source
stringlengths
2
27k
target
stringlengths
19
1.08k
Le star sono sempre perfette e spesso rivelano i loro segreti di bellezza: anche l'ultimo trend beauty arriva da Instagram ed è davvero particolare. Avete mai pensato di combattere le occhiaie con delle apposite mascherine a 24 carati? Avete capito bene: le star eliminano le macchie scure del contorno occhi con degli eye patch d'oro. Ma niente paura, potrete provarli anche voi. Se a primo impatto può sembrare una delle tante follie da star come il trattamento anti cellulite a base di polvere di diamanti utilizzato da J.Lo, questo innovativo trattamento è in realtà alla portata di tutti. Arriva dall'Australia e una confezione costa soltanto 32$ e contiene ben 6 eye patch. Le innovative maschere d'oro dedicate agli occhi devono essere applicate per tre giorni consecutivi per rendere il trattamento più funzionale, e i restanti 3 patch andranno poi applicati una volta alla settimana. Ma di cosa si tratta? Le maschere del momento si applicano come dei normali eye patch nel contorno occhi e devono essere lasciati in posa dai 20 ai 30 minuti; una volta rimossi, potrebbe rimanere del siero nel contorno occhi: potrete massaggiarlo fino al totale assorbimento.
Da Jessica Alba a Rosie Huntington-Whiteley, tra le celebrities sta spopolando un trattamento beauty davvero a particolare a base d’oro. Maschere 24 carati per occhi e labbra che potrai utilizzare anche a casa tua. Ecco di cosa si tratta!
È tornato il malware "Joker" e questa volta si nasconde all'interno di alcune applicazioni. Secondo un rapporto di Quick Heal Security Labs, infatti, il virus informatico sarebbe stato presente in alcune app pubblicate all'interno del Play Store di Android e avrebbe quindi messo a rischio tutti gli utenti del sistema operativo. Il malware, già conosciuto dalla comunità di esperti di sicurezza informativa, punta a sottrarre informazioni personali dallo smartphone e a iscrivere le vittime a servizi a pagamento tramite l'interazione con i banner pubblicitari presenti sui siti web. Le applicazioni che nascondono questo virus sono in tutto otto: Auxiliary Message, Fast Magic SMS, FreeCamScanner, Super Message, Element Scanner, Go Messages, Travel Wallpapers e Super SMS. Tutte queste app erano presenti all'interno del negozio digitale di Google e quindi accessibili a tutti gli utenti Android. Una volta installate, le applicazioni richiedono l'accesso alle notifiche da cui prendono diverse informazioni, tra cui i contenuti degli SMS. Possono anche accedere, sempre previa concessione da parte dell'ignara vittima, alla lista dei contatti della SIM.
Il malware, già conosciuto dalla comunità di esperti di sicurezza informativa, punta a sottrarre informazioni personali dallo smartphone e a iscrivere le vittime a servizi a pagamento tramite l’interazione con i banner pubblicitari presenti sui siti web.
Ancora un cambio di colore per la Lombardia che dal 7 gennaio ritorna in zona gialla prima di passare nel weekend nuovamente in zona arancione. Effetto delle nuove misure anti-contagio stabilite dal Consiglio dei ministri che si è riunito nella serata di ieri per decidere come implementare le norme con la scadenza del decreto Natale prevista per domani, giorno dell'Epifania. Dunque la Lombardia come le restanti regioni italiane seguirà la suddivisione nelle ormai zone stabilite dal Governo e lo farà in base ai parametri finora presi in considerazione, anche se saranno inaspriti i criteri con cui una Regione entra in zona arancione o rossa, anche in base all'indice Rt. Nello specifico giovedì 7 gennaio e venerdì 8 gennaio la Lombardia tornerà in zona gialla, la fascia con le restrizioni minori, in particolare per quanto riguarda la attività commerciali e gli spostamenti. Poi ci sarà un nuovo cambio di colore nel weekend: nei giorni di sabato 9 e domenica 10 gennaio infatti verrà istituita la zona arancione su tutto il territorio nazionale.
La Lombardia passa in zona gialla il 7 e l’8 gennaio prima di diventare zona arancione nel weekend di sabato 9 e domenica 10, così come il resto d’Italia. È quanto stabilito nel nuovo Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri che mantiene una stretta fino al 15 gennaio, in attesa dei dati sul nuovo monitoraggio dei livelli dell’epidemia. Ecco cosa cambia per negozi e spostamenti in Lombardia.
Stai per arredare casa nuova ma non hai idea da dove iniziare per organizzare l'arredo del tuo soggiorno? Oppure sei stanco di vedere sempre gli stessi mobili e hai voglia di una ventata di novità? O quante volte ti sarà capitato di voler invitare un amico o un parente ma non eri soddisfatto dell'aspetto del tuo soggiorno? A tutte queste domande c'è soluzione, non preoccuparti! Arredare il soggiorno può essere semplice e divertente, basta seguire i giusti consigli. Innanzitutto considera che il soggiorno in una casa è il luogo in cui la famiglia si riunisce, trascorre il suo tempo libero e ospita gli amici: è il biglietto da visita di un'abitazione, per chiunque vi entri. Ma nessuna ansia, arredare il soggiorno e rendere la tua casa più accogliente è un'operazione elementare come montare i mobili IKEA. Esiste una grande varietà di stili ed arredi per un soggiorno, lo so, e a volte ci si sente persi di fronte al volume d'offerta ma non preoccuparti: riuscire ad orientarsi in questa molteplicità di soluzione è davvero un gioco da ragazzi. Sappi che è importante arredare il soggiorno, cuore pulsante dell'abitazione, in modo che riesca a sembrare un luogo accogliente e rilassante ma soprattutto nel modo più rispettoso dei gusti della tua famiglia. Classico, moderno o di design, puoi scegliere tu l'immagine che vuoi dare della tua casa, ecco dunque alcune idee che ti aiuteranno a rendere il tuo salotto la tua stanza preferita. Definire i punti focali del soggiorno Pochi mobili e accessori colorati Arredare il soggiorno per strati Arredare il soggiorno con le nicchie Scegliere il giusto divano
Il soggiorno è il cuore di ogni abitazione e trasformarlo in uno spazio più attraente si può con le idee e i suggerimenti giusti: ecco alcuni esempi di salotti a cui ispirarsi.
Marco Ponti è il regista di “Io che amo solo te”, tratto dall’omonimo libro di Luca Bianchini e uscito nelle nostre sale nel 2015. La pellicola scava a fondo nell’amore, eterno, ciclico, che travolge e “annienta” , in positivo e negativo, più generazioni. La storia è quella di Ninella (Maria Pia Calzone), una donna di 50 anni che ha avuto un grande amore, don Mimì (Michele Placido), con cui non si è potuta sposare. Il destino, però, ci mette il suo zampino e le fa un regalo inaspettato: sua figlia Chiara (Laura Chiatti) si fidanza proprio con Damiano (Riccardo Scamarcio), il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Nel cast c'è anche la partecipazione della cantante Alessandra Amoroso che canta il pezzo che da il titolo al film e che è un tributo alla celeberrima canzone di Sergio Endrigo. Il successo al botteghino è stato esorbitante, ma ci sono ancora 5 cose che non sapevate. Il bellissimo abito da sposa indossato da Laura Chiatti nel film, realizzato dalla stilista Francesca Piccini, è andato all’asta sulla piattaforma Charity Stars per supportare la ONLUS “Strawberry Fields”, impegnata nella costruzione di un asilo nido ad Addis Abeba, in Etiopia. Forse non tutti sanno che il regista Marco Ponti e lo scrittore Luca Bianchini sono grandi amici fin dai tempi dell’Università. Bianchini ha avuto anche un cameo in molti film di Ponti, tra cui “Santa Maradona”(2001), dove è nei panni di un commesso in una libreria, e anche in “Io che amo solo te”, dove lo vediamo nel ruolo di un carabiniere con gli occhiali. La fantastica Vespa azzurra che Riccardo Scamarcio guida nei titoli di testa del film è, in realtà, di sua proprietà. Polignano a Mare fa da location a quasi tutto Il film, tranne la scena della masseria, girata a Turi e alcune scene d’interni, girate a Fasano e a Martina Franca.
Marco Ponti, nel 2015, sbarcava nelle sale con “Io che amo solo te”, film scava a fondo nell’amore, eterno, ciclico, che travolge e “annienta” , in positivo e negativo, più generazioni. I protagonisti sono Maria Pia Calzone, Michele Placido, Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio e il successo al botteghino è stato enorme. Ci sono, però, 5 curiosità che dovete sapere.
Con un post pubblicato sul suo profilo Instagram, l'attrice e conduttrice Diana Del Bufalo ricorda l'amica Gessica Notaro, la giovane ventottenne di Rimini sfregiata con l'acido dall'ex fidanzato. Gessica Notaro, ex Miss Romagna finalista a Miss Italia 2007, da sempre appassionata per il canto, nel 2010 ha partecipato insieme all'allora esordiente Diana Del Bufalo alle selezioni del programma di Maria De Filippi "Amici". Le foto pubblicate su Instagram dall'ex allieva di Amici sono accompagnate da un commovente post che ha ricevuto i consensi da numerosi fan di Diana Del Bufalo: "Era il 2010 e stavamo provando ad entrare ad "Amici" insieme! Eri la mia compagna di stanza e lo sei stata per mesi… ora vengo a sapere cosa ti hanno fatto e mi si ferma il cuore… non ho tue notizie. Io sono qui che attendo di sapere che stai bene e che tutto si risolve". Nel frattempo dal reparto Grandi ustioni dell'ospedale Bufalini di Cesena Gessica rincuora tutti: "Sono ancora viva, tranquilli. Ce la farò". I medici dell’ospedale non si sbilanciano ancora su eventuali danni alla vista che la donna potrebbe aver subito. L'acido che il suo aggressore le ha lanciato l'ha colpita in pieno volto e, in particolare, un occhio avrebbe subito danni piuttosto seri. Era il 2010 e stavamo provando ad entrare ad "Amici" insieme! Eri la mia compagna di stanza e lo sei stata per mesi… ora vengo a sapere cosa ti hanno fatto e mi si ferma il cuore… non ho tue notizie. Io sono qui che attendo di sapere che stai bene e che tutto si risolve. #gessicanotaro 💕#bastaviolenzasulledonne A post shared by Diana del Bufalo (@dianadelbufalo) on Jan 12, 2017 at 5:12am PST
Con un post pubblicato sul suo profilo Instagram, l’attrice e conduttrice Diana Del Bufalo ricorda l’amica Gessica Notaro, la giovane ventottenne di Rimini sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato.
