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Nel 2012 su Maria Island, una piccola isola a est dello stato insulare australiano della Tasmania, furono trasferiti 28 diavoli della Tasmania per provare a tenerli alla larga da una forma di cancro trasmissibile che ne stava decimando la popolazione. Da allora gli esemplari si sono ambientati bene nel loro nuovo luogo di residenza, ma hanno portato grandi devastazioni sull’isola e sono stati responsabili della scomparsa di una colonia di oltre 3mila coppie di pinguini, che un tempo costellavano la costa di Maria Island. La vicenda, segnalata da un’organizzazione che promuove la tutela degli uccelli, ha fatto discutere e mostra come gli interventi umani per tutelare una specie vadano spesso a scapito delle altre. Tumore facciale del diavolo I diavoli della Tasmania (o diavoli orsini) sono marsupiali carnivori che, come suggerisce il nome, vivono solamente nell’isola di Tasmania. Sono diventati famosi in buona parte del mondo grazie al personaggio dei cartoni animati Taz della Warner Bros., che come i suoi simili nel mondo reale porta non poche devastazioni andando alla continua ricerca di cibo.
Metti 30 diavoli della Tasmania su un’isola, cosa mai potrà andare storto? praticamente tutto, se sei un pinguino.
Nella notte tra sabato e domenica il governo ha annunciato un decreto che prevede nuove misure molto rigide per contenere la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia. Le misure prevedono estese limitazioni ai movimenti per gli abitanti della Lombardia e di altre 14 province italiane, e sospensioni e restrizioni alle attività commerciali e di aggregazione per tutto il territorio nazionale. La più importante delle misure del decreto è quella che riguarda gli spostamenti di chi abita o lavora in Lombardia e nelle altre 14 province della zona con le restrizioni più rigide: cioè quelle di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli.
Come funziona adesso per gli spostamenti. Chi può entrare e uscire dall'area isolata dal decreto sul coronavirus? Ci si può muovere al suo interno? Un po' di risposte, con quello che si sa.
Domenica è iniziata la campagna vaccinale contro il coronavirus in tutta l’Unione Europea, quasi in simultanea, per decisione della Commissione europea. In Italia le prime 9.750 dosi del vaccino di Pfizer-BioNTech hanno superato il confine venerdì, il giorno di Natale, e sono arrivate a Roma scortate dai Carabinieri sabato mattina. Questa prima giornata è stata definita “simbolica” dal commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri: la campagna vera e propria inizierà la prossima settimana, quando Pfizer consegnerà altre 470mila dosi del vaccino. Le prime cinque persone italiane ad aver ricevuto il vaccino sono state le infettivologhe Alessandra Vergori e Alessandra D’Abramo, la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore socio-sanitario Omar Altobelli. Tutti hanno ricevuto la somministrazione del vaccino all’istituto Spallanzani di Roma, dove poi è stata organizzata una conferenza stampa a cui hanno partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e il commissario Arcuri.
Le prime vaccinazioni in Italia, in foto. Dall'istituto Spallanzani di Roma, dove sono state somministrate le primissime dosi del vaccino, ma anche dagli ospedali di altre regioni.
Venerdì sera, a 32 ore ore dall’inizio delle consultazioni, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato al presidente della Camera Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle, un mandato esplorativo per verificare la possibilità di formare un nuovo governo politico, sostenuto dalle forze parlamentari che già appoggiavano il precedente governo Conte. Fico avrà il compito di proseguire informalmente le consultazioni fuori dal Quirinale, ma per conto del presidente della Repubblica. I colloqui inizieranno sabato pomeriggio a Montecitorio. Alle 16.00 Fico incontrerà la delegazione del Movimento 5 Stelle alla Camera e al Senato; alle 17.20 toccherà al Partito Democratico (Camera e Senato), alle 18.40 a Italia Viva (Camera e Senato) e alle 20 al gruppo di Liberi e Uguali alla Camera. Domenica 31 gennaio, alle ore 10.00 Fico incontrerà il nuovo gruppo parlamentare “Europeisti-Maie-Centro Democratico”, nato al Senato per sostenere Conte e composto dai cosiddetti “responsabili” (ricordiamo che per ora, a livello numerico, il nuovo gruppo è a saldo zero per Conte, perché composto da parlamentari che già avevano dato la fiducia al governo). Alle 11.20 i colloqui proseguiranno con la delegazione del gruppo parlamentare Per le Autonomie (SVP-PATT, UV) del Senato. Alle 12.40 sarà il turno del Gruppo Misto della Camera, limitatamente alle componenti che fanno riferimento alla maggioranza: Centro Democratico-Italiani in Europa di Bruno Tabacci, MAIE-Movimento Associativo Italiani all’Estero-PSI, e Minoranze Linguistiche. I colloqui si concluderanno domenica alle 14.00 con l’incontro tra Fico e le componenti del Gruppo Misto del Senato che sostengono la maggioranza.
I problemi che deve risolvere Roberto Fico. Con gli incontri che iniziano oggi dovrà verificare la fattibilità di un nuovo governo politico: ma il possibile ritorno di Italia Viva nella maggioranza sta agitando il Movimento 5 Stelle.
Mercoledì 20 febbraio, Oscar Giannino è stato ospite della trasmissione Le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi su La7. Nel corso dell’intervista, Giannino ha dato alcune spiegazioni (in molti casi piuttosto vaghe) sul caso delle due lauree (una in giurisprudenza e una in economia) mai conseguite e sul master in economia a Chicago in realtà mai sostenuto. L’ex leader di Fare per Fermare il Declino, che si è dimesso proprio mercoledì per la vicenda dei titoli di studio, ha spiegato di essersi inventato diverse cose in passato come reazione alle misere condizioni sociali della propria famiglia, invenzioni che con il tempo sono cresciute e si sono sedimentate. Giannino ha anche parlato di che cosa farà nei prossimi giorni per il proprio movimento politico, confermando che continuerà a fare campagna elettorale da semplice sostenitore.
Giannino alle Invasioni Barbariche. Ha raccontato come è nata la storia delle due lauree e del master mai conseguiti, anche se in modo sfuggente e vago: il video.
AT&T, la principale compagnia telefonica statunitense, ha messo a disposizione un accesso WiFi gratuito per i propri clienti che si collegano dalla zona di Times Square a New York. L’iniziativa è naturalmente molto interessante per i clienti, e se ne aspettano eventuali altri esempi in altre città: i progetti di copertura WiFi delle città hanno avuto momenti di alti e bassi in questi anni. Ma non è solamente un’offerta per gli utenti: la rete 3G che permette di collegarsi alla rete attraverso il segnale dei cellulari rischia il collasso in alcune aree di Manhattan e al momento l’unica soluzione per alleggerire il traffico rapidamente è il WiFi. AT&T spera che il nuovo punto di accesso dirotti dalla propria rete cellulare parte degli utenti che ogni giorno si collegano con i loro smartphone, tablet e laptop per navigare in mobilità. I clienti della compagnia telefonica segnalano da tempo la scarsa capacità del segnale 3G. Per stessa ammissione di AT&T, la rete cellulare è al momento inadeguata per gestire un alto numero di connessioni specialmente nelle aree più densamente popolate degli Stati Uniti. Il crescente numero di smartphone in circolazione ha portato a una maggiore domanda di connettività online cui le compagnie telefoniche americane faticano a rispondere.
AT&T prova il WiFi gratis a New York. La compagnia telefonica sperimenta soluzioni di rincalzo alla sua rete 3G spesso congestionata.
Su Repubblica di oggi Concita De Gregorio, autrice in questi giorni di una serie di articoli sulle primarie del centrosinistra, racconta il recente comizio di Matteo Renzi a Roma, le persone che ha visto (“potete non crederci”) e la cosa in cui, secondo lei, “Renzi ha già sconfitto tutti gli avversari”. Cambio di prospettiva. La campagna elettorale di Matteo Renzi bisognerebbe provare a guardarla dal palco: spalle al protagonista e occhi negli occhi al pubblico. Proprio come fa il fotografo – bravissimo – che ad ogni tappa dà il visto si stampi ad un’immagine sempre uguale e ogni volta diversa: Matteo di spalle, camicia bianca e pantaloncini affusolati, che parla alla folla inquadrata di prospetto e col grandangolo, assiepata nei teatri e nelle piazze. Effetto: un uomo solo e la moltitudine. Nelle foto gli sguardi delle cuoche della festa di Ravenna, i capelli col gel dei ragazzini di Monza, la messa in piega delle anziane signore del Politeama di Varese, i giovanotti con la borsa a tracolla e le insegnanti trentenni dell’Auditorium di Roma. Una foto, lo sa bene Renata Polverini, può decretare l’inizio e la fine di ogni cosa. Molto più delle cronache di giornale, delle analisi, dei mille commenti in chat. Una foto che dice, per esempio, che nell’autunno in cui alle Feste del Pd si è segnato il minimo storico di presenze (perché erano tante e tutte insieme, certo, perché faceva freddo e pioveva, sì, perché alle feste ci vanno solo i militanti mentre nei teatri e nelle piazze ci vanno tutti, d’accordo) ecco negli stessi giorni, però, guardate bene in faccia la platea di Renzi. Di qua, ai dibattiti di partito, militanti di mezza età inoltrata seduti composti sulle sedie. Di là ai comizi di Matteo, giovani e vecchi seduti ovunque, per terra e sulle scale, amici nemici e curiosi, addetti stampa degli avversari venuti a prendere appunti con l’Iphone e ragazzini non ancora in età di voto che “mi interessa perché domani c’è assemblea, a scuola, e così racconto cosa dice”. Potete non crederci, che ci siano sedicenni che vanno in gruppo ad ascoltarlo, ma ci sono.
“Lo show di Renzi funziona”. Concita De Gregorio racconta il comizio di Roma, le persone che ha incontrato ("potete non crederci") e la cosa in cui "Renzi ha già sconfitto tutti gli avversari".
L’indagine per abuso d’ufficio sul presidente della regione Lombardia Attilio Fontana è stata archiviata dal Tribunale di Milano. Le accuse a Fontana, eletto presidente della Lombardia nel 2018, erano legate alla nomina del suo ex socio Luca Marsico come membro esterno di un “Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici”. La procura di Milano non ha tuttavia ritenuto che la nomina costituisse un reato e aveva chiesto l’archiviazione delle indagini.
È stata archiviata l’indagine su Attilio Fontana per abuso d’ufficio.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. Sono morte due persone a cui volevo bene, una non l'avevo mai conosciuta e la chiamavamo per nome, l'altra la conoscevo da tantissimo e la chiamavamo per cognome. Non c'entravano con la musica, e però per me c'entravano: Roberto Salvini e il suo jukebox, Diego Maradona e quella canzone di Rachael Yamagata. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Tunng. Sulle premure della vittima di un'amicizia tradita.
La scorsa settimana un’inchiesta a puntate del Foglio firmata da Luciano Capone e dal direttore Claudio Cerasa ha scoperto nuove prove del controllo che Davide Casaleggio, proprietario della srl Casaleggio Associati, esercita sul Movimento 5 Stelle. Dai documenti scoperti dal Foglio, emerge che Davide Casaleggio è in grado di influenzare il Movimento grazie al controllo degli strumenti informatici utilizzati nella vita politica del partito. Ed emerge anche la difficoltà che avranno gli iscritti al Movimento a ridurre il suo potere se in futuro dovessero ritenerlo necessario. Che cos’è il Movimento 5 Stelle Per capire di chi è il Movimento 5 Stelle è necessario sapere cos’è oggi il Movimento 5 Stelle. Quello che si presenterà alle prossime elezioni dal punto di vista formale è infatti il “terzo” Movimento 5 Stelle, un’associazione nata lo scorso dicembre quando agli iscritti è stato presentato il nuovo statuto del partito. La presentazione del nuovo statuto ha coinciso con la creazione di una nuova associazione – il terzo Movimento 5 Stelle, appunto – a cui agli iscritti al precedente partito è stato chiesto di aderire nuovamente.
Di chi è il Movimento 5 Stelle? di una sola persona, e non è Beppe Grillo né Luigi Di Maio: un'inchiesta del Foglio.
Dopo avere annunciato di essere in vendita alcune settimane fa, la società canadese BlackBerry ha ricevuto un’offerta da 4,7 miliardi di dollari da un consorzio guidato da Fairfax Financial Holdings, il suo principale azionista attivo in Canada. L’operazione dovrebbe consentire alla società di non essere più quotata in borsa e di ristrutturarsi, dopo lo scarso successo dei suoi ultimi smartphone, come il BlackBerry Z10, il BlackBerry Q10 e il BlackBerry Q5. Stando a un comunicato diffuso oggi, il consorzio dovrebbe offrire 9 dollari per azione, quindi con un bonus pari al 3,1 per cento del valore delle azioni alla chiusura della settimana scorsa in borsa. Gli acquirenti avranno sei settimane di tempo per analizzare i conti di BlackBerry e in quel periodo la società potrà ricevere e considerare altre offerte.
4,7 miliardi per comprare BlackBerry. Li ha offerti un consorzio guidato da Fairfax Financial Holdings, il principale azionista della società che potrebbe portarla fuori dalla borsa.
Domenica 7 settembre è l’ultimo giorno del “forum Ambrosetti”, un convegno internazionale che si tiene ogni anno a Cernobbio, un piccolo paese sul lago di Como. L’incontro, cominciato venerdì, viene organizzato da una società di consulenza (che si chiama European House – Ambrosetti) e ospita personaggi importanti della politica e dell’economia. Un po’ per l’importanza degli ospiti e un po’ per arricchire le pagine delle dichiarazioni politiche (che spesso riguardano direttamente l’Italia), la stampa italiana di solito si occupa molto dell’incontro, che si chiama ufficialmente “Workshop The European House – Ambrosetti a Villa d’Este”. Quest’anno tra gli ospiti c’erano il presidente della Commissione europea Manuel Barroso, tre ex presidenti del Consiglio: Mario Monti, Romano Prodi ed Enrico Letta, Gianroberto Casaleggio (ospite per la seconda volta dopo l’anno scorso), il senatore americano John McCain, il leader del partito greco SYRIZA Alexis Tsipras e gli economisti Nouriel Roubini e Kenneth Rogoff oltre a numerosi amministratori delegati delle principali società italiane. La “notizia” invece è stata l’assenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi (il che ha un po’ attenuato l’interesse per l’incontro): di solito i capi di governo italiani vanno a Cernobbio per tenere buoni rapporti con i poteri rappresentati e per approfittare dell’attenzione dei media. Erano comunque presenti molti altri ministri del governo, tra cui il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, quello degli Interni Angelino Alfano e il ministro per le Riforme costituzionali Maria Elena Boschi. Gli ultimi due presidenti del Consiglio prima di Renzi, Enrico Letta e Mario Monti, parteciparono entrambi all’incontro (nel 2013 e nel 2012), mentre Silvio Berlusconi, da presidente del Consiglio, non partecipò alle edizioni 2009, 2010 e 2011.
Le foto di Cernobbio. Ogni anno politici ed economisti si trovano in un bel posto sul Lago di Como e danno ai giornali dichiarazioni intense sullo stato del mondo.
