source
stringlengths
2
10.4k
target
stringlengths
10
369
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.636 casi positivi da coronavirus e 31 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 3.202 (93 in più di ieri), di cui 322 nei reparti di terapia intensiva (1 in meno di ieri) e 2.880 negli altri reparti (94 in più di ieri). Sono stati analizzati 88.963 tamponi molecolari e 152.803 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 5,83 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,28 per cento. Nella giornata di lunedì i contagi registrati erano stati 4.200 e i morti 22. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (848), Lazio (703), Veneto (604), Lombardia (525) e Toscana (511).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 10 agosto.
Ieri pomeriggio alcuni immigrati hanno appiccato un incendio all’interno del Centro di identificazione ed espulsione (CIE) di Lampedusa. Le fiamme si sono propagate rapidamente in uno degli edifici della struttura e, approfittando del caos dato dall’emergenza, circa 800 persone sono fuggite dal Centro cercando riparo nelle altre zone dell’isola. Circa la metà degli immigrati fuggiti sono stati ritrovati dalle forze dell’ordine già nel tardo pomeriggio di ieri, gli altri nella serata. Nel frattempo, il fumo nero e denso dell’incendio ha invaso buona parte dell’isola, rendendo necessaria anche la temporanea chiusura dell’aeroporto. Decine di extracomunitari ospitati nel CIE chiedevano da giorni di essere trasferiti sulla terraferma, lamentando le difficili condizioni all’interno del centro di accoglienza. Alcuni hanno infine deciso di agire dando fuoco alla struttura, che ha riportato danni molto gravi e che secondo il sindaco di Lampedusa, Bernardino de Rubeis, lo hanno reso del tutto inutilizzabile.
La rivolta a Lampedusa. Esasperati dopo giorni di detenzione, i migranti hanno incendiato il Centro di identificazione ed espulsione cercando di nascondersi sull'isola.
Il parlamentare laburista scozzese Tom Harris si è dimesso dal suo incarico di responsabile new media del partito dopo aver pubblicato online un video che ridicolizzava la questione dell’indipendenza scozzese e il premier Alex Salmond, leader del Partito Nazionalista Scozzese (SPN), paragonandolo ad Adolf Hitler. Il video riproduce un format che è ormai diventato un classico successo in rete: si prende la drammatica scena del film La Caduta di Oliver Hirschbiegel in lingua originale, quando Hitler si trova asserragliato nel suo bunker insieme ad alti funzionari e generali nazisti negli ultimi giorni del Reich, e si inseriscono sottotitoli di fantasia.
Il meme su Hitler mette nei guai un deputato scozzese. L'abusato spezzone del film La caduta stavolta ha fatto arrabbiare parecchia gente, in Scozia.
Creed II è nei cinema italiani da oggi. È il seguito di Creed – Nato per combattere, che a sua volta era uno spinoff della saga di Rocky. In Creed II ci sono ancora Michael B. Jordan, Tessa Thompson e Sylvester Stallone, ma il regista è cambiato: quello di Creed era Ryan Coogler (regista anche di Black Panther), mentre quello di Creed II è Steven Caple Jr., al suo primo film. Per quelli che vanno molto di fretta: Creed II in America ha incassato molto e ai critici è in genere piaciuto, anche se meno del primo, che era piaciuto molto. Entertainment Weekly ha parlato di un racconto di «padri e figli, pentimenti e redenzioni, solitudini e famiglie». È fatto per ammiccare ai fan della vecchia serie ma per piacere anche a quelli che non sanno nulla del pugile Rocky Balboa.
Per arrivare preparati a “Creed II”. Esce oggi nei cinema, dopo il successo del primo film, e richiede di rinfrescarsi la memoria anche su "Rocky IV" (Ivan Drago vi dice niente?).
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 329 casi di contagio da coronavirus e 43 morti, secondo i dati diffusi mercoledì dalla Protezione Civile, che però evidenzia un «ricalcolo dei casi positivi (dalla voce “Casi totali” la Regione Abruzzo ha sottratto un errato positivo del 14/06)». Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 163, 14 in meno rispetto a ieri. Le persone testate con tampone a oggi sono 2..925.803, 33.957 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 929, per un totale di 179.455. In Lombardia sono stati registrati 242 nuovi casi di contagio. Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 92.302 casi di contagio e 16.480 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio sono 42, di cui 18 nel capoluogo.
Le notizie di mercoledì sul coronavirus in Italia. Sono stati confermati 329 nuovi casi e 43 decessi. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 163.
Ieri sera, 18 luglio, i Depeche Mode hanno suonato a Milano, allo stadio di San Siro. Terranno un altro concerto sabato 20 luglio a Roma, allo Stadio Olimpico. Queste sono le loro quattordici canzoni che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva scelto per il suo libro Playlist, per chi li ha visti a Milano e vuole riascoltarli, per chi li vedrà a Roma e vuole ripassare e per tutti gli altri. I Depeche Mode torneranno a suonare in Italia a febbraio del 2014. Depeche Mode (1980, Basildon, Inghilterra) Una delle più longeve e affidabili eredità della British Invasion degli anni Ottanta. Forse gli unici, assieme ai Cure, che abbiano saputo far convivere la nobiltà della new wave e l’orecchiabilità pop di quegli anni, rimbalzando tra tastiere elettroniche e suoni dark. E non hanno mai smesso di vendere milioni di copie dei loro dischi, ovunque nel mondo.
14 canzoni dei Depeche Mode. Scelte dal direttore del Post per chi li ha visti a Milano e vuole riascoltarli, per chi li vedrà a Roma, e per tutti gli altri.
Il quotidiano britannico Guardian esce oggi con un restyling grafico del cartaceo – che diventa in formato tabloid, dalle dimensioni più ridotte – del sito e della app. La direttrice Katharine Viner ha spiegato che l’aspetto grafico riflette le stesse caratteristiche dei contenuti: chiarezza e immaginazione. Il restyling è stato deciso mesi fa e portato avanti dal direttore creativo Alex Breuer insieme a giornalisti e grafici del giornale, tenendo conto delle opinioni dei lettori. L’impostazione resta quella del restyling realizzato nel 2003 da Mark Porter (che poi ridisegnò anche Internazionale), considerato un esempio di successo nel mondo editoriale perché rese il giornale riconoscibile e innovativo; a questa si aggiungono un nuovo font più semplice da leggere, il Guardian Headline, realizzato insieme ai grafici che crearono il font precedente, il Guardian Egyptian; e nuovi colori, come l’arancione e il rosa per lo sfondo degli articoli online.
Un po’ di pagine dal nuovo Guardian. Il quotidiano britannico esce oggi con una nuova grafica, che vale anche per il sito e per la app.
È stato diffuso il primo trailer di “Captain America: Civil War”, diretto da Anthony Russo e Joe Russo, con Tom Holland, Scarlett Johansson, Chris Evans e Robert Downey Jr. È il terzo film dedicato a Captain America, eroe creato dalla Marvel Comics che in questo film dovrà lottare contro Iron Man, suo ex alleato (sono entrambi due Avengers). Il film uscirà nella primavera del 2016 ed è considerato uno dei film più attesi del prossimo anno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il primo trailer di “Captain America: Civil War”. Esce l'anno prossimo, si intitola "Civil War" perché c'è Captain America che combatte contro Iron Man.
Domenica c’è stata una riunione dei principali paesi produttori di petrolio al mondo a Doha, la capitale del Qatar, organizzata per cercare di risolvere il problema del calo del prezzo del petrolio, sceso fino al 70 per cento rispetto alla metà del 2014. La riunione si è conclusa senza un accordo, e questo ha provocato un netto calo del prezzo del greggio. L’obiettivo era limitare la produzione di petrolio a un livello stabilito, in quello che sarebbe stato il primo accordo globale sul petrolio in 15 anni, scrive il Financial Times: la diminuzione della produzione (cioè dell’offerta) avrebbe dovuto far risalire il prezzo, in calo da mesi. Secondo le ricostruzioni dei media internazionali, l’accordo è saltato per l’opposizione dell’Arabia Saudita, dovuta alle tensioni politiche con l’Iran. L’esito inconcludente della riunione ha provocato un ulteriore calo del prezzo del greggio, cioè il petrolio non raffinato, che lunedì mattina in Asia – dove aprono i primi mercati, per ragioni di fuso orario – è sceso del 7 per cento, per poi recuperare in parte nelle ore successive e arrivare a 40,97 dollari al barile. Nella scorsa settimana il prezzo del petrolio, che a gennaio era sceso sotto i 30 dollari al barile, era salito fino ai 45 dollari, per un moderato ottimismo verso la possibilità che la riunione a Doha si concludesse con un accordo.
I produttori di petrolio non hanno trovato un accordo. Un'attesa riunione in Qatar che doveva stabilire dei limiti alla produzione è saltata per le tensioni politiche tra Arabia Saudita e Iran.
Google ha annunciato che donerà circa 3,1 milioni di dollari a Wikipedia, la più grande e famosa enciclopedia online. Nell’ultimo decennio, Google ha contribuito a Wikipedia con donazioni per 7,5 milioni di dollari, diventando uno dei suoi principali sostenitori. I nuovi fondi saranno suddivisi tra la Wikimedia Foundation, l’organizzazione che si occupa di coordinare lo sviluppo di Wikipedia e degli altri suoi progetti sempre legati al sapere condiviso, e per progetti a lungo termine sulla diffusione della conoscenza. Google offrirà gratuitamente anche alcuni suoi software e algoritmi per l’intelligenza artificiale, che semplificheranno il lavoro di ricerca e di utilizzo delle fonti all’interno delle voci enciclopediche e per la loro traduzione in più lingue. Google sfrutta ampiamente Wikipedia, integrando i suoi testi nelle pagine dei risultati del suo motore di ricerca e nei suoi altri servizi, come Assistente Google. La società ha quindi grandi interessi nel mantenere attivi e far progredire i progetti della Wikimedia Foundation.
Google donerà 3,1 milioni di dollari e fornirà gratuitamente alcune sue tecnologie a Wikipedia.
Quattro giovani che circa tre settimane fa avevano distrutto le colonne di un tempio indù consacrato a Vishnu, nella valle indiana di Hampi, sono stati condannati a erigere nuovamente le colonne e a pagare una multa di 70 mila rupie a testa (circa 870 euro). È quello che ha deciso un tribunale di Hospet, nello stato di Karnataka (dove si trova anche Hampi), dopo che il video in cui tre dei quattro imputati buttavano giù le colonne era diventato virale sui social, provocando estese critiche e indignazione. ಈ ಜನಕ್ಕೆ ಯಾವಾಗ ಆದ್ರೂ ಬುದ್ದಿ ಬರುತ್ತೋ ?? pic.twitter.com/sKLnWX26Wc
Quattro giovani indiani che avevano distrutto le colonne di un tempio indù hanno dovuto rimetterle a posto. Si erano ripresi nell'atto di vandalismo, in un video diventato virale: hanno anche dovuto pagare una multa.
David Cerny è un artista della Repubblica Ceca e insieme con i suoi collaboratori ha realizzato un’installazione per le Olimpiadi di Londra 2012. È un classico autobus a due piani, come quelli storici che circolano a Londra, con due enormi braccia che fa i piegamenti. Il meccanismo è stato studiato per sollevare le sei tonnellate circa del bus e imitare il movimento delle braccia. Il tutto è accompagnato da alcuni suoni e da una serie di video, che vengono mostrati nei finestrini dell’autobus. L’installazione è stata collocata in questi giorni davanti alla Casa olimpica della Repubblica Ceca.
L’autobus di Londra che fa ginnastica. Il video dell'installazione dell'artista ceco David Cerny per le Olimpiadi di Londra 2012.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.108 nuovi casi di contagio da coronavirus e 12 decessi, per un totale di 278.784 casi e 35.553 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 1.861, di cui 142 nei reparti di terapia intensiva (ieri erano 133). Sono state inoltre testate 40.703 persone, per un totale di 5.578.731 casi testati e 9.271.810 tamponi effettuati. Il maggior numero di contagi oggi è stato registrato in Campania (218). Seguono Lazio (159), Emilia-Romagna (132) e Lombardia (109). In Valle d’Aosta e nella provincia autonoma di Bolzano non sono stati registrati nuovi casi di contagio. Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Roma (133), Napoli (124), Milano (47), La Spezia (47), Caserta (37), Reggio Emilia (29) e Palermo (28).
I dati sul coronavirus di oggi, lunedì 7 settembre.
La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio le condanne a Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher, una studentessa britannica morta a Perugia il primo novembre 2007. Knox e Sollecito erano stati condannati in appello dalla Corte d’assise di Firenze il 30 gennaio del 2014 rispettivamente a 28 anni e tre mesi e a 24 anni e nove mesi. La sentenza è arrivata poco prima delle 23, dopo che i giudici erano riuniti in camera di consiglio da diverse ore. Knox e Sollecito hanno sempre detto di essere innocenti e sono ora assolti, in quanto la Cassazione ha deciso di non ordinare il rifacimento del processo d’appello ma di annullarne la sentenza definitivamente. La Corte di Cassazione ha confermato i tre anni di condanna per calunnia ad Amanda Knox – un periodo che ha già scontato durante il periodo di carcerazione preventiva tra il 2007 e 2011. Quello di Meredith Kercher è uno dei casi di cronaca nera più seguiti dalla stampa internazionale degli ultimi anni, anche per la nazionalità di Amanda Knox, statunitense, e quella della ragazza uccisa, britannica. Raffaele Sollecito e Amanda Knox, a quel tempo fidanzati, erano stati arrestati nel novembre del 2007 quattro giorni dopo che il corpo di Meredith Kercher, studentessa di 22 anni in Italia per Erasmus, era stato trovato nell’appartamento che condivideva con Amanda Knox. Il corpo era in camera da letto, coperto da un piumone. Venne stabilito che la ragazza era stata uccisa con un coltello da cucina sequestrato qualche giorno più tardi a casa di Sollecito. Sul coltello furono trovate tracce del DNA di Kercher e Knox. Oltre a Knox e Sollecito venne arrestato anche Patrick Lumumba Diya che gestiva un pub in cui lavorava Amanda. Dopo 14 giorni, il 20 novembre, Patrick Lumumba venne rimesso in libertà, ma lo stesso giorno fu arrestato Rudy Guede, ivoriano fermato in Germania: gli investigatori avevano individuato l’impronta di una sua mano su un cuscino accanto al cadavere della studentessa.
La Cassazione ha assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Annullando senza formula di rinvio, ha capovolto la sentenza di condanna: sono assolti definitivamente.
Le uscite cinematografiche, in estate, sono di solito piuttosto misere (va bene, è uscito I Mercenari 2, ma dipende dai gusti): questa settimana, però, parecchie delle cose più viste parlano di film. E poi ci sono pittori da indovinare, il dibattito sulle guide turistiche di Lonely Planet e la storia del politico antisemita ungherese che ha scoperto di essere ebreo. – 15 grandi domande cinematografiche Con risposte, dove si può: dalla valigetta di Pulp Fiction all’ultimo bisbiglio di Lost in Translation, passando per la stanza 237 di Shining.
