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Le particolarità dell'opposizione a decreto ingiuntivo Quando il debitore riceve un decreto ingiuntivo, il legislatore gli riconosce la possibilità di contestare il medesimo decreto effettuando la c.d. opposizione a decreto ingiuntivo. I motivi di contestazione possono essere infiniti, partendo da contestazione sostanziali come il pagamento del debito o la prescrizione del presunto credito oppure l'incertezza o inesistenza del debitore o del debito fino a giungere alle contestazioni formali relative ai vizi o inesistenza della notifica del decreto ingiuntivo o al mancato rispetto dei termini per la notifica del decreto ingiuntivo da parte del creditore. Sostanzialmente, l'opposizione è un atto di citazione con il quale inizia un ordinario processo di cognizione. La peculiarità di tale procedimento è le parti sono invertire, nel senso che il debitore che – di solito – è il convenuto assume la veste di attore (colui che inizia il procedimento), mentre il creditore che – di solito – è l'attore assume la veste di convenuto. Il motivo di tale inversione dei ruoli discende dalla struttura e procedura prevista per il decreto ingiuntivo nel quale il creditore richiede l'ingiunzione senza che sia necessaria la presenza del debitore, a quest'ultimo, però, il legislatore attribuisce il diritto di contestare (opporsi) al decreto ingiuntivo iniziando (nella veste di attore) un giudizio di cognizione. Il legislatore, riconosce al debitore (ingiunto) oggetto del decreto ingiuntivo la possibilità di contestare il decreto, Dall'art. 650 cpc si può dedurre che il debitore ha automaticamente diritto a presentare l'opposizione tardiva, nel senso che tale diritto non è subordinato a nessuna "remissione nei termini", in altre parole il debitore per poter procedere all'opposizione non deve sottoporsi o richiedere nessuna preventiva autorizzazione. E' opportuno precisare che anche se l'opposizione è tardiva segue le medesime regole e schemi dell'opposizione non tardiva, dando vita, quindi, ad un ordinario giudizio di opposizione, sempre parti invertite, cioè con il debitore che inizia il procedimento e che assume la funzione formale di attore, e il creditore che subisce il procedimento e che assume la funzione formale di convenuto. Come si è già detto il debitore per poter proporre l'opposizione tardiva al decreto ingiuntivo non deve chiedere preventivamente nessuna autorizzazione o remissione nei termini, questo, però, non significa che l'opposizione tardiva non abbia delle limitazioni o che non sia sottoposta a dei limiti o debbano essere presenti dei presupposti che legittimano l'opposizione tardiva, anche se la verifica di tali presupposti o elementi viene effettuata ex post dopo la presentazione della domanda di opposizione tardiva. | La Cassazione del 4.4.2016 n 6518 ha stabilito che ai fini della legittimità dell’opposizione tardiva a decreto ingiuntivo (ex art. 650 cpc) non è sufficiente l’accertamento dell’irregolarità o della nullità della notificazione del provvedimento monitorio, ma occorre, altresì, la prova – il cui onere incombe sull’opponente – che a causa di detta irregolarità egli, nella qualità di ingiunto, non abbia avuto tempestiva conoscenza del suddetto decreto e non sia stato in grado di proporre una tempestiva opposizione. |
Malcesine è un bellissimo borgo medievale ricco di scorci incantevoli. La città veneta si trova sulla sponda orientale del lago di Garda e vanta un centro storico molto suggestivo tra vicoli e palazzi storici molto importanti, tra i quali spicca il Castello Scalingero. Una delle attrazioni pià affascinanti di Malcesine è la funivia, annoverata tra le più spettacoli del mondo. Scopriamo cosa vedere in questo borgo definito la "perla del lago". Malcesine cusodisce un centro storico caratteristico ed affascinante. Il nucleo centrale è formato da stradine acciottolate in salita ed in discesa, sulle quali si affacciano attività commerciali e palazzi storici. Il borgo conserva l'orginale aspetto medievale circondato da mura. Simbolo del borgo è il Castello Scalingero, che sovrasta la città dall'alto di uno sperone roccioso. Dalla torre del Castello si può ammirare un panorama incredibile su tutto il lago di Garda. All'interno della fortezza una sala è dedicata al grande poeta Goethe. Questo personaggio è legato a Malcesine per una vicenda molto particolare. Si dice che nel 1786 Goethe tentò di ritrarre il castello da una barca sul lago e colto sul fatto dalla polizia fu catturato con il sospetto di essere una spia. All'interno del Castello si può visitare anche il Museo di storia naturale, ospitato in un palazzo situato subito dopo l'ingresso, chiamato Casermetta, antico alloggio della guardia del Castello. L'ultimo piano ospita una sala adibita a matrimoni e cerimonie. All'interno della struttura ci sono vari punti panoramici, tra i quali un poggiolo a picco sul lago e il Rivellino, il secondo cortile, che conduce ad un terrazzo merlato che offre una spettacolare panoramica che abbraccia il lago di garda e le vette del Monte Baldo. All'interno del cortile del Rivellino si possono celebrare i matrimoni con rito civile, un luogo stupendo per celebrare il proprio amore. Verso la zona del lago, si può visitare il vecchio porto ed ammirare il Palazzo dei Capitani, oggi sede della biblioteca pubblica. Quest'ultimo è interessante da visitare per gli splendidi dipinti che custodisce e l'incantevole giardino sospeso sull'acqua. Il nome del palazzo ricorda i magistrati della Gardesana dell'Acqua, confederazione dei dieci Comuni della riviera, tra il 1504 e il 1702. Il Lago di Garda da Malcesine può essere ammirato dal lungolago o con un bel giro sulla pista ciclabile che lo costeggia. Nel tratto che si affaccia sul lago non mancano le spiagge, perfette per un momento di relax. Tra le spiagge più vicine ricordiamo, Val di Sogno, una spiaggia libera formata da sassolini e ghiaia e Navene, sempre una spiaggia libera composta da sassi bianchi. | Un piccolo paese sospeso tra acqua e montagna. Malcesine è un piccolo borgo veronese del lago di Garda raccolto intorno al Castello Scalingero. Chiamata la “perla del lago”, Malcesine attira tanissimi visitatori per la bellezza dei suoi panorami e il fascino architettonico del suo centro storico. |
"Non è vero che dalla balbuzie non si può guarire, io ne sono l'esempio". A parlare è Emanuele Giuseppe Adiletta, 24 anni, originario di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli. Oltre a studiare psicologia all'università di Chieti, aiuta i bambini balbuzienti a superare questo problema e in alcuni casi anche a prevenirlo, tramite l'associazione di cui fa parte, Crescere Parlando Onlus, grazie alla quale lui per primo è riuscito a dare una svolta alla sua vita e a tornare a parlare normalmente. "La balbuzie – spiega a Fanpage.it – è un problema che spesso non si riesce a capire. Ce ne sono di diversi tipi, ma tutti noi abbiamo un cosa in comune: è un nostro modo per dire che non ce la facciamo, uno scudo che usiamo quando ci troviamo in situazioni che richiedono una forte responsabilità e ci sentiamo troppo piccoli per affrontarla. Ma se ne può uscire con un po' di impegno e tanto coraggio". Emanuele ha cominciato a balbettare quando aveva 4 anni. "Ho visto vari specialisti – ha raccontato -, ma il vero problema non era tanto il fatto che non riuscissi a parlare ma che spesso mi sentivo dire che non c'era un protocollo di cure. Basti pensare che è ritenuta malattia inguaribile secondo ICD-10 – Portale Italiano delle Classificazioni Sanitarie. Durante gli anni del liceo sono spesso stato vittima di episodi di bullismo. D'altronde, la balbuzie come ogni forma minoritaria è esposta alla possibilità di essere derisa da coetanei e compagni di classe, che nella maggior parte dei casi non conoscono bene il disturbo. Venivo emarginato, nessuno dialogava con me. Purtroppo però anche i docenti lo hanno fatto. Spesso mi è capitato che i miei insegnanti cominciassero a sbuffare durante le mie interrogazioni o semplicemente mi chiedessero di mettere tutto per iscritto, perché non ero in grado di parlare e non potevo metterci 40 minuti per rispondere ad una domanda". | La storia di Emanuele Giuseppe Adiletta, 24enne studente universitario originario di Napoli ed ex balbuziente: “In realtà parlare di guarigione è sbagliato, la balbuzie è una compagna sempre presente, ma che si impara a controllare. Ecco come ci sono riuscito io e oggi aiuto i bambini ad affrontare questa difficoltà”. |
Harry e Lloyd (Jim Carrey e Jeff Daniels) sbarcano nuovamente al cinema con le loro sgangherate avventure in “Scemo e più scemo 2”, a 20 anni dal primo film. Questo weekend troveremo anche la nuova fatica di Woody Allen, “Magic in the Moonlight”, con Colin Firth e Emma Stone. Da non perdere il thriller “The Rover”, con Guy Pearce e Robert Pattinson e l’angosciante horror “La metamorfosi del male”, che riporta in auge la leggenda del lupo mannaro. L’Italia, invece, è presente con la commedia d’esordio di Pierluigi Di Lallo, “Ambo”, con Serena Autieri, Adriano Giannini, Maurizio Mattioli ed Enrico Papi. “Scemo e più scemo 2”: Harry Dunne e Lloyd Christmas, la coppia di amici più demenziale della storia del cinema, torna a far danni a 20 anni da quel memorabile viaggio ad Aspen e l'occasione sarà la scoperta che Harry è padre di una bella ragazza di cui non conosceva l'esistenza e per cui Lloyd dall'innamoramento facile perderà subito la testa fantasticando come di consueto oltre il consentito. Prima di trovare Lloyd, però, le situazioni paradossali in cui s’imbatteranno saranno al limite della follia. Ma si sa, a loro tutto è consentito. “Magic in the Moonlight”: L'illusionista cinese Wei Ling Soo è il più famoso mago della sua epoca, ma pochi sanno che il suo costume cela l'identità di Stanley Crawford, uno scorbutico ed arrogante inglese che ha un'avversione per i finti medium. Convinto dal suo vecchio amico, Howard Burkan, Stanley si reca in missione nella residenza della famiglia Catledge, in Costa Azzurra: Grace la madre, Brice il figlio e Caroline la figlia. Si presenta come un uomo d'affari di nome Stanley Taplinger per smascherare la giovane ed affascinante chiaroveggente Sophie Baker che risiede lì insieme a sua madre. Sophie arriva a villa Catledge su invito di Grace, la quale è convinta che la donna possa aiutarla ad entrare in contatto con il suo ultimo marito. Stanley, però, resta a bocca aperta quando Sophie si esibisce in diversi esercizi di lettura della mente che sfuggono a qualunque comprensione razionale. “La metamorfosi del male”: In seguito alla brutale uccisione di una famiglia americana in vacanza nella Francia rurale, uno strano uomo che vive nei pressi della scena del crimine viene accusato della strage. A credere che il suo cliente sia innocente è l'avvocato difensore americano Kate Moore che, con il suo team, decide di adottare un approccio scientifico al fine di dimostrare alle autorità locali l'incapacità fisica dell'uomo di commettere il reato. Mentre si scava nella sua enigmatica storia familiare, Kate scopre la prova che suggerisce l'inattesa rinascita di una leggenda. Quando un bagno di sangue ne deriva, Kate deve fare quello che può per sopravvivere al terrore che la circonda e prevenire il diffondersi di caos e morte. “Ambo”: Giulio, Veronica e il piccolo Marzio vivono felicemente ad Atessa. La coppia desidera tanto avere un altro figlio che però stenta ad arrivare. Tutto sembra tranquillo, fino a quando Giulio inizia a dubitare che Marzio sia veramente suo figlio. Veronica non riesce a comprendere il cambiamento di umore del marito, che all'improvviso sembra un’altra persona. Per fortuna, a pensare al bambino c'è il simpatico barbiere del paese Nando, mentre Lucrezia, cerca di aiutare sua sorella Veronica ad affrontare le inspiegabili incomprensioni con il marito. Intanto Giulio, aiutato dal suo amico Cesareo inizia una ricerca concitata e comica per capire se veramente Veronica lo ha tradito e chi potrebbe essere il vero padre di suo figlio. Dopo equivoci esilaranti e sospetti infondati l'amore avrà la meglio su tutto e Giulio capirà che ciò che è veramente importante è solo la sua famiglia. | Jim Carrey e Jeff Daniels tornano al cinema con “Scemo e più scemo 2”, a 20 anni dal primo capitolo. Ma al cinema troverete anche “Magic in the Moonlight”, di Woody Allen, la commedia “Ambo”, l’horror “La metamorfosi del male” e il thriller “The Rover” con Robert Pattinson. |
Sappiamo bene quanto Rihanna sia a suo agio con i nude look. La cantante non ha alcun problema ad indossare abiti trasparenti senza reggiseno e a mostrare le sue grazie in pubblico. Già in passato l'abbiamo vista ad eventi mondani con scollature talmente profonde e con top così trasparenti da farla sembrare nuda. Oggi la ritroviamo più scatenata che mai alle sfilate parigine con un look davvero hot che lascia poco o nulla all'immaginazione. Rihanna mostra il seno con untop a rete | Alle sfilate parigine Rihanna ha mostrato il seno scegliendo un sexy look che lasciava poco o nulla all’immaginazione. Ecco gli scatti della cantate a Parigi. |
L'emergenza Coronavirus ha inevitabilmente effetti anche sul cinema. In questi giorni a Venezia sono previste le riprese di "Mission: Impossible 7", nuovo capitolo della saga con Tom Cruise nel ruolo di Ethan Hunt, il cui set si è trasferito nella città lagunare per le riprese di diverse scene, tra cui alcune ambientate nel corso del celebre Carnevale di Venezia. Riprese rese difficoltose proprio dall'ordinanza firmata dal governatore Zaia, che di fatto blocca tutte le attività, scolastiche, sportive, museali e fieristiche, nonché lo stop al Carnevale di Venezia, tra gli eventi più attesi dell'anno nella città lagunare. Stando a quanto apprende Fanpage.it, anche la lavorazione di "Mission: Impossibile 7" ha subito una battuta d'arresto e l'attore protagonista sarebbe bloccato nel suo hotel per misure precauzionali. Al momento la troupe di "Mission Impossibile 7", che si trova in città dal 20 febbraio, è ferma. In questi giorni erano previste le riprese di scene di copertura del vero Carnevale, oltre a quelle di Cruise in gondola e in diversi punti della città, da accompagnare a quelle programmate per il prossimo 29 febbraio, quando sarebbero in programma riprese con Tom Cruise in un contesto che riproduce la tipica festa in maschera veneziana. Condizionale d'obbligo a questo punto, visto che anche quelle riprese potrebbero subire uno slittamento in base all'ordinanza Zaia che entrerà in vigore dalla mezzanotte di oggi e avrà effetto fino al primo marzo. La notizia è stata confermata anche da un portavoce della Paramount, la casa di produzione cinematografica che produce il settimo capitolo della pellicola con protagonista Tom Cruise, che fa sapere: "Per la sicurezza e il benessere del nostro cast e della nostra troupe e per la volontà del governo locale veneziano di fermare le riunioni pubbliche in risposta alla minaccia del Coronavirus, stiamo modificando il piano di produzione per le nostre tre settimane da girare a Venezia". Inoltre si sottolinea il fatto che l'attore americano non ha viaggiato in Italia e che i membri della troupe sono stati autorizzati a tornare a casa finché non verrà riavviata la produzione. | L’ordinanza Zaia che impone lo stop a tutte le attività in Veneto per affrontare l’emergenza Coronavirus si riversa anche sul film di Tom Cruise, in questi giorni a Venezia per delle riprese durante il periodo del Carnevale di Venezia. Per ragioni precauzionali, l’attore sarebbe fermo nel suo hotel. |
La mostra del cinema di Venezia, arrivata alla sua 67esima edizione, presenta per quest'anno un programma ricco di eventi e sorprese, tra cui la presenza del grande regista Quentin Tarantino come presidente di giuria. Dopo le prime indiscrezioni sui film che sarebbero stati presentati in occasione di questa importante rassegna cinematografica, arrivano finalmente le notizie ufficiali. Sono quattro i film italiani in lizza nel concorso: "La Passione" di Carlo Mazzacurati, "Noi credevamo" di Mario Martone, "La solitudine dei numeri primi" di Saverio Costanzo e la "La Pecora nera" di Ascanio Celestini. Tra le presenze straniere più significative ricordiamo Somewhere di Sofia Coppola, che ha voluto nel cast oltre a Benicio del Toro, anche due italiane, la famosa attrice Laura Chiatti e uno dei volti più del nostro panorama televisivo, Simona Ventura. Rimangono invece, esclusi dalla competizione del festival di Venezia ben tredici pellicole italiane, tra cui "Gli angeli del male" diretto da Michele Placido. | La Mostra del Cinema di Venezia giunge alla sua 67esima edizione con Quentin Tarantino come presidente di giuria e 4 film italiani in lizza. |
Il 21 giugno sancisce ufficialmente l'arrivo dell'estate, anche se quest'anno sembrassevolesse tardare. Con l'aumento delle temperature e le giornate più lungo, cresce la voglia di godere del tempo libero all'aria aperta. Sono in tanti che preferiscono mangiare all'aperto e così sono sempre più numerosi i ristoranti che si dotano di moderne terrazze, alcune panoramiche, dove è piacevole trattenersi anche a notte inoltrata. Da nord a sud Italia son numerosi i ristoranti con terrazze mozzafiato e TheFork, sito e app che permette di prenotare in oltre 60.000 ristoranti nel mondo ha analizzato le preferenze degli utenti sulle esperienze gastronomiche nei ristoranti con terrazza rivelando le loro abitudini e la classifica delle migliori terrazze in Italia e i Europa. In Italia ci sono oltre 15.000 ristoranti con terrazza. Secondo The Fork, durante la primavera e l’estate, le ricerche di strutture del genere screscono a livello globale e in Italia addirittura si moltiplicano. Di certo mangiare all'aperto è uno dei piaceri della stagione calda eppure ci sono alcuni aspetti negativi dei ristoranti con terrazza, come spiegano gli esperti del sito e app che permette di prenotare in oltre 60.000 ristoranti nel mondo: "Lo scontrino medio dei ristoranti che hanno una terrazza è leggermente superiore alla media: in Italia siamo intorno ai 28,5€ contro i 27,2€ dei ristoranti che non hanno uno spazio esterno. Sempre nel Bel Paese, gli utenti cercano ristoranti con questa opzione ugualmente a pranzo e a cena (16% delle ricerche totali), mentre ci sono casi come la Spagna e il Portogallo dove le ricerche di ristoranti con terrazza sono più frequenti a pranzo. Inoltre, quando si prenota un ristorante con terrazza si tende a riservare con maggiore anticipo. Da noi lo si fa mediamente un giorno e mezzo prima. Infine, la cucina più prenotata per questo tipo di ristoranti è quella mediterranea.". | Con l’ingresso dell’estate, le giornate più calde e lunghe, aumenta la voglia di mangiare all’aria aperta e per chi non si accontenta solo di un pic nic al parco o sulla spiaggia, può scegliere tra i tanti risstoranti con terrazza in giro per il mondo. Scopriamo le strutture più belle da nord a sud Italia. |
La lampada IKEA PS 2014 è uno degli elementi d'illuminazione più venduti del colosso svedese perché consente di regolare automaticamente lil quantitativo di luce desiderata grazie al suo innovativo sistema di apertura. L'oggetto è davvero un elemento d'arredo originale ma per i fan di Star Wars potrebbe diventare un oggetto irrinunciabile seguendo le istruzioni di una coppia (lylelo.blogspot.de) che è riuscita a trasformare la lampada IKEA PS 2014 nella perfetta arma di distruzione di massa, la Morte Nera, di Guerre Stellari. "Non è una luna quella, è una stazione spaziale", diceva Obi-Wan Kenobi nel film ‘Guerre stellari' del 1977 quando indicava la Morte Nera. Adesso chiunque può entrare in casa vostra ed esclamare la stessa frase. Basta infatti acquistare una lampada IKEA PS 2014 (se ancora non l'avete) e trasformarla nell'iconica arma di distruzione di massa di Star Wars. Per farlo vi consigliamo di avere vicino o ben presente le caratteristiche estetiche della Morte Nera in modo da disegnare sulla lampada le varie linee che compongono il profilo della stazione spaziale. Usare del nastro adesivo per creare le varie linee di definizione della stazione. Con pittura di diverso colore coprire lo sfondo e in seguito le linee prima realizzate con il nastro adesivo. Aspettare che il tutto si asciughi ed ecco pronta la vostra lampada della Morte Nera. Vi riportiamo le parole della coppia che ha realizzato l'incredibile trasformazione: Primo passo ovviamente: acquista una lampada IKEA PS 2014. Abbiamo deciso di prendere la più grande in bianco e arancione. Si pensa di appendere sopra il letto in camera nostra un po' di Star Wars a tema, quindi perché avere una lampada piccola ;) Ho usato una bomboletta di vernice spray di colore grigio chiaro dal negozio di ferramenta locale. Fare questo lavoro all'esterno a causa dei fumi e della ventilazione necessaria. Se si vuole avere un risultato perfetto, coprire l'interno PRIMA di usare lo spray d'esterno. La nebbia dello spray offusca la lucentezza interna. O non utilizzate vernice spray e spazzolate il grigio chiaro, invece. Nel mio caso si trattava di una questione di tempo e di non voler dipingere tutto a mano. Vi ritroverete con una palla grigio chiaro dopo il montaggio come l'istruzione di IKEA dice. Abbiamo usato del nastro adesivo per la pittura esterna per coprire le aree che dovrebbero essere grigio più leggero… Abbiamo creato uno stencil dell'arma rotonda su un pezzo di carta prima e tracciato che sulla lampada con una matita. Sto aggiungendo il modello digitalizzato del laser in 3 versioni. Lo abbiamo fatto a mano quindi è stato un po' difficile per la scansione, ma forse qualcuno può utilizzare questo come un modello. Si adatta su un foglio di carta A4 ed è pensato per la versione di diametro 52 cm – per i più piccoli è necessario dimensione giù un po ‘. Questo passaggio ha preso un bel po' di pazienza, ma ne è valsa la pena di prendere il vostro tempo e scatenarsi per i dettagli. Una volta che siete soddisfatti con il look del tuo modello, è possibile disegnare una tonalità più scura di vernice su tutta la sfera. Abbiamo deciso che il nero era troppo scuro e in contrasto, quindi abbiamo mescolato un colore grigio scuro. La vernice è un mix di colori acrilici e una vernice gesso, per dare una finitura non così lucida. Abbiamo trovato questa vernice nel negozio di ferramenta. Dipingere il pallone o lavorare in segmenti – tutto dipende dal vostro gusto. Abbiamo tolto il nastro adesivo non molto tempo dopo la pittura. Assicurarsi di premere il nastro molto bene verso il basso prima di dipingere, evitando macchie. Ma anche se si avranno alcune lievi linee irregolari, il risultato finale sarà grande, perché la stella della morte ha tanti piccoli pezzi e punti. | Tutti i fan di Star Wars non potranno resistere al fascino di questa lampada con le sembianze della Morte Nera. |
Dal 16 ottobre 2015 al 17 luglio 2016 Bologna brillerà degli splendori dell’Egitto antico. Egitto. Splendore millenario è l’attesissima mostra che incanterà i visitatori del Museo Civico Archeologico di Bologna. Preziosi gioielli, rilievi, sarcofagi, statue, stele, vasi, decorazioni parietali e oggetti domestici racconteranno la storia e l’arte della civiltà millenaria; racconteranno dei Faraoni, delle Piramidi, delle divinità multiformi, dei grandi condottieri; così come delle scoperte archeologiche e degli studi che hanno ridato vita ad un mondo affascinante e misterioso. La mostra – ed è qui la sua straordinarietà – nasce da una collaborazione tra il Museo Civico Archeologico di Bologna ed il Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda, Con un’operazione che non ha precedenti nel panorama internazionale le collezioni si uniranno, In occasione dell’evento bolognese e in coincidenza con la chiusura temporanea del museo olandese per riallestimento, i reperti di Leiden lasciano la loro sede per la prima volta per viaggiare fino in Italia e documentare, con inestimabile bellezza, quattro millenni di storia dell’Antico Egitto, dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana. Sette sono le sezioni espositive: Età arcaica, Antico, Medio e Nuovo regno, fino all’Egitto del primo millennio, con approfondite documentazioni del benessere e della ricchezza raggiunti durante il Nuovo regno e soprattutto della necropoli di Saqquara, una delle necropoli della città di Menfi, della quale si va incredibilmente a ricostruire, con i rilievi provenienti dalle due collezioni gemelle, la sepoltura monumentale di Horemheb, generale di Tutankhamon, poi divenuto faraone. Si giunge fino ai ritratti del Fayum, straordinari esempi dei livelli artistici toccati in Egitto fino anche nella fase romana del territorio. | Al Museo Archeologico di Bologna arriva “Egitto. Splendore millenario”, la mostra che racconta la grandiosa civiltà egizia con centinaia di preziosi reperti provenienti dal museo di Leiden e da grandi collezioni italiane. |
In diretta dal Moscone Center di San Francisco, ha inizio l'edizione 2014 della Worldwide Developers Conference, l'evento annuale che Apple dedica ai propri sviluppatori e nel corso del quale potrebbero arrivare importanti novità su tutto ciò che riguarda i software dell'azienda di Cupertino. Le maggiori indiscrezioni per quanto riguarda le novità in arrivo spaziano dal nuovo sistema operativo ridisegnato per l’occasione da Johny Ive, designer onnipresente in Cupertino, fino ad arrivare ad iOS 8, la nuova versione del sistema operativo per dispositivi mobili che verrà introdotta in concomitanza al nuovo iPhone 6. [DIRETTA CONCLUSA] Ore 20:57 – Tim Cook è di nuovo sul palco per salutare tutti e ringraziare tutto il team di Apple: "Oggi sul palco avete visto solo una piccolissima parte delle persone che hanno reso possibile ‘Apple'. Per me è un privilegio lavorare con loro." Ore 20:54 – iOS 8 sarà disponibile in una prima versione Beta dedicata agli sviluppatori da oggi. Sarà rilasciato al pubblico entro l'autunno, probabilmente in concomitanza con l'arrivo dell'iPhone 6. Ore 20:46 – Incredibile ma vero. Apple sorprende tutti, annunciando di voler gradualmente abbandonare l'Objective-C (il linguaggio di programmazione utilizzato per sviluppare app per gli OS di Cupertino). Lo farà grazie al suo nuovo linguaggio di programmazione: Swift. Ore 20:35 – E proprio come ci aspettavamo, Apple vuole integrare la domotica nel suo nuovo iOS. Arriva HomeKit, una piattaforma in grado di comunicate con praticamente tutti gli "smart devices" più diffusi e renderne possibile il controllo grazie a una sola interfaccia utente, che sarà gestibile anche tramite Siri. Si potrà, ad esempio, dire "Siri accendi le luci in cucina", e HomeKit controllerà le lampade Philips Hue installate in cucina. Ore 20:30 – Siamo arrivati alla parte della conferenza dedicata agli sviluppatori e ai nuovi strumenti di sviluppo che introdurrà iOS. Per la prima volta in 7 anni, sarà possibile installare tastiere di terze parti, integrandole nelle applicazioni. | In diretta dal Moscone Center si San Francisco, la conferenza stampa d’apertura del Worldwide Developers Conference 2014. iOS 8, Mac OS 10.10 Yosemite e Tutte le novità di Apple in un evento dalle aspettative davvero importanti. |
E' iniziato ufficialmente l'11 maggio 2016 il Festival del Cinema di Cannes, l'edizione numero 69 della celebre kermesse che ogni anno porta sulla Croisette una parata di stelle con i loro abiti da sogno e i gioielli milionari. Quest'anno sul red carpet inaugurale hanno sfilato celebrities hollywoodiane come Blake Lively, bellissima in dolce attesa, e Julianne Moore, Naomi Watts e Bianca Balti, Kristen Stewart, arrivata a Cannes con un hair look grunge, Jessica Chastain e Victoria Beckham, scatenata tra spaccate e seflie con l'amica Eva Longoria. Tutte hanno partecipato alla premiere di "Cafè Society", ultimo film di Woody Allen che ha dato il via al Festival di Cannes 2016. Trasparenze e sensuali nude look, nella serata inaugurale di Cannes 2016 le dive puntano sul vedo non vedo per ammaliare pubblico e fotografi, tra queste Kristen Stewart, Valeria Golino e Blake Lively che ieri sera hanno sfilato con sexy outfit rivelatori. La prima è apparsa sul red carpet con una camicia in seta trasparente indossata senza intimo di Chanel, la Golino con abito nude di Valentino, mentre l'ex star di Gossip Girl ha partecipato alla premiere del film di cui è protagonista con un sensuale abito a sirena di Atelier Versace. Sexy outfit anche per Bella Hadid, sorella della più celebre Gigi, che per la serata inaugurale di Cannes 2016 ha scelto un longdress Cavalli by Peter Dundas, con scollatura provocante, a cui ha abbinato gioielli De Grisogono. Molte star, come Kristen Stewart, in Gucci, e Naomi Watts, con abito Armani Pirvé, hanno invece puntato sulla preziosità dei decori, indossando sontuosi vestiti con decori gioiello e intarsi luminosi cuciti sui tessuti con paillettes e applicazioni lucenti. C'è poi chi, come Eva Longoria, ha optato per il bianco, e chi, come Jessica Chastain e Anna Kendrick – in Armani Pirvé la prima, la seconda con vestito Stella McCartney – ha scelto colori accesi e decisi. | Dal nude look di Blake Lively in dolce attesa alle sensuali trasparenze di Kristen Dunst, dall’abito da pincipessa di Bianca Balti al total black “posh” di Victoria Beckham, ecco tutti i look delle star sul red carpet della premiere di “Cafè society”, film che ha inaugurato il 69esimo Festival del Cinema di Cannes. |
