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Il regista Terry Gilliam, il cui nuovo film “The Zero Theorem” uscirà il 19 settembre negli Stati Uniti, ha raccontato in un articolo sulla rivista Vulture che uscirà nei prossimi giorni alcune delle scene più difficili che ha girato nella sua carriera. Una di queste scene fu girata per il film “La leggenda del re pescatore”, in cui Robin Williams recita il ruolo di un senzatetto la cui vita di professore universitario è stata distrutta dal trauma di aver assistito al brutale assassinio della moglie. L’interpretazione di Williams nel film è considerata tra le migliori e più difficili della sua carriera. Gilliam ha indicato una scena particolarmente difficile da girare e, oggi, a pochi giorni dalla morte di Williams, dolorosa anche da ricordare. In questo estratto dalla lunga intervista che sarà pubblicata da Vulture, Gilliam parla delle difficoltà di filmare questa scena critica per la trama del film, nella quale il personaggio di Williams è in preda ai ricordi dell’ultima tragica notte trascorsa insieme a sua moglie, tormentato dal Cavaliere Rosso, una figura demoniaca (e molto nello stile di Gillian) che gli appare nei momenti di angoscia, un simbolo di follia e disperazione.
Terry Gilliam ricorda Robin Williams. Il regista statunitense racconta una scena del film "La leggenda del re pescatore", una delle più belle e complicate che ha girato nella sua carriera.
Martedì le azioni della società di abbigliamento Under Armour hanno perso il 3 per cento del loro valore dopo che il famoso giocatore della NBA Kevin Durant ha detto che molti giovani giocatori non apprezzano le scarpe da basket prodotte dal gruppo. Durant, che ha un lucrativo contratto di sponsorizzazione con Nike, ha parlato della cosa intervistato per un podcast del sito di sport The Ringer: «Nessuno vuole giocare con le Under Armour» ha detto, «soprattutto i ragazzini, che preferiscono tutti le Nike». Alla domanda se avesse parlato di questa cosa con il suo compagno di squadra Stephen Curry – altro giocatore di grande fama, sponsorizzato però da Under Armour – Durant ha detto: «È una cosa che sanno tutti, ma.. nessuno vuole dire niente».
Ieri le azioni di Under Armour hanno perso il 3 per cento dopo dei commenti negativi di Kevin Durant.
Sul Corriere della Sera di oggi, Fiorenza Sarzanini racconta alcune attività finanziarie svolte da Moby Spa – la società di trasporto marittimo di Vincenzo Onorato – che “avrebbe cercato sponde politiche” con versamenti di denaro destinati al blog di Beppe Grillo e alla Casaleggio Associati, l’azienda che gestisce diverse attività del Movimento 5 Stelle, oltre ai finanziamenti di cui si era già parlato per la Fondazione Open di Matteo Renzi. Sarzanini scrive che Moby – che ha ereditato Tirrenia e ha una convenzione con lo stato da 72 milioni di euro l’anno (con il monopolio di alcune tratte marittime) – effettuò i versamenti di denaro in cambio di consulenze e servizi da parte di Casaleggio, e che alcuni di questi bonifici sono stati segnalati come sospetti dall’Unità antiriciclaggio di Banca d’Italia, che ha avviato accertamenti sulla vicenda. L’ipotesi è che i versamenti fossero stati effettuati nella speranza di ottenere appoggi, in modo da tutelare il futuro piuttosto precario di Moby. Ha finanziato la Fondazione Open di Matteo Renzi, ma non solo. Perché la «Moby spa» di Vincenzo Onorato avrebbe cercato sponde politiche versando denaro per sostenere pure il blog di Beppe Grillo e la Casaleggio Associati. Bonifici che però sono stati segnalati come «operazioni sospette» dall’Uif, l’Unità antiriciclaggio di Bankitalia. E adesso sono in corso accertamenti per verificare gli accordi economici presi tra il 2018 e il 2019. Ma anche per stabilire se questi contributi abbiano portato vantaggi alla compagnia di navigazione che ha ereditato la Tirrenia ed è titolare di una convenzione con lo Stato da 72 milioni di euro l’anno il monopolio di alcune rotte marittime. Sull’accordo l’Unione Europea ha avviato un’istruttoria per verificare se si tratti di un «aiuto di Stato». E proprio questo avvalora l’ipotesi che Onorato abbia sovvenzionato fondazioni e società per ottenere appoggi per le attività delle sue aziende in Italia e all’estero e che si sia adoperato per ottenere la «modifica delle norme sull’imbarco dei marittimi sulle navi italiane».
Come mai Moby ha finanziato il blog di Grillo e l’azienda di Casaleggio? secondo il Corriere della Sera c’è un’ipotesi di indagine su possibili favori politici in cambio, come quella su Open.
Chun Jaemin e Anind Dey, due ricercatori della Carnegie Mellon University, in Pennsylvania, hanno realizzato un progetto per ridurre i rischi dell’utilizzo dei cellulari alla guida. Racconta un articolo dell’Economist che il progetto è stato presentato il 20 aprile durante la Conference on Human Factors in Computing Systems, un’importante serie itinerante di conferenze sul rapporto tra umani e nuove tecnologie, che quest’anno si è tenuta a Seul, in Corea del Sud. L’incidenza dell’utilizzo dei cellulari sulla distrazione alla guida, e quindi sugli incidenti stradali, è stata dimostrata da tempo. A marzo del 2015 la AAA – un’ente statunitense paragonabile in qualche modo alla nostra ACI – ha pubblicato uno studio sulle cause degli incidenti stradali che riguardano i giovani, da cui è emerso che l’utilizzo dei cellulari ne è la seconda causa (la prima è la distrazione causata dalla presenza di altri passeggeri). I due ricercatori della Carnegie Mellon University hanno cercato di risolvere questo problema evitando di precludere l’utilizzo dei cellulari – i divieti esistono già oggi, e non bastano – e pensando invece a un sistema in grado di ridurne al minimo i rischi.
Il momento giusto per usare il cellulare mentre si guida. Due ricercatori hanno pensato a un nuovo modo per evitare di farsi distrarre dal cellulare in macchina: usarlo solo in certi momenti individuati scientificamente, e facendo solo alcune cose.
Come raccontano oggi tutti i quotidiani italiani, ieri mattina venti carabinieri del Nucleo operativo ecologico – sì, è strano, ci arriveremo – hanno perquisito le redazioni di Milano e Roma del Giornale, nonché le abitazioni private del condirettore del Giornale, Alessandro Sallusti, e del vicedirettore Nicola Porro. I due risultano sotto indagine per “concorso in violenza privata” ai danni di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, e gli inquirenti hanno sequestrato gli hard disk dei loro computer. La storia ha varie sfaccettature, ve la raccontiamo dall’inizio. Chi è chi Cominciamo da una guida ai protagonisti della vicenda: alcuni sono piuttosto noti, altri lo sono molto meno. Vittorio Feltri è il direttore editoriale del Giornale, Alessandro Sallusti ne è il direttore responsabile, Nicola Porro il vicedirettore. Emma Marcegaglia è la presidente di Confindustria. Fin qui ci siamo. Gli altri protagonisti di questa storia sono Rinaldo Arpisella, portavoce e segretario particolare di Emma Marcegaglia, Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, e Mauro Crippa, responsabile comunicazione di Mediaset. I magistrati di Napoli che dirigono l’inchiesta sono Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock. Giandomenico Lepore è il procuratore capo di Napoli.
La storia del Giornale e di Emma Marcegaglia. Un guaio in cui persino le abituali fazioni si trovano spaesate.
L’affluenza parziale al secondo turno della amministrative che si svolgono oggi in 126 comuni italiani è stata del 36,56 per cento degli aventi diritto alle ore 19: il dato è definitivo, e tiene conto di tutti i comuni in cui si è votato. Al primo turno delle elezioni amministrative, lo scorso 5 giugno, alle 19 aveva votato il 46,01 per cento degli elettori negli oltre mille comuni in cui si votava: alla fine della giornata l’affluenza era stata del 62,14 per cento. Al ballottaggio delle ultime elezioni amministrative, il 14 giugno del 2015 l’affluenza alle 19 era invece stata del 32,51 per cento per cento: alla chiusura dei seggi aveva votato il 47,12 per cento degli aventi diritto. Oggi si vota in tutti i più grandi comuni italiani, come Roma, Milano, Napoli e Torino: qui trovate la guida del Post ai ballottaggi in tutti i principali comuni. L’affluenza alle 19 a Roma è stata del 34,90 per cento (al primo turno era stata del 39,39), a Milano del 39,72 per cento (primo turno: 42,43 per cento), a Torino del 39,15 per cento (primo turno: 41,31 per cento), a Napoli del 25,27 per cento (primo turno: 37,99), a Bologna del 41,64 per cento (primo turno: 46,36 per cento). L’affluenza parziale città per città si può consultare sul sito del Ministero dell’Interno.
L’affluenza alle 19 al secondo turno delle amministrative è del 36,56%. A Roma è stata del 34,90 per cento, a Milano del 39,72 per cento, a Torino del 39,15 per cento: a Napoli solo del 25,27 per cento.
I risultati del primo trimestre del 2019 pubblicati da Facebook mostrano come la società di Mark Zuckerberg in questo periodo abbia superato le stime degli analisti, aumentando del 26 per cento le entrate totali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: le entrate sono state 15,08 miliardi di dollari, mentre gli analisti avevano stimato un fatturato di 14,97 miliardi di dollari. Al tempo stesso, però, i profitti sono diminuiti del 51 per cento a causa di un’indagine della Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia federale che si occupa di regolamentare le telecomunicazioni negli Stati Uniti, avviata per capire se Facebook abbia violato le leggi sulla privacy, avendo reso possibile la raccolta di dati personali da parte di Cambridge Analytica. Facebook dice che l’indagine è ancora in corso e di aver messo da parte 3 miliardi di dollari per le spese legali. La società stima che in futuro le perdite totali derivate da questa indagine potrebbero arrivare a 5 miliardi di dollari.
Facebook si aspetta fino a 5 miliardi di dollari di perdite per un’indagine sulla violazione delle leggi sulla privacy.
Questa settimana esce Lei, il film scritto e diretto da Spike Jonze, vincitore del premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, con Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Olivia Wilde, Amy Adams e “la voce” di Scarlett Johansson (che nella versione italiana è stata doppiata da Micaela Ramazzotti): è la storia di Theodore Twombly, un malinconico e solitario scrittore che un giorno acquista un sistema operativo dotato di coscienza e capace di elaborare emozioni realistiche, di cui (o meglio, della cui voce) presto si innamora. Poi c’è 47 Ronin, diretto da Carl Rinsch e con Keanu Reeves, che è basato sulla vera storia dei quarantasette Ronin, un gruppo di samurai che nel diciottesimo secolo si opposero allo shōgun (l’allora comandante dell’esercito) per vendicare l’uccisione del loro signore. Need for Speed invece è l’adattamento cinematografico dell’omonima serie di videogiochi, sulla storia di Tobey (interpretato da Aaron Paul), un pilota di corse clandestine e meccanico che cerca vendetta dopo aver scontato una pena in carcere per un crimine che non ha commesso. Ida è un film in bianco e nero ambientato nella Polonia degli anni Sessanta, sulla storia di una giovane novizia che prima di prendere i voti viene mandata a Varsavia per conoscere sua zia, grazie alla quale scoprirà di essere ebrea e molti segreti sui suoi genitori, scomparsi durante la Seconda guerra mondiale. Prossima Fermata – Fruitvale Station, vincitore del Sundance Film Festival nel 2013, è un film indipendente sulla storia vera di Oscar Grant, un ventiduenne che nella notte di Capodanno del 2009 venne ammanettato e ucciso da un agente di polizia, nonostante fosse disarmato, alla fermata di Fruitvale Station a San Francisco. Mr. Peabody e Sherman è un film d’animazione diretto da Rob Minkoff e prodotto dalla Dreamworks, ispirato ai due personaggi della serie d’animazione degli anni Sessanta L’improbabile storia di Peabody.
I film del weekend. "Lei", il film di Spike Jonze che ha vinto un Oscar, "Need for Speed" e un film polacco in bianco e nero, tra gli altri: tutti i trailer.
Tra il 24 e il 25 maggio del 1991, trent’anni fa, 34 aerei militari e civili della compagnia di bandiera israeliana El Al riuscirono a portare in circa 36 ore quasi 15mila ebrei etiopi da Addis Abeba in Israele. L’operazione è conosciuta come “Operazione Salomone” e fu la terza di un vasto programma di salvataggio organizzato dal governo israeliano e gestito dal Mossad, il servizio segreto israeliano, per salvare la vasta comunità dei cosiddetti Beta Israel, che significa “Casa di Israele”. Gli ebrei neri d’Etiopia Sulle origini della comunità ebraica che un tempo viveva in Etiopia sono state fatte molte ipotesi, ma non ci sono certezze storiche sulla loro origine. Secondo diversi storici le prime notizie documentabili sulla comunità risalgono al 600-700 d.C. Diversi ebrei etiopi fanno risalire le proprie origini a un’epoca ancora precedente, ai tempi della distruzione del tempio di Gerusalemme da parte dei Babilonesi nel 587 a.C. e alla conseguente diaspora del popolo ebraico.
La storia dell’Operazione Salomone. 30 anni fa, nel giro di due giorni, il Mossad trasferì 15mila ebrei etiopi in Israele, temendo che sarebbero stati perseguitati.
I Wolf Alice, una delle band rock britanniche più apprezzate degli ultimi anni, hanno vinto il Mercury Prize, un importante premio assegnato annualmente al miglior album di artisti britannici o irlandesi. I Wolf Alice hanno vinto il premio per il disco Visions of a Life: è uscito l’anno scorso e ha avuto anche più successo del previsto, sia di pubblico ( è arrivato al terzo posto degli album più venduti in Regno Unito) sia di critica (con molte riviste specializzate britanniche che ne hanno parlato benissimo e messo in cima alle classifiche di fine anno). Tra i finalisti di quest’anno c’erano gli Arctic Monkeys, Noel Gallagher insieme agli High Flying Birds, Florence + The Machine e Lily Allen. Il Mercury Prize è un concorso dedicato soprattutto (ma non solo) agli artisti prodotti dalle etichette musicali indipendenti, come alternativa agli eventi e ai premi rivolti al grande pubblico e alle grandi star dell’industria musicale. Come il “BBC Sound of”, è uno dei premi guardati con più attenzione dagli addetti ai lavori, visto che in passato ha spesso segnato il passaggio di un artista alla vera fama internazionale. Lo vinsero nel 2010 gli XX, per esempio, o nel 2012 gli Alt-J, e nel 2006 gli Arctic Monkeys. Esiste dal 1992, quando fu istituito dalla British Phonographic Industry e dalla British Association of Record Dealers (l’associazione britannica dei rivenditori di dischi). Negli ultimi tre anni l’hanno vinto Benjamin Clementine, Skepta e Sampha.
I Wolf Alice hanno vinto il Mercury Prize. L'importante premio musicale per il miglior disco britannico è andato al loro "Visions of a Life".