Sunday Post. Grandi domande cinematografiche, quiz pittorici e belle foto di viaggi, tra le cose più viste sul Post questa settimana.
Fino al 20 marzo Palazzo Reale a Milano ospita la mostra Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau, che espone 220 opere – quadri, pezzi d’arredamento, sculture, vasellame e disegni – dedicate al pittore e artista decorativo ceco Alfosn Mucha (1860‐1939) e ai suoi contemporanei, soprattutto italiani. Mucha è molto famoso per le sue immagini femminili, protagoniste di pubblicità, calendari e cartelloni teatrali dell’epoca, considerate tutt’ora tra le iconografie più riconoscibili della Belle Époque. Nel 1887 Mucha si trasferì a Parigi per studiare e ci rimase per 17 anni: iniziò la sua carriera collaborando alle illustrazioni di importanti riviste dell’epoca e divenne famoso nel 1897 per il suo primo manifesto con protagonista l’attrice Sarah Bernhardt – per l’opera Gismonda di Victorien Sardou che continuò a rappresentare negli anni successivi. Nel 1897 vennero organizzate tre importanti mostre a lui dedicate, due a Parigi e una a Praga, mentre per l’Esposizione Universale del 1900 realizza la disposizione del padiglione della Bosnia‐Erzegovina e il manifesto per quello austriaco, imponendosi come figura di riferimento dell’arte dell’epoca. Nel 1902 pubblicò Documents décoratifs, un libro in cui mostrava dettagliatamente lo stile dell’Art Nouveau.
La mostra di Mucha e l’Art Nouveau a Milano. Sarà aperta fino al 20 marzo e ospita più di 220 opere del noto artista ceco fra quadri, pezzi d'arredamento, sculture, vasellame e disegni.
Sabato 20 aprile Giorgio Napolitano è stato eletto Presidente della Repubblica per un secondo mandato, con 738 voti: si è trattato di una larghissima maggioranza sostenuta dal PD, PdL, Lega Nord e Scelta Civica. Una maggioranza cercata per giorni dai partiti, soprattutto con le iniziative del Partito Democratico, ma trovata soltanto dopo sei scrutini e un incontro con Giorgio Napolitano a cui è stata chiesta la disponibilità per un secondo mandato. Per arrivare (o tornare) all’elezione di Giorgio Napolitano si è cercato prima di trovare altri possibili candidati che mettessero d’accordo PD-SEL-PdL, bocciati però via via dai 1.007 grandi elettori nelle votazioni di questi giorni. Si è trattato di nomi proposti dal Partito Democratico, in quanto partito di maggioranza relativa in Parlamento.
Che cosa succede nel PD. Il punto su che cosa è successo e che cosa succederà nei prossimi giorni, tra alleanze, consultazioni e congressi.
Nelle ultime settimane sempre più esperti e osservatori stanno guardando con preoccupazione alla situazione dei mezzi pubblici nelle principali città italiane, tornati discretamente affollati dopo l’inizio delle scuole e la ripresa delle attività nelle città, e perciò potenziali ambienti di diffusione del coronavirus. «Stare venti minuti in cento persone in un vagone della metropolitana moltiplica le probabilità di contagio. Si può anche avere la mascherina chirurgica, ma se c’è un super spreader nel vagone che magari la mascherina non la indossa o la indossa male, l’epidemia va nelle case e nelle scuole», ha spiegato ieri su Repubblica il biologo Enrico Bucci, esplicitando commenti più velati espressi nei giorni da vari altri esperti, probabilmente innescati dalle moltissime foto circolate di recente sui social network che mostrano banchine delle metropolitane e dei treni strapiene, spazi strettissimi negli autobus e una diffusa sensazione di calca nelle grandi città durante gli orari di punta.
Il problema dei mezzi pubblici in tempi di pandemia. Il governo difende la decisione di consentire la capienza massima all'80 per cento dei posti, ma circolano molti dubbi e perplessità.
Durante la manifestazione della Lega e dell’estrema destra europea che si è tenuta sabato a Milano, Matteo Salvini ha detto due frasi che si sono fatte notare e sono state piuttosto commentate in giro. Nonostante le aggressioni verbali continue su cui si basa la comunicazione sua e della Lega, contro l’elenco dei nemici storici – da Fabio Fazio a Roberto Saviano e Laura Boldrini – e contro gli stranieri, parlando con i giornalisti Salvini ha detto a un certo punto di considerarsi in realtà la vittima. «Sicuramente nei confronti miei e della Lega c’è un clima di intolleranza, io sono l’aggredito»
Due frasi di Matteo Salvini sabato a Milano. Una meglio – o peggio – dell'altra, dal vittimismo al "Cuore immacolato di Maria".
Mercoledì 15 aprile durante la settimana della moda di San Paolo, in Brasile, Gisele Bündchen ha partecipato alla sua ultima sfilata da modella professionista. Gisele Bündchen è nata a Três de Maio, in Brasile, nel 1980 ed è una delle modelle più famose del mondo, nonché la modella più pagata al mondo ogni anno a partire dal 2002, dice Forbes. Nel 2014 ha guadagnato 47 milioni di dollari. Bündchen ha cominciato la carriera di modella quando aveva 14 anni, oggi ne ha 34. «Dopo vent’anni nell’industria della moda, ho il privilegio di scegliere quando fare la mia ultima sfilata: comunque continuerò a lavorare nel settore sotto altre vesti», ha scritto su Instagram pubblicando una foto di sé stessa all’inizio della sua carriera.
Le foto dell’ultima sfilata di Gisele Bündchen. Una delle più famose modelle di sempre – nonché la più pagata al mondo – ha sfilato per l'ultima volta ieri in Brasile.
Pare che nel cielo succedano cose strane. La settimana scorsa la Luna piena e il solstizio d’estate sono caduti in contemporanea, e alcuni astronomi hanno definito la combinazione tra il plenilunio e il giorno più lungo nell’emisfero settentrionale come un evento raro, che arriva poco dopo il raro transito di Mercurio davanti al Sole del mese scorso, la rara concomitanza di un’eclissi lunare e della cosiddetta “superluna” di settembre, la rara tetrade di eclissi lunari del 2014, il raro transito di Venere del 2012, e un’infinità di allineamenti planetari che-capitano-una-sola-volta-nella vita – uno quest’anno, uno nel 2014, e uno nell’estate del 2013 – mentre l’anno prossimo assisteremo a una rara eclissi di Sole. Se gli eventi di questo tipo sono così rari, perché si verificano così spesso? La risposta arriva da uno statistico. David Hand, un professore dell’Imperial College di Londra ha spiegato l’abbondanza di eventi “rari” nel mondo nel suo libro del 2014 Il caso non esiste. Perché le cose più incredibili accadono tutti i giorni. La cosa strana della concomitanza dei cicli solari e lunari di questa settimana è che gli astronomi non riescono a decidere se la cosa più sorprendente sia che questi eventi si stiano verificando o che invece non si verificassero dal 1948. Questo è un estratto di un comunicato stampa che ho ricevuto da un gruppo di astronomi:
Gli eventi “rari” non lo sono poi così tanto. Quante volte avete sentito parlare di fenomeni astronomici come di coincidenze straordinarie? La realtà è un po' diversa.
La fotografia di Barack Obama e gli altri responsabili dell’amministrazione che seguono gli sviluppi dell’attacco contro Osama bin Laden (il capo della CIA ha poi spiegato che in realtà tutta la fase decisiva dell’azione non l’avrebbero vista) sta facendo il giro del mondo da lunedì, e si avvia a diventare la foto più vista della storia su Flickr, tra l’altro. Nel frattempo, sta ottenendo un’altra celebrazione tipica delle immagini che diventano rapidamente popolari online: il trattamento “meme”, con numerosi interventi e variazioni sul tema (c’è anche quello italiano, di Isola Virtuale sul Post), compreso il meme sul meme della bambina Grace del matrimonio reale di venerdì. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Nella situation room, il meme. La foto della Casa Bianca che segue l'uccisione di Osama ha avuto un successone, e le variazioni sul tema del caso.
Due persone sono state arrestate a Roma con l’accusa di aver creato una rete informatica per spiare politici e imprenditori. Si tratta di Giulio e Francesca Maria Occhionero, due fratelli residenti a Londra, ma che vivono a Roma. Secondo un comunicato del Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale (CNAIPIC), ripreso da molti giornali, i due fratelli sono accusati di “procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche”. Sempre secondo il comunicato, i due fratelli avrebbero infettato con virus e malware i computer di alcune importanti personalità politiche e del mondo degli affari per sottrarre loro informazioni sensibili. Tra le vittime di questi attacchi, scrivono i giornali, ci sarebbero l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente della Bce Mario Draghi, Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchitto, l’ex sindaco di Torino Piero Fassino, l’ex ministro Fabrizio Saccomanni, Daniele Capezzone, Michela Vittoria Brambilla e monsignor Gianfranco Ravasi.
Gli arresti per cyberspionaggio a Roma. Due persone sono state fermate con l'accusa di aver spiato molti personaggi importanti, tra cui Matteo Renzi e Mario Draghi, ma molti dettagli sono ancora poco chiari.
Silvio Berlusconi è stato dimesso questa mattina dall’ospedale San Raffaele di Milano, dove il 30 aprile era stato ricoverato e operato per un’occlusione intestinale. Parlando con i giornalisti che lo aspettavano all’uscita dell’ospedale, Berlusconi ha detto di aver avuto «una bella paura» e ha aggiunto che: Tante cose che si sono succedute negli ultimi tempi mi hanno naturalmente fatto pensare di essere arrivato alla fine del girone, ma invece ho avuto una ripresa formidabile e tutti i dati fondamentali sono a posto.
Berlusconi pensava «di essere arrivato alla fine del girone». Ha detto così dopo essere stato dimesso dall'ospedale dove pochi giorni fa era stato operato per un'occlusione intestinale.
Tra i vari personaggi che popolano le tradizioni natalizie, gli ultimi in ordine di arrivo sono i cosiddetti re magi, cioè i tre re orientali che – secondo la versione più popolare – portarono dei doni a Gesù appena nato, dopo essere arrivati in Palestina seguendo la cosiddetta “stella cometa”. Il loro arrivo a Betlemme viene ricordato il 6 gennaio, festa dell’Epifania. I doni che portarono a Gesù erano oro, incenso e mirra (su cosa sia la mirra ci torniamo dopo). Si dice che i loro nomi fossero Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e che fossero di tre etnie diverse: uno bianco, uno nero e uno mediorientale. In realtà, come per altri personaggi presenti nel presepe, nel corso del tempo alla loro storia sono stati aggiunti vari dettagli che non sono presenti nei Vangeli. Per esempio si dice che furono tre perché Gesù ricevette tre regali.
Tutto quello che sai sui re magi è falso. Non erano tre, non erano re, non si chiamavano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e non seguivano una "stella cometa".
Nelle ultime settimane sono emerse nuove accuse – e nuovi sviluppi su vecchie accuse – nei confronti del presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, da luglio coinvolto in un caso giudiziario e mediatico attorno a una partita di camici ordinata dalla regione all’azienda di sua moglie, che si è aggiunto alle critiche sulla gestione della pandemia da coronavirus. Le inchieste giornalistiche sono state portate avanti dalla stampa e da alcune trasmissioni tv, fra cui soprattutto Report, che ai casi nati intorno a Fontana ha dedicato la sua ultima puntata. Nessuno di questi casi per ora ha avuto rilevanti conseguenze giudiziarie, ma probabilmente continueranno a svilupparsi e far parlare nei prossimi mesi. La storia dei camici, con gli ultimi sviluppi Il 16 aprile, nel pieno dell’emergenza coronavirus, la centrale acquisti della Lombardia Aria assegnò una fornitura per camici e altri dispositivi di protezione a Dama S.p.A., società che produce il marchio di abbigliamento Paul & Shark di proprietà di Andrea Dini e, per il 10 per cento, di Roberta Dini, sorella di Andrea e moglie di Fontana. La fornitura riguardava un totale di 82mila pezzi per un valore di 513mila euro. Il conflitto di interessi non fu mai sollevato dalle autorità regionali.
Le molte accuse contro Attilio Fontana. Una recente puntata di Report ne ha tirate fuori delle altre, oltre alle note storie sui camici e il conto alle Bahamas.
Domenica il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ha pubblicato su Twitter il logo con il quale il partito si presenterà alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo: oltre al nome del partito e alla tradizionale bandiera italiana, c’è scritto “Berlusconi presidente”. È una scelta non scontata, visto che per ora Berlusconi è incandidabile per via della legge Severino, dopo la condanna in via definitiva per evasione fiscale nell’ambito del processo Mediaset. Berlusconi fatto ricorso Corte europea dei diritti dell’uomo, che sta esaminando il suo caso, ma in molti pensano che la sentenza non arriverà in tempo per le elezioni. Per questo, negli ultimi mesi erano state fatte molte ipotesi sui possibili nomi che la coalizione di centrodestra, composta da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, e attualmente in vantaggio nei sondaggi, potrebbe presentare: da Antonio Tajani a Luca Zaia al generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli. Oggi vi auguro #BuonaDomenica mostrandovi in anteprima il nostro simbolo per le #elezioni del 4 marzo. Anche con questa nuova legge elettorale votare è molto facile: basta barrare il logo di Forza Italia! pic.twitter.com/B1CYJLu2eX
Sul simbolo di Forza Italia per le elezioni politiche del 4 marzo ci sarà scritto “Berlusconi presidente”.
Il Partito Democratico riunirà la sua assemblea nazionale – una specie di “parlamento” del partito – il prossimo weekend, e in quel contesto prenderà una decisione sui tempi e modi del prossimo congresso del partito: è un passaggio che deve passare dall’assemblea perché solo quell’organo può decidere di anticipare il congresso, come proposto dal segretario Matteo Renzi, il cui mandato scadrebbe solo alla fine dell’anno. La direzione nazionale ha infatti votato a maggioranza – 107 favorevoli, 12 contrari, 5 astenuti – a favore di un ordine del giorno che impegna il presidente del partito, Matteo Orfini, a convocare il prima possibile l’assemblea nazionale per avviare l’iter congressuale con le stesse regole usate dal partito del 2013. Durante la sua relazione, Renzi ha proposto di fare un congresso subito e più volte è sembrato voler fare un bilancio conclusivo – almeno temporaneamente – della sua esperienza alla guida del PD. Anche i dirigenti della minoranza del partito che sono intervenuti hanno accolto la proposta del congresso, pur con qualche sfumatura su tempi e modi. Il dibattito è durato circa quattro ore e nonostante i giornali parlassero, come fanno quasi sempre, di “resa dei conti” e “rischio scissione”, i toni della discussione sono stati in genere piuttosto pacati. Si è parlato molto di temi alti e molto poco di “correnti” e “caminetti”, come li ha definiti Renzi. Gran parte degli interventi sono stati dedicati a discutere di quale sarà il percorso che il centrosinistra dovrà seguire nei prossimi mesi. Molti, anche tra i componenti della maggioranza, hanno parlato in maniera critica del governo Renzi (in particolare della riforma della scuola) e hanno chiesto una maggiore attenzione a temi tipici della sinistra, come la lotta alla povertà e gli investimenti pubblici. Di seguito, la cronaca dei lavori del pomeriggio.