Oggi alla Camera dei Deputati sembrava di assistere ad un film sul mondo della boxe. Acciaccato, svigorito e claudicante, dopo essere stato mandato knockout dall'avversario, il pugile tenta in tutti i modi di rialzarsi. Nel nostro caso, però, lo sfortunato protagonista è il Governo. L'esecutivo è inciampato per ben cinque volte nel giro di pochi minuti sull’esame del testo sugli spazi verdi urbani (emendamenti proposti da due esponenti del Pd). Mestamente, dopo l'ennesima bocciatura, la maggioranza è intervenuta per annunciare che si rimetterà alle decisioni dell’aula, senza quindi annunciare più i suoi pareri alla vigilia di ogni voto su emendamenti o articoli. "Stiamo votando qualcosa senza copertura finanziaria per cui ognuno faccia quello che crede più opportuno," ha provato a giustificarsi il sottosegretario all'Ambiente Elio Belcastro. Nello specifico il governo è andato sotto inizialmente quando è stato approvato un emendamento presentato dalla componente Radicale del Pd, Elisabetta Zamparutti. Quindi è stata respinta la richiesta di rinvio del testo in commissione, avanzata dal relatore Angelo Alessandri (Lega), che ha portato all'approvazione di altri due emendamenti dell'opposizione. L'esponente del Carroccio ha chiesto la sospensione della sessione per una ventina di minuti e alla ripresa è arrivato il quinto KO sull'emendamento presentato da deputato del Pd, Roberto Morassut. Il senso politico dell'avvenimento non è sfuggito al Presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini, che ha chiesto ai colleghi in Aula "una riflessione su quanto avvenuto è politicamente giusto farla perché quel tabellone illuminato di verde, rosso e bianco, cui ha contribuito la Lega nella parte che riguarda la maggioranza, è la prova visibile che se si tolgono le occasioni obbligate, cioè il voto di fiducia o i provvedimenti che attengono al premier, la maggioranza non c'è più". Standard & Poor’s dimostra che la fragilità del governo è diventata un metro di valutazione. Non si può tirare a campare in questo modo. Continueremo a incalzare la maggioranza, a far esplodere le contraddizioni ma ogni singolo parlamentare della maggioranza si domandi se è più importante la fedeltà al proprio paese o al proprio capo. A pesare sono state indubbiamente le assenza nella maggioranza (Pdl e Lega), che hanno fatto sì che passassero emendamenti su provvedimenti "poco pesanti" per il Governo, ma che indubbiamente ora fanno temere il peggio per quella che sarà una votazione ben più impegnativo come quella sulla richiesta di arresto del deputato Pdl Marco Milanese, su cui la Camera sarà chiamata a votare giovedì.
L’esecutivo è andato sotto ripetutamente sul provvedimento per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. E’ l’87esima volta in cui il governo viene battuto alla Camera.
La Uefa è pronta a riabbracciare le dissidenti della Superlega. Senza sanzioni, come d'altronde stabilito dal Tribunale di Madrid, ma anche senza strascichi, almeno per le società. Per i dirigenti che ci hanno messo la faccia (da Agnelli a Perez) resta tutto da vedere. Terminato in 48 ore il tentativo di farsi un campionato tutto loro, i dodici club coinvolti nel progetto proveranno a far finta che non sia successo nulla. Anche nella Uefa, probabilmente, si andrà per questa strada, stando a quanto dichiarato da uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo, Karl-Erik Nilsson, a Fotbollskanalen: «Hanno già avuto conseguenze con la vergogna che proveranno». Poi ha aggiunto: «Ci saranno conseguenze nelle loro stesse federazioni», anche se nel caso dell’Italia, il presidente federale Gravina ha escluso sanzioni per Inter, Juventus e Milan. «Se dovessero esserci ulteriori conseguenze – conclude Nilsson – avremo bisogno di discuterne». Di certo, le condizioni economiche di gran parte di queste società sono a dir poco preoccupanti e i rapporti con le federazioni andranno ricuciti, non senza difficoltà. È il primo punto, però, a lasciare ancora parecchie domande inevase. Perché tra perdite operative vicine al miliardo e mezzo di euro e un indebitamento complessivo per sei miliardi, immaginare un dietrofront dei ribelli scatenato dalla sola protesta dei tifosi appare fin troppo semplice. Il golpe è fallito, ma la Uefa come reagirà? È questa la domanda che attanaglia il calcio europeo, all'indomani del clamoroso dietrofront della Superlega. Una levata di scudi da parte dei tifosi può aver mai convinto le dodici società a cambiare idea? No, o almeno, non è questo che ha spaventato i club inglesi, i primi ad aver ufficialmente fatto un passo indietro. L'opinione pubblica ha giocato un ruolo non di poco conto, come dimostrano le reazioni dei supporter di Chelsea, Liverpool, Manchester City e Arsenal (con tanto di scuse ufficiali da parte del club londinese), non però pari a quello degli sponsor. Come Tribus, marchio svizzero in ascesa nel mercato degli orologi, che ha annunciato di «non potere sostenere la mossa dei proprietari del club di passare ad una nuova competizione». Le pressioni maggiori, però, sono arrivate da Boris Johnson e dal governo, con la minaccia di una «bomba legislativa» che avrebbe potuto portare a tassazioni straordinarie per contrastare quello che lo stesso primo ministro non ha esitato a definire un «cartello tra i club». Il rischio di dover dilapidare i possibili ricavi della Superlega in imposte extra ha raffreddato gli entusiasmi delle "big six", alla seconda porta in faccia nel giro di pochi mesi dopo il fallimento del Project Big Picture. Perse sei delle dodici componenti, non sono rimaste alternative al naufragio. Infatti, nel giro delle successive ore, il muro si è sgretolato inesorabilmente, perdendo anche quelle società che non avevano sul collo il fiato delle istituzioni governative. Lo avevano, però, da parte delle rispettive leghe. In Italia, in verità, soltanto a suon di interviste e comunicati (quello che la Roma, quotata in Borsa, non si è potuta esimere dal pubblicare, essendo stata menzionata da Florentino Perez come possibile club da invitare in futuro). In Spagna, invece, la Liga ha subito fatto circolare tra le altre 17 società due documenti di importanza capitale. Nel primo, ha stimato una perdita di ricavi del 43%, pari circa 1,7 miliardi di euro, con un possibile impatto negativo per quasi 60 mila lavoratori. Il secondo, invece, è già un programma dal titolo: «Argumentario vs declaraciones de Florentino Perez» e non è necessario parlare spagnolo per capire di cosa si tratti. Una smentita punto su punto a tutte le argomentazioni poste dal presidente del Real Madrid nella sua intervista a El Chiringuito, con la quale dava per morto l’intero sistema calcistico in vista del 2024. Ma proprio perché le dodici della Superlega non credono di poter sopravvivere entro il 2024, cosa è stato messo sul piatto per farle tornare sui loro passi? Le differenze tra il torneo che avevano proposto le big e la Champions League erano più che evidenti, se si considerano i ricavi previsti dalla partecipazione: la massima competizione Uefa, nella migliore delle ipotesi, può fruttare tra i 100 e i 120 milioni di euro (nel 2019, il Barcellona ha portato a casa 117,7 milioni senza vincere il torneo) contro i 350 milioni di base assicurati dalla Superlega. Inoltre, dal 2024, la Champions League cambierà formato con l’inclusione di un numero maggiore di squadre, da 32 a 36. Senza dimenticare che a settembre, stando a quanto riportato dal Times, la Uefa ha informato i club della necessità di tagliare i premi previsti per il cammino nelle competizioni continentali, a causa di perdite per circa 600 milioni in piena pandemia. Perdite destinate ad aumentare, con una riduzione dei premi stimata del 4%. A queste condizioni, è chiaro che la Champions League sia una soluzione poco remunerativa. E se la Uefa avesse in mano un altro asso? Così parrebbe essere, secondo quanto scritto da Bloomberg, in merito ad una trattativa col fondo Centricus per un investimento da 6 miliardi di euro. Una cifra che avvicinerebbe la realtà economica attuale del calcio europeo a quella progettata dai 12 club della Superlega, pur mancando ancora dei paletti. Ma se dovesse esserci questo accordo, la base sarebbe già pronta. Per il resto, bisognerebbe solo giungere a compromessi. Uno su tutti, quello sulle condizioni di accesso alla Champions League. Nell'ultimo decennio, le "dissidenti" hanno avuto a disposizione 100 posti (quattro per le sei inglesi, più le tre spagnole e italiane, moltiplicati per dieci anni) e se ne sono accaparrati 83. Numeri da Superlega, ma evidentemente non bastano. Soprattutto per le inglesi, che in questo periodo hanno sempre mandato in Champions le loro "big six" ad eccezione del Leicester di Ranieri. La nuova Champions lascia aperta la possibilità che tutte e sei possano prendere parte al torneo: verranno infatti riservati due posti ai «club con i coefficienti più alti che non si sono qualificati direttamente per la fase campionato di Champions League». E chi sarebbe agevolato da questa novità? Proprio loro, le ribelli della Superlega, i cui coefficienti sono indubbiamente superiori rispetto alla concorrenza. La Champions League, che per com'è concepita è – sportivamente ed economicamente – una Superlega, potrebbe dunque diventare il piano B di queste società. Ma è il sistema stesso ad aver causato la scissione, perché è diventato da anni un sistema insostenibile, come dimostrano i debiti dei club che hanno voltato le spalle alla Uefa. Il fair play finanziario, in questa fase di crisi aggravata dal Covid-19, sta per finire in soffitta, però è inevitabile che vengano introdotti altri sistemi di controllo delle spese. Il salary cap, che sarebbe dovuta essere una novità della Superlega, potrebbe far capolino nel calcio europeo ad alti livelli. Le nuove normative sugli agenti, con un tribunale Fifa da istituire in estate e compensi a percentuale fissa da gennaio 2022, dovrebbero ridurre ulteriormente i costi. Condizionale d'obbligo, perché chiaramente è tutto ancora da vedere.
Il progetto di Superlega delle big europee è naufragato sotto i colpi delle minacce da parte di sponsor, governi e federazioni, ma i problemi finanziari restano. Per questo, è probabile che le competizioni di punta dell’Uefa possano subire cambiamenti radicali, con l’obiettivo di portare a casa una quota di ricavi maggiore rispetto al passato.
Se i tuoi chili di troppo non vogliono proprio saperne di andarsene e vuoi essere perfetta per la prova costume è arrivato il momento di cambiare strategia: se anche le diete che stimolano il metabolismo non funzionano, prova con le erbe! In erboristeria potrai scegliere quella perfetta per te tra le erbe drenanti, diuretiche, stimolanti e snellenti. In commercio infatti trovi diverse tipologie di erbe che ti possono aiutare sia a eliminare i liquidi in eccesso che a bruciare le calorie, così come a stimolare il metabolismo. L'agnocasto per esempio, aiuta a placare la fame nervosa e lo puoi assumere sia sotto forma di infuso che attraverso le capsule che trovi in erboristeria. Per placare l'appetito potete provare anche le tisane e gli infusi a base di cardamomo che vi aiuteranno a combattere il senso di fame. Per depurare l'organismo dalle tossine invece, puoi utilizzare le erbe drenanti, che nonostante non eliminino il grasso ti aiuteranno a perdere peso: prova la betulla, ma anche il tarassaco e la gramigna.
