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“Appena il carabiniere davanti a me ha aperto la valigia, mi sono girata e ho detto: ‘Ti prego, dimmi che è un animale’. Lì per lì mi sono fatta coraggio, abbiamo chiuso la strada e continuato il ‘lavoro’’. Poi più tardi, a turno finito, mi sono sentita svenire, sono crollata. Pamela poteva essere una figlia, una nipote”. Antonella Pennesi, il sovrintendente capo della polizia locale di Pollenza, era in servizio la mattina del 31 gennaio 2018, il giorno in cui il corpo di Pamela Mastropietro, 18enne romana scappata dalla comunità dove viveva, fu trovato fatto a pezzi in diversi trolley abbandonati a Macerata.
Il sovrintendente capo della polizia locale di Pollenza era di turno la mattina del 31 gennaio 2018, quando a Macerata furono ritrovate le valigie dove era stato occultato il corpo fatto a pezzi della 18enne romana. “Abbiamo continuato a lavorare, ma a turno finito sono crollata” ammette Antonella Pennesi.
L'obiettivo è raggiungere le 500mila firme entro il 20 ottobre per ottenere un referendum di iniziativa popolare per l'abolizione della caccia. Il comitato Sì Aboliamo la Caccia ha avviato a luglio la raccolta firme, sia online che in diverse piazze italiane, ottenendo l'adesione di oltre 200mila cittadini. La proposta di referendum intende abrogare alcune disposizioni della legge 157 del 1992 per vietare l'attività di caccia sull'intero territorio nazionale. Se le 500mila firme dovessero essere raggiunte, i cittadini potranno esprimersi sul quesito referendario in cui si chiede di abrogare alcune previsioni del testo di legge che, attualmente, legalizzano l'attività di caccia. Il comitato, tuttavia, punta alle 700mila adesioni "per avere la sicurezza per eventuali firme rese nulle", fa sapere. "La caccia è discussa da anni – dicono i promotori – Sono stati tanti i tentativi di presentare in Parlamento alcune modifiche ai troppi privilegi riservati solo ai cacciatori, evidenziando, nel tempo, sempre una maggiore presa di coscienza tra la popolazione e soprattutto tra i giovani, del rifiuto della caccia e della violenza nei confronti degli animali". Nel quesito del referendum si propone di eliminare alcune disposizioni normative contenute della legge del 1992 tra cui quelle che consentono l'attività di caccia (art. 1, comma 2) e di utilizzare i cosiddetti richiami vivi cioè animali della stessa specie di quelli che si intende cacciare (arte. 4 e 5). Il testo interviene, modificandola, anche sulla disposizione che affida il controllo della fauna al comitato faunistico oltre che all'Istituto nazionale per la fauna selvatica, lasciandone la gestione solo a quest'ultimo. Ulteriori modifiche sono fatte dall'art. 12 all'art. 19 della legge rendendoli articoli che si limitano a spiegare cosa sia l'attività di caccia e come riconoscerla. Il divieto assoluto di praticarla è previsto, invece, dall'art. 21: "È vietata a chiunque l’attività venatoria”. Il quesito del referendum abrogativo sulla caccia by C. Giuseppe Pastore on Scribd Ci sono motivi etici ed educativi alla base dell'iniziativa del comitato Sì Aboliamo la caccia, ma anche un interesse alla tutela dell'ambiente. L'attività di caccia, infatti, aumenta l'inquinamento causato dal piombo delle armi utilizzate dai cacciatori con "centinaia di migliaia di bossoli – dicono dal comitato – abbandonati e incustoditi sul terreno ogni anno". Inoltre, secondo l'Ispra (l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) l'attività di caccia e di pesca eccessive mettono a rischio la biodiversità perché rappresentano una minaccia per alcune specie animali e, inoltre, sarebbero in grado di aggravare la condizione degli habitat più vulnerabili. Per questo, il comitato promotore ha lavorato ad una riformulazione della legge 157 che, vietando la caccia, improntata la normativa al principio di tutela degli animali. "Il nostro testo è stato accuratamente studiato per ottenere concretamente l’obiettivo di cancellare la pratica cruenta e violenta della caccia", spiegano dal comitato. "Se si raggiungesse il quorum – aggiungono – la legge 157 tornerebbe alla sua vera natura cioè quello della tutela della fauna selvatica e vieterebbe la caccia in ogni dove ed in maniera totale costringendo le amministrazioni a trovare soluzioni “ecologiche” cioè naturali e senza uccisioni nella gestione degli animali selvatici". Abolizione Della Caccia, La Riformulazione Della Legge by C. Giuseppe Pastore on Scribd
Il comitato promotore ha raccolto l’adesione di circa 200mila cittadini per la richiesta di un referendum di iniziativa popolare per abolire la caccia su tutto il territorio nazionale abrogando alcune previsioni normative della legge 157 del 1992. “Il nostro obiettivo – spiegano – è quello di abolire definitivamente la caccia e non accettare restrizioni che continuerebbero a legalizzare questa brutale pratica”.
Del tutto inattesi ma graditi, i dati statistici relativi all’affluenza di pubblico nei musei statali italiani: nei primi 8 mesi del 2013 per i siti culturali dello Stivale è stato registrato un incremento degli ingressi. Da gennaio ad agosto 2013 quasi 24 milioni e mezzo di persone hanno visitato le strutture statali della penisola, tra musei e siti archeologici, segnando un aumento degli ingressi dello 0,15% e procurando un incasso di circa 76 milioni di euro, l’8,1% in più rispetto al passato. Uno scarto notevole, quello tra le percentuali dei biglietti staccati e dei guadagni, dal quale si evince che si è usufruito in misura minore degli ingressi gratuiti, sia per la poca presenza di iniziative ad accesso libero (si veda la cancellazione della Settimana della Cultura), sia per l’afflusso di visitatori non rientranti nelle categorie di gratuità (per esempio, i cittadini dell'Unione Europea sotto i 18 ed oltre i 65 anni hanno diritto all’ingresso gratuito, mentre questa agevolazione non è valida per chi proviene da Paesi non comunitari). Parlare di una sicura “ripresa dei musei” sarebbe prematuro ed esagerato, perché l’intervallo di tempo preso in esame è relativamente breve e inoltre la cifra dello 0,15% non è di certo spropositata. Tuttavia si aprono ora nuovi spiragli per un ulteriore incremento del settore cultura, quel settore che lo scorso anno, tra musei, cinema e teatro, aveva registrato un calo dell’8%. Questa volta, invece, i dati dei visitatori dei musei riportano un indice positivo, un segno più che sorprende maggiormente se si considerano i tempi di crisi, i tagli alle spese e la recessione che ha colpito tutti i settori. Ma il fatto che tutto ciò ci sorprenda rivela un triste problema di fondo, quello per cui si dà per scontato che in un’economia in crisi il settore dei beni culturali sia tra i primi trascurabili. Al contrario, la mini-ripresa dei musei dà l’idea e l’esempio di come la cultura potrebbe e dovrebbe essere un elemento trainante per la grande ripresa dell’economia, di come il patrimonio culturale potrebbe e dovrebbe trasformarsi in risorsa economica primaria, soprattutto in un paese come l’Italia, così pieno di siti artistici non delocalizzabili e difficilmente soggetti a concorrenza. Molti “potrebbe”, molti “dovrebbe”; oltretutto si rischia di inciampare nei luoghi comuni sull’Italia, che possiede risorse artistiche e turistiche da fare invidia al mondo ma non sa goderne, non sa valorizzarle né sfruttarle… Luoghi comuni questi che troppo spesso non tengono conto del valore extra-economico della cultura: guardare al patrimonio artistico in termini di guadagno è lecito, certo, ma insieme bisogna considerare che la cultura serve alla società in termini di benessere collettivo e individuale, eleva la qualità di vita, riempie e dà senso anche alla quotidianità. Passando ai dati, al primo posto un +17% segna il consistente aumento dei visitatori al Museo di Capodimonte, seguito da un +7,77% dell’incremento degli ingressi al Colosseo; altre cifre notevoli riguardano la Galleria degli Uffizi con un 5,13% in più di biglietti emessi e gli Scavi di Pompei il cui pubblico è cresciuto del 3,27%. Com’è spiegabile questa crescita mentre tutti gli altri settori non registrano che cali nei consumi degli italiani? Com’è possibile, se proprio recentemente una ricerca dell’Ocse ha bocciato la preparazione culturale dell’Italia piazzandola ultima in una classifica di 24 paesi? “I dati confermano che nei cittadini non manca la sensibilità nei confronti del nostro patrimonio”, dice il Ministro Bray di fronte alle ultime statistiche del MiBACT, sostenendo con questo che l’indice positivo del settore cultura in Italia sia provocato da un’azione degli italiani stessi, il cui interesse culturale si sarebbe risvegliato portandoli a visitare i musei “di casa”. Ma prima di suffragare questa affermazione, ci sarebbe da capire chi sono i visitatori in più, ci sarebbe da conoscerne la provenienza, perché il sospetto che si tratti di turisti stranieri è forte e abbastanza fondato. Il settore turistico a livello internazionale ha sofferto la crisi economica meno di altri campi e proprio i turisti stranieri, anche e sempre più quelli provenienti dall’Estremo Oriente, non hanno mai smesso di visitare il Bel Paese. Potrebbe trovarsi lì l’origine dell’incremento dei visitatori nei musei italiani, a dimostrazione ulteriore che l’industria del turismo può dare ottimi riscontri. Altrimenti, o in concomitanza con la presenza dei turisti stranieri, c’è da considerare come fattore di incentivo per le visite ai siti artistici statali la serie di iniziative promosse dal MiBACT che recentemente ha anche sperimentato delle modalità di consultazione pubblica online per conoscere e soddisfare le “esigenze culturali” dei cittadini: per esempio, proprio da una consultazione pubblica supportata dal sito web del Ministero è nata la manifestazione Una notte al museo che da luglio, e fino a dicembre, ogni ultimo sabato del mese effettua l’apertura serale dalle 20 alle 24 dei luoghi della cultura statali. Incentivando l’ingresso nei musei in orari e modi inconsueti, il progetto ha ottenuto grande successo, ha registrato un’affluenza molto alta e soprattutto ha portato nei musei una nuova fetta di pubblico.
Da gennaio ad agosto 2013 nei siti artistici italiani l’affluenza di pubblico è aumentata dello 0,15%. Statistiche alla mano, il settore dei beni culturali sarebbe uno dei pochi attualmente in crescita, ma persistono a riguardo molti dati contrastanti.
Tra star mondiali non sempre i panni si lavano in casa e pare che anche Beyoncé, sempre restìa a rilasciare interviste e a svelare troppo della propria vita privata, abbia scelto di parlare del proprio matrimonio in ‘Lemonade‘, il suo ultimo album uscito venerdì scorso all'improvviso in streaming esclusivo su Tidal, dopo un'antepirma video su HBO. Se ne discute da subito, da quando è partita la prima nota e il primo verso di ‘Pray You Catch Me', pezzo che dà il la a un album che in molti hanno definito come il suo lavoro più politico (la CNN l'ha definita ‘La nuova divinità politica') e che usa se stessa proprio per affermare l'indipendenza e la forza della donna (nera). Ma è inutile girarci attorno, anche se Beyoncé non si è ancora espressa sull'argomento, a leggerne i testi, ‘Lemonade‘ è anche una resa dei conti con il marito Jay Z, che esce con le ossa rotte dai 45 minuti complessivi di un album che comincia così: ‘Puoi assaggiare la disonestà, è in tutto il tuo fiato anche se ti fai passare come un cavaliere (…) Nient'altro mi ha ferito di più come il sorriso sul tuo volto'. In molti, quindi, hanno cominciato a unire i tasselli di una delle coppie più chiacchierate e potenti al mondo, che alcune voci danno in crisi da tempo e che lo scorso anno fu protagonista di una lite in ascensore che fece il giro del mondo: la sorella di Beyoncé Solange, infatti, picchiò Jay Z davanti alla sorella immobile. Si parlò di un torto fatto dal rapper alla moglie e oggi quella voce pare ancora più forte. Beyoncé prende la propria storia e la rende simbolica, canta di non aver bisogno dei soldi del marito, gli chiede se crede che tutte le donne che lo vogliono lo facciano perché è bello o perché ha una moglie come lei e un sacco di soldi. In ‘Hold up‘ canta: ‘Cosa è peggio, sembrare pazzi e gelosi o essere calpestati? Preferisco passare per pazza', in ‘Don't Hurt Yourself‘ dice: ‘Questo è l'ultimo avviso, sai che ti ho dato la vita, se fai un'altra cazzata ancora perderai tua moglie', in ‘Sorry‘, invece: ‘Oggi mi pento di aver messo quell'anello' sottolineando spesso come sia una donna indipendente (Beyoncé non è legata in alcun modo alla Roc Nation, etichetta e management del marito). ‘Sandcastels‘ comincia così: ‘Abbiamo costruito castelli di sabbia che si sono dissolti, ti ho fatto piangere quando sono andata via', in ‘Daddy Lessons‘, la cantante, influenzata da sonorità bluegrass, parla del padre, Matthew Knowles, e di come le dicesse di fare attenzione ‘agli uomini come te'. Ci vogliono James Blake e ‘Forward‘ per dare una svolta, far vedere una luce nella coppia: ‘Ti amo più di questo lavoro' dice la cantante. ‘Freedom‘ è un inno dedicato alla libertà e alle donne, cantato assieme al rapper Kendrick Lamar. ‘All Night‘ chiude il cerchio, anzi, il viaggio in questa relazione, lasciando le porte aperte e la famosa seconda possibilità, prima del singolo ‘Formation‘ che rientra nelle canzoni sociali: Ho trovato la verità dietro alle tue bugie e il vero amore non deve mai nascondersi – canta in All Night' -. Ho barattato le tue ali rotte con le mie, ho visto le tue cicatrici e le ho baciate (…). Ti do del tempo per provare che posso ancora avere fiducia in te' Se è vera la lettura biografica di ‘Lemonade', quindi, Beyoncé ha portato la propria relazione al centro della scena, prendendosene la responsabilità e spogliando il gossip del proprio potere: ‘La storia è questa – pare dire -, ora la conoscete e ne conoscete genesi e finale'. Non c'è più nulla da sapere, almeno per ora. Eppure qualcuno si è chiesto quanto questo viaggio sia reale e quanto ci sia, invece, di artefatto. Se è vero che Beyoncé non è legata all'azienda del marito, però ‘Lemonade' è uscito in esclusiva per il servizio di streaming fondato proprio da Jaz Z in un accordo che commercialmente aiuta tutti, ma soprattutto Tidal che è tornata sotto i riflettori anche più dell'uscita di ‘Life of Pablo' di Kanye West e che, come scrive Billboard, ha nelle esclusiva la sua sola arma per combattere aziende più radicate come Spotify.
Un album politico, in cui si descrive la forza e l’indipendenza delle donne usando il viaggio nella crisi matrimoniale con Jay Z: quanto c’è di biografico in ‘Lemonade’, ultimo album di Beyoncé.
Simone Susinna ha concluso la sua avventura all'Isola dei Famosi 2017 come secondo classificato, dietro il vincitore Raz Degan. Il giovane modello ha fatto un resoconto della sua avventura a Tgcom24, tornando a parlare del tanto chiacchierato rapporto con la naufraga Malena. La pornostar lanciata da Rocco Siffredi non ha nascosto di provare dei sentimenti per Simone, arrivando addirittura a dichiararsi. Lui l'ha respinta, sostenendo come la loro sia soltanto un'amicizia (beccandosi anche qualche rimprovero da Alessia Marcuzzi) nonostante lei abbia parlato espressamente di un bacio. Nell'intervista, Simone nega nuovamente: Nulla, giuro, neanche un bacio. Solo una amicizia forte. Ho messo i puntini sulle ‘i', soprattutto quando ho capito che in lei stava nascendo qualcosa di più di una semplice amicizia. Mi sono anche innervosito perché ha detto delle cose non vere, ma non c'è mai stato nulla. È lei che si è fatta un film… In realtà, alcune settimane fa si parlò di un un avvicinamento ben più sostanzioso tra Malena e Simone, che sarebbe culminato addirittura in un incontro intimo riuscito a metà. Si sarebbe dunque trattato di semplici voci, a quanto dice oggi Susinna. Inevitabile che il discorso cadesse poi sul trionfatore dell'Isola Raz Degan, con cui Susinna ha avuto un rapporto fatto di alti e bassi, tra amicizia e scontri. Ha fatto una bellissima Isola, i nostri rapporti non sono sempre stati sereni ma mi ha aiutato tantissimo, mi ha spronato e stimolato e sono contento che abbia vinto lui. Il contesto era difficile ed entrambi abbiamo un carattere molto forte. Ci siamo scontrati e chiariti, resta il fatto che per me è stato uno dei personaggi più importanti in questa avventura. Simone ammette che l'Isola gli ha insegnato ad "apprezzare le piccole cose. Come l'abbraccio di un fratello" e che la scarsità di cibo è stata un ostacolo duro da superare: Da ragazzo viziato e agiato quale sono ho dovuto fare i conti con una realtà in cui mangiare era un lusso. Ho sofferto tantissimo la fame. Per uno sportivo come me non assimilare più zuccheri è stato difficile. Altro che passerelle della moda…
Il secondo classificato dell’Isola dei Famosi 2017 chiarisce nettamente i rapporti con Malena (“Solo amicizia, è lei che si è fatta un film”) e si complimenta con l’amico/nemico Raz Degan per la vittoria.
Il supercondominio presenta numerosi Le difficoltà nascono nel momento stesso in cui si cerca di dare una definizione di supercondominio, infatti, con la locuzione supercondominio non si intende un "condominio grande" o un "condominio con numerose unità immobiliari", ma si intende un insieme di condominii (autonomi), ma legati tra loro da servizi, impianti e beni comuni, cioè destinati a essere usati da tutti gli edifici. Per spiegare il concetto di condominio complesso o supercondominio si può osservare che l’idea più comune di condominio è quella formata da un unico edifico, con più locali (ad uso abitativo o diverso). In realtà, le tecniche costruttive degli edifici possono portare ad avere situazioni molto diverse tra loro. Infatti, nulla esclude che il condominio possa corrispondere a più edifici tra loro strutturalmente autonomi, aventi, però, in comune la strada di ingresso, il cancello, la portineria, la luce ecc.) Questi ultimi agglomerati edilizi possono dare vita ad un unico condominio (anche se formato da più edifici tra loro strutturalmente autonomi), che senza problemi potrebbe essere denominato condominio complesso. Questa che era una definizione teorica di supercondominio è stata codificata dal legislatore della riforma del condominio nell'art. 1117 bis c.c. il quale prevede che "Le disposizioni in materia di condominio – si applicano, in quanto compatibili, in tutti i casi in cui più unità immobiliari o più edifici ovvero più condominii di unità immobiliari o di edifici abbiano parti comuni ai sensi dell’articolo 1117”. La caratteristica del supercondominio è quella di avere dei beni o servizi o impianti destinati ad un uso comune, è opportuno sottolineare che il legislatore prevede come elemento peculiare e caratterizzante il supercondominio il bene destinato ad un uso comune, ma si disinteressa dell'allocazione del bene, in altri termini l'androne del supercondominio potrebbe anche essere collocato all'interno di uno solo degli edifici (il primo sulla strada), ma questo non esclude l'esistenza del supercondominio, poiché l'importante non è l'allocazione del bene (o l'equidistanza del bene tra i diversi edifici), ma l'uso del bene da parte di più edifici (alias proprietari dei diversi edifici) Ulteriori difficoltà sorgono relativamente all'assemblea del supercondominio, infatti, il legislatore della riforma nell'intento di rendere più gestibile l'assemblea he previsto (con l'art. 67 disp. att. c.c.) che se i partecipanti sono più di 60, non si partecipa di persona, ma si partecipa tramite un rappresentante comune nominato dai singoli proprietari dei singoli edifici, ma solo per le assemblee di ordinaria amministrazione.
La Cassazione del 9.4.2014 n. 8339, analizzando i rapporti tra i diversi amministratori degli edifici (1117 cc) che compongono un supercondominio (1117 bis cc), ha stabilito che l’amministratore del singolo condominio è responsabile quale mandatario (1717 cc) del mancato pagamento della spesa relativa a beni comuni con altri edifici (1117 bis cc) quando versa le somme ad un altro amministratore di un singolo edificio (compreso nel supercondominio) delegandolo al pagamento e il pagamento della spesa del supercondominio non viene effettuato.
Il trapianto di feci in soggetti con disturbo dello spettro autistico ha portato, nel giro di due anni, ad una riduzione del 45% dei sintomi tipici di questa condizione legati al linguaggio, alle interazioni sociali e al comportamento. Gli scienziati ci spiegano perché il trapianto di feci possa essere un valido aiuto per le persone con disturbo dello spettro autistico. Trapianto di feci e autismo. Gli esperti sono partiti dall’importanza che il nostro microbioma intestinale ha in relazione alla digestione del cibo, ma anche all’allenamento del nostro sistema immunitario per evitare le crescita e diffusione di batteri pericolosi. Recenti studi però hanno dimostrato anche che il microbioma intestinale influenza anche la comunicazione del nostro cervello e, in generale, la salute neurobiologica. Considerati i sintomi tipici del disturbo dello spettro autistico, che riguardano difficoltà a comunicare, ad avere interazioni sociali e a mettere in atto comportamenti ripetitivi, gli scienziati si sono chiesti se il trapianto di feci potesse essere un valido aiuto. Lo studio. Gli scienziati hanno così coinvolto alcuni bambini a cui era stato diagnosticato il disturbo dello spettro autistico e li hanno sottoposti a Terapia di Trasferimento del Microbiota, uno speciale tipo di trapianto fecale. Nel corso di due anni, i ricercatori hanno notato un miglioramento delle condizioni di salute dell’intestino dei bambini, ma anche dei sintomi legati all’autismo. In particolare, gli esperti hanno registrato una riduzione del 45% dei sintomi legati a questa condizione. “Molti bambini con autismo hanno problemi gastrointestinali e alcuni studi, incluso il nostro, hanno scoperto che questi bambini hanno anche sintomi peggiori correlati all’autismo. In molti casi, quando si è in grado di trattare questi problemi gastrointestinali, i loro il comportamento migliora” spiega Krajmalnik-Brown
Il trapianto di feci nei bambini autistici ha permesso un miglioramento delle condizioni di salute dell’intestino e una riduzione del 45% dei sintomi tipici del disturbo dello spettro autistico legati al linguaggio, alle interazioni sociali e al comportamento. Gli scienziati ci spiegano perché hanno optato per questa terapia e quanto sia importante il microbioma intestinale.
Per la morte del detenuto Valerio Guerrieri il procedimento penale deve proseguire anche per la direttrice del carcere di quei giorni, Silvana Sergia, e una dirigente del Dap. L'ha deciso il gip Claudio Carini, che ha respinto la richiesta di archiviazione del pm Attilio Pisani per la seconda volta. Valerio Guerrieri si era suicidato nel carcere di Regina Coeli il 24 febbraio del 2017. Non doveva essere lì, perché nella sentenza con cui era stato condannato a quattro mesi di reclusione il giudice aveva indicato di trasferirlo in una Rems, residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza (strutture che accolgono chi ha gravi disturbi mentali). Questo non era accaduto e lui si era tolto la vita. Nel procedimento penale che si è aperto anche nei confronti della direttrice del carcere, il pm non ha ritenuto che ci fossero condizioni sufficienti per chiedere il processo. Di diverso avviso il gip, che ha rifiutato l'archiviazione. Ora quindi il pm sarà costretto a formulare l'imputazione. E le accuse vanno dall’omissione di atti d’ufficio al reato di morte come conseguenza di un altro delitto (solo per la direttrice c’è anche l’accusa di indebita limitazione di libertà personale). Per capire le accuse è però importante ricostruire i passaggi che hanno portato alla morte di Valerio Guerrieri. Valerio Guerrieri era già conosciuto alla giustizia. Spesso rubava perché cleptomane. E nel 2014 il Tribunale dei minori lo dichiara incapace di intendere e di volere. Due anni più tardi, nel 2016, viene arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale durante un inseguimento. Viene trasferito in una Rems e poi torna a Regina Coeli. Nel 2017, il 14 febbraio, arriva la condanna a quattro mesi. Ma in quel processo c'è una perizia che dice: "Il paziente è ad alto rischio suicidario". Il giudice ordina quindi il ricovero in una Rems. La dirigente dell’ufficio VI della direzione generale detenuti del Dap, Grazia De Carli, ne trova una a Subiaco, ma lì non c'è posto. Si interrompono le ricerche. E in quei dieci giorni la situazione precipita. Valerio Guerrieri rimane a Regina Coeli e il 24 febbraio prende il lenzuolo del letto, ne fa una corda e si issa al tubo del bagno.
Valerio Guerrieri si è tolto la vita a 22 anni nel carcere di Regina Coeli nel 2017, ma non doveva trovarsi lì bensì in una struttura per accogliere persone con disturbi psichici, una Rems, essendo le sue condizioni già state giudicate incompatibili con la detenzione carceraria. Ora per la sua morte rischia il processo la direttrice del carcere romano dove è morto, Silvana Sergia.
Il progetto Bikini Island è stato presentato da Moroso durante la settimana del design milanese come vi avevamo anticipato. La firma è quella di Werner Aisslinger alla sua seconda collaborazione con il brand.
Werner Aisslinger firma il nuovo sistema modulare integrato, che l’azienda friulana ha presentato questo aprile a Milano.
Nuccio Vip torna per tormentare i Vip ancora in erba! La prima vittima è Kamil Leri, il Tarzan del piccolo schermo. L'attore, dopo un attimo di riflessione, decide di intervenire per correggere l'errore: "Tarzan mio fratello, io sono Sandokan", tanto basta per scatenare la iena che decide di baciaro sulla bocca. Questa volta il Vip non si tira indietro ma offre teneramente le sue labbra per poi benedire il vulcanico Nuccio. Poi poi a Nensi Bindi, non è la sorella della famosa Rosi. Stiamo parlando, infatti della bellissima attrice. Invece un calciatore si trasforma come per in incanto in Le Frattagglie e decide di dare a tutti i telespettatori de Le Iene un consiglio: "Siate meno agitati di lui e vivete la vita più serenamente di lui". Anna Ossa, invece, tenta di scamparsela ma la fuga si scontro con le parole di Nuccio: "Non te la tirare. Te la tiri troppo". Ciccio Grazioli resiste alla tentazione di reagire e si lascia tormentare senza alcun tipo di problema. Come reagirà, invece, Tuffon? Semplice, bacia Malena Sederova. Visti i risultati l'inviato tenta di rubargli un fugace labbra a labbra ma il portiere si allontana e Nuccio, di tutta risposta, gli suggerisce: "Ricordati che nella vita non ci sono solo le palle, ci sono pure le bocce".
Il video de Le Iene non lascia spazio a dubbi, Nuccio Vip viene eletto il blogger italiano per eccellenza e le sue incursioni ai Vip diventano un tormentone difficile da non guardare.
La materia familiare (soprattutto separazioni e divorzi) Per rendere più chiara la situazione si potrebbe pensare al caso in cui due sposi ricevono (in comodato) dai genitori di lui la casa dove andare ad abitare e ricevono (in comodato) dai genitori di lei i mobili (di pregio ed antichi, quindi, di notevole valore) che arredano la casa dove andranno ad abitare. Al momento della separazione dei coniugi la casa torna ai proprietari (i genitori di lui) e i beni mobili tornano ai proprietari (i genitori di lei). Volendo individuare gli istituti giuridici coinvolti in questa ricostruzione (ma non strettamente legati alla materia familiare o alla separazione e al divorzio) si possono identificare: il contratto di comodato, beni mobili, immobili, possesso e detenzione. Volendo complicarsi la vita si potrebbe ipotizzare che la casa (con i mobili che l'arredano) viene consegnata ai proprietari dell'immobile (i genitori di lui), mentre i proprietari dei beni mobili non ricevono i beni dati in comodato, in questa situazione occorre chiedersi se i proprietari dei beni mobili, cessato il comodato, possono agire contro i proprietari del bene immobile (in cui sono presenti i beni mobili) per farsi riconsegnare i medesimi beni. Volendo complicarsi, ulteriormente, la vita si potrebbe anche ipotizzare un accordo di separazione tra gli ex coniugi in cui la casa familiare viene lasciata in abitazione al coniuge (eventualmente per la presenza di figli) compresi i mobili che l'arredano oppure un accordo di separazione in cui la casa familiare viene restituita ai proprietari (non sussistendo i motivi del diritto di abitazione), mentre è previsto che i beni mobili che arredano la casa resteranno al coniuge (figlia dei proprietari del beni mobili). In questo momento si pone la questione "se" e "entro quali limiti" l'accordo di separazione è opponibile al comodante (proprietario) ed eventualmente ai creditori e se il comodante (proprietario) dei beni mobili può (o meno) agire contro il proprietario del bene immobile in cui sono contenuti i beni mobili, cioè si ci domanda se il proprietario del bene immobile è anche possessore o detentore dei beni mobili (si tratta di una questione delicata in quanto l'accordo di separazione potrebbe essere anche un mezzo per eludere i creditori, come il comodante del bene), ci si limita a fare l'ipotesi in cui l'accordo di separazione costituisce solo il diritto di abitazione, ma non trasferisce la proprietà di beni all'altro coniuge o ai figli (trasferimenti che hanno anche un trattamento fiscale favorevole). Tralasciando le norme generali in materia di comodato (che regolano la cessazione del contratto di comodato) è opportuno osservare che anche in presenza di un comodato ai coniugi di un bene immobile, la costituzione del diritto di abitazione è opponibile al proprietario comodante (almeno nelle ipotesi in cui il diritto di abitazione è costituito in favore dei figli), quindi, la fine del matrimonio non determina anche la fine del contratto di comodato avente ad oggetto il bene immobile. Si sorvola sulla questione se il diritto di abitazione spetta solo alla famiglia tradizione basata sul matrimonio o anche alle famiglie di fatto o basate sulla convivenza more uxorio, così come si sorvola sulle ipotesi in cui il diritto di abitazione della casa riguarda (o meno) l'intera abitazione o solo una parte della stessa. La soluzione, invece, della questione se per i beni mobili che arredano la casa familiare (beni mobili che potrebbero anche avere un elevato valore economico) termina il comodato (o continua) deve essere risolta analizzando il contenuto o l'estensione del diritto di abitazione, infatti, occorre comprendere se il diritto di abitazione si estende sono alla casa (bene immobile) o anche ai beni mobili che l'arredano; risulta evidente che se il diritto di abitazione si riferisce solo al bene immobile, il comodato dei beni mobili termina con la fine del matrimonio), mentre se il diritto di abitazione comprende sia il bene immobile, sia i beni mobili che arredano l'immobile è evidente che il comodato dei beni mobili non termina con al fine la matrimonio.
