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La piccola Raffaella termina le cure oncologiche all'Ospedale Santobono Pausilipon di Napoli, e si scatena in un balletto di gioia all'esterno del nosocomio. La piccola paziente, ballerina provetta, ha così danzato sulle note di "Jerusalema" di Master KG e Nomcedo, uno dei brani più in voga dell'ultimo periodo, tra gli applausi del personale medico e sanitario. La gioia di aver terminato le dolorose cure oncologiche ed aver rimosso anche il PICC (letteralmente, un catetere centrale ad inserimento periferico, dall'inglese Peripherally Inserted Central Catheter, ovvero il tubicino che serve nel caso specifico ad iniettare i medicinali oncologici in vena, ndr) hanno portato la piccola a scatenarsi a passo di danza.
La piccola Raffaella ha terminato le cure oncologiche all’ospedale Santobono Pausilipon di Napoli e si scatena in un balletto sulle note di “Jerusalema”. Il video dell’ospedale subito virale: “Sei una forza della natura e ti auguriamo di restare esattamente la persona speciale e meravigliosa che sei”.
Si chiama "Terza stagione" il nuovo album di Emis Killa, uscito la settimana scorsa e che il rapper sta portando in giro per un lungo in store in cui sta incontrando i fan. Purtroppo dopo il clamore di CULT, dovuto a motivi più legati alla musica, il cantante ha dovuto affrontare non poche critiche dovute a causa di una canzone che si chiama "3 messaggi in segreteria". Killa, infatti, sta fronteggiando in questi giorni a commenti irritati per il testo della canzone che racconta uno stalker dalla sua testa e molti hanno letto come istigazione al femminicidio, come gli hanno scritto nei giorni scorsi, con toni che vanno da "è un testo stupido e violento, dà valore ad un genere di relazione uomo/donna malsano e pericoloso" a "dovresti semplicemente vergognarti. Tu e chi produce le tue "canzoni". 3 messaggi in segreteria è da denuncia per istigazione al femminicidio". Insomma, resosi conto della possibilità di fraintendimento del testo e subissato dalle critiche, il cantante ha voluto specificare quello che aveva già spiegato ai giornalisti in conferenza stampa e lo ha fatto con un post su Facebook in cui spiega che quel pezzo, la scelta della voce che racconta la storia "E' il mio modo per sensibilizzare e denunciare il femminicidio (…) Ho corso di proposito il rischio di essere frainteso perché il mio richiamo alla riflessione e alla consapevolezza non passasse inosservato, e l'ho fatto coi modi e le parole che sono mie": Emis Killa istiga al femminicidio? Ora che ho la vostra attenzione leggete le righe che seguono. In questi giorni sta andando tutto bene, gli instore procedono e il disco sta piacendo molto, però sta succedendo anche altro. Si parla di "3 messaggi in segreteria", e certi lo fanno come se istigasse alla violenza sulle donne. In questa canzone racconto di un ragazzo che perde la testa per la ex fidanzata e decide di ammazzarla. Lo racconto dal punto di vista, malato, di chi ammazza. E' il mio modo per sensibilizzare e denunciare il femminicidio. Ho scelto un metodo brusco, diretto, cattivo, e soprattutto in prima persona, perché so che è il più efficace e mi appartiene, e infatti si sta alzando un polverone, che è quello che mi aspettavo, per poter porre l'attenzione su uno degli aspetti più brutti di questa società. Come artista è mio privilegio e mio compito raccontare storie e far pensare chi mi ascolta. Quando creo canzoni creo mondi, a volte colorati, a volte crudi. Nelle canzoni racconto la realtà, che a volte è orribile, a volte è sbagliata, ma mai possiamo far finta che non esista. Ho corso di proposito il rischio di essere frainteso perché il mio richiamo alla riflessione e alla consapevolezza non passasse inosservato, e l'ho fatto coi modi e le parole che sono mie. Il fraintendimento è stato evidente e forse se un piccolo problema c'è stato: se un messaggio che vuole essere a favore arriva al contrario evidentemente c'è qualcosa che è andato storto e ha fatto bene Killa a specificare: Nella conferenza stampa di presentazione l'avevo spiegato ai giornalisti e il senso e lo spirito del mio pezzo era stato ben compreso. Spero che un brano così forte spinga soprattutto i più giovani e chi ignora questi fatti a farsi due domande e a non ignorarli. Non temo assolutamente che qualcuno pensi ad emulare il personaggio che interpreto, sarebbe come temere che chi legge gialli poi diventasse un serial killer. Amo e rispetto l'universo femminile a cui credo di aver dedicato belle parole nel corso della mia discografia; ci sta che qualcuno abbia frainteso lo spirito del brano, ma a volte una nota stonata spicca più delle altre in mezzo all'armonia. Un saluto a tutti.
Una delle canzoni di “Terza stagione”, ultimo album di Emis Killa, è stata fraintesa e così il rapper ha voluto fare una precisazione, spiegando che il testo di “3 messaggi in segreteria” non istiga al femminicidio, anzi, il significato è proprio una denuncia al fenomeno.
Update 11.50 – RICEVIAMO MAIL CODACONS E PUBBLICHIAMO ESTRATTO Sul caso Fedez oggi il Codacons presenta formale opposizione alla richiesta della Procura di Milano di archiviare la querela mossa dall’associazione nei confronti del rapper. […] Con la nuova decisione della Procura di Milano, il Pm Gentilini sembra pericolosamente autorizzare chiunque a offendere e insultare, ritenendo che l’espressione usata da Fedez “potete andare a fare in culo” “esclude la carica offensiva delle espressioni quali quelle usate dall’indagato” perché “i soggetti interagiscono in posizione di parità” SIC!! Parità decisamente inesistente dal momento che Fedez su Instagram conta ben 11,3 milioni di follower!! E non ha il diritto di critica (sulla base del quale il Pm Gentilini ha ritenuto di assolvere il rapper) che spetta solo ai giornalisti. […] Contro la richiesta errata del Pm di Milano l’associazione propone ora opposizione dinanzi al Gip cui spetta l’ultima parola. Tutto ciò mentre il rapper dovrà comparire il prossimo 1 febbraio dinanzi al Tribunale civile di Roma per rispondere della richiesta di danni nei suoi confronti presentata dal Codacons. Il pubblico ministero Francesca Gentilini ha fatto richiesta di archiviazione per Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, in merito all'accusa di diffamazione sollevata nei suoi confronti dal Codacons lo scorso mese di maggio. "La proposta del Codacons sarebbe quella di bloccare tutte le raccolte fondi private" aveva detto il rapper in un video "Cioè tutti i milioni di euro raccolti per aiutare gli ospedali pubblici, cancellarli e stopparli. Io sono allibito, qualcuno li fermi", in risposta al ‘volerci vedere chiaro sulla raccolta fondi avviata da Fedez e Chiara Ferragni‘ che l'associazione aveva avanzato come proposito, insieme ai forti dubbi nei confronti della trasparenza della piattaforma Gofundme, sulla quale i Ferragnez stavano operando. Sull'accusa di voler "bloccare le raccolte fondi private", il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, era intervenuto subito di taglio: "Ma quando mai. Noi abbiamo chiesto con un atto formale al governo che i soldi siano versati direttamente sul conto della Protezione Civile, perché almeno è un ente pubblico, e non si rischia che i privati non le destinino a chi devono" e si era poi rivolto a "un signore, che credo sia un cantante" parlando di "gente che passa la vita dentro un armadio o in alberghi di lusso, vendono l'immagine di un bambino di due anni contro tutte le norme internazionali a tutela del fanciullo e che si vende l'acqua della fontana a 9 euro al litro: non mi sembra ci sia altro da aggiungere". Il pm milanese ha spiegato che il Codacons ha ritenuto di essere stato offeso e sottoposto da Fedez a "una vera e propria gogna mediatica" dopo la diffusione del suo video Instagram, motivando la cosa "in modo assai confuso, contorto e per certi aspetti non aderente agli stessi fatti allegati o dedotti".
Per “manifesta infondatezza della notizia di reato” viene richiesta l’archiviazione della querela per diffamazione presentata dal Codacons contro Fedez. Al centro, la risposta che il rapper diede all’associazione, attraverso un video pubblicato lo scorso marzo, quando scrisse di ‘volerci vedere chiaro sulla raccolta fondi avviata da Fedez e Chiara Ferragni’.
Rientra nel progetto Ecology Island, una magica penisola nascosta nel cuore del Central Park di Dartford (est di Londra, nella regione del Kent) dedicata allo studio dell’ambiente naturale e dell’interazione con il contesto urbano, questo esempio di architettura sostenibile originale il suo nome è "Ecology of Colour."
Il coloratissimo rifugio ideato dagli architetti di Studio Weave, in collaborazione con i grafici di Nous Vous e diversi ortocultori, un luogo per creare, condividere, preservare.
Ecco la nostra video guida su come cercare una parola (o una frase) nelle chat di WhatsApp. Utilizzate tantissimo WhatsApp, avete decine di chat e gruppi e alcune volte vi capita di avere la necessità di cercare una frase o una parola? Volete evitare di impazzire per cercare una parola (o una frase) nelle chat di WhatsApp? Questa è la video guida che fa per voi. In questa guida vi farò vedere come cercare una parola (o una frase) nelle chat di WhatsApp utilizzando una funzione da tempo integrata nell'app per i messaggi gratis più utilizzata al mondo e disponibile sia nella versione per iPhone che nella versione per Android. Se quindi anche voi avete la curiosità di capire come cercare una parola (o una frase) nelle chat di WhatsApp, prendetevi due minuti di tempo e seguite i miei consigli: vi sembrerà una cosa forse banale, ma utilizzare questa funzione potrebbe semplificarvi la vita in alcune situazioni. Per cercare una parola (o una frase) nelle chat di WhatsApp in iPhone, tutto quello che dovrete fare è avviare l'applicazione e posizionarvi nella finestra principale dove sono contenute le anteprime di tutte le chat. Effettuando uno swipe dall'alto verso il basso, vedrete comparire in alto una nuova riga nella quale dovrete inserire la parola o la frase che volete cercare nelle chat e nei gruppi: in pochi istanti il sistema elencherà tutte le chat nelle quali è stata digitata quella particolare frase, e la evidenzierà in giallo. La procedura per cercare una parola (o una frase) nelle chat di WhatsApp in Android, invece, è ancora più semplice. Una volta avviata l'applicazione, nella finestra principale noterete in alto a destra un'icona a forma di lente d'ingrandimento: selezionandola e inserendo la parola o la frase che volete cercare, vedrete comparire un elenco di tutte le chat nelle quali è stata digitata quella particolare frase, che verrà anche questa volta evidenziata in giallo.
Utilizzando questa particolare funzione di WhatsApp, potrete trovare in pochi istanti una frase o una singola parola cercandola automaticamente in tutte le chat e i gruppi.
Sono passati pochi giorni da quando Liam Gallagher ha dato del fottuto grasso a Robbie Williams, confermando il rapporto di eterna rivalità che passa tra i due cantanti britannici, fin dall'epoca di massimo splendore dei Take That e degli Oasis. Williams non si è certo lasciato scivolare addosso l'ennesima provocazione, ed ha reso pan per focaccia al fratello minore dei Gallagher. Robbie non si è fatto molti scrupoli nel dichiarare che la musica dei Beady Eye vale proprio quanto le chiacchiere di Liam; il bel cantante inglese ha detto: Le sue interviste sono meglio delle registrazioni. Mi piacciono molto le interviste, Liam è come un episodio di Star Stories. Subito dopo Robbie Williams è sceso nel particolare, parlando del nuovo album dei Beady Eye: La produzione è molto buona. Ci sono un paio di canzoni che sarebbero sorprendenti se solo avessero un ritornello. "Flick of the finger" è quasi un grande pezzo. E anche "Start anew" lo sarebbe, se avesse un ritornello. Le critiche di Robbie colpiscono a fondo Gallagher e la sua band, che evidentemente secondo il Take That patiscono la mancanza di un leader, com'era Noel Gallagher: I Beady Eye hanno perso il loro generale. Ho sentito ‘Second bite of the apple' non so perché nessuno gli abbia mai detto niente in proposito. Quando la ascolti pensi: ‘Per favore, metteteci un ritornello. Sarebbe bellissima'. Ma immagino che nessuno nel gruppo abbia abbastanza carattere da farlo presente a Liam.
Durissima replica dell’ex Take That nei confronti dell’acerrimo nemico Liam Gallagher. Dopo le offese ricevute Robbie ha criticato le canzoni dei Beady Eye, persi senza la guida del “Generale” Noel.
Il no a Mario Draghi l’ha detto per primo Alessandro Di Battista. Che, però, non sta in Parlamento e non ha quindi voti di fiducia da negare o dare. Lo hanno seguito Barbara Lezzi, Nicola Morra e Danilo Toninelli, di certo tra i più critici nelle prime ore. Poi le loro posizioni si sono smorzate, sono diventate più morbide, e ora si limitano a chiedere un voto su Rousseau o un governo che porti il Paese al voto entro pochi mesi. Nel Movimento 5 Stelle la spaccatura sulla nascita del governo Draghi e sul sostegno al presidente incaricato è evidente. Anche se gli interventi di Beppe Grillo e Giuseppe Conte sembrano aver attenuato le tensioni. Ma quanti sono i parlamentari del Movimento che potrebbero non votare la fiducia a Draghi? Di nomi ne circolano un po’, ma al momento non sembra trattarsi di un gruppo così nutrito da poter realmente mettere in difficoltà i vertici pentastellati. Fino a pochi giorni fa si parlava addirittura di circa 50 senatori del Movimento contrari al sostegno al governo Draghi. Numeri che sembrano ora scesi e l'impressione è che una parte di questi parlamentari possa al massimo astenersi, non votare contro. In questi giorni l’obiettivo è stato quello di ridurre il dissenso interno, arrivando a un massimo di 15 senatori e altrettanti deputati contrari. Al momento si parla di una trentina di indecisi, con solo una decina certamente pronti a votare no alla fiducia.
Inizialmente si era parlato addirittura di 50 senatori del Movimento 5 Stelle contrari al sostegno al governo Draghi. Ora questi numeri sembrano scesi e la spaccatura potrebbe essere in parte rientrata, ma i parlamentari pentastellati – soprattutto del Senato – che si dicono pronti a non votare la fiducia potrebbero essere almeno una decina, a cui aggiungere qualche astenuto.
Gambe, decolletè, lato b o zigomi, le parti del corpo che le celebrities hanno voluto assicurare sono davvero tante: neanche a dirlo i loro prezzi sono folli. L'ultima è stata Taylor Swift che ha assicurato le sue gambe per ben 40 milioni di dollari. Ecco quali sono le parti del corpo più care, in tutti i sensi, alle celebrities. Non è una novità che JLo abbia assicurato il suo lato B: per la cantante il fondoschiena vale ben 25,5 milioni di euro; anche Kim Kardashian ha deciso di assicurare il suo ormai celebre e sempre più immortalato lato B per una cifra che si aggira intorno ai 15 milioni di dollari. Le gambe però sono tra le parti del corpo più gettonate per l'assicurazione: oltre a Taylor Swift infatti, anche Heidi Klum ha voluto assicurare le gambe per ben 2,2 milioni di dollari, così come Rihanna che investito ben 1 milione per le sue gambe e Mariah Carey che ha sborsato una cifra folle pur di avere un'assicurazione sulle sue gambe: la cantante infatti ha deciso che la cifra ideale era di ben 1 miliardo di dollari. Julia Roberts invece ha puntato tutto sul suo sorriso, un simbolo inconfondibile della sua bellezza che vale ben 22 milioni di dollari.
Kim ha investito sul lato B come JLo, Julia Roberts ha puntato tutto sul sorriso e Madonna sul decolletè: le star hanno scelto assicurazioni milionarie per alcune parti del loro corpo. Ecco le cifre folli che hanno investito.
I bambini italiani avranno una sorpresa speciale a Natale che arriva direttamente dall’Inghilterra. Si tratta del film “Paddington” con il simpatico orso già protagonista di una serie di famosissimi libri per l'infanzia creati dallo scrittore Michael Bond, nel 1958, e tradotti in 30 lingue. Paddington (il nome è lo stesso della celebre stazione ferroviaria di Londra) è apparso per la prima volta nel libro "A Bear Called Paddington", illustrato da Peggy Fortnum e adesso lo vedremo in azione nel film diretto da Paul King, che mescola CGI e live-action (come già avvenuto con “I Muppet”, “I Puffi" e “L’Orso Yoghi”), con fenomenali effetti visivi curati dai geni della VFX Framestore. Nella versione originale, l’orsetto è doppiato da Ben Wishaw, ma tutto il cast è formato da attori eccezionali, capitanati dalla straordinaria Nicole Kidman. Appuntamento, quindi, al 25 dicembre. L’orso Paddington è cresciuto nel profondo della giungla del Perù con la zia Lucy. La donna, ispirata da un incontro casuale con un esploratore inglese, ha allevato il nipote preparando marmellate, ascoltando la BBC e sognando di una vita entusiasmante a Londra. Quando un terremoto distrugge la loro casa, la zia Lucy decide che è giunto il momento di nascondere il suo giovane nipote a bordo di una nave diretta in Inghilterra, in cerca di una vita migliore, legandogli al collo un'etichetta con la scritta: "Si prega di prendersi cura di questo orso. Grazie". Perso e solo alla stazione di Paddington, l'orsetto, per fortuna, incontra la famiglia Brown che non si sente di abbandonare questo giovane orso senzatetto al suo destino. Dopo avergli dato il nome della la stazione dove lo hanno trovato gli offrono un posto dove stare mentre lui cerca l'unica persona che conosce a Londra: l'esploratore che tanti anni prima ha così tanto colpito sua zia Lucy. I Brown non si rendono conto di quanto scompiglio un giovane orso porterà alla loro vita familiare e quando questo orso di una razza molto rara finisce nel mirino di un tassidermista non passerà molto tempo prima che la sua casa e la sua stessa esistenza siano in pericolo.
Il celebre orsetto inglese, personaggio principale di tantissimi libri per l’infanzia, adesso diventa protagonista di uno dei film più attesi di Natale e le sue avventure faranno, sicuramente, sognare anche i bambini italiani.
Al grande pubblico è noto principalmente per le provocatorie scatolette di Merda d’artista, ma Piero Manzoni è anche molto altro, e la grande retrospettiva milanese di Palazzo Reale (26 marzo – 2 giugno) lo dimostra, rivelando come quelle scatolette siano una delle tante espressioni di genialità con cui l'autore ha rivoluzionato la concezione dell’arte e dell’operare artistico del secondo ‘900. "Piero Manzoni 1933-1963" è una delle più importanti mostre mai allestite dalla scomparsa dell’artista, a circa mezzo secolo da quella morte precoce che colse il giovane Piero a soli 30 anni. A celebrarlo non poteva che essere Milano, la città che lo ha visto crescere e sconvolgere il mondo dell’arte. Oltre 130 lavori – accompagnati da foto, lettere e filmati inediti – testimoniano come nella sua breve e folgorante carriera Manzoni produsse opere, azioni e pensieri strabilianti: tra la fine dei ’50 e l’inizio dei ’60, meno di 5 anni per raggiungere fama internazionale e proporre invenzioni che ancora oggi fanno discutere, divertire, stupire, riflettere. Manzoni – si stenta a crederlo – fu educato in ambiente aristocratico e cattolico. Le prime creazioni sono quadri scuri, materici, pastosi, che guardano alla pittura informale ma ben presto si trasformano nei più celebri Achromes, quadri bianchi schematici, supporti per gesso, polistirolo, ovatta, ciuffi di fibra sintetica o panini dipinti, che hanno valore non per lo stile o le immagini che evocano, ma per il gesto, per il solo fatto di esistere, di esserci. Un ironico percorso verso l’astrazione concettuale, verso l’assenza, più loquace della presenza. L’impronta digitale dell’artista, anche semplicemente impressa su un foglio di carta, diventa opera d’arte, icona che introduce il tema fondamentale dell’autorialità: l’impronta, come una firma, trasforma qualsiasi cosa in oggetto d’arte. Nell’evento “Divorare l’arte”, uova sode marchiate con l’impronta digitale dell’autore diventano prodotti preziosi: il pubblico può mangiarle o conservarle, ma in entrambi i casi starà attuando una sacralizzazione dell’artista tramite l’oggetto, sia ingerito sia conservato come reliquia. Non si tratta di “comprare un Manzoni”, ma di “comprare Manzoni”, perché è l’autore che si fa opera. È il caso ad esempio del pregiato Fiato d’artista, un palloncino che acquista immensa sostanza artistica in quanto gonfiato con aria d’autore. Segue lo stesso principio la serie celeberrima della Merda d’artista – nel corso degli anni esaltata, contestata o rifiutata dalla critica e dal pubblico. Piero la raccontò così, con un sarcastico e preciso linguaggio commerciale: “Nel mese di maggio del ’61 ho prodotto e inscatolato 90 scatole di “merda d’artista” (gr. 30 ciascuna) conservata al naturale (made in Italy)”. In quanto “d’artista”, autografata e numerata, anche una scatola di escrementi acquisisce valore, un valore peraltro arbitrario – come tipico del mercato dell’arte – che Manzoni fissa basandosi sulla parità tra merda d’artista e oro, per cui 30 grammi dell’una dovevano costare quanto 30 grammi di oro. Il ribelle milanese scardina i principi dell’arte e del suo mercato, e lo fa senza mostrare alcunché, pretendendo fiducia da parte del pubblico: non sappiamo cosa ci sia davvero in quelle scatolette di latta, non sappiamo se i palloncini siano stati gonfiati veramente dall’artista, non sappiamo se nel monumentale cilindro di zinco ci sia realmente la Linea lunga 7200 metri disegnata su carta e arrotolata, come le tante altre Linee sigillate in cilindri di cartone. In tutti questi lavori intriganti e inaccessibili l’opera è raccontata, ma mai vista. Eppure è arte, perché lo dice l’autore, duchampianamente; e noi dobbiamo accettarlo. A scatola chiusa, è il caso di dirlo. Versione rivisitata di re Mida, qualsiasi cosa o persona l’autore tocchi – o meglio firmi o etichetti – diventerà arte. Inizia autografando corpi di modelle e prosegue con le Basi magiche, piedistalli con la didascalia “Piero Manzoni, Scultura vivente” che trasformano in opera chiunque vi salga, alla ricerca forse di “15 minuti di celebrità”. Tra le Basi magiche la variante più esaltante è anche il lavoro che meglio racchiude l’essenza del pensiero manzoniano: un piedistallo rovesciato con la scritta Socle du monde (base del mondo). Con questo gesto decisivo il mondo intero e tutti noi saremo per sempre un'opera d’arte di Piero Manzoni.
Dal 26 marzo al 2 giugno Palazzo Reale dedica una grande mostra a Piero Manzoni. A Milano si racconta una rivoluzione del pensiero con gli Achromes, il Fiato e la Merda d’artista, le Impronte, le Linee in scatola, le Basi magiche ed altre opere geniali e folgoranti.
È terminato dopo circa 40 minuti l’incontro tra la delegazione di Italia Viva e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha chiuso gli incontri della verifica di governo di questi giorni. Un incontro interlocutorio, in cui Italia Viva ha presentato la sua posizione e ora attende una risposta da Conte. Lasciando Palazzo Chigi, la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, commenta: “Abbiamo rappresentato al premier le nostre argomentazioni, ora aspettiamo che faccia una riflessione per vedere se ci sono le condizioni per andare avanti”. Intanto assicura che domani i rappresentanti di Iv al governo parteciperanno al Consiglio dei ministri, “così come in Parlamento stiamo dando il nostro contributo, sia alla Camera che al Senato, alla legge di Bilancio”, sottolinea. All’incontro erano presenti il leader di Iv, Matteo Renzi, le ministre Bellanova ed Elena Bonetti, il presidente del partito, Ettore Rosato, e i capigruppo alla Camera e al Senato, Maria Elena Boschi e Davide Faraone.
L’incontro tra Italia Viva e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulla verifica di governo è terminato dopo circa 40 minuti: la delegazione di Iv ha posto le questioni che ritiene essenziali e ha chiesto a Conte di dare una risposta per valutare al più presto se ci sono le condizioni per andare avanti con l’esperienza di governo.
Nè lilla nè azzurro: lo smalto di tendenza per la primavera/estate 2021 è il colore indaco, una sfumatura di azzurro con un tocco di grigio che rende la nuance luminosa e fresca, esaltando anche l'abbronzatura. Un colore chiaro e brillante che si può utilizzare su tutta l'unghia oppure per creare qualche dettaglio colorato per la tua nail art. Insieme allo smalto lilla, l'indaco e il color carta da zucchero sono i colori più in voga per la manicure della bella stagione, così come le nuance del rosa, il verde pistacchio e i colori nude. Scopri nella gallery tutte le idee da copiare per la tua nail art e gli smalti da provare! L'indaco è uno deicolori più in voga per la manicure della primavera/estate 2021: delicato ed elegante, è una sfumatura perfetta in qualunque occasione sia che tu scelga di applicarlo su tutte le unghie per realizzare una manicure monocromatica oppure che lo scelga in abbinamento ad altri colori di smalto per creare una manicure geometrica o floreale. Le idee da copiare per realizzare una nail art con lo smalto indaco sono davvero tantissime, adatte sia a chi ama i look più semplici e minimale che per chi prediligi idee più estrose e stravaganti. Lo smalto indaco è perfetto da abbinare a colori delicati e soft come la palette dei nude, dal beige al panna, e la palette dei rosa, dal cipria al pastello. Potrai per esempio applicare una base chiara sull'unghia e poi creare decorazioni geometriche con lo smalto indaco: via libera a pois e forme sferiche ma anche triangoli e righe. Oltre ai colori chiari e delicati potrai giocare con i contrasti dati dagli smalti scuri, come per esempio il nero e il blu notte. Se vuoi una manicure minimal ed essenziale l'idea da realizzare con lo smalto indaco è semplice e veloce: stendi un colore chiaro su tutta l'unghia e poi realizza alla radice un piccolo puntino con lo smalto indaco, utilizzando l'apposito strumento per nail art oppure la punta di uno spillo. In alternativa potrai realizzare anche una french manicure, colorando la lunetta sulla punta dell'unghia con lo smalto indaco. Se vuoi creare soltanto un accenno di colore con lo smalto indaco perché ami le nail art dai toni neutri e semplici potrai utilizzare il colore più trendy dell'estate solo su qualche unghia, creando delle piccole decorazioni vivaci che creeranno un contrasto non troppo strong con la tua manicure essenziale. Sfoglia la gallery e trova l'ispirazione perfetta per la tua manicure.
Dopo lo smalto lilla è arrivato il momento di provare lo smalto indaco: una azzurro freddo e luminoso che sarà perfetto per creare la manicure di tendenza per la primavera/estate 2021. Scopri gli smalti da provare e le idee da copiare, dalla manicure monocromatica alle nail art minimal ed essenziali, fino alle decorazioni geometriche.