Sabato 14 dicembre, per il sesto giorno consecutivo, ci sono state manifestazioni organizzate dal cosiddetto “movimento dei forconi” in diverse città italiane, anche se in misura minore rispetto ai gravi disordini causati nei giorni scorsi, in cui c’erano stati diversi episodi di violenza, come a Torino. I manifestanti hanno organizzato blocchi alla circolazione stradale e ferroviaria, e proteste contro il governo, le amministrazioni locali, le tasse ed Equitalia. Sabato la tangenziale sud di Vicenza è rimasta chiusa al traffico per molto tempo, per la presenza dei manifestanti; altri ancora si trovavano a Padova, a Portogruaro, Marghera e Monselice. Nei giorni scorsi i problemi maggiori alla circolazione ferroviaria sono stati sulla Genova-Ventimiglia, rimasta chiusa per lunghi tratti, e il Sole 24 Ore riporta che per quei blocchi una quarantina di persone risulta indagata con l’accusa di manifestazione non autorizzata, istigazione a disobbedire alla legge, istigazione a delinquere e interruzione di pubblico servizio.
Il punto sulle proteste dei “forconi”. Anche sabato ci sono state manifestazioni in diverse città: a Roma, il vicepresidente di CasaPound è stato arrestato durante una protesta parallela.
Nei Paesi Bassi una sperimentazione medica è stata interrotta la scorsa settimana dopo che undici neonati sono morti per problemi ai polmoni. La sperimentazione a cui le madri dei bambini avevano partecipato durante la gravidanza prevedeva l’assunzione del citrato di sildenafil, noto col nome commerciale di “Viagra”. Lo scopo della ricerca era stabilire se questo farmaco, commercializzato come rimedio all’impotenza maschile, potesse evitare parti prematuri tra le donne incinte affette da iposviluppo placentare, cioè con una placenta sottosviluppata. I bambini che vengono partoriti prematuri a causa di questa condizione hanno poche possibilità di sopravvivenza perché nascono molto sottopeso. Il sildenafil è un vasodilatatore, per questo gli autori dell’esperimento speravano che facendolo assumere alle donne con le placente sottosviluppate una maggiore quantità di sangue e sostanze nutritive sarebbe arrivata ai feti, facendoli crescere di più. Lo studio, che era iniziato nel 2015 e sarebbe dovuto durare fino al 2020, era basato su precedenti esperimenti sui ratti e non era la prima sperimentazione del genere fatta su donne incinte. Infatti erano già stati fatti degli studi sugli effetti del sildenafil su donne incinte sia nel Regno Unito che in Australia e Nuova Zelanda, nel 2010: in queste sperimentazioni non erano stati rilevati effetti collaterali dannosi, ma nemmeno benefici legati all’uso del sildenafil. I risultati di questi studi sono stati pubblicati dopo l’inizio della sperimentazione nei Paesi Bassi.
Nei Paesi Bassi 11 neonati coinvolti in una sperimentazione sono morti. Le loro madri avevano preso il Viagra in gravidanza per provare a rimediare al fatto di avere una placenta sottosviluppata.
Ogni anno a marzo si svolge il festival di Cheltenham, una delle corse ippiche più importanti del Regno Unito: è iniziato martedì e durerà fino al 17 marzo, attirando migliaia di spettatori. Il trofeo più importante che si assegna è la Cheltenham Gold Cup, una corsa a ostacoli tra le più importanti del settore. Le foto scattate finora mostrano i cavalli, la famiglia reale e i cappelli – tre delle cose più inglesi che si possano pensare – degli appassionati spettatori che erano lì a scommettere o a godersi la competizione. Se volete saperne di più di quello che ci sta intorno e dell’atmosfera della gara, il direttore Luca Sofri ci era stato qualche anno e lo aveva raccontato così. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Foto da un posto pieno di nobili, cavalli e cappelli. Cioè le gare del festival di Cheltenham, una delle corse ippiche più importanti del Regno Unito.
Nella striscia di Doonesbury di oggi, un volontario della campagna elettorale di Mitt Romney chiede a un demoralizzatissimo Rick Redfern, che un tempo era un reporter del Washington Post e a cui la crisi dei giornali ha lasciato solo un blog non pagato sullo Huffington Post: Ehi ma conosci quello che fa quei titoli fantastici sulle foto di tette?
Cosa vuol dire “sideboob”. Niente che scriveremo qui in homepage, ma ha molto a che fare con le nuove tendenze dell'informazione online, Doonesbury e lo Huffington Post.
È morto a Nashville, dove era nato, Bobby Hebb, famoso in tutto il mondo per la canzone “Sunny”. Aveva 72 anni ed era malato di cancro ai polmoni. Sunny fu un grandissimo successo nel 1966 e Hebb raccontò poi di averla scritta tre anni prima all’indomani della morte di suo fratello – accoltellato fuori da un locale a Nashville – e dell’assassinio di John Kennedy, in cerca di ragioni per essere ottimisti e non buttarsi giù: la canzone parla di sentirsi abbattuti e depressi ed essere risollevati da un sorriso
È morto Bobby Hebb, quello di “Sunny”. La sua canzone più famosa fu cantata da tutti, Mina compresa. Aveva 72 anni.
La sera di giovedì 17 gennaio, a Empoli, il 32enne Arafette Arfaoui è morto mentre era tenuto in stato di fermo da alcuni agenti di polizia: l’uomo, cittadino italiano di origini tunisine, era stato segnalato da un commerciante perché sospettato di aver usato una banconota da 20 euro contraffatta. Al momento della morte – oppure subito prima, non è ancora chiara l’esatta dinamica – era ammanettato e con i piedi immobilizzati da una corda, perché – secondo le ricostruzioni dei giornali – in stato di agitazione. La procura di Firenze ha aperto un’indagine contro ignoti per omicidio colposo, coordinata dalla sostituta procuratrice Christine Von Borries. Le ricostruzioni su quello che è successo sono ancora confuse, e spesso in contraddizione: in parte arrivano dalla polizia, in parte da alcuni testimoni e in parte dalla Associazione contro gli abusi in divisa (ACAD), che si occupa di denunciare le violenze compiute da parte delle forze dell’ordine.
Cosa sappiamo dell’uomo morto durante un fermo di polizia a Empoli. Arafette Arfaoui, 32 anni, era sospettato di aver usato una banconota da 20 euro falsa: è morto mentre era ammanettato e coi piedi legati.
È morto a 86 anni Pietro Migliaccio, nutrizionista noto per aver partecipato a diverse trasmissioni televisive come divulgatore scientifico. La notizia della morte di Migliaccio è stata data dal sito del suo studio medico e confermata all’ANSA dalla moglie, secondo cui il medico sarebbe morto improvvisamente «a seguito della rottura dell’aorta». Migliaccio era nato a Catanzaro nel 1934 ed era docente in Scienza dell’Alimentazione e Specialista in Gastroenterologia. Era inoltre presidente emerito della Società italiana di Scienza dell’Alimentazione. Era stato spesso ospite di trasmissioni della Rai, e in particolare dei Fatti Vostri, all’interno della quale curava una rubrica sull’alimentazione.
È morto a 86 anni il nutrizionista Pietro Migliaccio, popolare per le sue apparizioni in TV.
Nel corso dell’ultima settimana il vulcano Etna, in Sicilia, ha eruttato cinque volte: la prima eruzione è avvenuta nel pomeriggio di martedì 16 febbraio mentre l’ultima è stata nella notte tra lunedì 22 e martedì 23. Le eruzioni sono state generate dal cratere sud-est del vulcano, e hanno provocato colate laviche sia lungo la valle del Bove – la conca che si trova sul lato orientale dell’Etna – sia lungo il versante meridionale del vulcano. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) l’ultima eruzione si è conclusa verso le 10 di mattina di martedì e non ha alimentato le colate laviche createsi nelle eruzioni precedenti: la colata più lunga nella valle del Bove, dice l’INGV, attualmente è ferma ad una quota compresa fra 1.700 e 1.800 metri, mentre la lava diretta verso sud-ovest ha percorso solo poche centinaia di metri in sovrapposizione alle precedenti.
Una settimana di eruzioni dell’Etna in foto. Ci sono state cinque eruzioni negli ultimi sette giorni, l'ultima nella notte tra lunedì e martedì.
Ryanair, la compagnia aerea low-cost irlandese, ha fatto un ordine per comprare 75 nuovi aeroplani Boeing 737 Max: è il primo grosso ordine di fornitura per questi velivoli dopo che l’anno scorso le autorità di tutto il mondo ne hanno vietato l’utilizzo a seguito di due gravi incidenti, in cui in tutto sono morte 346 persone. I due incidenti — quelli del volo Lion Air 610 caduto in Indonesia il 28 ottobre 2018 e del volo Ethiopian Airlines 302 caduto in Etiopia il 10 marzo 2019 — furono provocati, secondo gli esperti, da un malfunzionamento di un sensore legato a un meccanismo elettronico per evitare lo stallo durante il volo. Agli incidenti contribuirono cattive pratiche aziendali di Boeing e negligenze e connivenze da parte della Federal Aviation Administration (FAA), l’agenzia governativa statunitense che si occupa di aviazione civile, come hanno rivelato le inchieste giudiziarie.
Per la prima volta dopo gli incidenti, Boeing ha ricevuto un grosso ordine per gli aerei 737 Max, da Ryanair.
Il Ministero dell’Interno ha pubblicato online sul suo sito martedì sera la relazione sull’espulsione della cittadina kazaka Alma Shalabayeva e di sua figlia da parte delle autorità italiane: la relazione era stata chiesta dal Ministro dell’Interno Alfano al capo della polizia Alessandro Pansa, e lo stesso Alfano ne ha esposto i contenuti martedì intervenendo al Senato e alla Camera. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La relazione Pansa sull’espulsione di Alma Shalabayeva. Il testo integrale dell'indagine richiesta al capo della polizia dal Ministro Alfano.
Da ieri il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha iniziato a parlare di una nuova proposta riguardo alla TAV, la controversa linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino e Lione: un referendum per decidere se bloccare oppure concludere l’opera, al momento nelle fasi iniziali di realizzazione. Salvini ha detto anche di essere favorevole alla TAV, mentre nelle stesse ore numerosi dirigenti e militanti leghisti hanno annunciato la loro partecipazione alla manifestazione dei sostenitori dell’opera che si terrà domani a Torino. La proposta di referendum di Salvini è arrivata pochi giorni dopo la conclusione dei lavori da parte della commissione di esperti incaricata dal ministero dei Trasporti di valutare costi e benefici dell’opera. È quasi certo che le conclusioni dell’indagine indicheranno che i costi per la TAV saranno superiori ai benefici (il capo della commissione lo ha fatto capire), ma fino a questo momento il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, del Movimento 5 Stelle, ha preferito non divulgare i risultati dell’indagine. Secondo la maggior parte delle stime, bloccare l’opera costerà circa 3 miliardi di euro, una cifra molto vicina a quella ritenuta necessaria per completare la “fase uno” dei lavori, quella che prevede lo scavo del tunnel ferroviario in Val di Susa.
Perché si parla di un referendum sulla TAV. Lo ha proposto Salvini nel caso l'analisi costi-benefici dia parere negativo al completamento dell'opera: dietro però c'è anche uno scontro politico tra Lega e M5S.
Dal 20 ottobre al 6 novembre si terrà vicino a Sydney, in Australia, la 20esima edizione di “Sculpture By The Sea”, la più grande esposizione d’arte all’aperto del mondo che si svolge lungo due spettacolari chilometri di costa. Le opere di “Sculpture By The Sea” sono più di 100 – quest’anno hanno fatto richiesta di esporre più di 500 artisti da 27 paesi diversi – e si trovano sulla spiaggia che va da Tamarama a Bondi Beach, la famosa spiaggia a meno di dieci chilometri dal centro di Sydney, su un percorso lungo circa due chilometri tutto in riva al mare. La rassegna di scultura sulla spiaggia iniziò a Bondi Beach nel 1996 (vent’anni fa) e nel 2005 un evento simile e legato all’originale è stato organizzato a Cottesloe Beach nell’Australia Occidentale. Nel 2009 si è tenuta anche la prima edizione della manifestazione fuori dall’Australia, organizzata dalla città danese di Aarhus. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le grandi sculture in spiaggia a Sydney. Le foto di Sculpture By The Sea, la più grande esposizione d'arte all'aperto del mondo.
Mercoledì 16 maggio al festival di Cannes è stato presentato Dogman, il film in concorso del regista italiano Matteo Garrone, che sarà nei cinema dal 17 maggio. Il film ha ricevuto dieci minuti di applausi e si ispira (non ne è una dettagliata ricostruzione) alla storia dell’omicidio compiuto da Pietro De Negri, detto “canaro della Magliana” perché era proprietario di un’attività di toelettatura di cani in via della Magliana. De Negri, gracile e descritto come molto riservato, era stato per anni vessato in vari modi dall’ex pugile Giancarlo Ricci: un giorno attirò Ricci nella sua attività e lo uccise e torturò in vari modi. Sul red carpet della prima si sono visti Garrone e gli attori Marcello Fonte e Edoardo Pesce, ma anche Roberto Benigni e la moglie Nicoletta Braschi. L’altro film in concorso presentato ieri è Burning, del regista sudcoreano Lee Chang-Dong: si sa che la storia inizia con Jongsu e Haemi, due amici d’infanzia che si incontrano dopo un po’ di tempo. Lei chiede a lui di badare al suo gatto mentre è via per un viaggio in Africa, e le cose interessanti del film iniziano quando lei torna dal viaggio con un “uomo misterioso”.
Le foto di mercoledì a Cannes. Era il giorno di "Dogman" di Matteo Garrone, tra quelli da fotografare insieme a Roberto Benigni, Nicoletta Braschi e qualche modella famosa.
Sono passati quattro mesi dall’inizio del caso di Saman Abbas, la ragazza pakistana scomparsa da casa a fine aprile a Novellara, a poco più di venti chilometri da Reggio Emilia. Le indagini sono aperte per omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. A essere indagati sono il padre, la madre, due cugini e lo zio della ragazza, che si trovano ora tutti in Pakistan ad eccezione di un cugino, già arrestato in Francia. Nei loro confronti è stato emesso un mandato di cattura internazionale, ma tra Italia e Pakistan non esiste un trattato sull’estradizione: tutto è quindi affidato alla diplomazia e a trattative più o meno segrete. Secondo i carabinieri che indagano sulla scomparsa, Abbas sarebbe stata uccisa e sepolta nei campi dell’azienda agricola dove lavorava il padre e viveva tutta la famiglia. Per quasi quattro mesi si è scavato in tutte le serre, si è cercato nei boschi vicini e sono stati controllati tutti i canali. Sono stati utilizzati droni, elettromagnetometri (strumenti che individuano eventuali anomalie nel terreno) e cani bloodhound (i cosiddetti “cani molecolari”, che memorizzano l’odore di una persona annusando un oggetto, un indumento). Il corpo di Saman però non è stato trovato: secondo gli investigatori, il terreno, di natura argillosa, non favorirebbe le ricerche, che ora sono sospese mentre le indagini vanno avanti.
Sono passati quattro mesi dalla scomparsa di Saman Abbas. Le indagini proseguono ma sarà difficile arrestare ed estradare i familiari della ragazza, che intanto sono tornati in Pakistan.
