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IT100415 | Esame: IFI | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: EIA | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: espettorato | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: urinocoltura | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: BMI | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: fosfatasi | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: PSA | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: TC | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: biopsia | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: TnI | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: HBV | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: transaminasi | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: pressione | 130/85 mmHg. | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: GGT | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: AFP | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: TPA | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: Ca19 | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: diametro | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: FE | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: manovra di Giordano | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: GCS | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: K | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: IgG4 | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: GT | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: Ca | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: F.C. | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: piastrinopenia | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: HCV-RNA | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: piastrine | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: TAC | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: EGDS | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100415 | Esame: EF | non disponibile | 2 | Vi presentiamo un caso clinico. Giunge alla nostra osservazione una donna di 50 anni, fumatrice di circa 10 sigarette al dì, che riferisce dolori addominali post prandiali, che durano circa un paio d’ore, accompagnati da nausea, conati di vomito e senso di fatica respiratoria. La paziente riferisce inoltre gonfiore addominale subito dopo i pasti e riduzione del peso corporeo (circa in un mese). Si decide di ricoverare la paziente in regime di DH presso la nostra struttura ospedaliera per sottoporla ad indagini laboratoristiche e diagnostiche. All’esame obiettivo, oltre ad un valore di PA di 145/95 mmHg, si riscontra un rinforzo del secondo tono sul focolaio aortico. All’esame obiettivo del torace si apprezza un murmure aspro su tutto l’ambito polmonare e all’esame obiettivo dell’addome, assenza di dolenzia alla palpazione profonda e superficiale, con organi ipocondriaci all’arco. Gli esami di laboratorio evidenziano un’alterata glicemia a digiuno (110 mg/dL) e un lieve aumento delle transaminasi (GOT: 50 U/L, GPT: 60 U/L). ECG: ritmo sinusale con frequenza cardiaca di 75 b/minuto. All’ecografia dell’addome: presenza di brigth disomogeneo, in assenza di lesioni focali e versamento in addome. RX torace: incremento della trama bronco vascolare con assenza di lesioni focali. Ecografia cardiaca: nella norma. Esame EGDS: segni di gastrite aspecifica. HP negativo. Per tale motivo viene iniziata terapia con farmaci antiipertensivi: TRIATEC 5 mg una compressa al mattino, associata a terapia anti reflusso: ANTRA 20 mg e PERIDON 10 mg prima dei pasti. La paziente viene dimessa col consiglio di assumere un regime dietetico alimentare corretto, evitando cibi reflussogeni, quali caffè, menta, thè, spezie, di osservare una buona masticazione, di utilizzare cibi ben cotti. Viene consigliato inoltre di ridurre l’utilizzo del sale e l’abolizione completa dell’abitudine tabagica. Dopo tre settimane, la paziente rientra riferendo assenza di miglioramento della sintomatologia clinica, nonostante la terapia e la modifica dello stile di vita. La paziente viene rivisitata. L’esame obiettivo risulta invariato rispetto al precedente, fatta eccezione per l’evidenza di una riduzione della pressione arteriosa (130/85 mmHg). Ad un esame più accurato dell’addome si reperta all’auscultazione un soffio sistolico a livello epigastrico. La paziente viene sottoposta ad esame EcoColorDoppler (ECD) dei vasi addominali da cui emerge: stenosi emodinamica del tripode celiaco, con presenza di ectasia post-stenotica. Generalmente, nel paziente affetto da aterosclerosi pluridistrettuale, il ritrovamento all’ECD di una stenosi asintomatica del tripode celiaco è un evento abbastanza frequente. Poiché la paziente però, non presentava localizzazione di malattia aterosclerotica in nessun distretto, è stata sospettata una patologia da legamento arcuato, che ben si evidenzia all’ECD durante gli atti respiratori forzati. Viene effettuata Angio-TC addome per conferma diagnostica che ben evidenzia la costrizione del tronco celiaco da parte del legamento arcuato. La paziente avendo attualmente una sintomatologia saltuaria è in attuale controllo clinico-strumentale in previsione di un intervento chirurgico.
