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Bill Gold, morto il 20 maggio a 97 anni, è stato un designer e illustratore: come scrisse nel 2010 Mekado Murphy sul New York Times, «se siete andati al cinema negli ultimi settant’anni ci sono buone possibilità che una parte del merito sia sua». Gold è infatti considerato uno dei migliori ideatori e illustratori di locandine per film: iniziò a farle negli anni Quaranta ed è andato avanti fino al 2011, quando fece quella di J. Edgar, il film di Clint Eastwood in cui Leonardo DiCaprio è J. Edgar Hoover. Gold ha disegnato almeno duemila locandine, comprese quelle di Casablanca, L’esorcista, Un tram che si chiama Desiderio, Barbarella, Hair, Gangster Story, Arancia Meccanica e Alien. Ha collaborato con alcuni dei più grandi registi di sempre (Alfred Hitchcock, Stanley Kubrick e Federico Fellini) ma è particolarmente noto il suo rapporto con Clint Eastwood: ha fatto le locandine di almeno 30 film da lui diretti o interpretati.
Le locandine di Bill Gold. È morto il 20 maggio, a 97 anni, e ha disegnato alcune delle migliori della storia del cinema.
La procura di Arezzo ha ordinato il sequestro del viadotto Puleto, sulla superstrada E45, nei pressi di Valsavignone, una frazione del comune di Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo al confine fra Toscana ed Emilia-Romagna. Il provvedimento è stato disposto in seguito all’apertura di un’inchiesta sul cedimento dell’asfalto di una piazzola di sosta della E45 l’11 febbraio del 2018. Secondo i periti incaricati dai magistrati di valutare la condizione del tratto di strada, il viadotto sarebbe a “rischio di collassamento” e in condizioni di “criticità estrema”. La procura al momento sta indagando contro ignoti per il reato di omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.
La procura di Arezzo ha ordinato il sequestro di un viadotto, perché a “rischio collassamento”.
Daniele Frongia, assessore allo Sport del Comune di Roma ed ex vice sindaco, è indagato per corruzione nell’ambito delle indagini che avevano portato all’arresto del presidente del consiglio comunale di Roma Marcello De Vito: il Corriere della Sera scrive che Frongia «è indagato nell’ambito della parte dell’inchiesta che ha portato in carcere l’ex presidente di Acea Luca Lanzalone e l’imprenditore Luca Parnasi» (la formulazione del Corriere è inesatta: per Lanzalone erano stati disposti a giugno 2018 gli arresti domiciliari, e non il carcere, come riportato allora correttamente dal Post: arresti poi revocati a gennaio 2019, ndr), il proprietario dei terreni di Tor di Valle su cui dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma. Aggiornamento: una precedente versione di questa notizia citava nel testo tra virgolette un’errata informazione pubblicata dal Corriere della Sera, successivamente verificata e corretta sul Post con una nota esplicativa.
Daniele Frongia, assessore allo Sport del Comune di Roma, è indagato per corruzione.
Plutone è stato fotografato oggi alle 14 (ora italiana) per la prima volta a una distanza ravvicinata grazie alla sonda spaziale New Horizons della NASA, partita più di nove anni fa dalla Terra proprio per raggiungere il pianeta nano del nostro sistema solare che si trova a circa 4,8 miliardi di chilometri da noi. Grazie alle fotografie e alle altre rilevazioni compiute da New Horizons, gli astronomi potranno comprendere meglio le caratteristiche e la storia di Plutone, corpo celeste di cui sono note poche cose anche a causa della sua posizione piuttosto remota e defilata. Nelle ultime settimane New Horizons ha già scattato alcune fotografie di Plutone nella sua fase di avvicinamento, permettendo tra le altre cose di calcolarne con più precisione le dimensioni. La NASA ha diffuso una immagine del pianeta nano scattata nell’ultima fase di avvicinamento della sonda, nelle prossime ore ne saranno pubblicate di nuove, ancora più dettagliate.
Le prime foto di Plutone. Per la prima volta nella storia possiamo vedere come è fatto il pianeta nano, grazie a una sonda spaziale della NASA.
Ieri lo staff di Facebook ha fatto sapere con una nota di aver subito un attacco di hacker. L’attacco è avvenuto due settimane fa, all’inizio di febbraio: nello stesso momento e con modalità molto simili a una serie di attacchi ad altre grandi società di internet. A quanto pare, non ci sono state fughe di dati degli utenti e la breccia nella sicurezza che ha permesso l’attacco è già stata riparata. Secondo quanto scrive lo staff di Facebook, gli hacker hanno utilizzato alcuni malware che hanno infettato il software Java dei computer di alcuni dipendenti di Facebook. Anche Twitter, due settimane fa, aveva rivelato di aver subito un attacco informatico molto simile. In quell’occasione, per prudenza, Twitter spedì una mail a circa 250 mila utenti i cui account risultavano potenzialmente compromessi, avvertendoli che avrebbero dovuto cambiare la password. All’epoca lo staff di Twitter scrisse che l’attacco era opera di professionisti molto ben preparati e organizzati.
Anche Facebook è stato attaccato. Lo ha rivelato ieri, ma l'attacco risale a due settimane fa: non c'è stata una fuga di dati e la modalità è simile a quella dell'attacco a Twitter.
Ieri era il “Giorno europeo per le domeniche libere dal lavoro”, una iniziativa organizzata dalla European Sunday Alliance, che raccoglie al proprio interno diverse associazioni e organizzazioni che si battono per tutelare il giorno fisso di riposo settimanale. All’organizzazione partecipano diversi sindacati, istituzioni religiose e altre associazioni attive nel sociale. CGIL, CISL e UIL hanno partecipato all’iniziativa organizzando diverse iniziative in Italia, occasione per protestare anche contro la liberalizzazione degli orari dei negozi previsto nel decreto “Salva Italia” del governo Monti. Alle iniziative hanno aderito anche la Confesercenti e diverse Curie, con una partecipazione condivisa e non così frequente tra sindacati, associazioni di categoria e istituzioni religiose. Il manifesto dell’European Sunday Alliance spiegava i motivi della giornata di sensibilizzazione:
Il lavoro di domenica. Un'iniziativa europea ieri ha riaperto la discussione sulla liberalizzazione degli orari dei negozi e creato un'insolita saldatura tra sindacati e Chiesa cattolica.
Tra le conseguenze dello tsunami che nel 2011 colpì il Giappone, causando la morte di più di 18mila persone, ce n’è una di cui ci si è accorti solo di recente: l’arrivo lungo le coste degli Stati Uniti di un gran numero di piccoli animali marini giapponesi, che hanno potuto attraversare l’oceano Pacifico, mettendoci anche degli anni, grazie a detriti di plastica e altri materiali dispersi a causa della forza dello tsunami. Uno studio a cui la rivista Science ha dedicato la sua ultima copertina spiega quali siano questi animali e quali siano le possibili conseguenze della loro diffusione a una grande distanza dai loro habitat naturali. Gli animali trovati dagli scienziati sono 289: sono soprattutto invertebrati, come cozze, anemoni e vermi di mare, granchi e stelle marine, ma ci sono anche alcuni pesci che hanno attraversato l’oceano intrappolati negli scafi di imbarcazioni mezze affondate. Il fenomeno è molto interessante perché è la prima volta che viene osservato in questa misura e perché è stupefacente che questi animali siano sopravvissuti per tanto tempo in mezzo all’oceano, dove le risorse alimentari sono molto minori rispetto alle acque costiere. In passato era già successo che alcuni animali si spostassero usando degli oggetti di origine umana come zattere, ma mai in così tanti. Alcune delle creature si sono anche riprodotte durante la propria traversata oceanica: gli scienziati hanno stabilito che in alcuni casi gli animali arrivati sulle coste statunitensi erano i nipoti di quelli partiti dal Giappone. Tra gli oggetti che hanno fatto da zattera agli animali ci sono anche borse frigo e caschi da motociclisti, ma quello che più di tutti ha fatto parlare di sé è stato un intero pontile galleggiante da 180 tonnellate, arrivato sulle coste dell’Oregon da Misawa nel giugno 2012, a più di un anno dallo tsunami: solo su questo pontile vivevano più di 120 diverse specie animali.
Lo tsunami del 2011 ha fatto arrivare 289 animaletti marini giapponesi negli Stati Uniti. Hanno attraversato l'oceano Pacifico a bordo di oggetti di plastica o relitti di imbarcazioni spinti in mare aperto, e si sono anche riprodotti nel frattempo.
La sera di mercoledì 15 ottobre, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan hanno presentato la manovra economica per il 2015 (che tecnicamente si chiama “legge di stabilità”). Si tratta del più importante documento di programmazione economica e finanziaria prodotto dal governo. Con la manovra si stabiliscono quali spese saranno affrontate nell’anno successivo e con quali tagli o nuove entrate finanziarle. Tanto per cominciare si tratta di una manovra molto sostanziosa: 36 miliardi complessivi, rispetto agli 11,6 miliardi del 2014. Secondo il governo, la manovra porterà al più grande taglio di tasso nella storia della Repubblica e alla creazione di 800 mila nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni. Negli ultimi giorni sono cominciate a girare bozze del testo e diversi esperti hanno commentato il suo contenuto. Tagli alle tasse e nuove imposte Il governo ha annunciato la manovra sostenendo che prevede 18 miliardi di tagli alle tasse. Nel dettaglio: 9,5 miliardi di tasse sono il rifinanziamento del bonus da 80 euro per il 2015 (che, come dice il nome, non è proprio un taglio di tasse, anche se l’effetto per alcuni è quello), 5 miliardi di taglio all’IRAP (un’imposta che devono pagare le società anche quando sono in perdita) e 1,9 miliardi di azzeramento dei contributi per i nuovi assunti a tempo indeterminato (in sostanza, i contributi che avrebbero dovuto versare per questi neoassunti i datori di lavoro saranno invece versati dallo stato, rendendo meno costoso al datore di lavoro assumere un dipendente). Secondo il ministro Padoan, intervistato domenica 19 durante il programma “In mezz’ora”, queste ultime misure dovrebbero portare a 800 mila nuove assunzioni nei prossimi tre anni.Infine, altri 800 milioni sono previsti per le partite IVA.
La manovra, spiegata bene. Le cose buone e le cose che ancora non tornano troppo nella Legge di stabilità presentata dal governo (e cosa c'entra la Commissione Europea?).
Mozilla, la fondazione che tra le altre cose si occupa dello sviluppo del browser Firefox, ha messo a disposizione una versione di Facebook Messenger per il suo programma per navigare online. Il sistema serve per utilizzare il social network direttamente dal browser, anche quando si stanno visitando altri siti. Quando viene attivata la funzione, si attiva una barra laterale nel browser per chattare con i propri amici su Facebook, vedere i loro aggiornamenti e ricevere le notifiche sulle attività degli altri profili. Mozilla è al lavoro per realizzare soluzioni simili con altri social network, per renderne più semplice e immediato l’accesso.
Usare Facebook direttamente da Firefox. Il browser ha una nuova funzione per inviare messaggi e vedere le notifiche direttamente dal programma.
Oggi il governo ha approvato un decreto legge che di fatto rende possibile l’iscrizione agli asili nido e alle scuole materne ai soli bambini vaccinati, aggiungendo inoltre sanzioni economiche per i genitori che decideranno di iscrivere i loro figli non vaccinati alla scuola dell’obbligo, quindi dalla primaria in poi. Il contenuto del decreto legge entra immediatamente in vigore, ma il Parlamento dovrà convertirlo in legge entro 60 giorni. La decisione è stata il frutto di una mediazione tra la proposta del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che aveva chiesto le vaccinazioni anche per gli iscritti alla scuola dell’obbligo, e altri ministri come quello dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che avevano proposto le sanzioni e non l’obbligatorietà. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha spiegato di avere scelto un decreto legge per attivare il prima possibile le nuove regole ed evitare un’emergenza sanitaria, visto il considerevole calo della copertura vaccinale nel nostro paese. (Il testo completo del decreto non è stato ancora diffuso.) La svolta è #vaccini obbligatori da zero a sedici anni
Come funzioneranno i vaccini obbligatori. Sono 12, saranno necessari per l'iscrizione all'asilo nido e alla scuola materna, poi ci saranno delle multe: lo ha deciso il governo con un decreto.
Nella serata di lunedì 9 marzo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che a partire da martedì mattina le misure per attenuare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) inizialmente imposte alla Lombardia e ad altre 14 province sono estese a tutta Italia. Significa che in tutta Italia ci saranno, tra le altre cose, rilevanti limitazioni degli spostamenti. Ci si potrà spostare per «comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute e rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza» ed è probabile che già domani – quando tra le altre cose sarà uscito il nuovo decreto, per ora solo annunciato – ci saranno informazioni più chiare e precise su cosa possano essere esattamente le esigenze lavorative, le situazioni di necessità e i motivi di salute. Sicuramente, comunque, è possibile spostarsi per andare a lavorare o per fare la spesa.
Il modulo di autocertificazione per spostarsi durante l’emergenza coronavirus. Ora che le restrizioni inizialmente previste per la Lombardia e altre 14 province sono state estese a tutta Italia.
L’equivalente albanese dell’Istat, che si chiama Instat, tiene d’occhio da qualche anno una nuova tendenza: i giovani albanesi cresciuti in Italia che decidono di tornare nel paese d’origine. È un andamento seguito e conosciuto da Arber Agalliu, 29 anni, che è un giornalista albanese fiorentino diventato cittadino italiano dallo scorso autunno con la procedura dei dieci anni di permanenza: «è ancora la stessa legge 91 del 1992 con cui hanno preso la cittadinanza i miei genitori, ti rendi conto?», dice. È in Italia dal 1998, arrivato bambino con la cosiddetta “seconda ondata” di immigrazione albanese, ed è quindi in Italia da quasi vent’anni. È stato rappresentante della “Rete Albanesi in Toscana” e fa appunto il giornalista. Dice che in questi ultimi dieci anni sono rientrati in Albania dall’Italia 34mila albanesi. È vero che l’Albania ha goduto negli ultimi anni di una certa stabilità politica? «Sì, e anche la minacciata crisi di governo delle ultime settimane» – quella che ha fatto slittare il voto per le elezioni parlamentari e presidenziali almeno fino al 16 luglio – «in realtà è una falsa crisi, una cosa che se sei appassionato di politica europea, come me, ti sembra un po’… “all’albanese”». Pur essendo l’immigrazione albanese una delle più antiche del nostro paese (una importante comunità albanese cristiana si insediò in Sicilia nel XV secolo, fuggendo dall’invasione turca), i picchi di arrivi si sono registrati nel 1991 e nel 1998, con le immagini indimenticabili delle grosse navi mercantili sovraccariche di uomini che partivano da Durazzo per arrivare in Puglia (quella dell’estate del 1991 fu la prima ondata del suo genere in Italia, e talmente forte da invertire completamente la tendenza della popolazione albanese: dalla crescita nella seconda metà degli anni Ottanta, a una crescita negativa fra il 1989 e il 2001), e la storia della colossale truffa bancaria del 1997.
Gli albanesi italiani che tornano in Albania. È una tendenza in crescita negli ultimi anni che c'entra con la crescita economica albanese e il ristagno italiano, ma anche con le tante contiguità tra i due paesi.
