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I giornali di oggi raccontano il contenuto di un nuovo interrogatorio di Arcangelo Martino, uno dei componenti della ghenga di Flavio Carboni, delle sue ammissioni e dei dettagliati racconti che starebbe fornendo agli inquirenti, proprio lui che nel primo interrogatorio aveva respinto ogni accusa definendo “poesie, fantasie” il contenuto delle intercettazioni. Il tempismo delle rivelazioni è singolare e va registrato: il contenuto dell’interrogatorio di Martino arriva sui quotidiani – uscito da qualche procura – il giorno dopo la notizia dell’annullamento della custodia cautelare da parte della Corte di Cassazione verso i tre della ghenga e le voci sull’inutilizzabilità di quelle intercettazioni nelle indagini. Allo stesso modo, però, va registrato il contenuto di questo interrogatorio, nel corso del quale Martino ha raccontato di come a casa di Denis Verdini i quattro discutessero dei temi su cui fare pressioni, dal lodo Alfano alla causa Mondadori, di come “Cesare” fosse effettivamente Berlusconi (e Dell’Utri il “vice-Cesare”), di come si siano dati molto da fare nel 2007 per tentare di far cadere il governo Prodi togliendogli un paio di voti in Senato. Il tutto, però, descrivendosi come guidato e a tratti manipolato da Lombardi: minimizzando il suo ruolo.
La versione di Arcangelo Martino. Aveva definito "poesie, fantasie" le accuse contro la ghenga Carboni: ora starebbe collaborando con i magistrati.
La consulta nazionale dei CAF, i centri di assistenza fiscale convenzionati con lo Stato, hanno diffuso i dati sul cosiddetto “reddito di cittadinanza” dopo le prime due settimane in cui è stato possibile richiederlo. Secondo le stime, sono arrivate ai CAF sono arrivate circa 500mila richieste: di queste, otto su dieci sono state avanzate da nuclei famigliari, il resto da persone singole. Il 6,8 per cento del totale delle domande è stato inoltre presentato da giovani sotto ai trent’anni, mentre quelle avanzate da stranieri sono circa il 9,5 per cento del totale. Secondo le ultime stime dell’ISTAT, il “reddito di cittadinanza” – che in realtà è una specie di sussidio di disoccupazione e inoccupazione potenziato – sarà disponibile per 1,3 milioni di nuclei famigliari, per un totale di circa 2,5 milioni di persone.
Mezzo milione di persone ha presentato domanda per il reddito di cittadinanza nelle prime due settimane.
La scorsa settimana il “Comitato dell’Arbitrato di Wikipedia” – una specie di tribunale che serve a risolvere le dispute interne tra gli autori di Wikipedia – si è espresso riguardo a un caso piuttosto controverso che ha coinvolto la Gender Gap Task Force, un gruppo interno che ha lo scopo di aumentare la partecipazione delle donne in Wikipedia. Nella disputa sono rimasti coinvolti la femminista Carol Moore e un gruppo di uomini che editano le voci dell’enciclopedia online (“wikipediani”, per capirci). Entrambe le parti, stando a quanto ha scritto David Auerbach su Slate, si erano insultate pesantemente: il tribunale però ha deciso di espellere da Wikipedia solo Moore. Ora diversi altri wikipediani minacciano di andarsene perché, dicono, si tratta sempre della vecchia storia: Wikipedia discrimina le donne. Il comitato ha espulso Moore per avere chiamato i wikipediani uomini che criticavano la Gender Gap Task Force «gli stupratori di Manchester e i loro compagni di merende/leccapiedi». Tra questo gruppo di uomini c’è anche Eric Corbett, che era già stato segnalato in passato per aver usato espressioni incivili e volgari. Corbett aveva definito la Gender Gap Task Force una «crociata [femminista] per alienare tutti i wikipediani uomini» e aveva definito Moore «nient’altro che un dito in culo». Un altro wikipediano il cui comportamento è stato vagliato dal tribunale è l’utente Sitush, che ha criticato Moore per essere «ossessionata con la questione del femminismo». Sitush, come anche Corbett, non è stato sanzionato dal tribunale di Wikipedia.
Wikipedia e le donne, di nuovo. Il tribunale interno dell'enciclopedia online ha espulso una redattrice con una decisione che molti considerano discriminatoria: è un problema vecchio e discusso.
L’introduzione nelle case di mezzo mondo delle macchine per il caffè a cialde ha rivoluzionato il rapporto di molti con il caffé, creato nuove abitudini e culti, e sovreccitato alcune aziende multinazionali che le producono: prima fra tutte la Nestlé, produttrice del sistema Nespresso, quello con le cento sfumature di sapore ognuna con la sua cialdina di un colorino diverso, vendute in negozi che assomigliano a gioiellerie (a prezzi che assomigliano a quelli delle gioiellerie) e comprate con devozione collezionista da schiere di appassionati. Ma sono molti anche i concorrenti con i loro diversi sistemi – ognuno col suo set di cialde dedicate – e molti gli imitatori. E alcuni esagerano, secondo Nestlé: che oggi ha annunciato di aver denunciato la società alimentare americana Sara Lee per violazione del suo brevetto rispetto alla commercializzazione in Francia di una linea di cialde compatibili con le macchine Nespresso: L’or Espresso.
La guerra del Nespresso. Nestlé denuncia un concorrente americano che produce cialde compatibili col suo sistema di culto per il caffè.
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – o UNHCR – ha comunicato che ci sono alte probabilità che il numero dei migranti morti pochi giorni fa al largo di Lampedusa nel tentativo di arrivare in Italia dalla Libia sia più alto dei 29 per ora confermati. Nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 febbraio, infatti, la Guardia Costiera italiana non ha soccorso soltanto il barcone con a bordo 105 migranti, ma anche altre due imbarcazioni in difficoltà. E si parla anche di un quarto gommone, che però non si trova. Si teme che i morti siano più di 300. Oltre al gommone che trasportava più di 100 migranti, infatti, altre 9 persone sono state recuperate da due barche quasi vuote che navigavano alla deriva al largo della Libia. La Guardia Costiera è riuscita a raggiungere le due imbarcazioni, riuscendo a portare in salvo rispettivamente due e sette persone: troppo poche, conoscendo il numero solito stipato sui barconi. Dalle testimonianze raccolte tra i sopravvissuti si è parlato inizialmente di un numero intorno ai 203 morti, ma l’UNHCR nella tarda mattinata ha scritto che i dispersi “sono circa 300”; Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa, ha scritto su Twitter che “300 persone sono morte”.
A Lampedusa i morti sono molti di più. C'erano altri tre barconi, oltre a quello su cui lunedì sono stati recuperati 29 morti: l'ONU dice che i migranti dispersi sono più di 300.
La lista Anemone è solo l’antipasto. Quello che manca all’appello sono i soldi – soldi veri: almeno venticinque milioni di euro – e sarebbe questa la causa dei grandi timori che si riscontrano nel centrodestra (al punto da far prendere a Berlusconi le difese dei magistrati) e nel centrosinistra, dove Fioroni solo pochi giorni fa aveva parlato del rischio che l’inchiesta diventasse «bipartisan». Il quadro è descritto da Tommaso Labate, sul Riformista. Domanda numero uno: chi li ha ricevuti, «i soldi»? Una risposta l’ha azzardata il ministro Gianfranco Rotondi, convinto che quest’inchiesta finirà per coinvolgere «più governi e una decina di fazioni politiche». Domanda numero due: dove sono i soldi? Risposta: sono stati senz’altro trasferiti all’estero, in parte stanno ancora all’estero, in parte sono rientrati in patria più o meno ripuliti. Da qui la domanda numero tre: chi è in grado di poter intercettare le tracce di quei capitali? E qui la risposta si fa semplice semplice, soprattutto dopo l’approvazione dello scudo fiscale: il ministero dell’Economia.
Dove sono i soldi? nella lista di Anemone ci sarebbe molta altra roba oltre alle case, e dietro l'inchiesta potrebbe esserci un alto esponente del governo.
La barca a vela Alex, della rete di associazioni Mediterranea, ha attraccato al porto di Lampedusa per fare sbarcare i migranti che sono ancora a bordo (su quanti siano ci sono cifre discordanti, la stessa Mediterranea ha parlato di 41 e 46 persone). Le autorità avevano negato alla Alex l’ingresso nelle acque territoriali italiane, ma in un messaggio diffuso nel primo pomeriggio di sabato, Mediterranea aveva annunciato che la barca avrebbe comunque dichiarato lo “stato di necessità” e cercato di raggiungere comunque il porto italiano. In una situazione simile a quella della Alex, da ieri c’è anche la nave da salvataggio Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye, che venerdì 5 luglio aveva recuperato 65 persone a largo della Libia. La Alex è una barca a vela lunga appena 18 metri e non attrezzata per ospitare a bordo così tante persone per un periodo di tempo prolungato. Solitamente viene impiegata per le operazioni di pattugliamento, mentre per i salvataggi viene usata l’altra nave di Mediterranea, la Mare Jonio, ma giovedì era dovuta intervenire per un salvataggio dopo aver individuato un gommone con 54 persone in difficoltà al largo della Libia. L’equipaggio della Alex aveva fatto sapere che il “porto sicuro” più vicino al punto del salvataggio era Lampedusa, ma l’Italia aveva negato alla barca l’ingresso in acque territoriali italiane, chiedendo alla Alex di andare altrove.
La barca a vela Alex ha attraccato a Lampedusa. Nonostante il divieto di entrare nelle acque territoriali italiane: ha dichiarato lo "stato di necessità".
È da tre settimane che non pubblichiamo le foto di persone che valeva la pena fotografare, e quindi c’è parecchia roba. Si comincia col principe Filippo, marito della regina Elisabetta II, e il suo sguardo davanti a una capigliatura punk. Poi il principe Carlo che si cimenta nell’arrampicata sportiva, la giornalista francese Audrey Pulvar, tre cantanti in cella e un sacco di altre belle facce. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Incontri ravvicinati del terzo tipo. Un principe perplesso, uno arrampicato, tre ragazze in gabbia e molte altre belle facce, tra le persone che valeva la pena fotografare.
Dunkirk, il nuovo film di Cristopher Nolan ambientato durante la Seconda guerra mondiale e basato su una storia vera, è uscito oggi al cinema in Italia. Ai critici è piaciuto parecchio e molti lo hanno definito uno dei migliori film degli ultimi anni. Il film è stato apprezzato anche dagli storici per la sua accurata ricostruzione. Se dopo averlo visto avete delle domande su quello che accadde veramente a Dunkirk, oppure se volete semplicemente andarlo a vedere informati sul contesto nel quale è ambientato, questo è l’articolo che fa per voi. Fatte attenzione, però: questo articolo contiene alcuni spoiler sulla vicenda reale a cui il film è ispirato, anche se non rivelerà dettagli sui singoli personaggi. Il film inizia nella primavera del 1940, quando l’esercito britannico e parte di quello francese si trovavano in una situazione disperata. Erano stati circondati: davanti a loro l’esercito di Hitler, dietro il mare del Canale della Manica. Per i francesi la guerra era già persa. La parte migliore del loro esercito era isolata e presto avrebbe dovuto arrendersi. Parigi era indifesa e le truppe che rimanevano nel resto della Francia non erano sufficienti a proteggerla dalle armate tedesche. Per il Regno Unito – la maggior parte dei soldati nel film sono britannici – la situazione era diversa. Il Canale della Manica separava l’isola dagli eserciti di Hitler e la marina britannica, la più potente al mondo, avrebbe impedito loro di attraversarlo; ma l’unico grande esercito britannico, in quel momento, era proprio quello bloccato in Francia: abbandonarlo avrebbe significato lasciare indifesi i grandi possedimenti coloniali britannici, che andavano dall’estremo oriente a gran parte dell’Africa.
La vera storia di “Dunkirk”. Come andò veramente il tentativo di salvare l'esercito britannico intrappolato in Francia, raccontato nel film di Cristopher Nolan.
Oltre a quelli alla cerimonia per la premiazione di Denzel Washington (ha ricevuto l’AFI Life Achievement Award, un importante riconoscimento per chi nel cinema o nella televisione ha contribuito in modo significativo all’arricchimento della cultura americana), questa settimana valeva la pena fotografare: Leonardo DiCaprio alla prima del suo documentario sul riscaldamento globale Ice on Fire (c’era anche suo padre, se non lo sapete e siete curiosi di vedere che faccia ha); Beyoncé a una partita di NBA; il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Vietnam e la smorfia di Tiffany Haddish. Anche un po’ di coppie: Pharrell Williams e Helen Lasichanh, Ellen Page e Emma Portner, Miley Cyrus e Liam Hemsworth. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Leonardo DiCaprio con suo padre, Beyoncé, Jennifer Lawrence e Liam Gallagher, tra quelli che valeva la pena fotografare in settimana.
Irrfan Khan, famoso attore indiano conosciuto anche in Europa e negli Stati Uniti, è morto giovedì a Mumbai, dove era ricoverato da una settimana per un’infezione: aveva 53 anni. Nel 2018 gli era stata diagnosticata una rara forma di tumore neuroendocrino e da allora era in cura nel Regno Unito. È morto a Mumbai, dove si trovava dall’inizio dell’epidemia, a tre giorni di distanza dalla morte della madre 85enne. Khan, originario di Jaipur, era considerato uno dei più grandi attori di Bollywood in attività. Aveva recitato in una cinquantina di film indiani — alcuni conosciuti anche qui, come Lunchbox — e in diverse produzioni inglesi e statunitensi di successo, come The Amazing Spider-Man, Vita di Pi, The Millionaire, Jurassic World e Il treno per il Darjeeling. Nel 2011 aveva ricevuto una delle più alte onorificenze nazionali ed era stato inoltre premiato come migliore attore ai National Film Awards, il più importante premio cinematografico indiano.
È morto Irrfan Khan, uno dei più famosi attori indiani, noto per le parti in “Vita di Pi” e “The Millionaire”.
Volkswagen ha annunciato giovedì che Herbert Diess prenderà il posto di Matthias Müller come CEO della società. Diess era il direttore dei brand di Volkswagen, e la sua nomina è stata spiegata con il fallimento di Müller di portare a compimento il rinnovamento dei molti marchi di Volkswagen previsto dalla strategia della società. Volkswagen ha anche annunciato che nei prossimi mesi riorganizzerà i suoi marchi, accorpandoli in modo diverso.
Herbert Diess prenderà il posto di Matthias Müller come CEO di Volkswagen.
