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Notte di proteste negli Stati Uniti per la morte di George Floyd, il 46enne afromericano ucciso durante un fermo di polizia a Minneapolis lo scorso 25 maggio. Manifestanti sono scesi in piazza in numerose città da un angolo all'altro del Paese per il decimo giorno consecutivo per chiedere giustizia per l'uomo, dopo che le immagini dell'agente Derek Chauvin, che gli pressava il suo ginocchio sul collo mentre era a terra e in fin di vita, hanno fatto il giro del mondo. Da New York a Washington DC, da Atlanta a Philadelphia, passando per Chicago, Houston, Los Angeles e Seattle, gli attivisti hanno fatto sapere che non fermeranno finché non saranno esaudite le loro richieste di riforma della polizia e di fine di comportanti razzisti. Grande commozione a Minneapolis per il funerale di George Floyd, che si è svolto ieri e dove i presenti hanno osservato 8 minuti e 46 secondi di silenzio, cioè per tutto il tempo durante il quale l'uomo è rimasto bloccato a terra mentre Chauvin e altri tre agenti, tutti incriminati per la sua morte, ignoravano le sue richieste di aiuto perché "riusciva a respirare". La cerimonia si è tenuta nel santuario della North Central University. Dopo la commemorazione, il corpo di Floyd è stato portato a Raeford, nella Carolina del Nord, dove è nato, e successivamente arriverà a Houston in Texas, dove è cresciuto e ha vissuto gran parte della sua vita insieme anche alla sua seconda figlia Gianna. "Non è stato il Coronavirus a uccidere George Floyd ma la pandemia di razzismo e discriminazione", ha detto Benjamin Crump, uno degli avvocati dalla famiglia, riferendosi ai risultati dell'autopsia che hanno rivelato la vittima positiva a Covid-19. Ma l'infezione non c'entrerebbe nulla con le cause del decesso. Il fratello di Floyd, Philonise, ha poi tenuto una veglia di preghiera nel luogo dell'omicidio: "Tutti vogliono giustizia per George, noi vogliamo giustizia per George e l'avrà", ha detto alla folla. Tensione soprattutto a New York City, dove un altro fratello di George Floyd, Terrence, ha guidato un corteo di circa 10mila persone partito nella zona di Cadman Plaza a Brooklyn. Molte delle manifestazioni sono proseguite dopo il calar della notte in numerose città, provocando alcuni arresti sparsi nei luoghi in cui rimangono i coprifuoco per prevenire la violenza e i saccheggi verificatisi nei giorni precedenti. Sempre nella Grande Mela, come riporta la Cnn, la polizia ha usato manganelli contro i manifestanti pacifici che non hanno osservato la direttiva, mentre 180 di loro sono stati fermati. Tantissime le immagini di violenza che sono state condivise sui social network, tra cui quella dell'attacco da parte della polizia ad un passante che camminava con la sua bicicletta e al giornalista Nick Pinto, che è caduto in strada più volte dopo essere stato colpito sempre con un manganello.
Ancora proteste in tutti gli Stati Uniti per la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso nel corso di un fermo di polizia a Minneapolis il 25 maggio scorso. Disordini si sono verificati in molte città, tra cui Washington DC, Atlantam Philadelphia, Chicago, Houston, Los Angeles. A New York circa 10mila persone hanno partecipato ad un corteo pacifico ma non hanno rispettato il coprifuoco, così la polizia ha risposto con arresti e uso di manganelli.
Simona Ventura e Stefano Bettarini tornano a sorridersi. L’occasione è la festa organizzata per celebrare il compleanno di Niccolò, il loro primogenito. Dopo un periodo di distanza tra i due, il sole è tornato a splendere sul loro legame. La conduttrice ha pubblicato la foto sul suo profilo Facebook, accompagnata dalla didascalia: “Bisogna parlare…sempre!”. Simona fa riferimento a una serie di vicende ben precise che hanno portato i due a non parlarsi per mesi. Per un momento si era perfino temuto che sarebbero tornati nuovamente ad affrontarsi in tribunale prima che tutto tornasse alla serenità di sempre. A riunione i neogenitori è stato Niccolò che ha voluto festeggiare insieme a entrambi il suo compleanno. Simona e Stefano hanno sempre evitato di farsi la guerra proprio per il bene dei loro figli ai quali entrambi sono rimasti sempre vicini. Perfino negli anni più burrascosi della loro storia entrambi sono riusciti a mostrare una facciata di tranquillità proprio allo scopo di non turbare i figli nati dal loro amore. Lo scorso anno Bettarini era nella Casa del Grande Fratello Vip quando il figlio festeggiò il suo 18esio compleanno, Dispiaciuto dal fatto di non per essere vicino al suo primogenito in quella data tanto importante, Stefano fece in modo che gli arrivasse un messaggio dalla Casa e un brindisi collettivo realizzato insieme a tutti i suoi compagni di gioco.
Simona Ventura torna a sorridere accanto all’ex marito Stefano Bettarini. I due si sono ritrovati insieme per il compleanno del primogenito Niccolò e, seppellita l’ascia di guerra, si sono scattati un selfie.
I tatuaggi sulle braccia sono i più gettonati, è infatti il posto più classico su cui farsi tatuare. Le idee da realizzare sono davvero tante e possiamo scegliere tra tanti disegni e stili diversi per rendere il nostro tattoo braccia unico e originale. Le donne amano i tatuaggi con fiori molto romantici, sensuali e ricchi di stile, ma sono molte anche quelle che preferiscono lo stile old school che permette di realizzare tattoo molto sexy, colorati e vistosi. Per le braccia sono molto gettonati anche i tatuaggi Maori che di solito vengono realizzati in bianco e nero e possono essere davvero molto femminili. Prima di fare una scelta bisogna però valutare che le braccia sono un posto molto esposto, si rischia quindi di stancarsi presto del proprio tatuaggio. Ma vediamo alcune idee da realizzare. I fiori, sempre molto sensuali, sono i disegni preferiti dalle donne da realizzare sulle braccia, sia in bianco e nero che multicolor. Chi preferisce i tattoo minimal può optare per un tatuaggio con le lettere scegliendo di realizzarlo nei diversi font, dallo stile gotico, tribale a quello orientale. Per le braccia sono poi adatti anche i tatuaggi di coppia , soprattutto quelli complementari, molto romantici. Vediamo alcune idee da realizzare. Sulle braccia possiamo realizzare un colorato tatuaggio con unicorno, molto trendy e apprezzato soprattutto dalle più giovani. È simbolo di energia, forza, ma può significare anche grazia, leggerezza e spensieratezza. Sta a noi dare il significato che desideriamo a questo tattoo anche in base al disegno che decidiamo di realizzare. L'interno del braccio potrebbe essere il posto ideale. I tatuaggi con fiori sono tra i più gettonati per tutte le parti del corpo. Sulle braccia la zona preferita è quella alta che arriva fino alla spalla. I fiori sono tra i soggetti più amati dalle donne per realizzare un tattoo, soprattutto rose, fiori di loto e fiori di ciliegio. Sono bellissimi sia in bianco e nero che colorati, molto dipende anche dai nostri gusti e dalla nostra personalità. Sulle braccia possiamo realizzare dei tattoo grandi per esprimere tutta la bellezza del fiore che abbiamo deciso di realizzare. Il tatuaggio con ancora è stato in passato prerogativa maschile, ma negli ultimi anni è molto gettonato anche tra le donne che lo preferiscono proprio come tatuaggio da fare sulle braccia. L'ancora è simbolo marinaro che nasconde significati importanti come sicurezza e fedeltà. Chi ama lo stile minimal può optare per il bianco e nero altrimenti si può scegliere di abbinare all'ancora altri simboli come cuori, fiori, ecc… in modo da personalizzarlo e renderlo unico.
Le braccia sono forse il posto più classico dove fare un tatuaggio, anche se possiamo personalizzarlo in tanti modi diversi per renderlo unico, scegliendo lo stile che più ci appartiene. Ecco alcuni tatuaggi originali per le braccia.
Chi meglio di Kasia Smutniak può raccontare chi era davvero Pietro Taricone, svelando pian piano l'uomo nascosto dietro la corazza? L'attrice, di nuovo felice accanto a Domenico Procacci, racconta al mensile Grazia l'amore vissuto col suo Guerriero, scomparso a causa di un incidente paracadutistico. Kasia non ha mai dimenticato il papà della piccola Sophie, pur ammettendo che i sentimenti provati per Pietro nulla tolgono al suo nuovo rapporto d'amore. Ancora vittima di quel dolore che porterà chiuso nel cuore per sempre, la diva si racconta a carte scoperte, svelando davvero chi era Pietro, l'uomo non il personaggio. Quello che tra tutti i papabili fidanzati, era riuscito davvero a rubarle il cuore: Pietro mi ha insegnato la libertà, di fare scelte dettate solo dal mio cuore e dalla mia testa, Domenico a stare calma. Ho sempre avuto bisogno di compagni più forti di come apparentemente posso sembrare io, pratici, protettivi. Quando c'è la pioggia o fa freddo, quello che mi è successo, mi è più sopportabile, come se il sole mi invitasse e una festa a cui non me la sento di partecipare. Pietro era davvero uno diverso. Io non sono e non ho mai fatto proprio niente di speciale. Domenico è iperattivo, non a caso abbiamo tanti interessi in comune, a cominciare dalla montagna. Però a differenza di ma ha un equilibrio reale. Altrimenti non avrebbe l'umanità per l'intelligenza di capire che il dolore con cui convivo non toglie niente al nostro legame, e il nostro legame non toglie niente a quel dolore. Adesso, il mio unico obiettivo è quello di essere una buona madre, ma non so e non credo che purtroppo mi riesca sempre.
Parla del grande amore vissuto con Pietro Taricone l’attrice Kasia Smutniak che non dimentica il suo Guerriero, nonostante l’amore con Domenico Procacci.
È tornato a casa e sta bene il signor Vincenzo Latella, l'uomo di 83 anni, residente a Boltiere (Bergamo), di cui non si avevano più notizie da sabato 1 maggio. A darne notizia è sempre la figlia che in un post su Facebook scrive: "Il mio papà è stato ritrovato, adesso è in pronto soccorso per alcuni accertamenti". Proprio lei aveva diffuso un appello sul social invitando chiunque avesse notizie a farsi avanti. Nel post, la ragazza ha voluto ringraziare tutta la tenenza dei carabinieri impegnata nelle ricerche. Due giorni fa infatti la famiglia aveva sporto denuncia e le forze dell'ordine si erano attivate per ritrovare al più presto l'uomo. La ragazza ha poi voluto ringraziare i suoi concittadini e la sindaca per essersi attivati diffondendo appelli e comunicati. Al momento non è ancora chiaro perché l'uomo si sia allontanato da casa.
È stato ritrovato Vincenzo Latella, l’uomo di 83 anni che era scomparso da due giorni da Boltiere, comune in provincia di Bergamo. Dopo diversi appelli e grazie alle ricerche dei carabinieri, l’83enne è stato riportato a casa. A darne notizia è stata la figlia: “Papà sta bene ed è al pronto soccorso per alcuni accertamenti”.
Alessandro Di Battista contesta il green pass obbligatorio, tanto da ritenere l’ipotesi di obbligo vaccinale migliore rispetto alla certificazione verde che dal 15 ottobre verrà richiesta per tutti i lavoratori, pubblici e privati. Intervistato da Controcorrente, programma in onda su Rete 4, Di Battista parla della raccolta firme lanciata per promuovere un referendum per abolire il green pass: “Penso che il no-vax sia un fenomeno essenzialmente occidentale. Mi fido moltissimo dei vaccini. Tant'è che anche Paesi iper anti-imperialisti che non hanno nulla a che vedere con Big Pharma come Cuba sintetizzano vaccini”. Tuttavia, dopo questa precisazione, l’ex deputato del Movimento 5 Stelle va all’attacco delle decisioni del governo in tema di certificazione verde: “Trovo il green pass uno strumento ipocrita perché la cosa più igienica dal punto di vista costituzionale poteva essere l'obbligo vaccinale con l'assunzione di responsabilità da parte del Governo di tutto quello che va o non va nell'ambito vaccinale”. Di Battista critica il green pass, sostenendo che sia utilizzato dal governo anche con un altro scopo: “Oggi è anche una bella arma di distrazione di massa, molto utile al governo stesso, perché finché si parlerà esclusivamente del green pass non si parlerà di Mps, di riforma della giustizia, di classe media devastata, degli operai della GKN che protestano. C'è un Paese la cui narrazione è del tutto antitetica rispetto alla realtà, però la narrazione reale non riesce a uscire perché ci si gode di questa dicotomica divisione tra buoni e cattivi, tra no-vax e sì-vax. Consiglio a tutti di vaccinarsi ma ho le mie opinioni”.
L’ex deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, critica il green pass obbligatorio introdotto dal governo: “Trovo il green pass uno strumento ipocrita perché la cosa più igienica dal punto di vista costituzionale poteva essere l’obbligo vaccinale con l’assunzione di responsabilità da parte del Governo”.
Dal Finacial Times arriva la notizia di un nuovo progetto in cantiere presso gli uffici del team di Mark Zuckerberg, una nuova piattaforma dedicata al mondo del lavoro, un sito internet che andrà a competere con piattaforme quali LinkedIn e Yammer. Secondo quanto scrive il Finacial Times, il nuovo portale di Facebook dedicato al lavoro si chiamerà "Facebook at Work" e, come sottolinea anche il nome del progetto, sarà tutto incentrato sul mondo del lavoro con possibilità di cercare e trovare lavoro sfruttando i classici News Feed e Gruppi già presenti sul social network ma improntati su argomenti di lavoro. Tutti gli utenti che usufruiranno di "Facebook at Work" avranno la possibilità di gestire un nuovo profilo, che risulterà differente da quello attualmente presente in Facebook.
Dal Finacial Times arriva la notizia di un nuovo progetto in cantiere presso gli uffici del team di Mark Zuckerberg, una nuova piattaforma dedicata al mondo del lavoro, un sito internet che andrà a competere con piattaforme quali LinkedIn e Yammer.
Esordio prestigioso in Champions League per l'Inter di Simone Inzaghi che dovrà affrontare il Real Madrid di Carlo Ancelotti: la partita si vedrà solo su Amazon Prime Video, sia in streaming che in TV. Inter-Real Madrid, match valido per la prima giornata del Gruppo D della fase a gironi della Champions 2021/2022, si giocherà allo stadio ‘Meazza' di Milano oggi mercoledì 15 settembre, a partire dalle ore 21:00. Una partita difficile che l'Inter dovrà "giocare con il coltello tra i denti", come dichiarato da Inzaghi nella conferenza stampa della vigilia. I nerazzurri arrivano a questa sfida dopo il pareggio in Serie A in casa della Sampdoria nella terza giornata di campionato. Gli spagnoli invece hanno travolto 5-2 il Celta Vigo, con tanto di tripletta realizzata da Karim Benzema. Simone Inzaghi dovrà riuscire a portare l'Inter agli ottavi di Champions, dopo che per 3 anni consecutivi i nerazzurri non sono riusciti ad andare oltre i gironi. Girone che peraltro è quasi identico allo scorso anno, con l'eccezione dello Sheriff. Simone Inzaghi dovrà rinunciare all'infortunato Sensi che ne avrà almeno per un mese, senza dimenticare l'acciaccato Bastoni. Possibile l'inserimento di Dimarco dal 1′ con Skriniar e De Vrij. Per il resto formazione tipo con Dzeko e Lautaro in attacco. Discorso diverso per Ancelotti che invece giocherà questa sfida senza Mendy, Marcelo, Kroos, Bale. L'Inter è inserita nel Gruppo D insieme a Real Madrid, Shakhtar Donetsk e Sheriff, un girone complesso che vedrà con molta probabilità i nerazzurri combattere con lo Shakhtar per il secondo posto del girone. La partita tra Inter e Real Madrid è trasmessa in TV solo su Amazon Prime Video: effettuando una prova gratuita ad Amazon Prime è anche possibile vederla gratis. Inter-Real Madrid è il match valido per la prima giornata di Champions League. L'esordio dei nerazzurri nella fase a gironi della "coppa dalle grandi orecchie" non sarà trasmesso in chiaro e in diretta TV, ma sarà disponibile solo su Amazon Prime Video, servizio riservato ai clienti Amazon già in possesso di un abbonamento a Prime. L'app è disponibile su Smart TV, su decoder Sky Q e potrà essere utilizzata tramite le console di gioco PlayStation (PS4 e PS5) e Xbox (One, One S, One X, Series S e Series X), ma anche attraverso i dispositivi Amazon Fire TV Stick e Google Chromecast. Squadra ricca e prestigiosa per il debutto di Amazon Prime Video con una squadra italiana. Telecronaca affidata a Sandro Piccinini con supporto tecnico di Massimo Ambrosini. L'ex arbitro Gianpaolo Calvarese si occuperà della moviola, mentre a bordo campo ci saranno Alessia Tarquinio e Alessandro Alciato. Nello studio post-partita, Marco Cattaneo, Federico Balzaretti e Claudio Marchisio. Per poter assistere invece alla gara tra Inter e Real Madrid in streaming basterà connettersi su smartphone, tablet, pc, smart TV e tutti i dispositivi compatibili all'app di Amazon Prime Video. Basterà inserire le proprie credenziali e accedere poi alla finestra dedicata all'evento per poterlo seguire in diretta. Le probabili formazioni di Inter-Real Madrid vedranno sicuramente la squadra nerazzurra con meno defezioni rispetto agli avversari. Out Sensi, Simone Inzaghi si affiderà al 3-5-2 di base col probabile rientro di Bastoni dal 1′ al fianco di Skriniar e De Vrij in difesa. A centrocampo invece Darmian (favorito su Dumfries) a destra e Perisic a sinistra presiederanno le fasce con Barella, Brozovic e Calhanoglu in mediana. Attacco affidato al tandem composto da Dzeko e Lautaro Martinez. Nel Real Madrid invece, scelte quasi obbligate per Carlo Ancelotti che dovrà rinunciare a diversi uomini chiave indisponibili per la sfida di Champions contro i nerazzurri. L'ex tecnico del Napoli dovrà infatti fare a meno di Mendy, Marcelo, Kroos, Bale ma recupera Jovic e Alaba. Quest'ultimo agirà a sinistra, con Nacho e Militao centrali e Carvajal a destra. Nel 4-3-3, spazio a Casemiro, Modric e Valverde a centrocampo con Hazard, Benzema e Vinicius a comporre il terzetto d'attacco.
Inter-Real Madrid di Champions League si vede in TV e streaming su Amazon Prime Video. È la prima partita dei nerazzurri nel Girone D, il match tra le squadre di Simone Inzaghi e Carlo Ancelotti si gioca oggi dalle 21.00 allo stadio Meazza di Milano. Le ultime sulle formazioni: out Sensi, Inzaghi forse dovrà rinunciare anche a Bastoni. Tutte le informazioni sul match, dalle probabili formazioni a dove e come vederla vederla in TV e streaming su Amazon.
Giacomo Urtis è un rinomato chirurgo plastico che ha trasformato la sua passione per la bellezza in un lavoro a tutti gli effetti. Ha aperto le sue cliniche Dr. Urtis Clinic a Roma, a Milano e a Londra, gestisce dei centri per il dimagrimento medico, ha una sua linea di prodotti cosmetici e, come se non bastasse, ama la tv. È diventato famoso come "il chirurgo delle celebrità" e, dopo un'esperienza all'Isola dei Famosi e innumerevoli ospitate nei programmi di Barbara D'Urso, è sbarcato al Grande Fratello Vip 2020. Il dettaglio che il pubblico non ha potuto fare a meno di notare è che è apparso completamente trasformato. Giacomo Urtis è nato nel 1977 a Caracas, in Venezuela, ma si è trasferito in Italia, per la precisione ad Alghero, fin da bambino. È laureato in Medicina e Chirurgia, si è specializzato in Dermatologia e Venereologia e ha concluso un master in Chirurgia Estetica. Avendo sempre avuto la passione per il mondo dello spettacolo, ha fatto il possibile per avvicinarsi a questo universo patinato e alla fine ci è riuscito, diventando il chirurgo estetico più richiesto dalle star. Ha avuto moltissime esperienze in tv, dall'Isola dei Famosi alla web serie The Lady, fino ad arrivare alle ospitate nei programmi di Barbara D'urso e al GF Vip. Nel suo passato c'è una storia d'amore con Rodrigo Alves, meglio noto come il Ken Umano, ma ora avrebbe perso la testa per Tommaso Zorzi. Giacomo Urtis è cambiato moltissimo nel corso degli anni ma solo nel 2019 ha ammesso che la sua trasformazione non è stata naturale, si è infatti sottoposto a diverti ritocchini per piacersi di più. Ha cominciato con lifting per eliminare i segni del tempo sul viso e da allora non si è più fermato.
Giacomo Urtis, meglio conosciuto come il chirurgo estetico delle star, è uno dei nuovi concorrenti del Grande Fratello Vip e fin dal suo ingresso sono stati molti quelli che hanno notato la sua incredibile trasformazione. Tra lentine a contatto azzurre, capelli biondo platino e ritocchi estetici, sembra essere un’altra persona.
Mai fare arrabbiare una donna, soprattutto se si ha l'intenzione di tornare indietro. Lo ha imparato a sue spese l'ex tronista Alessio Lo Passo che, dopo averne dette di tutti i colori alla sua ex, ha dovuto fare i conti con la sua rabbia. E giustamente anche, considerando il trattamento che la donna ha ricevuto. In molti ricorderanno che, una volta finita la loro storia d'amore, il ragazzo accusò la sua ex di voler essere mantenuta. E da allora, non si è mai risparmiato complimenti nei suoi confronti. Oggi, a distanza di anni dalla loro ultima lite televisiva – avvenuta ovviamente negli studi di Uomini e Donne – Alessio ha provato a seppellire l'ascia di guerra e attraverso il suo profilo Facebook ha inviato una richiesta d'amicizia alla Montanarini.
Si vendica nel più crudo dei modi l’ex tronista Giulia Montanarini che, al suo ex Alessio Lo Passo, reo di averle chiesto di diventare amici via Facebook, risponde così…
Desiderava diventare madre ma purtroppo Christine Lyons, una donna di quarantasette anni, non poteva avere figli. E questo suo desiderio l’avrebbe spinta a fare una cosa terribile: uccidere un’altra madre per crescere i suoi bambini. Arriva dall’Australia la terribile vicenda dell’omicidio di Samantha Kelly, mamma trentanovenne di quattro bambini. Christine Lyons è stata giudicata colpevole dalla Corte Suprema dello stato Victoria e condannata a trenta anni di carcere. Secondo quanto emerso nel corso del processo, il suo piano diabolico era di uccidere la sua amica e vicina di casa senza farsi scoprire per poi ottenere la custodia dei suoi figli. Lyons avrebbe ucciso Kelly con l’aiuto dei due uomini che vivevano con lei, Ronald Lyons e Peter Arthur. I tre vivevano insieme nella stessa casa e uno dei due, da quanto emerso, era l'ex compagno di Christine.
Christine Lyons, una donna di quarantasette anni, è stata condannata a 30 anni di carcere in Australia. Sarebbe stata lei a organizzare l’omicidio della sua amica Samantha Kelly. Uccidendola, avrebbe voluto prendere il suo posto e crescere i suoi bambini che aveva anche iniziato a chiamare con nomi diversi.
Ha smesso di nascondersi Brad Pitt e lo ha fatto a distanza di circa un anno dal momento in cui la separazione da Angelina Jolie è diventata di dominio pubblico. Dopo l’intervista verità in cui reso nota la sua dipendenza dall’alcol superata solo da qualche mese, il divo americano si è alleggerito la coscienza al punto da essere certo di non avere altri segreti da rivelare. Intervistato dall’Associated Press, l’attore racconta che, a questo punto della sua vita, l’interesse principale restano i suoi figli. Affidati ad Angelina Jolie, i 6 ragazzi di Pitt stanno ricevendo da entrambi i genitori tutta la protezione necessaria ad affrontare un momento difficile come questo. Brad si sta battendo per trovare una forma differente all’interno della quale la sua famiglia possa tornare a plasmarsi: Trascorro il mio tempo cercando di tenere la barca a galla e provando a capire quale sia la nuova configurazione della nostra famiglia. I bambini rappresentano tutto, sono la tua vita. E l’attenzione è sempre stata concentrata su di loro.
Dopo l’intervista verità attraverso la quale ha reso noti i suoi problemi con l’alcol e le ragioni che sono state alla base del divorzio da Angelina Jolie, Brad Pitt si è liberatori ogni segreto: “Non ho niente da nascondere”.
È arrivato il verdetto della Giunta per le immunità parlamentari del Senato, chiamata a votare oggi, lunedì 20 gennaio, in merito all'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini sul caso Gregoretti, in cui l'ex ministro dell'Interno è accusato di sequestro di persona: ok al processo per l'ex ministro dell'Interno. La Giunta ha respinto la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro dell'Interno. Contro la proposta hanno votato i 5 senatori della Lega, a favore i 4 di FI e Alberto Balboni di FdI. In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i "no". La Lega, rispettando la richiesta avanzata da Matteo Salvini, ha confermato quindi il sì al processo: "La maggioranza non solo vuole processare Salvini, ma pretende anche di decidere come e quando. Se la maggioranza pensa davvero che Salvini sia un sequestratore, l'ex ministro andrebbe fermato subito. La melina di Pd, 5S e Iv dimostra che è solo una vergognosa sceneggiata per colpire il leader della Lega. La vera sentenza sarà emessa dagli elettori di Calabria ed Emilia-Romagna, e per smascherare l'ipocrisia della maggioranza voteremo sì al processo", ha spiegato Erika Stefani, a nome dei componenti leghisti della Giunta. Ma in Giunta era presente solo il centrodestra: i 10 membri della maggioranza, compresi due del Misto, hanno deciso di non partecipare alla riunione né al voto. Nonostante le defezioni la seduta era comunque legittima. Il numero legale per la validità della riunione è infatti di 8 senatori, e in questo caso erano presenti le opposizioni, in tutto 10 senatori: 5 della Lega, quattro di Forza Italia e uno di Fratelli d'Italia. Assente invece per malattia il senatore del gruppo delle Autonomie, Durnwalder. I capigruppo delle forze di maggioranza si sono incontrati in Senato qualche ora prima del voto per decidere la linea comune da tenere. Fino all'ultimo momento non era infatti chiaro se Partito democratico, Movimento Cinque Stelle, Italia Viva e Liberi e Uguali avessero intenzione di partecipare al voto. "Non ci presenteremo in Giunta in quanto la convocazione di oggi è frutto di gravi forzature sia del presidente Gasparri che della presidente Casellati. Non ci presenteremo anche perché non sono state accolte le richieste di approfondimenti istruttori avanzate in Giunta. Siamo contrari all'utilizzo strumentale che il centrodestra sta cercando di fare delle istituzioni", hanno scritto in una nota congiunta, i capigruppo e i componenti della Giunta delle immunità della maggioranza al Senato. "Abbiamo deciso in modo unitario che non parteciperemo alla Giunta oggi, riteniamo essenziale esser insieme e deliberare in modo unitario", ha spiegato il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci uscendo dalla riunione di maggioranza sul caso Gregoretti. "Questa giunta é illegittima, non ci doveva essere – ha spiegato elencando i motivi della decisione – e il presidente Gasparri non é disponibile a dare il materiale necessario per deliberare in scienza e coscienza. Non sarebbe una pagliacciata". "Avremmo voluto che questa Giunta valutasse la carte e studiasse le ragioni per cui mandare a processo o meno un ex ministro. Invece, Salvini è interessato solo alla campagna elettorale per le prossime regionali e non gli consentiremo di fare il Gabriele Paolini della situazione, vuole soltanto apparire e stare a giocare all'eroe processato dalla sinistra o addirittura dai suoi colleghi di partito. Questa messa in scena non ci interessa, per cui non parteciperemo come gruppo alla Giunta di oggi", ha detto il capogruppo di Italia viva Davide Faraone uscendo dalla riunione di maggioranza sul caso Gregoretti. La Giunta per il regolamento del Senato aveva concesso una deroga ai 30 giorni, che scadevano venerdì 17 gennaio, entro i quali il Tribunale dei ministri di Catania aveva chiesto che avvenisse il voto dei parlamentari. E così si è svolto oggi il voto sulla relazione che verrà votata il prossimo 17 febbraio dall'Aula, che avrà quindi l'ultima parola sull'eventuale processo a Salvini per il mancato sbarco di oltre 100 migranti, lo scorso luglio.