Da domenica 11 maggio si discute molto di alcune dichiarazioni di Beppe Grillo riportate dai giornali in cui lo stesso Grillo avrebbe messo in dubbio l’importanza delle mammografie come strumento di prevenzione del tumore al seno. Molti giornali hanno attribuito a Grillo delle frasi che però lui ha negato ripetutamente di aver detto. Ora però un video ottenuto dal Post mostra esattamente le parole dette da Grillo, e per capire chi abbia ragione bisogna ricapitolare esattamente i termini della discussione. Beppe Grillo ha partecipato sabato 9 maggio a una marcia organizzata dal Movimento 5 Stelle tra Perugia e Assisi per chiedere l’introduzione del reddito di cittadinanza: in quella giornata pubblica, ha parlato a più riprese e in diversi momenti con i giornalisti. Alcuni di loro hanno poi riferito una serie di accuse mosse da Grillo nei confronti del professor Umberto Veronesi – un famoso oncologo – a proposito delle raccomandazioni delle mammografie come strumento di prevenzione dei tumori al seno. Grillo ha accusato Veronesi di essere interessato a promuoverle anche per i finanziamenti che le istituzioni mediche che guida ricevono da alcune società che producono strumentazioni per fare le mammografie. Ma per dire questo ha anche sostenuto che le mammografie siano meno importanti di quanto viene normalmente detto. L’agenzia Adnkronos riferiva così le parole di Grillo, per esempio:
Il video vero di Grillo sulle mammografie. Il Post ha trovato quello giusto, dove parla dell'importanza dei controlli preventivi sui tumori: per capire chi avesse ragione tra lui e i giornalisti.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 16.310 nuovi casi positivi da coronavirus e 475 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 25.304 (59 in meno di ieri), di cui 2.520 nei reparti di terapia intensiva (2 in meno di ieri) e 22.784 negli altri reparti (57 in meno di ieri). Sono stati analizzati 260.704 test, di cui 163.230 tamponi molecolari e 97.474 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è il 9,5 per cento, quella dei test antigenici dello 0,9%. Nella giornata di venerdì i contagi registrati erano stati 16.146 e i morti 477. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (2.134), Sicilia (1.954), Veneto (1.929), Emilia-Romagna (1.674), Lazio (1.282), Campania (1.132).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, sabato 16 gennaio.
Questa mattina verso le 7.45 è iniziato un incendio sul tetto della Cavallerizza Reale, storico complesso architettonico del centro di Torino, riconosciuto patrimonio dall’Unesco e occupato da alcuni anni da collettivi. L’incendio, scrive La Stampa, sarebbe iniziato nelle ex stalle dello stabile, chiamate «Le Pagliere», dove ci sono i magazzini, e dove viene accatastato materiale di risulta. Sul posto sono intervenute cinque squadre dei vigili del fuoco che hanno spento l’incendio dopo poco tempo. Il prefetto di Torino Claudio Palomba ha detto che non ci sono stati feriti e che l’area dell’edificio interessata dell’incendio è stata messa sotto sequestro.
C’è stato un incendio sul tetto della Cavallerizza Reale, a Torino.
Quando mio figlio compì un anno, alcuni amici gli regalarono un libro illustrato di Snoopy intitolato Puoi essere qualsiasi cosa. Nelle pagine di questo divertente libro, Snoopy è impegnato in una serie di professioni notevoli: sportivo di successo, chirurgo, pilota di aerei e così via. Snoopy indossa di volta in volta i vestiti del lavoro in questione, è ritratto come «avvocato di fama mondiale», un «letterato di fama mondiale», e addirittura come un «impiegato di supermercato di fama mondiale»: Snoopy è superlativo in tutte le cose che fa. Il libro era grande e aveva colori brillanti; probabilmente era pensato per bambini più grandi, dal momento che le pagine erano fatte con carta tradizionale e non erano spesse e resistenti come nei libri cartonati. Quando mio figlio tentò di girare le sottili pagine di carta del libro con le sue manine cicciotelle, finì inevitabilmente col strapparle: si divertiva e così continuò. Lo lasciai fare e anzi qualche volta lo aiutai. Potreste pensare che la mia permissività fosse dettata da un carattere rilassato, o dalla volontà di lasciare libera la curiosità di mio figlio (e far sì che scoprisse che le pagine si strappano quando le tiri) per qualche tipo di nobile ideale. Ma non è così. Il vero motivo per cui non mi dispiaceva che mio figlio strappasse le pagine del libro è che, come psicologa e genitore, ero profondamente contraria al suo messaggio, riassunto nella prima pagina: «Proprio come Snoopy, l’unico limite a ciò che puoi raggiungere è la tua immaginazione: puoi essere qualsiasi cosa». Per i genitori questo messaggio – cioè che i nostri figli possano fare qualsiasi cosa a cui decidono di dedicarsi – è molto affascinante. A quale genitore non piacerebbe credere che l’unico limite ai successi dei propri figli sia la loro immaginazione? Chi non vorrebbe incoraggiarli a perseguire le loro ambizioni e diventare un chirurgo o fondare un’azienda tecnologica? Cosa può esserci di sbagliato nel dire ai nostri figli che possono diventare qualsiasi cosa vogliano? Molte cose, in realtà.
Forse non dovremmo dire ai bambini “potrai diventare quello che vuoi”. Secondo alcuni studi fa più male che bene: innanzitutto è statisticamente falso, e poi crea pressioni e diffonde un'immagine distorta della società.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 12.956 nuovi casi positivi da coronavirus e 336 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 21.408 (247 in meno di ieri), di cui 2.128 nei reparti di terapia intensiva (15 meno di ieri) e 19.280 negli altri reparti (232 in meno di ieri). Sono stati analizzati 162.305 tamponi molecolari e 148.689 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,1 per cento. Nella giornata di martedì i contagi registrati erano stati 10.630 e i morti 422. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.849), Campania (1.635), Puglia (1.036) e Sicilia (1.027).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 10 febbraio.
In alcune circostanze, Chromecast di Google può causare temporanei malfunzionamenti alla rete WiFi cui è collegato. Il problema è stato confermato da Google e diversi produttori di router – i dispositivi collegati a Internet che gestiscono il segnale WiFi – sono al lavoro per rimediare. Chromecast è uno degli accessori di maggior successo di Google degli ultimi anni: collegato al televisore, serve per vedere i video di YouTube e altri contenuti in streaming senza dover ricorrere a cavi o ad altri sistemi più complicati. I malfunzionamenti riguardano anche Google Home, il dispositivo per la casa (non in vendita in Italia) che serve per impartire a voce i comandi all’assistente di Google. Il problema con il WiFi riguarda router di numerose marche, compresi quelli prodotti da ASUS, Linksys, Netgear, TP-Link e Synology. Il malfunzionamento varia a seconda del modello, ma di base si presenta con caratteristiche simili: all’improvviso la rete WiFi smette di funzionare, talvolta per qualche minuto, per poi riprendere normalmente.
Chromecast può farvi impazzire la rete WiFi, per qualche minuto. Un problema sospettato da tempo dagli utenti ora è stato confermato da Google, che è al lavoro per risolverlo.
A una settimana dalla sua approvazione, il governo ha finalmente presentato la Nota di aggiornamento al DEF, il documento che contiene le intenzioni di spesa e le previsioni di crescita e di indebitamento del governo, oltre a una descrizione sommaria delle principali misure che intende introdurre. Nella nota c’è più o meno tutto quello che ci si aspettava: un deficit al 2,4 per cento per il primo anno, a cui seguirà una forte riduzione; la promessa di introdurre il reddito di cittadinanza e di cominciare a riformare le pensioni, oltre a previsioni di crescita unanimemente ritenute troppo ottimistiche. L’elemento principale della nota è la previsione del deficit, cioè la differenza tra quanto lo Stato incassa e quanto intende spendere: già la scorsa settimana il governo aveva deciso di alzarlo fino al 2,4 per cento del PIL, dopo un duro scontro tra il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Inizialmente il governo prevedeva di mantenere il deficit al 2,4 per cento del PIL per tre anni, ma in seguito alle pressioni dei mercati finanziari e, secondo i giornali, del presidente della Repubblica, la stima è stata abbassata al 2,1 per cento per il 2020 e all’1,8 per cento per il 2021.
I primi numeri della manovra. Il governo ha finalmente pubblicato il DEF: ci sono deficit al 2,4 per cento, reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni, ma anche stime di crescita MOLTO ottimistiche per il futuro.
La foto più simpatica di questa raccolta è senza dubbio quella di un procione allo zoo di Neumünster, in Germania, che con la sua espressione buffa si attacca alla zampa del custode che è lì per dargli da mangiare. Sappiamo che qualcuno potrà immedesimarsi. Poi ci sono capre dei Carpazi, un fiero pinguino allo zoo di Central Park a New York e il dettaglio di una zampa di cicogna americana. Per finire c’è la foto di una mandria di bisonti americani in Iowa che sembra un quadro e – sempre in tema di paesaggi scenografici – cigni su un lago ghiacciato con una centrale elettrica sullo sfondo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Capre dei Carpazi, procioni e bisonti, tra gli animali fotogenici della settimana.
Il 2020 sarà un anno di importanti elezioni amministrative in Italia. Si voterà per rinnovare presidenti e consigli regionali in otto regioni e per scegliere i sindaci e i consigli comunali di oltre mille comuni, tra cui Venezia, Mantova, Agrigento e Arezzo. L’elezione più vicina in ordine di tempo sarà anche quella considerata più importante per la situazione politica nazionale: il voto per scegliere il presidente dell’Emilia-Romagna, la “regione rossa” per eccellenza, dove si voterà il prossimo 26 gennaio. Una sconfitta del Partito Democratico in questa regione, ipotizzano in molti, potrebbe portare addirittura alla fine del secondo governo Conte. Emilia-Romagna, 26 gennaio È l’unica regione in cui si è già stabilito quando votare e in cui i due principali schieramenti hanno già annunciato i loro candidati. Il centrosinistra ha scelto il presidente di regione uscente, Stefano Bonaccini del PD, mentre il centrodestra sosterrà la senatrice leghista Lucia Borgonzoni. Fino a pochi anni fa la vittoria del centrosinistra in Emilia-Romagna sarebbe stata data per scontata: la regione era il cuore dell’area a cavallo dell’Appennino Tosco-Emiliano dove fin dal Dopoguerra i partiti della sinistra italiana hanno governato e ottenuto i migliori risultati.
Tutte le prossime elezioni in Italia. Superata l'Umbria, ci aspetta un anno intenso: si parte il 26 gennaio con l'Emilia-Romagna, poi altre sette regioni e oltre mille comuni.
National Geographic Society e 21st Century Fox hanno stretto un accordo da 725 milioni di dollari per creare una joint-venture che si chiamerà National Geographic Channels e che si occuperà della gestione dei canali televisivi del National Geographic e delle sue molte pubblicazioni, a partire dalla sua famosa rivista (quella col bordino giallo) venduta in milioni di copie in giro per il mondo. Fox avrà il controllo del 73 per cento della nuova azienda, mentre il resto delle quote sarà in mano a National Geographic: le due parti avranno comunque un numero pari di rappresentanti nel consiglio di amministrazione e condivideranno le scelte di gestione della società. Fox collaborava già con National Geographic, ma secondo diversi analisti il nuovo accordo sancisce un impegno molto più consistente della grande multinazionale delle telecomunicazioni controllata dalla famiglia del miliardario australiano Rupert Murdoch. Dal 1888 National Geographic Society promuove la ricerca scientifica in molti ambiti – tra cui la geografia, le scienze naturali e l’archeologia – occupandosi anche della tutela dell’ambiente e della divulgazione delle nuove scoperte. È una delle più grandi istituzioni scientifiche senza scopo di lucro al mondo e la sua sede è a Washington, negli Stati Uniti, ma negli anni ha aperto divisioni e filiali in molti altri posti. Alla parte senza scopo di lucro si affiancano un’ampia serie di iniziative editoriali con pubblicazioni di vario tipo, dai documentari alla famosa rivista conosciuta soprattutto per i suoi reportage fotografici in tema naturalistico. Ed è questo il settore che sarà interessato dall’accordo con Fox, mentre il resto di National Geographic Society continuerà a essere una non profit.
Il nuovo accordo tra National Geographic e Fox. L'azienda di Rupert Murdoch ha fatto un accordo per gestire il celebre mensile e i suoi canali tv.
Dopo una prima fase sperimentale condotta in Canada con un numero limitato di iscritti, Facebook ha confermato di avere messo a disposizione una nuova opzione nella sua applicazione Messenger per iPhone per effettuare chiamate vocali gratuitamente, tramite WiFi o la rete dati del proprio operatore telefonico. Il sistema per ora funziona solamente negli Stati Uniti, ma se fosse esteso in tempi brevi al resto del mondo e ad altri smartphone, a partire da Android, potrebbe rendere in poco tempo Facebook il più grande gestore di chiamate attraverso Internet su smartphone, settore molto affollato e in cui spicca da tempo Skype. I responsabili del social network hanno confermato al sito di tecnologia The Verge di avere avviato la diffusione della nuova opzione per Messenger negli Stati Uniti, ma non hanno dato ulteriori informazioni sui tempi di una sua possibile estensione in altri paesi. Il sistema consente di effettuare una chiamata vocale verso i propri amici su Facebook gratuitamente e, stando alle prime recensioni, la qualità dell’audio è molto buona.
Le telefonate gratis su Facebook. Si possono fare grazie a una nuova opzione dell'applicazione Messenger, per ora solo su iPhone e negli Stati Uniti.
Un recente tweet del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con nuove minacce verso la Corea del Nord e allusioni al fatto di avere un pulsante per il lancio di un attacco nucleare “molto più grande e potente” di quello del dittatore Kim Jong-un, ha dato nuovi elementi al dibattito che dura ormai da mesi sul perché Twitter non abbia deciso di sospendere l’account di Trump, vista la sua retorica minacciosa e violenta. Twitter ha pubblicato un nuovo post sul suo blog dove spiega perché ha deciso di non censurare i tweet dei leader politici mondiali, anche se infrangono le regole che lo stesso social network si è dato. Il post non cita mai espressamente Trump, ma è chiaro che sia stato pubblicato per parlare di lui e della facilità con cui pubblica tweet contenenti minacce, commenti fuori luogo o veri e propri insulti nei confronti di altre persone. North Korean Leader Kim Jong Un just stated that the “Nuclear Button is on his desk at all times.” Will someone from his depleted and food starved regime please inform him that I too have a Nuclear Button, but it is a much bigger & more powerful one than his, and my Button works!
Twitter ha spiegato perché non banna @realDonaldTrump. Un post del social network dice – senza citarlo direttamente – che censurarlo danneggerebbe il dibattito pubblico.
Da quando il Consiglio dei ministri presieduto da Matteo Renzi ha approvato la legge di stabilità – il testo che stabilisce quali spese potranno essere affrontate dallo stato, in quali ambiti e grazie a quali entrate – una delle discussioni più accese ha riguardato il taglio dei fondi per le regioni. Bisogna dire innanzitutto che il testo della legge di stabilità non c’è, per il momento: ci sono delle slide piuttosto sommarie presentate durante una conferenza stampa da Renzi e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (durante quella stessa conferenza Renzi aveva dichiarato che il testo sarebbe stato reso pubblico nel giro di poche ore, ma in realtà alcuni giornali scrivono adesso che sarà presentato alle Camere lunedì) e la “bozza” presentata alla Commissione europea. Nelle slide si dice che i 36 miliardi di euro della manovra saranno coperti, tra le altre cose, grazie a 15 miliardi provenienti dalla revisione della spesa. Subito dopo l’incontro, il presidente del Consiglio aveva riassunto la manovra in un tweet dicendo: «La differenza tra la finanziaria 2014 e quella 2015 è che ci sono 18 miliardi di tasse in meno. Tutto qui». Questa è stata la principale notizia per qualche ora ma oggi quasi tutti i giornali aprono con la notizia dello scontro fra il governo e le regioni.