A due mesi di distanza dal momento in cui Elisabetta Canalis ha dovuto dire addio all’adorato padre Cesare, si scopre che l’uomo non è morto per effetto di un malore improvviso, com’era trapelato all’inizio. Intervistata dal settimanale Oggi, l’ex velina si è decisa a raccontare quali sono stati gli ultimi momenti di un uomo che resta tra i più importanti della sua vita. Papà Cesare era a Los Angeles quando si è sentito male. È stata proprio la figlia a chiamare l’ambulanza che lo ha trasportato all’interno dello stesso ospedale che fece da sfondo alla nascita di Skyler Eva: Quando si è sentito male ero uscita da casa da dieci minuti; è arrivata una telefonata di mia madre, sono tornata indietro e ho chiamato l’ambulanza. Lo hanno ricoverato ed è rimasto un mese in rianimazione, dove andavo tutti i giorni. Di fronte a fatti del genere, pensi che le cose non succedano per caso: lui era venuto a trovarmi e mi ha dato la possibilità di stargli vicino fino all’ultimo. Lo stesso ospedale che mi ha dato mia figlia, mi ha portato via mio padre. La voce di Elisabetta è amara: il lutto che l’ha colpita è ancora troppo recente per essere metabolizzato. Papà Cesare era a Los Angeles per trascorrere del tempo con la figlia e, soprattutto, l’adorata nipotina. Il viaggio negli Stati Uniti ha dato modo a Elisabetta di restare vicina al padre fino alla fine. La Canalis approfitta di questa intervista per smentire le voci legate a una seconda gravidanza. Mamma di Skyler, non ha intenzione di mettere al mondo un altro bambino, almeno non nell’immediato: “Devo essere ingrassata senza accorgermene!”. La primogenita avuta da Brian Perry è diventata il centro della vita sua e di quella del marito Brian Perry: Ho sempre pensato di voler essere l'unica per mio marito anche se oggi, quando vedo Brian che mangia di baci e "strapazza" mia figlia Skyler, lei è così felice che le cedo volentieri il primo posto. | Cesare, padre di Elisabetta Canalis, non è morto a causa di un malore improvviso, com’era stato inizialmente scritto. È proprio l’ex velina a raccontare che l’uomo è stato ricoverato a Los Angeles per un mese prima di morire. |
La variante inglese del coronavirus SARS-CoV-2 non è più letale di quelle già circolanti e non provoca un tasso maggiore di casi gravi di COVID-19. Un'ottima notizia, se si tiene conto dell'apprensione che sta suscitando tra scienziati e istituzioni, tanto da aver spinto diversi Paesi a bloccare i voli da e per il Regno Unito. Tutto è iniziato lo scorso settembre, quando per la prima volta è stato identificato un nuovo lignaggio del patogeno emerso in Cina, che nel giro di poche settimane è divenuto quello dominante, diffondendosi in tutta la Gran Bretagna a partire dall'Inghilterra sudorientale. A causa dell'estrema velocità con cui ha guadagnato lo “scettro” di variante principale, gli scienziati hanno sospettato sin da subito che essa – chiamata B.1.1.7 – fosse decisamente più trasmissibile di quella “selvatica” (o wild type), con una capacità di contagio tra il 50 e il 70 percento maggiore. Ora, grazie a uno studio ad hoc, è stata confermata questa spiccata contagiosità del nuovo ceppo, che si riflette in un indice Rt tra lo 0,4 e lo 0,7 superiore rispetto alla variante selvatica. Nonostante questa caratteristica, legata alle 17 mutazioni rilevate attraverso il sequenziamento genomico, è stato fortunatamente confermato che B.1.1.7 non è più letale. A determinare che la variante inglese ha il medesimo tasso di letalità del lignaggio “originale” del coronavirus SARS-CoV-2 è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati della Public Health England (PHE), l’Agenzia governativa del Dipartimento della Sanità e dell’Assistenza sociale del Regno Unito, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Imperial College London, dell'Università di Birmingham, dell'Università di Edimburgo e del Wellcome Sanger Institute. Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Susan Hopkins, consulente medico senior dell'agenzia britannica, sono giunti alle loro conclusioni dove aver messo a confronto i dati delle cartelle cliniche di 1.769 pazienti contagiati dalla variante B.1.1.7 (cui la PHE ha assegnato il nome di Variant of Concern 202012/01 – VOC-202012/01) con quelli di un numero identico di soggetti infettati dal ceppo selvatico. Hopkins e colleghi hanno messo a confronto due gruppi di pazienti abbinati per età, sesso, posizione geografica, data in cui sono stati sottoposti al tampone oro-rinofaringeo e altro ancora, proprio per indagare su un campione uniforme, non influenzato da fattori che potessero in qualche modo “contaminare” l'efficacia dell'analisi. | Mettendo a confronto i dati delle cartelle cliniche di due campioni di pazienti contagiati dalla variante inglese e dal ceppo selvatico del coronavirus SARS-CoV-2, un team di ricerca britannico guidato da scienziati dell’agenzia Public Health England ha dimostrato che la nuova variante, benché più trasmissibile, non è più letale e non determina un tasso maggiore di infezioni gravi. |
Andrea Dovizioso al posto di Valentino Rossi in Yamaha SRT nel 2022. È questo il clamoroso colpo di mercato che potrebbe scuotere la MotoGP prima del GP di Silverstone. Il team malese che al termine di questa stagione perderà entrambi i suoi piloti (oltre cheil main sponsor Petronas) è infatti in trattativa con il 35 enne forlivese che potrebbe dunque rientrare nella classe regina del Motomondiale dopo un anno sabbatico e un'esperienza da tester con l'Aprilia (con cui l'accordo scadrà il 1° settembre prossimo). Dopo l‘addio anticipato di Maverick Vinales, la Yamaha nella prossima stagione porterà l'attuale alfiere del team Petronas Franco Morbidelli nella sua squadra ufficiale al fianco di Fabio Quartararo mentre Valentino Rossi ha annunciato il suo ritiro dal Motomondiale al termine di questa stagione. Il Sepang Racing Team, supportato dal nuovo main sponsor WithU, chiuderà le formazioni di Moto2 e Moto3 per concentrare i suoi sforzi sulla MotoGP e per questo, al giovane Darryn Binder vorrebbe affiancare un pilota d'esperienza e che abbia appeal di modo da tenere i riflettori puntati sul team allo scopo di attirare nuovi finanziatori. Pochi i piloti ancora disponibili che corrispondono al profilo cercato da SRT e tra questi quello di Andrea Dovizioso è quello che sembra rispondere meglio alle esigenze della squadra malese. Da qui hanno avuto inizio le trattative per tentare di ingaggiare il 35enne forlivese che tra quelli valutati vanta di certo il miglior curriculum nella classe regina del Motomondiale con le sue 15 vittorie, i suoi 62 podi e soprattutto i tre titoli di vicecampione del mondo in top-class. | Il team Yamaha SRT sta trattando l’ingaggio di Andrea Dovizioso per la MotoGP 2022. La squadra malese ha scelto il 35enne forlivese per sostituire Valentino Rossi che si ritirerà al termine di questa stagione. Dopo la separazione tra Vinales e la Yamaha, il ritorno nel Motomondiale dopo l’anno sabbatico dell’ex Ducati potrebbe arrivare anche nel finale del Mondiale attualmente in corso. |
Per il Festival di Sanremo è tempo di bilanci. Con questa sera si chiude un'edizione che è stata costellata da ascolti fondamentalmente bassi, se confrontati con lo scorso anno, da ritmi lenti e da canzoni che non hanno sorpreso ed entusiasmato di certo per la fantasia. Bene, anzi benissimo, i giovani che hanno dimostrato di avere invece i temi, la stoffa e la voglia di guadagnarsi la ribalta del grande pubblico. La vittoria di Rocco Hunt, meritata e in un certo modo annunciata, non ha ridimensionato quelle che sono state le partecipazioni di Diodato, The Niro, Zibba, vincitore di due premi della critica e Filippo Graziani. Nel corso dell'ultima conferenza stampa della stagione, Giancarlo Leone esprime soddisfazione e, quando è incalzato sull'organizzazione dell'anno prossimo, chiude la porta a Paolo Bonolis perché "preferiamo guardare ai conduttori bravissimi che abbiamo in casa", aprendo quindi a Carlo Conti. Sicuramente Carlo Conti farà il Festival molto presto. Per il prossimo anno la mia scelta è ancora Fazio, se ha un progetto da proporre e beninteso se ha voglia. Laddove Fazio dovesse declinare, im pole position c'è Conti. Ma il fuoriclasse resta Fiorello e Giancarlo Leone non lo nasconde: | “Sicuramente Carlo Conti farà il Festival molto presto, ma se Fiorello dovesse accettare…”, queste le parole del direttore di Raiuno Giancarlo Leone nel corso dell’ultima conferenza stampa del Festival di Sanremo. |
Dopo Ferrara, anche in provincia di Bologna, a Mordano, è stato scoperto un nuovo focolaio di aviaria di tipo A. L'istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie ha confermato la presenza del virus in alcuni esemplari di galline ovaiole. I controlli che hanno fatto emergere i campioni positivi al virus rientrano nel piano di prevenzione attivato subito dopo la scoperta, nei giorni scorsi, del focolaio di strategicamente dopo la scoperta del focolaio ad Ostellato, in provincia di Ferrara. Il Ministero della Salute ha reso noto che, in collaborazione con le autorità locali, informa su ogni sviluppo la Commissione europea. | A Mordano, in provincia di Bologna, i controlli sanitari hanno rivelato la presenza di un secondo ceppo di aviaria di tipo A. Le autorità hanno già disposto l’abbattimento di tutti i volatili dell’azienda e la delimitazione dell’area. |
L'art. 145 cpc stabilisce che la Quanto una persona giuridica riceve una notifica occorre valutare se tale notifica rispetta il disposto dell'art. 145 cpc ed, in particolare, occorre identificare, in concreto, chi sono i soggetti che possono ricevere la notifica ex art. 145 cpc, a pensa di invalidità della stessa. Se per alcune figure, non si pongono particolari problemi, molti dubbi sorgono relativamente all'identificazione della "persona addetta alla sede". Ai fini della regolarità della notificazione degli atti alle persone giuridiche mediante consegna a persona addetta alla sede (art. 145, primo comma, c.p.c.), è sufficiente che il consegnatario si trovi presso la sede della persona giuridica destinataria, non occasionalmente, ma in virtù di un particolare rapporto che, non dovendo essere necessariamente di prestazione lavorativa, può risultare anche dall'incarico, pur se provvisorio e precario, di ricevere le notificazioni per conto della persona giuridica. Quindi, in concreto, la persona addetta alla sede Di conseguenza, se nella relazione dell'ufficiale giudiziario risulti la presenza di una persona che si trovava nei locali della sede, è da presumere che tale persona fosse addetta alla ricezione degli atti diretti alla società, anche se da questa non dipendente. La società, per vincere la suddetta presunzione, ha l'onere di provare che la stessa persona, oltre a non essere una sua dipendente, non era neppure addetta alla sede per non averne mai ricevuto incarico alcuno. Si potrebbe pensare che la prova debba essere preceduta dalla querela di falso per la notifica (per le dichiarazione contenuta nella notifica), in realtà non è così, in quanto la relata di notificazione di un atto fa fede fino a querela di falso per le attestazioni che riguardano l'attività svolta dall'ufficiale giudiziario procedente, la constatazione di fatti avvenuti in sua presenza ed il ricevimento delle dichiarazioni resegli, limitatamente al loro contenuto estrinseco (come nel caso di persona qualificatasi familiare convivente o, per le persone giuridiche, incaricata di ricevere la notificazione) e non per tutte le altre circostanze che non sono frutto di diretta percezione del pubblico ufficiale, ma di indicazioni da altri fornitegli o di semplici informazioni assunte, la cui veridicità può costituire oggetto di prova contraria. | La Cassazione del 19.5.2015 n. 10201 ha stabilito che per la regolarità della notificazione degli atti alle persone giuridiche mediante consegna a persona addetta alla sede (art. 145 comma 1 cpc), è sufficiente che il consegnatario si trovi presso la sede della persona giuridica destinataria, non occasionalmente, ma in virtù di un particolare rapporto che, non dovendo essere necessariamente di prestazione lavorativa, può risultare anche dall’incarico, pur se provvisorio e precario, di ricevere le notificazioni per conto della persona giuridica. |
Gli scimpanzé selvatici (Pan troglodytes) adorano condividere il cibo con i propri amici, non lasciandosi influenzare né dalle richieste degli esemplari di rango sociale più elevato né da quelle dei “mendicanti”. Il comportamento, che rende questi animali sempre più vicini all'essere umano, è stato osservato in un gruppo di scimpanzé del Tai National Park in Costa d'Avorio. A documentarlo un team di primatologi del Max Planck Institute per l'Antropologia Evolutiva di Lipsia (Germania), dopo aver trascorso del tempo con questi animali proprio per studiarne il livello di cooperazione. Come ben sappiamo nell'essere umano la collaborazione e lo scambio di favori rappresenta un pilastro delle società, mentre negli altri animali, al di fuori delle cure parentali o dei riti di corteggiamento, si tratta di un comportamento estremamente raro. Non è quindi una sorpresa che esso si palesi proprio negli scimpanzé e nei bonobo, le specie di primati più simili a noi. Riuscire a capire in che termini si sviluppa la cooperazione tra le scimmie può offrire spunti interessanti per comprendere come si è evoluta anche nella nostra specie. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Catherine Crockford, hanno visto che gli scimpanzé sono molto selettivi quando si tratta di condividere il cibo, in particolar modo quello più prelibato, come carne, miele e frutti di grandi dimensioni. Come indicato, si rivolgono solo a quelli con cui hanno uno stretto legame sociale, lasciando a “bocca asciutta” quelli molesti che desiderano ricevere qualcosa – pur non avendo partecipato alla caccia o alla raccolta – e gli esemplari di rango superiore. Curiosamente in altri gruppi di scimpanzé erano proprio le molestie a spingere la condivisione. Secondo gli scienziati questa divergenza si riflette anche nelle comunità umane, dove la condivisione del cibo non è uguale per tutte. | Primatologi tedeschi del Max Planck Institute per l’Antropologia Evolutiva di Lipsia hanno documentato straordinari comportamenti di condivisione tra gli scimpanzé. Queste scimmie, infatti, proprio come noi adorano condividere il cibo più buono con gli amici, come miele, carne e frutti di grandi dimensioni. |
New York è sempre una fucina di nuovi e impressionanti progetti. Dai parchi ai grattacieli, la città difficilmente riesce a non impressionare i suoi visitatori. Lissoni Casal Ribeiro, dopo aver progettato il nuovo NYC Aquarium & Public Waterfront della Grande Mela, il più grande della città, torna a New York per un grattacielo verde, la Skylines Tower, che non è semplicemente un edificio ma un ecosistema completo. Lissoni Casal Ribeiro si è ispirato alla natura per la Skylines Tower. È soprattutto l'albero ad aver influenzato il design del nuovo grattacielo per New York: "Come un albero che raccoglie tutta l'energia richiesta dal sole e dal vento, che raccoglie l'acqua dalla pioggia e trasforma l'energia dei suoi cavi tesi in elettricità per essere utilizzata dagli abitanti". Il nuovo edificio, simile ad un ecosistema naturale, è caratterizzato da ampi giardini e piattaforme coltivate per le necessità quotidiane dei sui abitanti. La torre è configurata in modo da massimizzare la funzionalità degli spazi interni ed esterni e garantire efficienza strutturale. Il grattacielo sorge su un lotto urbano di 80×130 m. Le funzioni primarie dell'edificio sono contenute in un nucleo centrale circondato da ampi giardini pensili sostenuti da una fitta maglia di cavi d'acciaio che servono sia come struttura che per dare rito alla facciata. | La Skylines Tower di Lissoni Casal Ribeiro è stata insignita di una menzione d’onore al concorso internazionale di architettura “Skyhive 2020”. Lissoni Casal Ribeiro si è ispirato alla natura e al suo elemento più significativo, l’Albero, per sviluppare un’architettura che non è semplicemente un edificio ma un ecosistema completo. |
Ieri sera è andata in onda su Italia 1 una nuova puntata de "Le Iene Show" e a presentarla c'era Nadia Toffa, la conduttrice tornata al timone del programma dopo essersi presa una pausa dalla tv a causa del cancro. Ancora oggi continua a combattere contro la malattia ma, nonostante ciò, non perde il sorriso e ogni volta che appare sul palco è trendy e raggiante. Per l'ultima puntata della trasmissione, ad esempio, ha puntato su un lungo abito uccisa, aggiungendo un dettaglio decisamente rock: ecco cosa ha indossato. | Ieri sera è andata in onda una nuova puntata de “Le Iene Show” e ancora una volta Nadia Toffa si è fatta notare per il suo look trendy. Questa volta ha puntato tutto sul fucsia, abbinando l’abito lungo a una giacca di pelle dall’animo rock. |
Mancano ormai pochissimi giorni all'inizio del 69esimo Festival della Canzone italiana che andrà in onda dal palco dell'Ariston di Sanremo dal 5 al 9 febbraio 2019. Come ormai tutti sanno a condurre la kermesse musicale ci sarà il Direttore Artistico Claudio Baglioni, affiancato da Virginia Raffaele e Claudio Bisio, inoltre è certo che Claudio Santamaria sarà conduttore per una sera, mentre Pierfrancesco Favino salirà sul palco come ospite e, secondo alcuni recenti rumors, anche Michelle Hunziker potrebbe partecipare. Tra i cantanti in gara nomi storici della canzone italiana, come Patty Pravo, Loredana Bertè, Nino D'angelo, Paola Turci, Daniele Silvestri e Francesco Renga, giovani trapper ed ex concorrenti di talent show come Amici di Maria De Filippi e X-Factor, tra questi Achille Lauro, Briga, Enrico Nigiotti, Mahmood, Irama ed Einar, o veterani del palco di Sanremo come Arisa, Nek, Anna Tatangelo e Simone Cristicchi. Grande spazio anche per la musica indie italiana con gli Ex-Otago, Ghemon, Zen Circus e Motta. Da diversi giorni si susseguono poi i rumors su possibili ospiti italiani e internazionali, per ora tra i nomi certi c'è Ariana Grande, Ligabue e Alessandra Amoroso, Giorgia, Elisa, Antonello Venditti e Andrea Bocelli. Una volta capito il cast e i potenziali ospiti di Sanremo tutti iniziano a domandarsi cosa indosseranno sul palco i protagonisti del Festival? Quali brand vestirnno Virginia Raffaele e gli altri conduttori? Con quale abito da sera stupiranno il pubblico le cantanti in gara? Moschino, Giorgio Armani, Fendi, Corneliani e Vivienne Westwood potrebbero vestire alcuni dei protagonisti anche se non c'è ancora nulla di certo, shoes designer come Giuseppe Zanotti e Renè Coavilla potrebbero adornare i piedi delle donne sul palco. Nulla è certo perché a Sanremo tutto è in divenire, dunque, a parte i presentatori che avranno scelto il loro guardaroba in largo anticipo chiudendo accordi con i grandi brand della moda italiana, molti dei concorrenti scelgono cosa indossare anche pochi minuti prima di salire sul palco. Solitamente prima di Sanremo c'è grande riserbo sullo stile di conduttori e concorrenti ma qualche nome e "notizia di stile" trapela sempre. La conferenza stampa per il lancio del Festival ogni anno dà dei "suggerimenti" sul possibile stile scelto dai conduttori per le serate di Sanremo. Osservando i look della conferenza è possibile intuire i possibili nomi dei brand che cureranno gli outfit dei protagonisiti. Quest'anno Claudio Bisio è apparso alla conferenza stampa di Sanremo 2019 con un originale total look firmato Etro sui toni del blu e del viola, con un particolare gilet con su scritto “faithful to love and beauty“, il conduttore anche nella prima serata sul palco dell'Ariston affiderà il suo stile alla storica Maison italiana celebre per le stampe paisley. Claudio Baglioni nella stessa occasione ha sfoggiato un abito blu navy, con giacca monopetto e lupetto, firmato Ermanno Scervino e scarpe di Cesare Paciotti. Già nella scorsa edizione del Festival il Direttore Artistico aveva scelto abiti dello stilista per le diverse serate, dunque anche quest'anno la sua scelta ricadrà sullo stesso brand. Infine, Virgina Raffaele, la "first lady" del Festival è apparsa dinanzi ai fotografi con un outfit total black firmato Mantù, con cappotto avvitato e tubino nero corto, a completare il look un paio di stivaletti spuntati Casadei in pelle e con zip laterale. Per ora c'è grande riserbo su cosa indosserà la Raffaele sul palco dell'Ariston ma sappiano che i diversi look verrano completati con scarpe e sandali dal tacco alto di Casadei, noto marchio di scarpe amato dalle celeb dello spettacolo italiano e internazionale, mentre alcuni degli outfit daily potrebbero essere firmati Mauro Grifoni. Cosa indosserà la donna numero 1 di Sanremo? Forse apparirà sulla scalinata con abiti a sirena di Armani o con originali modelli di Moschino? Apparirà sul palco con sensuali modelli Alberta Ferretti o con creazioni di Giambattista Valli? Staremo a vedere! Come sempre le donne sul palco di Sanremo catturano l'attenzione del pubblico con le loro splendide voci ma anche con i loro look, spesso criticati, tante volte amati. Cosa indosseranno quest'anno le cantanti in gara? Arisa stupirà il pubblico con la sua voce e soprattutto con una guardaroba tutto in bianco e nero, indossando eleganti abiti dal mood maschile del marchio Albagia, mentre nelal prima serata impreziosirà il look con gioielli Marco Bicego. Paola Turci, che nel 2017 aveva vinto il premio di "best dressed" con i suoi tuxedo maschili indossati senza camicia, quest'anno senza dubbio porterà sul palco outfit iper eleganti tutti firmati Dsquared2, il duo di stilisti Dean e Dan Caten ha infatti personalizzato per la cantante alcuni outfit delle loro collezioni donna, mentre nel daily vestirà abiti di Stella McCartney, Paul Smith, Max Mara, Blaze e Piazza Sempione. Federica Carta sul red carpet inaugurale è apparsa con un look Moschino, brand che forse la vestirà anche sul palco, è certo che nella prima serata avrà ai piedi scarpe Vic Matiè, mentre in una delle altre puntate indosserà sandali Greymer, marchio utilizzato anche per il daily. Anna Tatangelo punterà sulla sensualità di abiti scollati e con maxi spacco, come fece nel 2015, anno in cui indossò modelli di Francesco Paolo Salerno e gioielli Damiani. Quest'anno certamente lo stilista non sarà lo stesso ma è certo che Anna impreziosirà i suoi look con lucenti gioielli Rue des Mille, si tratta di bijou della collezione Stardust Alphabet e Stardust Double con girocolli, bracciali e orecchini composti di lettere e simboli in zirconi colorati. Infine, durante il daily, la Tatangelo dovrebbe indossare capi casual firmati Diesel e cuissardes e anfibi bianchi e neri di Greymer, mentre in uno degli eventi collaterali al Festival sfoggerà un abito da sera di Atelier Emé. Loredana Berté per la 69esima edizione di Sanremo "ruba" lo stilista all'amica Patty Pravo, sarà infatti la Bertè a indossare abiti di Gianluca Saitto a Sanremo 2019 e non Patty Pravo che nelle edizioni precedenti del Festival aveva stupito con particolari creazioni di Saitto. Quest'ultima sul palco apparirà con abiti creati appositamente per lei dal suo assistente e stilista Simone Folco che sullo stile della cantante a Fanpage.it anticipa: "L'ispirazione per questi abiti è l'unione della tradizione classica italiana con una sperimentazione e una ricerca di materiali innovativi. Il tutto cercando di rappresentare al meglio lo stile di Patty ma mantenendo comunque la portabilità". Tra le band più attese sul palco di Sanremo ci sono gli Ex-Otago, che sul palco della 69esima edizione del Festival racconteranno una "storia di stile" come spiega a Fanpage.it lo stylist della band Giuseppe Magistro, il quale ha scelto capi in denim firmati Levi's e Daniele Alessandrini per le prime serata in cui i componenti sfoggeranno uno stile da worker anni'80 e 90. Il percorso degli Ex Otago si conclude nella serata finale in cui indosseranno uno smoking bianco di Daniele Alessandrini, ai piedi mocassini vintage boots Dr.Martens e Dyke. Il look che sfoggerà Enrico Nigiotti sarà quello di un dandy contemporaneo, parola di Peter Cardona, lo stylist del cantante che a Fanpage.it anticipa alcuni dettagli del mood scelto per Sanremo: "Enrico si potrebbe definire un dandy contemporaneo con look dove linee e dettagli costruiscono un sofisticato senso di eleganza. Con l’abito tre pezzi o con uno smoking rivisitato personalizza e rende vincente il suo stile che non lascia indifferenti. La cravatta è stata eliminata, al suo posto camicie alla coreana e T-shirt con stivaletti dal gusto rock". I brand che vestiranno Nigiotti con giacche e completi sono Gabriele Pasini e Luigi Bianchi Mantova, ai capi verranno abbinati stivaletti Loriblù, Doucal’s e Bally e gioielli in argento Nove25. Grande attesa per i look di Ghemon a Sanremo, il cantante ha stile da vendere e siamo sicuri che anche quest'anno affascinerà il pubblico con i suoi outfit trendy: nella prima serata apparirà sul palco con abiti Miaoran, marchio concettuale ed estremamente ricercato, è poi il turno di Salvatore Ferragamo, che vestirà il cantante nella seconda puntata del Festival, mentre nella terza e quarta diretta Ghemon indosserà capi di Lanvin e Paul Smith. Il vincitore di Sanremo giovani Mahmood, in diverse occasioni è apparso con abiti di MSGM, vedremo se sceglierà lo tesso marchio per le serate del Festival, Livio Cori duetterà in gara con Nino D'angelo e potrebbe scegliere capi delle collezioni di Frame e Local Authority, è certo che per una delle serata avrà indosso un total look firmato Bikkembergs. Achille Lauro affiderà il suo stile al marchio Carlo Pignatelli, scelta inconsueta dato lo stile eccentrico del trapper, molto diverso dal mood "cerimonia" di Pignatelli, il concorrente in ogni caso indosserà quattro total look della collezione Spring Summer 2019: per la prima serata uno smoking, durante la serata dei duetti, venerdì 8 febbraio, l’artista vestirà uno short tight e per la serata finale di sabato 9 febbraio Achille Lauro ha scelto un short frac gioiello. Francesco Renga vestirà durante le serate del Festival abiti dello stilista bresciano Maurizio Miri e gioielli Emanuele Bicocchi. I Negrita e Motta potrebbero indossare capi Diesel per il palco e per il daily, mentre è certo che Shade salirà sul palco con abiti firmati Enrico Coveri, si tratta di vestiti dal taglio classico, ma colorati, abbinati a camicie stampate in puro stile Coveri e a gioielli Nove25. I The Zen Circus sul palco della 69° edizione del Festival di Sanremo saliranno con il loro consueto stile e completeranno i loro look con occhiali Ray Ban, gioielli di Nove25 e cappelli di Roberto Lucchi, infine poi che Irama sfoggerà originali completi dalle linee particolari. | Manca ormai poco all’inizio della 69esima edizione del Festival di Sanremo. Quali abiti indosseranno Virginia Raffaele, Claudio Baglioni e Bisio sul palco dell’Ariston? Quale sarà lo stile scelto dai concorrenti in gara.? Quali vestiti vedremo indosso agli ospiti della kermesse musicale? Ecco tutte le anticipazioni sullo stile e i look del protagonisti di Sanremo 2019. |
Aveva lanciato su Twitter un annuncio inequivocabile: "Cercasi ragazza carina e simpatica", e a quanto pare è stato subito accontentato. Bobo Vieri si gode le vacanze fuori stagione a Miami, e in sua compagnia c'è una mora misteriosa che sembra averlo conquistato con le sue curve esplosive. Identità misteriosa per la nuova fiamma dell'ex calciatore, che però sa come sfoggiare i suoi attributi migliori e catalizzare l'attenzione di Bobo. La bruna infatti sfoggia un lato b stretto in un costumino minuscolo, e dopo aver coccolato Bobo con un bacio si concede un bagno. Staremo a vedere se la nuova fiamma prenderà il posto nel cuore di Vieri come solo Elisabetta Canalis è riuscita, o si rivelerà l'ennesima storia mordi e fuggi per il calciatore, abituato a infrangere i cuori delle belle donne. [View the story "Bobo Vieri ha una nuova fiamma, la bruna misteriosa" on Storify] | Bobo Vieri torna a infrangere cuori, questa volta mentre è in vacanza a Miami. L’ex calciatore, tatuatissimo in spiaggia, è in compagnia di una mora misteriosa che gli riserva coccole speciali. |
La pandemia che ci ha colpito un anno fa ha cambiato il nostro mondo, ha cambiato il nostro modo di vivere, ha cambiato le nostre prospettive. Il coronavirus ha infranto le nostre sicurezze e le nostre certezze, e ha colpito duro. Provocando lutti, ma anche mettendo in ginocchio interi settori della nostra economia: nel 2020 il nostro Pil e il debito pubblico sono stati travolti dalla crisi, con il prodotto interno lordo crollato dell’8,9% e il rapporto tra debito e Pil impennatosi di 22 punti al 155,6%. E nel corso del 2020, secondo Confcommercio, oltre 300mila imprese hanno chiuso per sempre a causa del coronavirus e del crollo dei consumi. In mezzo a tanto dolore, però, ognuno di noi è riuscito a trarre qualche nota positiva, tra lockdown e restrizioni siamo stati obbligati a rallentare e a riappropriarci di piccoli momenti di quotidianità che fino a pochi mesi prima davamo per scontati. Siamo tornati a riscoprire piccole gioie, come poter scambiare quattro chiacchiere con un parente o con un amico, anche se solo in videochiamata. Siamo tornati a godere dell’emozione di un abbraccio, anche se solo virtuale. Siamo tornati a emozionarci parlando con i nostri cari, anche se solo attraverso una webcam. Gioie ed emozioni che sono state possibili solo grazie alla tecnologia, che ci ha consentito di restare vicini anche durante l’isolamento. E quella stessa tecnologia, che ha permesso la sopravvivenza delle nostre relazioni sociali, è stata anche la salvezza di molte delle aziende che, pur tra mille difficoltà, sono riuscite a restare a galla e ad attraversare la tempesta della pandemia. Perché tante imprese devono la loro sopravvivenza durante il lockdown e le restrizioni a innovazioni tecnologiche come il commercio elettronico, che ha permesso loro di continuare l’attività anche a distanza. E molte piccole e medie imprese italiane oggi sono ancora in piedi grazie ai marketplace come eBay, che da sempre si pone come punto d’incontro tra domanda e offerta dando alle aziende l’opportunità di proseguire online la propria attività, permettendo loro di raggiungere una platea di oltre 185 milioni di potenziali acquirenti nel mondo. Ormai è chiaro che anche una volta usciti dall’incubo della pandemia il nostro rapporto con i dispositivi hi-tech non sarà più lo stesso, e che il ricorso all’elettronica farà sempre più parte della nostra quotidianità. è bene dunque cercare di stare al passo con l’evoluzione tecnologica e dotarsi, per quanto possibile, del meglio dei dispositivi. E anche in questo eBay viene incontro alle esigenze degli italiani: sia con un canale dedicato proprio allo shopping dei dispositivi elettronici, dove è possibile trovare dispositivi e accessori per tutte le esigenze, dalle ultime uscite ai ricondizionati, ma anche con uno speciale sconto sui prodotti di uno dei brand di elettronica più amati, Xiaomi. | Dal primo lockdown ormai è passato più di un anno: un anno difficile, un anno di lutti, un anno di grandi sacrifici, un anno che ha messo in ginocchio anche la nostra economia. Ma anche un anno dove, in una situazione senza precedenti, abbiamo potuto riscoprire la gioia di piccole cose come il sorriso di un familiare, un abbraccio virtuale con un amico distante, una parola di conforto anche da lontano. E abbiamo potuto farlo grazie alla tecnologia, che oltre a rendere un po’ meno pesanti le nostre giornate ha aiutato anche molte imprese a restare a galla grazie al supporto del marketplace di eBay, che ha consentito loro di proseguire online la loro attività. E consentendo allo stesso tempo al popolo italiano di sostenere le nostre imprese comprando sul marketplace i loro prodotti. |