Vuoi perdere peso ma le diete non funzionano? Prova a perdere peso con le erbe! In erboristeria troverai tutte le erbe più adatte alle tue esigenze, sia per combattere il gonfiore che per stimolare lil metabolismo. Ecco quali sono!
“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. Ognuno col suo talento”, scriveva nel 1992 Paulo Coelho. E aveva ragione: per realizzare i propri desideri bisogna mettersi in gioco e coltivare e dare prova delle proprie capacità. Per i giovani europei ciò è più facile: l’Ue, infatti, mette a loro disposizione una serie di strumenti con i quali trasformare in realtà concrete idee, passioni e progetti, rendendo la propria vita più sana e serena. E pensare che spesso non si è neppure consapevoli della mole di opportunità e di diritti di cui godono i giovani europei per rendere la vita più ricca e interessante. Proprio per questo è stata lanciata la campagna di comunicazione multimediale #EUandME, destinata a coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, per aiutarli a ricordare o a conoscere quante e quali possibilità sono riservate loro dall’Ue. Qualche esempio? Si può viaggiare senza limiti e senza confini, studiare lingue e culture diverse ovunque si voglia, avere la formazione necessaria ad ottenere le competenze giuste per svolgere il lavoro che si è sempre sognato, e diventare protagonisti del futuro con le proprie innovazioni e invenzioni. Insomma, di iniziative ce ne sono davvero tante, basta soltanto scegliere quelle che più si addicono alle proprie aspirazioni e cercare di realizzare in questo modo i propri sogni. Lo sanno bene Katrin Ann Orbeta e Vincenzo Merenda, due ragazzi siciliani che proprio grazie all’Ue sono riusciti a realizzare la loro idea di successo dando vita a Mash&Co, una startup innovativa dal cuore Made in Italy, con sedi anche a Lille, in Francia, e in Ungheria. Nata nel 2015, si occupa della creazione di contenuti interattivi per bambini, sfruttando al massimo le nuove tecnologie, attraverso animazioni e app educative disponibili sia su tablet che su smartphone. I più piccoli possono così crescere insieme alle storie dei due amici per la pelle Mash, il fungo, e Periwinkle, la lumaca, che intraprendono un lungo viaggio per risolvere il problema della siccità che affigge tutta la foresta. Ma anche i genitori possono divertirsi, giocando con i figli e monitorando i loro progressi. “Grazie all’opportunità che ci ha dato Erasmus per i giovani imprenditori siamo stati in Ungheria, dove abbiamo saputo ottenere le competenze necessarie ad ampliare la nostra vision e la nostra azienda”, racconta Vincenzo. La forza della startup che ha fondato insieme a Katrin risiede proprio nel team internazionale che lavora con loro. “Lo abbiamo fatto – aggiunge Katrin – perché un giorno saranno i bambini di oggi a governare il mondo, e vogliamo aiutarli a capire cosa è davvero importante”. Ogni dettaglio del cartoon interattivo è stato pensato e realizzato a misura di bambino da un gruppo di esperti provenienti da tutta Europa. E proprio l’Europa si può dire che sia l’ingrediente più importante del loro successo.
I giovani europei hanno una marcia in più nel realizzare i propri sogni: grazie agli strumenti messi a disposizione dall’Ue possono facilmente trasformare in realtà concrete idee, progetti e passioni: come è successo a Katrin Ann Orbeta e Vincenzo Merenda, due ragazzi siciliani che hanno realizzato una startup innovativa, chiamata Mash&Co: “La nostra vita è cambiata grazie a Erasmus per i giovani imprenditori”.
Ancora una medaglia per l'Italia alle Paralimpiadi. A portarla a casa Giovanni Achenza che ha conquistato il bronzo nel triathlon, categoria ptwc. Prova di forza del 50enne sardo nella disciplina che prevede nuoto, ciclismo e corsa. L'azzurro ha ottenuto così la diciannovesima medaglia per la delegazione azzurra ai Giochi di Tokyo, la terza proveniente dal triathlon dopo quelle di Anna Barbaro e Veronica Yoko Plebani in altre due classi. Achenza ha voluto anche dedicare un pensiero ad Alex Zanardi, che sta recuperando dai postumi del grave incidente in handbike. Giovanni Achenza ha dunque chiuso al terzo posto la prova di triathlon ptwc piazzandosi alle spalle dell'olandese Jetze Plat, che ha bissato il trionfo di cinque anni fa, e dell'austriaco Florian Brungraber. Nono posto invece per l'altro italiano Alberto Buccoliero al debutto paralimpico. Achenza, che a 32anni a causa di un grave incidente sul lavoro ha rimediato una lesione midollare, ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, con una gara in crescendo che gli ha permesso di regalare un'altra gioia ad un'Italia finora protagonista alle Paralimpiadi di Tokyo. Il classe 1971 nel post-gara ha commentato così la sua prova ai microfoni di Rai Sport, raccontando le emozioni e le difficoltà che ha dovuto superare oggi nelle tre discipline: "È stata una gara bellissima. Sin dalla prima frazione mi sentivo pronto. Ho disputato un ottimo nuoto, un buon cambio e sono partito per la frazione di ciclismo. Anche in questa fase mi sentivo decisamente bene: sono stato in testa diversi chilometri; Plat è rientrato piuttosto tardi rispetto al solito e proprio questo aspetto mi ha fatto pensare che potesse essere davvero la giornata giusta". Fondamentale l'incitamento ricevuto durante la gara da tutto lo staff azzurro: "All'ingresso in T2 ho notato che Brungraber era lontano: ammetto che in quel frangente ho sognato l'argento. A metà nella terza frazione mi si è bagnato un guantino: non avevo il giusto grip per la spinta e ho perso il ritmo, ma all'ultimo giro, anche grazie al supporto e al tifo caloroso di tutto lo staff azzurro, mi sono ripreso, volando sin sul traguardo per cogliere una stupenda medaglia di bronzo". E non poteva mancare un pensiero per Alex Zanardi, che lo ha aiutato anche a distanza. L'icona dello sport azzurro alle prese con il recupero dopo l'incidente in handbike è stato fondamentale per Achenza: "Un grazie, poi, ad Alex Zanardi, perchè oggi ho corso con le sue ruote e questo mi ha dato una grande spinta per arrivare al podio”.
La quinta giornata delle Paralimpiadi si apre con un’altra medaglia per l’Italia, la diciannovesima. A conquistarla Giovanni Achenza nella prova di triathlon, categoria ptwc. Gioia incontenibile per il 50enne sardo, che poco meno di 20 anni fa ha perso l’uso delle gambe dopo un incidente sul lavoro.
Dopo l’ultima dichiarazione a Leonardo Greco, Diletta Pagliano torna a utilizzare Facebook perché i suoi fan apprendano, a poco a poco, i motivi che hanno spinto una coppia come la loro, che prima sembrava inossidabile, a separarsi. La ragazza, che si è sempre dichiarata innamorata del suo ex perfino in questo periodo così particolare, non ha ancora smesso di amarlo e non perde giorno per ricordarlo a lui e a tutti quanti sono ancora interessati a conoscere gli sviluppi del loro rapporto. Dopo aver appreso che Bubi è tornata a posare gli occhi su Greco, la Pagliano ha deciso di agire in contropiede e, sempre attraverso Facebook, ha voluto ribadire la profondità dei suoi sentimenti nei confronti dell’ex tronista, chiarendo inoltre alcuni dei punti rimasti in sospeso nella loro storia. A lasciare Diletta, o meglio a chiederle un po’ di tempo, sarebbe stato proprio il bel Leo. Le motivazioni della rottura sarebbero varie, nessuno dei due cerca però visibilità a differenza di quanto espresso nel pensiero della Barbieri sulla loro separazione. La causa più probabile sarebbe da imputare a una certa stanchezza da parte di Greco che, per primo, ha deciso di allontanarsi dalla sua splendida fidanzata, almeno per un periodo. Ecco che cos’ha scritto Diletta nel suo ultimo messaggio su Facebook: Mi ero ripromessa di non scrivere per un po’, per poter ritrovare col tempo una mia serenità ed equilibrio, ma mi sento di intervenire. Le discussioni e le incomprensioni ci sono sempre state ma noi siamo sempre stati veri, reali, felici e ci siamo amati tanto. Leo non ha finto niente, come ho già detto certe situazioni sono delicate quando si sta male e non sempre una persona ha piacere a spiattellarle così……Ha chiesto di essere lasciato solo per ritrovare la sua serenità ed equilibrio che probabilmente soltanto da solo riuscirà a trovare..nonostante la mia sofferenza IO LO RISPETTO e anche se il mio cuore mi porterebbe da lui lo lascerò in pace come desidera.
A una settimana circa dalla notizia della separazione tra Leonardo Greco e Diletta Pagliano, l’ex corteggiatrice di Uomini e Donne fornisce finalmente qualche nuovo dettaglio relativo alla loro rottura e spiega che sarebbe stato proprio il suo fidanzato a chiederle tempo.
Gli appuntamenti in piazza per accogliere il nuovo anno continuano a promettere emozioni e buone energie da nord a sud. Dopo la conferma dei Negramaro e Brignano a Roma e Capossela e Giuliano Palma a Milano, anche Salerno sfodera il suo asso nella manica e assicura fuochi d’artificio in compagnia di una grande interprete della musica italiana. Si tratta di Gianna Nannini, che a suon di rock e chitarre darà il benvenuto al 2012 con il concerto in Piazza Amendola a Salerno. La cantante proporrà i brani più significativi di Io e te il suo ultimo anno dopo un periodo di vittorie professionali e personali, con la nascita di sua figlia Penelope. I salernitani potranno festeggiare capodanno sulle note di Ti voglio tanto bene, ma anche dei successi storici dell’artista senese. Il palco sarà incastonato nella splendida cornice di una Salerno illuminata dalle luci d’artista che ogni anno impreziosiscono il centro cittadino. A pochi passi dall’albero illuminato del corso principale inizierà il countdown per l’anno nuovo. A presentare l’evento sarà Eleonora Daniele, la showgirl di Rai 2 che è stata anche la madrina delle luci d’artista insieme al sindaco De Luca, “accendendo” simbolicamente l’albero di Natale il 4 dicembre scorso. L’evento di Salerno ha riscosso particolare risonanza tanto che nella cittadina campana sono attesi migliaia di turisti, tanto da far registrare il tutto esaurito nelle strutture alberghiere della zona. Il sindaco Vincenzo De Luca racconta con soddisfazione: Il capodanno in piazza con Gianna Nannini sarà una serata memorabile, arriveranno in città decine di migliaia di persone , grazie anche ai tanti pacchetti turistici organizzati per l’occasione.
La rocker si esibirà in piazza per il Capodanno salernitano. Il concerto della Nannini è stata una forte attrazione non solo per i locali ma anche per i turisti, la città campana è sold out.
