di Salonicco e di Macedonia, si vede assegnare anche Creta. La Repubblica di Genova e la Repubblica di Venezia, attirate dall'importanza commerciale delle isole dell'Egeo, avanzano offerte per acquistare l'isola dal nuovo re. La spuntano i veneziani nel 1204 in cambio di 1 000 marchi d'argento e di alcuni territori che avevano acquisito in Macedonia. A capo dell'isola viene posto Jacopo Tiepolo con il titolo di Duca di Candia. Venezia, tuttavia, è in questo periodo più che altro impegnata a consolidare le proprie posizioni nel Peloponneso, e non è in grado di prendere efficacemente il controllo dell'isola. Ne approfittano i Genovesi che si impadroniscono di gran parte della zona centrale dell'isola, senza particolari resistenze da parte dei Cretesi, che preferiscono accordarsi con questi nuovi padroni che sono reputati più favorevoli ai Greci rispetto ai Veneziani o ai Crociati. Dopo un tentativo abortito nel 1206, Venezia riprende l'isola nel 1208-1209, in un momento in cui i Genovesi si trovano in difficoltà nel sostenere le loro truppe sull'isola. Nel 1212 Jacopo Tiepolo raggiunge un accordo con i Genovesi che evacuano l'isola con l'eccezione di alcune enclave che mantengono fino al 1217. Con l'eccezione di una temporanea occupazione genovese di La Canea nel 1294, il dominio veneziano su Creta durerà per quattro secoli. ### Istituzioni veneziane Creta dipende direttamente da Venezia e costituisce una regione amministrativa specifica chiamata Regno di Candia. Dal regno dipendono anche le isole di Tino (Tine) e Citera (Cerigo). L'isola è inizialmente divisa in sei territori (o sexteria) i cui nomi corrispondono ai sei Sestieri (quartieri storici) di Venezia: * Sexterio di Agioi Apostoloi (Santi Apostoli o Cannaregio) * Sexterio Agios Markos (San Marco) * Sexterio Stavros (Santa Croce) * Sexterio di Castello * Sexterio Agios Pavlos (San Polo) * Sexterio di Dorsoduro La città di Candia diventa proprietà diretta di Venezia (la Commune Veneciarum). La divisione amministrativa passa a quattro territori all'inizio del XIV secolo: La Canea, Retimo, Sitia, Candia. Questi sono poi divisi in castellanie (Castelli) e in villaggi (Casali). Chandax resta la capitale con il nome di Candia. I Veneziani subordinano l'aristocrazia locale alla loro politica, ma non la distruggono. I magistrati sono divisi in due classi: i magistrati maggiori, nominati direttamente da Venezia e appartenenti alla nobiltà veneziana, e i magistrati minori reclutati a Creta. La magistratura suprema è il Duca di Candia, nominato dal Maggior Consiglio veneziano per una durata di due anni. Con sede a Candia, è assistito da due consiglieri sempre con carica biennale. L'organizzazione dell'esercito e della difesa dell'isola sono sotto la responsabilità del “Capitano di Candia” sempre per due anni.. I due Camerlenghi (tre a partire dal 1270) hanno la responsabilità delle finanze. Il castellano di Candia, incaricato della difesa della città, è anch'esso un magistrato maggiore. Un rettore, estratto a sorte tra i quattro consiglieri di Candia, governa dal 1252 La Canea. Una organizzazione simile si instaura a Retino nel 1273 e a Sitia nel 1314. I magistrati minori, nominati sul posto tra gli aristocratici sia veneziani sia cretesi, esercitano il potere giudiziario, regolando i conflitti tra Latini e Greci, e fungono da notai, specializzati nelle deposizioni e nelle inchieste. ### Economia e società L'interesse di Venezia per Creta è prevalentemente strategico e commerciale. Per questo motivo all'inizio i Veneziani si installano solo nelle città maggiori. In seguito però finiscono con l'occupare l'intera isola, confiscando terre ai proprietari e ai monasteri e assegnandole a coloni italiani che invita a stabilirsi a Creta in cambio di obbligazioni militari. Così i nobili devono, in tempo di guerra, fornire un cavaliere, due scudieri, armi e cavalli compresi. I piccoli proprietari devono fornire dieci fanti. Ogni colono riceve insieme alla terra venticinque servi, discendenti dai Saraceni sottomessi da Niceforo Foca, o dalla classe contadina greca. A poco a poco si sviluppa una nuova nobiltà cretese cattolica: i primi nobili cretesi “latini” discendono dalle prime famiglie borghesi veneziane arrivate nel XIII secolo. Col tempo, i titoli nobiliari sono concessi a Cretesi convertiti al cattolicesimo e a coloni italiani in cambio di particolari servigi resi a Venezia. Questa nuova classe raggiunge una dimensione tale da far perdere valore e prestigio ai precedenti titoli di nobiltà cretese. Come sotto la dominazione araba, le colture sviluppate dai Veneziani hanno soprattutto un obiettivo speculativo, e privilegiano i prodotti esportabili rispetto a quelli necessari alla popolazione locale. Così godono di un forte sviluppo le colture vinicole: il vino di Retino, bollito per motivi di conservazione, si esporta fino in Polonia e in Germania oltre che a Costantinopoli. Verso il 1428 la coltura della canna da zucchero riprende vigore, prima di essere sostituita da quella del cotone. Al contrario la coltivazione dei cereali diminuisce fortemente, sia per lasciare posto a queste colture più interessanti economicamente, sia perché Venezia proibisce in certi periodi la coltivazione del grano nelle regioni più fertili, per evitare concentrazioni troppo numerose di schiavi greci negli stessi luoghi e forse per limitare le loro possibilità di vettovagliamento in caso di rivolte. Creta si ritrova quindi a dipendere dagli arrivi dei carichi di grano dal Mar Nero o dall'Egitto. Detorakis stima che la produzione annuale di grano di Creta coprisse circa il fabbisogno di soli nove mesi. La coltura dell'olivo non sembra praticata in modo intensivo nei primi secoli di dominio veneziano. Il viaggiatore Cristoforo Buondelmonti che visita Creta nel 1415-1417 riferisce di non aver traversato un solo campo di olivi. Nel secolo successivo, tuttavia, la produzione di olio aumenta: un rapporto del 1629 indica per la provincia di La Canea una produzione di 500 000 mistata (ossia circa 3 700 000 litri) Detorakis 1994, p. 193. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Nei quattro secoli di presenza veneziana l'influenza “latina” è dominante nel periodo iniziale, ma si assiste poi a una ellenizzazione progressiva dei coloni veneti. Nei primi secoli di occupazione, il cattolicesimo rappresenta la linea di divisione tra le due popolazioni, ma a partire dal XVI secolo l'influenza greca si fa più importante. I matrimoni tra Veneziani e Cretesi sono frequenti, e molti veneziani adottano la fede ortodossa e la lingua greca, spesso utilizzata anche nei circoli ufficiali. ### Rivolte cretesi La ripartizione ineguale delle terre e la pesante imposizione fiscale (viene prelevato un terzo della produzione), troppo dura anche per i coloni italiani, spiegano le numerose sollevazioni nel XIII e XIV secolo. Pierre Daru ne conta quattordici tra il 1207 e il 1365. Nel 1361, l'imposizione di una tassa per il restauro del porto di Candia provoca disordini che portano alla destituzione del duca, alla sua sostituzione con Marco Gradenigo e alla proclamazione dell'indipendenza dell'isola. Gli insorti si convertono alla religione ortodossa e trasformano la chiesa di San Marco a Candia in San Tito. Candia è ripresa nel 1364: segue una feroce repressione e molti coloni si rifugiano sulle montagne ### Rinascimento cretese La vita intellettuale e artistica contrasta con la crisi economica e sociale: l'educazione per esempio conosce una vera fioritura durante il periodo veneziano. Durante il primo secolo di occupazione non ci sono prove per affermare l'esistenza di scuole a Creta.. Ma nel XIV secolo l'insegnamento si sviluppa con vigore, grazie alle scuole monacali che organizzano anche biblioteche. Spesso i figli delle grandi famiglie studiano in Italia, a Venezia o Padova, e riportano a Creta lo spirito e le novità del rinascimento italiano. Alcuni raggiungono posizioni di grande rilievo in campo politico o religioso: ad esempio, Petros Phylagris è il primo insegnante di greco all'università di Parigi (1378-1381), prima di diventare cardinale e infine Papa con il nome di Alessandro V. A Milano, Demetrios Damilas pubblica nel 1476 la Grammatica di Costantino Lascaris, la prima opera greca pubblicata in Europa. In parallelo, numerosi artisti bizantini in fuga dall'avanzata ottomana si stabiliscono a Creta dove portano le mode e le tradizioni di Costantinopoli. La società cretese conosce dunque negli ultimi anni della dominazione veneziana una grande fioritura culturale, che coniuga la tradizione bizantina con il Rinascimento italiano. L'influenza italiana è evidente nella letteratura: tuttavia cresce anche una letteratura in lingua cretese, della quale l'esempio più noto è l'Erotókritos di Vikentios Kornaros. Altra figura importante della letteratura di quest'epoca è Georgios Chortatzis, autore di Erofili. Il pittore Domenikos Theotokopoulos, più noto con il nome di El Greco, nasce a Creta in questo periodo e si forma nello studio della iconografia bizantina prima di raggiungere l'Italia prima e la Spagna poi. ## Creta ottomana ### La conquista dell'isola La pressione turca aumenta nel XVI secolo. Le isole egee erano state conquistate una dopo l'altra nella seconda metà del XV secolo, con l'eccezione di Rodi, di Creta, di Cipro e di qualche isola minore. Lo sforzo ottomano si rivolge soprattutto verso le frontiere con i Veneziani. Rodi cade nel 1522 mentre nel 1537, Venezia perde i suoi possedimenti in Morea, Nauplia e Malvasia. Chio soccombe nel 1556 e nel 1570, i turchi sbarcano a Cipro, che il papa Pio V tenta di salvare: una squadra navale è armata e inviata a Cipro, ma arriva quando Nicosia è già caduta. La resa di Cipro provoca viva apprensione a Creta, dove ci si attenda da un momento all'altro l'arrivo dei Turchi. In questa fase Venezia è ormai in grado di mantenere una guarnigione di soli 4 000 uomini per tutta l'isola. È a malapena in grado di assicurare il compenso dei soldati, che svolgono lavori vari per riuscire a sopravvivere. Le fortificazioni non sono naturalmente in miglior stato, nonostante qualche sforzo di ricostruzione. La Serenissima può contare anche su una milizia civile di circa 1 400 Cretesi: la politica veneziana verso i cretesi diventa più accomodante al crescere della minaccia ottomana, e le relazioni tra occupanti occupati migliorano, ma i Veneziani sono reticenti a lasciare che i Cretesi si armino per difendere la loro isola. Come in numerose altre occasioni, è un episodio di pirateria a servire come pretesto per l'invasione di Creta. Nel 1644, un vascello turco con a bordo un importante personaggio di corte è assalito dai Cavalieri di Malta, e il bottino venduto a La Canea. Il sultano ritiene responsabili i Veneziani, anche perché la città di Candia dà rifugio ai Cavalieri maltesi. All'inizio dell'estate 1645 350 navi lasciano Istanbul e fanno rotta su Creta. Gli Ottomani sbarcano nella parte occidentale dell'isola, presso La Canea, il 23 giugno 1645. Conquistano La Canea dopo 57 giorni di assedio e un bombardamento della città giorno e notte. Dopo una seconda campagna nel 1646 cadono Retimno, Sfakia, Sitia e altre città: nella primavera 1648 i Veneziani controllano, oltre a Candia, solo tre siti: Grabusa, Spinalonga e Suda. ### Assedio di Candia Nel maggio 1648 inizia l'assedio. Condotti da Gazi Hüseyin Pascià, i Turchi installano il loro accampamento a 7 chilometri a ovest di Candia. I primi assalti, respinti dai Veneziani, hanno luogo il 2 luglio 1648. I Turchi distruggono l'acquedotto che alimenta la città e completano l'accerchiamento della città bloccando anche la strada che conduce all'interno dell'isola. Ai Veneziani assediati resta solo la via del mare. Sostenuto da forze insufficienti (l'Impero ottomano è impegnato dalla guerra nei Balcani) l'assedio di Candia non progredisce e anzi la situazione resta bloccata per ben diciotto anni: ancora nel 1666 ci si trova a un punto morto. Nel frattempo la questione ha preso una dimensione europea: Venezia insiste invano presso le grandi potenze perché esse intervengano nel conflitto. Ma nell'agosto 1664, la pace di Eisenburg libera la Sublime porta dall'impegno nei Balcani, rendendo possibile un aumento del sostegno alle truppe su Creta. Il Gran visir Fazıl Ahmed Köprülü, vincitore dei Tedeschi e Austriaci a Neuhaüsel, prende il comando delle operazioni il 3 novembre 1666. Nella primavera 1667, 64 galere con 40 000 Turchi provenienti dal Peloponneso sbarcano a Creta. Sulla città inizia un bombardamento quotidiano. Dal 1668, rispondendo finalmente agli appelli di Venezia, diversi contingenti di truppe europee arrivano in soccorso di Candia: in novembre 600 Francesi, più tardi 2 000 soldati dal Sacro Romano Impero, 4 000 uomini del duca di Hannover, 200 dai Cavalieri Teutonici, e nel 1669 1 300 strasburghesi e bavaresi. Ma la completa assenza di coordinamento tra i comandanti e numerosi errori tattici rendono di fatto inefficace lo sforzo. Anche un massiccio intervento francese nel 1669 (6 000 soldati inviati da Luigi XIV ) fallisce. La partenza delle truppe francesi (agosto 1669) rende inevitabile l'apertura di trattative tra il Provveditore e futuro Doge di Venezia Francesco Morosini e i Turchi, in vista della resa della città. Iniziate alla fine di agosto e protrattesi per una ventina di giorni, portano alla cessazione delle ostilità il 16 settembre 1669; i Veneziani hanno dodici giorni di tempo per evacuare, e la facoltà di portare con sé tutto quanto riescono a trasportare. Il 27 settembre, la città è praticamente deserta: una parte della popolazione si rifugia sull'isola di Dia, a breve distanza da Candia, per poi imbarcarsi verso altre isole ionie ed egee. Il costo umano dell'assedio è rilevante. Le fonti turche parlano di 137 116 turchi uccisi nei vent'anni di assedio, tra i quali 25 000 giannizzeri e 15 pascià. La presenza veneziana si limita ormai a tre porti: Grabusa (che cadrà nel 1691), Suda e Spinalonga (presa dagli Ottomani nel 1715). ### Organizzazione amministrativa Da più di un secolo l'Impero ottomano non si trovava a dover organizzare una nuova intera provincia. Creta è la sola isola dell'impero ad avere sufficiente importanza per essere costituita in Eyalet. Inizialmente diviso nei quattro territori definiti dai Veneziani, presto l'Eyalet dopo la fusione dei territori di Candia e Sitia risulta diviso in tre: questa struttura durerà fino al 1867. La regione montagnosa di Sfakia era da tempo dotata di una certa indipendenza, dovuta alle difficoltà di accesso. Ricerche recenti fanno pensare che la regione sia stata offerta come feudo a un certo Gazi Hussein che l'avrebbe a sua volta donata alle città sante della Mecca e di Medina nel 1658 Detorakis 1994, p. 246-247. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Fino ad allora l'Impero ottomano usava amministrare i territori di nuova conquista direttamente dall'esercito. La presenza militare ottomana si concretizza in una notevole presenza di Giannizzeri, molti dei quali reclutati tra la popolazione cretese islamizzata. A Candia si contano cinque battaglioni, ciascuno forte di 5 000 uomini e 28 caserme di giannizzeri turco-cretesi. Altrettanti giannizzeri sono acquartierati a La Canea per garantire il controllo della parte occidentale dell'isola. ### Economia e società Tra le prime conseguenze della conquista ottomana si registra un calo della popolazione. Questa diminuisce inizialmente per effetto della lunga lotta per il possesso dell'isola, al termine della quale le città si ritrovano praticamente svuotate per l'esodo dei Veneziani. La vita urbana è assai limitata e il commercio si trova al collasso, almeno nei primi cinquant'anni di dominio turco. I dati ottomani del 1671 riguardanti le attuali Heraklion e Lassithi indicano 16 516 focolari, ossia circa 65 000 abitanti, per la parte est dell'isola. Bernard Randolph, che visita Creta nel 1687, stima la popolazione a 80 000, di cui 50 000 cristiani e 30 000 musulmani. Anche se probabilmente imprecise, queste cifre indicano una popolazione certamente scarsa. La popolazione aumenta in modo significativo all'inizio del XVIII secolo con 53 753 focolari censiti, ossia circa 200 000 persone, e arriva a 350 000 alla fine del secolo. I Cristiani sono ridotti al rango di raïas. Esclusi dal servizio militare, sono di conseguenza costretti al pagamento del Kharāj. La giustizia è naturalmente in mano musulmana e i giudizi sono spesso sfavorevoli ai cristiani. Il peso delle tasse e il rigore degli occupanti inducono molti cristiani a convertirsi. I terreni privati dei cristiani sono confiscati e assegnati ai conquistatori che hanno il titolo di Agha. Queste terre possono essere vendute o passare di padre in figlio. L'adesione all'Islam, che comporta la recita della confessione davanti al Khadi e l'assunzione di un nome musulmano, permette ai convertiti di conservare le loro terre e le loro ricchezze. La conversione deriva anche dai matrimoni misti. I Turchi, arrivati a Creta senza donne, si sposano e fondano nuove famiglie cretesi: apparentemente però numerosi Turchi consentono alle proprie mogli di continuare a praticare la loro religione d'origine. Alcuni adottano per convenienza la religione musulmana ma continuano a praticare in segreto il culto ortodosso: il fenomeno di questi “cripto-cristiani” si ritrova anche in altre regioni dell'Impero ottomano. La conquista turca segna anche un deciso declino della vita intellettuale dell'isola: molti artista cretesi fuggono per rifugiarsi in Italia e nel resto d'Europa. La coltivazione principale sull'isola è il frumento: Creta rifornisce anche l'Eubea, Chio e Rodi. Durante la carestia nel Nord Europa del 1678, la Francia acquista frumento da Creta. La coltivazione vinícola, dato il divieto religioso, si riduce a valori trascurabili. Nel XVIII secolo, lo sviluppo dell'industria del sapone induce un rilancio della produzione di olio d'oliva: questo viene esportato a Costantinopoli e soprattutto a Marsiglia, dove l'omonimo sapone è prodotto proprio a partire da olio d'oliva. ### Rivolte cretesi **Creta e la rivoluzione greca del 1821** Mentre sul continente si prepara la guerra d'indipendenza, non sembra che i membri della Filikì Eterìa abbiano pianificato o fossero in grado di organizzare una vera attività rivoluzionaria in questa regione, lontana dal resto della Grecia e priva delle condizioni favorevoli a un sollevamento. Solo dopo i primi mesi dell'insurrezione e a seguito del sostegno di autorevoli personaggi locali l'Etairia diventa attiva sul territorio cretese. I primi segni di rivolta toccano Creta poco dopo l'inizio dell'insurrezione del Peloponneso, ma sono segni deboli: la numerosa popolazione ottomana, installata nelle regioni più ricche, intimidisce i Cretesi che temono le rappresaglie, anche perché quasi privi di armi (1 200 fucili in tutta l'isola, 800 dei quali nel solo villaggio di Sphakia). La data ufficiale dell'inizio della rivoluzione a Creta è il 14 giugno 1821, giorno nel quale i Cretesi prevalgono sui Turchi presso La Canea e si riunisce la prima Assemblea dei Cretesi. I Greci riportano qualche successo durante il 1822, ma i disaccordi tra i capi impediscono una efficace organizzazione dell'insurrezione. Dall'11 al 21 maggio 1822, un'assemblea riunita ad Armeni vota una carta costituzionale e proclama l'unione di Creta alla Grecia. I Turchi, già impegnati contro i Greci nel Peloponneso e nel resto della Grecia, non riescono a reprimere la rivolta nell'isola e il sultano Maometto II deve fare appello al viceré d'Egitto, Mehmet Ali. Sperando di poter anche mettere le mani su un nuovo territorio, Méhémet Ali accetta d'intervenire e il 28 maggio 1822 trenta navi da guerra e ottantaquattro navi da trasporto truppe, comandate da suo genero Hassan Pacha, arrivano nella baia di Suda, ma senza ottenere grandi risultati. Nel giugno 1823, Emmanouil Tombazis sbarca nell'ovest dell'isola alla testa di una spedizione di rinforzo inviata dal continente, e ottiene qualche successo parziale. Data l'importanza dell'isola e la sua distanza dal continente, gli insorti creano una struttura di governo distinta da quella greca, basata però sui principi fondatori della Assemblea nazionale di Epidauro (22 giugno 1823). Il governo è composto da tre ministeri: guerra, economia e affari interni. Una commissione di sedici membri è incaricata degli affari giudiziari. Il campo degli insorti è però lacerato da discordie interne e manca di coordinamento: per parte loro gli Egiziani ricevono rinforzi nell'estate 1823, permettendo a Mustapha Naili Pacha di lanciare in ottobre un'offensiva partendo da Heraklion e di ottenere una decisiva vittoria a Amuriele, riconquistando poi il centro dell'isola prima di acquartierarsi per l'inverno. In febbraio le operazioni riprendono e gli Egiziani, forti di 12 000 uomini, riprendono il controllo dell'ovest. Il nuovo comandante in capo egiziano, Hussein Bey, dichiara in aprile una amnistia generale. Numerosi capi della rivolta si consegnano, e la flotta greca evacua 10 000 persone dal villaggio di Lutro, prima dell'arrivo in aprile della flotta egiziana che blocca le rotte verso la Grecia continentale. Il numero di cretesi che lasciano l'isola nei primi mesi del 1824 è stimato a 60 000. Dalla primavera 1824 la rivoluzione a Creta sembra terminata, a parte un tentativo nel 1825 effettuato da Cretesi che avevano partecipato alle lotte nel Peloponneso. Nel 1828, il trattato di Londra sembra imprimere una svolta agli eventi: i capi della rivolta suppongono che le regioni di lingua greca in lotta contro l'Impero ottomano faranno parte del nuovo Stato greco e si pongono l'obiettivo di mantenere Creta in uno stato di rivolta permanente che ne garantirà l'indipendenza. Ma in realtà il trattato di Adrianopoli del 1829 lascia Creta fuori dal nuovo Stato e la assegna al dominio ottomano. La Gran Bretagna si è dichiarata contraria all'indipendenza di Creta e ha operato attivamente in questo senso, malgrado le proteste dell'Assemblea cretese.. In realtà la Gran Bretagna teme che Creta possa tornare a essere una base per i pirati e che la Russia possa aumentare la propria influenza nel Mediterraneo orientale, in una fase in cui la diplomazia russa ha grande successo nei Balcani e in cui la liberazione della Grecia sembra strettamente legata ai successi militari russi contro i Turchi. **Dominazione egiziana** Il trattato di Adrianopoli del 1829 assegna Creta, insieme a Cipro e alla Siria, al viceré d'Egitto Mehmet Ali, come ricompensa dei servigi resi al sultano durante la rivoluzione greca. Egli nomina governatore dell'isola un compatriota albanese, Mustafa Naili Pascià. L'amministrazione egiziana è ritenuta giusta e imparziale: Mustafa si appella alla calma, dispone un'amnistia generale e invita gli emigrati a rientrare. La popolazione cristiana ritorna ad aumentare da 90 000 a 120 000 abitanti. Vengono istituiti due consigli misti, anche se la posizione minoritaria dei cristiani limita la loro possibilità di influenza. In quest'epoca vengono realizzate numerose opere pubbliche: strade, ponti, acquedotti e porti sono costruiti o restaurati, per la prima volta dalla fine del dominio veneziano. Il coinvolgimento di Mehmet Ali in un conflitto con l'Impero ottomano e la sua sconfitta in Siria segnano la fine del dominio egiziano su Creta. Le grandi potenze, che hanno in quel momento l'obiettivo di mantenere intatto l'Impero ottomano, decidono di restituire Creta al Sultano, con la Convenzione di Londra del 3 luglio 1840. La decisione è il pretesto per una nuova rivolta cretese, che si conclude però in breve tempo e senza risultato (febbraio-aprile 1841). La situazione interna di Creta non muta in maniera rilevante: Mustafa Pascià vi fa ritorno il 31 ottobre 1842 e vi resta fino al 1850, quando diventa Gran Vizir. La capitale dell'isola è trasferita a La Canea e Creta viene suddivisa il 23 province (Kazades). I moti del 1848 hanno un'eco favorevole a Creta, dove però non ha luogo nessuna insurrezione di rilievo. Il 30 marzo 1856, al termine della guerra di Crimea, il trattato di Parigi obbliga il sultano ad applicare lo Hatti-Houmayoun, ossia l'eguaglianza civile e religiosa tra Cristiani e Musulmani nell'Impero. A fronte però del gran numero di conversioni al cristianesimo (soprattutto di cristiani che avevano abiurato per evitare discriminazioni), l'Impero tenta di restringere l'ambito di applicazione del trattato. **La grande rivolta del 1866** Due cause principali sono all'origine della sollevazione dei Greci di Creta del 1866: la reticenza delle autorità ottomane ad applicare concretamente lo Hatti-Houmayoun e l'intervento di Ismail Pascià, Chedivè (Viceré) d'Egitto e governatore di Creta dal 1861, in una questione riguardante l'organizzazione dei monasteri cretesi. Quest'ingerenza provoca reazioni violente nella popolazione cristiana di Creta, finché un'assemblea rivoluzionaria chiede, nella primavera del 1866, l'unione (Enōsis) di Creta alla Grecia. L'acme dell'insurrezione e della relativa repressione (vengono inviati a Creta 45 000 soldati) è raggiunta con l'olocausto del monastero di Arkadi nel novembre 1866: centinaia di ribelli greci, rifugiatisi nel monastero con donne e bambini, preferirono morire con le famiglie facendo esplodere un deposito di polvere da sparo, piuttosto che arrendersi. Durante il 1867 la repressione continua ma il sultano, davanti alla crescente indignazione delle opinioni pubbliche europee e alle pressioni delle Grandi Potenze, decide di puntare a una pacificazione: in settembre richiama il comandante militare, dichiara un cessate il fuoco di cinque settimane, promulga un'amnistia e invia il Gran Visir Mehmed Alì Pascià a proporre una riforma amministrativa che concede un certo numero di diritti all'elemento greco, compresa una limitata rappresentanza nell'amministrazione dell'isola, alleggerimenti fiscali e la piena equivalenza delle lingue greca e turca. Nel gennaio 1869 la Conferenza di Parigi (1869), che si svolge senza rappresentanti della Grecia, invita quest'ultima ad astenersi da qualsiasi iniziativa militare nell'isola. Creta resta al Sultano ma con uno statuto speciale basato sulla riforma del 1867. ## L'indipendenza di Creta Nel 1895 la pressione dell'opinione pubblica internazionale nei confronti dell'Impero turco cresce dopo l'orrore per il massacro degli Armeni in Anatolia nel 1895. Le potenze europee si interessano di nuovo anche di Creta: come dimostrazione di buona volontà il sultano sostituisce il governatore di Creta con un cristiano, Aléxandros Karatheodorís. I turchi di Creta, contrari a questa nomina, scatenano massacri di cristiani per costringere Karatheodorís a dimettersi. Come reazione, si costituisce un'assemblea rivoluzionaria con il sostegno del console greco. La tensione aumenta con i disordini e le violenze perpetrate dai Turchi. L'11 maggio del 1896 i cristiani della Canea e dei dintorni sono massacrati, e incidenti avvengono anche a Heraklion. Questi eventi portano a un intervento delle Grandi Potenze che accentuano la pressione sul sultano: i consoli europei propongono una nuova costituzione che prevede la nomina di un governatore cristiano per cinque anni, una ripartizione dei posti pubblici favorevole ai cristiani e l'affidamento del comando della gendarmeria cretese a ufficiali europei. All'isola deve essere accordata una piena indipendenza economica e giudiziaria, sotto la protezione delle Grandi Potenze. La tensione si attenua per qualche tempo, ma torna a crescere per la lentezza con la quale la nuova costituzione viene messa in pratica dal governo ottomano. Nel gennaio 1897 i massacri riprendono, la residenza vescovile della Canea è incendiata insieme al quartiere cristiano. Questi nuovi massacri portano all'intervento della Grecia che occupa l'isola e ne proclama l'unione alla Grecia il 1º febbraio 1897. L'Impero ottomano chiede allora l'intervento della Grandi Potenze: Francia, Gran Bretagna, Italia, Russia e Austria-Ungheria inviano navi da guerra e sbarcano contingenti a La Canea, Heraklion, Retimno e Sitia Tulard 1979, p. 116. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Le potenze europee si rifiutano di riconoscere l'annessione alla Grecia e inviano a questa un ultimatum che richiede il ritiro delle sue truppe, proponendo l'autonomia dell'isola (17 febbraio 1897). La Grecia rifiuta la proposta come anche quella della costituzione di un principato autonomo. In aprile, però, la guerra che scoppia tra Grecia e Turchia costringe la Grecia a ritirare le truppe per impiegarle sul continente. Sconfitti dall'esercito turco addestrato dai Tedeschi, i Greci chiedono la mediazione delle Grandi Potenze. La speranza dell'unione con la Grecia sembra svanire e i cretesi non hanno altra scelta se non accettare l'autonomia. Creta resta quindi sotto sovranità turca, ma per intanto le Grandi Potenze non l'abbandonano: Germania e Austria ritirano le proprie truppe e si disinteressano della questione cretese a causa del loro crescente interesse per un accordo con la Turchia, ma Gran Bretagna, Francia, Russia e Italia mantengono i loro contingenti per restaurare l'ordine e garantire l'applicazione delle riforme. Le potenze dividono l'isola in quattro parti che esse amministrano separatamente, mentre la capitale La Canea ha amministrazione congiunta. Questo governo di un consiglio di quattro ammiragli europei è riconosciuto dall'assemblea cretese Tulard 1979, p. 116. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Il 26 novembre 1898 le potenze propongono come governatore di Creta il principe Giorgio di Grecia, figlio del re greco. L'amministrazione dell'isola è affidata, in attesa dell'arrivo del principe, a un consiglio esecutivo di cui fa parte Eleftherios Venizelos. In questo periodo ha luogo l'ultimo e tragico evento legato alla presenza ottomana. Il 25 agosto 1898 una sommossa musulmana porta al massacro di centinaia di cristiani, di 17 soldati britannici e dello stesso console britannico a Creta. Gli inglesi reagiscono impiccando diciassette turchi cretesi ritenuti i promotori dei disordini. Ai soldati turchi viene chiesto di lasciare l'isola, e l'ultimo soldato turco si imbarca il 2 novembre 1898. Il principe Giorgio arriva il 9 dicembre, la Potenze tolgono il blocco navale e sull'isola resta solo qualche contingente europeo. Numerosi cretesi musulmani lasciano l'isola: il censimento del 1900 stima la popolazione musulmana a un nono della popolazione, mentre nel 1881 era un terzo. Il governo del principe Giorgio elabora la prima costituzione dell'isola: si organizzano elezioni che designano 138 deputati cristiani e 50 musulmani. Del 1898 al 1904 Creta conosce finalmente un periodo di pace, anche se permangono dissidi riguardo al futuro dell'isola Tulard 1979, p. 116. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Nella primavera 1905 scoppia una rivolta contro il governo, condotta da Eleftherios Venizelos che denuncia la corruzione dell'entourage del principe Giorgio. Quest'ultimo è costretto a rinunciare alle sue funzioni ed è sostituito da Alexandre Zaimis, già presidente del consiglio ellenico. Zaimis non arriva al termine del suo mandato quinquennale: nel 1908, una commissione che lo ha detronizzato durante una sua assenza proclama l'Enōsis alla Grecia il 10 ottobre 1908. L'unione è però nuovamente respinta sotto la pressione della Gran Bretagna, in cambio dell'evacuazione delle truppe europee Creta ottiene quindi una indipendenza di fatto, benché resti in linea teorica ancora sotto sovranità turca. Il periodo dell'indipendenza è molto fruttuoso in ogni campo della vita economica e intellettuale: si realizzano numerose infrastrutture e si costruiscono edifici pubblici e privati. A Retimno, ad esempio, la fioritura intellettuale è testimoniata dall'apertura di vari cinema e teatri. ### L'Enosis Approfittando dei disordini interni in Turchia nel 1908, i Cretesi proclamano nuovamente l'unione alla Grecia, un atto che sarà riconosciuto a livello internazionale solo nel 1913. In un primo tempo lo stesso Regno di Grecia si rifiuta di riconoscere l'unione, per timore di rappresaglie da parte delle Grandi Potenze, che si erano a lungo dichiarate contrarie. L'isola è quindi retta da una serie di governi provvisori, formati da Cretesi (tra i quali Eleutherios Venizelos fino al 1910). Con il trattato di Bucarest del 1913, che pone fine alla seconda guerra balcanica, il sultano Mehmet V rinuncia ai propri diritti sull'isola, e il 1º dicembre la bandiera greca è issata sulla fortezza della Canea (divenuta capitale) alla presenza del re Costantino I di Grecia e di Eleutherios Venizelos. Nello stesso luogo viene posta una targa di marmo con la seguente iscrizione: «Occupazione turca di Creta 1669-1913 267 anni, 7 mesi, 7 giorni di sofferenza» Il primo governatore greco è l'ex primo ministro Stephanos Dragoumis. ## Creta all'interno della Grecia ### Economia e società nei primi anni dell'unione Secondo uno studio del 1928 dello storico Detorakis, Creta gode di una prosperità maggiore della maggior parte delle altre regioni greche: in particolare le esportazioni superano largamente le importazioni. L'economia locale è basata essenzialmente sulla coltivazione dell'olivo: 80 000 ettari di oliveti forniscono 25 000 tonnellate d'olio. Segue la produzione di vino, intorno a Heraklion e a La Canea. Le altre coltivazioni presenti in modo significativo sono le mandorle, gli agrumi, le noci e il tabacco. L'allevamento si sviluppa rapidamente e così la produzione di formaggi. Anche l'industria fa la sua comparsa sull'isola in misura crescente. Alle attività tradizionali come la fabbricazione del sapone a Heraklion, sorgono piccoli impianti di trasformazione dell'uva e degli agrumi. Tuttavia nel 1928 l'industria cretese rappresenta solo il 2% di quella del Regno di Grecia ( Tulard 1979, p. 123. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)). Vengono intraprese grandi opere pubbliche, in particolare il nuovo porto di Heraklion - in grado di accogliere navi di grande stazza - e due nuovi aeroporti a Maléme e a Heraklion ( Detorakis 1994, p. 431. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)). Negli anni 1910 Creta è un bastione del Venizelismo Detorakis 1994, p. 430. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Nel 1915, Eleutherios Venizelos si oppone al re Costantino I di Grecia che intendeva schierare il Paese a fianco di Austria e Germania nella prima guerra mondiale propugnando invece l'entrata in guerra dalla parte della Triplice Intesa. L'isola sostiene Venizelos quando questi forma un Governo di difesa nazionale con base a Salonicco e prende il controllo della Grecia settentrionale per poi entrare in guerra a fianco degli Alleati. La sconfitta contro la Turchia nel 1922 provoca un afflusso di profughi greci dall'Asia Minore. Creta accoglie numerosi rifugiati soprattutto dalla regione di Smirne, che si installano nella regione di Herraklion. Il trattato di Losanna del 1923 impone uno scambio di popolazioni tra i due paesi: la popolazione turca dell'isola, di circa 30 000 persone, viene evacuata Detorakis 1994, p. 432. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Le loro terre sono redistribuite ai Cretesi. I 33 900 rifugiati dall'Asia Minore, che erano per la maggior parte commercianti o piccoli proprietari con un buon tenore di vita, si ritrovano privati di tutto e finiscono a lavorare come operai agricoli al servizio dei 17 000 cretesi che hanno ricevuto i 10 000 ettari confiscati ai turchi. Secondo i dati del 1928, i rifugiati venuti dall'Asia Minore e dalla Tracia orientale superano in certe zone il 10% della popolazione formando però un proletariato sfruttato ma ben istruito e colto, il che porta a tensioni. Questo accade nei demos de la Canea, di Retimno e di Pirgo; la cifra per Heraklion sale al 20%. La popolazione dell'isola comunque aumenta: il censimento del 1928 indica 386 427 abitanti contro i 336 151 del 1913. E dopo vari secoli di presenza ottomana l'isola si ritrova quasi esclusivamente greco-ortodossa, a parte qualche comunità di ebrei e armeni concentrata nelle città Detorakis 1994, p. 433. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Alla fine degli anni 1930 il Regno di Grecia è governato dal regime dittatoriale del generale Ioannis Metaxas. Il 28 luglio 1938 un gruppo di ufficiali e e di ex funzionari politici prende il controllo della stazione radio de La Canea e rivolgono un appello al re Giorgio III e all'esercito perché rovescino il regime in carica. L'azione si svolge nel quadro di un progetto più ampio organizzato da Emmanouil Tsouderos, allora governatore della Banca di Grecia. Unità della marina greca sono inviate a Creta e la ribellione è schiacciata in poche ore. I dirigenti catturati sono condannati al carcere o all'esilio sulle isole Cicladi. Quelli che riescono a fuggire a Cipro sono condannati a morte in contumacia Detorakis 1994, p. 434. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) ### Creta nella seconda guerra mondiale **La Grecia invasa** Nel 1939, il Regno Unito garantisce un sostegno militare alla Grecia nel caso di minacce alla sua integrità territoriale. L'interesse principale della Gran Bretagna è evitare che Creta, considerata una difesa naturale dell'Egitto e dunque del Canale di Suez, possa cadere in mani nemiche Van Creveld 1972, p. 67. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Le truppe britanniche sbarcano a Creta con il consenso del governo greco a partire dal 3 novembre 1940, con l'obiettivo di permettere alla Quinta divisione greca, di stanza a Creta, di schierarsi sul fronte albanese. L'invasione della Grecia continentale da parte delle truppe dell'Asse inizia il 6 aprile 1941 e si conclude in poche settimane, nonostante l'intervento degli eserciti del Commonwealth a fianco della Grecia. Il re Giorgio II e il governo di Emmanouil Tsouderos sono costretti alla fuga e si rifugiano a Creta il 23 aprile. Sempre a Creta si rifugiano le truppe britanniche dopo aver lasciato l'Attica e il Peloponneso, per organizzare un nuovo fronte di resistenza. **Battaglia di Creta** Dopo la conquista della Grecia continentale la Germania punta su Creta, ultimo obiettivo della campagna dei Balcani. Al mattino del 20 maggio 1941, 17 000 paracadutisti al comando del generale Kurt Student sono lanciati sui tre aeroporti di Maleme, Heraklion e Retimno. L'obiettivo strategico è di assicurarsi il controllo degli eroporti per permettere l'afflusso di rinforzi aerotrasportati, dato che la Royal Navy e la marina greca controllano le acque circostanti e impediscono qualunque sbarco in forza. All'inizio la resistenza greca e delle truppe del Commonwealth mette in difficoltà i tedeschi, che dopo una giornata di combattimenti non hanno conquistato nessuno degli obiettivi e hanno perso più di 4 000 uomini Bailey 1979, p. 54. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Ma il giorno seguente, per errori e difetti di comincazione da parte alleata, l'aeroporto di Maleme cade in mano tedesca. A questo punto i rinforzi tedeschi arrivano a migliaia, nonostante due convogli navali siano costretti alla ritirata dalle navi inglesi, e si assicurano il controllo della parte occidentale. Dopo una settimana di combattimenti gli inglesi devono ammettere che la battaglia è perduta Clark 2002, p. 166. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) Il 1º giugno lo sgombero degli alleati è completo e Creta è sotto il controllo totale dei tedeschi. Le forti perdite tra i paracadutisti provocano il divieto, da parte di Hitler, di qualunque futura azione aerotrasportata: il generale Kurt Student definisce Creta «il cimitero dei paracadutisti tedeschi» e una «vittoria disastrosa» Beevor 1992, p. 231. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) **Occupazione e resistenza** Le truppe tedesche puniscono con ferocia la resistenza alla loro conquista dell'isola, iniziando con la distruzione del villaggio di Kandanios (che aveva valorosamente resistito ai tedeschi) presso La Canea il 3 giugno 1941. I primi gruppi partigiani si formano già da questi giorni sulle montagne e iniziano una campagna di sabotaggi, appoggiati dai servizi inglesi. Le rappresaglie tedesche sono numerose e pesanti: il 3 giugno 1942 sessantadue ostaggi presi tra i notabili di Heraklion sono fucilati all'aeroporto, e il 3 settembre il capo del comitato di resistenza cretese, il maggiore Alexandros Rautopoulos, è torturato e giustiziato. Nel settembre 1943 scoppia un combattimento tra le truppe di occupazione e i resistenti, comandati dal «capetan» Bantouvas, nella regione di Syme: ottantatré soldati tedeschi restano uccisi e tredici cadono prigionieri. Per rappresaglia vengono rasi al suolo undici villaggi, e 352 uomini sono fucilati. L'intervento di Eugenios Psalidakes, futuro arcivescovo dell'isola, riesce a salvare altri 400 condannati. Il 4 maggio 1944 le truppe tedesche distruggono il villaggio di Saktouria e uccidono tutti gli uomini di più di quindici anni. Nel 1945 la guarnigione tedesca, raggruppatasi a La Canea, si rifiuta di arrendersi ai greci per timore di vendette, e si consegna agli inglesi solo il 12 maggio 1945 Hellenic Army General Staff 1998, p. 160. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) La guerra civile greca, che devasta il paese alla fine della guerra, risparmia tutte le isole e in particolare Creta, dove la ricostruzione avviene in un clima più sereno che nel resto del paese. L'emigrazione è comunque rilevante: vengono da Creta il 9% dei nuovi ateniesi, come il 56% degli emigrati greci in Germania. Tulard 1979, p. 124. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto) **Creta contemporanea** Anche nella seconda metà del XX secolo la posizione strategica di Creta attira l'interesse delle grandi potenze. Gli Stati Uniti, nell'intento di migliorare il controllo sull'Europa orientale e il Medio Oriente, aprono basi militari in Grecia tra le quali quella di Gournes e Souda a Creta (1969). La Dittatura dei colonnelli negli anni 1970 provoca malcontento nella popolazione, tanto da portare nel 1974 la maggioranza schiacciante dei cretesi (il 90%) a votare per la restaurazione della Repubblica parlamentare: nel 1981, una grande manifestazione con il sostegno del sindaco e del vescovo di Heraklion blocca il porto di Suda, come protesta verso la presenza americana. Nel 1985, Andreas Papandreou, Primo ministro greco, promette la chiusura di tutte le basi americane prima del 1988. Quella di Gournes chiude nel 1993, ma quella di Suda è tuttora in funzione.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_degli_angeli_in_teologia
Elenco degli angeli in teologia
# Elenco degli angeli in teologia Questo è l'elenco di angeli in teologia , astrologia e magia , inclusi sia angeli specifici (ad esempio Gabriele) che tipi di angeli (ad esempio serafini). ## Introduzione: le Gerarchie Angeliche Tra le tre religioni Abramitiche solo quelle Cristiane e Ebree hanno una gerarchia degli angeli mentre in quella islamica è chiaro che esiste un ordine o una gerarchia ma non viene mai illustrata nel corano. ## Religioni abramitiche ### Ebraismo * Articolo principale: gerarchia angelica nel giudaismo La gerarchia angelica ebraica è stabilita nella Bibbia ebraica, nel Talmud o nei libri Apocrifi come il Libro di Enoch nella letteratura rabbinica e nella liturgia ebraica tradizionale. Sono classificati in diverse gerarchie proposte da vari teologi. Ad esempio, Maimonide, nella sua Mishneh Torah o Yad ha-Chazakah: Yesodei ha-Torah, conta dieci schiere di angeli. | Rank | Angelic Class | Notes | | - | - | - | | 1 | Chayot Ha Kodesh | Guarda Ezekiele 1 e Ezekiele 10 | | 2 | Ophanim | Guarda Ezekiele 1 e Ezekiele 10 | | 3 | Erelim | Vedi Isaiah 33:7 | | 4 | Hashmallim | Vedi Ezekiel 1:4 | | 5 | Seraphim | Vedi Isaiah 6 | | 6 | Malakim | Messaggero, angelo | | 7 | Elohim | "Esseri divini" | | 8 | Bene Elohim | "Figli di Dio" | | 9 | Cherubim | See Hagigah 13b | | 10 | Ishim | | ### Cristianesimo * Articolo principale: gli angeli nel cristianesimo La gerarchia angelica cattolica più influente fu quella proposta dallo Pseudo-Dionigi l'Areopagita nel V o VI secolo nel suo libro De Coelesti Hierarchia (Sulla gerarchia celeste). [[Dionisio] descrisse nove livelli di esseri spirituali che raggruppò in tre ordini: * Ordini più alti Serafino Cherubini Troni * Ordini medi Domini Virtù Poteri * Ordini più bassi Principati Arcangeli Angeli Nonostante anche la religione cattolica ha escluso i libri apocrifi e gli angeli lì citati ### Islam Non esiste un'organizzazione gerarchica standard nell'Islam che corrisponda alla divisione cristiana in diversi "cori" o sfere, e l'argomento non è affrontato direttamente nel Corano. Tuttavia, è chiaro che esiste un ordine o gerarchia prestabilito tra gli angeli, definito dai lavori assegnati e dai vari compiti a cui Dio comanda gli angeli. Alcuni studiosi suggeriscono che gli angeli islamici possano essere raggruppati in quattordici categorie, con alcuni degli ordini superiori considerati arcangeli. Qazwini descrive una gerarchia angelica nel suo Aja'ib al-makhluqat con Ruh sulla testa di tutti gli angeli, circondato dai quattro cherubini arcangeli. Sotto di loro ci sono i sette angeli dei sette cieli. Fakhr al-Din al-Razi (morto nel 1209) divise gli angeli in otto gruppi, il che mostra una certa somiglianza con l'angelologia cristiana: * Hamalat al-'Arsh , coloro che portano l' 'Arsh ( Trono di Dio ), paragonabili ai Serafini cristiani . * Muqarrabun (Cherubini), che circondano il trono di Dio, lodando costantemente Dio ( tasbīḥ ) * Arcangeli , come Jibrāʾīl , Mīkhā'īl , Isrāfīl e 'Azrā'īl * Angeli del cielo , come Riḍwan. * Angeli dell'Inferno , Mālik e Zabānīya * Angeli custodi , assegnati agli individui per proteggerli * Gli angeli che registrano le azioni delle persone * Angeli incaricati degli affari del mondo , come l'angelo del tuono. ## Elenco | Nome | Nomi alternativi e significati | Religione | Tipo | Dominio | | - | - | - | - | - | | Abatur | Abatur Rama, Abatur Muzania, L'Antico dei Giorni, La Terza Vita, Yawar, Bhaq Ziwa | Mandeismo | Uthra | La pesatura delle anime, padre degli Utra | | Adathan | | Mandeismo | Uthra | Guardiano del "primo fiume", si trova alla Porta della Vita | | Agiel | Zazel | Cristianesimo , Ebraismo , Islam | Arcangelo, Serafino/Serafino | Gli Angeli dell'Intelligenza di tutti i tipi, l'Angelo Custode di Saturno | | Aglibol | | Antica religione cananea | Angelo del dio Baal Hadad | "Vitello di Baal"; la luna | | Amitiel | | cristianesimo | Arcangelo | Angelo della verità | | Ananiel | | cristianesimo | Osservatore | Tempesta di Dio, Angelo dell'acqua | | Anush | | Mandeismo | Uthra | Maestro di Giovanni Battista , taumaturgo a Gerusalemme | | Arakiel | Araciel, Arakiba, Araqael, Araqiel, Aretstikapha, Arkas, Arkiel, Arqael, Sarquael | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore, Arcangelo | Terra di Dio | | Arariel | Azariel | Ebraismo | | Angelo dei fiumi, acque della terra | | Adriano | Advachiel | Cristianesimo , Ebraismo | Angelo custode, Arcangelo | Il mio aiuto è Dio, del gregge di Dio, Angelo del Sagittario | | Arcangelo (rappresentante del tipo) | | Cristianesimo , Islam , Ebraismo | Arcangelo | | | Apollion | | Talmud , ebraismo , cristianesimo , islam | Troni , Osservatore | Angelo dell'abisso, Arcangelo anziano | | Ariel | | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo | Leonessa di Dio, Angelo degli elementi della natura | | Armaros | Armoni, Armoniele | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore | Angelo dell'inganno | | Artiya'il | | Islam | | Rimuove il dolore, la tristezza e l'ansia umani | | Asbeel | | cristianesimo | Angelo caduto, Osservatore | Angelo della distruzione | | Azazel | | Cristianesimo , Islam , Ebraismo , Yazdânismo | Arcangelo, Cherubini caduti | Maestro (per gli umani: di arti malvagie), capo di un gruppo di angeli, ribellione all'Arcangelo | | Azrael | | Islam , Ebraismo , Cristianesimo | Arcangelo, Angelo della Morte | Morte/punizione | | Barachiel | | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, capo degli angeli custodi | Fulmine/Angeli custodi | | Barbiel | Barbuel, Barubiel | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, capo dell'Angelo Caduto | Temporale/fulmine | | Baraqiel | Baraqel, Baraqijal | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore, Arcangelo | Temporale/fulmine | | Bene Elohim (tipo) | | Cristianesimo , Ebraismo | "Figli di Dio" (tipo) | | | Beburos | | Cristianesimo , Ebraismo , Islam | Arcangelo | Domini Angelo della fine della Terra | | Bezaliel | | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore | | | Bihram Rabba | | Mandeismo | Uthra | Presiede la masbuta , ovvero il rito del battesimo | | Camael | Cammello, Camiel, Camniel, Kamael, Kemuel, Khamael | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, capo delle Potenze , uno dei Domini | Forza, coraggio, compassione | | Cambial | Cafziel, Cafzyel, Cafziel | Cristianesimo , ebraismo , cristianesimo ortodosso | Arcangelo, uno del Principato | Trasformazione, Metafisica e un Angelo custode con un osservatore di nome Tamiel | | Cassiel | Cassael, Casziel, Kasiel | Cristianesimo , Islam , Ebraismo | Arcangelo | Solitudine, lacrime | | Calchidri (tipo) | Kalkydra | Cristianesimo , Ebraismo | (tipo) | Portatori del calore del Sole | | Chamuel | Qafsiel, Qaphsiel, Qaspiel, Qephetzial, Quaphsiel | Cristianesimo ortodosso , Islam , Cristianesimo | Arcangelo | Serenità e devozione | | Chazaqiel | | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore | | | Cherubino (tipo) | Cherubini | Cristianesimo , Islam , Ebraismo | (tipo) | | | Daniele | | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore | | | Papà | | Islam , Yazdânismo | Arcangelo (nello Yazdanismo) | | | Daveithai | | Sethianesimo | Luminare | | | Domini (tipologia) | Kyriotetes | Cristianesimo , Ebraismo | (tipo) | | | Dumah | | Islam , Ebraismo | | Il silenzio, l'immobilità della morte, i malvagi morti | | Elelet | | Sethianesimo | Luminare | | | Etinsib Ziwa | | Mandeismo | Uthra | Inizia la battaglia contro Nbaṭ | | Eylül K | | | | Il più bello di tutti | | Gabriele | Jibra'il (arabo) | Cristianesimo , Islam , Ebraismo , Yazdânismo | Arcangelo, uno dei Serafini/Serafini | Messaggeri, Militari, Leader di tutti gli angeli (nell'Islam), Distruzione (nel giudaismo) | | Gadreel | Gaderel, Gadriel | Cristianesimo , Ebraismo | Cherubini, osservatori | | | Gamaliele | | Cristianesimo , Ebraismo | Cherubini , Arcangelo | Angelo di protezione e forza, Angelo dei Cherubini, "ricompensa di Dio" | | Gubran | Gubran Uthra | Mandeismo | Uthra | Aiuta Nbaṭ a guidare una ribellione contro Yushamin e i suoi 21 figli | | Hadarniel | | Gnosticismo , ebraismo | | Guardiano della Seconda Porta Celeste | | Hahasiah | | Cristianesimo , Ebraismo | Principato | | | Annibale | | Antica religione mesopotamica | Angelo del dio Baal Hadad | "Grazia di Baal" o "Baal è