Vent'anni dopo Le iene, suo primo film da regista, Quentin Tarantino potrebbe lasciare non appena avrà terminato le riprese del suo decimo film. Lo confessa in un'intervista esclusiva all'edizione americana di Playboy dove, in occasione dell'imminente uscita dell'attesissimo Django Unchained, spiega che la sua più grande paura sia quella di non capire quale sia esattamente il momento in cui fermarsi. Il guru del cinema contemporaneo è consapevole del fatto che verrà il momento in cui tutto il meglio che poteva, sarà stato realizzato e, "prima che io possa diventare un vecchio filmaker" appunto, smetterà di fare cinema. Non voglio invecchiare facendo il regista, voglio smettere ad un certo punto. Di solito i peggiori film nella filmografia di un regista sono proprio gli ultimi quattro. Io mi conosco bene, ho fatto un film brutto ogni tre, sento che questo percorso sta arrivando al capolinea e se mi fermassi a dieci sarebbe un buon numero. | Il regista che torna nelle sale con Django Unchained il prossimo 13 gennaio, rivela in un’intervista a Playboy che ha intenzione di smettere non appena avrà terminato il suo decimo film. Facciamo due calcoli: sono sei, sette o nove i film da lui realizzati? |
L'Argentina ha vinto la Copa America dopo 28 anni dall'ultima volta. L'Albiceleste è riuscita a raggiungere questo traguardo dopo aver vinto 1-0 in finale contro il Brasile al ‘Maracanà'. Un gol di Di Maria è bastato per far esplodere la festa della nazionale di Scaloni che ha messo fine a un incubo che durava dal 1993, di fatto l'ultimo titolo vinto dall'Argentina. Un trionfo per un intero Paese rimasto orfano del suo punto di riferimento, Diego Armando Maradona, e che ora a otto mesi dalla morta del Pibe de Oro può esplodere di gioia per un successo atteso da tempo, troppo tempo. Tutti ai piedi di Lionel Messi, il vero simbolo di questa vittoria. Il capitano dell'Argentina, al fischio finale della partita, è stato abbracciato da tutti i suoi compagni di squadra che sono andati dritti da lui a festeggiare. La ‘Pulce' si è liberato da un peso enorme che lo ha angosciato per diversi anni. Lui il simbolo della rinascita dell'intero popolo, colui il quale ha preso in mano la pesante eredità lasciata proprio da Diego Armando Maradona. È scoppiato in lacrime al termine della partita. Messi si è inginocchiato, quasi incredulo, e poi non è riuscito a trattenere l'emozione nel lungo abbraccio dei compagni di squadra. Dopo i festeggiamenti ha anche videochiamato la famiglia che ha gioito con lui. Messi ha rotto una maledizione che stava diventando pesantissima togliendosi di dosso l'etichetta di giocatore incapace di risultare decisivo con la nazionale argentina. Dopo quattro finali perse: tre di Copa America nel 2007, 2015 e 2016, senza dimenticare la finale dei Mondiali del 2014 contro la Germania, la ‘Pulce' si è preso la sua più grande rivincita a 34 anni. Così come Cristiano Ronaldo nel 2016, anche Lionel Messi vince così il suo primo trofeo con l'Argentina in carriera. Nessuna vittoria, nemmeno i sei palloni d'Oro in carriera possono essere paragonati a questa gioia che ha fatto esplodere la festa di un intero popolo. L'Argentina raggiunge a quota 15 trofei in Copa America l'Uruguay e adesso Messi punta dritto al Mondiale in Qatar del 2022 per mettere la ciligiena sulla torta sperando di aver strappato già adesso un sorriso anche a Maradona, che guarda la sua nazionale in festa davanti agli occhi del mondo intero. Lionel Messi è esploso di gioia a fine partita e ha ringraziato la squadra e soprattuto Scaloni per questo successo. Alla Nacion ha raccontato: “Ho sognato tante volte questo momento. Avevo bisogno di togliere la spina per poter vincere qualcosa con la nazionale dopo essere stato così vicino per anni – ha spiegato la Pulce – Sapevo che ad un certo punto sarebbe successo e non credo ce ne fosse uno migliore di questo. Sono grato a Dio per avermi dato questo momento, in Brasile, battendo il Brasile". | Lionel Messi ha vinto il suo primo titolo in carriera con la maglia dell’Argentina. La ‘Pulce’ non è riuscito a trattenere l’emozione al triplice fischio della finale di Copa America vinta dall’Albiceleste contro il Brasile. Il capitano della nazionale di Scaloni si è inginocchiato in campo ed è scoppiato in lacrime tuffandosi nell’abbraccio dei suoi compagni di squadra. |
Riceviamo e pubblichiamo questa toccante lettera di Paolo Bartalini, un lettore che alle difficoltà della pandemia di coronavirus ha dovuto sommare la malattia del padre, ricoverato dallo scorso inverno in un reparto di lungo-degenza dell'ospedale di Volterra. A ciò si sono aggiunte le insistenti telefonate di una nota piattaforma televisiva internazionale e due fatture inviate da questa a un vecchio indirizzo. Salve, vogliate considerare questa piccola storia, banale, ignobile o addirittura inquietante a seconda della prospettiva da cui la si considera; se ritenuta d'interesse, do fin d'ora l'autorizzazione alla sua ri-pubblicazione (e/o sintesi) sulla vostra testata. Verso la fine di febbraio, mio padre è ricoverato lungo-degente all’ospedale di Volterra, dove segue un programma di riabilitazione post ictus. Anche mia madre si trasferisce nella locale foresteria, così la casa dei miei resta deserta ed è sentimento comune che i quasi 100 euro dell’abbonamento Sky (comprensivo del lussuoso Inter channel) possano essere meglio investiti. Così recedo (il contratto è a mio nome) e nei giorni/mesi successivi vengo tempestato di telefonate: ma sono proprio sicuro di voler recedere? Forse Sky ha fatto qualcosa di sbagliato? Un abbonato con quasi 20 anni d’anzianità… No, guardi, le cose stanno diversamente, e spiego la storia dell’ictus e che ormai l’abbonamento non serve più a nessuno, d’altra parte io vivo all’estero; niente, l’informazione non passa, o meglio non resta, e imparo presto a riconoscere quei numeri dei call center di Milano che al solo vederli visualizzati sul display mi mettono malumore: è la primavera delle distanze rese infinite dal confinamento, dell’impossibilità di aiutare e di essere aiutati. Per tornare in Italia bisogna aspettare l’estate; ci si riaffaccia timidamente e per pochissimo tempo; della settimana scarsa a casa dei miei, ben due ore scorrono in fila a 37 gradi davanti allo Sky-center di Viareggio (bisogna restituire i materiali, mica se li rivengono a prendere). Oggi – 15 Ottobre 2020 – ricevo comunicazione e-mail da parte della Serfin 97 S.r.l., agenzia di recupero crediti. Dettaglio importante : l’indirizzo postale riportato sul documento è quello (sbagliato) di vent’anni fa, non quello della casa dei miei. Ebbene, il mio ostinato non pagare due fatture Sky arretrate (una di 1,10 euro e l’altra di 8,00 euro) mi costa assai caro, ormai di euro ce ne vogliono 39,43. Ma chi le ha mai viste queste fatture? Un tempo, quand’era ancora in grado di camminare e di proferir parola, se ne occupava appunto mio padre, uno che se doveva due lire a qualcuno non ci dormiva la notte. E me l’avrebbe pure trasmessa questa assurda malattia, che senz’altro è all’origine del sentimento di orgoglio misto a vergogna che mi induce a mettere insieme queste quattro righe di sfogo, se non che pagare “comodamente presso i Punti SisalPay” qui in Francia proprio non è possibile, così com’è impossibile premere l’inesistente bottone “paga ora” nello spazio “fai da te” di Sky. Così chiedo a Gisèle (la badante dei miei) di risolvere una volta per tutte questo problema di morosità per le due fatture cadute dal cielo, perché probabilmente recapitate all’indirizzo sbagliato (quello di vent’anni or sono, appunto), perché se decidi che la prima fila non t’interessa più ecco che i tuoi dati finiscono in mani imprevedibili, riemergono indirizzi dimenticati e si passa agilmente sopra alle tragedie in corso. | Pubblichiamo questa toccante lettera di Paolo Bartalini, un lettore che alle difficoltà del coronavirus e al dramma familiare del padre malato in un reparto di lungo degenza ha dovuto aggiungere le difficoltà a disdire un abbonamento con Sky sottoscritto anni prima dall’anziano genitore. |
Ci sarà anche Rihanna agli MTV EMA 2010, rassegna in programma il 7 novembre a Madrid. La bella cantante barbadiana arricchisce, quindi, un cast di stelle già pregno di nomi altisonanti quali Bon Jovi, B.o.B., Katy Perry, Ke$ha, Linkin Park, Miley Cyrus e Shakira: tutti questi artisti si esibiranno, per l'occasione, in chiave live alla Caja Magica, il super-complesso sportivo che ospiterà la rassegna musicale. Rihanna è pronta a tornare sulla cresta dell'onda, dopo i problemi con il fidanzato storico Chris Brown e dopo i trionfi del suo ultimo album, Rated R; oltre all'esibizione che la vedrà protagonista agli EMA 2010, per Rihanna arriverà anche un nuovo album, intitolato Loud, con uscita prevista per il 16 Novembre 2010, già trainato dal singolo di lancio Only Girl (In the World). Inoltre, la cantante caraibica può annoverare ben tre nomination agli EMA: quella di Best Pop, Best Female e Best Song. È ancora possibile votare sul sito www.mtv.it/ema Ricordiamo che gli MTV EMA 2010, presentati dall'attrice americana Eva Longoria, saranno trasmessi in diretta domenica 7 novembre dalle ore 21.00 su tutti i canali del network, in streaming su www.mtvema.com e su Facebook. | Ci sarà anche Rihanna sul palco degli MTV EMA 2010, nome che arricchisce un parco artistico già di spessore. |
In Danimarca il 90% della popolazione possiede una bicicletta e il 36% va a lavoro ogni giorno in bici. A questa percentuale appartiene anche Jesper Frausig, l'inventore di una bici davvero rivoluzionaria: si chiama Solarbike ed è la primi bici elettrica ad energia solare che conserva la leggerezza e il design di una normale bicicletta. Normalmente, infatti, le biciclette elettriche, per garantire una maggiore funzionalità, peccano nel telaio e in aerodinamicità. Ma Solarbike, a differenza di altre e-bike ad energia solare, garantisce le stesse prestazioni di una bici da corsa pur essendo elettrica grazie proprio all'innovativo sistema di ricarica contenuto nelle ruote, introdotto dall'ingegnere danese. Solar bike "è progettata per migliorare la vita". | Non è una novità la bici elettrica ad energia solare, ma Solarbike è la prima bici che incorpora la ricarica fotovoltaica nelle ruote senza limitare il proprio design e l’aerodinamicità. |
"Friland è l’occasione per vivere una pausa insolita a stretto contatto con la natura e in location spettacolari. Avrai l’occasione di staccare e rilassarti osservando le montagne, il bosco e il cielo stellato da una prospettiva privilegiata.", è una delle tante descrizione di piccoli alloggi per avventure nella natura da vivere in Italia o in alcuni paesi d'Europa non lontani dal confine. È l'ultima tendenza emersa per brevi vacanze e i weekend fuori porta dove staccare la spina per 48 ore vivendo immersi nella natura. Dal bungalow ecologico nel Veneto al caravan nell’orto Germania, sono migliaia le mini case da poter affittare per vivere la prossima fuga dalla città. Airbnb ha selezionato le migliori soluzioni per allontanarsi dalla routine cittadina, con una buona dose di natura ma senza rinunciare a tutti i comfort di casa propria. | Staccare la spina anche solo per 48 ore, vivendo immersi nella natura, è il desiderio di tanti, senza dover rinunciare a tutti i comfort di casa propria. Dal bungalow ecologico nel Veneto al caravan nell’orto in Germania, i piccoli alloggi per avventure nella natura è l’ultima tendenza emersa per vacanze brevi e weekend fuori porta da vivere in Italia o non lontani dal confine. |
L'ultima udienza sul caso di Patrick Zaki si è tenuta nella giornata di lunedì nella aule del Tribunale del Cairo. L'attivista egiziano è stato condannato ad altri 45 giorni di custodia cautelare. L'accusa nei suoi confronti era di propaganda sovversiva su internet. Lo studente dell'università di Bologna fu arrestato il 7 febbraio 2020 mentre tornava dall'Italia per trascorrere alcuni giorni con la famiglia in Egitto. Prelevato dalle autorità egiziane, è stato interrogato sulla sua attività in Italia e su legami con Giulio Regeni. Lo slittamento di due giorni non riguardava la decisione sulla detenzione, già presa dopo l'udienza di lunedì, ma solo il suo annuncio. Il motivo era l'assenza di un funzionario. La precedente udienza riguardante la custodia in carcere di Zaki si era svolta il primo giugno. Per l'attivista erano stati decretati altri 45 giorni di detenzione in attesa di una nuova udienza. Il 30enne rischierebbe fino a 25 anni di carcere. La custodia nel carcere di Tora può durare due anni. Il 30enne che ha trascorso il suo compleanno in carcere è stato torturato con scosse elettriche e minacciato di stupro. A denunciare le violazioni dei diritti umani, Amnesty International, che da subito si è occupata del suo caso. Nella giornata di lunedì il quotidiano Mada Masr ha dato notizia dell'incriminazione di Hossam Bahgadt, direttore esecutivo dell'Eipr, ong per la quale Patrick aveva lavorato. L'accusa anche per lui è di "diffusione di fake news su brogli elettorali". Secondo le autorità egiziane, inoltre, l'attivista avrebbe minato l'equilibrio nazionale con un "tweet del 2020". Bahgat era stato già perseguitato nel 2015 ed era poi stato rilasciato. | Altri 45 giorni di detenzione per Patrick Zaki, l’attivista egiziano che studiava all’Università di Bologna arrestato in Egitto il 7 febbraio del 2020. Il giovane è accusato di propaganda sovversiva online e diffusione di fake news sui social network. Il risultato dell’udienza tenutasi lunedì presso il Tribunale del Cairo è stato diffuso nella giornata di oggi mercoledì 14 luglio. |
Il cetriolo (Cucumis Sativus) appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee ed è originario dell'Himalaya, dove furono scoperte le prime piantagioni. È un ortaggio dalle tante proprietà benefiche: è depurativo e sgonfiante grazie all'elevato contenuto di acqua (più del 96% nei cetrioli crudi), che svolge un'azione drenante e aiuta a combattere la cellulite. Inoltre è molto utilizzato nelle diete dimagranti in quanto è un ortaggio ipocalorico, solo 12 calorie per 100 grammi di prodotto, e contiene acido tartarico, che non permette ai carboidrati di trasformarsi in grassi. Oltre all'uso alimentare è molto utilizzato in cosmesi contro le occhiaie, per la cura della la pelle e non solo. Scopriamo quali sono le proprietà e i benefici del cetriolo per il nostro organismo e come possiamo introdurlo nella nostra beauty routine. La pianta del cetriolo hai fusti alti, foglie ruvide di colore scuro e fiori gialli. Il frutto ha una forma allungata e può arrivare fino a 25 cm, la buccia è di colore verde scuro con delle piccole protuberanze mentre la polpa è verde chiaro e i semi sono bianchi. In Italia viene coltivato principalmente in Puglia, Lazio e Veneto e le varietà più diffuse sono: Verde lungo d'Italia Marketer Mezzo lungo bianco, con buccia esterna chiara PariginoProprietà del cetriolo Il cetriolo è ricco di acqua, vitamina C e K, vitamine del complesso B, sali minerali oltre a potassio, fosforo, fibre e manganese. È un alimento molto fresco e depurativo e dal basso contenuto di calorie, per questo molto indicato e utilizzato nelle diete. Ma vediamo quali sono nello specifico le principali proprietà. Diuretico e depurativo: grazie al fatto di essere ricco di acqua e potassio, il cetriolo idrata il corpo e aiuta ad eliminare i liquidi in eccesso e a combattere ritenzione idrica e cellulite, oltre ad avere un effetto diuretico utile a purificare e a mantenere sani reni e vescica. | Ricco di acqua, vitamine e minerali, il cetriolo apporta molti benefici al nostro organismo ma è anche un alleato di bellezza grazie al suo potere sgonfiante e lenitivo. Vediamo quali sono i benefici del cetriolo per la nostra salute e la nostra bellezza! |
Lo spettacolo musicale non è mancato nell'ultima puntata di "Vieni via con me", capitolo finale di quella che è già stata decantata come la trasmissione dell'anno. Tra i discorsi di Saviano, l'addio a Monicelli, morto suicida durante la diretta TV e la riproposizione de "La Terra dei Cachi" da parte degli Elio e le Storie Tese a Vieni Via con me, anche Daniele Silvestri ha deciso di prendere parte allo show, per la seconda volta dopo l'esordio nella prima puntata. Rispetto alla volta precedente, l'artista romano ha deciso di proporre un brano tutto suo: dopo aver interpretato, nella prima puntata, "Io non mi sento italiano" di Giorgio Gaber, è arrivata l'ora di "Il mondo è precario", brano del tutto inedito proposto per la prima volta proprio nella trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano. Anche in questa occasione, la prassi adoperata dal programma è stata seguita pienamente, con un brano che tende ad evidenziare, con tono piuttosto polemico, i problemi di precarietà che affliggono parte della popolazione italiana. | Nell’ultima puntata di “Vieni via con me”, Daniele Silvestri ha presentato un brano del tutto inedito, intitolato, con tutta probabilità, “Il mondo è precario”. |
La prima donna della copertina di Playboy di questo mese è… Dolcenera! Sì proprio lei, l'impensabile cantantessa del rock italiano, che ha deciso di mettersi a nudo davanti all'obiettivo del fotografo della rivista, giocando a fare la coniglietta per un giorno mostrandosi sexy come non mai. Tutti quelli che la riconoscevano in una trasandata ragazzaccia da anfibi e capello a spina, dovranno ricredersi e lasciare spazio a un'immagine molto più femminile della Dolcenera musicista sì, ma anche donna. Il servizio fotografico su Playboy è nato un po' per scherzo, quando assieme al regista del suo nuovo video "L'amore è un gioco" l'artista era alla ricerca di modelle-simbolo della sensualità femminile. E' stato semplice ritrovarsi d'acccordo sulla scelta di alcune modelle di Playboy, ma a quel punto Dolce ci ha preso gusto ed è divenuta protagonista di scatti davvero erotici! "La proposta di alcune foto su Playboy è arrivata e mi sono detta ‘perché no?' negli anni '70 mi hanno preceduto artiste come Patty Pravo e Loredana Bertè e poi mi andava perché dopo tanto tempo nella mia vita mi sento in forma, mi sento bene." Insomma un approccio rilassato e aperto quello di Dolcenera all'esperienza del nudo. Malgrado questa sensazione di benessere e vitalità, la voce più graffiata del rock rimane con i piedi per terra e dice di non sentirsi bella ma "pronta" a questo tipo di esperienza. All'inizio gli scatti che la ritraggono a seno nudo le hanno creato un po' di imbarazzo, ma poco dopo è riuscita a rompere il ghiaccio con il fotografo, Mattia Zoppellaro. “Il mio fidanzato si è incazzato!” Dolcenera Quasi tutti gli scatti sono in bianco e nero, elemento tecnico che ha messo ancor di più a suo agio Dolcenera, che si riconosce nelle foto che vede. Insomma un mix di sensualità e espressione artistica che ha divertito la cantante e lascerà senza fiato i lettori della celebre rivista erotica. | Dolcenera cambia direzione: da rockettara mascolina a coniglietta su Playboy, sexy e senza veli per il nuovo video del singolo L’amore è un gioco. |
Il 2009 non è stato decisamente il suo anno, e così sembra che ora Morrissey sia deciso a tagliare una volta per tutte con il passato, quantomeno quello professionale, e ricominciare da capo. La vera ragione non è ancora stata rivelata, ma dopo le scuse di qualche tempo fa e il periodo decisamente non dei migliori che la star sta passando, sicuramente il rinnovamento è più che comprensibile. E così su richiesta del suo avvocato, Morrissey ha deciso di abbandonare il suo manager del momento e cominciare il 2010 con un cambiamento assolutamente radicale. Per informare i fan della novità, Morrissey ha rilasciato una vera e propria dichiarazione ad uno de i suoi siti semi-ufficiali, True-To-You : "Dopo aver consultato i miei avvocati, vorrei informarvi del fatto che ho terminato, con effetto immediato, la mia associazione con il Front Line Management (Irving Azoff, Andy Gould e Lil Gary), i quali non possiedono più alcun diritto di rilasciare alcuna dichiarazione a mio nome. Vorrei inoltre sottolineare che non sono più associato con i commercialisti assegnati dalla Front Line, in particolare mi riferisco alla London & Co." Resta ora da vedere se Morrissey intende dare spiegazioni al riguardo e soprattutto se si affiderà ad un nuovo staff per il proprio management o se preferirà tornare a fidarsi solo di se stesso, come aveva già fatto in passato dimostrando di dare anzi il meglio di sè proprio in queste occasioni. | Morrissey cambia manager dopo aver consultato il proprio avvocato, ma non si sa ancora nulla nè sulle ragioni di questa decisione nè sul futuro dell’ex Smith. |
Arriva un momento per qualsiasi generazione, finanche per una scalcagnata e disastrata come quella dei quaranta-cinquantenni di oggi, di meritare una tregua e sentire in qualche modo di aver avuto un passato, di avere un presente, magari un futuro. E nel meritarsi tutto ciò, capita di scegliersi qualche riferimento a cui aggrapparsi, uno specchio in cui riflettere le proprie crepe, qualcuno che questo senso dell'essere nel tempo lo incarni in qualche modo: Manuel Agnelli è quel "cliffangher" generazionale per diversi motivi. L'ho capito assistendo alla tappa napoletana di "An evening with Manuel Agnelli" al teatro Bellini, replica di uno show che sta girando in lungo e largo l'Italia (e ancora girerà) in cui il leader degli Afterhours, accompagnato dal violino (e molto altro) di Rodrigo D'Erasmo, mischia le sue canzoni alle cover degli artisti che ha amato, dai Joy Division ad Elvis Costello, a letture di poesie e brani letterari, legando il racconto con aneddoti e discorsi, tessendo un rock-show acustico dall'illuminotecnica vintage e ricercata. Un po' alla maniera, con tutte le differenze del caso, di "Springsteen on Broadway" del Boss. E che ha soprattutto il pregio di restituirci un discorso attorno a trent'anni e passa di carriera di un gruppo che per forza espressiva, ricercatezza nei testi e sperimentazione musicale, sarebbe dovuto diventare un fenomeno di massa ben prima che il suo frontman si trasformasse nel giudice in un talent show solo pochi anni fa. Cioè, vale a dire, se non fossimo cresciuti in un Paese con un'industria discografica (e culturale, in genere) semplicemente demenziale. Oggi che per fortuna Manuel è noto al grande pubblico per essere diventato un personaggio televisivo, noi che da ragazzini andavamo ai concerti degli "After" a metà anni Novanta, quando i nostri eroi si mostravano in formazione diversa dall'oggi, cantavano in inglese e salivano sul palco vestiti da ragazze con i codini, possiamo vantarci di averlo sempre saputo che "Come vorrei" era un brano pazzesco e che l'urlo riverberato di Springsteen di "State trooper" era troppo nelle corde di Manuel perché non gli venisse voglia di rifarlo e magari infilarlo in un pezzo ("Milano circonvallazione esterna"?). Abbiamo sempre saputo che, dietro le apparenze da "emo ante-litteram", con i capelli lunghi da metallaro irredento e la pelle ostinatamente non abbronzata, alla maniera del nostro amico un po' nerd dell'epoca che trascorreva le migliori giornate estive ascoltando "Berlin" di Lou Reed chiuso in camera al buio, invece di andare al mare come tutti, ecco, abbiamo sempre saputo che dietro tutto il cinismo e la disperazione alla "Massimo Volume", in Manuel Agnelli si nascondeva uno showman, un narratore, uno a cui verso i quaranta-cinquant'anni aggrapparci per farci raccontare chi siamo stati, chi siamo, chi potremmo essere. O magari illudendoci che possa essere così. Perché il morbo mortale da cui è afflitto ogni fan è ritenere che il nostro cantante preferito sia il medium artistico e sonoro della nostra condizione esistenziale e generazionale, appunto. Ovviamente non è così, perché a stento esistiamo come individui, figurarsi come generazione, però è grazie a questa splendida illusione che l'industria musicale esiste (ancora) ed esisterà sempre, è grazie a quest'equilibrio conflittuale (e sempre un po' precario) tra chi ascolta e chi si fa ascoltare che esiste l'arte. In "An evening with Manuel Agnelli" si ragiona, tra canzoni e parlato, anche attorno a questo filo. E lo si fa in compagnia di un Sancho Panza d'eccezione come Rodrigo D'Erasmo, polistrumentista in grado di raccontare – e non solo suonare – al cospetto di un pubblico ormai adulto, intimo, in grado di essere abbastanza fan da non sentirsi un pubblico di veri e propri fan. E che, ad ogni buon conto, sa che alle brutte può ricordare ai detrattori del personaggio-Manuel e a se stesso che solo nel 2016 gli Afterhours hanno sfornato un doppio album "Folfiri o Folfox" semplicemente meraviglioso. E che Manuel Agnelli, all'ormai veneranda età di 54 anni (veneranda per una rockstar, si intende), è diventato un interprete totale, che potrebbe spingere questa sua raggiunta maturità vocale verso lidi fin qui inesplorati. E quando una band arriva al suo undicesimo album in studio non è mai scontato. Al contrario. | “An evening with Manuel Agnelli” è lo show che il frontman degli Afterhours sta portando in tour nei teatri italiani con Rodrigo D’Erasmo. Uno spettacolo tra brani storici, cover, reading e aneddoti per raccontare oltre trent’anni di carriera e una generazione dalla vocazione minoritaria, oggi quasi invisibile, eppure esistente. |
Nell’inchiesta della procura di Verbania, che indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose dopo la tragedia della funivia Stresa-Mottarone, oltre alla documentazione cartacea che accerta i vari controlli di manutenzione dell’impianto sono finiti anche tutti i video delle telecamere del sistema di sorveglianza della struttura finita sotto sequestro. Anche immagini relative ai giorni precedenti al drammatico incidente di domenica che ha causato 14 vittime che possano aiutare a capire eventuali anomalie e spiegare la tragedia del Mottarone. Nei video – le telecamere sono puntate sulla zona dell’arrivo delle cabine con diverse angolazioni – si vede anche l’ultima corsa interrotta a pochi metri dalla vetta quando si è spezzato il cavo trainante e la cabina ha scarrellato verso il basso a velocità crescente dato che il freno di sicurezza non è entrato in funzione impedendo alla cabina di restare ancorata ai due cavi portanti. Il malfunzionamento dei freni ha fatto urtare la cabina contro un pilone: la funivia si è schiantata al suolo e ha iniziato a rotolare verso valle, finendo la sua corsa contro alcuni alberi. La chiamata di emergenza è stata lanciata, intorno alle 12.15 di domenica 23 maggio, da una persona che si trovava in zona e che ha assistito alla caduta della cabina della funivia. Sarà la consulenza tecnica che verrà disposta dal Procuratore della Repubblica di Verbania Olimpia Bossi e dal sostituto Laura Carrera a dire cosa è accaduto con esattezza. Al momento l’indagine resta contro ignoti ma presto potrebbero arrivare i primi indagati: c’è da sciogliere il nodo della proprietà, che il sindaco di Stresa Marcella Severino sostiene essere ancora in capo alla Regione Piemonte, dato che non sarebbe stata completata la procedura di cessione prevista dall'accordo di programma stipulato nel 2014, e il ruolo delle diverse società coinvolte, nella gestione e nella manutenzione dell'impianto. Ci sono il gestore Ferrovie del Mottarone, la società che ha eseguito l’ammodernamento nel 2016, l’azienda che certifica la funzionalità delle strutture funiviarie, la Leitner che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria e che ha comunicato di aver fatto le ultime verifiche il 3 maggio e quanti stavano lavoravano al momento dell’incidente. Sul luogo dell’incidente sono arrivati ieri il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e la sindaca Marcella Severino. | I video della tragedia del Mottarone registrati dalle telecamere di sorveglianza sono stati sequestrati nelle indagini sulla tragedia che domenica ha spezzato la vita di 14 persone. Il sistema frenante di sicurezza della funivia “non ha funzionato”, ha fatto sapere il procuratore. Per ora non c’è nessun indagato. |
Ecco un'idea innovativa e sociale di Merry-Go-Round, un progetto che abbiamo visto live in Zona Tortona durante il Fuorisalone 2013. La lampada viene composta utilizzando tessuti di diverse consistenze e colori per realizzare creazioni insolite, il nome è Drawstring Lamp. Ma parliamo prima della matrice sociale del loro lavoro, Merry-Go-Round, Kerstin Sylwan e Jenny Stefansdotter, utilizzano scarti industriali provenienti da aziende locali per creare prodotti che ottimizzino le caratteristiche del materiale. Nel loro progetto il materiale che varia come risorsa diventando il punto di partenza della creazione, che viene seguita in tutto il processo, fino a divenire un prodotto finito. Il segreto consiste in una collaborazione tra i collettivi di progettazione Design Stories e i produttori e artigiani. Merry-Go-Round collabora infatti con i produttori locali che forniscono le risorse dei rifiuti da un centro di riciclaggio comunale. Vogliamo mostrare il potenziale visionario del design e la capacità del metodo di progettazione di essere parte della definizione di società. Un metodo di lavoro comune per noi è quello di collaborare con le organizzazioni non-profit e sociali per testare nuovi metodi di progettazione e produzione di manufatti, nonché cercando di alterare il tessuto sociale – cioè, di utilizzare il design per cambiare la percezione di cosa e chi ha valore. La nostra enfasi è sulle questioni sociali e ambientali e le implicazioni che questo ha sul design e la produzione. Il nostro obiettivo è di creare più bellezza da meno risorse. | Vi avevamo già parlato di queste creazioni, poi passeggiando per Milano, durante la design week le abbiamo riviste e riconosciute. Molto belle e soprattutto eco. Il design che ci voleva. |