Dopo l'eliminazione di Ilaria Natali, le sorprese per Pietro Titone non sono terminate. Il calciatore senese deve fare i conti con il suo passato e, ovviamente, non stiamo parlando del rapporto con Guendalina Tavassi. Avevamo già anticipato una persona importante per l'inquilino del Grande Fratello 11. Si tratta di Viola ex di Pietro Titone. La ragazza ha un messaggio per il calciatore e Alessia Marcuzzi invita il concorrente alla massima attenzione: "Ciao Pietro, sorpreso vero? Non te lo saresti mai aspettato…", con queste parole la giovane donna, fidanzata per nove anni con il calciatore, comincia a parlare e continua senza alzare mai i toni "Non sono venuta qua per fare il lupo cattivo". Viola Castagnini smentisce parola per parola le esternazioni di Pietro Titone difedendosi dall'accusa di essere un giocattolino nelle mani del suo ex ragazzo e salvaguardando il sentimento che li ha uniti per ben nove anni. Dopo un preambolo privo di lamentele, Viola si scaglia con calma contro il calciatore senese: "Probabilmente sei ancora immaturo, sei un bambino. Dovresti un pò crescere". Alla fine, la ragazza sorride e ricorda la sua storia con il calciatore: "Con me hai voluto fare lo squalo e ora guardandoti mi sembri solo un pesciolino rosso in mezzo a un branco di squali. Ricordati Pietro che questo è il tuo Grande Fratello, solo tuo". Dopo la lite tra Agostino Piccoli e Davide Baroncini per Rosa Baiano, un'altra ex vuole fare sentire la sua voce attraverso questo video del Gf11. Voi cosa ne pensate?
In seguito all’eliminazione di Ilaria Natali, Pietro Titone riceve il messaggio della sua ex fidanzata, Viola Castagnini, con la quale ha avuto un rapporto durato nove anni.
Torna alla ribalta Tom Cruise, per la gioia di tutte le sue fans… Anche se in una versione molto diversa rispetto alla figura di carismatico sex symbol con cui siamo abituati a conoscerlo. L'attore infatti ha dato spettacolo ai recenti Mtv Movie Awards (in cui hanno ricevuto premi Sandra Bullock e le star di Twilight), imperversando sulla scena in versione brutta, grassa e pelata, per ridare vita al buffo e scatenato produttore hollywoodiano Les Grossman, da lui già interpretato con successo in Tropic Thunder. A margine della serata, Cruise sembra avere addirittura manifestato l'intenzione di fare un film dedicato interamente a questo personaggio, dichiarando che si è già iniziato a lavorare sull'idea. Nel frattempo, lo vedremo sul grande schermo in Innocenti Bugie di James Mangold, accanto a Cameron Diaz.
Il popolare attore ha dichiarato ai recenti Mtv Movie Awards di voler fare un film dedicato al buffo personaggio già visto in Tropic Thunder.
Vi piacerebbe acquistare qualcosa senza usare la moneta ma con il vecchio metodo del baratto? Nel mese di Novembre grazie ad un'iniziativa del portale bed-and-breakfast.it, tutto questo è possibile e ciò che si può ottenere è una vacanza gratis. Quello che serve è mettere a disposizione il proprio talento o qualcosa che si possiede per ricevere in cambio un soggiorno gratuito. Questa iniziativa piace molto, non solo come risposta alla crisi, ma anche per il valore che nasconde. La condivisione dei talenti, delle esperienze e la possibilità di stringere nuovi rapporti ricordano che nella vita il denaro non è tutto. Per una settimana si potrà tornare alle origini, quando l'ospitalità era un valore e così si potrà soggiornare qualche giorno a Siracusa in cambio di un aiuto a coltivare l'orto, o trascorrere una notte a sul canal grande di Venezia in cambio di traduzioni in lingue stranere o impartire lezioni di cucina a Benevento. L'iniziativa è la Settimana del baratto, che è giunta alla sua decima edizione e che in anno in anno riscuote sempre maggior successo. Aderendo a questa iniziativa viaggiare nel mese di Novembre diventa molto conveniente, infatti sono più di 2000 le strutture partecipanti e si potrà scegliere tra i posti più belli della penisola. All'interno del sito, Settimana del baratto, si naviga in un vero mercato virtuale dove si incontrano domanda ed offerta con tantissime idee di scambio. C'è chi offre di tagliare l'erba, tinteggiare le pareti, preparare colazioni o aiutare la struttura ad essere presente sul Web. Accanto a queste si possono scoprire anche alcune proposte bizzarre e fantasiose, come una disinfestazione gratuita o una consulenza psicologica. Insomma, le proposte di scambio sono infinite, basta non limitare la propria fantasia ed offrire cose reali che effettivamente si sanno fare e la vacanza sarà assicurata. L'edizione del 2018 sarà dal 19 al 25 Novembre, e le richieste dei b&b sono davvero tante e diverse. C'è chi cerca un idraulico, chi un esperto in lingue e internet e chi offre un soggiorno in cambio di un intrattenimento musicale. Ma accanto a queste proposte si affiancano quelle originali, come chi cerca qualcuno per farsi fare massaggi o insegnanti di canto, insomma non esistono freni alla creatività. Per partecipare basta accedere al portale www.settimanadelbaratto.it e scegliere la località dove si vuole trascorrere un breve break. Successivamente si individua il B&B che fa al caso vostro ed a cui sarebbe utile la vostra offerta di scambio. Una volta scelta la struttura bisogna contattare il gestore e proporre il baratto. Un altro modo è consultare la Lista dei Desideri dei gestori aderenti alla Settimana del Baratto che è presente sul sito con i desideri delle strutture. Ma se non c'è nulla che risponde alle vostre esigenze potete anche inserire direttamente la vostra proposta ed attendere che si faccia vivo un B&B interessato al bene o servizio che siete disposti a barattare in cambio di un week end in Italia. Se invece siete i proprietari o i gestori di un B&B dovrete inserire la vostra richiesta nella Lista dei Desideri. Queste richieste saranno sfogliate dai viaggiatori e se incontrano l'interesse di entrambi, la vacanza gratis diventerà realtà.
Una vacanza gratis! Vi sembra una cosa impossibile? Invece è tutto vero. Durante la settimana del baratto B&B (dal 19 al 25 Novembre) si potrà dormire gratis in una delle strutture che hanno aderito all’iniziativa. Per partecipare basta mettere a disposizione il proprio talento e le proprie abilità senza dare limiti alla fantasia.
La Brexit non si cambia: “L’accordo raggiunto è l’unico possibile”. La posizione del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, è chiara. Messaggio lanciato su Twitter prima della plenaria del Parlamento europeo, in vista del prossimo Consiglio Ue. Juncker sottolinea che in quell’occasione “avremo un ospite a sorpresa. Sono sorpreso perché ci eravamo messi d'accordo con il governo britannico e a quanto pare ci sono problemi quando ci si avvicina alla meta”. Ma per il presidente della Commissione Ue non ci sono dubbi: “Incontrerò la premier britannica May questa sera, l'accordo che abbiamo raggiunto è il migliore possibile, l'unico possibile, non c’è margine di manovra per un nuovo negoziato”. Juncker assicura che l’accordo non verrà riaperto e le condizioni per l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue non varieranno. “Il grande problema – sottolinea ancora – è il backstop sull'Irlanda, abbiamo tutto in nostro potere per non usarlo ma averlo a disposizione è necessario. L'Irlanda non sarà mai lasciata sola”. A parlare di Brexit è anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera: “L’accordo è stato negoziato e raggiunto dopo molti mesi. Se ora la premier May, di cui abbiamo apprezzato il lavoro, ha dei ripensamenti, poiché non crede di avere alcuna chance di passare ai Comuni, l’Unione Europea è pronta ad ascoltare le sue ragioni e le sue eventuali richieste, per capire quali sono le ‘concessioni' di cui ha parlato. Ma sul fondo l’intesa non può che rimanere quella, nella sostanza non ci sono margini di manovra o supplementi di trattativa possibili. Come ha sottolineato più volte il nostro negoziatore Michel Barnier, se vogliono la Brexit, l’accordo è sul tavolo. Se il governo britannico ha bisogno di più tempo, non mi pare un problema”.
Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, gela la Gran Bretagna e blocca sul nascere ogni tentativo di nuova trattativa per la premier britannica Theresa May sulla Brexit. “L’accordo che abbiamo raggiunto è l’unico possibile, non c’è margine di manovra per un nuovo negoziato”, afferma il presidente dell’esecutivo Ue.
Ivana Mrazova è finalmente riuscita a tornare in Italia. La modella ex concorrente del Grande Fratello Vip e fidanzata di Luca Onestini ha trascorso i due mesi di quarantena con la famiglia in Repubblica Ceca, dov'è rimasta bloccata più del previsto a causa della pandemia. Su Instagram, ha raccontato il viaggio lunghissimo e complicato per rientrare a Milano, una vera odissea. Ivana aveva già spiegato le difficoltà per il ritorno in Italia, a causa dell'assenza di voli aerei e delle difficoltà burocratiche per superare i confini tra le nazioni. Ha dovuto lasciare la Repubblica Ceca in auto, accompagnata dal cognato e da un amico: "Non c'era altro modo. Con tutta la documentazione giusta, siamo partiti. Al confine con la Germania era tutto a posto, ci hanno fatto entrare. Poi però è arrivato il primo problema ai confini con l’Austria. Ci hanno detto di tornare indietro perché non ci facevano entrare. Siamo stati mezz'ora a discutere, mancava un documento per i ragazzi così ho fatto una telefonata ed è arrivato questo documento e ci hanno fatto passare, dicendoci di non fermarci da nessuna parte in Austria". Il secondo grande problema si è verificato alla dogana elvetica: "Ai confini con la Svizzera ci hanno detto di ritornare perché non ci facevano passare, non c’era proprio da discutere. Dovevamo tornare in Austria. Mancavano 160 chilometri per arrivare a Milano, ma dovevamo farne altri 500 per arrivare in Italia passando per l’Austria. Siamo arrivati in Italia senza nessun problema ma i ragazzi dovevano tornare in Repubblica Ceca in 24 ore". Per questo motivo, Ivana ha dovuto farsi venire a prendere in Trentino Alto Adige: Non sarebbero riusciti a portarmi a Milano e a rientrare in 24 ore. Devo ringraziare Simone della mia agenzia che è venuto a prendermi a Bolzano. I ragazzi, poverini, quando stavano tornando non hanno potuto entrare in Germania, quindi hanno fatto un giro più lungo. Sono arrivati sani e salvi. Sono arrivati entro le 24 eppure gli è stata data comunque la quarantena per 2 settimane. Ma abbiamo risolto: domani faranno il test e se risulteranno negativi non faranno la quarantena. È stato un viaggio veramente lungo e molto stressante. Quando ai confini mi hanno detto che non ci facevano entrare, vi giuro che mi è venuta la testa bollente. Ci mancava solo che misurassero la febbre, che non ho perché mi controllo sempre. Ma se in quel momento mi avessero misurato la febbre vi dico che avevo 42. Ero bollente, non sapevo cosa fare. Tremavo, non ci credevo. Ce l’abbiamo fatta, sono qua.
La ex del Gf Vip è finalmente riuscita a rientrare in auto dalla Repubblica Ceca: un viaggio che è stato una vera e propria odissea, tra blocchi ai confini, difficoltà e deviazioni. Ora, dovrà sottoporsi a due settimane di quarantena e pertanto non potrà riabbracciare il compagno Luca Onestini.
Mancano pochi giorni alla finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus in programma mercoledì prossimo e fervono i preparativi affinché tutto vada nel migliore dei modi, a cominciare dall'afflusso del pubblico al Mapei Stadium di Reggio Emilia, dove quest'anno si gioca l'atto conclusivo della manifestazione al posto di Roma. Come comunicato da tempo, alla finale potranno assistere 4300 spettatori, ma solo una parte di questi verranno messi in vendita, a partire da lunedì mattina. Una quota di pubblico accederà infatti allo stadio su invito e sarà collocata nella Tribuna Est: l'Atalanta ha deciso di invitare sindaci e parroci dei comuni del bergamasco più colpiti dalla pandemia da Covid, mentre la Juventus ha riservato parte della propria quota a membri di Save the Children, ragazzini del settore giovanile e tifosi più giovani che aderiscono al programma Junior Membership. Inoltre la Regione Emilia Romagna distribuirà 150 biglietti a medici e infermieri, oltre alla presenza in Tribuna Ovest di autorità, sponsor, stampa e delegazioni dei due club. Quello che resterà per il pubblico pagante verrà reso disponibile solo per i tifosi più fedeli delle due squadre. L'Atalanta – i cui tifosi occuperanno la Tribuna Nord del Mapei Stadium – ha comunicato che riserverà la vendita dei biglietti ai soli abbonati al campionato 2019-20: ogni abbonato da lunedì potrà comprare solamente un biglietto a suo nome. Dal canto suo la Juventus darà la precedenza agli iscritti ad uno Juventus club ufficiale o possessori di una Juventus Membership. Il prezzo dei tagliandi è di 20 euro più commissioni.
Mercoledì prossimo si giocherà la finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus: la gara si giocherà al Mapei Stadium alla presenza di 4300 spettatori, non tutti paganti. Una parte dei biglietti sarà infatti riservata ad inviti, mentre i restanti tagliandi saranno messi in vendita solo per i tifosi più fedeli delle due squadre.
È il magazine ‘Heat' a lanciare l'ennesima indiscrezione che vede protagonisti Jennifer Aniston e Brad Pitt. La rivista riporta le parole di una fonte che avrebbe assicurato che in questo momento difficile, l'attore avrebbe contattato la sua ex moglie per invitarla a cena. Il contatto sarebbe avvenuto di recente, quando entrambi si sono ritrovati in Gran Bretagna. Brad Pitt stava promuovendo il film ‘Allied – Un amore nell’ombra'. Jennifer Aniston, invece, era attesa nella sede della BBC per promuovere il film ‘La festa prima delle feste'. Ecco quanto ha dichiarato la fonte: "Brad Pitt l'ha chiamata e hanno avuto una breve conversazione. Ma Jennifer, che è sposata con l'attore Justin Theroux ha detto a Brad che gli sta vicino spiritualmente, ma non ha il tempo di incontrarlo". Quindi ha aggiunto: "È felicemente sposata e incontrare Brad sarebbe un insulto per Justin. Sa cosa è importante per lei. Tutto ciò che conta è il suo matrimonio".
Secondo quanto dichiarato da una fonte al magazine Heat, Brad Pitt avrebbe telefonato a Jennifer Aniston per invitarla a cena. Avrebbe ricevuto, però, un sonoro due di picche. L’indiscrezione è diventata subito virale, simbolo che in tanti vorrebbero assistere alla rivincita dell’attrice.
All'inizio dello scorso dicembre, arrivava la notizia della rottura tra Mary Falconieri e Giovanni Angiolini, la coppia nata al Grande Fratello 2015. Dopo due anni di vita insieme, era stata la ex gieffina ad annunciare la fine della loro storia, senza fornire ulteriori dettagli. Ora, un post della stessa Falconieri sembra rivelare un prezioso indizio sulle motivazioni che hanno portato alla loro crisi: alla base, ci sarebbe un lungo tradimento da parte di Giovanni, che diversi mesi prima avrebbe iniziato a frequentare un'altra donna. Il post in questione è apparso poche ore fa su Instagram. Tra i commenti, diversi utenti hanno parlato di una presunta relazione tra Giovanni e una donna conosciuta nella trasmissione "Buongiorno Benessere" in onda su Rai1, in cui il medico del Gf 2015 è spesso ospite. Fin qui, non ci sarebbe nulla di certo, se non fosse che è proprio Mary a confermare la voce. "È da maggio che sta con quella", replica telegrafica la Falconieri a una delle follower: dunque, la storia in questione sarebbe nata già la scorsa primavera. Se tutto è vero, Giovanni conosceva già la presunta amante quando era vicino a Mary in uno dei momenti più difficili della sua vita. Lo scorso settembre, la Falconieri si è sottoposta a un'operazione al seno (una doppia mastectomia) per contrastare l'eventuale insorgenza di un tumore. A causa di una mutazione genetica, la ex gieffina aveva l’85% di possibilità di ammalarsi e non è escluso che il cancro la possa colpire alle ovaie: proprio per questo motivo, Mary aveva deciso di avere presto un figlio da Angiolini. La scoperta del tradimento e la rottura hanno messo tutto in discussione. Visti i dolori e le difficoltà che ha vissuto nel 2017, non c'è da stupirsi che il messaggio di auguri ai fan per l'arrivo dell'anno nuovo, pubblicato dalla Falconieri su Instagram qualche giorno fa, sia colmo di amarezza. In quelle parole, però, c'è anche un forte ottimismo: "Siam giunti alla fine di questo 2017 e posso dire con tutta onestà che non vedevo l’ora che finisse. È stato un anno ricco di sorprese belle ma molto spesso anche brutte, ovviamente son servite tutte per farmi crescere e sentirmi più forte. Posso dire di aver capito tante cose e dunque di sperare in un 2018 pieno di Salute, Serenità, Amore e Famiglia. Buon 2018 a tutti voi". La vita è una gioia, gustala. La vita è una croce, abbracciala. La vita è un’avventura, rischiala. La vita è pace, costruiscila. La vita è felicità, meritala. La vita è vita, difendila.🤗 @centroformazionemedica
Dietro la rottura della coppia nata al Grande Fratello 2015 ci sarebbe una relazione segreta di Giovanni con un’altra donna. Sembra confermarlo la stessa Mary con un commento su Instagram.
“Gennaro, come un leone, mi guarda e incoraggia tutti i giorni, ma non basta.” “Per tre volte i medici hanno dato Gennaro per spacciato, ma lui ha sempre lottato e ad oggi abbiamo fatto piccoli passi con una buona condizione terapeutica.” Il lunedì, mercoledì e venerdì Maurizio ha due ore di terapia fatta di psicomotricità e logopedia in un centro che, invece di progredire, torna indietro. Ed è comunque, a detta del padre, il migliore fra quelli frequentati fino ad ora. Per questo papà Luca ha preso una decisione drastica: “La sanità ad Avellino sta distruggendo le vite dei miei piccoli, mia moglie Simona è in depressione da un anno e sta sempre peggio. Ho deciso di cambiare territorio, andare magari in Emilia Romagna, tra Ravenna e Modena, dove tramite La Lega del Filo d’Oro potrebbero seguire Gennaro nella sua complessità.” Già in questi giorni, infatti, Luca si è recato a Modena per raccogliere testimonianze, informazioni e indicazioni da persone e associazioni del territorio, con l’obiettivo di avere più chiare le opzioni per provare a migliorare le condizioni dei suoi figli. Tentativi che, per mancanza di personale e strutture adeguate, al momento non sono possibili dove si trovano. “A tre anni, quando è andato all’asilo, la diversità di Maurizio è diventata palese, ma è entrato nel centro soltanto un anno dopo. Lui oggi usufruisce di sei ore a settimana, ha imparato a nuotare da poco, ma purtroppo ci sono problemi da approfondire, come uno alla parte destra del cervello. Per lui, siamo seguiti all’ospedale di Pisa.” E sempre a Pisa, ma allo “Stella Maris”, “Santa Chiara” e “Cisanello”, è seguito il fratellino di Maurizio, tra degenze e operazioni, e poi ancora il “San Bortolo” di Vicenza e il “Bambino Gesù” di Roma. Tre anni in giro, tanto che solo questo ultimo Natale hanno potuto passarlo a casa, tutti insieme.
Luca di Caprio è il papà di Maurizio e Gennaro, il primo autistico e il secondo con una grave malattia rara. Dove vivono, ad Avellino, non hanno gli aiuti necessari per terapie e istruzione, per questo papà Luca è arrivato ad una decisione drastica: provare a cambiare regione per cambiare vita.
La curva dei contagi da Covid-19 in Italia si sta lentamente raffreddando. A conferma di ciò, come emerge dal report con il monitoraggio settimanale dell'emergenza Coronavirus nel nostro Paese elaborato da Istituto superiore di Sanità e Ministero della Salute, nella settimana 16-22 novembre c'è l'Rt, cioè l'indice di trasmissibilità del virus, che è arrivato su base nazionale a toccare quota 1,08, in calo rispetto alla settimana scorsa, quando si era fermato a 1,18. Anche in varie regioni e province autonome si assiste ad un decremento di questo valore. Ne sono 10, che hanno già un indice inferiore a 1, ossia sono ufficialmente in discesa. Si ricordi che l'indice Rt è l'indice di trasmissibilità del contagio da Coronavirus ed è uno dei parametri per il cambio di colore a livello territoriale così come previsto dal Dpcm del 3 novembre. In altre parole, ci dice il tasso di contagiosità del virus, un numero che indica quante persone vengono contagiate da una sola persona, in media e in un certo arco di tempo: è dunque un parametro legato a una situazione contingente, a seconda dell’efficacia delle misure di contenimento, a differenza dell'R0 (Erre con zero), che è invece un parametro utile a valutare l’andamento di un’epidemia provocata da una malattia infettiva, nella sua fase iniziale in assenza di interventi. "Nella maggior parte del territorio – sottolineano gli esperti nel report – la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 1, in miglioramento rispetto a quello della settimana precedente ma con Rt puntuale ancora )1 nel suo valore medio in diverse Regioni/PA". In altra parole, in 13 si trovano nello scenario 1 e le altre 8 sono in scenario 2, con Rt abbastanza basso per non richiedere il posizionamento in una zona arancione, che scatta quando quel dato è tra 1,25 e 1,5 o, in una rossa, con Rt sopra 1,5. C’è solo un caso, quello della Calabria, nel quale i dati sono considerati dai tecnici “non valutabili”.
L’indice di contagio Rt in Italia è sceso a 1,08 nella settimana 16-22 novembre, contro l’1,18 della settimana precedente, con 10 regioni che hanno già un indice inferiore a 1, ossia sono ufficialmente in discesa: è quanto emerge dal report di monitoraggio ministero della Salute-Istituto superiore di Sanità e diffuso oggi. Ecco l’elenco aggiornato.
Dopo settimane di dibattito, incontri con i sindacati e discussioni tra forze politiche, il governo Draghi ha deciso: il green pass sarà esteso a tutti i lavoratori dal 15 ottobre. Il nuovo decreto appena varato – con voto all'unanimità – in Consiglio dei ministri prevede che la certificazione verde sia estesa a tutti i luoghi di lavoro, non solo nella Pubblica amministrazione come si era pensato in un primo momento. Nel decreto sono previsti tempi e sanzioni per chi non rispetta la nuova regola. Per ottenere il green pass le modalità sono sempre tre: aver completato il ciclo vaccinale, essere guariti dopo aver contratto il Covid o un tampone con esito negativo che però ha durata 48 ore. Nessuna apertura sulla richiesta dei sindacati di azzerare il costo dei test: i tamponi restano a pagamento anche se a prezzo calmierato. Il nuovo decreto green pass appena firmato in Consiglio dei ministri prevede che la certificazione verde per entrare nei luoghi di lavoro sia richiesta a partire dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021, giorno in cui è fissata (al momento) la fine dello stato di emergenza. C'è un mese di tempo, in pratica, per prepararsi. Chi non è ancora vaccinato avrà il tempo di fare almeno la prima dose, mentre chi sceglierà di non farlo potrà sempre ricorrere al tampone. Il provvedimento lascia il tempo alle aziende per organizzare i controlli, con un sistema dovrà essere comunque pensato da parte del governo. Le regole potrebbero essere stabilite più precisamente da un Dpcm, per ora nel decreto si legge che "i datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni". Perciò le imprese hanno un mese di tempo per definire "le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro". Nel decreto sono previste anche delle sanzioni per i lavoratori che non rispettano la nuova regola: la sospensione dal lavoro e quindi dallo stipendio scatta dopo 5 giorni di mancato accesso perché senza il green pass. È prevista anche una sanzione pecuniaria per chi elude i controlli fino a 1.600 euro, ma vengono evitate altre sanzioni disciplinari. I sindacati stessi ieri avevano spiegato che il presidente Draghi aveva escluso in ogni caso il licenziamento. Infatti, in ogni caso, il rapporto di lavoro verrà mantenuto.
Il governo ha appena varato un nuovo decreto che estende l’obbligo del green pass a tutti i lavoratori a partire dal 15 ottobre. Prevista la sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo cinque giorni di assenza perché senza certificazione verde. I tamponi non saranno gratuiti, ma a prezzi calmierati di 15 euro per i maggiorenni e 8 euro per i minorenni.
Singolare iniziativa quella presa da Ozzy Osbourne, che dopo essere stato pesantemente criticato da fan (e non) per la scelta del titolo del nuovo album “Soul Sucka”, ha presa una decisione definitiva: il titolo del disco ora lo scelgono in fan. "Stavolta", ha detto l’ex leader dei Black Sabbath, "prima di fare qualsiasi dichiarazione su come lo chiamerò, farò una lista di nomi, la metterò sul mio sito per capire il titolo che piace di più ai fan". Recentemente il cantante britannico aveva affermato "C'è gente che mi ha detto: ‘Non posso certo andare in giro per casa con quel ca*zo di titolo lì, ‘Soul sucka', sulla maglietta'. Quindi ho pensato: ‘Fan*ulo, devo farmi pensare ad un altro titolo'" Per quanto riguarda l’uscita del disco, il periodo dovrebbe essere quello di luglio. Lo stesso in cui si svolgerà l'Ozzfest, il festival organizzato da Ozzy e sua moglie Sharon che ospita i maggiori gruppi heavy metal della scena internazionale. Nel corso dell’anno dovrebbe inoltre uscire un nuovo DVD di Ozzy che conterrà anche materiale del tutto inedito tra il quale è stato segnalato un filmato mai visto dell’ex Black Sabbath con l’ex chitarrista della band scomparsa nel 1982, Randy Rhoads.
La decisione dopo che molti fan avevano duramente criticato la scelta caduta sul titolo “Soul Sucka”.
Telecom Italia non manca l'appuntamento del Festival della Scienza di Genova per promuovere la cultura attraverso i nuovi media. Nei giorni dell'evento ligure – che proseguirà fino al 3 novembre – l'aziende delle telecomunicazioni metterà a disposizione degli internauti la diretta streaming del Festival, durante la quale lezioni ed incontri si soffermeranno su argomenti inerenti storia, astronomia, filosofia e tutte le branche del sapere, rese fruibili anche al grande pubblico. Il programma di venerdì 1 novembre prevede l'intervento di Franco Gambale, Dario Bressanini, Vittorio Pellegrini e Leslie Sage. Di seguito l'ordine degli eventi godibile nella diretta streaming:
Un appuntamento culturale che parla di scienza rendendo fruibile a tutti e che, soprattutto, sfrutta i social media per arrivare a casa nostra.