misericordioso" | | Hamaliel | | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, leader delle Potenze insieme all'Arcangelo Gabriele come subordinato | Angelo della nascita, della famiglia e del raccolto | | Haniel | Anael, Aniel, Hanael | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, capo dei Principati insieme all'Arcangelo Netzach | Il Sephirah Netzach | | Harmozel | | Sethianesimo | Luminare | | | Harut | | Islam | Angelo | Stregoneria | | Hasmal | | Cristianesimo , Ebraismo | Domini | | | Hamalat al-Arsh | | Islam | | | | Hibil Ziwa | Yawar Hibil | Mandeismo | Uthra | Conquista il mondo delle tenebre | | Hofniel | | Ebraismo | Arcangelo | | | Hutriel | | Cristianesimo , Ebraismo | Angelo della punizione | "Verga di Dio" | | Imamiah | | Cristianesimo , Ebraismo | Principato | | | Ieshim | | Islam , Ebraismo , Cristianesimo | Angelo di Dio, Angelo caduto | | | Israfil | Israfel, Raffaello (spesso associato) | Islam | Arcangelo | Segnala l'inizio del Giorno del Giudizio suonando tre volte il corno | | Jegudiel | Jehudiel, Jhudiel | cristianesimo | Arcangelo | Responsabilità e amore misericordioso | | Ioel | Yahoel | Cristianesimo , Ebraismo | Serafino/Serafino | Fuoco | | Jequn | Jeqon, Yaqum, Yeqon | Cristianesimo , Islam , Ebraismo | | | | Jerahmeel | Eremiel | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo | | | Jophiel | Iophiel, Iofiel, Jofiel, Yofiel, Youfiel, Zophiel, Zuriel | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo | Saggezza, comprensione e giudizio | | Kadkadael | | Yazdânismo , Induismo , Islam ortodosso | Arcangelo, Angelo custode | Uno degli angeli custodi del cielo che seguiva il guardiano | | Kalka'il | | Islam | | Quinto cielo | | Kepharel | | Ebraismo | Arcangelo | | | Kerubiel | Cherubiele | Ebraismo | Cherubino | | | Kiraman Katibin | | Islam | | Registratori di pensieri, atti e sentimenti umani | | Kokabiel | Kabaiel, Kakabel, Kochab, Kochbiel, Kokbiel, Kokhabiel | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore, angelo caduto | | | Kundaliel | | Cristianesimo , Ebraismo , Islam | Arcangelo, Troni | | | Kushiel | | Cristianesimo , Ebraismo | Angelo della punizione | "Il rigido di Dio" | | Lamassu (tipo) | | Antica religione mesopotamica | (tipo, ritenuto equivalente ai Cherubini Ebraici ) | Protezione, costellazioni, divinità femminili | | Lailah | Laylah, Leliel | Ebraismo | | Notte, Concezione | | Maalik | | Islam | | Fuoco infernale | | Macroprosopo | Mach(k)iel | Cristianesimo , ebraismo , cristianesimo ortodosso | Domini , Angelo custode del sesto cielo | "Dio dalla forma nascosta" | | Malakbel | | Antica religione cananea | Angelo del dio Baal Hadad | "Messaggero/Angelo di Baal"; il Sole | | Materiale | | Antica religione cananea , ebraismo , islam ortodosso , cristiani ortodossi | Serafino , Arcangelo del trono dei sorveglianti | "Angelo della pioggia, portatore di tempesta" | | Manda d-Hayyi | Conoscenza della vita, Yuzaṭaq | Mandeismo | Uthra | Messaggero di Giovanni Battista , portatore di manda (conoscenza o gnosi ) sulla Terra | | Marut | | Islam | Angelo | Stregoneria | | Mastema | | Cristianesimo , Ebraismo | Naphil , angelo | Disastri | | Mebahiah | | Cristianesimo , Ebraismo | Principato | | | Tawûsî Melek | | Yazidismo , Yarsanismo | Arcangelo | Signore di questo mondo e leader dell'Eptade | | Metatron | | Islam , Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, serafino | Lo Scriba Celeste | | Michael | Mikail (arabo) | Cristianesimo , Islam , Ebraismo , Yazdânismo | Arcangelo, uno dei serafini | Il Militare, Angelo della Misericordia (nell'Islam), Generale dell'esercito di Dio; Angelo della Morte (nel cattolicesimo) | | Moroni | | Movimento dei Santi degli Ultimi Giorni | | Le tavole d'oro , annunciatrici della seconda venuta di Gesù Cristo | | Mu'aqqibat (tipo) | Hafaza | Islam | (tipo) | | | Munkar | | Islam | Angelo della morte | La fede dei morti | | Marfeil | | Mandeismo | Uthra | Nominato da Yawar Ziwa a est per vegliare su Ur | | Muriel | | cristianesimo | Domini | Amministrazione, Patrono dei viaggiatori | | Mitzrael | | Cristianesimo , Ebraismo | Troni , Arcangelo della regione costiera | Riparazione interna, sicurezza, intelligence | | Nakir | | Islam | Angelo della morte | La fede dei morti | | Nanael | | Cristianesimo , Ebraismo | Principato | | | Natanaele | | Enochiano | | | | Nbat | Nbaṭ Rba, Nbaṭ Ziwa | Mandeismo | Uthra | Re dell'Aria, primo grande splendore | | Netzach | | Cristianesimo , Ebraismo | Leader dei Principati insieme all'Arcangelo Haniel | Eternità | | Nidbai | | Mandeismo | Uthra | Spirito guardiano della yardena celeste (fiume) nel Mondo della Luce | | Nithael | | Cristianesimo , Ebraismo | Principato | | | Nsab | Nṣab Rba, Nṣab Ziwa | Mandeismo | Uthra | Figlio di Yushamin ; ammonisce suo padre Yushamin per la sua ribellione | | Nuriel | | Ebraismo | | Grandinate | | Ofaniel | Ofaniel | Cristianesimo , Ebraismo | Cherubini; a volte elencato come uno dei Troni | | | Oroiael | | Sethianesimo | Luminare | | | Pahalia | | cristianesimo | Troni | Virtuosismo | | Penemue | | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore | | | Fanuele | | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo | Pentimento e speranza | | Poteri (tipo) | | Cristianesimo , Ebraismo | (tipo) | | | Poyel | | Cristianesimo , Ebraismo | Principato | | | Pravuil | | Ebraismo | Arcangelo | Lo scriba e il custode dei registri di Dio | | Principati (tipo) | | Cristianesimo , Ebraismo | (tipo) | | | Ptahil | Quarta vita, Gabriel | Mandeismo | Uthra | Creatore del mondo materiale | | Puriel | Pyriel, Puruel, Pusiel, Pyruel, Purel | Ebraismo | | Esamina le anime di coloro che sono portati in paradiso | | Radueriel | | Ebraismo | | Può creare angeli minori con una semplice espressione | | Raguele | Akrasiel, Raguil, Rakul, Raquel, Rasuil, Reuel, Rufael | Cristianesimo , Islam , Ebraismo | Arcangelo | Angelo della giustizia | | Ramiel | Remiel | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, Osservatore | Angelo delle visioni divine e guida delle anime verso il cielo | | Raffaello | Israfil (arabo, spesso associato) | Cristianesimo , Islam , Ebraismo , Yazdânismo | Arcangelo, leader delle Virtù , uno dei Serafini/Serafini | Nella tradizione cristiana, Raffaello esegue tutti i modi di guarigione | | Raziel | | Ebraismo | Arcangelo | Custode dei segreti | | Rikbiel | | Cristianesimo , Ebraismo | Cherubini | | | Sabriel | | Ebraismo | Arcangelo | Miracoli | | Sachiel | | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, Cherubino | Ricchezza e carità | | Sahaquiel | | Ebraismo | Arcangelo | Guardiano del quarto cielo | | Sam Ziwa | Sam Mana Smira | Mandeismo | Uthra | | | Samael | | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, Angelo della Morte, Angelo Caduto | Morte e recupero di anime | | Samyaza | | Ebraismo , manicheismo | Osservatore | | | Sandalfonte | | Cristianesimo , Islam , Ebraismo | Arcangelo | Protettore dei bambini non ancora nati (alcune fonti: "fratello gemello" di Metatron) | | Sarathiel | | cristianesimo | Arcangelo | Disciplina e Penitenza | | Sariel | Sarakiel, Saraqael, Sauriel, Seriel, Sourial, Suriel, Suriyel, Suruel, Surufel | Cristianesimo , Islam , Ebraismo | Arcangelo | | | Saureil | Saureil Qmamir Ziwa | Mandeismo | Uthra | Angelo della morte | | Schemhampharae | | Cristianesimo , Ebraismo | | Un elenco di 72 angeli dei 9 ordini corali, con significato esoterico legato ai nomi di Dio | | Selaphiel | Sealtiel, Selatiel | cristianesimo | Arcangelo | Patrono della preghiera e del culto | | Serafino (tipo) | Serafino | Cristianesimo , Islam , Ebraismo | (tipo) | | | Serafino | | Cristianesimo , Ebraismo | serafino | Protettore di Metatron, serafino di rango più elevato | | Shamnail | | Yazdanismo | Arcangelo | | | Shamsiel | Samsapeel, Shamshel, Shamshiel, Shashiel | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore | | | Foglio | | Mandeismo | Uthra | Maestro di Giovanni Battista , rivelatore del Mandeismo | | Shihlun | | Mandeismo | Uthra | Noto per la sua opposizione alla creazione del mondo materiale da parte di Ptahil e del suo assistente Uthras | | Shilmai | | Mandeismo | Uthra | Spirito guardiano della yardena celeste (fiume) nel Mondo della Luce | | Sidriel | | Ebraismo Cristianesimo Islam | Arcangelo | Gli angeli della giovinezza e della religione | | Simat Hayyi | | Mandeismo | Uthra | Tesoro della vita; moglie di Yawar Ziwa | | Cori cantanti (tipo) | | Ebraismo | (tipo) | | | Tamiel | Kasdaye, Kasdeja, Kasyade | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore, angelo caduto | | | Tarwan | Tarwan-Nhura | Mandeismo | Uthra | | | Temeluco | | Cristianesimo , Ebraismo | | | | Tennin (tipo) | | Buddismo giapponese | | | | Troni (tipo) | | Cristianesimo , Ebraismo | (tipo) | | | Turail | | Yazdanismo | Arcangelo | | | Turiel | | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore | | | Urfeil | | Mandeismo | Uthra | Nominato da Yawar Ziwa a est per vegliare su Ur | | Uriel | | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, uno dei serafini | "El/Dio è la mia luce"; mecenate delle Arti | | Uziel | | Ebraismo | Arcangelo | | | Vasiaria | | Cristianesimo , Ebraismo | Domini | | | Vehuel | | Cristianesimo , Ebraismo | Principato | | | Verchiel | | Cristianesimo , Ebraismo , Islam | Arcangelo, condottiero del Principato | "Potere di Dio"; Arcangelo dell'orgoglio, della grazia e della bellezza | | Virtù (tipo) | | Cristianesimo , Ebraismo | (tipo) | | | Osservatore (tipo) | Grigori | Cristianesimo , Ebraismo | (tipo) | | | Assenzio | | cristianesimo | | guerra | | Yadathan | | Mandeismo | Uthra | Guardiano del "primo fiume", si trova alla Porta della Vita | | Yaribol | | Antica religione cananea | Angelo del dio Baal Hadad | Sorgenti | | Yawar Ziwa | Yawar Kasia, Yawar Rabba | Mandeismo | Uthra | Personificazione della luce | | Yomiel | Jomjael, Yomyael | Cristianesimo , Ebraismo | Osservatore | | | Yufin-Yufafin | | Mandeismo | Uthra | | | Yukabar | Yukabar-Kušṭa, Yukabar-Ziwa | Mandeismo | Uthra | Aiuta Nbaṭ a combattere una ribellione contro Yushamin | | Yukašar | Yukašar-Kana | Mandeismo | Uthra | Fonte di splendore, raffigurato come il figlio di Ptahil | | Yurba | Shamish , Adonai | Mandeismo | Uthra | Il combattente; spesso menzionato come impegnato in una conversazione con Ruha | | Yushamin | Seconda vita | Mandeismo | Uthra | Utra primordiale | | Zachariel | Zahariel, Zerachiel | cristianesimo | Arcangelo | | | Zadkiel | Hesediel, Tzadkiel, Zadakiel, Zadchial, Zedekiel, Zedekul | Cristianesimo , Ebraismo | Arcangelo, capo dei Domini | "Giustizia di Dio"; arcangelo della libertà, della 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Sant'Agata
# Sant'Agata Sant'Agata (Catania, 229/235 – Catania, 5 febbraio 251) è stata, secondo la tradizione cattolica, una giovane cristiana vissuta nel III secolo, martirizzata durante le persecuzioni sotto l'imperatore Decio. Presente nei martirologi più antichi, è venerata come santa, vergine e martire dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa Anglicana, che ne onorano la memoria il 5 febbraio. È patrona della città di Catania, della Repubblica di San Marino, dell'isola di Malta. Il luogo di culto principale è la cattedrale di Sant'Agata dove riposano le sue reliquie. Catania le dedica una grande festa, nei giorni 3, 4 e 5 febbraio. ## Agiografia Agata è stata una delle martiri più venerate dell'antichità cristiana, fu messa a morte durante la persecuzione dei cristiani voluta dall'imperatore Decio (249-251) a Catania, per non avere mai tradito la professione della sua fede cristiana. La sua biografia scritta menziona interrogatori, torture, una resistenza perseverante e la vittoria di una fede incrollabile, che nell'insieme sono uno dei primi esempi in assoluto della letteratura agiografica nel corso della storia della Chiesa. Questa prima testimonianza scritta (strutturata) di vita e opere, morte e miracoli, si riflette nelle opere successive, la più antica delle quali, a noi pervenuta, è un passio risalente all'anno 1000, conservato presso la Biblioteca nazionale di Francia, a Parigi, probabilmente realizzato ad Autun. Nelle sue miniature illustrate a margine, Magdalena Carrasco ha indagato le tradizioni iconografiche di età carolingia o della prima antichità. Il suo martirio testimonia come a Catania sicuramente già nel III secolo esistesse una comunità cristiana. Altra conferma proviene dal rinvenimento a Catania nel 1730 di un'iscrizione datata tra la fine del III secolo e gli inizi del IV che segnalava la sepoltura di Iulia Florentina, una bambina di Ibla, sepolta, per volere dei genitori, «dove sono le sepolture dei martiri cristiani». Tale iscrizione è una testimonianza importantissima circa l'immediata diffusione del culto di sant'Agata, dopo la sua morte, non solo in città, ma anche fuori dal territorio etneo. Va ricordata a tal proposito anche l’iscrizione rinvenuta a Ustica (Palermo), databile alla fine del III secolo dove si accenna a una certa Lucifera morta il giorno di Agata. Circa la diffusione immediata anche in Oriente interessante è la testimonianza di Metodio di Olimpo (c. 250-311), in Licia, che nella sua opera “Symposium” fa riferimento ad Agata presentando la sua vita come modello di vita cristiana. ### Nascita e controversie Secondo gli atti del martirio, Agata nacque in una famiglia ricca e nobile, per tradizione catanese. La località di nascita è stata in passato messa in discussione: si pensava fosse nata a Palermo o, più probabilmente, a Galermo nei dintorni a nord di Catania. I sostenitori delle origini palermitane o del suo temporaneo soggiorno nella città, ossia del quartiere di Agata alla Guilla, citano gli Acta SS. Februarii I, Anversa 1658 o la Bibliotheca Sanctorum I, Roma 1961, col. 320. I documenti narrativi del martirio di Agata in realtà tacciono sui natali della Santa e tali citazioni restano dunque infondate. Tuttavia essi indicano in tre punti i sostanziali indizi sulla sua natività a Catania: il primo punto è quello relativo all'inizio del processo, secondo il testo fornito dalla redazione latina. Tale redazione esordisce rilevando nel vers. 1 che Agata fu martirizzata a Catania; nel vers. 24 la stessa redazione latina riferisce che Quinziano interpella Agata invitandola a dire di che condizione fosse, e nel vers. 25 riferisce che Agata rispose a Quinziano dicendo: «Io non solo sono libera di nascita, ma provengo anche da nobile famiglia, come lo attesta tutta la mia parentela»; con queste parole Agata dichiara che tutta la sua parentela era presente e residente a Catania, oltre a esservi residente lei stessa e a essere nativa proprio di lì. Il secondo punto è quello relativo all'apparizione dell'Angelo che, nel momento in cui il cadavere di sant'Agata viene seppellito, depone dentro il suo sepolcro una lapide di marmo in cui era scolpito che Agata era «anima santa, onore di Dio e liberazione della sua Patria»: a tale proposito i versetti 102-104 rilevano che, per dimostrare la verità di quanto espresso in quella lapide e cioè che Agata era la liberazione della sua Patria, Dio, a un anno appena dalla sua morte, fa arrestare la lava dell'Etna, che stava invadendo Catania. Il terzo punto è quello relativo al fatto che il testo della redazione greca, riportato nel manoscritto del Senato di Messina, espressamente recita che «Catania è la patria della magnanima S. Agata»: tale testo è di assoluto valore storico perché risale all'epoca in cui a Catania ancora non era stato eretto alcun tempio ad Agata. Infine, va ricordato che al tesoro di Sant'Agata apparterrebbe anche un diploma di Papa Urbano II che decreta i natali catanesi della santa. In merito ai natali palermitani, tradizione piuttosto tarda, vi è chi ritiene essa si fondi sull'errata traslitterazione di Galermus in Palermus, di fonti latine nel primo caso e greche nel secondo, tradizione che attinge al fatto che effettivamente la giovane avrebbe soggiornato a Palermo prima di tornare alla sua città per essere giudicata. Va però ricordato quanto entrambi i toponimi siano successivi al martirio di Sant'Agata, nello specifico risalgono alla dominazione saracena. Anche sulla data di nascita non esiste particolare certezza, essendo questa taciuta dalle fonti. Se infatti la tradizione popolare indica l'età della fanciulla nella fascia adolescenziale e nello specifico le attribuisce 15 anni - portando così l'anno dei natali al 235 per semplice sottrazione, ipotizzando il 251 quale anno del 16º anno non ancora compiuto - recenti ipotesi retrodatano la nascita della Santa al 229/230 circa, facendo riferimento al flammeum, il velo del sacerdozio del primo cristianesimo, e al ruolo di diaconessa che le viene attribuito dalle prime rappresentazioni iconografiche (nella basilica di Sant'Apollinare Nuovo, per esempio, è raffigurata in tunica lunga, dalmatica e stola a tracolla), attribuendo dunque un'età di circa 21 anni, poiché la tradizione riporta che Agata aveva fatto richiesta di consacrarsi a Dio al Vescovo di Catania, che accolse il suo desiderio e le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Effettivamente, cosa documentata dalla tradizione orale catanese, dai documenti scritti narranti il suo martirio e dalle raffigurazioni iconografiche ravennate, con particolare riferimento alla tunica bianca e al pallio rosso, Agata viene rappresentata come una vera e propria diaconessa della Chiesa dei primi secoli. Si potrebbe allora immaginare che, sebbene si fosse consacrata a Dio a 15 anni grazie al consenso speciale del Vescovo, non fosse più una ragazzina al momento del martirio, ma piuttosto una giovane donna con ruolo attivo nella sua comunità cristiana: una diaconessa aveva il compito, fra gli altri, di istruire i nuovi catecumeni alla fede cristiana (catechesi) e preparare i più giovani al battesimo, alla prima comunione e alla cresima. Inoltre, da un punto di vista giuridico, Agata aveva il titolo di "proprietaria di poderi", cioè di beni immobili. Per avere questo titolo le leggi vigenti nell'impero romano pretendevano il raggiungimento del ventunesimo anno di età. Rimanendo sempre in tema giuridico, durante il processo cui Agata fu sottoposta, fu messa in atto la Lex Laetoria, una legge che proteggeva i giovani d'età compresa tra i 20 e i 25 anni, soprattutto giovani donne, dando a chiunque la possibilità di contrapporre una actio popularis contro gli abusi di potere commessi dall'inquisitore: il processo di Agata si chiuse con una insurrezione popolare contro Quinziano, che dovette fuggire per sottrarsi al linciaggio della folla catanese. Dunque, il più plausibile anno di nascita è tra il 229 e il 230, così che tra l'8 settembre 230 (tradizionalmente, il giorno di nascita) e il 5 febbraio 251 (giorno della morte) avesse già compiuto il 21º anno di età. ### Processo e martirio Nel periodo fra la fine del 250 e l'inizio del 251 il proconsole Quinziano, giunto alla sede di Catania anche con l'intento di far rispettare l'editto dell'imperatore Decio, che chiedeva a tutti i cristiani di abiurare pubblicamente la loro fede, mise in atto una feroce persecuzione. La tradizione riferisce che Agata fuggì con la famiglia a Palermo, alla Guilla, ma Quinziano li scovò e li fece tornare a Catania. Il punto che la giovane catanese attraversò per uscire da Palermo e tornare alla sua patria, oggi è detto Porta Sant'Agata. Quando la vide, Quinziano se ne invaghì e, saputo della consacrazione, le ordinò senza successo di ripudiare la sua fede e adorare gli dèi pagani. Si può ipotizzare anche un quadro più complesso: ovvero, dietro la condanna di Agata, la più esposta nella sua benestante famiglia, poteva esserci l'intento della confisca dei loro beni. Di certo, era un contesto storico estremamente drammatico per i cristiani: papa Fabiano era stato ucciso da più di un anno, la sede era vacante, e il successore Cornelio sarebbe stato eletto ben 14 mesi dopo il suo martirio. Al rifiuto deciso di Agata, il proconsole l'affidò per un mese alla custodia rieducativa della cortigiana Afrodisia e delle sue figlie, persone molto corrotte. È possibile che Afrodisia fosse una sacerdotessa di Venere o Cerere, e pertanto dedita alla prostituzione sacra. Il fine di tale affidamento era la corruzione di Agata, attraverso una continua pressione psicologica, fatta di allettamenti e minacce, per sottometterla alle voglie di Quinziano, arrivando a tentare di trascinare la giovane catanese nei ritrovi dionisiaci. Ma Agata uscì più forte di prima, tanto da scoraggiare le sue tentatrici, le quali rinunciarono all'impegno assunto, riconsegnando Agata a Quinziano. Rivelatosi inutile il tentativo di corromperne i principi, Quinziano diede avvio a un processo e convocò Agata al palazzo pretorio. La tradizione ha tramandato i dialoghi tra il proconsole e la santa, da cui si evince come ella fosse edotta in dialettica e retorica. «Le sofferenze che mi infliggerai saranno di breve durata, e non attendo altro che sperimentarle perché così come il grano non può essere conservato in granaio se prima il suo guscio non viene aspramente stritolato e ridotto in frantumi, allo stesso modo la mia anima non potrà entrare in paradiso se prima non farai minutamente dilaniare il mio corpo dai tuoi carnefici» rispose Agata alle minacce di tortura del proconsole. Durante il processo Agata continuò augurando al proconsole di essere annoverato fra i suoi dèi: «Ti auguro che tu sia tale e quale fu il tuo dio Giove e tua moglie quale fu la tua dea Venere». Quinziano ne uscì umiliato. Breve fu il passaggio dal processo al carcere e alle violenze con l'intento di piegare la giovinetta. Inizialmente fustigata, legata sull'eculeo e allungata con funi fino a slogarle le caviglie e i polsi e sottoposta al violento strappo delle mammelle con tenaglie. Le passio di S. Agata riportano le parole che la martire disse al proconsole: «Empio, crudele e disumano tiranno. Non ti vergogni di strappare ad una donna quello che tu stesso succhiasti dalla madre tua?». A Catania, nella Chiesa di Sant'Agata la Vetere si conserva il luogo indicato come sala del pretorio romano dove vennero eseguite le torture e i processi. La tradizione indica che nella notte venne visitata da San Pietro, che la rassicurò portandole conforto e ne risanò miracolosamente le ferite. Venne infine sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. A Catania, nella chiesa di San Biagio, conosciuta anche come Chiesa di Sant'Agata "alla fornace", si conservano, nell'altare laterale della cappella di Sant'Agata, le pietre e la terra che secondo la tradizione tormentarono Agata il 5 febbraio 251 d.C. La notte seguente, il 5 febbraio 251, Agata spirò nella sua cella. Una tradizione vuole che, negli anni della persecuzione di Decio che ebbe inizio nel 249, la compatrona di Malta abbia soggiornato per un periodo in una cripta dell'isola, divenuta il centro di un culto secolare. ### La morte «Non valser spine e triboli, non valsero catene; né il minacciar d'un Preside a trarla dal suo Bene, a cui dall'età eterna fu sacro il vergin fior» (Mario Rapisardi, Ode, per il 5 febbraio 1859) Se non esiste dubbio storico alcuno sulla morte per martirio, che è autenticato, anche dall'enorme diffusione del culto oltre il luogo natio e fin dall'antichità, tuttavia, non abbiamo sufficienti dettagli storici sulla sua morte. Secondo la Leggenda aurea (1288) del beato Iacopo da Varagine, Agata consacrò la sua verginità a Dio. Di ricca e nobile famiglia, rifiutò le proposte del prefetto romano Quinziano, che la inviò dalla tenutaria di un bordello. Trovandola una donna tenace e intrattabile, anche costei rifiutò l'incarico di Quinziano, che, dopo minacce e pressioni, la fece mettere in prigione, principalmente a motivo della sua fede cristiana. Tra le torture subite vi fu il taglio dei suoi seni con le pinze. Dopo ulteriori scontri drammatici con Quinziano, rappresentati in una sequenza di dialoghi nel suo Passio che documentano la sua forza d'animo e la sua devozione costante, sant'Agata fu poi condannata ad essere bruciata sul rogo, ma un terremoto la salvò da quel destino; fu allora condotta in prigione, dove San Pietro, apostolo e martire, apparve a lei e guarì le sue ferite. Sant'Agata morì in prigione, secondo la Legenda Aurea «nell'anno di nostro Signore 253 al tempo di Decio, l'imperatore di Roma». Sull'anno della morte, a causa di errate traduzioni, viene infatti riportato il 253 da Iacopo da Varagine, mentre il vulcanologo Carlo Gemmellaro riporta il 252. Tuttavia sulla data della morte non esiste dubbio sia avvenuta nel 251, in quanto le fonti principali riportano tale data. ## Culto «Tu che splendi in Paradiso, coronata di vittoria, Oh Sant'Agata la gloria, per noi prega, prega di lassù» (Canto a Sant'Agata) «Agata Santa agnello di purezza fra le insidie del vizio più feroce, pur tra fosche bestemmie la Tua voce limpida e bella magnificò il Signor. Tu giglio fragrante, Tu gemma splendente, tu Martire Ardente d'eroica Virtù, sei faro di Luce, sei fonte d'Amore, da Te impari il cuore ad amare Gesù» (Inno a S. Agata, duomo di Santhià) ### Venerazione La Cattedrale di Catania è consacrata a Sant'Agata. Secondo la tradizione maltese, durante la persecuzione dell'imperatore romano Decio (249 – 251), Agata fuggì dalla Sicilia insieme ad un gruppo di altre persone, e si rifugiò a Malta. Alcuni storici ritengono che il suo soggiorno sull'isola sia stato piuttosto breve, e che lei abbia trascorso le sue giornate in una cripta rocciosa presso Rabat, pregando e insegnando la fede cristiana ai bambini. Dopo qualche tempo, Agata fece ritorno in Sicilia, dove affrontò il martirio. Fu arrestata e portata davanti a Quinziano, Pretore di Catania, che la condannò alla tortura e alla prigionia. La cripta di Sant'Agata è una basilica sotterranea, venerata dai maltesi fin dai primi secoli. Al tempo del soggiorno di Sant'Agata, la cripta era una piccola grotta naturale che più tardi, durante il IV o V secolo, fu ingrandita ed abbellita. Ancora dopo l'epoca della riforma, Agata fu mantenuta nel calendario liturgico protestante come risulta dal Book of Common Prayer, che è il riferimento per la Chiesa d'Inghilterra e per le Comunioni Anglicane. La ricorrenza di Sant'Agata è il 5 febbraio. Molte chiese parrocchiali della Chiesa dell'Inghilterra sono a lei dedicate. Agata, assieme a santa Cristina, santa Ninfa e sant'Oliva, è una delle quattro sante protettrici della Città Felicissima ossia Palermo, «caput regni et sedis regis» della Sicilia (Santa Rosalia nascerà nel XII secolo). La sua statua è presente nell'ordine superiore della facciata est dei Quattro Canti di Città, a protezione del quartiere Tribunali (generalmente noto come Kalsa). La festa di Sant'Agata ricorre il 5 febbraio anche per la Chiesa Cattolica e per la Chiesa Ortodossa. La devozione a Sant'Agata è documentata in una copia del Martirologio geronimiano autenticamente attribuita al santo e nel Calendario dell'antica Cartagine (Sinassario) del 530 d.C. circa.. In letteratura si trovano anche: l'inno di un autore anonimo tramandato dall'opera di papa Damaso I (366-384 d.C.), due componimenti poetici di Venanzio Fortunato (VI secolo, «Carme VIII». Sulla Verginità), è dipinta nelle processioni dei santi raffigurate nella Basilica di Sant'Apollinare in Classe a Ravenna. Alcuni panegirici furono composti in suo onore da Isidoro di Siviglia (VI sec.), Aldelmo di Malmesbury (VII sec.), e dal patriarca Metodio I. ### Le reliquie Nel 1040 il generale bizantino Giorgio Maniace trafugò le reliquie della Santa per portarle a Costantinopoli. Nel 1126 due soldati, che erano stati in precedenza in servizio nell'esercito bizantino, Gisliberto (secondo i documenti chiamato anche Gilberto o Giliberto) e Goselmo (uno di origine francese e l'altro salentino di Gallipoli), rubarono i resti della martire per restituirle al Vescovo di Catania Maurizio, la consegna avvenne nel Castello di Aci, l'odierna Aci Castello. L'8 agosto 1126 la nave approdò sulle coste di Gallipoli e Goselmo, come segno di riconoscimento per l’ospitalità ricevuta da parte della sua città natìa, volle lasciare sul litorale una delle reliquie più insigni della Santa, ovvero una delle due mammelle. Oggi si conserva nella Basilica di Santa Caterina d'Alessandria di Galatina perché rubata nel 1389, dalla Basilica concattedrale di Sant'Agata di Gallipoli da Raimondello Orsini del Balzo. Secondo il vescovo Maurizio di Catania, Gilberto, che all'epoca era al servizio dell'imperatore Giovanni II Comneno (1118 – 1143), decise di intraprendere tale missione dopo aver ricevuto una visione della Santa. Giovanni II tentò di arrestare invano Gisliberto e Goselmo, poiché gli parve un "cattivo presagio" al destino dell'Impero. Al vescovo Maurizio, Dio avrebbe mostrato il suo favore per i Normanni che all'epoca dominavano in Sicilia a scapito dell'ultima dominazione cristiana della Sicilia, l'Impero bizantino. Il 17 agosto 1126, le reliquie rientrarono nel Duomo di Catania. Questi resti sono oggi conservati in parte all'interno del prezioso busto in argento (parte del cranio, del torace e alcuni organi interni), opera del 1376 dell'orafo senese Giovanni di Bartolo e in parte dentro a reliquiari posti in un grande scrigno, anch'esso d'argento (braccia e mani, femori, gambe e piedi, la mammella e il velo), opera del catanese Vincenzo Archifel. Altre reliquie della Santa, come ad esempio piccoli frammenti di velo e singole ossa, sono custodite in chiese e monasteri di varie città italiane ed estere. Un braccio è custodito nella Cattedrale di Palermo. Sulla storia delle traslazioni vari studiosi se ne sono occupati in passato (Gaetani, De Grossis, Carrera, l'abate Amico, Scalia) e sembrano unanimemente concordare circa la veridicità storica della traslazione e sull'autenticità della "Lettera" del vescovo Maurizio. Recenti studi hanno fatto nuova luce sui documenti. Da ricordare pure una storia manoscritta in lingua siciliana del '500. ### La diatriba della reliquia tra Gallipoli e Galatina Fra tutte le città italiane di cui sant'Agata è Patrona, Gallipoli (Diocesi di Nardò-Gallipoli) e Galatina (Arcidiocesi di Otranto), in Puglia, sono coinvolte in una singolare contesa che vede come protagonista una presunta reliquia di Sant'Agata, una mammella. Una leggenda diffusa in Puglia spiegherebbe con un miracolo la presenza della reliquia a Gallipoli. Si dice che l'8 agosto 1126, Goselmo e Gilisberto fecero tappa a Gallipoli (città natale di Goselmo) e come segno di ringraziamento per la calorosa accoglienza ricevuta, lasciarono una mammella della Santa sulla spiaggia. Sant’Agata apparve in sogno a una donna che si era addormentata dopo aver lavato i panni su una spiaggia in località “Cotriero” a Gallipoli e l'avvertì che il suo bambino stringeva qualcosa tra le labbra: era la mammella della Santa. La donna si svegliò e ne ebbe conferma, ma non riuscì a convincerlo ad aprire la bocca. Tentò a lungo: poi, in preda alla disperazione, si rivolse al Vescovo, che celermente giunse nella spiaggia insieme ad altri ecclesiastici. Il prelato recitò la solenne Litanie in onore di tutti i santi, e soltanto quando pronunciò il nome di Agata il bimbo aprì la bocca. Da essa venne fuori una mammella, attribuita ad Agata. Da quel momento, la “città bella”, elevò la Martire a sua inclita Patrona, dedicandole la cattedrale, fino ad allora intitolata a San Giovanni Crisostomo. La reliquia rimase a Gallipoli, nella Basilica concattedrale di Sant'Agata, dal 1126 al 1389, fino a quando il principe Raimondello Orsini Del Balzo la trasferì a Galatina, dove fece costruire la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto, nella quale è ancora oggi custodita presso un convento di frati francescani. Secondo il vescovo gallipolino Montoya de Cardona la reliquia fu trafugata dagli abitanti di Galatina "ex auctoritate" e disse che fu "rubata furtivamente e all'insaputa dell'Università gallipolitana". Numerosi sono stati i tentativi dei gallipolini di riportare nella Concattedrale di Sant'Agata la reliquia, a partire dal Vescovo Gaetano Muller, il quale scrisse una lettera al Cardinale prefetto dell'epoca, fino ad arrivare ad Achille Starace, segretario del Partito Nazionale Fascista. Inoltre sono state scritte delle lettere per sollecitare il vescovo di Otranto (da cui dipende Galatina), Mons. Donato Negro, a restituire la reliquia tenuta a Galatina. ### Il velo Il velo di Sant'Agata è una reliquia conservata nella Cattedrale di Catania in uno scrigno d'argento insieme ad altre reliquie della giovane. Secondo una leggenda il velo fu usato da una donna per coprire la Santa durante il martirio con i carboni ardenti. Nei fatti il cosiddetto "velo" di colore rosso faceva parte del vestimento con cui Agata si presentò al giudizio, essendo questo, indossato su una tunica bianca, l'abito delle diaconesse consacrate a Dio. Secondo un'altra leggenda il velo era bianco e diventò rosso al contatto col fuoco della brace. Nel corso dei secoli, venne più volte portato in processione come estremo rimedio per fermare la lava dell'Etna. ### I miracoli Molti sono i miracoli attribuiti a sant'Agata nel corso dei secoli: * Appena un anno dopo la sua morte, nel 252, Catania venne colpita da una grave eruzione dell'Etna. L'eruzione ebbe inizio il giorno 1º febbraio e aveva già distrutto alcuni villaggi alla periferia di Catania. Il popolo andò in cattedrale e, preso il velo di Sant'Agata, lo portò in processione nei pressi della colata. Questa, secondo la tradizione, si arrestò dopo breve tempo. Era il giorno 5 febbraio, la data del martirio della vergine catanese. * Santa Lucia, di Siracusa, quasi coetanea di Agata, andò con la madre gravemente ammalata a pregare sulla tomba di Agata per implorarne la guarigione. Narra la leggenda che Lucia, mentre pregava, ebbe una visione nella quale Sant'Agata le disse «perché sei venuta qui quando ciò che mi chiedi puoi farlo anche tu? Così come Catania è protetta da me, la tua Siracusa lo sarà da te.» La madre di Lucia guarì, e la giovane dopo poco venne martirizzata. * Nel 1169 Catania fu scossa da un disastroso terremoto nel giorno 4 febbraio alle ore 21 quando molti cittadini catanesi erano radunati nella cattedrale per pregare in onore della Santa. Nel crollo della cattedrale morirono il vescovo Giovanni Aiello e 44 monaci, oltre a un numero imprecisato di fedeli. Nei giorni seguenti altre scosse di terremoto e maremoto imperversarono sulla città. La tradizione vuole che il terremoto sia cessato soltanto quando i cittadini presero il velo della Santa e lo portarono in processione. * Secondo le leggende più di quindici volte, dal 252 al 1886, Catania è stata salvata dalla distruzione da parte della lava, ed è poi stata preservata nel 535 dagli Ostrogoti, nel 1231 dall'ira di Federico Il, e nel 1575 e nel 1743 dalla peste. ### La liberazione dall'eccidio Il 25 luglio 1127 i Mori presero d'assedio le coste siciliane. Dove approdavano erano stragi, massacri e rapine. Quando stavano per assalire la costa catanese, gli abitanti della città ricorsero all'intercessione di Sant'Agata e, secondo la leggenda, la grazia non tardò: Catania fu risparmiata da quel flagello. Nel 1231 Federico II di Svevia era giunto in Sicilia per assoggettarla. Molte città si ammutinarono e Catania fu tra queste. Federico II furente ne ordinò la distruzione, ma i catanesi ottennero che, prima dell'esecuzione di quello sterminio, in cattedrale venisse celebrata l'ultima messa, alla quale presenziò lo stesso Federico II. Fu durante quella funzione che il re svevo, sulle pagine del suo breviario, lesse una frase, comparsa miracolosamente, che gli suonò come un pericoloso avvertimento: Noli offendere Patriam Agathae quia ultrix iniuriarum est. Immediatamente abbandonò il progetto di distruzione, revocò l'editto e si accontentò soltanto che il popolo passasse sotto due spade incrociate, pendenti da un arco eretto in mezzo alla città. A Federico bastò un atto di sottomissione e lasciò incolumi i cittadini e Catania, salvata per l'intercessione della Madonna delle Grazie e di Sant'Agata. La città tradizionalmente ricorda questo evento con un bassorilievo di marmo che si trova oggi all'ingresso del Palazzo comunale e raffigura Agata, seduta su un trono come una vera regina, che calpesta il volto barbuto di Federico II di Svevia. ### La lava e i terremoti Nel 1169 un terremoto fece da preludio a una tremenda eruzione. Un fiume di lava, scorrendo per i pendii dell'Etna e allargandosi per le campagne, distruggeva ogni cosa al suo passare e avanzava inarrestabile verso la città. Ma, come era avvenuto un anno dopo la morte di Sant'Agata, una processione col sacro velo bloccò il fiume di lava. Miracoli simili i catanesi li ottennero anche nel 1329, nel 1381, nel 1408, nel 1444, nel 1536, nel 1567 e nel 1635. Ma l'eruzione più disastrosa avvenne nel 1669: una serie di bocche si aprirono lungo i fianchi del vulcano, che eruttò lava e lapilli per sessantotto giorni. La lava distrusse molti centri abitati e giunse fino in città, circondando il fossato del Castello Ursino. Nella sacrestia della cattedrale un affresco, realizzato dieci anni dopo l'eruzione da chi aveva vissuto in prima persona quei tragici momenti, descrive le scene quasi apocalittiche di quella distruzione. Quando il magma era giunto a una distanza di trecento metri dal duomo, miracolosamente scansò i luoghi in cui Sant'Agata era stata imprigionata, aveva subito il martirio e dove poi era stata sepolta, per andare a scaricarsi in mare e proseguire per più di tre chilometri. Sembrò chiara la volontà della Santa catanese di salvare i luoghi che appartenevano alla sua storia e al suo culto. A quella terribile eruzione è legato anche un altro evento prodigioso: un affresco, che raffigurava Sant'Agata in carcere, e che si trovava in un'edicola fuori le mura della città, fu trasportato intatto dal fiume di lava per centinaia di metri. Ora quel dipinto si trova sull'altare maggiore della chiesa di Sant'Agata alle Sciare, a Catania. Dono di ringraziamento per aver salvato la città dalla distruzione è la grande lampada votiva d'argento che si trova al centro della cappella di Sant'Agata nella cattedrale e che Carlo II di Spagna volle offrire alla patrona della città. Nel 1693 un violento terremoto fece tremare Catania. Ci furono diciottomila morti. Nessuno dei novemila superstiti dopo la catastrofe voleva più ritornare in città. Catania sarebbe diventata una città fantasma se un delegato del Vescovo, in processione con le reliquie di Sant'Agata, non avesse supplicato il popolo a rimanere e a ricostruire la città. Nel 1886 una bocca eruttiva si era aperta a Nicolosi, un centro abitato alle pendici dell'Etna. Il beato cardinale Dusmet, il 24 maggio, portò in processione il velo di Sant'Agata e, benché la processione si fosse fermata in un tratto in discesa, il magma lavico si arrestò immediatamente. In quel punto, in memoria dello straordinario miracolo, sorge ora un piccolo altare. ### La peste In più occasioni a Sant'Agata è stata riconosciuto un intervento sulla città anche a protezione dalle epidemie. Nel 1576, quando la peste cominciò a diffondersi poco lontano da Catania, il senato pensò di ricorrere all'intercessione della patrona. Le reliquie furono portate in processione lungo le vie della città e, una volta giunte accanto agli ospedali dove erano ricoverati gli appestati, essi guarirono e nessuno fu più contagiato. Nel 1743 una seconda ondata di peste stava per diffondersi da Messina anche a Catania. Le reliquie furono portate in processione e la peste cessò. In ricordo di questo prodigio, fu eretta nell'attuale piazza dei Martiri, una colonna romana (proveniente dal Teatro romano) sormontata da una effigie di Sant'Agata che schiaccia la testa di un mostro, simbolo della peste. ### La Festa di Sant'Agata Dal 3 al 5 febbraio, Catania dedica alla Santa una grande festa, misto di fede e folklore. Secondo la tradizione, alla notizia del rientro delle reliquie della Santa nel 1126, il vescovo uscì in processione per la città a piedi scalzi con le vesti da notte, seguito dal clero, dai nobili e dal popolo. Controversa è l'origine del tradizionale abito che i devoti indossano nei giorni dei festeggiamenti, il Sacco agatino: camici e guanti bianchi con in testa una papalina nera. Una radicata leggenda popolare vuole siano legati al fatto che i cittadini catanesi, svegliati in piena notte dal suono delle campane al rientro delle reliquie in città, si riversarono nelle strade in camicia da notte; la leggenda risulta essere priva di fondamento poiché l'uso della camicia da notte risale al XIV secolo mentre la traslazione delle reliquie avvenne nel XII. Il Ciaceri, insigne studioso dei culti e del folclore di Sicilia, afferma che l'abito bianco sia una eredità del precedente culto della dea Iside, come la barca - oggi non più in uso - che anticipava il simulacro della dea. Ma la tradizione storica più affermata (tra cui, in ordine lessicografico: Amico, Carrera, Dandolo, De Grossis, Fazello, Gaetani, Maurolico, Pirri, ecc.) indica che l'abito votivo altro non è che un saio penitenziale o cilicio o tunica, in ogni caso bianco per indicare la purezza, indossato dai catanesi il 17 agosto quando i due soldati, il francese Gilberto e il calabrese Goselmo, riportarono le reliquie a Catania da Costantinopoli. Altri elementi caratteristici della festa sono il fercolo d'argento dove vengono poste le reliquie della Santa posto a sua volta su un carro o Vara anticamente senza ruote avendo nella sua parte inferiore 4 mezzelune metalliche che ne consentivano il trascinamento sul basolato lavico di cui le strade del centro storico sono costituite. In tempi recenti all’interno di tali mezzelune sono state poste delle ruote gommate con freni idraulici che ne garantiscono la sicurezza ma, comunque non esiste sistema di virata al punto che nelle curve a gomito la struttura deve essere sollevata da dei martinetti per consentirne il cambio di direzione. Nella processione di giorno 4 esso è adornato con garofani rosa (simboli del sangue e dunque del martirio subito dalla santa), mentre in quella di giorno 5 è addobbato con garofani bianchi (simboli di purezza, castità e di fede al Signore). Legati al veicolo due cordoni di oltre 100 metri cui si aggrappano centinaia di “Devoti” (con il Sacco agatino ossia la suddetta tunica bianca stretta da un cordone, cuffia o papalina nera, fazzoletto e guanti bianchi) che fino al 6 febbraio tirano instancabilmente il carro. La Vara viene portata in processione preceduta dalle candelore o cannalori , oggi in numero di tredici tra quelle “storiche” e quelle aggiunte e dedicate in tempi recenti, appartenenti ciascuna ad un altro corporazione degli artigiani cittadini o simboleggianti le offerte alcuni quartieri catanesi (“la Rena” o “villaggio Sant’Agata”) o della associazione dei devoti (il Circolo Sant’Agata). Tutto avviene fra ali di folla che agita bianchi fazzoletti e grida Cittadini, cittadini, semu tutti devoti tutti. È considerata tra le tre principali feste cattoliche a livello mondiale per affluenza. Nel XIV secolo Sant'Agata è stata eletta compatrona della città di Pistoia, in quanto il 5 febbraio 1312 venne firmata la pace tra i pistoiesi e i fiorentini. La reliquia di Sant'Agata vergine e martire, venerata in Cattedrale, fu donata dal Cardinale Antonio Pucci, già vescovo di Pistoia. ### Patronati Sant'Agata è la patrona per: * Tutti i martiri, donne vittime di violenza sessuale, vittime di tortura, gli uomini di legge non sposati; * Donne con il tumore al seno, badanti; * Contro il fuoco, terremoti, disastri naturali, eruzioni vulcaniche, le eruzioni del vulcano Etna; * Gioiellieri, panettieri e fonditori di campane. * Spagna, Sicilia, Malta, San Marino. Il suo culto è strettamente legato alla Preghiera a San Michele Arcangelo. Inoltre è patrona di diversi comuni italiani: * Alì (ME) * Asciano (SI) * Basiglio (MI) * Besenello (TN) * Bulgarograsso (CO) compatrona * Campogialli (AR) * Capua (CE) compatrona * Catania * Cineto Romano (RM) * Commezzadura (TN) * Faedo (TN) * Filogaso (VV) * Fossalunga (TV) * Gallipoli (LE) Patrona principale insieme a San Sebastiano * Guardabosone (VC) * Marcignago (PV) * Martinengo (BG) * Montiano (FC) * Monticello Brianza (LC) * Moransengo (AT) * Ornago (MB) * Oviglio (AL) * Palermo compatrona * Polazzo (GO) * Pontestura (AL) * Prossedi (LT) * Radicofani (SI) * Sant'Agata Bolognese (BO) * Sant'Agata del Bianco (RC) * Sant'Agata de' Goti (BN) * Sant'Agata di Puglia (FG) * Sant'Agata Feltria (RN) * Sant'Agata Fossili (AL) * Sant'Agata Irpina (AV) * Sant'Agata sul Santerno (RA) * Sant'Agata di Esaro (CS) * Santhià (VC) * Sfruz (TN) * Tezze di Arzignano (VI) * Tovo di Sant'Agata (SO) * Trescore Cremasco (CR) * Tremenico (LC) * Venaus (TO) compatrona * Viarigi (AT) È anche patrona in diverse località non italiane, tra cui: * La Repubblica di San Marino dove è compatrona * In Belgio: Berchem-Sainte-Agathe * In Francia: Le Fournet - Saint-Pierre-d'Albigny in Savoia - Maillane in Provenza - Gundolsheim - Montchavin-Les-Coches - La Plaine-des-Palmistes nell'Isola de La Réunion - Blanzay - Sulignat - Rumilly * In Malta: Mdina * Nei Paesi Bassi: Beverwijk e Leidschendam * In Spagna: Sorihuela del Guadalimar - Alsasua in Navarra - Castrejón de la Peña - Pinarejo - Peñalba de San Esteban - Baracaldo e Castrejana in Biscaglia - Villalba del Alcor e Gorbea (Paesi Baschi) - Echo in Aragona - Veganzones - Jérica - Xilxes - Lagata - Benicàssim - Sencelles - Zaidìn - Catral - Torres de Berrellén - El Molar * In Germania: Aschaffenburg - Agathaberg * In Canada: Sainte-Agathe-des-Monts * In Brasile: Città di Pesqueira e Cattedrale della Diocese de Pesqueira ### Chiese catanesi dedicate a Sant'Agata Il Capoluogo Etneo, patria della Santa, detiene il numero maggiore di chiese dedicate alla Martire Catanese. Esse conservano i ricordi e le sacre Reliquie legate alle vicende del martirio, e dei miracoli operati per sua intercessione: * Cattedrale di Sant'Agata: vi si conservano le Sacre Reliquie nel prezioso Busto reliquiario e nello Scrigno. Il nuovo Duomo fu innalzato dai Normanni nel 1091 e fu dedicato, eccezionalmente, alla Martire Agata. Il transetto e le tre absidi, tra cui la Cappella di Sant'Agata, resistettero al terremoto del 1693. L'odierna architettura della Cattedrale è opera del 1709, ideata da Girolamo Palazzotto. La grandiosa facciata fu ideata da Giovanni Battista Vaccarini e realizzata dal 1733 al 1761. * Sant'Agata la Vetere: l'antica cattedrale catanese che detiene il primato del più antico luogo di culto dedicato alla martire catanese, essendo stato eretto nel 264 d. C. per conservarne il sepolcro. L'attuale chiesa risale ai primi del XVIII secolo. All'interno si conserva il "Sepolcro di Sant'Agata", urna del II secolo, in cui vennero conservate le reliquie fino al 1040, anno in cui vennero trasferite a Costantinopoli. Degni di nota i monumenti marmorei che ricordano il supplizio delle mammelle, e la Tavoletta angelica. * Badia di Sant'Agata: costruita nello stesso sito dove era posta un'antica chiesa, attaccata a un Monastero di suore, fondato nel 1620 da Erasmo e Isabella Cicala, fu poi ricostruita dopo il terremoto del 1693; è considerata uno dei capolavori barocchi del Vaccarini, realizzata nel 1767 per la grande badia Benedettina. Fra l'altro, l'architetto, nel realizzare quest'opera, rinunciò ai dovuti pagamenti, forse perché – secondo il commento di Golzio – egli fu «pago dell'opera finalmente compiuta, alla quale aveva lavorato per trentadue anni»; un atteggiamento forse di soddisfazione, di devozione e di speranza da fedele cristiano, verso la Gloriosa Vergine e Martire Sant'Agata. * Sant'Agata alla Fornace: detta della Carcaredda (fornace in siciliano), fu edificata la prima volta nel 1098, fu riedificata in seguito dal vescovo Andrea Riggio dopo il terremoto del 1693, sui resti di una cappella che proteggeva il luogo in cui Sant'Agata subì l'ultimo supplizio, la fornace. * Sant'Agata al Carcere: racchiude la reliquia più importante legata alle vicende umane e al martirio della Santa: il carcere dove fu rinchiusa e dove spirò. Fin dai primi secoli questo luogo fu oggetto di culto e venerazione. La chiesa attuale fu in parte edificata dopo il terremoto del 1693. Interessante il portale romanico della facciata. L'interno della chiesa custodisce anche una tavola del XVI secolo, del pittore Bernardinus Niger Grecus, rappresentante il Martirio di Sant'Agata. Preziose reliquie sono anche le "impronte dei piedi" che, secondo la tradizione, la Santa avrebbe lasciate sulla pietra lavica prima di essere incarcerata, dopo l'impronta lasciata all'inizio del cammino al termine del soggiorno palermitano, ricondotta in patria per il suo processo. * Sant'Agata al Borgo: fu completata nel 1680 dai profughi dei casali etnei che si insediarono nella parte a nord della città, in quello che è diventato il quartiere Borgo, e che si affidarono alla protezione della Martire; fu rasa al suolo nel terremoto del 1693 ma venne comunque subito ricostruita. * Sant'Agata alle Sciare: conserva un dipinto che, secondo la tradizione, era posto sulle mura della città, e, quando queste furono travolte dal magma del 1669, galleggiò sulla lava incandescente, fino al punto in cui sorge la chiesa. * Sant'Agata al Conservatorio delle Verginelle: risalente al 1586 e ricostruita nel XVIII secolo dal principe Asmundo di Gisira, è annessa all'ospizio omonimo, a conferma della priorità e importanza che si poneva nelle opere di assistenza e carità. ### Iconografia * Ravenna, Basilica di Sant'Apollinare nuovo, Processio delle Vergini. * Sant'Agata, Francesco Guarini * Martirio di sant'Agata (taglio dei seni) - Chiesa parrocchiale di Sant'Agata Irpina * Sant'Agata e santa Lucia, Guidoccio Cozzarelli. * Martirio di sant'Agata, miniatura dal Codice Bodmer 127. * Piero della Francesca, Sant'Agata. * Sant'Agata, Guido Cagnacci. * Martirio di Sant'Agata (Giovan Pietro da Cemmo & aiuti), chiesa di Santa Maria ad Esine (ca. 1491). * Sant'Agata, Lorenzo Lippi. * Sant'Agata, Andrea Vaccaro. * Francisco de Zurbarán, Santa Águeda. * Sant'Agata dipinto del Bergognone, (1510). Accademia Carrara, Bergamo. * Giovanni Andrea Coppola, Sant'Agata, Basilica Pontificia Cattedrale di Gallipoli. * Martirio di Sant'Agata, tela della Chiesa di San Matteo a Lecce. * Busto Reliquiario di Sant'Agata. Opera del 1376 * Statua di Sant'Agata nella Chiesa di Sant'Eustachio a Scanno * Sant'Agata visitata in carcere da san Pietro, pala di Federico Zuccari, 1597-1599 ca., altare di sant’Agata, Duomo di Milano. * Piano della cattedrale di Palermo. * Navata centrale della cattedrale di Palermo, proveniente dalla Tribuna di Antonello Gagini. * Chiesa di Sant'Agata di Castroreale. * Tavola medievale proveniente dalla chiesa di Sant'Agata di Castroreale. * Duomo di Taormina, proveniente dalla chiesa di Sant'Agata. * Dettaglio del busto reliquiario. * Mosaico alla cattedrale di Monreale.