La polizia resta sulle tracce di Fabrizio Corona che da ieri, quando è stata confermata la condanna a 5 anni per estorsione, sta setacciando Milano e tutta la provincia per trovarlo. L'uomo risulta introvabile, e a lanciare un disperato appello per chiedergli di consegnarsi alle forze dell'ordine ci pensa la famiglia, in particolare suo fratello Federico che ha dichiarato all'Ansa: Fabrizio, siamo affranti.Con la poca lucidità di cui disponiamo in un momento così drammatico, ovunque tu sia, ti chiediamo di tornare al più presto e consegnarti alla giustizia. | Un appello disperato quello di Federico Corona, fratello minore di Fabrizio, introvabile da quando è stata confermata la sua condanna. La famiglia gli chiede di costituirsi alle forze dell’ordine dopo la sentenza della Cassazione, sapendo che la fuga può solo peggiorare la sua condizione. |
In esclusiva su Fanpage.it il trailer del film ‘18 regali‘, ispirato alla storia di Elisa Girotto. Era il 2017 quando il coraggio di questa donna trevigiana di quarant'anni, ha riempito le pagine dei giornali e ha commosso gli italiani. Aveva circa 40 anni ed era diventata mamma da poco, quando ha appreso di avere una forma aggressiva di cancro al seno. Prima di morire, ha scelto 18 regali da lasciare alla figlia Anna, perché potesse crescere avvertendo sempre la sua amorevole presenza. La storia di Elisa è diventata un film diretto da Francesco Amato. Uscirà nelle sale il 2 gennaio. Alessio ha ricevuto una importante missione dalla moglie Elisa. Per i prossimi diciotto anni, dovrà consegnare alla figlia Anna, un regalo da parte della madre nel giorno del suo compleanno. La donna è morta dopo aver lottato contro il cancro, ma prima di andarsene ha predisposto tutti i doni che avrebbero accompagnato la piccola Anna fino alla maggiore età. Alessio esegue con precisione questo compito, non dimenticandosi mai di consegnare il dono di Elisa alla figlia. Nel giorno del diciottesimo compleanno di Anna, però, un senso di profondo malessere invade l'adolescente. Rimane l'ultimo regalo da scartare e già avverte quel senso di vuoto che l'accompagnerà negli anni a venire. Così, scappa dalla festa organizzata dal padre Alessio. Vaga per la strada fino a quando non viene investita. Ad un passo dalla morte, vede Elisa. In un percorso denso di emozioni, Anna conoscerà sua madre. Elisa Girotto era una funzionaria di banca originaria di Maserada sul Piave. Per lei era un momento di straordinaria felicità. Aveva da poco partorito, dando alla luce una splendida e tanto desiderata bambina. Finalmente poteva stringere la piccola Anna tra le sue braccia. Poi la diagnosi spietata: una forma aggressiva di cancro al seno. Il sentiero percorso da Elisa Girotto e dal marito Alessio Vicenzotto si è fatto tortuoso e funestato dai rovi. Le visite, gli interventi chirurgici, la chemioterapia: una lotta coraggiosa ed estenuante contro il carcinoma. Elisa Girotto sopportava tutto per amore di Anna e per realizzare il sogno di vederla crescere, ma il cancro continuava a propagarsi fino a raggiungere i polmoni e il fegato. Non c'era più niente da fare. Era luglio del 2017 quando Elisa seppe che le restavano due mesi di vita. "Pensavo qualcosa di più. Non importa, riusciremo a fare tutto lo stesso": commentò la mamma trevigiana, ormai concentrata solo sull'obiettivo di lasciare nella vita della figlia, tracce del suo amore. Raccolse le sue ultime forze per pianificare meticolosamente, 18 regali da dare ad Anna per altrettanti compleanni: vestiti, libri, messaggi vocali perché la figlia potesse conoscere la sua voce, quaderni pieni zeppi di pensieri e poi un mappamondo che indica tutti i Paesi che avrebbe voluto visitare insieme a lei. A settembre 2017, Elisa Girotto si è spenta, lasciando una importante lezione sintetizzata dalle parole del marito: "Elisa vedeva la vita per quello che era e la affrontava sempre con il sorriso sulle labbra, non perdendosi mai d’animo e godendo di ogni secondo che le veniva concesso. Spero che la storia di mia moglie aiuti le persone a riflettere sull’importanza dell’amore verso la vita, che va sempre vissuta a pieno, anche nei momenti di difficoltà". Elisa, prima di lasciare questa vita, aveva conosciuto il vero amore. Aveva 35 anni quando incontrò e si innamorò, ricambiata, di Alessio Vicenzotto. Entrambi disillusi, ma al tempo stesso consapevoli di ciò che stava nascendo tra loro. L'uomo ha raccontato al Gazzettino: "Abbiamo capito molto presto che il nostro era stato un incontro speciale, di quelli che ti rivoluzionano la vita". La gravidanza sembrava essere l'ultimo tocco di una vita che sembrava perfetta. Poi la malattia, la fretta di Elisa di portare a termine la loro casa per darle la sua impronta, quindi il matrimonio celebrato il 14 agosto: "È stata una giornata speciale. Ma non abbiamo neppure fatto in tempo a scegliere insieme le foto. E neppure a scartare i regali". Poi Elisa è volata via, facendo un'ultima richiesta ad Alessio: "Mi diceva ‘Devi sorridere. Il sorriso è bello per chi lo fa e bello per chi lo riceve'". A interpretare Elisa Girotto sarà Vittoria Puccini. L'attrice si è detta colpita dal coraggio della donna. Per essere certa di restituire la sua essenza, ha parlato a lungo sia con il marito di Elisa, che con gli altri membri della famiglia: "È stata incredibile la generosità con cui Alessio e il resto della famiglia ci ha accolti. Abbiamo visto i diari di Elisa, la lista dei regali, ci è stato permesso di entrare davvero nel mondo che dovevamo poi raccontare. Quando ho preso in mano la lista vera dei regali che Elisa ha lasciato ad Anna è stata un’emozione sconvolgente e ho percepito con esattezza l’importanza di questa eredità. È un film emozionante perché celebra la vita, il coraggio di una donna che trova il modo di accompagnare la figlia fino ai diciotto anni pur non essendoci fisicamente. È un film sull’amore". Edoardo Leo interpreterà Alessio Vicenzotto, marito di Elisa Girotto e depositario dell'importante missione affidatagli dalla moglie. L'attore ha dichiarato: "Quando ho letto la sceneggiatura di 18 regali mi sono entusiasmato. Una storia come quella di Elisa Girotto e Alessio Vicenzotto andava raccontata con rispetto, con attenzione, con una cura maggiore rispetto ad altre storie, proprio perché riguarda persone vere. In questo caso ci sono state le condizioni giuste di sensibilità per farlo. È bastato abbandonarsi alla visione del regista. Questa non è la storia di un lutto, noi raccontiamo la storia di un grande amore, di un amore straordinario e spero sia la cosa che più rimarrà impressa agli spettatori". | Esce il 2 gennaio 2020, il film ’18 regali’ diretto da Francesco Amato. È ispirato alla storia di Elisa Girotto, la madre trevigiana che prima di morire lasciò 18 regali perché venissero consegnati alla figlia Anna nel giorno del suo compleanno e l’accompagnassero fino alla maggiore età. In anteprima su Fanpage.it, il trailer del film. |
La fideiussione: principi generali In periodi di crisi economica, diventano molto importanti le diverse garanzie che un contraente può "spendere" al fine di rafforzare al propria posizione all'interno dell'accordo contrattuale (quando si è debitore) e tranquillizzare la controparte relativamente all'adempimento. Tra i diversi tipi di garanzie, le più semplici (nel senso che non richiedono grosse formalità) da trovare e da poter usare sono quelle personali (come la fideiussione). Infatti, il fideiussione garantisce il debito con tutto il suo patrimonio e la fideiussione può essere prestata per ogni tipo di debito (anche il pagamento degli canoni di locazione). La fideiussione può essere prestata da persone fisiche, come da persone giuridiche, e può riguardare crediti esistenti come crediti futuri. Nulla esclude che la fideiussione si prestata da più soggetti (che assumono tutti la qualifica di garanti verso lo stesso debitore per lo stesso debito). La presenza di più fideiussori a garanzia del medesimo debito può dare vita ad una cofideiussione o semplicemente ad una fideiussione plurima. Quindi, la cofideiussione è caratterizzata dal fatto che più persone hanno prestato fideiussione per un medesimo debitore e per un medesimo debito, ma la pluralità di persone non è sufficiente, in quanto il vero elemento caratterizzante la cofideiussione è l'interesse comune che spinge i diversi fideiussori ad agire congiuntamente. La confideiussione ex art. 1946 cc è caratterizzata da un collegamento necessario tra le obbligazioni assunte dai singoli fideiussori, mossi consapevolmente, anche se non contestualmente, dal comune interesse di garantire lo stesso debito e lo stesso debitore (di conseguenza, la mancanza di tale comunanza di interessi porta ad escludere che, pur in presenza di una pluralità di fideiussioni, possa esserci un rapporto di cofideiussione). | La Cassazione del 20.5.2016 n. 10415 ha stabilito che nell’ipotesi di cofideiussione il garante che ha pagato potrà agire verso gli altri cofideiussori per il recupero di quanto pagato, ma soltanto per la parte di debito destinata a non ricadere nel suo patrimonio. Il legislatore non precisa se oggetto dell’azione di regresso può essere l’intero debito residuo interamente azionabile nei confronti di uno degli altri cofideiussori (come potrebbe essere applicando l’art. 1949 cc che ammette la surroga del fideiussore che paga nelle ragioni de creditore) oppure soltanto la parte di debito gravante su ciascun coobbligato (ripartizione in parti uguali in totale in assenza di patto diverso) |
Dopo il caso di Catello Vitiello, l’avvocato candidato nel collegio di Castellammare di Stabia, diventano tre i ‘massoni’ tra le fila del MoVimento 5 Stelle nelle liste delle prossime elezioni politiche. E il M5s decide di sospenderli tutti e tre. Oltre a Vitiello si tratta di Bruno Azzerboni e Piero Landi. “Al momento della sottoscrizione della candidatura non hanno detto la verità e non ci hanno informato di far parte di una loggia massonica. Per questa ragione non possono stare nel Movimento 5 Stelle e sempre per questo motivo gli sarà richiesto di rinunciare al seggio. Li inibiamo dall'utilizzo del simbolo e ci riserviamo di agire nelle opportune sedi al fine di risarcire eventuali danni di immagine cagionati al MoVimento 5 Stelle”. Il M5s chiede anche un risarcimento ai tre, in quanto la misura di sospensione riguarda anche Vitiello, non incluso nel comunicato pubblicato oggi essendo stato il suo caso discusso già negli scorsi giorni. Vitiello è candidato nel collegio uninominale di Castellammare di Stabia, Bruno Azzerboni nel collegio del Senato di Reggio Calabria e Piero Landi nel collegio uninominale di Lucca alla Camera. I tre rimangono comunque candidati del M5s nei rispettivi collegi uninominali essendo ormai impossibile ritirare la candidatura. I tre potrebbero quindi essere eletti nonostante la sospensione e, una volta entrati in Parlamento, non è detto che decidano di lasciare la poltrona né che riescano a far approvare dalle Camere le loro eventuali dimissioni. A questo punto in caso di elezione loro tre, così come gli altri candidati messi alle porte dal M5s per il caso rimborsopoli o come avverrà per Emanuele Dessì, potrebbero ritrovarsi sin da subito nel gruppo Misto. | Spuntano altri due candidati ‘massoni’ nelle liste del MoVimento 5 Stelle. M5s decide di sospendere tutti e tre i candidati massoni, ma rimangono comunque in lizza per un seggio in Parlamento. |
Quello delle staminali è uno dei campi di ricerca che mostra i più interessanti margini di crescita e che promette di poter affrontare diverse malattie. E' con le staminali che sono stati sviluppati organi umani come il fegato o l'intestino ed è con le stesse cellule che si stanno sperimentando nuovi tecniche mini invasive di interventi chirurgici o che si stanno affrontando malesseri di interesse più estetico che medico, come la perdita di capelli. L'ulteriore sviluppo è stato coltivato dai ricercatori del Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, in California, e presentato dal periodico "Nature": si tratta delle rsPSCs, ossia Region-Selective Pluripotent Stem Cells, cellule staminali pluripotenti "alternative". Le rsPSCs sono state prodotte in laboratorio partendo da comuni staminali umane inserite in un mix di sostanze chimiche che permette loro di assumere particolari qualità in base all'ambiente in cui vengono applicate. Rispetto alle altre cellule staminali plurivalenti, quelle "alternative" possono essere coltivate più facilmente e su larga scala, con tutto ciò che tale semplicità comporta in campo medico: la possibilità di creare ricambi per il DNA celermente e – si suppone – più in economia. Ha spiegato Juan Carlos Izpisua Belmonte, coordinatore dello studio e ricercatore del Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, in California, che"queste cellule offriranno enormi vantaggi per studiare in laboratorio lo sviluppo, l'evoluzione e le malattie, ma anche per sviluppare nuove terapie". | Le rsPSCs sono state ottenute con cellule staminali umane “comuni” inserite in un particolare cocktail di sostanze chimiche. Rispetto alle cellule staminali plurivalenti, possono essere coltivate più facilmente e su larga scala. |
Ad agosto, però, il dato dei video più visti su Vevo diceva che a vincere la gara del tormentone estivo fossero state Baby K e Giusy Ferreri con la loro ‘Roma-Bangkok‘ accompagnato dal video stile Thelma e Louise che ha spopolato e nel complesso vantava oltre 27 milioni di visualizzazioni totali. Tanti i segreti nascosti dietro questo grande, vero tormentone dell'estate 2015. A dimostrazione dell'eco incredibile di cui il pezzo di Baby K e Giusy Ferreri, si può dire che "Roma-Bangkok" portasse con sé tutte le caratteristiche base del formato tormentone, una su tutte entrare nella testa dell'ascoltatore in virtù di un effetto quasi virale, ma contemporaneamente non essere apprezzata dai palati fini o da un ascoltatore più pignolo e attento. Ma ecco che dopo aver vissuto la sua stagione d'oro in Italia "Roma-Bangkok" si appresta ad andare oltre il semplice confine italiano e compiere un tragitto che molto spesso abbiamo visto percorrere al contrario a molte canzoni estere, ovvero quello diretto alla Spagna e all'enorme mercato ispanico (che naturalmente non si limita ai confini iberici, essendo lo spagnolo tra le lingue più parlate al mondo). In questi giorni, infatti, la canzone è uscita in una nuova versione in spagnolo. E da oggi possiamo ascoltarla anche noi italiani. Sugli esiti e il successo che la canzone cantata dalle due artiste italiane possa riuscire a riscuotere in Spagna, sappiamo ben poco e non è certamente facile programmare questi tipi di fenomeni, ma la sensazione è che le due artiste non intendano accontentarsi di poco. E chissà che questo duetto, visti gli effetti, non possa essere la premessa per collaborazioni future. | Inatteso e dirompente, “Roma – Bangkok” è stato il tormentone dell’estate 2015. Ma Baby K e Giusy Ferreri non hanno intenzione di fermarsi qui: il singolo cantato in spagnolo promette di sfondare anche oltre i confini italiani. |
Su Marte ci arriveremo ibernati, questa è le teoria a cui stanno lavorando gli scienziati che stanno cercando di capire come far arrivare gli astronauti oltre la Luna senza danneggiare il loro corpo ed evitando gli stress legati ad un viaggio tanto lungo. A parlarci di questa possibilità è Debora Angeloni, insegnante di biologia molecolare alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, vediamo cosa ha raccontato l’ANSA. Ibernarsi per andare nello spazio, ecco perché. Gli scienziati stanno cercando di capire come permettere agli astronauti di affrontare il lungo viaggio verso Marte che le agenzie spaziali di tutto il mondo stanno sognando: bisogna considerare infatti che queste missioni implicheranno effetti importanti sul corpo dei ‘viaggiatori spaziali’ che sono simili a quelli dell’invecchiamento. E quindi come potremo mandare gli astronauti su Marte? Con l’ibernazione. Ispirarsi agli animali per indurre il sonno profondo. Più che all’ibernazione vera a propria, ciò a cui stanno pensando gli esperti è il sonno profondo. Partendo dalla consapevolezza che molti animali d’inverno entrano in uno stato di torpore profondo che gli permette di rallentare il metabolismo e di non aver bisogno di cibo, gli scienziati si sono chiesti se l’induzione del sonno profondo potesse essere una possibilità plausibile anche per gli astronauti. Il sonno profondo permetterebbe infatti di evitare la necessità di cibo, di ridurre i rifiuti e di evitare eventuali conflitti tra gli astronauti legati all’ambiente confinato in cui si ritroveranno. “Il sonno profondo sarebbe una soluzione molto pratica, ma la fisiologia umana è ancora largamente di ‘intralcio' e gli studi sono ancora in fase iniziale”, spiega l’Angeloni. Ma i limiti ai viaggi spaziali non finiscono qui. | Gli scienziati stanno cercando di capire come organizzare i viaggi spaziali che porteranno gli astronauti su Marte, e oltre, nei prossimi decenni. La sfida è riuscire a farli viaggiare senza danneggiare il loro corpo: la soluzione per questo potrebbe essere il sonno profondo indotto. Vediamo insieme come andremo sul Pianeta Rosso. |
È ufficiale. Gennaro Lillio e Francesca De André si sono lasciati. Le voci di crisi si rincorrevano ormai da giorni ed erano state alimentate da un post, neanche tanto sibillino, in cui il modello ed ex concorrente del ‘Grande Fratello‘ spiegava, sebbene senza fare nomi: “Quando ci sono mancanze sotto forma di aggressioni, parolacce o tradimenti, come qualsiasi altra forma di mancanza sulla tua persona, forse sì, è meglio il silenzio. Fiero di me e avanti sempre a testa alta. I miei valori non li cambierò mai”. In queste ore, Gennaro Lillio ha preso la parola su Instagram per annunciare la fine della relazione con Francesca De André. Il giovane ha dichiarato di aver sperato in un cambiamento da parte della nipote di Faber, che però non si sarebbe mai concretizzato. Le sue parole, pubblicate tra le Instagram Stories, sono state: "Mi sembra giusto informarvi che la storia con Francesca è giunta ormai al capolinea. Ho preso questa decisione una settimana fa e ad oggi i fatti dimostrano di aver fatto la scelta giusta. Non ci sono mai stati calcoli e strategie ma solo amore che per me va di pari passo con il rispetto. Ci ho provato, mi sono illuso che l'amore possa cambiare le persone ma i proverbi insegnano che chi nasce quadro non muore tondo". | È finita tra Gennaro Lillio e Francesca De André. Il modello ed ex concorrente del ‘Grande Fratello’ ha annunciato di aver lasciato la nipote di Faber una settimana fa. Nel post pubblicato nelle Instagram Stories ha parlato di una mancanza di rispetto e ha pubblicato uno screen che tira in ballo Giorgio Tambellini, ex fidanzato della ventinovenne. |
La scuola riparte a settembre. Con nuove regole e nuovi strumenti. Anche all’interno delle classi. A partire dai nuovi banchi, che saranno monoposto. Ma anche innovativi, secondo quanto previsto dal bando per l’acquisto dei banchi da utilizzare nelle classi a partire dal 14 settembre. L’obiettivo è quello di impiegarli per un uso didattico ritenuto multifunzionale, anche se la necessità dell’acquisto di questi banchi nasce dall’esigenza di garantire il rispetto del distanziamento e svolgere quindi le lezioni rispettando la distanza di sicurezza. Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, ha indetto una gara pubblica europea per l’acquisto di un massimo di tre milioni di banchi. La fornitura riguarda 1,5 milioni di banchi monoposto tradizionali e 1,5 milioni di banchi con “sedute attrezzate di tipo innovativo”. La scadenza del bando è prevista per il 30 luglio e i contratti andranno poi firmati dall’azienda vincitrice entro il 7 agosto. L’impegno che l’impresa prende è quello di consegnare i banchi entro la data del 31 agosto. Per poi far partire l’anno scolastico con i nuovi banchi e le nuove predisposizioni delle classi. Il costo dei banchi è ancora difficile da definire, considerando che la gara è aperta. Secondo alcune stime, ogni banco di quelli innovativi può arrivare a costare fino a 300 euro, anche se non è detto che il commissario decida di acquistare questo tipo di banchi ripiegando magari su modelli di ben altro prezzo. Il costo di un normale banco monoposto, invece, si aggira attorno ai 50 euro. Proprio sui costi si è aperta la polemica, politica e non solo. Matteo Richetti, senatore di Azione, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare sul tema: “Quali sono i criteri che hanno condotto alle scelte delle sede e per quante scuole saranno acquistate? Per quale motivo le sedie acquistate costano il doppio di una sedia similare in vendita online?”. Ma la questione viene affrontata anche in un esposto alla magistratura contabile, annunciato dal Codacons per fare “chiarezza su tutti gli aspetti dell’appalto del Miur”. Obiettivo di questo esposto, secondo il Codacons, è quello di appurare come venga individuata la società che fornirà i banchi e se la spesa sia o meno congrua e proporzionale, paventando altrimenti il rischio che vengano sperperati fondi pubblici. | Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, ha indetto un bando di gara pubblica per l’acquisto di un massimo di tre milioni di banchi monoposto per le scuole italiane. La scadenza del bando è prevista per il 30 giugno, ma è già polemica sul costo dei banchi singoli “con sedute attrezzate di tipo innovativo”. |
Nell'ultimo Dpcm firmato ieri sera dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il governo delegava alle scuole superiori la possibilità di aumentare il "ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9". Ora una circolare del ministero dell'Istruzione alle scuole superiori però stabilisce che l'ingresso alle 9 per le scuole superiori "sarà valido solo in casi eccezionali e debitamente deliberato dai vari comitati regionali per l'emergenza Covid-19". L'orario delle scuole superiori non sarà quindi automaticamente posticipato alle ore 9, ma spetterà ai singoli istituti prendere una decisione, in accordo con le autorità territoriali che coordinano la risposta delle scuole all'emergenza coronavirus. Nella circolare del ministero, firmata dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Marco Bruschi, si ribadisce inoltre che "ad oggi, le istituzioni scolastiche si dimostrano essere uno dei luoghi più sicuri sul territorio nazionale" e per questa ragione per il primo ciclo almeno "le attività didattiche si svolgono in presenza". Per il secondo ciclo, solo ed esclusivamente "previa comunicazione al ministero dell'istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali", si potrà ricorrere a "forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica". In altre parole, lezioni online. La didattica digitale, ad ogni modo, dovrà essere "integrata e rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani", si precisa nella circolare. E in questo senso si potranno rimodulare, ulteriormente rispetto a quanto non fosse già stato fatto a partire da settembre, gli orari di ingresso. La circolare poi precisa: "Nelle scuole secondarie di secondo grado presso le istituzioni convittuali, le classi di soli convittori potranno mantenere l’orario di inizio delle lezioni già definito; le classi ove solo una parte di studenti sia composta da convittori dovranno modificare l’orario di inizio delle lezioni, posticipandolo a partire dalle ore 9.00; i convittori attenderanno l’arrivo a scuola dei compagni, opportunamente vigilati dagli educatori". | L’orario di ingresso alle 9 per le scuole superiori “sarà valido solo in casi eccezionali e debitamente deliberato dai vari comitati regionali per l’emergenza Covid-19”. Così una circolare del ministero dell’Istruzione alle scuole superiori chiarisce quali sono le circostanze in cui si potrà rimodulare l’orario di ingresso nelle aule dopo le ore 9. |
Potrebbe essere quello che resta di Antonio Moscatiello, il 58enne di cui non si hanno più notizie da circa tre mesi, il teschio ritrovato pochi giorni fa sulle montagne nei dintorni di Cervinara, in provincia di Avellino. Dai resti è stato prelevato del Dna per gli esami di laboratorio, ma a distanza di alcuni giorni ancora non si conosce l'esito degli accertamenti: la risposta potrebbe mettere la parola fine, purtroppo nel peggiore dei modi, a un caso di scomparsa che fino ad oggi resta avvolto nel mistero. Il teschio era stato ritrovato lo scorso 20 settembre da un uomo che era sulle montagne in cerca di funghi. Si era reso conto che si trattava di ossa umane e aveva avvisato i carabinieri. Erano intervenuti i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino, che avevano avviato le indagini. Erano anche partite le ricerche, l'intera area era stata battuta per trovare altri resti, ma con esito negativo: il corpo potrebbe essere stato mangiato dai cinghiali. Il teschio era stato portato all'ospedale Moscati di Avellino per gli accertamenti del caso e, soprattutto, per l'esame del Dna. | Si attende l’esito del Dna sul teschio ritrovato il 20 settembre a Cervinara (Avellino) per capire se appartiene ad Antonio Moscatiello, il 58enne scomparso il 26 giugno senza lasciare tracce. I resti erano stati trovati sulle montagne da un cercatore di funghi; il cadavere potrebbe essere stato mangiato dai cinghiali. |
Il grave lutto che nei giorni scorsi ha colpito la famiglia di Elena Santarelli, nonostante sia da considerarsi un terribile avvenimento, ha avuto il merito di aver portato alla luce una situazione non semplice, come quella dei care-givers, che in Italia non hanno il supporto statale e politico di cui avrebbero bisogno. Gestire una persona affetta da malattie invalidanti, che si tratti di un handicap fisico o mentale, senza un aiuto esterno, fornito in primis dallo Stato, è una condizione in cui in Italia si trovano migliaia di famiglie. In una lunga intervista rilasciata dalla showgirl a La Repubblica, si cerca di dare maggiore importanza e visibilità ad una realtà che, molto spesso, chi dovrebbe non guarda con attenzione. La scelta di pubblicare la lettera lasciata dallo zio della Santarelli ai suoi familiari, non è stata il frutto di una decisione presa d'istinto, dettata dalla necessità di salutare un parente scomparso in maniera così inaspettata e brutale, ma in qualche modo era proprio il volere del defunto, come afferma la showgirl: In un passaggio diceva: fate qualcosa sui giornali. Ho chiesto il permesso a zia, la sorella di mamma. Si sono battuti tutta la vita per una legge che aiutasse chi deve convivere per sempre con una persona con gravi disabilità. Daniela è nata nel 1982, la Prader Willi non si conosceva. Nel '94 andò in pensione anticipata e divenne caregiver (chi vive assistendo un parente). Era l'ombra di Daniela. Non può stare sola neanche un minuto. Questo suo nuovo ruolo, per il quale ha vissuto una vita intera, cercando di essere per la figlia tutto quello di cui lei avesse bisogno, era diventato quasi una missione. Nel momento in cui lo zio della showgirl ha scoperto di essere affetto dal Parkinson, il "secondo male" di cui parla nella lettera, ha pensato di non poter affrontare questa battaglia che avrebbe affaticato ancor di più la moglie e l'altra figli, venuta meno la sua forza e il suo ruolo di supporto per la figlia Daniela, ha pensato che il gesto più forte che potesse compiere e con il quale dimostrare il suo amore, fosse proprio quello di togliersi la vita. Un gesto, come spesso accade, che si fa portatore di un messaggio importante, da rivolgere all'intera classe politica, come spiega la Santarelli: Zia si batte da anni per la legge sui Caregiver: quella di febbraio è tutto fumo e niente arrosto. Il problema non è solo economico. Si sentono lasciati soli dallo Stato. Non ci sono abbastanza strutture adeguate che permettano ai genitori di respirare. Non c'è l'assistenza di una persona formata che viene a casa. Daniela ogni tanto può andare al Centro Armonia a Latina, sovvenzionato dalla Regione, ma c'è una lista di attesa imbarazzante. Se un caregiver non si cura viene logorato, lo stress può uccidere a livello cerebrale. Mia zia, come tanti altri genitori, è agli arresti domiciliari. Vivono in galera, senza vacanze né cene fuori. Elena Santarelli ha alle spalle una storia particolare, una storia di lotta, di sofferenza, ma ti tanta determinazione e costanza. La malattia di suo figlio le ha insegnato ad affrontare la vita con una forza diversa. Non si definisce una care-giver, ma sa cosa significa dover soccorrere una persona che sta male, soprattutto quando a farlo sono i genitori che farebbero qualsiasi cosa per i loro figli, come racconta al noto quotidiano: | Dopo il grave lutto che l’ha colta all’inizio di questa settimana, Elena Santarelli torna a parlare della morte dello zio, sulle pagine del quotidiano La Repubblica. La showgirl racconta i motivi di questa scelta estrema e parla della condizione in cui si trovano i care-givers, coloro che offrono supporto continuativo ad una persona che non può badare a sé stessa autonomamente, cercando di smuovere la politica in merito. |