È arrivato il primo verdetto del Senato sul caso Gregoretti: la Giunta ha respinto la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Decisivi i voti della Lega, che ha confermato il sì al processo. La maggioranza ha deciso di disertare la seduta.
San Vito Lo Capo è un paesino tutto bianco nella provincia nord di Trapani. Il mare è meraviglioso tanto da essere paragonato a quello dei Caraibi. Un viaggio a San Vito Lo Capo è una meravigliosa esperienza per chi ama il mare e la natura, infatti, il paese è incastonato tra due luoghi naturali considerati i più belli d'Italia: la Riserva dello Zingaro e la Riserva di Monte Cofano. In questa guida vogliamo soffermarci sulle spiagge: belle, ampie e bagnate da un mare spettacolare. Ecco quali sono le spiagge da non perdere a San Vito Lo Capo e dintorni. La spiaggia del centro di San Vito Lo Capo è un enorme arenile libero lungo tre chilometri. La sabbia è bianca ed il mare cristallino con fondali abbastanza bassi. Il litorale di San Vito Lo Capo è delimitato a oriente dal Monte Monaco ed ad Ovest dal faro. Anche se la maggior parte della spiaggia è libera, sono presenti alcuni stabilimenti balneari dotati di tutti i comfort. Un'altra spiaggia meravigliosa nei pressi di San Vito Lo Capo è Macari, situata fra le Riserve naturali del Monte Cofano e dello Zingaro. E' una spiaggia con un ampio arenile bagnato da acque trasparenti, con meravigliose calette incastonate nella roccia, per questo è molto amata dagli escursionisti. La spiaggia di Macari è prevalentemente libera però è possibile richiedere sdraio ed ombrelloni. Situata in uno straodinario ambiente naturale, tra olivi e macchia mediterranea, la spiaggia di Castelluzzo dista solo 10 minuti da San Vito Lo Capo. L'insenatura più nota di Castelluzzo è la Calazza. La baia è in parte sabbiosa, mentre sul fondale marino ci sono dei ciottoli. Questa spiaggia è ideale per chi ama la traquillità, lontana dall'affollamento degli altri arenili, nello stesso tempo è dotata di tutti i servizi necessari. Una delle spiagge più belle di San Vito Lo Capo è quella di Bue Marino, un vero paradiso che ha ricevuto molti premi e riconoscimenti. La caletta fa innamorare tutti i turisti per le sue meravigliose acque cristalline. La spiaggietta è formata da ciottoli bianchi ed è libera. Ma le bellezze non finiscono qui, a poca distanza si raggiungono le falesie di Cala mancina, amate dagli scalatori. Nelle vicinanze un altro tesoro è la spiaggetta dell'Isulidda, che prende il nome dall'isolotto posto davanti. E' ricca di grotte da esplorare, perfetta per chi ama praticare lo snorkeling e le immersioni subacquee. Una zona selvaggia, con un incredibile paesaggio incontaminato, amata da chi vuole praticare snorkeling o semplicemnte rilassarsi nella bellezza della natura. La Tonnara del Secco è una zona rocciosa situata nel Golfo del Firriato, dove un tempo avvenivano le mattanze. I fondali marini sono bassi e pullulano di pesci variopinti. Situata tra la frazione di Castelluzzo e San Vito Lo Capo, la Baia Santa Margherita è un vero gioiello della costa siciliana. Una spiaggia più appartata rispetto alle atre dove godere della tranquillità e della bellezza della natura. Baia Santa Margherita è formata da un misto di sabbia e ciottoli, è libera, ma è possibile noleggiare ombrelloni e lettini. Dalla Baia parte un sentiero che conduce alla Riserva Naturale di Monte Cofano, un territorio tutto da scoprire immerso nella natura più selvaggia.
Meravigliose acque cristalline dalle infinite sfumature di blu, sabbia chiara e morbida circondata da una ricca vegetazione Mediterranea. Questa è la cornice per le vostre vacanze estive a San Vito Lo Capo. Una perla siciliana con un mare caraibico. Vediamo quali sono le spiagge più belle di San Vito Lo Capo e dintorni.
"Chiara si fidava sicuramente di lui: è un ragazzo cresciuto con lei, praticamente un amico di famiglia, che ha fissato un appuntamento, come mi raccontava il padre ieri sera, e che la è andata a prendere a casa. Quale migliore condizione di serenità per un genitore sapere che la figlia 15enne, perché non aveva ancora 16 anni, va per fare un giro accompagnata da un amico? Se questa è la premessa, nessun genitore potrà mai immaginare un epilogo di questo tipo". A parlare è Giovanni Annunziata, avvocato dei familiari di Chiara Gualzetti, la ragazza di Monteveglio (Bologna), trovata morta lunedì e per il cui omicidio è stato fermato un amico. Un amico che oggi ha ribadito la sua confessione davanti al Gip del tribunale di Bologna. "Se lui avesse già provato a ucciderla? Io questo non lo posso dire perché non lo so: le vicende e la storia personale del ragazzo non la conosco e non posso rispondere", ha detto inoltre l’avvocato della famiglia della vittima. Il 16enne fermato per l'omicidio ha risposto alle domande del gip del tribunale per i minorenni di Bologna che si è riservato sulla decisione al termine dell'udienza di convalida durata un paio di ore. Assistito dall'avvocato Tanja Fonzari, l’indagato ha sostanzialmente confermato la confessione e la dinamica del delitto: l'appuntamento, il tragitto verso l'Abbazia, il momento in cui ha accoltellato alla gola la vittima. Per arrivare al giovane fermato sono state utili le chat scambiate con la vittima e anche con altre persone, chat che potranno essere utili anche per la ricostruzione della personalità del soggetto, che avrebbe fatto riferimento anche alla serie “Lucifer” confessando il delitto.
Il 16enne fermato per l’omicidio di Chiara Gualzetti, uccisa a Monteveglio (Bologna), ha risposto alle domande del gip del tribunale per i minorenni di Bologna. Il minore ha sostanzialmente confermato la confessione e la dinamica del delitto: l’appuntamento, il tragitto percorso insieme verso l’Abbazia, il momento in cui ha accoltellato alla gola la vittima. “Chiara si fidava di lui”, dice l’avvocato della famiglia.
"Gustave EIFFEL (1832-1923) Scala della Tour Eiffel – Parte della scala elicoidale n°13 – 1889", questo è il titolo di battitura con cui vengono presentati all'asta i quattordici scalini in ferro forgiato che collegavano il secondo ed il terzo piano della Tour Eiffel. Il lotto n°13 rappresenta una delle ventiquattro parti della originaria scala elicoidale della "Lady di Ferro" di Parigi. Nel 1983 l'originale scala elicoidale fu dismessa per favorire l'installazione di un ascensore e l'elemento fu suddiviso in varie sezioni. Alta 2,6 metri e composta da 14 gradini di ferro, il pezzo di scala della Tour Eiffel viene venduta oggi all'asta presso la famosa casa d'aste Artcurial. Il lotto 13 è composto anche da una targa di garanzia che ne certifica l'origine al 1889 su progetto di Gustave Eiffel. Questa parte della scala elicoidale era di proprietà di un collezionista francese dal 1983. Il prezzo di partenza è valutato tra i 40000 e i 50000 euro e si prevede un'altra vendita da record. Già nel 2009, una sezione di 2,70 metri della scala è stata venduta per una cifra dieci volte superiore alla sua stima: 550000 euro è stato il prezzo record pagato da un acquirente americano. Nel 2013 un pezzo alto 3,5 metri e composto da diciannove scalini è stato venduto a 220000 euro. Si attende di conoscere la cifra raggiunta dal lotto 13.
Oggi viene battuta all’asta parte della scala elicoidale che collegava il secondo ed il terzo piano della Tour Eiffel: il record di vendita nel 2009 per un pezzo simile ha raggiunto i 550 mila euro.
Dall'unione dei due principali portali italiani di e-booking online di ristoranti restOpolis e Mytable.it, nasce TheFork.it, la piattaforma di TripAdvisor per effettuare prenotazioni online di ristoranti. Il servizio di TripAdvisor per prenotare un ristorante da computer e smartphone è già attivo anche in Francia, Belgio, Svizzera e Spagna. TheFork.it ha già più di 5.000 ristoranti in Italia che hanno aderito al servizio. Gli utenti italiani da oggi avranno quindi la possibilità di prenotare un ristorante online tramite il sito internet del servizio, tramite l'applicazione per iPhone, per smartphone Android ma anche tramite il sito web di TripAdvisor. A gestire la nuova piattaforma in Italia c'è Almir Ambeskovic: "Lo scorso anno TheFork ha portato 300milioni di euro agli oltre 20mila ristoranti della nostra rete, e con l’Italia speriamo di poterne portare ancora di più. Il nostro primo obiettivo è arrivare entro la fine dell’anno a 7.500 locali".
Dall’unione dei due principali portali italiani di e-booking online di ristoranti restOpolis e Mytable.it, nasce TheFork.it, la piattaforma di TripAdvisor per effettuare prenotazioni online di ristoranti.
Nuovi sbarchi clandestini a Lampedusa nella notte, circa 127 immigrati sono stati individuati dalle motovedette della guardia di Finanza a bordo di due motonavi di fortuna. Il numero degli immigrati presenti a Lampedusa è di 5500 unità, questo significa che ci sono più clandestini che abitanti dello scoglio di mare al largo della Sicilia. I due nuovi gruppi di 105 e 22 richiedenti asilo sono stati scortati a terra. La situazione igienico-sanitaria è oltre i limiti della decenza, con il centro di accoglienza stracolmo e profughi costretti a dormire in strada, sotto camion e portici. Oggi a Lampedusa è previsto l'arrivo della nave militare San Marco, la cui missione è evacuare mille profughi verso altri centri di permanenza temporanea in tutta Italia. Con la nave giungerà anche una delegazione del comitato parlamentare di controllo sul rispetto dei patti di Schengen, alla cui guida sarà il presidente Margherita Boniver. Il sindaco dell'isola siciliano, Bernardino De Rubeis, invita le autorità statali a proseguire celermente con il trasferimento immediato di tutti i profughi da Lampedusa, come richiesto anche dalle organizzazioni umanitarie come l'Alto commissariato Oni per i rifugiati.
Più immigrati che residenti a Lampedusa, con il centro di accoglienza che scoppia e non contiene i 5500 clandestini che hanno invaso l’isola. Nuovi sbarchi anche a Catania.
Un famoso gangster indiano, Jitender Maan Gogi, è stato ucciso durante un’udienza, nel tribunale di Nuova Delhi. I responsabili sono due uomini, appartenenti a un’organizzazione criminale rivale, che gli hanno sparato travestiti da avvocati. La Polizia ha risposto al fuoco, uccidendoli. Polemiche tra le istituzioni indiane sulla sicurezza delle aule di giustizia. È successo venerdì scorso nel tribunale Rohini di Nuova Delhi. Era in corso un processo a carico di Jitender Maan Gogi, noto criminale indiano, pluripregiudicato. Due uomini spacciandosi per avvocati, hanno sparato cinque colpi il gangster, uccidendolo sul colpo. Si pensa che i due responsabili dell’omicidio di Gogi, appartenessero a una gang rivale, che mal sopportava l’egemonia del gangster. I responsabili dell’omicidio di Gogi, secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, erano già entrati nell’aula 207 del tribunale, a Delhi. Nessuno poteva sospettare di loro, perché erano vestiti e si comportavano come due avvocati. Stando a quello che riferiscono i testimoni, una pallottola vagante avrebbe colpito anche una stagista. La sparatoria ha aperto una discussione in India sulla sicurezza dei tribunali. L’episodio potrebbe costituire un precedente di non poco conto per quanto riguarda l’organizzazione delle aule di giustizia indiane. L'associazione degli avvocati di Delhi ha indetto uno sciopero di categoria, previsto il 25 settembre. I legali non andranno a lavoro per collaborare alla revisione del sistema di sicurezza nei tribunali. Jitender Maan Gogi era un criminale di un certo spessore in India. Ricercato da tempo, è stato arrestato lo scorso marzo, insieme ai suoi tre soci: Kuldeep Maan alias Fajja, Rohit Moi e Kapil. L’organizzazione criminale di Gogi si contendeva il potere con il rivale Sunil alias Tillu. Entrambi ambivano al controllo della criminalità organizzata indiana, commettendo omicidi, furti, rapine ed estorsioni. La sparatoria incrociata del tribunale Rohini è solo l’ultimo episodio di violenza tra le bande. Dal 2015 ci sono stati almeno dieci omicidi corrisposti. Gli uomini di Gogi uccidevano quelli di Fajja. Fajja ricambiava.
Uno dei criminali più potenti dell’India è stato ucciso durante un’udienza in tribunale a Delhi. Gli assassini erano travestiti da avvocati e appartenevano a un’organizzazione criminale rivale. La Polizia, presente in aula, ha fatto fuoco su entrambi, ammazzandoli. Polemiche in India sul sistema di sicurezza nelle aule giudiziarie.
Potremmo pensare che la palestra sia uno dei luoghi più salutari in cui fare esercizio fisico. Tante attrezzature, sale ampie e il costante aiuto di istruttori specializzati. Sembra l'ambiente perfetto, eppure c'è un dettaglio che spesso trascuriamo ma che invece è fondamentale per il nostro benessere: l'aria. Una ricerca ha svelato che l'aria delle palestre è satura di elementi inquinanti spesso presenti all'interno di ambienti chiusi, ma che in questi casi risultano esserlo in quantità allarmanti. Tra questi troviamo monossido di carbonio, anidride carbonica, ozono, polveri, sostanze chimiche e formaldeide. Sostanze nocive che respiriamo ogni volta che ci rechiamo in palestra, specie se lo facciamo durante le ore più affollate. La ricerca, condotta dall'università di Lisbona e di Delft in Olanda, ha coinvolto 11 palestre di Lisbona, all'interno delle quali sono stati inseriti dei sensori in grado di analizzare la qualità dell'aria. I risultati hanno mostrato una preoccupante presenza di sostanze inquinanti che, a lungo andare, possono portare allo sviluppo di asma e di altre malattie respiratorie. "Abbiamo scoperto che le palestre possiedono una qualità dell'aria davvero scarsa" ha spiegato Carla Ramos, autrice della ricerca "Gli inquinanti erano presenti in concentrazioni che superano i valori massimi consentiti dalla legge". La presenza di queste sostanze è particolarmente alta durante i momenti di maggiore affluenza; in questi casi la polvere ed altre particelle si alzano in volo e la respirazione affannosa crea più monossido di carbonio.
Le palestre nascondono una grave minaccia alla nostra salute. Sono polveri, sostanze chimiche, formaldeide e altri inquinanti presenti nell’aria che mettono a dura prova il nostro sistema respiratorio.
Allarme nucleare nel cuore dell'Europa. Nelle scorse ore due dei quattro reattori della centrale di Dukovany, in Moravia meridionale (Repubblica Ceca), sono stati fermati a causa della perdita di liquido refrigerante destinato alle unità 3 e 4 della centrale ceca. Le autorità locali hanno subito rassicurato la popolazione affermando che nessun rischio per la popolazione è stato corso e che la chiusura dei due reattori è necessaria per le operazioni messa in sicurezza dell'impianto. Al momento non è chiaro per quanto tempo le due unità rimarranno chiuse, nel frattempo i reattori 1 e 2 continueranno a produrre energia elettrica per la regione. “I reattori 3 e 4 della centrale di Dukovany sono stati chiusi inaspettatamente al fine di riparare una delle tubature che trasporta il liquido refrigerante necessario a tenere sotto controllo la temperatura dei reattori – ha affermato all'agenzia di stampa ceca Czech News Agency Petr Spilka, portavoce dell'impianto –. è impossibile al momento prevedere quando i lavori di riparazione finiranno e quindi quando le due unità riprenderanno la normale attività di produzione energetica”. La Čez, ovvero la società energetica nazionale, ha fatto sapere attraverso un comunicato ufficiale che la chiusura di parte dell'impianto di Dukovany non causerà problemi di sorta per l'erogazione di energia elettrica alla popolazione della Moravia, questo perché la rete nazionale è in grado di ridirezionare l'elettricità da altre fonti di produzione energetica. La centrale, costruita tra il 1985 e il 1987 in cooperazione tra l'allora Cecoslovacchia e l'Unione Sovietica, copre il fabbisogno di energia elettrica di un quinto del paese e, sottolineano dalla Čez, questo è il primo incidente in circa trent'anni di attività. “La situazione è sotto costante monitoraggio da parte dell'Autorità nazionale per la sicurezza nucleare (Sújb) – ha spiegato Dana Drábová, numero uno dell'Ente di sicurezza ceco –. Sarà impossibile far riprendere l'usuale operatività dell'impianto fino a quando l'intero sistema di produzione energetica non sarà perfettamente funzionante e messo a norma. Ma mi preme sottolineare che questa specifica situazione non crea o creerà alcun problema per la sicurezza dei nostri cittadini o per l'approvvigionamento energetico”. Secondo quanto spiegato dai tecnici in servizio presso la struttura nucleare ceca, il sistema di raffreddamento ad acqua dei reattori 3 e 4 è di grande importanza per la funzionalità dell'impianto e contestualmente per la sua sicurezza, questo poiché garantisce il monitoraggio delle temperature di strumentazioni e parti coinvolte nella produzione energetica che, se senza moderazione termica, potrebbero surriscaldarsi e creare problemi alla sicurezza alla struttura e all'ambiente circostante. Per questo motivo il liquido di raffreddamento utilizzato per i due reattori attualmente spenti è stato dirottato verso quelli in funzione, al fine di garantire la massima sicurezza per la centrale. “Le disposizioni in materia di sicurezza rendono impossibile ai reattori 3 e 4 di operare in queste condizioni e a pieno regime per un periodo superiore ai tre giorni – spiegano dalla centrale –. Poiché, data l'entità del guasto, non è possibile riparare la falla in 72 ore abbiamo deciso di disattivare completamente i due reattori e procedere così alle operazioni di riparazione necessarie alla ripresa delle attività”. Secondo quanto spiegato dai vertici della centrale, inoltre, il malfunzionamento dell'impianto di raffreddamento è stato individuato lunedì scorso, durante i lavori di costruzione di due nuove torri di raffreddamento. I tecnici stanno valutando in queste ore se propri i lavori di ampliamento della centrale abbiano, in qualche modo, potuto contribuire al danneggiamento dell'impianto che produce, annualmente circa 15.68 Terawatt/ora (TWh) di energia elettrica.
Spenti i reattori 3 e 4 dell’impianto di Dukovany, per la perdita di liquido refrigerante destinato al nocciolo. In funzione le unità 1 e 2 dell’impianto costruito nel 1987.
Gigi Hadid è diventata mamma a fine settembre, ha messo al mondo la sua prima figlia nata dalla relazione con il fidanzato Zayn Malik e, sebbene abbia preferito vivere la gravidanza in forma privata, non può fare a meno di condividere la sua gioia sui social, dove in più di un'occasione ha mostrato i primi look griffati della piccola. L'avevamo lasciata con un enorme pancione nell'unico servizio fotografico realizzato durante la dolce attesa e oggi la ritroviamo in splendida forma. La modella si è scattata un selfie senza trucco per esortare i fan a votare alle presidenziali, dando prova di non aver perso la silhouette da urlo che da sempre la contraddistingue. Da quando è diventata mamma Gigi Hadid ha sempre evitato di mostrarsi a figura intera sui social e, fatta eccezione per un selfie in cui ha rivelato la sua nuova collana a tema maternità, ha preferito "prendersi una pausa" dalle foto. Di recente, però, le cose sono cambiate e, complici le elezioni presidenziali statunitensi, è tornata su Instagram. Our #PGMuse, dear friend, and new mother @gigihadid with an important message about making a plan to #VOTE by Election Day and #VoteEarly if you can: YOU HAVE A WEEK AND A HALF 🗳 IF YOU’RE VOTING EARLY IM PROUD OF YOU. IF YOU MAILED IN YOUR ABSENTEE BALLOT I’M PROUD OF YOU. (&& if you dropped it off at your County’s Board of Elections Office or at an Early Polling Site I’m proud of you!!) IF YOU’RE GOING TO THE POLLS ON NOVEMBER 3RD I’M PROUD OF YOU. Whatever your PLAN, I’m proud of you; make sure you have one !!! @GigiHadid thank you for sharing your light with us all and using your platform to spread love, positivity, and intention. Seen here wearing out VOTE t-shirt, available now on PrabalGurung.com. 15% of the price is donated to @whenweallvote A post shared by Prabal Gurung (@prabalgurung) on Oct 25, 2020 at 5:34am PDT
Gigi Hadid non si era mai mostrata sui social da quando è diventata mamma ma ora le cose sono cambiate. Ha esortato i fan a votare alle presidenziali, scattandosi un selfie senza trucco con indosso una t-shirt “Vote”. Il dettaglio che non è passato inosservato? A un mese dal parto è già in splendida forma.
La Moschea dello Sceicco Zayed Bin Sultan Al Nahyan ad Abu Dhabi è un'enorme opera d'arte architettonica che fonde diverse scuole di architettura islamica. Con 82 cupole, più di 1.000 colonne, lampadari dorati a 24 carati e il più grande tappeto annodato a mano del mondo, la Grande Moschea di Abu Dhabi è la più grande degli Emirati Arabi e la terza nel mondo. La sala di preghiera principale è dominata da uno dei più grandi lampadari esistenti. Costruita per volontà del defunto Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan, questa moschea incarna il messaggio islamico di pace, tolleranza e diversità. Lo Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan voleva che la Grande Moschea fosse un riferimento vivente dell'architettura islamica moderna che collega il passato con il presente e crea un luogo di scienza e apprendimento islamico che riflettono i valori islamici autentici. Conosciuta come una delle più grandi moschee del mondo, la Grande Moschea dello Sceicco Zayed è l'unica che riesce a far dialogare l'Islam e le altre culture del mondo. La volontà dello sceicco Zayed per la Grande Moschea era di incorporare stili architettonici di diverse civiltà musulmane e celebrare la diversità culturale creando un paradiso diversificato e attraente. Architetti britannici, italiani ed emiratini hanno progettato la Moschea che prende in prestito elementi dall'architettura dei paesi islamici della Turchia, Marocco, Pakistan ed Egitto, all'interno di una struttura con una capacità sorprendente di 40.000 fedeli e visitatori. Tutti possono visitare questo monumento e ammirarne le spettacolari cupole a cipolla, le piscine riflettenti che sembrano risucchiare il cortile e l'iconica sala di preghiera che accoglie il lampadario e il tappeto più grandi del mondo, entrambi meticolosamente fatti a mano. Il tappeto, composto prevalentemente da lana e monopezzo, è di 5.700 metri quadrati ed è stato realizzato a mano da circa 1.200 artigiani. Il progetto totale ha richiesto due anni di lavoro tra disegno e manifattura. La moschea presenta sette lampadari di cristallo di Faustig di Monaco, in Germania; il più grande è largo 10 metri, alto 15 metri e pesa 12 tonnellate.
La Moschea Sheikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan o semplicemente della Grande Moschea di Abu Dhabi è una vera icona religiosa negli Emirati Arabi Uniti Emirates. Conosciuta come una delle più grandi moschee del mondo, è caratterizzata da 82 cupole, più di 1.000 colonne, lampadari dorati a 24 carati e il più grande tappeto annodato a mano del mondo.
Quale donna non sogna di avere delle ciglia lunghissime, così da vantare uno sguardo irresistibile? Negli ultimi tempi sono molte quelle che ricorrono a delle extension, che gli permettono di avere delle ciglia dall'effetto reale proprio come quelle delle star anche senza usare quintali di mascara. Il più delle volte, però, non si conoscono i rischi a cui si va incontro. Lucy Williams, una ragazza di Adelaide, in Australia, è diventata protagonista di un terrible incidente a causa di un trattamento di bellezza mal riuscito. Si era affidata a un'estetista del suo paese per avere delle ciglia più lunghe attraverso le extension e, anche se un primo momento era soddisfatta dal risultato, poco dopo è cominciato il calvario. Non solo le ciglia finte erano attaccate l'una con l'altra, creando un effetto poco desiderabile, hanno anche cominciato a farle infezione. "Gli occhi mi bruciavano così tanto, erano pruriginosi e dolorosi, era un effetto della colla", ha spiegato Lucy, che poco dopo si è ritrovata con le palpebre gonfissime. Quando poi ha chiesto spiegazioni all'estetista, quest'ultima ha risposto che la colpa era la sua perché non aveva curato adeguatamente le ciglia finte applicate. Lucy, però, non è stata l'unica cliente ad aver contratto un'infezione. Dopo aver ascoltato la sua storia, sono state moltissime quelle che hanno raccontato qualcosa di simile, dimostrando che non è così insolito come si potrebbe pensare. Gli esperti consigliano di affidarsi solo a dei professionisti: anche se solo semplici extension, si potrebbe andare incontro a infezioni agli occhi, perdita permanente delle ciglia naturali o addirittura cecità.
Lucy Williams è una ragazza australiana e di recente ha applicato delle extension alle ciglia per avere uno sguardo irresistibile. Il trattamento di bellezza, però, si è trasformato in un incubo e ha rischiato di mettere in pericolo la sua salute.
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Stando a quanto è stato detto a Domenica Live, non dovrebbe essersi allontanato troppo, c'è chi dice che potrebbe trovarsi addirittura a Milano, che non sia capace di organizzare una latitanza, che presto cederà. E a dare la notizia che Corona potrebbe presto costituirsi è Novella2000, stando a fonti vicine allo stesso Corona il quale pochi minuti fa aveva pubblicato uno status dalla sua fan page Facebook: peccato che non fosse lui. Finale troppo banale of course. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } Lele Mora ha fatto un appello a Corona questo pomeriggio in diretta su Canale 5, intervistato da Barbara D'Urso che – per questioni private – era evidentemente a disagio visto che tra lei e Corona i rapporti si sono incrinati da tempo. Per questo la bislacca di Cologno Monzese ha cercato di non intervenire, di non dire la sua, fungendo piuttosto da "arbitro" del dibattito televisivo con un emozionato quanto sempre informato Gabriele Parpiglia che ha raccontato tutti i particolari, tutte le informazioni in suo possesso, dichiarando di non sapere dove si trovasse Corona e soprattutto invitandolo a costituirsi, a tornare dai suoi affetti, soprattutto da suo figlio che lo sta cercando. Ma quello che più ha stupito è stato l'appello di Lele Mora, con il quale Corona non aveva più buoni rapporti dopo lo scandalo che ha travolto prima l'agente dei vip, poi lo stesso fotografo dei vip: Leggi anche La madre di Nina Moric fa un appello: "Fabrizio consegnati per Carlos" Consegnati alla polizia e paga il tuo debito perchè è la cosa più giusta per te e per la tua famiglia. Lele Mora ha scontato la sua pena e non si è mai sottratto alle sue responsabilità, questo infatti ha detto alla D'Urso: Io non scappo. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Fabrizio Corona Gossip News 77 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi E' successo di tutto questo pomeriggio nella Domenica Live di Barbara D'Urso. Prima la madre di Nina Moric, poi il giornalista Gabriele Parpiglia e infine Lele Mora hanno parlato della latitanza di Fabrizio Corona, l'argomento più caldo del momento poichè misterioso e con risvolti piuttosto imprevedibili. Dopo la condanna, il re dei fotografi è scappato, non è più rientrato in casa; la Digos l'ha subito cercato ma lui finora non si è fatto trovare. Stando a quanto è stato detto a Domenica Live, non dovrebbe essersi allontanato troppo, c'è chi dice che potrebbe trovarsi addirittura a Milano, che non sia capace di organizzare una latitanza, che presto cederà. E a dare la notizia che Corona potrebbe presto costituirsi è Novella2000, stando a fonti vicine allo stesso Corona il quale pochi minuti fa aveva pubblicato uno status dalla sua fan page Facebook: peccato che non fosse lui. Finale troppo banale of course. Lele Mora ha fatto un appello a Corona questo pomeriggio in diretta su Canale 5, intervistato da Barbara D'Urso che – per questioni private – era evidentemente a disagio visto che tra lei e Corona i rapporti si sono incrinati da tempo. Per questo la bislacca di Cologno Monzese ha cercato di non intervenire, di non dire la sua, fungendo piuttosto da "arbitro" del dibattito televisivo con un emozionato quanto sempre informato Gabriele Parpiglia che ha raccontato tutti i particolari, tutte le informazioni in suo possesso, dichiarando di non sapere dove si trovasse Corona e soprattutto invitandolo a costituirsi, a tornare dai suoi affetti, soprattutto da suo figlio che lo sta cercando. Ma quello che più ha stupito è stato l'appello di Lele Mora, con il quale Corona non aveva più buoni rapporti dopo lo scandalo che ha travolto prima l'agente dei vip, poi lo stesso fotografo dei vip: Consegnati alla polizia e paga il tuo debito perchè è la cosa più giusta per te e per la tua famiglia. Lele Mora ha scontato la sua pena e non si è mai sottratto alle sue responsabilità, questo infatti ha detto alla D'Urso:
L’ex agente dei vip Lele Mora ha invitato Fabrizio Corona a costituirsi, a consegnarsi alla giustizia per il bene della sua famiglia. Negli ultimi anni tra Mora e Corona non c’erano più stati contatti, in seguito agli scandali scoppiati anni addietro.