Perché le regioni litigano con Renzi. Riassunto della discussione su tasse, tagli e sprechi che da ieri fa accapigliare il presidente del Consiglio, Sergio Chiamparino e molti altri.
Il regista statunitense David Lynch ha realizzato uno spot per Louboutin beautè, la nuova linea di cosmetici di Christian Louboutin, lo stilista francese famoso per le sue scarpe con la suola rossa. Nello spot, creato per presentare la linea di smalti, appaiono delle boccette che assomigliano a piccole sculture di vetro e che ricordano i tacchi delle scarpe di Louboutin, in un’atmosfera molto surreale (d’altra parte è uno spot di Lynch).
Lo spot di David Lynch per Louboutin. Uno spot molto in stile Lynch, per la nuova linea di smalti della "Louboutin beautè".
Marc Lipsitch è un epidemiologo statunitense, direttore del Centro per le dinamiche sulle malattie trasmissibili (Università di Harvard, Stati Uniti) e da settimane si occupa del coronavirus (SARS-CoV-2) soprattutto su Twitter, dove pubblica spesso informazioni e valutazioni sulla diffusione della COVID-19, la malattia causata dal virus. Come altri suoi colleghi che studiano il diffondersi delle malattie infettive, Lipsitch è ormai arrivato alla conclusione che difficilmente potremo evitare una diffusione su grande scala del coronavirus: “Penso che il risultato più probabile sia che alla fine non riusciremo a contenerlo”. Se così fosse, i governi di numerosi paesi e tutti noi dovremo affrontare una crisi sanitaria con pochi precedenti, ma comunque meno catastrofica di come sia stata talvolta raccontata sui giornali negli ultimi giorni. All’Atlantic, che ha di recente dedicato un lungo articolo alla diffusione della COVID-19, Lipsitch ha spiegato che entro un anno tra il 40 e il 70 per cento della popolazione mondiale potrebbe essere contagiata. Questo però non significa che tutti diventeranno malati gravi, anzi: “È probabile che molti si ammaleranno lievemente, o che saranno asintomatici”. Non è un dettaglio da poco, e viene spesso dimenticato quando si parla di malattie infettive, senza mettere nella giusta prospettiva i casi, distinguendo quelli gravi (pochi nel caso della COVID-19) rispetto a quelli lievi (per ora la maggior parte).
Il coronavirus è incontenibile? è uno scenario sempre più probabile secondo diversi epidemiologi: lo prenderemo in tanti e potrebbe diventare un ricorrente ospite indesiderato, come l'influenza.
Matteo Orfini, parlamentare del PD, ha scritto un post sul suo blog per provare a spiegare perché per il PD era impossibile votare Stefano Rodotà alla Presidenza della Repubblica. Orfini è uno dei cosiddetti “Giovani turchi”, la corrente vicina al segretario Bersani, ma nel corso delle votazioni per il presidente ha preso posizioni fortemente critiche verso la dirigenza del partito. Il primo problema, dice Orfini, è stato numerico: il PD si sarebbe spaccato in due e una metà avrebbe votato, insieme a PDL e Scelta Civica, Anna Maria Cancellieri – e sarebbe riuscito ad eleggerla. Il secondo motivo è stato che Rodotà non ha mai preso le distanze da Grillo e da quelli che Orfini definisce i suoi attacchi alla Costituzione. Sono stati giorni difficili. Ho passato ore a discutere con le persone per strada, fuori dal parlamento. Con quelli che volevano capire e con quelli che mi insultavano. Ho ricevuto centinaia di messaggi e mail. Ho provato a rispondere uno per uno, ma è impossibile. Quindi scrivo questo post cercando di condividere con voi quello che penso su quanto è accaduto.
Perché il PD non ha votato Rodotà. Lo spiega Matteo Orfini, membro dimissionario della segreteria, dicendosi disposto a "una bella litigata".
La prima pagina del Giornale oggi ospita un circo di elementi pop che non sarebbe capace nemmeno Rolling Stone. Cominciamo da sinistra, dove è pubblicato un botta e risposta tra Bruno Vespa e Vittorio Feltri dopo che il secondo le aveva cantate al primo, ieri. Poi, al centro, una delle consuete aperture del Giornale contro la sinistra, ma in questo caso sostanziata da una fotografia che può essere irrilevante quanto volete sul piano sostanziale, ma fa effetto: per le intenzioni del Giornale è perfetta. Mostra il sindaco di bari Michele Emiliano intento a stappare dello champagne assieme a Fabio De Santis e Angelo Balducci. C’è molta allegria e molta concitazione da stappo. Fa-effetto. Il titolo è “Champagne, ecco il brindisi tra la cricca e la sinistra”. La storia è quella della concessione dell’appalto per la ricostruzione del Teatro Petruzzelli di Bari a Balducci e De Santis. E se la foto e l’apparente intimità non dimostrano niente, l’appalto invece qualcosa racconta: o la “cricca” operava con tutti normalmente senza che questo implicasse necessariamente vicende losche, e questo allora vale per molti nomi fatti in queste settimane, oppure operava solo con modalità di baratto, e allora bisogna capire come sia andata col Petruzzelli.
La cricca contro Arata Isozaki. Il Giornale pubblica in prima pagina un'intercettazione che riguarda il grande architetto giapponese, e anche altro.
Dopo il grave incidente alla centrale nucleare di Fukushima, molti paesi che utilizzano l’energia atomica hanno deciso di rivedere i loro piani energetici, cercando di rafforzare le misure di sicurezza negli impianti o adottando decisioni più drastiche – e forse difficilmente applicabili – come nel caso della Germania, che ha deciso di dismettere entro i prossimi dieci anni numerose centrali. Nel mondo ci sono tuttavia molti paesi determinati a proseguire nei loro piani per il nucleare e alcuni dispacci diplomatici svelati da Wikileaks, e pubblicati da poco da Reuters, dimostrano come scarsa preparazione e corruzione potrebbero far aumentare sensibilmente i rischi per possibili nuovi incidenti nucleari. In un dispaccio proveniente dall’ambasciata statunitense di Hanoi del 2007, per esempio, un funzionario si dice preoccupato per le modalità in cui vengono conservate le scorie radioattive in Vietnam, un paese che da tempo ha piani molto ambiziosi sul fronte della costruzione di nuove centrali. Nel documento vengono riportate anche le parole del viceministro alla Scienza e tecnologia, Le Dinh Tien, che ammette le carenze nella gestione dei registri per le scorie e la scarsa capacità di metterle in sicurezza.
Le centrali nucleari, parliamone. A che punto è l'industria atomica in giro per il mondo e quali sono i punti critici.
Stamattina è morta a 73 anni la cantante italiana Lara Saint Paul, pseudonimo di Silvana Areggasc Savorelli. ANSA scrive che la notizia è stata confermata dalla sorella, e che la cantante era malata da tempo e ricoverata in un ospedale di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. Lara Saint Paul nacque nel 1945 ad Asmara, in Eritrea, figlia di un uomo italiano e di una donna eritrea. Esordì al Festival di Sanremo nel 1962 con il nome di Tanya cantando “I colori della felicità”; nell’edizione del 1968 portò la canzone “Mi va di cantare”, che cantò in coppia con il trombettista e cantante americano Louis Armstrong. Negli anni Settanta ebbe modo di collaborare con artisti noti in tutto il mondo come Ray Charles e Stevie Wonder, e si esibì più volte in Europa, negli Stati Uniti e in Sudamerica. Fu amica per molti anni di Frank Sinatra.
È morta a 73 anni la cantante Lara Saint Paul.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Tre consigli a chi vuol fare il giornalista. Li elenca Giovanni De Mauro su Internazionale di questa settimana.
Quando, negli anni ’80 e ’90, le protagoniste dei manga giapponesi si trasformavano da impacciate adolescenti a sexy e letali supereroine nessuno aveva nulla da ridire. E da allora i toni sembrano rimasti più o meno quelli: dalle Winx alle Witch e compagnia, le gonne corte sono la versione contemporanea del costume di Superman. Per quanto riguarda Miley Cyrus è il contrario: jeans e t-shirt erano la sua seconda identità e quando ha finalmente deciso di metterla da parte, le fan hanno storto il naso. Cominciamo daccapo. “Hannah Montana” è una sitcom per ragazzine, una specie di “Incantevole Creamy” in cui la protagonista ha di fatto due vite: in una si chiama Miley come l’attrice che la interpreta, nell’altra è una cantante idolo delle teenager che si chiama Hannah Montana. In più, la vita di Miley personaggio aderisce a quella di Miley attrice: il padre (e manager) del suo personaggio è lo stesso padre (e manager) dell’attrice e cantante, la madre non esiste sullo schermo così come non esiste nelle cronache dei tabloid: uno smaccato caso di “c’è ma non si vede” che, in tv, è stato tradotto con “morta in circostanze non specificate”. E la lacrimuccia Disney è assicurata. L’unica differenza con la vera vita della ragazza è che la “vera” diciassettenne Miley canta con il suo nome. E adesso si è stancata di giocare a quella che, fuori dal palcoscenico, passa il tempo a pettinare le bambole: pare che questo stia generando delle agitazioni.
Piccole Hannah Montana crescono. Le giovani fan spiazzate dalla trasformazione in una Miley Cyrus provocante e smaliziata.
Aggiornamento delle 20:00 Il segretario Guglielmo Epifani ha aperto l’assemblea del Partito Democratico con un lungo discorso in cui si è occupato di numerosi temi da Berlusconi alla situazione economica, passando per la guerra in Siria e i difficili rapporti tra le forze che sostengono il governo. Al termine del suo intervento, Epifani ha proposto il prossimo 8 dicembre come data per le primarie, che dovrebbero concludere così il percorso per l’elezione del nuovo segretario. L’assemblea è stata aggiornata a domani, sabato 21 settembre, per la discussione degli altri punti all’ordine del giorno. — — —
Epifani propone l’8 dicembre per le primarie del PD. Lo ha detto durante il discorso di apertura dell'assemblea che dovrà decidere anche le regole del congresso.
Davanti al municipio di San Francisco, in California, è stata esposta un’installazione di stivali vuoti: ogni paio rappresenta uno dei 481 soldati californiani morti nella guerra in Iraq. Si tratta di una versione locale di Eyes Wide Open, una mostra nata nel gennaio del 2004 a Chicago che esponeva un paio di stivali per ogni soldato americano morto nelle guerre in Iraq e Afghanistan, insieme a un numero imprecisato di scarpe per ricordare i civili morti nei due conflitti. La mostra è sostenuta dall’American Friends Service Committee, un’associazione di quaccheri che si batte per i diritti umani, contro la leva militare, contro le guerre, contro la pena di morte. Nel tempo il numero dei soldati morti nelle due guerre è aumentato e anche la mostra è cresciuta e si è spostata in molte città americane. Nel 2007 i militari morti in Iraq sono diventati 3.500 e da allora Eyes Wide Open è stata suddivisa in mostre più piccole, ognuna delle quali è dedicata ai soldati di un determinato stato americano deceduti in entrambe o una delle due guerre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Eyes Wide Open, 481 paia di stivali contro la guerra. Le foto della mostra a San Francisco: nacque a Chicago nel 2004 per protestare contro il conflitto in Iraq e Afghanistan.
La Paulson & Co. Inc., società di gestione di investimenti specializzata in hedge fund fondata dal milionario John Paulson, ha annunciato l’acquisto della Steinway Musical Instruments, una delle aziende produttrici di strumenti musicali più famose al mondo. Il consiglio di amministrazione di Steinway ha accettato un’offerta di 512 milioni di dollari (circa 383 milioni di euro), pari a 40 dollari per azione. Paulson aveva già presentato un’offerta d’acquisto da 477 milioni di dollari (circa 358 milioni di euro), che superava di 39 milioni di dollari quella presentata circa sei settimane fa da Kohlberg & Co., un fondo di investimento privato, che successivamente – il 13 agosto – aveva comunicato che non avrebbe eguagliato l’offerta, pari a 38 dollari per azione. Steinway ha annunciato che pagherà a Kohlberg & Co. 6,7 milioni di dollari come tassa di terminazione della trattativa. Dopo la diffusione della notizia, mercoledì 14 agosto le azioni della Steinway hanno chiuso a 41,29 dollari, con un rialzo dell’8 per cento alla borsa di New York. Ora, secondo i termini dell’accordo, una società affiliata alla Paulson presenterà entro cinque giorni un’offerta per acquisire tutte le azioni ordinarie in circolazione della Steinway, ritirandola dal mercato a trasformandola in una società privata.
John Paulson ha comprato Steinway. Un milionario gestore di hedge fund ha comprato la famosa società di pianoforti per 512 milioni di dollari (lui già ne aveva tre, di pianoforti).
Mercoledì sera il presidente del Consiglio, Enrico Letta, è stato ospite della trasmissione Otto e mezzo, condotta da Lilli Gruber su La7. Letta ha parlato del suo governo, dicendo che durerà «fino alla fine della legislatura» e ripetendo – come già aveva fatto nel suo discorso programmatico, un mese fa – la scadenza dei 18 mesi entro cui fare le riforme. Letta ha parlato anche della legge elettorale, dicendo che non si tornerà a votare con quella attuale, e della riforma del finanziamento ai partiti, su cui il governo ha presentato una prima proposta. Nel corso della puntata sono stati toccati poi diversi temi economici.
Enrico Letta a Otto e Mezzo (video). Il presidente del Consiglio ha detto, tra le altre cose, che il suo governo durerà «fino alla fine della legislatura».
I responsabili dell’ambizioso progetto di rimozione della Costa Concordia, la nave da crociera di Costa Crociere che naufragò nel gennaio del 2013 a poca distanza dalle coste dell’Isola del Giglio (Toscana) causando la morte di 32 persone, hanno annunciato che i lavori per fare galleggiare nuovamente l’imbarcazione inizieranno il prossimo 14 luglio. Per l’avvio dei lavori manca ancora il parere favorevole dell’Osservatorio di monitoraggio, che dovrebbe sciogliere le ultime riserve il giorno precedente, sulla base delle condizioni meteo e del mare. Per fare galleggiare la Costa Concordia saranno vuotati i cassoni pieni di acqua che nei mesi scorsi le sono stati montati intorno: l’aria che si accumulerà al loro interno permetterà alla nave di sollevarsi dal fondale. Nei giorni seguenti l’imbarcazione sarà trainata molto lentamente verso nord, e dopo circa 370 chilometri di viaggio raggiungerà il porto di Genova, dove sarà smantellata. Per il progetto di rimozione si tratta del secondo momento decisivo, dopo quello delicatissimo di settembre 2013, quando l’enorme nave da crociera fu fatta ruotare per farle assumere nuovamente l’assetto verticale. La compagnia Costa Crociere ha annunciato che il 14 luglio potrebbero iniziare le operazioni di galleggiamento del relitto di Costa Concordia, la nave da crociera naufragata sull’isola del Giglio il 13 gennaio di due anni fa. Il condizionale è d’obbligo per due motivi, normativo e logistico. Come precisa la stessa compagnia, «l’avvio dell’operazione è soggetta all’autorizzazione dell’Osservatorio e dovrà essere riconfermata anche in base alle previsioni meteorologiche dei prossimi giorni. Pertanto la conferma ultima dell’inizio operazioni potrà essere fornita solo il giorno precedente».