Continuano le polemiche sulla discussa porchetta di marmo a Trastevere intitolata ‘Dal panino si va in piazza', ma questa volta a parlare è l'autore dell'opera Amedeo Longo. "La mia opera è stata strumentalizzata dai politici" spiega l'artista venticinquenne in un'intervista rilasciata per il quotidiano La Repubblica. Longo, studente della Rufa, la Roma University of Fine Arts, si è recato ieri pomeriggio di fronte alla statua in piazza San Giovanni della Malva "e lì – racconta – ho spiegato il messaggio che avrei voluto trasmettere: conviviale, stare insieme. Poi, certo, i gusti sono gusti, può piacere e non piacere, mi sono anche beccato insulti. Ma non sono contento dell'interpretazione totalmente travisata e della strumentalizzazione dell'arte, che è quello che di più amo al mondo". | Dopo le numerose polemiche sulla discussa porchetta di marmo a Trastevere, Adamo Longo, autore dell’opera, ha voluto dire la sua in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. Ieri pomeriggio l’artista è sceso in piazza per spiegare agli attivisti in protesta il messaggio avrebbe voluto trasmettere con la sua scultura. |
Siamo sempre stati abituati a vedere le star sui palcoscenici e sui red carpet in forma smagliante e li paragoniamo a dei veri e propri "angeli scesi in terra" per la loro bellezza e la loro perfezione, dimenticando che sono stati bambini esattamente come i "comuni mortali". Alcune di loro si sono trasformate in modo radicale con la chirurgia, tanto da apparire completamente diverse da grandi, altre non hanno perso l'espressione sveglia e furba che le ha sempre contraddistinte. E' il caso, ad esempio, di Emma Marrone, rimasta praticamente identica a quando era piccola. A dimostrarlo è stata lei stessa, caricando su Instagram una foto risalente alla sua infanzia. La cantante salentina appare da bambina su un terrazzo al fianco del fratello e indossa un abitino in pieno stile anni Novanta lungo fin sotto al ginocchio con un enorme colletto bianco e un nastrino sul petto. Non ha fatto riferimento all'età ma, a giudicare dai colori dell'immagine, deve risalire a molto tempo fa. Nella didascalia ha scritto: "Grazie @checcomarrone per avermi inviato questa foto !!! Quanto eravamo piccoli ??? #fratellinodelmiocuore" con tanto di emoticon della faccina con gli occhi a cuore. Grazie @checcomarrone per avermi inviato questa foto !!! Quanto eravamo piccoli ??? 😍😍😍😍 #fratellinodelmiocuore A post shared by Emma Marrone (@real_brown) on Jul 17, 2017 at 5:37am PDT | Emma Marrone si è mostrata da piccola sui social in compagnia del fratello. Anche se sono passati almeno due decenni da quello scatto, la salentina non ha perso lo sguardo profondo e l’aria da furbetta che l’ha sempre contraddistinta. |
Una super prestazione di entrambe le sue superstar, ecco cosa serviva. Coach Tyronn Lue non può che essere soddisfatto per come i suoi Clippers sono riusciti nella notte a riaprire la serie contro gli Utah Jazz, ora avanti 2-1, e per l'esplosione dei due leader del roster, quelli sui quali la franchigia ha puntato per arrivare finalmente in fondo dopo anni di delusioni. Kawhi Leonard ha chiuso a quota 34 punti, Paul George ne ha aggiunti 31 nel convincente 132-106 della notte. Proprio l’ex Pacers, che nelle prime due partite aveva tirato col 34% dal campo, ha aggiustato e di molto la mira, segnando 12 dei 24 tiri presi dal campo, con 6/10 da tre. Ma soprattutto, grazie ai suoi 13 punti nel secondo quarto i padroni di casa hanno messo in piedi un parziale di 13-2 (8 punti proprio di PG) che ha spaccato in due la partita, col vantaggio 57-41 a 3 minuti da fine parziale diventato 64-49 alla prima sirena lunga. Nel secondo tempo invece ci ha pensato Kawhi a spegnere ogni speranza di rimonta della squadra di Snyder, con 24 dei suoi 34 punti totali, uniti a 12 rimbalzi e 5 assist. A rendere ulteriormente complicata la vita ai Jazz ci hanno poi pensato i soliti Reggie Jackson e Nic Batum, ormai molto più che semplici gregari, con 34 punti in due equamente divisi e il primo sempre più importante non solo nel convertire sugli scarichi, ma anche nel togliere pressione offensiva sulle due star della squadra. Per la franchigia di Salt Lake City è arrivato l’ennesimo trentello di Donovan Mitchell, il 14esimo su 30 partite di Playoffs in carriera e il quinto consecutivo. Il numero 45 ora però preoccupa i tifosi Jazz, dopo essere uscito a metà ultimo periodo per una distorsione alla caviglia che fa il paio con quella subita a fine gara 3: le prime indiscrezioni sembrano scongiurare guai seri e Mitchell dovrebbe essere regolarmente in campo per gara 4. Joe Ingles e Jordan Clarkson hanno aggiunto 19 e 14 punti, ma niente di tutto ciò è bastato contro una difesa Clippers parente lontana di quella vista nelle prime 2 partite, che ha concesso sì 19 triple (su 44 tentate) agli avversari, ma solo 17/40 all’interno dell’arco, con una difesa a zona che ha creato più di qualche grattacapo. L’altra chiave del match è stata il ritorno a un assetto small per la squadra di Los Angeles, che ha rinunciato dall’inizio al centro Ivica Zubac per una struttura a 5 piccoli (con Morris/Batum da “lunghi”) costringendo Rudy Gobert, fattore nelle prime due partite, ad uscire sul perimetro per difendere, lasciando libera l’area per le penetrazioni. | Con 65 punti complessivi delle due superstar la squadra di Los Angeles batte con facilità la resistenza dei Jazz nella prima sfida allo Staples della serie. Per la squadra di Quin Snyder si è sentita oltremodo l’assenza di Mike Conley nel togliere pressione difensiva su Donovan Mitchell, ma la point-guard dovrebbe esserci per gara 4. |
Dubai è sede già di tanti progetti da record: il grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa, il centro commerciale più grande del mondo e molti altri edifici bizzarri. Ma sembra che uno degli Emirati più grandi e ricchi della Penisola Arabica non smetta di stupire il mondo con progetti stravaganti e recente è proprio la notizia che presto l'Emirato dei record ospiterà la torre residenziale più alta del mondo. | Sarà due volte più alta dello Shard di Londra e avrà la stazione sciistica al coperto più grande del mondo la Dubai One Tower che presto verrà realizzata a Dubai. |
Anna Tatangelo è stata tra le grandi protagoniste della terza edizione di All Together Now, il talent show musicale di Canale 5 presentato da Michelle Hunziker. Al fianco di Francesco Renga, Rita Pavone e J-Ax ha ricoperto gli inediti panni del giudice, dimostrando di essere precisa e impeccabile anche in questa nuova veste. Settimana dopo settimana ha sempre curato i look nei minimi dettagli, rivelando tutta la sua sensualità tra minigonne, tacchi a spillo e dettagli glamour. Per la finale andata in onda sabato 12 dicembre non poteva che dare il meglio di lei in fatto di stile. Ha puntato su un outfit vintage ma di lusso, apparendo colorata, femminile e griffata sul palco. Chi ha detto che un look vintage non può essere sofisticato? Anna Tatangelo ha dimostrato esattamente l'opposto durante la finale di All Together Now, presentandosi sul palco in total Versace. Ha indossato una minigonna drappeggiata e a vita alta in latex rosso, un modello di una vecchia collezione di Gianni Versace, a cui ha abbinato una camicia di seta decorata con ballerine e stampe barocche sui toni del nero, giallo, rosso e fucsia. Si tratta di un capo vintage firmato sempre Versace, che sul sito BeatBoxVintage viene venduto a 750 euro. Per completare il tutto Anna ha scelto dei collant velati e dei décolleté in fucsia di Ninalilou (una variante simile viene venduta a 310 euro sul sito ufficiale del brand). Per quanto riguarda i capelli, li ha tenuti sciolti e leggermente ondulati, non rinunciando alla tintura biondo platino che sfoggia già dalla scorsa estate. | Anna Tatangelo è stata tra i giudici della terza edizione di All Together Now e, in occasione della finale, ha dato il meglio di lei in fatto di look. Ha puntato tutto su dei capi vintage ma non ha rinunciato al lusso, indossando camicia, gonna e tacchi a spillo iper griffati. |
Tutte le sfumature del rosa, da quelle pastello a quelle più accese, sono le vere protagoniste della collection di San Valentino 2013 firmata Yamamay. Il brand punta sul colore più femminile che ci sia e sceglie di proporre capi con decori divertenti e vezzosi: pizzi lavorati, bocche carnose, farfalle e cuoricini ricoprono push up, slip e baby doll. Nello spot di lancio la modella muove il suo corpo sinuoso giocando con l'obbiettivo, tra pose sensuali e giocose, e indossando uno dei completini di punta, ricoperto da una stampa colorata e impreziosito con charms a forma di bocca. | Per San Valentino Yamamay propone una divertente collezione tutta in rosa. Push up, slip e baby doll sono decorati con sensuali pizzi e con originali stampe dall’aria romantica. |
A seguito di un focolaio Covid scoppiato sul set, sono state sospese le riprese del film La Sirenetta che si tengono in Sardegna. Si ferma, dunque, la lavorazione del remake del classico Disney del 1989 che vede nel cast Halle Bailey e Javier Bardem. I dati diffusi dall'Ats Sardegna parlano di 15 positivi nel comune di Trinità d'Agultu, dove in queste settimane sta alloggiando la troupe. Le riprese si stavano tenendo tra Castelsardo e Golfo Aranci. Dodici dei quindici contagiati sarebbero persone che erano impegnate sul set. Secondo quanto riporta Unione Sarda, il laboratorio di virologia dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari sta vagliando attentamente i quindici casi sospetti per verificare se siano casi di variante Delta (indiana). Intanto, per una delle persone contagiate – un operatore tecnico – si è reso necessario il ricovero presso il reparto Malattie Infettive dell’Aou di Sassari. Le sue condizioni sarebbero stabili e non preoccupanti. Gli altri contagiati al momento sono in isolamento in hotel. Sono già stati tracciati i contatti avuti dalle persone risultate positive e al momento tutti i tamponi che sono stati effettuati – circa 70 – sarebbero risultati negativi. Sergio Babudieri, direttore della Clinica di malattie infettive di Sassari, ha rivolto un appello a coloro che hanno intenzione di recarsi in Sardegna per le vacanze estive o per lavoro: | Focolaio sul set de La sirenetta, remake del capolavoro Disney del 1989. Secondo quanto riporta Unione Sarda, dei 15 casi registrati a Trinità d’Agultu – dove alloggia la troupe del film – 12 sarebbero persone impegnate sul set. Per un operatore tecnico è stato necessario il ricovero, ma le condizioni non sarebbero preoccupanti. |
Sembrerebbe un bizzarro racconto horror; ed effettivamente, sebbene si tratti, invece, della realtà, gli elementi inquietanti e anche un po' "splatter" non si può certo dire che manchino. Al punto che per indicare il fenomeno da cui vengono colpiti i bruchi della farfalla Limantria, allorché contraggono un determinato tipo di virus, si parla di farfalle zombie. Una ricerca recentemente pubblicata su Science, opera degli studiosi dell'Università della Pennsylvania, ha messo in luce le dinamiche comportamentali del virus il cui nome è LdMNPV, il quale grazie ad un gene chiamato egt riesce a prendere totalmente il controllo del proprio ospite. Al punto da fargli modificare repentinamente le sue abitudini di vita. I bruchi di Limantria, infatti, normalmente trascorrono le ore diurne nascosti nel suolo o nella corteccia degli alberi, per difendersi dagli uccelli; durante la notte, invece, si arrampicano sulle foglie di piante e alberi dove si procurano nutrimento. Ebbene, l'egt, bloccando l'ormone che, naturalmente, porta il bruco a compiere la muta che lo trasformerà in farfalla, non solo fa in modo che questo resti una larva ma, poi, lo costringe a mangiare e quindi a restare giorno e notte sul fogliamo per poter alimentare meglio l'"ospite" all'interno del proprio corpo. | Il soprannome è già stato trovato ed è farfalle “zombie”; perché il comportamento che assumono i bruchi di Limantria, a causa di un virus, è molto singolare. |
Pecco Bagnaia conquista la pole position anche nelle qualifiche del GP delle Americhe di MotoGP. Il pilota italiano della Ducati, alla terza pole consecutiva, sul circuito di Austin ha preceduto il leader del Mondiale Fabio Quartararo e l'otto volte iridato Marc Marquez (che per la prima volta non centra la pole sul tracciato texano). Al quarto posto il rookie Jorge Martin con la seconda delle Ducati. Nono l'altro italiano presente in Q2 Luca Marini che scatta dunque dalla terza fila nella gara di domenica. Fuori già nel Q1 invece tutti gli altri piloti italiani con Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso, rispettivamente 13° e 14°, che partono dunque dalla quinta fila della griglia di partenza nella corsa statunitense della classe regina del Motomondiale 2021. Dietro di loro scatta invece Enea Bastianini (16°). Qualifiche disastrose per Valentino Rossi e Danilo Petrucci che terminano con il penultimo e l'ultimo tempo della sessione di qualifica e partono quindi dalle ultime due caselle della griglia. Per il nove volte campione del mondo anche una caduta nel finale di Q1 nella quale però non ha riportato conseguenze fisiche. | Il pilota italiano della Ducati Pecco Bagnaia parte dalla pole position nella gara del GP delle Americhe 2021 di MotoGP ad Austin. Nelle qualifiche il piemontese ha preceduto Fabio Quartararo e Marc Marquez. Bene Luca Marini che chiude 9°. In difficoltà invece gli altri piloti azzurri: Morbidelli 13°, Dovizioso 14°, Bastianini 16°, Valentino Rossi 20° e Petrucci 21°. |
La lotta al Covid-19 passa anche e soprattutto dal vaccino e dal lavoro instancabile dei vaccinatori. Ma all'Ospedale del Mare, nosocomio della periferia orientale di Napoli, secondo una nota FP CGIL, gli infermieri non verrebbero retribuiti. Un lavoro gravoso, reso più difficile perché volontario, stando a quanto si legge nella nota sindacale. Una richiesta decisa che punta allo sciopero, a fermarsi qualora non fosse ascoltata. Da mesi ormai, centinaia di colleghi che hanno deciso di contribuire in prima persona al virtuoso progetto di vaccinazione collettiva contro il Covid, attendono ancora di essere pagati. Decine di ore prestate a somministrare centinaia di dosi che hanno consentito alla nostra Regione il primato di Regione con il più alto numero di vaccinazioni effettuate e neanche un euro in busta paga. Non solo l’esclusione da progetti che avrebbero consentito una retribuzione degna dell’importanza dell’opera prestata, così come accade in altre regioni, ora anche la mancata remunerazione. Questo è l’ennesimo ringraziamento agli “Eroi Nazionali”! E se i colleghi dovessero smettere di prestare la propria opera VOLONTARIA fino a quando non riceveranno le spettanze ancora negate? E se lo facessero da domani? Come custodiremmo questo prestigioso primato? CHE VENGANO GARANTITE DIGNITÀ E RISPETTO AI VACCINATORI O CI FERMEREMO! | Secondo una nota della FP CGIL all’Ospedale del Mare i vaccinatori aspettano ancora di essere retribuiti. Nella nota si spiega che se non verrà garantita la dignità e il rispetto, potrebbero decidere anche di fermarsi. In un momento così delicato, con i contagi in discesa anche grazie ai vaccini, sarebbe un problema per una regione che fino a questa momento è tra quelle che meglio sta rispondendo alla campagna vaccinale. |
Il rosmarino (Rosmarinus Officinalis) appartiene alla famiglia delle Lamiaceae e il suo nome deriva dalle parole latine ros (rugiada) e maris (del mare). Ha origine in Europa e cresce soprattutto nei luoghi sassosi e collinari; in Italia ha trovato il clima ideale nella zona dei laghi prealpini e nella Pianura Padana. Della pianta si utilizzano i fiori, le foglie e i rametti; è ricco di antiossidanti tra cui polifenoli e flavonoidi che migliorano la circolazione sanguigna, abbassano il colesterolo e favoriscono un buon funzionamento di fegato e reni. Nel rosmarino troviamo anche vitamina C e tannini che hanno proprietà astringenti, oltre a un'ampia varietà di oli essenziali, tra cui spicca l'eucalipto, che dona alla pianta proprietà balsamiche utili per curare raffreddore e tosse. Oltre al rosmarino ci sono altre piante le cui foglie sono ricche di oli essenziali: il basilico, che appartiene alla stessa famiglia del rosmarino (Laminaceae) che ha anche proprietà diuretiche e calmanti; l'origano, i cui oli essenziali sono dei potenti antisettici, così come l'alloro, una pianta sempreverde che è nota per le sue proprietà digestive e antiossidanti. Ma vediamo quali sono le proprietà del rosmarino e come utilizzarlo al meglio per il benessere e la bellezza dei nostri capelli e della nostra pelle. SOMMARIO Come coltivare il rosmarino Come potare la pianta del rosmarino Proprietà e benefici del rosmarino Controindicazioni del rosmarino La coltivazione del rosmarino prevede l'esposizione al sole della pianta, che preferisce il caldo e cresce meglio se la poniamo al sud. La moltiplicazione del rosmarino può avvenire per talea: nella stagione primaverile il rosmarino va rinvasato in un vaso dal diametro maggiore e va messo un nuovo terriccio. Sul fondo non dimenticate di mettere dei sassolini per permettere all'acqua di drenare. Innaffiatela costantemente a partire dal primo giorno evitando i ristagni di acqua. Dopo il primo anno di vita dobbiamo innaffiare meno la pianta, in quanto più resistente. Un fertilizzante organico per le pianti verdi vi aiuterà, ogni quindici giorni, a concimare il terreno. Il periodo più buono per potare un rosmarino è la primavera. Non dovete tagliare in profondità e approfittate del periodo dopo la prima ondata di crescita, quando vengono fuori le gemme fogliari. State attenti a non tagliare il legno che produce rosmarino con quello che non ne produce. Oltre ad essere una pianta aromatica, il rosmarino ha tante proprietà utili al benessere del nostro corpo e alla nostra bellezza. Proprietà terapeutiche: grazie al contenuto di oli essenziali, il rosmarino è un ottimo rimedio contro raffreddore e tosse, vi basterà preparare un decotto per liberare le vie nasali, utile anche in caso di forte mal di gola per disinfettarla e debellare i batteri. L'alto contenuto di tannini, che hanno funzione astringente, rende il rosmarino un potente antidiarroico e aiuta a regolare il flusso mestruale. Il rosmarino ha anche delle note proprietà tonificanti e fortificanti: viene spesso utilizzato in casi di stanchezza e debolezza per trovare l'energia e la forza. Utile anche in caso di mal di denti, torcicollo e per proteggere il fegato dallo stress eccessivo. È un alleato di stomaco e pancia grazie alle proprietà digestive e carminative che aiutano contro gastrite, reflusso gastroesafageo e pancia gonfia, aiutando ad espellere i gas intestinali. Inoltre aiuta ad abbassare il colesterolo e la glicemia riducendo il glucosio nel sangue. La sua azione tonico vascolare aiuta ad alzare la pressione, risultando un valido aiuto per i soggetti ipotesi. Per trarre benefici dal rosmarino bollito potete preparare un decotto con delle foglie tenere, se avete l'opportunità di raccoglierle da una pianta, o potete acquistarle essiccate in erboristeria. Il decotto è un toccasana per il mal di gola ma anche per tosse e raffreddore; per prepararlo mettete 50 gr. di rosmarino in una pentola con circa mezzo litro di acqua, portate ad ebollizione e lasciate bollire per 10 minuti, spegnate e lasciate raffreddare per 5 minuti. Filtrate con un colino e mettetelo in una tazza. È consigliato bere almeno una tazza al giorno, o due in caso di mal di gola intenso. Inoltre potete preparare un decotto per contrastare la ritenzione idrica (prevenendo così l'insorgere della cellulite): vi serviranno 10 foglie di rosmarino, lavate bene, e una tazza d'acqua. Versate in un pentolino e fate bollire, poi filtrate il decotto e lasciatelo intiepidire. Bevetelo dopo i pasti, da uno a tre volte al giorno per un effetto drenate. | Conosci tutti i benefici del rosmarino? È un toccasana per i capelli: combatte la cute grassa e la forfora, aiuta la digestione, può essere un alleato contro i brufoli e non solo! Scopriamo tutte la proprietà benefiche del rosmarino. |
A guardare a ritroso le classifiche degli ultimi anni, a parte Adele, presenza costante nelle classifiche italiane di fine anno, per quanto riguarda gli album, almeno, le uniche italiane in grado di contendersi, di volta in volta, il titolo di cantanti più vendute del Paese sono sempre le stesse. Sempre gli stessi tre nomi, quelli che vengono subito in mente quando si parla di artiste donne che vendono qualcosa: Laura Pausini, Emma e Alessandra Amoroso. Sono loro il tris di donne che la discografia italiana può calare se vuole portare a casa un po' di sostanza, le cantanti che, se sommate, possono contare su decine e decine di dischi d'oro e platino e sono sempre loro che potrebbero ribaltare la tendenza che nel 2017 ha portato solo Cristina D'Avena a raggiungere la prima posizione delle classifiche FIMI degli album più venduti d'Italia, unica donna a riuscirci, tra le pochissime in top 10 e le rare sul podio (Paola Turci, Levante, Federica Carta e Gianna Nannini). A mezzanotte, Laura Pausini ha ufficializzato quello che si sapeva da tempo, ovvero che il 2018 sarebbe stato l'anno del ritorno ufficiale. Nessuna notizia specifica sull'album, ma l'annuncio ufficiale che ci sarà (accompagnato dal singolo a gennaio), così come ci sarà anche un tour mondiale, l'ennesimo per una delle cantanti italiane più famose all'estero e che questa notte ha anche vinto l'edizione messicana di The Voice. La Pausini, che torna a tre anni di distanza dall'uscita di "Simili", si esibirà anche in un doppio appuntamento speciale al Circo Massimo, prima donna della Storia, una delle location più belle al mondo, salendo sul palco il 21 e 22 luglio, a pochi giorni da Roger Waters. Nei prossimi giorni, comunque, la cantante ha promesso maggiori informazioni. Di Emma Marrone, invece, si sa già da tempo che è al lavoro sul nuovo album. A differenza della collega, infatti, la cantante pugliese ha abbandonato l'idea dell'annuncio "a sorpresa" (che a sorpresa non è mai) e ha preferito accompagnare e farsi accompagnare dai suoi fan durante tutte le fasi della lavorazioni di quello che sarà ufficialmente il seguito di "Adesso", uscito nel 2015 e premiato con due dischi di platino. Anche qui, le notizie sull'uscita non sono ancora ufficiali, quindi non c'è ancora una data, ma solo una serie di collaborazioni svelate durante il cammino: da Paul Turner dei Jamiroquai a Ninja dei Subsonica. | Dopo un 2017 scarso di soddisfazioni per musica al femminile italiana, il 2018 potrebbe vedere un’inversione di tendenza grazie all’uscita dei nuovi album di Laura Pausini, Emma Marrone e Alessandra Amoroso. |
Giallo musicale tra Cina e Corea del Nord: gruppi femminili che sbarcano a Pechino e ripartono improvvisamente prima del concerto, senza spiegazioni ufficiali. È quanto accaduto alla band delle Moranbong, celebre complesso nordcoreano invitato nei giorni scorsi a esibirsi nella capitale cinese. Il gruppo avrebbe dovuto tenere una serie di concerti, un evento importantissimo non solo dal punto di visto musicale ma soprattutto da quello diplomatico, al fine di rinsaldare le relazioni molto raffreddate tra i due Paesi. La band era arrivata giovedì a Pechino, per aprire il tour cinese con un grande concerto al Teatro Nazionale. Un'esibizione molto attesa ma al contempo blindatissima: nessun giornalista ammesso, vietato l'ingresso agli occidentali, biglietti assegnati direttamente dal Dipartimento cinese per le relazioni culturali. Poi, il mistero: a poche ore dal concerto d'esordio di sabato, la band scompare nel nulla e la performance viene improvvisamente cancellata senza spiegazioni. Le Moranbong sarebbero state avvistate in aeroporto, in attesa del primo volo diretto a Pyongyang. Sulle ragioni dell'inatteso annullamento, i rispettivi governi tacciono. La Moranbong Band, conosciuta anche come Moran Hill Orchestra, è una band attiva da 2012 e formata da una ventina di elementi tra musiciste e cantanti, che suonano un mix di pop, rock e musica sinfonica. Selezionate direttamente dal dittatore Kim Jong-un, si esibiscono naturalmente con un repertorio altamente propagandistico, con brani inneggianti al regime e al suo controverso leader. Sul governo oscurantista e sui terrificanti metodi di epurazione della nazione asiatica ogni giorno escono notizie, indiscrezioni, teorie. Riguardo alle stesse Moranbong, mesi fa si mormorò di una scomparsa improvvisa della band, facendo sospettare il peggio come accaduto un paio di anni fa alla Pochonbo Electronic Ensemble (undici artiste fucilate probabilmente perché la leader era la rivale in amore della "first lady" nordcoreana). | Complesso femminile che canta brani inneggianti al regime di Kim Jong-un, le Moranbong avrebbero dovuto esibirsi a Pechino, in un evento chiave per ufficializzare il disgelo tra Cina e Corea del Nord. La band, invece, ha annullato il concerto ed è tornata improvvisamente a Pyongyang, senza spiegazioni. |
Quest’estate furono pubblicate le foto di Elisabetta Canalis e George Clooney in bici per allenarsi al matrimonio. I sostenitori della coppia speravano in un lieto fino eppure, ieri, la bellissima attrice sarda ha smentito l’indiscrezione a Che Tempo che Fa. Ospite di Fazio, l’ex velina ha rivelato ai microfoni del presentatore: “Per ora non mi sposo”. Ma il sorriso non ha mai abbandonato il suo bellissimo volto. Elisabetta, infatti, ha scherzato tranquillamente sul suo prossimo film “A Natale mi sposo”, nel quale interpreta la parte di una organizzatrice di matrimoni: “Preparo un matrimonio e pensa un po’, neanche il mio”. Non poco tempo fa, la sola presenza di Elisabetta Canalis e George Clooney in Sardegna aveva scatenato i fan dell’isola felici di poter accogliere i fidanzatini più amati del panorama cinematografico mondiale. Ora la coppia vive tranquillamente la storia d’amore. Elisabetta ormai conosce il carattere della sua dolce metà e svela alcune indiscrezioni sul bell’attore hollywoodiano: “Ho sempre pensato che sia molto più italiano di quanto non lo sia io su certe cose. Conosce tutti i paesini. È proprio un amante del nostro paese”. Ma, in passato, l’interprete statunitense aveva ammesso pubblicamente di essere innamorato follemente della ex velina e così la notizia di George Clooney che dichiara il suo amore a Canalis fece il giro del mondo, suscitando non poche invidie. Ma del matrimonio neanche l’ombra. Intanto l’attrice sarda si dedica esclusivamente al lavoro e, durante l’intervista da Fazio, parla anche di Sanremo 2011. Alla fine, interviene persino Luciana Littizzetto che osservando gli occhi del suo compagno e datore di lavoro esclama: “Ma guardati, hai la pressione di un toro da monta”. | Elisabetta Canalis parla a Che tempo che fa con Fabio Fazio della sua carriera e della storia d’amore con George Clooney, smentendo le voci di un possibile matrimonio. |
Tra i naufraghi dell’Isola dei famosi 2017 ci sarà anche Dayane Mello. Il nome della celebre modella brasiliana è stato annunciato nel corso dell’ultima puntata di “Verissimo” andata in onda. Dayane si aggiunge a un cast che è ancora in via di definizione ma che, nel corso delle prossime ore, dovrebbe essere completamente ufficializzato. Tra i nomi certi, oltre a quello di Dayane, ci sono quelli di Nathalie Caldonazzo, Wanna Marchi con la figlia Stefania Nobile, e Gigi e Andrea. Numerose sono le indiscrezioni circolate soprattutto nelle ultime ore ma per ognuna di esse manca ancora l’ufficialità. Dayane lavora in Italia da diversi anni, ma solo nel corso del 2016 il suo nome è balzato agli onori della cronaca. Insieme a Giulia Salemi, ha sfilato sul red carpet dell’ultima edizione del Festival del cinema di Venezia, sfoggiando un abito con spacco inguinale le cui foto fecero il giro del mondo. Dayane e Giulia finirono nel’occhio del ciclone, investite dalla polemica sollevata da parte di chi riteneva quell’abito audace poco adatto a una manifestazione cinematografica così elegante. | L’abito con spacco inguinale sfoggiato al Festival del cinema di Venezia 2016 ha portato fortuna a Dayane Mello. La modella brasiliana sarà tra i naufraghi dell’Isola dei famosi 2017. |
Anche questa settimana durante lo Zucca Quiz le pupe hanno dovuto riconoscere i personaggi famosi. La prima a partecipare alla difficile prova è stata Ludovica Leoni, la pupa ha scambiato il pittore Salvador Dalì per il barbiere di Siviglia, poi per un “pirlone” ed infine per Alì Babà. Dopo è stato il turno di Monica Richetti alle prese con Tiger Woods. Il golfista viene confuso con Tiger Man ma, subito dopo, la pupa ha individuato il famoso sportivo. Immediatamente dopo il balletto sexy della compagna di Garagozzo, Francesca Cipriani si è accomodata sulla scrivania accompagnata da Bianco. Enrico Papi, memore della gaffe su Italo Bocchino un bolognese sporcaccione, ha scelto personalmente le foto per l’ex gieffina, che non si è smentita neanche in quest’occasione confondendo Nicolas Sarkozy per il marito della tata Francesca e la regina Elisabetta d’Inghilterra prima per nonna Camilla e poi per la regina degli scippi. Come al solito Francesca Cipriani è riuscita a trasformare lo Zucca Quiz de La pupa e il secchione 2010 in un momento davvero esilarante. La sfida di cultura generale è stata poi conclusa da Pasqualina Sanna, che non ha avuto problemi a riconoscere Giuseppe Verdi. Alessia Mancini | Anche questa settimane le pupe hanno dovuto affrontare lo Zucca Quiz tra gaffes e balletti sexy. |
Laura Torrisi è intervenuta, in collegamento, nel programma Da noi a ruota libera condotto da Francesca Fialdini. Dopo la lunga relazione con Luca Betti, l'attrice è stata accostata al cantante Aiello. Tuttavia, al momento la sua situazione sentimentale sembra essere ben diversa. Laura Torrisi, infatti, ha confidato alla Fialdini: "Sono felicemente single. Si può star bene anche da soli". Poi, ha aggiunto che preferisce essere conquistata anziché conquistare. Laura Torrisi è siciliana ma pratese d'adozione. Così, Francesca Fialdini le ha chiesto se il suo rapporto con la gelosia sia più vicino all'impeto della Sicilia o allo spirito dissacrante della Toscana. L'attrice non ha avuto dubbi: "L'indole, se c'è motivo, è decisamente quella siciliana in cui ti parte la vena. Con gli anni, però, ho imparato a domarla. Magari divento tagliente e poi giro i tacchi, un po' alla toscana. Vuoi aiutarmi a trovare il principe azzurro? Credo più nei cavalli che nei principi azzurri". Il 7 dicembre del 2019, Laura Torrisi ha festeggiato i suoi 40 anni. L'attrice ha colto l'occasione per realizzare un sogno che accarezzava da anni. Ha visitato Bali da sola. Ritiene che affrontare dei lunghi viaggi in solitudine, sia un modo prezioso per crescere e sviluppare uno sguardo diverso sulla realtà: | Laura Torrisi è intervenuta nella puntata di ‘Da noi…a ruota libera’ trasmessa il 14 giugno. L’attrice ha svelato di essere “felicemente single”. Ha spiegato che si può stare benissimo anche da soli. Poi ha raccontato di aver fatto un incantevole viaggio a Bali in solitudine, in occasione dei suoi 40 anni. |
