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“Gravity” ha ricevuto sette premi Oscar, compreso quello per la miglior regia, ed è stato il più film premiato durante l’86esima edizione degli Academy Awards che si è tenuta nella notte a Los Angeles, in California. Il film di Alfonso Cuarón, con Sandra Bullock e George Clooney, racconta la storia di due astronauti che sopravvivono alla distruzione della loro astronave a causa di alcuni detriti mentre si trovano in orbita, intorno alla Terra, per effettuare alcune riparazioni su un telescopio spaziale. La storia è raccontata seguendo l’astronauta Ryan Stone e la sua angosciante ricerca di un modo per salvarsi. Il film è spettacolare e ha effetti speciali molto accurati, seppure con qualche licenza sulle leggi della fisica, per mostrare che cosa significa vivere e muoversi in assenza di gravità, in un ambiente ostile al di fuori della rassicurante protezione dell’atmosfera terrestre. Per realizzare “Gravity”, gli autori e gli esperti di effetti speciali del film hanno studiato migliaia di immagini scattate in orbita, prestando particolare attenzione a quelle realizzate dagli astronauti nelle missioni spaziali degli ultimi decenni. Nel film ci sono un sacco di riferimenti ad astronavi e sistemi che sono effettivamente utilizzati nello Spazio, grazie alle missioni organizzate dalla NASA, dall’europea ESA e dalle altre agenzie spaziali in giro per il mondo. Tra i tanti si riconoscono chiaramente lo Shuttle (sistema di trasporto ora dismesso), la grandiosa Stazione Spaziale Internazionale, le capsule da trasporto russe Soyuz, il telescopio spaziale Hubble e moltissime strumentazioni utilizzate dagli astronauti per le escursioni extraveicolari (passeggiate spaziali).
Gli Oscar per “Gravity” e la NASA. Fotografie spettacolari dall'orbita terrestre, fonte di ispirazione per alcune scene del film più premiato di tutti (e il video diffuso dalla NASA per omaggiarlo).
Pino Maniaci, direttore di Telejato, storica televisione siciliana di Partinico, impegnato da anni nella lotta alla mafia e all’illegalità, è indagato dalla procura di Palermo con l’accusa di estorsione. Maniaci avrebbe ricevuto denaro e favori dai sindaci di Partinico e Borgetto, evitando in cambio di criticare in tv le loro amministrazioni. Dalle intercettazioni disposte dalla procura di Palermo risulterebbe anche che alcune intimidazioni subite da Pino Maniaci negli anni scorsi non fossero minacce mafiose ma ritorsioni personali, organizzate dal marito della sua amante, e che lui ne fosse consapevole.
Pino Maniaci ci è o ci fa? il direttore della storica tv anti-mafia siciliana Telejato è indagato per estorsione: e ci sono anche dei dubbi sulle intimidazioni che ha ricevuto in passato.
Negli ultimi giorni medici e infermieri in servizio nei centri vaccinali si sono accorti che la quota delle persone in coda per ricevere la prima dose del vaccino è notevolmente diminuita rispetto a circa un paio di mesi fa. La campagna vaccinale, in effetti, ha rallentato. Lo si osserva anche dai dati: nell’ultima settimana il numero di somministrazioni delle prime dosi è tornato ai livelli di inizio febbraio e questo andamento inciderà inevitabilmente anche nella gestione della pandemia per tutta l’estate. Finora la diminuzione è stata parzialmente nascosta dal numero totale delle dosi, rimasto sopra la soglia minima fissata dalla struttura commissariale, 500mila somministrazioni al giorno, grazie alle seconde dosi già programmate. Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, l’apertura delle somministrazioni a tutte le fasce d’età e iniziative come gli open day hanno consentito a tutte le persone che volevano vaccinarsi sia di ricevere la prima dose sia di prenotare la seconda. La necessità di fare i richiami spiega in parte il calo delle prime dosi, ma ci sono anche altri problemi.
La campagna vaccinale ha rallentato. Da metà giugno è iniziato il calo delle somministrazioni di prime dosi, oggi tornate ai livelli di febbraio: c'entrano le vacanze e qualche problema organizzativo.
Dal 3 giugno i cittadini di paesi dell’Unione Europea potranno entrare in Italia liberamente, senza bisogno di presentare documenti o di sottoporsi a periodi di quarantena. La riapertura delle frontiere dopo i mesi di isolamento a causa del coronavirus è stata decisa dal governo principalmente per aiutare il settore turistico e dal 15 giugno – se non ci saranno peggioramenti della situazione epidemiologica – riguarderà anche gli altri paesi del mondo. Nel resto d’Europa, molti paesi stanno valutando per ragioni simili la riapertura delle frontiere, con tempi e regole diverse. – Leggi anche: Roberto Speranza ha detto che «al momento non ci sono ragioni» per rimandare oltre il 3 giugno la riapertura degli spostamenti tra regioni
Come vanno le riaperture delle frontiere in Europa. Dal 3 giugno i cittadini europei potranno entrare in Italia: ma cosa hanno deciso gli altri paesi?.
Due giorni fa il Garante per la protezione dei dati personali dell’Italia ha disposto il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti di TikTok – il social network cinese usato dagli adolescenti per condividere video – per i quali non sia stata accertata l’età. La decisione era arrivata dopo la morte di una bambina di 10 anni che i giornali e la procura di Palermo hanno legato all’utilizzo di TikTok, per ora senza conferme ufficiali. Un membro del Garante, Guido Scorza, ha dato una estesa intervista ad Anna Masera della Stampa in cui spiega le ragioni del provvedimento. Fra le altre cose Scorza racconta che le prime contestazioni a TikTok risalgono a un mese fa ma ammette che la notizia della morte della bambina abbia influito sul provvedimento: «Sarebbe ipocrita rispondere di no», spiega. Scorza risponde anche alle molte critiche arrivate in questi giorni sul fatto che TikTok non ha le capacità per verificare se i suoi utenti abbiano l’età sufficiente per consentire l’utilizzo dei propri dati personali: «Siamo un’autorità che ha il compito di tutelare un diritto fondamentale dei cittadini e non ho dubbi che sarebbe sbagliato astenerci dall’adottare un provvedimento – che a torto o a ragione riteniamo giusto e necessario – perché inattuabile».
La decisione su TikTok, spiegata da chi l’ha presa. Guido Scorza, membro del Garante per la protezione dei dati personali, ha raccontato alla Stampa cosa comporta il divieto di trattare i dati dei presunti minori deciso dopo un caso di cronaca.
Nel 2008 Dante Chinni, uno dei responsabili dell’istituto di ricerca Jefferson Institute, ha fondato insieme a James Gimpel (Università del Maryland) il progetto Patchwork Nation per studiare l’evoluzione degli Stati Uniti sulla base di alcune variabili legate alle diverse tipologie di comunità, ai dati demografici e all’economia delle varie aree del paese. Sulla base di questa esperienza, i due promotori dell’iniziativa hanno pubblicato nel settembre dello scorso anno il libro Our Patchwork Nation che ripercorre buona parte delle scoperte rese possibili attraverso il loro sito web, che in tre anni ha raccolto mappe e dati per illustrare come sono fatti veramente gli Stati Uniti. Insieme all’Atlantic, Chinni e Gimpel hanno da poco pubblicato una interessante mappa sulla composizione delle comunità che costituiscono gli Stati Uniti, basandosi su dati demografici, economici, culturali e politici. Questo lavoro ha consentito di identificare 12 aree in cui suddividere le 3.141 contee che formano l’intero paese. Dodici “stati diffusi” con una caratteristica preponderante ciascuno, rimasta sostanzialmente invariata nel corso degli ultimi 30 anni a causa della netta divisione tra redditi familiari alti e redditi familiari bassi.
I dodici Stati d’America. Una mappa e una ricerca descrivono le principali tipologie sociali delle contee statunitensi.
Nonostante si dica spesso che parlare e far sentire musica alle piante aiuti a farle crescere meglio, a oggi nessun esperimento scientifico ha mai dimostrato questa circostanza. Le teorie pseudoscientifiche che circolano da anni sull’argomento hanno avuto un discreto successo, penalizzando le ricerche condotte seriamente e la reputazione di chi se ne occupa. Ora due studi di prossima pubblicazione sul tema portano nuovi elementi, suggerendo che in alcune circostanze le piante siano in grado di sentire il rumore degli insetti impollinatori, così da rendere più dolce il loro nettare, e che producano alcuni suoni per comunicare. Come spiega Ed Yong sull’Atlantic, negli ultimi anni diverse ricerche hanno dimostrato che le piante comunicano in numerosi modi, inviando per esempio segnali chimici per attivare le difese contro gli insetti che le mangiano. Sono anche in grado di rispondere alle vibrazioni attraverso i loro tessuti, sfruttando questa capacità per rilasciare il polline solo quando un insetto vola fino a depositarsi su di loro.
Le piante ascoltano, coi fiori. Secondo una nuova ricerca, riescono a percepire il ronzio degli insetti impollinatori e reagiscono rendendo più zuccherino il loro nettare per attrarli.
È morta ieri di leucemia, di cui era malata da sempre, Jill Clayburgh. Aveva 66 anni ed era stata un’attrice molto popolare soprattutto negli anni Settanta: aveva ricevuto per due volte la nomination all’Oscar senza mai vincerlo. Roma, 6 nov. (Adnkronos) – Se ne va l’indimenticata protagonista di “Una donna tutta sola”, il film del 1978 diretto da Paul Mazursky, presentato in concorso al 31º Festival di Cannes. L’attrice statunitense Jill Clayburgh, dopo aver convissuto una leucemia cronica per 21 anni della sua vita, si e’ spenta ieri nella casa di Lakeville, un villaggio della Contea di Litchfield nel Connecticut. Jill nasce e cresce a New York nell’Upper West Side di Manhattan in una benestante famiglia di origine ebree, figlia di Julie e Albert, un venditore di prodotti tessili. Dopo aver frequentato il Sarah Lawrence College, dove nel 1966 consegue una laurea in teatro, decide di diventare attrice e inizia la sua carriera calcando i palcoscenici teatrali di Boston. Nel 1968 debutta a Broadway dove lavora in molte produzioni. Il suo esordio cinematografico avviene un anno dopo nel film di Brian De Palma ‘La festa di nozze’.
È morta Jill Clayburgh. Era malata di leucemia, aveva 66 anni e due nomination all'Oscar: i video di "Una donna tutta sola".
Questa mattina, intorno alle 6, nel sito archeologico di Pompei è crollata l’intera Schola Armaturarum, comunemente ed erroneamente chiamata Domus Gladiatori, dove secondo gli archeologi aveva sede un’associazione militare. Verso le 7.30 i custodi hanno notato le macerie e hanno provveduto a isolare l’area, che si trova a pochi passi dalla via dell’Abbondanza, una delle strade principali del percorso per i turisti, che è stato temporaneamente deviato per ragioni di sicurezza. Stando alle prime informazioni fornite dalla Soprintendenza, e riprese dal Corriere della Sera, il crollo sarebbe avvenuto a causa delle piogge copiose degli ultimi giorni che avrebbero creato delle infiltrazioni all’interno di un terrapieno adiacente all’edificio. Il tetto stesso della Domus potrebbe aver causato il cedimento: per proteggere gli interni dell’edificio, la copertura fu rifatta tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso e, dopo molti anni, le mura antiche non avrebbero più retto il peso del tetto e da qui il crollo.
Il crollo della Schola Armaturarum a Pompei. L'edificio è collassato a causa dell'incuria che affligge da anni molte aree del parco archeologico.
Nelle ultime settimane il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha sostenuto in più occasioni durante comizi e conferenze stampa che il coronavirus (SARS-CoV-2) non resisterà alla stagione calda, e che quindi tra pochi mesi scomparirà senza causare altri problemi. La stessa teoria si è diffusa per altre vie – su WhatsApp sta circolando insieme ad altre notizie false – ma a oggi non ci sono dati sufficienti per sostenere che con il caldo il problema del coronavirus possa sparire. Il 10 febbraio, per esempio, Trump ha sostenuto che: “Molte persone pensano che [il coronavirus] se ne andrà ad aprile con il caldo, man mano che si alzerà la temperatura. Generalmente, se ne va via ad aprile”. In un’altra occasione, il 14 febbraio, ha detto: “C’è una teoria secondo cui, ad aprile, quando diventa caldo, come avvenuto in passato, il caldo possa uccidere il virus”.
Il coronavirus se ne andrà col caldo? lo si sente dire spesso, pure dal presidente degli Stati Uniti, ma non ci sono ancora prove scientifiche per dirlo.
Se passate molto tempo davanti a una fonte di luce diretta, per esempio lo schermo di un computer o di uno smartphone, a un certo punto potreste notare qualcosa di minuscolo che si sposta nel vostro campo visivo, andando su e giù e a destra e a sinistra a seconda di come muovete gli occhi e le palpebre. Potrebbe succedervi anche in questo preciso momento, mentre state leggendo le parole di questo articolo, e non c’è motivo di preoccuparsene più di tanto. Il fenomeno si chiama miodesopsia, dalle parole greche myōdes (“somigliante a mosche”) e òpsis (“visione”), ma proprio per via della sua derivazione viene spesso definito “mosche volanti” o con termini più creativi come “fili della vista”, “corpuscoli negli occhi” o “macchioline”. Per capire come mai vediamo le “mosche volanti” è opportuno un ripasso di come funzionano gli occhi. L’occhio è avvolto da una sfera incompleta e opaca che si chiama sclera: nella parte anteriore centrale si interrompe per lasciare spazio a una seconda porzione sferica, molto più piccola, che si chiama cornea e che lavora come lente insieme al cristallino – che si trova invece dietro la pupilla – per mettere a fuoco ciò che vediamo. Tra la cornea e la pupilla c’è l’umor acqueo, un liquido che dà volume a parte del bulbo oculare e che contribuisce alla corretta messa a fuoco delle immagini.
Cosa sono le “mosche volanti” che vediamo ogni tanto. Quei filamenti si devono al modo bellissimo e un po' complicato in cui sono fatti i nostri occhi e il cervello.