Quando risponde al telefono è in fibrillazione. Il suo video – quello in cui raccontava il suo passato, una storia di bullismo e di prevaricazioni, quelle di quando a scuola lo deridevano e lo aggredivano – ha colpito tutti. Da quando Marco Baruffaldi, 22 anni, un ragazzo con la sindrome di Down di Castelfranco D'Emilia, si è aperto raccontando il suo passato ha fatto il giro del web. È diventato un esempio e un simbolo di forza per molti. Non si aspettava che il suo messaggio ricevesse queste attenzioni. Da un paio di giorni il suo telefono continua a squillare. "Riceviamo telefonate da persone disabili e da giovani vittime di bullismo che si commuovono – ci racconta Marco insieme al padre Arnaldo Baruffaldi, fabbro ed ex vigile del fuoco, che lo segue passo dopo passo nella sua battaglia contro il bullismo -. Non potevamo desiderare cosa migliore". Una quotidianità scandita dal teatro ma sopratutto dalla musica, quella del giovane Marco, che vive insieme al papà dopo che sua madre è scomparsa per l'aggravarsi di un tumore. "La mia passione è la musica – racconta a Fanpage.it -. Ho appena finito di incidere un brano musicale che voglio far diventare il simbolo più grande della mia battaglia a fianco dei più deboli". Marco è emozionato, lo capiamo quando ci dice che oggi partirà per una crociera ai Caraibi, un regalo che gli ha fatto suo papà, e ci spiega che è la prima volta che fa un'esperienza simile. Quello di Marco è un passato grigio, difficile, che racconta senza banalizzarlo di un centimetro. Ci parla anche dei ricordi che gli fanno più male, ad esempio il giorno in cui un suo compagno per fargli un dispetto ha orinato nelle sue scarpe ortopediche durante l'ora di educazione fisica. "Non ho mai reagito – racconta – . Avevo paura che reagire mi avrebbe portato a prendere ancora più botte. L'unico errore che ho fatto è stato quello di non parlare ai miei genitori di quello che stavo subendo. A distanza di un anno uno dei bulli che mi rendeva la vita impossibile si è scusato. Aspettavo quel giorno da mesi. Ma dopo un anno le scuse non sono più sincere, servono a poco".
Marco Baruffaldi, 22 anni, autore del video diventato virale su Facebook, si racconta a Fanpage.it: “Il mio è un passato buio. Ma ora apprezzo il bello della vita”.
La lista dei figli d'arte in ambito musicale è davvero folta e ai tanti nomi che la popolano, diventati anch'essi parte integrante del cantautorato italiano, si aggiunge anche quello di Samuele Riefoli, il figlio di Raf, che debutta nel mondo della musica con il nome di D'ART e portando un singolo, dal titolo "Samurai" che lo vede protagonista insieme al padre. Il video della canzone, diretto da Tahir Hussain, è stato diffuso a partire dal 6 dicembre . “Samurai”, il primo singolo che Raf e suo figlio Samuele cantano insieme, racconta di come sia difficile a volte affrontare la vita, di come ci si trovi quotidianamente a fronteggiare le difficoltà e di come, proprio come i Samurai, bisogna combattere per i propri obbiettivi e per il bene della comunità. Rientra in fatti nel nuovo progetto dedicato alla musica promosso da RINGO, ovvero "Ringo-Insieme si vince", che vede artisti di generazioni distanti incontrarsi sul territorio comune della musica, dove si annullano tutte le distanze. Come è nata l'idea di questa canzone lo racconta proprio il noto cantautore, icona degli Anni Ottanta e Novanta, che svela le suggestioni musicali sulle quali ha lavorato e spiega dal punto di vista testuale e narrativo, cosa ha ispirato sia lui che il giovane D'ART: Samurai nasce da uno spunto musicale che mi ha fatto ascoltare un mio collaboratore, bassista degli Apres La Classe, Valerio Bruno, in arte Combass che io poi ho sviluppato, mentre per il testo io e Samuele ci siamo ispirati alla “The Lone Wolf” un telefilm degli anni 90 che parla di un samurai che non era al servizio di nessun padrone e girava insieme a suo figlio e affrontavano insieme una serie di vicissitudini, sempre a favore di ciò che ritenevano giusto” In un'intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, Samuele Riefoli 19 anni e studente alla Luiss di Roma, ha dichiarato di come la passione per la musica sia nata stando a contatto con il padre. Bombardato da stimoli che gli giungevano tanto dalle mura domestiche, tanto dal mondo esterno, ha iniziato a scrivere canzoni, ha preso lezioni di chitarra e si è incamminato verso questa strada non semplice, ma che spera possa regalargli tante soddisfazioni: Quando mio padre mi ha proposto di collaborare con lui e scrivere con lui questo brano per me è stata la realizzazione di un sogno Passare del tempo con lui, scrivere il testo e lavorare sulle melodie e sulla realizzazione di questo progetto è stato entusiasmante. Lui sarebbe stato un idolo per me anche se non fosse mio padre, è uno dei pochissimi cantanti pop italiani che ascolto, per il resto ascolto musica Hip Hop, trap americana e qualcosa di nostrano. Essere tenuto a battesimo da lui in questo esordio nel mondo della musica e avere la sua stima è il regalo più grande”
Samuele Riefoli, figlio di Raf, debutta insieme a suo padre nel mondo della musica con un singolo che li ha visti lavorare l’uno accanto all’altra, si tratta di “Samurai” il cui video è stato diffuso a partire dal 6 dicembre. Samuele, che ha scelto come nome D’ART, è alla sua prima esperienza nell’ambito della musica che sin da bambino è sempre stata una passione, coltivata poi nel corso degli anni.
Per stasera 13 Luglio, Rete 4 trasmette un classico del grande cinema internazionale: Ufficiale e gentiluomo. Un classico che ha fatto commuovere intere generazioni e continua ad incassare grandi ascolti ogni volta che viene riproposto in tv. Il film drammatico del 1982 diretto da Taylor Hackford, riscosse un notevole successo grazie all'eccezionale interpretazione di un giovanissimo Richard Gere, che ricoprì i panni del protagonista Zack Mayo e all'indimenticabile colonna sonora "Up Where We Belong" cantata da Joe Cocker e Jennifer Warnes. Inoltre grazie a questo film Louis Gossett Jr., ottenne l'Oscar come miglior attore non protagonista nella parte del sergente Foley. Il film propone un affascinante parallelo tra istituzione matrimoniale e mondo militare. Su questo sfondo si staglia la romantica storia d'amore tra l'aspirante pilota militare di origine italiana Zack e la bella Paula, interpretata da Debra Winger.
Stasera, Rete 4 propone un classico del grande cinema: Ufficiale e gentiluomo interpretato da un giovanissimo Richard Gere.
Diciassette ore di vertice per raggiungere una tregua duratura e, soprattutto, fermare la spirare di violenza e morte che da circa un anno insanguina l'Ucraina orientale. Questo, in estrema sintesi, è il risultato raggiunto questa mattina al vertice di Minsk, in Bielorussia, dove i massimi rappresentanti politici e diplomatici di Germania, Francia, Russia e Ucraina si sono riuniti nel cosiddetto formato "Normandia" raggiungendo l'intesa per un cessato il fuoco che inizierà il 15 febbraio prossimo. L'accordo, annunciato dal Presidente russo Vladimir Vladimorovič Putin, è composto da quattordici punti e prevede: 1) il cessate il fuoco; 2) il ritiro delle armi pesanti; 3) il monitoraggio da parte dell'Osce del territorio, anche attraverso l'utilizzo della sorveglianza satellitare e droni; 4) elezioni regionali e indipendenza amministrativa; 5) lo status speciale (per il territori orientali) entro 30 giorni; 6) rilascio dei prigionieri di guerra; 7) la creazione di corridoi umanitari per le popolazioni in fuga; 8) particolari status pensionistici e sociali per i residenti dell'area orientale; 9) il controllo dei confini da parte di Kiev; 10) l'espulsione dei combattenti stranieri; 11) il disarmo degli irregolari; 12) riforme, entro la fine del 2015, per dare maggiore autonomia all'Est; 13) elezioni nel Donbass sotto l'egida di organizzazioni internazionali (chiamato 3Pg); 14) intensificazione delle attività di monitoraggio del 3Pg. Tutti i leader, con Angela Merkel e François Hollande in testa, hanno tenuto a specificare che l'accordo raggiunto questa mattina è solo l'inizio di un processo di pace che deve passare attraverso il rispetto concreto dell'intesa per la pacificazione dell'area. Tuttavia sembra chiaro che la guerra di nervi e diplomatica di queste ultimi mesi, vede come vincitori da una parte il Presidente russo Putin e dall'altra Francia e Germania che, per la prima volta, hanno vinto non solo una battaglia negoziale ostica, ma hanno anche preso le distanze da quello che risulta essere il vero sconfitto di questo round: il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama che, proprio nelle scorse ore, aveva paventato (sotto le feroci pressioni dei falchi repubblicani) l'imminente invio in Ucraina di artiglieria pesante da destinare alle truppe impegnate nei combattimenti nella parte orientale del paese. Uni dei principali punti discussi al tavolo negoziale, secondo almeno quanto si sussurra in ambiente diplomatico, ha riguardato la presenza di uomini armati tre le 6mila e le 8mila unità (di cui una parte di provenienza occidentale, appartenente a forze speciali dei paesi confinanti con l'Ucraina e si ipotizza anche di britannici, francesi e nordamericani) nella regione del Debaltsevo, accerchiati dalle forze indipendentiste dell'autoproclamato stato della Novo Rossija e in evidente pericolo di vita. Secondo quanto si è appreso nel corso delle ultime ore, le diplomazie europee avrebbero lavorato alacremente per evitare l'ennesimo bagno di sangue delle forze ucraine (e soprattutto straniere). Questa volontà, più che la situazione drammatica dei civili ucraini (proseguita questa per un anno nell'indifferenza dell'Occidente), avrebbe mosso le cancellerie del Vecchio continente a spingere sull'acceleratore per un'intesa disperata con i filo russi. La stessa telefonata intercorsa tra il Presidente Usa e il Cremlino, avvenuta pochi giorni fa ha, in qualche modo, contribuito a fare chiarezza sulle posizioni di forza dei contendenti. È stato infatti Obama a contattare Putin per aprire un possibile, per quanto freddo, ponte negoziale tra i due paesi che, per inciso, hanno congelato le relazioni dal marzo del 2014. La telefonata tra Washington e Mosca è giunta poco dopo la visita della Cancelliera tedesca Angela Merkel nella Capitale Usa, visita il cui contenuto è rimasto in parte secretato, ma dati gli sviluppi attuali è possibile ipotizzare che la Merkel abbia chiarito non solo la posizione tedesca ed Europea agli Usa, ma abbia dettato la linea per una nuova diplomazia continentale. La grande incognita del vertice di Minsk era principalmente legata all'atteggiamento che avrebbe assunto Petro Porošenko, Presidente dell'Ucraina, uomo legato a doppio filo con l'amministrazione Usa. I dettagli non sono stati chiariti, ma sembra ragionevole ipotizzare che Porošenko sia stato condotto a più miti consigli dai rappresentanti diplomatici di Francia e Germania che, con tutta probabilità, hanno sostanziato le pressioni per un accordo di pace con promesse in termini economici e politici (d'altronde l'Ucraina confina con l'Ue e molti dei suoi cittadini premono per ottenere la cittadinanza comunitaria, non certo quella Usa), sebbene durante lo stesso vertice il Presidente ucraino abbia più volte espresso la propria frustrazione per le posizioni espresse da Mosca. Gli Stati Uniti hanno fatto di tutto per destabilizzare ed innervosire sia i plenipotenziari europei che russi. Nei giorni scorsi, durante il vertice di Monaco di Baviera, mentre si parlava delle possibili condizioni per il cessate il fuoco e del margine diplomatico per la trattativa, il comandante della forze Nato in Europa, il generale Usa Philip Breedlove, dichiarava che l'opzione militare di un intervento in Ucraina era tutt'altra che remota, gettando evidentemente benzina sul fuoco. Poco dopo il comandante delle truppe Usa in Europa Ben Hodges, annunciava che gli Stati Uniti avrebbero inviato un battaglione specializzato dell'esercito nordamericano per istruire i militari ucraini. Inoltre la discussione, tutta terminologica, montata nelle scorse ore e che ha riguardato l'invio di materiale bellico letale o non letale da parte degli Usa in Ucraina, una discussione poco attenta alla sostanza dei fatti (oltre agli equipaggiamenti medici, meccanici ed informatici, i rifornimenti non letali sono pochi) e che si è conclusa con il via libera al riarmo di Kiev – secondo gli addetti ai lavori Kiev dovrebbe ricevere per i prossimi tre anni di finanziamenti da tre miliardi di dollari per rimettere in sesto le sue forze armate –, avrebbe potuto rappresentare la pietra tombale dei negoziati e, nella peggiore delle ipotesi, lo scoppio di un conflitto su scala interregionale. Per fortuna, al momento, la diplomazia ha prevalso e, se i contendenti rispetteranno gli accordi stipulati questa mattina, le armi cesseranno di ruggire. Dal vertice, dunque, la posizione negoziale dell'Europa appare per la prima volta rafforzata e indipendente dai desiderata di Washington. Così come appare ulteriormente rafforzata, e fino ad ora, vincente la linea ferma adottata da Putin che non solo è stato chiamato come garante dell'accordo (non è un mistero che i combattenti filo russi abbiano legami fortissimi con Mosca, per quanto il Cremlino abbia sempre negato la presenza di proprie truppe sul territorio), non solo ha ottenuto ciò che voleva, ovvero maggiore indipendenza per l'Est del paese e di fatto il suo controllo indiretto, ma ha evitato – notizia di poco fa – che l'Europa proceda a nuove sanzioni economiche contro la Russia facendo sì, infine, che la questione della Crimea scomparisse completamente dai tavoli internazionali, implicando una sorta di tacita – per quanto fragile – ammissione di sovranità territoriale russa sulla penisola ex ucraina. Solo nelle prossime settimane si capirà se il cessate il fuoco reggerà e se l'accordo di pace di Minsk porterà ad una stabilizzazione, per quanto fragile dell'area e alla creazione, di fatto, di un nuovo blocco da occidente ed oriente (svuotato rispetto al passato di tutta la cornice ideologica, presunta o reale che fosse).
L’accordo siglato questa mattina nella Capitale bielorussa è il primo passo verso la stabilizzazione dell’area. Le tensioni, tuttavia, sono tutt’altro che eliminate.
Da quanto è emerso da un'indagine dell'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha messo in evidenza come più che nelle altre realtà scolastiche dell'Europa e del mondo, la nostra scuola italiana sia in grado di ridurre drasticamente il divario fra ricchi e poveri sui banchi di scuola, come confermato anche dal Pisa, il "Programme for International Student Assessment", a cui le scuole selezionate si sottopongono ogni 3 anni. Ciò vuol dire che il livello di apprendimento non dipende dall'estrazione sociale. Il dato è emerso dopo aver misurato le competenze in Lettura e in Matematica, su cui si è potuta svolgere una comparazione a livello mondiale nelle scuole di una quarantina di paesi dei cinque continenti. L'Ocse così ha restituito a dirigenti e insegnanti italiani il merito di riuscire a garantire lo stesso livello di apprendimento a tutti gli studenti, a differenza di quanto accade all'estero, dove la situazione è del tutto differente. In Italia l'abbattimento del gap fra ricchi e poveri è un dato che si riconferma fino alla scuola dell'obbligo, ma che purtroppo non vale anche per la fase degli studi universitari. Come spiega Francesca Borgonovi, che ha partecipato alla stesura del focus Ocse: Tuttavia, il mondo del lavoro, la formazione professionale e l'università non sono in grado di alleviare le differenze tra classi sociali che emergono alla fine della scuola dell'obbligo anzi tendono a rinforzarle.
Non solo critiche ma anche elogi per la scuola italiana, soprattutto quando sono meritati. “Sui nostri banchi di scuola si azzerano le differenze sociali”: è quanto emerso da un’indagine dell’Ocse.
Manca ormai pochissimo alla nascita del figlio di Meghan Markle e del principe Harry e sono moltissime le indiscrezioni che ogni giorno trapelano sull'atteso evento. La Duchessa del Sussex è andata in congedo di maternità, così da concedersi un po' di riposo durante le ultime settimane di gravidanza, ma, nonostante ciò, continua a far parlare di lei. A essere finita al centro del mirino questa volta è stata la futura cameretta del Royal Baby in arrivo che, secondo i tabloid inglesi, sarebbe venuta a costare circa 175.000 euro: ecco quali sono i dettagli "lussuosi" a cui i genitori non sono proprio riusciti a rinunciare.
Mancano poche settimane alla nascita del Royal Baby e Meghan Markle sta facendo gli ultimi ritocchi nella casa in cui andrà ad abitare con Harry e il piccolo. La cameretta del bebè sarà incredibilmente lussuosa: ecco quanto è venuta a costare e quali sono gli elementi d’arredo all’avanguardia che sono stati acquistati per lui.
Allattare al seno è una delle migliori abitudini che si possano mettere in pratica, visto che migliora la salute del bambino e che gli permettere di aumentare le sue difese immunitarie. In pochi sanno però che il latte materno non fa bene solo ai piccoli ma anche agli adulti. Può essere usato infatti in modo alternativo ed avere moltissimi benefici sulla salute. Scopriamo in che modo. 1. Maschera viso – Una maschera viso a base di latte materno è perfetta per avere una pelle elastica, liscia ed idratata come quella di un bambino. In particolare, mischiandola con dell’argilla bianca sarà l’ideale anche per le pelli più sensibili. 2. Ingrediente segreto per i frullati – A primo impatto potrebbe sembrare disgustoso, ma il latte materno è costituito principalmente da acqua ed è l’ingrediente ideale da aggiungere ai frullati. Li rende infatti molto più nutrienti e gustosi. 3. Rimedio contro il mal di gola – Bere o semplicemente fare dei gargarismi con il latte materno lenisce il mal di gola. Il motivo? Ha incredibili proprietà antibatteriche e riesce ad eliminare infezioni ed infiammazioni. 4. Cura contro la congiuntivite – Il latte materno può essere utilizzato anche per dei problemi agli occhi come la congiuntivite oppure al posto della soluzione usata per conservare le lenti a contatto. E’ infatti sterile ed idratante. 5. Rimedio contro l’acne – L’acne non è facile da combattere ma il latte materno può essere la soluzione ideale. Deve essere applicato sul viso per qualche minuto, fin quando non si asciuga. E’ un antisettico naturale e dunque favorisce la guarigione e lenisce il dolore. 6. Sostituto del latte vaccino – Il latte materno può essere utilizzato in sostituzione a quello di mucca in ogni tipo di ricetta, dal semplice latte e caffè a quello usato per realizzare torte e ricette. E’ composto da moltissimi nutrienti che aiutano a combattere l’insorgere di malattie gravi.
Il latte materno ha moltissimi benefici sulla salute dei neonati ma in pochi sanno che anche gli adulti possono assumerlo. Ecco quali sono i suoi incredibili effetti positivi.
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } Basta un pò di vernice per rendere interessanti comuni monete di tutto il mondo, diverse da paese a paese, che passano di mano in mano, continuamente, quasi come gesto meccanico. Questi oggetti, così quotidiani, così usati, sono diventati oggi delle opere d'arte pop. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } Il designer brasiliano Andre Levy , con studio a Francoforte, si è inventato un simpatico progetto/passatempo artistico con le monete di tutto il mondo: con un pò di colore e tanta dissacrante fantasia trasforma i volti di presidenti e monarchi in icone della cultura pop. Dai puffi a robocop, passando per wolverine, mario-bros e il pagliaccio di mc donald, c’è posto per tutti. Leggi anche Dimore da brivido nel mondo "Tales you lose" è il nome dell'operazione promossa dall'artista dapprima su instagram come @ zhion, e poi diffusasi in tutti i social. Levy da' a monete comuni nuova vita. Spesso, ci vogliono solo un paio di linee strategiche e dei blocchi di colore per dare un carattere riconoscibile ad un oggetto, ed ecco comparire i volti dei personaggi noti alla cultura pop come Wolverine, Super Mario, Sub-Zero, Spider-Man. Del progetto Levy dice: "Le monete sono in realtà piccole sculture massicciamente riprodotte. Questo progetto unisce il carattere individuale di ogni replica, e ci fa pensare: siamo in grado di avere un centesimo in più semplicemente dipingendo su di esso nuove storie? Questi sono i racconti che perdi". Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Tendenze Social 7 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi Basta un pò di vernice per rendere interessanti comuni monete di tutto il mondo, diverse da paese a paese, che passano di mano in mano, continuamente, quasi come gesto meccanico. Questi oggetti, così quotidiani, così usati, sono diventati oggi delle opere d'arte pop. Il designer brasiliano Andre Levy , con studio a Francoforte, si è inventato un simpatico progetto/passatempo artistico con le monete di tutto il mondo: con un pò di colore e tanta dissacrante fantasia trasforma i volti di presidenti e monarchi in icone della cultura pop. Dai puffi a robocop, passando per wolverine, mario-bros e il pagliaccio di mc donald, c’è posto per tutti. "Tales you lose" è il nome dell'operazione promossa dall'artista dapprima su instagram come @ zhion, e poi diffusasi in tutti i social. Levy da' a monete comuni nuova vita. Spesso, ci vogliono solo un paio di linee strategiche e dei blocchi di colore per dare un carattere riconoscibile ad un oggetto, ed ecco comparire i volti dei personaggi noti alla cultura pop come Wolverine, Super Mario, Sub-Zero, Spider-Man.
L’artista brasiliano Andre Levy vernicia monete raccolte nei suoi viaggi e le trasforma in minuscole opere d’arte pop.
Oggi dalle 7 alle 23 urne aperte per le Elezioni europee: al voto tutti gli elettori italiani che abbiano i requisiti per votare, ossia un'età non inferiore ai 18 anni entro il 26 maggio. Abbiamo già parlato di come si vota alle Elezioni Europee e dei fac simile della scheda elettorale: il territorio italiano è diviso in cinque circoscrizioni, che riceveranno 5 schede di colore diverso. Elezioni Europee, tutti i candidati, le liste e i partiti I programmi dei partiti candidati alle Elezioni Europee Chi risiede in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto potrà votare i candidati inseriti nelle liste della circoscrizione Nord Est; il colore della scheda elettorale per questa circoscrizione è marrone. Matteo Salvini Alessandra Basso Mara Bizzotto Paolo Borchia Vallì Cirpiani Rosanna Conte Gianantonio Da Re Marco Dreosto Matteo Gazzini Paola Ghidoni Manuel Ghilardelli Elena Lizzi Emiliano Occhi Gabriele Padovani Ilenia Rento Tutti i candidati della Lega circoscrizione per circoscrizione Sabrina Pignedoli
Domani si vota per le Elezioni Europee: l’Italia è divisa in cinque circoscrizioni, e quella del Nord Est comprende l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige e il Veneto. Ecco tutti i candidati dei principali partiti che si presentano alle Elezioni Europee nella circoscrizione Nord Est, con i nomi e le liste.
Reese Whiterspoon, attrice premio Oscar per “Quando l’amore brucia l’anima” e che a breve vedremo nella commedia “Fuga in tacchi a spillo”, sarà Trilli nel nuovo live-action di casa Disney, intitolato “Tink”. The Hollywood Reporter ha rivelato che l’attrice avrebbe “strappato” il ruolo principale alla collega Elizabeth Banks, e che oltre ad entrare nei minuscoli panni della fatina del classico “Peter Pan”, figurerà anche come produttrice della pellicola. La sceneggiatrice Victoria Strouse – al momento al lavoro sullo script di “Alla ricerca di Dory”, altro attesissimo film di casa Pixar – sta scrivendo anche la sceneggiatura di “Tink”. Il film, dopo “Maleficent”, “Cenerentola” e tutti gli altri live-action che usciranno nei prossimi mesi, potrebbe riverlarsi l’ennesimo blockbuster, capace d’incassare milioni di dollari, grazie ai milioni di piccoli fan, e non solo, delle avventure della fatina alata, già protagonista di decine di cartoni animati trasmessi in televisione.
L’attrice premio Oscar sarà nei panni della fatina alata, innamorata e gelosa di Peter Pan, nel live-action a lei dedicato, intitolato “Tink”, che ci racconterà una storia totalmente inedita su uno dei personaggi più amati di casa Disney.
Drusilla Gucci ha debuttato in tv partecipando a L'isola dei famosi e, sebbene la sua esperienza in Honduras non sia durata molto, visto che è stata tra le concorrenti che hanno subito di più la carenza di cibo, è riuscita a farsi conoscere e a farsi apprezzare dal pubblico. Lunedì 3 maggio è stata la sua prima volta negli studi milanesi del reality e, oltre a incantare tutti con la sua eleganza e con i suoi gioielli "macabri", ha presentato ufficialmente una persona a lei molto cara. Si tratta di Stefania Gucci, la sua splendida mamma che non ha mai perso occasione di sostenerla e difenderla durante l'esperienza su Canale 5. Stefania Gucci è sposata con Uberto Gucci, uno degli eredi della nota Maison fiorentina, ed è la mamma di Drusilla. Complice il suo cognome "celebre" nel settore fashion, fa la consulente di moda, anche se si è fatta conoscere principalmente per le numerose ospitate televisive in occasione delle quali non ha esitato a sostenere la figlia a L'isola dei famosi. Non si sa molto su di lei o sulla sua età (molto probabilmente ha tra i 50 e i 55 anni) ma, spulciando il suo profilo social, è possibile conoscere le sue passioni, dal pianoforte ai viaggi in giro per il mondo. Il suo motto è infatti “Lifestyle around the world”, a patto che ad accompagnarla ci siano i membri della sua famiglia.
Drusilla Gucci è una delle concorrenti più amate della nuova edizione de L’isola dei famosi e, in occasione della sua prima puntata in diretta dagli studi milanesi del reality, ha voluto mamma Stefania al suo fianco. Le due si somigliano in modo impressionante e sono così affiatate da sembrare sorelle.
Con l'arrivo dell'autunno, sono moltissime le donne che decidono di dare una "svolta" al loro look. Quale migliore occasione per fare una ritoccatina ai propri capelli? Anche le star sembra che non resistano a una tentazione simile, prima tra tutte Anne Hathaway. L'attrice de "Il diavolo veste Prada", che ieri ha festeggiato i 10 anni da quando è uscito nelle sale cinematografiche italiane, ha deciso di andare dalla sua parrucchiera preferita per rinfrescare il look. Ha spuntato le doppie punte e ha detto addio allo shatush che sfoggiava fino a qualche giorno fa. La star non è più bionda ed è tornata al suo colore originale, il castano scuro. Naturalmente, non ha potuto fare a meno di condividere la cosa con i suoi followers. Di recente, ha postato una foto che la ritrae in primo piano con dei grossi occhiali da sole scuri, un sorriso appena accennato e i capelli sciolti perfettamente in piega. Nella didascalia ha poi scritto: "Getting back to my roots", cioè "Ritorno alle mie radici". Getting back to my roots… #marierobinson A post shared by Anne Hathaway (@annehathaway) on Oct 13, 2016 at 2:29pm PDT
Anne Hathaway ha detto addio ai capelli biondi e allo shatush, l’attrice è tornata castana. A dimostralo è stata lei stessa con un selfie caricato su Instagram, in cui ha sfoggiato il nuovo look.