Una studentessa fuori sede di 24 anni muore il 10 settembre a Roma per soffocamento. La disgrazia avviene nel corso di una pratica sessuale orientale – lo shibari – che vede coinvolti un ingegnere di 42 anni ed una seconda ragazza finita poi in coma farmacologico anche lei per soffocamento. Il tutto si verifica in un garage di proprietà dell’Agenzia delle Entrate. Sembra un romanzo giallo, ma è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che il CENSIS ha registrato come in forte crescita: gli italiani hanno ridotto il controllo delle pulsioni, sono diventati più aggressivi e consumano più antidepressivi. Pare infranta del tutto quella apparentemente ferrea moralità che nei decenni scorsi ha caratterizzato il nostro Paese: il 44,8% dei giovani italiani dichiara che trasgredire è lecito se serve a soddisfare il proprio piacere, per l’85% ognuno è arbitro unico dei proprio comportamenti, perl’80% dei giovani le scelte sessuali non sono in contrasto con la morale cattolica. Gli italiani cattolici praticanti di una volta, quelli che mettevano il vestito buono la domenica per andare a sentire la Messa, pare proprio non ci siano più! Non esprimo giudizi morali sui gusti sessuali o i comportamenti di nessuno, per carità, ma credo che una tendenza così diffusa possa essere letta come l’indicatore di una società in profonda trasformazione e, forse anche un po’ depressa. A darmi manforte in quest’idea c’è Gianluca Nicoletti con il suo articolo su La Stampa dello scorso 12 settembre. L’idea che traspare dall’indagine CENSIS pubblicata lo scorso giugno è che il nostro Paese somigli sempre più a quel Tardo Impero Romano di cui raccontavano gli storici dell’epoca: appuntamenti al buio, matrone romane che si prostituiscono per noia, pratiche sessuali estremamente fantasiose e come si diceva tra i romani “mollezza di costumi”. Non è il mio mestiere leggere nella psiche della gente, né interpretare fenomeni sociali ma l’idea che mi nasce è che tanta attrazione per il piacere estremo e per la trasgressione nasca da una profonda sfiducia per il futuro: se si ha paura per il domani o si è cinici sullo sviluppo della propria vita è meglio spremere il presente fino all’ultima goccia di piacere. In quest’ottica sarebbero riconducibili ad un’unica logica: la decadenza dei costumi nell’Impero romano, le vicende personali di un premier in declino, l’incremento degli incontri sessuali al buio degli italiani, ed una morte assurda in un garage dell’Agenzia delle Entrate di una studentessa di 24 anni impiegata part-time in un call-center.
Il piacere sessuale ad ogni costo pare diventare sempre più preminente nella vita degli italiani, ce lo raccontano indagini del Censis e notizie di cronaca. Ma tutta questa voglia di vivere al massimo il presente non sarà sintomo di minore fiducia nel futuro?
La Ducati senza rivali sotto la pioggia a Misano. Il pilota del team Pramac Johann Zarco piazza infatti il miglior tempo nella seconda sessione delle prove libere della MotoGP del GP di San Marino e della Riviera di Rimini. Il francese sull'asfalto bagnato precede di oltre mezzo secondo i due piloti della squadra ufficiale della casa di Borgo Panigale Pecco Bagnaia e Jack Miller. Lontanissimi gli altri con Joan Mir e Marc Marquez gli unici a mantenersi sotto il secondo di ritardo dallo stratosferico tempo fatto registrare dal transalpino. Nella top-10 anche Danilo Petrucci e il suo compagno di squadra Iker Lecuona vittima di uno spaventoso highside nel finale di sessione. In grande difficoltà invece i piloti Yamaha con Franco Morbidelli, al primo GP nel team ufficiale, che chiude al 13° posto, con Valentino Rossi 16° davanti a Fabio Quartararo (18°) e Andrea Dovizioso (21°). La pioggia e il tracciato bagnato non ha permesso dunque ai piloti di avvicinare i tempi fatti registrare al mattino e pertanto la classifica combinata rimane invariata rispetto alle FP1 con Maverick Vinales su Aprilia che detiene ancora il miglior tempo.
Assolo Ducati nella seconda sessione di prove libere della MotoGP del GP di San Marino e della Riviera di Rimini disputate sotto la pioggia. Sulla pista bagnata di Misano Zarco piazza il miglior tempo davanti agli altri alfieri della casa di Borgo Panigale Pecco Bagnaia e Jack Miller. Lontanissimi gli altri con le Yamaha in grande difficoltà: il migliore è Morbidelli 13°, poi Valentino Rossi (16°), Quartararo (18°) e Andrea Dovizioso (21°)
Con alcuni mesi di anticipo, l’amatissimo Quentin Tarantino ha deciso di rivelare i suoi film preferiti di questo ricco 2013. Senza un ordine preciso e alcuna spiegazione in merito, il regista ha voluto rendere note le sue preferenze e, sinceramente, c’è più di una sorpresa nella lista dei nomi fatti. Molto apprezzato è stato “Blue Jasmine”, di Woody Allen, che vedremo a partire dal 5 dicembre anche in Italia. La pellicola ha come protagonista la straordinaria Cate Blanchett, in preda ad una profonda crisi esistenziale e sentimentale. Proseguendo troviamo anche “Before Midnight”, con Ethan Hawke, che conclude una splendida trilogia incentrata su una bellissima e tormentata storia d’amore, iniziata nel 1995 con “Prima dell’alba”. Nella lista il regista ha inserito anche la commedia amara “Afternoon Delight” di Jill Soloway, la cui distribuzione non è ancora prevista in Italia, e l’emozionante “Frances Ha” di Noah Baumbach, incentrato sulla storia di un’aspirante ballerina che si svolge tra prove, fallimenti e amicizie volubili.
Il regista, con alcuni mesi d’anticipo, ha scelto i suoi film preferiti di questo ricchissimo 2013. Vediamo insieme le pellicole che fanno parte della lista del re del botteghino.
Un team di ricerca italiano composto da studiosi del Tigem-Istituto Telethon di genetica e medicina di Napoli e dello IEO, l'Istituto europeo di oncologia di Milano, ha scoperto un vero e proprio interruttore per il cancro, un meccanismo biologico che attiva la proliferazione tumorale ma che può anche arrestarla, aprendo così le porte a terapie innovative contro questa variegata famiglia di patologie. I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Chiara di Malta e dal professor Andrea Ballabio, direttore del Tigem e docente presso l'Università Federico II di Napoli, lo hanno individuato in un'anomalia dell'attività lisosomiale. I lisosomi sono piccoli organelli (vescicole) presenti in grandi quantità nelle cellule e hanno la funzione di ‘spazzini', dato che il loro compito è quello di degradare e digerire le molecole estranee (o inutili) al fine di trasformarle in energia. “Funzionano come dei veri e propri termovalorizzatori”, hanno sottolineato i ricercatori del Tigem. Questo meccanismo biologico si attiva in determinate circostanze, ad esempio durante il digiuno o quando si è impegnati in attività fisica, ma resta quiescente se l'organismo è rifornito di cibo. Gli studiosi hanno scoperto che quando esso non funziona correttamente, rimanendo attivo anche quando non dovrebbe, catalizza la formazione del cancro. Facendo alcuni test con diversi tipi di cellule tumorali, come quelle del pancreas, della pelle (in particolar modo del melanoma) e del rene, è emerso che esse si replicano in maniera indiscriminata proprio a causa dell'anomalia nel ‘sistema di pulizie'. Il dettaglio più importante dell'intera ricerca risiede nel fatto che, inibendo il suddetto meccanismo biologico, si riesce ad arrestare anche la crescita tumorale. In pratica, è stata gettata la pietra miliare alla base di terapie inedite e all'avanguardia contro il cancro.
La miccia che innesca la formazione del cancro è stata trovata in un’attività anomala dei lisosomi, piccoli organelli che trasformano le molecole inutili in energia. Inibendo il meccanismo difettoso si riesce ad arrestare la crescita tumorale.
"Assorbi il ritmo della giungla e avvolgiti nel dolce respiro della natura incontaminata. Goditi il lusso sopra il livello del suolo in un'ottica di brillantezza", così si presenta il resort di lusso ART VILLAS a Playa Hermosa, in Costa Rica, che accoglie i suoi ospiti in baccelli d'autore immersi nella giungla più selvaggia. Art Villas è un paradiso al di là di ogni immaginazione in circondato da una natura verdeggiante, spiagge incontaminate e architetture da sogno. Art Villas ed è molto di più di un semplice luogo di vacanza con le sue ville progettate da audaci architetti in stili diversi per un ritiro esclusivo nella giungla lussureggiante del Costa Rica. Le ville sono la perfetta combinazione di natura e lusso. Ispirate al lavoro dell'architetto brasiliano Paulo Mendez da Rocha, le architetture dell'Art Villas si mimetizzano nella natura lussureggiante con elementi in legno provenienti dalla giungla, ampie pareti di vetro e ambienti spaziosi che richiamano gli elementi grezzi della natura. Art Villas comprende due tipologie di dimore: Coco, a forma di baccello di cui il resort ne prevede cinque, e Wing di forma piatta e rettangolare. L'architetto dietro "Coco" è ARCHWERK mentre "Wing" porta la firma dell'architetto Martin A. Tomas. La società Formafatal, guidata da Dagmar štěpánová, si è occupata del design degli interni e delle finiture esterne del progetto. Le cinque ville Coco sono concepite come un nido lussuoso a forma di cono con terrazze immerse nella vegetazione e vista mozzafiato. Ognuna delle case ha un camera da letto con bagno, spazio abitativo, cucina, terrazza, piscina e tobboggan.
Nella lussureggiante giungla del Costa Rica c’è un resort unico al mondo, un paradiso al di là di ogni immaginazione immerso in una distesa paradisiaca di flora verdeggiante, spiagge incontaminate e architetture da sogno. Si chiama Art Villas ed è molto di più di un semplice luogo di vacanza con le sue ville progettate da audaci architetti in stili diversi per un ritiro esclusivo nella giungla più selvaggia.
Dopo numerose smentite e voci di corridoio che non davano spazio a dubbi su un matrimonio in vista Clooney-Canalis, pare proprio che la notizia sia ufficiale: George Clooney e Elisabetta Canalis si sposano. A rivelarlo è il direttore di Chi Alfonso Signorini, che regala ai fans della coppia anche una data: il 29 luglio. Manca veramente poco allora, del resto la notizia ha un fondo di verità: nella villa di Laglio sarebbe apparso un gazebo, pronto ad ospitare la cerimonia nuziale. Indiscrezioni continuano ad arrivare anche per quanto riguarda l'abito scelto dalla sposa: uno di Roberto Cavalli, grande amico della Canalis. Beh nonostante le prove non diano nessuna certezza, le previsioni di Signorini sono quasi sempre azzeccate, e poi un lieto fine a breve, a chi non piacerebbe? Speriamo proprio tutti di vederli convolare a nozze!
