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Il servizio di SMS dell’Agenzia delle Entrate – quello che avvertirà i contribuenti delle scadenze dei pagamenti – è attivo da oggi. Gli SMS dell’Agenzia delle Entrate serviranno a comunicare il mancato ricevimento di una raccomandata, l’accredito di un rimborso oppure l’avvicinarsi di una scadenza. Del nuovo sistema si parlava da mesi, ma la sua introduzione è stata annunciata ufficialmente dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in occasione della presentazione della legge di bilancio, delle misure per l’abolizione di Equitalia e per il condono su interessi e sanzioni. In quell’occasione, Renzi aveva chiamato il servizio “Se Mi Scordo”, un riferimento alla sigla “SMS” e alla funzione del servizio, che ha lo scopo di evitare ritardi nei pagamenti. Per usufruire del servizio è necessario registrarsi al servizio Fisconline dell’Agenzia delle Entrate. Quelli che si sono già registrati usufruiranno automaticamente del servizio e cominceranno immediatamente a ricevere i messaggi firmati “Ag. Entrate”. Il servizio è gratuito. L’idea alla base del servizio è quella di evitare che i contribuenti paghino in ritardo, dovendosi così accollare anche sanzioni e interessi oltre al pagamento dell’imposta effettivamente dovuta. La direttrice dell’Agenzia, Rossella Orlandi, ha spiegato lo scopo del servizio dicendo: «Tutta la nostra azione è improntata all’idea di evitare un contenzioso o un contrasto con il contribuente. Molti dimenticano la data esatta in cui devono pagare e questo comporta poi l’applicazione di sanzioni. Noi vogliamo evitare che questo accada».
Come funziona il servizio SMS dell’Agenzia delle Entrate. Entrano in funzione da oggi gli SMS che avvertono i contribuenti delle scadenze fiscali: le cose da sapere.
Anche la raccolta di chi valeva la pena fotografare questa settimana risente del clima vacanziero: c’è la famiglia reale spagnola a Maiorca che si fa fotografare davanti al Miramare come un qualsiasi gruppo di turisti, e simili a scatti in posa sembrano anche quelli dell’attrice Margot Robbie e del regista Quentin Tarantino al photocall di C’era una volta a… Hollywood, la prima sullo sfondo di San Pietro a Roma, il secondo della Piazza Rossa a Mosca. The Rock si fa asciugare il sudore dagli assistenti per il caldo e la ressa dei fan, Jared Leto si scatena su un palco spagnolo ed è arrivato anche in Regno Unito Dolor y Gloria, il film di Pedro Almodóvar: lo ha presentato lui stesso a Londra insieme agli attori Penélope Cruz e Antonio Banderas, tutti vestiti con qualcosa da copiare. A proposito di copie: Joe Biden ha sfoggiato calzini con sopra cagnolini, una moda iniziata dal primo ministro canadese Justin Trudeau, che qui appare al gay pride di Vancouver insieme a tutta la famiglia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Quentin Tarantino a Mosca, il principe George sdentato e Matt Damon con Chewbecca, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Jonathan Franzen è uno scrittore americano di 54 anni, autore di quattro romanzi, uno dei quali, Le correzioni (The Corrections) lo ha reso famoso in tutto il mondo nel 2001, quando venne pubblicato (da Einaudi, in Italia). È sicuramente uno dei più importanti e più premiati scrittori americani degli ultimi anni, ed è a volte discusso per suoi interventi e scelte spesso polemici. Il 13 settembre 2013 Franzen ha pubblicato sul quotidiano britannico Guardian un’anticipazione di un suo saggio, intitolato The Kraus Project, che uscirà il prossimo 1 ottobre. Il titolo dell’anticipazione, sul sito del Guardian, era “Cosa c’è che non va nel mondo moderno”: il contenuto è infatti un attacco a molte caratteristiche del mondo culturale ed economico contemporaneo. Non è la prima volta che Franzen esprime giudizi molto critici su questi temi e la sua opinione ha suscitato parecchie reazioni su Internet, gran parte delle quali contro di lui.
Twitter ci rende stupidi. E anche Facebook, e anche Amazon: lo dice Jonathan Franzen con dotta prosa, e in molti (colleghi compresi) lo sfottono.
Venerdì sera la nave della Costa Crociere “Concordia” si è incagliata a poca distanza dalla costa orientale dell’Isola del Giglio (Toscana), al largo del paesino di Giglio Porto. L’ultimo bilancio è di tre morti, ma ci sono diversi feriti e dispersi. Nella tarda serata di ieri, poco prima di mezzanotte, la Concordia ha cominciato a imbarcare acqua e a inclinarsi sul fianco destro a causa di una falla aperta nella zona di poppa, sulla fiancata di sinistra. La nave, che aveva circa 4.200 persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio, era partita alle 19 di ieri da Civitavecchia ed era diretta a Savona per la prima tappa della crociera “Profumo degli agrumi” che si sarebbe conclusa a Marsiglia, dopo aver toccato le coste di Sardegna, Sicilia e Spagna. I tre morti sono stati identificati come due turisti francesi e un membro dell’equipaggio di nazionalità peruviana. L’amministratore generale di Costa Crociere, Gianni Onorato, ha escluso che ci siano pericoli per l’ambiente circostante dovuti a fughe di carburante o di altri materiali tossici, e ha detto che la causa del naufragio è stata l’urto con uno scoglio non segnalato sulle mappe. Ha anche escluso che la nave si trovasse fuori rotta e ha fatto riferimento a un “evento imprevisto”. Le operazioni di ricerca di possibili dispersi andranno avanti per tutta la notte.
Le foto del naufragio della Concordia. Le immagini della nave che si è incagliata nei pressi dell'isola del Giglio e dei soccorsi andati avanti tutto il giorno alla ricerca dei dispersi.
I nuovi iPad Air 2 e iPad mini 3 sono stati presentati da Apple nel corso di un evento speciale, organizzato a San Francisco, in California, ad alcune settimane di distanza da quello in cui erano stati presentati i nuovi iPhone 6, iPhone 6 Plus e Apple Watch. Le nuove versioni dei tablet sono più veloci e hanno il tasto “Home” con Touch ID, il sensore per le impronte digitali che può essere utilizzato per sbloccare lo schermo senza dovere inserire un codice numerico. Apple ha inoltre annunciato che Mac OS X Yosemite, il suo nuovo sistema operativo per i Mac, può essere scaricato gratuitamente a partire da oggi attraverso l’App Store. C’è anche un aggiornamento che porta iOS alla versione 8.1, e che porta con sé alcuni miglioramenti e la possibilità di farlo dialogare con Yosemite. Infine Apple ha anche presentato una nuova versione del suo computer da tavolo iMac, che per la prima volta ha uno schermo Retina ad altissima definizione.
I nuovi iPad Air 2 e iPad mini 3. Le foto e le cose da sapere sui nuovi tablet presentati da Apple, insieme al primo iMac con schermo Retina e al sistema operativo Yosemite, disponibile da oggi.
Mercoledì si è risolta l’ultima grave crisi nel Mediterraneo, che per giorni ha coinvolto le navi Sea Watch 3 e Sea Eye, con a bordo rispettivamente 32 e 17 persone salvate al largo della Libia più di due settimane fa. La soluzione è stata trovata grazie a un accordo tra diversi paesi europei, tra cui l’Italia, che si sono impegnati ad accogliere i migranti una volta sbarcati a Malta. I migranti a bordo di Sea Watch 3, che si trovavano in mare da 19 giorni, hanno festeggiato la notizia con grande gioia, e molti politici e attivisti hanno espresso soddisfazione per l’accordo trovato. Ma davvero tutte queste persone, una volta sbarcate a Malta, arriveranno in un tempo ragionevole nei paesi che si sono impegnati ad accoglierle? Stando ai precedenti, la risposta è: molto probabilmente no. La questione è stata sollevata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini poco dopo l’annuncio dell’accordo trovato tra i diversi paesi europei, e negoziato per l’Italia dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Salvini, che rappresenta l’ala più dura del governo italiano sul tema dell’immigrazione, ha twittato alcuni dati non diffusi in precedenza che riguardano il cosiddetto processo di “ricollocamento” (o “ricollocazione”) dei migranti. Salvini si è riferito in particolare a due sbarchi: quello delle navi “Protector” (dell’agenzia Frontex) e “Monte Sperone” (della Guardia di Finanza) a Pozzallo il 16 luglio 2018; e quello della nave Diciotti (Guardia costiera italiana) a Catania il 26 agosto 2018. In entrambi i casi, ha detto Salvini, gli altri paesi europei non hanno rispettato gli accordi e non hanno accolto i migranti che avevano promesso di accogliere.
La distribuzione dei migranti tra i paesi europei avviene davvero? il ministro Salvini dice di no, ed è vero: gli accordi ad hoc – come quello che ha risolto la crisi delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye – funzionano poco e male.
Da alcuni giorni si discute molto, soprattutto online ma anche su alcuni giornali (oggi è uscito un severissimo editoriale dell’Avvenire), di un articolo scientifico che sta indignando i siti cattolici in tutto il mondo: l’articolo è una riflessione accademica sul cosiddetto “aborto post-natale”, una definizione (e un ossimoro) usata per indicare la possibilità di equiparare un neonato a un feto, cui potrebbe quindi essere tolta la vita per le stesse ragioni per cui le nostre società contemplano la legittimità dell’aborto. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Medical Ethics ed è stato realizzato da due ricercatori italiani: l’esperto di bioetica e filosofia Alberto Giubilini dell’Università di Milano e la ricercatrice Francesca Minerva del Centre for applied philosophy and public ethics della Università di Melbourne (Australia). Leggendo i commenti, ora interlocutorii ora scandalizzati, circolati fino a ora sull’argomento si ha l’impressione che in molti casi siano stati scritti sulla base dell’abstract (le poche righe introduttive di sintesi accessibili a tutti) dello studio, senza andare a vedere quali siano le argomentazioni per esteso di Giubilini e Minerva (impressione che vale anche per Avvenire, che cita solo la traduzione dell’abstract; altri siti rivendicano di non voler spendere i 32 euro necessari ad acquistare online l’articolo). Abbiamo quindi letto la versione integrale dell’articolo per capire in che termini viene posto il problema e se le indignazioni per l’ipotesi omicida sono fondate. I due autori iniziano il loro articolo spiegando che di solito particolari anomalie nel feto e i rischi di salute fisica e/o psicologica per la futura madre sono tra le principali cause che portano alla scelta dell’aborto. A volte le due cose sono connesse, «quando per esempio una donna dice che un bambino disabile potrebbe rappresentare un rischio per la propria salute mentale». In alcuni casi le stesse condizioni che avrebbero portato a un aborto si presentano solo dopo la nascita, innescando il dilemma filosofico al centro della riflessione condotta dai due studiosi. Che cercano di valutare una serie di fatti per decidere se gli argomenti che si applicano per uccidere un feto umano possono essere applicati anche per un neonato, discutendo così l’eterno tema dell’inizio della vita.
La discussione sull’“aborto post-natale”. Uno studio su una rivista scientifica britannica contesta le convenzioni sull'inizio della vita e ha provocato le proteste dei siti cattolici in tutto il mondo.
Pippi Calzelunghe, il romanzo di Astrid Lindgren che racconta le avventure di una sovversiva ragazzina svedese, fu pubblicato per la prima volta nel 1945, settant’anni fa, col titolo di “Pippi Långstrump”. Per l’anniversario il giornale britannico Guardian ha pubblicato un commento di Emma Shevah – autrice di popolari libri per bambini, come per esempio “Amber sogna ancora” – che descrive Pippi Calzelunghe come una libera pensatrice ottimista, femminista e anarchica, insomma un modello di libertà per ogni ragazzina: «La mia più grande ispirazione letteraria». Ad appassionare Shevah, quando aveva 9 anni, furono l’indipendenza economica, lo spirito d’avventura, i viaggi – spesso inventati – e la capacità unica di unire in sé dolcezza e sfrontatezza. Pippi Calzelunghe – il cui nome completo è Pippilotta Viktualia Rollgardina Succiamenta Efrasilla Calzelunghe (in svedese Pippilotta Viktualia Rullgardina Krusmynta Efraimsdotter Långstrump) – è una bambina con le trecce rosse e le calze rattoppate che abita da sola a Villa Villacolle, sull’isola di Gotland, perché la sua mamma è morta e suo padre di lavoro fa il pirata. I suoi migliori amici sono una scimmia (il signor Nilsson), un cavallo a pois (Zietto) e Tommy e Annika, due bambini “normali” che fanno da sponda e pubblico alle sue anomalie. Possiede un baule pieno di monete d’oro che le ha lasciato il padre prima di partire per i sette mari, e decide da sola se andare a scuola. A renderla capace di compiere magie strabilianti o di mostrare una forza mostruosa quando serve, sembra essere la sua libertà, cioè la sua attitudine a ignorare regole e le convenzioni del mondo in cui vive.
I 70 anni di Pippi Calzelunghe. La storia di uno dei libri più letti dai bambini di tutto il mondo, e più amati dagli spiriti sovversivi e femministi.
Alcune pagine del sito di Warner Brothers (WB), una delle più grandi case cinematografiche del mondo, sono state segnalate a Google perché siano rimosse per violazione del diritto d’autore. La richiesta di rimozione è stata presentata da Vobile, un’azienda che lavora per conto di WB e altri proprietari di copyright per aiutarli a contrastare la pirateria online, segnalando a Google i siti che diffondono illecitamente materiale coperto dal diritto d’autore, come i film da scaricare. Le richieste di rimozione sono centinaia di migliaia ogni mese e, nella grande mole di segnalazioni, evidentemente qualcosa è andato storto portando all’indicazione del sito del produttore cinematografico come diffusore di contenuti piratati. Una prima segnalazione sbagliata ha interessato il film Il cavaliere oscuro della saga di Batman, uscito nei cinema nel 2008. Vobile ha chiesto che nella pagina dei risultati di Google fossero rimossi i link che portavano non solo al sito ufficiale di Warner Bros, ma anche ad alcuni altri distributori che offrono regolarmente e lecitamente contenuti protetti dal copyright, come Amazon. Un errore analogo è stato compiuto con le pagine di Warner Bros dedicate al film Matrix (1999) e, nei giorni precedenti, era stata segnalata anche la sezione del sito dedicata al film Ho cercato il tuo nome del 2012. Nelle richieste di rimozione sono finite anche alcune pagine di IMDb, il sito che raccoglie le informazioni sul cast e le produzioni dei film, la cui proprietà è di Amazon.
Il sito di Warner Bros è stato segnalato per pirateria. Peraltro su segnalazione di un'azienda che lavora proprio per Warner Bros, che ha chiesto per errore a Google di intervenire.
A un certo punto di giovedì, Chris Larsen è diventato la quinta persona più ricca del mondo, secondo la classifica di Forbes: è arrivato davanti a gente come il CEO di Facebook Mark Zuckerberg, o Larry Page e Sergey Brin di Google. Capita spesso che le persone più ricche del mondo siano sconosciute ai più, ma Larsen è un nome ancora più oscuro: è infatti il co-fondatore e presidente di Ripple, società che gestisce una criptovaluta che ha attraversato una crescita enorme negli ultimi mesi, ma che a differenza di Bitcoin è stata meno raccontata. Le criptovalute non sono mai valse tanto come oggi, e sono cresciute esponenzialmente negli ultimi mesi. Sui giornali si è parlato soprattutto – giustamente – dei bitcoin, che un anno fa valevano mille dollari l’uno e oggi quasi 16mila, ma la crescita di Bitcoin si è portata dietro anche quella di molte altre criptovalute e soprattutto di Ripple, che oggi vale complessivamente 126 miliardi di dollari. Meno di Bitcoin, che ne vale più del doppio, ma più di Ethereum, a lungo citata come principale alternativa ai bitcoin.