La compagnia aerea indiana Jet Airways ha sospeso tutti i suoi voli perché non è riuscita a ottenere fondi d’emergenza dalle banche con cui ha un debito di circa 1,2 miliardi di dollari (circa 1 miliardo di euro). La compagnia versa in condizioni economiche precarie da diversi mesi e di recente aveva provato a chiedere un finanziamento di 217 milioni di dollari (circa 200 milioni di euro), ma le era stato rifiutato. A causa della mancanza di fondi nelle scorse settimane Jet Airways aveva dovuto cancellare centinaia di voli e sospendere tutti quelli internazionali. Jet Airways è la più grande compagnia aerea privata indiana ed è stata fondata 25 anni fa da Naresh Goyal, che con la sua famiglia ne controlla il 52 per cento, mentre circa il 24 per cento è di proprietà di Etihad Airways.
La compagnia aerea indiana Jet Airways ha sospeso tutti i voli.
Lancet, una delle più importanti e prestigiose riviste scientifiche al mondo, ha pubblicato i risultati di uno studio molto accreditato condotto sulle cause di malattia e morte nel mondo legate al consumo di alcol. Nella ricerca, finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation, si dice che l’alcol ha causato 2,8 milioni di morti nel 2016 e che è uno dei principali fattori di rischio per la mortalità prematura e l’invalidità. Lo studio dice chiaramente che anche un consumo occasionale è dannoso per la salute, che non ci sono “livelli sicuri” e che di conseguenza i governi dovrebbero consigliare alle persone non un basso consumo, ma un’astensione totale: «I nostri risultati mostrano che il livello più sicuro di consumo di alcol è pari a zero». Lo studio ha esaminato i livelli di consumo di alcol e i suoi effetti sulla salute in 195 paesi del mondo tra il 1990 e il 2016, utilizzando e analizzando i dati di più di mille lavori scientifici. Si dice che circa 2,4 miliardi di persone in tutto il mondo, cioè una su tre, bevano alcolici: un quarto della popolazione mondiale femminile e il 39 per cento di quella maschile. La Danimarca è il paese con più bevitori e bevitrici (il 95,3 per cento delle donne e il 97,1 per cento degli uomini). Il Pakistan è quello che ha il minor numero di bevitori (0,8 per cento) e il Bangladesh quello che ha il minor numero di bevitrici (0,3 per cento). Gli uomini che bevono di più sono in Romania e le donne che bevono di più sono in Ucraina.
Il nuovo studio sui pericoli del consumo di alcol. Dice che anche berne poco fa male e che non esistono livelli di consumo "sicuri", contraddicendo una diffusa convinzione.
La prima tappa di vincitori e ospiti dopo la premiazione degli Oscar è il Governors Ball, la festa che prende il nome dalla sala da ballo poco distante dal Dolby Theatre di Los Angeles, dove si svolge la cerimonia. Il Governors Ball è anche l’occasione in cui le statuette dei vincitori degli Oscar sono personalizzate con una targhetta con i nomi dei vincitori dei premi, e per questo motivo si possono vedere mentre le ritirano orgogliosi, commossi e increduli. Leggi anche: Le foto più belle degli Oscar
Le foto del Governors Ball. È la festa che si tiene subito dopo la cerimonia degli Oscar: dove le statuette vengono personalizzate, con grande soddisfazione dei vincitori.
Era il 22 ottobre quando Silvio Berlusconi aveva annunciato nella derisione generale: «Prevediamo che in 10 giorni la situazione a Terzigno può tornare nella norma». 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, domani arriviamo alla scadenza del decimo giorno e non sembra che si possa chiamare “normalità” ciò che viene riportato oggi. A Terzigno tutti i cortei sono confluiti alla rotonda di via Panoramica, cuore della protesta anti-discarica. La manifestazione e’ stata pacifica, e, secondo stime non ufficiali delle forze dell’ordine, hanno partecipato circa cinque mila persone. Cori, slogan anti-discarica e per la differenziata, qualche riferimento a “bunga-bunga” e molti striscioni e fiaccole.
Un uomo che mantiene le promesse. Di chi parliamo? (suggerimento: domani sono passati dieci giorni).
Domani, lunedì 26 febbraio, le scuole di ogni ordine e grado (compresi gli asili nidi) saranno chiuse a Roma per via del brutto tempo previsto: lo ha comunicato una nota del Campidoglio. In questi giorni in Italia è arrivato Buran, un anticiclone termico che viene dalla Siberia. In diverse aree d’Italia è arrivata o è prevista neve per le prossime ore. Burian è arrivato, gelo e allerta neve. Domani a Roma scuole chiuse Il meteo https://t.co/gmNdryucPp pic.twitter.com/BT8t6Qx9Ab
Domani, lunedì 26 febbraio, tutte le scuole di Roma saranno chiuse per via del brutto tempo.
Almeno un paio di volte all’anno – molte di più, per gli sfortunati – facciamo quasi tutti i conti con gli effetti poco piacevoli del raffreddore: tosse, naso chiuso e mal di gola. Il comune raffreddore è una delle infezioni virali più diffuse al mondo, riesce sempre a farsi strada cogliendo di sorpresa il nostro sistema immunitario e c’è poco da fare per curarlo, se non aspettare che faccia il suo decorso. Secondo un vecchio detto “il raffreddore curato dal medico passa in sette giorni, senza curarlo in una settimana”, e in effetti non è una malattia pericolosa se non si hanno altre patologie, ma è comunque molto fastidiosa e si merita una guida di sopravvivenza.
Guida di sopravvivenza al raffreddore. Cose da sapere su una delle malattie più diffuse al mondo, a cominciare da una frase da ripetere all'infinito: non viene a causa del freddo, non viene a causa del freddo, non viene...
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Jovanotti usa Ping. L'intervista di Wired sul suo rapporto col nuovo social network di Apple.
Aggiornato venerdì 21 febbraio. Il fenomeno di varietà informativo noto col nome di “totoministri” è una consuetudine che ha una lunga storia sui mezzi di informazione italiani: alla vigilia dell’annuncio della formazione di un nuovo governo, giornali e telegiornali (e ora siti internet) raccolgono le informazioni circolanti e le anticipazioni e danno ai loro lettori delle ipotesi probabili sui nomi dei ministri. Col tempo, queste anticipazioni sui media sono state progressivamente arretrate, e il “totoministri” ha cominciato a essere pubblicato con sempre maggiore anticipo e sempre minori informazioni concrete: fino al primato di questi giorni, quando sui giornali sono state pubblicate le prime liste di possibili ministri mentre era ancora in carica il governo precedente, e la sua fine ancora in discussione. Se aggiungiamo che il governo Renzi ha dei tratti inediti nella storia politica italiana, le ipotesi questa volta sono ancora più fragili che mai. Il risultato è che ormai leggiamo da ben nove giorni liste di ministri potenziali che ormai assommano a decine e decine di nomi, e il governo probabilmente non sarà annunciato prima di altri tre o quattro giorni almeno.
Tutti i 61 ministri del governo Renzi. Si scherza, ma sono quelli che i maggiori quotidiani hanno dato per probabili finora: i primi 7 su 8 erano già ministri con Letta, il primo fu chiamato da Renzi "vicedisastro" anni fa.
Giovedì la cantante statunitense Beyoncé Knowles ha presentato Ivy Park, la sua prima linea di abbigliamento, realizzata in collaborazione con Philip Green, capo di Topshop. La notizia è stata accompagnata dal lancio del sito, di un video e di alcune foto in cui Beyoncé indossa capi della linea. Si tratta di vestiti sportivi molto “tecnici” e allo stesso tempo alla moda, che possono essere indossati per allenarsi ma anche per stare comodi. Ivy Park punta da un lato sulla figura di Beyoncé, considerata un modello da molte donne per il suo noto impegno “femminista”, dall’altro sul successo dello stile athleisure, cioè la tendenza a portare leggings, tute e abiti prima destinati solo alla palestra, e oggi utilizzati nella vita di tutti i giorni. I capi sono circa 200: felpe col cappuccio, calzini, giubbotti, leggings, body con finiture in maglia e top. Si potranno acquistare dal 14 aprile in oltre 50 paesi: saranno rivenduti nei negozi di Topshop e dei grandi magazzini Selfridges, oltre che online sempre su Topshop, Zalando, e Net-a porter (sul sito c’è l’elenco di tutti i rivenditori). I prezzi vanno da 30 dollari (circa 25 euro) per il pezzo più economico ai 200 dollari (175 euro). Il nome della collezione unisce il secondo nome della figlia di Beyoncé, Blue Ivy, con quello della sua società Parkwood Entertainment.
Beyoncé ha fatto una linea di vestiti sportivi. E per promuoverli li indossa in un video e in una serie di foto che ricordano più gli allenamenti di Rocky che una sessione di aerobica.
Giovedì decine di dipendenti del gruppo editoriale Hachette della sede di New York sono usciti per protesta dai loro uffici sulla 6th Avenue per la pubblicazione di un’autobiografia del regista Woody Allen, che da anni è accusato dalla figlia adottiva Dylan Farrow di molestie sessuali. Il libro di Allen, un memoir intitolato A proposito di niente, uscirà ad aprile e sarà pubblicato in Italia dalla casa editrice Nave di Teseo. La protesta dei dipendenti di Hachette è l’ultimo capitolo di una storia controversa e complicata, quella delle accuse contro Allen e dell’isolamento che ne è seguito, resa delicata e divisiva dal fatto che le accuse di Dylan Farrow non sono mai state provate, e anzi sono state smentite dalle indagini. The #littlebrownwalkout marks a real and important shift in publishing. The next generations will not stand for this utter lack of integrity. Proud too of Grand Central employees who are adamantly against this book deal. pic.twitter.com/luB3iSULPw
La protesta dei dipendenti di Hachette contro il libro di Woody Allen. I dipendenti della casa editrice sono usciti dagli uffici di New York per protestare contro la pubblicazione, per la storia delle accuse della figlia.
Un giovane reduce di guerra statunitense – che aveva subìto gravissime ferite ai genitali a causa dell’esplosione di una bomba – ha ricevuto un nuovo pene e un nuovo scroto in un’operazione con pochi precedenti nella storia dei trapianti. È infatti la prima volta che una porzione così estesa di area genitale viene ripristinata: in altri casi il trapianto aveva riguardato il solo pene, non lo scroto e il resto del pube e del basso addome. L’operazione è stata eseguita un mese fa presso il Johns Hopkins Hospital di Baltimora, nel Maryland, e ha dato esiti positivi. Entro pochi mesi il paziente dovrebbe essere in grado di urinare nuovamente attraverso il pene, mentre per un ripristino delle capacità sessuali sarà necessario più tempo. Il trapianto non ha compreso i testicoli del donatore: il paziente ha quindi uno scroto con due protesi al loro interno; per tenere sotto controllo gli scompensi ormonali dovrà assumere farmaci e in futuro il Cialis, medicinale per favorire le erezioni. Operazioni di questo tipo sono una speranza per le centinaia di reduci di guerra che subiscono gravi ferite al basso addome, con la perdita di molti tessuti e la prospettiva di non poter più condurre una vita normale.
Un reduce di guerra rimasto gravemente ferito è stato sottoposto con successo a un trapianto di pene e di scroto.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 12.694 casi positivi da coronavirus e 251 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 26.959 (481 in meno di ieri), di cui 3.311 nei reparti di terapia intensiva (29 in meno di ieri) e 23.648 negli altri reparti (452 in meno di ieri). Sono stati analizzati 146.591 tamponi molecolari e 83.525 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’8,3 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,6 per cento. Nella giornata di sabato i contagi registrati erano stati 15.364 e i morti 310. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.782), Campania (1.700), Puglia (1.278), Lazio (1.127), Emilia-Romagna (1.104).
I dati sul coronavirus in Italia di domenica 18 aprile.
Nella mattina di lunedì 5 luglio la sindaca di Roma Virginia Raggi ha detto, parlando alla presentazione di un importante evento di golf, che il campo in cui si svolgerà l’evento offre una bella vista su Roma e, tra le altre cose, permette di «ammirare, guardando bene, la cupola del Colosseo». Raggi ha parlato, evidentemente sbagliandosi, della «cupola del Colosseo» (lo si può sentire qui, dopo circa 16 minuti di video) nel presentare gli Open d’Italia di Golf, che si terranno a Guidona Montecelio dal 2 al 5 settembre.
Virginia Raggi ha detto che da un certo campo da golf si può «ammirare la cupola del Colosseo». Che, evidentemente, non ha una cupola: il campo, però, offre in effetti una bella vista sulla basilica di San Pietro.
Poche ore dopo la strage nella scuola elementare di Newtown, Connecticut, di venerdì 14 dicembre, in cui sono stati uccisi 20 bambini e 6 donne, i media statunitensi hanno diffuso la notizia che a sparare era stato un ragazzo che viveva nella zona e che si chiamava Ryan Lanza. L’informazione è stata ripresa in pochi minuti da tutte le principali emittenti televisive e dalle principali agenzie di stampa internazionali. Solo due ore circa dopo le prime voci, si è scoperto che la notizia era sbagliata e che a compiere la strage non era stato Ryan Lanza, bensì il suo fratello più giovane Adam. Tra i primi a diffondere la notizia iniziale che l’identità del ragazzo potesse essere quella di Ryan Lanza sono CNN e l’agenzia di stampa Associated Press. La rete televisiva dà la notizia alle 14:11 (le 20:11 in Italia) anche nel proprio liveblog con un breve aggiornamento:
Il fratello sbagliato. Come è successo che una serie di errori frettolosi - fatti da persone, non da social network - abbia accusato della strage di Newtown uno che non c'entrava.
Da questa mattina un guasto alla linea elettrica della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova sta provocando molti ritardi alla circolazione dei treni in arrivo e in partenza. I problemi sono iniziati alle 5.55, provocando ritardi fino a 70 minuti e la cancellazione di quattro treni regionali, e a partire dalle 7.30 la circolazione è tornata gradualmente alla normalità. Al momento non si conoscono ancora le cause del guasto. Inoltre ci sono rallentamenti anche sul nodo di Firenze, dove la presenza di persone sui binari fra Firenze Santa Maria Novella e Firenze Campo Marte sta causando ritardi fino a 20 minuti. Per avere aggiornamenti sulla situazione dei treni si può visitare la pagina di Trenitalia dedicata alla mobilità, con tutte le informazioni in tempo reale. I problemi alla circolazione di questa mattina non sono collegati a quelli che ieri hanno riguardato la linea ad alta velocità Roma-Firenze, dove a causa di un guasto alla linea elettrica di alimentazione dei treni c’è stato un black-out su tutta la linea, causando ritardi di varie ore.
Ci sono molti ritardi dei treni da e per Torino Porta Nuova. I problemi sono iniziati questa mattina alle 6 a causa di un guasto all'impianto elettrico: ora la situazione sta tornando gradualmente alla normalità.
