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I lavoratori della Whirlpool di Napoli hanno bloccato il raccordo autostradale A3 Napoli- Salerno all'altezza dello stabilimento, in direzione Sud . Lo rende noto la Fiom-Cgil. Gli operai avevano annunciato per settembre la ripresa delle mobilitazioni di piazza: dopo una assemblea per fissare le scadenze delle prossime settimane e un breve corteo hanno occupato la sede stradale, con pesanti ripercussioni e rallentamenti per il traffico veicolare in ingresso in città. Tra i manifestanti anche i delegati sindacali di Fim, Fiom e Uilm. | Dopo un breve corteo dallo stabilimento di via Argine, i lavoratori della Whirlpool di Napoli hanno bloccato la A3 Napoli- Salerno all’altezza dello svincolo di via Argine. Situazione sbloccata dopo circa un’ora: una delegazione di operai e delegati sindacali è giunta in prefettura in piazza Plebiscito. |
Dall’8 marzo al 7 giugno il MoMA di New York racconta il mondo fantastico di Björk. Non è una semplice esposizione, non può essere un’esposizione semplice, quella dedicata ad un personaggio così complesso come l’artista islandese. Cantante, musicista, compositrice, partendo da Reykjavík, dove è nata nel 1965, Björk ha conquistato il mondo con il suo fascino, la sua unicità e le sue sperimentazioni. Sempre originale, poliedrica e audace, l’artista ha trascinato il pubblico nei suoi mondi surreali, dando corpo alla sua spregiudicata fantasia attraverso suoni e immagini sempre travolgenti. Avvalendosi di collaborazioni di altissimo livello, con registi, fotografi, designer, artigiani e artisti, Björk ha fatto sì che la sua produzione riguardi non solo la musica, ma anche le arti visive, il design, la moda, il cinema ed ogni campo sperimentale. Non è trascurabile che la cantante sia stata sposata con Matthew Barney, artista californiano eccentrico e innovativo, tra i più importanti della scena internazionale. Dalle composizioni musicali alle copertine degli album, dai videoclip ai live show, Björk ha creato un’estetica travolgente, stridente o piacevole, gotica o pop, ma in tutti i casi emozionante. Ecco perché il progetto newyorkese, curato da Klaus Biesenbach, risulta così ricco e avvincente: raccoglie in uno spazio e in un tempo contenuti tutta l’arte della cantante islandese, raccontando in questa speciale retrospettiva i vent’anni di carriera di un’artista speciale. È un’esperienza realmente immersiva nella dimensione avanguardista e bionica di Björk: il visitatore della mostra con un’audioguida che localizza posizione e spostamenti è accompagnato, in maniera interattiva e intima, da musica, suoni e racconti nei mondi eccentrici della cantante. Cover di dischi, proiezioni, fotografie, manichini, costumi, accessori, oggetti di design, strumenti musicali, diari e appunti originali per un’esperienza davvero multimediale, intima e ipertecnologica, personale e relazionale, narrativa e sperimentale. Dal debutto del 1993 fino ai lavori del 2015, la mostra newyorkese si chiude con un’opera commissionata proprio dal MoMA, il film Black Lake, installazione video-musicale realizzata da Björk in collaborazione con Andrew Thomas Huang: alta definizione, ipertecnologia e manipolazioni in post-produzione, per immagini dove la cantante è protagonista di avvenimenti incredibili in atmosfere suggestive. Qui sotto si può vedere un piccolo estratto del video, mentre nella gallery c’è una selezione di immagini in mostra al MoMA. | Un’esperienza immersiva nel mondo surreale della cantante islandese: tra musica, immagini, video, sculture, design e alta tecnologia, il museo di New York celebra Björk. |
I fan di Mauro Marin, sempre più numerosi ed organizzati, hanno deciso di dimostrare, con un gesto davvero eclatante, il loro sostegno al trevigiano, dato per favorito per la vittoria finale del Grande Fratello 10. I fan di Mauro si sono, infatti, sempre distinti per la loro "presenza" e la notizia che è trapelata oggi confermerebbe in pieno questa caratteristica. Stando a voci che circolano sul web pare, infatti, che tutti i fan di Mauro, al momento circa 340.000, si riuniranno a Roma il 7 marzo, vale a dire un giorno prima della finale, per dare tutto il loro sostegno al beniamino. Per il momento non si conosce ancora il luogo esatto del raduno, ma pare che ci sia un Concerto degli Spezie Darada che hanno già composto un vero e proprio inno in nome del loro leader. Ma non sembra essere finita qui. Si perchè altre al raduno di migliaia di persona pare che Roma sarà invasa da tantissimi palloncini colorati, ulteriore dimostrazione della vicinanza e dell'affetto verso Mauro che, a detta dei suoi fan, merita in pieno la vittoria per essere riuscito a rompere gli schemi e a mantenersi sempre genuino. E già è partita la corsa all'organizzazione di pulman e di gruppi diretti alla volta di Roma per il il grande raduno che porterà nella capitale centinaia di fans di Mauro, chiaramente al suono dell'inno ufficiale! Un'appuntamento di certo da non perdere! | I fans di Mauro Marin stanno organizzando un mega-raduno a Roma il giorno prima della finale per dare tutto il loro sostegno al loro beniamino. |
Antefatto: Fanpage.it, così come già fatto negli ultimi anni, ha preso parte alla conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, organizzata dall'Ordine dei giornalisti. L'ordine delle domande era deciso per sorteggio: eravamo 24esimi su oltre una quarantina di testate. Al momento di porre la nostra domanda, Matteo Renzi si è alzato e se n'è andato. Aveva da fare, così ha detto al presidente dell'Ordine, Enzo Iacopino (con cui ha battibeccato per tutto il tempo, ma su questo torniamo fra un momento). La domanda che volevamo fare a Matteo Renzi era la seguente: «Signor presidente, il suo governo non ha abolito il reato di clandestinità. Perché avete lasciato cadere la delega della Camera che ne prevedeva la depenalizzazione?». Ovviamente gliela porremo appena ne avremo di nuovo l'opportunità. Torniamo alla conferenza stampa di fine anno. Renzi, dicevamo, ha battibeccato col presidente dell'Ordine dei Giornalisti, il cui intervento è risultato, per così dire, piuttosto indigesto al premier. Iacopino aveva introdotto attaccando duro, parlando di «schiavitù e barbarie» riferendosi alla modalità di sfruttamento dei giornalisti da parte di certi editori nel nostro Paese. Ma il Presidente del Consiglio oggi era in modalità «tutto va bene, madama la marchesa». E si è irrigidito non poco. «Non credo che ci sia schiavitù o barbarie in Italia» ha detto. Poi ha aggiunto: «La mia posizione sull'Ordine dei giornalisti è nota, io sarei per abolirlo». Ovvero: Iacopino m'hai provocato e io me te magno per dirla alla Alberto Sordi. È chiaro che un premier non potrebbe minimamente abolire tout court un ordine professionale ignorando le ricadute pesantissime che ciò avrebbe sulle migliaia di iscritti. È chiaro altresì che l'inattualità degli Ordini professionali tutti è lampante e occorrono riforme. Non un cancellino istituzionale sbandierato a mo' di spauracchio in conferenza stampa, cosa che risulta alquanto ridicola. Ma andiamo avanti. | Le idee del premier sull’Italia stabile e in ripresa sono il refrain già sentito del “tutto va bene, madama la marchesa”. Insomma: ci ho provato a seguire quel che diceva Matteo Renzi. Poi ho pensato che a quel punto Silvio Berlusconi avrebbe almeno condito le stesse balle con un sorriso o una battutaccia. |
Dopo la pronuncia del Tribunale di Milano del 5 agosto scorso, la Corte d’Appello di Napoli affronta ancora il problema del Jobs act e, in particolare, della legittimità della disciplina sui licenziamenti collettivi, con un doppio rinvio, alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia UE. Si parla di licenziamenti collettivi nei casi di imprese che occupino più di quindici dipendenti che, per cessazione, trasformazione o riduzione dell’attività, intendano effettuare almeno cinque licenziamenti, nell’arco di centoventi giorni nell’ambito del territorio di una stessa provincia. La disciplina in materia, delineata dalla legge 223 del 1991, prevede specifiche procedure. Senza entrare nei dettagli, basti dire che l’impresa ha un obbligo di comunicazione verso le rappresentanze sindacali aziendali e le associazioni di categoria: la comunicazione deve essere preventiva e per iscritto e deve contenere le motivazioni per cui non si possa evitare la mobilità, il numero e i profili professionali dei lavoratori in esubero e i tempi di attuazione, oltre a eventuali misure previste per mitigare l’impatto dei licenziamenti. A questo obbligo di comunicazione, si aggiungono altri obblighi che vanno da un apposito versamento INPS al confronto con le rappresentanze sindacali e le associazioni di categoria in diverse fasi. Qualora l’impresa, rispettate queste procedure, resti ferma nel proposito di riduzione del personale, sarà irrogato il licenziamento a ciascuno dei lavoratori. Per individuare i dipendenti da licenziare, però, devono essere seguiti i criteri previsti dai contratti collettivi o, in mancanza, si devono valutare carichi di famiglia, anzianità ed esigenze tecnico-produttive e organizzative. Che cosa succede se queste procedure non sono rispettate? Prima del 2012, nella forma originale dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, la soluzione a ogni violazione delle regole sul licenziamento era la reintegrazione (o, in alternativa, a scelta del lavoratore, il risarcimento). Con la riforma Fornero, i rimedi si sono diversificati, prevedendo anche casi nei quali si conferma la fine del rapporto e ci si limita a risarcire il lavoratore. Nel caso di licenziamenti collettivi, nei rarissimi casi in cui manca la forma scritta c’è la tutela della reintegrazione piena (rientro nel posto di lavoro e risarcimento di almeno cinque mensilità); qualora non siano rispettati gli obblighi di procedura, il lavoratore avrà solo una tutela indennitaria, cioè un risarcimento calcolato tra le 12 e le 24 mensilità, mentre nei casi di violazione dei criteri di scelta, si ritorna al rimedio della reintegrazione, sebbene attenuata (ossia l’indennità risarcitoria è di massimo 12 mensilità). Tutto questo, però, prima del Jobs act e, in particolare, del decreto legislativo 23/2015. Sebbene il punto focale del d.lgs. 23/2015 fossero i rimedi al licenziamento ingiustificato, la strategia del governo Renzi fu la creazione di un nuovo tipo di contratto, il contratto a tutele crescenti. In questo modo, la disciplina dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori resta vigente, ma tutti i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015 stipulano un nuovo tipo di contratto a tempo indeterminato, rispetto al quale si applicano specifiche garanzie contro il licenziamento ingiustificato. Queste tutele sono definite “crescenti”, perché strettamente legate all’anzianità di servizio (e calcolabili a priori): nel testo originale, l’indennità dovuta al lavoratore ingiustamente licenziato sarebbe stata di due mensilità per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a quattro mensilità e non superiore a ventiquattro mensilità. Questo automatismo (non intaccato dal Decreto Dignità, che si è limitato ad alzare i limiti minimi e massimi da sei a trentasei mensilità) è stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale un anno fa: la Consulta ha infatti rilevato come l’indennità calcolata sulla sola anzianità di servizio non possa essere un rimedio efficace contro i licenziamenti ingiustificati, perché né ripara il danno subito dal lavoratore, né dissuade le imprese da comportamenti illegittimi. Quella pronuncia, relativa all’art. 3 del d.lgs. 23/2015, pur evidenziando chiaramente l’incostituzionalità dell’impianto della riforma, ma non ha potuto operare un riordino della disciplina (competenza che, come in altri casi, spetterebbe alla politica). Per quanto riguarda i licenziamenti collettivi, ad esempio, resta vigente l’articolo 10 del decreto legislativo. Il risultato, come fa notare la Corte d’Appello di Napoli nell’ordinanza di rinvio alla Corte Costituzionale, è che in una stessa procedura di licenziamenti collettivi, di fronte a una stessa situazione, cioè la violazione dei criteri di scelta, ci sarebbero addirittura tre diversi rimedi. Il lavoratore assunto prima del 7 marzo 2015 otterrebbe la reintegrazione attenuata, cioè il rientro nel posto di lavoro con l’aggiunta di un’indennità risarcitoria quantificata dal giudice (ma non superiore a dodici mensilità), oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015, e ingiustamente licenziati in una procedura collettiva con violazione dei criteri di scelta, non c’è invece mai reintegrazione, né ricostituzione integrale della posizione previdenziale: l’unico rimedio è nell’indennità monetaria, compresa tra 4 e 24 mensilità, in caso di assunzione tra il 7 marzo 2015 e il 13 luglio 2018, o tra 6 e 36 mensilità, se il lavoratore è stato assunto dopo il 13 luglio 2018. Proprio sull’irragionevolezza di trattare situazioni analoghe, in una medesima procedura, con rimedi tra loro diversi, si basa il rinvio della Corte di Appello di Napoli alla Corte Costituzionale. Ma non è l’unico vizio che i giudici partenopei hanno evidenziato. Gli articoli della Costituzione violati dalla disciplina del Jobs act sarebbero infatti 3, 4, 24, 35, 38, 76, 111 e 117. Oltre alla disparità di trattamento tra lavoratori nella medesima situazione e ai rilievi sull’efficacia processuale dei rimedi, la Corte d’Appello ipotizza anche l’eccesso di delega: il Jobs act, infatti, è una riforma del lavoro basata su una legge delega e diversi decreti attuativi. Nelle indicazioni del Parlamento al Governo, infatti, non era prevista la modifica della disciplina in materia di licenziamenti collettivi. Non solo. La nuova disciplina per la tutela contro le irregolarità nei licenziamenti collettivi violerebbe anche il diritto dell’Unione europea: ecco perché la Corte d’Appello di Napoli ha deciso di emettere non una, ma due ordinanze di rinvio, una alla Corte Costituzionale, l’altra alla Corte di giustizia dell’Unione europea. | La Corte di Appello di Napoli chiede alla Corte Costituzionale e al giudice europeo di pronunciarsi sulla compatibilità della disciplina sui licenziamenti collettivi, come modificata dalla riforma del lavoro renziana, all’ordinamento: secondo i magistrati, l’attuale situazione sarebbe irragionevole e non garantirebbe una tutela effettiva dei diritti dei lavoratori. |
I Maneskin hanno annunciato sui social la positività al coronavirus di Damiano David e di Victoria De Angelis, rispettivamente cantante e bassista della band, da poco fuori con il nuovo disco "Vent'anni". Sono negativi gli altri due componenti della band, il chitarrista Thomas Ragg e il batterista Ethan Torchio. Il messaggio della band: "Ieri abbiamo fatto i test e due di noi, Vic e Damiano, sono risultati positivi". Sulla pagina Facebook ufficiale dei Maneskin, la band spiega: "Al momento stiamo tutti bene e naturalmente in isolamento. Abbiamo deciso di condividere con voi questa notizia per ribadire ancora una volta l'importanza del rispetto delle misure indicate dagli esperti perché, come abbiamo provato anche noi sulla nostra pelle, basta nulla per essere contagiati. È un momento difficile ma dobbiamo tenere duro tutti quanti. Rimanete distanziati e usate le mascherine. Noi vi abbracciamo e continuiamo a scrivere musica, da casa". | I Maneskin hanno annunciato sui social la positività al coronavirus di Damiano David e di Victoria De Angelis, rispettivamente cantante e bassista della band, da poco fuori con il nuovo disco “Vent’anni”: “Vogliamo farvi sapere che basta nulla per restare contagiati, è un momento difficile dobbiamo tenere duro tutti”. |
Mentre in Libia continuano i combattimenti tra le forze del regime ed i ribelli, la NATO ha deciso oggi di prendere il controllo fin da subito delle operazioni di protezione della popolazione libica, decisione che implica la direzione degli attacchi contro obiettivi terrestri come ha annunciato il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen in un comunicato. I 28 membri dell'Alleanza hanno chiuso un accordo affinchè la NATO "possa attuare tutti gli aspetti della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per proteggere i civili e le zone minacciate dagli attacchi messi in atto dal regime di Mu'ammar Gheddafi". "La NATO attuerà tutti gli aspetti della risoluzione dell'ONU. Niente più, niente meno", ha dichiarato Rasmussen aggiungendo che "questo è un passo importante, che mostra la capacità della NATO di intraprendere un'azione decisiva". La decisione presa oggi in accordo con gli ambasciatori dei paesi membri dell'organizzazione, prevede che l'Alleanza Atlantica controllerà tutte le operazioni militari in Libia. "Opereremo in stretta collaborazione con i nostri partner internazionali e regionali per proteggere il popolo libico", ha spiegato il segretario generale della NATO commentando la decisione presa dopo una settimana di duri negoziati sull'affidamento del comando. | In Libia le forze ribelli continuano a guadagnare terreno mentre la NATO ha deciso oggi di prendere il controllo di tutte le operazioni militari sul paese del colonello Gheddafi. |
Gli ultimi mesi sono stati molto positivi per la “nuova” scena post-punk nazionale, come ampiamente dimostrato da His Electro Blue Voice e Soviet Soviet. La più inequivocabile smentita a chi, nutrendo pur giustificabili dubbi, potrebbe essere tentato di controbattere, è stata fornita martedì scorso dalla pubblicazione da parte della We Were Never Being Boring del secondo album dei Be Forest, “Earthbeat”: non proprio un fulmine a ciel sereno, comunque, dato che nel 2011 il trio composto da Nicola Lampredi (chitarra), Erica Terenzi (batteria, voce) e Costanza Delle Rose (basso, voce) si era già distinto con il promettentissimo “Cold”, dal quale era scaturita la possibilità di essere la spalla ai Japandroids (che non sono i Rolling Stones, ma in certi ambiti godono di ottima reputazione) nel loro tour europeo. Un exploit notevole, d’accordo, che rischiava però di rimanere tale se il gruppo originario di Pesaro (come i Soviet Soviet) fosse rimasto fermo sulle sue pur intriganti posizioni artistiche. Invece, ampliato l’organico con l’ingresso del tastierista e addetto alle elettroniche Lorenzo Badioli, i Be Forest si sono lanciati verso altri traguardi, consentendo ai raggi di un pur pallido sole di investire il loro sound fino ad allora cupo e piuttosto ripiegato su stesso. Non è stata una rivoluzione copernicana, giacché le coordinate stilistiche del “prima” e del “dopo“ non sono poi così dissimili, ma di sicuro la musica della band marchigiana ha guadagnato in fluidità, morbidezza, sfumature, calori, carisma. Se ci si trova in sintonia con un tipo di espressione musicale che privilegia cadenze ipnotiche e atmosfere avvolgenti, e che pur vantando splendide melodie evita le soluzioni di troppo facile presa, “Earthbeat” offre dunque un’esperienza di ascolto quantomai intensa, un flusso emotivo che si snoda attraverso tutti e nove i brani proponendo una colonna sonora sostanzialmente omogenea ma non ripetitiva. Facile scoprirsi imprigionati in spire impalpabili ma tenacissime dalle quali non si avverte il desiderio di liberarsi: perché spezzare l’incantesimo creato dalle trame ipnotiche di basso e batteria, dalle pennellate della chitarra, dal fascino degli ambienti tastieristici, da giochi canori che proiettano in una dimensione onirica? Qualcosa di sospeso fra il classico canone 4AD, la storica etichetta londinese che lanciò, ad esempio, Dead Can Dance, Cocteau Twins e This Mortal Coil, e quegli XX che, sempre al di là della Manica, ne sono considerati interpreti in chiave moderna. È definito non a caso “dream pop”, il genere entro il quale si muovono i Be Forest. Un dream pop che, tuttavia, non sembra in questo caso essere un esercizio calligrafico, bensì uno strumento per scavare nell’animo e godere dei piaceri più o meno arcani che vi si celano. Nessun trucco né inganno: solo canzoni fatte per sognare, analoghe a quelle composte e interpretate da molte altre compagini angloamericane – dai Beach House alle Warpaint, solo per fare un paio di nomi di quelli che oggi vanno per la maggiore – ma dotate di un respiro e una classe in grado di renderle speciali. Lasciatevene cullare. | Il post-punk italiano alla conquista del mondo, seppure underground? Si direbbe proprio di sì. A seguire His Electro Blue Voice e Soviet Soviet, puntiamo i riflettori sui Be Forest. |
Nel corso della seconda puntata de "L'Isola dei famosi 2016", Matteo Cambi ha comunicato la sua decisione di ritirarsi. Prima di partire aveva dichiarato: "Questa per me è una possibilità, e lo dico senza vergogna: ne ho bisogno. Non per popolarità e fama, ma per fame". Purtroppo, però, l'ex imprenditore non è riuscito a superare la nostalgia di casa. Davanti alla moglie Stefania, che dallo studio lo incoraggiava a restare, ha spiegato: "Mi sento stremato e mi manca la mia famiglia, mi manca mia moglie e mi manca mia figlia. Mi ritiro dall’Isola dei Famosi. L’errore che ho fatto è stato arrivare senza prepararmi, sono stato troppo presuntuoso. Credevo di essere invincibile ma non lo sono". Cambi, dunque, ha abbandonato il reality di Canale 5 aggiungendosi alla già nutrita lista di "naufraghi" che alle mille peripezie dell'Isola, hanno preferito la comodità di casa. Prima edizione – Nel corso della prima edizione de "L'isola dei famosi" andata in onda nel 2003, fu Dj Ringo ad aprire le danze dei ritiri. Lasciò l'isola di Samanà e fu sostituito da Walter Nudo, che risultò poi vincitore del reality. Seconda edizione – La seconda edizione trasmessa nel 2004 vide il ritiro di Paolo Calissano che fu sostituito da Carmen Di Pietro. L'attore lasciò il reality per via di un infortunio al ginocchio. Terza edizione – La terza edizione del programma fu caratterizzata da tre ritiri. Enzo Paolo Turchi si ritirò per via di forti dolori emorroidali che lo costrinsero a sottoporsi ad un intervento chirurgico. Al Bano Carrisi apprese in diretta di essere stato lasciato da Loredana Lecciso. Così decise di abbandonare l'isola per occuparsi di queste faccende in privato. Sandy Marton fu costretto a ritirarsi per problemi di salute. Venne sostituito da Maurizio Ferrini. Quarta edizione – Nella quarta edizione dell'isola, furono ben cinque i ritiri. Giuseppe Cionfoli abbandonò il programma dopo una manciata di giorni. Stessa sorte per Kris & Kris. Al loro posto entrò in gioco Marina Occhiena. Domiziana Giordano abbandonò l'isola spiegando di avere problemi a relazionarsi con gli altri naufraghi. Ebbe anche un'accesa discussione con Massimo Ceccherini. Simona Tagli riuscì a resistere sull'isola per soli due giorni. Fu la volta, poi, di Den Harrow. Anche lui lasciò il programma perché stufo delle continue liti con i compagni di avventura. Al suo posto, arrivò Linda Santaguida. Quinta edizione – Cinque ritiri anche nella quinta edizione. Francesco Coco lasciò il reality per motivi personali. Al suo posto, entrò in gioco Victoria Petroff che a sua volta, si ritirò poco dopo. Alessandro Cecchi Paone, come Coco, abbandonò l'isola per motivi personali. Venne sostituito da Ivan Cattaneo, che dopo sole 48 ore, abbandonò il gioco per problemi di salute. Alla lista dei ritirati della quinta edizione dell'isola si aggiunse anche Tiziana Decorato, una casalinga entrata nella categoria dei "non famosi". | Nel corso della seconda puntata de “L’isola dei famosi 2016”, Matteo Cambi ha annunciato il suo ritiro dal programma. L’ex imprenditore, però, è in ottima compagnia. Sono tanti i “naufraghi” che non hanno retto alle condizioni di vita imposte dal reality e hanno lasciato l’isola. Tra loro anche Alessandro Cecchi Paone, Al Bano Carrisi, Paolo Calissano, Enzo Paolo Turchi e Giucas Casella. |
Il 2019 sarà un anno caratterizzato da tanti appuntamenti elettorali. Regionali, comunali ed europei. E il primo voto da segnare sul calendario è quello di domenica 10 febbraio, quando i cittadini abruzzesi saranno chiamati a rinnovare il consiglio regionale e ad eleggere un nuovo presidente. Le elezioni regionali dell’anno continueranno il 24 febbraio in Sardegna, il 24 marzo in Basilicata, il 26 maggio in Piemonte per poi terminare in autunno con il voto in Emilia Romagna e Calabria. In Abruzzo si torna a votare dopo il 2014: sarà un’elezione anticipata dopo che il presidente uscente, Luciano D’Alfonso, è stato eletto in Senato e ha preferito il seggio di Palazzo Madama. Così, ad agosto è stata dichiarata l’incompatibilità tra le due cariche e si è proceduto con lo scioglimento del consiglio regionale, con l’incarico passato al vicepresidente Giovanni Lolli. D’Alfonso fu eletto nel 2014 con il 46%. Dietro di lui arrivò il candidato del centrodestra, Giovanni Chiodi, al 29%. Terza piazza per Sara Marcozzi, del Movimento 5 Stelle, al 21%: unica tra i candidati di allora a ripresentarsi anche oggi. Ma il voto del 2014 è sicuramente molto distante nel tempo. Più esemplificativo può essere quanto avvenuto alle urne il 4 marzo 2018, in occasione delle elezioni politiche. A prevalere, in Abruzzo, fu il Movimento 5 Stelle con il 40%. Seguito dal centrodestra al 35%, con Lega e Forza Italia entrambe intorno al 14%. Il centrosinistra, invece, raccolse solo il 17% dei voti. Si voterà domenica 10 febbraio, dalle ore 7 alle 23. In unico turno: l’inizio dello scrutinio è previsto appena terminate le operazioni di voto. Ogni elettore può esprimere una preferenza per un candidato alla presidenza e per una lista collegata. Non è ammesso il voto disgiunto. Per quanto riguarda le liste, si possono esprimere al massimo due voti, ma solamente a candidati di sesso diverso e della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza. La soglia di sbarramento è fissata al 4% per le liste solitarie e al 2% per quelle in coalizione. Si vota sulla base di un sistema proporzionale e viene eletto presidente chi ha più voti: le liste che sostengono il candidato vincente avranno tra il 60% e il 65% dei seggi in consiglio. I consiglieri verranno eletti per circoscrizione: 8 a Chieti, 7 a Pescara, L’Aquila e Teramo. Entrano di diritto in consiglio regionale il presidente della giunta e il candidato presidente arrivato secondo. | Domenica 10 febbraio 2019 si terranno le elezioni regionali in Abruzzo: i cittadini saranno chiamati a scegliere il presidente di Regione tra Marco Marsilio, Giovanni Legnini, Sara Marcozzi e Stefano Flajani. Quando e come si vota, come funziona il sistema elettorale e quali sono stati i risultati in Abruzzo nel 2014 e nel 2018. |