La Concordia presto tornerà a galleggiare. Tempo e mare permettendo, il 14 luglio inizieranno i lavori per staccarla dal fondale vicino all'Isola del Giglio: poi partirà per Genova.
Raffaella Paita, assessore regionale in Liguria – del Partito Democratico – alle Infrastrutture e alla Protezione civile e candidata presidente della Liguria alle elezioni regionali del prossimo maggio è indagata per quanto accaduto a Genova durante l’alluvione del 9 e 10 ottobre del 2014. Secondo il Corriere della Sera «i reati contestati sarebbero omicidio colposo (art.589 del codice penale), crollo di costruzioni o altri disastri dolosi (art.434), delitti colposi di danno (art.449)». Repubblica scrive anche che «la Procura della Repubblica le contesta la “mancata allerta”, perché quella sera, nonostante le previsioni meteorologiche sfavorevoli e le fortissime piogge in corso, rimase chiusa fino alla mezzanotte la sala operativa della Protezione Civile in viale Brigate Partigiane a Genova, che avrebbe dovuto coordinare i soccorsi». Qualche giorno fa Matteo Renzi – in visita a Genova per inaugurare la riapertura del cantiere per la messa in sicurezza del Bisagno – aveva dichiarato il suo «totale sostegno» a Raffaella Paita. Lo scorso ottobre a Genova, a causa delle forti piogge, erano esondati diversi torrenti tra cui il Bisagno, che attraversa la città. Una persona era morta nella zona di Brignole: il suo corpo era stato trovato nell’acqua vicino a un tunnel proprio dove il Bisagno aveva rotto gli argini e dove l’acqua aveva raggiunto i due metri di altezza. Da subito c’erano state molte polemiche per la mancanza di un’allerta da parte della Protezione Civile: un’allerta anche di grado 1 avrebbe infatti almeno sollecitato i cittadini a togliere le auto dalle zone a rischio di esondazione e limitare gli spostamenti. I magistrati Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese avevano aperto un’inchiesta: Raffaella Paita, ascoltata dalla Procura nei mesi scorsi, ha sostenuto di essere stata per tutta quella notte nella centrale operativa e oggi dice che la decisione di diffondere o no un’allerta è una decisione tecnica che non spetta agli assessori.
La candidata del PD in Liguria è indagata. Raffaella Paita – che è anche assessore alle Infrastrutture e alla Protezione Civile – ha ricevuto un avviso di garanzia per l'alluvione di Genova dello scorso ottobre.
Un ragazzo di 22 anni è stato accoltellato all’addome in via Ciriè, a Milano nord. ANSA scrive che è stato soccorso verso le 2.30 e portato all’ospedale Niguarda dove è stato operato d’urgenza. Sempre ANSA scrive il che ragazzo non è in pericolo di vita e che la polizia ha aperto un’indagine.
Un ragazzo di 22 anni è stato accoltellato a Milano.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Dopo il podcast, Springsteen e Obama ci hanno tirato fuori anche un libro, che esce il 26 ottobre. C'è la shortlist del Mercury Prize, quello che vi dico sempre essere l'unico premio musicale con qualche criterio di qualità (anche se ha preso delle sbandate negli ultimi anni): tra quelli di cui abbiamo parlato qui di passaggio ci sono i Wolf Alice, i Sault, Arlo parks e Celeste. E c'è un nuovo documentario (troppi documentari musicali da vedere: io conto sulle vacanze) sulla pretesa riedizione di Woodstock del '99, che fu un disastro per molte ragioni. La puntata di oggi di "Mike Bongiorno incontra una band degli anni Ottanta e dice a ognuna cose imbarazzanti facendovi rallegrare che quelli non capiscano l'italiano" vede come vittime i Depeche Mode. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Un’altra canzone di Jonathan Wilson. "Adesso sai che faccio? scrivo un altro verso, per tenerti con me".
In piedi campeggiatori, camperisti e campanari! Oggi è il 2 febbraio e qui al Post sappiamo bene che cosa significa: è l’occasione per festeggiare per l’ottavo anno il Giorno della marmotta. La tradizione è stata resa famosa in tutto il mondo grazie al film Ricomincio da capo (Groundhog Day) del 1993, che raccoglie numerosi e devoti cultori compresi il peraltro direttore e la redazione del Post. A Punxsutawney in Pennsylvania (Stati Uniti), Phil la marmotta ha visto la propria ombra e ha quindi fatto il suo pronostico: non ci sarà un tiepido anticipo di primavera, ma altre sei settimane d’inverno.
Oggi è il Giorno della marmotta. A Punxsutawney, Pennsylvania, Phil la marmotta ha fatto il suo pronostico: ci saranno altre sei settimane d'inverno.
Il nuovo iPhone XR di Apple sarà in vendita a partire da venerdì 26 ottobre in diversi paesi del mondo, compresa l’Italia. È una versione meno costosa rispetto agli iPhone XS e iPhone XS Max, ma offre comunque buona parte delle funzionalità dei modelli più cari ed è un buon compromesso per chi vuole risparmiare qualche soldo nell’acquisto del suo prossimo smartphone. Negli ultimi giorni i principali giornali statunitensi hanno pubblicato recensioni sugli iPhone XR: sono tutte positive e in alcuni casi entusiaste per le sue qualità, rispetto al prezzo cui è venduto. Joanna Stern scrive sul Wall Street Journal che gli iPhone XR sono “il giusto iPhone” per la maggior parte delle persone: “Ha le migliori funzionalità rispetto al prezzo di qualsiasi altro iPhone mai realizzato”. La differenza di prezzo tra i modelli base di iPhone XR e iPhone XS in effetti si fa notare: 889 euro contro 1.189 euro, in Italia. Stern spiega di non avere praticamente mai notato la differenza tra un XR e un XS, anche se il primo ha uno schermo con meno contrasto e risoluzione (LCD invece che OLED) e una sola fotocamera posteriore, al posto delle due sugli XS. Per il resto i due modelli hanno molte cose in comune: stesso processore (A12 Bionic), stessa fotocamera frontale con riconoscimento facciale per sbloccare il telefono, schermo su tutta la superficie frontale e buona parte delle medesime funzionalità.
Il nuovo iPhone XR piace molto. Le recensioni del nuovo smartphone di Apple meno costoso, in vendita da venerdì, sono più che positive: ma c'è qualche compromesso da fare.
Un paese quasi perfetto è il nuovo film di Massimo Gaudioso, con Fabio Volo, Silvio Orlando, Carlo Buccirosso e Miriam Leone, e distribuito da 01Distribution. Il film è ambientato a Pietramezzana, un piccolo paese – inventato – sull’Appennino della Basilicata in cui vivono sempre meno giovani e che si sta spopolando. Un industriale però si interessa al posto e decide di aprire una fabbrica nel paese per pagare meno tasse, ma a condizione che venga assunto un medico per lavorare in paese. Gli abitanti allora contattano un chirurgo estetico milanese (Volo) per proporgli di trasferirsi, e cercano di convincerlo a restare in molti modi: per esempio infilando il sushi nel menu della trattoria locale e mettendo insieme una squadra di cricket, il suo sport preferito. Massimo Gaudioso, che ha scritto e diretto il film, è uno dei più apprezzati sceneggiatori italiani: tra i suoi film più famosi ci sono Gomorra, Il racconto dei racconti, Reality e L’Imbalsamatore di Matteo Garrone. Gaudioso ha scritto anche diverse commedie, da Benvenuti al Sud e La scuola più bella del mondo di Luca Miniero a L’abbiamo fatta grossa di Carlo Verdone: ha vinto due David di Donatello. I protagonisti di Un paese quasi perfetto sono l’attore, conduttore televisivo e scrittore Fabio Volo e il famoso attore di cinema e teatro Silvio Orlando. Tra gli altri ci sono anche l’attore Carlo Buccirosso e Miriam Leone, ex Miss Italia che recentemente ha recitato nelle serie 1992 e Non uccidere. Il film uscirà al cinema il 24 marzo 2016.
Una scena di “Un paese quasi perfetto”. È il nuovo film di Massimo Gaudioso (sceneggiatore di “Gomorra” e altri apprezzati film italiani), con Silvio Orlando, Fabio Volo e Miriam Leone: esce la settimana prossima.
Per fortuna anche la scuola sta cambiando. Anzi, non per fortuna. Sta cambiando perché tanti docenti, studenti, famiglie, e anche bidelli perché no?, si sono dati da fare per salvarla e in qualche caso sono addirittura riusciti a portarla nel futuro. Se proprio dobbiamo indicare un giorno dopo il quale la scuola ha iniziato a cambiare e un luogo dove il futuro è arrivato prima, quel giorno è una mattina di febbraio del 2009 e il luogo è l’Istituto Tecnico Industriale “Ettore Majorana” di Brindisi. Il preside Salvatore Giuliano era appena tornato da una missione istituzionale a Boston: era uno dei due italiani scelti dalla multinazionale dei microprocessori Intel per partecipare al progetto Teacher of the Future, insegnante del futuro. Nella sala conferenze di un grande albergo dove si erano svolti gli incontri e poi nei giorni finali trascorsi nelle aule del Massachusetts Institute of Technology, Giuliano era rimasto colpito non tanto dalla tecnologia, in molti casi ancora rudimentale rispetto a quella odierna (il laptop verde One Laptop per Child di Nicholas Negroponte era stato lanciato proprio da quelle parti qualche anno prima), ma dallo spirito collaborativo fra docenti e studenti che la tecnologia abilita. Giuliano si rese conto che bastava un computer collegato alla rete per far cadere il muro che spesso si alza fra la cattedra di chi insegna e i banchi di chi impara: un altro modo di insegnare e di imparare era possibile.
Cambiamo la scuola. La storia del liceo di Brindisi che si fa i libri da solo, e altre innovazioni reali e possibili raccontate nel nuovo libro di Riccardo Luna.
Da ieri è disponibile su iTunes Blonde il secondo disco del cantante Frank Ocean, che ha 28 anni ed è considerato un talentuoso ghostwriter e musicista R&B. C’era stata un po’ di confusione questa settimana quando giovedì, sempre su iTunes, era diventato disponibile “Endless”, un “visual album”, cioè un video, pubblicato a nome di Frank Ocean. I giornalisti specializzati si aspettavano fin dall’estate 2015 un nuovo disco, che secondo le anticipazioni avrebbe dovuto chiamarsi Boys don’t cry. Giovedì, Ocean ha invece diffuso Endless, un video di 45 minuti in cui canta 18 canzoni che, ha scritto il New York Times, «lasciavano abbastanza perplessi». Su iTunes è possibile vedere il video, ma non scaricarlo. Sabato è uscito il vero e proprio disco, che contiene 17 nuove canzoni che hanno titoli come “Pink + White,” “Be Yourself,” “Facebook Story” e “White Ferrari”. La lista degli artisti che hanno collaborato con Ocean è molto prestigiosa: ci sonotra gli altri Kanye West, Beyoncé, Kendrick Lamar, Pharrell Williams e il produttore Rick Rubin. Il nome dell’album è Blond sulla copertina, ma sull’Apple Store è identificato come Blonde. Ocean ha accompagnato l’uscita del disco con un messaggio sul suo blog di Tumblr, scritto completamente in maiuscolo, come gran parte dei suoi post.
È uscito il nuovo disco di Frank Ocean, questa volta per davvero. Si chiama "Blond" (o "Blonde") e non ha niente a che fare con il visual album che ha diffuso giovedì scorso.
Secondo il rapporto annuale della Federazione Internazionale dell’Industria Fonografica (IFPI), pubblicato martedì 18 marzo, nel 2013 l’industria musicale ha generato ricavi per un totale di 15 miliardi di dollari, il 4 per cento in meno rispetto all’anno precedente (in cui invece aveva fatto registrare un lieve aumento rispetto al 2011). Da molti anni analisti e commentatori cercano di spiegare i motivi di un generale – ma non omogeneo – declino dell’industria discografica, proponendo possibili contromisure e soluzioni alternative di fruizione della musica. Un articolo dell’Economist racconta una recente e interessante declinazione della vendita di musica digitale, che al momento sembra incontrare il favore del pubblico e promettere buoni margini di guadagno per chi produce e diffonde musica: i sistemi di diffusione della musica in streaming, come Spotify o Deezer, e le stazioni radio virtuali come Pandora.
La crescita della musica in streaming. L'Economist prova a capire chi ci guadagna e chi ci perde dai servizi come Pandora e Spotify, e se sono una buona notizia per l'industria discografica.
Il governo italiano e quello della Svizzera hanno firmato dopo anni di trattative un accordo allo scopo di scambiarsi informazioni sui contribuenti italiani che hanno capitali in Svizzera. L’accordo, che viene descritto dai giornali come “la fine del segreto bancario”, facilita la voluntary disclosure da parte dei cittadini italiani che hanno conti correnti in Svizzera e permette all’Agenzia delle Entrate di avere informazioni anche su un singolo contribuente. Il segreto bancario è simile al segreto professionale a cui medici e avvocati sono tenuti nei confronti dei loro clienti, solo che vale per una banca nei confronti di chi deposita denaro nelle sue casse: anche grazie al segreto bancario la Svizzera ha attirato negli anni miliardi di capitali da tutto il mondo ed diventata è la terza piazza finanziaria dopo Stati Uniti e Regno Unito. Secondo la gran parte delle stime circa il 90 per cento di questi capitali sono arrivati in Svizzera illegalmente, cioè aggirando le leggi fiscali sulle esportazioni di capitali. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha detto che con questo accordo “miliardi di euro ritornano allo Stato”. Questo è il comunicato del ministero dell’Economia:
L’accordo Italia-Svizzera sul segreto bancario. È stato firmato oggi dopo anni di trattative: viene descritto come "la fine del segreto bancario" e secondo Renzi permetterà all'Italia di recuperare "miliardi di euro".
Tra circa un anno, nel dicembre del 2016, uscirà in Italia un film d’animazione Disney intitolato Oceania. Lo ha comunicato Disney Italia durante Giornate Professionali di Cinema, un evento per addetti ai lavori che si è svolto a Sorrento. Del film si sa ancora pochissimo ma se ne sta già parlando: ad attirare l’attenzione è stato il suo titolo originale – Moana – e il fatto che in Italia sia stato cambiato in Oceania. Molti siti di cinema e siti d’informazione hanno scritto che Disney Italia ha deciso di cambiare il titolo perché in Italia il nome Moana è associato a quello di Moana Pozzi, attrice di film porno e showgirl italiana famosissima tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, morta nel 1994 a 33 anni. Si può supporre che Disney Italia abbia scelto di cambiare questo titolo per non associare la protagonista di un film per bambini alla più nota attrice di film porno italiana di sempre, ma non lo si può sapere con certezza: Disney Italia non ha mai menzionato questo fatto come causa del cambio di titolo (cosa che accade per moltissimi film, spesso per non sempre comprensibili scelte di marketing).
In Italia il nuovo film Disney si intitolerà “Oceania” e non “Moana”. Forse per il motivo che immaginate sghignazzando, oppure per più banali ragioni di marketing e diritti d'autore.