Sempre più persone scelgono di fare glamping nel mondo. Tra hotel ecologici ed esperienze di immersione completa nella natura, il glamping è ciò che maggiormente riesce ad accontentare tutti perché permette di fare vacanze a stretto contatto con la natura ma con i comfort degli hotel di lusso. La società di San Francisco e Johannesburg, Luxury Frontiers, è specializzata nella costruzione di resort con varie tende e i servizi dei migliori alberghi. Luxury Frontiers seleziona le migliori strutture per il glamping, dagli Stati Uniti allo Zambia fino in Costa Rica. "Il glamping è molto più che una semplice tenda da lancio", osserva Luca Franco, CEO di frontiere del lusso. "il glamping sta esplodendo in tutto il mondo e sulla buona strada per diventare un settore da 1 miliardo di dollari entro il 2023. le persone bramano viaggi fuori dalla griglia, eco-sensibili e la lezione più importante che abbiamo imparato è che è fondamentale collegare esperienze significative e autentiche a la tenda". Per il glamping le tende possono essere mobili, semi-permanenti o permanenti, l'importante è che garantiscano un'esperienza di totale immersione nella natura ma con i comfort dei hotel di lusso.
Da anni si sta diffondendo sempre di più il glamping, il campeggio glamour che permette di vivere vacanze a stretto contatto con la natura come in campeggio ma con tutti i comfort degli hotel di lusso. La società di San Francisco Luxury Frontiers è specializzata nella costruzione di resort simili a tende ma con i servizi dei migliori alberghi.
“We Will Rock You”, il musical ideato dai Queen e scritto da Ben Elton, è finalmente approdato anche in Italia ad otto anni dalla sua nascita. L’edizione italiana è diretta da Maurizio Colombi. Lo spettacolo è ambientato nel futuro, fra circa 300 anni, in un luogo che si chiama Pianeta Mall e una volta si chiamava terra. Il rock è proibito è i suoi adepti vivono nelle tenebre I protagonisti della vicenda sono Galileo e Scaramouche e sarà proprio grazie a loro che la vera musica rock rivedrà la luce. Alla realizzazione dello spettacolo italiano, che ha avuto inizio lo scorso 4 dicembre all’Allianz Teatro di Milano assieme al regista Maurizio Colombi, hanno partecipato anche i leggendari Brian May e Roger Taylor rispettivamente chitarrista e batterista della band inglese. Non solo un semplice musical, ma un grandissimo spettacolo rock realizzato grazie ad un cast di prim’ordine con trenta cantanti, attori e ballerini, senza dimenticare la band di otto elementi che suona dal vivo. I dialoghi saranno in italiano ma le canzoni, cantate dal vivo, sono quelle originali e saranno ben 24 tra i maggiori successi dei Queen fra cui possiamo citare Crazy Little Thing Called Love, We Are The Champions, Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga e ovviamente We Will Rock You. Lo stesso Brian May, storico chitarrista della band di Freddie Mercury, ha sottolineato "l’altissimo livello artistico del cast selezionato in Italia per We Wil Rock You e la grande professionalità di artisti capaci di cantare dal vivo (in inglese) le canzoni dei Queen, recitando in Italiano", mentre Roger Taylor notava che «il sogno di portare in Italia il musical con le canzoni dei Queen si è potuto avverare solo dopo aver trovato i partner ideali: Barley Arts, con 30 anni di esperienza nella produzione di spettacoli di musica dal vivo e Maurizio Colombi, un regista teatrale dall’attitudine rock». Il musical, nel 2010, sarà anche a Trieste (Teatro Rossetti, dal 28 al 31 Gennaio), Bologna (EuropAuditorium 4-7 Febbraio) e Roma (Teatro Brancaccio dall’11 Febbraio).
Il musical We Will Rock You da 7 anni riscuote un successo clamoroso in Gran Bretagna e nei 14 Paesi dove è stato finora rappresentato, ora la leggendaria opera dei Queen diventa musical anche per l’Italia.
Kendall Jenner è stata per diversi anni la modella più pagata al mondo e, vantando un conto in banca da capogiro, si concede ogni tipo di lusso proprio come gli altri membri della sua famiglia. Che si tratti di borse griffate, di abiti da migliaia di euro o di oggetti d'arredamento da mille e una notte, non importa, la top non bada a spese e sceglie sempre il meglio per la sua quotidianità. Lo ha dimostrato anche nelle ultime ore, condividendo sui social alcune Stories in cui, oltre a mostrarsi senza trucco, ha mostrato gli interni del suo bagno. La loro particolarità? Sono totalmente placcati in oro.
Kendall Jenner non ha avuto paura di mostrarsi senza trucco sui social, rivelando i prodotti che utilizza regolarmente per avere una pelle impeccabile. Ha girato il video nel bagno, lasciando intravedere alle sue spalle una vasca da bagno “di lusso” completamente placcata in oro.
Oggi è la Giornata Mondiale dell'Alzheimer, una tipologia di demenza che in Italia colpisce più di 600.000 persone. Secondo i dati emersi dal Rapporto redatto dai ricercatori del King’s College London e dalla London School of Economics and Political Science (LSE) in occasione di questa giornata, la demenza affligge 47 milioni di pazienti in tutto il mondo, una cifra tra l'altro destinata a crescere pericolosamente: i malati saranno 131 milioni entro il 2050, il triplo a quest'anno. Ma non è tutto. Il rapporto dimostra inoltre che solo la metà delle persone affette da demenza nei Paesi ad alto reddito e solo una persona su dieci nei Paesi a medio e basso reddito, hanno ricevuto una diagnosi, gli altri ancora non sanno di cosa soffrono. Questo implica un minor accesso alle cure e un avanzamento dei sintomi che rendono la vita di chi soffre di demenza particolarmente complessa. Quanto alla nostra Nazione, sono 1.241.000 le persone con demenza per le quali sono necessarie assistenza e trattamenti più adeguati che possano garantire la giusta dignità e giornate come questa hanno il valore di riportare alla luce i bisogni dei pazienti. Il morbo di Alzheimer è la più comune forma di demenza degenerativa invalidante che spesso viene riconosciuta attraverso il suo sintomo più evidente: la perdita di memoria. In realtà sono anche altri i campanelli d'allarme che possono far pensare alla malattia: cambiamenti dell'umore, depressione, afasia, disorientamento o disturbi del comportamento. Se compare con sintomi lievi, il morbo si sviluppa però rapidamente e progredisce fino a danneggiare irrimediabilmente il cervello. Purtroppo non esiste una cura né sono disponibili trattamenti in grado di fermare la degenerazione. Parlando invece di diagnosi, non esiste un vero e proprio test, ma un insieme di analisi che portano il medico a considerare il paziente affetto da Alzheimer, come l'anamnesi del soggetto, un esame neurologico, test cognitivi, esami del sangue e imaging del cervello.
Oggi sono 47 i milioni di persone affetti da demenza, nel 2050 saranno 131 milioni, il triplo. In occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer i ricercatori ne sottolineano i campanelli d’allarme.
Le star sono le persone più seguite e ammirate al mondo e non riescono a rinunciare ai social neppure per un secondo. Rendono pubblico ogni istante della loro vita, dalla serata passata in famiglia al momento dedicato al bagno, accumulando ogni volta centinaia di like. Anche i loro familiari diventano inevitabilmente delle vere e proprie celebrities, tanto da essere conosciuti in tutto il mondo, nonostante la loro tenera età. La cosa davvero particolare è che spesso i figli delle star hanno dei nomi davvero bizzarri. Kim Kardashian ha chiamato la prima figlia North, creando un particolare gioco di parole con il suo cognome West, Blake Lively ha scelto di chiamare la primogenita James, con un nome da maschietto, e la seconda Ines, presentandola per la prima volta in pubblico a 3 mesi dal parto con indosso una tutina azzurra. Blac Chyna è diventata mamma di Dream Renee Kardashian, Beyoncé ha chiamato la figlia Blu Ivy, Gwyneth Paltrow ha scelto Apple per la sua erede, Samantha Cristoforetti ha partorito da poco Amal, stesso nome della moglie di George Clooney. Ancora, Candice Swanepoel ha scelto Anacã per il suo primo bimbo, il nome che in Brasile viene usato per fare riferimento a un pappagallo rosso, il rapper 50 Cent ha optato per Marquise, letteralmente "marchese", come il titolo nobiliare. È il nome del figlio del rapper 50 Cent., Bruce Willis e Demi Moore hanno chiamato i figli Tallulah, Scout and Rumer, ispirandosi rispettivamente agli indiani d'America, alle tradizioni francesi e al termine "zingara" dal romeno. Insomma, quando si parla di nomi da dare ai propri figli, le star fanno delle scelte davvero sopra le righe e, nella maggior parte dei casi, le motivazioni sono davvero assurde. Come non nominare i "rampolli" di casa Beckham, Brooklyn, Romeo, Cruz e Harper, l'ultimogenita il cui nome rende omaggio alla scrittrice preferita della ex Spice, Harper Lee? E' chiaro dunque che le celebrities farebbero di tutto pur di distinguersi dalla "massa", anche a costo di rendere la vita dei figli "difficile". Quale mamma "normale" avrebbe il coraggio di scegliere nomi tanto bizzarri?
Samantha Cristoforetti è l’ultima dei personaggi celebri ad aver scelto un nome originale per il proprio figlio. L’astronauta ha infatti chiamato la bimba Amal. Blu Ivy, North West, Chanel sono solo altri dei nomi bizzarri scelti dalle celebrities per i figli.
Assumere paracetamolo durante la gravidanza potrebbe essere molto rischioso per i bambini, a quanto pare infatti il suo consumo è collegato allo sviluppo di problemi comportamentali e del disturbo dell’attenzione e iperattività. Vediamo insieme come gli scienziati sono giunti a questo scoperta e cosa c’è da sapere. Per il loro studio, gli esperti hanno utilizzato un questionario e raccolto informazioni su 14.000 bambini, dei quali hanno valutato la memoria, il quoziente intellettivo, lo sviluppo scolastico, il temperamento ed eventuali problemi comportamentali. Inoltre, il 43% delle madri ha dichiarato di aver assunto il paracetamolo "a volte" o più spesso nei tre mesi precedenti al settimo mese di gravidanza. Dai dati raccolti è emersa un’associazione tra l’assunzione di paracetamolo in gravidanza e problemi di iperattività e attenzione, così come altri disturbi comportamentali nei bambini, in particolare nei maschi. “Le nostre scoperte si aggiungono a una serie di risultati riguardanti l'evidenza dei possibili effetti avversi dell'assunzione di paracetamolo durante la gravidanza – spiegano gli scienziati – come problemi di asma o comportamento. Il consiglio alle donne è quello di essere caute quando assumono farmaci durante la gravidanza e cercare la consulenza di un medico in caso di necessità”. Gli scienziati sostengono che siano necessari ulteriori studi per comprendere se questo legame sia effettivo e causale e, nel caso, capire come mai il paracetamolo influisca sui bambini. In ogni caso gli esperti non stanno dicendo che sicuramente il paracetamolo provoca questi disturbi.
I figli delle donne che durante la gravidanza assumono paracetamolo rischiano di sviluppare problemi comportamentali e disturbi come iperattività. Vediamo insieme come gli esperti siano giunti a questa conclusione e cosa dobbiamo sapere sui rischi legati all’assunzione di questo farmaco sui feti.
La campionessa olimpica Valentina Vezzali è diventata di nuovo mamma. La bella atleta ha dato alla luce il suo secondo figlio Andrea, nato questa mattina alle 12 all'ospedale di Jesi. La vittoria più grande per la pluripremiata fiorettista, che oltre ad aver raggiunto successi nella sua professione è stata eletta alla Camera dei Deputati con la lista Monti. Al parto hanno assistito il padre, il calciatore Domenico Giugliano, e il primogenito della coppia Pietro, di 8 anni. Andrea è nato con un parto naturale e gode di ottima salute, alla nascita pesava 3 kg e 800 grammi, come fa sapere una nota della Federscherma. Grandissima soddisfazione da parte di nonna Enrica, la prima a tenerlo in braccio. Nel messaggio da parte del commissario tecnico del fioretto Andrea Cipressa si legge:
La splendida sportiva eletta di recente alla Camera dei Deputati, è diventata mamma per la seconda volta. La fiorettista olimpica ha dato alla luce Andrea, nato questa mattina a Jesi.
Noam Murro, nel 2014, ha portato al cinema “300 – L’alba di un impero”, che racconta una storia parallela a quella di “300”, di Zack Snyder. Ispirato al romanzo grafico “Xerxes”, di Frank Miller, il film ci riporta al 480 a.C., dove il coraggioso e potente generale greco Temistocle (Sullivan Stapleton) è alla guida delle forze militari ateniesi contro l'esercito degli invasori persiani, guidate dal mortale divenuto dio Serse. Con estrema astuzia e tattica potenzialmente infallibile, Temistocle pianifica una battaglia navale – quella di Capo Artemisio, svoltasi parallelamente a quella delle Termopili – destinata a passare alla storia. Con Stapleton, ci sono Eva Green, Rodrigo Santoro, Callan Mulvey, David Wenham, Jack O’Connell e Lena Headey. Sulla scia del primo film, anche questo secondo capitolo riscosse molto successo e, di seguito, trovate 10 cose che, probabilmente, ancora non sapevate. Zack Snyder non firma la regia del film perchè era troppo impegnato con il progetto de “L'uomo d'acciaio”, ma compare, comunque, in qualità di produttore e sceneggiatore. Sullivan Stapleton è stato scelto per interpretare il protagonista Temistocle, dopo il declino dell’attore Joel Edgerton. All’attore fu chiesto di arrivare al massimo della forma, ma non di “gonfiarsi” o di raggiungere la stazza di Gerard Butler, perchè gli Ateniesi erano fisicamente diversi dagli Spartani. Stapleton riuscì a raggiungere la forma desiderata, mantenendosi, addirittura, 10-12 chili sotto il suo solito peso. Per i ruoli di Callisto ed Eschilo, compagni di battaglia di Temistocle, furono contattati, rispettivamente Jamie Blackley e Matt Smith, ma alla fine non sono entrati nel cast. Al loro posto vengono assunti Jack O'Connell e Hans Matheson. Gerard Butler fu contattato dalla produzione per interpretare Re Leonida, grande protagonista del primo film, in un cameo, ma l'attore rifiutò, asserendo di essere impegnato in altri progetti. Eva Green è stata sempre la sola e unica scelta per il ruolo di Artemisia, da parte del regista e della produzione. Fortunatamente, l’attrice accettò subito la parte, anche perchè non c’era assolutamente un “secondo nome”. L’attrice si è allenata con dei trainer di Los Angeles nei tre mesi antecedenti all’inizio delle riprese del film. Le riprese sono state effettuate presso gli studi Nu Boyana Film a Sofia, in Bulgaria, anche se tutte le scene ambientate sull'acqua sono state realizzate con il green screen. Rodrigo Santoro torna nei panni di Serse e, come per il film precedente, anche in questo film l'attore si è dovuto sottoporre a molte ore di trucco e ha girato molte delle sue scene in una stanza in green-screen, senza interagire con il resto del cast.
Noam Murro è il regista di questo blockbuster, del 2014, che racconta una storia parallela a quella di “300”. Il protagonista, ora, è il generale greco Temistocle (Sullivan Stapleton) che, nel 480 a.C., è alla guida delle forze militari ateniesi contro i persiani, guidati da Serse. L’eroe pianifica una battaglia navale – quella di Capo Artemisio – destinata a passare alla storia. Ecco 10 curiosità sul film che, forse, vi sono sfuggite.
Sono passati 15 anni. E 15 anni sono tantissimi quando sai che non ti resta che un'opera finita e la mancanza di quella voce che ha raccontato decenni di storia e cultura italiana. Era l'11 gennaio del 1999 quando Fabrizio De Andrè si spense in seguito a un carcinoma polmonare che gli impedì di suonare davanti al proprio pubblico nei mesi precedenti, da quel concerto a Roccella Ionica dell'agosto precedente che non avrebbe mai tenuto. Un dolore al petto e la scoperta di un male che lo avrebbe portato via qualche mese dopo. Chissà come avrebbe raccontato l'Italia di oggi. Chissà se l'avrebbe raccontata. Se l'avrebbe presa di petto come fece in "Storia di un impiegato", ad esempio, o avrebbe usato l'allusione, la metafora come quando raccontò vizi e virtù riprendendo la Spoon River di Edgar Lee Master in "Non al denaro, non all'amore né al cielo". Chissà a cosa avrebbe dedicato un concept album, lui che lo fece ripetutamente, a partire da "Tutti morimmo a stento" in cui parlava "della morte… Non della morte cicca, ma di quella psicologica, morale, mentale, che un uomo normale può incontrare durante la sua vita. Direi che una persona comune, ciascuno di noi forse, mentre vive si imbatte diverse volte in questo genere, in questo tipo di morte, in questi vari tipi, anzi, di morte. Così, quando tu perdi un lavoro, quando perdi un amico, muori un po'; tant'è vero che devi un po' rinascere, dopo" come dichiarò in un'intervista alla Rai nel 1969 o fece ne "La Buona novella" in cui prese spunto dai Vangeli apocrifi. Ma raccontare il genio di De Andrè in poche righe è impossibile, lui che aveva trattato la religione, la cronaca o la politica, in quello che per chi scrive è uno degli album più belli che abbia realizzato, ovvero "Storia di un impiegato", in cui racconta, appunto la storia di un impiegato in un periodo complesso come quello degli anni '70. Lui, ispirato dagli chansonnier francesi, con un'amore per Brassens di cui ha trasporto in italiano alcuni brani (Da "Il gorilla" a "Le passanti") e una sequela di ballate imperdibili. Lui che scelse di scrivere un album complesso – non foss'altro per l'esser cantato tutto in dialetto genovese – come "Crêuza de mä", che sapeva da subito che non sarebbe andato incontro a un successo di vendite immediato ma che resta una delle sue gemme più preziose. Un cantautore anarchico, nonostante CasaPound provi a metterci il cappello sopra, un poeta, come in tanti l'hanno definito, un uomo che ha vissuto una vita non semplice e che è riuscito a raccontare nei suoi versi quello che gli girava attorno e in testa. Un cantautore che vista l'annata di ricorrenze (40 anni da "Canzoni" ma soprattutto 30 da "Crêuza de mä") sarà ricordato anche al prossimo Festival di Sanremo, a cui parteciperà anche il figlio Cristiano, che lo ha accompagnato spesso e che porta addosso un'eredità per nulla semplice. Come riporta Il Messaggero, infatti: Ci penserà poi il Festival di Sanremo (18 – 22 febbraio) a puntare i fari su Faber nella serata del venerdì. Lo aveva detto, Fazio, che intendeva abbattere il muro tra il Festival delle canzonette popolari e il Club Tenco, tempio della canzone d’autore. Sarà quindi una fusione Sanremo Club, in parte dedicata a lui, in parte ad altri grandi cantautori (probabili Guccini e De Gregori), rivisitati dai cantanti in gara.
Era l’11 gennaio del 1999 quando De Andrè morì all’Istituto dei tumori di Milano, dopo una vita passata a raccontare con arguzia e intelligenza il paese in cui viveva.
Solo poche ore fa, l’entourage dell’ex Premiere Dame francese smentiva la seconda gravidanza e, invece, la notizia relativa alla dolce attesa di Carla Bruni sembra essere confermata. A riportarlo, con certezza, è il settimanale Closer, sempre particolarmente informato in merito alle vicende private di Casa Sarkozy. A proposito dalla nuova gravidanza della donna sostituita all’Eliseo da Valerie Trierweiler, il settimanale scrive: Carla Bruni è in dolce attesa, a 44 anni, del suo terzo figlio. Una nuova gravidanza tardiva che la obbliga a essere prudente ma che la rende pazza di gioia. Dopo la nascita di Giulia, dunque, la cantante si prepara a diventare mamma per la terza volta contando, ovviamente, anche il piccolo Aurélien, nato nel 2001 dalla relazione con Raphaël Enthoven.
Secondo figlio per la coppia più in vista di Francia, quella formata da Carla Bruni e l’ex Premier Nicholas Sarkozy. La cantante, che sembrava essere semplicemente ingrassata, attende invece il suo prossimo bambino.
Attraverso la pagina Facebook for Business, il social network avvisa gli utenti e tutti i gestori di pagine Facebook che a partire dalle prossime settimane verrà introdotto all'interno delle pagine un nuovo pulsante per effettuare "Call-to-action", un nuovo pulsante che sarà possibile attivare all'interno delle pagine del social network, tutti i brand potranno sfruttare questa nuova feature per azioni come Prenota ora, Contattaci, Vai all'applicazione, Gioca ora, Compra, Iscriviti o Guarda il Video. Per un esempio veloce di questa nuova funzionalità che presto verrà estesa a tutte le pagine presenti all'interno della piattaforma di Mark Zuckerberg è possibile dare un'occhiata alla pagina Dollar Shave Club dove è ben visibile il nuovo pulsante "Iscriviti", vicino ai già noti pulsanti "Mi Piace" e "Messaggi". Cliccando sul tasto "Iscriviti" si entrerà direttamente all'interno del sito ufficiale DollarShaveClub.com dove sarà possibile effettuare l'iscrizione al servizio. Il nuovo pulsante per le pagine Facebook sarà disponibile negli Stati Uniti già a partire dai prossimi giorni ed arriverà nel resto del mondo nel corso del 2015.
Attraverso la pagina Facebook for Business, il social network informa gli utenti e tutti i gestori di pagine Facebook che a partire dalle prossime settimane verrà introdotto all’interno delle pagine un nuovo pulsante per effettuare “Call-to-action”.
Marco Castoldi, in arte Morgan, è stato condannato a tre mesi dal giudice Federica Centonze, con l'accusa di oltraggio a pubblico ufficiale. La pena è stata sospesa e il cantautore lombardo, volto televisivo noto, ha quindici giorni di tempo per appellare la sentenza. I fatti risalgono a quattro anni fa, nel 2011, quando due poliziotti in borghese intervennero per bloccare un 35enne di origini uruguaiane con addosso tre grammi di cocaina, proprio mentre questi stava per incontrare Castoldi sotto casa del cantante. Si trattava del terzo arresto in poche settimane, tutte le volte con la stessa motivazione, nei confronti di persone in possesso di cocaina. La reazione di Morgan non fu delle più concilianti nei confronti degli agenti che si occuparono di fermare l'uomo. "Avete rotto i c…, state sempre sotto casa mia, andate ad arrestare i trafficanti, che qui trovate poca roba," disse agli agenti, riservandogli un trattamento tutt'altro che gentile, prima di mandarli definitivamente a quel paese. A marzo del 2013 Morgan era stato ascoltato dagli inquirenti proprio nell'ambito del processo all'uomo, accusato di spaccio di stupefacenti. L'uruguaiano aveva sostenuto di essersi recato da lui per ricevere un compenso relativo al montaggio di un palco per un suo concerto. Morgan, che aveva ammesso di aver consegnato un assegno all'uomo arrestato, motivò invece la somma come un aiuto economico in virtù di un periodo di difficoltà. Due versioni discordanti per le quali l'artista era stato chiamato a testimoniare, accusato di favoreggiamento. Il presunto pusher verrà successivamente assolto, rimarrà in piedi solo l'accusa di oltraggio a pubblico ufficiale per la quale Morgan è stato poi condannato.
Tre mesi con pena sospesa e il pagamento di 2000 euro ciascuno, questa la pena per il cantautore, che nel 2011 si rese protagonista insultò e mandò a quel paese gli agenti che avevano appena arrestato un uomo uruguaiano con addosso della cocaina, il quale stava per incontrarlo sotto casa sua. “Avete rotto i c… – disse – state sempre sotto casa mia, andate ad arrestare i trafficanti”.
Non ce l'ha fatta Roberto Richiedei, il settataseienne rimasto gravemente ferito nell'esplosione all'impianto della Metallurgica Ledrense, di Tiarno di Sopra, in provincia di Trento, avvenuta la mattina dello scorso martedì 31 agosto. Il titolare della Biogas di Calvagese della Riviera, residente a Calcinato in provincia di Brescia, è morto ieri, sabato 4 settembre dopo quattro giorni di agonia. Ha smesso di lottare e si è spento in un letto dell'ospedale Gaslini di Genova, dove si trovava ricoverato per le gravi ustioni riportate su tutto il corpo, troppo estese e che non gli hanno purtroppo lasciato scampo. Una notizia quella della sua scomparsa che si è diffusa in breve tempo e che ha sconvolto la comunità, la quale si è stretta intorno al dolore della famiglia e attende la salma per i funerali. Sulle cause dell'esplosione indagano i carabinieri di competenza territoriale, che hanno svolto gli accertamenti del caso e hanno ricostruito la dinamica dell'accaduto, i vigili del fuoco e gli ispettori del lavoro.
Roberto Richiedei è morto per le gravi usioni riportate a seguito dell’esplosione all’impianto della Metallurgica Ledrense, di Tiarno di Sopra, in provincia di Trento. Il settantaseienne di Calcinato, in provincia di Brescia, si è spento dopo quattro giorni di agonia all’ospedale Gaslini di Genova.
"Non importa l'età, ma quello che riesci a dare in campo e io ho sempre fatto parlare quello": così diceva Edin Dzeko in una delle sue prime dichiarazioni ufficiali da nuovo giocatore dell'Inter. In effetti, ad un mese esatto dal suo trasferimento in maglia nerazzurra (14 agosto l'ufficialità), il bosniaco il campo l'ha sempre visto, anche nel debutto europeo contro il Real Madrid. Dal campionato alla Champions League la sostanza non cambia: l'ex attaccante della Roma non solo è partito titolare in tutte le quattro partite ufficiali disputate fin qui dall'Inter ma ha giocato tutti i 360′ a disposizione, eccezion fatta per gli ultimissimi scampoli della trasferta di Verona, sostituito da Sensi. Simone Inzaghi si è affidato subito a lui per sostituire Romelu Lukaku e Dzeko ha dimostrato di essersi integrato alla grande. Ma il fatto che sia l'unico attaccante di ruolo e che nel marzo 2022 compirà 36 anni ha fatto sorgere un po' di interrogativi, soprattutto tra i tifosi. Interrogativi che la partita contro gli spagnoli ha contribuito a sollevare più di qualsiasi altra occasione. Eppure l'attesa attorno alla prestazione del bosniaco era tanta. Nelle sue precedenti due stagioni in Champions League con la Roma, Dzeko viaggiava ad una media di un gol a partita. In 18 presenze tra 2017 e 2019 ne ha segnati 13 e fornito cinque assist. L'unico giocatore più anziano di Dzeko a segnare per l'Inter nella massima competizione europea è stato proprio lo storico capitano nerazzurro Javier Zanetti (contro il Tottenham nell'ottobre 2010). Contro la squadra di Ancelotti il bosniaco è stato croce e delizia. Da una parte si è rivelato fondamentale per la fluidità del gioco dell'Inter, molto abile nel venire incontro a cercare la palla e cucire la manovra tra centrocampo e attacco. Dall'altra, forse proprio perchè costretto ad un lavoro molto dispendioso, ha fallito una chance facile facile su assist di Perisic ed è praticamente uscito di scena dopo un'ora di gioco. Si spiega anche così l'amarezza del protagonista al termine della gara, poi persa di misura nel finale nonostante il dato degli Expected Goals molto positivo.
Tra campionato e Champions League Edin Dzeko ha sempre giocato titolare e tutta la partita nelle quattro uscite ufficiali dell’Inter. Contro il Real Madrid è stato un valore come regista aggiunto ma ha accusato la fatica ed è uscito di scena dopo un’ora di gioco. Per Inzaghi è insostituibile, eppure l’eredità di Lukaku e la sua età iniziano a mettere in dubbio l’affidabilità del bosniaco.