Domenica, nel corso della riunione dell’assemblea nazionale del PD, un gruppo di dirigenti ha fatto capire di avere intenzione di lasciare il partito e formare un nuovo soggetto politico: “ha fatto capire”, e non “ha annunciato”, perché solo uno di loro ha parlato durante l’assemblea – e non il più importante – e la cosa più vicina a un annuncio è arrivata con un comunicato diffuso a lavori conclusi secondo cui una “scissione” sarebbe stata stata di fatto decisa dal segretario del partito, Matteo Renzi, e non da loro. Il gruppo di dirigenti di cui si parla è una parte della cosiddetta “minoranza” del partito uscita sconfitta all’ultimo congresso, e i suoi esponenti più famosi sono Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema. Ma questo gruppo ha trovato le persone più visibili in queste settimane in tre dirigenti che avevano detto di voler sfidare Renzi al prossimo congresso: il deputato Roberto Speranza, il presidente della Toscana Enrico Rossi e il presidente della Puglia Michele Emiliano (la cui posizione è meno chiara, per via di alcune cose contraddittorie che ha detto e fatto). Le ragioni della loro minacciata uscita dal partito sono numerose, alcune ufficiose e altre ufficiali: e hanno a che fare con situazioni nuove, ma anche con problemi più antichi. In generale, però, queste ragioni non sono state spiegate abbastanza da rendere chiarissima una decisione tanto drastica.
Perché alcuni vogliono lasciare il PD. La motivazione ufficiale spiega molto poco – le primarie che si fanno sei mesi prima – ma ci sono altre ragioni, ufficiali e ufficiose.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. Giovedì c'è una nuova canzone di Billie Eilish. I dischi di propri successi rifatti con una vera orchestra sono quasi sempre inutili. Chissà perché ho scritto "quasi", poi. Però se si tratta di Neil Diamond e di Sweet caroline, non posso esimermi dalla citazione. Della morte di Stefano D'Orazio sapete: qui ci sono otto belle canzoni dei Pooh, per quel che valgono. Persino i più sereni e ottimisti tra di noi, rispetto al progresso della civiltà e alle opportunità offerte dai cambiamenti, hanno dovuto constatare nei decenni passati alcune ricadute meno promettenti dei cambiamenti suddetti, in termini di qualità dell'offerta culturale o dei toni del dibattito. Anche nella musica, e nella cultura pop, ci sono stati sbracamenti piuttosto indifendibili, e ognuno pensi agli esempi che ritiene. Ma per non cedere alle ingenuità del "pensiero nostalgico" vorrei condividere con voi un'esperienza che ho fatto stamattina, per ragioni che non so nemmeno io spiegarvi. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Un’altra canzone degli Sparklehorse. Ma rinforzata: e che pone una delicata questione filologica che riguarda i Pink Floyd.
Nel settembre di 178 anni fa il naturalista Charles Darwin approdò per la prima volta nell’arcipelago delle Galapagos, insieme di 14 isole con un habitat naturale che ha pochi uguali sul resto della Terra. In quel viaggio e nelle esplorazioni seguenti, Darwin osservò specie frutto di un pressoché totale isolamento dal resto del mondo, catalogando e studiando moltissimi animali e vegetali endemici, cioè propri e caratteristici di quei territori. Anche grazie a quelle osservazioni, Darwin elaborò e perfezionò la sua teoria dell’evoluzione. Come aveva anticipato lo scorso maggio, Google ha da poco pubblicato online una serie di immagini delle Galapagos, inserite nelle proprie mappe con Street View, per rendere omaggio a Darwin e per mostrare lo stato di conservazione delle isole. Il controllo delle Galapagos spetta all’Ecuador, che ha avviato diversi progetti per proteggerle e per preservare le specie e la loro grande ricchezza naturalistica. Il progetto di Google è stato realizzato in collaborazione con la Charles Darwin Foundation e con il Galapagos National Parks Directorate.
Le Galapagos viste su Street View. Le nuove gran foto di Google che mostrano il loro habitat senza uguali nel resto della Terra.
Tra le foto di animali più belle della settimana ce n’è una di un daino che attraversa una strada vicino a Kinross Charter Township, in Michigan: nell’Upper Midwest, la regione degli Stati Uniti che oltre al Michigan comprende gli stati del Minnesota e del Wisconsin, i freddi inverni degli ultimi anni hanno decimato la popolazione di daini, la cui popolazione nella zona della Penisola Superiore, in Michigan, sono arrivati è diminuita del 40 per cento. Le autorità stanno cercando una soluzione al problema, e tra le proposte c’è quella di sospendere per quest’anno la caccia autunnale, che è molto diffusa in quest’area. In un’altra foto notevole si vede un’anatra gareggiare con un paio di capre durante il Great American Speedway Crazy Animal Race, una corsa californiana tra animali di specie diverse, capre, pecore, polli, maiali e anatre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Anatre che gareggiano contro alcune capre e cavalli che fanno esercizi in acqua, tra le migliori foto di animali della settimana.
Venerdì 26 ottobre 2018 ci sarà uno sciopero generale e nazionale di tutte le categorie di lavoratori, della durata di 24 ore. Lo sciopero riguarderà sia i mezzi di trasporto nazionali che quelli del trasporto pubblico locale (i comparti che causano più disagi), ma anche la scuola e tutte le altre categorie pubbliche e private. Lo sciopero è stato proclamato dall’USI (Unione Sindacale Italiana). Per il trasporto ferroviario lo sciopero inizierà alle ore 21 del 25 ottobre per terminare 24 ore dopo, alle 21 del 26 ottobre. Riguarderà i dipendenti di Trenitalia, Italo e Trenord. Per il trasporto aereo lo sciopero inizierà a mezzanotte del 26 ottobre e terminerà alle 23.59 del giorno stesso, ma coinvolgerà solo il personale degli aeroporti di Milano (Malpensa e Linate) e Bologna. Anche lo sciopero del trasporto pubblico locale durerà 24 ore, secondo modalità territoriali; hanno aderito sia ATAC che ATM, le due aziende di trasporto locale rispettivamente di Roma e di Milano. Al momento non ci sono ancora comunicazioni ufficiali riguardanti le fasce garantite, ma sui siti di Trenord e Trenitalia è possibile leggere delle comunicazioni standard sul servizio garantito in caso di sciopero.
Lo sciopero generale del 26 ottobre: le cose da sapere. Venerdì ci sarà uno sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori, pubblici e privati, compresi trasporti e scuola.
Google ha dedicato il doodle di oggi alla cantante capoverdiana Cesária Évora la più famosa interprete al mondo del genere morna, una musica tipica dell’isola africana di Capo Verde. Cesária Évora, che nacque il 27 agosto di 78 anni fa, era nota per esibirsi a piedi nudi e per cantare in creolo, una lingua derivata dal portoghese e parlata nell’isola di Capo Verde, accompagnata da piano, chitarra o cavaquinho, una sorta di chitarra molto usata in Portogallo e nelle ex colonie portoghesi. Évora nacque a Mindelo, sull’isola di São Vicente, e crebbe in un orfanotrofio: cominciò a cantare da ragazzina, e negli anni Ottanta fu scoperta prima in Portogallo e poi in Francia, e da lì in tutto il mondo, diventando una degli artisti di maggior successo nella World Music. Nel 2004 vinse un premio Grammy negli Stati Uniti in quella categoria. Morì il 17 dicembre del 2011. Il suo ultimo disco Nha sentimento uscì nel 2009.
Chi era Cesária Évora. Google dedica il doodle di oggi alla nota cantante di Capo Verde, nata il 27 agosto di 78 anni fa.
È morto Gigi Proietti, uno dei più noti attori italiani di cinema e teatro. Proietti è morto in una clinica privata il 2 novembre, giorno del suo 80esimo compleanno: era stato ricoverato per problemi cardiaci e da qualche giorno si trovava in terapia intensiva. Proietti, il cui nome all’anagrafe era Luigi, era nato a Roma nel 1940 e studiò prima al liceo classico e poi Giurisprudenza all’università, senza però mai laurearsi. Si appassionò al teatro durante gli anni dell’università e nel 1955 fece la comparsa nel film Il nostro campione, diretto da Vittorio Duse. Secondo il suo sito ufficiale, il suo «vero e proprio debutto» teatrale fu invece nel 1963, nel cosiddetto “teatro-cabaret”, in Can Can degli italiani. A proposito della nascita della sua passione per il teatro, nel 2016 Proietti spiegò a Repubblica:
È morto Gigi Proietti. È stato uno dei più popolari e amati attori italiani: aveva 80 anni, compiuti oggi.
L’articolo di copertina dell’Economist di questa settimana riguarda la possibilità che il Regno Unito esca dall’Unione Europea, di cui si discute molto nel paese da diversi mesi e ancora di più dopo la bocciatura da parte del Regno Unito dell’accordo sul cosiddetto fiscal compact. In un lungo editoriale, l’Economist cerca di spiegare perché lasciare l’Unione Europea sarebbe una pessima scelta per il Regno Unito. «Secondo un giornale liberale, scettico su molto di quello che ha fatto Bruxelles – scrive – l’uscita dall’Unione sarebbe una doppia tragedia». L’Economist è un settimanale molto liberale in economia, settore in cui è più vicino ai conservatori rispetto ai laburisti, e l’articolo è indirizzato proprio al partito in cui sono più numerosi i cosiddetti «euroscettici» che vorrebbero abbandonare l’Europa. Non è un caso se l’editoriale comincia con una citazione di Margaret Thatcher, il più importante politico conservatore del dopoguerra: «la Gran Bretagna non sogna una confortevole e isolata esistenza ai margini della Comunità Europea».
Il Regno Unito deve restare in Europa. L'articolo di copertina dell'Economist spiega perché uscire dall'Unione Europea sarebbe un disastro, mentre i politici britannici ne parlano sempre più spesso.
Il Washington Post ha raccontato la storia e lo straordinario successo della mostra di arte contemporanea “Wonder” organizzata dalla Renwick Gallery (che fa parte del National Museum of American Art di Washington) in occasione della sua riapertura. Il grande successo si deve in gran parte a un innovativo approccio rispetto alle fotografie scattate dai visitatori alle opere in esposizione. Anziché incontrare un divieto, come succede di solito nei musei, i visitatori sono incoraggiati a fotografare le opere: questo ha generato un circolo virtuoso che ha fatto parlare della mostra più di quanto non sarebbe successo altrimenti. La mostra della Renwick Gallery è dedicata “allo stupore, la meraviglia e la sorpresa”. Sulle pareti del museo, al posto dei consueti cartelli con la macchina fotografica sbarrata, ci sono piccole targhette che dicono “fotografie ammesse e incoraggiate”. Le opere esposte, inoltre, si prestano molto a fare quel tipo di foto semplici e a effetto che si condividono volentieri su Instagram e gli altri social network: ci sono per esempio un arcobaleno realizzato con sottili fili colorati e tesi, una stanza intera color magenta con alcune composizioni di insetti esotici fissati alle pareti e una riproduzione di stalagmiti realizzate con fogli dell’elenco telefonico. Su Instagram più di 20 mila foto sono state taggate con l’hashtag #RenwickGallery, e alcune sono state caricate da profili famosi e molto seguiti. Parecchie coppie di sposi hanno usato la mostra come sfondo per le foto nuziali. C’è anche chi ha fotografato le piccole targhette che incoraggiano le fotografie. Nicholas Bell, curatore della mostra, ha detto che non verranno tolte quando verrà smantellata l’esposizione e che la nuova politica di incoraggiare le foto resterà valida anche per le prossime mostre.
La mostra che incoraggia a fotografare le opere. È stata inaugurata a Washington ottenendo un grandissimo successo grazie alla condivisione delle foto sui social network, ma c'è chi storce il naso.
Dopo avere mostrato le meraviglie della Barriera corallina e il verde verdeggiante dell’Amazzonia, quelli di Google hanno da poco inserito nel loro servizio Street View una spettacolare serie di fotografie panoramiche di quattro delle sette montagne più alte del mondo: l’Aconcagua nel Sudamerica (6.962 metri), il Kilimangiaro (5.895 metri) in Africa, il Monte Elbrus in Russia (5.642 metri) e l’Everest in Nepal (8.848 metri). Google ha realizzato il nuovo set di immagini utilizzando fotocamere digitali e obiettivi fisheye, grandangoli che consentono di comprendere con un unico scatto ampie porzioni di un panorama. Le fotografie sono state realizzate nel corso di una serie di viaggi, realizzati a partire dal 2011 e mostrano alcuni dei punti più panoramici dei sentieri che portano verso le quattro vette. Come le classiche immagini a livello stradale, anche queste sono visibili utilizzando il servizio Street View su Google Maps. Potete dare un’occhiata alla selezione qui sotto di immagini, per iniziare a farvi un’idea.
Le cime del mondo su Street View. Le nuove spettacolari foto dell'Aconcagua, del Kilimangiaro, del Monte Elbrus e dell'Everest sulle mappe di Google.
(Masahisa Fukase. Immagine da Ravens (MACK, 2017). Courtesy of Masahisa Fukase Archives and MACK). Nel 2010 la British Journal of Photography, un’autorevole rivista britannica di fotografia, scelse come miglior libro degli ultimi 25 anni Ravens (il nome giapponese è Karasu) del fotografo giapponese Masahisa Fukase. È un libro pubblicato per la prima volta nel 1984, molto venduto negli anni successivi e diventato un importante riferimento per la fotografia giapponese e per chi si interessa o occupa di fotografia, interpretato come un’allegoria della situazione personale del fotografo – ci arriviamo – ma anche di quella politica del Giappone sconfitto dopo la Seconda guerra mondiale. La casa editrice MACK ha da poco pubblicato una nuova edizione del libro in inglese, arricchita con un commento del fondatore degli archivi del fotografo e nuove immagini e disegni.
“Ravens”, un grande libro fotografico. La fine di un amore raccontata con cupe immagini di corvi, in un libro di Masahisa Fukase ripubblicato a 33 anni dalla prima uscita.
Mercoledì 28 maggio Apple ha annunciato che acquisterà il produttore di cuffie Beats Electronics e il servizio di abbonamento di musica in streaming Beats Music per 3 miliardi di dollari. L’operazione sarà il più grande acquisto mai fatto da Apple, che verrà completato con il pagamento di 2,6 miliardi di dollari in contanti e 400 milioni di dollari in azioni. I co-fondatori di Beats – il famoso rapper e produttore discografico Dr. Dre e il magnate della Interscope records Jimmy Iovine – entreranno a far parte di Apple. Tim Cook, CEO di Apple, ha detto in una nota: «La musica è una parte importante delle nostre vite e mantiene un posto speciale nei cuori delle persone di Apple. Questo è il motivo per cui abbiamo investito nella musica e stiamo riunendo questi straordinari team, in modo da continuare a creare i prodotti e i servizi musicali più innovativi del mondo». Jimmy Iovine ha detto che la sua azienda è stata ispirata ad Apple e di avere sempre saputo che Beats le sarebbe appartenuta. Iovine, scrive il Wall Street Journal, era anche un amico di lunga data di Steve Jobs.