Se WhatsApp ha conquistato milioni di utenti in poco tempo e ha così imposto la sua egemonia sul mercato delle app di instant messaging, la certezza che gli stessi utenti che lo hanno scelto senza esitazioni rimangano fedeli al servizio a lungo oggi vacilla. WhatsApp ha un punto debole e due italiani ne hanno fatto il punto di forza della startup con cui si affacciano al mercato mobile contando già un milione di utenti ad appena pochi mesi dal lancio. DustApp, applicazione mobile nata dalla collaborazione tra Gianni Romano e Luca Catalano – rispettivamente founder della startup e informatico parte del team di sviluppatori della tecnologia dell'app – si propone oggi al mercato come l'alternativa ai più comuni e noti servizi di instant messaging per una chat riservata e sicura. La riservatezza è al centro dell'azione di comunicazione che DustApp sta portando avanti dall'8 dicembre 2013, data del lancio ufficiale su Google Play e Apple Store. L'app, gratuita e made in Italy, ha da subito ricevuto un positivo riscontro dal mercato, sebbene ancora la startup sia a uno stadio embrionale del progetto, con un revenue model da definire, finanziamenti da intercettare, campagne di marketing da pianificare e linee di sviluppo del prodotto da abbozzare. Se la startup è ancora acerba dal punto di vista del business, il prodotto ha già una sua identità chiara e agli utenti piace. Come funziona? L’app, per dispositivi android e iOS, identifica altri utenti registrati a DustApp leggendo la rubrica del proprio smartphone (come WhatsApp). Tra le impostazioni, DustApp permette di settare un "time to dust", vale a dire un tempo di "autodistruzione" dei messaggi scambiati in chat. Superato il tempo indicato, che non ha un limite minimo o massimo, la conversazione viene cancellata e non rimane alcuna traccia dei contenuti scambiati tra mittente e destinatario non solo sul dispositivo del mittente, ma anche sui server dell'azienda. Qualora si dimentichi di settare il "time to dust", è previsto un tempo massimo di 24 ore oltre il quale i messaggi scambiati nella giornata non vengono conservati, per garantire tutela anche all'utente più sbadato. Come ulteriore garanzia di riservatezza, la chat è criptata, così da essere leggibile solo dai due interlocutori e non da occhi indiscreti intenzionati magari a smascherare il partner infedele o il collega di lavoro poco diligente.
Whatsapp ha le ore contate? DustApp è la nuova app di instant messaging made in Italy che promette chat sicure e riservate che si autodistruggono entro il tempo stabilito dall’utente. L’intervista agli sviluppatori.
Ariel, Belle e Cenerentola non vivono più in una fiaba, la dura realtà ha invaso il loro mondoto dorato. Ormai non possono più correre tra prati in fiore o nuotare allegramente nella profondità degli oceani. Sono bloccate su una sedia a rotelle o camminano con le stampelle, alcune non hanno più braccia o gambe. Le principesse Disney sono disabili. E' questa la nuova provocazione dell'artista AleXsandro Palombo che ancora una volta realizza una serie di disegni di forte impatto, dipingendo con i colori una chiara denuncia.
Le principesse Disney non vivono più in una favola con il loro principe azzurro. Ora devono fare i conti con la dura realtà. Ecco la provocazione del designer AleXsandro Palombo.
Non poteva che arrivare sulla sua pagina Facebook l'annuncio della rottura del braccio da parte del figlio più piccolo Pietro. Gianni Morandi, infatti, una delle star di Facebook, ha postato un selfie che lo ritrae col figlio col braccio ingessato, che ha accompagnato con un commento ironico: "Pietro si è rotto un braccio. Certo che qualche giorno fa rideva molto meno…". Insomma, continua il racconto della quotidianità del cantante di Monghidoro che da anni, ormai, ha abituato alla sua presenza quotidiana su Facebook i suoi fan che così seguono un po' della sua vita privata, dai momenti di pausa dal lavoro, le serate con gli amici, e quelli con la moglie Anna e i figli, senza mancare allenamenti, corse, foto segna tempo, cibo e ovviamente video in cui suona per il suo pubblico. Una vera e propria seconda vita che qualche anno fa fece molto chiacchierare, soprattutto per la costanza con cui il cantante è sui social, rispondendo spesso ai commenti e facendolo talvolta con enorme ironia, ma che è riuscito a far diventare, nella sua straordinarietà, una cosa normale, facendo da apripista per tanti altri, anche nella gestione del profilo. Ma Morandi è principalmente un cantante e pochi giorni fa ha anche annunciato (anche sui social, ça va sans dire), l'uscita del suo nuovo album, il quarantesimo, che si intitola "D'amore d'autore" e sarà disponibile su iTunes la sera del 16 e in tutti i negozi il 17 novembre prossimo per Sony Music.
Con un post ironico su Facebook, Gianni Morandi ha mostrato il figlio Pietro col braccio rotto, prendendolo un po’ in giro.
Sembra procedere a gonfie vele la relazione tra Marco Bocci e Laura Chiatti. Dopo essere stati avvistati mentre si mandavano baci dal balcone di un albergo, i due sembrano essere diventati inseparabili. Il setimanale "Chi", infatti, li ha immortalati sia a Roma mentre fanno shopping insieme, che alla stazione Termini, diretti a Milano.
Marco Bocci e Laura Chiatti sono più affiatati che mai. La rivista “Chi” li ha immortalati mentre si scambiano baci, sorrisi e tenerezze.
Sapevi che i piedi possono rivelare molto a proposito della nostra personalità? Analizzandole la forma, la pianta e la lunghezza delle dita è possibile scoprire determinate caratteristiche di una persona. Così come si leggono le mani e ne si interpretano le linee e i segni sul loro palmo, esiste anche un metodo che attraverso la la posizione e la forma del piede, specialmente delle dita, analizza la personalità. Jane Sheehan, che si definisce una "foot reading" ovvero una "lettrice di piedi" è un'esperta del settore e ha analizzato i piedi dei reali inglesi, a partire dalla futura sposina Meghan Markle a Lady Diana. Cosa dicono i piedi a proposito della personalità dei reali? Jane Sheehan ha preso in analisi le rare immagini dei reali a piedi nudi o con scarpe aperte: generalmente infatti, indossano sempre scarpe chiuse ed eleganti. Jane però è riuscita a scovare abbastanza immagini per raccontare al Daily Mail la sua analisi, rivelando così le caratteristiche delle personalità dei reali inglesi. Secondo la Sheehan, Meghan Markle avrebbe qualità naturali di leadership. A dimostrazione di questa affermazione pare esserci la lunghezza del suo dito illice, maggiore di tutte le altre. L'alluce corto invece, sarebbe il segnale di qualità multi-tasking, mentre il mellino, leggermente girato lateralmente, sembra significare che Meghan ha un animo anti conformista e ribelle e che ama divertirsi. Così come Meghan, Kate Middleton ha dita lunghe e sottili e un illice leggermente allungato che significa che la Duchessa di Cambridge è creativa, espressiva e ha doti di leadership naturali. A differenza della futura sposina, Kate ha il quarto dito, il pondolo, leggermente incurvato verso l'alluce che indica, sembra, la passione per il collezionismo.
Sapevi che la forma dei piedi e la lunghezza delle dita possono rivelare molto sulla tua personalità? Jane Sheehan, esperta in analisi plantare, ha analizzato i piedi dei reali inglesi, da Kate Middleton a Lady Diana, fino alla futura sposina Meghan Markle. Ecco cosa hanno rivelato a proposito della loro personalità.
Il Financial Times oggi si apre con un editoriale quasi apocalittico: «L'Eurozona ha davvero pochi giorni per evitare il collasso», dieci per la precisione secondo Wolfgang Munchau. A spingere il co-direttore del FT a tale ipotesi sono stati gli eventi economico-finanziari dell'ultimo periodo: dal rialzo dei tassi dei paesi core al fallimento dell' asta dei Bund tedeschi, passando per l'incremento dei rendimenti dei titoli di stato spagnoli e italiani a breve termine ei tagli nel settore bancario. In poche parole: stiamo quasi «entrando alla fine della partita». Termini che vanno ad aggiungersi a quelli già poco promettenti del NYT in merito al tracollo dell'Euro. Non è certo un caso se la notizia economica del giorno è l'allarme rosso lanciata da Moody's sull'Europa. Secondo l'agenzia di rating «la rapida escalation» dei debiti sovrani e bancari nell'Eurozona «minaccia le posizioni di tutti i Paesi europei». Moody's, che lo scorso mese ha operato un taglio dei titoli di stato dell'Italia da Aa2 ad A2, sottolinea come l'aggravarsi della situazione politica in Grecia e in Italia, congiunta al peggioramento delle prospettive economiche complessive di Eurolandia, abbia portato alla «verosimiglianza di scenari persino più negativi», e quindi «la probabilità di default multipli» in diverse nazioni è qualcosa di sempre più concreto. Quello di Moody's è quasi un ultimatum: in assenza di provvedimenti che nel breve termine consolidino i mercati, i giudizi sui Paesi dell'area della moneta unica e dell'UE potrebbero subire una revisione nel primo trimestre del 2012. «La zona euro ha punti di forza finanziari ed economici – conclude l'agenzia internazionale – ma la debolezza istituzionale continua a frenare la conclusione della crisi e gravasui rating. Eurolandia è vicina a un bivio che la porterà o verso una più stretta integrazione o verso una maggiore frammentazione».
L’agenzia di rating lancia l’allarme. Misure urgenti o c’è la possibilità di crac multipi nella zona euro. Il Financial Times conferma: “L’Eurozona ha solo 10 giorni di tempo per evitare il collasso”. E come se non bastasse il Fondo Monetario smentisce ogni voce di trattativa con l’Italia per gli aiuti finanziari. ‎.
E siamo a tre! Dopo il film Salvate il soldato Ryan, vincitore di ben cinque oscar, e Band of Brothers-Fratelli al fronte, miniserie in 10 puntate vincitrice di sei Emmy e un Golden Globe, il duo Tom Hanks e Steven Spielberg è di nuovo insieme nella produzione di un altro progetto a tema bellico, The Pacific. Costata 200 milioni di dollari, la serie televisiva in 10 puntate prodotta dal canale via cavo statunitense HBO e dalla Dreamworks di Spielberg verrà trasmessa in Italia il 9 Maggio 2010 in prima serata su Sky Cinema 1. Pur non essendoci alcun riferimento esplicito a Band of Brothers, The Pacific sembra in un certo senso completarne la visione della seconda guerra mondiale. Se infatti la serie del 2001 era incentrata sul fronte europeo del conflitto, il nuovo progetto sposterà l’attenzione sugli avvenimenti che riguardano lo scenario del Pacifico a partire dal bombardamento di Pearl Harbor. “Dopo l’uscita di Band of Brothers – ha raccontato tempo fa Steven Spielberg – ricevemmo tantissime lettere da parte di veterani del fronte orientale della guerra”. Ci sono poi voluti sette anni per portare a termine il progetto che si è avvalso della collaborazione di Bruce McKenna, già sceneggiatore di Band of Brothers, che nella stesura dello script di The Pacific si è ispirato a due libri scritti da due veterani: “With the old Breed” di Eugene B. Sledge e “Helmet for my pillow” di Robert Leckie. Girata interamente in Australia, la serie segue le vicende di due soldati americani interpretati da Joe Mazzello e James Badge Dale, impegnati in battaglia sul fronte del Pacifico contro l’esercito giapponese. "Avevamo dei punti di riferimento, gli episodi storici, la battaglia di Guadalcanal, quella della spiaggia insanguinata di Iwo Jima, l'orrore di Okinawa, il V-J Day, cosa ci mancava era quello che era in mezzo a questi episodi – racconta Bruce McKenna – Cosa provavano quei ragazzi, cosa si dicevano. Per saperlo e poterlo raccontare abbiamo letto molto e soprattutto ascoltato molti di loro”. Nonostante le spettacolari scene di guerra che non risparmiano nulla dell’atroce e dura realtà vissuta dai soldati al fronte, al cuore del progetto c’è la voglia di raccontare il lato più intimo del conflitto mondiale, scavando nell’animo più profondo degli eroi di una guerra che ha cambiato per sempre quei giovani uomini mandati a combattere a migliaia di chilometri di distanza da casa senza sapere a cosa andavano incontro.
Tom Hanks e Steven Spielberg produrranno la miniserie bellica The Pacific che sarà trasmessa in esclusiva da Sky Cinema.
"Mi spieghi com'è che si muore così: mio figlio non ha mai avuto queste macchie sul volto. Come è possibile che sia ridotto così male?". Federico Perna, gravemente ammalato, è morto a 34 anni nel carcere di Poggioreale, a Napoli, l'8 Novembre 2013, dove era recluso per un cumulo di pene: piccoli reati connessi alla maledetta droga, dalla quale era dipendente. La causa del decesso è stata un' ischemia miocardica acuta. Questo, secondo l'autopsia disposta dalla Procura di Napoli. Il volto pieno di lesioni, che la perizia riconduce a un insieme di condizioni patologiche del ragazzo, non convince la madre, Nina Scafuro: "Non ha mai avuto problemi alla pelle, guardi qui". E tira su un grosso album di foto, dove si vede suo figlio Federico, un po' più giovane. Effettivamente non ci sono macchie. "Questa è un po' vecchia", ribattiamo. E lei: "Ora le mostro questa: è di meno di un anno fa, dal carcere di Secondigliano. Io stessa l'ho visto poche settimane prima che morisse: macchie non ce n'erano, ad esclusione di una chiazza rosa sulla fronte, perché era lì che lui sfogava tutte le sue medicine. Ma il volto non era così devastato: io vedo escoriazioni sul suo viso, persino dentro le orecchie". E a quel punto gira il pc: appaiono le foto, drammatiche, che ha fatto scattare dopo l'autopsia e ha deciso poi di diffondere. Se non c'erano lesioni solo poche settimane prima, qualcosa deve essere avvenuto, in un lasso di tempo così breve. Cosa? Ma sono anche altri, gli elementi che pongono dubbi alla madre e ai suoi legali, Camillo Autieri e Fabrizio Cannizzo. “Perché mio figlio aveva ben due maglie imbrattate di sangue?”. Dall’autopsia emerge che sia la maglia, sia la giacca in pile che il ragazzo indossava, erano sporche di sangue posteriormente: la giacca per 27 centimetri di lunghezza. “Cosa posso pensare io, visto che nella perizia nessuno spiega questa circostanza? Aveva la testa spaccata? Perché tutto quel sangue dal collo in giù?". Altra zona d'ombra è una grossa ecchimosi sul palmo della mano sinistra e una ustione lungo il braccio, circostanze che la perizia riconduce a cause accidentali. “Per noi le percosse non sono affatto escluse – rispondono i legali – Non escludiamo, infatti, che possano esserci state durante la detenzione”. Federico Perna era malatissimo: epatite C, cirrosi epatica, leucopenia (era praticamente senza difese immunitarie), problemi al cuore emersi chiaramente con l'autopsia. Diceva spesso di sentirsi male, persino nelle lettere: “Mamma, non sto tanto bene col cuore, fatti sentire”, scriveva. In più, aveva problemi psichici e un passato – forse non del tutto passato – di tossicodipendenza. Mentre le istanze per l' incompatibilità con il carcere sono sempre state rigettate. "E' tutto un circuito – si sfoga Nina Scafuro – Più ci penso e più vedo che è stato completamente abbandonato dallo stato. In più, se venissi a scoprire che è stato anche picchiato…".
“E’ morto di ischemia e si chiude lì la storia? Non ci penso proprio: il viso devastato di mio figlio chiede che sia fatta verità e giustizia”.
La commozione di Alessandro per l’aereo di Lidia Vella potrebbe aver gettato ancora più in confusione il gieffino. L’imprenditore romano ha sempre ammesso con candore di essere ancora innamorato della sua ex fidanzata mentre, quando era ancora all’interno della Casa, Lidia ha lasciato intendere più volte di non avere alcuna intenzione di tornare sui suoi passi. Uscita dalla Casa, però, gli ha inviato un aereo abbinato a uno striscione sul quale aveva fatto stampare il messaggio: “Mi manchi”. Quelle parole scelte con cura hanno riacceso la speranza di Calabrese che sembrerebbe essere tornato a pensare a lei in qualità di futura partner. Purtroppo, però, Lidia la pensa diversamente. Nel corso della videochat del Grande Fratello, l’ex gieffina ha confessato di essere piuttosto sicura di non amare più il suo ex, ma che solo una volta che l’avrà rivisto, potrà decidere in che direzione muoversi: Ho mandato quel messaggio perché è vero che lui mi manca. Io sento di non essere innamorata di lui però nella Casa mi sono venuti dei dubbi quindi adesso ho bisogno di fare chiarezza dentro di me e capire se quelle emozioni in Casa erano legate al contesto o se c’è dell’altro. Quando Ale uscirà ci confronteremo. Parole non troppo incoraggianti. Lasciano, infatti, presumere che Lidia non abbia alcuna intenzione di tornare con il suo ex. A proposito di Ramzi, sua ultima fiamma, dichiara invece: Io e Ramsey non stavamo insieme quando sono entrata nella Casa, prima eravamo semplici colleghi, dopo abbiamo iniziato a frequentarci ma non ci eravamo fatti alcuna promessa prima che io entrassi nella Casa. Quando io sono uscita ho trovato la stessa situazione che avevo lasciato prima di entrare al Grande Fratello, lui mi ha ribadito il suo interesse ma io per ora preferisco non legarmi, ho bisogno che le acque si calmino per fare chiarezza dentro di me. E, infine, un affondo ai danni di Federica Lepanto. Dopo che attraverso Fanpage.it ha reso noto il suo pensiero nei confronti dell’ex rivale, la bella gemella bionda prosegue dicendo:
Nel corso della videochat del Grande Fratello, Lidia Vella ha ammesso di essere piuttosto sicura di non amare più l’ex fidanzato Alessandro Calabrese. Nella Casa, però, il suo aereo ha riacceso le speranze del ragazzo.
Leggere per capire cosa successe il 2 Giugno del 1946: un dovere per le generazioni, nuove e vecchie, che abitano l’Italia di oggi. In questa data, il primo referendum istituzionale segna la vittoria della Repubblica sulla Monarchia. Cosa vuole dire? È il trionfo degli ideali di democrazia, libertà, parità, giustizia. Ma questo momento storico segna anche la prima partecipazione popolare effettivamente riconosciuta agli affari di politica e di partito. Tuttavia la storia della Repubblica non può essere la vicenda di un giorno: affonda le proprie radici nell'Unità d’Italia del 1861, ma è anche il frutto di sentimenti nati all'oscuro del regime fascista, sbocciati poi con la Liberazione del 25 Aprile 1945. Ma gli ideali vanno rispolverati, riempiti di nuovo senso. E l’unico modo per farlo è scavare nella storia di quegli anni: attraverso le parole di giornalisti, politici e storici, uomini e donne, riscopriamo le radici del pensiero politico italiano. Dalla Liberazione attraverso la Resistenza fino alle prime azioni di una nuova politica egualitaria, ecco una selezione di alcuni tra i libri più importanti per celebrare e conosce la Festa della Repubblica, disponibili su Amazon. In questo titolo dall’intento pedagogico, Giangiulio Ambrosini condensa tutto ciò che dell'istituzione della Repubblica può essere spiegato ad una bambina. La costituzione spiegata a mia figlia è articolato in 16 dialoghi; con un linguaggio piano e un lessico semplice, l’autore introduce alla narrazione dei fatti storici puri: non ci sono termini politici incomprensibili, ma solo una serie di accenni alle norme che hanno dato vita allo stato di diritto. Costituzione della Repubblica Italiana. Con cronologia delle modifiche è il testo della Costituzione Italiana vera e propria. Curato da Gianfranco Pasquino, con introduzione di Tullio De Mauro, vuole essere una difesa alla purezza del testo costituzionale nella sua perfezione, in contrasto con quanti ne propongono modifiche e ritocchi. La massima espressione di pluralismo, progressismo e inclusività non necessita di aggiornamenti, lo si può constatare attraverso la lettura integrale. Disponibile ormai solo in versione usato vintage, Storia del dopoguerra dalla liberazione al potere DC è un titolo del 1975 che propone un excursus storico di un arco di 35 anni, dalla Liberazione del 1945 alla presa di potere della Democrazia Cristiana. Antonio Gambino, con le sue doti giornalistiche, riporta l’esperienza lavorativa in un testo storico: prende in considerazione fatti e persone, cerca nessi, indaga nei punti oscuri e mostra un processo di evoluzione politica che, ad oggi, potremmo ritenere ancora in corso. 2 Giugno 1946. Storia di un referendum è il libro scritto da Federico Fornaro, politico di professione, che in queste pagine porta all’attenzione del lettore l’eccezionalità del fenomeno repubblicano italiano. Come sottolineato da Calamandrei – altra figura politica di spessore del secolo scorso – «Mai nella storia è avvenuto, né mai ancora avverrà che una repubblica sia stata proclamata per libera scelta di popolo mentre era ancora sul trono il re». Si pone l’accento sulla coesistenza di tensioni polarizzate e opposte, che si uniscono in un alto momento unitario del popolo per stabilire le sorti di un futuro comune. Tra le unicità del 2 Giugno, per la prima volta le donne vennero chiamate al voto. A valle di una guerra, la Seconda Guerra Mondiale, che le aveva viste protagoniste attive di una storia fino ad allora dettata dagli uomini, le donne rivendicano il loro valore. In Donne della Repubblica troviamo le biografie di 15 personaggi: scrittrici, giornaliste e politiche mettono la propria esperienza al servizio della narrazione di un momento storico essenziale, quello della fondazione della Prima Repubblica.
Celebriamo la festa delle Repubblica del 2 Giugno con una serie di libri per comprendere i processi storici che hanno portato al referendum del 1946. Attraverso gli occhi di scrittori, storici e giornalisti, ecco alcuni tra i titoli che ci spiegano dall’interno l’evoluzione politica della democrazia e dei maggiori partiti italiani.
La fine dell'estate rende protagonista una nail art spaziale: è la manicure cromata, luminosa e metallizzata, perfetta per non passare inosservata. Si può portare sia con unghie corte e minimal che con le unghie a stiletto, e puoi sbizzarrirti con colori differenti per creare una manicure degradè oppure con nail art e accent nail utilizzando la stessa nuance se preferisci una manicure monocolore. La manicure cromata è la tendenza unghie dell'autunno 2020: si ispirano alle unghie a specchio viste qualche anno fa, ma oggi sono satinate o addirittura opache, a seconda del tipo di smalto scelto. L'effetto metallizzato sulle unghie si può ricreare in modi differenti e si posso creare anche nail art estrose, ma per rendere davvero protagonista l'effetto cromato il consiglio è quello di realizzare una manicure minimal, applicando lo smalto su tutta la superficie dell'unghia senza decorazioni aggiuntive. Se non ti piacciono le manicure monocolore puoi creare un effetto degradè utilizzando uno smalto differente per ogni unghia, oppure lasciare un'unghia nuda, sulla quale potrai realizzare ad esempio la lunetta della french manicure con lo smalto ad effetto cromato: sfoglia la gallery per trovare l'ispirazione giusta per la tua manicure!
Le unghie ad effetto cromato sono la tendenza dell’autunno 2020: una manicure che non è del tutto nuova e che ricorda le unghie ad effetto specchio di qualche anno fa. Luminose e metallizzate, si possono creare con smalti liquidi o polveri metalliche, si su unghie corte che su unghie a stiletto.
Solo i campioni riescono a vincere partite come questa. Dominic Thiem in modo incredibile ha battuto Nole Djokovic e si è qualificato per le ATP Finals. Domenica (alle ore 19) l'austriaco affronterà il russo Daniil Medvedev, che ha sconfitto in tre set Rafa Nadal, che non riesce a spezzare la maledizione del Masters. Una partita incredibile, bellissima, durata quasi tre ore, questa che hanno giocato l'austriaco numero 3 del mondo e Nole, il super campione già vincitore cinque volte delle ATP Finals. Il primo set è tiratissimo, c'è un solo break, proprio nel finale. Lo fa Thiem che si impone 7-5 e si mette avanti. La seconda partita si chiude al tie-break. Thiem ha tre matchpoint, non consecutivi, ma un paio sul proprio servizio non li sfrutta, presta il fianco alla rimonta di Nole che non si lascia scappare l'occasione e si prende il tie-break 12 punti a 10. Il terzo set è velocissimo, vere occasioni di break non ce ne sono. Il tie-break sembra scritto quasi subito, al netto di un urlo belluino di Djokovic che nel tie-break scappa e si porta sul 4-0. Sembra finita la partita, ma non è così. Perché Thiem dà il meglio, pressa il rivale e lo aggancia. La volatona finale è tutta di Thiem, che per la seconda volta in carriera giocherà la finale del Masters.
Al tie-break del terzo set Dominic Thiem piega il numero uno del mondo Nole Djokovic e si qualifica per il secondo anno consecutivo per la finale delle ATP Finals. Thiem è stato bravo a non scomporsi dopo aver mancato tre matchpoint nel secondo set. In finale Thiem giocherà contro Medvedev, il russo ha sconfitto nella seconda semifinale in tre set Rafa Nadal.
Sono stati rilasciati i dati aggiornati di Global Web Index sulla crescita dei social network. Se ad inizio 2014 il social network con la più rapida crescita era Instagram, oggi la situazione è un po' differente. I nuovi dati diffusi da Global Web Index vedono infatti una grande incremento da parte di Tumblr e Pinterest che negli ultimi sei mesi hanno ottenuti risultati impressionanti. In sei mesi infatti gli utenti iscritti a Tumblr sono cresciuti del 120% mentre su Pinterest del 111%, cifre davvero importanti, soprattutto se paragonate alla crescita di Facebook che negli ultimi sei mesi ha registrato un incremento del 2%. E' pur vero che sulla piattaforma di Zuckerberg ormai le persone sono quasi tutte iscritte ed è davvero difficile riuscire a trovare utenti che non hanno ancora un profilo Facebook.
Sono stati rilasciati i dati aggiornati di Global Web Index sulla crescita dei social network. Se ad inizio 2014 il social network con la più rapida crescita era Instagram, oggi la situazione è un po’ differente.
Sul dramma di Federica Lepanto si sono sprecati fiumi di parole e di inchiostro. La protagonista del Grande Fratello 2015, candidata sempre più alla vittoria, è stata la protagonista indiscussa della prima parte dell’ultima puntata andata in onda. In quel frangente, si è parlato a lungo di un episodio molto doloroso che le sarebbe accaduto quando aveva 13 anni. Per far comprendere meglio la questione al pubblico, è stato mandato in onda lo stralcio di un confessionale della gieffina, e una frase in particolare aveva fatto scattare l’allarme: Per quanto potessi lavarmi, mi sentivo sempre sporca. Mi sentivo quell’odore addosso. Parole pesanti quelle che ha usato l’ex fiamma di Alessandro Calabrese, ma che Federica si è rifiutata di spiegare. Sul web è quindi partita la consueta caccia alla strega. Si è dato vita alle ipotesi più strampalate circa quanto sarebbe accaduto alla Lepanto quando era solo un adolescente. L’ipotesi più accreditata faceva riferimento a una presunta violenza sessuale che Federica avrebbe subìto quando era ancora giovanissima. Poche ore fa, Norma, madre della gieffina, è intervenuta sul web per invitare tutti a mantenere la calma. Ciò che è accaduto alla figlia sarebbe molto meno grave di quanto s’immagini. Visto che le congetture non sono terminate, la donna ha lasciato un nuovo messaggio sui social network, in cui nega con decisione che la figlia sia stata stuprata: Mia figlia non si è mai prostituita, né ha subìto violenze sessuali. Queste parole non sono mai uscite dalla bocca di Fede, né dal programma. Lei ha solo parlato di un disagio di cui ha sofferto in età adolescenziale e della paura di confessarlo a noi genitori. Fede ha seguito un percorso terapeutico con un neuropsichiatra per superare quel momento e voi, gente squallida, la state ingiuriando e violentando di nuovo. Le violenze, di qualsiasi natura siano, uccidono.
