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Da domenica sono in vigore in tutta Italia nuove misure per limitare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2), con cui il governo ha raccomandato a tutti, anche alle persone che vivono fuori dalle aree più interessate dal coronavirus, di limitare gli spostamenti ai «casi strettamente necessari». Per tutti quelli che, rispettando la raccomandazione, resteranno in casa, abbiamo fatto una breve selezione di alcune delle cose che si potranno fare davanti a uno schermo, televisivo e non. Sono solo spunti e suggerimenti, scelti tra la ampia scelta di canali e servizi di streaming disponibili. Restano validissime soluzioni anche la lettura di un libro, l’ascolto di un podcast (o di un libro) o una lunga telefonata con chi vi pare. Il commissario Montalbano, dalle 21.35 su Rai 1 È un episodio nuovo, il 35° della serie. È il primo dopo la morte dello storico regista della serie Alberto Sironi, e dopo la morte dell’ideatore di personaggio e vicende, Andrea Camilleri. Il titolo dell’episodio è “Salvo amato, Livia mia” e la Rai spiega, comprensibilmente senza entrare troppo nei dettagli, che «Montalbano si ritrova a indagare sulla morte di una cara e vecchia amica di Livia». Lunedì prossimo ci sarà un altro episodio inedito e per chi se lo sta chiedendo il primo di tutta la serie, “Il ladro di merendine”, andò in onda il 6 maggio 1999.
Cose da guardare stasera. In TV o su qualsiasi altro schermo, visto che bisogna stare in casa.
Sabato è stato l’ultimo giorno della 77esima Mostra del Cinema di Venezia, con la premiazione dei vincitori del concorso ufficiale e degli altri premi. Le foto di oggi sono dunque soprattutto foto di premiate e premiati, anche se quest’anno, a causa della pandemia da coronavirus, molti più premi del solito sono stati ritirati non dai vincitori ma da qualcun altro per conto loro. Ad esempio, il direttore del marketing di Disney per l’Italia Davide Romani ha ritirato il Leone d’oro per il miglior film vinto da Chloé Zhao, regista di Nomadland. Si sono visti (e fatti fotografare) invece i vincitori delle Coppe Volpi per le miglior interpretazioni, Vanessa Kirby per Piece of a woman e Piefrancesco Favino per Padrenostro, ad esempio, e la regista portoghese Ana Rocha de Sousa, vincitrice del Premio Leone del futuro per la miglior opera prima per Listen. Prima della cerimonia di premiazione, come nei giorni scorsi, ci sono state numerose proiezioni: tra cui la prima di Lasciami andare di Stefano Mordini, presentato fuori concorso. È un thriller che ha per protagonista un uomo che dopo aver affrontato la morte del figlio sta per diventare nuovamente padre: la sua vita cambia quando, apparentemente, appare il fantasma del bambino. Nel cast ci sono Stefano Accorsi, Valeria Golino, Maya Sansa e Serena Rossi, che sono tra i fotografati di oggi a Venezia.
Le foto dell’ultimo giorno a Venezia. Sono arrivati Valeria Golino e Stefano Accorsi, per il film “Lasciami andare”, e poi ci sono state le luci e i colori della cerimonia di premiazione.
In questi ultimi giorni del 2015 e nei primi del 2016 in cielo è visibile a occhio nudo la cometa Catalina (C/2013 US10), una cometa non periodica scoperta un paio di anni fa e che dopo averci fatto visita seguirà una traiettoria che la porterà fuori dal Sistema Solare. Per vederla è necessario alzarsi presto, almeno un paio d’ore prima dell’alba, e guardare verso est fino a trovare un punto brillante e luminoso visibile nei pressi del bagliore del pianeta Venere. È visibile a occhio nudo nei luoghi con pochissimo inquinamento luminoso; negli altri casi può essere utile un binocolo per poterla osservare meglio. Phil Plait su Slate ha spiegato quali saranno i giorni in cui sarà possibile osservare meglio la cometa:
Come vedere la cometa Catalina, che poi sparirà per sempre. Bisogna alzarsi molto presto al mattino e guardare in cielo verso est: sarà visibile per qualche settimana, poi non tornerà mai più.
Caro direttore, è vero, come Lei scrive, che il mio comportamento, così come descritto dai giornali in questi giorni, appare scandaloso. Ma il mio comportamento non è stato assolutamente quello che viene descritto ed io Le confermo, come ho già avuto modo di dirLe, che non ho fatto mai nulla di cui io debba vergognarmi. E’ invece, per fare un esempio, del tutto inaccettabile e addirittura criminale che persone che sono solo state presenti a mie cene con numerosi invitati siano marchiate a vita come “escort”. Mi dispiace anche, per fare un altro esempio, dei falsi pettegolezzi che sono stati creati grazie ai soliti brogliacci telefonici sulla signora Arcuri, che è stata invece mia ospite inappuntabile in Sardegna e a Palazzo Grazioli. Non ho affatto intenzione di respingere una richiesta di testimonianza, che è mio interesse rendere, tanto che ho già inviato una dichiarazione scritta ma che ha, così come congegnata, l’aria di un trappolone politico-mediatico-giudiziario. Pretendo però come ogni cittadino che i magistrati rispettino anche loro la legge. Da tre anni sono sottoposto a un regime di piena e incontrollata sorveglianza il cui evidente scopo è quello di costruirmi addosso l’immagine di ciò che non sono, con deformazioni grottesche delle mie amicizie e del mio modo di vivere il mio privato, che può piacere o non piacere, ma che è personale, riservato e incensurabile. Il problema però è che da tre anni è in atto un mascalzonesco tentativo di trasformare la mia vita privata in un reato. Ed è questo uno scandalo intollerabile da parte di un circuito mediatico e giudiziario completamente impazzito di cui nessuno sembra preoccuparsi e di cui nessuno si scusa. (continua a leggere sul sito del Foglio)
La lettera di Berlusconi al Foglio. Per domani Repubblica e Corriere annunciano paginate di trascrizioni dei fatti suoi, e il PresdelCons protesta: «è il mio modo di vivere il mio privato».
Sono passati due anni esatti dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile del 2009, causando la morte di 309 persone, devastando il centro storico dell’Aquila e distruggendo molti altri centri nelle vicinanze. Lo scorso settembre avevamo pubblicato un reportage fotografico di Paolo Virzì, che raccontava la situazione nel centro dell’Aquila, chiuso e in rovina. Oggi proviamo a raccontarvi come le cose sono cambiate negli ultimi mesi, con l’aiuto di alcune foto scattate dalle persone che hanno visitato le zone colpite dal terremoto e hanno condiviso le loro immagini su Flickr. Case Secondo la Struttura per la Gestione dell’Emergenza le persone assistite nei comuni colpiti dal terremoto sono quasi 38.000, 15.000 in meno di un anno fa. Le persone che si trovano ancora in alloggi a carico dello Stato sono quasi 23.000: di queste, circa 13.000 usufruiscono dei contributi statali – 200 euro al mese a persona, più o meno – mentre un migliaio vive negli alberghi o nelle caserme. Secondo i dati forniti oggi dal presidente dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, le persone che usufruiscono del Progetto CASE – le abitazioni antisismiche costruite dalla Protezione Civile – sono 14.000. Secondo un rapporto delle Camere di Commercio d’Abruzzo il calo demografico è stato basso, pari a 700 persone su 75.000 residenti. Gli iscritti all’università dell’Aquila sono 23.000, 2.000 in meno di quelli del 2009.
L’Abruzzo due anni dopo. A due anni dal terremoto del 6 aprile 2009, un po' di dati e qualche foto per capire a che punto siamo.
La cantante Emma Marrone, di cui si era parlato molto nei giorni scorsi a causa della volgare aggressione verbale nei suoi confronti da parte di un consigliere comunale leghista umbro (espulso nel frattempo dal partito), durante il suo concerto di venerdì sera ad Ancona ha parlato ancora a favore dell’uguaglianza e del rispetto per gli immigrati e ha commentato quello che è successo, concludendo con una frase rara nel presente tempo di attacchi e insulti diffusi. «Non diventerò mai come loro»
Emma Marrone: «Non diventerò mai come loro». Ha risposto durante il concerto di Ancona alle aggressioni subite per la sua difesa degli immigrati e di "un'Italia bella e coraggiosa".
Per la prima volta da venerdì i giornali di oggi dedicano più spazio ai commenti e alle opinioni sulla manovra economica che alla spiegazione delle misure in essa contenuta. Moltissimi chiedono cambiamenti, e fin qui non ci sarebbe niente di sorprendente, se non fosse che tra chi chiede cambiamenti anche significativi ci sono illustri esponenti della maggioranza nonché, pare, lo stesso presidente del Consiglio. Sia Repubblica che Corriere che il grosso degli altri quotidiani sono ricchi di virgolettati e ricostruzioni secondo cui Silvio Berlusconi sarebbe determinato a modificare la riforma correggendo o addirittura rimuovendo del tutto la sua misura più incisiva, il cosiddetto “contributo di solidarietà”. Scrive oggi il Corriere della Sera, definendo l’obiettivo “acquisito”, nel PdL: Per «aggirare Tremonti» e la sua resistenza, spiega un ministro, la strada è tracciata: si apre al confronto con l’opposizione, mossa gradita anche al capo dello Stato; si «concede qualcosa all’Udc», ai sindacati, a Confindustria; si fanno alcuni emendamenti targati pdl, che verranno presentati al Senato dove inizia la discussione e poi si blinda il provvedimento alla Camera con la fiducia, per evitare imboscate o il rischio di rimanere impantanati. Si chiude insomma «presto e bene», in «30 o 40 giorni complessivi», sperando che nel frattempo i mercati abbiano promosso il Paese, evento niente affatto scontato e che tiene sulle spine tutti, da Berlusconi in giù.
La manovra economica in progress. A tre giorni dal varo del decreto da parte del Governo, nel centrodestra si discute già di come cambiare la legge anche nelle sue misure fondamentali.
Su Repubblica di martedì Marco Belpoliti ha parlato del nuovo libro della filosofa Gloria Origgi, La reputazione, che riflette su come abbia funzionato in passato il meccanismo di costruzione di una propria identità da presentare agli altri e su come funzioni oggi, con internet e i social network. Origgi identifica i due principali cambiamenti in questo meccanismo nel fatto che oggi «ciascuno può verificare in prima persona la misura della propria reputazione», e nel fatto che «basta un nonnulla, come mostrano casi anche recenti, per perderla». L’ultima cosa che impariamo nella vita, ha scritto una volta George Eliot, è l’effetto che facciamo agli altri. Eppure nell’età dei social network questo è diventato una delle cose più importanti. Come ci ricorda la filosofa Gloria Origgi in “La reputazione” (Università Bocconi Editore), possediamo due Io, che ci condizionano, sia per quello che siamo sia per come agiamo. Da un lato, c’è la nostra “identità”, composta di esperienze propriocettive, sensazioni fisiche incarnate nel corpo; dall’altro, la nostra “reputazione”, il sistema potentissimo di «retroazioni del sé su se stesso che costituisce la
Quello che gli altri pensano di noi. È diventato un fattore delle nostre vite potentissimo e differente, con internet: ne scrivono un libro e Marco Belpoliti su Repubblica.
Su La Stampa, la giornalista Giulia Zonca ha raccontato la storia dei ragazzi della nazionale di atletica nati da genitori stranieri e delle loro difficoltà a farsi riconoscere la cittadinanza italiana. Oggi i figli di stranieri sono 16 in una squadra formata da 49 atleti. Molti di loro sono nati in Italia, oltre ad esserci cresciuti, ma a causa dell’attuale legge, hanno spesso avuto difficoltà ad ottenere la cittadinanza fino al raggiungimento dei 18 anni, perdendo così in alcuni casi l’occasione di partecipare a gare importanti. Oggi, per ottenere la cittadinanza italiana bisogna risiedere nel nostro paese per almeno dieci anni. Se sarà approvata l’attuale proposta di “ius soli temperato“, in discussione al Senato in queste settimane, sarà sufficiente completare un ciclo di studi scolastici nel nostro paese per ottenere la cittadinanza. Chi è nato qui e ha aspettato quanto basta per farsi venire una crisi depressiva a 16 anni in attesa di averne finalmente 18, non riesce proprio a capire che cosa ci sia ancora da discutere sullo ius soli.
Atleti italiani, da poco. La Stampa racconta la storia dei ragazzi della nazionale di atletica nati in Italia da genitori stranieri e delle loro difficoltà a farsi riconoscere la cittadinanza.
Il 24 gennaio la sindaca di Roma Virginia Raggi ha fatto sapere di aver ricevuto un “invito a comparire” da parte della Procura di Roma. Da due giorni i giornali scrivono che Raggi è indagata, nonostante la stessa sindaca e i leader del Movimento 5 Stelle non stiano usando questa espressione. E dunque: è indagata o no? E a che punto sono le indagini? Invito a comparire L’invito a comparire – che secondo il codice di procedura penale si differenzia dal cosiddetto “avviso di garanzia” – è regolato dall’articolo 375 che dice che con questo dispositivo «il pubblico ministero invita la persona sottoposta alle indagini a presentarsi quando deve procedere ad atti che ne richiedono la presenza». L’avviso di garanzia è un atto che si può rivolgere sia alla persona indagata sia alla persona offesa e per cui è prevista la presenza di un avvocato difensore. L’invito a comparire si manda solo quando è necessario compiere un atto per cui è indispensabile la presenza della persona che, stando al codice di procedura penale, è “sottoposta a indagini” e dunque indagata. Tecnicamente l’invito a comparire si rivolge dunque a una persona che è indagata.
Cosa sappiamo dell’indagine su Virginia Raggi, in ordine. Cos'è un "invito a comparire"? Di che reati è accusata? Cosa succederà adesso?.
Natale è arrivato e come ogni anno è arrivata puntuale la nostra raccolta con le fotografie che lo raccontano: in Australia lo si festeggia in spiaggia durante l’estate più calda di sempre, a Hong Kong si protesta, nei paesi dove i cristiani sono la minoranza ci si ritrova in pochi, negli altri le città sono tutte addobbate e le campane suonano a festa e in tanti – compresa la famiglia reale britannica – sono andati a messa. Prendetevi qualche minuto per guardare le foto mentre preparate le portate da servire a tavola – che potranno essere motivo di litigio tra i commensali – consapevoli che non saranno mai così tante da togliere spazio per il dolce. O, forse, quello che vi interessa davvero è sapere che siamo arrivati ormai al nostro decimo Natale: e tanti e affettuosi auguri.
È arrivato. Foto di Natale da tutto il mondo, e i tradizionali auguri del Post.
All’inizio degli anni Ottanta i grandi-divi-di-Hollywood erano attori che erano rimasti popolarissimi e su una breccia eletta per decenni e decenni: fossero stati John Wayne, Gary Cooper, Katharine Hepburn, Paul Newman o Robert Redford, il loro successo era ed era stato solidissimo e longevo. Ma alcuni erano morti, altri cominciavano a invecchiare: quindi sembrò a un certo punto che fosse pronta una nuova generazione di grandi-divi-di-Hollywood, che per alcuni anni andarono per la maggiore e sembrarono rappresentare un rinnovamento destinato a durare per altri decenni e decenni. Erano in molti film, un gruppone che si incrociava, divideva e radunava: Kevin Costner, Kevin Kline, Glenn Close, Jeff Goldblum, Tom Berenger, Steve Martin, Kathleen Turner, William Hurt, Brian Dennehy. E costruirono un repertorio di film americani di quel decennio, che aggiornava quello del decennio precedente, eccetera. Forse da allora in poi è finito il tempo degli attori le cui carriere restano in cima alla classifica per diversi decenni, o forse furono sfortunati loro. Fatto sta che in realtà molto presto sparirono o quasi, e oggi sono tutti o spariti, o arruolati in parti non centrali in film secondari, o riconvertiti occasionalmente a qualche serie televisiva.