Apple acquisterà Beats. Cioè la società delle famose cuffie del Dr. Dre: per Apple si tratta dell’acquisizione più grande di sempre, pari a 3 miliardi di dollari.
È morta l’attrice croata Mira Furlan, nota per aver interpretato Danielle Rousseau nella serie tv Lost: aveva 65 anni. La morte dell’attrice è stata comunicata dal suo account Twitter. Furlan era nata a Zagabria, in Croazia, allora in Jugoslavia, e tra i primi film in cui recitò ci fu Papà è in viaggio d’affari, del 1985, di Emir Kusturica, che vinse la Palma d’oro a Cannes nel 1985. Nel 1991, in seguito allo scoppio della guerra in Jugoslavia emigrò negli Stati Uniti con il marito, il regista serbo Goran Gajić, che la diresse in alcuni episodi della serie Babylon 5. Il suo ruolo più noto fu però quello della scienziata Danielle Rousseau in Lost – il cui nome era ispirato a quello del filosofo svizzero Jean-Jacques Rousseau – in cui recitò nelle prime quattro stagioni. Nel 2012 recitò anche in Venuto al mondo, del regista italiano Sergio Castellitto, tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini.
È morta l’attrice Mira Furlan, nota per aver interpretato Danielle Rousseau in “Lost”.
C’è già una contraddizione linguistica tra una cosa che si chiama fotografia (dal greco φῶς, phôs: luce) e il mondo sotterraneo dove la luce non arriva. Ma certo, non ci arriva quella del sole: e invece illuminazioni artificiali, occasionali o progettate e definitive, o alle brutte un buon sistema di flash, permettono di costruire un ricco racconto di luoghi profondi, grotte, tunnel, scavi, spazi interrati, bunker, metropolitane. Finiscono per essere immagini in cui la luce è ancora più presente, con macchie e riflessi; o vistosa per assenza, in coni d’ombra e tenebre improvvise. Poi, volendo aggiungere immaginazione al racconto, questa è una raccolta fantastica di un mondo che vive ed esiste solo sottoterra, e chissà cosa sta succedendo fuori, e se possiamo provare a uscire. – Scene dal sottosuolo: foto di grotte e caverne
Sottoterra. Le foto di un mondo profondo, illuminato artificialmente e macchiato di riflessi e pensieri su cosa stia succedendo fuori.
Il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha presentato una proposta di legge regionale per la tassazione delle grandi aziende dell’e-commerce. La legge, che arriverà già oggi in consiglio regionale, dopo essere stata approvata dalla giunta, riguarda tutte le aziende con un fatturato globale di almeno 750 milioni di euro di cui 5,5 milioni in Italia. L’obiettivo del Piemonte è far diventare il provvedimento nazionale se almeno altri quattro consigli regionali lo condivideranno. La proposta prevede due tassazioni separate. La prima, valida anche al di fuori del periodo della pandemia da coronavirus, prevede che le grandi multinazionale del web vengano tassate al 15 e non più al 3 per cento. Il Piemonte stima un introito annuale, a livello nazionale, di 2 miliardi di euro, contro i 700 milioni attuali. La differenza sarebbe utilizzata per sostenere le piccole imprese.
Il Piemonte propone una tassa del 30 per cento sulle grandi aziende dell’e-commerce durante il lockdown.
Dal 3 al 13 agosto si svolge il Festival del film Locarno, il più importante evento cinematografico svizzero, arrivato quest’anno alla 69esima edizione. Il festival consegna 25 premi e il più importante è il Pardo d’oro per il miglior film del Concorso internazionale: quest’anno prevede 17 film, proiettati in piazza Grande, che può ospitare fino a ottomila persone. Tra i film in concorso c’è anche l’italo-austriaco Mister Universo – diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel – che racconta il mondo del circo, a cui si aggiungono le proiezioni di altri due film italiani: il documentario Une jeune fille de 90 ans diretto dalla franco-italiana Valeria Bruni Tedeschi e, nella sezione Cineasti, il documentario L’Amatore, che racconta la storia dell’architetto milanese Piero Portaluppi. Il festival assegna anche cinque premi speciali a persone importanti nella storia del cinema: quest’anno Stefania Sandrelli ha ricevuto il Leopard Club Award 2016, dedicato ad attori che hanno plasmato l’immaginario collettivo; a Mario Adorf è andato il Pardo d’onore, il premio alla carriera consegnato ai registi; e all’attore inglese Harvey Keitel è andato il Lifetime Achievement Award. Il festival ha omaggiato anche Jane Birkin e ha proiettato Lo chiamavano Trinità per ricordare Bud Spencer, morto lo scorso giugno.
È iniziato il Festival di Locarno. Cioè il più importante evento cinematografico svizzero: c'erano, tra gli altri, Jane Birkin, Stefania Sandrelli e Harvey Keitel.
L’Agenzia delle Entrate ha fornito maggiori dettagli su come ricevere il cosiddetto “Bonus vacanze” per l’estate 2020, il contributo previsto dal “Decreto rilancio” dello scorso 17 maggio con cui il governo punta a far ripartire il settore del turismo dopo la crisi dovuta all’emergenza coronavirus. Il bonus consiste in un contributo per il pagamento dei servizi offerti da alberghi, bed & breakfast e agriturismi italiani nel periodo fra il primo luglio e il 31 dicembre del 2020. Ha un valore massimo di 500 euro e può essere richiesto da tutte le famiglie con ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 40mila.
Come funziona il “bonus vacanze”. Chi ne ha diritto, quanto vale e tutti i passaggi per ottenere il contributo istituito dal governo per rilanciare il turismo.
Lunedì 10 agosto una balena bianca è stata avvistata a largo delle coste del Queensland, in Australia. La balena è stata vista per la prima volta intorno alle 11 del mattino (l’Australia è 8 ore avanti rispetto all’Italia) da un elicottero del canale televisivo Seven News e successivamente diverse persone si sono radunate lungo la costa per cercare di vederla. Le balene bianche sono piuttosto rare: in Australia il primo avvistamento di una balena bianca è del 1991, da allora ne sono stati contati pochi altri. Dice il dipartimento di protezione ambientale dell’Australia che nei mari australiani ce ne dovrebbero essere soltanto tre. VIDEO: Whale experts are looking closely to decide whether this is @Migaloo1 #7News #Migaloo https://t.co/55q3pGAc3L
Il video della balena bianca avvistata in Australia. È un evento piuttosto raro, si pensa che in Australia ce ne siano solo tre.
Il nuovo libro di Enrico Deaglio – “Il vile agguato“ (Feltrinelli) – è dedicato alle indagini sulla strage di via D’Amelio a Palermo in cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino assieme a cinque agenti della sua scorta, il 19 luglio 1992. Il libro si conclude con una “succinta cronologia degli ultimi cinquantasei giorni di vita di Paolo Borsellino, compresi avvenimenti che avevano a che fare con lui, ma di cui non era a conoscenza”. Il Post pubblicherà in sequenza, assieme al secondo capitolo del libro, la successione di quegli eventi, a vent’anni di distanza. Roma, 16 luglio Borsellino è di nuovo a Roma, per il terzo interrogatorio a Gaspare Mutolo. Finiti gli impegni, con il collega Natoli cenano al ristorante Il moccoletto, insieme a Carlo Vizzini, presidente del Psdi, uno dei politici minacciati di morte da Cosa nostra. Vizzini propone loro di affrontare il grande tema di “mafia e appalti”.
Gli ultimi 56 giorni di Borsellino: 16 luglio 1992. Dal libro di Enrico Deaglio, la cronologia degli avvenimenti tra la strage di Capaci e quella di via D'Amelio.
Dal 18 maggio al 23 giugno si terrà a Vicenza la quarta edizione di Illustri, il festival dedicato all’illustrazione italiana e internazionale. È allestita in due sedi: nella Basilica Palladiana ci saranno “Illustri”, dedicata a 11 artisti italiani affermati a livello internazionale, e “Saranno Illustri”, su 11 promettenti talenti nazionali; a Palazzo Leoni Montanari sarà ospitata “Illustrissima”, una personale sulla francese Malika Favre, che proseguirà fino al 25 agosto. Favre è nata a Parigi nel 1982, ha studiato graphic design, vive a Londra dal 2003 e lavora come illustratrice dal 2011. Ha uno stile molto riconoscibile, definito dai critici tra Pop art e Op art (cioè arte pop e optical): minimale, dai colori accesi, sensuale. Ha disegnato copertine per il New Yorker e per la casa editrice Penguin, lavorato per Vogue, Gucci e il Fashion Council, l’organo di moda britannico. La rassegna a lei dedicata raccoglie 125 opere organizzate in quattro temi: La Donna, Il Viaggio, Cultura e Società, Erotica.
Chi vedere al festival dell’illustrazione di Vicenza. "Illustri" ospita 11 artisti italiani affermati, 11 emergenti e una mostra personale sulla francese Malika Favre.
L’Economist ha pubblicato un grafico interattivo che permette di confrontare l’andamento dei debiti pubblici di diverse nazioni e regioni del mondo negli ultimi trent’anni. Nel grafico viene visualizzato il rapporto tra il debito pubblico, ovvero la totalità dei soldi che uno Stato deve ai suoi creditori che gli hanno prestato soldi in passato, e il prodotto interno lordo (PIL), ovvero la totalità della ricchezza prodotta in un anno nel paese. Possono essere visualizzati i dati di due paesi in contemporanea, selezionabili nella colonna alla destra del grafico, e si può decidere anche il periodo in cui effettuare il confronto (a partire dal 1980). Possiamo vedere, così, l’impressionante aumento del rapporto deficit/PIL in Giappone, che attualmente supera il 200 per cento, la grande stabilità del rapporto in Svizzera, e l’aumento in tutti i paesi cosiddetti “avanzati” (dagli Stati Uniti all’area euro nel suo complesso).
Il gioco dei debiti pubblici. Il grafico interattivo dell'Economist per vedere come se la cavano le economie del mondo, a partire dalla nostra.
Sono state annunciate oggi al Samuel Goldwyn Theater di Beverly Hills le nomination agli Academy Awards 2013. La premiazione avverrà il 24 febbraio a Los Angeles e sarà condotta da Seth McFarlane. Il film ad aver ricevuto più nomination è Lincoln, con 12 candidature, tra cui il miglior regista per Steven Spielberg e il miglior attore protagonista per Daniel Day-Lewis, seguito da Vita di Pi, con 11 candidature, e da Les Miserables e Il lato positivo – Silver Linings Playbook, entrambi con 8 candidature. I candidati al premio per il Miglior film sono nove, questi nove. Amour Regista: Michael Haneke Attori: Jean-Louis Trintignant, Emmanuelle Riva, William Shimell, Isabelle Huppert In Italia dal 25 ottobre 2012 Candidato anche nelle categorie: miglior attrice protagonista (Emmanuele Riva), miglior regista, miglior film straniero, miglior sceneggiatura originale.
Guida ai 9 film candidati all’Oscar. I trailer e le cose da sapere sui candidati al premio come Miglior film.
Venerdì 27 novembre sono state diffuse le immagini del calendario della Polizia di Stato per il 2017. Le foto per il nuovo calendario sono state commissionate al noto fotografo italiano Gianni Berengo Gardin, che ha realizzato immagini su pellicola, tutte in bianco e nero, ritraendo gli agenti di polizia in azioni quotidiane. Il ricavato, come negli anni precedenti, sarà dato in beneficenza: quest’anno al Comitato Italiano per l’Unicef per sostenere il progetto “Libano – Youth and Innovation”. Berengo Gardin è nato nel 1930 a Santa Margherita Ligure ed è conosciuto in Italia e all’estero per il suo grande lavoro di documentazione e racconto sull’Italia, con le immagini di Venezia, Milano, Genova; attraverso l’esperienza con Renzo Piano; con il grande reportage Dentro le case, la Biennale d’arte di Venezia e la lunga e prolifica collaborazione con il Touring Club Italiano. All’estero ha lavorato a New York, a Vienna e nel Regno Unito. Il suo archivio è molto vasto – conta circa 1 milione e 500 mila negativi che vanno dagli anni Cinquanta a oggi – e mostra lavori svolti con diversi approcci, dal reportage al documentario, ma sempre tutti in bianco e nero.
Le foto del calendario della Polizia le ha scattate Berengo Gardin. I fondi raccolti con la vendita del calendario saranno donati all'Unicef.
Mercoledì 10 giugno il governo è stato battuto due volte in Senato durante l’esame degli emendamenti al disegno di legge sul cosiddetto “omicidio stradale”, cioè una legge che inasprisca le pene contro chi provoca la morte di qualcuno attraverso un comportamento irresponsabile alla guida. Il Senato ha approvato due emendamenti sui quali il governo aveva dato parere contrario e su cui il relatore della legge si era rimesso al parere dell’aula. Questo incidente non compromette niente di definitivo ma farà probabilmente parlare della stabilità della maggioranza di governo al Senato, un tema importante soprattutto per la sorte delle riforme della Costituzione e della scuola, e in generale per la stabilità futura del governo Renzi. Le proposte di modifica approvate nonostante il parere del governo erano state presentate dai senatori Luis Alberto Orellana (gruppo misto, ex M5S) e Marco Filippi (PD). Questi emendamenti, scrive il Corriere della Sera, attenuano le pene previste dal ddl del governo: «escludono l’estensione della pena della reclusione da sette a dieci anni ai casi in cui i conducenti di veicoli a motore cagionino la morte di una persona a seguito di attraversamento del semaforo rosso, inversione del senso di marcia, sorpasso in corrispondenza di un attraversamento pedonale». Martedì invece il governo era stato battuto in commissione Affari costituzionali riguardo un parere di costituzionalità sulla riforma della scuola: con 10 voti favorevoli e 10 contrari la posizione del governo non è passata, anche per l’assenza di tre senatori del Nuovo Centro Destra. Inoltre, durante la discussione sull’Italicum, lo scorso gennaio, erano stati decisivi al Senato i voti di Forza Italia – che è all’opposizione – per far andare avanti la legge elettorale. Alla fine della giornata, comunque, il disegno di legge sull’omicidio stradale è stato approvato con 163 voti favorevoli.
I numeri del governo al Senato. Mercoledì il governo è stato battuto due volte nell'aula da cui dovranno passare le sue riforme più ambiziose e contestate.