Questa settimana esce Hunger Games: La ragazza di fuoco, sequel del film del 2012 Hunger Games e adattamento cinematografico del secondo romanzo della trilogia di fantascienza scritta da Suzanne Collins, La ragazza di fuoco (Catching Fire). I protagonisti sono Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Elizabeth Banks, Liam Hemsworth, Donald Sutherland, Stanley Tucci e Woody Harrelson, insieme a Philip Seymour Hoffman (che non faceva parte del cast del primo film): la protagonista, Katniss Everdeen, è tornata a casa dopo aver vinto i 74esimi Hunger Games insieme al compagno Peeta Mellark, e adesso devono lasciare le loro famiglie e gli amici e intraprendere il “Tour dei Vincitori” attraversando Panem. La mafia uccide solo d’estate è il primo film da regista di Pif, conduttore e autore televisivo (tra le altre cose del programma di Mtv Il testimone). Il film, ambientato in Sicilia, ha come interpreti lo stesso Pif, Cristiana Capotondi, Claudio Gioé e Ninni Bruschetta e racconta la storia di un bambino, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui viene eletto sindaco Vito Ciancimino. Anche Don Jon è il primo film da regista dell’attore Joseph Gordon-Levitt, che ne è ancora sceneggiatore e interprete: è la storia di un ragazzo italo-americano con una vita regolare fatta di chiesa, palestra, discoteca, ragazze e film porno, finché non incontra due donne che stravolgono la sua routine. Free Birds – Tacchini in fuga è un film d’animazione che racconta la storia di Reggie, un tacchino che viene graziato dal presidente degli Stati Uniti il giorno del Ringraziamento e che, una volta alla Casa Bianca, viene reclutato da un altro tacchino di nome Jake per tornare indietro nel tempo e salvare la loro specie eliminando i tacchini dal menù della Festa del Ringraziamento. Come il vento, diretto da Marco Simon Puccioni, racconta la storia di Armida (interpretata da Valeria Golino), direttrice del carcere di Milano-Opera, che sposa un educatore dello stesso penitenziario che un giorno viene assassinato: ostinata a trovare i colpevoli si dedica al lavoro, accetta di essere trasferita in un altro carcere ma le cose per lei si fanno sempre più difficili. Esce infine African Safari 3D, un documentario in 3D diretto da Ben Stassen, realizzato con tecniche stereoscopiche avanzatissime, che racconta una spedizione in Africa, dalla costa atlantica della Namibia fino alla cima del Kilimangiaro.
I film del weekend. Il nuovo Hunger Games, il film di Pif e un documentario sull'Africa in 3D, tra gli altri: tutti i trailer.
Tre volte l’anno a Napoli si celebra il rito della liquefazione, che prevede il ripetersi del cosiddetto “miracolo di San Gennaro”, cioè la liquefazione del sangue che secondo la tradizione fu raccolto dal corpo del patrono della città dopo il suo martirio. Il rito prevede l’estrazione di una ampolla che contiene il sangue da una nicchia della reale cappella del Tesoro di San Gennaro, nel Duomo di Napoli, e l’esibizione dell’ampolla ai fedeli. Il rito della liquefazione si svolge tre volte l’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre – giorno della ricorrenza di San Gennaro – e il 16 dicembre; ogni volta segue la stessa procedura. L’ampolla ha la forma di una grossa lente di ingrandimento, con il manico in argento e un compartimento formato da due vetri al posto della lente. Tra i due vetri sono sistemati due piccoli contenitori, anch’essi di vetro. Il più piccolo è vuoto a parte per alcune macchie scure, mentre il secondo, più grande e tondeggiante, è per metà pieno di una sostanza che quando l’ampolla viene estratta appare solida e di un rosso molto scuro.
Cos’è e come funziona il “miracolo di San Gennaro”. Da dove arriva la cerimonia della liquefazione del sangue che secondo la tradizione fu raccolto dal corpo del santo dopo il suo martirio.
Stanley Kubrick è morto il 7 marzo 1999 ed era nato il 26 luglio 1928: 90 anni fa. È uno dei pochissimi che si può mettere senza dubbi tra i più grandi registi di sempre, ed è stato anche un esperto montatore, fotografo e scenografo. Ha diretto 13 lungometraggi, il primo nel 1953 e l’ultimo nel 1999, compresi alcuni dei film più famosi di sempre. L’unico Oscar che poteva mettere in salotto era quello vinto per i Migliori effetti speciali di 2001: Odissea nello spazio, ma ci sono pochi dubbi sulla sua importanza e sull’impatto dei suoi film sul cinema e sulla cultura della seconda metà del Novecento. Il semplice fatto che qualcuno sia convinto che Kubrick fosse stato capace di simulare l’allunaggio, uno dei più grandi traguardi dell’umanità, dice molto sulle sue capacità. Autoscatto del giovane Stanley Kubrick nel 1949, con una fotocamera Leica III, quando lavorava per la rivista Look (Wikimedia)
Perché Kubrick è Kubrick. Novant'anni fa nacque uno dei più grandi registi della storia del cinema.
La mitica Trabant, la macchina simbolo della Germania dell’est, sta scomparendo per sempre. Il numero di veicoli in circolazione è passato da circa un milione a soli 35.000. Lo Spiegel ne ripercorre il declino a partire dalla caduta del muro di Berlino nel 1989. Subito dopo la caduta del muro, gli abitanti della Germania dell’est decisero che ne avevano abbastanza: tutti volevano una macchina occidentale. Non molto tempo dopo però, la piccola macchina di plastica con il suo motore a due tempi divenne un oggetto di culto tra i gruppi di appassionati di auto d’epoca e tra quelli contagiati dalla cosiddetta Ostalgie (la nostalgia per lo stile di vita della DDR raccontata magistralmente dal film Goodbye Lenin, ndr).
L’estinzione della Trabant. L'automobile simbolo della Germania dell'est sta scomparendo per sempre, ma rimane una notevole attrazione turistica.
Il 22 gennaio scorso Jim Balsillie e Mike Lazaridis, i due co-amministratori delegati (co-CEO) di Research In Motion (RIM), la società che produce i BlackBerry, annunciarono le loro dimissioni. Giustificarono la scelta dicendo di voler lasciare spazio a nuovi dirigenti per rilanciare le sorti dell’azienda canadese, in profonda crisi e incapace di resistere alla concorrenza degli altri produttori di smartphone, a partire da Apple e dai sistemi Android. Il consiglio di amministrazione nominò Thorsten Heins, un manager di 54 anni da meno di cinque anni dentro RIM, come nuovo amministratore delegato della società. Da allora, Heins si è consultato con gli altri responsabili in azienda e si è dato da fare per mettere a punto un piano di sopravvivenza per RIM, spiegano sul Wall Street Journal, ma le difficoltà da affrontare continuano a essere enormi. Nell’ultimo trimestre, terminato a inizio marzo, le vendite della società sono diminuite del 25 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e ci sono seri timori su come andranno le cose nei mesi prossimi. Mentre gli attuali modelli invenduti si accumulano nei magazzini, i tecnici di RIM sono al lavoro per progettare e realizzare i prossimi dispositivi sui quali puntare il rilancio della società. Il problema è che la fase di sviluppo è in ritardo e per vedere qualcosa di nuovo saranno probabilmente necessari diversi mesi, che faranno perdere altro terreno nei confronti della concorrenza. Heins ne è consapevole e sta cercando di modulare l’offerta della società, tornando a puntare con più convinzione sui servizi e i sistemi per le aziende, lasciando in secondo piano i prodotti per i singoli clienti privati (consumer).
RIM è in guai grossi. Le vendite dei BlackBerry sono scese ancora del 25 per cento e il nuovo CEO ammette che stanno valutando l'ipotesi di farsi acquisire.
L’agenzia di stampa ANSA scrive che oggi verranno scarcerate tutte le persone che sono state arrestate in Francia dopo che l’Italia ne aveva richiesto l’estradizione e che avevano ricevuto condanne da tribunali italiani per reati di violenza politica compiuti tra gli anni Settanta e Ottanta. Sono in tutto nove persone, che vivono in Francia da tempo, in libertà grazie alla cosiddetta “dottrina Mitterrand”: per loro saranno decisi vari gradi di libertà vigilata, in attesa che nei prossimi giorni presso la Corte d’Appello di Parigi inizi l’esame della richiesta di estradizione da parte dell’Italia.
Oggi verranno scarcerate tutte le persone che erano state arrestate in Francia su richiesta dell’Italia, scrive ANSA.
Negli Stati Uniti la National Geographic è un’istituzione, letteralmente: è un ente culturale non profit fondato il 27 gennaio 1888 a Washington, da un gruppo di scienziati, esploratori e filantropi – tra cui l’inventore del telefono, Alexander Graham Bell – che decisero di istituire un fondo per sostenere la ricerca scientifica e finanziare spedizioni geografiche e archeologiche. Oggi ha un canale televisivo e un programma radiofonico, produce documentari, libri e film; ma è conosciuta nel mondo soprattutto per la sua omonima rivista mensile, il National Geographic, che è la pubblicazione ufficiale della società fin dall’anno della sua fondazione (il primo numero uscì nell’ottobre del 1888). Il National Geographic, per gli americani Negli Stati Uniti il National Geographic (spesso abbreviato in NatGeo) è una delle due storiche riviste di divulgazione scientifica: l’altra è Scientific American (SciAm), che fu fondata 43 anni prima, nel 1845. Alla fine dell’Ottocento le due pubblicazioni si somigliavano abbastanza e avevano entrambe un taglio piuttosto accademico. Poi Gilbert Hovey Grosvenor – genero di Alexander Graham Bell e direttore del National Geographic dal 1899 al 1954 – decise di consolidare la linea editoriale che distingue ancora oggi la rivista: una preferenza per l’etnologia, la paleontologia e la zoologia, e soprattutto una maggiore presenza di servizi fotografici (all’inizio non ce n’erano affatto: fu Grosvenor a far pubblicare il primo, nel 1905).
125 anni di National Geographic. Che non è soltanto la rivista col rettangolo giallo - e un sacco di belle copertine - ma prima di tutto una società americana fondata nel 1888.
Venerdì primo agosto è stato approvato dal Senato l’articolo 2 del disegno di legge costituzionale 1429, più noto come DDL Boschi o “riforma del Senato”. L’articolo 2 è quello che abolisce il Senato elettivo, trasformandolo in una camera formata da 100 senatori di cui cinque nominati dal presidente della Repubblica e gli altri 95 dai consigli regionali. Si tratta di un aspetto della riforma su cui il governo aveva concentrato di più le sue attenzioni, ed è considerata la parte fondamentale di tutta la legge. Giovedì era stato approvato l’articolo 1, quello che abolisce il bicameralismo perfetto e distingue le competenze del Senato da quelle della Camera. L’approvazione dell’articolo 1 è avvenuta in quella che il presidente del Senato Pietro Grasso ha definito «una giornata da dimenticare». Molti interventi di senatori sono stati parecchio concitati e il clima nell’aula era molto teso. Nel corso della seduta ci sono state molte proteste da parte di alcuni gruppi di minoranza (in particolare Movimento 5 Stelle e Lega Nord) che hanno gridato, usato fischietti e mostrato cartelli. Ci sono stati anche alcuni scontri con i commessi e in uno di questi episodi la senatrice di Nuovo Centro Destra Laura Bianconi è stata portata in ospedale per una lussazione alla spalla mentre Nunziante Consiglio, della Lega, è svenuto a causa di un calo di pressione.
Un altro voto sulla riforma del Senato. È stato approvato l'articolo che prevede l'abolizione del Senato elettivo: entro la prossima settimana la riforma potrebbe passare alla Camera.
Durante la puntata di ieri sera di Ballarò Giovanni Floris ha intervistato Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato sconfitto alle primarie del centrosinistra, chiedendogli del risultato elettorale del PD, di cosa fare con questa legislatura e col futuro. Oggi Renzi parteciperà alla direzione nazionale del partito, dalle 10 del mattino in poi.
Matteo Renzi a Ballarò. Il video dell'intervista al sindaco di Firenze sul risultato delle elezioni e il futuro (del PD, del paese, il suo).
Questa mattina tre furgoni portavalori sono stati rapinati sul raccordo autostradale Avellino-Salerno, in Campania. I ladri hanno prima bloccato un’autocisterna con le loro auto, costringendo l’autista a mettersi di traverso per fermare il traffico, e poi hanno dato fuoco ai propri veicoli. Una volta arrivati i portavalori, li hanno assaltati, rubando una parte del denaro che questi trasportavano e che era diretto alla sede della Banca d’Italia di Avellino – si parla di due milioni di euro, ma la cifra non è ancora stata confermata – e poi sono scappati a bordo di un’auto rubata a una donna. Durante la loro fuga i ladri avrebbero anche sparato alcuni colpi d’arma da fuoco contro una pattuglia della polizia stradale, ma non sembra ci siano feriti.
Tre furgoni portavalori sono stati rapinati in Campania.
Il 24 luglio la Nasa ha diffuso alcune nuove immagini di Plutone scattate da New Horizons, la sonda partita più di nove anni fa dalla Terra per raggiungere il pianeta nano del nostro sistema solare, che si trova a circa 4,8 miliardi di chilometri da noi. Le nuove fotografie scattate da New Horizons hanno un grande valore sia estetico che scientifico: oltre che belle sono utilissime per capire molte cose su Plutone. Forniscono infatti utili indizi per capire la composizione e le dinamiche di quella che è stata chiamata la “Tombaugh Regio”, l’area a forma di cuore in basso a destra nelle foto di Plutone. L’alta risoluzione delle nuove immagini mostra che la metà sinistra e la metà destra della regione a forma di cuore sono molto diverse: gli scienziati della Nasa pensano che la differenza sia motivata dal fatto che l’area sinistra (più vecchia) si sta espandendo verso l’area destra (più giovane). L’espansione potrebbe essere spiegata dall’esistenza di vento su Plutone, un’ipotesi che gli scienziati hanno definito “strabiliante“. Altre immagini di Plutone mostrano quella che potrebbe essere la prova dell’esistenza di ghiacciai di azoto, attività geologica e tettonica. Un’altra fotografia scattata da New Horizons mostra infine il lato nascosto di Plutone.
Le nuove “nuove immagini di Plutone”. Mostrano il lato nascosto del pianeta nano, e sembrano provare l'esistenza di vento, ghiacciai, attività tettonica e geologica.
Si è dimessa la presidente della regione Umbria Catiuscia Marini, del PD. Marini è indagata all’interno di un’inchiesta della procura di Perugia su alcune irregolarità che sarebbero state commesse in concorsi per assunzioni in ambito sanitario. In tutto i concorsi al centro dell’inchiesta sono undici: i fatti contestati sarebbero avvenuti nel 2018. Marini, che è presidente della regione dal 2010, ha comunicato le sue dimissioni al Consiglio regionale umbro con una lettera, poi pubblicata anche su Facebook, in cui dice, tra le altre cose:
Si è dimessa la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini. È indagata nel quadro di un’inchiesta della procura di Perugia su alcuni concorsi truccati in ambito sanitario.
Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Facebook, ha annunciato che l’azienda permetterà a molti dei suoi dipendenti di lavorare da casa in modo permanente. La scorsa settimana anche Twitter aveva fatto un annuncio simile. Facebook aveva chiesto ai suoi dipendenti di lavorare da casa a marzo, con l’aumentare della diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) negli Stati Uniti. Il piano di Zuckerberg è di arrivare ad avere, nel giro di 5-10 anni, fino al 50 per cento dei dipendenti al lavoro sempre da remoto. «Ma ci arriveremo per gradi», ha detto il fondatore di Facebook. Inizialmente saranno gli ingegneri esperti assunti di recente che potranno lavorare sempre da casa; poi anche i dipendenti di più lungo corso potranno chiedere il permesso di farlo, che sarà loro accordato se avranno lavorato in modo efficiente in questi mesi.
Molti dei dipendenti di Facebook potranno lavorare da casa in modo permanente.