In questi giorni, gli appassionati del Grande Fratello 2015 non parlano d’altro: c’è qualcosa di molto doloroso nel passato di Federica Lepanto. Molti hanno pensato avesse subìto violenza sessuale. La madre, però, nega che sia mai accaduto.
Savannah Phillips, 7 anni, è diventata la nuova star del web al Trooping the Colour 2018, tradizionale cerimonia per festeggiare il compleanno della Regina Elisabetta II. Prima pronipote della regina madre, Savannah ha zittito il suo cuginetto George, che forse un giorno sarà re ma al momento deve sottostare alle angherie dei suoi coetanei, soprattutto se parenti. Dopo il broncio sfoggiato al matrimonio di zio Harry con la bellissima zia Meghan Markle, è diventato protagonista di un altro meme, stavolta suo malgrado. Immortalati sul balcone di Buckingham Palace per la tradizionale parata aerea del Trooping the Colour, organizzata ogni anno per il festeggiamento del compleanno della regina Elisabetta II, i cuginetti hanno dato spettacolo, fissati da uno sconcertato William, alle loro spalle. È probabile che George, distratto e voglioso di giocare, stesse parlando troppo e allora Savannah ha provato a zittirlo, prima con il dito sul naso, facendogli cenno di tacere, e poi, mali estremi estremi rimedi, direttamente con una mano sulla bocca. Giochi infantili e goliardici, poco frequenti in pubblico nell'ambito della famiglia reale d'Inghilterra. Savannah è figlia di Peter Phillips, primogenito della principessa Anna, secondogenita della regina e del principe Filippo. La mamma è la canadese Autumn, sposata nel 2008 nella St. George Chapel di Windsor. È nata il 29 dicembre 2010 nel Gloucestershire Royal Hospital, ed è la pronipote maggiore della regina. Nella linea di successione al trono, appena nata, era 12esima, ma ad oggi, con la nascita dei cugini George, Charlotte e Louis, è scesa inesorabilmente al quindicesimo posto.
Savannah Phillips, 7 anni, cugina del principino George, ha catalizzato l’attenzione dei fotografi al Trooping the Colour 2018, tradizionale cerimonia per festeggiare il compleanno della Regina Elisabetta II. Mano sulla bocca per zittirlo e le foto sono diventate subito un meme sui vari social network di mezzo mondo.
La legge 24 dicembre 2012, n. 228, recante La regolamentazione così introdotta per espressa previsione normativa è destinata ad essere applicata ai procedimenti di confisca non sottoposti alla disciplina del D.Lgs. n. 159 del 2011 e si differenzia a seconda che al momento dell'entrata in vigore della stessa legge nr. 228/2012, 1° gennaio 2013, il bene confiscato fosse stato o meno già trasferito o aggiudicato, anche in via provvisoria, nell'ambito del procedimento civile di esecuzione forzata, oppure fosse costituito da quota indivisa, oggetto di pignoramento. In questi casi, il processo esecutivo deve proseguire e rimangono validi gli effetti dell'esecuzione o dell'aggiudicazione, mentre la distribuzione del ricavato ai creditori resta limitata alla somma minore tra il 70% del valore stimato del bene e quanto ottenuto dalla sua liquidazione. Qualora, invece, alla data predetta il bene confiscato non fosse stato trasferito o aggiudicato, è previsto che: Costoro, per conseguire il soddisfacimento dei propri diritti, debbano presentare un'istanza di "ammissione del credito" ai sensi dell'art. 58 del D.L.vo nr. 159/2011, entro il termine di decadenza di centottanta giorni, al giudice dell'esecuzione presso il tribunale che ha disposto la confisca, il quale decide con provvedimento impugnabile ai sensi dell'art. 666 cod.proc.pen. e ha il compito di accertare la sussistenza e l'ammontare del credito, nonché la ricorrenza delle condizioni di cui all'art. 52 D.Lgs. 159/2011, al fine di ammettere il creditore al pagamento. In caso di provvedimento positivo, da comunicarsi all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, tale organismo in seguito individua beni dal valore di mercato non inferiore al doppio dell'ammontare dei crediti e procede alla liquidazione, formando il piano di pagamento dei creditori ammessi ed alla loro concreta soddisfazione. La disciplina così introdotta ha l'effetto di rendere immediatamente applicabile, sotto il profilo della tutela assicurata ai terzi creditori dei proposti, la regolamentazione del codice antimafia ai procedimenti di prevenzione pendenti ed ai provvedimenti di confisca divenuti irrevocabili prima della vigenza della legge nr. 228/2012.
La Cassazione del 28.4.2015 n. 8579 ha stabilito che le prescrizioni, relative al regolamento del rapporto tra misure di prevenzione antimafia (come sequestro, confisca ecc.) e dritti reali a favore di terzi, dettate dall’art. 1 L. nr. 228/2012 sono riferite “anche all’ipoteca, al sequestro conservativo ed al pignoramento i quali sono ricompresi tra i pesi e gli oneri dei quali è affermata l’estinzione” e che l’intervento legislativo ha dato soluzione al conflitto circa la natura dell’acquisto in capo allo Stato del bene confiscato, se a titolo originario o derivativo, avallando la prima opzione con la previsione dell’estinzione di diritto dei pesi e degli oneri iscritti o trascritti prima della misura di prevenzione della confisca, nonostante l’anteriorità dei diritti dei terzi, per cui, con la prevalenza assegnata alla confisca sull’ipoteca, si è introdotta una nuova causa di estinzione del diritto di garanzia, analoga a quelle disciplinate dall’art. 2878 cc.
L'inaspettata seconda gravidanza di Jessica Simpson sta occupando le pagine del gossip internazionale in questo scorcio di 2012. Dopo rumors e indiscrezioni è la pagina Twitter della cantante a confermare che a sette mesi dalla nascita della primogenita Maxwell nascerà un fratellino o una sorellina. Nella gravidanza precedente Jessica aveva venduto la foto del suo pancione in esclusiva a una copertina patinata, mentre quest'anno ha deciso di scoprirlo con degli autoscatti da condividere direttamente con i followers. La bella Jessica ha postato una sua foto in bikini con pancione ben in vista, accompagnandola dalla didascalia: "Bumpin' and Proud", incinta e fiera. Orgogliosa del suo secondo bimbo in arrivo ma anche della sua forma fisica ritrovata. Prima di decidere per la seconda gravidanza Jessica ha difatti perso ben 30 kg con la dieta Weight Watchers di cui è stata testimonial. Un risultato che si vede, nonostante il pancione la bella cantante è in splendida forma, senza chili di troppo a rovinare il suo bel ventre tondo. Bumpin' and Proud! twitter.com/JessicaSimpson…
Una foto della bella Jessica esplosiva sul social network. Tra le gravidanza vip di questo periodo quella della Simpson ha sicuramente fatto discutere, incinta a 7 mesi dal primo parto ma con una forma fisica ritrovata dopo la dieta.
Per condurre l'ottava puntata dell'Isola dei famosi 2016 Alessia MArcuzzi ha scelto un mini abito nero di Verscae con decori gioiello. Dopo una serie di outfit con pantaloni e completi con giacche maschili indossate su cortissimi shorts, la conduttrice del reality show di Canale5 cambia stile indossado un abito estremamente femminile dalle linee comode e con profonda scollatura. Quest'anno per l'Isola dei Famosi Alessia ha scelto un mood dark composto da capi in nero e lunghi abiti scuri con ampio spacco, in diverse occasioni ha sfoggiato top a rete e minigonne che lasciavano scoperte le gambe, mentre solo in una puntata ha indossato un completo in verde militare abbandonando l'amato total black. Nella puntata del 25 aprile 2016 la Marcuzzi ha sfoggiato,invece, un abito corto della collezione pre-fall 2016 di Versace, si tratta di un modello in tessuto scuro impreziosito sulla superficie da fiori gioiello realizzati con cristalli e paillettes sui toni del blu. Le spalline dell'abito sono ricoperte di paillettes, mentre alla base della gonna borchie tonde e fili lucenti intrecciati nel tessuto contribuiscono a rendere ancor più prezioso il modello. Per completare l'outfit Alessia ha abbinato un paio di décolleté neri (disponibili qui a 790 euro), lo stesso modello indossato dalla showgirl in tutte le puntate del reality.
Durante l’ottava puntata dell’Isola dei famosi, andata in onda il 25 aprile 2016, Alessia Marcuzzi ha indossato un abito corto con decori gioiello di Versace. Dopo l’apparizione della conduttrice sul palco del reality in molti si sono accorti che lo stesso abito è stato indossato da Jennifer Lawrence al party dei Golden Globe.
Aria di litigio tra Sylvester Stallone e Bruce Willis, due che all'apparenza, visti anche i loro trascorsi davanti alla macchina sin dagli anni '80, veri e propri idoli, parevano inseparabili, o comunque legati, se non altro per gli investimenti. Protagonisti della saga Expendables, per la quale era previsto un terzo episodio, lo screzio si sarebbe verificato proprio in merito alla realizzazione del progetto. A quanto pare infatti, Willis avrebbe dimostrato una certa riluttanza, pigrizia e, a detta di Stallone, ha mostrato anche avarizia, Rocky non si è risparmiato nel dirlo. E Stallone annuncia anche il sostituto che prenderà il posto dell'ormai ex amico, vale a dire Harrison Ford. Ecco il tweet col quale si è "liberato" di Willis: WILLIS OUT… HARRISON FORD IN !!!! GREAT NEWS !!!!! Been waiting years for this!!!!
I due attori, che negli anni ’80 presero parte ai primi due episodi di “Expendables”, non hanno trovato un accordo per il terzo episodio. Stallone, su Twitter, attacca l’attore descrivendolo come “Pigro e taccagno”.
A 60 anni è morto Diego Armando Maradona. La notizia l'hanno riportata per primi il quotidiano argentino il Clarin e la CNN. Fatale è stato un arresto cardiaco. Il Pibe de Oro è stato il più grande calciatore di tutti i tempi, ha vinto i Mondiali con l'Argentina, due scudetti con il Napoli ed è stato uno dei campioni più amati in assoluto. Il mondo del calcio è in lutto. Maradona dopo aver festeggiato il suo compleanno il 30 ottobre si era sentito male ed era stato portato d'urgenza in ospedale, dove era stato operato alla testa. Dall'ospedale di Buenos Aires Maradona è uscito pochi giorni fa, stava meglio. Doveva trascorrere un lungo periodo di convalescenza a casa, dove purtroppo nella giornata di oggi 25 novembre ha avuto un attacco cardiaco. Le notizie che provengono dal SudAmerica ora sono piuttosto chiare. Nella giornata di oggi, 25 novembre, Diego era nella propria abitazione a Tigre dove era seguito da un'equipe medica ventiquattro al giorno. E attorno le ore 12 locali (le 16 italiane) ha avuto un arresto cardiaco. Il personale medico che era con lui aveva cercato di rianimarlo, e contestualmente hanno chiamato le ambulanze, che quando sono arrivate nell'abitazione non hanno potuto fare nulla e hanno dovuto contestare la morte del più grande di sempre. Maradona meno di un mese fa aveva compiuto sessant'anni, il mondo del calcio lo aveva celebrato, tutti lo avevano onorato, tantissimi campioni di ogni sport, di ieri e di oggi, gli avevano fatto gli auguri, un omaggio che si riserva solo ai campionissimi. Diego ha vinto il Mondiale del 1986 con l'Argentina con cui ha disputato anche la finale di Italia '90 e con il Napoli ha conquistato due scudetti (1987 e 1990). Ma per descriverlo non bastano solo i titoli, i trofei vinti, perché l'essenza di Maradona si è vista in tante piccole cose, tante piccole grandi cose, oltre ai gol memorabili, a quelli che vengono subito alla mente: alla Mano de Dios in Argentina-Inghilterra e al gol del secolo segnato pochi minuti dopo, quando scartò sei o sette giocatori inglesi prima di battere Shilton. Ha giocato anche con il Barcellona e il Siviglia, e in patria con il Boca Juniors e l'Argentinos Juniors. Con la nazionale dell'Argentina ha disputato quattro Mondiali, e l'ha guidata da allenatore nel 2010. Il Comune di Napoli dopo aver appreso la notizia della morte di Maradona ha pensato di intitolare lo Stadio San Paolo a Diego Armando Maradona, l'iniziativa l'ha lanciata il presidente della commissione Sport, Carmine Sgambati, a Fanpage.it: “Ha fatto sognare milioni di napoletani. Dedicargli il San Paolo sarebbe un grande sogno". Non appena la notizia è divenuta di dominio pubblico tutto il mondo del calcio a cascata ha inizio a scrivere messaggi in onore di Diego. Lo hanno voluto ricordare tutti da Del Piero a Totti, da Pelé a Messi passando per Cristiano Ronaldo, Pirlo, Platini e Immobile. E ovviamente lo hanno omaggiato tutti i club italiani, ma anche quelli spagnoli, inglesi, argentini. In ogni angolo del mondo si parla di Diego e anche i vecchi compagni dell'Argentina e del Napoli, incluso il tecnico Ottavio Bianchi.
All’età di 60 anni è morto Diego Armando Maradona. Nelle scorse settimane Maradona era stato operato alla testa, l’intervento era andato bene. Ma questo mercoledì mentre era nella sua abitazione Diego è stato colto da un arresto cardiaco, che gli è stato fatale. Con l’Argentina vinse i Mondiali del 1986, con il Napoli due scudetti.
La nave ‘Aita Mari' della ong spagnola Salvamento maritimo humanitario ha soccorso oggi 50 migranti che si trovavano alla deriva su un'imbarcazione nel Mediterraneo centrale. Il natante era partito dalla Libia. A bordo ci sono anche quattro minori, tre di 17 anni e un altro di 16. I migranti salvati, stando a quando comunicato dalla stessa ong, sarebbero tutti uomini. I naufraghi stavano navigando verso le coste europee a bordo di un'imbarcazione sovraccarica, quando sono stati individuati nel primo pomeriggio di oggi. Il personale dell'Aita Mari, che ha prestato i primi soccorsi, ha fatto sapere che i migranti sono in buone condizioni di salute. La Aita Mari è l'unica nave del soccorso civile operativa in questo momento nel Mediterraneo. Tra pochi giorni dovrebbe essere affiancata anche dalla nuova nave di Msf, la Geo Barents, partita dalla Norvegia lo scorso 13 maggio. Intanto proseguono gli sbarchi a Lampedusa: oggi sull'isola sono arrivati quattro diversi barconi, nel giro di poche ore, per un totale di 128 migranti. Tra di loro ci sono anche alcuni minori, nove donne e due bambini piccoli, partiti dalla Tunisia. "Accoglienza e solidarietà e vie di accesso legali, nessuno deve più rischiare la vita nel Mediterraneo", ha scritto su Twitter Mediterranean Hope, il programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Domani la ministra dell'Interno Lamorgese avrà un nuovo incontro con le ong, impegnate nei soccorsi nel Mediterraneo: "Dalle ong mi aspetto collaborazione e credo che sul solco dei rapporti già avviati continueremo in questi termini. Domani spero che sia una riunione concreta e fattiva, ma soprattutto di rinnovo di collaborazione", ha detto oggi la titolare del Viminale ai cronisti a Palermo, a Palazzo d'Orleans, insieme al governatore della Sicilia Nello Musumeci.
La nave Aita Mari della ong spagnola Salvamento maritimo humanitario ha soccorso oggi pomeriggio 50 persone che si trovavano alla deriva su un’imbarcazione. I migranti erano partiti dalla Libia, e sarebbero tutti in buone condizioni di salute. La Aita Mari è l’unica nave del soccorso civile operativa in questo momento nel Mediterraneo.
Siete in crisi con la dolce metà e non riuscite ad arrendervi al naufragio del vostro rapporto? Allora potete seguire l'esempio di Ambra Angiolini e Mara Carfagna! Preparate le valigie e volate verso le Maldive. Il paradiso terrestre sembra lenire le pene d'amore, rinvigorendo una liason ormai agli sgoccioli. Dopo la notizia di Mara Carfagna amante di Italo Bocchino, il ministro ha avuto qualche problemino sentimentale con il suo fidanzato. Ma, stando alle ultime indiscrezioni, sembra che la maretta ora sia solo un lontano ricordo. E' stata fissata persino la data delle nozze. Un motivo in più per mettere a tacere il chiacchiericcio che voleva la coppia ormai sull'orlo di una crisi di cuore. Mara Carfagna e Marco Mezzaroma si sposeranno il 25 giugno. Intanto i due piccioncini si stanno godendo una luna di miele anticipata. Anche Ambra e Renga superano la crisi! La coppia è stata avvistata da Chi alle Maldive. Tra i due non sono mancate ovviamente le classiche effusioni in pubblico, sintomo che è tornato a splendere il sole e non stiamo ovviamente parlando solo dei tiepidi raggi dell'astro celeste. Dopo la bufera mediatica scatenata da Alfonso a trionfare è di nuovi l'amore!
Ambra Angiolini e Francesco Renga decidono di trascorrere una breve vacanza alle Maldive e dimostrano che il loro rapporto è ancora saldo, mentre Mara Carfagna e Marco Mezzaroma stanno godendosi una luna di miele anticipata nel paradisiaco atollo.
Quello che calcherà fra 20 giorni Jovanotti sarà "il primo palco luccicante della storia". Lo dice lui stesso postando una foto di un palco luccicante al sole. È quello dello stadio del Conero di Padova, dove Lorenzo terrà 2 settimane di prove prima della prima data del ‘Lorenzo negli stadi tour' in cui, promette: ‘Porteremo in giro uno spettacolo fatto per farvi impazzire, venite a godervela se ve la sentite, tenetevi forte, va in scena lo spettacolo del rock'n'roll 2.0'. Dopo l'incontro ravvicinato coi suoi fan avvenuto in tre università italiane (Milano, Firenze e Napoli, dove era presente anche Fanpage.it), Lorenzo dà nuovi dettagli al suo pubblico che si prepara per andarlo a vedere negli stadi italiani. L'apertura, come annunciato dallo stesso cantante, sarà il rapper Salmo, già presente nella direzione del video del singolo ‘Sabato'. Ma oltre al rapper ci saranno tanti giovani dj che Jova vuole far conoscere al suo pubblico, e per questo ha deciso che ci sarà un dj set prima di ogni concerto. Quest'anno ho invitato una selezione dei migliori "emergenti" del mondo del mixer, e li ringrazio per avre accettato di essere con me in questa avventura. La scena club ribolle, è in continua trasformazione ed evoluzione, per molti è il nuovo rock, ma a me non piace dare definizioni, mi limito a dire che lì dentro c'è vita nuova con radici antiche, perchè la musica che si balla, il ritmo, la voglia di lasciarsi andare dietro ad un battito sono quanto di più antico esiste, prima ancora dell'alfabeto c'era il ritmo. Il linguaggio cambia, la sostanza è sempre lei, il battito del cuore, il ritmo. Quest'anno vi faccio ascoltare i DJs nuovi, quelli che arrivano dal futuro. E ha deciso di presentarli e farli ascoltare già da ora, così da prepararsi Ecco il calendario dei DJ set che sentirete subito prima del concerto e subito dopo l'esibizione di Salmo e degli altri ospiti che ci saranno nei pomeriggi dei concerti: Ancona, Stadio Del Conero Sabato 20 Giugno Stefy Oyady Milano San Siro Giovedi 25 Giugno Andrea Oliva Milano San Siro Venerdi 26 Giugno Marzinotto (vincitore di TOP DJ) https://www.facebook.com/AlbertMarzinotto?fref=ts Milano San Siro Sabato 27 Giugno Aquadrop https://www.facebook.com/AquadropMusic?ref=ts&fref=ts Padova Martedi 30 Giugno Achijuice Rockers https://www.facebook.com/ackeejuicerockers?fref=ts
Jovanotti ha annunciato quelli che saranno i dj che apriranno con dei dj set i suoi concerti. Su Facebook li ha presentati e ha dato link per permettere ai fan di poterli ascoltare.
Inasprimento delle misure e maggiori controlli. Il Cts suggerisce al governo misure più dure per Natale. Si è conclusa la riunione degli esperti del Comitato, convocata per valutare una nuova stretta anti Covid per Natale. I tecnici dovevano mettere a punto le indicazioni per un possibile nuovo dpcm in vista delle festività, alla luce del fatto che la circolazione del virus non è in diminuzione, e l'Rt è salito a 0,89. Il piano del Cts prevede sostanzialmente tre linee di azione: più controlli, divieto di assembramenti e ovunque precauzioni massime, per evitare il ripetersi delle scene che si sono verificate nello scorso week end, quando una folla di gente si è riversata nelle strade per dedicarsi agli acquisti natalizi. La possibilità più concreta a questo punto è che la maggior parte delle Regioni siano rosse o arancioni nei giorni di festa. A differenza delle zone gialle in quelle arancioni e rosse i bar e i ristoranti sono chiusi (consentiti solo asporto e domicilio), e i cittadini non possono uscire dal proprio Comune. Per cui è possibile che in tutte le Regioni saranno adottate queste regole più rigide. Il Cts ha formulato le sue proposte, contenute in un documento, e il governo tornerà a riunirsi in un nuovo vertice, alla presenza del premier Giuseppe Conte e dei capi delegazione delle forze di maggioranza, per decidere quali saranno le nuove misure da varare. Quindi tra domani e giovedì l'esecutivo incontrerà le Regioni per un ulteriore confronto. Il Comitato chiede un potenziamento dei meccanismi di controllo per garantire il rispetto delle norme in vigore, attraverso un coinvolgimento "massivo" delle forze dell’ordine. Nel verbale però non si fa riferimento alle chiusure possibili o eventuali delle Regioni, né si citano le zone rosse, arancioni o gialle. E non si è espresso nemmeno sul nodo spostamenti, che saranno bloccati già dal 21 dicembre, lasciando di fatto la decisione a Palazzo Chigi su come e dove chiudere in base ai dati in possesso. I tecnici puntano poi il dito contro gli assembramenti incontrollati, sia nei luoghi aperti sia in quelli chiusi. Il Cts, scrivono gli esperti, "valuta con molta preoccupazione il riscontro di grandi aggregazioni tra persone osservate in diverse aree del Paese, soprattutto nei centri storici e nelle aree metropolitane, nonché la difficoltà di contenimento/prevenzione delle aggregazioni medesime". Per i tecnici bisogna prestare particolare attenzione ai "rischi specifici relativi alla mobilità ed alla aggregazione nei contesti familiari e sociali, oltre alla preoccupazione che aggregazioni non controllate di persone possano ripercuotersi negativamente sul consolidamento del controllo del contagio che, ad oggi, registra un indice Rt nazionale inferiore a 1 e che necessita di azioni di grande prudenza in occasione del periodo delle festività natalizie".
Si è conclusa la riunione del Cts sulle nuove misure anti Covid per Natale e il Cts ha formulato una proposta che si articola in tre punti: più controlli da parte delle forze dell’ordine, divieto di assembramenti e ovunque precauzioni massime. Ora ci sarà un nuovo vertice con il presidente del Consiglio Conte per varare la nuova stretta.
Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio l'Italia, in poco più di una settimana sono state adottate delle misure drastiche per ridurre al minimo il rischio contagi, ai cittadini è stato chiesto di rimanere a casa il più possibile e ognuno si sta adeguando con più o meno sacrifici alle regole. Anche le star non fanno eccezione e, tra compleanni festeggiati in casa e allenamenti tra le mura domestiche, non possono fare a meno di documentare tutto sui social. Cecilia Rodriguez è tra queste ma solo di recente ha rivelato dove sta passando la quarantena. Si è trasferita a Trento, per la precisione nella tenuta della famiglia Moser, dove ha trovato il modo per rendere un tantino più piacevoli questi momenti difficili.
L’emergenza Coronavirus non fa eccezioni e anche le star sono costrette in quarantena per ridurre il rischio contagio. Cecilia Rodriguez sta passando questo periodo difficile nella tenuta Moser a Trento, dove tra camicie da boscaiolo e vigne trova il modo di rendere le giornate un tantino più piacevoli.
Lo scorso febbraio la Russia ha segnalato la prima infezione umana in assoluto da virus dell’influenza aviaria H5N8 in sette operatori di un allevamento di pollame di Astrachan, una delle principali città a Sud del Paese, dove si è registrato un focolaio di infezione negli uccelli nel dicembre 2020. Nell’allevamento sono morte oltre centomila galline su 900mila in totale e l’epidemia negli animali è stata confermata dal laboratorio di riferimento dell’Organizzazione Mondiale per la Salute animale (OIE) e dal Centro russo per la salute animale (FGBI-ARRIAH). Le autorità sanitarie hanno rapidamente avviato tutte le misure per contenere il focolaio e, oltre alle operazioni in azienda, hanno comprovato l’esposizione al virus negli umani con test sierologici, i cui risultati erano indicativi di una recente infezione. I sette lavoratori sono rimasti asintomatici e nessuno di loro ha mostrato segni clinici della malattia. Tuttavia, riporta il New York Times, l’infezione è stata confermata dal sequenziamento genetico del virus solo in uno di questi sette casi. Il potenziale pericolo rappresentato dal nuovo virus e il salto di specie agli esseri umani hanno fatto scattare un campanello d’allarme in parte della comunità scientifica. Secondo quanto riportato su Science Speaks da Daniel Lucey, ricercatore senior e professore di malattie infettive alla Georgetown University di Washington, un funzionario della sanità pubblica russa ha affermato che “il virus H5N8 potrebbe mutare e acquisire la capacità di essere trasmesso da uomo a uomo”. Una possibilità “preoccupante” per il professor Lucey, che è stata un promemoria del fatto che il coronavirus della pandemia di Covid-19 non è il solo microrganismo a minacciare gli umani. Tuttavia, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato il rapporto sui casi di influenza aviaria in Russia, non ha inquadrato l’evento come particolarmente allarmante, giudicando che “il rischio di trasmissione da uomo rimane basso”. Diversi altri scienziati hanno affermato di non ritenere che l’infezione da virus H5N8 negli umani sia “motivo di preoccupazione”. Tra questi Florian Krammer, professore di vaccinologia della Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York, che ha affermato di essere più preoccupato da altri virus dell’influenza aviaria (come H5N1) che si sono già dimostrati pericolosi per le persone. Un altro virus dell’influenza aviaria, H7N9, ha già infettato l’uomo nel 2013 e, da allora, sono stati segnalati più di 1.500 casi e oltre 600 decessi. Dal 2017 ci sono stati solo tre casi confermati, nei quali il virus ha mostrato di non trasmettersi facilmente da persona a persona. Ad ogni modo, è sempre possibile che qualsiasi virus possa mutare ed evolvere nella trasmissione da uomo a uomo, oltre a diventare più pericoloso. Il nuovo virus dell’influenza aviaria H5N8 avrebbe comunque entrambi gli ostacoli da superare. Pertanto, rispetto al rischio rappresentato da altre minacce virali, il professor Krammer si è detto “non preoccupato”.
Il ceppo H5N8 isolato in un focolaio in Russia non preoccupa gli esperti dell’OMS che giudicano “basso” il rischio di trasmissione da persona a persona. Il potenziale pericolo e i sette casi di infezione segnalati negli operatori di un allevamento di pollame di Astrachan hanno però fatto scattare un campanello d’allarme in parte della comunità scientifica: “Il virus potrebbe mutare e acquisire la capacità di diffondersi tra gli umani”.