Il PD farà un congresso anticipato. Lo ha proposto Matteo Renzi, la direzione nazionale del PD ha approvato e ha dato mandato all'assemblea del partito di decidere tempi e modi il prossimo weekend.
Un gruppo di ricercatori francesi ha scoperto migliaia di pulcini di pinguino morti e uova non ancora dischiuse su un’isola in Antartide. L’isola si trova nella Terra Adelia, una porzione di Antartide rivendicata dalla Francia, e ci vive una colonia di quasi 40.000 pinguini. I ricercatori hanno scoperto che delle migliaia di pulcini che erano nati all’inizio dell’anno, solo due sono sopravvissuti. Una delle cause della morte dei pinguini potrebbe essere stata l’inusuale estensione della banchisa, che negli ultimi mesi ha costretto i pinguini a spostarsi per decine di chilometri in cerca di cibo. Una seconda causa potrebbe essere stata invece la molta pioggia: i pulcini di pinguino non sono impermeabili e se si bagnano molto faticano a tenere la giusta temperatura del corpo.
Migliaia di pulcini di pinguino sono stati trovati morti su un’isola in Antartide.
L’ENAC, l’Ente nazionale per l’aviazione civile in Italia, ha annunciato che a partire da oggi, venerdì 26 giugno, sui voli in partenza e in arrivo in Italia sarà vietato portare in aereo bagagli a mano che non stiano sotto al sedile: «ai passeggeri è consentito di portare a bordo solo bagagli di dimensioni tali da essere essere posizionati sotto il sedile di fronte al posto assegnato», scrive l’ENAC sul suo sito. «Per ragioni sanitarie non è consentito a nessun titolo l’utilizzo delle cappelliere», si legge. Le ragioni del divieto non sono chiarissime, ma il Corriere della Sera ha ricordato che in uno degli allegati tecnici dell’ultimo decreto della presidenza del Consiglio per gestire la pandemia da coronavirus «veniva imposto il divieto dei trolley “di grandi dimensioni”».
Da oggi in Italia si possono portare nella cabina dell’aereo solo bagagli che stiano sotto al sedile.
Il 31 dicembre del 2020 l’azienda americana Adobe ha dismesso definitivamente Flash Player, il famoso programma che per decenni ha consentito di vedere animazioni e contenuti multimediali online. Dal 31 dicembre non è più possibile scaricare il programma e nei giorni successivi, a partire dal 12 gennaio, Adobe bloccherà la possibilità di visualizzare i contenuti Flash. I vari browser per navigare in internet, come Chrome, Safari e Firefox, interromperanno il supporto a Flash nei prossimi giorni; alcuni l’hanno già fatto. Flash è un programma molto antico, per gli standard di internet: un primo precursore, chiamato FutureWave, fu pubblicato per la prima volta nel 1993. Fu comprato dall’azienda Macromedia nel 1996, che lo rinominò Macromedia Flash, e infine, nel 2005, fu acquisito da Adobe. Flash consentiva di creare animazioni e contenuti multimediali, ma il suo elemento più famoso era sicuramente Flash Player, cioè il programma che permetteva agli utenti di vedere e di usare i contenuti: tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila, Flash Player era installato sulla maggioranza dei computer collegati a internet.
Flash non ci mancherà. Il famoso programma per le animazioni e la grafica online appena dismesso ha reso internet creativo, interessante, pacchiano e insicuro.
È stato diffuso il trailer di A Bigger Splash, il nuovo film del regista Luca Guadagnino (Io sono l’amore), interpretato da Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Matthias Schoenaerts e Dakota Johnson. Il film, presentato all’ultimo Festival del cinema di Venezia, racconta la storia di una cantante rock in vacanza col suo compagno a Pantelleria, che viene inaspettatamente raggiunta sull’isola da un suo ex fidanzato produttore discografico e da sua figlia. Il film uscirà al cinema il 26 novembre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il trailer di “A Bigger Splash”. Il nuovo film di Luca Guadagnino con Tilda Swinton, Ralph Fiennes e Dakota Johnson, che uscirà il 26 novembre.
I due film più visti delle ultime settimane sono stati Alla ricerca di Dory e Pets – Vita da animali: due film d’animazione i cui protagonisti sono animali parlanti. La voce del pesce Dory, la protagonista del primo, è di Carla Signoris; la voce di Max, il protagonista di Pets, è invece di Alessandro Cattelan. Nella versione inglese quelle due voci sono invece di Ellen DeGeneres e Louis C.K. Partendo da questi due recenti casi abbiamo raccolto 28 personaggi dei film d’animazione la cui voce originale è di qualcuno piuttosto famoso. Da qualche anno i film d’animazione sono diventati tantissimi e sempre più importanti e potrebbero esserci decine di esempi: abbiamo quindi evitato quelli troppo noti (che la voce di Woody di Toy Story sia Tom Hanks lo sappiamo tutti, giusto?). Abbiamo anche evitato i cartoni animati da tv, anche se lì ci sarebbero cose interessanti: Meg Griffin con la voce di Mila Kunis o il Joker dei cartoni su Batman con la voce di Mark Hamill, cioè Luke Skywalker. Non abbiamo messo nemmeno Garfield, doppiato in versione originale da Bill Murray, santo patrono del Post. Murray ha spiegato che accettò di fare il film perché pensava che lo sceneggiatore fosse uno dei fratelli Coen, invece lesse male: lo sceneggiatore era un altro, Joel Cohen (con l’H).
Le voci originali dei film d’animazione. Quelle che spesso non sentiamo, tra cui: Paul Newman che fa una macchina, Kevin Bacon che fa un cane e Angela Lansbury che fa la teiera.
Da due settimane Curiosity, il robot automatico (rover) della NASA, si trova su Marte per analizzare il suolo marziano e condurre altri esperimenti, utili anche per capire se un tempo sul pianeta vi fossero particolari forme di vita. Il rover, grande quanto un’automobile e pesante quasi una tonnellata, è atterrato su Marte seguendo una delicatissima procedura mai eseguita prima e dopo i primi test sul funzionamento delle proprie strumentazioni ha iniziato la sua missione, che durerà almeno due anni.
Marte, in HD. Le foto più belle scattate da Curiosity nei suoi primi 15 giorni sul pianeta, dove ha iniziato a sparare raggi laser contro le pietre, ma per una buona causa.
Dopo un lungo e complesso confronto sindacale durato mesi, è stato firmato l’accordo per il riavvio delle attività industriali nello stabilimento Embraco di Riva di Chieri, in provincia di Torino. All’azienda produttrice di compressori per frigoriferi, per i marchi del gruppo Whirlpool, subentrerà Ventures, società di proprietà cinese e israeliana specializzata nella produzione di sistemi automatici per la pulizia dei pannelli fotovoltaici e di dispositivi per la depurazione dell’acqua. I 417 lavoratori che rischiavano di perdere il posto di lavoro in seguito alla chiusura dell’Embraco saranno assorbiti dalla nuova società e manterranno le stesse condizioni di contratto e di stipendio. Embraco si è inoltre impegnata a corrispondere il loro tfr insieme a un bonus economico. Ventures richiederà un periodo di cassa integrazione straordinaria nella fase di conversione dello stabilimento con l’obiettivo di avviare la produzione nel 2019 con un primo gruppo di operai. La vicenda Embraco era stata seguita con grande attenzione dall’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, durante il precedente governo Gentiloni.
È stato firmato l’accordo sindacale per i lavoratori Embraco: passeranno a una nuova azienda.
La sindaca di Roma Virginia Raggi, eletta a giugno con il Movimento 5 Stelle, ha annunciato di aver nominato i due assessori che sostituiranno Marcello Minenna, l’ex assessore al Bilancio e alle Partecipate che si è dimesso in polemica con la giunta a inizio settembre. Il nuovo assessore al Bilancio sarà Andrea Mazzillo, già coordinatore dello staff di Raggi ed ex politico del Partito Democratico. Il nuovo assessore alle Partecipate sarà Massimo Colomban, un imprenditore che in passato era stato legato a Gianroberto Casaleggio, il cofondatore del Movimento 5 Stelle. In un post su Facebook, Raggi li ha definiti «due professionisti che hanno deciso di mettere a disposizione tutte le loro competenze per un progetto difficile quanto ambizioso: restituire la Capitale ai romani e a tutti gli italiani». Le due cariche erano rimaste vacanti per circa tre settimane, cioè da quando Minenna si era dimesso in solidarietà con Carla Raineri, l’ex capo di gabinetto che secondo le ricostruzioni dei giornali era stata di fatto costretta alle dimissioni da una manovra di due personaggi molto vicini a Raggi, il vicesindaco Daniele Frongia e l’allora vicecapo di gabinetto Raffaele Marra (ora spostato a capo del personale, sembra in seguito a una richiesta arrivata da Beppe Grillo). A un certo punto era stata annunciata la nomina ad assessore del Bilancio di Raffaele De Dominicis, ex magistrato della Corte dei Conti noto per inchieste e dichiarazioni pubbliche sopra le righe: poi Raggi se l’era rimangiata, citando il coinvolgimento di De Dominicis in un’inchiesta per abuso di ufficio. Nei giorni scorsi sembrava che almeno l’assessore al Bilancio fosse stato trovato: si era parlato con insistenza di Salvatore Tutino, consigliere della Corte dei Conti, che però all’inizio di questa settimana ha ritirato la sua disponibilità citando un conflitto interno al Movimento 5 Stelle e l’esistenza di un “dossier” nei suoi confronti. Il nuovo momento critico del Movimento 5 Stelle romano era stato stato in qualche modo confermato da un tweet di Beppe Grillo, che invitava gli eletti del M5S stelle a non dare interviste o dichiarazioni su Roma.
I due nuovi assessori di Roma. Dopo mille guai sono stati nominati Andrea Mazzillo e Massimo Colomban, rispettivamente al Bilancio e alle Partecipate: che storia hanno.
Nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6 giugno, alle 00.01 secondo l’orario di Greenwich (le 01.01 in Italia) l’Internet Protocol Version, il sistema utilizzato per l’assegnazione e la gestione degli indirizzi numerici che servono a ogni dispositivo per collegarsi alla rete e interagire con gli altri dispositivi, verrà aggiornato a una nuova versione che consentirà di aumentare il numero di indirizzi IP. L’ICANN, l’organizzazione senza scopo di lucro che coordina la gestione della Rete e l’assegnazione degli indirizzi IP, controllerà che il passaggio avvenga senza problemi per gli utenti. Attualmente, per ritrovarsi online, comunicare tra loro e scambiare dati, tutti dispositivi utilizzano un numero (IP) formato da un massimo di quattro triplette di numeri, come ad esempio 195.43.189.240, che possono andare dal valore “0″ a “255″ e che occupano 32 bit. Il sistema consente di realizzare molte combinazioni e quando è stato adottato nel 1980 sembrava potesse durare a lungo grazie agli oltre quattro miliardi di indirizzi disponibili, ma la Rete è cresciuta rapidamente e il numero di dispositivi collegati si è moltiplicato esponenzialmente.
L’aggiornamento di Internet. Il sistema di assegnazione degli indirizzi IP verrà aggiornato: fino ad ora si usava uno standard che garantiva circa 4 miliardi di indirizzi, ma ne servono di più.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 9.116 casi positivi da coronavirus e 305 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 20.599 (286 in meno di ieri), di cui 2.423 nei reparti di terapia intensiva (67 in meno di ieri) e 18.176 negli altri reparti (219 in meno di ieri). Sono stati analizzati 147.530 tamponi molecolari e 167.976 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 5,5 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,6 per cento. Nella giornata di lunedì i contagi registrati erano stati 5.945 e i morti 256. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.354), Campania (1.331), Puglia (1.028), Sicilia (902) e Lazio (803).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 4 maggio.
È morto ieri il giornalista Arrigo Petacco, noto soprattutto per il suo lavoro di divulgatore televisivo. Aveva 88 anni. Petacco iniziò la sua carriera al quotidiano genovese Il Lavoro come cronista di nera. Passò quasi subito alla RAI, dove fra gli anni Sessanta e Settanta curò una serie di documentari storici specializzandosi nelle due Guerre mondiali. Fra il 1986 e il 1987 fu il direttore della Nazione, lo storico quotidiano di Firenze. Il suo ultimo libro – 24 ottobre-12 novembre 1917: storia della più grande disfatta dell’esercito italiano – è uscito l’anno scorso per Mondadori.
È morto il giornalista e divulgatore televisivo Arrigo Petacco, aveva 88 anni.
Nel secondo e ultimo giorno di consultazioni tra i partiti e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i leader del PD e del M5S hanno annunciato che c’è un accordo tra i due partiti per fare un nuovo governo. Il segretario del PD Nicola Zingaretti ha parlato di un governo di forte «discontinuità», mentre il capo politico del M5S Luigi Di Maio ha parlato di un esecutivo «di lungo termine». Come presidente del Consiglio il M5S ha indicato Giuseppe Conte, d’accordo con il PD. Le trattative, insomma, si sono concluse positivamente, e Mattarella ha convocato Conte per le 9.30 di giovedì per affidargli l’incarico. Dopo di che si capirà se le questioni intorno alle nomine – in particolare quella di Di Maio – saranno superate. Il Post ha seguito gli avvenimenti della giornata con un liveblog, che trovate qui sotto.
Mattarella darà l’incarico a Conte. PD e M5S si sono messi d'accordo, l'ex PresdelCons sarà al Quirinale giovedì mattina per ricevere l'incarico.