Facebook ha introdotto un nuovo strumento per riconoscere i post di persone intenzionate a suicidarsi o a farsi del male. Facebook collabora da tempo con le associazioni per la prevenzione dei suicidi – lo scorso giugno ha esteso l’opzione che permette agli utenti di segnalare i post degli amici ritenuti a rischio di suicidio o autolesionismo a tutti i paesi in cui è presente – e insieme a queste ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale in grado di confrontare contenuti degli utenti simili a quelli di persone che hanno provato a suicidarsi. Il sistema si applica anche ai video in diretta di Facebook Live: chi vedrà un video trasmesso in diretta in cui qualcuno sembra avere intenzione di farsi del male potrà entrare in contatto con chi lo sta facendo, mentre per questa persona saranno resi molto visibili dei tasti per chiedere aiuto. I video non saranno bloccati, perché secondo Facebook è più semplice prevenire un suicidio facendo sì che gli amici e i familiari della persona in pericolo ne siano avvertiti piuttosto che bloccando la trasmissione in diretta di quello che sta succedendo. Il sistema funziona grazie all’intelligenza artificiale (è il primo in questo ambito) ed è ritenuto più accurato rispetto alle segnalazioni degli utenti, che comunque non rimuove. Il sistema funziona più o meno allo stesso modo. Segnala i casi più preoccupanti a una squadra di Facebook specializzata e in ogni caso mostra alla persona ritenuta in pericolo una schermata di consigli: suggerisce di contattare un amico o chiamare il numero di un’associazione per la prevenzione dei suicidi. I numeri suggeriti in Italia sono quelli del Telefono Azzurro per i minori di 18 anni e del Telefono Amico. Per le segnalazioni alla squadra di Facebook, l’intelligenza artificiale dà la priorità ai casi che sembrano richiedere un intervento più tempestivo, mentre nelle situazioni meno gravi si limita a far sì che le opzioni per segnalare i contenuti preoccupanti risultino più evidenti agli amici della persona che li ha postati. Tra i nuovi strumenti per prevenire i suicidi c’è anche la possibilità di raggiungere i volontari delle organizzazioni come Telefono Amico anche attraverso la app di messaggistica Messenger.
Facebook ora usa l’intelligenza artificiale per la prevenzione dei suicidi. È un nuovo sistema per aiutare le persone che dicono di volersi farsi del male in streaming su Facebook Live.
Sul Corriere della Sera, Beppe Severgnini scrive di come i giovani e le loro necessità siano assenti nella discussione di questa campagna elettorale. Si discute animatamente di pensioni e di imposte, scrive Severgnini: temi importanti, ma per chi lavora o per chi ha avuto un lavoro. Ci sono poche proposte, invece, per quel 37% di giovani disoccupati e per i nuovi laureati che vanno all’estero a cercare lavoro. Nessuno potrà accusare il futuro governo di non aver mantenuto le promesse verso i giovani italiani: perché queste promesse nemmeno sono state fatte. I nuovi elettori, almeno fino a oggi, sono i grandi esclusi della campagna elettorale. Come se la politica fosse una discoteca, e gli energumeni sulla porta non volessero lasciarli entrare. Troppo educati, ragazzi, questo posto non fa per voi.
La generazione trasparente. Beppe Severgnini parla della rimozione dei giovani come soggetti dell'interesse politico, e spiega perché la loro partecipazione al voto non conviene ai partiti.
Dalle 7 alle 23 di oggi si vota ai ballottaggi delle elezioni amministrative per eleggere i sindaci e rinnovare i consigli comunali in 75 comuni italiani e la giunta nel municipio III di Roma Capitale (nel primo turno di domenica 10 giugno i comuni al voto erano invece 760). In 29 dei 49 principali comuni in cui si tiene il ballottaggio parte in vantaggio il centrodestra, in 20 il centrosinistra. Tra i 75 comuni al voto, 14 sono capoluoghi di provincia: Sondrio, Imperia, Siena, Pisa, Massa, Ancona, Terni, Teramo, Viterbo, Avellino, Brindisi, Siracusa e Ragusa. Qui abbiamo raccolto le situazioni da cui partono i due candidati che si sfideranno in ogni città.
Le cose da sapere sui ballottaggi delle elezioni comunali. Dove si vota, come si vota e tutte le altre informazioni utili: si esprimono preferenze SOLO per il sindaco e non per le liste, per esempio.
Guidando la notte senza fari / e indossando occhiali neri, perdipiù
Il grande libro del rock (e non solo) – 1 aprile. Le storie del rock di oggi raccontate da Massimo Cotto: i pesci d'aprile dei musicisti, Jeff Porcaro, Susan Boyle, Marvin Gaye.
L’Inghilterra ha perso la finale degli Europei 2020 contro l’Italia – e si potrebbe dire che ormai lo sanno anche le pietre – ma il Regno Unito è probabilmente il paese ad aver tratto maggior beneficio dal torneo in termini economici, avendo ospitato il maggior numero di partite dell’edizione itinerante, che ha avuto come sedi undici città di altrettante nazioni diverse. L’impatto economico del torneo è stato molto ridotto rispetto alle edizioni passate, ospitate da un unico paese e non influenzate dalle restrizioni ai viaggi in vigore quest’anno per la pandemia, ma le ricadute delle dodici partite giocate in Regno Unito – otto a Londra, tra cui le due semifinali e la finale, e quattro a Glasgow – sull’economia locale non sono da trascurare, soprattutto per quanto riguarda i settori della ricezione turistica, quello delle scommesse e quello televisivo.
Cosa ha guadagnato il Regno Unito da questi Europei. I benefici economici sono stati maggiori rispetto agli altri paesi ospitanti, indipendentemente dalla sconfitta dell'Inghilterra.
Dopo il primo turno delle elezioni amministrative di domenica 5 giugno si è parlato molto dei risultati che ha ottenuto il M5S con Virginia Raggi a Roma e con Chiara Appendino a Torino, anche perché li hanno ottenuti due donne. Diversi giornali hanno pubblicato in prima pagina le foto delle due candidate sostenendo che l’esito del voto è stato in qualche modo anche una vittoria delle donne. E sono stati scritti anche alcuni articoli sul fatto che Roma si è scoperta “femminista” o sul fatto che, come ha scritto Concita De Gregorio su Repubblica, a un certo punto qualcosa è cambiato e due ragazze normali di trent’anni hanno «preso i voti». Aggiunge poi De Gregorio: «Alle donne capita sovente di sentirsi dire: da chi prendi ordini? A volte, succede, da nessuno. Per certo so invece che nel vecchio sistema di potere — quello che ha fallito in passato e che è ancora tutto qui sotto sempre più improbabili nuove insegne, con una nuova protervia e una nuova camicia — tutti prendono ordini dai capi e se sgarrano sono fuori. Fuori lista, fuori rosa». Su Repubblica di oggi Laura Onofri, presidente uscente della commissione Pari Opportunità di Torino, del PD, risponde a Concita De Gregorio mettendo in dubbio che Chiara Appendino e Virginia Raggi siano realmente libere dal potere maschile e che siano dunque indipendenti dai vertici del partito: anche di quel partito, il Movimento 5 Stelle, dove come nei partiti tradizionali a decidere restano prevalentemente degli uomini. Onofri, entrando nel merito della questione solo nelle ultime righe, usa però un argomento molto maschile: cioè che sia Raggi che Appendino siano arrivate dove sono perché provengono da un certo tipo di famiglia e perché hanno avuto la strada spianata dal Movimento (cosa alla quale si potrebbe replicare che, se così fosse, avrebbe avuto il merito di non discriminarle in base al genere):
Appendino e Raggi sono una vittoria delle donne che ce la fanno da sole? la presidente delle Pari Opportunità di Torino contesta questa narrazione sulle due candidate del M5S.
La Festa della Repubblica italiana viene celebrata ogni anno il 2 giugno, ed è ricordata anche da un doodle di Google, come avviene per le feste nazionali di molti paesi del mondo (il doodle è visibile solo nelle pagine italiane del motore di ricerca, al posto del logo ufficiale di Google). Il doodle quest’anno è piuttosto austero, è immancabilmente tricolore e mostra l’emblema della Repubblica Italiana (quello che viene chiamato di solito Stellone) .
Tutti i doodle di Google per la Festa della Repubblica. Quest'anno è meno sbarazzino e più austero di quello della scorsa volta, e ha l'emblema della Repubblica.
Lunedì sera, primo dicembre, Chanel ha presentato a Roma Métiers d’art Paris-Rome 2016, una collezione annuale itinerante (ogni anno il luogo dell’evento cambia) dedicata ai laboratori artigianali che fanno parte di Paraffection. Paraffection è l’azienda sussidiaria aperta da Chanel nel 1997 per promuovere e preservare il lavoro degli artigiani francesi a cui si affida per le sue creazioni (Lemarié per piume e fiori, Massaro per le scarpe, Desrues per bottoni e gioielli). L’evento si è tenuto negli studi di Cinecittà e in particolare nel Teatro 5 – il preferito di Federico Fellini, che vi girò La dolce vita e Otto e mezzo – dove è stato riprodotto un ambiente molto parigino con caffè e modelle che uscivano dalle scale di una metropolitana. Per l’occasione è stato presentato il nuovo e molto atteso cortometraggio di Karl Lagerfeld, il direttore creativo della casa di moda da più di trent’anni, con l’attrice Kristen Stewart. Dal 2008 – quando uscì il cortometraggio “Coco 1913 ‑ Chanel 1923” – Lagerfeld ha realizzato diversi filmati che ripercorrono la vita della fondatrice della casa di moda. In quest’ultimo, intitolato “Once and Forever”, Kristen Stewart ha il ruolo di un’attrice che deve interpretare Gabrielle “Coco” Chanel (per i profani, la fondatrice del marchio) in un film che ne racconta la vita. Kristen Stewart è testimonial di Chanel da anni: è stata il volto della collezione Métiers d’art Paris-Dallas 2013/14, poi testimonial della borsa “11.12” nella campagna pubblicitaria del marzo 2015 e della collezione occhiali primavera-estate 2015. Insieme a Stewart c’è l’attrice britannica Géraldine Chaplin che, come già in altre occasioni, interpreta Madamoiselle Coco da anziana.
La sfilata di Chanel con Cinecittà trasformata in Parigi. Ambientata nello studio dove Fellini girò La dolce vita; è stato anche presentato l'atteso cortometraggio di Karl Lagerfeld con Kristen Stewart.
Nelle prime ore del mattino del 2 maggio 1945, il tenente Yevgeny Khaldei, un giornalista dell’Armata Rossa (l’esercito dell’Unione Sovietica), salì sul tetto del Reichstag, la sede del parlamento tedesco e il luogo dell’ultima disperata difesa dei soldati nazisti di fronte all’avanzata dei sovietici. Arrivato in cima, Khaldei scattò quella che è diventata una delle fotografie più famose del Ventesimo secolo: un soldato russo che sventola la bandiera sovietica sullo sfondo delle rovine di Berlino. Quella fotografia è diventata il simbolo della fine della Seconda guerra mondiale, il più violento conflitto a cui l’umanità abbia mai assistito. L’immagine si ingrandisce con un clic
La foto della bandiera rossa sul Reichstag. Fu scattata 70 anni fa sul tetto del parlamento tedesco a Berlino, è l'immagine simbolo della fine della Seconda guerra mondiale.
La parola blockbuster deriva dall’unione delle parole block (isolato) e buster (cosa che distrugge). In origine, infatti, fu usata per parlare delle bombe che durante la Seconda guerra mondiale potevano distruggere interi isolati. Nel gergo del cinema, invece, se ne iniziò a parlare dalla fine degli anni Quaranta, in riferimento a certi film piuttosto costosi e dai grandi incassi. Forse-non-tutti-sanno-che, però, nel cinema esistono anche i mockbuster, una variante che include la parola “mock”, presa in giro. I mockbuster, infatti, sono dei film che fingono di essere dei blockbuster e che invece sono stati girati piuttosto di fretta, con un budget piuttosto risicato e – cosa più importante – con una trama non propriamente originale. Lo scopo di ogni mockbuster, quindi, è sfruttare la fama di un certo blockbuster e, uscendo nei suoi stessi giorni, provare a rubargli qualche spettatore. In genere qualche spettatore distratto, in quella che a bene vedere può essere considerata una presa in giro. I mockbuster hanno avuto tutta una loro storia, nella ben più grande storia di Hollywood e del cinema, e dopo i grandi fasti degli anni Novanta e dei primi anni Duemila (tra l’altro anche grazie a Blockbuster, l’azienda) ora stanno attraversando un periodo difficile: a causa del successo dello streaming, e un po’ anche a causa della pandemia.
I mockbuster copiano male i blockbuster. Da decenni esiste un mondo di film al limite della truffa che plagiano più o meno dichiaratamente altri titoli, ma ora sono in crisi.
Il Garante della privacy, l’autorità italiana per la protezione dei dati personali, ha inviato un avvertimento formale al governo per le criticità che comporterebbe l’introduzione dei “certificati verdi”: cioè i documenti che attestano l’avvenuta vaccinazione contro il coronavirus, la guarigione dall’infezione o la negatività al virus tramite tampone molecolare o antigenico. I certificati verdi, introdotti nel “decreto riaperture” del 23 aprile, permetteranno di spostarsi liberamente nelle regioni in zona arancione e rossa, o di non dover rispettare la quarantena al rientro da viaggi all’estero: avranno una validità di 6 mesi nel caso di vaccinazione e guarigione, di 48 ore nel caso di tampone.
Il Garante della privacy ha inviato un avvertimento al governo sulle criticità dei “certificati verdi”.
Da qualche giorno le catene di supermercati Esselunga e Coop stanno sperimentando nuovi strumenti per evitare le lunghe file che si formano fuori dai supermercati a causa delle restrizioni all’ingresso nei negozi imposte per via dell’epidemia da coronavirus. Attualmente i test sono attivi a Milano, Verona, Sesto Fiorentino, Biella e in alcune città della Liguria. La Coop sta sperimentando dall’inizio di aprile una piattaforma online che si chiama CoD@casa, dalla quale si può prenotare l’ingresso in punto vendita registrandosi e scegliendo una fascia oraria. Dopodiché basta andare al supermercato nella fascia oraria prescelta e mostrare all’addetto all’ingresso la prenotazione (cartacea o su smartphone). In Liguria il servizio è attivo nell’Ipercoop ai centri commerciali L’Aquilone di Genova, Il Gabbiano di Savona e Le Terrazze a La Spezia, e a Genova nel supermercato di Corso Europa e nel superstore “Antonio Negro”. La prenotazione si può fare qui.
Le iniziative di Esselunga e Coop per evitare le file al supermercato. Le due catene di negozi hanno introdotto in fase sperimentale dei sistemi per prenotare il posto ed evitare le code.