La Cassazione del 18.3.2015 n.5417 ha stabilito che la domanda di restituzione dei beni (mobili) concessi in comodato non può essere proposta contro i proprietari dell’appartamento dove sono allocati i beni, poichè sono estranei al rapporto (contratto di comodato) e non hanno la disponibilità giuridica dei beni mobili (non essendo in grado di restituirli per la esistenza sugli stessi di diritti di terzi, come il comodatario), ed è irrilevante la materiale presenza dei beni mobili concessi in comodato nell’appartamento di proprietà dei convenuti.
Il nono film firmato del regista turco Ferzan Ozpetek esce a distanza di due anni dall’enorme successo della sua precedente pellicola, “Mine Vaganti”, commedia pluripremiata che raccontava le vicissitudini di una famiglia di Lecce, con i protagonisti Riccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi e Ennio Fantastichini. Ora invece il registro cambia, la magnifica presenza è l’attore Elio Germano e la storia diventa surreale, fatta di richiami al passato, in cui realtà e immaginazione si fondono e danno come risultato uno splendido percorso di vita, costellato di sogni e speranze, quelle del protagonista, nel quale ci possiamo riconoscere un po’ tutti. Pietro Pontechievello (Elio Germano) è un giovane pasticciere, omosessuale, pieno di fissazioni e un tantino imbranato, che decide di lasciare la Sicilia per trasferirsi a Roma, animato dal suo sogno, quello di diventare attore. Tra tanti provini e altrettante delusioni, Pietro trova casa in una palazzina del quartiere romano di Monteverde, dove presto si accorgerà di non essere solo: la casa infatti è abitata da una serie di personaggi molto particolari, con i quali instaurerà un saldo rapporto d'amicizia e la cui solidarietà gli permetterà di affrontare anche momenti molto difficili. Ozpetek , poco tempo fa, ha dichiarato ai giornali tutta la sua ammirazione nei confronti del protagonista Elio Germano, definendolo uno dei migliori attori italiani in circolazione, addirittura la sua “magnifica ossessione”. In effetti il talento e la bravura di Germano l’hanno portato a lavorare con registi come Ettore Scola, Emanuele Crialese, Gabriele Salvatores, Daniele Vicari. Nel 2010 è stato il protagonista della pellicola “La nostra vita”, diretta da Daniele Luchetti, unico film italiano in concorso al 63° Festival di Cannes, per il quale riceve il premio per la miglior interpretazione maschile, ex aequo con Javier Bardem. Per lo stesso film riceve anche il David di Donatello come miglior attore protagonista. I personaggi che compongono la “misteriosa” famiglia Marni sono: Margherita Buy (molto amata da Ozpetek e presente in vari suoi film), Vittoria Puccini, Giuseppe Fiorello, Paola Minaccioni, Cem Yilmaz, Andrea Bosca, Alessandro Roja, Claudia Potenza, Bianca Nappi, Platinette, Massimiliano Gallo e Anna Proclemer. Tutti volti noti, molti della tv, eccezionali nei rispettivi ruoli, molti dei quali già presenti in film precedenti del celebre regista turco. Ferzan Ozpetek è partito da una storia realmente accaduta ad un suo amico e, si vede chiaramente, ha sviluppato il soggetto di “Magnifica Presenza” ispirandosi alla coralità di “Sei Personaggi in cerca d’autore” di Pirandello. La pellicola è comunque piena di omaggi e citazioni – “Questi Fantasmi” di Renato Castellani e “Fantasmi a Roma” di Antonio Pietrangeli – e altri che non vogliamo svelarvi. E’ vero, Elio Germano è le pedina fondamentale del film. Ozpetek ci ha visto lungo e ha scelto questo fantastico attore come condottiero, quasi donchisciottesco, come emblema dei nostri sogni. Il suo Pietro è un giovane gay che vive la sua condizione senza inutili ostentazioni o trasgressioni, la sua solitudine con estrema normalità e porta avanti i suoi sogni con dedizione, consapevolezza e anche un po’ d’incoscienza. Le sue fragilità, paure, i suoi complessi sono lo specchio di una società che va da tutt’altro verso, lasciandolo all’angolo, senza però capire chi ha ragione o torto. Il fatto che Pietro riesca a percepire e vivere ciò che gli altri non vedono è estremamente emblematico e d’effetto. Il giovane vive in un mondo tutto suo, dove normalità è sinonimo (forse) di noia e banalità, atroce routine e trappola dei sogni. Ozpetek è geniale, come sempre, nel fondere storie d’amicizia, solitudine, amore, sofferenza, quotidianità, ricorrendo all’umorismo, talvolta nero, che lo contraddistingue. “Magnifica Presenza” è quasi un collage di tutti gli elementi più riusciti e importanti dei suoi film di successo (“Le Fate Ignoranti”, “Cuore Sacro, “Saturno contro” e “Mine Vaganti”). Il merito di tanta completezza e varietà va anche a Federica Pontremoli, con cui il regista ha scritto la sceneggiatura, e alla splendida fotografia di Maurizio Calvesi. Adattissime ed estremamente curate sono anche la scenografia di Andrea Crisanti e le musiche originali composte da Pasquale Catalano. Già nei suoi lavori precedenti, Ozpetek aveva utilizzato canzoni del repertorio della cantante turca Sezen Aksu, ma per la colonna sonora di “Magnifica Presenza”, l’artista ha scritto appositamente il brano “Gitmen Daha”. Forse il pubblico si aspettava ancora qualcosa sul genere di “Mine Vaganti”, ma stavolta Ozpetek, secondo noi, si è davvero superato, e il risultato è altamente apprezzabile.
Ozpetek torna in sala con un film sui sogni e le speranze di un ragazzo dal temperamento quasi donchisciottesco, in un turbinio di situazioni surreali che si scontrano con la “normalità” e la piattezza del quotidiano. Elio Germano è in stato di grazia.
Pare che questa volta non ci sarà un'altra riunione per i Black Sabbath, una delle band iconiche del metal mondiale, che pochi giorni fa si sono esibiti nel loro ultimo live. Oggi sul proprio profilo Facebook hanno messo definitivamente la parola fine a un'esperienza lunga 49 anni, e cominciata nel 1968 dal frontman Ozzy Osbourne, il chitarrista Tony Iommi, il bassista Geezer Butler e il batterista Bill Ward che diedero il via a una carriera che ha segnato la musica mondiale quando nel 19070 esordirono con l'album omonimo, cambiando varie volte formazione nel corso degli anni, fino al primo scioglimento nel 2006. I fan dovettero aspettare 5 anni, era il 2011 prima di vederli di nuovo insieme ma non nella formazione originale, perché Ward decise di non farne parte e il suo posto fu preso da Tommy Clufetos. I Black Sabbath sono senza dubbio una delle band e uno dei marchi più conosciuti della musica contemporanea, autori di album come "Paranoid", "Master of Reality" e "Vol 4." le cui canzoni hanno fatto parte della scaletta che ha formato il loro "End of the Road Tour", l'ultimo tour, appunto.
I Black Sabbath, una delle band iconiche del metal mondiale, si è ufficialmente sciolta, annunciandolo con un post sui social.
Dove c’è una bella donna single, state pur certi che, prima o poi, arriverà anche Bobo Vieri. Il latin lover tra i latin lover, maschio alfa nel calcio e nella vita, ha imparato che a mirare in alto c’è sempre da guadagnare. Dopo la miriade di belle donne collezionate, ad avere colpito la sua fantasia è la muchacha più sexy e ricercata dell’estate: Anna Tatangelo. Dopo l’annuncio della crisi con Gigi d’Alessio, infatti, la cantante sembrerebbe essere a un passo dal tornare ufficialmente sulla piazza. O almeno Bobo potrebbe averlo pensato. Da qui i like strategici che sono comparsi negli ultimi giorni sotto alcune foto sexy postate dalla Tatangelo su Instagram. Sono stati i followers di Anna ad accorgersi di questa improvvisa impennata di attenzione e ad averglielo fatto notare. La risposta? Qualche timido like di risposta che Anna ha pubblicato sul profilo di Vieri.
Il bomber Bobo Vieri non perde un colpo. A qualche giorno dall’annuncio della rottura tra Gigi d’Alessio e Anna Tatangelo, l’ex campione avrebbe piazzato ad arte una serie di like strategici proprio alla nota cantante.
Dalle bottiglie monouso alle buste e le cannucce, sono oltre 8 milioni di tonnellate di plastica che finiscono nei nostri oceani ogni anno e distruggono interi ecosistemi. Ognuno di noi nel proprio piccolo può iniziare a fare la differenza. In casa Vondom, azienda leader nel settore dell'arredamento, è in atto una piccola rivoluzione. Si chiama appunto Vondom Revolution ed è una nuova collezione di arredi tutti realizzati con la plastica degli oceani riciclata. I prodotti hanno forme scultoree e portano la firma di alcuni dei designer più affermato al mondo Stefano Giovannoni, Eugeni Quitlletc e Fabio Novembre. Vondom Revolution è la nuova collezione di arredi creati attraverso la trasformazione di materie plastiche riciclate dal mare e ispirate alla natura. La prima linea dell'azienda leader nel settore del design era stata lanciata da Vondom ed Eugeni Quitllet e proveniva dai rifiuti ritrovati sulle rive dell'isola di Ibiza, in Spagna. La collezione "Ibiza" prevede una serie unica di sedie, tavolo, poltrone e un lettino rilassante, prodotti con la plastica riciclata dell'isola. Vondom Revolution fa un passo in avanti e lancia le collezioni "Pedrera", "Brooklyn" e "Africa" che usano la plastica oceanica riciclata per arredi dalle forme scultore ispirate alla natura. Le collezioni sono mosse dal desiderio di considerano salvaguardare l'ambiente per garantire un futuro migliore e più sostenibile.
Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica, dalle bottiglie monouso alle buste e le cannucce, finiscano nei nostri oceani. Per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente arrivano i mobili realizzati con la plastica riciclata che proviene dagli oceani e portano la firma di alcuni dei migliori designer al mondo.
Pericolo sventato per Gabriel Garko single dopo 5 anni con Sara. L’attore è stato, infatti, vittima di un aggressione mentre ritornava nella sua abitazione, situata ai Castelli Romani. Le dinamiche dell’incidente hanno spaventato il protagonista de Il peccato e la vergogna che, fortunatamente, è rimasto illeso. Lo sconosciuto attendeva al varco l’interprete e, non appena ha riconosciuto la sua auto, si è fiondato contro di essa, rompendo i finestrini con un oggetto contundente, molto probabilmente un sasso, non mancando di minacciare l’attore. Gabriel Garko, dopo l’aggressione, non ha perso tempo e ha deciso di denunciare l’accaduto. Già in passato ci erano state le prime avvisaglie di una possibile imboscata, come ha avuto modo di spiegare: “Ricevo minacce da tempo ma finora non le avevo prese sul serio”. Questa volta, però, dalle parole si è passati ai fatti, tanto che lo stesso attore ha ammesso ancora sotto choc: “Mi sono veramente spaventato, rompendo il finestrino, quell'uomo ha rischiato di ferirmi seriamente. Non pensavo che qualcuno potesse farmi del male”, mentre Cristiano Adinolfi della Ares film ha aggiunto “Da qualche tempo Gabriel riceveva delle lettere anonime contenenti delle minacce di morte. Ma forse le aveva prese un po' sotto gamba”. Non molti giorni fa Gabriel Garko e Manuela Arcuri erano stati fotografati insieme al Festival del Cinema di Venezia 2010 dopo essere stati apprezzati dal pubblico del piccolo schermo per il video hot de Il peccato e la vergogna. Questa volta l’attore è salito agli onori della cronaca per un altro motivo e fortunatamente dopo l’aggressione l’attore non ha riportato lesioni serie: solo tanta, ma molta paura.
Gabriel Garko è stata vittima di un’aggressione mentre tornava alla sua villa dei Castelli Romani.
In Inghilterra è tutto pronto per le nozze dell'anno: quelle tra Pippa Middleton, sorella della principessa Kate, e il finanziere James Matthews. Sabato 20 maggio i due pronunceranno il fatidico "sì" nella chiesa di St Mark’s a Englefield, costruzione risalente al XIII secolo a una decina di chilometri da Bucklebury, dove Pippa è cresciuta insieme alla sorella Kate e al fratello James. E proprio nella tenuta di famiglia di Bucklebury, un terreno di oltre 7 ettari che i genitori della sposa, Carole e Michael Middleton, hanno acquistato nel 2012, si svolgerà il ricevimento. James Matthews ha 41 anni, 7 più di Pippa, che ne compirà 34 a settembre. Di professione finanziere, è uno degli uomini più ricchi del Regno Unito. Ha frequentato il college di Eton, come i cognati della sua futura sposa, Harry e William. Lui e Pippa, che sono stati insieme meno di un anno prima dell'annuncio delle nozze, avevano già fatto coppia per qualche mese nel 2012, rimanendo amici dopo la rottura. Nel frattempo la sorella della duchessa di Cambridge aveva avuto una relazione di 3 anni con il banchiere Nico Jackson, alla fine della quale i due si sono riavvicinati al punto tale che, a giugno 2016, James ha chiesto a Pippa di sposarlo, con un anello di fidanzamento del valore di circa 200mila sterline. L'applicazione Bridebook, una sorta di wedding planner virtuale, ha calcolato che le nozze di Pippa costeranno circa 300mila euro. Non sono certo i 20 milioni spesi per il Royal Wedding della sorella nel 2011, ma si tratta sicuramente di una cifra importante, 15 volte superiore alla media dei matrimoni britannici. Il gazebo dove si svolgerà la cerimonia costerà 75mila euro, mentre il prezzo del catering per i 350 ospiti sarà di 80mila euro. Gli sposi, infatti, hanno calcolato una media di circa 230 euro per invitato, che include cibo, camerieri, tovaglie, piatti, posate e bicchieri. Circa 24mila euro, invece, saranno destinati alle bevande: 230 bottiglie di champagne, vini pregiati e cocktail vari. Anche se manca la conferma ufficiale, la sposa dovrebbe indossare un abito dello stilista Giles Deacon, del valore di 12mila euro. Le fedi nuziali che i due sposi si scambieranno, invece, sono di Cartier: 1800 euro quella di James e 18mila quella di Pippa. Per arrivare preparata alle nozze, Pippa ha intrapreso un programma di dieta e allenamento molto rigido, iscrivendosi ad un corso specifico per spose a Londra. Il programma prevede diverse tipologie di allenamenti, da alternare tra loro: esercizi per tonificare le gambe, yoga, pilates, spinning, cardio fitness e danza. In più, le future spose hanno un personal trainer che le segue passo passo. Pare che la futura signora Matthews si sia dedicata soprattutto al sollevamento pesi e alla tonificazione, dettaglio che ha fatto ipotizzare a più di una rivista inglese che il suo abito potrebbe essere molto aderente. Secondo il "The Telegraph", nell'invito Pippa ha specificato che ogni ospite avrebbe dovuto portare due abiti, uno da indossare durante la cerimonia in chiesa e l'altro per il successivo ricevimento. Kate non sarà la damigella d’onore della sorella, ma i principini George e Charlotte saranno paggetto e damigella. A sorpresa, tra gli invitati ci sarà anche Meghan Markle. La fidanzata di Harry, infatti, in un primo momento era stata esclusa dall'elenco ufficiale degli ospiti, a causa del “no ring no bring”, ossia il divieto di portare fidanzati e fidanzate non ufficiali (e quindi senza anello) previsto dall'etichetta di corte. A quanto pare, però, si tratta di una tradizione superata, perché la bella attrice americana sarà presente al matrimonio.
Tutti i dettagli delle nozze tra Pippa Middleton e James Matthews: dal costo del ricevimento all’outfit della sposa, dalle regole per gli invitati alla destinazione scelta per la luna di miele.
Per la prima volta nella storia della discografia mondiale il mercato dello streaming supera quello della vendita dei cd fisici e la rivoluzione è un po' più a portata di mano. Succede negli Stati Uniti e lo certifica la RIAA (Recording Industry Association of America) che in un report scrive come servizi come Spotify e Pandora siano ormai il più credibile modello economico che l'industria musicale può permettersi in questo momento. In totale i servizi di streaming hanno generato 1,87 miliardi di guadagni nel 2014 a fronte dell'1,85 mln derivati dalle vendite dei cd fisici. È un passo importante che rafforza quella che è la tendenza che ormai va avanti da un paio di anni, con il comparto fisico che cala continuamente, pur restando ancora il settore principale, se parliamo di guadagni e quello dei download che pure ha segno meno da un po' di tempo, a differenza dello streaming che si attesta sempre di più come il fattore in maggior crescita, nonostante le critiche che molti artisti le rivolgono. Il picco del download c'è stato nel 2012, ma da quel momento è in calo e nel 2014 i ricavi sono diminuiti dell'8,7%. Insomma se lo streaming è in continuo aumento, le vendite fisiche globali e il download sono ancora le fette maggiore da cui nascono i guadagni delle aziende discografiche: il comparto fisico è responsabile del 32% dei ricavi dell'industria, lo scorso anno, mentre i download del 37%, con al terzo posto lo streaming che segna il 27%, con un'ascesa inarrestabile.
Per la prima volta, negli Usa, i servizi di streaming hanno creato più guadagni della vendita dei cd fisici. Un altro passo verso una rivoluzione che va avanti da un paio d’anni.
Melania Trump non ha mai nascosto la sua passione per il lusso e fin da quando è diventata First Lady ha spesso sfoggiato abiti e accessori da migliaia di euro. Nonostante sia spesso finita al centro delle polemiche per aver speso troppo in abiti e accessori, sembra continuare tranquillamente per la sua strada, facendosi scivolare addosso le critiche. Ieri lo ha fatto ancora, è volata a Londra insieme al marito Donald, ha infatti preso parte ai festeggiamenti organizzati a Buckingham Palace per i 70 anni della Nato, e ha puntato tutto su un outfit davvero costoso e glamour, tanto da aver dato del filo da torcere a Kate Middleton, da sempre considerata una vera e propria icona di stile.
Melania Trump è volata a Londra per partecipare alla serata di gala per i 70 anni della Nato e per l’occasione ha puntato tutto su un look color block davvero trendy, abbinando il giallo al fucsia. Il dettaglio che ha attirato le attenzioni dei media, però, è il prezzo della mantella, venduta a quasi 5mila euro.
Il Natale si avvicina e già in tanti hanno preparato la tradizionale lettera dei desideri per Babbo Natale. Ogni anno sono milioni i bambini in tutto il mondo che comunicano a babbo Natale cosa vorrebbero ricevere come dono natalizio. Penna o pastello, carta e tanta fantasia, le lettere per Babbo Natale sono sempre piene di cura e attenzione. Così risulta inevitabile chiedersi dove vanno a finire? Bene, la risposta è una sola: come con qualsiasi altro pezzo postale, dipende da dove è stata indirizzata la lettera. Babbo Natale ha un proprio ufficio postale principale. È possibile spedire le lettere a Babbo Natale direttamente all'indirizzo: Joulupukki, Joulupukin Pääposti, FI-96930 Napapiiri, Finlandia. Fornendo effettivamente un servizio, l'ufficio postale di babbo Natale fa parte della rete ufficiale dell'ufficio postale finlandese, Posti. L'ufficio si trova al Circolo Polare Artico, all'interno del villaggio di Babbo Natale che si trova a circa 8 chilometri da Rovaniemi, in Lapponia. Dal 1985 Babbo Natale ha ricevuto circa 17 milioni di lettere da quasi 200 paesi del mondo. Ogni anno Babbo Natale riceve quasi 4 milioni di lettere da tutto il mondo. La maggior parte delle lettere non è indirizzato all'ufficio postale del villaggio di Babbo Natale in Finlandia, che ne riceve solo mezzo milione ogni anno, ma ha le destinazioni più fantasiose come “Via delle Stelle”, “Via lattea numero 3” o “Casa degli elfi”. Così le lettere di Babbo Natale senza un destinatario noto finiscono nei servizi postali dei paesi in cui vengono inviate. I tre principali paesi che spediscono lettere a Babbo Natale in posta ordinaria sono la Francia con circa 1,7 milioni di lettere, 1,35 milioni vengono inviate dal Canada e più di un milione di lettere sono scritte negli Stati Uniti. Ogni paese ha il suo servizio postale che raccoglie le lettere scritte a Babbo Natale e provvedono anche ad inviare le risposte. Anche l'USPS ha il suo servizio postale per Babbo Natale che prevede una risposta ad ogni lettera con timbro postale del Polo Nord. L'USPS ha un altro programma chiamato Letters to Santa , che garantisce ai bambini una risposta dal Polo Nord, ma senza regali. I genitori spediscono le lettere dei loro figli al "Postmaster postino del Polo Nord", insieme alla risposta di Babbo Natale e una busta affrancata. Il Postmaster postino del Polo Nord restituirà la lettera al bambino con un timbro speciale di Babbo Natale.
Cosa succede quando si invia una lettera a Babbo Natale? Esiste un luogo dove viene recapitata e letta? Proviamo a darvi delle risposte esaustive in attesa della Festa più desiderata dell’anno.
Deposito cauzionale La legge del 27 luglio 1978 n. 392 art. 11 regola il cd deposito cauzionale stabilendo che Il deposito cauzionale non può essere superiore a tre mensilità del canone. Esso è produttivo di interessi legali che debbono essere corrisposti al conduttore alla fine di ogni anno. Il deposito cauzionale costituisce una forma di garanzia dell'eventuale obbligazione di risarcimento del danno. Esso comporta la consegna di denaro o di altre cose mobili fungibili con funzione di garanzia dell'eventuale obbligo di risarcimento a carico del cauzionante: sulla somma o sul valore dei beni ricevuti l'accipiens potrà invero agevolmente soddisfarsi ove la controparte gli abbia cagionato un danno e per l'ammontare del danno stesso. Il deposito cauzionale è rappresentato da una somma di denaro versata dal conduttore al locatore a garanzia dell'adempimento di alcune obbligazioni a carico del conduttore (come ad esempio l'obbligo di pagare il canone concordato e l'obbligo di risarcire i danni provocati all'immobile ecc.). Naturalmente in presenza del deposito cauzionale sorge immediatamente il dubbio relativo al momento in cui il deposito deve essere restituito oppure sorge l'interesse ad individuare i presupposti necessari e le modalità attraverso le quali il deposito può essere incamerato dal locatore legittimamente. Se la funzione del deposito cauzionale è quella di garantire il locatore in caso di un inadempimento del conduttore è evidente che si può desumere, ad esempio, che, in materia di locazione, l'obbligazione del locatore di restituire il deposito cauzionale sorge nel momento in cui termina la locazione, non appena sia avvenuto il rilascio dell'immobile locato, senza che sussiste un inadempimento del conduttore. Invece è illegittimo trattenere il deposito, senza proporre domanda giudiziale per l'attribuzione, in tutto o in parte, dello stesso a copertura di specifici danni subiti o di importi rimasti impagati, in tale ipotesi il conduttore può esigerne la restituzione. In altre parole, per trattenere il deposito cauzionale non basta la presenza di un inadempimento del conduttore, ma il locatore per trattenere il deposito deve anche proporre una domanda giudiziaria diretta all'accertamento dell'inadempimento del conduttore e contestuale incameramento del deposito cauzionale In una situazione così formale e complessa occorre anche chiedersi se svincolo del deposito (intesa come materiale restituzione della cauzione) è un elemento dal quale si può dedurre l'inesistenza dell'inadempimento del conduttore garantito dal deposito cauzionale.
Cassazione 5.7.2019 n 18069 Il diritto alla restituzione del deposito cauzionale nella locazione sorge al momento della cessazione della locazione, la domanda di restituzione non è condizionata all’accertamento dell’insussistenza di danni; per bloccare la domanda di restituzione del deposito l’esistenza di danni deve essere contentuta in una domanda riconvenzionale risarcitoria, mentre la mera allegazione (eccezione) non è idonea per negare il diritto alla restituzione.
Un open day per donne in gravidanza a Caserta: una iniziativa che arriva pochi giorni dopo il decesso di Palma Reale, la ventottenne casertana morta a causa delle complicazioni da Covid dopo essere riuscita, nonostante la positività, a mettere al mondo il suo quarto figlio. Palma Reale, che non era vaccinata, lascia un marito trentenne ed altre tre figlie piccole oltre all'ultimo arrivato. Il marito, che a Fanpage.it aveva anche raccontato di ritardi nei primi soccorsi, quando cioè la donna ha iniziato a stare male dopo la positività, ha fatto anche sapere che sporgerà una denuncia per accertare tutte le concause che hanno portato alla morte della giovane moglie, che aveva fatto in tempo solo a mettere al mondo il figlio.
Un open day riservato a donne incinte: si terrà giovedì 16 settembre a Marcianise, in provincia di Caserta, dalle 8 alle 20 e non servirà prenotazione. Presenti anche medici e specialisti ginecologici per rassicurare le donne in gravidanza ancora dubbiose sul vaccino. L’evento a pochi giorni dalla morte di Palma Reale, la 28enne morta dopo il parto per Covid e che non era vaccinata.
Sabrina Misseri, la giovane di Avetrana condannata in primo grado insieme alla madre Cosima Serrano per l’omicidio della cuginetta Sarah Scazzi, deve restare in carcere. La prima sezione penale della Cassazione ha infatti respinto il ricorso degli avvocati dell’imputata contro l’ordinanza con la quale il tribunale del Riesame di Taranto, lo scorso marzo, aveva confermato la custodia in carcere disposta dalla Corte d’assise di Taranto a carico della Misseri. Il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione Antonio Gialanella aveva chiesto, lo scorso venerdì, il rigetto del ricorso presentato dal professor Franco Coppi e dall’avvocato Nicola Marseglia. Gli avvocati di Sabrina Misseri, da parte loro, avevano chiesto la scarcerazione o gli arresti domiciliari per la loro assistita in quanto il suo sarebbe stato un delitto d’impeto: “Noi la riteniamo innocente – aveva detto al termine dell’udienza della scorsa settimana l’avvocato Coppi – ma comunque non sussistono esigenze cautelari, dopo quattro anni di carcere è sottoposta a un patimento inutile. I domiciliari andrebbero benissimo. È stato un delitto d’impeto, non si può parlare di rischio di reiterazione del reato”.
I giudici della prima sezione penale della Cassazione hanno rigettato il ricorso degli avvocati di Sabrina Misseri che chiedevano la revoca della misura cautelare in carcere per la ragazza accusata e condannata in primo grado dell’omicidio ad Avetrana della cugina Sarah Scazzi.