Sono parole di dolore e rabbia quelle del padre di Roberto Mottura, l'architetto 50enne ucciso nella sua villetta di Piossasco, nel Torinese, da un colpo di pistola che lo ha centrato all'addome. A premere il grilletto il ladro o i ladri, su questo sono in corso le indagini, che si sono introdotti in casa e che l'uomo ha evidentemente scoperto. Un solo colpo che è risultato fatale. "Io vivo a 300 metri dalla villetta di mio figlio – racconta Attilio Mottura alla Stampa – sono qui da quasi 30 anni e ne ho subiti sei di furti, mia cugina vive poco distante e ne ha subiti tre". Chiede che venga fatta luce su quanto accaduto la scorsa notte nella villetta di via del Campetto 33 dove viveva il figlio con la moglie e il figlio. Secondo quanto ricostruito finora dai carabinieri del nucleo investigativo di Torino capitanati dal colonnello Francesco Rizzo, il 50enne avrebbe sentito i ladri in casa intorno alle 4 del mattino: i malviventi, che si sospetta fossero almeno in due, si sarebbero introdotti nell’abitazione, mediante la rottura di un’anta di una finestra, a circa due metri di altezza dalla strada. | La zona dove viveva Roberto Mottura, l’architetto ucciso dai ladri che si erano introdotti nella sua villetta, sarebbe zona franca per i malviventi come raccontato dal padre della vittima Attilio. “Vivo qui da 30 anni e ho subito almeno sei furti”, le parole dell’uomo ancora sotto shock per la morte del figlio raggiunto da un colpi di pistola allo stomaco nel tentativo di fermare i ladri. |
Ha fatto ubriacare tre conoscenti, stordendoli, poi li ha uccisi a coltellate e infine ne ha mangiato i resti smembrati. Protagonista dell'orribile storia di cannibalismo è un 51enne russo arrestato dalla polizia nella regione di Arkhangelsk dopo una lunga e complessa inchiesta che ha visto in azione i reparti investigativi speciali di Mosca. Gli omicidi risalgono al periodo tra il 2016 e il 2017, ma che ci è voluto molto tempo per identificare le vittime attraverso dei test forensi ed infine arrivare al responsabile. Del resto due di loro non avevano parenti rintracciabili e dunque a lungo nessuno ne ha denunciato la scomparsa mentre il terzo si pensava fosse emigrato in un'altra città in cerca di lavoro, una voce diffusa dallo stesso 51enne dopo aver occupato stabilmente la casa della vittima. L'uomo con estrema freddezza e lucidità aveva riferito ai genitori del padrone di casa che prima di andarsene il figlio aveva accettato di lasciargli occupare l'appartamento. La stessa versione è stata raccontata anche ai poliziotti quando i familiari dell'uomo scomparso hanno sporto denuncia per ritrovarlo. Quando gli investigatori hanno rivenuto i primi resti umani in zona, però, si è capito che si era di fronte a qualcosa di grave. I resti delle tre povere vittime sono stati rinvenuti in sacche nascoste e sparpagliate vicino a un fiume e a un lago nei pressi di Arkhangelsk. Le ossa erano gettate alla rinfusa insieme ai resti di decine di animali tra gatti, cani e altri esseri più piccoli, probabilmente uccisi dallo stesso uomo per cibarsene, e per questo è stato difficile identificare le vittime. | Il 51enne russo arrestato dalla polizia nella regione di Arkhangelsk dopo una lunga e complessa inchiesta. Secondo gli inquirenti locali, l’uomo oltre a praticare cannibalismo uccideva e mangiava regolarmente gatti, cani e altri piccoli animali e uccelli, le cui ossa sono state trovate nelle sacche mescolate con ossa umane. |
Britney Spears zittisce tutti coloro che l'accusano di fare un uso un po' eccessivo di Photoshop per apparire più snella e in forma che nella realtà. Lo fa con un nuovo post su Instagram, con tanto di doppia foto in bikini, immersa nel lussurreggiante paesaggio delle Hawaii, dove sta trascorrendo beata le vacanze. In sexy bikini azzurro, la popstar 34enne sfoggia effettivamente un fisico invidiabile, con ventre piatto e forme longilinee. A prima vista, non sembra esserci ombra di alcun accorgimento grafico per correggere eventuali inestetismi, tanto che il post ha raccolto in poche ore quasi 140 mila like e oltre un migliaio di commenti, per lo più positivi. La bufera social era scoppiata qualche giorno fa, quando Britney aveva pubblicato uno scatto che la ritraeva a bordo piscina, nella quale la cantante sfoggiava un fisico davvero troppo perfetto per apparire autentico. Il sospetto dell'aggiustamento ha scatenato le critiche dei follower più maliziosi, un po' come era successo in passato a un selfie di Lindsay Lohan visibilmente ritoccato. La Spears, però, sembra non curarsene. Tutt'altro che nuova alle proteste degli haters (basti ricordare lo "scandalo" della foto di copertina su Women's Health, talmente "photoshoppata" da renderla irriconoscibile) e in passato effettivamente alle prese con alcuni problemi di peso, oggi sembra essere tornata in ottima forma. E si diverte in costume da bagno, alla faccia delle critiche. 👙🌴☀️ | La popstar mette a tacere chi l’accusa di “photoshoppare” un po’ troppo le sue foto social, con un nuovo scatto doppio che la mostra finalmente al naturale, in costume da bagno alle Hawaii e con un fisico decisamente invidiabile. |
Il fotografo dei VIP, Fabrizio Corona è appena atterrato all'aeroporto di Malpensa al terminal 1. Estradato dal Portogallo dalle autorità governative di Lisbona, dove si era rifugiato e alle quali si è consegnato dopo quattro giorni di latitanza, è atterrato alle ore 17.20. E' giunto allo scalo scortato da agenti dell'Interpol e della questura di Milano, che attualmente gli stanno notificando un provvedimento con il quale dovrà espiare una pena superiore ai 7 anni e 10 mesi. Per il re dei paparazzi si aprono le porte della casa circondariale di Busto Arsizio. Nel frattempo c'è già chi "offre" la propria cittadina come luogo in cui Corona potrebbe scontare la pena in lavori socialmente utili. Il sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori, si è offerto di "accogliere" Fabrizio: Se Fabrizio Corona dovrà scontare la sua pena in lavori socialmente utili, Diano Marina sarà felice di accoglierlo e di dargli l'opportunità di recuperare il suo debito nei confronti della società. Ovviamente non condivido nulla di ciò che Corona ha fatto e per cui è stato condannato ma vorrei dirgli che se lo mandano da noi sarà meglio che andare in vacanza in Portogallo. Lo terremo sotto controllo e potrà aiutarci nella gestione delle spiagge e delle manifestazioni, oltre che realizzare scatti fotografici artistici e non compromettenti per la nostra città. Nel frattempo ha lanciato un messaggio a suo figlio Carlos, per il quale la sua ex moglie Nina Moric aveva lanciato un appello affinché si costituisse. Corona ha affidato il video-messaggio che sarà trasmesso alla trasmissione condotta da Selvaggia Lucarelli "Celebrity Now"; si tratta di un inedito in cui parla a cuore aperto a suo figlio della paura di andare in carcere. Si dice che abbia espressamente chiesto che venisse diffuso solo dopo la sua cattura. Tra le parole affidate alla clip, il fotografo ha affermato: | Il fotografo dei vip è atterrato a Malpensa alle 17.20 e raggiungerà il carcere di Busto Arsizio. Nel frattempo c’è chi offre la propria cittadina come luogo in cui Fabrizio potrà scontare i lavori socialmente utili. Corona ha inoltre fatto sì che un video-messaggio venga recapitato a suo figlio Carlos. |
Lucio Dalla ha sempre avuto un grande amore per Napoli e per i napoletani. Ne amava la storia, il dialetto, le strade: ha scritto canzoni in napoletano, ha vissuto giorni, settimane all'ombra del Vesuvio, ha girato alcuni video qui: i più noti sono quello di "Canzone" e quello di "Caruso". Ci sono poi storie sconosciute ai più e una di queste è sicuramente quella rivelata da Ilaria D'Alessio, figlia del cantautore Gigi D'Alessio. Nel ricordare il cantautore bolognese Ilaria racconta di quando, nel giorno della sua comunione, si presentò a Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta, dove vivevano i D'Alessio, per cantare. Una sorpresa…perché arrivò nel giorno sbagliato. Ma pur di non scontentare la bimba, si fermò a casa sua. Racconta la stessa Ilaria, su Instagram, corredando di foto la storia: …19 anni fa una bimba piccola di nome Ilaria incontrava un colosso della musica italiana. Lucio Dalla si presentò, nel quartiere dove vivevo con i miei genitori all’epoca, il giorno prima della mia comunione. Aveva sbagliato giorno! Nonostante tutto si fermò un giorno in più per poter festeggiare insieme a me e alla mia famiglia. Amava Napoli e i napoletani, aveva un cuore enorme e una spontaneità che appartiene davvero a pochi. Immenso. | Il dolcissimo aneddoto di Ilaria, figlia di Gigi D’Alessio: nel ricordare il grande Lucio Dalla raccontò di come, in occasione della sua comunione, l’artista bolognese si presentò a Napoli per farle una sorpresa e cantare. E si fermò un giorno in più poiché aveva sbagliato il giorno della cerimonia…. |
Nasce a Napoli il 19 Marzo 1955. Dopo il diploma di ragioniere inizia a suonare come chitarrista nel gruppo jazz-rock dei Batracomiomachia. Nel 1977 incontra il percussionista Rosario Jermano che gli suggerisce di avviare un progetto a metà strada tra blues e tradizione napoletana. Il risultato è Terra mia, il suo primo album. Dopo le esperienze come gli Showmen (poi Napoli Centrale) e i Saint Just di Jenny Sorrenti, arriva anche il secondo disco omonimo di Pino Daniele nel 1979, che contiene “Je so pazze” con cui partecipa al Festivalbar. L’album segna la prima esperienza da solista del cantante napoletano. Intanto inizia la collaborazione con tutta una serie di artisti partenopei che faranno conoscere il cosiddetto Neapolitan Power: Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese. E’ in particolare quest’ultimo che contribuirà a realizzare quella fusione tra musica napoletana, jazz e blues che renderà inconfondibile lo stile di Pino Daniele. Nel 1980 esce Nero a metà, un disco dal titolo eloquente perché mescola il blues alla melodia partenopea. Il successivo Vai mò (1981) conferma la fusione tra America, Africa e Napoli del Neapolitan Power, la cui fama deriva anche dal concerto che nel’81 riunì più di 200.000 persone in Piazza del Plebiscito. Il 1982 è l’anno di Bella ‘mbriana, disco improntato su una sorta di world music che segue la tendenza dei precedenti, grazie anche alla collaborazione del maestro del sassofono Wayne Shorter. Dopo, Musicante del 1983, frutto dell’esperienza di Pino Daniele a Cuba, esce Live Sciò, una serie di brani dal vivo che confermano la passione dell’artista napoletano per la musica etnica, il blues e la canzone popolare napoletana. Sulla stessa lunghezza d’onda è Ferryboat del 1985. Nel 1987 è il turno di Bonne Soireè, frutto dell’esperienza dei suoi tour in Europa. Nello stesso anno di Schizzechea … whit love (1988), arrivano le collaborazioni alle colonne sonore di due film dell’amico Massimo Troisi: "Le Vie Del Signore Sono Finite" e "Pensavo Fosse Amore E Invece Era Un Calesse", dopo che Pino aveva già prodotto la sound track di “Ricomincio Da Tre”, sempre di Troisi, nel 1980. L’anno successivo pubblica Mascalzone latino, che chiude il suo rapporto con l’etichetta discografica EMI. Purtroppo nello stesso periodo Pino Daniele è vittima di un infarto che lo tiene lontano dalla musica per due anni. Ritorna nel 1991 con Un uomo in blues, pubblicato per la CGD. E’ un album che segna una svolta per la musica del cantante partenopeo. Il disco è trascinato dal successo di “O’scarrafone”. Il successivo Sotto o’sole conferma l’inversione di tendenza di Pino, con brani più incentrati sull’amore. Nel’92 esce Che Dio ti benedica, cui segue il live E sona mò. Nel 1995 arriva Non calpestare i fiori nel deserto, album che riscuote un enorme successo, forse, anche per il ritorno di Pino alla fusion music che aveva contraddistinto le sue origini, tuttavia non siamo ai livelli del periodo della Neapolitan Power. Anche Dimmi cosa succede sulla terra del ’97 conferma questo nuovo stile più leggero ed esotico, diverso dai primi album. Comunque, il disco è un successo, grazie ai dieci dischi di platino che ottiene. Così come Yes i know my way del 1998 e Come Un Gelato All’Equatore del 1999, con cui conferma il tema dominante dei suoi pezzi: l’amore. Medina (2001) è l’album che segna l’inizio della collaborazione con la BMG Ricordi. In Tour del 2002 è, invece, il frutto della collaborazione con Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia e Ron. Passi d’autore (2004) è un altro esperimento di Pino Daniele che fonde canzone italiana d'autore, jazz, bossanova, madrigali e salsa. Nel 2005 Iguana cafè è l’album che precede il relativo tour dove si rincontrano su di un palco dopo 25 anni Pino Daniele, James Senese e Tony Esposito. | La storia di uno degli artisti partenopei più famosi in Italia e all’estero. Colui che ha contribuito dall’inizio degli anni Ottanta con la Neapolitan Power alla fusione tra blues, jazz e tradizione napoletanam, per poi indirizzarsi egli ultimi anni a sonorità più pop. |
Chiudono i musei e le mostre su tutto il territorio nazionale per contrastare la pandemia da Coronavirus. Ad annunciarlo è il premier Giuseppe Conte nella diretta di oggi alla Camera dei Deputati nel suo intervento: "Chiudiamo musei e mostre, anche nelle regioni dove il pericolo contagio è meno insistito". Ieri, ad anticiparlo, era stato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa. Dopo la chiusura di teatri, cinema e sale da concerto della settimana scorsa, con la chiusura di musei pubblici e privati, mostre e ogni evento in Italia, il lockdown della cultura è totale. Assieme alla scuole, dopo questa prima tornata di misure contro la seconda ondata, la cultura è la prima sacrificata dalla necessità di "mettere in salvo la popolazione italiana". Se queste misure funzioneranno, nessuno può ancora dirlo, perché l'effetto delle limitazioni andrà valutato nei prossimi giorni, non prima di quindici giorni. | Ad annunciarlo è il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Musei e mostre chiuse su tutto il territorio nazionale, anche nelle regioni dove il pericolo di contagio è meno insistito”. Ieri, ad anticipare la misura, ci aveva pensato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, duramente contestato la settimana scorsa per la chiusura di teatri e cinema. |
L'app Immuni è stata scaricata già 2 milioni di volte ma sono ancora molti coloro che non si fidano del tutto del sistema, nel timore che l'utilizzo dell'app possa violare la loro privacy. Per rassicurare i più scettici può essere utile un interessante confronto che sta circolando in Rete in queste ore, e che paragona le funzioni del telefono utilizzate da Immuni a quelle richieste invece da un'app ancora più diffusa, ovvero Facebook. Il risultato è impietoso e del tutto a favore dell'app del governo. Il raffronto in effetti è chiaro anche per chi non è pratico di informatica, e si riferisce alle informazioni relative alle due app così come sono presenti sul Play Store di Google (ma lo stesso avviene sull'App Store di iOS). Gli sviluppatori di app per iOS e Android sono tenuti a dichiarare in anticipo quali permessi il loro software intende richiedere al telefono, in una lista che risulta così consultabile prima della vera e propria installazione dell'app. Da una parte c'è Immuni, che per funzionare chiede solamente di accedere a Internet, avviarsi da sola dopo l'accensione del telefono, usare il bluetooth per comunicare comunicare i codici ai dispositivi vicini e disattivare lo standby. Le motivazioni alla base di queste richieste sono state tutte spiegate dagli sviluppatori e dagli osservatori esterni che hanno visionato il codice sorgente dell'app, e non destano preoccupazioni. Dall'altra parte c'è Facebook, la cui lista di richieste eccede addirittura lo spazio di una intera schermata del telefono. Certo il software di Zuckerberg è più complesso, e in fondo è la porta d'accesso a una piattaforma social dove la condivisione dei dati è il fulcro dell'esperienza. D'alto canto però l'app mette le mani in ogni aspetto dello smartphone: dalla fotocamera alla lettura dei contatti telefonici, passando per il microfono, per la scrittura e la lettura di dati, la lettura di eventi nel calendario, il download di file e molto, molto altro. Tutti coloro che sentono la riservatezza dei propri dati minacciata dall'app Immuni dovrebbero per prima cosa rimuovere Facebook dai propri smartphone, ma lo stesso vale per la maggioranza delle app probabilmente installate sulla maggior parte dei dispositivi: dai servizi Google ai software per la navigazione online, passando ovviamente anche dagli altri social e dalle piattaforme di messaggistica. Insomma, per come è progettata, Immuni non può essere una minaccia per la privacy; perfino il garante preposto già dato il semaforo verde sull'installazione. | Il servizio di tracciamento dei contatti legato all’app Immuni ha debuttato oggi nelle regioni della sperimentazione. Non manca chi teme che l’app rappresenti una minaccia per la privacy, ma le funzioni del telefono che sfrutta sono una frazione minima rispetto a quelle richieste da app come Facebook. |
Dopo la vacanza in Sardegna Elisabetta Canalis ha lasciato l'Italia per volare negli States dove da qualche giorno si trova in compagnia della sua amica Maddalena Corvaglia. Nonostante la distanza che separa le due ex veline, ogni occasione è buona per passare del tempo insieme e divertirsi. Come testimoniato dai numerosi scatti caricati sui profili Instagram di Elisabetta Canalis e Maddalena Corvaglia, le due showgirl si trovano a Los Angeles dove vive il marito di Elisabetta, Brian Perri, e la figlia Skyler Eva. E' arrivata Maddalenaaaaaaaaaaa !!!!! @maddalenacorvaglia Video sconsigliato a gente che ha da fare #sorority #sorellanza A post shared by Elisabetta Canalis (@littlecrumb_) on Jul 25, 2016 at 10:58am PDT Negli scatti pubblicati sui social network si nota Maddy in un abitino di pizzo e la Canalis che si diverte a fare l’acrobata. Insieme a loro anche Stef Burns, marito di Maddalena Corvaglia. Elisabetta sembra proprio felice di stare con la sua migliore amica e le descrizioni degli scatti pubblicati su Instagram ne sono la conferma: "È arrivata Maddalenaaaaaaaaaaa !!!!!". Le due ex veline di Striscia la Notizia si godono questi giorni di vacanza prima che Maddy saluterà la Canalis e Los Angeles per passare un po' di tempo a San Francisco, città di origine del marito Stef. #Repost @littlecrumb_ with ・・・ Calzini radioattivi. Maddalena and her radioactive socks coming straight from Milano @maddalenacorvaglia "MA COSA HO FATTO IO DI MALE X MERITARMI @littlecrumb_ ! ?! Colpa di Ricci e delle sue figlie @vikyricci che me l'hanno appioppata 20 anni fa 😜 !!" A post shared by Maddalena Corvaglia (@maddalena_corvaglia) on Jul 26, 2016 at 8:08am PDT Oltre al tanto relax non mancano comunque le sessioni di allenamento, in un video pubblicato sul social network di mobile photography dalla Canalis le due ex veline si vedono in azione durante una sessione di allenamento di muay thay, commentato ironicamente da Elisabetta Canalis: "Maddalena e i suoi calzini radioattivi venuti da Milano". A casa insieme a Elisabetta Canalis ovviamente c'é anche la piccola Skyler Eva, di cui la mamma è felicissima: "Piccole focaccine crescono. 9 kg di cui 5 distribuiti tra le guance". Girls #nightout ….. At home! 👩👩👧👧💃🏽👭 @evolueskincare Jean @maddalenacorvaglia photocredit @stefburnsofficial | Dopo la vacanza in Sardegna Elisabetta Canalis ha lasciato l’Italia per volare negli States dove da qualche giorno si trova in compagnia della sua amica Maddalena Corvaglia. |
Jonathan Kashanian, vincitore della quinta edizione del Grande Fratello, è stato ospite frizzante dell'ultima puntata di Domenica 5. Intervistato da Barbara D'Urso, l'iraniano di nascita, ma da sempre cittadino del mondo, si è raccontato con la classica schiettezza che lo contraddistingue da sempre e che lo ha fatto entrare nel cuore della gente. L'ex-gieffino, nonchè opinionista fisso del Chiambretti Night, ha immediatamente voluto sottolineare il forte legame che lo unisce alla conduttrice napoletana, alla quale, quindi, ha raccontato con piacere della sua vita personale, prima e dopo il Grande Fratello. La scalata all'Everest, il viaggio in India con relativa visita al Dalai Lama, ma soprattutto la sua vita personale e il suo desiderio di essere finalmente amato. “Io penso di non essere mai stato amato da nessuno. Amare vuol dire che qualcuno ti basta e che tu basti all’altro. Aspetto ancora qualcuno che mi dedichi, e a cui dedicare, i versi della canzone La Cura di Franco Battiato. Io sono molto disilluso e deluso dall’amore. In questo momento della mia vita non c’è nessuno. Quando mi chiedono se sono gay, rispondo che io cerco l’amore a prescindere dal fatto che sia poi un uomo o una donna. In questo momento della mia vita non c’è una direzione precisa". Single, quindi, ma con un grande desiderio di mettere su famiglia e di avere dei bambini: "Non lascerò questo mondo senza aver fatto una famiglia; voglio che i figli siano la mia eredità. Forse non cercherò l’amore quello con la lettera maiuscola, ma la possibilità di avere dei figli. Se mi dovessi ritrovare a 40 anni senza una famiglia, andrò all’estero ad adottare un bambino del terzo mondo e sarò una iena contro tutti coloro che me lo impediranno perché ci sono genitori che non sono degni di essere chiamati genitori e una bambino starebbe molto meglio con me". | Jonathan Kashanian si racconta a Domenica 5, confessando di desiderare dei figli. |
Se siete tra coloro che la mattina escono troppo presto di casa per sapere effettivamente che tempo farà o semplicemente non credete più ai Meteo in tv o per radio, arriva la soluzione giusta per voi: si chiama Tempescope e da casa vostra vi dirà che tempo ci sarà in giornata. Può sembrare una magia ma Tempescope non ha nulla di approssimativo né ingannevole. Certo oggi esistono le app sul proprio smartphone, tablet o altro dispositivo elettronico che sono piuttosto attendibili, ma immaginate avere un oggetto in casa che riproduce pioggia, nuvole e fulmini proprio come il cielo che vi attenderà domani ma senza uscire dal vostro salotto. | Dimenticate il Meteo e le danze della pioggia, per conoscere da casa come sarà il tempo arriva Tempescope, una vera e propria scatola magica. |
L'ex re dei paparazzi è depresso e dimagrito, secondo quanto rivela Paolo Bocedi, presidente dell'associazione antiracket Sos Italia Libera, che lancia l'allarme e chiede che Fabrizio Corona possa scontare il resto della sua pena ai domiciliari. Accusato di aver incassato 25mila euro dal calciatore David Trezeguet per non pubblicare foto compromettenti, l'ex di Belen Rodriguez sta scontando una condanna di nove anni al Carcere di Opera. Bocedi rivela al Fatto Quotidiano di non riuscire a mettersi in contatto con lui, di avere chiesto da più di un mese un colloquio con lui, ma non ha mai ricevuto risposta né dal direttore del carcere né dal tribunale di Sorveglianza. Tempi così lunghi non si vedono nemmeno per i detenuti al 41 bis, la norma del carcere duro. In questo momento riuscire ad ottenere i domiciliari per Fabrizio Corona è un fatto impossibile, data l'aggravante applicata dai giudici di appello del Tribunale di Milano, che hanno disposto che per i primi cinque anni il paparazzo non può accedere a sconti di pena o misure di pena alternative, come appunto i domiciliari. "Da oltre un mese ho fatto richiesta per incontrare Corona e non ho ancora ricevuto risposta, è scandaloso. C'è un sacco di gente che ha ucciso e che oggi è libera, Corona ha certamente sbagliato, ma non ha ammazzato nessuno. Io mi occupo di mandare in galera estorsori e mafiosi, anche uomini dello Stato come accaduto con l'ex prefetto Carlo Ferrigno e la condanna a Corona è ingiusta tanto più che le minacce sono state smentite." Fu lo stesso Trezeguet a scagionare Corona ai microfoni di La7, quando Francesca Fagnani gli chiese se l'ex paparazzo l'avesse mai minacciato: No, mai, assolutamente. Mai sentito minacciato. Nessuno minacciò Trezeguet, né Corona né il suo autista, ma per i giudici d'appello la presenza di quest'ultimo avrebbe dimostrato la minaccia. Bocedi rincara: Gente armata con il kalashnikov è una minaccia, non Corona e il suo autista. Io chiedo solo di capire come sta, di incontrarlo. Abbiamo scritto una richiesta di grazia per il presidente della Repubblica. Va bene anche una grazia parziale, togliere l'aggravante è decisivo. | Paolo Bocedi, presidente dell’associazione antiracket Sos Italia Libera, lancia l’allarme e chiede i domiciliari per l’ex re dei paparazzi: “Da oltre un mese chiedo di vederlo e nessuno mi dà risposta: è trattato peggio dei boss” |
La Perla è uno dei brand di lingerie italiani più famosi al mondo che tra le sue testimonial vanta la modella più pagata del 2017 Kendall Jenner. A partire dai prossimi mesi potrebbe però diventare proprietà cinese, visto che l'imprenditore Silvio Scaglia, proprietario dell'azienda, ha avvito una trattativa con il gruppo d’investimento di Shanghai Fosun. | La Perla, brand di lingerie di alta gamma di origini bolognesi, potrebbe diventare di proprietà cinese. Fosun, gruppo d’investimento di Shanghai, ha infatti avvitato delle trattative per acquistare l’azienda appartenente a Silvio Scaglia. |
Non c'è pace per Lindsay Lohan, la cui carriera cinematografica non è più coronata da successi come un tempo e la vita privata è segnata da un certo declino. Uno degli ultimi lungometraggi in cui ha recitato è "The Canyons", per il quale ha ricevuto un compenso di 60 dollari al giorno. Umiltà? Non sembrerebbe, visto che il suo co-protagonista nel film in questione, il pornodivo James Deen, una leggenda nel mondo del porno negli States (gira in media 29 film in un mese), l'ha definita una "bambina capricciosa". Durante le riprese del lungometraggio in cui interpreta il ruolo di Tara, una dei cinque protagonisti 25enni disposte a tutto pur di entrare nel magico mondo di Hollywood, si scopre che la diva ha dato spesso in escandescenze. Lindsay Lohan "Fai il tuo fott**o lavoro!" – Il sito TMZ aveva di recente pubblicato una registrazione audio di Lindsay che sul set ha avuto una crisi di nervi e ha sfogato la sua rabbia contro James Deen, inveendo con una frase non lusinghiera "Fai il tuo fott**o lavoro!" al collega che per la prima volta si trovava a recitare in un film non porno. Anche il regista Paul Schrader ha poi svelato che ci sono stati dei momenti molto tesi, tanto da spingerlo a licenziarla durante le riprese: solo le lacrime di Lindsay gli hanno fatto fare marcia indietro. A rivelare ai giornalisti del Sun quanto poco professionale sia stata la Lohan è Deen: C'erano giorni in cui lei sbraitava e piangeva e si rifiutava di uscire. Nei porno sono abituato a lavorare con professionisti che sono tutti cortesi gli uni con gli altri. Mentre Lindsay era come una bambina capricciosa. Noi eravamo tutti intorno, nudi, mentre lei stava gridando: "rimettevi i vestiti. Per l'amor di Dio, rimettetevi i vestiti'". Così ci siamo tutti rivestiti. Ma poi lei si è seduta sul letto a seno nudo. Ho lasciato cadere il mio asciugamano e si è precipitata fuori dal set. E si è rifiutata di ritornare finché l'intera troupe non si fosse spogliata. La Lohan e i capricci di una star – Il pornodivo più richiesto del momento, protagonista anche di un servizio a Le Iene, ha anche raccontato un altro aneddoto: Lindsay si è rifiutata di togliersi i tacchi alti, giustificandosi che essendo la star del film era autorizzata a fare quello che voleva. James ha spiegato che gli aveva chiesto di togliere le scarpe a causa della sua bassa statura: Io sono basso ed era ridicolo stare accanto a lei che risultava più alta di me di 18 centimetri. Si è rifiutata e si è messa a gridare e sbraitare che lei era la ‘star' del film. Alla fine è stato deciso che io avrei indossato stivali che mi facessero sembrare più alto e lei finalmente si è calmata. Nonostante tutto, l'attore porno ha anche speso delle parole lusinghiere nei confronti della Lohan, che definisce a livello personale "una brava ragazza", ma sottolinea che non ci potrebbe essere mai una storia d'amore tra loro: | Lindsay Lohan ha recitato accanto all’attore porno più richiesto del momento James Deen, intervistato anche dalle Iene, che ha svelato i capricci della “diva” durante le riprese del film The Canyons. Dalle scene di nudo ai pianti, alle scarpe alte e gli insulti, l’attrice pare abbia dato filo da torcere ai suoi colleghi sul set. |
Il cinema è pieno di psicopatici che sfogano la loro repressione, le loro angosce, le loro paure ammazzando o perseguitando le loro sfortunate vittime. Spesso sono protagonisti di film di clamoroso successo come “Shining”, di Kubrick, “Non è un paese per vecchi”, dei fratelli Coen, portando a casa anche l’Oscar, com’è accaduto a Javier Bardem. Tralasciando le maschere e i villain da fumetto e riprendendo il titolo della commedia “7 psicopatici”, di Martin McDonagh, noi di Fanpage vi proponiamo altrettanti pazzi scatenati che non vorreste mai incontrare sulla vostra strada. Siamo sicuri che sarete tentati ad inserire nella lista anche qualche vostro conoscente, parente o amico, ma qui si parla solo della settima arte, quindi non fanno testo. Buona lettura e non tentate di emularli.