Venerdì pomeriggio c’è stato un terremoto di magnitudo 4.0 nei pressi di Tolmezzo, in provincia di Udine. L’INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha detto di aver localizzato l’ipocentro del terremoto a 5 chilometri di profondità. I Vigili del fuoco hanno detto di non aver ricevuto segnalazioni di danni né richieste di soccorso. #Udine #14giugno ore 15.57, registrata scossa #terremoto magnitudo 4.0 tra i comuni di Verzegnis, Tolmezzo e Cavazzo Carnico. Al momento non sono pervenute segnalazioni di danni né richieste di soccorso alla sala operativa dei #vigilidelfuoco
C’è stato un terremoto di magnitudo 4.0 nei pressi di Tolmezzo, in provincia di Udine.
La Torre Velasca, uno degli edifici più famosi di Milano, è stata acquistata dal gruppo immobiliare statunitense Hines. Il grattacielo, costruito tra il 1955 e il 1957 su un progetto dello studio di architettura BBPR in uno stile post-razionalista brutalista, è alto 106 metri e composto da 27 piani: si trova nell’omonima piazza Velasca, all’inizio di Corso di Porta Romana, non lontano dal Duomo. L’edificio era stato acquistato negli anni Duemila da Fondiaria Sai, e dopo la fusione con Unipol era diventato di proprietà della nuova società UnipolSai. Hines ha detto di aver acquistato la Torre Velasca attraverso un fondo di investimento italiano di nuova costituzione, HEVF Milan 1 Fund, gestito da Prelios Sgr, società che fa parte del gruppo italiano Prelios, che si occupa di gestione e servizi immobiliari. La cifra dell’operazione non è stata resa nota, ma secondo Il Sole 24 Ore si aggirerebbe intorno ai 15o milioni di euro.
La Torre Velasca di Milano è stata acquistata dal gruppo immobiliare statunitense Hines.
Quando nel 2008 Ray Manzarek, ex tastierista dei Doors, annunciò che stava collaborando con il regista Tom Di Cillo alla realizzazione di un documentario sulla band, definì il progetto “un antidoto a The Doors di Oliver Stone”. La pellicola di Stone infatti aveva suscitato molte polemiche alla sua uscita nel 1991, sia tra i fan che tra gli ex colleghi di Jim Morrison, in particolar modo per come erano descritti i rapporti tra i vari componenti della band. Nessuno tra Ray Manzarek, John Densmore e Robby Krieger aveva voluto legare il proprio nome ad una storia che era ritenuta frutto della visione distorta e attenta solo alle esigenze di mercato di Stone, e che, secondo i Doors superstiti “celava la sensibilità e il pathos poetico di Morrison dietro lo stereotipo della rockstar borderline dedita a supervizi e insensibile verso tutti i veri amici”.
Il fascino grottesco di Jim Morrison. Il nuovo documentario sui Doors "When you're strange" divide i recensori.
Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti è stato sospeso dal Movimento 5 Stelle, partito con il quale era stato eletto nel 2012, a causa di un’indagine per abuso d’ufficio nella quale è coinvolto. L’annuncio della sospensione è arrivato ieri con un post sul blog di Beppe Grillo: Pizzarotti è accusato di non aver comunicato ai dirigenti del M5S di aver ricevuto mesi fa l’avviso di garanzia. Il post spiega che Beppe Grillo e il suo staff hanno saputo della notizia dai giornali, che ne hanno parlato per la prima volta negli scorsi giorni. Pizzarotti si è difeso spiegando che da tempo cerca di contattare il direttorio del Movimento 5 Stelle senza ricevere risposta. Pizzarotti ha postato sui social network numerosi screenshot per testimoniare questi tentativi di mettersi in contatto con i leader del Movimento. Il caso di Pizzarotti ha attirato le attenzione dei giornali e le critiche di diversi esponenti del PD, anche perché la sua sospensione è arrivata pochi giorni dopo che il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, indagato per un caso simile, ha ricevuto solidarietà e appoggio da tutti i leader del Movimento 5 Stelle. Nogarin è considerato un “fedelissimo” dell’attuale leadership del Movimento, che invece ha da tempo rapporti tesi e difficili con Pizzarotti. In una delle mail inviate al sindaco di Parma, Grillo scrive che Pizzarotti ha dieci giorni per presentare delle “controdeduzioni”, prima che venga presa una decisione sulla sua espulsione. Pizzarotti ha detto di non avere nulla da aggiungere.
Cosa succede tra Pizzarotti e Grillo. Il sindaco di Parma è stato sospeso dal M5S perché non aveva detto di aver ricevuto un avviso di garanzia: lui ha pubblicato delle conversazioni che sembrano dimostrare il contrario.
È crollata una scala mobile della metropolitana a Roma, nella stazione della fermata Repubblica, nel centro della città. L’incidente è avvenuto poco prima delle 20 di martedì, in un momento in cui la scala – che porta dai tornelli all’ingresso giù verso i binari – era affollata di persone. Secondo quanto comunicato dalla Prefettura, nell’incidente sono rimaste ferite 24 persone, una di queste in gravi condizioni e con un piede semi-amputato. Fra le persone coinvolte ci sono soprattutto tifosi russi del CSKA Mosca, che stavano andando allo stadio Olimpico a vedere la partita di Champions League contro la Roma. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per lesioni, e anche l’ATAC – l’azienda dei trasporti di Roma – ha aperto un’indagine interna. La stazione è stata chiusa: i treni transitano senza fermarsi. #Roma #23ott 19:45, cede scala mobile #metroA stazione #repubblica: intervento #vigilidelfuoco in corso per soccorso ai feriti pic.twitter.com/TVAsgYD8Zd
La scala mobile crollata nella metro di Roma. Alla fermata Repubblica, in centro, martedì sera: la scala era piena di persone, tra cui molti tifosi russi, e ci sono 24 feriti di cui uno in gravi condizioni.
È stato diffuso su YouTube il primo trailer di “Crimson Peak”, il nuovo film del regista messicano Guillermo del Toro (che ha diretto, tra gli altri, “Hellboy”, “Il labirinto del fauno” e “Pacific Rim”), che uscirà il prossimo ottobre. Nel cast ci sono Tom Hiddleston e Jessica Chastain. Il film è ambientato in Inghilterra nel XIX secolo, e parla di una giovane che sposa un uomo con un passato misterioso e soprannaturale.
Il primo trailer di “Crimson Peak”. Il nuovo film di Guillermo del Toro, molto gotico, con Tom Hiddleston e Jessica Chastain.
Quando nacque il Post ci ponemmo la questione di conciliare una certa ritrosia per la centralità delle celebrities nell’informazione corrente – centralità fatta in massima parte di voyeurismo, gossip e poca informazione – con una consapevolezza dei talenti, rilevanze e risultati di alcune delle suddette celebrities. Ci vennero in aiuto i flussi di immagini delle agenzie fotografiche: per personaggi esaltati da una “civiltà delle immagini”, le immagini stesse sono il modo prioritario per raccontarli. In più decidemmo – ma venne da sé, più che essere deciso – di usare anche sulla scelta dei personaggi i criteri duttili ed eterogenei del Post (mettendo insieme fame le più diverse, dai leader politici alle attrici, agli artisti, agli scrittori, alle modelle, eccetera) e di completare il racconto con informazioni che altri ritengono superflue, riprendendo però anche un’abitudine tradizionale dei rotocalchi pettegoli: l’indicazione delle età dei personaggi. Fino a qui avete letto la motivazione che ogni anno alleghiamo alla raccolta delle foto di una nostra affezionata rubrica settimanale, quella appunto delle persone che valeva la pena fotografare. Di diverso in questo 2020 c’è stato molto a causa della pandemia di coronavirus, come potrete immaginare, che ha ridotto gli eventi a cui fotografare i personaggi e ha limitato le uscite pubbliche e il superfluo: per questo la maggior parte delle foto viene dai primi mesi del 2020, prima che il coronavirus condizionasse il mondo intero. Vi sembreranno magari ancora più lontani i momenti degli Oscar, le premiazioni e le sfilate, quasi fossero di un’epoca diversa, ma poi faranno capolino mascherine, cartonati e videochiamate che vi ricorderanno che sì, è successo tutto nello stesso anno.
Un anno di facce note. L'annuale antologia del Post di gente famosa che valeva la pena fotografare.
Da alcuni giorni diversi dirigenti e dipendenti di Facebook stanno criticando in modo molto esplicito alcune decisioni prese dal CEO e fondatore della società, Mark Zuckerberg, sull’approccio da tenere riguardo alle proteste contro il razzismo che da giorni vengono organizzate in decine di città degli Stati Uniti. Lunedì più di dieci dipendenti hanno tenuto una specie di sciopero per chiedere un cambio di direzione. Le critiche si sono saldate alle accuse che Zuckerberg riceve da tempo riguardo alla scarsa eterogeneità della dirigenza di Facebook, composta prevalentemente da maschi bianchi. «Più di dieci dipendenti ed ex dipendenti hanno descritto le critiche come la sfida più impegnativa per la leadership di Zuckerberg dalla fondazione del social network», scrive il New York Times.
C’è maretta dentro Facebook. Diversi dipendenti hanno criticato la decisione di non oscurare i post di Trump sulle proteste contro il razzismo, e ieri c'è stata una specie di sciopero.
Secondo i giornali Francesco Basentini si è dimesso da direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, l’organo del ministero della Giustizia che si occupa della gestione delle carceri. Le dimissioni di Basentini non sono state ufficializzate, ma i giornali scrivono che sono state comunicate al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede durante un colloquio giovedì sera. Basentini, magistrato del tribunale di Potenza, era stato nominato direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria nel giugno 2018. Nelle ultime settimane la sua gestione era stata molto criticata dopo le rivolte nelle carceri all’inizio dell’emergenza del coronavirus e per le scarcerazioni di alcuni boss mafiosi autorizzate dal Dipartimento a causa del coronavirus.
Secondo i giornali Francesco Basentini si è dimesso da direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
La diffusione mercoledì delle registrazioni delle comunicazioni tra la Capitaneria di Porto di Livorno e il comandante della nave Costa Concordia Francesco Schettino ha aggiunto moltissimo in termini giornalistici e letterari al contenuto di quelle conversazioni che già era circolato in forma scritta. Il tono severo e responsabile con cui il comandante Gregorio De Falco ha preso in mano la situazione e ha richiamato Schettino alle sue responsabilità è diventato l’argomento di conversazioni ed entusiasmi per tutta la giornata, soprattutto in rete. E di analisi e riflessioni sulle opposte figure di De Falco e Schettino. E in molti si sono dati da fare per raccontare meglio De Falco, per cui la spesso rituale definizione di “uomo del giorno” stavolta ha un solido fondamento. (L’audio della conversazione tra il comandante Schettino e la Capitaneria)
Chi è Gregorio De Falco. Il capo della sala operativa della Capitaneria di Porto di Livorno si è guadagnato un enorme carico di ammirazione e stima dopo la diffusione delle registrazioni delle comunicazione col comandante Schettino della Costa Concordia.
Christopher Bonavico è un esperto di investimenti finanziari, gioca in borsa, possiede azioni Apple per un valore intorno ai 700 milioni di dollari e non è per niente felice della scelta della società di non distribuire dividendi neanche quest’anno. Apple ha in cassa almeno 50 miliardi di dollari, che entro fine anno potrebbero arrivare a 70 miliardi, una cifra che supera il prodotto interno lordo di due terzi dei paesi del mondo e che però rimarrà a disposizione dell’azienda per operazioni economiche e finanziarie non ancora chiare. Dopo aver presentato i dati sugli ultimi tre mesi, con un utile netto intorno ai 6 miliardi di dollari e una crescita del 71% delle vendite, il consiglio di amministrazione di Apple non ha fornito particolari dettagli sulle motivazioni che li ha spinti a non distribuire i dividendi. Con una liquidità che supera i 50 miliardi di dollari, la società potrebbe procedere all’acquisizione di altre aziende o di brevetti importanti per rinforzare la propria posizione sul mercato, ma al momento non sembrano esserci all’orizzonte particolari iniziative di espansione.
Gli azionisti Apple vogliono i dividendi. Apple ha in cassa 50 miliardi di dollari, ma non vuole distribuirli e si tiene sul vago sui perché.
Lunedì 2 settembre si è concluso nel Black Rock Desert in Nevada il festival di arte, musica e “autosufficienza” che si chiama Burning Man e che ha caratteristiche creative e spettacolari uniche. Burning Man si tiene ogni anno dal 1991 durante la settimana che precede la festa del Labor Day. Migliaia di persone si radunano nel deserto e costruiscono dal nulla una città che funziona con regole anarchiche e rigide insieme, Black Rock City, e che fanno scomparire alla fine della settimana. Quest’anno i partecipanti sono stati circa 70.000 (le richieste per i biglietti, che costavano 380 dollari, erano circa il quadruplo). Ogni anno i partecipanti costruiscono gigantesche macchine e sculture che caratterizzano il paesaggio della “Playa” (così viene chiamata la città provvisoria), tra cui la gigantesca scultura di legno che viene bruciata l’ultima sera del festival. Questa scultura aveva forma umana, in origine, e da lì viene il nome “Burning Man”. Il festival è stato via via negli anni associato a culture a cavallo tra il post-hippy, il libertario, il geek, il tecnofanatico, il modaiolo anticonformista e il modaiolo conformista: oggi i suoi tratti principali sono soprattutto estetici, definiti dalle sue creazioni e dall’estemporanea urbanizzazione del deserto. Che se è diventato un rituale fotografico annuale per magazine di tutto il mondo, è comunque uno spettacolo sempre affascinante. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
È finito Burning Man. È finito il festival della spettacolare città provvisoria, delle macchine e dell'enorme scultura bruciata nel deserto del Nevada.
Amazon.com starebbe progettando di aprire il suo primo negozio fisico, una scelta che potrebbe rappresentare un cambiamento strategico fondamentale per un rivenditore che è stato all’avanguardia nell’e-commerce. Il Wall Street Journal ha riferito che Amazon aprirà un punto vendita a Midtown, Manhattan, in tempo per la stagione degli acquisti di Natale, e in cui i clienti potranno portare i resi, sostituire gli articoli o ritirare gli acquisti fatti online. Secondo il WSJ è possibile che il negozio sia utilizzato anche come showroom di alcuni prodotti di Amazon come Kindle Fire o lo smartphone Fire. Se Amazon aprirà il negozio, sarà uno dei più chiari esempi di come i rivenditori siano intensamente concentrati nel portare avanti una cosiddetta strategia “multicanale”, che si basi sulla perfetta integrazione tra punti vendita reali e presenza digitale. Rispetto ai negozi fisici, i rivenditori solo online hanno diversi vantaggi per quanto riguarda i costi, nel senso che riescono a mantenere basse le spese e a ridurre la forza lavoro. Eppure negli ultimi due anni, alcuni apprezzati e-store americani come Bonobos, Rent The Runway, Birchbox e BaubleBar hanno scelto di vendere i loro prodotti e promuovere i loro brand in negozi fisici. Queste scelte, secondo quanto detto dai rivenditori, sono un riconoscimento del fatto che, nonostante tutta la convenienza e la forza dell’e-commerce, il negozio fisico può ancora rappresentare un valore aggiunto unico e rilevante, per il cliente. Per alcuni prodotti, a quanto pare, i clienti vogliono ancora poter toccare e provare gli articoli, prima di acquistarli. Interpellato dal Washington Post sulla notizia, un portavoce di Amazon ha scritto via e-mail: “Non abbiamo fatto alcun annuncio riguardo una sede a Manhattan”.