Claire Bretécher è una disegnatrice e fumettista francese nata a Nantes 17 aprile del 1940: oggi compie 75 anni. Ha raccontato la spocchia della generazione del Sessantotto, ha deriso il conformismo dell’anticonformismo, ha trasformato Santa Teresa d’Avila in una femminista, ha criticato in modo feroce la borghesia di Parigi e, nel 1976, è stata definita dall’intellettuale e filosofo Roland Barthes «il migliore sociologo francese» (qualcun altro parla di lei come di una specie di Woody Allen, ma francese e donna). Bretécher è stata anche, e per molto tempo, la prima donna a fare quel mestiere in un mondo in cui erano tutti uomini («Non mi è mai pesato anche se dovrei dire il contrario, conviene sempre passare per martire»). Dopo aver insegnato disegno per un breve periodo, all’inizio degli anni Sessanta Claire Bretécher ha iniziato a collaborare con René Goscinny (quello di Asterix, Lucky Luke e dei racconti per bambini “Le petit Nicolas”). Dopo aver disegnato sia per Tintin che per il settimanale Spirou (le due riviste erano a quel tempo feroci rivali), all’inizio degli anni Settanta Claire Bretécher ha creato le sue prime serie (Les Gnan-Gnan, Les Naufragés, Fernand l’orphelin). Bretécher è però diventata più conosciuta collaborando con il periodico francese Pilote per il quale ha creato il personaggio di Cellulite, giovane principessa ninfomane stanca di aspettare il suo principe che va in cerca di uomini in una città medievale dove i pagamenti avvengono in dollari.
Claire Bretécher ha 75 anni. La storia della disegnatrice francese che ha deriso il conformismo dell'anticonformismo, il femminismo che si prende troppo sul serio e quelli che «pensano a sinistra e vivono a destra».
Your Paintings è una nuova iniziativa della BBC in collaborazione con la Public Catalogue Foundation, una fondazione senza scopo di lucro, per realizzare un catalogo digitale di tutti i quadri presenti nelle collezioni e nei musei del Regno Unito. Il progetto mira a rendere visibili le decine di migliaia di opere d’arte che vengono esposte di rado, a causa della mancanza di spazi espositivi, e che rimangono quindi negli archivi e nei magazzini dei musei del paese senza essere minimamente valorizzate. Una prima versione del portale, che raccoglierà progressivamente tutte le foto e le informazioni su autori ed epoche dei quadri, è stata messa online ieri ed è liberamente consultabile attraverso il sito della BBC. Sono già visibili oltre 63mila opere d’arte provenienti da 800 diverse collezioni e realizzate da 15mila diversi artisti. Il lavoro di catalogazione continua ed entro un anno e mezzo gli organizzatori confidano di riuscire a pubblicare online tutti i quadri del Regno Unito, che dovrebbero essere circa 200mila opere.
Tutti i quadri del Regno Unito online. Sono duecentomila e BBC vuole catalogarli tutti e renderli visibili sul Web, dove potranno essere taggati.
La longevità politica di Angela Merkel in Germania – è iniziato da qualche mese il suo terzo mandato da cancelliere – è un fatto non banale, mentre invece è piuttosto consueta l’intercambiabilità dei capi dei governi italiani (l’Italia repubblicana ha avuto 62 governi in 68 anni di storia). Angela Merkel ha incontrato oggi Matteo Renzi a Berlino ed è il quinto presidente del Consiglio italiano a cui stringe la mano da cancelliere: dal 2005 l’Italia è stata invece guidata sei governi diversi. Il governo Berlusconi III dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006, il governo Prodi II dal 17 maggio 2006 al 6 maggio 2008, il governo Berlusconi IV dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, il governo Monti dal 16 novembre 2011 al 27 aprile 2013, il governo Letta dal 28 aprile 2013 al 21 febbraio 2014, il governo Renzi dal 22 febbraio 2014. C’è ancora tempo per fare di meglio: salvo grandi sorprese, Angela Merkel resterà cancelliere della Germania almeno fino al 2017. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Angela Merkel e i tanti presidenti del Consiglio italiani. Le foto di tutti i nostri capi di governo che la cancelliera tedesca si è vista passare davanti dal 2005 a Renzi.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 7.767 casi positivi da coronavirus e 421 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 33.080 (558 in più di ieri), di cui 3.743 nei reparti di terapia intensiva (6 in più di ieri) e 29.337 negli altri reparti (552 in più di ieri). Sono stati analizzati 70.614 tamponi molecolari e 42.348 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 10,3 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,1 per cento. Nella giornata di lunedì i contagi registrati erano stati 10.680 e i morti 296. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lazio (1.120), Piemonte (852), Campania (846), Lombardia (841), Emilia-Romagna (791).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 6 aprile.
Army of the Dead, film di zombie diretto da Zack Snyder e disponibile su Netflix, è da alcuni giorni tra i film più visti in Italia e nel mondo. È un film esagerato, di quelli che a qualcuno piacciono molto e ad altri proprio per niente. Ed è senza dubbio un film ambizioso, che si stima sia costato almeno 70 milioni di dollari. Molti sono stati spesi per pagare il suo protagonista Dave Bautista, altri per le spettacolari esplosioni, i tanti effetti speciali e le orde di non-morti. Ma una parte non indifferente del budget – e una gran dose di lavoro – è servita per far girare a un’attrice, a riprese già ultimate, tutte le scene che erano state già fatte con un attore che nel frattempo era stato accusato di molestie sessuali. Non è stato per nulla facile, dicono. L’attore accusato di molestie sessuali (nei confronti di ragazze minorenni) è il comico Chris D’Elia: cominciarono ad arrivare nel giugno del 2020, quando Snyder, il cast e la troupe di Army of the Dead già avevano finito il loro lavoro sul set, e quando il film era già in fase di postproduzione. Ad agosto Snyder annunciò che D’Elia sarebbe stato cancellato digitalmente dal film e che a sostituirlo sarebbe stata l’attrice e comica Tig Notaro.
L’attrice che ha recitato in “Army of the Dead” dopo averlo visto. Tig Notaro è stata chiamata per sostituire un attore accusato di molestie dopo che le riprese erano già finite: non è stato semplice.
Uno dei film più apprezzati degli ultimi tempi, nonostante sia costato molto poco, è Whiplash: ha vinto tre premi Oscar – miglior attore non protagonista a J. K. Simmons, miglior sonoro e miglior montaggio – ed era anche candidato al premio per la miglior sceneggiatura non originale. Ma Whiplash, che racconta la storia di un giovane musicista che studia la batteria in una scuola prestigiosa e del suo maestro esigente e sadico, non è tratto da un libro né da un articolo o un altro film. La ragione per cui l’Academy ha deciso di considerare “non originale” la sceneggiatura di Whiplash ha a che fare col fatto che il regista e sceneggiatore del film, Damien Chazelle, aveva girato nel 2013 una scena tratta dalla sceneggiatura del film e l’aveva presentata al Sundance Film Festival per raccogliere soldi allo scopo di girare il film intero. Il corto è questo:
Il corto che poi è diventato “Whiplash”. Il regista Damien Chazelle lo presentò nel 2013 al Sundance per cercare fondi: c'è già J. K. Simmons e faceva già una certa paura.
Pokémon Go, il gioco per cacciare i Pokémon sfruttando la realtà aumentata, è molto difficile da “finire”: sia perché viene continuamente aggiornato, sia perché non ha un vero e unico obiettivo finale; ma si può tentare di catturare tutti i Pokémon esistenti, che al momento in Pokémon Go sono 151: «Gotta catch ‘em All», come si dice. Per ora non sembra esserci riuscito nessuno: alcuni Pokémon sono rarissimi e si trovano solo in alcune parti del mondo, altri non sono stati ancora avvistati, ma da qualche parte dovrebbero esserci. Per finire il gioco si dovrebbe girare il mondo e avere tanto tempo a disposizione. Intanto, il primo a catturare tutti i Pokémon disponibili nella sua area geografica è stato Nick Johnson, che ha 28 anni, vive a New York e lavora per Applico, una startup specializzata in tecnologie mobile. Johnson ha catturato un esemplare di ognuno dei 142 Pokémon che si pensa siano disponibili negli Stati Uniti: in tutto ha catturato 4.629 Pokémon, ha fatto schiudere 303 uova e ha camminato per più di 150 chilometri. Ora sta girando a caccia di Pokémon, con aerei e hotel di lusso pagati, ma ci arriviamo tra un po’. Il 142esimo Pokémon catturato da Johnson è stato un Omastar, ottenuto facendo evolvere un Omanyte. Johnson ha “finito” il gioco il 21 luglio: prima ha pubblicato un’immagine su Reddit, accompagnata dal testo: «Ho catturato tutti i Pokémon disponibili negli Stati Uniti»; poi ha contattato Matt Weinberger, un suo amico che lavora per il sito Business Insider e che ha raccontato la sua storia. Per arrivare a 151, a Johnson mancano tre Pokémon rari che si trovano solo in certe aree del mondo e altri 6 che per ora sembrano introvabili. Johnson vive a Brooklyn e a differenza di altri che hanno mollato tutto per andare a caccia di Pokémon è riuscito a finire Pokémon Go nel tempo libero: una volta uscito dal lavoro, più o meno verso le sei di sera, iniziava a camminare per Brooklyn e Manhattan, anche per diverse ore. L’app contapassi sul suo iPhone dice che nelle due settimane che ha impiegato per prendere i suoi 142 Pokémon ha percorso in media 12 chilometri al giorno (Pokémon Go conta invece solo i passi fatti quando l’app è aperta). Ha anche detto di essere dimagrito di circa tre chili.
Il primo che ha “finito” Pokémon Go. Ha 28 anni, vive a Brooklyn e ha preso tutti i 142 Pokémon che ci sono negli Stati Uniti: ora sta girando il mondo per cercare quelli che gli mancano.
Lo scorso 28 marzo, durante l’assemblea organizzativa di Forza Italia che si è tenuta a Milano e a cui hanno partecipato Silvio Berlusconi e i maggiori esponenti del partito, il capogruppo al Senato Paolo Romani ha detto: «Non si dica che tutto va bene, perché oggi non va bene nulla. Siamo divisi e litigiosi, non raccontiamo cose credibili e i peggiori di noi vanno in tivù solo per dire stupidaggini»
I dissidenti di Forza Italia, chi più chi meno. Guida, nome per nome, alle mobili posizioni dei più noti leader del partito rispetto alla sua crisi, alle ipotesi sul futuro, e a Silvio Berlusconi.
La polizia francese ha arrestato a Parigi Maurizio Di Marzio, ex membro delle Brigate Rosse per cui l’Italia aveva chiesto l’estradizione. Di Marzio, che ha 59 anni, deve scontare 15 anni di carcere per diversi reati, tra cui il tentato omicidio del poliziotto Nicola Simone. Era tra le persone di cui l’Italia lo scorso 28 aprile aveva richiesto l’estradizione per condanne decise da tribunali italiani in relazione a reati di violenza politica compiuti tra gli anni Settanta e Ottanta: finora Di Marzio si era reso però irreperibile. Come gli altri arrestati, Di Marzio risiede in Francia da anni grazie alla cosiddetta “dottrina Mitterrand”, la politica avviata dall’ex presidente francese che concedeva ospitalità e sicurezza sul territorio francese a cittadini italiani responsabili di azioni violente, purché questi avessero lasciato la lotta armata e la violenza. Tutte le persone arrestate ad aprile sono state scarcerate e sono attualmente in libertà vigilata, sempre in Francia.
È stato arrestato in Francia l’ex brigatista Maurizio Di Marzio.
Costa Crociere ha diffuso domenica in serata un comunicato sul naufragio della nave Concordia, e fissato una conferenza stampa per lunedì mattina. Costa Crociere ribadisce il suo più profondo dolore per questo terribile incidente che ha colpito i suoi affetti più cari: i suoi ospiti, i suoi dipendenti, una propria nave; si scusa per le sofferenze e il disagio che queste persone hanno subito e porge le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime accertate.
Il comunicato di Costa Crociere. «Sembra che il comandante abbia commesso gravi errori di giudizio»: lunedì mattina una conferenza stampa della società.
Se non vivete su un altro pianeta, sapete che la scorsa settimana è stato pubblicato online un video in cui circa mille musicisti cantano – tutti insieme, in un parco vicino a Cesena – la canzone dei Foo Fighters Learn to Fly, per convincere il gruppo a suonare in città. Il video è stato visto più di 18 milioni di volte, ha generato complimenti e apprezzamenti in tutto il mondo e ha anche ottenuto una risposta da parte di Dave Grohl, il cantante dei Foo Fighters: ha promesso, in italiano, che la band si farà vedere presto a Cesena. Il Guardian ha intervistato Fabio Zaffagnini, cioè la persona a cui è venuto in mente di mettere in piedi tutto l’ambaradan. Zaffagnini – che dirige la start-up Trail Me Up, che consente visite virtuali a sentieri italiani e del resto del mondo – ha raccontato che un anno prima «stavo ascoltando una canzone dei Foo Fighters alla radio e ho pensato che sarebbe stato molto figo vederli nella mia città. Pensavo che non sarebbero mai venuti a Cesena, dato che i Foo Fighters sono così grandi e la mia città è così piccola. Così ho pensato di fare qualcosa di speciale per fare impressione su di loro».
Com’è stato fatto il video di “Learn to Fly” a Cesena. Lo ha raccontato Fabio Zaffagnini, uno degli organizzatori, al Guardian: tutto è cominciato con "School of Rock", in qualche modo.
Galliano di Mugello è un piccolo paese della Toscana, una frazione di Barberino di Mugello, vicino a Firenze. Le sue origini sono legate alla famiglia degli Ubaldini, che possedevano un castello, detto il Palazzaccio, attorno al quale attorno all’anno 1000 iniziò a formarsi un insediamento. In questi primi mesi del 2021 Galliano di Mugello ha però conosciuto una improvvisa popolarità al di là della sua antica storia. A febbraio è infatti diventato il simbolo del gap digitale di diverse zone d’Italia: il 98% dei suoi abitanti ha infatti ancora il telefono fisso. Secondo le stime del 2020 del ministero dell’Innovazione e AGCOM, l’autorità garante delle telecomunicazioni, sono oltre 63mila le persone che non possono avere una connessione internet perché dove abitano non arriva la linea, mentre 16mila vivono in aree dove non prende nemmeno il cellulare. Nel nostro paese esistono comuni definiti “bianchissimi”, cioè dove non risulta disponibile nessun tipo di accesso ad internet fisso in oltre il 10 per cento delle abitazioni. Nelle aree di territorio connesse, la rete è spesso antiquata e l’unico modo per avere la linea è affidarsi ai ponti radio, una tecnologia meno stabile e veloce.
Galliano di Mugello contro “l’apocalisse robot”. Come il paesino toscano è diventato lo sfondo per raccontare il film "I Mitchell contro le macchine".
Nella notte tra venerdì e sabato sei persone sono morte e circa 60 sono rimaste ferite nella calca provocata da una fuga generale e disordinata in una discoteca a Corinaldo, in provincia di Ancona. Dodici dei feriti sono in condizioni gravi, alcuni in pericolo di vita. Nel locale si sarebbe dovuto esibire a breve il rapper Sfera Ebbasta, ma prima del concerto qualcosa ha provocato una reazione di panico generale: le prime ricostruzioni della polizia – da prendere ancora con cautela – ipotizzano che a generare la fuga sia stato qualcuno che ha spruzzato uno spray urticante. I giornali, citando fonti nei carabinieri, scrivono anche che si sospetta che il locale avesse venduto molti più biglietti di quanti potesse: circa 1.400, a fronte di una capienza che secondo le informazioni raccolte dai giornalisti era di circa 870 persone. Biglietto n 1330 #Ancona #Corinaldo pic.twitter.com/Kr0e8qbrIB
La strage nella discoteca in provincia di Ancona. Una fuga generale, forse causata da uno spray urticante, ha provocato una calca in cui sono morte 6 persone e ne sono rimaste ferite decine.