Sono ormai settimane che il nome di Armie Hammer sta facendo il giro dei social e del web, in quanto si è trovato al centro di uno scandalo decisamente poco piacevole. L'attore, infatti, è stato accusato di cannibalismo dopo che alcune chat diffuse su Twitter documentavano delle richieste a dir poco spaventose che il divo avrebbe fatto ad alcune ragazze. Le conversazioni sono state bollate come false, ma intanto è iniziata una vera e propria "shit-storm", così si chiama in gergo, sul suo conto, tanto da fargli slittare l'inizio delle riprese del suo prossimo film. Il film di cui si parla è quello che lo vede protagonista insieme a Jennifer Lopez, le cui riprese sarebbero dovute partire proprio all'inizio del 2021, ma la star di Chiamami col tuo nome, ha voluto chiedere alla produzione del film del tempo per poter stare accanto ai suoi figli, visto il momento così delicato che sta attraversando. In una dichiarazione, come riportato da Variety, l'attore ha voluto rendere pubblica la sua decisione di mettere in stand by il ruolo in Shotgun Wedding, in attesa che lo scandalo rientri: Non sto rispondendo a queste affermazioni di merda, ma alla luce dei viziosi e falsi attacchi online contro di me, non posso in buona coscienza ora lasciare i miei figli per 4 mesi per girare un film nella Repubblica Dominicana. Lionsgate mi sta supportando in questo e sono grato a loro per questo Una scelta che è stata appoggiata anche dalla produzione: "Armie ha chiesto di allontanarsi dal film e noi lo supportiamo nella sua decisione", ha dichiarato un rappresentante della Lionsgate. | Dopo lo scandalo che in questi giorni lo ha visto protagonista, in quanto accusato di cannibalismo, Armie Hammer ha deciso di affrontare la questione rilasciando una dichiarazione che bolla come “falsi e viziosi” gli attacchi sul suo conto. L’attore, dopo la comparsa di alcune chat compromettenti, che non sarebbero vere, è stato letteralmente ricoperto di insulti di ogni genere, tanto da chiedere tempo alla produzione del suo prossimo film prima di iniziare le riprese in attesa che la bufera passi. |
È uno dei brani più imprevedibili del fortunato Reality and Fantasy, un pezzo in cui jazz e reggae si incontrano in maniera inaspettata per raccontare un amore da sogno: è appena uscito Love goes down slow, il nuovo singolo di Raphael Gualazzi, da ieri, 16 settembre, in rotazione radiofonica e disponibile per il download su iTunes. A breve la canzone arriverà anche nelle radio europee. Dopo il successo di Follia d’amore – con cui ha trionfato tra i Giovani al Festival di Sanremo 2011 – e degli altri due singoli, A three second breath e Calda estate (dove sei), il talentuoso cantautore e pianista presenta un altro gioiellino tratto dal suo album pubblicato a febbraio, diventato Disco di Platino grazie alle oltre 60mila copie vendute. Love goes down slow, accompagnato da un videoclip diretto da Marco Missano, anticipa l’uscita, prevista per il 18 ottobre, di una versione speciale di Reality and Fantasy, contenente un cd e dvd con brani e video inediti. E c’è anche un’altra novità che riguarda Gualazzi: in concomitanza con la pubblicazione del nuovo singolo, ieri è nato anche il suo canale ufficiale su Youtube (youtube.com/raphaelgualazzi), con tutti i suoi video pubblicati finora. | Dopo il successo di Follia d’amore, A three second breath e Calda estate (dove sei), il cantautore e pianista rivelazione dell’anno presenta un altro gioiellino tratto dal suo album Reality and Fantasy. |
Il prossimo 20 luglio, in occasione del 48° anniversario dell'allunaggio dell'Apollo 11, l'autorevole casa d'aste Sotheby's batterà uno dei reperti più esclusivi e rari al mondo, il Lunar Sample Return, ovvero la sacchetta (pochette) nella quale Neil Armostrong raccolse i primi campioni di polvere lunare durante la celebre missione del 1969. L'eccezionalità dell'oggetto risiede principalmente nel fatto che al suo interno e all'esterno sono presenti tracce di materiale proveniente dal nostro satellite, sulle quali nessun privato, per volontà della NASA, ha mai potuto mettere mano. Ovviamente non sarà un'asta per chiunque, dato che la stima iniziale del Lunar Sample Return è di ben 2 milioni di dollari, e le previsioni puntano già al doppio della cifra. Per i ricchi appassionati di astronomia e missioni spaziali si tratta comunque di un'occasione irripetibile; del resto, stiamo parlando di un oggetto legato alla missione spaziale più celebre, utilizzato dall'astronauta che pronunciò la storica frase “questo è un piccolo passo uomo, un gigantesco balzo per l'umanità” e contenente materiale extraterrestre. Ma com'è possibile che un cimelio di tale valore sia finito in una semplice un'asta pubblica? La storia, incredibile, è ricca di colpi di scena. Riportata sulla Terra, la sacchetta svuotata del suo contenuto fu messa per errore insieme ad altre, non impegnate per il trasporto del materiale lunare, e in una fase successiva, a causa di un'indagine federale, fu sequestrata e messa all'asta. La comprò l'avvocatessa Nancy Lee Carlson per un migliaio di dollari assieme ad altri cimeli, e dopo averla tenuta per anni, decise di inviarla alla NASA per un'analisi delle tracce di polvere in essa contenute. Ritornata in possesso della preziosa reliquia, l'agenzia si rifiutò di riconsegnare la sacchetta, ma dopo una lunga e animata disputa legale, a malincuore, lo scorso febbraio ha dovuto cedere e inviarla alla “legittima” proprietaria. Con l'asta da Sotheby's il Lunar Sample Return troverà il suo nuovo, fortunato proprietario, e parte del ricavato andrà in beneficenza e per una borsa di studio. Nonostante i propositi virtuosi, la NASA resta del tutto contraria all'operazione, sottolineando che una reliquia di questo genere andrebbe esposta pubblicamente in un museo. Un'opzione che in teoria è ancora possibile, acquirente permettendo. | Per Sotheby’s il Lunar Sample Return ha un valore iniziale di 2 milioni di dollari, ma potrebbe essere venduto al doppio. Il cimelio, dopo una lunga disputa legale con la NASA, è recentemente tornato in possesso dell’avvocatessa che l’aveva acquistato per un migliaio di dollari, grazie a un’altra asta. |
La trovata vincente, eccola. Il disco postumo di una band ancora in vita, che l'1 maggio fa tremare le bacheche di mezzo mondo perché erano svaniti da Facebook e non c’era più un tweet, uno sconsolante vuoto completo sul sito ufficiale. Sono morti i Radiohead, evviva i Radiohead. Vai con la pubblicazione delle più celebri canzoni. Non è così che si fa da quando Bowie e Prince e Scott Weiland degli Stone Temple Pilots e via via tutti gli altri ci hanno lasciati e ogni nostro profilo è diventato una personalissima collina di Spoon River dove dormono tutti e si va a commemorare quest’epoca di eterno rimpianto per la musica che non è più quella che era o dovrebbe essere? Subito in molti hanno postato ‘How Disappear Completely‘ che Yorke cantava nel 2001, quasi avesse applicato a distanza di anni quel desiderio di totale eclissi portandosi dietro tutta la band. Via, via dal pazzo mondo, anzi dal web, che poi è diventata la stessa cosa. Per i più smaliziati il bianco assoluto materializzatosi all’improvviso sullo schermo, e l’assenza di quelle tracce del passato, non era nient’altro che il più strategico dei lanci pubblicitari per il nuovo disco che si aspettava dal 2011 dopo l’amato e odiato, incensato ‘Kings of Limbs‘ e poi sostituito da un ripetuto ascolto di ‘Ok Computer', ‘Kid A', oppure ‘In Rainbows'. Un giorno muori, perché non sei più on line, e gli status sono lumicini che celebrano la grandezza, due giorni dopo, il 3 maggio, la riapparizione, la rinascita, c’è un nuovo vagito, la bacheca si rianima, il battito/bit ricomincia a sussultare, i “morti” Radiohead, dopo un brevissimo lutto digitale, rilasciano la nuova canzone, ‘Burn the Witch', che anticipa l’uscita di un imminente album, però le notizie sono ancora poche, a bocconi, siamo di fronte a piccoli passi, il neonato per molti è già un bimbo geniale che promette bene, altri storcono il naso perché non si capisce bene se somiglia alla madre, no al padre, se sarà un genio dell’astrofisica o farà disperare i suoi genitori. Eccoli i furbastri Radiohead che con il video i stop motion di ‘Burn the Witch‘ offrono uno sfottò a tutti noi della congrega-villaggio Facebook che aspettiamo qualcuno da giustiziare e far ardere sul rogo della bacheca che ha nel tasto un discreto lanciafiamme. E pure gli archi che aprono il brano sono un colpo da maestri. Quasi a volerci dire: ‘Potremmo fare i Coldplay, ma non ci trasformeremo mai in loro, non ci perderemo, abbiate fiducia, ci siamo mai venduti? Se solo provate a pensarci con Rihanna… aguzzate bene bene le orecchie, ascolterete la sezione della London Contemporary Orchestra su un grande e imprevedibile pezzo di art-rock, niente ‘Viva la vida', semmai l’incedere degli archi non vi ricorda quel passaggio di ‘Good Vibration' dei Beach Boys?'. Il bambino geniale dei Radiohead sprigiona buone vibrazioni, e dalla culla di ‘Burn the Witch' si lancia subito a ampie falcate in un’altra direzione, ha bisogno di molto spazio. Il 6 maggio altro brano, la bacheca ricomincia a rimpolparsi, spunta ‘Daydreaming‘, il video di Paul Thomas Anderson segue lo straniamento di Yorke che va in giro per stanze, apre porte, incontra gente: cerca la sua band. Sono stato troppo solo in questo tempo di dischi solisti e Atoms for Peace, ho bisogno dei miei amici, di stare a casa, sembra dire con il suo occhio sbilenco che mai come questa volta tremola di nostalgia e desiderio di ricongiungersi in un luogo confortevole dopo che è anche finita la lunga storia d’amore con Rachel Owen. Il gocciolare di note di piano, dolci e ossessive, scavano la caverna, creano il rifugio, una pura estasi di sei minuti e più di ingegneria sonora curata da Nigel Godrich, musica da camera contemporanea che sgombera il campo da qualsiasi obiezione o storcimento di naso. Non sapete ciò che vi aspetta. Ma quanto aspettare? Poco poco. Così domenica 8 maggio alle 8 le voci dell’apparizione di un intero disco diventano realtà. Nono album, ‘A moon shaped pool‘, disponibile solo sul sito, (nuovo)!, della band, o su iTunes e Tidal, niente Spotify per il momento, mentre l’album con l’artwork di Stanley Downwood sarà disponibile fisicamente in vinile e cd solo dal 17 giugno. Dentro c’è tutta la voglia di Jonny Greenwood – non più solo chitarrista, ma esploratore di mondi sonori – di impiantare nella struttura canzone scenari cinematografici, estenderla in ambienti spaziosi. I cori eterei nella terza traccia, ‘Decks Dark', riportano i Radiohead sulle rotte di ‘Kid A', ma la strada è uno sterrato dove strimpella, subito dopo, in ‘Desert Island Disk', una chitarra strappata, che ha l’incedere di un folk lunare. Questa, insieme a ‘The numbers', ‘Present tense', ‘Identikit' e la successiva ‘Ful stop' erano state già presentate dal vivo in varie esibizioni, del solo Yorke o durante il tour di ‘Kings of Limbs', ma trovano nel lavoro in studio la compattezza meditata che impone numerosi ascolti dell’intero album, interamente stratificato di suoni gelidi che si liquefano, si sciolgono solo se non lo lasci girare con distrazione, ma segui i Radiohead nell’ennesima avventura di chi, per trovare aria nuova e buona, si arrampica su vette dove le temperature scendono e tutto diventa irreale (vedi anche Yorke nel video di ‘Daydreaming' che sul finale sale e sale, abbandonandosi nella più confortevole spianata di neve). | Le voci, l’attesa per il nuovo album, la sparizione online, poi i video, fino al ritorno con l’album nuovo ‘A moon shaped pool’, ovvero ‘un disco gelido che ha bisogno di tempo per sciogliersi e mostrare il suo cuore caldo e sincero’. |
Questa sera alle 23.25 su Rete 4, in programma Cuori in Atlantide, film tratto da due racconti contenuti nell'omonima raccolta del Re dell'horror Stephen King, realizzato nel 2001, diretto da Scott Hicks, e interpretato da Anthony Hopkins. Accanto a lui Hope Davis e il bravo David Morse (visto recentemente anche in The Hurt Locker). La storia verte su Bobby Garfield, affermato fotografo che torna nella città d'origine per il funerale di un vecchio amico, e si ritrova a ricordare la sua tormentata infanzia. Nel lungo flashback vediamo quindi in azione un Bobby ragazzino, undicenne che vive solo con la madre. Nel giorno del suo compleanno arriva a casa loro un misterioso individuo, Ted Brautigan, uomo sofferente e malinconico, con proprietà sensitive, e profondamente elegante e raffinato. Tra Ted e il piccolo Bob si instaura poco alla volta un bellissimo rapporto di amicizia e fiducia, di crescita e vicinanza spirituale. Ma gli eventi precipitano, e Ted deve fuggire, perchè gli “uomini grigi” che da molto tempo lo inseguono stanno ormai per arrivare a prenderlo. Cuori in Atlantide è uno dei libri in cui negli ultimi anni King si è maggiormente distaccato dall'horror puro, cercando di costruire storie multiformi, velate di mistero, ma anche profondamente umane. In questo caso la trama è radicata sulla figura di un “uomo in fuga” (per citare il titolo di un altro suo libro), e contiene ancora una volta quegli elementi dedicati all'infanzia e alla maturazione che tanto spesso in passato aveva già voluto mettere in primo piano (basta pensare agli splendidi Stand By Me e It). Il film di Hicks, misurato al punto giusto, segue abbastanza fedelmente le linee-guida dell'opera letteraria da cui è tratto, e pur senza offrire particolari sussulti, scorre con piacere, nonostante una regia piuttosto piatta, grazie anche al carisma inappuntabile di Sir Hopkins. | Questa sera in Tv il film tratto da una raccolta di racconti del Re dell’horror Stephen King, con un bravissimo e misterioso Sir Hopkins. |
La 76esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia sta attirando l'attenzione di moltissime star internazionali e fino al 7 settembre avranno tutte la possibilità di sfidarsi a colpi di stile sul red carpet. Ieri, in occasione della prima del film "Mosul", a incantare tutti con la sua bellezza è stata una delle star dei social più amate degli ultimi tempi, Rosa Perrotta. Nonostante abbia avuto un figlio da Pietro Tartaglione poco più di un mese fa, è già apparsa raggiante e in forma, lasciando i fan senza fiato con la sua maxi scollatura. | Rosa Perrotta è tornata sul red carpet a poco più di un mese dal parto, lo ha fatto per la prima di “Musul” tenutasi ieri sera a Venezia ed è apparsa più in forma che mai. Ha sfoggiato un look total black, esaltando il seno reso florido dall’allattamento. |
La cantante e attrice Serena Autieri che di recente aveva rivelato la sua grande paura per alcuni malori durante i suoi impegni di lavoro in estate racconta qualche dettaglio sulla sua gravidanza, che ha del "miracoloso". Recentemente ha ringraziato anche il professore Giorgio Calabrese e i suoi consigli di metter su qualche chilo per la riuscita ottimale della gravidanza e ha svelato al settimanale "Gente", che ha pubblicato foto della futura mamma vestita di bianco, che a marzo 2013 nascerà la prima figlia nata dal matrimonio con Enrico Griselli, che ha preso solo cinque chili e mezzo e che si concede alcune golosità come la cioccolata fondente. Come tante future mamme prima di lei, si preoccupa che la sua pancia non torni più piatta come una volta, ma non le importa perché adesso è concentrata sulla sua nascitura e svela addirittura che vorrebbe un secondo figlio subito dopo: Chissà se mi ritornerà mai la pancia piatta che ho sempre avuto. Si dice che le forme rimangano dolci dopo la maternità. Ma non ho problemi. Questa bimba non resterà l’unica. Anzi, ne vorrei fare subito un secondo Devota a Padre Pio – La Autieri ha raccontato di essere molto devota al santo Pio di Pietrelcina, che ha pregato tanto affinché restasse incinta: Il 7 luglio ho condotto con Giletti il programma "Una voce per Padre Pio", in diretta da Pietralcina, terra natale del santo, cui sono molto devota. Mentre ero lì, sul palco, ho rivolto una preghiera a Padre Pio: "Vorrei tanto diventare mamma", gli ho chiesto. Il giorno dopo ero a Roma e, siccome avevo qualche giorno di ritardo, avevo comprato un test di gravidanza. Credevo di aver accumulato un po’ di stress, per via del lavoro molto intenso, quindi non pensavo di essere incinta. E invece, il test era positivo! | La cantante e attrice ha raccontato al settimanale “Gente” di essere molto devota al santo Pio, a cui è molto devota e di avergli rivolto una preghiera affinché restasse incinta anche mentre era sul palco durante una serata a Pietrelcina. Il giorno dopo ha scoperto di essere incinta. |
Il polistirolo, si sa, nonostante sia un materiale leggero ed economico, non è sicuramente facile da riciclare. Così l'Ikea ha deciso di sostituire i suoi tipici imballaggi di schiume plastiche con delle nuove confezioni biodegradabili a base di funghi. È significativo che una delle più grandi aziende al mondo faccia una scelta così responsabile. Il nuovo imballaggio Ikea è parte di una serie di modifiche volte a migliorare la sostenibilità del colosso svedese. Una serie di cambiamenti verranno infatti adottati dall'Ikea per permettere di rafforzare l'atteggiamento di responsabilità nei confronti della società e dell'ambiente da parte entro il 2020; e la sostituzione del tradizionale imballaggio in polistirolo in luogo di nuove confezioni eco-compatibili è solo un esempio di questa nuova politica rivolta alla sostenibilità del colosso svedese. Il nuovo imballaggio a base di funghi si chiama Mushroom Packaging: ad inventarlo è stata l'azienda statunitense Ecovative Design come alternativa amichevole alla nostra Terra alla soluzione corrente di imballaggi a base di schiume plastiche come il polistirolo espanso o polietilene espanso. La Ecovative Design ha sviluppato un prodotto innovativo caratterizzato dall'uso del micelio. Il micelio è l'apparato vegetativo dei funghi che si presenta sotto forma di massa di fibre ramificate nascoste nel terreno. Il micelio secerne gli enzimi e le proteine necessarie per la crescita del fungo, può dunque abbattere i rifiuti, ed esso stesso ha una capacità di crescita enorme in condizioni atmosferiche ottimali per i funghi. Così la società statunitense di design ha pensato di sfruttare queste capacità del micelio per creare un materiale eco-compatibile rigido ed isolante adatto a fungere da imballaggio. | Novità in casa Ikea che prevede di sostituire il suo tradizionale imballaggio in polistirolo con scatole eco-compatibili a base di funghi. |
Saranno circa 62mila i posti messi a disposizione per il concorso per la scuola. Secondo fonti del Ministero dell'Istruzione, i bandi per i concorsi saranno pubblicati domani in Gazzetta Ufficiale nel pieno rispetto del decreto legge sulla scuola votato a dicembre in Parlamento. Si tratta di concorsi attesi da anni in Italia, non solo dal personale docente precario, ma anche da quelle migliaia di laureati che vorrebbero intraprendere l'insegnamento come carriera lavorativa. A quanto si apprende, i bandi non sono stati variati dopo il passaggio in Consiglio superiore dell'istruzione: cambiare le procedure concorsuali, infatti, avrebbe significato di fatto lo slittamento del concorso della scuola, e nessuna assunzione a settembre. | Saranno pubblicati domani, martedì 28 aprile, i bandi per i concorsi della scuola sulla Gazzetta Ufficiale. Oltre 62mila posti per docenti, che dopo aver superato l’esame saranno assunti. Non sono ancora note le modalità precise di svolgimento, che vista la pandemia globale in corso dovranno garantire a tutti le condizioni di sicurezza necessarie a evitare i contagi. |
2 le partite della notte NBA, con Donovan Mitchell, Giannis Antetokounmpo e Khris Middleton sugli scudi nelle vittorie di Jazz e Bucks. Cadono quindi ancora una volta i Los Angeles Clippers, sotto ora 2-0, mentre i Nets controllano ancora la serie per 2-1 e possono vedere il bicchiere mezzo pieno: in una pessima serata al tiro di squadra, perdere di 3 contro dei super Giannis e Middleton è comunque una buona notizia. E manca sempre James Harden… "Si-può-fare", direbbe qualcuno. Questi Nets possono anche perdere. In una partita intensa, fisica e molto nervosa occorrono le super prestazioni di Giannis Antetokounmpo (33 punti e 14 rimbalzi con 14/31 dal campo ma un imperdonabile 1/8 da tre, con troppe triple tentate e poco attacco al ferro) e Khris Middleton (35 punti e 15 rimbalzi) per abbattere la resistenza di una Brooklyn che trova una disastrosa serata al tiro, con 34/94 dal campo e 8/22 da tre, e scarso supporto dai comprimari usualmente di lusso come Blake Griffin e Joe Harris, quest'ultimo autore di una gara da 1/11 dal campo e 1/7 da tre. Certo, Steve Nash può comunque sorridere: se le due star avversarie giocano una partita del genere, i tuoi sbagliano tutto o quasi e ti manca comunque James Harden, perdere 86-83 è un lusso non da poco e non intacca le certezze di una squadra che godendo dei favori del pronostico sembra condannata a vincere ogni sera. I Bucks dovevano lanciare un segnale davanti al proprio pubblico e così è stato. 30-11 per iniziare la partita, grande convinzione da parte di tutti e tifosi in visibilio. Purtroppo per loro però, punto dopo punto, anche in una serata del genere i Nets sono stati in grado non solo di ricucire lo svantaggio, ma di passare in vantaggio con 1:23 da giocare nell'ultimo quarto, comunque non sufficiente a fermare la serata dei Bucks che trovano con Jrue Holiday (9 punti ma canestro fondamentale), a 20 secondi dal termine, il sottomano mancino del nuovo vantaggio dopo un tiro di Bruce Brown fattore positivo per Nash ma troppo frettoloso e impreciso nel gestire gli ultimi possessi e responsabilità. Dopo i suoi due errori, il secondo dei quali clamoroso, ci ha pensato Khris Middleton a mettere i liberi della staffa. Inutile l'ultimo tentativo di KD, gara 3 va ai Bucks che riaprono a sorpresa una serie che per quanto fatto vedere nei primi 2 episodi appare dall'esito già scontato. Sarà però gara 4 a dirci se la vittoria di stanotte ha sbloccato mentalmente questa Milwaukee o i Nets vorranno lanciare l'ennesimo, definitivo messaggio alle avversarie che attendono e sperano nella loro caduta. Coach Mike Budenholzer, intanto, dovrà trovare nuove soluzioni offensive vista l'orrida partita offensiva del duo Lopez-PJ Tucker (3 punti e 1/11 dal campo) e gli appena 6 punti dalla panchina, i cui uomini sono stati usati col contagocce. L'assenza di DiVincenzo sta costringendo i Bucks a quintetti diversi da quelli ipotizzati qualche mese fa, ma forse è ora di accantonare l'idea del quintetto alto, lanciando proprio PJ Tucker (o Giannis) da "5" inserendo un altro esterno, magari quel Forbes che contro gli Heat era stato infallibile tiratore. Il copione, ma con attacchi (e difese) decisamente più allegri, di Nets-Bucks, si gioca a Salt Lake City. I Jazz infatti vanno avanti di 21 punti salvo subire la rimonta di L.A. guidata dall'eroe che non ti aspetti, quel Reggie Jackson preferito ormai in maniera stabile a Rajon Rondo in panchina per 48 minuti (e a Terance Mann che però avrebbe meritato più minuti e fiducia dopo quanto mostrato coi Mavs nel primo turno). Negli ultimi 6 minuti però, esattamente dopo il vantaggio Clippers, Utah riprende il controllo delle operazioni trascinata dal solito enorme Donovan Mitchell coadiuvato da Joe Ingles e dalle giocate difensive di pura intimidazione di Rudy Gobert. Decisivo anche l'apporto di Bojan Bogdanovic nella sua metà campo, in marcatura su Kawhi Leonard. | L’asso dei Jazz continua a essere un enigma irrisolvibile per i Los Angeles Clippers, che tentano la rimonta dopo essere andati sotto di più di 20 punti ma cadono nel finale. Giannis trova finalmente il suo Robin in Middleton e riesce a battere una Brooklyn imprecisa e nervosa, accorciando la serie sul 2-1. |