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Balsorano
# Balsorano Balsorano (Balz'rana in dialetto locale) è un comune italiano di 3 265 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. ## Geografia fisica «…la veduta lungo la valle è ricca ed estesa e il panorama oltremodo piacevole. Il tutto, castello, paese e il resto, forma un quadro perfetto…» (Richard Colt Hoare) Il paese situato nella valle Roveto, a sud della Marsica, segna il confine geografico della regione Abruzzo con il Lazio. Si compone sostanzialmente di due borghi, Balsorano Vecchio situato in altura alle pendici del monte Cornacchia (catena montuosa degli Ernici), quasi del tutto abbandonato dopo il terremoto di Avezzano del 1915, e il nuovo nucleo urbano costruito più a valle lungo la strada statale 82 della Valle del Liri. Il territorio comunale, attraversato dal corso del fiume Liri, confina a sud con Sora, a nord con San Vincenzo Valle Roveto, ad est con l'area del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, infine a ovest con Veroli. ## Origini del nome Lo stemma raffigurante un braccio teso che con la mano stringe delle spighe di grano avrebbe potuto accreditare l'ipotesi che il toponimo derivi da "Balzo del Grano". Verosimilmente, però, il nome del paese deriva dall'alterazione linguistica della denominazione medievale "Vallis Soranae", che indica il paese della valle Roveto confinante con Sora. ## Storia Denominato nel Medioevo "Vallis Soranae", per via della vicinanza con Sora, il paese di Balsorano appare citato in alcuni documenti storici ed ecclesiastici già a partire dal X secolo, anche grazie alla frequente presenza in zona dei monaci benedettini. Nell'XI secolo il monastero benedettino di San Nicola o San Nicolao di Valle Sorana risultò un possedimento diretto dell'abbazia di Montecassino talmente importante da comparire sui battenti della sua porta bronzea, fatta costruire nel 1065 dall'abate Desiderio. Nel 1089 vi si stabilì la corte dei conti dei Marsi, tanto che il centro antico divenne uno dei nuclei amministrativi del dominio feudale marsicano. Nel catalogo dei Baroni del XII secolo Balsorano è indicata come "feudo di quattro soldati". Agli inizi del XIV secolo fu inclusa nella contea di Albe, successivamente passò alla contea di Celano. Dal XIII al XV secolo, dunque, la storia di Balsorano si identificò con quella delle contee marsicane. Dopo la sconfitta di Ruggero Accrocciamuro nel 1463 la signoria di Balsorano passò in feudo ad Antonio Todeschini Piccolomini. Tra il 1463 e il 1470 Ruggero si rifugiò a Balsorano, da dove guidò la resistenza ai Piccolomini, nella speranza di riottenere il contado perso. Successivamente l'Accrocciamuro lasciò Balsorano per trasferirsi in Francia, dove si fermò per alcuni anni. La valle Roveto nel frattempo venne acquisita dai Piccolomini. Nella notte tra il 23 e il 24 luglio 1654 il territorio fu colpito dal disastroso terremoto di Sora di magnitudo stimata pari a 6.3. Intorno al Settecento, dopo il dominio dei Piccolomini, la baronia balsoranese, unitamente al castello, passò sotto il controllo della nobile famiglia dei Testa, della quale l'ultimo barone fu Tiberio Testa. Nella metà del XIX secolo le terre furono vendute al francese Carlo Lefebvre de Clunières, fondatore dell'industria meccanica nella valle del Liri e delle cartiere del Fibreno, nominato nel 1854 primo conte di Balsorano da Ferdinando II delle Due Sicilie. Successivamente i possedimenti passarono sotto il controllo del figlio Ernesto (o Francesco Ernesto) e del figlio di Flavia Lefebvre e di Don Pedro Alvarez de Toledo, marchese spagnolo di Casafuerte, dopo la loro morte. In questo periodo furono effettuati importanti lavori di miglioramento architettonico ed estetico del castello. Elevato a comune autonomo agli inizi del XIX secolo, in seguito all'eversione feudale Balsorano comprese anche le frazioni di Rendinara, San Giovanni Valle Roveto e Roccavivi; la prima frazione nel 1816 passò sotto Civita d'Antino e, successivamente, sotto Morino, mentre le altre due passarono sotto l'amministrazione comunale di San Vincenzo Valle Roveto. II 5 ottobre 1860 sostò in questo territorio il colonnello borbonico Theodor Friedrich Klitsche de la Grange impegnato nella spedizione in Abruzzo, mentre nel 1861 vi stazionarono in permanenza soldati piemontesi a cavallo, impegnati nella lotta contro il brigantaggio. L'occupazione durò almeno fino al 1868, anno in cui il generale Emilio Pallavicini soffocò le rivolte brigantesche. In età contemporanea due sono stati gli eventi più importanti: la "Rivoluzione di Balsorano" del 1910, rivolta popolare contro le vessazioni dei potenti subite dagli abitanti del borgo vecchio e il terremoto di Avezzano del 1915. Il sisma causò qui particolari danni e numerose vittime. Il paese originario fu quasi completamente distrutto e successivamente ricostruito perlopiù a valle, come avvenne per molti centri rovetani e marsicani. Il primo maggio 1944, durante la seconda guerra mondiale, i fratelli Mario e Bruno Durante, due giovani partigiani, furono catturati a Meta di Civitella Roveto dalle squadre naziste e fatti sparire nel nulla. Si rifiutarono di rivelare l'esistenza di un loro fratello, Faustino, anch'esso partigiano, e non confessarono l'aiuto che la popolazione del borgo offrì ai prigionieri alleati evasi dal campo di concentramento di Avezzano e da altri campi di prigionia abruzzesi. I fratelli furono uccisi dopo un mese di torture a Tagliacozzo. I loro corpi non furono mai più ritrovati. Ad entrambi è stata concessa la medaglia d'oro al merito civile. Il 4 giugno dello stesso anno, con i tedeschi già in ritirata, il territorio subì gravi danni a causa dei bombardamenti aerei degli Alleati. Il 30 marzo 1963 sui monti Ernici, in località cima Serra Alta, avvenne una grave tragedia aerea. Il volo Itavia 703 effettuato con un aereo civile Douglas DC-3 partito dall'aeroporto di Pescara e diretto a quello di Roma-Ciampino si schiantò durante un forte temporale sulle montagne tra Balsorano e Sora. La causa dell'incidente sarebbe riconducibile al disorientamento del pilota e, forse, anche a problemi di natura tecnica. Non ci furono sopravvissuti, morirono cinque passeggeri e tre membri dell'equipaggio. Sul luogo dello schianto, dove è presente una parte del relitto dell'aereo, è stato realizzato un memoriale. Il 24 agosto 1990 avvenne in località Case Castella di Ridotti l'omicidio di una bambina di sette anni. Il fatto di cronaca nera, che richiamò l'attenzione dei mass media nazionali, è noto come "delitto di Balsorano". ### Simboli Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 giugno 1995. «Di azzurro, al braccio destro, movente dal lembo sinistro dello scudo, vestito di nero, con il polsino di rosso, la mano di carnagione, impugnante sette spighe di grano, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.» Il gonfalone è un drappo di rosso. ## Monumenti e luoghi d'interesse ### Architetture religiose * Chiesa della Santissima Trinità, costruzione moderna consacrata nel 1939 situata in piazza Scacchi a Balsorano Nuovo. Nel borgo primordiale si trovava l'antica chiesa, crollata nel 1915, la cui piazza fu abbellita nel 1870 con la fontana di San Martino che fu spostata dal luogo in cui si trovava precedentemente. * Chiesa di San Rocco a Balsorano Vecchio. * Chiesa di Sant'Agata nella frazione di Collepiano. * Chiesa Santa Maria dei Sassi nella frazione di Ridotti. * Eremo di Sant'Angelo, santuario rupestre situato sul versante occidentale della Serra Lunga a 917 m s.l.m. * Eremo di Sant'Onofrio, situato sull'omonimo vallone alle pendici del monte Breccioso. * Eremo di San Janni (San Giovanni Battista) in località Case Alfonsi. * Convento di San Francesco, i ruderi dell'originario convento, probabilmente del XVII secolo, sono situati in località Ara e montano Triàne; la struttura gravemente danneggiata dal terremoto del Sannio del 1688 e distrutta da quello della Marsica del 1915 è stata ricostruita e, insieme alla chiesa, benedetta ed inaugurata nel 1918. * Chiesa della Madonna delle Grazie situata in località Lazzaretto vicino al corso del fiume Liri, tra Balsorano e le località di Ridotti-Collepiano. Presenta una torre cilindrica, non distante da una torre quadrangolare i cui resti sono situati in località Le Starze. * Resti della chiesa medievale di Santa Brigida a Balsorano Vecchio. * Resti della chiesa hospitalis di Sant'Antonio, hospitale-ricovero i cui ruderi si trovano a Balsorano Vecchio. ### Architetture civili **Asilo infantile Ravenna** Edificio realizzato dopo il terremoto della Marsica del 1915 dal comune di Ravenna. Ristrutturato nel 2022 è stato adeguato a centro polifunzionale. ### Architetture militari **Castello Piccolomini** Il castello di Balsorano la cui costruzione ha avuto inizio per volere di Antonio Todeschini Piccolomini nel XV secolo, intorno al 1460, si presenta come un'imponente struttura in stile medievale-rinascimentale. Posto su un costone roccioso della valle Roveto è di pianta vagamente pentagonale ed è dotato di più porte d'accesso e di un ampio parco. ### Monumenti * Fontana settecentesca di San Martino. Si caratterizza per lo stile barocco. * Arco di San Martino a Balsorano Vecchio. ### Siti archeologici Lungo l'antica via sorana o via marsicana che da Balsorano Vecchio raggiungeva i contemporanei centri di Civita d'Antino e Capistrello è stato ritrovato un antico fregio d'armi. A Balsorano Vecchio, centro incluso in epoca romana nell'ager Soranus e sotto l'influenza del municipium di Sora, è emerso il blocco di un fregio d'armi antico, risalente al I secolo a.C., appartenente ad un contesto funerario. Il bassorilievo presenta una parma e due scute incrociate. ### Aree naturali * Valle Roveto * Liri * Pizzo Deta * Serra Lunga * Grotta delle Reconche * Parco della Rimembranza ## Società ### Evoluzione demografica Abitanti censiti ### Etnie e minoranze straniere I cittadini stranieri residenti a Balsorano rilevati dall'Istat al 31 dicembre 2020 erano 120, pari circa al 3,5% della popolazione residente. ### Tradizioni e folclore Il 23 aprile di ogni anno si celebra la festa patronale in onore di san Giorgio, patrono del comune di Balsorano. ## Cultura ### Musei Il museo della pastorizia è collocato in alcuni locali della stazione ferroviaria. Il museo, dedicato alla transumanza e all'arte spontanea delle genti marsicane, ospita utensili e attrezzi utilizzati nel corso dei secoli da contadini e pastori. In altre due sale si trovano la sezione numismatica e quella dedicata ai treni e alle ferrovie. ### Cinema Presso il castello Piccolomini sono stati girati diversi film a cominciare dagli anni Sessanta come La cripta e l'incubo di Camillo Mastrocinque, Il boia scarlatto diretto da Massimo Pupillo, 7 donne d'oro contro due 07 di Vincenzo Cascino e tanti altri inclusi Farfallon con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e alcuni film hard con protagonista l'attore abruzzese Rocco Siffredi. ## Geografia antropica ### Frazioni * Balsorano Vecchio * Collecastagno * Collepiano * Ridotti **Località** * Casa Castella (o Case Castella), Case Alfonsi, Case Catena, Case Cerroni (o Case Cerrone), Case Cipriani, Case di Norcia, Case Giovannangeli, Case Giovannone, Case Marconi, Case Martinelli, Case Pelagalli, Case Pistola, Casino Villa, Fossato di Sasso, Fosse, Le Castella, Le Fosse, Noce Grande, Ponte e Selva di Collepiano. ## Economia ### Turismo Balsorano fa parte dell'associazione nazionale Borghi autentici d'Italia. ## Infrastrutture e trasporti ### Strade La Strada statale 690 Avezzano-Sora, detta anche Superstrada del Liri, presenta nel territorio comunale due svincoli: Balsorano e Ridotti. La Strada Statale 82 della Valle del Liri: collega Balsorano con Avezzano, in direzione nord e Sora, Cassino e il Lazio meridionale, in direzione sud. ### Ferrovie Nel territorio comunale ci sono due stazioni: la stazione di Balsorano e la stazione di Ridotti-Collepiano, entrambe poste lungo la ferrovia Avezzano-Roccasecca. ### Mobilità interurbana Balsorano è servito da collegamenti autobus TUA per Avezzano, Sora, Cassino e Napoli. ## Amministrazione Sul sito del Ministero dell'interno sono disponibili i dati di tutte le elezioni amministrative di Balsorano dal 1985 ad oggi. | Periodo | Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | | - | - | - | - | - | | 27 giugno 1965 | 1985 | Diego Ruggeri | Lista civica | Sindaco | | 11 giugno 1985 | 1990 | Guido Laurini | Lista civica | Sindaco | | 1990 | 1991 | Francesco Tuzi | | Sindaco | | 1991 | 1991 | Domenico Scacchi | | Assessore anziano | | 1993 | 1995 | Francesco Tuzi | Lista civica | Sindaco | | 23 aprile 1995 | 25 ottobre 1997 | Eduardo Rotondi | Lista civica | Sindaco | | 26 ottobre 1997 | 24 maggio 1998 | Antonella Buffone | Lista civica | Assessore | | 25 maggio 1998 | 28 maggio 2002 | Armando Margani | Lista civica | Sindaco | | 28 maggio 2002 | 29 maggio 2007 | Armando Margani | Lista civica di centro-destra | Sindaco | | 29 maggio 2007 | 8 maggio 2012 | Francesca Maria Siciliani | Lista civica | Sindaco | | 8 maggio 2012 | 11 giugno 2017 | Mauro Tordone | Lista civica Balsorano unita | Sindaco | | 12 giugno 2017 | 12 giugno 2022 | Antonella Buffone | Lista civica Balsorano libera | Sindaco | | 13 giugno 2022 | in carica | Antonella Buffone | Lista civica Balsorano libera | Sindaco | ### Gemellaggi * Horodniceni, dal 2011; * Gravina in Puglia, dal 2013 ### Altre informazioni amministrative Il comune fa parte della comunità montana Montagna Marsicana. ## Sport ### Calcio La squadra di calcio del paese, l'U.S. Balsorano, ha militato per diverse stagioni nel torneo abruzzese di Promozione. La società rovetana è stata fondata nel 1966.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Share_the_World_%28Alessandro_Martire%29
Share the World (Alessandro Martire)
# Share the World (Alessandro Martire) Share the World (Alessandro Martire) è un album discografico del pianista compositore Alessandro Martire, pubblicato nel 2020 dalla Carosello Records ## Il disco E' il suo terzo album. Il tema principale è il viaggio e la condivisione culturale. Al fine di promuovere il precedente album Flames of Joy ha iniziato a girare il mondo. Questo gli ha permesso di conoscere diverse culture e visitare luoghi che, attraverso la musica del suo pianoforte, hanno ispirato questo terzo album. L’incontro tra le immagini e la musica si trasforma in una colonna sonora. Avvicinarsi al mondo del cinema è una delle sue aspirazioni. Si compone di 11 brani strumentali per pianoforte, violoncello e orchestra. Il lavoro con l'orchestra è stato registrato a Mosca (Russia) con 21 elementi. ## Tracce Musiche di Alessandro Martire. * Heart – 2:51 * Static – 3:03 * Truth – 4:29 * Share the World – 2:55 * Lej – 4:34 * Endless – 3:50 * Dream love – 3:54 * Breath – 4:28 * Ena – 3:01 * Shadows of Desire – 3:06 * A turn of the Page – 3:30 Durata totale: 39:41
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Como 1907
# Como 1907 Il Como 1907, noto più semplicemente come Como, è una società calcistica italiana con sede nella città di Como, nell'omonima provincia lombarda. Milita nel campionato di Serie B. Il Como ha disputato 37 campionati di Serie B e 13 campionati nella massima divisione, l'ultimo dei quali nella stagione 2002-2003. Il suo miglior risultato di sempre fu il sesto posto ottenuto al termine della sua prima stagione in Serie A. La tradizione sportiva del principale sodalizio calcistico comense, la 28ª a livello nazionale secondo i criteri della FIGC, iniziò nel 1907 con la nascita del Como Foot-Ball Club. Quest’ultimo, dopo le fusioni con il Club studentesco Minerva nel 1911 e con l'Esperia nel 1926, divenne l'Associazione Calcio Comense, rinominata poi Associazione Sportiva Como nel 1936. Nel 1938, dalla fusione con l'A.S. Ardita di Rebbio, nacque la Sportiva Como, divenuta poi Associazione Calcio Como e infine Como Calcio S.p.A. nel 1970. Quest’ultima venne dichiarata fallita nel 2004 e ad essa subentrò la Calcio Como S.r.l., a sua volta dichiarata fallita nel 2016 e gestita in esercizio provvisorio fino al 2017, quando l'attività sportiva è stata rilevata all'asta dalla F.C. Como S.r.l.. Nell'estate 2017, a causa di alcune pendenze non onorate, la FIGC ha però respinto la domanda di attribuzione del titolo sportivo della vecchia società fallita alla F.C. Como S.r.l., escludendo di conseguenza il Como dai campionati professionistici; la squadra è stata quindi rifondata con l'attuale denominazione, ripartendo dalla Serie D. Il Como si pone al 35º posto nella classifica perpetua della Serie A ed al 13º posto nella classifica perpetua della Serie B. ## Storia ### Dalla fondazione agli anni 1920 La nascita del calcio a Como avvenne ufficialmente nel 1907, più precisamente il 25 maggio, con la società del Como Foot-Ball Club, fondata da un comitato di soci riunito presso il bar Taroni, sito nella centrale via Cinque Giornate, prima sede della società lariana. Nei primi anni successivi alla sua fondazione, il Como disputò incontri amichevoli e tornei a carattere locale, battendosi con squadre milanesi (U.S. Milanese, Libertas, Unitas e Juventus Italia) e svizzere (Chiasso, Lugano e Bellinzona). Il 1º ottobre 1911 venne inaugurato il campo da gioco di via dei Mille con le gare amichevoli Internazionale-U.S.Milanese (8-0) e Como-Bellinzona (3-1). Nel 1912, dopo la fusione con il Club studentesco "Minerva", partecipò alle qualificazioni per l'ammissione al campionato di Prima Categoria, ma il 20 ottobre, al primo turno giocato a Torino, venne sconfitto per 3-1 dal Savona. Il Como fu perciò iscritto al girone lombardo di Promozione giocando il suo primo incontro il 17 novembre del 1912 sul campo di via dei Mille, battendo il Brescia per 5-0. Il primo livello del campionato fu comunque raggiunto l'anno seguente: la squadra fu ammessa alla Prima Categoria e vi restò fino al 1922, quando, il 2 luglio, il Como perse per 2-1 contro il Piacenza il turno preliminare degli spareggi per partecipare alla nuova Prima Divisione, istituita in seguito al compromesso Colombo che riunificò i campionati. In quegli anni, poi, durante la militanza in Prima Categoria, i lariani nel girone Lombardo-Piemontese giocarono contro squadre blasonate come: Juventus contro la quale i comaschi persero 0-9 in trasferta, Novara, Milan, Inter, U.S. Milanese, Racing Libertas Milano, Nazionale Lombardia di Milano, Ass. Milanese Calcio e Juventus Italia di Milano. Dagli anni 1920, il Como organizzò sul campo anche manifestazioni proprie come la Coppa Gorio, in memoria del suo "ex" capitano deceduto in guerra e molte altre manifestazioni. L'anno seguente, l'Esperia, altra squadra comasca fondata nel 1919 vinse i campionati inferiori, portandosi alla pari del Como e militando anch'essa in Prima Categoria come i biancoazzurri. In quell'annata l'Esperia, oltre ad aver guadagnato sul campo la partecipazione alle semifinali, otterrà anche l'accesso alla serie superiore; soprattutto in virtù della vittoria del primo derby comasco, in cui il Como era incluso nel gruppo A della Prima Categoria insieme a Chiasso, Varese e Saronno. Con l'Esperia in Prima Divisione 1922-1923 e il Como in Seconda Divisione nello stesso anno, vi saranno alterne vicende in cui al termine dei rispettivi campionati, l'esperienza dell'Esperia nella massima serie si spegnerà come una meteora retrocedendo in Seconda Divisione, mentre il Como, arriverà a metà classifica nel girone C della Seconda Divisione. Nel campionato di Seconda Divisione 1923-1924 col ritorno dell'Esperia si tornò a giocare la stracittadina in cui però prevarranno gli azzurri sia nel girone d'andata che in quello di ritorno, mentre nella stagione successiva, il F.C. Como arrivò a sfiorare anche la promozione in Prima Divisione, proprio sul campo amico perdendo per 3-2 contro l'Udinese ove in quell'anno il Como giocò anche i primi derby con i comprovinciali della Canottieri Lecco, oggi Calcio Lecco. Il 1927 sarà l'anno in cui le due società del Como F.B.C. e dell'Esperia si fonderanno, assumendo la denominazione di Associazione Calcio Comense, che vinse nello stesso anno la Coppa Volta, eliminando per 3-0 in semifinale l'Inter (che in questo torneo fece esordire il diciassettenne Giuseppe Meazza) e battendo per 1-0 in finale il Genoa di De Prà, De Vecchi e Levratto. Con la nuova denominazione societaria seguì anche un cambio nei colori sociali, passando, dalle tradizionali casacche bianco-azzurre dell'A.C. Como e bianco-stellate dell'Esperia, al colore rosso che resterà in auge per un decennio. Nella stagione 1927-1928 venne inaugurato l'attuale impianto Giuseppe Sinigaglia con la disputa di un incontro internazionale vinto da una selezione austriaca per 3 a 1 su una selezione lombarda; negli anni successivi, l'A.C. Comense conquistò prima la Coppa Turati riservata alle formazioni lombarde, sconfiggendo il Brescia per 2-0 nella ripetizione della finale (il primo incontro si era chiuso 3-3 dopo i tempi supplementari) e nel 1931 la squadra, non ammessa subito alla nuova Serie B, fu brillantemente promossa nella stagione di Prima Divisione 1930-1931 senza subire alcuna sconfitta grazie a Guido Ara prima e Weiser e Airoldi poi in panchina. ### Gli anni 1930 e 1940 L'annata in Prima Divisione 1930-1931 resterà negli annali per l'Associazione Calcio Comense, in quanto con Lukas in panchina iniziò una marcia trionfale verso la promozione in Serie B in cui la squadra concluse imbattuta sia nella regular season che nella fase per gli spareggi-promozione in Serie B segnando 90 reti in 32 incontri e incassandone solamente 24. L'anno successivo, alla prima esperienza in Serie B i comaschi conquistarono una tranquilla salvezza concludendo al nono posto con il giovane Romano capocannoniere lariano. Negli anni successivi, tra i cadetti, i lariani rimasero quasi sempre tra le prime posizioni in classifica arrivando sesti nel 1932-33 e quarti nel 1933-34 giocandosi all'ultimo col Bari l'ammissione al girone finale per la promozione in Serie A. La seconda metà degli anni 1930 fu segnata da un paio di retrocessioni consecutive partita dalla retrocessione in Serie C al termine della stagione 1934-35 conclusasi con vari avvicendamenti in panchina da Baloncieri a Ceverini III fino ad arrivare in Prima Divisione Lombarda nel 1936. Dalla stagione di Prima Divisione 1936-1937, ci furono numerosi cambiamenti a partire dalla società in cui dopo un'assemblea dei soci si è tornato all'antica denominazione di Calcio Como e all'azzurro come colore sociale, poi, dal campionato successivo iniziò una parziale ripresa che porterà i comaschi dopo tre anni di assenza in Serie C fino all'avvento della seconda guerra mondiale. Durante gli anni della Serie C, il Como vide il lancio di giovani giocatori destinati a entrare nella storia come Antonio Cetti e Armando Varini oltre a Moresi e Panzieri, poi, nella stagione di Serie C 1942-1943 il lariani si giocarono la promozione in Serie B fino all'ultima giornata contro il Lecco, che alla fine del campionato verrà ammesso alla Serie B pur restandoci per una stagione appena. Nel 1945 il Como conquistò il suo trofeo più prestigioso, vincendo il Torneo Benefico Lombardo che, in mancanza di un campionato a livello nazionale, vedeva partecipare Milano, Ambrosiana-Inter e, con altre formazioni lombarde, anche il Novara. Dopo la guerra, la squadra fu ammessa alla Serie B dove rimase per tre anni lottando quasi sempre per posizioni di vertice fino alla promozione in Serie A nel 1949 con Mario Varglien allenatore, e con Ercole Rabitti e Mario Stua trascinatori insieme al giovane esordiente Cardani. ### Gli anni 1950 e 1960 La prima esperienza per il Como nella massima serie durò quattro anni dove nel suo primo anno di militanza in Serie A, è coronata dal sesto posto in ex aequo col Torino in cui giocò facendo qualche sporadica apparizione il cecoslovacco Chawko, peraltro già attivo in Italia con la maglia del Palermo, ma soprattutto giocando con una squadra "tutta Italia". Nelle successive stagioni, suscitando simpatie in tutti i campi della penisola per la scelta di schierare solo giocatori italiani nella sua terza annata in Serie A, il Como si trovò anche per l'unica volta della sua storia a essere capolista solitaria della Serie A quando il 23 settembre 1951, dopo la terza giornata del campionato 1951-1952, fu l'unica squadra rimasta a punteggio pieno, precedendo di una lunghezza Inter, Juventus, Milan e Napoli. Nella stagione di Serie A 1951-1952, nonostante una crisi profonda che ha attanagliato la squadra dopo la partenza lanciata che l'ha vista solitaria capolista alla terza giornata, il porto della salvezza è stato felicemente raggiunto grazie ai gol di Giuliano Giovetti e a Mario Bergamaschi, che vestirà anche l'azzurro della nazionale, poi, nel campionato successivo, vi sarà l'anno della retrocessione in Serie B dopo quattro anni dovuta principalmente alla partenza dello stesso Giovetti e uno scarso rendimento in trasferta totalizzando 3 pareggi in 17 gare. Il Como tornato in Serie B nel 1953, vi rimase per un decennio, disputando una serie di sette campionati di vertice con l'allenatore argentino Hugo Lamanna che nella stagione 1955-1956 arrivò al terzo posto finale a pari merito col Monza dopo un inizio non esaltante, successivamente, con la sua avventura in panchina si diede inizio a una politica di valorizzazione dei giovani come per esempio il giovane talento Luigi Meroni oltre a Bruno Ballarini e a Candido Beretta. Dal 1960 in poi, dopo l'addio di Hugo Lamanna sulla panchina comasca dopo sette anni, la squadra cominciò a disputare campionati sofferti per un quadriennio, con Giuseppe Baldini in panchina nel 1961 fino ad arrivare a Pedersen, il tutto sempre insieme al direttore sportivo Guido Cappelli. Durante quel periodo, inoltre, la squadra, insieme ad altre del campionato italiano, partecipò a titolo della Lega Nazionale alla Coppa dell'Amicizia, contribuendo alla vittoria della Lega italiana contro la Lega francese nelle edizioni del 1960 e del 1961; in quest'ultima, in particolare, il Como diede un contributo decisivo al successo italiano strappando alla squadra del Sochaux tre punti su quattro. La permanenza nella serie cadetta si interruppe in seguito al cosiddetto "caso Bessi" ove all'inizio del campionato 1962-1963 la società azzurra aveva schierato per cinque partite il difensore Paolo Bessi, appena acquistato dalla squadra del Tau Altopascio, senza sapere che il giocatore non aveva terminato di scontare una squalifica inflittagli dal Comitato Regionale Toscana della Lega Nazionale Dilettanti. Salvatosi sul campo, il Como fu così punito con cinque sconfitte a tavolino che lo condannarono alla retrocessione in Serie C. Il primo anno di Serie C nel campionato 1963-1964, vide la squadra ringiovanita e totalmente rinnovata, con Ballarini e Invernizzi rimaste bandiere della società lariana che concluse al terzo posto davanti a Savona e Reggiana con Vinicio Viani in panchina, poi, nella stagione successiva con l'acquisto di Albino Cella vincitore della classifica cannonieri, la squadra comasca si giocò il primato fino alla ventitreesima giornata quando col pareggio casalingo contro il Novara, iniziò un crollo che fece concludere il Como al quinto posto. Nella stagione 1965-66 con vari cambiamenti nella squadra, i comaschi non andarono oltre il terzo posto, poi, nel 1967 la squadra, allenata da Mario Trezzi, chiuse il torneo di Serie C nel girone A al primo posto, ma a pari punti con il Monza: si rese perciò necessario uno spareggio che fu disputato a Bergamo il 4 giugno e vide i biancorossi brianzoli prevalere per 1-0. L'anno seguente un Como in buona parte rinnovato, ma ancora guidato dallo storico capitano Bruno Ballarini oggi recordman di presenze in campionato con la maglia azzurra, conquistò nuovamente il primo posto solitario e la conseguente promozione in Serie B con Franco Viviani in panchina. Il ritorno tra i cadetti è stato onorato dal Como con un brillante sesto posto e con un trascinante Vannini, prelevato dall'Entella, e che ha dato alla squadra il rilancio tra i professionisti con fior di risultati, invece, nel campionato successivo vi sono state parecchie sofferenze dovute alla partenza di Viviani e al fallimento di Roberto Lerici sostituito in panchina, poi, da Maino Neri che porterà come rinforzi Claudio Correnti e De Nardi di cui il primo sarà una colonna nonché capitano del Como anche negli anni seguenti, mentre De Nardi rimarrà carneade ove al termine di questa turbolenta annata i comaschi arrivarono tredicesimi. ### Gli anni 1970 e 1980 Dopo alcuni buoni campionati nella serie cadetta, dal 1970 in poi, i lariani stazionarono nelle posizioni di media classifica con Eugenio Bersellini in panchina insieme al giovane Vallongo superstar e una poco felice partecipazione al Torneo Anglo-italiano del 1973. Dalla stagione di Serie B 1973-1974 con l'avvento di Giuseppe Marchioro in panchina, la squadra azzurra tornò tra le grandi della cadetteria grazie alle parate del portiere Antonio Rigamonti e il lancio del giovane terzino Vito Callioni, poi, nel 1975, sempre sotto la guida tecnica di Marchioro e con l'apporto dell'astro nascente Marco Tardelli, giunse la seconda promozione in Serie A, dove però, nonostante gli sforzi di giocatori come Alessandro Scanziani e il portiere-rigorista Antonio Rigamonti, la squadra rimase solo per una stagione per poi retrocedere in Serie B dove in quei due anni di militanza in cadetteria nel primo anno dopo un buon inizio, la squadra andò alla deriva concludendo al sesto posto al termine della stagione, poi, nel campionato di Serie B 1977-1978 ci fu un'annata disgraziata che terminò con la retrocessione in Serie C1 segnata da vari cambi in panchina partendo da Rambone rimasto in sella fino alla tredicesima giornata e poi con Luis Suárez e Narciso Pezzotti subentrato alla venticinquesima giornata fino al termine del campionato. Scivolati in Serie C1 nel 1978, i lariani, nuovamente allenati da Marchioro affiancato dal d.s. Lamberti, ottennero subito due promozioni consecutive con Adriano Lombardi protagonista e restarono in Serie A per due stagioni (1980-1982) grazie a una squadra profondamente rinnovata e ad alcuni giocatori destinati a una grande carriera, tra i quali Pietro Vierchowod. Il club azzurro ha partecipato alla Coppa Mitropa nel 1980-1981, non riuscendo a conquistare il trofeo solo per la differenza reti, e al Torneo di Capodanno del 1981 (unica edizione fino a oggi), finendo eliminato al primo turno, ma ottenendo con Ezio Cavagnetto (2 gol) il primato ex aequo in classifica cannonieri. L'anno successivo in Serie A sarà segnato dalla retrocessione in Serie B con l'ultimo posto in classifica. Nel campionato di Serie B 1982-1983, i lariani partiti con programmi non ambiziosi, e confezionando una serie di pareggi si trovarono al termine del campionato a disputare gli spareggi per il ritorno in Serie A contro Catania e Cremonese perdendoli e sfumando il sogno dell'immediato ritorno nella massima serie, poi, nel 1984 il Como, sempre allenato da Tarcisio Burgnich, tornò nuovamente nella massima serie, dove rimase per cinque campionati: fu questo il periodo di maggior successo del club, che il primo anno raggiunse una sofferta salvezza eguagliando il record ottenuto dal Milan nella stagione 1968-69 di sole due reti subite nelle partite giocate in casa. Nel 1986 il Como sfiorò la finale di Coppa Italia, dopo aver eliminato la Juventus negli ottavi e il Verona campione d'Italia nei quarti. Nella doppia semifinale contro la Sampdoria, dopo aver ottenuto un 1-1 a Genova, al Sinigaglia gli azzurri stavano conducendo per 2-1 nel corso dei tempi supplementari, quando un oggetto lanciato dagli spalti ferì l'arbitro Giancarlo Redini: la partita fu sospesa e la vittoria venne poi assegnata per 2-0 ai blucerchiati. Le ottime giocate di Dan Corneliusson e di Stefano Borgonovo portarono nel 1986 la squadra al nono posto in campionato, ripetuto anche l'anno successivo, ma con molti meno gol segnati, con una formazione che aveva il suo punto di forza nella difesa diretta dal roccioso Pasquale Bruno e che si dimostrò una delle migliori del campionato. ### Gli anni 1990 e 2000 Le due retrocessioni consecutive che portarono la squadra in C1 nel 1990 (nonostante la società avesse allestito per il 1989-1990 una rosa che sembrava poter puntare alla promozione in A) furono la causa di un decennio anonimo per il Como, che si trovò a galleggiare per quasi tutti gli anni 1990 in Serie C1, Tuttavia, verso la fine del decennio precedente, tra il 1985 e il 1989, si era investito molto nel settore giovanile, che andava ora plasmando calciatori del calibro di Marco Simone (acquistato poi dal Milan), un giovanissimo Gianluca Zambrotta (futuro campione del mondo nel 2006 in Germania). Unica eccezione di quegli anni anonimi fu il campionato di Serie B 1994-1995. Nel 1997, inoltre, il Como conquistò la Coppa Italia di Serie C, battendo nella doppia finale la Nocerina (2-0 per i campani all'andata e 4-0 per i lombardi al ritorno). Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, nel 2001 la società, guidata dal presidente Enrico Preziosi, ottenne la sospirata promozione in Serie B, che venne funestata da un drammatico episodio accaduto negli spogliatoi al termine della gara Como-Modena (1-0) del 19 novembre 2000 tra il capitano lariano Massimiliano Ferrigno e il giocatore modenese Francesco Bertolotti. Ferrigno colpì con un pugno il giocatore del Modena che cadde malamente a terra, ferendosi alla testa. Bertolotti restò a lungo in pericolo di vita e fu costretto al ritiro mentre Ferrigno venne squalificato per tre anni da qualsiasi campionato. L'anno successivo il Como, benché neopromosso, ottenne la promozione in Serie A (ancora insieme con il Modena) con 74 punti (record per il campionato a venti squadre). Gran merito del doppio salto è da attribuirsi all'allenatore Loris Dominissini che guidò la squadra nei due campionati vincenti, ma che non riuscì a ripetersi l'anno successivo. L'avventura in Serie A durò, infatti, una sola stagione, nonostante l'acquisto di numerosi giocatori di categoria e di esperienza e l'arrivo a stagione in corso al posto di Dominissini dell'esperto tecnico Eugenio Fascetti. La crisi continuò l'anno dopo in Serie B con la cessione del club da parte del presidente Preziosi e una nuova retrocessione in Serie C1, seguita da un'ulteriore retrocessione in Serie C2 dopo aver perso i play-out con il Novara (1-2 e 0-0). Questa tripla retrocessione causò una profonda crisi finanziaria, culminata il 22 dicembre 2004 con il fallimento, che obbligò la nuova società, il Calcio Como, a iscriversi, anziché alla Serie C2, alla Serie D (girone B). Per la prima volta dal 1938, i lariani si ritrovavano fuori dai campionati professionistici. Nei primi due campionati disputati in Serie D la squadra raggiunse i play-off promozione senza però riuscire a conquistare la C2, nonostante presentasse un organico con vari elementi di categoria superiore. Nel 2006, infatti, la gara di semifinale dei play-off contro la Tritium a Trezzo sull'Adda fu sospesa per lancio di oggetti in campo da parte dei tifosi lariani e al Como venne assegnata la sconfitta per 3-0 a tavolino; nel 2007, invece, il Como perse la finale dei play-off contro l'USO Calcio per 4-2 dopo i tempi supplementari. Il 2007 è stato anche l'anno del centenario, celebrato con una festa di tre giorni, una mostra e un libro. Il torneo 2007-2008 vide il Como protagonista di un lungo duello con la Tritium, che alla fine del girone di andata vedeva favoriti i rivali di Trezzo sull'Adda, in vantaggio di sette punti. Ma nel girone di ritorno la Tritium perse tutto il margine accumulato e venne raggiunta e superata dai lariani, che venivano promossi alla serie superiore, tornando così fra i professionisti. Inoltre, il 16 aprile 2008, pareggiando 1-1 con la Colligiana e grazie al 2-0 ottenuto il 9 aprile a Como, il Como conquistò la Coppa Italia Serie D. Nella stagione 2008-2009, giocata in Lega Pro Seconda Divisione, il Como ha disputato un campionato sempre nella parte alta della classifica, ma mai al vertice. Con un rendimento in crescendo nelle ultime partite, raggiungeva il terzo posto finale e il diritto di giocare i play-off. Affrontava prima il Rodengo Saiano nella doppia semifinale (1-1 esterno e 0-0 in casa) e si qualificava per il migliore piazzamento in classifica; sconfiggeva poi l'Alessandria nella doppia finale (vittoria interna per 2-1 ed esterna per 2-0) e conquistava la seconda promozione consecutiva, salendo così in Lega Pro Prima Divisione. Nel 2009-2010 il Como è sempre rimasto nelle retrovie della classifica, anche se in costante miglioramento nel girone di ritorno, tanto che nelle ultime giornate superava le dirette rivali e usciva dalla zona play-out. La certezza matematica della salvezza arrivava all'ultima partita, con la vittoria per 2-0 nel derby del Lario, risultato che nello stesso tempo condannava il Lecco alla retrocessione nella serie inferiore. ### Gli anni 2010 e 2020 Il campionato 2010-2011 ha visto un Como nelle ultime posizioni di classifica fino al termine del girone di andata. Nel ritorno, invece, la squadra infilava una serie di undici risultati utili consecutivi che la portava a un passo della zona play-off. Dopo un calo nelle ultime giornate, il Como chiudeva il campionato a metà classifica. Nel torneo 2011-2012, al contrario, dopo un girone d'andata in cui era sempre stato in zona play-off, il Como riusciva a raggiungere la salvezza soltanto all'ultima giornata. Anche il successivo campionato 2012-2013 vedeva il Como uscire dalla zona play-out, e salvarsi, solo nell'ultima partita. Migliore il cammino della squadra lariana nel torneo 2013-2014, durante il quale si è sempre trovata nella zona medio-alta della classifica. Con una sola vittoria nelle ultime sette partite, però, riusciva a qualificarsi per i play-off nella penultima posizione disponibile e veniva eliminata al primo turno dal Südtirol dopo i calci di rigore. Nella stagione 2014-2015, dopo alcuni alti e bassi e un cambio d'allenatore (esonerato Giovanni Colella, subentrato Carlo Sabatini), gli azzurri chiudono la stagione regolare del girone A in quarta piazza, qualificandosi ai play-off promozione. Nei quarti di finale dei play-off il Como affronta e batte in trasferta il Benevento, seconda classificata nel girone C. In semifinale i lariani eliminano ai rigori il Matera, terzo classificato nel girone C, dopo il doppio 1-1 della gara di andata e ritorno. In finale (7 e 14 giugno 2015) il Como affronta il Bassano Virtus (secondo classificato del girone A), che sconfigge all'andata per 2-0 in casa; il pareggio per 0-0 nella gara di ritorno disputata a Bassano del Grappa sancisce infine il ritorno in Serie B dei lariani, dopo oltre un decennio di assenza. La stagione in serie cadetta si rivela insoddisfacente: il Como trascorre infatti l'intero campionato a fondo classifica e infine, a seguito della sconfitta interna contro la Ternana, retrocede in Lega Pro con tre giornate d'anticipo sulla fine del calendario regolare. A complicare la situazione interviene nel mese di aprile un'ordinanza del tribunale di Como che, ravvisando condizioni anormalmente passive e foriere di insolvenza nello stato patrimoniale del sodalizio azzurro, demanda alla locale procura della Repubblica l'apertura di accertamenti in merito (ingiungendo inoltre di sollevare l'ex presidente Enzo Angiuoni da una garanzia fideiussoria di 700 000 euro sul mutuo acceso per la ristrutturazione del centro sportivo di Orsenigo). Nell'estate 2016 la Covisoc concede al Como il nullaosta per l'iscrizione alla Lega Pro e la squadra si raduna regolarmente nel ritiro di Sondalo; tuttavia in data 23 luglio il tribunale cittadino accoglie l'istanza di fallimento formalizzata dalla procura contro la società, adducendo a motivazione lo stato debitorio nei confronti di varie entità pubbliche e private e ponendo la società in esercizio provvisorio sotto la direzione del curatore Francesco Di Michele. La dirigenza azzurra si oppone a tale sentenza, definita sproporzionata a cospetto della situazione patrimoniale sociale (anche in relazione allo stato contabile di varie altre società professionistiche italiane), affermando di aver prodotto tutte le garanzie certificanti la possibilità di espletare la continuità d'esercizio. Il 6 dicembre successivo il ricorso presentato dalla proprietà viene tuttavia rigettato dalla Corte d'Appello di Milano. Vengono pertanto indette tre aste fallimentari (inclusive di tutti i diritti sportivi e debiti sociali), che si concludono senza acquirenti. Al quarto incanto, il 16 marzo 2017, il club viene infine aggiudicato all'unica offerta pervenuta: quella di 237 000 euro da parte della neocostituita società F.C. Como s.r.l., intestata ad Akosua Puni, moglie del calciatore Michael Essien. Il rogito viene firmato il 30 marzo seguente. In campionato la squadra, guidata da Fabio Gallo, chiude la stagione regolare al 7º posto nel girone A di Lega Pro e successivamente esce al primo turno dei play-off promozione contro il Piacenza. A fine maggio la nuova proprietà nomina allenatore Mark Iuliano e Nello de Nicola direttore sportivo. Nel mese successivo tuttavia la situazione precipita repentinamente: l'F.C. Como infatti, nonostante diverse rassicurazioni da parte della dirigenza, non provvede a onorare alcune pendenze (stipendi e contributi arretrati, documentazione, fideiussione) necessarie per chiedere la ri-affiliazione alla FIGC e potersi re-iscrivere alla Serie C (nuovo nome della Lega Pro). Il 30 giugno 2017 la FIGC respinge pertanto ufficialmente la domanda di attribuzione del titolo sportivo della vecchia società fallita alla F.C. Como S.r.l., escludendo di conseguenza il Como dai campionati professionistici e svincolando i giocatori ancora sotto contratto. A seguito di tali circostanze, nella prima decade di luglio 2017 il sindaco del capoluogo lariano Mario Landriscina si avvale dell'art. 52 comma 10 delle Norme organizzative interne FIGC (NOIF), inerente al trasferimento del titolo sportivo di una squadra disaffiliata, nominando una commissione atta a esaminare le proposte dei soggetti interessati alla rifondazione del club e alla sua reiscrizione a un campionato dilettantistico. Al termine della procedura di valutazione, tale commissione comunale seleziona la cordata capeggiata da Nicastro Group (composta dagli imprenditori Massimo Nicastro, Roberto Renzi, Enzo Angiuoni e dai dirigenti Roberto Bellotti e Roberto Pruzzo), la quale costituisce il Como 1907 s.r.l., poi ammesso in soprannumero al girone A del campionato di Serie D 2017-2018, rilevando la tradizione sportiva azzurra. Guidati in panchina dal tecnico Antonio Andreucci (reduce da esperienze al Campodarsego e alla Triestina) e in campo dal capitano Davide Sentinelli, i "nuovi azzurri" partono a fatica, ma riescono progressivamente ad acquisire costanza di rendimento e a proporsi come squadra di vertice: il girone di ritorno vede quindi il Como ingaggiare un duello col Gozzano per la posizione di capolista e la promozione diretta in Serie C. Lo scontro diretto del 35º turno allo stadio Giuseppe Sinigaglia si risolve in un pareggio per 0-0, lasciando i lariani a due punti di distacco dalla piccola realtà piemontese. All'ultima giornata, disputata il 6 maggio, il Gozzano perde per 1-2 in casa contro l'Arconatese, ma vince ugualmente il girone a causa del simultaneo pareggio a reti inviolate tra Folgore Caratese e Como, che relega gli azzurri ai playoff. Negli spareggi post-stagionali il Como elimina la Pro Sesto in semifinale e quindi il Chieri in finale, acquisendo la seconda posizione nella graduatoria successivamente stilata per gli eventuali ripescaggi nella serie superiore, ai quali però non viene ammesso per la mancata presentazione della fidejussione richiesta. L'obiettivo della promozione in Serie C viene conseguito l'anno seguente: affidati al tecnico Marco Banchini, gli azzurri trovano il proprio avversario nel Mantova, a lungo capolista del girone B. Gli scontri diretti vedono il Como perdere all'andata e vincere al ritorno, ma il campionato si risolve de facto alla 30ª giornata, allorché i comensi battono il Caravaggio, mentre i virgiliani escono sconfitti dal campo di Rezzato, passando al secondo posto con due punti di distacco. La vittoria e l'accesso alla terza serie diventano matematici alla penultima giornata, quando alla vittoria del Como sulla Virtus Bergamo fa riscontro il pareggio tra Mantova e Sondrio, portando il divario a quattro punti. Frattanto, il 4 aprile 2019 il club viene acquisito dalla società londinese SENT Entertainment