In un intervento alle “Giornate dell’Energia”, evento organizzato a Catania dall’assessorato ai servizi di pubblica utilità della Regione Sicilia, il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha definito «assolutamente improduttivi» l’80 per cento dei dipendenti regionali: «Si grattano la pancia dalla mattina alla sera. E ora per giunta vogliono stare ancora a casa, con il cosiddetto lavoro agile: ma se non lavorate in ufficio come pensate di poter essere controllati a casa?». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
«Si grattano la pancia dalla mattina alla sera». Il presidente siciliano Nello Musumeci sui dipendenti della sua Regione, che ha definito per l'80 per cento «assolutamente improduttivi».
Dal 1968 il fotografo nigeriano J.D. Okhai Ojeikere, morto nel 2014, si impegnò in un grande progetto fotografico: documentare i modi tradizionali in cui le donne africane acconciavano i propri capelli. Durante la colonizzazione europea dell’Africa le pratiche di acconciature tradizionali si persero, almeno per chi viveva nelle città, perché le donne si tiravano i capelli per farli assomigliare di più a quelli delle europee oppure portavano delle parrucche. In Nigeria si ritornò alle vecchie tradizioni dopo il 1960, anno in cui il paese ottenne l’indipendenza dal Regno Unito. Negli anni Okhai Ojeikere ritrasse migliaia di donne e migliaia di acconciature e il suo lavoro è stato esposto alla Biennale di Venezia, nel 2013, e in molti musei del mondo, oltre a essere stato raccolto in un libro. 'Hairstyles' regroupe des milliers de clichés de coiffures tantôt modernes tantôt ancestrales, sur un format unique #UnMardiUnArtiste #afro pic.twitter.com/ceZveMZ11R
Bellissime teste di donne nere. Un progetto fotografico sulle acconciature nigeriane mostra l'estetica dei capelli afro, per cui ancora oggi nel mondo capita che le donne nere siano discriminate.
Per l’industria discografica britannica e americana il 1973 fu un anno particolarmente fecondo, che segnò un passaggio importante nella carriera di molti musicisti e, in certi casi, anche l’inizio di un modo nuovo di fare (e di pensare) la musica rock. Uscirono dischi come The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd, Houses of the Holy dei Led Zeppelin, Goats Head Soup dei Rolling Stones, Berlin di Lou Reed, Selling England by the Pound dei Genesis, Mind Games di John Lennon, Living in the Material World di George Harrison, Aladdin Sane e Pin Ups di David Bowie, Don’t Shoot Me I’m Only the Piano Player e Goodbye Yellow Brick Road di Elton John. Fu anche l’anno del primo disco di Bruce Springsteen, dei Queen, dei Lynyrd Skynyrd, degli Aerosmith. In un libro che ripercorre gli eventi musicali di quell’anno, il giornalista Michael Walker scrisse che il 1973 fu «l’anno in cui morirono i Sessanta». A ottobre di quell’anno uscì anche un doppio album che celebrò – come nessun’altra opera, prima o dopo – una parte importante della storia di quei Sessanta in Inghilterra: una parte non occupata né dai Beatles né dai Rolling Stones, ma piuttosto dai Kinks e più esclusivamente da quella che – prima di diventare una delle più grandi rock band del mondo – fu per qualche tempo la band simbolo della cultura Mod: gli Who. L’album si chiamò Quadrophenia, nacque quarant’anni fa dalla testa del chitarrista Pete Townshend – come quasi tutta la produzione musicale degli Who – e non era una raccolta di canzoni e basta: era la storia di un giovane mod londinese a metà degli anni Sessanta, una specie di film su vinile, che poi divenne un film vero. Fu un disco ambizioso ma segnato da molte difficoltà prima e dopo la pubblicazione: dai contrasti all’interno della band ai disguidi tecnici nelle esecuzioni dal vivo, fino ai problemi sempre più frequenti del batterista Keith Moon (che la sera della prima tappa americana del tour promozionale svenne sul palco).
I 40 anni di Quadrophenia. La storia del più leggendario disco degli Who, che uscì il 19 ottobre di un anno ricchissimo per la storia del rock.
Google ha acquisito Tenor, uno dei servizi più popolari per cercare e condividere GIF animate. L’acquisizione consentirà a Google di migliorare la ricerca delle GIF nelle sue pagine dei risultati, finora non molto usata dagli utenti. Google e Tenor collaboravano già da tempo, per esempio nel sistema per offrire GIF animate tramite la tastiera personalizzata Gboard per smartphone. Tenor è anche usato da Facebook all’interno del suo Messenger, ma non è ancora chiaro se continuerà a essere utilizzato dal social network in seguito all’acquisizione. Google ha confermato che Tenor continuerà a esistere come marchio separato per lo meno nell’immediato futuro. I termini finanziari dell’accordo non sono stati resi pubblici.
Google ha acquisito il motore di ricerca per le GIF Tenor.
Da lunedì 26 aprile Valle D’Aosta, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia saranno in zona arancione, solo la Sardegna sarà in zona rossa e tutte le altre regioni passeranno in zona gialla. Nella provincia di Cuneo, in Piemonte, resteranno in vigore le regole delle zone arancioni, nonostante tutto il resto della regione sarà in zona gialla. Nessuna regione sarà in zona bianca. Nelle zone gialle che entreranno in vigore da lunedì, in base al decreto approvato dal governo il 21 aprile, potranno riaprire bar e ristoranti, sia a pranzo che a cena, ma solo per il servizio all’aperto. Sempre da lunedì 26 aprile i musei, i cinema, i teatri e le sale da concerto potranno riaprire, a capienza ridotta, e potranno ricominciare le attività sportive all’aperto.
I nuovi colori delle regioni, da lunedì. Gran parte d'Italia sarà in zona gialla, e solo la Sardegna resterà in zona rossa.
Sabato 1 febbraio il fondatore dei Pink Floyd, Roger Waters, ha pubblicato su Facebook una lettera aperta a Neil Young e Scarlett Johansson, criticandoli per alcune recenti vicende relative ai loro rapporti con Israele; Young infatti ha da poco annunciato che suonerà per la seconda volta nella sua carriera in Israele, il 17 luglio a Tel Aviv, mentre Johansson è recentemente diventata testimonial di SodaStream, un’azienda israeliana che ha una grossa fabbrica nei territori della Cisgiordania occupati da Israele, decidendo di lasciare l’ong Oxfam dopo le critiche ricevute. Nei giorni scorsi ho scritto privatamente a Neil Young (una volta) e a Scarlett Johanson [sic] (un paio di volte). Quelle lettere rimarranno private.
La lettera di Roger Waters a Scarlett Johansson e Neil Young. Riguardo alcune recenti vicende relative ai loro rapporti con Israele, che Waters critica molto.
È stato pubblicato in questi giorni dall’ISTAT, l’Istituto nazionale di Statistica, il volume “Avere figli in Italia negli anni 2000: approfondimenti dalle indagini campionarie sulle nascite e sulle madri”, sulla base di un’indagine condotta nel 2012 su oltre 17mila madri e di un aggiornamento dei dati delle precedenti edizioni del 2002 e del 2005. Lo scopo del lavoro è quello di analizzare «le dinamiche riproduttive delle donne» legandole alle strategie di conciliazione tra famiglia e lavoro e agli investimenti in istruzione e partecipazione al mercato del lavoro delle madri. I dati raccolti raccontano, tra le altre cose, le reti formali e informali di cui si possono o si devono avvalere le donne per la cura dei figli piccoli, il divario tra numero di figli avuti e aspettative di fecondità, l’occupazione femminile e come cambiano le cose sul mercato del lavoro dopo la nascita dei figli. La ricerca – estremamente dettagliata, oltre 100 pagine – si può leggere integralmente qui; di seguito alcuni dati interessanti raccolti in 12 punti. 534.186 Sono i bambini nati e iscritti all’anagrafe in Italia nel 2012, anno di riferimento dell’indagine: si tratta di un calo di oltre il 7 per cento rispetto al 2009, anno in cui è iniziata la tendenza alla diminuzione delle nascite. In parte la cosa è riconducibile a un effetto strutturale – le donne nate a metà degli anni Sessanta, periodo dei cosiddetti baby-boomers, che stanno uscendo dall’esperienza riproduttiva, sono molto più numerose delle donne delle generazioni più giovani che entrano in età feconda, convenzionalmente stabilita tra i 13 e i 50 anni – e in parte la crisi economica ha contribuito alla diminuzione sia dei matrimoni che delle nascite. Nel 2013 c’è stato un ulteriore calo del 3,7 per cento, con i bambini nati scesi a circa 514mila, fino ad arrivare ai 509mila del 2014, il livello minimo dall’Unità d’Italia.
12 numeri sulle madri in Italia. Cosa dicono i dati dell'ISTAT: l'età media alla nascita del primo figlio, quante fanno un figlio senza essere sposate né convivere e quante smettono del tutto di lavorare dopo il parto.
Ieri circa 1500 metalmeccanici dello stabilimento ILVA di Genova-Cornigliano hanno manifestato contro la chiusura dello stabilimento decisa dai vertici dell’azienda, dopo gli arresti di alcuni dirigenti e il sequestro dell’impianto di Taranto. I lavoratori, dopo una breve assemblea, sono usciti dallo stabilimento in corteo, si sono diretti verso l’aeroporto di Genova e hanno bloccato il casello autostradale di Genova Ovest sbarrando le rampe di accesso con diversi mezzi pesanti. Molti di loro hanno poi trascorso la notte in fabbrica, dove è stata proclamata un’assemblea permanente fino a domani, giornata in cui è previsto un incontro a Palazzo Chigi tra i sindacati, gli enti locali e il Governo per trovare una soluzione e far ripartire gli impianti. Nello stesso giorno i sindacati dei metalmeccanici hanno indetto 8 ore di sciopero e una manifestazione nazionale a Roma.
Le proteste all’ILVA di Genova. Le foto delle manifestazioni nello stabilimento di Cornigliano, che secondo i sindacati «senza Taranto ha quattro giorni di autonomia».
Le più importanti aziende mondiali che si occupano di petrolio ed energia stanno puntando molto sui paesi dell’America Latina, una zona ricca di materie prime e che nel recente passato non era considerata un luogo di particolare interesse a causa delle politiche economiche restrittive dei governi locali e della nazionalizzazione delle risorse. La statunitense Exxon Mobil, l’olandese Royal Dutch Shell e altre multinazionali hanno partecipato di recente alle aste per ottenere il permesso di sfruttare giacimenti sia in Messico che in Brasile, e la tendenza sembra essere in espansione. L’interesse delle principali compagnie petrolifere occidentali, scrive il Wall Street Journal, è arrivato nel momento in cui diversi paesi latinoamericani, tra cui le due principali economie della regione, Brasile e Messico, hanno avviato politiche economiche meno protezionistiche nel tentativo di compensare la diminuzione della produzione petrolifera. In Brasile, per esempio, il presidente Michel Temer, entrato in carica nel 2016, ha avviato una serie di riforme per rendere più attraenti e sicuri gli investimenti stranieri; in Messico, nel 2013, è stato approvato un emendamento costituzionale che ha aperto ai privati il settore energetico del paese, dopo 75 anni di monopolio di stato.
Le grandi compagnie petrolifere sono sempre più interessate all’America Latina. L'epoca delle nazionalizzazioni è finita, in quei paesi, e c'è invece grande necessità di investimenti stranieri.
Luisa Todini è stata nominata dal governo nuovo presidente di Poste Italiane. Todini è nata a Perugia nel 1966 e la sua famiglia è proprietaria di un grande gruppo industriale nel settore delle costruzioni. A 28 anni era stata eletta deputata europea alle elezioni del 1994 nelle liste di Forza Italia: in quei giorni i quotidiani mettevano il suo nome tra quelli dei “nuovi Berlusconi” (Berlusconi si era appena messo a fare politica). Scriveva Repubblica:
Cose da sapere su Luisa Todini, nuovo presidente di Poste. La sua famiglia è proprietaria di un grande gruppo industriale, a 28 anni fu eletta europarlamentare con Forza Italia.
Una megattera trovata morta su una remota isola del Rio delle Amazzoni, in Brasile, ha sorpreso i ricercatori, che stanno ora cercando di capire quali siano state le cause della sua morte e cosa l’abbia portata a mancare la migrazione stagionale verso l’Antartide. In questo periodo dell’anno, infatti, migliaia di megattere lasciano le acque lungo le coste settentrionali del Brasile, sull’oceano Atlantico, per dirigersi verso sud, in acque più pescose (ora nell’emisfero meridionale è estate). La carcassa della megattera è stata scoperta da alcuni membri di Bicho D’água, un gruppo dedicato alla tutela e alla conservazione delle specie in Amazzonia. Hanno notato alcuni avvoltoi che volavano in circolo sopra l’isola nel Rio delle Amazzoni e sono andati a vedere che cosa li avesse attirati. Con loro sorpresa, a una quindicina di metri dalla costa, hanno trovato i resti di una relativamente piccola megattera lunga 8 metri e impigliata tra le mangrovie e altra vegetazione. Era morta diversi giorni prima per cause che devono essere ancora accertate.
Questa megattera non dovrebbe essere qui. La sua carcassa è stata trovata su un'isola del Rio delle Amazzoni, a migliaia di chilometri da dove sono ormai migrate le sue compagne.
Prima di essere travolti dalle storie giapponesi – era un momento che a chi era sveglio resterà nella memoria, poco prima delle sette del mattino di venerdì: noi stavamo segnalando le parole di Chiamparino sul PD, e non ci saremmo poi accorti per tutto il giorno di un refuso nel titolo – avevamo parlato anche questa settimana di molte altre cose. Se in questa ultima domenica d’inverno (la primavera parte ufficialmente alla fine di domenica prossima, malgrado la marmotta Phil ci avesse promesso un anticipo maggiore) volete staccare un po’ dallo tsunami e dalle sue immagini e storie pazzesche, queste sono le cose più lette e discusse che abbiamo pubblicato. Per prime, fuori gara, le rassegne di fotografie dello tsunami delle ultime 48 ore. – Le foto di venerdì – Le foto di sabato mattina – Le foto di sabato sera
Sunday Post. Era stata una settimana ricca, poi è diventata la settimana della catastrofe giapponese.