Dopo Bitcoin, imparate cos’è Ripple. È un'altra criptovaluta, interessante soprattutto per la sua tecnologia: il suo presidente ieri per un po' è stato più ricco di Mark Zuckerberg.
ROTFL è l’acronimo di “Rolling On The Floor Laughing”: “mi sto rotolando a terra dal ridere”, in italiano. Sembra che lo stia facendo una delle due zebre dello zoo di Dvur Kralove nad Labem, in Repubblica Ceca. In realtà la zebra si sta rotolando, non sta ridendo: il National Geographic ha spiegato che gli unici animali che forse lo fanno sono topi e scimpanzé. Sahara, un raro esemplare di amadriade con il pelo rossastro fotografato pochi giorni fa nello zoo di Ramat Gan Safari Park vicino Tel Aviv, non ride, ma mostra comunque tutti i suoi denti. Sahara è la prima amadriade a partorire nello zoo e tiene in braccio il suo cucciolo di tre settimane. La specie a cui appartiene Sahara è tra quelle che dedicano molto del loro tempo al grooming (“toilettatura”, in italiano): quel comportamento ossessivo con cui certi animali “si grattano”, si puliscono a vicenda dai parassiti. Quella cosa che per farla, le zebre, devono rotolarsi per terra. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
R.O.T.F.L. zebre che se la ridono, capre perplesse e rarissime amedriade dal pelo rosso, tra le foto di animali di questa settimana.
Da otto anni su BBC World Service, il canale radio internazionale di BBC, va in onda The Forum, un programma molto apprezzato in cui accademici, intellettuali e artisti sono invitati a confrontarsi sulle loro idee per rendere il mondo un posto migliore. Di solito durante la trasmissione viene richiesto a un ospite di raccontare la sua idea in 60 secondi, prima di essere discussa con gli altri ospiti. Nel corso degli anni è stato proposto di tutto, con idee spesso impraticabili. Lo scopo di The Forum non è proporre qualcosa che possa essere realizzato concretamente, semmai fornire spunti e libere associazioni di pensiero per imparare a conoscersi meglio. Camminare a piedi nudi Sir Antony Mark David Gormley ha 65 anni, è uno scultore britannico ed è conosciuto soprattutto per “Angelo del Nord”, la grande scultura moderna in acciaio che si trova a Gateshead nella contea di Tyne and Wear nel Regno Unito. Per un anno circa Gormley non ha indossato scarpe, andandosene a piedi nudi in giro per il mondo a conferenze e inaugurazioni di mostre d’arte. Dice che ognuno di noi dovrebbe provare almeno una volta nella vita a recuperare un contatto diretto con la Terra, a sentirsela materialmente sotto i piedi mentre cammina: “Mettete la parte più sensibile della vostra pelle a contatto con tutti i tipi di superficie, che sia un tappeto, del cemento, il suolo, l’erba”. Gormley spiega che i piedi sono collegati al nostro cervello e sono un incredibile strumento percettivo: non indossare scarpe significa anche comprendere meglio le persone che non hanno l’opportunità di mettersele ai piedi, in molte parti del mondo e per i motivi più disparati. Nel suo anno senza scarpe, Gormely dice di non avere avuto particolari problemi, nemmeno d’inverno e nelle giornate di pioggia: è diventato più cauto e attento quando cammina, conoscendosi meglio dentro grazie al fatto di sentire amplificato il fuori.
Cinque idee per migliorare il mondo. Alcune un po' strambe e impraticabili, ma comunque interessanti, scelte tra le tante proposte in una trasmissione radio della BBC.
Fin dai suoi primi anni, quando ancora non era in Parlamento, il Movimento 5 Stelle diceva di vedere la politica come un’attività “a termine”. Una delle sue regole più vecchie e note riguarda il cosiddetto «vincolo dei due mandati», che impone agli eletti del partito di non ricandidarsi al termine del secondo mandato di una qualunque carica elettiva. Problema: in conseguenza della crisi di governo, nei prossimi mesi si potrebbe dover tornare a votare per eleggere un nuovo Parlamento. E secondo la regola dei due mandati, quasi tutti i più importanti esponenti del Movimento, compreso il suo capo politico Luigi Di Maio, non potrebbero più candidarsi, perché sono già stati parlamentari per due legislature, cioè per due mandati. È il motivo per cui si sta parlando di una possibile deroga, anche se in passato sia Di Maio che Beppe Grillo avevano detto in modo categorico che non ci sarebbero mai state deroghe su questo punto.
Com’è la storia della regola dei due mandati. Se ne riparla ora, di nuovo, perché se si andasse a votare molti noti e influenti esponenti del Movimento 5 Stelle non sarebbero candidabili.
Lo scrittore statunitense George R. R. Martin – l’autore della famosissima saga fantasy Cronache del ghiaccio e del fuoco, da cui HBO ha tratto la serie tv Game of Thrones (Trono di Spade, in Italia) – ha scritto un nuovo romanzo, The Princess and the Queen. Non si tratta però di quello molto atteso dai fan, ovvero il sesto e penultimo libro della saga, ma di una sorta di prequel di un centinaio di pagine ambientato 200 anni prima degli eventi narrati nelle Cronache. Il libro uscirà il 3 dicembre e fa parte della più vasta antologia Dangerous Women, curata dallo stesso Martin. Racconta una enorme guerra civile scoppiata nel Continente occidentale (Westeros) per la rivalità reciproca tra la principessa Rhaenyra Targaryen e la sua matrigna, la regina Alicent, e prevede anche una grossa battaglia chiamata “The Dance of the Dragons”. The Wire spiega che la storia è incentrata sui draghi: ci sono scene di combattimento tra draghi contro uomini e tra draghi in volo, oltre ai soliti ingredienti dei romanzi di Martin, cioè molto sangue, prigioni, tradimenti, politica.
Il nuovo libro di George R. R. Martin. Non è quello atteso dai suoi fan, cioè il sesto delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, ma un prequel ambientato 200 anni prima.
Qualche giorno fa è stata inaugurata a Genova la mostra “Stanley Kubrick, fotografo“. Nelle sale del Palazzo Ducale sarà possibile vedere, fino al 25 agosto, una grande esposizione che raccoglie 160 fotografie stampate da negativi originali – conservati nella Look Magazine Collection del Museo della città di New York – realizzati da Stanley Kubrick, noto soprattutto per essere uno dei più importanti registi del secolo scorso ma che fu anche un abile fotografo dal 1945 al 1950. Kubrick fu assunto dalla rivista statunitense Look a 17 anni, dopo aver mostrato delle sue fotografie, e diventò così uno dei fotoreporter più giovani allora in circolazione. La mostra raccoglie diversi progetti e serie di fotografie che Kubrick scattò soprattutto a New York, e che raccontano in maniera ironica e personale attori e personaggi della città: da un giovanissimo lustrascarpe nel quartiere di Brooklyn alle prime star della televisione.
Stanley Kubrick, fotografo. 12 belle fotografie scattate tra il 1945 e il 1950.
Con Milano al centro dell’attenzione e di eventi culturali e artistici diversi, è cominciato lunedì 15 giugno un “cineforum” (come li chiamavano ai tempi di Venditti) particolare ospitato da oTTo – un locale aperto di recente in via Paolo Sarpi 8 – dove verranno proiettati ogni lunedì sera alle 21 dei film legati a Milano, assai diversi tra loro. La scelta è stata fatta dagli autori e sceneggiatori Gino e Michele insieme ai gestori del locale: si chiama Lunedì di cinema, è gratuito e il film sarà introdotto da una breve spiegazione d’autore: citazione – per restare ai tempi dei cineforum – dell’appuntamento con “Il grande cinema” sulla Rai degli anni ’80, quello con la sigla di Lucio Dalla. Lunedì 15 giugno la serie è cominciata con Kamikazen, ultima notte a Milano, un film diretto da Gabriele Salvatores, scritto proprio con gli autori Gino e Michele. Lunedì 22 giugno verrà proiettato Il vedovo di Dino Risi, con Franca Valeri e Alberto Sordi del 1959; lunedì 29 giugno sarà il turno di Banditi a Milano di Carlo Lizzani, con Gian Maria Volontè e Don Backy del 1968; lunedì 6 luglio ci sarà Eccezzziunale veramente, di Carlo Vanzina, con Diego Abatantuono, Stefania Sandrelli, Teo Teocoli, del 1982 (quello di “Sandrino il mazzolatore” e dello “shlavo”); lunedì 13 luglio Romanzo Popolare, di Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi, Ornella Muti, Michele Placido, del 1984; e per finire lunedì 20 luglio Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, con Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot, Claudia Cardinale, del 1960.
Milano nei film. Intanto che la città "guarda al futuro", un locale di via Paolo Sarpi ne proietta il passato in una serie di film memorabili e assai diversi tra loro.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Silvio Berlusconi ha perso in appello contro l’Economist. Il settimanale britannico Economist ha pubblicato ieri un articolo comunicando di aver vinto l’appello nella causa che gli era stata intentata da Silvio Berlusconi per diffamazione. Berlusconi aveva accusato il settimanale a causa della famosa copertina del 2001, nella quale.
Apple ha reso disponibile un aggiornamento per la versione 14 dei propri sistemi operativi iOS e iPadOS, con alcuni miglioramenti per correggere vulnerabilità riguardanti la sicurezza. Apple ha scritto in una nota che queste falle potrebbero essere già state sfruttate da utenti malintenzionati, perciò a chi ha un iPhone o un iPad viene consigliato di aggiornare al più presto il sistema alla nuova versione 14.4. Apple non ha dato molte altre informazioni su eventuali violazioni: ha solo specificato che, per la protezione dei propri utenti «non rivela, discute o conferma problemi di sicurezza fino a quando non sia stata effettuata un’indagine».
Dovreste aggiornare i vostri iPhone e iPad al più presto. Apple ha messo a disposizione un aggiornamento per iOS 14 che risolve alcune gravi falle di sicurezza, che potrebbero essere già state sfruttate.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.370 nuovi casi di contagio da coronavirus e 10 decessi, per un totale di 280.153 casi e 35.563 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 1.903 (42 in più di ieri), di cui 143 nei reparti di terapia intensiva (1 più di ieri). Sono state inoltre testate 57.932 persone, per un totale di 5.636.663 casi testati e 9.364.213 tamponi effettuati. Il maggior numero di contagi oggi è stato registrato in Lombardia (271). Seguono Campania (249), Puglia (143), Lazio (129) e Veneto (105). Oggi non ci sono regioni in cui non sono stati registrati nuovi casi di contagio. Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Napoli (185), Roma (114), Milano (100), Bari (74), Caserta (43), Trapani (41), Treviso (41) e Sassari (36).
I dati sul coronavirus di oggi, martedì 8 settembre.
Giovedì 19 dicembre molti giornali italiani riportano in prima pagina l’evasione di un detenuto, Bartolomeo Gagliano, dal carcere di Marassi, a Genova, durante un permesso. Nonostante una notte di ricerche e la grande pubblicità dell’evento sui media nazionali, l’uomo non è ancora stato trovato. Gagliano ha 55 anni ed era in carcere dal 2006 per estorsione. In passato era stato condannato per rapina e omicidio, ma aveva scontato le pene relative a quei reati. L’evasione Mercoledì 18 dicembre Gagliano doveva rientrare entro le 9 di mattina nel carcere di Genova a Marassi dopo un permesso, il secondo ottenuto in sei mesi (nel precedente, in agosto, tutto si era svolto regolarmente). Martedì, uscito dal carcere, si era presentato a una visita programmata presso il dipartimento di salute mentale di Genova, prima di andare a Savona a trovare la madre (il motivo per cui aveva ricevuto il permesso).
L’evasione di Bartolomeo Gagliano. La storia dell'uomo condannato per tre omicidi negli anni Ottanta che non è rientrato nel carcere di Genova dopo un permesso: lo si cerca in tutta Italia.
Il Wall Street Journal, di solito bene informato su cosa succede dentro Apple, ha raccolto le ultime indiscrezioni sui nuovi iPhone, che saranno presentati il prossimo martedì 12 settembre a Cupertino, nel nuovo campus di Apple a poca distanza da San Francisco (California). A causa di ritardi nello sviluppo e nella produzione, il nuovo iPhone non avrà un sensore per le impronte digitali e potrà essere quindi sbloccato solo tramite inserimento di un pin, o con un nuovo sistema di riconoscimento facciale. Il sensore continuerà invece a esistere sui nuovi iPhone 7s e iPhone 7s Plus che saranno presentati sempre martedì, e che saranno un’evoluzione dei modelli presentati lo scorso anno. Da mesi analisti e siti di tecnologia dicono infatti che Apple presenterà tre diversi modelli di iPhone: due più “tradizionali” e uno completamente nuovo (potrebbe chiamarsi iPhone 8 o iPhone X), una sorta di modello celebrativo per i dieci anni dello smartphone. Il Wall Street Journal scrive che durante quest’estate la produzione del nuovo iPhone ha avuto numerosi contrattempi, che probabilmente influiranno sulla quantità di dispositivi disponibili al momento della messa in vendita. Già normalmente Apple ha qualche problema nel soddisfare la domanda con i modelli appena annunciati, ma in questo caso i ritardi potrebbero essere più consistenti: al punto da mettere a rischio parte della stagione delle vendite natalizie, una delle più redditizie per la società. Secondo le fonti consultate dal Wall Street Journal e vicine a Foxconn (l’azienda cinese che materialmente assembla gli iPhone), la produzione è in ritardo di quasi un mese. Foxconn ha provato a recuperare parte del tempo perduto offrendo ricompense e bonus ai suoi operai, in cambio di turni più lunghi per aumentare la produzione. La società nel suo gigantesco stabilimento di Zhengzhou (Henan, Cina) impiega quasi 250mila dipendenti.
La produzione dei nuovi iPhone non è andata liscissima. Lo scrive il Wall Street Journal: i nuovi schermi hanno portato a numerosi ritardi e ad abbandonare l'ormai classico sensore delle impronte digitali.
Settant’anni fa, il 6 gennaio 1949, morì il regista Victor Fleming, nato nel 1889. Non tutti lo conoscono e non tanti, tra quelli che conoscono il cinema, lo apprezzano particolarmente. Non come uno dei registi migliori di sempre, almeno. Eppure ha diretto grandissimi attori e attrici – Ingrid Bergman, Spencer Tracy, Vivien Leigh, Olivia De Havilland, Jean Harlow e Clark Gable – ed è stato il regista di due dei più noti e apprezzati film della storia del cinema: Il mago di Oz e Via col vento, entrambi usciti nel 1939. In tutti e due i casi arrivò a dirigere i film prendendo il posto di altri registi licenziati. È uno dei motivi per cui forse è poco apprezzato, ma non l’unico. L’attrice Lili Damita e Victor Fleming, negli anni Trenta (Hulton Archive/Getty Images)
Il talento di Victor Fleming. Forse era grezzo, ma di certo era notevole: lui morì settant'anni fa dopo aver diretto "Via col vento" e "Il mago di Oz", per dirne due.
Oggi, 45 anni fa, per la prima volta nella storia un essere umano metteva piede sulla Luna. Si chiamava Neil Armstrong, e poco dopo aver poggiato il piede sinistro sulla superficie lunare pronunciò una delle frasi più famose di sempre: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità». Ma queste furono davvero le parole esatte pronunciate da Armstrong?
Cosa disse Neil Armstrong scendendo sulla Luna? «È un piccolo passo per un uomo" o "un piccolo passo per l'uomo»? I giornalisti che erano alla NASA oggi, 45 anni fa, si misero d'accordo per riportare la versione meno sensata.