Ltd, dietro la quale si rivela esserci l'indonesiana Djarum. Il 26 febbraio 2020 viene inaugurata Como Tv, la OTT della società che trasmette conferenze stampa, allenamenti, interviste e le partite di qualificazione sudamericana CONMEBOL ai mondiali 2022. Successivamente il Como partecipa a due campionati di Serie C, il primo dei quali interrotto a causa della pandemia da COVID 19. Nella stagione 2020-2021 i comensi, guidati prima da Marco Banchini e poi da Giacomo Gattuso, vincono il girone A della Serie C con una partita d'anticipo, affermandosi nello scontro diretto contro la concorrente Alessandria, e tornano così in Serie B dopo cinque anni d'assenza. Nell'estate 2021 lo stadio Sinigaglia subisce pertanto un intervento di adeguamento alla Serie B con il rifacimento del campo, l'installazione di seggiolini e delle tecnologie VAR e Goal line technology. L'annata 2021-2022 del Como (alla cui guida è confermato Gattuso) si conclude con una tranquilla salvezza in serie cadetta classificandosi al tredicesimo posto, il miglior risultato dell'ultimo ventennio in cadetteria. Risultato bissato nella stagione 2022-2023, con i comaschi che chiudono ancora la stagione in tredicesima posizione sotto la guida di Moreno Longo, subentrato a Gattuso. ## Colori e simboli ### Colori Il colore delle maglie indossate dai giocatori del Como è attualmente il blu reale con dettagli bianchi, da cui deriva anche il soprannome di biancoblù. Per quanto concerne le divise da trasferta, queste sono tipicamente l'inverso di quelle casalinghe, pur se ciclicamente si è derogato a ciò seguendo invece le mode cromatiche del momento. Storicamente, il colore identificativo del Como è stato l'azzurro, tradizionalmente inserito sulla maglia a tinta unita, a cui si accompagnava il bianco come colore riservato ai pantaloncini e ai dettagli; quest'ultima tinta, tuttavia, nei primi decenni di vita del club godeva di maggior spazio sulla casacca lariana, grazie al ricorso a template crociati, fasciati o palati. Nel 1926, quando la società si fuse con l'Esperia nell'Associazione Calcio Comense, si scelse il colore rosso granata, che apparve però solo sporadicamente sulle maglie. Né miglior fortuna ebbe il verde adottato nel 1938 in seguito alla fusione con l'A.S. Ardita. ### Simboli ufficiali **Stemma** L'elemento caratterizzante praticamente tutti i loghi che il Como si è dato nel corso dei decenni è lo stemma araldico cittadino (di rosso alla croce d'argento centrata): in alcuni casi (come nel campionato di Serie A 1949-1950) proprio tale scudetto crociato fu adottato a tutti gli effetti come emblema sociale e cucito sulle maglie da gioco. Altro elemento che ricorre negli stemmi del club sono i richiami di vario tipo al lago di Como. Tra i primi stemmi noti della società vi è quello adottato nel 1919: un pallone di colore marrone, cinto trasversalmente da una fascia bianca recante il nome della città e lo stemma araldico comunale. Col cambio di denominazione in A.C. Comense lo stemma assunse foggia circolare: nella parte superiore dello scudo (colorata d'azzurro) trovava posto il nome sociale, accompagnato da una stella bianca a cinque punte; nella sezione inferiore invece compariva la croce bianca in campo rosso mutuata dal blasone civico. A partire dagli anni 1950 fece la sua comparsa un simbolo assai longevo: uno scudo francese moderno azzurro con la riproduzione dello stemma comunale comasco inscritta nell'angolo sinistro superiore. Nello spazio libero hanno trovavato spazio col passare degli anni varie scritte: dalla sola denominazione sociale a simboli richiamanti il palmarès del club, nonché (in determinate circostanze) allusioni ad anniversari di fondazione particolari (quali il cinquantesimo nel 1957 e l'ottantesimo nel 1987). Da segnalare anche la soluzione adottata sulle maglie da gioco nella stagione 1975-1976: un cerchio azzurro con lo stemma civico nella parte bassa e la ragione sociale disposta "ad arco" nella metà superiore. Nel marzo 1984, in vista di un possibile ritorno in Serie A, venne bandito un concorso popolare per dotare la società di un nuovo identificativo, logo o stemma che fosse. Vennero imposti come vincolanti l'uso del colore azzurro e dello stemma cittadino e furono suggeriti dei possibili soggetti su cui lavorare, quali il lago, la cattedrale, il Broletto e la bachicoltura: ai cinque bozzetti giudicati migliori sarebbe stato assegnato 1 milione di lire. Le partecipazioni furono 500, tra le quali vennero selezionate le proposte di Massimo Tettamanti, Isabella Della Rosa, Alessandra Vittani, Mario Turconi e Studio Cantiani Como. La decisione sul simbolo vincitore venne rimessa ai tifosi, che a margine della partita Como-Triestina del 10 giugno 1984 ricevettero una scheda di votazione da depositare in apposite urne predisposte allo stadio Sinigaglia. Gli scrutini incoronarono vincitrice la proposta dello Studio Cantiani, avente per protagonista il disegno stilizzato di un uccello lacustre di non chiara identificazione) che spicca il volo da uno specchio d'acqua. La scelta non fu esente da polemiche: molti tifosi accusarono la società (che non aveva reso nota la classifica dei cinque bozzetti) di aver falsato la votazione, sostenendo che in realtà il logo più votato fosse stato quello di Mario Turconi, che proponeva una più semplice stilizzazione del lago di Como. Nondimeno l'ambiguità del volatile raffigurato, che alcuni interpretavano come uno svasso, altri come un airone (specie non molto presente nella conca lariana), fu oggetto di discussioni e ironie, con parte della tifoseria che gli attribuì il soprannome el gurgureu ("il gabbiano" in dialetto comasco); l'allora direttore del "La Provincia di Como", Gianni De Simoni, condivise in un editoriale le perplessità della piazza. Gli stessi autori del logo cooperarono ad alimentare la diatriba, sostenendo di essersi ispirati agli aironi dell'oasi del Bassone, zona umida alla periferia di Como del tutto distinta dal lago, che invece il bando indicava tra i soggetti su cui lavorare. Il disegno comunque non fu mai apposto sulle divise da gioco, ma utilizzato solo in ambito istituzionale, nei gagliardetti, nel merchandising e nelle pubblicazioni; da ultimo, nel 2013, esso venne recuperato come simbolo per le squadre giovanili comasche. Nel 1991 si assistette a un nuovo cambio simbolico: venne introdotto un ancile bianco, contenente al centro lo stemma araldico cittadino sormontato da un'onda d'acqua azzurra; al di sopra di tale disegno compariva il nome della città, mentre al di sotto l'anno di fondazione della squadra, a caratteri azzurri. Tale stemma venne occasionalmente modificato in modo non incisivo, mediante alterazione dell'intensità delle tinte e uso di differenti caratteri tipografici. Due furono gli stemmi che si succedettero nel 2017, allorché non fu più possibile utilizzare il logo del 1992 (rimasto in mano a una curatela fallimentare). L'effimera F.C. Como sottopose alla piazza tre bozzetti di logo, tra i quali prevalse una proposta che sostanzialmente riprendeva la base dell'ancile bianco e la filosofia dei contenuti: al centro uno scudetto azzurro con il disegno geograficamente accurato del lago di Como (di colore bianco) e nell'angolo superiore sinistro lo stemma araldico cittadino; al di sopra di tale disegno appariva la denominazione sociale, al di sotto l'anno di fondazione. Fallita anche tale società, la subentrata Como 1907 ha optato per un logo sociale del tutto rinnovato, sotto forma di un cerchio bianco contenente lo scudetto comunale sovrastante tre onde d'acqua, il tutto racchiuso in una corona circolare blu recante il nome societario a caratteri stampatelli. Nel 2019 il cambio di proprietà del Como 1907 ha portato in dote un nuovo logotipo, la cui scelta fu ancora una volta demandata a un sondaggio popolare tra i tifosi: uno scudetto contenente la ragione sociale e il disegno delle onde del lago, sovrapposto a una croce greca; tale disegno viene reso monocromaticamente in blu o bianco a seconda della superficie di applicazione, mentre manca completamente la componente rossa. * Bandiera comunale della città di Como. * Stemma dell'Associazione Calcio Comense, in uso tra il 1926 e il 1936 * Stemma-base adottato (con disparate varianti) tra gli anni 1950 e il 1980 * Stemma adottato dalle varie gestioni societarie tra il 1992 e il 2017. * Stemma del F.C. Como, che nel 2017 tentò di acquisire il titolo sportivo comense. * Stemma del Como 1907, in uso dal 2017 al 2019. * Stemma in uso dal 2019. ### Mascotte Dal 2017 la mascotte societaria è Ilario, uno svasso azzurro disegnato in attitudine da calciatore, con un pallone e la maglia del club. L'ideazione e la scelta della mascotte è avvenuta mediante un concorso popolare indetto dalla società in occasione del centodecimo anniversario dalla fondazione del Como FBC: tra i bozzetti pervenuti, oltre allo svasso (ancora privo di nome, disegnato dal ventinovenne Mauro Dalla Francesca) vi erano due proposte di bambini, ovvero un volto sorridente modellato a somiglianza del torrione del Castel Baradello e una goccia d'acqua antropomorfa (allegoria del lago di Como), opera rispettivamente di Mattia Pietro, 6 anni, e Riccardo Piazza, 9 anni. La scelta definitiva fu affidata ai tifosi, che il 19 novembre 2017, a margine di una partita di campionato, diedero la maggioranza dei voti allo svasso; la votazione per il nome vide invece contrapporsi "Ilario" e "Lariano", con la vittoria della prima candidatura. In precedenza, durante la Serie A 2002-2003, la ditta Giochi Preziosi commercializzò articoli su cui compariva Bullo, un bulldog dalle fattezze antropomorfe vestito da calciatore con la maglia del Como. ## Strutture ### Stadio Il Como gioca le partite casalinghe nello stadio Giuseppe Sinigaglia di Como, inaugurato nel 1927. * Capienza: 13 602 posti. * Tribuna coperta: 2 560 posti. * Distinti in cemento: 2 992 posti. * Distinti parterre: 1 472 posti. * Curva Ovest (Como): 4 948 posti. * Curva Est (ospiti): 1 600 posti. * Dimensione del campo: * Lunghezza: 105,40 metri. * Larghezza: 68 metri. ### Centro di allenamento Da settembre 2017, vista l'indisponibilità dello storico Centro sportivo Mario Beretta, sotto sequestro dell'autorità giudiziaria in attesa di sentenza per il fallimento della S3C che controllava il precedente sodalizio, gli allenamenti della prima squadra vengono effettuati al centro sportivo di Bregnano, mentre il settore giovanile svolge i suoi allenamenti al Centro sportivo "Lambrone" di Erba. Nell'estate 2020 la società si è aggiudicata all'asta il Centro sportivo comunale di Mozzate, che a partire dalla stagione 2022-2023 è diventato la sede e il campo di allenamento della prima squadra. ## Società Dal 2012 al 2016 il Calcio Como s.r.l. è stato controllato al 99% da un soggetto economico denominato S3C (abbreviazione di Società controllata Calcio Como), federante tutti i soci del club. ### Organigramma societario Aggiornato a febbraio 2021 * Dennis Wise - Amministratore unico * Carlalberto Ludi - Direttore generale Area organizzativa * Emanuela Lubian - Segretario generale * Giuseppe Calandra - Team manager ### Sponsor * Cronologia degli sponsor tecnici * fino al 1981 non presente * 1981-1982 Umbro * 1982-1991 adidas * 1991-1994 Umbro * 1994-1996 Devis * 1996-2005 Erreà * 2005-2006 Lotto * 2006-2009 Hawk * 2009-2017 Legea * 2017-2019 HS Football * 2019-2022 Legea * 2022- Erreà ## Il Como nella cultura di massa * La vicenda del romanzo La dogana del vento di Folco Quilici (2011) ruota intorno a un immaginario portiere del Como negli anni 1970, in Serie A. Il giocatore, di nome Jorghii Vallodi, è figlio di un'italiana e di un militare cosacco. * Nel film L'allenatore nel pallone (1984), compare anche il nome del Como (presente nella Serie A dell'epoca); nello specifico, è una delle squadre battute dalla Longobarda, allenata dal protagonista della pellicola Oronzo Canà (interpretato da Lino Banfi). Il nome compare sotto forma di un titolo di giornale riportante la seguente dicitura: "La Longobarda vince anche a Como". ## Allenatori e presidenti * 1913-1914 Mario Bazzi * 1914-1915 Gustavo Carrer * 1919-1920 Gustavo Carrer * 1922-1923 Giuseppe Airoldi * 1923-1924 Carlo Barini * 1924-1925 Ernst Furth * 1926-1927 Gustavo Carrer * 1927-1929 Guido Ara * 1929-1930 Giuseppe Airoldi * 1930-1932 Gedeon Eugen Lukács * 1932-1934 Adolfo Baloncieri * 1934-1935 Luigi Cevenini * 1935-1938 Cesare Butti * 1938-1944 Antonio Cetti * 1944-1945 Angelo Benincasa * 1945-1946 Giovanni Battista Rebuffo * 1946-1947 Eraldo Monzeglio * 1947-1948 József Viola (1ª-8ª) Róbert Winkler (9ª-34ª) * 1948-1951 Mario Varglien * 1951-1952 Alfredo Mazzoni (1ª-18ª) Róbert Winkler (19ª) Alfredo Mazzoni (20ª-24ª) Róbert Winkler (25ª-38ª) * 1952-1953 Róbert Winkler e Martini (1ª-16ª) Luigi Bonizzoni (17ª-34ª) * 1953-1960 Hugo Lamanna * 1960-1961 Giuseppe Baldini * 1961-1962 Giuseppe Baldini (1ª-13ª) Francesco Tortarolo e Giulio Cappelli (D.T.) (14ª-38ª) * 1962-1963 Frank Pedersen e Giulio Cappelli (D.T.) (1ª-19ª) Giovanni Zanollo e Giulio Cappelli (D.T.) (20ª-25ª) Henri-Gérard Augustine e Giulio Cappelli (D.T.) (26ª-38ª) * 1963-1965 Vinicio Viani * 1965-1967 Mario Trezzi * 1967-1969 Franco Viviani * 1969-1970 Roberto Lerici (1ª-7ª) Maino Neri (8ª-38ª) * 1970-1971 Gino Giaroli * 1971-1973 Eugenio Bersellini * 1973-1975 Giuseppe Marchioro * 1975-1976 Beniamino Cancian (1ª-12ª) Osvaldo Bagnoli (13ª-30ª) * 1976-1977 Osvaldo Bagnoli * 1977-1978 Gennaro Rambone (1ª-13ª) Luis Suárez (14ª-24ª) Narciso Pezzotti (25ª-38ª) * 1978-1981 Giuseppe Marchioro * 1981-1982 Giuseppe Marchioro (1ª-14ª) Gianni Seghedoni (15ª-30ª) * 1982-1984 Tarcisio Burgnich * 1984-1985 Ottavio Bianchi * 1985-1986 Roberto Clagluna (1ª-10ª) Rino Marchesi (11ª-30ª) * 1986-1987 Emiliano Mondonico * 1987-1988 Aldo Agroppi (1ª-13ª) Tarcisio Burgnich (14ª-30ª) * 1988-1989 Rino Marchesi (1ª-24ª) Angelo Pereni (25ª-34ª) * 1989-1990 Giampiero Vitali (1ª-11ª) Giovanni Galeone (12ª-29ª) Angelo Massola (30ª-38ª) * 1990-1991 Eugenio Bersellini * 1991-1992 Pierluigi Frosio * 1992-1993 Andrea Valdinoci (1ª-14ª) Tarcisio Burgnich (15ª-32ª) * 1993-1995 Marco Tardelli * 1995-1996 Alessandro Scanziani * 1996-1997 Alessandro Scanziani (1ª-16ª) Gianpiero Marini (17ª-34ª) * 1997-1998 Mario Beretta (1ª-7ª) Enrico Catuzzi (8ª-12ª) Mario Beretta (13ª-24ª) Giancarlo Centi (25ª-34ª) * 1998-1999 Giovanni Trainini * 1999-2000 Walter De Vecchi (1ª-7ª) Gianpiero Marini (8ª-24ª) Loris Dominissini (25ª-38ª) * 2000-2002 Loris Dominissini * 2002-2003 Loris Dominissini (1ª-11ª) Eugenio Fascetti (12ª-34ª) * 2003-2004 Eugenio Fascetti (1ª-38ª) Roberto Galia (39ª-46ª) * 2004-2005 Roberto Galia (1ª-11ª) Silvano Fontolan (12ª) Simone Boldini (13ª-38ª e play-out) * 2005-2006 Giacomo Gattuso * 2006-2007 Marco Falsettini (1ª-17ª) Maurizio Parolini (18ª-24ª) Ernestino Ramella (25ª-34ª) * 2007-2008 Ninni Corda * 2008-2009 Corrado Cotta (1ª-21ª) Stefano Di Chiara (22ª-34ª e play-off) * 2009-2010 Stefano Di Chiara (1ª-9ª) Ottavio Strano e Oscar Brevi (10ª-34ª) * 2010-2011 Carlo Garavaglia * 2011-2012 Ernestino Ramella (1ª-19ª) Giuseppe Manari (20ª-23ª) Vincenzo Chiarenza (24ª-26ª) Ernestino Ramella (27ª-34ª) * 2012-2013 Silvio Paolucci (1ª-24ª) Giovanni Colella (25ª-34ª) * 2013-2014 Giovanni Colella * 2014-2015 Giovanni Colella (1ª-20ª) Carlo Sabatini (21ª-38ª e play-off) * 2015-2016 Carlo Sabatini (1ª-11ª) Gianluca Festa (12ª-31ª) Stefano Cuoghi (32ª-42ª) * 2016-2017 Fabio Gallo * 2017 Mark Iuliano * 2017-2018 Antonio Andreucci * 2018-2020 Marco Banchini * 2020-2021 Marco Banchini (1ª-9ª, 11ª-13ª) Giacomo Gattuso (10ª, 14ª-38ª) * 2021-2022 Giacomo Gattuso * 2022-2023 Giacomo Gattuso (1ª-4ª) Massimiliano Guidetti (5ª-6ª) Moreno Longo (7ª-38ª) * 2023-2024 Moreno Longo (1ª-2ª, 4ª-13ª) Cesc Fàbregas (3ª, 14ª-18ª) Marco Cassetti (19ª) Osian Roberts (20ª-) * 1907-1912 Mario Bazzi * 1912-1922 Carlo Verga * 1922-1926 Eugenio Rosasco * 1926-1930 Enrico Brambilla * 1930-1933 Gianni Binda * 1933-1935 Bruno Pessina * 1935 Agrippino Porlezza (commissario straordinario) * 1935-1936 Vittorio De Benedetti * 1936-1937 Faliero Frigerio * 1937-1938 Renzo Ferrero * 1938-1941 Antonio Maspero * 1941-1942 Luigi Ripamonti * 1942-1944 Giannetto Bianchi * 1944-1946 Gigi Colombo * 1946-1948 Luigi Ballerini * 1948-1955 Carlo Songia * 1955-1962 Francesco Ambrosoli * 1962-1963 Comitato di presidenza * 1963-1967 Ercole Erba * 1967-1971 Romildo Roncoroni * 1971-1980 Alfredo Tragni * 1980-1983 Mario Beretta * 1983-1993 Benito Gattei * 1993-1997 Mario Beretta * 1997-2003 Enrico Preziosi * 2003-2005 Aleardo Dall'Oglio * 2005 Francesco Corrado (curatore fallimentare) * 2005 Alessandro De Blasi * 2005-2006 Giangerolamo Barzaghi * 2006-2008 Vincenzo Angiuoni * 2008-2011 Antonio Di Bari * 2011-2012 Amilcare Rivetti * 2012-2016 Pietro Porro * 2016-2017 Francesco Di Michele (curatore fallimentare) * 2017-2019 Massimo Nicastro * 2019- Vacante ## Calciatori ### Capitani Di seguito la cronologia dei capitani del Como. * ... (1907-1961) * Bruno Ballarini (1961-1970) * Luigi Paleari (1970-1972) * Claudio Correnti (1972-1978) * Roberto Melgrati (1978-1979) * Adriano Lombardi (1979-1981) * Silvano Fontolan (1981-1983) * Giancarlo Centi (1983-1991) * Paolo Annoni (1991-1993) * Giacomo Gattuso (1993-1995) * Roberto Galia (1995-1997) * Massimiliano Ferrigno (1997-2000) * Oscar Brevi (da novembre 2000-2002) * Cristian Stellini (2002-2003) * Mauro Bressan (2003-2005) * Aldo Monza (2005-2006) * Marco Sgrò (2006-2007) * Roberto Cau (2007-2008) * Oscar Brevi (2008-2009) * Michele Franco (da ottobre 2009-2011) * Orlando Urbano (2011-2012) * Andrea Ardito (2012-2015) * Antonio Giosa (2015-2016) * Giovanni Fietta (2016-2017) * Davide Sentinelli (2017-2018) * Federico Gentile (2018-2019) * Silvano Raggio Garibaldi (2019-2020) * Luca Crescenzi (2020-2021) * Alessandro Bellemo (2021-) ### Il Como e le nazionali di calcio Giocatori che hanno giocato nella loro Nazionale maggiore durante il periodo di militanza nel Como: * Pietro Vierchowod – Italia: 2 presenze (1981). * Dieter Mirnegg – Austria: 3 presenze (1981). * Dan Corneliusson – Svezia: 8 presenze e 3 gol (1984-1987). * Dirceu – Brasile: 2 presenze (1986). * Vedin Musić – Bosnia ed Erzegovina: 13 presenze (2001-2003). * Nikola Lazetić – Jugoslavia: 2 presenze (2002). * Stjepan Tomas – Croazia: 7 presenze (2002-2003). * Nelson Abeijón – Uruguay: 3 presenze e 1 gol (2003). * Doris Fuakuputu – RD del Congo: 1 presenza (2008). * Migjen Basha – Albania: 2 presenze (2016). * Zito Luvumbo – Angola: 4 presenze (2021). * Nikolas Iōannou – Cipro: 19 presenze (2021-2023). * Alfred Gomis – Senegal: 2 presenze (2023). ## Palmarès ### Competizioni nazionali * Serie B: 3 1948-1949, 1979-1980, 2001-2002 * Coppa Italia Serie C: 1 1996-1997 ### Altre competizioni * Coppa Italia Serie D: 1 2007-2008 * Prima Divisione: 1 1930-1931 (girone finale Nord A) * Torneo Benefico Lombardo: 1 1944-1945 * Serie C: 2 1967-1968 (girone A), 2020-2021 (girone A) * Serie C1: 1 1978-1979 (girone A) * Serie D: 2 2007-2008 (girone B), 2018-2019 (girone B) ### Competizioni giovanili * Campionato Primavera di Serie B: 1 1962-1963 * Campionato Allievi Nazionali: 2 1967-1968, 2016-2017, 2020-2021 (Serie C) * Campionato Nazionale Dante Berretti: 1 1978-1979 * Trofeo Dossena: 2 1986, 1988 ## Statistiche e record ### Partecipazione ai campionati Nelle 99 stagioni sportive sono escluse quelle disputate a livello regionale fra il 1912 e il 1914, fra il 1919 e il 1922 e fra il 1936 e il 1938. Tra le partecipazioni alla Serie C è incluso anche il campionato di Serie B-C Alta Italia 1945-1946, in cui il Como partecipò come squadra di Serie C. | Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale | | - | - | - | - | - | - | | 1º | Prima Categoria | 1 | 1914-1915 | 1914-1915 | 14 | | 1º | Serie A | 13 | 1949-1950 | 2002-2003 | 14 | | 2º | Seconda Divisione | 4 | 1922-1923 | 1925-1926 | 44 | | 2º | Prima Divisione | 3 | 1926-1927 | 1928-1929 | 44 | | 2º | Serie B | 37 | 1931-1932 | 2023-2024 | 44 | | 3º | Prima Divisione | 2 | 1929-1930 | 1930-1931 | 35 | | 3º | Serie Mista B-C Alta Italia | 1 | 1945-1946 | 1945-1946 | | 35 | | 3º | Serie C | 13 | 1935-1936 | 2020-2021 | 35 | | 3º | Serie C1 | 12 | 1978-1979 | 2004-2005 | 35 | | 3º | Lega Pro Prima Divisione | 5 | 2009-2010 | 2013-2014 | 35 | | 3º | Lega Pro | 2 | 2014-2015 | 2016-2017 | 35 | | 4º | Lega Pro Seconda Divisione | 1 | 2008-2009 | 2008-2009 | 3 | | 4º | Serie D | 2 | 2017-2018 | 2018-2019 | 3 | | 5º | Serie D | 3 | 2005-2006 | 2007-2008 | 3 | | Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale | | I | Prima Categoria | 4 | 1913-1914 | 1921-1922 | 6 | | I | Prima Divisione | 2 | 1936-1937 | 1937-1938 | 6 | | II | Promozione | 1 | 1912-1913 | 1912-1913 | 1 | ### Partecipazione alle coppe | Torneo | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale | | - | - | - | - | - | | Coppa Italia | 53 | 1935-1936 | 2022-2023 | 54 | | Coppa Alta Italia | 1 | 1946 | 1946 | | 54 | | Coppa Italia Semiprofessionisti | 1 | 1978-1979 | 1978-1979 | 21 | | Coppa Italia Serie C | 12 | 1990-1991 | 2019-2020 | 21 | | Coppa Italia Lega Pro | 8 | 2008-2009 | 2016-2017 | 21 | | Coppa Italia Serie D | 5 | 2005-2006 | 2018-2019 | 5 | | Torneo | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale | | Coppa Mitropa | 1 | 1980-1981 | 1980-1981 | 1 | | Coppa dell'Amicizia | 2 | 1960 | 1961 | 2 | ### Statistiche di squadra Record assoluti * Vittoria più larga in casa: Como-Modena 7-0 (1914-1915) Comense-Reggiana 7-0 (1930-1931) Como-Trezzo 7-0 (1937-1938) * Vittoria più larga in trasferta: Vis Nova-Como 0-14 (1942-1943) * Sconfitta più larga in casa: Como-U.S. Milanese 1-8 (1919-1920) * Sconfitta più larga in trasferta: Juventus-Como 9-0 (1913-1914) * Pareggio con il maggior numero di reti: Derthona-Comense 5-5 (1927-1928) Record in Serie A * Vittoria più larga in casa: Como-Lucchese 5-0 (1950-1951) Como-Udinese 5-0 (1951-1952) * Vittoria più larga in trasferta: Juventus-Como 0-3 (1950-1951) Avellino-Como 1-4 (1985-1986) Lecce-Como 1-4 (1985-1986) * Sconfitta più larga in casa: Como-Inter 1-5 (1949-1950) Como-Juventus 2-6 (1949-1950) Como-Napoli 0-4 (1981-1982) * Sconfitta più larga in trasferta: Napoli-Como 7-0 (1950-1951) ### Statistiche individuali * Maggior numero di reti segnate in una stagione: 28 Marco Romano (1932-1933) * Maggior numero di reti segnate in una partita: 5 Giulio Longhi vs. Vis Nova (1942-1943) 5 Carlo Dell'Omodarme vs. Cagliari (1959-1960) * Rete più rapida segnata: 10″ Autorete di Marco Libassi vs. Brescello (1998-1999) 10″ Matteo Chinellato vs. Pistoiese (2016-2017) * Rete più rapida subita: 10″ Tullio Ghersetich vs. Fiorentina (1952-1953) * Minuti di imbattibilità: 1008' Antonio Lonardi (1967-1968) Di seguito le classifiche dei primatisti per presenze e per reti segnate solo in campionato, play-off o play-out compresi, nella storia della società. In grassetto i giocatori ancora in attività con la maglia del club lombardo. Dati aggiornati al 20 gennaio 2024. | Record di presenze in campionato 350 Bruno Ballarini (1958-1970) 334 Giancarlo Centi (1977-1981, 1983-1991) 286 Claudio Correnti (1969-1978) 278 Antonio Cetti (1920-1941) 277 Luigi Paleari (1965-1973) 251 Roberto Melgrati (1970-1972, 1973-1980) 250 Silvano Fontolan (1974-1978, 1979-1983) 247 Cesare Butti (1925-1938) 247 Doriano Pozzato (1969, 1970-1976, 1978-1981) 210 Piero Maronati (1942-1951) 200 Andrea Ardito (1999-2002, 2009-2015) | Record di reti in campionato 91 Antonio Cetti (1920-1941) 71 Marco Romano (1928-1934, 1941-1942) 58 Alessandro Gabrielloni (2018-) 57 Giuseppe Baldini (1951-1953, 1955-1960) 48 Renato Preziati (1923-1925, 1926-1933) 41 Vittorio Ghiandi (1949-1954) 41 Luca Cecconi (1995-1998) 39 Simone Ganz (2014-2016, 2019-2020) 38 Carlo Maesani (1946-1950) 38 Benito Meroni (1948-1951) 35 Ercole Rabitti (1948-1952) | | - | - | ## Tifoseria ### Storia Il movimento ultras nacque a Como con il gruppo "Fossa Lariana", che contava varie sezioni sparse per l'Italia, si ricorda in particolare quella del Lazio, a metà degli anni 1970. Dopo breve tempo dalla nascita, la Fossa fu affiancata dai Panthers. Tali due gruppi presero in mano le redini della curva, che in seguito passarono ai "Maestri Comacini", dopo lo scioglimento della Fossa nel 1990; tuttavia, questo periodo fu abbastanza breve e non lasciò il segno. Successivamente salirono in auge gli "Ultras Como", che ripudiarono il classico stile italiano in auge tra gli ultras lariani, caratterizzato da tamburi, striscioni e molto colore, preferendo lo stile inglese. Gli Ultras Como furono poi affiancati da una serie di fazioni di minor portata fin quando i gruppi presenti in Curva Azzurra non decisero di fondersi nei "Blue Fans Como" (BfC). I BfC si sciolsero nel 2002 e ritornarono in curva (frattanto riedificata e denominata Curva Como) un numero imprecisato di gruppi minori. Spiccarono allora due gruppi, totalmente separati fra loro: i "Lariani" e l'"Estrema Fazione", entrambi di chiara matrice ideologica destroide. ### Gemellaggi e rivalità Gli ultras lariani ebbero in passato un gemellaggio con gli ultras del Milan, favorito anche dalla rivalità tra Milan e Inter: mentre i tifosi di quest'ultima in ambito cestistico tifano per l'Olimpia Milano, i comaschi, data la vicinanza geografica, sostengono la rivale Pallacanestro Cantù. Altro gemellaggio ci fu con i vicentini, sciolto nel 2013, mentre nel 2011 si sono stretti rapporti con i francesi del Lione. Le principali rivalità sono quelle con gli ultras del Varese, del Modena, del Lecco, del Livorno e dell'Inter, favorita anche dal gemellaggio con i milanisti. Altre rivalità sono con i monzesi (che ha portato spesso a violenti scontri), con gli atalantini, con i cremonesi,, con i piacentini, con gli spallini, con i bresciani, con i veronesi, e con i veneziani. ## Organico ### Rosa 2023-2024 Rosa aggiornata al 29 gennaio 2024. | N. | Ruolo | Calciatore | | - | - | - | | 1 | P | Adrian Šemper | | 2 | D | Edoardo Goldaniga | | 3 | D | Marco Sala | | 4 | D | Matteo Solini | | 5 | D | Marco Curto | | 6 | C | Alessio Iovine | | 7 | C | Moutir Chajia | | 8 | C | Daniele Baselli | | 9 | A | Alessandro Gabrielloni | | 10 | A | Patrick Cutrone | | 11 | A | Álex Blanco | | 12 | P | Pierre Bolchini | | 14 | C | Alessandro Bellemo (capitano) | | 17 | A | Federico Chinetti | | 18 | C | Giuseppe Mazzaglia | | 22 | P | Mauro Vigorito | | 23 | A | Nicholas Gioacchini | | N. | Ruolo | Calciatore | | 26 | D | Cas Odenthal | | 28 | C | Oliver Abildgaard | | 30 | D | Christian Gatti | | 31 | P | Matteo Piombino | | 32 | C | Fabio Rispoli | | 33 | A | Lucas Da Cunha | | 34 | D | Diego Ronco | | 44 | D | Nikolas Iōannou | | 70 | C | Samuel Ballet | | 77 | A | Jean-Pierre Nsame | | 84 | D | Tommaso Cassandro | | 90 | A | Simone Verdi | | 93 | D | Federico Barba | | 94 | C | Ben Lhassine Kone | | | C | Matthias Braunöder | | | A | Gabriel Strefezza | ### Staff tecnico * Osian Roberts - Allenatore * Cesc Fàbregas - Allenatore in seconda * Marco Cassetti - Collaboratore tecnico * Dani Guindos - Collaboratore tecnico * Enrico Malatesta - Preparatore dei portieri * Andrea Bernasconi - Preparatore atletico * Andrea Castellani - Preparatore atletico * Simone Gallo - Fisioterapista * Alessandro Pozzoli - Fisioterapista
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https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Pascoli
Giovanni Pascoli
# Giovanni Pascoli Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912) è stato un poeta e critico letterario italiano. Figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento, è considerato, insieme a Gabriele D'Annunzio, il maggior poeta decadente italiano, nonostante la sua formazione principalmente positivistica. Dal Fanciullino, articolo programmatico pubblicato per la prima volta nel 1897, emerge una concezione intima e interiore del sentimento poetico, orientato alla valorizzazione del particolare e del quotidiano, e al recupero di una dimensione infantile e quasi primitiva. D'altra parte, solo il poeta può esprimere la voce del "fanciullino" presente in ognuno: quest'idea consente a Pascoli di rivendicare per sé il ruolo, per certi versi ormai anacronistico, di "poeta vate", e di ribadire allo stesso tempo l'utilità morale (specialmente consolatoria) e civile della poesia. Egli, pur non partecipando attivamente ad alcun movimento letterario dell'epoca né mostrando particolare propensione verso la poesia europea contemporanea (al contrario di D'Annunzio), manifesta nella propria produzione tendenze prevalentemente spiritualistiche ed idealistiche, tipiche della cultura di fine secolo segnata dal progressivo esaurirsi del positivismo. Complessivamente la sua opera appare percorsa da una tensione costante tra la vecchia tradizione classicista ereditata dal maestro Giosuè Carducci, e le nuove tematiche decadenti. Risulta infatti difficile comprendere il vero significato delle sue opere più importanti, se si ignorano i dolorosi e tormentosi presupposti biografici e psicologici che egli stesso riorganizzò per tutta la vita, in modo ossessivo, come sistema semantico di base del proprio mondo poetico ed artistico. Benedetto Croce, cui si deve la prima impostazione critica della poesia pascoliana, concluse che Giovanni Pascoli «è uno strano miscuglio di spontaneità e di artifizio: un grande - piccolo poeta, o se piace meglio, un piccolo grande poeta». Tale giudizio nel corso del tempo rimase lo stesso e, anzi, Croce ne accentuò il carattere negativo, di pari passo con la sua posizione polemica «nei riguardi del decadentismo, del quale il Pascoli gli è apparso un tipico rappresentante, insieme con D'Annunzio, per il suo impressionismo e il suo frammentarismo». (...) Alcune tra le prime, più fini approssimazioni critiche, furono invece compiute da Renato Serra, Carlo Curto, seguito da Emilio Cecchi. ## Biografia ### Anni giovanili Giovanni Pascoli nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro (oggi San Mauro Pascoli) in provincia di Forlì, all'interno di una famiglia benestante, quarto dei dieci figli - due dei quali morti molto piccoli - di Ruggero Pascoli, amministratore della tenuta La Torre della famiglia dei principi Torlonia, e di Caterina Vincenzi Alloccatelli. I suoi familiari lo chiamavano affettuosamente "Zvanì". Il 10 agosto 1867, quando Giovanni aveva dodici anni, il padre fu assassinato con una fucilata mentre sul proprio calesse tornava a casa da Cesena. Le ragioni del delitto, forse di natura politica o dovute a contrasti di lavoro, non furono mai chiarite, e i responsabili rimasero ignoti, nonostante tre processi celebrati e nonostante la famiglia avesse forti sospetti sull'identità dell'assassino, come traspare evidentemente nella poesia La cavalla storna. Il probabile mandante fu infatti Pietro Cacciaguerra (al quale Pascoli fa riferimento, senza nominarlo, nella lirica Tra San Mauro e Savignano), possidente ed esperto fattore da bestiame, che divenne poi agente per conto del principe, coadiuvando l'amministratore Achille Petri, subentrato a Ruggero Pascoli dopo il delitto. I due sicari, i cui nomi correvano di bocca in bocca in paese, furono Luigi Pagliarani detto Bigéca (fervente repubblicano) e Michele Dellarocca, probabilmente fomentati dal presunto mandante. Sempre da Pascoli fu scritta una poesia in ricordo dell'assassinio, X agosto, la notte di San Lorenzo, la stessa in il padre fu ucciso. Il trauma lasciò segni profondi nel futuro poeta. La famiglia cominciò a perdere gradualmente il proprio status economico e successivamente subì una serie di numerosi lutti, disgregandosi: costretti a lasciare la tenuta, l'anno successivo morirono la sorella Margherita di tifo e la madre per un attacco cardiaco («di crepacuore»), nel 1871 il fratello Luigi colpito da meningite, e nel 1876 il fratello maggiore Giacomo, assessore comunale a Rimini, pure di tifo; secondo alcune ricerche, però, la morte di Giacomo non fu naturale bensì dovuta ad avvelenamento da parte di ignoti che intimarono a lui e ai suoi fratelli Raffaele e Giovanni di non continuare le indagini sulla morte del padre. Le sorelle Ida (1863-1957) e Maria (1865-1953) andarono a studiare nel collegio del convento delle monache agostiniane a Sogliano al Rubicone, dove viveva Rita Vincenzi, sorella della madre Caterina, e dove rimasero dieci anni. Nel 1882, uscite dal convento, Ida e Maria chiesero aiuto al fratello Giovanni, che dopo la laurea insegnava al Liceo Duni di Matera, chiedendogli di poter vivere con lui: le sorelle fecero leva sul senso del dovere e di colpa di Giovanni, il quale durante i nove anni universitari non si era più occupato di loro. Nella biografia scritta dalla sorella Maria, Lungo la vita di Giovanni Pascoli, il futuro poeta è presentato come un ragazzo solido e vivace, il cui carattere non era stato alterato dalle disgrazie; per anni, infatti, le sue reazioni parvero essere volitive e tenaci, nell'impegno a terminare il liceo e a cercare i mezzi per proseguire gli studi universitari, nonché nel puntiglio, sempre frustrato, nel ricercare e perseguire l'assassino del padre. Questo desiderio di giustizia non sfocerà mai nella vendetta, e Pascoli si pronuncerà sempre contro la pena di morte e contro l'ergastolo per motivi principalmente umanitari. ### I primi studi Nel 1871, all'età di quindici anni e dopo la morte del fratello Luigi avvenuta per meningite il 19 ottobre dello stesso anno, Giovanni Pascoli dovette lasciare il Collegio Raffaello dei padri Scolopi di Urbino; si trasferì a Rimini per frequentare il liceo classico Giulio Cesare. Giovanni giunse a Rimini assieme ai suoi cinque fratelli: Giacomo (19 anni), Raffaele (14), Alessandro Giuseppe, (12), Ida (8), Maria (6, chiamata affettuosamente Mariù). «L'appartamento, già scelto da Giacomo ed arredato con lettini di ferro e di legno, e con mobili di casa nostra, era in uno stabile interno di via San Simone, e si componeva del pianterreno e del primo piano», scrive Mariù: «La vita che si conduceva a Rimini… era di una economia che appena consentiva il puro necessario». Pascoli terminò infine gli studi liceali a Cesena dopo aver frequentato il ginnasio ed il liceo al prestigioso Liceo Dante di Firenze, ed aver fallito l'esame di licenza a causa delle materie scientifiche. ### L'università e l'impegno politico Grazie a una borsa di studio di 600 lire (che poi perse per aver partecipato a una manifestazione studentesca), Pascoli si iscrisse all'Università di Bologna dove ebbe come docenti il poeta Giosuè Carducci e il latinista Giovanni Battista Gandino, e diventò amico del poeta e critico Severino Ferrari. Conosciuto Andrea Costa ed avvicinatosi al movimento anarco-socialista, cominciò nel 1877 a tenere comizi a Forlì e a Cesena. Durante una manifestazione socialista a Bologna, dopo l'attentato fallito dell'anarchico lucano Giovanni Passannante ai danni del re Umberto I, il giovane poeta lesse pubblicamente un proprio sonetto dal presunto titolo Ode a Passannante. L'ode venne subito dopo strappata (probabilmente per timore di essere arrestato o forse per essersi pentito, pensando all'assassinio del padre) e di essa si conoscono solamente gli ultimi due versi tramandati oralmente: «colla berretta d'un cuoco, faremo una bandiera». La paternità del componimento fu oggetto di controversie: sia la sorella Maria sia lo studioso Piero Bianconi negarono che egli avesse scritto tale ode (Piero Bianconi la definì «la più celebre e citata delle poesie inesistenti della letteratura italiana»). Benché non vi sia alcuna prova tangibile sull'esistenza dell'opera, Gian Battista Lolli, vecchio segretario della federazione socialista di Bologna ed amico del Pascoli, dichiarò di aver assistito alla lettura ed attribuì al poeta la realizzazione della lirica. Pascoli fu arrestato il 7 settembre 1879 per aver partecipato a una protesta contro la condanna di alcuni anarchici, i quali erano stati a loro volta imprigionati per i disordini generati dalla condanna di Passannante: durante il loro processo, il poeta urlò: «Se questi sono i malfattori, evviva i malfattori!». Dopo poco più di cento giorni, esclusa la maggiore gravità del reato, con sentenza del 18 novembre 1879 la Corte d'Appello rinviò gli imputati - Pascoli ed Ugo Corradini - davanti al Tribunale. Il processo, in cui Pascoli era difeso dall'avvocato Barbanti, ebbe luogo il 22 dicembre e fu chiamato a testimone anche il suo docente Carducci, il quale inviò una sua dichiarazione: «Il Pascoli non ha capacità a delinquere in relazione ai fatti denunciati». Pascoli venne assolto, ma attraversò un periodo difficile minato da intenti suicidi (a cui desistette grazie al pensiero della madre defunta, come raccontato nella poesia La voce), finché alla fine riprese gli studi con impegno. Nonostante le simpatie verso il movimento anarco-socialista in età giovanile, nel 1900, quando Umberto I venne ucciso da un altro anarchico, Gaetano Bresci, Pascoli rimase amareggiato dall'accaduto e compose la poesia Al Re Umberto. Abbandonò dunque la militanza politica, ma mantenne sempre un certo spirito socialista umanitario caratterizzato dall'impegno verso i deboli e la concordia universale fra gli uomini, argomento di alcune liriche: «Pace, fratelli! e fate che le braccia / ch'ora o poi tenderete ai più vicini, / non sappiano la lotta e la minaccia.» (Giovanni Pascoli, I due fanciulli) ### La docenza Dopo la laurea, conseguita nel 1882 con una tesi su Alceo, Pascoli intraprese la carriera di insegnante di latino e greco nei licei di Matera e di Massa. Dopo le vicissitudini e i lutti, il poeta aveva finalmente ritrovato la gioia di vivere e di credere nel futuro. All'indomani della laurea scrisse da Argenta: Il prossimo ottobre andrò professore, ma non so ancora dove: forse lontano; ma che importa? Tutto il mondo è paese ed io ho risoluto di trovar bella la vita e piacevole il mio destino. Su richiesta delle sorelle Ida e Maria, fino al 1882 nel convento di Sogliano, Pascoli riformulò il proprio progetto di vita, sentendosi in colpa per avere abbandonato le sorelle negli anni universitari. In una lettera scritta da Argenta il 3 luglio 1882 in risposta alle sorelle che lo accusavano di averle abbandonate, Pascoli risponde: Povere bambine! Sotto ogni parola di quella vostra lettera così tenera, io leggevo un rimprovero per me, io intravedevo una lagrima! E ancora da Matera nell'ottobre del 1882: Amate voi me, che ero lontano e parevo indifferente, mentre voi vivevate nell'ombra del chiostro […] Amate voi me, che sono accorso a voi soltanto quando escivate dal convento raggianti di mite contentezza, m'amate almeno come le gentili compagne delle vostre gioie e consolatrici dei vostri dolori? Il 22 settembre 1882 Pascoli era stato iniziato alla massoneria, presso la loggia "Rizzoli" di Bologna. Il testamento massonico autografo del Pascoli, a forma di triangolo (il triangolo è un simbolo massonico), è stato rinvenuto nel 2002. Giuliano Di Bernardo, a capo del Grande Oriente d'Italia dal 1990 al 1993, nel 2017 ha esplicitamente dichiarato l'appartenenza di Pascoli e Carducci alla massoneria, per un certo periodo nelle logge. I contatti con la Massoneria sono confermati anche dall'intenso scambio epistolare che intrattenne col massone Luigi d'Isengard. Dal 1887 al 1895 insegnò a Livorno al Ginnasio-Liceo "Guerrazzi e Niccolini", nel cui archivio si trovano ancora lettere e appunti scritti di suo pugno, e nel frattempo iniziò la collaborazione con la rivista Vita nuova su cui uscirono le prime poesie di Myricae, raccolta che continuò a rinnovarsi in cinque edizioni fino al 1900. Vinse inoltre per ben tredici volte la medaglia d'oro al Concorso di poesia latina di Amsterdam, col poemetto Veianus e coi successivi Carmina. Nel 1894 fu chiamato a Roma per collaborare con il Ministero della pubblica istruzione. Nella capitale fece la conoscenza di Adolfo De Bosis, che lo invitò a collaborare alla rivista Convito (dove sarebbero infatti apparsi alcuni tra i componimenti più tardi riuniti nel volume Poemi conviviali), e di Gabriele D'Annunzio, il quale lo stimava, anche se il rapporto tra i due poeti fu sempre complesso. ### Il "nido" di Castelvecchio «La nube nel giorno più nera fu quella che vedo più rosa nell'ultima sera» (Giovanni Pascoli, La mia sera da Canti di Castelvecchio) Divenuto professore universitario nel 1895 e costretto dalla sua professione a lavorare in più città, come Bologna, Messina e Pisa, ma non si radicò mai in esse, preoccupandosi sempre di garantirsi una "via di fuga" verso il proprio mondo di origine, quello agreste. Tuttavia il punto di arrivo sarebbe stato sul versante appenninico opposto a quello da cui proveniva la sua famiglia: nel 1895 infatti si trasferì con la sorella Maria nella Media Valle del Serchio, nel piccolo borgo di Castelvecchio (oggi Castelvecchio Pascoli) nel comune di Barga, in una casa che divenne la sua residenza stabile quando poté acquistarla (impegnando anche alcune medaglie d'oro vinte al concorso di poesia latina di Amsterdam). Dopo il matrimonio della sorella Ida con il romagnolo Salvatore Berti, matrimonio che il poeta aveva contemplato e seguito sin dal 1891, Pascoli vivrà in seguito alcuni mesi di grande sofferenza per l'indifferenza della sorella Ida nei suoi confronti e le continue richieste economiche da parte di lei e del marito, vivendo la cosa come una profonda ferita dopo i dieci anni di sacrifici e dedizione alle sorelle, a causa delle quali il poeta aveva di fatto più volte rinunciato all'amore. Molti particolari della vita personale, successivamente emersi dalle lettere private, furono taciuti dalla celebre biografia scritta dalla sorella Maria, poiché giudicati da lei sconvenienti o non conosciuti. Il fidanzamento di Pascoli con la cugina Imelde Morri di Rimini, all'indomani delle nozze di Ida e organizzato all'insaputa di Mariù, dimostra il reale intento del poeta, ma di fronte alla disperazione di Mariù, che non avrebbe mai accettato il matrimonio, né l'ingerenza di un'altra donna in casa sua, Pascoli rinuncerà al proposito di vita coniugale. Si può affermare che la vita moderna della città non entrò mai, neppure come antitesi, come contrapposizione polemica, nella poesia pascoliana: egli, in un certo senso, non uscì mai dai confini del cosiddetto «nido», il suo mondo reale e metaforico che costituì, in tutta la sua produzione letteraria, l'unico grande tema, una specie di microcosmo da lui definito «tutto il mondo» eppure chiuso su sé stesso, come se il poeta avesse bisogno di difenderlo da un minaccioso disordine esterno, peraltro sempre innominato e oscuro, privo di riferimenti e di identità, come lo era stato l'assassino di suo padre. Sul tormentato rapporto nel nido con le sorelle ha scritto parole di estrema chiarezza il poeta Mario Luzi: «Di fatto si determina nei tre che la disgrazia ha diviso e ricongiunto una sorta di infatuazione e mistificazione infantili, alle quali Ida è connivente solo in parte. Per il Pascoli si tratta in ogni caso di una vera e propria regressione al mondo degli affetti e dei sensi, anteriore alla responsabilità; al mondo da cui era stato sbalzato violentemente e troppo presto. Possiamo notare due movimenti concorrenti: uno, quasi paterno, che gli suggerisce di ricostruire con fatica e pietà il nido edificato dai genitori; di investirsi della parte del padre, di imitarlo. Un altro, di ben diversa natura, gli suggerisce invece di chiudersi là dentro con le piccole sorelle che meglio gli garantiscono il regresso all'infanzia, escludendo di fatto, talvolta con durezza, gli altri fratelli. In pratica il Pascoli difende il nido con sacrificio, ma anche lo oppone con voluttà a tutto il resto: non è solo il suo ricovero ma anche la sua misura del mondo. Tutto ciò che tende a strapparlo di lì in qualche misura lo ferisce; altre dimensioni della realtà non gli riescono, positivamente, accettabili. Per renderlo più sicuro e profondo lo sposta dalla città, lo colloca tra i monti della Media Valle del Serchio dove può, oltre tutto, mimetizzarsi con la natura.» (Mario Luzi, Giovanni Pascoli) In particolare si fecero difficili i rapporti con Giuseppe, che mise più volte in imbarazzo Giovanni a Bologna, ubriacandosi continuamente in pubblico nelle osterie, e con il marito di Ida, il quale nel 1910, dopo aver ricevuto in prestito dei soldi da Giovanni, partì per l'America lasciando in Italia la moglie e le tre figlie. ### Gli ultimi anni Le trasformazioni politiche e sociali che agitavano gli anni di fine secolo e preludevano alla catastrofe bellica europea della prima guerra mondiale, gettarono progressivamente Pascoli, già emotivamente provato dall'ulteriore fallimento del suo tentativo di ricostruzione familiare, in una condizione