Nel 1984, usciva nelle sale “Gremlins”, horror-comedy diretta da Joe Dante e prodotta da Steven Spielberg, che col tempo è diventata un vero e proprio cult del genere. La pellicola racconta la storia del giovane Billy (Zach Galligan), al quale, a Natale, suo padre regala un mogwai di nome Gizmo, un animaletto all’apparenza tenero e indifeso. Per mantenerlo tale, però, ci si deve attenere ad alcune regole che, naturalmente, Billy non rispetta. Da quel momento, succederà di tutto e sarà coinvolta anche Kate (Phoebe Cates), una giovane ragazza che lavora in un bar che, con Billy, riuscirà a sfuggire ai Gremlins. Phoebe Cates, all’epoca, aveva 21 anni e, due anni prima, aveva già girato la commedia “Fuori di testa”, di Amy Heckerling e “Paradise”, commedia sentimentale ispirata a “Laguna blu”. La vera popolarità arrivò, comunque, grazie al ruolo di Kate Beringer nella saga di “Gremlins”, anche se oggi, la Cates, splendida 54enne, ha cambiato totalmente vita. Dopo “Gremlins”, la Cates ha girato la commedia “Appuntamento con un angelo”(1987), di Tom McLoughlin e “Le mille luci di New York”(1988), per la regia di James Bridges. Nel 1989, l’attrice sposa l’attore premio Oscar Kevin Kline (più grande di lei di 16 anni), star di “In & Out”, conosciuto durante un’audizione nel 1983 e, l’anno dopo, i due sono sul set della commedia “Ti amerò… fino ad ammazzarti”, di Lawrence Kasdan. I due avranno tre figli – Owen, Greta e Belle – e nel 1990, la Cates riprende il ruolo di Kate Beringer in “Gremlins 2 – La nuova stirpe”, sempre per la regia di Joe Dante, ma che non avrà il successo sperato. Oltre all’insucceso di “Gremlins 2”, che incassò circa 41 milioni di dollari, anche la commedia “La principessa degli intrighi”(1994), di Michael Austin, girata sempre in coppia con suo marito, riesce a portare a casa solamente 3 milioni di dollari. Dopo una lunga pausa in cui si è dedicata interamente alla crescita dei suoi figli, Phoebe Cates tornerà sulle scene nel 2001, con la commedia “Anniversary Party”, per la regia di Alan Cumming e Jennifer Jason Leigh, in cui è presente anche il suo famoso marito. Le cose, però, non vanno meglio al botteghino e la pellicola incassa circa 4 milioni di dollari. | Il ruolo di Kate Beringer nei due capitoli di “Gremlins” le hanno regalato la fama mondiale ma Phoebe Cates, dopo il matrimonio col Premio Oscar Kevin Kline, la nascita di 3 figli e altri film di scarso seguito, ha deciso di cambiare vita e di aprire uno store nella famosa Madison Avenue, a New York. |
Il 15 agosto ha avuto luogo un'impresa senza precedenti. La nave da crociera di lusso Crystal Serenity è salpata dal porto di Anchorage, in Alaska, per solcare le gelide acque del Mar Glaciale Artico con 1.100 turisti a bordo. Si tratta della più grande nave passeggeri ad attraversare il leggendario passaggio a Nord-Ovest, divenuto percorribile nella stagione estiva per il progressivo scioglimento dei ghiacciai dovuto al riscaldamento globale. La rotta polare che unisce il Pacifico all'Atlantico era considerata impossibile da navigare fino al secolo scorso, quando Roald Amundsen compì la storica traversata dal 1903 al 1906. In seguito solamente navi di piccole dimensioni hanno tentato una simile impresa, ma la Crystal Serenity ha intenzione di segnare un nuovo corso. Amundsen impiegò tre anni per portare a termine la traversata, la Crystal impiegherà solo 32 giorni. Il viaggio toccherà le coste dell'Alaska, del Canada e della Groenlandia con approdo finale a New York. Dopo la partenza si proseguirà verso nord attraverso lo stretto di Bering e l'Artico canadese, per poi sostare in Groenlandia e sulla costa nord-ovest degli Stati Uniti, prima dell'arrivo nella Grande Mela. Il tragitto non ha mancato di suscitare polemiche in quanto le popolazioni locali temono ripercussioni ambientali legati allo sversamento in mare di combustibili e olii inquinanti in un ecosistema già gravemente danneggiato per mano dell'uomo. Inoltre, in caso di emergenza, i soccorsi potrebbero rivelarsi problematici a causa della mancanza di vie di comunicazione e di posti in ospedale. Tuttavia, per garantire sicurezza a bordo oltre al rispetto dell'ambiente, la Crystal ospiterà a bordo un'equipe di biologi, ricercatori ed esploratori con esperienza nelle spedizioni sui ghiacci. La nave sarà inoltre accompagnata da un'imbarcazione rompighiaccio con due elicotteri a bordo. | La nave di lusso Crystal Serenity è salpata per una crociera nel Mar Glaciale Artico, attraversando il leggendario Passaggio a Nord-Ovest. Un’impresa unica al mondo che non ha mancato di destare polemiche. |
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Fabri Fibra ha parlato del grande successo riscontrato in passato. All'inizio ha avuto il sapore di una rivincita, poi tutto è cambiato: "Per un po’ il successo è stato una rivincita, poi non ce l’ho più fatta. Non convivo bene con la fama: ti fa guadagnare molto però ti rovina la vita. Tutti sanno già chi sei e tu non conosci le storie di chi incontri. Il momento di smettere? Cobain non ce l’ha fatta. Jovanotti è fuggito in America. Grignani è uscito di testa". Il riferimento alle recenti crisi di panico avute da Gianluca Grignani, non è piaciuto al diretto interessato. Il cantante ha replicato a Fabri Fibra tramite un lungo sfogo su Facebook: "[…] Io scrivo canzoni da vent'anni, appena sono sceso dal palco di Sanremo ho capito che le rockstar non esistono, non mi sono mai venduto a nessuno, sono sempre stato dalla parte della gente, tu forse non te ne sei ancora accorto che è un periodo molto difficile quando un cantautore come me arriva al punto e all'età di capire che per dire la verità devi andare contro quello che la società ti ha sempre insegnato, tu non lo fai perché è di moda. Io invece sono molto ingenuo e a volte sono capace di uscire e non dormire dei giorni per scrivere e stare male dimenticandomi che qualcuno mi stia filmando e avere una crisi esistenziale che magari tu non hai mai avuto la fortuna di avere…Nonostante tutto questo scrivo canzoni, storie e vivo tra la gente, mi ci mischio e non me ne vergogno, anzi ne sono fiero". | Fabri Fibra ha dichiarato che Gianluca Grignani “è uscito di testa”. In queste ore, il cantante ha replicato sui social. Ha invitato il rapper a imparare a scrivere canzoni della stessa qualità delle sue e ha aggiunto: “Sei inglobato nella società, hai bisogno di capi firmati e quattro rime baciate per sentirti qualcuno”. |
Una semifinale che, all’inizio del torneo, nessuno avrebbe mai pronosticato. Questa giornata entrerà sicuramente nella storia sportiva di un intero Paese. Ma per scoprire quale bisognerà aspettare almeno i prossimi 90 minuti (supplementari ed eventuale lotteria dei rigori permettendo). Inghilterra e Danimarca inseguono un sogno e a nessuna delle due contendenti mancano le motivazioni. Partiamo dai padroni di casa. L’ultima semifinale di un Europeo disputata dagli inglesi risale al 1996 e l’avversaria da battere era la temibile Germania, di Oliver Bierhoff. Anche in quel caso, si giocava a Wembley e il pubblico di casa diede fin da subito una grande spinta alla squadra di Sua Maestà, che partì fortissimo e segnò il gol del vantaggio già al terzo minuto con Alan Shearer. Ma i tedeschi non si scomposero, e 13 minuti dopo fu Stefan Kuntz a trovare il pareggio. Da lì al termine, come dichiarò poi il portiere della Germania, Andreas Köpke: "Nessuno di noi riusciva a camminare dritto. È stata una lotta folle per 120 minuti". I tiri dagli 11 metri decretarono il passaggio del turno dei tedeschi, l'errore decisivo lo commise proprio Gareth Southgate che è il tecnico inglese e che vuole riprendersi ciò che gli scivolò via dalle mani 25 anni fa, regalando così ai suoi tifosi una finale che non è mai arrivata in terra britannica e che ha fatto dell’Inghilterra la Nazionale che ha giocato più partite (36) agli Europei, senza mai arrivare all’atto conclusivo. Dall’altra parte, c’è una Danimarca che ha stupito tutti e che si è compattata in nome di Christian Eriksen, inanellando una serie di prestazioni di altissimo livello che l’hanno meritatamente condotta fino alle semifinali. L’obiettivo è chiaro a tutti e, se prima sembrava un’utopia, adesso non è più così assurdo parlarne: replicare l’impresa di Euro 1992, quando il cammino danese cominciò proprio contro gli inglesi (0-0 nel match d’esordio) e terminò con un trionfo che ebbe dell’incredibile. Tra i pali di quella Danimarca c’era Peter Schmeichel, mentre oggi il figlio Kasper, già protagonista delle gesta leggendarie del Leicester di Claudio Ranieri, sogna una nuova impresa anche in Nazionale, ricalcando le orme del padre. I più recenti precedenti dicono che per Kjaer e compagni sconfiggere i Tre Leoni in quel di Wembley non è impossible. L’unica volta che l’Inghilterra ha battuto la Danimarca, negli ultimi sei incontri tra le due squadre (3N, 2P), è stato in occasione della Coppa del Mondo 2002 (3-0 targato Rio Ferdinand, Michael Owen e Emile Heskey), mentre in occasione dell’unico confronto in un Campionato Europeo (il già citato 0-0 a Euro 1992) furono i danesi a sfiorare la vittoria con una traversa colpita da John Jensen. Inoltre, nelle ultime due partite ufficiali contro l'Inghilterra, giocate nello stadio londinese (1983 e 2020), la Danimarca ha ottenuto il successo col punteggio di 0-1 in entrambi i casi: nessuna squadra ha mai registrato tre vittorie di fila contro l’Inghilterra a Wembley, ma i record sono fatti per essere superati. Anche gli inglesi, però, inseguono un altro primato: dopo aver mantenuto la porta inviolata in tutte le cinque partite giocate finora a Euro 2020, i Tre Leoni cercano il sesto clean sheet consecutivo che nessuna squadra ha mai trovato in una singola edizione tra Europei e Mondiali. E i ragazzi di Southgate non sono solo impenetrabili, ma hanno anche cominciato a vedere la porta con una costanza sempre maggiore: il 4-0 rifilato all'Ucraina, nei quarti di finale, è stata la vittoria più larga per i Tre Leoni in un Europeo, e le quattro reti messe a segno eguagliano il numero di quelle realizzate in tutte le precedenti quattro gare giocate nella competizione. | A Wembley stasera si disputerà la seconda semifinale degli Europei, si sfideranno con calcio d’inizio alle ore 21 l’Inghilterra e la Danimarca. Chi vincerà affronterà in finale domenica 11 luglio l’Italia. La partita è molto più equilibrata di quanto sembra. L’ultima sfida disputata a Wembley l’ha vinta la Danimarca. |
Amal Clooney è un'indiscussa icona di bellezza e di stile a livello internazionale e da quando ha sposato George, lo scapolo d'oro di Hollywood, sembra non sbagliarne una in fatto di look. Siamo sempre stati abituati a vederla in versione bon-ton con sofisticati abiti da sera ed eleganti tailleur da lavoro ma di recente pare che abbia rivoluzionato il suo armadio, dicendo addio agli outfit da red carpet e passando a qualcosa di più sbarazzino e trendy. È stata paparazzata mentre uscita dal suo appartamento newyorkese nell'East Side e ha lasciato tutti senza parole con la sua mise super glamour, caratterizzata da una minigonna pantalone nera che lasciava le gambe lunghe e snelle in bella mostra, un maglioncino rosa a girocollo e una giacca total black senza bottoni. Per completare il tutto ha scelto degli stivali di camoscio con il tacco medio e la fibbia dorata sul lato, una borsa di pelle dai dettagli intrecciati e degli occhiali grossi e scuri da vera diva. Insomma, i completi da donna in carriera e le pencil skirt sembrano essere solo un lontano ricordo di fronte quest'immagine, oggi Amal è decisamente più trendy e rock. #georgeclooney and #amalclooney spotted out in New York . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . #InstaFashion #Fashion #Style #Stylish #Fashionista #FashionBlogger #Stylist #FashionDaily #IGStyle #photooftheday #StreetFashion #Streetstyle #Ootn #Ootd #lookoftheday#celebrityfashion A post shared by Worldcelebfash (@celebfashworld) on Sep 29, 2019 at 8:19pm PDT | Siamo sempre stati abituati a vedere Amal Clooney in versione bon-ton con sofisticati abiti da sera ed eleganti tailleur ma di recente pare che abbia dato una svolta drastica al suo stile. La moglie di George è apparsa in versione rock con la minigonna e gli stivali. |
Un nuovo distretto dell'innovazione sta per nascere nell'ex area Expo 2015 a Milano. L'ufficio internazionale di design e innovazione Carlo Ratti Associati (CRA), con il gruppo immobiliare australiano Lendlease, ha vinto il concorso internazionale per il masterplan del progetto. L'area da 1 milione di metri quadrati rein venta il sito dove nel 2015 si è svolto l'Expo di Milano. Il masterplan prevede la realizzazione di un parco a tema per la scienza, la conoscenza e la tecnologia, con un parco lineare lungo un miglio e il primo quartiere al mondo progettato per le auto a guida autonoma. Nel nuovo distretto dell'innovazione di Milano ci saranno strutture per il co-working, co-living e co-making, oltre a uffici e centri di ricerca, facoltà universitarie, residenze e spazi culturali, aree per l'agricoltura urbana. Con MIND si sta configurando un modello di città del futuro con il primo quartiere al mondo per le auto a guida autonoma: “Da quando sono emerse diecimila anni fa, le città sono state il più potente motore di innovazione della civiltà. L'innovazione è anche al centro del nostro masterplan, grazie al quale l'ex sede dell'Esposizione Universale di Milano diventerà un luogo in cui sperimentare nuovi modi di lavorare, fare ricerca, abitare gli spazi, spostarsi e godersi la vita in generale: una città giardino plasmato dalle esigenze in evoluzione dei suoi abitanti. Come CRA, siamo entusiasti di essere coinvolti nella creazione di questo living lab sulla Milano di domani ", ha dichiarato Carlo Ratti, socio fondatore di CRA, Direttore del MIT Senseable City Lab. Il masterplan di CRA è stato svelato nel 2017 e da allora sono stati affidati gli incarichi per i diversi comparti del progetto tra cui la realizzazione del nuovo campus scientifico dell’Università degli Studi di Milano ad opera dello stesso Carlo Ratti Associati. Il progetto prevede la creazione di aree residenziali, ampi spazi pubblici e un common ground, spazio comune per attività culturali e ricreative, oltre a un parco lineare di un chilometro e mezzo che ricoprirà di verde l’asfalto del Decumano. Sarà "un luogo in grado di rispondere ai bisogni in evoluzione degli esseri umani; dove vivere e lavorare bene, grazie alle innovazioni sociali, ambientali, economiche, scientifiche e tecnologiche; dove imparare, ma anche ispirare modelli di collaborazione utili alla creazione di un mondo più inclusivo e sostenibile. La città del futuro vuole condividere i principi, valori e obiettivi dell’Agenda 2030, approvata da tutti i paesi delle Nazioni Unite nel 2015 per rendere sostenibile un modello di sviluppo che non lo è più.". Il progetto di trasformazione dell’area nella Città del Futuro è gestito da Arexpo, società a prevalente partecipazione pubblica proprietaria dell’area, e sarà sviluppato nei prossimi decenni dalla società internazionale Lendlease. | Nel sito dove nel 2015 si è svolto l’Expo di Milano sta nascendo MIND, acronimo per Milano Innovation District. L’ufficio internazionale di design e innovazione Carlo Ratti Associati (CRA), con il gruppo immobiliare australiano Lendlease, ha definito il masterplan di progetto che prevede la creazione di un parco a tema per la scienza e l’innovazione, con il primo quartiere al mondo progettato per le auto a guida autonoma. |
Si stanno pian piano definendo i nomi che comporranno il cast degli inquilini della casa del Grande Fratello 11, dopo l’indiscrezione che vede come possibile concorrente la ragazza di origini marocchine Sarah, un’altra papabile concorrente sarebbe tale Daisy, una ragazza dichiaratamente omosessuale come Siria De Fazio nel del GF9. Continuerà dunque la recente tradizione dei reality di portare in scena partecipanti che rappresentano le mille sfaccettature della società. La sfida a quello che a quanto pare è prima ancora che lo show inizi il grande favorito, Raffaele De Falco è stata lanciata. La ragazza in questione pare che sia realmente lesbica e non ci giochi solo sopra per fare audience come è accaduto nella precedente edizione. Non resta dunque che aspettare e vedere quale fisionomia assumerà il cast dell’undicesima edizione del reality più seguito in Italia. | Ancora anticipazioni sui concorrenti della prossima edizione del Grande Fratello. |
Londra dà il benvenuto all'estate con l'inaugurazione del Padiglione della Serpentine Gallery, uno degli eventi più attesi dal mondo dell'architettura e del design internazionale. Da quando l'evento è stato promosso nel 2000 dalla Direttrice della Gallery, Julia Peyton-Jones, il Serpentine Pavilion è diventato un sito internazionale di sperimentazione architettonica senza eguali, presentando strutture temporanee disegnate da alcuni dei più grandi architetti del mondo, tra cui Peter Zumthor nel 2011; Frank Gehry nel 2008; Rem Koolhaas e Cecil Balmond, con Arup, nel 2006; Oscar Niemeyer nel 2003; Daniel Libeskind con Arup nel 2001 e Zaha Hadid, che progettò il Padiglione inaugurale nel 2000, affermandosi inoltre come uno dei dieci siti architettonici e di design più visitati del mondo. Quest'anno ricorrono i 15 anni dall'inaugurazione del primo Padiglione della Serpentine Gallery che si conferma un evento iconico nella storia dell'architettura mondiale. | Il Padiglione della Serpentine Gallery è ormai un punto di riferimento nel calendario degli eventi più attesi dell’estate londinese e rappresenta uno dei 10 siti architettonici e di design più visitati del mondo. |
Elisabetta Canalis sta affrontando certamente un periodo complicato della sua vita nelle ultime settimane, costretta a dover superare il dolore per un aborto spontaneo che ha inizialmente fatto fatica a sopportare, prima di iniziare a metabolizzarlo. E' con il sorriso degli amici, il sostegno dei parenti in Sardegna, che l'ex velina è riuscita a trovare un po' di serenità dopo la bufera. Una bufera che secondo Maddalena Corvaglia è stata alimentata anche e soprattutto dagli stessi giornali, i quali si sono affrettati a riportare immediatamente la notizia del suo aborto, a suo parere speculandoci su, quando invece avrebbero dovuto mostrare un po' di tatto in più. Ma pare che la Canalis stia escogitando un'altra strada che la condurrà ad essere più che felice, secondo quanto si dice a settembre: si tratta della possibile veridicità della voce secondo la quale la show girl sarebbe destinata a nozze a stretto giro con il compagno Brian Perri, che qualcuno ritiene possibile possano realizzarsi anche entro la fine dell'estate, esattamente il 14 settembre, a due giorni da quelle di Clooney, nella splendida Sardegna. In particolare, a sostenere con una certa ostinazione l'idea, poi ribattuta da diversi giornali online, è Alessandra Menzani. Che esistano comunque i presupposti per i fiori d'arancio in tempi brevi lo si potrebbe intuire dalle parole recenti della Canalis, che a Chi confessò, qualche settimana fa, in merito al suo rapporto con Brian Perri, parole tutte orientate in quella direzione: | Secondo voci piuttosto insistenti esistere i fiori d’arancio tra Eli e il suo compagno chirurgo sarebbero già pronti per settembre: ecco il modo attraverso cui la Canalis non ha perso il sorriso, nonostante l’aborto spontaneo. |
Checco Zalone ha festeggiato i 50 milioni di incasso per il film "Quo vado?". Con il successo, però, è arrivato anche il tapiro. Valerio Staffelli, infatti, è andato a fargli visita. L'inviato ha chiesto al comico pugliese, di commentare le dichiarazioni di Carlo Verdone. In un'intervista rilasciata a Repubblica ha parlato così del successo di Zalone: "Premesso che Zalone mi fa ridere per un'ora e mezza e se va oltre inizio a sorridere, in questo momento rappresenta qualcosa di nuovo e originale, bravo nel colpire sui luoghi comuni. Fa l'antipatico eppure ha l'applauso della folla: la gente va a vedere lui, più che il film. Mi fa ridere il dibattito: comico di destra, renziano, di sinistra, post berlusconiano. Possibile che si debba ideologizzare tutto? I suoi film aiutano a non far chiudere altre sale. Ma ho un appunto: potrebbe uscire quando vuole, ma se prende 1200 sale sa già che vince al primo cazzotto. Potrebbe lasciare qualcosa ai piccoli film. Non è una critica a lui, ci vorrebbero regole". La replica di Checco Zalone è stata breve e diretta: "Ciao Carlo, ti stimo tantissimo, sei un grande maestro, però hai detto una ca**ata, perché se metti un film con Staffelli in 1.200 sale fai un flop!" Staffelli, infine, gli ha fatto un appunto ironico. Il film, dopo 10 giorni, non ha ancora raggiunto i 100 milioni di euro di incasso. Il comico ha commentato: | Valerio Staffelli ha portato un tapiro a Checco Zalone dopo le parole di Carlo Verdone. Quest’ultimo ha dichiarato che il successo di Quo Vado? dipende dal fatto che il film sia uscito in 1200 sale. La replica del diretto interessato è stata: “Ti stimo, ma hai detto una caz*ata”. |
Alle 7:00 ora italiana dallo storico Launch Complex 39A (LC-39A) del Kennedy Space Center della NASA (Florida) è stato lanciato con successo il Falcon 9 della compagnia privata di Elon Musk SpaceX, impegnato nella missione EchoStar 23 per portare in orbita geostazionaria (GTO) l'omonimo satellite per telecomunicazioni. Dopo numerosi rinvii e un ultimo slittamento avvenuto il 14 marzo a causa di venti fortissimi, il cosiddetto liftoff è avvenuto secondo i piani questa notte: curiosamente, poiché negli Stati Uniti è già scattata l'ora legale, in questi giorni il fuso orario rispetto al nostro paese è di 5 ore e non di 6, ecco perché in Italia erano le 7 del mattino quando il Falcon 9 si è staccato dalla piattaforma. Si tratta della terza missione del 2017 per SpaceX, dopo quella che ha portato in orbita dieci satelliti Iridium NEXT il 14 gennaio e la Dragon CRS-10 del 19 febbraio, grazie alla quale sono stati inviati rifornimenti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). A differenza di queste missioni, tuttavia, per la EchoStar 23 non era previsto il caratteristico recupero del lanciatore attraverso l'atterraggio, precedentemente avvenuto sia su una chiatta galleggiante che allo stesso Kennedy Space Center. La ragione risiede nel fatto che EchoStar 23 pesa la bellezza di 5,6 tonnellate, un vero ‘peso massimo' che per essere messo in orbita necessitava di tutto il propellente possibile. Inoltre per contenere il peso del Falcon 9 era necessario rimuovere le varie strutture dedicate all'atterraggio, come le zampe e le alette di controllo. La missione è durata in tutto 34 minuti e dopo la separazione dei vari stadi il satellite ha raggiunto l'orbita geostazionaria prevista a 36mila chilometri dalla Terra. Qui vi resterà per tre mesi, durante i quali sarà impegnato in alcune funzioni di verifica e controllo, per poi passare al cosiddetto slot operativo dove avrà funzioni di broadcasting per il governo brasiliano. Il satellite è stato lanciato anni dopo la progettazione, ma grazie alle sue caratteristiche dovrebbe resistere più di 15 anni, la durata operativa media di satelliti analoghi. | Il lancio dalla piattaforma 39A del Kennedy Space Center è avvenuto alle 2:00 ora locale e la missione è durata 34 minuti come da programma. Questa volta però non c’è stato il caratteristico ‘atterraggio’ del lanciatore. |
Melissa Satta non sarà un angelo di Victoria's Secret, ma ha trovato lo stesso un modo per risaltare nel panorama delle bellezze italiane espatriate in America. Nuda, completamente nuda, o meglio "naked" come dice lei stessa nel video del backstage, girato sul set fotografico per la rivista Sport Illustrated, che l'ha voluta coperta solo da un bellissimo bodypainting. Disegni stilizzati, che richiamano la divisa calcistica e i colori dell'Italia: micro magliettina azzurra con tanto di logo e slippino giallo con lacci laterali, un completino studiato ad arte per mettere in mostra le sue forme perfette. Semplice nel trucco e con i capelli molto naturali, Melissa si è presentata nel video parlando in inglese, spiegando la bellissima esperienza sul set e specificando che non si era mai spogliata completamente prima di questo book, ma che la cosa non le causa problemi. "Amo il mio corpo e amo essere ammirata dalla persone" dice la Satta con molta determinazione e poi conclude "dopo ore e ore di lavoro mi sento molto stanca, ma appena vedo il risultato finale mi viene subito da dire: ricominciamo!". Complimenti a Melissa per il suo continuo mettersi in gioco. | Melissa Satta ha posato tutta nuda, coperta solo da bodypainting, per la rivista Sport Illustrated e le foto stanno già facendo girare la testa al popolo del web. |
Al Maradona il Napoli in rimonta ha battuto 2-1 la Juventus. Un partita che lancia i partenopei, che sono sempre a punteggio pieno, e lascia lontana dal vertice la Juve, che ha ottenuto un solo punto in tre giornate, anche se non bisogna fare drammi perché come ha detto Allegri il campionato è lunghissimo e bisogna avere tanta calma. Subito dopo la partita è stato riferito da Sky che gli allenatori delle due squadre avevano avuto un battibecco a distanza. Durante la conferenza stampa post-partita Spalletti ha detto: "È la prima volta che vinco e mi fai la morale". Dopo le interviste rilasciate a DAZN i due allenatori si sono incrociati in sala stampa, ed è stato riferito che c'è stato un faccia a faccia tra Luciano Spalletti e Max Allegri. "Tu fai casino con l’arbitro…”, ha detto il livornese a Spalletti. L'ex Inter ha risposto a tono: “Io faccio casino con l’arbitro? Sta roba non si può sopportare, ditemi quando l’avrei fatto perché veramente non si può sopportare". | In sala stampa dopo Napoli-Juventus c’è stata hanno discusso in modo acceso Luciano Spalletti e Massimiliano Allegri. Il tecnico partenopeo stizzito ha risposto al tecnico juventino che si era lamentato di alcuni suoi comportamenti in panchina: “Questa è la prima volta che vinco contro di te e mi fai la morale”. |