Venerdì 25 maggio il Museo Ferragamo di Firenze apre la sua nuova mostra annuale, L’Italia a Hollywood, che racconta con filmati, fotografie, costumi di scena e canzoni la comunità italiana nella California di inizio Novecento, e le sue influenze nel mondo della musica, dell’artigianato, dell’architettura, dell’arte e in particolare del cinema. La mostra prende spunto dalla biografia di Salvatore Ferragamo, che visse negli Stati Uniti dal 1915 al 1927, prima brevemente a Boston, poi a Santa Barbara e infine a Hollywood: qui aprì, davanti all’Egyptian Theatre, dove si tenevano le première cinematografiche, l’Hollywood Boot Shop, una boutique in cui creava scarpe per famosi registi come David Wark Griffith e Cecil B. DeMille, e per star come Rodolfo Valentino, Mary Pickford, Pola Negri, Charlie Chaplin, Joan Crawford e Lillian Gish. Sarà aperta fino al 10 marzo 2019, ogni giorno dalle 10 alle 19:30. La vita e l’opera di Ferragamo sono un punto di partenza e uno spunto per raccontare un pezzo della storia e della cultura italiana che potrebbe interessare anche chi non si occupa di scarpe e moda. Come ha spiegato al Post Stefania Ricci, curatrice dell’esibizione insieme a Giuliana Muscio e direttrice del museo: «Essere soltanto un museo aziendale è autoreferenziale. Se ci limitassimo all’archivio, una persona che ci è già venuta non ci ritornerebbe perché penserebbe di trovare sempre le stesse cose. Con questa formula anche l’archivio diventa vivo; attraverso questa storia sono venuti fuori studi che altrimenti sarebbero rimasti confinati solo agli addetti ai lavori e ai convegni. È un’occasione per fare cultura ed è anche un’occasione per intessere relazioni con musei, fondazioni, prestiti, studiosi, istituzioni italiane e internazionali che fanno diventare il museo parte della vita culturale». Il museo Ferragamo, aperto nel 1995, si propone come punto di riferimento per l’arte, la storia e la cultura italiana gestito e finanziato da un’azienda di moda, come anche la Fondazione Prada e l’Armani Silos a Milano.
Italiani a Hollywood negli anni Venti. Li racconta una mostra al Museo Ferragamo a Firenze, tra oggetti di scena, fotografie, filmati e scarpe.
Da qualche anno si usa l’espressione “fast fashion“, cioè “moda veloce” per parlare di quelle aziende di abbigliamento che producono e vendono capi economici e alla moda, proponendone continuamente di nuovi: tra i marchi più famosi ci sono Zara, H&M e Primark. La rivista Fashionista racconta in un lungo articolo che, nonostante l’espressione sia nuova, la fast fashion non è così recente. Anche se per l’Ottocento non si può certo parlare di “fast-fashion”, le industrie tessili nate all’epoca caratterizzano ancora oggi il modo in cui vengono fabbricati i vestiti economici: i primi abiti realizzati in serie – e destinati alle donne della classe media, dato che quelle più ricche si rivolgevano a botteghe di sartoria e quelle più povere si cucivano i vestiti da sole – erano in parte prodotti da persone che lavoravano a casa per un compenso molto basso.
Storia della “fast fashion”. H&M fu fondata nel 1946, Zara nel 1975, ma il modo in cui producono e vendono vestiti economici e alla moda ha origine nelle prime fabbriche tessili dell'Ottocento.
In un articolo di Carlo Bonini e Giuliano Foschini pubblicato su Repubblica di oggi ci sono nuove accuse sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore universitario italiano dell’Università di Cambridge ucciso al Cairo all’inizio del 2016 in circostanze ancora poco chiare. In particolare, l’articolo sostiene che le ricerche di Regeni sui sindacati indipendenti egiziani – tema che secondo la ricostruzione più accreditata attirò l’attenzione e i sospetti dei servizi segreti egiziani, che per questo lo sequestrarono, torturarono e uccisero – siano state volute da Maha Mahfouz Abdel Rahman, docente egiziana all’università di Cambridge che fu tutor di Regeni durante le sue ricerche al Cairo. La tesi di Repubblica è stata criticata da alcuni esperti giornalisti italiani che si sono occupati del caso, come Marina Petrillo e Laura Cappon, secondo le quali le responsabilità sull’omicidio di Regeni non sono da ricercare tra i docenti di Cambridge ma soltanto tra i servizi segreti egiziani. Nel marzo del 2016 sempre Repubblica aveva pubblicato un’intervista al presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi sulla morte di Regeni. Anche il quel caso il quotidiano ricevette molte critiche di chi ritenne che gli autori – il direttore Mario Calabresi e il vicedirettore Gianluca Di Feo – non avessero davvero chiesto conto ad al Sisi delle responsabilità del governo egiziano.
Le accuse di Repubblica alla docente che seguì le ricerche di Giulio Regeni. Un articolo cita un documento della procura di Roma secondo cui fu lei a insistere perché il ricercatore studiasse i sindacati indipendenti egiziani.
Non c’è stato, nella storia, un criminale più famoso di Al Capone: non c’è stato un altro gangster il cui nome sia diventato sinonimo di gangster. E soprattutto non c’è stato un boss mafioso che abbia avuto l’impatto che ha avuto Al Capone sulla cultura popolare, che abbia definito i canoni dei malavitosi finiti poi nei romanzi e nei film. Forse molti cattivi del cinema non fumerebbero il sigaro se non fosse stato per Al Capone, per esempio. Questo status leggendario Al Capone lo raggiunse tutto entro i trent’anni, ereditando una potente organizzazione criminale di Chicago e trasformandola in un impero infiltrato in tutti i settori dell’amministrazione locale. L’organizzazione che Capone diede alle sue operazioni di contrabbando, sfruttamento della prostituzione e gioco d’azzardo, sono studiate ad Harvard; l’impresa di rendersi responsabile di decine di omicidi (si parla di circa duecento in tutto) senza mai farsi arrestare è ancora oggi quasi inspiegabile. Ma Capone è diventato una figura leggendaria anche per il suo stile di vita lussuoso ed esibito, e per le sue attività filantropiche: aprì una mensa per i poveri durante la Grande depressione che sfamava migliaia di persone ogni giorno. Una volta per un suo compleanno fece rapire il grande pianista jazz Fats Waller e lo fece suonare per tre giorni consecutivi, al termine dei quali lo caricò su un’auto, ubriaco e pieno di soldi. Quando andava all’opera, di cui era un grande amante, comprava decine di biglietti e si faceva accompagnare dai suoi scagnozzi. Negli anni Al Capone è stato interpretato da Robert De Niro e Ben Gazzara, sono stati scritti su di lui innumerevoli libri e anche alcune canzoni, è diventato un nome da rapper e ancora oggi, in molti ristoranti di Chicago, c’è una sua foto con sigaro, cappello e sogghigno.
La storia di Al Capone. C'è una ragione per cui il nome di un criminale italoamericano – morto settant'anni fa oggi – è diventato sinonimo stesso di gangster.
Lo scorso 6 maggio è stato diffuso il video di Chandelier, la nuova canzone della cantante australiana Sia, che ha come protagonista Maddie Ziegler, una ballerina di undici anni che negli Stati Uniti è piuttosto nota per aver partecipato a “Dance Moms”, un reality molto popolare. Il Guardian ha preso lo spunto per compilare una lista coi dieci videoclip musicali con le migliori coreografie perché «una grande coreografia può trasformare un videoclip in un’opera d’arte». Tra gli altri, non potevano mancare il video di Thriller di Michael Jackson, diretto da John Landis (che quando uscì nel 1983 fu il più seguito e chiacchierato evento della musica pop di allora), quello di Lotus Flower dei Radiohead, e quello di Weapon of choice di Fatboy Slim, diretto da Spike Jonze, con l’incredibile performance di danza di Christopher Walken (noi avremmo scelto anche un altro video di Fatboy Slim, sempre diretto da Spike Jonze: quello di Praise you). Thriller – Michael Jackson (John Landis, 1983)
Le dieci migliori coreografie dei videoclip. Messe insieme dal Guardian: dal classico "Thriller" di Michael Jackson alla performance incredibile di Christopher Walken in "Weapon of choice" di Fatboy Slim.
Il 23 marzo, in occasione della Giornata mondiale della meteorologia, l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) ha pubblicato il nuovo Atlante Internazionale delle Nubi: è un atlante che raccoglie e spiega le convenzioni internazionali per l’osservazione e l’identificazione delle nuvole; è stato pubblicato per la prima volta nel 1896 e da allora è stato più volte aggiornato, ma quest’anno è la prima volta che viene realizzato in versione digitale. L’ultima edizione risaliva al 1987 e nella nuova sono state fatte alcune aggiunte: dodici nuove formazioni nuvolose, tra cui una nuova specie, cinque nuove caratteristiche aggiuntive, un nuovo tipo di nuvola accessoria, e cinque nuove nuvole speciali (a spiegare cosa sono ci arriviamo). #TBT The International Cloud Atlas was last revised in pre-Internet era in 1987. On #WorldMetDay 23 March we launch a brand new e-version. pic.twitter.com/W1yPDXkun2
Abbiamo dato un nome a 12 tipi di nuvole. Nel nuovo Atlante Internazionale delle Nubi sono classificate quelle apocalittiche, quelle che fanno dire "scie chimiche!" e quelle a forma di 🌊.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Bologna tra politica e sport. Pierangelo Sapegno racconta sulla Stampa le difficoltà di un sistema modello come quello bolognese.
Stanno gradualmente tornando a funzionare Facebook, Instagram e WhatsApp, dopo che ieri per diverse ore avevano smesso di funzionare correttamente. I problemi, che erano stati segnalati in tutto il mondo, erano iniziati negli Stati Uniti verso le 17: alcune persone avevano avuto problemi ad accedere a Facebook, vedendo comparire i messaggi di errore «Error code 1» ed «Error code 2», sia dall’app che dal proprio computer. Molti problemi erano stati segnalati anche nell’utilizzo di Instagram, dove molti utenti non erano riusciti a condividere foto o storie. Per quanto riguarda WhatsApp, invece, le maggiori difficoltà erano state riscontrate nell’invio di foto e video ai propri contatti. Facebook, che possiede sia Instagram che WhatsApp, aveva spiegato in un comunicato su Twitter di essere al lavoro per risolvere il prima possibile tutti i problemi, escludendo che i malfunzionamenti potessero essere causati da un attacco informatico.
Facebook, Instagram e WhatsApp hanno ricominciato a funzionare.
A Ostia, frazione di Roma che si affaccia sul mare, più che un lungomare c’è un “lungomuro”, come diceva una puntata di Report nel 2010. Negli anni i proprietari di molti degli stabilimenti balneari di Ostia hanno infatti costruito muri e strutture abusive che in molti casi impedivano ai bagnanti che non pagassero gli stabilimenti di accedere al mare. Stiamo abbattendo i chioschi abusivi delle spiagge di Castelporziano. Restituiamo ai romani il loro mare. A Ostia torna la legalità.
Le ruspe sulle spiagge di Ostia. È iniziata la demolizione delle strutture abusive – il cosiddetto "lungomuro" – in molti stabilimenti balneari, decisa dal sindaco di Roma Ignazio Marino.
San Valentino, la cosiddetta “festa degli innamorati”, si festeggia ogni anno il 14 febbraio, che stavolta cade di giovedì. San Valentino si chiama così, e questo probabilmente lo sapete già, per via del santo cristiano patrono delle coppie di innamorati: come mai lo fosse, però, non lo sappiamo con certezza. Oggi Google dedica a San Valentino un doodle con un’animazione su alcune coppie di animali innamorate: una buona occasione per ripassare alcune storie interessanti sulla vita sessuale degli animali. Qui invece trovate un po’ di idee per regali di San Valentino che arriveranno in ritardo, ma arriveranno. Come lo fanno gli animali
Perché si festeggia San Valentino. La festa degli innamorati prende il nome dal noto santo cristiano, della cui vita però sappiamo poco.
Tra le notizie sullo smog nelle città della Pianura Padana, quelle sugli incendi in Australia e sul nuovo coronavirus, in questi giorni si vedono molte immagini di persone che indossano mascherine sul viso. Quelle anti-smog non sono ancora molto diffuse in Italia – anche da noi si comincia a dire che potrebbero diventare un nuovo accessorio nel mondo della moda – e la loro efficacia è discussa. Invece quelle che si usano in ambito sanitario, e che si vedono in tante foto scattate in Cina in questi giorni, non servono a proteggersi da ciò che c’è nell’aria, come si potrebbe pensare, ma per evitare di spargere in giro i propri germi; nei paesi asiatici il loro uso è molto diffuso come forma di educazione, anche se effettivamente nelle ultime settimane sono state acquistate da molti pensando che proteggano dai contagi. Per chi in questi giorni si fosse chiesto se valga la pena acquistare una mascherina anti-smog (oltre che un purificatore per l’aria) abbiamo messo insieme qualche informazione per farsi un’idea sul tema.
Ha senso comprare una mascherina anti-smog? alcune sono efficaci come filtro per il particolato, ma se non le si indossa bene non sono così utili.
Uno sciopero generale del pubblico impiego è stato indetto per venerdì novembre dalla Unione Sindacale di Base (USB). Tutti i dipendenti di enti pubblici non economici, quindi non quelli di aziende con partecipazioni pubbliche, possono partecipare allo sciopero: aderiranno il settore scolastico, quello universitario e quello della polizia locale tra gli altri. Sono invece escluse la maggior parte delle aziende di trasporto pubblico locale, anche se dovrebbe aderire Roma TPL, la seconda azienda di mezzi pubblici di Roma (la prima è l’ATAC) che si occupa delle linee periferiche per circa il 20 per cento del trasporto pubblico della città. Venerdì il servizio di Roma TPL non verrà garantito dalle 8.30 del mattino alle 17.00 e poi dalle 20.00 a fine servizio. Qui un elenco delle linee di Roma TPL che verrano deviate o sospese
Le informazioni sullo sciopero generale di domani, venerdì 20 novembre. È stato indetto dall'Unione Sindacale di Base e ci saranno manifestazioni a Milano, Roma e Napoli.
I nubifragi di ieri hanno messo a dura prova gran parte del centro e del nord dell’Italia, preoccupando per lo stato idrogeologico del territorio. Anche se la situazione sta migliorando al momento alcune regioni sono ancora interessate da forti piogge: la Toscana, l’Umbria e l’alto Lazio, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Toscana Nella notte tra sabato e domenica diversi temporali hanno provocato esondazioni e allagamenti che hanno costretto all’evacuazione circa 200 persone nella zona di Massa e Carrara. Gli allagamenti sono stati causati dai 230 mm di pioggia caduti in sole 4 ore e dall’esondazione dei torrenti Ricortola, nel comune di Massa, e Parmignola, nel comune di Carrara. L’esondazione del Parmignola ha causato il crollo del Muraglione, una storica fortificazione in cemento armato della Linea Gotica costruita nel 1944 e che fungeva anche da argine del torrente. Centinaia di case sono ora a rischio inagibilità, molti ponti sono stati distrutti e si parla di milioni di danni all’agricoltura.
Il punto sul maltempo in Italia. La situazione in Toscana, Umbria, Lazio, Veneto e Friuli dopo le piogge di questi giorni.