In seguito alla vittoria del No al referendum costituzionale del 4 dicembre, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato le sue dimissioni. Il Post segue tutti gli aggiornamenti mano mano che arrivano con un live blog. Qui trovate le cose essenziali da sapere. Renzi è ancora in carica Matteo Renzi è ancora presidente del Consiglio e rimarrà in carica probabilmente fino a venerdì, quando sarà terminata in Senato l’approvazione della legge di bilancio. Probabilmente dopo l’approvazione Renzi presenterà le sue dimissioni al presidente della Repubblica, che le accetterà con riserva. Renzi a quel punto resterà in carica – “per il disbrigo degli affari correnti”, come da prassi – fino alla nomina del suo successore.
La crisi di governo, spiegata per punti. Cosa bisogna sapere su quello che sta succedendo in questi giorni: dalle dimissioni di Renzi alla risposta del presidente della Repubblica.
Il TAR del Lazio ha sospeso il divieto di ingresso emesso dal governo italiano contro la nave della ong spagnola Open Arms, da più di dieci giorni al largo delle acque italiane con circa 150 persone a bordo. Open Arms ha fatto sapere ad ANSA che ora si dirigerà «verso il porto sicuro più vicino», cioè probabilmente quello di Lampedusa. Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dell’Interno, ha detto che farà ricorso la Consiglio di Stato contro la decisione del TAR. Nelle motivazioni, il Tribunale sostiene che almeno una delle operazioni di soccorso effettuate da Open Arms sia stata legittima, e che a bordo «sicuramente sussiste, alla luce della documentazione prodotta (medical report, relazione psicologica, dichiarazione capo missione), la prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza», che rende necessario l’ingresso di Open Arms nelle acque italiane (e quindi implicitamente lo sbarco). Il TAR ha quindi emesso una misura provvisoria che annulla gli effetti del divieto emesso dal governo.
La nave Open Arms può entrare in Italia. Lo ha deciso il TAR del Lazio superando di fatto il cosiddetto "decreto sicurezza bis", Salvini ha detto che farà ricorso al Consiglio di Stato.
Dal 4 al 6 aprile, al Circolo dei Lettori di Torino, il Post organizza una serie di incontri sull’Europa – un piccolo festival, diciamo – nell’ambito della sezione Konrad, inaugurata la scorsa estate e che da allora è diventata anche un podcast e una newsletter. Ci saranno ospiti competenti e interessanti che ci aiuteranno a capire il pezzo di mondo in cui viviamo: con lo stile di Konrad – cercando di capire e spiegare, ma senza perdersi in tecnicismi – a poche settimane di distanza dalle attese elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Di seguito trovate il programma completo, qui invece l’evento Facebook ufficiale. Tutti gli incontri sono gratuiti ma è preferibile prenotarsi a questo indirizzo, specificando quale incontro vi interessa. Ci vediamo lì. ***
C’è il Festival di Konrad. A Torino, da stasera fino a sabato, per parlare di Europa con gente interessante: venite?.
Dal 26 giugno General Electric non farà più parte del Dow Jones, il principale indice azionario della borsa di New York creato nel 1896 da Charles Dow, fondatore del Wall Street Journal e dallo statistico Edward Jones. È una notizia importante perché General Electric era l’ultima azienda, tra le 30 che fanno parte del Dow Jones, a essere presente fin da quando esiste l’indice e una delle poche a rappresentare ancora l’industria pesante statunitense, inizialmente prevalente nel Dow Jones. Al posto di General Electric, fondata nel 1892 e che produce dalle lampadine ai motori d’aereo, nell’indice entrerà ora Walgreens Boots Alliance, che esiste dal 2014 e si occupa di prodotto per la salute e il benessere. Nel maggio 1896 le aziende all’interno dell’indice Dow Jones erano 12: American Cotton Oil, American Sugar, American Tobacco, Chicago Gas, Distilling & Cattle Feeding, General Electric, Laclede Gas, National Lead, North American, Tennessee Coal and Iron, U.S. Leather pfd. eU.S. Rubber. Qualche anno fa Forbes raccontò che fine avevano fatto quelle aziende, un secolo dopo: con lo stesso nome e ancora come società indipendenti, esisteva solo General Electric.
Nessuna delle aziende presenti originariamente nel Dow Jones è ancora nel Dow Jones. General Electric, l'unica società che ne faceva parte dal 1896, verrà sostituita da Walgreens Boots Alliance.
In diverse città italiane, comitati per la casa, sindacati di base e centri sociali hanno iniziato una campagna politica per chiedere un “reddito di quarantena”, un sussidio universale destinato a rimpiazzare i redditi spariti a causa della crisi economica prodotta dall’epidemia da coronavirus. Negli ultimi giorni sono stati lanciati hashtag sui social network, e striscioni sono stati appesi sui palazzi di Scampia, a Napoli, sui cancelli della sede della regione Lazio e in decine di altre città. LE MIE SPESE NON SONO UNA TANTUM!
È il momento di un “reddito di quarantena”? di fronte alla crisi economica causata dalla pandemia sempre più economisti e politici chiedono l'introduzione di nuovi sussidi universali.
Alle 15 si riunisce la direzione nazionale del Partito Democratico. Il sito del PD riporta che si discuterà di «riforme costituzionali, misure economiche del governo, campagna elettorale per le Europee e le Amministrative».
La direzione nazionale del PD in streaming. In diretta dalle 15, per parlare di economia ed elezioni (amministrative ed europee).
La Giornata della Terra è la più nota e importante ricorrenza internazionale sulla sostenibilità e la protezione dell’ambiente: quest’anno festeggia il 50esimo anniversario dalla fondazione e Google le ha dedicato il doodle di oggi. È una breve animazione sulle api, un giochino in cui le si fanno impollinare i fiori.
La Giornata della Terra ha 50 anni. È la più nota e importante manifestazione al mondo sulla sostenibilità ambientale, e Google la festeggia con un doodle sulle api.
Avengers: Endgame, il 22esimo film dell’Universo cinematografico Marvel, è diventato il film che ha incassato di più nella storia del cinema, prendendo il posto che negli ultimi dieci anni era stato occupato da Avatar. Endgame – che è ancora in qualche cinema qua e là per i mondo – ha incassato in tutto due miliardi e 790 milioni di dollari, circa mezzo milione in più rispetto ad Avatar. Il 30 per cento di questi soldi è stato incassato negli Stati Uniti, il 70 per cento nel resto del mondo. In Italia gli incassi del film sono stati di poco superiori ai 30 milioni di euro. Il sorpasso di Endgame su Avatar è stato annunciato nel pomeriggio del 20 luglio da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, durante il Comic-Con di San Diego, un importante evento in cui sono stati anche annunciati i film che la Marvel farà nei prossimi anni. Già nel suo primo weekend nei cinema, Endgame aveva incassato più di un miliardo di dollari, battendo numerosi record. Fino a qualche settimana fa sembrava però che non sarebbe riuscito a raggiungere e superare Avatar: ce l’ha fatta perché il film è stato distribuito una seconda volta nei cinema con alcune scene extra (per una lunghezza totale di circa 6 minuti) e perché l’uscita di un nuovo film Marvel, Spider-Man: Far From Home, ha convinto qualcuno ad andare a vedere o rivedere anche Endgame.
“Avengers: Endgame” è il film che ha incassato di più nella storia del cinema. Tre mesi dopo la sua uscita ha superato "Avatar", che era stato primo negli ultimi dieci anni.
Da ieri si parla molto sui giornali e social network di un cosiddetto “emendamento salva-Verdini” che sarebbe stato inserito nel testo della legge elettorale durante la sua approvazione alla Camera. L’emendamento servirebbe a permettere la rielezione di Denis Verdini, influente senatore uscito da Forza Italia per sostenere il governo Renzi. Verdini ha due condanne in primo grado per concorso in corruzione, truffa e bancarotta ed è stato spesso additato dall’opposizione come un simbolo del malcostume e del trasformismo in politica. L’emendamento accusato di avere questa funzione, il “salva-Verdini”, prevede che le persone residenti in Italia possano candidarsi nelle circoscrizioni estere. Verdini, in altre parole, sarebbe così impopolare in Italia che per garantirgli la rielezione la maggioranza gli avrebbe dato la possibilità di candidarsi all’estero, dove gli elettori sarebbero in teoria meno informati e quindi più disposti a votare un candidato “impresentabile”. Il primo a sostenere questa tesi è stato il deputato del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli durante un suo intervento in aula ieri. Diversi deputati di Articolo 1 – MDP e del Movimento 5 Stelle hanno ripetuto ai giornalisti il loro sospetto.
L’improbabile storia dell’emendamento “salva-Verdini”. Secondo il Movimento 5 Stelle e MDP la maggioranza avrebbe approvato una norma per garantire la rielezione al senatore Denis Verdini, ma parecchie cose non tornano.
Ieri, Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle e favorito alle strane “primarie” del suo partito per scegliere il candidato presidente del Consiglio, ha partecipato al rito della liquefazione del sangue di San Gennaro, a Napoli. Di Maio – che è nato ad Avellino e vive vicino a Napoli – si è messo in fila insieme agli altri fedeli e dalle mani del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe ha baciato l’ampolla che si dice contenga il sangue del santo. Si tratta di un culto antico e molto popolare e di un rituale al quale nel corso degli anni si sono sottoposti politici di ogni colore e credenza, dai democristiani ai comunisti, dagli atei ai credenti: una cosa di cui si parla ogni anno sui giornali e nei telegiornali, ma di cui molti, oltre al folklore, conoscono poco. Il rito della liquefazione si svolge tre volte l’anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre ed il 16 dicembre) e ogni volta segue la stessa procedura. Dopo una messa, il cardinale di Napoli estrae l’ampolla di vetro dalla sua custodia e la mostra ai fedeli. L’ampolla ha la forma di una grossa lente di ingrandimento, con il manico in argento e un compartimento formato da due vetri al posto della lente. Tra i due vetri sono sistemati due piccoli contenitori, anch’essi di vetro. Il più piccolo è vuoto a parte per alcune macchie scure, mentre il secondo, più grande e tondeggiante, è per metà pieno di una sostanza che quando l’ampolla viene estratta appare solida e di un rosso molto scuro.
Il culto di San Gennaro, spiegato. Che cos'è e da dove arriva la cerimonia della liquefazione del sangue, che da decenni attira politici di ogni tipo (l'ultimo è stato Luigi Di Maio).
Paul Klee nacque il 18 dicembre 1879 a Münchenbuchsee, una cittadina a quindici kilometri circa da Berna, in Svizzera. Fu uno degli artisti più importanti e originali del Novecento e contribuì allo sviluppo di molte correnti artistiche, per questo è difficilmente classificabile. Semplificando un po’, il genere pittorico a cui viene associato è l’astrattismo, ma viene considerato anche uno dei precursori del surrealismo. I genitori di Klee erano un insegnante di musica tedesco e una cantante svizzera, e durante l’infanzia cercarono di spingerlo a diventare un musicista facendogli prendere lezioni di violino dall’età di sette anni. Nonostante il talento, Klee durante l’adolescenza si avvicinò alle arti visive cominciando a disegnare sui supporti più vari, compresi i libri di scuola dove disegnava soprattutto caricature. Nel 1898 iniziò a studiare all’Accademia di Belle Arti di Monaco e dopo gli studi, tra il 1901 e il 1902, fece un viaggio in Italia per studiare i maestri del Rinascimento: soggiornò a Firenze, a Roma e a Napoli, poi tornò a Berna dove cominciò a sviluppare delle nuove tecniche di composizione e di pittura. Nel 1906 si sposò con la pianista Lily Stumpf, con la quale si trasferì a Monaco.
Perché Paul Klee è importante. Nacque oggi, 139 anni fa: è stato uno degli artisti più importanti del primo Novecento.
Finite le liste delle migliori (e peggiori) cose successe nel 2016, iniziano quelle su ciò che ci aspettiamo dal 2017: non solo sentenze della Corte Costituzionale o insediamenti di presidenti, ma anche, più serenamente, musica, dischi. Di alcuni si sa già la data di uscita, di altri si sa solo che arriveranno. Tra i musicisti che hanno annunciato più o meno esplicitamente un nuovo disco nel 2017 senza una data precisa ci sono Drake (si chiamerà More Life), Beck, gli Arcade Fire, i Blondie, Cher, i Depeche Mode (Spirit), le Haim, i Nine Inch Nails, i Limp Bizkit (Stampede of the Disco Elephants), gli Chic (It’s About Time), Sky Ferreira (Masochism), Puff Daddy (No Way Out 2), Charlie XCX, Eminem, i Gorillaz, i Killers, Kylie Minogue, gli Offspring, gli Shins, gli Spoon, Bruce Springsteen, Harry Styles (quello degli One Direction), Christina Aguilera, i Tears For Fears e gli U2 (Songs of Experience). Usciranno anche un disco di Chuck Berry, intitolato CHUCK, uno di Kanye West intitolato (almeno per ora) Turbo Grafx 16, uno dei Coldplay (Kaleidoscope), uno dei National, uno di Wyclef Jean e uno di 50 Cent, Street King Immortal. Usciranno anche un nuovo disco di Iggy Azalea, uno di Major Lazer e uno di Fergie, non si sa bene quando.
Che dischi escono nel 2017. Si comincia con quello di Brian Eno oggi e quello dei Baustelle il 13; poi gli xx, Iggy Azalea, Ryan Adams, ma anche i Deep Purple e forse Springsteen.
Aggiornamento delle 16:20 Aliki Stylianou, portavoce della Banca Centrale di Cipro, ha annunciato che le banche cipriote rimarranno chiuse fino a giovedì 21 marzo. Questa soluzione dovrebbe consentire al Parlamento di discutere e approvare il piano di salvataggio economico, concordato con Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, evitando la cosiddetta “corsa agli sportelli”. Le banche oggi sono chiuse per il “lunedì pulito”, l’equivalente per gli ortodossi del mercoledì delle ceneri per i cattolici. Aggiornamento delle 12:00 Il Parlamento di Cipro ha rimandato il dibattito e il voto sul pacchetto di aiuti concordato con UE, FMI e BCE a martedì 19 marzo. La votazione, salvo ulteriori cambiamenti, si terrà intorno alle 5 del pomeriggio (ora italiana)
Cipro rimanda il voto sugli aiuti. Il Parlamento voterà domani: la storia del piano di salvataggio delle banche e del prelievo forzoso sui conti correnti, spiegata bene.