Il negozio “vero” di Amazon a New York. Lo ha annunciato un articolo del Wall Street Journal, Amazon per ora non conferma: ma ci sono buone ragioni che lo spiegherebbero.
Il magazine Daily Dot ha messo insieme un elenco dei 21 contenuti originali fra film e serie tv che Netflix, il noto servizio di streaming a pagamento, produrrà e diffonderà nel 2016. Il Daily Dot ha escluso dalla lista i cartoni o le serie destinate ai bambini e le stagioni successive a serie già uscite su Netflix (e quindi è rimasto fuori Daredevil, la cui seconda stagione uscirà nel 2016). Molte produzioni di Netflix sono sequel o reboot – cioè “rifacimenti” – di cose già viste in passato fuori da Netflix: c’è il sequel del film di Ang Lee La Tigre e il dragone, che però non sarà diretto da Ang Lee, quello della serie tv Gli amici di papà; mentre è in programma il reboot di Envoyés très spéciaux, un film francese su un giornalista radiofonico che finge di lavorare come inviato di guerra. Fra i prodotti originali ci sono fra gli altri Marseille, una nuova serie in lingua francese con Gérard Depardieu che Netflix ha già paragonato ad House of Cards, e Love, una comedy del noto produttore e sceneggiatore Judd Apatow che uscirà fra circa un mese ma di cui è già stata ordinata una seconda stagione.
Cosa uscirà su Netflix nel 2016. Il Daily Dot ha messo insieme un elenco di contenuti originali che usciranno da qui a dicembre: ci sono molti sequel, ma anche produzioni con Brad Pitt e Gérard Depardieu.
Nella prima metà del Novecento il cinema si affermò in Europa, negli Stati Uniti e in molte altre aree del mondo tra cui Cuba, il cui governo era allora guidato da Fulgencio Batista. Per tutti gli anni Quaranta e Cinquanta a Cuba aprirono molti cinema, che tra le altre cose facevano vedere i film provenienti dai ricchi mercati cinematografici di Europa e Stati Uniti. Dalla fine della rivoluzione cubana, cioè da quando Fidel Castro prese il potere a L’Avana l’1 gennaio 1959, cambiarono però molte cose. Le idee rivoluzionarie di Castro e Che Guevara non andavano d’accordo con “l’imperialismo culturale” dei film statunitensi ed europei e i nuovi leader vollero rendere il cinema più cubano e meno straniero. Decisero quindi di cambiare le locandine dei film, sfruttando l’arte grafica cubana. Attraverso l’ICAIC (Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos), il governo di Castro chiese ai grafici cubani di cambiare le locandine di quei film che dagli anni Sessanta in poi arrivarono a Cuba dall’estero. Alle locandine – molto cubane e del tutto diverse dalle originali – è dedicata “Heco en Cuba: il cinema nella grafica cubana“, una mostra del Museo del cinema di Torino visitabile dal 4 febbraio al 29 agosto. È la più grande mostra mai realizzata sui manifesti del cinema cubano ed è formata da oltre 200 tra immagini e locandine tra cui quelle scelte dagli artisti cubani per Il sorpasso, Il caso Mattei e Arancia meccanica. Tra le immagini ci sono anche manifesti cubani di film cubani.
Le locandine dei film nella Cuba della rivoluzione. Rifatte sfruttando l'arte grafica cubana per superare il problema del cosiddetto "imperialismo culturale" dell'Occidente, e ora in mostra a Torino.
I veltroniani smentiscono tutto, per bocca di Walter Verini. «Qualche giornale lancia una notizia del tutto infondata, secondo la quale i cosiddetti ‘veltroniani’ avrebbero la tentazione di dare vita in Parlamento a gruppi autonomi dal Pd. Per essere chiari, non se ne è mai parlato. In questo periodo, del resto, si è letto di tutto: sono circolati documenti di duro attacco alle basi fondative del Pd e da parte di massimi dirigenti si sono rivolti attacchi pesanti a quel Pd che aveva ottenuto il 34% alle elezioni politiche». Così il deputato Walter Verini smentisce l’intenzione dei fedelissimi dell’ex leader Pd di fare un proprio gruppo, riportata oggi dal Corriere della Sera. «In realtà – afferma il deputato veltroniano – è molto diffusa dentro il Partito Democratico la preoccupazione per la gravissima situazione del Paese e per le difficoltà del nostro partito, che raggiunge nei sondaggi – in una condizione politica che dovrebbe essere assolutamente favorevole ad una forza di opposizione – il suo minimo storico. Ignorare questo dato e ignorare il fatto che si moltiplicano prese di posizione individuali e contraddittorie che alimentano confusione rispetto alla linea politica del partito, sarebbe davvero molto grave». Per Verini, «è dunque necessario ragionare lealmente sulle motivazioni di queste difficoltà. Per molti l’abbandono dell’ispirazione originaria e dell’idea di costituire un forte nucleo riformista nutrito di spirito d’innovazione e di coraggio è la ragione principale di queste difficoltà. Ma è di questo che si parla. Con l’obiettivo di fare più forte il Pd e per restituire al partito le ragioni della sua stessa origine». «Nessun gruppo parlamentare autonomo – conclude Verini – Siamo impegnati nel legittimo diritto-dovere di difendere e a far valere le motivazioni che hanno portato alla nascita di quello che è stato il più grande partito riformista italiano, che è stato e deve continuare a rappresentare una speranza per tanti milioni di italiani e per un Paese che ha bisogno di uscire – con una alternativa davvero credibile – dalla stagione del berlusconismo».
La scissione del PD? il Corriere della Sera sostiene che i veltroniani stiano seriamenente pensando a gruppi parlamentari autonomi, con tanto di dibattito sui nomi.
È da poco uscito negli Stati Uniti un nuovo libro di foto inedite dei Beatles, scattate tra il 1964 e il 1966 mentre la band si trovava in tour negli USA. Il libro si intitola The Lost Beatles Photographs: The Bob Bonis Archive, 1964-1966 e il curatore è Larry Marion, esperto di storia della musica e fondatore della galleria fotografica Not Fade Away di New York, che raccoglie immagini di musicisti, celebrità, personaggi dello spettacolo, dell’arte e della cultura. Marion ha selezionato oltre 900 foto della collezione di Bob Bonis, che era stato il manager del primo tour dei Beatles nel 1964, e poi anche nel 1965 e nel 1966. Bonis era un appassionato di fotografia e gli piaceva passare il tempo a scattare foto alle persone con cui lavorava. I suoi scatti mostrano i Beatles in momenti sia pubblici che privati, mentre si trovano sul palco o ancora nel backstage, nei momenti di relax, di trasferimento da una tappa all’altra, e mentre scherzano tra loro. Bob Bonis non ha mai voluto usare la raccolta e ha mostrato le foto soltanto ai suoi amici e familiari. A vent’anni dalla sua morte il figlio ha deciso di renderle pubbliche e le ha donate alla galleria Not Fade Away, dove vengono custodite insieme ai rispettivi negativi. Il libro contiene anche interviste, foto dei biglietti dei concerti, racconti. Larry Marion ha detto che «in oltre vent’anni come “archeologo” del rock non ho mai fatto una scoperta di questa portata: migliaia di fotografie inedite dei Beatles, giovani, innocenti, e lontani da occhi indiscreti».
I Beatles in America (foto). Una nuova raccolta di foto inedite dei tour tra il '64 e il '66.
Negli ultimi anni Pietro Bartolo, il medico che dirige il poliambulatorio di Lampedusa, è diventato una delle persone più note in Italia quando si parla di migranti per via del suo lavoro di soccorso a chi arriva sull’isola siciliana su imbarcazioni di fortuna. In molti lo hanno conosciuto grazie al documentario di Gianfranco Rosi Fuocoammare, che nel 2016 ha vinto l’Orso d’oro al Festival del cinema di Berlino, o ancora prima per via del libro Lacrime di sale, in cui lo stesso Bartolo raccontava la propria esperienza. A ottobre è uscito un altro libro, Le stelle di Lampedusa, sempre pubblicato da Mondadori, in cui Bartolo invece racconta la storia di una bambina nigeriana, Anila, arrivata in Italia per cercare sua madre, emigrata anni prima e costretta a prostituirsi. La vicenda di Anila e di sua madre è simile a quella di molte altre donne che cercano di raggiungere i paesi europei dall’Africa e in particolare dalla Nigeria, per questo il libro di Bartolo non è solo la storia di una singola famiglia, ma descrive in generale fenomeni terribili di cui pochi si accorgono pur vivendoci molto vicino. Pubblichiamo il decimo capitolo, che fa capire bene di cosa si parla.
Cosa succede a molte migranti nigeriane in Europa. Raccontato da Pietro Bartolo, il "medico di Lampedusa", che nel suo nuovo libro racconta la storia vera di una bambina di dieci anni arrivata da sola in Italia per cercare sua madre.
Il Partito Democratico ha realizzato due spot elettorali per il cinema e per la televisione, che si chiamano “Il bacio” e “Il parto” e che raccontano in meno di un minuto una storia, che si ricollega all’idea di “L’Italia giusta”, lo slogan della campagna elettorale del partito. La musica di sottofondo è “Inno” di Gianna Nannini, canzone scelta da Pier Luigi Bersani come inno della campagna. Il bacio
I 2 spot elettorali del Partito Democratico. Sono "Il bacio" e "Il parto" e hanno per sottofondo la musica di "Inno" di Gianna Nannini.
Salvatore Lupo, ex presidente del consiglio comunale di Favara, una città di 32.500 abitanti a dieci chilometri da Agrigento (Sicilia), è stato ucciso intorno alle 18 di domenica con tre colpi di pistola alla testa. L’omicidio è avvenuto nel centro della città, all’interno dello Snack american bar, in via IV Novembre. Lupo ha fermato la sua auto, una Porsche Macan, fuori dal bar, è entrato e ha chiesto al titolare di poter andare in bagno. Quando è uscito, un uomo, che lo aspettava all’esterno del bagno, gli ha sparato alla testa. L’assassino era a volto scoperto, è uscito tranquillamente dal bar e sembra si sia allontanato a bordo di un’auto guidata da un’altra persona (quest’ultima informazione non è ancora stata confermata ufficialmente, e va presa con cautela). Salvatore Lupo, 45 anni, era piuttosto noto nell’agrigentino per la sua attività di imprenditore di residenze per anziani e comunità per il sostegno a minori con problemi psichici. Si era anche impegnato in politica nel centrodestra siciliano. Era entrato nel consiglio comunale di Favara nel 2011 eletto con l’MPA, il Movimento per le autonomie fondato da Raffaele Lombardo (presidente della Sicilia dal 2008 al 2012), schierato con il centrodestra. Nel 2015 era diventato presidente del consiglio comunale. L’anno successivo, con la vittoria alle elezioni del candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Anna Alba, non era più rientrato tra gli eletti in consiglio (Alba si è dimessa pochi giorni fa per contrasti con i vertici del Movimento in Sicilia).
È stato ucciso un ex presidente del consiglio comunale in provincia di Agrigento. Salvatore Lupo, di Favara, è stato ucciso con tre colpi di pistola in pieno giorno, da un uomo a volto scoperto.
Stamattina il presidente americano Donald Trump ha incontrato per la prima volta di persona Papa Francesco e ha partecipato ad altri incontri con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. L’incontro con il Papa è stata una delle tappe più importanti del suo primo viaggio all’estero: nei giorni scorsi è stato in Israele e Arabia Saudita, oggi e domani sarà a Bruxelles e dopodomani tornerà in Italia per partecipare al G7 che si terrà a Taormina, in Sicilia.
Le foto di Trump in Italia. Ha incontrato il Papa e visitato la Cappella Sistina con Melania e Ivanka, e poi ha visto Mattarella e Gentiloni.
Lo scorso agosto è stato assegnato alla commissione Giustizia del Senato il disegno di legge 735, meglio conosciuto come “ddl Pillon”, che introduce una serie di modifiche in materia di diritto di famiglia, separazione e affido condiviso dei e delle minori. Il disegno di legge prende il nome dal senatore della Lega Simone Pillon, uno degli organizzatori del Family Day, uno dei portavoce delle principali battaglie dell’integralismo cattolico e il promotore del gruppo parlamentare Vita famiglia e libertà. È un progetto molto contestato da avvocati, psicologi e operatori che si occupano di famiglia e minori, dai centri antiviolenza e dai movimenti femministi che il 10 novembre manifesteranno in tutta Italia, ma anche dalle relatrici speciali delle Nazioni Unite sulla violenza e la discriminazione contro le donne che lo scorso 22 ottobre hanno inviato una lettera al governo italiano. Il contratto di governo e l’obiettivo della riforma Nel “contratto di governo” a cui spesso gli esponenti dell’attuale maggioranza si richiamano, cioè il documento con il quale Lega e M5S hanno definito i progetti della loro alleanza, è presente il contenuto generale del disegno di legge Pillon: equili­brio tra entrambe le figure genitoriali e tempi paritari; mantenimento in forma di­retta senza automatismi; contrasto della cosiddetta a­lienazione genitoriale. Non è citata esplicitamente, invece, la mediazione civile obbligatoria per le questioni in cui siano coinvolti figli minorenni.
Il ddl Pillon, spiegato bene. Vuole cambiare le leggi su separazione, divorzio e affido condiviso dei minori: è molto contestato da più fronti, con gli stessi argomenti.
I critici cinematografici del Guardian hanno messo insieme una lista dei 10 migliori film di fantascienza della storia del cinema: nelle scorse settimane avevano compilato una classifica simile riguardo i film d’azione. Il film più vecchio in classifica è del 1927 (è forse il primo film di fantascienza in assoluto), mentre il più recente è uscito nel 1999. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I 10 migliori film di fantascienza di sempre secondo il Guardian. Ci sono quasi tutti quelli che ci si aspetta, compresi uno del 1927 e quello con le spade laser: usate la forza.
Il magistrato Raffaele Cantone ha annunciato oggi le sue dimissioni dalla presidente dell’Anac, l’autorità anticorruzione che ha presieduto fin dalla sua creazione nel 2014. Cantone ha detto di aver fatto richiesta di tornare nella magistratura ordinaria, in particolare negli uffici della Corte di Cassazione, dove ha fatto domanda per un ruolo direttivo. Le sue dimissioni saranno effettive non appena il Consiglio superiore della magistratura (CSM) le avrà accettate. Cantone era entrato in polemica diverse volte con l’attuale governo e nel comunicato in cui annuncia le dimissioni parla dell’arrivo di «un diverso approccio culturale nei confronti dell’Anac e del suo ruolo». Cantone dice che intende prendere parte al dibattito in corso all’interno della magistratura, nato in seguito allo scandalo che ha coinvolto il magistrato Luca Palamara e lo stesso CSM. Cantone ha anche detto che in futuro intende ricoprire un «ruolo attivo» nella vita politica della magistratura.