All'Isola dei famosi 2018, Amaurys Perez, Simone Barbato, Elena Morali e Rosa Perrotta si sono avventurati nel bosco in cerca di cocchi e legna. Purtroppo, però, si sono imbattuti in tre serpenti che se ne stavano beati sui rami. Le urla di Elena e Rosa si sono sentite fino alla spiaggia. La prima a vedere un serpente è stata Elena Morali. La showgirl si è messa a urlare terrorizzata: "Oddio, un serpente!". Così, è corsa ad aggrapparsi ad Amaurys Perez mentre Simone Barbato provava a consolarla: "Dammi la mano, non ti fa niente". Anche Rosa Perrotta alla vista di un altro serpente è andata nel panico: "È uscito dall'acqua, attenti". E dato che ormai le ragazze non facevano che urlare, Perez ha annunciato ufficialmente: "Va bene, è finita l'escursione". Intanto, Bianca Atzei e Francesca Cipriani – rimaste sulla spiaggia – si sono interrogate sul motivo delle urla che hanno sentito provenire dal bosco. La showgirl ha pensato subito al peggio: "Oddio, hai sentito che grida. Spero non sia niente di grave. Scorpioni, scarabei, scarafaggi. È successo qualcosa. Chissà se torneranno, dai un po' mi sono affezionata, mi dispiacerebbe perderli". Bianca Atzei non ha ritenuto opportuno tranquillizzarla: "Forse una tarantola…può essere pesante, così grande e nera". | Alcuni naufraghi si sono avventurati nel bosco alla ricerca di cocchi e legna. Purtroppo, però, si sono imbattuti in alcuni serpenti. Le urla di Elena Morali e Rosa Perrotta si sono sentite fino alla spiaggia. |
La relazione con Gad Elmaleh, padre di suo figlio Raphaël, ora sembra essere davvero archiviata. Come mostrano le foto pubblicate in esclusiva sul sito Oggi.it, Charlotte Casiraghi ha un nuovo innamorato, che risponde al nome (italianissimo) di Lamberto Sanfelice. Di loro si parla già da alcune settimane, ma ora il settimanale ha paparazzato i due neofidanzati un romantico weekend, cogliendo alcuni baci appassionati della coppia. Immagini che non lasciano spazio all'immaginazione: per la 29enne principessina figlia di Carolina di Monaco è davvero arrivato l'amore. E già si sussurra di possibili nozze e addirittura di gravidanza, anche se per il momento sono tutte voci che non trovano conferme ufficiali. Quando Charlotte, a fine 2011, lasciò il fidanzato Alex Dellal per legarsi a Gad Elmaleh, fu un piccolo scandalo monegasco, a causa dell'età di lui (15 anni in più di lei). I due sono diventati genitori nel 2013 e ora, appena due anni dopo, la loro storia pare appartenere già al passato. | Della loro storia di mormora da settimane: “Oggi” mostra le prove del nuovo amore della figlia di Carolina, paparazzata in compagnia del suo nuovo fidanzato. Lui è Lamberto Sanfelice, rampollo di una nobile famiglia italiana e regista cinematografico, che ha da poco esordito con la sua opera prima “Cloro”. |
Ciò che è accaduto a Christian Eriksen sabato durante Danimarca-Finlandia ha sollevato dubbi, problemi e interrogativi anche dal punto di vista etico, del racconto di quanto stava accadendo in quello che sarebbe dovuto essere un pomeriggio di festa al Parken di Copenaghen. Quali immagini mostrare? Cosa e chi riprendere? Come narrare quel quarto d'ora drammatico che è intercorso tra la caduta in terra del calciatore dell'Inter e la sua uscita dal campo in barella? La BBC è stata fortemente criticata per le immagini mostrate in diretta e ha deciso di chiedere pubblicamente scusa, dopo essere stata accusata sui social di aver indugiato troppo con le telecamere sulla scena. Il regista del match si è difeso, spiegando di aver ripreso soltanto l'emozione di coloro che erano in campo, senza prodigarsi in inquadrature strette o primi piani. Lo stesso dubbio su cosa fare, quali immagini scattare e dove fermarsi, lo hanno avuto anche i fotografi presenti al Parken di Copenaghen. Tra questi, il danese Lars Ronbog, che si trovava a pochi passi da Eriksen nel momento più drammatico: "Ero a 15 metri da lui", ha raccontato su Twitter in una lunga testimonianza, addentrandosi nei dubbi professionali e personali che gli hanno suggerito come agire in quegli istanti così concitati. Ronbog ha spiegato la sua esperienza, vissuta in prima persona durante Danimarca-Finlandia, e da questa ha tratto degli insegnamenti riguardo la sua professione e l'etica a essa collegata, fondamentale per decidere quando scattare e quando fermarsi. Il suo mestiere gli impone di fotografare, sta a lui poi scegliere se far diventare le immagini di dominio pubblico o meno: È prioritario per ogni fotografo sportivo e giornalistico essere colui che ha l'immagine. Scatta, scatta, scatta e solo dopo poniti delle domande. Una partita di calcio è un reportage, saresti un cattivo reporter se non scattassi tutte le foto che hai la possibilità di fare. Questa è la prima fase. La seconda fase, invece, è quella più importante ed è assolutamente cruciale: una volta che hai l'immagine, premi il pulsante "Invia" o quello "Elimina"? È questo il dilemma davanti cui si è trovato davanti il fotografo danese durante Danimarca-Finlandia, il quale, dopo aver spiegato teoricamente il proprio mestiere, passa al racconto dell'esperienza vissuta al Parken di Copenaghen. Ho tutte le foto. Eriksen da solo sull'erba prima che Maehle prenda in mano la situazione, i giocatori in ginocchio intorno a lui, il massaggio cardiaco ‘violento' del dottore, gli elettrodi, i compagni che piangono, la faccia inorridita della fidanzata. Negli istanti più critici il lavoro di un fotografo procede con "il pilota automatico". Poi arriva il momento di pensare. Ho scattato panoramiche, primi piani, foto ai giocatori danesi, ai medici, ai tifosi, all'allenatore e alla famiglia reale seduta in tribuna. Dopodiché ho iniziato a riflettere. Io ho la possibilità di scegliere quali immagini inviare di una partita pochi secondi dopo averle scattate. In 9.999 partite su 10.000 questo accade in maniera indolore. Danimarca-Finlandia è stata la partita numero 10.000. | Quanto successo a Christian Eriksen durante Danimarca-Finlandia ha portato con sé riflessioni su come sia stata coperta la notizia nei primi istanti, i più concitati, dai media di tutto il mondo. Molti si sono interrogati su quanto le immagini, video e foto, fossero state rispettose o meno del momento. Il fotografo danese Lars Ronbog, posizionato a 15 metri dal punto in cui Eriksen è caduto al suolo, ha raccontato la sua esperienza al Parken di Copenaghen, fornendo spunti interessanti sul tema. |
Beni condominiali ex art. 1117 cc Il codice civile nell'art. 1117 cc elenca una serie di beni e servizi che sono considerati condominiali. L'elenco dei beni e servizi condominiali non esaustivo e non tassativo, nel senso che sono da considerare condominiali anche tutti quei beni e servizi non indicati espressamente nell'elenco dell'art. 1117 cc, ma che sono posti materialmente o funzionalmente al servizio delle unità immobiliari presenti nell'edificio. Non presente nell'elenco dell'art. 1117 cc è la colonna d'aria sopra il suolo, mentre compreso nell'elenco ex art. 1117 cc è il suolo sul quale sorge l'edificio. Uno dei beni espressamente ricompreso nell'elenco dell'art. 1117 cc è il suolo sul quale sorge l'edificio. Il motivo per il quale il suolo sul quale sorge il condominio è considerato condominiale è evidente ed intuitivo: il suolo è destinato a sostenere l'intero edificio, quindi, di solito, rientra nell'ambito dei beni accessori e/o al servizio delle unità immobiliari (diversamente dai balconi che sono la proiezione verso l'esterno del piano di calpestio dell'appartamento). Nella nozione di suolo non è compresa solo la parte di terreno sul quale è appoggiato l'edificio, ma nella nozione di suolo rientra anche l'area di sedime al di sotto dell'edificio compresa tra le fondamenta dell'edificio. Come si è visto il suolo su cui sorge l'edificio (ma anche l'area di sedime (posta tra le fondamenta dell'edificio o al di sotto dell'edificio) hanno una loro destinazione particolare, nel senso che sono destinate ad accogliere l'edificio e attuata tale funzione (costruito l'edificio) – di solito – perdono ogni rilevanza (oppure ogni concreta utilizzabilità) o valore economico. Nulla esclude che il suolo sul quale sorge l'edificio o l'area di sedime (situata al di sotto dell'edificio) conservino (dopo la costruzione del condominio) una limitata utilizzabilità (ad, esempio, consentendo la realizzazione di parcheggi sotterranei e/o la realizzazione di vani ulteriori). In situazioni simili, di solito, accade che uno dei proprietari (quello con i locali al piano terra o quantomeno più vicino al suolo) compie delle escavazioni nel sottosuolo condominiale o per ampliare l'altezza dei propri locali o per ricavare altri locali, realizzata l'opera e ricevuta la contestazione da parte degli altri condomini, la difesa utilizzata è sempre quella che richiama l'art. 1102 cc (il bene è condominiale e l'uso da parte di uno dei comproprietari è consentito). | La Cassazione del 2.2.2017 n. 2801 ha stabilito che il terreno di sedime del fabbricato condominiale, in mancanza di titolo contrario, è funzionalmente a servizio esclusivo dell’edificio stesso (per cui è bene condominiale ex art. 1117 cc) e la sua consistente alterazione (nello caso in esame è stato effettuato uno scavo di metri 1,70 in profondità) è destinata potenzialmente ad incidere sulla statica del fabbricato ed impedisce il pari uso agli altri comproprietari ex art. 1102 cc. |
Tutto il mondo lo conosce per il ruolo di DylanMcKay della serie cult degli anni ’90 “Beverly Hills 90210”. In effetti, Luke Perry ha faticato molto per scrollarsi di dosso l’etichetta di bello e dannato affibiatagli dal produttore Aaron Spelling, ma il clamore suscitato in quegli anni è stato, praticamente, come un’ombra. L’11 ottobre, l’attore compie 50 anni e, oltre alla serie che gli ha regalato soldi e fama, ha girato ben 33 pellicole per il grande schermo e circa 40 tra serie e film tv. Il suo nome completo è Coy Luther Perry III ed è nato a Mansfield, in Ohio. Perry perde il padre quando è appena 14enne e, da quel momento, ha la spinta propulsiva per realizzare il sogno di diventare attore. Dopo aver frequentato la High School Fredericktown, inizia a muovere i primi passi in televisione, nelle soap “Quando si ama”(1988) e “Destini”(1988-1989). Nel 1990 inizia la vera scalata al successo con “Beverly Hills 90210”, creata da Aaron Spelling e Darren Star. L’attore si era presentato per il ruolo di Steve (andato ad Ian Ziering) ma Spelling gli affidò quello di Dylan McKae, misterioso, bello e problematico, un personaggio alla James Dean che entrò nel cuore delle fan di tutto il mondo. Perry ha girato 199 episodi delle serie, dal 1990 al 1995, e poi dal 1998 al 2000, ma nel frattempo, ha realizzato anche altri progetti. Nel 1997, l’attore ha il primo figlio Jack e nel 2000 la figlia sophie da Rachel Sharp. Nel 1991, Perry esordisce sul grande schermo con il film “A letto in tre”, per la regia di David Beaird, seguito da “L’ultimo viaggio”(1992) di Jordan Alan e “Buffy – L’Ammazza Vampiri”(1992), diretto da Fran Rubel Kuzui. Nel 1995, invece, lo ritroviamo in “Vacanze di Natale ‘95”,d i Neri Parenti, con Massimo Boldi e Christian De Sica e, nel 1997, è sul set de “Il quinto elemento”, di Luc Besson, con Milla Jovovich. Perry è nei panni di Billy, tuttavia, la sua parte passa quasi inosservata, così come i film “Partita col destino”(1998) di Nick Stagliano e “Impatto letale”(1999) diretto da Kurt Voss. Negli stessi anni, oltre a “Beverly Hills”, compare anche nelle serie “Parker Lewis”(1992), “Spin City”(1997) e in svariati film tv. | Il personaggio di Dylan McKay della serie cult degli anni ’90 gli ha regalato un successo clamoroso. Per Luke Perry, però, quel ruolo è diventato una vera e propria ombra che si è portato dietro, praticamente, per tutta la carriera. L’11 ottobre compie 50 anni e, anche se tutti lo ricordano per “Beverly Hills 90210”, l’attore ha girato 33 pellicole per il cinema e circa 40 tra serie e film tv. |
Melissa Satta, tornata dai Mondiali finiti male per il suo Kevin Prince, fa il punto della situazione su quest'avventura. Sono stati giorni dove il gossip ha imperversato sulla coppia a tutto tondo: ci ha provato prima Rihanna a destabilizzare l'ambiente, commentando pubblicamente che per uno come Boateng farebbe volentieri il tifo. Una circostanza che ha visto Melissa Satta essere costretta a rispedire le avance al mittente: "Tutte vogliono il mio Prince, ma lui ha scelto me". Palla al centro e ricominciare, per dirla in gergo calcistico. Poi ha dovuto affrontare l'esclusione proprio del suo Boateng dalla rosa del Ghana, per motivi disciplinari. Anche in quel caso la voce di un possibile alterco con Muntari è stato smentito con forza dal suo Boa, che da lei su instagram. Il terzo attacco ha riguardato il suo Maddox, dopo le critiche sollevate dal popolo della rete perché aveva lasciato suo figlio da solo con i nonni. Sono stata criticata per aver lasciato mio figlio 10 giorni dai nonni, ma io sono sia madre che compagna ed in questo momento Kevin aveva bisogno del mio supporto. Sono fortunata ad avere 2 genitori giovani che possono aiutarci e supportarci: w i nonni!!! Questo è il racconto di Melissa Satta per Vanity Fair, nel suo diario redatto in occasione del viaggio brasiliano. Critiche rispedite tutte al mittente, dunque, con tanto di ringraziamento pubblico per i nonni "salvatori" della patria. Basteranno queste scuse per salvarsi dalla "sassaiola" virtuale, da sempre sport preferito di detrattori e fan occasionali? Nei giorni scorsi, Rihanna aveva dimostrato di avere un debole per Kevin Prince Boateng. Sul suo profilo Twitter aveva pubblicato una foto del calciatore, accompagnata dalla frase: "Potrei tifare Ghana quest’anno". La risposta di Melissa Satta è arrivata dopo alcuni giorni, attraverso la sua pagina Instagram, con tanto di foto che la ritrae in topless, tra le braccia del suo compagno. La didascalia recitava: Lo so che tante ragazze amano il mio Prince, perché è il migliore. Ma io sono la fortunata! Mi dispiace. | Terminato il Mondiale, Melissa Satta tira il bilancio della sua esperienza al fianco di Boateng e si difende da chi l’aveva criticata per aver lasciato solo Maddox: “Era con i nonni, sono sia madre che compagna e Kevin aveva bisogno di me”. |
La vera rivelazione agli Emmy Awards 2013 (qui tutte le nomination) è la serie televisiva statunitense House of Cards basata sull'omonima miniserie tv britannica trasmessa nel 1990 dalla BBC e adattata da Beau Willimon per il servizio streaming Netflix che ne ha acquistato nel 2011 i diritti con un'offerta – circa 100 milioni di dollari – di fatto superiore a quella dei canali via cavo AMC e HBO. Protagonista indiscusso è l'attore Kevin Spacey che riveste i panni di un politico assai promettente ed ambizioso Franck Underwood che, in rotta con Garrett Walker, punterà ai vertici politici di Washington. Per la prima stagione sono stati prodotti 13 episodi mentre la prima tv è stata negli Stati Uniti d'America il 1° Febbraio di quest'anno. Quello che più stupisce e che conferma ancora una volta come il web abbia preso il sopravvento è che si tratta del primo programma trasmesso solo su Internet a ricevere una nomination per i prestigiosi Emmy Awards, il più importante premio televisivo negli States: House of Cards infatti è candidato come Miglior serie drammatica – ovvero la categoria più ambita – mentre gli attori Kevin Spacey e Robin Wright hanno ricevuto rispettivamente la candidatura come miglior attore e miglior attrice in una serie drammatica. Ben 9 dunque le nomination conquistate dal gioiellino della Netflix, un vero e proprio exploit per una serie web, segno che i tempi stanno cambiando o forse sono già cambiati. Una ruota che gira: la storia testimonia che gli show trasmessi via cavo sono stati introdotti agli Emmy nel lontano 1988 finendo poi per dominare la scena in tutti questi anni. Adesso invece è in arrivo un nuovo ciclone, una ventata di novità. | La rivelazione dell’anno è House of Cards, acquistata da Netflix, che passerà alla storia come il primo programma trasmesso solo su Internet a ricevere una nomination per i prestigiosi Emmy. |
Si chiama Caterina Bernal, è una modella argentina che vive a Madrid e avrebbe innescato la crisi tra Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser. Lo racconta al settimanale Chi che l’ha intervistata dopo che il suo nome aveva cominciato a circolare come possibile motivo della rottura tra la sorella di Belén e l’ex ciclista conosciuto nella Casa del Grande Fratello Vip. Caterina conferma di avere conosciuto Ignazio in Sardegna e sostiene che lui, dicendosi single, l’abbia corteggiata fino a prometterle di raggiungerla in Spagna: Eravamo al Phi Beach. Ignazio era con un’altra ragazza nel tavolo di fronte al mio. Parlava con lei, che aveva conosciuti lì, ma guardava me. Poi un amico in comune di entrambi, Nicola, mi ha detto che lui voleva conoscermi. Io ho pensato “Ma non è serio un ragazzo che parla con un’altra e fissa me”. Pochi secondi e me lo sono ritrovato al tavolo. Ci siamo presentati e io gli ho detto che sono argentina, lui allora ha iniziato a parlare nella mia stessa lingua e mi ha raccontato che era single, poi abbiamo bevuto e ballato un po’. Fino a quando ci siamo scambiati i contatti. Caterina prosegue raccontando quelli che sostiene siano stati i primi contatti con Moser: “Iniziamo a scambiarci messaggi di continuo e lui mi spiega che doveva andare a Lisbona per fare una campagna e poi sarebbe venuto a trovarmi a Madrid. Inizia anche a mettere like su Instagram alle mie foto. Si comporta come un corteggiatore molto carino…del resto è anche in bel ragazzo. Quindi penso che faccia sul serio e lo aspetto a Madrid”. Ma Ignazio a Madrid non l’ha mai raggiunta e Caterina prosegue raccontando che Cecilia avrebbe scoperto tutto, per poi contattarla alla ricerca di spiegazioni. | Si chiama Caterina Bernal la donna che avrebbe innescato la crisi tra Ignazio Moser e Cecilia Rodriguez. Modella argentina, sostiene di avere conosciuto l’ex ciclista in Sardegna e che lui, dicendosi single, l’avrebbe corteggiata: “Voleva venire da me a Madrid. Cecilia ha cercato conferma del flirt tra me e Ignazio, voleva saperlo. E io ho confermato”. |
Il processo civile richiede I documenti possono essere depositati in originale o in semplice copia (fotocopia), nulla esclude che in entrambe le ipotesi possono essere falsi, in tutto o in parte. La contestazione può riguardare la provenienza del documento (nel senso che la firma è falsa) oppure è possibile che sia stato alterato il contenuto del documento. In queste situazioni occorre valutare quale strumento è opportuno per contestarne o per far risultare la falsità o l'alterazione del documento. In presenza di un documento depositato in originale (atto pubblico, scrittura privata autenticata), la strada che può essere percorsa è quella della querela di falso (esisto delle eccezioni, ma sostanzialmente questo è il principio generale). In presenza di un documento depositato in semplice (foto)copia (qualsiasi sia l'originale) o in presenza di una scrittura privata semplice (non autenticata) il codice di procedura precedere l'istituto del disconoscimento espresso della scrittura privata semplice (o della mera fotocopia) ex art. 214 cpc o presume il riconoscimento (riconoscimento tacito) se il documento non viene disconosciuto ex art. 215 cpc. Già sulla base di questi elementi ci si può chiedere quali sono le possibili combinazioni tra il riconoscimento della scrittura privata e la querela di falso, in altri termini ci si chiede se riconosciuto un documento, successivamente tale documento possa essere contestato con la querela di falso (oppure se una volta riconosciuto un documento è completamente preclusa la presentazione della querela di falso o la possibilità della presentazione della querela di falso si preclude con la chiusura del giudizio nel quale è avvenuto il riconoscimento della scrittura privata). L'art. 214 cpc e l'art. 215 c.p.c. prevedono un procedimento specifico onde attribuire alla scrittura privata prodotta l'efficacia probatoria stabilita dall'art. 2702 c.c. circa la provenienza delle dichiarazioni da chi l'ha sottoscritta, ‘fino a querela di falso". La querela di falso, invece, si pone su di un piano diverso, in quanto presuppone proprio l'esistenza di un documento avente l'efficacia probatoria designata dal legislatore come "prova piena", ed ha per oggetto la prova che la dichiarazione che appare proveniente dalla parte che l'ha sottoscritta, considerata separatamente dalla firma riconosciuta, non è stata in realtà effettuata; la querela di falso quindi tende a rimuovere la fede privilegiata che caratterizza la scrittura privata con sottoscrizione riconosciuta ai sensi dell'art. 2702 c.c.. In modo più chiaro si può dire che sono diverse finalità che caratterizzano la querela di falso ed il disconoscimento della scrittura privata, in quanto la prima (querela) postula (presuppone) l'esistenza di una scrittura privata riconosciuta, della quale si intende eliminare l'efficacia probatoria attribuitale dall'art. 2702 c.c., mentre l'altro, (disconoscimento) mira ad impedire che la scrittura privata acquisti detta efficacia, e si risolve in una impugnazione vincolata da forme particolari, volta a negare l'autenticità del documento che si assume contraffatto. | La Cassazione del 30.10.2014 n. 27353 ha sottolineato le differenze tra la querela di falso ed il disconoscimento della scrittura privata (214 e 215 cpc), la prima postula l’esistenza di una scrittura privata riconosciuta, della quale si intende eliminare l’efficacia probatoria ex art. 2702 c.c., mentre l’altro impedisce che la scrittura privata acquisti detta efficacia; la querela di falso elimina il valore probatorio con effetti erga omnes e non nei soli riguardi della controparte. Avverso la scrittura privata espressamente o tacitamente riconosciuta ex 214 e 215 cpc è proponibile querela di falso, poiché il riconoscimento esclude solamente che colui al quale la sottoscrizione è attribuita possa limitarsi a disconoscere la sottoscrizione addossando l’onere della verificazione alla parte che del documento voglia avvalersi, ma non si pone come accertamento di autenticità non impugnabile. |
Difficile trovare una nuova fiamma all'altezza della precedente quando ti capita di essere stato il marito di Monica Bellucci. È comunque altrettanto vero che, se ti chiami Vincent Cassel, anche alle soglie dei 50 anni (che festeggerà il prossimo 23 novembre) le spasimanti certo non mancano. Finalmente, l'attore francese – a breve nelle sale nei panni di un micidiale killer in "Jason Bourne" – sembra aver trovato un nuovo amore, la cui bellezza esplosiva non sembra aver molto da invidiare a quella leggendaria della Monica nazionale. La fortunata in questione porta il nome di Tina Kunakey, immancabilmente una modella dalle forme mozzafiato e molto più giovane di Vincent. Alcune foto del settimanale Chi rivelano la passione in corso, con tanto di effusioni scambiate in pubblico, durante le vacanze a Ibiza, con il divo munito di un'improbabile lunga barba grigia che però non ne annulla il fascino da latin lover transalpino. Anche sui rispettivi profili Instagram di lei campeggiano alcune foto che li vedono insieme. | La lunga relazione con la Monica nazionale è ormai un lontano ricordo. Cassel ha finalmente trovato una nuova fiamma nella modella Tina Kunakey Di Vita, 27enne poliglotta dalle forme mozzafiato e dai capelli afro, nativa – guarda caso – di Caltanissetta. |
Per domani, mercoledì 6 ottobre, è prevista un'allerta meteo gialla per Roma a partire dalla mattina e per le successive 12 – 18 ore. A comunicarlo, il Centro funzionale regionale della Protezione civile, che ha diffuso un bollettino per condizioni meteorologiche avverse sul Lazio per quasi tutta la giornata. Secondo quanto previsto dall'allerta meteo, nella regione c'è il rischio che vi siano precipitazioni isolate "anche a carattere di rovescio o breve temporale specie sui settori orientali". Temporali sono previsti sul Bacino Medio Tevere, Appennino di Rieti, Aniene e Bacino del Liri. Nel bollettino si legge inoltre che "La Sala Operativa Permanente della Regione Lazio ha diramato l'allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale e invitato tutte le strutture ad adottare tutti gli adempimenti di competenza. Si ricorda, infine, che per ogni emergenza la popolazione potrà fare riferimento alle strutture comunali di Protezione civile alle quali la Sala Operativa Regionale garantirà costante supporto". | Per domani, mercoledì 6 ottobre, sono previste piogge e temporali in tutto il Lazio dalla mattina fino alle 12-18 ore successive. Per questo la Protezione civile ha diramato un’allerta meteo gialla ricordando alla popolazione che “per ogni emergenza potrà fare riferimento alle strutture comunali di Protezione civile”. |
Era giungo del 1984 quando uscì il film "Ghostbusters – Acchiappafantasmi". La commedia si attesterà come il più grande successo di botteghino in tutto il mondo. A 35 anni esatti di distanza, è ben salda nell'Olimpo delle commedie cult degli anni Ottanta. Ma che fine hanno fatto i personaggi che hanno contribuito al grande successo del film? Con alcuni di loro, la vita non è stata molto gentile. Harold Ramis, che vestiva i panni del dottor Egon Spengler, è morto nel febbraio scorso, a causa di complicazioni dovute a una vasculite infiammatoria autoimmune. Rick Moranis, che vestiva i panni di Louis Tully, si è allontanato dal cinema nel 1991, dopo il grande dolore provato per la scomparsa della moglie. Altri attori, invece, hanno continuato a recitare sia sul grande schermo che in diverse serie televisive.