Il nuovo film dei fratelli Coen, Ave, Cesare!, è uscito in Italia lo scorso 10 marzo. Il film è ambientato in uno studio cinematografico nella Hollywood degli anni Cinquanta e il protagonista è Eddie Mannix, un “facilitatore” (interpretato da Josh Brolin) che lavora sul set dei film realizzati dallo studio Capitol Pictures: il suo lavoro è badare ai capricci di attori e registi e far sì che tutto fili liscio durante le riprese. Il titolo deriva dal fatto che Ave, Cesare! parla in particolare delle riprese di un film sull’antica Roma il cui attore principale (un divo di Hollywood interpretato da George Clooney) scompare e deve essere ritrovato. Nel cast, oltre a Brolin e George Clooney, ci sono Scarlett Johansson, Channing Tatum, Tilda Swinton e Ralph Fiennes. In questa scena Eddie Mannix prova a convincere Baird Whitlock, l’attore interpretato da George Clooney, a ritornare sul set per finire il film a cui sta lavorando e che aveva abbandonato per delle lamentele sul significato profondo del suo lavoro da attore.
Una scena di “Ave, Cesare!”. Il nuovo film dei fratelli Coen è uscito la settimana scorsa in Italia e se ne parla abbastanza bene.
Come ogni anno, YouTube ha diffuso la classifica dei dieci trending video del 2013, calcolati in base al numero di visualizzazioni, condivisioni, commenti, like, ricerche e parodie. La lista non comprende automaticamente i video con più visualizzazioni (dove si trova al primo posto il video di Gentlemen del cantante sudcoreano PSY) e non soltanto video musicali: c’è uno scherzo fatto in una caffetteria a New York, una parodia di Wrecking Ball di Miley Cyrus e una pubblicità della Volvo. 10. Epic Rap Battles of History – Mozart vs Skrillex
I 10 video più popolari del 2013 su YouTube. I più discussi, cercati e condivisi in tutto il mondo: da uno scherzo in una caffetteria a New York a una pubblicità dell'acqua Evian.
Mercoledì 5 agosto Facebook ha rimosso un post dalla pagina del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che conteneva informazioni sul coronavirus giudicate false dal social network. Trump aveva pubblicato una sua intervista a Fox News in cui diceva che «i bambini sono quasi immuni» dal virus. In una nota il portavoce di Facebook Andy Stone mercoledì sera ha spiegato che «il video include false affermazioni secondo cui un gruppo di persone» sarebbe immune da COVID-19, il che «costituisce una violazione» della politica di prevenzione della disinformazione su Facebook. Quelle di Trump per il social network sono quindi affermazioni «false e dannose».
Facebook ha rimosso per la prima volta un post di Trump sul coronavirus. Il presidente degli Stati Uniti aveva pubblicato una sua intervista a Fox News in cui diceva che «i bambini sono quasi immuni» dal virus.
La libreria Hoepli di via Hoepli 5 a Milano è una delle quattro librerie finaliste del concorso The Bookstore of the Year, un nuovo premio della Fiera del libro di Londra. Le altre tre finaliste sono le librerie Readings Carlton di Melbourne in Australia, fondata nel 1969, Rahva Raamat di Tallinn in Estonia, che esiste dal 2004, e la Sanlian Bookhouse a Qinxian in Cina, su cui le notizie online, invece, sono piuttosto scarse. Il vincitore sarà proclamato il 12 aprile, primo giorno della fiera che si concluderà il 14. Dice Ulrico Hoepli, 80 anni, pronipote ed erede del fondatore, Johann Ulrich: «Ci abbiamo messo 150 anni per arrivare fin qui, chissà dove arriveremo nei prossimi 150!» La libreria Hoepli è su sei piani, occupa duemila metri quadrati, ha 500 mila libri e 50 librai ed è una delle più grandi d’Europa. La sua storia è interessante perché si interseca con quella di Milano, la città dove è nata 146 anni fa, non solo perché a Milano nel 1930 Hoepli donò il Planetario, ma anche per una certa attitudine tecnico-pragmatica, molto concreta, di stampo svizzero lombardo, che si manifesta anche nella linea editoriale della casa editrice, specializzata fin dalle origini in manuali, guide e libri tecnici, che pubblica 100 novità all’anno più 50 di scolastica, e ha un forte settore di e-commerce.
La Hoepli è la più bella libreria del mondo, forse. È tra le quattro finaliste del concorso Bookstore of the Year di Londra, ma soprattutto un pezzo importante della storia di Milano, dove fu aperta 146 anni fa.
Dopo i deludenti risultati finanziari dello scorso novembre, il CEO di Snap. Inc., Evan Spiegel, aveva promesso una versione rivista e aggiornata di Snapchat, per rendere più semplice e immediato il suo utilizzo. A meno di un mese da quell’annuncio, Spiegel ha infine svelato le novità, ma ci sono dubbi sul fatto che riescano a convincere nuovi utenti a iscriversi al servizio o a far tornare quelli che già si erano iscritti e non aprono più l’applicazione. Per diverso tempo Snapchat è stata unica nel suo genere e ha goduto di un successo incontrastato. Le cose sono cambiate un paio di anni fa quando Mark Zuckerberg, il CEO di Facebook, non è riuscito ad acquisirla e ha deciso di farle concorrenza traendo ispirazione dal suo funzionamento (secondo i più critici copiandolo e basta) per trasformare Instagram nel nuovo Snapchat. L’operazione ha funzionato e ora spetta a Spiegel – che ha da poco quotato la sua azienda in borsa – dimostrare che la sua app ha qualche speranza e che c’è vita oltre Instagram.
Snapchat è cambiata. La nuova ambiziosa idea per vincere contro Instagram è separare la parte social con i propri amici da quella dei media: ma funzionerà?.
Dalla sera del 22 luglio il sito e la app Garmin Connect non sono raggiungibili. Garmin Connect, che funziona con gli orologi da fitness prodotti dalla società statunitense Garmin, è utilizzato da milioni di runner e ciclisti in tutto il mondo per tracciare, memorizzare, analizzare e condividere i loro percorsi di allenamento. Garmin, che oltre agli orologi per il fitness produce anche rilevatori GPS, ha scritto su Twitter che l’interruzione del servizio riguarda anche i call center dell’azienda che non può ricevere chiamate, e-mail o chat online. Garmin ha scritto che sta «lavorando per risolvere il problema il più rapidamente possibile» e si scusa per l’inconveniente.
Il servizio di Garmin che serve a registrare i percorsi di runner e ciclisti ha smesso di funzionare.
Sono passati circa 21 anni da quando, il 6 settembre 1992, fu ritrovato in un vecchio bus arrugginito il corpo di Christopher McCandless, un ragazzo di 24 anni che dopo essersi laureato in storia alla Emory University di Atlanta, in Georgia, decise di passare del tempo da solo, senza soldi e vivendo con ciò che avrebbe trovato in natura. Nell’agosto del 1992 McCandless – la cui storia è stata poi raccontata da un libro e da un film, Into The Wild – si trovava in Alaska già da tre mesi: aveva abbandonato la sua macchina dopo un acquazzone che ne aveva danneggiato il motore ed era arrivato in autostop fino al parco nazionale di Denali, circa 380 chilometri a nord di Anchorage. Il 6 settembre 1992 alcuni cacciatori di alci trovarono questo biglietto attaccato alla porta di un vecchio bus abbandonato, usato a volte come bivacco dai cacciatori della zona:
Come morì il protagonista di “Into the Wild”. L'ha scoperto da poco Jon Krakauer, che ha scritto il libro su cui si basa il film, e che cercava la risposta a questa domanda da anni.
C’era un luogo a New York dove in passato si incrociavano le vite di attrici, modelle, scrittrici e artiste o aspiranti tali, tra cui Rita Hayworth, Grace Kelly, Sylvia Plath e Joan Didion. È il Barbizon Hotel, un albergo residenziale e rinomato per sole donne che, tra gli anni Venti e Settanta del Novecento, fu «il posto dove andavano le ragazze che arrivavano da tutto il paese per dare una possibilità ai loro sogni», come lo ha descritto la storica Paulina Bren in un libro pubblicato di recente. Il Barbizon non era né il primo né l’unico albergo residenziale per sole donne di New York, ma era sicuramente il più famoso, tanto da diventare una specie di istituzione, in particolare tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta.
L’hotel dove vissero Grace Kelly e Joan Didion. Storia e storie del Barbizon, il leggendario albergo per sole donne di New York, che ospitò tante aspiranti artiste, modelle e scrittrici.
Lunedì 23 settembre Microsoft ha presentato a New York le due nuove versioni dei suoi tablet Surface, con cui spera di fare dimenticare l’insuccesso dei modelli precedenti. Durante la presentazione, i dirigenti della società hanno definito Surface 2 il “più produttivo tablet mai costruito”, ricordando che le due nuove versioni sono state realizzate dopo oltre un anno di sviluppo. Surface 2 Esteticamente Surface 2 ricorda molto il suo predecessore Surface RT, anche se è lievemente più sottile e pesa qualche grammo in meno. È più veloce grazie a un processore Tegra 4 di Nvidia e ha uno schermo ad alta definizione (1080p) da 10,6 pollici. Ha una porta standard USB 3 per il trasferimento dei dati ad alta velocità e un lettore di schede di memoria microSD. Stando a quanto dice Microsoft, la batteria permette fino a 10 ore di utilizzo. Sul retro di Surface 2 è stato modificato il funzionamento del sostegno per poterlo posizionare in due differenti posizioni, modificando così l’angolazione dello schermo. Con Surface RT era possibile una sola inclinazione, cosa che ne rendeva poco comodo l’utilizzo in alcune circostanze. Anche per Surface 2 ci sono le cover per proteggere lo schermo e su cui è integrata una tastiera, per utilizzare il tablet quasi come se fosse un laptop.
I nuovi Surface di Microsoft. Come sono fatti i due tablet con cui Microsoft spera di fare dimenticare l'insuccesso delle vecchie versioni, che hanno venduto poco.
Sabato scorso sono iniziate due grosse promozioni delle case editrici Einaudi e Bompiani: fino al 15 marzo i tascabili di Einaudi e tutti i libri di Bompiani saranno scontati del 25 per cento. Saranno gli ultimi sconti di questo genere per i due editori, perché con la nuova legge sui libri, approvata dal Senato il 5 febbraio, non sarà più possibile scontarli più del 20 per cento. Bompiani forse non è tra le case editrici italiane che hanno un seguito tra i lettori anche solo per il loro marchio, come Adelphi, o Einaudi, ma come queste ha una lunga storia – esiste dal 1929 – e un catalogo molto ricco, per quanto alcuni suoi autori storici abbiano cambiato editore quando l’ex direttrice editoriale Elisabetta Sgarbi fondò La Nave di Teseo. Abbiamo messo insieme una lista di 20 libri di questo catalogo, molti saggi, qualche romanzo e altri che sfuggono alle principali categorie, per chi vorrebbe approfittare degli sconti ed è in cerca di suggerimenti.
Anche i libri di Bompiani (tutti) sono scontati del 25 per cento. 20 tra saggi e romanzi per chi vorrebbe approfittarne – c'è tempo fino al 15 marzo – ed è in cerca di consigli.
Apple dovrà pagare 450 milioni di dollari per risolvere un contenzioso con l’antitrust degli Stati Uniti, in seguito alla conferma di una condanna per pratiche volte ad aumentare il prezzo degli ebook ritenute lesive della libera concorrenza. La condanna è diventata definitiva oggi in seguito alla decisione della Corte Suprema di non rivedere la sentenza di una corte d’appello federale, che aveva dato ragione al Dipartimento di Giustizia (DOJ) e a 33 stati che si erano uniti alla causa. Apple dovrà quindi onorare l’accordo che aveva raggiunto due anni fa in base alla sentenza e che prevede il pagamento di 400 milioni di dollari ai clienti coinvolti, 20 milioni di dollari agli stati e 30 milioni di dollari per le spese legali. L’iniziativa legale contro Apple e i cinque editori era stata avviata nell’aprile del 2012 dal governo degli Stati Uniti e da 33 procuratori generali di altrettanti stati. Apple era accusata di avere fatto pressioni e infine convinto gli editori a seguire una diversa politica per i prezzi degli ebook nel 2010, che si era tradotta in un aumento dei prezzi per gli acquirenti. In pratica, Apple aveva ottenuto che gli editori passassero a un modello in cui erano loro a stabilire il prezzo finale per i libri, e non il rivenditore, consentendo a Apple di trattenere per sé il 30 per cento dei ricavi di ogni vendita (Apple usa un modello simile per le applicazioni vendute sul proprio store).
Apple deve pagare 450 milioni di dollari per avere fatto cartello sugli ebook. La Corte Suprema degli Stati Uniti si è rifiutata di esaminare il caso, confermando quindi la controversa sentenza d'appello.
Ieri diversi giornali e agenzie di stampa – e il Post – si sono occupati di un video che sembrava mostrare un’aquila reale calare su un bambino in un prato di Montreal, in Canada, sollevarlo ad oltre un metro di altezza e lasciarlo poi cadere. Il video ha raggiunto oggi oltre 16 milioni di visualizzazioni su YouTube. Insieme alla popolarità, il breve filmato è stato oggetto anche di molti dubbi e scetticismi sulla sua originalità. Nella serata di ieri, una scuola di animazione grafica fondata nel 1992 a Montreal, il Centre NAD, ha scritto sul suo blog che il video è effettivamente un falso creato da tre studenti della scuola, Normand Archambault, Loïc Mireault e Félix Marquis-Poulin, per un laboratorio all’interno del corso in animazione 3D e design digitale.
Il video dell’aquila e del bambino è un falso. Lo ha detto una scuola di animazione 3D di Montreal, spiegando che è opera di tre suoi studenti.
A un certo punto Craig e Raina salgono sul pickup di lei per venire via dalla festa dove lui si è sentito estraneo – una sensazione familiare a milioni di nuove storie d’amore – e ha improvvisamente percepito l’esistenza di un vasto mondo di lei a cui non appartiene. Ma lei stessa non è convinta di dove il loro amore stia andando, e così, vicini e distanti, finiscono in silenzio ad ascoltare la musica che esce dall’autoradio. Craig Thompson, come la maniera fumettistica efficacemente prescrive, riempie le vignette di note, ma il risultato delle scene che raffigurano il pickup in viaggio nella neve è più quello di fare percepire il silenzio della notte intorno che la musica all’interno. In Blankets si sente spesso un silenzio, i silenzi. Non è che manchino i suoni, ma proprio si sentono i silenzi: poche pagine dopo c’è la scena dei due vicino a un registratore e a delle cassette, ma non si percepisce la musica, non ci sono note disegnate. Quello che vediamo è un silenzio, che suggella il nostro guardare la storia da lontano. Ci sono poi silenzi nella neve, nei luoghi appena abbandonati, nel dopo dei rumori. Thompson disegna momenti lunghi e fermi di silenzio. E li riempie di pensieri, di pensieri dei protagonisti e di pensieri dei lettori. I miei pensieri, ora che ne ero lontano – non so voi – sono andati ai pensieri dei protagonisti, a quella grande disponibilità di tempo della giovinezza che fa pensare, intensamente, estremamente. Sdraiati sul letto, con gli occhi sul soffitto a imparare involontariamente a memoria le crepe, o gli stucchi, o la successione delle tavole di legno e delle travi. Ma anche fuori, camminando senza andare da nessuna parte o facendosi scaldare dal sole su una panchina o su una spiaggia, oppure aspettando su un muretto che arrivi qualcuno, o in attese rese lunghissime da innamoramenti sfinenti e infantili, quelli in cui si passa metà del tempo ad aspettare che qualcosa accada e intanto i pensieri se ne vanno in mille posti. Si sta in compagnia, da ragazzi, ma si sta anche tantissimo da soli.