Raffaele Cantone si è dimesso da presidente dell’Autorità anticorruzione.
Anche la scorsa notte sono proseguite le scosse in Emilia e nella Pianura Padana dopo le forti scosse di terremoto dello scorso maggio, anche se in quantità minore rispetto ai giorni precedenti. Dalle 22,30 di ieri a stamattina sono state otto le scosse di magnitudo uguale o superiore a 2. La più forte, di magnitudo pari a 3,7, si è verificata alle 00.13 di oggi tra le province di Modena, Ferrara, Mantova e Rovigo, vicino a Mirandola, uno dei comuni più colpiti dal sisma. Non sono stati registrati feriti o danni. Per vedere tutte le scosse del terremoto in Emilia delle ultime settimane, un laureando in ingegneria dell’università di Bologna di nome Sergio Livi ha messo a punto QuakeBack, un grafico interattivo e dinamico che ricostruisce le sequenze di tutte le scosse superiori a magnitudo 2 avvertite in Emilia a partire dal 19 maggio. Premendo su play, infatti, parte la rappresentazione delle scosse, una dopo l’altra in ordine cronologico, ognuna simboleggiata da un pallino colorato (giallo per magnitudo superiore a 2, arancione sopra 3 e 4 e in rosso per gli eventi sopra a 5) e con una grandezza proporzionale all’intensità del terremoto. Spostandosi sulla mappa e modificando le date, è possibile visualizzare anche il sisma che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009.
Le notizie di oggi sul terremoto. Anche la scorsa notte sono proseguite le scosse in Emilia, uno studente di ingegneria di Bologna ha realizzato un grafico per visualizzarle.
Otis Redding, che morì il 10 dicembre 1967 in un incidente aereo, era nato il 9 settembre del 1941, 75 anni fa oggi. Visse solo 26 anni ma gli bastarono per diventare famosissimo: è considerato un mito della musica soul e alcuni anni fa la rivista Rolling Stone lo mise all’ottavo posto nella classifica dei migliori cantanti di sempre, davanti a gente come Bob Marley, Stevie Wonder e Freddie Mercury. Fece una bellissima versione di “White Christmas” e cantò a “I’ve been loving you too long” al Festival di Monterey in una delle più famose esecuzioni dal vivo di sempre. La sua canzone più famosa è però senza dubbio “(Sittin’ on) The dock of the bay”, di cui fu anche autore: la registrò tre giorni prima di morire. Le canzoni sono quelle scelte da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, per il libro Playlist, la musica è cambiata. Otis Redding (1941, Dawson, Georgia – 1967, Madison,Wisconsin) Otis Redding era nato in Georgia, come Ray Charles, ma visse solo 26 anni: gliene bastarono pochissimi per diventare un mito del soul, anzi il mito del soul. Nessuno cantava come lui, e a differenza della maggior parte dei suoi colleghi si scriveva molte canzoni da solo. Morì in un incidente aereo tre giorni dopo aver inciso la sua canzone più celebre.
Otto grandi canzoni di Otis Redding. Da riascoltare oggi, a 75 anni dalla sua nascita; morì a 26 anni, tre giorni dopo aver inciso la sua canzone più famosa.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 333 casi di contagio da coronavirus e 66 morti, secondo i dati diffusi giovedì dalla Protezione Civile, che però evidenzia un ricalcolo dei casi positivi per la Regione Abruzzo che dalla voce “Casi totali” ha sottratto 2 errati positivi. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 168, tornando a salire (di 5 unità rispetto a ieri) per la prima volta da settimane. Le persone testate con tampone a oggi sono 2.958.724, 32.921 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 1.089, per un totale di 180.544. #LNews #Coronavirus@GiulioGallera : "Fra i positivi di oggi, 54 casi sono determinati da una positività al test sierologico, con una sintomatologia risalente ad oltre due settimane fa.Ulteriori approfondimenti ???? https://t.co/e4OUM9rMtE pic.twitter.com/Xdc3mpgmbp
Le notizie di giovedì sul coronavirus in Italia. Sono stati confermati 333 nuovi casi e 66 decessi. I ricoverati in terapia intensiva per la prima volta da settimane tornano a salire (da 163 a 168).
Facebook ha aggiunto una nuova funzione alla sua applicazione per smartphone che serve per trovare i propri amici nelle vicinanze, sulla base della loro posizione geografica. Il sistema si chiama “Nearby Friends” (“Amici nelle vicinanze”) e per ora sarà solo disponibile sulla versione statunitense di Facebook, ma nei prossimi mesi dovrebbe essere esteso ad altri paesi. Attivando l’opzione, è possibile ricevere notifiche sul proprio telefono Android o iPhone quando un amico si trova nei paraggi, dando la possibilità di contattarlo e di organizzare un incontro. Il nuovo sistema potrebbe non piacere a chi tiene particolarmente alla propria privacy, e non ha voglia di fare sapere ai suoi amici sul social network dove si trova, considerato inoltre che spesso su Facebook si dà l’amicizia anche a semisconosciuti. Per questo motivo quelli del social network hanno spiegato che Nearby Friends è del tutto opzionale e può essere attivata e disattivata in qualsiasi momento dalle impostazioni dell’applicazione. Chi l’ha attivata può ricevere notifiche solo sulla posizione degli amici che a loro volta l’hanno attivata, altrimenti è impossibile sapere la posizione geografica degli altri.
Facebook trova i tuoi amici nelle vicinanze. La nuova funzione si chiama "Nearby Friends": è opzionale ed è meno spaventosa di come sembra.
Il rapper statunitense Kanye West e la celebre influencer statunitense Kim Kardashian aspettano il loro quarto figlio. CNN scrive che la gravidanza sarà portata avanti attraverso la surrogazione di maternità (o gestazione per altri), come già avvenuto con l’ultima figlia, Chicago West, nata lo scorso gennaio. Gli altri figli di Kim Kardashian e Kanye West – che hanno 38 e 41 anni – sono una bambina di nome North, che ha 5 anni, e Saint, un maschio di 3 anni. La notizia è stata data da Us Magazine, che ha scritto che Kardashian e West si sono rivolti alla stessa donna che aveva portato avanti la terza gravidanza, chiedendole di farlo anche per un altro embrione fecondato in vitro rimasto. Per ora Kardashian e West non hanno commentato la notizia, che però è stata riportata da tutti i giornali stando alle conferme di persone a loro vicine.
Kanye West e Kim Kardashian aspettano il quarto figlio.
Il secondo governo Conte è appena entrato in carica, ma deve già affrontare parecchie questioni importanti. Le più urgenti sono quelle economiche, anche perché tra breve inizierà la sessione di bilancio: il periodo che tra ottobre e dicembre che porterà all’approvazione della legge di bilancio per il 2020. Tra le altre cose, il governo dovrà trovare il denaro necessario a scongiurare gli aumenti automatici dell’IVA previsti per l’anno prossimo e quello per mantenere le sue promesse di ridurre le tasse pagate dai lavoratori. – Leggi anche: Il programma definitivo di PD e Movimento 5 Stelle
Le prime cose di cui dovrà occuparsi il nuovo governo. L'aumento dell'IVA previsto per l'anno prossimo e i soldi da trovare per tagliare il "cuneo fiscale", ma anche la questione delle autonomie regionali e l'immigrazione.
L’ufficio di presidenza della Camera dei Deputati ieri ha varato una serie di misure volte a contenere e tagliare gli stipendi dei deputati, dopo anni di polemiche e dopo il fallimento della commissione presieduta dal presidente dell’ISTAT Giovannini, che avrebbe dovuto individuare una media europea così da permettere al Parlamento italiano di adeguarsi. Queste le misure stabilite dall’ufficio di presidenza della Camera, oggi il Senato ne prenderà probabilmente di analoghe: – taglio del 10 per cento dell’indennità di carica di circa 120 parlamentari, tutti quelli che percepivano da 1000 a 4000 euro perché, oltre a essere deputati, sono anche presidente dell’assemblea, vicepresidente, questore, segretario o presidente di commissione;
Il taglio agli stipendi dei parlamentari. Che cosa ha deciso ieri la Camera (evitando, tra le altre cose, un aumento di stipendio per i deputati).
Miitomo è la prima app per smartphone e tablet creata da Nintendo, la società giapponese di videogiochi, quella del Gameboy, della Wii, dei Pokemon, di Super Mario, eccetera. Miitomo è una specie di social network: si crea un proprio avatar, gli si dà un aspetto, un carattere e degli interessi e poi si aggiungono altri avatar con cui parlare. Gli avatar si chiamano Mii e sono fatti più o meno come gli omini dei giochi della Wii. Miitomo è gratis ed è disponibile sia sull’Apple Store che su Google Play: in Giappone lo si poteva scaricare dal 17 marzo, nel resto del mondo c’è invece dal 31 marzo; già l’1 aprile nel mondo l’avevano scaricata tre milioni di persone. Da qualche giorno si fa un gran parlare di Miitomo: è l’ingresso di un gigante dei videogiochi in un mercato “nuovo” e guardando ai dati dei primi giorni è un gran successo. C’è però da capire se e quanto durerà l’interesse per Miitomo e, soprattutto, cos’altro ha in mente Nintendo: è infatti chiaro che il gioco sia una sorta di premessa ad altre cose o, volendo, un’esca per attirare utenti in attesa di nuove proposte.
Cos’è Miitomo, la prima app di Nintendo. È una specie di social network, ma con gli omini disegnati: e sta avendo un grande successo.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Waterboys. Un titolo famoso per i fan dei Pink Floyd, ma non era loro.
Martedì 1 luglio la commissione Affari costituzionali del Senato ha votato a larga maggioranza a favore del mantenimento dell’immunità parlamentare per i nuovi senatori, che non saranno più eletti direttamente dai cittadini secondo la bozza di riforma del Senato promossa dal governo Renzi. Questo punto era stato molto discusso nelle ultime settimane e aveva portato a diversi pareri discordanti tra i partiti che stanno collaborando a scrivere la riforma, che dovrà essere poi discussa nelle aule del Senato e della Camera. Riforma del Senato In questi giorni i senatori della commissione Affari costituzionali stanno esaminando la bozza per la riforma del Senato, aggiungendo correzioni ed emendamenti al testo di legge base che prevede una profonda modifica del cosiddetto bicameralismo perfetto, l’attuale assetto istituzionale in cui Camera e Senato fanno sostanzialmente le stesse cose. La proposta è che il Senato sia composto da 100 senatori e non più da 320 come avviene adesso e che la carica di senatore non sia elettiva, ma attribuita a 95 persone già elette per incarichi amministrativi locali e a 5 persone nominate dal presidente della Repubblica (come avviene oggi per i senatori a vita). 74 senatori dovrebbero essere indicati tra i membri dei consigli regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, con la condizione che ogni regione ne elegga un numero proporzionale alla sua popolazione ed entro un massimo di tre. Gli altri 21 senatori dovrebbero essere indicati dai consigli regionali: l’idea è che ogni consiglio ne indichi uno.
La riforma del Senato e l’immunità. La commissione Affari costituzionali – PD compreso – ha votato per mantenere le norme attuali sull'immunità anche nel nuovo Senato.
Twitter ha chiesto tramite email a diversi milioni di suoi utenti di cambiare la password con cui accedono al social network, in seguito alla diffusione online di un elenco di 33 milioni di credenziali di accesso che avrebbero permesso a utenti malintenzionati di ottenere il controllo degli account. Tutti gli utenti interessati hanno già ricevuto una notifica e per ulteriore cautela l’accesso al loro profilo Twitter è stato sospeso: sarà ripristinato solo quando avranno aggiornato la password. Il social network non ha specificato il numero di account coinvolti, ma ha comunque confermato che si tratta di milioni di profili. Altri milioni di dati contenuti nell’elenco non erano aggiornati o si sono rivelati inutili per entrare su Twitter a nome di qualcun altro. Micheal Coates, responsabile della sicurezza di Twitter, ha scritto in un post che difficilmente i dati circolati online sul cosiddetto “dark web” – la parte del Web accessibile con particolari programmi e più difficile da tenere sotto controllo dalle autorità – sono stati ottenuti compiendo un attacco informatico contro Twitter. L’ipotesi prevalente, sostenuta anche da altri esperti di sicurezza, è che l’elenco delle password sia stato messo insieme sfruttando le vulnerabilità su altri siti o software poco affidabili (malware), installati in modo inconsapevole dagli utenti e che sono in grado di rilevare le password usate nel proprio browser e inviarle a un computer remoto (server) che le raccoglie e indicizza.
Milioni di password di Twitter sono state rese pubbliche. Gli account interessati sono già stati sospesi e i loro proprietari informati: bisogna cambiare la password per continuare a usarli.
Se vi sentite particolarmente in ansia dopo il finale della quinta stagione di Game of Thrones, qui potete trovare un po’ di risposte – e forse un po’ di conforto – sulla questione principale che sta appassionando i fan della serie. Per quanto il fantasy epico di Game of Thrones sia basato su colpi di scena clamorosi, questa stagione ci ha lasciati con grosse questioni in sospeso. Questi sono i quattro temi più importanti della stagione che sarei curioso di veder risolti nella prossima stagione. Il finale della quinta stagione è stato trasmesso domenica sera negli Stati Uniti, e lunedì sera da Sky Atlantic in versione originale sottotitolata. L’episodio sarà trasmesso lunedì prossimo nella versione doppiata in italiano. Per chi non l’avesse ancora visto, attenzione: di seguito ci sono SPOILER sul finale di stagione. Questa storia del fondamentalismo religioso andrà ancora avanti? Uno dei temi più significativi di questa stagione di Game of Thrones è stata l’ascesa – e le conseguenze – del fanatismo religioso. Ad Approdo del Re, Cersei Lannister crede erroneamente di poter controllare un nuovo e molto più battagliero Credo Militante, mentre nel Nord Stannis Baratheon deve fare i conti la fede nel Signore della Luce e le sue logiche e violente conseguenze. In tempi turbolenti le persone si rivolgono solitamente a dottrine severe, moraleggianti e messianiche. Ma poi cosa succederà? Cersei sarà assolta dalla Fede? Oppure troverà un modo per ristabilire il potere secolare ad Approdo del Re? Una Melisandre devastata riconoscerà il fallimento delle sue visioni, che hanno (apparentemente) portato Stannis e i suoi uomini alla morte?
4 domande senza risposta su Game of Thrones. Le questioni rimaste aperte alla fine della quinta stagione: dall'ascesa del fondamentalismo religioso alle conseguenze della vendetta.
Il presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato martedì un ordine esecutivo per proibire pagamenti e transazioni attraverso otto applicazioni gestite da aziende cinesi. L’iniziativa riguarda alcuni dei sistemi più popolari come Alipay (gruppo Ant Group, affiliato con Alibaba) e WeChat Pay (Tencent) e rientra tra i provvedimenti decisi dal governo di Trump nell’ambito della cosiddetta “guerra commerciale” contro la Cina. L’ordine esecutivo avrà pieno effetto tra 45 giorni e ricadrà quindi sotto la presidenza di Joe Biden, che si insedierà il prossimo 20 gennaio: al momento non è chiaro se sarà mantenuto o rivisto dalla nuova amministrazione. Come accaduto in passato con provvedimenti simili, nel nuovo ordine esecutivo le indicazioni sono piuttosto ampie e generiche: il testo indica che sarà vietata qualsiasi transazione effettuata “da persone che sviluppano o controllano” alcune delle app più famose e utilizzate in Cina per i pagamenti. Oltre ad Alipay e WeChat Pay, sono coinvolti i sistemi CamScanner, QQ Wallet, SHAREit, VMAte, WPS Office e Tencent QQ. I loro gestori sono accusati da Trump di avere utilizzato soluzioni per raccogliere grandi quantità di dati per avvantaggiarsi economicamente e strategicamente, mettendo a rischio la sicurezza nazionale statunitense.