Barbie ha compiuto 60 anni e, nonostante l'età avanzi, continua a essere un'icona di bellezza e di stile a livello internazionale. Non è un caso che in ogni parte del mondo Mattel abbia dato il via a delle spettacolari celebrazioni per il suo compleanno, rendendo omaggio non solo alla leggendaria bambola ma anche a tutti modelli femminili da lei incarnati nel corso della storia, diventati una vera e propria fonte d'ispirazione per le nuove generazioni. Tra queste c'è anche Elisa, che per l'occasione è stata trasformata in una Barbie. Barbie ha compiuto 60 anni e per l'occasione Mattel ha voluto celebrare tutti i modelli femminili interpretati dalla nota fashion doll che, grazie a lei, sono diventate immortali. Si tratta di donne provenienti da contesti e settori differenti ma che sono state capaci di rompere gli schemi, dando prova di essere una fonte d'ispirazione per le nuove generazioni. Dopo la chef stellata Rosanna Marziale, anche un altro grande nome nel mondo dello spettacolo italiano è stato trasformato in una Barbie. Si tratta di Elisa, una delle più talentuose e premiate cantautrici italiane, distintasi per la sua passione, la sua sua energia e la sua semplicità. La bambola che la rappresenta indossa dei pantaloni larghi bianchi e una maglietta abbinata accollata e con le maniche lunghe, riproduce dunque il look total white che aveva sfoggiato nel 2001 a Sanremo, quando ha vinto il Festival con la canzone "Luce". A partire da questo momento, dunque, la Toffoli potrà essere considerata a tutti gli effetti un'icona indiscussa.
Barbie ha compiuto 60 anni e per l’occasione Mattel ha dato vita a delle bambole speciali che celebrano donne diventate veri e propri modelli per le nuove generazioni. L’ultima a essere stata trasformata in una fashion doll è stata Elisa, la nota cantautrice italiana, che è stata capace di distinguersi per talento, passione e semplicità nel corso della carriera.
Il conto alla rovescia per il Prime Day 2021 è ormai terminato e tutti i clienti abbonati al servizio Amazon Prime potranno approfittare di sconti imperdibili. Dalla mezza notte di oggi, lunedì 21 giugno, sono iniziati i due giorni da dedicare allo shopping in cui si può usufruire delle offerte più vantaggiose su tutte le categorie di Amazon. In particolare, vi segnaliamo quali sono i prezzi più convenienti sulle migliori Smart TV, delle marche Philips, Samsung, Hisense, LG e Sony.
Oggi è il primo giorno del Prime Day! Tutti gli abbonati Amazon Prime potranno usufruire dei migliori sconti su tutte le categorie merceologiche. In questo articolo vi segnaliamo quali sono le offerte più convenienti sulle Tv, delle migliori marche come Philips, Samsung, Hisense, LG e Sony.
Sarà una giornata all'insegna del maltempo quella che si apre oggi, mercoledì 6 ottobre, nel Lazio. Piogge e temporali sono cominciati a cadere sin dalle prime ore del mattino, creando disagi nelle città soprattutto dal punto di vista del traffico, completamente bloccato sulle arterie principali. Si segnalano code e rallentamenti in diverse zone di Roma ma anche sulle strade più percorse dai pendolari, dove si registrano chilometri di code per entrare nella capitale. I temporali sono cominciati a cadere su Roma sin dalle prime ore di questa mattina e continueranno fino a sera. Dalle 18 in poi le piogge cominceranno a perdere di consistenza, ma non smetterà di piovere almeno fino alle 20 di questa sera. Anche nelle altre province del Lazio, Viterbo, Rieti, Frosinone e Latina, sono previsti temporali. Le temperature sono in calo in tutta la regione, con le massime che non supereranno i 21 gradi. Continua l'ondata di maltempo che già nella giornata di ieri, dopo la notte di temporali, ha causato il crollo di alberi e rami, oltre ad aver provocato l'allagamento di diverse strade. Si segnala inoltre caos sui collegamenti ferroviari, con treni bloccati e in ritardo. La Protezione civile ha diramato ieri un avviso di allerta meteo per la giornata di oggi, con piogge e temporali che cominceranno dalla mattina e che si susseguiranno per le successive 12-18 ore. Secondo quanto previsto dall'allerta meteo, nella regione c'è il rischio che vi siano precipitazioni isolate "anche a carattere di rovescio o breve temporale specie sui settori orientali". Temporali sono previsti sul Bacino Medio Tevere, Appennino di Rieti, Aniene e Bacino del Liri. Nel bollettino si legge inoltre che "La Sala Operativa Permanente della Regione Lazio ha diramato l'allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale e invitato tutte le strutture ad adottare tutti gli adempimenti di competenza. Si ricorda, infine, che per ogni emergenza la popolazione potrà fare riferimento alle strutture comunali di Protezione civile alle quali la Sala Operativa Regionale garantirà costante supporto".
Quella di oggi, mercoledì 6 ottobre, è una giornata che si è aperta all’insegna del maltempo. Piogge e temporali si susseguiranno per le successive 12-18 ore, causando numerosi disagi alla popolazione, soprattutto sul fronte della viabilità. Rischio allagamenti in diversi zone di Roma, con il traffico in tilt.
Parte civile nel processo penale Nel modo del diritto può capitare che da un determinato evento conseguono responsabilità penali e civili (risarcimento del danno da illecito penale). In queste situazioni l'ordinamento permette a coloro che hanno subito un danno di costituirsi parte civile nel giudizio penale, si tratta di un modo per evitare la duplicazione del procedimenti e di rendere più veloce il risarcimento del danno. La costituzione della parte civile nel processo penale, di fatto, apre una parentesi civile nel costo del processo penale). In questo contesto occorre chiedersi quanto la domanda di risarcimento dei danni (proposta in sede penale) deve essere specifica, la stessa domanda può essere posta in modo diverso chiedendosi se le preclusioni processuali esistenti nel processo civile si possono applicare anche nel processo penale relativamente alla domanda di risarcimento presentata della parte civile. Si potrebbe sostenere che nel processo penale vige il principio per cui la costituzione di parte civile altro non è che l'instaurazione, all'interno del processo penale, di un procedimento civile, con conseguente applicazione – anche nell'ambito penale- del principio dispositivo: la domanda risarcitoria deve cioè essere stata azionata in tutti i suoi elementi costitutivi. In realtà se si legge l'art. 78 cpc si nota che le formalità per la costituzione della parte civile sono relativamente semplici infatti, sorvolando sull'indicazione della parti, l'art. 78 cpp stabilisce che devono essere indicate l'esposizione delle ragioni che giustificano la domanda. Se la costituzione della parte civile è svincolata dalle formalità di un pari atto (citazione) compiuto in sede civile, occorre valutare quanto generica può essere la costituzione della parte civile, di solito si afferma che unica condizione essenziale, dell'esercizio dell'azione civile in sede penale, è la richiesta del risarcimento, la cui entità può essere precisata in altra sede dalla stessa parte, o rimessa alla prudente valutazione del giudice. La domanda svolta con la costituzione di parte civile non richiede – ai sensi del vigente C.P.P. e, ancor di più, ai sensi di quello previgente- la specifica indicazione delle voci di danno di cui si richiede il risarcimento e l'individuazione della nesso causale esistente fra l'illecito e ciascuna posta di danno da risarcire (risultando invero sufficiente che sia dedotta -ancorché sommariamente- l'esistenza di pregiudizi riconducibili all'illecito penale)
Cassazione 14.02.2019 n 4318 passata in giudicato la sentenza penale di condanna generica al risarcimento del danno cagionato da fatto illecito a favore della parte civile, l’azione diretta alla liquidazione del quantum è assoggettata, non più alla prescrizione breve ex art. 2947 cc., ma a quella decennale ex art. 2953 cc, con decorrenza dalla data in cui la sentenza penale di condanna e divenuta irrevocabile.
L'insufficienza respiratoria è una delle complicazioni più comuni legate alla COVID-19, l'infezione scatenata dal nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2). Ben il 10 percento dei pazienti colpiti necessita del trattamento in terapia intensiva, fondamentalmente per essere trattati con la ventilazione meccanica o ventilazione artificiale e supportarne la respirazione. Tale procedura salvavita avviene attraverso un apparecchio medico che è presente in ogni unità di terapia intensiva (ICU): il ventilatore polmonare. Ecco cos'è e come funziona esattamente questo strumento? Il ventilatore polmonare, come suggerisce il nome, è un dispositivo medico che ha lo scopo di integrare o sostituire l'attività dei muscoli legati alla respirazione, ovvero il diaframma e gli intercostali. A causa di traumi, asma, infezioni che determinano ipossiemia o sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) come quelle scaturita dal coronavirus la respirazione può essere infatti gravemente compromessa. Anche prima di un delicato intervento chirurgico al torace i medici possono inibire la respirazione del paziente, attuando la ventilazione artificiale per intervenire in tutta sicurezza. In parole semplici, il ventilatore meccanico è un dispositivo predisposto per insufflare aria (o miscele di gas) nei polmoni del paziente con una specifica frequenza e con pressioni finemente calibrate; fare una pausa per arrestare l'insufflazione e permettere gli scambi gassosi tra gli alveoli e capillari sanguigni; favorire l'espirazione col rilascio di gas (anidride carbonica) che avviene per la natura elastica dei polmoni; dare avvio a un nuovo ciclo che permette di replicare in tutto e per tutto la naturale respirazione polmonare. I moderni ventilatori polmonari calcolano automaticamente in base alle pressioni registrate il volume d'aria da veicolare nel paziente.
Il ventilatore polmonare è una delle apparecchiature mediche fondamentali per trattare i pazienti affetti dalla COVID-19, l’infezione scatenata dal coronavirus SARS-CoV-2. Il dispositivo salvavita è progettato per integrare o sostituire la respirazione naturale insufflando aria direttamente nei polmoni e permettendo l’espirazione. Ecco come funziona lo strumento, chiamato comunemente respiratore.
Manca pochissimo al ritorno di Sex and the City: sono partite le riprese del revival e per l'occasione le protagoniste si sono concesse uno scatto fianco a fianco direttamente dal set. Sebbene siano passati decenni dal primo ciak, Carrie Bradshaw, Miranda Hobbes e Charlotte York Goldenblatt sono ancora amatissime in ogni parte del mondo. L'unica grande assente è Samanth Jones (ovvero l'attrice Kim Cattrall), che ha rifiutato di unirsi al cast a causa di alcuni vecchi screzi con Sarah Jessica Parker. Vederle insieme, però, fa sempre un certo effetto: con le loro romantiche storie d'amore e le loro disinibite avventure di una notte hanno segnato un'epoca, raccontando per la prima volta il sesso da un realista punto di vista femminile. Con la loro forza, con la loro determinazione, con la loro spontaneità hanno avuto il merito di rivoluzionare gli stereotipi, incarnando un ideale di donna iper moderno. Nonostante ad oggi le attrici che le hanno interpretate appaiano un tantino trasformate, i fan della serie non possono che guardarle con affetto e ammirazione. Al motto di "Di nuovo insieme", Sarah Jessica Parker ha condiviso la prima foto dal set del revival di Sex and the City. Al di là dell'effetto nostalgia provocato dallo scatto, il dettaglio che ha attirato le attenzioni dei fan è stata l'incredibile trasformazione delle protagoniste. Tra le tre l'ex Carrie Bradshaw è quella apparsa più spesso in pubblico, dunque, sebbene sia evidentemente cambiata rispetto al passato, le sue immagini del prima e dopo non ha fatto molto scalpore. Vanta ancora la silhouette invidiabile e i lunghi capelli biondi che l'hanno sempre contraddistinta e, fatta eccezione per alcuni segni del tempo sul viso (mascherati ad hoc da un paio di maxi occhiali), non ha perso lo splendore e lo stile fashion che hanno sempre caratterizzato il suo personaggio dell'iconico telefilm.
Sex and the City sta tornando, di recente sono partite le riprese per l’esclusivo revival che vedrà la reunion delle leggendarie protagoniste (tranne Samantha). Carrie, Miranda e Charlotte hanno pensato bene di dare una piccola anteprima con uno scatto social: ecco come sono cambiate dagli anni ’80 a oggi.
Prendevano il reddito di cittadinanza, nonostante nei nuclei familiari fossero comprese persone che erano state condannate per associazione mafiosa, quindi ritenute inquadrate in clan di camorra. Una anomalia su cui si sono concentrati i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Napoli, che hanno eseguito 60 perquisizioni tra Napoli e provincia e sequestrato carte prepagate e somme per circa 700mila euro, percepiti indebitamente in due anni, tra aprile 2019 e aprile 2021. Le perquisizioni, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli, sono state eseguite tra i diversi quartieri della città (Miano, Scampia, Secondigliano, Soccavo, Pianura, Fuorigrotta, Poggioreale e Barra Ponticelli) e tra i comuni di Ercolano, Portici, Pozzuoli, Qualiano, Melito di Napoli, Casoria e Mugnano di Napoli. Le norme del reddito di cittadinanza prevedono che nella domanda venga indicata l'eventuale esistenza nel nucleo familiare di una persona condannata per il reato di associazione di tipo mafioso, circostanza che esclude automaticamente dal beneficio al momento della richiesta e che comporta la revoca successivamente. I controlli, anche in questo caso, sono stati organizzati in collaborazione con l'Inps; per le persone individuate sono state avviate le pratiche per la revoca del reddito.
La Guardia di Finanza ha eseguito 60 perquisizioni domiciliari tra Napoli e provincia e sequestrato carte prepagate e 700mila euro a persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza: nei nuclei familiari erano presenti persone condannate per camorra, circostanza che esclude automaticamente dal beneficio.
Il conduttore parte debole del contratto di locazione Nel rapporto tra conduttore e locatore il legislatore considera il conduttore parte la parte debole del contratto e predispone numerose forme di tutela (che hanno la funzione di tutelare e rinforzare la posizione del conduttore). Queste forme di tutela riguardano soprattutto la quantificazione del canone: infatti si può dire che una volta determinato il canone di locazione questo è sostanzialmente immutabile. Infatti, viene sanzionato l'accordo di pagare una parte del canone "in nero", come viene sanzionata anche la possibilità di trovare una diversa giustificazione causale al pagamento del canone. Nessun particolare tutela ha il locatore in presenza del mancato pagamento del canone (salvo non prevedere una fideiussione a garanzia del pagamento del canone di locazione). Questo dimostra la differente tutala tra conduttore e locatore. Il principio della tutela della parte debole del contratto si scontra anche con altre esigenze di parametrazione del canone di locazione durante la locazione che non è detto abbiano la funzione di aumentare il canone di locazione in danno del conduttore, ma, ad esempio, potrebbero avere la funzione, soprattutto, nelle locazione commerciali, di permettere al conduttore di insediarsi nel locale e integrare il canone man mano che fidelizza la sua clientela. Infatti, molteplici sono le ragioni per le quali le parti possono trovare più conveniente prevedere, in luogo in un canone medio fisso, un canone progressivamente crescente, tale che in un primo momento venga alleggerito l'onere economico del conduttore, differendo al prosieguo del rapporto la corresponsione di canoni maggiorati, compensativi dello "sconto" iniziale. Soprattutto, al fine di venire incontro alle esigenze del conduttore di un immobile a uso non abitativo, che spesso nei primi mesi o anni deve farsi carico di spese di adeguamento o ristrutturazione dell'immobile. Si tratta del c.d. canone a scaletta o ad aumento progressivo: le parti stabiliscono che il primo anno il canone è quantificato in € 1000, il secondo anno in € 1200 ecc. E' opportuno precisare che questo tipo di accordi sono stipulati immediatamente al momento della stipula del contratto di locazione e non si tratta di accordi (di modifica del canone) che intervengono dopo la stipula del contratto di locazione.
La Cassazione del 21.6.2017 n. 15348 ha stabilito che nei contratti di locazione ad uso non abitativo è legittimo un canone crescente per frazioni successive di tempo nell’arco del rapporto (cd canone a scaletta), purchè il criterio della sua progressiva variazione in aumento sia stabilito al momento della stipulazione del contratto e non risulti che le parti abbiano in realtà perseguito surrettiziamente lo scopo di neutralizzare gli effetti della svalutazione monetaria, eludendo i limiti quantitativi posti dall’art. 32 della legge n. 392 del 1978 così incorrendo nella sanzione di nullità prevista dal successivo art. 79 comma 1 della stessa legge.
“Prima vennero a prendere gli stranieri, e io non dissi nulla”. Attraverso il monologo di un tassista ribelle, che a sua volta riprende il sermone del pastore Martin Niemöller contro il nazismo, il corto diretto da Alberto Mielgo riassume perfettamente il senso di oppressione che si respira nella Londra di Watch Dogs: Legion. Il terzo capitolo della serie Ubisoft punta ad espandere ed approfondire il concept tematico che la caratterizza, ossia la tecnologia, attraverso riferimenti a questioni attuali come la Brexit, la xenofobia, l’eccessivo potere della polizia sui cittadini. Un progetto ambizioso che si addentra nei dibattiti politici dell’oggi per parlare di rivoluzione e di importanza della diversità. Questa lotta non avviene vestendo i panni di un eroe o di un’eroina protagonista, ma investe la totalità dei personaggi presenti nel gioco. Le strade controllate di Londra diventano quindi enormi bacini da cui attingere nuovi combattenti contro Albione, la forza di polizia britannica. Anziane signore, street artist, operai, ma anche sicari e hacker: chiunque può entrare a far parte della resistenza. È ciò che è emerso dall’evento di Ubisoft dello scorso 5 ottobre riservato alla stampa. Per l’occasione sono stati organizzati tre panel in cui sono intervenuti professionisti e sviluppatori di Ubisoft Toronto, con lo scopo di mostrare la vitalità e la varietà della Londra di Watch Dogs: Legion. La capitale inglese, pur assumendo i toni di una città distopica e simil-futuristica, non rinuncia alla sua essenza più pura e autentica. I diversi quartieri sono riprodotti con grande fedeltà, facendo presagire la differenza culturale che incontreranno giocatrici e giocatori durante l’esperienza. Ad esempio, passeggiare per South London sarà diverso che farlo a East London, così come sarà facile passare dallo stile afropunk a quello hip-pop underground. Ciò è evidente non solo nelle architetture, o negli stili dei passanti, ma persino nei dialetti. Gli slang e i modi di dire variano a seconda della zona, dando un’idea realistica della varietà culturale di Londra. Un open world simulativo in cui è possibile percepire l’identità eclettica e ribelle della metropoli inglese. Questo spiega le due milioni di parole che compongono la sceneggiatura, perché chi gioca deve avere l’idea di operare all’interno di un contesto verosimile, vivo e pulsante. Il tutto interpretato secondo un attento stile british. È proprio su questi temi che è stata incentrata l’intervista fatta a Clint Hocking (game director) e Ashley Park (scripwriter). I primi due capitoli della serie Watch Dogs sono ambientati a Chicago e a San Francisco. Perché questa volta la scelta è ricaduta su una città europea come Londra? Watch Dogs è sempre stato un brand dalla natura globale. Non esistono solo in America idee sulle influenze della tecnologia. Con Watch Dogs: Legion diamo un’impronta mondiale a queste tematiche. Abbiamo poi scelto appositamente Londra perché è, tra tutte le città che abbiamo preso in considerazione, quella più proiettata verso il mondo. Avevamo una lista parecchio lunga di possibili città, ma alla fine abbiamo deciso di avere un’ambientazione open world che richiamasse qualsiasi tipologia di giocatore. Ci siamo resi conto di volere scegliere Londra, una città con molta diversità, a differenza delle altre dove i loro abitanti sono più omogenei. Londra è ha una storia generazionale di immigrazioni, e anche nell’ultimo decennio in città ci sono persone provenienti da qualsiasi parte del mondo. A Londra si parlano 300 lingue differenti, e penso sia stata la scelta migliore per Watch Dogs. Oltre alle questioni tratte dal mondo reale come la Brexit, avete preso ispirazione dalla letteratura e dal cinema per ricreare la distopia di Watch Dogs: Legion? Assolutamente. Penso che gli inglesi abbiano una lunga e orgogliosa tradizione di finction distopica, non solo recente. Tornando indietro di un paio di secoli, è soprattutto la letteratura tradizionale a rivolgersi in maniera critica alle istituzioni. Molti testi inglesi sfidano le norme dell’establishment, ed è un aspetto su cui ci siamo concentrati particolarmente. E non solo per quel che riguarda la distopia, ma per i temi che in generale tocca l’universo di Watch Dogs. Legion è un gioco sulle responsabilità e le conseguenze che ha il potere, per cui è in grande sinergia con la letteratura inglese.
In occasione dell’evento stampa organizzato da Ubisoft lo scorso 5 ottobre, il game director Clint Hocking e la scriptwriter Ashley Park raccontano via intervista i retroscena dietro le ambiziose peculiarità di Watch Dogs: Legion, previsto il prossimo 29 ottobre su PlayStation 4, Xbox One, PC e Stadia.
Finalmente si è conclusa l'odissea di cui si è resa protagonista l'organizzazione della Notte Bianca prevista per il prossimo 10 settembre in quel di Genova. La città della Lanterna ha rischiato, infatti, di veder sfumare questo grande evento che ormai da diversi anni segna la fine dell'estate genovese con una grande festa notturna, a causa della mancanza di finanziamenti. Fortunatamente il Comune di Genova è riuscito a risolvere il tutto senza dover sborsare un centesimo dal momento che l'intero finanziamento dell'evento è stato affidato agli sponsor privati. Grazie a tutto ciò, i genovesi che parteciperanno alla manifestazione potranno godere di un grande spettacolo che vedrà l'alternarsi di grandi nomi della musica oltre a giovani artisti emergenti. Sfumata la partecipazione di Modà, Emma Marrone e Albano, lo show principale è stato affidato all'esperienza di Antonello Venditti ed Edoardo Bennato: il cantautore romano si esibirà in Piazza della Vittoria alle 22.00 mentre Bennato salirà sul palco allestito in Piazza De Ferrari a partire dalle 23.30. Negli ultimi giorni è stato aggiunto all'elenco dei performer anche un altro grande nome della musica italiana, ovvero quello di Ornella Vanoni che dopo il flop politico delle elezioni di Milano torna a dedicarsi alla musica. Lo show della cantante si terrà alle 21.00 in Piazza Baracca a Sestri Ponente, zona fortemente colpita dall'alluvione dei mesi scorsi.
Confermate le partecipazioni di Venditti e Bennato alla Notte Bianca genovese del 10 settembre si aggiunge ora anche quella di Ornella Vanoni a Sestri Ponente, zona fortemente colpita dall’alluvione.
Se Davide Roberto Baroncini vorrà continuare la sua corte spietata a Rosa Baiano, dovrà prepararsi a cogliere la rosa con tutte le spine. L’impresa è ardua. In un’atmosfera tutt’altro che intimistica Davide prova ad intavolare una discussione privata, ma viene costantemente risucchiato dai commenti dei coinquilini. La prima disturbatrice è Sheila Capodanno, che annuncia ai due di tifare per Davide, il quale, per niente turbato dall’intrusione, se la ride allegramente, e ricomincia il lavorio ai fianchi di Rosa invitandola a vivere una nuova esperienza in un contesto insolito. Rosa ostenta indifferenza, mentre si incipria naso e guance, ma l’improvviso silenzio di Davide la spinge a chiedergli di continuare, tradendo quindi quell’interesse che non dava a vedere fino ad allora. Il siciliano, ringalluzzito dall’invito di Rosa, ritorno alla carica, e decide di farlo in maniera più esplicita: “Come fai a dire di non essere attratta da un’avventura, se non l’hai mai provata?”. La bella napoletana spiega che ciò che la intimorisce non è l’avventura in sé, ma il fatto che vivere una storia sotto i riflettori non la farebbe sentire a proprio agio. Davide accusa il colpo: la serietà di Rosa non era in discussione, ma il suo livello di timidezza sembra essere superiore a quanto il baroncino si aspettava. E quando il discorso raggiunge il culmine dell’intimità, dove cuore si apre a cuore, il Grande Fratello 11 si ricorda di avere orecchie, e rientra prepotentemente nella situazione nelle persone di Norma Silvestri e Margherita Zanatta, le voci fuori campo che commentano frase per frase le confessioni dei due promessi piccioncini. Davide preferisce indossare il salvagente di Norma (pur continuando a parlare di Rosa). Ma anche lì la conclusione non può essere che una: per conquistare Rosa servirà una pazienza da santi. E mentre il catanese racconta a Norma i suoi piccoli progressi degli ultimi giorni, vantandosi di essere riuscito a far aprire di più Rosa, l’unica cosa che Rosa apre sono gli occhi, e solo per passarsi un tocco di rimmel. Quando lui le si avvicina con una battuta di spirito (“come fai a non essere attratta da uno così”), lei lo smonta di netto. Se volete sentire come, guardatevi il video gf11 qui di seguito.
Davide Baroncini corteggia Rosa Baiano, mentre i coinquilini dicono la loro.
Eletto per acclamazione. Angelino Alfano è il nuovo segretario del Pdl. L'investitura è arrivata dal leader Silvio Berlusconi che, con un'uscita delle sue, ha proposto di evitare le "burocrazie interne" e di eleggere il nuovo segretario con un applauso: "Io– ha detto- da presidente e fondatore del partito vi propongo l'elezione di Alfano con questo applauso, a suffragio generale". E i presenti al Congresso nazionale del Pdl (che si è svolto all'auditorium della conciliazione di Roma) non hanno potuto far altro che raccogliere l'invito e tributare una standing ovation al nuovo segretario. "Non ho dubbi che Alfano sia la persona giusta. Non ho sentito mai nessuna voce contraria alla decisione di eleggerlo segretario"- aveva sentenziato Berlusconi prima dell'acclamazione. Denis Verdini ha poi letto le modifiche che sono state fatte allo statuto, nel quale si stabilisce che il segretario viene eletto su proposta del presidente nazionale del Pdl, a maggioranza semplice dei partecipanti al consiglio nazionale. Può durare in carica al massimo tre anni ed è rieleggibile. IL DISCORSO DEL NEO SEGRETARIO- Il neo segratario ha parlato alla platea per circa mezz'ora. Le sue parole sono state un tributo a Silvio Berlusconi, del quale non ha assolutamente messo in discussione la leadership. Il suo discorso parte da lontano: "A 23 anni vidi in tv un imprenditore che aveva il sole in tasca, sentii una musica, un jingle e vidi un uomo che mi spinse alla mia prima campagna elettorale, che mi spinse ad aderire a Forza Italia. Credevo in quell'uomo e in quella musica". E in quell'uomo ci crede ancora: "Rivincerà le elezioni del 2013. Non abbiamo bisogni di lasciti ed eredità"- ha sentenziato. Seguono poi annunci e buone intenzioni del tipo "voglio un partito di persone oneste", "proteggeremo il tenore di vita degli italiani e il loro benessere", "tra i nostri valori c'è la vita" etc. Silvio Berlusconi ha investito Angelino Alfano della carica di segretario nazionale del Pdl
Durante il Congresso nazionale del Pdl, Alfano è stato eletto segretario nazionale del partito. La nomina, su proposta di Berlusconi, è stata fatta per acclamazione.