Edmondo Edy Tamajo, appena eletto per Sicilia Futura nel parlamento della Regione Sicilia con 14 mila voti, è indagato dalla procura di Palermo per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Tamajo, che ha 41 anni e sosteneva il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari, ha ricevuto un avviso di garanzia ed è accusato di aver comprato voti, anche solo a 25 euro l’uno. Tamajo ha respinto le accuse e i suoi avvocati hanno detto che «ne uscirà come parte offesa, per qualcosa che altri hanno commesso alle sue spalle». Quello di Tamajo non è l’unico caso di irregolarità avvenute durante le elezioni regionali in Sicilia, che si sono tenute il 5 novembre scorso. Nello Musumeci, il candidato sostenuto dalla coalizione di centrodestra, è stato il più votato, con il 39,8 per cento dei voti, e le liste a lui collegate il 42 per cento (e 29 seggi). Visto che ai 29 seggi vanno aggiunti i 7 seggi del listino del presidente, il centrodestra ha raggiunto la maggioranza nel Parlamento regionale con 36 deputati su 70 totali (per approfondire, i risultati li trovate tutti qui).
Edmondo Tamajo, neodeputato della regione Sicilia, è indagato per aver comprato voti in campagna elettorale. È accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.
Non c’erano solo quelli sul red carpet del festival del cinema di Venezia, tra quelli da fotografare questa settimana: la principessa Charlotte al suo primo giorno di scuola; la cantante Billie Eilish a Milano; l’ex giocatore di basket Jerry West premiato con la Medaglia presidenziale della libertà; il regista Martin Scorsese al Toronto International Film Festival; gli attori Jessica Chastain e James McAvoy alla prima di It – Capitolo due; e qualcuno a vedere gli US Open, come Tiger Woods e gli attori Jason Biggs e Justin Bartha. Poi certo, le luci migliori, le pose più studiate e gli abiti più appariscenti vengono da Venezia: qui ne trovate pochi esempi di rappresentanza, ma se non vi siete ancora stufati potete rivederle giorno per giorno qui. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. La principessa Charlotte al suo primo giorno di scuola, Billie Eilish a Milano, Meryl Streep, Kristen Stewart, Joaquin Phoenix e gli altri a Venezia ma non solo, tra i più fotogenici della settimana.
Ieri 1 maggio si è tenuta alla MGM Grand Arena di Las Vegas, in Nevada, la cerimonia di consegna dei Billboard Music Awards, i premi musicali organizzati dalla rivista Billboard che sono tra gli eventi più seguiti della musica pop americana. I premi vengono assegnati sulla base delle vendite e delle classifiche compilate durante l’anno da Billboard e non in base ai voti di una giuria. Drake è diventato l’artista più premiato nella storia dei Billboard Music Awards: ha vinto 12 premi (tra cui quello come miglior artista) che si aggiungono ai 15 vinti in passato per un totale di 27 riconoscimenti. Durante il suo discorso di ringraziamento ha nominato sua madre, e poi – senza spoiler se non guardate il video qui sotto – ha fatto capire di essere un fan di Game of Thrones e di aver visto l’ultimo episodio della stagione.
Le foto dei Billboard Music Awards. Con Madonna, Taylor Swift e Drake, che ha vinto tutto.
Le liste dei candidati alla Camera per Scelta Civica di Mario Monti sono stati comunicati nella notte di venerdì 11 gennaio. Le liste potranno essere considerate definitive solo quando saranno depositate al ministero degli Interni. Alla Camera, Mario Monti si presenterà in una coalizione con UdC e FLI, che manterranno proprie liste distinte, mentre al Senato si presenteranno insieme con un’unica lista. Come aveva spiegato giorni fa lo stesso Monti, al Senato il contrassegno sarà identico a quello della lista civica della Camera, ma senza la scritta “Scelta civica”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Candidati alla Camera per Scelta Civica di Mario Monti: le liste. Tutti i nomi inseriti nelle liste di Scelta Civica, regione per regione, collegio per collegio.
L’azienda statunitense di moda Michael Kors acquisirà Versace, l’azienda di moda italiana fondata nel 1978 da Gianni Versace, pagandola un miliardo e 830 milioni di euro. Versace oggi è controllata per il 20 per cento dal fondo Blackstone e per l’80 dalla holding Givi, a sua volta controllata al 20 per cento da Donatella Versace, sorella di Gianni Versace e direttrice creativa, al 30 per cento da Santo Versace, co-fondatore con il fratello Gianni e presidente, e al 50 per cento da Allegra Versace, figlia di Donatella. Versace era una delle ultime grandi aziende italiane di moda ad avere una proprietà italiana. La società è in ripresa dopo qualche anno di difficoltà: Jonathan Akeroyd, amministratore delegato dal 2016, ha detto che il 2016 è stato un anno di transizione, con ricavi di 686 milioni di euro e perdite di 7,4 milioni, mentre nell’anno successivo c’è stato un utile di 15 milioni di euro. Akeroyd resterà amministratore delegato di Versace, così come Donatella Versace resterà direttrice creativa.
Michael Kors comprerà Versace per 1,83 miliardi di euro. Donatella Versace resterà direttrice creativa, e l'intero gruppo si chiamerà "Capri Holdings Limited".
Il gruppo Cocoricò, di cui fa parte la nota discoteca Cocoricò di Riccione, è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Rimini lo scorso 4 giugno, che ha respinto la richiesta di concordato preventivo. La prima udienza fallimentare, scrive il Corriere di Romagna, si terrà il 25 novembre; tra i creditori c’è anche l’Agenzia delle Entrate, responsabile della istanza che ha avviato la procedura fallimentare. A inizio 2019 la Guardia di Finanza aveva sequestrato beni del gruppo per 800 mila euro per omesse dichiarazioni fiscali nel 2015 e 2016. Della discoteca si era parlato a lungo nell’agosto del 2015, dopo la morte di un 16enne per overdose di ecstasy nel locale, che aveva portato alla chiusura di 120 giorni disposta dal questore di Rimini.
Il gruppo Cocoricò, proprietario della nota discoteca di Riccione, è fallito.
Chick Corea, pianista statunitensi tra i più famosi della storia del jazz e che negli anni Settanta contribuì a inventare la fusion, è morto per le conseguenze di una rara forma di cancro scoperta solo di recente, ha detto la famiglia. Aveva 79 anni, e nella sua lunga carriera aveva suonato con la band di Miles Davis, che negli anni Sessanta riuniva i più grandi giovani talenti del jazz dell’epoca, prima di fondare negli anni Settanta i Return to Forever, e di accumulare nei decenni successivi un sacco di collaborazioni e premi, compresi 23 Grammy. Pianista virtuoso ed estremamente prolifico, Corea fu tra i pionieri delle tastiere elettriche nel jazz, che iniziò a suonare da giovane negli anni Sessanta quando insieme a gente come Herbie Hancock, Keith Jarrett e Joe Zawinul (tutti come lui membri delle band di Davis) definì le basi della fusion, il genere che unì i suoni elettrici del rock al jazz. In particolare, Corea diventò uno dei più grandi interpreti del Fender Rhodes, celebre piano elettrico dell’epoca con un suono assai riconoscibile, che suonò con Davis in Bitches Brew e poi con i Return to Forever.
È morto Chick Corea. Era uno dei più famosi pianisti jazz e fusion di sempre, e aveva 79 anni.
Facebook ha organizzato a Palo Alto un evento per esporre le ultime novità per i telefoni cellulari del social network. Qui sotto il video con la diretta della presentazione di Mark Zuckerberg, il CEO di Facebook.
Zuckerberg presenta il nuovo Facebook per il mobile. La diretta dell'evento organizzato a Palo Alto per le ultime novità introdotte dal social network per i dispositivi mobili.
Siamo abituati a pensare che le forze dell’ordine mettano sotto scorta solo determinate categorie di persone: magistrati, giudici, politici. Uomini d’affari, grandi imprenditori. Giornalisti, scrittori. Magari anche qualche piccolo imprenditore: di quelli che qualcuno definisce “pentiti” e che spesso sono semplicemente persone esasperate dalle angherie della criminalità organizzata, che a un certo punto non ce la fanno più e smettono di pagare il pizzo. Il Corriere del Mezzogiorno di ieri raccontava una storia che non rientra in nessuna di queste definizioni o cliché. Enzo Amoroso è un imprenditore di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli: è l’unico imprenditore di pompe funebri in Italia a cui sia stata assegnata una scorta 24 ore al giorno. E non è un cosiddetto “pentito”: è uno che ha rotto le scatole alla camorra da subito, diciamo.
“A qualunque costo”. La storia dell'unico imprenditore di pompe funebri in Italia a cui sia stata assegnata una scorta 24 ore al giorno.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Yale (Stati Uniti) ha rianimato i cervelli di alcuni maiali, a circa quattro ore di distanza dalla loro macellazione. L’esperimento ha permesso di osservare la ripresa dell’attività dei neuroni, le cellule che costituiscono il cervello, ma si è fermato prima di un’eventuale riattivazione di qualche forma di coscienza. Gli esiti dello studio sono stati pubblicati questa settimana sulla rivista scientifica Nature e stanno facendo molto discutere, perché potrebbero portare a rivedere la definizione stessa di “morte” per come la intendiamo scientificamente. Se escludiamo la letteratura di fantascienza e qualche isolato tentativo nei secoli passati, è dai primi del Novecento che i ricercatori cercano con esperimenti più sistematici di riportare in vita un cervello, o di mantenerlo vitale subito dopo l’interruzione dell’attività cardiaca. Diversi scienziati provarono a farlo raffreddando il cervello e facendo circolare al suo interno varie sostanze, per sostituire quelle portate naturalmente dalla circolazione sanguigna. Questi esperimenti portarono a qualche sporadico risultato, ma senza dare la possibilità di capire se davvero i cervelli utilizzati mantenessero una propria attività neuronale dopo la morte.
L’esperimento che ha riportato in vita i cervelli di alcuni maiali morti. A quattro ore dalla morte dei 32 animali, i ricercatori sono riusciti a riattivare alcune attività cellulari, un risultato senza precedenti con grandi implicazioni etiche.
La sera del 26 maggio è morto a Roma, a 67 anni, il regista Claudio Caligari. Nella sua vita Caligari ha diretto tre film: Amore tossico nel 1983, L’odore della notte nel 1998 e Non essere cattivo, finito di girare nell’aprile 2015. Amore tossico è un film su un gruppo di ragazzi romani con dipendenza da eroina: la sua particolarità è che a interpretarli non furono attori ma persone con un problema – presente o passato – di dipendenza da eroina. L’odore della notte parla invece di una banda di rapinatori nelle periferie romane degli anni Settanta. Il film è tratto dal romanzo Le notti di arancia meccanica di Dido Sacchettoni e l’attore protagonista è Valerio Mastandrea. Grazie all’aiuto e alla collaborazione di Mastandrea, Caligari ha potuto negli ultimi mesi girare il suo terzo ed ultimo film – Non essere cattivo – anch’esso ambientato nella periferia di Roma. Dopo la morte di Caligari, da tempo malato, Mastandrea ha pubblicato su Tumblr un testo per ricordare Caligari e l’ultimo film da lui girato «con l’amore e la cattiveria che la malattia gli imponeva. Con la dolcezza di chi riconosce la magia del cinema e delle persone che lo fanno. Con la stronza intelligenza di chi urlava il diritto al cinema da conoscere e da poter fare».
Chi era Claudio Caligari. Spiegato da Valerio Mastandrea che era stato protagonista del suo secondo film, produttore del suo terzo film e suo amico.
Il weekend cinematografico non promette nulla di davvero eccezionale: conserviamo i nostri dubbi su L’alba del pianeta delle scimmie, un prequel del Pianeta delle scimmie con James Franco, Freida Pinto e, per i più fisionomisti, Tom Felton (il Draco Malfoy di Harry Potter, alle prese con un’altra parte sgradevole), ma la stampa statunitense ha espresso commenti entusiasti. Meglio La pelle che abito, un nuovo Almodóvar più inquietante del solito, con Antonio Banderas che, dopo aver perso la moglie, testa sullo stupratore di sua figlia una pelle sintetica più resistente di quella umana. Poi c’è una sorta di commedia romantica sulle donne in carriera con Sarah Jessica Parker e Pierce Brosnan, un paio di film italiani che non sembrano terribili (in particolare quello di Andrea Segre, Io sono Li, presentato alle Giornate degli autori di Venezia), e il nuovo film del regista francese di Giù al Nord, Dany Boon, ripreso nel remake italiano Benvenuti al Sud. E il documentario dei Pearl Jam per il loro ventesimo anniversario, che ai fan piacerà sicuramente. L’alba del pianeta delle scimmie Regia: Rupert Wyatt Attori: James Franco, Freida Pinto, Andy Serkis, John Lithgow, Tom Felton
I film del weekend. C'è il prequel del Pianeta delle scimmie, che alla stampa è piaciuto molto, e poi il nuovo Almodóvar e un documentario sui Pearl Jam.
Se si escludono meritevoli eccezioni, le celebrazioni del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani (DUDU) non hanno suscitato eccessivo interesse e men che meno una riflessione su quale sia lo stato dei diritti umani oggi nel mondo e in Italia. Ciò è dovuto prevalentemente, e non potrebbe essere altrimenti, al clima generale che si condivide in varie parti del mondo, dove il “We first” riesce al massimo a riconoscere la necessità di difendere i diritti dei «cittadini» ma al contempo ritiene utile sacrificare i diritti delle «persone» pensando che sia inevitabile se si vuole soddisfare gli interessi (e le paure) dei cittadini. Settant’anni fa la grande rivoluzione e originalità rappresentate dalla DUDU si fondavano proprio sull’aver esteso a ogni persona – dopo le tragedie dei totalitarismi e della Seconda guerra mondiale – la «dignità» e i «diritti» che un tempo riguardavano solo alcune categorie di cittadini. Aver messo al centro la dignità significava, nella sostanza, due cose: indicare agli stati che non potevano escludere nessuno – nessuna persona – dalla protezione di tutti quei diritti che sostanziano la dignità di ognuno (diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza, come recita in bella sintesi l’articolo 3; o diritto all’uguaglianza, alla partecipazione, alla giustizia, come ricordano i successivi); ma anche suggerire agli stati che dovevano attivarsi positivamente per individuare misure che facilitassero il compimento e concretizzazione di quella dignità.
E poi, i diritti umani. Settant'anni fa oggi fu approvata la "Dichiarazione Universale" e da lì bisognerebbe ripartire, scrive Marcello Flores.
Secondo gli ultimi dati ufficiali della Protezione Civile, diffusi giovedì sera, dall’inizio dell’epidemia le persone risultate positive in Italia al test per il coronavirus (SARS-CoV-2) sono 3.858, comprese quelle guarite e quelle morte: 769 in più rispetto al dato comunicato ieri. Quelle attualmente positive sono 3.296, 590 in più di ieri. Di queste 1.790 sono ricoverate con sintomi, 1.155 sono in isolamento domestico e 351 sono in terapia intensiva. In tutto le persone morte che avevano contratto il coronavirus sono 148, 41 in più di ieri, mentre quelle “guarite” sono 414, 138 in più di ieri. Le regioni italiane più interessate continuano a essere Lombardia (1.777 casi positivi), Emilia-Romagna (658) e Veneto (380).
I contagi da coronavirus in Italia continuano a crescere. I casi totali sono 769 in più di ieri, la crescita più significativa dall’inizio dell’epidemia.