Trump contro Alipay e altre app cinesi per i pagamenti. Ne ha vietato l'utilizzo negli Stati Uniti, ma l'ordine esecutivo richiederà tempo e potrebbe essere rivisto dalla presidenza Biden.
Un articolo pubblicato martedì 22 settembre da Mashable – e arrivato da lì sui giornali di mezzo mondo, italiani compresi – sostiene una tesi cesellata perfettamente per le ansie del mondo-in-cui-sono-tutti-sempre-connessi: negli ultimi 12 mesi, dice l’articolo di Cailey Rizzo, i selfie hanno causato più morti degli squali. Pazzesco! Sorprendente! Bisogna subito dirlo ai nostri amici di Twitter e Facebook! (cosa che hanno fatto più di 50.000 persone). Solo che la storia non ha alcun fondamento, da nessun punto di vista: Rizzo compara mele e pere, come si dice. L’attacco di uno squalo è un fattore di morte diretta: qualcosa che produce un vero danno fisico. Un selfie, invece, è quello che chi si occupa di statistica della salute classificherebbe come un “fattore scatenante” o un “meccanismo intermedio”, a seconda delle circostanze precise: qualcosa che ha a che fare con la morte, e che magari partecipa al fatto, ma che non causa direttamente un danno fisico (a meno che il tuo telefono non ti uccida con una scossa di corrente, ma questa sarebbe una situazione diversa). I selfie da soli non fanno male a nessuno, insomma, al contrario degli squali.
No, i selfie non uccidono più degli squali. L'articolo che circola moltissimo online non ha grandi basi statistiche: riguarda più i timori di chi pensa che siamo-troppo-connessi.
Ricordate Wlodzimierz Umaniec, l’uomo che a ottobre aveva sfregiato una tela di Rothko esposta al Tate in nome dello “yellowism”? Pochi giorni fa è stato condannato a due anni di carcere per vandalismo, pare che la ristrutturazione della tela costerà 200.000 sterline, ed è stato fotografato fuori dal tribunale di Londra. Per tutti gli altri il clima è natalizio e decisamente meno sfortunato: i principi di Monaco festeggiano insieme ai bambini del principato, Tom Cruise sorride alla prima del suo nuovo film, Gerard Depardieu si fa fotografare con la macellaia del paesino belga in cui ha appena preso la residenza. Wim Wenders avrà una fondazione dedicata all’archivio dei suoi lavori, Justin Bieber canta a un concerto di Natale di una radio canadese e Cristina Kirchner festeggia i 29 anni dal ritorno della democrazia in Argentina. Il pugile filippino Manny Pacquiao ha perso, ma viene accolto con ghirlande di fiori, e dice che tornerà a vincere.
Celebripost. Gerard Depardieu e il suo macellaio, Justin Bieber e l'uomo che sfregiò un Rothko tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Herman Melville, scrittore e poeta statunitense, è il protagonista del doodle di Google di oggi. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è una illustrazione che ricorda Moby Dick, il romanzo più famoso di Melville, la cui prima pubblicazione risale al 18 ottobre di 161 anni fa. Herman Melville nacque a New York nel 1819. Il padre, Allan, che era un ricco commerciante, cercò di stimolare la sua fantasia fin da piccolo con i suoi racconti, per trasmettergli il desiderio dell’avventura. L’adolescenza di Melville fu segnata dai problemi di famiglia dovuti a un tracollo finanziario e dalla bancarotta dichiarata dal padre nel 1830. In seguito al forte stress, Allan Melville sviluppò serie problemi di mente, che ne causarono poi la morte. Hermann Melville sì trasferì con i suoi sette fratelli nel villaggio di Lansingburgh, lungo il fiume Hudson. Lasciò definitivamente la scuola e si mise a lavorare prima nell’azienda di uno zio, poi nel negozio del fratello maggiore e infine come insegnante.
Chi era Herman Melville. Lo scrittore statunitense è il protagonista del doodle di Google di oggi per i 161 anni della pubblicazione di Moby Dick, il suo romanzo più famoso.
Poco prima delle 7 di questa mattina, mercoledì 30 novembre, il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Franco Nicoli Cristiani (PdL) è stato arrestato nella sua casa di Mompiano (Brescia) con l’accusa di corruzione e traffico illecito di rifiuti nell’ambito dell’inchiesta sulla società BreBeMi, costituita per la costruzione della nuova autostrada Milano, Bergamo, Brescia. Oltre a Nicoli Cristiani sono state arrestate altre nove persone tra funzionari pubblici e imprenditori. L’inchiesta è condotta dalla Procura di Brescia dall’inizio di quest’anno. L’operazione di oggi ha portato anche al sequestro della cava di Cappella Cantone (Cremona), che veniva utilizzata come discarica per l’amianto, di uno stabilimento per il trattamento dei rifiuti a Calcinate (Bergamo) e di due cantieri della BreBeMi nel milanese e nel bresciano. Nel corso della conferenza stampa sull’operazione di oggi, gli inquirenti hanno confermato che al fine dell’inchiesta sono state determinanti le intercettazioni telefoniche condotte negli ultimi mesi. Le indagini hanno tra i punti principali il passaggio di una presunta tangente di 100mila euro, che sarebbe servita per rendere meno rigorosi alcuni controlli.
L’arresto del vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia. Franco Nicoli Cristiani, 68 anni, del PdL, è accusato di corruzione nell'inchiesta sui lavori della nuova autostrada tra Milano e Brescia.
In questi giorni, nei cieli dell’emisfero boreale, è possibile vedere una cometa, cioè un piccolo corpo celeste fatto di gas ghiacciati e frammenti di rocce che passando vicino al Sole acquista una “coda” luminosa. La cometa si chiama C/2020 F3 (Neowise) ed è stata scoperta lo scorso 27 marzo grazie al telescopio spaziale Neowise, da cui ha preso il nome. L’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha spiegato che in Italia sarà ben visibile, anche a occhio nudo, da metà luglio fino all’inizio di agosto e ha dato alcune indicazioni per poterla osservare: A partire dall’11 luglio sarà preferibile cercarla alla sera bassa sull’orizzonte di nord-ovest, fra le 21 e le 24 (ora estiva). Fra il 14 e il 15 luglio la cometa diventerà addirittura circumpolare per il nord Italia, ossia potrà essere seguita per tutta la notte. Da questa data la Neowise sarà visibile alla sera dalle ore 21 (estiva) a circa 17° di altezza sull’orizzonte di nord-ovest, passerà alla culminazione inferiore a nord attorno all’una di notte, poi tornerà a salire sull’orizzonte fino a raggiungere i 12° di altezza verso l’alba.
C’è una cometa nel cielo. Fino all'inizio di agosto si potrà vedere la cometa Neowise, di ritorno dal suo giro intorno al Sole, anche a occhio nudo.
La casa editrice E/O ha confermato al Post che il profilo Twitter aperto questa notte a nome di Anita Raja – la persona indicata da una inchiesta giornalistica come la scrittrice che usa lo pseudonimo di Elena Ferrante – e con una sua immagine come foto profilo, è un falso. Lo avevano presentato come vero durante la mattina molti maggiori siti di news, soprattutto dopo la segnalazione dell’Ansa: presentando come vera la “confessione” sulla sua identità. L’account si chiama @AnitaRajaStarn (Starn sarebbe un’abbreviazione del cognome del marito, lo scrittore Domenico Starnone) ed è stato aperto ieri notte dicendo di voler spiegare e fare chiarezza dopo le numerose polemiche successive all’inchiesta. Sono seguiti altri tweet che definiscono «volgare e pericoloso» il modo in cui sono state violate privacy e regole per svelare l’identità di Ferrante, aggiungono che non saranno rilasciate interviste e chiedono nuovamente silenzio e privacy. Quei libri sono e resteranno di Elena, non miei. Non intendo parlare in alcun modo in prima persona o rilasciare interviste e dichiarazioni.
L’account di Anita Raja su Twitter è un fake. Lo ha confermato al Post la casa editrice di Raja e Ferrante, E/O.
La sera del 27 settembre è stato presentato a New York The Irishman, il nuovo film di Martin Scorsese. È un film di cui si parla da almeno due anni: perché è un film di un grande regista, perché è il suo primo film con Netflix, perché parla di gangster, perché è costato molto e alcune scene sono state fatte con una particolare tecnica per il ringiovanimento digitale degli attori, e perché tra gli attori ci sono Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci. De Niro ha rappresentato, con Scorsese, una delle migliori coppie della storia del cinema; Al Pacino non aveva mai recitato per Scorsese e solo in poche occasioni con De Niro; Joe Pesci si era ritirato ma ha cambiato idea per Scorsese. Insomma, negli ultimi mesi c’erano altissime aspettative nei confronti di The Irishman, che in Italia arriverà a novembre (prima nei cinema e poi su Netflix). La notizia è che dopo la proiezione di New York, The Irishman è andato addirittura oltre le già altissime aspettative, sotto ogni punto di vista. Sono stati usati aggettivi come magistrale, epico, profondo e toccante e qualcuno si è anche azzardato a parlare di “capolavoro”. The Irishman è basato su un famoso romanzo sulla storia di Frank Sheeran, un criminale statunitense di origini irlandesi conosciuto appunto come “The Irishman”, che ebbe a che fare con la morte del sindacalista Jimmy Hoffa. De Niro è Sheeran, Al Pacino è Hoffa.
Si parla benissimo del nuovo film di Scorsese. "The Irishman" arriverà a novembre e i critici che l'hanno visto ne hanno parlato così bene che, se vi piace il cinema, ottobre sembrerà un mese ancora più lungo del solito.
Solo: A Star Wars Story sarà nei cinema italiani dal 23 maggio. Ma dopo che è stato proiettato fuori concorso al Festival di Cannes i critici cinematografici hanno potuto scrivere e pubblicare le loro opinioni a riguardo. La prima cosa da dire è che è un film, e per di più un film di Star Wars: due generi di cose su cui le persone tendono ad avere idee molto diverse, e molto radicate. Fare una sintesi di quello che è stato scritto non è facile, ma in generale, facendo una media tra le recensioni principali, il film sta sopra la sufficienza, la recitazione è buona e la storia funziona. Ma ci sono opinioni decisamente positive o convintamente negative. Prima di arrivarci, le cose essenziali da sapere: Solo: A Star Wars Story: è uno spin-off (il secondo dopo Rogue One) della saga di Star Wars. Incentrato sulla vita di Han Solo, uno dei protagonisti della “vecchia” trilogia. Solo è interpretato da Alden Ehrenreich e tra gli altri attori ci sono Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton e Phoebe Waller-Bridge. Solo: A Star Wars Story ha avuto una storia travagliata: a metà riprese i due registi originali, Phil Lord e Chris Miller, sono stati licenziati e sostituiti con Ron Howard. Si dice Howard sia stato chiamato per normalizzare il film.
Cosa si dice di “Solo: A Star Wars Story”. Di tutto: e le opinioni sono così contrastanti che vi verrà voglia di vederlo anche solo per decidere chi ha ragione.
Oggi alle 15, negli Studios De Paolis di via Tiburtina a Roma, inizierà la convention organizzata da Italia Futura, l’associazione del presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo di cui si discute da molto tempo di un impegno in politica. Al manifesto “Verso la terza Repubblica”, che è anche il titolo dell’iniziativa, hanno aderito o sono tra i promotori, tra gli altri, il segretario della CISL Raffaele Bonanni, il ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi, il presidente della provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e le ACLI.
Lo streaming di Verso la Terza Repubblica. La convention organizzata dall'associazione Italia Futura, che si tiene oggi a Roma a partire dalle 15.
Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana ci sono diversi figli celebri: ci sono Sasha e Malia Obama, che hanno partecipato a un evento di beneficenza a Johannesburg (mentre il padre ascoltava un rapper quindicenne), c’è il figlio dell’imperatore del Giappone, Akishino, che è stato in visita ufficiale a Bratislava ed era molto interessato ai bisonti dello zoo, c’è Emily Eavis, figlia di Michael Eavis, il fondatore del festival di Glastonbury. Ci sono poi Kirobo, che è un robot in qualche modo figlio dell’ingegnere della Toyota Fuminori Kataoka, il principe Carlo in visita in Irlanda con Camilla, e Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi in visita a una scuola. Tra quelli con genitori un po’ meno famosi, invece, c’è Enrico Letta, fotografato nell’ombra a Gerusalemme; Cher, che si è esibita al Pride di New York, e Francesca Pascale, l’attuale compagna di Silvio Berlusconi.
Figli celebri. Le sorelle Obama e il figlio di un imperatore tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana (ah, e la compagna dell'ex PresdelCons).
Il Consiglio comunale di Milano si è detto favorevole, seppur con molte condizioni, alla proposta di Milan e Inter di realizzare un nuovo stadio in città. La proposta è stata approvata con 27 voti a favore, 11 contrari e 7 astenuti. Come spiega il Corriere della Sera, si tratta però di un “sì” «condizionato da 16 paletti» e che prevede tra le altre cose di «salvaguardare il futuro del Meazza [lo stadio anche noto come San Siro], considerando “superata” l’ipotesi dell’abbattimento. Come scrive sempre il Corriere, il sindaco Giuseppe Sala ha detto: «Sono contento del parere favorevole, ma quello che ne ricavo è che il progetto come è oggi non è un progetto che è accettabile. Quindi è da qua che si ricomincia a lavorare a livello di giunta».
Il Consiglio comunale di Milano ha approvato, seppur con molte condizioni, la proposta di Milan e Inter di realizzare un nuovo stadio in città.
Sabato 18 luglio il Corriere della Sera ha pubblicato in prima pagina una vignetta del suo storico disegnatore Emilio Giannelli, come fa da anni praticamente ogni giorno. La vignetta si intitola “Ritorno dalle ferie” e mostra una famiglia che tornando a casa dalle vacanze trova alcuni immigrati in salotto. Uno degli immigrati risponde «profughi!» alla richiesta di spiegazioni di un uomo della famiglia. La vignetta fa probabilmente riferimento alle proteste avvenute nei giorni scorsi a Roma e Treviso per l’assegnazione di alcuni alloggi sfitti a richiedenti asilo arrivati da poco in Italia. Ritorno dalle ferie. La vignetta di #Giannelli su @Corriereit corriere.it pic.twitter.com/xFBvdFxwee
La discussa vignetta del Corriere della Sera sui migranti. Mostra una famiglia di ritorno dalle vacanze la cui casa è stata occupata da alcuni profughi: è stata molto criticata sui social network e Giannelli ha pubblicato una precisazione.