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Bill Murray aveva 34 anni, quando vestì i panni di Peter Venkman, un bizzarro dottore in parapsicologia. Quel personaggio, in realtà, era stato pensato per John Belushi che però scomparve nel 1982. Ciò che convinse Murray ad entrare a far parte del cast di "Ghostbusters", fu una sorta di patto con la Columbia. Se avesse deciso di vestire l'uniforme da acchiappafantasmi, avrebbe ottenuto il finanziamento per il film "Il filo del rasoio", di cui era protagonista e di cui scrisse la sceneggiatura. Il destino volle che "Ghostbusters" diventasse un enorme successo, tanto da fruttare a Murray una nomination al Golden Globe."Il filo del rasoio", invece, fu un flop. Lo scarso interesse in questa pellicola, probabilmente, fu dovuto al fatto che il pubblico non era propenso a vederlo in un ruolo drammatico. Non sentendosi più stimolato come attore, lasciò Hollywood per quattro anni. Tornò, poi, alla grande con pellicole come "S.O.S. Fantasmi", "Ghostbusters II", "Tutte le manie di Bob". Per lui, arrivò anche il momento di essere apprezzato per le sue capacità di attore drammatico. Nel 1998, infatti, è il magnate dell'acciaio Herman Blume, nel film "Rushmore" e nel 2003 ricopre il ruolo di protagonista in "Lost in translation", grazie al quale otterrà una nomination agli Oscar. L'attore, quindi, ha iniziato a scegliere con cura i film a cui partecipare, accettando un ruolo solo se era davvero di suo gradimento. Oggi ha 63 anni e quest'anno lo abbiamo rivisto sul grande schermo in "Monuments Men" e "The Grand Budapest Hotel". Dan Aykroyd scrisse la sceneggiatura di “Ghostbusters” insieme a Harold Ramis e scelse per sé, il ruolo di Ray Stantz. Allora, l’attore aveva 31 anni e questo fu di certo uno dei ruoli più di successo che si trovò ad interpretare nella sua carriera. Seguirono, poi, altre commedie come “Spie come noi”, “La retata”, “Ho sposato un’aliena” e tante altre. Dan Aykroyd è riuscito a guadagnarsi il consenso del pubblico anche in ruoli drammatici, come quelli interpretati nei film “A spasso con Daisy” che le valse una nomination all’Oscar e “Papà, ho trovato un amico”. Ha ricoperto, poi, piccoli ruoli comici in film come “Tommy Boy”, “L’ultimo contratto”, “Fuga dal Natale” e “Candidato a sorpresa”. Oggi ha 61 anni e presto lo rivedremo sul grande schermo nel film “Tammy” di Ben Falcone, al fianco di Melissa McCarthy. Harold Ramis scrisse la sceneggiatura di “Ghostbusters” insieme a Dan Aykroyd. Nel film, interpretava il Dott. Egon Spengler. Ai tempi, aveva 39 anni. Presto diventò molto noto come regista, grazie a lavori come “Ricomincio da capo”, “Mi sdoppio in 4”, “Terapia e pallottole” e “Anno uno”. Nel corso della sua carriera fece anche dei cameo in “Baby boom”, “Qualcosa è cambiato” e “Molto incinta”. Ramis avrebbe voluto realizzare un terzo film di “Ghostbusters”, in cui passare il testimone ad una nuova generazione di acchiappafantasmi. Non riuscì, però, ad avere Bill Murray sul set. I due, infatti, avevano litigato sul set di “Ricomincio da capo” e non si parlavano da circa vent’anni. A quanto è stato sostenuto dai media, Bill Murray e Harold Ramis si sono riconciliati poco prima della morte di quest’ultimo avvenuta il 24 febbraio 2014, a causa di complicazioni provocate da una vasculite infiammatoria autoimmune. Aveva 69 anni. L’attore aveva 38 anni quando approdò sul set di “Ghostbusters”. Il ruolo di Winston Zeddemore, che interpretò anche in "Ghostbusters II", resta uno dei personaggi più noti tra quelli interpretati nella sua carriera. Ernie Hudson, però, rivestì ruoli di spicco anche nei film “Il corvo”, “Congo”, “Ritorno dal nulla” e “Miss detective”. Spesso è apparso sul piccolo schermo, in serie tv come “Oz”, “Law & Order” e “La vita segreta di una teenager americana”. Oggi ha 68 anni e presto i suoi fan potranno rivederlo sul grande schermo, nel film drammatico “You’re not you”. L’attrice aveva già dimostrato di sapersela cavare nei film che richiedevano una certa azione come “Alien” e in quelli drammatici come “Un anno vissuto pericolosamente”. Con “Ghostbusters” ha dimostrato di essere all’altezza anche quando si trattava di recitare in una commedia. Nel film vestiva i panni di Dana Barrett, una musicista posseduta da uno spirito. Al tempo aveva 34 anni. Il 1988 fu un anno molto importante per la sua carriera. In quell’anno, infatti, fu impegnata in due film: “Gorilla nella nebbia” e “Una donna in carriera”. Grazie alla sua interpretazione, ottenne una doppia candidatura all’Oscar, come miglior attrice protagonista per la prima pellicola e come miglior attrice non protagonista per la seconda. Altri progetti che hanno caratterizzato la sua carriera, sono i film: “Dave – Presidente per un giorno”, “Tempesta di ghiaccio”, “Heartbreakers – Vizio di famiglia”, “Holes – Buchi nel deserto”, “Benvenuti a Cedar Rapids” e “Quella casa nel bosco”. Oggi ha 64 anni e a dicembre la vedremo nel nuovo film biblico di Ridley Scott: “Exodus: Gods and Kings”. | “Ghostbusters – Acchiappafantasmi” compie 35 anni. Ma che fine hanno fatto i protagonisti? Dal dottor Peter Venkman, al dottor Ray Stantz, ripercorriamo i personaggi e gli attori che hanno reso questa commedia indimenticabile. |
E' questo un periodo in cui sono i reality show a farla da padrona in televisione, soprattutto quelli appartenenti al gruppo dei talent show, ovvero quegli spettacoli televisivi dove ci si esibisce per mostrare il proprio talento al pubblico e se si è veramente capaci, o come succede purtroppo in molti casi, se si ha una bella faccia, si riesce a vincere e diventare famosi soprattutto in campo musicale. Si sa che show come Amici, X-Factor e affini hanno fatto la fortuna di molti nel mondo e soprattutto nel nostro Paese, e ora anche l'Italia si prepara ad un nuovo talent show, che ormai in USA e in Inghilterra spopola da tempo e che ha reso celebre in tutto il mondo Susan Boyle, la casalinga scozzese che sta scalando le classifiche di vendita persino negli Stati Uniti. Si tratta di Italia's Got Talent, che ricalca il titolo originale di Britain's Got Talent e America's Got Talent, e che vedrà nuovi aspiranti famosi sfidarsi per conquistarsi il titolo di talentuoso d'Italia. Per ora si sa soltanto che Italia's Got Talent sarà registrato l'1 e il 2 dicembre per essere poi mandato in onda prossimamente su Canale 5. A condurlo sarà Simone Annicchiarico, figlio del celebre Walter Chiari, che su La7 si era già fatto notare nella conduzione de La Valigia dei Sogni. Per quanto riguarda la triade dei giudici, questi hanno confermato la propria disponibilità a partecipare allo show soltanto negli ultimi giorni, e si tratta di Rudy Zerbi, direttore della Sony Music, Maria De Filippi, regina del talent-show made in Italy, e Gerry Scotti, che in un primo momento era stato indicato come presentatore del programma. Inizialmente sarà mandata in onda una puntata pilota per capire i gusti del pubblico ma data la grande popolarità dei talent show sulle reti televisive nostrane il successo di Italia's Got Talent sembra quasi assicurato. | Iniziano la prossima settimana le riprese di Italia’s Got Talent: il nuovo reality show di Canale 5 previsto per il prossimo anno. |
In Italia non lo si vede da un bel po’, ma Danny DeVito non ha mai smesso di mettere al servizio di Hollywood la sua estrema versatilità e il suo immenso talento. Oggi compie 70 anni ma il suo eterno aspetto da “simpatica canaglia” lo rende una persona senza età, eterno Peter Pan che passa con grande facilità dal cinema alla tv, alternando la carriera di attore a quella di regista e doppiatore. DeVito è nato a Neptune, in New Jersey, il 17 novembre 1944, da una famiglia italoamericana, originaria di San Fele, provincia di Potenza. Suo padre, nei primi anni americani, gestì un negozio di dolci, una tintoria e poi un bar, mentre sua madre era casalinga. Sua sorella, invece, gestiva un salone di bellezza e, per un breve periodo, anche DeVito le diede una mano, prima d’iscriversi all’Accademia di Arti Drammatiche di New York. L’esordio al cinema risale al 1971, quando Woody Allen gli offre un piccolo ruolo de “Il dittatore dello stato libero di Bananas” a cui segue, sempre nello stesso anno, “La mortadella”, col nostro Mario Monicelli, con Gigi Proietti e Sophia Loren, dove DeVito interpreta il ruolo di Fred Mancuso. Nel 1975 gira “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, di Milos Forman, accanto a Jack Nicholson, nel ruolo di Martini, lo stesso che interpretò a Broadway, all’inizio degli anni ’70. Proprio questo ruolo lo fa notare ai più grandi registi e inizia a girare film senza sosta tra cui “Voglia di tenerezza”, “All’inseguimento della pietra verde”, “Il gioiello del Nilo”, “Cadaveri e compari”, di Brian De Palma, fino a “I gemelli”, al fianco di Arnold Schwarzenegger, uno dei suoi più grandi successi. Il 28 gennaio 1982 sposa l'attrice Rhea Perlman, dalla quale avrà tre figli: Lucy Chet (1983), Grace Fan (1985) e Jacob Daniel (1987). Nel 1987 è il protagonista di "Tin Men – 2 imbroglioni con signora", di Barry Levinson e, in seguito, decide di cimentarsi dietro la macchina da presa, dirigendo "Getta la mamma del treno", in cui recita insieme a Anne Ramsey e Billy Crystal. Il ruolo di regista gli piace davvero tanto e così fa il bis con "La guerra dei Roses", film cult del 1989 con Michael Douglas e Kathleen Turner. Gli Anni Novanta lo vedono sempre sulla cresta dell’onda grazie a film come "I soldi degli altri", di Norman Jewison, e soprattutto "Batman – Il ritorno", di Tim Burton, dove DeVito interpreta in maniera fenomenale il cattivissimo e viscido Pinguino. In seguito, dirige "Hoffa – Santo o mafioso?" ed entra nel cast di "Un eroe piccolo piccolo", di Marshall Herskovitz. Si cimenta anche nel doppiaggio, nel 1993, con "Last action hero – L'ultimo grande eroe", di John McTiernan, e con "Senti chi parla adesso!", di Tom Ropelewski. Dopo aver partecipato a "Get shorty", di Barry Sonnenfeld, dirige la commedia "Matilda 6 mitica", prima di tornare al doppiaggio con "Space Jam”. Nel 1996 torna a lavorare con Tim Burton per "Mars Attacks!", mentre nel 1997 recita per Curtis Hanson in "L.A. Confidential" ed è tra i doppiatori del cartone animato Disney "Hercules". Sempre nel 1997, gira il film di Francis Ford Coppola "L'uomo della pioggia", con Matt Damon e "Il giardino delle vergini suicide", diretto dalla figlia di Coppola, Sofia. E’storico il suo monologo finale nel film "The Big Kahuna", del 1999, diretto da John Swanbeck e, nello stesso anno, appare anche in "Man on the moon", pellicola (da lui prodotta) di Milos Forman dedicata alla vita di Andy Kaufman. Gli anni Duemila si aprono col film "Chi ha ucciso la signora Dearly?", di Nick Gomez e torna in cabina di regia con "Eliminate Smoochy", prima di entrare nel cast di "Austin Powers in Goldmember", del 2002, diretto da Jay Roach. Nel 2003, a oltre trent'anni di distanza dal loro primo lavoro insieme, ritrova dietro la macchina da presa Woody Allen in "Anything else"; nello stesso periodo appare anche in "Big Fish – Le storie di una vita incredibile", di Tim Burton, e presta la voce a "Duplex – Un appartamento per tre", di cui è anche regista. I fan apprezzarono tantissimo il cameo nella sit-com "Friends", al fianco di Jennifer Aniston e la sua partecipazione al cine-panettone di Neri Parenti "Christmas in Love", accanto a Christian De Sica e Massimo Boldi. Nel 2006 è sul grande schermo con "Prima o poi s vengo!", di Billy Kent, e "Conciati per le feste", per il quale viene candidato ai Razzie Awards come Peggiore attore non protagonista. | L’eterno Peter Pan di Hollywood, oggi, compie 70 anni e ha alle sue spalle una carriera da attore, regista e doppiatore grandiosa, caratterizzata da alcune performance che sono rimaste nella storia del cinema, come il ruolo di Martini in “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e quello del Pinguino in “Batman Returns”. |
E' di ieri la notizia di Maddalena Corvaglia ospite a casa Clooney Canalis nella villa della coppia a Laglio, vicino Como. Dopo che la 30enne salentina si è affacciata alla finestra della villa tutti i paparazzi si sono assiepati nei dintorni dell'abitazione. Stamattina George Clooney non c'era in barca con le due amiche, fotografate durante un giro in motoscafo proprio nei dintorni del lago di Como. Elisabetta e Maddalena sono molto amiche, si vogliono bene e si stimano da quando si sono conosciute anni fa quando lavoravano come veline per Striscia la notizia. La mora e la bionda non si vedono mai come ha confermato l'ex ragazza di Morgan: "A volte non ci vediamo per motivi di lavoro, ma siamo sempre molto legate". Ma in barca hanno sorriso, si sono abbracciate e hanno trascorso del piacevole tempo insieme senza l'attore americano impegnato sul set di The American. Lontana dalle critiche per Leverage Elisabetta Canalis si è mostrata soddisfatta della giornata in barca nonostante abbia dovuto faticare a fare il “mozzo”: "Siamo qui a non fare assolutamente nulla. E questa, a Laglio, non è una puntata del mio programma di viaggi Sos Maddy, sul canale satellitare Marco Polo" ha dichiarato sorridente. Le "gemelle" di Striscia sembrano già in gran forma: non un grammo di troppo, abbronzatura al punto giusto e numerosi tatuaggi messi in evidenza dai costumi scollati. In barca con loro anche due cagnolini con cui la 31 enne di Sassari si è divertita a giocare. "Sono di Elisabetta- ha svelato Maddalena- Io ho solo due gatti e il mio cane, Tequila, è con mia mamma". | La coppia Clooney Canalis ospita in questi giorni una cara amica: l’ex velina Maddalena Corvaglia. Elisabetta e Maddalena si rilassano in barca nei dintorni di Como. |
un nuovo matrimonio in vista, forse. Sono una coppia sul set e anche nella vita privata. A lungo hanno invano tentato di tenere nascosta la loro relazione, ma a quanto pare presto si arriverà alla svolta. Robert Pattinson, il maggiore sex symbol della nuova generazione e la bella Kristen Stewart, potrebbero convolare a nozze. A lanciare sul web la notizia, i soliti siti pettegoli americani, che hanno raccontato di un episodio che fa davvero ben sperare. Durante le riprese dell'ultimo capitolo della saga di Twilight infatti, dopo aver girato la scena del matrimonio, sembra che Kristen Stewart abbia chiesto a Robert romanticamente: "Se mi sposassi, il nostro matrimonio sarebbe bello allo stesso modo?" | I due protagonisti di Twilight forse convoleranno a nozze. |
Che il mondo sia stato contagiato da una sorta di selfie mania è ormai risaputo. Davanti a monumenti, parchi, mostre e stazioni, strade e locali, è impossibile non notare persone in posa pronte a scattarsi una foto. NOn serve più infatti chiedere a qualche passante malcapitato il favore di farsi fare una foto da quando l'autoscatto con gli smartphone si è imposto nelle abitudini di tutti, soprattutto i più giovani. A contribuire a questa diffusione dei selfie nella routine di tutti è arrivato nel 2014 un oggetto che è già un cult: il selfie stick, cioè il famoso bastone alla cui estremità si può fissare lo smartphone per un selfie. Niente più acrobazie per riprendere l'intero gruppo di amici o scattarsi una foto di coppia da quando il selfie stick è giunto nelle vite dei selfie dipendenti. Tanto che il Times l'ha classificato tra le migliori 25 invenzioni del 2014. Ma, nonostante sia davvero un gioco da ragazzi poter utilizzare questo oggetto di culto, specialmente per i più giovani, sembra che il selfie stick sia troppo pericoloso per poter entrare in alcuni luoghi. | Nonostante sia tra le 25 migliori invenzioni del 2014, il selfie stick può essere pericoloso e quindi bandito in diversi luoghi, alcuni davvero assurdi. |
Sono ormai passati 10 anni dall’uscita del romanzo di Lauren Weisberger che ha successivamente ispirato l'omonimo film del 2006. Nonostante il lungo periodo le immagini, i protagonisti, gli abiti e le battute del cult movie sono ben impresse nelle menti dei milioni di fan che continuano ad amare le gesta di Andy e della perfida Miranda. Quello de "Il Diavolo veste Prada" sembra essere un successo che non accenna a diminuire, forse per questo motivo la scrittrice del romanzo ha deciso di riportare in vita i personaggi in un secondo libro, intitolato "Revenge wears Prada, the devil returns" (La vendetta veste Prada, il ritorno del diavolo). | A dieci anni dall’uscita del celebre romanzo, e dopo l’immenso successo dell’omonimo film, arriva “La vendetta veste Prada, il ritorno del diavolo”. |
Il Gruppo Armani ha annunciato che, a partire dalla stagione Autunno/Inverno 2016-17, verrà abolito l’uso delle pellicce in tutte le collezioni prodotte dalla maison. E’ stato lo stesso Giorgio Armani, in accordo con la Fur Free Alliance, ad annunciare la rivoluzionaria svolta del brand e la cosa ha destato non poche sorprese nel fashion system. “Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni ci permette di avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali”, ha dichiarato fiero lo stilista italiano. Tutti i gruppi che fanno capo al suo marchio dalla prossima stagione produrranno dunque abiti senza utilizzare peli di animali. La decisione epocale è stata particolarmente apprezzata da Joh Vindig, presidente della Fur Free Alliance, che si è complimentato con Giorgio Armani per aver dato prova di sensibilità ed innovazione. Lo stilista, dunque, è stato capace di lanciare un messaggio potentissimo: uccidere decine di animali indifesi per realizzare una semplice pelliccia non è mai alla moda e tutti dovrebbero capirlo. | Giorgio Armani dice stop alle pellicce. A partire dalla stagione Autunno/Inverno 2016-17, i capi delle sue collezioni saranno realizzati senza maltrattare ed uccidere alcun tipo di animale. |
A vederli la prima cosa che viene da dire è… che splendida coppia! Irina Shayk e Cristiano Ronaldo sono davvero bellissimi insieme ed oltre a questo la loro storia procede a gonfie vele. La stupenda modella russa ed il calciatore del Real Madrid sembrano due innamorati qualsiasi, si comportano come teneri piccioncini scambiandosi coccole e baci passionali. La coppia è stata beccata dai paparazzi del sito inglese Mail Online mentre pranzano in un noto ristorante di Funchal, la città portoghese è il luogo in cui è nato 26 anni fa la stella del calcio internazionale e si trova nell'arcipelago di Madeira. I due fanno tutto il possibile per trascorre ogni minuto del loro tempo libero insieme, non a caso qualche settimana fa abbiamo visto Cristiano ed Irina agli Open di Tennis. Ora la coppia più dolce e bella dello showbiz si è concessa questa breve vacanza in Portogallo e pranzando insieme fra una pietanza e l'altra scherzano affettuosamente. La Shayk mette le braccia intorno al collo di Ronaldo e lo bacia teneramente, ma la reazione di lui è tutt'altro che piacevole ed infatti gira il capo da un'altra parte. A quel punto la russa gli fa una simpatica smorfia ed i due innamorati tornano a baciarsi sotto gli occhi di tutti. Di certo la modella è sempre bellissima, abituati a vedere le foto sexy di Irina sulle copertine dei magazine più letti di tutto il mondo, dobbiamo confessare che la ragazza è stupenda anche senza trucco, indossando un semplice jeans ed una maglietta bianca. Il talentuoso calciatore di certo non è di brutto aspetto e le sue tantissime fan sarebbero disposte a tutto per pranzare con lui. | Cristiano Ronaldo ed Irina Shayk trascorrone del tempo insieme a Madeira, la modella russa e l’asso del Real Madrid si scambiano teneri baci e coccole in pubblico. |
Una lunghissima intervista quella con cui Johnny Depp si è confessato a Rolling Stone, della durata di circa 72 ore, in cui l'attore ha deciso di affrontare molti degli elementi complessi che hanno riguardato la sua vita recente, compromettendone seriamente la reputazione pubblica. Prima il divorzio da Amber Heard, cui sono seguite le accuse di violenze domestiche drasticamente smentite dall'attore, poi i guai economici, che lo hanno portato sull'orlo della bancarotta. Stando a quanto emerso dall'intervista, le persone a lui più vicine gli avevano consigliato di non sposare la Heard, molto più giovane di lui, o quantomeno di stipulare un accordo prematrimoniale, ma lui non ne volle sapere, allontanando anche le poche persone che avevano cercato di tutelarlo. Oggi il suo fido consigliere e avvocato è Adam Waldman, che ha organizzato l'intervista con la nota rivista americana. Nel 2016 Amber Heard ha accusato Johnny Depp, a poche settimane dal loro divorzio seguito a un matrimonio lampo, di violenze domestiche. Lì è forse iniziato il momento più duro della sua vita, un periodo di depressione che lo ha portato a pensare al suicidio, come lui stesso confessa: "Non pensavo sarei potuto arrivare ad un punto così basso". Nel tentativo di superare il momento complesso, Depp racconta di essersi dedicato alla stesura di un libro di memorie: "Mi versavo la vodka al mattino e iniziavo a piangere fino a che gli occhi si riempivano di lacrime e non riuscivo più a vedere le pagine. Continuavo a chiedermi cosa avevo fatto per meritarmi tutto questo. Avevo sempre provato ad essere gentile, ad aiutare tutti e ad essere sincero. La verità per me è la cosa più importante. Eppure è successo tutto questo". Un altro dei focus è quello dei problemi finanziari di Depp, che ha citato in causa il Management Group, la compagnia che curava i suoi interessi e che a suo dire non avrebbe gestito come si deve il suo patrimonio. L’azienda risponde sostenendo, invece, che i guai economici dell'attore siano da imputarsi unicamente al suo stile di vita. E qui Depp risponde con ironia e una certa dose di sfrontatezza: "È offensivo dire che ho speso 30.000 dollari per il vino ogni mese. Perché era molto di più". Ma quanto accaduto qualche mese fa ha sollevato un enorme polverone pressoché impossibile da gestire a livello mediatico, che lo ha messo in seria difficoltà con suo figlio: "Ha saputo che il suo vecchio ha perso tutti i suoi soldi dai compagni di scuola, non è giusto". | In una lunga intervista rilasciata a Rolling Stone, durata quasi 72 ore, l’attore si apre totalmente, dicendo la sua verità su tutti i guai che hanno caratterizzato la sua vita privata recente, rovinando inevitabilmente la sua reputazione pubblica. Non nasconde di aver pensato al suicidio, ma continua a rinnegare le accuse di violenze domestiche. |
Era da anni l'angelo custode di Michelle Hunziker, la showgirl non muoveva un passo senza che il muscoloso ed aitante bodiguard fosse di fianco a lei per sventare eventuali pericoli ed evitare assalti di fan e fotografi. Ma dopo una stagione difficile, fatta di una gravidanza lunga e di un fidanzamento da poco iniziato, pare essere giunta al capolinea la relazione professionale tra Michelle e Federico, sua storica guardia del corpo che da anni condivide pranzi, cene, sport e qualsiasi uscita con la showgirl ricercatissima. E quale sarebbe il motivo del suo allontanamento? Beh, molto semplice, trattasi di presunta gelosia da parte di Tomaso Trussardi, che non ne potrebbe più di vedere la sua compagna, futura moglie come ha lasciato immaginare Michelle in alcune interviste, in atteggiamenti complici e quasi al limite dell'intimità con il bodyguard. | Pare che il compagno della Hunziker abbia deciso di licenziare lo storico bodyguard Federico, da anni legato a lei professionalmente. Aitante e palestrato, era stato al centro di una polemica nel 2011 a causa di un tatuaggio. |
I virus, come noto, "crescono" e l'H7N9, uno dei ceppi più recenti dell'aviaria, sembra aver realizzato un ulteriore sviluppo, diventando ancora più pericoloso. A rivelarlo è il periodico Nature Communications, che ha pubblicato uno studio di Nicole Bouvier, della Mount Sinai School of Medicine di New York. L'aviaria si sta nuovamente sviluppando in Cina, dove nel 2013 ha fatto contare 130 infezioni. Recentemente il virus ha raggiunto per la prima volta nel 2013 anche Hong Kong. | H7N9, il virus dell’influenza aviaria, è stato isolato dall’organismo di un paziente cinese. Studiato dagli esperti, ha mostrato una maggiore resistenza agli antivirali. |
Un pericoloso tiro alla fune. | Ancora una giornata pesante per le borse europee ed in particolare i titoli delle banche. La Grecia torna a votare in giugno e c’è il rischio di una rottura dell’euro. Sarà Armageddon o lieto fine? |
Se appartenete a quella tipologia di persone che hanno aspettato fino all’ultimo minuto utile per organizzarsi la vacanza, allora un avventuroso viaggio in auto è l’esperienza giusta per voi. Infatti, un viaggio in auto, oltre ad essere un’ottima idea per una vacanza insolita e divertente, risulta anche molto facile e veloce da organizzare. Particolarmente utili all’organizzazione del viaggio risultano google maps e Viamichelin, in quanto forniscono entrambi un preciso calcolo delle distanze chilometriche. In particolare Viamichelin ci informa anche sul tempo necessario per gli spostamenti, sul costo della benzina e delle autostrade. Se poi l’equipaggio pronto a partire è composto da un gruppo di ragazzi con tanta voglia di divertirsi, è consigliabile affittare un furgoncino per dirigersi verso una città europea dinamica e frizzante. Un esempio è Monaco, in Germania, la città bavarese nota in tutto il mondo per l’ottima qualità della sua birra. Intraprenderete quindi un divertentissimo viaggio attraverso i suggestivi paesaggi dell’Italia e dell’Austria, che vi regalerà un sconosciuto senso di libertà. | Con google maps e ViaMichelin è semplice organizzare un viaggio in auto, conoscendo in anticipo i prezzi della benzina e delle autostrade. |
Poche settimane fa aveva rivolto un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo che venisse sbloccato l'iter per la discussione e l'approvazione della legge sull'eutanasia giacente in Parlamento da molti mesi. "Signor Presidente della Repubblica, Fabo si sente in gabbia. Vorrebbe essere libero di morire, ma non può. Facciamo qualcosa?", aveva chiesto con un video pubblicato su Facebook Fabiano Antoniani, detto Dj Fabo, 39enne milanese che da due anni vive bloccato a letto in seguito a un grave incidente che l'ha reso tetraplegico. "Il 13 giugno 2014 sono diventato cieco e tetraplegico a causa di un incidente in macchina. Non ho perso subito la speranza però. In questi anni ho provato a curarmi, anche sperimentando nuove terapie. Purtroppo senza risultati. Da allora mi sento in gabbia. Non sono depresso, ma non vedo più e non mi muovo più", raccontava Fabo, per voce della sua fidanzata Valeria, nel video realizzato grazie all'aiuto dell'Associazione Luca Coscioni. L'appello, purtroppo, è rimasto inascoltato e a quanto si apprende dall'Associazione Luca Coscioni, il 39enne avrebbe deciso di farsi accompagnare in Svizzera per poter essere libero di morire, come ha più volte chiesto scontrandosi contro il muro opposto dalle istituzioni. "Fabo mi ha chiesto di accompagnarlo in Svizzera. Ho detto di sì", ha dichiarato Marco Cappato in un post pubblicato su Facebook, annunciando di aver acconsentito a prendersi cura della situazione di Fabiano, aiutandolo a ottenere l'eutanasia in Svizzera, paese in cui la pratica è legale. Poco fa, dal profilo Twitter di "Eutanasia Legale", le prime notizie ufficiali: Dj Fabo è arrivato in Svizzera, accompagnato da Marco Cappato. "Fabiano Antoniani si sta sottoponendo alle visite mediche previste dai protocolli. Tuttavia potrebbe ancora cambiare idea", ha dichiarato Filomena Gallo dell'Associazione Luca Coscioni. Al momento non si conosce il nome della clinica in cui Antoniani si sta sottoponendo alle visite di rito e, contattato da Fanpage.it, Cappato ha spiegato che essendo la situazione molto delicata, non intende rilasciare ulteriori dichiarazioni. | Fabiano Antoniani, l’ex dj conosciuto con il nome di Fabo, dopo essersi appellato al presidente della Repubblica chiedendo un aiuto per sbloccare l’iter della legge sull’eutanasia, richiesta caduta nel vuoto, ha chiesto di essere accompagnato in Svizzera per poter “essere libero di morire”. Marco Cappato, dell’Associazione Luca Coscioni, ha annunciato di aver accettato la richiesta e lo sta accompagnando in Svizzera. |