Nelle ultime 24 ore, al Grande Fratello è accaduto l’impensabile. Dopo che Lidia Vella gli ha confessato il suo amore e dopo che lui stesso si era detto pronto a sposarla anche subito, Alessandro Calabrese ha cambiato idea. Sebbene nessuno se lo sarebbe mai aspettato, è bastato l’ingresso in Casa della brasiliana Desirèe per rimescolare le carte. Questa notte, i due si sono avvicinati pericolosamente fino a baciarsi. Dopo aver trascorso insieme qualche ora bollente, hanno voluto dormire nello stesso letto e anche il giorno dopo si sono salutati con una serie di baci. Alessandro, parlando con Jessica Vella, ha ammesso di essere entrato in crisi: era convinto di amare Lidia, ma adesso non ne è più così certo. Nel corso della puntata del Grande Fratello di questa sera, Alessandro ha rivisto proprio Lidia che, diversamente da quanto ci si aspettava sarebbe accaduto, gli è corsa incontro per abbracciarlo. Prima del loro incontro, Calabrese si è abbandonato alle lacrime: ha rivisto un video del suo percorso in Casa insieme alla sua ex e si è commosso. Distrutto e confuso, Alessandro ha abbracciato Lidia ma ha fatto fatica a spiegare il suo stato d’animo. Le domande della siciliana sono state precise: Che hai fatto? Ti è bastata una settimana per farti ricredere su ciò che avevi detto? Il primo a non credere a quanto è accaduto è proprio Alessandro, che tenta di spiegare le sue ragioni: Ho sentito Lidia che andava via dal mio cuore. Io non so cosa hai nella testa. È colpa mia, non del vino, non della gente. Devo capire il perché. Evidentemente non ero più sicuro. Tu non mi davi conferme. Io ho avuto solo storie di un giorno. Desirèe è stata la prima donna che mi ha messo in difficoltà realmente. Ero io che volevo andare da lei. Lidia lo ha interrotto, chiedendogli di dirle se sente di amarla ancora: Dimmi in faccia che non mi ami. Io sono innamorata. Non hai idea di come sono stata stanotte e oggi, non ho più lacrime. Lui non è riuscito a rispondere con certezza:
Si è svolto pochi minuti fa il tanto atteso incontro tra Lidia Vella e Alessandro Calabrese. Dopo aver baciato Desirèe, il romano del Grande Fratello 2015 è entrato in crisi e alla sua ex ha ammesso di non essere più sicuro dei suoi sentimenti per lei.
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Noi di Fanpage.it, ad esempio, abbiamo dovuto smentire, a suo tempo, la notizia che Bruno Arena dei Fichi d'India fosse morto: fortunatamente il comico si è ripreso e pian piano sta tornando alla sua normalità. Oggi, invece, tocca a Max Pezzali, all'anagrafe Massimo Pezzali, classe 1967, cantautore, scrittore e conduttore tv che è divenuto celebre grazie al gruppo degli 883, fondato nel 1991 assieme all'amico Mauro Repetto. Dal 2004, come saprete, Pezzali ha deciso di intraprendere una proficua carriera da solista e ha abbandonato il marchio "883" che tante soddisfazioni gli aveva dato anni prima. Ha venduto oltre 7 milioni di album e ha ricevuto innumerevoli premi; segno che i suoi fans continuano a seguirlo fedelmente. La smentita di Max Pezzali: "Sono vivo!" La bufala nasce sul web: secondo le prime informazioni, infatti, il fondatore degli 883 sarebbe stato investito, di notte, da una motociclista di 93 anni che addirittura andava a 430 km orari sul raccordo anulare di Roma. Un incidente che sarebbe avvenuto nel corso di un sorpasso dell'anziana: una notizia che, stando a questi primi indizi, pareva alquanto surreale. E così Max Pezzali, pressato dai messaggi di fans e conoscenti, è stato costretto a smentire via Twitter: Leggi anche "È morto Sylvester Stallone", la bufala colpisce ancora Mi stanno chiamando in tanti riguardo ad un mio presunto incidente in moto. Posso affermare quasi con assoluta certezza di essere vivo! var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-8').style.display = 'none'; } Il web ha già fatto morire diversi personaggi: da Paolo Villaggio all'attore di "Un Medico in Famiglia" Lino Banfi, dal comico dei Fichi d'India Bruno Arena a Bon Jovi. Quando finirà questa insana abitudine di mettere in giro voci incontrollate facendo morire volti storici dello star system? Ad ogni modo Max Pezzali, vivo e vegeto, di recente ha partecipato ai "Music Awards" dove ha ricevuto il premio "Disco Multiplatino" per le vendite di "Max 20" e il "Disco Platino" per le vendite del singolo "L'universo tranne noi". Ha anche preso parte al "Coca Cola Summer Festival" cantando "Sei fantastica": il concerto andrà in onda da domani, 7 Luglio, in prima serata su Canale 5. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-9').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); artisti Max Pezzali news 21 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi E' già capitato altre volte che qualcuno mettesse in giro la notizia di una presunta morte di personaggi dello spettacolo. Noi di Fanpage.it, ad esempio, abbiamo dovuto smentire, a suo tempo, la notizia che Bruno Arena dei Fichi d'India fosse morto: fortunatamente il comico si è ripreso e pian piano sta tornando alla sua normalità. Oggi, invece, tocca a Max Pezzali, all'anagrafe Massimo Pezzali, classe 1967, cantautore, scrittore e conduttore tv che è divenuto celebre grazie al gruppo degli 883, fondato nel 1991 assieme all'amico Mauro Repetto. Dal 2004, come saprete, Pezzali ha deciso di intraprendere una proficua carriera da solista e ha abbandonato il marchio "883" che tante soddisfazioni gli aveva dato anni prima. Ha venduto oltre 7 milioni di album e ha ricevuto innumerevoli premi; segno che i suoi fans continuano a seguirlo fedelmente. La bufala nasce sul web: secondo le prime informazioni, infatti, il fondatore degli 883 sarebbe stato investito, di notte, da una motociclista di 93 anni che addirittura andava a 430 km orari sul raccordo anulare di Roma. Un incidente che sarebbe avvenuto nel corso di un sorpasso dell'anziana: una notizia che, stando a questi primi indizi, pareva alquanto surreale. E così Max Pezzali, pressato dai messaggi di fans e conoscenti, è stato costretto a smentire via Twitter: Mi stanno chiamando in tanti riguardo ad un mio presunto incidente in moto. Posso affermare quasi con assoluta certezza di essere vivo! var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-8').style.display = 'none'; } Il web ha già fatto morire diversi personaggi: da Paolo Villaggio all'attore di "Un Medico in Famiglia" Lino Banfi, dal comico dei Fichi d'India Bruno Arena a Bon Jovi. Quando finirà questa insana abitudine di mettere in giro voci incontrollate facendo morire volti storici dello star system? Ad ogni modo Max Pezzali, vivo e vegeto, di recente ha partecipato ai "Music Awards" dove ha ricevuto il premio "Disco Multiplatino" per le vendite di "Max 20" e il "Disco Platino" per le vendite del singolo "L'universo tranne noi". Ha anche preso parte al "Coca Cola Summer Festival" cantando "Sei fantastica": il concerto andrà in onda da domani, 7 Luglio, in prima serata su Canale 5. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-9').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); artisti Max Pezzali news 21 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi
“Max Pezzali è morto in un incidente”, questa la notizia che ha fatto il giro della rete e che ha terrorizzato i suoi fans. Poi è arrivata la smentita del cantante che via Twitter ha dichiarato di essere vivo.
Ha preso il via ieri, sabato 9 aprile, la XIII Settimana della Cultura, nove giorni per visitare gratuitamente l’immenso patrimonio artistico della nostra bella Italia, tra musei, aree archeologiche, archivi e altri siti statali, sparsi in tutto il territorio nazionale. Particolarmente ricca anche sotto l’aspetto musicale, la manifestazione continuerà fino a domenica 17 aprile con tanti concerti; dopo avervi mostrato l’interessante rassegna Musiche dal Mondo, Culture del Mondo , che si terrà oggi pomeriggio agli Scavi di Ostia Antica, vediamo quali sono gli altri eventi in programma. Domani, lunedì 11 aprile, appuntamento nella Chiesa a Ponte Quattro Capi, nel cuore di Roma, con il concerto di musica classica del Coro polifonico di musiche popolari e sacre, diretto dal Maestro Cesare Pocci. Ancora nella Capitale, vi segnaliamo altri due spettacoli da non perdere: giovedì 14 aprile, alle 19:00, nell'Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (ex Discoteca di Stato), avrà luogo Canzoni italiane in jazz, ovvero una reinterpretazione di celebri pezzi degli anni Sessanta ad opera del Gruppo Stefano Cicconetti Quartet, formato da Stefano Cicconetti (batteria), Eleonora Colatei (voce), Paolo Bernardi (piano) e Fernando Redavid (basso). Nello stesso giorno, alle 20:00, l’Auditorium del Conservatorio di Musica di Santa Cecilia ospiterà il Concerto tributo a Robert F. Kennedy, una “riflessione in musica” sui diritti umani, in occasione del 50° anniversario della nomina di Robert Kennedy a ministro della giustizia, a cura dell’Orchestra del Conservatorio Santa Cecilia diretta dal Maestro Massimo Pradella, con esibizioni del Soprano Mariella Devìa.
Al via ieri, la nove giorni dedicata alle meraviglie artistiche del nostro Paese continua anche con tanta musica.
Il Volo aggiunge nuove date al tour che li vedrà impegnati a partire dal prossimo maggio, quando gireranno l'Italia per portare il loro ultimo album "Notte Magica", l'omaggio che Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble hanno voluto fare ai tre tenori, Luciano Pavarotti, Placido Domingo e Josè Carreras. Al tour già annunciato, infatti, si sono aggiunte le tappe di Malta e Napoli che si terranno rispettivamente l'8 (al Malta Fairs and Conventions Centre, noto anche con l'acronimo MFCC) e il 10 giugno all'Arena Flegrea, nuovo luogo della musica a Napoli, che promette una stagione coi fiocchi. I biglietti per le nuove date saranno disponibili da venerdì 23 dicembre alle ore 11:00 sul sito di TicketOne e nei punti vendita autorizzati. La band che ha vinto il Festival di Sanremo nel 2015 porterà, dunque, in giro l'album “Notte Magica – A tribute To the Three Tenors”, registrato durante la serata evento dello scorso 1 luglio a Piazza Santa Croce a Firenze, in cui hanno alternato il repertorio napoletano, italiano e internazionale. Un successo certificato oro per i tre cantanti che in queste ultime settimane sono stati ospiti nel nuovo programma di Maria De Filippi "House Party" e soprattutto ad “America's Got Talent”, platea regina del pop mondiale, dove hanno ricevuto anche i complimenti di Simon Cowell. Ad anticipare il tour italiano ci sarà la tournée mondiale che si aprirà alla Radio City Music Hall di New York Maggio 2017 05 TORINO @PalaAlpitour 06 BOLOGNA @Unipol Arena 09 MILANO @Mediolanum Forum 12 ROMA @Pala Lottomatica 15 ANCONA @Pala Prometeo 17 LIVORNO @Modigliani Forum 19 VERONA @Arena 20 VERONA @Arena Giugno 2017
Aggiunte altre due date al tour de Il Volo che toccherà anche Malta e Napoli. la band presenterà dal vivo l’album “Notte Magica – A tribute To the Three Tenors”.
Il film-documentario “This Is It” su Michael Jackson ha raggiunto la quota di 250milioni di dollari guadagnati, stando a quanto affermato dalla Sony Pictures Entertainment. Il film postumo sul Re del Pop, che racconta delle prove del tour che “Jacko” avrebbe dovuto tenere in estate e che intanto sta per arrivare anche in DVD, ha debuttato nelle sale cinematografiche a fine ottobre e ha concluso la sua messa in onda internazionale questo weekend, incassando 72 milioni di dollari solo in Nord America e 180 nel resto del mondo, secondo il sito Boxofficemojo.com, che si occupa proprio di statistiche sulle vendite dei biglietti. La Sony Pictures Entertainment ha dichiarato di aver accumulato nel corso dell’anno un totaledi 3miliardi e 357milioni di dollari in biglietti venduti. La pellicola che ha fatto registrare i guadagni più alti è “2012” con 650milioni di dollari di profitto, seguita dal thriller "Angeli e Demoni", dal film di fantascienza "District 9" e il lungometraggio d'azione "Terminator Salvation".
Il film, che descrive il backstage del concerto che “Jacko” avrebbe dovuto tenere all’arena O2 di Londra, ha debuttato alla fine dello scorso mese di Ottobre.
Le difficoltà per recuperare l'onorario dell'avvocato In periodi di crisi è difficile diventa molto difficile recuperare i crediti (anche professionali), ma oltre alle difficoltà che derivano dalla congiuntura economica, alcune volte, la situazione si complica per vicende successive (ad esempio morte del cliente) o per la mancanza di chiarezza del dato normativo. Come ogni professionista anche l'avvocato si trova, prima o poi, a dover recuperare qualche credito. L'avvocato ha a sua disposizione due strade: 1) quella del decreto ingiuntivo oppure 2) può seguire la strada del rito sommario di cognizione (ex art. 14 del Dlgs 150/2011 che ha modificato l'art. 28 della legge 13.6.1942 n. 794). Se per il recupero del credito professionale l'avvocato segue la strada del rito sommario di cognizione, ogni contestazione verrà svolta dal convenuto (debitore) in tale procedimento iniziato dal creditore. In questa sede, al massimo, ci si può chiedere se è possibile esercitare la facoltà prevista nel rito sommario di cognizione di passare al rito a cognizione piena (e viceversa) quando oggetto del procedimento a cognizione sommaria è un credito professionale dell'avvocato. A questa domanda si risponde in modo negativo. Quando oggetto del procedimento sommario di cognizione è un credito professionale dell'avvocato non è possibile esercitare la facoltà relativa alla modifica del rito da sommario a cognizione piena. Chiarito questo aspetto, si può passare ad analizzare l'ipotesi in cui il credito professionale dell'avvocato è recuperato tramite il decreto ingiuntivo. Quando il credito professionale dell'avvocato è recuperato tramite il decreto ingiuntivo, occorre comprendere come sollevare le proprie contestazioni e/o eccezioni. Di solito, l'opposizione al decreto ingiuntivo (sostanzialmente) individua la forma e le modalità traverso le quali si può contestare il decreto ingiuntivo, occorre solo valutare se quanto detto vale anche per il decreto ingiuntivo quando questo ha ad oggetto un credito professionale dell'avvocato. Una prima ricostruzione potrebbe proprio sostenere che l'opposizione deve essere proposta a norma dell'art. 645 cpc , il quale prescrive che l'opposizione si propone con atto di citazione.
La Cassazione del 4.11.2016 n. 22447 ha stabilito che l’atto di opposizione al decreto ingiuntivo avente ad oggetto il recupero di crediti professionali dell’avvocato dovrà avere la forma del ricorso ex art. 702-bis cpc (propria del rito sommario di cognizione) e non più dell’atto di citazione (opposizione a decreto ingiuntivo ex art. 645 cpc) come previsto dalla legge del 13 giugno 1942 n. 794 art. 28 sostituito dall’art. 14 del D.Lgs. 1 settembre 2011 n. 150.
Mahmood ha annunciato le prime date del suo prossimo tour che lo vedrà tornare live per il primo set di concerti dopo la vittoria al Festival di Sanremo con la canzone "Soldi" e l'uscita del suo primo album "Gioventù bruciata" che ha seguito l'uscitra dell'Ep omonimno pubblicato lo scorso settembre. La storia di Maghmood è interessante: autore di pezzi di successo come "Hola (I Say)" penultimo singolo tratto dall'album di Marco mengoni "Atlantico" e nome noto nel mondo della musica, è stato grazie a Sanremo Giovani e alla prima edizione che si è svolta indipendentemente dalla vara dei Big a dargli la prima spinta, permettendogli di competere con i nomi più noti e poi azzeccando la canzone anche di aggiudicarsi, da outsider la kermesse sanremese. Una vittoria che ha fatto conoscere il suo nome a tutta Italia e soprattutto un successo che resiste al tempo, dal momento che Soldi continua a essere una delle canzoni più suonate in radio e mantiene le prime posizioni della classifica Fimi dei singoli, sulle pagine del New York Times, in attesa che l'artista milanese difenda i colori italiani, il prossimo maggio, all'Eurovision Song Contest che si terrà a tel Aviv, in Israele, e lo vedono come uno dei favoriti anche grazie all'incrocio di pop e urban che danno un sapore internazionale al suo pezzo che, comunque, non subirà modifiche e aggiunte in inglese.
Sarà nei club che Mahmood, il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, terrà il suo primo tour italiano dopo l’uscita del suo primo album “Gioventù bruciata”. Il cantante, che a metà maggio difenderà i colori dell’Italia all’Eurovision Song Contest partirà in tour a fine aprile per testarsi live.
Lutto nel mondo del teatro palermitano. È morto all'età di 69 anni l'attore Gigi Burruano, volto noto del teatro, del cinema e della tv. Negli ultimi mesi, stando a quanto riportato dal Giornale di Sicilia, aveva avuto gravi problemi di salute. La camera ardente sarà allestita al Teatro Biondo, dove si recheranno anche colleghi e personaggi del mondo spettacolo che in queste ore ne stanno ricordando la memoria.
L’attore palermitano, 69 anni, era stato malato negli ultimi mesi. Noto soprattutto nella scena teatrale palermitana, ha avuto grande notorietà grazie ad alcuni ruoli tra cinema e tv.
Alcune foto emerse dal passato di Nancy Coppola dimostrano che la protagonista dell’edizione attuale dell’Isola dei famosi ha modificato leggermente la forma del suo naso. Sebbene avesse sostenuto di fronte a Nathaly Caldonazzo di essere completamente naturale, la cantante neomelodica potrebbe non avere detto il vero. Lo dimostrano alcune foto tratte dei videoclip delle canzoni pubblicate dalla cantante all’inizio della sua carriera, tutti disponibili in rete. Il naso di Nancy aveva una forma più pronunciata rispetto a quella piccola che sfoggia oggi. Anche la punta e il dorso appaiono differenti rispetto a quelli attuali. È evidente che, per motivi che potrebbero essere i più svariati, Nancy ha modificato leggermente almeno quella parte del volto.
Nancy Coppola, protagonista dell’Isola dei famosi, ha evidentemente ritoccato il naso. Le foto del suo passato scovato in rete mostrano delle innegabili differenze rispetto a come la cantante neomelodica appare oggi.
Il Festival di Sanremo è iniziato e ha incollato più di 11 milioni di italiani al piccolo schermo dietro lo slogan del presentatore Carlo Conti "Tutti cantano Sanremo". Dal 9 al 13 febbraio 2016 il Teatro Ariston di Sanremo vedrà lo svolgersi della 66esima edizione del Festival della Canzone Italiana e tutti, dalla televisione, i media, alle conversazioni dal parrucchiere o al supermercato, non faranno altro che parlare di questo Sanremo 2016. Ogni anno, il periodo che precede l'inizio del Festival è tutto un susseguirsi di domande: come saranno vestite le vallette, quali saranno gli ospiti della serata, ci saranno i fiori di Sanremo sul palco, dove starà l'orchestra sarà sul palco, e la famosa scala sanremese? Ma appena si accendono i riflettori sul palco dell'Ariston la prima sera del Festival a tutte queste domande viene data risposta. La 66esima edizione di Sanremo vede non solo condurre il Festival per la seconda volta a Carlo Conti, ma anche la scenografia è stata affidata, per il secondo anno consecutivo, all'architetto Riccardo Bocchini. Se il palco dell'Ariston per la 65esima edizione del Festival simboleggiava un'enorme campanula, la scenografia di Sanremo 2016 suggerisce lo sbocciare di un fiore. Il simbolo di Sanremo torna dunque sul palco del Festival della Canzone Italiana ma in versione, di nuovo, tecnologica e futuristica. Il palco è stato progettato in modo da avvolgere tutti i protagonisti dell'evento canoro e, dall’apertura sull’asse orizzontale del sipario in ledwall, prima concavo e poi convesso, e dall’apertura sull'asse verticale del sipario Kinetic polarizzato, è tutto un fiorire. Lo spirito artistico vine portato fin dentro la scena, come il polline di un fiore, attraverso le sculture ballerine in policarbonato dell'artista Davide Dall’Osso. Ma la vera novità di questo Sanremo 2016 è l'introduzione, per la prima volta, di un corridoio centrale che va verso la platea, attraverso una seconda scala luminosa. La notizia della presenza di un corridoio centrale era già trapelata nei giorni precedenti all'inizio del Festival tramite un twitt dello stesso Giancarlo Leone, direttore di Rai 1, che ringrazia il lavoro di Riccardo Bocchini capace di realizzare una delle più belle scenografie del Festival. Anche Fiorello aveva usato Twitter per svelare particolari della scenografia della 66esima edizione del Festival mostrando un palco capace di adattarsi con luci e forme ai cantanti e agli ospiti presenti all'Ariston.
Tutti ieri davanti alla tv per guardare l’inizio del Festival di Sanremo sul palco dell’Ariston, ma avete notato cosa significa la nuova scenografia?
Ha ricominciato a parlare dopo essere uscito dalla terapia intensiva Mattia M, il 38enne di Codogno noto come ‘paziente 1' del focolaio italiano del coronavirus. Il podista, ricoverato in gravi condizioni e risultato positivo al tampone lo scorso 20 febbraio, da lunedì non è più intubato ed è stato trasferito nella terapia sub intensiva del policlinico San Matteo di Pavia. Mattia ora respira in modo autonomo e ha ripreso a parlare. "Sono a Lodi?", è tra le prime cose subito chiesto ai medici. Le condizioni del manager dell'Unilever sono in miglioramento. Sta bene anche sua moglie, incinta di 8 mesi, che era ricoverata all'ospedale Sacco ed è tornata a casa qualche giorno fa in attesa di partorire una bimba. "Incrociando le dita posso dire di sì, è fuori pericolo. Respira autonomamente con un po' di ossigeno", ha confermato Francesco Mojoli, responsabile di Terapia intensiva al Policlinico San Matteo di Pavia. "Speriamo di trasferirlo il più presto possibile in un reparto medico e poi anche a casa"
È tornato a parlare Mattia, il 38enne di Codogno considerato il ‘paziente 1’ del coronavirus in Italia, dopo essere uscito lunedì dalla terapia intensiva. Il manager dell’Unilever, primo caso del focolaio lombardo, ha ripreso a respirare autonomamente. “Sono a Lodi?”, ha chiesto ai medici. Anche sua moglie, incinta all’ottavo mese, sta bene ed è tornata a casa.
“Non so cosa teneva dint’ a capa, intelligente generoso e scaltro. Per lui non vale il detto che è del Papa: morto un Troisi non se ne fa un altro”, non potrebbero esserci parole migliori di queste, tratte dalle prime righe della poesia “A Troisi” scritta da Roberto Benigni, per ricordare il grande Massimo Troisi, scomparso prematuramente a soli 41 anni, a causa di un infarto, ormai 17 anni orsono. Nato a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, il 19 febbraio 1953, già durante i suoi studi da Geometra il suo scalpitante istinto artistico lo porta a scrivere poesie ispirate al grande Pasolini, sua “icona guida”, e a recitare in un teatro parrocchiale insieme ad alcuni amici di infanzia, tra cui Lello Arena. Successivamente con lo stesso Arena e con un altro suo grande amico, Enzo Decaro, fonda il gruppo “La Smorfia”. Da La Smorfia al cinema – Il gruppo ha un grande successo, ma Troisi, ad un certo, punto sceglie di lasciarlo per intraprendere la carriera cinematografica. Debutta come regista, sceneggiatore e attore protagonista nel 1981 con “Ricomincio da tre”, capolavoro di comicità che gli vale numerosi premi, tra cui due David di Donatello per il miglior film e per il miglior attore. La sua carriera prosegue con una lunga sfilza di successi, nel 1982 recita con Lello Arena nel film “No grazie, il caffè mi rende nervoso”, e nel 1983 è la volta di “Scusate il ritardo”, film dedicato all’amore e alle difficoltà dei rapporti di coppia. Nel 1984 arriva “Non ci resta che piangere” , a fianco di Roberto Benigni, film ricco di citazioni storiche e gag esilaranti tra cui la memorabile stesura della lettera a Girolamo Savonarola, in cui i due protagonisti si cimentano in una sorta di remake dell’analoga scena interpretata anni prima da Totò e Peppino De Filippo in “Totò, Peppino e…la malafemmina”. Si susseguono, poi, “Hotel Colonial”, girato in Colombia, “Le vie del Signore sono finite”, “Splendor” e “Che ora è?” , per il quale Troisi viene premiato alla Mostra del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, ex aequo con Mastroianni, e nel 1991, infine, l’ultimo film che lo vede regista : “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, nel quale recita insieme a Francesca Neri. La carriera culmina e termina con il film Il Postino – Nel 1994 Troisi compie il suo ultimo sforzo, per non privarci di un ulteriore capolavoro: scopre di doversi sottoporre ad un altro intervento chirurgico con urgenza, per fronteggiare i problemi cardiaci che sin da piccolo l’avevano accompagnato, ma decide di rimandarlo per non posticipare le riprese del film “Il postino”, tratto dal romanzo “Il postino di Neruda” di Antonio Skàrmeta e girato tra Procida e Salina. Il grande Massimo riesce a terminare le riprese con immensa fatica, ma muore a distanza di poche ore, lasciando tutti sgomenti. Il film verrà poi candidato a cinque Premi Oscar, tra cui lo stesso Troisi come miglior attore, ma delle cinque nomination riuscirà ad incassare solo l’Oscar per la miglior colonna sonora. Nel 1996, a due anni dalla sua scomparsa, l’allora sindaco di San Giorgio, Aldo Vella, istituisce per lui il “Premio Massimo Troisi”, come concorso di corto comico e selezione nuovi attori, che ha acquisito sempre più lustro ed importanza nel corso degli anni, contando anche sull’appoggio di ospiti del calibro di Lucio Dalla, Tiziano Ferro, Renzo Arbore, Maria Grazia Cucinotta e molti altri. Solo pochi tratti quelli sin qui descritti, pochi passi della vita di un personaggio a dir poco magnetico. Un inimitabile cultore dei sentimenti, dall’amicizia, all’amore, agli affetti familiari, anche nei loro aspetti più controversi, un artista cui va il merito di aver dato vita a protagonisti apparentemente standardizzati, ma lontani, invece, da etichette e banalità, napoletani impregnati di una napoletanità diversa, nuova, personaggi che spesso si abbandonano all’introspezione, trattando temi solenni come l’amore, la religione e la malattia in modo ironico, spesso umile e allo stesso tempo riflessivo. A noi non resta che approfittare delle grandi fonti di comunicazione del nostro tempo e continuare curiosare in rete tra una scena e l'altra dei suoi film, lasciandoci trasportare dal fascino del suo linguaggio mimico e verbale, tra balbettii, monologhi esilaranti e colorite espressioni dialettali, godendoci, però, anche quei suoi momenti poetici, carichi di sensazioni pure e profonde.
Massimo Troisi vive in tutti noi, spettatori avidi della sua vita carica di forza e delle sue opere incancellabili. In occasione dell’anniversario della sua morte ecco un piccolo omaggio alla sua incredibile carriera.
Grave lutto per l'attore Raoul Bova, in queste ore è morto il padre, Giuseppe. Dopo la notizia l'attore ha immediatamente comunicato la sospensione del tour teatrale in corso per lo spettacolo "Due", in cui l'attore recita con la collega Chiara Francini, che martedì 9 avrebbe previsto una replica al Cinema Teatro San Giuseppe di Brugherio, vicino Monza, dove era già andato in scena lunedì 8. In queste ore la notizia del lutto per la famiglia Bova sta rimbalzando sui social e genera grandi manifestazioni di supporto e solidarietà da parte dei fan dell'attore. Non sono state rese note le cause del decesso di Giuseppe Bova e al momento non ci sono stati messaggi di alcun tipo pubblicati sulle pagine social ufficiali dell'attore. A comunicare la notizia dell'annullamento dello spettacolo è stato l'account della struttura teatrale presso la quale era prevista la messa in scena: "La direzione del Teatro San Giuseppe di Brugherio comunica al gentile pubblico che a causa del grave lutto che ha improvvisamente colpito l’attore RAOUL BOVA, le previste repliche di DUE in scena oggi 8 e domani 9 Gennaio sono sospese. Nei prossimi giorni saranno fornite ulteriori informazioni circa le date nelle quali sarà recuperato lo spettacolo e circa le modalità per eventuali rimborsi. In questa triste circostanza, la direzione del Teatro esprime a Raoul Bova le più sentite condoglianze". Nelle stesse ore sono arrivate anche le condoglianze del sindaco di Brugherio, Marco Troiano, che ha confermato ulteriormente la notizia dello spettacolo teatrale. Raoul Bova è nato a Roma nel 1971, ma come sarà noto a molti, le sue origini familiari affondano le radici più a sud. Il padre Giuseppe era infatti calabrese, nato a Roccella Jonica, mentre la madre è originaria di Acerra, in Campania. Tuttavia l'attore ha sempre mantenuto grande riserbo sulle sue vicende personali, proteggendo i suoi affetti familiari ed esponendo raramente i genitori all'attenzione pubblica. In un'intervista di qualche tempo fa Bova, sottolineando proprio questa riservatezza del padre, non nascose qualche rimpianto: "Ha sempre dovuto essere una roccia per tutti noi e avrei voluto condividere molto di più con lui. Mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di lui. È stato un padre perfetto, ma avrei voluto conoscerlo meglio. Una volta gli chiesi di scrivere un libro. Era un modo per sapere di più della sua vita. Lui, però, non si apre…".