21,11. I mercati internazionali hanno apprezzato l’annuncio. 20.28 – Il Quirinale ha diffuso molto rapidamente il proprio comunicato per anticipare le dichiarazioni di Berlusconi, che pare saranno orientate a indicare una sola strada dopo le sue dimissioni: il voto.
Berlusconi non si è dimesso. Ma ha concordato con Napolitano che lo farà dopo l'approvazione della Legge di stabilità.
È inaccettabile che Facebook abbia di fatto cambiato le impostazioni predefinite della propria piattaforma per il social-networking a scapito degli utenti. Il Financial Times spiega che la denuncia non arriva da un gruppo di iscritti scontenti per il servizio, ma direttamente dall’Unione Europea. L’Article 29 Working Party, l’organo consultivo della UE sulla tutela e il trattamento dei dati personali, contesta a Facebook di non aver agito negli interessi degli utenti quando ha deciso di rendere pubbliche maggiori informazioni contenute nei profili, salvo successiva diversa indicazione da parte degli iscritti. Le proteste dell’Article 29 Working Party sono arrivate a poche ore di distanza dalla pubblicazione di una serie di botta e risposta tra i lettori del New York Times ed Elliot Schrage. Il vicepresidente delle public policy di Facebook aveva difeso le politiche e le norme per la tutela della riservatezza degli utenti nello spazio online, ricordando che l’iscrizione a un simile servizio comporta un certo grado di consapevolezza e non è comunque obbligatoria.
Come tutelare la privacy in un business basato sulla rinuncia alla privacy. Facebook cerca di fare i conti con le critiche sulla gestione dei dati personali, ma le critiche si moltiplicano.
Le foto animalesche di questa settimana raccolgono diversi piccoli primati – in quel senso lì, cioè, insomma ci siamo capiti – e uccelli e uccelletti, oltre a un bisonte in contesto urbano e sua maestà la regina Elisabetta, con rispetto parlando. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly beasts. Scimmie che non avevate mai visto, molti volatili, niente animali a sangue freddo e uno a sangue blu.
Il senatore del Partito Democratico Pietro Ichino ha scritto una lettera al direttore di Repubblica Mario Calabresi per spiegare perché insieme ad altri diciotto senatori del suo partito ha votato contro la decadenza di Augusto Minzolini da senatore. Il 16 marzo il Senato ha respinto la richiesta di decadenza dovuta alla condanna definitiva a 2 anni e sei mesi subita da Minzolini per peculato continuato. Ichino scrive di detestare «il modo in cui Minzolini intende il giornalismo», e che prima di votare sapeva già che «il PD sarebbe stato accusato di un accordo nascosto con Forza Italia», ma spiega che secondo lui alcuni punti della vicenda che ha riguardato Minzolini non tornano, e lo hanno portato a votare contro la sua decadenza. Caro Direttore, dopo il fondo di Massimo Giannini di ieri, intitolato “L’onore rinnegato”, sento il dovere di render conto ai lettori di Repubblica dei motivi della mia scelta di giovedì in Senato sulla decadenza di Augusto Minzolini da senatore. Quando mi sono accinto a studiare il dossier relativo al suo caso ero orientato a votare a favore della sua decadenza dal seggio di senatore; sentivo dire da tutti, nel gruppo PD: “la sentenza di condanna è passata in giudicato, si applica la legge Severino”. In queste ultime due legislature, in quasi tutti gli altri casi analoghi precedenti avevo votato per la decadenza del parlamentare, o per la concessione dell’autorizzazione richiesta dal giudice. In questo caso, però, come nel caso Azzollini del 2015, esaminando la vicenda più da vicino, mi sono sorti dei dubbi, che si sono rafforzati durante il dibattito in Aula. Soprattutto ascoltando l’intervento di Corradino Mineo, anche lui ex-dipendente RAI, oggi senatore del gruppo della Sinistra Italiana, che ha spiegato i motivi per cui considerava sostanzialmente sbagliato l’esito della decadenza di Minzolini, ma votava per la decadenza, considerandolo “un atto obbligato dalla legge”. Questa motivazione proprio non regge: se al Senato si chiede di votare, ciò significa che una funzione di controllo di ultima istanza gli è attribuita; altrimenti la legge avrebbe stabilito che a seguito della sentenza passata in giudicato il presidente del ramo del Parlamento interessato dichiarasse senz’altro la decadenza del senatore o deputato condannato.
Le ragioni del voto su Augusto Minzolini. Le spiega in una lettera a Repubblica il senatore Ichino, che ha votato contro la decadenza, pur “detestandolo”.
Il governo si prepara a presentare al Parlamento il disegno di legge di bilancio 2020, il documento che contiene tutte le variazioni di entrate e di spesa per il prossimo anno. Si tratta della prima vera prova di popolarità per il secondo governo Conte e probabilmente il momento politico più importante da quando si è insediato. Ecco i prossimi passaggi che ci aspettano e quali sono le opinioni sulla legge che sono già iniziate a circolare. Come arriviamo alla legge di bilancio? Il percorso è abbastanza semplice: entro il 20 ottobre il governo dovrà presentare in Parlamento il disegno di legge di bilancio. Il Parlamento, Camera e Senato, avrà a quel punto fino al 31 dicembre per discuterlo, modificarlo e votarlo. Non sempre questa scadenza viene rispettata: l’anno scorso, ad esempio, il disegno di legge fu consegnato al Parlamento con dieci giorni di ritardo.
Cosa succede ora con la manovra. Prossime tappe per l'approvazione della legge più importante dell'anno e cosa se ne dice (l'opinione generale è: "meh").
Oggi nelle librerie è arrivato La vita bugiarda degli adulti, il nuovo romanzo di Elena Ferrante, l’autrice della quadrilogia dell’Amica geniale di straordinario successo internazionale e la cui vera identità è ignota. Sui giornali se ne parla già perché alcuni giornalisti hanno potuto leggere il libro a partire dalla mezzanotte del 6 novembre. Abbiamo messo insieme quindi una serie di informazioni (senza fare spoiler, a meno che non consideriate spoiler qualche informazione sulla protagonista del romanzo, su quando è ambientata la storia e sulle cose di cui parla, in generale) utili a capire che tipo di libro è e soddisfare qualche prima curiosità. Una premessa importante è che racconta una storia a sé: non serve aver letto altri romanzi di Elena Ferrante per capirlo e apprezzarlo. Si può comprare su IBS, ma anche sui siti delle librerie Feltrinelli, Mondadori e Hoepli; su Amazon è disponibile la versione ebook per i Kindle e la versione cartacea da venditori terzi. E poi fuori da Internet, ovviamente.
9 cose sul nuovo romanzo di Elena Ferrante. "La vita bugiarda degli adulti" esce oggi in libreria: le cose da sapere e come comincia.
Un gruppo composto da fisici e ingegneri giapponesi, francesi ed egiziani ha scoperto che dentro alla Piramide di Cheope c’è uno spazio vuoto che nessuno ha mai visto, e di cui finora non si sapeva nulla. Non si sta parlando di una camera funeraria nascosta o una stanza del tesoro mai trovato di Cheope: secondo molto archeologi, i risultati dello studio fanno pensare a una cavità progettata dagli architetti della piramide, che è la più antica di Giza, per alleggerirne il peso e prevenire il crollo delle camere funerarie. Il gruppo di scienziati che hanno fatto la scoperta hanno utilizzato una tecnica che viene impiegata nello studio della fisica delle particelle: la tomografia muonica. La Piramide di Cheope in sezione nella ricostruzione dei ricercatori, con lo spazio vuoto scoperto (ScanPyramids/picture-alliance/dpa/AP Images)
Come è stato trovato lo spazio vuoto dentro la Piramide di Cheope. Lo ha scoperto un gruppo di fisici e ingegneri usando una tecnica che arriva dalla fisica delle particelle.
Martedì scorso molti giornali si sono occupati della compagnia aerea low cost Ryanair, che avrebbe fatto partire dall’aeroporto di Stansted (Londra) un aereo diretto in Lettonia con un finestrino della cabina di pilotaggio «aggiustato con il nastro adesivo». La notizia è stata molto ripresa e ci si è soffermati sull’«incredulità e l’orrore» di alcuni passeggeri mentre assistevano alla riparazione. Dopo 20 minuti di volo, l’aeroplano è dovuto tornare indietro per problemi tecnici. Patrick Smith, il pilota che tra le altre cose cura su Salon l’apprezzata rubrica “Ask the pilot” (“Chiedilo al pilota”), ha scritto un articolo per fare chiarezza sulla questione e spiegare che cosa significa riparare un aeroplano con pezze adesive. Dite quello che vi pare di Ryanair nel complesso – si tratta di una compagnia aerea nota per spingere il concetto di “low cost” in direzioni controverse – ma si tratta di una di quelle cose che sembrano molto peggio di quanto in realtà non lo siano. Tanto per cominciare, non c’era alcun nastro adesivo. I meccanici hanno applicato un nastro in alluminio noto come “speed tape”. Per quanto possa apparire imbarazzante, i componenti superficiali o non essenziali vengono spesso tenuti insieme con questo materiale. Si tratta di una sistemazione temporanea, in attesa delle riparazioni più sostanziali che vengono eseguite in un secondo momento.
Lo scotch sugli aerei. Ecco, non è scotch, a differenza di che cosa si è detto nei giorni scorsi a proposito del volo Ryanair.
Le agitazioni di queste settimane sui tagli alla scuola pubblica, da parte di persone che ci lavorano, di genitori, o di semplici persone che hanno cari i destini dell’Italia, conoscono un ostacolo piuttosto particolare: il loro scarsissimo potere, chiamatelo contrattuale o ricattatorio. In quanto servizio pubblico e gratuito – dettato solo da una nobile intenzione di portare benefici ai cittadini e al paese – la scuola è per uno stato concentrato sulla cassa solo un costo: il suo indebolimento non ha nessuna controindicazione la corda della pazienza dei cittadini si può tirare a lungo, fino a che si garantisce agli elettori maggiorenni che i loro figli si trovino all’interno di in un edificio scolastico. A loro volta, cittadini, genitori e insegnanti insoddisfatti del servizio non hanno molte armi per far sentire le loro proteste e proposte: la formula dello sciopero non crea conseguenze negative per nessun interese economico, e nemmeno le canoniche occupazioni e manifestazioni, vissute con noia e sfinimento anche dai molti che vi partecipano. Chi ha cara la scuola e il suo valore per la crescita del paese ha le armi spuntate. E il maggior partito di opposizione, che dovrebbe rappresentare tali istanze di fronte al nemico rappresentato dal governo e dai suoi interventi, non sembra in grado di strutturare, organizzare, dare strumenti e rendere efficace questa protesta. In giro per l’Italia, quindi, si improvvisano manifestazioni ma nella maggior parte dei casi ci si sente inermi e pronti al peggio. Ci sarebbe bisogno di inventive ed efficaci idee di comunicazione e di ampiamento del fronte, o di conquista del manico del coltello.
La scuola moribonda, spiegata sugli autobus. Inermi di fronte alla prepotenza dei tagli, privi di una guida politica, gli italiani preoccupati per la scuola si inventano nuovi modi e luoghi di protesta: tipo gli autobus di Bologna.
La NASA ha annunciato un nuovo rinvio per il lancio del James Webb Space Telescope (JWST), il telescopio spaziale più potente di sempre e ormai in vistoso ritardo rispetto ai piani iniziali dell’ente spaziale statunitense, e delle agenzie spaziali europea (ESA) e canadese che collaborano al progetto. Lo scorso marzo la NASA aveva indicato il 2020 come data probabile per portare in orbita JWST, ma ora ha annunciato un ulteriore rinvio al marzo del 2021. Il ritardo costerà circa 800 milioni di dollari, che si aggiungono agli oltre 8 miliardi di dollari di spesa approvati finora dal Congresso degli Stati Uniti. Lungo quanto due autobus di linea, il nuovo telescopio spaziale ci consentirà di osservare galassie e stelle lontanissime con una definizione mai vista prima, dandoci anche la possibilità di osservare le prime luci che accesero l’Universo, circa 13,8 miliardi di anni fa. Il telescopio spaziale più potente di sempre
La NASA ha rinviato ancora una volta il lancio del suo telescopio spaziale più potente di sempre.
Domenica sera a Los Angeles sono stati assegnati i SAG Awards, i premi del cinema dati dal sindacato degli attori statunitensi (SAG, Screen Actors Guild) ad altri attori e controfigure. I SAG Awards, quindi, non premiano film, registi, costumi o scenografie, ma solo le migliori interpretazioni di attrici e attori in 16 categorie diverse: sei sono per il cinema, nove per la televisione e poi c’è un premio alla carriera che quest’anno è stato assegnato ad Alan Alda. I SAG Awards, che esistono da 25 anni, sono con il tempo diventati una sorta di anteprima dei premi Oscar, perché lasciano intuire quali siano le preferenze di molti esperti e lavoratori del settore. Quest’anno il premio più importante, quello per il Miglior cast, è andato a Black Panther, mentre i premi per la Miglior attrice e il Miglior attore protagonista sono andati a Glenn Close per The Wife – Vivere nell’ombra e a Rami Malek per Bohemian Rhapsody, il film sulla vita di Freddie Mercury. Tutti i vincitori
Le foto e i vincitori dei SAG Awards 2019. Sono i premi per il cinema americano assegnati ogni anno da attori e attrici ad altri attori e attrici, quello più importante lo ha vinto "Black Panther".
Nella notte un uomo è morto in un incidente sul lavoro nello stabilimento Cassino di Fiat Chrysler Automobiles (FCA) di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. Secondo una prima ricostruzione citata da Repubblica, l’uomo, un operaio di 40 anni, sarebbe stato ferito al collo mentre stava spostando un macchinario con un collega; sono in corso delle indagini per capire meglio cosa sia successo.
Un operaio è morto in un incidente nello stabilimento di FCA di Piedimonte San Germano.
Poche ore fa l’Eurogruppo, cioè i ministri delle Finanze dell’eurozona, ha approvato il secondo prestito internazionale alla Grecia, che permetterà al paese di non fallire e pagare i creditori il prossimo marzo. Ieri, però, Reuters e Financial Times hanno ottenuto una copia di un documento “strettamente confidenziale” datato 15 febbraio e compilato da alcuni analisti della cosiddetta “troika” (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale), secondo i quali il futuro della Grecia sarà peggiore di quanto immaginato in precedenza, prestito o non prestito. Secondo Christian Rickens, in un editoriale dello Spiegel pubblicato ieri, la Grecia, nonostante tutto, è già fallita. Debito pubblico L’analisi del documento sul debito pubblico greco è impietosa. L’incertezza sulle riforme, le tensioni sociali, le mancate privatizzazioni, la recessione ma anche le dure misure di austerità imposte dall’Europa, si legge nel documento, porteranno sicuramente il debito pubblico della Grecia a crescere, e di molto, per lo meno nel prossimo futuro. Secondo il documento il debito greco potrebbe salire addirittura al 178 per cento entro il 2015. Per questi motivi, l’obiettivo del 120 per cento nel 2020 sembra essere irraggiungibile. Più realisticamente, la soglia di questo obiettivo dovrebbe essere alzata al 129 per cento del PIL nel 2020, ma il documento parla chiaro: di questo passo, e se la Grecia non reagirà, il rischio è che nel 2020 il debito greco rimanga al 160 per cento, rendendo così inutili tutti gli sforzi fatti sinora.
Non è finita, con la Grecia. La stampa internazionale è scettica sull'efficacia del prestito approvato oggi e il contenuto di un documento riservato induce a essere ulteriormente pessimisti.