I vertici del social network di Mark Zuckerberg hanno da poche ore annunciato che a partire dalla giornata di oggi tutti i video caricati su Facebook saranno visualizzati all'interno del nuovo player basato su HTML5 e non più Flash. Gli sviluppatori della piattaforma blu hanno infatti deciso di abbandonare la tecnologia di Adobe per cercare di migliorare l'esperienza d'uso degli utenti all'interno del social network, limitando quindi la presenza di elementi Flash che negli ultimi mesi hanno rivelato grosse vulnerabilità. La stessa Adobe negli ultimi tempi ha ammesso che il plugin Flash è un prodotto superato ed ha quindi invitato tutti gli sviluppatori ad utilizzare tecnologie più recenti per evitare problemi di sicurezza legati all'utilizzo di Adobe Flash. "Continueremo a lavorare insieme ad Adobe per fornire agli utenti un’esperienza sicura e affidabile per i giochi sulla nostra piattaforma, ma abbiamo già avviato il rollout del nuovo player in HTML5 per i video, disponibile di default per tutti i browser."
I vertici del social network di Mark Zuckerberg hanno da poche ore annunciato che a partire dalla giornata di oggi tutti i video caricati su Facebook saranno visualizzati all’interno del nuovo player basato su HTML5 e non più Flash.
Ci sono alimenti che consumiamo senza sapere cosa contengano e molto vegetariani ne fanno uso quando, in realtà, non potrebbero. Ecco alcuni alimenti che pensiamo sia vegetariani, ma che non lo sono: Per realizzare questo ottimo formaggio, orgoglio della gastronomia italiana, viene utilizzato il caglio, una miscela che permette la lavorazione del formaggio, estratta dallo stomaco dei vitelli, degli ovicaprini o dei maiali. Il loro color rosso acceso che ci fa venir voglia di gustarci le caramelle ha origine animale. Il colorante alimentare, l'E120, aggiunto ai dolciumi, viene infatti prodotto dalla cocciniglia del carminio. Dall'insetto, il cui vero nome è Dactylopius coccus, viene estratto l'acido carminico che viene estratto dalla bollitura della polvere ottenuta dalla macinazione del carapace. Pensate che servono circa 100 mila insetti per produrre un chilogrammo di colorante. Per stabilizzare lo yogurt, alcune aziende produttrici aggiungono la gelatina, un prodotto che si ottiene dai tessuti connettivi degli animali. Insomma, la gelatina ha origini animali. Per rendere lo zucchero bianco, le industrie produttrici aggiungono una componente di origine animale: il carbone animale, detto anche nero di ossa. Si tratta di un carbone ottenuto dalla combustione in difetto di ossigeno di ossa di animali. Nel processo di chiarificazione della birra e del vino, molte aziende produttrici, anche se in quantità minime, utilizzano la colla di pesce. Si tratta di una gelatina che dovrebbe essere prodotta dalla vescica natatoria dello storione, ma che oggi sembrerebbe essere il frutto della lavorazione della cotenna di maiale. Non tutte le patatine vengono fritte in olio vegetale. Alcune aziende preferiscono infatti il grasso animale, ad esempio di bovini o polli. Forse non tutti sanno che molti farmaci vengono realizzato con l'aggiunta di gelatina animale impiegata per il rivestimento delle pillole, o come addensante per gli sciroppi. In commercio esistono comunque farmaci ‘vegetariani' anche se non è sempre specificato sulla confezione.
Ci sono alimenti che vengono realizzati con l’aggiunta di prodotti di origine animale, ma non tutti i vegetariano ne sono a conoscenza.
E’ un Mauro Marin a tutto campo il ragazzone che si sta godendo quest’estate 2010. Non si fa mancare assolutamente nulla, soprattutto a livello di gentil sesso. L’ultima sua conquista è cosa recentissima, di questi giorni. Immortalato dai fotografi di Visto, il salumiere veneto si sincera scrupolosamente riguardo la bontà della carne di una bellissima giornalista messicana: Maria Castaneda. I due passano la giornata all’insegna del contatto fisico, nelle forme più avvolgenti, dalla palpata esplicita, alla classica procedura del “mi spalmi un po’ di crema abbronzante?”, agli abbracci calorosi con relative mani libere. Mauro Marin però non vuol sentir parlare di fidanzate. Per lui, Maria, come chi l’ha preceduta, sono nient’altro che donne (nel senso più lusinghiero del termine), con cui è interessante approfondire la conoscenza. Ma nulla di impegnativo è all’orizzonte. Anche se comincia a configurarsi qualche preferenza. Pare Mauro Marin nutra una passione insana per le giornaliste, se si pensa che poco fa veniva avvistato con un’altra giornalista, Valentina Melis, anche se di quell’incontro poco è trapelato, perché, com’è stato detto dai due, si è trattato di un incontro tra un gentiluomo e una donna all’antica. Ma le vacanze del veneto non si esauriscono in questi due accenni d’amore. All’inizio dell’estate Mauro Marin bacia una misteriosa bionda, di cui vuol tener nascosta l’identità, poi trova il tempo di dedicarsi alle vecchie amicizie, ed il risultato è che Sarah Nile e Mauro fanno pace. Ma, non accontentandosi di allietare le giornate degli italiani a suon di foto e dichiarazioni, Mauro Marin canta din don dan, quello che lui spera diventi il tormentone dell’estate 2010. L’impressione è che l’estate, per Mauro Marin, sia ancora lunga, e ci aspetta ancora una lunga schiera di sorprese da parte del vincitore del Grande Fratello 2010, onnipresente come il grande occhio che l’ha seguito nella casa più famosa d’Italia.
Mauro Marin è stato pizzicato al mare con Maria Castaneda dal settimanale Visto.
Sembra un progetto mitologico, più una chimera da fanta-cinema che una produzione vera e proprio, il sogno di un ragazzo appassionato di action-movie: invece The Expendables è realtà. Il nuovo film da regista di Sylvester Stallone è in fase di rifinitura e ha già una data d’uscita americana, il 13 agosto. E’ uno dei film più attesi dell’anno senza dubbio, soprattutto per il cast superbo che riunisce, come in una sorta di “dream team del cinema d’azione”, i nomi più significativi del genere, soprattutto tra gli anni ’80 e ’90: oltre a Stallone, Arnold Schwarzenegger governatore uscente della California, Bruce Willis, Jason Statham, Mickey Rourke (che vedremo anche in Iron Man 2), Jet Li, Dolph Lundgren, l’infido Ivan Drago di Rocky IV, Eric Roberts, fratello di Julia, e la scomparsa Brittany Murphy. Un filmone nel vero senso del termine, costato 80 milioni di dollari, che promette di far urlare gli appassionati con una trama basilare: un gruppo di mercenari americani viene assoldato da un certo Church per rovesciare una dittatura in Sud America: se la vedranno brutta. Pare il remake di un Rambo che non sia il primo (l'unico valido nel parlare del disagio dei veterani) o di un film con Chuck Norris, e proprio per le implicazioni ideologiche – soprattutto le posizioni repubblicane e conservatrici degli attori e autori – è scoppiata qualche polemica in patria, dove è stato etichettato come risposta di destra alla nuova politica Obama (lo stesso Stallone spegne i toni: “Io e Obama potremmo fare un film eccellente su due amici che salvano il mondo”). Ma ce ne importa poco: quello che conta è che The Expendables sia un must del cinema tamarro, dell’azione pura e dei fuochi d’artificio senza fronzoli. E a giudicare dal trailer, che vedete sopra, il risultato sembra garantito. Emanuele Rauco
Sylvester Stallone, per il suo nuovo film da regista, ha riunito i grandi miti dell’azione anni ’80 e ’90, da Schwarzenegger a Bruce Willis: il risultato è The Expendables.
Il settimanale Chi ha fotografato Ilary Blasi e la piccola Chanel, di ormai 10 anni, a Cortina D’Ampezzo. Le due si sono ritagliate qualche giorno da trascorrere sulla neve per una vacanza quasi completamente al femminile. Con Ilary e la sua secondogenita, infatti, c’erano Daniela, madre della conduttrice, e un gruppo di amiche insieme ai rispettivi bambini. In quell’occasione, Chanel ha già disputato e vinto la sua prima competizione sportiva, con tanto di premio per la gara sciistica che le è stato consegnato al cospetto della madre. “È il secondo anno di fila che vengo e ho incontrato un sacco di persone che conosco. Ho anche messo su tre chili! Pazienza. Adoro Cortina” ha confidato la conduttrice al settimanale. Ilary Blasi ha dimostrato che, nonostante gli impegni professionali, non ha intenzione di cedere il controllo dei suoi figli a un estraneo. Lo dimostra il fatto che, dopo avere registrato a Milano le puntate de Le Iene, la conduttrice torni sempre in silenzio a Roma, dal marito e dai suoi bambini, proprio per poter stare con loro il più a lungo possibile.
Il settimanale Chi ha fotografato la piccola Chanel Totti mentre, insieme alla madre Ilary Blasi, ritira un premio al termine di una gara di sci a Cortina. Con lei non c’è papà Francesco, rimasto a Roma per impegni di lavoro.
Freddo polare per il weekend in corso su quasi tutta l'Italia dove le temperature subiranno un netto calo, fino a raggiungere anche i -3 o -4 gradi in alcune città. A partire dalla giornata di oggi sabato 16 gennaio il freddo artico proveniente dai Balcani investirà prima il versante adriatico e poi si estenderà a tutte le altre regioni. Le zone maggiormente colpite dall'aria gelida saranno le vallate alpine, la Val Padana e le aree interne del Centro. Nelle zone di pianura le temperature scenderanno sotto lo zero e il cielo sarà perlopiù nuvoloso con banchi di nebbia. Presente anche il vento che porterà con sé le correnti gelide nord-orientali che dilagheranno praticamente su tutto il Paese. Per quanto riguarda invece la giornata di domenica 17 gennaio il cielo sarà nuvoloso su quasi tutta la Penisola con precipitazioni sparse un po' ovunque. Piogge al mattino in Liguria e nevicate sui settori alpini, con qualche fiocco anche in collina. Per quanto riguarda la giornata di oggi sabato 16 gennaio le previsioni indicano cielo soleggiato su quasi tutto il Nord Italia con qualche nube su Romagna e Liguria. Le temperature massime saranno comprese tra i 3 e 6 gradi al Nord mentre scenderanno sotto lo zero sulle Alpi. Il tempo al Centro sarà piuttosto variabile mentre la neve potrà cadere sia al Sud che al Nord anche a quote collinari. Anche qui le temperature saranno in calo nei valori minimi e massimi.
Sarà un weekend all’insegna del maltempo quello in corso su quasi tutta l’Italia che sarà investita da un’ondata di gelo e freddo polare. In molte regioni ci saranno inoltre pioggia e vento a peggiorare le condizioni atmosferiche: le temperature scenderanno ampiamente sotto le zero in numerose città.
Domani, 26 gennaio, si vota in Emilia Romagna per rinnovare il Consiglio Regionale ed eleggere il Presidente dell'Assemblea Legislativa. Nei 15 giorni precedenti il voto non è più possibile diffondere sondaggi in base alla legge vigente, ma è possibile delineare un trend delle previsioni su chi vincerà scorrendo gli ultimi sondaggi realizzati da diversi istituti statistici. I principali sfidanti per il ruolo di Presidente della Giunta Regionale sono Stefano Bonaccini (PD, sostenuto da partiti e liste di centrosinistra) e Lucia Borgonzoni (Centrodestra, designata da Matteo Salvini della Lega). Ecco tutti gli ultimi sondaggi sui principali candidati. L'ultimo sondaggio prima della chiusura della diffusione relativa alle proiezioni elettorali è quello divulgato il 10 gennaio ed effettuato tra il 7 e l'8 gennaio. La previsione conferma il trend generale relativo alle proiezioni sul voto in Emilia Romagna, con il candidato del PD in testa, ma non di molto. Se Bonaccini è indicato al 46,5% delle preferenze, Lucia Borgonzoni è al 43,5%. Molto più lontano il candidato M5S Simone Benini, fermo al 6,5%. L'ultimo sondaggio del 9 gennaio, effettuato da Demopolis per Otto e Mezzo, conferma il trend già ravvisato nelle precedenti rilevazioni, con il candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini in leggero vantaggio rispetto alla candidata del centrodestra, la leghista Lucia Borgonzoni. Bonaccini si attesta infatti attorno al 46,5%, mentre la sua sfidante si ferma al 44,5%, con una forbice che va dal 42 al 47%. Male per il Movimento5Stelle, il cui candidato Simone Benini si ferma al 6,5%. Per quanto riguarda i voti di lista, quelle del centrodestra si attestano al 45%, in leggero vantaggio rispetto alle liste del centrosinistra al 44,5%. Il Movimento5Stelle si ferma al 7,8% dei consensi, mentre le restanti liste guadagnano complessivamente non più del 3%. Nel sondaggio diffuso il 30 dicembre 2019, realizzato da Mg Research per Affaritaliani.it, i dati rilevati finora vengono confermati: il presidente uscente Bonaccini è infatti in vantaggio sulla candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni, guadagnando due punti percentuali in più rispetto alla principale avversaria. Bonaccini è attestato al 45,5%, Lucia Borgonzoni al 43,5%. Gli altri candidati seguono lontanissimi: il candidato del Movimento 5 Stelle, Simone Benini, è attestato intorno al 7,5%, tutti gli altri raccolgono complessivamente il 3,5% dei consensi. Il sondaggio sulle elezioni in Emilia Romagna del 17 dicembre è stato effettuato dall'Istituto Ixè per la trasmissione televisiva "Cartabianca". Secondo questa rilevazione, il candidato della coalizione di centrosinistra e governatore uscente Stefano Bonaccini aumenta la percentuale dei suoi consensi, salendo al 47,2%. Lucia Borgonzoni, la candidata della coalizione di centrodestra appartenente alla Lega di Salvini, resta invece ferma al 40,1%. Il candidato del Movimento5Stelle Simone Benini raccoglie il 7,8% dei consensi; gli altri candidati governatore raggiungono complessivamente il 4,9%. L'ultimo sondaggio sulle Elezioni in Emilia Romagna è quello del 15 dicembre, realizzato da Swg e analizzato dall'Istituto Cattaneo. Più che concentrarsi sull'effettivo gradimento dei candidati, questa rilevazione si focalizza sugli elettori cosiddetti incerti, e rileva che il 15% dei votanti non sa ancora per chi esprimere la propria preferenza. Il campione del sondaggio è di circa 1000 persone ed evidenzia anche altri elementi, come la spaccatura tra le grandi città dell'Emilia Romagna e le aree rurali e periferiche. All'interno della sua analisi, l'Istituto Cattaneo delinea l'elettorato emiliano come "sospeso tra voglia di andare avanti e nostalgia dei valori del passato". L'istituto statistico Ipsos ha effettuato un sondaggio per il Corriere della Sera il 14 dicembre: secondo questa rilevazione, Bonaccini si attesta al 44,2%, mentre la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni è al 42,1%. Si ferma all'8,4% il candidato del Movimento 5 Stelle. Un elemento interessante che viene rilevato dal sondaggio è la considerazione positiva del governatore uscente Stefano Bonaccini non solo dall'area del centrosinistra, ma anche da alcuni elettori del centrodestra (55% di giudizi positivi contro il 42% di pareri negativi).
Cosa dicono gli ultimi sondaggi relativi alle future elezioni regionali in Emilia Romagna. I due candidati principali, Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni, vengono dati testa a testa in numerosi rilevazioni. L’appuntamento elettorale è molto atteso perché con tutta probabilità non avrà solo una valenza locale, bensì nazionale. Nell’ultimo sondaggio del 9 gennaio, realizzato da Demopolis per Otto e mezzo, Bonaccini in legero vantaggio su Borgonzoni.
L’uccisione di uno o di entrambi i genitori, che rappresenta forse la dinamica omicidiaria più efferata e a maggior impatto emozionale sull’opinione pubblica, è diventata un’atroce sentenza di questo 2021. Ed è proprio in quell’ambiente, la casa, che dovrebbe essere contenitore di affetti, che la violenza si allarga fino ad esplodere. Fabrizio Rocchi, arrestato lo scorso sabato ad Ardea per l’omicidio della madre Graziella Bartolotta, è solo l’ultimo in ordine di tempo. Nel panorama nazionale, i dati fornitici dalla cronaca di questi mesi consentono di circoscrivere ancora di più nel dettaglio, se possibile, le caratteristiche dei "figli killer". Il primo elemento comune riscontrabile è il "ruolo sociale" di chi si rende responsabile di questi delitti: i figli assassini sono tutti soggetti disoccupati o con un lavoro precario. Così Benno Neumair e Silvia e Paola Zani. Si tratta di un elemento non di poco conto dal momento che esso annovera l’interesse economico tra le ragioni che hanno mosso il crimine. Difatti, frustrazioni e miti di benessere economico elevati alimentano il conflitto familiare facendo diventare l’eliminazione fisica del genitore (o di entrambi) il giusto mezzo per ottenere ciò che si desidera senza troppi sacrifici. La scena del crimine è nella maggior parte di questi delitti la casa di famiglia, in condizioni di coabitazione genitore-figlio (più o meno continuativa). Così è stato per il delitto di Bolzano, per il delitto di Ardea e per quello di Temù. Lo stesso Rocchi si recava più volte al giorno a casa della madre Graziella, della cui salute si prendeva cura da vent’anni insieme ad una badante. Altro elemento che si afferma prepotentemente è il dato per il quale, questi tipi di omicidi, solitamente non maturano mai nell’immediatezza ma sono frutto di una lunga e attenta preparazione, cui segue un certosino tentativo di occultamento del cadavere (o dei cadaveri). Benno Neumair fin dal primo momento della denunciata scomparsa dei genitori è apparso come freddo e scarsamente empatico. Così come distaccate e poco credibili nel manifestare il dolore sono state le sorelle Zani. Tutti e tre, infatti, si sono preoccupati di fornire un’immagine rasserenante e di allontanare da sé qualsiasi sospetto anziché fornire un contributo utile nello svolgimento delle indagini. A differenza di Paola e Silvia, Benno ha ucciso entrambi i genitori. E lo ha fatto quale soggetto altamente egoriferito che ha costruito tutta la sua esistenza sull’apparire. Un soggetto impulsivo, in grado di sperimentare montagne russe di sentimenti ed emozioni forti per lui incontrollabili. Benno ha agito da solo, animato da un disturbo narcisistico e antisociale di personalità. Disturbo peraltro già diagnosticatogli prima del parenticidio quando si trovava in Germania. Stando a quanto messo nero su bianco dai periti del Gip, e condiviso in sede di conclusione di avviso indagini da parte del Pm, era seminfermo di mente quando ha ucciso Peter mentre era perfettamente lucido e capace quando ha commesso il delitto di Laura. Razionalmente è difficile comprendere questa analisi, dal momento che, quando è presente un disturbo della personalità, esso non si manifesta in maniera intermittente. Quel che però appare plausibile è ritenere che la lite del giovane con il padre abbia avuto il ruolo di detonatore rispetto al disturbo stesso. Quanto all’omicidio della madre, invece, è chiaro come Benno abbia percepito la necessità di eliminare il genitore sopravvissuto, sopraggiunto in un momento successivo e quindi divenuto testimone scomodo. In questo dato affonda verosimilmente la premeditazione di cui parlano i periti del Gip. A differenza di Neumair, colpevole di parenticidio, le Zani hanno commesso esclusivamente l’omicidio della madre. Ma le divergenze tra i crimini sono plurime. Mentre Benno aveva pregressi disturbi di matrice psichiatrica sfociati, qualche mese prima del duplice omicidio, in una crisi psicotica, Paola e Silvia non vantano uno storico di simile portata. In più, se il primo ha agito da solo, le seconde si sono avvalse della collaborazione (per non dire della regia) di un terzo soggetto. Ancora. Benno ha confessato nell’immediatezza del suo arresto, al contrario, le figlie di Laura Ziliani, al momento, si sono trincerate dietro un fragoroso silenzio. Mentre nel caso del bolzanino l’impeto ha avuto un ruolo determinate per quanto riguarda l’omicidio del padre – premeditando solo quella della madre – le sorelle Zani hanno cercato di organizzare il delitto perfetto. Scomodando, quindi, fin da subito, un certo grado di premeditazione. Guardando all’atteggiamento post-delictum, tutti e tre hanno tentato di rifugiarsi nella quotidianità senza rinunciare ad un atteggiamento dissimulatorio. Il primo a cena da un’amica, le seconde pianificando vacanze e l’anticipo per una macchina nuova. Infine, ma non in ultimo, c’è la paura. La paura di Laura e Peter, che avevano confidato ad alcuni parenti di aver fatto sparire tutti i coltelli dalla cucina per paura di un folle gesto del figlio. E c’è la paura di Laura Ziliani nutrita nei confronti delle figlie e raccontata all’amica.
Peter e Laura Perselli, Laura Ziliani e Graziella Bartolotta. Sono solo alcuni dei nomi dei genitori che, pur sperimentando la paura per le condotte dei figli, non chiedono aiuto e non denunciano. Non lo fanno perché, forse, per un genitore non è ammissibile né tollerabile farlo. Storie di parenticidi e matricidi a confronto.
E' tutto pronto per la prima edizione degli Mtv Awards 2013, condotti da Virginia Raffaele, Omar Fantini e Ubaldo Pantani, in diretta a partire dalle 21, da Piazzale Michelangelo a Firenze. Le nomination ed i 14 premi in palio saranno presentati da una serie di ospiti d'eccezione, provenienti da tutto il mondo dello spettacolo: Boosta dei Subsonica, Emis Killa, Francesca Inaudi, i protagonisti dei reality targati Mtv "Calciatori" e "Ginnaste", Caterina Guzzanti, Pif, Maccio Capatonda, Ivo Avido, Herbert Ballerina, Bruno Barbieri da Masterchef, Marco Belinelli, Manuel Pasqual, Marica Pellegrinelli.
Tantissimi gli ospiti della prima edizione degli Mtv Awards 2013, in diretta sabato sera da Piazzale Michelangelo a Firenze. Consegneranno i premi, tra gli altri, Bruno Barbieri di Masterchef, Pif e Maccio Capatonda, spiccano le perfomance live di Chiara, Emma, Marco Mengoni, Max Pezzali e Gianna Nannini.
Su Tv Sorrisi e Canzoni Emma Marrone ha parlato del suo prossimo album e di "Io sono bella", canzone scritta per lei da Vasco Rossi. Nei giorni scorsi la cantante pugliese aveva postato sui suoi social foto e video che la ritraevano negli Stati Uniti – a Los Angeles, per la precisione – dove stava scrivendo e registrando il suo nuovo album, seguito di "essere qui" pubblicato nel gennaio del 2018. La cantante aveva anche dato appuntamento a metà agosto per svelare qualche dettaglio in più di questo suo nuovo lavoro che potrebbe arrivare per festeggiare i a 10 anni dalla sua partecipazione ad Amici, il talent di Maria De Filippi che vinse nel 2010 e fu trampolino di lancio per la sua carriera. Nell'intervista, in edicola da oggi, Emma ha spiegato che il nuovo album uscirà entro la fine dell'anno, a dieci anni dall'inizio della sua avventura ad Amici, ma svela anche che vorrebbe farsi un regalo speciale per il suo compleanno, che cade il 23 maggio: "Arriverà entro la fine dell'anno e mi piacerebbe festeggiare il mio compleanno all'Arena di Verona" ha detto la cantante che nei giorni scorsi ha anche svelato il titolo del suo primo singolo, "Io sono bella", che uscirà il prossimo 6 settembre. Singolo con cui ha realizzato uno dei suoi sogni, ovvero collaborare con Vasco Rossi e cantare una canzone scritta da lui: "Quando Vasco mi ha fatto sapere che aveva scritto una canzone pensando a me, sono scoppiata a piangere". "Ho scritto per Emma quello che canterei io se fossi Emma – ha spiegato il rocker di Zocca -. Un testo provocante e provocatorio che racconta come sono le ragazze di oggi. La musica è naturalmente di Gaetano Curreri, che mi conosce bene e riesce sempre a comporre la musica che va sui testi delle nostre canzoni ‘al femminile' per cantanti donne" ha detto Vasco Rossi parlando della canzone scritta per Emma che non ha mai nascosto il suo amore artistico per Vasco che ha incontrato per la prima volta durante un concerto all'Olimpico di Roma: "prima di allora non avevo mai voluto incontrarlo. Era una cosa troppo grande per me, avevo paura di un impatto negativo. Ci siamo studiati e piaciuti. Lui è umano, anzi superumano. Fa una musica che è verità".
Emma Marrone ha parlato del suo prossimo album e di “Io sono bella”, canzone scritta per lei da Vasco Rossi, in un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni a cui ha spiegato l’incontro con il cantante e l’emozione per poter cantare una canzone scritta da lui e musicata da gaetano Curreri. Emma ha parlato anche della sua prima prova da attrice, con Muccino.
Il sale è spesso demonizzato perché, se usato in maniera eccessiva può causare ritenzione idrica e ipertensione ma, se utilizzato con cura può essere un ottimo alleato per il nostro organismo e per la nostra pelle. In cucina va utilizzato con moderazione ma sul corpo svolge un'azione antibatterica, antinfiammatoria, rilassante e aiuta a liberarci dai liquidi in eccesso svolgendo un'azione drenante. Il sale che ha tutte queste caratteristiche è il sale marino (meglio se integrale) che può essere alternato o utilizzato insieme ad altre tipologie di sale, come il sale rosa dell'Himalaya che aiuta ad aprire i pori e a liberarci dai liquidi in eccesso, o il sale del Mar Morto che aiuta a rimodellare il corpo e ad eliminare cuscinetti e accumuli di adipe sulle cosce. Il sale marino si ricava dall'evaporazione dell'acqua di mare in apposite vasche dette saline e contiene iodio, a differenza del sale di rocca (o salgemma), altro sale da cucina, che si estrae dai giacimenti di cloruro di sodio e non contiene iodio. Stimola importanti processi fisiologici: il sale svolge un ruolo importante nella trasmissione degli impulsi nervosi, inoltre regola lo scambio di liquidi ed è fondamentale per regolare la pressione del sangue. Non bisogna però consumare più di 5 grammi di sale al giorno per usufruire di questi benefici. Aiuta lo stomaco e previene la stipsi: il sale marino ha un effetto lassativo stimolando la produzione di succhi gastrici favorendo la digestione, aiutando in questo modo anche l'intestino a funzionare meglio prevenendo la stitichezza. Per aiutare a stomaco e intestino a funzionare meglio e per rinforzare le difese immunitarie bevete per un mese, prima di andare a letto, un bicchiere di acqua tiepida con un cucchiaino di sale marino integrale. Importante per le ossa: il sale marino è fondamentale per la salute delle ossa e per prevenire l'osteoporosi dato che, buona parte del sale che il nostro corpo immagazzina va nelle ossa aiutandole a rimanere forti. Benefici per pressione alta, colesterolo e diabete: il sale marino, assunto nelle giuste dosi, è importante per regolare la pressione del sangue ma anche i livelli di colesterolo regolando anche i battiti del cuore. Inoltre è benefico anche per chi soffre di diabete perché riesce a mantenere costanti i livelli di zuccheri nel sangue. Ridurre l'uso di sale marino integrale a beneficio della salute è facile in quanto ha il potere di salare di più, quindi ne basta davvero poco. Libera le vie respiratorie: chi ha problemi alle vie respiratorie di solito trae beneficio dalle vacanze al mare grazie all'aria ricca di iodio che ci libera da infiammazioni. Anche a casa possiamo usufruire dei benefici del sale con dei suffumigi versando un cucchiaio di sale marino in un recipiente di acqua calda respirandone i vapori. Combatte le infiammazioni gengivali e disinfetta le ferite: in caso di gengive infiammate, ma anche per combattere alito cattivo e mal di gola, fate degli sciacqui o dei gargarismi con acqua tiepida e un cucchiaino di sale marino. Per disinfettare ferite, ascessi, o in caso di giradito: aggiungete ad un bicchiere d'acqua tiepida mezzo cucchiaino di sale marino, imbevete una garza e tamponate sulla zona o lasciate agire per qualche minuto ripetendo due o tre volte al giorno. Agisce come antidolorifico: se usato caldo il sale aiuta a ridurre dolori muscolari, dolori alla cervicale, torcicollo, reumatismi, contratture, distorsioni e mal di schiena. Per preparare questo trattamento bisogna riscaldare due chili di sale marino grosso, inserirlo in un sacchetto di tela o di lino e poggiarlo sulla zona dolorante: il calore che il sale rilascia lentamente allevia il dolore e distende i muscoli.