Negli ultimi mesi, e specialmente nelle ultime settimane, si sono accumulate le notizie riguardo alle vendite multimilionarie dei cataloghi musicali di diversi grandi cantanti e musicisti della seconda metà del Novecento, a partire da Bob Dylan, che ha ceduto il suo alla Universal in quello che è stato considerato il più grande affare di questo tipo della storia, stimato tra i 300 e i 400 milioni di dollari. Dylan non è solo: recentemente hanno fatto la stessa cosa la cantante dei Fleetwood Mac Stevie Nicks, i Blondie, i Killers, gli Imagine Dragons, Barry Manilow, Chrissie Hynde dei Pretenders e Dave Stewart degli Eurythmics (già l’anno scorso). La cantante country Dolly Parton e David Crosby hanno detto di volerlo fare a breve. Le ragioni dietro a questo sommovimento nell’industria musicale sono diverse, e riguardano sia le condizioni economiche favorevoli a operazioni di questo tipo, sia la direzione che ha preso ormai da anni il settore discografico, sia la pandemia da coronavirus. In queste settimane, la stampa di settore sta producendo vari report in cui vengono illustrati entusiasticamente i vantaggi di una vendita del proprio catalogo per gli artisti, e il Wall Street Journal ha assicurato che si tratta di un affare sia per le case discografiche sia per i musicisti. Il Guardian ha paragonato il fenomeno a una “febbre dell’oro”. Ma dietro a un’apparente opportunità economica, hanno osservato diversi esperti, c’è l’ennesimo sintomo del pessimo stato di salute dell’industria discografica, e di una diffusa sfiducia nel futuro economico della musica.
Perché tanti musicisti stanno vendendo i diritti sulle proprie canzoni. Nell'industria discografica c'è una specie di «febbre dell'oro» per accaparrarsi i cataloghi delle vecchie glorie, da Bob Dylan in giù.
Il sito del governo ha pubblicato le risposte alle domande più frequenti (FAQ) relative al cosiddetto “decreto Natale”, il decreto legge approvato il 18 dicembre, che riguarda le misure per contenere i contagi da coronavirus nel periodo delle feste di Natale e Capodanno, e fino all’Epifania. Le regole – che si integrano e sovrappongono ad altre già in vigore – spiegano alcune cose ma lasciano ancora diversi dubbi, dei quali abbiamo parlato qui. Nel frattempo, fino al 23 dicembre, continueranno a valere le regole precedenti in vigore nelle varie regioni (che sono tutte gialle tranne Abruzzo e Campania) con l’aggiunta che non ci si può spostare tra regioni.
Le risposte del governo alle domande sul periodo di Natale. Un po' di chiarimenti (che lasciano comunque ancora alcuni dubbi) su cosa si può fare e cosa no da oggi e fino al 6 gennaio.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
In difesa di Napolitano sulle carceri. Adriano Sofri sugli "esseri umani in gabbia come bestie" e contro la campagna "virulenta" che rese inutile l'indulto.
Il Roland Garros di Parigi – come accade anche con gli Australian Open di Melbourne, gli Us Open di New York e Wimbledon, a Londra, ovvero i quattro tornei di tennis più importanti al mondo – attira ogni anno sugli spalti decine e decine di personaggi famosi e celebrità, oltre al pubblico ordinario. L’edizione di quest’anno del più importante torneo di tennis giocato sulla terra rossa si è conclusa nel weekend e anche questa volta attori, cantanti, modelle e uomini d’affari si sono seduti tra il pubblico per seguire le partite più importanti: tra loro c’erano Charlotte Gainsbourg con il marito, l’attore Yvan Attal, Pierre Richard, Bjorn Borg, la modella Natalia Vodianova e Prince. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
A guardare il Roland Garros. Le foto dell'affollamento di celebrità sugli spalti del più importante torneo di tennis sulla terra rossa, da Charlotte Gainsbourg a Prince, da Bjorn Borg a Jean Dujardin.
MasterCard, una delle principali società di carte di credito al mondo, in collaborazione con Zwipe (una società che si occupa di tecnologie applicate alla biometria) ha annunciato che presto emetterà un nuovo tipo di carte di credito dotate di un rilevatore di impronte digitali. Con il nuovo sistema sarà impossibile utilizzare una carta di credito rubata per fare acquisti. La nuova carta di credito si attiverà soltanto quando il proprietario appoggerà un dito sul rilevatore di impronte digitali. Saranno anche carte “contactless”, cioè non andranno “strisciate”, ma sarà sufficiente avvicinarle al lettore per effettuare l’acquisto. Le nuove carte di credito saranno probabilmente all’inizio saranno commercializzate soltanto nel Regno Unito.
Le nuove carte di credito di MasterCard. Avranno un rilevatore di impronte digitali per migliorare la sicurezza e saranno "contactless", cioè per effettuare i pagamenti basterà avvicinarle a un lettore.
Una donna svedese di quarant’anni è stata arrestata giovedì all’aeroporto di Gatwick – uno degli scali che serve Londra, nel Regno Unito – con l’accusa di terrorismo. La notizia è stata diffusa venerdì. Il volo su cui si trovava la donna era partito dall’Italia, ha comunicato la polizia inglese. Il capo d’accusa sulla base del quale la donna è stata arrestata è quello che riguarda chi “commette, prepara o incita un atto terroristico”. Il Guardian scrive che la donna è legata allo Stato Islamico (o ISIS). Non è ancora noto nient’altro sulla donna, da dove fosse partita in Italia e perché le sia stato possibile viaggiare in aereo verso Londra. In questo momento lo stato di allerta nel Regno Unito è “grave”, il secondo più alto: cioè un attacco terroristico è considerato “altamente probabile”.
Una donna svedese partita dall’Italia è stata arrestata al suo arrivo a Londra con l’accusa di terrorismo.
Il sito Metacritic, noto per il suo Metascore (un voto da 1 a 100 che sintetizza l’opinione su ogni film dei più importanti critici cinematografici), ha pubblicato una classifica delle migliori saghe della storia del cinema, cioè le migliori serie di film tra loro collegati. Per farlo Metacritic ha preso tutti i film di una saga, ne ha guardato il Metascore e ha fatto una media dei voti finali di ogni film. Per poter entrare in classifica una saga – gli americani le chiamano franchise – doveva essere composta da almeno quattro film (altrimenti è solo una trilogia). Dalla classifica sono state escluse le saghe horror (perché sono tantissime e saranno messe in una classifica a parte) e i film d’animazione. Quindi: in questa classifica niente Toy Story e niente Saw. Ci sono però saghe che sono un po’ horror, anche se non solo horror: per esempio Alien. Metascore ha fatto una classifica di 60 saghe: di seguito trovate le prime 10, dalla decima alla prima.
Le migliori saghe della storia del cinema. Ordinate in base alla media dei voti assegnati a ogni film dai più importanti critici cinematografici.
Gene Wilder, un attore diventato una delle star più popolari degli anni Settanta grazie ai suoi film con Mel Brooks e Richard Pryor, e dai memorabili personaggi eccentrici e nevrotici come il divertentissimo scienziato pazzo di Frankenstein Junior, è morto il 29 agosto nella sua casa di Stamford, nel Connecticut. Aveva 83 anni. La notizia è stata confermata dalla famiglia: Wilder è morto per le complicazioni dovute alla malattia di Alzheimer. Gli era stato diagnosticato un linfoma circa 20 anni fa. Wilder era cresciuto nel Midwest, aveva studiato recitazione presso l’Old Vic in Inghilterra e univa le sue capacità di attore di teatro classico con lo humor particolare di Brooks. “Il mio lavoro era di renderlo più sottile” spiegò una volta Wilder, “mentre il suo lavoro era di rendermi più greve”. A volte fu comunque Wilder a proporre notevoli intuizioni comiche a Brooks. Mentre stavano girando Frankenstein Junior (1974), una sorta di parodia-tributo dei film horror degli anni Trenta, Wilder insistette perché lui e Peter Boyle, che interpretava il mostro, ballassero il tip tap in una scena. Brooks non era molto favorevole all’idea, ma si ricredette quando a una delle anteprime il pubblico reagì ridendo della grossa.
Chi era Gene Wilder. L'attore statunitense famoso per "Frankenstein Junior", "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" è morto a 83 anni, era malato da tempo di Alzheimer.
Oggi è il centenario della nascita di Giorgio Bassani, uno dei più importanti scrittori del Novecento, famosissimo soprattutto per un grande romanzo e per il legame con la sua città, Ferrara, ma autore di tanti libri, spesso legati o ambientati a quella città. Giorgio Bassani era infatti nato il 4 marzo 1916 a Bologna, ma passò a Ferrara l’infanzia e l’adolescenza. Il romanzo, quello che un tempo tutti conoscevano, e poi tutti conobbero il film, e oggi sta diventando molto meno letto e noto, è Il giardino dei Finzi-Contini, che fu pubblicato da Einaudi nel 1962. Nonostante oggi la sua notorietà si sia un po’ affievolita, Bassani è stato considerato uno dei grandi scrittori italiani della seconda metà del Novecento, insieme ad autori come Alberto Moravia, Carlo Cassola, Elsa Morante, Carlo Emilio Gadda, Mario Soldati, Beppe Fenoglio, Cesare Pavese e Italo Calvino. Il giardino dei Finzi-Contini uscì all’inizio del 1962, quattro anni dopo il successo di Se questo è un uomo di Primo Levi, che era stato ripubblicato da Einaudi nel 1958. Fu cioè uno dei primi romanzi italiani a parlare delle Leggi razziali del 1938 e della deportazione degli ebrei, argomenti che fino agli anni Sessanta l’Italia aveva estesamente rimosso. Il romanzo fu un grande successo. Nei dieci primi mesi – scrisse la Stampa nel 1962 – vendette 200 mila copie. Nel 1970 uscì anche il film con la regia di Vittorio De Sica, che nel 1972 vinse l’Oscar come miglior film straniero.
Il giardino dei Finzi Contini per chi non l’ha ancora letto. Oggi è il centenario di Giorgio Bassani, autore di uno dei più amati romanzi italiani del Novecento: da cui venne un gran film che a lui però non piacque.
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il testo del nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) con i provvedimenti decisi dal governo per cercare di fermare il nuovo aumento di casi di coronavirus e che sarà in vigore dal 19 ottobre al 13 novembre. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella serata del 18 ottobre aveva annunciato che il decreto avrebbe previsto la possibilità per i sindaci di chiudere dopo le 21 vie e piazze dove si possono creare assembramenti, consentendo l’accesso solo ai residenti e a chi vi svolge attività professionali. Nel testo del decreto è prevista questa possibilità, ma non c’è un diretto riferimento al fatto che la decisione spetti ai sindaci. Il decreto inoltre prevede che tutte le attività di ristorazione possono rimanere aperte dalle 5 alle 24, se il consumo avviene ai tavoli: altrimenti solo fino alle 18, mentre le consegne a domicilio non hanno vincolo di orario. Nei ristoranti però è consentito un massimo di 6 persone per tavolo ed è obbligatoria l’affissione all’esterno di cartelli che indichino la capienza massima del locale. Non è prevista nessuna limitazione per i ristoranti all’interno degli ospedali, negli aeroporti e le autostrade. Le sale gioco e bingo possono restare aperte fino alle 21.
Cosa prevede il nuovo DPCM. È in vigore da oggi al 13 novembre e limita gli orari di apertura di bar e ristoranti per contenere la seconda ondata di contagi da coronavirus.
Tutti i principali partiti e leader politici italiani hanno detto la loro sull’attacco di Macerata, in cui un uomo di estrema destra ha sparato nel centro città ferendo almeno sei cittadini stranieri, nessuno dei quali è in pericolo di vita. L’attentatore, Luca Traini, ex candidato della Lega al consiglio comunale di Corridonia, è stato arrestato ed è accusato di strage con l’aggravante del razzismo. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha parlato nel pomeriggio di sabato, poco dopo l’arresto del responsabile dell’attacco. «Delitti efferati e comportamenti criminali saranno perseguiti e puniti. Questa è la legge. Questo è lo Stato», ha detto Gentiloni, per poi continuare: «Lo Stato sarà particolarmente severo verso chiunque pensi di alimentare una spirale di violenza. Fermiamo questo rischio, fermiamolo subito. Fermiamolo insieme. Odio e violenza non riusciranno a dividerci».
Cosa hanno detto i leader politici su Macerata. Tra chi parla di "spirale di violenza", chi invita ad abbassare i toni e chi suggerisce che la colpa sia dei troppi immigrati.
La fantascienza, per definizione, tratta storie ambientate nel futuro (se volete iniziare una lunghissima discussione con un fan di Star Wars ditegli che non è fantascienza perché è ambientato “tanto tempo fa“). Col passare del tempo, quindi, succede che si arrivi ad anni o date precise in cui il futuro immaginato da una storia di fantascienza diventi, nella realtà, il presente, e subito dopo il passato. Visto che le storie di fantascienza più popolari degli ultimi decenni sono quelle del cinema, e il cinema è un’arte relativamente recente, capita sempre più spesso che un film di fantascienza a suo tempo ambientato nel futuro diventi un film ambientato nel nostro passato. Successe nel 2001 – non serve dire con che film – e sta succedendo proprio ora, perché Blade Runner, che uscì nel 1982, è ambientato nel novembre 2019. Partendo da queste considerazioni, il sito The Wrap ha scelto 12 film ambientati in un futuro che è già passato. 2001: Odissea nello spazio
Film ambientati in un futuro che è già passato. È interessante vedere come ci immaginavano film di fantascienza come "2001: Odissea nello Spazio", "Akira" e "1997: Fuga da New York".
La sera dell’8 settembre si è conclusa a Venezia la 75ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica. Quasi tutti lo chiamano festival, ma come è stato ricordato durante la cerimonia di presentazione, già nel nome Venezia identifichi il cinema come arte. Venezia riesce bene a mettere insieme le due realtà del cinema: arte e business. Tra i film e gli attori premiati ieri (qui ci sono tutti i premi più importanti) ce n’erano infatti di noti e di meno noti. Anche Roma, il film di Alfonso Cuarón che ha vinto il Leone d’oro, il premio più importante, è un film che punta a essere entrambe le cose, prodotto artistico e bene di consumo. C’è già chi ne parla per l’Oscar, dopo che in passato Venezia ha dimostrato di vederci lungo. Ma, dicevamo, Venezia non è solo premi e arte; è anche foto e vestiti eleganti. Il festival è finito con Driven, film fuori concorso su John DeLorean, fondatore della DeLorean Motor Company, quella dell’auto di Ritorno al futuro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto dell’ultimo giorno a Venezia. Premi e tappeti rossi, ma anche foto in bianco e nero, abbracci, saluti.