Nelle ultime ore si è spento il padre dell’attore. La notizia ha portato all’immediato stop alla touornée teatrale di Bova, in scena al fianco di Chiara Francini, che martedì 9 avrebbe previsto una seconda tappa a Brugherio, in Lombardia.
È morto all'età di 69 anni Alan Rickman, grandissimo attore inglese noto anche per il ruolo del professor Severus Piton nella saga di Harry Potter. È una notizia che spezza in due i fan della saga, ma anche gli appassionati del buon cinema perché Alan Rickman era uno degli attori più amati ed interprete, tra l'altro, di tre cattivi memorabili come lo sceriffo di Nottingham nel Robin Hood del 1991, il Rasputin del film tv prodotto da Hbo nel 1997 e quello di Hans Gruber, nemesi di Bruce Willis in "Die Hard". Una carriera straordinaria che, negli ultimi anni, gli ha dato maggiore riconoscibilità tra i giovanissi per il ruolo di un mezzo cattivo come quello di Severus Piton. Alan Rickman era malato di cancro, la sua morte è stata confermata poche ore fa dalla famiglia attraverso un comunicato stampa. L'attore e regista Alan Rickman è morto di cancro all'età di 69 anni, circondato dai familiari e amici. Una stella fulgida nel firmamento del cinema, aveva caratteristiche uniche, una dizione perfetta. Del resto veniva dal teatro, attore da gavetta seria, una grandezza e uno spessore difficilmente riscontrabili perché Alan Rickman era un artista completo, diverso rispetto al panorama dei suoi pari età. Tra gli altri premi vinti anche un Golden Globe, un Emmy e un BAFTA. Alan Rickman ha recitato nelle compagnie inglese più prestigiose. "Le relazioni pericolose" è stato il dramma che lo ha portato oltreoceano. Diretto da Christopher Hampton, con la compagnia è arrivato fino a Broadway riscuotendo un grandissimo successo nel suo ruolo, il visconte Valmont, per il quale guadagnerà anche una nomination ai Tony Award. La sua voce potente, incisiva, di una dizione perfetta, si segnalò ben presto da Hollywood. Il suo debutto è un cult: Hans Gruber in "Trappola di Cristallo", ovvero il primo episodio della saga "Die Hard" con Bruce Willis. La leggenda vuole che John McTiernan l'abbia scelto su espressa richiesta, senza fargli neppure il provino. Quel ruolo lo rende popolare e, dopo aver girato "The January Man" con Susan Sarandon, ricoprirà nel 1991 il ruolo dello Sceriffo di Nottingham in "Robin Hood – Il principe dei Ladri", una interpretazione che gli vale un BAFTA. Alan Rickman si è anche distinto come protagonista in diverse commedie, come "Love Actually" e "Dogma", altri due cult di genere. Il personaggio di Severus Piton resta quello che ha più colpito nell'immaginario collettivo. A proposito di quel ruolo, Entertainment Weekly scrisse: Pur non apparendo in molte scene in quelle dove appare ti cattura in ogni minuto, è capace di trasformare ogni risposta in una sinfonia di disprezzo. Aveva firmato anche un film come regista, "A little Chaos", figurando anche come attore nel ruolo di Re Luigi XIV.
È morto all’età di 69 anni Alan Rickman, grandissimo attore inglese noto anche per il ruolo del professor Severus Piton nella saga di Harry Potter. Indimenticabili le sue interpretazioni dei cattivi Hans Gruber in “Trappola di Cristallo”, dello sceriffo di Nottingham in “Robin Hood – Principe dei ladri” e di Rasputin ne “Il demone nero”.
Mario Balotelli ha chiesto il test del Dna per appurare la paternità del figlio in attesa dalla nota showgirl Raffaella Fico. Lei in un primo momento tace, poi all'improvviso imperversa sulle pagine del settimanale "Chi" con un netto rifiuto, almeno fin quando il bambino non sarà nato. Intanto SuperMario è in quel di Ibiza a "spassarsela" con la giovane 22enne Vanessa Lawrence, da molti indicata come la sua nuova fiamma ma che probabilmente rappresenta solo una nuova tappa del suo viaggio tra i locali più cool del pianeta.
Arriva all’improvviso la notizia del rifiuto di Raffaella Fico alla richiesta del test di Dna avanzata da Mario Balotelli per appurare la sua paternità. Lei non ci sta, almeno fin quando il bimbo sarà nato.
Il trio punk russo Pussy Riot è stato dichiarato colpevole di teppismo motivato da odio religioso e le imputate sono state condannate a 2 anni di carcere. La sentenza è arrivata oggi a seguito di una travagliata vicenda giudiziaria che ha fatto il giro del mondo: le tre donne – Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich – sono accusate di vandalismo e istigazione all'odio religioso per aver cantato una "preghiera" anti-Putin nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore. Dal carcere dov'è rinchiusa, la leader della band Tolokonnikova aveva così commentato: "Qualunque sia il verdetto, noi e voi stiamo vincendo". Secondo il giudice Marina Syrova le tre ragazze hanno "pianificato con cura" la performance realizzata il 21 febbraio scorso nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore. La Procura di Mosca aveva chiesto contro le tre giovani, in custodia da 5 mesi, una condanna a 3 anni.
Condannate le tre cantanti: erano finite in carcere dopo essersi esibite in una ‘preghiera anti-Putin’ nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore. In loro favore era iniziata una mobilitazione in Europa e negli Stati Uniti.
Il processo Jackson è arrivato finalmente alla sua conclusione e il verdetto è favorevole alla AEG, portata in tribunale dalla famiglia della popstar che voleva chiarire quelle che erano le responsabilità per la morte di Michael e, eventualmente, essere risarcita a suon di miliardi di dollari. Mesi di testimonianze, colpi bassi, foto scandalose e retroscena che hanno svelato gli ultimi giorni di Michael Jackson, mostrando particolari che forse sarebbe stato meglio non portare in superficie. Uno scontro continuo tra la famiglia e i promoter per capire di chi fosse la responsabilità di aver assunto il dr Murray, che per ora è l'unico ad aver pagato per la morte del cantante e sta scontando due anni per omicidio colposo. La famiglia accusava la AEG di averlo assunto e di non essersi interessata a sufficienza delle condizioni di salute di Jackson, morto per un'overdose di tranquillanti, perché voleva che il cantante portasse a termine il minitour londinese che avrebbe dovuto cominciare qualche giorno prima di morire, mentre la AEG sosteneva che fosse stato lo stesso Jackson ad averlo assunto dopo averlo conosciuto qualche anno prima. La giuria, insomma, ha dato credito all'avvocato difensore dell'AEG Putnam che qualche giorno fa aveva sostenuto che l'azienda “non avrebbe mai acconsentito a finanziare il tour se avesse saputo che il sig. Jackson stava giocando alla roulette russa nel suo letto ogni notte”. Una frase che deve aver messo il punto alla decisione della giuria. I promoter, insomma, – che avevano assunto Murray, stando alla giuria – non sono stati negligenti e non potevano sapere che Murray era un pericolo per MJ. Lo stesso Putnam dopo la lettura della sentenza ha dichiarato: "Non potrei essere più contento riguardo la decisione della giuria" mentre la madre del cantante, stando a Billboard, avrebbe dichiarato di rispettare il verdetto della giuria. In fondo, fin dall'inizio del processo, la signora Katherine ha dichiarato che il suo obiettivo era arrivare a scoprire la verità. E la verità, seppur amara, è quella per cui la AEG non ha avuto colpe riguardo la morte del figlio o il controllo del dr Murray, il quale era competente, e che "semplicemente non c'è alcuna prova del fatto che qualcuno della AEG si sa comportato in maniera sbagliata".
La famiglia Jackson perde la prima battaglia contro la AEG che è stata dichiarata non colpevole della morte della popstar. Per la giuria non poteva sapere che il dr. Murray era pericoloso per MJ. Il processo, però, si sposta in appello e si prevede ancora molto lungo.
2093 chilometri e 10 città raggiunte in due settimane da un truck capace di trasformarsi in un’area espositiva, in un palcoscenico, in un luogo di incontro tra il talento e la voglia di conoscere della nostra migliore gioventù e le istituzioni: 2.160 i giovani coinvolti e ben 526 le storie positive raccontate. Il tutto, dato il target, con una particolare attenzione per la diffusione dell’iniziativa anche sul web e sui social: e anche qui un grande successo con oltre 600.000 visualizzazioni delle dirette e oltre 2 milioni di utenti raggiunti complessivamente online. Tutto questo è stato il tour #OggiProtagonisti. Ma andiamo per gradi. Già la crisi del 2008 lo aveva evidenziato: quando il quadro economico peggiora, i giovani sono sempre i maggiormente vulnerabili, avendo registrato allora in molti Paesi dell’Unione Europea una crescita del tasso di disoccupazione superiore al 40%. Questo perché i giovani vivono molto spesso di contratti temporanei, di lavori precari e in nero, e quindi sono tra coloro che per primi vengono licenziati o selezionati per subire delle riduzioni dell’orario di lavoro, mentre quelli che devono fare il loro primo ingresso nel mondo del lavoro, trovano la concorrenza di un maggior numero di lavoratori con più esperienza di loro. C’è poi crisi e crisi, e le caratteristiche di quella che stiamo affrontando sono tali da mettere ancora più in difficoltà i giovani, che, più di altre fasce anagrafiche, ingrossano le fila dei lavoratori di quei settori, come la vendita al dettaglio, l’ospitalità e il turismo che sono stati maggiormente colpiti da misure come il lockdown e il divieto di viaggiare. Ecco che in questo contesto il ruolo dell’Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG) diventa cruciale. Si tratta di un ente governativo, vigilato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Europea, che dà attuazione alla strategia dell’Unione Europea per la gioventù 2019-2027. Per il tramite dei beneficiari dei programmi europei che promuove (enti pubblici, associazioni o gruppi informali), offre ai ragazzi dai 13 ai 30 anni opportunità e occasioni in tema di mobilità, formazione, educazione, volontariato e scambio. Non solo. Alla luce dello scenario che abbiamo profilato diventano strategici soprattutto i suoi interventi e le sue iniziative volti alla promozione del talento e della creatività giovanili o dirette a favorire l’inclusione di giovani in situazione di disagio sociale ed economico. Iniziative che possono contare sulle risorse nazionali del Fondo Politiche Giovanili. Il primo vero ostacolo tra un giovane e la sua emancipazione è il non sapere che esistono strumenti che potrebbero aiutarlo. Proprio per questo ANG opera per avvicinare il più possibile i programmi europei ai partecipanti (enti, associazioni o gruppi informali) e al territorio. E il tour #OggiProtagonisti è solo una delle iniziative portate avanti con questo scopo. Un’altra, che coinvolge oltre 600 partecipanti attivi in 13 regioni, è quella del circuito ANG inRadio: ANG, infatti, gestisce il primo network istituzionale radiofonico under30 con 45 antenne e un impatto su 150.000 ragazzi. Anche qui i numeri sono di tutto rispetto: 880 podcast del network ANG in Radio realizzati, di cui 136 attualmente in programmazione sul canale ufficiale, 46 dirette Mille e una stories, 5 format, oltre 80 ospiti intervistati e oltre 100 associazioni giovanili intervenute. Un’altra iniziativa nata per favorire l’accesso dei giovani alle informazioni relative alle politiche europee in loro favore è l’istituzione della rete italiana Europeers che a oggi conta 76 giovani, reduci dalla partecipazione ai più diversi programmi promossi a livello europeo, che si sono resi disponibili per diventare a loro volta promotori delle opportunità di cui loro stessi hanno beneficiato. Insomma, il passaparola non passa mai di moda. Un aiuto concreto per i giovani è rappresentato anche dai programmi Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà, che solo nel 2019 sono stati ben 659 e hanno impegnato fondi per oltre 18 milioni di euro, finanziando 1.065 associazioni e coinvolgendo 23.481 ragazzi di cui 6.052 con minori opportunità. Il capitolo Gioventù del programma Erasmus+, in particolare, consente a ragazzi di età compresa tra i 13 e i 30 anni, a prescindere dal loro grado di scolarizzazione, di fare esperienze (di scambio o di volontariato europeo) per acquisire conoscenze e competenze spendibili poi nel mercato del lavoro. Il Corpo europeo di solidarietà, invece, istituito nell’ottobre del 2018, offre ai giovani la possibilità di partecipare ad attività di solidarietà capaci allo stesso tempo di favorire la cittadinanza attiva e di migliorare le loro abilità e competenze e, conseguentemente, la loro occupabilità e transizione verso il mercato del lavoro. Oggi è la #GiornataMondialeDellaBicicletta, un'occasione per sottolineare l'importanza della mobilità sostenibile e l'impegno da sempre profuso da ANG per sostenere tutte quelle iniziative che puntano alla costruzione di un'Europa più pulita. Tra queste vogliamo ricordare quella portata avanti dai volontari di European Solidarity Corps ESC Trani, #Food4U e Legambiente Trani, che lo scorso mese sono saliti in sella alle bici per consegnare agli studenti della Beltrani libri e quaderni rimasti a scuola dall'inizio del lockdown. Oggi alle 15.00 a #LaMiaVitaDopoIlCovid, format del Consiglio Nazionale Delle Ricerche, interverrà una delle partecipanti per raccontarci i dettagli di questa bellissima iniziativa. #agenziagiovani #consiglionazionaledellericerche #noipedaliamo #savetheplanet #legambientetrani #legambientepuglia #igiovaninonsifermano
Un anno fa si è svolto a Palermo il tour #OggiProtagonisti, un’iniziativa che ha portato le istituzioni a diretto contatto con i giovani per illustrare tutti i programmi ideati per sostenerli e per ascoltare le centinaia di storie di successo che hanno aiutato a far nascere. I numeri di questo lungo viaggio la dicono lunga sul successo e la “necessità” di questa iniziativa.
Il trono gay di Uomini e Donne è sempre più nel vivo e Claudio Sona, primo protagonista di questa nuova versione del programma, è già entrato nel cuore dei telespettatori. Il gruppo dei corteggiatori è stato scremato e, di fatto, si è ridotto a due persone: la scelta di Claudio sarà tra Francesco e Mario. Ma se fino a una settimana fa l'orientamento del primo tronista gay del programma di Maria De Filippi sembrava in qualche modo indirizzato verso la scelta sicura di Francesco. Timido, meno estroverso rispetto al "concorrente", aveva conquistato l'attenzione del tronista proprio per questo suo atteggiamento dimesso. Nell'ultima settimana, tuttavia, sembra aver prevalso su Claudio l'effetto di Mario, decisamente più telegenico e predisposto alle dinamiche del programma. Proprio nella puntata del 14 novembre è andata in onda l'esterna tra Mario e Claudio, che ha mostrato i due molto complici, farsi espliciti apprezzamenti reciproci. Un'esterna al termina della quale si sono dichiarati di aver passato bei momenti insieme e di essersi in qualche modo riscoperti (specie per quanto riguardasse il parere di Claudio). Mario gli ha rivelato di aver pensato molto a lui nell'ultima settimana e si è fatto raccontare da Claudio quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe fare con la persona scelta. "Vorrei portarla a casa mia, presentarla ai miei amici e ai miei genitori, ai quali non ho mai presentato una persona".
Nella puntata del 14 novembre di Uomini e Donne c’è una svolta importante con l’esterna di Claudio Sona e Mario, il corteggiatore che sta guadagnando terreno nella sua scala di gradimento. Ai danni di Francesco…
Dopo la puntata del 9/2/2011 di Uomini e Donne, Andrea Angelini e Samuele Nardi tornano alla corte di Maria De Filippi. I riflettori sono tutti per il bolognese che, oggi, dovrà affrontare non solo Teresa, Angela e Giorgia ma conoscerà finalmente anche la scelta di Perla Cupini. "Era solo una scusante quando dicevo che Perla non mi piaceva fisicamente", con queste parole il tronista risponde alle accuse delle tre corteggiatrice, ma non saranno le uniche critiche. Il video della telefonata tra Andrea e sua mamma scatena, infatti, il pubblico presente nello studio televisivo. I pensieri del bolognese però si concentrano sulla sua dolce metà. L'ultimo incontro tra Andrea Angelini e Perla non mette a tacere i dubbi della corteggiatrice che, anzi, dimostra di non credere ancora alla buona fede del tronista. Persino Samuele Nardi decide di dire la sua sul comportamento del suo collega e, dopo la trasmissione per cuori solitari, si lascia andare ad esternazioni che potrebbero scatenare una vera e propria guerriglia alla corte di Maria De Filippi: "La scelta di Andrea non era Perla, secondo me lui è ancora legato a Ramona e, vedendo come si comportava con le corteggiatrici, ho dedotto che era ancora preso da Ramona. E’ rimasto sul trono perché forse sperava che scendesse una ragazza diversa da tutte le altre". Insomma per Samuele Nardi, Andrea è ancora legato a Ramona Amodeo. Eppure non è l'unico a pensarlo ma tutti evitano accuratamente di pronunciare il nome della napoletana. Persino le corteggiatrici non commentano la scelta del bolognese adducendo come scusante il suo interesse per Ramona ma preferiscono insinuare che tra lui e Perla ci sia un accordo precedente.
Il trono blu di Uomini e Donne si conclude per Andrea Angelini che riceva un no da parte di Perla Cupini attraverso una fredda mail letta, in studio, da Maria De Filippi.
Le bambine cinesi Lulu e Nana geneticamente modificate per resistere all’HIV potrebbero morire prematuramente a causa dell’intervento effettuato sul gene che ha permesso proprio la resistenza al virus. Questo è quanto sostengono i ricercatori della University of California, Berkeley che stanno studiando le conseguenze del controverso esperimento cinese. Vediamo insieme cosa sta succedendo. Resistere all’HIV. Sappiamo che in Cina sono nate due bambine, Lulu e Nana, che sono state modificate geneticamente per resistere all’HIV. Il genetista responsabile di questo esperimento, He Jiankui, ha infatti sfruttato la tecnica del “taglia e incolla genetico”, il CRISPR/Cas9, per modificare il gene CCR5 e far si che le bambine non potessero contrarre il virus. Vita breve con CCR5 modificato. Gli scienziati della University of California, Berkeley, spiegano di aver analizzato oltre 400.000 genomi e di aver scoperto che mutazioni del gene CCR5 comportano un importante incremento del rischio di morte prematura tra i 41 e i 78 anni. Studi passato avevo già dimostrato che due copie mutate del gene CCR5 sono associate ad una quadruplicazione del tasso di mortalità in seguito ad infezioni influenzali. Un esperimento che fa discutere. Ancora una volta dunque l’esperimento sulle bambini cinesi fa discutere poiché, al di là delle implicazioni etiche in esso coinvolte, va detto che comunque ad oggi non abbiamo una sufficiente conoscenza in fatto di modifiche genetiche volontarie per capire quali potrebbero essere i veri effetti sulla vita delle persone sulle quali viene eseguito questo tipo di intervento.
Le bambine cinesi geneticamente modificate per resistere all’HIV potrebbero morire prima del previsto. Gli scienziati hanno valutato le conseguenze della mutazione del gene CCR5 e hanno scoperto che incrementa il rischio di morte prematura. Vediamo insieme cosa c’è da sapere su questo controverso esperimento genetico.
È ufficiale: Google lancerà un incubatore di startup in Sud Africa, specificatamente a Città del Capo, e verrà denominato "Umbono" . “L'incubatore mira a sostenere l'ecosistema tech nel contesto del Sud Africa, mettendo a disposizione l'accesso locale al capitale per l'avviamento di startup, tutoraggio di Google, e investitori anonimi.” Umbono è una parola Zulu che sta a significare "visione", "idea" e l’etimologia non mente su questo programma semestrale che si concentrerà sulle startup basate sul web e legate al mobile con creazione di soluzioni ad hoc ai problemi locali, che hanno anche un eco regionale, con lo scopo di aiutarle a "trasformare le loro idee in imprese", come afferma Luca Mckend, il country manager di Google per il South Africa. Inoltre sul sito di Umbono si può leggere: “Have a great tech idea? The Umbono program will help transform your vision into a business. Your idea – probably web or mobile deployed – is exciting on many levels: for your future users, potential investors, and for the people on your team building it.” In pratica il programma di questo incubatore finanziario consiste in un investimento che oscilla dai 25 mila ai 35 mila dollari, che sarà aggiudicato da 5 startup scelte dal pannel di investitori e rappresentanti di Google. I vari staff avranno accesso gratuito agli uffici di Umbono, internet ed una rete di esperti di Google, pronti a svolgere il ruolo di tutor e consigliare le startup sia per eventuali problemi di progettazione del prodotto o anche per la stessa commercializzazione. Ma Umbono, attraverso Johanna Kollar, suo portavoce, ha chiesto alla BigG, sul perché abbia scelto proprio il Sud Africa per questo incubatore. La replica non si è fatta attendere: “South Africa is recognized as one of the innovation leaders on the continent, particularly with tech startups, so we are enthusiastic about the possibilities here”. A ciò Google ha aggiunto che Umbono sarà un progetto pilota e se andrà a buon fine cercherà di espanderlo in altri mercati emergenti.
Google lancerà un incubatore di startup in Sud Africa, specificatamente a Città del Capo, e verrà denominato “Umbono”. Tale progetto mira proprio a sostenere l’ecosistema tech nel contesto del Sud Africa.
A volte anche le popstar possono commuoversi ed emozionarsi. A volte anche le popstar posso avere miti da incontrare. Lo sa bene Cesare Cremonini, forse uno dei nostri autori pop più amati, che durante il concerto alla Kioene Arena di Padova del suo Cremonini Live 2018 ha voluto rendere il giusto tributo al suo mito Roberto Baggio, uno dei calciatori più forti di sempre, al mondo, e suo mito personale a cui ha dedicato anche uno dei versi della sua "Marmellata #25" ("Ah, da quando Senna non corre più, ah, da quando Baggio non gioca più Oh no, no! Da quando mi hai lasciato pure tu non è più domenica") e che ieri sera era al Palazzetto per guardare il concerto. "Crescendo ho imparato ad apprezzare le parole, ho studiato i poeti e a un certo punto ho incontrato un poeta che mi ha cambiato la vita – ha detto dal palco Cremonini -, ho iniziato a guardarlo, a commuovermi e ha commosso talmente tanti, soprattutto quando è venuto a vivere nella mia città, anche se è stato solo un anno ma mi è sembrata tutta la vita e ho scritto persino canzoni per lui, perché la sua poesia mi è rimasta dentro: questo poeta si chiama Roberto Baggio e questa notte è qui con noi e io vorrei che tutti noi che amiamo le canzoni che contengono le poesie che parlano di lui gli dedicassimo il nostro amore, perché è tutta la vita che canto Marmellata #25 e questa notte posso cantarla a Roberto Baggio" ed è partita la canzone che fu il primo singolo estratto dal suo secondo album da solista "Maggese". Il cantante ha anche voluto condividere le foto scattata con l'ex calciatore nel backstage, con tanto di maglia del Bologna autografata: "La magia delle canzoni, la poesia dello sport, l’umanità dei veri campioni, la fantasia dei numeri 10. GRAZIE Robi. Stasera 7000 persone più una, hanno cantato anche per te" ha scritto il cantante.
In Marmellata #25, una delle canzoni più amate di Cesare Cremonini, il cantante dice “da quando Baggio non gioca più non è più domenica” e ieri sera, durante il concerto alla Kione Arena di Padova, ha potuto finalmente dedicarla al calciatore, presente tra il pubblico, a cui ha dedicato anche parole d’amore.
Le porte del Teatro Ariston di Sanremo si aprono per il leccese Romeus – pseudonimo di Carmine Tundo – e il romano Jacopo Latini, vincitori di SanremoLab, l’Accademia della canzone che ha scelto due giovani partecipanti al 60esimo Festival della Canzone Italiana, nella categoria "Nuova Generazione". Il Teatro dell’Opera del Casinò sanremese ha ospitato le fasi finali del concorso, che si sono svolte il 10 e l’11 dicembre. La prima parte ha visto in gara quaranta finalisti, provenienti dalle selezioni dell’ottobre scorso. Gli otto ragazzi scelti sono stati infine giudicati dalla Commissione Rai, presieduta dal Direttore Artistico del Festival, Gianmarco Mazzi, e composta dagli autori Andrea Lo Vecchio e Massimo Cotto e da Mariolina Simone e Gigio D’Ambrosio, esperti del settore. Romeus, con l’inedito Come l’autunno, e Latini, che ha cantato Su questa panchina, hanno dunque avuto la meglio su ben 312 icritti. Niente Sanremo, invece, per Giops – concorrente di X Factor 2 – che in ogni caso vedremo presto a teatro con Il pianeta proibito, il musical diretto da Luca Tomassini con alcuni dei ragazzi del talent show di Raidue .
Romeus e Jacopo Latini parteciperanno alla 60esima edizione del Festival di Sanremo, nella categoria “Nuova Generazione”.
La Festa del Cinema di Roma, arrivata ormai all'undicesima edizione, si svolgerà dal 13 al 23 ottobre 2016 presso l’Auditorium Parco della Musica e, come ogni anno, ha in programma moltissime proiezioni di film in anteprima, omaggi e convegni. Naturalmente, a rendere l'evento unico saranno le star che si alterneranno sul tanto ambito tappeto rosso. La protagonista della serata di preapertura di ieri è stata senza dubbio Miriam Leone. Miriam Leone ha presentato ieri in anteprima alla serata di preapertura Festival del Cinema di Roma il nuovo film di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, "In guerra per amore", di cui è protagonista. L'ex Miss Italia interpreterà Flora, l'italo-americana che conquista il soldato Pif durante lo sbarco degli alleati in Sicilia e la legittimazione americana della mafia, ma che era promessa sposa di un boss mafioso a New York. Si tratta dell'ennesimo traguardo raggiunto dalla Leone, che ha espresso tutto il suo entusiasmo con un lungo post su Instagram.
Miriam Leone ha presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma il film di cui è protagonista, “In guerra per amore”. Ha calcato il red carpet con un look spettacolare. L’ex Miss Italia ha indossato uno splendido abito lungo in seta firmato Gucci dalla scollatura generosa.
Il 2016 è l'anno in cui ci sono i grandi ritorni anni '90: dal chocker alle forcine, sembra proprio che il mondo beauty stia attingendo al passato per le tendenze più hot della stagione. Tra le più gettonate c'è quella che porta i capelli all'indietro, in versione wet oppure super soft, comodi e versatili. Il trend si chiama "brush back", letteralmente "pettinati all'indietro" ed è proprio quello che devi fare con i tuoi capelli se vuoi avere un look trendy e glamour. La tendenza è estremamente versatile e si adatta sia a chi ha i capelli corti come Scarlett Johansson che a chi ha i capelli lunghi come Gigi Hadid, ma è perfetto anche per i tagli medi come il bob di Jennifer Lawrence. Facilissimo da creare a casa tua, potrai scegliere se puntare su una versione ordinata e glam oppure su un look più sbarazzino e rebel. Kendall Jenner a Cannes per esempio, ha optato per un effetto wet: elegante e sofisticato ma non troppo preciso. Gigi Hadid ha scelto invece un look più morbido e soft sempre nella versione wet, mentre la sorella Bella ha abbinato il trend a una coda di cavallo. La camaleontica Jennifer Lopez che ha cambiato ben sei differenti look nell'ultimo video musicale, ha provato sia la versione soft e morbida che quella più ordinata nella versione wet. Ma come si ricrea il look?
I capelli si portano all’indietro: ancora una volta un trend d’ispirazione anni’90 ritorna in voga grazie a celebrities come Gigi Hadid,, Kendall Jenner e Jennifer Lopez. Ecco la tendenza capelli più hot dell’estate!
È considerata “la prima causa di morte facilmente evitabile” eppure 650 milioni di esseri umani al mondo non riescono a farne a meno. Stiamo parlando delle sigarette che, ogni anno, provocano la morte di 5 milioni di persone per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Questa cifra è destinata a raddoppiarsi entro il 2030 eppure, come spiegato dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità, tutte queste vite potrebbero andare avanti semplicemente evitando di fumare. Nel nostro Paese, il 22% della popolazione fuma, stiamo parlando di 11,3 milioni di persone, mentre il 12,8% sono ex fumatori e i restanti non fumatori. Il numero di sigarette fumate ogni giorno varia, per il 52,5% dei fumatori se ne contano meno di 15, per il 39,1% tra le 15 e le 24, e per il 3,6% il numero sale oltre le 25. È vero che si tratta di dati in calo rispetto a 25 anni fa, ma comunque non bastano ancora visto che, anche in Italia, il fumo è considerato la prima causa di morte evitabile. I principali fumatori sono per lo più sposati, il 57,5%, del nord, 44,7%, uomini, 55,3%, tra i 25 e i 44 anni, 42,6%, con livello di istruzione elevato, 57%, lavoratori, 60%, e con bambini, 78,4%. Proprio quest'ultimo dato è sconcertante visto che lo stesso fumo passivo è una causa di morte evitabile. Secondo l'indagine DOXA “Il Fumo in Italia 2014”, commissionata dall'Istituto superiore di sanità, sta crescendo il numero di consumatori di sigarette fatte a mano, quelle cioè che necessitano di cartine, filtri e tabacco, stiamo parlando di un buon 18% dei fumatori contro il 9,6%, dato relativo al 2013.