Il sale ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, inoltre è ottimo per rilassare i muscoli e per depurarci. A tavola va usato con moderazione ma può essere utilizzato per preservare salute e bellezza.
Sembra molto di più di un pettegolezzo la notizia della battaglia tra Disney e distributori contro l'uscita del film Alice in Wonderland partita negli Stati Uniti e allargatasi anche in Gran Bretagna e Italia. Il film, la cui uscita nelle sale sarebbe prevista per il 3 Marzo a livello mondiale, secondo la Disney dovrebbe essere seguita dalla realizzazione del dvd in tempi brevi (circa 3 mesi). I circuiti Uci Cinemas e The Space Cinema rivelano in un'intervista a E-duesse che sembrano pronti a non proiettare i film nelle loro sale nel caso si riduca davvero la finestra di commercializzazione del Dvd a 12 settimane. Andrea Satta dell'Uci spiega: "Ad oggi Uci non programmerà Alice in Wonderland. Sono in corso trattative a Londra, ma se la situazione contrattuale rimarrà questa noi non prenderemo il film"mentre The space (Medusa e Warner) chiarisce la posizione contrattuale confermando che: "Se dovessero cambiare le condizioni del contratto che abbiamo stipulato, il contratto stesso decadrebbe e anche noi non programmeremmo il film". Continua comunque il lavoro delle associazioni degli esercenti che sono in contatto con la Disney, sarebbe davvero un peccato penalizzare un film di tale portata per problemi interni, la scelta di proiettarlo in 3-D poi assicurerebbe a Burton forse lo stesso successo del tanto chiacchierato Avatar. Staremo a vedere, sicuramente i fan non si scoraggiano e riescono a trovare ogni modo per saperne di più sulla pellicola. Sul sito ufficiale Disney infatti è possibile accedere ad un gioco che sblocca alcuni contenuti speciali.
Si sussegguono le voci preoccupanti riguardo la sospensione della proiezione del film Alice in Wonderland di Tim Burton prevista per il 3 Marzo, il braccio di ferro fra distributori e Disney continua…
Lo scorso anno Christopher Wylie ha alzato uno dei più grandi polveroni mediatici su Facebook. Oggi lavora nella moda. L'ex dipendente di Cambridge Analytica, che nel 2018 ha portato ad uno scandalo privacy che ancora oggi pesa su Facebook e sulla sua immagine, ora è stato assunto da H&M, il colosso della moda. Il 29enne sta aiutando l'azienda a realizzare prodotti in grado di interessare maggiormente i suoi clienti sfruttando i dati e l'intelligenza artificiale. Insomma, Wylie non è di certo andato a lavorare in negozio, ma ha convogliato la sua esperienza informatica in qualcosa di meno pressante rispetto ad elezioni e referendum. H&M ha assunto Wylie a dicembre con la speranza che l'ormai ex informatore possa utilizzare i dati per aiutare l'azienda con le problematiche di inventario, ma anche per incrementare i ricavi tagliando le spese. Una scelta che oggi ha senso, anche perché Wylie svolgeva un lavoro nella moda – e più precisamente nella previsione dei trend futuri – prima di essere assunto da Cambridge Analytica. Per lui, quindi, il cambiamento non è così drastico come può sembrare ad uno sguardo esterno. Inoltre, proprio durante il suo lavoro per l'azienda inglese aveva sottolineato come la moda fosse un elemento fondamentale anche per la politica e aveva utilizzato dei dati basati sul modo di vestire per individuare chi targettizzare per la campagna pro Trump.
Christopher Wylie, l’ex dipendente di Cambridge Analytica che nel 2018 ha portato ad uno scandalo privacy che ancora oggi pesa su Facebook e sulla sua immagine, ora è stato assunto da H&M, il colosso della moda.
La conduttrice Simona Ventura, durante la prima puntata dell'Isola dei Famosi 8, ha chiamato Raffaella Fico per parlare del suo coinvolgimento nel caso Ruby. La popolare conduttrice del reality così ha deciso di chiarire già da subito la posizione di Raffaella: "Prima che iniziano le nomination io vorrei occuparmi della pratica Fico, come si suol dire". In questi giorni l'attenzione della stampa si è concentrata molto sulla presenza nel reality show della Fico, specialmente dopo le dichiarazioni di Simona Ventura contro le Papi Girls. Supersimo inizia scherzando rivolgendosi alla showgirls napoletana: "Poi vedo che nella tua carriera hai partecipato a tante trasmissioni presentate da Enrico Papi, quindi Papi è il tuo mentore?". All'allusione della Ventura il pubblico in studio scoppia a ridere, l'unica a non capire il gioco di parole sembra essere proprio la Fico: "Enrico? Sì, certo". A questo punto l'ex moglie di Bettarini comincia a prenderci gusto: "Quindi è giusto considerarti in tutto e per tutto una Papi girl?". Solo dopo questa ennesima battutina la Fico capisce a cosa si riferisce Simona Ventura e risponde con un categorico: "No. Ho capito cosa dici. Sì, sono stata a qualche cena. Sono stata invitata ad una cena elegante, certo". Una volta capito il gioco la Ventura smette di scherzare e comincia a parlare seriamente: "Scherzi a parte, Raffaella, tutto questo è stato un mezzo putiferio, altre ragazze hanno detto: Perchè Raffaella Fico sì e noi no? A me verrebbe da dire perchè Raffaella Fico è più "fica", tu come vivi questa cosa?". Simona Ventura si riferisce alle ultime dichiarazioni di un'altra showgirl coinvolta nelle notti d'arcore, Barbara Guerra accusa la Fico di essere una Papi Girls. Raffaella Fico risponde: "Ma, io la vivo serenamente guarda, perché non ho fatto nulla di male". Simona Ventura dopo chiarisce la sua decisione e quella della Rai, che per simili motivi la Rai ha licenziato Cecilia Rodriguez: "Voglio ribadire una cosa, giurandolo sui miei figli, nessuno ti ha mai raccomandato all'Isola dei famosi. Ti ho visto, ti abbiamo scelto e siamo felici di averlo fatto. Poi tu sei uscita in mezzo a queste intercettazioni e ovviamente la Rai, che è un'azienda serissima, non ti avrebbe mai preso e forse noi non ti avremmo scelto. Però di fatto noi ti vogliamo dare questa opportunità, che la gente ti veda e quando andrai in nomination la gente stessa saprà come votarti. Quindi nessuno ti ha raccomandato e sei lì per nostra scelta Raffaella". Prima di passare alle nomination, Luca Dirisio e Francesca De Andrè vanno al televoto, prendono la parola le due opinioniste Vladimir Luxuria e Alba Parietti. L'ex parlamentare dice: "Io non sono una moralista" e poi scherza sulla verginità persa da Raffaella Fico con Cristiano Ronaldo: "Spero che durante l'isola dia dei dettagli dei particolari su Cristiano Ronaldo perché questa cosa ci interessa molto. Sperando che non siano piccoli dettagli". Meno tenera Alba Parietti: "Ho le persone per cui sono prevenuta, tipo la Fico".
Durante la diretta della prima puntata dell’Isola dei Famosi 8, Simona Ventura ha parlato con Raffaella Fico del suo coinvolgimento nel caso Ruby.
Il trucco rende ogni donna ancora più bella: che sia un make up naturale o un look più audace, ci sono alcuni segreti per rendere il tuo viso perfetto, dalla scelta del fondotinta al trucco occhi. Il make up degli occhi infatti, può rendere il tuo sguardo sensuale e magnetico ma se non utilizzi i prodotti giusti può durare pochissimo: l'ombretto si accumula nelle linee di espressione, la matita si sbava macchiandoti la palpebra e il contorno occhi e il tuo make up è rovinato. Come fare per aumentare la durata del trucco? Quando applichi l'ombretto può succedere che a causa di sudore, pelle mista o prodotti sbagliati il prodotto si accumuli nelle linee di espressione e pieghette della palpebra mobile dando al tuo make up un aspetto trascurato e poco elegante. Per aumentare la durata dell'ombretto è necessario stendere prima del colore che hai scelto un primer, essenziale per aumentare la durata del prodotto e per rendere ancora più vivo il colore dell'ombretto. Basterà pochissimo prodotto e potrai applicarlo sulla palpebra utilizzando i tuoi polpastrelli. Da provare il Primer Potion di Urban Decay (19,90€) che ti permetterà di avere un make up occhi impeccabile da mattina a sera. Anche la Base per Ombretto Tenuta Perfetta di NARS (26,50) è stata studiata per far aderire perfettamente ogni tipologia di prodotto alla palpebra. Esistono svariate tipologie di ombretto in commercio, dai classici in polvere compatta a quelli in polvere libera, oppure ancora quelli in crema e i comodissimi ombretti in stick, solitamente contenuti in pratici packaging dalla forma a penna. Gli ombretti in polvere sono i più utilizzati, scriventi e dai colori intensi. per applicarli hai bisogno di un pennello che ti permetta di sfumarli sulla palpebra mobile, come il Pennello Palpebre Obliquo N° 13 di Sephora (19,90€) che ti permetterà di ottenere un make up impeccabile e duraturo. Anche gli ombretti in crema come gli Ombre Matte di Clarins (17,50€) sono estremamente comodi e facili da applicare anche per il make up da utilizzare al lavoro. La durata è molto lunga, ma puoi aumentarla notevolmente con l'applicazione del primer occhi. Per stenderli puoi utilizzare i polpastrelli oppure un pennello come il Pennello Palpebre Crema N° 28 di Sephora (18,90€). Comodi e pratici anche da portare nel beauty case in borsa gli ombretti in stick come il Chubby Stick For Eyes di Clinique (18,00€), dall'applicazione facile e dalla lunga tenuta. La matita occhi è uno di quei prodotti che spesso diventano l'incubo di ogni donna perché svanisce poco dopo essere stata applicata. Il rischio è che possa sbavare macchiando il contorno occhi, oppure che possa svanire del tutto lasciando il tuo trucco incompleto. Il segreto per far durare a lungo la matita è senza dubbio scegliere un prodotto waterproof: le Aqua Eyes di Make Up For Ever (18,50€) ti permetterà di avere un make up luminoso grazie alla sua texture leggermente iridescente e la tenuta è estrema, a prova di acqua. Anche le Pro Longwear Eyeliner di MAC (21,00€) ti garantiranno una lunga durata e il tuo make up sarà impeccabile. Se vuoi fissare al meglio la matita occhi, puoi utilizzare un ombretto dello stesso colore per prolungare ulteriormente la tenuta della matita: applica l'ombretto con l'aiuto di un pennello piatto come il Pennello Eyeliner Dritto n° 91 di Sephora (10,90€).
Quali sono i segreti per far durare a lungo il trucco occhi? Ti sveliamo i consigli e i prodotti da utilizzare per avere un trucco occhi impeccabile e che dura a lungo, dalla scelta del prodotto giusto per te all’applicazione.
Saranno estese ad altre città le misure di sicurezza adottata nel Lodigiano per i casi di Coronavirus trovati in Lombardia. "Stiamo assumendo un'ordinanza per Codogno e altri 8 comuni limitrofi per limitare quelle manifestazioni che creano aggregazione, come le messe, il carnevale e gli eventi sportivi. Chiuderemo le attività commerciali e i negozi. Non chiuderemo i servizi di pubblica utilità come le farmacie, alimentari". Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, annunciando nuove misure di sicurezza per evitare l'aggregazione di masse di persone e contenere il rischio di contagio. "Per una settimana le persone dovranno rimanere in casa, ma senza avere disagi per il lavoro – ha aggiunto Gallera – saranno assenti giustificati e non ci saranno conseguenze sullo stipendio, come è avvenuito per il Ponte Morandi a Genova".
“Stiamo assumendo un’ordinanza per Codogno e altri 8 comuni limitrofi per limitare quelle manifestazioni che creano aggregazione, come le messe, il carnevale e gli eventi sportivi”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, annunciando nuove misure per evitare l’aggregazione di persone e contenere il rischio di contagio dopo i casi di Coronavirus nel Lodigiano. “Per una settimana le persone dovranno rimanere in casa, ma senza avere disagi per il lavoro”, ha aggiunto l’assessore. Nei comuni di Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo sono stati già chiusi uffici comunali, negozi e scuole.
Dopo l’eliminazione degli Azzurri dai Mondiali 2010 e l’esonero di Marcello Lippi schiaffeggiato dal tricheco su Youtube per la gioia dei tifosi italiani, vendicati così dal simpatico mammifero marino, l’attuale ct della Nazionale, Cesare Prandelli, si è presentato al cospetto degli appassionati di calcio delusi dalla prestazione del team italiano. “Ricette per fare bene non ce ne sono e il lavoro di Marcello non è da buttare. Intanto gli faccio un saluto particolare, perché è un campione del mondo: lascia un certo tipo di mentalità, e dobbiamo partire da questo”, con queste parole l’ex allenatore della Fiorentina ha rivolto i suoi omaggi a Marcello Lippi in occasione del suo insediamento, voluto fortemente da Abete, e ha poi aggiunto: “Dobbiamo fare gruppo, partire dalle qualità umane, perché tutte le risorse umane sono fondamentali”. E sono state proprio le qualità umane dei calciatori ad aver destato maggiore rabbia nei tifosi nostrani. Marcello Lippi, infatti, aveva scelto di non convocare Antonio Cassano e Mario Balotelli fenomeni mancati ai Mondiali 2010 in Sudafrica. Le motivazioni di tanto coraggio sono tutte da ricondurre ai comportamenti sopra le righe dei due campioni. Mentre Mario Balotelli sparava a Milano, scambiando il capoluogo lombardo per il set cinematografico di Mezzogiorno di fuoco, Cassano sposava Carolina Marcialis dopo le cassanate, diventate ormai un cult per i sostenitori del barese. Nell’attesa delle soluzioni di Prandelli appare lampante che il panorama calcistico italiano versa in una profonda crisi e urgono drastiche prese di posizioni. Anche perché, diciamocelo onestamente, vorremmo evitarci spettacoli tipo le lacrime di Linda Santaguida per Fabio Quagliarella, altrimenti costretto a dover consolare l’ex fidanzata di Costantino Vitagliano.
Cesare Prandelli è il nuovo ct della Nazionale italiana.
Il cantante più amato dagli italiani sta per sbarcare nelle sale con il suo ultimo show dal vivo, il “Live Kom 011” (Kom sta per Komandante, nomignolo che gli hanno dato i suoi fan). L’evento sarà programmato in 160 sale italiane ma solo il 22 e 23 novembre, per poi essere disponibile in versione cd+dvd, acquistabile nei negozi a partire dal 27. E’ davvero uno spettacolo irripetibile che permetterà di rivivere tutte le emozioni degli straordinari concerti di giugno 2011 allo stadio di San Siro, tutti sold out e nominati tra i concerti più importanti di Live Nation nel mondo.
Blasco arriva nelle sale con il suo “Live Kom 011” che racchiude, in due ore, le emozioni dei memorabili concerti di San Siro del giugno 2011. Attenzione, l’evento sarà al cinema solo il 22 e 23 novembre.
"Celebriamo i migliori edifici e spazi di un anno.", così gli A + Awards si definiscono. Si tratta di uno dei premi più importanti del mondo dell'architettura che ogni anno celebra oltre 400 luminari provenienti da settori diversi come moda, editoria, design del prodotto, sviluppo immobiliare e tecnologia: "Gli architetti modellano ogni spazio e ogni luogo in cui le persone trascorrono la loro vita, quindi abbiamo creato gli A + Awards per ricordare al mondo quanto sia importante l'architettura". Architizer è la più grande piattaforma online al mondo per l'architettura. La nona edizione degli Architizer A + Awards sottolinea il ruolo dell'architettura in un mondo che cambia: nel 2020, il panorama globale è stato sconvolto da condizioni ambientali e sociali senza precedenti sfide. Ora però l'attesa è finita e sono stati annunciati i prestigiosi vincitori degli A + Firm Awards. Un'incredibile gamma di studi di architettura e consulenza hanno partecipato a questo nuovo importante programma, il primo al mondo nel suo genere dedicato a celebrare le aziende AEC di tutte le dimensioni, aree geografiche e specializzazioni. Più di 400 aziende – provenienti da 50 paesi in 6 continenti – hanno presentato il loro portafoglio per esame: "Dopo una meticolosa revisione da parte di un'influente giuria di leader del pensiero creativo, 31 aziende sono risultate in cima, fornendo un'immagine diversificata dei team di talento che aiutano a concettualizzare, progettare e fornire la migliore architettura del mondo.", spiega Architizer. "Gli A + Firm Awards rivelano che l'innovazione e il design lungimirante non devono escludere il pensiero sulla sostenibilità, l'accesso e l'equità", ha affermato il giurato Charles Renfro, Partner, Diller Scofidio + Renfro. "È stato incoraggiante, in particolare nelle categorie di aziende di piccole e medie dimensioni, che questi problemi siano ora perfettamente integrati negli approcci progettuali degli architetti più giovani senza sacrificare soluzioni formali entusiasmanti ed eleganti".
Gli A + Awards sono uno dei premi più prestigiosi al mondo e sono stati creati per ricordare al mondo quanto sia importante l’architettura. Sono oltre 400 i luminari provenienti da settori diversi come moda, editoria, design del prodotto, sviluppo immobiliare e tecnologia che partecipano al premio e finalmente sono stati nominati i vincitori del premio che rappresentano il meglio dell’architettura 2021.
Dopo aver rivisto la “Principessa Mononoke”, prepariamoci a rivivere le emozioni de “La Città Incantata”, il più grande capolavoro scritto e diretto da Hayao Miyazaki, prodotto dal celebre Studio Ghibli. Il film d’animazione è ispirato al romanzo fantastico “Il meraviglioso paese oltre la nebbia”, di Kashiwaba Sachikoe in Giappone è uscito nel 2001, mentre in Italia nel 2003. La pellicola ebbe, sin da subito, un successo senza precedenti, vincendo decine di premi, tra cui L’Orso d’Oro al Festival di Berlino, nel 2002, e l’Oscar per il miglior film d’animazione, nel 2003. Durante il Lucca Comics & Games 2013, la Lucky Red ha annunciato la ridistribuzione del film con nuovo doppiaggio, nuovi adattamenti e nuove traduzioni. Gli spettatori potranno rivederlo o vivere la magia del film per la prima volta, a partire dal prossimo 26 giugno. Chihiro è una bimba di dieci anni abbastanza testarda e capricciosa. Quando Akio e Yugo, i suoi genitori, le comunicano che devono traslocare, la piccola s’infuria e dà sfogo a tutta la sua rabbia. Durante il viaggio verso la nuova casa, i tre si fermano in una città fantasma dove li attende un sontuoso banchetto. Akio e Yugo si gettano avidamente sul cibo e vengono tramutati in maiali sotto gli occhi increduli di Chihiro. In realtà, la famiglia è finita in un mondo abitato da antiche divinità e da creature magiche governate da una strega malvagia, la perfida Yubaba. Chihiro, per sopravvivere, dovrà rendersi utile lavorando e sperare che l’incantesimo che ha colpito i suoi genitori svanisca.
Il capolavoro animato del maestro Hayao Miyazaki, vincitore dell’Orso d’Oro e del premio Oscar, torna delle nostre sale con un nuovo doppiaggio, nuove traduzioni e nuovo adattamento. Un evento assolutamente imperdibile.
Il Milan è Campione d'Italia. La squadra rossonera è riuscita a conquistare il suo 18esimo scudetto. E' bastato un pareggio con la Roma per portare a casa il tanto atteso tricolore. E mentre i calciatori festeggiavano l'ambito titolo all'Olimpico insieme ai loro 10mila tifosi, Pato non aveva occhi che per lei. Di chi stiamo parlando? Ma ovviamente di Barbara Berlusconi. Tra i due piccioncini c'è del tenero e la coppia è ormai uscita, da tempo, allo scoperto. Impossibile, infatti, dimenticare la notizia di Pato che conferma il gossip a Vanity Fair. Dopo la varie paparazzate era stato proprio Alexandre Rodrigues da Silva a voler chiarire, una volta e per tutte, la natura del suo legame con l'erede del Cavaliere. Barbara Berlusconi, al suo primo scudetto da dirigente, al Milan si è guadagnata ben due abbracci. Il primo in tribuna con Galliani, il secondo è quello che ha fatto drizzare le antenne agli amanti del gossip. Una volta scesa in campo, Barbara è stata raggiunta dalla sua dolce metà che non è riuscito a resistere alla tentazione di abbracciarla e baciarla anche di fronte alle telecamere. Tutto è durato pochi secondi, ma sono bastati per alimentare di nuovo il chiacchiericcio. Non c'è modo miglior per ringraziare la propria metà del cielo. Se Pato viene consolato da Barbara Berlusconi dopo l'infortunio, allora il giocatore non può ovviamente dimenticarsi della sua fidanzata in un momento tanto importante.
Barbara Berlusconi e Pato festeggiano lo scudetto del Milan in un modo decisamente romantico, i due piccioncini si baciano all’Olimpico a favore delle telecamere, alimentando il gossip sulla loro relazione.
L'inverno è ormai arrivato e le temperature gelide cominciano a farsi sentire ma non per questo bisogna rinunciare allo stile. A dimostrarlo è stata Stella Bossari, la figlia di Filippa Lagerback e Daniele Bossari, ormai considerata una vera e propria icona fashion, tanto che ogni volta che appare sui social riesce a lanciare nuove tendenze. Per affrontare il freddo ha puntato tutto su un look casual e griffato, anche se è stato un accessorio in particolare ad aver attirato le attenzioni dei fan. Il must-have di stagione a cui non è riuscita a rinunciare? Gli stivali camperos, che hanno aggiunto un tocco rock al suo stile, rendendola ancora più sofisticata e alla moda. Stella Bossari è una vera e propria icona di stile e, dopo la borsa argentata e la pelliccia maculata, anche per l'inverno ha lanciato un nuovo trend, quello degli stivali camperos. Di recente si è lasciata immortalare alle prese con la sua nuova passione, la fotografia, mentre indossa un look casual ma allo stesso tempo decisamente cool. La figlia delle due star della tv italiana ha puntato tutto sulla comodità con dei pantaloni della tuta larghi della collezione firmata da Gigi Hadid x Tommy Hilfiger, abbinati a un body a maniche lunghe e con lo scollo a V che ha esaltato la silhouette impeccabile. Per completare il tutto ha scelto proprio gli stivali texani, un modello total black con il tacco basso e dei ricami sulla pelle. Le celebrities che hanno seguito il suo esempio? Chiara Nasti, Veronica Ferraro, Elisabetta Gregoraci: tutte sembrano non resistere alla mania dei camperos.
Stella Bossari, la figlia di Filippa Lagerback e Daniele Bossari, viene ormai considerata un’icona fashion, tanto che riesce a lanciare tendenze ogni volta che appare sui social. L’accessorio invernale a cui non riesce a rinunciare? Gli stivali camperos, un vero e proprio must-have di stagione.
Javier Senosiain è il fondatore dello studio Arquitectura Organica, con sede a Città del Messico, che realizza sognanti architetture che sembrano uscite da "Alice nel Paese delle Meraviglie". Case all'interno di grotte nel terreno, strutture sinuose che si mimetizzano nel paesaggio, forme animali e colori naturali, sono gli elementi che caratterizzano i lavori di Javier Senosiain, da sempre appassionato di architettura organica che crea un unicum con la natura in cui l'uomo vive in armonia col paesaggio circostante. Il manifesto dell'architettura organica di Javier Senosiain è la Organic House: "La casa organica nasce dall'idea di creare uno spazio adattato all'uomo, in base alle sue esigenze ambientali, fisiche e psicologiche; t aking in considerazione la sua origine nella natura e il suo background storico.", spiega l'architetto, "Lo scopo era quello di cercare spazi simili al chiostro della madre, ai rifugi per animali, a quello dell'uomo che inizialmente aveva adottato le grotte senza modificare il loro ambiente, l'igloo, a tutti gli spazi accoglienti; concavo come le braccia della madre che abbracciano il bambino; spazi continui, ampi, integrali, luci liberanti e forme mutevoli che seguono il ritmo naturale dei movimenti dell'uomo; spazi in cui i mobili integrati facilitano la circolazione e sfruttano al massimo l'area".
Case all’interno di grotte nel terreno, strutture sinuose che si mimetizzano nel paesaggio, forme animali e colori naturali, sono gli elementi che caratterizzano l’architettura di Javier Senosiain, fondatore dello studio Arquitectura Organica, con sede a Città del Messico, che realizza sognanti architetture che sembrano uscite da “Alice nel Paese delle Meraviglie”.
Dopo nove mesi, è arrivata la grande gioia per Alessandro Matri e Federica Nargi, una delle coppie più celebri del mondo dello spettacolo italiano: sono diventati mamma e papà. Federica Nargi ha messo al mondo la piccola Sofia, celebrando definitivamente un amore che va avanti da anni, solidissimo e mai scalfito dalle difficoltà. A dare la notizia del nuovo arrivo in casa è stato il padre di Federica, Claudio Nargi, che ha dedicato un bellissimo post alla nascita della sua nipotina Il vostro amore mi ha dato il regalo più bello: Sofia, grazie ragazzi, da nonno Claudio Per Federica e Alessandro, insieme da sette anni, Sofia è la prima figlia, a lungo desiderata. Pochi giorni fa la Nargi aveva scritto ai suoi fan delle parole di attesa molto sentite e simboliche, limitandosi a scrivere che quelli appena passati siano stati "i nove mesi più belli della mia vita". E' arrivata una femminuccia, anche se la stessa Federica, inizialmente, aveva annunciato come Alessandro Matri, attaccante di Serie A in questo momento in forza al Sassuolo, avrebbe preferito un maschietto sin dall'inizio. Desiderio del quale si è completamente dimenticato nel momento in cui, poco più di cinque mesi fa, era arrivata la notizia di una femminuccia attesa in casa. In questi mesi la Nargi ha aggiornato costantemente, sui social, i progressi della sua gravidanza. Adesso, finalmente, non c'è più bisogno di attendere.
Federica Nargi e Alessandro Matri sono diventati mamma e papà. A dare l’annuncio il padre della Nargi, che ha accolto l’arrivo della piccola Sofia.
"L'Isola dei famosi" si è ormai conclusa e i naufraghi sono tornati alle loro famiglie. Tra i tanti parenti contenti di riabbracciare i loro cari, c'è di certo Rozsa Tassi. Intervistata dal settimanale "Oggi", ha spiegato: "Quello che avete visto è l'uomo che io ho sempre avuto tutto per me ed è per questo che ci amiamo da 23 anni". Lo ha definito un uomo romantico e attento. Così attento da non voler fare mancare a sua moglie, un pensiero per San Valentino, nonostante stesse partecipando al reality di Canale 5. Nel giorno della festa degli innamorati, la bella Rozsa ha ricevuto un bellissimo mazzo di rose rosse, accompagnato da un bigliettino con scritto: "Ti amo per sempre. Tuo Rocco". Certo, alcune donne faticano a comprendere come faccia la Tassi ad accettare il lavoro del marito, ma lei ha assicurato: "Rocco attore e Rocco persona non c'entrano nulla e finalmente si è visto". Ha svelato, però, che anche lei all'inizio aveva delle perplessità circa la possibilità di creare una famiglia con il divo del porno. "All'inizio ero scioccata: poi sono stata con lui sul set e ho visto quanto quel lavoro è freddo, meccanico, anti sessuale. Lì ho capito che non avevo motivo di essere gelosa. Io non soffro e non capisco perché Rocco abbia detto che ha paura di perdermi. Non c'è questo rischio".
Intervistata da “Oggi”, Rozsa Tassi ha spiegato di non avere alcun problema con la carriera di porno attore di Rocco Siffredi. Ha chiarito, inoltre, che l’uomo non corre affatto il rischio di perderla e dunque, se volesse, potrebbe continuare a fare il suo lavoro.