Un uomo in Texas è stato accusato di aggressione aggravata con un’arma mortale per avere inviato un tweet contenente una GIF animata allo scopo di causare un attacco epilettico a Kurt Eichenwald, un giornalista statunitense di Newsweek e altre testate, che soffre di epilessia. La vicenda sta facendo molto discutere negli Stati Uniti perché è il primo caso – per lo meno di cui si abbia notizia – in cui un tribunale dovrà decidere se una GIF possa essere considerata un’arma e con la potenzialità di uccidere. Il caso è piuttosto complesso e tra chi se ne sta occupando ci sono diffidenze sia nei confronti dell’accusa, sia della difesa. John Rayne Rivello, l’uomo di 29 anni originario di Salisbury (Maryland) accusato di avere inviato il tweet, è stato arrestato venerdì scorso e trasportato lunedì a Dallas, dove è stato rilasciato quasi 24 ore dopo grazie al pagamento di una cauzione di 100mila dollari. Il suo avvocato ha diffuso un breve comunicato nel quale si legge che Rivello è “un Marine reduce dalle guerre in Iraq e in Afghanistan” e che si è subito scusato per l’accaduto, chiedendo poi aiuto e assistenza all’Associazione dei Reduci degli Stati Uniti.
Una GIF animata può uccidere? un giornalista statunitense dice di avere subìto un attacco epilettico dopo averne ricevuta una su Twitter, chi l'ha inviata è accusato di "aggressione aggravata con arma mortale".
Sono stati annunciati i film che parteciperanno al concorso ufficiale della 77esima edizione della Mostra del cinema di Venezia (in realtà più nota come Festival), che si svolgerà dal 2 al 12 settembre, e la cui giuria principale sarà presieduta dall’attrice Cate Blanchett. Il film di apertura sarà Lacci di Daniele Luchetti, quello di chiusura Lasciami andare di Stefano Mordini. Per quanto riguarda i film in concorso, cioè quelli che potrebbero vincere il Leone d’oro, ci sono pochissimi film con registi e attori generalmente associati a Hollywood e al cosiddetto “grande pubblico“: quattro sono italiani, e otto sono diretti da donne. I film in concorso In Between Dying – Hilal Baydarov Le sorelle Macaluso – Emma Dante The World to Come – Mona Fastvold Nuevo Orden – Michel Franco Amants (Lovers) – Nicole Garcia Laila in Haifa – Amos Gitai Dorogie Tovarischi (Dear Comrades) – Andrei Konchalovsky Spy No Tsuma (Wife Of A Spy) – Kiyoshi Kurosawa Khorshid (Sun Children) – Majid Majidi Pieces of a Woman – Kornel Mundruczo Miss Marx – Susanna Nicchiarelli Padrenostro – Claudio Noce Notturno – Gianfranco Rosi Never Gonna Snow Again – Malgorzata Szumowska The Disciple – Chaitanya Tamhane And Tomorrow The Entire World – Julia Von Heinz Quo Vadis, Aida? – Jasmila Zbanic Nomadland – Chloé Zhao
Sono stati annunciati i film in concorso al Festival di Venezia.
Da ieri, lunedì 10 aprile, il capitano dei carabinieri Giampaolo Scafarto è formalmente accusato di aver manipolato il contenuto di un’intercettazione in modo da far ricadere alcuni sospetti su Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio. Scafarto è uno dei principali investigatori che hanno condotto le indagini sullo scandalo CONSIP, una vicenda complicata in cui, tra gli altri, è indagato proprio Tiziano Renzi. Secondo i magistrati di Roma che lo hanno indagato per falso, avrebbe manipolato anche un altro rapporto, in cui accusava i servizi segreti di aver interferito nelle sue indagini pur sapendo che si trattava di accuse false. Sin dall’inizio l’indagine che riguarda Tiziano Renzi, accusato di traffico di influenze in uno dei numerosi filoni dello scandalo CONSIP, era stata raccontata da molti giornalisti come piuttosto traballante e ora sembra ancora più in bilico. Ieri, Matteo Renzi, ospite a Porta a Porta ha commentato: «È molto strano quello che sta avvenendo, ma ho fiducia nella magistratura, la verità verrà a galla». – Leggi anche: Le cose che sappiamo di Tiziano Renzi
Il caso CONSIP regge ancora? cosa resta dell'indagine che coinvolgeva anche Tiziano Renzi, dopo che i magistrati di Roma hanno scoperto che un'intercettazione che lo riguardava era stata falsificata.
Il 18 aprile il Palazzo Ephraim di Berlino inaugurerà la mostra BERLINmacher, dedicata ai personaggi che hanno fatto la storia di Berlino e a suoi comuni cittadini. La mostra è realizzata per il 775esimo anniversario della città di Berlino, una ricorrenza che prevede numerosi festeggiamenti, eventi e mostre. La data si riferisce a quella del primo documento in cui è nominata Cölln, che attualmente è una zona nel quartiere berlinese di Mitte ma che nel Medio Evo era un borgo autonomo che si sviluppava sull’isola della Sprea. Nel 1307 Cölln si unì alla vicina città di Berlino, che viene nominata per la prima volta in un documento del 1244. Le prime tracce di insediamento dei due borghi risalgono 1183. La mostra espone 775 ritratti di berlinesi: 700 sono foto di cittadini comuni, mentre 75 ritraggono berlinesi famosi come Theodor Fontane, Henriette Herz, E. T. A. Hoffmann, Hildegard Knef, Max Liebermann, Lise Meitner, Moses Mendelssohn. La mostra resterà aperta fino al 28 ottobre.
BERLINmacher, 775 ritratti di berlinesi. La mostra verrà inaugurata il 18 aprile ed è dedicata ai 775 anni della città.
Harvey Weinstein, il produttore cinematografico statunitense da settimane al centro di un grande scandalo per molestie sessuali, lo scorso 5 ottobre aveva diffuso un comunicato in cui tra le altre cose diceva: «Mi aspetta un viaggio che mi porterà a conoscermi meglio e a dominare i miei demoni». Il 10 ottobre il sito di gossip TMZ ha scritto che Weinstein stava per andare «in una clinica di riabilitazione» per curare la sua dipendenza dal sesso. Il portavoce di Kevin Spacey, altro personaggio famoso accusato di molestie, ha annunciato più o meno la stessa cosa: ha detto che l’attore si sarebbe preso «il tempo necessario per curarsi». Ricondurre queste storie all’ambito della malattia può avere diversi effetti: indurre le altre persone a provare maggiore empatia, deresponsabilizzare chi ha agito e dare l’idea che possa esserci una soluzione semplice e codificata al problema. Hai la tosse, prendi lo sciroppo; hai una dipendenza da sesso, pure. In questo caso, però, sia la diagnosi che la medicina sono ben più complicate e incerte. Che rapporto c’è, dunque, tra quelle che in modo generico potremmo chiamare “cattive condotte sessuali” e disordini psichici? E tra le cattive condotte sessuali che posto ha la dipendenza dal sesso? Infine: come si combinano insieme disturbi e cultura (intesa non in senso umanistico, ma come sistema del nostro stare insieme)? E di conseguenza: quali “cure” esistono? E per chi?
Ci sono “cure” per i molestatori sessuali? ma soprattutto: i molestatori sessuali sono dei malati? Che cos'è la dipendenza da sesso? E il consenso cosa c'entra?.
Tra le cose più lette sul Post questa settimana ci sono foto e storie dei premi Oscar, che si sono tenuti la notte tra domenica 22 e lunedì 23 febbraio. Il premio del miglior film l’ha vinto Birdman, e ormai lo sanno tutti. Ma oltre alla consegna dei premi, ogni anno gli Oscar finiscono per essere un’occasione di sfilata per le celebrities, o di stramberie a cui ci ha abituati il mondo di Hollywood. Oscar a parte, questa settimana sarà ricordata anche per la storia del colore del vestito (oro e bianco, o blu e nero?), di cui hanno parlato tutti – ma proprio tutti – negli ultimi due giorni. Tra le cose più lette c’è anche una storia buona da tenere a mente prima dell’aperitivo della domenica sera: la marijuana è più sicura dell’alcol, e lo dice una ricerca. – Oscar 2015, le foto più belle della serata Abbracci, battute, risate, lacrime e vestiti, per quelli che si sono persi la sfilata di celebrities e i momenti più belli delle premiazioni
Sunday Post. Foto e storie sui premi Oscar, la morte di Leonard Nimoy e le opere di Banksy a Gaza, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
Lunedì 24 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il cosiddetto “decreto immigrazione e sicurezza”: un decreto legge che contiene, tra l’altro, molte restrizioni per i migranti e per la gestione del sistema di accoglienza in Italia. Per ora del decreto si hanno notizie ufficiali solamente dal comunicato stampa pubblicato sul sito del Consiglio dei ministri, perché il testo non è stato ancora pubblicato (anche se online ne circola una versione). Il decreto è composto da tre titoli: il primo si occupa di immigrazione e protezione, il secondo di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto della criminalità, il terzo di amministrazione e gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia. Nel primo titolo il decreto definisce nuove regole in materia di revoca dello status di protezione internazionale e interviene, in particolare, sulla “protezione umanitaria”: diversi giornali ed esperti scrivono oggi che il decreto abolisce di fatto la protezione umanitaria, e cioè il tipo di protezione finora concessa a più persone in Italia.
Cos’è la “protezione umanitaria”. É una delle tre forme di protezione riconosciute in Italia per le persone straniere in difficoltà, e il decreto del governo la restringe al punto da far parlare di "abolizione".
Da qualche ora sta girando molto in rete un video registrato alla recente convention di Alleanza di centro per la libertà, il micropartito fondato da Francesco Pionati, ex giornalista del Tg1. Il video riprende una canzone bizzarra che Striscia la Notizia aveva detto essere l’inno del partito, sebbene sul sito di AdC si trovi invece un’altra canzone. Ad ogni modo, la politica italiana negli ultimi anni ha prodotto una serie infinita di inni politici, seconda solo al numero dei nuovi partiti: e dentro c’è di tutto, dai motivetti che non si riesce a togliersi dalla testa a veri obbrobri da primato. Ne abbiamo messi insieme un po’, ufficiali e non ufficiali. La maggior parte di questi appartiene a partiti di centro o di centrodestra. La sinistra italiana generalmente ha preferito utilizzare come inni canzoni di artisti famosi che non erano state pensate per questo scopo – vedi la Canzone popolare di Fossati o Mi fido di te di Jovanotti – oppure storiche canzoni della sinistra mondiale, come l’Internazionale socialista.
I peggiori inni di partito italiani. Pensate siano tutti peggiori? Dai, anche quello che fa: "che siamo tantissimiiii"?.
Apple sospenderà la vendita degli iPhone 7 e 8 nei propri negozi in Germania, in seguito a una decisione del tribunale di Monaco, che ha accolto la richiesta del produttore di componenti Qualcomm su una presunta violazione di brevetti per la gestione della batteria sugli smartphone. Apple è al lavoro per ricorrere in appello, ma nel frattempo continuerà a vendere gli iPhone XS e XR nei suoi negozi, perché non sono coinvolti nella vicenda giudiziaria. Gli iPhone 7 e 8 saranno ancora disponibili nei negozi di tecnologia e degli operatori telefonici tedeschi. Per Qualcomm è la seconda importante vittoria giudiziaria dopo quella ottenuta alcuni giorni fa in Cina, sempre per la presunta violazione di alcuni brevetti. Anche in quel caso Apple aveva sospeso le vendite, ma sembra abbia risolto da poco il problema diffondendo un aggiornamento del sistema operativo per gli iPhone in Cina, che rimuove le funzionalità brevettate da Qualcomm. Il caso della Germania sembra essere più complicato da risolvere perché riguarda una funzionalità legata all’hardware, più che al software. Il confronto legale tra Apple e Qualcomm prosegue da mesi, con reciproche accuse di violazione della concorrenza, di brevetti e di rincari ingiustificati per alcuni componenti.
Apple sospenderà le vendite degli iPhone 7 e 8 in Germania per la presunta violazione di un brevetto Qualcomm.
Ieri sera, a chiusura della puntata di “Ballarò”, è andata in onda l’ottava puntata del “Candidato”, una nuova serie tv con Filippo Timi, diretta da Ludovico Bessegato (regista e ideatore di Kubrick – Una Storia Porno). Nella serie, Timi interpreta Piero Zucca, un ex-postino che vince un po’ per caso le primarie di un grande partito e si trova ad essere candidato premier in campagna elettorale, affiancato da uno staff di esperti della comunicazione. Nella puntata di ieri sera si parla di come comporre la perfetta foto per un manifesto elettorale equilibrato tra elementi di destra ed elementi di sinistra, e si impara che bici=sinistra, camicia azzurra=destra, maniche arrotolate=sinistra, orologio=destra
L’ottava puntata del “Candidato”, con Filippo Timi. Su come comporre la perfetta foto per un manifesto elettorale equilibrato: bici=sinistra, camicia azzurra=destra, maniche arrotolate=sinistra, orologio=destra.
Windows 10 è stato presentato martedì da Microsoft durante un evento speciale organizzato a San Francisco. Le funzioni di base del nuovo sistema operativo erano note già da tempo, grazie ad alcune immagini circolate online, mentre non era ancora chiaro quale nome stesse studiando Microsoft per rilanciare il suo prodotto più importante. L’attuale edizione del sistema operativo, il più diffuso al mondo, si chiama Windows 8 e la scelta di saltare un numero, il 9, è stata motivata con la necessità di dare l’idea di una marcata innovazione, in discontinuità rispetto a ciò che usano oggi gli utenti Windows. Joe Belfiore, il responsabile dei sistemi operativi di Microsoft, ha spiegato che Windows 10 potrà essere adattato a una serie molto ampia di dispositivi, dai computer tradizionali ai tablet passando per gli smartphone. L’idea è di offrire un sistema universale, sul quale sia più semplice creare e adattare le applicazioni in modo che possano essere usate su schermi diversi e nati per fare cose diverse. Windows 10 sarà naturalmente adattato ai diversi dispositivi, per esempio non avrà l’opzione desktop sugli smartphone, ha spiegato Microsoft.
Il nuovo Windows 10. Microsoft ha presentato il suo sistema operativo "universale" per computer, tablet e altri aggeggi: è il successore di Windows 8, saltando il 9.
Il ministero dello Sviluppo economico – e lo stesso ministro Luigi Di Maio – hanno fatto sapere questa settimana che la vicenda di Alitalia, la compagnia aerea perennemente sull’orlo del fallimento e da due anni gestita da commissari governativi, sta per arrivare a una soluzione (o almeno a uno sbocco: più volte negli ultimi decenni si è pensato inutilmente di aver trovato una soluzione per Alitalia, per poi tornare al punto di partenza). Entro lunedì 15 luglio il ministero attende le offerte vincolanti d’acquisto per Alitalia e non intende rinviare ulteriormente la scadenza, che nei mesi scorsi era già stata più volte posticipata. Una parte della cordata che dovrebbe intervenire per salvare Alitalia – che dal 2009 è una società privata – è già nota. La capofila è Ferrovie dello Stato (FS), un’azienda controllata dallo Stato che al momento è destinata a diventare il principale azionista di Alitalia con il 35 per cento delle quote, oltre che il suo futuro partner industriale, in una sorta di integrazione aerei-ferrovie la cui forma non è ancora del tutto chiara. Al momento sono i manager della società ferroviaria che si stanno occupando di elaborare le strategie societarie e industriali per rilanciare la compagnia aerea.