In Italia e nel mondo, il fumo è la prima causa di morte evitabile. Sono infatti 5 milioni le persone che ogni hanno perdono la vita per colpa di questo vizio.
Sipario chiuso sul 61esimo Festival della Canzone Italiana, un’edizione che, a quanto pare, ha messo d’accordo tutti: la meritata vittoria tra i Giovani del talentuoso Raphael Gualazzi, due big sul podio – Vecchioni e Al Bano –, un prestigioso secondo posto per i Modà con Emma, che, commossa, ha commentato così il risultato: “Questo festival è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita. Per mia madre era un sogno vedermi su questo palco e appena mi ha visto si è messa a piangere dall’emozione”. Erano i superfavoriti di questa edizione e per Emma e i Modà, in gara con il brano Arriverà scritto da Kekko Silvestre, il Festival di Sanremo 2011 è stato denso di soddisfazioni. Secondo posto per l’ex talent di Amici e la rock band, dietro il vincitore Roberto Vecchioni – che si è aggiudicato anche il Premio della Critica “Mia Martini” con Chiamami ancora amore. Gran trepidazione quando Gianni Morandi ha aperto la busta con i nomi dei tre finalisti: Al Bano – terzo classificato con la sua Amanda è libera, canzone eliminata dalla giuria demoscopica mercoledì, poi ripescata giovedì e premiata dall’Orchestra di Sanremo e dal televoto –, i Modà con Emma e Roberto Vecchioni, che ha ottenuto anche il premio speciale “Golden Share” dei giornalisti. Poi i finalisti hanno riproposto i rispettivi brani, mentre il televoto sceglieva il vincitore: “Vi trovate in una terna molto particolare, con due artisti che sono la storia della musica italiana e voi invece siete una grande novità”, ha affermato Gianni Morandi nel presentare i futuri secondi classificati, comprensibilmente emozionati per il risultato ottenuto.
Risultato importante per l’ex talent di Amici e la giovane band, sul podio del Festival tra due big della musica italiana come Vecchioni Al Bano.
È trascorso un anno dal momento in cui Aldo Palmeri e Alessia Cammarota si sono sposati. Sono tra le coppie più belle uscite da “Uomini e Donne”, al punto che a pochi mesi dalla scelta i due sono diventati genitori del piccolo Niccolò, il bambino nato dalla loro storia. A distanza di un anno dal momento in cui hanno pronunciato il sì, Aldo e Alessia sono ancora felici insieme. Ritiratisi a vita privata e diventati proprietari di un wine bar aperto a Catania, i due si godono la loro vita normale, felici di essersi allontanati dalla televisione. Per amore, la Cammarota ha addirittura lasciato Roma, la città in cui si era trasferita fin da quando era una ragazzina e nella quale era proprietaria di un centro estetico. Quella scelta si è rivelata essere vincente. In privato e senza alcun clamore, la coppia ha dimostrato che i sentimenti nati di fronte alle telecamere erano frutto del vero amore.
Aldo Palmeri e Alessia Cammarota festeggiano in maniera inusuale il primo anniversario di matrimonio. Nessun party per la coppia uscita da “Uomini e Donne”. I due, insieme a Niccolò, sono allo stadio.
Dopo aver aperto il primo punto vendita in Italia, precisamente nello shopping center "Il Centro" di Arese, vicino Milano, il nostro paese sembra essere stato travolto dal fenomeno Primark. Visto l'incredibile successo raggiunto, la catena irlandese d'abbigliamento low-cost ha deciso di "regalare" agli italiani altri due store. Presto Primark inaugurerà infatti anche a Brescia e a Firenze. Il 13 dicembre sarà la volta della città lombarda, il punto vendita verrà collocato precisamente all'interno de nuovo shopping center Elnòs di Ikea di Roncadelle , che aprirà il prossimo 22 settembre. "Questa è una realtà fantastica e con una storia incredibile alle spalle, protagonista nel Nord Italia industriale e servita in modo eccellente dalla rete di trasporti", ha spiegato il direttore della comunicazione di Primark, Tim Kelly, facendo riferimento al motivo per cui si è scelta proprio la città di Brescia.
Dopo l’incredibile successo raggiunto con lo store di Milano, Primark ha deciso di aprire due nuovi punti vendita in Italia. Il primo sarà inaugurato il 13 dicembre a Brescia, il secondo arriverà nel 2017 a Firenze.
Gigi D'Alessio ha deciso di rispondere a un articolo del Corriere della Sera in cui si analizzava la sua difficile situazione finanziaria con una lettera aperta su Facebook e non senza polemiche. Nei giorni scorsi il giornale milanese, infatti, aveva scritto che il cantante, sommerso da debiti per oltre 20 milioni a causa di investimenti sbagliati in passato, sarebbe stato costretto a versare parte dei suoi ricavi dei prossimi 15 anni per saldarli, oltre a una parte del patrimonio pignorato e piani di rientro con le banche. Insomma, una situazione complessa per D'Alessio, impegnato in questi giorni con le ultime date del Malaterra Tour, costretto a rispondere a chi gli chiede conto della sua situazione, sottolineando l'intenzione di "assolvere a tali responsabilità". Una situazione nota quella del cantante che in passato aveva già affrontato sia la situazione economica che quella giudiziaria complessa a causa, dice sempre D'Alessio, di investimenti errati e amicizie che non si sono rivelate tali, e che sono stati riportati alla luce dal Corsera a cui risponde piccato con questa lettera che "non guadagnerà la prima pagina del Corriere della Sera, non ottenendo quindi la stessa visibilità dell’articolo da voi pubblicato": L’ingiusto sciacallaggio mediatico che sto subendo, è dovuto al fatto di essere stato accompagnato in investimenti sbagliati (il cui danno, ribadisco essere di gran lunga inferiore a quanto riportato, e sottolineo di essermi assunto l’onere di voler assolvere a tali responsabilità) e a mutui contratti con istituto di credito. Vorrei ricordare che i mutui vengono erogati solo se c’è l’acquisto di un bene, con lo stesso a garanzia del dovuto. Ma non per questo chiunque lo faccia viene crocefisso come accaduto a me. Faccio anche presente a chi ha indagato nella mia vita privata, che alcuni di questi sono stati accesi, benché mi dispiaccia ricordarlo, anche per finalità benefiche. Dopo aver affrontato il problema giudiziario, poi, D'Alessio si rivolge all'opinione pubblica, a chi lo critica e a chi, invece, lo appoggia in questo suo percorso Ho constatato che l’opinione pubblica è nettamente divisa in due. A quelli che mi attaccano deridendomi, vorrei ricordare che il lavoro è creato dall’impresa, ed io pur esponendomi ai rischi che ciò comporta, ho comunque creato lavoro per tante persone nell’indotto delle mie attività. A quelli invece che mi mostrano la loro solidarietà, vorrei tranquillizzarli e dirgli semplicemente GRAZIE. L'ultima parola del cantante è per la direzione del PD di Torino che lo aveva invitato a un convegno per dibattere sul diritto d'autore e che ieri però ha fatto marcia indietro dopo che il vicepresidente del Pd torinese, Raffaele Bianco, aveva chiesto di rivedere la partecipazione del cantante spiegando che "alla luce di questa situazione poco trasparente il Partito Democratico non possa far finta di niente chiudendo un occhio. Bisogna ritrovare il coraggio d'indignarsi e revocare l'invito":
Con una lettera su Facebook Gigi D’Alessio risponde a un articolo del Corriere della Sera che analizzava la sua situazione patrimoniale, intaccata dai debiti contratto dal cantante in passato.
Un'immagine apparsa per la prima volta alla stazione centrale di Milano, ha scatenato il web su un possibile progetto musicale della Machete in uscita il prossimo 2 ottobre. L'immagine, che poi si è ripetuta anche nelle altre grandi stazioni italiane, ritraeva 15 titoli, con le produzioni e alcuni artisti sulla traccia, mentre altri erano stati coperti da una striscia nera. Questa lista certifica un'altra immagine comparsa negli scorsi giorni sui profili social Machete, di un foglio su cui era stata scritta una lista di rapper. Il prossimo progetto Machete, "Bloody Vinyl", album firmato da SLAIT, THA SUPREME, LOW KIDD e YOUNG MILES, sta per arrivare, con una data precisa: il 2 ottobre. L'immagine pubblicata nelle varie stazioni ferroviarie italiane rappresenterebbe il prossimo progetto musicale Machete, dopo "Machete Mixtape vol.4" pubblicato nel luglio 2019. Mixtape che era stato un grande successo, classificatosi al terzo posto nella classifica degli album più venduti nel 2019, con la doppia certificazione platino a rassicurare sulla bontà del progetto. All'interno sono tantissimi i nomi, ancora provvisori, degli artisti che parteciperanno al progetto a quattro mani. Per adesso quelli non anneriti dalla foto sono Salmo, Taxi B, Greg Willen, Tha Supreme, Dani Faiv, Lazza, Madame, Massimo Pericolo, Capo Plaza, Sick Luke, Mara Sattei, Coez, Hell Raton, Shiva, Davido, Jack The Smoker, Sir Prodige, Rosa Chemical, Vale Pain, Guè Pequeno, MadMan, Young Miles, Drast, Nitro, Fabri Fibra, Jake la Furia, Low Kidd. Una lista interessante, ma soprattutto combinata tra artisti della nuova e vecchia scena, come nella tradizione Machete. La sorpresa arriva dalla presenza dei membri della Fsk, che non più di un anno fa, avevano avuto pesanti discussioni con uno dei capostipiti della Machete, il rapper sardo Salmo. Una scelta imprevedibile, che però aumenta l'attesa per l'uscita.
Un’immagine apparsa per la prima volta alla stazione centrale di Milano, ha scatenato il web su un possibile progetto musicale della Machete in uscita il prossimo 2 ottobre. L’immagine, che poi si è ripetuta anche nelle altre grandi stazioni italiane, ritraeva 15 titoli, con le produzioni e alcuni artisti sulla traccia, mentre altri erano stati coperti da una striscia nera.
Da ieri tra i film in uscita, spicca il terso capitolo delle disavventure di Greg Fotter alle prese con l'energico suocero Jack Byrnes, Vi presento i nostri arriva al cinema ripromette di portare a nuovi ed altissimi livelli comici gli scontri tra il sempre esilarante Ben Stiller e, l'oramai sempre più a suo agio con la commedia, Robert De Niro. Con i due protagonisti storici il cast si arricchisce anche delle partecipazioni di Dustin Hoffman, Barbara Streisand e Owen Wilson, visti anche nei precedenti capitoli, e della splendida Jessica Alba esordiente nella serie. Sono passati oramai 10 anni da quando Pam e Greg si sono sposati e quando sembra che finalmente il suocero Jack si sia oramai rassegnato alla convivenza familiare con i Fotter, saranno problemi finanziari a causare nuove tensioni. Greg per iscrivere i suoi gemelli ad una scuola prestigiosa decide di accettare una seconda occupazione ma li una sensuale e disinvolta collega farà tornare al suocero Jack tutti i dubbi sul suo comportamento . Come se non bastasse la casa appena acquistata sembra perennemente in ristrutturazione l'individuo che ha l'incarico non sembra intenzionato a finire i lavori in tempo utile per il compleanno dei gemelli, rischiando di rovinare la riunione di famiglia. Ma anche Jack ha i suoi grattacapi, l'età avanza e non potrà essere il capo famiglia per sempre, dovrà quindi testare le capacità di Greg per stabilire se possa diventare il "padrino" del clan familiare il Don Fotter.
La saga dei Fotter si arricchisce di un nuovo capitolo: Vi presento i Nostri, il film in uscita in questo week end promette risate per tutta la famiglia.
La resistenza ai farmaci sembra essere la minaccia più concreta per la nostra salute e in questi ultimi mesi molto si è parlato dei problemi legati alla difficoltà per alcuni antibiotici di combattere e distruggere determinati batteri potenzialmente non pericolosi. Ad aggiungersi all'elenco sempre più lungo di batteri resistenti adesso c'è una variante genetica del Klebsiella pneumoniae che, secondo quanto confermato dall'Associazione microbiologi clinici italiani, riuscirebbe a contrastare gli effetti dell'antibiotico colistina. La colistina è un po' “l'ultima spiaggia” degli antibiotici, si tratta cioè di un farmaco che tendenzialmente dovrebbe distruggere tutti i batteri, eccezion fatta, a questo punto, per la variante di Klebsiella pneumoniae scoperta in Italia. Ma non solo. Qualche tempo fa infatti dagli Stati Uniti è giunta la preoccupante notizia di un altro batterio resistente alla colistina, una variante dell'Escherichia coli dalla quale deriva quella del Klebsiella. Il gene identificato negli USA era l'mrc-1, collegato ad un'infezione intestinale provocata appunto dall'E. Coli, quello italiano, spiegano i ricercatori, è una sua nuova variante, denominata mcr-2 proprio in un ceppo di Klebsiella pneumoniae di origine clinica, quindi prelevato da un paziente che non era mai stato trattato con colistina. Quanto dobbiamo preoccuparci? Secondo gli scienziati in questo caso l'allerta è necessaria, bisogna fare in modo di mantenere monitorata la situazione visto il ruolo che la colistina gioca nella cura delle infezioni. Nello specifico, i ricercatori sostengono che quanto scoperto sia “particolarmente allarmante perché il clone di K. pneumoniae ST512 produttore di carbapenemasi KPC (quello riscontrato) è uno dei maggiori responsabili della diffusione epidemica di K. pneumoniae resistente ai carbapenemi (CRKp) in Italia, ma anche altrove”.
In Italia è stata identificata una variante genetica di un batterio resistente alla colistina, l’antibiotico più potente sul mercato. Cresce dunque la paura per la resistenza ai farmaci che può colpire duramente la nostra salute.
L'acqua di cumino, popolare in India con il nome di Jal jeera, è una bevanda che apporta molti benefici al nostro organismo. Il cumino è una spezia molto utilizzata nei paesi asiatici per insaporire il cibo: ha un sapore amaro e un odore forte e dolciastro, grazie al contenuto di oli, inoltre è ricco di proprietà benefiche per la nostra salute. In particolare, l'acqua di cumino, questa particolare tisana orientale, aiuta a sgonfiare la pancia, favorisce la digestione, aumenta il senso di sazietà, favorendo la perdita di peso, disintossica l'organismo e rinforza il sistema immunitario. Scopriamo tutti i benefici di questa preziosa ricetta indiana e come prepararla. L'acqua di cumino favorisce la disintossicazione dell'organismo, aiutando il corpo a liberarsi dalle tossine grazie all'azione degli antiossidanti, di cui sono ricchi i semi di cumino, ciò apporta benefici anche alla pelle che diventa più bella e luminosa. Consumare acqua di cumino, inoltre, favorisce la digestione, rendendola più rapida grazie a una sostanza chiamata cuminaldeide. In questo modo si evita anche il transito lento del cibo nell'intestino: il risultato è pancia sgonfia e ventre piatto. L'acqua di cumino, inoltre, stimola il metabolismo, aiutando a consumare più in fretta le riserve di grassi e favorendo la perdita di peso. Inoltre aumenta il senso di sazietà, grazie ad alcuni nutrienti in essa contenuti, come il ferro, che aiuta anche a combattere la carenza di questo importante minerale, prevenendo l'anemia. Altro beneficio importante: l'acqua di cumino stimola il sistema immunitario, grazie al contenuto di ferro e vitamime, soprattutto vitamina A e vitamina C, e antiossidanti. Inoltre favorisce il sonno: un ottimo rimedio quindi per chi soffre di insonnia o sta attraversando un periodo di stress. L'acqua di cumino affina la memoria, migliorando le capacità cerebrali, inoltre aiuta ad idratare il corpo, prevendendo disidratazione e ritenzione idrica. L'acqua di cumino è benefica anche per i capelli in quanto li idrata a fondo: vitamine e minerali, poi, aiutano ad ottenere una chioma più forte e sana. Preparare l'acqua di cumino è davvero semplice e si può ottenere in due modi. Il metodo più antico è quello a freddo: basterà lasciare 2 cucchiai di semi di cumino nell'acqua per tutta la notte. Al mattino bisognerà filtrare il tutto prima di bere. L'altro metodo invece è a caldo, si prepara ciò come se fosse una tisana: riscaldate un bricco d'acqua sul fuoco e, non appena l'acqua avrà raggiunto il bollore, aggiungete 2 cucchiai di semi di cumino e spegnete la fiamma. Coprite e lasciate riposare fino a quando la tisana non avrà raggiunto la temperatura ambiente: l'acqua diventerà di un colore marroncino, segno che i semi di cumino hanno rilasciato tutte le loro proprietà. Potete poi sorseggiarla durante l'arco della giornata oppure bevetene: l'importante è berne almeno uno o due bicchieri al giorno. Chi preferisce potrà stemperare il sapore forte del cumino con l'aggiunta di un cucchiaino di miele.
L’acqua di cumino o Jal jeera, è il rimedio naturale ideale per sgonfiare la pancia: inoltre aumenta il senso di sazietà, aiuta il corpo a liberarsi dalle tossine, favorisce la digestione e non solo. Ciò grazie alle proprietà benefiche dei semi di cumino che apportano innumerevoli benefici al nostro organismo. Ma scopriamo di più su questa ricetta indiana!
Il calvario di Arkadiusz Milik. Non viene in mente altra espressione quando si pensa alla piega che ha preso la carriera dell'attaccante polacco in questi anni. Due infortuni gravi alle ginocchia gli hanno piazzato una pietra sul cuore, smorzandone forza d'animo ed entusiasmo. Il Napoli lo ha atteso ma l'esplosione di Mertens e i dubbi mai dissolti del tutto sulla sua integrità fisica lo hanno spinto dietro le quinte. E quando seppe che in azzurro sarebbe arrivato Osimhen non ebbe più alcun dubbio: doveva rinascere altrove, anche alla Juventus che lo aveva messo nel mirino. Arek ci sarebbe andato volentieri ma il club mai lo avrebbe ceduto ai bianconeri. Marsiglia gli sembrò la buona occasione da cogliere al volo per ritrovare ritmo, costanza di rendimento, posto in squadra, il gol e la convocazione con la Polonia in previsione degli Europei. Fu un affare per tutti: attraverso la formula del prestito con obbligo di riscatto il Napoli si assicurò un gruzzoletto in cassa (8 milioni più altri 4 eventuali in bonus); il polacco firmò un contratto soddisfacente dal punto di vista economico. La malasorte, però, gli ha fatto ancora una volta lo sgambetto. In nazionale ha fatto capolino nella gara per le qualificazioni Mondiali contro l'Inghilterra a fine marzo. In campionato non gioca dal 23 maggio scorso (ultima della Ligue 1) poi s'è fermato per l'ennesimo infortunio al ginocchio. "Lievi danni al menisco", fu l'esito dei controlli effettuati. Milik chiese di volare a Barcellona per sottoporre il proprio caso allo specialista, il dottor Cugat. A lui s'era affidato sia dopo la rottura del crociato del ginocchio sinistro (9 ottobre 2016 in nazionale) sia dopo aver subito la stessa lesione al destro (settembre 2017 in Serie A, durante Spal-Napoli). Lo staff medico della Polonia aveva preparato anche un programma di lavoro personalizzato per tentare un recupero lampo ma s'è dovuto arrendere. Niente Europei e avvio di stagione in Francia rimandato a data da destinarsi. Chi credeva che avrebbe fatto ritorno in campo col Lens dopo aver saltato le prime sei giornate ha dovuto cambiare idea. Le parole del tecnico, Jorge Sampaoli, hanno alimentato il mistero intorno alle reali condizioni fisiche del calciatore.
Un infortunio al ginocchio gli ha negato la partecipazione agli Europei ma i guai per Milik non sono finiti. L’attaccante polacco ha saltato anche le prime sei partite della stagione in Ligue 1 e contro il Lens non sarà in campo. Ad alimentare dubbi sulle sue reali condizioni sono state anche le parole del tecnico, Sampaoli.
Devono essere trascritti, nel più breve tempo possibile, i contratti redatti per atto pubblico o per scrittura privata autenticata che hanno ad oggetto la costituzione, la modifica o l'estinzione di un diritto reale immobiliare. Attenzione, però, a non confondere la validità di un atto avente ad oggetto tali diritti (per la validità è richiesta solo la forma scritta del contratto) dall'obbligo di trascrizione (necessario per l'opponibilità ai terzi del trasferimento). Occorre anche precisare che le parti non hanno l'obbligo di trascrivere l'atto (del resto un contratto è perfettamente valido e produttivo di effetti) se redatto per scrittura privata semplice, in tale ipotesi la mancata trascrizione del contratto comporta solo che non sarà opponibile ai terzi o ad un successivo acquirente dal medesimo venditore e del medesimo bene che trascriverà il contratto per primo. Se, come si deduce, le parti hanno una "limitata" possibilità di gestione della trascrizione (cioè possono decidere se tracrivere o meno un contratto) resta da valutare se il notaio ha un tale potere di "gestione" o un tale potere "decisionale" e, di conseguenza, se può decidere di non trascrivere o può essere esonerato dalle parti dalla trascrizione immediata (o nel più breve tempo possibile). E, ovviamente, se si ritiene possibile una tale opzione giuridica, occorre comprendere se l'esonero dalla trascrizione immediata comporta anche un esonero per la responsabilità professionale del notaio verso le parti e se il notaio è esonerato dalla responsabilità anche verso i terzi o verso gli obblighi derivanti dalla legge notarile (in altri termini, l'autorizzazione delle parti a non trascrivere assolve il notaio per violazione alla legge notarile o al codice civile?). Proprio di questa questione si occupa la Cass. civ. sez. III, del 21 giugno 2012 n. 10297. Per meglio inquadrare la problematica è meglio descrivere sommariamente la vicenda: l'8 maggio 1998 Antonio acquistava da Murizio, con atto del notaio Mario, un appartamento, sottoposto a prelazione artistica del Ministero dei beni Culturali, da esercitarsi nel termine di due mesi ex lege n. 1089 del 1939. In particolare, nell’atto il venditore si impegnava a procedere alla denuncia nel minor tempo possibile e veniva previsto che, trascorso il termine di due mesi dalla denuncia senza l'esercizio della prelazione da parte del Ministero o in caso di rinuncia di quest’ultimo, la compravendita sarebbe stata trascritta senza procedere ad alcun altro atto «per il mancato avveramento della condizione prevista dalla legge». Il notaio ometteva di trascrivere immediatamente l’atto, decorsi i due mesi il Ministero non esercitava al prelazione e il contratto di vendita veniva trascritto il 19 agosto 1998, ma in data 9 maggio 1998 e 24 luglio 1998 venivano effettuate un’iscrizione ipotecaria e la trascrizione di un sequestro conservativo sull’immobile da alcuni creditori del venditore. L'acquirente conveniva in giudizio il notaio chiedendo il risarcimento dei danni cagionati dal non avere proceduto all'immediata trascrizione dell’atto di compravendita. Il notaio contestava la propria responsabilità adducendo che i contraenti l’avevano esonerato dal farla. Cass. civ. sez. III, del 21 giugno 2012 n. 10297. Va premesso che, inserendosi nel dibattito dottrinale provocato dalle profonde innovazioni che la disciplina della trascrizione aveva avuto nel codice civile del 1942, già in una remota decisione questa Corte ebbe così ad esprimersi sul significato dell’art. 2671 c.c.:«La necessità della trascrizione per gli atti soggetti a tali formalità, è diretta a conseguire una duplice finalità e si presenta sotto diversi aspetti, connessi tra di loro: nei confronti della parte interessata detta necessità si configura, dal punto di vista del diritto sostanziale, come un Onere, il cui inadempimento impedisce il verificarsi degli effetti propri della trascrizione: si profila invece, come un Obbligo, rispetto alla funzione tributaria che essa adempie, allo scopo di procurare entrate all’erario. Nei confronti dei pubblici ufficiali tenuti a provvedervi (art 2671 cod. civ.) essa rappresenta an Obbligo di natura tributaria, alla cui inosservanza consegue l’applicazione delle pene pecuniarie in relazione al R.d. 30.12.1923 n. 3272) e dà luogo, inoltre, ad un distinto Obbligo, di natura privatistica verso la parte interessata, rispetto alla quale sorge, in caso di inadempimento, l’obbligazione del risarcimento dei danni. In tema di trascrizione, il termine di giorni 30 stabilito dallo art. 2671 cod. civ. e dall’art. 21 1. 25 giugno 1943 n. 540, va riferito esclusivamente all’adempimento dell’Obbligo tributario che incombe sul pubblico ufficiale e alla cui inosservanza consegue l’applicazione delle pene pecuniarie previste nella legge citata, mentre, per assolvere l’Obbligo verso la parte interessata, lo stesso pubblico ufficiale deve curare la trascrizione dell’atto ricevuto, nel più breve tempo possibile, la durata del quale deve essere determinata in concreto dal giudice, con prudente criterio, ai fini dell’applicazione della sanzione del risarcimento del danno, prevista per il caso di ritardo.» (così Cass. n. 494 del 1953).
La responsabilità professionale del notaio in caso di ritardata o omessa trascrizione è esclusa verso i contraenti quando sono le stesse parti contrattuali ad esonerarlo dalla trascrizione dell’atto, ma si tratta di un comportamento vietato o proibito dall’ordinamento ex art. 28 della legge notarile n. 89 del 1913.
Alla press conference per il lancio dei nuovi prodotti Pantene, Chiara Ferragni arriva con un look da business woman, con mini jumpsuit firmata Philosophy di Lorenzo Serafini e cintura Versace. Ai piedi tacchi a spillo in suede nero, le gambe coperte da collant neri, nonostante il caldo impazzi anche con il cielo grigio: "Li ho indossati per essere più sobria ed elegante", spiegherà poi la fashion influencer italiana numero uno al mondo. Sono ormai lontani i tempi in cui le davano, con tono snob, della "fashion blogger", oggi Chiara Ferragni è Ceo della sua azienda, un'azienda che fattura milioni di euro ogni anno, ha all'attivo una linea di moda con un monomarca a Milano, è Global brand ambassador per Pantene, collabora con i più celebri marchi di moda. Dopo essere tornata in Italia da Los Angeles, ha inaugurato la sede della sua azienda in cui lavora il team che gestisce i suoi impegni e il "blogzine" The Blonde Salad, evoluzione del celebre blog che l'ha resa famosa. Chiara ha ricevuto una proposta di matrimonio da Fedez in diretta Tv, durante un concerto del rapper all'Arena di Verona, e, cosa più importante, ha recentemente dato alla luce il suo primo figlio, Leone: "Non ho ancora raggiunto il peso forma dopo il parto, ma mi sto impegnando con tanto allenamento e stando attenta a ciò che mangio" spiega ai giornalisti nonostante appaia in perfetta forma. Fanpage.it l'ha incontrata per parlare di Forza (con la F maiuscola), dei suoi segreti di bellezza, della scelta di tornare in Italia, del matrimonio e dei progetti per il futuro. Oggi le donne amano identificarsi con donne forti e in carriera. Credi che nel mondo sia in atto un cambiamento? Adesso più che mai c'è una rivoluzione. Finalmente si sta arrivando a una parità tra uomini e donne, anche se ci troviamo in una società in cui si parla tanto della questione ma purtroppo in tantissimi ambiti le donne ancora non hanno gli stessi poteri degli uomini. Il concept della nuova campagna Pantene, di cui sei testimonial, lega la forza alla bellezza… E' bellissimo questo messaggio. Non si tratta di una forza di tipo fisico, è una forza d'animo che deriva dalla consapevolezza di poter fare tutto. E' una forza che deriva dalla fiducia in stesse: io donna posso farcela e raggiungere tutti i miei obiettivi. Qualsiasi sia il mio obiettivo, se ci metto tutta me stessa ce la posso fare. Quest'idea di forza e di fiducia in se stesse è quello che poi ti rende anche più bella. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto perché ho avuto fiducia in me stessa e anche grazie ai miei genitori e a tante persone che ho avuto nella mia vita fin da piccola. Spesso il concetto di forza non è associato a quello di bellezza o di femminilità, oggi grazie anche a donne come te questi concetti non sono più così distanti. Tu sei stata vittima di pregiudizi simili? Ci sono sempre pregiudizi verso qualsiasi donna. Se una donna vive della sua immagine e ha anche un cervello si pensa sempre che ci sia qualcuno a manovrare quella persona e che quindi le decisioni non vengano prese autonomamente. C'è un po' l'idea, molto sbagliata, che una donna non può essere di bella presenza e avere anche un cervello, non capisco come ci possa essere ancora oggi un pregiudizio del genere. Credo, però, che pian piano le cose stiano cambiando, credo che io e altre donne stiamo dimostrando che puoi essere veramente in gamba, puoi avere una famiglia, puoi dare tanto spazio alla vita privata ma al tempo stesso puoi essere una leader nella vita lavorativa.