Usciti dalla porta nel 2017, rientrano dalla finestra, seppure in una versione ritoccata e al momento circoscritta a colf, badanti e baby sitting, in attesa che il governo prenda una posizione definitiva. I voucher per la retribuzione di prestazioni occasionali, infatti, sono stati riproposti in Parlamento all’interno del Family Act, durante il confronto nella commissione Affari sociali alla Camera. L’emendamento è stato presentato da Italia Viva, a firma di Lisa Noja e Silvia Fregolent, ed è stato approvato con largo consenso. Nell’ambito della legge delega, dunque, il testo predisposto dalle deputate di Iv chiedeva di “prevedere strumenti agevolati per la disciplina delle prestazioni di lavoro accessorio, a tal fine introducendo carnet di buoni orari, numerati progressivamente e datati, acquistabili telematicamente o presso le rivendite autorizzate, con valore nominale fissato tenendo conto della media delle retribuzioni rilevate per le diverse attività lavorative e delle risultanze istruttorie del confronto con le parti sociali”. Qualcosa che assomigliava alla reintroduzione dei voucher tout court. Per questo la commissione Lavoro a Montecitorio ha espresso, in un parere, la necessità di modificare il testo e specificare il campo di applicazione, restringendolo “al supporto alle famiglie in ambito domestico e di cura e assistenza alla persona”. La competenza non poteva riguarda la commissione Affari sociali, essendo materia per giuslavoristi. Resta, tuttavia, un punto ineludibile: i voucher vengono di nuovo immaginati come uno strumento per la remunerazione di prestazioni lavorative. Certo, trattandosi di una delega, spetta all’esecutivo la decisione finale e, come ripetuto, riguarda un ambito limitato. “Saranno i decreti delegati a declinare queste indicazioni”, puntualizza Noja a Fanpage.it. “Noi li abbiamo pensati per quelle situazioni in cui le famiglie si trovano ad affrontare delle emergenze. Per esempio per rispondere all’esigenza di chiamare una baby sitter all’ultimo momento o avere qualcuno che si prende cura della casa durante un periodo di vacanza”. In realtà ci sarebbero già meccanismi in vigore, come i libretti famiglia introdotti nel 2017. “Ma – ribadisce Noja sul punto – sarà il governo a decidere”. Insomma, i voucher tornano, fosse anche solo come terminologia, dopo che quattro anni fa furono cancellati dal governo Gentiloni. Il presidente del Consiglio evitò con questa mossa il referendum promosso dalla Cgil, che avrebbe creato non poche tensioni all’interno della maggioranza. I voucher erano finiti al centro della polemica per il loro eccessivo impiego. Maurizio Landini, all’epoca leader della Fiom, disse che regolarizzavano “indirettamente il lavoro nero”, perché da “strumento occasionale” erano “diventati la norma”. Da qui la battaglia con la raccolta firme per la consultazione referendaria che Palazzo Chigi temeva potesse portare a lacerazioni nella maggioranza. A quel punto Gentiloni optò per lo stop prima del voto popolare: con un apposito decreto l’esecutivo introdusse il meccanismo del libretto famiglia, eliminando i voucher. Ma come funziona questo strumento? “Gli utilizzatori possono acquisire prestazioni di lavoro attraverso il libretto famiglia, un libretto nominativo prefinanziato, composto da titoli di pagamento, il cui valore nominale è fissato in 10 euro, importo finalizzato a compensare attività lavorative di durata non superiore a un’ora” spiega il sito dell’Inps. Lo strumento è utilizzabile da persone fisiche, che non rappresentino attività professionale o di impresa. L’ambito di utilizzo riguarda “piccoli lavori domestici, inclusi i lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità” e “insegnamento privato supplementare”. Proprio quegli aspetti che potrebbero essere coperti dai nuovi voucher. E che, in sostanza, ambiscono a rimpiazzare i libretti famiglia, qualora il governo recepisse le indicazioni della legge delega.
Lo strumento è stato inserito nella legge delega, su proposta di Italia viva, solo per poche attività in casa. Intanto si torna a parlare di voucher, dopo che quattro anni fa il governo Gentiloni decise di eliminarli per evitare il referendum promosso dalla Cgil. L’ultima parola, ora, spetta all’esecutivo.
“È con dolore che annunciamo la morte di Nola, un esemplare di rinoceronte bianco fortemente a rischio estinzione che risiedeva presso il San Diego Zoo Safari Park”, con queste parole i responsabili dello zoo americano hanno annunciano la triste notizia della scomparsa del quarto esemplare di rinoceronte bianco rimasto. Solo pochi mesi fa, a luglio, vi avevamo dato conferma della morte di Nabiré, che si trovava invece al Dvůr Králové Zoo della Repubblica Ceca. Nel suo caso, la morte era sopraggiunta in seguito alla rottura di una grossa ciste che già da tempo ne aveva compromesso lo stato di salute. Quanto a Nola, rinoceronte di 41 anni, dallo zoo fanno sapere che i veterinari si era presi cura dell'animale che soffriva di un ascesso perirettale cronico, che consisteva in un accumulo di materiale infetto nei tessuti intorno al retto, drenato chirurgicamente nei giorni scorsi in seguito ad anestesia locale. La speranza era quella di riuscire a risolvere l'infezione che Nola aveva in corpo da ormai qualche mese e l'iter post operatorio sembrava far presupporre esiti positivi. Purtroppo questa mattina è arrivata la triste conferma della sua morte. Dallo zoo fanno sapere che la divisione genetica del San Diego Zoo Institute for Conservation Research ha a disposizione il materiale genetico di 13 esemplari di rinoceronte bianco che, in futuro, potrebbero permettere gravidanze surrogato. Gli altri tre rinoceronti rimasti si trovano in Kenya presso l'Ol Pejeta Conservancy, si tratta di Sudan, maschio, e Nàjin e Fatu, provenienti dallo zoo della Repubblica Ceca. Neanche un anno fa invece a morire era stato Angalifu, proveniente dallo zoo di San Diego. Il rinoceronte bianco è a rischio estinzione a causa degli esseri umani. Il suo corno ha infatti attirato da sempre i bracconieri che in questi decenni ne hanno fatto strage. Ma vittime di questi cacciatori non sono solo quelli bianchi, a causa loro rischiano l'estinzione anche il Rinoceronte di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis), il Rinoceronte nero (Diceros bicornis), il Rinoceronte di Giava o della Sonda (Rhinoceros sondaicus) e il Rinoceronte indiano (Rhinoceros unicornis).
Lo zoo di San Diego ha annunciato la morte di Nola, uno degli ultimi quattro esemplari di rinoceronte bianco. Adesso ne restano solo 3 in Kenya e sono considerati a forte rischio estinzione.
Cerco in archivio quanto ho scritto in passato a proposito di Dario Brunori (o Brunori Sas che dir si voglia) e, come ben ricordavo, mi salta fuori una stroncatura (quasi) senza possibilità di appello di “Vol.2 – Poveri cristi”, l’album di due anni successivo a “Vol.1”, l’esordio del 2009 che aveva fatto incetta di premi per gli esordienti. OK, era inserita in un contesto atipico dove a una recensione che metteva in luce soprattutto gli aspetti positivi del disco ne era contrapposta a un’altra in cui se ne evidenziavano le presunte criticità/carenze (e a me era toccato il ruolo del “cattivo”), ma – benché con educazione – c’ero andato giù piuttosto pesante. Non sto qui a ribadire cosa proprio non apprezzassi del lavoro di Dario, sarebbe accanimento e per chi è davvero interessato basta una ricerca su Google (nel file che vi salterà fuori, sfilano pareri tutt’altro che benevoli pure per Bluvertigo, Tiromancino, Piero Pelù, Modena City Ramblers e Teatro degli orrori), ma una volta rilettomi rimango sostanzialmente d’accordo con… me: il Brunori ancora “emergente” dipendeva in maniera esagerata dai suoi modelli e non focalizzava sempre a dovere le sue intuizioni, anche se era indubbiamente dotato di una bella carica espressiva, aveva in carniere vari brani efficaci e certo sapeva come riuscire simpatico e colpire il pubblico di nicchia e di massa. Avrebbe però potuto essere uno di quei (tanti, troppi) “furbetti” privi di vero talento che con mezza buona idea e il colpo di fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto raccolgono molto oltre gli effettivi meriti. Avrebbe potuto, appunto. Nel febbraio 2014, “Vol.3 – Il cammino di Santiago in taxi”, giunto un paio di anni dopo la prova “atipica” della colonna sonora di “È nata una star?”, chiarì in modo inequivocabile come stessero davvero le cose: Dario Brunori era un artista, poche chiacchiere. Aveva solo bisogno di acquisire fiducia e maturità per affrancarsi – non del tutto, perché le radici vanno onorate – dalle sue fonti di ispirazione per scoprire, e di conseguenza rivelare, la sua reale cifra stilistica. Si trattava di un album più elaborato e, magari, “difficile” (tra virgolette, eh) dei precedenti, e ai fini dei risultati commerciali poteva essere un rischio. Andò invece tutto a meraviglia, persino al di là delle previsioni, e Brunori si trovò “affermato”. Non intoccabile, perché qualche critica un po’ pretestuosa non mancò naturalmente di emergere dal coro di apprezzamento, ma di sicuro degno di un posto – e di rilievo! – nel pantheon della canzone d’autore italiana dei nostri giorni. Ma nella musica, si sa, una volta appoggiate le natiche su una poltrona non è scontato che vi rimangano incollate come purtroppo accade di norma con i politici: servono conferme e capacità di evolversi rimanendo se stessi, e se credete che sia facile… chiedete notizie ai tanti che, dopo aver cavalcato per un tot l’onda più alta, sono finiti sul fondo dell’oceano senza più essere in grado di risalire in superficie. Il nuovo “A casa tutto bene”, in distribuzione da domani 20 gennaio con il marchio DOC Picicca , non lascia dubbi sul fatto che Brunori sia più che mai saldo sul suo metaforico surf. I suoi dodici episodi, co-prodotti con l’abituale mix di perizia e buon gusto da Taketo Gohara, brillano di verve e qualità, e fotografano alla perfezione il mondo creativo ed emotivo del trentanovenne cosentino. Funzionano le trame strumentali, aggraziate ma incisive e ricche senza essere ridondanti; funziona il canto, più evocativo di un tempo ma non privo di quei toni spontanei e un po’ ruvidi che sono scolpiti, caratterizzandolo, nel DNA del Nostro; funziona il songwriting, eclettico ma non dispersivo e accattivante ma non convenzionale; e funzionano, alla grande, i testi, nei quali si mischiano immagini poetiche “classiche” e curiose, ironia e malinconie, gustose citazioni-omaggio e parolacce piazzate ad hoc, personale e universale, il tutto giocato con abilità tra popolare e colto. Non ci sono momenti di stanca, ma i picchi verso l’alto sono forse quelli in cui Brunori si concentra – continuando, comunque, a mischiare le carte – su argomenti più pubblici che privati, e in “A casa tutto bene” succede più spesso del solito. Il massimo della forza comunicativa è in “L’uomo nero”, garbatamente feroce fino all’impietoso nel denunciare le derive sociali figlie della più becera intolleranza, e non riesco a immaginare cosa mai potrebbe essere pubblicato, di più bello e intenso, per contenderle il Premio Amnesty International Italia che ogni anno viene assegnato alla miglior canzone che affronta il tema dei diritti umani. Applausi sinceri.
Se qualcuno avesse ancora dubbi sulla caratura del discorso portato avanti da Dario Brunori, “A casa tutto bene” è l’album perfetto per dissolverle. A cominciare da un brano, “L’uomo nero”, che va sotto ogni profilo oltre il concetto di “bellezza”.
Partirà questa sera la 63° edizione del Festival di Sanremo dove la musica sarà protagonista, ma non solo. Ogni anno, oltre alle canzoni in gara, a far parlare il pubblico sono i look di vallette, presentatori, ospiti e concorrenti. Spesso alcuni outfit sono studiati a tavolino proprio per stupire e raccogliere attenzione mediatica, nella maggior parte dei casi è però il buon gusto a regnare. Un buon gusto che regna grazie ai grandi nomi della moda italiana, che curano l'immagine dei partecipanti al Festival. Moda e musica si uniscono sul palco dell'Ariston per dar vita a quel grande spettacolo che si chiama Sanremo. I look di Fabio Fazio per Sanremo 2013 – Quest'anno gli appassionati di moda aspettano di vedere gli abiti creati da Roberto Cavalli per Bar Refaeli e quelli disegnati da Dolce&Gabbana per Bianca Balti. Oltre alle madrine del Festival grandi aspettative ci sono anche per gli abiti dei presentatori Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Fazio indosserà dei total look CoSTUME NATIONAL HOMME, appositamente realizzati per l'occasione da Ennio Capasa il quale ha affermato: “Nella collaborazione per Sanremo con Fabio Fazio, abbiamo lavorato su un concetto di essenzialità che ci accomuna e che è uno dei punti di forza del mio stile". Luciana Littizzetto punta sui giovani – Luciana Littizzetto punta invece su giovani stilisti e su alcuni brand emergenti della moda italiana. Ogni sera indosserà le creazioni di un designer diverso: Gabriele Colangelo, Albino, Aquilano.Rimondi, Kristina Ti e Gianluca Capannolo hanno creato i total look per la Littizzetto. Le scarpe che completeranno ogni outfit avranno tutte tacco 12 per slanciare la figura, ogni modello è stato realizzato appositamente per la presentatrice da Riccardo Rizieri Broglia.
Certo la musica è la protagonista principale del Festival di Sanremo, ma chi può affermare di non aver mai commentanto i look di presentatori e cantanti? Ecco un’anteprime degli abiti che vedremo nelle puntate della kermesse musicale.
Nonostante David Beckham abbia lasciato il mondo del calcio qualche settimana fa, non si smette di parlare del 38 enne inglese più famoso degli ultimi tempi. Lo "Spice Boy", marito di Victoria, è stato protagonista di un'intervista a Sky e come ogni suddito inglese, è in attesa della nascita del royal baby più chiacchierato e aspettato del momento. Un bimbo che non è ancora nato, ma su cui è stato detto tutto o quasi: dall'alfabeto sulle curiosità del figlio di Kate e William fino alle voci di un travaglio già iniziato diversi giorni fa che si sono diffuse su twitter alla velocità della luce, anche l'ex capitano della Nazionale inglese, molto vicino alla famiglia reale, ha voluto dire la sua. "Credo che dovrebbero scegliere David, se è un maschio!" – Durante un'intervista a Sky News i giornalisti non hanno potuto fare a meno di porgli una domanda sul bebè reale e David Beckham ha dispensato un consiglio ai suoi amici reali, affermando con sicurezza che i due saranno sicuramente dei genitori esemplari: Saranno dei genitori splendidi, perché sono persone molto affettuose verso i bambini. William è cresciuto, passando da giovane ragazzo a un incredibile gentleman. Una grande qualità per un padre. Un nome per il Royal Baby? David è bello. Credo che dovrebbero scegliere David, se è un maschio!
Durante un’intervista a Sky News l’ex calciatore David Beckham ha detto la sua opinione sul nome che William e Kate dovrebbero dare al Royal Baby che sta per nascere.
E se tornassero insieme in tempo per fare "Temptation Island Vip"? Andrea Damante e Giulia De Lellis da settimane non la contano giusta. Vacanze insieme, stories di instagram, servizi "esclusivi" sui soliti noti giornali con tanto di smentite a tratti comiche da parte della lei di coppia. Eppure sono ancora li, campeggiano stabilissimi nei trend del gossip come coppia che "sta provando a tornare insieme", "di nuovo insieme", "rieccoli qua". È tutto grasso che cola per il grande gioco del pettegolezzo. E allora ecco che la "dandolata" del giorno, il post su Instagram del giornalista di Dagospia Alberto Dandolo, rischia di diventare una suggestione-indiscrezione bella corposa. Perché sembrerebbe averla vista giusta: "Temptation Island S-Vippss? Ah, non saperlo…ps. sarebbe una genialata autorale". E in effetti tutto filerebbe secondo copione: la coppia ritorna insieme e poi testare l'unione e il legame. Ci può stare. Intanto, lo scoop di "Chi" non è piaciuto alla coppia che ha replicato duro su Instagram. Il servizio fotografico che ha immortalato il ritorno di fiamma dei due, concordato con i due, è stato apostrofato in malo modo soprattutto da Giulia De Lellis: "La prossima volta che avrò voglio di frequentare qualcuno andrò in luoghi privati onde evitare di finire su copertine indesiderate". Una considerazione che però non è piaciuta per niente a Gabriele Parpiglia, il quale ha lanciato la frecciatina: Una domanda: ma chi le ha detto che è in copertina? Il fantasma dello scoglio? In copertina c'è una signora della tv, Mara Venier. Lei è uno strillo di cover, la foto piccola per capirci! Per me ci sono due ragazzi che si lasciano e si prendono quando vogliono e devono fare i conti con la popolarità. Non possono offendere chi lavora, perché il lavoro è sacro. Non saranno mai questi i problemi della vita. Anche i personaggi di Uomini e Donne si sono schierati contro la coppia, su tutte Valentina Rapisarda, che prima ha lanciato una frecciatina insinuando come lo scoop sia stato pianificato e poi in un filmato ha contrattaccato
Un’indiscrezione porterebbe a pensare che Andrea Damante e Giulia De Lellis potrebbero essere una delle coppie papabili per partecipare al prossimo “Temptation Island Vip”. Solo un’ipotesi suggestiva per una coppia che sta facendo parlare dopo il recente scoop di “Chi” concordato e criticato dalla stessa coppia.
La maggior parte delle persone di fronte ad una vecchia auto o un oggetto rotto ha l'abitudine di preferire acquistare qualcosa di nuovo piuttosto che riparare. La maggior parte delle persone davanti ad un rimorchio tutto arrugginito si sarebbero fatte prendere dallo sconforto e avrebbero lasciato che quella che un tempo era stata la casa mobile di qualche felice famiglia continuasse a degradarsi nel tempo. Tiffany invece non si è mai persa di coraggio e quando suo marito, per la prima volta nei loro 18 anni di matrimonio, le regalò un vecchio rimorchio malandato per il suo 39esimo compleanno, per lei era il dono più bello che le avessero mai fatto e l'avrebbe reso un luogo da sogno.
Tiffany ha ricevuto in regalo dal marito per il suo compleanno un vecchio rimorchio: quello che è riuscita a creare ha dell’incredibile.
Elogiata dal New York Times per la straordinaria interpretazione di Ida Dalser in Vincere di Marco Bellocchio, paragonata dal Chicago Sun Times addirittura a Sofia Loren per la sua grande capacità di “combinare la passione con la dignità”, Giovanna Mezzogiorno è una delle attrici più ammirate e richieste all’estero. Con una bellezza semplice e raffinata, sguardo seducente e un talento innato ereditato dal padre Vittorio, la Mezzogiorno ha esordito al cinema ne Il Viaggio della Sposa di Sergio Rubini e da lì, diretta spesso da autori di livello nazionali e internazionali (Wim Wenders, Cristina Comencini, Ferzan Ozpetek, Michele Placido, Marco Bellocchio), si è costruita un percorso artistico di tutto rispetto fatto di pellicole di qualità come Del perduto amore, La Bestia nel cuore, La Finestra di fronte, L’amore ai tempi del colera. Ma la popolarità di Giovanna Mezzogiorno si lega inevitabilmente al film campione di incassi di Gabriele Muccino, L’ultimo bacio, dove accanto al suo ex compagno Stefano Accorsi interpreta Giulia, una trentenne nevrotica e in piena crisi esistenziale alle prese con una gravidanza inattesa e un fidanzato fedifrago. Nonostante la stima reciproca che li lega, nei mesi scorsi tra il regista romano e l’attrice c’è stato uno scambio di dichiarazioni al vetriolo (“Giovanna Mezzogiorno con me ha chiuso”, ndr) la cui causa scatenante è da attribuire al rifiuto della Mezzogiorno di riprendere il ruolo interpretato dieci anni fa (affidato poi a Vittoria Puccini) in Baciami Ancora, il sequel che Muccino ha realizzato dell’Ultimo Bacio. A distanza di mesi dall’uscita del film nelle sale, l’attrice però non è affatto pentita della decisione presa e a margine della presentazione del suo nuovo film Basilicata coast to coast, la Mezzogiorno si dice “contenta di non aver accettato” e di essersi buttata a capofitto nel road movie musicale diretta dall’amico Rocco Papaleo. Una scelta controcorrente ma che testimonia il coraggio di un’artista ‘indipendente’, una di quelle capaci anche di decisioni lavorative sopra le righe dettate solo ed esclusivamente dal credere fortemente in un progetto e dal sentirsi pienamente coinvolti, lasciando da parte i meri interessi economici.
Bellissima, dal talento predestinato, e invidiatissima dall’America, Giovanna Mezzogiorno è anche capace di scelte coraggiose come rifiutare Muccino per un film indipendente.
I medici dell'Ospedale Molinette di Torino hanno deciso di effettuare un trapianto di rene su un paziente sveglio: ma perché hanno rinunciato all'anestesia generale? Dalla struttura fanno sapere che essendo il paziente affetto da malattia rara e con grave insufficienza respiratoria di tipo restrittivo, l'anestesia totale era da considerarsi impossibile. Ecco i dettagli della straordinaria operazione. Sindrome Prune-Belly, la malattia del paziente. Prima di capire come i medici italiani abbiamo deciso di operare il paziente, dobbiamo capirne le condizioni di salute. L'uomo, un quarantenne, è infatti affetto da una rara sindrome congenita, conosciuta come ‘Sindrome Prune-Belly', che è caratterizzata da: A tutto ciò i pazienti, per lo più maschi (97%), possono presentare anche una malformazione del disegno toracico nota come "pectus excavatum" che può portare ad insufficienza respiratoria. Insufficienza renale e trapianto. I pazienti che soffrono di insufficienza renale cronica vanno spesso incontro a dialisi e, possibilmente, a trapianto di rene. In questo caso il paziente, soffrendo anche di "pectus excavatum" con un'insufficienza respiratoria di tipo restrittivo, non poteva essere sottoposto ad anestesia generale: che fare quindi? Il super team italiano. I medici italiani non si sono arresi e hanno trovato una soluzione per il paziente. L'anestesista, il dottor Fabio Gobbi, ha infatti perfezionato una tecnica particolare che ha permesso di mantenere il paziente in anestesia spinale per tutto il tempo, mentre il l'équipe composta dal dottor Omidreza Sedigh e dai dottori Aldo Verri e Caterina Tallia, e diretta dal dottor Pier Paolo Donadio, ha potuto effettuare lo straordinario intervento.
I medici dell’ospedale Molinette di Torino non si sono arresi di fronte alle difficoltà di un paziente affetto da Sindrome Prune-Belly che aveva bisogno di un trapianto di rene, ma non poteva essere sottoposto ad anestesia generale: hanno infatti deciso di operarlo da ‘sveglio’ con anestesia combinata peridurale e spinale.
Fabrizio Corona è latitante da sabato scorso, da quando è decorso il tempo massimo affinchè la polizia potesse notificargli la condanna a cinque anni confermata dal Tribunale di Torino a seguito della causa per estorsione aggravata ai danni del calciatore Trezeguet. L'ultima volta che è stato visto era nella palestra di Via Como a Milano, dove si reca di consueto durante il pomeriggio. Proprio il responsabile della comunicazione della Virgin Active ha confermato che: " ci sono due uscite: quella principale (che affaccia su corso Como) e quella del bar (sul retro). In realtà, volendo, ce ne sarebbe una terza: quella d'emergenza". Facile quindi intuire che non è stato difficile scappare e rendersi presto irreperibile. Il mistero si infittisce e partono gli appelli – Da subito la notizia della sua latitanza ha destato molte perplessità, soprattutto dopo il messaggio su Facebook postato da Quarto Oggiaro (vicino Milano), che in un primo momento ha depistato le autorità sull'ipotesi della fuga per poi rivelarsi fittizio, essendo stato inviato dal suo autista o da membri del suo staff. A nulla sono valsi gli appelli accorati del fratello, della famiglia, dell'amico Lele Mora, della mamma di Nina Moric e della stessa Nina, ospite di Verissimo sabato scorso. Avvistato a Santo Domingo – Nelle ultime ore però pare che qualcosa si stia muovendo e sembrerebbe molto lontano dalle piste degli inquirenti. Stando infatti ad una segnalazione inviata alla redazione di Oggi.it, Fabrizio Corona sarebbe stato avvistato a Santo Domingo e più precisamente a Casa de Campo, località nota anche per la presenza della mastodontica villa di Marcello Dell'Utri. Secondo un testimone, il re dei fotografi è stato avvistato lunedì nella località turistica di Santo Domingo. Sono poche e frammentarie le notizie che si hanno. Ma, al momento, la segnalazione appare certa. Dunque, ora l’Interpol, che ha ricevuto mandato di cercarlo in tutto il mondo, potrebbe avere identificato il luogo esatto dove si nasconde Fabrizio.
E’ ancora latitante il noto “re del gossip”, che da sabato venerdì scorso ha fatto perdere totalmente le tracce. La polizia continua a cercarlo, dicono che sia in Europa e non più su territorio italiano, ma all’improvviso arriva un avvistamento a Santo Domingo…
Si è aperto un nuovo capitolo nella battaglia legale che sta coinvolgendo Epic Games e Apple per la sopravvivenza di Fortnite sull'App Store e per il destino stesso del negozio digitale della multinazionale di Cupertino. In queste ore infatti la casa degli iPhone ha infatti reagito alla causa intentatale da Epic chiedendo al giudice incaricato del caso che lo sviluppatore di Fortnite paghi un risarcimento per i danni causati ad Apple adottando il suo sistema di pagamento alternativo all'App Store. La storia ormai è nota: il mese scorso Epic Games ha attivato un sistema che permette ai giocatori di Fortnite di fare acquisti nel gioco senza passare dal sistema di pagamento Apple che trattiene il 30 percento delle transazioni effettuate in partita. Apple ha reagito bandendo Fortnite dal suo App Store ed Epic ha portato la vicenda in tribunale, dove sostiene non solo di poter vendere beni digitali senza pagare commissioni, ma anche che il modello stesso dell'App Store rappresenta un monopolio. Nelle richieste formulate in queste ultime ore, Apple ha accusato Epic Games di aver messo in piedi una macchina pubblicitaria che ha distorto la percezione del pubblico rispetto a quanto sta avvenendo tra le due aziende. Per la casa di Cupertino, lo sviluppatore di Fortnite si è dipinto come "un moderno Robin Hood" con proclami e campagne mediatiche d'impatto, mentre "in realtà è semplicemente un'impresa multimiliardaria che non vuole pagare nulla a fronte dell'enorme valore che trae dall'App Store". Entrambe le aziende hanno il loro punto di vista. Per Apple, l'App Store è una delicata infrastruttura che, oltre a garantirle guadagni miliardari, va mantenuta attiva e sicura giorno dopo giorno, con costi non irrisori. Epic Games dal canto suo farebbe volentieri a meno dell'App Store, o almeno non avrebbe problemi a farlo affiancare da altri negozi digitali, in modo che i gestori di queste infrastrutture alternative possano competere con Apple per offrire agli utenti servizi migliori e trattenere dai guadagni degli sviluppatori delle commissioni più basse.
Al centro dello scontro tra le due aziende c’è sempre la sparizione dello sparatutto Fortnite dall’App Store degli iPhone e degli iPad. La casa di Cupertino ha chiesto al giudice che si occupa della causa contro Epic Games di imporre a quest’ultima un risarcimento danni per violazione di contratto.
Era il 2000 quando Chris Columbus girava il primo fortunatissimo Harry Potter e la pietra filosofale; dieci anni dopo David Yates, regista degli ultimi due film, sta per finire di girare il settimo e ultimo capitolo della serie tratta dai romanzi di J.K.Rowling, Harry Potter e i doni della morte (che uscirà in due parti a Novembre e a Luglio e di cui sono già disponibili le prime immagini sul web) e gli attori se ne dicono devastati. “Sarà molto triste e' stata una parte importante della mia vita”, dichiara il protagonista Daniel Radcliffe, ormai ventenne, gli fa eco Emma Watson, la perspicace Hermione: “E’ come assistere alla morte di un amico”. Mentre in USA viene aperto un parco a tema Harry Potter, speriamo che possa esserlo per gli spettatori delusi dagli ultimi due film, specialmente dal Principe mezzosangue.
Mentre si finisce di girare Harry Potter e i doni della morte, gli attori si commuovono per la fine dell’avventura del maghetto.