Il gazebo a Villa Oleandra non lascia spazio a dubbi: George Clooney e Elisabetta Canalis presto sposi!
Il team di Google dà il benvenuto alla stagione autunnale con un nuovo doodle a tema. L’equinozio di autunno, avvenuto oggi alle 4:29 in Italia, porta con se un'animazione che va a sostituire il classico logo di Google con un personaggio che passeggia tra alberi spogli, foglie che cadono e rami secchi che mostrano la scritta "Google" in forma stilizzata.
Google ha realizzato un nuovo doodle per dare il benvenuto alla stagione autunnale. Ecco il video dell’animazione del Google Doodle dedicato all’equinozio di autunno.
È la prima volta che Victoria De Angelis viene sorpresa dagli scatti dei fotografi in un momento di vita privata. Le foto, pubblicate sull'ultimo numero del settimanale Diva e Donna, mostrano la giovane bassista dei Maneskin, 21 anni, in compagnia di quella che sembra essere la sua ragazza, almeno a giudicare dai dolci abbracci e dal bacio volante che si scambiano mentre Victoria, in sella al motorino, è pronta a ripartire verso i suoi impegni professionali. Le foto, pubblicate sul settimanale, sono state scattate a Roma, dove i Mankesin fanno base tra un concerto e l'altro. Le foto della bassista hanno fatto parecchio storcere il naso ai suoi fan che avrebbero voluto più privacy per Victoria, in un momento così travolgente e delicato della sua ascesa verso un successo che si sta rivelando ben oltre le aspettative. Eppure il gossip non si placa attorno ai giovani artisti che stanno scalando le classifiche internazionali e Victoria sembra davvero innamorata della giovane ragazza che la aspetta nella Capitale a braccia aperte. La sua identità al momento è misteriosa, ma a giudicare dai baci e dagli abbracci sembra che il loro sia un amore solido, dunque non è escluso che la bassista presto possa presentarla al suo pubblico così come ha fatto il collega Damiano con la sua Giorgia Soleri. Oggi ha solo 21 anni ma ha le idee ben chiare già da parecchio tempo sulla donna che vuole essere e sulle sue libertà alle quali non vuole rinunciare: "A sei anni già non tolleravo le distinzioni tra maschile e femminile", ha raccontato in un'intervista a Vanity Fair. "Ho sempre avuto le idee forti su come volevo essere. Rifiutavo cose tipicamente definite da bambina e intorno mi prendevano in giro perché andavo sullo skate, giocavo a calcio, non indossavo gonne, mi stavo dando la chance di essere come desideravo", ha spiegato la bassista. Per questo oggi Victoria si sente libera di amare senza nessuna limitazione, anche se all'inizio non è stato semplice: "Quando per la prima volta ho provato sentimenti e attrazione per una ragazza è stato un po’ disorientante perché non avevo mai avuto il coraggio di andare oltre le limitazioni che avevo imposto a me stessa", ha confessato a Vanity Fair. "Una volta superata l’insicurezza iniziale di dover mettere in discussione le proprie certezze ho vissuto la mia sessualità in maniera molto naturale e libera, come dovrebbe poter essere per tutti".
Ha solo 21 anni ma le idee ben chiare su chi vuole essere e sulle libertà alle quali non vuole rinunciare. “La prima volta che ho provato sentimenti per una ragazza è stato disorientante”, ha raccontato Victoria De Angelis bassista dei Maneskin, “Oggi vivo la mia sessualità in maniera naturale e libera”. Su Diva e Donna le prime foto di Victoria insieme alla sua presunta fidanzata, che la stringe in un tenero bacio tra le strade di Roma.
“La musica non va praticata per un unico tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per l’educazione, per procurare la catarsi e in terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo”. Il Ministero della Pubblica Istruzione ha scelto una citazione di Aristotele per introdurre una delle tracce della prima prova degli Esame di Stato 2010, al via oggi con il tema di italiano. La musica è stata l’oggetto del tema di ordine generale e i maturandi che hanno scelto questo argomento sono stati chiamati a illustrare le funzioni, gli scopi e gli usi di quest’“arte” – come fu poi classificata nel IV secolo d.C. – nella società odierna. La traccia prevedeva però anche un aspetto più personale, con riferimenti ai propri gusti ed esperienze in campo musicale. Davvero significativa la definizione che Aristotele, già nel IV secolo a.C., dà della musica, che è adatta alla formazione, addirittura alla catarsi – la purificazione dell’anima – e solo in terzo momento alla distrazione e ai momenti di “relax” – come diremmo noi oggi. Ed è interessante notare come il suo ruolo, nonostante il passare dei secoli, non sia poi così diverso da quello odierno – anche se, probabilmente, ciò che è cambiato è l’ordine dei tre “usi”. Resta il fatto che quest’arte così affascinante e nobile, se opportunamente studiata e messa a frutto, può davvero essere un mezzo valido per accompagnare i giovani nella crescita. Una curiosità: tra i personaggi dello show-business, quest’anno impegnati con la maturità, il campione dell’Inter Mario Balotelli ha scelto il tema dedicato alla musica. E chissà quale traccia avrà svolto per la prima prova dell'esame di maturità Valerio Scanu, che della musica ha fatto il proprio mestiere e qualche mese fa ha messo in tasca la vittoria al Festival di Sanremo? Qualunque sia stato il compito svolto, in ogni caso, il giovane cantante della Maddalena avrà ormai il pensiero rivolto alla seconda prova dell'esame di stato di domani 23 giugno. E il nostro in bocca al lupo va a lui e a tutti gli altri maturandi d’Italia!
Tra le tracce proposte dal Ministero dell’istruzione anche una dedicata alla musica e al suo ruolo nella società, partendo da una citazione del filosofo greco.
La Disney potrebbe essere vicina a una rivoluzione epocale. Non c'è ancora ufficialità, ma il nuovo trailer di "Alla ricerca di Dory" svela un particolare clamoroso: basta guardare bene il filmato per vedere che, al minuto 1.08 circa, appare quella che potrebbe essere la prima coppia gay nella storia della casa di Topolino. In una brevissima scena appaiono infatti due donne con un bebè: un'apparizione che dura la spazio di pochi secondi, ma che immediatamente ha attirato l'attenzione del pubblico. Il film, firmato Pixar, è il seguito del capolavoro "Alla ricerca di Nemo" e uscirà nelle sale italiane il 15 settembre 2016. Stavolta, sarà la simpatica pesciolina blu dalla memoria corta la protagonista assoluta, insieme ai vecchi amici Marlin e Nemo, anche se al momento la pellicola d'animazione sta facendo parlare soprattutto per quel piccolo "particolare" che potrebbe segnare la storia dei cartoon. Curiosamente, l'azienda non ha ancora commentato e neppure Ellen De Generes, che doppia Dory nella versione americana ed è un'icona della comunità LGBT ha fatto cenno alla cosa.
Svolta epocale nella storia del cinema d’animazione Disney: nel nuovo trailer del seguito di Alla ricerca di Nemo appare quella che sembra essere la prima coppia omosessuale (femminile) nella storia della casa di Topolino.
L'amore di una madre è un qualcosa di indiscutibile, un sentimento talmente forte e potente che non svanisce da un momento all'altro, ma si sostanzia con il tempo, matura e diventa indissolubile. Ed è proprio quello che traspare dalla bellissima dedica che Simona Ventura rivolge ai suoi figli Niccolò, Giacomo e Caterina pubblicando una foto sul suo profilo Instagram che li vede insieme, sorridenti e complici, sotto alla quale non sono mancati i commenti dei fan della nota conduttrice tv che hanno elogiato la bellezza dei tre ragazzi. Una foto ricordo, di quelle che si fanno senza pensarci troppo su e che invece a guardarla fa nascere una riflessione, un pensiero più profondo. Deve essere successo qualcosa di simile a Simona Ventura che guardando i suoi tre figli, Niccolò e Giacomo di 22 e vent'anni, nati dal matrimonio con Stefano Bettarini, e poi Caterina, che ha da poco compiuto 14 anni. La showgirl descrive il momento dello scatto, all'atto di prepararsi pur di venire al meglio nella foto e scrive: "Mettersi in posa e poi… la risata che arriva spontanea e se possibile, la mamma vi ama ancora di più. Siete sempre stati l’essenza della mia vita e sempre lo sarete. Non scordatevelo mai". Una dedica carica di tutto l'amore e il trasporto che una madre può provare nei confronti dei suoi figli e che spera di avergli trasmesso negli anni. Mettersi in posa e poi… la risata che arriva spontanea e se possibile, la mamma vi ama ancora di più. Siete sempre stati l’essenza della mia vita e sempre lo sarete. Non scordatevelo mai ♥️♥️♥️ @nickbettarini @jack_super_jack @caterina.venturaa #mychildrenaremylife 💫 A post shared by Simona Ventura (@simonaventura) on Aug 22, 2020 at 4:04am PDT
In queste calde giornate estive c’è più tempo da condividere in famiglia, ed è così che Simona Ventura trascorre le sue vacanze in compagnia dei figli Niccolò e Giacomo Bettarini e la piccola Caterina. La showgirl scrive una bellissima dedica ai suoi ragazzi, dimostrandogli non solo il suo amore, ma anche quanto vederli crescere sia stato vitale in questi anni.
Con l’estate ormai alle porte e il caldo che finalmente rende le giornate più allegre, i vip tornano a sfidarsi nella consueta gara del gossip. A stravincere – ma con lei non c’è gara – c’è sempre Belen Rodriguez che stacca le rivali per meriti, almeno questa volta, non propriamente suoi. Molti altri, però, le tengono coraggiosamente testa fino a sfiorare la tanto ambita palma che li incorona re e regine del pettegolezzo. Chi sono, quindi, le new entry del momento? Torna la farfalla: Miss America 2012: La svolta della Tommasi:
L’immancabile Belen torna a dominare la classifica del gossip settimanale per meriti non solo suoi. Ad affiancarla la bellissima Olivia Culpo, una Sara Tommasi senza più freni inibitori e le coppie formate da Valentino Rossi con Linda Morselli e Francesca Giaccari e Matteo Casnici. Che cosa sarà accaduto alle nostre star?
Il 20 e 21 marzo, il regista Maurizio Gigola porta nelle sale “Gualtiero Marchesi – The Great Italian”, straordinario documentario sullo chef che ha fondato la nuova cucina italiana rendendola un’opera d’arte ammirata in tutto il mondo. Marchesi è scomparso lo scorso 26 dicembre e questo atteso docufilm è un grandioso omaggio per celebrare la sua indelebile impronta che resterà intatta per sempre. Con il docufilm “Gualtiero Marchesi – The Great Italian”, presentato in anteprima all’ultima edizione del Festival del Cinema di Cannes, Gigola ripercorre la vita e il pensiero dell'uomo che ha rivoluzionato la nostra cucina, portandola ai vertici della gastronomia internazionale. Una vita che parte dagli anni '30, quelli dell'Albergo Mercato di Milano gestito dalla sua famiglia e delle fughe a San Zenone, suo luogo di origine, e poi gli anni in giro per il mondo, in particolare in Francia, nel periodo del suo apprendistato. Infine, il ritorno a Milano negli anni '70 e la nascita del suo leggendario ristorante, in via Bonvesin de la Riva, il primo nel nostro Paese ad ottenere nel 1985, le tre stelle Michelin.