di insicurezza e pessimismo ancora più marcati, che lo condussero in una fase di depressione e nel baratro dell'alcolismo: il poeta abusava di vino e cognac, come riferisce anche nelle lettere. Negli ultimi anni della sua vita, la poesia ed il nido diventano le uniche consolazioni di Pascoli dopo la perdita della fede trascendente, cercata ed avvertita comunque nel senso del mistero universale, in una sorta di agnosticismo mistico, come testimonia una missiva al cappellano militare padre Giovanni Semeria: «Io penso molto all'oscuro problema che resta… oscuro. La fiaccola che lo rischiara è in mano della nostra sorella grande Morte! Oh! sarebbe pur dolce cosa il credere che di là fosse abitato! Ma io sento che le religioni, compresa la più pura di tutte, la cristiana, sono per così dire, Tolemaiche. Copernico, Galileo le hanno scosse.» Mentre insegnava latino e greco nelle varie università dove aveva accettato l'incarico, pubblicò anche i volumi di analisi dantesca Minerva oscura (1898), Sotto il velame (1900) e La Mirabile Visione (1902). Nel 1906 assunse la cattedra di letteratura italiana all'Università di Bologna succedendo a Carducci. Qui ebbe allievi che sarebbero stati poi celebri, fra cui Aldo Garzanti. Nel novembre 1911, presenta al concorso indetto dal Comune di Roma per celebrare il cinquantesimo dell'Unità d'Italia, il poema latino Inno a Roma in cui riprendendo un tema già anticipato nell'ode Al corbezzolo esalta Pallante come il primo morto per la causa nazionale e poi deposto su rami di corbezzolo che con i fiori bianchi, le bacche rosse e le foglie verdi, vengono visti come un'anticipazione della bandiera tricolore. Scoppiata la guerra italo-turca, presso il teatro di Barga pronuncia il celebre discorso a favore dell'imperialismo La grande proletaria si è mossa: egli sostiene infatti che la Libia sia parte dell'Italia irredenta, e l'impresa sia anche a favore delle popolazioni sottomesse alla Turchia, oltre che positiva per i contadini italiani, che avranno nuove terre. Si tratta, in sostanza, non di nazionalismo vero e proprio, ma di un'evoluzione delle sue utopie socialiste e patriottiche. Il 31 dicembre 1911 compie 56 anni; sarà il suo ultimo compleanno: poco tempo dopo le sue condizioni di salute peggiorano. Il medico gli consiglia di lasciare Castelvecchio e trasferirsi a Bologna, dove gli viene diagnosticata la cirrosi epatica per l'abuso di alcool; nelle memorie della sorella viene invece affermato che fosse malato di epatite e tumore al fegato. Il certificato di morte riporta come causa un tumore allo stomaco, ma è probabile fosse stato redatto dal medico su richiesta di Mariù, che intendeva eliminare tutti gli aspetti che lei giudicava sconvenienti dall'immagine del fratello, come la dipendenza da alcool, come aveva fatto per la simpatia giovanile per Passannante e la sua affiliazione alla Massoneria. La malattia lo porta alla morte il 6 aprile 1912, un Sabato Santo vigilia di Pasqua, nella sua casa di Bologna, al numero 2 di Via dell'Osservanza. Pascoli venne sepolto nella cappella annessa alla sua dimora di Castelvecchio Pascoli, dove sarà tumulata anche l'amata sorella Maria, sua biografa, nominata erede universale nel testamento nonché curatrice delle opere postume. ## Il profilo letterario: la sua "rivoluzione poetica" L'esperienza poetica pascoliana si inserisce, con tratti originalissimi, nel panorama del decadentismo europeo e segna in maniera indelebile la poesia italiana: essa affonda le radici in una visione pessimistica della vita in cui si riflette la scomparsa della fiducia, propria del Positivismo, ed in una conoscenza in grado di spiegare compiutamente la realtà. Il mondo appare all'autore come un insieme misterioso ed indecifrabile; tanto che il poeta tende a rappresentare la realtà con una pennellata impressionistica che colga solo un determinato particolare del reale, non essendo possibile per l'autore avere una concreta visione d'insieme. Coerentemente con la visione decadente, il poeta si configura come un "veggente", mediatore di una conoscenza aurorale, in grado di spingere lo sguardo oltre il mondo sensibile: nel Fanciullino, Pascoli afferma quanto il poeta fanciullino sappia dare il nome alle cose, scoprendole nella loro freschezza originaria, in maniera immaginosa ed alogica. ### La formazione letteraria La fase cruciale della formazione letteraria di Pascoli va fatta risalire ai nove anni trascorsi a Bologna come studente alla Facoltà di Lettere (1873-1882). Allievo di Carducci, che si accorse subito delle qualità del giovane Pascoli, nella cerchia ristretta dell'ambiente creatosi attorno al poeta, Pascoli visse gli anni più movimentati della sua vita. Qui, protetto comunque dalla naturale dipendenza tra maestro e allievo, Pascoli non ebbe bisogno di alzare barriere nei confronti della realtà, dovendo limitarsi a seguire gli indirizzi e i modelli del suo corso di studi: i classici, la filologia, la letteratura italiana. Nel 1875 perse la borsa di studio e con essa l'unico mezzo di sostentamento su cui poteva contare. La frustrazione ed i disagi materiali lo spinsero verso il movimento socialista in quella che fu una delle poche, brevi parentesi politiche della sua vita. Nel 1879 venne arrestato e assolto dopo tre mesi di carcere; l'ulteriore senso di ingiustizia e la delusione lo riportarono nell'alveo d'ordine del maestro Carducci ed al compimento degli studi con una tesi sul poeta greco Alceo. A margine degli studi veri e propri, egli, comunque, condusse una vasta esplorazione del mondo letterario e anche scientifico straniero, attraverso le riviste francesi specializzate come la Revue des deux Mondes, che lo misero in contatto con l'avanguardia simbolista, e la lettura dei testi scientifico-naturalistici di Jules Michelet, Jean-Henri Fabre e Maurice Maeterlinck. Tali testi utilizzavano la descrizione naturalistica - la vita degli insetti soprattutto, con quell'attrazione per il microcosmo così caratteristica del Romanticismo decadente di fine Ottocento - in chiave poetica; l'osservazione era aggiornata sulle più recenti acquisizioni scientifiche dovute al perfezionamento del microscopio e della sperimentazione di laboratorio, ma poi veniva filtrata letterariamente attraverso uno stile lirico in cui dominava il senso della meraviglia e della fantasia. Era un atteggiamento positivista "romanticheggiante" che tendeva a vedere nella natura l'aspetto pre-cosciente del mondo umano. Coerentemente con questi interessi, vi fu anche quello per la cosiddetta "filosofia dell'inconscio" del tedesco Karl Robert Eduard von Hartmann, l'opera che aprì quella linea di interpretazione della psicologia in senso anti-meccanicistico che sfociò nella psicanalisi freudiana. È evidente in queste letture - come in quella successiva dell'opera dell'inglese James Sully sulla "psicologia dei bambini" - un'attrazione di Pascoli verso il "mondo piccolo" dei fenomeni naturali e psicologicamente elementari che tanto fortemente caratterizzò tutta la sua poesia. E non solo la sua. Per tutto l'Ottocento la cultura europea aveva coltivato un particolare culto per il mondo dell'infanzia, dapprima, in un senso pedagogico e culturale più generico, poi, verso la fine del secolo, con un più accentuato intendimento psicologico. I Romantici, sulla scia di Giambattista Vico e di Rousseau, avevano paragonato l'infanzia allo stato primordiale "di natura" dell'umanità, inteso come una sorta di età dell'oro. Verso gli anni Ottanta si cominciò, invece, ad analizzare in modo più realistico e scientifico la psicologia dell'infanzia, portando l'attenzione sul bambino come individuo in sé, caratterizzato da una propria realtà di riferimento. La letteratura per l'infanzia aveva prodotto in meno di un secolo una quantità considerevole di libri che costituirono la vera letteratura di massa fino alla fine dell'Ottocento. Parliamo dei libri per i bambini, come le innumerevoli raccolte di fiabe dei fratelli Grimm (1822), di H.C. Andersen (1872), di Ruskin (1851), Wilde (1888), Maurice Maeterlinck (1909); o come il capolavoro di Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie (1865). Oppure i libri di avventura adatti anche all'infanzia, come i romanzi di Jules Verne, Kipling, Twain, Salgari, London. O libri sull'infanzia, dall'intento moralistico ed educativo, come Senza famiglia di Malot (1878), Il piccolo Lord di F.H. Burnett (1886), Piccole donne di Alcott (1869) e i celeberrimi Cuore di De Amicis (1886) e Pinocchio di Collodi (1887). Tutto questo ci serve a ricondurre, naturalmente, la teoria pascoliana della poesia come intuizione pura ed ingenua, espressa nella poetica del Fanciullino, ai riflessi di un vasto ambiente culturale europeo che era assolutamente maturo per accogliere la sua proposta. In questo senso non si può parlare di una vera novità, quanto piuttosto della sensibilità con cui egli seppe cogliere un gusto diffuso ed un interesse già educato, traducendoli in quella grande poesia che all'Italia mancava dall'epoca di Leopardi. Per quanto riguarda il linguaggio, Pascoli ricerca una sorta di musicalità evocativa, accentuando l'elemento sonoro del verso, secondo il modello dei poeti maledetti Paul Verlaine e Stéphane Mallarmé. ### La poesia come "nido" che protegge dal mondo Per Pascoli la poesia ha natura irrazionale e con essa si può giungere alla verità di ogni cosa; il poeta deve essere un poeta-fanciullo che arriva a questa verità mediante l'irrazionalità e l'intuizione. Rifiuta quindi la ragione e, di conseguenza, rifiuta il Positivismo, che era l'esaltazione della ragione stessa e del progresso, approdando così al decadentismo. La poesia diventa così analogica, cioè senza apparente connessione tra due o più realtà che vengono rappresentate; ma in realtà una connessione, a volte anche un po' forzata, è presente tra i concetti, ed il poeta spesso e volentieri è costretto a voli vertiginosi per mettere in comunicazione questi concetti. La poesia irrazionale od analogica è una poesia di svelamento o di scoperta e non di invenzione. I motivi principali di questa poesia devono essere "umili cose": cose della vita quotidiana, cose modeste o familiari. A questo si unisce il ricordo ossessivo dei suoi morti, le cui presenze aleggiano continuamente nel “nido”, riproponendo il passato di lutti e di dolori ed inibendo al poeta ogni rapporto con la realtà esterna, ogni vita di relazione, che viene sentita come un tradimento nei confronti dei legami oscuri, viscerali del “nido”. Il "nido" è simbolo della famiglia e degli affetti, rifugio dalla violenza del mondo e della storia. Nella vita dei letterati italiani degli ultimi due secoli ricorre pressoché costantemente la contrapposizione problematica tra mondo cittadino e mondo agreste, intesi come portatori di valori opposti: mentre la campagna appare sempre più come il "paradiso perduto" dei valori morali e culturali, la città diviene simbolo di una condizione umana maledetta e snaturata, vittima della degradazione morale causata da un ideale di progresso puramente materiale. Questa contrapposizione può essere interpretata sia alla luce dell'arretratezza economica e culturale di gran parte dell'Italia rispetto all'evoluzione industriale delle grandi nazioni europee, sia come conseguenza della divisione politica e della mancanza di una grande metropoli unificante come erano Parigi per la Francia e Londra per l'Inghilterra. I "luoghi" poetici della "terra", del "borgo", dello "umile popolo" che ricorrono fino agli anni del primo dopoguerra non fanno che ripetere il sogno di una piccola patria lontana, che l'ideale unitario vagheggiato o realizzato non spegne mai del tutto. Decisivo nella continuazione di questa tradizione fu proprio Pascoli, anche se i suoi motivi non furono quelli tipicamente ideologici degli altri scrittori, ma nacquero da radici più intimistiche e soggettive. Nel 1899 scrisse al pittore De Witt: «C'è del gran dolore e del gran mistero nel mondo; ma nella vita semplice e familiare e nella contemplazione della natura, specialmente in campagna, c'è gran consolazione, la quale pure non basta a liberarci dall'immutabile destino». In questa contrapposizione tra l'esteriorità della vita sociale (e cittadina) e l'interiorità dell'esistenza familiare (ed agreste) si racchiude l'idea dominante - accanto a quella della morte - della poesia pascoliana. Dalla casa di Castelvecchio, dolcemente protetta dai boschi della Media Valle del Serchio, Pascoli non "uscì" più (psicologicamente parlando) fino alla morte. Pur continuando in un intenso lavoro di pubblicazioni poetiche e saggistiche, ed accettando nel 1905 di succedere al Carducci sulla cattedra dell'Università di Bologna, egli ci ha lasciato del mondo una visione univocamente ristretta attorno ad un "centro", rappresentato dal mistero della natura e dal rapporto tra amore e morte. Fu come se, sopraffatto da un'angoscia impossibile a dominarsi, il poeta avesse trovato nello strumento intellettuale del componimento poetico l'unico mezzo per costringere le paure ed i fantasmi dell'esistenza in un recinto ben delimitato, al di fuori del quale egli potesse continuare una vita di normali relazioni umane. A questo "recinto" poetico egli lavorò con straordinario impegno creativo, costruendo una raccolta di versi e di forme che la letteratura italiana non vedeva, per complessità e varietà, dai tempi di Chiabrera. La ricercatezza quasi sofisticata, ed artificiosa nella sua eleganza, delle strutture metriche scelte da Pascoli - mescolanza di novenari, quinari e quaternari nello stesso componimento, e così via - è stata interpretata come un paziente ed attento lavoro di organizzazione razionale della forma poetica attorno a contenuti psicologici informi ed incontrollabili che premevano dall'inconscio. Insomma, esattamente il contrario di quanto i simbolisti francesi e le altre avanguardie artistiche del primo Novecento proclamavano nei confronti della spontaneità espressiva. Anche se l'ultima fase della produzione pascoliana è ricca di tematiche sociopolitiche (Odi e inni del 1906, comprendenti gli inni Ad Antonio Fratti, Al re Umberto, Al Duca degli Abruzzi e ai suoi compagni, Andrée, nonché l'ode, aggiunta nella terza edizione, Chavez; Poemi italici del 1911; Poemi del Risorgimento, postumi; nonché il celebre discorso La grande Proletaria si è mossa, tenuto nel 1911 in occasione di una manifestazione a favore dei feriti della guerra di Libia), non c'è dubbio che la sua opera più significativa è rappresentata dai volumi poetici che comprendono le raccolte di Myricae e dei Canti di Castelvecchio (1903), nei quali il poeta trae spunto dall'ambiente a lui familiare come la Ferrovia Lucca-Aulla ("In viaggio"), nonché parte dei Poemetti. Il "mondo" di Pascoli è tutto lì: la natura come luogo dell'anima dal quale contemplare la morte come ricordo dei lutti privati. «Troppa questa morte? Ma la vita, senza il pensiero della morte, senza, cioè, religione, senza quello che ci distingue dalle bestie, è un delirio, o intermittente o continuo, o stolido o tragico. D'altra parte queste poesie sono nate quasi tutte in campagna; e non c'è visione che più campeggi o sul bianco della gran nave o sul verde delle selve o sul biondo del grano, che quella dei trasporti o delle comunioni che passano: e non c'è suono che più si distingua sul fragor dei fiumi e dei ruscelli, su lo stormir delle piante, sul canto delle cicale e degli uccelli, che quello delle Avemarie. Crescano e fioriscano intorno all'antica tomba della mia giovane madre queste myricae (diciamo cesti o stipe) autunnali.» (Dalla Prefazione di Pascoli ai Canti di Castelvecchio) ### Il poeta e il fanciullino «Il poeta è poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico, non maestro, non tribuno o demagogo, non uomo di stato o di corte. E nemmeno è, sia con pace del maestro Giosuè Carducci, un artiere che foggi spada e scudi e vomeri; e nemmeno, con pace di tanti altri, un artista che nielli e ceselli l'oro che altri gli porga. A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l'uno e l'altra [...]» (Da Il fanciullino) Uno dei tratti salienti per i quali Pascoli è passato alla storia della letteratura è la cosiddetta poetica del fanciullino, da lui stesso esplicitata nello scritto omonimo apparso sulla rivista Il Marzocco nel 1897. In tale scritto Pascoli, influenzato dal manuale di psicologia infantile di James Sully e da La filosofia dell'inconscio di Eduard von Hartmann, dà una definizione assolutamente compiuta - almeno secondo il suo punto di vista - della poesia (dichiarazione poetica). Si tratta di un testo di 20 capitoli, in cui si svolge il dialogo fra il poeta e la sua anima di fanciullino, simbolo: * dei margini di purezza e candore, che sopravvivono nell'uomo adulto; * della poesia e delle potenzialità latenti di scrittura poetica nel fondo dell'animo umano. Caratteristiche del fanciullino: * "Rimane piccolo anche quando noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce ed egli fa sentire il suo tinnulo squillo come di campanella". * "Piange e ride senza un perché di cose, che sfuggono ai nostri sensi ed alla nostra ragione". * "Guarda tutte le cose con stupore e con meraviglia, non coglie i rapporti logici di causa - effetto, ma intuisce". * "Scopre nelle cose le relazioni più ingegnose". * "Riempie ogni oggetto della propria immaginazione e dei propri ricordi (soggettivazione), trasformandolo in simbolo". Il poeta allora mantiene una razionalità di fondo, organizzatrice della metrica poetica, ma: * Possiede una sensibilità speciale, che gli consente di caricare di significati ulteriori e misteriosi anche gli oggetti più comuni; * Comunica verità latenti agli uomini: è "Adamo", che mette nome a tutto ciò che vede e sente (secondo il proprio personale modo di sentire, che tuttavia ha portata universale). * Deve saper combinare il talento della fanciullezza (saper vedere), con quello della vecchiaia (saper dire); * Percepisce l'essenza delle cose e non la loro apparenza fenomenica. La poesia, quindi, è tale solo quando riesce a parlare con la voce del fanciullo ed è vista come la perenne capacità di stupirsi tipica del mondo infantile, in una disposizione irrazionale che permane nell'uomo anche quando questi si è ormai allontanato, almeno cronologicamente, dall'infanzia propriamente intesa. È una realtà ontologica. Ha scarso rilievo per Pascoli la dimensione storica (egli trova suoi interlocutori in Omero, Virgilio, come se non vi fossero secoli e secoli di mezzo): la poesia vive fuori dal tempo ed esiste in quanto tale. Nel fare poesia una realtà ontologica (il poeta-microcosmo) si interroga su un'altra realtà ontologica (il mondo-macrocosmo); ma per essere poeta è necessario confondersi con la realtà circostante senza che il proprio punto di vista personale e preciso interferisca: il poeta si impone la rinuncia a parlare di sé stesso, tranne in poche poesie, in cui esplicitamente parla della sua vicenda personale. È vero che la vicenda autobiografica dell'autore caratterizza la sua poesia, ma con connotazioni di portata universale: ad esempio la morte del padre viene percepita come l'esempio principe della descrizione dell'universo, di conseguenza gli elementi autenticamente autobiografici sono scarsi, in quanto raffigura il male del mondo in generale. Tuttavia, nel passo XI de "Il fanciullino", Pascoli dichiara che un vero poeta è, più che altro, il suo sentimento e la sua visione che cerca di trasmettere agli altri. Per cui il poeta Pascoli rifiuta: * il Classicismo, che si qualifica per la centralità e unicità del punto di vista del poeta, che narra la sua opera ed esprime le proprie sensazioni. * il Romanticismo, dove il poeta fa di sé stesso, dei suoi sentimenti e della sua vita, poesia. La poesia, così definita, è naturalmente buona ed è occasione di consolazione per l'uomo e il poeta. Pascoli fu anche commentatore e critico dell'opera di Dante e diresse inoltre la collana editoriale "Biblioteca dei Popoli". Il limite della poesia del Pascoli è costituito dall'ostentata pateticità e dall'eccessiva ricerca dell'effetto commovente. D'altro canto, il merito maggiore attribuibile al Pascoli fu quello di essere riuscito nell'impresa di far uscire la poesia italiana dall'eccessiva aulicità e retoricità non solo del Carducci e del Leopardi, ma anche del suo contemporaneo D'Annunzio. In altre parole, fu in grado di creare finalmente un legame diretto con la poesia d'Oltralpe e di respiro europeo. La lingua pascoliana è profondamente innovativa: essa perde il proprio tradizionale supporto logico, procede per simboli e immagini, con brevi frasi, musicali e suggestive. ### La poesia cosmica Fanno parte di questa produzione pascoliana liriche come Il bolide (Canti di Castelvecchio) e La vertigine (Nuovi Poemetti). Il poeta scrive nei versi conclusivi de Il bolide: "E la terra sentii nell'Universo. / Sentii, fremendo, ch'è del cielo anch'ella. / E mi vidi quaggiù piccolo e sperso / errare, tra le stelle, in una stella". Si tratta di componimenti permeati di spiritualismo e di panteismo ( La Vertigine). La Terra è errante nel vuoto, non più qualcosa di certo; lo spazio aperto è la vera dimora dell'uomo rapito come da un vento cosmico. Scrive il critico Giovanni Getto: " È questo il modo nuovo, autenticamente pascoliano, di avvertire la realtà cosmica: al geocentrismo praticamente ancora operante nell'emozione fantastica, nonostante la chiara nozione copernicana sul piano intellettuale, del Leopardi, il Pascoli sostituisce una visione eliocentrica o addirittura galassiocentrica: o meglio ancora, una visione in cui non si dà più un centro di sorta, ma soltanto sussistono voragini misteriose di spazio, di buio e di fuoco. Di qui quel sentimento di smarrita solitudine che nessuno ancora prima del Pascoli aveva saputo consegnare alla poesia". ### La lingua pascoliana Pascoli disintegra la forma tradizionale del linguaggio poetico: con lui la poesia italiana perde il suo tradizionale supporto logico, procede per simboli e immagini, con frasi brevi, musicali e suggestive. Il linguaggio è fonosimbolico con un frequente uso di onomatopee, metafore, sinestesie, allitterazioni, anafore, vocaboli delle lingue speciali (gerghi). La disintegrazione della forma tradizionale comporta "il concepire per immagini isolate (il frammentismo), il periodo di frasi brevi e a sobbalzi (senza indicazione di passaggi intermedi, di modi di sutura), pacatamente musicali e suggestive; la parola circondata di silenzio. " Pascoli ha rotto la frontiera tra grammaticalità e evocatività della lingua. E non solo ha infranto la frontiera tra pregrammaticalità e semanticità, ma ha anche annullato "il confine tra melodicità ed icasticità, cioè tra fluido corrente, continuità del discorso, e immagini isolate autosufficienti. In una parola egli ha rotto la frontiera fra determinato e indeterminato". ### Pascoli e il mondo degli animali In un'epoca storica in cui il mondo degli animali rappresenta un'entità assai ridotta nella vita degli uomini e dei loro sentimenti, quasi esclusivamente relegato agli aspetti di utilizzo pratico e di supporto al lavoro, soprattutto agricolo, Pascoli riconosce la loro dignità e squarcia un'originale apertura sull'esistenza delle specie animali e sul loro originale mondo di relazioni. ## Opere * 1891 * Myricae, Livorno, Giusti, 1891; 1892; 1894; 1897; 1900; 1903. * 1895 * Lyra romana. Ad uso delle scuole classiche, Livorno, Giusti, 1895; 1899; 1903; 1911. (antologia di scritti latini per la scuola superiore). * 1897 * Pensieri sull'arte poetica, ne Il Marzocco, 17 gennaio, 7 marzo, 21 marzo, 11 aprile 1897. (meglio noto come Il fanciullino). * Iugurtha. Carmen Johannis Pascoli ex castro Sancti Mauri civis liburnensis et Bargaei in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, Apud Io. Mullerum, 1897. (poemetto latino). * Epos, Livorno, Giusti, 1897. (antologia di autori latini). * Poemetti, Firenze, Paggi, 1897. * 1898 * Minerva oscura. Prolegomeni: la costruzione morale del poema di Dante, Livorno, Giusti, 1898. (studi danteschi). * 1899 * Intorno alla Minerva oscura, Napoli, Pierro & Veraldi, 1899. * 1900 * Sul limitare. Poesie e prose per la scuola italiana, Milano-Palermo, Sandron, 1900. (antologia di poesie e prose per la scuola). * Sotto il velame. Saggio di un'interpretazione generale del poema sacro, Messina, Vincenzo Muglia, 1900. * 1901 * Fior da fiore. Prose e poesie scelte per le scuole secondarie inferiori, Milano-Palermo, Sandron, 1901. (antologia di prose e poesie italiane per le scuole medie). * 1902 * La mirabile visione. Abbozzo d'una storia della Divina Comedia, Messina, Vincenzo Muglia, 1902 * 1903 * Canti di Castelvecchio, Bologna, Zanichelli, 1903; 1905; 1907. (dedicati alla madre). * 1904 * Primi poemetti, Bologna, Zanichelli, 1904. * Poemi conviviali, Bologna, Zanichelli, 1904. * 1906 * Odi e Inni. 1896-1905, Bologna, Zanichelli, 1906. * 1907 * Pensieri e discorsi. 1895-1906, Bologna, Zanichelli, 1907. * 1909 * Nuovi poemetti, Bologna, Zanichelli, 1909. * Canzoni di re Enzio La canzone del Carroccio, Bologna, Zanichelli, 1908. La canzone del Paradiso, Bologna, Zanichelli, 1909. La canzone dell'Olifante, Bologna, Zanichelli, 1908. * 1911 * Poemi italici, Bologna, Zanichelli, 1911. * La grande proletaria si è mossa. Discorso tenuto a Barga per i nostri morti e feriti, Bologna, Zanichelli, 1911. (Già pubbl. in La tribuna, 27 novembre 1911). * 1912 * Poesie varie, Bologna, Zanichelli, 1912; 1914. (a cura della sorella Maria). * 1913 * Poemi del Risorgimento, Bologna, Zanichelli, 1913. * 1914 * Patria e umanità. Raccolta di scritti e discorsi, Bologna, Zanichelli, 1914. * Carmina, Bononiae, Zanichelli, 1914. (poesie latine). * 1922 * Nell'anno Mille. Dramma, Bologna, Zanichelli, 1922. (dramma incompiuto). * 1923 * Nell'anno Mille. Sue notizie e schemi di altri drammi, Bologna, Zanichelli, 1923. * 1925 * Antico sempre nuovo. Scritti vari di argomento latino, Bologna, Zanichelli, 1925. ### Approfondimenti **Myricae** Il libro Myricae è la prima vera e propria raccolta di poesie di Pascoli, nonché una delle più amate. Il titolo riprende una citazione di Virgilio all'inizio della IV Bucolica in cui il poeta latino proclama di innalzare il tono poetico poiché "non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici" (non omnes arbusta iuvant humilesque myricae). Pascoli invece propone "quadretti" di vita campestre in cui vengono evidenziati particolari, colori, luci, suoni i quali hanno natura ignota e misteriosa. Il libro crebbe per il numero delle poesie in esso raccolte. Nel 1891, data della sua prima edizione, il libro raccoglieva soltanto 22 poesie dedicate alle nozze di amici. Nel 1903, la raccolta definitiva comprendeva 156 liriche del poeta. I componimenti sono dedicati al ciclo delle stagioni, al lavoro dei campi e alla vita contadina. Le myricae, le umili tamerici, diventano un simbolo delle tematiche del Pascoli ed evocano riflessioni profonde. La descrizione realistica cela un significato più ampio così che, dal mondo contadino si arriva poi a un significato universale. La rappresentazione della vita nei campi e della condizione contadina è solo all'apparenza il messaggio che il poeta vuole trasmettere con le sue opere. In realtà questa frettolosa interpretazione della poetica pascoliana fa da scenario a stati d'animo come inquietudini ed emozioni. Il significato delle Myricae va quindi oltre l'apparenza. Nell'edizione del 1897 compare la poesia Novembre, mentre nelle successive compariranno anche altri componimenti come L'Assiuolo. Pascoli ha dedicato questa raccolta alla memoria di suo padre ("A Ruggero Pascoli, mio padre"). La poesia-pensiero del profondo, in Pascoli, attinge all'inconscio e tocca all'universale attraverso un mondo delle referenze condiviso da tutti. **La produzione latina** Giovanni Pascoli fu anche autore di poesie in lingua latina e con esse vinse per ben dodici volte il Certamen Hoeufftianum, un prestigioso concorso di poesia latina che annualmente si teneva ad Amsterdam. La produzione latina accompagnò il poeta per tutta la sua vita: dai primi componimenti scritti sui banchi del collegio degli Scolopi di Urbino, fino al poemetto Thallusa, la cui vittoria il poeta apprese solo sul letto di morte nel 1912. In particolare, la prima partecipazione al concorso olandese fu nel 1883 con il poemetto Leucothoe (ritrovato nel 2012 da Vincenzo Fera presso il Noord-Hollands Archief di Haarlem); l'anno 1892 fu insieme l'anno della sua prima premiazione con il poemetto Veianus e l'anno della stesura definitiva delle Myricae. Tra la sua produzione latina, vi è anche il carme alcaico Corda Fratres, composto nel 1898, pubblicato nel 1902, inno ufficiale della Fédération internationale des étudiants, una confraternita studentesca meglio nota come Corda Fratres. Pascoli amava molto il latino, che può essere considerato la sua lingua del cuore: il poeta scriveva in latino, prendeva appunti in latino, spesso pensava in latino, trasponendo poi espressioni latine in italiano; la sorella Maria ricorda che dal suo letto di morte Pascoli parlò in latino, anche se la notizia è considerata dai più poco attendibile, dal momento che la sorella non conosceva questa lingua. Per lungo tempo la produzione latina pascoliana non ha ricevuto l'attenzione che merita, essendo stata erroneamente considerata quale un semplice esercizio del poeta. Il Pascoli in quegli anni non era infatti l'unico a cimentarsi nella poesia latina (Giuseppe Giacoletti, un insegnante nel collegio degli Scolopi di Urbino frequentato dal Pascoli, vinse l'edizione del Certamen del 1863 con un poemetto sulle locomotive a vapore); ma Pascoli lo fece in maniera nuova e con risultati, poetici e linguistici, sorprendenti. L'attenzione verso questi componimenti si accese con la raccolta in due volumi curata da Ermenegildo Pistelli nel 1914, col saggio di Adolfo Gandiglio nell'edizione del 1930. Esistono delle traduzioni in lingua italiana delle poesie latine di Pascoli quali quella curata da Manara Valgimigli o le traduzioni di Enzo Mandruzzato. Tuttavia la produzione latina ha un significato fondamentale, essendo coerente con la poetica del Fanciullino, la cifra del pensiero pascoliano. In realtà, la poetica del Fanciullino è la confluenza di due differenti poetiche: la poetica della memoria e la poetica delle cose. Gran parte della poesia pascoliana nasce dalle memorie, dolci e tristi, della sua infanzia: "Ditelo voi [...], se la poesia non è solo in ciò che fu e in ciò che sarà, in ciò che è morto e in ciò che è sogno! E dite voi, se il sogno più bello non è sempre quello in cui rivive ciò che è morto". Pascoli dunque intende fare rivivere ciò che è morto, attingendo non solo al proprio ricordo personale, bensì travalica la propria esperienza, descrivendo personaggi facenti parte anche dell'evo antico: infanzia e mondo antico sono le età nelle quali l'uomo vive o è vissuto più vicino a una sorta di stato di natura. "Io sento nel cuore dolori antichissimi, pure ancor pungenti. Dove e quando ho provato tanti martori? Sofferto tante ingiustizie? Da quanti secoli vive al dolore l'anima mia? Ero io forse uno di quegli schiavi che giravano la macina al buio, affamati, con la museruola?". Contro la morte - delle lingue, degli uomini e delle epoche - il poeta si appella alla poesia: essa è la sola, la vera vittoria umana contro la morte. "L'uomo alla morte deve disputare, contrastare, ritogliere quanto può". Ma da ciò non consegue di necessità l'uso del latino. Qui interviene l'altra e complementare poetica pascoliana: la poetica delle cose. "Vedere e udire: altro non deve il poeta. Il poeta è l'arpa che un soffio anima, è la lastra che un raggio dipinge. La poesia è nelle cose". Ma questa aderenza alle cose ha una conseguenza linguistica di estrema importanza, ogni cosa deve parlare quanto più è possibile con la propria voce: gli esseri della natura con l'onomatopea, i contadini col vernacolo, gli emigranti con l'italo-americano, Re Enzio col bolognese del Duecento; i Romani, naturalmente, parleranno in latino. Dunque il bilinguismo di Pascoli in realtà è solo una faccia del suo plurilinguismo. Bisogna tenere conto anche di un altro elemento: il latino del Pascoli non è la lingua che abbiamo appreso a scuola. Questo è forse il secondo motivo per il quale la produzione latina pascoliana è stata per anni oggetto di scarso interesse: per poter leggere i suoi poemetti latini è necessario essere esperti non solo del latino in generale, ma anche del latino di Pascoli. Si è già fatto menzione del fatto che nello stesso periodo, e anche prima di lui, altri autori avevano scritto in latino; scrivere in latino per un moderno comporta due differenti e contrapposti rischi. L'autore che si cimenti in questa impresa potrebbe, da una parte, incappare nell'errore di esprimere una sensibilità moderna in una lingua classica, cadendo in un latino maccheronico; oppure potrebbe semplicemente imitare gli autori classici, senza apportare alcuna novità alla letteratura latina. Pascoli invece reinventa il latino, lo plasma, piega la lingua perché possa esprimere una sensibilità moderna, perché possa essere una lingua contemporanea. Se oggi noi parlassimo ancora latino, forse parleremmo il latino di Pascoli. (cfr. Alfonso Traina, Saggio sul latino del Pascoli, Pàtron). Numerosi sono i componimenti, in genere raggruppati in diverse raccolte secondo l'edizione del Gandiglio, tra le quali: Poemata Christiana, Liber de Poetis, Res Romanae, Odi et Hymni. Due sembrano essere i temi favoriti del poeta: Orazio, poeta della aurea mediocritas, che Pascoli sentiva come suo alter ego, e le madri orbate, cioè private del loro figlio (cfr. Thallusa, Pomponia Graecina, Rufius Crispinus). In quest'ultimo caso il poeta sembra come ribaltare la sua esperienza personale di orfano, privando invece le madri del loro ocellus ("occhietto", come Thallusa chiama il bambino). I Poemata Christiana sono da considerarsi il suo capolavoro in lingua latina. In essi Pascoli traccia, attraverso i vari poemetti, tutti in esametri, la storia del Cristianesimo in Occidente: dal ritorno a Roma del centurione che assistette alla morte di Cristo sul Golgota (Centurio), alla penetrazione del Cristianesimo nella società romana, dapprima attraverso gli strati sociali di condizione servile (Thallusa), poi attraverso la nobiltà romana (Pomponia Graecina), fino al tramonto del paganesimo (Fanum Apollinis). ## Biblioteca e archivio personali La sua biblioteca e il suo archivio sono conservati sia nella Casa museo Pascoli a Castelvecchio Pascoli frazione di Barga, sia nella Biblioteca statale di Lucca. A San Mauro Pascoli la sua casa natale, oggi proprietà del Comune di San Mauro Pascoli, è sede di un museo dedicato alla memoria del poeta. ## Onori * Nel 1924 la casa natale di Giovanni Pascoli a San Mauro Pascoli viene dichiarata Monumento nazionale. * Nel 2012, in occasione del centenario della morte del poeta, gli vengono dedicate importanti iniziative in tutta la Penisola. * Nel 2012 viene coniata una moneta celebrativa da due euro con l'effige del Poeta.
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https://it.wikipedia.org/wiki/ZombiU
ZombiU
# ZombiU ZombiU è un videogioco survival horror sviluppato da Ubisoft Montpellier in esclusiva per la console Wii U ed uscito nel 2012 assieme alla console stessa. Nel 2015, Ubisoft ha annunciato la realizzazione di un porting per PlayStation 4, Xbox One e PC. ## Sviluppo Durante l'E3 2011 la Ubisoft ha annunciato lo sviluppo di un FPS in esclusiva su Wii U. Il videogioco, intitolato Killer Freaks From Outer Space, avrebbe proiettato il giocatore nella città di Londra a seguito di un'invasione aliena da parte di esseri mostruosi simili ai Rabbids. Nel 2012, Ubisoft Montpellier ha diffuso la notizia della lavorazione di uno sparatutto con gli zombie, ZombiU appunto, che è andato a prendere il posto di Killer Freaks From Outer Space. Il titolo che vedeva i Rabbids come antagonisti, infatti, è stato creato solo come tech demo dallo studio stesso per poter testare le potenzialità della console. ## Modalità di gioco ZombiU è un gioco Survival horror in prima persona ambientato a Londra, in cui il giocatore assume il ruolo di un sopravvissuto casuale in un'apocalisse zombie. Il giocatore deve raccogliere vari oggetti e armi, che possono essere situati in diverse aree o saccheggiati dagli infetti, e utilizzarli per combattere e uccidere gli zombie. Se il personaggio del giocatore viene ucciso da un infetto, il che può verificarsi subendo molti danni o con un singolo morso di quello, morirà definitivamente, e il giocatore avrà quindi il ruolo di un altro sopravvissuto. Il personaggio precedente diventerà uno zombie, che il giocatore dovrà uccidere per reclamare il suo inventario originale. Se il giocatore ha abilitato il Miiverse, è possibile che appaiano come infetti i personaggi di altri amici. Inoltre, il giocatore può lasciare indizi sui muri con una bomboletta spray che altri giocatori possono vedere. I controlli del gioco sfruttano ampiamente tutti i vantaggi del Wii U GamePad. Durante il gioco normale il touchscreen è utilizzato per gestire l'inventario del giocatore e visualizzare una minimappa della zona immediata, che mostra la posizione del giocatore e gli oggetti nelle vicinanze. Il touchscreen è utilizzato anche per le azioni sensibili al contesto, ad esempio barricare porte o hackerare serrature a combinazioni. Il giroscopio Wii U GamePad, che consente al controller di percepire la sua rotazione e inclinazione nello spazio tridimensionale, è anche utilizzato: durante la visualizzazione del touchscreen il giocatore può muovere il controller nello spazio per concentrarsi su diverse aree dell'area di scansione al fine di trovare elementi. Durante l'esecuzione di queste azioni, la prospettiva sulla televisione passa a una visualizzazione di terza persona fissa, mostrando il personaggio del giocatore e la zona circostante. In questo stato, il giocatore è vulnerabile all'attacco e deve guardare sia il Wii U GamePad touchscreen e lo schermo televisivo al fine di evitare potenziali danni e attacchi alle spalle. ## Trama 400 anni fa l'astronomo gallese John Dee fece una profezia apocalittica conosciuta come Profezia Nera, destinata ad avverarsi nel 2012. Nel 2012 "The Prepper", un ex militare facente parte del gruppo chiamato "The Ravens of Dee" (I Corvi di Dee in italiano), composto da seguaci dell'astrologo, si prepara all'Apocalisse. Nel novembre 2012, la profezia comincia a manifestarsi sotto forma di un'epidemia di zombie a Londra, in Inghilterra. Qualche tempo dopo lo scoppio dell'epidemia, un sopravvissuto (il personaggio controllato dal giocatore) mentre fugge da un'orda di infetti, viene contattato da The Prepper, il quale lo guida fino al suo bunker all'interno della vastissima Metropolitana di Londra, salvandogli la vita. Qui il sopravvissuto viene fornito di armi, uno zaino di salvataggio e un palmare fornito di scanner e mappa. Qui The Prepper afferma di aver abbandonato i Ravens of Dee a causa di un disaccordo di opinioni: Dee affermò che l'apocalisse sarebbe stata sventata dagli "Angeli Neri". L'organizzazione credette che quella frase si riferisse a loro, ma The Prepper credeva che Dee si riferisse a qualcosa di molto più potente. Il giocatore inizia quindi a svolgere vari incarichi per The Prepper tenendosi in stretto contatto radio con lui fino a quando, esplorando il bunker di Buckingham Palace, il sopravvissuto trova un laboratorio sotterraneo dove il Dr. Knight, il medico della Famiglia reale britannica, sta cercando di sviluppare una cura contro l'epidemia. Il dottore chiede quindi aiuto al giocatore dicendogli di cercare i diari e le note lasciate da John Dee (che potrebbero contenere preziose informazioni per lo sviluppo dell'antidoto) in cambio di potenziamenti per il palmare e di una preziosa sostanza chimica in grado di eliminare all'istante gli infetti (una sostanza chiamata "Virucida"). Queste missioni si svolgeranno all'insaputa di The Prepper, il quale è fermamente convinto che non sia possibile sviluppare una cura. Uscito da Buckingham Palace, il sopravvissuto viene contattato da una ragazza di nome Sondra, la quale afferma che un elicottero si sta dirigendo verso la Torre Di Londra con l'intento di salvare eventuali superstiti e invita il giocatore a seguirla. Nonostante il disappunto di The Prepper, che tenta di convincere il giocatore a non fidarsi di Sondra, il sopravvissuto raggiunge la cima del castello, dove effettivamente l'elicottero arriva, ma in quel momento uno stormo di corvi si getta contro l'elicottero e finisce col farlo schiantare. Sconvolta per l'accaduto, Sondra va via promettendo però al sopravvissuto che avrebbe trovato un altro modo per lasciare Londra. Tornato al bunker, The Prepper avvisa il sopravvissuto che il generatore è quasi a corto di carburante e gli dice di andare da un certo Vikram a farsi dare del carburante. Raggiunto quindi il rifugio di Vikram, il giocatore scoprirà che l'uomo è impazzito. Vikram e suo figlio chiederanno al giocatore di andare in un vicino asilo nido e procurarsi degli antibiotici per la moglie. Nonostante le proteste di The Prepper, che consiglia al sopravvissuto di prendersi il carburante con la forza, il giocatore raggiunge il luogo (nel quale la direttrice di quest'ultimo si è trasformata in un infetto speciale in grado di teletrasportarsi che ha sterminato lo staff e i bambini presenti) e si procura gli antibiotici. Il giocatore torna quindi al rifugio di Vikram, solo per scoprire che l'uomo si è trasformato in zombie e ha ucciso la sua famiglia. Tornato al bunker con il carburante del generatore, il sopravvissuto riceve un messaggio da parte di una bambina che dice di essersi barricata con la famiglia nella chiesa di Saint Paul e che chiede aiuto. The Prepper pensa che sia una trappola, ma il sopravvissuto si dirige comunque sul luogo a controllare. The Prepper aveva ragione, in quanto il giocatore verrà catturato da Boris, un uomo che si autoproclama "Re degli Zombie", e la sua banda, che costringe i sopravvissuti a combattere come gladiatori in un'arena piena di zombie che si trova nel cortile della chiesa. Il sopravvissuto scamperà però alla morte grazie al fatto che le luci, la musica e il microfono dell'arena attira un'orda di zombie che massacra Boris e i suoi uomini. Il giocatore, dopo aver lasciato l'arena e recuperato il suo zaino con le sue armi, troverà tutti i diari e le note di Dee per il Dr. Knight, il quale afferma felice di poter creare la Panacea, un medicinale che potrebbe curare l'epidemia. Tornato al bunker, però, Knight contatta il sopravvissuto con notizie deludenti: la Panacea non è una cura, ma un semplice vaccino. Il giocatore si dirigerà quindi di nuovo a Buckingham Palace con The Prepper il quale, scoperto cosa stava facendo il sopravvissuto, si affermerà parecchio deluso da lui. Il Dr. Knight, intanto, ha lasciato il suo laboratorio e si è spostato negli alloggi della regina, dove intende trasferire la formula della Panacea su una chiavetta USB. Il giocatore raggiunge gli alloggi, ma scopre che Knight è stato ucciso e si è trasformato in uno zombie. Ucciso il dottore, il sopravvissuto usa il suo occhio per bypassare uno scanner della retina e recuperare la USB. A quel punto Sondra si fa di nuovo viva, affermando che è riuscita a contattare un altro elicottero e gli dice di ritornare alla Torre Di Londra e che la Royal Air Force ha intenzione di bombardare Londra per prevenire il diffondersi dell'epidemia. Questo causa l'ira di The Prepper, il quale ordina al sopravvissuto di lasciare il bunker. Mentre il sopravvissuto abbandona il luogo partirà una cutscene che rivela come The Prepper abbia usato i vari sopravvissuti che ha incontrato solo per procurarsi provviste e subito si rimette alla sua postazione in attesa di un nuovo sopravvissuto che gli faccia da lacchè. Intanto, il giocatore si dirige verso la Torre di Londra e, facendosi strada fra gli infetti, raggiunge la cima dove Sondra lo attende sull'elicottero. I due quindi si allontanano in volo mentre gli aerei della RAF (che si rivelano essere gli "Angeli Neri" della profezia di Dee) distruggono la città. ## Critica Il gioco ha ricevuto molte recensioni positive, con un totale di 77 su 100 da Metacritic. Eurogamer ha valutato ZombiU con un 9/10. EDGE ha valutato ZombiU con un 7/10. IGN ha valutato ZombiU con un 6.3/10. GameSpot ha dato a ZombiU il punteggio più basso con un 4,5/10. Game Informer ha dato a ZombiU un 5/10, affermando che il gioco era sciatto e mal eseguito. GameSNow ha invece elogiato positivamente il titolo apprezzandone l'originalità e la giocabilità.