Cinico, irriverente, misantropo e anche inaffidabile. L’eccentrico Dottor Gregory House, il medico che ha rivoluzionato i canoni dei serial ambientati in corsia, è stato messo sotto accusa da un gruppo di ricercatori canadesi attraverso una ricerca che sarà presentata il prossimo aprile a Toronto durante il meeting annuale dell’Accademia Americana di Neurologia. Lo studio, condotto dalla DalHousie University di Halifax (Nuova Scozia) prendendo in esame 327 episodi delle più popolari serie tv mediche in circolazione, tra cui appunto Dr House, ma anche ER, Grey’s Anatomy e Private Practice, ha rivelato che nel 46% dei casi di ricovero d’urgenza mostrati sul piccolo schermo, sono state effettuate procedure di soccorso inappropriate che nella realtà avrebbero potuto avere conseguenze fatali per il paziente. Solo il 29% delle tecniche di soccorso ha ricevuto la completa approvazione degli specialisti, mentre in un altro 25% è stato impossibile valutarne l'adeguatezza. A quanto pare, gli eroi in camice bianco del piccolo schermo commettono innumerevoli e madornali strafalcioni tecnici fornendo ai telespettatori esempi diseducativi di come si affronta un’emergenza medica. Nonostante venga riconosciuto e lodato l’intento di questi format a sfondo medico, preoccupa l’eccessiva spettacolarizzazione delle tecniche che questi contengono. In una nota, il ricercatore Andrew Moeller ha spiegato infatti che “I serial televisivi sono potenzialmente un buon metodo per educare il pubblico e quindi è preoccupante che questi programmi siano sbagliati per quasi la metà”. Che sia il caso per gli autori di consultare veri professionisti nella stesura dei copioni? Forse sì. Ma in fondo – ed è un principio basilare della fiction – chiunque guardi House, ha già messo preventivamente in conto che la realtà televisiva non corrisponde a quella della vita vissuta. | Secondo uno studio canadese le serie Tv mediche come Dr House sono nella quasi metà delle scene ricche di errori e perciò sono di cattivo esempio per gli spettatori. |
Erano stati invitati dai carabinieri a indossare le mascherine di protezione individuale, così come previsto dalle norme anti contagio, ma si erano rifiutati ed avevano continuato tranquillamente la passeggiata. E così è scattata la multa: 400 euro di sanzione per non aver rispettato le disposizioni introdotte contro la diffusione del coronavirus. È successo ad Erice, borgo medievale in provincia di Trapani, in questi giorni "preso d'assalto" da turisti e cittadini dei comuni attigui. Visto l'afflusso di persone i carabinieri della stazione locale hanno predisposto controlli ad hoc per verificare il rispetto delle norme anti contagio: distanziamento interpersonale, divieto di assembramento e, ovviamente, l'utilizzo delle mascherine, che come previsto dalle ultime ordinanze sono nuovamente obbligatorie anche nei luoghi aperti dopo le ore 18. I carabinieri hanno pattugliato le viuzze del borgo di Erice vetta, dove era probabile che si sarebbero formati assembramenti per la massiccia presenza, chiedendo ai passanti di indossare le mascherine. Alcuni cittadini sono stati multati per 400 euro perché, nonostante un primo invito, non hanno voluto rispettare le disposizioni, continuando a passeggiare come se nulla fosse. | Sono arrivate le prime multe per il mancato utilizzo delle mascherine ad Erice, borgo medievale della provincia di Trapani: i carabinieri della stazione locale hanno sanzionato per 400 euro alcuni cittadini che, nonostante un primo invito, si erano rifiutati di indossare le protezioni e avevano proseguito la passeggiata. |
Tra le coppie che concorreranno, nella gara tra i 20 Big, al prossimo Festival di Sanremo 2018 ci sono anche Diodato e Roy Paci che porteranno sul palco dell'Ariston la canzone "Adesso" scritta dallo stesso Diodato e arrangiata coi fiati di Paci. La coppia è inedita per Sanremo, ma i due hanno già collaborato assieme in questi anni, "il coronamento di una lunga “amicizia artistica'" come la definisce lo stesso Roy Paci, musicista e arrangiatore siciliano, tra i più apprezzati trombettisti del Paese, con un lungo curriculum alle spalle, che lo ha visto suonare, tra gli altri anche con Manu Chao. La canzone nasce da un'idea di Diodato che ha subito percepito il bisogno di un arrangiamento con gli archi, chiamando con sé Roy Paci: "Sin dal giorno in cui ho registrato “Adesso” sul mio computerino a casa, ho pensato che sarebbe stato bello avere un arrangiamento di fiati e, ovviamente, ho pensato immediatamente a Roy. Mr Paci è, a mio avviso, un musicista capace di far sentire tutta la passione, tutto il suo amore per la musica in ogni nota che scrive e suona". La storia di Diodato e Paci a Sanremo. Le storie dei due musicisti a Sanremo è diversa: Diodato, infatti, ha già calcato il palco dell'Ariston nel 2014, quando partecipò, arrivando secondo con "Babilonia", nella sezione "Nuove proposte". Quella partecipazione fu un trampolino per il cantante pugliese che dopo poche settimane fu chiamato da Fabio Fazio come ospite fisso nella coda di "Che tempo che fa", portandolo a registrare "E forse sono pazzo", in cui era inclusa anche la canzone festivaliera, prima di "A ritrovar bellezza" del 2014, in cui rileggeva alcuni dei classici del cantutorato italiano. nel 2017 pubblica il secondo album di inediti "Cosa siamo diventati", mentre a novembre ha lanciato "Cretino che sei", il nuovo singolo che ha dato il via a questa nuova avventura. Nonostante le tantissime collaborazioni (Vinicio Capossela, Ivano Fossati, Daniele Silvestri, Manu Chao, Mike Patton, tra gli altri) in una carriera che lo ha visto pubblicare 9 album, assieme agli Aretuska e ai Corleone, per Roy Paci è la prima volta da concorrente, "dopo anni di arrangiamenti per altri e un’esperienza come direttore d’orchestra" ha spiegato. Dici che torneremo a guardare il cielo Alzeremo la testa dai cellulari Fino a che gli occhi riusciranno a guardare Vedere quanto una luna ti può bastare E dici che torneremo a parlare davvero Senza bisogno di una tastiera E passeggiare per ore per strada Fino a nascondersi nella sera E dici che accetteremo mai di invecchiare Cambiare per forza la prospettiva Senza inseguire una vita intera L’ombra codarda di un’alternativa E dici che troveremo prima o poi il coraggio Di vivere tutto per davvero Senza rincorrere un altro miraggio Capire che adesso è tutto ciò che avremo Capire che adesso è tutto ciò che avremo Capire che adesso è tutto ciò che avremo Dici che riusciremo a sentire ancora Un’emozione prenderci in gola Quando sei parte della storia Fino a riuscire ad averne memoria E dici che avremo prima o poi il coraggio Di vivere tutto per davvero Senza rincorrere un altro miraggio Capire che adesso è tutto ciò che avremo Capire che adesso è tutto ciò che avremo Capire che adesso è tutto ciò che avremo Capire che adesso è tutto ciò che avremo E tu che nome dai Al tuo coraggio Al non volere mai ammetter che Al non volere capire che Adesso è tutto ciò che avremo Adesso è tutto ciò che avremo Capire che adesso è tutto ciò che avremo Adesso è tutto ciò che avremo Dici che torneremo a guardare il cielo. | Al Festival di Sanremo Diodato e Roy Paci presenteranno la canzone “Adesso”. |
Nuovo importante record per Pokémon Go, la popolare applicazione per smartphone Android e iOS che da qualche settimana è argomento di tendenza all'interno dei social network, nelle chat e nelle conversazioni tra amici. Dopo aver superato i download dell'applicazione di dating online Tinder, gli utenti unici giornalieri registrati a Twitter ed il sorpasso nei confronti del popolare sito di video porno YouPorn, il gioco per dispositivi mobile sviluppato da Niantic ha battuto ogni record di download su App Store. Come riportato dalla redazione della testata giornalistica Polygon, l'applicazione del momento ha superato ogni altro titolo presente sullo store per dispositivi Apple, superando successi ottenuti da giochi come Game of War e Candy Crush Saga ma anche app celebri come Facebook Messenger, WhatsApp e Snapchat. Al momento i vertici dell'azienda di Cupertino non hanno diffuso i dati dettagliati di questo nuovo traguardo di Pokémon Go ma stando alle stime diffuse dai ricercatori di SuperData Research, il nuovo gioco Nintendo avrebbe raggiunto guadagni globali pari a 14 milioni di dollari all’11 luglio, si parla di circa 1,5 e 2 milioni di dollari al giorno. Un portavoce dello studio di ricerche App Annie ha svelato che entro la fine del 2016 la Niantic Labs potrebbe raggiungere guadagni superiori al miliardo di dollari. | Nuovo importante record per Pokémon Go, la popolare applicazione per smartphone Android e iOS che da qualche settimana è argomento di tendenza all’interno dei social network, nelle chat e nelle conversazioni tra amici. |
Dimenticate bombolette, pittura o stencil, il futuro della street art sarà 3D. I vecchi graffiti sembrano mai obsoleti di fronte alla nuova tendenza della street art che utilizza materiali riciclati per creare impressionanti opere d'arte urbana. Pioniere del genere è lo street artist Artur Bordalo, aka Bordalo II, che per le sue opere utilizza ciò di cui il mondo contemporaneo abbonda: la spazzatura. Attraverso l'assemblaggio di materiali riciclati e rifiuti l'artista portoghese crea opere d'arte uniche ed impressionanti. L'ultimo lavoro di Bordalo II si chiama "Owl Eyes" e raffigura una grande civetta verde dagli occhi ipnotici. L'opera è stata realizzata per uno dei festival di street art più famosi al mondo, WOOL, che si tiene ogni anno ad ottobre nella città di Covilhã, in Portogallo. Il nome del festival è un gioco di parole tra Wool (lana in inglese) e la parola omofona Wall (muro in inglese). Il Festival rende omaggio al passato di Covilhã, strettamente legato alla lana e all'industria della lana, allo scopo di far diventare la città un polo di arte urbana a livello nazionale. | Lo street artist portoghese Artur Bordalo, aka Bordalo II, realizza incredibili opere d’arte urbana usando rifiuti e materiali riciclati. |
Il potere di diffondere disinformazione è uno dei problemi più gravi dei social network, e durante la pandemia di Covid-19 sta facendosi ancora più urgente da risolvere. Le fake news in effetti hanno il potenziale per diffondersi maggiormente rispetto alle normali notizie, perché sono architettate appositamente per stimolare il lato irrazionale di chi legge e farsi condividere sull'onda dell'emotività: il meccanismo è talmente pericoloso che secondo un'organizzazione di ricercatori specializzata sul tema, la quasi totalità delle bufale sui vaccini anti Covid-19 diffuse a mezzo social proviene soltanto da 12 persone. Lo studio proviene dal Center for Countering Digital Hate, si chiama The Disinformation Dozen e ha analizzato contenuti di disinformazione pubblicati su Facebook e Twitter tra il 1 febbraio e il 16 marzo di quest'anno. Nel mirino sono finite tutte le affermazioni, le dichiarazioni e i link che mettevano in discussione l'efficacia dei vaccini contro Covid-19, ne esaltavano le controindicazioni o si lanciavano in affermazioni non verificate, per un ttotale di 812.000 contenuti tra tweet o post su Facebook. All'interno del social network di Mark Zuckerberg, il 73 percento ti tutto il contenuto pubblicato o condiviso poteva essere ricondotto a questi no-vax professionisti. L'identikit di questi superdiffusori di fake news è molto ben definito: non si tratta di bot o anonimi, ma di personalità che delle loro opinioni hanno fatto una professione. Si va dal teorico della medicina alternativa Joseph Mercola a Robert Kennedy, nipote dell'ex presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy: ciascuno dei 12 porta avanti una intensa attività di disinformazione per motivazioni che includono quelle economiche, eppure continuano a rimanere ben presenti su due delle piattaforme social più interconnesse del mondo. In alcuni casi questi influencer no-vax sono stati espulsi da Facebook, ma non da Twitter; in altri è accaduto il contrario; in altre situazioni il medesimo gruppo Facebook ha scelto di bloccare una pagina su Instagram per lasciarla sul social principale. Il risultato non cambia: per i ricercatori del Center for Countering Digital Hate l'unica soluzione in questi casi estremi è il deplatforming, ovvero impedire per sempre a questi personaggi di utilizzare i social per diffondere campagne di disinformazione pericolose per la collettività. | Il meccanismo di diffusione delle fake news sui social network è talmente pericoloso che, secondo un’organizzazione di ricercatori specializzata sul tema, la quasi totalità delle bufale sui vaccini anti Covid-19 diffuse su questi canali ha proviene soltanto da 12 persone. Tutte hanno nomi, cognomi e presenze online ben riconoscibili. |
Solo a dicembre davamo notizia del raddoppio dell’inflazione su base annua e nessuna buona nuova per questo 2011. Il tasso d’inflazione a gennaio ha toccato il 2,1% contro l’1,9% del mese precedente. Un dato allarmante, secondo gli esperti, che lo registrano come la stima più alta dal 2008. A determinare il repentino rialzo sono soprattutto i beni energetici non regolamentati: in particolare la benzina è aumentata dell’11,3% su base annua e 3,5 % su base mensile; il gpl ha subito un incremento del 26,3% su base tendenziale e un incremento congiunturale del 7,8%; il gasolio ha registrato un incremento del 15,7% su base annua e del 4% su base mensile; per quanto concerne il gasolio da riscaldamento l’indice ha segnato a gennaio un rialzo del 14,8% su base annua e del 3,2% mensile. La Federconsumatori e l’Adusbef, ovverosia l’Associazione difesa consumatori e utenti bancari, finanziari ed assicurativi, ritengono il dato inaccettabile e preoccupante in quanto rappresenta, solitamente, una sottostima dei dati forniti dall’Oms (Osservatorio NazionaleFederconsumatori) che considera gli aumenti anche in relazione alle conseguenze sui consumatori. Inoltre i presidenti delle due associazioni, Rosario Trefiletti per Federconsumatori ed Elio Lannutti per Adusbef, dichiarano l’eccezionale rialzo come "l'evidente dimostrazione che vi sono delle intollerabili speculazioni in atto, contro le quali è indispensabile intervenire con la massima determinazione". Oltre al caro benzina sono interessati dalla stangata anche gli alimenti non lavorati che hanno subito la variazione mensile più consistente, l’Istat registra, infatti, un +0,8% su prodotti alimentari e bevande analcoliche. Tale aumento è da ricondurre al rincaro dei prezzi dei vegetali freschi (+12,7% su base mensile). Le famiglie italiane, inoltre, si troveranno a fronteggiare anche l’aumento per ciò che concerne i prezzi di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili per cui si calcola un rialzo dello 0,7%. Per quanto riguarda i trasporti, invece, si registra un + 4,3% sul piano tendenziale. | Nuovo aumento dell’inflazione; l’Istat registra un aumento del 2,1%: il più alto dal 2008. I maggiori rincari riguardano benzina, gasolio, gpl e alimentari. |
Il mondo dello spettacolo sembra non essersi ancora abituato alla presenza eccentrica di Lady Gaga. Ogni settimana si legge del parere di qualche collega in merito alla cantante newyorkese che ormai da diversi anni si è imposta sulla scena internazionale con la sua carica bizzarra e il suo talento innegabile. Grazie alle recenti collaborazioni con artisti di rilievo, Lady Gaga è riuscita a farsi apprezzare anche da nomi che solitamente sembrerebbero di tutt'altro avviso in merito al mondo delle popstar: recentemente, ad esempio, lo stesso Alice Cooper avrebbe ammesso di ritenere Lady Gaga una propria versione femminile, mentre il leggendario Tony Bennett ha inciso una cover di The Lady Is A Tramp con l'eccentrica cantante da lui definita la persona più di talento al mondo. Impossibile poi non citare quello che sarà un duetto storico ovvero quello di Lady Gaga e Cher sulle note di The Greatest Thing, canzone scritta dalla stessa Lady Gaga e offerta in un primo momento a Cher prima di decidere di farne un duetto. | Anche Noel Gallagher si unisce alle star che hanno espresso il proprio parere in merito a Lady Gaga: l’ex-Oasis si dice abbastanza indifferente all’eccentrica collega pur ritenendola migliore rispetto ad alcune colleghe. |
Il Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio ha respinto la richiesta della Lega anti vivisezione (LAV) di sospendere la sperimentazione su sei esemplari di macaco, coinvolti in un progetto di ricerca delle università di Parma e Torino. Le sei scimmie sono destinate a essere rese parzialmente cieche attraverso interventi chirurgici che si terranno la primavera del prossimo anno, durante i quali verranno asportate porzioni della corteccia visiva. Come indicato in un comunicato pubblicato dall'Università degli Studi di Torino, nei macachi sarà prodotta "una macchia cieca, circoscritta ad una zona di pochi gradi del loro campo visivo e limitata ad un solo lato". I macachi resteranno dunque in grado di vedere nel restante campo visivo, "di spostarsi normalmente nell'ambiente ed interagire con i propri simili muovendo liberamente sguardo e testa". La lesione avrà dunque un impatto limitato sugli animali. Il progetto di ricerca “Lightup – Turning the cortically blind brain to see”, del quale potete leggere l'abstract in inglese cliccando su questo link, è stato finanziato con oltre 2 milioni di euro dall'Unione Europea. Ad annunciare il rigetto del TAR della richiesta di sospensiva è stata la stessa LAV, con un post pubblicato su Facebook e un comunicato stampa disponibile sul sito dell'associazione animalista. Nonostante la sconfitta, accolta con “sconcerto”, la LAV ha annunciato che ricorrerà al Consiglio di Stato, nella speranza che si pronunci nelle prossime settimane sulla base delle “buone ragioni giuridiche e scientifiche” poste in essere nella richiesta di sospensiva. Il 21 aprile il TAR del Lazio si pronuncerà anche sul merito degli esperimenti. I giudici del tribunale amministrativo laziale hanno chiesto alla stessa LAV di elencare le possibili alternative all'esperimento degli atenei di Torino e Parma, un aspetto che, si legge nel comunicato dell'associazione, “spetta al Ministero della Salute e al Consiglio Superiore di Sanità”. Nonostante il rigetto della richiesta di sospensiva, la LAV ha ottenuto una piccola vittoria: l'autorizzazione ad accedere alle relazioni legate all'esperimento, finora non consentita. | Sei macachi coinvolti in un progetto di ricerca delle università di Parma e Torino sono destinati a perdere parzialmente la vista nel corso di interventi chirurgici previsti per il prossimo anno. Il TAR del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla LAV. L’associazione animalista ricorrerà al Consiglio di Stato. |
Massively multiplayer online game (MMO), un gioco in rete in grado di ospitare contemporaneamente migliaia di giocatori. Roblox rientra in questa categoria e a renderlo famoso negli anni – circola dal lontano 2006 – è stata proprio l'opportunità data ai ragazzi di ogni età di creare mondi immaginari e immersivi in 3D. Qui ogni utente può interagire e giocare con gli altri tramite un avatar, appositamente creato per vivere nella "piattaforma di immaginazione". Tutti i giochi e le esperienze su Roblox sono frutto della fantasia degli stessi giocatori, ma quello che accadrà tra meno di una decina di giorni è qualcosa di diverso: un concerto virtuale della band Twenty One Pilots che si terrà all'interno del gioco. L'annuncio è arrivato in queste ore e marca l'intenzione della piattaforma per ragazzi di avvicinarsi sempre più al concetto di Metaverso, un universo di mondi virtuali interconnessi ben rappresentato ad esempio nel film Ready Player One, pellicola di Spielberg uscita nel 2018. La scelta è forse interpretabile nell'ottica di un progetto che mira ad accrescere l'appeal della piattaforma aggiungendo forme di intrattenimento non immediatamente riconducibili alla forma del gioco. Il concerto sarà una performance immersiva all'interno di Roblox che andrà in onda il 17 settembre alle 16 (ora locale). La band è composta dal cantante, tastierista e bassista Tyler Joseph e dal batterista Josh Dun. Il duo avrà l'occasione di cantare "dal vivo" canzoni tratte dal loro nuovo album, "Scaled And Icy". L'esperienza offerta da Roblox includerà una scaletta dinamica che darà agli utenti la possibilità di controllare l'ordine delle canzoni eseguite attraverso il voto istantaneo una volta che il concerto inizia. Sono previste anche delle avventure pre-concerto che includono le esperienze più popolari di Roblox, in cui portali personalizzati trasporteranno gli utenti nella sede in cui si svolgerà lo show. Va detto che l'esperimento di Roblox, sicuramente innovativo, era già stato fatto in passato. Nell'aprile del 2020 il videogioco Fortnite – uno dei più famosi sparatutto da oltre 350 milioni di giocatori attivi ogni mese sviluppato da Epic Games – aveva ospitato "Astronomical", un viaggio musicale in compagnia di Travis Scott, rendendo magica la prima mondiale di un suo nuovo brano. Con oltre 12 milioni di spettatori, l'evento ebbe un grande successo. Per dare a tutti la possibilità di provare Astronomical, la piattaforma organizzò un tour in più date con orari adatti ai giocatori del mondo intero. Circa un anno dopo, lo scorso agosto per la precisione, replicò l'evento. La protagonista in quest'ultimo caso fu Ariana Grande. Per l'occasione Epic Games ha voluto soddisfare le esigenze della popstar americana, cercando di disegnare il vestito perfetto per la canzone "Positions", inclusa nel "Rift Tour". Inutile dire che anche quello riscosse una larga partecipazione. Quella dei live act sulle piattaforme dei videogiochi sembra sia diventata la nuova frontiera dell'intrattenimento. Ma in questo genere di esperienza ludica convivono più dimensioni. Non ultima quella politica, nella sua accezione più ampia. Risale all'agosto del 2020 la notizia della scelta da parte di Apple di rimuovere dal suo App Store Fortnite per l'appunto. Una decisione che ha spinto Facebook a prendere le parti del videogioco: poco dopo il misfatto, la società di Mark Zuckerberg chiese ad Apple di ridurre le commissioni legate alle applicazioni pubblicate sull'App Store – che in quel periodo erano pari al 30%. La disputa tra l'azienda di Cupertino e il prodotto made by Epic Games è finita nelle aule di tribunale ed è probabile che durerà molto più di quanto si possa pensare. | La piattaforma videoludica ha annunciato che la popolare band americana terrà un concerto virtuale all’interno del gioco frequentato da migliaia di utenti contemporaneamente. Sarà una performance immersiva che andrà in onda il 17 settembre alle 16 (ora locale). Ma non è la prima volta che accade: già Fortnite lo aveva fatto con Trevis Scott e Ariana Grande. |
Gianluca Grignani, il cantautore milanese dalla fama di bello e impossibile, ultimamente più noto per le vicende private e i guai giudiziari che per le performance musicali, esce il prossimo 29 gennaio con il suo decimo album. Romantico Rock Show, questo il nome della sua ultima fatica, è prodotto dalla Sony Music e contiene undici pezzi inediti scritti e arrangiati da Grignani. Come per "Destinazione Paradiso", "La mia storia tra le dita" e molti altri successi del cantautore, anche in "Romantico Rock Show" Grignani affronta il tema universale dell'amore inteso non soltanto come sentimento tra uomo e donna, ma anche visione d'insieme per affrontare la vita. In occasione del lancio di "Romantico Rock Show", che ha il tacito scopo di fornire un nuovo punto di partenza alla carriera del cantautore milanese, il brano "Più Fragile" (alternative version) è in anteprima esclusiva su Dada, catalogo musicale con più di 3 milioni di brani in alta qualità. | A lanciare il cd, in uscita il prossimo 29 gennaio, è il brano “Più Fragile (alternative version)”, in anteprima esclusiva su Dada (www.dada.it), catalogo musicale con più di 3 milioni di brani in alta qualità. |
Per i fan del duo francese la notizia è a dir poco eccitante. Sembra infatti che i Daft Punk stiano organizzando un nuovo tour mondiale nel 2010. Sono passati tre anni dai loro ultimi show in giro per il mondo nel 2007, tour che è stato musicalmente racchiuso nel mix cd Alive 2007. In questi anni non si sono avute notizie su Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, nessun sito o forum ha fatto trapelare news. In questi giorni invece i primi segnali sono apparsi su Daft Alive, che in una comunicazione per smentire una data fasulla prevista in China nel 2009, ha annunciato che forse i Daft Punk includeranno la China come tappa per il loro prossimo world tour nel 2010-2011. Le prime date di questo tour che girano in rete sarebbero queste, ma ancora stiamo aspettando la conferma dalla fonti ufficiali! 30/07: Parigi, Le Zenith 01/08: Amsterdam, Heineken Music Hall 03/08: Monaco di Baviera, Allianz Arena 05/08: Dublino, O2 07/08: Nizza, Parc De Sports 15/08: New York, Yankee Stadium 22/08: Sydney, Football Stadium 28/08: Melbourne, Olympic Park Stadium 03/09: Londra, Wembley Arena 06/09: Manchester, MEN Arena La corsa ai biglietti è già annunciata appena si saprà qualcosa in più! Per chi ha già assistito ad un loro spettacolo o per chi ancora aspetta questo momento, per chi come me ancora si chiede perché non sia andato a Torino nel 2007 a ballare ed osannare i due francesi senza spendere un euro (era gratis!) questo è il momento che aspettavamo! Daft Punk are back! Cipì | Il duo francese sta definendo le tappe del world tour che inizierà nell’estate del 2010! |
La Campagna Nastro Rosa è l'iniziativa proposta da LILT for Women che ogni anno dedica l'intero mese di ottobre alla lotta contro il tumore al seno. Per l'occasione verranno lanciate una serie di iniziative, da consulti specialistici in centri convenzionati a esami diagnostici gratuiti, per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione, che ad oggi è l'unica arma realmente efficace per ridurre al minimo i tassi di mortalità legati alla malattia. Negli ultimi 5 anni le diagnosi sono cresciute del 15% e interessano soprattutto donne sotto i 40 anni. Allo stesso tempo, però, anche gli screening sono aumentati, raggiungendo quota 160.000 nel 2018: è proprio grazie visite senologiche preventive che sono stati individuati 983 tumori maligni in donne asintomatiche. Per tutto il mese di ottobre LILT darà a tutte la possibilità di chiedere un consulto specialistico in forma gratuita all'interno degli ambulatori aderenti all'iniziativa, basterà chiamare il numero verde SOS LILT 800 998877 per saperne di più. La Campagna Nastro Rosa, il simbolo della lotta contro il tumore al seno, è nato negl 1992 grazie alla statunitense Evelyn H. Lauder. È stata lei una delle prime donne ad aver parlato liberamente della malattia in un'epoca in cui non veniva data la giusta importanza ai tassi di mortalità sempre più elevati. È proprio da quel momento in poi che il nastro rosa è stato indossato con orgoglio da tutti quelli che volevano aumentare la conoscenza e la consapevolezza sul cancro, così da sostenere anche la ricerca scientifica e la formazione medica contro questa patologia. Oggi la campagna nastro rosa si è diffusa in 70 nazioni del mondo il suo obiettivo è sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione, ad oggi l'unico rimedio davvero efficace per intervenire in tempo contro la terribile malattia. Si chiama ottobre rosa ed è l'iniziativa promossa da LILT, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, che ogni anno, a sostegno della Campagna Nastro Rosa, dedica il mese di ottobre alla prevenzione del cancro al seno. Quest'anno la testimonial del progetto è Belén Rodriguez ma l'obiettivo rimane sempre uguale: combattere la malattia che solo nel 2018 ha contato 160.000 diagnosi, 5.000 in più rispetto all'anno precedente, di cui 53.000 solo in Italia. Attraverso eventi di sensibilizzazione ed educazione sul cancro si vuole sottolineare l'importanza della prevenzione. Sottoporsi a visite e screening regolarmente è infatti l'unico rimedio efficace per sconfiggere il tumore alla mammella nel 90% dei casi. Rispetto a 25 anni fa, oggi la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è cresciuta fino all’87% e questi dati incoraggianti si devono solo alla prevenzione, l'arma più potente per aumentare le percentuali di curabilità della malattia. In occasione del mese rosa, il mese dedicato alla lotta contro il tumore al seno, sono state diverse le città italiane che hanno aderito alla Breast Cancer Campaign, la campagna che vuole sensibilizzare le rappresentanti del sesso femminile sull'importanza della prevenzione. La prima ad accettare di tingere di rosa monumenti e luoghi iconici per tutto ottobre è stata Firenze, che a partire dal 2 ottobre ha illuminato l'iconico Ponte Vecchio con delle luci "a tema". Dal 4 ottobre l'iniziativa verrà estesa anche alla Fontana del Nettuno, che diventerà ancora più romantica e suggestiva in versione "total pink". Per sostenere la prevenzione e dare così alle donne la possibilità di intervenire contro il tumore prima che sia troppo tardi, per tutto il mese di ottobre LILT metterà a disposizione dei consulti specialistici in forma gratuita in tutte le maggiori città italiane. A Milano e Monza ci sarà il Tour della Prevenzione con un "ambulatorio mobile", a bordo dei treni Frecciarossa ci saranno medici e volontari di IncontraDonna Onlus, che sosterranno l'iniziativa "La prevenzione viaggia in treno", nel Lazio le mammografie saranno gratuite per le donne di età compresa fra i 45 e i 49 anni. Gli ambulatori aderenti all'iniziativa sono moltissimi ma per avere maggiori informazioni, scoprendo qual è il centro più vicino casa è necessario chiamare il numero verde SOS LILT 800 998877, così da conoscere anche gli altri eventi organizzati. La Breast Cancer Campaign promossa da The Estée Lauder Companies in collaborazione con Airc vuole sostenere la ricerca e la prevenzione del tumore al seno con una vera e propria "esplosione di rosa". È propio per ispirare le persone di tutto il mondo a unirsi a questa battaglia che diverse aziende e brand di moda hanno lanciato progetti e collezioni per raccogliere fondi da devolvere a favore della ricerca. È il caso del brand di lingerie Chantelle, che fino al 31 ottobre venderà il modello brassière SoftStretch a 15 euro, devolvendo il ricavato all’associazione Breast Cancer Research Foundation. Le t-shirt Pinked Up bianche con una pennellata di rosa, invece, sono realizzate da Paolo Stella e sponsorizzate da famose star come Ornella Vanoni, Victoria Cabello, Veronica Ferraro ed Emma Marrone, costano 7 euro e la cifra guadagnata con la loro vendita verrà usato per sostenere la salute delle donne. Momoni ha realizzato dei braccialetti fatti a mano in limited edition ispirati all'iconico nastro rosa ehe saranno in vendita nelle boutique del brand solo il 24 ottobre, Nicole Milano per tutto il mese di ottobre donerà il 100% del ricavato delle vendite del suo abito Best Seller NIA20341 alle associazioni che lottano per sconfiggere le forme di cancro femminile. Anche Pronovias ha messo in atto la stessa iniziativa e nel mese rosa devolverà l'intera cifra guadagnata dalle vendite dei vestiti della collezione Pink a favore della ricerca. Ralph Lauren ha sostenuto la campagna globale "Together in Pink" arricchendo la collezione Pink Pony 2019 con alcuni pezzi classici rivisitati. Il 25% del prezzo d'acquisto verrà devoluto al Pink Pony Fund della Polo Ralph Lauren Foundation. | La Campagna Nastro Rosa è l’appuntamento annuale promosso da LILT for Women che dedica il mese di ottobre alla lotta contro il tumore al seno. Ecco le iniziative promosse in tutta Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, che ad oggi è l’unica arma realmente efficace per ridurre al minimo i tassi di mortalità legati alla malattia. |