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IT100509 | Esame: creatinina | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: ecocardiogramma | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: proteinuria | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: p-ANCA | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: IFI | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: EIA | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: espettorato | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: urinocoltura | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: BMI | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: fosfatasi | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: PSA | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: TC | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: biopsia | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: TnI | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: HBV | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: transaminasi | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: pressione | 160/90 mmHg. | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: GGT | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: AFP | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: TPA | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: Ca19 | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: diametro | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: FE | 55%. | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: manovra di Giordano | positivo. | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: GCS | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: K | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: IgG4 | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: GT | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: Ca | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: F.C. | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: piastrinopenia | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: HCV-RNA | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: piastrine | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: TAC | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: EGDS | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100509 | Esame: EF | non disponibile | 2 | Donna, 87 anni, ipertiroidismo subclinico, artrosi, osteoporosi (fratture T10-T11), ipovisus, AH in terapia steroidea cronica; ipertensione; scompenso cardiaco diastolico; un ricovero per EPA. Recente embolia polmonare, da allora in TAO. Recentemente agitazione e dolore resistente a paracetamolo. All’ECG RS 66 bpm, deviazione assiale sinistra, BBD incompleto. Chest Pain Score e Wells Score bassi. All’ecocardiogramma FE 55%. PA 160/90 mmHg. Giordano positivo, dolore paravertebrale bilateralmente. Dopo caduta accidentale vivo dolore a livello dorsale. Al quadro rx crolli vertebrali da T6 a T8 con pregresso crollo di T12. Procrastinata la chifoplastica e prescritto un busto, iniziava cauta fisioterapia. Videat oculistico e continuazione della terapia steroidea. Prescrizione di teriparatide e vitamina D.
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IT100622 | Esame: creatinina | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: ecocardiogramma | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: proteinuria | 3 gr/24h. | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: p-ANCA | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: IFI | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: EIA | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: espettorato | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: urinocoltura | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: BMI | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: fosfatasi | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: PSA | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: TC | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: biopsia | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: TnI | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: HBV | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: transaminasi | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: pressione | 40 mmHg. | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: GGT | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: AFP | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: TPA | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: Ca19 | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: diametro | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: FE | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: manovra di Giordano | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: GCS | 15. | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: K | 2.5mEq/L. | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: IgG4 | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: GT | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: Ca | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: F.C. | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: piastrinopenia | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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IT100622 | Esame: HCV-RNA | non disponibile | 2 | Giunge in Pronto Soccorso una donna di anni 42, per riscontro occasionale di anemia normocitica e comparsa, da qualche giorno, di dispnea da sforzo lieve, succulenza agli arti inferiori e calo del visus all’occhio sinistro. La paziente, affetta da sclerosi multipla (in buon controllo farmacologico con b-interferone), pratica prelievi per profilo completo di ingresso, ECG, emogasanalisi arteriosa (EGA), RX torace ed ecografia dell’addome completo. All’arrivo, appare orientata, sveglia e collaborante (GCS 15), eupnoica a riposo, il polso è ritmico e tachifrequente, all’esame obiettivo del torace si evidenzia solo un lieve riduzione del murmure vescicolare, l’obiettività neurologica è negativa per segni di lato. L’EGA conferma anemia ed evidenzia, inoltre, ipopotassiemia (K+=2.5mEq/L); l’esame RX del torace descrive segni di broncopneumopatia con ectasia delle strutture vascolari ilari, l’ecografia dell’addome evidenzia iperecogenicità della corticale renale con perdita della differenziazione cortico-midollare a carico di entrambi i reni. Ricoverata in Medicina d’Urgenza, i prelievi ematochimici confermano l’anemia normocitica e l’ipopotassiemia e documentano insufficienza renale acuta e piastrinopenia lieve. Viene praticato un’ecodoppler cardiaco che evidenzia un quadro di cardiomiopatia ipertrofica, lieve riduzione della funzione sistolica globale, disfunzione diastolica con pattern da alterato rilasciamento, ipertensione polmonare con insufficienza tricuspidale (PAPs stimata: 40 mmHg), con indicazione ad approfondimento diagnostico con RMN cardiaca (la quale, tuttavia, praticata successivamente, non fornirà informazioni aggiuntive). La paziente avvia terapia con steroidi, diuretico dell’ansa, protezione gastrica e profilassi antibiotica ed EPO a somministrazione trisettimanale. In corso di ricovero, la funzione renale tende a peggiorare, pur se con diuresi conservata, gli esami di laboratorio documentano anemia emolitica (riduzione dell’aptoglobina, aumento dei valori di LDH, evidenza di numerosi schistociti allo striscio periferico) e proteinuria massiva (3 gr/24h) con comparsa di emorragie muco-cutanee (petecchie) per cui viene posta diagnosi di malattia microangiopatica e sindrome nefrosica secondarie a tossicità da b-interferone. La paziente avvia terapia con corticosteroidi ad alto dosaggio, plasma fresco congelato ed emazie concentrate. Tuttavia, per il persistere della piastrinopenia e dell’anemia e per il peggioramento della funzionalità renale (che ingenera anche crisi ipertensive e scarso controllo pressorio), come da protocollo, viene sottoposta a sedute di plasma exchange (PEX, previo posizionamento di catetere venoso ad alto flusso in vena femorale dx) alle quali si associa infusione rituximab (375mg/m2/settimana per 4 settimane), a potenziamento della stessa che da sola era risultata inefficace al miglioramento del quadro clinico-laboratoristico. Dopo la quarta seduta di PEX, si assiste ad una progressiva normalizzazione del quadro emocromocitometrico, a fronte di un progressivo peggioramento della funzione renale, che ha richiesto terapia sostitutiva emodialitica permanente.
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Subsets and Splits