Il 20 giugno esce in Italia L’uomo d’acciaio – titolo originale: Man of Steel – cioè un nuovo film su Superman, probabilmente il più famoso supereroe al mondo. Il film è diretto da Zack Snyder (lo stesso di 300 e Watchmen) e prodotto da Cristopher Nolan, che recentemente ha diretto gli ultimi apprezzati tre film su Batman. 1. La storia (niente spoiler) Gli elementi di base, quelli storici, rimangono gli stessi: Clark Kent, un giornalista che lavora nell’immaginaria città di Metropolis, è in realtà un alieno dalle sembianze umane in possesso di una grande forza fisica e di svariati superpoteri. Man of Steel parte da molto lontano, raccontandone il viaggio verso la terra dal pianeta Krypton e in seguito la sua infanzia e adolescenza, adottato dalla famiglia Kent, fino allo scontro che da adulto sostiene contro il generale Zod, il cattivo del film, un altro alieno proveniente da Krypton.
7 cose sul nuovo film di Superman. Esce il 20 giugno, è diretto dal regista di 300 e prodotto da quello degli ultimi Batman, chi lo ha visto ne parla discretamente bene.
Il crollo ai minimi storici della moneta unica europea, il massiccio pacchetto di aiuti varato per salvare la Grecia, le operazioni speculative su altri paesi dai conti in dissesto. I vertici infiniti tra capi di stato e di governo, le proteste degli elettori che non tollerano che i loro soldi finiscano al governo di Atene o di Lisbona o di Roma. Il rischio – mai così concreto – che se uno dei paesi dell’eurozona dovesse sprofondare nel baratro, gli altri sarebbero condannati a seguirlo. Come in una carovana di alpinisti: cade uno, cadono tutti. E se qualcuno dovesse decidere di farsi da parte, magari per darsi una politica economica priva dei vincoli comunitari? È possibile, tecnicamente, lasciare la moneta unica europea? Luigi Grassia sulla Stampa di oggi tenta di dare una risposta a tante di queste domande. Innanzitutto no, non esiste una procedura ufficiale per lasciare l’euro. Però questo vuol dire poco: «non esisteva nemmeno una procedura perché uno stato statunitense chiedesse la secessione dall’unione». Invece è successo. Le ragioni per un’uscita dall’euro sono più che concrete, per alcuni paesi. Prendiamo la stessa Grecia, per esempio.
Uscire dall’euro? i trattati non prevedono procedure di uscita, ma l'ipotesi non è da escludere. La Stampa spiega come si fa.
Il governo sta tenendo una conferenza stampa sul documento di economia e finanza del 2012, approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Monti ha detto che l’Italia «ha messo in sicurezza i conti» ma che «molto resta da fare».
La conferenza stampa del governo sull’economia, in diretta. Monti e i ministri rispondono alle domande sul documento economico e finanziario, in streaming.
Yahoo ha il problema di convincere più giovani tra i 18 e i 24 anni a utilizzare i propri servizi, e per farlo potrebbe acquisire Tumblr, il sistema usato da milioni di persone per gestire i loro “tumblelog”, piccoli blog usati di solito per la condivisione di contenuti trovati in giro online o per la pubblicazione di post molto corti ed essenziali, che a loro volta possono essere facilmente ricondivisi. Al momento la società non ha comunicato nulla di ufficiale su una possibile acquisizione, ma secondo il blog tecnologico AllThingsD del Wall Street Journal, nelle ultime settimane ci sarebbero stati contatti tra alcuni responsabili delle due società per discutere un possibile acquisto. Il post su AllThingsD è di Peter Kafka e Kara Swisher, che ha molti contatti tra i responsabili di Yahoo dai quali in passato ha ottenuto informazioni affidabili sui progetti della società. L’interesse nei confronti di Tumblr è dato praticamente per certo, ma non è chiaro a che cosa potrebbe portare e con quali modalità. Yahoo potrebbe decidere di stringere un’alleanza in modo che il suo marchio rafforzi Tumblr e viceversa, oppure potrebbe decidere di acquistare direttamente la società, che esiste dal febbraio del 2007 e che continua a raccogliere un enorme successo online.
Yahoo vuole comprare Tumblr? lo dice il Wall Street Journal, solitamente bene informato, e sarebbe un investimento piuttosto costoso.
Tiffany & Co., l’azienda americana che vende gioielli in tutto il mondo, sta affrontando un calo delle vendite negli Stati Uniti a causa del cambio euro-dollaro e yen-dollaro che dalla fine del 2014 ha ridotto il potere d’acquisto dei turisti, che sono una parte importante della clientela dei negozi americani di Tiffany (il 25 per cento delle vendite sono dovute proprio ai turisti). Il negozio più colpito dalla crisi è stato quello di Manhattan, il primo dei negozi di Tiffany e anche quello più famoso grazie al film Colazione da Tiffany, tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote e interpretato da Audrey Hepburn. Gli acquisti dei cittadini americani nei negozi Tiffany all’estero hanno in parte alleggerito l’effetto della crisi negli Stati Uniti, ma non abbastanza. Il 48 per cento delle vendite dell’azienda nel 2014 è avvenuto nei punti vendita americani, contro il 12 per cento dei negozi nel resto del mondo. Questo fenomeno si inserisce in una più grande crisi dei marchi di lusso: dal 2014 al 2015 le dieci maggiori aziende del settore (tra cui Prada, Gucci e Cartier) hanno perso il 6 per cento del loro valore, equivalente a circa 6 miliardi di euro. Nello stesso anno le vendite nette di Tiffany in tutto il mondo sono calate del 3 per cento, cioè di circa 3,6 miliardi di euro.
I problemi di Tiffany con il dollaro forte. Nell'ultimo anno e mezzo la moneta americana è cresciuta di valore e sono diminuite le vendite verso i turisti stranieri: ma c'entra anche una più ampia crisi dei marchi di lusso.
Lunedì 4 gennaio il Consiglio dei ministri si è riunito per discutere di nuove restrizioni da adottare in tutta Italia a partire dal 7 gennaio, quando scadranno le regole imposte dal decreto legge del 18 dicembre. Il governo ha dunque deciso di approvare un nuovo decreto legge (il cui testo non è ancora stato pubblicato) che prevede nuove restrizioni per contenere la pandemia da coronavirus. Il testo, annunciato da un comunicato stampa, prevede per il periodo tra il 7 e il 15 gennaio 2021 «il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute». Come già per i decreti precedenti è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, ma con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.
Il governo ha approvato nuove restrizioni. Tra il 7 e il 15 gennaio 2021 sarà vietato spostarsi tra regioni diverse, e nel weekend del 9-10 gennaio tutta l'Italia sarà zona arancione.
Sotto i nostri piedi, a diverse centinaia di chilometri di profondità, una massa enorme di rocce fuse sottoposte a grande pressione ribolle in continuazione. A volte questo materiale che si genera all’interno della crosta terrestre riesce a risalire fino in superficie attraverso vie di fuga come le dorsali oceaniche e i vulcani. Le eruzioni si verificano di continuo e il 2012 non è stato naturalmente da meno. Come spiegano sull’Atlantic, da cui abbiamo tratto ispirazione per la galleria fotografica, gli scienziati stimano che in tutta la Terra ci siano circa 1.500 vulcani ancora in attività. Una cinquantina di questi erutta ogni anno, producendo alte colonne di fumo, ceneri, gas e colate di magma. Tra le eruzioni che si sono fatte notare di più quest’anno – altre sono avvenute sui fondali dell’oceano dove non è altrettanto semplice osservarle – ci sono state quelle del Tungarahua in Ecuador e del Tongariro in Nuova Zelanda, senza dimenticare l’Etna in Sicilia, che prosegue nella propria attività effusiva. Le foto mostrano efficacemente quanto il nostro pianeta sia molto meno statico di come lo immaginiamo di solito, e danno anche un’idea delle enormi forze che sono racchiuse nel suo mantello. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Un anno di vulcani. 20 foto spettacolari di eruzioni, lava, sbuffi e colonne di fumo.
Prosegue oggi alla Camera la discussione sulla riforma della legge elettorale, il cosiddetto Italicum. Ieri il governo – che ha deciso tra molte proteste di porre la questione di fiducia sull’intero testo – ha ottenuto il primo voto sull’articolo 1 con 352 favorevoli, 207 contrari e un astenuto. Oggi ci saranno altre due votazioni: alle 10.40 sull’articolo 2 e alle 16 sull’articolo 4, sempre con voto di fiducia. Il disegno di legge è formato da quattro articoli, ma il 3 è stato già approvato nella stessa forma da Camera e Senato. La votazione finale sull’intero provvedimento si terrà la prossima settimana, senza voto di fiducia. Qualora la legge fosse approvata senza modifiche, entrerebbe in vigore a partire dal 2016.
Il voto alla Camera sull’Italicum, in streaming. Oggi sono previsti gli ultimi due voti di fiducia sulla nuova legge elettorale, quelli che riguardano gli articoli 1 e 2.
Giovedì 22 marzo a Roma ci sarà uno sciopero di 24 ore dei mezzi pubblici gestiti dalle due principali aziende di trasporti della città, ATAC e Roma Tpl. Lo sciopero, indetto dai sindacati Faisa Confail, Orsa e Usb, riguarderà utobus urbani, autobus periferici, tram, metropolitane, ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle, Roma Civitacastellana-Viterbo. ATAC ha già comunicato gli orari in cui le corse dei mezzi pubblici saranno garantite: non ci saranno problemi dall’inizio del servizio alle 8:30 e poi dalle 17 alle 20. Nelle notti del 21 marzo e del 22 marzo non sarà garantita la circolazione dei bus notturni e della linea 913.
Lo sciopero dei mezzi pubblici di ATAC e Roma Tpl di giovedì 22 marzo. Durerà tutto il giorno e riguarderà ATAC e Roma Tpl, ma ci sono fasce orarie di garanzia.
Tra il 2021 e il 2022 circa 750 milioni di zanzare geneticamente modificate saranno liberate nelle Florida Keys, un arcipelago di isole nel sud-est degli Stati Uniti, nel tentativo di ridurre la presenza in quell’area delle Aedes aegypti, le zanzare che trasmettono malattie come dengue, febbre gialla e Zika. Le zanzare geneticamente modificate contengono infatti un gene che una volta trasmesso a quelle già presenti in natura impedirebbe la proliferazione di zanzare femmine, quelle che diffondono le malattie. – Leggi anche: Cosa funziona davvero contro le zanzare?
Alle isole Keys arriveranno centinaia di milioni di zanzare geneticamente modificate. Potrebbero essere molto utili per limitare la diffusione di dengue, febbre gialla e Zika, ma c'è chi teme conseguenze alla Jurassic Park.
16.00 – Repubblica e Corriere hanno pubblicato dei video finora inediti della notte del naufragio, che arrivano dagli atti dell’inchiesta. Uno mostra la nave ancora poco inclinata e una motovedetta della Guardia di Finanza a bordo della quale si sente un finanziere chiedere: “Ma Costa Concordia non comunica con noi?”. L’altro mostra la nave ancora più inclinata e si sentono i finanzieri preoccupati per l’evacuazione dei passeggeri.
Costa Concordia, i nuovi video. Sono stati girati dalla Guardia di Finanza la notte del naufragio quando la nave non era ancora inclinata.
L’azienda automobilistica Renault ha annunciato il taglio di circa 14.600 posti di lavoro (sui circa 180mila totali del gruppo), di cui 4.600 in Francia e 10mila nel resto del mondo, all’interno di un piano di ristrutturazione aziendale per affrontare la crisi del settore, acuita dal calo della domanda durante l’emergenza coronavirus. Il gruppo Renault nei prossimi tre anni punta a ottenere risparmi per oltre 2 miliardi di euro che dovrebbero creare le basi, secondo il piano, per tornare a essere competitivo. Il piano, in base a quanto si legge nel comunicato diffuso dall’azienda, prevede «un miglioramento dell’efficienza e una riduzione dei costi di impiantistica» per circa 800 milioni di euro e «l’ottimizzazione della produzione» con risparmi previsti per circa 650 milioni. Renault progetta di rivedere la sua capacità produttiva globale da 4 milioni di veicoli nel 2019 a 3,3 milioni nel 2024.
Renault ha annunciato il taglio di quasi 15mila posti di lavoro.
Nel 2020 Kylie Jenner – sorellastra della celebre Kim Kardashian e influencer diventata miliardaria grazie alla sua azienda Kylie Cosmetics – venderà il 51 per cento di Kylie Cosmetics alla grande azienda di profumeria Coty, per 600 milioni di dollari. Lo hanno annunciato la stessa Jenner e Coty, che tra gli altri possiede i marchi di cosmetici Max Factor e Rimmel. Jenner continuerà a essere a capo della direzione creativa dell’azienda e a gestirne la comunicazione. Kylie Cosmetics esiste dal 2015 e grazie alla popolarità di Jenner sui social network – su Instagram ha più di 150 milioni di follower – l’ha resa la più giovane miliardaria non ereditiera del mondo. Oggi Jenner ha 22 anni.
Kylie Jenner venderà il 51 per cento della sua società di cosmetici a Coty, la grande azienda che possiede i marchi Max Factor e Rimmel.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Bersani e Renzi si sono visti, con poco costrutto. Il segretario del Pd non andrà al raduno di Firenze del prossimo weekend.
La noia la fa da padrona nelle foto di animali di questa settimana. Come nella foto di un leopardo allo zoo di Chengdu in Cina, che tiene il muso appoggiato a una zampa. Poi un altro animale annoiato per eccellenza, un bradipo fotografato a Manaus, in Brasile. E infine un asino molto svogliato nel villaggio di Abyaneh, Iran. Tutto il contrario del dinamismo che hanno migliaia di lucciole in volo in un parco naturale a Gatlinburg, Stati Uniti. Tornando a Manaus, se i rettili vi impressionano è meglio che evitiate la foto del padre che mette un serpente sulle spalle della sua bambina di tre anni. Per i più tradizionalisti a cui piacciono gli animali con lo sguardo meno duro, questa settimana ci sono anche alcune foto di cuccioli di leone, di leone bianco e persino quelle di alcuni cuccioli di ghepardo (oggettivamente, le migliori). Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Noia. Leopardi che non ne hanno proprio voglia e asini accidiosi tra le migliori foto di animali di questa settimana.
