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Per la prima volta nella storia della serie Call of Duty, la celebre modalità Zombi si apre al pubblico in maniera gratuita, ma solo per un lasso di tempo limitato, ossia dal 14 al 21 gennaio 2021. Andando più nello specifico, ci si riferisce alla modalità Zombie di Call of Duty Black Ops: Cold War, che sarà ad accesso gratuito per tutti i giocatori, tramite gli store delle rispettive piattaforme (PS4, PS5, Xbox One, Xbox Seris X|S, PC). La notizia arriva da James Mattone, capo-sceneggiatore di Activision, che in lungo post sul blog ufficiale di Call of Duty ha delineato meglio l'offerta contenuta nella suddetta modalità Zombi, che prevede tre sfide diverse tra loro. Si comincia con Die Maschine, ambientata in un laboratorio polacco usato durante la Seconda Guerra mondiale. L'ambientazione non è altro che un omaggio alla prima mappa della modalità Zombi di Call of Duty World at War (2008). Die Maschine propone un'esperienza con i non-morti su più round, con un massimo di quattro giocatori. La seconda proposta vede invece Frenesia. In questa modalità, oltre a sopravvivere alle orde di zombi soverchianti, è necessario uccidere tutti i nemici prima dell'esaurimento di un timer, altrimenti il proprio operatore esploderà. "Il tempo si riduce sempre di più man mano che la partita prosegue! Tieni sempre d'occhio il potenziamento timer Frenesia, che blocca temporaneamente il tempo per tutti i giocatori", aggiunge Mattone tramite post. Infine vi è la modalità Carneficina. A differenza delle due precedenti, che sono disponibili a tutti, quest'ultima è invece in esclusiva per chi gioca su PlayStation 4 e PlayStation 5. In Carneficina, la sfida tradizionale con gli zombi viene arricchita da una sfera di etere oscuro, la quale confina i giocatori in un'area specifica della mappa finché non viene caricata con le anime dei non morti. | La notizia arriva da James Mattone, capo-sceneggiatore di Activision, che in lungo post sul blog ufficiale di Call of Duty ha spiegato che la modalità Zombi di Call of Duty Black Ops: Cold War sarà aperta a tutti i giocatori gratuitamente, ma solo per una settimana. Ecco cosa include l’offerta. |
di Gaia Martignetti, Antonio Musella, Peppe Pace Quando Gaetano Manfredi si è proposto come sindaco di Napoli, nella coalizione Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali, ha sognato in grande. Tra i progetti che più gli stavano a cuore c'era quello di ripartire da Bruce Springsteen, «un grande cantautore popolare, l'ultimo grande artista a suonare a Napoli. Noi dobbiamo far diventare nuovamente Napoli un crocevia di artisti internazionali». Probabilmente non pensava questo mentre una delle liste che lo sostiene al Consiglio comunale accoglieva la cantante neomelodica Tina Sacco, nome d'arte di Immacolata Lamula. Tina che di musica vive, ma quella napoletana, non ha alcun dubbio: con Manfredi sindaco Napoli tornerà grande. È lei stessa a dirlo in una diretta di qualche giorno fa, in cui annuncia la sua candidatura al Consiglio Comunale nella lista Centro Democratico. Ma chi è Tina Sacco? Gli appassionati delle tv private napoletane e di musica neomelodica non hanno bisogno di presentazioni. Per chi invece fosse a digiuno, basta scorrere velocemente i suoi video su YouTube per capire di chi stiamo parlando. La sua hit più conosciuta è sicuramente "Nun fa ‘a scema", una sorta di sceneggiata che ripercorre storie di gelosia e vendetta. Il verso passato forse alla storia è «nun fa ‘a scema t'o' ggiuro, te sparo». Un video che vanta due milioni e mezzo di visualizzazioni. La carriera della cantante però è costellata anche da collaborazioni con altri artisti, come il neomelodico Anthony, in un pezzo dal titolo "L'Omertà". Tina Sacco sveste i panni della moglie gelosa, per indossare quelli della madre preoccupata per la strada intrapresa dal figlio. Lei, esausta sul divano, attende il rientro del ragazzo che la rassicura, ma lui ha giurato «l‘omertà, una strada ca' ppe forza era piglià». Nonostante le continue preghiere della madre il giovane è irremovibile: «è na scelta ‘e vita e l'aggia rispettà». Il video che ha raggiunto quasi un milione di visualizzazioni, termina con una preghiera del figlio che vuole un abbraccio, perché forse domani non potrà più riceverlo: potrebbe, infatti, non tornare a casa. Si tratta chiaramente di canzoni che parlano di malavita e il cui tenore è difficile immaginare accostato all'ex ministro dell'Università e della Ricerca. Tina Sacco con le armi e gli spari, però, ha avuto a che fare davvero. Perché nel 2015 la veranda dell'appartamento in cui viveva, è stata bersagliata da colpi di arma da fuoco. Secondo quanto ricostruito all'epoca dagli investigatori, gli autori della "stesa" pare gridassero proprio il nome di Tina Sacco prima di esplodere i colpi. Ma la cantante non si è persa d'animo e ha deciso di scendere in campo. "Vota Tina Sacco, con Manfredi Sindaco, Pd e 5 Stelle insieme ok?" recitano i suoi post. L'annuncio della sua candidatura è arrivato con un video di 40 minuti in cui sostiene, santino elettorale alla mano, di essere certa che con Gaetano Manfredi e Giuseppe Conte, Napoli potrà cambiare. Nel suo comizio social difende a spada tratta il reddito di cittadinanza e si scaglia contro Meloni, Salvini e la destra. | A sostegno del candidato sindaco di Napoli Gaetano Manfredi spunta un nome che potrebbe imbarazzare l’ex ministro. È Tina Sacco (lista Centro Democratico), cantante neomelodica che ha annunciato con una diretta sui suoi social la scesa in campo nell’agone politico. Si scaglia contro chi critica il Reddito di cittadinanza e invita tutti a fidarsi non solo di Manfredi, ma anche di Giuseppe Conte. Tra i suoi successi brani come “L’Omertà” e “Nun fa ‘a scema”. Nel 2015 una “stesa” colpì la sua abitazione. |
Meglio tardi che mai. Dopo sei mesi dalla morte di Luca Ventre, il caso sta guadagnando l'attenzione nazionale. Si è tenuta una conferenza stampa presso la Camera dei deputati dove hanno partecipato il fratello, Fabrizio Ventre, il professore Luigi Manconi, la deputata PD Lia Quartapelle, il deputato LeU Erasmo Palazzotto, e il deputato Più Europa Riccardo Magi, tutti riuniti per dare dignità e visibilità a "un fatto sorprendentemente sconosciuto ai più". Molti i propositi: "dobbiamo essere uniti nel sostenere le istituzioni, che devono attivarsi in modo serio e spazzare via dal tavolo qualsiasi tipo di insabbiamento", ha detto la deputata Quartapelle, bisogna "mettere al bando in tutto il mondo la tecnica di fermo prevista anche nei programmi di addestramento anche delle nostre forze dell’ordine", ha aggiunto il deputato Palazzotto, in merito al soffocamento di Luca Ventre, "vittima del codice George Floyd", come ha ben sintetizzato l'ex senatore Manconi. Eppure, al termine della conferenza, ai vecchi interrogativi se ne sono aggiunti altri. Ancora senza risposta. Se lo sono chiesto a turno i relatori della conferenza stampa, sottolineando come la presenza della polizia uruguaiana all'interno dell'ambasciata che è "territorio italiano" sia irregolare. Raggiunto telefonicamente da Fanpage a conferenza terminata, Luigi Manconi ha detto: "Mi è stato riferito che la security privata, che ha un contratto con l'ambasciata italiana, ha chiesto l'aiuto di poliziotti uruguaiani che si trovavano all'esterno dell'ambasciata, quindi i poliziotti uruguaiani sarebbero stati chiamati e a quel punto sarebbe entrati all'interno dell'ambasciata. Se così fosse la cosa sarebbe legittima". Ma qualcosa non torna. La versione riferita al professore Manconi è diversissima da quella registrata durante la nostra inchiesta. In un'intervista esclusiva a Fanpage pubblicata il 26 gennaio, l'ambasciatore italiano dell'Uruguay, Giovanni Iannuzzi, alla domanda "Perché a presidiare la nostra ambasciata c’era un poliziotto uruguaiano?" abbia risposto: "Questo non è un territorio italiano, se un bambino nasce qui non è italiano, è un territorio che gode di privilegi e immunità. Qui c’è la sicurezza messa a disposizione da una società con cui abbiamo un contratto di guardia e vigilanza e poi, vista la situazione in questo Paese, le autorità uruguaiane hanno messo a disposizione due dei loro poliziotti che seguono le nostre direttive, ma rispondono al Ministero dell'Interno uruguaiano". Da chi è stato messo il poliziotto? La domanda non è banale, perché dalla risposta si evincono i ruoli di coloro che erano tenuti a rispondere delle proprie responsabilità all'indomani dell'uccisione di Luca Ventre e si deducono i referenti a cui il poliziotto rispondeva nell'esercizio delle sue funzioni. Senza contare che, come emerso dall'inchiesta di Fanpage, il poliziotto figurava ancora "capo della sicurezza diplomatica" anche dopo l'uccisione del giovane Luca. Quale che sia la risposta, dalle ricostruzioni emerge che è da circa 15 anni che nell'ambasciata italiana in Uruguay non si vede l'ombra di una guardia o militare italiano. Il motivo è presto detto: Perché costa troppo. | La conferenza stampa sull’uccisione di Luca Ventre da un lato segna un traguardo ma dall’altro solleva un nuovo dubbio: che ci fa un poliziotto uruguaiano dentro l’ambasciata italiana? Chi lo ha messo lì? Due sono le versioni emerse: totalmente discordanti. Certo è che Luca Ventre, Paolo Attanasio e Vittorio Iacovacci sono orfani di uno Stato che all’estero, nelle proprie ambasciate, non può permettersi guardie proprie ma aumenta del 15,7% la spesa militare in soli due anni. |
Si sono svolte lunedi sera alla Casa del Cinema di Roma le premiazioni per l'edizione 2010 degli Italian Dvd & Blu-ray Awards, con l'obiettivo di valorizzare i prodotti più significativi usciti nel mercato home video negli scorsi 12 mesi. Dopo che qualche settimana fa avevamo già elencato le nominations, andiamo ora a vedere quali sono stati i vincitori. Per la categoria principale, ovvero il miglior Dvd dell'anno, ha vinto The Millionaire, di Danny Boyle, film già ampiamente (troppo) valorizzato dall'Academy alla notte degli Oscar 2009. Per quanto riguarda i Dvd dedicati a film italiani, premiato invece Il pranzo di Ferragosto, film molto apprezzato (anche in America) che ha saputo far parlare di sé e farsi conoscere un po' per volta presso il grande pubblico. Come miglior Dvd classico invece un riconoscimento a Il mago di Oz, storico e indimenticabile film di Victor Fleming. Premiati anche Io la conoscevo bene e Coraline e la porta magica. Passando invece alla nuova tecnologia Blu-ray, il premio come miglior prodotto uscito nel 2009 è andato a Il Gladiatore, pellicola di Ridley Scott (ora in procinto di produrre una serie Tv su Pompei) sempre molto amata dalla gente (il regista e Russell Crowe apriranno il Festival di Cannes con Robin Hood). Ricoscimento anche al leggendario Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone come miglior Blu ray classico, e premi pure per le edizioni home video di Come Dio comanda, Pinuccio Lovero, e come miglior serie Tv Dexter (la cui quinta stagione partirà a settembre). Ricordiamo che presidente della giuria addetta ai giudizi e alle votazioni era Alessandro D'Alatri, coadiuvato da personaggi dello spettacolo come il compositore Pasquale Catalano, lo scrittore Ivan Cotroneo e l'attore Adriano Giannini. Alessio Gradogna | Alla Casa del Cinema di Roma vincono The Millionaire come miglior Dvd, e Il Gladiatore come miglior Blu-ray. Qui l’elenco dei premiati. |
Dopo mesi di discussione e proposte, finalmente il Consiglio dei Ministri, ha fissato per il 25 marzo la giornata dedicata a Dante Alighieri. Pochi giorni dopo l'arrivo della primavera sarà, dunque, il Dantedì. Oggi il consiglio dei ministri, su proposta del ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha approvato la direttiva che istituisce per il 25 marzo la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri: Ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell'aldilà della Divina Commedia si celebrerà il Dantedì. Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con moltissime iniziative che vedranno un forte coinvolgimento delle scuole, degli studenti e delle istituzioni culturali. Lo scorso luglio, Michele Nitti, deputato del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura, aveva presentato in Parlamento una mozione che si propone di riconoscere e celebrare il fondatore della lingua italiana e l'autore della Divina Commedia, uno dei simboli più rappresentativi della nostra cultura, riconosciuto tanto in Italia quanto all’estero. L'idea era quella – oggi approvata dal Cdm, di istituire il "Dantedì", una giornata dedicata alla celebrazione di Dante Alighieri da svolgersi nel 2021, quando cadrà il 700esimo anniversario della morte del Sommo poeta italiano. | Il Consiglio dei ministri ha approvato un provvedimento col quale fissa al 25 marzo il “Dantedì”, la giornata dedicata a Dante Alighieri. L’iniziativa in vista del 2021, quando saranno 700 anni dalla morte dell’autore della Divina Commedia. Per Dario Franceschini, titolare al MiBact, Dante “rappresenta l’unità italiana”. |
Nato ad Aprile dello scorso anno, Santigo De Martino è indubbiamente già una sta del web, pur senza saperlo. Sua madre e suo padre, oltre che sua zia Cecilia, non perdono occasione di mostrarne i momenti della crescita postando le sue immagini su Instagram, Twitter e Facebook. | Belen e Stefano De Martino postano la meravigliosa foto del primo Carnevale del loro figlio, vestito da leoncino per la festa. Manco a dirlo, il web resta estasiato. |
Dopo il Consiglio dei Ministri di ieri pomeriggio, Mario Monti si presenta davanti agli organi di informazione per la conferenza stampa di fine anno. L'obiettivo è quello di catalizzare l'attenzione sui nuovi obiettivi dell'esecutivo, quelli della cosiddetta "fase 2". Dopo la manovra lacrime e sangue, quella per mettere i conti a posto, bisognerà rilanciare la crescita e dare nuova linfa a un Paese praticamente in recessione. La conferenza stampa ha preso il via qualche minuto dopo le 12. Il Presidente del Consiglio ha subito posto l'accento sulla necessità di una risposta europea alla crisi del debito sovrano, una risposta che, però, non poteva essere data in maniera comunitaria prima "che l'Italia avesse messo a posto strutturalmente i conti pubblici". Ecco quindi la necessità di ambire al pareggio di bilancio, punto fermo della fase 1, quella che, nonostante le tasse, è stata fatta secondo Monti "guardando all'equità e al futuro, alla crescita". La fase del rigore e quella della crescita restano profondamente intrecciate, come spiega il professore bocconiano. Già ma cosa prevederà la cosiddetta fase 2 e come sarà strutturata? Il Presidente del Consiglio spiega che l'esecutivo punterà su "liberalizzazioni, concorrenza, sullo stimolare capitale umano nell'università e nella ricerca". "Non esiste consolidamento sostenibile dei conti pubblici se il Pil non cresce adeguatamente" ha spiegato Monti, ribadendo che il proposito resta quello di far leva sempre sull'equità, non sull'uso di denaro pubblico perché "ce n'è poco". In questo senso, sarà importante anche la lotta all'evasione fiscale, i cui semi, per Monti, sono stati già piantati col Decreto salva Italia. "Guardo anch'io l'andamento dello spread ma senza ‘divinizzarlo quando scende e demonizzarlo quando sale" ha dichiarato Monti, palesando un cauto ottimismo per il fatto che il differenziale di rendimento tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi è rimasto praticamente stabile, nonostante gli acquisti dei nostri Btp da parte della Bce siano praticamente cessati. Il professore bocconiano ha ribadito la bontà dei "fondamentali italiani" che cozza con lo spread. La riforma del mercato del lavoro rappresenterà un punto fondamentale dell'azione di governo. Per Monti si tratterà di una riforma "delicata e impegnativa" ma "essenziale". Il Presidente del Consiglio s'è detto certo che occorreranno negoziati maggiori di quelli che si sono stati sulle pensioni. Per Monti "serve una riforma degli istituti del mercato del lavoro" e un ammodernamento degli ammortizzatori sociali, "perché le tutele ci siano, siano rafforzate ma in prospettiva di una maggiore flessibilità economica". Sul contratto unico non si sbottona: "il Ministro Fornero ci sta ragionando". Gli obiettivi, però, sono stati fissati: intervenire sulle incertezze interpretative nei vari tipi di contratto e impegnarsi per garantire tutele ai lavoratori per una loro ricollocazione nel mercato. Il Presidente del Consiglio ha anche richiamato i nuovi vincoli di bilancio che 26 Paesi dell'Unione Europea (praticamente tutti, esclusa la Gran Bretagna) hanno deciso di darsi con un nuovo trattato europeo. L'Italia è disposta a dare applicazione a tali accordi, ma pretende che essi siano integrati in una politica economica dal respiro più squisitamente comunitario. Bisogna marciare insieme, insomma. Il professore bocconiano si è poi detto favorevole a rimpinguare il Fondo salva Stati. La ventilata riforma del catasto "l'obiettivo di porre fine ad abusi benché involontari" e di dare "maggiore aderenza tra fisco e realtà effettiva". Per attuarla, però, ci vorrà del tempo. Anche in questo caso, Monti parla di una misura che garantirà maggiore equità, andando anche a contrastare la lotta all'evasione fiscale. "Saremo incalzanti sul tema delle liberalizzazioni". Così Mario Monti durante la conferenza stampa, annunciando che lui e Catricalà sono pronti alla sfida. Il governo, inoltre, si darà da fare per ridurre i tempi necessari ad aprire una nuova impresa. | Il Presidente del Consiglio spiega alla stampa gli obiettivi del governo. I prossimi passi saranno le liberalizzazioni e la riforma del mercato del lavoro. |
Il caffè aumenta la soglia del dolore e il suo effetto incrementa al crescere delle quantità assunte quotidianamente. Lo ha dimostrato un team di ricerca della Scuola di infermieristica e della Divisione di Medicina del Dolore presso l'Università dell'Alabama di Birmingham, Stati Uniti, che ha coinvolto 62 partecipanti volontari in esperimenti di laboratorio atti a misurare la tolleranza al dolore. Gli scienziati, coordinati dal professor Burel Goodin, docente presso i dipartimenti di Psicologia e Medicina acuta, cronica e continua dell'ateneo americano, sapevano già che la caffeina – la sostanza psicoattiva più consumata al mondo – aveva la capacità di ridurre il dolore, ma hanno deciso di quantificarne gli effetti in relazione all'uso quotidiano. Per prima cosa Goodin e colleghi hanno fatto compilare ai partecipanti una sorta di diario per una settimana, nel quale riportare giorno dopo giorno e con la massima accuratezza le quantità consumate di caffè, bevande energetiche, tè, cioccolato e altri prodotti affini. Dall'analisi statistica dei dati raccolti è emerso che i volontari, sia uomini che donne con un'età compresa tra i 19 e i 72, consumavano in media 170 milligrammi di caffeina al giorno, quantificabili in un paio di tazze. Una parte di essi (il 15 percento) arrivava fino a 400 milligrammi al giorno. Al termine della settimana sono stati tutti condotti in laboratorio, dove gli scienziati li hanno sottoposti a esperimenti in grado di verificare la sopportazione del dolore. In parole semplici, dei macchinari imprimevano sull'avambraccio e sulla schiena dei volontari pressioni e temperature variabili, passando da un semplice fastidio a dolore di crescente intensità fino a qunado non diventava insopportabile. I partecipanti dovevano semplicemente premere un pulsante per indicare il passaggio da una soglia all'altra. Come indicato, chi consumava più caffè dimostrava una resistenza superiore al dolore, e il dato si è mantenuto anche isolando i fattori noti che influenzano questo “potere”, come il vizio dell'alcol e del fumo, l'età e il sesso. È noto ad esempio che le donne sopportano di più il dolore, un meccanismo di difesa evolutosi in relazione alle sofferenze del parto. “La dieta può effettivamente essere un utile alleato per diminuire la sensibilità al dolore”, ha dichiarato l'autore principale dello studio, aggiungendo tuttavia che non è solo la caffeina a fornire la protezione, ma anche un modello alimentare basato su prodotti di origine vegetale, come dimostrato da un'altra ricerca”. | Ricercatori americani dell’Università dell’Alabama di Birmingham hanno dimostrato che la caffeina è un potente alleato contro il dolore, aumentandone la sopportazione in relazione alle quantità assunte. In pratica, più si beve caffè e maggiore è la resistenza. L’effetto è indipendente da sesso, età e vizio del fumo e dell’alcol, tutti fattori in grado di influenzare la resistenza al dolore. |
Drammatico incidente stradale nella provincia di Chieti. Quattro persone, tutte della provincia di Chieti, sono morte ed una è rimasta ferita gravemente in un frontale avvenuto poco dopo la mezzanotte sulla strada statale 649, all'altezza del territorio di Bucchianico. Tre delle vittime, di 21 anni e 23 anni, sono decedute sul colpo: viaggiavano a bordo di una Volkswagen Golf che, secondo una prima ricostruzione stava iniziando una manovra di sorpasso, si è scontrata frontalmente con una Jeep Renegade. Su questa seconda auto viaggiavano altre due persone: il passeggero di 37 anni che è deceduto mentre il conducente, un 31enne, è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Chieti. È in prognosi riservata. Le vittime sono i fratelli Alessandro e Massimiliano Fiore, il primo di 23 e il secondo di 21 anni, residenti a Casoli; il cugino Mattia Lorenzo Menna, 23 anni di Altino. Sulla seconda auto è morto Domenico Di Fazio, 37 anni di Rapino, presidente del Rapino Calcio. Illeso il conducente di una terza auto coinvolta nell'incidente mortale – Sul posto per i soccorsi è intervenuto il 118, per i rilievi ha invece operato la Polizia Stradale di Chieti, intervenuti i Vigili del Fuoco. Il conducente di una terza auto coinvolta nel tragico incidente, una Fiat Tipo, è rimasto illeso. Tra le vittime due fratelli: "Tragedia enorme" – "Una tragedia enorme, che ha colpito tutta la nostra comunità", le parole del sindaco di Casoli, Massimo Tiberini, per la morte dei suoi giovani concittadini, Alessandro e Massimiliano Fiore, figli del responsabile manutenzione del Comune. Come ricostruiscono i quotidiani locali i due fratelli, molto legati fra loro, lavoravano come ingegnere e geometra. "Siamo colpiti come Comune, come struttura amministrativa, come dipendenti dell'ente e anche a livello personale – così ancora il primo cittadino – e siamo vicini ai familiari dei due ragazzi, orgoglio dei loro genitori, che avevano ancora tanto da fare nella vita". "La nostra comunità piange oggi la perdita di un figlio e di un ragazzo meraviglioso. Una notizia drammatica ha squarciato il risveglio della nostra Comunità di Altino e di Casoli unite, oggi, in un dolore indescrivibile e incolmabile. Esprimo in qualità di Sindaco la vicinanza di tutta la comunità di Altino alle famiglie e a tutti gli amici in questo momento di immenso e straziante dolore", il messaggio del sindaco di Altino, paese in cui viveva Mattia Lorenzo Menna. | Notte tragica nella provincia di Chieti: quattro persone morte e una è rimasta ferita in seguito a un incidente stradale fra una Volkswagen Golf e una una Jeep Renegade. Lo schianto frontale si è verificato poco dopo mezzanotte lungo la Statale 649 all’altezza di Bucchianico. Le vittime tra i 21 e i 37 anni: sono due fratelli di 21 e 23 anni, un altro 23enne e il presidente del Rapino calcio. |
Guai in paradiso per Diletta Leotta e Daniele Scardina? Lui nega ma le vacanze estive che i due stanno trascorrendo separati, le prime da quando è iniziata la loro storia d’amore, lasciano sorgere qualche dubbio in merito al futuro della loro relazione. Mentre in rete continuano a diffondersi i rumors a proposito di un allontanamento tra i due, Diletta ha deciso di volare in Sicilia dai suoi familiari e su Instagram ha condiviso le foto di un pomeriggio tra donne in piscina tra karaoke e drink. Daniele Scardina, invece, è volato da solo a Formentera. Con lui ci sono i suoi amici ma non la bellissima compagna. Che cosa sta accadendo tra i due? 𝓡𝓮𝓵𝓪𝔁 😎 A post shared by Scardina Daniele Toretto (@danieletoretto) on Jul 20, 2020 at 4:41am PDT Eppure era stato proprio Daniele a smentire le voci circa la crisi con Diletta. Quando il settimanale Nuovo ha avanzato l’ipotesi di problemi di coppia tra i due, Scardina ha postato una Instagram Story dal contenuto inequivocabile. “Bla bla bla” era stato il suo commento, a sottolineare l’infondatezza di certe voci. Ma il fatto che i due abbiano deciso di trascorrere le vacanze separati e che il pugile non abbia accompagnato Diletta in Sicilia dalla sua famiglia potrebbe non deporre a favore della loro storia. | Vacanze separate per Diletta Leotta e Daniele Scardina. La conduttrice Dazn è volata in Sicilia dai suoi familiari mentre il compagno – ma qualcuno sostiene che i due si siano già lasciati – è da solo a Formentera con gli amici. Si rafforzano le voci di un crisi che la coppia starebbe attraversando. |
Il duo hard che non ti aspetti, o che hai sempre sognato di vedere: è quello formato da Rocco Siffredi e da Alvaro Vitali, alias il Pierino della commedie all'italiana anni Settanta-Ottanta. La curiosa accoppiata è stata annunciata dal re del porno italiano in un video che mostra Vitali sul set di un titolo prodotto da Siffredi. A 66 anni, dunque, il mitico protagonista di tanti film sexy si prepara a un ruolo "estremo". Questo è un momento storico. Qui, nella stanza in cui ho chia*ato con moltissime donne, questo è il raggiungimento di tutto ciò che potevo avere. Così dice Rocco, accogliendo Vitali con applausi entusiasti. Non è specificato il progetto cui l'attore romano avrebbe preso parte, né i dettagli della sua partecipazione. E pensare che di Alvaro Vitali si era tornato a parlare proprio pochi giorni fa, in seguito a uno sfogo in cui l'attore aveva lamentato le difficoltà a lavorare oggi nel mondo cinematografico. Vitali è attivo con spettacoli a teatro in cui è tornato a vestire i panni di Pierino, ma non sembra trovare ruoli sul grande schermo: "Il cinema in quegli anni si è risollevato però non ha capito che anche "Pierino" è servito a qualcosa. Poi il cinema mi ha dato uno spintone e mi ha dimenticato". | Il pornoattore al lavoro per la prima volta con il mitico Pierino delle commedie sexy: il 66enne Alvaro Vitali è coinvolto nel progetto di un film a luci rosse, in quello che Rocco definisce “un momento storico”. |