Domenica 17 maggio è andato in onda Person to Person, l’ultimo episodio di Mad Men, una delle più apprezzate e premiate serie tv di sempre; creata da Matthew Weiner e trasmessa da AMC, racconta l’America degli anni Sessanta attraverso la vita di Don Draper, un brillante pubblicitario di Madison Avenue. Il primo episodio della serie, Smoke Gets in Your Eyes, è stato trasmesso il 19 luglio del 2007: da allora la serie è andata avanti per otto anni e sette stagioni (l’ultima suddivisa in due parti), vincendo numerosissimi premi, tra cui 15 Emmy Awards e quattro Golden Globes. Oltre che per com’è scritta e recitata, Mad Men è particolarmente famosa anche per l’accuratezza con cui è ricostruita l’epoca in cui è ambientata, piena di citazioni alla storia, alla cronaca e alla cultura popolare – dalla musica, ai libri, alla moda – degli anni Cinquanta e Sessanta. La fine della stagione, come prevedibile, era molto attesa ed è stata accompagnata da moltissimi eventi – mostre, proiezioni speciali, feste a tema in bar e ristoranti – e da parecchie teorie su cosa sarebbe successo. Cosa succede L’ultimo episodio mostra brevemente cosa succede a tutti i principali personaggi della serie. Il finale non è netto e conclusivo (anche se non tutti sono d’accordo): quasi tutti i personaggi sono alle prese con un nuovo inizio e la storia si limita a dare un’idea di quello che li aspetta nei prossimi anni. Contrariamente all’atmosfera cupa, cinica e pessimista che caratterizza Mad Men, l’ultimo episodio riserva un po’ di speranza e felicità a quasi tutti i personaggi, tanto che alcuni critici lo hanno definito una sorta di fan-fiction per compiacere gli spettatori. Lo stesso Jon Hamm, l’attore che interpreta il protagonista Don Draper, ha raccontato al New York Times che «a un certo punto Matt [Weiner] ha detto “Voglio solo che i miei personaggi siano un po’ più felici di quanto lo fossero all’inizio”». Scrive Lenika Cruz sull’Atlantic che «è come se siano i fan a dover immaginare il prossimo ipotetico episodio, la prossima fase della vita dei personaggi, piuttosto che crogiolarsi nelle loro ultime scene. Joan, Peggy, Pete e Stephanie sono tutti “nuovi” Don, in modi diversi tra loro. Joan è la nuova Peggy. Roger e Marie sono i nuovi Don e Megan. Sally è la nuova Betty, mentre guarda la sua bella madre morire. Stessi personaggi, ruoli diversi. Tutto è cambiato ma tutto è rimasto lo stesso».
La fine di Mad Men. È finita una delle serie tv più apprezzate e famose di questi anni: cosa succede ai personaggi principali e cosa ne dicono la stampa e i critici.
Si parla da mesi della situazione critica in cui si trova la Grecia, che deve ripagare i suoi due principali creditori – la Commissione Europea, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca centrale europea – per i prestiti ricevuti negli ultimi anni, e allo stesso tempo ricevere un nuovo prestito se vuole evitare la bancarotta. Dal gennaio del 2015 il primo ministro greco è Alexis Tsipras, il cui partito di sinistra, Syriza, governa in alleanza con il partito di destra dei Greci Indipendenti. Tsipras era stato eletto dietro la promessa di rinegoziare gli accordi presi con i creditori – che negli ultimi anni hanno prestato alla Grecia 172 miliardi di euro – in cambio di riforme che risanassero il paese: il governo si è però trovato a dover chiedere una nuova estensione del prestito, ma rifiuta le condizioni poste dai creditori perché rifiuta di applicare nuove misure di austerità. Il Guardian ha pubblicato una lista di domande e risposte per chiarire un po’ la situazione: sono riprese di seguito, estese e spiegate.
Le FAQ sulla Grecia. Un po' di domande e risposte per chi vuole chiarirsi le idee sulle cose fondamentali, mentre ci avviciniamo al dunque.
Il 12 aprile esce in Italia La mia cosa preferita sono i mostri, un graphic novel che l’anno scorso negli Stati Uniti ha ricevuto recensioni estremamente positive e ha ottenuto dei soffietti – sono quei complimenti fatti da critici o altri scrittori che si leggono su molte copertine, detti anche blurb – da fumettisti molto autorevoli. Alison Bechdel, quella del test di Bechdel e Fun Home, lo ha definito «un capolavoro spettacolare, che ti fa spalancare gli occhi». Art Spiegelman, quello di Maus, ha detto che la sua autrice, Emil Ferris, è «uno dei più importanti artisti del fumetto del nostro tempo». Chris Ware, di cui avrete probabilmente visto almeno una copertina per il New Yorker, lo ha trovato «assolutamente incredibile». Il fascino di questo libro è poi accresciuto anche da quello che di “incredibile” c’è nella sua storia. È il primo fumetto scritto e disegnato da Ferris, che ha 56 anni e fino a quindici anni fa faceva l’illustratrice e la designer di giocattoli freelance. Forse La mia cosa preferita sono i mostri non sarebbe mai stato realizzato se all’età di 40 anni Ferris non fosse stata morsa da una zanzara che la infettò con il virus del Nilo occidentale, che la paralizzò temporaneamente dalla vita in giù. Il virus le fece perdere anche l’uso della mano destra: per questo, Ferris dovette re-imparare a disegnare e approfittò della convalescenza anche per studiare scrittura creativa. Da questo percorso è nato La mia cosa preferita sono i mostri, che è lungo più di quattrocento pagine e quindi ha avuto una lunga gestazione. Inoltre la sua pubblicazione è avvenuta con mesi di ritardo perché le sue prime 10mila copie, stampate in Corea del Sud e dirette negli Stati Uniti, sono rimaste bloccate alla dogana di Panama per via del fallimento dell’azienda di spedizioni che se ne doveva occupare.
C’è un nuovo graphic novel di cui si è parlato benissimo. Si intitola "La mia cosa preferita sono i mostri", è lungo più di 400 pagine ed è il primo libro della sua autrice, che ha esordito a 55 anni.
Domenica 24 novembre si voterà in Honduras per le elezioni presidenziali, quattro anni dopo il colpo di stato militare in cui il presidente venne arrestato, caricato su un aereo militare mentre era ancora in pigiama e spedito in Costa Rica. L’Honduras è il paese con il più alto tasso di omicidi al mondo, ha una storia di continue guerre e colpi di stato, un’ammnistrazione corrotta e inefficiente e si trova sulla principale rotta che porta la cocaina dal Sudamerica agli Stati Uniti. In altre parole corrisponde molto bene all’espressione “repubblica delle banane”, che ha avuto molta fortuna anche in Italia. Questa settimana, l’Economist ha raccontato l’origine dell’espressione e cosa significa. La prima repubblica delle banane La prima volta che venne utilizzata l’espressione “repubblica delle banane” fu in un racconto dell’americano O. Henry (il nome d’arte di Williams Sydney Porter), uno scrittore nato nel 1862 che ebbe una vita molto avventurosa. Nel 1904 pubblicò una raccolta di racconti brevi dal titolo Kings and Cabbages (“Re e cavoli”).
Perché si dice “repubblica delle banane”? l'Economist spiega l'origine dell'espressione resa famosa da Woody Allen mentre si vota in Honduras (il primo paese ad essere chiamato così).
Amazon ha iniziato la sperimentazione di un nuovo supermercato dove si può entrare, prendere i prodotti dagli scaffali, metterseli in borsa e uscire senza passare alla cassa. Il negozio senza casse fa parte del progetto Amazon Go, si trova a Seattle nello stato di Washington (Stati Uniti), dove l’azienda ha la sua sede principale: se la fase di prova darà buoni risultati, il modello potrà essere applicato in altre città in giro per il mondo. Al momento il supermercato è aperto ai soli dipendenti di Amazon in zona, ma è prevista una sua apertura al pubblico entro le prime settimane del prossimo anno. All’interno del supermercato sperimentale, quelli di Amazon hanno inserito centinaia di videocamere e sensori sugli scaffali, in modo da tenere traccia dei prodotti che vengono presi dai clienti. Per fare la spesa è sufficiente avere con sé uno smartphone e l’applicazione di Amazon Go, che consente di identificarsi ai varchi d’ingresso del negozio con la scansione di un codice. Da quel momento in poi, telecamere, sensori e algoritmi tengono traccia dei propri spostamenti tra gli scaffali e identificano i prodotti che vengono messi in borsa. A vedere il video di presentazione diffuso da Amazon, l’impressione è che sia in corso un campionato di taccheggio, ma è proprio l’obiettivo del progetto: dare a ogni cliente la sensazione di una maggiore libertà mentre fa gli acquisti, senza preoccupazioni su dove mette la spesa o di dover passare dieci minuti in coda alla cassa.
I supermercati senza casse di Amazon. A Seattle c'è un primo negozio sperimentale dove entri, metti in borsa quello che vuoi e te ne vai: sensori e un'app pensano al resto.
L’Ufficio federale delle strade svizzero (USTRA), un’agenzia governativa che si occupa di trasporto privato, ha sospeso la vendita in Svizzera di alcuni modelli di automobili prodotti da Volkswagen, la nota azienda tedesca che nei giorni scorsi ha ammesso di avere venduto circa 11 milioni di automobili che montano un dispositivo in grado di eludere i controlli anti-emissioni inquinanti. L’USTRA ha fatto sapere che il divieto si applica alle auto che montano un motore diesel di categoria anti-inquinamento Euro 5 di tutti i marchi Volkswagen, fra cui quindi anche Audi, Seat e Skoda. Il portavoce dell’USTRA, Thomas Rohrbach, ha detto che il provvedimento di sospensione potrebbe riguardare 180mila automobili non ancora vendute. Il provvedimento non riguarda le automobili attualmente in circolazione. L’USTRA ha detto che ulteriori dettagli sul provvedimento verranno resi noti lunedì 28 settembre. La Svizzera è il primo paese europeo a vietare la vendita di alcune automobili Volkswagen. Il caso Volkswagen è emerso dopo un controllo di un’agenzia federale americana e per ora riguarda soprattutto gli Stati Uniti. Su richiesta del governo tedesco, due giorni fa Volkswagen ha però confermato che il dispositivo per falsare i controlli sulle emissioni è presente in diversi modelli venduti anche sul mercato europeo. In Europa dovrebbero essere interessate le automobili che montano motori diesel da 1,6 e da 2 litri. Nei prossimi giorni Volkswagen fornirà numeri più precisi.
La Svizzera ha sospeso la vendita di alcune auto Volkswagen. La misura riguarda i modelli con motore diesel che inquinano più del dovuto: si parla di 180mila auto non ancora vendute.
Le Olimpiadi di Atlanta del 1996 si ricordano spesso nelle cronache sportive perché furono inaugurate da Muhammad Ali: furono anche quelle in cui il record di Pietro Mennea sui 200 metri venne battuto da Michael Johnson, quelle in cui Carl Lewis vinse nel salto in lungo la sua quarta medaglia d’oro consecutiva, quelle in cui Yuri Chechi vinse agli anelli dopo un infortunio al tendine d’Achille. E furono quelle in cui, il 27 luglio, una bomba esplose al Centennial Olympic Park uccidendo due persone e ferendone altre 111. L’autore dell’attentato fu Eric Robert Rudolph, un 30enne ultra cristiano che teorizzava la supremazia bianca e che si opponeva all’aborto: ma questo fu scoperto solo due anni dopo, e Rudolph fu arrestato nel 2005, dopo anni di latitanza. La XXVI edizione delle Olimpiadi si svolse ad Atlanta, in Georgia, città che tra le altre cose è sede della Coca Cola, storico sponsor dei Giochi. Cominciò il 19 luglio del 1996 e finì, senza alcuna sospensione o interruzione nonostante la bomba, il 4 agosto. Tra le infrastrutture costruite appositamente per l’evento c’era il Centennial Olympic Park, un grande parco al centro della città che serviva ad ospitare mostre, presentazioni, celebrazioni e concerti legati ai Giochi.
La bomba alle Olimpiadi di Atlanta, 20 anni fa. Uccise due persone e l'attentatore – un ultra cristiano che teorizzava la supremazia bianca – fu arrestato solo 6 anni più tardi.
Samsung sta lavorando a un aggiornamento per fare in modo che i suoi Galaxy Note 7 si ricarichino solo fino al 60 per cento, evitando che le loro batterie difettose possano surriscaldarsi ed esplodere. Per motivi di sicurezza, infatti, meno di due settimane fa l’azienda ha disposto la sospensione delle vendite del suo smartphone, annunciando inoltre una campagna di richiamo in tutto il mondo per sostituire i modelli difettosi. Negli ultimi giorni di agosto erano iniziate a circolare numerose segnalazioni su incendi in automobili, garage, camere d’albergo e appartamenti causati dai Galaxy Note 7: inizialmente si era parlato di 35 casi in tutto il mondo, ma in seguito ci sono state altre decine di segnalazioni, seppure non sempre facili da verificare. La notizia dell’aggiornamento per limitare la ricarica dei Galaxy Note 7 è stata diffusa da Samsung sulla prima pagina del Seoul Shinmun, uno dei giornali più letti nella Corea del Sud, paese dove l’azienda ha la propria sede principale. Non sono stati diffusi molti altri dettagli: l’aggiornamento sarà disponibile a partire dal prossimo 20 settembre ed è stato studiato per chi non vuole riconsegnare il proprio smartphone difettoso, o progetta di non farlo sostituire subito e continuare a utilizzarlo nel frattempo. Non è ancora chiaro se l’aggiornamento sarà obbligatorio e nemmeno se sarà diffuso all’estero, negli altri paesi in cui il Galaxy Note 7 era già stato messo in vendita. Secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, Samsung ha avviato i contatti con diversi operatori all’estero per diffondere l’aggiornamento che limita la ricarica della batteria ai loro clienti.
Samsung limiterà la carica dei Galaxy Note 7, per evitare che esplodano. I modelli difettosi da sostituire riceveranno intanto un aggiornamento per caricare la batteria solo fino al 60 per cento.
I pubblici ministeri svizzeri stanno indagando quattro persone per una presunta truffa su dei pregiati vini d’annata in cui sarebbe caduto anche Benoît Violier, il famoso chef franco-svizzero suicidatosi lo scorso 31 gennaio. Sebastian Bonvin, azionista principale di Private Finance Partners SA, e altre tre persone sono sotto inchiesta per “infrazioni contro il patrimonio” – una categoria di reati che può comprendere anche la frode – ha detto lunedì in un’intervista Nicolas Dubuis, procuratore capo del Canton Vallese. Secondo la rivista economica svizzera Bilan, Private Finance Partners avrebbe venduto a diversi ristoratori – tra cui Violier – vini d’annata del valore di oltre 32 mila euro a bottiglia, senza poi consegnarli. Violier era lo chef del ristorante Hotel de Ville a Crissier, fuori Losanna. Il ristorante – che ha tre stelle Michelin e il cui menu fisso costa circa 340 euro – è stato decretato il migliore al mondo da La Liste, un elenco dei mille migliori ristoranti al mondo stilato dal ministero degli Esteri e dall’ente del turismo francesi.
Lo chef che si è ucciso era stato truffato? benoît Violier, un famoso chef franco-svizzero che si è suicidato la settimana scorsa, forse era rimasto coinvolto in una truffa su delle costosissime bottiglie di vino.