Secondo diversi siti di news oggi sarebbe il “Blue Monday”, cioè il giorno più triste dell’anno (“blue” in inglese vuol dire anche triste, depresso). “Oggi è il giorno più triste dell’anno, il terribile «blue monday»” – scrive il Corriere nel titolo del suo articolo – “secondo un’equazione matematica il terzo lunedì di gennaio porta depressione e tristezza”. Repubblica consiglia come vincere il giorno più triste dell’anno, attribuendo l’equazione a “Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff” e sostenendo che lo studio di Arnall è “preso molto sul serio, tanto che in Gran Bretagna è stato calcolato che proprio in questa giornata sono tantissimi i lavoratori che si assentano dal lavoro”. Ma la “notizia”, in termini praticamente identici, si legge anche sul Mattino, sul Messaggero e su molti altri siti di news. Come si può facilmente intuire, il “Blue Monday” è una bufala che non ha nessun valore scientifico: è stata inventata da una campagna pubblicitaria e nonostante questo circola ogni anno anche su testate molto autorevoli. L’università di Cardiff ha preso le distanze da tempo da Cliff Arnall. Come scrive il Guardian, la storia del “Blue Monday” è uno dei molti esempi di operazioni di marketing basate su argomenti pseudoscientifici diffusi con la complicità pigra dei media. Il resto lo mette in ordine l’edizione italiana di Wired.
Il “Blue Monday” è ovviamente una bufala. La storia del "giorno più triste dell'anno" nasce da una campagna pubblicitaria e non ha fondamenti scientifici: meglio cercare un'altra scusa per lamentarsi.
Da oggi quasi tutta l’Italia è in zona rossa e arancione, tranne la Sardegna che resta in zona bianca. Il sito del governo ha pubblicato le FAQ (le risposte a una serie di domande frequenti) relative alle nuove misure restrittive, che saranno in vigore fino al 6 aprile, quindi anche durante i giorni delle festività pasquali. Tutte le regioni in zona gialla saranno di fatto considerate in zona arancione, e durante le feste di Pasqua, cioè sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile, tutte le regioni saranno considerate in zona rossa, con la sola eccezione della Sardegna. Ogni link porta al relativo capitolo delle FAQ SPOSTAMENTI|ATTIVITÀ COMMERCIALI E DI RISTORAZIONE|ATTIVITÀ PRODUTTIVE, PROFESSIONALI E SERVIZI||LAVORO|ATTIVITA’ CULTURALI, EVENTI, CERIMONIE, RIUNIONI|SCUOLA|SPORT|MASCHERINE|UFFICI PUBBLICI|SANZIONI
Le regole per le zone rosse. Le risposte del governo alle domande più frequenti.
Nei primi mesi del 2015 McDonald’s non se la passava per niente bene. Per quanto riguarda i soldi, l’anno appena finito – il 2014 – era stato pessimo: il primo con un meno davanti alle vendite rispetto all’anno precedente dopo 12 anni. E c’erano anche tanti altri guai: uno scandalo sulla carne usata in Asia, le proteste per le basse paghe dei dipendenti e anche problemi, in Virginia, per questioni legate al razzismo. Nel marzo 2015 il vecchio amministratore delegato, Donald Thompson, lasciò il posto al britannico Steve Easterbrook. Come scrisse BBC, Easterbrook si era fatto la fama di essere uno drastico e risoluto, «che fa le cose in modo diverso»: aveva poco meno di 50 anni, era stato responsabile di McDonald’s per il Regno Unito e il Nord Europa e capo della sezione che si occupava della promozione e gestione del marchio McDonald’s in tutto il mondo. Easterbrook disse: «Le cose fuori da McDonald’s sono cambiate più in fretta che dentro McDonald’s». Spiegò anche di voler trasformare la società in una «modern progressive burger company»: una società di panini moderna e progressista.
McDonald’s ha invertito la rotta. Dopo qualche anno difficile il 2017 è andato invece molto bene, grazie a un nuovo manager e una serie di scelte azzeccate.
Ezio Mauro, direttore di Repubblica, ha raccontato in un lungo articolo le vicende che hanno portato alla sepoltura “segreta” in un carcere italiano di Erich Priebke, ex ufficiale delle SS naziste, tra i responsabili della strage delle Fosse Ardeatine, morto in Italia lo scorso 11 ottobre. Dopo molte polemiche, e dopo gli scontri tra manifestanti e polizia ai funerali tenuti ad Albano, in provincia di Roma, il corpo di Priebke era stato portato all’aeroporto militare di Pratica di Mare. Alcuni, come il direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, avevano chiesto che il corpo venisse cremato e che le ceneri sparse da qualche parte, magari nel Mediterraneo, per evitare che il luogo della sepoltura diventasse una meta di pellegrinaggio. Non c’è ancora l’erba sulla terra smossa dell’ultima tomba. Terra fresca, scavata col piccone e rigettata nella fossa col badile, in fretta. Erano almeno vent’anni, qualcuno dice trenta, che qui non c’era una nuova sepoltura. Cercare nomi e date sulla pietra delle vecchie tombe è difficile. Quando un cimitero è in disuso, anche se resta consacrato e il cappellano viene a benedire nel giorno dei Morti, tutto degrada in fretta. L’erba cresce selvaggia nel quadrato del piccolo camposanto, le povere lapidi scoloriscono, il legno delle croci s’incurva, la vecchia cappella in centro al recinto bianco e quadrato sembra chiusa da secoli. E quell’unico cipresso, alto e solitario a sudovest ricorda una meridiana che segna solo il tempo passato. Ma c’è un tempo che non passa e viene a compiersi proprio qui. Perché questo è il luogo misterioso della sepoltura di Erich Priebke, capitano delle SS, l’aiutante di Kappler nel massacro delle Fosse Ardeatine, dove i tedeschi hanno giustiziato 335 prigionieri italiani per rappresaglia dopo l’attentato di via Rasella.
Dove è sepolto Erich Priebke. In Italia, in un carcere, con solo un numero sulla croce: lo racconta Ezio Mauro in un lungo articolo su Repubblica.
Michele Serra dedica la sua rubrica di oggi su Repubblica alle “dicerie e le manovre attorno alla presunta “staffetta” Letta-Renzi”, con toni molto critici nei confronti di questa ipotesi e di chi l’ha costruita. Con costernazione anche maggiore si seguono le dicerie e le manovre attorno alla presunta “staffetta” Letta-Renzi, incomprensibile colpetto di teatro che Renzi per primo dovrebbe considerare del tutto estraneo al copione che si è dato (per governare davvero il centrosinistra deve finalmente vincere le elezioni), e smentire in tre parole — “ma siete matti?” — mentre snocciola il suo rosario di tweet. Ma passano i giorni e l’idea che il Pd, compreso il suo segretario nuovo di zecca, spenda le proprie energie in un gioco che ha molto a che fare con il palazzo e poco con la società italiana rimane in piedi, alimenta illazioni e maldicenze, scredita quel percorso alla luce del sole che è la sola vera benzina politica di Matteo Renzi.
«Ma siete matti?». È l'unica cosa che dovrebbe dire Matteo Renzi, secondo Michele Serra (e molti italiani).
Il senatore del Movimento 5 Stelle Matteo Mantero ha presentato un disegno di legge per legalizzare la coltivazione, la lavorazione e la vendita della cannabis e derivati, la cui vendita e utilizzo sono tuttora illegali in Italia. La proposta, scrive il Corriere, prevede la possibilità di coltivare fino a 3 piante femmine in casa propria o in forma associata – per un massimo di 30 soci – e di detenere fino a 15 grammi di sostanza presso il proprio domicilio e 5 grammi fuori. Prevede inoltre di regolamentare il mercato della cannabis a basso contenuto di thc (la cosiddetta light) consentendo la vendita per uso alimentare e innalzando il contenuto di thc delle infiorescenze fino all’1 per cento. Il ddl si compone di nove articoli e parte dal lavoro fatto durante la scorsa legislatura. Il senatore Mantero era stato messo sotto indagine dai probiviri del Movimento 5 Stelle per via della sua opposizione al decreto sicurezza, ma la sua posizione è stata archiviata. Non è chiaro se la sua iniziativa sulla cannabis sia appoggiata dal resto del partito.
Un senatore del M5S ha presentato un ddl per legalizzare consumo, vendita e coltivazione della cannabis.
Da tre settimane è iniziata Italian Futurism, 1909–1944: Reconstructing the Universe, una mostra sul movimento artistico italiano del futurismo al museo Guggenheim di New York, uno dei più importanti al mondo. L’esposizione è iniziata il 21 febbraio e finirà l’1 settembre 2014. Sono esposte più di trecento opere di quasi 80 artisti, tra cui diverse fra quelle più famose del movimento (su tutte, la scultura in bronzo “Forme uniche della continuità nello spazio” di Umberto Boccioni). Il biglietto per la mostra costa 22 dollari (circa 16 euro). L’esposizione è stata messa insieme da Vivien Greene, una studiosa di storia dell’arte che si occupa di movimenti artistici dell’Ottocento e del Novecento e collabora con il museo dal 1993. La mostra ha ricevuto ottime recensioni da molti giornali americani, fra cui il Wall Street Journal e il New York Times. Il futurismo è stato un movimento artistico quasi esclusivamente italiano, durato circa quarant’anni fra l’inizio del Novecento e la fine della Seconda guerra mondiale. Il manifesto culturale del movimento, “Manifesto del futurismo”, fu pubblicato il 20 febbraio 1909 su alcuni giornali da Filippo Tommaso Marinetti, che sarebbe in seguito diventato uno dei importanti poeti futuristi. Il futurismo viene considerato dagli storici dell’arte come uno dei più importanti movimenti artistici europei di “avanguardia”, come ad esempio il cubismo e il dada. Il tratto caratteristico delle avanguardie era l’attenzione per tutto ciò che era moderno e in qualche modo simbolo del progresso: essendo un movimento artistico, quindi, questo comportava un rinnovamento completo dello stile, dei materiali e dei soggetti delle opere. Inoltre c’era grande attenzione su temi come la virilità maschile (legata alla teoria del superuomo del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche) e la guerra, intesa come scontro e vittoria del più forte sui deboli: il movimento ebbe legami con il partito fascista e la dittatura di Mussolini.
La mostra sul futurismo al Guggenheim. Ha aperto a New York e continuerà fino a settembre: sono esposte molte opere importanti e se ne parla benissimo.
Domenica, alla vigilia del discorso di Fini a Mirabello, un giornalista di Libero (o due?) aveva consegnato al parlamentare di Futuro e Libertà Enzo Raisi le firme raccolte dal suo giornale dei lettori che avevano aderito alla richiesta di dimissioni di Gianfranco Fini. L’informale cerimonia di consegna era avvenuta fuori dal ristorante dove Fini era a pranzo con alcuni parlamentari, e le agenzie avevano parlato genericamente di “firme” o di “alcuni scatoloni”. Al Secolo però oggi mettono in dubbio la concretezza delle asserzioni di Libero sulla quantità di lettori che avrebbero effettivamente aderito alla campagna contro Fini. Un articolo di Luca Maurelli racconta l’apertura dello scatolone, uno.
Il pacco di Libero era un pacco. Per il Secolo le migliaia di firme raccolte dal giornale contro Fini sono poco convincenti.
Venerdì 20 marzo il ministero della Salute ha emesso un’ordinanza con alcune nuove restrizioni agli spostamenti per rallentare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2). Le restrizioni riguardano principalmente le uscite dalle proprie case e la chiusura di «parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici». Negli ultimi giorni si era inoltre parlato della possibilità che venissero introdotte riduzioni degli orari di apertura dei supermercati e degli altri esercizi commerciali che vendono alimenti: queste limitazioni alla fine non sono state introdotte. La richiesta di ridurre gli orari dei supermercati era stata fatta, tra gli altri, dai tre maggiori sindacati che rappresentano i lavoratori del commercio (Filcams, Fisascat e Uiltucs), che insieme al personale sanitario e agli altri lavoratori dei servizi essenziali sono tra le persone attualmente più esposte al contatto con altre persone e quindi, potenzialmente, al contagio. Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, aveva chiesto che i supermercati fossero chiusi la notte e nei fine settimana.
La questione degli orari dei supermercati. Sindacati e regioni chiedono di limitare le aperture, per proteggere i lavoratori e avere meno scuse per uscire di casa, ma altri temono che aumenterebbero folla e code.
Auguste Rodin, scultore e pittore francese, è il protagonista del doodle di Google di oggi. Al posto del tradizionale logo della società, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che mostra Il pensatore, l’opera più conosciuta di Rodin, per ricordare i 172 anni della sua nascita e il suo ruolo nell’arte del diciannovesimo secolo. François-Auguste-René Rodin nacque il 12 novembre del 1840 a Parigi. Suo padre, Jean-Baptiste, era un impiegato presso gli uffici di polizia della città. Rodin iniziò fin da bambino a mostrare una particolare inclinazione per il disegno e frequentò la Petite Ècole, dove studiò disegno e pittura. Lasciò la scuola nel 1857, anche in seguito alle divergenze con alcuni docenti che prediligevano la corrente neoclassica da cui Rodin si era presto emancipato sviluppando nuovi stili. Nei vent’anni successivi lavorò principalmente come artigiano e decoratore.
Chi era Auguste Rodin. Lo scultore francese del "Pensatore" è il protagonista del doodle di Google di oggi per ricordare i 172 anni della sua nascita.
Venerdì 18 dicembre il consiglio di amministrazione di ITA (Italia Trasporto Aereo), la società di proprietà del ministero dell’Economia e delle Finanze che controlla Alitalia, dovrà approvare il nuovo piano industriale della compagnia aerea. Non si conoscono ancora ufficialmente i dettagli del piano, ma negli ultimi giorni i giornali hanno pubblicato diverse indiscrezioni, provenienti dal ministero dell’Economia, sulle misure di rilancio. Il piano industriale, dopo l’approvazione del Cda di ITA, dovrà essere inviato al parlamento entro il 21 dicembre, per poi essere esaminato dalle commissioni competenti che avranno trenta giorni per dare risposte sul progetto. La nazionalizzazione di Alitalia era arrivata con lo stanziamento di circa 3 miliardi di euro previsto nel “decreto rilancio” in cui il governo, senza mai citare Alitalia, scriveva che i fondi erano necessari per la «costituzione di una compagnia aerea» che fosse «interamente controllata dal ministero dell’Economia». La nazionalizzazione era avvenuta attraverso il passaggio del controllo di Alitalia a ITA, costituita l’11 novembre scorso e iscritta nel registro delle imprese il 16 dello stesso mese. Il governo aveva nominato Fabio Lazzerini (già capo capo del business di Alitalia) e Francesco Caio (ex amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane) rispettivamente nuovo amministratore delegato e nuovo presidente della società.
Come sarà la nuova Alitalia. Il nuovo piano industriale prevedrebbe un dimezzamento degli aerei e del personale, oltre a una riduzione delle rotte.
Lunedì la Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa statunitense che si occupa anche della sicurezza e dell’approvazione dei farmaci, ha approvato in via definitiva la somministrazione del vaccino contro il coronavirus di Pfizer-BioNTech a tutte le persone che hanno più di 16 anni. La decisione della FDA supera l’autorizzazione per il solo utilizzo di emergenza del vaccino e pertanto potrebbe avere notevoli conseguenze sia sull’andamento della campagna vaccinale sia sull’obbligo di vaccinazione del personale di ospedali, scuole e uffici pubblici, tra gli altri. La questione dell’approvazione in via definitiva del vaccino di Pfizer-BioNTech – il primo a essere autorizzato per l’uso di emergenza negli Stati Uniti a dicembre – era stata al centro di ampie discussioni nel dibattito sui vaccini nel paese. Dopo l’iniziale successo della campagna vaccinale, in primavera negli Stati Uniti si era iniziato a osservare un certo rallentamento dovuto almeno in parte agli scettici e agli indecisi, tra cui anche coloro che esitavano perché il vaccino aveva soltanto un’autorizzazione d’emergenza.