Si fanno con una certa disinvoltura, senza pensarci troppo. Si va da un medico estetico, la fascia d'età vai dai 18 ai 70 anni, e si chiede un filler per rimpolpare le labbra oppure per eliminare una ruga o ancora per avere gli zigomi un po' più in alto come Michelle Pfeiffer. Ma cosa sappiamo veramente di queste sostanze che decidiamo di iniettarci sotto la pelle alla ricerca di un miglioramento estetico? Come facciamo a sapere quale è quello più è adatto a noi e al nostro tipo di pelle? Quali sono i rischi a cui andiamo incontro quando scegliamo di investire nella medicina estetica? "Partiamo dalla definizione: i filler, dall'inglese to fill, riempire, sono dei materiali di riempimento, che vengono iniettati nel derma, al di sotto di una ruga o di una piega oppure quando c'è una diminuzione dello spessore della pelle, per cercare di eliminare i segni dell'invecchiamento e di rimediare agli avvallamenti che si sono creati – ha spiegato a Fanpage.it il professor Antonino Di Pietro, dermatologo e direttore dell'Istituto Dermoclinico di Milano – Ne esistono di due categorie: riassorbili o permanenti". La parola stessa ci fa comprendere immediatamente la caratteristica principale di questo tipo di filler. "I filler permanenti sono costituiti principalmente da sostanze che si chiamano metacrilati (con cui si fa anche il plexiglass) sottoforma di sferette che vengono messe in un gel e iniettate. Il metacrilato non si riassorbe perché nel nostro organismo non esistono enzimi in grado di sciogliere queste sostanze e per questo, una volta iniettato resta all'interno del derma". Con il passare degli anni vista l'impossibilità della pelle di lavorare queste particelle si può andare incontro a rischi di vario genere. "Io ritengo questo tipo di filler pericoloso e lo sconsiglio vivamente per diversi motivi: in primis perché non si può pensare di riempire una ruga per sempre, poi perché con il passare degli anni l'organismo potrebbe cominciare a trattare questo materiale come un corpo estraneo e la pelle potrebbe iniziare a creare intorno un tessuto fibroso, che potrebbe trattenere l'acqua e causare un gonfiore della zona". Per questo oggi può capitare di notare in persone che hanno fatto uso di questo tipo di filler dei rigonfiamenti in alcune zone del viso o un eccesso di voluminosità. "Il rischio è che si creino addirittura delle deformità. Nella maggior parte dei casi si usano questi filler perché si vuole riempire una ruga e dimenticarla per sempre. Ma è impensabile. Basta un dimagrimento perché il viso cambi e un filler come questo non farebbe altro che generare delle disarmonie". Infine c'è il rischio che si formino dei granulomi. "L'organismo fa partire una crisi di rigetto verso queste sostanze e provocando un accumulo di enormi quantitativi di cellule morte, con la conseguente formazione prima di pus e poi del granuloma. E a questo punto l'unica soluzione non sarà altro che l'incisione per liberare la zona. Ma in questo modo resteranno delle zone cicatriziali". In passato, prima che la legge ne vietasse l'uso, il silicone liquido era un altro dei filler più diffusi. "Il silicone non solo tende a formare dei granulomi ma aumenta anche il rischio dei tumori. Inoltre può spostarsi, può migrare da una zona all'altra del viso. Oggi è vietato iniettare silicone liquido ma bisogna fare attenzione perché molti medici ancora lo utilizzano sui loro pazienti". Tra i filler riassorbibili più usati c'è quello a base di acido ialuronico, una sostanza presente anche nel nostro organismo e nella nostra pelle. Gli effetti di questo tipo di filler possono durare da 1 a 7-8 mesi al massimo. Ma perché l'acido ialuronico si riassorbe completamente? "Gli effetti sono temporanei perché nella nostra pelle esistono degli enzimi, ialuronidasi, che sono in grado di spezzettare l'acido ialuronico e di farlo assorbire dalle cellule". La variabilità della durata dipende dalla concentrazione dell'acido ialuronico. "Molte aziende farmaceutiche per far sì che gli effetti del filler durino più a lungo addizionano all'acido ialuronico alcune sostanze, come la bdde, che ‘incolla' le molecole e che rende più difficile il lavoro degli enzimi per la ‘digestione' dell'acido ialuronico". Utilizzare un filler a base di acido ialuronico allo stato naturale, senza addensanti, può avere sicuramente dei vantaggi nel lungo periodo. "Chi aspira soltanto a riempire una ruga e dimenticarsene forse non preferirà questa soluzione – suggerisce Di Pietro – Ma i filler a base di acido ialuronico naturale hanno il massimo potere rigenerante, a fronte di uno scarso potere riempitivo. Nel tempo, facendone un uso periodico, la pelle è stimolata a produrre più collagene e elastina e questo ne migliorerà naturalmente l'aspetto. Alle mie pazienti propongo il picotage, un trattamento che sfrutta l'acido ialuronico al naturale che viene iniettato 1 millimetro sotto la pelle e che aiuta la rigenerazione. Con questo metodo la cute migliora per elasticità e turgore e la pelle ringiovanisce in modo naturale, senza rigonfiamenti". Chi invece ha bisogno di riempire delle rughe o delle pieghe particolarmente evidenti, pensiamo alla ruga d'espressione sulla fronte o quelle che si trovano tra naso e bocca, per avere un effetto più riempitivo dovrà ricorrere a acidi ialuronici addensati. "L'unico rischio di questo tipo di filler è che si creino degli addensamenti all'interno della pelle, e di conseguenza dei rigonfiamenti, che non avranno la stessa elasticità della pelle circostante e che potrebbero dar vita a degli inestetismi. Esistono però anche degli acidi ialuronici le cui molecole hanno una densità più alta, privi di addensanti, e possono avere un effetto meno temporaneo". Una delle caratteristiche a cui stare attenti quando si decide di farsi iniettare un filler a base di acido ialuronico è la sua purezza. L'acido ialuronico si ottiene infatti da una fermentazione batterica e per poter essere utilizzato è necessario un processo di purificazione, che elimini qualsiasi traccia di batteri. "Un acido ialuronico con un alto grado di purezza non è in grado di provocare reazioni avverse come allergie o infezioni". L'evento avverso più comune quando si decide di fare un filler è la rottura di piccoli vasi capillari nella zona dell'iniezione. "Si va a 2-3 millimetri di profondità, dove ci sono dei vasi sanguigni, ed è quindi possibile che si possano rompere formando delle piccole ecchimosi di colore bluastro che si risolvono nel giro di pochissimo tempo. Un'eventuale reazione allergica a un acido non purissimo può invece manifestarsi nell'arco di 24-48h". Il rischio di infezioni secondo Di Pietro è invece scongiurato se si adottano le giuste pratiche igieniche. "La prima regola quando si tratta di filler è che ogni fiala deve essere usata esclusivamente per una persona. Molto spesso arrivano coppie di amici o di amiche che vogliono farsi iniettare un'unica fiala per risparmiare. Ma è bene sapere che anche cambiando l'ago è molto facile che l'acido ialuronico possa venire in contatto con il sangue e trasmettere le infezioni da un paziente all'altro". Fondamentale quindi che la fiala del filler sia aperta davanti alla persona e che il medico non riutilizzi mezze fiale magari conservate in frigorifero. "Una volta aperta la fiala l'acido ialuronico si inquina e nel giro di 24-48 ore i batteri iniziano a proliferare". I filler, soprattutto quelli a base di acido ialuronico al naturale, non hanno particolari controindicazioni. "Se fino a qualche anno fa si era piuttosto prudenti nei confronti di chi soffre di alcune malattie autoimmuni, in particolare la sclerodermia (una patologia per cui la pelle e in particolare le labbra si assottigliano fino a sparire) oggi in casi selezionati di pazienti con questa patologia, abbiamo iniziato a usare i filler. In questo modo si ricostruiscono le labbra dei pazienti migliorando anche la loro qualità della vita". Qualche accortezza deve essere invece osservata da chi soffre di fragilità capillare, soprattutto se assume farmaci anticoagulanti. "In questi pazienti l'eventuale rottura di un capillare può provocare un sanguinamento più lungo e le ecchimosi potrebbero metterci più tempo a sparire. Per questo si consiglia sempre di evitare questo tipo di farmaci nei giorni precedenti alle iniezioni. Chi invece soffre di herpes e vuole fare un filler alle labbra deve sapere che l'iniezione potrebbe scatenare il virus". Nessun legame invece tra filler a vaccino anti Covid: "Se ne è parlato dopo che in una persona che aveva ricevuto il vaccino si erano verificati dei rigonfiamenti nella zona in cui era stato iniettato il filler. Ma, in Italia uno dei paesi al mondo che più utilizza filler, non ci sono stati altri casi del genere. Quindi direi che possiamo stare sicuri e che non c'è alcun rischio". | L’Italia è uno dei paesi al mondo dove vengono iniettati più filler. Ma cosa sappiamo di questo trattamento estetico? Quali sono le differenze tra filler dermici riassorbibili e permanenti? Quanto conta la mano e l’esperienza del medico? Per rispondere a tutte queste domande abbiamo intervistato il dermatologo Antonino Di Pietro. |
I beni in comune Purtroppo, però, il codice non individua delle norme specifiche per eliminare i conflitti sulla gestione del beni in comune, ecco, quindi, che liti e conflitti, in una comunione sono all'ordine del giorno. Proprio perché i beni in comune tra più soggetti presentano sempre delle difficoltà di gestione o amministrazione (e un'alta litigiosità tra i comproprietari) il legislatore riconosce il diritto sciogliere la comunione chiedendo la divisione dei beni comuni con l'art. 1111 c.c. "Ciascuno dei partecipanti può sempre domandare lo scioglimento della comunione; l'autorità giudiziaria può stabilire una congrua dilazione, in ogni caso non superiore a cinque anni, se l'immediato scioglimento può pregiudicare gli interessi degli altri", questa norma porta alla fine della comunione. Il codice permette anche di raggiungere un risultato analogo mantenendo, però, lo stato di comunione, infatti, al singolo comunista è riconosciuto il diritto di uscere dalla comunione trasferendo ad altri (estranei alla comunione o agli altri comunisti) la propria quota sui beni in comune; questa possibilità è regolata dall'art. 1103 c.c. "Ciascun partecipante può disporre del suo diritto e cedere ad altri il godimento della cosa nei limiti della sua quota". In questo modo, da un lato, uno dei comproprietari trasferisce ad altri il suo diritto, perdendo la qualifica di comunista, (uscendo dalla comunione), dall'altro, lo stato di comunione continua a sussistere, ma tra altri soggetti. E' opportuno distinguere la vendita della singola quota dal trasferimento ad un unico soggetto di tutti i beni in comunione. I fenomeni descritti in precedenza sono solo alcune delle vicende che possono verificarsi in una comunione, infatti, prescindendo da una divisione vera e propria (formale) può capitare che i comproprietari effettuano uno scioglimento della comunione (di fatto) tramite un mero frazionamento degli immobili comuni. Il frazionamento dell'immobile il godimento separato di singole parti dell'immobile anche se è un indice di una divisione (di fatto) non mette fine alla comunione, in quanto la divisione (almeno per i beni immobili richiede la forma scritta). Questa vicenda presuppone che sussistono beni comuni che permettono il frazionamento ed il godimento contemporaneo da parte dei singoli comproprietari, cioè tutti i comproprietari possono godere contemporaneamente di sezioni separate del medesimo bene, però, può anche verificarsi l'ipotesi inversa, cioè che il bene in comune, non permette il godimento separato (cioè non è godibile contemporaneamente da tutti i comproprietari e non è frazionabile o non è separabile). In queste situazioni è possibile aggirare il problema ammettendo un godimento turnario del bene in comune, oppure, prevedendo un'indennità a favore dei comproprietari che non godono del bene comune, indennità a carico del comproprietario che, al contrario, ha il godimento del bene comune. Da quanto detto è evidente che ogni comproprietario ha sui beni comuni il possesso degli stessi e il diritto di usare i medesimi beni in proporzione alla sua quota (ovviamente senza ledere il pari diritto degli altri comproprietari). Questo principio è codificato nell'art. 1102 c.c. il quale dispone che "Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa. Il partecipante non può estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri partecipanti, se non compie atti idonei a mutare il titolo del suo possesso." | La Cassazione del 19.5.2014 n. 10968 ha stabilito che in presenza di un bene in comunione (ex art. 1100 c.c.), come non è leso il diritto al pari uso della cosa comune (1102 c.c.) dalla semplice sottrazione di una porzione del bene – perché la tutela accordata dall’ordinamento concerne il pari utilizzo della res nella sua interezza, così tale principio si applica anche in materia di azione di spoglio (1168 c.c. azione di reintegrazione) o di manutenzione (1170 c.c. azione di manutenzione) |
"Non concepisco l’individualismo di chi vede un torto e dice: ‘Non reagisco'" rappa Fedez nell'ultimo singolo. E negli ultimi anni proprio lui ha reagito spesso contro quelli che considerava torti, dall'Expo al ddl Zan, appoggiando alcune battaglie importanti, che hanno avuto un picco di popolarità e scivolando su qualcun'altra. L'inchiesta uscita su L'Espresso indaga sui contratti che il cantante e l'imprenditrice Chiara Ferragni – i due sono sposati – hanno stipulato con alcune aziende tra cui banche e assicurazioni dà la possibilità di discutere ancora una volta della funzione dell'artista. L'articolo parte dalla questione censura o meglio dall'autocensura del cantante, delle contraddizioni che nascono quando, svestiti i panni artistici e da paladino delle libertà, Fedez vesta quelli dell’uomo d’affari "che per salvare un business milionario accetta di non ‘rilasciare dichiarazioni inerenti al settore bancario assicurativo'". Insomma, sarebbe controverso che l'artista Fedez parli di libertà, mentre l'imprenditore Fedez si limiti con contratti che gli vietano di parlare di alcune cose. Ecco, il caso Fedez è interessante anche a proposito il rapporto tra artista e libertà d'espressione che in questi ultimi anni è stato uno degli aspetti più interessanti e talvolta controversi del mondo dello Spettacolo. L'Espresso, in questo pezzo lungo e documentato, scrive, inoltre, che "Fedez non può permettersi di criticare le politiche sindacali e fiscali della multinazionale americana di Jeff Bezos (Amazon, ndr) perché ne è diventato ‘ambasciatore' per 800 mila euro e con la moglie Chiara Ferragni è impegnato nella registrazione del documentario ‘The Ferragnez' per Prime Video di Amazon". Insomma, l'idea, che sta rimbalzando anche su altre testate, è che esista un paradosso tra il Fedez che si scaglia contro la censura della Rai e quello che, invece, firma contratti di lavoro in cui si impegna a non criticare le aziende con cui lavora. Ovviamente il caso Fedez è complesso perché l'artista si muove su più campi, mescolando i suoi vari "personaggi", l'artista che fa musica, l'influencer con milioni di follower sui social e l'imprenditore che firma con banche e assicurazioni e ha un'etichetta con cui pubblica e un'azienda con cui gestisce il management di altri artisti. Partiamo da una questione generale, ovvero Fedez maître à penser del Paese. Lo scorso 1 maggio dal palco del Primo maggio il cantante ha criticato alcuni esponenti ed ex esponenti della Lega per alcune frasi sull'omosessualità. Lo ha fatto all'interno di una battaglia sui diritti civili – e in particolare sul ddl Zan – che sta portando avanti da settimane. Prima di quel discorso, però, era scoppiato un caso perché la Rai aveva chiesto di evitare di recitare quel monologo e Fedez lo aveva denunciato sui propri social, pubblicando anche un audio della telefonata di cui pochi giorni dopo sarebbe uscita una versione più estesa ripresa dalla stanza in cui parlavano organizzatori e alcuni dirigenti Rai. Quel fatto ha portato a una causa intentata dalla tv pubblica al cantante e una polemica che è ancora in corso in questi giorni. In quel momento Fedez è diventato una sorta di paladino della libertà d'espressione, contro la politicizzazione della Rai di cui ormai si parla da decenni. I sostenitori del cantante, infatti, denunciavano l'ingerenza e la prepotenza della Politica che aveva cercato di imbavagliare il cantante vietandogli di snocciolare dal palco una serie di notizie accertate. Dall'altra parte c'era chi lo accusava di protagonismo, da una parte, e di essere un fautore di alcune libertà e non di altre, citando l'esempio Amazon, azienda con cui il cantante ha scelto di stringere un accordo commerciale. Il punto, ovviamente, è che a tagliare tutto con l'accetta alla fine si rischia di farsi male. Insomma, Fedez è un artista con un'enorme visibilità, quindi è normale che le sue parole abbiano una cassa di risonanza enorme (probabilmente vale anche quando, assieme alla moglie, si spende per la vittoria dei Maneskin all'Eurovision, per dire), ma il punto è capire chi ha fatto di Fedez un riferimento. Tra le tante cose che Fedez fa non c'è la Politica, intesa proprio come ruolo istituzionale (è normale che spendersi a favore del ddl Zan sia intrinsecamente un atto politico, così come scegliere di denunciare una presunta censura della Rai). Fedez è un artista che, invitato, sale su un palco e dice quello che pensa. Chi lo invita – specie in un contesto storicamente politicizzato come quello del Primo maggio -, quindi, sa quella che è l'idea del cantante, che, anzi, nelle ultime settimane ha "radicalizzato" lo scontro con quella parte dell'arco parlamentare si oppone all'approvazione di un ddl contro l'omotransfobia. E di volta in volta chi lo segue decide se appoggiare o meno le sue posizioni. Lo scrivemmo qualche settimana fa, Fedez non fa promesse elettorali, non ha alcun vincolo elettorale con i suoi fan e se sbaglia si è liberi di criticarlo, senza che questo infici le sorti del Paese. Siamo noi – un noi generico -, insomma, che al massimo hanno deciso di eleggerlo capopopolo (che non significa che a lui non faccia piacere). Cosa può criticare Fedez? Quello che vuole, assumendosene la responsabilità. Il problema siamo più noi che lui, è più chi fa di un artista un punto di riferimento incrollabile, quando affidiamo a lui o lei le nostre istanze politiche e sociali, quando demandiamo a loro responsabilità che sono nostre e soprattutto quando li usiamo come specchio di una questione etica di cui dovremmo innanzitutto rispondere personalmente. Fedez lotta per le proprie convinzioni e anche per i propri interessi, sarebbe ingenuo pensare il contrario. Evita, quindi, di lottare per quello che va contro le proprie convinzioni e i propri interessi. Dov'è la colpa? Non parlare di banche o di qualunque cosa lo metta in difficoltà con un contratto (attenzione, quando firmiamo un contratto siamo difesi dall'articolo 21 della Costituzione, ma il diritto di critica ha comunque delle limitazioni nella giurisprudenza, quindi possiamo criticare l'azienda per cui lavoriamo, ma con certe limitazioni) svilisce una battaglia che riteniamo giusta come quella sulla legge Zan o la creazione di un fondo per i lavoratori dello Spettacolo? No, a meno che, ribadiamo, non riflettiamo su qualcun altro le nostre aspettative etiche. Negli anni passati e negli anni a venire saranno innumerevoli le cose di cui Fedez o qualsiasi personaggio popolare non parlerà (non parlerà di spionaggio industriale, di fisica quantistica, di vaccini, forse non parlerà della situazione mediorientale che non conosce, non parlerà della geopolitica del mediterraneo, non parlerà di Medioevo, e ognuno riempia questa lista), in fondo ognuno è un gatekeeper di quello che avviene ogni secondo nel mondo. Siamo cancelli che decidono cosa far uscire/entrare e cosa no. Siamo selezionatori della realtà intorno a noi, decidiamo di cosa interessarci o meno, a volte per spirito di libertà, altre per convenienza. | L’inchiesta uscita su L’Espresso indaga sui contratti che Fedez e l’imprenditrice Chiara Ferragni – i due sono sposati – hanno stipulato con alcune aziende tra cui banche e assicurazioni dà la possibilità di discutere ancora una volta della funzione dell’artista e del suo rapporto con l’attualità e le battaglie di civiltà. |
La passione di Silvio Berlusconi nei confronti della belle donne è ormai un fatto risaputo in tutto il mondo. L’ex Premier italiano che solo la scorsa settimana ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di capo del Governo, ha collezionato nel tempo numerose avventure romantiche con tantissime aspiranti showgirl e modelle in genere, tutte divenute vittime del suo fascino e del suo conto in banca. A raccontare un divertente aneddoto legato proprio a questo aspetto del carattere di Silvio è lo chef Jamie Oliver, cuoco di fama mondiale al quale, nel 2009, fu affidato il compito di cucinare una cena per i maggiori esponenti della politica mondiale in occasione del G20. Alla cena in questione partecipò anche la bellissima modella Naomi Campbell, simbolo della bellezza femminile nel mondo. Fiutando un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, Oliver si avvicinò alla Venere nera della moda al fine di scambiare con lei qualche parola e realizzare il desiderio di conoscere il suo idolo. Nello stesso momento, però, anche Berlusconi si accingeva a mettere in pratica il medesimo progetto e, avendola scorta da lontano in compagnia del cuoco, le si avvicinò per presentarsi. Jamie, infastidito da quell’intrusione, ha scelto di raccontare in un’intervista alla Bbc in che modo andò a finire quell’incontro: Quella sera c'era anche Naomi Campbell e mi avvicinai, visto che sono un suo fan. Dopo tre secondi netti, si avvicinò Berlusconi e mi spinse letteralmente di lato. Mi mise da parte in modo sgarbato e si fece avanti a Naomi. Si presentò, scrisse il suo numero di telefono su un bigliettino e glielo consegnò. Io mi risentii per quel comportamento. Dopo, però, mi sono vendicato: sai, quella sera cucinavo io. E con me avevo un po' di lassativi… | Lo chef Jamie Oliver ha raccontato un divertente aneddoto legato all’incontro con l’ex Premier italiano Silvio Berlusconi al quale, per vendicarsi dall’avergli negato qualche minuto con la modella Naomi Campbell, somministrò un potente lassativo in occasione della cena del G20 del 2009. |
Quando si sale su un aereo spesso il nostro desiderio è quello di capitare nel posto accanto al finestrino in modo da avere una migliore visuale esterna. I più curiosi viaggeranno con lo sguardo fisso sulle nuvole o nel cielo. Adesso è di moda fare le foto dai finestrini degli aerei per catturare le immagini dall'alto dei luoghi visitati. E se nel futuro tutti potessimo vedere dall'aereo i fantastici panorami del mondo? L'agenzia internazionale Technicon Design ha creato infatti un nuovo concept di jet privato, Ixion, che sostituisce le finestre con schermi flessibili in grado di visualizzare l'ambiente esterno dall'interno della cabina. Vincitore dell'International Yacht & Aviation Awards nella categoria design esterno, il nuovo Ixion consente una vista panoramica dell'ambiente esterno sulle pareti interne e il soffitto della cabina. Telecamere montate sul corpo e le ali principali del piano catturano i panorami circostanti, permettendo ai passeggeri di avere una impareggiabile vista a 360° di paesaggi mozzafiato come infiniti cieli blu, acque oceaniche profonde, montagne remote, o lo scintillio delle luci delle città sotto. La rimozione delle finestre permette una riduzione di peso, semplifica la costruzione e si apre un enorme spettro di possibilità per l'interior design. Una coppia di pannelli solari amorfi alimenta i sistemi di bassa tensione a bordo e quindi offre una dinamica visiva unica per l'esterno. L'aria condizionata e l'illuminazione saranno forniti da strisce lungo il corpo del jet, rompendo gli schermi in tre pannelli. La serie di pannelli solari posizionati sulla parte anteriore dell'abitacolo fornisce energia anche ai sensori per il sistema di tracciamento dei passeggeri. "L'ethos del progetto è semplice: sfidare il pensiero corrente, e proporre qualcosa di un po' diverso, ma non solo di fantasia. Deve essere credibile e pertinente, ma provocare la discussione", ha dichiarato Gareth Davies, direttore dello Studio di design francese Technicon, vicino a Parigi, "Ho sfidato la squadra ad uscire fuori dal pensiero convenzionale per quanto riguarda un esterno ed interni di un business jet. Abbiamo subito optato per l'ancora interessante controversa idea di rimuovere le finestre della cabina e utilizzanre la tecnologia esistente o futura molto vicina per visualizzare l'ambiente esterno alle superfici interne della cabina tramite telecamere esterne. L'esperienza dell'utente è notevolmente migliorata coinvolgendo direttamente i passeggeri con l'ambiente esterno, fino al punto di euforia dando una vista panoramica senza ostacoli dall'interno". | Technicon Design ha ideato un jet privato che al posto delle finestre ha vetrate totalmente panoramiche per un’esperienza davvero unica nel cielo. |
Dopo la puntata del 14/4/2011 di Uomini e Donne, torna il trono rosa. I riflettori evidenziano il nervosismo di Marco Silvagni. Il corteggiatore è sul piede di guerra, Giulia finisce sul banco degli imputati per non averlo portato in esterna. La tronista si appella a un cavillo: "Ma tu ti sei dichiarato?". Effettivamente l'uomo senza giacca non ha ancora espresso la sua preferenza ma aspettava solo il momento giusto per farlo. Anche con Alessio Lo Passo il rapporto è tutt'altro che amichevole! Tra i due piccioncini non cova una gatta, ma puro e semplice rancore. "Allora come sono io? Parlo solo di sesso e depilazione? Mi hai proprio deluso". Giulia non le manda a dire. Il bel palestrato risponde a tono: "A me mi fai schifo non me lo ha detto mai nessuno. Ciao me ne vado". Il chiarimento rischia di trasformarsi in un pericoloso incendio e allora la coppia ci riprova nello studio televisivo. Giulia Montanarini si scusa con Alessio Lo Passo. Il suo comportamento remissivo scatena Vasco e Marco Silvagni che decidono di abbandonare la trasmissione per cuori solitari. Ma le rogne per la Barbie formato Uomini e Donne non terminano qua. Federico annuncia di essere intenzionato a lasciare il programma perchè è tornato insieme alla sua ex fidanzata. Seguono poche battute e poi tra l'opinionista e il corteggiatore esplode una discussione. I toni si accendono e Tina Cipollari insulta il fidanzato della Compagnucci. Tanto rumore per nulla! Il ragazzo non aveva intenzione di continuare il suo percorso alla corte di Maria De Filippi. | A Uomini e Donne Giulia Montanarini perde due corteggiatori per scusarsi con Alessio Lo Passo, mentre Teresanna Pugliese, prima o poi, dovrà scegliere tra Antonio Passerelli e Francesco Monti. |
Tra una manciata di settimane potrebbe tornare sul mercato uno dei telefoni cellulari più apprezzati di tutti i tempi: il vecchio Moto Razr, uscito nel lontano 2004 e finito nell'olimpo dei prodotti di elettronica con 130 milioni di unità vendute all'attivo. La notizia è di queste ore e arriva dal Wall Street Journal, secondo le cui fonti il produttore cinese Lenovo avrebbe intenzione di lanciare verso fine febbraio un'edizione del gadget adattata agli standard odierni, ovvero in una versione smartphone dotata di display pieghevole. Il telefono originale aveva conquistato pubblico e critica in virtù di un design a conchiglia avveniristico e di uno spessore che ai tempi era considerato estremamente ridotto — due qualità che il gruppo cinese punta a richiamare adottando proprio un display pieghevole come componente principale. Da una parte infatti la natura del pannello permetterebbe di richiudere il dispositivo piegandolo a metà, esattamente come avveniva con l'originale Moto Razr; d'altro canto questo tipo di display non è ancora diffuso sul mercato e renderebbe interessante il nuovo Moto Razr anche per le persone che non hanno potuto apprezzare il modello del 2004. | È da tempo che il gruppo cinese proprietario di Motorola sta lavorando a un ritorno del celebre cellulare che ha conquistato pubblico e critica nel 2004. Il successore sarà uno smartphone con display pieghevole che arriverà intorno alla fine di febbraio ma che purtroppo costerà uno sproposito: ben 1.500 dollari. |
La loro storia d'amore è nata quest'estate a Ibiza e chi pensava che fosse solo una passione estiva si è sbagliato: il settimanale Chi svela in anteprima sul prossimo numero, in edicola da mercoledì 8 novembre, che Bobo Vieri e Costanza Caracciolo aspettano un bambino. L'ex bomber, uno degli ultimi scapoli d'oro, uno degli ultimi grandi “latin lover” quindi, sembra aver messo davvero la testa a posto e, dopo i tanti flirt (da Elisabetta Canalis a Melissa Satta, da Aida Yespica a Jazzma Kendrick…) mette su famiglia con l'ex velina di “Striscia la Notizia”. Non si sa ancora se sarà maschio o femmina, ma nascerà nella primavera del 2018. Ora, per la coppia, mancano solo le nozze. La notizia della loro storia ha iniziato a rimbalzare sui social network la scorsa estate, quando i due sono stati avvistati più di una volta insieme e particolarmente vicini in quel di Ibiza. L'isola del mare, del sole e della perdizione è stata galeotta e, a quanto pare, il flirt nato sulla spiaggia è diventato qualcosa di più. Dopo essere stato con veline del calibro di Elisabetta Canalis e Melissa Satta, vivendo con loro dei rapporti duraturi e intensi, nessuno avrebbe mai immaginato che ne sarebbe arrivata una terza dello stesso ambiente. La Caracciolo, infatti, è da anni inserita nei circoletti della movida milanese, dopo essere salita sul bancone del preserale di Antonio Ricci. | Il settimanale Chi di Alfonso Signorini ha lanciato la notizia del primo bambino in arrivo per Bobo Vieri e l’ex velina Costanza Caracciolo. L’ex bomber diventerà papà per la prima volta a 44 anni. |
Dopo la decisione di prorogare di 3 mesi la missione in Libia, la Nato ha intensificato i raid aerei sulla capitale Tripoli. Nella notte gli attacchi degli aerei della coalizione sono stati almeno 10 e, secondo quanto riferito da un funzionario del governo libico, sarebbero state colpite le caserme vicine alla residenza bunker di Muammar Gheddafi, nella zona di Bab al-Aziziya. Attorno alle 23:30 si sono registrate 5 deflagrazioni al centro di Tripoli. Nella zona adiacente al complesso di Gheddafi, invece, ci sarebbero state 4 esplosioni attorno all'1:45. Gli aerei della Nato, secondo quanto evidenziato da alcune fonti della Cnn, hanno anche bombardato la stazione di polizia di al-Aziziya a est di Tripoli. Nel corso dell'attacco sarebbero morti 2 uomini. L'Alleanza Atlantica non fa sconti e continua a bombardare, cercando di forzare la resa del raìs. La Francia starebbe lavorando a una soluzione "diplomatica" per far sì che il colonnello esca di scena; le autorità francesi, secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters, starebbero trattando con "persone vicine al leader libico". Il ministro degli Esteri Alain Juppe ha dichiarato alla radio Europe 1: "Gheddafi è sempre più isolato. Ci sono state altre defezioni intorno a lui e abbiamo ricevuto messaggi dalla sua cerchia più stretta che ha capito che deve lasciare il potere". Juppe ha indicato la giusta strada da seguire al fine di aver ragione del colonnello, una strada che passa sicuramente per l'intervento militare ma che non preclude alcuna trattativa. "Intensificheremo la pressione militare come facciamo da diversi giorni, ma al tempo stesso stiamo parlando con chiunque possa convincerlo a lasciare il potere"- ha dichiarato il ministro francese. | Altra notte di bombardamenti a Tripoli, dove gli aerei della Nato hanno portato a termine almeno 10 attacchi. Alcune esplosioni sono state localizzate nei pressi della residenza bunker di Gheddafi. Intanto pare che la Francia stia trattando la resa del raìs con persone a lui vicine. |