Sono state annunciate le nomination per la cerimonia della 78esima edizione Golden Globe 2021. Le nomination sono state annunciate da Sarah Jessica Parker e Taraji P. Henson. Tra i candidati c'è anche La vita davanti a sé, il film Netflix di Edoardo Ponti con Sophia Loren grande protagonista. Non c'è il suo nome tra le migliori attrici che sono Viola Davis, Frances McDormand, Carey Mulligan, Andra Day, Vanessa Kirby. C'è un altro film italiano candidato come miglior film straniero: è Two of us (Due), pellicola d'esordio di Filippo Meneghetti. Tra le miglior attrici di supporto: Glenn Close, Jodie Foster, Amanda Seyfried, Helena Zengel e Olivia Colman. Tra i film candidati ci sono Mank e Nomadland; tra le serie tv The Crown, The Mandalorian e The Undoing. La protagonista Nicole Kidman, è in lizza come miglior attrice proprio per la serie che in Italia è disponibile su Sky e Now Tv. C'è anche Laura Pausini con la canzone "Io sì (Seen)" proprio per La vita davanti a sé. La 78esima edizione dei Golden Globe si terrà il 28 febbraio, condotta da Tina Fey e Amy Poehler che, per la prima volta nella storia dei Golden Globe, condurranno dalle due coste opposte degli States: Amy Poehler al Beverly Hilton di Los Angeles, Tina Fey alla Rainbow Room di New York. Queste le nomination ufficiali per i Golden Globe 2021 che, ricordiamo, sono i premi che vengono assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, organizzazione formata da giornalisti professionisti che rappresentano l'industria del cinema al di fuori degli Stati Uniti. The Trial of the Chicago 7 Nomadland Mank Promising Young Woman The Father Music Borat Subsequent Moviefilm Hamilton Palm Springs The Prom Another Round Minari Two of Us La vita davanti a sé La Llorona Chloé Zhao, Nomadland Aaron Sorkin, The Trial of the Chicago 7 iRegina King, One Night in Miami… David Fincher, Mank Emerald Fennell, Promising Young Woman Chloé Zhao, Nomadland Aaron Sorkin, The Trial of the Chicago 7 Jack Fincher, Mank Florian Zeller and Christopher Hampton, The Father Emerald Fennell, Promising Young Woman Viola Davis, Ma Rainey's Black Bottom Frances McDormand, Nomadland Carey Mulligan, Promising Young Woman Andra Day, The United States vs. Billie Holiday Vanessa Kirby, Pieces of a Woman
Ecco tutte le candidature della 78esima edizione dei Golden Globe 2021. Tra i candidati a miglior film straniero c’è La vita davanti a sé, il film Netflix di Edoardo Ponti con Sophia Loren grande protagonista. Una nomination anche per Laura Pausini nella categoria “Miglior canzone” per “Io sì (Seen)”.
E' appena uscito il primo singolo di Karina Cascella. L'opinionista di Uomini e Donne si reinventa nella musica, pubblicando il suo primo lavoro discografico con un video prodotto da Emiliano Pepe. La protagonista della tv ha inciso "Ho bisogno del tuo amore" cover di suo padre Enrico Cascella, morto anni fa. L'uomo era un cantante e autore dei testi delle sue canzoni, e la figlia Karina ha voluto reinterpretare le sue parole con una canzone dai toni lenti e romantici. La Cascella ha presentato il brano sulla sua pagina Facebook, spiegando che nonostante i rapporti tra lei e suo padre fossero tutt'altro che sereni, ha voluto cantare la sua musica per amore di sua madre, prima fan di Enrico. Karina Cascella scrive:
L’opinionista tv si reinventa cantante. Karina Cascella presenta il suo singolo d’esordio “Ho bisogno del tuo amore”.
Aggiornamento: dopo le polemiche scatenate dalla presunta intervista de La Stampa, Barbara D'Urso smentisce e su Facebook spiega di non aver mai parlato col quotidiano piemontese: Non ho MAI e dico MAI detto ciò che leggete sopra……le uniche parole vere sono quelle dette dal mio avvocato. !!! Non ho parlato per 7anni e non intendo farlo certamente adesso! Dignità e Riservatezza innanzitutto. #verità #correttezza #silenzio #nonparlo#dignita' #rispetto #donne #onestà #giustizia #ilcielosa Barbara D’Urso risponde alla polemica avanzata dall’ex marito Michele Carfora in relazione ai 40 mila euro di alimenti che l’uomo non avrebbe mai percepito da parte della conduttrice. Indagata ma intenzionata a difendersi, la conduttrice si dichiara vittima di questa storia perché sarebbe stato proprio il suo ex a tradirla e non il contrario. Ecco quanto ha dichiarato in un’intervista rilasciata a La Stampa: Non sono il carnefice, ma la vittima. Lui mi ha tradita e si è rifatto una vita con un'altra donna, dalla quale ha avuto anche una figlia. Dico no a passare per una che non rispetta la legge e non paga gli alimenti, proprio io, che mi batto sempre in nome della giustizia per difendere le donne vittime dei soprusi. Rincara la dose il suo legale Paolo Colosimo che parla della contestazione di un reato che non avrebbe fondamento alcuno e ne chiede l’immediata archiviazione: Michele Carfora è proprietario di beni immobili personali, svolge un'attività artistica di rilievo con relativo guadagno e convive da anni un'altra donna dalla quale ha avuto una bambina. È attualmente pendente, presso la Corte d'Appello di Roma, ricorso in appello – prosegue – avverso la sentenza del Tribunale di Roma che, a margine di un pronunciamento sulla cessazione degli effetti civili del matrimonio religioso tra Carfora e d'Urso, ha stabilito l'obbligo per l'ex moglie di corrispondere al Carfora un contributo al suo mantenimento pari a euro mille mensili, a decorrere dalla sentenza di scioglimento del vincolo. In sede di separazione personale, peraltro, le parti avevano consensualmente convenuto che ciascuna provvedesse autonomamente al proprio mantenimento. Pertanto il richiamo al reato previsto e punito dall'art 570 codice penale si appalesa del tutto privo di fondamento ragion per cui, l'asserita ‘notizia di reato' appare meritevole di immediata archiviazione.
Barbara D’Urso si difende dalle accuse dell’ex marito Michele Carfora in relazione ai 40 mila euro di alimenti che mai gli sarebbero stati versati. “Sono io la vittima, lui mi ha tradita e ha un’altra relazione”, dichiara la conduttrice.
Sono stati annunciati i vincitori delle Targhe Tenco 2021, uno dei principali riconoscimenti per la canzone d'autore italiana, assegnato alle opere uscite nel corso dell'anno. I vincitori di quest'anno sono stati Samuele Bersani che i è aggiudicato il premio per il miglior album, Madame che ha vinto quello come migliore opera prima e assieme agli autori Enrico Botta e Dario Faini che con lei hanno scritto “Voce” quello per la migliore canzone singola, Peppe Voltarelli si è aggiudicato quello per la categoria "Interprete di canzoni", i Fratelli Mancuso hanno vinto nella categoria del miglior album in dialetto mentre "Ad esempio a noi piace Rino" si è aggiudicato il Premio come miglior album collettivo a progetto. A votare le migliori opere è stata una giuria formata da giornalisti e critici musicali (ha votato anche Fanpage.it) che quest'anno ha scelto come miglior album "Cinema Samuele", il nuovo album di uno dei migliori cantautori italiani, che con 71 voti ha avuto la meglio sull'attesissimo ritorno di Iosonouncane con "Ira" con 50 voti, del ritorno di Caparezza e del suo "Exuvia" che ha avuto 46 voti, di "Tilt" di Pino Marino (31 voti) e del nuovo album di Motta, "Semplice" (13 voti). Il titolo di migliore canzone è andato a "Voce" la canzone con cui Madame ha esordito al Festival di Sanremo. Il premio è assegnato agli autori del brano e non all'interprete, anche se nel caso specifico la cantante – il cui vero nome è Francesca Calearo – ha firmato il testo assieme a Enrico Botta e a Dario Faini, in arte Dardust che con 55 voti ha avuto la meglio su "Novembre" di Iosonouncane (49 voti); "Ci stiamo preparando al meglio" di Canio Loguercio (45 voti); "Calcutta" di Pino Marino (33 voti) e "Zinda" di Francesca Incudine (26 voti).
Sono stati annunciati i vincitori delle Targhe Tenco 2021, uno dei principali riconoscimenti per la canzone d’autore italiana, assegnato alle opere uscite nel corso dell’anno. I vincitori di quest’anno sono stati Samuele Bersani che i è aggiudicato il premio per il miglior album, Madame che ha vinto quello come migliore opera prima.
Non si possono mettere le mani nei barattoli di miele, sono consentiti pisolini multipli, non possono entrare gli Efelanti, ci sono poche semplici regole nella casa di Winnie The Pooh, il tenero orsetto protagonista dei romanzi di Alan Alexander Milne e dei cartoni Disney, che vive in un albero. Il suo alloggio si chiama Bearbnb e si trova nella Foresta di Ashdown nell’East Sussex, UK, che ha ispirato il Bosco dei Cento Acri di A.A. È stato creato da Kim Raymond, disegnatore di Winnie The Pooh per Disney che ha reso la casa realtà in occasione 95° anniversario del famoso orsetto. La casa di Winnie The Pooh è stata realizzata in occasione del 95° anniversario del celebre orsetto. L'originale abitazione, allestita da Kim Raymond che ha curato i disegni di Winnie The Pooh per Disney, ospiterà le famiglie inglesi il 24 e il 25 settembre al costo di 95 sterline a notte. L'originale abitazione Bearbnb si trova nella Foresta di Ashdown, e ricostruisce esattamente l'interno della casa di Winnie The Pooh sulla base dei racconti originali di Alan Alexander Milne, che posizionano la speciale abitazione nel Bosco dei Cento Acri. Kim Raymond si è ispirato alle illustrazioni originali di E.H. Shepard per allestire la Bearbnb: “Sono un disegnatore di Winnie The Pooh da 30 anni, e continuo a ispirarmi alle decorazioni classiche di E.H. Shepard e alle più recenti storie Disney", afferma il disegnatore, "La ‘Bearbnb’ è un’esperienza davvero unica che permetterà ai fan di vivere tutto il fascino di Winnie The Pooh, onorando allo stesso tempo le sue avventure originali che ci accompagnano da 95 anni”.
In occasione del 95° anniversario di Winnie The Pooh, la casa del celebre orsetto è pronto ad ospitare chiunque voglia soggiornarci. Basta rispettare poche regole come concedersi pisolini multipli e non far entrare Efelanti per dormire nella speciale dimora ricavata in un albero della Foresta di Ashdown, nell’East Sussex, che ha ispirato la serie il Bosco dei Cento Acri di A.A. della Disney.
L'accettazione dell'eredità e la prescrizione Alla base della prescrizione del diritto di accettare l'eredità sussiste un altro principio (oppure, in altre parole si potrebbe dire che la spiegazione della prescrizione del diritto di accettare l'eredità si trova in un altro principio): precisamente nel principio in base al quale l'eredità non si acquista automaticamente, ma è l'erede che deve scegliere se accettare (o meno) l'eredità a lui offerta. Di conseguenza, il diritto di scegliere (ponderando tutti i possibili risvolti) non può essere eterno, cioè la situazione di incertezza non può protrarsi in eterno, ecco, quindi, che il legislatore pone un termine di prescrizione al diritto di accettare l'eredità. Come si è già detto, anche il diritto di accettare l'eredità si prescrive, l'art. 480 cc individua le caratteristiche della prescrizione dell'eredità. In particolare, l'art. 480 cc stabilisce che il diritto di accettare l'eredità si prescrive in 10 anni dall'apertura della successione. Se l'istituzione di erede è condizionata (sospensivamente) il termine decorre dal verificarsi della condizione. Il problema della condizione risolutiva non si pone, in quanto il verificarsi della condizione risolutiva elimina l'efficacia dell'atto, ma non sospende – ab origine – l'efficacia dell'atto. Anche su principi relativamente semplici non mancano problemi interpretativi (una particolare questione riguarda la prescrizione del diritto di accettare l'eredità dei chiamati ulteriori o in subordine). Come si è visto la prescrizione decorre dall'apertura della successione senza eccezioni apparenti (e non dal momento in cui l'erede ha notizia o conoscenza dell'eredità, si pensi al caso in cui un testamento viene scoperto e pubblicato dopo 15 anni dall'apertura della successione). L'interpretazione restrittiva (decorso del termine dall'apertura della successione, anche se non si è a conoscenza dell'eredità) sembra la prevalente. Infatti, la corte di Cassazione ha già in passato affermato che il termine di prescrizione dell'accettazione dell'eredità decorre anche per il chiamato che ignori la delazione. Invero, detta disciplina si rivela frutto di una scelta ragionevole del legislatore, in quanto finalizzata, come in tutte le ipotesi di prescrizione, al perseguimento della certezza delle situazioni giuridiche, e quindi ispirata dall'esigenza di cristallizzare in modo definitivo, dopo un certo lasso di tempo, la regolamentazione dei diritti ereditari tra le diverse categorie di successibili, in maniera da accordare specifica tutela a chi abbia accettato, nell'indicato termine di dieci anni, l'eredità devolutagli per legge o per testamento, ed anche a chi, dopo aver accettato nel termine l'eredità legittima, abbia fatto valere un testamento successivamente scoperto, rispetto a colui che, chiamato per testamento e non pure per legge all'eredità , non abbia potuto accettare la stessa nel termine di prescrizione per mancata conoscenza dell'esistenza di tale scheda testamentaria; d'altra parte, prevedendo l'art. 480 cod. civ. un termine prescrizionale, cui va riconosciuta natura sostanziale e non processuale, esso rimane per sua natura estraneo all'ambito di tutela dell'art. 24 Cost., in quanto non volto all'esercizio del diritto di difesa. Quindi, come la successiva scoperta di un testamento non può rimettere in gioco il diritto del chiamato prescrittosi per il decorso del termine, del pari il sopravvenire di beni che si ignorava facessero parte dell'asse ereditario non consente di differire nel tempo la decorrenza del termine di prescrizione del diritto di cui all'art. 480 c.c,
La Cassazione del 23.2.2017 n. 4695 ha affermato che come la successiva scoperta di un testamento non può rimettere in gioco il diritto del chiamato ad accettare l’eredità prescrittosi per il decorso del termine, così il sopravvenire di beni che si ignorava facessero parte dell’asse ereditario non consente di differire nel tempo la decorrenza del termine di prescrizione del diritto di cui all’art. 480 cc.
Il fidanzato di Katy Perry, Russell Brand, ha deciso di prendersi una pausa romantica nella vecchia casa di Elvis Presley a Graceland a Memphis. Ma le intenzioni dell'attore comico dovevano essere, molto probabilmente, tutt'altro che pure e limpide, almeno stando ai messaggi che ha pubblicato sul suo profilo Twitter. Forse troppo preso dalla libidine, ha sfacciatamente chiesto al Papa di aiutarlo a godersi una bella vacanza con Katy, che peraltro ha sempre affermato di non far mancare nulla al suo ragazzo … "Caro Papa io non sono sicuro di aver capito la sua dottrina. La prego di inviarmi una descrizione sommaria delle nozioni di base. E preservativi ", ha scritto Brand sul popolare social network. Ma Benedetto XVI non è l'unica persona a cui il comico inglese ha chiesto di fornirgli qualche protezione. Chissà, infatti, cosa avranno pensato gli utenti di Twitter quando hanno letto il seguente messaggio: "Mamma. Ci siamo spostati a sud e abbiamo fatto amicizia con una bella coppia. Invia preservativi". L'inseparabile duo dovrebbe convolare a nozze il mese prossimo in Egitto. Tuttavia, ci potrebbe essere qualche cambiamento di programma dopo che Russell è stato fermato a Los Angeles dopo aver aggredito un paparazzo. Motivo della lite? Sempre lei: Katy Perry. E' ancora una volta lo abbiamo scoperto grazie a Twitter: "Se oltrepassi il limite e provi a mettere un obiettivo sotto il mio vestito, il mio fidanzato fa il suo dovere e mi protegge", ha spiegato con un post la cantante di California Gurls.
Come se non bastasse a far parlare di sé, il comico inglese è stato arrestato a Los Angeles dopo aver aggredito un paparazzo!
Il Motor Show, quest’anno, non si fa mancare proprio niente, coniugando, come sempre, motori e belle donne. Un mix esplosivo che renderà sicuramente felici gli appassionati delle quattro ruote. La manifestazione bolognese ha scelte due donne d’eccezione. La madrina ufficiale è Martina Stella, la giovanissima attrice protagonista di numerose pellicole cinematografiche, tutte di successo. La ciliegina sulla torta è, invece, Anna Falchi, testimonial di Dr. Dopo il parto e la nascita della bellissima Alissa, la neo mamma esce per la prima volta ufficialmente e lo fa in occasione dell’evento dedicato alle auto e agli appassionati del settore. Nonostante la notizie choc: è finita con Denny Montesi, Anna Falchi si mostra sorridente e in splendida forma nello stand della Dr. Martina Stella, invece, incanta il pubblico del Motor Show con una mise casual ma che non nasconde la sua straordinaria bellezza, che abbiamo avuto già modo di gustarci grazie alle foto sexy su Max di Martina Stella. Insomma l’evento promette fuoco e fiamme e a farla da padrone non saranno solo le vetture, perché con due attrici di tale fascino gli occhi dei presenti non sapranno dove poggiarsi persi tra le novità che il Motor Show di Bologna 2010 offre e le grazie delle due interpreti bionde.
Il Motor Show 2010 di Bologna apre i battenti con due testimonial d’eccezione; stiamo parlando di Martina Stella e della neo mamma Anna Falchi.
La quarta serata di Sanremo 2011 è stata caratterizzata dalla presenza di ospiti internazionali di grande rilevanza mediatica: prima l'accoppiata Robert De Niro – Monica Bellucci, poi i Take That, hanno calcato il palco dell'Ariston, scatenando la platea presente in sala. Il quintetto, riunitosi di recente dopo tanti anni di assenza, ha presentato il suo nuovo brano, The Flood, primo singolo estratto dall'album "Progress". I Take That si sono presentati sul palco, rispondendo a fine esibizione alle domande di Belen Rodriguez e di Elisabetta Canalis: il cantante Gary Barlow ha successivamente pubblicizzato il concerto che li vedrà come protagonisti il 12 luglio a Milano. Molti si saranno domandati: dov'era Gianni Morandi? Alcune indiscrezioni parlano di un litigio tra il presentatore e Robbie Williams durante le prove, rumors che aspettano ancora di ricevere una conferma. Il gruppo è tornato ad esibirsi al Festival di Sanremo dopo i successi degli anni 90′, che li ha visti come una delle boyband più famose del decennio: l'addio di Williams ha complicato i piani del gruppo, che si è sciolto per poi riunirsi negli ultimi anni, componendo ben due album prima di tornare alla formazione originale. L'attesa per il gruppo era tanta, solo che in questa circostanza, non si è assistito a quello spettacolo di ragazzine urlanti che tanto ha caratterizzato le generazioni precedenti. Un'accoglienza più sobria, ma comunque d'impatto. L'ultima serata di Sanremo 2011 è ormai alle porte, e l'attesa per il vincitore del festival si avvicina sempre più: chi vincerà?
Ecco l’esibizione dei Take That al Festival di Sanremo 2011 con The Flood, svoltasi nella quarta serata della kermesse sanremese.
"Fedele alla suggestione del suo nome, il Loop of Wisdom incarna un concetto architettonico senza tempo. Il nostro progetto per un museo della tecnologia e un centro di accoglienza per un nuovo quartiere a Chengdu, in Cina, è molto più di un punto di riferimento esuberante. Oltre al suo evidente fascino estetico e al programma culturale, la struttura fluida incorpora uno spettacolare spazio pubblico: un sentiero ondulato sul tetto. Questa aggiunta rende il Loop of Wisdom un'icona accessibile, piuttosto che un faro remoto. Invita le persone a esplorarlo e a renderlo parte della loro normale routine di camminata o jogging.", così lo studio di architettura Power House Company commenta il suo ultimo progetto, completato a Chengdu, in Cina, dopo solo un anno dall'ideazione e costruzione. Loop of Wisdom, il Cerchio della Saggezza, è un sentiero ondulato sul tetto del nuovo museo della tecnologia e centro di accoglienza per un nuovo quartiere a Chengdu. L'edificio, il primo realizzato nel piano di nuova estensione di Chengdu, si integra perfettamente con il contesto naturale. La forma elegante e organica della struttura si ispira al paesaggio. "Il nostro design delicato invita le persone a venire ad esplorarlo.", spiegano gli architetti di Power House Company, "Modellando un percorso circolare che segue la topografia, abbiamo combinato due entità programmatiche separate in un'unica struttura. Man mano che il sentiero sale per fare spazio al programma, diventa un tetto che offre panorami mozzafiato. Il nuovo edificio diventa allo stesso tempo percorso e architettura, consentendo alla natura di continuare intorno, sotto e all'interno della forma della struttura". Progettato come un anello continuo, il cerchio rosso immerso nel paesaggio ha una forma archetipica e universale; organico e geometrico; enigmatico ma immediatamente riconoscibile. Inizialmente il progetto doveva comprendere un edificio temporaneo, ma il design di Loop of Wisdom ha conquistato tutti tanto da diventare un'opera permanente. Il tetto è composto da tegole in alluminio personalizzate. Il rosso è stato scelto per il contrasto che genera col verde della natura. La superficie del percorso è in gomma asfaltata – il materiale utilizzato per le piste di atletica – che lo rende adatto sia ai corridori che ai camminatori. La pista misura 600 m intorno, salendo di 25 m dal suo accesso a livello del suolo per offrire viste panoramiche sul verde circostante e sulle montagne lontane. Power House Company aggiunge: "Sebbene musei e centri di accoglienza spettacolari siano abbastanza comuni in Cina, volevamo creare un'icona che le persone potessero effettivamente esplorare e utilizzare". We’ve completed our Loop of Wisdom! And that within a year after we started to design it, which is really incredible and almost unbelievable. Living up to the suggestiveness of its name, our Loop of Wisdom embodies a timeless architectural concept. The technology museum with reception center for a new neighborhood in Chengdu, China, is an accessible icon, rather than a remote beacon. It invites people to explore it and make it part of their regular walking or jogging routine. Photography by @jonathan.leijonhufvud
Lo studio di architettura Power House Company ha completato il “Cerchio della Saggezza”, una struttura fluida per il nuovo museo della tecnologia e centro di accoglienza per un nuovo quartiere a Chengdu, in Cina, che ha uno scenografico sentiero ondulato sul tetto dove passeggiare per ritrovare sé stessi.
E' appena uscito in Dvd e Blu ray un cofanetto tratto da Halo, famoso videogame conosciuto in tutto il mondo, da cui sono stati tratti una serie di episodi animati ora distribuiti sul mercato da Warner Bros in un'unica confezione. Halo è un videogame “sparatutto” prodotto da Microsoft e uscito nel 2001. Ha venduto oltre 27 milioni di copie nel mondo, ed è ambientato in un indefinito futuro ipertecnologico, nel quale si combatte una lotta senza tregua tra la razza umana e i terribili alieni Covenant. Il giocatore assume le sembianze di Mister Chief, soldato cibernetico impegnato in dure e sanguinose battaglie. La prima versione del gioco è stata Halo: Combat Evolved, uscito nel 2001 per Xbox, a cui sono seguiti Halo 2, Halo 3 e un paio di spin-off. Ora è arrivata Halo Legends, una sorta di versione “cinematografica” del videogame, strutturata in maniera parzialmente similare agli Animatrix, con 8 episodi d'animazione, di durata compresa tra dieci e venti minuti l'uno, che seguono 7 microstorie indipendenti tra loro, e che approfondiscono alcuni temi già presenti nelle avventure originarie di Mister Chief. Ogni episodio ha poi i relativi contenuti speciali, tra making of, trailer e commenti dei registi, e l'ultimo è una specie di parodia della serie. La produzione è stata affidata a cinque diversi studi, tutti giapponesi. Recentemente si era anche parlato della possibilità di un film tratto da Halo, e si era tirato in ballo addirittura il nome di Peter Jackson come produttore esecutivo. Al momento però non ci sono conferme in merito.
E’ appena uscito per il mercato home video un cofanetto con 8 microfilm d’animazione tratti dal famoso videogame.
L’attesissimo “50 Sfumature di grigio” sarà un evento che, tra un mese esatto, catalizzerà l’attenzione di tutto il mondo cinematografico, soprattutto sui due attori protagonisti: Dakota Johnson e Jamie Dornan, rispettivamente nei panni di Anastasia Steele e Christian Grey. Ebbene, da poco sono stati resi noti anche i nomi dei doppiatori italiani che presteranno le loro voci ai due attori nella versione italiana: si tratta di Myriam Catania e Riccardo Niseem Onorato. La Catania, figlia di Rossella Izzo e moglie del bel Luca Argentero, ha iniziato molto presto a lavorare come doppiatrice e attrice, prestando la voce a Jessica Alba in “Le nuove avventure di Flipper” e “Dark Angel”, Alexis Bledel nel ruolo di Rory Gilmore in “Una mamma per amica” e Keira Knightley nella miniserie tv “Zivago” e nei film “La maledizione della prima luna”, “Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo”, “King Arthur” e “Orgoglio e pregiudizio”. Tra le altre attrici doppiate, troviamo Amanda Seyfried, Anna Paquin, Natalie Portman, Olivia Wilde, Christina Ricci e Lindsay Lohan. Al cinema l’abbiamo vista nei film “Amor nello specchio”, “Liberi”, “Che ne sarà di noi”, “C'è chi dice no” e “Ci vediamo a casa” ma è molto attiva anche in televisione, dove ha preso parte a fiction di successo come “Carabinieri”, “Gente di mare”, “Lo zio d’America” e “L’ispettore Coliandro” .
Un’altra sorpresa per gli accaniti fan di Anastasia Steele e Christian Grey, protagonisti del film “50 sfumature di grigio”. Myriam Catania e Riccardo Niseem Onorato, apprezzatissimi doppiatori italiani, presteranno le loro voci a Dakota Johnson e Jamie Dornan nella versione italiana della pellicola.
Le mele OGM della linea Arctic, che non scuriscono quando entrano in contatto con l'aria dopo essere state tagliate, il mese prossimo verranno messe regolarmente in vendita in alcuni supermercati selezionati degli Stati Uniti, dopo l'approvazione della Food and Drugs Administration (FDA) avvenuta nel 2015 e il recente nullaosta del Ministero dell'Agricoltura americano. Prodotte dalla società canadese Okanagan Specialty Fruits, le mele geneticamente modificate saranno inizialmente proposte in tre distinte qualità, ovvero Arctic Golden, Arctic Granny ed Arctic Fuji, mentre una quarta – Arctic Gala – arriverà sugli scaffali prossimamente. I bioingegneri della società le hanno modificate rimuovendo i geni legati ai cosiddetti polifenoli, e in particolar modo all'enzima polifenolo ossidasi (PPO), che è responsabile del processo di ossidazione e dunque dell'imbrunimento, che avviene quando le mele vengono tagliate e la polpa entra in contatto con l'ossigeno. Si tratta di un rapido meccanismo di difesa della pianta contro gli insetti che si nutrono del frutto. Secondo la Okanagan Specialty Fruits circa il 40 percento delle mele finisce gettata nella spazzatura a causa di questo processo naturale, uno spreco alimentare inaccettabile legato a una mera condizione estetica, che può essere facilmente superato attraverso l'ingegneria genetica. Le mele della linea Arctic, vendute a fette, saranno inoltre vantaggiose, grazie a un taglio del 35 percento sul prezzo rispetto alla concorrenza, poiché non necessitano di trattamenti antiossidanti. Ciò che sta facendo discutere i consumatori americani è l'assenza di indicazioni chiare ed evidenti sul fatto che si tratti di un prodotto OGM, perlomeno negli stati dove le etichette non sono obbligatorie. L'unico elemento utile è un codice QR che può essere scansionato attraverso lo smartphone, ma si tratta di una procedura opzionale. Benché l'FDA ne abbia approvato la sicurezza, in molti ritengono che di queste mele non siano noti tutti i rischi, inoltre vengono tacciate come un prodotto totalmente inutile. La produzione di mele Arctic sta coinvolgendo circa 100 mila piante ospitate in una località segreta, che diventeranno mezzo milione entro il 2018.
Approvate nel 2015 dalla FDA, le mele sono state geneticamente modificate per eliminare l’enzima che provoca l’ossidazione e dunque il processo di imbrunimento, quando la polpa entra in contatto con l’ossigeno e per questo sono meno care.