Il regista Maurizio Gigola porta nelle sale quest’atteso documentario sullo chef che ha fondato la nuova cucina italiana rendendola un’opera d’arte ammirata in tutto il mondo. Il docufilm ripercorre la sua vita e il pensiero partendo dagli anni ’30 fino ad ottenere le tre stelle Michelin, nel 1985. Tutto questo è condito da testimonianze eccellenti di colleghi e ristoratori di vari paesi del mondo.
Per alcuni è una "mostruosità" e "bruttezza", per altri è da elogiare il suo design, l'hotel e casinò dell'Hard Rock Cafè non è ancora stato completato ma già sta facendo discutere di sé. L'eccentrico edificio a forma di chitarra sta prendendo forma e i costruttori sostengono che sarà così grande da vedersi anche nello spazio. Gli ospiti potranno dormire in una delle 638 camere all'interno del primo edificio a forma di chitarra al mondo. Il nuovo hotel a forma di chitarra dell'Hard Rock Cafè è una torre di vetro di 36 piani, che si erge sopra lo skyline di Hollywood, in Florida. Sarà pronta per l'estate prossima e gli ospiti potranno alloggiare in stanze posizionate per tutta la larghezza dello strumento e che corrono lungo la tastiera. Il complesso del resort sarà chiamato Seminole Hard Rock Hotel & Casino e in molti scommettono che sarà una nuova attrazione della città di Los Angeles, anche se sono in tanti a non apprezzare il particolare design dell'edificio. Ad inizio anno l'hotel è stato colpito da un fulmine e per alcuni è segno che anche "Madre Natura lo odia".
L’hotel e il casinò a forma di chitarra da 450 miliardi di dollari dell’Hard Rock sta prendendo forma, aprirà le sue porte nell’estate 2019 ma assicurano che sarà così grande da vedersi anche nello spazio mentre gli ospiti staranno dormendo comodamente in una delle 638 camere dell’albergo di ispirazione strumentale.
La notizia dell'arresto dell'attrice americana Tami Erin che nel 1988 ha prestato il volto al film "Le nuove avventure di Pippi Calzelunghe" è stata diffusa dal sito internet TMZ. La polizia locale di Walnut Creek in California, in seguito ad una segnalazione di alcuni vicini di casa che hanno sentito urla provenire dalla casa che la star condivideva con un coinquilino, ha tratto in arresto la Erin lo scorso 11 aprile con l'accusa di aggressione. In una dichiarazione raccolta dalla rivista E!News la bella Tami ha spiegato la sua verità a proposito dell'accaduto, chiarendo che non si sia trattato di aggressione, bensì di un atto di difesa personale. L'attrice ha infatti scoperto che il coinquilino l'aveva filmata di nascosto: Vivo nell'area di San Francisco Bay per stare vicino a mio padre che ha avuto un infarto, pensavo di trovarmi in un ambiente sicuro ma la mia privacy è stata violata. Ho scoperto questa persona filmarmi senza alcun consenso, nel mio privato. Mi sono solo difesa, del resto lui è alto 1,83 e io sono una donna di 1,67. Per quanto tempo mi ha filmato senza che io sapessi nulla? La verità verrà fuori.
La polizia locale di Walnut Creek in California, in seguito ad una segnalazione di alcuni vicini di casa che avevano sentito urla provenire dalla casa che la star condivideva con un coinquilino, ha tratto in arresto la Erin lo scorso 11 aprile con l’accusa di aggressione. La bella Tami ha spiegato la sua verità al riguardo.
Ok, ormai dopo il successo di “Capitan Harlock 3D”, l’operazione nostalgia dei manga giapponesi si sta facendo largo sempre di più. Gli altri eroi che sbarcheranno al cinema sono i mitici Cavalieri dello Zodiaco – nati nel 1985 con i disegni di Masami Kurumada – protagonisti del film d’animazione in 3D e CGI “Saint Seiya: Legend of Sanctuary”. In cabina di regia c’è Keichi Sato e il plot è incentrato sulla storia dei cinque guerrieri – Pegasus, Andromeda, Sirio il Dragone, Crystal il Cigno e Phoenix (in giapponese Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun e Ikki) e le loro armature mistiche che portano il nome delle costellazioni che rappresentano. La loro vita è dedita alla protezione della Dea Athena dai piani oscuri degli altri dei dell’Olimpo che vogliono conquistare la Terra.
I mitici Cavalieri dello Zodiaco e le loro armature mistiche arriveranno nelle sale giapponesi la prossima estate. E i fan italiani (e di tutto il mondo) già fremono.
Le vacanze estive in Italia sono un richiamo irresistibile per il popolo britannico. A costo di evocare immagini stereotipate, il binomio mare cristallino-sole abbagliante rende il nostro paese tra le mete più ambite per i sudditi di Elisabetta II. Ma quali sono le spiagge più amate dai turisti d'Oltremanica? Il sito The Guardian ha elencato le località costiere che stuzzicano la fantasia degli inglesi per i loro paesaggi da sogno, consentendo un tuffo nell'Eden più incontaminato. La Costiera Amalfitana ha di sicuro un posto speciale nel cuore degli inglesi. Soprattutto Positano, tra le dieci migliori mete in Italia secondo Tripadvisor. Qui è possibile godere di scorci mozzafiato seguendo percorsi panoramici come il Sentiero degli Dei, con vista su Capri. Proprio l'isola dai pittoreschi faraglioni è perfetta da circumnavigare in barca secondo The Guardian. Nelle simpatie degli inglesi c'è la splendida Otranto, "la gemma della Puglia", apprezzata per le spiagge sabbiose, il mare trasparente e l'affascinante centro storico. Anche la Liguria riscuote un ottimo consenso da parte dei britannici: le Cinque Terre sono uno spettacolo per gli occhi con suggestive location come Monterosso, Vernazza, Corniglia e Manarola. Le vedute panoramiche ammaliano anche gli spettatori più disincantati, e The Guardian lo sa bene. Ecco perché nell'elenco è inclusa anche la Riviera del Conero nelle Marche. Località come Numana e Sirolo non mancano di suscitare l'entusiasmo degli inglesi, così come la spiaggia di Mezzavalle di Portonovo. Un altro magnifico paesaggio, questa volta nel Lazio, è quello della Riviera di Ulisse, ammirata per la sua natura mozzafiato. Nel tour tra le bellezze italiane è consigliata anche una visita a Sperlonga, che incanta con il suo promontorio circondato dal mare. Infine, sono le spiagge siciliane a rapire definitivamente il cuore degli inglesi: difficile rimanere impassibili davanti a certi spettacoli selvaggi come Scopello e la riserva naturale dello Zingaro, paradisi di rocce, acqua incontaminata e calette nascoste. In quel momento, lo sappiamo, anche il proverbiale aplomb di Sua Maestà andrebbe a farsi friggere.
Il sito inglese The Guardian ha tracciato un elenco delle più suggestive spiagge italiane. Le regioni costiere preferite dai sudditi di Elisabetta II? Sicilia, Campania e Liguria, ma anche Puglia, Lazio e Marche.
La Royal Family inglese è una delle più seguite al mondo, tanto che tutti i suoi membri vengono considerati al pari delle celebrità dello show business. Kate Middleton è ormai un'icona di stile, il principe William è tra gli uomini più desiderati ma ad attirare l'attenzione dei media sono soprattutto i piccoli della famiglia, George e Charlotte. Se da un lato il primogenito erede al trono diverte tutti con le sue smorfie e i suoi bronci, la sorellina incanta con la sua dolcezza. Ecco cosa ha rivelato mamma Kate sul suo conto.
La principessina Charlotte è la rappresentante della Royal Family che incanta con la sua dolcezza e di recente mamma Kate ha voluto rivelare un’indiscrezione sui suoi gusti. Volete sapere qual è il colore preferito della piccola? Il rosa.
E alla fine arrivò il grande schermo anche per una delle donne più "chiacchierate" del pianeta: la cantante Carla Bruni, la sensuale prima donna di Francia, la moglie del capo del governo Sarkozy, sta per approdare al cinema. E l'esordio dell'artista italo-francese non passa certamente per la porta di servizio, se si considera che sarà diretta dall'intelligenza fine ed esperta di Woody Allen, impegnato in Midnight in Paris (Mezzanotte a Parigi), una commedia romantica incentrata su "difficoltà" di coppia nate durante un viaggio a Parigi. Il film, ambientato spesso lungo i fianchi sinuosi della Senna, ha visto ieri il primo ciack in una drogheria del posto, con protagonista la stessa Carla Bruni. Per l'occasione l'ex modella vestiva in jeans, ballerine e tunica bianca, recitando al fianco di Owen Wilson, uno dei protagonisti del film Zoolander.
Esordisce al cinema la moglie di Nicolas Sarkozy: arriva sul set Carla Bruni sotto la direzione di Woody Allen in “Mezzanotte a Parigi”.
L'ultima rottura tra Robert Pattinson e Kristen Stewart sembra essere quella definitiva. I due hanno ormai preso strade diverse e a quanto pare ormai non condividono più lo stesso tetto. Hanno vissuto insieme nel sobborgo di Los Feliz, ma ora Pattinson ha deciso di trasferirsi più lontano possibile da Kristen. La casa di Beverly Hills in cui sta per traslocare dista 14 chilometri da dove vive la sua ex fidanzata, che a quanto pare non vuole assolutamente incontrare. Una fonte anonima ha assicurato a "Hollywood Life" che la bella attrice non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori: Kristen è distrutta per il fatto che Rob abbia ritenuto necessario trasferirsi a Beverly Hills. Lo sente come un modo di dirle ‘Non voglio che mi disturbi più'. Los Feliz è stata la loro casa per anni, ha tutta un'altra atmosfera rispetto a Beverly Hills. Rob ha detto a Kristen che si stava per trasferire ma Kristen non credeva che lo sarebbe andato fino in fondo. Naturalmente lei è triste, ha il cuore spezzato. Se potesse tornare insieme a Rob, lo farebbe in un baleno. Dopo che si sono lasciati, lei si confortava sapendo che lui era ancora tanto vicino che lei avrebbe potuto correre da lui.
La storia tra i Robsten è naufragata completamente. I due ex si sono detti addio ed è stato Pattinson a tagliare tutti i ponti lasciando la loro casa di Los Feliz per trasferirsi a Beverly Hills.