I silenzi di Blankets. La prefazione di Luca Sofri alla riedizione del libro di Craig Thompson.
Per sapere come è andata e vedere le foto dell’eclissi totale di Luna andate qui. ***
Tutto quello che c’è da sapere sull’eclissi di Luna. Inizierà verso le 19 e raggiungerà il suo picco dopo le 22: le cose da sapere per vederla, nuvole permettendo.
Dopo mesi di costante e forte crescita, negli ultimi cinque giorni le azioni di Apple a Wall Street hanno progressivamente perso valore, mettendo in allarme investitori e analisti finanziari. Il loro timore è che una simile riduzione possa avere conseguenze importanti per tutti i listini azionari, portando nuova sfiducia sui mercati già messi a dura prova dalla crisi economica. Ieri le azioni di Apple hanno perso il 4,15 per cento del loro valore, pari a circa 25,10 dollari. Le azioni sono arrivate a costare 580,13 dollari, cifra distante dai 644 dollari dell’ultimo picco registrato lo scorso 10 aprile. Negli ultimi cinque giorni di contrattazioni in borsa, spiegano sul Wall Street Journal, Apple ha perso circa 50 miliardi di dollari della propria capitalizzazione azionaria. Una cifra considerevole, se si considera che costituisce l’intera capitalizzazione azionaria di altre società, come per esempio quella del produttore di computer Hewlett-Packard il cui valore in borsa è intorno ai 48 miliardi di dollari.
Che cosa succede alle azioni Apple? ieri la società ha perso valore in borsa per il quinto giorno consecutivo, perdendo circa 50 miliardi di dollari di capitalizzazione e generando preoccupazioni.
Le autorità sanitarie di Dallas, Texas, hanno segnalato un caso di virus Zika trasmesso sessualmente negli Stati Uniti, aggiungendo nuovi elementi di preoccupazione sulla rapida diffusione del virus nelle Americhe che dà sintomi blandi (febbre, sfoghi cutanei), ma che è sospettato di essere la causa di centinaia – forse migliaia – di casi di malformazioni nei neonati. La via primaria di trasmissione del virus è attraverso le zanzare del genere Aedes, come avviene per altre malattie come la febbre gialla e la dengue, mentre la probabilità di contagio per via sessuale era ritenuta finora molto bassa e ancora da chiarire. Ulteriori approfondimenti sul caso del Texas potrebbero portare a una revisione dei consigli e delle linee guida fornite dalle autorità sanitarie per contrastare la diffusione del virus. Contagio per via sessuale Il caso di Dallas è stato seguito da settimane e ha richiesto diversi accertamenti prima di essere confermata la trasmissione della malattia per via sessuale. Per motivi di privacy non sono state fornite informazioni molto dettagliate sulle persone coinvolte: si sa che una delle due era stata contagiata durante un viaggio in Venezuela, con ogni probabilità in seguito al morso di una zanzara che in precedenza aveva morsicato qualcun altro già infetto. Tornata dal Venezuela, la persona ha avuto un rapporto sessuale non protetto con il proprio partner, che qualche giorno dopo ha iniziato ad avere sintomi simili a quelli dell’influenza stagionale.
C’è un caso di Zika trasmesso per via sessuale negli Stati Uniti. Una persona che era stata di recente in Venezuela ha contagiato il suo partner: questo aggiunge nuove preoccupazioni sulla diffusione del virus.
Da diversi giorni sui giornali italiani e in tv si parla di un particolare caso di cronaca: riguarda Alessandro Neri, un ragazzo di ventotto anni scomparso lo scorso 5 marzo e ritrovato morto tre giorni dopo alla periferia sud di Pescara, vicino al torrente Vallelunga. I risultati dell’autopsia hanno confermato che Alessandro Neri è stato ucciso con due colpi di pistola, uno alla testa e uno al torace. Al momento l’inchiesta non ha alcun iscritto nel registro degli indagati e sui giornali circolano diverse ipotesi, nessuna delle quali, per ora, ha portato a qualcosa di concreto. Che cosa si sa Alessandro Neri era nato a Firenze, era il terzo di quattro figli, aveva 28 anni, era ragioniere, non aveva un impiego fisso e quando aveva circa dieci anni si era trasferito a Spoltore, in provincia di Pescara. Il padre, Paolo Neri, è un disegnatore di gioielli che lavora a Firenze; la madre, Laura Lamaletto, appartiene a una famiglia che ha legami con il Venezuela e che è piuttosto conosciuta nella zona perché proprietaria della casa vinicola “Il Feuduccio”. Alessandro Neri e la madre Laura avevano lavorato nella tenuta vitivinicola del nonno fino a circa due anni fa. Il padre di Alessandro ha raccontato che recentemente il figlio aveva pensato di trasferirsi insieme alla madre a Miami, dove vive uno dei suoi fratelli. Da qui la decisione di mettere in vendita la loro casa di Spoltore.
L’omicidio di Alessandro Neri, a Pescara. La storia del ragazzo di 28 anni ucciso a colpi di pistola di cui si stanno occupando diversi giornali e su cui non c'è ancora nessuna vera ipotesi concreta.
Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, ha presentato oggi uno degli ultimi punti della sua proposta di riorganizzazione del partito, di cui parlava da tempo ma della quale ha cominciato a occuparsi molto attivamente dopo il brutto risultato alle elezioni europee. Dopo aver presentato la figura dei “facilitatori” – che di fatto faranno quello che in altri partiti fanno i responsabili locali – con un nuovo video pubblicato lunedì Di Maio ha introdotto l’idea del «mandato zero»: un modo per aggirare la regola che imponeva a tutti gli eletti con il M5S di ritirarsi dalla politica dopo due mandati a qualunque livello. Come funziona il «mandato zero» lo ha spiegato lo stesso Di Maio:
Di Maio ha trovato il modo per aggirare la regola dei due mandati. Ha proposto di introdurre il «mandato zero», un mandato «che non si conta nella regola dei due mandati».
Paolo Di Paolo è uno scrittore romano di 33 anni che ha già pubblicato tre romanzi (finalisti al premio Strega e Campiello) e diversi libri dedicati alla scrittura e agli scrittori. Il suo nuovo romanzo si chiama Una storia quasi solo d’amore ed è ancora pubblicato da Feltrinelli. Racconta una storia d’amore, appunto, tra due giovani in un paese anziano, diversi e diversamente spaesati, nel contesto di studi e lezioni di teatro, con una parte narrata dal terzo personaggio della maestra di recitazione di lui e zia di lei. Come in questi due passaggi, brevi come le successive scene di cui è fatto il libro. I primi esercizi che chiedevo di fare – disegnare cerchi con le braccia, nell’aria, saltare, fare oscillare la testa come un pendolo, muovere le dita, sempre nell’aria, su un’invisibile tastiera – lui li faceva tutti con un insopportabile sorriso sulle labbra. Se spiegavo che far ruotare i piedi – gambe piantate al suolo, mani sulle cosce – permette di esplorare le tendenze contraddittorie della personalità dell’attore, a quel punto Nino non si tratteneva più, esplodeva. I suoi singhiozzi senza suono contagiavano il gruppo. I più ligi cercavano i miei occhi per dimostrarmi che loro – guardami Grazia, cazzo guardami – restavano seri. Loro. Manuel, senza che nessuno gliel’avesse chiesto, se ne usciva con una paternale. Se ruoti verso l’interno ha un signi cato, attento Nino, se ruoti verso l’esterno un altro, diceva con la sua cantilena, la sua esse sudamericana: i piedi di un attore devono essere sicuri. Dove l’aveva sentita questa?
Lezioni di vita recitata. Il nuovo romanzo di Paolo di Paolo, una storia d'amore e di incertezze, con palcoscenici e lezioni di teatro sullo sfondo.
Domenica mattina intorno alle 10 c’è stata un’esplosione in un’azienda di mangimi a Treviglio, in provincia di Bergamo: i Vigili del Fuoco hanno confermato che sono morte due persone. Sono due operai, Giuseppe Legnani, di Casirate d’Adda e Giambattista Gatti di Treviglio, che secondo il sindaco Juri Imeri erano intervenuti dopo le segnalazioni di alcuni vicini di un cattivo odore nell’aria. L’azienda si chiama ECB, e ad esplodere è stato un serbatoio per l’essiccazione delle farine. I vigili del fuoco hanno raffreddato l’impianto per metterlo in sicurezza. #Treviglio (BG) #1apr 11:00, tre squadre di #vigilidelfuoco intervengono per un’esplosione all'interno di un essiccatoio di farine. Rinvenuti i corpi senza vita di due operai. Intervento in corso pic.twitter.com/OxewDqjmO2
Due morti per un’esplosione in un’azienda di mangimi in provincia di Bergamo. È avvenuta questa mattina in un serbatoio per l'essiccazione di farine in un'azienda di Treviglio.
La Vigilanza RAI ha eletto questa mattina i sette consiglieri per il Consiglio di amministrazione della RAI, sono: Antonio Verro, Antonio Pilati, Luisa Todini, Guglielmo Rositani (area PdL); Gherardo Colombo, Benedetta Tobagi (area PD) e Rodolfo De Laurentis (area UdC). L’elezione è avvenuta dopo giorni di incertezze e dure polemiche, che hanno anche portato a uno insolito scontro istituzionale ieri tra il presidente del Senato, Renato Schifani (PdL) e il presidente della Camera, Gianfranco Fini (FLI). Schifani ha deciso infatti la sostituzione di uno dei membri della Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI, quando erano già iniziate le votazioni per i nuovi componenti del consiglio di amministrazione: ufficialmente per accogliere le richieste del gruppo parlamentare Coesione e Territorio, che non era rappresentato, ma secondo diversi esponenti politici per garantire al PdL l’elezione di una maggioranza favorevole al partito, cosa che in effetti è avvenuta oggi. Vigilanza La Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, chiamata di solito Vigilanza RAI, è una commissione parlamentare bicamerale il cui compito è sorvegliare l’attività del servizio pubblico televisivo e radiofonico in Italia. La Commissione elegge sette consiglieri che si uniscono ai due indicati dal ministero dell’Economia, che è il principale azionista della RAI. Il mandato dei membri del Cda dura tre anni e può essere rinnovato. Il funzionamento della Vigilanza è spesso criticato perché, di fatto, consente ai partiti di scegliere i propri rappresentati per il Cda e di esercitare quindi un controllo indiretto sulle decisioni aziendali della RAI.
È stato eletto il nuovo consiglio di amministrazione della RAI. La commissione di vigilanza ha votato dopo che ieri Schifani aveva sostituito un "dissidente" del PdL ricevendo molte critiche, anche da Fini.
Ieri il ministro della difesa Ignazio La Russa ha risposto al suo collega del PdL Fabio Granata, che aveva indicato i “professionisti dell’antimafia” del governo come il vero problema italiano. L’espressione è una citazione di Leonardo Sciascia, che Granata ha poi provato a spiegare – con qualche inciampo – in un articolo pubblicato sul suo sito. Ma anche La Russa, nella sua aggressiva risposta a Granata, ha citato Sciascia. «Le misure disciplinari non sono mai state il mio forte. Granata lo conosco da ragazzino e a lui dico: o fa nomi e cognomi di chi, all’interno del governo, sta frenando i processi contro la mafia, o in caso contrario si tratterebbero di frasi da quaquaraquà.»
Il gergo mafioso di Ignazio La Russa. Per il ministro Granata è un "quaquaraquà", ma forse non ricorda chi stia citando.
Mercoledì verrà inaugurata ai Mercati di Traiano di Roma la mostra T.R.I.P. Travel Routes in Photography, curata da Arianna Rinaldo, direttore artistico del festival internazionale Cortona On The Move – fotografia in viaggio. In mostra saranno esposti 4 diversi progetti che hanno a che vedere con il viaggio e Arianna Rinaldo spiega che: Come ogni viaggiatore, il fotografo osserva e esplora ciò che gli sta intorno, lo fotografa, lo interpreta, lo crea. E’ questa l’idea di T.R.I.P., mostra collettiva che attraverso il lavoro di 4 autori, diversi per stile e tema, ci accompagna in un viaggio fantastico, fantasioso e realistico, attraverso la natura, la storia, e il sogno. Non vedrete viaggi classici, né reportage geografici. Quello che potrete godere, nella suggestiva cornice dei Mercati di Traiano, è un percorso di emozioni, sensazioni, sorprese. Mondi vecchi e nuovi. L’uomo contemporaneo di fronte a se stesso e alla ricerca dell’altro. Di fronte alla potenza della natura e alla fragilità dell’utopia.
La mostra T.R.I.P. a Roma. Apre mercoledì 9 maggio ai Mercati di Traiano: un viaggio fantastico tra natura, storia e sogno.
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha firmato un’ordinanza che ha introdotto dalle 18 di oggi, martedì 23 febbraio, alcune zone arancioni “rinforzate” nella regione. Si tratta di zone che preoccupano particolarmente per l’alto numero di nuovi contagi e per la diffusione delle varianti del coronavirus. Le misure saranno in vigore in tutta la provincia di Brescia, nei comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso, in provincia di Bergamo, e nel comune di Soncino, in provincia di Cremona. Oltre alle misure della zona arancione, saranno previste: la chiusura di tutte le scuole, dai nidi alle università, lo smart working obbligatorio nei casi in cui è possibile, il divieto di recarsi nelle seconde case e l’obbligo di mascherine chirurgiche o analoghe (e quindi non in stoffa) sui mezzi di trasporto. Inoltre, è fortemente raccomandato anche a tutte le altre scuole di disporre la didattica a distanza per gli studenti che provengano dai comuni in zona arancione rinforzata.
In Lombardia sono entrate in vigore delle zone arancioni “rinforzate”.
Molti si fanno i regali da sé per avere quello che desiderano veramente (evidentemente non hanno amici che leggono la rubrica Consumismi del Post), altri preferiscono il brivido della sorpresa e il lusso che qualcuno si sforzi di indovinare i loro desideri. Questa seconda categoria apprezzerebbe probabilmente i fukubukuro, i sacchetti sorpresa venduti all’inizio dell’anno nei negozi giapponesi. Possono contenere qualsiasi cosa, dal cibo ai vestiti, e sono un equivalente dei saldi occidentali, con cui i negozi si sbarazzano di quel che resta dell’anno vecchio. Può sembrare un affare a senso unico ma non è così, come mostrano le code di ore a cui si sottopongono i clienti per poter comprare i fukubukuro.
Fukubukuro, gli strani saldi giapponesi. All'inizio di ogni anno i negozi mettono in vendita sacchetti che contengono prodotti a sorpresa, a prezzo scontato: può andare bene, ma può andare anche male.