Miley Cyrus è una delle popstar più amate e seguite al mondo e nel corso degli anni è diventata famosa per i suoi colpi di testa e per il suo stile esuberante. Di recente ha preso parte alla sfilata di Tom Ford tenutasi durante la New York Fashion Week ma, piuttosto che presentarsi all'evento con il fidanzato di turno, ha pensato bene di "rimanere in famiglia", portando con lei il fratello maggiore Trace. In molti lo hanno scambiato per il suo nuovo compagno ma il cognome parla chiaro. Trace lavora nel mondo della musica, è cantante e chitarrista, nonché il "ribelle" della famiglia Cyrus. Vanta uno stile rock e dark e ha il corpo ricoperto di tatuaggi. Trace Cyrus è nato nel Kentucky nel 1989 e, come si può facilmente intendere dal suo cognome, è il fratello della popstar Miley Cyrus. I due non hanno però legatimi di sangue, la mamma del ragazzo è Leticia Cyrus, questa, dopo aver avuto lui e la sorella maggiore Brandi dal primo compagno Baxter Near Helson, ha sposato il cantante country Billy Ray Cyrus, che a sua volta aveva già tre figli, Braison, Miley e Noah. Dopo essere stato adottato dall'uomo, Trace ha deciso di seguire le sue orme nella musica. Fin da piccolo è diventato appassionato di rock e, nel momento in cui Miley ha iniziato a lavorare per la Disney, si è trasferito a Malibù con il resto della famiglia. È proprio qui che ha fondato il suo primo gruppo, i Metro Station, raggiungendo un grande successo su MySpace. Nel 2009 la band si è esibita nel tour di Miley ma l'anno successivo ha annunciato lo scioglimento attraverso i social. Poco dopo Trace ha presentato il suo nuovo gruppo, gli Ashland High, coltivando anche dei progetti da solista in contemporanea. Oggi calca i red carpet al fianco della sorella e posa di fronte i riflettori come un vero e proprio divo. | Miley Cyrus ha calcato l’ennesimo red carpet qualche giorno fa ma, piuttosto che portare il nuovo fidanzato, ha deciso di “rimanere in famiglia”. Al suo fianco c’era Trace Cyrus, il fratello ribelle dallo stile rock con il corpo ricoperto di tatuaggi. |
La Disney pare stia sempre più puntando sui remake delle opere più importanti del passato per continuare ad appassionare nuove generazioni e portare, contemporanamente, nelle sale cinematografiche chi quelle opere le conosce già. Dopo "Alla Ricerca di Nemo", "Pinocchio", "La Spada nella Roccia" e l'ennesimo Toy Story, le voci su un possibile sequel di Mary Poppins, il celebre film interpretato da Julie Andrews e Dick Van Dyke, si fanno sempre più concrete. Ad interessarsi all'operazione sarebbe Rob Marshall, già produttore di Chicago e Into The Woods, che vorrebbe appunto produrre il seguito dell'opera promossa in pompa magna da Walt Disney in persona nel lontano 1964. A confermare la notizia è l'Hollywood Reporter, che ritiene molto concreta la possibilità che il film si realizzi, nonostante non ci siano stati commenti da parte della stessa Disney. Si tratterebbe di una storia ambientata circa vent'anni dopo quella narrata nel film originale e sarebbe tratta dagli scritti della stessa P.L. Travers, sulla cui serie di opere si basava il film del secolo scorso. | La Disney starebbe già mettendo su una squadra per la realizzazione di un sequel del film del 1964 con Julie Andrews e Dick Van Dyke. A differenza di quanto raccontato in “Saving Mr.Banks”, non ci sarebbe alcun problema tra la casa di produzione e gli eredi dell’autrice P.L. Travers. |
Ha avuto un malore mentre era alla guida della sua auto lungo la Tangenziale Nord di Milano e così è andata a sbattere contro il guardrail. È quanto successo oggi a una donna che è stata immediatamente soccorsa e trasportata in codice rosso all'ospedale San Raffaele di Milano. Stando a quanto riporta Milano Today, la donna, 64 anni, ha avuto un ictus mentre era alla guida: l'auto è andata a sbattere contro il guardrail fortunatamente non in modo violento. Subito sono scattati i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i paramedici e medici del 118 che hanno cercato di stabilizzare la donna in strada prima di trasportarla d'urgenza in ospedale. Le sue condizioni sono infatti apparse fin da subito gravi non tanto per lo schianto quanto per l'ictus che aveva avuto poco prima. Sul luogo dell'accaduto sono intervenuti anche gli agenti della polizia locale: nell'incidente fortunatamente sono stati coinvolti altri veicoli. Si spera ora in un miglioramento delle sue condizioni di salute. | Una donna è stata trasportata in codice rosso in ospedale dopo essere stata rimasta coinvolta in un incidente in tangenziale Nord. Stando alle prime informazioni la donna ha avuto un ictus mentre viaggiava lungo la Tangenziale Nord all’altezza di Paderno Dugnano: per il malore è andata a sbattere contro il guardrail. |
I miti sono cose serie su cui sarebbe meglio non scherzare e lo sa chiunque abbia provato almeno una volta a gingillarsi con il marchio Star Trek (recentemente distribuito in chiavetta USB per combattere la pirateria): schiere di fans e fanatici pronti a evidenziare ogni minimo errore, infedeltà , discontinuità , ma i miti, come i santi, non sono intoccabile e ci si può, ci si deve scherzare. Grazie al cielo, a prendere il mito dei viaggi dell`Enterprise e ad adattarlo al pubblico del 21° secolo, ci ha pensato un marpione come J.J.Abrams (ora al lavoro su Super 8), che ha reso un monolite un eccitante film d’avventura. Ovviamente si racconta una ripartenza, quella di James Kirk e Spock, giovani e alle prese con il loro addestramento nella flotta spaziale: due caratteri opposti che però, a bordo di un’Enterprise al suo primo viaggio, dovranno affrontare insieme la minaccia del comandate romulano Nero. Mescolando tutta la fantascienza possibile e immaginabile, da Guerre Stellari a Superman, dai mostri preistorici fino a Battlestar Galactica (da poco conclusosi con la 4^ stagione), i fidati Roberto Orci e Alex Kurtzman prendono i prodromi della saga televisiva e cinematografica e la trasformano in un instancabile e spettacolare kolossal d’azione fantascientifica. Tutti i temi e le suggestioni che dalla serie classica hanno proseguito lungo derivazioni e spin-off vengono ovviamente ridotte alla tenera età dei personaggi, a parte il capitano Pike, e all’introduzione in un mondo già ampiamente codificato, sostituendo la conoscenza e l’atteggiamento positivista e pacifico, con un vago militarismo, i viaggi nel tempo cari al regista e un occhio ironico e malizioso a relazioni sessuali e sentimentali. Ma dove il film colpisce veramente nel segno è nel ritmo inarrestabile, nella produzione di lusso, nel divertimento insito nel mix di azione, humour, meraviglie visive, suspense. La sceneggiatura gioca chiaramente con il mito e i suoi corollari (la sigla, la presenza del vecchio Spock – Leonard Nimoy ora tra gli interpreti di Fringe, l’uso di frasi classiche come Lunga vita e prosperità, ma soprattutto s’impegna ad architettare un intrattenimento d’alto bordo che la regia di Abrams segue in continuo movimento, tra incredibili movimenti di macchina, effetti speciali impressionanti, musiche impeccabili. E anche, sorprendentemente, un gruppo d’attori che funziona, a cominciare da Chris Pine fino ad Anton Yelchin, mentre convince meno l’inespressività di Zachary Quinto. Forse, anzi certamente i puristi troveranno valanghe di elementi per cui storcere il naso (chissà cosa ne pensano i nerd di The Big Bang Theory); ma non ci si sofferma su sventurate questioni di principio, il film diverte e convince per più di due ore, e sa portarci per un po’ la dove mai nessuno è stato prima. | In onda stasera alle 21 su Sky Cinema 1 (canale 301), il trascinante film di fantascienza basato sulla celebre serie tv. |
L'estate di Emma Marrone è ufficialmente finita e, dopo aver lanciato il suo nuovo singolo "Latina" con tanto di maxi anfibi con la zeppa, un modello must-have dell'autunno, ha preso parte ad alcuni degli eventi mondani più ambiti del momento. Qualche giorno fa ha calcato il red carpet della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con indosso un abito giacca super glamour, mentre ieri sera ha partecipato alla sfilata della nuova collezione Baroque di Bulgari a Palazzo Colonna, Roma. La cantante ha per l'ennesima volta dato il meglio di lei in fato di look, a dimostrazione del fatto che, oltre a essere un'artista di talento, è anche icona di stile. | Emma Marrone è stata tra le ospiti speciali della sfilata di Bulgari che si è tenuta ieri a Roma e per l’occasione ha puntato su un esuberante look total white con le piume. Non ha rinunciato al lusso, sfoggiando un collier d’oro e diamanti da oltre 40.000 euro. |
Una donna è stata condannata a oltre 12 anni di carcere per aver abusato sessualmente di minori online. Jodie Little, 30 anni, si è data i nickname di “cagna del diavolo 666” e “regina di Tabbo” mentre forniva servizi di webcam da casa sua a Cipro. Avrebbe abusato dei bambini, incluso un minore di età inferiore ai 13 anni, in cambio di denaro. Little, originario di Huddersfield, Regno Unito, e stata arrestata ed estradata nel suo Paese d’origini su ordine della National Crime Agency. È apparsa di fronte alla Corte di Isleworth Court dove si è dichiarata colpevole di una serie di reati che coinvolgono abusi sessuali su minori. Tra questi c'erano otto reati ai sensi del Sexual Offenses Act del 2003 che consente ai cittadini britannici di essere perseguiti per reati commessi all'estero. | “Questa donna era finanziariamente motivata; i suoi crimini sono assolutamente disgustosi”, Jason Booth, direttore del NCA, l’agenzia che ha seguito le operazioni che hanno portato all’arresto della 30enne Jodie Little. |
Eugenio Colombo, in un'intervista rilasciata al settimanale ‘Vero', ha raccontato come l'esperienza di ‘Uomini e Donne‘ abbia influenzato la sua carriera di Dj. Nel nuovo ambiente lavorativo, spesso si scontra con dei pregiudizi dovuti al ruolo di tronista, ricoperto in passato: "Uomini e donne dà tanto, ma allo stesso modo toglie perché si percepisce una sorta di pregiudizio nei confronti di chi viene da quell'ambiente". Eugenio Colombo, però, riesce a mettere a tacere i detrattori, dando loro la prova delle sue capacità: "Dopo avermi sentito suonare molti cambiano idea rimangono stupiti e mi fanno i complimenti. È bello vedere che le persone ballano sulla musica che suoni tu. E Poi mi dà una gioia immensa arrivare' nei locali e vedere che tanta gente è lì per me". Il giovane non nasconde che gli piacerebbe essere considerato semplicemente ‘Eugenio Colombo il dj', separando in qualche modo la sua attuale carriera dal passato televisivo. È però anche molto grato al programma di Canale5, che gli ha permesso di conoscere Francesca Del Taglia, sua compagna e madre di suo figlio. | “Mi piacerebbe essere considerato Eugenio Colombo il dj”, ha dichiarato l’ex tronista di ‘Uomini e Donne’. Il giovane riconosce di aver costruito una famiglia grazie al programma di Maria De Filippi. Quell’esperienza televisiva, però, ha anche fatto scaturire alcuni pregiudizi nei suoi confronti. |
Dopo la fine del trono di Federico D'Aguanno, che, si scoprì, era fidanzato con la sua corteggiatrice Valentina, ecco una nuova segnalazione su un'altra tronista di Uomini e Donne, la bionda Ramona. Ramona Amodeo non piace a tutti, ed è già da tempo che sul web si vocifera di una sua "precoce dipartita": in molti hanno previsto (sperato?) che la baby tronista potesse fare la sua scelta prima del previsto. Il candidato, dopo l'uscita di scena di Maurizio Pizzagalli, era il corteggiatore Mario De Felice. Mario ha conquistato Ramona fin dalle prime esterne, e tra i due c'è anche stato un bacio bollente che ha fatto scattare i rumors secondo cui la tronista avrebbe fatto subito la sua scelta. In realtà, durante l'ultima puntata del programma, la scelta non c'è stata affatto, e nonostante una romantica esterna sul lago in cui i due si baciano in barca, Ramona non è sembrata tanto sicura del suo corteggiatore, tanto che è arrivata a dubitare di lui a causa di alcune voci che lo dicevano ancora innamorato della sua ex. Ora però le voci riguardano proprio lei. Sì perché sul blog ufficiale di Uomini e Donne è arrivata una segnalazione alla quale in molti già non fanno fatica a credere. Ecco il testo della segnalazione: Mario De Felice e Ramona Amodeo: Mario e Ramona si frequentano al di fuori del programma, si incontrano nei privè dei locali e negli alberghi e a Napoli lo sanno tutti o quasi… purtroppo avremo un’ulteriore delusione come Federico e Valentina. E poi era Maurizio il falso… la falsa è solo lei e spero che scelga Mario alla svelta X evitare figuracce, prendere in giro e togliere veridicità al programma… è una vergogna!!! a questo punto se mettono Maurizio sul trono le starebbe proprio bene!!!!Francy I fan della vispa tronista non credono a queste parole e la difendono a spada tratta. Vera o no, questa segnalazione ha fatto già il giro del web. Chissà se verrà discussa anche nella prossima puntata del programma… Foto: mariodefeliceofficialforum | Una segnalazione su Ramona Amodeo mette in discussione la permanenza della tronista nel programma della De Filippi. |
Il governo statunitense avrebbe chiesto agli operatori telefonici italiani di tagliare fuori Huawei dall'infrastruttura del paese, dove il colosso cinese, a differenza degli USA, è già bene inserito. A rivelarlo è il Wall Street Journal, citando un incontro che sarebbe avvenuto nell'autunno del 2018 tra l'amministratore delegato di un operatore italiano e alcune figure del governo statunitense nell'ambasciata di Roma. Un incontro che è servito alla delegazione americana per continuare a fare pressione sulle realtà italiane in merito alla presenza di Huawei nel paese, dove le appartengono la grande maggioranza delle infrastrutture. Da diverso tempo gli USA sostengono che l'azienda possa fornire al governo cinese strumenti di spionaggio proprio attraverso questi dispositivi. La risposta da parte dell'operatore, come riporta la testata americana, sarebbe stata però negativa perché di fatto ad oggi è impossibile sostituire Huawei a causa della mancanza di aziende che possano offrire lo stesso servizio. Una situazione che di fatto si è ripetuta in quasi tutti i paesi dell'Unione Europea, che nel corso degli ultimi mesi hanno ospitato i rappresentati statunitensi impegnati in questo nuovo capitolo delle tensioni tra USA e Cina. Un viaggio che, però, pare non abbia portato grandi risultati anche in virtù del fatto che l'intelligence americana non è in possesso di prove concrete che possano dimostrare eventuali rischi per la privacy dei cittadini. | Il governo statunitense avrebbe chiesto agli operatori telefonici italiani di tagliare fuori Huawei dall’infrastruttura del paese, dove il colosso cinese, a differenza degli USA, è già bene inserito. |
Non ce ne vogliano i fan di Ferdinando Giordano, ma in questo improvviso colpo di testa del concorrente napoletano del Gf 12 c’è qualcosa che non quadra. Sono mesi ormai che la storia tra lui e Angelica Livraghi, la sua ex rondinella, è terminata. Entrambi hanno deciso di prendere le distanze l’uno dall’altra, chiudendo perfino la popolatissima pagina Facebook che li celebrava come coppia. Altro aspetto importante della questione, che serve a chiarire il fatto che i due hanno ormai superato il loro rapporto, è da ricercare nelle storie d’amore che stanno vivendo in questo momento, Ferdi con la bella Mara Adriani – che dichiara di aspettarlo fuori dalla Casa – e Angelica con l’ex tronista Glauco Dolci. Il fatto che siano andati avanti con la loro vita da single basta a chiarire che tra loro non c’è più nulla ed è per questo che ci chiediamo per quale strano motivo, proprio adesso che è nella Casa del Grande Fratello 12, Giordano dichiari di provare una fortissima nostalgia nei confronti della sua ex. Proprio lui che solo pochi mesi fa l’ha lasciata interrompendo per primo la loro storia d’amore, fa marcia indietro e torna a mostrare al pubblico uno sguardo da cerbiatto innamorato che non eravamo più abituati a vedere. L’esperienza nel reality, dice lui, gli ha fatto tornare prepotentemente alla mente la sua ex e, sorpresa tra le sorprese, farebbe qualsiasi cosa pur di poterla vedere nuovamente, fosse anche solo per un istante. A questo punto, il quesito sorge spontaneo. Ferdi, che vanta un anno di appartenenza allo star system e conosce bene i meccanismi di gioco, sa perfettamente che l’affetto del pubblico nei confronti della Livraghi è ancora forte. E’ sincero, dunque, quando dice che la ragazza gli manca o sta usando il legame che c’è stato tra loro per spingere il pubblico a farlo rimanere in Casa? Ricordiamo che, diversi mesi fa, fu proprio Giordano a lasciare Angelica, dichiarando la necessità di stare da solo per poi fare marcia indietro e gettarsi tra le braccia dell’ex di Giorgio Alfieri. Adesso si fa portavoce di un altro ripensamento e torna a declamare forti sentimenti nei confronti della bella rondinella. | Ferdinando Giordano ne sa una più del diavolo. Il napoletano, neo concorrente del Grande Fratello 12, ha deciso di mettercela tutta per superare questa nomination e, per farlo, ha tirato nuovamente in ballo la sua ex Angelica Livraghi nei confronti della quale sentirebbe un’improvvisa nostalgia. |
Anna Tatangelo è diventata per alcuni Anna Trappangelo, in un gioco di parole che fa riferimento al cambiamento sonoro della cantante di Sora. Più che trap in senso stretto, però, parliamo di quello che solitamente viene definito urban e che, pare, segnerà il futuro prossimo di un'artista che negli anni passati è stato un riferimento per un certo tipo di pop. Le cose vanno come devono andare e Anna Tatangelo non cambierebbe niente di quanto successo artisticamente fino ad ora, però era arrivato il momento di dare una svolta ed essere anche più aderente agli ascolti di una donna che nonostante una carriera già lunghissima ha solo 33 anni e una playlist Spotify piena di musica contemporanea. Certo, per lei più che per altri la costruzione di una nuova credibilità e l'abbattimento dei soliti pregiudizi è un affare più complesso, ma non pare che la cosa la spaventi in alcun modo. Un anno e mezzo fa c'era già stata la cover fatta da Achille Lauro e Boss Doms di "Ragazza di periferia", ma l'attitudine nuova della cantante ha assunto una forma ancora più definita in "Guapo", il primo singolo che segna questo cambiamento. Un brano che la vede collaborare con Geolier, una delle stelle della trap italiana, e probabilmente non poteva esserci inizio diverso, come conferma anche la cantante che Fanpage.it ha raggiunto al telefono. Quello con Geolier è stato un inizio che, stando ai numeri, ti sta dando soddisfazioni, no? Sono contentissima perché per me è un cambiamento importante. Avere ospitato Emanuele (Geolier, ndr) in questo progetto mi rende felice perché, oltre a essere un bravissimo ragazzo, mi piace tantissimo come artista e devo dire che ha impreziosito questo brano nato in mezzora e che sta andando bene. Come nasce l'idea di cambiare strada, di dare una strada precisa a quell'idea nata, immagino, con Achille Lauro? È venuto tutto in maniera naturale. La collaborazione con Lauro è nata perché questo mondo del rap, della trap e dell'urban soprattutto non è mai passato inosservato, nella mia playlist di Spotify c'è tanto R&B, e tutto un mondo diverso da quello che ho fatto fino a oggi. La mia trasformazione è avvenuta in maniera molto naturale, dopo l'ultima partecipazione al Festival ho deciso di mettermi in studio e percorrere un'altra strada che comunque è nella mia pelle, questo genere mette in risalto le mie caratteristiche. Non possiamo negare che fa un po' strano, come l'hanno presa i fan? In maniera molto positiva, mi aspettavo qualche critica, invece i miei fedelissimi da quando ho 15 anni hanno accettato questa trasformazione, mi hanno incoraggiata, lo vedo costantemente attraverso i social e quello che mi scrivono e sono entusiasti di questo cambiamento. Anche perché quando sei serena, quando ti diverti, quando fai musica, fai una cosa che ti piace in una modalità che ti fa stare bene, ovvio che traspare, che questa mia serenità arriva. Quindi quando sento dire che è un cambiamento importante ma che sono credibile perché sono più io, per me è una vittoria, vuol dire che è la strada giusta. | Il primo passo del cambiamento musicale di Anna Tatangelo è “Guapo”, il singolo che vede la collaborazione del rapper napoletano Geolier. La cantante ha deciso di virare in maniera decisa berso suoni più urban e lo farà ancora di più col prossimo album. Un cambiamento non facile, spiega, per chi ha un passato come il suo, ma che le sta dando già soddisfazioni. |
Sugli Oscar 2018 cala l'ombra di uno scandalo plagio, che vede coinvolto "La forma dell'acqua", uno dei nove film candidati come miglior pellicola. La splendida fiaba dark diretta dal regista messicano Guillermo del Toro è stato accusato di aver copiato un'opera preesistente del drammaturgo Paul Zindel. Il figlio di questi, David Zindel, ha sporto denuncia per violazione dei diritti di copyright contro del Toro, il distributore Fox Searchlight e il produttore Daniel Kraus. La commedia teatrale da cui "La forma dell'acqua"avrebbe preso spunto è "Let Me Hear You Whisper", rappresentazione del 1969 filmata e portata come Tv Movie sul piccolo schermo, che vede protagonista una donna che salva un animale acquatico senziente dagli esperimenti e le dà la libertà. Nel caso dell'opera di Zinder al centro c'è un delfino (e non un uomo anfibio come nel film), ma le similitudini col film del Toro sembrano parecchie: entrambe le protagoniste sono donne delle pulizie che soccorrono delle creature, in entrambi i casi portate via dal laboratorio nascoste nel carrello della biancheria sporca. Nel comunicato della Fox, si afferma che le accuse sono "senza fondamento" e che del Toro non avrebbe mai visto l'opera di Zindel. Lui stesso ha negato il plagio, anche se l'idea di partenza è venuta al produttore Kraus, che, secondo David Zindel, potrebbe essere stato influenzato dal lavoro del padre. Non si tratta peraltro dell'unica accusa contro il film, vincitore del Leone d'Oro 2017. Alcune settimane fa era intervenuto, il regista francese Jean Pierre Jeunet ("Il favoloso mondo di Amélie") ha sostenuto come una sequenza de "La forma dell'acqua" avesse copiato una scena dal suo film "Delicatessen". | Il film di Guillermo del Toro potrebbe vincere l’Oscar come miglior film, ma è stato denunciato per plagio: la trama sarebbe molto simile a quella di una commedia del 1969. |
Nelle ultime ore il team di Microsoft ha annunciato la disponibile per gli utenti Apple del programma Office Insider, il servizio già disponibile da tempo per gli utenti Windows che consente di testare in anteprima funzionalità non ancora disponibili all'interno della suite di Office 365. Nel dettaglio tutti gli utenti iscritti al programma Office Insider hanno la possibilità di provare con 3 settimane d'anticipo tutte le funzionalità che verranno rilasciate all'interno di Office su PC Windows, Windows 10 Mobile, Android e Mac. Oltre ad annunciare questa novità il team dell'azienda di Redmond ha rilasciato un nuovo aggiornamento di Office per iPad che introduce il supporto alla Apple Pencil, la stilo presentata insieme al nuovo iPad Pro da 12,9 pollici. Grazie alla nuova versione 1.17 di Word, Excel e PowerPoint per tablet Apple tutti gli utenti in possesso di un iPad Pro avranno la possibilità di utilizzare la Apple Pencil per scrivere su documenti, fogli di calcolo e presentazioni creati con le app di Office. La nuova versione di Microsoft Office per iPad aggiunge infatti la funzione Instant inking che in pochi secondi rileverà la presenza di una stilo attiva permettendo di utilizzarla per la compilazioni di documenti ed altre tipologie di file presenti in Office. Inoltre tramite la feature Ink to shape sarà possibile convertire i disegni in oggetti grafici. | Il team dell’azienda di Redmond ha rilasciato un nuovo aggiornamento di Office per iPad che introduce il supporto alla Apple Pencil per iPad Pro e 3D Touch per iPhone 6S e 6s Plus. |
Il sindacato Usb ha indetto uno sciopero dei settori della Sanità Pubblica, delle Asp e delle Ipab per mercoledì 25 novembre 2020. Lo sciopero riguarda anche il comparto del trasporto pubblico locale e nello specifico anche quello di Roma. L'Unione Sindacale di Base specifica infatti che i settori della Scuola, dei servizi educativi e del Trasporto pubblico locale verranno tutti toccati dallo sciopero: "Sono settori essenziali del servizio pubblico che, pur interagendo quotidianamente, non sono stati oggetto di una pianificazione integrata né sono stati messi in sicurezza, diventando ambiti di trasmissione del virus ed evidenziando nel corso della pandemia tutti i limiti della gestione affidata, in parte, ai privati e orientata al risparmio". Per il giorno mercoledì 25 novembre, quindi, non sarà garantito il trasporto pubblico locale gestito a Roma da Atac. Ancora non sono state rese note, tuttavia, le modalità dello sciopero, anche se in una nota datata 29 ottobre, Usb dichiarava che lo sciopero sciopero nazionale indetto per il 25 novembre sarebbe stato di 4 ore . Questa la rivendicazione del sindacato: "un trasporto pubblico sicuro e dignitoso, che risponda alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso tanto degli operatori quanto dei cittadini, soprattutto durante una epidemia come quella che stiamo vivendo". | Il sindacato Usb ha indetto uno sciopero del trasporto pubblico locale per mercoledì 25 novembre 2020. Non è ancora ufficiale, ma probabilmente lo sciopero sarà dalle 8,30 alle 12,30 (su questo, ribadiamo, non c’è ancora conferma). Sul sito di Atac per il momento non sono state diffuse comunicazioni ufficiali in merito allo sciopero. |
Patrizia Bonetti, dopo le dichiarazioni a "Domenica Live", ritorna sull'argomento che l'ha vista protagonista nella casa del Grande Fratello, ovvero la vicinanza a Luigi Mario Favoloso. Tra i due solo un'attrazione e nulla più, abbastanza però per giustificare la reazione negativa di Nina Moric, non abbastanza per considerarli più di una semplice attrazione. Per questo, Favoloso ha stigmatizzato l'atteggiamento di Patrizia Bonetti, entrata nella casa come "una fidanzatina". Luigi Mario Favoloso, in questo momento, vuole parlare con Nina Moric, per lui Patrizia Bonetti non è che una parentesi. Una conferma la dà anche la bolognese a "Mattino Cinque", incalzata da Federica Panicucci. Ha interpretato in maniera sbagliata il mio entrare nella casa. Io non devo niente a lui e lui non deve niente a me. In quella casa vivi un'altra dimensione, abbiamo avuto un interesse ed è vero, ma credo che da lì ad avere una vera e propria relazione ci passa un mondo. Io a Luigi non ho dato un bacio e non c'è stato niente di concreto con lui. Quindi, se mi volete attaccare per avere un bacio provocante, allora ok. Io ho attaccato Mariana per il modo di atteggiarsi, non lo aveva mai calcolato e lei si è avvicinata a Luigi. Ho criticato l'avvicinarsi a una persona che non aveva mai considerato, il giorno dopo che io esco. Ma cosa attira tanto le donne di Luigi Mario Favoloso, dato che anche Mariana Falace è sembrata interessata a lui? Patrizia Bonetti spiega che il ragazzo è dotato di un grande carisma e di una forte personalità. Ha una personalità molto forte e a me piacciono gli uomini con questo carattere. E' una persona che può tenere un bel discorso e ti può raccontare molte cose. E' interessante ma non è per la bellezza che ti attira. […] Probabilmente ho sbagliato uomo, sta avendo dei comportamenti che non mi rispettano, quando invece io ero dentro la casa. Sto mettendo in serio dubbio la sua stabilità mentale, è un po' confuso. C'è spazio anche per parlare delle relazione precedenti di Patrizia Bonetti, quelle con vip del calibro di Stefano Ricucci, di Gianluca Vacchi e di Claudio D'Alessio. | Patrizia Bonetti torna a parlare di Luigi Mario Favoloso, il ragazzo con cui ha avuto un’attrazione all’interno della casa del Grande Fratello. Nella puntata odierna di “Mattino Cinque”, la bolognese chiarisce che tra i due non c’è stato nulla e che pertanto nessuno dovrà dare spiegazioni a nessuno. |