La coppia Giuseppe Mazzitelli e Roberta Pontesilli si era ufficialmente formata qualche mese fa a Uomini e Donne, dopo un susseguirsi di tira e molla, con Roberta per un certo tempo indecisa tra Giuseppe e Marcelo Fuentes, che divideva la puntata con lui. Come noto, alla fine, è stato Giuseppe a spuntarla, scegliendo tra fuochi d'artificio e tanto di anello la bella Roberta. Dopo l'esperienza al programma di Maria De Filippi, la coppia sembrava andare d'amore e d'accordo, trascorrendo teneri e romantici week-end in Abruzzo o sulla neve e dichiarando di voler andare a convivere a Milano. Insomma un amore che sembrava andare a gonfie vele, almeno fino a quando non sono apparsi alcuni commenti sulla pagina Facebook di Roberta che fanno sospettare che qualcosa tra i due non vada più per il verso giusto. Il sito newnotizie ha rivelato che sul noto social network sono piovuti insulti ed offese indirizzate a Roberta, alla quale in sostanza viene ricordata la relazione che Giuseppe ha ammesso di aver avuto con un trans e che, a parere di molti, non sarebbe ancora conclusa. Inoltre in molti ritengono che la relazione tra Roberta e Giuseppe sia già finita e che i due stiano insieme solo per convenienza, per darsi insomma un pò di visibilità reciproca. Roberta si difende, adducendo le difficoltà che si riscontano per il fatto che lei vive a Roma e lui a Milano e che quindi hanno poche occasioni per vedersi e stare insieme. Sarà davvero una storia da copertina? | Sembra ci sia aria di crisi tra la coppia Roberta Pontesilli e Giuseppe Mazzitelli. Offese ed accuse via Facebook. |
Alessandro Piva (“LaCapaGira”, “Mio cognato”, “Henry”) sta per sbarcare in sala con “Milionari”, film ispirato all’omonimo libro di Luigi Alberto Cannavale e Giacomo Gensini e alla figura del boss della camorra Paolo Di Lauro. La pellicola è stata presentata, in concorso, al Festival di Roma nel 2014, nella sezione Cinema d'oggi e racconta la storia della formazione criminale del giovane Marcello Cavani, soprannominato Alendèlon, – interpretato da Francesco Scianna – strizzando l’occhio al film e alla serie “Gomorra”, blockbuster che ha generato vari prodotti sullo stesso filone. Piva narra l’ascesa e la caduta di Alendèlon e del suo clan criminale napoletano, tra faide, interessi individuali e immancabili storie d’amore, con un cast di tutto rispetto che comprende, oltre al bravo e intenso Scianna, anche Valentina Lodovini e Gianfranco Gallo. La sceneggiatura è stata curata dallo stesso regista con Massimo Gaudioso, Stefano Sardo, Giacomo Gensini, Giuseppe Gagliardi e il film arriverà nei nostri cinema, distribuito da Teodora Film, a partire dall’11 febbraio. Piva ci racconta l’ascesa e caduta di un clan criminale napoletano attraverso il racconto di un boss, Marcello Cavani, detto Alendèlon, e della sua famiglia, scissa tra l’aspirazione a una vita borghese e le pulsioni profonde della sopraffazione. Trent’anni di storia di una delle città più belle e discusse del mondo, il sogno di un ragazzo che si fa travolgere dalla brama di un potere fine a se stesso, per diventare l’incubo di un uomo e di chi gli vive accanto. | Alessandro Piva racconta l’ascesa e la caduta del boss Marcello Cavani, detto Alendèlon, e del suo clan criminale napoletano, tra faide, interessi individuali e immancabili storie d’amore, con un cast di tutto rispetto che comprende, oltre al bravo e intenso Francesco Scianna, nei panni del protagonista, anche Valentina Lodovini e Gianfranco Gallo. |
Milano si prepara ad accogliere il "popolo della moda" che arriverà in città per assistere alle sfilate e partecipare ai diversi eventi di Milano Moda Donna 2014. Sulle passerelle saranno presentate le collezioni femminili per l'Autunno/Inverno 2014-15 dei grandi stilisti italiani e dei nuovi talenti. Sono più di 64 le sfilate in calendario, a cui vanno ad aggiungersi oltre 72 presentazioni e svarianti eventi, cocktail party e opening di nuove boutique. Cuore pulsante di Milano Moda Donna sarà come sempre il Fashion Hub che si svilupperà in quattro storiche location di Milano: Palazzo Giureconsulti, che ospita il centro servizi e il quartier generale della manifestazione, e le Sale Sfilate all'interno dello sfarzoso Palazzo Clerici, del prestigioso Palazzo della Regione e di Palazzo Reale. | Prende il via Milano Moda Donna dove verranno presentate le collezioni femminili per l’Autunno/Inverno 2014-15. Ecco tutte le novità della Fashion Week milanese. |
Sarà anche stato terrorizzato di interpretare Steve Jobs, ma come mostra questa foto, non c'era attore migliore di Ashton Kutcher per interpretare il delicato ruolo del fondatore e massimo ispiratore di Apple. Questo split è apparso poche ora fa sul suo profilo twitter ufficiale e la somiglianza tra i due è davvero impressionante. Lo scatto è stato twittato dall'attore subito dopo la prima proiezione ufficiale di jOBS al Sundance Film Festival. Quel familiare dolcevita nero, gli occhiali tondi, la barba incolta e brizzolata, i capelli diradati: è uguale. Potrà anche suscitare un mare di polemiche questo film, come del resto già Steve Wozniak ha contribuito ad alimentare bocciando il film. Ma la verità è che tutti non stiamo più nella pelle di vedere questo grande biopic. | La foto è stata twittata proprio dall’attore che ha interpretato il fondatore e massimo ispiratore della Apple, subito dopo la prima proiezione al Sundance Film Festival. Impressionante la somiglianza, adesso tutti non vedono l’ora di vedere nelle sale “jOBS”. |
La scarcerazione di Fabrizio Corona è stata al centro delle notizie per diversi giorni, costringendo diversi personaggi del mondo dello spettacolo a esprimersi sulla questione. Dopo le parole spese da Belén Rodriguez, tocca alla sorella Cecilia esternare il suo pensiero circa la ritrovata libertà dell’ex cognato, un uomo a cui stata vicina per anni in virtù del suo legame con la showgirl argentina. Intervistata da Il Messaggero in occasione del lancio del nuovo salone di bellezza aperto da Belén (nuovo impegno dopo l’apertura del “Ricci”), Cecilia si dice felice che l’ex cognato sia stato scarcerato. Le pena inflittagli dalla giustizia sarebbe stata sproporzionata rispetto alla gravità dei reati commessi: Sono contenta che Fabrizio Corona sia stato scarcerato e affidato ai servizi sociali. Lo conoscevo perché è stato a lungo il fidanzato di mia sorella Belén: non credo si meritasse una pena tanto dura. Cecilia conferma, inoltre, che anche per quest’anno trascorreranno le vacanze formato famiglia a Formentera: Per lo più staremo in casa! Cuciniamo, cantiamo, parliamo. Il fatto è che riusciamo a stare insieme solo due settimane all’anno. E in quelle occasioni cerchiamo di godere reciprocamente al massimo uno dell’altro. E sul matrimonio con Francesco Monte, Cecilia fa ancora una volta marcia indietro: Mi piacerebbe sposarmi, ma c’è tempo. Sono appena due anni che stiamo insieme, senza contare che io ho solo 25 anni. Insomma, l’intenzione c’è, ma non abbiamo fretta. Mi piacerebbe essere una mamma giovane. Sogno una famiglia numerosa e vorrei il primo figlio intorno ai 27 anni. Poi vedremo, queste cose non si decidono a tavolino. | Cecilia Rodriguez, ex cognata di Corona, si dice felice per la scarcerazione di Fabrizio. Per la sorella di Belén, la pena inflitta all’ex re dei paparazzi sarebbe stata troppo dura. |
Ricordate con nostalgia tutte le puntate di Sex and the City, l'iconica serie che raccontava delle avventure romantiche e sessuali di quattro newyorkesi doc? Allora saprete bene che il telefilm sta tornando con il sequel And Just Like That. Sebbene l'attrice che interpretava Samantha abbia detto no alla reunion, tutti gli altri protagonisti sono stati lieti di mostrare la loro "nuova vita" a decenni di distanza. Tra le più amate non può che esserci Carrie Bradshaw, la giornalista interpretata da Sarah Jessica Parker, che ancora una volta darà prova di essere una vera e propria icona di stile: ecco il nuovo look multicolor che sfoggerà nella serie. Se fino ad ora in And Just Like That Carrie aveva spaziato maxi zeppe e gonne a pois, nelle ultime ore ha dato il meglio di lei in fatto di stile. È stata fotografata sul set della serie in versione arcobaleno con indosso un abito vintage di Norma Kamali, un modello a quadretti multicolor con la gonna a palloncino lunga fino al ginocchio e una casacca over coordinata. Per completare il tutto ha scelto un paio di sandali con il tacco in color cuoio e degli occhiali a mascherina in total black. Per quanto riguarda i capelli, li ha tenuti sciolti, optando per delle meravigliose onde dall'effetto naturale. Chi direbbe che sono passati più di 30 anni da quando Sarah Jessica Parker ha ricoperto per la prima volta il ruolo di Carrie? C'è un altro dettaglio sulla "nuova vita di Carrie" trapelato dalle foto paparazzate sul set: in And Just Like That la Bradshaw riprenderà il vizio del fumo. Mentre girava la scena con l'abito multicolor a quadretti è stata infatti immortalata con la sua tanto amata Marlboro Light tra le mani, proprio come accaduto in tutte le prime tre stagioni dell'iconica serie. In quanti ricordano ancora che la sua dipendenza dalle sigarette mise a rischio la relazione con Aidan (arrivata lo stesso al capolinea poco dopo)? Anche il marito Mr. Big amava fumare nelle prime stagioni ma, dopo essersi sottoposto a un intervento al cuore, perse il vizio, convincendo anche la compagna a fare lo stesso. Insomma, le cattive abitudini sono dure a morire e a quanto pare anche l'alter ego di Sarah Jessica Parker lo ha capito bene. | Continuano le riprese di And Just Like That, il sequel di Sex and the City, e sui social circolano diversi scatti paparazzati sul set. La più seguita è Carrie Bradshaw, alias Sarah Jessica Parker, che nella nuova serie spopolerà con un adorabile abito multicolor (e purtroppo ricomincerà a fumare). |
Sasha Grant è una ragazza di 22 anni, viene dall'Isle of Man e la sua storia è assurda. Ha sempre desiderato avere delle labbra carnose ed è per questo che si è sottoposta a un trattamento molto particolare chiamato "Bocca Cenerentola". Attraverso delle semplici iniezioni, le avrebbe rese finalmente più grosse, peccato solo che qualcosa sia andata storta. All'inizio era pienamente soddisfatta del risultato ma, dopo aver ricorso alla seconda punturina, le cose sono peggiorate. Ha sentito una sorta di esplosione prima al labbro inferiore, poi a quello superiore ma ha creduto che fosse una normale reazione dovuta al medicinale iniettato. Poco dopo, poi, il viso le si è gonfiato a dismisura, tanto che ha rischiato di morire soffocata. E' corsa in ospedale, dove le è stata somministrata una flebo per 5 giorni, così da ridurre quei terribili sintomi. Dalle sue labbra fuoriusciva pus, era come se il suo corpo espellesse la sostanza inserita con le siringhe. I medici sono rimasti senza parole di fronte le sue condizioni di salute, le hanno detto che avrebbe potuto perdere la vita se la situazione fosse peggiorata. "Non avevo mai ricorso a nulla di simile ma ero stanca di avere le labbra sottili. Ho pensato che pagare 150 sterline per un'iniezione fosse un grande affare", ha spiegato Sasha. Oggi, a un anno di distanza, la sua bocca è tornata a essere normale, anche se di tanto in tanto le si formano dei grossi grumi. Il consiglio che dà è non affidarsi a cliniche che non hanno alcun tipo di autorizzazione ma rivolgersi solo a degli esperti, così da non sperimentare mai simili effetti collaterali. | Sasha Grant ha 22 anni e, dopo essersi sottoposta a un trattamento per avere le labbra più carnose, ha sperimentato qualcosa di terribile. Ha sentito una specie di esplosione nella bocca e le si è gonfiato il viso, finendo in ospedale. |
Morire a sei anni a causa dell’influenza. È quanto accaduto nel Montana alla piccola Allison Eaglespeaker, prima vittima nel Paese della stagione influenzale. Le autorità sanitarie si sono limitate a dar notizia della giovane vittima e nel farlo hanno invitato la popolazione a procedere col vaccino, mentre sono stati gli stessi familiari della bambina a dire che Allison è morta sabato 1 dicembre mentre si trovava al Community Medical Hospital di Missoula. La mamma Crystal Whiteshield ha detto ai media locali che sua figlia ha avuto l’influenza e poi una polmonite. E ha voluto ricordare la piccola, che attualmente frequentava la Russell Elementary School, come una bambina bella, felice e piena di vita. “L'influenza ha portato via la nostra bambina, siamo così devastati”, ha detto la madre ai media locali. Su Go Fund Me la zia della piccola ha creato una pagina per una raccolta fondi per sostenere le spese mediche, quelle per il funerale e la sepoltura di Allison. | La piccola Allison Eaglespeaker, una studentessa di sei anni, è morta sabato in un ospedale di Missoula, nel Montana. La sua famiglia ha parlato del dolore della perdita della loro bambina, uccisa dall’influenza e da una polmonite. Le autorità sanitarie, intanto, invitano la popolazione a vaccinarsi. |
Il sesso e il calcio sono sicuramente due delle passioni che esaltano maggiormente gli animi dei francesi, e non solo. Marc Dorcel, il famoso produttore francese di film hard, lo sa e ha intenzione di unire questi due “sport” nel suo prossimo film a luci rosse. Anche sulla protagonista i dubbi sono davvero pochi, il nome maggiormente citato è quello di Zahia Dehar, la baby escort di Frank Ribery. “E’ la benvenuta”, con queste parole Marc Dorcel ha commentato l’eventuale partecipazione della ragazza nella sua prossima pellicola cinematografica, anche perché l’escort di Govou, Benzema e Ribery è richiestissima in questo periodo, e la sua presenza potrebbe assicurare un successo di pubblico e di botteghino straordinario. La famiglia Dorcel ha lanciato l’amo alla bellissima bionda al centro dello scandalo nel mondo calcistico della nazionale francese, chissà se Zahia Dehar abboccherà. Le sue competenze erotiche e le sue conoscenze calcistiche la rendono in effetti la protagonista ideale per il progetto cinematografico di Marc Dorcel: “è molto conosciuta e il mio progetto uscirà in occasione dei Mondiali. È possibile modificare e arrangiare il copione per permetterle di partecipare” con queste parole il produttore ha spiegato le sue intenzioni a Le Post e ha poi concluso la sua intervista con questa dichiarazione: “Zahia rientra profondamente nei nostri progetti”. Insomma Marc Dorcel non riesce proprio a fare a meno della giovane escort e ai sostenitori della ragazza non resta che sperare in un suo sì per avere l’opportunità di testare con mano le qualità di Zahia Dehar, che hanno fatto breccia nei cuori di Franck Ribery, Sidney Govou e Karim Benzema. | Marc Dorcel vuole Zahia Dehar, la baby escort, come protagonista del suo prossimo film a luci rosse ambientato nel mondo del calcio. |
Salvate il soldato Christian Eriksen. Il calciatore danese è uno dei misteri degli ultimi mesi in casa nerazzurra ma finora il suo passaggio milanese ha lasciato ben poche note liete. Bisogna partire da un assunto preciso: Eriksen non è Cristiano Ronaldo e non è Leo Messi, non è quel tipo di giocatore e non lo sarà mai. È una cosa da mettere in chiaro una volta per tutte perché sono mesi che il classe 1992 viene dipinto come "uomo capace di cambiare le squadre". No, non è così. Chris ha sempre fatto parte di club con un impianto di gioco ben definito (vedi Ajax e Tottenham) nei quali diventava l'uomo cardine grazie alle sue grandi qualità ma non è mai stato quel tipo di calciatore in grado di far girare le sorti di una squadra da solo. Il numero 23 nerazzurro ha avuto qualche passaggio a vuoto quando è stato utilizzato ma è pur vero che la possibilità di avere continuità in campo non l'ha mai avuta del tutto: da quando è approdato da Milano è partito 13 volte da titolare, 4 volte in questa stagione e due sole volte consecutivamente. In diverse gare Eriksen ha mostrato parte del suo bagaglio ma in alcuni momenti è parso svogliato e a volte quasi pigro, per certi versi una bruttissima copia di quello visto in Premier League e in Champions negli anni scorsi. In quei momenti arrivava puntuale la sostituzione di Conte. Una delle accuse che più vengono rivolte all'allenatore nerazzurro è quella di effettuare spesso cambi in maniera tardiva ma per il danese questa regola non c'è, visto che è stato spesso sostituito tra il 58′ e l'80'. Quanto appena detto sembra descrivere un calciatore diverso se si osservano le prestazioni di Eriksen con la sua nazionale: con la Danimarca il trequartista torna puntualmente a splendere e anche ieri sera ha segnato due reti nella vittoria per 2-1 contro l'Islanda. Sono 5 le reti nelle ultime 6 partite con la selezione scandinava. Chris sembra un altro calciatore quando indossa la maglia della Danske Dynamite e non sembra essere solo una questione tattica ma soprattuto mentale e ambientale: si vede nell'approccio in campo, nel modo in cui viene cercato dai compagni e come lui si prende le responsabilità da vero leader (ieri ha segnato il rigore della vittoria al 93′). "Tutte le scelte che faccio sono sempre e solo per il bene dell’Inter non per quello del singolo giocatore": ieri così si è espresso Antonio Conte rispondendo all'ennesima domanda sul suo trequartista ‘inespresso' ma appare sempre più chiaro come il regalo dello scorso gennaio di Beppe Marotta non sia particolarmente piaciuto al tecnico salentino, sempre più seccato nel parlare del danese. I prossimi due mesi saranno determinanti per Conte e la sua Inter, che dovranno capire quale indirizzo prenderà la stagione in corso, ma saranno importanti anche per Eriksen e il suo futuro. | La doppietta realizzata da Eriksen contro l’Islanda ha riaperto il dibattito intorno al trequartista dell’Inter, decisivo con la Danimarca e riserva in nerazzurro. Dopo dieci mesi dal suo arrivo a Milan qualcuno salvi il danese prima che sia troppo tardi: lo faccia per lui, per l’Inter e anche per Antonio Conte. |
Pioggia, perfino temporali nelle prime ore del mattino. Ma poi la rimonta del bel tempo: sole e caldo, anche se meno rispetto a quello percepito in questi ultimi giorni. Sono le previsioni meteo per giovedì 22 luglio a Milano, secondo cui quella di domani sarà una giornata dai due volti: una mattinata all'insegna delle precipitazioni e poi il resto delle ore asciutte e soleggiate. Vediamo dunque nel dettaglio che tempo farà domani a Milano. La giornata di giovedì 22 luglio inizierà all'insegna di una breve perturbazione: è dovuta, come spiega il servizio meteo dell'Arpa (Agenzia regionale per le protezione dell'ambiente), all'incursione di aria relativamente più fresca in quota, che favorirà condizioni più instabili. A Milano saranno possibili precipitazioni alle prime ore del mattino, con possibilità anche di temporali verso l'alba, alternati a schiarite. Il maltempo è però destinato a cessare molto presto: in tarda mattinata persisterà in cielo una certa nuvolosità, ma a partire dal primo pomeriggio il cielo si presenterà terso, con sole e temperature in graduale aumento. I valori raggiungeranno i 30 gradi, una temperatura sensibilmente inferiore rispetto a quelle toccate negli ultimi giorni. | Pioggia e perfino temporali all’alba, poi sole e caldo. Queste le previsioni meteo per giovedì 22 luglio a Milano. La breve perturbazione è dovuta all’incursione di aria relativamente più fresca in quota, che favorirà condizioni più instabili. Venerdì 23 luglio torna il grande caldo, ma nel weekend si attende un lieve peggioramento della situazione. |
Si è appena conclusa la New York Fashion Week, che negli ultimi giorni ha visto numerosissime Maison di fama internazionale presentare le loro collezioni Primavera/Estate 2020. Ieri è stato il turno di Marc Jacobs, stilista che ha chiuso l'evento nella grande sala del Park Avenue Armory. Per l'occasione, ha pensato bene di trasformare la passerella in un mondo gioioso, colorato e sopra le righe, in cui tutto è ispirato agli anni '80. Le modelle sono entrate tutte insieme sul catwalk sorridendosi e mischiandosi al pubblico, solo in un secondo momento hanno dato il via allo show vero e proprio. | Marc Jacobs ha chiuso la New York Fashion Week, mandando in passerella la sua variopinta collezione per la Primavera/Estate 2020. A 18 anni dall’attentato alle Torri Gemelle, lo stilista ha voluto celebrare la gioia di vivere, l’ottimismo e la felicità con degli abiti ispirati agli anni ’80. |
Ieri sera è andata in onda la seconda puntata di "Eurogames", il nuovo programma di Canale 5 ispirato a "Giochi senza frontiere", il game show che negli anni '90 spopolava. A presentarlo c'è una coppia inedita, quella composta da Alvin e Ilary Blasi, ma è soprattutto quest'ultima ad attirare l'attenzione dei fan grazie ai suoi look glamour e trendy. Se per la presentazione della trasmissione aveva puntato su un tubino bicolor con la maxi scollatura, per il debutto sul palco aveva scelto qualcosa di più sportivo con pantaloni a vita bassissima che lasciavano in bella mostra il body sgambato. | Ieri sera è andata in onda la seconda puntata di “Eurogames” e a far parlare di sé è stata la presentatrice Ilary Blasi. Si è presentata sul palco in versione trapper con una tuta bianca oversize, abbinata a dei gioielli molto appariscenti. |
Fin da quando è diventato parte integrante del gruppo del Grande Fratello 12, Armando Avellino ha riscosso successo tra le ragazze della casa, in particolare facendo breccia nel cuore di Caterina Siviero. La padovana non nasconde il suo interesse fin dai primi giorni fin quando non passa all'attacco con Armando, facendogli capire di corteggiarlo. Tra i due l'amicizia si è trasformata in qualcosa di più nelle ultime ore e c'è stato il primo bacio davanti all'occhio vigile delle telecamere. Un bacio fugace e qualche parolina sussurrata di soppiatto, ma che non è sfuggita a quanti aspettavano da tempo lo scoccare della scintilla tra i due. L'effusione è stata breve, ma poco dopo Caterina si ritrova a parlare con Amedeo e Luca della situazione del bel catanese: Armando è fidanzato, e la Siviero si chiede se il fatto di provare un'attrazione per lei sia indice di un rapporto in crisi con la sua donna fuori dal gioco. Il dubbio è fugato immediatamente perché Armando raggiunge i ragazzi per mettere in chiaro la sua posizione: non ha voglia che il misfatto con Caterina Siviero diventi oggetto di chiacchiere nella casa e si raccomanda ai tre di non parlarne con gli altri inquilini. Ma la nota dolente arriva quando parla della sua situazione sentimentale. L'architetto vive qualcosa in più della crisi con la sua fidanzata, anzi sembra lasciar intendere di voler chiudere un rapporto già pieno di incertezze. Prima del suo ingresso al Gf 12 si erano lasciati, ma poi avevano deciso di riprovarci. Il catanese adesso non ha dubbi, è meglio chiuderla qui anche se è più difficile. | Dopo una lunga corte della bella padovana Armando ha finalmente ceduto. Il bacio alla luce del sole è la prima delle dimostrazioni dell’attrazione tra i due, anche se Armando vive una situazione burrascosa all’esterno. |
Ferragosto è tradizionalmente una giornata in cui dedicarsi al relax, o ad una piacevole gita fuori porta. Ma non per Montalbano: il commissario di Vigàta non riposa mai, nemmeno quando l’arsura estiva arriva al massimo e tutti gli altri sono in vacanza. Ce lo racconta lo stesso Andrea Camilleri in un breve testo uscito nel 2013 per Sellerio dal titolo "Notte di Ferragosto": lo scrittore siciliano non ha mai abbandonato il suo personaggio più famoso, regalandoci l’ennesimo piccolo capolavoro da leggere, perché no, proprio sotto l’ombrellone. “Da anni e anni oramà a Vigàta si era pigliata l’usanza che la notti di Ferrausto, quella tra il quattordici e il quinnici, chiossà di mezzo paìsi scasasse per annare a passare la sirata nella pilaja”: a Salvo Montalbano questa cosa non piace, abituato com’è alla tranquillità della spiaggia della Marinella. Ma in quei giorni per lui non c’è pace: intere famiglie con le radio a tutto volume, bambini vocianti, e una gran quantità di bottiglie e rifiuti frutto non solo delle giornate, ma anche delle nottate passate a far baldoria. Quello che Montalbano non sa è che all’indomani di Ferragosto, fra pezzi di “sosizza” e resti di “cuddrironi” ci sarà anche un cadavere. Credo che andare in vacanza quando ci vanno tutti sia di una cafoneria imperdonabile. Nemmeno con il caldo Salvo Montalbano perde il suo fiuto infallibile e comprende subito che quella che ha di fronte non è una morte “banale”, ma un omicidio. Con questo breve racconto Andrea Camilleri dà un bel po’ da fare al suo commissario anche a Ferragosto, aggiungendo un altro piccolo tassello alle amatissime avventure investigative nostrane, e regalando ai suoi lettori un’occasione per trascorrere, letterariamente parlando, un Ferragosto “in giallo”. È così infatti che titola il volume pubblicato da Sellerio nel 2013 che, oltre al racconto di Camilleri, comprende altre cinque storie brevi scritte dagli altri autori simbolo della casa editrice palermitana. “Ferragosto in giallo” propone, oltre all'indagine estiva di Montalbano, anche quella di Massimo Viviani e dei vecchietti del BarLume, personaggi divenuti celebri grazie alla penna di Marco Malvaldi, e quella di Rocco Schiavone, il collega romano di Montalbano raccontato da Antonio Manzini. | Andrea Camilleri non ha mai concesso un giorno di relax al suo commissario, nemmeno a Ferragosto. Perché, come afferma non senza ironia lo stesso Montalbano, “andare in vacanza quando ci vanno tutti è una cafoneria imperdonabile”: è in questo modo che lo scrittore siciliano scelse di raccontare il 15 agosto di Vigàta. L’ennesimo delitto, l’ennesima storia appassionante da rileggere anche oggi sotto l’ombrellone. |