L’inchiesta giudiziaria “Mondo di mezzo” o “Mafia Capitale” è molto vasta: ci sono centinaia di nomi, intercettazioni e storie. Dopo i nuovi 44 arresti di ieri, sui giornali di oggi sono raccontate anche alcune vicende in particolare: una di queste riguarda in modo indiretto Gianni Alemanno, già indagato nella prima fase dell’inchiesta per associazione mafiosa. Alemanno avrebbe chiesto aiuto a Salvatore Buzzi – fondatore della cooperativa di ex carcerati “29 Giugno” e con Massimo Carminati a capo dell’organizzazione romana – per la campagna elettorale al Parlamento europeo del maggio 2014. Stando a quanto si legge negli atti, «a fronte di una richiesta di sostegno da parte di Alemanno, sin dalla fine del mese di marzo 2014, in vista delle elezioni europee del 25 maggio 2014, Buzzi aveva espressamente richiesto appoggio all’organizzazione criminale calabrese dei Mancuso per procurare voti all’ex sindaco di Roma». Alemanno ha negato, ma legata a questa storia c’è un’intercettazione piuttosto singolare. I protagonisti sono Salvatore Buzzi e Carlo Guarany, suo collaboratore. Claudio Milardi, citato nella conversazione, era a quel tempo componente dello staff di Alemanno. In sostanza, riassume la Stampa, Buzzi aveva detto a un suo collaboratore di dare allo staff di Alemanno i nomi dei sette mafiosi che avrebbero dovuto aiutare Alemanno; ma il suo collaboratore sbagliò e inviò invece i nomi di tutti i lavoratori di una cooperativa controllata da Buzzi.
La conversazione sui “sette nomi” nell’inchiesta “Mafia Capitale”. La trascrizione di una delle intercettazioni telefoniche agli atti dell'inchiesta è allo stesso tempo comica e inquietante.
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha inviato oggi una lettera al vice presidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis e al commissario per gli Affari economici Pierre Moscovici, in risposta alle critiche contenute nella loro lettera dello scorso 18 ottobre al governo italiano. In quella lettera la Commissione Europea aveva espresso grande preoccupazione per la manovra economica che il governo italiano vuole approvare e nella lettera di oggi – che potete leggere integralmente qui sotto – Tria ha ha provato a difendere il suo lavoro. Ha definito la manovra una «decisione difficile ma necessaria» dicendo che «il Governo italiano è cosciente di aver scelto un’impostazione della politica di bilancio non in linea con le norme applicative del Patto di Stabilità e Crescita». Riguardo alle preoccupazioni della Commissione che l’Italia possa permettersi di sostenere un’ulteriore crescita del debito pubblico (una conseguenza della decisione del governo di aumentare il deficit), Tria dice di prevedere un calo del rapporto debito/PIL nel prossimo triennio, anche grazie a «un’accelerazione alla crescita» sostenuta dalle manovre presenti nella legge di bilancio. Secondo Tria il dibattito pubblico sulla manovra è stato incompleto, poiché non sono state prese in considerazione le numerose riforme strutturali che il governo intende adottare e che, secondo Tria, contribuiranno ad accelerare la crescita economica. Tra le altre Tria cita la digitalizzazione della pubblica amministrazione e una nuova riforma del codice degli appalti.
La lettera di Tria alla Commissione Europea. Il ministro dell'Economia ha risposto alle critiche sulla nuova legge di bilancio e ha scritto che la decisione di aumentare il deficit è stata «difficile ma necessaria».
A Decatur, in Illinois, l’azienda francese di biotecnologie InnovaFeed – fondata nel 2016 e attiva nell’allevamento e nella lavorazione degli insetti – sta completando la costruzione di un sito di produzione che potrebbe ospitare, una volta ultimati i lavori, più animali da allevamento di qualsiasi altro singolo sito di allevamento nella storia. Quegli animali saranno larve di mosca soldato nera, una delle specie di insetti più allevate al mondo assieme ai grilli e alle larve di tarma della farina. Secondo le stime di InnovaFeed, il sito a Decatur permetterà di produrre ogni anno 60 mila tonnellate di proteine di insetti, pari a circa 780 miliardi di larve l’anno. Negli ultimi anni l’allevamento di insetti sta conoscendo un importante successo, e si avvia a diventare un settore economico molto proficuo. Ma di recente sono state sollevate obiezioni all’espansione di questa industria, sia di natura ambientale sia di natura etica. Una delle principali è ben rappresentata dallo stabilimento di Decatur, dove la maggior parte degli insetti allevati sarà destinata alla produzione di mangimi con cui nutrire altri animali.
L’allevamento di insetti è una buona idea? potrebbe ridurre di molto le emissioni inquinanti ma lo sviluppo su larga scala rischia di rafforzare l'attuale consumo di carne e pone diverse questioni etiche.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Giulio Mozzi: l’accusa contro Mondadori è piena di inesattezze. Si tratta di un'interessata campagna di Repubblica, dice lo scrittore, che conclude di non avere nessuna ragione per lasciare il suo editore.
Khaled Jarrar è un artista e fotografo palestinese di Jenin, città della Cisgiordania vicino a Ramallah, che ha progettato un timbro con un piccolo uccello simile a un colibrì, un fiore di gelsomino e una scritta in arabo e inglese «Stato di Palestina» da stampare sui passaporti. Jarrar sarà ospite il 16 e 17 dicembre al Macro (Museo d’arte contemporanea) di Roma dopo aver portato la propria arte (e il proprio timbro) al Centre Pompidou di Parigi, al Salone d’Ottobre di Belgrado, a Bruxelles e ad Atene solo nell’ultimo mese. Il timbro non ha alcun valore politico e legale (come qualsiasi timbro che si può stampare sul proprio passaporto in molte parti del mondo, ad esempio al Grand Canyon) ma un grande valore simbolico. Non si tratta solo di una provocazione ma, ha spiegato l’artista, «dell’affermazione di esistenza verso chi (Israele) vuol negare i nostri diritti e persino la nostra esistenza come popolo». L’uccello rappresentato sul timbro è un uccello del sole della Palestina, che si trova in Palestina e in poche altre zone del Medio Oriente: nel 1963 era stato utilizzato anche dagli israeliani in un loro francobollo.
Un timbro d’artista per lo Stato di Palestina. Khaled Jarrar è un artista palestinese che ha realizzato un timbro con la scritta in arabo e inglese «Stato di Palestina», da stampare sui passaporti.
A oltre un anno dal piano di salvataggio economico da 78 miliardi di euro concesso da Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale, l’economia del Portogallo mostra ancora molti problemi, scrive lo Spiegel in un lungo articolo. Il Portogallo è stato uno dei paesi meno restii ad accettare le misure di austerità e i severi tagli imposti dalla comunità internazionale per evitare il default. Eppure, questi sforzi per il momento non hanno stimolato l’economia e il futuro del paese non sembra dei migliori. Nonostante la cosiddetta “troika” (Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea) dica di avere molta fiducia nel risanamento e nella futura crescita economica del paese, lo Spiegel scrive che per i mercati finanziari c’è ancora il 71 per cento di possibilità che il Portogallo possa fallire nei prossimi cinque anni, come dimostra l’entità dei premi assicurativi dei credit default swap (derivati creditizi) sui bond portoghesi. La stessa Deutsche Bank, ricorda lo Spiegel, ha già detto che presto anche il settore privato dovrà fare molto probabilmente la sua parte e rinunciare a qualche credito, come già visto in Grecia, per evitare il fallimento del Portogallo.
I guai economici del Portogallo. Nonostante i tagli e le misure di austerità, il paese non riesce a riprendersi e potrebbe essere necessario un nuovo prestito internazionale.
Tra le recenti storie di successo nel mondo della moda italiana si cita spesso Moncler, un’azienda di articoli da montagna nata in Francia nel 1952 e poi completamente trasformata dall’imprenditore comasco Remo Ruffini, che la comprò nel 2003, quando si trovava in un momento di difficoltà. Ruffini portò Moncler nel settore della moda di lusso e fece vendere in tutto il mondo i suoi piumini, già molto famosi in Italia soprattutto dagli anni Ottanta. Il successo della sua strategia fu evidente nel dicembre del 2013, quando Moncler fu quotata alla borsa di Milano. Quel giorno le azioni erano partite da 10,2 euro e avevano chiuso a 14,97 euro; Moncler era stata inizialmente valutata 2,55 miliardi di euro e dopo un pomeriggio ne valeva 3,72, il 46 per cento in più. Ruffini possedeva il 32 per cento delle azioni: i titoli dei giornali del giorno dopo scrissero che era diventato miliardario. A distanza di quattro anni le cose per Moncler continuano ad andare bene, anzi meglio: nel 2018 i ricavi sono stati di oltre 1,4 miliardi di euro, il 22 per cento in più degli 1,2 miliardi del 2017; l’utile netto è cresciuto del 33 per cento, arrivando a 332 milioni di euro. In Italia i ricavi sono aumentati del 12 per cento, in Asia – il mercato più in crescita – del 28 per cento, soprattutto grazie alla Cina e alla Corea del Sud. Stando poi ai dati più recenti, quelli del primo trimestre del 2019, i ricavi sono stati 378,5 milioni di euro, il 14 per cento in più rispetto ai 332 milioni di euro del primo trimestre del 2018; l’azienda è al suo 21esimo trimestre consecutivo di crescita da quando si è quotata in borsa.
Com’è che Moncler va sempre meglio. Da anni l'azienda è considerata un successo imprenditoriale, con numeri eccezionali e riusciti tentativi di stare dietro - o davanti - ai cambiamenti della Moda.
Lo scrittore statunitense di origine ebraica Philip Milton Roth compie oggi 80 anni: è nato il 19 marzo 1933 a Newark, nel New Jersey, città a cui è sempre rimasto molto legato e in cui ha ambientato alcuni dei suoi romanzi più importanti, su tutti Pastorale americana del 1997 e La macchia umana del 2000. Negli ultimi 60 anni ha scritto 31 libri (27 romanzi) e l’ultimo, Nemesi, è stato pubblicato nel 2010. Il primo, invece, è stato Addio, Columbus e cinque racconti, pubblicato nel 1959: nel novembre 2012 ha annunciato di voler smettere di scrivere. Il romanzo che gli fece ottenere il grande successo è stato Lamento di Portnoy, pubblicato nel 1969: tragedia e commedia personale, raccontata dal protagonista Alexander Portnoy al proprio analista, intorno alle proprie nevrosi sessuali e alle proprie radici ebree (con ampie e allora “scandalose” digressioni sul tema della masturbazione). Roth ha vinto moltissimi premi letterari, come il Pulitzer, per Pastorale americana, ma non ha mai vinto il Premio Nobel, che per anni molti si sono aspettati che gli venisse assegnato, per poi rassegnarsi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Dieci foto di Philip Roth. Oggi compie 80 anni, dice di non voler più scrivere ed è un pezzo - e che pezzo - della letteratura mondiale.
Anna Castelli Ferrieri è stata un’importante designer e architetto italiana, che si fece conoscere soprattutto grazie ai suoi progetti di disegno industriale e a un uso innovativo della plastica, collaborando alla realizzazione di diversi oggetti per l’azienda Kartell, fondata dal marito, l’ingegnere chimico Giulio Castelli, alla fine degli anni Quaranta. Anna Castelli Ferrieri nacque oggi, 94 anni fa, a Milano, e dedicò buona parte della sua vita alla ricerca di nuovi stili per ripensare il design degli oggetti di uso quotidiano. Nella sua carriera si occupò anche del recupero di importanti aree urbane, collaborando alla realizzazione dei nuovi piani regolatori di alcune città come Milano, Torino, Vicenza e Genova. La collaborazione con la Kartell iniziò a metà degli anni Sessanta. Giulio Castelli l’aveva fondata per introdurre e diffondere l’uso della plastica nell’arredamento, sfruttando la sua versatilità per creare oggetti dalle forme fantasiose o per creare versioni più pratiche dei mobili per organizzare meglio gli spazi. Anna Castelli Ferrieri realizzò per la Kartell la 4870, una sedia realizzata completamente in plastica che aveva la caratteristica di essere facilmente sovrapponibile con altre sedie dello stesso modello. Per la sua creazione, nel 1987 la designer fu premiata con il Compasso d’oro, il riconoscimento che viene assegnato dall’Associazione Disegno Industriale per riconoscere il valore delle creazioni di qualità nell’ambito del design italiano.
Anna Castelli Ferrieri, designer industriale. La storia della grande designer e architetto italiana, nata il 6 agosto di 94 anni fa, tra i principali esponenti del design industriale nel nostro paese.
Molte prime pagine dei giornali di oggi aprono titolando sull’indagine sulla Guardia di Finanza a Napoli. C’è chi parla di “choc” (immancabilmente), chi di “grande scandalo” e chi di “finanza creativa“. La notizia riguarda alcuni alti ufficiali della Guardia di Finanza che sono sono stati coinvolti nella cosiddetta operazione “Last Door”, condotta dal procuratore aggiunto Vin­cenzo Pisci­telli e dal pm Henry John Woo­d­cock della procura di Napoli. Ha a che fare con una presunta serie di tangenti pagate da alcuni imprenditori per evitare verifiche fiscali. Le persone coinvolte Mercoledì 11 giugno sono stati arrestati il colonnello Fabio Massimo Mendella e il commercia­li­sta napo­le­tano Pie­tro Luigi De Riu, con l’accusa di concorso in concussione per induzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Mendella è stato per alcuni anni, dal 2006, responsabile del settore verifiche del comando provinciale della Finanza di Napoli. Passò poi in servizio a Roma e venne trasferito, nel 2013, alla guida del comando provinciale di Livorno. Secondo la procura, Mendella avrebbe ricevuto più di un milione di euro in rate che andavano dai 15 mila ai 30 mila, dal 2007 fino all’ottobre del 2012, con la mediazione del commercialista De Riu. Oltre al denaro Mendella avrebbe ricevuto, si legge nel provvedimento di 43 pagine del gip, «utilità di vario genere ed economicamente rilevanti, quali soggiorni in Sardegna, cene e altri donativi in corso di accertamento».
L’inchiesta sulla Guardia di Finanza, spiegata. Chi sono le persone coinvolte e che cosa si sa finora dell'inchiesta della procura di Napoli che oggi è su tutte le prime pagine dei giornali.
Sta continuando in questi giorni la quarantesima edizione del Toronto International Film Festival, uno degli eventi di cinema più importanti del mondo. Tanti attori continuano ad arrivare a Toronto: in questi ultimi giorni sono passati Kate Winslet e Liam Liam Hemsworth, protagonisti di The Dressmaker, ma anche Donald Sutherland, regista di Hyena Road e i protagonisti di Black Mass, il film di Scott Cooper. Tra questi ultimi: Kevin Beacon, Dakota Johnson e Johnny Depp, sempre accompagnato dalla moglie Amber Heard. Depp interpreta un gangster di Boston e per il ruolo «si è trasformato fisicamente», come ha detto Scott Cooper alla conferenza stampa del film. È stato anche il turno di Micheal Keaton, Johnny Slattery, Rachel McAdams e Mark Ruffalo: il cast di SpotLight.
Le foto del cinema a Toronto. Continua il festival canadese dove in questi giorni sono passati Kate Winslet, Donald Sutherland, George Clooney e Sandra Bullock, e ancora Johnny Depp e Amber Heard.