Ieri sera la Giunta per le immunità del Senato ha approvato l’autorizzazione a processare Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona perché mentre era ministro dell’Interno impedì per più di tre giorni lo sbarco di 116 persone soccorse nel Mediterraneo dalla nave della Marina militare Gregoretti. La Giunta ha approvato la richiesta grazie ai voti della Lega, il partito di Salvini, che ha auspicato l’avvio di un processo in modo da provare – a suo dire – la sua innocenza. In realtà non è così scontato che la vicenda si concluderà con un processo. Il voto favorevole della Giunta ha permesso di fissare il passaggio successivo. Il 17 febbraio la richiesta di processare Salvini sarà discussa dall’aula intera del Senato. Se non ci saranno ricorsi, verrà dato per buono il risultato del voto in Giunta: Salvini verrà quindi processato. L’articolo 135 ter del regolamento del Senato, però, prevede che un gruppo di almeno 20 senatori possa «formulare proposte in difformità dalle conclusioni della Giunta». Secondo l’interpretazione dei principali giornali, significa che a quel punto il Senato dovrà tenere un nuovo voto sulla richiesta di processare Salvini arrivata dal Tribunale dei Ministri di Catania ormai diverse settimane fa.
Che succede ora a Salvini. Il voto di ieri della Giunta per le immunità sul caso Gregoretti è stato importante ma non decisivo, e per arrivare al processo ci sono diversi altri passaggi.
Così come accade con loghi e marchi, si possono registrare anche i colori (e si parla infatti di marchi di colore). Ci sono alcune differenze legislative tra Italia, Europa e Stati Uniti, ma il concetto generale è: una società può chiedere di registrare il colore che fa parte del suo logo o della sua scritta, o che è parte rilevante dei suoi prodotti. Per esempio quel turchese (che non è turchese, poi ci arriviamo) di Tiffany, quel rosa di Barbie e quel marrone scuro-scuro di UPS. Ora: non è che se poi mischiate le cose in lavatrice e vi esce quel colore qualcuno vi sequestra la maglietta o vi multa, ma potreste avere grossi problemi se doveste vendere gioielli o mettere in piedi una società di spedizioni con quei colori. Per evitarvi eventuali problemi, ma soprattutto per darvi un aneddoto in più da raccontare la prossima volta che citofona quello di UPS, qui avanti ce ne sono 10.
10 colori che non tutti possono usare. Il giallo dei Post-It, per esempio, o il rosa di Barbie e il blu (è blu?) di Tiffany: sono stati registrati dalle aziende che li usano.
Google Wallet è il nuovo servizio di Google per semplificare i pagamenti, utilizzando uno smartphone al posto delle carte di credito. Il sistema è stato presentato ieri dalla società e sarà gestito in collaborazione con MasterCard e Citi, una delle più grandi banche internazionali e fornitrici di servizi finanziari al mondo. Con la nuova applicazione Google confida di rendere più semplici e frequenti le transazioni attraverso denaro in forma elettronica nei negozi, ma la presenza di un solo smartphone per ora compatibile e le limitazioni al solo territorio degli Stati Uniti potrebbero rallentare la diffusione del nuovo servizio. Che cos’è Google Wallet è un’applicazione che, come suggerisce il nome, trasforma il tuo telefono cellulare in un portafoglio senza costi aggiuntivi. Il sistema conserva una versione completamente elettronica, e immateriale, delle tue carte di credito e dei coupon per ottenere sconti o fare acquisti con particolari promozioni commerciali.
Che cos’è Google Wallet. Il nuovo sistema consente di usare gli smartphone come una carta di credito, e PayPal ha già fatto causa a Google.
Il fotografo Jean-François Monier ha fotografato per Agence France-Presse una famiglia di leoni bianchi nello zoo di La Flèche, nella Francia occidentale. Nelle fotografie, Yabu, il maschio, e Nikita, una femmina di 7 anni, giocano e dormono con i loro tre piccoli, nati 13 settimane fa. I leoni bianchi sono piuttosto rari: sono frutto di una mutazione genetica e vennero avvistati per la prima volta negli anni Quaranta. Non se ne conosce il numero esatto in natura; sono presenti in alcune riserve della regione sudafricana del Timbavati – da dove sono probabilmente originari – e negli zoo e parchi naturali in giro per il mondo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Una famiglia di leoni bianchi in Francia. Sono piuttosto rari e frutto di una mutazione genetica: nelle foto i genitori giocano e dormono con i tre piccoli, di 13 settimane.
Domenica mattina una bambina di tre anni e una ragazzina di 14, sorelle, sono morte a Marina di Massa, in Toscana, dopo che un pioppo è caduto sulla tenda in cui stavano dormendo, in un campeggio. La bambina è morta sul colpo, mentre la ragazzina dopo essere stata portata in ospedale. A sradicare l’albero è stato il forte vento che ha interessato diverse zone del Nord e del Centro Italia nel weekend. È rimasta lievemente ferita anche una terza sorella, di 19 anni.
Due sorelle di 3 e 14 anni sono morte per la caduta di un albero sulla tenda in cui dormivano, a Marina di Massa.
Circola da ieri sui social network una foto che mostra il Papa e il presidente iraniano Rouhani con alle spalle un quadro che raffigura alcune donne nude (come a dimostrare che nemmeno il Vaticano avesse avuto uno zelo paragonabile a quello dell’ufficio cerimoniale del governo, che con una decisione molto controversa ha coperto le statue dei Musei Capitolini in occasione della visita del presidente iraniano). Come spiega Pagella Politica, però, la foto in questione è falsa. La foto falsa che gira sui social network:
La foto del Papa con Rouhani davanti a un quadro di nudo è falsa. E in quella vera non c'è nessuna donna nuda, come si poteva immaginare.
L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato condannato in appello a 6 anni di carcere per corruzione e finanziamento illecito, nell’ambito di uno dei processi legati all’inchiesta chiamata “Mafia Capitale”. Per Alemanno è stata confermata la stessa condanna ricevuta in primo grado, nonostante il procuratore generale Pietro Catalani avesse chiesto ai giudici che all’ex sindaco fosse contestato solo il reato di corruzione e non quello di finanziamento illecito. Alemanno era accusato di aver ricevuto 298.500 euro da Salvatore Buzzi – uno dei principali imputati nel processo su Mafia Capitale – in cambio di indicazioni su alcune nomine di Ama (la società che gestisce i rifiuti a Roma), di alcuni grossi appalti e dell’intermediazione per ottenere crediti che Buzzi aveva con la pubblica amministrazione di Roma. Buzzi e Massimo Carminati, l’altro principale imputato del processo, erano stati condannati in appello per associazione mafiosa, ma nell’ottobre del 2019 la Corte di Cassazione aveva riqualificato questo reato in associazione per delinquere semplice, facendo cadere molte delle accuse che erano state contestate ai due.
L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato condannato in appello a 6 anni di carcere per corruzione e finanziamento illecito.
Domani dalle 10 del mattino la Camera discuterà e voterà la richiesta di arresto del deputato del Popolo della Libertà Marco Milanese, una prova molto importante per la maggioranza messa in difficoltà dalle pubblicazioni delle ultime intercettazioni sul PresdelCons e da mesi divisa sulle misure di politica economica per affrontare la crisi del Paese. E quindi ci sono due aspetti di questa storia di cui tenere conto, nel seguire quello che accadrà domani. Il primo è appunto il rafforzamento o l’indebolimento della maggioranza, conseguente al voto: negli ultimi giorni la maggioranza alla Camera ha traballato e già sull’arresto di Alfonso Papa la Lega si divise. Il secondo è il destino dello stesso Marco Milanese, coinvolto nell’inchiesta i cui racconti fino a qualche settimana fa occupavano moltissimo spazio sui giornali, quella sulla cosiddetta “loggia P4”, ma tirato in ballo dalle dichiarazioni spontanee di un imprenditore che non ha a che fare con l’inchiesta Bisignani. Chi è Marco Milanese Milanese ha 52 anni ed è originario della provincia di Avellino, è laureato in giurisprudenza e per gran parte della sua vita ha prestato servizio nella Guardia di Finanza. Nel 2001 è entrato a far parte dello staff del Ministero dell’economia, diventando consigliere politico di Giulio Tremonti. Negli anni seguenti ha insegnato nella Scuola di Formazione del ministero e ha ricoperto diversi incarichi in aziende come Alitalia, RAI, Ferrovie e Ansaldo Energia. Nel 2008 è stato eletto alla Camera nelle liste del PdL in Campania e nominato vicecoordinatore del PdL in regione (il coordinatore è Nicola Cosentino).
Domani si vota su Milanese. Le cose da sapere in vista del voto di domani alla Camera sull'arresto del deputato PdL, prova di forza per la maggioranza e per l'opposizione.
Il Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata) della Guardia di Finanza di Napoli mercoledì primo luglio ha sequestrato nel porto di Salerno 14 tonnellate di amfetamine, per un totale di 84 milioni di pasticche, su cui è stampato il logo “captagon”. La droga sarebbe stata prodotta in gran parte in Siria per finanziare le attività terroristiche dell’ISIS. Le pasticche erano state nascoste in diversi macchinari e in grandi cilindri di carta per uso industriale contenuti all’interno di tre container. #GDF #Napoli, sequestro record di 14 tonnellate di #anfetamine: 84 milioni di pasticche prodotte in #Siria da ISIS/DAESH per finanziare il #terrorismo. Oltre 1 miliardo di euro il valore sul mercato. #NoiconVoi pic.twitter.com/McdOljNxa5
A Salerno sono state sequestrate 14 tonnellate di amfetamine.
La scrittura non si insegna è un piccolo libro appena pubblicato da Minimum Fax e scritto da Vanni Santoni – scrittore e insegnante di scrittura – per riassumere poche lezioni essenziali dei suoi corsi: così poche che lui sostiene che siano soltanto due, o forse una (da cui il titolo del libro), salvo poi aggiungerne altre insieme a molti consigli e informazioni sul lavoro degli scrittori professionisti. Nel quinto capitolo ricorda una cosa che pare ovvia, ma nei fatti non facile da fare propria. ***
Non scrivete cose noiose. Un capitolo del libro di consigli agli aspiranti scrittori di Vanni Santoni, che si intitola – vedi un po' – "La scrittura non si insegna".
La copertina del prossimo numero di Internazionale – in edicola da domani – è stata disegnata dall’illustratore e designer israeliano Avinoam Bar, noto come Noma Bar. Noma Bar ha lavorato in passato per diversi giornali internazionali e ha disegnato decine di copertine di importanti riviste. Il disegno sulla copertina di Internazionale è ispirato dal simbolo del McDonald’s ed è accompagnato dal titolo “Stipendi da fame”. Con questo numero Internazionale cambia la grafica della testata, che ora è in Lyon Stencil.
La nuova copertina di Internazionale. Con un'illustrazione di Noma Bar e una nuova grafica della testata.
Un errore di comunicazione dei casi di coronavirus da parte della provincia autonoma di Bolzano sta creando notevoli problemi ai grafici e alle mappe che mostrano l’andamento dei nuovi casi in Italia e nel mondo. Lunedì 22 marzo molti esperti che monitorano l’epidemia si sono accorti che qualcosa non quadrava: la provincia autonoma di Bolzano aveva comunicato un numero spropositato di positivi, oltre 10mila, mentre nell’ultimo mese raramente erano stati superati i 200 casi giornalieri. Il risultato, per esempio è stata questa mappa pubblicata dall’Economist, che mostra un picco sproporzionato dei nuovi casi nella provincia di Bolzano rispetto a tutto il resto d’Europa. (Economist)
Il pasticcio di Bolzano ha rovinato i grafici sul coronavirus di mezzo mondo. Lunedì la provincia autonoma ha comunicato oltre 10mila vecchi casi conteggiandoli però tra i nuovi, provocando non pochi problemi.
Amazon ha presentato Echo, uno strano cilindro nero da tenere in casa che serve per ascoltare la musica e che può essere usato come assistente personale. È una sorta di versione fissa e materiale degli assistenti che in questi ultimi anni sono stati inseriti nei sistemi operativi degli smartphone, come Siri su iOS (Apple), Google Now su Android (Google) e Cortana su Windows Phone (Microsoft). L’assistente virtuale all’interno di Echo si chiama Alexa e funziona grazie a una connessione a internet, utilizzando dati e informazioni raccolti da Amazon. Echo è dotato di sette microfoni per ascoltare di continuo ciò che accade intorno a loro. Il sistema naturalmente non registra nessuna conversazione, ma si limita ad attendere il momento in cui sente la parola “Alexa” per attivarsi. Dopo avere attirato la sua attenzione, si possono indirizzare verso l’assistente virtuale diverse richieste: avviare la riproduzione di una canzone, impostare una sveglia, chiedere le previsioni del tempo, i risultati delle ultime partite, la conversione tra diverse unità di misura, informazioni da Wikipedia e inserire promemoria. Echo riconosce la voce della persona che per prima ha detto “Alexa” e riesce a comprendere le frasi anche mentre sta riproducendo la musica, sempre grazie ai suoi sette microfoni.
Amazon ha presentato “Echo”. È un assistente personale come Siri, ma da tenere a casa: è fatto a forma di cilindro nero e serve anche per ascoltare la musica.
Mercoledì Marco Cappato e Mina Welby sono stati assolti dalla Corte d’Assise d’Appello dall’accusa di aver aiutato il suicidio di Davide Trentini, dopo che la procura di Massa aveva fatto ricorso contro la sentenza di assoluzione in primo grado. Trentini, che aveva 53 anni ed era malato di sclerosi multipla, il 13 aprile del 2017 era andato a Basilea, in Svizzera, e aveva fatto ricorso al suicidio assistito: lo avevano accompagnato Welby e Cappato, che lo avevano aiutato nelle procedure burocratiche. Nella sentenza di primo grado, Welby e Cappato erano stati assolti per il reato di istigazione al suicidio perché il fatto non sussisteva, e da quello di aiuto al suicidio perché non costituiva reato.
Marco Cappato e Mina Welby sono stati assolti anche in appello per la morte di Davide Trentini.
Cosa sarà è la serie di incontri online sull’”autunno che ci aspetta” organizzata dal festival Pensavo Peccioli, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso marzo ed è stato rinviato a causa del coronavirus. Il Post è partner del progetto e ospiterà le dirette delle conversazioni in streaming ogni giorno: mercoledì alle 18,30 Giacomo Papi intervista Giorgio Fontana.
Cosa sarà, con Giorgio Fontana. Un appuntamento del festival online di cui il Post è partner, con un ospite al giorno.