Chi salverà Alitalia stavolta? qualche privato su cui c'è ancora incertezza, ma soprattutto – indovinate – noi.
Quelli che in libreria fanno molto caso alle copertine potrebbero aver notato in questi giorni un nuovo libro della casa editrice Minimum Fax un po’ diverso dai soliti libri di Minimum Fax: si chiama Lezioni di anatomia. Il corpo umano in quindici storie, ha la copertina rigida ed è un po’ più lungo del solito. Il formato insolito è dovuto alla difficile classificazione di questo libro tra le categorie editoriali più diffuse in Italia. È infatti una raccolta di saggi – nel senso di brevi testi che spiegano qualcosa – scritti da scrittori: mescolano divulgazione scientifica sul corpo umano, storie personali e citazioni letterarie. Sono quindi piuttosto appassionanti e dicono anche varie cose poco note. (Il Post)
Cinque cose che forse non sapete sul corpo umano. Raccontate in "Lezioni di anatomia", una raccolta di 15 storie pubblicata da Minimum Fax in un nuovo formato.
Lunedì 8 aprile il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha citato durante una commemorazione il governo italiano che si formò nel 1976, dicendo: «ci volle coraggio per quella scelta di inedita larga intesa e solidarietà». Molti hanno colto un riferimento all’attuale crisi politica e alla necessità di trovare un ampio accordo tra i partiti per la formazione di un governo. Il riferimento è alla nascita del terzo governo Andreotti, nell’estate del 1976, citato più volte in queste settimane anche da vari esponenti del PD che auspicano la formazione – sulle stesse premesse – di un governo guidato da Pier Luigi Bersani. Cosa successe nel 1976 Il 1976 cominciò in Italia con una crisi politica: il presidente del Consiglio Aldo Moro aveva dimostrato, nel governo che presiedeva dal novembre 1974, di essere disponibile a un’apertura nei confronti del Partito Comunista Italiano (PCI) allora guidato da Enrico Berlinguer. Il Partito Socialista, che sosteneva Moro, era in forte disaccordo con questa linea e decise infine di ritirare il suo sostegno al governo, che si dimise il 7 gennaio 1976.
Il governo della “non sfiducia”, nel 1976. La storia del terzo governo Andreotti, citato da Napolitano e auspicato dal PD, che restò in carica due anni senza avere la maggioranza in Parlamento.
Google ha smentito al Post di avere raggiunto un accordo con il fisco italiano, come annunciato stamattina da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera. L’azienda statunitense ha comunicato che: La notizia non è vera, non c’è l’accordo di cui si è scritto. Continuiamo a cooperare con le autorità fiscali.
Google smentisce l’accordo col fisco italiano. L'azienda statunitense ha smentito l'articolo del Corriere sul pagamento di 320 milioni di euro per risolvere il contenzioso sulle tasse non pagate in Italia, ma il giornale lo conferma.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 13.633 nuovi casi positivi da coronavirus e 472 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 24.081 (382 in meno di ieri), di cui 2.390 nei reparti di terapia intensiva (28 in meno di ieri) e 21.691 negli altri reparti (354 in meno di ieri). Sono stati analizzati 149.692 tamponi molecolari e 115.036 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’8,5 per cento, quella dei test antigenici dello 0,7 per cento. Nella giornata di giovedì i contagi registrati erano stati 14.078 e i morti 521. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.969), Sicilia (1.355), Emilia-Romagna (1.347), Veneto (1.198) e Lazio (1.141).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, venerdì 22 gennaio.
Da alcuni mesi la società statunitense che gestisce la vendita dei biglietti di gran parte degli eventi sportivi e musicali, TicketMaster, ha adottato un sistema sperimentale per eliminare il problema delle truffe nel cosiddetto secondary ticketing, cioè il mercato secondario online dei biglietti. Il sistema di chiama SafeTix e finora è stato utilizzato per i biglietti delle partite della NFL, il campionato di hockey nordamericano, e per alcuni concerti selezionati. Recentemente però c’è stato un grosso guaio legato ai biglietti a un concerto della band rock dei Black Keys nel quale è stato utilizzato SafeTix, guaio che ha attirato molte attenzioni e soprattutto critiche sul sistema, la cui efficacia comunque è fortemente sostenuta da TicketMaster. SafeTix è piuttosto semplice: è un sistema che aggiorna periodicamente, a intervalli regolari di 15 secondi, il codice a barre associato a ciascun biglietto. Per usarlo, quindi, bisogna aprirlo sull’app dedicata di TicketMaster e farlo passare sotto gli appositi lettori ottici all’ingresso del luogo dell’evento. L’aggiornamento continuo del codice a barre serve a evitare che i biglietti siano salvati attraverso gli screenshot, cioè le “fotografie dello schermo” molto immediate da fare con gli smartphone. È infatti uno dei metodi più utilizzati per le truffe nel secondary ticketing: l’immagine dello stesso biglietto viene spedita a più persone, che si ritrovano poi all’evento con un biglietto non funzionante perché già usato da qualcun altro. Ovviamente, con SafeTix non funzionano più nemmeno le copie stampate del biglietto.
I nuovi biglietti contro il bagarinaggio online. Un nuovo tipo di codici a barre introdotti da TicketMaster promette di risolvere un grosso problema di eventi e concerti, ma potrebbe crearne di nuovi.
Il passaggio definitivo al digitale terrestre in Lombardia e nel Piemonte Orientale si sta rivelando molto problematico, con canali che spariscono e frequenze che cambiano in continuazione obbligando gli utenti a sintonizzare e risintonizzare i loro decoder. Qualcosa di analogo era successo lo scorso autunno quando Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta erano passate con difficoltà al digitale terrestre. Le cose non andarono meglio nel Lazio tra il 28 ottobre e il 13 novembre 2009, con numerosi utenti che avevano lamentato la scomparsa di diversi canali e l’impossibilità di ricevere il segnale da tutte le emittenti nazionali e locali. Negli ultimi giorni in molti hanno segnalato di non essere più in grado di ricevere La7, alcuni canali Rai e il canale tematico per bambini Boing. Il problema, dicono le emittenti, è principalmente dovuto alle antenne centralizzate condominiali, che in molti casi non sono state regolate in tempo per consentire la corretta visione dei canali del digitale terrestre. Alle antenne condominiali sono spesso collegati alcuni filtri particolari, studiati per ridurre le interferenze e consentire la corretta ricezione dei canali analogici, quelli “tradizionali” sostituiti ora dal digitale. Il passaggio alla nuova tecnologia ha reso inutili questi filtri, che in molti casi complicano la ricezione dei segnali perché escludono alcune frequenze ora utilizzate dalle emittenti televisive per i loro canali.
I canali scomparsi col digitale terrestre. Il passaggio definitivo in Lombardia e Piemonte Orientale è più incasinato del previsto, tocca risintonizzare.
Molti giornali di oggi si occupano in prima pagina del presunto intervento del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri in favore della scarcerazione di Giulia Ligresti, avvenuta lo scorso 28 agosto. È una vicenda che sta avendo gravi conseguenze: alcuni gruppi parlamentari, tra cui il Movimento 5 Stelle, hanno chiesto le dimissioni del ministro, che da parte sua ha risposto ieri con una lettera ai capigruppo di Camera e Senato. Tra i due principali quotidiani nazionali ci sono parecchie differenze nella copertura della notizia: Repubblica ci fa il titolo di prima pagina e l’apertura del giornale, mentre sul Corriere la notizia ha molto meno spazio in prima pagina e all’interno è trattata solo a pagina 21.
Il caso Cancellieri. Cosa è successo, dall'inizio: il ministro della Giustizia dice di essere intervenuta per la scarcerazione di Giulia Ligresti e di non aver fatto nulla di male.
Nei primi tre mesi del 2015 il prodotto interno lordo (PIL) dell’Italia è cresciuto dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente, e secondo le previsioni più ottimistiche dovrebbe crescere dello 0,7 per cento entro la fine dell’anno. È una notizia positiva per l’Italia, che negli ultimi 12 anni ha attraversato una lunghissima crisi che ha richiesto sacrifici, tagli e riforme incisive e controverse. In un articolo pubblicato la settimana scorsa la rivista britannica Economist dice che le cause della crescita italiana sono tante: innanzitutto l’immissione di denaro nell’economia da parte della Banca Centrale Europea (“quantitative easing”), il prezzo del petrolio molto basso, l’euro debole che favorisce le esportazioni e l’inizio degli effetti delle riforme del governo Renzi. L’Economist ricorda che però i problemi per l’Italia dal punto di vista economico sono ancora molti e che molto dipende dalle differenze tra Nord e Sud, che di fatto costituiscono “due economie” in un solo paese.
Un paese, due economie. L'ultima impietosa analisi dell'Economist sull'Italia racconta le differenze tra Nord e Sud, che sono ancora tutte da risolvere e si stanno allargando.
La sera di lunedì 25 agosto a Los Angeles, in California, si è tenuta la cerimonia di consegna della 66esima edizione degli Emmy Awards, gli importanti premi americani per la stagione televisiva che si è conclusa quest’estate. Vengono assegnati dall’Academy of Television Arts and Sciences, un’associazione che comprende attori, registi, sceneggiatori e addetti ai lavori di vario genere. La cerimonia è stata presentata da Seth Meyers, sceneggiatore e attore del Saturday Night Live, e conduttore del Late Night with Seth Meyers di NBC, dallo scorso febbraio. Il premio principale, quello per la migliore serie drammatica, è andato per la seconda volta a Breaking Bad, l’amatissima serie di Amc che si è chiusa la scorsa estate e che ha sbancato, dopo aver vinto già l’anno passato: Breaking Bad in tutto ha vinto cinque premi, di quelli più importanti della sua categoria. L’Emmy per la miglior serie comica è stato vinto per il quinto anno consecutivo da Modern Family, di Abc, che ha vinto tre premi in totale. Bryan Cranston di Breaking Bad e Julianna Margulies di The Good Wife sono stati premiati come miglior attore protagonista e migliore attrice protagonista in una serie drammatica, mentre Jim Parsons (di nuovo) e Julia Louis Dreyfuss hanno vinto il premio come miglior attore e miglior attrice in una serie non drammatica. Il canale Netflix ha vinto due Emmy (Miglior guest star femminile in una serie non drammatica e Miglior casting in una serie non drammatica). Il Colbert Report di Stephen Colbert ha vinto per la seconda volta l’Emmy per miglior programma di varietà.
I vincitori degli Emmy Awards 2014. Le foto della cerimonia e l'elenco dei premiati, da Breaking Bad - che ha sbancato - a Modern Family (ancora).
Quando capita di tornare in ufficio dopo l’orario di lavoro, magari per recuperare qualcosa che si è dimenticato, solitamente non si incontra nessuno per i corridoi: in India può capitare invece di incrociare un leopardo. L’animale è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza di una fabbrica di automobili di Manesar e farlo uscire ha richiesto un grande impiego di uomini della Guardia forestale e di tranquillante. Tra gli enormi problemi che ci sono ora a Porto Rico si è aggiunto quello del centro di ricerca dell’isola di Cayo Santiago, dove vivono più di mille esemplari di primati: il centro era in funzione da più di 70 anni ed è stato distrutto dal passaggio dell’uragano Maria. In certi posti, si scopre anche dalle foto di animali raccolte questa settimana dal Post, è normale portare i propri animali in chiesa per farli benedire durante il giorno di San Francesco: la scelta degli animali può invece sembrare un po’ meno normale. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly beasts. Il cane con la lingua più lunga del mondo e pedicure da elefanti, nelle foto di animali migliori della settimana.
I Vulfpeck sono un gruppo musicale di Los Angeles di cui si era parlato molto qualche settimana fa: avevano pubblicato un nuovo disco, Sleepify, composto da canzoni silenziose, con l’obiettivo di sfruttare il servizio di streaming musicale Spotify per mettere insieme i soldi per pagarsi un tour. Dopo poco più di un mese i Vulfpeck hanno generato circa 20.000 dollari di ricavi (circa 14.000 euro) ma sono stati sospesi da Spotify per aver violato le condizioni d’uso del servizio. Il disco dei Vulfpeck era stato pubblicato su Spotify con una richiesta che il gruppo aveva fatto ai suoi sostenitori: ascoltare il disco a ripetizione tutta la notte, tutte le notti. A loro non avrebbe dato nessun fastidio, dato che il disco è fatto solo di silenzio, mentre al gruppo avrebbe potuto far guadagnare i soldi per finanziare un tour. Spotify, infatti, paga gli autori delle canzoni in base a quante volte le tracce vengono ascoltate dai suoi clienti: fatti alcuni conti, per ogni ascolto dell’intero album Sleepify la band avrebbe guadagnato circa 5 centesimi di dollaro. Moltiplicando il numero di ascolti per il numero di possibili sostenitori e considerando che ognuno avrebbe potuto ascoltare il disco diverse volte ogni notte, il gruppo sperava di mettere insieme un discreto gruzzolo: se cento persone avessero ascoltato il disco per tutta la notte, il risultato dopo una sola notte sarebbe stato di 425 dollari (circa 300 euro).
Com’è finita la storia di “Sleepify”. La band che aveva pubblicato un disco di tracce silenziose per guadagnare con Spotify e pagarsi un tour ha generato 20.000 dollari, ma il disco è stato sospeso dal servizio.
Twin Peaks, per la maggior parte delle persone, è soprattutto la serie ideata da David Lynch e Mark Frost che ABC mandò in onda per due stagioni tra il 1990 e il 1991 negli Stati Uniti, e che ha generato un culto e avuto un’influenza come pochissime altre cose nella storia della televisione e del cinema degli ultimi venticinque anni. Ora che verrà trasmessa la terza stagione – dal 21 maggio negli Stati Uniti e dal 26 maggio in Italia su Sky Atlantic – i giornali e i siti di tutto il mondo (tra cui il Post, qui) ne stanno riparlando molto: in uno degli articoli più interessanti, uscito su Variety, lo stesso Lynch ha detto che per capire la terza stagione di Twin Peaks sarà molto importante avere in testa Fuoco cammina con me, il film-prequel della serie che uscì nel 1992. Occhio: è consigliabile vedere Fuoco cammina con me soltanto dopo avere visto la serie di Twin Peaks, perché diversamente è difficile da capire, ma soprattutto perché contiene la soluzione del mistero principale intorno al quale ruota la serie. Da qui in avanti quindi ci sono spoiler sulla serie (non sul film).
Lo avete visto, il film di Twin Peaks? storia e trama di “Fuoco cammina con me“, che uscì nel 1992 e fu accolto male, ma sarà importante per capire la terza stagione.
McLaren – nota casa automobilistica britannica, tra l’altro presente nel campionato mondiale di Formula 1 – ha detto che licenzierà 1.200 persone, circa il 25 per cento dei dipendenti totali, a causa della situazione causata dalla pandemia da coronavirus. La maggior parte dei licenziamenti riguarderà cittadini britannici. Paul Walsh, presidente di McLaren, ha detto che l’azienda ha provato a ridurre i suoi costi ma che alla fine «non ha avuto altra scelta». BBC ha spiegato che per le attività di McLaren legate alla Formula 1 lavorano 800 persone e che, tra loro, circa 70 saranno licenziate.