1 – Jack Torrance (Jack Nicholson in “Shining” 1980) È il personaggio del romanzo di Stephen King “Shining”, ma è stato portato al successo nella trasposizione cinematografica di Stanley Kubrick, interpretato da Jack Nicholson. A differenza del romanzo originale, dove Jack, scrittore ed ex-insegnante ritiratosi perché alcolizzato, è descritto come eroe tragico i cui difetti lo porteranno alla sconfitta, nella pellicola l’uomo è il guardiano dell’Overlook Hotel e ha dentro di sé la pazzia e la furia omicida che gli faranno sterminare tutta la sua famiglia. L'equilibrio psichico di Jack, che in apparenza è una persona normale ma in realtà cova un profondo odio represso verso la sua famiglia, viene minato dalla suggestione che l'albergo provoca ed inizia ad avere strane visioni. 2 – Travis Bickle (Robert De Niro in “Taxi Driver” 1976) E’ il protagonista del sensazionale film di Martin Scorsese, vincitore della Palma d’Oro al 29° Festival di Cannes e candidato a 4 premi Oscar. Bickle è un ventiseienne alienato, isolato, depresso e sessualmente frustrato, ex marine reduce del Vietnam congedato nel 1973. Soffre di una insonnia cronica che lo porta a lavorare come tassista notturno. Di giorno spende il suo tempo libero in solitudine, scrivendo un diario e guardando la televisione, e, quando esce, il suo unico svago è la visione di film pornografici in squallidi cinema a luci rosse, mentre di notte guida il suo taxi per tutti i quartieri di New York e le sue uniche frequentazioni sono alcuni colleghi che incontra in un bar durante la pausa. L’uomo è affascinato da Betsy, impiegata dello staff elettorale del senatore di New York, il quale promette grandi cambiamenti sociali. Travis è disgustato dal degrado in cui versa la società, e lo è ancora di più quando cerca di salvare la prostituta Iris dal suo protettore. In preda a disturbi psichici sempre più gravi, decide di comprare delle pistole per fare un po’ di pulizia ed è a questo punto che iniziano i suoi guai. 3 – Alex DeLarge (Malcolm McDowell in “Arancia Meccanica” 1971) E’ il nome del protagonista del romanzo di Anthony Burgess Arancia Meccanica e dell'omonimo film diretto da Stanley Kubrick. Nel film, Alex è un giovane i cui principali interessi sono lo stupro, l'Ultraviolenza e Beethoven. Insieme ai suoi tre drughi, Pete, Georgie e Dim, si diverte a pestare e rapinare vittime senza alcuna colpa. Il loro unico scopo è esercitare "l'amata Ultraviolenza". In realtà è un ragazzo molto colto e amante della musica classica, vive come un divertimento spensierato le violenze che compie. La sua personalità è estrosa, ama vestirsi completamente di bianco, usa ciglia finte e tiene nel cassetto della sua cameretta un serpente. Fondamentale per il messaggio che Kubrick vuole dare è il fatto che la personalità di Alex resterà alla fine immutata anche se con alcune flessioni di mezzo. | Il cinema pullula di psicopatici che spesso sono i protagonisti di film pluripremiati e di clamoroso successo. Noi di Fanpage ve ne proponiamo sette, ma tocca a voi aggiornare la lista con i vostri suggerimenti. |
Sono due gli album che questa settimana hanno raggiunto una certificazione, Beyoncé e Niccolò Fabi, mentre i singoli, come sempre, sono più numerosi e variabili. Beyoncé raggiunge l'oro con "4" il suo quarto album, appunto, mentre il cantautore romano può festeggiare le 25 mila copie vendute del suo ultimo album "Una somma di piccole cose", che ha esordito in testa alle classifiche e ha confermato Fabi come uno dei musicisti più talentuosi del Paese, in grado di confermare quanto di buono fatto vedere con il precedente album solista "Ecco" e con il progetto con Max Gazzè e Daniele Silvestri con cui ha pubblicato "Il padrone della festa": "rometto che con questa foto finisce la settimana di autoincensamento. Ma oggi è ufficiale che "una somma di piccole cose" disco dopo disco quasi al compimento del suo primo anno di vita è diventato un disco d'oro. Non ne cambia forse il valore ma ne sono naturalmente e copiosamente contento. Grazie a chi lo ha voluto 🎯" scrive il cantante, che pochi giorni fa ha annunciato un tour speciale in tutta Italia (il "DIVENTI INVENTI 1997-2017") per festeggiare i 20 anni di carriera. | Niccolò Fabi raggiunge la certificazione oro con l’album “Una somma di piccole cose”, ma festeggiano anche fedez e J-Ax, Michele Bravi e Sergio Sylvestre per i singoli. |
Router acceso e connessione internet ok: la MotoGP parte oggi con la Virtual Race, round inaugurale del calendario della stagione 2020 del campionato eSport riservato ai piloti della top class. L’organizzazione del Motomondiale ha scelto una pista decisamente suggestiva per la prima sfida da remoto, il circuito del Mugello, l’autodromo toscano di proprietà della Ferrari che più di due decenni ospita abitualmente il GP d’Italia. Tutto pronto per la partenza, fissata per questa domenica 29 marzo alle ore 15:00, evento di apertura della serie online sulla piattaforma del videogioco ufficiale MotoGP 2019 sviluppato dalla software house italiana Milestone. Primo appuntamento in programma anche se con un elenco di piloti ristretto a dieci rider che si contenderanno la vittoria della prima Virtual Race della storia di questo sport. Del resto, quanto sta accadendo a causa dell’epidemia di Coronavirus (qui le ultime notizie e gli aggiornamenti in tempo reale) non ha eguali nell’era moderna, una terribile eccezione che si sta cercando di fronteggiare, restando a casa e limitando allo stretto necessario gli spostamenti dal proprio domicilio per ridurre il rischio contagio. La prima Virtual Race si corre sul circuito virtuale del Mugello su una distanza di 6 giri preceduta da un turno di qualifiche di cinque minuti che decide la griglia di partenza. L’evento è trasmesso dai canali ufficiali del campionato motogp.com e esport.motogp.com, dai canali delle emittenti televisive che detengono i diritti di messa in onda del campionato (Sky Sport MotoGP per l’Italia) e sulle pagine social del campionato: YouTube (canali MotoGPeSport e MotoGP ), Twitter eSport MotoGP, Instagram e Facebook (eSport MotoGP e MotoGP). Già annunciata anche la data della seconda Virtual Race che si giocherà il domenica 12 aprile, il giorno di Pasqua. Tutte le informazioni sul prossimo prossimo round in calendario e i piloti che saranno al via a questo link. La MotoGP virtuale inizia oggi e le abilità richieste ai piloti sono quelle sviluppate giocando alla Playstation. Abituato a guidare la sua Honda RC213V anche con un joypad in mano il campione in carica Marc Marquez. “Stiamo vivendo un momento difficile – dice l’otto volte iridato – ma è bello portare un po’ di azione in casa dei fan. Lo facciamo per tutte le persone che amano la MotoGP, per regalare loro qualcosa di bello in questi giorni incredibilmente difficili, grazie a tutti gli altri piloti e al campionato per averli messi insieme”. Il fuoriclasse spagnolo si collega da casa dei genitori (“Resto a casa, mi sto allenando il più possibile mentre sono al sicuro”) dove vive insieme al fratello Alex. “A noi piace giocare insieme a MotoGP ma questa volta lo facciamo un po’ più seriamente, vogliamo la vittoria e, con una gara di soli sei giri, possiamo essere aggressivi e spingere al massimo”. Per il più giovane dei Marquez si tratta del debutto, anche se in forma virtuale, in top class. “Avevo immaginato il mio esordio in maniera un po’ diversa ma adesso non vedo l’ora – ammette il rookie spagnolo – . Di solito sono abbastanza competitivo a MotoGP, quindi non sono proprio un vero novellino. Specialmente sul un circuito molto veloce e divertente come il Mugello, dove alla staccata della curva 1 si possono fare delle grandi manovre” ammette, senza per adesso rivelare se sul cupolino della sua moto compare o meno il suo numero di gara, il #73, oppure se (visto che la versione del videogioco è quella del 2019) dovrà “adattarsi” alla RC213V #99 di Jorge Lorenzo. In ogni caso, la connessione internet di casa Marquez è molto probabilmente a fibra ottica, altrimenti per loro è davvero impossibile giocare in due contemporaneamente e puntare alla vittoria. Almeno per oggi, tifosi e appassionati di tutto il mondo dovranno accontentarsi di una griglia di partenza ridimensionata e con grandi assenze: come noto, non sono della partita né Valentino Rossi (che ha annullato la sua iscrizione dopo la conferma della sua partecipazione) né i piloti della Ducati, il vicecampione in carica Andrea Dovizioso (“Non gioco ai videogiochi da dieci anni” dice il forlivese) e il suo compagno di squadra Danilo Petrucci che, per la quarantena, ha deciso di tornare a Terni a casa dei genitori. A difendere il marchio di Borgo Panigale c’è però il pilota del team Pramac Francesco Bagnaia che in questi giorni su Instagram ha messo le cose in chiaro, mostrando come si allena dal divano di casa. “Pecco è molto forte” ha avvisato anche Valentino ma anche Maverick Vinales è da meno, visto il “training per domenica” che il Top Gun della Yamaha ha pubblicato nelle ultime ore nelle sue Instagram Stories. Il suo compagno di marca, il francese della Petronas Fabio Quartararo che dal 2021 erediterà la M1 di Valentino Rossi, ha invece preferito fare cyclette e cardiofitness per allenare la frequenza cardiaca e affrontare in modo più rilassato la sfida con il controller di gioco in mano. Pedala anche il pilota dell’Aprilia Aleix Espargaro che, con la bici ferma sul cavalletto e collegata al simulatore di corse per realtà virtuale, ha sfidato i ciclisti professionisti Nan Oliveras e Luis Sanchez. Non ha invece rinunciato alla sua passione per Gran Turismo lo spagnolo della Suzuki Alex Rins mentre il suo teammate Joan Mir si è divertito nel challenge del palleggio con la carta igienica. In gara anche i piloti del team KTM Tech3, il portoghese Miguel Oliveira e il rookie spagnolo Iker Lecuona, pure lui al debutto in top class e che, come Alex Marquez, potrebbe ritrovarsi sulla RC16 #20 del suo predecessore, Hafizh Syharin. I dieci piloti pronti a lasciare la pitlane e a darsi battaglia sul circuito virtuale del Mugello sono: | Oggi sul circuito virtuale del Mugello le qualifiche e gara del primo round del calendario 2020 del campionato eSport riservato ai piloti della top class. Grande assente Valentino Rossi, all’appello mancano anche i piloti Ducati Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci. Marc Marquez sfida in casa il fratello Alex al debutto in top class e che potrebbe dover correre con la Honda #99 di Jorge Lorenzo. Battaglia tra i piloti Yamaha Maverick Vinales e Fabio Quartararo. Sono della partita anche Alex Rins e Joan Mir (Suzuki), Aleix Espargaro (Aprilia), Francesco Bagnaia (Ducati Pramac), Miguel Oliveira e il rookie Iker Lecuona (KTM Tech3). |
Finalmente Jude Law e Sienna Miller sono riusciti a superare i vecchi rancori e a ritrovare la serenità, perduta nel 2006. L’attore hollywoodiano, infatti, aveva tradito la sua compagna con la babysitter, Daisy Wright, e dopo la sbandata aveva fatto pubblica ammenda, dichiarandosi dispiaciuto per l’accaduto. “Mi vergogno profondamente, e sono enormemente addolorato, di aver ferito Sienna e le persone a noi più care. Voglio chiedere pubblicamente scusa a lei e alle nostre famiglie per il dolore che ho causato. Non ci sono giustificazioni per il modo in cui mi sono comportato. Sono sinceramente amareggiato. Chiedo che la nostra privacy venga rispettata in quello che è un momento estremamente difficile”. A 4 anni dall’addio i due sono stati di nuovo pizzicati insieme e, questa volta, si vocifera sia per sempre. Jude Law e i suoi figli con Sienna Miller furono fotografati durante una vacanza alle Barbados e da quel momento in poi la coppia non ha potuto fare più a meno l’una dell’altro, sino a quando i due piccioncini hanno deciso di trascorrere alcuni giorni di relax al mare. Il palcoscenico del loro amore è stato la città di Otranto, dove i due si sono lasciati andare a manifestazioni pubbliche di affetto, sintomo questo di un ritorno di fiamma. Novella 2000 ha pubblicato le foto della coppia in amore e le nuvole del passato sembrano ormai aver lasciato definitivamente il posto al sole di questa magnifica estate. Nonostante le dichiarazioni di Jude Law: sono un cattivo ragazzo, ma piaccio di più alle donne, Sienna Miller non si è lasciata intimidire e ha deciso pertanto di riprovarci. Nessuno potrà dare torto all’attrice inglese. Difficile, infatti, resistere alla bellezza del suo compagno e poi una seconda occasione si concede sempre, specie quando a guardarti sono due occhi azzurri e magnetici. | Sienna Miller e Jude Law sono stati pizzicati insieme ad Otranto da Novella 2000. |
Non è di buon auspicio per la cultura italiana cominciare l'anno nuovo con una notizia così avvilente: da gennaio verrà chiuso lo Spazio FORMA, la Casa della Fotografia di Milano, probabilmente il luogo di maggior prestigio e interesse dedicato alla fotografia in Italia. FORMA era sorto nel 2005 e nel 2010 era diventato una Fondazione per iniziativa della casa editrice Contrasto, leader nel campo delle pubblicazioni sulla fotografia. Era senz'altro un progetto ambizioso rendere l'edificio fatiscente di piazza Tito Lucrezio Caro, di proprietà dell'Azienda dei Trasporti Milanesi, uno spazio stabile dedicato alle arti fotografiche, con aree espositive diversificate, una fornitissima libreria, una sala proiezioni dalla programmazione sempre aggiornata con film, mostre e incontri con i protagonisti della fotografia internazionale e, come se non bastasse, una fitta attività didattica trasversale, dai progetti per le scuole fino al master parauniversitario di alta formazione. Tre appuntamenti fissi scandivano il calendario annuale di FORMA: una grande collettiva sulla "Storia della fotografia", una monografica dedicata a "I grandi autori", e lo spazio dedicato allo sguardo contemporaneo su "I maestri della moda e del ritratto". Un investimento notevole, più di 5 milioni di euro, per donare alla città un luogo di incontro e di scambio di idee, che valorizzasse la grande fotografia italiana, la portasse al grande pubblico e ne favorisse il confronto con i grandi maestri internazionali. FORMA aveva attrezzato un'area espositiva di 800 mq con un'illuminazione per layout differenziati, predisposto due sale per gli appuntamenti di più ampio respiro e allestito la Sala Bianca per mostre più intime e raccolte. Si era infine dotata di uno Spazio Laboratorio, di aule didattiche e di un Ristorante. Un intervento che, oltre all'interesse culturale in senso stretto, ha donato una rivalutazione patrimoniale senza pari a quegli spazi dismessi dell'ATM. Ma sappiamo tutti, oramai, che la crisi è in grado di spazzare via tutto, e anche il buon senso. E così, in un momento di difficoltà causato dalla riduzione degli investimenti privati, FORMA chiede alle istituzioni, ATM e Comune di Milano, di poter continuare a utilizzare quegli spazi in comodato d'uso, senza pagare più il fitto. Una richiesta irrisoria a fronte degli sforzi imprenditoriali iniziali e del servizio offerto per quasi dieci anni alla città di Milano. Così il presidente Roberto Koch ci ricostruisce i tentativi degli ultimi anni di far sopravvivere FORMA a Milano: «Credo che abbiamo dato di più di quanto chiediamo. Al contrario chiedevamo solo una piccola restituzione del credito che avevamo maturato. In questi nove anni abbiamo visto quattro Assessori alla Cultura, tre Presidenti dell'ATM, però non si è riusciti ad arrivare ad un punto. Quando il nuovo presidente dell'ATM, Bruno Rota, è stato messo in carica alla fine del 2011 da parte della nuova giunta di Milano del sindaco Pisapia, abbiamo ripreso con lui un discorso fatto con il Presidente precedente, Catania, che era arrivato a una conclusione, ma lui ci ha detto "Il nostro core business è un altro, ATM non si può occupare di cultura"». FORMA chiude, dunque, ma la sua reputazione a livello nazionale e internazionale è diventata così alta che non potrà far altro che aprire altre sedi in altre città e tentare investimenti all'estero. Magra consolazione e più che altro una sconfitta per la città di Milano e per la cultura italiana. L'ultima mostra a FORMA, visitabile fino al 12 gennaio, si chiama "Una passione fotografica. Immagini da 8 anni di mostre", una retrospettiva di quanto la Casa della Fotografia abbia saputo offrire dalla sua nascita fino ad oggi. Tantissimi i fotografi in mostra: Richard Avedon, Piergiorgio Branzi, Gianni Berengo Gardin, Robert Capa, Stefano Cerio, Lorenzo Cicconi Massi, Elliott Erwitt, Maurizio Galimberti, Mario Giacomelli, Mimmo Jodice, William Klein, Wendy Sue Lamm, Jacques Henri Lartigue, Saul Leiter, LIFE, Martial, Nino Migliori, Erwin Olaf, Martin Parr, Marco Pesaresi, PREMIO F, Martin Schoeller, Massimo Siragusa, Phil Stern, Paolo Ventura, Albert Watson, WOMEN CHANGING INDIA, Andrew Zuckerman. | Dal 12 gennaio chiuderà ufficialmente FORMA, per 8 anni il centro italiano più importante dedicato alla fotografia. Intervista al direttore Roberto Koch. |
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Tra le rockstar del panorama mondiale ce n'è una che da quarant'anni coltiva il suo rapporto con i fan in maniera speciale. Il suo nome è Bruce Springsteen. Il risultato di questa lunga semina è un affetto straordinario che continua a coinvolgere diverse generazioni di spettatori, ognuna a suo modo convinta di avere un rapporto speciale con il Boss. Per milioni di fan sparsi su tutto il pianeta, infatti, Springsteen è molto di più di una star miliardaria, di un vocalist straordinariamente potente, di un musicista che va in giro con gli stessi amici di una volta. È allo stesso tempo una leggenda, un poeta, un politico e un amico. Non necessariamente in quest'ordine.
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Questo e molto altro emerge dalla visione, in contemporanea mondiale fino al 24 luglio, del docu-film di Baillie Walsh (regista di alcuni videoclip dei Massive Attack e nel 2008 della pellicola “Flashback of a fool” con Daniel Craig) che ha selezionato e montato i filmati inviati da oltre 2000 fan del Boss, realizzando un lungometraggio che per molti versi è un'operazione riuscita, diversa dal solito racconto biografico in stile hollywoodiano della rockstar tramite immagini di repertorio e interviste ai protagonisti. Le uniche parole del Boss che sentirete in questo film sono quelle delle sue canzoni, oltre a qualche chicca estrapolata dalle sue esibizioni dal vivo. Spassosissimo, per esempio, il suo monologo sull'arte del cunnilingus durante il tour di “The ghost of Tom Joad” del 1997, oppure le parole di conforto rivolte a un fan che poco prima del concerto era stato lasciato dalla fidanzata («Anch'io sono stato mollato molte volte. Ma adesso se ne sono pentite. Soprattutto dopo aver saputo dell'anticipo della casa discografica!»).
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Massimiliano Tra le rockstar del panorama mondiale ce n'è una che da quarant'anni coltiva il suo rapporto con i fan in maniera speciale. Il suo nome è Bruce Springsteen. Il risultato di questa lunga semina è un affetto straordinario che continua a coinvolgere diverse generazioni di spettatori, ognuna a suo modo convinta di avere un rapporto speciale con il Boss. Per milioni di fan sparsi su tutto il pianeta, infatti, Springsteen è molto di più di una star miliardaria, di un vocalist straordinariamente potente, di un musicista che va in giro con gli stessi amici di una volta. È allo stesso tempo una leggenda, un poeta, un politico e un amico. Non necessariamente in quest'ordine. Questo e molto altro emerge dalla visione, in contemporanea mondiale fino al 24 luglio, del docu-film di Baillie Walsh (regista di alcuni videoclip dei Massive Attack e nel 2008 della pellicola “Flashback of a fool” con Daniel Craig) che ha selezionato e montato i filmati inviati da oltre 2000 fan del Boss, realizzando un lungometraggio che per molti versi è un'operazione riuscita, diversa dal solito racconto biografico in stile hollywoodiano della rockstar tramite immagini di repertorio e interviste ai protagonisti. Le uniche parole del Boss che sentirete in questo film sono quelle delle sue canzoni, oltre a qualche chicca estrapolata dalle sue esibizioni dal vivo. Spassosissimo, per esempio, il suo monologo sull'arte del cunnilingus durante il tour di “The ghost of Tom Joad” del 1997, oppure le parole di conforto rivolte a un fan che poco prima del concerto era stato lasciato dalla fidanzata («Anch'io sono stato mollato molte volte. Ma adesso se ne sono pentite. Soprattutto dopo aver saputo dell'anticipo della casa discografica!»). A parlare, in questo film, sono soprattutto i seguaci del Boss di mezzo mondo, con i loro ricordi corroborati da filmati inediti, foto rubate, vecchie incisioni su walkman, oppure autoregistrandosi davanti a un pc, sul divano di casa, mentre vanno a lavoro in macchina e discutono, da soli o in compagnia, della passione per Bruce e di quanto la sua musica sia stata importante. Perché è questo di cui bisogna parlare quando parliamo di Springsteen e che “Springsteen and I” coglie perfettamente. Esistono le canzoni del Boss, ed esistono le persone che le ascoltano. E in mezzo c'è lui, il ragazzaccio del New Jersey, ormai assunto al rango di medium terreno che nei dischi, ma soprattutto dal vivo, riesce a creare una liturgia laica e condivisa del suo pensiero. Una sorta di religione positiva e solidaristica, piena di energia musicale, che infonde in chi lo ascolta gioia e consolazione. Non a caso molte delle ‘persone normali' che prendono la parola durante il film si rivolgono direttamente all'autore di “Thunder road” e di “Born to run”, ricordandogli il valore salvifico dei suoi testi. Il che non apparirebbe tanto strano se non vivessimo in un'epoca dove l'imbroglio, soprattutto quello dello showbiz ai danni degli utenti-target, non fosse la regola. Il fatto è che la tradizione musicale americana in cui Bruce Springsteen si inserisce, come ci ha ben spiegato lo scrittore Leonardo Colombati nel volume “Come un Killer sotto il sole”, è esattamente la versione aggiornata del musicista-sciamano di antica concezione blues. Dunque, dopo “Life in a day” del 2011 (il film realizzato con il contributo degli utenti di tutto il globo che ripresero in contemporanea la loro giornata), Ridley Scott, il regista di “Blade Runner” ormai dedito alla produzione di film-evento, con “Springsteen and I” porta a compimento un altro esperimento globale di cinema partecipativo e ci riesce nel più brillante dei modi, utilizzando un'icona del rock'n'roll della nostra epoca e aggiungendo l'ennesimo tassello alla costruzione del mito springsteeniano. Qualcosa che oltrepassa i limiti del citizen cinema conducendoci, probabilmente senza immaginarlo, nella prima forma di religion open source del millennio.