Le vite e le foto di Kathleen Turner. Per un po' fu una grande-diva-di-Hollywood, poi ebbe dei guai, ora vive (anche) in Italia e oggi compie sessant'anni.
Nella notte tra domenica e lunedì Daisy Osakue, 22 anni e giovane promessa dell’atletica leggera italiana nelle discipline di lancio del disco e getto del peso, ha riportato una ferita all’occhio dopo avere subìto un’aggressione a Moncalieri, in provincia di Torino. Osakue ha raccontato di essere stata aggredita mentre tornava a casa poco dopo mezzanotte: è stata affiancata da un’auto con a bordo due uomini, uno dei quali le ha lanciato un uovo in faccia, colpendola a un occhio. Osakue, nata in Italia da genitori nigeriani, è stata poi portata all’ospedale Oftalmico di Torino: secondo Ansa, dovrà sottoporsi a un intervento alla cornea per rimuovere un frammento del guscio dell’uovo. Le cause dell’aggressione non si conoscono ancora, e la polizia sta ancora cercando gli uomini a bordo dell’auto: diversi giornali hanno scritto che i Carabinieri hanno escluso il motivo razziale, e Repubblica dice che nei giorni scorsi era già stata segnalata alla polizia un’auto dalla quale erano state lanciate uova, da un pensionato e da tre donne.
L’aggressione a Daisy Osakue. A Moncalieri qualcuno ha ferito una giovane promessa dell’atletica leggera, italiana di origini nigeriane, tirandole un uovo in faccia.
In Europa, negli ultimi mesi, c’è stato un forte calo nell’offerta di pancetta e di carne suina, e in molti casi – fatta eccezione per la grande distribuzione organizzata – i prezzi per i consumatori sono aumentati. Questa situazione è stata determinata dall’aumento dei prezzi dei cereali, soia e grano soprattutto, dovuta alla siccità. Sono aumentati i prezzi dei mangimi e molti allevatori hanno dovuto abbattere i loro animali perché non erano più in grado di mantenere gli allevamenti delle attuali dimensioni. Si tratta di una tendenza non solo europea, ma che coinvolge anche il mercato di altri paesi. Di questa crisi hanno risentito soprattutto la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, tra i più grandi consumatori di pancetta e carne di maiale, costretti in alcuni casi a dover vendere sempre di più carne proveniente da altri paesi o a delocalizzarne la produzione. Si tratta di un processo che al momento appare senza soluzione: i rivenditori non possono aumentare i prezzi, già alti di solito per la carne di maiale, e non sono quindi in grado di pagare di più i produttori e gli allevatori.
La crisi della carne di maiale. La siccità fa aumentare i prezzi dei cereali, allevare i maiali costa di più, molti vengono abbattuti e i prezzi aumentano per quasi tutti.
Esce oggi per Guanda la nuova edizione di “Gli scrittori inutili” di Ermanno Cavazzoni. Ecco le prime pagine e uno dei capitoli. Avvertenze per l’uso del libro
Come diventare scrittori inutili. Esce per Guanda la nuova edizione del "manualetto" di Ermanno Cavazzoni.
Sul Foglio di oggi, in prima pagina, c’è una lettera di Valter Mainetti, presidente di Sorgente Group e proprietario della testata, nella quale critica la linea editoriale ostile tenuta finora dal giornale nei confronti del governo Conte. Mainetti invita a dare credito al nuovo esecutivo, suggerendo di evitare di mettersi «strenuamente di traverso», e definisce «insignificante» l’opposizione. Ammette poi che nel “contratto di governo” di Lega e Movimento 5 Stelle ci siano degli elementi che definisce «pericolosi», ma auspica che porti comunque a un cambiamento nelle «gerarchie di potere del paese», prendendo atto della «inefficacia degli ultimi governi nel rispondere alle richieste dei cittadini». Non si placa il forcing della maggior parte dei media italiani e soprattutto esteri contro il governo Conte. Dopo il giuramento al Quirinale del nuovo premier e dei suoi ministri ci si aspettava una tregua. Invece salgono di livello le critiche e gli sberleffi, come se l’esecutivo Lega-M5s sia destinato a frangersi entro poco tempo. Lasciando molti poteri e poltrone intatti. E ciò si spiega con la consorteria di interessi che unisce una parte della “vecchia’’ politica, la burocrazia finanziario-amministrativa e alcuni media. Li guida la convinzione che continuando a screditare il nuovo governo se ne acceleri la fine. E lo controprova la stessa bagarre, suscitata alla Camera nel corso del dibattito sulla fiducia, dalle parole del premier, che si riferivano al conflitto d’interesse. “Ciascuno ha un piccolo conflitto di interessi da risolvere’’ ha osato dire, cogliendo nel segno, anche se poi si è affrettato a scusarsi di non aver voluto accusare alcuno.
L’editore del Foglio ha criticato il Foglio sul governo. Il proprietario Valter Mainetti ha scritto una lettera dicendo che bisogna dare maggiore credito a Conte, verso il quale la testata è molto critica.
Il 18 giugno 1948, 65 anni fa, la Columbia Records convocò una conferenza stampa all’hotel Waldorf Astoria di New York per presentare le prime 100 opere musicali della storia pubblicate come “33 giri”, o “album”: un formato che avrebbe costruito la storia della musica successiva e che si doveva a una novità tecnologica che con termine oggi desueta si chiamò per molti decenni “microsolco” (il 33 giri esisteva già, ma durava molto meno). Prima di allora su un disco in vinile potevano stare solo pochi minuti di musica, da allora in poi ogni lato cominciò a ospitare la durata di 20-30 minuti che sarebbe stata legata alla produzione musicale per quasi mezzo secolo successivo. Benché i titoli presentati allora furono cento, quello che viene indicato – per numerazione di catalogo – come il primo “album” della storia è la ristampa di una raccolta di Frank Sinatra che fino ad allora era venduta su quattro dischi a 78 giri. È passato un sacco di tempo e abbiamo assistito a grandi rivoluzioni tecnologiche e alle celebrazioni di nascite, morti, rinascite, ritorni, sopravvivenze e resurrezioni di supporti musicali diversi. Ma l’ormai rituale letteratura su “il ritorno del vinile” sembra avere conquistato un fondamento concreto rilevante. In un articolo pubblicato il 9 giugno il New York Times ha messo insieme un po’ di dati sulle vendite dei dischi in vinile, confortando il tema con qualche statistica. Il Times scrive che l’ultimo album dei Daft Punk “Random Access Memories”, uscito il 17 maggio 2013, ha venduto 19.000 dischi in vinile nella prima settimana, il 6 per cento degli acquisti complessivi dell’album; nella stessa settimana il nuovo album della band indie rock Vampire Weekend “Modern Vampires of the City” ne ha venduti circa 10.000.
Il ritorno del vinile. L'avete già letto mille volte? Anche noi, ma stavolta ci sono i numeri (dei Daft Punk, per esempio), e poi oggi è l'anniversario del primo LP di sempre.
Nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 agosto sono sbarcate in Italia circa 300 persone, soccorse dalla Guardia Costiera al largo delle coste della Sicilia. Un’imbarcazione trasportava 95 persone, un’altra trasportava 195 persone e altre imbarcazioni sarebbero in arrivo a Lampedusa, uno dei principali luoghi di sbarco. Il 15 agosto, durante una conferenza stampa, il ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva detto che nel centro di primo soccorso e assistenza di Lampedusa c’erano 67 migranti: il centro può contenere in tutto 381 posti. Il tema degli arrivi via mare di migranti in Italia compare periodicamente sulle prime pagine dei giornali di questi giorni, a volte per i suoi esiti tragici: sabato 10 agosto sei persone sono morte a pochi metri dalla riva dopo essere scesi da un barcone che trasportava circa 120 persone. Poche settimane fa, con la visita di papa Francesco nell’isola di Lampedusa, il tema ha ricevuto temporaneamente una maggiore esposizione mediatica.
Quanti migranti sbarcano in Italia? gli ultimi, circa 300, sono arrivati ieri notte: secondo i dati del ministero dell'Interno negli scorsi 12 mesi sono arrivate circa 24 mila persone.
La Repubblica Ceca ha il tasso di disoccupazione più basso d’Europa: il 2,4 per cento. Significa non solo che chiunque voglia può trovare facilmente un lavoro, ma anche che le imprese hanno difficoltà a trovare impiegati. Il problema è diventato cronico tanto che, secondo l’associazione degli industriali del paese, un terzo delle imprese locali ha dovuto rifiutare parte degli ordinativi ricevuti. Questa particolare situazione ha fatto diventare la Repubblica Ceca uno dei paesi più all’avanguardia nella robotizzazione, dove la sostituzione della manodopera umana con le macchine è vista come una salvezza più che un pericolo incombente. Il New York Times ha dedicato alla robotizzazione dell’economia ceca un lungo reportage, realizzato nelle scorse settimane, nel corso delle quali la giornalista Liz Alderman ha visitato fabbriche e fiere robotiche in tutto il paese, osservando da vicino come la scarsità di manodopera abbia spesso condannato al fallimento chi non aveva investito per tempo nelle nuove tecnologie di automatizzazione. Tra chi ha fatto questa scelta per tempo c’è Zbynek Frolik, un imprenditore che con la sua azienda da 900 dipendenti produce letti di ospedale ad alta tecnologia.
In Repubblica Ceca non hanno paura dei robot. Nel paese con la più bassa disoccupazione d'Europa, l'automazione delle fabbriche è vista come l'unico modo per salvare l'economia.
La rivista specialistica Wine Spectator ha da poco pubblicato una classifica dei migliori dieci vini del 2014, scelti tra circa 18 mila diverse produzioni. È una classifica internazionale compilata ogni anno fin dal 1988, abbastanza seguita e accreditata e ripresa da diversi media tra cui il Los Angeles Times (in California si producono ormai da decenni alcuni dei vini più apprezzati al mondo). In passato sono stati premiati vini francesi (Bordeaux), italiani (Barolo), spagnoli (Rioja) e anche dei Cabernet californiani (cantine Hewitt, Rutherford). Gli esperti della rivista recensiscono ogni anno migliaia di vini, si legge sul sito, e la gran parte dei vini degli anni passati provengono principalmente da Francia, Italia e California. Questi sono, dall’ultimo al primo, i 10 migliori vini del 2014 secondo Wine Spectator. Ci sono, tra gli altri, tre vini portoghesi, due australiani, due francesi e un italiano. Mediamente, dicono gli analisti della classifica, rispetto al 2013 la qualità è migliorata e i prezzi si sono abbassati. I prezzi si riferiscono a quelli proposti nel mercato statunitense.
I migliori 10 vini del 2014 per Wine Spectator. È una lista fatta ogni anno fin dal 1988: al primo posto c'è un vino che molti non chiamano vino, al sesto c'è l'unico italiano in classifica.
Questa settimana la lista delle cose più lette è varia e interessante, con la sua prevalenza di temi almeno in parte vacanzieri: un libro da leggere sotto l’ombrellone (o di cui bisogna sapere due cose, per le conversazioni da ombrellone), un dibattito recente sui treni in Italia, mostre e la storia dei nomi degli Stati Uniti, se avete in programma un viaggio da quelle parti. – Meglio Italo o i Frecciarossa? Vito Kahlun ha messo a confronto su Linkiesta i due treni ad alta velocità sulla tratta Roma – Milano, dando le pagelle ai servizi.
Sunday Post. Le 13 cose più lette sul Post di questa settimana: treni, viaggi spaziali, libri da leggere sotto l'ombrellone e la maglia della Juventus.
Oggi in prima pagina su Repubblica c’è una lettera di Matteo Renzi contro la scelta di un presidente della Repubblica “in quanto cattolico”, scenario di cui si parla da settimane – in riferimento soprattutto a Franco Marini – perché considerata da alcuni nel PD necessaria a “riequilibrare” dopo l’elezione di Laura Boldrini a presidente della Camera e Pietro Grasso a presidente del Senato (nonché la scelta di Pier Luigi Bersani come candidato alla presidenza del Consiglio). Caro direttore, nel delicato puzzle che i partiti stanno componendo per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica torna in queste ore prepotentemente in voga l’espressione: “Ci vuole un Presidente cattolico”. In particolar modo questa espressione viene richiamata dai sostenitori, bipartisan, di Franco Marini che provano a giustificare così la candidatura del proprio beniamino. Non è questa la sede per pronunciarsi sulla possibile scelta. Se la politica non avesse perso i legami con il territorio basterebbe una banalità: due mesi fa Marini si è candidato al Senato della Repubblica dopo aver chiesto (e ahimè ottenuto) l’ennesima deroga allo Statuto del Pd. Ma clamorosamente non è stato eletto. Difficile, a mio avviso, giustificare un ripescaggio di lusso, chiamando a garante dell’unità nazionale un signore appena bocciato dai cittadini d’Abruzzo. Dunque, non è il no a Marini — già candidato quattordici anni fa — che mi spinge a riflettere sulla frase “Ci vuole un Presidente cattolico”.
Renzi contro un “presidente cattolico”. Con una lettera a Repubblica attacca la candidatura di Marini e tutte quelle ispirate all'appartenenza religiosa.
Con una breve nota diffusa nel pomeriggio di giovedì, il Presidente del Senato Pietro Grasso ha comunicato di avere lasciato il gruppo parlamentare del Partito Democratico, il partito con il quale era stato eletto senatore, per passare al gruppo misto. Di possibili più attivi impegni politici di Grasso si era parlato nelle scorse settimane, ma la nota non aggiunge per ora dettagli. Il Presidente Pietro Grasso ha rassegnato le dimissioni dal Gruppo del Partito Democratico e, ai sensi del Regolamento, sarà iscritto d’ufficio al Gruppo Misto del Senato.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso ha lasciato il gruppo parlamentare del PD. Passerà al gruppo misto: per ora non ha aggiunto spiegazioni.
Trent’anni fa, il 14 maggio 1989, andò in onda negli Stati Uniti l’ultima puntata di Moonlighting, una serie diversa, che provò a cambiare un po’ la tv. Nei dialoghi e nell’approccio alla storia Moonlighting, nota in Italia anche come Agenzia Luna Blu, si ispirava alle commedie di diversi decenni prima. In certe trovate di regia e racconto era invece molto innovativa, per esempio perché i suoi personaggi rompevano spesso la quarta parete (lo schermo) per parlare con il pubblico o per dirsi tra loro cose come “no, questa cosa non succederà oggi, ho letto la sceneggiatura”. Il New York Times parla a questo proposito di un «contagioso entusiasmo per la sperimentazione» e aggiunge: «Negli anni Ottanta non c’era niente di simile, e non c’è nemmeno oggi». Moonlighting andò avanti per cinque stagioni e 67 episodi e fu anche la prima a mischiare in quel modo dramma e commedia, poliziesco e storie romantiche (qualcosa di simile aveva fatto Mai dire sì, il cui protagonista, interpretato da Pierce Brosnan, ebbe anche un cameo nella serie).
“Moonlighting” provò a cambiare la tv. Trent'anni fa andò in onda l'ultimo episodio («Negli anni Ottanta non c'era niente di simile, e non c'è nemmeno oggi»).
Jean-Paul Belmondo, uno dei più celebri attori francesi del Novecento, entrato nella storia del cinema per i suoi film della “Nouvelle Vague”, è morto a 88 anni. Ammirato per decenni per il suo fascino e la simpatia che trasmetteva spesso con i suoi ruoli, ricordato per una delle facce più riconoscibili del cinema europeo, fu tra le altre cose protagonista di Fino all’ultimo respiro (1960) di Jean-Luc Godard, di L’uomo di Rio (1964) di Philippe de Broca, di La mia droga si chiama Julie (1969) di François Truffaut, e lavorò in diverse occasioni con alcuni tra i più importanti registi italiani, tra gli altri con Vittorio De Sica in La ciociara (1960). Nel 2001 era stato colpito da un ictus. Nacque il 9 aprile 1933 a Neuilly-sur-Seine, città a ridosso di Parigi, da una famiglia di origine italiana. Suo padre Paul era nato ad Algeri ma si era trasferito a Parigi dove era diventato un apprezzato scultore. Lì aveva sposato una pittrice francese, Sarah Rainaud-Richard, da cui aveva avuto il figlio Jean-Paul.