Che lo smartphone ascolti le conversazioni delle persone per poi proporre loro annunci pubblicitari tarati sul contenuto di quanto detto è una paura che hanno in molti. A partire da queste settimane però il Garante Privacy lavorerà per capire se dietro a questi timori si celi effettivamente un rischio reale per il diritto alla riservatezza delle persone. L'annuncio è arrivato nelle scorse ore dallo stesso Garante, che ha comunicato l'avvio di un'indagine nei confronti delle app più scaricate, per capire se il loro utilizzo del microfono del telefono sia conforme alla legge e in linea con le informazioni rilasciate in merito agli utenti. L'istruttoria — si legge nel comunicato del Garante — è stata aperta insieme al Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza dopo un servizio televisivo e le conseguenti segnalazioni di cittadini che hanno messo l'accento su un fenomeno noto a molti: poche ore o pochi giorni dopo aver parlato in presenza dello smartphone di alcuni specifici interessi e desideri, sullo schermo vengono proposte inserzioni pubblicitarie relative proprio a quei desideri e interessi. Le segnalazioni hanno portato il Garante a parlare fin da subito di "Microfoni degli smartphone sempre accesi a carpire informazioni" e di "un fenomeno sempre più diffuso" sulle app, ma la realtà è che gli accertamenti in merito sono in corso di svolgimento e che finora quella degli smartphone spia è sempre stata considerata una bufala dagli esperti del settore. In effetti le aziende attive nel business delle pubblicità online non hanno neppure più bisogno di utilizzare i microfoni degli smartphone per sapere quello che passa per la testa dei consumatori. I Mi piace applicati a video e social, i commenti lasciati online e i siti visitati si uniscono ai prodotti acquistati al supermercato con le carte fedeltà, alle abitudini di acquisto rilevate dal sistema di pagamento sullo smartphone, agli spostamenti e a molti altri elementi. Servizi specializzati uniscono le banche dati relative a ogni singolo aspetto della vita online e offline di una persona e ne tracciano un modello, che si arricchisce anche dei modelli di amici e parenti: le persone fisicamente o virtualmente vicine a un consumatore possono infatti essere bersagliate da pubblicità inerenti agli interessi di quest'ultimo. Una simile tempesta di informazioni incrociate permette ai sistemi di distribuzione pubblicitaria di conoscere alcuni dei bisogni dei consumatori prima che vengano espressi durante una eventuale conversazione; se però lo stesso fenomeno si verifica poco dopo la medesima conversazione, chi si trova al centro della coincidenza tende a spiegarla con la teoria dei microfoni sempre in ascolto. Convincente o meno, questa è la spiegazione data dai ricercatori che si sono confrontati con il tema finora. Quello degli smartphone spia in effetti è un tema che è già stato affrontato più volte in passato, tanto che oggi i dispositivi più recenti mostrano più chiaramente quando il microfono di un telefono è in ascolto; sempre in passato però non sono mancati episodi di app blasonate che hanno effettivamente sfruttato il microfono del telefono per scopi poco chiari agli utenti: nel 2019 l'app ufficiale della Liga ha infatti usato il microfono degli smartphone di milioni di persone per scoprire se qualcuno di loro guardasse partite di calcio da dispositivi pirata.
L’annuncio è arrivato nelle scorse ore dallo stesso Garante, che ha comunicato l’avvio di un’indagine nei confronti delle app più scaricate per capire se il loro utilizzo del microfono del telefono sia conforme alla legge e in linea con le informazioni rilasciate in merito agli utenti. Il tema però è già stato dibattuto in passato.
È trascorso un anno dal momento in cui Gabriel Garko rimase coinvolto in un drammatico incidente a Sanremo, pochi giorni prima dell’inizio del Festival. L’esplosione nella villetta presa in affitto dall’attore, co-conduttore insieme a Carlo Conti, provocò la morte della proprietaria dell’appartamento un terribile spavento al divo che, anche a distanza di mesi, non ha mai voluto raccontare quella storia. Lo fa oggi attraverso il “Corriere della sera”, ripercorrendo quei tragici momenti: Quando nel febbraio 2016 mi trovai nello scoppio della villa vicino Sanremo, che costò la vita all’anziana proprietaria. Un incidente che mi ha cambiato la vita: poi sono andato in terapia psicologica. Sentire la morte così vicina, una cosa terribile: era mattina, stavo dormendo, mi son ritrovato sepolto sotto le macerie, ho creduto fosse la fine, ho pensato alla sera prima, che avrebbe potuto essere l’ultima della mia vita. Esserne uscito salvo, un miracolo. Ho superato lo choc, per la voglia di salutare i miei genitori dal palco del Festival. Su quel palco Gabriel ci è salito, ma a distanza di un anno da quel momento, la memoria torna ancora a quanto accadde pochi giorni prima. “L’incidente ha cambiato la mia vita” dichiarò l’attore a caldo, rifiutandosi però di raccontare nei dettagli quanto vissuto. Gabriel preferisce concentrarsi su argomenti più leggeri, come l’amore per Adua Del Vesco. La giovane attrice siciliana è la sua utlima compagna nota. Stanno insieme da più di un anno e, sebbene facciano poca vita mondana, sembrerebbero essere affiatatissimi. C’è qualcosa, però, che Garko ama di più: Il grande amore? Quello veramente grande è il lavoro che non mi tradirà mai. Ora però sono legato ad Adua: è molto più giovane di me e forse mi considerano un vampiro che succhia linfa vitale da una ragazza. Ma con lei faccio un po’ il “maestro”, mi diverto a darle consigli professionali.
A pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo 2017, Gabriel Garko ricorda il terribile incidente in cui rimase coinvolto a qualche ora dal suo debutto sul palco dell’Ariston: “Dopo sono andato in terapia”.
Lavorare a maglia, come facevano le nostre nonne, è uno degli hobby tornati di moda negli ultimi tempi. Sono moltissime le donne che si rilassano e si distendono con uncinetto e ferri tra le mani. Come se non bastasse, riescono a realizzare anche degli accessori e degli indumenti davvero unici, come sciarpe, borse, maglioni e cappellini. Non tutte, però, per mancanza di tempo o per mancanza di una valida insegnante, hanno avuto la fortuna di imparare l’arte del lavoro a maglia. Anche per loro, finalmente è arrivata la soluzione ideale. Quelle che hanno sempre sognato di realizzare con le proprie mani indumenti di lana possono provare con l’arm knitting. Si tratta di una tecnica di lavorazione dei filati semplice e low cost che permette di creare sciarpe, cappelli e borse servendosi solo di braccia e mani, senza utilizzare i ferri. L’arm knitting è alla portata di tutti, adulti e bambini, e permette di utilizzare filati di ogni tipo, dalla lana al cotone, fino ad arrivare al feltro o alla ciniglia.
Avete sempre desiderato realizzare dei maglioni e delle sciarpe ma non sapete utilizzare ferri ed uncinetto? Per voi arriva l’arm knitting, la tecnica che permette di lavorare a maglia servendosi solo di mani e braccia.
Il modo di lavorare sul mercato per Paris Saint-Germain e Borussia Dortmund è sempre stato molto diverso. Se i primi si sono dimostrati un club che non bada a spese soprattutto negli ultimi anni, i secondi cercano di sviluppare i talenti in un ecosistema abituato a fungere da trampolino verso l'élite. Due modi di vedere il calcio e tutto ciò che lo riguarda molto diversi. Basta vedere quello che è accaduto nella ultime settimane: i tedeschi hanno ceduto Jadon Sancho per 85 milioni di euro al Manchester United e hanno reinvestito parte della cifra in Donyell Malen (30 milioni di euro al PSV) mentre a Parigi sono arrivati Wijnaldum, Hakimi, Ramos e Donnarumma. Due mondi agli opposti. Storicamente anche il club francese non era uno di quelli più facoltosi sul mercato ma da quando la proprietà è passata nelle mani di Qatar Sports Investments e del presidente Nasser Al-Khelaïfi sono stati effettuati i due più grandi trasferimenti della storia del calcio, ovvero Neymar e Kylian Mbappé per 222 e 180 milioni di euro. Sul potenziale finanziario dei francesi Hans-Joachim Watzke, direttore generale del BVB, in un'intervista a Sky Sports Germany non ha utilizzato mezze parole: "Se dovessi avere a che fare ogni settimane con l'emiro del Qatar non sarei a mio agio, è meglio come stiamo noi. Quando entrano in gioco gli Stati ci sono molte opzioni per aggirare le cose".
Il Paris Saint-Germain è l’unico club che non sembra risentire della pandemia sui conti e sta operando sul mercato senza troppi problemi. In merito ai metodi del club francese si è espresso con toni molto duri uno dei massimi dirigenti del calcio tedesco Hans-Joachim Watzke, direttore generale del BVB: “Quando entrano in gioco gli Stati ci sono molte opzioni per aggirare le regole”.
Steffi aveva sempre sognato una casa di proprietà ma con i costi esorbitanti di oggi il suo budget non riusciva a coprire una tale spesa. Un giorno sul sito govdeals.com vide l'asta per un vecchio scuolabus, un International diesel 2000 da 60 passeggeri, e circa due settimane dopo Steffi guidava il suo nuovo bus verso un'avventura che le avrebbe cambiato la vita. Costato appena 2125 dollari, il vecchio scuolabus aveva già percorso 98 mila miglia ma era completamente funzionante, così per Steffi trasformarlo nella sua casa dei sogni sembrò un'idea più brillante di quella di comprare un rimorchio da auto visto che il vecchio bus aveva anche un motore e le avrebbe consentito di spostare la sua casa ovunque volesse.
Aria condizionata, lavatrice, asciugatrice e anche internet, non manca davvero nulla in questo fantastico monolocale ricavato da un vecchio scuolabus.
Abbandonato da Bianca Brandolini D’Adda, il rampollo di casa Agnelli non si lascia cogliere impreparato e solo, almeno nelle occasioni pubbliche più importanti. Fino a qualche tempo fa, si vociferava che Lapo Elkann si fosse legato sentimentalmente a Isabelle Bscher, una bionda gallerista dal severo fascino svizzero, in sostituzione della storia andata a male con la cugina. Tempi passati perché in occasione del Festival di Cannes Lapo si presenta ben accompagnato da una misteriosa cinesina. Zhu Zhu è di una bellezza orientale un po’ gotica, che affascina con il suo pallore: scriminatura a centro della chioma, liscia, nera come la pece e che si appoggia sulla schiena bianchissima, lasciata scoperta da un abito da cocktail in bianco e nero. Nascosta da fascianti occhiali a specchio, a primo sguardo non si percepisce la sua bellezza, ma basta navigare sul suo profilo twitter per scoprire che a viso scoperto è davvero splendida. Attrice e vj per Mtv China, Zhu vive a Pechino, e per una strana coincidenza – o per interessi per niente nascosti – si ritrova in quel della Croisette francese accompagnatrice d’occasione di Lapo. Fanno pendant tra loro in maniera quasi pittoresca, Zhu ha una blusa nera che lascia scoperti schiena e fianchi e gonna bianca, Lapo ha un vestito bianco con i suoi vistosissimi, ed orribili, baveri neri sul petto.