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Bruce Springsteen
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Massimiliano Virgilio
Scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nato a Napoli nel 1979. Il suo ultimo romanzo è "Le creature" (Rizzoli). Collabora con diverse riviste e quotidiani, è redattore della trasmissione Zazà su Rai Radio 3. | Esce nelle sale cinematografiche il film diretto da Baillie Walsh e prodotto da Ridley Scott. Ne viene fuori un ritratto inedito del rapporto sciamanico tra Springsteen e i suoi seguaci di cui ci parla lo scrittore Massimiliano Virgilio, autore di “Più male che altro” e “Porno ogni giorno” |
Minacce di morte, continue aggressioni fisiche e verbali. Dopo l'ennesimo episodio la ragazza, una romena di 27 anni, ha deciso di denunciare il fidanzato. Quest'ultimo, un cittadino albanese suo coetaneo, incensurato e disoccupato, è stato arrestato per maltrattamenti e minacce di morte ripetute nel tempo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Roma Casalotti: i due ragazzi erano fermi a un distributore di benzina nella zona di La Storta a Roma e là è avvenuto l'ennesimo litigio, l'ennesima aggressione e per l'ennesima volta la 27enne è stata minacciata di morte. Questa volta, però, la giovane ha chiamato le forze dell'ordine e ha denunciato il compagno. Anche con i militari presenti sul posto, il 27enne ha continuato a minacciare la fidanzata. | Due uomini arrestati a Roma per minacce di morte e maltrattamenti in famiglia: il primo è un ragazzo di 27 anni e il secondo è un 49enne. Entrambi hanno aggredito ripetutamente le loro compagne e quest’ultime, dopo l’ennesima minaccia subita, hanno deciso di chiamare i carabinieri e di denunciare. |
Con una mossa che appare logica e doverosa la prima serie tv che un canale americano abbia mai affidato ad un autore italiano è stata presentata alla Mostra del cinema di Venezia. Al Lido si sono viste le prime due puntate di Young Pope, serie coprodotta da Sky (che la manderà ad Ottobre) assieme al canale americano Hbo e a quello francese Canal+, e la prima sorpresa, forse non a caso, è quanto nonostante parlino la lingua della serialità statunitense somiglino al cinema, molto più di ogni altra serie abbiamo visto fino ad oggi. Fin da subito in questa serie che durerà 10 episodi e ha un cast più che altro internazionale, c'è tutto Sorrentino, già nella prima scena, onirica, esagerata, iperbolica e potente. Ma poi anche subito dopo un piccolo dialogo tra un cardinale e un confessore rivela quelle meschinerie dei potenti che il regista di Il Divo adora, quella "piccineria" del potere che lo affascina così tanto. E poi ancora l'umorismo, tantissimo umorismo grottesco (e non è difficile immaginare quanto di grottesco ci possa essere nel Vaticano) in una serie che però non è comica. Per questo e molto altro un prodotto simile la tv americana non l'ha mai conosciuto, uno così serio, duro e cattivo ma anche così divertente negli Stati Uniti non è stato mai realizzato. È roba nostra. Papa Pio XIII (Jude Law) è stato appena eletto, è uscito dal conclave vincitore perché qualcuno, un cardinale molto potente (Silvio Orlando), ha operato per farlo vincere a sorpresa. Ad essere stato eletto è proprio lui e non il suo mentore, un anziano cardinale americano, perché giudicato molto manipolabile. Peccato che non sia così, se ne accorge presto il cardinal Voiello di Silvio Orlando, quando nella prima udienza comincia ad imporgli un'agenda e si sente ribattere a tono, molto a tono. Tra di loro si inserisce Suor Mary (Diane Keaton) la monaca che ha allevato il piccolo Lenny, il futuro Papa, nel suo orfanotrofio e che ora lui ha fatto chiamare per stargli accanto. Ma non accanto spiritualmente, accanto politicamente. Di spirituale c'è molto poco nel Vaticano di Young Pope. Lenny e Suor Maria sono una coppia che ben si intende e forse hanno sempre pianificato tutto questo. Da queste poche righe di trama è già evidente come chi pensi di trovare qualcosa di reale, concreto o anche solo probabile nella storia di Young Pope è fuori strada. Sorrentino ha girato una serie che immagina il più assurdo dei papati moderni, in totale controtendenza con la direzione che la Chiesa sta prendendo. Pio XIII è un papa Re con idee da dittatore, ma non è un cattivo, anzi è il protagonista, il che è il segreto del fascino di questa storia di esercizio della volontà. Per quanto tutta la costruzione delle dinamiche interne al Vaticano abbia una plausibilità estrema, dai rapporti con i confessori, agli impegni lavorativi, fino ai consulenti e alle manovre tra cardinali, ciò che accade rimane impensabile, come se nel ruolo più potente del mondo (nessun monarca o dittatore vanta tanto seguito e tale capacità di convincimento) fosse stato messo avventatamente qualcuno con un'idea settecentesca del potere, pronto ad obbligare tutti ad assecondarlo. Eppure a stupire di questa serie non è tanto il cinismo e la cattiveria con cui ritrae la politica vaticana, mancanza di pietà e visione del mondo cinica sono caratteristiche che la tv americana ha fatto proprie da molto tempo, quello che stupisce davvero è quanto questo prodotto così americano e così magniloquente abbia un'anima italiana. L'istinto verso il ridicolo, la corsa alla commedia non appena è possibile, la voglia di mettere in scena il mondo soffermandosi su tutte ma proprio tutte le sue assurde ridicolaggini (solo nelle prime puntate il Papa riceve in dono un canguro e lo libera nei giardini vaticani, ammansendolo con un gesto della mano come fosse "S. Francesco da Sidney"), pongono il marchio indelebile del nostro cinema su ogni fotogramma di Young Pope. | Tutti gli intrighi politici di cui le serie americane sono innamorate, uniti all’umorismo grottesco di Sorrentino. Fuori da ogni genere e inclassificabile Young Pope è la più italiana delle serie USA. |
Con "Human" Rag'N'Bone Man, all’anagrafe Rory Graham, si è confermato come una delle voci più amate dall'Italia del 2016. Un pezzo che da settimane, ormai, staziona nelle posizioni alte della classifica dei singoli più venduti (e ascoltati in streaming) nel nostro Paese, dove ha raggiunto, qualche settimana fa, il disco di Platino (con oltre 50 mila tra download e streaming) ma che a livello globale può contare su numeri importanti forte dei 60 milioni di stream su Spotify e oltre 60 milioni di visualizzazioni su Youtube, facendo di lui un vero e proprio fenomeno musicale anche in Italia, dove prima il suo nome era sconosciuto ai più. In realtà, il cantante inglese aveva alle spalle una carriera nell'hip hop inglese, con due Ep alle spalle, in attesa del nuovo album, quello che potrebbe lanciarlo definitivamente e che uscirà nel febbraio del 2017. Dopo un po' di indecisione, il cantante e l'etichetta hanno scelto di puntare sul suo singolo più conosciuto per dare il nome anche all'album, che quindi si chiamerà "Human" e non sarà lungo come avrebbe potuto essere. In un'intervista all'Independent, infatti, ha spiegato: "Sono un volto nuovo per tantissime persone e non credo che qualcuno voglia ascoltare 16 canzoni di un artista nuovo. Forse sul secondo, anche perché le persone, di questi tempi, non hanno più un'enorme attenzione alla musica. Io vengo da un'epoca in cui compravo l'intero album e lo ascoltavo dall'inizio alla fine in continuazione". Cresciuto ad Uckfield, non lontano da Brighton, Graham è cresciuto attorniato dalla musica, con un padre chitarrista e una madre cantante e dall'età di 15 anni ha cominciato il suo percorso in maniera più sistematica, grazie all'ingresso in una band di drum ‘n’ bass, dove ha cominciato anche a formarsi il suo nome d'arte, facendosi chiamare Rag ‘N’ Bonez che, come dice la sua bio, è ispirato alla sitcom Brit anni ‘70, “Steptoe And Son”. Il suo modo di cantare si ispira, come ha detto lui stesso in un'intervista con NME, a quelli di BB King e Muddy Waters, che furono anche tra i nomi che lo introdussero nel mondo del blues, mentre la voglia di scrivere gliel'ha data il cantautore Darrell Scott. Durante l'adolescenza comincia a frequentare più assiduamente il mondo hip hop e le serate open mic, fino a formare i The Rum Committee con Gizmo e DJ Direct, ma nel 2014 è la volta della firma con la Columbia e l'uscita del primo Ep "Wolves" in cui collabora con nomi del calibro di Vince Staples, Stig Of The Dump e Kate Tempest, condividendo, in precedenza, anche studio e palco coi Bastille. L'anno successivo è ancora la volta di un Ep, il variegato "Disfigured" ("Mi ricordo di aver pensato, ‘posso fare quello che voglio ora, quindi se faccio qualcosa che suona bene, non devo preoccuparmi di etichettarlo sotto un preciso genere. Ecco perché c'è un brano che suona come Bon Iver, uno che è hard blues-rock, e uno che è più hip hop/soul"), e poi il botto con "Human" che ha vinto anche il Brits Critics' Choice Awards 2017 e attualmente è al primo posto della classifica Airplay italiana. Più volte il cantante ha detto che la canzone ha un lato sicuramente autobiografico (in un'intervista a Rockol spiegava: "Ad un certo punto dico: ‘Non sono un profeta o un messia, sono solamente umano'. Trae spunto da esperienze che mi hanno coinvolto in prima persona, ma mi piace il fatto di lasciare libera l'interpretazione al pubblico") e parla dell'angoscia che si prova nel non avere tutte le risposte alla vita e dell'impossibilità della perfezione con un pezzo che fissa le debolezze di un uomo: "Alcune persone hanno problemi reali, alcune persone non hanno fortuna, alcune persone credono che possa risolvergli i problemi, Dio è su in paradiso, io sono solo un essere umano, dopo tutto, non datemi la colpa". | Si chiama Rory Graham, ma il mondo intero lo conosce come Rag’N’Bone Man e soprattutto per il successo del suo ultimo singolo “Human”, preludio al nuovo album e primo nelle radio italiane. |
Grande Fratello oggi, nell'immaginario comune, è sinonimo di trash e inconsistenza, frivolezza ed ignoranza. Grande Fratello agli albori significava sperimentazione, novità ed avanguardia. È sintomatico che tutti ricordano ancora la prima edizione come l’unica che sia valsa la pena vedere, “quella di Taricone” e dei suoi inconsapevoli compagni di casa, quella che vinse un Telegatto nella sezione Costume e Cultura, suscitando la reazione incontrollata di Alessandro Cecchi Paone. La sua “macchina del tempo” non riuscì a battere il Grande Fratello, che si affermò come programma culturale dell'anno. Non fu sbagliato, ampliando il concetto di cultura all’esperimento antropologico che fu e calcolando che nella totale assenza di contatti con l’esterno e delle più banali comodità quotidiane, il programma accattivò il pubblico con il sadismo delle sue privazioni. Piaceva perché sottraeva i “coinquilini” alla dinamica puramente mediatica e li posizionava al centro di uno show senza inutili divismi, valorizzando il loro aspetto umano a discapito di qualsivoglia intento televisivo. Il The Truman Show li anticipò di qualche anno e gli lasciò in eredità l’insolità spensieratezza di un Jim Carrey fagocitato dagli occhi indiscreti di migliaia di telecamere, incapace di tornare alla sua vita poiché soggetto a quella che gli spettatori avrebbero voluto per lui. Il fascino di un condizionamento simile, voyeuristico fino ai limiti dello scibile, ha permesso alla prima edizione di raggiungere una media di 10 milioni a serata e di inaugurare un format che avrebbe cambiato per sempre la storia della televisione italiana. Non è stato poi così e forse la causa è insita nella sua stessa natura. Reality significa “realtà, verità”, non si sposa bene con qualcosa che per sua natura è incapace di esserlo, ovvero lo show. Il successo, la fama, una popolarità non guadagnata, assegnata semplicemente ad un modo di essere e non ad un particolare talento, ha svilito il termine e ciò che ne conseguiva. Da lì largo a personaggi e non più a persone, a trame e non più a storie, a reazioni indotte ben lontane dalle emozioni, a sentimenti labili e confusi. Largo a qualcosa che poteva anche convincere, al pari di una soap opera, ma che niente aveva più a che fare con la sua genesi. Ascolti in calo, precipitati, fino a toccare il picco dei tre milioni in prima serata. Dissenso popolare palesato gradualmente, prima sottovoce e poi gridato, quasi implorante rispetto, sebbene una questione etica o morale non dovrebbe nemmeno esistere (parliamo pur sempre di intrattenimento). L’indignazione verso le aspirazioni di concorrenti abbagliati dai guadagni facili e da una manciata di gloria ha preso il sopravvento ed è diventata oggi il motivo principale per il quale il Grande Fratello tenta di strizzare l’occhio al pubblico invece di tenerlo solo aperto. Prima non ne aveva bisogno, gli veniva chiesto di vigilare e di rendere fruibili le vite altrui a tutti (grazie anche a circuiti ben pagati come Stream prima e Premium poi). Oggi gli si chiede di chiuderlo l’occhio, per sempre. | Orwell lo aveva immaginato immortale e invece il noto reality show ha esaurito la carica vitale e può dirsi ormai concluso. Alla base l’incapacità di reinventarsi e l’aver sacrificato l’aspetto legato al “reale” per favorire lo show, invalidando così l’affascinante sperimentazione antropologica che aveva caratterizzato la sua genesi. |
Il Partito Democratico si presenterà alle elezioni europee del prossimo 26 maggio con una lista unica a fianco del movimento Siamo Europei di Carlo Calenda, capolista nella circoscrizione Nord-Est. Da questa scelta emerge già la linea fortemente europeista del programma. Una prospettiva che viene dichiarata fin dalle prime pagine del documento, in cui si afferma l'obiettivo di instaurare gli Stati Uniti d'Europa. Il Pd e il suo nuovo segretario, Nicola Zingaretti, si troveranno comunque ad affrontare una sfida importante: se alle ultime europee del 2014 il partito aveva raggiunto il 40,8% dei voti, alle politiche dello scorso marzo è sceso al 18,7% dei consensi. "Andiamo alle europee con una proposta competitiva, un’alternativa credibile che dia il segno del cambiamento. Abbiamo fatto un immenso sforzo di innovazione per guardare avanti e provare a essere all’altezza della sfida della democrazia italiana che oggi ci presenta un quadro molto preoccupante e che di fronte al grande radicamento di idee pericolose, organizzate attorno ai partiti che sostengono il governo, richiedeva da parte nostra una assunzione di responsabilità", ha detto Zingaretti. I temi trattati sono vari, da quelli più tradizionalmente vicini alla sinistra, come la proposta di un salario minimo o le politiche sociali ed ambientali, a quelli riguardanti investimenti e crescita economica, accomunati da un rifiuto dell'austerità. Il programma, chiamato ‘Una Nuova Europa' è articolato secondo quattro macroaree, definite come "questioni cruciali". Vediamole. In questa prima parte, il manifesto dem per le europee si concentra su sviluppo, innovazione, lavoro, coesione sociale e ambiente. I punti sono vari: viene presentata l'idea di un'indennità europea di disoccupazione, pensata specificatamente per i Paesi in recessione o dove i livelli di occupazione restano ai minimi, così come si avanza l'ipotesi di introdurre un salario minimo a livello europeo. Questo garantirebbe una certa omogeneità fra il potere di acquisto nei vari Stati membri dell'Unione, sostenendo il progresso sociale. Si introduce anche la necessità di assicurare una parità di salario fra uomini e donne per favorire l'occupazione femminile e contrastare le disparità di genere. Per il Pd, inoltre, bisogna implementare un piano straordinario di investimenti per rilanciare crescita e l'occupazione, assicurando sostenibilità sociale e ambientale. Di fronte al cambiamento climatico, si punta ad eliminare alla decarbonizzazione del sistema energetico a fianco di una cultura del riciclaggio in favore dell'economia circolare. Capitale umano, ricerca, infrastrutture materiali e immateriali, energie rinnovabili e welfare sono quindi al centro del piano di bilancio. Il testo si pronuncia inoltre contro il dumping fiscale, nell'ottica di costruire un parametro leale di concorrenza fissando un'aliquota minima a livello europeo al 18%. È alto il focus sui giovani. Non solo si propone una carta dello studente che faciliti gli accessi a servizi di vario tipo in tutto il continente, ma si teorizza un'europeizzazione dei percorsi di studio e formativi, aumentando i fondi Erasmus e chiedendo il riconoscimento reciproco e automatico dei titoli di studio all'estero. Accesso gratuito a istruzione, assistenza sanitaria, alloggio, alimentazione adeguata e assistenza all'infanzia per tutti i giovani e i bambini, si legge nel testo. La lista Pd-Siamo Europei si prefigge anche di tutelare e valorizzare i prodotti, le culture e le diversità dell'Italia. Per questo si chiede sostegno e protezione per la manifattura italiana all'interno del mercato unico, specialmente contro il sottocosto cinese. Ciò può avvenire solo se si investe sulle opportunità della rivoluzione digitale. Viene anche pretesa un'attenzione maggiore all'agricoltura, in modo da preservare la qualità e la sostenibilità del modello agricolo familiare. Il progetto democratico guarda poi alle aree urbane, specialmente alle periferie, dove è necessario creare più coesione e stanziare fondi contro lo spopolamento e l'assenza di servizi. "L'Europa è la sola risposta che possiamo dare alla globalizzazione e ai suoi effetti negativi in termini di incertezza sociale, di competizione sleale, di insicurezza personale, di timori e paure che scuotono la vita dei cittadini ogni giorno" si legge nel programma. Il Pd si propone quindi di proteggere dall'aggressività della globalizzazione, affrontando allo stesso tempo temi attualissimi, come sicurezza e immigrazione. Si presenta quindi la richiesta di riforma del regolamento di Dublino, optando per un nuovo sistema europeo comune per l'asilo e l'immigrazione, fondato su diritti e solidarietà. Un nuovo partenariato Europa-Africa a promozione dello sviluppo che sradichi la povertà del continente garantirebbe all'Unione un ruolo di leader mondiale nella cooperazione internazionale. Anche una politica estera di sicurezza e di difesa comune più forte sono un imperativo e prenderebbero forma nel principio di integrazione militare europea e in un Fondo europeo per la Pace. Inoltre, in materia di sicurezza e integrazione per i cittadini, viene ribadita la lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo e alla radicalizzazione: per fare questo un progetto di integrazione sociale che parta in primo luogo dai giovani è imprescindibile. "Per ogni euro speso in sicurezza, investire un euro in cultura", conclude poi la sezione. | Il Partito Democratico ha presentato il programma con cui correrà alle elezioni europee del prossimo 26 maggio, in una lista a fianco di Siamo Europei. Fra i temi principali ci sono sia quelli tradizionalmente vicini alla sinistra, come la proposta di un salario minimo o le politiche sociali ed ambientali, sia quelli riguardanti investimenti, crescita economica e rifiuto dell’austerità. |
Qual è il segreto per avere un incarnato perfetto e per cancellare le occhiaie? A rivelare la tecnica peretta per avere un make up impeccabile è Heidi Hamoud, una make up artist australiana che su YouTube ha rivelato uno dei segreti utilizzato spesso anche da attrici e drag queen. Attraverso questa tecnica particolare, conosciuta anche come "baking", si fissa il trucco a lungo, senza doverlo ritoccare in diverse occasioni. In molti potrebbero pensare ad una tecnica utilizzata in cucina, invece si tratta di un metodo per realizzare un trucco perfetto e duraturo, dove la protagonista è la cipria, meglio se opaca e in polvere libera. La particolarità di questa tecnica è che dovrai lasciare la cipria in posa da 10 a 30 minuti: durante questo periodo la cipria "cuocerà" letteralmente la zona sulla quale è stata applicata per permettere al prodotto di fissare al meglio il correttore e il fondotinta e di far durare a lungo il trucco. Prima di applicare la cipria però devi assicurarti di aver eliminato completamente ogni accumulo di prodotto che potrebbe essere presente nelle linee o nelle rughette del contorno occhi. Trascorso il tempo necessario, ti basterà portare via l'eccesso di cipria con un pennello: sceglilo di una dimensione media e con le setole morbide, in modo che possa sfumare al meglio la cipria e contribuire al fissaggio perfetto. Prima di tutto è fondamentale applicare un contorno occhi nutriente e levigante per eliminare rughette e linee di espressione e per evitare che la pelle diventi secca e il trucco duri di meno. Se hai qualche segno piuttosto evidente utilizza un prodotto rimpolpante in modo da ottenere un effetto levigato. Dopodiché si prosegue con il normale make up, applicando con cura un correttore che attenui occhiaie e imperfezioni. Per questa tipologia di make up sono perfetti i correttori cremosi o in stick: sceglilo di una tonalità più chiara per ottenere un effetto illuminante. Stendi anche il tuo fondotinta e preparati al passaggio clou del tuo make up: vaporizza uno spray fissante su una spugnetta in latrice e intingila nelle cipria in polvere libera. A questo punto tampona con delicatezza la spugnetta nel contorno occhi, partendo dalla rima ciliare inferiore e proseguendo verso il basso. Come mostra Heidi, dovrai abbondare con il prodotto per fissarlo al meglio. Questa particolare tecnica non è adatta a tutte: è perfetta per le pelli giovani, anche quelle con problematiche come acne oppure couperose, mentre è da evitare se si ha la pelle secca, soprattutto nel contorno occhi. Quando la pelle non è sufficientemente nutrita o è particolarmente sensibile potrebbe risultare difficile sopportare lo strato di trucco sul viso. Non è adatto anche a chi ha il viso particolarmente segnato da rughe e segni di espressione, perchè il baking le metterebbe ancora più in risalto facendo apparire il tuo volto più vecchio. | Vuoi far durare a lungo il tuo make up? Prova la tecnica del “baking”: è facile da creare e ti permetterà di avere un incarnato perfetto come quello di Kim Kardashian. |
Il segretario del partito nel distretto di Beibei, Lei Zhengfu, si è dimesso a seguito di uno scandalo sessuale che l'ha coinvolto in prima persona. Su Weibo, equivalente cinese del social network Twitter, infatti, sono state pubblicate delle foto hard che lo ritraggono in atteggiamenti intimi con la sua amante. La provincia della megalopoli cinese di Chongqing già è stata travolta da una vicenda simile, con il caso Bo Xilai. Le immagini mostrano il segretario in un amplesso con la sua presunta amante. | Lei Zhengfu, segretario del partito nel distretto di Beibei, in Cina, ha rassegnato le proprie dimissioni, poiché coinvolto in uno scandalo sessuale. L’uomo, però, ha dichiarato la propria estraneità alla vicenda. |
È uno dei giorni più neri della lotta alla Covid-19, inutile nasconderselo. Ora però tutti noi abbiamo un piccolo compito, che può fare la differenza. Di certo abbiamo un parente, un amico, un compagno, un semplice conoscente che ha fatto, avrebbe dovuto o comunque dovrà fare il vaccino con il preparato di AstraZeneca. Ecco, lo dico con il massimo del rispetto ma anche con decisione: non insultiamo, non attacchiamo e soprattutto non deridiamo chi ha paura, chi manifesta dubbi, chi vive una situazione di profonda incertezza. Non è il momento del muro contro muro, non è il momento dello scontro fra tifoserie, non è il momento del (discutibile, peraltro) sarcasmo su una questione così delicata e decisiva. Molte persone hanno paura. Legittimamente paura. Una paura che è figlia non solo della confusione e dei messaggi contrastanti che arrivano da media e istituzioni politiche e sanitarie, ma anche di oltre un anno di dolore, insicurezza e speranze deluse. Molte persone sono stanche, della pandemia, dei lockdown, delle restrizioni e del rumore assordante di opinioni, indicazioni, commenti e lezioni di vita. C'è un'aria pesante, siamo su una barca in mezzo a una tempesta e molti si chiedono non solo quando finirà, ma anche se esista davvero un porto sicuro. Paura e stanchezza vanno rispettate, comprese ma mai assecondate. Empatia e comprensione, ma soprattutto vicinanza e spirito di comunità, è questa la strada che tutti noi dobbiamo impegnarci a percorrere. Farlo per gli altri e per noi. Dobbiamo aiutare chi ha dubbi e incertezze a mettere tutto nella giusta prospettiva: quella della ragionevolezza e della cautela, ma soprattutto della fiducia nella scienza. Perché il vaccino è la soluzione, il vaccino funziona ed è una conquista inimmaginabile che dovrebbe riempirci d'orgoglio. In pochi mesi l'umanità è riuscita a fare qualcosa di meraviglioso e per nulla scontato, con delle soluzioni di assoluta genialità (la tecnologia a mRNA ma anche l'intuizione degli scienziati russi per migliorare l'efficacia dello Sputnik). Conquiste e azioni che salveranno milioni di vite, che stanno già salvando milioni di vite e che ci aiuteranno a tornare alla normalità, meglio ancora se a ripensare la normalità nel senso dell'inclusività e della cura dell'altro e del pianeta. | Non è il momento del sarcasmo e dell’irrisione di chi ha paura, di fronte allo stop precauzionale del vaccino Astrazeneca. Se ne usciremo sarà grazie ai vaccini e alla scienza, è vero. Affinché ciò accada, tuttavia, servirà empatia e comprensione verso chi ormai teme non esista più la fine di questo incubo. Altrimenti, rischia davvero di andare tutto a rotoli. |
Aveva appena battezzato il piccolo Raphael: Filippo Nascimbene e Claire Alexandrescou si trovavano insieme al figlio e alla nonna a bordo dell'aereo che nella giornata di ieri, domenica 3 ottobre, si è schiantato contro un palazzo a San Donato Milanese (Milano). Doveva essere un giorno di festa, ma si è trasformato in una tragedia. Filippo era un manager della StartHub Consulting, lavorva in zona Maciachini a Milano. Di origini piemontesi, Nascimbene era molto noto in provincia di Pavia grazie sopratutto al padre che, prima di morire, era un assicuratore. La moglie Claire, nata in Francia ma non origini romene, aveva 34 anni ed ha lavorato per alcuni anni per Bpn, L'Oréal e Kiko Il 16 gennaio 2020 era nato Raphael che è stato battezzato ieri mattina dove erano presenti i Petrescu, anche loro a bordo dell'aereo. Filippo era infatti amico di Stefan – figlio dell'imprenditore Dan Petrescu che pilotava l'aereo – e di Julien, il cittadino canadese che ha perso anche lui la vita. | Filippo Nascimbene e Claire Alexandrescou avevano battezzato il piccolo Richard proprio ieri, domenica 3 ottobre, prima che l’aereo sul quale erano a bordo si schiantasse contro un palazzo a San Donato Milanese. I tre hanno perso la vita insieme alla nonna, all’amico Julian e alla famiglia Petrescu. |
Tra Lory Del Santo a Pasqualina, madre di Marco Cucolo, non c’è alcuna rivalità. La showgirl, oggi produttrice, e la madre del suo giovane fidanzato hanno imparato a conoscersi e a volersi bene. A raccontarlo è proprio la donna nel corso di un’intervista rilasciata a Parliamone sabato, il talk pomeridiano condotto da Paola Perego: Ho scoperto che Marco si era innamorato di Lory per caso, si trovava in una trasmissione televisiva. Aveva 21 anni, era uno shock. Me lo son visto apparire in televisione. In questa prima fase non ho fatto i conti. Dopo ho iniziato a vedere un attimino gli interessi e la felicità di Marco. All'inizio tu sei impressionata dalla differenza, l'alternativa era perdere mio figlio, il suo vissuto… Io invece l'ho appoggiato in pieno e ho imparato ad amare anche Lory. Il rapporto tra Lory e Marco Cucolo segue un percorso ben preciso. Il fidanzato della Del Santo, nonostante la giovane età, riuscirebbe a prevalere sulla compagna in determinate occasioni. Per tutto il resto, è Lory a dettare le regole: Lui mi ha cercato insistentemente a livello stalker. Quando fa la sua parte maschile è fortissimo e si impone. Io invece prevalgo su tutto il resto, l'organizzazione, i conti. La showgirl ammette infine di aver scelto Marco in base a dei canoni precisi: | Pasqualina, madre di Marco Cucolo, commenta la storia d’amore tra il figlio e Lory Del Santo: “All’inizio fu uno shock, poi ho imparato ad amarla”. |
Ambra Sabatini saluta Tokyo e le Paralimpiadi, che le hanno regalato emozioni uniche, indimenticabili. Una medaglia d'oro nei 100 metri con relativo ritocco al record del mondo, già in suo possesso, per l'epico trionfo azzurro sulla pista giapponese che ha visto salire sul podio contemporaneamente tutte le italiane in finale: lei, Martina Caironi per l'argento e Monica Contrafatto per la medaglia di bronzo. "Arigato Tokyo", inizia così il lungo racconto che la Sabatini ‘regala' a tutti gli appassionati, sulle pagine de La Stampa, ritornando in Italia e riavvolgendo il nastro de ricordi sui recenti fasti giapponesi che l'hanno vista tra le principali protagoniste, in una spedizione azzurra entrata nella storia con le 69 medaglie. Record assoluto alle Paralimpiadi, dove è stato annichilito quanto di buono era stato già fatto a Rio con 39 podi. "Sono sul volo di ritorno per l’Italia e scorro sul mio telefono la marea di video e foto che mi ha mandato mezzo mondo". I festeggiamenti e le congratulazioni sono ovviamente relativi allo straordinario 14″11, il tempo con cui ha chiuso la finale olimpica dei 100 metri, categoria t63. "Amici, parenti, conoscenti, perfetti sconosciuti. Sono fantastici, mi sento travolta da un affetto che non avevo mai sentito così forte prima" continua Ambra Sabatini. "Riguardandoli, riaffiorano le emozioni vissute nelle ultime settimane pazzesche. Ho messo la medaglia nello zaino e a volte lo riapro per controllare che sia ancora lì, che sia tutto vero e che non me la sia sognata addormentandomi in aereo". Subito dopo la tripletta storica per l'Italia nei 100 metri femminili T63 Ambra Sabatini aveva già sottolineato come quella medaglia fosse stato un obiettivo da conquistare ad ogni costo. "Desideravo troppo la medaglia, rappresenta il riscatto di questi due anni dall’incidente e finalmente mi sento completa" aveva detto subito dopo il trionfo. Adesso, tornando in Italia ritorna sull'argomento, di sull'essere un'atleta paralimpica e una persona disabile, con tutti i momenti più difficili che ha dovuto superare anche poco prima del trionfo di Tokyo Qualche giorno prima della gara mi hanno tolto la protesi del cammino, perché mi dava fastidio e ho dovuto utilizzare le stampelle, proprio come ai vecchi tempi… Ho notato parecchi sguardi di pietà solo perché ero una ragazza senza una gamba e in stampelle.. In quegli attimi mi era sembrato di essere tornata indietro. Ambra Sabatini non dimentica i momenti difficilissimi trascorsi dal 2019, quando le venne amputata la gamba un trauma dal quale prese forza anche grazie "all'ammirazione di medici e infermieri che mi diedero delle potenzialità motivazionali da mettere a disposizione di chi non avesse avuto la forza di rimettersi in gioco con la vita". E prova a ad essere messaggera di speranza davanti alle resistenze ancora presenti e diffuse | Ambra Sabatini torna in Italia con una straordinaria medaglia d’oro al collo conquistata, con record mondiale annesso, nei 100 metri alle Paralimpiadi di Tokyo. “L’ho riposta nella zaino e lo riapro per controllare che ci sia ancora e che sia tutto vero”. Poi, il pensiero alla lotta contro i tanti pregiudizi: “Troppi sguardi pietosi, ancora tante barriere mentali da abbattere” |
Cinema e teatri sono chiusi da un anno, con un brevissimo periodo di respiro tra l'estate e l'autunno. L'ultima serrata risale al 24 ottobre, sono più di cento giorni che le sale di tutta Italia giacciono spente e con le poltrone vuote. Tante le rimostranze e gli appelli da parte del mondo dello spettacolo perché la questione ricevesse maggiore considerazione, almeno per la contemplazione di un piano sanitario che riuscisse ad aprire una finestra per combattere l'impotenza. La decisione di farlo per il Festival di Sanremo 2021 ha esacerbato ancora di più gli animi, tant'è che l'intervento del ministro Franceschini per richiedere che l'Ariston e gli altri teatri d'Italia non subissero trattamenti impari sembrava avesse fermato la macchina della Rai. Non per molto. Nel giro di qualche giorno, la presentazione del piano sanitario ha avuto buon esito e il Cts ha approvato il protocollo studiato ad hoc per la nota kermesse canora. Evento televisivo e non spettacolo a teatro, questa l'unica risposta data come sedativo per l'insofferenza delle maestranze, messe a tacere nel silenzio di un sipario chiuso. Alessandro Gassmann ha affidato il suo appello a Mario Draghi alle pagine dell'Adnkronos: "Quello che si potrebbe chiedere al premier incaricato è di verificare con urgenza, con il comitato scientifico, se una eventuale riapertura di sale teatrali e cinematografiche possa essere possibile con pochi rischi. E se sì come. Solo virologi e persone preparate possono dare una risposta credibile e utile. Penso sia la sola cosa che possiamo fare, chiedendo però maggiori aiuti economici per le persone rimaste senza un lavoro". Si accoda con lo stesso sentimento e speranza, Claudio Santamaria che ritiene impellente "far ripartire l'economia del mondo dello spettacolo e far tornare al lavoro gli operatori del settore", non nascondendo la speranza riposta nella gestione Draghi: "Credo che in una fase di stallo, fosse impensabile non sperare che arrivasse un cambiamento. Ogni cambiamento infatti apre ad un'opportunità". Anche Lino Banfi confida nell'intervento del presidente in carica Mario Draghi per la riapertura dei cinema e i teatri. L'attore pugliese vede gli italiani intristiti e incupiti senza il sostegno degli spettacoli nelle sale e auspica una riapertura con un protocollo che garantisca la sicurezza degli spettatori: "Confidiamo molto in questo ‘raghezzo' Draghi. Bisogna riaprire i cinema e i teatri alla grande. Lui stesso ha detto che gli italiani li ha visti intristiti e incupiti. Per fare in modo che non siamo più incupiti, intristiti e rattristiti deve farci ravvivare riaprendo tutti i cinema e i teatri". La riflessione sulla modalità di riapertura tocca i punti nevralgici sottoposti a continue valutazioni nel corso di questi mesi: "Con le distanze e con i plexiglass non c'è nessun pericolo di contagio, neanche i medici hanno pensato che chi va al teatro o al cinema non può infettare nessuno perché anche se tossisce o starnutisce guarda lo schermo. I teatri e i cinema sono luoghi sicuri e vanno riaperti". Non solo gli attori, tutto il settore cinema e teatro è in tumulto. Anche i registi chiedono la parola a gran voce e lo fanno per sottolineare quanto la disparità di trattamento per le sale sia apparentemente ingiustificata a fronte dell'assenza di una concertazione sulle soluzioni. Cristina Comencini esprime così il suo disappunto: "Io penso che sia una follia. Penso che malgrado tutto ci sia, per i teatri che per i cinema, la possibilità di regolare molto bene il contingentamento delle presenze. Il pubblico può essere dimezzato, si tiene la mascherina, durante il film non si parla" ed è appoggiata dal ‘papà del Bagaglino' Pierfrancesco Pingitore: "C'è una ragione precisa per la quale i teatri si trovano in questa incommentabile situazione, ed è che la politica si è arrogata ormai da tempo il compito di fare il teatro, e ha scelto come repertorio Pirandello". Marco Giallini cavalca l'occasione di uno spazio tutto suo in tv, nello show con Panariello ‘Lui è peggio di me' su Rai3, per sottolineare con quanta amarezza ha constatato di vivere in un Paese in cui la cultura è totalmente subordinata ad altri bisogni: "La cultura da noi è all’ultimo posto. Vittorio Mezzogiorno diceva che dobbiamo più a Fellini e a Mastroianni che a tutte le agenzie di viaggio se la nostra economia turistica si è così ingrandita". Giorgio Panariello si associa e rilancia il tema delle feste private: "Restiamo chiusi, mentre in alcuni posti intanto si fanno feste, come in certi alberghi. È più pericoloso andare a bere un aperitivo che andare a vedere uno spettacolo teatrale. Per noi del teatro e della tv è stato uno shock lavorare senza il pubblico. È triste fare una battuta e non sentire nessuno che ride". Al coro degli attori, si associa anche Paola Minaccioni: "Bisogna riaprire le sale, riattivare il teatro nel modo ora possibile ed impegnarsi al massimo per trovare le modalità per farlo. Un anno è davvero troppo e la situazione è gravissima". | Cinema e teatri sono chiusi da un anno, con un brevissimo periodo di respiro tra l’estate e l’autunno. L’ultima serrata risale al 24 ottobre, sono più di cento giorni che le sale di tutta Italia giacciono spente e con le poltrone vuote. Alessandro Gassmann, Claudio Santamaria, Cristina Comencini, Lino Banfi, Marco Giallini, Giorgio Panariello, Paola Minaccioni sono solo una esigua rappresentanza di attori e registi che stanno chiedendo a Mario Draghi di riavviare un tavolo di discussione sulle possibili soluzioni per riaprire le sale in sicurezza. A loro, per il teatro, si associano Carla Fracci con il marito e regista Beppe Menegatti e il direttore del teatro nazionale di Genova, Davide Livermore. |
Gemma Galgani ha perso il suo amato gatto Piripicchio. I suoi fan hanno trascorso la giornata sui social per trasmetterle solidarietà e sostegno. Gemma amava il suo piccolo amico peloso come uno di famiglia e per questo motivo non ha voluto parlare fino a qualche ora fa, quando ha finalmente trovato il coraggio di esprimere la sua immensa sofferenza. Un messaggio sulla sua pagina Facebook, con il quale ha lasciato andare via il fedele Piri e ha, in qualche modo, ringraziato tutti coloro che hanno voluto dimostrarle un affetto sincero. Ieri mi ha lasciata lasciata Piri, scusate ma non avevo la forza di scrivere. E così mi sono ritrovata ad avere la tastiera del computer libera, l'angolo del mio letto vuoto, il silenzio quasi spaventoso della mia semplice casa. Ora semplice perché prima invece ricca di tanto amore, allegria e tanta tanta compagnia. Lui era il compagno di una vita, il pilastro che mi sorreggeva, è stata la presenza che con il suo silenzio ha fatto si che io fossi come mi vedete oggi. Con la sua melodia a suon di fusa, che nessun cantautore potrebbe replicare mi ha accompagnata in questa meravigliosa avventura che è la mia vita. Lui mi dava e non mi toglieva nulla, con la sua indipendenza mi ha insegnato ad amare me stessa e apprezzare ciò che di bello posso offrire, perché lui l'ha capito, lui ha ricevuto il mio vero amore. Un amore incondizionato, senza pretese, litigi e malintesi. Un amore puro e genuino che solo lui poteva capire. Lui sapeva leggere le mie emozioni, ora consolatore, ora dispettoso ma sapeva anche soffrire con me. Oggi mi lascia Piri il mio baffuto amico pelosetto! Dopo alcune ore, infine, Gemma Galgani è tornata a scrivere sulla sua pagina Facebook per ringraziare quanti hanno voluto starle vicino: | Gemma Galgani ha perso il suo gatto Piripicchio e ha rotto il silenzio con un messaggio sulla sua pagina Facebook. Tanto dolore per il distacco dall’animale domestico, diventato negli anni un membro della sua famiglia. |
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