Gli Stati Uniti hanno approvato in via definitiva il vaccino di Pfizer-BioNTech. La decisione della Food and Drug Administration era molto attesa, e il governo spera che convinca molti indecisi a vaccinarsi.
Sul nuovo film di Nanni Moretti, previsto per primavera 2011, le anticipazioni giornalistiche hanno evocato delle affinità tra la storia del papa contemporaneo in crisi rispetto al suo ruolo e la figura storica di papa Celestino V. Per non arrivare impreparati alle discussioni dell’anno prossimo, ammesso che le affinità ci siano davvero, abbiamo ricostruito quel che c’è da sapere sul breve pontificato del 1294. Pietro Angeleri da Morrone nacque in una famiglia contadina del Molise, penultimo di dodici figli, intorno al 1210. Visse la maggior parte dei suoi anni da eremita, interrompendo l’isolamento solo in poche occasioni: per prendere i voti sacerdotali a Roma intorno ai vent’anni, per formare una congregazione benedettina e, nell’inverno del ’73, per andare a piedi fino a Lione a impedire che il secondo Concilio di Lione sopprimesse l’ordine da lui fondato. Dopo essere riuscito a salvare la congregazione, Pietro tornò in Italia e nei vent’anni successivi la sua vita eremitica proseguì. Quando intorno agli ottantacinque anni il sacerdote fu pronto ad accogliere la morte, successe qualcosa di inatteso: dopo due anni e mezzo di discussioni il Conclave decise all’unanimità di incoronarlo Papa.
Il gran rifiuto. La storia di papa Celestino V, evocata dai giornali a proposito del nuovo film di Nanni Moretti.
La persona che il mese scorso ha comprato il quadro Salvator Mundi per circa 450 milioni di dollari, cifra che ne ha fatto l’opera d’arte più costosa al mondo, è un semisconosciuto principe saudita che non ha precedenti come collezionista d’arte, non ha fonti note di reddito ma risulta essere amico e socio del principe erede, Mohammed bin Salman. Si chiama Bader bin Abdullah bin Mohammed bin Farhan al-Saud, ha scritto il New York Times. L’acquisto è arrivato proprio nei giorni delle operazioni di indagine e arresto di moltissimi membri della classe dirigente saudita, descritte da bin Salman come un’operazione contro la corruzione e le grandi ricchezze. Il New York Times ha visto dei documenti relativi all’acquisto ma la casa d’aste Christie’s non ha confermato né smentito l’identificazione del compratore. Salvator Mundi ha una storia complicata. Dopo essere stato creduto perso per moltissimo tempo, è stato ritrovato nei primi anni Duemila e venduto una prima volta per meno di 10.000 dollari nel 2005. Da lì in poi – una volta restaurato e autenticato – è stato comprato e venduto più volte da collezionisti e commercianti d’arte, per prezzi sempre più alti. A Christie’s è stato dato dal 50enne ricco imprenditore e collezionista russo Dmitry Rybolovlev, che a sua volta lo aveva comprato nel 2014 dal commerciante d’arte francese Yves Bouvier in un affare da 1 miliardo di dollari per 38 opere d’arte. Il prezzo stimato all’epoca era stato di 127 milioni di dollari, mentre Bouvier lo aveva pagato circa 50 milioni di dollari in meno nel 2013.
Il compratore all’asta del “Salvator Mundi” di Leonardo da Vinci è un semisconosciuto principe saudita.
Per tutti gli italiani che stasera dovranno rimanere a casa (cioé quasi tutti), una delle attività principali sarà la visione di qualcosa su qualche schermo. Su qualche canale televisivo, magari guardato da un computer, o su qualche servizio di streaming, magari guardato da qualche Smart TV. Qui avanti ci sono sette consigli di cose da guardare stasera: in tv, su un computer, su un tablet e se vi pare pure sullo smartphone (nessuno vi giudicherà e David Lynch non lo saprà mai). Qualcosa arriva da quella che quelli bravi chiamano televisione lineare (i canali, con gli orari di programmazione e le pubblicità in mezzo), il resto è scelto tra i nuovi arrivi dei principali servizi di streaming (che non hanno orari e quasi mai pubblicità). Ulisse – “Alla corte di Sissi”, dalle 21.35 su Rai 1 Non è uno strano cross-over tra il noto personaggio della mitologia greca e la famosa imperatrice asburgica. È una replica dell’apprezzato programma di approfondimento e racconto storico di Alberto Angela, dedicato a Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, «dal matrimonio a Vienna con l’imperatore Francesco Giuseppe fino alla drammatica morte nel 1898 a Ginevra per mano di un anarchico italiano». Due cose interessanti da sapere su colei che è passata alla storia come la “principessa Sissi” sono che non fu mai principessa e che sembra che nessuno la chiamasse Sissi.
Visto che bisogna stare in casa. Sette cose da guardare stasera, in TV o in streaming.
Sul Corriere della Sera di oggi Luigi Ferrarella scrive di come ormai ciascuna sentenza su Silvio Berlusconi sia percepita sempre come “decisiva”, la prossima più della precedente. È stato così per quella di mercoledì scorso sul legittimo impedimento, è così oggi per quella sul caso Ruby, e sarà così per quelle che arriveranno sul “lodo Mondadori”, e sui diritti tv Mediaset. Il problema, scrive Ferrarella, è che l’attesa delle sentenze è diventata un pretesto usato dalla politica per non rispondere delle proprie responsabilità, e fallimenti. Oggi la sentenza Ruby, mercoledì scorso la Consulta sul legittimo impedimento, giovedì prossimo la Cassazione civile sul lodo Mondadori, a fine anno la Cassazione penale sui diritti tv Mediaset: il nuovo gioco di società è l’attesa sempre di una qualche altra sentenza «decisiva» per Berlusconi e quindi – si dice – per l’equilibrio del governo Letta che si regge sul suo appoggio.
Sentenze decisive che non lo erano. La "mitologica attesa" della prossima sentenza su Berlusconi, scrive Luigi Ferrarella sul Corriere, ignora quelle degli ultimi 15 anni e le altre che arriveranno.
Il 97 per cento degli insegnanti a cui è stata proposta una cattedra sulla base del piano di assunzioni contenuto nella riforma della scuola recentemente approvata ha accettato il nuovo posto di lavoro. In tutto saranno assunti 8.532, mentre 244 precari hanno rinunciato al posto, esplicitamente oppure non rispondendo all’offerta. Circa settemila tra i nuovi assunti dovranno cambiare città, muovendosi da sud verso nord e in particolare dalla Sicilia verso la Lombardia, e dalla Campania verso il nord e il Lazio. Su questo punto c’erano state diverse polemiche nelle scorse settimane da parte di alcuni sindacati degli insegnanti che avevano accusato il governo di “deportazione”. Alcuni aveva ipotizzato che il piano di assunzioni potesse fallire, poiché molti insegnanti avrebbero rifiutato cattedre troppo lontane.
I dati sugli insegnanti precari e la riforma della scuola. Il 97 per cento degli insegnanti a cui è stata proposta una cattedra ha accettato, anche in una città diversa da quella di residenza.
Il ghepardo, l’animale più veloce sulla terraferma, rischia l’estinzione e si trova in una situazione molto più pericolosa di quanto si credeva in precedenza, secondo uno studio pubblicato di recente dalla Zoological Society of London in collaborazione con la Wildlife Conservation Society. In tutto il mondo restano meno di 7.100 ghepardi, in gran parte concentrati nell’Africa meridionale e secondo lo studio, nel solo Zimbabwe i ghepardi sono diminuiti dell’85 per cento nel giro di dieci anni. I ricercatori chiedono che l’animale venga classificato non più come “vulnerabile”, ma in “pericolo di estinzione”, anche se salvaguardare la specie non è una cosa semplice I ghepardi sono felini carnivori che vivono in Africa, in particolare nella parte meridionale del continente. Un tempo occupavano anche gran parte del Medio oriente e del subcontinente indiano, ma oggi in tutta Asia è sopravvissuta soltanto una comunità di meno di cinquanta animali nel nord dell’Iran. Si stima che gli animali occupino un’area pari al 9 per cento dell’estensione del territorio che abitavano soltanto un secolo fa.
I ghepardi rischiano di estinguersi. Secondo un nuovo studio ne restano meno di 7.100 in tutto il mondo e salvaguardarli non è una cosa semplice.
L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato ricoverato in ospedale da lunedì 22 marzo a mercoledì 24: ha effettuato alcuni esami al San Raffaele di Milano, in regime di day hospital, ed è stato dimesso mercoledì pomeriggio. Il ricovero era stato annunciato mercoledì mattina dal suo avvocato Federico Cecconi all’inizio dell’udienza del “processo Ruby Ter” in cui Berlusconi è accusato di aver corrotto alcune testimoni del “processo Ruby” per ottenere che non parlassero.
Silvio Berlusconi è stato ricoverato in ospedale da lunedì a mercoledì.
L’unico confronti tra i candidati alla segreteria del Partito Democratico – Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti – si terrà giovedì 28 febbraio alle 13 e si potrà seguire in diretta su Sky TG24, che è visibile anche sul canale 50 del digitale terrestre. Il confronto sarà condotto da Fabio Vitale e sarà trasmesso in replica alle 20.30. Il sito di Sky TG24 ha spiegato che il regolamento del confronto «sarà condiviso in un incontro tra i portavoce, i rappresentanti dei candidati e la redazione di Sky TG24». Weekly Post #10 – E allora il PD?
L’unico confronto tra i candidati alle primarie del PD andrà in onda su Sky TG24 alle 13 di giovedì 28 febbraio.
A Lampedusa sono stati fatti sbarcare 64 migranti che si trovavano a bordo della Mare Jonio, la nave del progetto umanitario Mediterranea che mercoledì mattina aveva soccorso circa cento persone al largo della Libia e questa mattina era arrivata al largo dell’isola siciliana. Tra le persone sbarcate ci sono 22 bambini, i loro familiari e i «naufraghi più vulnerabili»; sono arrivati a Lampedusa a bordo di una motovedetta della Capitaneria di Porto, autorizzata dal ministero dell’Interno. Le operazioni di trasbordo dalla Mare Jonio alla motovedetta sono state complicate dal mare mosso; le condizioni meteorologiche hanno peggiorato la situazione sulla nave, creando disagi a molti migranti. Nonostante il ministero dell’Interno abbia autorizzato lo sbarco di donne, bambini e malati, non ha permesso l’ingresso nelle acque territoriali della Mare Jonio con gli altri 34 migranti rimasti a bordo.
64 migranti a bordo della nave Mare Jonio sono stati fatti sbarcare a Lampedusa.
Da lunedì 21 ottobre è attivo a Roma il servizio di bike sharing di Uber, la società americana nota per i servizi di autonoleggio con tassista e di consegna di cibo a domicilio. Si chiama Uber Jump ed era stato annunciato qualche giorno fa dalla sindaca Virginia Raggi con un video su Facebook. Roma è la prima città italiana in cui è stato introdotto il servizio: le biciclette disponibili sono 700, e sono tutte elettriche, cioè dotate di pedalata assistita. Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare a 2.800, con le quali si potrà circolare all’interno di un’area di 57 chilometri quadrati. Il servizio costerà 20 centesimi al minuto, mentre lo sblocco della bici costerà 50 centesimi. Le bici sono “free floating”, si possono cioè parcheggiare quasi ovunque e non sono previste stazioni dedicate: sono dotate di un lucchetto con le quali Uber consiglia di legarle a una rastrelliera o supporti simili. Finora Roma era sostanzialmente priva di un vero servizio di bike sharing, da quando a ottobre dello scorso anno oBike cominciò a ritirare le proprie biciclette da molte città d’Italia, Roma compresa. Il servizio di noleggio di biciclette del comune, invece, è inattivo dal 2013.
A Roma è stato attivato Uber Jump, il servizio di bike sharing elettrico di Uber.
Massimo Adriatici, l’assessore alla sicurezza del comune di Voghera (provincia di Pavia), è da martedì sera agli arresti domiciliari. È stato fermato dai carabinieri dopo che alle 22.15, in piazza Meardi, nel centro di Voghera, aveva sparato un colpo di pistola uccidendo Youns El Bossettaoui, un cittadino marocchino trentanovenne: l’accusa nei suoi confronti è di eccesso colposo di legittima difesa. La sindaca Paola Garlaschelli ha fatto sapere che Adriatici si è “autosospeso” dalla giunta. Secondo le prime ricostruzioni, tra i due uomini sarebbe iniziata una lite fuori dal bar Ligure, all’angolo con corso XXVII Marzo, dopo che Adriatici si era rivolto a Bossettaoui intimandogli di smettere di dare fastidio ad alcuni passanti. La lite sarebbe salita di tono fino a che Adriatici ha sparato con la sua pistola. Bossettaoui, ferito, non sembrava inizialmente essere in condizioni disperate, ed è stato trasportato in codice giallo all’ospedale di Voghera. Poi però le sue condizioni si sono aggravate molto velocemente fino a che, poco prima delle due del mattino, è stata dichiarata la morte.
L’assessore alla sicurezza di Voghera ha ucciso un uomo in piazza. L'uomo era un cittadino marocchino: Massimo Adriatici, della Lega, sostiene di avere sparato accidentalmente dopo una spinta.
Costa Crociere ha raggiunto un accordo per il pagamento di un indennizzo a diverse decine di sopravvissuti di nazionalità francese al naufragio della Costa Concordia, la nave naufragata lo scorso 13 gennaio a poca distanza dall’isola del Giglio. La notizia è stata data ieri all’agenzia di stampa AFP da un avvocato coinvolto nel caso, Bernard Courtois. Costa Crociere, di proprietà della società statunitense Carnival Corporation, ha pagato pochi giorni fa 9.000 euro a testa a 235 sopravvissuti al disastro, per un totale di oltre 2 milioni di euro. L’accordo, ha specificato il legale, non impedisce altre azioni legali in futuro da parte dei sopravvissuti. Al momento del naufragio, la nave trasportava circa 4250 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Di questi, 456 erano francesi.
Costa Concordia, i nuovi risarcimenti. L'azienda ha versato 9.000 euro a ognuno dei 235 sopravvissuti francesi che non avevano accettato il primo accordo.
La metropolitana di Stoccolma, in Svezia, è nota per le sue mostre di opere d’arte in 90 delle sue 100 stazioni: nelle ultime settimane se ne parla soprattutto per le critiche alla mostra della stazione di Slussen, dovute al fatto che in alcune delle immagini in mostra sono disegnate donne con le mestruazioni. Le immagini sono disegni dell’illustratrice Liv Strömquist, autrice di libri illustrati satirici e spesso influenzati da temi femministi. Le mestruazioni sono ancora un argomento tabù per molte persone, qualcosa da nominare con giri di parole o da non nominare affatto, e soprattutto da non mostrare. Non è la prima volta che se ne parla negli ultimi anni: è già capitato che delle pubblicità fossero criticate per la stessa ragione o delle fotografie fossero rimosse da Instagram.
Le illustrazioni con le mestruazioni nelle metropolitana di Stoccolma. Secondo alcuni sono «disgustose» o comunque inopportune; l'autrice dice che dimostrano che c'è ancora un tabù di cui parlare.
Lo scorso 14 maggio l’artista brasiliano Paulo Ito ha pubblicato sul suo profilo Flickr la foto di un murale che ha realizzato sul cancello di una scuola di San Paolo, in Brasile: raffigura un bambino affamato seduto a tavola davanti a un piatto che contiene solo un pallone da calcio. La foto del murale negli ultimi giorni è circolata moltissimo in rete e soprattutto in Brasile, dove il governo è stato molto criticato per aver speso enormi cifre nella costruzione delle infrastrutture per i Mondiali di calcio e per non aver investito le risorse in programmi di welfare, dato che vaste fasce della popolazione ancora vivono in povertà. (l’immagine si ingrandisce con un clic)
Il murale contro i Mondiali di San Paolo. Raffigura un bambino affamato con davanti solo un pallone da calcio, in Brasile circola moltissimo.