Leader della sua azienda, mamma e promessa sposa, Chiara Ferragni ha dimostrato che una donna può fare tutto, basta crederci e avere la forza per superare i pregiudizi avendo sempre fiducia in se stesse. La fashion influencer italiana numero uno al mondo racconta a Fanpage.it la nuova vita di mamma e donna in carriera, rivelando i motivi del suo ritorno in Italia e svelando i suoi segreti di bellezza.
Un vento nuovo soffia sul mondo arabo, un vento forte e potenzialmente rivoluzionario, un vento di libertà e riscossa senza precedenti per molti paesi dove, per la prima volta, movimenti di protesta guidati da forze e persone laiche, provenienti dalla società civile, si ribellano alla povertà ed alla disperazione nelle quali sono costrette a vivere da regimi dittatoriali che non assicurano nemmeno i più elementari diritti civili. La grandezza e la novità di questo vento hanno portato ad un'insurrezione spontanea delle popolazioni arabe, propagata attraverso le reti sociali create da internet e dalla telefonia mobile e senza obbedire a nessun capo o partito: gli ex sudditi si sono convertiti in cittadini che esprimono la propria esasperazione rompendo il clichè che vede gli arabi rassegnarsi al fatalismo ed alla arbitrarietà ed i luoghi comuni che bollano come assolutamente incompatibili tra loro l'Islam e la democrazia. Se per storia intendiamo il progresso dell'umanità verso livelli più alti di libertà e giustizia, allora quella che si sta improvvisamente manifestando, in tutta la sua forza dirompente, in Medio Oriente è la Storia con la S maiuscola. Obama nel suo discorso del 1 febbraio ha detto: "Negli ultimi giorni la passione e la dignità che hanno dimostrato i cittadini egiziani, sono state d'ispirazione per tutti i paesi del mondo, incluso gli Stati Uniti, e per tutti quelli che credono che la libertà umana è inevitabile" alludendo alla centinaia di migliaia di egiziani che stanno lottando per la democrazia nella valle del Nilo. Piazza Tahir è diventata il simbolo, il cuore pulsante di una lotta per il pane, per la libertà e per la dignità che coinvolge l'intero mondo arabo e che è iniziata diverse settimane fa con l'immolazione del giovane tunisino Mohamed Bouazizi, al quale la polizia aveva sequestrato il carrello delle verdure con il quale si guadagnava da vivere. Dal gesto disperato del giovane Mohamed è iniziata la cosiddetta "rivoluzione del gelsomino" tunisina che è riuscita a scacciare il dittatore Ben Ali e ad aprire in questo paese la strada verso un processo di transizione democratica; e presto, molto presto, il fuoco accesso da Mohamed si è propagato per tutto il Nord Africa portando con sè un'incredibile desiderio di riscatto: dal despotismo, dalla corruzione, dalla disuguaglianza sociale e dell'arretratezza economica. Le fiamme hanno circondato l'egiziano Mubarak, che, per cercare di spegnerle, ha annunciato che non tornerà a presentarsi alle elezioni presidenziali dopo trenta anni. Con grande sorpresa di coloro che scommettevano sull' immobilità dell'"umma" araba, Algeria, Yemen, Giordania, Marocco sono diventate gli scenari di proteste ed i loro governanti, terrorizzati, in tutta fretta hanno cambiato i governi o promesso riforme. Dall'Atlantico al Golfo Persico, il mondo arabo è senza dubbio una realtà molto complessa e diversificata ma sorprendentemente con profondi elementi di identità comuni che vanno dalla storia alla lingua, dalla cultura alla religione fino alla recenti, scottanti, vicende di attualità. Al fallimento generalizzato delle classi politiche ed economiche, si aggiunge, inoltre, una fortissima presenza giovanile: bambini, adololescenti, giovani, costituiscono la metà ed in alcuni paesi i due terzi dell'intera popolazione. Abitano in città, studiano e soprattutto sanno quello che succede nel mondo grazie alla televisione, ad internet ed ai cellulari. La loro vitalità, il loro desiderio di avere almeno il minimo di ciò che hanno gli "occidentali", contrasta in maniera esplosiva con la frustrazione delle loro tristi esistenze, creando così una polveriera che prima o poi era destinata ad esplodere. Lo sta facendo adesso nel 2011, perchè la gente è stanca di dover scegliere tra l'autocrazia e le teocrazia (costretta fino ad ora tanto dai loro governanti quanto da quelli occidentali), e vuole la democrazia.
La povertà, l’immobilismo politico e la mancanza di democrazia hanno acceso la miccia delle proteste sociali in tutto il Medio Oriente. Dalla Tunisia allo Yemen le proteste per un mondo arabo democratico.
Non sembra che Lady Gaga si curi molto dei problemi che arrivano dalla Russia, causati da problemi di visto e rappresaglie per la sua militanza nella lotta contro le discriminazioni sui gay. La cantante americana, infatti, sembra più concentrata sull'uscita del suo nuovo album "Applause" che avverrà l'11 novembre. Ancora di più lo è per l'uscita, il 19 agosto, del suo primo singolo omonimo che sta annunciando da tempo anche con un po' di post sui social (e tornando su Twitter dopo aver spaventato i fan). Proprio sui suoi account Twitter e Facebook, questa notte, la cantante americana ha svelato una strofa del nuovo singolo che presenterà live agli MTV Video Music Award che si terranno a fine agosto. Ecco le prime parole del brano di Lady Gaga: "I stand here waiting for you to bang the gong to crash the critic saying: is it right or is it wrong?" ("Sto qui, aspettando te, per suonare il gong e distruggere le critiche che chiedono: è giusto o sbagliato?").
Ancora anticipazioni per il nuovo singolo di Lady Gaga. Dopo aver scoperto la data di uscita, la cantante ha fatto uscire il testo di una strofa della canzone.
Tu, che eri contrario alla stepchild adoption dall'inizio, anche se all'inizio non sapevi neanche cosa fosse, e soprattutto non hai mai conosciuto due genitori gay. Insomma come una gallina che urla all'aquila non volare troppo alto, stai attenta, è pericoloso perché c'è scritto nel sacro libro delle galline. Tu, che hai festeggiato lo strappo della stepchild adoption e per mesi hai infestato i commenti facebook scrivendo "ma perché invece di farli, i gay, i bambini non li adottano?" Perché in Italia è vietato, benedetto uomo. Tu, che comunque pensi che l'adozione sia la stessa cosa del concepimento, saresti il primo a cui uno psicologo non darebbe mai un bambino in adozione, perché la differenza fra i due percorsi, anche se si tratta in entrambi i casi di diventare genitori, ce la devi avere più chiara della differenza fra la sinistra e Renzi. Tu, che hai sempre detto "no alla maternità d'accompagnamento" ma l'hai sempre chiamata "utero in affitto" anche se l'utero c'entra poco e l'affitto non c'entra per niente. Tu, che hai gridato per mesi "no all'utero in affitto" ma non hai mai capito che il ddl Cirinnà non avrebbe legalizzato la maternità d'accompagnamento (che tu continui a chiamare utero in affitto perché la chiama così anche Alfano). Tu, che dici "i bambini vanno protetti" e poi commenti con parole come "malati" e "portategli via i bambini", devi sapere che i bambini quei tuoi commenti li leggeranno, e quando nessuno li sentirà, nel buio della loro camerina, piangeranno per gli stronzi come te, e non per l'amore dei genitori.
Io, oggi non festeggio proprio niente. Perché non posso festeggiare un accordo al ribasso che qualcosa dà ma tanto altro non riconosce.
Distanze tra costruzioni ex art. 873 cc Il codice civile del 1942 con l'art. 873 cc individua la distanza minima tra costruzioni (tre metri), inoltre prevede che nei regolamenti locali può essere stabilita una distanza maggiore. Sorvolando sulla necessità di individuare una univoca nozione di costruzione, occorre dire che l'esigenza di individuare una distanza tra edifici discende dalla necessità di evitare la creazione di angustie intercapedini tra i diversi edifici sostanzialmente malsane. Risulta evidente che il codice permette di individuare delle distanze mediante il rinvio ad atti della pubblica amministrazione (c.d. regolamenti locali). Il codice viene integrato da questi ulteriori atti. Quanto al rapporto tra codice civile e regolamenti edilizi (o piani regolatori ecc.) che prevedere distanze diverse da quelle individuate dal codice civile è stato stabilito che le prescrizioni dei piani regolatori generali e dei regolamenti edilizi sono integrative del codice civile ed hanno valore di norme giuridiche, sicché il giudice deve acquisirle (considerarle) d'ufficio (cioè in modo automatico, senza bisogno di una istanza o rilievo di una delle parti). E' opportuno osservare che, da un lato, non è sempre agevole coordinare l'insieme di tutti questi atti, dall'altro, difficile è trovare una modalità univoca su come si calcolano le distanze (dal confine oppure tra costruzioni) con tutte le conseguenze che ne derivano. Come si è visto, di solito, è il codice civile (oppure gli atti della pubblica amministrazione) che individuano le distanze tra costruzioni. Nulla, però, esclude che un contratto individui (in modo convenzionale) le distanze che dovranno tenere le costruzioni che saranno realizzate su due fondi limitrofi (es. si vieta di costruire ad una distanza inferiore di metri 15). Si tratta sempre di distanze (dirette ad evitare la creazione di anguste ed malsane intercapedini tra edifici), ma in un caso le distanze sono quantificate dal legislatore e recepite della parti, nell'altro caso, sono individuate (in modo esclusivo) dalle parti interessate alla questione. Come si è detto, le distanze tra costruzioni hanno (soprattutto) la funzione di evitare la creazione di intercapedini anguste tra edifici, in questo contesto resta da chiedersi se è possibile una valutazione concreta (cioè in base allo stato dei luoghi) sull'eventuale violazione delle distanze, in altri termini occorre stabilire se è possibile, in modo discrezionale o soggettivo, valutare di volta in volta se una costruzione (realizzata in violazione delle distanze) crei (in modo concreto ed effettivo) la situazione che la norma intende scongiurare oppure se una costruzione che violi le distanze è sempre illecita anche se nessuna intercapedine insalubre ed angusta viene realizzata.
La Cassazione del 6.6.2016 n. 11567 ha stabilito che quando un contratto individua le distanze tra costruzioni (ex art. 873 cc) l’indagine demandata al giudice, per valutare se la costruzione violi le distanze, è unicamente quella di verificare se sono state (o meno) rispettate le distanze contrattualmente previste, tale verifica esclude ogni valutazione discreazionale e personale sull’esistenza di un danno per l’ariosità o l’amenità; identico principio si applica in presenza di costruzioni realizzate violando le norme del codice (873 cc) sulle distanze.
Quando arriva il gran caldo la maggior parte dei italiani, se non l'ha già fatto negli anni precedenti, corre ad attrezzare la propria casa con vari stratagemmi per stare più freschi. Gli interventi più comuni sono l'installazione di zanzariere, di tende e di climatizzatori. Spesso si pensa che dotando la casa dell'ultimo apparecchio più potente per l'aria condizionata sia la soluzione al caldo e all'afa dei mesi estivi: grosso errore. Al di là del grande consumo di energia necessario a raffreddare o deumidificare casa, e quindi un costo della bolletta maggiorato nei mesi estivi, usare un climatizzatore, uncondizionatore d'aria o un ventilatore è una soluzione solo temporanea per rinfrescare casa. La scelta più efficace per avere interni più freschi è quella di schermare casa dai raggi solari e dal calore. Per schermare l'abitazione dall'esterno, la soluzione migliore è l'acquisto di tende solari mobili, vele ombreggianti e pergole bioclimatiche. Fino a qualche anno fa le tende erano viste come un elemento superato, non di moda, che appesantivano l'aspetto fresco di una casa. Negli ultimi anni invece il settore sta scoprendo una nuova rinascita con qualche accorgimento. Le tende solari hanno abbandonato i tessuti pesanti e le fantasie millerighe per forme minimal e colori che richiamano l'arredamento della casa; il sistema di apertura ha superato il vecchio meccanismo a manovella per tende che usano le app per funzionare. Anche la cultura nautica viene utilizzata nei sistemi di tendaggio con anemometri per monitorare la velocità del vento o meccanismi di chiusura automatica in caso di raffiche. Abbinate anche all'arredamento di casa, le tende risultano non solo un ottimo strumento per inibire l'irraggiamento solare, rendendo gli ambienti della casa più freschi, senza gli eccessivi costi di climatizzazione, ma anche un elemento di tendenza per l'aspetto dell'abitazione. La novità per rinfrescare casa è costituita dalle pergole bioclimatiche, che consentono di schermare casa dai raggi solari ma contemporaneamente permettono di vivere gli esterni anche d'inverno. La pergola consiste in una copertura con lamelle che si si possono orientare in base al sole, permettono all’aria di circolare e prevedono un sistema di chiusura automatica in caso di pioggia. Simili a dei brise solei, ma più flessibili ed efficaci, le pergole bioclimatiche proteggono dal sole, dalla pioggia e dal vento consentendo di vivere gli ambienti esterni dell'abitazione 365 giorni l’anno. Come le pergole che si orientano e si chiudono in base alle condizioni esterne, pure le tende da esterni, anche le più estese, si possono riavvolgere in cassonetti che scompaiono a parete, in modo da non sporcare la facciata dei palazzi e permettere al sole di inverno di riscaldare gli ambienti interni. Questi tendaggi si possono controllare con lo smartphone, hanno sensori di apertura e chiusura e possono anche installare delle strisce di led che funzionano da illuminazione di notte.
Dimenticate i costosi climatizzatori e i rumorosi ventilatori, per mantenere la casa fresca anche nei mesi e nelle ore più caldi bastano alcuni pochi accorgimenti facili ed economici.
Continua la polemica tra Morgan e Vasco Rossi: i due cantanti, fra i più importanti nel panorama musicale italiano di questi anni, sono giunti ai proverbiali ferri corti a causa di alcune dichiarazioni rilasciate dall'ex Bluvertigo a proposito del collega. Nei giorni scorsi, infatti, Morgan si era lasciato scappare un criticatissimo "E' morto a 27 anni almeno artisticamente" riferito ovviamente a Vasco. Il rocker di Zocca non ha potuto trattenersi dal rispondere facendo pesare a Morgan i suoi concerti da tutto esaurito a Sansiro. Morgan ovviamente ha fatto presente a Vasco come la sua arte sia stata apprezzata maggiormente all'interno di teatri di prestigio e il tutto sembrava essere finito lì, nonostante le guerre tra i fan fossero continuate. Dopo la notizia della fine della carriera da rockstar di Vasco, però, Morgan è tornato a farsi sentire in merito. Secondo l'artista, infatti, si tratterebbe di una dichiarazione addirittura squallida. Morgan ha tenuto poi a sottolineare come non esista una "carriera" da rocker ma piuttosto una "vita" da rocker. Ha poi tenuto a precisare che il talento di Vasco sarebbe meglio impiegato in qualità di chansonnier: secondo Marco Castoldi, alias Morgan, infatti, il rock proposto da Vasco in questi anni è sempre stato piuttosto scadente e di tipo provinciale. Sono le canzoni d'autore quelle che consentono a Vasco di meglio esprimere il proprio talento.
Morgan torna a gettare benzina sul fuoco in merito alla polemica e alla lite tra lui e Vasco Rossi bollando come “squallida” la notizia del ritiro del rocker di Zocca.
David geloso di Harper Seven Brooklyn, Romeo e Cruz sono già sull'attenti, spetterà loro infatti il compito di proteggere Harper Seven, l'ultima arrivata nella famiglia Beckham. Ad annunciarlo è stato papà David che ha raccontato che la piccola, l'ultima femminuccia in mezzo a tre maschi, sarà accudita e scortata dai suoi tre fratelli. "La porteranno fuori", ha dichiarato il calciatore, mangeranno con lei e poi la riporteranno a casa, dove ci sarà il suo papà ad aspettarla. Beckam ha spiegato che dopo che Victoria Beckham ha dato alla luce a luglio la piccola Harper Seven, la loro vita familiare è cambiata: "Ora è difficile per noi uscire e socializzare, ha spiegato il centrocampista del Los Angeles Galaxy, perchè Victoria sta ancora allattando".
David Beckham confessa in un’intervista di essere geloso della piccola Seven ed ha affidato il compito di proteggerla e sorvergliarla ai maschietti di casa.
"Difendere è un'altra cosa". A Ruud Gullit bastano poche parole per mandare in fumo un investimento da 85 milioni di euro (75 + 10.5 di oneri accessori) per avere uno dei giovani più interessanti nel ruolo: Matthijs de Ligt. La Juventus se ne innamorò dopo essere stata eliminata dalla Champions da quell'Ajax che insegna ai calciatori (reparto arretrato compreso) come giocare la palla quando ce l'hanno tra i piedi ma per il calcio italiano – e più ancora per quello di Allegri – la situazione è differente. E il ‘tulipano' in bianconero non è ancora sbocciato, complice anche il momento negativo che stanno attraversando i bianconeri. Ha un ingaggio che, bonus compresi, arriva a 12 milioni netti a stagione (il più pagato nel club e in Serie A) ma nella testa del tecnico e nelle gerarchie di squadra viene (ancora) dopo Chiellini (37 anni) e Bonucci (34). "È un talento ma si deve dare una calmata. Non era mai stato sotto pressione da giovane – ha aggiunto Gullit nel corso del Giacinto Facchetti Awards – e adesso può imparare dai migliori. L’Olanda faceva giocare difensori che sanno giocare bene la palla ora c'è spazio per de Vrij e la differenza c'è". Per Allegri parlare dell'ex Ajax – che lo eliminò dalla Champions League e provocò anche la reazione stizzita di Cristiano Ronaldo – è come pungere un nervo scoperto. Fa fatica a contenersi, evita di sbottare e fa il giro lungo… usando parole che spiegano bene qual è il livello di insoddisfazione nei confronti de Ligt, soprattutto se messo controluce rispetto ai colleghi di reparto più anziani. "È un giocatore ancora giovane, bravo – ha ammesso l'allenatore livornese dopo il pareggio contro il Milan – che può restare tanti anni alla Juve. E questo non c'entra col fatto che gioca una partita in più o una in meno".
Le parole dell’ex milanista, Ruud Gullit, stroncano Matthijs de Ligt, il difensore costato alla Juventus 85 milioni di euro e uno stipendio netto di 12 milioni (bonus compresi). È il più pagato in bianconero ma Allegri gli preferisce Chiellini (37 anni) e Bonucci (34) definendolo un “giocatore bravo ma ancora giovane”.
Vittoria di tappa e comando della generale: la terza giornata della Dakar 2020 che oggi ha visto i piloti partire e arrivare a Neom, per un totale di 504 km di cui 427 di speciale, si chiude nel segno di Carlos Sainz. Il pilota della Mini, due volte vincitore della Dakar (2010 e 2018), ha gestito tutto al meglio, portando a quota 33 il numero di successi di tappa in carriera in questo rally, a un passo dai 34 di Nasser Al-Attiyah. Ancora lontani Ari Vatan, a quota 50 vittorie di tappa, e Stephan Peterhansel a 43, ma in ogni caso si tratta di un risultato importante per il 57enne di Madrid che ha così riscritto la generale. “Abbiamo fatto un lavoro eccellente, tenendo un gran ritmo” il commento a caldo di Sainz che al traguardo ha preceduto di 3’31’’ Al-Attiyah (Toyota) portando a 4’55’’ il suo vantaggio sul qatariota che lo segue anche in generale. Terzo posto di tappa al polacco Jakub Przygonski (Mini) davanti al saudita Yasir Seidan (Mini). Giornata di riscatto per Fernando Alonso (Toyota) che dopo l’incidente di ieri che lo ha fatto sprofondare in classifica, ha fatto segnare il quinto tempo a 6’14’’ da Sainz. Nonostante il ritardo in generale (lo spagnolo è 32° a oltre 2 ore e 40’ da Sainz), il due volte campione di Formula 1 non si è perso d’animo, recuperando da subito posizioni e chiudendo davanti all’altro eroe locale, Yazeed Al Rajhi (Toyota) che però è in quarto in generale a 18’58’’ dalla vetta. Meno bene è andata invece a Stephan Peterhansel che, dopo essere stato a lungo in lotta per le prime posizioni, al traguardo si è dovuto accontentare del settimo posto di tappa, quinto in generale a 19’ da Sainz. Completano la top ten di giornata Orlando Terranova (Mini), Giniel de Villiers (Toyota) e Bernhard Ten Brinke (Toyota). In generale, è Terranova a mantenere la terza piazza a 8’09’’ dalla vetta, mentre De Villiers è settimo a 23’42’’ davanti a Ten Brinke che ha un ritardo di 33’23’’. Fiato sospeso per l’incidente al km 298 di Sheikh Khalid Al Qassimi (Peugeot) che fortunatamente ha riportato solo qualche contusione alla mano. L’auto si è però ribaltata varie volte, danneggiandosi pesantemente. Come nelle auto, anche nelle moto il vincitore di tappa, lo statunitense Ricky Brabec (Honda), si prende il comando della generale. Per i piloti delle due ruote, l’anello Neom-Neom è risultato un percorso particolarmente insidioso durante il quale il pilota californiano ha fatto la differenza fin dal primo waypoint, mantenendo la prima posizione fino al traguardo, dove è transitato con un vantaggio di 5’56’’ sulla Honda di José Cornejo. Tripletta tutta Honda con Kevin Benavides che ha chiuso la tappa odierna con il terzo tempo davanti Matthias Walkner (KTM), precedendo il rivale austriaco anche in generale, dove i due si ritrovano in seconda e terza posizione rispettivamente a 4’43’’ e 6’02’’ da Brabec.
La terza tappa riscrive la classifica generale con la vittoria di Sainz (Mini) davanti ad Al-Attiyah (Toyota) e Przygonski (Mini). Fiato sospeso per l’incidente di Al Qassimi (Peugeot), fortunatamente illeso, ma che ha danneggiato pesantemente l’auto. Nelle moto Brabec fa la differenza nella tripletta tutta Honda. Brutta caduta per Van Beveren che si frattura la clavicola ed è costretto ad alzare bandiera bianca.
Nelle ultime settimane l'app di WhatsApp per smartphone Android e iOS è stata protagonista di aggiornamenti che l'hanno resa ancora più utile nella vita di tutti i giorni, ma la prossima novità che arriverà a bordo dell'app farà sicuramente piacere a tutti coloro che sulla piattaforma di messaggistica si scambiano soprattutto foto e video. Si tratta di una scorciatoia speciale per accedere alla fotocamera del telefono direttamente dall'interno delle conversazioni, che apparirà su tutte le versioni del software a partire dai prossimi giorni. La novità è stata intercettata dagli utenti che hanno già a disposizione le versioni preliminari dell'app, e sviscerata sul portale WABetaInfo, ed è in sostanza un pulsante che porta gli utenti nella modalità fotocamera di WhatsApp per permettere loro di condividere con i contatti un'istantanea scattata sul momento anziché una foto o un video pescati dalla galleria. Per trovare il tasto basta essere in una qualunque conversazione con un contatto o una chat di gruppo e premere il tasto degli allegati, con l'icona della graffetta. Tra i tasti presenti per spedire documenti, immagini, audio, posizione e contatti nelle nuove versioni dell'app sarà presente anche un tasto Fotocamera che aprirà l'interfaccia interna a WhatsApp per lo scatto delle foto.
Nelle prossime versioni di WhatsApp per smartphone iOS e Android è in arrivo una funzione che aveva già fatto capolino all’interno del software, per poi però sparire nei mesi scorsi. Sfruttandola è possibile accedere alla fotocamera interna all’app in pochi passi e inviare velocemente foto e video ai propri contatti.
È morto ieri a Miami, Tomas Milian nome d'arte di Tomas Quintin Rodriguez Milian. L'attore, nato a Cuba, a L'Avana, il 3 marzo 1933. Viveva da molti anni negli Usa ma era noto sopratutto in Italia dove, nonostante avesse lavorato con autori come Lattuada, Visconti o Maselli, era soprattutto per la sua partecipazione in western e nei film polizieschi dove impersonava l'ispettore Nico Giraldi e il poco onesto quanto romanissimo Sergio Marazzi, detto Er Monnezza. Tomas Milian è stato trovato morto ieri a Miami, alle 23 ora locale. La morte, come rivela l'Ansa, è avvenuta per ictus. Monica Cattaneo, amica dell'attore, racconta al sito di agenzie: L'ultima volta che ci siamo sentiti, mi chiedeva di riportarlo a Roma perché aveva deciso che voleva vivere a Roma gli ultimi anni della sua vita e morire nella città che aveva visitato l'ultima volta quando era stato premiato alla Festa del cinema di Roma. Il grandissimo successo dei film di Tomas Milian furono soprattutto dovuti dalla voce di Ferruccio Amendola, che molto spesso veniva identificato ai suoi personaggi. Infatti, nel reboot del 2005 "Il ritorno del Monnezza", sarà Claudio Amendola ad interpretare il figlio di Nico Giraldi (che però nei film originali era noto come "Er Pirata). Iscritto all'Accademia Teatrale di Miami, provò la fortuna a Broadway negli anni '50. Parteciperà ad una serie televisiva poliziesca negli Usa ("Decoy") ma troverà fortuna in Italia. Fu scelto da Mauro Bolognini per "La notte brava", poi recitò per Alberto Lattauda, Valerio Zurlini, Luchino Visconi e Pier Paolo Pasolini. Sarà nel cinema popolare che troverà la sua consacrazione, dagli spaghetti-western di Sergio Sollima (padre di Stefano, regista di "Gomorra – La Serie" e "Romanzo Criminale") al violentissimo "I quattro dell'apocalisse" di Lucio Fulci. Negli anni '70 arriveranno i poliziotteschi di Serie B, bocciati dalla critica del tempo ed oggi rivalutati e divenuti dei veri e propri cult. "Il trucido e lo sbirro" di Umberto Lenzi è il primo film in cui appare come "Er Monnezza", nel ruolo di Sergio Marrazzi, il ladro nemico dei cattivi, furbo con i furbi ma buono con i buoni. Il successo del personaggio fu tale che venne confuso anche con il suo successivo, Nico Giraldi, l'ispettore dai modi burberi protagonista di una serie di undici film dal 1976 al 1984: "Squadra antiscippo", "Squadra antifurto", "Squadra antitruffa", "Squadra antimafia", "Squadra antigangsters", "Assassinio sul Tevere", "Delitto a Porta Romana", "Delitto al ristorante cinese", "Delitto sull'autostrada", "Delitto in Formula Uno", "Delitto al Blue Gay".
Il cinema italiano piange Tomas Milian, icona del cinema degli anni ’70 e protagonista di serie cult come quelle dell’ispettore Nico Giraldi e Sergio Marazzi, meglio noto come Er Monnezza.
Sta facendo discutere l'ultima trovata pubblicitaria di Salmo. Nella Stazione Centrale di Milano è possibile trovare un'installazione che vede un manichino con le sembianze dell'artista, investito da un'auto che reca la scritta Spotify. L'intento è quello di lanciare Flop, nuovo album del cantante. L'installazione ha scatenato l'indignazione dell'Aivis – Associazione Italiana Vittime e Infortuni della Strada. La dottoressa Manuela Barbarossa, Presidentessa dell'Aivis, è intervenuta e in alcune dichiarazioni raccolte da MoW – Men on Wheels, ha espresso la sua indignazione. È convinta, infatti, che sia stato superato ogni limite: “Ci dispiace, che per lanciare un prodotto come una canzone o qualsiasi altra cosa si utilizzino strumenti di questo genere. Si sta passando quel limite che non andrebbe mai passato, cioè di usare strumentalmente tutto. Purtroppo, ci hanno ormai abituati a utilizzare qualsiasi cosa, dal corpo alla dignità, tutto messo sotto forma di spettacolo. Si è sdoganata questa ‘deriva esistenziale’, così la definirei, e forse non ci si rende fino in fondo conto di quello che porta questa direzione”. Secondo Manuela Barbarossa, si è ormai arrivati al punto in cui si percepisce come normale, l'atto di strumentalizzare qualsiasi cosa, persino un fatto drammatico come un incidente stradale, trasformandolo in merce di scambio:
Per lanciare il suo nuovo album, Flop, Salmo è ricorso a una bizzarra trovata pubblicitaria. Nella Stazione Centrale di Milano è stata posta un’installazione che vede un manichino con le sembianze dell’artista, investito da un’auto con la scritta “Spotify” sulla fiancata. Così, si è scatenata l’indignazione dell’Associazione Italiana Vittime e Infortuni della Strada: “È stato superato il limite, Salmo riduce tutto a merce di scambio”.