Al netto delle polemiche scatenate qualche giorno fa da alcuni gruppi femministi, al Festival di Cannes è andato in scena il giorno di Alain Delon, premiato con la Palma D'Oro alla carriera. Il divo per eccellenza del cinema francese (e non solo), icona assoluta di fascino, ha ricevuto il tributo definitivo dopo essere stato "snobbato" per anni alla Croisette. Visibilmente commosso fino alle lacrime, accompagnato dall'orgogliosa figlia Anouchka (anche lei attrice, nata dalla relazione con Rosalie van Breemen), accolto da 10 minuti di applausi e da una standing ovation, ha ringraziato con un saluto crepuscolare e malinconico. Penso a questo come alla fine della mia carriera, alla fine della mia vita. È un periodo difficile, davvero duro. Non volevo questa Palma d'oro, non spetta a me ma ai registi che mi hanno diretto. A Visconti, a Rene Clement, a Melville, a Jacques Deray. Loro non ci sono più e io la accetto per loro. Più commozione che sorrisi per Delon, sia al momento della premiazione che nel corso della masterclass di cui è stato protagonista, dove ha pianto nel rivedere la scena con Annie Girardot sul tetto del duomo di Milano con "Rocco e i suoi fratelli": "Non sono vento qui a piangere, ma quella è una scena speciale, mi fa pensare ad Annie che non c’è più". E ancora, lacrime per il ricordo di Romy Schneider: "La piscina di Jacques Deray non potrò mai più vederlo, è impossibile. Le tre persone che adoravo di più se ne sono andate. Romy, Deray, Ronet. Sentir dire a Romy “Ti amo” e sapere che non c’è più… non ci riesco". Anche al momento della premiazione, ha ammesso di pensare a Romy e a Mireille (Darc, ndr), i suoi due grandi amori (la Schneider è morta nel 1982, la Darc nel 2017). Così, passano in secondo piano le critiche delle associazioni femministe che lo hanno accusato di essere "misogino, omofobo e razzista", criticando anche la sua vicinanza alla destra francese. Lui non ha commentato, ma ha risposto indirettamente, lodando il ruolo fondamentale che hanno avuto le donne nella sua vita: "Devo tutto alle donne, amore, carriera, scelte, tutto".
Nonostante le polemiche scatenate da alcuni gruppi femministi, al Festival di Cannes è andato in scena il tributo al divo francese, premiato con la Palma d’Oro alla Carriera e accolto da una standing ovation. Lui ha risposto con la commozione e le lacrime per chi non c’è più (soprattutto i grandi amori Romy Schneider e Mireille Darc).
Stasera sono attesi Alessandro Gassman, reduce dal successo di “RazzaBastarda”, Sacha Baron Cohen e l’anteprima de “I Puffi 2”, ma poco fa, sono stati già proclamati tutti i vincitori della varie sezioni di questa 43esima edizione del Giffoni Film Festival. La cerimonia di premiazione è in programma per le 20:15 di questa sera, alla quale parteciperà Anna Maria Barbera. I temi che hanno trionfato sono: il bullismo, il viaggio come evasione, il particolare rapporto genitori/figli E’ da notare il trionfo in varie categorie del film drammatico di Maria Peters “Mike says goodbye!” che racconta la storia di Mike, un bambino di 10 anni, ricoverato per mesi e guarito da una grave malattia, che viene dimesso dall’ospedale, ma sua madre, Natasja, un'alcolizzata, non si presenta per riportarlo a casa ed è introvabile. Il Dipartimento per la giustizia minorile decide che il bimbo non tornerà a casa finché non si sarà stabilito se la madre sia in grado di prendersi cura di lui. La vigilia di Natale, il ragazzo scappa e arriva a casa. Ci sarà, comunque, un lieto fine, non preoccupatevi! Di seguito trovate tutti i vincitori scelti dalla Giuria composta da 3300 giovani, provenienti da 41 nazioni: Elements +3 (sezione solo cortometraggi) – Grifone d’Oro: The Catch (USA, 2012 – 3′) di Josh Carroll & Scott McWhinnie. Elements +6 – Grifone d’Oro Lungometraggio: The Famous Five 2 (Ger, 2013 – 93′) di Mike Marzuk – (Sequel del film vincitore della stessa sezione lo scorso anno) Grifone d’Oro Cortometraggio: Bobby (Tunisia, 2013 – 81′) di Mehdi M. Barsaoui. Elements +10 – Grifone d’Oro Lungometraggi: Mike Says Goodbye! (Paesi Bassi, 2012 – 95′) di Maria Peters. Grifone d’Oro Cortometraggi: Weekend Daddy (Dan, 2013 – 26′) di Johan Stahl Winthereik. Generator +13 (sezione solo lungometraggi) – Grifone d’Oro: Regret! (Paesi Bassi, 2013) di Dave Schram. Generator +16 (sezione solo lungometraggi): La Jaula De Oro – The Golden Cage (Mex/Spa, 2013 – 102,) di Diego Quemada-Díez.
Si conclude stasera l’avventura della 43esima edizione del Giffoni Film Festival, dove sono ancora attesi Alessandro Gassman, Sacha Baron Cohen e l’anteprima de “I Puffi 2”. Intanto, sono stati già proclamati i vincitori delle varie sezioni.
I protagonisti di questo weekend saranno sicuramente i Puffi, le creaturine azzurre che faranno impazzire i piccoli spettatori italiani col loro sequel. “Sacro GRA” e “Via Castellana Bandiera” arrivano nelle sale direttamente dal Festival di Venezia, il primo fresco di Leone d’Oro e il secondo della Coppa Volpi alla migliore attrice (Elena Cotta). Ne “Il Futuro” assisteremo alla controversa storia di Bianca e Maciste mentre “The Grandmaster” ci farà conoscere la storia del mentore di Bruce Lee. Grandissima attesa per il film di Ron Howard “Rush”, su Niki Lauda e James Hunt, ma per gli amanti del thriller l’appuntamento da non perdere è con “You’re Next”, dove gli assassini indossano maschere di animali per compiere i loro delitti. Dalla Francia, invece, arriva una commedia leggerissima e davvero divertente, “Un piano perfetto”, dove la protagonista è chiamata a spezzare la maledizione della sua famiglia, secondo la quale ogni primo matrimonio finisce in divorzio. “I Puffi 2”: Il cattivissimo mago Gargamella vuole a tutti i costo impossessarsi della magica essenza dei Puffi. Per riuscire nel suo intento, crea Vexy e Hackus, una coppia di creature che chiama Monelli. Dopo aver scoperto che solo un vero Puffo può fornirgli ciò che gli serve e che solo Puffetta conosce una formula per trasformare i Monelli in veri Puffi, Gargamella rapisce la bionda creaturina e la porta a Parigi, dov’è considerato il più potente mago del mondo. Per salvare la loro compagna il Grande Puffo, Brontolone, Vanitoso e Tontolone tornano nel XXI secolo e per farsi aiutare si riuniscono a Patrick e Grace Winslow. “Il Futuro”: Bianca e il fratello Tomas, dopo la tragica morte dei genitori di origine cilena in un incidente automobilistico, si ritrovano a doversi occupare del loro futuro e, per rimediare a una disastrata condizione economica, entrambi cercano piccoli lavori che permettano loro di sopravvivere. Mentre lei trova lavoro presso una parrucchiera, il fratello viene assunto in una palestra dove fa la conoscenza di due nuovi amici, chiamati il libanese e il bolognese, con cui elabora un piano criminale grazie al quale potersi arricchire. I tre hanno intenzione di carpire la fiducia di Maciste, un famoso ex attore di peplum, che ormai cieco vive da solo in una casa in cui progettano di introdursi alla ricerca di una cassaforte dove secondo loro l'uomo custodisce il suo denaro. Per raggiungere tale scopo hanno però bisogno dell'aiuto di Bianca, a cui viene chiesto di prostituirsi con regolarità con Maciste in modo da poter conquistare la sua fiducia e mettere a segno il colpo. “Sacro GRA”: Il vincitore del Leone d’Oro a Venezia arriva nelle sale. Gianfranco Rosi ci racconta la vita delle città invisibili che orbitano intorno al Grande Raccordo Anulare di Roma, l'immenso agglomerato periferico, fallimento di tante utopie urbanistiche, teatro di quelle storie incredibilmente autentiche. per il genere documentaristico e per l'Italia è una grande vittoria, dopo 15 anni dall'ultimo Leone D'oro in patria (1998, "Così rodevano" di Gianni Amelio). “Rush”: Siamo negli anni Settanta, l'epoca d'oro delle competizioni automobilistiche. Lauda ed Hunt sono i più forti in Formula 1, si conoscono sin dalla Formula 3 e la loro rivalità è partita proprio nel mondo delle corse giovanili. Da un punto di vista mediatico, la pressione su di loro è tanta, sia dal punto di vista sportivo che privato. Siamo al culmine della stagione sportiva 1975/76, Hunt è deciso a strappare sulla sua McLaren, il titolo iridato al campione della Ferrari, Niki Lauda. Nel Gran Premio di Germania, sul circuito di Nurburgring, accade il terribile incidente che poteva costare la vita a Lauda, e che fece riconquistare punti in campionato al pilota inglese. “The Grandmaster”: Nella Cina degli Anni Trenta, molte persone cercano di imparare le arti marziali grazie ai professionisti di Foshan, nella Cina del Sud. Alcuni di questi esperti maestri si divertono a sfidare le loro controparti. Per mantenere al massimo la concentrazione, sono usi a chiudere le strade degli scontri e nessuno può andarsene mentre questi sono in corso. Yip Man è un giovane e ricco uomo con un talento estremo per le arti marziali, ma che ha scelto di mantenere un basso profilo. Questo non gli impedisce di trovarsi di fronte a dei guai. Un giorno rimane bloccato in un campo di battaglia e deve usare ogni mezzo necessario per uscire. I maestri scoprono così le sue abilità e ne rimangono affascinati. Il maestro Kung e sua figlia Kung Yi sono tra questi e la giovane donna si innamora del nuovo arrivato. Quando gli scontri tra maestri si fanno cruenti, un signore della guerra viene assassinato dalla sua guardia del corpo, Yi Xian Tian. Tutti i maestri fanno quindi un voto, prendere Tian ad ogni costo. “Un piano perfetto”: La famiglia Lefebvre è afflitta da una sorta di maledizione: ogni primo matrimonio finisce in divorzio. Temendo la stessa sorte, la giovane Isabelle decide di non sposare il fidanzato Pierre, mettendo a dura prova il loro rapporto. Quando l’uomo la informa che non avranno figli fino a quando non saranno marito e moglie, Isabelle non ha altra scelta che trovare qualcun altro con cui sposarsi per la prima volta, divorziare subito dopo e tornare da Pierre per un nuovo matrimonio e sfuggire alla maledizione. Il suo piano la porta direttamente a Jean-Yves Berthier, caporedattore della guida per viaggiatori “Rough Guides” che la costringerà a un rocambolesco matrimonio in giro per il mondo. “Via Castellana Bandiera”: Palermo. In una domenica pomeriggio calda e assolata, due donne, Rosa e Clara, venute per festeggiare il matrimonio di un amico, si perdono nelle strade della città e finiscono in un viottolo stretto: Via Castellana Bandiera. Nello stesso momento un’altra macchina, guidata da Samira e la famiglia Calafiore, arriva in senso contrario. Né Rosa, né Samira, intendono cedere il passo l’una all’altra. Chiuse nelle loro auto, Una Multipla e una Punto, le due donne si affrontano in un duello muto che si consuma nella violenza dei loro sguardi. Una sfida tutta al femminile punteggiata dal rifiuto di bere, mangiare e dormire, più ostinata del sole di Palermo e più testarda della ferocia degli uomini che le circondano
I Puffi stanno per tornare con le loro esilaranti avventure, ma occhio anche a “Rush” di Ron Howard e ai film di Venezia 70, “Sacro GRA” e “Via Castellana Bandiera”.
I nuovi parametri che regolano il sistema dei colori per le Regioni saranno in vigore da subito. Secondo la bozza del nuovo decreto, approvato questa sera, l'incidenza dei contagi continuerà a essere considerata, ma non sarà più il criterio principale per la scelta delle fasce colorate, bianca, gialla, arancione, rossa. I due parametri chiave saranno il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva con l'infezione. Le Regioni restano in zona bianca se l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti per tre settimane consecutive. Qualora si verifichi un'incidenza superiore a 50 casi per 100 mila abitanti, la Regione resta in zona bianca se è presente una di queste due condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10 per cento. È necessario che si verifichino alcune condizioni, per giustificare il passaggio di una Regione in zona gialla: l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100 mila abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento. Nel caso in cui si verifichi un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100 mila abitanti, la Regione resta in zona gialla se si verifica una di queste due condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento. Per una Regione scatta la zona arancione se l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100mila abitanti
Secondo la bozza dell’ultimo decreto approvato questa sera cambiano le norme per stabilire i passaggi di colore delle Regioni: i due indicatori saranno il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva con l’infezione.
"Quelle sere eravamo invincibili, avremmo potuto fare di tutto. Potevamo rapinare una banca, fare del male a chiunque. Quelle sere potevamo uccidere". È forte e parte dal vissuto personale il messaggio di Anna, 19 anni, studentessa del liceo classico, ex tossicodipendente, che dopo la sua esperienza ha deciso di raccontarsi. A quindici anni è entrata a far parte di un gruppo di tossici, che nel giro di qualche settimana hanno provato a rovinarla. Dalle parole erano passati velocemente ai fatti. "Ho provato tutto", racconta Anna. "Non volevo farmi aiutare, ero convinta di stare bene. Ogni occasione era buona per ‘farmi'". Anna, quando è entrata per la prima volta nel tunnel della droga, era poco più che una ragazzina. "Una sera – racconta – ho pensato di morire. Anzi. Forse lo desideravo con tutto me stessa. Forse era proprio chiudere gli occhi e non svegliarmi più l'unica cosa che volevo".
Anna, dopo l’inferno che ha vissuto con la droga, è pronta a sensibilizzare i giovani. Lancia un messaggio a tutti i ragazzi: “Di droga si muore. Io ce l’ho fatta, non sono morta. Ma fatevi aiutare. So che è difficile, ma ce la farete. Fatelo, finché siete in tempo. Potrebbe non esserci una seconda volta”
Prima o poi doveva succedere e, come anticipato negli ultimi giorni, alla fine così è stato. Lorenzo "Favij" Ostuni non è più lo y0utuber italiano più seguito, ma è stato superato da un (relativamente) nuovo contendente: Davide "Davie504 Biale, il bassista più famoso di YouTube che nel corso degli ultimi anni ha aumentato considerevolmente il numero dei suoi seguaci, arrivando nelle ultime ore ad aver 5,58 milioni di iscritti al canale. Favij si ferma poco prima, con 5,57 milioni di iscritti. Iscritto dal 2011, Davide è esploso nel corso dell'ultimo anno, quando i suoi video musicali – ma anche ironici – hanno conquistato una grande fetta di pubblico. Al centro dei suoi contenuti c'è il basso, lo strumento suonato (egregiamente) da Davide in tutti i suoi video, che gravitano sempre attorno ad esso e allo "slap", una particolare tecnica dei bassisti che nel tempo è diventato un vero e proprio marchio di fabbrica per lo youtuber. Un'ascesa sicuramente agevolata dal fatto che Davide nei suoi video parla inglese e per certi aspetti si rifà a PewDiePie, elemento che ha ampliato enormemente il bacino d'utenza dello youtber e lo ha avvicinato all'enorme numero di iscritti di Felix, che nel frattempo si è preso una pausa dalla piattaforma.
Lorenzo “Favij” Ostuni non è più lo y0utuber italiano più seguito, ma è stato superato da un (relativamente) nuovo contendente: Davide “Davie504 Biale, il bassista più famoso di YouTube che nel corso degli ultimi anni ha aumentato considerevolmente il numero dei suoi seguaci.
Nuovo sbarco eccellente sull’Isola dei Famosi, dopo Simona Ventura in prima persona e il principe Emanuele Filiberto di Savoia, ecco in arrivo una nuova ospite sulla spiaggia più spiata dell’Honduras, scelta naturalmente tra la rosa dei fedelissimi di Super Simo. Il 19 aprile, Alba Parietti approderà a Cayo Paloma per un periodo ancora imprecisato. Dopo il timido inizio, queste celebri ospitate stanno rendendo giustizia alla trasmissione di punta della seconda rete Rai. A chi si sta chiedendo se vedremo Alba senza trucco, rispondiamo: già fatto. Sappiamo già tutto quello che ci aspetta, chissà se per lei è lo stesso. Eppure c’è qualche retroscena pettegolo che solo Davide Maggio è riuscito a svelare. In un clima di intercettazioni quotidiane, il famoso blogger è riuscito ad entrare in possesso di un particolare sms inviato dalla nostra Alba nazionale a tutti i conoscenti. Si tratterebbe di un singolarissimo sms auto-promozionale che vi proponiamo: “Se pensi che io mi sia comportata male con te è arrivato il momento in cui avrai soddisfazione. Vuoi vedermi soffrire in preda a crisi di panico? Guarda l’isola martedì prossimo su rai due mi lancerò dall’elicottero e farò un’incurisione dai naufraghi. In Honduras. Se vuoi vedermi in difficoltà ad espiare tutti i miei peccati non ti perdere la puntata del 21 (in realtà è il 19)….. E’ un’occasione unica per vedermi nella m…a. Non ti capiterà più. Alba.”
Alba Parietti è pronta a sbarcare in Honduras dopo la toccata e fuga di Simona Ventura ed Emanuele Filiberto sull’Isola dei Famosi. Singolare l’sms auto-promozionale inviato da Alba ai conoscenti e intercettato da Davide Maggio.
Con il bonus affitti del decreto Rilancio le imprese che nei mesi di lockdown hanno subito un crollo del fatturato a causa del'emergenza coronavirus potranno richiedere un credito di imposta tra il 30% e il 60% dell'importo pagato per l'affitto durante il lockdown. L'Agenzia delle entrate ha chiarito in una circolare come le aziende e i professionisti potranno convertire in credito di imposta il "canone mensile per la locazione, il leasing o la concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento di attività industriali, commerciali, artigianali, agricole". Per farlo bisognerà utilizzare il codice tributo da indicare nel modello F24 e comunicato dall'Agenzia. Ma vediamo nello specifico di che cosa si tratta. Il bonus affitti è in sostanza un'agevolazione fiscale "pari al 60% del canone locazione degli immobili ad uso non abitativo e al 30% del canone nei casi contratti di affitto d'azienda". Si riferisce ai mesi di marzo, aprile e maggio. Per poterlo richiedere bisogna comunque aver versato l'affitto in quei mesi. Il beneficio è riconosciuto a "chi svolge attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro" per quanto riguarda il periodo d'imposta precedente a quello del decreto Rilancio, cioè al 2019. Tuttavia, per le strutture alberghiere e turistiche non sono previsti limiti in relazione al fatturato: possono richiederlo tutte le attività di questi settori, indipendentemente dai ricavi del 2019. Possono beneficiare del bonus anche gli enti non commerciali: tra questi quelli del terzo settore e quelli religiosi. Ci sono però delle clausole: infatti, il credito d'imposta sarà concesso solamente a quelle attività che hanno subito un calo nel fatturato pari ad almeno il 50% rispetto ai mesi di marzo, aprile e maggio 2019. "Il calo del fatturato o dei corrispettivi deve essere verificato mese per mese. Quindi può verificarsi il caso, ad esempio, che spetti il credito d’imposta solo per uno dei tre mesi", specifica l'Agenzia delle entrate. Questa condizione, tuttavia, vale solo per i locatari esercenti attività economica. Per gli enti non commerciali, invece, l'unico requisito da rispettare è che "l’immobile per cui viene corrisposto il canone abbia una destinazione non abitativa e sia destinato allo svolgimento dell’attività istituzionale".
Una circolare dell’Agenzia delle entrate chiarisce come funziona il bonus affitti. La misura, contenuta nel decreto Rilancio, riserva un credito d’imposta a quelle imprese che hanno subito un crollo di fatturato nei mesi di marzo, aprile e maggio. E l’importo sarà tra il 30% e il 60% di quanto pagato per il canone d’affitto durante il lockdown.
Due gravi episodi di contaminazione radioattiva e il danneggiamento del sistema di raffreddamento di emergenza in un impianto nucleare. Tre incidenti in altrettanti mesi nel Regno Unito, tutti considerati sufficientemente gravi, come scrive Il Fatto Quotidiano, tanto da portare a redigere un rapporto riservato da consegnare ai ministri britannici secondo quelle che sono linee guida di sicurezza concordate dopo l'incidente di Chernobyl di 25 anni fa, il cui anniversario cade proprio oggi. Tutti e tre gli episodi sono avvenuti a febbraio e sono ancora sotto inchiesta da parte dell’Office for nuclear regulation (ONR), l'organo che si occupa della sicurezza nucleare nel Paese. Nello specifico gli episodi riguardando un "pozzanghera marrone" contenente plutonio cinque volte la soglia legale, fuoriuscito da un vecchio condotto di ventilazione presso il complesso nucleare di Sellafield in Cumbria (nella foto). Nell'esposto si legge di "un certo numero di lacune nella progettazione". Nella stazione di energia nucleare di Torness, invece, le acque sotterranee sono state contaminate con trizio radioattivo (un isotopo dell'idrogeno) fuoriuscito da due condotte, secondo il rapporto. Infine nella stazione nucleare di Hartlepool, sulla costa nord-est dell'Inghilterra, il sistema di raffreddamento è stato messo fuori uso da una valvola difettosa. Una copia della relazione sugli incidenti è stata inviata ai ministri britannici lo scorso 18 aprile dal capo esecutivo della ONR, Mike Weightman. Il documento è stato distribuito a Chris Huhne, Ministro per l'energia e i cambiamenti climatici, Vince Cable, Ministro del Business, Caroline Spelman, Ministro dell'ambiente, Chris Grayling, Ministro del Lavoro, Michael Moore, Segretario di Stato scozzese, e Alex Salmond, Primo Ministro scozzese. In una lettera di accompagnamento, Weightman rivela che un quarto episodio che coinvolge il terreno contaminato a Sellafield è ancora sotto inchiesta. I criteri per la segnalazione di incidenti nucleari, i cui rapporti vengono redatti ogni tre mesi, riguardano perdite, violazioni dei limiti di sicurezza ed eventi in cui "il sicuro funzionamento può essere influenzato in maniera significativo". La divulgazione degli incidenti potrebbe ritardare ulteriormente i piani del governo per un programma di costruzione di centrali nucleari, già minacciato dalle ispezione fortemente richieste dopo il caso Fukushima in Giappone.
Tre gravi episodi che hanno indotto l’organo che si occupa della sicurezza nucleare nel Paese ad aprire un’inchiesta che coinvolger vari ministri britannici.
Pioggia di platino per Tiziano Ferro e per Mina e Celentano che non smettere di mietere successi e copie vendute con il oro secondo album "Le migliori", che nel 2016 è risultato anche il più venduto confermandosi come un vero e proprio longseller, in scia (non di numeri, ma quello non dipende da loro) con il loro album d'esordio in coppia "MinaCelentano". Ieri, infatti, la FIMI ha reso noti, come ogni inizio settimana, le nuove certificazioni per singoli e album che ancora una volta è segnato, soprattutto per i primi, dal Festival di Sanremo. Certificazioni che fioccano per le canzoni suonate e cantate sul palco dell'Ariston grazie anche al conteggio della FIMI che tiene conto dei download, ma anche degli streaming, permettendo quindi a Francesco Gabbani di raggiungere la certificazione di platino a 15 giorni dall'uscita di "Occidentali's Karma", canzone vincitrice di Sanremo e vero e proprio tormentone di questi ultimi giorni. Ma è "Le migliori" a fare la parte del padrone con il suo sesto platino, per un totale di oltre 300 mila copie vendute in soli due mesi, un cifra da capogiro visti i numeri a cui siamo stati abituati in questi ultimi anni di ridimensionamento. A seguire, c'è Tiziano Ferro che continua a correre con il suo ultimo album "Il mestiere della vita" che si aggiudica il quarto platino (per un totale di oltre 200 mila copie vendute) a cui va sommato il primo per il singolo "Il conforto" che il cantante di Latina canta assieme a Carmen Consoli. Ottimi risultati pure per Fiorella Mannoia che si aggiudica l'oro per il singolo "Che sia benedetta" con cui è arrivata in seconda posizione al Festival, e il platino per "Combattente", album uscito nei mesi scorsi e rieditato per l'occasione.
Mina e Celentano e Tiziano Ferro continuano ad essere gli artisti più venduti in Italia, mentre tra i singoli ottimi risultati per Gabbani che è platino dopo due settimane dalla vittoria di Sanremo.
Su Spotify ‘When You Say Nothing At All', il più grande successo di Ronan Keating ha oltre 30 milioni di stream, mentre su Youtube la somma dei video supera i 100 milioni di visualizzazioni. Era il 1999 e il cantante era fuori dai Boyzone, la boyband irlandese che da qualche anno lottava in un mondo in cui le boyband erano un presente forte, combattendo per conquistarsi un posto al sole contro colleghi come Backstreet Boys, Take That, Blue e tanti altri. Quello fu, però, il preambolo all'inizio di una carriera solista che è proseguita negli anni tra alti e bassi. La partenza, con una cover di Paul Overstreet e Don Schlitz, portata al successo da Alison Krauss, fu col botto, ma già in precedenza il volto e la voce del cantante avevano avuto modo di farsi conoscere nel mondo. Nato a Dublino il 3 marzo del 1977, Keating coglie il treno del successo 16 anni dopo, quando, era il 1993, si presenta a un'audizione in cui si cercava un gruppo di ragazzi per formare una boyband, appunto, che potesse essere la risposta irlandese ai take That che in quel momento spopolavano e che, in futuro, avrebbero visto anch'essi la fuoriuscita di uno dei cantanti: Robbie Williams, ma questa è un'altra storia. E così nascono i Boyzone che tra canto e ballo arrivano al successo quando l'anno successivo toccano le vette delle classifiche irlandesi e inglesi con ‘Working my way back to you', cover dei Four Seasons, ma fu col secondo album ‘A Different Beat', uscito nel 1966, che la band raggiunse la fama mondiale raggiungendo la prima posizione inglese con ‘Words', cover dei Bee Gees e ‘Picture of You'. Un successo confermato anche dal terzo album ‘Where We Belong' con ‘No Matter What' e la cover di Tracy Chapman ‘Baby Can I Hold You'. Insomma, la carriera è avviata eppure la band si scioglie dopo quell'album. È a quel punto che arriva ‘When You Say Nothing At All', il cui successo è spinto da ‘Notting Hill' di cui è colonna sonora, a cui segue il primo album solista (2000) con ‘Ronan' e poi ‘Destination' (2002) ‘Turn It On' (2004), '10 Year Of Hits' (2005). Nel 2006 è la volta di ‘Bring You Home', mentre nel 2008 esce il disco di Natale, ‘Christmas Wonderland Collection'. Ovviamente i risultati si alternano e non arriveranno mai al risultato di quel singolo, eppure Keating resta uno degli autori irlandesi più noti al mondo anche grazie a singoli come ‘Life is a Rollercoaster' e ‘If Tomorrow Never Copmes'. Nel 2008 decide di ritentare l'esperienza coi Boyzone e vedere l'effetto che fa: la band pubblica il singolo ‘Love You Anyway' e una raccolta di successi, ma già l'anno successivo Keating pubblica ‘Songs For My Mother', dedicato alla madre scomparsa, mentre nel 2011 la dedica è per Burt Bacharach, che canta in ‘When Ronan Met Burt'. Oggi Keating torna, a 4 anni di distanza da ‘Fires' che era il suo ultimo album solista e lo fa con ‘Let Me Love You', che anticipa il prossimo album ‘Time of My Life', in uscita il prossimo 12 febbraio. Chissà di quanto il cantante 38enne riuscirà a incrementare gli oltre 20 milioni di album solisti venduti (sono 25 quelli con i Boyzone): Ho passato la maggior parte della mia vita e della carriera cercando di accontentare tutti, facendo quello che la gente si aspettava da me, ma in un certo senso avevo perso la sicurezza di essere semplicemente me stesso. Negli ultimi anni ho intrapreso un viaggio incredibile ed è stata la cosa migliore che mi sia potuta capitare perché ora sono finalmente felice, a mio agio nella mia pelle. Questo album riflette davvero chi sono oggi e la musica che voglio fare. C'è voluto un anno per scriverlo, ma in questo periodo ho tirato fuori la mia parte più autentica.
Ronan Keating torna a febbraio con il nuovo album solista ‘Time of My Life’, anticipato dal singolo ‘Let Me Love You’, che segna il ritorno dell’ex Boyzone.