Miley Cyrus è impegnata ad organizzare il suo futuro matrimonio e giocosamente racconta che almeno 30 stilisti si sono già offerti di disegnarle l'abito ma l'impietoso occhio del gossip ha tentato di rovinare questo bel momento raccontando che il suo Liam Hemsworth l'avrebbe tradita con January Jones, con la quale ha lasciato la festa Grey Goose Pre-Oscar Party. La foto dei due fotografati vicini vicini in auto mentre lasciano insieme lo Chateau Marmont ha fatto il giro del mondo e alla bionda ex Hannah Montana super sexy è toccato l'onere di mettere a tacere tutte le voci. Per farlo mostra ad ogni occasione il colossale ed enorme anello di fidanzamento che l'attore australiano le ha regalato: un anello da tre carati e mezzo firmato Neil Lane. [View the story "Miley Cyrus e l'anello di fidanzamento" on Storify] | La bella attrice e cantante americana mette a tacere le voci del presunto tradimento del suo fidanzato Laim Hemsworth con la bionda January Jones posando di fronte ai fotografi con il suo splendido anello di fidanzamento da 3,5 carati firmato Neil Lane sempre in primo piano. E nel frattempo continua ad organizzare il suo matrimonio con l’attore in tutta serenità. |
Sarebbe “rilevante” il numero di giovani donne che si sarebbero prostituite con il presidente Silvio Berlusconi nelle sue molte residenze, in cambio di compensi in denaro. Questa la tesi accusatoria esposta nella domanda di presentata alla Giunta per le autorizzazioni della Camera per l'ok alle perquisizioni domiciliari nelle proprietà del Premier. Sono ore di frementi novità e piccanti retroscena per lo scandalo Ruby, che vede il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi accusato di prostituzione minorile e concussione dalla Procura di Milano. Un'inchiesta che vede coinvolti anche Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora, e che ha svelato come si svolgevano i festini del Bunga Bunga di Arcore e Villa San Martino. Agli atti, intercettazioni tre le ragazze coinvolte: "O sei pronta a tutto, o te ne vai" e "È allucinante. Non sai. Lo chiamano tutte amore, tesorino. Non puoi nemmeno immaginare quello che avviene lì… Nei giornali dicono molto meno della verità anche quando lo massacrano". Non si placano le polemiche, nonostante il videomessaggio di Berlusconi alla nazione andato in onda sul Tg4 di ieri. Nell'ultimo interrogatorio, Ruby Rubacuori – Karima El Mahrou, la diciassettenne marocchina fermata per furto e che si sarebbe prostituita con il presidente Berlusconi – avrebbe dichiarato che il consigliere regionale Nicole Minetti avrebbe svolto l'attività di induzione alla prostituzione di ragazze maggiorenni e minorenni, selezionandole ed accompagnandole presso le residenze del Premier. Le ragazze sarebbero state alloggiate presso gli appartamenti di via Olgettina 65 a Milano, di proprietà di una holding dello stesso Berlusconi. Il consigliere Minetti avrebbe selezionato personalmente le ragazze e provveduto alla gestione delle retribuzioni economiche per gli atti di prostituzione. Le ragazze coinvolte sarebbero: Eisa Toti, Iris Berardi, Maria Ester Garsia Polanco, Arisleida Espinoza, Barbara Guerra, Ioana Visan, Concetta De Vivo, Eleonora De Vivo, Miriam Loddo, Alessandra Sorcinelli, Raissa Skorkina, Lisney Barzonte. Si legge ancora nella domanda di autorizzazione presentata oggi alla Camera, che tra i luoghi da sottoporre a perquisizione ci sono gli uffici di Giuseppe Spinelli, nei quali potrebbero celarsi documenti riservati riguardanti i suddetti rapporti economici. Spinelli ricoprirebbe diversi ruoli nelle holding delle società riconducibili al Presidente del Conglio, “ma le risultanze investigative allo stato non lasciano ipotizzare che sia consapevole dalla natura retributiva dell'altrui attività di prostituzione costituita dalla erogazione di somme di denaro e dalla concessione in comodato delle suddette abitazioni a determinati soggetti, secondo la sopra estesa ipotesi investigativa”. Nelle cinque pagine della richiesta, il punto centrale è il reato ipotizzato a carico del Presidente del Consiglio: “Sulla scorta degli elementi raccoltri, anche di natura dichiarativa, si ipotizza che ricorra l'ipotesi delittuosa di cui all'art. 600 bis comme 2° c.p. a carico di Silvio Berlusconi” La minorenne Ruby Rubacuori avrebbe frequentato la residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore a partire dal febbraio 2010 fino al maggio 2010. Inoltre, a carico del presidente Berlusconi si configura il reato di concussione per le pressioni esercitato sulla Questura di Milano finalizzate a far affidare la minorenne Karima El Mahrou a Nicole Minetti. | Cinque pagine per la domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti delle proprietà di Silvio Berlusconi inviata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera: ecco i punti centrali. |
Sarà capitato a tutti di desidera all'interno di autobus affollato e maleodorante, soprattuto nei mesi più caldi dell'anno, di stare in una rinfrescante piscina piuttosto che ammassati all'interno di un mezzo di trasporto pubblico. L'artista Benedetto Bufalino ha trasformato il desiderio di molti in realtà convertendo un autobus, opportunamente ribaltato, in una piscina pubblica. L'opera si intitola appunto "la piscina degli autobus". La piscina degli autobus può ospitare fino a dieci persone contemporaneamente ed è stata installata ad Artois, in Francia, nel mese di agosto. L'opera di Benedetto Bufalino riutilizza un autobus in disuso di Artois, che si trova a nord della Francia. Per realizzare la piscina pubblica, l'artista francese ha rimosso una fiancata dell'autobus, appositamente ribaltato, lo ha svuotato di tutti gli interni e li ha rivestiti in modo da permettere alla struttura di sopportare il carico d'acqua senza danneggiarsi. L'auotubus è stato trasformato in una piscina completamente funzionante, che misura 2,3 metri di larghezza per 9 metri di lunghezza e 1,5 metri di profondità. La piscina è dotata di una scala nella parte posteriore che permette alle persone di entrare facilmente nell'acqua. C'è persino una piattaforma di salvataggio incorporata nel design del vecchio autobus. La temperatura dell'acqua è sempre compresa tra i 27 e i 29 gradi. | L’autobus ribaltato convertito in una piscina pubblica ad Artois, in Francia, è l’ultima opera dell’artista francese Benedetto Bufalino. La piscina ricavata nel bus può ospitare fino a dieci persone ed è il desiderio di chiunque utilizza i mezzi pubblici durante i mesi più caldi e vorrebbe stare altrove. |
Nel Regno Unito il successo della campagna vaccinale ha contribuito ad abbassare drasticamente la mortalità da Covid-19, ma la situazione è tutt'altro che sotto controllo e il rischio di una recrudescenza dell'epidemia è ancora dietro l'angolo: i medici temono infatti che, con l'arrivo dell'inverno, una nuova ondata di casi di coronavirus possa sopraffare ancora una volta il servizio sanitario nazionale, visto anche che il numero di persone in ospedale è in costante aumento dal Freedom Day. Gli ultimi dati del Dipartimento della Salute mostrano infatti che più di 7mila persone sono state ricoverate solo nell'ultima settimana, con un boom a Liverpool, Leicester, Birmingham, Nottingham e Londra. I prossimi mesi, quindi, saranno determinanti per capire se la strategia voluta da Boris Johnson e la rimozione di gran parte delle restrizioni avrà funzionato; nel frattempo il ministro della Sanità britannico, Sajid Javid, ieri ha presentato un piano B per la gestione del Covid in Inghilterra in vista dell'autunno e dell'inverno: Javid ha spiegato che potrebbe essere necessario reintrodurre l'obbligo di mascherine e raccomandare il lavoro da casa, nonché l'introduzione del passaporto vaccinale per i luoghi affollati. Quest'ultima ipotesi, finora scartata con decisione, rappresentano "una parte importante del nostro repertorio" e sarebbe "intelligente non escluderli" per accedere a luoghi particolarmente affollati, come i pub. | Nel Regno Unito il successo della campagna vaccinale ha contribuito ad abbassare drasticamente la mortalità da Covid-19, ma la situazione è tutt’altro che sotto controllo e il rischio di una recrudescenza dell’epidemia è ancora dietro l’angolo. Per questo il Ministero della Salute ha presentato un “piano B” per l’inverno. Torna l’ipotesi di un lockdown. |
Se c'è un periodo in cui è possibile individuare l'exploit dei videogiochi a livello globale è quello degli anni 90. Chiaramente senza l'esplosione della produzione Nintendo nel decennio precedente, che portò alla formazione di future icone come Super Mario, Link e Samus, tutto questo non sarebbe stato possibile. Se non si pensa alla nascita di tutto, i 25 anni di Donkey Kong Country non avrebbero lo stesso valore: il celebre scimmione ispirato a King Kong fu infatti il primo videogioco di Nintendo, ideato da Shigeru Miyamoto, e pubblicato nel 1981 su cabinato per sale giochi. Un'icona dunque trentennale, che in ogni sua apparizione ha dato un contributo a dir poco importante per la diffusione del videogioco. Partito da un arcade in cui salvare la classica donzella in difficoltà nei panni di Jump Man – ovvero il futuro Super Mario, il brand Donkey Kong si è evoluto nel tempo, portando a nuovi standard per il genere principe degli anni Novanta, il platform. Doneky Kong Country uscì nel novembre del 1994 su Super Nintendo, la seconda console dell'azienda di Kyoto. Rispetto ai primi anni 80, il concetto di videogioco passò dalle sale giochi alle console di casa, da vivere appieno senza vincoli di tempo e di denaro. Dopo il successo strabiliante del primo Donkey Kong, che fruttò a Nintendo 180 milioni di dollari, con l'avvento delle console casalinghe lo scimmione divenne una delle mascotte videoludiche principali, grazie ai titoli successivi approdati sulle console casalinghe ma anche portatili, come il GameBoy, sempre di Nintendo. Negli anni 90 il brand era pronto per la sua metamorfosi più grossa: con Doneky Kong Country si inaugurò una nuova serie con protagonista sì il classico scimmione, ma qui accompagnato dal suo giovane amichetto, Diddy Kong. Scopo del gioco era farli viaggiare attraverso 7 mondi, ognuno dotato di un'atmosfera particolare, meravigliosamente selvaggia. La rivoluzione più immediata apportata da Donkey Kong Country fu infatti la presenza di animazioni più realistiche e di modelli dei personaggi in 3D, anche andarono a sostituire quelli in 2D della produzione passata. Un impatto grafico incredibile per il videogiocatore degli anni 90, abituato sinora a un altro tipo di esperienza con il brand. Sia Nintendo che Rareware (lo studio che si occupò dello sviluppo di gioco), puntavano a dare un'impronta più realistica ad ambienti e personaggi, a tal punto che parte del team di sviluppo andò a studiare da vicino i comportamenti dei gorilla tenuti negli zoo. Ciò non vuol dire che Donkey e Diddy Kong furono realizzati in maniera verosimile, anzi il loro design caricaturale e cartoonesco si amalgamava perfettamente con il realismo di scenari e movimenti. | Doneky Kong Country uscì nel 1994 su Super Nintendo, ottenendo un successo strabiliante con oltre 9 milioni di copie vendute. In occasione dei suoi 25 anni dall’uscita, avvenuta in questo mese di novembre, celebriamo l’iconico scimmione, divenuto una delle mascotte principali del panorama videoludico. |
Ancora una volta Italia a bocca asciutta all'Eurovision Song Contest, ma quest'anno non si può certo parlare di delusione. L'edizione 2018, vinta da Israele con Netta, che ha cantato "Toy", è andata in scena a Lisbona e l'avventura portoghese di Ermal Meta e Fabrizio Moro ha portato i frutti sperati. La coppia vincitrice dell'ultimo Festival di Sanremo si è esibita con "Non mi avete fatto niente" e lo spessore del pezzo e le tematiche molto attuali della canzone devono aver avuto presa sul pubblico europeo. Quinta posizione finale, dopo un andamento del voto che aveva visto la coppia sempre nella parte destra della classifica. Competizione in salita sin da subito per Meta e Moro, che ottengono i 12 punti solo dall'Albania, per evidente e logica affezione del pubblico a Ermal Meta, che ha appunto origini albanesi. L'Italia resta così per buona parte della gara (ovvero della fase in cui viene annunciata l'assegnazione dei punti da parte dei paesi partecipanti) nella parte destra della classifica. Poi il balzo improvviso, in extremis, grazie al televoto che porta Meta e Moro in terza posizione, prima che i voti a Cipro e Israele ribaltino ancora una volta la classifica, spingendo la coppia italiana fuori dal podio, al quinti posto finale. Un successo assoluto proprio in virtù dell'andamento della gara. Durante la serata dell'Altice Arena si sono sfidati i 26 paesi qualificati per conquistare la preferenza delle giurie nazionali (espressa in una scala da 1 a 12 punti) e il televoto di oltre 200 milioni di spettatori sintonizzati. Ciascuno dei due voti pesava per il 50% sull'esito finale. Dei 43 paesi ai blocchi di partenza inizialmente, 20 si erano conquistati il diritto ad esibirsi nella finalissima nel corso delle due semifinali, martedì e giovedì scorso. Ad essi si aggiunge la nazione ospitante, il Portogallo (in virtù della vittoria dell'anno scorso di Salvador Sobral, che ha portato la manifestazione a Lisbona) e i cosiddetti Big Five: Italia, Spagna, Germania, Regno Unito e Germania. Questi paesi hanno diritto all'accesso automatico alla finale in virtù della loro storica contribuzione alla "Unione europea di radiodiffusione". | Risultato inaspettato per la coppia che aveva trionfato all’ultimo Festival di Sanremo. La loro “Non mi avete fatto niente”, una canzone impegnata non esattamente in linea con lo spirito gioco del Festival, è riuscita ad agguantare il quinto posto finale grazie al televoto, che ha premiato la coppia italiana risollevandola in classifica. |
Gabriele Muccino è giunto al suo terzo film made in USA, dopo “La Ricerca della Felicità” e “Sette anime” con Will Smith. Con questa terza prova ha effettuato la virata verso la commedia sentimentale assoldando alcune delle più grandi star di Hollywood, capitanate dal generale Leonida di “300”, Gerard Butler. Il titolo della pellicola è “Quello che so sull’amore”, uscita negli Stati Uniti poche settimane fa, col titolo “Playing for Keeps”, e stroncata aspramente dalla critica d’oltreoceano. Lo stesso Muccino ha dichiarato che ci sono stati problemi con la casa di produzione, che non gli avrebbe lasciato piena libertà di scelta soprattutto sulla sceneggiatura e sul finale, e che per colpa dello stress è ingrassato di 30 chili. Staremo a vedere se il pubblico italiano gradirà, dato che da noi il film uscirà il 10 gennaio 2013. Il protagonista è di George Dryer, ex campione di calcio scozzese che negli anni in cui era una vera stella, ha tradito la moglie Stacie, perdendo sia lei che il figlio Lewis, di 6 anni. George, dopo il divorzio, se ne va in Canada, dove apre un bar sportivo, ma senza fortuna. L’uomo riesce, successivamente, a trovare un nuovo lavoro, diventando l’allenatore della squadra di calcio del figlio, e, senza volerlo, comincia ad essere il centro di chiacchiere e tradimenti coniugali. Le mamme dei piccoli campioni mettono gli occhi su di lui e alcune si prenderanno una vera e propria cotta, complicando il suo percorso di “redenzione”. | Il terzo film made in USA di Gabriele Muccino è stato criticato aspramente dalla critica e ha messo sotto stress il nostro regista. Cosa ne penserà il pubblico italiano? |
C'è grande attesa per l'inaugurazione della nuova boutique monomarca di Louis Vuitton a Osaka che accoglierà il pubblico di curiosi il 1° febbraio 2020. La vera notizia riguarda però l'affacciarsi del marcio di lusso francese, per la prima volta nella storia, al mondo culinario con l'apertura del suo primo caffé e ristorante all'ultimo piano dello store di Osaka. Il servizio sarà offerto a partire dal 15 febbraio 2020 con un menu del famoso chef giapponese Yosuke Suga, reduce dal successo del suo ristorante Suga a Tokyo, classificato al 47esimo posto come miglior ristorante al mondo. Arriving in Osaka for #LVMidosuji. This week, #LouisVuitton is celebrating the opening of the newest Maison in Japan. Stay tuned for more via link in bio. A post shared by Louis Vuitton Official (@louisvuitton) on Jan 28, 2020 at 5:56am PST Louis Vuitton apre a Osaka il suo primo café ristorante del mondo. Sorgerà all'ultimo piano della nuova boutique monomarca. L'edificio, progettato dall'architetto Jun Aoki per la facciata e Peter Marino per gli interni, si sviluppa su quattro piani con una terrazza di dimensioni generose all'ultimo livello. La caffetteria e il ristorante, soprannominati Le Café V e il Sugalabo V, sono nati in collaborazione con lo chef giapponese Yosuke Suga. Secondo le immagini condivise dal marchio di lusso francese e dalle foto già condivise su Instagram, lo store è caratterizzato da una facciata che ricorda le vele fluttuanti. Come in facciata, anche gli interni della boutique sono ispirati al tema nautico che deriva dalla storia di Osaka come città portuale. Questa suggestione si ritrova nei pavimenti in legno che ricordano i ponti, nonché nelle colonne e nei soffitti ispirati agli yacht. Le vele della facciata evocano le navi da carico tradizionali Higaki-Kaisen. Il ristorante, con cucina a vista, servirà solo la cena. Questo spazio è nascosto dietro una porta segreta, e può ospitare solo un piccolo gruppo di commensali. | Per la prima volta il marchio del lusso francese Louis Vuitton si avvicina al mondo culinario con l’apertura del primo caffè e ristorante nello store LV a Osaka, in Giappone. La boutique monomarca inaugurerà il 1 febbraio 2020 mentre il bar e il ristorante apriranno il 15 febbraio con un menu del famoso chef giapponese Yosuke Suga. |
Come i video giochi, le bambole e i balocchi si sono dovuti adeguare al gusto e alle abitudini dei bambini del nuovo millennio, era giunto il momento che anche la vecchia e cara casa delle bambole si affacciasse all'Era 2.0. Oggi i bambini sembrano sempre più degli adulti in miniature a causa dei continui stimoli dall'esterno tanto che spesso è difficile distinguere il desiderio di un bambino da quello degli adulti per lui. Così uno studio di Mumbai, Architecture Brio, ha deciso di "ristrutturare" la tipica casa di Barbie in una villa di design con tutti i dettagli di un'abitazione di lusso moderna. La Spiral Dollhouse abbandona le forme e i colori vivaci della tipica casa di Barbie per adeguare alle esigenze dei tempi moderni anche la bambola più venduta al mondo. "La Spiral Dollhouse è un ibrido tra una versione in scala 1/6 di una casa immaginaria, un modello architettonico, e un diorama della villa di Barbie. La casa ha tre piani e può essere visualizzata e giocata da tutti e quattro i suoi lati", spiegano li ideatori. Pavimenti a parquet, mobili di design, porte a scomparsa, la casa delle bambole 2.0 ha tutti i dettagli di un'abitazione vera, compresi gli interruttori per la luce. | Dimenticate i colori vivaci e le forme eccentriche della tipica casa di Barbie, la casa delle bambole 2.0 è una villa di design contemporanea che sembra difficile credere sia destinata solo al gioco. |
Se vi è mai capitato di vivere in una grande città, in una metropoli del mondo come New York, Londa, Parigi, vi sarete sicuramente accorti che la tendenza dell'abitare è sempre più rivolta a spazi ristretti ma multifunzionali. E in realtà, tale direzione è anche confermata dai dati dell'Osservatorio immobiliare italiano che appunto attesta l'aumento di domanda di piccole case rispetto a quelle di medie e grandi dimensioni, probabilmente dovuto all'aumento delle piccole famiglie, coppie, single, divorziati e pensionati. Così, il mondo del design negli ultimi anni si è visto costretto ad adattarsi alle nuove esigenze della società: c'è bisogno di piccoli spazi ma con tutti i confort. E Clei è un'azienda leader nella realizzazione di arredi multifunzionali. | Camera da letto, sala da pranzo e cucina tutto in uno: benvenuti nel mondo Clei dove ogni piccolo spazio è un regno. |
Sabato 29 febbraio sono stati assegnati i premi della 70esima edizione della Berlinale, il Festival internazionale del cinema di Berlino. A trionfare vincendo l'Orso d'Oro è il film iraniano "Sheytan vojud nadarad" ("There Is No Evil") di Mohammad Rasoulof. Assente il regista per questioni politiche, il premio è stato ritirato dal cast. La giuria internazionale del concorso guidata da Jeremy Irons si è composta di Bérénice Bejo, Bettina Brokemper, Annemarie Jacir, Kenneth Lonergan, Luca Marinelli e Kleber Mendonça Filho. L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato a Helen Mirren. L'Italia esce vincitrice da questa edizione della Berlinale. Grande soddisfazione per i fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo: il loro "Favolacce" ha conquistato il premio per la migliore sceneggiatura, curata dagli stessi registi. Elio Germano ha invece vinto il premio come miglior attore per la sua mimetica interpretazione di Antonio Ligabue nel film di Giorgio Diritti "Volevo nascondermi". Altri premiati sono il sudcoreano Hong Sangsoo, miglior regista per "The Woman Who Ran", e Paula Beer, miglior attrice per "Undine" di Christian Petzold. Ecco i premi del Concorso e delle categorie Encounters, documentari e corti. Orso d'oro per il miglior film: Sheytan vojud nadarad" (There Is No Evil) di Mohammad Rasoulof Orso d'argento, gran premio della giuria: "Never Rarely Sometimes Always" di Eliza Hittman Orso d'argento per il miglior regista: Hong Sangsoo per "Domangchin yeoja" (The Woman Who Ran) Orso d'argento per il miglior attore: Elio Germano per "Volevo nascondermi" (Hidden Away) di Giorgio Diritti Orso d'argento per la migliore attrice: Paula Beer per "Undine" di Christian Petzold | Sabato 29 febbraio sono stati assegnati tutti i premi della 70esima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Gioia immensa per l’Italia, con la vittoria di Elio Germano come miglior attore per Volevo nascondermi di Giorgio Diritti e quella di Favolacce di Fabio e Damiano D’Innocenzo, premiato per la miglior sceneggiatura. Il premio più importante va al film iraniano There Is No Evil di Mohammad Rasoulof. |
Il nuovo successo di Taylor Swift, Mean, balzato direttamente all'undicesima posizione della Hot 100 di Billboard lo stesso giorno in cui è uscito, è un vero e proprio inno contro il bullismo. Sicuramente la tematica affrontata ha aiutato il successo improvviso della traccia che è arrivata proprio in un periodo in cui sembra non si parli d'altro a causa di molti suicidi che hanno coinvolto i giovani statunitensi vittime di bullismo. Il testo di Mean affronta la piaga del bullismo dal punto di vista personale di Taylor Swift che nonostante la fama e i riconoscimenti di questi anni, non solo è stata vittima dei bulli a scuola ma lo continua ad essere ogni qualvolta qualcuno esprime giudizi negativi su di lei senza motivare il tutto in una critica costruttiva ma per il solo gusto di insultarla. E così Taylor Swift con Mean traccia proprio quella che si rivela essere la realtà del bullismo: un giorno anche le vittime crescono e il più delle volte diventano delle persone affermate e forti, mentre coloro che hanno reso la loro vita un inferno in determinati anni, continueranno ad essere delle persone insignificanti e cattive che non riescono a farsi valere se non con la violenza. | Taylor Swift torna con Mean: un inno contro il bullismo che fa capire alle vittime come un giorno potranno prendersi una bella rivincita sui loro oppressori. |
Dopo aver conquistato gli USA, il film dello sceneggiatore e regista John Carney, “Tutto può cambiare”(“Begin Again”) si appresta a sbarcare in Italia, a partire dal 16 ottobre. La pellicola fonde cinema e musica con Mark Ruffalo nei panni di un talent scout discografico che, dopo il licenziamento, scopre il talento della cantante Keira Knightley. L’attrice ha sbalordito pubblico e critica con le sue doti canore, facendo un figurone e non sfigurando assolutamente, dato che nel cast c’è anche l’amatissimo leader dei Maroon 5, Adam Levine, nei panni dell’ex fidanzato della Knightley, che nel film offre un’anteprima del suo nuovo brano originale composto proprio per la pellicola, intitolato “Lost Stars”. Oltre a Levine, in “Tutto può cambiare” ci sarà anche Cee-Lo Green, altra stella del firmamento musicale made in USA. Insomma, musica, sentimento, commedia, c’è tutto quello che cercate per passare due ore in estrema spensieratezza. La giovane Greta e il suo storico fidanzato Dave si conoscono fin dai tempi del college e suonano insieme. Quando lui ottiene un contratto discografico da una major, i due partono insieme alla volta di New York. Il rapido e travolgente successo porta, però, Dave ad allontanarsi da Greta, che si ritrova così sola e infelice, con una vita da ricostruire. La svolta per lei arriva per caso, quando Dan, dirigente di un'etichetta musicale caduto in disgrazia, la sente cantare in un locale dell'East Village e viene conquistato dal suo talento. Questo fortunato incontro da inizio a una reciproca collaborazione che trasforma le vite dei protagonisti, sullo sfondo di una indimenticabile estate newyorkese. | Keira Knightley, Mark Ruffalo e Adam Levine sono i protagonisti di quest’attesa pellicola che fonde musica, sentimento e commedia, regalando emozioni uniche. Imperdibile. |
L'anno in cui la cultura diventò inutile. E in cui chiudemmo per sempre cinema, teatri, musei. Potrebbe passare alla storia per questo cambio di paradigma epocale il 2020 agli sgoccioli. La pandemia ha colpito tutta la società nel suo complesso, innanzitutto il sistema sanitario e le vittime a cui dobbiamo sempre il nostro rispetto. Eppure è impossibile non notare come quell'ampia porzione di vita culturale che costituisce non solo la sostanza della vita sociale di ciascuno, ma anche il nostro modo di essere individui all'interno di una comunità con una sua storia, e che ricomprende più o meno un arco di attività che vanno da una serata a teatro a una gita al museo, passando per la fiera di un libro o una serata al cinema, è stata tra le più penalizzate in assoluto. Per certi versi questo 2020 ha reso più rapido un lavoro di distruzione di ciò che chiamiamo "cultura" già in atto. Certo, perlopiù parliamo di settori che già facevano fatica prima. Decenni di ottuse narrazioni volte a sostenere che alcune forme culturali potevano stare in piedi da sole, di poter competere sul mercato semplicemente dandosi una ripulita e rendendosi più attraenti agli occhi di un pubblico sempre più attratto da altre forme di intrattenimento, aveva già compiuto un danno irreparabile. Abbiamo iniziato anni fa con la retorica delle librerie che dovevano diventare caffè, poi dei caffè che dovevano vendere tazze per i caffè, gadget e via dicendo, per arrivare a trasformare l'esperienza culturale in puro intrattenimento, svuotata di ogni senso valoriale, politico, umano, riducendo la persona che si nutre di cultura a un consumatore. Così i lettori sono diventati consumatori di libri, gli appassionati d'arte si sono trasformati in turisti, mentre cinefili, melomani e pubblico del teatro invecchiavano sempre più, senza ricevere un ricambio generazionale. La colpa? Non della televisione o di internet, certamente, come i meno acuti moralizzatori del terzo millennio vogliono farci credere, trovando in questo modo consolazione nella "nicchia", che è solo una brutta parola che sta indicare il luogo dove le élite di un tempo hanno trovato degna sepoltura. Forse in buona parte della scuola, ma la colpa è stata ed è, innanzitutto, della stessa cultura. O meglio, di quell'apparato culturale abitato da troppo tempo ormai da zombie del potere, cariatidi incontentabili e affamate, burocrati e malfattori senza scrupoli che potrebbero gestire una sala teatrale da cento posti o le iscrizioni di un neonato partito nazionalsocialista allo stesso identico modo. Che sia una pièce di Beckett o merda pura, l'importante è che produca soldi succhiati dalla mammella degli aiuti statali o fregando qualche ricco privato che vuol farsi bello con un po' di mecenatismo. | Non solo per la crisi sanitaria e per le vittime dovute al Coronavirus. Il 2020 potrebbe diventare l’anno in cui tutto ciò che tradizionalmente chiamiamo cultura, dal teatro ai musei, passando per il cinema e le librerie fisiche, uscì dal nostro orizzonte di cittadini. Ma la pandemia potrebbe soltanto aver accelerato un processo già in atto. |