Facebook e realtà virtuale (VR) è tutt'altro che un binomio strano. Nel 2015 l'azienda di Mark Zuckerberg acquisì Oculus VR, l'azienda fondata nel 2012 che portò allo sviluppo dei primi modelli dei dispositivi VR che oggi conosciamo. Già in precedenza il miliardario americano aveva dimostrato un certo interesse nei confronti della realtà virtuale. A tal proposito, è iconica – e in un certo senso distopica – la foto al Mobile World Congress 2016, con Zuckerberg che supera centinaia di giornalisti con indosso il visore VR. Tra le iniziative recenti avviate da Facebook, ritroviamo l'acquisizione della casa di sviluppo Beat Games, che ha dato i natali a Beat Saber. Beat Saber è un popolare videogioco in VR uscito nel 2018, in cui l'utente viene catapultato dentro un corridoio fluo e deve tagliere tramite i controller – che nel gioco prendono la forma di spade laser – blocchi neri che avanzano a ritmo di musica. Allo scorso E3 2019, Beat Games ha annunciato la presenza dei brani degli Imagine Dragons. Meccaniche semplici ma coinvolgimento massimo dunque, a tal punto da potere dire che Beat Saber è probabilmente il videogioco più diffuso e più user friendly della tecnologia VR. Il titolo è infatti disponibile su PlayStation 4, che si affida alla tecnologia del PlayStation VR, e su Windwos 10, per mezzo del dispositivo Oculus Quest.
Tra le iniziative recenti avviate da Facebook legate alla tecnologia VR, vi è l’acquisizione della casa di sviluppo Beat Games, che ha dato i natali a Beat Saber, un popolare gioco in VR che per le sue meccaniche semplici ma travolgenti è tra i casi di successo più importanti nel panorama della realtà virtuale.
La musica è capace di trasmettere emozioni e di farci tornare il sorriso anche nei momenti più difficili. Ecco perché ogni appassionato non può rimanere insensibile di fronte alla proposta che Amazon Music Unlimited ha deciso di dedicare ai suoi nuovi clienti. Si tratta di un abbonamento gratuito di tre mesi che ci dà l'opportunità di avere un accesso on-demand e illimitato ai brani del catalogo musicale e di ascoltarli in streaming senza nessuna interruzione pubblicitaria. In questa straordinaria offerta, oltre alla possibilità di ascolto tramite smart speaker e grazie all'assistente personale Alexa, c'è anche il vantaggio di utilizzare il servizio in modalità offline e con skip illimitati. Per accedere all'immenso repertorio di Amazon (più di 60 milioni di brani disponibili), e per provare il servizio di musica in streaming del famoso colosso dell'e-commerce, basta seguire alcune semplici istruzioni che troviamo sul sito. L'attivazione del servizio, che al termine del periodo di prova si rinnoverà automaticamente e avrà un costo di 9,90 € al mese, può essere cancellata in qualsiasi momento e senza nessun costo visitando la pagina impostazioni di Amazon Music. Sottoscrivere l'offerta e cominciare ad utilizzare il servizio Amazon Music Unlimited è davvero molto semplice. Basta seguire questi quattro passaggi: Per iniziare ad ascoltare la grande musica di Amazon Music Unlimited, è necessario inserire un metodo di pagamento prima di poter accedere al vasto catalogo musicale online. Questo passaggio è infatti fondamentale per l'attivazione del servizio che, al termine dei tre mesi, si rinnoverà automaticamente ogni mese al costo di 9,99 euro al mese. Per disdire l'offerta dopo il periodo di prova è invece sufficiente mettere una spunta alla voce ‘Cancella abbonamento‘: opzione che possiamo sfruttare in qualunque momento, prima del termine dei tre mesi, e che si trova all'interno della pagina dedicata alle impostazioni di Amazon Music Unlimited. In questo caso il servizio rimarrà attivo fino al termine dei tre mesi, senza costi e con la certezza di nessun rinnovo automatico. Il periodo dell’offerta promozionale è valido fino alle 23:59 del 02/06/2020 e non è cumulabile con altre promozioni. È riservato ai maggiorenni, e destinato ai clienti che non si sono mai iscritti ad Amazon Music Unlimited e che non hanno mai beneficiato del periodo d’uso gratuito di 30 giorni. La versione in prova del servizio Amazon Music Unlimited è limitata ad un solo account, fruibile per una sola volta e su più dispositivi (fino ad un massimo di 6 device contemporaneamente) e offre il vantaggio di scaricare le canzoni e ascoltarle offline. Questa promo non dà però la possibilità di estendere l'ascolto anche ad altri utenti (come ad esempio, i membri del proprio nucleo famigliare) come è invece previsto per il piano ‘Family‘: sottoscrivibile al termine del periodo di prova al costo di 14,99 € al mese. Se non abbiamo la necessità di condividere l'abbonamento con altri utenti, in un secondo momento possiamo invece scegliere al costo di 3,99 euro al mese il piano ‘Echo‘: con il quale si ha accesso illimitato a 60 milioni di brani su un solo dispositivo Echo o Fire TV.
Ascoltare la propria musica del cuore non è mai stato così facile con Amazon Music Unlimited. Il colosso di Seattle ha infatti deciso di prorogare gratuitamente fino al prossimo 2 giugno il periodo di prova: un’offerta di tre mesi che ci dà l’opportunità di provare il servizio e di scegliere da un catalogo musicale di più di 60 milioni di brani. Ecco quali sono i vantaggi dell’offerta e come fare per attivarla.
Si dice la casa del Grande Fratello 11 abbia la capacità di accelerare le situazioni e che lì dentro tutto sia amplificato. L’incendio di passione tra Angelica Livraghi e Ferdinando Giordano, allora, non può essere che divampato oltre la sua misura naturale, e spento prima del tempo naturale. Basta guardare quante cose sono cambiate in un giorno, senza fatti eclatanti di mezzo. Il giorno prima, in seguito alla lite tra Ferdinando e Giuliano, Angelica è lì che consola il suo uomo e gli dispensa preziosi consigli, con tanto di mano carezzevole che gli rinfresca l’anima, lenendo le pene. Il giorno dopo Angelica è lì che si lamenta del suo uomo con mezza casa. Cos’è successo? L’isolamento di Ferdinando comincia a diventare imbarazzante? Un peso troppo ingombrante? La motivazione portata da Angelica è un’altra, ovviamente, e si riferisce a quanto s’è lasciato sfuggire Ferdinando con Sheila: la sviolinata d’amore pubblica sarebbe avvenuta con lo scopo di creare gossip. Nonostante Ferdinando e Angelica abbiano già affrontato questo tema, chiarendosi, lei non sembra essere convinta, se ora parla di ripensamenti ed errori. Angelica rivendica la sua onestà, come contraltare alla disonestà di Ferdinando, e difende la sua scelta di difenderlo, dichiarandosi al contempo stanca di farlo. Ora Angelica vuol giocare per sé, e non per gli obiettivi del salernitano. Le critiche che gli rivolge sono così palesi e così prive di dolore che i confidenti di Angelica vengono addirittura spinti a parlare di Ferdinando in termini tutt’altro che lusinghieri, in presenza di una Angelica che non fa altro che confermare. Alla fine delle consultazioni con Francesca, Rosa, Elisa, Norma, Matteo, la bionda romana tira le somme: “se io fossi stata a Roma, dopo due giorni gli avrei detto senti bello, ci vediamo, vaf……o […] Riparlarne con lui è del tutto inutile, perché se stai facendo un gioco, di certo non mi ribadisci il tuo concetto, ma ti butti sul contorsionista di pensieri che non è riuscito ad esprimersi […] io sto qui per star bene e giocare. Io ho litigato con tutti qua dentro […] allora, adesso, qualunque cosa succeda, voglio essere io, e basta”. Un pezzo di tutta questa girandola, durata ore, ve lo proponiamo nel nostro video gf11. CHI VUOI ELIMINARE FRA NORMA, PIETRO E MATTEO? CLICCA QUI PER VOTARE
Angelica comincia a nutrire seri dubbi sulla sua relazione con Ferdinando, e mette a conoscenza di questo tutti i suoi confidenti.
Lo scandalo televisivo dell'estate è quello che vede coinvolta la trasmissione Uomini e Donne, accusata di scarsa trasparenza da alcuni ex protagonisti. Sono Teresa Cilia e Mario Serpa coloro che hanno puntato il dito contro il programma di Maria De Filippi e in particolare la storica autrice Raffaella Mennoia. Se quest'ultima aveva già replicato minacciando querele, dopo un breve messaggio da parte dello show arriva ora una replica più articolata a nome della redazione. Il lungo comunicato è stato condiviso da un altro degli autori della Fascino Pgt, Claudio Leotta. Siamo stati in silenzio fino a oggi nella speranza che alcune persone, che non vogliamo neanche nominare, riflettessero sulle assurde esternazioni chiaramente fatte nell’intento di aggiungere follower ai loro profili e garantendosi, di conseguenza, qualche sponsorizzazione in più. Prima di continuare facciamo un passo indietro, rievocando la "miccia" che ha dato il via alla bufera. Tutto è partito dalle stories di Mario Serpa, critico verso le Mennoia, pur senza entrare nei particolari. In sostanza, Serpa è convinto che la produzione abbia difeso il suo ex Claudio Sona, primo tronista gay che, durante UeD, avrebbe continuato a frequentare di nascosto lo storico fidanzato Juan Fran Sierra. Ben più acceso l'atteggiamento di Teresa Cilia che, solleticata dalle polemiche, è intervenuta con diverse accuse contro Raffaella Mennoia, a suo dire colpevole di aver coperto le bugie di alcuni protagonisti della trasmissione. "Quando vedo che c’è qualcosa di marcio, io me ne vado, non lecco il cu**", disse Teresa. E ancora: "Lei [la Mennoia, ndr] cosa fa? Sa che una persona è fidanzata, è sposata o ha figli, fa finta di non saperlo e poi lo dice al momento giusto per far sì che il web si scateni contro di lei". Durissima la replica di Uomini e Donne riportata da Leotta, che nelle parole della Cilia ha inteso il riferimento a un caso ben preciso: la redazione era a conoscenza della relazione segreta tra Sara Affi Fella e Nicola Panico, mentre lei era tronista? La nota del programma smentisce fermamente questa circostanza: Abbiamo letto cose infondate e, purtroppo, offensive. Una per tutte che la redazione di Uomini e Donne e, in particolare, Raffaella Mennoia, fossero a conoscenza del fatto che una tronista, per tutta la durata del trono, fosse fidanzata. Chi segue Uomini e Donne sa perfettamente che non è così. Ogni qualvolta si è verificato che qualcuno avesse utilizzato il programma per proprio scopi mentendo sul proprio stato sentimentale, ne è stata data immediata notizia al pubblico dalla conduttrice. Su tale serietà si basa da oltre vent’anni il programma Uomini e Donne, nonché la professionalità di chi vi lavora. "Del resto", prosegue il comunicato, "l’unica vera strumentalizzazione è quella messa in atto in questi giorni e in questo luogo ‘social’ da chi è nella chiara ricerca di visibilità ai danni di professionisti che mettono, invece, in atto e a servizio di ogni partecipante al programma le proprie capacità lavorative e disponibilità. Augurando che tutto ciò sia servito a garantire un pubblico ‘virtuale’ appagante, noi ci rimettiamo a lavorare per un programma in cui crediamo". Infine, la nota risponde a un'altra accusa di Teresa Cilia, la quale aveva insinuato che la Mennoia non sarebbe molto amata dai colleghi della redazione: "Vogliamo anche dire che siamo un gruppo coeso, unito dalla stima reciproca, dalla passione e dall’impegno che sosteniamo ogni giorno. Ci vogliamo bene. I ragli d’asino non salgono in cielo". #uomiedonne
Dalla pagina Instagram dell’autore di UeD Claudio Leotta si legge un comunicato ufficiale del programma che risponde alle accuse di Teresa Cilia e Mario Serpa, bollate come “cose infondate e offensive”. La redazione di Maria De Filippi parla di “ricerca di visibilità ai danni di professionisti”.
La nascita dei record. Il Royal Baby è stato il primo bebè in grado di dividere l'opinione pubblica, ancor prima di nascere. L'Aiart e i "republicanist" si sono schierati, più o meno, contro: i primi, i genitori cattolici, hanno accusato le televisioni generaliste di occuparsi troppo della vicenda "Royal Baby", mentre invece i "republicanist" hanno alzato il livello d'attenzione sul fatto che, molto probabilmente, è nato un'altro bambino, cui il futuro è stato già deciso, auspicando poca "intrusione della monarchia" nei suoi confronti. Ma è stata anche la nascita del trasporto e dell'entusiasmo: la notizia della sua nascita ha generato circa 24.000 tweet al minuto, con gli States in testa, seguiti proprio da UK, Canada, Italia ed Australia.
Il Royal Baby non avrà ancora un nome, ma intanto è già il “Re dei Social Network”: boom di mentions e commenti su twitter.
A Milano il 7 marzo del 1785 nasceva Alessandro Manzoni, forse il maggiore romanziere italiano di tutti i tempi, per la sua celebre opera "I promessi sposi", con cui ebbe il merito di patrocinare l'unità linguistica. Il testo classico per eccellenza, che divenne il caposaldo della letteratura italiana, è stato studiato sui banchi, perché etimologicamente il testo classico è il testo che si legge in classe, destinato a esser studiato da generazioni e generazioni di studenti. Di questo capolavoro in prosa però non sempre se ne sono valorizzate le virtù più autentiche, perché a livello didattico è stato trasmesso in maniera piuttosto grossolana. Etichettato bonariamente come il ‘romanzo degli umili, come ‘romanzo della provvidenza', quello dove l'amore eroico e puro di due contadini lotta contro le meschinità del mondo, ma solo negli ultimi anni, la critica recente ha valorizzato un aspetto fondamentale del testo, svelando tutta la genialità dell'autore, la cui penna, alla luce degli ultimi studi, risulta ancora più brillante. Sembrerebbe un'espressione quasi dissacrante per calzare ad un romanzo che tradizionalmente era visto sotto un'altra luce, ma entrare nel cuore di un classico, vuol dire anche passare per le retrovie che spesso ci conducono in zone d'ombra preziose per la comprensione autentica di un testo, analizzato nella sua complessità, che più si indaga più suscita stupore. Guardare a "I promessi sposi" come una sorta di poema religioso è a dir poco riduttivo: è un romanzo mosso in ogni suo aspetto da un'ironia pungente e sagace, che troppo spesso è stata segnalata riduttivamente, come semplice misura retorica dello stile manzoniano, come elocuzione bonaria e scherzevole che coinvolge il lettore nella sapiente gestione narrativa di un autore cosidetto ‘onnisciente', un'ironia di primo grado, identificata in quella di apertura del romanzo, quando il narratore presenta i soldati della guarnigione spagnola con parole il cui significato letterale è opposto a quello figurato, quindi un'ironia di parola letterale e trasperente. Ma c'è ben altro. L'ironia oggetto degli ultimi studi, quelli di Pino Fasano, è un'ironia più complessa, un'ironia di pensiero che si propone come discorso allusivo e ingannevole, che si rivolge ad un lettore particolarmente scaltro. Ma c'è di più, quest'ironia è il principio costruttivo della narrazione stessa: l'autore istituisce una duplicità straniante dei piani narrativi, con la finzione del ‘manoscritto ritrovato', in lingua barocca, del ‘600. Alessandro Manzoni opera a questa congettura: si imbatte in una bella storia di due ragazzi innamorati ma in un italiano desueto, quello di un antico manoscritto che, con spirito letterario, l'autore si offre di riscrivere. E se da un lato Manzoni sembra dare piena realizzazione alla poetica del romanzo storico, come verosimile rappresentazione della storia, attraverso fatti e personaggi di invenzione, dall'altro segnala contemporaneamente l'inattendibilità di un simile connubio. Manzoni, in particolar modo quello della prima edizione del romanzo, in cuor suo è mosso dalla nobile ambizione, secondo i più elevati valori letterari dell'epoca, di voler affidare alla letteratura l'arduo compito di rappresentare il vero, ma ad avere la meglio è la sua ironia, quella che attraverso il gioco dei diversi livelli della narrazione mette in luce la natura menzognera e ambigua della parola letterariamente elaborata. Eppure quando leggiamo quelle pagine piene di talento, come gli avvincenti episodi della ‘notte degli imbrogli', della ‘monaca di Monza', di un Renzo ingenuo raggirato dai giochi di parole dell'avvocato Azzeccagarbugli, siamo inondati dalle meraviglie di una scrittura che appare intrisa di nitido realismo. Una penna talentuosa quella di Manzoni, che non a caso ha attribuito dei nomi carichi di allegoria ai suoi protagonisti, come Renzo ‘Tramaglino' e Lucia ‘Mondella', nomi che non possono che evocare un gioco di trame e tessiture, quelle di una storia cucita ad arte. Nella Lettre a M. Chavet sur l'unité de temps et de lieu dans la tragédie, scritta nel 1820, Manzoni si lascia andare alle prime esternazioni sulla rappresentazione letteraria della verità storica. Ancora non siamo nell'ottica del romanzo ma l'ambiozine sarà la stessa, quella di affidare allo scrittore, o poeta drammatico che sia, il compito di rappresentare la storia, mentre essa ci fa conoscere il lato esteriore delle cose, il poeta è in grado di restituire l'aspetto interiore, i pensieri, i sentimenti, le deliberazioni, i discorsi, l'individualità degli uomini nella storia. In una lettera del novembre 1821 all'amico Claude Fauriel troviamo nuovamente l'interesse per il genere narrativo, in cui stabilisce delle regole da cui l'invezione non può svincolarsi. Per Manzoni il romanzo storico deve essere una rappresentazione di un determinato stato di società per mezzo di fatti e caratteri così simili alla realtà da poter essere creduto una storia vera. Nasce così una prospettiva di accordo fra storia e invenzione, e difatti nella prima fase di realizzazione del suo romanzo è così che sarà.
Il 7 marzo 1785 nasceva Alessandro Manzoni, lo ricordiamo con il più importante romanzo della letteratura italiana: “I promessi sposi”, ma attraverso una nuova lente, quella dell’ironia e del disincanto, che sfata ogni ambizione del romanzo storico.
Qualche giorno fa è stata trasmetta l'ultima puntata del 2014 di The Walking Dead, ma non sono riuscito a vederla. "La registrerò e la guarderò con calma", mi sono detto, ignaro però di una triste verità che purtroppo, forse troppo in buona fede, ho del tutto dimenticato di considerare: l'associazione inscindibile tra spoiler e social network. E così, senza volerlo, ho letto per caso un post di un mio amico, nel quale venivano commentati i momenti più importanti e una scena chiave di una delle mie serie TV preferite, rovinandomi la sorpresa e la visione della puntata. Ecco perché ho deciso di porre fine a questa realtà, della quale sono vittima migliaia di utenti in Facebook e Twitter, e mi sono dato da fare per trovare la soluzione più semplice e funzionale possibile. Ed esiste davvero! Bloccare gli spoiler su Facebook e Twitter è semplicissimo, ma purtroppo è possibile esclusivamente in Google Chrome e in nessun altro dei browser più diffusi al mondo. Per farlo è semplicemente necessario scaricare Spoiler Shield, un componente aggiuntivo del tutto gratuito, che – sulla falsariga dei plugin per evitare le pubblicità – bloccherà la visualizzazione della maggior parte dei post pubblicati nei social network, contenenti informazioni sulle puntate di un determinato programma televisivo o di un determinato evento sportivo. Installare Spoiler Shield per bloccare gli spoiler in Facebook e Twitter è semplicissimo. Prima di tutto è ovviamente necessario scaricarlo e installarlo tramite lo store digitale del browser di Google (raggiungibile cliccando QUI), per poi proseguire con una velocissima procedura guidata di attivazione, che richiederà il collegamento del plugin con il proprio account di Facebook e Twitter e che avverrà inserendo i propri dati di accesso e autorizzando l'applicazione. Aggiungi i propri account di Facebook e Twitter non bisognerà fare altro che selezionare i programmi televisivi dei quali non si vuole più visualizzare alcuno spoiler: per farlo sarà necessario cliccare sulla voce Set Shields e, successivamente, Television. Verrà quindi visualizzato un elenco contenente i programmi televisivi più seguiti del momento, aggiornato costantemente dagli sviluppatori del plugin, nel quale bisognerà semplicemente selezionare quelli dei quali si vuole assolutamente evitare di visualizzare eventuali spoiler. E questo è quanto. Dopo aver portato a termine la procedura, ed aver effettuato il login ai propri profili di Facebook e Twitter, la stragrande maggioranza degli spoiler televisivi verranno bloccati automaticamente dal plugin.
Per un appassionato di serie TV, quello degli spoiler in Facebook e Twitter è un problema fastidioso. Una “triste realtà” che, puntualmente, si verifica dopo ogni nuova puntata. Fortunatamente esiste una soluzione, ed è racchiusa in un componente aggiuntivo per Chrome, con il quale si potranno bloccare gli spoiler in Facebook e Twitter del tutto automaticamente. Ecco come si installa e come funziona.
Il successo conseguito dalla nuova edizione dell’Isola dei Famosi si accompagna a una grossa dose di critiche, come sempre accade nei casi televisivi destinati a far discutere. Solo pochi giorni fa, in un servizio realizzato dal Tg3, il cast del reality era stato bollato come un gruppo di “attori falliti e nobili decaduti”, frase che ha spinto Striscia la Notizia e Valerio Staffelli a consegnare un tapiro ad Alessia Marcuzzi per il presunto errore di valutazione realizzato con la scelta dei naufraghi. Il celebre inviato ha intercettato la fortunata conduttrice a Roma e, dopo averle spiegato il motivo della consegna del Tapiro, ha ottenuto dalla Marcuzzi la seguente risposta: Non è vero che sono sfigati i concorrenti dell’Isola. Abbiamo Diaco che è un giornalista, abbiamo avuto la signora Spaak, abbiamo Valerio Scanu che ha vinto anche il Festival di Sanremo, abbiamo degli attori famosi e poi abbiamo Rocco che nel suo settore è molto conosciuto. Alessia difende le scelte della produzione in merito al cast, un gruppo di naufraghi che hanno consentito al reality di realizzare buonissimi indici di ascolto.
Valerio Staffelli consegna il tapiro di Striscia la Notizia ad Alessia Marcuzzi dopo che il Tg3 aveva definito il cast dell’Isola dei Famosi come un gruppo di “attori falliti e nobili decaduti”.
Molto spesso si trovano biglietti aerei a prezzi stracciati e si vola con pochissimi euro. Ma dalla compagna low cost Wow Air arriva una notizia ancora più scioccante: "Pagheremo i passeggeri per volare"! Questo è l'annuncio che sa un po' di provocazione fatto da Skuli Mogensen, il numero uno della low-cost. Se questo fosse reale sarebbe una vera e propria rivoluzione con i voli a pagamento al contrario, cioè pagato dalla compagnia. Secondo Skuli Mogesen, in futuro i guadagni arriveranno più dai servizi extra che dalla vendita dei biglietti aerei. Parliamo di scelta dei posti, imbarco prioritario, bagagli in stiva e pasti in volo. In più, Wow Air guadagna dalle partnership con hotel, agenzie di noleggio auto e operatori del settore turistico. Infatti, ha dichiarato in un’intervista a Business Insider UK, "Ormai tra breve faremo più soldi grazie alle commissioni degli autonoleggi e degli alberghi con cui collaboriamo. Dunque in futuro non solo distribuire biglietti gratis, ma addirittura pagare i clienti più fedeli pagandoli per imbarcarsi con noi".
E se vi pagassero per volare con una low cost? Un sogno che potrebbe realizzarsi, come è stato annunciato dal Ceo della compagnia Wow Air.
Sono passate 11 settimane dall'uscita di "Good Times" di Ghali, eppure il singolo del cantante continua a stare in testa alle classifiche. Questa settimana, infatti, "Good Times" è in testa alla classifica FIMI dei singoli, risalendo di due posizioni rispetto alla settimana precedente. Un risultato importante, che si somma a quelli in radio, ma anche all'album che lo contiene. Ghali, infatti, è tornato anche in testa alla classifica degli album più ascoltati, riprendendosi la prima posizione, risalendo tre posizioni rispetto alla settimana precedente e confermandolo come uno dei più attesi di questo 2020. Un risultato per nulla scontato per lui, che in questi anni ha rappresentato il nuovo pop italiano, quel trait d'union tra rap, trap e pop, con ottimi risultati che hanno anche sofferto brusche frenate, come lo stesso cantante non ha mai negato (anzi, lo ha cantato). "Good Times" è anche uno dei pezzi più amati dalle radio italiane e questa settimana è seconda solo a "16 marzo" di Achille Lauro, che lo ha spodestato dalla prima posizione della settimana scorsa. Insomma, un risultato unanime, a cui si aggiungono anche i 14 milioni di visualizzazioni al lyric video (più uno al video ufficiale, girato per la prima volta grazie ad alcune dirette Instagram). Non è un caso che il brano – prodotto da Merk & Kremont e badhabit – sia stato proposto in anteprima allo scorso Festival di Sanremo (con l'ormai famosa finta caduta dalle scale) e lo stesso Ghali l'ha definita la "Happy Days" del 2020. E il paragone con "Happy Days" calza perfettamente. È probabilmente una delle canzoni di DNA che più saltano all'orecchio, grazie proprio a quel sapore "happy" che emerge già dal titolo. Un brano che non è altro che la voglia di un ragazzo di godersi momenti di felicità, senza essere turbato "dai tuoi ‘ma', dai tuoi ‘se', dai tuoi ‘bla-bla'". Dentro ci sono alcuni topos del cantante che ancora una volta appare scocciato dalle solite domande che gli fanno i giornalisti ("Giornalisti si moltiplicano, Gremlins. Ho già risposto a ‘sta domanda se rileggi"), come fa anche in "Flashback, per esempio, quando canta "Intervistatori mi chiedon: ‘Ius soli?', credo soltanto che siamo più soli". Insomma il messaggio del brano è quello di vivere godendosi i momenti di felicità, ribadendo che: "Sono solo un cantastorie, ogni tanto faccio un party". Sembra la fine del mondo, ma mi calma Mi chiedono in che lingua sogno, che domanda Le mie ex han fatto un gruppo e sulla chat si parla solo di me Ti prendi gioco di me Bella atmosfera Ti prego non mi uccidere il mood, dai (Uh) Chi se ne frega dei tuoi "ma", dei tuoi "se", dei tuoi "bla-bla"? Voglio stare in good times (Voglio stare in good times) Bella atmosfera (Yeah, yeah, yeah, yeah, yeah) Ti prego non mi uccidere il mood, dai (Yeah, yeah, yeah, yeah, yeah) Colpo di fulmine, tu chiedi a Franklin Giornalisti si moltiplicano, Gremlins Ho già risposto a ‘sta domanda se rileggi Ciò che dici, no, no, non è radio friendly Sono solo un cantastorie, ogni tanto faccio un party Ti cerco nelle storie anche per due fotogrammi Questi fanno le storie col tavolo degli altri E vado down, down, down—
Sono passate 11 settimane dall’uscita di “Good Times” di Ghali, eppure il singolo del cantante continua a stare in testa alle classifiche. Questa settimana, infatti, “Good Times” è in testa alla classifica FIMI dei singoli, seconda tra le più trasmesse in radio e ha trasportato l’album “DNA” in testa alla classifica degli album.
Anche se il 2017 è appena iniziato, la società d'ingegneria Arconic ci fa fare un passo in avanti di quasi 45 anni con il nuovo grattacielo dei record: supera i 4 chilometri altezza ed è realizzato con materiali auto-pulenti garantendo una funzione mangia-smog che promette di pulire i cieli delle nostre città. Il grattacielo fa parte di un più ampio piano di sviluppo innovativo per città del futuro conosciuto come "The Jetsons", in omaggio al cartone animato del 1962 proiettato questa volta però nel 2062. I materiali e le tecnologie usati sono già esistenti sul mercato di oggi ma insieme possono realizzare un importante passo verso un futuro migliore. Il grattacielo di Arconic svetterà nei cieli. I tecnici hanno lavorato a fianco delle menti di Arconic per immaginare le tecnologie che saranno più utili tra decenni. Il nuovo edificio sarà realizzato con EcoClean, uno speciale rivestimento che aiuta le superfici ad auto-pulirsi e a purificare l'aria circostante. Il brevetto di tale materiale è stato rilasciato la prima volta nel 2011 e offre una serie di vantaggi rispetto alle vetrate tradizionali: è esteticamente migliore, consente una minore manutenzione e fornisce anche un vantaggio per l'ambiente circostante riducendo il contenuto di inquinanti nel cielo. EcoClean è un tipo di materiale che funziona con l'aiuto della luce e dell'acqua, che si mescolano con le sostanze chimiche del rivestimento per la produzione di atomi noti come radicali liberi. Questi radicali liberi attirano le sostanze inquinanti dell'aria e le espellono, insieme a polvere e sporcizia, quasi come si trattasse di pelle morta. Lo scopo del protetto è quello di ottenere grattacieli più puliti circondati da aria più pulita.