Negli ultimi giorni sono emersi nuovi dettagli sulla diffusione online dei dati personali di centinaia di milioni di persone iscritte a Facebook, e della quale si erano avute le prime notizie nel 2019. A causa di una falla di sicurezza di cui era responsabile il social network, da tempo sono disponibili le informazioni su circa 500 milioni di utenti di Facebook, compresi i loro numeri di telefono e indirizzi email. Il problema riguarda numerosi paesi e in particolare l’Italia, con quasi 36 milioni di account interessati. Violazione Le prime notizie sulla violazione erano circolate nel 2019 in alcuni forum di hacker (in particolare cracker, cioè chi cerca di trarre un profitto dal superamento di blocchi nei software e nei sistemi), dove era stata annunciata la disponibilità di un’enorme quantità di dati con numeri di telefono e indirizzi email verificati e attivi, da utilizzare per campagne di marketing non autorizzate (“spam”) o per truffe di vario tipo. Come spesso avviene in questi casi, i dati erano stati messi in vendita a singoli acquirenti, ma non potevano essere consultati o scaricati liberamente.
Cosa sappiamo sull’enorme perdita di dati di Facebook. Risale al 2019, ma se ne riparla in questi giorni dopo la diffusione di email e cellulari di oltre 500 milioni di account, molti italiani.
A inizio febbraio Facebook ha annunciato ufficialmente di volersi quotare in borsa, presentando i propri documenti alla Security Exchange Commission (SEC) per ottenere i necessari permessi. Il social network potrebbe ottenere una valutazione intorno ai 90 miliardi di dollari e per questo motivo nelle ultime settimane i suoi conti, per la prima volta resi pubblici, sono stati studiati e analizzati da investitori e società di analisi finanziarie. In attesa della quotazione vera e propria, ieri Facebook ha diffuso altri dati che confermano la difficoltà di trasformare in denaro le decine di milioni di visite che riceve ogni giorno attraverso la pubblicità, soprattutto su cellulari e smartphone. (Sei cose sull’ingresso in borsa di Facebook)
Facebook ha un problema coi cellulari. Gli utenti che usano il social network su dispositivi mobili continuano ad aumentare, ma gli annunci pubblicitari rendono meno.
Il designer Giancarlo Fassina, noto per aver progettato la lampada Tolomeo insieme a Michele De Lucchi, è morto venerdì a Milano; aveva 84 anni. Fassina era specializzato nella progettazione di lampade e sistemi di illuminazione e proprio grazie alla lampada Tolomeo – prodotta da Artemide – aveva vinto nel 1989 il Compasso d’Oro, il più importante premio italiano per il design.
È morto il designer Giancarlo Fassina, noto per aver progettato la lampada Tolomeo con Michele De Lucchi.
Su Repubblica di oggi Carlo Verdelli racconta la storia di Farisa, bambina originaria del Corno d’Africa e affidata il 18 febbraio del 2013 dallo Stato italiano a una coppia omosessuale. Ci sono tanti bambini in Italia con genitori gay, con due mamme o due papà, ma la vicenda di Farisa è eccezionale perché in questo caso è stato lo Stato a decidere di affidarla a due uomini. L’affido familiare è un provvedimento temporaneo che serve a dare accoglienza a minori che si trovano in situazioni di instabilità familiare: è aperto anche ai single e non prevede l’esclusione dei genitori naturali. È una “supplenza a termine”, come spiega Verdelli, “nell’attesa che la famiglia naturale possa trovare un equilibrio temporaneamente compromesso”. A un anno di distanza, il presidente del tribunale di Bologna dice che la bambina sta bene e spiega il motivo di quel provvedimento. Farisa ha una storia come tante e diversa da tutte. È una delle infinite bambine d’Africa migrate altrove. Ma è anche l’unica bambina affidata dallo Stato italiano a una coppia di maschi gay. È successo giusto un anno fa, il 18 febbraio 2013, in Emilia. È risuccesso nel dicembre scorso a Palermo, ma lì si trattava di un ragazzo diciassettenne, c’era da risparmiargli l’ultimo anno in istituto prima della maggiore età, i signori che l’hanno preso in carico erano regolarmente iscritti al registro delle coppie di fatto del Comune e non c’era la coda, diciamo così, per occuparsi di un quasi diciottenne con alle spalle una storia familiare tormentata. La vicenda di Farisa ha una valenza molto più potente e dirompente. Perché è la prima da sempre nel nostro Paese, e poi perché lei è proprio piccola, dentini da latte, neanche quattro anni. E quando i giudici di Bologna, sfidando un tabù grande come una montagna ma non la legge, hanno pensato che per quella mini minorenne la cosa migliore fosse quella di trasferirsi a casa di Maurizio e Daniele, molta Italia è inorridita di spavento.
La storia di Farisa, affidata a due papà. La bambina affidata circa un anno fa dal Tribunale di Bologna a una coppia omosessuale, per la prima volta: come sta e perché la sua storia è diversa dalle altre.
Il 18 febbraio è uscito nelle sale italiane il film statunitense Il caso Spotlight. Viene raccontata la storia vera di un’indagine portata avanti da un gruppo di giornalisti del Boston Globe nel 2002 riguardo le molestie sessuali compiute dai preti dell’arcidiocesi cattolica di Boston, che tentava di coprire i casi per impedire che arrivassero ai giornali o alla polizia. Il film è stato diretto da Tom McCarthy e nel cast ci sono, tra gli altri, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton, Liev Schreiber e Stanley Tucci. Il caso Spotlight ha ricevuto sei nomination per gli Oscar, tra cui quella per Miglior film, Miglior attore non protagonista (Mark Ruffalo), Miglior attrice non protagonista (Rachel McAdams), Miglior regia, Miglior montaggio e Miglior sceneggiatura originale. Il caso Spotlight ha anche vinto il premio per il miglior cast ai SAG del 2016, i premi assegnati dal sindacato degli attori ed è, insieme a The Revenant, il film favorito per vincere l’Oscar per il miglior film. Il caso Spotlight racconta la storia di Spotlight (“riflettori”, in italiano), che è un team di lavoro interno al giornale statunitense Boston Globe e il più longevo team di giornalismo investigativo degli Stati Uniti. Il film inizia con l’arrivo nella redazione del Boston Globe di Marty Baron, nuovo direttore del giornale (e attuale direttore del Washington Post). Baron vuole rilanciare la squadra di giornalisti d’inchiesta di Spotlight e la prima storia con cui prova a farlo riguarda un sacerdote accusato di abusi su minori. Gia negli anni Novanta il Boston Globe si era occupato di alcuni casi simili ma non c’era mai stata una grande e approfondita inchiesta su quanto quei casi fossero tra loro collegati, su quanto in realtà la Chiesa sapesse di quei casi e su come se ne fosse occupata.
Come andò veramente “Il caso Spotlight”. Cosa accadde quando uno dei più famosi team di giornalismo investigativo al mondo cominciò a occuparsi dei preti pedofili.
Il film più atteso della settimana e forse di tutto ottobre è Sopravvissuto – The Martian, uscito al cinema da giovedì 1 ottobre e diretto da Ridley Scott (il regista di Blade Runner e Il Gladiatore, per dirne due). Nel cast di Sopravvissuto – The Martian (il cui titolo originale è solo “The Martian“) ci sono Matt Damon, il protagonista, Jessica Chastain (la protagonista di Zero Dark Thirty), Kate Mara (la giovane giornalista di House of Cards) e Jeff Daniels (Will McAvoy in Newsroom, tra le altre cose). Senza andare oltre il trailer e i primi cinque minuti di film The Martian (E quindi SENZA dare SPOILER) è un film di fantascienza che racconta la storia di Mark Watney (interpretato da Damon), un astronauta che, creduto morto in seguito a una tempesta di sabbia, viene lasciato solo su Marte dagli altri astronauti che partecipavano alla missione insieme a lui. Watney non ha modo di comunicare agli altri astronauti di ritorno sulla Terra o alla NASA che, contrariamente a quanto si creda, lui è ancora vivo. Watney ha a sua disposizione scorte di cibo, acqua e ossigeno per alcuni giorni, molti meno giorni di quanti ce ne vorrebbero a chiunque per riuscire a raggiungerlo dalla Terra e salvarlo: The Martian racconta l’ostinata resistenza e i tentativi di sopravvivenza di Watney, determinato ad aspettare i soccorsi mentre si trova in un luogo che difficilmente potrebbe essere più isolato e inospitale.
“Sopravvissuto – The Martian”, le cose da sapere. Guida al film più importante della settimana, recensito molto positivamente: ha saputo rimettere “la scienza nella fantascienza”, scrivono i critici.
Dopo le forti piogge iniziate nella notte tra l’11e il 12 agosto, e i conseguenti allagamenti, in Calabria la situazione non si è ancora del tutto stabilizzata, soprattutto nella zona di Rossano e Corigliano Calabro, nella costa che si affaccia sullo Ionio. Questa notte le piogge sono continuate, anche se intermittenti, e i vigili del fuoco di Cosenza hanno continuato a lavorare insieme ai pompieri di altre città del centro sud. La situazione delle strade di Rossano e Corigliano Calabro sembra però migliorata grazie al deflusso dell’acqua che si era accumulata sulle strade a causa dello straripamento del torrente Citrea: ieri le piogge avevano allagato le strade e alcune case e avevano trascinato molte auto in sosta verso il lungo mare di Lido Sant’Angelo. Lungo la costa ionica cosentina circa 500 persone sono state costrette ieri a lasciare le loro case o le strutture turistiche in cui si trovavano: hanno passato la notte in due centri di accoglienza della zona. Questa mattina – almeno per il momento – non piove più e c’è il sole. Oggi dovrebbero arrivare a Rossano anche il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: dovrebbero farsi delle stime più precise dei danni causati dall’alluvione.
I danni dell’alluvione di Rossano. Sulla costa ionica della Calabria circa 500 persone hanno passato la notte nei centri di accoglienza, ma la situazione è migliorata e non piove più.
La domanda più frequente durante le lezioni di matematica è sempre, più o meno: “A cosa mi serve sapere queste cose?”. Ho cominciato a inserirla su un motore di ricerca, e tutti i suggerimenti del completamento automatico riguardavano la matematica che si insegna a scuola. Mettendomi nei panni di uno studente, devo dire che si tratta di una domanda piuttosto valida. Certo, alcuni studenti la fanno per provocare il loro insegnante, sottintendendo un “Dimostrami che avrò bisogno di questa cosa nella mia vita”. Ma alcuni allievi la fanno sinceramente, perché vogliono sapere in quali occasioni quella nozione matematica potrà essere usata nel loro futuro. In entrambi i casi gli insegnanti di solito fanno una delle cose che seguono. Uno, danno un qualche tipo di risposta rituale su come quella nozione servirà per il compito in classe della settimana successiva, o per qualche verifica nelle classi degli anni seguenti. Niente di così convincente. Due, se la cavano rapidamente rispondendo che “se non la sai, non potrai mai usarla” o qualcosa di simile che, anche se vero, non è molto più soddisfacente della prima. Tre – che tradizionalmente è la cosa che meglio può fare un insegnante in questa situazione – provano a dare agli studenti la risposta che si aspettano. La nozione matematica viene quindi legata a qualche ambito specifico di applicazione, oppure riconducono la nozione a qualcosa che possa interessare gli studenti o che possa per lo meno giustificare il suo insegnamento. Se vi è capitato di sentire una risposta simile quando eravate a scuola, sapete che si tratta di un modo di rispondere alla domanda che raramente dà qualche soddisfazione.
“Ma a cosa mi serve la matematica?”. Un professore americano risponde alla domanda che tutti i professori di matematica si sentono fare ogni anno (e non solo quelli di matematica).
Dan Fierman di GQ è riuscito in qualcosa di molto raro: intervistare Bill Murray, uno dei migliori e soprattutto più amati attori in circolazione. Nato a Chicago sessant’anni fa, è diventato famoso come attore di commedie — su tutte Ghostbusters e Ricomincio da capo, meglio conosciuto come Il giorno della marmotta — e dopo un paio di pause dalla recitazione si è trasformato in uno degli attori di culto del cinema d’autore, recitando nei film di Jim Jarmush, Sofia Coppola, Wes Anderson. Quattro interviste faccia a faccia negli ultimi dieci anni e nessun manager, solo una segreteria telefonica in cui gli si possono lasciare messaggi e proposte, sperando di essere richiamati. È così che Murray gestisce questo genere di cose. Fierman scrive che può capitare di incontrarlo sia di buono che di cattivo umore: a quanto pare, il giorno dell’intervista l’umore era ottimo, ma Murray rimane piuttosto impenetrabile.
«Nessuno ti crederà mai». Bill Murray intervistato da GQ parla di Ghostbusters 3, di Obama e del film di Garfield, che pensava fosse dei Coen.
Nella notte tra domenica e lunedì andrà in onda l’ultimo episodio di Game of Thrones: l’ultimo nel senso che dopo non ce ne saranno altri, e che chiuderà una delle serie più seguite e discusse della storia della televisione. L’ultimo episodio, “Le campane”, ha sorpreso la maggior parte degli spettatori, e ha sostanzialmente eliminato un bel po’ di teorie sul finale che circolavano da anni. Ma il finale è comunque tutt’altro che deciso, e si possono fare un po’ di considerazioni e teorie su quello che succederà adesso. Per farle, ovviamente, da qui in avanti bisogna dirsi tanti spoiler, avvisati.
Cosa c’è ancora in ballo in “Game of Thrones”. Un punto della situazione in vista dell'ultimo episodio della serie: chi è rimasto dalla parte di chi? Cosa succederà tra quei due? E chi si siederà sul trono?.
Quella che per noi umani potrebbe sembrare una pessima scelta come tappa per un lungo viaggio, si rivela invece un piacevole banchetto per uno stormo di cicogne in sosta nella discarica di Tovlan, in Cisgiordania, durante la loro migrazione dall’Europa all’Africa. L’autunno non sembra invece così male a un macaco nel safari park di Blair Drummond, nel Regno Unito, anche se in California quello di quest’anno verrà ricordato soprattutto per gli incendi: tra le foto di animali che vale la pena vedere questa settimana ci sono anche quelle di un cavallo che scappa dalle fiamme a Napa e di un tacchino selvatico tra i cespugli bruciati di Santa Rosa. In Francia gli allevatori di ovini protestano per i continui attacchi dei lupi ai loro animali, mentre nello zoo di Amnéville sono nati quattro cuccioli di leone bianco. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly beasts. Cicogne fra i rifiuti e cuccioli di pastori turkmeni felici di finire in braccio a Putin, tra le migliori foto di animali di questa settimana.