È stato diffuso il video di “Questo scontro tranquillo” delle Luci della Centrale Elettrica. La canzone fa parte del disco “Costellazioni”, che è uscito lo scorso aprile. Il video è stato girato a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, ed è diretto da Nico Vascellari, apprezzato artista contemporaneo italiano: le persone del video sono state trovate e radunate pubblicando sui social network un invito a partecipare a una “festa assurda”. Vasco Brondi, il cantautore delle Luci della Centrale Elettrica, ha detto che “Questo scontro tranquillo” è «l’ultima canzone che ho scritto per questo disco quando sembrava finito, arrivata all’improvviso, mi è esplosa fra le mani e invece di farmi male mi ha fatto bene. Questo video pensavo fosse l’occasione giusta per conoscersi bene e condividere qualcosa e per farlo avere come sottofondo una festa esagerata, un rito liberatorio nel profondo Veneto. Nico ha avuto subito l’idea di coinvolgere chiunque volesse partecipare e renderlo protagonista, con la presenza nelle riprese ma anche facendo riprendere a loro volta la giornata e spedendoci quello che avevano filmato con telefonini o telecamere di ogni qualità. Un’invasione nel paese, una cosa da vivere più che da riprendere. Siamo stati in chiese sconsacrate con la musica e la macchina del fumo, in una foresta con una telecamera notturna da cacciatori presa in armeria ma usata per riprendere me che ballavo in mezzo ai daini e agli alberi cercando di non scivolare nel fango, siamo stati in un museo, ho suonato nell’osteria in piazza, abbiamo portato tutti in collina con dei fumogeni. Il tutto si svolgeva a Vittorio Veneto dove c’è Codalunga, la base operativa di Nico, in pieno decentramento, per fare succedere le cose dove di solito non succedono. Credo che Nico sia riuscito nell’impresa di rendere stupendamente l’idea di quello che è successo quel giorno, di farne, più che un videoclip, una macchina del tempo, il documentario di un giorno indimenticabile».
“Questo scontro tranquillo”, il nuovo video delle Luci della Centrale Elettrica. È stato girato a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, ed è diretto dall'artista Nico Vascellari.
Belgravia è il titolo del nuovo romanzo di Julian Fellowes, autore della famosa serie tv inglese Downton Abbey. La particolarità del romanzo è che verrà pubblicato online a puntate: da aprile, uscirà ogni settimana un nuovo capitolo che i lettori potranno acquistare e leggere tramite una applicazione apposita. Il progetto è stato ideato dalla casa editrice inglese Grand Central Publishing, che ha puntato sul talento da scrittore seriale di Fellowes, autore di commedie, film e libri, ma famoso in tutto il mondo per Downton Abbey, la serie tv non americana più volte candidata ai premi Emmy e considerata tra le meglio scritte di sempre dalla Writers’ Guild of America. Belgravia è il nome di uno dei più famosi quartieri del centro di Londra, costruito nel 1820 e abitato soprattutto da famiglie arricchite grazie alla rivoluzione industriale inglese. La storia – di cui si sa ancora poco – sarà ambientata nella Londra del 1840, con flashback che risalgono fino alla battaglia di Waterloo, nel 1815. Il romanzo sarà incentrato sullo scontro tra le famiglie dell’aristocrazia tradizionale inglese e le nuove famiglie benestanti, appena arrivate nei salotti buoni della capitale. Il libro sarà diviso in dieci capitoli a pagamento più un prologo gratuito: i capitoli usciranno uno a settimana, si potranno acquistare singolarmente per 1,99 sterline (circa 2,70 euro) oppure in abbonamento completo a 9,99 sterline (circa 14 euro). Oltre al testo la app fornirà anche una versione audio, musica, video, gli alberi genealogici delle famiglie, i ritratti di alcuni personaggi, fotografie dell’epoca e la mappa di Belgravia.
Il nuovo libro di Julian Fellowes, l’autore di “Downton Abbey”. Parla della Londra dell'Ottocento e come i romanzi dell'epoca sarà pubblicato a puntate, su un'app apposita a pagamento.
La maggior parte delle persone non esita a chiamare il medico di famiglia quando ha l’influenza, o il dermatologo quando scopre uno sfogo sulla pelle, o il dentista quando il mal di denti diventa insopportabile. Sono pochi invece quelli che riconoscono di dover chiedere aiuto quando sperimentano attacchi d’ansia, crolli depressivi o altri sintomi di un disagio mentale. Spesso passa molto tempo tra il momento in cui ci si rende conto per la prima volta di aver bisogno di aiuto e il momento in cui effettivamente si inizia una psicoterapia: nel caso dei disturbi d’ansia si è calcolato che le persone aspettano in media due anni prima di rivolgersi a un professionista (quando lo fanno). Le barriere che frenano le persone sono diverse: innanzitutto culturali, perché in molti contesti è ancora radicata l’idea che la psicoterapia sia una cosa riservata ai “matti” e che gli psicologi siano solo ciarlatani, e poi ragioni più personali, quelle che ci trattengono fino all’ultimo dall’ammettere a noi stessi che c’è un problema e che non possiamo affrontarlo da soli. A queste ragioni più profonde e radicate si aggiungono ragioni più pratiche, ma non per questo trascurabili: molte persone non sanno da dove iniziare a chiedere aiuto, a chi rivolgersi, quale approccio sia meglio per loro o banalmente non sanno come conciliare la terapia con la propria vita quotidiana per motivi di tempo e soldi.
La psicoterapia online non è tutta fuffa. Se integrate con la psicoterapia tradizionale, le nuove tecnologie possono essere di aiuto ai pazienti con disagio psicologico.
Da giovedì 21 a domenica 24 febbraio al Teatro Parenti di Milano ci sarà la quinta edizione di I Boreali: il festival dedicato alla cultura dell’Europa del Nord organizzato dalla casa editrice Iperborea, nota proprio per la sua trentennale attenzione agli autori scandinavi e nordeuropei, oltre che per i suoi libri stretti e lunghi. Il programma dei Boreali è molto ricco e prevede incontri con scrittori e intellettuali nordici e italiani, un concerto di musica elettronica, proiezioni di film, brevi corsi di lingua (tra cui il faroese, quella che si parla alle isole Fær Øer), attività per bambini e brunch con salmone, merluzzo e aringhe. Tutto avverrà al Teatro Franco Parenti, che si trova in via Pier Lombardo 14, poco distante da Porta Romana. Come già l’anno scorso, anche il Post è complice nell’organizzazione del festival. Con l’intenzione di aggiungere al programma anche elementi di attualità e informazione, oltre che di cultura e letteratura, Iperborea ha chiesto alla redazione di progettare e coordinare un incontro. Sarà dedicato a uno dei cosiddetti «paradossi nordici», quello per cui nonostante Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca siano i paesi che più rispettano l’uguaglianza di genere, sono anche quelli in cui si registra il maggior numero di violenze domestiche contro le donne. A parlarne sarà la scrittrice e giornalista svedese Elisabeth Åsbrink (si pronuncia “Osbrink”), di cui l’anno scorso Iperborea ha pubblicato 1947: è un libro che racconta, mese per mese e in varie parti del mondo, cosa successe nel 1947, anno cruciale per il presente. L’incontro, venerdì alle 20.30, sarà introdotto dal peraltro direttore del Post Luca Sofri; a parlare con Åsbrink sarà la giornalista del Post Ludovica Lugli.
Torna il festival di Iperborea a Milano. Dal 21 al 24 febbraio ci sarà la quinta edizione dei Boreali, il festival dedicato alla cultura dell’Europa del Nord (con dentro una cosa del Post).
Tra le cose più lette questa settimana ci sono parecchie storie che riguardano la crisi in Ucraina. Ad esempio la risposta a sei domande su quello che sta succedendo (come: cosa può fare l’Europa? oppure: si può parlare di guerra?); oppure la storia dell’altra occasione in cui, 160 anni fa, l’attenzione del mondo si è concentrata sulla Crimea. Ma questa settimana è stata anche quella degli Oscar e della vittoria della Grande bellezza come miglior film straniero: ci sono parecchie belle foto della serata e molte altre curiosità (come per esempio la lista con foto di tutte le attrici e gli attori che hanno vinto il premio Oscar). Infine, ci sono foto di cecchini invisibili, nuove applicazioni per leggere velocissimo e la spiegazione delle procedure necessarie ad abolire il Senato (bisognerà farlo per far funzionare la nuova legge elettorale). – Le foto più belle degli Oscar 2014 E la lista con tutti i vincitori, le foto del red carpet e una lista di tutti le attrici e gli attori che hanno vinto il premio più importante del cinema americano.
Sunday Post. Sei risposte sulla crisi in Ucraina, la storia dell'altra guerra di Crimea e un sacco di foto degli Oscar, tra le cose più viste sul Post questa settimana.
Con la loro velocità media di 4 metri all’ora, i bradipi sono tra i mammiferi più lenti al mondo. Ultimamente, film di animazione come L’Era Glaciale e Zootropolis hanno contribuito a rendere i bradipi più famosi, offrendo qualche soddisfazione aggiuntiva agli etologi che li studiano con grande pazienza, osservandone il comportamento durante interminabili ore di appostamenti nelle foreste. Il nome stesso “bradipo” tradisce la natura di questi animali: deriva dalla combinazione di due parole greche, βραδύς (bradiús) e πούς (poús), che rispettivamente significano “lento” e “piede”. Fanno parte dei folivori, un sottordine di mammiferi le cui specie si sono tutte estinte fatta eccezione per quelle dei bradipi didattili e tridattili: i primi hanno due dita, i secondi tre. A oggi esistono 6 specie diverse di bradipi, con caratteristiche in comune.
Perché i bradipi sono così lenti. C'entrano... la... loro... dieta... e... una... certa... somiglianza... con... gli... animali... a... sangue... freddo.
Il premio Nobel per l’Economia 2014 è stato assegnato a Jean Tirole, 61 anni, economista francese dell’università di Tolosa, “per le sue analisi del potere del mercato e delle sue regolamentazioni”. Il sito del Nobel lo definisce “uno dei più influenti economisti del nostro tempo, che ha fatto importanti ricerche teoriche in un grande numero di aree ma soprattutto ha chiarito come comprendere e regolare industrie che girano attorno a poche aziende grandi e potenti”. Gli ultimi francesi a vincere il Nobel per l’Economia erano stati Gerard Debreu nel 1983 e Maurice Allais nel 1988.
Il Nobel per l’Economia a Jean Tirole. L'economista francese dell'università di Tolosa premiato per i suoi studi sulle regolamentazioni del mercato nelle industrie con poche aziende, grandi e potenti.
Slack, servizio online per chat di lavoro, non funziona da diversi minuti in tutto il mondo. I disservizi sono iniziati verso le 16.30 (ora italiana) e riguardano principalmente la connessione e la possibilità di inviare e ricevere messaggi. Slack ha confermato i problemi e ha detto di essere al lavoro per risolverli al più presto. Customers may be experiencing issues connecting and using Slack at this time. Our team is currently investigating and we’re sorry for any troubles this may be causing. Please see https://t.co/hlhV4Z15g6 for updates.
Slack non funziona da diversi minuti in tutto il mondo.
Dalla scorsa primavera, nelle campagne tra la provincia di Padova e la provincia di Vicenza, in Veneto, si sta costruendo un acquedotto di emergenza di circa 22 chilometri: porterà a migliaia di persone acqua non inquinata da sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, più note con la sigla PFAS, che sono particolarmente presenti nel territorio di più di 30 comuni veneti. È un problema di inquinamento noto dal 2013 e per cui da luglio ci sarà un processo. La scorsa settimana sono state rinviate a giudizio 15 persone legate in vario modo alla Miteni di Trissino (Vicenza), un’azienda chimica ora fallita che per decenni aveva diffuso PFAS nell’ambiente: le accuse sono avvelenamento di acque, inquinamento ambientale e disastro innominato. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
Cosa sono i PFAS, gli inquinanti delle acque del Veneto. Nel 2013 si scoprì che un'azienda chimica aveva diffuso queste sostanze nell'ambiente: a luglio inizierà un processo.
Stefano Rodotà, uno dei più famosi giuristi italiani, con passate importanti esperienze nella politica e nella pubblica amministrazione, è morto oggi. Aveva 84 anni. La camera ardente sarà allestita sabato 24 e domenica 25 giugno alla Camera dei deputati, a Roma. Rodotà era nato a Cosenza ma si era trasferito a Roma già durante gli anni dell’università, e lì aveva vissuto per gran parte della sua vita. Considerato già un importante giurista negli anni Settanta, dopo una breve militanza nel Partito Radicale nel 1979 fu eletto alla Camera nelle liste del Partito Comunista Italiano come indipendente. Fu rieletto alla Camera nel 1983, nel 1987 e nel 1992; nel frattempo nel 1989 si era iscritto al Partito Democratico della Sinistra, di cui era diventato subito un importante dirigente. Nel 1992 fu vicino a essere eletto presidente della Camera, ma poi gli fu preferito Giorgio Napolitano; a quel punto lasciò il PdS e la politica, dicendo che «una piccola schiera di imbecilli ha ridotto tutto a una fame di poltrone che, se fosse esistita, molti erano pronti a saziare con ragguardevoli bocconi».
È morto Stefano Rodotà. Aveva 84 anni ed era uno dei più stimati giuristi italiani, con importanti esperienze in politica.
La celebre rubrica di Slate che spiega le cose, The Explainer, ha cercato di ricostruire quale tra le grandi religioni del mondo sia quella che garantisce più feste e vacanze ai propri fedeli. Le religioni più ricche di feste, scrive Slate, sono l’Induismo e il Cristianesimo, soprattutto per quanto riguarda la sua parte cattolica. Se l’Induismo infatti può contare su qualche centinaio di divinità, il Cristianesimo addirittura può contare migliaia di santi, per ogni giorno dell’anno. Se si prende la questione dal punto di vista più “pratico”, contando soltanto le feste poi riconosciute ufficialmente come vacanze, i numeri scendono molto ma Induismo e Cattolicesimo rimangono, nelle rispettive posizioni, ai primi posti.
Quale religione fa fare più feste? guida a una scelta utilitaristica del culto da abbracciare.
Giovedì 22 febbraio la compagnia spaziale statunitense SpaceX ha effettuato un nuovo lancio: di sicuro meno spettacolare di quello inaugurale del Falcon Heavy con un’automobile a bordo, ma comunque molto importante per il futuro della società di Elon Musk e in un certo senso di Internet. Il lancio di ieri, effettuato con un Falcon 9, è servito per portare in orbita due satelliti sperimentali, i primi di una gigantesca costellazione di migliaia di satelliti che SpaceX ha in programma di creare per rendere accessibile Internet praticamente da ogni angolo del pianeta. Come gli altri progetti di Musk – che vanno dal colonizzare Marte a vendere milioni di automobili elettriche Tesla – la nuova iniziativa porta con sé incognite e sfide non indifferenti, ma potrebbe anche fruttare a SpaceX svariate decine di miliardi di dollari nei prossimi anni. Internet dallo Spazio SpaceX non è la prima società che prova a sfruttare i satelliti per offrire direttamente l’accesso a Internet sulla Terra. Le aziende che ci hanno provato però finora non hanno ottenuto molti successi, perché la gestione di sistemi di questo tipo è costosa e perché la qualità del servizio e la quantità di banda offerti non sono sempre soddisfacenti. Per esempio Iridum Communications, una grande società statunitense, offre servizi per telefonia e Internet con una propria costellazione di satelliti, ma con metodi più tradizionali e un numero relativamente contenuto di satelliti (72) rispetto ai piani di SpaceX. Le società che offrono servizi di questo tipo, o che stanno sperimentando nuovi sistemi per farlo, ritengono che potrebbero rivoluzionare il mercato delle connessioni a Internet, offrendo collegamenti ad alta velocità anche in luoghi remoti e lontani dalle grandi città, dove è più costoso portare i cavi in fibra ottica, per esempio.