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https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%81lex_Palou
Álex Palou
# Álex Palou Álex Palou Montalbo (Sant Antoni de Vilamajor, 1º aprile 1997) è un pilota automobilistico spagnolo, due volte campione della IndyCar Series con il team Chip Ganassi Racing (2021 e 2023). ## Carriera ### Kart Nato a Sant Antoni de Vilamajor, Palou inizia la sua carriera sui kart nel 2005, arrivando a vincere il campionato spagnolo classe KF3 e WSK - Euro Series nel 2012. ### Formule minori Palou debutta nelle monoposto nel 2014, gareggiando nel campionato Euroformula Open e nella F3 spagnola con il team del ex pilota di Formula 1 Adrián Campos, la Campos Racing, vincendo rispettivamente 3 gare nel Campionato Euroformula e una nella F3, finendo rispettivamente al terzo e secondo posto in classifica generale. Nella successiva stagione 2015 Palou debutta nella GP3 Series con il team Campos. Nella sua prima stagione nella categoria ottiene una vittoria nella gara sprint di Yas Marina, ultima gara della stagione, e si classifica al decimo posto in classifica generale. Nella stagione successiva prosegue nella categoria con lo stesso team. Si rivela essere una stagione peggiore della precedente in cui raccoglie solo 22 punti e termina la stagione al 15º posto. Nel 2017 corre nella F3 giapponese e conquista 3 vittorie e il terzo posto in campionato. Corre con la licenza giapponese, necessaria per correre nella categoria. Nella stagione 2018 partecipa al campionato di F3 europea con il team Hitech Grand Prix. Ottiene 7 podi, di cui 3 secondi e 4 terzi posti, e termina settimo nella classifica generale. Nella stessa stagione Palou partecipa agli ultimi due appuntamenti della stagione di Formula 2 con il team Campos. Si fa subito notare con due piazzamenti a punti nelle gare di Jerez, ma non viene confermato per la stagione successiva. ### Super Formula e Super GT Nel 2019 Palou torna a correre in Giappone, due anni prima aveva partecipato alla F3 giapponese. Lo spagnolo disputa il Super GT nella classe GT300 con il team McLaren Customer Racing Japan insieme al vincitore della 24 Ore di Le Mans, Seiji Ara, mentre con il team Nakajima Racing corre nella Super Formula. Nella serie in monoposto vince la gara al Fuji ed chiude terzo in campionato. ### IndyCar **2020: Esordio in Indy e il primo podio** Nel 2020 viene ingaggiato dal team Dale Coyne Racing motorizzato Honda per la sua prima stagione in IndyCar. Nella sua prima stagione conquista anche un podio a Road America, conclude sedicesimo in classifica generale e secondo tra i rookie dietro a Rinus VeeKay. **2021: Primo titolo con Chip Ganassi** Il 29 ottobre viene annunciato il suo passaggio al team Chip Ganassi Racing sempre motorizzato Honda, dove trova come compagni di team Scott Dixon, sei volte campione in Indy, e Marcus Ericsson, ex pilota di Formula 1. L'esordio con il nuovo team al Barber Motorsports Park è perfetto, Palou vince la sua prima gara nella categoria davanti all'esperto Will Power. Dopo aver conquistato un terzo posto dietro a Rinus VeeKay e Romain Grosjean all'Indianapolis GP e il secondo posto nella prestigiosa 500 Miglia di Indianapolis conquista la sua seconda vittoria sul tracciato di Road America conquistando la testa della classifica generale. Nel circuito di Mid-Ohio arriva terzo, mentre a Portland arriva la sua terza vittoria stagionale davanti a Alexander Rossi. Grazie al quarto posto nell'ultima gara stagionale a Long Beach Palou si laurea campione per la prima volta nella serie americana. **2022: Difesa del titolo** Nel 2022 Palou cerca di difendere il suo titolo sempre con Chip Ganassi Racing, nella prima gara a St. Petersburg chiude secondo lottando per la vittoria fino all'ultimo giro con Scott McLaughlin. In Texas chiude settimo ed a Long Beach torna a podio chiudendo terzo dietro a Josef Newgarden e Romain Grosjean. Al Barber Motorsports Park chiude secondo dietro la Arrow McLaren SP di Patricio O'Ward. Il suo quarto podio stagionale arriva a Mid-Ohio arrivando secondo dietro ancora a Scott McLaughlin. Nel luglio del 2022 il team Chip Ganassi Racing conferma Palou per la stagione 2023, ma lo stesso pilota annuncia che a fine anno lascerà il team per passare alla Arrow McLaren SP. A fine stagione Palou raggiunge un nuovo accordo con Chip Ganassi, confermando che correrà per loro nella stagione 2023. **2023: Il secondo titolo** Palou rimasto con il team Ganassi si dimostra molto subito competitivo, ottiene il terzo posto in Texas e ritorna alla vittoria nel GP di Indianapolis davanti a Pato O'Ward. Dopo un quarto posto alla 500 Miglia di Indianapolis, il pilota spagnolo ottiene tre vittorie di seguito consolidando il suo primo posto in classifica assoluta. Nel resto della stagione ottiene altri quattro podi tra cui l'ultimo a Portland dove conquista la sua quinta vittoria stagionale e si laurea campione con una gara d'anticipo. ### Formula 1 Nell'autunno del 2022 Palou ha annunciato che nel corso dell'anno avrebbe preso parte a dei test di Formula 1 con McLaren. Il pilota spagnolo ha esordito nelle prove libere del Gran Premio degli Stati Uniti d'America con la McLaren MCL36 al posto di Lando Norris. Per la stagione 2023 Palou diventa terzo pilota del team di Woking. Con sorpresa, Zak Brown, amministratore delegato della McLaren, ha annunciato la rottura con il pilota spagnolo nell'agosto del 2023. ### IMSA e 24 Ore di Daytona Nel 2022 Palou partecipa alla 24 Ore di Daytona nella classe DPi con il team Cadillac Chip Ganassi Racing, dividendo la DPi-V.R con Renger van der Zande, il sei volte campione IndyCar Scott Dixon e l'ex pilota di Formula 1, Sébastien Bourdais. Nel 2024 torna a Daytona sempre con il team Cadillac Chip Ganassi Racing. ## Risultati ### Riassunto della carriera | Stagione | Campionato | Team | Gare | Vittorie | Pole | Gpv | Podi | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2014 | Euroformula Open | Campos Racing | 16 | 3 | 3 | 4 | 11 | 242 | 3º | | 2014 | F3 spagnola | Campos Racing | 6 | 1 | 1 | 1 | 5 | 105 | 2º | | 2014 | Gran Premio di Macao | Fortec Motorsports | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | N.A. | 16º | | 2014 | F4 inglese | Sean Walkinshaw Racing | 3 | 0 | 0 | 0 | 0 | 48 | 23º | | 2015 | GP3 Series | Campos Racing | 18 | 1 | 0 | 1 | 1 | 51 | 10º | | 2016 | GP3 Series | Campos Racing | 18 | 0 | 0 | 0 | 1 | 22 | 15º | | 2017 | F3 giapponese | Threebond with Drago Corse | 20 | 3 | 5 | 3 | 10 | 102 | 3º | | 2017 | Formula V8 3.5 | Teo Martín Motorsport | 6 | 1 | 3 | 1 | 3 | 68 | 10º | | 2017 | Formula 2 | Campos Racing | 4 | 0 | 0 | 0 | 0 | 5 | 21º | | 2018 | F3 europea | Hitech | 30 | 0 | 0 | 2 | 7 | 204 | 7º | | 2019 | Super GT - GT300 | McLaren Customer Racing Japan | 7 | 0 | 1 | 0 | 1 | 20 | 15° | | 2019 | Super Formula | TCS Nakajima Racing | 7 | 1 | 3 | 2 | 1 | 26 | 3° | | 2020 | IndyCar Series | Dale Coyne Racing | 14 | 0 | 0 | 1 | 1 | 238 | 16° | | 2021 | IndyCar Series | Chip Ganassi Racing | 16 | 3 | 2 | 3 | 8 | 549 | 1º | | 2022 | IndyCar Series | Chip Ganassi Racing | 17 | 1 | 0 | 3 | 6 | 510 | 5° | | 2023 | IndyCar Series | Chip Ganassi Racing | 17 | 5 | 2 | 4 | 10 | 656 | 1º | ### Risultati in GP3 Series (legenda) (Le gare in grassetto indicano la pole position) (Le gare in corsivo indicano Gpv) | Stagione | Team | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | Punti | Pos | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2015 | Campos Racing | CAT FEA 12 | CAT SPR 20 | RBR FEA 14 | RBR SPR Rit | SIL FEA Rit | SIL SPR 13 | HUN FEA 19 | HUN SPR 18 | SPA FEA 7 | SPA SPR 5 | MNZ FEA 7 | MNZ SPR 10 | SOC FEA 4 | SOC SPR 9 | BHR FEA Rit | BHR SPR 10 | YMC FEA 8 | YMC SPR 1 | 51 | 10º | | 2016 | Campos Racing | CAT FEA 19 | CAT SPR 14 | RBR FEA 16 | RBR SPR 11 | SIL FEA 10 | SIL SPR 2 | HUN FEA 11 | HUN SPR 14 | HOC FEA 16 | HOC SPR 19† | SPA FEA 13 | SPA SPR 11 | MNZ FEA 11 | MNZ SPR 7 | SEP FEA 14 | SEP SPR 19 | YMC FEA 10 | YMC SPR 5 | 22 | 15º | $^†$ Non ha terminato la gara, ma è stato ugualmente classificato avendo completato il 90% della distanza di gara. ### Risultati in Formula 2 (legenda) (Le gare in grassetto indicano la pole position) (Le gare in corsivo indicano Gpv) | Anno | Team | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2017 | Campos Racing | BAH | BAH | CAT | CAT | MON | MON | BAK | BAK | RBR | RBR | SIL | SIL | HUN | HUN | SPA | SPA | MNZ | MNZ | JER | JER | YMC | YMC | 5 | 21º | | 2017 | Campos Racing | | | | | | | | | | | | | | | | | | | 8 | 8 | 12 | 12 | 5 | 21º | ### Risultati in Super Formula (legenda) (Le gare in grassetto indicano la pole position) (Le gare in corsivo indicano Gpv) | Year | Entrant | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2019 | TCS Nakajima Racing | SUZ Rit | AUT 6 | SUG 13 | FUJ 1 | MOT 4 | OKA 4 | SUZ 19 | 26 | 3° | ### Risultati in IndyCar Series | Anno | Squadra | Telaio | Motore | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2020 | Dale Coyne Racing w/ Team Goh | Dallara DW12 | Honda | TXS 23 | IMS 19 | ROA 3 | ROA 7 | IOW 11 | IOW 14 | INDY 28 | GTW 15 | GTW 12 | MDO 12 | MDO 23 | IMS 17 | IMS 9 | STP 13 | | | | 238 | 16° | | 2021 | Chip Ganassi Racing | Dallara DW12 | Honda | ALA 1 | STP 17 | TXS 4 | TXS 7 | IMS 3 | INDY 2 | DET 15 | DET 3 | ROA 1 | MDO 3 | NSH 7 | IMS 27 | GTW 20 | POR 1 | LAG 2 | LBH 4 | | 549 | 1º | | 2022 | Chip Ganassi Racing | Dallara DW12 | Honda | STP 2 | TXS 7 | LBH 3 | ALA 2 | IMS 18 | INDY 9 | DET 6 | ROA 27 | MDO 2 | TOR 6 | IOW 6 | IOW 13 | IMS 10 | NSH 3 | MAD 9 | POR 12 | LAG 1 | 510 | 5º | | 2023 | Chip Ganassi Racing | Dallara DW12 | Honda | STP 8 | TXS 3 | LBH 5 | ALA 5 | IMS 1 | INDY 4 | DET 1 | ROA 1 | MDO 1 | TOR 2 | IOW 8 | IOW 3 | NSH 3 | IMS 7 | MAD 7 | POR 1 | LAG 3 | 656 | 1º | * Stagione in corso. ### Risultati in Formula 1 | 2022 | Scuderia | Vettura | | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | | 2022 | McLaren | MCL36 | SP | | | | Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti/Non class. | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce Apice – Risultato Sprint (A punti) | | Legenda | Squalificato | Ritirato | Non partito | Non qualificato | Solo prove/Terzo pilota | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce Apice – Risultato Sprint (A punti) | ## Palou Motorsport Álex Palou dal 2023 entra nel motorsport anche come proprietario di team. Insieme alla sua famiglia fondano la Palou Motorsport, scuderia automobilistica impeganta nelle categorie minori della FIA, gestita dal padre, Ramon. Nel 2023 il team entra nella neonata Eurocup-3, al suo primo anno chiude terza in classifica team. L'anno successivo oltre a confermare gli impegni nella Eurocup-3 esordisce anche nella Formula 4 spagnola.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Keisuke_Honda
Keisuke Honda
# Keisuke Honda Keisuke Honda (本田 圭佑, Honda Keisuke; Settsu, 13 giugno 1986) è un allenatore di calcio ed ex calciatore giapponese, di ruolo centrocampista, proprietario del One Tokyo FC. Nel 2011, con la nazionale nipponica, si è laureato campione d'Asia. ## Biografia Suo fratello maggiore Hiroyuki, prima di diventare procuratore di Keisuke, è stato un calciatore, mentre il pro zio Daisaburo era un canoista che ha rappresentato il Giappone ai Giochi olimpici di Tokyo nel 1964. Il figlio di Daisaburo, Tamon, ha partecipato tre volte ai Giochi olimpici nella lotta libera (1984, 1988 e 1992) e poi è diventato un wrestler professionista. L'8 agosto 2015 tramite la società di famiglia Honda Estilo, acquista per 3 milioni di euro il club austriaco SV Horn divenendone presidente. Keisuke nel luglio del 2008 ha sposato una maestra d'asilo, di nome Misako, con la quale ha avuto un figlio nel 2012. ## Caratteristiche tecniche Honda è un giocatore duttile in grado di ricoprire più ruoli offensivi. Mancino naturale e forte fisicamente, pur non essendo dotato di grande velocità, sa sfruttare gli spazi e inserirsi palla al piede ed è in possesso di un tiro forte e preciso anche dalla distanza. È inoltre abile nel possesso palla e nei passaggi ai compagni oltre che temibile nelle punizioni, in particolare quelle calciate ad effetto. Secondo Alberto Zaccheroni, suo allenatore in Nazionale, Honda «ha personalità [...] ed è un giapponese atipico, perché [...] ha forza fisica e regge il contrasto meglio degli altri». ## Carriera ### Giocatore **Club** **Esordi e Nagoya Grampus Eight** Nato a Settsu, Prefettura di Osaka, Honda ha iniziato a giocare a calcio con il club locale del Settsu FC per poi entrare a far parte della squadra dei Gamba Osaka junior, club che non lo ha mai promosso in prima squadra. È quindi entrato alla Seiryō High School e ha cominciato a giocare per il club della scuola, con cui ha raggiunto la semifinale del campionato nazionale delle scuole superiori per la prima volta. In seguito è riuscito a trovare spazio nei Nagoya Grampus Eight contemporaneamente all'impiego di giocatore per il suo liceo: ha infatti giocato una partita di Coppa dell'Imperatore con il Nagoya ancora studente. Dopo il diploma, nel 2005, è diventato stabilmente giocatore del Nagoya Grampus Eight con cui ha esordito in J. League Division 1 realizzando un assist e terminando la prima stagione con 31 presenze e 2 gol all'attivo in campionato. La stagione seguente ha invece realizzato 6 gol in campionato (massimo personale nel campionato giapponese) e atri 2 in Coppa J. League, mentre nel 2007 ha totalizzato 30 presenze e 3 gol in J. League. In totale con la squadra giapponese Honda ha giocato 105 partite mettendo a segno 13 gol. **Club** **VVV-Venlo** Il 16 gennaio 2008 ha firmato un accordo di due anni e mezzo con il VVV-Venlo, club olandese della Eredivisie. Nei primi sei mesi nei Paesi Bassi ha giocato 14 gare in campionato più altre 3 nei play-off promozione/retrocessione che hanno visto l'ADO Den Haag battere la squadra di Venlo e decretarne la retrocessione in Eerste Divisie. Successivamente Honda ha dato un contributo fondamentale per il ritorno nella massima serie, con 16 gol in 36 presenze, tanto da venire nominato miglior giocatore della Eerste Divisie. Tra i tifosi del VVV-Venlo, con cui in totale ha disputato 74 partite segnando 26 gol, si è guadagnato il soprannome di "Imperatore Keisuke" (in olandese Keizer Keisuke). **Club** **CSKA Mosca** Nel gennaio 2010 Honda ha firmato un contratto di quattro anni con la squadra russa del CSKA Mosca, che lo ha pagato 6 milioni di euro. Ha fatto il suo debutto per il CSKA Mosca in UEFA Champions League contro il Siviglia. Nella gara di ritorno a Siviglia ha segnato su calcio di punizione il gol della vittoria la propria squadra, dopo aver contribuito anche al gol di Tomáš Necid. Questo 2-1 (3-2 complessivo) ha assicurato la vittoria che ha portato la squadra ai quarti di finale, poi persi contro l'Inter. Ha concluso la prima stagione a Mosca con all'attivo 40 presenze e 6 gol. L'anno seguente con la squadra della capitale russa ha vinto la Coppa di Russia, trofeo che ha conquistato anche nel 2012-2013 (3 presenze e un gol) unitamente al campionato nazionale (23 partite e 7 reti). Nel luglio 2013 ha vinto la Supercoppa di Russia (dopo averla persa nel 2010 e nel 2011) segnando una doppietta nel 3-0 contro lo Zenit. Nei quattro anni trascorsi al CSKA Mosca ha giocato 127 gare nelle quali ha segnato 28 gol e realizzato 29 assist. **Club** **Milan** Rimasto svincolato dal CSKA Mosca alla fine del 2013, ha trovato un accordo di tre anni e mezzo, fino al 30 giugno 2017, con la società italiana del Milan, valido a partire dal 3 gennaio 2014. Sceglie di indossare la maglia numero 10. Ha esordito con la maglia rossonera il 12 gennaio 2014, subentrando a Robinho in occasione della partita persa per 4-3 contro il Sassuolo, nella quale ha anche colpito un palo. Ha segnato il suo primo gol con la maglia rossonera il 15 gennaio seguente, nella partita di Coppa Italia contro lo Spezia vinta dal Milan per 3-1, mentre ha realizzato la sua prima rete in Serie A il 7 aprile 2014 in occasione dell'incontro in trasferta contro il Genoa, vinto per 2-1. Il 31 agosto 2014 ha segnato il suo primo gol nella stagione 2014-2015, nel corso del debutto in campionato contro la Lazio a San Siro (3-1). Il 19 ottobre 2014 ha siglato la sua prima doppietta con la maglia rossonera nell'1-3 con cui il Milan ha sconfitto l'Hellas Verona al Bentegodi, rendendosi protagonista di un ottimo inizio di torneo, con 6 reti in 7 partite. Nella stagione 2014-2015, in totale, ha collezionato 6 gol in 30 presenze. Ha realizzato il primo gol stagionale del Milan anche nell'annata seguente, segnando il primo dei due gol che hanno consentito alla squadra rossonera di vincere, il 17 agosto 2015 a San Siro contro il Perugia, il terzo turno preliminare di Coppa Italia. Dopo una prima parte di stagione in cui ha faticato a entrare nei meccanismi del gioco voluto dal nuovo allenatore Siniša Mihajlović, finendo spesso in panchina, ha conquistato stabilmente il posto da titolare venendo schierato nella posizione, per lui inedita, di ala destra. Il 14 febbraio 2016 è tornato a segnare in Serie A dopo quasi un anno e mezzo, nella vittoria per 2-1 contro il Genoa a San Siro. Nella stagione successiva, con l'avvento in panchina di Vincenzo Montella, Honda ha trovato sempre meno spazio nell'undici titolare rossonero, finendo ai margini della rosa. Il 21 maggio 2017, entrato nel secondo tempo dopo mesi di assenza dal campo da gioco, ha segnato un gol su punizione contro il Bologna nella partita vinta per 3-0 dai rossoneri e che ha garantito aritmeticamente la qualificazione del Milan all'Europa League. **Club** **Pachuca e Melbourne Victory** Il 14 luglio 2017, dopo essersi svincolato dai rossoneri, firma per i messicani del Pachuca. Il 6 agosto 2018 passa agli australiani del Melbourne Victory. Dopo 20 presenze e 7 gol dal 30 giugno 2019 è svincolato e dopo due settimane torna ad allenarsi con il VVV-Venlo. **Club** **Vitesse e Botafogo** Il 6 novembre 2019 firma un contratto fino a giugno 2020 col Vitesse dopo essersi allenato già qualche giorno con la squadra olandese. Debutta da titolare il 24 novembre nella sconfitta per 2-1 con lo Sparta Rotterdam. Il 23 dicembre, dopo sole 4 partite giocate, annuncia l'addio al club di Arnhem visti i diversi problemi societari e il 31 gennaio 2020 si lega al Botafogo. Debutta con il club brasiliano il 15 marzo in occasione dell'1-1 contro il Bangu, segnando su rigore il gol del provvisorio 1-0 della sua squadra; con questo è diventato il primo giapponese a giocare nel campionato brasiliano. **Club** **Neftchi Baku** Il 15 marzo 2021 firma un contratto fino al termine della stagione con la squadra azera Neftçi Baku. **Club** **Suduva e ritiro** A settembre 2021 passa ai lituani del Sūduva, per poi andarsene a novembre dello stesso anno, per un totale di due mesi. Il 1º gennaio 2022 si ritirerà ufficialmente dal calcio giocato. **Nazionale** **Giovanili ed esordio in Nazionale maggiore** Ha fatto parte della rosa della nazionale Under-20 giapponese durante il Mondiale Under-20 2005 e nel 2007 della nazionale Under-23, che ha guadagnato la qualificazione ai Giochi della XXIX Olimpiade. Il 16 maggio 2007, durante un incontro valevole come qualificazione per il torneo olimpico contro Hong Kong, ha segnato un gol su punizione definito "alla Holly & Benji", dando un vistosissimo effetto alla palla. Durante il torneo olimpico, invece, ha giocato tutte le tre partite della nazionale olimpica. Ha debuttato in nazionale maggiore il 22 giugno 2008 in una gara di qualificazione mondiale contro il Bahrein. Ha segnato il suo primo gol per il Giappone in una gara amichevole contro il Cile, il 27 maggio 2009, allo Stadio Nagai di Osaka. **Nazionale** **Mondiale 2010** Ha fatto parte della selezione nipponica a Sudafrica 2010, dove è stato impiegato come centravanti (nello specifico come "falso nove"). Ha segnato nella prima partita contro il Camerun contribuendo alla vittoria finale per 1-0, la prima della Nazionale giapponese in Coppa del Mondo in terra straniera. In seguito, nella partita disputata il 24 giugno 2010 contro la Danimarca, si è reso protagonista nella partita vinta dal Giappone per 3-1, segnando un gol su punizione da oltre 30 metri e fornendo un assist portando così la squadra agli ottavi di finale, dove poi è stata eliminata ai rigori dal Paraguay. Honda ha segnato l'ultimo dei quattro rigori calciati dai giapponesi. **Nazionale** **Coppa d'Asia 2011** Nel gennaio 2011 è stato inserito nella rosa partecipante alla Coppa d'Asia sotto la guida dell'italiano Alberto Zaccheroni. Nella prima partita contro la Siria ha realizzato un rigore contribuendo alla vittoria del Giappone per 2-1. Nella semifinale contro la Corea del Sud, invece, si è guadagnato un rigore che gli è stato poi parato dal portiere avversario Jung Sung-ryong. Ciononostante, nei rigori finali della partita (terminata 2-2) è riuscito a segnare, venendo eletto anche "migliore in campo". A fine competizione, vinta dal Giappone per la quarta volta, è stato eletto miglior giocatore del torneo. **Nazionale** **Confederations Cup 2013 e Mondiale 2014** Honda ha saltato la maggior parte delle partite del terzo turno di qualificazione ai Mondiali 2014 per un infortunio. Durante il quarto turno di qualificazione, il 3 giugno 2012, nella prima partita del Giappone nel Gruppo B contro l'Oman, ha segnato con un tiro al volo dopo 12 minuti di gioco; la partita è finita 3-0 per i nipponici. Ha continuato a segnare anche contro la Giordania l'8 giugno 2012, realizzando una tripletta e contribuendo alla vittoria per 6-0 del Giappone. Inoltre ha svolto un ruolo cruciale durante il pareggio per 1-1 con l'Australia il 12 giugno 2012, fornendo un assist per il gol di Yūzō Kurihara. Ha saltato alcune partite amichevoli e una partita di qualificazione per un altro infortunio occorso con il CSKA Mosca. È stato quindi richiamato per la partita decisiva contro l'Australia, il 4 giugno 2013, in cui ha segnato il rigore decisivo dell'1-1 durante i minuti di recupero, regalando la qualificazione ai Mondiali in Brasile alla nazionale giapponese. Avendo vinto la Coppa d'Asia, il Giappone ha guadagnato il diritto di partecipare alla Confederations Cup 2013 in Brasile, dove Honda ha fatto parte della rosa scelta da Zaccheroni. Dopo aver perso la prima partita (0-3) contro la nazionale brasiliana padrona di casa, ha incontrato l'Italia, realizzando il rigore del momentaneo 2-0 del Giappone; la partita terminerà 4-3 per gli azzurri, estromettendo la nazionale nipponica dal torneo. Ha iniziato la fase finale del Mondiale 2014 in Brasile disputando da titolare la prima partita della fase a gironi contro la Costa d'Avorio, nella quale ha segnato il gol del momentaneo vantaggio del Giappone; la gara è poi stata vinta per 2-1 dalla squadra africana. Grazie a questa rete, la terza in una Coppa del Mondo, Honda è diventato anche il miglior marcatore giapponese in un Mondiale. È sceso in campo, sempre come titolare, anche nella seconda partita, pareggiata per 0-0 contro la Grecia, nella quale è stato eletto migliore in campo, e nella terza ed ultima gara persa per 4-1 contro la Colombia, in cui il giapponese ha servito l'assist al suo compagno di squadra Shinji Okazaki. **Nazionale** **Mondiale 2018 e ritiro** Entrato a far parte della rosa dei ventitré convocati scelti dal CT Nishino per i Campionati del mondo in Russia del 2018, grazie alla rete segnata il 24 giugno al Senegal Honda è diventato il primo calciatore giapponese ad aver segnato un gol in tre edizioni dei Mondiali consecutive. È diventato inoltre il migliore marcatore asiatico nella storia della competizione, avendo siglato 4 reti in 9 presenze complessive, tra il 2010 e il 2018. Al termine della competizione, lascia la nazionale nipponica, con cui ha racimolato 98 presenze e 37 gol. ### Allenatore Il 12 agosto 2018 firma un contratto biennale part-time con la Cambogia. Il suo debutto avviene il 10 settembre 2018, nella partita persa contro la Malesia per 3-1. L'11 maggio 2023, dopo 5 anni come allenatore, si dimette da CT della Cambogia, dopo aver allenato anche l'Under-22 e l'Under-23. ## Statistiche ### Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate al 19 marzo 2021. | Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | | 2004 | Nagoya Grampus Eight | J1 | 0 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 1 | 0 | | 2005 | Nagoya Grampus Eight | J1 | 31 | 2 | CI+CJL | 2+2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 35 | 2 | | 2006 | Nagoya Grampus Eight | J1 | 29 | 6 | CI+CJL | 1+4 | 0+2 | - | - | - | - | - | - | 34 | 8 | | 2007 | Nagoya Grampus Eight | J1 | 30 | 3 | CI+CJL | 2+3 | 0 | - | - | - | - | - | - | 35 | 3 | | Totale Nagoya Grampus Eight | Totale Nagoya Grampus Eight | Totale Nagoya Grampus Eight | 90 | 11 | | 15 | 2 | | - | - | | - | - | 105 | 13 | | gen.-giu. 2008 | VVV-Venlo | ED | 14+3 | 2+0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 17 | 2 | | 2008-2009 | VVV-Venlo | 1D | 36 | 16 | CO | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 37 | 16 | | 2009-gen. 2010 | VVV-Venlo | ED | 18 | 6 | CO | 2 | 2 | - | - | - | - | - | - | 20 | 8 | | Totale VVV-Venlo | Totale VVV-Venlo | Totale VVV-Venlo | 68+3 | 24+0 | | 3 | 2 | | - | - | | - | - | 74 | 26 | | 2010 | CSKA Mosca | PL | 28 | 4 | CR | 1 | 0 | UCL+UEL | 4+6 | 1+1 | SR | 1 | 0 | 40 | 6 | | 2011-2012 | CSKA Mosca | PL | 25 | 8 | CR+CR | 4+1 | 0 | UEL+UCL | 2+1 | 0 | SR | 1 | 0 | 34 | 8 | | 2012-2013 | CSKA Mosca | PL | 23 | 7 | CR | 3 | 1 | UEL | 2 | 1 | - | - | - | 28 | 9 | | 2013-gen. 2014 | CSKA Mosca | PL | 18 | 1 | CR | 0 | 0 | UCL | 6 | 2 | SR | 1 | 2 | 25 | 5 | | Totale CSKA Mosca | Totale CSKA Mosca | Totale CSKA Mosca | 94 | 20 | | 9 | 1 | | 21 | 5 | | 3 | 2 | 127 | 28 | | gen.-giu. 2014 | Milan | A | 14 | 1 | CI | 2 | 1 | UCL | - | - | - | - | - | 16 | 2 | | 2014-2015 | Milan | A | 29 | 6 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 30 | 6 | | 2015-2016 | Milan | A | 30 | 1 | CI | 7 | 1 | - | - | - | - | - | - | 37 | 2 | | 2016-2017 | Milan | A | 8 | 1 | CI | 1 | 0 | - | - | - | SI | 0 | 0 | 9 | 1 | | Totale Milan | Totale Milan | Totale Milan | 81 | 9 | | 11 | 2 | | - | - | | 0 | 0 | 92 | 11 | | 2017-2018 | Pachuca | PD | 17 | 5 | CM | 5 | 3 | - | - | - | Cmc | 2 | 0 | 24 | 8 | | 2018-2019 | Melbourne Victory | AL | 18 | 7 | FFA | 0 | 0 | AFC | 4 | 1 | | - | - | 21 | 8 | | nov.-dic. 2019 | Vitesse | ED | 4 | 0 | CO | 0 | 0 | | - | - | | - | - | 4 | 0 | | 2020 | Botafogo | A/RJ+A | 4+18 | 1+2 | CB | 5 | 0 | - | - | - | - | - | - | 27 | 3 | | mar.-giu. 2021 | Neftçi Baku | PL | 7 | 2 | AP | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 7 | 2 | | set.-nov. 2021 | Sūduva | A | 6 | 1 | LT | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 6 | 1 | | Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 408 | 82 | | 48 | 10 | | 25 | 6 | | 5 | 2 | 486 | 100 | ### Cronologia presenze e reti in nazionale Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Giappone : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 22-6-2008 | Saitama | Giappone | 1 – 0 | Bahrein | Qual. Mondiali 2010 | - | 19’ 80’ | | 28-1-2009 | Riffa | Bahrein | 1 – 0 | Giappone | Qual. Coppa d'Asia 2011 | - | 63’ | | 27-5-2009 | Osaka | Giappone | 4 – 0 | Cile | Amichevole | 1 | | | 31-5-2009 | Tokyo | Giappone | 4 – 0 | Belgio | Amichevole | - | 46’ | | 6-6-2009 | Tashkent | Uzbekistan | 0 – 1 | Giappone | Qual. Mondiali 2010 | - | 66’ | | 10-6-2009 | Yokohama | Giappone | 1 – 1 | Qatar | Qual. Mondiali 2010 | - | 81’ | | 5-9-2009 | Enschede | Paesi Bassi | 3 – 0 | Giappone | Amichevole | - | 46’ | | 9-9-2009 | Utrecht | Giappone | 4 – 3 | Ghana | Amichevole | - | 69’ | | 10-10-2009 | Yokohama | Giappone | 2 – 0 | Scozia | Amichevole | 1 | | | 14-10-2009 | Rifu | Giappone | 5 – 0 | Togo | Amichevole | 1 | 46’ | | 14-11-2009 | Port Elizabeth | Sudafrica | 0 – 0 | Giappone | Amichevole | - | 59’ | | 3-3-2010 | Toyota | Giappone | 0 – 0 | Bahrein | Qual. Coppa d'Asia 2011 | 1 | | | 24-5-2010 | Saitama | Giappone | 0 – 2 | Corea del Sud | Amichevole | - | 72’ | | 30-5-2010 | Graz | Giappone | 1 – 2 | Inghilterra | Amichevole | - | | | 4-6-2010 | Sion | Giappone | 0 – 2 | Costa d'Avorio | Amichevole | - | 46’ | | 14-6-2010 | Bloemfontein | Giappone | 1 – 0 | Camerun | Mondiali 2010 - 1º turno | 1 | | | 19-6-2010 | Durban | Paesi Bassi | 1 – 0 | Giappone | Mondiali 2010 - 1º turno | - | | | 24-6-2010 | Rustenburg | Danimarca | 1 – 3 | Giappone | Mondiali 2010 - 1º turno | 1 | | | 29-6-2010 | Pretoria | Paraguay | 0 – 0 dts (5 – 3 dtr) | Giappone | Mondiali 2010 - Ottavi di finale | - | 93’ | | 4-9-2010 | Yokohama | Giappone | 1 – 0 | Paraguay | Amichevole | - | 78’ | | 7-9-2010 | Osaka | Giappone | 2 – 1 | Guatemala | Amichevole | - | | | 8-10-2010 | Saitama | Giappone | 1 – 0 | Argentina | Amichevole | - | | | 12-10-2010 | Seul | Corea del Sud | 0 – 0 | Giappone | Amichevole | - | | | 9-1-2011 | Doha | Giappone | 1 – 1 | Giordania | Coppa d'Asia 2011 - 1º turno | - | 90’ | | 13-1-2011 | Doha | Siria | 1 – 2 | Giappone | Coppa d'Asia 2011 - 1º turno | 1 | | | 21-1-2011 | Doha | Giappone | 3 – 2 | Qatar | Coppa d'Asia 2011 - Quarti | - | | | 25-1-2011 | Doha | Giappone | 2 – 2 dts (3 – 0 dtr) | Corea del Sud | Coppa d'Asia 2011 - Semifinale | - | | | 29-1-2011 | Doha | Australia | 0 – 1 dts | Giappone | Coppa d'Asia 2011 - Finale | - | 4º titolo | | 1-6-2011 | Niigata | Giappone | 0 – 0 | Perù | Amichevole | - | 46’ 74’ | | 7-6-2011 | Yokohama | Giappone | 0 – 0 | Rep. Ceca | Amichevole | - | | | 10-8-2011 | Sapporo | Giappone | 3 – 0 | Corea del Sud | Amichevole | 1 | | | 23-5-2012 | Shizuoka | Giappone | 2 – 0 | Azerbaigian | Amichevole | - | 74’ | | 3-6-2012 | Saitama | Giappone | 3 – 0 | Oman | Qual. Mondiali 2014 | 1 | | | 8-6-2012 | Saitama | Giappone | 6 – 0 | Giordania | Qual. Mondiali 2014 | 3 | 57’ | | 12-6-2012 | Brisbane | Australia | 1 – 1 | Giappone | Qual. Mondiali 2014 | - | 82’ | | 15-8-2012 | Sapporo | Giappone | 1 – 1 | Venezuela | Amichevole | - | | | 6-9-2012 | Niigata | Giappone | 1 – 0 | Emirati Arabi Uniti | Amichevole | - | 63’ | | 11-9-2012 | Saitama | Giappone | 1 – 0 | Iraq | Qual. Mondiali 2014 | - | | | 16-10-2012 | Breslavia | Giappone | 0 – 4 | Brasile | Amichevole | - | | | 14-11-2012 | Mascate | Oman | 1 – 2 | Giappone | Qual. Mondiali 2014 | - | | | 6-2-2013 | Kōbe | Giappone | 3 – 0 | Lettonia | Amichevole | 1 | 62’ | | 4-6-2013 | Saitama | Giappone | 1 – 1 | Australia | Qual. Mondiali 2014 | 1 | | | 15-6-2013 | Brasilia | Brasile | 3 – 0 | Giappone | Conf. Cup 2013 - 1º turno | - | 88’ | | 19-6-2013 | Recife | Italia | 4 – 3 | Giappone | Conf. Cup 2013 - 1º turno | 1 | | | 22-6-2013 | Belo Horizonte | Giappone | 1 – 2 | Messico | Conf. Cup 2013 - 1º turno | - | | | 14-8-2013 | Rifu | Giappone | 2 – 4 | Uruguay | Amichevole | 1 | | | 6-9-2013 | Osaka | Giappone | 3 – 0 | Guatemala | Amichevole | 1 | 46’ | | 10-9-2013 | Yokohama | Giappone | 3 – 1 | Ghana | Amichevole | 1 | 75’ | | 11-10-2013 | Novi Sad | Serbia | 2 – 0 | Giappone | Amichevole | - | 86’ | | 15-10-2013 | Minsk | Bielorussia | 1 – 0 | Giappone | Amichevole | - | | | 16-11-2013 | Genk | Paesi Bassi | 2 – 2 | Giappone | Amichevole | 1 | | | 19-11-2013 | Bruxelles | Belgio | 2 – 3 | Giappone | Amichevole | 1 | 67’ | | 5-3-2014 | Tokyo | Giappone | 4 – 2 | Nuova Zelanda | Amichevole | - | | | 27-5-2014 | Saitama | Giappone | 1 – 0 | Cipro | Amichevole | - | | | 2-6-2014 | Tampa | Costa Rica | 1 – 3 | Giappone | Amichevole | - | | | 6-6-2014 | Tampa | Giappone | 4 – 3 | Zambia | Amichevole | 2 | | | 14-6-2014 | Recife | Costa d'Avorio | 2 – 1 | Giappone | Mondiali 2014 - 1º turno | 1 | | | 19-6-2014 | Natal | Giappone | 0 – 0 | Grecia | Mondiali 2014 - 1º turno | - | | | 24-6-2014 | Cuiabá | Giappone | 1 – 4 | Colombia | Mondiali 2014 - 1º turno | - | | | 5-9-2014 | Sapporo | Giappone | 0 – 2 | Uruguay | Amichevole | - | | | 9-9-2014 | Yokohama | Giappone | 2 – 2 | Venezuela | Amichevole | - | | | 10-10-2014 | Niigata | Giappone | 1 – 0 | Giamaica | Amichevole | - | | | 14-10-2014 | Singapore | Giappone | 0 – 4 | Brasile | Amichevole | - | 46’ | | 14-11-2014 | Toyota | Giappone | 6 – 0 | Honduras | Amichevole | 1 | | | 18-11-2014 | Osaka | Giappone | 2 – 1 | Australia | Amichevole | - | | | 12-1-2015 | Newcastle | Giappone | 4 – 0 | Palestina | Coppa d'Asia 2015 - 1º turno | 1 | | | 16-1-2015 | Brisbane | Iraq | 0 – 1 | Giappone | Coppa d'Asia 2015 - 1º turno | 1 | 90’ | | 20-1-2015 | Melbourne | Giappone | 2 – 0 | Giordania | Coppa d'Asia 2015 - 1º turno | 1 | | | 23-1-2015 | Sydney | Giappone | 1 – 1 dts (4 – 5 dtr) | Emirati Arabi Uniti | Coppa d'Asia 2015 - Quarti di finale | - | | | 27-3-2015 | Oita | Giappone | 2 – 0 | Tunisia | Amichevole | 1 | 60’ | | 31-3-2015 | Tokyo | Giappone | 5 – 1 | Uzbekistan | Amichevole | - | 72’ | | 11-6-2015 | Yokohama | Giappone | 4 – 0 | Iraq | Amichevole | 1 | 67’ | | 16-6-2015 | Saitama | Giappone | 0 – 0 | Singapore | Qual. Mondiali 2018 | - | | | 3-9-2015 | Saitama | Giappone | 3 – 0 | Cambogia | Qual. Mondiali 2018 | 1 | 84’ | | 8-9-2015 | Teheran | Afghanistan | 0 – 6 | Giappone | Qual. Mondiali 2018 | 1 | | | 8-10-2015 | Seeb | Siria | 0 – 3 | Giappone | Qual. Mondiali 2018 | 1 | | | 13-10-2015 | Teheran | Iran | 1 – 1 | Giappone | Amichevole | - | 65’ | | 12-11-2015 | Singapore | Singapore | 0 – 3 | Giappone | Qual. Mondiali 2018 | 1 | 82’ | | 17-11-2015 | Phnom Penh | Cambogia | 0 – 2 | Giappone | Qual. Mondiali 2018 | 1 | 62’ | | 29-3-2016 | Saitama | Giappone | 5 – 0 | Siria | Qual. Mondiali 2018 | 1 | | | 1-9-2016 | Saitama | Giappone | 1 – 2 | Emirati Arabi Uniti | Qual. Mondiali 2018 | 1 | | | 6-9-2016 | Bangkok | Thailandia | 0 – 2 | Giappone | Qual. Mondiali 2018 | - | 86’ | | 6-10-2016 | Saitama | Giappone | 2 – 1 | Iraq | Qual. Mondiali 2018 | - | 81’ | | 11-10-2016 | Melbourne | Australia | 1 – 1 | Giappone | Qual. Mondiali 2018 | - | 84’ | | 11-11-2016 | Kashima | Giappone | 4 – 0 | Oman | Amichevole | - | cap. 60’ | | 15-11-2016 | Tokyo | Giappone | 2 – 1 | Arabia Saudita | Qual. Mondiali 2018 | - | 46’ | | 23-3-2017 | Al Ain | Emirati Arabi Uniti | 0 – 2 | Giappone | Qual. Mondiali 2018 | - | 78’ | | 28-3-2017 | Saitama | Giappone | 4 – 0 | Thailandia | Qual. Mondiali 2018 | - | 66’ | | 7-6-2017 | Chōfu | Giappone | 1 – 1 | Siria | Amichevole | - | 46’ | | 13-6-2017 | Teheran | Iraq | 1 – 1 | Giappone | Qual. Mondiali 2018 | - | cap. | | 5-9-2017 | Gedda | Arabia Saudita | 1 – 0 | Giappone | Qual. Mondiali 2018 | - | cap. 46’ | | 23-3-2018 | Liegi | Giappone | 1 – 1 | Mali | Amichevole | - | 70’ | | 27-3-2018 | Liegi | Giappone | 1 – 2 | Ucraina | Amichevole | - | 65’ | | 30-5-2018 | Yokohama | Giappone | 0 – 2 | Ghana | Amichevole | - | 59’ | | 8-6-2018 | Lugano | Svizzera | 2 – 0 | Giappone | Amichevole | - | 76’ | | 19-6-2018 | Saransk | Colombia | 1 – 2 | Giappone | Mondiali 2018 - 1º turno | - | 70’ | | 24-6-2018 | Ekaterinburg | Giappone | 2 – 2 | Senegal | Mondiali 2018 - 1º turno | 1 | 72’ | | 2-7-2018 | Rostov sul Don | Belgio | 3 – 2 | Giappone | Mondiali 2018 - Ottavi di finale | - | 81’ | | Totale | | Presenze (9º posto) | 98 | | Reti (4º posto) | 37 | | Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Giappone Olimpica : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 7-8-2008 | Tientsin | Giappone | 0 – 1 | Stati Uniti | Olimpiadi 2008 - 1º turno | - | 73’ | | 10-8-2008 | Tientsin | Nigeria | 2 – 1 | Giappone | Olimpiadi 2008 - 1º turno | - | | | 13-8-2008 | Shenyang | Paesi Bassi | 1 – 0 | Giappone | Olimpiadi 2008 - 1º turno | - | 80’ | | Totale | | Presenze | 3 | | Reti | 0 | | ## Palmarès ### Giocatore **Club** * Eerste Divisie: 1 VVV-Venlo: 2008-2009 * Coppa di Russia: 2 CSKA Mosca: 2010-2011, 2012-2013 * Campionato russo: 2 CSKA Mosca: 2012-2013, 2013-2014 * Supercoppa di Russia: 1 CSKA Mosca: 2013 * Supercoppa italiana: 1 Milan: 2016 * Campionato azero: 1 Neftçi Baku: 2020-2021 **Nazionale** * Coppa d'Asia: 1 2011 Niente **Individuale** * Miglior giocatore della Eerste Divisie: 1 2008-2009 * Miglior giocatore della Coppa d'Asia: 1 2011 * Squadra maschile AFC del decennio 2011-2020 IFFHS: 1 2020
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https://it.wikipedia.org/wiki/Austen_Submachine_Gun
Austen Submachine Gun
# Austen Submachine Gun La Austen (nome ottenuto dalla sincresi delle due parole Australian Sten) era una pistola mitragliatrice australiana derivata dallo Sten inglese e camerata per il proiettile 9 × 19 mm sviluppata durante la Seconda guerra mondiale. In totale, 20.114 Austen furono prodotti durante il conflitto dalla Diecasters Ltd di Melbourne e W.T. Carmichael Ltd di Sydney. ## Progettazione e sviluppo Proprio mentre la guerra richiedeva il massimo sforzo produttivo alla Gran Bretagna, l'Australia non poteva permettersi di comprare armi da Stati Uniti e Regno Unito e dovette dunque risolversi a mettere in produzione una propria pistola mitragliatrice. Lo Sten inglese fu preso come base per la nuova arma. La canna, il castello e il gruppo di scatto dello Sten Mk. II furono copiati senza modifiche, mentre il calcio pieghevole, ma soprattutto l'otturatore telescopico con percussore non solidale furono copiati dal tedesco MP 40. Il calcio pieghevole includeva un cacciavite e un'astina di pulizia, entrambe svitabili e utilizzabili. L'arma presentava due impugnature (anch'esse copiate dall'MP 40), anche se quella anteriore poteva essere smontata e conservata all'interno di un apposito contenitore. L'Austen è una pistola mitragliatrice a fuoco selettivo (semiautomatico e automatico) con un rateo teorico di 500 colpi al minuto. Caratteristica singolare dell'Austen è la realizzazione di alcune parti per pressofusione: in particolare alloggiamento del caricatore, parte del calcio e uno dei lati del caricatore erano realizzati con questo procedimento. Le due fabbriche produttrici erano infatti specializzate nella pressofusione, da qui la decisione di sfruttare il procedimento (che è più rapido della tornitura-fresatura) per la produzione degli Austen. Fu anche realizzata una variante silenziata, in pochissimi esemplari, impiegata dalla Z Special Force. In seguito si tentò di aggiornare l'arma, portandola allo standard Mk. II, su cui poteva essere montata una baionetta pensata ad hoc e dove si faceva uso più esteso della pressofusione. Tuttavia, furono prodotti solo 200 esemplari dell'arma prima che la produzione venisse interrotta nel 1944. L'Austen non raggiunge mai i livelli di popolarità dell'Owen, questo perché la nuova pistola mitragliatrice, pur essendo un'evoluzione dello Sten, non raggiunse mai gli standard qualitativi e di affidabilità dell'Owen. Inoltre, si è spesso fatto notare come l'Owen fosse più adatto al combattimento nella giungla. Il caricatore laterale dell'Austen si impigliava facilmente e il suo posizionamento prevedeva che l'arma avesse il lato destro praticamente aperto per l'entrata di ogni sorta di corpo estraneo che avrebbe inficiato il funzionamento dell'arma. Considerata già obsoleta nel 1945, l'arma vide pochissimo uso dopo il conflitto, mentre l'Owen riuscì a ritagliarsi un posto nei vari eserciti fino agli anni '60
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https://it.wikipedia.org/wiki/Gy%C3%B6rgy_Kolonics
György Kolonics
# György Kolonics György Kolonics (Budapest, 4 giugno 1972 – Budapest, 15 luglio 2008) è stato un canoista ungherese. Durante la sua carriera ha vinto: 4 medaglie olimpiche, due d'oro e due di bronzo e numerosi titoli mondiali. Ha conquistato le sue prime medaglie ad Atlanta 1996 nel C2 500 m e C2 1000 m, in coppia con Csaba Horváth. Kolonics muore all'età di 36 anni a causa di un improvviso attacco cardiaco, sopraggiuntogli mentre si stava allenando in vista di Pechino 2008 a cui avrebbe preso parte con il compagno György Kozmann nelle discipline C2 500 m e C2 1000 m. ## Palmarès * Olimpiadi Atlanta 1996: oro nel C2 500 m e bronzo nel C2 1000 m. Sydney 2000: oro nel C1 500 m. Atene 2004: bronzo nel C2 1000 m. * Mondiali 1993 Copenaghen: oro nel C2 500 m e nel C4 1000 m, argento nel C1 500 m. 1994 - Città del Messico: oro nel C4 1000 m e argento nel C2 200 m, C2 500 m e C4 200 m. 1995 - Duisburg: oro nel C2 200 m, C2 500 m, C2 1000 m, C4 200 m e C4 500 m. 1997 - Dartmouth: oro nel C2 500 m e C4 500 m e argento nel C2 1000 m e C4 200 m. 1998 - Seghedino: oro nel C2 500 m e C4 500 m. 2001 - Poznań: argento nel C1 500 m e bronzo nel C1 1000 m. 2002 - Siviglia: argento nel C1 500 m. 2003 - Gainesville: oro nel C4 200 m e bronzo nel C2 1000 m. 2005 - Zagabria: argento nel C2 500 m e bronzo nel C2 1000 m. 2006 - Seghedino: oro nel C2 1000 m e bronzo nel C2 500 m. 2007 - Duisburg: oro nel C2 500 m. * Campionati europei di canoa/kayak sprint Plovdiv 1997: oro nel C2 1000m, argento nel C2 500m e bronzo nel C1 500m. Poznań 2000: argento nel C4 200m. Milano 2001: oro nel C1 500m e argento nel C1 1000m. Seghedino 2002: argento nel C4 200m. Poznań 2004: oro nel C2 500m. Poznań 2005: argento nel C2 1000m. Pontevedra 2007: argento nel C2 1000m e bronzo nel C2 500m. Milano 2008: argento nel C2 500m.