È morto l’attore Jean-Paul Belmondo. Aveva 88 anni ed era stato una delle facce più famose del cinema francese, dalla “Nouvelle Vague” in poi.
In seguito a un articolo poco favorevole nei confronti del suo amministratore delegato, Telecom Italia ha deciso di annullare alcuni contratti pubblicitari con la testata Panorama. La notizia è stata data dal direttore del settimanale, Giorgio Mulè: Da luglio non vedrete più la pubblicità della Telecom sulle nostre pagine. Si tratta di un’azienda importante, che gareggia con altre importanti compagnie nel campo delle telecomunicazioni. Logica vorrebbe che, per il bene dell’azienda e il presidio del business, non abbandonasse gli investimenti sul primo newsmagazine italiano. E invece lo fa.
Panorama-Telecom, pubblicità e ritorsioni. La compagnia telefonica ritira la pubblicità dal settimanale dopo un articolo non gradito: scelta lecita o ricattatoria?.
Fox ha diffuso online il primo trailer intero della nuova stagione della serie tv X-Files, dopo averlo mandato in onda la prima volta lunedì sera. X-Files è stata scritta da Chris Carter e prodotta per nove stagioni con notevole successo di pubblico tra il 1993 e il 2002: anche in Italia è andata in onda negli stessi anni. Racconta la storia di due agenti dell’FBI, Fox Mulder e Dana Scully interpretati dagli attori David Duchovny e Gillian Anderson, che si occupano di studiare e indagare fenomeni paranormali. La maggior parte degli episodi di X-Files raccontano storie indipendenti, ma sono legati da una trama orizzontale che vede i due agenti impegnati nelle indagini su un complotto per un’invasione aliena della terra. Il trailer della nuova stagione riparte da questo aspetto della trama, presentando i due personaggi storici della serie a distanza di anni quando vengono richiamati per occuparsi di una possibile invasione aliena. La nuova serie sarà composta da 6 episodi, che saranno trasmessi negli Stati Uniti a partire dal 24 gennaio. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il nuovo trailer del nuovo X-Files. Andrà in onda nel 2016 e riprenderà la stessa storia e gli stessi personaggi della storica serie degli anni Novanta.
È stato presentato a Expo – al padiglione di Eataly, che si trova sul Decumano tra il Cluster del Caffè e l’Azerbaijan – il progetto fotografico L’Infinito, una raccolta di venti fotografie, una per regione italiana, che vogliono mostrare la varietà delle umanità locali. Le fotografie sono state scattate dalla fotografa di scena e documentarista Simona Pampallona, vincitrice di vari premi internazionali, mentre il progetto è stato creato con la collaborazione della regista Alice Rohrwacher e dello scrittore Alessandro Baricco e realizzato con la produzione esecutiva della Scuola Holden. Le fotografie, esposte in due sale all’interno del padiglione Eataly, sono state scattate nelle stanze da letto dei soggetti per analizzare i dettagli di chi siamo in quel contesto, le differenze e le somiglianze che ci sono tra persone delle varie regioni, nella stanza che più di tutte è privata e personale. Ogni foto ha una doppia didascalia: una breve descrizione di cosa si vede, con i dati di uno degli aspetti della regione, e l’ultimo verso dell’Infinito di Leopardi – E il naufragar m’è dolce in questo mare – tradotto nel dialetto di ogni regione. I visitatori potranno quindi scoprire che i matrimoni nel nostro Paese durano circa 16 anni, che nel 40% dei casi quando un prete abbandona una parrocchia in Italia non viene sostituito e che il numero medio di figli delle coppie italiane non arriva nemmeno a due (1,39 è la cifra esatta).
Le camere da letto degli italiani. Si chiama "Infinito" ed è una mostra fotografica esposta nel Padiglione Eataly, che racconta in modo particolare le regioni italiane.
C’era una volta…a Hollywood – il film di Quentin Tarantino ambientato a Hollywood negli anni Sessanta, che tra le tante cose parla anche di Charles Manson e Sharon Tate – è nei cinema italiani da qualche giorno. Da giovedì ha incassato più di 5 milioni di euro ed è stato visto da più di 700mila spettatori, molti dei quali sono probabilmente usciti dalla sala con in testa un sacco di curiosità e domande, come capita spesso dopo aver visto un film di Quentin Tarantino. Abbiamo un po’ di risposte. Ovviamente con spoiler. Le citazioni Nel film sono citati, menzionati e addirittura mostrati decine di film e programmi televisivi realmente esistiti. Tra i principali ci sono Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm (il film con la vera Tate che la Tate del film va a vedere al cinema) e La grande fuga (grande film del 1963, in questo caso con Rick Dalton al posto di Steve McQueen). Sono vere anche la serie western Lancer (che durò due stagioni e fu una scarsa copia della ben più apprezzata Bonanza) e The F.B.I (che ebbe molto successo e andò avanti per più di 200 episodi). Recitò in entrambe Bruce Dern, che in C’era una volta…a Hollywood interpreta George Spahn. Esistette davvero anche il programma di varietà in cui Rick Dalton va a ballare: si chiamava Hullabaloo, andò in onda nel 1965 e nel 1966 e tra gli altri ci andarono ospiti James Brown, Sammy Davis Jr. e i Rolling Stones. Nei primi minuti di film c’è un momento in cui Marvin Schwarzs (il personaggio di Al Pacino) dice a Rick Dalton che deve smetterla di recitare in certi programmi. Tra questi programmi cita anche Land of the Giants, cioè questo:
L’articolo che serve dopo aver visto un film di Tarantino. Curiosità, citazioni, link e spunti per capire un po' di cose in più su "C'era una volta a...Hollywood".
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 13.571 nuovi casi positivi da coronavirus e 524 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 24.930 (256 in meno di ieri), di cui 2.461 nei reparti di terapia intensiva (26 in meno di ieri) e 22.469 negli altri reparti (230 in meno di ieri). Sono stati analizzati 163.478 tamponi molecolari e 116.284 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7,6 per cento, quella dei test antigenici dello 0,9 per cento. Nella giornata di martedì i contagi registrati erano stati 10.497 e i morti 603. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.876), Sicilia (1.486), Veneto (1.359), Lazio (1.281) e Puglia (1.159).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 20 gennaio.
A oltre due mesi dalle elezioni politiche del 4 marzo, la formazione di un nuovo governo è ancora bloccata, e ieri Movimento 5 Stelle e Lega hanno chiesto al presidente della Repubblica altri giorni per trattare. Il presidente ha acconsentito e quindi nei prossimi giorni ci saranno nuove trattative che, salvo incidenti di percorso, potrebbero durare tutta la settimana. L’accordo eventualmente raggiunto dovrebbe essere sottoposto al voto di iscritti ed elettori dei due partiti nel corso del fine settimana. Se sarà approvato – sono votazioni interne e non molto trasparenti, toccherà fidarsi delle comunicazioni di partito – la prossima settimana potrebbe finalmente nascere un nuovo governo: ma osservatori e protagonisti di questa fase politica sono sempre più scettici. Ieri, dopo un’altra ennesima settimana di intense discussioni, sembrava che l’accordo fosse vicino, ma all’ultimo momento è diventato chiaro che i due partiti non erano ancora riusciti a trovare una mediazione né sul nome del presidente del Consiglio né sul programma di governo, quello che chiamano “contratto” e che a sorpresa è diventato uno dei principali temi di divisioni tra le due formazioni, secondo quanto raccontano i giornali. I problemi principali sarebbero la gestione dell’immigrazione, sulla quale il Movimento ha alcune proposte mentre la Lega, come ha detto Salvini all’uscita dal colloquio con il presidente della Repubblica, vorrebbe avere «mano libera».
72 giorni, 73 giorni, 74 giorni…. Cosa ci si aspetta che accada questa settimana tra Lega e Movimento 5 Stelle, dopo il nuovo rinvio di ieri.
Michael Dickinson è un biologo dell’università di Washington, Stati Uniti, che si è messo in testa di scoprire come fanno alcuni insetti volanti a evitare in poche frazioni di secondo gli ostacoli che si trovano davanti all’improvviso. Per il suo studio ha utilizzato una serie di videocamere ad alta velocità con cui ha ripreso il movimento di almeno un centinaio di moscerini della frutta, realizzando video rallentati di 300 volte per osservarne con accuratezza i movimenti. Nello studio, pubblicato sulla rivista scientifica Science e realizzato con altri ricercatori, Dickinson spiega che i moscerini della frutta non ruotano semplicemente lungo il loro asse longitudinale come fa un aeroplano quando compie una virata, ma orientano le ali in modo tale da compiere manovre simili a quelle che fa un elicottero. In questo modo possono invertire in pochi istanti la loro rotta, prendere o perdere quota e recuperare successivamente il normale assetto di volo per scappare dal pericolo appena incontrato.
Come volano i moscerini. Più o meno come gli elicotteri, spiega una nuova ricerca, e così davanti a un improvviso pericolo cambiano il loro assetto in poche frazioni di secondo.
Venerdì 7 febbraio Davide Vannoni è stato rinviato a giudizio a Torino nel processo per tentata truffa alla Regione Piemonte. Vannoni è il presidente della Stamina Foundation, l’organizzazione che promuove la diffusione di un proprio trattamento che sostiene sia a base di cellule staminali, in grado di curare malattie gravi e invalidanti per cui non esistono cure. Contro il trattamento, ritenuto inutile e in alcuni casi dannoso, si sono espressi scienziati, riviste scientifiche e una commissione del ministero della Salute e ci sono state diverse inchieste giornalistiche. La vicenda giudiziaria di Torino riguarda la richiesta alla Regione Piemonte di un finanziamento di 500mila euro, che fu poi revocato, per la realizzazione di un laboratorio. Davide Vannoni è stato rinviato a giudizio nel processo per la tentata truffa alla Regione Piemonte. Lo ha deciso il gup di Torino, Luca Del Colle. Il legale del presidente di Stamina Foundation, Roberto Piacentino, aveva chiesto la prescrizione del reato o, in alternativa, l’assoluzione. Davide Vannoni non era in aula. Il processo inizierà il 3 aprile. La vicenda è quella relativa alla richiesta alla Regione Piemonte di un finanziamento di 500 mila euro, prima concesso e poi revocato, per un laboratorio sulle cellule staminali.
Davide Vannoni è stato rinviato a giudizio. Il presidente di Stamina Foundation è coinvolto nel processo a Torino per tentata truffa alla Regione Piemonte: chiese 500mila euro per aprire un laboratorio sulle staminali.
In seguito all’abbattimento del volo MH17 di Malaysia Airlines mentre stava sorvolando l’Ucraina dell’est probabilmente a causa del lancio di un missile, si è tornato a parlare di sicurezza dei viaggi in aereo: in particolare perché un altro volo della compagnia aerea malese, MH370, era scomparso lo scorso marzo senza essere più trovato. Come avviene spesso dopo incidenti di questo tipo, molte persone si domandano se sia il caso di non volare più con la compagnia aerea che ha avuto un incidente in cui sono morte centinaia di persone. Nate Silver, famoso esperto di statistica statunitense e che da qualche tempo ha costruito il suo sito di informazione FiveThirtyEight, si è chiesto se la scelta di non volare più con una compagnia aerea incidentata sia razionale, giustificabile dai dati, e non solo una reazione irrazionale condizionata dalla paura. Per studiare il fenomeno, Silver ha usato le informazioni raccolte da Aviation Safety Network, un servizio della Flight Safety Foundation che mette insieme i dati sui voli di linea in giro per il mondo. Il periodo di riferimento scelto per lo studio è stato quello degli ultimi 30 anni, suddiviso in due parti: una tra il 1985 e il 1999, l’altra tra il 2000 e il 2014. La divisione è servita per trovare possibili correlazioni tra l’andamento degli incidenti in una parte con l’altra: “se si identifica un legame, significa che il rischio di incidenti persiste, e che è prevedibile entro una certa misura in base alla linea aerea” scrive Silver.
Dopo un incidente è meglio evitare quella compagnia aerea? dipende dalle compagnie: lo statistico Nate Silver ha fatto dei calcoli estesi su incidenti e linee aeree.
Il magazine online The Verge ha ricavato dal secondo trailer del nuovo film di Star Wars, Il risveglio della forza, cinque possibili scelte tecniche adottate nel film. Alcune di queste sono piuttosto tipiche del regista J.J. Abrams – noto per aver creato la celebre serie televisiva Lost e per aver diretto gli ultimi due film della saga cinematografica di fantascienza di Star Trek: e tutte e cinque sono piuttosto diverse da quelle utilizzate per gli ultimi film della saga, cioè quelli della cosiddetta “nuova” trilogia, usciti fra il 1999 e il 2005. Abbiamo messo insieme le cinque tecniche elencate da The Verge: le gif sono state estratte dal loro articolo. Star Wars: Il risveglio della forza uscirà nei cinema italiani il 16 dicembre 2015. La carrellata
Le tecniche cinematografiche del nuovo Star Wars. The Verge le ha ricavate dalle scene contenute nel secondo trailer del film: ce ne sono alcune già usate da J. J. Abrams in Star Trek.
È uscito per l’editore Contrasto il libro “Visti & Scritti”, una nuova raccolta di testi e fotografie del fotografo siciliano Ferdinando Scianna che contiene 350 ritratti di grandi personaggi (attori, scrittori, registi, colleghi fotografi) ma anche di amici e familiari di Scianna, oltre che di persone comuni – ci sono persone comuni? – che hanno colpito lo sguardo del fotografo: ogni ritratto è accompagnato da un testo in cui Scianna presenta il personaggio, ne descrive i tratti caratteriali (oltre che estetici), racconta il momento dello scatto e il suo rapporto con la persona fotografata. Mi capitava ogni tanto di sognare che entravo in una piazza e in quella piazza, gremita, scoprivo che c’erano le persone, attraverso le quali ho vissuto la vita. I vivi, i morti, i miei cari, gli amici, i tanti maestri, e in tutti mi riconoscevo, tutti mi suscitavano ricordi, emozioni, pensieri. Un sogno felice. Quella piazza è diventata questo libro. Sono tanti, ma molto più numerosi sono quelli che non ci sono. In un certo senso ci sono tutti, li ringrazio.
Otto fotografie di Ferdinando Scianna. Raccolte nel suo nuovo libro di fotografie e racconti "Visti&Scritti", edito da Contrasto.
Chissà a che cosa pensava il campione di scacchi Viswanathan Anand mentre sfrecciava in auto da Francoforte verso Sofia. Quaranta ore di macchina obbligate dall’immancabile nube, quasi fantozziana, del vulcano islandese che aveva paralizzato i cieli di mezza Europa. Forse Anand rifletteva sulle mosse da fare sulla scacchiera per non dare scampo al bulgaro Veselin Topalov, il suo avversario, che lo aspettava a Sofia per la sfida. Il quarantenne indiano sarebbe dovuto arrivare a Sofia una settimana prima della finale del campionato del mondo di scacchi, ma il viaggio poco fortunato ha fatto sì che arrivasse a un solo giorno dall’inizio della competizione. A poco sono servite le richieste per rimandare di tre giorni l’inizio dello scontro programmato per il 23 aprile: impassibile, la giuria gli ha concesso un solo giorno di recupero.
Il più grande scacchista del mondo. L'indiano Anand è campione del mondo: lo era l'anno scorso, e l'anno prima, e quello prima ancora.