Dopo aver lasciato la vita come contadino per diventare un monaco benedettino, Don Justo ha trascorso più di 50 anni inseguendo un sogno: realizzare un'enorme cattedrale da solo con materiali riciclati. Quando infatti Justo Gallego Martinez fu colpito da tubercolosi e fu costretto ad allontanarsi dal monastero, promise a sé stesso che se fosse sopravvissuto avrebbe eretto una chiesa dedicata alla Madonna del Pilar, a cui rivolgeva le preghiere in quel periodo di sofferenza. Senza nessuna formazione nel campo dell'architettura o dell'ingegneria, Don Gusto ha eretto quasi completamente da solo un'incredibile cattedrale nella periferia di Madrid. A 90 anni Justo Gallego Martinez sa che non vedrà la cattedrale completata, ma continuerà a lavorare fino a quando le sue forze glielo consentiranno perché a muoverlo è la sua fede. La straordinaria Cattedrale di Don Justo è realizzata con materiali di risulta recuperati sul luogo e dopo 53 anni la struttura è quasi terminata. Attualmente la cattedrale ha raggiuntogli 8.000 metri quadrati. Manca il tetto, alcune finestre e i dettagli interni ma si può già vedere l'imponenza della costruzione e la bellezza dei suoi particolari: vetri colorati per le finestre, pareti interne affrescate e un'altezza da toccare il cielo. Misura 40 metri di altezza la Cattedrale di Don Justo, che si ispira alla progetto della cattedrale di San Pietro. Justo Gallego Martinez si è occupato personalmente dei piani esecutivi per la costruzione dell'edificio, nonostante, prima di diventare un monaco, fosse solo un contadino. La sua cattedrale integra vari elementi proveniente da diversi edifici come castelli, chiese e anche la Casa Bianca. La maggior parte del materiale utilizzato per la realizzazione della Cattedrale proviene dagli scarti delle vicine fabbriche di mattoni e da cantieri nelle vicinanze. Le numerose colonne di sostegno in cemento utilizzano vecchi fusti di olio come scheletro. Il tetto è decorato con mattoni e tegole di recupero; secchi di vernice spuntano dalle torri. I materiali donati costituiscono la gran parte della costruzione. Anche se la cattedrale di Don Justo non ha permessi né autorizzazione, il Comune di Madrid ha deciso di lasciar completare all'anziano monaco il suo progetto. Justo Gallego Martinez si sta facendo aiutare da un architetto per ottenere le documentazioni necessarie a far sì che, una volta completata la Cattedrale, possa diventare un luogo di culto. Intanto i suoi nipoti e un assistente lo affiancano nella sorprendente impresa che presto vedrà la luce.
Non è né architetto né ingegnere l’uomo che per 53 anni si è dedicato alla costruzione di una cattedrale a Madrid, da solo, e nonostante l’età continua a lavorare mosso dalla fede.
Elon Musk, il fondatore di Tesla e di Space Exploration Technologies Corporation, meglio nota col nome di SpaceX, con un tweet sibilino ha tracciato quelle che, salvo imprevisti, dovrebbero essere le tappe che porteranno al debutto del Falcon Heavy, il razzo lanciatore di punta della famiglia Falcon-9, entrata nella storia per le possibilità di recupero. In base a quanto scritto dal magnate e filantropo sudafricano naturalizzato statunitense, nel giro di due o tre mesi tutte le componenti del poderoso razzo lanciatore dovrebbero arrivare al Kennedy Space Center della NASA a Cape Canaveral, e con altri trenta giorni tutto dovrebbe essere pronto per lo storico lancio inaugurale. Il Falcon Heavy, che nelle fasi iniziali del progetto si chiamava Falcon-9 Heavy, come suggerisce il nome è grosso e pesante, e la differenza con il celebre “fratello minore” sta tutta nella capacità di carico. Non solo in termini di tonnellate, che pure sono parecchie, dato che può trasportare la bellezza di 54.400 kg nella cosiddetta LEO (orbita terrestre bassa) e 22.200 kg in orbita di trasferimento geostazionaria (GTO), ma anche per la sua tipologia. Il Falcon Heavy è infatti progettato per trasportare esseri umani a bordo, e se tutto va secondo i piani di Musk e colleghi, nel 2018 porterà in orbita attorno alla Luna i primi – facoltosi – turisti spaziali, in un viaggio memorabile della durata di 6/7 giorni che, sino ad oggi, hanno potuto effettuare soltanto pochi astronauti in missioni governative. Nelle scorse settimane, nella base di Mc Gregor in Texas, il Falcon Heavy ha superato brillantemente il primo test statico, ovvero l'accensione dei motori senza decollo del razzo, dunque sembra davvero che tutto proceda per il meglio in vista del test inaugurale, tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno. Quando debutterà ufficialmente, il Falcon Heavy sarà il razzo più potente a disposizione dell'uomo, secondo per capacità di carico solo al celebre Saturn V, dismesso dalla NASA al termine delle missioni Apollo. Non è un caso che esso potrebbe giocare un ruolo cruciale anche nella conquista di Marte, pianeta sul quale dovremmo mettere piede entro un paio di decenni.
Con un “cinguettio” il patron di SpaceX, Elon Musk, ha indicato che il Falcon Heavy effettuerà il suo volo inaugurale entro 4 mesi. Il razzo sarà impiegato anche per voli turistici attorno alla Luna e un domani forse ci porterà su Marte.
Macabra scoperta questo pomeriggio nel Salernitano, a Roccapiemonte, dove un neonato è stato trovato morto, con una ferita alla testa, in una siepe di un condominio da un passante. Il bimbo aveva ancora il cordone ombelicale attaccato, l'ipotesi è che fosse nato da poche ore. Stando a quanto si apprende sul posto sono giunti i carabinieri di Castel San Giorgio che hanno già avviato le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Nocera Inferiore Roberto Lenza per effettuare i rilievi del caso. Sono giunti sul posto anche il sindaco Carmine Pagano, l' assessore Fabbricatore, vigili urbani e protezione civile. La tragica scoperta nel tardo pomeriggio, attorno alle 19. Il neonato era nei pressi di una siepe in via Roma. Sul luogo dell'accaduto anche padre Rosario e padre Giuseppe. Gli investigatori stanno interrogando tutti i condomini della verticale del palazzo dove è stato rinvenuto il corpicino senza vita. Incerto il dettaglio che il corpo del bimbo fosse avvolto in un lenzuolo al momento del ritrovamento, mentre potrebbe esservi stato avvolto successivamente. Gli investigatori hanno rinvenuto una ferita alla testa sul corpicino del neonato. Da chiarire se la ferita sia dovuta alla caduta o precedente. La salma, dopo l'esame esterno effettuato dal medico legale, è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale di Nocera Inferiore dove sarà sottoposta ad autopsia. A ritrovare il corpo senza vita del neonato, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato un anziano che stava passeggiando in una zona residenziale della città di Roccapiemonte, comune in provincia di Salerno e che in un primo momento avrebbe scambiato per un bambolotto. L'anziano avrebbe quindi chiamato un altro conoscente e insieme avrebbero constatato che invece si trattava di un neonato. Il ritrovamento sarebbe avvenuto in una siepe che divide il palazzo da dei garage che si trovano sul lato opposto. Sul posto sono giunti immediatamente i soccorritori del 118 insieme con gli agenti di polizia municipale ma purtroppo per il piccolo non c'era ormai più nulla da fare: non è stato possibile fare altro che constatarne il decesso. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Castel San Giorgio agli ordini del maresciallo Di Mauro che stanno ora tentando di ricostruire l'accaduto.
Il corpo senza vita di un neonato con una ferita alla testa è stato trovato oggi pomeriggio a Roccapiemonte, in una siepe, da un passante. Il bimbo aveva ancora il cordone ombelicale, per questo l’ipotesi è che fosse nato da poche ore. La siepe divide un palazzo da dei garage. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
L'amministrazione dei beni compresi nella comunione legale dei coniugi Per l'amministrazione dei beni compresi nella comunione legale dei coniugi è stabilita la regola per la quale occorre il consenso di entrambi i coniugi per compiere atti di straordinaria amministrazione che riguardano i beni immobili compresi nella comunione legale, invece, agli atti di ordinaria amministrazione relativi a beni mobili compresi della comunione legale, possono essere compiuti anche solo da uno dei coniugi. L'art. 184 cc regola le sanzione per aver violato il principio del consenso congiunto dei due coniugi. Gli atti compiuti da un coniuge senza il necessario consenso dell'altro coniuge sono annullabili se riguardano beni immobili o beni mobili registrati. Quindi, l'atto non è invalido automaticamente, ma è valido fino all'annullamento, la domanda di annullamento dipende da una scelta discrezionale del coniuge che non ha prestato il consenso. Se gli atti di straordinaria amministrazione compiuti senza il consenso dell'altro coniuge riguardano beni mobili non registrati il coniuge che li ha compiuti è obbligato su istanza di quest'ultimo a ricostituire la comunione. L'azione di annullamento relativa agli atti di straordinaria amministrazione può essere proposta dal coniuge il cui consenso era necessario entro un anno dalla data in cui ha avuto conoscenza dell'atto e in ogni caso entro un anno dalla data di trascrizione. Per cui se il coniuge non interpellato non si avvale del diritto di annullamento dell'atto, (che, si ripete è una scelta discrezionale), l'atto resta valido a tutti gli effetti anche senza il consenso di uno dei due coniugi. Se l'atto non sia stato trascritto e quando il coniuge non ne abbia avuto conoscenza prima dello scioglimento della comunione l'azione non può essere proposta oltre l'anno dallo scioglimento stesso.
Cassazione 17.1.2019 n. 1215 il termine annuale di prescrizione ex art. 184 cc per l’esercizio l’annullamento dell’atto relativo ad un bene immobile in comunione legale, da parte del coniuge, che non abbia dato il proprio consenso all’atto, decorre dalla data in cui il coniuge che non ha prestato il consenso ha avuto conoscenza del perfezionamento dell’atto di trasferimento del diritto reale.
NABA, la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, invita la città oggi pomeriggio al terzo incontro della rassegna culturale “Culture(s) of project”. Ospite della lecture sarà l’architetto e designer Andrea Branzi. “Una nuova Carta di Atene” è la prima di tre lecture del designer fiorentino dedicate al cosiddetto Heretical Design, nel contesto di una ampia riflessione su passato, presente e futuro del design e della città nel mondo globalizzato. Andrea Branzi (Firenze, 30 novembre 1938) è un architetto e designer italiano. Fondatore, assieme a Paolo Deganello, Massimo Morozzi e Gilberto Corretti del collettivo Archizoom Associati, è considerato tra i maggiori esponenti del design neomoderno. È tra i fondatori di Domus Academy,[1] scuola di design di Milano. Ha vinto numerosi premi tra i quali il Compasso d'oro nel 1987. Suoi oggetti sono stati prodotti da Alessi, Cassina, Vitra e Zanotta. Il 16 maggio 2008 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Disegno Industriale dalla Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni dell'Università di Roma La Sapienza. È professore ordinario alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano, dove attualmente insegna. Info: dove > NABA, via Darwin 20, Milano Domus Academy Building, Aula 11 quando> Lunedì 27 Maggio ore> 18.30
Il design cambia nel tempo e il suo percorso ed il confronto con la realtà di un mondo globalizzato, sarà l’argomento principale di questo interessante appuntamento.
Ha imparato a farla nel vasino Sophia e la mamma ha deciso di premiarla. Succede tra genitori e bambini in tutti gli angoli del mondo ed è successo anche qui nella Carolina del Sud dove la madre, Brandi Benner, ha deciso di accompagnare la figlia in un centro commerciale per ritirare l'agognato premio. E alla fine Sophia ha deciso per una bambola. Una bambola dottoressa con due grandi occhi verdi, il camice, i capelli raccolti e tirati indietro e la pelle nera. In realtà Sophia la pelle nera non l'ha nemmeno notata se non fosse per l'insistenza della commessa. E la meravigliosa risposta della bimba. La storia la racconta la madre con un post su Facebook: scelta la bambola madre e figlia si sono avvicinate alla cassa dove l'addetta del negozio di giocattoli ha chiesto alla bambina se fosse proprio sicura di volere quel modello di bambola. «Devi andare a una festa di compleanno?», ha chiesto la commessa e, come scrive la madre, lei e la figlia sono rimaste senza risposta, guardando nel vuoto. «Forse devi regalarla a qualcuno?», ha insistito la commessa. E Sophia ancora non capiva. I bambini hanno pensieri ferocemente semplici e per fortuna non seguono i sentieri contorti degli adulti. «Ma sei proprio sicura di volere questa bambola?», e lì Sophia si è accesa dicendo che sì, che era proprio contentissima di quella bambola. «Ma questa non ti assomiglia per niente – ha detto la commessa, riferendosi al colore della pelle del giocattolo – e ne abbiamo molte alte molto più simili a te». Non c'è niente di più patetico di un adulto che cerca di essere razzista di fronte a un bambino, ma con cortesia. «Sì mi somiglia. Lei è una dottoressa come me. Lei è una bella ragazza come lo sono io. Guarda i suoi capelli, fantastici! E guarda il suo stetoscopio!» Racconta la madre che alla commessa è uscito di sguincio un sorriso mezzo mortificato prima di bisbigliare stiracchiato un "sì è vero". Perché il razzismo non sta nei colori ma sta negli occhi di chi lo guarda e Sophia, come tutti i bambini, non è inquinata dalla ferocia di certi adulti. Come dice il Piccolo Principe:
“Ma sei sicura che vuoi quella bambola? Ce ne sono altre più simili a te”. La piccola guarda la commessa e le dà la risposta più disarmante che possiate immaginare.
La maggioranza dimostra di non avere le idee chiare. Il punto di equilibrio tra i tagli che dovranno portarci al pareggio di bilancio nel 2013 e la necessità di avviare un processo di crescita basato sulle riforme strutturali è ancora una chimera. Per le riforme servono soldi, soldi che adesso non ci sono. Come reperirli? Ieri Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera del Pdl, ha detto chiaramente che l'ipotesi di un nuovo condono non è assolutamente da scartare: "Per abbattere il nostro debito, se occorre, si può mettere mano anche al condono edilizio e fiscale. Non credo che l'etica si misuri su questo ma sulla capacità di trovare risorse per la crescita" ha sottolineato Cicchitto durante il convegno "Verso un nuovo Pdl" di Saint Vincent. Una presa di posizione limpida che, però, non ha trovato sponde in altri esponenti della maggioranza. A partire dal Ministro dell'Economia Giulio Tremonti che, in un'intervista rilasciata a "L'Avvenire", ha scartato in maniera molto decisa l'ipotesi condono. Un ipotesi che, a suo dire, frenerebbe il piano dell'esecutivo sulla lotta all'evasione e che, alla fine, porterebbe l'Italia a fare i conti con un deficit maggiore. Sulla stessa lunghezza d'onda anche il leader della Lega Nord Umberto Bossi che- a margine del congresso provinciale del Carroccio a Varese- ha sentenziato: "Un condono? Non ne capisco il motivo".
Ieri Cicchitto ha rilanciato l’ipotesi di un condono. Tremonti e Bossi sono contrari, ma la maggioranza pare non avere le idee chiare.
Chi vive in città inquinate ha un rischio del 40 percento superiore di sviluppare il morbo di Alzheimer rispetto a chi abita in aree meno esposte allo smog. Lo ha determinato un team di ricerca britannico guidato da studiosi del St George Population Health Research Institute dell'Università di Londra, che hanno collaborato con i colleghi dell'Imperial College e del King's College di Londra. Gli studiosi, coordinati dal professor Iain Carey, sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato statisticamente i dati di ben 131mila cittadini britannici. I partecipanti, ingaggiati nel 2004 quando avevano tra i 50 e i 79 anni di età, erano tutti residenti nell'area metropolitana di Londra e fino ad allora non avevano avuto diagnosi di demenza. Carey e colleghi, dopo aver raccolto i dati dal programma Clinical Practice Research Datalink, hanno seguito i partecipanti per un periodo di follow-up medio di 7 anni tra il 2005 e il 2013. Prima dell'effettivo monitoraggio sulle condizioni di salute gli scienziati hanno misurato i livelli di inquinamento presso le abitazioni dei pazienti. I rilievi sono stati basati sulle indicazioni relative al traffico e sulle concentrazioni del particolato sottile PM 2.5 e del diossido di azoto (NO2), due tra i principali agenti inquinanti dello smog. In questo modo hanno potuto suddividere i partecipanti in cinque sottogruppi, distinti sulla base dell'inquinamento rilevato (dal minimo al massimo). Durante il periodo di follow-up a 2.200 dei partecipanti è stata diagnosticata una forma di demenza. Isolando tutti i fattori di rischio che avrebbero potuto concorrere alla malattia, Carey e colleghi hanno determinato che chi viveva in aree particolarmente inquinate aveva un rischio fino al 40 percento superiore di sviluppare la demenza. Si tratta di un dato significativo poiché la causa scatenante delle patologie neurodegenerative non è ancora compresa, ma è ormai acclarato che le sostanze inquinanti presenti nello smog posso raggiungere il nostro cervello. Proprio per questa ragione si ritiene che possa esserci un'associazione tra inquinamento e morbo di Alzheimer.
Un team di ricerca britannico ha dimostrato che chi vive nelle città trafficate e inquinate ha un rischio sensibilmente superiore di sviluppare il morbo di Alzheimer, stimato nel 40%. Benché non siano ancora noti i meccanismi che fanno insorgere la demenza, è noto che le sostanze tossiche presenti nello smog possono penetrare nel cervello. I risultati dello studio dovranno essere confermati da ulteriori indagini.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato le misure da adottare a partire dal 4 maggio, giorno in cui partirà la Fase 2. Il decreto prevede la riapertura di numerose nuove attività, prime tra tutte quelle che appartengono al settore manifatturiero, edile e del commercio all'ingrosso, mentre per quanto riguarda parrucchieri e centri estetici bisognerà aspettare ancora più di un mese. "Il 1 giugno è la data per cui vorremmo riaprire le attività dei bar, delle ristorazioni, parrucchieri, centri estetici, barbieri e centri massaggi", ha dichiarato il premier durante la conferenza stampa. Sono state deluse, dunque, le aspettative di tutti quelli che credevano di poter tornare a tagliare i capelli o a fare la ceretta a partire dalla prossima settimana: stando alle previsioni, i saloni di bellezza potrebbero tornare a lavorare a pieno ritmo solo dal prossimo 1 giugno. Il motivo di questa scelta drastica? Preservare la salute dei cittadini e ridurre il rischio contagio da Coronavirus, visto che si tratta di due attività che non garantiscono la distanza di sicurezza di un metro tra clienti e personale. Se durante la Fase 2 il numero di contagi da Coronavirus continuerà a scendere, a partire dall'1 giugno i parrucchieri potrebbero riaprire ma naturalmente non funzioneranno più come fino a qualche mese fa. Le attività saranno costrette ad attuare delle misure di santificazione e di distanziamento ben precise per evitare di mettere a rischio la salute di clienti e dipendenti: ecco quali saranno le regole che con ogni probabilità si dovranno seguire. L'attività dei parrucchieri dovrà adeguarsi alle misure precauzionali in fatto di distanze di sicurezza. Se da un lato è impossibile garantire la distanza di un metro tra cliente e dipendente, è necessario distanziare le diverse postazioni, che dovranno essere ad almeno due metri l'una dall'altra. Non sono esclusi i saloni di piccole dimensioni, che potranno compensare questa limitazione con un allungamento del periodo di lavoro. Per evitare che si creino assembramenti nelle sale d'attesa o fuori i saloni, con ogni probabilità alla loro riapertura i clienti dovranno fissare degli appuntamenti. In questo modo, si programmeranno gli incontri e verrà garantita la salute dei dipendenti e dei clienti. Sia il personale che i clienti saranno obbligati a utilizzare i dispositivi di sicurezza, ovvero le mascherine e i guanti. Ai dipendenti dei saloni saranno richiesti anche camici e calzari, oltre che l'igienizzazione di spazzole, pettini e forbici dopo ogni utilizzo. All'interno di ogni negozio ci dovrà essere inoltre anche un distributore di gel igienizzante messo a disposizione di tutti i presenti. È probabile che verranno attuate anche molte altre precauzioni come la sterilizzazione delle postazioni e dei vestiti ma per il momento bisogna attendere le prossime indicazioni governative per capire quali saranno le misure davvero attuabili. Per i gestori dei saloni di bellezza le spese probabilmente aumenteranno ma la cosa non dovrebbe avere ripercussioni sui prezzi offerti ai clienti. Stando a quanto dichiarato da Giuseppe Conte durante la conferenza stampa del 26 aprile, anche i centri estetici dovrebbero riaprire il prossimo 1 giugno, a patto che si rispettino delle precise precauzioni per non mettere a rischio la salute di clienti e dipendenti. Così come per i parrucchieri, anche il settore estetico subirà dei cambiamenti: ecco le misure di sicurezza che si dovranno adottare. Alla riapertura dei centri estetici sarà fondamentale usare gli appositi dispositivi di sicurezza, ovvero guanti e mascherine, visto che non si possono garantire le distanze di sicurezza tra cliente ed estetista. All'interno dei saloni, inoltre, ci dovranno essere dei dispenser di gel igienizzante, oltre che gli sterilizzatori per gli strumenti utilizzati, dalle pinzette da sopracciglia alle spatole per la ceretta, fino ad arrivare alle lime per le unghie.
A partire dal 4 maggio comincerà la Fase 2 ma, come annunciato dal premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa del 26 aprile, i parrucchieri e i centri estetici non riapriranno. Questi ultimi potrebbero ritornare al lavoro solo l’1 giugno, anche se in una forma stravolta, così da garantire la salute di clienti e dipendenti. Per il momento, però, questa data non è ancora certa, bisognerà valutarla in base all’andamento dell’epidemia.
Gli attacchi dell'11 settembre 2001 portarono non solo al crollo delle Torri Gemelle ma anche della stazione del World Trade Center. A distanza di quindici anni quella stazione torna a vita grazie ad un progetto di Santiago Calatrava e dell’Autorità Portuale, proprietaria e gestore del sito, che hanno confermato la notizia dell'imminente inaugurazione del nuovo nodo dei trasporti del Word Trade Center. Lo chiamano Oculus perché il nuovo hub ferroviario sembra un edificio alato. Lunga circa 111 metri e larga 35 metri, la nuova stazione della metro del World Trade Center servirà giornalmente circa 250.000 pendolari con una superficie complessiva di 74.300 mq destinata a metropolitana, ai treni Path e a spazi multilivello di vendita al dettaglio. Non ci sarà un'inaugurazione in pompa magna, per quella si dovrà aspettare la primavera inoltrata, perché non tutti gli spazi sono stati completati ma la stazione della metro ha già cominciato a funzionare. Il progetto del nuovo nodo di trasporti del World Trade Center ha richiesto più di un decennio ed un costo di 4,4 miliardi di dollari che lo ha reso la stazione ferroviaria più costosa della storia. Il nuovo hub sarà in compenso un nodo fondamentale non solo per i residenti di Lower Manhattan ma per l'intera città di New York in quanto collegherà la stazione del World Trade Center a 11 linee della metropolitana della Grande Mela.
È pronto il nuovo terminal dei trasporti del World Trade Center a New York, distrutto nell’attacco alle Torri Gemelle: l’edificio evoca un uccello in volo ed è stato progettato da Santiago Calatrava.
Parla ancora italiano il podio della classifica italiana FIMI degli album più venduti della scorsa settimana, che conferma alcuni artisti e vede l'ingresso di alcune novità, soprattutto straniere. Gué Pequeno mantiene ancora la testa, in attesa del ritorno delle uscite massicce delle prossime settimane, che metteranno fine al silenzio estivo. Il rapper milanese è in testa per la quarta volta non consecutiva, respingendo Ghali che continua a mantenere le vele spiegate e la seconda posizione con il suo "Album", esordio discografica per uno degli esponenti più amati della trap italiana, uscito 14 settimane fa e sempre in top 1o, che a sua volta tiene alla distanza il rapper statunitense Xxxtentacion con "17" che esordisce in terza posizione. A farne le spese sono i Coldplay di "Kaleidoscope" che scendono in quarta posizione davanti a un'altra vecchia conoscenza del rock mondiale, ovvero i Queens Of The Stone Age, tornati alla grande con "Villains", quinto, e a Riki ancora alto grazie al sesto posto di "Perdo le parole". Bene anche Ed Sheeran, settimo con “÷”, ottavi gli Imagine Dragons di "Evolve", davanti a Vasco e il suo "Vascononstop" e a Coez che resiste in decima posizione con "Faccio un casino".
Gué Pequeno continua a dominare la classifica degli album più venduti, seguito da Ghali e dal rapper Xxxtentacion, emntre tra i singoli continuano a mantenere la prima posizione Fedez e J-Ax.
Sarah Nile la coniglietta più attesa alla festa di Playboy non ha tradito le attese e ha presenziato alla serata con un semplice vestitino a fiori colorato. Per lei, prima italiana a finire su Playboy e madrina del tor estivo la presenza era scontata. Un po' meno prevedibile invece la presenza di così tanti gieffini al galà per i 50 anni di Playboy. Dalla bellissima Raffaella Fico a Camila Sant'ana erano tantissimi gli ex concorrenti del Grande Fratello presenti al Pineta di Milano Marittima. Ma la compagnia non gli è mancata: anche Ramona Amodeo e Mario erano al party così come altri personaggi noti della televisione italiana. Tra questi a festeggiare Playboy Tassinari e Pasqualina de La Pupa e il Secchione. Neanche l'ombra del vincitore del Gf Mauro Marin o di Veronica Ciardi, legata a Sarah da un'amicizia “speciale”. Un'altra bella coniglietta che ha posato per le foto di rito è Susanna Petrone coniglietta sexy su Playboy di Giugno. Per lei, laureata in Relazioni Internazionali ed esperta di calcio, potrebbero aprirsi le strade della moda dopo la partecipazione a Guida al Campionato. Immancabili e indivisibili alla serata c'erano anche Alberto Baiocco e Mara Adriani che parlano di convivenza. Sarà difficile stabilire la la più bella della serata tra tanto splendore.
Alla festa per il 50 mo compleanno di Playboy nutrita la schiera degli ex gieffini. Dalla protagonista Sarah Nile alla sensuale Raffaella Fico il Gf l’ha fatta da padrone.
Il 18 febbraio arriverà nelle nostre sale il 55° classico Disney, dopo il successo di “Frozen – Il Regno di Ghiaccio” e “Big Hero 6”. Si tratta di “Zootropolis”(“Zootopia”), film d’animazione in computer grafica realizzato dalla coppia di registi formata da Byron Howard e Rich Moore. I protagonisti assoluti sono gli animali (antropomorfi) e non ci sono esseri umani, proprio come accadeva in “Robin Hood”, “Bambi”, “Il re leone”, “Dinosauri” e “Chicken Little – Amici per la pelle”. Le vicende sono ambientate nella città di Zootropolis, dove una coraggiosa coniglietta/agente di polizia dovrà risolvere un misterioso caso, lavorando gomito a gomito con una volpe truffaldina. Naturalmente, la Disney ha fatto anche stavolta le cose in grande, assoldando alla sceneggiatura Jared Bush e alle musiche il grande Michael Giacchino. Il produttore esecutivo, invece, è John Lasseter, garanzia di qualità. Il film è ambientato nell'omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo. Composta da quartieri differenti tra loro – come l'elegante Sahara Square e la gelida Tundratown – Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.