Di meme famosi ce ne sono tanti e sicuramente anche in questo momento qualcuno ne sta creando uno nuovo, ma in mezzo alla grande varietà di immagini che più o meno incomprensibilmente finiscono per diventare famose in giro per internet c’è una rassicurante costante: il font Impact. Il suo nome è meno noto rispetto a quello del tanto vituperato Comic Sans o dei più comunemente usati Arial e Times New Roman, ma conosciamo molto bene il suo aspetto. È quel font senza grazie (cioè sans serif, o bastoni), spesso usato in bianco, che si vede sopra e sotto le immagini del Grumpy Cat o del Success Kid, per esempio. Le ragioni per cui l’Impact è diventato il font dei meme sono un po’ frutto del caso e un po’ delle sue caratteristiche: tutta la storia comincia nel 1965, anno in cui questo font fu disegnato. Il creatore dell’Impact si chiamava Geoff Lee e negli anni Sessanta lavorava per un’agenzia pubblicitaria di Londra, Pembertons. Vendette il font alla fonderia di Sheffield Stephenson-Blake: all’epoca infatti – e ancora fino all’inizio degli anni Novanta per quanto riguarda la Stephenson-Blake – i caratteri tipografici erano fatti di metallo. Tra il 1954 e il 1967 furono creati anche altri sei font con caratteristiche simili all’Impact che poi ebbero abbastanza successo: il Schmalfette Grotesk (1954), l’Helvetica Inserat (1957), il Placard (1958), il Compacta (1963), l’Hadrian (1965) e il Metropol (1967). Tutti questi font sono senza grazie, grassetti e stretti, cioè “condensati” in gergo tecnico, e probabilmente erano copie esagerate di altri font usati all’epoca sulle insegne e nelle pubblicità. Sono nati sotto l’influenza dello Stile tipografico internazionale o Stile svizzero, sviluppato in Svizzera negli anni Cinquanta dopo essere stato ideato in altri paesi negli anni Venti; è lo stesso dell’Helvetica, uno dei font più popolari degli ultimi anni, che fu disegnato nel 1957 e il cui nome in latino significa appunto “caratteri svizzeri”. Le caratteristiche dei font nello Stile svizzero è che sono ordinati e regolari, con variazioni minime tra un carattere e l’altro e un grande rispetto delle proporzioni; e gli spazi bianchi nei caratteri che ne contengono uno hanno più o meno tutti le stesse dimensioni.
Il font dei meme. Si chiama "Impact" ed è diventato un meme a sua volta: un po' per caso, un po' perché si legge molto bene insieme alle immagini.
Quora è un sito dove gli utenti possono scambiarsi domande e risposte su qualsiasi argomento. Una pagina del sito è dedicata alle risposte alla domanda: quali sono i posti al mondo che non si possono visitare? Prendendo spunto dalle molte risposte date dagli utenti, BBC ha fatto una lista dei cinque luoghi al mondo che è più difficile visitare. Ci si può andare solo a determinate e rigidissime condizione. In due casi – una base militare britannica e una statunitense (l’Area 51) – ci si può andare solo se si è militari. Ci sono poi l’Archivio segreto vaticano, accessibile a pochissime persone, un’isola delle Hawaii su cui possono stare solo le 130 persone che ci vivono e una base sulle isole Svalbard, in Norvegia, piena di sementi che tornerebbero utilissime nel caso l’umanità rischiasse l’estinzione (ma che, nel frattempo, è praticamente inaccessibile). Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Cinque posti che non si possono visitare. Due basi militari, un'isola delle Hawaii, l'Archivio segreto vaticano e una "base" delle isole Svalbard che sembra uscita da un film.
Ci sono alcune cose ricorrenti, tra le persone famose che sono nate nel 1957, e che quest’anno festeggiano sessant’anni. Un filo conduttore sono per esempio i film di Gabriele Salvatores degli anni Novanta, da Marrakesh Express a Mediterraneo a Puerto Escondido: tre attori della lista comparivano in almeno due. Un’altra intersezione piena di compleanni tondi è quella dei film dei fratelli Coen: ci sono uno dei due fratelli, due attori che hanno fatto memorabili ruoli secondari in diversi loro film, e una protagonista e premio Oscar, nonché moglie. Ma ci sono anche un bel po’ di giornalisti italiani, di musicisti che andavano forte tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta, e un paio di colonne della Juventus che vinse tutto nella metà degli anni Ottanta. Questi e tanti altri a cui facciamo gli auguri: quest’anno diventano sessanta. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La classe del 1957. Lista di quelli che quest'anno ne compiono sessanta, da Linus a Nick Cave, per dire un po' di "di già?!".
È morto il giornalista e corrispondente di guerra Mimmo Càndito, aveva 77 anni. Era da tempo malato di tumore. Càndito era famoso soprattutto per i suoi reportage sulla Stampa, per cui seguì fra le altre cose le invasioni dell’Afghanistan, la guerra del Golfo e altri conflitti in Asia e Sud America. Insegnava linguaggio giornalistico all’Università di Torino ed era anche il direttore della rivista “L’Indice dei libri del mese”. Nel suo necrologio pubblicato dalla Stampa, si legge: Ogni volta che in qualche parte del mondo scoppiava un conflitto, il primo nome che veniva in mente era il suo. Nei giornali, ai praticanti si dice che un inviato deve avere sempre una valigia pronta sotto il letto e Mimmo ce l’aveva davvero. Quando lo si chiamava per dirgli di partire, aveva già visto quali voli prendere, in quali aeroporti fare scalo, dove alloggiare a destinazione. I più giovani lo guardavano con invidia: era quello il mestiere che avrebbero voluto fare. In quei tempi era un lavoro pesante, stremante e pericoloso: l’unico modo per seguire una guerra era andarci davvero, rischiando ogni giorno le pallottole e le bombe. Quando tornava, ci si aspettava che raccontasse chissà quali avventure, ma lui arrivava alto, dinoccolato e come sempre silenzioso, si sedeva alla scrivania e leggeva lettere e giornali stranieri, preparandosi per la prossima missione.
È morto il giornalista e corrispondente di guerra Mimmo Càndito, aveva 77 anni.
Ieri sera i tre candidati alle primarie per la segreteria del Partito Democratico si sono confrontati su Sky TG24, nel corso di un dibattito organizzato a pochi giorni dal voto, che si terrà domenica 30 aprile. Hanno partecipato il segretario uscente ed ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, l’attuale ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e il presidente della Puglia, Michele Emiliano. La trasmissione ha usato lo stesso formato degli incontri organizzati negli scorsi anni: 90 secondi per ogni risposta e tre possibilità di replica da 30 secondi ciascuna, con una parte finale di domande incrociate scelte dai candidati e dai loro sostenitori. Rispondendo alla domanda sull’affluenza alle primarie, tema molto dibattuto nelle ultime settimane, Renzi ha detto che “tutto ciò che ha la cifra con un milione davanti va bene”. Orlando ha criticato la risposta definendola poco ambiziosa e dicendo di aspettarsi almeno “due milioni di persone, come disse Renzi all’ultimo congresso”. Il numero di votanti potrebbe dare qualche indicazione sull’umore tra gli iscritti e i simpatizzanti del PD, e di conseguenza sul loro giudizio su Renzi, dato per favorito anche a queste primarie.
Il confronto tv per le primarie del PD. Che cosa hanno detto Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando durante il dibattito andato in onda ieri sera su Sky TG24: domenica prossima si vota.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Tanzi fece retrocedere e fallire il Napoli. Il proprietario del Parma possedeva anche il Verona, e le due squadre avevano intensi "rapporti" a danni di altre.
Su Repubblica di domenica 8 febbraio Elena Cattaneo, scienziata, docente all’Università di Milano e senatrice a vita, ha commentato la decisione di giovedì 5 febbraio del Consiglio di Stato di respingere un ricorso presentato dall’imprenditore agricolo friulano Giorgio Fidenato, negandogli il permesso di utilizzare semi Ogm per le sue coltivazioni. Il 23 gennaio un decreto del governo aveva prorogato di 18 mesi il divieto di coltivare il mais geneticamente modificato MON 810. La decisione del Consiglio di Stato ha di fatto confermato il divieto di coltivare Ogm in Italia. L’Italia ha definitivamente chiuso con gli Ogm. Con la decisione del Consiglio di Stato del 5 febbraio di vietare all’ultimo agricoltore friulano di coltivare mais Ogm e con la proroga del divieto di coltivazione appena firmato dai nostri Ministri in vista della nuova direttiva Ue, la quadratura è completa. Per questo motivo, forse, ora si può discutere più liberamente spiegando “culturalmente” e scientificamente cosa sono gli Ogm, cosa ci siamo (forse) persi, cosa (forse) perderemo nella competizione mondiale per il cibo, cosa abbiamo (forse) guadagnato, ma anche cosa si fa altrove nel campo delle biotecnologie vegetali. Oltretutto, ora che è impossibile coltivare Ogm (intendo quelli dimostrati sicuri per l’ambiente e la salute), viene meno anche l’accusa che chi parla a favore degli Ogm lo fa al “soldo delle multinazionali”. Paradossalmente, proprio oggi che siamo “liberi dagli Ogm”, abbiamo creato le condizioni per essere ancor più al “soldo delle multinazionali”. Siamo infatti costretti, per sempre e senza speranza, a comperare la mangimistica da loro, senza più ambire a contrapporre alcun nostro brevetto ottenuto da centri di ricerca pubblici, e quindi continuando ad acquistare anche sempre più semi (quelli non Ogm, ma che differenza fa?) dalle stesse multinazionali sementiere. Siamo anche tecnicamente dipendenti dalle multinazionali tedesche per le tonnellate di pesticidi che importiamo. E non ci si illuda di poter fare a meno della mangimistica Ogm, senza la quale le “mungiture di piazza” viste il 6 febbraio a Milano sarebbero solo un’anticipazione del disastro finale della zootecnica.
Cosa vuol dire non potere coltivare Ogm. La scienziata Elena Cattaneo mette in fila le contraddizioni e le conseguenze della decisione del Consiglio di Stato di confermare il divieto di coltivare Ogm in Italia.
Oggi, martedì 29 aprile, il sito ufficiale della serie cinematografica di fantascienza Star Wars ha pubblicato i nomi degli attori che reciteranno nell’atteso settimo film, che uscirà al cinema il 18 dicembre 2015. È stato confermato che parteciperanno al film i sei attori protagonisti dei primi tre, usciti fra il 1977 e il 1983: sono Harrison Ford (che aveva la parte di Ian Solo), Carrie Fisher (la principessa Leila), Mark Hamill (Luke Skywalker), Anthony Daniels (D-3BO), Peter Mayhew (Chewbacca) e Kenny Baker (C1P8). Fra questi sei, solo Daniels e Mayhew avevano avuto un ruolo anche in uno o più dei secondi tre film della saga, quelli usciti fra il 1999 e il 2005. A questi, si aggiungeranno John Boyega, Daisy Ridley, Adam Driver, Oscar Isaac, Andy Serkis, Domhnall Gleeson e Max von Sydow; non è ancora chiaro quale ruolo verrà interpretato da ciascun attore. I più noti fra gli attori nuovi aggiunti al cast originale sono Oscar Isaac, Max von Sydow e Adam Driver; Isaac ha da poco recitato la parte del protagonista in Inside Llewyn Davis, il nuovo film dei fratelli Coen, von Sydow è un attore svedese piuttosto noto (recentemente, ha recitato in Shutter Island e Molto forte, incredibilmente vicino) e Adam Driver è uno dei protagonisti della serie televisiva americana Girls. Il regista del film è J.J. Abrams, fra le altre cose produttore delle serie televisive Lost e Alias e regista degli ultimi due film della saga di Star Trek.
Il cast del nuovo film di Star Wars. Sì, questi tre ci sono, assieme a quelli che facevano C1P8, Chewbacca e D-3BO: assieme a loro, nuovi attori piuttosto giovani (tranne uno).
Amazon, il più popolare sito di e-commerce al mondo, ha fatto causa a 1.114 persone che offrivano false recensioni di prodotti venduti sul sito. Gli utenti a cui Amazon ha fatto causa offrivano il loro servizio sul sito Fiverr, una piattaforma dove chiunque può vendere piccoli lavori a un prezzo di partenza di cinque dollari. Amazon non ha fatto causa direttamente a Fiverr, che si limita ad ospitare le inserzioni, ma soltanto agli inserzionisti. Fiverr ha detto che ora i suoi impiegati stanno verificando le accuse di Amazon e che rimuoveranno tutte le inserzioni che dovessero risultare irregolari. Amazon ha detto di aver condotto molte indagini prima di fare denuncia: per esempio ha contattato le persone che offrivano false recensioni a pagamento spacciandosi per venditori di prodotti. Secondo Amazon, queste false recensioni – anche se sono un numero piccolo rispetto alla totalità delle recensioni sui prodotti venduti da Amazon, rischiano di danneggiare la fiducia dei clienti nella qualità dei servizi offerti dalla società.
Amazon ha fatto causa a chi scrive false recensioni. Il più popolare sito di e-commerce al mondo ha fatto causa a centinaia di persone che scrivevano false recensioni a pagamento.
Questo articolo della linguista Gretchen McCulloch è stato pubblicato su Slate in riferimento alla lingua inglese: nella traduzione alcuni passaggi sono stati adattati all’identica trattazione a proposito della lingua italiana. Non fingete di essere diversi. Ci sono ottime probabilità che abbiate discusso di recente con qualcuno su una questione di grammatica o di scrittura, di “si dice e non si dice” e altri aspetti della lingua. Forse avete insistito che si debba dire “ministra” o avete contestato l’uso settentrionale di “piuttosto che”, oppure avete discusso ancora su quali siano i verbi “di opinione” che impongono il congiuntivo.
Chi sa bene l’italiano corretto? quelli che hanno il potere di decidere quale sia, e di privilegiarlo su altri dialetti: ma hanno formalmente tutti lo stesso valore, spiega una linguista.
Nell’estate e nell’autunno del 1844 a Londra si imbucavano strane buste. Erano in tutto uguali alla corrispondenza ordinaria, tranne che per alcune scritte attorno al sigillo di ceralacca che serviva a tenerle chiuse: Keep off (“tenersi alla larga”), Nothing particular inside (“niente di particolare all’interno”), Not to be Grahamed (“non grahammizzare“). Perfino Charles Dickens scriveva qualcosa di simile attorno al sigillo delle sue lettere: It is particularly requested that if Sir James Graham should open this, he will not trouble himself to seal it again (“Qualora Sir James Graham l’aprisse, si richiede espressamente che non si disturbi a sigillarla di nuovo”). Molti librai cominciarono addirittura a vendere buste a forma di lucchetto e con la scritta Not to be Grahamed in bella vista. La storia di questa popolarità di Sir James Graham incrocia il soggiorno londinese di uno dei rivoluzionari italiani più ricercati del tempo, Giuseppe Mazzini – inseguito dalle polizie di molti paesi d’Europa ed esule politico in Inghilterra a più riprese a partire dal 1837. Ed è un affascinante precedente delle questioni di cui i giornali di tutto il mondo stanno parlando in questi giorni: la possibilità per i governi di controllare le comunicazioni dei loro cittadini in cerca di minacce possibili alla sicurezza; il diritto alla privacy o alla segretezza; l’uso legittimo o meno di queste informazioni carpite. Per questo motivo la giornalista americana Jill Lepore ha dedicato a questa storia parte di un articolo sul New Yorker a commento dello scandalo NSA, in cui l’affaire Mazzini è presentato come il primo attacco moderno alle tecniche segrete del potere politico.