McLaren licenzierà 1.200 dipendenti.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Siccome alla fine dell'anno saranno 25 anni dal secondo disco dei Counting Crows, Adam Duritz ha fatto A long december allo show televisivo di Jimmy Kimmel. Che è la loro canzone più bella di tutte, alla fine. C'è il trailer di una docuserie sui Madness. E il 21 maggio esce un disco nuovo dei Lambchop: ma una canzone c'è già, prelibata. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Paolo Conte. Sul diffuso compiacimento del sentirsi trascurata, incompresa, abbandonata minoranza.
Con la massiccia diffusione di smartphone e computer in buona parte del mondo, negli ultimi anni gli schermi sono diventati la cosa che osserviamo di più durante una giornata. Alle otto ore che molti passano davanti al PC al lavoro, se ne sono aggiunte almeno un altro paio trascorse a guardare il cellulare per vedere gli ultimi aggiornamenti sui social degli amici, un video di YouTube o la GIF del momento. Avere un affare davanti che emette luce per lungo tempo richiede una notevole ginnastica da parte dei nostri occhi, e in alcuni casi può portare alla “sindrome da visione al computer” (CVS), una condizione molto diffusa e che con intensità diverse riguarda tra il 70 e il 90 per cento delle persone che passano molto tempo davanti a uno schermo, spesso inconsapevoli di soffrirne. Cos’è la sindrome da visione al computer I sintomi della CVS sono vari e sono di tipo visivo, neurologico e muscolo-scheletrico; non si presentano necessariamente tutti insieme e variano molto da persona a persona, a seconda delle abitudini e del modo in cui si sta davanti al computer, la televisione o di come si utilizzano smartphone e tablet. Di solito chi soffre del disturbo dopo qualche ora davanti allo schermo dice di avvertire bruciore agli occhi, affaticamento della vista, mal di testa e dolori al collo dovuti alla posizione della testa per fissare il monitor. La CVS è solitamente transitoria e i suoi sintomi si attenuano con qualche ora di riposo, passata a debita distanza dagli schermi.
Che cos’è la sindrome da visione al computer. Riguarda moltissime persone che passano le giornate a fissare uno schermo, ma basta qualche accorgimento per tenerla sotto controllo.
Da alcuni giorni in tutta Italia per spostarsi dalla propria casa c’è bisogno di un modulo di autocertificazione o autodichiarazione. Lo prevedono le misure prese dal governo il 10 marzo per limitare il contagio del coronavirus (SARS-CoV-2). Le rilevanti limitazioni degli spostamenti consentono infatti di spostarsi solo per «comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute e rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza», che devono essere motivate attraverso il modulo. – Le cose da sapere sul coronavirus
Il modulo di autocertificazione per spostarsi durante le restrizioni per il coronavirus. Serve per specificare le ragioni per cui siete usciti di casa durante un eventuale controllo delle autorità, in questi giorni complicati.
L’app di Tumblr, una popolare piattaforma di “microblog” di proprietà di Yahoo, è stata rimossa dall’App Store di Apple in seguito alla diffusione al suo interno di alcuni contenuti pedopornografici. L’app era stata era stata rimossa il 16 novembre, ma il motivo si è saputo solo il 19 novembre in seguito a un articolo pubblicato da CNET. Inizialmente Tumblr non aveva spiegato cosa avesse causato la rimozione dell’app, scrivendo solo che stava lavorando alla soluzione del problema, ma dopo l’articolo di CNET ha confermato che alcuni contenuti pedopornografici avevano superato il sistema che filtra cosa è vietato pubblicare sul sito. Per ora chi ha già scaricato l’app di Tumblr su un dispositivo iOS può continuarla ad usare, mentre chi l’ha scaricata in precedenza e cancellata la può ripristinare dalla cronologia degli acquisti. We continue to work to restore our app to the iOS app store. Follow along in our help center for more info: https://t.co/GM4hj6Jkhh
L’app di Tumblr è stata rimossa dallo store di Apple a causa di contenuti pedopornografici.
Il Tribunale di Roma ha assolto tutti e nove gli imputati nel processo sull’eredità dell’attore Alberto Sordi perché “il fatto non sussiste”. Gli imputati erano accusati di ricettazione e di circonvenzione di incapace ai danni della sorella dell’attore, Aurelia Sordi, morta nel 2014 a 94 anni. La causa era stata avanzata da alcuni familiari dell’attore che avevano accusato nove persone, tra cui il notaio Gabriele Sciumbata, l’avvocato Francesca Piccolella, l’autista dell’attore Arturo Artati e l’avvocato Carlo Farina, di aver raggirato Aurelia Sordi, che non aveva eredi diretti, convincendola a lasciare tutta l’eredità del fratello – circa 50 milioni di euro – alla Fondazione Alberto Sordi e non ai familiari.
Tutti gli imputati nel processo sull’eredità di Alberto Sordi sono stati assolti.
La settima e l’ottava puntata della seconda stagione di Gomorra, la serie tv ispirata dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, sono andate in onda martedì su Sky Atlantic. Se le dovete ancora vedere fermatevi qui, che ci sono diversi SPOILER: se invece volete essere sicuri di non aver perso nulla (o cominciare senza sforzi dalla settimana prossima), questo è quello che è successo in queste due puntate. Le prossime andranno in onda martedì prossimo, i riassunti di quelle precedenti, invece, li trovate qui. La settima puntata La settima puntata ha come protagonista, apparentemente destinato a ruoli maggiori nella storia, “O’ principe”, grande tagliatore di cocaina, capace di farla rendere tantissimo, e quindi prezioso esponente del “democratico” sistema dell’Alleanza a cui appartiene Ciro. Genny lo ha già avvicinato nelle puntate scorse, e adesso gli spiega meglio come lo stimi e voglia costruire con lui un business segreto per avere un alleato nel momento in cui deciderà di affrontare di nuovo i suoi nemici napoletani. O’ Principe lo avverte che lui si fida solo di se stesso e il patto è fatto, con una stretta di mano: e Genny non si vedrà più per tutte le due puntate.
Gomorra 2: cosa succede nella settima e ottava puntata. Nuovi guai per l'Alleanza, la difficile gestione di una pantera e una vaga sensazione di déjà vu.
Mercoledì 9 ottobre ha riaperto, dopo un grosso lavoro di ristrutturazione, il Teatro Eden di La Ciotat, in Francia, il più antico cinema esistente al mondo. Fu qui che il 21 marzo del 1899 i fratelli Lumière proiettarono davanti a 250 spettatori uno dei loro primi filmati, L’Arrivée d’un train en gare de La Ciotat, un documentario di 50 secondi che mostra l’arrivo di una locomotiva nella stazione della città, a pochi chilometri da Marsiglia. L’Eden fu aperto nel 1889 e veniva usato come teatro, come sala da ballo e da concerto, e vi si tenevano anche incontri di lotta greco-romana. Dai primi del Novecento ospitò spettacoli teatrali – si esibirono tra gli altri Yves Montand ed Edith Piaf – e cinematografici. Nel 1982 chiuse dopo la morte del suo proprietario, ucciso da ladri che cercavano di rubare l’incasso, e il successivo crollo delle vendite dei biglietti. Da allora fu aperto solo una settimana all’anno per ospitare festival cinematografici, fino a quando nel 1995 fu chiuso definitivamente.
Il più antico cinema del mondo ha riaperto. Le foto del Teatro Eden di La Ciotat, in Francia, dove fu proiettato uno dei primi filmati dei fratelli Lumière.
Gli scontri tra manifestanti e polizia a Terzigno stanno diventando un rituale notturno, almeno per altre nove notti prima che tutto torni a posto come promesso da Silvio Berlusconi. E l’iniziale ritardo dei media nel raccontare quello che stava succedendo ha ceduto il passo a una presenza stabile di giornalisti, fotografi e operatori nella zona, che ogni mattina all’alba riferiscono i bilanci della notte. Se i primi giorni per mostrare quello di cui scrivevamo le immagini a disposizione erano ben poche, adesso sono molte e spesso violentemente spettacolari, complice l’uso di fuochi d’artificio da parte dei manifestanti (fuochi d’artificio contro lacrimogeni, guerra aerea in cui davvero rischia di scapparci il morto).
Napoli a fuoco. Le foto degli scontri di queste notti a Terzigno.
Il 19 settembre 1981 il prato centrale di Central Park si affollò di quasi mezzo milione di persone per assistere a quello che è rimasto il più celebre tra i grandi concerti allestiti nel parco di Manhattan: Simon e Garfunkel, duo di straordinaria celebrità negli anni Sessanta e Settanta, tornavano pubblicamente insieme dopo una separazione di 11 anni (con rare e occasionali riapparizioni assieme). Si erano lasciati al massimo successo, durante l’uscita del loro popolarissimo disco “Bridge over troubled water”, seguito da quella di una raccolta che divenne il disco più venduto da un duo nella storia della discografia americana. Ma Garfunkel voleva fare anche l’attore, Simon era quello con la vena creativa, e tra i due erano nate anche diverse tensioni e fatiche di convivenza, pur in un legame che si sarebbe dimostrato duro a morire nei decenni successivi. E così negli anni precedenti Paul Simon aveva pubblicato eccellenti dischi da solista e Garfunkel si era arrabattato in una carriera cinematografica mai decollata e qualche disco. Proprio una canzone di Paul Simon da solo (ma erano di Paul Simon da solo anche la maggior parte di quelle incise assieme) fu di fatto lo slogan di quel grande concerto del 1981, Still crazy after all these years (“Ancora pazzi dopo tutti questi anni”, nell’originale riferito a una vecchia storia di innamorati che si reincontrano).
Il Concerto di Central Park ha trent’anni. Quello con le maiuscole, quello originale, quello leggendario: quello della reunion di Simon e Garfunkel.
Oggi a Venezia era il decimo giorno di proiezioni e in concorso è stato presentato un solo film, Es-stouh (Les Terrasses) di Merzak Allouache, un film con cinque storie che si incrociano su cinque terrazze di Bab El-Oued, quartiere popolare di Algeri. Fuori concorso, invece, sono stati mostrati Che strano chiamarsi Federico, un ritratto di Fellini raccontato da Ettore Scola in occasione del ventennale della morte del regista – alla cui proiezione ha presenziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – e Yurusarezarumono (Unforgiven) di Lee Sang-il, una storia ambientata all’inizio dell’epoca Meiji, nel 1880, nell’isola di Ezo (oggi Hokkaido). Per la sezione Orizzonti c’erano Mahi va gorbeh (Fish & Cat) di Shahram Mokri, su un ristorante che serve carne umana macinata, e La prima neve di Andrea Segre (con Jean Christophe Folly, Matteo Marchel, Anita Caprioli, Peter Mitterrutzner, Giuseppe Battiston), ambientato in un paese delle montagne del Trentino.
Le foto di venerdì a Venezia. Fotografi che ormai fotografano qualunque cosa, il presidente Napolitano, Sergio Rubini, e siamo quasi alla fine.
Gli Oscar 2017 sono stati consegnati questa notte al Dolby Theatre di Los Angeles. La cerimonia di premiazione si è conclusa con un colpo di scena senza precedenti quando in Italia erano passate da poco le sei del mattino di lunedì. Il premio più importante, quello per il Miglior film, è stato inizialmente assegnato a La La Land: solo dopo qualche minuto di confusione, mentre il cast e i produttori di La La Land facevano i ringraziamenti di rito sul palco, i loro discorsi sono stati interrotti e sono salite sul palco le uniche due persone che sanno chi ha vinto gli Oscar prima della cerimonia. A causa di un errore nella consegna della busta col nome del vincitore a Warren Beatty e Faye Dunaway, che dovevano annunciare chi aveva vinto, il premio è stato assegnato al film sbagliato: «By the way, we lost» («comunque, abbiamo perso») ha detto il produttore di La La Land, prima che il premio per il Miglior film venisse correttamente assegnato a Moonlight. In generale, comunque, La La Land è andato bene e ha vinto sei Oscar, tra cui alcuni dei più importanti (quelli per la Miglior regia, per la Miglior fotografia e per la Miglior attrice Emma Stone, per esempio) ma non ha sbancato, se si tiene conto che aveva 14 nomination e ha mancato il premio più importante. È andato molto bene Moonlight – specie alla luce del colpo di scena finale – che ha vinto tre Oscar. Sono andati bene anche Manchester by the sea e La battaglia di Hacksaw Ridge, che hanno vinto due premi per uno. Fuocoammare di Gianfranco Rosi non ha vinto il premio Oscar per il Miglior documentario, a cui era candidato. I due italiani Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini hanno vinto il premio per il Miglior trucco e acconciatura col film Suicide Squad, mentre il regista iraniano Asghar Farhadi non ha ritirato il premio Oscar per il Miglior film straniero (Il cliente) per protesta contro il “muslim ban” approvato approvato dall’amministrazione Trump, che ha definito «disumano». L’uomo che aveva ricevuto 21 nomination senza mai vincere, invece, finalmente ha vinto.
Oscar 2017: tutti i vincitori. "La La Land" è andato bene ma non ha sbancato, e un errore piuttosto clamoroso gli ha visto assegnare e poi togliere il premio più importante.
È morto a 58 anni il cantante statunitense Daniel Johnston. A riportare per primo la notizia è stato l’Austin Chronicle, a cui è stata confermata dall’ex manager del cantante, Jeff Tartakov. La notizia è stata successivamente confermata anche dal fratello del cantante a NPR. Johnston viveva a Austin da diversi anni e sarebbe morto per un attacco cardiaco. Johnston aveva iniziato la sua carriera negli anni Ottanta, realizzando dischi autoprodotti che avevano ottenuto una certa fama tra gli addetti ai lavori: diversi cantanti famosi avevano realizzato cover di alcune delle sue canzoni più famose, come Tom Waits con “King Kong” e Beck con “True love will find you in the end”. I dischi di Johnston erano particolarmente apprezzati anche da Kurt Cobain, leader dei Nirvana, che agli MTV Awards del 1992 si presentò sul palco indossando una t-shirt con stampata la copertina di Hi, How Are You, disco di Johnston del 1983. Per tutta la sua carriera Johnston dovette combattere con la schizofrenia di cui soffriva, un tema che si rifletteva anche nei testi di molte delle sue canzoni, e a cui fu dedicato un documentario del 2005 dal titolo The Devil and Daniel Johnston.
È morto il cantante Daniel Johnston, aveva 58 anni.
Ammore e malavita è una commedia musicale diretta dai Manetti Bros. (i fratelli Marco e Antonio Manetti) che il 21 marzo ha vinto il più importante premio del cinema italiano, il David di Donatello per il Miglior film. Ammore e Malavita era il film con più candidature e ha vinto quattro premi, compresi quelli per la Miglior attrice non protagonista (a Claudia Gerini), per le Migliori musiche (Pivio & Aldo de Scalzi) e per la Miglior canzone originale (“Bang Bang”). Il film è uscito in Italia a ottobre, incassando circa un milione e mezzo di euro. I Manetti Bros. sono anche sceneggiatori del film e negli ultimi anni hanno diretto anche i film Piano 17, Cavie, L’arrivo di Wang, Paura e Song’e Napule e tutti gli episodi della serie tv L’ispettore Coliandro. In Ammore e malavita recitano Giamapolo Morelli, Serena Rossi, Carlo Buccirosso e Raiz.
Cos’è “Ammore e malavita”, il Miglior film ai David di Donatello. È diretto dai Manetti Bros. ed è una commedia musicale che parla dell'amore tra un'infermiera e lo scagnozzo di un camorrista.