Con l’evoluzione della pandemia, alcune condizioni di salute sono state associate a una più alta probabilità di complicazioni da Covid-19, in particolare correlate a patologie cardiovascolari e ipercolesterolemia che possono aumentare significativamente la gravità dell’infezione. Un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Preventive Cardiology ha fatto il punto sui tassi di infarto tra chi soffre di queste condizioni, fornendo una stima del maggior rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con Covid-19. In particolare, l’analisi ha evidenziato come l’aumentata concentrazione di colesterolo LDL nel sangue causata da un difetto genetico ereditario, noto come ipercolesterolemia familiare ((Familial Hypercholesterolemia, FH), determini un rischio di infarto sette volte più alto nei pazienti Covid-19. L’indagine, condotta dalla Fondazione FH sulla base dei dati clinici di oltre 55 milioni di persone, ha inoltre registrato un aumento dei tassi di infarto nelle persone con malattia cardiovascolare aterosclerotica. Nel complesso, i dati sono stati elaborati in modo da distinguere sei diversi gruppi di pazienti – con diagnosi di ipercolesterolemia familiare, sospetta ipercolesterolemia familiare e malattia cardiovascolare, con e senza diagnosi di Covid-19 – e per ogni gruppo sono state calcolate le diverse frequenze di infarto. “I dati hanno sottolineato l’importanza di capire se le persone hanno malattie cardiovascolari sottostanti o colesterolo alto dovuto a FH quando si tratta l’infezione da coronavirus o si prende in considerazione la vaccinazione” ha affermato Kelly Myers, autrice principale dello studio e chief technology officer della Fondazione FH, indicando che i soggetti con sospetta ipercolesterolemia e malattia cardiovascolare preesistente che hanno contratto l’infezione da coronavirus hanno sperimentato un tasso annuo sette volte più alto di infarto rispetto ai pazienti con le stesse caratteristiche ma che non hanno avuto la Covid-19. | Lo indica un’analisi pubblicata sul Journal of Preventive Cardiology dalla Fondazione FH che ha stimato il maggior rischio di infarto nei pazienti che soffrono di condizioni preesistenti, come l’ipercolesterolemia familiare e patologie cardiovascolari. |
I cambiamenti climatici provocano un incremento della quantità e della potenza di tempeste e inondazioni che, a loro volta, causano un aumento del rischio di sviluppare problemi di salute mentale come depressione e ansia. Vediamo insieme come gli esperti siano giunti a questa conclusione e perché sia preoccupante. Gli esperti hanno raccolto informazioni su persone che in questi anni sono state vittime di inondazioni e tempeste che hanno provocato danni alle loro abitazioni e alla loro vita e hanno scoperto che queste catastrofi hanno un impatto sulla salute mentale molto preoccupante che è simile a quello riscontrato tra le persone che vivono in aree svantaggiate. Perdere una casa infatti rende le persone maggiormente insicure, come è facile intuire, e questo ha ripercussioni sul lungo periodo che portano ad un incremento importante del rischio di diventare depressi e ansiosi. Nello specifico, prendendo in considerazione altri fattori che incrementano le probabilità di problemi di salute mentale, come lo svantaggio sociale, la povertà o la scarsa salute fisica, gli esperti hanno calcolato che le persone che avevano subito danni in seguito ad inondazioni e tempeste rischiavano il 50% in più di soffrire di problemi mentali. Siamo dunque tutti potenzialmente a rischio visto che gli attuali cambiamenti climatici, causati dal riscaldamento globale di cui siamo responsabili, implicano un aumento degli eventi catastrofici, come appunto tempeste e inondazioni che oggi sono più frequenti e più dannosi rispetto al passato. | I cambiamenti climatici stanno portando ad un preoccupante aumento delle inondazioni e delle tempeste che, per il loro effetto distruttivo sulle abitazioni e la vita delle persone, sono la causa di un incremento preoccupante del rischio di ansia e depressione. Vediamo insieme i dettagli di questo studio. |
L'asta per l'assegnazione delle frequenze tv e l'imposta sugli immobili alla Chiesa cattolica, sono due delle novità più rilevanti uscite fuori dalla discussione di ieri alla Camera sulla manovra economica Salva Italia. Dopo le tante polemiche dei giorni scorsi, il Governo, prima del voto finale sul provvedimento economico, ha accettato gli ordini del giorno presentati da alcuni deputati e che lo impegnano a varare misure in tal senso. Per quanto riguarda le frequenze televisive, il Governo ha dato parere favorevole agli odg di Idv e Lega che impegnano l'Esecutivo ad indire un nuovo bando di gara per le assegnazioni delle frequenze del digitale terrestre a titolo oneroso. In pratica una vera e propria asta al miglior offerente che dunque superi la precedente scelta di assegnare in sostanza a titolo gratuito le nuove frequenze. Dopo le polemiche sui presunti accordi tra Berlusconi e Monti e le dichiarazioni pubbliche rilasciate dallo stesso ex Premier, il Governo ha ritenuto di poter rivalutare la questione e nelle prossime settimane si attendono le misure concrete verso questa nuova linea di condotta che potrebbe portare un bel po' di introiti nelle casse dello Stato. Dal punto di vista dell'Ici sugli immobili della Chiesa, invece, passo indietro più morbido da parte del Governo che ha bocciato gli odg di Lega e Idv, molto più impegnativi per l'Esecutivo, accettando però un ordine presentato congiuntamente da Pd e Pdl. Quest'ultimo, molto più generico di quelli presentati dall'opposizione, impegna il Governo a "valutare l'opportunità di affrontare e definire la questione relativa al pagamento dell'IMU sugli immobili parzialmente utilizzati a fini commerciali" degli enti no Profit, compresi quelli della Chiesa. Insomma più che una vera e propria decisione una richiesta di apertura del dibattito che vada a chiarire gli aspetti più controversi del problema Ici alla Chiesa. | Prima della definitiva approvazione della manovra alla Camera, il Governo ha accettato alcuni ordini del giorno in materia di frequenze televisive e Imu agli enti no profit, che impegnano l’Esecutivo a ritrattare le due questioni che tanto hanno fatto discutere in questi giorni. |
Sono già passati 25 anni da quando “Point Break – Punto di rottura”, approdava nelle sale statunitensi. Il quarto film di Kathryn Bigelow (regista di “The Hurth Locker”, del 2010, vincitore di 6 Oscar) è una vera e propria colonna del cinema d’azione, un punto di riferimento per tantissimi registi che si sono avventurati nello stesso genere. La regista racconta la storia di Johnny Utah (Keanu Reeves), un agente speciale dell’FBI assoldato per infiltrarsi in un gruppo di surfisti della California che rapinano le banche con le maschere dei presidente americani Ronald Reagan, Lyndon B. Johnson, Richard Nixon e Jimmy Carter. Utah sarà, presto, affiancato da Angelo Pappas (Gary Busey) e aiutato dalla bella Tyler (Lori Petty), ma, soprattutto, dal temerario Bodhi (Patrick Swayze), giovane sempre alla ricerca dell’onda perfetta e dell’adrenalina allo stato puro. Insieme, vivranno avventure estreme, rischiando la morte ad ogni acrobazia. Quello che colpisce subito lo spettatore è l’estrema sinergia che si viene a creare tra i due attori protagonisti. Reeves, all’epoca, aveva già girato una dozzina di film, e i produttori volevano un attore più noto per il ruolo di Johnny Utah. Infatti, furono provinati, tra gli altri, Johnny Depp e Charlie Sheen, ma la Bigelow volle fortemente Reeves. Patrick Swayze, invece, era già un’amatissima star, protagonista di pellicole cult come “Dirty Dancing – Balli proibiti”(1987) e “Ghost – Fantasma”(1990). Il ruolo del biondissimo, coraggioso, spericolato (e filosofico) Bodhi non fece altro che accrescere la sua fama di sex-symbol assoluto del cinema, conquistando, stavolta, anche il pubblico maschile. La sceneggiatura di W. Peter Iliff passa, letteralmente, in secondo piano di fronte alle rocambolesche e spettacolari acrobazie, tra cielo e mare, che i protagonisti offrono agli spettatori, catturate dall’estremo dinamismo della regia della Bigelow. Johnny e Bodhi sfrecciano a mille all’ora, in paesaggi da sogno, in un crescendo di adrenalina che raggiungerà picchi massimi, soprattutto, nella seconda parte e nell’emozionante finale. | Il film di Kathryn Bigelow usciva il 12 luglio 1991 nelle sale statunitensi, travolgendo gli amanti dei film d’azione, raccontando la storia dell’agente dell’FBI Jonny Utah e del temerario Bodhi, infiltrati in un gruppo di surfisti che fanno rapine con le maschere dei presidenti degli USA. Protagonisti assoluti di questo pilastro del cinema, Keanu Reeves e l’indimenticabile Patrick Swayze. |
La Commissione Europea ha minacciato di ricorrere alle vie legali contro tutti i governi dell'Unione se continueranno a infrangere le regole sulla riduzione dell'impatto ambientale dei pesticidi e a non garantire il benessere degli animali da allevamento. In 27 lettere personalizzate ai governi nazionali, il commissario dell'Ue per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha infatti chiesto che i paesi dell’Unione garantiscano il rispetto immediato e completo dei requisiti legati alla strategia Farm to Fork. L'obiettivo del progetto è di rendere il sistema alimentare più sostenibile entro il 2030, riducendo l'uso dei pesticidi del 50%, come previsto dal Green Deal europeo. "Vorrei confermare la nostra determinazione a intraprendere un'azione legale decisiva in caso di inosservanza sistematica", ha scritto Kyriakides. Le lettere della Commissione esprimono inoltre la frustrazione di Bruxelles per il disinteresse dei governi nazionali nei confronti di un momento storico in cui l'attenzione dell'opinione pubblica sull'ambiente è più alta che mai. Queste questioni sono "di fondamentale importanza per i nostri cittadini", ha affermato il commissario. Come riporta la testata online Politico.eu le lettere forniscono a ciascun Paese una serie unica di avvisi sulla "non conformità" e la Commissione ha indicato 82 punti su cui 23 Paesi, tra cui l'Italia, non riescono a soddisfare gli standard comunitari sui pesticidi, nonostante la direttiva risalga al 2009. Le mancanze sui pesticidi vanno dalla necessità di aggiornare i propri piani d'azione nazionali alla necessità di ispezionare le attrezzature per l'irrorazione degli stessi. La Commissione ha così ordinato a nove paesi, dal Belgio alla Polonia, di compiere sforzi per promuovere pratiche agricole a minore intensità di pesticidi e ne ha esortati altri otto (tra cui Italia) a formare e certificare adeguatamente i propri agricoltori sull'uso di prodotti chimici. | L’Italia è tra gli stati membri dell’Unione Europea che rischiano una procedura di infrazione se non rispetteranno le direttive sull’uso dei pesticidi in agricoltura. L’obiettivo dell’Europa è di ridurre entro il 2030 del 50% la quantità di prodotti chimici per rendere il sistema alimentare più sostenibile. |
Si chiamano Martina Facchini e Ylenia Demeo le due ragazze di 20 e 22 anni che hanno denunciato Alberto Genovese, l'imprenditore arrestato a novembre con l'accusa di aver abusato di una 18enne durante un festino avvenuto nel suo appartamento di Milano. Le due giovani donne, assistite dall'avvocato Ivano Chiesa, hanno deciso di uscire allo scoperto e di rispondere alle accuse di essere delle escort. "Tutti sapevano che accadeva, ma tutti lo temevano perché era potente e offriva tutto a tutti": raccontano la modella e la studentessa dello Ied in un'intervista alla rivista Men on Wheels. Le due, visto quanto hanno subito, sono diventate molto amiche e si proteggono a vicenda. Entrambe raccontano di essersi conosciute durante una festa dell'imprenditore e di averne frequentate diverse tra Milano e Ibiza. Proprio a Ibiza, Martina ha visto la 23enne – che sarebbe stata abusata dall'ex fidanzata di Genovese e dall'uomo – uscire dalla stanza in stato confusionale: "Lei è una mia amica. Quando l'ho vista mi sono messa a piangere e ho realizzato che a me è successa la stessa cosa. Ho solo dei flash, ma ricordo il dolore che provavo e adesso che ne riparlo è come se lo risentissi". Nell'intervista, Martina spiega di aver subito due stupri: uno a Milano e un altro a Ibiza. | Martina e Ylenia sono le due ragazze che insieme ad altre quattro hanno denunciato l’imprenditore Alberto Genovese per stupro. Il mago delle start up è stato arrestato a novembre a Milano. Le due donne sono uscite allo scoperto per rispondere delle accuse di essere delle escort: “Non abbiamo mai ricevuto soldi da Alberto”. |
Entrato ormai in pieno svolgimento il Festival di Cannes, dopo l'apertura affidata a Robin Hood, gli applausi per Draquila della Guzzanti, e le proiezioni dei primi film della selezione ufficiale. Ieri è stato il giorno di Wall Street 2, il sequel della celebre pellicola di Oliver Stone ancora con Michael Douglas, e tra gli altri, è stato presentato nella sezione Un Certain Regard anche Chatroom, nuovo film di Hideo Nakata, autore giapponese riconosciuto come uno dei registi più rappresentativi dell'ondata J-Horror che ha dominato il cinema di genere negli scorsi anni, grazie a capolavori come The Ring e Dark Water. Questa volta Nakata si è dedicato a un thriller, in cui sei ragazzi appassionati di internet e chat restano talmente ossessionati dal mondo virtuale, fino a cacciarsi in guai seri. In concorso invece è stato presentato The Housemaid, di Im sang-soo, remake di un classico coreano del 1960, tra tensione e torbida passionalità, mentre tra gli eventi speciali si è visto Nostalgia de la Luz, di Patricio Guzman, film dagli evidenti rimandi herzoghiani. Oggi invece sulla Croisette è il giorno di Woody Allen. Questa mattina c'è infatti stata la proiezione stampa di You Will Meet a Dark Tall Stranger, fuori concorso. L'ennesimo nuovo lavoro di un regista instancabile, e presenza fissa ogni anno ai maggiori festival internazionali, dividendosi tra Cannes, Venezia e Berlino a seconda delle occasioni. Nel cast della sua nuova opera Anthony Hopkins (futuro stregone in Arabian Nights), Antonio Banderas (in procinto di lavorare di nuovo insieme ad Almodovar), Naomi Watts, Josh Brolin e Freida Pinto (protagonista del plurpremiato The Millionaire di Danny Boyle, che qui in una scena appare anche nuda). Un film sentimentale, tra commedia e dramma, girato a Londra, in cui Allen torna a raccontare, a modo suo, la gioia e le difficoltà dell'amore. | Ieri sulla Croisette pericolose chat room e remake coreani, oggi invece il nuovo film dell’onnipresente Allen, con Banderas, Hopkins e Naomi Watts. |
“Miss you so so bad”, “mi manchi terribilmente”. Il pittore Federico Fiorentini, il fidanzato di Ashley Olsen, l’americana trentacinquenne uccisa nel suo appartamento di Firenze, ha deciso di affidare a Facebook il dolore per quanto accaduto alla sua ragazza. “Una mostruosità irreparabile”, la definisce l’uomo. Federico, 42 anni, parla così per la prima volta del delitto, e poi con una lettera coglie l’occasione per ringraziare la polizia e tutti coloro gli sono stati vicino. “Voglio ringraziare la squadra omicidi e tutti coloro che si sono adoperati a risolvere questa mostruosità irreparabile. Ringrazio i veri amici di Ashley: Pernille, Hildur, Marielle e Marvin; questi sono i primi che mi vengono in mente”, scrive. “Ringrazio, anche, i rari giornalisti – continua – che hanno dimostrato rispetto per il dolore e serietà professionale. Ashley con la sua grazia e la sua gentilezza rimarrà nei pensieri e nei cuori di chi la ama. Il mio abbraccio va alla famiglia di Ashley e agli amici che mi sono stati vicini”. | Federico Fiorentini, il fidanzato della 35enne uccisa a Firenze, affida il suo dolore a un messaggio su Facebook e a una lettera dove ringrazia le forze dell’ordine e gli amici della ragazza per essergli stati vicino. |
UPDATE – Guardian: "La Nsa ha spiato 35 leader politici mondiali" – National Security Agency Usa avrebbe spiato le conversazioni telefoniche di 35 leader politici e militari mondiali dopo aver ricevuto le utenze da intercettare da parte di responsabili governativi Usa. La notizia è riportata dal britannico Guardian, che pubblica un memo riservato dall’archivio di Edward Snowden. I presunti nomi dei leader non vengono però citati. | La Casa Bianca ha assicurato che ci sarà “una revisione del sistema di raccolta dei dati da parte dell’Intelligence”. Ma dal Regno Unito arriva la nuova bomba: secondo il Guardian, la National Security Agency ha spiato 35 leader politici e militari mondiali. |
Loud, ovvero l'ultimo album di Rihanna uscito il 16 novembre, si pone davvero come l'album del ritorno ma soprattutto del cambiamento di Rihanna, un album che taglia con il triste passato della star vittima di abusi domestici da parte dell'ex fidanzato Chris Brown presentando sonorità e testi pieni di voglia di ricominciare. Già con Only Girl (In The World) abbiamo visto come la star chiedesse all'uomo protagonista della canzone di farla sentire l'unica ragazza al mondo. Ora con What's My Name, Rihanna e Drake vanno oltre lanciandosi in un brano che lascia ben poco all'immaginazione tra frasi spinte e sottintesi facilmente intuibili. Il video di What's My Name riprende in parte il testo del brano, che potete trovare sul forum ufficiale di Rihanna, con la coppia formata dalla cantante e dal rapper canadese che si lasciano andare ad una serie di situazioni amorose tra incontro al supermarket e giochi di sguardi. | Il testo di What’s My Name di Rihanna Featuring Drake lascia ben poco all’immaginazione con frasi spinte e giochi di sguardi tra i due cantanti. |
In attesa di conoscere in quale posizione della classifica italiana esordirà "Nel caos di stanze stupefacenti", il nuovo album di Levante, a una settimana dall'uscita, la cantante mantiene la prima posizione di quella della Indie Music Like, ovvero la classifica indipendente che tiene conto del gradimento di oltre 300 radio e web radio ed è creata analizzando i vari portali che si occupano di uscite dei singoli, di radio date radiofoniche e monitoraggio, la voce uscite ed editoria del Mei. "Non me frega niente", quindi si tiene salda in testa alla classifica, davanti a "Non voglio ballare" degli Zen Circus, anche loro stabili in seconda posizione, mentre in terza posizione entra Motta con "Del tempo che passa la felicità". Escono dal podio Lo Stato Sociale con "Buona sfortuna", seguiti da i Thegiornalisti di "Sold Out" e Le luci della centrale elettrica di "Qui", mentre in settima c'è Edda con "Signora", che scende come scendono Francesco Gabbani e la sua "Occidentali's Karma", Ermal Meta con "Vietato morire" e Fiorella Mannoia con "Che sia benedetta". In top 20, invece, Baccini, Roberta Giallo, Terroni Uniti, Piccola, Gualazzi con Malika Ayane, Il Pan del Diavolo, i Tre Allegri Ragazzi Morti, Marianne Mirage oltre all'ingresso di Arisa e Pop X! | La Indie Music Like conferma Levante in testa alla classifica e gli Zen Circus secondi, mentre esordisce al terzo posto il nuovo Motta. |
Ad alcuni sembra una nave da crociera in orbita terrestre ad altri una città nello spazio con un porto spaziale, The Gateway è il primo hotel nello spazio a gravità artificiale. L'incredibile struttura a forma di ruota si appresta a rivoluzionare il modo di viaggiare nello spazio. Presto, ogni anno, circa 100.000 persone dalla Terra potranno andare nello spazio e soggiornarvi grazie a questo hotel spaziale progettato da Gateway Foundation che permetterà di colonizzare per la prima volta lo spazio. L'hotel è progettato come una sorta di ruota che grazie alla rotazione crea una forza gravitazionale simile a quella percepita sulla Luna. Il progetto della Gateway Foundation potrebbe essere pronto per il 2025. L'umanità esplorerà e colonizzerà il nostro sistema solare e poi raggiungerà le stelle. Ma ogni volta che i viaggiatori terrestri si avventureranno al di fuori dell'atmosfera terrestre verso mondi e destinazioni lontane, ci fermeremo a The Gateway e cambieremo dalla nostra navetta terrestre a una vera astronave, e lo stesso per le persone che visitano la Terra, si fermeranno a The Gateway e saliranno a bordo di un navetta per la Terra. Questa stazione spaziale sarà la nostra Porta verso le stelle e per i nati sulla nostra Luna, Marte e oltre, sarà la Porta sulla Terra. L'umanità tornerà sulla Luna. Colonizzeremo Marte e estrarremo la cintura di asteroidi. Cammineremo su Europa, Io e successivamente Titan, ma prima di fare tutto ciò, costruiremo The Gateway. The Gateway Foundation The Gateway è una grande astronave a forma circolare con un diametro di 400 km. La struttura può ospitare fino a 150 persone di equipaggio e circa 1250 ospiti. Al centro della struttura è posizionato l'Hub che comprende gli uffici, la sala di controllo, lo stoccaggio, la Bay, cioè una sorta di portaerei per mezzi spaziali che facilita i trasferimenti tra navette terrestri e imbarcazioni lunari, e gli alloggi dei dipendenti. Hub è il cuore funzionante di Gateway. L'anello attorno all'Hub è caratterizzato dalla Lunar Gravity Area (LGA) destinata ai turisti e alle ricerche scientifiche. LGA funziona come un hotel di destinazione con giardino e parco giapponesi, palestra all'aperto, ristoranti e sale concerto, perché nello spazio bisogna poter mangiar leggero e vivere bene. Ad un livello inferiore sono posizionate le camere, arredate in modo confortevole e minimale, considerando che i soggiorni degli ospiti dureranno solo 24 ore. Ogni stanza è inoltre dotata di un mezzo di trasporto di emergenza qualora fosse necessario evacuare la struttura. The Gateway è caratterizzato da un anello esterno, la Mars Gravitational Area (MGA, l'unico spazio della struttura dove è presente il 30% della gravità terrestre e per questo rende possibile la presenza di appartamenti in vendita e in affitto per lunghe soste nello spazio. | I viaggi nello spazio non sono più fantascienza. Ogni anno 30.000 persone potranno visitare lo spazio grazie a The Gateway, il primo hotel spaziale a gravità artificiale con stanze panoramiche per 400 ospiti, ristoranti, palestra, bar e cinema come nei migliori alberghi sulla Terra. Ha inizio da qui la rivoluzione dei viaggi nello spazio. |
Il destino della Grenfell Tower, il grattacielo andato in fiamme quattro anni fa a Londra e che ha ucciso 72 persone, sarà deciso quest'estate, secondo una lettera inviata dal governo del Regno Unito: "Seguendo importanti consigli degli ingegneri strutturali sulle condizioni della torre, dobbiamo considerare quest'estate se e quando la torre debba essere smontata con attenzione per mantenere la sicurezza", afferma la lettera scritta ai residenti e firmata dal direttore del sito MHCLG Grenfell Alistair Watters. Cosa si farà dello scheletro della Grenfell Tower di Londra è oggetto di forti discussioni nel Regno Unito, la questione è molto dibattuta. Si tratta di una ferita ancora aperta che pone vari interrogativi soprattutto in occasione del quarto anniversario, il 14 giugno 2021, del tragico incendio in cui persero la vita anche due ragazzi italiani. Sono soprattutto i parenti delle vittime della tragedia nella Grenfell Tower a opporsi alla demolizione della torre dove i propri cari sono morti. Da qui l'idea del gruppo d'azione Grenfell Next of Kin, che rappresenta 29 delle vittime dell'incendio, di piantare 72 specie di piante nelle rovine e lasciare che crescano liberamente come natura vuole. L'idea di un giardino sul tetto di quello che il 14 giugno 2017 si è trasformato in un inferno è venuta guardando il Bosco Verticale dell'architetto Stefano Boeri a Milano con le sue facciate verdi e i balconi piantumati. | Il 14 giugno 2021 si è tristemente celebrato il quarto anniversario dall’incendio della Grenfell Tower in cui rimasero intrappolate 72 persone, tra cui due italiane e oggi si discute su cosa fare dello scheletro del nefasto edificio. Tra le proposte figura anche il nome dell’Architetto Stefano Boeri. |
Nelle ultime ore, si è parlato molto del trono di Sara Shaimi. L'esperienza della giovane nel programma Uomini e Donne di Maria De Filippi si è interrotta quando è scoppiata l'emergenza Coronavirus e non è ancora ripresa. Al contrario, Giovanna Abate ha avuto modo di partecipare al format che prevedeva che lei e Gemma Galgani conoscessero nuovi corteggiatori in chat. Alla luce di questa situazione, un recente sfogo del corteggiatore di Sara Shaimi, Giuseppe Nastasi, è stato probabilmente frainteso. Ma andiamo con ordine. In una lunga diretta, Giuseppe Nastasi si è sfogato senza scendere mai troppo nei dettagli. Il passaggio che ha fatto pensare che si stesse riferendo al percorso tenuto a Uomini e Donne è quello in cui il corteggiatore di Sara Shaimi sostiene di non aver ricevuto notizie e di un percorso in cui ha investito "tempo, denaro e sentimenti": "Io ci ho messo anima e corpo in questo percorso e quando uno non sente nessuno e non ha notizie di nessuno, mi girano un po' le pa**e perché ho investito tempo e anche denaro e sentimenti. Aprite bene gli occhi e le orecchie e guardate bene le persone che avete davanti. Andate oltre e non fatevi prendere per il c**o, altrimenti siete uno più capra dell'altro. Gli altri che si trovano nella mia stessa situazione, svegliatevi. Almeno io dico le cose come stanno. Quante caz** di volte vi devono riciclare in un sistema". Dopo il polverone sollevatosi per lo sfogo di Giuseppe Nastasi, il corteggiatore è intervenuto su Instagram per fare alcune precisazioni. Ha dichiarato che non era sua intenzione attaccare la redazione. Al contrario, prova grande rispetto per loro: | Giuseppe Nastasi, dopo uno sfogo su Instagram, ha sollevato un polverone. Le sue parole sono state giudicate da molti come riferite alla trasmissione Uomini e Donne e al fatto che il trono di Sara Shaimi non sia ancora ripreso. Il giovane è intervenuto in queste ore, per precisare di non aver mai attaccato la redazione del programma di Maria De Filippi. |
Pur nella piena consapevolezza che tale rivelazione potrebbe spingere qualcuno a lapidarmi, ammetto serenamente di essere stato uno dei primi giornalisti a sponsorizzare i Subsonica. Sono trascorsi ormai quasi vent’anni da quando recensii con entusiasmo il loro esordio omonimo e diciannove da quando, dopo altri “endorsement”, volli dedicargli la copertina di una rivista, la prima in assoluto per la band torinese. Dubito fortemente che il mio appoggio abbia pesato per la loro straordinaria affermazione di pubblico, ma credo di potermi attribuire il merito di aver capito prima di altri che i ragazzi fossero destinati alla gloria. Non mi pento, sia chiaro: per un’ampia fetta della loro carriera, specie nel periodo tra secondo e terzo millennio, i Subsonica sono stati una delle voci più creative e autorevoli di quel rock italiano che arrivava “dal basso”, si muoveva nel circuito alternativo e sarebbe poi approdato al mondo major. Svegli, determinati e dinamici, Max Casacci e compagni ci sapevano senz’altro fare, e il loro stile ibrido – impatto fisico, melodie pop persuasive, elettricità ed elettronica, testi significativi che non disdegnavano di lanciare “messaggi” – coglieva alla perfezione lo Zeitgeist (quantomeno, uno degli Zeitgeist), anche perché accompagnato da un approccio moderno legato a quella che all’epoca si chiamava multimedialità. A tale formula, pur con aggiustamenti di rotta (e, ovviamente, alti e bassi), i Subsonica sono rimasti fedeli, consolidando il loro successo. L’ultimo “Una nave in una foresta”, che risale al 2014, schizzò in vetta alla classifica degli album più venduti in Italia, e benché le nostre graduatorie siano, a livello di “numeri”, piuttosto deprimenti, è un dato del quale non si può non tenere conto. Nelle zone più alte della classifica (in cima secondo “Musica e Dischi” e alla piazza d’onore secondo la FIMI: i criteri di conteggio non sono gli stessi), è arrivato anche “Il codice della bellezza”, album da solista di quel Samuel Umberto Romano – per tutti, Samuel e basta – che del quintetto è da sempre il frontman; non è la sua prima evasione della band-madre, considerato il lungo percorso parallelo alla guida dei Motel Connection, ma è il primo lavoro in cui il cantante si espone totalmente, firmando in solitudine quasi tutti i testi e contribuendo alla stesura di quasi tutte le musiche. Non un azzardo, ma un passo ponderato a lungo, con due antefatti – i singoli “La risposta” e “Rabbia”, diffusi nel 2016 a settembre e a dicembre – e il vero e proprio lancio con la partecipazione al Festival di Sanremo – decimo posto, non malissimo – con “Vedrai”; del resto, se per mettersi pienamente in gioco si aspettano i quarantacinque anni (anche se si concia come un pischello, il Nostro li ha festeggiati undici giorni dopo l’uscita, il 7 marzo), è normale aver pensato bene a cosa si vuol fare e a come muoversi. I dati nudi e crudi bastano a confermare che Samuel ci ha pensato, eccome!, assicurandosi la collaborazione di un produttore/compositore abituato ai successi su vasta scala quale Michele Canova Iorfida (l’uomo che segue Tiziano Ferro fin dall’inizio, ma che ha in carnet molti altri nomi commercialmente enormi) e di un testimonial come Jovanotti, impegnatosi come coautore di alcuni episodi (ma uno, l’avvolgente ballata “La luna nuova”, è quasi per intero farina del suo sacco) e titolare di un “featuring” in “Voleva un’anima”. Professionisti che difficilmente perdono colpi. | Primo album da solista e significativi riscontri in classifica per il frontman dei Subsonica, ma non è affatto scontato che quello che luccica sia sempre oro. |