Le lettere spiate di Mazzini. Cioè il primo caso in cui un governo fu chiamato a rispondere di programmi di controllo sulle comunicazioni private, nella Londra di metà Ottocento.
Amazon ha iniziato a non indicare il prezzo da scontare dei prodotti che vende sul suo sito, una delle sue caratteristiche più note e fino a qualche tempo fa più apprezzate dai suoi clienti. La modifica per ora riguarda una selezione di prodotti, soprattutto nella versione statunitense del sito, ma probabilmente sarà estesa negli altri paesi in cui è attiva Amazon, compresa l’Italia. L’azienda non ha per ora comunicato ufficialmente la novità, ma il New York Times ha fatto qualche ricerca notando che riguarda un numero piuttosto ampio di prodotti. Amazon ha costruito parte della sua reputazione sulle vendite scontate, ma negli ultimi anni le indicazioni erano spesso pretestuose e in qualche caso erano costate cause legali all’azienda: il nuovo sistema, con un solo prezzo “prendere o lasciare”, sembra più onesto e trasparente, ma non è ancora chiaro se avrà effetti positivi sulle vendite. Parliamo del campo “prezzo consigliato”, cioè il prezzo precedente allo sconto.
Amazon non mostra più i prezzi da scontare. Li sta eliminando da molti prodotti venduti negli Stati Uniti: del resto se tutto era scontato nulla era davvero scontato.
In un anno scolastico italiano, alle scuole medie come nei licei, si fanno come minimo 99 ore di lezione d’inglese. In una vacanza studio di due settimane in un paese anglofono si fanno 40 lezioni, quasi la metà, con la differenza che non ci sono interrogazioni e compiti in classe a interrompere i momenti didattici e che si parla sempre e solo inglese, mai in italiano. Per questo, secondo MLA, che da più di quarant’anni organizza vacanze e soggiorni studio all’estero ed è accreditata dal ministero dell’Istruzione, in due settimane nel Regno Unito o negli Stati Uniti si migliora il proprio inglese tanto quanto in un intero anno scolastico. Da quanto ci sono e quanto sono popolari le vacanze studio Le vacanze studio esistono da quando con la diffusione dello studio delle lingue straniere (l’inglese in particolare) nelle scuole pubbliche è nata anche l’esigenza di approfondire sul campo quanto imparato sui banchi. Le prime furono organizzate intorno alla metà degli anni Sessanta. In Italia l’idea di organizzare vacanze studio venne a Renato Tardi, professore di inglese, che nel 1974 aveva per la prima volta accompagnato un gruppo di suoi studenti in Inghilterra, per tre settimane: due anni dopo fondò MLA.
Quanto inglese si impara in due settimane di vacanza studio? e le altre cose importanti da sapere per genitori che vorrebbero mandare i figli all'estero la prossima estate.
Il gruppo americano The Strokes ha pubblicato venerdì sul proprio sito una nuova canzone, One Way Trigger. La canzone farà parte del loro nuovo album (il quinto), che sarà pubblicato probabilmente entro la fine dell’anno, anche se non è ancora stata comunicata una data ufficiale. L’ultimo, Angles, era stato pubblicato nel 2011. One Way Trigger si può sentire su Soundcloud e scaricare gratis dal sito ufficiale, inserendo il proprio indirizzo email. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La nuova canzone degli Strokes, One Way Trigger. Si chiama One Way Trigger: farà parte del nuovo album che dovrebbe essere pubblicato entro la fine dell'anno.
Alphabet, la società che controlla Google, ha avviato un progetto per utilizzare sistemi di intelligenza artificiale per migliorare la moderazione automatica dei commenti online, riducendo la necessità di un intervento umano. L’iniziativa è portata avanti da Jigsaw, una divisione di Alphabet che si occupa di indagare e realizzare nuove tecnologie, e secondo i suoi ideatori potrebbe migliorare sensibilmente la qualità dei commenti online, riducendo soprattutto la violenza verbale e le intemperanze degli utenti che spesso rendono inutilizzabili e infrequentabili le sezioni per commentare gli articoli. Il sistema, già disponibile in una prima versione sperimentale, è pensato soprattutto per i gestori di siti che spesso devono investire notevoli risorse per tenere sotto controllo i commenti e moderarli dopo la pubblicazione, o in forma preventiva (come avviene sul Post). Il software sviluppato da Jigsaw si chiama Perspective ed è stato realizzato utilizzando sistemi di apprendimento automatico (“machine learning”), la cui programmazione avviene in modo autonomo imparando dalla ripetizione di determinati eventi. Semplificando, il software analizza una grande quantità di esempi per la gestione di un dato scenario, fino al punto di avere una tale padronanza da potere anticipare la giusta risposta quando si presentano situazioni simili a quelle degli esempi analizzati.
Lavori usuranti da affidare alle intelligenze artificiali: moderare i commenti. Ci sta provando Google, che ha insegnato a un software a riconoscere automaticamente quelli violenti e fuori tema.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Esce a maggio un disco nuovo di Damien Jurado, di cui avevamo parlato qui. Una canzone c'è già. E c'è un video nuovo, svedese, di una canzone del disco dei Future Islands dell'anno scorso, che a risentirlo non era niente male. Non si farà il Primavera Sound, festival spagnolo di grande popolarità internazionale. È morto a soli 59 anni Claudio Coccoluto, uno dei più famosi deejay italiani di sempre, e persona intelligente e interessata a migliorare il mondo. E che si era scritto una invidiabile "bio" su Twitter. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Bravely. O "di" Bravely: c'è sempre quel problema lì con i "progetti", ovvero le band fatte di uno solo.
Nel prossimo futuro il governo cinese metterà in atto un divieto di produzione di auto a benzina e diesel. Il divieto sarà introdotto sia per ragioni ambientali, allo scopo di diminuire le emissioni generate dai veicoli che utilizzano carburanti fossili, sia per concentrare l’industria cinese delle automobili nel settore delle auto elettriche, considerato strategico per il futuro dell’industria. L’annuncio è stato fatto nel finesettimana dal vice-ministro dell’industria Xin Guobin che ha spiegato come il suo ministero abbia iniziato a fare delle ricerche su questa possibilità e di come il divieto sarà messo in atto “nel prossimo futuro”. Attualmente, Regno Unito e Francia hanno già approvato leggi che vieteranno la produzione di auto a benzina e diesel dal 2040 in poi. La Cina è il più grande produttore di automobili al mondo e nel 2016 ha prodotto 28 milioni di veicoli. Nello stesso anno, nel paese sono state vendute circa mezzo milione di auto elettriche ed ibride. A giugno, il governo aveva approvato una nuovo sistema di quote studiato per incentivare i produttori cinesi a realizzare un numero maggiore di auto elettriche.
La Cina vieterà la produzione di auto diesel e a benzina nel “prossimo futuro”.
Anna May Wong è stata la prima attrice di origine cinese (ma con cittadinanza americana) a diventare una star di Hollywood, in un periodo storico in cui agli attori e alle attrici asiatiche, africane e cinesi erano assegnate solamente parti minori o stereotipate. Anna May Wong è la protagonista del doodle di Google di oggi, che ripercorre la sua storia oggi che è l’anniversario dell’uscita del suo primo film da protagonista, The Toll of the Sea (“Fiori di Loto”), che si ispira alla storia di Madame Butterfly. Il vero nome di Anna May Wong era Wong Liu Tsong, aveva origini cinesi ma era cittadina statunitense. Era nata nel 1905 nella Chinatown di Los Angeles da genitori di origini cinesi. Anna May Wong lavorò fin da piccola in film che divennero poi molto popolari, per esempio Il ladro di Bagdad del 1924, continuando a ricevere soprattutto proposte per ruoli secondari o compensi inferiori a quelli degli altri attori e delle altre attrici. Il cosiddetto codice Hays, un insieme di linee guida molto rigide istituite negli anni Trenta, proibiva tra le altre cose la rappresentazione cinematografica di relazioni amorose tra due attori appartenenti a diversi gruppi etnici.
Chi era Anna May Wong. Fu la prima attrice statunitense di origine cinese a diventare molto famosa, sfidando le convenzioni dell'epoca.
Questa settimana si è parlato molto delle parole usate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito della cosiddetta “flat tax”, l’imposta sul reddito che dovrebbe sostituire l’attuale IRPEF. In particolare si è discusso della replica che Salvini ha dato durante la trasmissione Radio anch’io al giornalista Giorgio Zanchini, che gli aveva chiesto della mancanza di equità della sua proposta. «Ragazzi», ha risposto Salvini, «se uno fattura di più e paga di più è chiaro che risparmia di più», una frase che molti giornali hanno erroneamente riassunto come «chi guadagna di più è chiaro che paga meno tasse». Anche se Salvini non ha mai pronunciato queste parole, preferendo una formula più vaga, non c’è dubbio che la proposta del governo – se sarà realizzata come è stata descritta – finirà per favorire molto più chi guadagna di più. Prima di cominciare, un bignamino: IRPEF è un acronimo che sta per Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. È un’imposta che lo Stato esige da chiunque percepisca un reddito in quanto lavoratore dipendente o autonomo, oppure da imprese, da terreni o fabbricati, da capitali; ed è progressiva, come prevede la Costituzione, cioè chi guadagna di più paga di più.
A chi conviene la “flat tax”? le prime simulazioni mostrano che favorirà soprattutto chi dichiara di guadagnare più di 30 mila euro lordi l'anno.
Tesla, la casa automobilistica di proprietà di Elon Musk, ha detto domenica che aumenterà i prezzi dei suoi veicoli di fascia alta di circa il 3 per cento e che prevede di mantenere aperte alcune concessionarie, anziché chiuderle tutte e vendere solo online, come annunciato in precedenza. Tesla ha detto che i rialzi dei prezzi si applicheranno a Model S e Model X, i modelli più avanzati e costosi, ma non la Model 3, la prima automobile elettrica economica prodotta su larga scala, che costa 35 mila dollari (31 mila euro) ed è in vendita solo negli Stati Uniti dal primo marzo. Fino al 18 marzo i modelli di Tesla potranno ancora essere acquistati al vecchio prezzo.
Tesla aumenterà i prezzi delle auto elettriche Model X e Model S.
Ieri Sony ha risposto ad alcune domande della Commissione per il commercio e l’industria del Congresso degli Stati Uniti sull’attacco informatico contro PlayStation Network (PSN) subito lo scorso 20 aprile, che ha portato alla perdita di dati personali di quasi cento milioni di persone. In una lunga lettera inviata ai membri della commissione, uno dei responsabili della divisione statunitense della società, Kazuo Hirai, ha spiegato che dopo una serie di indagini e di controlli sugli accessi effettuati al sistema gli esperti di Sony hanno scoperto le modalità dell’attacco, ma non sono riusciti a identificare con certezza gli autori dell’operazione. PlayStation Network è un servizio online offerto da Sony per chi possiede una PlayStation 3 o una PlayStation Portable. Attraverso una connessione a Internet, il sistema ti permette di scambiare informazioni sui videogame, giocare online sfidando i tuoi amici in Rete, acquistare film, musica e altri videogiochi. Il 20 aprile scorso il servizio ha subito un attacco informatico senza precedenti, che ha permesso ai suoi autori di entrare in possesso delle informazioni personali di circa cento milioni di utenti. Tra questi dati ci sarebbero anche i numeri delle carte di credito di diversi milioni di iscritti, che potrebbero essere finiti in mani poco raccomandabili.
Chi ha attaccato PlayStation Network? sony spiega il furto dei dati personali di 100 milioni di iscritti e chiama in causa il gruppo "Anonymous".
Presso lo Yerba Buena Center di San Francisco, Apple ha presentato i suoi ultimi prodotti. Come anticipato nelle settimane scorse, ci sono un nuovo iPhone 5 – più sottile, potente e con uno schermo di maggiori dimensioni – e una nuova linea di iPod Nano e di iPod Touch che non venivano aggiornati da un pezzo. iPhone 5 sarà disponibile in Italia a partire dal 28 settembre. iPhone 5 È saltato fuori su un piedistallo mobile, è quello nella mano a destra. Alto alto.
Il nuovo iPhone 5, e tutto il resto. Le novità che ha presentato Apple: dallo smartphone ora con schermo più grande agli iPod rinnovati.
6ix9ine – si legge six nine – è il nome d’arte di Daniel Hernandez, un rapper americano di 22 anni che nel giro di poco più di un anno è passato dall’essere una marginale personalità di Instagram al diventare uno degli artisti più ascoltati dagli adolescenti di tutto il mondo, con dieci singoli finiti nella classifica Hot 100 di Billboard, per poi finire in carcere con l’accusa di narcotraffico e rapina a mano armata. La rapidissima parabola di Hernandez, raccontata anche dal New York Times, è in qualche modo istruttiva di un nuovo tipo di fama dell’industria musicale americana, strettamente legata alle nuove forme di hip hop, a Instagram e a un’esibizione della violenza che, per quanto possa ricordare la storica anima violenta e gangster del rap, è in realtà profondamente diversa. Hernandez ha oltre 15 milioni di follower su Instagram, le sue canzoni più famose hanno diverse centinaia di milioni di visualizzazioni su YouTube, ed è molto popolare anche tra gli adolescenti che non vivono negli Stati Uniti: poche settimane fa ha fatto una canzone con il rapper italiano Emis Killa, per esempio. Non ha iniziato strettamente come cantante, ma si è costruito la fama su Instagram come influencer ventenne con un aspetto da cartone animato e un carattere provocatorio e antipatico, che ogni tanto pubblicava qualche canzone. Da subito ha adottato un immaginario colorato e ispirato agli anime giapponesi, indossando abiti appariscenti e i suoi caratteristici grillz multicolore (sono i rivestimenti per i denti, solitamente d’oro, molto diffusi nell’hip hop).
Una storia sul rap e sul 2018. 6ix9ine nel giro di un anno è diventato famosissimo, si è affiliato a una gang ed è finito in carcere, mentre gli altri lo guardavano su Instagram.
William Weir scrive di storia della musica e tecnologia per diverse testate giornalistiche, tra cui Slate e The Atlantic. La dissolvenza, una volta onnipresente ma tragicamente poco apprezzata, sembra essere alla fine dei suoi giorni. Il suo declino è il miglior esempio della dissolvenza stessa: è stato lungo, graduale, e non se n’è accorto quasi nessuno.
Il declino della dissolvenza. Fino a 20 anni fa le canzoni che si concludevano col volume in diminuzione erano molto frequenti: poi è cambiato qualcosa (c'entrano la tecnologia, gli iPod e la cultura delle playlist).
Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti È quello alla fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes, che promise un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue che non ha mai funzionato
Le macchinette e gli scontrini. Perché i distributori di merendine non emettono lo scontrino fiscale, e cosa c'entra questo con la crisi economica, spiegato da Lorenzo Salvia sul Corriere.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto ieri un discorso ai “rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile”, in occasione del rituale scambio di auguri in vista delle feste. I contenuti nel discorso aprono oggi le prime pagine di praticamente tutti i giornali italiani. Saluto cordialmente voi tutti, rappresentanti di un ricco tessuto di istituzioni e di società civile, ringraziandovi per la partecipazione a questo tradizionale incontro, e ringraziando innanzitutto il Presidente del Senato per il suo indirizzo augurale, rivolto anche a quanti sono lontani, militari e civili impegnati all’estero in missioni internazionali di pace. Nell’ispirazione e negli accenti del suo intervento, Presidente Schifani, si è rispecchiato quel comune sentire nella guida delle nostre istituzioni che è particolarmente importante, oggi più che mai, nell’interesse generale del paese.