Il 20 luglio nello zoo di Hannover, in Germania, sono nati dieci “maialini pancia a tazza”, noti anche come maialini nani vietnamiti. I maiali sono stati partoriti dalla stessa madre, Mairanne, e il fotografo di Getty Images Jochen Luebke li ha fotografati mentre giocano e passeggiano all’interno della loro recinzione. I maiali nani sono una razza di maiali proveniente dal Vietnam: hanno dimensioni ridotte rispetto alle altre ma una volta adulti arrivano comunque a pesare tra i 40 e i 90 chili. Sono stati a lungo studiati dalla ricerca scientifica e dagli anni Ottanta, soprattutto negli Stati Uniti, sono allevati anche come animali domestici.
I maiali nani in Germania – foto. Sono 10 e sono nati un mese fa nello zoo di Hannover.
Il 24 luglio Alex Zanardi è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano a causa dell’instabilità delle sue condizioni cliniche. Zanardi, campione paralimpico, aveva riportato diversi traumi in un incidente avvenuto durante una gara di handbike tenutasi nel comune di Pienza, in provincia di Siena, lo scorso 19 giugno. Dopo aver subito tre interventi chirurgici presso l’ospedale di Siena, il 21 luglio era stato trasferito all’ospedale Valduce di Costa Masnaga (Lecco), per seguire un percorso di riabilitazione. Il trasferimento presso il San Raffaele è stato comunicato da Claudio Zanon, direttore sanitario dell’ospedale Valduce, dove il quadro clinico di Zanardi è stato esaminato dal Dr. Franco Molteni, responsabile del dipartimento di riabilitazione specialistica Villa Beretta, una struttura afferente al Valduce. Zanon ha anche detto che «non verranno rilasciate ulteriori informazioni sul caso».
Alex Zanardi è stato trasferito all’ospedale San Raffaele di Milano, in condizioni instabili.
Si è conclusa la Settimana della moda di New York, la New York Fashion Week: era iniziata il 6 settembre aprendo la stagione in cui i più importanti marchi di moda al mondo presentano le loro collezioni per la primavera/estate 2019; ora le sfilate proseguiranno a Londra, Milano e Parigi, dove termineranno il 3 ottobre. È stata una Settimana di “alti e bassi”, come ha scritto la rivista di moda Business of Fashion (BoF): nessuna collezione ha stupito più di tanto la stampa e molte si sono rivelate un po’ «banali» – come quella di Tom Ford, sempre secondo BoF – già viste – come quella di Alexander Wang, definita «cocciutamente dimessa» dal New York Times – o poco incisive sul presente. Ha fatto eccezione la collezione di intimo Savage X Fenty disegnata da Rihanna, di cui si è parlato non tanto per i capi quanto per le modelle che li indossavano, perché avevano corpi tutti diversi tra loro: bianchi, neri, asiatici, grassi, magri, muscolosi, ricoperti da cicatrici e smagliature e due col pancione in evidenza.
Gli alti e bassi della moda a New York. Cos'ha pensato la stampa specializzata degli squali alla sfilata di Calvin Klein, delle modelle sotto la pioggia di Rodarte e delle altre cose viste sulle passerelle.
A Roma e nel vicino comune di Anzio nelle ultime settimane sono stati registrati 17 casi accertati di chikungunya, una malattia virale che viene trasmessa dalla puntura di alcune specie di zanzara e che dà sintomi simili a quelli dell’influenza, in alcuni casi con forti dolori articolari e altre complicazioni. La Regione Lazio, responsabile della gestione della sanità, e le ASL interessate hanno avviato piani e provvedimenti per contenere la malattia ed evitare che si diffonda ulteriormente tra la popolazione, complice la relativa facilità della trasmissione dovuta alla presenza delle zanzare. Per ridurre i rischi, ieri è stato disposto il blocco delle donazioni di sangue presso la ASL 2 che ha la competenza sull’area sud-est di Roma, dove vivono circa 1,2 milioni di persone. Cos’è la chikungunya La parola chikungunya deriva dal makonde, una lingua usata da un gruppo etnico nel sud-est della Tanzania e nel nord del Mozambico, e letteralmente significa “che piega” o “che contorce”. Il termine fu utilizzato per definire la malattia durante un’epidemia in Tanzania nei primi anni Cinquanta: un sintomo ricorrente sono i forti dolori alle articolazioni che ne limitano i movimenti, al punto da spingere i pazienti a restare immobili in scomode posizioni per compensare un minimo il dolore. I primi casi di chikungunya in Italia furono registrati nell’estate del 2007 in Emilia-Romagna, con un’epidemia che portò ad almeno 130 infezioni. Il virus era stato trasmesso principalmente dalla zanzara tigre (Aedes albopictus), con esemplari che avevano morso persone infette e avevano poi trasferito il virus mordendone altre fino ad allora sane. A oggi non è comunque escluso che ci possano essere rari casi di contagio diretto tra esseri umani, ma il tema è ancora dibattuto.
Che cos’è la chikungunya. Le cose da sapere sulla malattia virale che ha portato alla sospensione delle donazioni di sangue in parte di Roma e Anzio, dove ci sono stati 17 casi.
Da lunedì 2 settembre è entrata in vigore in Italia una nuova tassa sulle transazioni finanziarie ad alta frequenza (HFT, high-frequency trading): diversi quotidiani finanziari, come il Financial Times, l’hanno definita il primo caso di una tassa simile nel mondo. Il Sole 24 Ore l’ha chiamata “la Tobin Tax all’italiana”, riferendosi alle forme di tassazione delle transazioni finanziarie di cui si è tornato a parlare – anche a livello di Unione Europea – nei mesi più complicati della crisi economica e all’idea più celebre dell’economista e premio Nobel James Tobin. La tassa che entra in vigore oggi fa parte di un piano ideato dal governo Monti e previsto dalla Legge di stabilità per il 2013, approvata alla fine dello scorso anno. A partire da marzo 2013, le transazioni che riguardavano le azioni hanno cominciato ad essere tassate e questo ha permesso di osservare alcuni effetti della nuova tassa sul mercato. Da oggi la tassa si è estesa anche alle operazioni con i derivati e all’HFT.
La “Tobin Tax all’italiana”. È entrata in vigore una nuova tassa sulle transazioni finanziarie e in particolare sul "trading ad alta frequenza": è la prima nel mondo nel suo genere.
La scorsa estate quelli di Mediaset si dimenticarono di rinnovare il dominio mediaset.com, che rimandava verso mediaset.it, e ora ne pagano le conseguenze. Scaduti i 30 giorni di tolleranza, entro i quali il proprietario di un dominio ha la possibilità di recuperarlo, l’indirizzo web fu acquistato da una società che rileva domini scaduti e li mette all’asta. Mediaset.com fu così venduto a Didier Madiba, un residente del Delaware, che qualche settimana dopo l’acquisizione fu chiamato in causa dalla società italiana, determinata a rientrare in possesso del proprio dominio. Mediaset presentò ricorso all’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO), l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che incoraggia l’attività creativa e si occupa di tutelare la proprietà intellettuale nel mondo. I legali di Mediaset sostennero che la registrazione fu effettuata in malafede, utilizzando tra le altre cose un nome che è chiaramente legato al marchio registrato della società in diverse parti del mondo. L’azienda della famiglia Berlusconi ricordò anche che Madiba non aveva alcun diritto a utilizzare il nome di Mediaset. La malafede, secondo i legali, stava poi nel fatto che il dominio non veniva utilizzato per alcun particolare scopo.
Mediaset ha perso Mediaset.com. Aveva dimenticato di rinnovare il dominio e il nuovo proprietario dell'indirizzo è titolato a tenerlo per sé, dice una sentenza.
Mercoledì 14 dicembre, alcuni dei più importanti dirigenti delle società tecnologiche statunitensi hanno partecipato a un incontro con il presidente eletto Donald Trump, organizzato presso la Trump Tower a New York. La riunione era molto attesa perché nel corso della campagna elettorale Trump aveva usato, in più occasioni, toni sprezzanti nei confronti di alcune aziende della Silicon Valley, dimostrando uno scarso interesse per una delle risorse più importanti per l’economia del paese. I toni durante l’incontro sono stati molto più moderati e diplomatici, anche se era evidente l’imbarazzo e il disagio di alcuni partecipanti. Tra gli ospiti alla Trump Tower c’erano: Jeff Bezos (CEO di Amazon), Larry Page (CEO di Alphabet), Tim Cook (CEO di Apple), Satya Nadella (CEO di Microsoft), Elon Musk (CEO di Tesla e SpaceX), Brian Krzanich (CEO di Intel) e Sheryl Sandberg (direttore operativo di Facebook). Alcuni di loro hanno inoltre avuto la possibilità di avere un incontro in privato con Donald Trump, su richiesta dello stesso presidente eletto.
Che faccia fare, con Trump. I capi delle più grandi aziende tecnologiche americane – Tim Cook, Jeff Bezos, Elon Musk, etc – lo hanno incontrato, tra qualche visibile imbarazzo.
Il doodle di Google di oggi è dedicato alla genetista britannica Anne McLaren, considerata una delle più importanti scienziate del XX secolo nell’ambito della biologia dello sviluppo, il cui lavoro fu fondamentale per lo sviluppo delle tecnologie per la fecondazione in vitro: oggi avrebbe compiuto 94 anni. McLaren nacque a Londra il 26 aprile del 1927. Da bambina ebbe un piccolo ruolo nel cinema, quando recitò nel film di fantascienza del 1936 La vita futura (Things to Come) di William Cameron Menzies, tratto da un romanzo di H. G. Wells. In una scena, ambientata nel futuro, il personaggio che interpretava suo nonno le parlava del progresso raggiunto dalla tecnologia spaziale grazie a cui erano stati portati i topi sulla Luna. Nel corso degli anni, McLaren ha ricordato come quella esperienza avesse contribuito a far nascere in lei l’amore per la scienza.
Chi era Anne McLaren, protagonista del doodle di oggi. È stata una delle più importanti scienziate del XX secolo, nota soprattutto per i suoi studi sulla fecondazione in vitro: oggi avrebbe compiuto 94 anni.
Dal 23 ottobre al primo novembre si svolgono a Palmas, capitale dello Stato di Tocantins, in Brasile, i primi “Giochi mondiali dei popoli indigeni” (I World Indigenous Games), ai quali partecipano 2.000 atleti provenienti da 30 diversi paesi. I Giochi indigeni sono nati nel 1991 e vi partecipano tribù provenienti dal Brasile o da varie zone dell’Amazzonia: quest’anno per la prima volta la competizione è stata aperta anche a tribù indigene provenienti da altre parti del mondo, come Mongolia, Etiopia e Nuova Zelanda (tutti i continenti tranne l’Europa sono rappresentati). Gli sport sono divisi in tre categorie − occidentali, dimostrativi e d’integrazione − e a tutti i partecipanti vengono assegnate delle medaglie di legno, semi e altri elementi naturali. Ogni tribù si esibisce in una pratica tradizionale: ci sono diverse forme di lotta, tiro con l’arco (sia con le dita delle mani che con quelle dei piedi), tiro alla fune, canoa, gare con tronchi e lo xikunahity, uno sport che somiglia al calcio ma i cui giocatori possono spostare la palla soltanto colpendola di testa e strisciando a terra. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto dei primi “Giochi mondiali dei popoli indigeni”, in Brasile. Tiro alla fune, lancio del giavellotto, tiro con l'arco e lo xikunahity, una specie di calcio: andranno avanti fino al primo novembre.
Questa settimana valeva sicuramente la pena fotografare gli attori alla prima mondiale di Animali fantastici – I crimini di Grindelwald, il secondo dei cinque nuovi film ambientati nello stesso mondo delle storie di Harry Potter: c’erano Jude Law, Zoë Kravitz, Eddie Redmayne e Ezra Miller, che ha attirato su di sé molte attenzioni per come era vestito. Altri attori fotografati bene di questa raccolta vengono dalla cerimonia per la stella sulla Hollywood Walk of Fame per Michael Douglas, che era in compagnia del padre Kirk e della moglie Catherine Zeta-Jones, oltre che dell’attrice Jane Fonda. Poi Bill Gates, Brad Pitt, Courtney Love, due signore che guardano nella loro borsa, Alessandro Michele di Gucci e Wes Anderson che inaugura una mostra da lui curata. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Brad Pitt, Courtney Love, Wes Anderson, Bill Gates e Zoë Kravitz, tra quelli da fotografare in settimana.
Con un comunicato diffuso ieri alle agenzie di stampa, il Partito Democratico ha annunciato di avere nominato 20 responsabili di alcuni temi che collaboreranno con la segreteria del partito. I nuovi responsabili saranno in tutto 40 – 20 donne e 20 uomini – e si riuniranno per la prima volta mercoledì 26 luglio. Il PD ha anche diffuso la lista delle 20 donne che hanno ricevuto un incarico: la nomina più curiosa è quella assegnata alla deputata Titti Di Salvo, diventata responsabile “mamme” del partito (due mesi fa Renzi aveva spiegato che le “mamme” dovevano diventare una delle priorità del partito). Sono stata nominata responsabile #mamme del @pdnetwork Molto contenta di proseguire il lavoro su #maternitàliberascelta. A partire da lunedì
Il PD ha nominato la “responsabile mamme” del partito, la deputata Titti Di Salvo.
Questa settimana è successa una cosa rara: una categoria di commercianti ha organizzato uno sciopero internazionale contro una società di Amazon e in due giorni ha ottenuto esattamente ciò che chiedeva. I commercianti in questione, peraltro, non sono una categoria considerata particolarmente influente: si tratta dei librai antiquari. Tutto è cominciato dopo che AbeBooks, il sito di Amazon specializzato nella vendita di libri usati e rari, aveva annunciato che avrebbe smesso di lavorare con le librerie antiquarie di Corea del Sud, Polonia, Repubblica Ceca, Russia e Ungheria. I librai antiquari sono una categoria di commercianti i cui membri mantengono forti legami tra loro anche a livello internazionale: per questo quasi 600 librerie di 27 paesi hanno aderito allo sciopero, rimuovendo i loro libri dal catalogo di AbeBooks, per protestare in favore dei colleghi coreani, polacchi, cechi, russi e ungheresi.
Non fate arrabbiare i librai antiquari. Questa settimana hanno scioperato contro Amazon per proteggere la loro categoria ed è successa una cosa forse unica: hanno vinto.
Ogni giorno scrivete decine di URL (come ilpost.it) nella barra degli indirizzi del vostro browser per andare sui siti dove leggete le notizie, controllate le email, accedete all’home-banking e fate acquisti online. Ma è probabile che non siate a conoscenza del complesso sistema di nomi e numeri che fa funzionare tutto questo dietro le quinte: o della discussione sul piano globale su chi dovrebbe essere responsabile della supervisione di questo sistema quando il governo degli Stati Uniti smetterà di farlo, alla fine del 2015. Sapevate, per esempio, che il dominio .tv usato dai siti di televisioni e video è in realtà un dominio di primo livello nazionale (TLD) di Tuvalu, una piccola isola che si trova nell’oceano Pacifico? O che le vendite dei diritti su quel dominio per 50 milioni di dollari nel 1998 hanno permesso di finanziare diversi progetti e infrastrutture importanti per Tuvalu? O che .fm, una scelta sempre più popolare per i siti di radio in streaming, appartiene agli Stati Federati di Micronesia? O che fino al 1998 buona parte delle decisioni su questi temi era assunta da un solo ricercatore di informatica della University of Southern California?