Dopo che per giorni si era parlato del possibile addio di Maria Grazia Chiuri a Valentino, finalmente è arrivata la conferma ufficiale da parte dalla Maison tramite Instagram La stilista che ha lavorato per la Maison italiana per 17 anni, 8 dei quali nei panni di co-direttore creativo accanto a Pierpaolo Piccioli, intraprenderà un nuovo percorso professionale, quasi sicuramente con Dior, diventando la prima stilista donna a capo della casa di moda francese. Nel post, i portavoce della Maison hanno scritto: Maria Grazia Chiuri lascia il suo ruolo di co-direttore creativo dopo 17 anni con il marchio e 8 nel suo ruolo di direttore co-creativo. Valentino nomina Pierpaolo Piccioli unico direttore creativo della Maison. "Valentino e le persone con cui lavoro sono parte della mia vita. La mia decisione di portare avanti la guida creativa di questa Maison è guidata dalla forte passione per il mio lavoro e dal desiderio di continuare a esprimere qui la mia visione di stile", Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino. Lo scorso ottobre, Raf Simons aveva abbandonato la direzione creativa del brand e da allora non era stato nominato nessuno al suo posto. Per il momento, Dior non ha né smentito né confermato la voce ma non si esclude che possa farlo nelle prossime ore. Maria Grazia Chiuri abbandona dunque il collega e amico Pierpaolo Piccioli, con il quale solo qualche giorno fa ha presentato a Parigi l'ultima collezione di Haute Couture ispirata a Shakespeare firmata Valentino. I due si sono incontrati allo Ied di Roma e subito dopo sono diventati partner creativi prima per Fendi, poi per Valentino, condividendo 25 anni della loro carriera. Con la loro partnership, hanno raggiunto innumerevoli successi e una sinergia creativa incredibile. Per loro, è arrivato però il momento di intraprendere strade diverse, così da continuare il proprio cammino artistico in modo individuale. Pierpaolo Piccioli porterà dunque avanti da solo la guida creativa di Valentino, tentando di esprimere al meglio la sua visione stilistica. Il nome di Maria Grazia Chiuri, per il momento, non può essere associato a nessuna Maison ma tutti danno per certo il suo ingaggio per Dior. A questo punto, non resta che aspettare una possibile comunicazione ufficiale. Maria Grazia Chiuri leaves her role as Co-Creative Director after 17 years with the brand and 8 in her role as Co-Creative Director. Valentino nominates Pierpaolo Piccioli sole Creative Director of the Maison. "Valentino and the people with whom I work with are a great part of my life. My decision of bringing forward the creative guide of this Maison is driven by the strong passion that triggers my work and by the desire of continuing to express here my stylistic vision." Pierpaolo Piccioli, Creative Director Valentino. Photo by David Sims | Maria Grazia Chiuri ha detto addio a Valentino, la Maison con cui ha collaborato per 17 anni, 8 dei quali come co-direttore creativo con Pierpaolo Piccioli. Aspetta la nomina Dior? |
Rosso, paillettes accecanti, tacchi a spillo e (soprattuto) con una maxi scollatura, così Ilary Blasi è apparsa sul palco della finale del Grande Fratello Vip 2 del 4 dicembre 2017. Per l'ultima puntata del reality di Canale 5 la conduttrice ha voluto brillare letteralmente con un completo luccicante, mescolando linee maschili con una scollatura iper femminile e super sexy che metteva in mostra il seno. Un rosso accecante, con giacca indossata solo con il reggiseno, per la Blasi che, una volta salita sul palco, ha avuto una piccola sorpresa. Dopo la sigla iniziale, con tanto di balletto a cui hanno partecipato tutti i concorrenti di questa edizione, la Blasi ha scoperto che qualcun altro in studio aveva scelto un outfit in total red, quel qualcuno era Cristiano Malgioglio, tanto che Ilary dopo aver visto l'ex concorrente del reality lo ha redarguito per aver scelto il suo stesso colore. Dopo aver indossato diversi outfit scuri con abiti neri, come il modello con sexy scollatura di Alexander Wang sfoggiato nella prima puntata dello show, Ilary ha aggiunto un tocco di luce apparendo sul palco del Grande Fratello Vip con capi lucenti in lurex o paillettes, per poi passare agli abiti lingerie fatti di tessuti impalpabili dai colori romantici come cipria e rosa pallido. Poi è arrivato il momento dei candidi abiti bianchi con profondo spacco e dei longdress metallic con spalline tridimensionali. Ora, per la finale del GF Vip 2, le paillettes rosse la fanno da padrona in un outfit sfavillante. In realtà non è la prima volta che in questa edizione che Ilary ha scelto il rosso, già nella quarta puntata era apparsa con un look rosso nero, mentre nella sesta diretta aveva puntato sul bordeaux con una tuta in suede stile "Kill Bill". Per la finale del Grande Fratello Vip 2 Ilary Blasi ha indossato uno smoking ricoperto di paillettes rosso fuoco che fa parte della collezione Autunno/Inverno 2017-18 di Redemption, brand che ha vestito la showgirl in moltissime puntate di questa edizione del reality. Ilary sceglie, dunque, di chiudere quest'edizione con un look maschile, composto da giacca dalle spalline imponenti con rever a lancia in satin nero, indossata senza top o camicia ma su un reggiseno push up nero che metteva in evidenza il seno, e pantaloni palazzo con banda laterale. Per completare il look Ilary lascia nell'armadio i tanto acclamati stivali calza per sfoggiare un paio di décolleté di Casadei dal tacco metallico. L'acconciatura è naturale con capelli mossi sciolti sulle spalle. Appena Ilary è apparsa in Tv sui social i commenti sono iniziati a fioccare, alcuni erano positivi, altri meno. In molti hanno notato il generoso décolleté messo in mostra e sottolineato il fatto che la Blasi avesse "dimenticato" la maglietta, per qualcun altro il look paillettato fa un po' troppo Las Vegas. | Ilary Blasi chiude in bellezza la seconda edizione del Grande Fratello Vip scegliendo uno smoking maschile coperto di paillettes rosse e indossando la giacca senza top e con l’intimo in mostra. Ecco tutti i dettagli del look di Ilary Blasi per la finale del GF Vip 2. |
In questo 2011 in cui i ponti di vacanza sono ridotti all'osso, la festa nazionale del 17 Marzo, che si prolunga fino a Domenica 20 Marzo, diventa un'ottima occasione per viaggiare. E in occasione del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia ci vengono incontro anche le Ferrovie dello Stato, che hanno in programma delle promozioni molto interessanti per chi ha intenzione di assistere alle manifestazioni che si svolgeranno nel corso di questo lungo ponte di festa. Fino alla fine di quest'anno e anche per questo imminente Ponte del 17 Marzo, Trenitalia offre degli sconti sui biglietti e delle promozioni per consentire a tutti gli italiani di prendere parte alle manifestazioni che si svolgeranno nelle varie città italiane in occasione della festa dell'Unità d'Italia (vedi ad esempio gli eventi previsti a Roma per la festa nazionale). In dettaglio, questa promozione comporta degli sconti che possono arrivare fino al 60% su tutti i treni nazionali con le cosiddette offerte "Mini", che consentono di viaggiare a prezzi davvero convenienti. Inoltre, Trenitalia prevede anche la promozione "Sabato Italiano", che permette di viaggiare in due, ma al prezzo di un solo biglietto. Per reperire maggiori informazioni sulle offerte delle Ferrovie dello Stato, si consiglia di consultare il loro sito ufficiale. | Per il ponte del 17 Marzo, Trenitalia propone offerte di viaggio e sconti fino al 60 per cento per chi parteciperà alle manifestazioni della festa nazionale. |
Avevamo già indicato, in un precedente articolo, che la Corte Costituzionale ha individuato la data dell'udienza di discussione sulla mediazione obbligatoria. Questo è solo uno dei fronti di guerra, infatti, potrebbe essere identificati con il "fronte interno". Esiste, però, anche un fronte "estero", infatti, in sede europea presso la Corte di Giustizia sono state sollevate ulteriori contestazioni contro la legge sulla mediazione obbligatoria. Questo comporta che per avere un quadro chiaro sulla sorte della legge sulla mediazione obbligatoria occorrera attendere l'esito di due giudizi, quello pendente presso la Corte Costituzionale e quello pendente presso la Corte di Giustizia Europea. In particolare, anche il procedimento presso la Corte di giustizia Europea "cammina" e oggi possiamo annotare che la Commissione UE ha redatto un parere – da inviare alla Corte di Giustizia Europea – sulla mediazione obbligatoria, secondo il parere redatto dalla Commissione UE la legge sulla mediazione obbligatoria sarebbe in contrasto con i principi del diritto comunitario dell'Unione Europea. Secondo la Commissione UE la legge sulla mediazione obbligatoria sarebbe in contrasto con il diritto comunitario UE, quanto meno, sotto due profili: Si tratta di una prima "valutazione" ufficiale sulla legge, emessa da un organismo "indipendente". E' opportuno precisare che si tratta di una valutazione che non vincola la Corte di Giustizia Europea, ma questo non toglie importanza al parere espresso dalla Commissione. Anzi, quanto affermato dalla Commissione Europea rafforza quanto avevamo già detto sulla mediazione obbligatoria in un precedente articolo in cui avevamo già individuato i punti critici della mediazione , articolo redatto dopo un anno dall'entrata in vigore della legge (e, per la precisione, all'alba dell'entrata in vigore della mediazione obbligatoria anche per le liti condominiali e per la rca auto). | La Commissione Europea ha inviato alla Corte di Giustizia Europea il suo parere sulla mediazione obbligatoria, secondo la Commissione la mediazione obbligatoria è in contrasto con i principi di diritto comunitario. |
Secondo e ultimo giorno di votazioni a Milano per eleggere il nuovo sindaco. Dalle 7 di oggi, lunedì 4 ottobre 2021, riaprono i seggi per consentire agli elettori milanesi di esprimere il proprio voto per designare il nuovo primo cittadino, il nuovo Consiglio comunale nonché i presidenti e i consiglieri dei nove Municipi cittadini. Sono 1.248 le sezioni in cui si può votare a Milano, mentre gli elettori aventi diritto sono oltre un milione. I seggi saranno aperti fino alle 15 di oggi: da quel momento partiranno le operazioni di spoglio e inizieranno a uscire anche i primi exit poll (sondaggi condotti all'uscita dai seggi) e le prime proiezioni. I risultati dovrebbero arrivare nella notte, ma tutto dipenderà ovviamente dalla velocità delle operazioni di spoglio ed eventuali intoppi. Se nessuno dei candidati otterrà il 50 per cento più uno dei voti, il 17 e 18 ottobre si andrà al ballottaggio tra i due candidati più votati. A Milano sono 13 i candidati sindaco che si sfidano per Palazzo Marino. Oltre al sindaco uscente Beppe Sala, appoggiato dal centrosinistra, si sono candidati anche Luca Bernardo (centrodestra), Layla Pavone (Movimento 5 stelle), Bryant Biavaschi (Milano inizia qui), Teodosio De Bonis (Movimento 3V), Mauro Festa (Partito gay), Giorgio Goggi (Socialisti per Milano), Gabriele Mariani (Milano in Comune, Civica Ambientalista), Marco Muggiani (PCI), Gianluigi Paragone (Paragone sindaco, Grande Nord), Alessandro Pascale (Partito comunista), Bianca Tedone (Potere al popolo) e Natale Azzaretto (Partito comunista dei lavoratori). | Seggi aperti anche oggi, lunedì 4 ottobre 2021, per le elezioni Comunali a Milano. Si può votare fino alle ore 15: poi inizieranno le operazioni di spoglio. Se nessuno dei 13 candidati sindaco otterrà il 50 per cento più uno dei voti, il 17 e 18 ottobre si andrà al ballottaggio tra i due candidati più votati. |
Ilaria Natali è chiamata a sostenere una situazione di certo non facile. Nella puntata dello scorso lunedì comprese a pieno quanto la sua scelta di entrare al Grande Fratello 11 non ha incontrato i favori del pubblico, che la ritiene una giocatrice più che una donna innamorata del proprio uomo. Esattamente così la pensava anche Signorini infuriato con Ilaria Natali a tal punto da chiederle di lasciare il programma, visto che ha riottenuto il suo Pietro. Ma già una settimana prima aveva dovuto rispondere delle critiche rivolte in casa alla coppia Ilaria-Pietro, accusata di essere noiosa e poco frizzante. In quella occasione Ilaria sfoggiò dal giorno dopo una allegria ostentata, e si direbbe, quasi innaturale considerando il momento delicato. Ora a tutto questo s’aggiunge il fatto che Ilaria Natali, Rosa, Margherita, e Francesca sono i nominati della settimana. Un periodaccio che avrebbe messo a dura prova chiunque al suo posto. Ma nel caso in cui fosse entrata solo per Pietro, difficilmente queste critiche avrebbero attecchito. Diventano laceranti nel momento in cui le critiche vengano considerate campanelli d’allarme che allertano circa la prosecuzione o meno del programma. E quando suonano, bisogna reagire. Così assistiamo al primo sfogo di Ilaria Natali: non mi sento capita al Grande Fratello 11. Una affermazione estratta da un contesto densamente egocentrico, in cui il ruolo di Pietro veniva addirittura scimmiottato dalla stessa Ilaria. E dopo lo sfogo, la vediamo persino più sollecita nelle faccende sentimentali della casa, mette bocca, si esprime, si dedica, si presta, si apre. Si, si apre, e anche tanto. Diventa non solo più peperina e più confidenziale, ma anche più disinibita tra le braccia di Pietro, come nel video gf11 che vi stiamo per proporre. In questo frangente si apre a tal punto che fuoriesce qualche contenuto di troppo. Le forme dell’aretina, è vero, sono considerevoli, ma anche il loro tempismo rispetto alla nomination lo è. E un Pietro Titone che le è di fronte, e per un buon numero di minuti non le dice quel minimo “copriti, chè lì ti si vede tutto”, diventa un elemento ancora più sospetto. I due continuano a cincischiare come se niente fosse, e quando Ilaria si aggiusta la scollatura, lo fa tardi, e senza un batter di ciglio. Si potrebbe anche sostenere la tesi dell’incidente casuale, certo. Certo. Ma tant’è, si tratterà certamente di una circostanza che s’aggiunge alle altre circostanze che vanno a formare il mosaico delle coincidenze. A voi la scelta. | Ilaria Natali lascia scoprire un lato di sè che finora era rimasto segreto, mentre nella concitazione di alcuni momenti con Pietro, un movimento di troppo le abbassa la scollatura fino allo sterno. |
Riuscire a trasformare la propria passione per i viaggi in lavoro potrebbe sembrare un'impresa titanica. Non per il travel blogger Andrea Petroni, che con il suo blog VoloGratis.org è ormai da anni un punto di riferimento nel settore dei viaggi low cost. Grazie ai consigli di viaggio, agli itinerari e ai tutorial forniti nel blog, Andrea è riuscito a conquistare milioni di utenti. La sua popolarità è tale che nel 2016 il Corriere della Sera l’ha inserito tra i 5 blogger più famosi d’Italia. Su Facebook e Instagram non si contano i suoi follower. E, dulcis in fundo, è appena uscito il suo nuovo libro, rivolto sia agli addetti ai lavori che agli aspiranti travel blogger. Il volume, edito da Dario Flaccovio Editore, si intitola Professione Travel Blogger ed è l'argomento che introduce la nostra chiacchierata con Andrea Petroni. E pensare che è nato tutto per caso… Andrea, complimenti per la seconda edizione di Professione Travel Blogger: un libro che si rivela una guida pratica sia per i blogger più esperti, sia per chi è alle prime armi in questo settore. Quali sono i motivi per cui sia gli uni che gli altri dovrebbero leggere il tuo libro? Innazitutto, il libro cerca di fare chiarezza sulla professione del travel blogger. Purtroppo oggi con il termine "travel influencer", che ha un'accezione fondamentalmente negativa, vengono messi nel calderone sia i personaggi social che i blogger veri e propri, creando una grande confusione. Con questo libro, invece, voglio mostrare tutto il lavoro che c’è dietro a un blog di successo e far capire la differenza tra un blogger e un mero personaggio social. Oltre a curare il blog e scrivere articoli come per un magazine, il blogger utilizza i social per fare personal branding e far circolare i propri contenuti. Inoltre, il libro è un vero e proprio manuale pratico che illustra tutti i passaggi di questa professione, dall'idea che porta all'apertura di un blog alla scelta del nome e dell'hosting, fino ai metodi per guadagnare con il blog, passando per la gestione dei social, la scrittura SEO, le collaborazioni con le aziende. In questa nuova edizione ho inserito una sezione dedicata alle aziende che vogliono collaborare con un travel blogger. Sei partito letteralmente da zero e oggi sei considerato tra i cinque blogger più influenti d’Italia… Ci racconti un po’ l’origine del blog VoloGratis.org? Cosa ti ha portato a realizzare questo progetto? Il blog è nato nel 2009, un po’ per caso e un po' per necessità. Sono laureato in economia e all'epoca lavoravo presso istituti finanziari, quindi di informatica non ci capivo nulla. Tuttavia, in quel momento c'era il boom delle compagnie aeree low cost e avevo la possibilità di viaggiare davvero gratis con i famosi biglietti a un centesimo che venivano offerti da Ryanair. Io ero riuscito a capire dove Ryanair, il martedì e il giovedì pomeriggio,"parcheggiava" il banner delle offerte che avrebbe poi lanciato all'una di notte. Quando vedevo i biglietti a un centesimo rimanevo sveglio fino a tardi e li compravo, facendo scorta di voli. Va da sé che tutti i miei amici e parenti volevano sempre essere informati su questi voli e sulle offerte; in più, quando tornavo dal viaggio mi facevano il terzo grado su dove avessi alloggiato, mangiato, cosa avessi visto… Quindi il blog è nato dalla necessità di informare tutti i miei conoscenti con un semplice clic: all'epoca non c'era ancora Whatsapp con la possibilità di creare gruppi. Sei sicuramente una fonte di ispirazione per tantissimi giovani che vorrebbero intraprendere la tua professione. Quali sono, secondo te, i requisiti fondamentali per diventare travel blogger? Innanzitutto la passione per il viaggio. Lo dico a tutti e l'ho scritto anche nel libro: non iniziate ad aprire il blog per guadagnarci. La base deve essere una passione completamente disinteressata, della serie: lo faccio perché mi piace, perché amo scrivere, viaggiare e condividere le mie esperienze sul blog. Poi come per ogni grandissima passione, ci vuole tanto studio e tanto sacrificio. Tutti pensano che noi travel blogger siamo in vacanza 24 ore su 24, ma non è affatto così. Ci godiamo il viaggio, ma sempre con un occhio a ciò che dobbiamo raccontare. Ci vogliono tanta passione e tanto studio: per farsi conoscere e avere tanti lettori bisogna anche utilizzare le tecniche SEO e studiare le dinamiche dei social network, un mondo in continuo fermento. Aggiungerei l'elemento del sacrificio. Io sul blog ci lavoro tutti i giorni, almeno 14 ore al giorno, anche i sabati e le domeniche: è una sfida continua anche con me stesso. Cerco sempre di migliorare e dare informazioni pratiche a quante più persone possibili. Last but not least, ci vuole tanta umiltà in questo mondo: oggi in molti aprono un profilo Instagram e già ai primi follower iniziano a sentirsi delle star… Di recente c’è stato un lieto evento in famiglia: tu e tua moglie Valentina siete diventati i genitori del piccolo Nicholas. Pensi che l’arrivo di Nicholas abbia, in qualche modo, cambiato la vostra vita da viaggiatori e che consigli daresti a chi vuole viaggiare con bambini al seguito? | Quali sono gli step per diventare travel blogger ed emergere nel periglioso mare dei social? Ce lo spiega Andrea Petroni in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Professione Travel Blogger”. Partito completamente da zero, Andrea è oggi riconosciuto come uno dei più influenti blogger d’Italia. Ecco quello che ci ha raccontato. |
La depilazione è una pratica molto antica, veniva già utilizzata dagli egizi che si rasavano con creme a base di olio e miele e consiste nella riduzione della lunghezza dei peli asportandone la parte che si trova sulla zona esterna della pelle. Per eliminare i peli superflui, oltre a rasoi, creme depilatorie e epilatori elettrici, esistono tanti metodi sempre più efficaci e duraturi per venire incontro alle esigenze di chi desidera una pelle liscia e morbida a lungo. Vediamo quali sono i metodi più efficaci e duraturi e i consigli per una depilazione perfetta. SOMMARIO Tipi e metodi di depilazione Depilazione totale Depilazione definitiva Depilazione laser Depilazione a luce pulsata Depilazione con filo Depilazione viso Depilazione inguinale Depilazione fai da te Ceretta araba Consigli di depilazione Come depilare al meglio la zona bikini Quando si parla di depilazione bisogna fare delle distinzioni tra i diversi metodi per liberarsi dei peli superflui in modo da capire qual è il più adatto a noi anche in base al tipo di pelle e alle zone del corpo da depilare: poco estese (ad esempio l'inguine) o più estese (ad esempio le cosce). Per depilazione totale intendiamo una depilazione che riguarda tutte le zone del nostro corpo e può essere effettuata in diversi modi. | Depilazione totale, definitiva, laser, con luce pulsata, sono tanti i metodi per liberarsi degli odiatissimi peli superflui. Siamo sempre alla ricerca del metodo più efficace e duraturo. Scopriamo insieme il tipo di depilazione più adatto a noi e i consigli per una pelle liscia e setosa! |
Ieri è cominciata la puntata delle coppie a Uomini e Donne. Maria De Filippi ha voluto invitare alla scelta di Ramona e Samuele tutte le coppie che ci hanno fatto sognare in questi ultimi mesi. Ecco quindi Gionatan Giannotti e Laura Addis, Monica Pisano e Nicola Foderaro ma anche una "coppia di single", quella composta da Giuseppe Mazzitelli e Roberta Pontesilli. Maria ha però voluto iniziare con un'altra coppia famosa, a cui era ed è particolarmente affezionata: quella composta da Karina Cascella e da Salvatore Angelucci. Ed ecco partire subito due RVM che raccontano in pochi minuti la loro storia d'amore. Certo non si può parlare di una normale coppia nata nello studio di Uomini e Donne. Karina era infatti una semplice opinionista, chiamata da Maria per supportare Salvatore durante il suo trono (i due erano già amici da qualche tempo). Alla fine del trono, Sasi aveva scelto Paola Frizziero come donna della sua vita, tra le lacrime e la commozione di Karina, che si diceva molto contenta per lui. Circa un anno dopo però, ecco tornare in studio il simpatico trio. Salvatore racconta la fine della sua storia d'amore con Paola: lei era troppo gelosa, soprattutto di Karina. Quest'ultima si allea naturalmente con l'amico, dicendosi scandalizzata dai comportamenti della Frizziero. Arriva il momento del trono di Paola, che ha accanto a sé proprio Karina (che ormai ha assunto il ruolo di opinionista fissa a Uomini e Donne). Le due donne sono ancora una contro l'altra. "Tu sei fuori dalla nostra vita, di conseguenza ora sono parecchio felice" dice Karina alla tronista, alludendo alla sua relazione di amicizia con Salvatore. "Non pensare a quello che facciamo io e Salvatore, a quello che è stato, a quello che potrà essere…." dice maligna Karina alla povera Paola, che finge di non essere più interessata a loro. Poi, ecco un anno dopo la loro storia raccontata passo passo dai titoli dei giornali: "Tra Sasi e Karina l'intesa è un pò troppo affettuosa", "Ma non sono troppo intimi per essere solo amici?", "Sì, io e Karina stiamo insieme", "L'ho presentata ai miei, conosce tutti da tanto", "Eravamo amici, ma quando ho scoperto di essere geloso di lei ci siamo messi insieme". Fino ad arrivare ai titoli sul frutto del loro amore: la piccola Ginevra ("Ginevrà è così bella e buona che pensiamo già al fratellino"). Dopo aver mostrato il video, Maria fa entrare Karina e Sasi. Lei si è commossa vedendo la parte del video in cui vengono mostrate le prime foto della piccola Ginevra. I due raccontano di quanto sia cambiata la loro vita da un mese a questa parte. Maria osserva che è sempre stato evidente che Karina era innamorata (consapevolmente o meno) di Salvatore. Lei nega, e parla solo di "un rapporto speciale"… | Karina e Salvatore tornano a Uomini e Donne per raccontare la loro storia d’amore. |
Quando l'amore finisce, iniziano le discussioni. Questo è vero non solo per le coppie comuni ma anche per i divi del piccolo schermo. Il settimanale di gossip, Diva e Donna, ha, infatti, pubblicato, la sequenza choc di una furiosa lite tra Vittoria Puccini e Alessandro Preziosi. I due attori si erano conosciuti e innamorati sul set di Elisa di Rivombrosa ma, stando alle ultime indiscrezioni, sembra proprio che il loro amore sia giunto al capolinea. I due sono stati pizzicati per le strade di Roma durante un'accesa discussione. L'atmosfera era già tesa ma, a un certo punto, diventa incandescente. Vittoria ascolta il suo compagno mentre con le mani si copre il volto, quasi a voler nascondere le lacrime. Alessandro, infastidito forse dal comportamento della sua dolce metà, l'afferra e la solleva da terra. Immagini davvero shockanti. La discussione fortunatamente si interrompe e lui lascia l'attrice sola e sconvolta, allontanandosi da solo. Non è la prima volta che la coppia attraversa un momento di crisi. Già in passato la scappatella di Alessandro Preziosi con la ballerina Giorgia Pagliacci aveva messo a dura prova la loro relazione. Ma poi i due erano riusciti a superare la burrasca. Ma, dopo il settimo anno, ecco che tornano di nuovo all'orizzonte le nuvole. | Il settimanale di gossip, Diva e Donna, pubblica la sequenza choc della lite furiosa tra Alessandro Preziosi e Vittoria Puccini, il cui amore sembra ormai essere giunto al capolinea. |
La notizia arriva in esclusiva da Hollywood Reporter ed è uno dei più ghiotti scoop cinematografici dell'estate: Quentin Tarantino starebbe lavorando a un nuovo film incentrato sulla figura di Charles Manson, il sinistro leader di una setta responsabile di diversi omicidi nel 1969, che dai primi anni 70 sta scontando una condanna all'ergastolo. Un progetto di cui per ora si sa pochissimo, se non che sarebbero coinvolti attori di primo piano come Brad Pitt, Jennifer Lawrence e Margot Robbie, oltre che i produttori da Harvey e Bob Weinstein, abituali collaboratori del regista di Pulp Fiction. Tarantino, decisamente occupato in questo periodo dal momento che è anche a un passo dalle nozze, secondo l'informatissimo sito americano sarebbe completando la sceneggiatura e avrebbe già contattato Pitt e la Lawrence. Ad annunciare la presenza di Margot Robbie è invece Deadline, secondo lui l'attrice già Harley Quinn in Suicide Squad sarebbe in lizza per interpretare il ruolo di Sharon Tate, la moglie di Roman Polanski assassinata a soli 26 anni proprio dalla banda di Manson che dovrebbe essere il personaggio centrale del film. | Il nuovo progetto del regista sarebbe un film sul più celebre criminale della storia americana, la cui setta fu responsabile dell’omicidio della moglie di Roman Polanski e altri orrendi delitti. Anche Brad Pitt e Jennifer Lawrence sarebbero stati contattati per dei ruoli. |
C'è uno dei campioni d'Europa dell'Italia di Roberto Mancini che ancora non sa con quale squadra giocherà nella prossima stagione. Alessandro Florenzi è fuori dai piani di Mourinho e della Roma, che sta cercando di piazzarlo, dopo averlo ceduto nell'ultimo anno e mezzo prima al Valencia e poi al PSG. Sono state fatte tante ipotesi per il futuro di Florenzi, ma adesso si parla di un forte interesse del Milan per il giocatore romano, che potrebbe essere un rinforzo di prim'ordine per Stefano Pioli, la notizia l'ha rivelata Sky Sport. I primi contatti ci sono stati, il calciatore ha dato il suo assenso, ora però le due società devono provare a trovare l'accordo. Il Milan ha bisogno di rinforzare la difesa, ha provato a riprendere Diogo Dalot ma la trattativa con il Manchester United si è arenata, mentre quella con il Real Madrid per Odriozola non si è sviluppata. E adesso nel mirino è stato messo Florenzi, che ha avuto modo di giocare già lontano da Roma, ma in Italia sono in Serie B e in prestito quando era un ragazzino ai tempi del Crotone, e in tempi recenti invece in Liga e Ligue 1. | La Roma ha messo sul mercato Alessandro Florenzi, tornato alla base dopo il prestito al PSG. A sorpresa il futuro di Florenzi potrebbe essere al Milan, che sta trattando questo affare di mercato con la Roma. Il Milan ha proposto l’acquisto di Florenzi con la formula del prestito con diritto di riscatto. |