Che cosa ha detto Napolitano. Il testo integrale del discorso che oggi apre tutte le prime pagine, su Monti, la "democrazia sospesa" e l'aria che tira.
L’Unione Sindacale di Base (USB) ha indetto per venerdì 17 maggio uno sciopero generale e nazionale del trasporto marittimo, pubblico locale e ferroviario, mentre per quello aereo è previsto una “astensione dal lavoro” di 24 ore per il 21 maggio. Tra i motivi dello sciopero c’è la volontà di protestare contro la precarietà e il «sistema degli appalti indiscriminati» e a favore della «riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario» e del diritto allo sciopero. #Roma sciopero trasporto pubblico
Lo sciopero dei trasporti di venerdì 17 maggio. Coinvolgerà sia il trasporto ferroviario che quello pubblico locale, ma gli orari varieranno da città a città: le cose da sapere.
Il New York Times ha raccontato che l’anno scorso Woody Allen ha proposto un memoir – che è un racconto della propria vita in prima persona ma diverso dall’autobiografia, che è il racconto di tutta la vita – a diverse case editrici statunitensi, ma che tutte si sono rifiutate di pubblicarlo per non associare la loro immagine a quella di Allen. Nel pieno del movimento femminista del #MeToo, Allen era stato criticato per aver parzialmente difeso l’ex produttore cinematografico Harvey Weinstein, mentre era tornata a galla la vecchia accusa di aver molestato sessualmente la figlia adottiva Dylan Farrow. Alcuni attori, come Colin Firth, dissero che non avrebbero più lavorato con Allen, altri che l’avevano fatto di recente, tra cui Rebecca Hall e Timothée Chalamet, decisero di devolvere il ricavato del loro compenso a organizzazioni che combattono le molestie sessuali; per lo stesso motivo Amazon non ha distribuito il suo film, A Rainy Day in New York, e ha rescisso un contratto che prevedeva un totale di quattro film. Il New York Times ha parlato con i responsabili di quattro grossi editori americani che gli hanno raccontato che molte case editrici hanno rifiutato, alcune senza nemmeno leggerlo, il manoscritto di Allen che avevano ricevuto dal suo agente. Hanno detto che nessun editore sembra aver firmato un contratto con Allen e se l’ha fatto, l’ha tenuto abilmente nascosto. Alcuni hanno usato la parola “tossico” per descrivere il rischio di lavorare con Allen al momento: non solo per scrupoli etici ma anche per il rischio di un grosso fallimento commerciale.
Nessuno vuole pubblicare l’autobiografia di Woody Allen. Il New York Times scrive che diversi grandi editori si sono rifiutati di farlo, dopo che sono riemerse le vecchie accuse di molestie sessuali alla figlia adottiva.
Domenica 16 dicembre si sarebbero dovute svolgere le primarie per eleggere il segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia: ma non ci saranno, perché giovedì sera la Commissione regionale per il congresso ha nominato segretario il senatore Davide Faraone, visto che era rimasto l’unico candidato. La sfidante Teresa Piccione si era infatti ritirata mercoledì, in polemica con le modalità con cui era stato organizzato il congresso e accusando l’avversario di aver coinvolto nella propria candidatura politici ed elettori vicini al centrodestra. Faraone, 43 anni, ex sottosegretario e membro della segreteria del PD, è considerato da tempo molto vicino a Matteo Renzi, mentre Piccone è considerata vicina al favorito alle primarie nazionali del PD Nicola Zingaretti. Le due aree del partito sono avversarie nel congresso nazionale, che si concluderà con le primarie del 3 marzo e nel quale l’area “renziana” sembra essersi divisa tra il sostegno a Maurizio Martina e alla candidatura congiunta di Anna Ascani e Roberto Giachetti.
Le primarie del PD in Sicilia sono finite prima di cominciare. È stato nominato segretario Davide Faraone perché era rimasto l'ultimo candidato, dopo il ritiro polemico della candidata “zingarettiana”.
Questa mattina lo zoo di Hellabrunn, a Monaco, in Germania, ha presentato per la prima volta al pubblico due gemelli di orso polare – una femmina e un maschio – nati lo scorso dicembre da Giovanna, 7 anni, e Yoghi, 14 anni. Il direttore dello zoo, Andreas Knieriem, ha detto che i cuccioli sono in buona salute, e quando sono stati pesati in febbraio la femmina aveva raggiunto i 5,4 chili, il maschio 4,6 chili. Per ora i funzionari dello zoo hanno deciso di lasciare Yoghi separato dal resto della famiglia, per tutelare i cuccioli (il timore è che li uccida e se li mangi, cosa non rara). Yoghi si trova ora allo zoo di Stoccarda, che a sua volta cercava un orso polare maschio da accoppiare a Corinna, orso polare femmina il cui compagno era morto poco tempo fa dopo avere ingerito uno zaino e una giacca. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto dei gemelli di orso polare allo zoo di Monaco. Sono un maschio e una femmina, nati 14 settimane fa da Giovanna e Yoghi: sono stati presentati al pubblico per la prima volta questa mattina.
Il ministro del Turismo Michela Brambilla ha dichiarato oggi di volere l’abolizione della caccia, riferisce il Gazzettino. «Io non credo – ha spiegato Brambilla – che una minoranza di 750 mila cacciatori, così censita dall’Istat, possa pretendere di far prevalere le proprie ragioni rivendicando con arroganza la libertà di uccidere animali indifesi quando la maggioranza degli italiani si sente offesa da questo gesto». E quindi, «credo sia possibile e necessario – ha aggiunto – arrivare all’abolizione della caccia anche perché sono certa che esistono modi di divertirsi ben diversi senza uccidere esseri viventi».
Il ministro Brambilla chiede l’abolizione della caccia. E un assessore veneto del PdL chiede quindi che si dimetta da ministro.
Luca Scatà e Cristian Movio sono i due agenti di polizia del commissariato di Sesto San Giovanni che venerdì mattina, nel corso di un normale controllo di documenti, hanno ucciso Anis Amri, l’uomo che ha guidato un camion attraverso un mercatino di Natale a Berlino lunedì 19 dicembre, uccidendo 12 persone. Amri, dopo essere stato fermato dai due agenti, ha tirato fuori una pistola e ha sparato, prima di essere ucciso: ha ferito alla spalla in modo non grave il 36enne Cristian Movio, capo pattuglia e agente con diversi anni di esperienza, ed è stato ucciso da un colpo al torace sparato da Luca Scatà, 29enne che da nove mesi lavorava come “agente in prova”. Scatà e Movio sono stati molto celebrati per il loro lavoro e ringraziati pubblicamente dai loro superiori, dal ministro degli Interni Marco Minniti e dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Nel corso della giornata di ieri, tuttavia, hanno cominciato a girare online screenshot di alcuni loro post pubblicati su Facebook e Instagram, molti dei quali con riferimenti e frasi razziste o inneggianti al fascismo. In particolare sul profilo di Luca Scatà sono stati trovati tre diversi post che inneggiavano al fascismo e a Mussolini (in uno di questi si vede lo stesso Scatà fare il saluto romano), mentre sulla pagina Facebook di Movio sono stati trovati diversi post razzisti e contenuti del sito xenofobo “tuttiicriminidegliimmigrati.com”. I profili sui social network dei due agenti sono stati resi inaccessibili nel corso della giornata di venerdì, per ordine – dice la Stampa – del questore di Milano Antonio De Iesu, per «tutelare l’immagine dei nostri agenti». La decisione del ministro Minniti di diffondere i nomi di Scatà e Movio aveva ricevuto inizialmente qualche critica, per la possibilità che i due subissero ritorsioni.
La questione delle cose fasciste pubblicate dagli agenti che hanno ucciso Anis Amri. Sulle pagine Facebook e Instagram di Cristian Movio e Luca Scatà, ora inaccessibili, sono state trovate cose di cui non andar fieri.
Facebook ha annunciato che vieterà tutte le forme di lode o appoggio al nazionalismo bianco e al separatismo bianco sulle piattaforme di sua proprietà, quindi anche su Instagram. La decisione è stata presa dopo l’attentato del 15 marzo a Christchurh, in Nuova Zelanda, dove un uomo che si era definito un “suprematista bianco” aveva ucciso 50 persone che si trovavano in due moschee della città, trasmettendo in diretta su Facebook la strage. «Le nostre politiche hanno per molto tempo proibito forme di odio basate su caratteristiche come la razza, l’etnia o la religione, incluso il suprematismo bianco», dice una nota pubblicata il 27 marzo da Facebook, «Non abbiamo però applicato la stessa logica alle espressioni di nazionalismo bianco e separatismo bianco, perché pensavamo ai concetti più ampi di nazionalismo e separatismo, come l’orgoglio americano o il separatismo basco, che sono una parte importante dell’identità delle persone».
Facebook vieterà tutte le forme di sostegno al nazionalismo e al separatismo bianco. Equiparandole ad altre forme già vietate di suprematismo bianco e razzismo.
Ieri sera a Che tempo che fa Fabio Fazio ha intervistato Matteo Renzi, sindaco di Firenze e concorrente alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato premier. Domenica sera Fazio aveva intervistato Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, anche lui candidato alle primarie.
Renzi a Che tempo che fa. Dopo l'intervista a Bersani di domenica sera, ieri da Fazio c'era Matteo Renzi.
Prendete un corno di mucca e versateci dentro una mistura di sabbia di quarzo e letame. In primavera sotterratelo e lasciatelo lì a decomporsi fino all’autunno successivo. Tiratelo fuori e sciogliete in acqua la sostanza che trovate dentro al corno. La quantità d’acqua dev’essere enorme: duecentocinquanta litri per un solo cucchiaino di quarzo. Spargete l’acqua sui vostri campi, ma fatelo in un giorno umido e nuvoloso. Se tutto va bene, otterrete una protezione dai funghi e aumenterete il processo di formazione di humus, lo strato di terra più ricco di nutrienti. Quello che avete appena letto non è il riassunto di un manuale di agricoltura medioevale, ma uno dei principi cardine della “biodinamica”, una tecnica di coltivazione che incrocia agricoltura biologica ed esoterismo. Da qualche anno l’agricoltura biodinamica è molto popolare anche in Italia: ci sono quasi 400 aziende che hanno ottenuto la certificazione di produttori biodinamici. Giornali e tv hanno dedicato decine di servizi a questa nuova tecnica, che in più di un’occasione ha ottenuto l’apprezzamento persino del ministero dell’Agricoltura.
L’agricoltura biodinamica è una cosa seria? si basa su energie astrali, esoterismo, corna di mucca e omeopatia, quindi fate un po' voi: però sembra che piaccia al ministero dell'Agricoltura.
La commissaria europea alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, ha intenzione di porre il veto dell’Unione Europea sulla fusione tra l’azienda tedesca Siemens Ag e la francese Alstom SA. Le due società avevano annunciato un accordo per fondersi nel settembre del 2017: l’obiettivo principale sarebbe costruire una grande azienda europea nel settore dei trasporti ferroviari, con un fatturato annuale di circa 15 miliardi di euro, per contrastare la concorrenza cinese. Secondo il progetto, Siemens acquisterebbe il marchio francese, garantendo migliaia di posti di lavoro in Francia. Per questo la fusione aveva ricevuto il benestare del presidente francese Emmanuel Macron, che all’epoca dell’annuncio era appena entrato in carica e stava cercando di avviare la sua riforma del mercato del lavoro. Negli ultimi mesi erano si era già capito che la Commissione Europea si sarebbe opposta alla fusione tra Siemens e Alstom perché, secondo Vestager, insieme le due aziende creerebbero un monopolio che danneggerebbe le aziende del settore dei paesi europei più piccoli. Vestager, che ha 50 anni ed è commissaria europea alla concorrenza dal 2014, è famosa soprattutto per il suo impegno contro le aziende tecnologiche della Silicon Valley: tra il 2016 e il 2018 ha fatto comminare multe milionarie a Apple, Facebook, Google e Amazon, cioè le quattro aziende di tecnologia più ricche e potenti al mondo, per via della posizione dominante che ciascuna mantiene nel proprio settore. Inoltre Vestager ha impedito alcune fusioni che, secondo le sue valutazioni, avrebbero danneggiato il mercato europeo.
La grande fusione del settore ferroviario europeo che forse non si farà. Da più di un anno l'azienda tedesca Siemens Ag e la francese Alstom progettano di unirsi, ma sembra che l'Unione Europea bloccherà tutto.
In un articolo pubblicato in settembre, l’autorevole sito di moda Business of Fashion (BoF) scriveva che «i pantaloni da tuta, i leggings per fare yoga e i top sportivi sono i prodotti vincenti della pandemia». Il cosiddetto activewear – cioè i vestiti sportivi e comodi insieme – sono stati i pochi a reggere la crisi che ha travolto il settore dell’abbigliamento a causa del coronavirus: non dovendo più uscire, ci si mette comodi e rilassati a casa e anche nelle videochiamate di lavoro le giacche e le camicie sono state abbandonate per felpe e maglioni. Soltanto negli Stati Uniti, da marzo a luglio le vendite di vestiti erano diminuite del 34 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre quelle di pantaloncini sportivi erano aumentate del 3 per cento, quelle dei pantaloni da tuta del 2 e quelle dei reggiseni sportivi del 7 per cento. Da marzo a giugno le vendite di activewear su Asos, uno delle maggiori piattaforme di moda, erano quasi raddoppiate rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, contribuendo a un aumento del 10 per cento delle vendite online in quel periodo. Ora però, scrive BoF in un articolo appena uscito, «le aziende di moda sono in fibrillazione per spingere i loro clienti ad andare oltre».
Che pantaloni compreremo adesso. A causa del coronavirus ci siamo infagottati in felpe e tute, ma ora le aziende stanno spingendo su altro, per esempio i jeans con l'elastico in vita.
La settimana prossima la discussione parlamentare sulla manovra economica d’emergenza entrerà nella sua fase più importante: dopo settimane di tira e molla e proposte vissute l’arco di una giornata il centrodestra deve decidere quali modifiche apportare al decreto varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 12 agosto. Oggi i giornali parlano di “accordo chiuso” e forniscono molte informazioni sullo stato della discussione nel centrodestra e nel governo. Di seguito le modifiche più significative: leggerle è utile ad apprendere lo stato dell’arte ma noi consigliamo di prenderle con le molle, ché di definitivo dovrebbero avere poco. IVA L’aliquota dell’IVA al 20 per cento dovrebbe essere aumentata di un punto percentuale. Nessun aumento per le aliquote agevolate del 4 per cento e del 10 per cento. Il gettito sarebbe di 4 miliardi di euro l’anno. Repubblica scrive che, su richiesta di Tremonti, parte del gettito potrebbe essere “conservato in un fondo per finanziare una successiva riforma fiscale, quella delle tre aliquote IRPEF più basse per tutti”.
Le ultime sulla manovra. Le probabili modifiche in sei punti, da prendere con le molle: salta del tutto l'abolizione delle province e forse anche il contributo di solidarietà.
Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza coronavirus, ha firmato un’ordinanza con cui dispone che le regioni e le province autonome possano vaccinare non solo la popolazione residente ma anche le persone che hanno il domicilio sul territorio. Nel testo dell’ordinanza si legge che «in sede di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione da SARS-CoV-2 richiamato in premessa, ciascuna regione o provincia autonoma proceda alla vaccinazione non solo della popolazione ivi residente ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella regione o provincia Autonoma».
Le Regioni potranno vaccinare anche le persone che hanno il domicilio nel territorio regionale, e non più solamente i residenti.
Durante le settimane di chiusura dovute alle restrizioni per il coronavirus, molte librerie si sono ingegnate per continuare a far arrivare libri ai propri clienti. In Italia alcuni librai si sono messi a fare consegne a domicilio nel proprio quartiere in bicicletta o con la propria automobile; decine di altri si sono uniti al progetto Libri da Asporto, nato per aiutare le librerie a sostenere le spese di spedizione via corriere. Negli Stati Uniti invece si è fatto notare Bookshop, un sito aperto lo scorso gennaio per vendere libri e contemporaneamente sostenere le librerie indipendenti (cioè quelle che non fanno parte di grandi catene). Funziona in modo diverso da molti altri progetti simili e se ne è parlato sui giornali perché sta sperimentando un nuovo metodo per permettere alle piccole librerie fisiche di far concorrenza ad Amazon.
Le librerie americane ora hanno un sito per competere con Amazon. Si chiama "Bookshop" e permette di comprare libri online distribuendo molto diversamente i guadagni.
Con l’avvicinarsi dell’estate e della stagione balneare, l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) ha pubblicato un documento tecnico realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con una serie di linee guida relative agli stabilimenti balneari e alle spiagge libere. In base al Dpcm del 26 aprile, sono chiuse le attività di vendita al dettaglio, musei, mostre e biblioteche, ma si ipotizza che dal 18 potranno riaprire; non è chiaro quando sarà possibile la riapertura degli stabilimenti balneari. Diverse regioni pensano di agire in autonomia e di permetterne la riapertura già a partire dal 18 maggio.
Come riapriranno spiagge e lidi. Negli stabilimenti balneari la distanza tra gli ombrelloni dovrà essere di quattro metri e mezzo, mentre alle spiagge libere dovranno pensare le autorità locali.
Domenica 11 dicembre il consiglio d’amministrazione di Monte dei Paschi ha deciso di riaprire per i suoi investitori la possibilità di convertire le proprie obbligazioni in azioni della banca. È di fatto l’ultima possibilità per MPS di trovare sul mercato i soldi che le servono per salvarsi dalla difficile situazione economica in cui si trova a causa di una cattiva gestione durata per anni. Gli amministratori di MPS sperano, con la nuova operazione, di raccogliere almeno un miliardo di euro dei cinque di cui hanno bisogno: se il piano non dovesse riuscire, il governo sarà costretto a intervenire con risorse pubbliche, facendo scattare il famigerato bail-in, che comporterà perdite per investitori e risparmiatori. Secondo quanto scrivono i giornali questa mattina, tra i manager della banca ci sarebbe “ottimismo” sulla riuscita del piano di salvataggio, che prevede anche la chiusura di circa 500 filiali su 2.000 e il licenziamento o prepensionamento di circa 2.600 dipendenti su 25.000. La parte più importante del piano è però l’aumento di capitale da cinque miliardi che la banca dovrà completare entro il 31 dicembre: il denaro raccolto servirà a MPS soprattutto per coprirsi dai rischi di non vedere più rimborsati una parte dei crediti “deteriorati”, cioè i prestiti che non riesce a riscuotere e che rappresentano il problema principale dell’istituto e, più in generale, dell’intero sistema bancario italiano.
L’ultimo tentativo per salvare MPS. Ieri il consiglio di amministrazione della banca ha approvato l'ultimo piano per trovare sul mercato i soldi che servono, prima che arrivi l'intervento dello stato e quindi il bail-in.
Da diversi giorni gran parte della stampa italiana si sta occupando della morte di Luigino D’Angelo, un pensionato 68enne che si è suicidato il 28 novembre: secondo molti, a partire da sua moglie, lo avrebbe fatto per aver perso 100.000 euro di risparmi investiti in obbligazioni subordinate della Banca Etruria, una di quelle di cui si parla molto in questi giorni per via dei gravi problemi finanziari che hanno avuto e del tentativo di salvataggio in corso. Dal 22 novembre quattro piccole banche italiane – Banca Marche, Banca Etruria, Cari Chieti e Cassa Ferrara – sono in liquidazione coatta amministrativa: una procedura simile a quella fallimentare, che è stata fatta per separare la parte “sana” e quella “problematica” di ogni banca, per salvarle da una situazione finanziaria molto difficile. In estrema sintesi: la parte “sana” è rappresentata dai depositi dei clienti; una delle parti problematiche delle banche è invece quella che riguarda le obbligazioni subordinate, quelle che consentono agli investitori i maggiori e più rapidi guadagni ma che sono allo stesso tempo le più rischiose.
Il suicidio del pensionato di Civitavecchia. Cosa sappiamo delle ragioni per cui un uomo si è ucciso dopo aver perso molti soldi nei guai di una banca fallita, e della sua storia.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
Cammarata e la consulenza antisprechi. L'ex sindaco di Palermo, che ha lasciato un gran buco di bilancio, ora si occupa per il PdL di tagli alla spesa degli enti locali, racconta Gian Antonio Stella.
«Abbiamo avuto tre grandi idee per Amazon – che abbiamo ancora in mente da 18 anni – e questo è il motivo del nostro successo. Mettere il cliente al primo posto. Innovare. Ed essere pazienti. Se sostituisci “cliente” con “lettore” questo tipo di approccio può essere vincente anche al Washington Post» Jeff Bezos, il proprietario e fondatore della società di e-commerce Amazon, ha rilasciato ieri la sua prima intervista al Washington Post, dopo averlo comprato il mese scorso per circa 250 milioni di dollari. Bezos aveva subito chiarito alcune cose riguardo al suo futuro ruolo in azienda – per esempio aveva detto che il suo «lavoro quotidiano» continuerà ad essere quello di capo di Amazon – ma è la prima volta che parla (seppure in maniera piuttosto generica) dei suoi progetti legati al giornale. Domani mattina Bezos farà una prima visita alla redazione e nel pomeriggio incontrerà tutti i redattori del Post, con i quali terrà una sorta di assemblea.
Le tre idee di Bezos sul Washington Post. Sono quelle che hanno funzionato con Amazon, ha spiegato in un'intervista al giornale che si è comprato.
Da qualche giorno a Roma è stata aperta la linea metropolitana B1, ossia un prolungamento della linea B (la più vecchia della città) che parte dalla stazione di Piazza Bologna e attraversa principalmente la zona nord-est di Roma e il cosiddetto quartiere africano (si chiama così dai nomi delle singole vie che si rifanno tutti a luoghi africani). I lavori erano cominciati nel 2005 e a oggi, nonostante l’inaugurazione, c’è ancora un tratto della linea non attivo, ovvero quello tra le fermate di Conca d’Oro e Jonio che dovrebbe essere pronto entro luglio 2013. Prima dell’apertura della B1, in molti avevano temuto gravi disagi sulla linea, almeno nei primi giorni. La linea B della metropolitana di Roma, infatti, è oggettivamente più lenta della linea A (a volte, anche negli orari di punta, passano anche 8-9 minuti tra un treno e l’altro) e dunque l’aggiunta di un ramo supplementare da piazza Bologna era sembrata una decisione sicuramente utile, ma che avrebbe potuto provocare disagi e contrattempi ai passeggeri della linea B e della stessa B1.
I ritardi della nuova metro di Roma. Si chiama B1, è stata inaugurata la settimana scorsa e da allora ci sono polemiche e proteste per i suoi malfunzionamenti, con accuse ai macchinisti.
A Casalecchio di Reno, vicino a Bologna, sono in corso le operazioni per il disinnesco di una bomba di circa 200 chilogrammi risalente alla Seconda guerra mondiale. Le operazioni sono iniziate questa mattina alle 6 e hanno previsto l’evacuazione di oltre 5.000 persone. La bomba, scrive il Resto del Carlino, è stata trovata a circa tre metri di profondità «accanto alla centralissima via Garibaldi». Sul sito del comune di Casalecchio di Reno è possibile trovare aggiornamenti sulle operazioni e ottenere alcune informazioni utili su quella che è stata definita “zona di pericolo”.
A Casalecchio di Reno sono in corso le operazioni per il disinnesco di una bomba della Seconda guerra mondiale.
Martedì 27 settembre a Montreal, in Canada, inizia una delle più importanti assemblee dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (ICAO) degli ultimi tempi. La riunione è stata organizzata dall’agenzia autonoma delle Nazioni Unite per approvare un documento che vincoli le compagnie aeree a un programma di riduzione delle emissioni di gas serra, a partire dall’anidride carbonica, per contrastare il riscaldamento globale. Si stima che l’industria dell’aviazione civile produca ogni anno emissioni equivalenti a quelle prodotte dai 129 paesi meno inquinanti al mondo messi insieme. Nonostante qualche rallentamento dovuto alla crisi economica, il settore del trasporto aereo continua a essere in piena espansione: nel 2010 i voli di linea hanno portato da un punto all’altro del mondo circa 2,4 miliardi di passeggeri, ma si stima che entro il 2050 possano diventare 16 miliardi. Per questo motivo è essenziale che siano trovate regole comuni per ridurre l’impatto ambientale dell’aviazione civile. L’assemblea di Montreal proseguirà fino al prossimo 7 ottobre, termine entro il quale dovrà essere formalizzato un accordo, sul quale esiste già una bozza, non molto incoraggiante. Finora le compagnie aeree sono state sostanzialmente tenute fuori dagli accordi internazionali contro il riscaldamento climatico come quello di Parigi, il più importante di tutti, e in fase di ratifica in questi mesi con condizioni vincolanti per i paesi che hanno deciso di aderire (fortunatamente tutti i più grandi, Stati Uniti e Cina compresi). A Parigi, e nelle riunioni successive, si è deciso di tagliare le emissioni e ridurre la produzione di inquinanti per fare in modo che nei prossimi decenni la temperatura media del pianeta non aumenti di più di 2 °C: anche se ha ricevuto molte critiche e per alcuni è troppo tardi, l’accordo è considerato il migliore dai tempi di quello di Kyoto, ma non tiene in considerazione l’industria dell’aviazione civile. A Montreal si dovranno quindi decidere regole e vincoli per ridurre l’impatto ambientale dell’aviazione civile, in modo da rendere fattibile il mantenimento degli impegni presi a Parigi dai governanti di tutto il mondo (o quasi).
Le compagnie aeree devono inquinare di meno. O almeno ci devono provare: oggi a Montreal inizia un'importante assemblea per decidere come fare, ma le premesse sono deludenti.
Gli iscritti del Movimento 5 Stelle hanno scelto Milena Gabanelli come candidata del partito alla presidenza della Repubblica. Il sondaggio è stato effettuato online tra gli iscritti, prima con preferenza libera e poi tra i primi dieci (meno uno, Beppe Grillo, che ha ritirato la sua candidatura). Dopo Milena Gabanelli, in ordine di preferenze sono arrivati: Gino Strada, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Ferdinando Imposimato, Emma Bonino, Gian Carlo Caselli, Romano Prodi, Dario Fo. Gabanelli ha commentato così con l’agenzia Ansa: «Quando pensano che tu sia all’altezza di un compito così grande si può solo essere onorati, perché è altamente gratificante. In merito alla candidatura quando i proponenti mi chiederanno però risponderò. Ora posso dire che sono assolutamente commossa e anche sopravvalutata»
Milena Gabanelli è la candidata del M5S alla presidenza della Repubblica. È stata la più votata dagli iscritti del partito, prima di Gino Strada e Stefano Rodotà.
Da domenica scorsa circolano molto alcune dichiarazioni di Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione presso l’ospedale San Raffaele di Milano, che in modo piuttosto categorico ha sostenuto che il coronavirus “dal punto di vista clinico non esiste più” durante una puntata della trasmissione Mezz’ora in più di Lucia Annunziata. Le sue affermazioni sono state ampiamente riprese dai giornali, talvolta senza informazioni sufficienti di contesto, e hanno contribuito alla diffusione di fraintendimenti, come quelli sulla presunta mutazione del coronavirus. Cosa ha detto Zangrillo Alberto Zangrillo ha 62 anni, è di Genova, si è specializzato in anestesia e rianimazione, ricoprendo dal 2003 ruoli da primario presso il San Raffaele, uno degli ospedali privati più famosi nell’area di Milano. Zangrillo è soprattutto noto per essere da circa 30 anni il medico personale di Silvio Berlusconi, assistito in diverse occasioni per malattie e operazioni con ricoveri proprio al San Raffaele. Nonostante la sua vicinanza all’ex presidente del Consiglio, Zangrillo non ha mai tentato o intrapreso la vita politica, dedicandosi esclusivamente alle attività cliniche e di ricerca. Negli anni ha comunque dimostrato di gradire una certa attenzione da parte dei media, partecipando a numerosi programmi televisivi e dando innumerevoli interviste ai giornali.
Il coronavirus esiste ancora, eccome. Le dichiarazioni sulla sua scomparsa "dal punto di vista clinico" hanno fatto molto discutere, ma il virus non è andato da nessuna parte e i rischi sono ancora presenti.
Il gruppo tedesco BMW – che oggi è il più grande produttore mondiale di auto “premium” con i marchi BMW, Mini e Rolls-Royce e di motociclette BMW Motorrad – deve la sua nascita a tre diverse aziende costruttrici tedesche: la bavarese Rapp-Motorenwerke GmbH (Fabbrica motori Rapp Srl), la Fahrzeugfabrik Eisenach AG (Fabbrica veicoli Eisenach SpA) della Turingia e la Bayerische Flugzeugwerke AG (BFw, Fabbrica bavarese d’aeroplani SpA), che venne fondata il 7 marzo 1916 a Monaco di Baviera, Germania. La Rapp-Motorenwerke era stata creata da Karl Rapp e Julius Auspitzer nel 1913 per costruire motori per aeroplani e altri veicoli: sebbene all’inizio della Prima guerra mondiale l’esercito tedesco avesse deciso di non comprare i motori della Rapp perché vibravano eccessivamente ed erano troppo pesanti, Franz Josef Popp – un ingegnere dell’aviazione di marina austro-ungarica, alleata della Germania – riconobbe che il personale e gli stabilimenti dell’azienda avevano un ottimo potenziale per costruire su licenza i motori aeronautici Austro-Daimler. Nel 1916 Popp assunse la guida dell’azienda e nominò a capo della progettazione l’ingegnere tedesco Max Friz, proveniente dalla Daimler di Stoccarda. Sotto la direzione di Popp, Friz progettò in breve tempo un nuovo motore aeronautico, il BMW Tipo IIIa, che aveva la capacità di funzionare ad altitudini molto elevate, cosa che lo rendeva nettamente superiore agli altri motori dell’epoca.
Come nacque il secolo della BMW. Oggi la più grande azienda di auto "premium" compie cent'anni: a costruire automobili ce ne mise tredici, in cui passò dagli aeroplani alle motociclette, e attraverso diverse vicissitudini aziendali.