La statunitense Johnson & Johnson, una delle più grandi industrie farmaceutiche e di cosmetici al mondo, ha cambiato la formula del suo conosciutissimo shampoo per bambini, quello che sulla confezione promette di non fare lacrimare gli occhi, grazie alla sua composizione molto delicata. La modifica interessa tutti i mercati in cui è attiva la società e il passaggio alla nuova ricetta avverrà entro i prossimi mesi. Il nuovo Johnson’s Baby Shampoo è all’apparenza uguale identico a quello vecchio, con lo stesso colore e lo stesso profumo, ma non contiene due componenti chimici ritenuti potenzialmente pericolosi: la formaldeide e l’isomero 1,4-diossano. I due composti sono stati rimossi in seguito alla crescente richiesta dei clienti di Johnson & Johnson, che due anni fa accettò di mettere mano alla sua formula per eliminarli entro la fine del 2013. Oltre allo shampoo, è stata cambiata la ricetta di circa altri 100 prodotti sempre per bambini, cosa che ha permesso di escludere i due componenti potenzialmente pericolosi. Entro il 2015 Johnson & Johnson rimuoverà formaldeide e 1,4-diossano da tutti i suoi prodotti anche per adulti, compresi quelli venduti sotto altri marchi posseduti dalla società come Neutrogena e Clean & Clear.
Johnson & Johnson ha cambiato il suo shampoo. Quello per bambini che non fa lacrimare: ha rimosso due composti potenzialmente pericolosi per la salute e ci ha messo due complicati anni.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (cioè l’insieme dei Presidenti delle varie regioni e province autonome) ha approvato un documento per uniformare in tutta Italia le procedure della fecondazione eterologa dopo l’ultima sentenza della Corte Costituzionale che, nell’aprile del 2014, ha stabilito che il divieto dell’eterologa previsto dalla legge 40 del 2004 era incostituzionale. L’accordo delle Regioni rappresenta anche una risposta alla decisione del governo di rinviare al Parlamento (con un allungamento dei tempi) la regolamentazione. La fecondazione eterologa consiste nel ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. Si differenzia dalla fecondazione omologa che si verifica quando seme e ovulo provengono dalla coppia stessa. Entrambe sono varianti della fecondazione artificiale o assistita.
Le nuove regole sulla fecondazione eterologa. Le Regioni hanno stabilito linee guida comuni: la legge 40 che la vietava è stata dichiarata incostituzionale, il governo non ha ancora rimediato (e non lo farà in tempi brevi).
Da alcuni giorni si sta discutendo molto della possibilità che i figli di persone che svolgono “lavori essenziali” possano andare a scuola e frequentare le lezioni in presenza anche qualora si trovino in zone in cui le scuole siano chiuse a causa delle restrizioni. Il 4 marzo una nota del ministero dell’Istruzione inviata ai dirigenti scolastici aveva specificato che la didattica in presenza sarebbe stata garantita anche ai figli delle persone che svolgono lavori essenziali, le quali avrebbero difficoltà a lasciare i propri figli a casa o a lavorare in remoto. La nota, firmata da Marco Bruschi, capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione – scelto dall’ex ministra Lucia Azzolina e ancora in carica in attesa che il nuovo ministro Patrizio Bianchi nomini un sostituto – aggiungeva i figli dei lavoratori essenziali agli studenti con disabilità, per i quali la didattica in presenza è garantita già in base all’ultimo DPCM del 2 marzo.
Che succede con i figli dei lavoratori essenziali. La scorsa settimana il ministero dell'Istruzione aveva detto che avrebbero potuto svolgere lezioni in presenza, ma pochi giorni dopo ha cambiato idea.
E. L. Doctorow (Edgar Lawrence), prolifico autore conosciuto per i suoi romanzi storici, è morto a 84 anni a causa delle complicazioni di un cancro al polmone, ha detto suo figlio. Doctorow, che era nato e cresciuto nel Bronx a New York, iniziò la sua carriera come editor negli anni Sessanta, occupandosi della pubblicazione di alcuni grandi autori come James Baldwin, Norman Mailer e Ian Fleming. Smise di occuparsi dell’editing per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura e divenne molto conosciuto nel 1971 con il suo Il libro di Daniel. Il vero successo lo ebbe nel 1975 con la pubblicazione di Ragtime, un romanzo su New York che mette insieme diversi temi dai problemi razziali alla produzione dei fuochi d’artificio, passando per i diritti del lavoro e la vita nei quartieri più degradati della città. Quel libro sarebbe stato inserito in seguito nella classifica dei 100 migliori romanzi del XX secolo redatta dalla Modern Library e sarebbe diventato il modo migliore per descrivere Doctorow, con la sua tendenza a mettere alla prova i suoi personaggi con eventi reali accaduti nella storia, a usare in maniera irriverente persone esistite veramente (J. P. Morgan e Harry Houdini fanno per esempio una loro breve comparsa in Ragtime), usando uno stile narrativo irrequieto e alquanto vivace.
È morto lo scrittore E. L. Doctorow. Era l'autore di "Ragtime" e di altri romanzi di successo, aveva 84 anni.
Michele Smargiassi ha raccontato su Repubblica il viaggio del primo treno ad alta velocità Italo, del Gruppo NTV di Luca Cordero di Montezemolo. Il primo Italo è partito alle 7 di ieri mattina dalla stazione di Napoli centrale ed è arrivato alla stazione di Milano Porta Garibaldi, passando per Roma Tiburtina, Firenze, Bologna. «Toilet occupata! Toilet busy!». Sbaglierò, ma c’è una punta di irritazione nella vocetta maschile registrata che ti ferma se cerchi di aprire la porta di un bagno che, appunto, è occupato. Ma sono tutte busy, le toilet, sul primo treno privato d’Italia, questo “Italo” bordò fiammante, in servizio Milano-Roma. Eppure non siamo neanche a Melegnano, che succede?Perché tutti vanno in bagno? Sarà effetto dell’eccitazione? Sì, ma è l’eccitazione del giocattolo nuovo, bisogna fare tutto, vedere tutto, provare tutto, andare dappertutto, c’è la calca perfino davanti alle due macchinette automatiche, a metà treno, dove un espresso costa 1,50 e una merendina 2 euro, i bambini vagano nei corridoi lindi come una nursery svedese e odorosi come un mobilificio, spingono i bottoni delle toilet per ascoltare la vocetta arrabbiata, e ridono.
Il primo viaggio di Italo. Michele Smargiassi ha raccontato su Repubblica il nuovo servizio ad alta velocità del gruppo NTV, che ha iniziato a circolare ieri.
Oggi, venerdì 8 febbraio, ci sarà uno sciopero nazionale dei dipendenti di Trenitalia. Lo sciopero inizierà alle 9.00 e continuerà fino alle 17.00 e riguarderà sia il personale dei treni che quello dei servizi di biglietteria (anche se con orari diversi): sono previsti disagi e rallentamenti per tutta la giornata. Tra venerdì e sabato mattina, inoltre, ci sarà uno sciopero dei macchinisti dei treni a lunga percorrenza dell’impianto di Genova. Questo secondo sciopero, dice Trenitalia, dovrebbe avere effetti limitati. Trenitalia ha detto che saranno garantiti i servizi dei treni Freccia, che in alcune regioni potrebbero essere confermati tutti i treni previsti e che nelle regioni in cui ci saranno più adesioni allo sciopero sarà privilegiato il mantenimento delle corse negli orari di punta. Trenitalia ha detto inoltre che saranno garantiti i collegamenti fra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino, con il treno “Leonardo Express” o con autobus sostitutivi.
Lo sciopero di Trenitalia di venerdì 8 febbraio. Durerà dalle 9 alle 17 e potrebbe causare ritardi e rallentamenti su molte linee locali e nazionali.
Fino al prossimo settembre il museo di Storia Naturale dello Smithsonian’s National Museum di Washington D.C. esporrà le 82 fotografie vincitrici del “Nature’s Best Photography Windland Smith Rice International Awards“, un concorso fotografico di natura e animali aperto al pubblico a cui hanno partecipato fotografi da 51 paesi da tutto il mondo, per un totale di 20mila foto da selezionare. Il concorso è nato nel 1996 per avvicinare il pubblico alla natura e alla protezione delle specie animali ed è poi stato dedicato alla fotografa e ambientalista Windland Smith Rice, che ha lavorato a lungo per il concorso: si apre ogni gennaio (potere mandare le vostre foto qui) e le immagini vengono giudicate da una giuria di esperti nel campo della fotografia, della scienza e dell’ambiente. Quest’anno la vincitrice del Gran premio è Daisy Gilardini, una fotografa di paesaggi che vive nella Columbia Britannica, in Canada, che ha fotografato un orso polare e i suoi cuccioli alle prime uscite dalla tana. Il premio come Giovane fotografo dell’anno è andato invece a David Rosenzweig, che quando ha scattato la sua foto a una femmina di leopardo e al suo cucciolo aveva 17 anni. Poi ci sono una foca che fa l’occhiolino, una volpe che sbadiglia e un pinguino saltarocce, tra le migliori foto selezionate nelle altre categorie.
Belle foto di animali in mostra allo Smithsonian. Tra quelle che hanno vinto il concorso fotografico "Nature’s Best": ci sono una foca che fa l'occhiolino e una volpe che sbadiglia.
Daniele Bosio è l’ambasciatore italiano in Turkmenistan – o meglio lo era: è stato sospeso dal ministero degli Esteri italiano dopo che lo scorso 5 aprile è stato arrestato. Da allora è detenuto nella prigione di Binan, nelle Filippine, a poco più di trenta chilometri da Manila, con l’accusa di abuso e traffico di minori. Mercoledì 14 maggio, davanti al tribunale che si sta occupando del caso e che si trova nel piccolo distretto di Laguna, alla periferia della capitale, Bosio ha negato ogni accusa e si è dichiarato innocente: è stata però nuovamente rinviata l’udienza preliminare su richiesta della ONG “Bahay Tuluyan”, che si occupa di tutela dei diritti dei bambini e che ha denunciato il diplomatico. La questione centrale è per ora dunque ancora legata alla sede processuale: l’accusa chiede infatti che il processo venga spostato a Manila. La notizia del nuovo rinvio è stata data dall’avvocato di Bosio, Elisabetta Busuito. Bosio ha 46 anni ed è di Taranto. È stato arrestato all’inizio di aprile durante una vacanza nelle Filippine, a seguito di una denuncia presentata da parte di due attiviste della ONG “Bahay Tuluyan”: hanno detto di averlo notato in compagnia di tre bambini di 9, 10 e 12 anni in un parco acquatico. Le due donne si erano insospettite perché l’uomo non sembrava essere il loro padre: si erano avvicinate, avevano fatto qualche domanda ai bambini e avevano avuto una discussione con lo stesso Bosio, che aveva detto di aver incontrato i bambini per strada, dove chiedevano l’elemosina, di aver comprato loro cibo, vestiario e medicine, di averli ospitati a casa sua (se per una o due notti, questo non è ancora stato chiarito) e di averli lavati.
Le ultime su Daniele Bosio. Ieri si è tenuta una nuova udienza per l'ambasciatore italiano arrestato nelle Filippine per abuso e traffico di minori, che continua a dirsi innocente.
Hiroo Onoda è morto ieri giovedì 16 gennaio a causa di un infarto: aveva 91 anni e dal 6 gennaio scorso era ricoverato in un ospedale di Tokyo. Non l’avete mai sentito nominare, ma avete sicuramente sentito parlare di lui: fu il leggendario ultimo soldato dell’esercito imperiale giapponese che continuò a combattere per decenni sull’isola filippina di Lubang nonostante il Giappone si fosse arreso e la Seconda guerra mondiale finita. Quello da cui viene il modo di dire “l’ultimo giapponese” per descrivere chi resiste inutilmente a cambiamenti già avvenuti e accettati dalla collettività. Quando Hiroo Onoda aveva poco più di vent’anni, fu addestrato nei servizi segreti a Nakano. Nel libro in cui racconta la sua storia, pubblicato anche in Italia con il titolo “Non mi arrendo”, dirà:
È morto “l’ultimo soldato giapponese”. Hiroo Onoda aveva 91 anni: continuò a combattere nelle Filippine per quasi 30 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
Il 14 gennaio uscirà in Italia Creed – Nato per combattere, uno spinoff della saga di Rocky che racconta la storia di Adonis Creed, figlio di Apollo Creed, co-protagonista dei primi due film della serie e nato da una relazione extra-coniugale. In Creed – Nato per combattere, Adonis Creed, che non ha mai conosciuto suo padre e ha avuto un’infanzia piuttosto difficile, va a Philadelphia per cercare l’ormai anziano e ritirato Rocky Balboa per ricostruire la storia di suo padre e convincerlo a diventare il suo allenatore. Nella storia raccontata dalla saga, Apollo Creed muore durante un combattimento contro il pugile sovietico Ivan Drago (raccontato in Rocky IV). Nel nuovo film, oltre a Sylvester Stallone che interpreta Rocky, c’è l’attore Michael B. Jordan, che interpreta Adonis Creed e che i fan di The Wire dovrebbero riconoscere (così come un altro suo allenatore che si vede nel trailer). Questa scena mostra la discussione tra Adonis Creed e la moglie di suo padre, che lo ha adottato quando era adolescente, quando lui le dice di aver deciso di diventare un pugile professionista, mostrandole le ferite di un recente incontro perso.
Una scena di “Creed – Nato per combattere”. È lo spinoff della saga di Rocky che racconta la storia del figlio di Apollo Creed, uscirà in Italia il 14 gennaio e se ne parla molto bene.
Il 12 settembre è morto il designer inglese Terence Conran, che nel 1964 fondò i negozi di arredamento Habitat, che cominciarono a vendere mobili pronti da assemblare anni prima dell’arrivo di Ikea nel Regno Unito. Conran aveva 88 anni. La sua carriera era cominciata negli anni Quaranta, ma fu negli anni Sessanta che divenne uno dei designer britannici più noti, portando avanti l’idea che il «buon design» dovesse essere democratico, cioè accessibile a tutti. Negli anni oltre ai negozi di Habitat aprì ristoranti, fondò molti altri marchi di oggetti per la casa e non solo, e scrisse più di cinquanta libri. Collaborò inoltre alla fondazione del Museo del Design di Londra. Terence Conran insieme alla moglie Shirley nel 1955 (Express/Express/Getty Images)
È morto il designer Terence Conran, fondatore dei negozi di arredamento Habitat.
La condanna per violenza sessuale a Bill Cosby, un attore e comico americano noto per la serie tv I Robinson, è stata confermata in appello. Lo ha deciso la Corte Suprema della Pennsylvania, confermando tutte le accuse che nel 2018 avevano portato alla condanna in primo grado da tre a dieci anni di carcere per violenza sessuale aggravata nei confronti di Andrea Constand, una dipendente della Temple University. Le donne che hanno accusato Cosby sono state decine, diverse delle quali hanno raccontato di essere state drogate e poi stuprate in stato di incoscienza. Un primo processo si era concluso con un “mistrial”, cioè un annullamento, perché la giuria non era riuscita a raggiungere un verdetto. Al momento Cosby sta scontando la pena in un carcere alla periferia di Philadelphia. Quello di Cosby fu uno dei primi casi di potenti uomini dello spettacoli accusati di comportamenti sessuali predatori a generare il movimento #MeToo.
La condanna per violenza sessuale a Bill Cosby è stata confermata in appello.
Venerdì 15 maggio 2015 ci sarà uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale: è stato indetto dall’USB Lavoro Privato per tutta la giornata ma avrà modalità e orari diversi a seconda della città. – Lo sciopero a Roma coinvolgerà i dipendenti ATAC, Roma Tpl e Cotral e durerà dalle 8.30 alle 17 e poi dalle 20 fino a fine servizio. Oltre che per gli autobus (anche periferici ed extraurbani), le metro e i tram, non sarà garantito il servizio sulle ferrovie urbane Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo.
Tutto sullo sciopero nazionale dei mezzi pubblici di domani, venerdì 15 maggio. Tutte le informazioni e gli orari sulle modalità dello sciopero, città per città (A Milano il prefetto ha precettato i lavoratori).
Il 14 maggio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è atterrato all’aeroporto di Lake Charles, in Louisiana, dove è stato accolto dal vicegovernatore Billy Nungesser. Nungesser, che è Repubblicano e suo sostenitore, indossava per l’occorrenza un paio di calzini con disegnata sopra la faccia di Trump da cui svolazzava un ciuffo giallo al posto dei capelli.