SpaceX vuole portare Internet a tutti, dallo Spazio. Il progetto si chiama Starlink e prevede la costruzione di una gigantesca costellazione di 12mila satelliti: ieri sono stati messi in orbita i primi due.
Pan Pan, il panda maschio più vecchio del mondo, è morto mercoledì mattina in Cina a 31 anni, sei mesi dopo che gli era stato diagnosticato un tumore. Pan Pan era nato nello Sichuan, una provincia cinese vicino al confine con la Birmania, ed era stato messo in cattività a pochi mesi di vita. Da diverso tempo si trovava nel centro di conservazione e ricerca sui panda giganti dello Sichuan: il personale del centro ha raccontato che Pan Pan aveva smesso di muoversi e mangiare e che le sue condizioni di salute erano peggiorata rapidamente nei tre giorni prima della sua morte. BBC ha scritto che i suoi oltre 130 discendenti sono oggi un quarto della popolazione di panda allevati in cattività in tutto il mondo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
È morto un panda speciale. Aveva 31 anni, era il panda maschio più vecchio del mondo, capostipite di un quarto della popolazione mondiale di panda allevati in cattività.
Durante le prime ore di domenica scorsa, il Sole ha emesso diverse tonnellate di plasma nello spazio circostante. Il plasma può essere considerato il “quarto stato” della materia: non solido, liquido, aeriforme, ma “ionizzato” quando una notevole quantità di elettroni viene strappata dagli atomi cui normalmente appartengono. L’eruzione solare, tecnicamente una espulsione di massa coronale, è stata fotografata dal Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, una sonda lanciata lo scorso febbraio per studiare il Sole e approfondire gli effetti dell’attività solare e la sua influenza qui sulla Terra. Grazie alle proprie strumentazioni, la sonda è in grado di fotografare il Sole ad alta definizione, offrendo maggiori dettagli per lo studio della superficie solare. Il materiale espulso dal Sole sotto forma di plasma è principalmente costituito da protoni ed elettroni e viene trascinato dal campo magnetico della corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera della stella che si estende per centinaia di migliaia di chilometri. La nube fuoriuscita dalla superficie solare domenica dovrebbe raggiungere la Terra nel corso delle prossime ore. L’incontro con l’atmosfera del nostro pianeta darà luogo a fenomeni piacevoli, come le aurore, e altri meno entusiasmanti, come le interferenze per i satelliti artificiali.
Verrà l’aurora. La NASA ha fotografato un'enorme emissione di plasma dalla superficie del Sole che viaggia ora verso la Terra.
Nel gennaio del 2017 la casa editrice statunitense Imprint pubblicherà due libri per ragazzi ispirati ai detective della serie tv americana X-Files, Dana Scully e Fox Mulder. I due romanzi saranno indipendenti tra loro, scritti da autori diversi e avranno per protagonisti i due detective da adolescenti: Scully a 15 anni e Mulder a 17. La serie si chiamerà The X-Files Origins, cioè Le origini degli X-Files. Imprint è un marchio dedicato ai libri per bambini e ragazzi del grande editore Macmillan, di proprietà del gruppo tedesco Holtzbrinck. Il romanzo con protagonista il giovane Fox Mulder si intitolerà Agent of Chaos (che significa Agente del caos, con riferimento alla teoria del caos, semplificata dal cosiddetto “effetto farfalla“) e sarà scritto da Kami Garcia, autrice insieme a Margaret Stohl, della quadrilogia di genere young adult – cioè i libri dedicati agli adolescenti – Beautiful Creatures. Il primo capitolo di Beautiful Creatures, che negli Stati Uniti è stato un bestseller, era uscito in Italia nel 2010 per Mondadori col titolo La sedicesima luna da Mondadori, 2010; nel 2015 l’intera serie è stata ripubblicata in un unico volume, Beautiful Creatures. La saga completa.
Nel 2017 usciranno due libri per ragazzi su X-Files. Saranno ambientati nel 1979 e racconteranno le avventure di Dana Scully e Fox Mulder adolescenti.
La giudice per le indagini preliminari di Milano ha respinto la richiesta di archiviazione dell’indagine sulla morte di Imane Fadil, la modella di origine marocchina nota per essere stata una delle testimoni nel processo “Ruby Ter”, morta l’1 marzo 2019 in circostanze inizialmente poco chiare. Fadil era stata ricoverata il 29 gennaio all’Humanitas di Milano in condizioni cliniche molto gravi. Era stata presa in carico da un gruppo multidisciplinare che aveva provato ogni intervento clinico possibile per la cura e l’assistenza della paziente, senza però riuscire a capire la causa della sua condizione. Dopo l’apertura dell’inchiesta, per giorni sui giornali erano circolate varie teorie sulla possibilità che Fadil fosse morta per avvelenamento da sostanze radioattive. Era un’ipotesi resa maggiormente suggestiva, almeno per i giornali, dal fatto che Fadil fosse stata coinvolta come testimone in uno dei processi sulla presunta compravendita di testimonianze che coinvolgeva Silvio Berlusconi. A circa sei mesi di distanza dalla morte la procura aveva fatto sapere che a quel punto c’era «la certezza» che Fadil fosse morta per aplasia midollare, e aveva chiesto l’archiviazione, escludendo anche eventuali responsabilità dei medici che l’avevano avuta in cura.
La giudice per le indagini preliminari di Milano ha chiesto altre indagini sulla morte di Imane Fadil.
Ieri, lunedì 9 aprile, Facebook ha annunciato l’acquisizione di Instagram, l’applicazione per smartphone per scattare e condividere fotografie con effetti artistici con amici e conoscenti. L’operazione costerà al social network circa un miliardo di dollari, parte in denaro e parte con lo scambio di pacchetti azionari. Nelle scorse settimane era stato ipotizzato un possibile interessamento di Facebook per Instagram, ma nessuno aveva immaginato che potesse decidere di investire così tanto denaro, anche se l’applicazione raccoglie da mesi un impressionante successo. Grazie all’acquisizione, il social network potrà espandere la propria presenza nel settore in costante crescita della produzione e condivisione di fotografie, raggiungendo allo stesso tempo molti più smartphone con una propria applicazione. Che cos’è Instagram Instagram è una applicazione gratuita ed esiste sull’App Store, il negozio virtuale dei programmi per iPhone di Apple, dal 6 ottobre del 2010. L’idea alla base dell’applicazione è relativamente semplice: scatti una foto e la condividi con i tuoi amici, che la possono commentare e mettere tra le loro preferite. Per trovare e rimanere in contatto con i propri amici e conoscenti, Instangram ha un sistema di ricerca basato su Twitter e Facebook: è sufficiente inserire le credenziali dei propri account e l’applicazione prepara un elenco delle persone che si conoscono che già la usano.
Perché Facebook ha comprato Instagram. E perché ha speso un miliardo di dollari per farlo? Ne vale la pena?.
Google ha patteggiato un contenzioso aperto da alcuni mesi con l’agenzia delle entrate australiana, accettando di versare circa 481,5 milioni di dollari australiani (circa 296 milioni di euro) di tasse non pagate fra il 2008 e il 2018. Il governo australiano aveva da tempo contestato a Google di pagare molte meno tasse di quanto doveva, grazie al consueto espediente di usare per le proprie sedi paesi in cui le tasse sono più basse della media: in Europa le aziende americane di tecnologia usano l’Irlanda, mentre in Asia e in Oceania fanno più o meno la stessa cosa con Singapore. L’agenzia delle entrate australiana ha fatto sapere che di recente è riuscita a raccogliere circa 860 milioni di euro di tasse non pagate da grosse aziende di tecnologia: oltre a Google, ha ottenuto soldi anche da Apple, Microsoft e Facebook.
Google verserà 296 milioni di euro di tasse non pagate all’Australia.
«iPhone 4 è il più grande balzo in avanti da quando abbiamo lanciato iPhone». La frase è di Steve Jobs, che ieri ha presentato l’ultima evoluzione dello smartphone prodotto da Apple. Ne parlano tutti i media del mondo, vediamo di diradare la sovreccitazione e spiegare cosa c’è dentro iPhone 4. Design Il nuovo modello è più squadrato dei suoi predecessori ed è più sottile. Le superfici in vetro ricoprono sia lo schermo che il retro del telefono, mentre i lati sono realizzati con un’unica cornice di metallo.
Cosa c’è nel nuovo iPhone, fuffa a parte. Tanto delle celebrazioni ne avete abbastanza: ecco che ha di nuovo, in poche parole.
Poco più di un anno fa uscì in alcuni paesi Pokémon Go, che in Italia arrivò a metà luglio (nonostante qualcuno avesse trovato il modo di giocarci già da prima). Insomma, un anno fa il gioco che per qualche settimana rivoluzionò il significato della parola “palestra” e diede un senso tutto nuovo al concetto di “lunga passeggiata estiva”, finì sugli smartphone di moltissime persone. In realtà c’è ancora gente che continua a giocare a Pokémon Go – su Reddit c’è una comunità molto attiva a cui sono iscritti quasi 250mila utenti – e un po’ per loro e un po’ per convincere vecchi giocatori a tornare, in questi mesi la società che ha sviluppato il gioco ha aggiunto tante e rilevanti novità. Per chi arriva da Marte, Pokémon Go è un gioco ambientato nel mondo dei Pokémon che permette di catturarli e collezionarli sfruttando la realtà aumentata (utilizzando cioè la geolocalizzazione e la propria fotocamera, che permette di visualizzare i Pokémon nel mondo reale). Riprende alcuni dei princìpi dei giochi con i Pokémon che uscirono per Game Boy e poi per altri dispositivi: in Pokémon Go però ogni giocatore doveva vagare per il mondo (quello vero) e cercare e catturare Pokémon, con l’obiettivo di farli diventare più forti. Ci sono stati dei giorni in cui sembrava che tutti ci giocassero, a Pokémon Go; e subito dopo sono iniziati i giorni in cui sembrava che non ci giocasse più nessuno.
Ve lo ricordate Pokémon Go? è passato un anno da quando ci giocavamo tutti, e nel frattempo è cambiato moltissimo.
La cantante americana Taylor Swift potrà cantare “Shake It Off “ e le sue altre vecchie canzoni alla cerimonia degli American Music Awards – un premio dell’industria musicale statunitense – che si terrà la prossima domenica. Fino a qualche giorno fa sembrava che non avrebbe potuto farlo per via di una disputa in corso da circa un anno tra Swift e due manager musicali con cui aveva lavorato in passato: riguardava la proprietà intellettuale delle canzoni e tutta la vicenda era abbastanza complicata. Lunedì Big Machine Records, la vecchia etichetta di Swift, ha annunciato che le due parti sono arrivate a un «accordo di licenza» che permette a Swift di cantare le vecchie canzoni durante l’evento live e di pubblicarle in seguito «su piattaforme concordate». Non è ancora chiaro però se Netflix potrà includerle nel documentario su di lei che ha fatto negli ultimi anni, ipotesi di cui si era discusso nei giorni scorsi: Swift ha detto che per ora glielo hanno impedito.
Taylor Swift potrà cantare le sue vecchie canzoni agli American Music Awards, dopo un accordo con i manager che glielo impedivano.
“Il programma prevedeva anche Ruby?”. La forza provocatoria della prima pagina del Secolo d’Italia di stamattina racconta due cose. La prima è che malgrado i rischi di chiusura raccontati la settimana scorsa, e che avrebbero a che fare con la chiusura dei fondi operata da quella parte degli ex An che della piega finiana del Secolo non sono per niente contenti, il giornale non ha intenzione di diventare più docile o scendere a patti con chi lo vuole morto.
Prove di “appoggio esterno”. A giudicare dalla prima pagina del Secolo di oggi, dentro Futuro e Libertà non si abbassa la cresta.
Il primo settembre è uscito “Metal Gear Solid V: The Phantom Pain”, l’ultimo videogioco della serie Metal Gear, una serie molto famosa uscita per la prima volta nel 1987. Il primo Metal Gear è considerato il primo videogioco del genere “stealth game”, caratterizzato dall’obiettivo di nascondersi e sfuggire ai nemici, anziché affrontarli sempre frontalmente, per passare al livello successivo. Fino al 1987, infatti, i giochi d’azione erano molto semplici, in larga parte per limiti tecnici delle consolle che li gestivano, per cui spesso l’obiettivo era fare più danni possibile sparando a tutti e tutto. Paul Engelhard ha raccontato su Prismo la (tanta) filosofia dietro il gioco e le idee del suo creatore, Hideo Kojima. In tutti i videogiochi della serie Metal Gear – il più famoso è stato probabilmente il primo “Metal Gear Solid”, uscito nel 1998, che vendette milioni di copie – l’obiettivo è impedire che venga usata un’arma di distruzione di massa (spesso nucleare): e indipendentemente da quanto cattivo sia l’antagonista di turno, il vero cattivo da sconfiggere è l’arma stessa. Kojima costringe chi gioca a Metal Gear Solid a essere più riflessivo e a fare attenzione a tutte le cose cose succedono nel gioco, comprese le conversazioni.
La filosofia di “Metal Gear Solid”. Un po' di storie su una delle serie di videogiochi più popolari al mondo, di cui è appena uscito il quinto capitolo.
Amazon, la grande società statunitense di e-commerce, ha annunciato di aver avviato le proprie attività in Turchia, offrendo per ora prodotti in oltre quindici diverse categorie tra cui libri, elettronica, sport, giocattoli, decorazioni per la casa e prodotti per l’infanzia. In una dichiarazione ufficiale Amazon ha fatto sapere che nei prossimi mesi le attività saranno ampliate.
Amazon da oggi è attiva anche in Turchia.
Questa settimana esce American Hustle – L’apparenza inganna, il nuovo film di David O. Russell (Three Kings, The Fighter, Il lato positivo – Silver Linings Playbook), con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jeremy Renner e Jennifer Lawrence: basato a grandi linee (molto a grandi linee) su una storia vera, il film racconta l’operazione “Abscam”, ideata dall’FBI verso la fine degli anni Settanta per indagare sulla corruzione dilagante nel Congresso degli Stati Uniti. Capitan Harlock 3D è un film d’animazione in computer grafica diretto da Shinji Aramaki, basato sull’omonimo manga di Leiji Matsumoto del 1976: il protagonista è il famoso pirata dello spazio, capitano dell’astronave Arcadia, l’unico uomo rimasto a opporsi alla Coalizione Gaia che ha trasformato la Terra in un luogo inaccessibile. The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca, scritto e diretto da Lee Daniels, è l’adattamento cinematografico di un articolo scritto da Wil Haygood e pubblicato sul Washington Post sulla storia di Eugene Allen (Cecil Gaines nel film, interpretato da Forest Whitaker), maggiordomo della Casa Bianca per più di trent’anni sotto otto diversi presidenti degli Stati Uniti. Escono infine Un boss in salotto, commedia con Paola Cortellesi, Rocco Papaleo e Luca Argentero, e Il castello magico, film d’animazione sulle avventure di Tuono, un gatto che viene abbandonato dai padroni e che trova rifugio in una vecchia casa abitata da molti animali e uno strano personaggio.