Shakespeare and Company, un piccolo negozio dall’aspetto fatiscente sulla Rive Gauche di Parigi, è forse la libreria più famosa del mondo. Fu la prima a pubblicare la versione completa dell’Ulisse di Joyce quando nessun altro voleva farlo, e per decenni è stata un salotto informale – e a volte anche una camera da letto – per molte delle figure più rispettate della letteratura moderna, come Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Jack Kerouac, ­Allen Ginsberg, Lawrence Durrell e Anaïs Nin. Questa settimana, la libreria dalla vetrina colorata che si trova al 37 di Rue de la Bucherie ha pubblicato un libro che racconta in modo dettagliato la sua storia, che iniziò nel 1919 in una sede diversa da quella attuale. Ci sono voluti diversi anni per completare il libro, che ha quasi 400 pagine tra testo, testimonianze e fotografie prese dal caotico archivio della libreria: è stipato in scatole tutte diverse in un armadio che si raggiunge salendo tre piani su una rampa di scale irregolari. Il progetto, pensato per essere un libro di memorie più che uno di storia, è in sostanza un rigoroso tentativo di spiegare cos’è esattamente Shakespeare and Company.
La libreria più famosa al mondo. È la Shakespeare and Company di Parigi, che ha ospitato scrittori come Hemingway e Fitzgerald e che ora ha pubblicato un libro che racconta la sua storia.
Il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha confermato che la Francia porterà “fino in fondo” le indagini su Google per presunta evasione fiscale, senza stringere accordi per risolvere il contenzioso. Le indagini nei confronti di Google sono ancora in corso e la settimana scorsa hanno portato a una serie di perquisizioni nella sua sede di Parigi. È sospettata di avere organizzato un sistema per non pagare interamente le tasse in Francia per le sue attività svolte nel paese, appoggiandosi a una società controllata in Irlanda dove fino a qualche anno fa la tassazione era più vantaggiosa. La stessa pratica è stata seguita da molte altre multinazionali in Europa, e sta spingendo l’Unione Europea a incentivare cambiamenti nelle regole dei sistemi fiscali dei singoli stati membri. L’inchiesta francese nei confronti di Google è stata avviata il 16 giugno 2015 e riguarda il periodo tra il 2007 e il 2011. La sua esistenza è diventata pubblica la settimana scorsa: secondo i media francesi l’inchiesta è stata condotta in grande segretezza anche nei confronti di Google. Sono stati analizzati tutti i documenti fiscali prodotti dalla società in Francia, sono state riviste le transazioni effettuate, valutati i ricavi prodotti dall’azienda e i legami con Google Irlanda. Per evitare che potessero diffondersi informazioni sull’operazione, il gruppo d’indagine ha scelto di non usare mai la parola “Google” nelle sue carte, sostituendola con “Tulipe” (“tulipano”).
L’indagine fiscale su Google in Francia. È sospettata di avere evaso le tasse sfruttando la sua società controllata in Irlanda, dove le tasse erano più basse; il governo ha detto di non essere disponibile a una mediazione.
La malattia di Lyme è una malattia infettiva che viene trasmessa dal morso di alcuni tipi di zecca molto diffusi nell’America del Nord e in Europa, e provoca – o può provocare – un gran numero di disturbi, anche a distanza di molti mesi dal morso: mal di testa, dolori articolari, debolezza e problemi al sistema nervoso (ma anche artriti, disturbi cardiovascolari e neurologici). In Europa si registrano mediamente 85 mila casi all’anno, e i recenti cambiamenti climatici – secondo uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) – hanno favorito la prolificazione delle zecche che trasmettono la malattia. In Italia i casi più frequenti si registrano al Nord, in Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, dove la Lyme è endemica e dove esistono dei centri specifici di sorveglianza epidemiologica. Negli Stati Uniti è la più diffusa malattia dovuta al morso di zecca: i casi registrati nel 2009 erano 38 mila, tre volte più che nel 1991, nonostante la crescente attenzione dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC).
La malattia di Lyme. Si prende con il morso di una zecca, è sempre più diffusa negli Stati Uniti e in Europa, e il New Yorker ha scritto di paure e discussioni che genera tra malati e scienziati.
Il videomaker Destin Sandlin ha spiegato in un video il motivo per cui nelle istruzioni di sicurezza dei voli commerciali viene detto che, in caso di riduzione improvvisa della pressione, bisogna sempre mettersi la maschera dell’ossigeno per primi, e poi in un secondo momento metterla anche ai bambini con cui si viaggia. Per spiegarlo Sandlin ha simulato una situazione di abbassamento della pressione con l’aiuto di un team di esperti della NASA. È entrato in una stanza che simulava le condizioni di un aereo depressurizzato a 7000 metri di altitudine e, dopo circa tre minuti senza maschera dell’ossigeno, il suo corpo ha iniziato a subire i primi sintomi di “ipossia”, la carenza di ossigeno. Sottoposto a un test in cui doveva inserire degli oggetti di forme geometriche in buchi della stessa forma, Sandlin inizialmente non ha avuto nessun problema ma, con il passare dei minuti, ha cominciato ad avvertire formicolio alle mani e ha perso la capacità di distinguere tra una forma e l’altra. Non appena ha indossato la maschera dell’ossigeno, però, ha riacquistato immediatamente le sue capacità cognitive. L’ipossia è la condizione patologica che si ha quando un organismo viene privato dell’ossigeno. L’insufficienza di ossigeno non viene percepita dalla persona, nonostante si abbassino di molto le sue capacità percettive e cognitive. Tra i sintomi dell’ipossia ci sono capogiri, nausea, fiato corto, mal di testa, tachicardia, aumento della frequenza del respiro, aumento della pressione, perdita della coordinazione, problemi di vista e cianosi delle labbra. Un persona in stato di ipossia non riesce a ragionare, per questo motivo è importante che, in caso di depressurizzazione sull’aereo, gli adulti indossino subito la maschera dell’ossigeno. In questo modo saranno abbastanza lucidi per pensare anche a far mettere la maschera ai bambini.
Perché in aereo è importante mettersi la maschera prima di aiutare i bambini. Un video mostra cosa succede se una persona rimane senza ossigeno in aereo per qualche minuto.
È uscito in Italia March, edito da Mondadori: è un graphic novel che ha vinto il National Book Award – il più importante premio letterario riservato alla letteratura americana, e uno dei più famosi al mondo – nella sezione “Young People’s Literature”, quella cioè della letteratura per ragazzi. March è una trilogia – quello uscito in Italia è il primo libro, gli altri due usciranno nel corso del 2017 – che racconta gli ultimi anni del movimento dei diritti civili americano: non è pensata soltanto per i ragazzi, nonostante il suo valore pedagogico le abbia fatta vincere quella categoria del premio. Racconta la storia della persona che lo ha scritto, cioè John Lewis: un deputato statunitense della Georgia ma soprattutto uno dei principali esponenti del movimento dei diritti civili, che Lewis giovanissimo guidò insieme a Martin Luther King.
6 tavole di “March”. È uscito in Italia l'acclamato graphic novel americano sulla gran storia di John Lewis (con prefazione del vicedirettore del Post).
La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 150mila euro ad Antonio Ingroia, ex pubblico ministero di Palermo, nell’ambito di un’inchiesta per peculato. L’accusa si riferisce a quando Ingroia era amministratore unico di Sicilia e-servizi, società a capitale pubblico che gestisce i servizi informatici della regione Sicilia. Secondo i magistrati che stanno indagando, Ingroia avrebbe percepito indebitamente rimborsi di viaggio per 17mila euro e si sarebbe liquidato un’indennità di 117mila euro, considerata sproporzionata rispetto agli utili della società.
La Guardia di Finanza ha sequestrato più di 150mila euro ad Antonio Ingroia, indagato per peculato.
Il 21 ottobre 2015 è giorno in cui i due protagonisti di Ritorno al Futuro – Parte II (Back to the Future II, in inglese), Marty e “Doc”, arrivano nel futuro. La data di oggi è stata chiamata il “Ritorno al Futuro Day“ ed è festeggiato da tutti i fan della saga di Ritorno al Futuro. In una scena del film Ritorno al Futuro – Parte II compare una copia di USA Today, con un grande articolo in apertura sull’arresto di Martin McFly Junior. Per celebrare il “Ritorno al Futuro Day”, l’edizione di domani del quotidiano USA Today (quello vero) sarà venduta con una prima pagina (rimovibile) identica a quella che si vede nel film, a parte qualche piccolo aggiornamento e integrazione. Visto che nella finta edizione usata per il film gli articoli erano costituiti dallo stesso blocco di testo ripetuto più di una volta, USA Today si è preso qualche libertà e ha riscritto ciascun articolo sulla base dei titoli presenti nella versione della pagina che si vede nel film, aggiungendo anche qualche articolo per riempire la pagina. Rispetto all’originale del film, inoltre, l’edizione aggiornata non riporta la notizia “La regina Diana in visita a Washington”. La notizia di apertura della famosa copia cinematografica è firmata da CompuFax: si tratta di un’altra delle anticipazioni tecnologiche indovinate dal film, perché questo tipo di programmi di scrittura oggi esiste.
La prima pagina di USA Today per celebrare il “Ritorno al Futuro Day”. È identica a quella della copia del quotidiano che compare in "Ritorno al Futuro II", a parte qualche piccolissimo dettaglio.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
C’è peccato e peccato. La Stampa osserva come in Italia per cancellare uno scandalo basta tirarne fuori un altro.
Questa mattina alle nove (le cinque in Italia) il sistema di trasporto spaziale Soyuz TMA-04M è regolarmente partito dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, iniziando il suo viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). A bordo della navicella spaziale ci sono l’astronauta Joe Acaba e i due cosmonauti russi Gennady Padalka e Sergei Revin. Viaggeranno per un paio di giorni prima di arrivare in prossimità della ISS, che orbita a circa 450 chilometri di distanza dalle nostre teste.
La partenza della Soyuz. Le foto e il video del lancio di oggi della navicella, che trasporta un astronauta e due cosmonauti verso la Stazione Spaziale Internazionale.
Il primo segnale che un concerto dal vivo sta prendendo una brutta piega si scorge quando uno degli artisti sul palco, solitamente il cantante, inizia ad armeggiare con il proprio orecchio. Da lì in poi possono seguire voci spezzate, strani gesti rivolti verso il posto dove stanno i fonici e i tecnici del suono, nel peggiore dei casi scuse imbarazzate al pubblico. Capita a tutti: uno degli incidenti più vistosi di questo tipo è accaduto a Mariah Carey nella notte di Capodanno del 2017 a New York, o ancora a Beyoncé durante la cerimonia di insediamento del secondo mandato di Barack Obama, nel 2013. Il più recente fra quelli capitati a celebri artisti pop è capitato ad Adele: mentre cantava un tributo a George Michael durante l’ultima cerimonia di premiazione dei Grammy, i più famosi premi musicali americani, ha dovuto interrompersi e ricominciare da capo. Anche in questo caso, secondo la versione dei giornali, c’entrava il piccolo aggeggio che aveva nell’orecchio: il cosiddetto in-ear monitor (che per comodità chiameremo auricolari-spia, anche se in italiano non esiste una vera traduzione). Per un musicista che si esibisce dal vivo, a prescindere dalle sue abilità e dal tipo di palco su cui suona, uno degli strumenti più preziosi e che potenzialmente possono condizionare molto l’esibizione – in meglio o in peggio – sono le cosiddette casse-spia: cioè gli amplificatori posizionati vicino a lui che riproducono solo alcune selezionate tracce sonore, per tenere sotto controllo la propria performance o seguire meglio quella degli altri. Per un chitarrista che deve eseguire un assolo è tutto più facile se può ascoltare distintamente ogni singola nota che sta producendo, così come un bassista ha più possibilità di andare a tempo col resto della band se può distinguere in maniera pulita cosa sta suonando il batterista. Tutto questo vale anche per i cantanti: soprattutto quelli pop e super-famosi, che spesso suonano su un palco praticamente da soli – e quindi distanti dalla band di supporto – e dalla cui prestazione dipende buona parte dell’andamento di un concerto.
I cosi nelle orecchie dei cantanti. Si chiamano in-ear monitor e sono uno strumento molto prezioso: anche se a volte fanno guai, come è successo di recente ad Adele e Mariah Carey.
La giornalista Giulia Pompili ha raccontato sul Foglio la storia di alcune aziende italiane che hanno interessi commerciali in Corea del Nord, uno dei paesi più chiusi e autoritari al mondo e dal 1948 guidato da una dittatura familiare a stampo comunista. Pompili spiega che le aziende italiane che fanno affari in Corea del Nord sono molto poche, soprattutto a causa della chiusura del paese – sulla stampa internazionale si parla di Corea del Nord solo in relazione a notizie preoccupanti, come nel caso del test nucleare compiuto ai primi di gennaio – e che i rapporti tra le aziende e il governo nordcoreano sono spesso problematici. Pompili racconta ad esempio la storia di un’azienda alimentare italiana, la Sa. Ges. Sam., che alcuni anni fa ha aperto il primo ristorante italiano a Pyongyang in collaborazione col governo, e che nel 2013 finì su tutti i giornali per aver servito nel proprio ristorante la Coca-Cola (che non viene commerciata per via dell’embargo degli Stati Uniti in Corea del Nord, ancora in vigore). O ancora la storia della Legea, un’azienda di Pompei che per quattro anni è stato lo sponsor tecnico della nazionale di calcio nordcoreana, anche durante la sua partecipazione ai Mondiali di calcio del 2010. Laura Galassi è l’amministratrice della Sa.Ges.Sam., un’azienda di Pesaro che si occupa di servizi alle imprese agricole e di smaltimento di rifiuti industriali. Il padre di Galassi lavora con la Corea del nord da almeno quindici anni, fornendo agli allevatori nordcoreani i macchinari per l’allevamento di suini, oche e polli. “Poi, nel 2008, il governo ci ha chiesto di aprire un ristorante italiano a Pyongyang, il primo in assoluto”, spiega al Foglio Laura Galassi, “abbiamo costituito con la controparte nordcoreana una joint venture che si chiama CorItalia, e abbiamo iniziato questa avventura”. Uno scambio culturale a tutti gli effetti: il logo di CorItalia, per esempio, è stato disegnato da un architetto nordcoreano che ha studiato a Roma – per ogni ciclo universitario, Pyongyang manda dieci studenti a completare gli studi a Valle Giulia. I pizzaioli del ristorante di CorItalia hanno imparato a fare la pizza a Pesaro. Ma quando uno vuole aprire un ristorante italiano nel paese più isolato del mondo, il primo problema, naturalmente, sono le materie prime: “Abbiamo portato a Pyongyang tutto quello che ci serviva: farina, pelati, prosciutto. Serviamo soprattutto pizza, che è facile da fare con pochi ingredienti, ma anche qualche tipo di pasta e alcuni piatti coreani. Nel ristorante perfino l’arredamento è completamente italiano”.
Le aziende italiane che fanno affari in Corea del Nord. Sono molto poche, per motivi comprensibili: ma quelle poche hanno dietro storie interessanti, raccontate da Giulia Pompili sul Foglio.