Immaginarsi e reinventarsi sempre, viaggiando nella musica e con la musica in nuovi universi, da Iside al Nilo del Naviglio, senza dimenticare l'Oriente che ha offerto parte della propria cultura attraverso l'animazione. "Inuyasha", il nuovo singolo di Mahmood, è una nuova tappa del percorso cominciato nel 2019 dall'artista milanese, questa volta catapultato nei panni di un mezzodemone che riesce ad arginare il suo lato oscuro per proteggere tutte le persone che ha vicino durante questo viaggio. Una scelta consapevole, che mai rivelerà la sorte dell'artista, ma che fotografa il sacrificio di Mahmood, per il bene della sua musica, per il bene dei suoi rapporti sociali. Un continuo dualismo che si crea e si distrugge, in cui gli istanti di solitudine si trasformano in rancore come quando canta: "Se litighiamo in mezzo ad altre persone, non ha senso chiedere agli amici chi ha ragione". Dall'altro lato Mahmood ammette a se stesso di dover trattenere parte di sé per convivere con l'altra persona, un "cessate il fuoco" che ha più dubbi che certezze. Alla fine l'invito a condividere questo peso in: "Metterò il peggio di me, dentro ad una crisalide, per non farti più male se lo farai anche te". Dalla matita di Rumiko Takahashi nasce "Inuyasha", parallelamente dalla voce di Alessandro nasce Mahmood. Due creazioni, due personaggi che si toccano anche inconsapevolmente, e che proprio il cantante milanese ha cercato di riunire sotto la stessa luna, fautori di un viaggio contemporaneo di scoperta, nati dalla ghettizzazione, ma arrivati a essere indispensabili anche nel viaggio altrui. E allora non impressiona più il costume rosso indossato da Mahmood per l'occasione, i due personaggi sembrano essere più vicini di quanto sembra, alla ricerca della propria verità con un sacrificio enorme da compiere: rinchiudere il peggio di sé per non far del male agli altri. A impressionare di più in questo nuovo singolo di Mahmood, oltre al simbolismo testuale, è anche la produzione di Dardust, che riesce a trovare un equilibrio sonoro anche con l'artista milanese che sale e scende di ottave, rendendo tutto più veloce e ritmico. Nulla di estremo come la voce di Mahmood, ma un percorso lineare che lascia al cantante spazio per la propria estensione vocale, un tappeto perfetto per l'estrosità di Mahmood. Il viaggio dell'artista milanese sembra avere tante scorciatoie, ma guai a pensare che si sia adagiato sui risultati ottenuti in passato: "Inuyasha", anche grazie a un ritornello dal sound internazionale, è il pezzo perfetto per le radio italiane, ma non arriva per caso. Il modo in cui Mahmood ha curato il proprio personaggio e la propria voce, spingendo anche sul lato della scrittura a qualcosa di più accessibile, seppur intrigante, non è il prologo che tutti ci saremmo aspettati dopo la vittoria del Festival di Sanremo, continuando a lasciare traccia di ciò che ha costruito, come quando canta: "passare tutti i giorni insieme fa paura, dirti che voglio stare solo è difficile". Quando mi dici addio tu mi spezzi il cuore Arrivare ad alzare le mani Non mi piace più Se litighiamo in mezzo ad altre persone Non ha senso chiedere agli amici ( tuoi) Chi ha la ragione Se per te non vale un cazzo chi siamo Oggi per me noi valiamo più di Ocean drive Se ti chiedo come stai la verità brucia in faccia Come la cicatrice di Inuyasha Non so più come Stiamo ancora in piedi Non sarò mai uno di quei rich kid Mi vedi e lo capisci Stare con me ti sembrerà Come planare sui go kart L’ammetto che non ho fatto di tutto Per dirti in faccia che oramai Dire addio non vuol dire che è la fine Metterò il peggio di me Dentro una crisalide# Per non farti più male Se lo farai anche te Passare tutti i giorni insieme fa paura Dirti che voglio stare solo è difficile La gente ti parla poi ti ama vuole tutto poi ti spara Preferisco te a chi mi mente Scopare in giro non mi lascia niente Non sarò mai uno di quei rich kid Mi vedi e lo capisci Stare con me ti sembrerà Come planare sui go kart L'ammetto che non ho fatto di tutto Per dirti in faccia che oramai Dire addio non vuol dire che è la fine Metterò il peggio di me Dentro una crisalide# Per non farti più male Se lo farai anche te | Il sacrificio di non mostrare agli altri la parte peggiore di sé e il viaggio in oriente, direttamente uscito dalla penna di Mahmood e dalla matita di Rumiko Takahashi, da vita a “Inuyasha”, l’ultimo singolo dell’artista milanese. Il brano, che riporta in vita il manga del fumettista giapponese, rappresenta il dualismo di Mahmood e la sua nuova vita musicale. |
Nuovo scontro tra barche in Lombardia. Dopo la tragedia che ha scosso il comune di Salò con l'incidente sul lago di Garda in cui sono morti la 25enne Greta e il 37enne Umberto, anche sul lago di Como si è verificato un nuovo incidente: nella giornata di oggi, venerdì 25 giugno, ha perso la vita un ragazzo di 22 anni, residente a Como, mentre altri due giovani 23enni sono rimasti feriti. A renderlo noto sono i vigili del fuoco. I pompieri infatti hanno recuperato la salma e l'hanno portata in riva. L'incidente, stando alle prime informazioni, si è verificato al largo di Villa Balbianello a Lenno, nel Comune di Tremezzina. Non si conoscono le condizioni delle altre due vittime. Al momento si sa solo che si tratta di due ragazzi che si trovavano sull'imbarcazione del 22enne deceduto. I tre si trovavano a bordo di due motoscafi. Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che uno dei due fosse adibito allo sci nautico e trasportasse undici ragazzi di nazionalità belga tra i 20 e i 25 anni. Sul secondo motoscafo si trovavano invece i tre giovani. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, c'è l'elicottero del 118, la guardia di finanza con il reparto aeronavale e gli agenti della polizia locale di Tremezzina. | Scontro tra imbarcazioni sul lago di Como: l’incidente si è verificato oggi pomeriggio, venerdì 25 giugno, al largo di Villa Balbianello a Lenno, nel Comune di Tremezzina. È morta una persona mentre altre due sono rimaste ferite. I vigili del fuoco hanno recuperato la salma e l’hanno portata in riva. |
Sarebbe al capolinea la storia tra Nina Moric e Luigi Mario Favoloso, stavolta per sempre. Dopo la rottura consumatasi in diretta al Grande Fratello 2018, sembrava che i due avessero ripreso i rapporti, come testimoniato da alcuni video che li mostravano addirittura insieme in Croazia, a sostenere la nazionale locale ai Mondiali di calcio. Ora, però, una Instagram Story di Favoloso parla, inequivocabilmente, di una separazione definitiva. Il gieffino ha parlato di una Nina addirittura ricattata dall'ex Fabrizio Corona, che le avrebbe imposto di stare lontana da lui per concederle di vedere il figlio Carlos. La Moric, da parte sua, ha negato il tutto. Le rispettive Stories, riportate da Novella 2000, sono state cancellate, e Luigi ha reso privato il suo profilo. Questo il lungo sfogo pubblicato da Favoloso. Non cita direttamente Corona, ma l'impressione è proprio che faccia riferimento a lui, parlando addirittura di avance nei confronti della Moric da parte dell'ex marito. Ricordiamo che Corona è tornato single da poco, dopo la fine della storia con Silvia Provvedi. Mi avete accusato di aver finto la fine della mia relazione con Nina, bugia grandissima, io ho sempre postato cose con lei, in Croazia, al suo compleanno e in tante altre serate, momenti belli per entrambi, siamo stati insieme ed è stato più bello di prima, non abbiamo mai ufficializzato il tutto, per il non troppo velato ricatto cui Nina è sottoposta, "se vuoi vedere tuo figlio stai lontana da Favoloso". Ho pensato che questa cosa fosse passeggera e ho accettato per amore. Perché so quanto Nina ami Carlos. Ma ora basta, perché dai ricatti siamo passati alle avance e a mancanze di rispetto nei miei confronti. "Se vuoi stare con tuo figlio vieni in Puglia a casa mia" (cit.). Allora, lei ha accettato, ma io con tutto l'amore questo non posso accettarlo. La fine è arrivata. Le auguro il meglio". Decisamente diversa è la versione di Nina, intervenuta per smentire tutto: "Sono senza parole. Preferivo non rispondere al post di L.M.F. ma, per rispetto della serenità raggiunta, ritengo doveroso farlo. Mi spiego. Ciò che ha scritto il mio ex fidanzato è totalmente inventato. Nessun ricatto né avance sono state mai destinate al mio indirizzo da parte di Fabrizio. Trattasi solo un comune desiderio di far star bene nostro figlio Carlos Maria con entrambe le figure genitoriali per restituirgli quella serenità ogni tanto vacillata. Inutile dirlo, il bene di Carlos Maria viene prima di ogni altra cosa al mondo". | Sfogo del gieffino che annuncia la rottura definitiva con la Moric, cui ultimamente si era ravvicinato: “Eravamo ancora insieme, non abbiamo ufficializzato”. Favoloso punta il dito contro Corona, ma Nina nega: “Nessun ricatto né avance, io e Fabrizio vogliamo solo il bene di Carlos”. Le stories sono state poi cancellate. |
Nell'apposita sezione del sito ufficiale del Ministero della salute è apparsa l'allerta alimentare riguardanti alcuni lotti delle Cozze cotte di Marinsieme Idea e di Aquolina. Il motivo del richiamo è un rischio chimico. Per la precisione si parla di “rischio grave per la salute dei consumatori per pericolo di tossicità acuta da biotossine algali DSP (acido okadaico) (superamento della dose acuta di riferimento di 160 microgrammi/kg). Le cozze richiamate sono state prodotte da Mancin Nadia Srl, nello stabilimento di via Romena Nuova 53, nella frazione Rivà di Ariano nel Polesine, in provincia di Rovigo (marchio di identificazione IT 90 CE). A seguire i dati relativi al prodotto richiamato; la denominazione di vendita esatta del prodotto interessato dal richiamo, il marchio del prodotto, il nome o ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato, il numero di lotto e la data di scadenza o termine minimo di conservazione: | Il ministero della Salute ha diffuso gli avvisi di richiamo di due lotti di cozze cotte alla tarantina e cozze cotte alla marinara dei marchi Marinsieme Idea e Aquolina, per “rischio grave per la salute dei consumatori per pericolo di tossicità acuta da biotossine algali DSP (acido okadaico) (superamento della dose acuta di riferimento di 160 microgrammi/kg)”. |
Lo scorso gennaio moriva René Angelill, marito e produttore storico di Céline Dion che lo ha ricordato in molti modi, in questi mesi e che ieri ha annunciato l'uscita del primo album dalla sua morte. Si chiama "Encore un soir" ("Una notte ancora")e uscirà il prossimo 26 agosto, dopo essere stato anticipato dal singolo che dà il nome all'album, dedicato proprio al marito scomparso che si innamorò della voce della cantante canadese, diventandone prima il produttore e facendola diventare la star mondiale che oggi è, sposandola poi nel 1994 quando lei aveva 26 anni. La canzone è stata scritta dal cantante francese Jean-Jacques Goldman, uno dei tanti ospiti di questo nuovo lavoro della vincitrice dell'Oscar con "My Heart Will Go On", colonna sonora di Titanic, musicista fortemente voluto proprio da Angelill che lo voleva nuovamente al fianco della moglie, a 12 anni di distanza dalla precedente collaborazione: “È stata Celine che ha avuto l’idea di una canzone sul tempo che passa…” ha raccontato Jean-Jacques che ha donato questa canzone realizzata su misura “con tutto l’affetto che ho sempre avuto per loro”. E il brano ha avuto una buona accoglienza in tutto il mondo, piazzandosi nelle posizioni alte di vendita con 10 numero 1 e varie top 10. | Céline Dion tornerà a fine agosto con il nuovo album “Encore un soir”, primo lavoro dopo la morte del marito e produttore René Angelill. |
Per tutti i profani, “innovazione” è una parola che non sembra appartenere al “fertile” campo semantico della terra e delle coltivazioni. Suona come un concetto da associare solo al digitale, alle industrie: molti non sanno che anche il settore agricolo è protagonista di un’evoluzione costante, foriera di grandi margini di miglioramento dal punto di vista tecnologico. Che finiscono per incidere in ogni ambito, incluso quello del miglioramento delle condizioni di lavoro e produzione. Mutti fa sempre passi avanti in questo percorso di crescita, incentivando gli agricoltori della sua filiera a fare altrettanto. La raccolta meccanica dei pomodori si svolge su tutta la filiera da Nord a Sud. È una pratica richiesta espressamente dall’azienda per poter favorire l’impiego di personale stabile qualificato. Come suggerisce lo stesso nome, è un procedimento che agevola e migliora il lavoro di raccolta e quello delle persone. La macchina raccoglitrice è dotata di una selezionatrice ottica che effettua una prima selezione scartando i frutti non maturi o che presentano difetti. Raccoglie la pianta da terra e separa immediatamente le bacche mature di colore rosso vivo da quelle non “perfette”. Questo può avvenire poiché le varietà di pomodoro da industria sono caratterizzate da una fioritura determinata, che significa una maturazione praticamente contemporanea dei frutti presenti sulla pianta (parliamo del 95-97% delle bacche). Perciò, la raccolta meccanica può avvenire in un unico passaggio. Il lavoro delle persone viene agevolato poiché non devono chinarsi a raccogliere i frutti della pianta sotto il sole del periodo estivo, ma devono focalizzarsi esclusivamente sulla selezione dei pomodori di alta qualità. Questo sistema di raccolta sicuramente velocizza il lavoro, ma non è la ragione principale delle scelte compiute da Mutti. Utilizzare delle macchine raccoglitrici, infatti, agevola e migliora il lavoro delle persone, il cui ruolo rimane fondamentale. Sono gli agricoltori, ad esempio, ad effettuare tutte le regolazioni sulla macchina raccoglitrice per raccogliere e selezionare il miglior pomodoro. Relative alla velocità di raccolta – affinché proceda lentamente quanto basta da selezionare accuratamente il pomodoro raccolto – alle fotocellule che individuano il colore rosso operando la prima selezione e scartando il verde, alla profondità della parte della macchina che raccoglie la pianta da terra – affinché non raccolta con essa molta terra e il pomodoro risulti più pulito ancora prima della selezione che avviene subito dopo. È a tutti gli effetti un lavoro di sensibilità, esperienza e competenza. Che, per questo, richiede una retribuzione adeguata. La raccolta meccanica genera valore, genera benessere sociale: gli agricoltori si attengono a modelli organizzativi trasparenti, etici e sociali che non permettono di scadere in scorrettezze. Mutti richiede espressamente ai suoi fornitori di adeguarsi agli obblighi legislativi nazionali in tema di sicurezza sociale e contributi, pena l’immediata interruzione di qualsiasi rapporto. Ma in cambio… | Benessere sociale, sicurezza, personale qualificato e condizioni di lavoro eque in tutto il Paese: il circolo virtuoso di Mutti coinvolge tutta la filiera. |
La coppetta mestruale è un piccolo contenitore in lattice o silicone a forma di imbuto da inserire all'interno della vagina durante il ciclo e permette di raccogliere il flusso mestruale. Se non si tratta della variante usa e getta, è possibile sterilizzarla dopo l'utilizzo e riutilizzarla. È una valida alternativa agli assorbenti usa e getta, da quelli igienici ai tamponi, e negli sta diventando sempre più diffusa, soprattutto perché permette di risparmiare. In molte, però, non sanno ancora come fare per scegliere il modello più adeguato alle proprie necessità e al proprio corpo: ecco quali sono tutte le varianti da considerare prima di acquistare una coppa mestruale. La prima domanda che ci si pone quando si vuole acquistare una coppetta mestruale è: quale misura devo scegliere? Purtroppo non esistono delle regole generiche da seguire, a seconda del brand scelto le dimensioni potrebbero essere differenti. Il consiglio è di prendere in considerazione la propria età e le proprie esigenze, mettendo in primo piano la quantità di liquido che riesce a contenere solo in caso di mestruazioni abbondanti. Solitamente le adolescenti o le donne che non hanno avuto parti vaginali possono cominciare a provarne una di taglia piccola, mentre le donne adulte, che hanno avuto un parto, che hanno un flusso abbondante o che soffrono di ipermenorrea possono optare per la misura grande. Se si desidera una via di mezzo, invece, sarebbe bene puntare sulla taglia media. È preferibile però provare tutte le varianti per capire meglio qual è quella perfetta per il proprio corpo. Le coppette mestruali dei diversi brand in commercio hanno tutte delle dimensioni leggermente diverse ma la quantità di liquido che riescono a contenere è più o meno sempre la stessa. Quelle piccole sono capaci di raccogliere un volume di sangue che si aggira tra i 10 e i 15 ml, quelle medie 15-25 ml di liquido mestruale, mentre le grandi superano contengono un volume di sangue di 25-35 ml. Il consiglio è quello di svuotarle ogni 10-12 ore oppure ogni 6-8 ore in caso di flussi abbondanti. Tutte le coppette mestruali presentano un gambo che facilita la rimozione del raccoglitore e che determina le differenze nella lunghezza dei vari modelli. Anche in questo caso esistono tre diverse misure, ovvero la piccola, la media e la grande, ma solo provandola si può conoscere la lunghezza giusta rispetto alla propria anatomia. In alcuni modelli l'asta può essere accorciata all'occorrenza con delle forbici, in altre ci sono dei gambi smussati o arrotondati che permettono di adattare la lunghezza della coppa alla forma della vagina. Le coppette mestruali delle tre diverse taglie variano l'una dall'altra soprattutto per la dimensione del loro diametro. Si parte da 40 mm per i modelli piccoli, si passa a 45 mm per la variante media e si superano i 45 mm per i modelli grandi. Alcuni brand offrono anche la versione XL adatta ai flussi davvero abbondanti, il cui diametro va oltre i 47 mm. Un altro importante fattore che determina la comodità di una coppetta mestruale piuttosto che di un'altra è la morbidezza. I vari modelli vengono definiti semplicemente "più morbidi" o "più rigidi". I primi sono flessibili ed esercitano una pressione minore sulla vescica, dunque risultano anche più comodi, adattandosi facilmente alla propria anatomia. Allo stesso tempo, però, sono più difficili da rimuovere, visto che non rispondono alla pressione del dito quando si cerca di spezzare l'effetto ventosa. Come se non bastasse, muovendosi con l'azione dei muscoli delle pareti vaginali, potrebbero provocare facilmente delle perdite. Le coppette più dure sono più facili da togliere, basta applicare una leggera pressione alla base. Una volta inserite, rimangono ferme, evitando cedimenti o affossamenti ai lati ma loro rigidità potrebbe creare pressione e una sensazione di fastidio. Quali sono i lati positivi delle coppette mestruali? A differenza dei comuni assorbenti usa e getta, non devono essere cambiate con frequenza e non vanno incontro a cattivi odori. Una coppetta rimanere all'interno della vagina fino a 12 ore, anche se, in caso di mestruazioni particolarmente abbondanti, è preferibile cambiarsi ogni 6-8 ore. Dopo averla provata per diversi cicli, si capiranno meglio le proprie necessità. Le coppette mestruali in commercio sono disponibili in diversi colori, solitamente molto accesi, utili a nascondere le macchie che potrebbero formarsi sulla superficie a causa dell'uso ripetuto. Se si vuole optare per una variante senza coloranti, però, è possibile. Esistono diversi modelli trasparenti riutilizzabili, per evitare la formazione delle antiestetiche tracce è consigliabile lavarle con cura. Come fare? Vanno pulite proprio come tutte le altre quando vengono usate ma devono essere risciacquate in acqua ossigenata. | La coppetta mestruale è una valida alternativa agli assorbenti usa e getta e può essere riutilizzata a ogni ciclo. Sebbene stia diventando sempre più richiesta, sono molte quelle che si chiedono come scegliere quella giusta. Ecco una guida per individuare la misura e il modello che fa al caso proprio. |
Orecchini con i volti delle donne di Pablo Picasso o collane con le figure di Henri Matisse e altri iconici artisti, sono solo alcune delle creazioni dell'architetto Ayça Özbank Taşkan che ha realizzato una collezione di gioielli ispirati all'architettura e all'arte moderna, piccoli capolavori d'arte da indossare che vengono realizzati a mano da abili artigiani con i materiali più preziosi. Ayça Özbank Taşkan è nata da una famiglia di artisti a Istanbul. Nel 2005 si è trasferita a Venezia per studiare architettura, dove ha conseguito la laurea presso l'Università IUAV di Venezia e poi un Master presso il Politecnico di Milano. Ha vissuto a Helsinki, Berlino e ora abita a Parigi dove ha fondato la Mara Design Studio. I suoi viaggi sono stati la prima fonte d'ispirazione, insieme all'architettura, di varie epoche e agli stili dell'arte. Nelle sue collezioni, le ispirazioni architettoniche e urbane si trasformano in pezzi indossabili. Il fatto di aver vissuto in diverse città prima di Parigi per cui si possono trovare elementi provenienti da diverse città e culture all'interno delle sue collezioni. | Ispirata dall’architettura e dall’arte moderna, l’architetto Ayça Özbank Taşkan ha creato una collezione di gioielli che evocano le opere d’arte di Pablo Picasso, Henri Matisse e altri artisti iconici. Le sue creazioni sono piccoli capolavori d’arte da indossare che vengono realizzati a mano da abili artigiani con i materiali più preziosi. |
Le famiglie delle vittime intanto si recano sull'Isola di Utoya I sopravvissuti e le famiglie delle vittime della strage di Utoya del 22 luglio scorso, nella quale sono morte 69 persone, visiteranno l'Isola oggi e domani. Il direttore generale della Sanità norvegese Bjørn-Inge Larsen, ha dichiarato che spera che la visita, possa aiutare le famiglie ad affrontare il dolore per le proprie perdite. Intanto Anders Behrin Breivik, attentatore della duplice strage in Norvegia, apparirà oggi in aula in un'udienza a porte chiuse in cui i giudici decideranno se tenerlo in isolamento. Il trentaduenne, estremista di destra, ha confessato di essere il responsabile delle esplosioni di Oslo, in cui sono rimaste uccise 8 persone e della sparatoria sull'isola di Utoya, che ha provocato la morte di decine di giovani laburisti. Breivik nega però ogni accusa penale, perchè secondo lui il massacro era necessario, per salvare la Norvegia e l'Europa dal multiculturalismo. | Il giovane attentatore della strage di Utoya continua a sostenere la necessità del massacro. |
Leonardo Greco è il tronista de ‘L'amore non ha età' più solare, anche se anche lui ha sofferto molto, soprattutto nel campo sentimentale. Ha 28 anni e si sta separando dalla moglie che ha sposato quando ne aveva 24. Dalla loro unione è nata una bellissima bambina, Sofia, alla quale non fa mancare niente e così ha anche un doppio lavoro. La sua presenza a Uomini e donne è un modo per mettersi in gioco, per trovare di nuovo l'amore e per essere corteggiato. Non sa se gli piaceranno di più le ventenni o le quarantenni ma al momento c'è una ragazza con cui ha avuto un feeling particolare. Infatti, nella prima esterna Leonardo e Ylenia hanno molto in comune, soprattutto gli hobby ma lei non si è ancora dichiarata, anche se ha commentato così la loro esterna: “Ci siamo guardati negli occhi tutto il tempo”. In questa puntata, inoltre, è stata mandata in onda anche l'esterna con Rosalia, una quarantenne molto affascinante, di origini siciliane. Lei gli ha raccontato della sua famiglia, dei due figli e che non si sente in competizione con le ragazze più giovani. Al ritorno in studio Rosalia ha confessato che è stata molto bene con lui, che è un ragazzo solare ma ha solo un dubbio: l'età, perché non è mai stata con ragazzi più giovani ma Leonardo lo incuriosisce molto. Come Federico Romano che uscirà con Cindy e Cristiana anche Leo porta fuori altre due nuovi corteggiatrici e per uno strano caso sono le donne che entrano per prime nello studio quando Maria De Filippi presenta le corteggiatrici. Elena è molto peperina, è anche un po' sfacciata lancia anche qualche battutina a Tina Cipollari sul suo fisico anche la quarantenne Bubi che Leonardo fa piangere, è molto esuberante e non si aspettava che il ragazzo la scegliesse. | Leonardo Greco porta in esterna due donne esuberanti: Bubi ed Elena anche se sembra già coinvolto da Ylenia. |
Dopo un’insigne rappresentante quale Sheila Capodanno, torna di moda il gossip al Grande Fratello 11, grazie alle doti di Roberto Manfredini. Lo avevamo già conosciuto in questo senso nel momento in cui, dopo essere entrato da pochi giorni, trovava la maniera migliore per estorcere il segreto tra Davide ed Olivia, per poi diffonderlo in casa neanche qualche minuto dopo. E non è l’unico episodio di cui il modenese s’è reso protagonista. Ben più clamore suscitarono i discorsi di Roby in diretta tv due settimane fa, quando rivelava ad Alessia e a tutta Italia che forse Andrea Cocco viene tradito dalla sua fidanzata. In quell’occasione persino Alfonso Signorini gli diede della “pettegola”, senza mezzi termini. E come non citare l'ultimo episodio, accaduto lunedì scorso, quando scoppia una quasi rissa tra Roby ed Emanuele, perchè Roby in diretta annuncia che il fidanzamento pluriennale di Emanuele è fallito perchè lui ha tradito lei? Ma quello che riesce a combinare ieri Roby ha dell’incredibile. Parlottando con Erinela Bitri dei vari concorrenti, riesce a tirar dentro i pettegolezzi persino la sua amata Rosa, non solo rivelando che ha i peli sulle mani e sulle braccia, ma anche deridendola più volte per questo. Erinela non aspettava di meglio, ed il suoi commenti vanno dal “che schifo”, al “brrr”, al "ho avuto un conato di vomito", al “si vede che è un po’ uomo”, in barba alla professata eleganza. Queste stoccatine pronunciate alla spalle di Rosa si aggiungono alle più frequenti “Rosa ha rotto”, “che p..le”, “sta sempre a piangere”, che abbiamo ascoltato nei discorsi di Rosa e Davide in questi giorni. | Roberto Manfredini ed Erinela Bitri si ritrovano sul divanetto per sparlare di vari concorrenti, quando l’innamoratissimo Roby rivela che Rosa ha eccessi di peluria: l’italo-albanese rabbrividisce, ed entrambi ne ridono beatamente. |
Tempi di crisi in casa Beckham? A ben guardare le ultime notizie che circolano sulla patinata coppia David – Victoria sembrerebbe proprio di no. Il calciatore e consorte hanno messo in vendita la loro villa da sogno, o per meglio dire una vera e propria tenuta nell’Hertfordshire, a nord della City, ma non certo per mancanza di liquidi. Una villa così lussuosa da essere rinominata Beckingham Palace e il cui valore si aggirerebbe intorno ai 18 milioni di sterline. Guardando “dall’interno” la lussuosa residenza britannica della famiglia Beckham non stupisce trovare ben 7 stanze da letto, due piscine – una all’esterno ed una coperta, un mini zoo, una palestra, uno studio di registrazione per l’ex Posh Spice, 24 ettari di terreno circostante, campi da tennis e altri spazi a tema. Ecco spiegato l’accostamento alla residenza dei reali inglesi. Le stesse fonti che parlano della messa in vendita della tenuta, rivelano che Beckham sarebbe in procinto anche di volersi liberare delle sue 5 auto. Il motivo della volontà dei Beckham non è certamente la necessità di danaro; una fonte ha dichiarato che per la famigliola non avrebbe senso continuare con gli sprechi di una casa così importante in Europa, dal momento che si sono stabilmente trasferiti negli Usa. Los Angeles è la loro nuova casa dal 2007, ed ora che David è uno dei giocatori di punta del L.A. Galaxy un ritorno nel vecchio continente sembra più che mai remoto. Si sono adattati alla vita e alla cultura americana, i loro bambini stanno crescendo nella West Coast; le fonti riferiscono che presto anche la residenza francese della coppia potrebbe essere messa in vendita. Ma rimettere sul mercato le loro proprietà più importanti non significa recidere il cordone con la patria di entrambi: a quanto pare Victoria sarebbe sulle tracce di un nuovo appartamento, più piccolo e centrale nei pressi di Hyde Park, per raggiungere comodamente il suo ufficio quando si trova in terra natia. | Il mercato immobiliare dei vip non conosce momenti di crisi. A quando pare i coniugi Beckham fanno girare l’economia e dagli States fanno sapere che venderanno le loro residenze europee. Intanto Robbie Williams punta la villa di Michael Jackson. |
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Alla fine George Clooney e Amal Alamuddin hanno spiazzato tutti. Non poteva immaginarselo nessuno, nemmeno la stampa. E invece i due divi si sono sposati in gran segreto: l'attore ha detto sì all'affascinante avvocatessa anglo-libanese Amal Alamuddin, come riporta puntualmente l'agenzia Ansa. Dopo settimane di indiscrezioni, presunte date delle loro nozze, appostamenti dei paparazzi, depistaggi, la coppia è ufficialmente convolata a nozze. Sono diventati marito e moglie lontano dai riflettori con una cerimonia privata, un rito all'americana – officiato in inglese da un grande amico di George Clooney, Walter Veltroni – che per i due sposi vale come un matrimonio, non invece per la giurisdizione italiana. Infatti la registrazione ufficiale avverrà, come era stato detto giorni fa, lunedì mattina, 29 Settembre, a Ca' Farsetti, ovvero nella sede del municipio di Venezia. Rito all'americana officiato da Walter Veltroni In serata è arrivato un annuncio a sorpresa fatto a Londra dall'agente dell'attore hollywoodiano, come riporta l'Ansa. In seguito fonti ben informate ed accreditate hanno confermato che il matrimonio si sarebbe già tenuto anche se i due saranno ufficialmente marito e moglie solo nella giornata di lunedì. Prima del sì, stando alle prime indiscrezioni, si sarebbe tenuta una serata in un resort di lusso, un evento che avrebbe trasformato il Canal Grande quasi in una Via Veneto anni '50. Tra gli invitati spiccano i nomi di Matt Damon, Anna Wintour (direttrice di Vogue America), Ellen Birkin, Grante Helsov, Cindy Crawford e Rande Gerber. Impossibile sapere cosa sia accaduto nei giardini dell'Aman poiché il personale dell'albergo, le guardie del corpo, i cuochi e i fornitori avrebbero firmato accordi per tenere le bocche cucite, dal momento che i diritti della festa sarebbero stati ceduti, in esclusiva, alla rivista "Vogue America".