I film del weekend. Il cast pazzesco di American Hustle, il film in 3D su Capitan Harlock e quello su uno storico maggiordomo della Casa Bianca, tra gli altri: tutti i trailer.
Impossible is nothing. Just do it. Sono gli slogan delle due aziende che dominano il mercato dell’abbigliamento sportivo mondiale. Adidas e Nike. A meno di una settimana dalla finale dei mondiali, Time racconta la loro sfida per guadagnare il primo posto. In questo periodo i vertici di Adidas sono galvanizzati dal successo del mondiale sudafricano. L’azienda tedesca è lo sponsor ufficiale della FIFA ed è lei ad aver creato e fornito per l’ennesima volta il pallone ufficiale per la competizione, lo Jabulani. Che, nonostante sia stato criticato e bistrattato un po’ da chiunque per le sue presunte pessime reazioni sul campo, secondo le stime dovrebbe vendere circa tredici milioni di esemplari. Inoltre, come illustrato nella tabella, buona parte delle dodici nazionali firmate Adidas sono arrivate nella fase finale del torneo, e almeno una tra Spagna e Germania si qualificherà per la finale. È probabile che l’Olanda targata Nike batterà l’Uruguay e la sua Puma, che ha vinto gli scorsi mondiali con l’Italia, ma comunque vada per Adidas il mondiale è stato un successo: i mondiali del 2006 hanno portato 1,6 miliardi di dollari di guadagno netto, e quelli di quest’anno dovrebbero portarne circa 1,9, nonostante la recessione.
Adidas contro Nike. L'eterna sfida tra le due più grandi aziende d'abbigliamento sportivo.
Lunedì mattina è stato ucciso in un attacco armato Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo. La dinamica dell’attacco non è ancora stata chiarita, ma sembra che gli assalitori volessero rapire alcuni membri della delegazione internazionale di cui Attanasio faceva parte, che si stava spostando in auto a nord della città di Goma. Attanasio era nato a Saronno, in provincia di Varese, aveva 43 anni ed era un diplomatico di carriera. Era uno dei più giovani ambasciatori italiani nel mondo. Era entrato nel corpo diplomatico italiano alla fine del 2003 e nella sua carriera aveva rappresentato lo stato italiano in Marocco, Nigeria e Svizzera. Dal 2017 era il capo dell’ambasciata italiana nella Repubblica Democratica del Congo, il suo primo incarico da ambasciatore.
Chi era Luca Attanasio. L'ambasciatore italiano ucciso oggi nella Repubblica Democratica del Congo aveva 43 anni, ed era uno dei più giovani al mondo ad avere un rango diplomatico così importante.
Lunedì è morto a 91 anni il regista Richard Donner, noto per aver girato diversi film di Hollywood molto famosi, tra cui I Goonies, Superman, Arma Letale (e i suoi sequel) e Ladyhawke, e per averne prodotti molti altri. Donner nacque nel Bronx, a New York, e cominciò a lavorare nel mondo della televisione negli anni Sessanta, collaborando anche alla serie fantascientifica The Twilight Zone. Ottenne un buon successo nel 1976 col film Il Presagio, e due anni dopo girò Superman, che era interpretato da Christopher Reeve ed è stato spesso considerato il primo film moderno di supereroi. Nel 1985 produsse e diresse I Goonies, la cui storia era stata scritta da Steven Spielberg. Parlando con Variety, Spielberg ha definito Donner «il professore più brillante, il motivatore più tenace […] e soprattutto il miglior Goonie tra tutti».
È morto il regista Richard Donner, noto per “I Goonies”, “Arma Letale” e “Superman”.
Da qualche mese di festival in festival stanno girando due documentari che raccontano due delle più grandi imprese recenti dell’arrampicata libera: una del 2015 e una del 2017. Entrambe le scalate sono state fatte su El Capitan, un enorme e spettacolare blocco di granito nel Parco nazionale di Yosemite, in California, una delle mete più conosciute e apprezzate al mondo tra gli arrampicatori. Un famoso sfondo dei Mac di Apple, per molti altri. I due documentari si intitolano Free Solo e The Dawn Wall. Il primo racconta una scalata in free solo (cioè slegati, senza corde o protezioni) di Alex Honnold, il più forte di sempre in questa disciplina; il secondo racconta un’arrampicata libera (cioè con le corde usate solo come protezione, e non per aiutarsi a salire in parete) fatta da Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson. Sia di Free Solo che di The Dawn Wall si dice che siano tecnicamente molto ben fatti, oltre a raccontare storie oggettivamente fuori dal comune.
Avete mai visto un documentario di arrampicata? ce ne sono due, nuovi, che raccontano imprese incredibili e sono piaciuti anche a chi non ne sa niente: si intitolano "Free Solo" e "The Dawn Wall".
Massimo Cotto, giornalista, deejay e conduttore radiofonico, ha scritto un nuovo libro che è un calendario di storie del rock per ogni giorno dell’anno. Si chiama “Il grande libro del rock (e non solo)”, esce in libreria il 6 aprile per BUR Rizzoli e raccoglie un tesoro di notizie e informazioni che il Post anticipa ospitando in anteprima quelle relative ai giorni da oggi all’uscita del libro.
Il grande libro del rock (e non solo) – 15 marzo. Le storie del rock di oggi raccontate da Massimo Cotto: Ry Cooder, Massimo Bubola, Will.i.am, Sly Stone.
«Soltanto nella Silicon Valley il successo può apparire così spiacevole», ha scritto il giornalista Austin Carr a proposito di Square, la società che fino a un anno fa era considerata una delle più promettente startup delle nuove tecnologie. Square, che si occupa principalmente di sistemi innovativi per gestire i pagamenti elettronici e aveva introdotto il “cubetto” che permette a iPhone e iPad di usare le carte di credito, si trova in un suo momento di svolta. Le premesse sopra le quali è stata costruita non sono più sufficienti a garantirgli le quotazioni in borsa multimiliardarie a cui ci hanno abituato Facebook e Twitter. Ma questo non significa che l’azienda sia vicina al fallimento. A volte però, come spiega Carr, nella Silicon Valley sopravvivere è peggio che fallire. Che cos’è Square Square è una società che si occupa principalmente di gestire pagamenti elettronici tramite una serie di sistemi innovativi. Il suo prodotto più famoso è Square Reader, un scatoletta di plastica grande poco più di una moneta da due euro che si può inserire nel jack audio di uno smartphone o di un tablet trasformandolo in un lettore di carte di credito in grado di processare pagamenti. Square è stata fondata nel 2009 da Jack Dorsey e Jim McKelvey. Dorsey, 37 anni, è uno degli imprenditori più famosi di tutta la Silicon Valley: è stato uno dei fondatori e dei creatori di Twitter. Uno dei membri del consiglio di amministrazione di Square, l’ex rettore di Harvard Larry Summers, lo ha definito «la persona vivente più simile a Steve Jobs».
Come va Square? non bene: la promettente startup di pagamenti elettronici - quella del "cubetto" per le carte di credito - produce utili, ma pochi, e deve farsi venire un'idea.
La bicicletta – intesa come mezzo a propulsione umana con due ruote, una dietro l’altra – fu inventata nel 1817. Le biciclette come le intendiamo oggi – con una catena, una sella e due pedali – arrivarono circa settant’anni dopo, pochi decenni prima del primo volo dei fratelli Wright. Eppure la bicicletta, per materiali impiegati e tecnologia applicata, avrebbe potuto essere inventata molti secoli prima, se non addirittura un paio di millenni. Prima della bicicletta, infatti, furono pensate e realizzate cose ben più complicate, come gli orologi. Perché greci o romani non aggiunsero telai alle loro ruote? Perché le truppe di Napoleone non si spostavano in bicicletta? Perché nessuno inventò la bicicletta prima del 1817? Si è posto questa domanda di recente l’ingegnere e blogger Jason Crawford, che ne ha scritto sul sito The Roots of Progress. Secondo Crawford, la bicicletta non è stata inventata prima per via di un errato approccio al concetto stesso di quello che sarebbe poi diventata la bicicletta; prima ancora, però, ci sono ragioni economiche e culturali. Prima della risposta giusta, comunque, conviene passare in rassegna un po’ di risposte sbagliate.
Non potevamo inventarla prima, la bicicletta? teoricamente avremmo potuto farla molto prima del 1817: non c'è una vera risposta, ma le ipotesi non mancano.
Oggi sia la Stampa che il Corriere della Sera pubblicano un racconto degli ultimi giorni della vita del cardinale Carlo Maria Martini scritto dalla nipote Giulia Facchini, avvocato. Caro zio, zietto come mi piaceva chiamarti negli ultimi anni quando la malattia ha fugato il tuo naturale pudore verso la manifestazione dei sentimenti questo è il mio ultimo, intimo saluto. Quando venerdì il tuo feretro è arrivato in Duomo la prima persona, tra i fedeli presenti, che ti è venuta incontro era un giovane in carrozzina, mi è parso affetto da Sla. D’improvviso sono stata colta da una profondissima commozione, un’onda che saliva dal più profondo e mi diceva: «Lo devi fare per lui» e per tutti quei tantissimi uomini e donne che avevano iniziato a sfilare per darti l’estremo saluto, visibilmente carichi dei loro dolori e protesi verso la speranza. Lo sento, Tu vorresti che parlassimo dell’agonia, della fatica di andare incontro alla morte, dell’importanza della buona morte. Morire è certo per noi tutti un passaggio ineludibile, come d’altro canto il nascere e, come la gravidanza dà, ogni giorno, piccoli nuovi segni della formazione di una vita, anche la morte si annuncia spesso da lontano. Anche tu la sentivi avvicinare e ce lo ripetevi, tanto che per questo, a volte, ti prendevamo affettuosamente in giro. Poi le difficoltà fisiche sono aumentate, deglutivi con fatica e quindi mangiavi sempre meno e spesso catarro e muchi, che non riuscivi più a espellere per la tua malattia, ti rendevano impegnativa la respirazione. Avevi paura, non della morte in sé, ma dell’atto del morire, del trapasso e di tutto ciò che lo precede.
«Hai chiesto di essere addormentato». La nipote racconta gli ultimi pensieri del cardinal Martini sulla propria morte, la dottoressa che lo ha sedato, "la resa alla volontà di Dio".
Un gruppo di ricercatori ha identificato una grave falla all’interno di WPA2, il sistema utilizzato per criptare i dati attraverso le connessioni WiFi, cosa che potrebbe rendere possibile l’intercettazione dei dati scambiati dai computer e dagli smartphone attraverso le connessioni senza fili. La falla è stata chiamata “Krack Attacks” (o “Key Reinstallation Attacks”) e risiede nello standard stesso del WiFi e non in prodotti specifici: in pratica vuol dire che quasi tutti i punti di accesso WiFi, gli smartphone e i computer potrebbero essere interessati dal problema, con problemi seri soprattutto per i dispositivi con Android dalla versione 6.0 in poi e con alcune distribuzioni del sistema operativo Linux. Semplificando molto (qui una spiegazione più dettagliata, in inglese), la falla riguarda il sistema di gestione delle chiavi di sicurezza che si scambiano i dispositivi che utilizzano WPA2, quando stabiliscono una connessione. Nella pratica un attacco di questo tipo non consente a chi lo realizza di scoprire la password della rete WiFi o le chiavi usate per criptare il sistema tramite WPA2. I router, cioè i dispositivi cui si collegano computer e smartphone per accedere a Internet, non sono quindi attaccati direttamente. La soluzione permette comunque di ottenere molte informazioni che transitano attraverso la rete WiFi.
Le connessioni sicure WiFi non sono più sicure. Una grave falla nel sistema WPA2 rende potenzialmente accessibile buona parte dei dati che i dispositivi scambiano tra loro sulle reti senza fili.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 6.157 casi positivi da coronavirus e 56 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.773 (53 in più di ieri), di cui 569 nei reparti di terapia intensiva (13 in più di ieri) e 4.204 negli altri reparti (40 in più di ieri). Sono stati analizzati 93.446 tamponi molecolari e 237.904 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 6,21 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,15 per cento. Nella giornata di venerdì i contagi registrati erano stati 6.734 e i morti 58. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (1.200), Veneto (645), Lombardia (577), Emilia-Romagna (545) e Toscana (491).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, sabato 4 settembre.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Il piacere di alzarsi con iPad. Marco Belpoliti sulla Stampa supera il tabù del confronto tra giornali di carta e digitali.
Domenica 30 novembre è stato abbattuto il cosiddetto “ecomostro” di Alimuri, a Vico Equense, nella Penisola sorrentina in provincia di Napoli, un edificio di 18 mila metri quadrati su cinque piani costruito a partire dal 1964 per farne un albergo di lusso da 150 camere. La costruzione dell’edificio si era fermata negli anni Settanta, dopo alcuni problemi giudiziari e le forti proteste dei comitati locali ambientalisti. Dalla vicina spiaggia di Meta di Sorrento centinaia di persone hanno assistito alla demolizione, avvenuta verso le 13.30 e durata in tutto una decina di secondi: 1.200 microcariche esplosive da 50 grammi hanno distrutto prima i pilastri centrali, facendo implodere la struttura su se stessa, e poi la parte laterale dell’edificio. Poco dopo l’esplosione da una barca del comune di Vico Equense sono stati liberati nel cielo migliaia di palloncini colorati.
La demolizione del grande edificio abbandonato sulla costa di Alimuri. Foto e video del cosiddetto "ecomostro" abbattuto domenica vicino a Meta di Sorrento, in Campania.
Negli ultimi giorni su alcuni giornali italiani si è parlato molto di un caso di fughe di notizie all’interno del Consiglio superiore della magistratura (CSM, l’organo di autogoverno della magistratura) e di importanti procure italiane. Il caso riguarda alcuni verbali segreti contenenti gravi accuse non confermate contro alti esponenti del mondo politico e giudiziario che sarebbero stati fatti circolare tra i magistrati e consegnati ad alcuni giornalisti. Questa vicenda si inserisce nel contesto di uno scontro molto forte all’interno della magistratura, che va avanti da alcuni anni e che ha come centro il CSM. Il CSM era già stato coinvolto nello scandalo dell’indagine su Luca Palamara, un ex consigliere dell’organo accusato un paio di anni fa di corruzione, e il cui caso continua ad avere lunghi strascichi.
La vicenda dei verbali segreti nel Consiglio superiore della magistratura. Riguarda accuse pesanti e non confermate che circolano da mesi dentro alla magistratura, e di cui i giornali parlano da qualche giorno.
Xu Jiang è un artista cinese nato nella provincia di Fujian nel 1955, è il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Hangzhou e ha fatto parte del comitato della Biennale di Shanghai. Dal 2003, al centro del suo lavoro, ci sono i girasoli: quelli che l’artista vede nella campagna della provincia di Fujian dove insegna in una scuola media. Xu Jiang ha spiegato che i girasoli non stanno «di fronte al sole» ma si rivolgono a «una direzione»: quella del sole che sorge. I girasoli sono il tema principale anche di una grande mostra di Xu Jiangin in Germania, a Dresda intitolata Ri-Generazione che inizierà il 17 maggio e terminerà il 18 agosto. Saranno esposte 150 opere tra quadri e sculture.