I calzini di Donald Trump e la merce fasulla su Amazon. Wired racconta una storia esemplare su come il grande sito di e-commerce rischi di favorire i prodotti contraffatti.
Giovedì Apple ha lanciato su iBooks un’edizione digitale e interattiva di A Game of Thrones, il primo libro della saga scritta da George R.R. Martin Cronache del ghiaccio e del fuoco, da cui è tratta la famosa serie tv Game of Thrones. Le nuova edizione, che celebra i 20 anni dall’uscita del primo libro, prevede mappe interattive, note audio, alberi genealogici, vocabolari e altre note inedite di Martin, e sarà seguita dall’uscita degli altri volumi: A Clash of Kings, il 27 ottobre, A Storm of Swords il 15 dicembre, A Feast for Crows il 2 febbraio e A Dance of Dragons il 30 marzo. Il primo libro contiene anche un estratto del sesto e attesissimo libro di Martin, The Winds of Winter, che Martin aveva già reso disponibile sul suo sito personale, ma che ora si troverà solo su iBooks. I libri sono tutti in inglese e si possono acquistare su iTunes, il primo a 7,99 euro i successivi a 10,99. Non ci sono ancora novità sulla data di pubblicazione del sesto libro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La versione digitale delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, solo su Apple. La saga da cui è tratta "Game of Thrones" uscirà su iBooks con nuovi contenuti interattivi, da qui a marzo.
L’azienda giapponese di videogiochi Sega ha annunciato che nei prossimi mesi uscirà una versione “mini” di una delle sue consolle più famose, il Sega Mega Drive. La nuova consolle, che si dovrebbe chiamare Sega Mega Drive Mini, è stata presentata ieri dal CEO dell’azienda Haruki Satomi, che ne ha annunciato l’uscita in Giappone nel 2018 per il suo trentesimo anniversario. Non si sa ancora quando uscirà nel resto del mondo. Al momento si sa solo che, come aveva già fatto Nintendo con il Super Nintendo Mini, sarà più piccola dell’originale e permetterà di giocare a vari giochi già installati, ma non è stata ancora comunicata la lista dei giochi disponibili. 「メガドライブ」誕生30周年記念!『メガドライブ ミニ』(仮称)2018年発売決定!
Sega farà un Mega Drive Mini. Sarà più piccola dell'originale e conterrà già vari giochi installati, ma per il momento uscirà solo in Giappone.
Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti È quello alla fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes, che promise un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue che non ha mai funzionato
La scuola di Pavlov. Il sarcastico comunicato del Ministero dell'Istruzione sulla "notizia che non lo era" dell'aumento dei finanziamenti alle scuole private.
Insieme alle competizioni sportive professionistiche, negli ultimi mesi si è fermata la maggior parte delle scommesse sportive collegate, che fanno parte di un settore che vale, nel mondo, circa 500 miliardi di dollari l’anno. In questi mesi senza sport ci sono state però delle scommesse che sono andate avanti, e con notevole successo. Sono quelle legate agli eSport, un nome che racchiude molte attività tra loro tanto diverse: dai videogiochi (di guerra, di calcio, di automobili) giocati in modo professionistico fino ai videogiochi che addirittura si giocano da soli, senza giocatori umani e con partite simulate dal computer. Marc Blume, che si occupa di questioni finanziarie per l’agenzia di scommesse Pinnacle, ha detto al New York Times che fino a qualche anno fa parlare di scommesse sugli eSport generava scarso interesse, se non addirittura ilarità, ma ora è cambiato tutto. Grazie alla riduzione delle attività sportive reali su cui scommettere, ci si aspetta che nel mondo il settore delle scommesse sugli eSport possa generare nel 2020 ricavi per almeno 14 miliardi di dollari, circa il doppio rispetto al 2019. Il tutto in un settore che, al contrario, avrà di certo ricavi inferiori rispetto all’anno precedente.
Senza sport, molti scommettitori si sono dati agli eSport. Le scommesse su videogiochi e simulazioni erano già in crescita, ma ora sono decollate: chi scommette trova sempre qualcosa su cui farlo.
Marcos y Marcos ha pubblicato il libro Undici treni di Paolo Nori, scrittore, traduttore e blogger del Post. Il libro è ambientato a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna: il protagonista, Stracciari, racconta la sua vita al vicino Baistrocchi, il narratore del romanzo, che incontra nel bar sotto casa, talmente squallido che i due lo hanno ribattezzato Tristobar. Il racconto arriva a Baistrocchi come una sequenza di file audio registrati da Stracciari e inviatigli per posta elettronica dopo la sua partenza da Casalecchio; il libro si compone così della trascrizione di questi file, che Baistrocchi sbobina e organizza in capitoli del libro, aggiungendo delle note a commento di alcuni passaggi. Questo è l’inizio del racconto di Stracciari.
“Ricordati una cosa sola”. Un capitolo dell’ultimo libro di Paolo Nori, "Undici treni".
È morta a 93 anni la cantante e attrice francese Juliette Gréco, nella sua casa di Ramatuelle, nel sud della Francia. Gréco era una della cantanti francesi più famose al mondo: iniziò a cantare negli anni del dopoguerra a Saint-Germain-des-Prés a Parigi e presto divenne, scrive Le Figaro, «simbolo del fermento esistenzialista e artistico» del quartiere. Nel 1949 iniziò a cantare nel cabaret Le Boeuf sur le toit, dove interpretava le poesie di noti scrittori francesi: Si tu t’imagines di Raymond Queneau fu uno dei suoi primi successi. Negli anni seguenti cantò testi di musicisti e scrittori come Jacques Brel, Serge Gainsbourg, Georges Brassens, Jacques Prévert, Charles Aznavour e Jean-Paul Sartre, di cui era amica. Gréco fu un modello di stile – per il fascino, il modo di cantare sensuale, gli abiti neri («perché è l’unico colore che mi difende e protegge, con un altro qualcuno potrebbe vedermi») e attillati, il caschetto e una linea di matita sugli occhi – e un esempio femminista e progressista, si schierò a favore del divorzio, del diritto all’aborto e contro le discriminazioni verso gli omosessuali, le prostitute e gli emarginati in generale.
È morta Juliette Gréco. Fu una delle cantanti francesi più famose di sempre, aveva 93 anni.
L’area della California a sud di San Francisco, dove c’è la Silicon Valley, ha da anni un problema di case: non ce ne sono abbastanza per tutti quelli che ci arrivano, spesso per lavorare per grandi aziende del settore tecnologico, e quelle che ci sono ora costano tantissimo e sono sempre più inavvicinabili per chi invece ha un lavoro normale. Tra le grandi società che hanno sede in quella zona c’è anche Facebook – i suoi uffici sono a Menlo Park, in mezzo alla Silicon Valley – che per provare a ridurre il problema potrebbe mettersi a costruire case. Ne ha parlato il Wall Street Journal in un articolo intitolato “La risposta di Facebook alla crisi degli alloggi nella Silicon Valley: costruire appartamenti“. La Silicon Valley è la famosa zona dove hanno sede moltissime start-up e società di tecnologia. Fu chiamata così negli anni Settanta perché lì c’erano molte fabbriche di semiconduttori e di microchip, per fare i quali serve il silicio (“silicon” in inglese). La rapida e grandissima crescita che hanno avuto negli ultimi anni le società della Silicon Valley ha portato molti nuovi dipendenti in cerca di casa: chi ha più soldi (e in genere i dipendenti di Facebook o Google li hanno) la trova, chi ne ha meno fa fatica ed è spesso costretto a fare il pendolare, vivendo lontano da dove ogni giorno va a lavorare.
Facebook costruirà case? lo ha proposto in cambio dei permessi per allargare i suoi uffici a Menlo Park, nella Silicon Valley, dove i dipendenti delle grandi società di tecnologia stanno diventando un problema.
Nella notte tra domenica 10 gennaio e lunedì 11 (ora italiana) si è tenuta la 73esima edizione dei Golden Globes 2016, i premi televisivi e cinematografici che vengono assegnati ogni anno dalla Hollywood Foreign Press Association, un’associazione che riunisce i giornalisti internazionali che si occupano di cinema e tv. Tra le persone da fotografare – alla cerimonia, ma anche alle feste che si sono tenute dopo – come si può immaginare c’erano soprattutto attori, molti dei quali anche premiati (trovate l’elenco per categorie qui). Alla cerimonia di premiazione gli attori Mark Wahlberg e Will Ferrell hanno indossato un paio di occhiali adatti a Capodanno, mentre Jonah Hill ha provato a travestirsi dall’orso di The Revenant. In molti si sono divertiti a giocare con il proprio premio: Taraji P. Henson l’ha coccolato, Christian Slater l’ha brandito come fosse una spada, Sam Smith l’ha guardato come se non credesse fosse vero e Pete Docter (regista di Inside Out) se l’è messo in testa. Alla festa di Warner Bros e della rivista Instyle il cast della serie tv Transparent è finito per terra dopo essersi messo in posa per una foto. In questa selezione fotografica ci sono poi Heidi Klum, Jennifer Lawrence, Katy Perry, Cate Blanchett, Leonardo DiCaprio, Sylvester Stallone (in una posa molto soddisfatta) e Ryan Gosling che guarda Brad Pitt in un certo modo. I migliori momenti della serata invece sono qui.
Le migliori foto dei Golden Globes 2016. Premi branditi, esibiti, sollevati, nascosti e leccati da una gran quantità di celebrities vestite a festa, la notte scorsa a Los Angeles.
Il giudice del tribunale di Torino ha assolto tutti i 15 imputati nel processo per il fallimento di Seat Pagine Gialle perché il fatto non sussiste. Il pubblico ministero Valerio Longi aveva chiesto per gli imputati, accusati di bancarotta fraudolenta, condanne per un totale di 75 anni, cinque anni per ognuno. Diciassette anni dopo il fallimento della società sono stati assolti, tra gli altri, l’ex presidente di Seat Pagine Gialle, Enrico Giliberti, e l’ex amministratore delegato, Luca Majocchi. Sotto accusa era finita la distribuzione agli azionisti di un dividendo pari a tre miliardi e 578 milioni di euro decisa dall’assemblea del 15 aprile 2004. Secondo la tesi accusatoria questa ripartizione di utili contribuì a generare «un’esposizione finanziaria insostenibile» portando l’azienda al fallimento.
Sono stati tutti assolti i 15 imputati nel fallimento di Seat Pagine Gialle.
Ofiuco è una delle 88 costellazioni moderne, significa “colui che porta il serpente”, viene spesso chiamata Serpentario e stando agli articoli pubblicati dai quotidiani negli ultimi giorni rappresenta anche il tredicesimo segno zodiacale, ignorato dagli astrologi accusati di non aver tenuto conto del moto di precessione della Terra, che nel corso dei secoli ha cambiato il nostro modo di vedere la volta celeste. L’esistenza dell’Ofiuco è naturalmente nota da tempo agli astronomi, ma l’argomento è tornato in voga in seguito a un articolo pubblicato sullo Star Tribune, un giornale del Minnesota, dove l’astrofisico Parke Kunkle ha ricordato che nel corso dei millenni la Terra ha cambiato il proprio asse di rotazione a causa della sua forma non perfettamente sferica e delle forze gravitazionali lunari. Il moto di precessione, che impiega circa 25.800 anni per fare un giro completo (immaginate il movimento di una trottola), fa sì che la posizione delle stelle sulla sfera celeste cambi lentamente. Le stelle restano lassù dove sono, ma ci appaiono collocate diversamente perché intanto la Terra si muove e cambia il proprio orientamento. Gli astrologi non tengono conto di questo cambiamento e continuano a usare mappe del cielo basate sui sistemi adottati circa duemila anni fa dai babilonesi per misurare lo scorrere del tempo.
Il tredicesimo segno zodiacale. Si chiama Ofiuco, ma non viene preso in considerazione dagli astrologi che usano ancora le mappe del cielo dei babilonesi.
Beyoncé ha annunciato tutte le date del suo “Formation Tour“, la maggior parte dei concerti si terranno negli Stati Uniti, ma c’è anche una parte europea del tour. Beyoncé ha annunciato il tour in occasione dell’esibizione dell’Halftime Show al Super Bowl che si è giocato nella notte tra domenica e lunedì. Formation è il titolo del suo ultimo singolo: nei giorni scorsi ne era uscito un video, girato a New Orleans. Beyoncé ha cantato anche Formation durante l’Halftime Show. Il tour inizierà il 27 aprile e ci sarà un’unica data italiana, a Milano, il 18 luglio. Sul sito di Beyoncé è scritto che dal 9 febbraio sarà possibile acquistare i biglietti in prevendita. 04-27 Miami, FL – Marlins Park 04-29 Tampa Bay, FL – Raymond James Stadium 05-01 Atlanta, GA – Georgia Dome 05-03 Raleigh, NC – Carter-Finley Stadium 05-05 Nashville, TN – Nissan Stadium 05-07 Houston, TX – NRG Stadium 05-09 Dallas, TX – AT&T Stadium 05-12 San Diego, CA – Qualcomm Stadium 05-14 Los Angeles, CA – Rose Bowl 05-16 Santa Clara, CA – Levi’s Stadium 05-18 Seattle, WA – CenturyLink Field 05-20 Edmonton, Alberta – Commonwealth Stadium 05-23 Minneapolis, MN – TCF Bank Stadium 05-25 Toronto, Ontario – Rogers Centre 05-27 Chicago, IL – Soldier Field 05-29 Detroit, MI – Ford Field 05-31 Pittsburgh, PA – Heinz Field 06-03 Boston, MA – Gillette Stadium 06-05 Philadelphia, PA – Lincoln Financial Field 06-07 New York, NY – Citi Field 06-10 Baltimore, MD – M&T Bank Stadium 06-12 Hershey, PA – Hersheypark Stadium 06-28 Sunderland, England – Stadium of Light 06-30 Cardiff, England – Millennium Stadium 07-02 London, England – Wembley Stadium 07-05 Manchester, England – Emirates Old Trafford 07-07 Glasgow, Scotland – Hampden Park 07-09 Dublin, Ireland – Croke Park 07-12 Dusseldorf, Germany – Esprit Arena 07-14 Zurich, Switzerland – Letzigrund 07-16 Amsterdam, Netherlands – Arena 07-18 Milan, Italy – Stadio San Siro 07-21 Paris, France – Stade de France 07-24 Copenhagen, Denmark – Parken 07-26 Stockholm, Sweden – Friends Arena 07-29 Frankfurt, Germany – Gommerzbank Arena 07-31 Brussels, Belgium – Roi Boudoin
Le date del Tour di Beyoncé, che passerà anche in Italia. Sono state annunciate dopo l'esibizione nell'intervallo del Super Bowl, la prevendita dei biglietti apre domani.
Diners of NYC è il progetto fotografico di Riley Arthur, che da due anni cerca di fotografare tutti i diners ancora aperti a New York. In italiano non esiste qualcosa di corrispondente: sono simili alle tavole calde sebbene più confortevoli, ma non sono nemmeno trattorie perché il cibo è più simile a quello dei fast food. Pur non avendoli in Italia, sappiamo quasi tutti di cosa si tratta: quei locali con grandi vetrate, luci al neon, tavoli di formica e sgabelli con la seduta rotonda che abbiamo visto nei film, nelle serie e nei quadri (come Nighthawks di Edward Hopper) e hanno costruito un certo immaginario legato agli Stati Uniti. Un tempo questo tipo di locale era diffusissimo. Oggi invece, con il cambiare delle abitudini e dei gusti culinari, se ne contano circa 250 in tutta New York. Arthur ne ha fotografati più di 200, girando i cinque distretti della città: dall’inizio del progetto dodici diners hanno chiuso e molti altri rischiano di farlo. In alcuni casi si tratta di locali storici, aperti da sessant’anni, e l’obiettivo di Arthur è creare un archivio che li raccolga tutti per riconoscerli come punto di riferimento per i quartieri e le persone che ci vivono.