L’azienda francese Chanel ha reso pubblico il suo bilancio annuale per la prima volta nei suoi 108 anni di storia. È uno dei marchi di moda più mitizzati e conosciuti in tutto il mondo, con centinaia di libri, mostre e film dedicate alla sua fondatrice Coco Chanel, e tuttora guidato da una figura leggendaria ed eccentrica, lo stilista Karl Lagerfeld. Fino a oggi però nessuno aveva idea di quanto questa fama si traducesse in termini economici. Le vendite totali del 2017 sono state di 9,62 miliardi di dollari, circa 8,27 miliardi di euro, l’11 per cento in più dell’anno precedente, soprattutto grazie alle vendite nella regione asiatica del Pacifico e in Europa; il reddito operativo aziendale (il risultato aziendale prima delle imposte) è stato di 2,69 miliardi di dollari, circa 2,3 miliardi di euro. Chanel si conferma così tra le più grandi aziende del lusso: per fare un confronto, le entrate di Gucci del 2017 sono state di 6,2 miliardi di euro e secondo gli esperti quelle di Louis Vuitton si aggirano tra gli 8 e i 10 miliardi. Gli investimenti di Chanel in attività a sostegno del marchio, come pubblicità, sfilate, eventi internazionali, sono stati 1,46 miliardi di dollari (1,25 miliardi di euro), il 15 per cento in più dell’anno prima. Philippe Blondiaux, direttore finanziario di Chanel, ha spiegato al New York Times il motivo della decisione: «Abbiamo capito che era il momento di mettere i fatti sul tavolo e mostrare esattamente chi siamo: un’azienda da 10 miliardi di dollari con dati finanziari molto solidi […]. Abbiamo capito che siamo spesso al centro di speculazioni e che le persone non hanno dati alla mano: questo provoca la circolazione di informazioni false o fuorvianti. È tempo che la forza del nostro bilancio parli da sé».
Chanel ha pubblicato il suo bilancio per la prima volta. Si conferma una delle più grosse aziende del lusso, con oltre 8 miliardi di euro di entrate nel 2017.
Tra la fine del 1665 e l’inizio del 1666 il politico inglese Samuel Pepys annotò nei suoi famosi diari che «l’epidemia si è ridotta quasi a zero» e che «non ho mai vissuto così gioiosamente». Man mano che passavano i primi giorni del 1666, e man mano che i casi di peste diminuivano, Pepys riportava con sempre maggiore frequenza momenti di vita allegri, passati insieme alla moglie e agli amici a ballare e ad ascoltare musica e canti, pur notando con malinconia che le strade di Londra rimanevano ancora vuote e prive di vita. Quella che passò alla storia come la grande peste di Londra non fu poi così grande, se paragonata alla peste nera di metà Trecento che uccise circa un terzo della popolazione europea. E non si può paragonare neanche all’influenza spagnola, la pandemia che tra il 1918 e il 1920 fece tra i 50 e i 100 milioni di morti in tutto il mondo. Eppure dopo tutti questi eventi durante i quali un’epidemia o una catastrofe ha riguardato – su scale diverse – la collettività, c’è quasi sempre stato un periodo di generale euforia e sviluppo culturale: il Rinascimento dopo la peste nera, i Roaring Twenties (“Ruggenti anni Venti”) dopo l’influenza spagnola e la Prima guerra mondiale, la grande espansione economica nota come “età dell’oro” del capitalismo dopo la Seconda guerra mondiale.
La pandemia sarà seguita da un periodo di grande baldoria? è una riflessione che inizia a circolare dove le vaccinazioni sono più avanti, basata sui precedenti storici.
Lunedì 25 maggio un presentatore radiofonico danese ha ucciso un coniglio di nove settimane durante un programma in diretta, spiegando di averlo fatto per provocare un dibattito sulla condizione degli animali da allevamento e in generale sul consumo di carne. Comprensibilmente l’uccisione del coniglio ha generato molte critiche a Radio24syv sui social network; la notizia è circolata rapidamente in mezzo mondo e ne stanno scrivendo i giornali di moltissimi paesi. Il presentatore si chiama Asger Juhl e lavora per Radio24syv, una radio danese privata. Juhl ha ucciso il coniglio – che si chiamava Allan ed aveva il pelo quasi completamente nero – colpendolo per due volte con una pompa da bicicletta, spiegando di avere chiesto istruzioni al riguardo a un uomo che lavora in uno zoo e si occupa di conigli (qui c’è l’audio della puntata, in danese). BBC ha scritto che il gesto è avvenuto nell’ambito di uno sketch «leggero, quasi comico». Lisne Kessler, una nota attrice televisiva danese e attivista per i diritti degli animali che partecipava al programma, ha cercato di impedire a Juhl di uccidere il coniglio inseguendolo nello studio radiofonico, senza successo. Dopo l’uccisione di Allan, sulla pagina Facebook di Radio24syv è stato pubblicato un breve video in cui vengono mostrati dei pezzi di carne cuocere dentro a una pentola: secondo la didascalia, si trattava della carne ricavata dal corpo di Allan. Juhl ha detto di averla mangiata assieme alla sua famiglia.
La storia del coniglio ucciso in diretta alla radio danese. Se ne sta parlando in molti paesi del mondo: un presentatore ha spiegato – tra molte critiche – di aver voluto provocare un dibattito sul consumo di carne.
Tutte le tracce dei temi di maturità 2012 del Ministero dell’Istruzione. Potete leggere gli argomenti proposti per la prima prova di italiano qui sotto. (fonte: Studenti.it).
Maturità 2012: tutte le tracce dei temi. Inizia l'esame di Stato con il tema di italiano, tra le tracce Montale, la crisi e i giovani, Arendt e lo sterminio degli ebrei, sogni e stili delle nuove generazioni.
Il 16 maggio 1990, trent’anni fa oggi, morì James Maury Henson: burattinaio, cartonista, scrittore, doppiatore, regista e inventore più noto come Jim Henson, e molto conosciuto per aver creato dei famosissimi pupazzetti, i Muppet. Proprio in quei giorni Henson era in trattative per vendere alla Disney – si dice per 150 milioni di dollari – la società che aveva creato, e che controllava i Muppet. Henson era nato nel 1936 a Greenville, nel Mississippi e, come avrebbe raccontato in seguito, l’arrivo a casa di un televisore fu uno degli eventi più importanti dei suoi primi anni di vita. Alla televisione come luogo di lavoro ci arrivò non ancora ventenne, collaborando con Jame Nebel (che sarebbe diventata sua moglie) al programma Sam and Friends, una breve striscia quotidiana in cui, dal 1954, comparirono i primi pupazzi che sarebbero poi diventati i Muppet.
L’uomo dei Muppet. Trent'anni fa morì Jim Henson, creatore dei famosi pupazzi, ma anche regista di un film con David Bowie.
Il 5 giugno è uscito il secondo romanzo della scrittrice indiana Arundhati Roy, autrice del bestseller Il dio delle piccole cose. Sono passati vent’anni dall’uscita del suo primo e unico romanzo, che oltre a essere stato un successo commerciale piacque molto anche ai critici e le fece vincere il Booker Prize del 1997: anche se in questo periodo sono stati pubblicati molti suoi saggi, si cominciava a pensare che Roy fosse una di quegli scrittori da un unico romanzo. Il nuovo romanzo si intitola Il ministero della suprema felicità e in Italia è stato pubblicato da Guanda. È lungo 486 pagine ed è stato tradotto da Federica Oddera. La maggior parte delle recensioni uscite all’estero sono positive. Pubblichiamo un estratto di Il ministero della suprema felicità, preso dall’inizio del terzo capitolo: viene citata una bambina abbandonata tra i rifiuti – uno dei personaggi importanti del romanzo – ma si parla soprattutto dell’India prima dell’elezione del primo ministro Narendra Modi. Modi non viene mai nominato, ma è a lui che Roy si riferisce quando parla del «Gujarat ka Lalla», il “prediletto del Gujarat”, utilizzando l’espressione usata dai suoi sostenitori: prima del suo attuale incarico, Modi è stato tre volte primo ministro dello stato indiano del Gujarat, che si trova nel nord-ovest del paese. Roy è molto critica con Modi e uno dei protagonisti del romanzo, l’hijra musulmana Anjum, ha subito le violenze degli scontri del Gujarat del 2002, in cui la minoranza musulmana fu attaccata da una parte della maggioranza indù. Negli scontri furono uccisi 790 musulmani, 254 indù, centinaia di persone furono ferite e centinaia di moschee e templi vennero distrutti. Modi non si scusò mai per quanto avvenuto e non prese alcuna posizione ufficiale di condanna; è ritenuto da molti il principale responsabile del dilagare delle violenze tra indù e musulmani.
Arundhati Roy è tornata. Un estratto di "Il ministero della suprema felicità", il suo secondo romanzo uscito a vent'anni da "Il dio delle piccole cose" e dedicato "agli inconsolabili".
Sabato il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha scritto una lettera agli iscritti del Partito Democratico in cui espone brevemente le intenzioni del governo in materia di scuola, fisco e lavoro, e annuncia la presentazione del “Jobs Act” alla direzione nazionale del PD del prossimo 29 settembre. In chiusura Renzi critica una parte del PD che alimenta “scontri ideologici” ostacolando le azioni del governo. Carissime democratiche, carissimi democratici, mentre volgono al termine le tante Feste dell’Unità svoltesi in tutta Italia, invio questa email innanzitutto per ringraziarvi dell’impegno sul territorio, della passione, della dedizione con cui state aiutando il PD in queste ore così delicate. Già, perché il risultato del 25 maggio – con quello squillante 40,8% – impone a tutti noi di essere all’altezza di una grande responsabilità: ridare fiducia all’Italia e agli italiani. Tocca a noi, nessuno si senta escluso.
La lettera di Matteo Renzi agli iscritti del PD. Il presidente del Consiglio ha esposto le intenzioni del governo su fisco, scuola e lavoro, criticando “chi organizza convegni lasciando le cose come sono”.
La Guardia di Finanza ha disposto gli arresti domiciliari per Piero Bottino e Gaetano Sannolo, rispettivamente ex presidente del Cda e direttore generale di Banca Base (Banca Sviluppo economico) di Catania. I due, insieme ad altri 18 indagati, son accusati del fallimento in concorso dell’istituto di credito, dichiarato dal tribunale civile di Catania nel dicembre del 2018 e confermato in appello nell’aprile 2019. I reati ipotizzati sono di bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza e aggiotaggio. L’indagine della Guardia di Finanza, scrive ANSA, avrebbe consentito di «tracciare la perpetrazione ripetuta di illecite condotte operate dalla governance della “fallita” banca etnea consistenti in operazioni finanziarie anti-economiche e dissipative del patrimonio societario in dispregio dei vincoli imposti dall’Autorità di Vigilanza». Dopo il fallimento Banca Base fu assorbita dalla Banca agricola popolare di Ragusa.
Sono stati arrestati l’ex presidente del Cda e il direttore generale di Banca Base.
Era il 31 agosto 1987, e lui veniva dal disco più venduto della storia del mondo: Michael Jackson non pubblicava un disco nuovo da cinque anni, durante i quali aveva solo pensato a come ripetere il pazzesco successo di Thriller, quello con dentro “Billy Jean” e “Beat it” e che secondo alcune stime avrebbe venduto cento milioni di copie in tutto il mondo. Era il 31 agosto 1987 e nei negozi di dischi – c’erano ancora i negozi di dischi – uscì Bad, il primo disco di Michael Jackson dopo Thriller.
I 25 anni di BAD. Uscì il 31 agosto del 1987 il disco più venduto della carriera di Michael Jackson dopo l'altro, quello irraggiungibile.
Oggi la Corte europea dei diritti dell’uomo esaminerà il caso dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che fece ricorso alla Corte nel 2013 in seguito alla sua decadenza da senatore. La Corte potrebbe decidere di annullare gli effetti della cosiddetta “legge Severino”, che al momento impedisce a Berlusconi di candidarsi alle elezioni politiche, ma è improbabile che la sentenza arrivi prima della primavera 2018, quando dovrebbero tenersi le prossime elezioni. Grand Chamber hearing in the case of Berlusconi v. Italyhttps://t.co/PcAy0Y9EdA#ECHR
Oggi c’è l’udienza per l’incandidabilità di Berlusconi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. La sentenza non dovrebbe però arrivare in tempo per le elezioni.
Il 12 aprile la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha nominato Maria Chiara Carrozza presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Carrozza, che sarà in carica per i prossimi quattro anni, è la prima donna alla guida del più importante ente di ricerca italiano nei suoi 98 anni di storia. Carrozza, che ha 56 anni, è docente ordinaria di Bioingegneria industriale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, di cui è stata anche rettrice dal 2010 al gennaio 2013, quando si era dimessa a seguito della candidatura alla Camera dei deputati con il PD. È stata ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel governo Letta, tra il 2013 e il 2014, e dal 2018 è direttrice scientifica dell’IRCSS Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus.
Maria Chiara Carrozza è stata nominata presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche: è la prima donna a ricoprire questo ruolo.
Il 27 luglio è andata online una nuova versione di Anobii, il social network dedicato ai libri che dal 2014 appartiene al gruppo editoriale Mondadori. È la prima grande modifica fatta al sito da allora: è stata cambiata la grafica e tutte le funzioni sono state riordinate in modo da rendere il social network più facilmente consultabile da dispostivi mobili, cioè da smartphone e tablet. La nuova versione di Anobii è ancora in una fase di prova e collaudo allo scopo di trovare errori. Molti utenti del social network – che sono pochi, in generale: poco più di 300mila – si sono lamentati dei cambiamenti e soprattutto delle cose che ancora non funzionano sia sulla pagina Facebook di Anobii (dove molti hanno minacciato di abbandonare Anobii per un altro social network dedicato ai libri, come Goodreads di Amazon), sia in una discussione sul sito, ma già rispetto ai primi giorni dopo l’introduzione della nuova versione molti guai sono stati risolti. Anobii ha rassicurato gli utenti che «nessun dato è andato perso, nessun dato andrà perso» ma alcuni hanno segnalato di aver perso alcuni dei libri registrati nelle proprie librerie. Un utente ha scritto: «Sono passato da 1770 libri a 58 mi sembra ottimo… potevate almeno chiedermi quali libri volevo eliminare». Altri utenti si sono lamentati di non riuscire più ad accedere al sito con le loro credenziali o usando Facebook; già in passato si era verificato questo problema, che in alcuni casi si risolve cambiando browser, per esempio Safari funziona meglio di Chrome. Altri ancora si sono lamentati di non riuscire ad aggiungere libri alla propria libreria: anche in questo caso passando a Safari il problema dovrebbe risolversi.
La nuova versione di Anobii ha alcuni problemi. Gli utenti del "social network dei libri" si sono lamentati, ma entro l'autunno tutte le vecchie funzioni dovrebbero essere ripristinate.
L’incontro fra il presidente del consiglio Giuseppe Conte e ArcelorMittal, la multinazionale indiana che controlla l’acciaieria ILVA e che ieri aveva annunciato di volere rescindere il contratto di proprietà, è stato rimandato a mercoledì 6 novembre. Lo hanno scritto diversi giornali citando fonti governative. L’incontro era stato programmato per martedì dallo stesso Conte, che lo aveva annunciato in un tweet lunedì sera. Non è chiaro perché sia stato rimandato.
L’incontro fra Giuseppe Conte e ArcelorMittal è stato rinviato a mercoledì.