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Alla fine George Clooney e Amal Alamuddin hanno spiazzato tutti. Non poteva immaginarselo nessuno, nemmeno la stampa. E invece i due divi si sono sposati in gran segreto: l'attore ha detto sì all'affascinante avvocatessa anglo-libanese Amal Alamuddin, come riporta puntualmente l'agenzia Ansa. Dopo settimane di indiscrezioni, presunte date delle loro nozze, appostamenti dei paparazzi, depistaggi, la coppia è ufficialmente convolata a nozze. Sono diventati marito e moglie lontano dai riflettori con una cerimonia privata, un rito all'americana – officiato in inglese da un grande amico di George Clooney, Walter Veltroni – che per i due sposi vale come un matrimonio, non invece per la giurisdizione italiana. Infatti la registrazione ufficiale avverrà, come era stato detto giorni fa, lunedì mattina, 29 Settembre, a Ca' Farsetti, ovvero nella sede del municipio di Venezia. In serata è arrivato un annuncio a sorpresa fatto a Londra dall'agente dell'attore hollywoodiano, come riporta l'Ansa. In seguito fonti ben informate ed accreditate hanno confermato che il matrimonio si sarebbe già tenuto anche se i due saranno ufficialmente marito e moglie solo nella giornata di lunedì. Prima del sì, stando alle prime indiscrezioni, si sarebbe tenuta una serata in un resort di lusso, un evento che avrebbe trasformato il Canal Grande quasi in una Via Veneto anni '50. Tra gli invitati spiccano i nomi di Matt Damon, Anna Wintour (direttrice di Vogue America), Ellen Birkin, Grante Helsov, Cindy Crawford e Rande Gerber. Impossibile sapere cosa sia accaduto nei giardini dell'Aman poiché il personale dell'albergo, le guardie del corpo, i cuochi e i fornitori avrebbero firmato accordi per tenere le bocche cucite, dal momento che i diritti della festa sarebbero stati ceduti, in esclusiva, alla rivista "Vogue America". | E con un rito all’americana, officiato in inglese da Walter Veltroni, si sono celebrate in gran segreto le nozze di George Clooney e Amal Alamuddin. Ecco tutti i dettagli… |
Mai dare per morti questi Clippers, soprattutto quando sono sotto 2-0 in una serie Playoff. Esattamente come avvenuto contro Dallas e contro Utah nei due turni precedenti, la franchigia di L.A. reagisce alla grande proprio nel momento peggiore e accorcia le distanze contro i Suns grazie al 106-92 casalingo che interrompe la striscia di 9 vittorie consecutive di Phoenix in questa post-season. Un successo arrivato grazie a un super Paul George, che non tira benissimo dal campo (9/26 con 3/11 dall'arco) ma segna 27 punti, cattura 15 rimbalzi e regala 8 assist in una partita totale condita dal buzzer-beater sulla sirena del terzo quarto che avrà poi un effetto devastante sulle speranze di Chris Paul, rientrato proprio per gara 3, e compagni. Phoenix incappa, complice la grande difesa degli esterni di Tyronn Lue tra i quali spicca Patrick Beverley, in una serata da 35/90 al tiro e appena 10/32 da tre, con Devin Booker condizionato anche dalla maschera per la frattura riportata in gara 2 che sbaglia 16 dei 21 tiri presi. Non fa meglio CP3, che chiude con 5/19. I Clippers sono partiti meglio nel primo quarto, complice l'ennesimo aggiustamento di Lue che ha retrocesso in panchina Morris e inserito Terance Mann in quintetto per tornare a un assetto small con 4 tiratori più Ivica Zubac come unico lungo (migliore dei suoi nel plus/minus, + 28), salvo vedere i Suns riemergere e impattare la partita sul finire del secondo. L'equilibrio si è definitivamente rotto nel terzo parziale, vinto dai padroni di casa per 34-21 grazie anche a un uragano che dal 53-50 Suns li ha visti andare avanti fino al 56-71 nel giro di 7 minuti, con un break di 21-3 guidato da Reggie Jackson (23 punti), lo stesso Mann e ovviamente "PG", che ha poi definitivamente spezzato le gambe alla squadra di Williams con la tripla sulla sirena del quarto. Il tentativo di rimonta dei Suns si è spinto fino al -6, ma ancora Beverley in difesa, e Jackson e PG dalla lunetta hanno ricacciato definitivamente indietro gli ospiti chiudendo la gara, vanificando le buone giocate di un DeAndre Ayton ancora una volta positivo (18 punti e 9 rimbalzi) ma troppo solo per portare a casa la vittoria. L'ex Pacers chiude la sedicesima partita di fila ad almeno 20 punti – attuale striscia più lunga in NBA – e si dimostra ancora una volta totalmente rinato e pronto a guidare la squadra anche in assenza di Kawhi Leonard, out per un problema ai legamenti del ginocchio e destinato molto probabilmente a non rientrare più nella serie. I due liberi sbagliati nel finale di gara 2, dei quali tanto si è parlato, sono stati un incidente di percorso in una post-season che ci ha restituito un grande giocatore al meglio della forma, non solo fisica ma anche psicologica, ben lontano dagli spettri della bolla di Orlando, nella quale lui stesso aveva confidato di aver sofferto di attacchi di panico e di seri disturbi depressivi. | Con una grande difesa di squadra che costringe la coppia di esterni Chris Paul-Devin Booker a una disastrosa serata al tiro e trascinati in attacco da Paul George e dal solito Reggie Jackson, i Los Angeles Clippers vincono e convincono in gara 3, interrompendo la striscia di vittorie consecutive dei Suns che si ferma a 9. |
Acquista i biglietti per i concerti di Paul McCartney Informazioni sulle date italiane dell'On The Run Tour di Paul McCartney Paul McCartney a Bologna: le info sull'esibizione alla Futurshow Station Paul McCartney a Milano: tutto sulla data al Mediolanum Forum La scaletta e l’elenco delle canzoni che Paul McCartney eseguirà dal vivo Dal successo con i Beatles alla leggenda del P.I.D.: la biografia di "Macca" in pillole Paul McCartney in tour 2011 – il video del concerto Informazioni e prezzi sui biglietti per i concerti di Paul McCartney Sarà proprio l'Italia il paese ad inaugurare l'On The Run Tour, la serie di concerti invernali che vedrà Paul McCartney protagonista in giro per l'Europa. L'ex frontman dei Beatles presenterà al pubblico europeo il suo nuovo album, Ocean's Kingdom, il quale rappresenta il suo trentaduesimo lavoro in studio, a testimonianza di una carriera che va oltre la parentesi "beatlesiana". McCartney inaugurerà il suo nuovo tour con un'attesissima data a Bologna, alla Futurshow Station, per poi approdare subito dopo al Mediolanum Forum di Assago, in provincia di Milano. L'artista eseguirà, oltre ai brani tratti dal nuovo album, pezzi storici sia del suo repertorio da solista che quello dei Beatles, per una serata dedicata non solo ai fan di "Macca", ma anche a quelli della storica band di Liverpool. Visualizzazione ingrandita della mappa Come detto in precedenza, l'esibizione di McCartney a Bologna del 26 novembre 2011 rappresenterà la data d'esordio del tour europeo dell'artista: un grande onore, quindi, per il pubblico bolognese, che accoglierà l'ex vocalist dei leggendari Beatles ad otto anni di distanza dalla sua ultima esibizione in Italia. Il tutto nell'atmosfera della Futurshow Station, uno tra i maggiori impianti sportivi di tutto il paese: oltre ad ospitare la Virtus Bologna per la pallacanestro, la struttura è stata spesso utilizzata per gare di ciclismo, supercross e per ospitare le stelle del Wrestling in date imperdibili. Ovviamente sono stati tanti anche gli artisti musicali che hanno presenziato alla Futurshow Station, quello che una volta veniva definito come il "Palamalaguti": Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Sting, Metallica, Simple Minds, Take That, Anastacia e Bruce Springsteen sono solo alcuni tra i nomi illustri che si sono esibiti a Bologna. COME RAGGIUNGERE L'IMPIANTO – Per raggiungere l'impianto in Auto basta percorrere le autostrade A1, A14 o A4, uscendo al casello di Casalecchio di Reno ed imboccando l’uscita 1 bis direzione Maranello-Vignola-Palasport. Per chi ha intenzione di arrivarci tramite treno, il Futurshow Station è collegato direttamente alla Stazione Centrale dei Treni di Bologna dalla Linea Ferroviaria Suburbana Bologna-Bazzano-Vignola, con fermata Palasport. Visualizzazione ingrandita della mappa Sarà un fine anno molto intenso per il Mediolanum Forum: i biglietti per la data di Rihanna a Milano e per quella dei Red Hot Chili Peppers sono infatti andati subito a ruba, a testimonianza dell'amore che il popolo italico nutre nei confronti di questi due artisti. La fama di Paul McCartney, tra l'altro, è ben nota in tutto il paese, soprattutto nelle vecchie leve: i Beatles sono stati un tassello fondamentale nell'intricato puzzle della storia della musica contemporanea, con un seguito di pubblico senza precedenti, e insieme a John Lennon, McCartney è stata l'icona indiscussa della band, per carisma, qualità vocali e musicali. E Milano avrà l'onore di ospitare, il 27 novembre 2011, l'ennesima star musicale di quest'intenso tour de force di fine anno. COME RAGGIUNGERE L'IMPIANTO – Per arrivare al Mediolanum Forum tramite auto, prendere l'uscita Viale Liguria-Assago dalla Tangenziale Ovest, mentre dall'Autostrada A7 Milano-Genova prendere l'uscita Assago. Per arrivare invece all'impianto per vie ferrioviarie, prendere la metropolitana linea 2 (verde) dalla stazione centrale e dalla stazione Garibaldi, e scendere a Famagosta, quindi prendere il bus ATM n. 320 oppure n. 328 fino al Forum. | L’ex leader dei Beatles ha scelto proprio l’Italia per inaugurare l’On The Run tour in Europa: le due attesissime date prenderanno forma a Bologna e a Milano, per due eventi che lasciano prevedere il repentino “tutto esaurito”. |
Le questioni societarie sono Di solito i due aspetti sono autonomi, ma in alcune ipotesi, (in materia di società di persone) il venir meno di tutti i soci determina anche la necessità di procedere alla liquidazione della società. Per poter comprendere l'intreccio tra le varie norme è opportuno partire dall'art. 2284 c.c. il quale prevede che "Salvo contraria disposizione del contratto sociale, in caso di morte di uno dei soci, gli altri devono liquidare la quotaagli eredi, a meno che preferiscano sciogliere la società [2272 n. 3], ovvero continuarla con gli eredi stessi e questi vi acconsentano". L'ipotesi tipica, in una società di persone, prevede che la morte di uno dei soci non comporta, l'automatico subingresso degli eredi, (questi, quindi, non diventano soci), ma hanno solo diritto alla liquidazione della quota. Quindi, nell'ipotesi tipica, l'unica questione che potrà sorgere sarà quella relativa alla "quantificazione" della liquidazione della quota del socio deceduto. (Potrebbe anche accadere che i soci superstiti decidono di offrire agli eredi del socio defunto la possibilità di entrare nella società, ma, in questa ipotesi, è necessario il consenso degli eredi, il motivo del necessario consenso degli eredi è facilmente spiegabile se si pensa che i soci possono essere illimitatamente responsabili, altra opzione a disposizione dei soci superstiti è quella di decidere di sciogliere la società). Le società di persone hanno anche un'altra norma particolare, infatti, l'art. 2272 n. 4 c.c. prevede che "la società si scioglie quando viene a mancare la pluralità dei soci, se nel termine di sei mesi questa non è ricostituita". Quindi, in presenza di due soci, se muore uno di questi, la società si scioglie se non si ricostruisce la pluralità dei soci. Il problema che pongono tutte queste norme è quello del rapporto tra liquidazione della società e gli eredi del socio defunto: In particolare, chi può chiedere la liquidazione della società ? si tratta di un diritto solo dei soci o anche degli eredi del socio defunto (esistono delle ipotesi nelle quali agli eredi del socio defunto è riconosciuto il diritto a porre in liquidazione la società di persone ?) | La Cassazione del 25.06.2014 n. 14449 ha regolato i rapporti tra la morte del socio di una snc e la successiva liquidazione della società, confermando, il principio che gli eredi del socio defunto non partecipano alla liquidazione della società. Resta immutato il principio comune a tutte le società secondo il quale dopo la cancellazione della snc dal registro delle imprese, questa non può più essere citata in giudizio o iniziare nuove liti. |
Con l'inverno ormai inoltrato e le temperature destinate a scendere arriva il periodo più duro per i senza fissa dimora costretti a dormire per strada in balia delle condizioni meteorologiche. Sammy Barcroft e Joanne Vines, due donne di Portsmouth, nel Regno Unito, hanno trovato una geniale soluzione per fornire ricovero ai senzatetto della propria città: trasformare un autobus Stagecoach a due piani in un alloggio per senza tempo dotato di tutti i servizi. Il progetto ha visto un'intera comunità riunirsi per una causa lodevole. L'ex autobus Stagecoach è stato donato alla The Rucksack Projec, il gruppo di beneficenza di cui Sammy Barcroft e Joanne Vines sono leader. Sono per fortuna sempre più numerose le organizzazioni che trasformano i veicoli in disuso in rifugi mobili per senzatetto, dall'autobus che diventa doccia a quello che fornisce posti letto orari. Così l'idea di trasformare un tipico Stagecoach a due piani è stata una decisione presa con l'intera comunità. Ci sono voluti otto mesi di lavori, 8.000 dollari e circa 80 lavoratori per realizzare la conversione. Tutti gli arredi originari del bus sono stati eliminati e sostituiti con elementi funzionali come letti a castello al piano superiore, simile ad un capsule hotel, e divani e fornelli al piano inferiore. Oggi il vecchio autobus è un ricovero con 12 letti a castello, un salotto, un angolo cottura completamente funzionale e i servizi igienici. Tutti i materiali per la trasformazione sono stati donati da commercianti locali. Alla trasformazione hanno partecipato anche diversi artigiani di Portsmouth dando un valore del lavoro finito di oltre 33.000 dollari. Il nuovo ricovero per i senzatetto di Portsmouth sarà parcheggiato di fronte alla chiesa di Sant'Agata e sarà aperto agli oltre 300.000 senzatetto che vivono in Gran Bretagna. Un progetto che tutti dovrebbero prendere ad esempio soprattutto in vista del Natale quando dovremmo essere tutti più caritatevoli. L'autobus di Sammy Barcroft e Joanne Vines non è l'unico veicolo trasformato in un luogo destinato ad accogliere i senzatetto. Lava Mae è l'associazione no profit che ha convertito una serie di vecchi autobus di San Francisco in bus con docce accessibili che possono essere portati a persone senza fissa dimora in città. San Francisco ha combattuto una battaglia persa con i senzatetto per decenni. Gli organizzatori del progetto Lava Mae vedono nelle docce un modo per fornire una certa dignità e igiene di base per le persone senza fissa dimora, ma credono anche che i doccia-bus permetteranno loro di stabilire un rapporto continuo con i bisognosi, aiutandoli a trovare modi per migliorare la loro condizione di senzatetto. | Due donne del Regno Unito hanno trasformato un tipico autobus a due piani in un rifugio per senzatetto che comprende 12 posti letto, una cucina e i servizi igienici. |
Si avvicinano le elezioni regionali in Emilia Romagna e gli ultimi sondaggi confermano i trend già emersi finora: grande equilibrio per la vittoria, ma con il presidente uscente e candidato del centrosinistra, Stefano Bonaccini, leggermente avanti rispetto alla leghista Lucia Borgonzoni. La rilevazione effettuata da Mg Research per Affaritaliani.it conferma i dati già emersi da quasi tutti gli ultimi sondaggi: Bonaccini, esponente del Pd e presidente uscente, sarebbe in vantaggio di circa due punti percentuali, con un range che va dal 43,5% al 47,5%. Insegue Borgonzoni, candidata del centrodestra, tra il 41,5% e il 45,5%. In sostanza, prendendo i valori mediani, saremmo al 45,5% per Bonaccini contro il 43,5% per Borgonzoni. Tutti gli altri candidati delle elezioni regionali in Emilia Romagna sono molto lontani dai primi due: in terza posizione troviamo Simone Benini, del Movimento 5 Stelle, tra il 6,5% e l’8,5%. Per il candidato pentastellato, quindi, siamo intorno al 7,5%. Con un ruolo marginale per Benini, ma decisivo per l’esito del voto vista la poca distanza tra i due principali candidati. Tutti gli altri in corsa per la presidenza della Regione, invece, raccolgono in totale circa il 3,5% dei voti. Lo stesso sondaggio considera anche i voti delle singole liste, evidenziando anche in questo caso un testa a testa tra il Pd e la Lega. Il centrodestra, in totale, ha qualche voto in più del centrosinistra. La Lega è per ora il primo partito, con un range tra il 31% e il 35% dei voti. Il Pd, invece, insegue tra il 26,5% e il 30,5%, quindi quasi cinque punti dietro. Per quanto riguarda gli altri partiti del centrodestra (in totale tra il 43% e il 47% dei voti), troviamo Fratelli d’Italia stimato al 7% e Forza Italia al 5%. | Il sondaggio realizzato da Mg Research sulle elezioni regionali in Emilia Romagna conferma il trend emerso nelle scorse settimane: Stefano Bonaccini, presidente uscente e candidato del centrosinistra, è leggermente in vantaggio sulla leghista Lucia Borgonzoni. Tra le liste, invece, è testa a testa tra Pd e Lega, con il Carroccio leggermente avanti. |
Termina il 2013, termina un altro anno di copertine. Resta la più hot di sempre quella che ritraeva Demi Moore senza veli, incinta di 7 mesi sulla copia di Vanity Fair di agosto 1991. E' stata una delle cover più discusse, più controverse e scandalose di sempre. Erano altri tempi, per l'editoria dello spettacolo e per la stessa Demi Moore: l'attrice era nel pieno dei suoi anni, con una carriera all'apice ed il matrimonio con Bruce Willis ancora saldo. Spiccano le prime cover di Britney Spears sul Rolling Stones, siamo a ridosso del 2000, e quelle fenomenali di Kate Upton per Sports Illustrated nel 2011 (che gli sono valse la citazione con la celebre icona di Gta V). Lindsay Lohan è una delle protagoniste delle copertine più hot e cool degli ultimi 20 anni, con ben due presenze su "New York" e su "Purple". | Demi Moore senza veli ed incinta, Britney Spears ancora adolescente e la meravigliosa Kate Upton per Sports Illustrated: ecco le 20 copertine più hot di sempre. |
Cinquant'anni senza Jimi Hendrix. A chi ha vissuto quell'irripetibile stagione delle contestazioni studentesche, dei sogni sessantottini e delle adunate ormai mitiche come Woodstock, sembrerà impossibile. Eppure il 18 settembre 1970, esattamente mezzo secolo fa, Jimi Hendrix moriva in una camera d'albergo a Londra, non aveva ancora compiuto 28 anni. All'incirca a metà di quella mattina, al St Mary Abbot's Hospital di Londra, un medico dichiarava deceduta la leggenda del rock, il chitarrista mancino, il genio eroinomane. Ci vollero due settimane per stabilire con un verdetto fumoso e alla base di ogni ipotesi come fosse deceduto. Asfissia, fu scritto sul referto del coroner Gavin Thurston. In pratica, l'autore di "Little wing", "Alla along the Watchtover" e una miriade di altri brani cult, sarebbe morto soffocato dal proprio vomito durante il sonno indotto da una dose eccessiva di barbiturici. Fu l'impossibilità di stabilire con esattezza come fossero andate le cose, meglio, su quali ragioni avessero portato a quel tragico incidente che spalancò ogni genere di ipotesi. Dal suicidio all'assassinio. L'alone mitico in cui è avvolta la morte di Jimi Hendrix ha superato gli ultimi cinque decenni, finendo per produrre una ampia letteratura sull'argomento. Libri di specialisti e ricercatori, testimoni dell'epoca. Persino nei film: in molti ricorderanno la trama di "Maledetto il giorno che t'ho incontrato", pellicola del 1992 di e con Carlo Verdone, il cui il protagonista attraversa il Regno Unito alla ricerca dell'uomo che deterrebbe il segreto sull'ultimo giorno di Jimi. L'ipotesi principale, quella della tragica fatalità, conseguenza della tossicodipendenza di Hendrix, resta la più accreditata. Ma non è l'unica. Per molti, infatti, la morte di Jimi Hendrix è conseguenza di un complotto. Questa tesi poccia su un dato provato: Hendrix finanziava le Black Panther e per questo era spiato dall'onnipresente FBI di J.Edgar Hoover. Secondo i complottisti, poco chiaro resterebbe il ruolo svolto in questa vicenda da Monika Danneman, con cui Hendrix ha passato la sua ultima notte e che in seguito dichiarò che Jimi aveva preso nove pasticche di un sonnifero che si scoprì non più in commercio. Tutte le incertezze e lacune del racconto, hanno aperto la strada a molte illazioni sulla fine di Hendrix. Secondo altri, invece, la morte di Jimi Hendrix fu causata dallo stress a cui l'artista era andato incontro negli ultimi mesi, costretto a continue esibizioni da un contratto capestro firmato anni prima. Secondo questa ipotesi, Jimi Hendrix sarebbe morto per overdose conseguente alla necessità di riuscire a trovare riposo durante lo stremante tour di quei mesi. Per altri, invece, quello stesso stato di disperazione, avrebbe spinto Hendrix verso l'assunzione volontaria di una quantità di barbiturici tali da condurlo alla morte nel più breve tempo possibile, in questo caso per costoro sarebbe lecito parlare di suicidio. Ma, come dicevamo all'inizio, è probabile che tutte queste ipotesi siano nate perché la più semplice di tutte, la fatalità dovuta all'asfissia, è stata ritenuta troppo banale dai suoi fan. | Il 18 settembre 1970, esattamente cinquant’anni fa, Jimi Hendrix morì in una camera d’albergo a Londra. L’autopsia stabilità per “asfissia”. Da allora la sua figura leggendaria, considerata da molti quella del miglior chitarrista della storia del rock, è stata alimentata anche dalle più disparate ipotesi sulla morte. |
La Cité Internationale Universitaire è il più importante luogo di accoglienza per studenti e ricercatori stranieri in Francia. Dal 1920 gli alloggi situati nel XIV arrondissement di Parigi sono una destinazione di prestigio per molti studenti del mondo che vogliono venire a studiare a Parigi tanto che dal 1998 il complesso edificio è nominato monumento storico francese. Come parte del festival Rehab 2, una parte delle residenze studentesche sono state trasformate in tele bianche per l'opera di cento street artist. Prima infatti che venissero cominciati i lavori di ristrutturazione di alcuni alloggi, in vista dell'inizio del nuovo anno accademico, gli artisti sono stati invitati a dipingere l'interno di una residenza studentesca presso la Cité Internationale Universitaire di Parigi. La Cité Internationale Universitaire di Parigi ora è una galleria d'arte pubblica. Il lavoro dei 100 artisti nell'ambito del festival Rehab 2 ha trasformato parte della famosa residenza studentesca in un'opera di street art magnifica. Il lavoro degli street artist è andato avanti per tre settimane e ora lo spazio è stato aperto al pubblico per un mese prima dell'inizio dei lavori di ristrutturazione, che cancelleranno l'opera. Tutti gli alloggi e gli spazi comuni ora sono ricoperti di magnifici disegni, scritte e colori che non sembra neppure di trovarsi all'interno di una storica residenza studentesca. È proprio caratteristica peculiare della street art quella di essere effimera: non stupisce dunque la scelta di voler cancellare i lavoro dei 100 artisti del festival Rehab 2. Non è raro che gli street artist sfruttino gli spazi abbandonati per liberare la loro creatività, rendendo il festival una naturale evoluzione del modo in cui i visitatori sperimentano questo tipo di arte. Anche se gli alloggi artisti scompariranno presto, il fotogrago Jonk Photography ha documentato tutta l'operazione con una selezione di immagini che permettono di ammirare la Cité Internationale Universitaire di Parigi trasformata in una galleria d'arte contemporanea. | 100 street artist sono stati chiamati a trasformare la Cité Internationale Universitaire di Parigi in un museo d’arte prima dei lavori di ristrutturazione della una residenza studentesca, in vista del nuovo anno accademico: il risultato è spettacolare. |
Ormai sono lontani gli anni in cui Emma Marrone era una ragazza ribelle che non pensava al look, oggi è una vera e propria star glamour. Adorata dai grandi stilisti, appare in pubbico con look perfetti ed è sempre in prima fila alle sfilate e ad altri eventi mondani legati al mondo della moda. Ieri sera la cantante era nel front row del fashion show di Francesco Scognamiglio, designer a cui è legata da una forte amicizia e che l'ha vestita durante il suo ultimo tour Emma Limited Edition. Emma è arrivata a Milano per osservare da vicino le splendide creazioni del designer parteneopeo che ha presentato in passerella una collezione femminile per la Primavera/Estate 2015 ispirata allo stile di Madame Grès. Una collezione fatta di eteri abiti trasparenti, decorati con dettagli preziosi e dettagli lucenti tono su tono, con fantasie floreali e colori pastello, una collezione in cui la sensualità è protagonista e si sposa alla perfezione con l'eleganza delle linee e la leggerezza dei tessuti. | In prima fila alla sfilata di Francesco Scognamiglio c’era lei, Emma Marrone che è accorsa a Milano per osservare da vicino gli splendidi abiti dell’amico designer. Raggiunta dai nostri microfoni la cantante racconta come è iniziato il rapporto artistico con lo stilista partenopeo. |
L'Isola dei Famosi, il reality dedicato ai personaggi del mondo dello spettacolo che si trasformano in naufraghi per qualche settimana, sta per arrivare al termine ma le sorprese non mancano, da Daniele Bossari che ha indossato l'abito di paillettes di Mara Venier ad Alessia Marcuzzi in versione sexy. Durante la nona puntata, inoltre, a essere sbarcata in Honduras è stata Valeria Marini, che si è "finta" una delle concorrenti. La cosa ha mandato in bestia i colleghi che sono ormai dimagriti e provati a causa della vita fatta di stenti, prima tra tutte Francesca Cipriani, che ha alle spalle qualche screzio con la showgirl. Al di là delle polemiche, per un'occasione tanto speciale, Valeria non poteva che scegliere un look esuberante e sopra le righe: ha infatti indossato un succinto bikini con le frange, nonostante i 50 anni. Quello che rimane da chiedersi è: avrà lasciato a casa le paillettes? Dopo aver preso parte al reality nel 2012, Valeria Marini è ritornata in Honduras per partecipare ancora una volta ad alcune puntate dell'Isola dei Famosi e, anche se i naufraghi che sono lì fin dall'inizio non l'hanno accolta con eccessivo entusiasmo, ha colto l'occasione per mettere il mostra la sua esuberanza. La showgirl si è tuffata dall'aereo senza salvagente, così da mostrare meglio reggiseno e décolleté, e ha sfoggiato un sexy bikini una volta arrivata in spiaggia. | Valeria Marini è volata in Honduras per prendere parte ad alcune puntate dell’Isola dei Famosi e per l’occasione ha sfoggiato un look esuberante. La showgirl ha indossato un succinto bikini con le frange che l’ha trasformata in una moderna Jane. |
Finalmente arrivano le prime immagini di Aladdin di Guy Ritchie, il remake del celebre film d'animazione Disney che sta creando non poca curiosità. Entertainment Weekly, storica rivista americana che da sempre ci ha abituati alle anteprime più succose, ha dedicato al film addirittura la copertina, offrendoci un primo sguardo ai tre protagonisti. Se avevamo già visto il giovane Mena Massoud, nei panni di Aladdin, nel teaser rilasciato a ottobre, ora possiamo gustarci anche Naomi Scott nel ruolo di Jasmine e, soprattutto, Will Smith nella parte del Genio. La pellicola uscirà il 22 maggio 2019 nelle sale italiane. L'immagine di Smith ha fatto storcere il naso a molti su Twitter e ha suscitato anche un po' di ironia. Attenzione però: come ha spiegato lo stesso Smith rispondendo a un fan su Instagram, questa è la versione umana del Genio, che per gran parte del film sarà di colore blu e ritoccato con la CGI. L'attore ha dichiarato che il suo Genio sarà un omaggio al compianto Robin Williams, che doppiò il personaggio nel film animato (nella versione italiana, la voce era di Gigi Proietti): "Sarà anche qualcosa di diverso dal punto di vista musicale. Solo così non ci sarà il rischio di competizione". Sembra che Smith infonderà un po' di cultura hip hop all'eroe magico delle Mille e una notte. Come nel film d'animazione del 1992, la trama è incentrata sulle avventure del ragazzo di strada Aladdin, che trova per caso una lampada abitata da un genio in grado di esaudire tre desideri. Mentre il ragazzo s'innamora di Jasmine, la ribelle e volitiva figlia del Sultano, il malvagio stregone Jafar brama a tutti i costi la lampada per regnare sulla città di Agrabah. Il cast comprende Will Smith (Genio), Naomi Scott (Jasmine), Billy Magnussen (Principe Anders), Mena Massoud (Aladdin), Nasim Pedrad (Dalia), Marwan Kenzari (Jafar), Numan Acar (Hakim), Navid Negahban (Sultano). Sotto, la copertina di Entertainment Weekly dedicata al film e altre due immagini pubblicate dalla rivista. Aladdin Live action 😍 I love both of these pictures sooo much!!! @entertainmentweekly 💖 Genie’s blue form isn’t finished yet so we are only getting a look at his Human form 🧞♂️ He will be CGI pretty much the whole movie. A post shared by Mario (@mmdisney200) on Dec 19, 2018 at 4:57am PST | Entertainment Weekly mostra le prime immagini dal set di Aladdin con i tre protagonisti. Finalmente vediamo Will Smith nei panni del Genio nella sua versione umana (sì, per gran parte del film sarà blu!). L’attore ha ammesso di voler fare un omaggio al grande Robin Williams, doppiatore del film originale. |
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