I 250 diners rimasti a New York, fotografati. Da Riley Arthur, che vuole raccoglierli in un archivio per ricordarli quando non ci saranno più.
Dopo una settimana di proteste in diverse regioni e città d’Italia, all’interno del movimento dei “forconi” – già molto eterogeneo e difficile da definire con precisione – sono emerse delle differenze e divisioni. Sul sito del “Comitato 9 dicembre”, promotore delle proteste di questi giorni, è stato pubblicato un comunicato che prende le distanze dalla manifestazione organizzata a Roma per mercoledì 18 dicembre e da tutte le iniziative di Danilo Calvani e Gabriele Baldarelli, due leader del movimento nel Lazio, di fatto esautorandoli (Calvani è quello del video con la Jaguar, circolato moltissimo online in questi giorni). I firmatari del comunicato dicono di temere possibili problemi di ordine pubblico collegati alla manifestazione di mercoledì, motivo per cui non parteciperanno. È possibile che questi timori siano legati anche al ruolo nelle proteste di alcune organizzazioni di estrema destra: già sabato 14 dicembre Simone Di Stefano, vicepresidente di Casapound Italia, aveva sostituito la bandiera dell’Unione Europea esposta sul balcone della sede UE a Roma con quella italiana e per questo è stato condannato per direttissima a tre mesi di reclusione e cento euro di multa.
Le divisioni tra i “forconi”. Dopo le proteste della settimana scorsa ora i promotori litigano sulla manifestazione di mercoledì prossimo a Roma.
L’intercettazione che ha spinto i magistrati a indagare il sottosegretario ai Trasporti della Lega Armando Siri esiste, anche se probabilmente non corrisponde esattamente alla versione che ne hanno dato i principali quotidiani una settimana fa. Ieri, il quotidiano La Verità aveva accusato Repubblica e Corriere della Sera di aver inventato il testo dell’intercettazione del sottosegretario, ma oggi quasi tutti i quotidiani confermano il contenuto dell’intercettazione che secondo Repubblica e Ansa è stata depositata venerdì pomeriggio al tribunale del riesame di Roma. L’inchiesta che ha coinvolto Siri riguarda un presunto giro di tangenti e favori pagati per ottenere favori e facilitazioni da alcuni imprenditori siciliani dell’industria eolica, alcuni dei quali sospettati di avere rapporti con esponenti di Cosa Nostra. Siri, secondo i magistrati, avrebbe ricevuto o gli sarebbero stati promessi 30 mila euro in cambio del suo aiuto nell’approvazione di alcuni emendamenti nella legge di bilancio. Per questa ragione il sottosegretario è indagato per corruzione. Siri ha negato ogni accusa ed è stato difeso dal segretario della Lega Matteo Salvini.
L’intercettazione su Armando Siri esiste? la Verità sostiene sia inventata, ma tutti i principali quotidiani smentiscono questa tesi: il dubbio semmai è su quale sia il contenuto esatto.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: qui sotto, online sul Post, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Okay Kaya. Una cosa allegra e norvegese, che è giovedì, ma bisogna farsela bastare.
Per i tanti genitori e studenti che ricordano con terrore le lunghe file settembrine fuori da librerie e cartolerie in attesa del proprio turno, comprare i libri scolastici senza mettere piede fuori di casa è sempre un sollievo. Comprare testi scolastici online è anche particolarmente facile, perché tutte le librerie che vendono libri di scuola hanno l’elenco dei titoli adottati da ogni classe – sono le stesse scuole, sia pubbliche che private, a diffonderli –, quindi per prenotarli e comprarli basta sapere quale classe frequenteranno i propri figli e accedere direttamente alla lista, senza doverli cercare titolo per titolo. Abbiamo messo insieme alcune informazioni utili per comprare online i libri scolastici, nuovi, usati e in alcuni casi con sconti e promozioni particolari. Amazon In questo periodo su Amazon c’è una pagina dedicata ai libri scolastici dove si può fare una ricerca per istituto, selezionare la classe e acquistare tutti o una parte dei libri di testo per l’anno che viene. I libri comprati entro il 15 settembre si possono restituire fino al 15 ottobre. Inoltre, fino al 31 agosto, se oltre ai libri scolastici si acquistano anche articoli per una spesa di almeno 20 euro, si riceve da Amazon un buono da 5 euro per l’acquisto successivo. In queste settimane inoltre ci saranno diversi sconti su prodotti utili a chi comincia il nuovo anno scolastico, come zaini, quaderni e computer portatili.
Libri scolastici, come acquistarli online. È molto facile perché sui siti dei principali negozi ci sono già tutti gli elenchi dei libri scolastici adottati dalle classi.
Il 19 novembre del 2007 è il giorno in cui fu messo in vendita il Kindle, il lettore digitale di Amazon. Sono passati dieci anni da allora e per l’occasione Amazon ha pubblicato la classifica degli ebook di narrativa e la classifica di quelli di saggistica più venduti per Kindle. Nove dei dieci libri di narrativa sono stati scritti da donne; l’unico scritto da un uomo è The Fault In Our Stars di John Green, pubblicato in Italia da Rizzoli con il titolo Colpa delle stelle. Moltissimi di questi testi sono stati trasposti al cinema: oltre allo stesso libro di Green per la regia di Josh Boone, ci sono quelli della trilogia delle Cento sfumature scritta da E L James e quella di Hunger Games di Suzanne Collins, e poi Gone Girl diretto da David Fincher e The Help di Tate Taylor. La classifica degli ebook di saggistica ha una maggiore varietà: ci sono molte biografie e autobiografie, come quelle di Steve Jobs, Tina Fey e Chris Kyle, il più abile cecchino statunitense da cui venne tratto il film American Sniper; un libro di self-improvement e uno sul linguaggio dell’amore.
Gli ebook più venduti di sempre sul Kindle. Un bilancio a dieci anni esatti dall'uscita del lettore digitale di Amazon.
Il Foglio condivide oggi in un editoriale le ragioni di Sergio Marchionne nella scelta di produrre la nuova monovolume Fiat in Serbia, e così le spiega. Non si tratta del minore costo del lavoro serbo. Le multinazionali spesso investono in stati con alti costi della manodopera – Svezia, Germania, Svizzera – perché essi sono compensati da altri vantaggi. Ma l’Italia viene scartata. Non c’entra solo il precedente di Pomigliano d’Arco e la conflittualità sindacale. Nella graduatoria Doing Business della Banca mondiale, la Serbia è solo dieci posti indietro rispetto all’Italia, che si trova già nella parte bassa del- la classifica, al 78esimo posto. Ma quanto a “certezza dei contratti” Belgrado (97esima) fa meglio di noi che siamo al 156esimo posto, anche perché il nostro sistema giudiziario civile funziona malissimo. Senza contare poi il peso del fisco e della burocrazia. È così sorprendente che la multinazionale Fiat abbia scelto la Serbia?
Perché la Fiat va in Serbia. I giornali ricostruiscono le ragioni dell'annuncio che ha agitato la politica di ieri.
La compagnia aerea Air France-KLM ha chiuso il suo quarto anno fiscale consecutivo in perdita. La società è in gravi difficoltà a causa del costo molto alto del carburante, della concorrenza sempre più forte da parte delle compagnie low cost e dagli effetti della crisi economica, ha spiegato l’amministratore delegato Alexandre de Juniac durante un’audizione davanti a una commissione parlamentare. Air France-KLM è controllata per il 15,7 per cento dallo Stato francese e per questo motivo deve rendere periodicamente conto al Parlamento del proprio andamento finanziario. De Juniac non ha fornito dato precisi perché sono ancora in corso alcune consulenze sui bilanci, ma ha anticipato che le perdite di esercizio ammonteranno a “diverse centinaia di milioni di euro”. Il problema principale della società, ha spiegato l’amministratore delegato, è la sua incapacità di fare cassa. La mancanza di denaro ha reso difficoltoso il finanziamento di diversi investimenti e ha contribuito al considerevole aumento dell’indebitamento della società. Durante lo scorso anno è passato da 2 miliardi di euro a 6,5 miliardi. Tale condizione ha reso necessario l’avvio di un piano di salvataggio, che mira a migliorare la produttività e a ridurre le spese per nuovi investimenti. Il progetto prevede anche il congelamento delle nuove assunzioni e degli stipendi, scelta che dovrebbe portare a un risparmio di circa 490 milioni di euro quest’anno. L’obiettivo è ridurre l’indebitamento di almeno due miliardi di euro entro tre anni.
La crisi di Air France-KLM. La compagnia aerea franco-olandese - che possiede anche un pezzo della nuova Alitalia - ha chiuso il suo quarto anno fiscale consecutivo in rosso, dichiarando grosse perdite.
È online il teaser trailer di Fear the Walking Dead, uno spin-off di The Walking Dead che andrà in onda in sei episodi l’estate prossima negli Stati Uniti (e di cui AMC ha già ordinato la seconda stagione). La serie è ambientata a Los Angeles e comincia nei primissimi giorni dell’epidemia che fa diventare zombie un sacco di gente, ma non si può considerare un prequel: la storia si sviluppa in modo da sovrapporsi alla linea temporale di The Walking Dead, di cui è appena finita la quinta stagione. Il promo comincia con una voce televisiva che si augura che gli abitanti di Los Angeles si siano vaccinati contro l’influenza. Per spin-off si intende una storia che prenda spunto da un elemento o un personaggio laterale di un’altra storia – in questo caso la storia di The Walking Dead – trasformandolo nel proprio elemento o personaggio principale.
Il primo teaser trailer dello spin-off di “The Walking Dead”. Si intitola "Fear the Walking Dead" e andrà in onda quest'estate negli Stati Uniti.
A Very Murray Christmas è lo speciale natalizio di Bill Murray, prodotto da Netflix, disponibile dal 4 dicembre anche sulla versione italiana di Netflix. Il titolo è un gioco di parole: unisce il nome di Murray con “Merry Christmas”, l’espressione inglese per dirsi “Buon Natale”. In A Very Murray Christmas c’è, tra le altre cose, una canzone cantata da Murray e dai Phoenix, un gruppo rock francese: la canzone si chiama Alone on Christmas Day, una cover di un poco noto brano dei Beach Boys. Hanno partecipato anche Paul Schaffer, direttore musicale del David Letterman Show, l’attore e batterista Jason Schwartzman e il cantante statunitense David Johansen, anche noto come Buster Poindexter. A Very Murray Christmas è stato descritto come «un omaggio ai programmi di varietà classici». C’è Bill Murray che interpreta se stesso nel tentativo di realizzare il suo speciale natalizio: lui teme che nessuno si presenti al suo show televisivo a causa di una tempesta di neve che ha colpito New York, ma gli ospiti alla fine arrivano e «ballano e cantano nello spirito natalizio». Tra gli ospiti ci sono George Clooney, Amy Poehler, Chris Rock, Maya Rudolph.
La canzone di Natale dei Phoenix e di Bill Murray. Si chiama "Alone on Christmas Day", è una cover di una canzone dei Beach Boys e ha a che fare con "A Very Murray Christmas", lo speciale di Natale di Bill Murray su Netflix dal 4 dicembre.
Tra le varie immagini di animali selvatici che, con le restrizioni dovute alla pandemia di COVID-19, si erano fatti vedere in luoghi normalmente frequentati dalle persone, a marzo erano circolate due fotografie che mostravano un branco di elefanti in un campo di tè, con una didascalia secondo cui gli elefanti si erano ubriacati bevendo del vino trovato in un paesino cinese. La storia era falsa – le foto risalivano a dicembre e gli elefanti non avevano bevuto del vino – ma di aneddoti a proposito di elefanti ubriachi ce ne sono vari, anche tralasciando la famosa scena di Dumbo. Uno racconta la storia di un elefante ammaestrato che nel Settecento arrivava a bere 30 bottiglie di porto al giorno, fornitegli dal suo ammaestratore come ricompensa per le sue acrobazie. Un altro dice che nel 1974 un branco di 150 elefanti si ubriacò dopo essere entrato in un birrificio, dopodiché distrusse alcuni edifici e uccise cinque persone. Poi ci sono numerosi aneddoti secondo cui in Africa gli elefanti liberi in natura si ubriacherebbero mangiando frutti di marula fermentati.
Effettivamente gli elefanti non reggono l’alcol. La scienza ha confermato una vecchia leggenda metropolitana: non hanno il gene che serve per farlo (e che forse noi abbiamo grazie a un'abitudine dei nostri antenati).
C’è un soddisfacente equilibrio tra tenerezza e ferocia, tra piume e pellicce, negli animali da fotografare di questa settimana. Non potrete resistere allo sguardo indifeso di un piccolo leopardo delle nevi, mentre potrebbe un po’ inquietarvi una vedova nera che tesse la ragnatela attorno alla sua vittima. C’è il salto di una leonessa che afferra la sua carne cruda e un cucciolo di leopardo che gioca con la mamma. E poi animali in cui immedesimarsi: macachi che fanno le docce e piccioni a un bar, con gli umani che li guardano, simili. E poi un cielo rosa, romantico, con uno stormo di storni; e invece no, sono pipistrelli. Momento didattico finale: stavolta imparerete cos’è un Mata mata. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly beasts. Un cielo di pipistrelli, un ragno che uccide la sua vittima, ma anche cuccioli e tenerezza, tra gli animali da fotografare della settimana.
La International Air Transport Association (IATA), organizzazione internazionale che raggruppa centinaia di compagnie aeree di tutto il mondo, ha confermato le previsioni per il 2021: per il trasporto aereo sarà di nuovo un anno difficile, dopo il 2020 in cui l’epidemia aveva imposto forti limitazioni agli spostamenti e causato un crollo dei passeggeri in tutti gli aeroporti. Willie Walsh, direttore generale della IATA, ha detto di aspettarsi un ritorno del traffico ai livelli del 2019 nel 2023, solo se le compagnie aeree riusciranno a ripristinare tutti i collegamenti nei prossimi mesi. «Sono ottimista, ma prudente», ha detto Walsh. Nonostante un prevedibile aumento dei passeggeri registrato nel mese di maggio rispetto allo scorso anno (quando si stava appena uscendo dai lockdown), anche i gestori degli aeroporti italiani sono prudenti perché ci sono ancora moltissime incertezze legate all’andamento dei contagi, da cui dipendono le limitazioni e quindi gli spostamenti. Per Carlo Borgomeo, dal 25 giugno presidente di Assaeroporti, l’associazione che riunisce 32 società di gestione aeroportuale, gli aeroporti italiani stanno vivendo «in attesa della ripresa», che non è ancora iniziata e che sarà piuttosto lenta.
La lenta e incerta ripresa degli aeroporti. La conferma delle restrizioni agli spostamenti e la prudenza dovuta alla variante delta rallentano gli sforzi di un settore in difficoltà.
Nella serata di giovedì la Camera ha approvato la legge contro l’omofobia e la transfobia, un provvedimento che sta avendo un percorso parlamentare lungo e accidentato: i voti favorevoli sono stati 228 voti, i contrari 108 e gli astenuti 57. Ora la legge dovrà essere approvata anche in Senato. Il provvedimento è passato con i voti del PD e di buona parte di Scelta Civica, ma ha anche ricevuto parecchie critiche da destra e da sinistra. Le divisioni più recenti tra i partiti della maggioranza hanno riguardato la questione delle aggravanti della legge Mancino, una questione di cui si litiga fin dall’approvazione del disegno di legge in commissione Giustizia a luglio 2013. Il problema è l’estensione anche all’omofobia e alla transfobia dell’articolo 3 della legge Mancino, la legge del 1993 che prevede un’aggravante della pena – fino alla metà – per i reati del codice penale commessi sulla base di «discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi».
La Camera ha approvato la legge contro l’omofobia. È stata votata da PD e Scelta Civica, contrario invece il PdL: ora il provvedimento dovrà passare al Senato.