Dopo lo scontro di lunedì all’interno del governo fra M5S e PD, sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale la data e i termini del concorso per i precari delle scuole medie e superiori, con almeno 3 anni di servizio, che inizierà il prossimo 22 ottobre. L’esame si svolgerà in presenza e consisterà in una sola prova al pc della durata di 150 minuti. I quasi 65mila candidati per 32mila posti dovranno rispondere a cinque domande a risposta aperta, come previsto dal Decreto Scuola, (e non “a crocette”, cioè scegliendo fra una serie di risposte, come era stato ipotizzato dalla ministra Azzolina l’estate scorsa) che serviranno per valutare le competenze nella propria materia e nella didattica. Ci sarà inoltre una sesta domanda per valutare la conoscenza della lingua inglese. Per superare la prova bisognerà ottenere una votazione di almeno sette decimi. In base ai risultati verranno formate graduatorie regionali. Gli esami si svolgeranno non soltanto nelle aule informatiche delle scuole medie e superiori, ma anche negli spazi delle università che hanno dato la loro disponibilità. Le postazioni verranno organizzate in modo da garantire il distanziamento fisico, sarà obbligatorio l’uso della mascherina e all’ingresso verrà controllata la temperatura, che non dovrà essere superiore a 37.5°C. Per accedere all’esame non si dovranno mostrare sintomi influenzali e non potrà partecipare chi si trova in quarantena preventiva.
Il 22 ottobre inizierà il concorso straordinario per i precari della scuola.
La Corte Costituzionale ha stabilito in una sentenza depositata il 5 novembre che per il cambio di sesso all’anagrafe non è necessario alcun trattamento chirurgico. La Corte ha giudicato infondata la questione di legittimità presentata dal tribunale di Trento sulla legge relativa alla rettificazione di sesso all’anagrafe. Il caso era stato posto nel 2014: una persona che non ha figli, non è sposata e che ha dichiarato «di aver percepito, sin da quando aveva 7 anni, un’identità di genere maschile», pur non essendo anatomicamente un uomo, si era rivolta al tribunale civile di Trento chiedendo la rettifica di attribuzione di sesso, la modifica dell’atto di nascita e l’autorizzazione in futuro all’intervento chirurgico, ma senza ritenerlo per ora necessario.
Per cambiare sesso all’anagrafe non è necessario l’intervento chirurgico. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, interpretando la legge del 1982 sulla “rettificazione di attribuzione di sesso”.
A un paio di giorni dall’inizio del nuovo anno, Walt Mossberg, il rispettato e temuto giornalista esperto di tecnologia del Wall Street Journal, ha deciso di raccogliere in un articolo le sfide e le opportunità che il 2011 porterà per le principali aziende del settore tecnologico. L’anno che si sta concludendo, ricorda il giornalista, ha visto il debutto di un prodotto di successo come l’iPad di Apple, l’affermarsi sul mercato del sistema operativo di Google per smartphone Android e l’inarrestabile ascesa di Facebook, tutte basi dalle quali partire per ipotizzare le prossime evoluzioni di società e servizi che fanno ormai parte della nostra vita quotidiana. Apple Se il 2010 è stato l’anno della sostanziale navigata in solitaria sul fronte dei tablet, a partire dal prossimo anno Apple dovrà fare i conti con la concorrenza pronta a introdurre sul mercato nuovi dispositivi con funzionalità simili a quelle dell’iPad. Secondo Mossberg, l’azienda di Steve Jobs potrà mantenere il vantaggio rispetto ai concorrenti se lancerà in tempi brevi una seconda e attesa versione del proprio tablet.
Il 2011 dei tablet e dei foni. Le sfide che secondo Walt Mossberg dovranno affrontare nel nuovo anno Apple, Microsoft, Google e compagnia bella.
Elizabeth G. Dunn è una scrittrice freelance che collabora con alcuni importanti giornali statunitensi – il Wall Street Journal, per esempio – scrivendo di cucina. In un suo recente articolo scritto per The Atlantic, Dunn ha criticato quello che ha definito il “mito della cucina facile“: l’errato principio in base al quale chiunque – anche con poche competenze e pochissimo tempo – può essere, con la giusta ricetta e i giusti consigli, un ottimo cuoco. Quella storia dei “piatti ottimi e pronti in dieci minuti”, dice, in realtà non esiste. Secondo Dunn non bastano mai pochi minuti per preparare un piatto di qualità: non bastano a un cuoco esperto, a maggior ragione non bastano alle persone normali. «Il peso delle aspettative che la nostra cultura culinaria ci impone può essere tremendo», ha scritto Dunn, con riferimento alle «ricette improbabili e complesse spacciate per cose semplici». Dunn non è contro la “cucina facile” e dice che la “cucina facile” esiste. Secondo lei, però, è la “cucina facile” non è quella di cui parlano le riviste e i programmi televisivi sul cibo: la vera cucina facile è quella che è così facile da non aver bisogno di un libro, un programma o una rivista di cucina, e che quindi all’industria culinaria non interessa. La cucina facile è, dal punto di vista di Dunn, un piatto di pasta con un sugo già pronto o comunque qualcosa i cui ingredienti siano facili da trovare e i cui procedimenti di cottura facciano parte di un repertorio di tecniche di base, senza grandi ambizioni.
Contro il mito delle “ricette facili”. Quella storia dei "piatti ottimi e pronti in dieci minuti" in realtà non esiste, spiega su The Atlantic una scrittrice che ne sa qualcosa.
Martedì 8 luglio Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, ha pubblicato sul sito della Fondazione Federico Aldrovandi un lungo messaggio in cui spiega di aver ritirato le querele per diffamazione contro Carlo Giovanardi (senatore di NCD), Paolo Forlani (uno dei quattro agenti condannati per l’uccisione di suo figlio) e Franco Maccari (presidente del sindacato di polizia COISP). Federico Aldrovandi è stato ucciso il 25 settembre del 2005 da quattro agenti di polizia, poi condannati in via definitiva per l’omicidio. Maccari e Giovanardi sono stati denunciati per aver detto che Patrizia Moretti aveva artefatto alcune fotografie del figlio morto per una campagna di accusa nei confronti degli agenti di polizia; Paolo Forlani invece è stato denunciato per aver scritto su una pagina Facebook che Aldrovandi era stato allevato come un “cucciolo di maiale”. Nel messaggio Patrizia Moretti spiega di non essersi pentita di aver querelato per difendersi dalle calunnie contro la sua famiglia, ma dice anche che dopo 10 anni ha deciso che è il momento per smettere di dedicare energie e tempo alle persone che hanno ucciso suo figlio, e che nessuna sentenza potrà davvero cambiare. Perché rimetto le querele contro Paolo Forlani, Franco Maccari e Carlo Giovanardi
«Non spenderò più minuti della mia vita per queste persone». Il messaggio con cui la madre di Federico Aldrovandi spiega perché ha ritirato le querele contro Carlo Giovanardi, Franco Maccari e Paolo Forlani.
Goldman Sachs, la famosa banca d’affari statunitense, avrebbe da poco investito 500 milioni di dollari insieme a un investitore russo in Facebook, valutando la società per un valore complessivo intorno ai 50 miliardi di dollari. Se confermati, i termini dell’accordo porterebbero il social network ad avere un valore comparabile a quello di alcune storiche società del web come eBay e Yahoo. La notizia è stata diffusa dal New York Times. Stando ai dettagli trapelati sul recente accordo, Goldman avrebbe investito nel social network 450 milioni di dollari, mentre gli altri 50 milioni sarebbero stati investiti dalla russa Digital Sky Technologies. Goldman potrà vendere in un secondo momento una quantità di quote di Facebook pari a 75 milioni di dollari alla società russa.
Facebook raccoglie altri 500 milioni di dollari. Goldman Sachs ha acquistato alcune quote del social network, che secondo gli analisti ora vale 50 miliardi di dollari.
Il dibattito sulla possibilità che venga introdotto in Italia un “obbligo vaccinale” relativo al coronavirus si sta facendo sempre più acceso, nella politica, sui giornali e tra gli esperti e studiosi di bioetica. È stato innescato dalla sintetica risposta data la settimana scorsa dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che in una conferenza stampa aveva detto di essere favorevole a questa ipotesi, confermandone la concretezza. Ma le comunicazioni di Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza, che era seduto al suo fianco e che ha ampliato la risposta in modo prudente e un po’ vago, senza fornire ulteriori dettagli, hanno probabilmente contribuito a una generale incomprensione sul provvedimento in questione. “Obbligo vaccinale” infatti può voler dire molte cose, come spiegano costituzionalisti ed esperti di sanità pubblica e di bioetica. Può essere introdotto in vari modi, con modalità coercitive – che sarebbero di fatto impossibili da applicare, anche volendo, seppur forse costituzionali – e con altre “oblique”, che impongano cioè sanzioni e limitazioni per chi non si adegua. A ipotesi diverse corrispondono vantaggi, svantaggi, ostacoli e questioni etiche diverse. Comprendere quali possibilità esistano e quali siano davvero attuabili aiuta a capire quali siano quelle auspicabili e quali no, anche per inquadrare e eventualmente ridimensionare alcuni dei principali paragoni citati in questi giorni: i vaccini obbligatori nell’infanzia (che di fatto non sono veramente obbligatori) e i Trattamenti Sanitari Obbligatori in ambito psichiatrico.
L’obbligo vaccinale, spiegato. Per capire cosa dice la Costituzione e che conseguenze e modalità potrebbe avere, bisogna innanzitutto capire a quale tipo di obbligo si fa riferimento.
Per la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, Bruno Contrada – ex poliziotto, ex capo della squadra mobile di Palermo ed ex funzionario del SISDE, i servizi segreti italiani prima che si chiamassero AISI – non doveva essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. La Corte ha reso pubblica la sua decisione martedì 14 aprile. È la seconda volta che la Corte di Strasburgo si pronuncia su Bruno Contrada: nel febbraio del 2014 aveva condannato l’Italia perché a Contrada non erano stati concessi una prima volta i domiciliari chiesti per le sue condizioni di salute. La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo Dopo essere stato condannato a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa – il reato secondo cui una persona, senza essere inserita nella struttura di un’organizzazione mafiosa, svolge un’attività di intermediazione o contribuisce in qualche modo agli obiettivi dell’organizzazione stessa – Contrada era tornato in libertà nell’ottobre del 2012. Contrada si era rivolto alla Corte di Strasburgo quattro anni prima dicendo che nel processo in cui era stato condannato era stato violato l’articolo 7 della Convenzione europea dei diritti umani, quello che stabilisce che nessuno possa «essere condannato per una azione o una omissione che, al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il diritto interno o internazionale» (si tratta del principio “nulla poena sine lege“). La Corte ha riconosciuto la violazione: ha detto che Contrada non avrebbe dovuto essere condannato perché «il reato di concorso esterno in associazione di stampo mafioso è il risultato di un’evoluzione della giurisprudenza italiana posteriore all’epoca in cui lui avrebbe commesso i fatti per cui è stato condannato». All’epoca dei fatti, cioè tra il 1979 e il 1988, il reato per cui Contrada era stato condannato a dieci anni di carcere non «era sufficientemente chiaro».
Chi è Bruno Contrada. La storia dell'ex funzionario del SISDE condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, su cui si è pronunciata ieri la Corte europea dei diritti dell'uomo.
Fratelli d’Italia ha annunciato che, se vincerà le elezioni con il centrodestra e andrà al governo, provvederà alla sostituzione dei direttori dei musei nazionali italiani. L’annuncio è stato diffuso in seguito a una polemica con il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, accusato di essere “razzista nei confronti degli italiani”. La vicenda ha fatto molto discutere anche perché, nel caso di Greco, non spetterebbe al governo decidere la nomina. L’annuncio è arrivato ad alcuni giorni di distanza da un acceso confronto tra la leader di FdI, Giorgia Meloni, e Greco. Il video del loro incontro davanti alla sede del Museo Egizio è stato molto condiviso sui social network, dove Greco ha ricevuto lodi e apprezzamenti per la pacatezza con cui ha risposto alle accuse di Meloni, spiegandole come funzionano il museo e le iniziative culturali che organizza per avvicinare la popolazione alle sue collezioni.
Cos’è questa storia del Museo Egizio e Giorgia Meloni. Fratelli d'Italia ha accusato il museo di fare "razzismo al contrario" per un'iniziativa rivolta a chi parla arabo, con minacce di cambiare i direttori dei musei se andrà al governo.
I Kiss, una delle più famose rock band al mondo, hanno annunciato che faranno un nuovo tour in Europa. Nel tour sono comprese anche due date in Italia: il 15 maggio 2017 i Kiss suoneranno al Pala Alpitour di Torino, mentre il 16 maggio alla Unipol Arena di Bologna. I biglietti saranno disponibili su Ticketone a partire dalle 10 del 2 dicembre. I Kiss saranno in tour in Europa per tutto maggio del 2017 (l’elenco completo delle date è qui): il tour inizierà l’1 maggio a Mosca, in Russia, e si concluderà con un concerto all’arena O2 di Londra il 31 maggio. #KISS add Denmark, Italy, Czech Republic and the UK to the #KISSWORLD 2017 Tour! https://t.co/UtiE3J2k3l pic.twitter.com/NBPzaRYG2I
Le date dei concerti dei Kiss in Italia. Suoneranno a Torino e Bologna nel maggio 2017, la prevendita dei biglietti inizia il 2 dicembre.
Lodovico Festa ha 68 anni ed è un giornalista e scrittore con un passato di intensa militanza e responsabilità nella FGCI e nel Partito Comunista Italiano a Sesto San Giovanni e Milano. Nel 1996 ha fondato il quotidiano il Foglio insieme a Giuliano Ferrara e ne è stato poi condirettore: poi ha continuato a scrivere su diverse testate, spostando le sue simpatie politiche più verso il centrodestra. Sellerio ha appena pubblicato un suo romanzo, “La provvidenza rossa“, che racconta la storia di un delitto e delle parallele indagini di polizia e PCI nella Milano del 1977. Questo è il capitolo in cui la sezione del PCI a cui apparteneva la ragazza uccisa discute sul da farsi. La sede della sezione Sempione era in via Rosmini al 12, in un edificio di cemento anni Sessanta, non privo di una sua eleganza. Aveva belle finestrone a tutta parete che davano sulla strada e illuminavano bene l’ambiente interno. Sei aperture che ricordavano quelle delle stanze che hanno le lavoratrici del sesso nel quartiere del peccato ad Amsterdam, proprio affacciate sulla strada. Mancavano solo le lucine rosse e le tendine da tirare giù quando si consumava. Lì in sezione, in realtà, quando si consumava, cioè quando si teneva una riunione, la serranda, clèr in milanese, era tirata su e la si abbassava solo al momento dell’uscita verso la mezzanotte, con quel bel rumorone che faceva quando era tirata giù di colpo, tra l’entusiasmo degli inquilini delle case intorno.
Una storia del PCI a Milano nel 1977. Il nuovo romanzo di Lodovico Festa è sia un giallo che una ricostruzione di come era la vita dei militanti del Partito Comunista negli anni Settanta.
Ieri la FEM, Federazione Editori Musicali, ha pubblicato sul sito Pro-Music uno spot in cui alcuni musicisti e produttori parlano dei danni che la pirateria musicale provoca al settore. Il regista del video è Claudio Gallinella. Hanno aderito all’iniziativa anche Confindustria Cultura Italia, FPM Federazione Antipirateria, Federazione degli Autori e la SIAE (Società Italiana Autori e Editori).
Il nuovo spot della Federazione Editori Musicali contro la pirateria. Con Vecchioni, Battiato, Paoli, Caselli e altri ancora.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
La fulminante carriera universitaria del nipote del boss. Il Corriere della Sera racconta la storia di Antonio Pelle e dei suoi 22 esami passati con qualche aiuto di troppo.