Ieri sera è andata in onda su Canale 5 la finale del Grande Fratello Vip, il reality più seguito degli ultimi tempi che ha visto la vittoria di Daniele Bossari, il presentatore che la scorsa settimana ha fatto la tanto attesa proposta di matrimonio a Filippa Lagerback. Una delle grandi protagoniste della seconda edizione del programma è stata Giulia De Lellis, classificatasi quarta, che per l'ultima puntata ha sfoggiato un look luccicante. Dopo le gonne trasparenti, i look pigiama e l'abito da "caramella", ha indossato un vestito in paillettes disegnato da lei. In occasione dell'ultima puntata del GF Vip, Giulia De Lellis non poteva che puntare tutto su un look esuberante e originale. La fidanzata di Andrea Damante ha infatti indossato un minidress completamente ricoperto di paillettes dorate, caratterizzato da una profonda scollatura che rivelava l'assenza del reggiseno e le maniche lunghe. Per completare il tutto ha scelto i décolleté neri Christian Louboutin, ha tenuto i capelli sciolti e lisci e ha usato un rossetto rosso fuoco. La cosa che in pochi sanno è che è stata proprio l'ex corteggiatrice a ideare l'abito e a commissionarlo alla sarta di fiducia per entrare nella casa di Cinecittà. Nel momento in cui l'ha provato poco prima della diretta, ha però avuto una crisi di rabbia, visto che era due taglie in più rispetto a quanto aveva richiesto. Per fortuna, nessuno se n'è accorto, anche se la De Lellis è finita ancora una volta al centro delle polemiche degli utenti del web per la sua scelta di stile. Come capita da settimane, anche durante la finale Giulia De Lellis è finita nel mirino degli utenti del web a causa del suo vestito. Non è un caso che sui social si siano letti molti commenti che criticano la scelta decisamente poco sobri, tanto che l'abito è stato paragonato a un albero di Natale dorato, a delle palline natalizie o a una stella cometa. Sobrietà #gfvip #Gdl #giuliadelellis #delellis #grandefratellovip A post shared by {[(MANUEL)]} Ⓜ️ (@manuel_real_off) on Dec 4, 2017 at 12:17pm PST Due gocce d'acqua #gfvip #Gdl #gfvip2 #grandefratellovip #giuliadelellis #delellis #manuelrealoff A post shared by {[(MANUEL)]} Ⓜ️ (@manuel_real_off) on Dec 4, 2017 at 12:00pm PST "Ma Giulia De Lellis sembra un Ferrero Rocher con questo vestito", "Me so cecata col vestito della De Lellis! Giuro", sono solo alcuni dei post più ironici e divertenti che si leggono in giro per il web e che si scagliano conto il look della fidanzata di Andrea. | Ieri sera è andata in onda la finale del GF Vip e Giulia De Lellis ha voluto puntare tutto su un look brillante. La fidanzata di Damante ha infatti indossato un minidress in paillettes dorate disegnato da lei con una profonda scollatura sul décolleté che ha rivelato l’assenza di reggiseno. |
È un periodo nero per molti cantanti internazionali che, a causa di una serie di malanni, è costretto a cancellare singoli concerti o interi tour, o parti di essi, come successo, ultimo in ordine di tempo, a Chris Isaak, il cantante americano che ha fatto innamorare generazioni ed è autore di una canzone amatissima come "Wicked games". Isaak, riposta un comunicato pubblicato sulla sua pagina Facebook e il suo sito ufficiale, ha annunciato, infatti, la fine di quello che restava del suo tour 2016, interrotto a causa di una polmonite che lo ha colpito in questi ultimi giorni. Una comunicazione in cui si il cantante è in fase di miglioramento e che tornerà ad esibirsi il prossimo anno. Il testo del comunicato recita: Ci si aspetta un pieno recupero dell'artista che ha pianificato il suo ritorno ‘on the road' per il 2017. "Come i miei fan sanno, sono solitamente in buona salute per essere un cantante rock & roll. È veramente poco abituale per me cancellare concerti ma la buona notizia è che sono in fase di guarigione e non vedo l'ora di tornare presto con la mia band ed essere al 100% della forma. Voglio ringraziare i miei fan in anticipo per gli in bocca al lupo. I biglietti saranno rimborsati nei punti in cui sono stati acquistati. Sono 17 i concerti che il cantante ha cancellato, comprese esibizioni a Washington, Boston e Los Angeles, per il cantante uscito lo scorso anno con l'ultimo album "First Comes the Night". | A causa di una polmonite Chris Isaak, storico autore di “Wicked Games” ha annullato gli ultimi 17 concerti del suo tour 2017 e in un comunicato si è scusato coi fan per questo stop. |
Ferdi Berisa "Sono un mezzo giornalista" così si definisce nel video che preannuncia la sua collaborazione con il settimanale Visto, che gli ha affidato due importanti rubriche: Il Confessionale, ossia il classico botta e risposta con i lettori, e Fratelli D'Italia, un contenitore di temi come l'integrazione sociale e le storie di emarginazione. "E' stata un’emozione particolare perchè mai avrei pensato che un giorno avrei scritto per una rivista" ha detto Ferdi con voce tremante e ne ha tutti i motivi soprattutto dopo il successo riscontrato da entrambe le rubriche. Senza dubbio Fratelli D'Italia è quella che ha incuriosito di più, anche perchè la gente ha potuto capire meglio la vita di Ferdi e confrontarsi con lui anche su temi difficili come la guerra nell'ex Jugoslavia, che lui viveva come normalità sin da quando era ragazzino. E mentre Francesca Fioretti diventa madrina del Malta Poker Dream e pensa a come giocare bene le sue carte, il suo ex fidanzato preferisce dedicarsi alla carta stampata. | Ferdi Berisa si definisce “mezzo giornalista” dopo aver intrapreso un’attività redazionale per le pagine del noto settimanale Visto. |
Le new entries, in qualsiasi programma si trovino ad entrare, hanno l’ingrato compito di rosicchiare il terreno perduto, e di recuperare in fretta, se non vogliono correre il rischio di esser buttate fuori prima che il pubblico possa loro affezionarsi. Elisa Lisitano non solo lo sa, ma sembra aver passato le settimane precedenti il Grande Fratello 11, rinchiusa in una camera a consumare il videoregistratore per ore e ore, approfondendo quali sono i passi imprescindibili da compiere per far parlare di sé. E allora cosa fa? Innanzitutto Elisa si spoglia, dopo un tuffo in piscina, liberandosi delle vesti bagnate e delle prime inibizioni. Poi ci diletta con la lacrimuccia parlando della sua famiglia (un dictat), lascia intendere di essere interessata a Ferdinando, e ora si impegna nel rito della doccia. La sua doccia non avrà certo la portata mediatica di Norma Silvestri, o delle colleghe giunoniche che l’avevano preceduta nelle scorse edizioni, ma rispetta in pieno i canoni del caso: costumino mini che lasci le natiche libere di sfavillare sotto lo sbirluccichio dell’acqua, apparente disinteresse per il fatto che a quello spettacolo stiano assistendo vari milioni di occhi, tenere rigorosamente il lato b in favore di telecamera, in mancanza di motivi d’interesse altrove, e, ultima in serie cronologica di eventi, la tradizione che non tramonta mai: la strizzatina finale. Non si comprende bene per quale atavico impulso, ma molte concorrenti del Grande Fratello sentono questa necessità di emulare lo spremiagrumi di casa, non appena sono sul punto di abbandonare la doccia. Un tocco di classe che non è passato inosservato. David Lyoen era lì e le ha chiesto di rispiegargli l’ultimo gesto. S’è procurato così una fiondata di parole beneauguranti da parte di Elisa, colpita nella sensibilità dal bisogno di conoscenza del barese, peraltro ultimamente in piena crisi d’astinenza. Certo, una volta rimasto solo in compagnia di Matteo Casnici, David confida all’amico che “una botta” la darebbe volentieri. Ma siamo pronti a scommettere che la sua libido in questo momento cercherebbe ospitalità anche nella tana di un topo, se ve ne fossero in giro. Elisa è e resta una ragazza di sani principi, e dichiara di non voler storie all’interno della casa. Ma il piacere di stuzzicare chi di dovere, non se lo nega. Se per curiosità o compiacenza fate parte della schiera di suoi ammiratori, ammirate allora il video gf11 che immortala la bella Elisa in tutto il suo fascino. E se la sua vaga logorrea vi è proprio insopportabile, usate la fortuna che Matteo e David non hanno: staccate le cuffie. CHI VUOI ELIMINARE TRA CRISTINA, CLIVIO E ROSA? CLICCA QUI PER VOTARE | Elisa si lascia ammirare in tutto il suo splendore durante una doccia insieme a Matteo e David. |
Finale in bianco e nero per Michelle Hunziker che per concludere la sua avventura ad Amici Celebrities ha scelto un outfit in black & white, semplice ed essenziale. Addio dunque abiti di paillettes e tute luminose, per l'ultima puntata del talent di Maria De Filippi la conduttrice cambia stile scegliendo un look decisamente basic. Forse sarà stato il cattivo stato di salute di Michelle a farle scegliere un completo comodo e senza lustrini. Poco prima della diretta, infatti, la Hunziker ha mostrato ai fan le sue condizioni di salute un po' precarie. Nulla di grave ovviamente solo un raffreddore e un po' di raucedine che le ha fatto abbassare la voce. Per combattere il malanno di stagione Michelle prima di salire sul palco ha tentato di liberare le vie respiratorie con tisane allo zenzero e suffumigi. Da professionista quale è non si è fatta bloccare dal raffreddore ed è riuscita ad apparire in scena in forma smagliante esibendo il suo nuovo taglio di capelli con maxi frangetta e un completo con camicia nera e pantaloni bianchi. Certo abbiamo rimpianto i top luccicanti scelti per la "sfida di stile" con Maria De Filippi e anche i look originali di All Together Now, dove Michelle era apparsa con completi ricoperti di paillettes o con eleganti camicie in seta, più adatti a una prima serata, mentre il completo bianco e nero scelto per la finale di Amici è apparso un po' sotto tono rispetto al solito. Possiamo però perdonare Michelle, date anche le condizioni di salute non eccellenti. | Per la finale di Amici Celebrities 2019 Michelle Hunziker dice addio agli abiti da sera con paillettes e indossa un completo semplice ed essenziale in bianco e nero con camicia e pantaloni palazzo. Ecco tutti i dettagli del look della conduttrice per l’ultima puntata del talent di Maria De FIlippi. |
Ieri sera è andata in onda la prima puntata di Uman Take Control. Il reality game ha aperto i battenti nel migliore dei modi e sono state soprattutto due concorrenti a riservare ai telespettatori un delizioso fuori onda. Stiamo ovviamente parlando di Veronica Ciardi e di Nora Amile. Le reginette dei reality non si sono lasciate cogliere impreparate e hanno deciso di sfruttare appieno le potenzialità della seconda occasione, scambiandosi un bacio che ha lasciato tutti con la bocca spalancata. Dopo il sogno con Sarah Nile, Veronica Ciardi hot a Uman Take Control tenta di bissare l'esperienza con la speranza di conquistare l'affetto del pubblico, facendo suo il detto: "Il lupo perde il pelo ma non il vizio". Nora Amile, dal canto suo, non ha disdegnato le attenzioni della sexy romana e si è fatta travolgere dal turbinio della passione! Se la prima puntata del reality game concede questo spettacolo, allora siamo sicuri che il pubblico a casa non rinuncerà tanto facilmente alla trasmissione televisiva! Uman Take Control ricorda alla lontana La pupa e il secchione. Ma forse la sensazione è dovuta esclusivamente alla presenza dei protagonisti del comedy condotto da Paola Barale ed Enrico Papi. Intanto una domanda sorge spontanea: se Sarah Nile riceve minacce di morte per aver tradito Veronica Ciardi con vari uomini, cosa accadrà alla romana che fece impazzire di gelosia Massimo Scattarella? | Nora Amile e Veronica Ciardi si baciano a Uman Take Control, le due reginetta del reality tornano prepotentemente alla ribalta per la gioia del telespettatori. |
La città di Ivrea, conosciuta per il Carnevale e la battaglia delle arance, è in realtà divenuta celebre anche per un altro aspetto. La città piemontese nel 2018 è è entrata nella lista Unesco per il suo patrimonio industriale. "Ivrea città industriale del XX secolo" è un sito concepito tra il 1930 e il 1960, grazie all'Olivetti, sotto l’egida del patron Camillo seguito dal figlio Adriano. Oltre a questo titolo importante, Ivrea, è una fantastica città da visitare per il suo aspetto elegante ed animato. Il modello di città industriale concepito tra il 1930 e il 1960, grazie all'Olivetti dava una risposta all'urbanizzazione del periodo, realizzando un modello basato su un sistema sociale e produttivo ispirato alla Comunità. Tutto questo ha contribuito a rendere Ivrea una città all'avanguardia, partendo dalla fabbrica a mattoni rossi, che produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer, fino ad arrivare ai nuovi modelli sociali, costruiti attorno alle necessità dei dipendenti dell’azienda. Infatti, nel sito furono realizzati dei veri spazi residenziali e di servizi. Il progetto concreto è stato concepito grazie alla partecipazione di importanti architetti ed urbanisti del novecento, che hanno ideato opere sia nelle aree industriali che in quelle residenziali. La città industriale d'Ivrea proclamata Patrimonio Unesco è composta da vari edifici e complessi architettonici che hanno mantenuto il loro carattere di unicità ed integrità, così come richiesto dall'Unesco. Nel sito in questione sono presenti le originarie Officine Olivetti del 1896, edifici che ospitavano il Centro Studi ed Esperienze e la Centrale Termoelettrica, gli edifici della mensa, dei servizi sociali e dell’asilo nido. Il complesso comprende anche le case del Borgo Olivetti e del Quartiere Castellamonte, due Palazzi Uffici e l’Unità Residenziale di Ivrea Centro. Il territorio di Ivrea è noto come il "Canavese", nome che deriva dalla canapa che veniva coltivata nel passato. La Canapa è rappresentata sulla torre centrale del Palazzo che ospita il comune dal 1758. Questo palazzo poderoso ed importante si trova proprio nel centro della città. In quest'area sorge anche il Duomo di Santa Maria Assunta, il Vescovado e il chiostro capitolare. Nelle vicinanze si giunge al Teatro Giacosa, che si presenta nelle sue forme neoclassiche, dopo il restauro avvenuto nel 1958 in occasione del 150° anniversario del Carnevale di Ivrea. Proprio quest'evento rende celebre la città di Ivrea ed ogni anno richiama tantissimi appassionati e curiosi che vogliono assistere all'entusiasmante battaglia delle arance. Spostandoci leggermente fuori dal centro di Ivrea si giunge ad un'importante testimonianza storica, l'anfiteatro. Questo luogo fu costruito intorno alla metà del I secolo d.C., al di fuori delle mura romane. L'anfiteatro poteva ospitare circa 15000 spettatori, ma ad oggi rimangono in piedi solo le fondamenta del muro perimetrale e i cunicoli sotterranei dove erano custoditi gli animali prima dei combattimenti. Nella parte alta di Ivrea sorge il Castello della città. Una costruzione poderosa chiamata da Giosuè Carducci castello "dalle rossi torri". Il complesso è formato da un edificio a pianta quadrata con un vasto cortile e agli angoli torri cilindriche. La torre maggiore fu danneggiata nel 1676 da un fulmine. Il Castello è oggetto di una vasta opera di manutenzione e recupero. | La città di Ivrea, conosciuta per il suo originale Carnevale con la battaglia delle arance, è in realtà divenuta celebre anche per un altro aspetto interessante. La città piemontese nel 2018 è Entrata nella lista Unesco per il suo patrimonio industriale con il titolo “Ivrea città industriale del XX secolo”. |
Anche la nonna di Eitan è indagata per sequestro di persona aggravato. La Procura di Pavia l'ha inserita nel registro degli indagati insieme al marito Shmuel Peleg, nonno 58enne del bambino di 6 anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, perché avrebbe anche lei contribuito a organizzare la fuga dall'Italia e imbarcare il nipote su un areo privato in Svizzera con direzione Israele, dove vive la famiglia della madre di Eitan, morta insieme al marito e all'altro figlio nell'incidente dello scorso 23 maggio. Fin sa subito si è parlato di rapimento: i nonni hanno violato il divieto di espatrio per il bambino, affidato dalla Procura di Pavia alla zia paterna residente a Pavia. Ora gli inquirenti cercando altri possibili complici: chi indagata su quanto accaduto sabato pomeriggio, quando il nonno era andato a prendere Eitan dagli zii paterni per trascorrere qualche ora insieme per poi invece lasciate il Paese, sostiene che si sia trattato di un piano ben organizzato. Per questo si cercando altri complici e non si esclude che ci possa essere un aiuto anche da parte dei servizi segreti israeliani dal momento che il nonno era stato per molto tempo nell'esercito. Dopo la tragedia e le dimissioni dall'ospedale del piccolo Eitan è scattata una battaglia legale per l'affidamento tra le due famiglie, quella dei parenti della madre in Israele e quella del padre a Pavia. Ora i legali di entrambi le parti puntano a trovare un "accordo il prima possibile". La svolta sull'affidamento potrebbe arrivare nella prossima udienza del 22 settembre quando verranno discussi i reclami dei parenti da Israele. Intanto da sabato pomeriggio i nonni e gli zii materni portano avanti le loro ragioni: "Non lo abbiamo rapito, siamo stati obbligati perché le sue condizioni di salute erano pessime e finalmente ora dopo quattro mesi i medici vedranno cosa è successo il piccolo". Il piccolo infatti appena arrivato in Israele è stato portato in ospedale per essere sottoposto ad alcune visite. Chiedono invece un rientro immediato in Italia gli zii paterni preoccupati per le notizie emerse sul nonno: ai microfoni di Fanpage.it hanno più volte ribadito che il 58enne è stato già condannato per maltrattamenti domestici nei confronti della moglie. Su tutto ciò ora indaga la Procura di Pavia. | È indagata per sequestro di persona anche la nonna di Eitan, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto alla strage del Mottarone: avrebbe contribuito, insieme al marito, già indagato dalla Procura, a organizzare la fuga dall’Italia e imbarcare il nipote su un areo privato in Svizzera con direzione Israele, dove vive la famiglia materna dei genitori di Eitan, morti insieme all’altro figlio nell’incidente del 23 maggio. |
“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci”. Quando Susanna Ceccardi finisce il suo intervento citando il Mahatma Ghandi, la metamorfosi dell’ex leonessa leghista che equiparava fascismo e antifascismo e definiva “Imagine” di John Lennon una canzone marxista è ormai completata. Nella piazza del centrodestra a Firenze che – con Salvini e Meloni sul palco – chiude la campagna elettorale per le regionali toscane, va in scena l’ultimo tentativo di prendere quel po’ di voto moderato che serve per vincere. E l’aria è quella di chi crede davvero di poter mettere fine al dominio rosso nell’ex Granducato. Circa un chilometro più in là, alla Santissima Annunziata, anche il candidato del centrosinistra Eugenio Giani termina la sua corsa. Sarebbe scorretto paragonare le due piazze, non fosse altro perché qui i big – da Zingaretti a Renzi – non si fanno vedere. È innegabile però che il clima sia molto meno euforico e molto più preoccupato. In prima fila ci sono solo i dirigenti del Pd toscano, dal sindaco Nardella alla segretaria Bonafè. Sul palco si alternano startupper, ricercatori, infermiere. Per carità, di gente ce n’è e gremisce tutto lo spazio disponibile, qualche cartello, poche bandiere. L’atmosfera, però, sembra più quella di un convegno o di un festival letterario che quella della vigilia di una battaglia campale. Una regola non scritta dice che per conquistare la Toscana bisogna per forza fare breccia nell’area di Firenze, un’impresa fino a oggi mai riuscita alla destra. A giudicare dalla manifestazione di ieri, stavolta le cose potrebbero essere diverse. La piazza è piena e nonostante il tentativo di far rispettare le norme anti-Covid, fuori dalle transenne tra le persone ammassate il distanziamento è poco o nullo. Ma gli ammiccamenti di Salvini alla propaganda negazionista sono almeno per ora un ricordo. Niente di tutto questo trova spazio nel suo intervento dal palco. Osservando la platea, tuttavia, a colpire l'attenzione è soprattutto il tipo di pubblico presente. È vero, l’evento viene gestito, tra gli altri, dai giovani del centro sociale della destra identitaria Casaggì che si scambiano il saluto legionario. Ma a occupare le sedie sono soprattutto famiglie, giovani coppie, anziani, gente della piccola borghesia e della classe media (o di quel che ne rimane). Insomma, proprio l’elettorato a cui sembra rivolgersi Ceccardi per provare a centrare il successo. Sono tutti uniti dalla convinzione della necessità di un cambiamento, anche se poi magari non sanno dirti cosa andrebbe cambiato nel concreto né come la loro candidata vorrebbe farlo. Matteo Salvini cerca di non ripetere gli errori dell’Emilia Romagna e modera molto i toni. Sia lui che Ceccardi d’immigrazione parlano poco o niente, giusto il tempo del riferimento di rito al processo che vede imputato il leader leghista a Catania. Per il resto, il crescendo di provocazioni che aveva caratterizzato la campagna emiliana lascia il posto ad altri temi: il lavoro, la sanità, i trasporti. Altro dettaglio rivelatore, la chiusura del comizio è affidata alla candidata, con Salvini che si mette sotto il palco ad ascoltarla in silenzio, a favore di telecamere e fotografi. Il messaggio è chiaro: stavolta non personalizzo le elezioni, non è un voto per me o contro di me. Certo, è difficile pensare che in caso di affermazione in Toscana, l’opposizione non chieda le dimissioni di Conte. Meloni in parte lo conferma: “Se ci fosse una vittoria schiacciante, una valutazione sarebbe possibile”. Mentre il segretario del Carroccio mantiene il suo spartito: “Non lego le sorti del governo al voto per le regioni”. Sul palco di Giani, intanto, un commosso Enrico Rossi – governatore uscente della regione – dice che l’errore delle forze di governo è stato quello di non presentarsi unite. Sembra già un’analisi della sconfitta, pure se Rossi si affretta a precisare che i toscani sono intelligenti e, anche grazie al voto disgiunto, rimedieranno alle mancanze dei dirigenti. | Alla manifestazione della destra che chiude la campagna elettorale per la Toscana, Ceccardi, Salvini e Meloni mettono in scena l’ultimo tentativo di travestirsi da moderati per guadagnare i voti che servono per la vittoria. Poco distante, sul palco del centrosinistra, la preoccupazione per il risultato traspare ormai evidente e i big si tengono alla larga. Storia delle due piazze che lanciano la battaglia cruciale delle regionali di domenica prossima. |
Il "divorzio" dai Windsor di Meghan Markle e del principe Harry è ormai ufficiale. Nelle ultime settimane non si è parlato d'altro e, anche se in un promo momento si diceva che la regina fosse indignata dalla scelta, oggi ha accettato l'allontanamento della coppia dalla famiglia, facendogli rinunciare ai titoli reali e ai fondi pubblici. Ora inizia la nuova vita "indipendente" dei Sussex e già sono moltissimi quelli che ipotizzano le più svariate carriere professionali per loro, dal possibile futuro nella moda per l'ex principessa a un incarico da governatore per Harry. Per il momento, però, si tratta solo di supposizioni, l'unica cosa certa è che l'attrice americana è più felice che mai a Vancouver, dove si è mostrata in un'inedita versione sportiva con tanto di scarponcini da trekking e Archie in un marsupio tenuto sul petto. | Dopo che per giorni sono stati separati a causa del “divorzio” dai Royals, Meghan Markle ed Harry si sono riuniti. Il principe è volato alla volta del Canada nelle ultime ore e può finalmente riabbracciare la moglie e il figlio Archie. |
Un incendio è divampato nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 20 agosto, all'interno di un prato tra via Bruno Pelizzi e via Fancelli, quartiere di Torrespaccata a Roma, periferia est della Capitale. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Roma, gli uomini della Protezione Civile e alcune pattuglie del Gruppo Tuscolano e Torri della polizia locale di Roma Capitale. Le abitazioni sono vicinissime alle fiamme e il fumo ha completamente invaso il quartiere. Le segnalazioni di questo incendio, tuttavia, arrivano da molti quartieri del quadrante Est di Roma, poiché la colonna di fumo nero è visibile a chilometri di distanza. Sul posto è arrivato anche un elicottero dei vigili del fuoco, con il quale si sta cercando di spegnere le fiamme. Alle 21 un residente ha scritto in un gruppo Facebook del quartiere: "C'è ancora tanto fumo. Specialmente a via Fancelli e vie limitrofe. Sarà dura tenere le finestre aperte stanotte". | Un incendio è divampato nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 20 agosto, all’interno di un prato tra via Bruno Pelizzi e via Fancelli, quartiere di Torrespaccata a Roma, periferia est della Capitale. Sul posto i vigili del fuoco e i volontari della Protezione civile, che stanno cercando di contenere le fiamme. |
È finalmente arrivato il gran giorno per festeggiare il quarto compleanno del piccolo Andrea, il figlio di Gigi D'Alessio e di Anna Tatangelo. Una festa anticipata dalla stessa "Lady Tata" sui social, dove aveva avvertito i suoi fan che ci sarebbe stata una festa meravigliosa per il loro "cuore", con tanto di crostata della nonna e così è stato infatti. Le fotografie dei festeggiamenti sono state postate proprio dal social network di Anna Tatangelo, molto attivo in questi giorni visto il lancio del suo nuovo singolo "Senza dire che", per il quale ha già girato un videoclip dalle tinte molto sensuali, come mostra una foto postata proprio durante le riprese. "Oggi sono emozionata". Anna non è riuscita a trattenere l'emozione ed ha così condiviso i suoi pensieri con i suoi 630mila fan su Facebook, con i 320mila su twitter e i 32mila circa su instagram. | Gigi e Andrea festeggiano il quarto compleanno del loro piccolo Andrea con una torta gigante gonfiabile e tanti palloncini. E la gioia di Anna è tutta su Facebook: “Oggi sono davvero molto emozionata”. |
Gli animali più grandi e pesanti sulla terraferma sono gli elefanti, i cui esemplari maschi riescono a raggiungere i 4mila chilogrammi nella specie asiatica e i 6mila in quella africana. Nonostante le dimensioni "abbondanti" dei maestosi pachidermi, in proporzione l'essere umano in salute ha in media una quantità di grasso corporeo superiore a questi splendidi animali. Lo ha determinato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università dell'Alabama di Birmingham e dello Smithsonian Conservation Biology Institute, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell'Università dell'Indiana di Bloomingtone e dell'Institute of Biological and Environmental Sciences dell'Università di Aberdeen (Scozia). Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Daniella E. Chusyd, docente presso il Dipartimento di Scienze della Nutrizione e del Nutrition Obesity Research Center dell'ateneo americano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver misurato i livelli di grasso corporeo di decine di elefanti asiatici (Elephas maximus) presenti in alcuni zoo degli Stati Uniti e del Canada. I ricercatori si sono interessati al caso degli elefanti asiatici poiché si riteneva che il basso tasso di fertilità in essi riscontrati fosse in qualche modo collegato ai livelli di sovrappeso, superiori a quelli registrati negli animali selvatici. Ma sapere quanto grasso c'è effettivamente in un elefante non è facile da calcolare, per questo la professoressa Chusyd e i colleghi hanno messo a punto un curioso stratagemma, ovvero dando da mangiare ai pachidermi fette di pane bagnate nell'acqua pesante (del tutto innocua), nel quale è presente un isotopo dell'idrogeno chiamato deuterio. Attraverso analisi del sangue e la misurazione della concentrazione di deuterio è possibile ottenere un calcolo ragionevole della quantità di acqua e della massa grassa degli animali. Gli scienziati hanno coinvolto nello studio 44 esemplari, nove maschi e 35 femmine. | Misurando le concentrazioni di grasso corporeo di elefanti asiatici tenuti in cattività, un team di ricerca internazionale ha determinato che l’essere umano medio e in salute ha in proporzione una massa grassa superiore a quella dei pachidermi. Se infatti maschi e femmine di questa specie hanno in media, rispettivamente, una quantità di grasso corporeo dell’8,5 e del 10 percento, nella nostra si spazia dal 6 al 31 percento. |
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