Duilio Poggiolini, uno dei più importanti dirigenti del ministero della Sanità tra gli anni Settanta e Novanta, già condannato per corruzione durante le inchieste note come “Tangentopoli”, è stato assolto ieri dal tribunale di Napoli nel corso di un altro processo di cui in Italia in passato si parlò tantissimo: il cosiddetto scandalo degli emoderivati, cioè del sangue infetto. Il procedimento, che tra numerose traversie è durato 23 anni, si è concluso con l’assoluzione di Poggiolini e di nove dirigenti e tecnici del gruppo farmaceutico Marcucci, tutti accusati di omicidio colposo plurimo per via delle morti che sarebbero state causate da trasfusioni di sangue infetto su cui né le case farmaceutiche né il ministero avrebbero vigilato a sufficienza. Lo scandalo degli emoderivati infetti fu un caso internazionale che riguardò migliaia di persone malate di emofilia, una malattia che causa un difetto nella coagulazione del sangue. In tutto il mondo migliaia di persone furono contagiate dal virus HIV e da quello dell’epatite C a causa delle trasfusioni di plasma infetto e altri prodotti derivati da quel sangue. Diverse aziende farmaceutiche internazionali furono accusate di aver sottovalutato e nascosto il problema, e negli anni sono emersi documenti interni che dimostrano la consapevolezza e il coinvolgimento di funzionari e dirigenti.
Duilio Poggiolini è stato assolto per lo scandalo del sangue infetto. Una storia che negli anni Ottanta era su tutti i giornali è arrivata alla sentenza di primo grado, 23 anni dopo l'inizio delle indagini.
I film di genere horror sono quelli che raccontano le storie che di solito sono ritenute più improbabili o inverosimili. Esistono invece molti famosi film horror o thriller-horror sono tratti da storie vere: in particolare quelli che raccontano le vicende e gli omicidi di alcuni famosi serial killer. Esistono online molte classifiche che raccolgono e raccontano le storie alla base di alcuni famosi film horror: abbiamo raccolto quelle più interessanti e particolari. Ci sono per esempio alcuni elementi che accomunano il serial killer Ed Gein al Norman Bates di Psyco, o la vera storia di un gruppo di cannibali del Nevada alle vicende del film Le colline hanno gli occhi. La principale fonte di storie horror che sono diventate film sembra essere l’Australia: sono successe lì le vere storie alla base di Open Water, Wolf Creek e Black Water. Dentro ogni foto, il film e la storia vera a cui si è ispirato:
Le storie vere nei film horror. Alla base di alcuni tra i più famosi horror degli ultimi decenni ci sono vicende realmente accadute di serial killer, sparizioni, esorcismi e attacchi di squali e coccodrilli.
Apple ha annunciato le date della prossima Worldwide Developers Conference, la conferenza annuale organizzata per mostrare le novità legate al software della società. Sarà dal 4 all’8 giugno prossimo a San Jose, in California. La WWDC dovrebbe iniziare con un evento nel quale Tim Cook e gli altri dirigenti di Apple illustreranno funzionamento e caratteristiche delle nuove versioni dei sistemi operativi iOS (iPhone e iPad) e macOS (computer). Apple da qualche anno non organizza più eventi speciali, mantenendo due sole presentazioni: quella poco prima dell’estate per il software e quella di fine estate per i nuovi iPhone. Al WWDC sono comunque spesso annunciate novità legate ai computer e ai tablet Apple.
La prossima Worldwide Developers Conference di Apple inizierà il 4 giugno.
Dal 30 marzo un attacco hacker a vari sistemi del comune di Brescia (Lombardia) ha reso inaccessibile per diversi giorni il sito del comune, ha impedito ai cittadini di usufruire dei servizi digitali dell’amministrazione, tra cui l’anagrafe, e ha messo in difficoltà il lavoro di molti uffici, che si sono trovati con le email non attive e i servizi informatici interni interrotti o funzionanti a rilento. Per giorni, la homepage del comune è stata sostituita da una schermata in cui l’amministrazione comunicava ai cittadini di essere stata «vittima di un attacco informatico da parte di ignoti, che ha causato danni alla rete, non consentendo di garantire i normali servizi» e in cui annunciava che avrebbe fatto denuncia alle autorità competenti. Il comune, si leggeva, stava lavorando per poter «tornare a regime al rientro delle festività pasquali», e soltanto nel pomeriggio di martedì 6 aprile la homepage è tornata accessibile, anche se non è chiaro se tutti i servizi siano effettivamente tornati attivi a pieno regime.
Un attacco hacker ha tenuto bloccato il comune di Brescia per una settimana. Dopo una richiesta di “riscatto”, e moltissimi malfunzionamenti, sembra che ora le cose stiano tornando alla normalità.
Sir James Dyson, il fondatore e proprietario dell’azienda britannica Dyson famosa soprattutto per i suoi aspirapolvere ciclonici, ha rinunciato al suo ambizioso progetto per sviluppare e produrre automobili elettriche. Ha dato la notizia ai suoi dipendenti attraverso un’email, che è poi finita nelle redazioni di diversi siti di tecnologia. Dyson ha spiegato che la rinuncia è derivata dall’impossibilità di trovare un acquirente interessato al progetto. Un paio di anni fa, Dyson aveva sorpreso molti analisti e investitori annunciando di volere mettere in vendita un’automobile elettrica, diversa da quelle già in circolazione. Alla fine di agosto dello scorso anno aveva esposto un piano con investimenti per oltre 2,5 miliardi di sterline (2,8 miliardi di euro) in diversi ambiti di ricerca, compreso quello per i veicoli elettrici. In molti all’epoca si erano chiesti se Dyson avesse risorse, di personale ed economiche, sufficienti per portare avanti un progetto su una scala così grande, e che tiene impegnati da decenni alcuni dei più grandi produttori di automobili al mondo.
Dyson ha rinunciato a produrre auto elettriche. Il famoso progettista di aspirapolvere ha chiuso il progetto spiegando di non vedere come "il prodotto possa essere commercializzato in un modo sostenibile”.
Tinder, l’applicazione per smartphone che permette alle persone di conoscersi online ed eventualmente incontrarsi, ha aggiunto alcune nuove funzioni per mettere ordine tra i propri contatti e ricevere qualche informazione in più sulle persone che vengono proposte dal sistema, oltre alle loro fotografie. Oltre al nome e all’età, Tinder adesso mostra nei profili informazioni sul lavoro e sull’istruzione ricevuta da ogni persona, sulla base delle notizie che le stesse hanno condiviso su Facebook, da cui l’applicazione estrae questo tipo di dati. Ogni utente può comunque personalizzare queste informazioni, rendendole più generiche o eliminandole del tutto. Secondo quelli di Tinder, la novità dovrebbe aiutare i suoi iscritti a scegliere meglio le persone con cui potrebbero avere una potenziale compatibilità (“Match”): se due persone indicano un interesse reciproco, l’applicazione permette loro di entrare in contatto e di mandarsi messaggi.
L’app di Tinder è cambiata. Ora mostra l'istruzione e il lavoro degli utenti, ha una chat più ordinata e algoritmi per trovare più facilmente persone compatibili.
John Hurt, famoso attore britannico di televisione, teatro e cinema, è morto il 27 gennaio 2017, a 77 anni. Da tempo era malato di cancro, anche se non aveva smesso di recitare. Nella sua carriera ha lavorato a decine di film e opere teatrali: i film per cui è più famoso sono sicuramente The Elephant Man – dove interpretava il protagonista John Merrick – Alien, e quelli della saga di Harry Potter, in cui ha recitato nel ruolo del venditore di bacchette Garrick Ollivander. Uno degli ultimi film a cui ha partecipato è stato Jackie, il film biografico su Jackie Kennedy con Natalie Portman. Nella sua carriera ha ricevuto moltissimi premi, fra cui due nomination all’Oscar – oltre che per The Elephant Man, per Fuga di mezzanotte di Alan Parker – un Golden Globe e diversi BAFTA, i principali premi cinematografici e televisivi britannici. Hurt era nato nel 1940 a Shirebrook, una piccola città abitata soprattutto da minatori, nel Derbyshire, in Inghilterra: era il terzo dei tre figli di una ex attrice e di un matematico. All’inizio studiò arte, ma già prima dei vent’anni si interessò alla recitazione. Studiò alla Royal Academy of Dramatic Art e a 22 anni iniziò a recitare a teatro. Nello stesso anno recitò anche nel suo primo film: The Wild and the Willing, un dramma romantico sulla vita di alcuni studenti universitari. Negli anni Sessanta e Settanta alternò cinema e teatro: recitò in alcune opere scritte da Harlod Pinter e interpretò anche Romeo in Romeo e Giulietta. Divenne però famoso soprattutto grazie alla tv, recitando in The Naked Civil Servant, un adattamento dell’autobiografia dello scrittore, modello e attore Quentin Crisp e vincendo un Emmy e un premio ai British TV Awards. Tra il 1978 e il 1980 recitò in tre dei suoi film più famosi: Fuga di mezzanotte, Alien e The Elephant Man. Ha avuto quattro mogli e due figli dalla sua terza moglie.
Chi era John Hurt. Era uno degli attori britannici più ammirati, noto soprattutto per "Elephant Man" e Harry Potter.
La Spagna è tornata ufficialmente in recessione, fa sapere l’Instituto Nacional de Estadística spagnolo INE. Nel primo trimestre del 2012, infatti, il Prodotto Interno Lordo della Spagna è calato dello 0,3 per cento, lo stesso ribasso del trimestre precedente. È la seconda volta in pochi anni che la Spagna ritorna in recessione dopo quella, molto grave, del 2009. Nell’ultimo anno, fa sapere l’INE, il PIL spagnolo è sceso mediamente dello 0,4 per cento. Anche l’economia del Regno Unito, la settimana scorsa, era finita in recessione. La notizia era attesa da diversi giorni e, paradossalmente, è meno grave del previsto. Il 23 aprile scorso, infatti, la Banca Centrale spagnola aveva stimato un calo più marcato del PIL nel primo trimestre del 2012, ossia dello 0,4 per cento. Intanto, sempre oggi, l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha annunciato di aver declassato il rating e gli “outlook” di ben 16 banche spagnole, dopo aver già tagliato il rating sovrano della Spagna la scorsa settimana. Tra le banche coinvolte ci sono Santander, la divisione Banesto, Bbva, Banco Sabadell, Ibercaja, Kutxabank, Banca Civica, Bankinter e Barclays.
La Spagna è di nuovo in recessione. E sempre oggi Standard & Poor's ha declassato ben 16 banche spagnole.
L’autostrada A22, quella che collega Modena al passo del Brennero, è chiusa in direzione nord tra Chiusa e Dogana del Brennero, in Alto Adige, a causa dell’avaria di un mezzo pesante che ne ha bloccati altri che non avevano le catene da neve. Dalla sera di venerdì ci sono 12 chilometri di coda tra Chiusa e Vipiteno, che anche il servizio di manutenzione delle strade ha fatto fatica a raggiungere. Centinaia di persone hanno dovuto passare la notte bloccate nelle proprie automobili. I tratti dell’A22 dove ci sono code e svincoli chiusi: qui si può vedere l’immagine aggiornata (Autostrade per l’Italia)
L’autostrada A22 è chiusa in direzione nord tra Chiusa e Dogana del Brennero: ci sono 12 km di coda. Ci sono 12 chilometri di coda tra Chiusa e Vipiteno a causa di un mezzo pesante in avaria.
È stato presentato il nuovo logo di TIM durante una conferenza stampa tenutasi a Roma mercoledì 13 gennaio. Da Maggio 2015 sotto l’acronimo TIM (Telecom Italia Mobile) sono raggruppate tutte le operazioni commerciali di Telecom Italia, la più importante azienda italiana nel settore telecomunicazioni. La presentazione del nuovo logo è stata fatta dall’amministratore delegato di TIM Marco Patuano e c’era anche Tim Berners-Lee, l’informatico britannico che inventò il world wide web e che è stato scelto da TIM come testimonial per la sua campagna di rebranding. Ecco la nuova #TIM. Il compimento di un percorso che parte dalla storia di tutti noi guardando al futuro pic.twitter.com/H2LjehARUW
È stato presentato il nuovo logo di TIM. Che dallo scorso maggio è il nome di Telecom Italia: è stato presentato nell'ambito dell'operazione di rebranding dell'azienda.
Il film di animazione Il piccolo Yeti (Abominable, in inglese) sta avendo diversi problemi nel Sudest asiatico, per via di una scena in cui si vede una mappa che rappresenta il Mar Cinese Meridionale come appartenente alla Cina, mentre in realtà è un’area rivendicata da diversi altri paesi. Finora Il piccolo Yeti era stato vietato in Vietnam e criticato dal ministero degli Esteri delle Filippine (che aveva chiesto di boicottare il film e cancellare la scena con la mappa). Ora si è aggiunta anche la Malesia, che ha detto che il film, che lì uscirà a novembre, sarà mostrato senza la scena della mappa. Come ha scritto il New York Times, «nessun film può può essere abbastanza carino da riuscire a evitare i problemi delle relazioni internazionali». The mystery of China's 'nine-dash line'–the basis for its claims in the South China Sea: http://t.co/ZUbnXagTYn pic.twitter.com/WF9N7SMuvD
I grandi problemi diplomatici del film “Il piccolo Yeti”. È un innocente film di animazione prodotto tra Cina e Stati Uniti, ma sta facendo arrabbiare molti paesi del Sudest asiatico per via di una mappa del Mar Cinese Meridionale.
Lunedì mattina a Melegnano, in provincia di Milano, una coppia di coniugi che ha adottato un giovane senegalese ha trovato per la seconda volta in una settimana dei graffiti razzisti nell’androne del proprio palazzo. Era successo la prima volta l’11 febbraio: i coniugi Paolo Pozzi e Angela Bedoni, genitori adottivi di Bakary Dandio, avevano trovato le scritte «Italiani=merda» e «Italiani pagate per questi negri di merda», con una freccia che indicava la propria abitazione. Questo lunedì invece hanno trovato la scritta «Ammazza al negar’» (espressione dialettale, il cui significato è comprensibile) e il disegno di una svastica, dove le altre scritte erano state cancellate. Pozzi e Bedoni hanno denunciato ai carabinieri l’accaduto e hanno avuto il sostegno di molti abitanti di Melegnano oltre che del sindaco Rodolfo Bertoli, del Partito Democratico, che vuole organizzare una manifestazione antirazzista nella cittadina. Dandio ha 22 anni, vive a Melegnano dal marzo del 2016 (con Pozzi e Bedoni da due anni) ed è un atleta. Nel 2017 ha vinto la gara dei 400 metri piani ai campionati nazionali di atletica; nel 2018 sia quella dei 400 metri piani che degli 800.
A Melegnano, in provincia di Milano, sono stati trovati diversi graffiti razzisti contro una famiglia che ha adottato un giovane senegalese.
Martedì pomeriggio il presidente della Commissione Bilanci del Parlamento Europeo, Johan Van Overtveldt, ha annunciato che il Consiglio dell’Unione Europea e il Parlamento Europeo hanno trovato un accordo preliminare relativamente al budget pluriennale, ovvero il piano che definisce quanto verrà investito nelle politiche che rafforzano il futuro dell’Unione tra il 2021 e il 2027. Tra le voci che il Parlamento è riuscito ad aumentare rispetto alla proposta iniziale del Consiglio – tradizionalmente più conservativa – ci sono spese per la salute e la ricerca. È stato inoltre raggiunto un accordo vincolante, se sarà approvato in maniera definitiva, per dotare l’Unione Europea di entrate dirette da qui al 2027. #MFF: EP negotiators and @EU2020DE with @EU_Commission have found a preliminary political agreement on future EU financing 2021-2027 #OwnResources #EUbudget
Il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno trovato un accordo sul budget pluriennale.