Due giornalisti, Harald Doornbos e Jenan Moussa hanno scritto su Foreign Policy che il governo italiano ha pagato un riscatto di quattro milioni di dollari per liberare il giornalista della Stampa Domenico Quirico e l’insegnante belga Pierre Piccinin: i due erano stati sequestrati in Siria il 9 aprile 2013 e sono stati liberati l’8 settembre. Doornbos aveva già scritto del presunto riscatto, e anche in Italia si era scritto della possibilità che il governo avesse pagato un riscatto: la questione è da sempre molto dibattuta e controversa, dato che assolvere le richieste dei rapitori garantisce (non sempre) la liberazione degli ostaggi ma rafforza i gruppi violenti e rappresenta un incentivo molto concreto a fare altri sequestri. Foreign Policy riporta quanto raccontato da Motaz Shaklab, membro del Consiglio nazionale siriano, l’organo di rappresentanza dell’opposizione ad Assad internazionalmente riconosciuto, che dice di aver fatto personalmente da mediatore tra il governo italiano e i rapitori. Shaklab dice: «Ho visto i soldi con i miei stessi occhi ed ero presente quando il denaro è stato consegnato ai rapitori». L’ambasciata italiana a Beirut, in Libano, ha detto che l’Italia non ha pagato alcun riscatto e ha invitato i giornalisti a rivolgersi al ministero degli Esteri a Roma, che si è rifiutato di fornire ulteriori dettagli sui negoziati (ma il ministro Bonino ha detto più volte che «non le risulta» che sia stato pagato un riscatto). Lo scorso settembre il governo belga smentì di aver pagato un riscatto per Piccinin (senza parlare dell’Italia e di Quirico).
L’Italia pagò un riscatto per liberare Quirico? lo scrive Foreign Policy, e la sua fonte è l'uomo che dice di aver fatto da mediatore consegnando ai rapitori 4 milioni di dollari.
Fino al 25 maggio il museo Louisiana di Copenaghen ospiterà la mostra The Enclave, dedicata al lavoro dell’artista irlandese Richard Mosse. Mosse tra il 2010 e il 2013 è andato più volte nella Repubblica Democratica del Congo per scattare delle fotografie con la Kodak Aerochrome, una pellicola sensibile agli infrarossi originariamente utilizzata dai soldati della Seconda guerra mondiale per le foto aeree: questo tipo di pellicola permetteva di ricavare informazioni sulla vegetazione e sulla composizione del suolo, e di individuare i soldati nascosti con le mimetiche nelle zone di guerra. La pellicola rende le diverse sfumature del verde in viola e rosa acceso, e il marrone in azzurro: i paesaggi assumono colori surreali, con la vegetazione magenta, porpora e rosa, mentre le tute dei soldati – che riflettono meno gli infrarossi – appaiono di un colore vicino all’originale. Le fotografie di Mosse, raccolte nel reportage Infra (2010-2011), e il suo documentario video The Enclave (2012-2013), girato con una pellicola 16 mm a infrarossi, raccontano in modo intenso la guerra civile, i conflitti etnici, i massacri e le difficili vicende politiche della Repubblica Democratica del Congo, che dal 1998 hanno provocato la morte di oltre 5,4 milioni di persone. Mosse ha spiegato di aver cercato un nuovo modo di rappresentare la violenza e interessare il lettore a una guerra ignorata e facilmente dimenticata. Il suo lavoro reinterpreta la fotografia di guerra ed è il risultato della combinazione tra arte ed documentario. Come ha spiegato lo stesso Mosse, il suo intento è di sfruttare «le potenzialità dell’arte nel rappresentare storie così dolorose e difficili da esprimere con il solo linguaggio, e la capacità della fotografia di documentare le tragedie e di raccontarle al mondo».
Congo rosso. Il museo Louisiana di Copenaghen ospita una mostra dei lavori di Richard Mosse, che ha raccontato la violenza nel paese africano con una tecnica innovativa.
Repubblica ospita mercoledì un lungo articolo di Roberto Saviano che elenca e mette in relazione una serie di informazioni e ricostruzioni contenute negli atti di un’indagine sui rapporti tra camorra e politica a Napoli: in particolare le accuse contro un maresciallo dei carabinieri a cui si contesta di avere contrattato la fornitura di informazioni giudiziarie riservate con alcuni politici, tra cui l’ex deputato e sottosegretario Nicola Cosentino. Tra i vari pezzi di storia citati da Saviano c’è anche un minaccioso – e allora poco notato – articolo di Luigi Bisignani (giornalista e trafficante di notizie con poteri di diversa natura) sul Tempo dello scorso maggio, rivolto a Marco Carrai, amico e collaboratore di Matteo Renzi (tre giorni dopo quell’articolo a Carrai è stata assegnata una scorta). La storia che sto per raccontare vi riguarda perché è storia del nostro Paese e di quei rapporti ambigui tra politica, giornalismo e forze dell’ordine che spesso ci sembra odioso persino descrivere. Figure che operano nell’ombra, che raccolgono informazioni riservate e sanno come manipolarle, amputarle, barattarle. Notizie che servono a ricattare, a disinnescare inchieste giudiziarie e a preparare agguati e che arrivano a favorire le organizzazioni criminali. Sì, perché nella storia che sto per raccontarvi c’entrano anche loro, i clan di camorra. E c’entrano politici sotto processo per presunti legami con le organizzazioni criminali, rappresentanti delle forze dell’ordine infedeli, faccendieri e giornalisti borderline. È quanto si può leggere nell’ordinanza cautelare emessa nei confronti del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Iannini, arrestato qualche giorno fa. Il gip in uno dei passaggi più significativi del provvedimento così descrive l’indagato: “Emerge una personalità forte, arrogante e prevaricatrice con la criminalità da strada (il mondo dei pusher nel quale si impegna, anche oltre il consentito a quanto pare) e accondiscendente, disponibile e, peggio ancora, corruttibile nei confronti della criminalità di un livello superiore (…)”. “Persone come Iannini Giuseppe sono funzionali ad un sistema che si oppone alle forze sane della polizia che ogni giorno si sacrificano per accertare non chi spaccia in strada, ma chi reinveste quei profitti con l’aiuto di imprenditori e amministratori compiacenti”.
Una storia di camorra, carabinieri, politici e altro ancora. La racconta Roberto Saviano a partire dagli atti di un'indagine napoletana su traffici di informazioni giudiziarie, calunnie e minacce a mezzo stampa.
Annunciato una decina di giorni fa, è online il quiz con cui Nanni Moretti sfida gli spettatori a indovinare i titoli di quaranta film. «Venti sono facili,– spiega il regista – dieci difficili, cinque molto difficili e cinque impossibili. Impossibile che qualcuno indovini: dovrebbe essere nella mia testa. Glielo sconsiglio». Al gioco possono partecipare tutti, guardando il video di venti minuti sul sito ufficiale del film Habemus Papam e inviando le risposte per email entro la mezzanotte del 14 maggio. Chi ne indovina di più vince l’intero catalogo di DVD e libri editi da Fandango, o la metà se i vincitori dovessero essere due, a pari merito. Dopo la proclamazione del vincitore verranno anche pubblicate le soluzioni, curiosamente tutte tranne la numero 18 e alcuni film italiani. Per chi si fosse incuriosito, il quiz numero 18 era uno di quelli rilasciati come anteprima, che cominciava con «questo film spero che non lo indovini nessuno, perché se no rischio grosso.» Fandango ha poi rimosso il video dal canale di YouTube, ma l’indovinello continua così: «Non mi piace. Noioso… Bisognerebbe tornare a concetti elementari. Questo film è noioso, è volgare, è misogino, è lento, è lungo, è violento.»
Il filmquiz di Moretti è online. Il regista sfida il pubblico a indovinare quaranta film, avvertendo che cinque sono impossibili.
È morta a 81 anni Suor Germana, una suora cattolica nota soprattutto per avere scritto numerosi e popolari libri di cucina. Suor Germana era morta il 7 marzo ma la notizia è stata data dai giornali soltanto oggi. Si chiamava Martina Consolaro ed era nata il 3 luglio del 1938 a Durlo di Crespadoro, in provincia di Vicenza. A 16 anni si unì alla congregazione delle suore del Famulato Cristiano, che le affidarono la gestione di un corso di economia domestica per giovani fidanzati. A Famiglia Cristiana raccontò così quell’esperienza: «Mi misi a piangere, non sapevo nemmeno da che parte cominciare. Poi mi resi conto che potevo mettere a frutto la mia esperienza: le ragazze di città non sapevano nemmeno rompere un uovo mentre io, figlia di contadini, avevo imparato a preparare da mangiare con quello che c’era a disposizione».
È morta Suor Germana, autrice di numerosi libri di cucina di successo.
Il cantante canadese Neil Young ha venduto la metà dei diritti di tutte le sue canzoni al fondo d’investimento britannico Hipgnosis Songs, specializzato in acquisizioni in ambito musicale. Le canzoni composte da Young sono quasi 1.200, e comprendono sia quelle dei suoi dischi solisti che quelle realizzate con i gruppi Buffalo Springfield e Crosby, Stills, Nash & Young. Non si conoscono i termini dell’accordo; secondo Variety, Hipnosis Songs avrebbe pagato a Young circa 50 milioni di dollari (circa 40,5 milioni di euro). Prima dei diritti delle canzoni di Young, il fondo aveva comprato già i diritti delle canzoni di Lindsey Buckingham dei Fleetwood Mac e quelli del produttore Jimmy Iovine.
Neil Young ha venduto la metà dei diritti delle sue canzoni a un fondo d’investimento.
L’istituto di ricerca CEBR (Centre for Economics and Business Research) ha annunciato che l’economia del Brasile ha scavalcato quella del Regno Unito, diventando così la sesta potenza economica mondiale dietro Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania e Francia. Un annuncio che conferma un precedente studio del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che arrivava alle stesse conclusioni, nonostante il Brasile abbia recentemente rivisto al ribasso le sue stime di crescita del 2011 al 3,5 per cento (nel 2010 il PIL è cresciuto del 7,5 per cento). Del resto, il Regno Unito cresce molto più lentamente (da luglio a settembre 2011 il PIL è cresciuto solo dello 0,6 per cento, comunque in rialzo rispetto ai primi mesi dell’anno) e ha una popolazione pari a un terzo a quella del Brasile. Il Regno Unito, però, sempre secondo il CEBR, scavalcherà a sua volta la Francia entro il 2016. Secondo l’istituto di ricerca britannico, inoltre, l’economia dell’eurozona decrescerà nel 2012 dello 0,6 per cento «se i problemi dell’euro verranno risolti», altrimenti calerà del 2 per cento.
L’economia del Brasile ha superato quella britannica? secondo un istituto di ricerca economica quella brasiliana è ora la sesta al mondo, mentre per l'Italia e l'Europa si annunciano tempi molto duri.
La scuola italiana funziona perfettamente? No. Ce lo dimostrano tutte le ricerche nazionali e internazionali sugli apprendimenti e soprattutto ce lo dicono altri indicatori “indiretti”. Un compito della scuola è contribuire a ridurre le disuguaglianze sociali. Oggi questo non accade, come ci ha ricordato un rapporto dello scorso anno sulla mobilità sociale nel nostro Paese curato da Irene Tinagli per Italia Futura. La nostra società è insieme immobile ed iniqua e il principale strumento di ascesa sociale, l’istruzione, non funziona. Il problema della scuola italiana è il “lassismo” figlio del ’68 come ci ripetono certi cantori dei bei tempi andati sia di destra che di sinistra? No. In Italia si boccia tantissimo, soprattutto negli istituti tecnici e professionali (cifre intorno al 25% per i primi due anni) e in particolare si bocciano sempre gli “ultimi”: quelli che entrano a scuola con più chances di essere bocciati ne escono bocciati.
Dieci cose sulla scuola italiana. Il responsabile Istruzione del PD lombardo prova a spiegare i guai della scuola, i disastri compiuti dalla destra e gli sbagli della sinistra.
L’astrofisica Margherita Hack è morta nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 giugno a 91 anni. Era conosciuta soprattutto per i suoi lavori di divulgazione scientifica sullo Spazio e su come funzionano le stelle, e per il suo impegno civile. Hack era nata a Firenze il 12 giugno del 1922 e si era laureata in fisica nel 1945, durante la Seconda guerra mondiale. Dal 1964 al 1992 è stata professoressa ordinaria di astronomia all’università di Trieste, ed è stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, sempre a Trieste, dal 1964 al 1987. Grazie al suo lavoro e alle numerose ricerche pubblicate, in quegli anni l’Osservatorio ottenne una notevole rilevanza nella comunità scientifica internazionale.
È morta Margherita Hack. Aveva 91 anni ed è stata uno dei più importanti e famosi astrofisici italiani.
L’11 dicembre la rivista Time ha nominato come persona dell’anno l’attivista svedese Greta Thunberg, ma ha assegnato anche altri riconoscimenti secondari, tra cui quello alla Persona dell’anno nel mondo degli affari. Il riconoscimento è andato all’amministratore delegato di Disney, Bob Iger, che è stato ritratto in un’illustrazione con in braccio un personaggio divenuto incredibilmente popolare su Internet nelle ultime settimane, il cosiddetto Baby Yoda. Original concept art. #TheMandalorian pic.twitter.com/4VWm6WUzFl
È ora di parlare di Baby Yoda. Probabilmente vi sarete imbattuti in lui anche senza aver visto "The Mandalorian", la serie di Star Wars in cui ha un ruolo centrale.
È online la seconda puntata di Kubrick, una storia porno, una nuova serie Tv italiana, per ora solo online. La potete guardare qui sotto, senza bambini attorno e se siete al lavoro rigorosamente con le cuffie (sul Post trovate anche il primo episodio, se non l’avete ancora visto e volete recuperarlo).
La seconda puntata di Kubrick, una storia porno. È online il nuovo episodio della serie web che racconta una storia di cinefilia, amore, e xxx.
Da ieri nell’emisfero boreale è iniziato l’autunno, stagione che deve una parte del suo fascino alle foglie degli alberi, che dopo il verdeggiare estivo si tingono di giallo, rosso, arancione e marrone per il piacere degli appassionati di foliage, termine che descrive appunto il passaggio delle foglie degli alberi dal verde alle varie gradazioni autunnali. E che poi cadono a terra, per la gioia di chi le fotografa o ci passa/cammina/salta sopra (e, forse, il fastidio di chi poi deve raccoglierle). Ma perché in autunno le foglie cambiano prima colore e poi, cadono, lasciandoci con dei rami oggettivamente meno fotogenici? Il colore delle foglie Il responsabile del colore delle foglie è il parenchima clorofilliano, un tessuto formato da cellule ricche di cloroplasti: “organelli citoplasmatici” che hanno il compito di attuare la fotosintesi (la serie di processi tramite cui la pianta produce le energie per il suo sostentamento tramite la luce solare, sfruttando acqua e anidride carbonica). I cloroplasti sono disposti per ottimizzare l’assorbimento della luce: la clorofilla, che dà il classico colore verde, è concentrata nella pagina superiore delle foglie (la parte rivolta verso l’alto), mentre è molto meno presente nella pagina inferiore, che resta quasi sempre in ombra e svolge quindi altre funzioni.
Perché in autunno cadono le foglie. La risposta breve è che tra poco per gli alberi diventerà troppo costoso mantenerle.