Il 55° classico Disney ci porta nella città di Zootropolis, abitata solo da animali di qualsiasi specie e dove una coraggiosa coniglietta/agente di polizia dovrà risolvere un misterioso caso, lavorando gomito a gomito con una volpe truffaldina.
Ieri sera al Nokia Theatre di Los Angeles sono andati in scena gli AMA 2014, gli American Music Awards, cerimonia durante la quale sono stati premiati i migliori artisti musicali della scena USA. Come ogni anno sul red carpet e sul palco dell'evento se ne sono viste delle belle: gli AMA sono il luogo in cui le celeb americane amano stupire il pubblico con abiti super sexy che lasciano poco o nulla all'immaginazione. Le star americane del resto sono celebri per il loro stile ecccentrico, in alcuni casi decisamente eccessivo. All'evento hanno partecipato grandi star dello showbiz come Jennifer Lopez, Rita Ora, Nicki Minaj, Heidi Klum e tanti altri. Per sfilare sul tappeto rosso le celebrities hanno scelto look estremamente sexy: c'è chi ha sfoggiato abiti dallo spacco mozzafiato e chi modelli con schiena in bella mostra, chi ha puntato sulla scollatura e c'è persino chi, come la starlette Bleona, ha voluto mettere in scena una pallida imitazione del celebre nude look di Rihanna mostrando il corpo sotto un abito completamente trasparente. L'elemento sexy è stato dunque il vero protagonista dello show sia sul red carpet che sul palco. Jennifer Lopez è arrivata all'evento strizzata in un abito super sexy di Reem Acra, peccato che il modello ricordava troppo da vicino l'abito iper scollato sfoggiato ultimamente agli MTV VMA. Le sorelle Khloe e Kylie Kardashian, che hanno sfilato sul red carpet insieme alla più piccola Kendall Jenner, hanno puntato invece sulle gambe, indossando mini abiti o lunghi modelli svolazzanti con maxi spacco. Dettagli trasparenti e colori vivaci hanno caratterizzato l'elegantissimo look, firmato Michael Kors, di Taylor Swift. Rita Ora, in abito giallo firmato Zac Posen, e Selena Gomez, in nero Armani Privé, scelgono una sensualità più "sussurrata" puntando tutto sulla schiena. Maxi spacco e pancia in mostra per la splendida Heidi Klum, che opta per un completo con top e gonna longuette di Versace, sceglie, invece, una profonda scollatura fino all'ombellico l'attrice Kate Beckinsale, in abito bianco Kaufmanfranco impreziosito da lucenti gioielli Bulgari. Incredibilmente la più "casta" sul red carpet era proprio lei, Nicki Minaj, celebre per i suoi abiti ai limiti dell'eccesso, che, però, questa volta ha sfilato con un minidress accollato di Alexander Wang. A stupire il pubblico ci ha pensato Bleona, starlette della Tv americana, la quale ha ben pensato di imitare il nude look con cui qualche tempo fa Rihanna lasciò a bocca aperta gli ospiti del CFDA 2014, decisamente una pallida imitazione di cui non sentivamo la necessità.
Agli American Music Awards 2014 va in scena lo spettacolo sexy di Jennifer Lopez, Selena Gomez, Heidi Klum e delle altre star che sul red carpet e sul palco hanno esibito sensuali look con maxi scollature, profondi spacchi e trasparenze. C’è persino hi ha ben pensato di prensetarsi all’evento completamente nuda. Ecco gli oufti più hot della serata.
L'obiettivo è uno dei componenti principali nelle macchine fotografiche. Perché è pur vero che il corpo macchina è un elemento essenziale per scattare fotografie di qualità, ma l'ottica lo è altrettanto e, in alcune condizioni, può essere anche più importante della fotocamera in sé: è proprio tramite l'obiettivo che la luce entra ed arriva nel sensore, ed un obiettivo di scarsa qualità rischia di compromettere sensibilmente il risultato dello scatto. Per questo, nel mercato sono in vendita tantissimi tipi di obiettivi per fotocamere, alcuni economici ed altri persino più costosi della macchina fotografica e mai come in questo caso, riuscire a capire quale sia il miglior obiettivo per le proprie esigenze è una cosa fondamentale prima di procedere all'acquisto. Ed il motivo è semplice: gli obiettivi migliori sono particolarmente costosi, ed è bene riuscire a fare una selezione personale più che precisa, in modo da acquistarne uno per ogni necessità fotografica che si potrebbe incontrare. È chiaro quindi che, per esempio, per i ritratti è necessario un tipo di ottica, per le fotografie sportive ne sarà necessaria un'altra, per i panorama sarà necessaria ancora un'altra ottica, e così via. Per aiutarvi nella scelta, abbiamo pensato di elencarvi prima di tutto i fattori tecnici da prendere in considerazione prima dell'acquisto dei migliori obiettivi per fotocamere per le vostre esigenze, per poi proseguire con una guida all'acquisto, nella quale inseriremo i modelli migliori per ogni più famoso brand. Iniziamo ad entrare nel tecnico e a parlare di tutte le caratteristiche tecniche da tenere in considerazione prima dell'acquisto del migliore obiettivo per fotocamera. Come a breve vedrete, si tratta di differenze molto tecniche, che rendono o meno una particolare ottica adatta a determinati tipi di scatto. La prima considerazione da fare prima dell'acquisto, è capire se si ha necessità di un obiettivo fisso o di uno zoom. Partendo con il presupposto che gli obiettivi zoom sono molto più dinamici, soprattutto per i meno esperti, è importante ricordarsi sempre che gli obiettivi a focale fissa sono adatti principalmente per uno specifico tipo di foto, perché proprio come lascia intendere il nome non permettono di modificare il fattore d'ingrandimento dell'inquadratura, con il vantaggio di essere generalmente più luminosi. Gli obiettivi zoom invece, permettono all'operatore di avvicinarsi o meno al soggetto inquadrato con una semplice rotazione di una ghiera, con il prezzo di una qualità dell'immagine generalmente inferiore a quella dei fissi, a parità di prezzo. Insomma, con gli zoom è come avere diversi obiettivi in uno che ha una complessità strutturale maggiore e quindi un rapporto prezzo/qualità più basso. Per lunghezza focale, si intende la distanza che c'è tra il sensore e il centro della lente utilizzata. È un fattore molto importante e molto tecnico, che contraddistingue la qualità dei vari tipi di obiettivi e che viene espresso in millimetri ed è una delle caratteristiche da tenere in considerazione prima di acquistare una determinata ottica, perché ne caratterizza la qualità e le prestazioni fotografiche.
Per aiutarvi nella scelta, abbiamo pensato di elencarvi prima di tutto i fattori tecnici da prendere in considerazione prima dell’acquisto dei migliori obiettivi per fotocamere per le vostre esigenze, per poi proseguire con una guida all’acquisto, nella quale inseriremo i modelli migliori per ogni più famoso brand.
Giallo a Feltre, dove un ragazzo di soli 24 anni, Andrea Codarin, è stato trovato senza vita e riverso nel bagno di casa dalla madre. È successo ieri, domenica 10 ottobre: il giovane era uscito con alcuni amici, poi la donna ha provato a contattarlo telefonicamente più volte senza però ricevere risposta, fino a quando non ha fatto la tragica scoperta dopo aver contattato le forze dell'ordine e i vigili del fuoco, che l'hanno aiutata a entrare nell'appartamento del figlio in via XXXI Ottobre, che era chiuso dall'interno. Il decesso appare al momento inspiegabile. Sul fatto indagano le forze dell'ordine ed è già stata disposta l'autopsia sul corpo di Andrea, che potrebbe aiutare a capire cosa sia successo, anche se al momento viene esclusa la responsabilità di terzi, come riporta la stampa locale, e la possibilità che si tratti di un gesto estremo. Sembrerebbe più plausibile l'ipotesi di un malore improvviso, ma nessuna pista viene esclusa. Nelle sue ultime ore di vita, il 24enne, che di professione faceva il tatuatore, era stato in giro con gli amici. Un normale sabato sera, che si era concluso con il saluto alla fidanzata. Poi è tornato nel suo appartamento.
Giallo a Feltre, dove Andrea Codarin, tatuatore di 24 anni, è stato trovato morto nel bagno del suo appartamento. A lanciare l’allarme è stata la mamma, che aveva più volte provato a contattarlo telefonicamente. Indagini in corso, disposta l’autopsia: al momento non si esclude alcuna pista, anche se sembra più plausibile quella del malore improvviso.
Miguel Bosè si definisce un “negazionista convinto” e finisce per diventare oggetto di un durissimo tweet pubblicato da Ornella Vanoni. La cantante, che di Covid si era ammalata a ottobre, ha commentato così la controversa intervista rilasciata dal collega a La Sexta: “I deliri di Miguel Bosè, negazionista folle. Per lui il Covid è una misteriosa copertura a qualcosa di diverso. Comunque il virus c'è e io mi proteggo”. La cantante, in rispsta ai commenti pubblicati sotto il suo tweet, ha quindi aggiunto: “Sì, e malato. I suoi neuroni bruciati dagli eccessi”. Ornella Vanoni fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Miguel Bosè. In un’intervista a La Sexta, durante la quale aveva chiesto al giornalista volato in Messico per intervistarlo, di togliere la mascherina, il cantante ha espresso posizioni nette sulla pandemia di coronavirus. A proposito della madre Lucia Bosè innanzitutto, che sostiene non sia morta di Covid: “Non è stato il virus a ucciderla, ma qualcos’altro… Se parlassi direi cose molto pericolose per chi doveva curarla”. E ha aggiunto: “Sono negazionista e questa è una posizione che tengo a testa alta. C’è un disegno che non si vuole far sapere, questa è la verità”. Il racconto del cantante si è quindi spostato sul consumo di sostanze stupefacenti. La prima volta risale alla fine degli anni Ottanta, dopo una delusione d’amore: “Chiamai alcuni amici e dissi loro: ho bisogno di fare festa. Ricordo il primo bicchiere, e poco dopo la prima striscia di coca. Gli effetti mi durarono una settimana”. Una dipendenza dalla quale Miguel si è liberato circa sette anni fa: “Non uscivo più nei locali, ma mi facevo lo stesso tutti i giorni. Sono arrivato a consumare quasi due grammi di cocaina al giorno, oltre a fumare marijuana e a prendere pastiglie. Solo sette anni fa ho smesso per sempre con tutta questa roba”.
Durissimo il giudizio espresso da Ornella Vanoni sul collega Miguel Bosè che, a proposito di Covid, si è autodefinito un “negazionista convinto”. “È malato, i suoi neuroni bruciati dagli eccessi”, ha scritto in un tweet la cantante che di Covid si era ammalata a ottobre, guarendo definitivamente circa un mese dopo.
Rihanna sta tornando con un nuovo album. Pare, infatti, che la popstar, infatti, abbia cominciato a lavorare al suo nuovo album in studio, stando a quanto dichiarato dal produttore DJ Mustard che ha fatto outing. La cantante che ha chiuso quest'annata con la prima posizione nella classifica dei singoli grazie alla collaborazione con Eminem in "The Monster" abbia già cominciato a buttare giù le basi per il suo ottavo album, seguito di "Unapologetic" del 2012. Sarà quindi l'uomo dietro "We In Da Club" del rapper Bow Wow uno dei collaboratori di cui si servirà Rihanna: "Alla fine lavorerò con Rihanna", ha dichiarato alla rivista Hip-Hop-N-More specificando che ovviamente ciò a cui sta lavorando non è nulla di estemporaneo, ma farà parte del prossimo album della popstar. Nell'intervista, il produttore ha anche aggiunto: "Sto facendo quello che credo voglia da me, e se mi sbagliassi e non le piacesse faremo qualcos'altro in studio e mi metterà a fare beat finché non le piacerà. Ma avrà quel che vuole". Rihanna, inoltre, è stata, assieme a Bruno Mars, la cantante più piratata dello scorso 2013 stando ai dati di BitTorrent analizzati da MusicMetrics. La curiosità sta nel fatto che nessuno dei due abbia pubblicato un album quest'anno. Ma la cantante ha fatto molto parlare di sé, oltre che per le foto sexy postate sul suo profilo Instagram, anche per i video usciti, come quello di "Pour It Up" in cui si esibiva nella mossa preferita dalla collega Miley Cyrus, ovvero il twerking prima di apparire dark e sensuale in quello di "What Now".
Il produttore DJ Mustard ha affermato di star lavorando su alcuni brani per il prossimo album della cantante. Non si conoscono ancora i dettagli di quello che sarà l’ottavo album di Rihanna.
Il ministero dell'Interno non avrebbe mai dato l'ordine di divieto di approdo e di sbarco dei 47 migranti a bordo della Sea Watch3, la nave umanitaria dell'ong tedesca battente bandiera olandese, ripartita ieri dopo 21 giorni di stop al porto di Catania, dove è rimasta bloccata per essere sottoposta a verifiche. La notizia è stata riportata da ‘Avvenire', che ha pubblicato i documenti ufficiali del Viminale. Il quotidiano dei vescovi ha riportato che, contrariamente a quanto affermato dal suo titolare Matteo Salvini, il ministero dell'Interno non ha vietato nemmeno lo sbarco dei minorenni, mentre la nave era alla fonda a Siracusa. E questo nonostante Salvini avesse ribadito più volte, sui social network e con dichiarazioni su vari media, che "in Italia i porti sono chiusi". I documenti, ha sottolineato il quotidiano, suscitano domande sulla reale catena di comando che parte dal governo e arriva all'ultimo ufficiale delle Capitanerie di porto. Rispondendo a una ‘istanza di accesso civico', la Direzione centrale dell'immigrazione presso il Dipartimento della Pubblica sicurezza, ha precisato che il dicastero "non ha prodotto e non detiene alcun provvedimento/comunicazione trasmesso alla nave Sea Watch". E non risulta siano mai partite indicazioni riguardo "provvedimenti in risposta alla richiesta di sbarco dei minori dalla Procura presso il tribunale dei minori di Catania". È la risposta alla richiesta formulata dall'avvocato Alessandra Ballerini, firmata da Massimo Bontempi, direttore della Direzione centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere. Analoga istanza è stata depositata presso il ministero delle Infrastrutture, che però non ha ancora risposto.
Documenti ufficiali del Viminale dimostrerebbero che Salvini non avrebbe mai dato l’ordine di chiudere il porto alla Sea Watch3, che trasportava 47 migranti. Secondo le carte ufficiali il ministro non avrebbe vietato lo sbarco dei minorenni dalla nave quando quest’ultima è stata tenuta alla fonda a Siracusa.
I furbetti del quartierino, ossia gli affaristi che provarono in modi più o meno leciti a dare la scalata a banche e finanziarie qualche tempo fa, sono assurti agli onori delle cronache. Cinematografiche; infatti, dopo Il figlio più piccolo di Avati, anche i fratelli Vanzina dedicano il loro nuovo film a questa fatto di cronaca che però è soprattutto indice di un malcostume. La vita è una cosa meravigliosa, titolo che pare un omaggio un po’ presuntuoso a Frank Capra, racconta di un poliziotto, interpretato da Enrico Brignano, incaricato di intercettare un direttore di banca (Vincenzo Salemme) equivoco e dalle molte collusioni politiche: in mezzo ai suoi traffici finisce Gigi Proietti, nei panni di un medico incastrato da u gioco più grande di lui. Una commedia satirica, che punta lo sguardo su temi attualissimi della nostra società come le intercettazioni, le collusioni criminali della finanza, ma anche sul transfert che gli intercettatori operano all’interno delle “vite degli altri”. Paragone, quello col film premio Oscar del 2006, che è di sicuro eccessivo, ma è indicativo di una voglia di uscire dai cine-panettoni e dalle farse che investe il cinema dei due fratelli. “Il film parla degli italiani che negli anni hanno accumulato un sacco di difetti, primo fra tutti quello di cercare sempre scorciatoie. Nel film anche le persone oneste si trovano a fare ‘inciuci’. Viviamo in un mondo in cui si è o mostri o santi, ma la vita vera non è così”, dichiarano gli autori del film che, come spesso accade, finiscono per assolvere i difetti degli italiani, anche quelli più viscidi. E’ una delle croci di certa commedia all’italiana, quella che ha reso famoso loro padre Steno e famigerati Carlo ed Enrico.
Dopo due film estivi, tornano Carlo ed Enrico Vanzina con una commedia sociale, bonaria e satirica, in uscita il 2 Aprile.
Ashley Graham è una delle modelle curvy più famose al mondo che, con la sua silhouette prorompente e abbondante, è riuscita a riscrivere i canoni di bellezza comunemente accettati nel fashion system. E' proprio per i numerosi traguardi che ha raggiunto in pochi anni che è stata scelta come giudice per la nuova edizione del talent show America's Next Top Model. Ieri sera, si è tenuta la première del programma all'hotel Vandal di New York e, per l'occasione, la curvy ha sfoggiato un look incredibilmente sexy. Ashley è apparsa sul red carpet con un lungo abito nero firmato Norisol Ferrari, caratterizzato da una profonda scollatura che lasciava il décolleté abbondante in mostra e da una gonna in pizzo completamente trasparente. Per completare il tutto, la modella ha poi indossato dei sandali dal tacco altissimo, degli orecchini pendenti e ha legato i capelli in una coda di cavallo alta, che rivelava la perfezione dei lineamenti del suo viso.
Ashley Graham è il nuovo giudice di America’s Next Top Model e, in occasione della première del talent show, ha sfoggiato un look super sexy. La curvy ha indossato un lungo abito nero scollatissimo e con una gonna completamente trasparente.
Blanco, Ariete, Speranza, Venerus sono solo alcuni degli artisti su cui Spotify ha puntato nel 2020 con il progetto dedicato agli artisti emergenti Radar. Con un'enorme promozione sui propri canali e con quelli più tradizionali o Out of home, la principale piattaforma streaming internazionale ha mostrato ancora una volta quanto ormai sia un player fondamentale per l'industria musicale mondiale. I dieci artisti su cui punterà quest'anno sono Rhove, TOMMY DALI, Laila Al Habash, Epoque, bnkr44, Tenth Sky, chiamamifaro, BigMama, Caffellatte, Hu, che cercheranno di bissare i numeri che i colleghi hanno collezionato lo scorso anno. Fanpage.it ha chiesto a Melanie Parejo, Head of Music di Spotify per il Sud e l'Est Europa come funziona la selezione dei talenti, ma anche qual è, in maniera più ampia, il ruolo della piattaforma e gli obiettivi a lungo termine, toccando anche il successo dei Maneskin nel 2021 e l'annoso problema della ripartizione dei ricavi con gli artisti. Siamo alla seconda edizione di Radar Italia, come nasce l’idea e come l’avete evoluta dal 2020 al 2021? La nostra missione è quella di sbloccare il potenziale della creatività umana dando a un milione di artisti l'opportunità di vivere della loro arte e a miliardi di fan l'opportunità di goderne ed esserne ispirati. La nostra priorità sarà sempre quella di aumentare la connessione tra i creator e i loro ascoltatori, permettendogli di liberare la loro creatività, oltre ad aiutarli a raggiungere un nuovo pubblico. Spotify è particolarmente impegnata nella crescita degli artisti e Radar Italia 2021 ne è l'ennesima dimostrazione. Spotify aveva vari programmi dedicati agli artisti emergenti in tutto il mondo, che sono stati successivamente ribattezzati RADAR. In questo modo abbiamo creato un programma unico e coerente, unificato a livello globale ma con i team locali incoraggiati a personalizzarlo in modo che risuoni al meglio con il loro pubblico.RADAR è una piattaforma potente e un investimento per il futuro degli artisti emergenti e dei fan che li hanno scoperti per primi. Abbiamo immaginato Radar come un programma focalizzato su artisti che potrebbero essere sul punto di diventare mainstream, quindi artisti che sono in ascesa. Come avviene la scelta degli artisti? La lista degli artisti è stata accuratamente realizzata attraverso una selezione da parte del team di esperti musicali di Spotify, combinata con un'ampia analisi dei dati provenienti da milioni di utenti, al fine di tenere conto del potenziale di questi giovani talenti di raggiungere un vasto pubblico nei prossimi mesi. La selezione di Radar Italia 2021 riflette un momento di grande cambiamento nella musica italiana e mondiale, che sta avvenendo in nome della diversità e dell'inclusione, temi che caratterizzano la nostra epoca. Crediamo fermamente che tutti gli artisti selezionati abbiano raggiunto solo una parte del loro pubblico e non abbiano ancora espresso tutto il proprio potenziale, ed è per questo che vogliamo essere partner e aiutarli a raggiungere la fase successiva della loro carriera e diventare un giorno delle star della musica. L'anno scorso gli artisti scelti hanno ottenuto risultati eccellenti, pensiamo a Blanco, Ariete, Speranza e Venerus tra gli altri. Quanto pesa per la carriera di un'artista avere alle spalle un player come Spotify? In generale vogliamo che Spotify sia il luogo più efficace per gli artisti e i loro team per far crescere la loro fanbase in ogni fase della loro carriera. Ecco perché stiamo costruendo nuovi strumenti per gli oltre un milione di artisti che usano Spotify for Artists ogni mese. Per quanto riguarda l'ultima edizione di Radar, la prima in Italia, è stata un vero successo, con tutti gli artisti inseriti nel programma che hanno potuto farsi conoscere ed entrare in contatto con una base di fan molto più ampia. Il nostro team di esperti musicali fa un'attenta selezione degli artisti, tenendo sempre presente la priorità di Spotify di voler aumentare la connessione tra i creator e i loro fan, oltre ad aiutarli a conquistare un nuovo pubblico. Che responsabilità, questo peso, porta a una realtà importante come la vostra?
Spotify lancia la nuova edizione di Radar, il progetto di scoperta e lancio dei nuovi talenti che lo scorso anno ha visto tra i protagonisti Blanco, Ariete e Venerus, tra gli altri. Fanpage.it ne ha parlato con Melanie Parejo, Head of Music di Spotify per il Sud e l’Est Europa che ha parlato anche del ruolo della piattaforma nel mercato, toccando anche il successo dei Maneskin nel 2021 e l’annoso problema della ripartizione dei ricavi con gli artisti.
"All Together Now" è il nuovo programma di Michelle Hunziker e J-Ax, una sorta di talent show durante il quale i concorrenti dovranno esibirsi per 90 secondi in una cover famosa per poi essere giudicati da una giuria composta da 100 persone, e andrà in onda su Canale 5 a partire da giovedì 16 maggio. Ieri si è tenuta la presentazione ufficiale al Trussardi Lounge Bar e ad attirare le attenzioni è stata la conduttrice che, come al solito, è apparsa elegantissima e impeccabile. Ha infatti sfoggiato un look molto originale con dei pantaloni così ampi da sembrare una gonna.
Ieri si è tenuta la presentazione di “All Together Now”, il nuovo programma di Canale 5 che andrà in onda a partire da giovedì, e Michelle Hunziker ha incantato tutti con il suo look. La conduttrice ha sfoggiato un’originale tuta con dei pantaloni palazzo così ampi da sembrare una gonna.
Il punto non è ampliare il Reddito di cittadinanza, ma fare in modo che serva davvero a contrastare la povertà. È la posizione del ministro del Lavoro Andrea Orlando sulla misura introdotta dal governo giallo-verde. Secondo l'esponente di governo, il Reddito così come pensato e applicato premierebbe i nuclei familiari più piccoli e andrebbe a vantaggio soprattutto dei single. Al contrario, invece, "penalizza le famiglie numerose", ha detto Orlando. Secondo il ministro, gli interventi che l'esecutivo dovrebbe mettere in campo per migliorare il Reddito di cittadinanza non dovrebbero tenere conto tanto delle dimensioni della platea di cittadini beneficiari della misura, quanto "della sua efficacia rispetto alle dimensioni dei nuclei familiari". Nelle ultime settimane lo strumento di contrato alla povertà è stato al centro del dibattito politico e adesso l'intenzione del governo sarebbe quella di ripensarlo: "Abbiamo detto che vedremo i coefficienti su cui discutere", ha chiarito il titolare del Lavoro. Orlando, inoltre, ha precisato che il problema del Reddito di cittadinanza non sarebbe quello di ampliarlo, ma di renderlo uno strumento più efficiente per il contrasto alla povertà. Il Rdc, quindi, dovrebbe essere ricalibrato in primis in base al numero di persone che fanno parte dello stesso nucleo familiare. Altro elemento da valutare sarebbe "la questione delle modalità di accesso – ha fatto sapere il ministro – che devono essere in qualche modo ripensate, considerato che durante la pandemia sono emersi alcuni elementi di distorsione".
Secondo il ministro del Lavoro Andrea Orlando il Reddito di cittadinanza andrebbe ripensato in base al numero di persone all’interno del nucleo familiare, perché adesso la misura “penalizza le famiglia numerose”. Gli interventi del governo, inoltre, dovrebbero considerare anche di rivedere le modalità di accesso allo strumento di contrasto alla povertà.
Il 14 aprile, Bianca Balti è diventata mamma della piccola Mia. La gravidanza l'ha resa più bella e radiosa che mai. Intervistata da Panorama, ha raccontato come ha vissuto questo momento così speciale. La modella ha svelato di aver messo su un bel po' di peso negli ultimi nove mesi: “In gravidanza ho preso quindici chili. Certo, per il lavoro dovrò presto tornare in forma ma io mi sento bene così”. Ha spiegato, poi, di aver compreso lo stato d'animo di chi non accetta il proprio corpo: “Mai come in questo periodo sono entrata nella testa di chi vive perennemente lottando contro il suo corpo e i chili in più. Chi l’ha detto che si è meno belle? Chi l’ha detto che non dobbiamo assecondare la nostra natura? Certo, per il lavoro dovrò presto tornare in forma ma per me stessa, e per il mio compagno, mi sento bene così". Bianca Balti ha anche un'altra bambina, Matilde. Essere mamma è la sua vocazione: "Essere madre mi realizza. So di essere stata molto fortunata. Ma so anche che avrei potuto fare qualsiasi mestiere nella vita, mentre essere mamma lo sarei stata comunque perché è la mia vocazione. […] Penso che la vita che ho e l’uomo che ho a fianco me li sono proprio meritati”. Molto attenta alla sua privacy, Bianca Balti ha evitato di svelare il nome del suo compagno fino alla nascita di Mia. Lui è Matthew McRae e vive negli Stati Uniti. Purtroppo spesso sono distanti. La modella, infatti, vive in Spagna. L'amore, però, li tiene uniti. “Abbiamo grande rispetto l’uno dell’altra, e il desiderio reciproco di non ferirci. Troviamo sempre una soluzione. Lui mi da serenità, mi piace perché si sente orgoglioso di me e non mi chiede di essere diversa da come sono. Addirittura gli piaccio con tutti questi chili in più”.
Intervistata da Panorama, la modella ha dichiarato di aver messo su un bel po’ di peso in gravidanza. Bianca Balti, però, si sente bella così e ha capito l’importanza di assecondare la natura del proprio corpo.