I girasoli di Xu Jiang. Le foto delle sculture e dei dipinti dell'artista cinese in mostra a Dresda.
Anche se il loro futuro resta molto incerto, Google sembra essere intenzionata a insistere con i suoi Google Glass, gli occhiali da collegare al proprio smartphone per vedere sulle lenti notifiche di vario tipo, aggiornamenti dalle applicazioni e ottenere indicazioni geografiche. L’azienda ha annunciato che il suo progetto non farà più parte di Google X, la sezione dove si sperimentano le cose più strane e ambiziose che un giorno potrebbero diventare nuovi prodotti, e che sarà gestito come una divisione autonoma. Per Google si tratta di una sorta di promozione, ma secondo diversi osservatori la decisione dimostrerebbe l’incapacità dell’azienda di trovare un senso al suo progetto, che negli ultimi mesi non ha fatto molti passi avanti. Google ha anche annunciato la chiusura del programma Google Glass Explorer, che negli ultimi due anni era stato utilizzato per distribuire i primi prototipi degli occhiali e incentivare soprattutto chi produce applicazioni a occuparsi del nuovo prodotto. Il programma Google at Work, pensato per dimostrare gli utilizzi degli occhiali in diversi ambiti lavorativi, continuerà invece a esistere, ma anche in questo caso non è molto chiaro con quali modalità. La sperimentazione nelle aziende fino a ora era stata avviata con una serie di progetti pilota in società come Boeing e altre che si occupano di prodotti medicali.
Google cerca di salvare Google Glass. Lo sviluppo degli occhiali collegati allo smartphone farà riferimento a un nuovo dirigente e una nuova divisione aziendale, con la speranza di trovargli un senso e un posto sul mercato.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara ha disposto l’archiviazione delle accuse nei confronti di 22 persone che erano indagate per la vicenda dell’Hotel Rigopiano, un albergo di Farindola sul Gran Sasso che il 18 gennaio del 2017 fu semidistrutto da una valanga di neve che si era staccata per via di una scossa di terremoto, e in cui morirono 29 persone. Le archiviazioni riguardano soprattutto i principali politici coinvolti nell’inchiesta, gli ex presidenti dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, e l’ex sottosegretaria alla Giustizia Federica Chiavaroli. In un primo momento la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per 25 indagati, ma in seguito aveva cambiato idea e aveva chiesto al gip l’archiviazione per diversi indagati fra cui i quattro politici.
Le archiviazioni nell’inchiesta sull’Hotel Rigopiano. Riguardano in tutto 22 indagati, tra cui gli ex presidenti dell'Abruzzo D'Alfonso, Chiodi e Del Turco.
Lonely Planet ha deciso di fare un regalo alle migliaia di viaggiatori rimasti bloccati negli aeroporti europei a causa della nube vulcanica e ha deciso di offrire gratuitamente le sue guide sulle capitali europee in formato iPhone. “I viaggiatori bloccati in posti che non conoscono hanno bisogno di accedere con facilità a informazioni utili e suggerimenti sulle cose da fare per impiegare il tempo”, ha dichiarato Tom Hall, Travel Editor di Lonely Planet. “Per questo abbiamo deciso di regalare le guide turistiche delle città maggiormente colpite dal blocco dei voli”.
Ringraziate la nube: Lonely Planet regala le sue guide. Le guide turistiche per iPhone delle città maggiormente colpite dal blocco dei voli saranno scaricabili gratuitamente fino a giovedì.
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Il nuovo videomessaggio di Silvio Berlusconi. Diffuso mercoledì 18 settembre, dura sedici minuti e passa.
Chi possiede un iPhone o un iPad sa bene che alcune applicazioni, che fanno parte del sistema operativo iOS, non possono essere in alcun modo cancellate dal proprio dispositivo, a differenza delle altre che si scaricano e installano dall’App Store. Nel caso dell’applicazione Messaggi o di quella Telefono realizzate da Apple è un bene che non ci sia un modo per eliminarle, altrimenti per errore si potrebbe restare senza app essenziali, ma in altri casi si tratta di applicazioni cui molti vorrebbero rinunciare, come quella per vedere l’andamento delle azioni in borsa o per avere una bussola elettronica. Sfruttando probabilmente un malfunzionamento di iOS è in effetti possibile per lo meno fare sparire le icone delle applicazioni di Apple indesiderate, anche se queste continuano a rimanere nella memoria del proprio iPhone o iPad. Un video caricato su YouTube mostra i passaggi da seguire per fare sparire le app di Apple. Per prima cosa si deve inserire l’applicazione in una cartella: molti tengono già in una cartella le applicazioni che non usano e non possono cancellare, ma se non lo si è fatto basta tenere premuto il dito per poco più di un secondo sullo schermo in corrispondenza dell’applicazione e, quando l’icona si mette a vibrare, trascinare l’icona sopra quella di un’altra app in modo da raggrupparle.
Come nascondere le app di Apple su iPhone e iPad. C'è un metodo per far sparire le icone delle app inchiodate al telefono – Borsa, Bussola, Suggerimenti... – anche se restano nella memoria.
Martedì un ricercatore – che da tempo sostiene che l’ordine con cui Google e altri motori di ricerca classificano i risultati di ricerca possa alterare gli esiti delle elezioni – ha annunciato la creazione di un sistema di monitoraggio globale per rilevare e contrastare gli effetti politici di questo presunto fenomeno. Da quando sollevò per la prima volta dubbi a riguardo nel 2013, Robert Epstein, ex direttore della rivista Psychology Today e cofondatore di un istituto californiano per la ricerca comportamentale, ha convinto molte persone della sua tesi grazie a una serie di esperimenti. Nonostante Google metta in discussione le conclusioni della sua ricerca, l’ultima iniziativa di Epstein ha il sostegno di 12 studiosi provenienti da quattro paesi diversi e da istituzioni come la Stanford University, la University of Maryland e l’Università di Amsterdam. Il sistema di monitoraggio globale ideato da Epstein, che si chiama Sunlight Society, coinvolgerebbe persone di paesi diversi per svolgere ricerche su internet e trasmettere gli ordini dei risultati e i link a un ufficio centrale, dove verrebbero poi analizzati alla ricerca eventuali parzialità. Il sistema è simile a quello che Epstein e altri suoi colleghi hanno usato per individuare presunte parzialità nel corso della campagna elettorale per le presidenziali statunitensi del 2016, durante la quale 95 supervisori reclutati in 24 stati hanno raccolto oltre 13mila serie di classificazione dei risultati di ricerca e le 98mila pagine a cui rimandavano. In occasione delle presidenziali americane Epstein aveva detto che le ricerche legate alle elezioni avevano maggiori probabilità di mostrare link a pagine web che davano un’impressione positiva della candidata Democratica Hillary Clinton piuttosto che del candidato Repubblicano Donald Trump. Epstein, che sta cercando di raccogliere due milioni di dollari per finanziare il suo nuovo progetto, non ha fornito prove del fatto che la presunta manipolazione dei risultati fosse intenzionale.
L’ordine dei risultati di Google può influenzare un’elezione? un ricercatore americano dice che il modo in cui i motori di ricerca rispondono alle domande sulla politica non è imparziale: ora un nuovo gruppo di studio cercherà di capirne di più.
Dal 12 marzo le librerie sono chiuse in tutta Italia, come deciso dal decreto del governo dell’11 marzo per contenere il contagio da coronavirus (SARS-CoV-2); lo saranno almeno fino al 3 aprile, come stabilito da un nuovo decreto governativo firmato il 22 marzo. In Lombardia, dove la situazione dei contagi è particolarmente difficile, resteranno chiuse fino al 15 aprile come previsto da un’ordinanza firmata dal presidente della regione Attilio Fontana. La chiusura delle librerie colpisce duramente il settore dell’editoria, che è in difficoltà da anni – il numero dei lettori e le vendite sono quasi fermi da 17 anni e gli editori e le librerie indipendenti soffrono la rivalità di grandi rivenditori online come Amazon – e ha portato al blocco o alla riorganizzazione dell’intera filiera produttiva. Abbiamo parlato con librai, editori, fondatori di piattaforme di audiolibri e di ebook, distributori e agenti letterari per capire cosa sta succedendo, che iniziative sono state prese e come potrebbe cambiare l’industria quando tutto si rimetterà in moto.
Cosa sta succedendo nell’editoria. Dal 12 marzo le librerie sono chiuse in tutta Italia e le uscite di nuovi libri sono sospese, con molte conseguenze e forse qualche opportunità.
Da alcuni giorni nelle pagine economiche dei quotidiani si parla molto del confronto all’interno della dirigenza di EssilorLuxottica, la società nata nel 2018 dalla fusione della più grande azienda produttrice di occhiali, l’italiana Luxottica, con la più grande produttrice di lenti, la francese Essilor. La fusione è stata una delle più grandi mai avvenute in Europa e ha portato alla creazione di una società enorme, con un giro d’affari di 16 miliardi di euro, 57 miliardi di capitalizzazione e con 150mila dipendenti, in grado di avere sul mercato degli occhiali una presenza che alcuni chiamano persino monopolio. Luxottica era entrata nell’operazione tramite la sua holding Delfin, e a Leonardo Del Vecchio, presidente e fondatore della società, nonché uomo più ricco d’Italia, era spettato il 32,5 per cento delle quote azionarie, con il 31 per cento dei diritti di voto. I manager e i dipendenti di Essilor avevano avuto complessivamente il 4 per cento delle azioni. Del Vecchio è presidente della nuova società, mentre il presidente della multinazionale francese Essilor, Hubert Sagnières, ne è il vicepresidente. L’accordo della fusione aveva riconosciuto a entrambi pari poteri esecutivi e pari rappresentanza delle rispettive aziende nel consiglio d’amministrazione.
Cosa sta succedendo a EssilorLuxottica. La "fusione del secolo" nel mercato degli occhiali e delle sue ricchezze è diventata uno scontro, non imprevisto.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 518 casi di contagio da coronavirus (ieri erano stati 177) e 85 morti (ieri erano 88), secondo i dati diffusi venerdì dalla Protezione Civile. In totale i casi di contagio registrati dall’inizio dell’epidemia sono 234.531 e i morti 33.774. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 316, 22 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 4.114.572, 65.028 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 1.886, per un totale di 163.781. In Lombardia sono stati registrati 402 nuovi casi di contagio. Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 89.928 casi di contagio e 16.222 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati oggi sono stati 99 (ieri 31), di cui 52 a Milano (ieri 16). Oggi cinque regioni non hanno registrato contagi: Basilicata, Campania, Molise, Umbria e Valle d’Aosta, e altre undici regioni ne hanno registrati meno di dieci ciascuna.
Le notizie di venerdì sul coronavirus in Italia. Sono stati registrati 518 nuovi casi di contagio – il numero più alto da oltre una settimana – e 85 morti: i ricoverati in terapia intensiva scendono invece a 316.
Assieme alle zanzare, l’estate costringe un po’ tutti a incontri ravvicinati con un’altra bistrattatissima famiglia di insetti: le vespe, capaci di rovinare pranzi all’aperto e di causare una considerevole dose di allarme e trambusto nel caso di un nido costruito vicino a un luogo abitato. Ma ci sono vespe e vespe, e non tutte dovrebbero preoccuparci: riconoscerle non è difficile, e può risparmiare qualche spavento e aiutare a convivere con insetti che, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno cattive intenzioni. Vespe e api La distinzione tra vespe e api è un fondamentale dell’osservazione faunistica: sono due famiglie dello stesso ordine, quello degli imenotteri, ma sono insetti completamente diversi. La principale e più evidente differenza tra le due famiglie, per quanto riguarda l’aspetto, è che le api hanno il corpo ricoperto di peli, mentre quello delle vespe è liscio, oltre che più allungato.
Dovremmo conoscere meglio le vespe. Tendiamo a temerle troppo, quando nella maggior parte dei casi non sono un pericolo: salvo allergie, o nidi in garage.
Toshiba, la grande multinazionale giapponese tecnologica, ha annunciato lunedì 21 dicembre che si aspetta di chiudere l’attuale anno con perdite intorno ai 4,1 miliardi di euro. Per affrontare la crisi, che deriva in parte da irregolarità di bilancio commesse negli ultimi 7 anni, Toshiba ha in programma il taglio di almeno 7.800 posti di lavoro e la vendita della sua divisione che si occupa di salute. Gli analisti sono comunque scettici circa l’efficacia del piano, giudicato tardivo, e ci sono dubbi sulle possibilità dell’azienda di riprendersi in tempi rapidi. Le azioni della società hanno perso il 9,8 per cento nella seduta in borsa di ieri e dallo scorso marzo a oggi hanno dimezzato il loro valore. Con il taglio di 7.800 posti di lavoro, Toshiba ridurrà del 4 per cento circa il suo numero di impiegati. I tagli più consistenti riguardano la divisione che produce prodotti elettronici di ampio consumo, come computer e altri dispositivi: l’azienda prevede di licenziare in quel settore circa 6.800 persone. I restanti 1.000 posti di lavoro saranno invece tagliati negli uffici della sede centrale dell’azienda. Secondo il presidente di Toshiba, Masashi Muromachi, difficilmente gli impiegati potranno trovare nuovi incarichi in altre divisioni della società, quindi molti si dovranno trovare un altro lavoro da qualche altra parte.
Toshiba è in guai seri. Prevede perdite per 4,1 miliardi di euro quest'anno, licenzierà 7.800 dipendenti e vuole vendere la sua divisione che si occupa di salute.
Da qualche giorno si è tornati a discutere di Charlie Hebdo, giornale satirico francese la cui redazione fu attaccata da alcuni terroristi islamisti nel gennaio del 2015. Otto giorni dopo gli attacchi di Bruxelles, su Charlie Hebdo è stato pubblicato un editoriale in cui ci si chiede se l’aver rinunciato a criticare e a mettere in discussione le religioni, compreso l’Islam, per paura di essere definiti “islamofobi” o “razzisti”, non abbia in qualche modo contribuito a creare il clima che ha reso possibili gli attentati terroristici degli ultimi mesi in Francia e Belgio. Il terrorismo, insomma, accade anche perché la libertà di parola è stata in qualche modo frenata e perché il silenzio ha preso il posto del pensiero critico. L’editoriale L’editoriale di cui si discute è stato pubblicato nel numero di Charlie Hebdo del 30 marzo e si intitola, nella sua versione inglese, How did we end up here? (“Come siamo arrivati a questo punto?”). L’editoriale inizia con un elenco delle cause degli attacchi di Bruxelles indicate dagli “specialisti”: l’incompetenza della polizia belga, la disoccupazione giovanile, l’isolamento degli immigrati in certi quartieri di Bruxelles. «Le cause sono molteplici e ognuno sceglie quella che più gli si addice in base alle proprie convinzioni». In realtà, prosegue l’editoriale, «gli attacchi sono la punta di un grande iceberg. Sono la fase finale di un processo di intimidazione e silenzio cominciato molto tempo fa» che ci ha reso incapaci di parlare e di criticare apertamente l’Islam.
Cosa dice l’editoriale di Charlie Hebdo di cui si parla da giorni. Si chiede se il terrorismo non sia in qualche modo conseguenza dell'aver rinunciato a criticare le religioni, Islam compreso, per paura di essere definiti "razzisti".