Cosa succede quando scrivete vù vù vù punto ilpost punto it. La sorprendente storia del DNS, un grande elenco telefonico che amministra i domini di Internet, e che sta per cambiare.
Il 5 marzo alle Scuderie del Quirinale di Roma è stata inaugurata la mostra “Matisse Arabesque”, che sarà aperta fino al 21 giugno. Sono esposte oltre novanta opere del pittore e scultore francese: dipinti di nature morte, ritratti, paesaggi e acqueforti provenienti dai più importanti musei del mondo. Henri Matisse nacque il 31 dicembre 1869 a Le Cateau Cambrésis, un centro industriale di filati pregiati e morì a Nizza – dove aveva allestito il suo studio – il 3 novembre 1954. La mostra La mostra delle Scuderie del Quirinale si concentra soprattutto sull’influenza che l’Oriente ebbe sulle opere di Matisse, attraverso i colori e lo stile dell’arabesco: «La preziosità o gli arabeschi non sovraccaricano mai i miei disegni, perché quegli arabeschi fanno parte della mia orchestrazione del quadro», scrisse Matisse nel 1947 al critico Gaston Diehl. Nella maggior parte dei dipinti l’uso dei colori richiama la vivacità della cultura orientale: in “Gigli, Iris e Mimose” (dipinto di nature morte del 1913) i toni dell’azzurro e del verde assomigliano a quelli delle decorazioni presenti nelle ceramiche di epoca ottomana del XVI secolo, in cui la natura veniva rappresentata in modo simbolico. Altri dipinti si rifanno al “primitivismo” delle maschere e dei tessuti africani, di cui Matisse era appassionato: in questo caso i segni sono semplici e geometrici, come nel “Ritratto di Yvonne Landsberg” del 1914.
Matisse a Roma. Le opere del grande pittore e scultore francese esposte alle Scuderie del Quirinale fino al 21 giugno.
Uno dei temi di maggiore attualità, tra chi si segue le vicissitudini e le innovazioni nel campo sia dell’informazione che dei contenuti editoriali in genere su internet, è l’incertezza dei modelli di business basati sulla pubblicità e in particolare su quello che si chiama “display advertising” (ovvero fatto di elementi che compaiono sulle pagine di un sito, come i banner o i video): e che sostiene la quasi totalità dei siti di news e informazione, tra gli altri (anche il Post, per esempio). Ma dopo essere stato considerato l’unico meccanismo di ricavi economici solido e universale per molti anni (rispetto ad altri modelli dall’efficacia più rara e limitata, primi tra tutti quelli basati sui contenuti a pagamento per abbonati), il sistema dei contenuti gratuiti finanziato dalla pubblicità sta mostrando da oltre un anno nuove fragilità, che hanno alimentato un dibattito oggi assai vivace. Ne stanno scrivendo ormai non solo i siti di tecnologia ma anche quelli più generalisti: nei giorni scorsi per esempio il Guardian (o il New York Times), che si è concentrato su due aspetti che stanno diventando controproducenti e malvisti dagli utenti (un altro problema di cui si parla molto è l’abbassamento dei guadagni derivato dall’invadenza sempre maggiore di grandi concessionarie oligopolistiche della pubblicità, come Google e Facebook, che impongono ricavi sempre più esigui): sono la lentezza di caricamento delle pagine gravate di molti elementi pubblicitari “esterni” al sito, e l’invasività di cookies e introduzioni nella privacy degli utenti da parte degli inserzionisti o dei sistemi che gestiscono le inserzioni. John Naughton, l’autore dell’articolo, ha calcolato che caricando una pagina del sito del Daily Mail ben 31 “enti” diversi (tra cui Google, Amazon, Facebook, Pinterest, Doubleclick) raccolgono informazioni da quella visita. E ha riflettuto sul prezzo che gli utenti sono disposti a pagare per beneficiare gratis del lavoro di chi produce i siti di news e i loro articoli.
I banner tremano. Il dibattito più attuale e allarmato sui modelli di business dei siti web è diventato quello sulla crisi del "display advertising".
La “Venere dei Medici” (La Venere anatomica, Logos Edizioni) La parola che probabilmente usereste per commentare l’immagine qui sopra è “macabra”, o perlomeno “inquietante”: a molti sembrerà la scena di un film horror. All’epoca in cui venne realizzata, tra il 1780 e il 1782, questa donna in cera era considerata invece espressione della bellezza divina e insieme un utile modellino per capire com’è fatto davvero il corpo umano. È il più celebre esempio di “Venere anatomica”, qualcosa di simile ai contemporanei e asettici modelli anatomici, realizzata per evitare agli studenti di medicina e agli stessi medici di dissezionare i cadaveri per i loro studi, oltre che esposta al pubblico per istruirlo sul corpo umano.
Donne di cera scomponibili, con gli organi in bella vista. Un libro racconta la storia della "Venere anatomica", statue bellissime usate per studiare il corpo umano, che oggi sembrano inquietanti e macabre.
Il nuovo film della Pixar, Coco, esce il 28 dicembre, il nuovo Jumanji esce il primo gennaio, Tutti i soldi del mondo esce il 4 gennaio: ma ci sono già adesso un po’ di cose interessanti e popolari nelle sale, per quelli di voi che non vogliono sottrarsi al rito del cinema la sera di Natale o di Santo Stefano. Di seguito trovate l’elenco dei film con poche righe per ciascuno e il trailer, così vi fate un’idea prima di iniziare l’opera di persuasione nei confronti di amici e parenti. Wonder Racconta la storia di un bambino con una malformazione al viso e del suo complicato inserimento a scuola. I genitori sono Owen Wilson e Julia Roberts. Sta piacendo molto sia al pubblico che alla critica.
Cosa c’è al cinema a Natale. C'è "Wonder" di cui si parla molto bene, e poi tre cinepanettoni e diversi film d'animazione: i trailer e le cose da sapere.
Fino a questo momento sono 1.200 i metri cubi di carburante estratti dai serbatoi della Costa Concordia. Tutti sono stati estratti dai serbatoi di prua, che contengono il 67 per cento del carburante presente sulla nave, e nonostante i recenti allarmi le autorità assicurano che non ci sono “particolari anomalie” nei movimenti del relitto, che è dato da giorni per molto instabile. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha convocato per il primo marzo un vertice all’isola del Giglio per fare il punto sullo stato delle operazioni. Intanto ieri sono stati diffusi – non ufficialmente – i risultati della perizia tossicologica disposta dalla procura di Grosseto su Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia. I magistrati devono ancora ricevere la relazione ufficiale ma, secondo le agenzie di stampa, sono già in possesso di “comunicazioni informali”. Il professore che ha condotto la perizia, Marcello Chiarotti, ha detto all’ANSA che «gli accertamenti sui campioni biologici di Francesco Schettino sono stati conclusi e hanno prodotto risultati analitici utili per rispondere con certezza ai quesiti posti dalla procura. Gli esiti non lasciano alcun dubbio né alcuna nullità. C’è stato un problema marginale, che non inficia assolutamente il risultato dell’analisi. Potremo chiarire questo problema successivamente. Chi lavora nel nostro settore sa che ci possono essere problematiche del genere». Il problema a cui fa riferimento Chiarotti è la presenza di tracce di cocaina sull’esterno del campione di capelli, quindi non frutto di una assunzione della sostanza. L’ipotesi è che i capelli di Schettino possano essere stati toccati da qualcuno che a sua volta aveva toccato cocaina, o che lui abbia poggiato la testa su una superficie dove si trovavano residui di cocaina. La perizia tossicologica su capelli e urine fa escludere che abbia mai assunto stupefacenti.
Costa Concordia, le ultime notizie. Ci sono i risultati della perizia tossicologica su Francesco Schettino, e c'è una cosa da spiegare bene sulle "tracce di cocaina".
Si è appena conclusa la stagione delle Settimane della moda di New York, Londra, Milano e Parigi, dove i marchi più importanti hanno presentato le collezioni per la primavera/estate 2017. Le sfilate sono state centinaia, e migliaia le foto e i video che le hanno raccontate: immagini dal backstage con le modelle in attesa o mentre vengono truccate e pettinate, particolari degli abiti appesi sulle grucce, scenografie, invitati, altri giornalisti. Oltre ovviamente al momento della sfilata vero e proprio, con gli abiti sezionati e scomposti in particolari: un anello enorme, una borsetta, la piega di un tessuto, una spallina con il logo della casa di moda, e migliaia di scarpe, dalle forme, linee e altezze più svariate. E insieme a loro i piedi delle modelle, che sono tra gli strumenti più preziosi del mestiere. Sono forse la parte meno fotografata e più nascosta del loro corpo, che lo avvicina per qualche ferita e imperfezione a quello di noialtri: ogni tanto spunta un cerotto, qualche caviglia arrossata, un polpaccio irritato dalla ceretta, uno smalto leggermente sbavato o qualche dito che spunta in modo sgraziato dal sandalo.
I piedi delle modelle. Infilati in décolleté altissime o sandali rasoterra, arrossati e con qualche cerotto alla caviglia, e molto fotografati alle sfilate delle ultime Settimane della moda.
Il 23 dicembre il ministro della Cultura francese, Franck Riester, ha firmato un decreto per bloccare l’esportazione del Cristo deriso di Cimabue, una piccola tavola dipinta dal celebre pittore italiano duecentesco che si pensava perduta e per anni era stata appesa in una casa di Compiègne, a nord di Parigi, senza che la proprietaria ne conoscesse il valore. Alla fine d’ottobre l’opera era stata venduta all’asta per più di 24 milioni di euro a un acquirente di cui non è stata diffusa l’identità. Riester ha deciso di rifiutare il permesso di esportazione per trenta mesi: in questo periodo il Cristo deriso sarà considerato «tesoro nazionale» e lo stato francese potrà cercare i fondi per acquistarlo. Se riuscirà a farlo, la tavola si unirà alla collezione del Museo del Louvre, di cui fa già parte la Maestà di Cimabue.
La Francia ha bloccato l’esportazione dell’opera di Cimabue ritrovata quest’anno e venduta all’asta a ottobre.
Da che mondo è mondo – no, in realtà no – alla fine dell’anno il governo italiano vara un decreto legge soprannominato “milleproroghe”, che interviene su tutta una serie di materie e provvedimenti per i quali si rende necessario un differimento. Il fatto che quel provvedimento si chiami “milleproroghe” indica la quantità di questi differimenti, e nel tempo questo genere di decreti è stato molto criticato dalla stampa e dagli elettori: ci è finito dentro di tutto, nell’impossibilità di scandagliarlo con precisione. Anche il presidente della Repubblica ha spesso criticato l’uso dei cosiddetti “decreti omnibus”, dentro i quali finisce regolarmente qualsiasi cosa: l’anno scorso, poi, la conversione in legge da parte del Parlamento era stata parecchio travagliata e Napolitano si era parecchio arrabbiato, esprimendo la sua insoddisfazione con una lettera molto dura inviata all’allora PresdelCons, Silvio Berlusconi. Oggi il Consiglio dei ministri si è riunito e ha approvato un decreto legge che introduce sì qualche proroga ma tiene a precisare che “il Governo ha approvato un ridotto numero delle proroghe e, pertanto, il decreto non può più essere denominato “milleproroghe”. Sono stati infatti prorogati solo alcuni termini il cui differimento è risultato, dopo attenta istruttoria, assolutamente necessario per garantire efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, nonché operatività di strutture deputate a funzioni essenziali”. Le principali proroghe indicate dal governo sono queste.
Il decreto “milleproroghe” non c’è più? il governo fa sapere di avere approvato un decreto legge soltanto con i differimenti "assolutamente necessari": ecco quali.
Dal 4 marzo la quarta stagione di House of Cards è uscita tutta, dalla prima all’ultima puntata, su Netflix statunitense. Dalla mezzanotte del 4 marzo le prime due puntate della quarta stagione di House of Cards sono invece disponibili, anche on-demand, su Sky (ma solo in inglese). Il 9 marzo dalle 21.10 Sky Atlantic HD trasmetterà i primi due episodi della versione di House of Cards 4 doppiati in italiano. Che si scelga l’italiano o che si preferisca l’inglese, è comunque il momento giusto per ripassare le precedenti tre stagioni di House of Cards: sono 39 episodi, 13 a stagione. Succedono davvero un sacco di cose – omicidi, politica estera, intrighi di politica interna, rapporti sessuali a tre – e ci sono tanti personaggi da tenere a mente. Per arrivare preparati alla nuova stagione abbiamo raccolto in trenta foto le facce, le cose e le storie minime da sapere su House of Cards. Ogni immagine contiene una pezzo di trama. La seconda stagione inizia dall’immagine “13”, la terza dall’immagine “20”. Quando avete finito di leggere una didascalia, basta cliccare sull’immagine per passare alla successiva
“House of Cards” finora, in 30 immagini. Un ripassone di nomi, incarichi, intrighi e omicidi per arrivare preparati alla quarta stagione, che è già in onda in Italia.
È stata una settimana con diversi eventi drammatici e anniversari pesanti da ricordare: queste sono le cose più lette sul Post di questa settimana, insieme a qualche pezzo più di svago ma molto condiviso e commentato e a come Makkox ha letto il grande annuncio di Berlusconi e Alfano, pochi giorni fa. – Il terremoto in Emilia Il racconto della giornata in cui un terremoto di magnitudo 5.9 si è verificato vicino a Finale Emilia (Modena), alle 4.03 di domenica 20 maggio.
Sunday Post. Le 13 cose più lette sul Post di questa settimana: il terremoto in Emilia, chi era Robert Moog e il trucco per venire bene in foto.
Il nuovo iPhone 7 sarà presentato da Apple mercoledì prossimo, il 7 settembre, nel corso di un evento speciale che si terrà a San Francisco, in California: la presentazione è molto attesa dagli appassionati di cose tecnologiche e dagli analisti che tengono sotto controllo con interesse l’andamento dell’azienda, una delle più ricche al mondo. Come da tradizione, Apple non ha fatto sapere nulla sul suo nuovo modello di smartphone, ma negli ultimi mesi sui giornali e sui siti di tecnologia sono circolate molte informazioni, ottenute da fonti interne ad alcuni dei principali fornitori di Apple, che costruiscono materialmente i componenti dei suoi smartphone. Il nuovo iPhone 7 sarà esteticamente simile al modello precedente, ma con diverse migliorie all’interno: quest’anno Apple sembra essere intenzionata a rompere il classico ciclo per cui presenta un modello completamente nuovo e una sua miglioria l’anno seguente, forse in modo da poter presentare l’anno prossimo un iPhone molto diverso in occasione del suo decimo anno di esistenza. Nei nuovi smartphone di quest’anno ci saranno comunque diverse innovazioni, alcune delle quali attese da tempo. Design Stando alle fotografie non ufficiali circolate online, il nuovo iPhone 7 avrà un design tale e quale all’iPhone 6s, che a sua volta è uguale all’iPhone 6. Ci sarà qualche differenza, seppure marginale: le linee intorno al bordo del telefono e sul retro, in corrispondenza delle antenne, dovrebbero essere rimosse o per lo meno spostate in modo da essere meno invadenti; ci sarà probabilmente almeno un nuovo colore tra cui scegliere e il telefono sarà un po’ più sottile grazie alla rimozione dell’uscita audio per le cuffie (COSA?! Sì, ci arriviamo tra poco).
Come sarà fatto l’iPhone 7? fuori sarà simile all'attuale iPhone 6s mentre dentro cambierà molto, e soprattutto non ci sarà più l'ingresso per le cuffie: cosa sappiamo in attesa della presentazione del 7 settembre.