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Baidu Baike
# Baidu Baike Baidu Baike o Enciclopedia Baidu (Cinese: 百度百科; pinyin: Bǎidù Bǎikē) è una enciclopedia collaborativa in lingua cinese fornita dal motore di ricerca cinese Baidu. ## Storia La versione di prova fu pubblicata il 20 aprile 2006. Entro tre settimane l'enciclopedia è cresciuta fino ad oltre 90.000 articoli, sorpassando la Wikipedia in cinese; dal 2008 Hudong.com ha sorpassato entrambe per numero di articoli. Nell'ottobre 2013 Baidu Baike aveva già più di 6,2 milioni di articoli, più della Wikipedia in inglese (4.500.000 circa), a settembre 2015 Baidu contava 12 milioni e mezzo di articoli, mentre nel novembre 2019 si assestava attorno a 16 milioni di articoli. ## Principi Gli articoli o i commenti contenenti i seguenti tipi di contenuto sono rimossi: * contenuti di Pornografia, di violenza e incivili * pubblicità * contenuti reazionari * attacchi personali * contenuti contro la moralità e l'etica * contenuti malevoli, triviali o spam
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Rete tranviaria di Brescia
# Rete tranviaria di Brescia La rete tranviaria di Brescia era un insieme di tranvie a carattere urbano e vicinale che caratterizzò il sistema dei trasporti pubblici del capoluogo bresciano tra il 1882 e il 1949. Le linee furono inizialmente a trazione animale e gestite dalla società belga Tramways à vapeur de la province de Brescia; in seguito vennero municipalizzate ed elettrificate dall'azienda dei servizi municipalizzati. A partire dagli anni Trenta furono progressivamente sostituite dalle filovie. ## Storia ### Le tranvie extraurbane e il tram a cavalli Agli inizi degli anni Ottanta dell'Ottocento, grazie all'iniziativa dell'amministrazione provinciale, la città di Brescia era stata collegata alle zone più importanti della sua provincia tramite linee tranviarie a vapore. A causa del fatto che era stata la Provincia ad aver concesso la costruzione delle tranvie sulle strade di propria competenza, esse si sarebbero dovute attestare all'esterno delle mura della città, senza attraversare alcuna porta d'ingresso. La tranvia Brescia-Orzinuovi sarebbe dovuta partire nei pressi della Stazione di Brescia, la quella per Gardone Val Trompia presso Porta Trento, mentre la Brescia-Salò/Vobarno e la Brescia-Montichiari si sarebbero attestate presso Porta Venezia. Per via delle differenti società di gestione, le stazioni di queste ultime due linee rimasero separate. La Tramways à Vapeur de la Province de Brescia aveva provveduto nel gennaio del 1881 ad acquistare un terreno presso la stazione ferroviaria allo scopo dichiarato di costruire lo scalo centrale per le sue linee tranviarie e chiese al comune, proprietario della circonvallazione esterna, la possibilità di unificare le sue linee in maniera da attestarle nei pressi della stazione ferroviaria. L'amministrazione comunale si mostrò favorevole alla richiesta a patto che il capolinea unificato fosse posto all'interno della cinta muraria. Si presentarono quindi due progetti, entrambi passanti per Porta Cremona: il primo posizionava il capolinea presso l'attuale via del Territorio, mentre il secondo presso Piazza Duomo. La preferenza dell'amministrazione fu rivolta all'ultimo progetto, ma la Compagnie Générale, proprietaria della Tramways à Vapeur, sostenne che il transito delle locomotive a vapore nelle strette strade del centro storico fosse poco sicuro. Propose in alternativa il progetto di una tranvia a cavalli che collegasse Piazza Duomo alla stazione ferroviaria e nello stesso tempo si ritirò, in quanto la trazione equina non era nella sua ragione sociale. Solo quando la Société Anonyme d'Entreprise Generale de Travaux si fece avanti per una tranvia a cavalli che collegasse Porta Milano a Porta Venezia, la Tramways à Vapeur cambiò idea e propose due nuovi progetti: * una tranvia a cavalli Stazione - Corso del Teatro (ora Corso Zanardelli) - Piazza Duomo; * una tranvia a vapore Porta Cremona - via Solferino - via San Martino (entrambe appartengono all'attuale Via San Martino della Battaglia) - via Biblioteca (ora via Mazzini) - Piazza Duomo. La società belga era decisamente favorevole al primo progetto, mentre l'amministrazione comunale era favorevole al secondo, che avrebbe consentito di porre il capolinea della maggior parte delle tranvie extraurbane nel centro della città. Solo quando fu chiaro che i decreti del Governo relativi alle concessioni delle tranvie ponevano dei forti limiti ai locomotori a vapore relativamente all'attraversamento dei centri urbani, l'amministrazione e il consiglio comunale rinunciarono al proposito accentratore, formalizzando l'approvazione del primo progetto il 6 luglio 1882. I lavori per la sistemazione del tratto stradale interessato erano già stati avviati da tempo e furono celeri: la linea fu inaugurata il 12 giugno 1882. Ci furono subito polemiche sulla scarsa velocità di esercizio della linea, che collegava la stazione a Piazza Duomo in venti minuti, cioè più di quanto si sarebbe potuto impiegare andando a piedi. Inoltre si evidenziò la scarsa affluenza dei passeggeri nel tratto dopo Corso del Teatro. Si decise, quindi, di sopprimere il tratto da via del Dosso (prima parte dell'attuale via Mazzini) e di proseguire verso Porta Venezia, dove la tranvia si sarebbe raccordata a quella extraurbana per Vobarno: la nuova linea fu aperta al servizi pubblico il 14 novembre 1882. Nella seduta del 20 ottobre 1882 si decise anche di aprire una tranvia a cavalli collegante Porta Milano a Porta Venezia: la nuova linea si sarebbe separata da quella già esistente presso l'incrocio fra l'attuale Corso Martiri della Libertà e Corso Palestro, proseguendo lungo l'attuale via Pace e via Garibaldi. Questa linea fu inaugurata il 6 gennaio 1883 e fu contrassegnata da un disco verde, mentre la Porta Venezia-Stazione aveva un disco rosso. Le quattro tranvie a vapore extraurbane non completavano il collegamento tra la città, allora inglobata all'interno delle mura cittadine, e le frazioni esterne. Per consentire il collegamento fra Porta Milano e le frazioni di Borgo San Giovanni e di Ponte San Giacomo (sul Mella) fu costruita una tranvia a cavalli. La concessione della linea fu rilasciata alla Tramways à Vapeur che spostò la rimessa dei cavalli da Porta Venezia a Borgo San Giovanni e inaugurò la linea il 6 settembre 1885. L'armamento della linea era stato costruito in previsione di una futura estensione verso la Franciacorta, attuabile con la trazione a vapore. Tuttavia il progetto non ebbe seguito, per cui fu possibile solamente estendere le partenze della Brescia-Salò dal Ponte Mella, oltre che da Porta Venezia e dalla Stazione. Nella seconda metà degli anni Ottanta furono aperte altre tranvie a cavalli lungo il tratto Porta Trento - Stocchetta della Brescia-Gardone Val Trompia e lungo il tronco Porta Venezia - Sant'Eufemia della Brescia-Vestone. Il servizio delle due linee extraurbane, soprattutto per quanto riguardava le fermate facoltative, non era stato ritenuto sufficiente per servire le frazioni attraversate, per cui l'amministrazione comunale impose alla Tramways à Vapeur l'offerta di corse tranviarie a trazione equina. ### Le tranvie elettriche e la municipalizzazione L'Esposizione di Brescia del 1904 ebbe come sede il Castello, per cui l'amministrazione comunale, condotta dal sindaco Federico Bettoni Cazzago, scartò il progetto di una funicolare da Piazza Martiri di Belfiore e optò per la costruzione di una linea tranviaria a trazione elettrica che collegasse Corso Zanardelli alla fortezza cittadina. La costruzione fu affidata alla Tramways à Vapeur che ne avrebbe avuto l'esercizio per tutta la durata dell'esposizione, dal 1º maggio al 30 settembre 1904. Per questo motivo, il materiale rotabile fu preso a noleggio. La linea fu occasione per rinverdire la proposta di unire Porta Cremona a Porta Trento con una tranvia: un progetto fino a quel momento irrealizzabile per via della ristrettezza delle strade a settentrione di Palazzo della Loggia. Il passaggio per Via San Faustino della linea dell'Esposizione, infatti, fu consentito solo grazie all'allargamento della strada, conseguenza della decisione del piano regolatore del 1897 di abbattere alcuni edifici tra il Celato e Rua Sovera. Terminata l'Esposizione, la Tramways à Vapeur non disarmò la linea, facendo intendere all'amministrazione comunale che avrebbe realizzato la Porta Trento-Porta Cremona, se avesse ottenuto un prolungamento della licenza d'esercizio delle linee urbane, la quale sarebbe scaduta il 31 dicembre 1906. Nella realtà tranviaria bresciana, però, si affacciò la Società Elettrica Bresciana che il 29 maggio 1905 ottenne dal Consiglio comunale la possibilità di costruire la tranvia Brescia-Cellatica-Gussago, anch'essa a trazione elettrica. Il 27 settembre dello stesso anno la SEB riuscì ad ottenere dal consiglio comunale la concessione della Porta Trento-Porta Cremona, terminando il monopolio della Tramways à Vapeur sulla rete urbana. La società belga dovette cedere l'armamento della Corso Zanardelli-Castello alla SEB. Questa disarmò in poche settimane il tratto Piazza Loggia-Corsetto Sant'Agata-Via San Faustino per sostituirlo con il più breve Piazza Loggia-Via San Faustino, consentito dal nuovo assetto urbano. Il duopolio nell'esercizio della rete urbana ebbe vita breve. L'imminente scadenza della licenza della Tramways à Vapeur spinse la Giunta del sindaco Vincenzo Bettoni Cazzago, sostenuta da una maggioranza di liberali moderati e cattolici, a municipalizzare le linee come previsto dalla Legge Giolitti. Il 5 giugno 1906, il consiglio comunale ratificò il progetto dell'ing. Taccolini, Capo Ufficio Tecnico del Comune, relativo alla Municipalizzazione dell'impianto e del servizio tramviario urbano a trazione elettrica. L'amministrazione comunale avrebbe rilevato la licenza della Società Elettrica Bresciana sulla Porta Trento-Porta Cremona e della Tramways à Vapeur sulle tranvie a cavalli. Inoltre su queste ultime avrebbe proceduto ad una progressiva elettrificazione iniziando dai binari della circonvallazione esterna. L'esito delle elezioni amministrative del novembre 1906 furono sfavorevoli all'alleanza cattolico-moderata, però la nuova Giunta, condotta dal sindaco liberal progressista Girolamo Orefici, proseguì il progetto di municipalizzare le tranvie cittadine. Il 31 dicembre il Comune ingiunse la SEB a consegnare gli impianti della sola linea dell'Esposizione, poiché il prolungamento da Corso Zanardelli a Porta Cremona, in quel momento di competenza della società elettrica, non era ancora stato completato. La municipalizzazione fu sottoposta a referendum il 3 febbraio 1907. Votarono 5274 su 9175 iscritti; i voti favorevoli furono 3621, mentre quelli contrari furono 1619. Tutte le forze politiche presenti nel consiglio comunale sostennero la municipalizzazione. Solo la SEB sostenne la campagna del "no", proponendosi a rilevare la rete urbana e a elettrificarla tramite una campagna aggressiva e apparentemente efficace. All'inizio del 1907 cominciarono i lavori di elettrificazione delle tranvie del centro storico: la Porta Trento-Porta Cremona fu completata il 15 settembre e attivata il 25, la Porta Milano-Porta Venezia e la Corso Zanardelli-Stazione furono aperte il 6 gennaio 1908. La gestione provvisoria delle tranvie a cavalli rimase alla Tramways à Vapeur fino alla sera del 1º maggio 1907, quando, per via della cessione delle sue concessioni alla SEB, subentrò la Società Elettrica. ### L'estensione della rete ai sobborghi Il 14 maggio 1909 il Consiglio comunale deliberò sull'elettrificazione della Porta Milano - Ponte San Giacomo. Fu deciso anche di rinnovare le rotaie. La Deputazione provinciale, proprietaria della strada, diede la sua approvazione il 10 gennaio 1910. La nuova linea fu aperta nel 1912. Per risolvere i problemi dovuti alla forte richiesta di corse sulla linea Stazione ferroviaria - Corso Zanardelli, si decise di renderla circolare, allungando il percorso da Corso Zanardelli a via San Martino e Via Solferino (attuali via San Martino della Battaglia e già solcate dal tram Porta Trento-Porta Cremona) e costruendo un nuovo tratto che da quest'ultima si unisse alla Stazione passando per Via XX Settembre. Inoltre si decise di raddoppiare il binario lungo l'intero percorso. La linea tranviaria secondo questa concezione fu aperta nel marzo 1913. Si decise di collegare la frazione di Mompiano a Porta Trento, facendo passare il tram per Borgo Trento e il casello daziario di Isolabella (attuale Piazzale Pola). La linea avrebbe avuto una lunghezza di 3,5 km e sarebbe stata armata con rotaie Vignoles e a gola. Il capolinea era stato fissato davanti alla Chiesa di Santa Maria di Mompiano e a Porta Trento; quest'ultimo fu poi spostato a Piazza Loggia, nei pressi della quale fu aggiunto un binario di scambio. La linea fu inaugurata il 27 giugno 1915. La costruzione della linea per Mompiano fu di spunto per allungare le corse dirette della Porta Trento - Porta Cremona fino al casello daziario settentrionale della città, posto a Isolabella, e a quello meridionale, posto in località Forca di Cane (presso l'imbocco dell'attuale via Bianchi in via Cremona). Il prolungamento da Porta Cremona dovette ottenere l'approvazione della deputazione provinciale, proprietaria di via Cremona, che concesse il suolo durante la seduta del 16 giugno 1914. Si ignora se la nuova linea prolungata sia stata inaugurata assieme alla linea di Mompiano o nei mesi successivi. Il 10 novembre 1915 il Consiglio deliberò la prosecuzione del traffico tranviario della Porta Milano - Porta Venezia fino al sobborgo di San Francesco di Paola. Erano state organizzate anche delle corse che effettuavano il percorso tranviario completo da Ponte San Giacomo a San Francesco. Probabilmente fu a partire dagli anni dieci che le linee tranviarie furono contrassegnate da un numero. La Prima guerra mondiale e la crisi economica che conseguì fermò i lavori di prolungamento della rete. Solo nel 1924, la sezione Tramvie urbane della società Servizi Municipalizzati (SS. MM.) fu risanata, per cui solo negli anni successivi si cominciò ad acquistare nuove rotaie per sostituire quelle logore. Tra il 1926 e il 1929 si completarono alcuni prolungamenti: la linea 2 (Forca di Cane - Isolabella) attestò il suo capolinea più a nord, in via Garza, mentre i capilinea della linea 1 (Porta Milano - Porta Venezia) furono spostati più a ovest, all'imbocco di Via Industriale, e più a est, nel quartiere della Bornata. Nel 1931 la linea 7 (Porta Venezia - San Francesco di Paola) fu prolungata agli inizi di Sant'Eufemia e successivamente, quando la tranvia extraurbana per Gargnano dovette spostare i binari, al centro della frazione. Utilizzando i binari della linea 1, si decise successivamente anche di spostare il capolinea occidentale della 7 più a ovest, attestandolo in Piazzetta San Barnaba. Nel 1928 si raddoppiò la linea tranviaria presso Via Cremona. ### Passaggio alle linee filoviarie A metà degli anni trenta, il Comune di Brescia dovette affrontare il rinnovo della pavimentazione delle strade percorse da linee tranviarie, quindi sarebbe stato necessario approfittare dei lavori per il ricambio dei binari e il riassestamento del fondo. La valutazione di mantenere il sistema di trasporto fu negativa, al di là della spesa necessaria al ricambio del materiale: la velocità media del tram era attorno ai 10 km/h e le vetture dovevano rimanere di piccole dimensioni per affrontare le strette curve del centro. Si decise, quindi, di studiare un nuovo sistema che sostituisse quello tranviario. Nel 1932 era stato sperimentato un servizio di autobus con motore a scoppio che collegava la località Sant'Eustacchio, sede di numerose industrie siderurgiche, a Bottonaga, quartiere operaio, ma i risultati erano stati deludenti. Si decise di sperimentare il sistema filoviario che avrebbe dovuto garantire maggior velocità commerciale e risparmio nella manutenzione grazie all'assenza di rotaie. Dopo le necessarie prove e sperimentazioni, la filovia fece il suo ingresso in maniera progressiva all'interno del sistema dei trasporti pubblici della città. Nel 1935, la linea 3 (Porta Milano - San Giacomo) fu trasformata in filovia. Nel 1936 toccò alla 4 che, per un certo periodo, funzionò alternando tram e filobus. Il 1º gennaio 1937, la sezione Tramvie urbane della Servizi Municipalizzati fu ridenominata in Filovie elettriche urbane. A novembre di quell'anno anche le tranvie 1 e 2 furono trasformate in filovie. Alla fine degli anni trenta, rimasero funzionanti solo le tranvie urbane che collegavano il centro con i sobborghi di Mompiano e di Sant'Eufemia; rispettivamente la tranvia 5 e la 6. Durante la seconda guerra mondiale, la nuova amministrazione comunale decise di completare la conversione delle ultime due tranvie in filovie. Nel 1948 toccò alla tranvia per Sant'Eufemia. Il 22 aprile 1949 il Consiglio comunale deliberò la trasformazione della linea 5 in filovia e il cui fu soppresso il 3 ottobre seguente. Nel secondo dopoguerra, per far fronte alla necessità di rimpiazzare le molte elettromotrici distrutte, due motrici di costruzione Savigliano furono cedute alla rete tranviaria della Spezia presso la quale vennero rinumerate 58 e 60. All'inizio degli anni cinquanta sparirono progressivamente anche le tranvie della rete extraurbana. ### Ipotesi di ricostruzione di linee tranviarie urbane A partire dagli anni Ottanta, l'ASM cercò soluzioni per i problemi di mobilità e di sosta presenti in una città che era cresciuta vorticosamente nei due decenni precedenti e identificò la metropolitana leggera automatica come infrastruttura adatta a sviluppare la nuova rete di trasporti urbani nel corso degli anni Novanta. Si indisse una gara internazionale nel 1988, ma la crisi politica delle amministrazioni cittadine tra il 1990 e il 1994 fermò il progetto. Nel 1996, nel corso degli studi e delle analisi per il nuovo Piano regolatore generale, l'architetto Bernardo Secchi, consulente responsabile della sua redazione, contestò il progetto della metropolitana e propose in alternativa una rete tranviaria di superficie che si sarebbe dovuta sviluppare su tre direttrici: Mompiano-Stazione-San Polo, Urago Mella-Stazione-Chiesanuova e Mandolossa-Stazione-Sant'Eufemia. L'ipotesi fu contestata sia dalla giunta Martinazzoli sia dal direttore dell'ASM Renzo Capra in quanto intenzionati ad appoggiare il progetto della metropolitana, che poi fu realizzata e nel 2013 fu aperta all'esercizio. Le tre linee rimasero presenti nel piano regolatore in rispetto del quale furono convertite in autolinee di forza in superficie e battezzate Linea ad Alta Mobilità (LAM). Nel 2014, la giunta Del Bono manifestò l'interesse ad adottare il tram come mezzo di trasporto di qualità per i quartieri della città scoperti dal servizio della metropolitana. Il progetto di una nuova rete fu inserito nel Piano urbano di mobilità sostenibile (PUMS), approvato dal consiglio comunale nel febbraio 2018, e prevedeva uno sviluppo su tre relazioni: Pendolina-via Mazzini-Stazione-Fiera, Violino-via Mazzini-Sant'Eufemia e Fiera-Stazione-Sant'Eufemia. Brescia Mobilità si accordò con le Ferrovie dello Stato per stendere un progetto preliminare: la realizzazione delle tre linee tranviarie sarebbe avvenuta con il metodo della finanza di progetto, impegnando finanziariamente l'amministrazione comunale solo ad opera completata. L'anno seguente, il progetto fu presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per ottenere un finanziamento che coprisse il 51% delle spese di costruzione, ma non riuscì a entrare tra le opere che ottennero le risorse ministeriali. Nel gennaio 2021, di fronte a un nuovo bando del Ministero delle Infrastrutture, la giunta Del Bono ripropose il progetto di una sola linea tranviaria, collegante il quartiere della Pendolina al Centro Fiera-Palaleonessa. Fu abbandonata la collaborazione fra Brescia Mobilità e le Ferrovie dello Stato e si chiese un finanziamento pari al 99% delle spese da sostenere, preventivate in circa 363 milioni di Euro. La Conferenza unificata, riunitasi l'11 novembre dello stesso anno, approvò il finanziamento del nuovo progetto a condizione che il progetto esecutivo fosse steso entro il 2023. Quest'ultimo termine fu prorogato in seguito, consentendo la stesura del progetto esecutivo nel 2024. Il 14 novembre 2023 il Ministero delle Infrastrutture stanziò ulteriori 63 milioni di Euro per coprire l'incremento dei costi stimati a causa dell'inflazione persistente dei due anni precedenti. ## Caratteristiche ### Rete a trazione ippica Gestione della Tramways à Vapeur de la Province de Brescia (1882-31 dicembre 1906) * Stazione ferroviaria - Corso Zanardelli - Piazza Duomo (inaugurata il 12 giugno 1882 poi dismessa dopo qualche mese); * Stazione ferroviaria - Corso Zanardelli - Porta Venezia (14 novembre 1882); * Porta Milano - Porta Venezia (6 gennaio 1883); * Porta Milano - Ponte San Giacomo (6 settembre 1885); * Porta Trento - Stocchetta (anni Ottanta); * Porta Venezia - Sant'Eufemia (anni Ottanta) ### Tranvie elettriche Linee municipali gestite della Azienda Servizi Municipalizzati Brescia (1907-1949): * Stazione ferroviaria di Brescia - corso Zanardelli - via San Martino della Battaglia - via XX Settembre - stazione di Brescia (circolare) * Piazzale Venezia/piazzale Arnaldo - via Milano/campo Fiera * Porta Trento - Porta Cremona, in seguito Isolabella - Porta Trento - Porta Cremona - Forca di Cane * Corso Zanardelli - Porta Trento - Castello * Via Milano/campo Fiera - Ponte San Giacomo * Piazza Loggia - Isolabella - Mompiano A partire dagli anni dieci la rete venne organizzata in linee contrassegnate da un numero. Nel 1931 la situazione era la seguente: * linea 1, Porta Milano (Via Industriale) - Porta Venezia (viale Bornata) * linea 2, Borgo Trento - Via Cremona (Forca di Cane) * linea 3, Porta Milano (Via Industriale) - Ponte San Giacomo * linea 4, Corso Zanardelli - Stazione ferroviaria - Corso Zanardelli (linea circolare) * linea 5, Piazza Loggia - Mompiano * linea 6, Corso Zanardelli - Castello * linea 7, Piazza San Barnaba - Sant'Eufemia della Fonte Nel 1935, la linea 3 fu la prima a essere tramutata in filovia, seguita durante i due anni successivi dalla 1 che venne fusa con la 3, la 2 e la 4. La 5 e la 7 rimasero tranvie fino alla fine degli anni quaranta.
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Tudhaliya il Giovane
# Tudhaliya il Giovane Tudhaliya il Giovane (... – 1350 a.C. circa) è stato un sovrano ittita che regnò brevemente a metà del XIV secolo a.C. Figlio e tuhkanti (principe della corona) di Tudhaliya III, salì al trono alla morte del padre, avvenuta attorno al 1350 a.C. Dopo un periodo travagliato, il regno ittita aveva ripreso vigore proprio negli ultimi anni di suo padre, principalmente grazie all'azione determinata di suo fratello Šuppiluliuma, gal mešedi, ovvero capo delle guardie reali del padre e comandante militare in campo. Le truppe ittite avevano infatti riconquistato la capitale Hattuša, precedentemente persa ed erano riuscite a riappropriarsi di buona parte delle Terre Alte e delle Terre Basse storicamente appartenute al loro regno. Non abbiamo resoconti dettagliati su cosa sia accaduto tra i due presunti fratellastri ma, all'ascesa al trono di Tudhaliya il Giovane, Šuppiluliuma dovette ribellarsi facendo leva sui grandi successi militari ottenuti, sul vasto consenso raccolto tra nobiltà ittita ed esercito e sull'appoggio di Daduhepa, Regina Regnante. Quello che ne seguì, confronto armato o congiura di palazzo, ebbe l'esito di portare sul trono Ittita Šuppiluliuma I, mentre Tudhaliya il giovane venne ucciso. Prova ulteriore di ciò arriva anche da un'orazione rivolta agli dei dal figlio di Šuppiluliuma I, Muršili II, che alla fine del XIV secolo riteneva che l'epidemia che stava flagellando Hatti (iniziata proprio sotto il regno di suo padre) fosse dovuta "al sangue dell'uccisione di Tudhaliya il Giovane", del quale si professava innocente. C'è discordanza tra gli studiosi nella numerazione dei sovrani chiamati Tudhaliya, nome molto diffuso nel regno Ittita; in particolare i primi due, proprio agli albori del Nuovo Regno, si presume oggi che possano essere stati uno solo, tant'è che molti lo indicano con il nome Tudhaliya I/II; seguendo la numerazione oggi più diffusa (a cui fanno riferimento anche Bryce e Singer), il padre di Šuppiluliuma I è chiamato Tudhaliya III e dal momento che l'ultimo sovrano con tale nome (1237-1209) è indicato con il numero IV quando ci si riferisce al presunto fratellastro di Šuppiluliuma I (da lui eliminato) si utilizza convenzionalmente l'appellativo di Tudhaliya il Giovane.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Shifty_Adventures_in_Nookie_Wood
Shifty Adventures in Nookie Wood
# Shifty Adventures in Nookie Wood Shifty Adventures in Nookie Wood è il quindicesimo album in studio del musicista gallese John Cale. È uscito il 1º ottobre 2012 in Europa e il 2 ottobre 2012 negli Stati Uniti, per l'etichetta Double Six Records. ## Tracce * I Wanna Talk 2 U (feat. Danger Mouse) * Scotland Yard * Hemingway * Face to the Sky * Nookie Wood * December Rains * Mary * Vampire Cafe * Mothra * Living with You * Midnight Feast * Sandman (Flying Dutchman) ## Singoli * I Wanna Talk 2 U (6 luglio 2012) * Face to the Sky b/w Living With You (Organic Mix) ## Formazione * John Cale − voce, tastiera, programmazione, sintetizzatore, chitarra acustica, chitarra elettrica, viola elettrica, basso, organo Hammond, percussioni * Dustin Boyer − chitarra elettrica, cori, programmazione, sintetizzatore * Adam Moseley − programmazione addizionale * Michael Jerome − batteria, percussioni, cajón * Joey Maramba − basso * Robin Lynn − programmazione addizionale * Danger Mouse − basso, programmazione, sintetizzatore (I Wanna Talk 2 U) * Erik Sanko − basso (Scotland Yard) * Eden Cale − cori (Hemingway)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Tapia
Carlo Tapia
# Carlo Tapia Carlo Tapia (Lanciano, 1565 – Napoli, 16 gennaio 1644) è stato un giurista e nobile italiano, noto principalmente per la sua azione politica svolta in qualità di reggente del Supremo Consiglio d'Italia. Il Tapia contribuì in misura notevole all'elaborazione e all'attuazione dei diversi progetti di riforma del sistema amministrativo e della giustizia del Vicereame di Napoli introdotti nella prima metà del XVII secolo. ## Biografia Il padre di Carlo, Egidio (nei testi in spagnolo menzionato con il nome Gil) Tapia, era nato a Lanciano nella provincia degli Abruzzi nel reame di Napoli. Egidio era figlio di un giurista originario di Salamanca, trasferitosi in Italia. Altre fonti menzionano Egidio come nativo della Spagna, giunto in Italia intorno alla metà del XVI secolo (più precisamente nel 1544). Egidio, formatosi in diritto presso l'università di Padova, era entrato nell'amministrazione del vicereame, venendo nominato nel 1565 uditore a Salerno (sede di udienza del Principato Citra), nel 1567 giudice della Gran Corte penale della Vicarìa e nel 1575 presidente di sezione della Camera della Sommaria, tribunale amministrativo del Regno di Napoli. La famiglia Tapia si era integrata nel tessuto sociale lancianese: la madre di Carlo era infatti Isabella Ricci (anche menzionata con i cognomi Riccia e Riccio), appartenente ad una famiglia della piccola nobiltà locale. Isabella era, secondo diverse fonti, la figlia di uno zio di Egidio, anch'egli spagnolo, il militare Francesco (o Francisco) de Tapia (altri testi tuttavia asseriscono che questo Francesco non fosse, nonostante portasse il medesimo cognome, imparentato con Egidio). Francesco, già capitano nell'esercito imperiale, si era stabilito a Lanciano, dove aveva sposato Violante Ricci dei baroni di Pietraferrazzana. Carlo era il figlio primogenito di Egidio e Isabella e nacque a Lanciano nel 1565. Rimasto orfano di padre nel 1578, Carlo poté nondimeno terminare gli studi in ambito giuridico, addottorandosi nel 1583. Pur esercitando l'avvocatura non abbandonò lo studio teorico del diritto, dando alle stampe nel 1586 il trattato Caroli Tapiae iureconsulti, origine Hispani, ortu Neapolitani, Commentarius in rubricam, et legem finalem. ff. de constitutionibus principum in qua tota fere priuilegiorum materia explicatur. Grazie alla protezione di due colleghi del padre (sotto la cui tutela era stato posto sin dalla scomparsa di quest'ultimo), Francisco Álvarez de Ribera (il quale aveva rivestito le funzioni di luogotenente della Regia Camera della Sommaria dal 1580, di reggente della Cancelleria dal 1588 e di membro del Supremo Consiglio d'Italia dal 1597) e di Girolamo Olzignano (padovano, professore del diritto, anch'egli membro della Regia Camera della Sommaria) poté muovere i primi passi nella pubblica amministrazione del vicereame: nel 1588 venne nominato uditore per la provincia di Principato Ultra. Valutato positivamente l'operato del Tapia, il viceré Juan de Zúñiga y Avellaneda lo promosse ad uditore a Salerno nel 1591. Le attività svolte dal Tapia nella veste di uditore gli fornirono materiale che sarebbe stato alla base del Trattato dell'abbondanza, pubblicato tuttavia diversi anni più tardi. Il Tapia poté contare sull'appoggio anche del nuovo viceré, entrato in carica nel 1595, Enrique de Guzmán y Ribera, destinatario di una sua missiva, contenente ragguagli sullo stato delle finanze e sull'approvvigionamento dei generi alimentari nelle provincie del vicereame. Nel 1596 Carlo Tapia ottenne la nomina a giudice della Gran Corte della Vicarìa, seguita ad un anno di distanza dalla nomina a membro del Sacro regio consiglio. Nel 1598 dette avvio ad un'opera di riforma del diritto del vicereame, imperniata sulla difesa dell'autonomia del ceto togato e sul suo ruolo di controllo dell'operato del viceré, attuato attraverso il consiglio collaterale. Altro ambito di azione del Tapia fu la difesa della preminenza del governo centrale in rapporto alle prerogative baronali. Nel 1604 il Tapia ricevette un contributo di 1000 ducati per la pubblicazione di una delle sue opere più significative, lo Ius Regni Neapolitani, ex constitutionibus, capitolis, ritibus, pragmaticis, neapolitanum privilegis. Tale opera, articolata su sette volumi, era stata iniziata nel 1598, con l'intento di presentare e commentare il complesso delle norme giuridiche del Regno di Napoli stratificatesi dal XIII secolo in avanti. I primi due volumi vennero stampati nel 1605, seguiti dal terzo nel 1608, il quarto e il quinto nel 1633, il sesto nel 1636 e il settimo nel 1643. Il risentimento e la gelosia accumulate da parte di molti nei confronti del Tapia a ragione del suo rapido avanzamento e delle decisioni da lui prese nel Sacro regio consiglio si concretizzarono in accuse presentate in occasione dalla visita in Italia dell'inviato Juan Bautista Beltrán de Guevara nel 1607, dalle quali sarebbe scaturita una formale investigazione da parte dell'inviato (conclusasi nel 1617 con la mite condanna del pagamento di una ammenda di 1609 ducati). Il Tapia fu in quegli anni un ascoltato consigliere di diversi viceré, in particolare di Pedro Fernández de Castro (in carica dal 1610 al 1616). Nel 1612, grazie anche all'appoggio del viceré, veniva chiamato da Filippo III a ricoprire la carica di reggente del Supremo consiglio d'Italia a Madrid. Nel periodo quindicennale trascorso in tale organo egli fu il portavoce e il mediatore degli interessi del viceregno presso la corte spagnola. Non molto si sa a riguardo della sua attività nel consiglio; la migliore fonte relativamente a tale periodo è la Decisiones Supremi Italiae Senatus che riporta la sua partecipazione a 24 casi discussi dal consiglio. La nomina a tale incarico si accompagnò ad un suo enorme arricchimento e all'accumulazione di titoli e feudi. Maturava tuttavia progressivamente nel Tapia una certa disillusione sull'effettivo potere degli organi consultivi di influenzare in maniera significativa le decisioni della corona, come evidenziato in una lettera privata datata 1620, nella quale esprimeva inoltre la sua intenzione di fare ritorno a Napoli. L'ascesa di Filippo IV al trono e la contestuale nomina di Gaspar de Guzmán y Pimentel a consigliere del sovrano accentuarono tale sua percezione, tanto da indurlo a chiedere nel 1624 la nomina alla posizione di reggente del consiglio collaterale di Napoli resasi vacante. Personaggio chiave al fine di assicurare il buon esito di tale richiesta fu il viceré Antonio Álvarez de Toledo y Beaumont, che appoggiò inoltre caldamente i progetti di riforma della finanze avanzati dal Tapia. Questi interventi furono per portata i più vasti tra quelli attuati nel XVII secolo. Nella posizione di membro più autorevole del consiglio collaterale il Tapia fu il leader dell'opposizione dei togati all'inviato dalla Spagna Francisco Antonio de Alarcón, intenzionato a riportare sotto il controllo totale della corona l'amministrazione napoletana. Significativo nel contesto di questa lotta di potere fu il trattato redatto dal Tapia e pubblicato nel 1632, intitolato De praestantia Regalis Cancellariae Napolitanae, riaffermazione e difesa dei poteri e dell'autonomia del consiglio collaterale e dei magistrati. La lotta condotta dai togati si concluse con il loro sostanziale successo, pur aprendo una frattura tra Napoli e Madrid. Nel corso degli anni trenta Gaspar de Guzmán y Pimentel avrebbe cercato di erodere il potere dei togati, cercando di scalzarlo dalle sue posizioni di presidio degli organi burocratici a vantaggio della grande nobiltà, resa politicamente più docile per mezzo di favori politici. Sintomatico del fallimento delle politiche di riforma del Tapia dinanzi all'opposizione di quanti erano interessati al mantenimento dello status quo fu inoltre la sospensione decretata da Madrid del progetto di assestamento finanziario dei municipi del viceregno. Nel 1635 troviamo il Tapia nella posizione di prefetto dell'annona di Napoli. Rimase comunque membro fino alla morte, avvenuta nel 1644, del consiglio collaterale. Nel 1638 veniva data alle stampe la sua opera dal titolo Trattato dell'abondanza, uno dei primi trattati ad affrontare in maniera sistematica il problema della povertà, analizzandone le cause strutturali e contingenti e proponendo possibili soluzioni. ### Matrimonio e discendenza Nel 1595 Carlo Tapia si univa in matrimonio con Mariana de Leyva y Carafa, figlia di Juan de Leyva e Beatrice Carafa. Juan era il figlio quintogenito di Luis de Leyva, principe di Ascoli Satriano e della sua consorte Mariana de la Cueva y Cabrera. La coppia ebbe un figlio (nato il 5 gennaio 1598), Francesco Tommaso, conte del Guasto Aimone, cavaliere dell'Ordine di Santiago. Tale matrimonio sancì l'ascesa sociale del Tapia, che ottenne nel 1614 la titolarità di un vasto patrimonio feudale, cedutogli in cambio di vari favori dal cognato Muzio Mormile duca di San Cesario. Ottenne nel 1614 il titolo di marchese di Castelnuovo e nel 1624 quello di marchese di Belmonte. Il figlio di Carlo Tapia, Francesco Tommaso, si unì in matrimonio con Francisca de Vargas Manrique, marchesa di San Vicente del Barco, figlia ed erede di Fadrique de Vargas y Manrique. Dalla coppia nacque un'unica figlia, Maria. Alla morte di quest'ultima, avvenuta nel 1679 a Napoli, si ebbe l'estinzione della famiglia. Non essendo nati figli dal matrimonio di Maria con Antonio de Fonseca y Leiva, i titoli detenuti da Maria passarono per successione al parente più prossimo, Juan Felipe de Villarroel y Velasco Manrique de Vargas y Sarmiento. ## Toponomastica A Napoli la via Ponte di Tappia prende il nome dal passaggio (demolito intorno alla metà del XX secolo) costruito nel 1574 dal padre di Carlo Tapia, Egidio, al fine di collegare due palazzi di sua proprietà (uno dei quali era l'edificio oggi noto come palazzo Tocco di Montemiletto) separati da questa strada. Il comune di Lanciano dopo il 1863 gli ha dedicato, nel quartiere Lancianovecchio, il piazzale San Martino, dove si trova il palazzo del Capitano.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Dive_%28fiume%29
Dive (fiume)
# Dive (fiume) La Dive (chiamata anche talvolta Dive du Nord in contrapposizione alla Dive du Sud, che scorre a sud del dipartimento di Deux-Sèvres prima di gettarsi nel fiume Clain a Voulon, nel dipartimento della Vienne) è un fiume francese che scorre nei dipartimenti della Vienne, di Deux-Sèvres e di Maine e Loira. È un affluente di destra del Thouet, dunque un sub-affluente della Loira. ## Geografia La Dive nasce sul territorio del di Cherves, a 137 m s.l.m., a nord-ovest del villaggio della Touche, appena a sud di Maisonneuve, nel dipartimento della Vienne, a metà strada fra Parthenay e Mirebeau. Lunga 73.7 km, si getta nel Thouet all'estremo nord-est di Saint-Just-sur-Dive, al limite con Chacé, a 27 m s.l.m., di fronte a Artannes-sur-Thouet. ### Canale della Dive A partire dal XVII secolo, la Francia si dotò d'una serie di canali destinati a permettere ai prodotti agricoli delle regioni intercluse d'approviggionare le città o di essere esportati all'estero. La canalizzazione della Dive s'inscrive in quel movimento ed ebbe luogo nel XVIII e XIX secolo. Il progetto era ambizioso: si trattava di canalizzare il fiume nella prospettiva d'un collegamento futuro con la Charente e il sud della Francia (bacino della Garonna). La società concessionaria all'origine della sua costruzione si chiamava Compagnia del canale della Dive e fu creata da Augustin de la Faye. I lavori ebbero inizio nel 1777, poco prima della rivoluzione e non terminarono che nel 1834. Il canale della Dive era destinato soprattutto al trasporto di cereali verso la Loira, via il Thouet. Cavalli tiravano chiatte e zattere piene di mercanzie: farine e cereali prodotti sui terreni ricchi delle zone di Loudun e di Mirebeau, ma anche vino proveniente dai colli tra Ranton e Berrie. Tuttavia comparvero presto problemi e il canale non fu mai veramente redditizio. L'arrivo della ferrovia negli anni 1870 gli diede il colpo di grazia e la navigazione fu abbandonata. Attualmente la Dive rimane canalizzata e numerose opere dell'epoca sussistono ancora. Il canale della Dive, che dovrebbe piuttosto essere chiamato "Dive canalizzata" inizia da Pas-de-Jeu (tra Thouars e Loudun sulla strada dipartimentale D759), al limite tra i dipartimenti della Vienne e di Deux-Sèvres, fino a Saint-Florent, nel Maine e Loira. La sua lunghezza è di 28 chilometri, ai quali bisogna aggiungere i 12 chilometri del Thouet inferiore, che prolungano la via d'acqua fino alla Loira. ### Comuni attraversati La Dive attraversa tre dipartimenti: il primo, il dipartimento della Vienne, nei comuni di Cherves, Maisonneuve, Massognes, Cuhon, Mazeuil, Craon, Saint-Jean-de-Sauves, La Grimaudière, Moncontour, Arçay, Saint-Laon, Ranton, Curçay-sur-Dive, Ternay, Berrie e Pouançay. Il secondo, il dipartimento dei Deux-Sèvres, nei comuni di Assais-les-Jumeaux, Marnes, Brie, Oiron, Pas-de-Jeu, Saint-Martin-de-Mâcon e Tourtenay. Il terzo, il dipartimento di Maine e Loira, nei comuni di Antoigné, Montreuil-Bellay, Épieds, Brézé e Saint-Just-sur-Dive (confluenza), Chacé.
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Samba Diong
# Samba Diong Samba Diong (Harfleur, 7 dicembre 1993) è un lottatore francese, specializzato nella lotta greco-romana. ## Biografia Il padre è stato un lottore senegalese, che praticava la lotta tradizionale. Si è avvicinato alla lotta a sei anni. All'età di 16 anni ha iniziato a frequentare l'Institut national du sport, de l'expertise et de la performance (Insep). Ai Giochi del Mediterraneo di Mersin 2013 ha vinto la medaglia d'argento negli 84 chilogrammi, perdendo in finale con il turco Selçuk Çebi. Ai Campionati del Mediterraneo di Madrid 2015 si è aggiudicato il toreo degli 85 chilogrammi, sconfiggendo in finale lo spagnolo Jesús Gasca. È stato cinque volte campione di Francia dal 2011 al 2016. ## Palmarès * Giochi del Mediterraneo Mersin 2013: oro negli 84 kg. * Campionati del Mediterraneo Madrid 2015: oro 85 kg.