È alto più di 4 chilometri ed è costruito con un materiale auto-pulente, questo grattacielo ci proietta direttamente nelle città del futuro.
Era l'11 febbraio 2012 quando Whitney Houston fu trovata morta nella vasca da bagno dell'hotel dove soggiornava a Beverly Hills, in circostanze tragiche dovute all'abuso di droghe e farmaci. E' passato un anno da quella scomparsa orribile che ha sconvolto il mondo della musica, con la perdita di "The Voice" una delle voci più belle e potenti degli ultimi 30 anni. Una carriera costellata di successi dagli anni '80 in poi, con il culmine del film "The Bodyguard" con la colonna sonora più romantica di tutti i tempi "I will always love you". Un successo da 170 milioni di dischi venduti, fino alla debacle degli ultimi anni, nella spirale senza uscita della droga e degli abusi. A un anno dalla morte su Whitney Houston si fanno ipotesi e congetture, con sua madre che racconta il rapporto violento con Bobby Brown, ex marito ed amore di una vita. La commemorazione per la scomparsa di Whitney è stata affidata al suo pigmalione Clive Davis, che l'ha ricordata in occasione della vigilia dei Grammy Awards. Clive ha speso solo parole di stima dinnanzi ai familiari più stretti e gli amici della Houston, raccontando: E' stata la più grande cantante della nostra epoca. Sentivo la sua energia e il suo amore…e voglio ricordarvi perché era così speciale.
La splendida voce black di Whitney Houston è scomparsa un anno fa, a seguito di anni funesti, tra l’abuso di alcol e droghe. La cantante è stata ricordata durante la cerimonia dei pre-Grammy, una commemorazione tra gli amici e i parenti più legati a lei.
Telegram, una delle applicazioni per la messaggistica istantanea più utilizzate, ha raggiunto il traguardo di 100 milioni di utenti attivi al mese. Lo ha annunciato la stessa azienda all'interno di un post su blog ufficiale, spiegando che ogni giorno 350 mila nuovi utenti entrano a far parte del servizio e che 15 miliardi di messaggi vengono inviati quotidianamente. Il fondatore della startup Pavel Durov ha annunciato i nuovi dati anche nel corso della conferenza stampa tenutasi all'interno del Mobile World Congress 2016 che si sta svolgendo in questi giorni a Barcellona. Telegram ha registrato una grande crescita nel corso degli ultimi mesi, con oltre 38 milioni di nuovi utenti da maggio ad oggi. È altrettanto vero che, se paragonati a quelli della concorrenza, questi numeri non appaiono così rivoluzionari: WhatsApp ha recentemente annunciato di aver raggiunto 1 miliardo di utenti attivi ogni mese, mentre Messenger ha raggiunto quota 800 milioni di utenti lo scorso gennaio. La sfida contro questi colossi è quindi più accesa che mai, anche in virtù dei punti di forza che caratterizzano il servizio fondato da Durov, fortemente focalizzato sulla privacy.
Telegram, una delle applicazioni per la messaggistica istantanea più utilizzate, ha raggiunto il traguardo di 100 milioni di utenti attivi al mese. Lo ha annunciato la stessa azienda all’interno di un post su blog ufficiale.
Istanbul è una delle città più belle del mondo, romantica, suggestiva, dove antico e moderno convivono, ma dove non c'è un parco urbano, gli spazi verdi sono pochi e lontani tra loro. Così lo Studio Dror ha pensato ad un modo per fornire la città di un parco, a dieci chilometri a nord del centro dove c'è una fitta foresta. Per rendere l'area attraente ai cittadini di Istanbul però è stato immaginato il primo parco sospeso nella natura. I parchi tradizionali hanno in genere prati e distese, ma in questa zona a nord di Istanbul gli alberi non possono essere abbattuti e quindi Studio Dror ha pensato di usarli per realizzare un nuovo concetto di parco, Parkoman, elevato e divertente, con percorsi, amache oscillanti e un trampolino gigante. Abbiamo deciso di creare un parco che scioglie l'ansia e la paura che spesso accompagna un ambiente non familiare attraverso una rete di condizioni che favorisce l'amore incondizionato. Abbiamo immaginato la più profonda esperienza erogata attraverso il tocco più leggero; uno sforzo che conserva la foresta lussureggiante e lascia ogni albero in luogo, come previsto dalla città. Il nostro masterplan per Parkorman è una rete di possibilità; un sistema vivente di posti per i visitatori di esplorare. Invece di dettare il proprio percorso attraverso il parco, i visitatori scrivere la propria esperienza. Percorsi non lineari Numerosi, come la calligrafia, tessono attraverso il bosco esistente, le persone sorprendenti con le scoperte inaspettate lungo il loro cammino. Studio Dror Parkoman è composto da cinque differenti zone, ognuna con una propria particolarità in grado di provocare emozioni: 1) la Piazza, che si trova all'ingresso del parco, dove la natura crea un luogo di esperienza collettiva e di raccolta; 2) The Loop, dove altalene e amache ondeggiano sopra il letto del bosco; 3) La Piscina, che è concepita come i mercati di spezie turchi che invitano ad intrufolarsi, tuffarcisi all'interno; 4) Chords, è un sentiero sospeso sopra la terra e a torsioni intorno ai tronchi che culmina in trampolini al centro; 5) The Grove, un percorso labirintico con sculture che riguardano il paesaggio, speroni di esplorazione e una Fontana di chiarezza finale che è costituita da un telaio a forma di cubo dai cui lati sgorga l'acqua e facilita la riflessione.
Dimenticate i parchi tradizionali, Parkoman è il primo parco sospeso con percorsi, amache oscillanti e un trampolino gigante che permettono di godere dall’alto della magia della natura, in una città come Istanbul senza un parco centrale.
Monsignor Domenico Pompili, portavoce della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha rilasciato un'intervista a Radio Vaticana, nella quale ha spiegato che "La Chiesa non incentiva la cremazione, ma la permette". La Chiesa, dunque, permette da oggi il nuovo rito delle esequie, entrato in vigore proprio nelle ultime ore. Ciononostante, "La cremazione ès tata accettata dalla Chiesa dal 1963 e, tuttavia, l'appendice è inserita proprio per aiutare a vivere questo momento che nasce oggi dalle mutate condizioni, soprattutto legate al fenomeno dell'urbanizzazione", aggiungendo che "Va detto che la Chiesa non incentiva la cremazione, ma la permette".
Per la Chiesa, la sepoltura resta, comunque, la forma più idonea per dare anche il senso della dignità del corpo, che non è semplicemente un rifiuto da smaltire ma ha profondamente a che fare con l’integrità della persona.
Misura circa 16 metri quadrati il nuovo "veicolo vivente" di HofArc ma non manca davvero di nulla all'interno. La sua combinazione dinamica di rivestimenti in alluminio lucido, materiali eco-compatibili e funzionalità autosufficienti, rendono Living Vehicle la perfetta casa mobile per vivere un mese lontano da tram tram quotidiano. La casa su ruote, incredibilmente sofisticata, è stata progettata per andare in giro per settimane senza necessità di collegamenti elettrici e altre forniture. Durevole, comoda e riciclabile, Living Vehicle è una casa mobile costruita con materiali a basso impatto destinati a durare una vita ed equipaggiata per una vita confortevole in giro per il mondo. Il fondatore di HofArc, Matthew Hoffman, ha passato anni a vivere e progettare spazi di vita mobili che fornissero tutte le comodità di una casa tradizionale: "Il design del veicolo è il risultato di anni di messa a punto di piccoli spazi in modo che abbiano un impatto minimo sull'ambiente, ma senza sacrificare il comfort", spiega Hoffman. Lungo circa 8 metri e largo 2 metri, Living Vehicle non è solo esteticamente gradevole ma è costruito per resistere ad ogni condizione climatica e ai percorsi fuoristrada più accidentati. Living Vehicle è un camper dotato di camera da letto con letto matrimoniale, un bagno con doccia rivestita in teck per sentirsi come in una spa, una cucina con isola centrale, lavastoviglie e lavatrice con asciugatrice per sentirsi come in una casa tradizionale, inoltre sopra la zona pranzo, nel soffitto, è nascosto un letto da far scendere all'occorrenza per ospitare amici o parenti: una volta abbassato, può essere immediatamente utilizzato senza impostazioni aggiuntive. La luce naturale all'interno è garantita da appositi lucernari posti in varie parti del veicolo, tra cui sopra la doccia per un'esperienza di immersione nel paesaggi unica. Tutto lo spazio interno è studiato nei minimi dettagli con armadi adatti allo stoccaggio di vestiti ed oggetti.
Per chi desidera prendersi una pausa dalla vita caotica di tutti giorni e girare il mondo arriva il veicolo che vi permette di vivere fino ad un mese senza bisogno di elettricità né acqua, con tutti i comfort di una casa tradizionale.
Un successo di pubblico quello della 15a "Notte della Taranta" di Melpignano, il festival della musica salentina che da anni attira a sè "vecchi e giovani pizzicati dalla taranta" come direbbe Vinicio Capossela. Secondo la questura di Lecce, in 120.000 avrebbero seguito l'evento, che quest'anno si prodigava nella mescolanza delle tradizioni musicali balcaniche e salentine attraverso il leader della Wedding and Funeral Band, il bosniaco Goran Bregovic. Per alcuni, fece meglio Ludovico Einaudi nelle edizioni precedenti curate dal compositore, che seppe meglio valorizzare le sonorità della Grecia salentina, ma il successo di pubblico promuove comunque la "Notte della Taranta" di Bregovic. Il Festival delle tradizioni – Un Goran Bregovic vestito di bianco ha diretto le danze, portandosi "da casa" i suoni di due formazioni musicali, una serba e l'altra croata, salite sul palco di Melpignano per celebrare le sonorità balcaniche omaggiate dallo stesso direttore musicale della serata. La tradizione salentina, invece, è stata ben rappresentata dal "Concerto bandistico Città di Racale" che con le sue composizioni ha ispirato numerosi artisti di questa splendida terra. L'insieme di strumenti balcanici e salentini ha fatto danzare i 120.000 accorsi nella piazza dell'ex convento degli Agostiniani, movimentata anche dalla Wedding and Funeral Band di Goran Bregovic che con il suo direttore ha reso famose le musiche delle celebrazioni nuziali e funerarie.
Il celebre Festival di Melpignano, nella Grecia Salentina, ha mischiato sonorità balcaniche e salentine, dando spazio anche alle mondine di Novi dalle zone terremotate dell’Emilia.
In tanti pensano che ormai, ai giorni nostri, sulla Terra non ci sia più niente da scoprire. E invece esistono ancora oggi luoghi totalmente sconosciuti in cui imbattersi per caso. Proprio come accaduto a un team di scienziati che ha affermato di aver fortuitamente scoperto l’isola più a nord del mondo al largo della Groenlandia. Lo scorso luglio, riporta la BBC, gli scienziati hanno raggiunto in elicottero quella che pensavano fosse l’isola di Oodaaq, conosciuta dal 1978 come l’isola più settentrionale. “Volevamo campionare l’isola per cercare nuove specie che si sono adattate a vivere in questo ambiente molto estremo” ha raccontato Morten Rasch, consulente senior dell’Università di Copenaghen e responsabile scientifico della Arctic Station in Groenlandia, che stava coordinando una spedizione danese-svizzera. “Eravamo sei persone quando abbiamo raggiunto la posizione dell’isola di Oodaaq ma non siamo riusciti a trovarla” ha aggiunto lo scienziato polare, spiegando che le mappe non erano molto accurate per quell’area del pianeta. “Così abbiamo iniziato a cercare l’isola e, dopo alcuni minuti, siamo atterrati su uno strano mucchio di fango, depositi morenici e ghiaia, circondati da ghiaccio marino su tutti i lati, un posto non proprio accogliente”. Quando hanno poi verificato la loro posizione, gli scienziati si sono resi conto che si trovano 800 metri più a nord dell’isola di Oodaaqq, su un isolotto di appena 30 x 60 metri, circa la metà di un campo da calcio. Questo territorio, hanno scoperto, è il lembo di terra più vicino al Polo Nord.
Situata al largo della Groenlandia, è rimasta nascosta fino allo scorso luglio, quando un team di scienziati l’ha scoperta per caso durante una spedizione: sarà chiamata Qeqertaq Avannarleq, che in groenlandese significa “l’isola più a nord”.
Che Miley Cyrus non fosse più l'innocente eroina della Disney l'avevamo capito già da un po': con le sue performance hot, il twerking con Babbo Natale (e non solo) e la palla di Wreking Ball l'ex Hannah Montana è diventata un'icona.
Dal celeberrimo video di Wreking Ball ai suoi concerti, fino alle foto scattate durante i programmi TV e i suoi concerti di Miley ricordiamo sicuramente una cosa: la sua lingua. Ecco perchè la tira fuori in ogni occasione.
A pochi giorni dal fatidico 12 giugno, data di inizio delle votazioni per il referendum, le star del mondo della musica italiana continuano a far sentire la propria voce in merito a questo evento importante. Nei giorni scorsi abbiamo visto come alcuni si siano dedicati alla partecipazione a video collettivi per invitare al quorum, altri come Piotta con il video di Mai Mai Mai hanno cercato di spiegare le conseguenze di un possibile fallimento del referendum, altri ancora hanno deciso di intonare un Sì Musicale Per Dire No Al Nucleare e chi, come Vasco Rossi, invece, unica voce fuori dal coro, ha deciso di dichiararsi possibilista sul nucleare. Oggi vi mostriamo invece un video realizzato da Roberto Vecchioni per spiegare i motivi che dovrebbero spingere tutti a votare a per questo referendum. Il video di Vecchioni, che potete vedere in questa pagina, è utile soprattutto per capire il meccanismo del celeberrimo referendum abrogativo: alcuni, infatti, trovano molto confusionario questo tipo di votazione dal momento che per esprimere il proprio dissenso in merito ad una determinata questione è indispensabile votare per il Sì proprio come succederà in questi 12 e 13 giugno.
Anche Roberto Vecchioni cerca di fare chiarezza in merito ai quattro quesiti referendari su cui siamo chiamati alle urne i prossimi 12 e 13 giugno.
Candidata alle presidenziali di Francia e politica di lungo corso, Marine Le Pen è la donna a cui tutto il mondo guarda con apprensione in questo momento. Svariati sondaggi sostengono sia in testa alle preferenze dei francesi al primo turno, con ottima probabilità di riuscire ad arrivare al ballottaggio del 7 maggio prossimo. Non esiste chiaramente alcuna certezza e i sondaggi molto spesso nel recente passato hanno totalmente sbagliato svariate previsioni, ma insomma, allo stato attuale nulla impedisce di pensare che Marine Le Pen, classe 1968, figlia d'arte e leader del Front National, possa diventare la nuova presidente della République Française e guidare la "rivolta globale della gente", come ama definirla. Per cominciare a comprendere i tratti fondamentali della donna politica del momento occorre capire chi è e da dove viene Marine Le Pen: laureata in giurisprudenza, avvocato di professione, è madre di tre figli. Figlia del negazionista Jean-Marie Le Pen, Marine dal 2004 è parlamentare europea e dal 2011 leader del Front National, partito a estrazione profondamente nazionalista fondato dal padre, eletta presidente con oltre il 67% dei voti battendo lo sfidante Bruno Gollnisch in seguito alle dimissioni di Jean-Marie Le Pen. Marine Le Pen in passato è stata consigliera regionale di Nord Pas de Calais e consigliera municipale di Hénin-Beaumont, nonché candidata alla presidenza della regione di Nord Pas de Calais e della regione Île-de-France, perdendo entrambe le competizioni elettorali. Attualmente Marine Le Pen è candidata alla presidenza della Repubblica Francese per la seconda volta: nel 2012, infatti, a ridosso dell'elezione a leader del Front National, Marine Le Pen si scontrò contro Hollande e Sarkozy, ottenendo il 17,9% dei consensi al primo turno. Alle elezioni europee del 2014 viene riconfermata parlamentare europea e il Front National riscuote oltre il 24,9% dei consensi, portando il Front National a essere il primo partito in Francia. Nel maggio 2015 viene ripudiata dal padre Jean-Marie dopo aver acconsentito all'espulsione del padre dal Front National in seguito all'ennesima dichiarazione negazionista sull'olocausto resa ai giornali. Il programma politico presentata da Marine Le Pen in occasione delle elezioni presidenziali francesi è molto variegato e articolato e prevede in tutto circa 144 punti programmatici, a forte connotazione nazionalista e protezionista, nonché anti-europea. In particolare la candidata alle presidenziali punta sull'uscita della Francia dall'Unione europea, ricalcando la Brexit anglosassone con tanto di referendum, e sul ritorno al franco. Secondo Marine Le Pen, infatti, "la gente non vuole più l'Unione europea", destinata a morire, sostenendo che per un Paese come la Francia sia necessario tornare alla totale sovranità monetaria, l'unica leva che permetterebbe all'economia di ripartire. L'Euro non è certo l'unico tratto dell'Ue contrastato da Marine Le Pen: in caso di vittoria alle presidenziali, infatti, la leader del Front National è pronta a chiedere la sospensione del trattato di Shengen, ovvero di tutte quelle norme che regolano la libera circolazione delle persone all'interno dell'Ue, ristabilendo i controlli alle frontiere e impedendo l'accesso ai migranti sul territorio francese: "Non voglio avere una direttiva europea che dà la priorità agli stranieri perché costano meno dei lavoratori nazionali. Questo non ha niente a che vedere con ostilità o razzismo, è solo buon senso".
Figlia di Jean-Marie Le Pen, Marine Le Pen è l’attuale leader del partito nazionalista Front National e candidata alla presidenza della Repubblica francese. Il suo programma politico è a forte connotazione anti-europeista e punta soprattutto sull’uscita della Francia dall’Ue, sul ritorno a franco e sul protezionismo economico.
Chiara Ferragni è incinta, aspetta la sua seconda figlia dal marito Fedez e, sebbene per il momento preferisca tenere nascosto il nome della "Baby Girl", non potrebbe essere più felice. Documenta sui social ogni dettaglio della gravidanza, dalle ecografie in cui va alla ricerca delle somiglianze ai chili presi dall'inizio della gestazione, anche se ad attirare maggiormente le attenzioni del pubblico non possono che essere i suoi look premaman. Fino ad ora ha spaziato tra abiti con la maxi scollatura, minigonne, cardigan portati come vestiti e non ha disdegnato le tute, seguendo il trend più gettonato del momento, quello della moda cozy. Nelle ultime ore ha deciso di strafare in fatto di tendenza leisure ed è uscita… in ciabatte. L'ultimo look premaman di Chiara Ferragni? Si classifica in cima ai look cozy da imitare per l'inverno 2021. Sarà perché il pancione comincia a "pesare" o perché semplicemente, rimanendo molto tempo in casa, è ormai abituata a vestire comoda, ma la cosa certa è che è uscita in tuta. Ha scelto un modello total white firmato Sporty&Rich con la felpa logata e il pantalone con le molle alla caviglia ma la cosa particolare è che ha abbinato il tutto a delle ciabatte di pelo firmate Louis Vuitton portate con i calzettoni bianchi in bella vista. Le pantofole sono le Bom Dia Flat Mule in nero con l'iconico Monogram in bianco sulla fascia, il cui prezzo sul sito ufficiale della Maison è di 830 euro. Per proteggersi dal freddo, invece, ha scelto un cappotto di lana grigio con le tasche laterali pelose, ovvero il Grey Melange Double Wool Tweed Coat di Fendi (da 4.300 euro).
Chiara Ferragni è in dolce attesa e, col pancione che cresce sempre di più, non può fare a meno di seguire il trend della moda cozy. È uscita in tuta ma la cosa particolare è che l’ha abbinata a delle ciabatte portate con il calzini. Come ha completato il tutto? Con una borsa di lusso da quasi 30mila euro.
Nella giornata di ieri, davanti al giudice Luigi Varrecchione, il processo per evasione fiscale a Tiziano Ferro è entrato nel vivo con la deposizione di una testimonianza chiave, quella della funzionaria dell'Agenzia delle Entrate di Latina che ha condotto gli accertamenti. La testimone avrebbe spiegato come i guadagni di Tiziano Ferro passassero attraverso due società, la "Musical Voice", olandese, e la "Breaking Dawn", inglese, definite come due "scatole vuote" dalla testimone che avrebbe anche riferito di soci residenti in alcuni paradisi fiscali. La ricostruzione, come riporta anche la versione online de "Il Messaggero", avrebbe portato a valutare le due società come gestori di una quantità enorme di denaro, derivanti da tour, royalties e apparizioni televisive per milioni di euro, che sarebbero stati così nascosti al fisco. Ecco uno stralcio della deposizione del testimone chiave: Abbiamo effettuato gli accertamenti dopo la segnalazione della direzione regionale, verificando anche la presenza del signor Ferro in Italia. Aveva uno status particolare, risultava ‘residente non domiciliato'. Inoltre risultava assunto come dipendente nella società inglese con uno stipendio di 10.000 euro al mese.
Il processo per evasione fiscale contro Tiziano Ferro è entrato nel vivo, la testimone chiave ha spiegato come i guadagni del cantautore passassero attraverso due società considerate “scatole vuote”. Ci sarebbe stata una evasione per almeno 4 milioni di euro.
Bellissime nella vita reale, acqua e sapone sull'Isola dei Famosi: le naufraghe sono più belle con o senza trucco? Alcuni volti, al naturale, ci hanno lasciati davvero sorpresi: in alcuni casi infatti le naufraghe ci hanno stupito con una bellezza naturale, come nel caso di Paola Di Benedetto, in altri invece, i volti struccati sono apparsi molto diversi rispetto ai visi che siamo abituati a vedere in TV, come nel caso di Francesca Cipriani. E Bianca Atzei? La cantante senza trucco ha lasciato tutti a bocca aperta. Anche sull'Isola Bianca Atzei è bellissima: certo, anche lei ha qualche piccola imperfezione che la rende più simile alle donne "comuni mortali", ma il suo volto acqua e sapone fa trasparire una bellezza genuina, semplice e naturale. Generalmente siamo abituati a vedere la cantante con un make up dove l'attenzione è concentrata sulla base: l'incarnato è sempre perfetto, luminoso e omogeneo. A volte la Atzei delinea lo sguardo, evidenziando i suoi bellissimi occhi verdi con colori intensi come il nero o il viola, ma anche le labbra sono spesso protagoniste del beauty look della cantante, che ama utilizzare rossetti accesi e vibranti come il rosso e il fucsia. Sull'isola ovviamente il suo volto è struccato, ma la cantante è sempre meravigliosa: l'incarnato non presenta imperfezioni anche se il colorito non è sempre omogeneo e radioso, ma le labbra sono carnose e l'occhio luminoso. Sul suo volto compaiono delle piccole efelidi che rendono il viso di bianca ancora più particolare: la cantante infatti, è solita coprirle con il trucco per creare un effetto più omogeneo e uniforme. L'unico piccolo difetto che può saltare all'occhio è concentrato nel contorno occhi: anche Bianca infatti non è immune da una lieve occhiaia e piccoli rigonfiamenti sotto gli occhi.
Anche senza trucco la cantante è meravigliosa: Bianca Atzei sull’Isola dei Famosi ha dimostrato di essere bellissima anche acqua e sapone. Ecco com’è il suo volto al naturale.
Negli anni Novanta fece parecchio scandalo la storia d'amore tra il grande giornalista Sandro Paternostro e Carmen Di Pietro, che si unirono in matrimonio nonostante i ben 43 anni di differenza d'età che li separavano. Le nozze furono celebrate nel 1998 (quando lui aveva 76 anni e lei 33) e durarono fino alla morte di Paternostro, spentosi nel 2000. Nonostante oggi Carmen sia felicemente sposata con Giuseppe Iannoni, da cui ha avuto i figli Alessandro e Carmelina, la memoria del primo marito non è mai venuta meno, come ha raccontato lei stessa nel programma di Raiuno "Parliamone sabato". Io ogni volta che parlo di quest'uomo mi emoziono. Uno pensa ai soldi, c'erano quelli ma non c'era solamente quello. Non mi sono mai innamorata di colpo di fulmine in vita mia. L'attrazione fisica c'era. Lui mi diceva, ‘Carmeluzza bene, vai avanti, fregatene'. Per me quest'uomo non è mai morto, casa mia è piena di fotografie sue. Mi sento ancora sposata a lui.
A sedici anni di distanza dalla sua morte, Carmen Di Pietro non ha mai dimenticato il grande giornalista, che sposò nel 1998 nonostante i ben 43 anni di differenza. Oggi, è moglie di Giuseppe Iannoni, padre dei suoi figli Alessandro e Carmelina: “Da persona intelligente, lui lo accetta. Con Sandro Paternostro non fu colpo di fulmine, ma l’attrazione fisica tra noi c’era”.
Rocco Siffredi si è rivelato uno dei protagonisti più amati dell'Isola dei famosi. Lunedì scorso, ha lasciato Playa Uva per raggiungere Playa Desnuda. L'attore era stato eliminato dopo lo scontro al televoto con Andrea Montovoli. Tuttavia, gli è stata data la possibilità di restare in gara e vivere completamente nudo e allo stato primitivo su una spiaggia isolata. Siffredi si è subito privato dei vestiti e ha promesso di non coprirsi nemmeno con le foglie. In queste ore, però, è stato costretto a venir meno alla parola data. Dopo solo un giorno di nudità, infatti, il suo Lato B era completamente ustionato. L'attore ha spiegato: "Stanotte molto meglio, però purtroppo ieri la mia prima giornata completamente nudo come volevo io, l'ho pagata cara. Ho tutto il sedere bruciato, tutta la parte che era coperta dal costume quando stavo di là, si è completamente ustionata". Rocco, quindi, ha dovuto rinunciare al proposito di restare senza costume. Anche lui, come Cecilia Rodriguez e Brice Martinet, è dovuto ricorrere alle foglie: "Questa mattina mi sono dovuto fare in primis, una gonna hawaiana. Mi dispiace, non prendetela male ma non ho trovato di meglio. Spero che, tra un paio di giorni al massimo, io possa ritornare al mio nudo integrale". Ha ribadito, la sua gratitudine per essere rimasto nel gioco e per essere approdato su Playa Desnuda: "Io veramente ringrazio Dio, che mi hanno dato questa possibilità, di venire qui. Perché lì sembrava una vacanza fra sfigati". Infine, ha espresso il suo parere sull'eliminazione inaspettata di Rachida Karrati:
Rocco Siffredi ricorderà l’esperienza sull’Isola dei famosi anche per essersi ustionato il Lato B. L’attore ha dovuto rinunciare al nudo integrale e coprirsi con le foglie come fecero Cecilia Rodriguez e Brice Martinet.
Uomini e Donne apre le porte agli anziani. Ieri è andata in onda la prima puntata. Non c'è un trono da una parte e dei corteggiatori dall'altra. Gli opinionisti hanno sempre il loro posto e ai soliti è stata aggiunta Rosetta, una signora attempata che non ha certo peli sulla lingua e che per prima ride di ciò che dice. Sembra un salotto, dove ognuno col nome appuntato sul vestito, non si sa mai potrebbero dimenticarlo, l'età è quella che è, racconta a turno la propria vita, le passioni e si esibisce nel canto, nel ballo, suona uno strumento. La padrona di casa, Maria De Filippi, è la prima a divertirsi con loro. Gli uomini con i fiori appuntati sul bavero della giacca, le donne in abito elegante, giocano a sedursi con ironia e senza pudore, lasciando intedere che la sanno lunga. Carlo Alberto afferma di essere single ma sottolinea che ama le donne. Inoltre racconta di aver vissuto tanti anni in Inghilterra e di essere anglofilo. Gli piace uscire e rincasare molto tardi e ama bere il cognac. Miresa afferma che Carlo Alberto è la sua anima gemella. Indossa degli occhialoni da sole e un boa di struzzo e sfila per mostrare i vestiti che realizza da se. Tutte si contendono il playboy della Versilia. Carlo Alberto stesso afferma che da giovane lo definivano così. Fernando canta una canzone di Sinatra e dona un fiore diverso ad ogni signora. Miresa elenca tutti i piatti che sa cucinare e l'anglofilo ribatte: ‘un uomo si prende per la gola‘. Il successo dello show è assicurato. Molti potranno immedesimarsi e gli altri sorrideranno perchè sicuramente questi nuovi protagonisti del pomeriggio di Canale 5 risultano ironici e spontanei. Crediamo che nessuno di loro sia lì per un secondo fine, nessuno farà un calendario o serate in discoteca. Mal che vada se non dovesse nascere l'amore, tutti loro porteranno nel cuore il ricordo di una giornata diversa, trascorsa facendo due chiacchiere e qualche risata e ridere si sa allunga la vita.
Maria De Filippi sceglie di fare un’ edizione speciale di Uomini e Donne che ha per protagonisti signori e signore ‘più attempati’ ma pieni di vitalità.