Negli ultimi giorni le milizie libiche di Misurata, cioè quelle che combattono per il governo di unità nazionale, hanno quasi concluso la riconquista di Sirte, la principale base dell’ISIS al di fuori di Siria e dell’Iraq. La battaglia, iniziata lo scorso giugno, è stata sbloccata nei primi giorni di agosto, quando l’aviazione americana ha iniziato una sistematica campagna di attacchi aerei in appoggio alle milizie libiche che combattono sul terreno. Ora che la sconfitta della branca libica dell’ISIS sembra imminente, nel nostro paese è aumentato il timore che i miliziani dello Stato Islamico possano infiltrarsi fra i migranti che arrivano via mare nel nostro paese o che possano colpirlo con attentati terroristici per una forma di ritorsione. L’indizio più concreto della possibilità di un attacco in Italia è stato fornito dalle autorità libiche, che secondo una serie di articoli del Corriere della Sera in questi giorni hanno avvertito il governo italiano della presenza di una cellula dello Stato Islamico a Milano. Secondo il Corriere, il gruppo sarebbe stato messo in piedi da Abu Nassim, un tunisino di 47 anni che ha vissuto a lungo in Italia prima di andare a combattere con vari gruppi estremisti prima in Afghanistan e poi in Siria. Di recente, Nassim (che in realtà si chiama Moez Ben Abdelkader Fezzani o Al Muaz Ben Abdelkader al Fezzani) è entrato a fare parte dello Stato Islamico ed è diventato uno dei leader del gruppo in Libia.
Perché si riparla del rischio terrorismo in Italia. Ora che in Libia l'ISIS sta diventando sempre più debole, il timore è che i suoi miliziani possano disperdersi e arrivare in Italia: ma le prove non sono molte.
Antonio Pascale, giornalista, scrittore e blogger del Post, scrive oggi sulla Lettura del Corriere del popolare concetto di “decrescita” – una deliberata politica di riduzione dei consumi e della produzione – e di come questo sia, secondo lui, un concetto improponibile economicamente ed egoista e pericoloso socialmente. Mi capita di ascoltare svariate volte la parola decrescita. È di gran moda, la usano un po’ tutti. Di recente, l’ho sentita pronunciare da Serena Dandini, Luca Mercalli, Carlo Petrini e dal mio scrittore preferito, Sandro Veronesi. E con sfumature particolari anche dai piccoli e medi imprenditori, quelli cioè che dovrebbero crescere. Marco Cassini della minimum fax: «Impegnarsi insieme, e reciprocamente, in una campagna di “decrescita felice”: produrre meno per produrre meglio». Il benestante italiano, più o meno di sinistra, si sta inscrivendo al club della decrescita e insiste su un punto: questo livello di consumi non è sostenibile per il pianeta. L’obiettivo è giusto, sono tuttavia incerto se rubricare questa posizione sotto la voce sensibilità verso il prossimo o sotto nuovo egoismo. Il fatto è che il concetto di decrescita non trova, in realtà, spazio nei dipartimenti di Economia, ma abbonda sulla bocca di quelli di noi che non hanno mai superato un esame di micro e macroeconomia, dunque tendono a coprire le lacune tecnico- scientifiche con un raffinato eloquio, grazie al quale i punti nevralgici vengono elusi e concetti tra loro distanti prendono, come dire, una buona e consolante nota, piacevole all’orecchio: l’abbondanza frugale (Serge Latouche). O ancora, e sempre sulla capacità oratoria, nella trasmissione Che tempo che fa del 29 gennaio 2012, Daniel Pennac tenta un raccordo tra l’amletica frase di Bartleby lo scrivano — «Preferirei di no» — e l’attuale crisi finanziaria: «La crisi viene da un eccesso di desiderio ». Di fronte a questo accumulo di inutili desideri, meglio una posizione di radicale ma gentile disappunto: «Preferirei di no». Una decrescita gentile.
La “decrescita” è una sciocchezza. Antonio Pascale spiega sulla Lettura del Corriere perché ridurre i consumi vuol dire ridurre i redditi, mentre la soluzione per sfruttare meno risorse si chiama innovazione.
Ai primi posti delle classifiche dei libri più venduti da molti mesi c’è un intruso: La dieta del dottor Mozzi, Cooperativa Mogliazze editore, 14,90 euro. Il libro è uscito nel settembre 2014, eppure nell’ultima settimana di novembre ha venduto 4356 copie contro le 4237 delle Vichinghe volanti di Andrea Camilleri, uscito il 15 ottobre. Oltre che con la dieta, il dottor Mozzi è presente in libreria con L’agenda del dottor Mozzi e Le ricette del dottor Mozzi, 1 e 2. (Su Amazon si trova anche l’eBook Curare l’acne passo passo, firmato da Pietro Mozzi.) La teoria su cui si basano questi libri è priva di fondamenti scientifici: è stata criticata ed estesamente disprezzata da diverse ricerche che l’hanno presa in considerazione e studiata. La teoria di base, mai riconosciuta dalla comunità scientifica, fu ideata negli anni Sessanta da James D’Adamo e dal figlio Peter ed è basata sull’idea fantasiosa secondo cui tra alimenti, gruppi sanguigni e malattie ci sia un legame diretto per spezzare il quale è sufficiente mangiare le cose che fanno bene al proprio gruppo sanguigno ed evitare le altre. Il libro è diviso in quattro capitoli, uno per gruppo sanguigno. Per ogni gruppo (0, A, AB e B) vengono indicati i cibi che fanno bene, quelli che fanno male e quelli che non fanno né male né bene. A legare cibo e sangue – dice Mozzi – sono gli antigeni, che distinguono i vari gruppi sanguigni e che sono presenti nei cibi: determinati alimenti sarebbero incompatibili con determinati gruppi sanguigni perché sarebbero riconosciuti come dannosi facendo scattare una risposta del sistema immunitario. Per stare bene, sostiene Mozzi, basta mangiare i tipi di cibo che fanno bene al nostro gruppo sanguigno ed evitare gli altri. Semplificando, ma mica tanto: per chi ha sangue gruppo 0 sono veleni latte, yogurt, formaggi, salumi, cereali, caffè, patate, e con la frutta si deprime; chi lo ha di tipo A mangi pesce azzurro, trote e salmoni, ma eviti la carne rossa e si trattenga con cereali, peperoni e pomodori; pomodori e cereali sarebbero veleni anche per chi ha sangue del gruppo B insieme alla zucca, ai crostacei e al pollame; chi ha sangue AB non mangi il burro, i formaggi stagionati e la carne rossa, tranne l’agnello che secondo Mozzi farebbe benissimo.
Chi diavolo è il dottor Mozzi. Il suo libro su una fantasiosa dieta dei gruppi sanguigni è tra i più venduti in Italia da mesi: lui vive sull'Appennino, ha la barba lunga e si lava alla fonte anche d'inverno.
In seguito all’apertura di un’indagine da parte della procura di Trani su una presunta correlazione tra vaccini e malattie come l’autismo, smentita da tutte le principali organizzazioni sanitarie del mondo e nata da una ricerca nel 1998 rivelatasi una frode, Niccolò Zancan della Stampa ha fatto alcune verifiche per capire le circostanze in cui è nata la discussa iniziativa giudiziaria. Come confermato anche da un successivo articolo di Giuliano Foschini pubblicato su Repubblica, Zancan ha scoperto che il pubblico ministero che si sta occupando della vicenda partecipò a inizio anno come relatore a un convegno sul tema “vaccini e autismo”, insieme al medico Massimo Montinari, che da anni sostiene di avere un proprio “protocollo” per trattare con l’omeopatia le persone affette da autismo a causa dei vaccini. Il magistrato, il medico e il grande affare dei vaccini. Riassunto ambiguo. Ma è proprio di questo che si discute in rete da giorni. Se sia opportuno che un chirurgo e un sostituto procuratore, insieme, presentino le loro tesi in un dibattito pubblico. E poi, sempre loro, se ne occupino dal punto di vista professionale. L’uno aprendo un’inchiesta sugli effetti delle vaccinazioni non obbligatorie, l’altro spingendo i suoi pazienti a rivolgersi al magistrato in questione. Succede a Trani, Puglia. E se non è un classico cortocircuito italiano, ci assomiglia.
La procura di Trani, i vaccini e l’autismo. Il pubblico ministero che ha avviato la discussa indagine partecipò come relatore a un convegno sul tema, insieme a un medico che dice di curare l'autismo con l'omeopatia.
Karl Stefanovic ha 40 anni, è un personaggio televisivo australiano e conduce insieme a Lisa Wilkinson Today, un programma quotidiano molto seguito su Channel Nine. Spinto dal fatto che la sua collega affronta quotidianamente critiche, commenti e consigli non richiesti da parte degli spettatori su come è vestita o su come dovrebbe vestirsi, Stefanovic ha deciso di fare un esperimento su di sé. Per un anno consecutivo, con due sole eccezioni, ha indossato lo stesso abito blu cambiando solo camicia e cravatta, solo per vedere se qualcuno lo avrebbe notato. La risposta è stata no: in un anno nessuno se ne è accorto, nessuno ha commentato.
Un anno in tv con lo stesso abito. Un presentatore australiano ha fatto questo esperimento – e nessuno se n'è accorto – per dimostrare come uomini e donne vengano trattati diversamente anche su questo argomento.
È stato diffuso il primo trailer di Carol, il nuovo film di Todd Haynes (Velvet Goldmine, Lontano dal paradiso, Io non sono qui), con protagoniste Cate Blanchett e Rooney Mara. Il film, presentato all’ultimo festival del cinema di Cannes, racconta la storia d’amore tra una ricca donna sposata e una ragazza che lavora in un negozio, nella New York degli anni Cinquanta, ed è tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith del 1952. Per la sua interpretazione Rooney Mara ha vinto il Prix d’interprétation féminine a Cannes. Il film uscirà negli Stati Uniti il 20 novembre 2015. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il trailer di “Carol”, il nuovo film di Todd Haynes. Con Cate Blanchett e Rooney Mara, che interpretano due donne innamorate nella New York degli anni Cinquanta.
La decisione del governo indonesiano di ridurre drasticamente le importazioni di bovini dall’Australia ha aperto un caso che rischia di compromettere le relazioni tra i due paesi. Più dell’ottanta percento delle esportazioni di bovini australiani è attualmente destinato al mercato indonesiano, dove il consumo di carne è sestuplicato tra il 2005 e il 2009 ma la svolta autarchica di Jakarta potrebbe mettere in ginocchio l’industria dell’allevamento australiana. Gli animali vengono allevati nelle province settentrionali dell’Australia fino ai due anni di età, quindi vengono caricati su delle navi e portati a Java o a Sumatra dove sono messi all’ingrasso. Ma ora il governo indonesiano ha deciso che il paese deve ridurre le importazioni e aumentare il numero di bovini nati e cresciuti sul proprio territorio fino a coprire il novanta percento del mercato. Già dal 2010 ottenere i permessi per importare carne bovina dall’estero ha iniziato a essere sempre più difficile e in un solo anno le esportazioni dall’Australia all’Indonesia sono crollate del trenta percento.
La battaglia per le mucche. L'Indonesia vuole ridurre le importazioni dei bovini dall'Australia.
Nella notte tra domenica e lunedì, al Dolby Theatre di Los Angeles, c’è stata la 91esima edizione degli Oscar. Green Book ha vinto l’Oscar come miglior film, mentre Alfonso Cuarón ha ricevuto l’Oscar alla regia per Roma. Il personaggio della serata è stato proprio Cuarón, vincitore anche degli Oscar per fotografia e film straniero. Premi a parte – li trovate tutti qui – ci sono stati come al solito abiti appariscenti, lacrime di gioia e abbracci e congratulazioni. Ricorderemo l’esultanza del regista Spike Lee che salta in braccio a Samuel L. Jackson dopo essere stato premiato con l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, il duetto di Bradley Cooper e Lady Gaga, l’espressione felice e sorpresa di Olivia Colman (miglior attrice protagonista) e i Queen con Adam Lambert. Oscar 2019, le foto dal red carpet
Le foto più belle degli Oscar 2019. Spike Lee in braccio a Samuel L. Jackson, il duetto di Bradley Cooper e Lady Gaga, abiti appariscenti e diversi abbracci.
L’intelligence sudcoreana ha detto ad alcuni parlamentari della Corea del Sud che l’ambasciatore “reggente” nordcoreano in Italia, Jo Song-gil, ha disertato. La notizia, data tra gli altri da Associated Press, era stata anticipata dal quotidiano sudcoreano JoonAng Ilbo, secondo il quale Jo avrebbe chiesto asilo politico a un paese occidentale non meglio specificato. Finora né il governo italiano né quello nordcoreano hanno confermato la notizia: il ministero degli Esteri italiano ha detto di non avere ricevuto alcuna richiesta di asilo da parte di Jo. Per il momento si hanno informazioni parziali sull’accaduto: non si sa per esempio a quale paese Jo avrebbe chiesto asilo e il motivo della sua diserzione. Secondo l’intelligence sudcoreana, Jo avrebbe disertato più di un mese fa.
L’ambasciatore nordcoreano a Roma ha disertato. Lo dice l'intelligence della Corea del Sud: un giornale sudcoreano sostiene inoltre che Jo Song-gil avrebbe fatto richiesta di asilo.
Bulent Kilic è un fotogiornalista turco nato nel 1979. Ha studiato alla scuola di giornalismo dell’Egeo nel 2003, da sei anni lavora per l’agenzia Agence France Presse, per la rivista Businessweek Turkey e altri giornali, occupandosi soprattutto delle notizie della Turchia e dei paesi più vicini. Nei suoi reportage Kilic racconta la vita quotidiana e le storie delle persone che incontra, segue con attenzione le questioni dei curdi in Turchia, la vita tradizionale, i problemi legati al rapporto con il governo centrale turco, le tensioni. Nella regione montuosa di Hakkari ha raccontato i matrimoni tradizionali e le feste tra capre e tappeti. Quando succede, documenta situazioni di guerra: negli ultimi mesi abbiamo visto molte sue fotografie sul confine con la Siria, che raccontano i disordini e la vita di tutti i giorni nelle tendopoli dei campi profughi. Kilic è stato uno dei primi fotografi a entrare nel paese durante la guerra civile e ha raccontato la catastrofica situazione di Aleppo.
Le fotografie di Bulent Kilic. I curdi in Turchia, i rifugiati siriani e la vita di tutti i giorni a Istanbul in 40 belle immagini di un fotografo di Agence France Presse.
Lunedì 4 gennaio l’80 per cento delle azioni di Ferrari hanno debuttato alla Borsa di Milano. Ferrari aveva già avuto un primo debutto nel mercato azionario statunitense, la Borsa di Wall Street, lo scorso ottobre: negli Stati Uniti era stato quotato solo il 10 per cento del totale dell’azienda. Un altro 10 per cento è rimasto proprietà di Piero Ferrari, figlio di Enzo,che ha già detto di non aver intenzione di vendere le sue quote. Le azioni Ferrari hanno iniziato oggi le contrattazioni al prezzo di 43 euro ciascuna: poco dopo l’apertura della Borsa però hanno perso molto scendendo sotto i 42 euro e sono state sospese per un breve periodo; successivamente sono aumentate dello 0,53 per cento e sono arrivate 43,67 euro caiscuna. Da un punto di vista finanziario lo scorporo di Ferrari ha fatto crescere la dimensione totale del gruppo aziendale gestito da Marchionne: prima, quando Ferrari e FCA erano una cosa sola, il valore totale era 16,7 miliardi di euro; adesso FCA ha un valore di 10,9 miliardi mentre Ferrari dovrebbe rimanere attorno a circa 8 miliardi di euro. Chi è più ottimista scommette su incremento del valore di Ferrari ora che è autonoma e non fa più parte di un progetto di produzione su vasta scala; chi è più pessimista pensa che la mancanza dei profitti di Ferrari renderà difficile le cose per FCA: nel 2014 Ferrari aveva contribuito per il 12 per cento dei profitti totali del gruppo. Le azioni FCA nel primo giorno senza Ferrari hanno perso il 4,77 per cento.
Il debutto in Borsa di Ferrari. È il secondo in realtà, il dieci per cento era già stato quotato alla Borsa di Wall Street a ottobre; oggi c'è stato il grosso a quella di Milano.