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Adam Ant
# Adam Ant Adam Ant, pseudonimo di Stuart Leslie Goddard (Londra, 3 novembre 1954), è un cantante, polistrumentista e attore britannico, principalmente noto per essere stato il frontman del gruppo post-punk Adam and the Ants (letteralmente "Adamo e le Formiche", ma si tratta di un gioco di parole in quanto adamant in inglese significa anche "irremovibile"). ## Biografia ### Gli esordi Ant nasce a Marylebone, un quartiere di Westminster (Londra), il 3 novembre del 1954, figlio unico di Leslie Goddard, uno chauffeur, e di Betty Kathleen Smith, una ricamatrice alle dipendenze dello stilista Norman Hartnell. Il nonno materno di Ant, Walter Albany Smith, era di etnia romanichals. Fece inizialmente parte della band Bazooka Joe, poi fondò i B-Sides, il suo primo gruppo punk, con Andy Warren e Lester Square. Nel maggio del 1977 i B-Sides si ribattezzarono Ants e nel luglio seguente la band partecipò al film Jubilee del regista Derek Jarman; nella colonna sonora del film vennero inclusi due brani degli Ants più un terzo in cui Adam duettava con Toyah Willcox. Nel 1978, dopo aver registrato due session dal vivo per la BBC, gli Ants firmano per la Decca ed effettuano il primo tour europeo. Nel 1979 esce il singolo Young Parisians, seguito da un'ulteriore session radiofonica e con la Do It diedero alle stampe un secondo singolo Zerox; a fine anno uscirà il loro primo album: Dirk Wears White Sox. Malcolm McLaren (la "mente" dietro il successo dei Sex Pistols), invitato dallo stesso Ant a ricoprire il ruolo di loro manager nella speranza che li aiutasse proprio a sfondare, convinse i musicisti a congedare Adam dal gruppo, sostituendolo inizialmente a sua insaputa con Annabella Lwin, una giovanissima lavandaia che Malcolm sentì cantare lungo le sponde di un fiume, ed a modificare il nome del gruppo in Bow Wow Wow. ### Il successo con gli Ants L'incontro con Marco Pirroni, già chitarrista dei Models, convinse Adam a ricostruire gli Ants. Con la nuova band, un look piratesco e un sound innovativo e potente (la doppia batteria forniva un ritmo ossessivo che verrà definito "Burundi Rock"), Adam & The Ants nel novembre 1980 lanciarono l'album Kings Of The Wild Frontier che raggiunse il primo posto nella classifica britannica. Nell'ottobre 1981 seguirà l'album Prince Charming ed anch'esso avrà ugual riscontro in classifica. I singoli estratti da questi due album conquisteranno la critica, verranno trasmessi nelle radio e discoteche in tutto il mondo. Al culmine della popolarità, Adam e il suo look stravagante vennero imitati da molti artisti (in Italia Loredana Bertè si presentò al Disco per l'Estate di Saint Vincent con una giacca ricamata come la sua), ma il leader inaspettatamente sciolse gli Ants nel 1982, tenendo con sé il solo Pirroni. ### La carriera solista Intrapresa la carriera solista, incise il singolo Goody Two Shoes, brano tipicamente rockabilly, forse il pezzo più popolare di Adam. Il singolo venne pubblicato sia sotto il nome solista sia sotto il nome di Adam & The Ants. Incise quindi l'album Friend Or Foe, il quale contiene alcuni brani ancora tipicamente new wave che risentivano dell'influenza degli Ants, ma altri erano ormai orientati ad uno stile più pop. Con il secondo album Strip la svolta verso il pop fu ancora più netta; l'album vedeva la collaborazione di Phil Collins e nel videoclip relativo compariva un'attrice la cui identità è stata più volte ed erroneamente attribuita ad Agnetha Fältskog, una delle due cantanti degli ABBA. Fu comunque un album apprezzato. Nel 1985 pubblicò l'album Vive Le Rock e con il brano omonimo partecipò al Live Aid, manifestazione canora a scopo benefico. Quando Giorgio Moroder, guru della discomusic, realizzò la colonna sonora della riedizione del film di Fritz Lang Metropolis, oltre al cantante Freddie Mercury volle includere anche Adam con il brano What's Go In On. Con il batterista dei Police, il talentuoso Stewart Copeland, Adam registra il singolo Out Of Bounds, incluso nella medesima colonna sonora. Nel 1986, con un altro colpo ad effetto, Adam inizia a dedicarsi alla carriera cinematografica con il visionario film Nomads, esordio registico di John McTiernan. Tornerà in sala d'incisione per l'album Manners and Physique, che non ottiene il successo previsto. Esso arriverà soltanto 19º nella classifica britannica, costringendo l'artista a una seconda pausa. Con il successivo album Wonderful uscito ben cinque anni dopo, ovvero nel 1995, Adam deve fare i conti con eccessive stroncature della critica. Wonderful viene dai più riscoperto ed apprezzato negli anni a seguire, durante il silenzio creativo dovuto alla malattia. ### La carriera cinematografica Adam Ant comparve in più di venti pellicole per il cinema e la televisione inglese ed ha scritto inoltre due libri, tra cui la sua autobiografia Stand & Deliver (dal titolo di una delle più note canzoni del gruppo). La sua carriera è stata poi interrotta da una malattia mentale (disturbo bipolare). ## Discografia parziale ### Discografia con Adam and the Ants **Album in studio** * 1979 - Dirk Wears White Sox * 1980 - Kings of the Wild Frontier * 1981 - Prince Charming **Raccolte** * 1990 - Peel Sessions ### Discografia solista **Album in studio** * 1982 - Friend or Foe * 1983 - Strip * 1985 - Vive le rock * 1990 - Manners and Physique * 1995 - Wonderful * 2013 - Adam Ant Is the Blueblack Hussar in Marrying the Gunner's Daughter **Album dal vivo** * 2008 - Live at the Bloomsbury ## Filmografia ### Cinema * Jubilee, regia di Derek Jarman (1978) * Nomads, regia di John McTiernan (1986) * Slamdance - Il delitto di mezzanotte (Slam Dance), regia di Wayne Wang (1987) * Gli angeli dell'odio (World Gone Wild), regia di Lee H. Katzin (1987) * Lama d'acciaio (Cold Steel), regia di Dorothy Ann Puzo (1987) * Spellcaster, regia di Rafal Zielinski (1988) * L'originale (Trust Me), regia di Robert Houston (1989) * Bersaglio di mezzanotte (Sunset Heat), regia di John Nicolella (1992) * Impulso omicida (Acting on Impulse), regia di Sam Irvin (1993) * Love Bites, regia di Malcolm Marmorstein (1993) * Desert Winds, regia di Michael A. Nickles (1994) * Drop Dead Rock, regia di Adam Dubin (1995) * Cyber Bandits, regia di Erik Fleming (1995) * Lover's Knot, regia di Peter Shaner (1995) ### Televisione * Un giustiziere a New York (The Equalizer) – serie TV, episodio 1x04 (1985) * Storie incredibili (Amazing Stories) – serie TV, episodio 2x18 (1987) * Troppo forte! (Sledge Hammer!) – serie TV, episodio 2x12 (1987) * Out of Time, regia di Robert Butler – film TV (1988) * I racconti della cripta (Tales from the Crypt) – serie TV, episodio 4x10 (1992) * Un medico tra gli orsi (Northern Exposure) – serie TV, episodio 4x04 (1992) * Batman (Batman: The Animated Series o Batman TAS) – serie TV, episodio 2x20 (1995) - voce * Face Down, regia di Thom Eberhardt – film TV (1997) * I misteri di Silvestro e Titti (The Sylvester & Tweety Mysteries) – serie TV, episodio 4x10 (1999) - voce * Nikita – serie TV, episodio 3x12 (1999) * Sweetwater, regia di Lorraine Senna – film TV (1999)
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https://it.wikipedia.org/wiki/The_X_Factor
The X Factor
# The X Factor The X Factor è un talent show musicale originario del Regno Unito e ideato dal produttore discografico Simon Cowell, nato a seguito del successo statunitense del programma American Idol, e diffuso in tutto il mondo tra Europa, Asia, Africa, Americhe e Oceania. Il "fattore X" del titolo del programma si riferisce ad un "qualcosa" di indefinito che serve per diventare una star della musica. ## Format Il talent show è una gara fra tre o più giudici, che sono in competizione e che sono a capo di una categoria di cantanti così suddivisa: * Cantanti 16-24 anni, in alcuni casi divisi in Uomini 16-24 e Donne 16-24 (a seconda del numero dei giudici) * Gruppi * Cantanti 25+ anni La competizione si svolge attraverso quattro distinti momenti: * Provino (Audizioni davanti alla sola giuria o anche con il pubblico) * Seconda selezione (Bootcamp e Homevisit) * Scuola di canto * Esibizione dal vivo (Live show) La suddivisione delle categorie ha in alcuni paesi una forma differente. ## X Factor nel mondo Dal 2004 ad oggi sono state realizzate circa 40 versioni internazionali del format. Il Regno Unito, è la patria d'origine del programma, mentre l'Italia è il primo paese con più edizioni di X Factor. * Attualmente in onda * Non più in onda | Nazione/Regione | Titolo locale | Canale TV | Vincitori | Giudici | Presentatori | | - | - | - | - | - | - | | Albania  Kosovo | X Factor | TV Klan | 1ª edizione (2012): Sheila Haxhiraj 2ª edizione (2012–13): Arilena Ara 3ª edizione (2013–14): Ergi Dini 4ª edizione (2014–15): Edea Demaliaj | Pandi Laço (1-4) Alban Skënderaj (1-4) Miriam Cani (4) Bleona (4) Vesa Luma (1) Juliana Pasha (1) Altuna Sejdiu (2–3) Soni Malaj (2–3) | Alketa Vejsiu (1-4) | | Mondo arabo | سير النجاح X The X Factor: Essence of Success | Rotana TV | 1ª edizione (2006): Rajaa Kasabni 2ª edizione (2007): Muhammad El Majzoub | Khaled El Sheikh (1–2) Michel Elefteriades (1–2) Anoushka (1–2) Nelly (1–2) | Joelle Rahme (1–2) | | Mondo arabo | سير النجاح X The X Factor: Essence of Success | CBC | 3ª edizione (2013): Mohammad El Rifi | Carole Samaha (3–) Elissa (3–) Hussain Al Jassmi (3–) Wael Kfoury (3–) | Bassel Alzaro (3–) Yosra El Lozy (3–) | | Armenia | ԻՔՍ–ՖԱԿՏՈՐ X–Factor | Shant TV | 1 ° edizione (2010–11): Vrezh Kirakosyan 2ª edizione (2012–13): Kim Grigoryan 3ª edizione (2014): Vahé Margaryan 4ª edizione (2016-2017): Edgar Ghandilyan | Garik Baboyan André (2–3-4) Egor Glumov (1, 3–) Emmy (3–) Naira Gyurjinyan (1–2) Gisane Palyan (1–2) Erik Karapetyan (4) Shushanik Arevshatyan (4) Garik Papoyan (4) | Grisha Aghakhanyan (3–) Aram Mp3 (1–2) | | Australia | The X Factor | Network Ten | 1ª edizione (2005): Random | Kate Ceberano Mark Holden John Reid | Daniel MacPherson Chloe Maxwell (The Xtra Factor) | | Australia | The X Factor | Seven Network (2–8) | 2ª edizione (2010): Altiyan Childs 3ª edizione (2011): Regno Unito Reece Mastin 4ª edizione (2012): Samantha Jade 5ª edizione (2013): Corea del Sud Dami Im 6ª edizione (2014): Marlisa Punzalan 7ª edizione (2015): Cyrus Villanueva 8ª edizione (2016): Isaiah Firebrace | Iggy Azalea (8) Adam Lambert (8) Chris Isaak (7) James Blunt (7) Dannii Minogue (5-7) Ronan Keating (2-6) Natalie Bassingthwaighte (3-6) Redfoo (5-6) Mel B (3–4, 8) Guy Sebastian (2–4, 7-8) Natalie Imbruglia (2) Kyle Sandilands (2) | Luke Jacobz (2–7) Jason Dundas (8) Natalie Garonzi (The Xtra Factor, 2) | | Belgio | X Factor | VTM | 1ª edizione (2005): Udo Mechels 2ª edizione (2008): Dirk De Smet | Kris Wauters (1–2) Maurice Engelen (2) Do (2) Jean Blaute (1) Liliane Saint-Pierre (1) | Hadise (2) Koen Wauters (1) | | Bulgaria | X Factor | NovaTv | 1ª edizione (2011): Raffi Boghosyan 2ª edizione (2013): Zhana Bergendorff 3ª edizione (2014-15): Slavin Slavchev 4ª edizione (2015-16): Christiana Louizu 5ª edizione (2017): 4 Magic | Sanya Armutlieva (2–5) Krisko (4–5) Magardich Halvadjian (4) Lucy Diakovska(4–) Marija Ilieva (1–3) Lubo Kirov (2–3-5) Zaky (2–3-5) Vasko Vasilev (1) Poli Genova (1) Maga (1) | Maria Ignatova (2–5) Alexandra Raeva (2–5) Deo (1) | | Cile | Factor X | TVN | 1ª edizione (2011): Sergio Járlaz 2ª edizione (2012): Juan Gabriel Valenzuela | Tito Beltrán Karen Doggenweiler Mon Laferte (2) José Luis Rodríguez (2) Zeta Bosio (1) | Julián Elfenbein | | Canada | X Factor | CTV | 1ª edizione (2014): Scott Helman 2ª edizione (2015): Amy Heffernan 3ª edizione (2016): Jonathan Roy 4ª edizione (2017): Messico Daniela Aedo 5ª edizione (2018): CZN | Jessica Lowndes (1) Zack Werner (1) Shawn Desman (1-3) Shania Twain (1, 4) Ciara (2-3) Mia Martina (2-3) Fraser Walters (2-5) Paula Abdul (4) Nick Hexum (4-5) Lindsay Ell (5) SonReal (5) | Ben Mulroney (1) Tracy Moore (1) Nina Dobrev (2) Devon Soltendieck (2-5) Hannah Stocking (5) | | Cina | The X Factor: 激情唱响 The X Factor: Passionate Singer | Liaoning TV | 1ª edizione (2011): Li Shangshang 2ª edizione (2012): Chen Yumeng | Angie Chai Chih–ping Aduo Chen Ming Chen Yufan | Da Zuo Shao Wenjie | | Cina | The X Factor: 中国最强音 The X Factor: China's Strongest Voice | HBS: Hunan TV | 1ª edizione (2013): Zeng Yiming | Eason Chan Yik–shun Lo Ta–yu Zheng Jun Zhang Ziyi | Zhu Dan He Jiong | | Colombia | El Factor X The X Factor | RCN TV | 1ª edizione (2005): Julio César Meza 2ª edizione (2006): Francisco Villarreal 3ª edizione (2009): Siam | Marbelle José Gaviria Juan Carlos Coronel | Andrea Serna | | Colombia | El Factor X: Batalla de las Estrellas The X Factor: Battle of the Stars | RCN TV | 1ª edizione (2006): Luz Amparo Álvarez | Marbelle José Gaviria Juan Carlos Coronel | Andrea Serna | | Colombia | El Factor Xs | RCN TV | 1ª edizione (2006): Andres Camilo Hurtado 2ª edizione (2007): Camilo Echeverry Correa 3ª edizione (2011): Shaira Selena Peláez | Marbelle José Gaviria Juan Carlos Coronel (1, 3) Wilfrido Vargas (2) | Andrea Serna | | Rep. 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Ceca Prima family | 1ª edizione (2014): Peter Bažík | Celeste Buckingham Ondřej Brzobohatý Sisa Sklovská Oto Klempíř | Martin "Pyco" Rausch | | Danimarca | X Factor | DR | 1ª edizione (2008): Martin Hoberg Hedegaard 2ª edizione (2009): Isole Fær Øer Linda Andrews 3ª edizione (2010): Thomas Ring Petersen 4ª edizione (2011): Sarah Skaalum Jørgensen 5ª edizione (2012): Ida Østergaard Madsen 6ª edizione (2013): Chresten Falck Damborg 7ª edizione (2014): Anthony & Jasmin 8ª edizione (2015): Emilie Esther 9ª edizione (2016): Embrace 10ª edizione (2017): Morten Nørgaard 11ª edizione (2018): Place on Earth 12ª edizione (2019): Kristian Kjærlund 13ª edizione (2020): Alma Agger 14ª edizione (2021): Solveig Lindelof 15ª edizione (2022): Mads Moldt 16ª edizione (2023): Rosél | Thomas Blachman (1–2-4-8-9-10-11-12-13-14-15-16) Kwamie Liv(15-16) Simon Kvamm(16) Martin Jensen(14-15) Oh Land (12-13-14) Lina Rafn (1–2-7–8) Remee (1–3-7–8-9-10-11) Soulshock (3) Pernille Rosendahl (3–5) Cutfather (4–5) Ida Corr (6) Anne Linnet (6) Mette Lindberg (9-10) Sanne Salomonsen (11) Ankerstjerne (12-13) | Sofie Linde(7–14-15-16) Eva Harlou (7–8) Lise Rønne (1–2, 4–5) Signe Muusmann (3) Signe Molde (6) Sofie Linde Lauridsen (9-10-11-12-13) Emil Thorup (Xtra Factor, 6) | | Finlandia | X Factor | MTV3 | 1ª edizione (2010): Elias Hämäläinen | Linda Brava Renne Korppila Gugi Kokljuschkin | Heikki Paasonen Jukka Rossi (Xtra Factor) | | Francia Belgio Vallonia | X Factor | M6 (2) Francia W9 (1) Vallonia RTL–TVI | 1ª edizione (2009): Sébastien Agius 2ª edizione (2011): Regno Unito Matthew Raymond–Barker | Henry Padovani (2) Olivier Schultheis (2) Véronic DiCaire (2) Christophe Willem (2) Marc Cerrone (1) Julie Zenatti (1) Alain Lanty (1) | Sandrine Corman (2) Jérôme Anthony (F@n Factor, 2) Alexandre Devoise (1) | | Germania | X Factor | VOX | 1ª edizione (2010): Svizzera Edita Abdieski 2ª edizione (2011): David Pfeffer 3ª edizione (2012): Mrs. Greenbird | Sarah Connor (1–3) Sandra Nasić (3) HP Baxxter (3) Moses Pelham (3) Till Brönner (1–2) Das Bo (2) George Glueck (1) | Jochen Schropp Janin Reinhardt (backstage) | | Grecia Cipro | The X Factor | ANT1 ANT1 Cyprus | 1ª edizione (2008–09): Loukas Giorkas 2ª edizione (2009–10): Stavros Michalakakos 3ª edizione (2010–11): Haris Antoniou | George Levendis Giorgos Theofanous Katerina Gagaki Nikos Mouratidis | Sakis Rouvas (live shows) Giorgos Lianos (auditions) Maria Sinatsaki (auditions, 3) Despina Kampouri (auditions, 1–2) | | Ungheria | X-Faktor | RTL Klub | 1ª edizione (2010): Csaba Vastag 2ª edizione (2011): Tibor Kocsis 3ª edizione (2012): Gergő Oláh 4ª edizione (2013): Dóra Danics 5ª edizione (2014): Andi Tóth 6ª edizione (2016): Barbara Opitz 7ª edizione (2017): Ricco & Claudia 8ª edizione (2018): USNK 9ª edizione (2019): Tibor Ruszó 10ª edizione (2021): Alex Balázs 11ª edizione (2022): Bernadett Solyom | Róbert Szikora (4–5) Gabi Tóth (4–5-6) Róbert Alföldi (4–5) Gábor Szűcs (5–) Péter Geszti (1–4) Miklós Malek (1–3) Ildikó Keresztes (1–3) Feró Nagy (1–3) Gáspár Laci (6-7-8-9-10-11) Péter Puskás (6-7-8-9-10-11) ByeAlex (6-7-8-9-10-11) Erika Herceg (11) Gigi Radics (7-8) Bogi Dallos (9) | David Miller (10-11) Bence Istenes (4–5-6-7) Nóra Ördög (1–3) Sebestyén Balázs (1) Lilu (4) Ramóna Lékai-Kiss (7-8-9) | | Islanda | X Factor | Stöð 2 | 1ª edizione (2006): Jógvan Hansen | Einar Bárðarson Elínborg Halldórsdóttir Páll Óskar Hjálmtýsson | Halla Vilhjálmsdóttir | | India | X Factor India | Sony Entertainment TV | 1ª edizione (2011): Geet Sagar | Sonu Nigam Shreya Ghoshal Sanjay Leela Bhansali | Aditya Narayan | | Indonesia | X Factor Indonesia | RCTI | 1ª edizione (2012–13): Fatin Shidqia 2ª edizione (2014): Jebe & Petty | Anggun (1) Ahmad Dhani (1-2) Bebi Romeo (1-2) Rossa (1) Afgan Syahreza (2) | Robby Purba (1-2) | | Israele | The X Factor ישראל The X Factor Israel | Channel 2 – Reshet | 1ª edizione (2013–14): Filippine Rose Fostanes 2ª edizione (2015): Daniel Yefe 3ª edizione (2017–18): Eden Alene | Rami Fortis (1-2) Moshe Peretz (1-3) Ivri Lider (1-3) Shiri Maimon (1-3) Subliminal (3) Aviv Geffen (4) Miri Mesika e Margalit Tzan'ani (4) Netta Barzilai (4) Ran Danker (4) | Bar Refaeli | | Italia | X Factor | Sky Uno (5–) Rai 2 (1–4) | 1ª edizione (2008): Aram Quartet 2ª edizione (2008–09): Matteo Becucci 3ª edizione (2009): Marco Mengoni 4ª edizione (2010): Nathalie 5ª edizione (2011–2012): Francesca Michielin 6ª edizione (2012): Chiara Galiazzo 7ª edizione (2013): Michele Bravi 8ª edizione (2014): Lorenzo Fragola 9ª edizione (2015): Giò Sada 10ª edizione (2016): Soul System 11ª edizione (2017): Lorenzo Licitra 12ª edizione (2018): Anastasio 13ª edizione (2019): Sofia Tornambene 14ª edizione (2020): Casadilego 15ª edizione (2021): Baltimora 16ª edizione (2022): Santi Francesi 17ª edizione (2023): Sarafine 18ª edizione (2024): In realizzazione | Fedez (8–12, 16–17) Ambra Angiolini (16–17) Dargen D'Amico (16–17) Morgan (1–3, 5–8,17) Rkomi (16) Simona Ventura (1–2, 5–7) Mara Maionchi (1–4, 11–13) Claudia Mori (3) Anna Tatangelo (4) Enrico Ruggeri (4) Elio (4–7, 9) Arisa (5–6, 10) Mika (7–9, 14–15) Victoria Cabello (8) Skin (9) Álvaro Soler (10) Manuel Agnelli (10–12,14–15) Levante (11) Asia Argento (12) Lodo Guenzi (12) Sfera Ebbasta (13) Malika Ayane (13) Samuel (13) Hell Raton (14–15) Emma Marrone (14–15) | Francesca Michielin (16–17) Paola Di Benedetto (Hot Factor, 15-16) Daniela Collu (14;Xtra Factor, 8, 10–12; Hot Factor, 14) Francesco Facchinetti (1–4; X Factor Daily, 2–3; Xtra Factor, 4) Alessandra Barzaghi (Xtra Factor, 4) Max Novaresi (Xtra Factor, 5–6) Brenda Lodigiani (Xtra Factor, 5–6) Alessandro Cattelan (5–14; X Factor Daily, 5–8) Matteo Bordone (Xtra Factor, 7) Davide Camicioli (Xtra Factor, 8) Alessio Viola (Xtra Factor, 9) Mara Maionchi (Xtra Factor, 8–10) Elio (Xtra Factor, 10–11) Aurora Ramazzotti (X Factor Daily, 9–11) Benji & Fede (X Factor Daily, 12) Luna Melis (X Factor Daily, 13) Pilar Fogliati (Xtra Factor, 13) Achille Lauro (Xtra Factor, 13) Ludovico Tersigni (15) | | Giappone Okinawa | X Factor Okinawa Japan | Okinawa TV | 1ª edizione (2013–14): Sky's the Limit | Kaz Utsunomiya Rino Nakasone Kiyoshi Matsuo | Jon Kabira Naomi Watanabe | | Kazakistan | X Factor | Perviy Kanal Evraziya | 1ª edizione (2011): Dariya Gabdull 2ª edizione (2012): Andrey Tikhonov 3ª edizione (2013): Evgeniya Barysheva 4ª edizione (2013): Kairat Kapanov 5ª edizione (2014): Evgeniy Vyblov 6ª edizione (2015): Astana Kargabay 7ª edizione (2018): Dilnura Birzhanova | Nagima Eskalieva (1-2-3-4-5-6-7) Alexander Shevchenko (1-2-3-4-5) Dilnaz Akhmadieva (4–5-7) Ismail Igilmanov (2) Erlan Kokeev (3) Sultana Karazhigitova (1–2) Nurbergen Makhambetov (5-6-7) Eva Becher (6) | Adil Liyan (1) Arnur Istybaev (2–3-4-5-6) Daniyar Dzhumadilov (7) | | Lituania | X Faktorius | TV3 | 1ª edizione (2012–13): Giedrė Vokietytė 2ª edizione (2013–14): Žygimantas Gečas 3ª edizione (2015-16): Monika Pundziūtė 4ª edizione (2016-17): Iglė Bernotaitytė 5ª edizione 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Jakovlevič Leont'ev (5) Diana Arbenina (5) Elena Vaenga (5) Vladimir Presnyakov Jr. (5) Nikolaj Noskov (5) solo audizioni Alla Pugacheva (Chairperson) Boris Krasnov (1) | Filipp Kirkorov Alexey Chumakov Vladimir Zelenski | | Serbia Montenegro  Bosnia ed Erzegovina Macedonia | X Factor Adria | RTV Pink Sitel TV | 1ª edizione (2013–14): Daniel Kajmakoski 2ª edizione (2015): Amel Ćurić | Emina Jahović Kristina Kovač Kiki Lesendrić Željko Joksimović | Ana Grubin (live Shows) Bane Jevtić (selection process, backstage) Sneže Velkov (selection process, backstage) Una Senić $^{(XStar,judges'houses)}$ | | Slovenia | X Faktor | POP TV | 1ª edizione (2012): Demetra Malalan | Damjan Damjanovič Jadranka Juras Aleš Uranjek | Peter Poles Vid Valič | | Spagna | Factor X | Cuatro TV (2007-2008) Telecinco (2018) | 1ª edizione (2007): María Villalón 2ª edizione (2008): Cuba Vocal Tempo 3ª edizione (2018): Pol Granch | Laura Pausini (3) Miqui Puig (1-2) Jorge Flo (1-2) Eva Perales (1-2) Risto Mejide (3) Xavi Martínez (3) Fernando Montesinos (3) | Nuria Roca (1-2) Jesús Vázquez (3) | | Svezia | X Factor | TV4 | 1ª edizione (2012): Awa Santesson–Sey | Andreas Carlsson Marie Serneholt Orup Ison Glasgow | David Hellenius | | Turchia | X Factor: Star Isigi | Kanal D | 1ª edizione (2014): cancellata per bassi ascolti | Nigar Jamal (1–) Sinan Akçıl (1–) Atiye (1–) Nihat Odabaşı (1–) Ziynet Sali (1) Emre Aydın (1) Ömer Karacan (1) Armağan Çağlayan (1) | Bülent Şakrak (1–) Kadir Doğulu (1) | | Ucraina | The X Factor | STB | 1ª edizione (2010–11): Olexiy Kuznetsov 2ª edizione (2011–12): Victor Romanchenko 3ª edizione (2012–13): Aida Nikolaychuk 4ª edizione (2013–14): Alexander Poryadinsky 5ª edizione (2014–15): Dmitry Babak 6ª edizione (2014–15): Konstantin Bocharov 7ª edizione (2016): Sevak Khanagyan 8ª edizione (2017): Misha Panchishyn 9ª edizione (2018): ZBSband 10ª edizione (2019): Elina Ivashchenko | Igor Kondratyuk (1-6-10) Sergei Sosedov (1-6) Nino Katamadze (5–6) Ivan Dorn (5) Andriy Khlyvniuk (6) Konstantin Meladze (7) Julia Sanina (7) Quest Pistols (7) Vjerka Serdjučka (7-10) NK (8-10) Dmytro Shurov (8-9) Oleh Vynnyk (8-9) Ol'ha Poljakova (10) Jolka (1–2) Seryoga (1–4) Irina Dubcova (3–4) | Oksana Marchenko (1-7) Andriy Bednyakov (7-9) Daria Tregubova (10) | | Regno Unito | The X Factor | ITV | 1ª edizione (2004): Steve Brookstein 2ª edizione (2005): Shayne Ward 3ª edizione (2006): Leona Lewis 4ª edizione (2007): Scozia Leon Jackson 5ª edizione (2008): Alexandra Burke 6ª edizione (2009): Joe McElderry 7ª edizione (2010): Matt Cardle 8ª edizione (2011): Little Mix 9ª edizione (2012): James Arthur 10ª edizione (2013): Sam Bailey 11ª edizione (2014): Ben Haenow 12ª edizione (2015): Louisa Johnson 13ª edizione (2016): Matt Terry 14ª edizione (2017): Galles Rak-Su 15ª edizione (2018): Giamaica Dalton Harris | Simon Cowell (1-7, 11-15) Louis Walsh (1-11, 13-14) Sharon Osbourne (1–4, 10, 13-14) Dannii Minogue (4–7) Cheryl Cole (5–7, 11-12) Tulisa Contostavlos (8–9) Gary Barlow (8–10) Kelly Rowland (8) Nicole Scherzinger (9-10, 13-14) Mel B (11) Rita Ora (12) Nick Grimshaw (12) Robbie Williams (15) Ayda Field (15) Louis Tomlinson (15) | Dermot O'Leary (4–11, 13-15) Matt Edmondson (The Xtra Factor, 13) Rylan Clark-Neal (The Xtra Factor, 13) Melvin Odoom (The Xtra Factor, 12) Rochelle Humes (The Xtra Factor, 12) Sarah–Jane Crawford (The Xtra Factor, 11) Matt Richardson (The Xtra Factor, 10) Olly Murs (The Xtra Factor, 8–9; The X Factor, 12) Caroline Flack (The Xtra Factor, 8–10; backstage, 10; The X Factor, 12) Konnie Huq (The Xtra Factor, 7) Holly Willoughby (The Xtra Factor, 5–6) Fearne Cotton (The Xtra Factor, 4) Ben Shephard (The Xtra Factor, 1–3) Kate Thornton (1–3) | | Regno Unito | The X Factor: Battle of the Stars | ITV | 1ª edizione (2006): Lucy Benjamin | Simon Cowell Sharon Osbourne Louis Walsh | Kate Thornton | | Stati Uniti | The X Factor | Fox | 1ª edizione (2011): Melanie Amaro 2ª edizione (2012): Tate Stevens 3ª edizione (2013): Alex & Sierra | Simon Cowell L.A. Reid (1–2) Demi Lovato (2–3) Paula Abdul (1) Cheryl Cole (auditions, 1) Nicole Scherzinger (1) Britney Spears (2) Kelly Rowland (3) Paulina Rubio (3) | Mario López (2–3) Khloé Kardashian (2) Steve Jones (1) | | Stati Uniti | El Factor X The X Factor | MundoFox | 1ª edizione (2013): Los Tres Charritos | Chino & Nacho Paulina Rubio (2–) Thalía (2–) Angélica María (1) Belinda (cantante) (1) | Poncho de Anda | | Vietnam | The X Factor Vietnam Nhân tố bí ẩn | VTV3 | 1ª edizione (2014): Giang Hồng Ngọc 2ª edizione (2016): Trần Minh Như | Hồ Quỳnh Hương (1-2) Hồ Ngọc Hà (1) Đàm Vĩnh Hưng (1) Dương Khắc Linh (1-2) Thanh Lam (2) Tùng Dương (2) | Nguyên Khang (1) Thu Thủy (1) Gil Lê (2) Thành Trung (2) |
9,961,727
https://it.wikipedia.org/wiki/Fussballclub_Basel_2023-2024
Fussballclub Basel 2023-2024
# Fussballclub Basel 2023-2024 Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Fußballclub Basel 1893 nelle competizioni ufficiali della stagione 2023-2024. ## Maglie e sponsor Lo sponsor tecnico per la stagione 2023-2024 è Macron, mentre il main sponsor sulla maglia è Novartis. | Casa | Trasferta | | - | - | ## Rosa Aggiornata al 14 agosto 2023. | N. | Ruolo | Calciatore | | - | - | - | | 1 | P | Marwin Hitz | | 4 | D | Arnau Comas | | 5 | D | Michael Lang | | 7 | A | Liam Millar | | 8 | C | Andy Diouf | | 9 | C | Zeki Amdouni | | 10 | A | Jean-Kévin Augustin | | 11 | A | Maurice Malone | | 13 | P | Mirko Salvi | | 14 | A | Bradley Fink | | 15 | D | Kasim Nuhu | | 16 | P | Nils de Mol | | 17 | A | Andi Zeqiri | | 18 | C | Emmanuel Essiam | | N. | Ruolo | Calciatore | | 19 | C | Darian Males | | 20 | C | Fabian Frei (capitano) | | 21 | D | Andy Pelmard | | 22 | D | Sergio López | | 24 | C | Kevin Rüegg | | 25 | A | Yusuf Demir | | 26 | A | Kaly Sène | | 28 | D | Hugo Vogel | | 29 | C | Adriano Onyegbule | | 30 | A | Anton Kade | | 34 | C | Taulant Xhaka | | 40 | C | Liam Chipperfield | | 90 | A | Hugo Novoa | ## Organigramma societario Area tecnica * Allenatore: Timo Schultz, Heiko Vogel, Fabio Celestini * Allenatore in seconda: Davide Callà, Martin Rueda, * Preparatore dei portieri: Gabriel Wüthrich * Preparatori atletici: Johannes Wieber ## Calciomercato **Sessione estiva** Acquisti : | R. | Nome | da | Modalità | | - | - | - | - | | A | Zeki Amdouni | Losanna | definitivo (4 milioni €) | | C | Andy Diouf | Rennes | definitivo (5,50 milioni €) | | C | Yusuf Demir | Galatasaray | prestito | | A | Renato Veiga | Sporting Lisbona | definitivo (4,60 milioni €) | | C | Juan Carlos Gauto | Huracán | definitivo (3,90 milioni €) | | D | Adrian Leon Barisic | Osijek | definitivo (3 milioni €) | | C | Jonathan Dubasin | Albacete | definitivo (3 milioni €) | | A | Thierno Barry | Beveren | definitivo (3 milioni €) | | A | Đorđe Jovanović | Maccabi Tel Aviv | definitivo (2,80 milioni €) | | A | Maurice Malone | Augusta | definitivo (2 milioni €) | | D | Finn van Breemen | ADO Den Haag | definitivo (1 milione €) | | D | Dominik Schmid | Grasshoppers | definitivo (900 mila €) | | C | Gabriel Sigua | Dinamo Tbilisi | definitivo (700 mila €) | | D | Mohamed Dräger | Nottingham Forest | definitivo (420 mila €) | | D | Kevin Rüegg | Verona | prestito | | C | Liam Millar | Preston N.E. | Fine prestito | | A | Bradley Fink | Grasshoppers | Fine prestito | | C | Emmanuel Essiam | Stade Lausanne-Ouchy | Fine prestito | | C | Sayfallah Ltaief | Winterthur | Fine prestito | | P | Tim Spycher | Baden | Fine prestito | Cessioni : | R. | Nome | a | Modalità | | - | - | - | - | | A | Zeki Amdouni | Burnley | definitivo (18,60 milioni €) | | C | Andy Diouf | Lens | definitivo (14 milioni €) | | C | Dan Ndoye | Bologna | definitivo (14 milioni €) | | C | Wouter Burger | Stoke City | definitivo (5 milioni €) | | D | Riccardo Calafiori | Bologna | definitivo (4 milioni €) | | D | Andy Pelmard | Clermont Foot | definitivo (1,90 milioni €) | | A | Kaly Sène | Losanna | definitivo (gratis) | | A | Tician Tushi | Baden | definitivo (gratuito) | | C | Liam Chipperfield | Sion definitivo (gratuito) | | C | Liam Millar | Preston N.E. | prestito | | A | Bradley Fink | Grasshoppers | prestito | | D | Nasser Djiga | Stella Rossa | prestito | | C | Emmanuel Essiam | Stade Lausanne-Ouchy | prestito | **Sessione invernale** Acquisti : | R. | Nome | da | Modalità | | - | - | - | - | | D | Nicolas Vouilloz | Servette | definitivo (200 mila €) | | C | Benjamin Kololli | Shimizu S-Pulse | definitivo (gratis) | | C | Emmanuel Essiam | Stade Lausanne | Fine prestito | | A | Roméo Beney | Basilea II | | Cessioni : | R. | Nome | a | Modalità | | - | - | - | - | | A | Jonathan Dubasin | Real Oviedo | Prestito |
3,898,087
https://it.wikipedia.org/wiki/Bigorre_%28regione%29
Bigorre (regione)
# Bigorre (regione) La Bigorra (in francese: Bigorre, in occitano: Bigòrra) può essere definita una micro-regione del sudovest della Francia. Piccola parte della Guascogna, la Bigorra si pone, in particolare per quanto riguarda la lingua tradizionale, nell'insieme linguistico guascone. Pertanto essa si distingue per la sua storia, la sua cultura ed il suo folclore, che le sono essenzialmente propri. ## Geografia S'identifica spesso la Bigorra con l'attuale dipartimento degli Alti Pirenei, ma quest'ultimo non ne rappresenta di fatto che una vasta parte occidentale del territorio che gli è attribuito. Le frontiere della Bigorra furono definiti all'epoca di Carlo Magno, quando era una contea importante del ducato di Guascogna. Partendo dalla parte centrale della catena montuosa dei Pirenei, la Bigorra si estende al nord nell'asse superiore della Gave di Pau e dell'Adour. Zona montana, essa funge da frontiera con la penisola Iberica e culmina nella punta di Vignemale, 3298 m s.l.m. Il suo territorio è spesso descritto dall'alternarsi delle sue multiple valli. Vi si possono distinguere numerosi insiemi. Al centro la valle di Campan e le sue valli contigue, quali la valle di Payolle, quella di Gripp e quella di Lesponne, prolungamenti di quella detta dell'Adour, che si estende più a nord. Quest'ultima percorre la Bigorra da Aire-sur-Adour, passando per Tarbes e Bagnères-de-Bigorre. Più ad est, ai piedi dei monti che circondano Bagnères-de-Bigorre, il rilievo tormentato delle Baronnies viene ad intersecarsi nella valle dell'Adour ed in quella della Neste. Quest'ultima si aggiunge alle valli d'Aure, di Barousse e di Magnoac per formare un territorio denominato Le Quattro Valli, che fino al XVIII secolo aveva goduto di una certa indipendenza. A sud ovest di questo insieme, si trova la Riserva naturale del Néouvielle ed il massiccio omonimo. Più ad ovest ancora si estende la valle della Gave di Pau, dov'è sita Lourdes, ed a monte di questa il Lavedan e le sue principali città quali Argelès-Gazost, Cauterets e Luz-Saint-Sauveur. Più a nord Lourdes e Tarbes comunicano ai margini di Ossun e delle colline dette "del Marchesato". ### Principali città La città principale e capitale storica è Tarbes, situata al centro di un più ampio agglomerato urbano, il Grand Tarbes, comprendente, fra gli altri, anche i comuni di Ibos, Aureilhan, Orleix o Séméac. La città mariana, Lourdes, ha una vasta notorietà internazionale, essendo una fra le principali mete di pellegrinaggio per il mondo cattolico. Bagnères-de-Bigorre e Argelès-Gazost sono conosciute per le acque termali e le case da gioco. Altri comuni di una certa importanza sono: Vic-en-Bigorre, Rabastens-de-Bigorre, Maubourguet, Saint-Laurent-de-Neste, Arreau o Luz-Saint-Sauveur. ### Economia La Bigorra, paese di coltura del mais e di allevamenti, è largamente orientato verso la produzione alimentare. Vi sono numerose produzioni famose, come la cipolla di Trébons, i fagioli di Tarbes, il maiale nero di Bigorra, i montoni di Barèges-Gavarnie, il vino Madiran, il dolce allo spiedo, i formaggi pecorini e caprini, ed altre. Scarsamente industrializzata, la Bigorra è da tempo nota nelle produzioni di materiale elettrico e ferroviario, e cerca ora di volgersi verso le industrie aeronautica ed elettronica. Le attività industriali principali sono concentrate nella piana di Tarbes ed attorno a Lourdes ed a Bagnères-de-Bigorre. L'Alstom produce così a Séméac ed a Bagnères-de-Bigorre. A Ossun, la Socata, filiale d'EADS, è presente con la produzione di velivoli per affari e turismo. Nel territorio comunale la TARMAC ha un grosso stabilimento per lo smantellamento di aeroplani. Anche l'attività termale riveste una certa importanza economica a Bagnères-de-Bigorre, Barèges, Cauterets, Argelès-Gazost e Luz-Saint-Sauveur. Ma l'attività economica principale è il turismo. Essa ruota intorno a Lourdes, centro di pellegrinaggi in arrivo da tutto il mondo e quindi città alberghiera. Intorno vi sono impianti sciistici come quelli del comprensorio del Colle del Tourmalet, o mete di escursioni quali il circo di Gavarnie e l'osservatorio del Pic du Midi. ## Storia ### Etimologia ed origini romane La Bigòrra in guascone locale, deve il suo nome all'antico popolo dei Bigerri o Bigerrones. Vi si riconoscono diverse popolazioni montane quali i Tornates, i Campons, i Onosubates ed i Crébennes. I Bigorresi fanno parte di quelle popolazioni che furono sottomesse da Crasso, luogotenente di Giulio Cesare. La loro capitale, Bigarra, potrebbe essere oggi identificata nel comune di Cieutat, situato a 15 km da Bagnères-de-Bigorre. Tracce delle campagne militari romane ci sono pervenute, tanto che il toponimo di Juillan verrebbe da Campus Juillanus, luogotenente dell'esercito romano, che avrebbe servito l'Urbe in Aquitania. Un'orma ed una pista della legione romana sarebbero ancora state trovate presso Pouzac, ov'esiste una località descritta come il «Campo di Cesare». Divenuti padroni del paese, i romani ne esplorarono pressoché tutte le valli, facendo grande uso delle acque minerali che vi si trovano in abbondanza. Si trovano ancora tracce di strade romane nella terra di Capvern, ove la via si chiama ancora Cesarea, ad Estelou-de-Vieille ed, infine, in un luogo a nord di Lourdes, nei pressi di una fattoria chiamata Strata, che si troverebbe sul terreno di un'antica città romana. ### L'emergere della contea di Bigorre All'occupazione romana subentra quella visigota, dilagata poi nella penisola iberica ed in Settimana, sostituita poi con la battaglia di Vouillé, da quella dei Franchi. La contea di Bigorre fu costituita all'inizio del IX secolo dal duca di Guascogna Lupo Centullo per il figlio Donato Lupo († v. 820), che sposò Faquilène, la quale gli portò in dote gran parte delle sue terre. La conoscenza di questo periodo è fornita prevalentemente dalla Charte d'Allaon, che tuttavia fu un falso del XVII secolo. Donato Lupo viene piuttosto considerato come esistente alla fine del IX secolo. La contea di Bigorre passò a Raymond Dat de Bigorre († v. 947), quindi, nell'XI secolo, entrò a far parte dei possedimenti del casato di Foix, poi in quello dei Marsan, quindi in quello dei Comminges e, nel XIII secolo passò ai Montfort. Essa divenne la posta contesa fra più signori vicini: il re di Aragona dovette obbligare il conte di Comminge a rinunciarvi per conferirla al visconte di Béarn. Più tardi Simone IV di Montfort fece annullare il matrimonio di Nuño Sanchez con la contessa Petronilla di Bigorre per darla in moglie al proprio figlio Guy. ### La crisi di successione e l'annessione (1255-1292) La Bigorre divenne oggetto di una controversia successoria: Petronilla di Bigorre, ereditiera della contea per parte materna, andò sposa a Guido di Montfort. Questi morì in battaglia nel 1220 e Petronilla andò sposa ad Aymeri de Rançon († 1226), un compagno d'arme del cognato Amaury VI di Montfort. Alla morte di questi Petronilla si sposò per la quinta volta ed il marito fu Bosone di Mathas, signore di Cognac, che tuttavia morì nel 1247. Petronilla, desiderosa di ritirarsi in convento, nominò il cognato, Simone V di Montfort, conte di Leicester, titolare provvisorio della contea, in nome del nipote diretto di Petronilla, Eschivat IV de Chabanais, figlio di primo letto di Alice, la figlia che Petronilla aveva avuto da Guido di Montfort. Simone V interpretò questo gesto come una donazione e si proclamò conte di Bigorre. La figlia di Petronilla però non accettò tale autoproclamazione e cercò di riprendere la contea con l'aiuto della sorellastra Mathe de Matha (figlia di Petronilla e di Bosone de Matha) e del di lei marito Gastone VII di Béarn. Il re Enrico III d'Inghilterra, temendo che la Guascogna divenisse teatro di una guerra civile, richiamò in Inghilterra Simone V. Tuttavia Alice morì poco dopo (1255) ed Eschivat IV de Chabanais prese la titolarità della contea ma, piuttosto irrequieto, cercò d'impadronirsi di alcuni territori dei vicini, il che provocò violenti conflitti con il conte di Comminge e con il visconte di Béarn. L'intervento pacificatore di Edoardo I d'Inghilterra ebbe un effetto breve, a causa dell'irrequietezza di Eschivat IV, che fu convinto da Simone V di Montfort a cedergli temporaneamente la contea. Raggiunta la pace, Simone V si rifiutò di restituirla ad Eschivat IV. Questi si alleò con l'antico rivale, Gastone VII di Béarn, e grazie al suo aiuto riuscì a riprendersi la contea. Intanto Simone V si era messo contro il re d'Inghilterra, riuscendone sconfitto ad Evesham il 4 agosto 1265, e perdendovi la vita. Il re d'Inghilterra gli confiscò tutti i beni in Inghilterra ed in Francia. Il figlio Simone VI, sopravvissuto alla battaglia, partì per l'Italia e vendette i suoi diritti su Bigorre a Tebaldo II di Navarra, conte di Champagne e Brie e re di Navarra. Nel casato dei Monfort si formarono così due fazioni, una favorevole ad Eschivaut IV de Chabanais e un'altra, partigiana di Tebaldo II di Navarra. Tuttavia i tentativi di Tebaldo d'impadronirsi della Bigorre, inclusa la fomentazione di disordini nella zona, fallirono. Nel 1283 Eschivaut morì senza lasciare eredi. La contea sarebbe spettata a Laura di Chabans, sorella di Eschivaut, ma lo zio Gastone VII di Béarn ne contestò il diritto, sostenendo persino l'indisponibilità del bene da parte di Alice di Montfort, rivendicalo per la figlia Costanza di Monade e fece occupare il territorio. Laura si rivolse ad Edoardo I d'Inghilterra chiedendo giustizia e questi, nel 1284 fece a sua volta occupare la Bigorre dal conte Jean de Grally. Allora Laura chiese un arbitrato al re di Francia, che affidò la sentenza al Parlamento di Parigi. Quest'ultimo, basandosi su un atto del 1062, con il quale Bernardo II di Bigorre si dichiarava suddito del conte-vescovo di Le Puy-en-Velay e quest'ultimo aveva ceduto le sue prerogative secolari alla corona di Francia, dichiarò l'appartenenza della Bigorre alla corona di Francia. Nel 1292 le truppe del re di Francia s'impadronirono della contea e nel 1302 il re Filippo IV di Francia l'attribuì alla sua consorte, la regina Giovanna I di Navarra, ereditiera di Tebaldo II. Nel 1322 Carlo IV l'incorporò nei domini del re. Consegnata per un certo tempo al conte d'Armagnac Giovanni I. la Bigorre venne ceduta nel 1360, con il trattato di Brétigny, al re d'Inghilterra Edoardo III ma tra il 1369 ed il 1373 fu riconquistata alla Francia da re Carlo V. Contesa fra i conti di Foix ed i conti di Armagnac, nel 1425 entrò definitivamente nella signoria dei conti di Foix, in quanto Giovanni II d'Armagnac aveva ceduto i suoi diritti al re in cambio della Rouergue. ### Dalla Bigorre agli Alti Pirenei La Bigorre aveva, nell'Ancien Régime, i suoi stati particolari. I dipartimenti, costituiti il 4 gennaio 1790 dall'Assemblea Nazionale Costituente, sostituirono le province. Nella stessa data fu creato il dipartimento degli Alti Pirenei a partire da una parte della provincia di Guascogna, proprio la Bigorre. Si può notare la sorprendente geografia di questo dipartimento, che annovera due piccole enclave in quello vicino dei Pirenei Atlantici. Si tratta di un retaggio del medioevo: alla fine dell'XI secolo Gastone IV, visconte di Béarn, sposò Telese d'Aragona, viscontessa di Montanérès, piccolo territorio situato fra Béarn e Bigorre. Montanérès rimase al Béarn, ma Telese tenne per sé cinque parrocchie, le quali costituirono due enclave nei Pirenei Atlantici. ### L'habitat tradizionale In Bigorre, come anche nel Béarn, l'habitat tradizionale è situato in un contesto di policoltura cerealicola e di allevamento. Se in pianura l'habitat è costituito da agglomerati urbani, sull'altipiano è sparpagliato. Il centro dell'attività rurale è la fattoria a cortile chiuso. Essa comprende un fabbricato abitativo, o ostau, caratterizzato dalla sua pianta rettangolare e disposto su due livelli, i muri di pietra, un tetto a due falde ed a due colmi. La sua facciata, spesso ornata da cornici in pietra, guarda verso sud o verso sudest ed è disposta perpendicolarmente alla strada. Essa dà su un cortile chiuso o parquié al quale si accede attraverso un portale monumentale o portau. Attorno ad essa si estendono i fabbricati di utilizzo agricolo quali stalle, granai, pollai, porcilaie, ecc. Le case delle fattorie più ricche, legate al progresso dell'economia rurale, seguono il modello delle case borghesi od urbane dei secoli XVIII e XIX e sono segnate da facciate a due livelli in ordine simmetrico, da rivestimenti a vista di pietre più costose, da tetti monumentali bucati da lucernari e coperti d'ardesia. Un balcone d'onore può sporgere al di sopra dell'ingresso. A livello sociale inferiore si trovano abitazioni aventi solo un solo pianterreno sotto un granaio. Le stanze si distribuiscono in fila a partire dalla sala comune. Nelle alte valli dei Pirenei, orientate alla vita pastorale, le abitazioni sono raggruppate in villaggi e la fattoria a corte chiusa tende a scomparire, esclusa la valle del Lavedan ove, nelle frazioni, la casa del "balio" (il occitano eth bayle) rimane fortificata e difesa da un portale forte (occitano: hortal). I tipi di abitazione dei paesi a piè dei monti sono simili a quelle di montagna, a pianta allungata e, sotto il medesimo tetto, locali di abitazione e di lavoro. Da notare la presenza di balconi sotto il tetto e lungo l'intera facciata, per le case ad un piano. Tetti di stoppia si osservano ancora nella valle di Campan. Nelle zone di pascolo estivo delle valli più alte i pastori costruiscono capanne in pietra a secco, a pianta rettangolare, denominate capane. Influenze neo-basche, eclettiche o più contemporanee compaiono nelle città in particolare a Tarbes e soprattutto a Lourdes. ## Cultura e tradizione Numerosi canti popolari caratteristici accompagnano le festività nel Bigorre. Così, al di là della stretta pratica della lingua di Bigorre, sempre presente in numerosi nomi di strade, molti gruppi di arti e tradizioni popolari ancorano nel presente le antiche tradizioni. Indossando i costumi tradizionali, pantaloni en cadis (lana), berretti neri, cuffie, ecc., suonano gli strumenti prediletti localmente tipo flauti a tre fori, tamburi a corde, cornamuse locali, ecc., eredità di un passato riproposto al gusto moderno. Canti e danze tradizionali risorgono in occasione delle festività o delle iniziative locali. Sono anche tradizionali alcuni cibi tra i quali il prosciutto di Bigorre.
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Cinque minuti
# Cinque minuti Cinque minuti è un programma televisivo italiano di genere talk show, politico e rotocalco, in onda su Rai 1 dal 27 febbraio 2023 in access prime time dal lunedì al venerdì dalle ore 20:30 alle 20:35, ideato e condotto da Bruno Vespa. ## Il programma Il programma, nato dalla volontà di riequilibrare l'informazione della televisione pubblica (considerata da Bruno Vespa poco equilibrata e poco moderata), consiste in una striscia quotidiana incentrata sui fatti del giorno e la stringente attualità, caratterizzata dalla breve durata di cinque minuti (da qui il titolo). In ciascuna puntata vi è presente uno o più ospiti inerenti al tema scelto, riguardante il mondo della politica, della cronaca, di costume o spettacolo. Inoltre, il tempo di ogni puntata è scandito all'interno nel logo posto in sovrimpressione, attraverso un microfono/clessidra di colore giallo. ### Messa in onda Analogamente alle precedenti e similari rubriche d'approfondimento trasmesse nella medesima fascia (Il Fatto dal 1995 al 2002, Batti e ribatti dal 2004 al 2005, Dopo TG1 nel 2006 e Qui Radio Londra nel 2011 e nel 2012), il programma era andato in onda in coda all'edizione serale del TG1 delle 20:00, dal lunedì al venerdì. Il programma è realizzato presso lo studio 5 del Centro di produzione TV Raffaella Carrà di Roma, lo stesso del programma più celebre di Vespa, Porta a Porta. ### Fatti rilevanti * Nella prima puntata del 27 febbraio 2023, Bruno Vespa ha scelto di avere come ospite (seppur in video collegamento) l'attuale presidente del Consiglio in carica Giorgia Meloni. * Ha suscitato particolare attenzione la puntata del 22 marzo 2023, con ospite il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, intento ad illustrare un nuovo progetto del mai realizzato Ponte sullo stretto di Messina, avvalendosi in studio di un plastico dimostrativo, analogamente a quanto già accaduto nel 2001 con Silvio Berlusconi e lo stesso Vespa in Porta a Porta. * Nella puntata del 12 giugno 2023, giorno della scomparsa di Silvio Berlusconi, sono stati riproposti degli spezzoni di alcune sue ospitate storiche a Porta a Porta, intervallate da un personale ricordo di Bruno Vespa. ## Edizioni | Edizione | Anno | Conduzione | Periodo | Periodo | Puntate | Regia | Studio | | - | - | - | - | - | - | - | - | | Edizione | Anno | Conduzione | Inizio | Fine | Puntate | Regia | Studio | | 1ª | 2023 | Bruno Vespa | 27 febbraio 2023 | 23 giugno 2023 | 78 | Sabrina Busiello | Studio 5 del Centro di produzione TV Raffaella Carrà, Roma | | 2ª | 2023-2024 | Bruno Vespa | 11 settembre 2023 | in corso | 87 | Sabrina Busiello | Studio 5 del Centro di produzione TV Raffaella Carrà, Roma | ## Programmazione | Edizione | Rete televisiva | Anno | Stagione | Orario | Durata | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Programmazione | Collocazione | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Edizione | Rete televisiva | Anno | Stagione | Orario | Durata | L | M | M | G | V | S | D | Collocazione | | 1ª | Rai 1 | 2023 | inverno-estate | 20:30-20:35 | 5 min | | | | | | | | Access prime time | | 2ª | Rai 1 | 2023-2024 | estate-primavera | 20:30-20:35 | 5 min | | | | | | | | Access prime time | ## Sigla La sigla del programma è Cinque minuti e poi..., brano di Maurizio Arcieri del 1968.