Non voleva presentarsi sul red carpet solo, e così Lapo Elkann sfoggia una fidanzata di occasione per il Festival di Cannes, l’attrice cinese Zhu Zhu.
Qualche settimana fa Laura Pausini lanciò il #SimiliDay (dal nome dell'album che dovrà uscire entro fine anno), ovvero una giornata particolare, dedicata ai fan, in cui questi ultimi avrebbero potuto passare una giornata con altri fan della cantante, ricevere una sorpresa e poter acquistare in anticipo i biglietti per le tre date annunciate poco prima dell'annuncio della giornata speciale. E l'incontro pare sia stato un successo. Sono stati 4 mila circa le persone che si sono date appuntamento, ieri, nelle piazze di Milano (piazza Beccaria), Roma (piazza della Repubblica) e Bari (Piazza Mercantile) per acquistare il biglietto per il concerto di #PAUSINISTADI 2016, che si terrà nelle rispettive città, e ricevere uno speciale #SIMILIPACK Limited Edition, un vero e proprio “social kit” composto da una sacca brandizzata contenente t-shirt da personalizzare con il proprio account social, utilizzando l’apposito pennarello in dotazione, per essere sempre riconoscibile e parte della community esclusiva #PAUSINISTADI, un porta-biglietto, per conservare il ticket fino a giugno 2016, e una speciale card che dà diritto a sconti e agevolazioni speciali nelle città dei concerti. Un numero cospicuo di persone che twittando #PAUSINISTADI ha permesso all'hashtag di fare capolino tra i più discussi su Twitter. E proprio l'attività social è stata una delle caratteristiche di questi tre eventi paralleli. Ma l'esperienza, fanno sapere, dall'organizzazione della cantante, non terminerà qua e proseguirà anche nei prossimi mesi, visto che i possessori del biglietto entreranno a far parte di una community e avranno la possibilità di partecipare a contest e iniziative esclusive.
Laura Pausini ha lanciato una giornata speciale per dare la possibilità ai fan di acquistare in anteprima i biglietti per le tre date annunciate per il 2016. E ieri circa 4 mila fan si sono ritrovati contemporaneamente nelle piazze di Milano, Roma e Bari.
Si, vabbé, Spotify, Deezer e tutto il resto, ma vuoi mettere un vinile? A Kreuzberg accade che una ragazza polacca, Olga Baczynska, in un locale di Kreuzberg, tra i palazzi di Kottbusser Tor, inizia un esperimento: l'ascolto condiviso di un vinile, con amici, pochi appassionati e qualche avventore. Dall'inizio alla fine, nessuna pausa. Nasce così "Listening Get Together", un interessante progetto dei quali scopriamo l'esistenza dopo essere passati per "Il Mitte", il quotidiano berlinese per italofoni, che ha raccontato nei dettagli la splendida iniziativa di Olga. Ogni lunedi del mese, al Multilayerladen, Olga presenta un vinile diverso: può essere un grande classico, una nuova uscita, una riedizione speciale. Racconta la carriera della band, la genesi dell’album, ne analizza i testi e le metodologie di registrazione. L’ultima volta, ha proposto Nevermind dei Nirvana. Olga ha parlato poco di Kurt Cobain, tanto di musica e dell’impatto che quella musica ebbe su un’intera generazione […] poi posiziona la puntina, schiaccia play. Da quel momento solo silenzio.
Si chiama “Listening Get Together”, progetto di Olga Baczynska che in un locale di Kreuzberg insegna un pubblico sempre crescente all’ascolto condiviso del vinile. Per chi c’è stato, durante l’esperimento, “si crea un’atmosfera magica, difficile da raccontare”.
"Ora so cosa si prova a essere letteralmente in prigione. Oggi mi hanno trattenuta e trattata come una criminale. Ho rischiato di perdere la mia esibizione". Fermata per ore al controllo doganale all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, minacciata di un trasferimento in un hotel carcerario: a denunciare il trattamento ricevuto è Pretty Yende, soprano di fama internazionale. La cantante lirica sudafricana ne ha parlato sui suoi social, ottenendo un'eco globale su quanto sarebbe successo in Francia. "La brutalità della polizia è reale per chi è come me", ha scritto su Instagram, "Sono una di quelli molto fortunati ad essere viva per vedere la giornata di oggi nonostante il maltrattamento e l'oltraggiosa discriminazione razziale e la tortura psicologica e i commenti razzisti molto offensivi in un Paese a cui ho dedicato così tanto del mio cuore (…). Hanno preso tutte le mie cose, compreso il mio cellulare, e mi hanno detto di annotare i numeri di telefono della mia famiglia e dei miei amici più stretti per chiamare con un telefono fisso che avevano nella cella, hanno detto che mi avrebbero portato in un "hotel prigione", mentre mi guardavano come se fossi una delinquente". L'ufficiale di polizia l'avrebbe trattata a tutti gli effetti come una prigioniera: "Sono stato spogliata e perquisita come una criminale e messa in una cella sul terminal 2B del controllo doganale presso il Charles de Gaulle di Parigi. Faceva freddo lì dentro, all'inizio non c'era luce, era freddo e grigio e mi hanno lasciato lì da sola con il telefono fisso e un foglietto che mi hanno dato per scrivere i numeri di telefono di quelli che potevo chiamare. La maggior parte di loro ha rifiutato di parlare con me in inglese, c'erano più di 10 agenti di polizia che potevo sentire parlare e ridere". La Yende ha poi precisato in un ulteriore post di non essere stata "brutalmente interrogata e torturata fisicamente", ma di aver comunque vissuto una delle "esperienze oltraggiose e disumane" che le capita di subire spesso, per lo più per motivi razziali. Pare che il fermo in aeroporto sia stato dovuto all'assenza della documentazione necessaria: avrebbe avuto un passaporto sudafricano privo di visto per la Francia e un altro documento italiano. Secondo i suoi legali, però, userebbe da tempo il permesso di soggiorno rilasciato dalla questura di Milano per i viaggi nei teatri europei dove va a esibirsi. Nata a Piet Retief il 6 marzo 1985, Pretty Yende ha studiato al South African College of Music ma si è anche diplomata all'Accademia Teatro alla Scala di Milano, Italia. Anche la sorella minore, Nombulelo Yende, è una cantante d'opera. Esibitasi nei teatri di tutto il mondo, ha vinto moltissimi premi e tra i melodrammi in cui si è esibita ricordiamo L'italiana in Algeri (Elvira), Le nozze di Figaro (Barbarina e poi Susanna), La bohème (Musetta), L'elisir d'amore (Adina), Il barbiere di Siviglia (Rosina), Lucia di Lammermoor (Lucia), La traviata (Violetta). Ha cantato con Andrea Bocelli al concerto Live in Central Park il 15 settembre 2011 e in quello intitolato Amore e perdono presso la Basilica di San Francesco d'Assisi il 22 settembre 2012. A luglio farà la Traviata al Massimo di Palermo. A post shared by P R E T T Y Y E N D E (@pretty_yende_official) A post shared by P R E T T Y Y E N D E (@pretty_yende_official)
La famosa cantante lirica sudafricana, diplomata alla Scala e attesa in Italia a luglio, denuncia il trattamento che avrebbe ricevuto durante un fermo di varie ore nell’aeroporto di Parigi: “Mi hanno trattenuta, spogliata e perquisita, trattandomi come una criminale e facendo commenti razzisti”.
Pazzesco, come fanno? È la prima cosa che viene in menti a spulciare il monte ingaggi del Paris Saint-Germain e della super squadra che dalla sessione estiva di mercato è uscita rafforzata con la ciliegina sulla torta di Lionel Messi e la permanenza ‘coatta' di Kylian Mbappé. All'appello mancano ancora Sergio Ramos e Donnarumma. Tre pezzi da novanta arrivati sì a parametro zero ma convinti ad accettare il trasferimento in virtù di stipendi da mille e una notte. Poteri dei petrol-dollari e della munificenza dell'emiro. Possibile che un club che paga 300 milioni di euro netti in ingaggi (al lordo sono il doppio) e che ha perdite previsionali a bilancio di circa 200 milioni non venga ammonito dalla Uefa? Perché in altri casi il fairplay finanziario è stato calato come una scure oppure agitato come minaccia nei confronti di società ritenute poco virtuose? La spiegazione ufficiale è in due ragioni: la prima è che nella Ligue 1 a differenza della Liga spagnola non c'è un tetto salariale, la seconda è che il club sottoporrà il bilancio alla Federazione solo a fine stagione, quando verrà presa in esame la situazione. A fare la differenza saranno la liquidità garantita dal Qatar e le misure adottate dal governo francese per sostenere le imprese penalizzate dall’emergenza Covid. Insomma, l'emiro proprietario del club non è affatto spaventato dall'evoluzione della situazione ed è abbastanza sicuro di sé al punto da sfidare il Real Madrid, bloccare Kylian Mbappé rigettando una proposta da 200 milioni e accettando il rischio di perderlo a parametro zero in meno di un anno. Proprio l'attaccante della Francia è stato al centro del tormentone di mercato che s'è spento negli ultimi giorni dopo gli interventi della dirigenza (Leonardo) e della presidenza (Al-Khelaifi). Messaggio chiaro: non ve lo diamo nemmeno per tutto l'oro del mondo.
Ramos, Messi, Donnarumma sono arrivati al Psg a parametro zero ma il monte ingaggi è schizzato alle stelle. Solo per il tridente composto dall’ex Barça, Neymar e Mbappé il club investe oltre 100 milioni netti. Nel complesso sono 300 i milioni (il doppio al lordo) pagati per sostenere la rosa. Come è possibile che la Uefa non veda cosa sta accadendo?
Un altro, promettente farmaco è entrato a far parte di quelli approvati per la lotta alla COVID-19, l'infezione scatenata dal coronavirus SARS-CoV-2. Si tratta del principio attivo ruxolitinib, prodotto e venduto dalle case farmaceutiche Novartis e Incyte Pharmaceuticals con i nomi commerciali di Jakafi e Jakavi. Il farmaco viene utilizzato con successo contro una forma di cancro al sangue e al midollo osseo, la mielofibrosi, ma anche per ridurre il rischio di rigetto dopo un trapianto di midollo osseo. È stato sperimentato anche per altre condizioni, come il cancro al pancreas, la policitemia vera, la psoriasi a placche, l'alopecia aerata e altre ancora. Ad approvare l'utilizzo compassionevole del ruxolitinib è stata l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). I medici saranno autorizzati a somministrarlo ai pazienti contagiati dal coronavirus che sperimentano insufficienza respiratoria (uno dei sintomi caratteristici della patologia), ma che tuttavia non richiedono la ventilazione polmonare invasiva in terapia intensiva, ovvero l'intubazione in stato di incoscienza. Il trattamento col Jakavi è definito “off label”, cioè fuori etichetta, poiché non è espressamente approvato per il trattamento della COVID-19, come del resto avviene per ogni altro farmaco che i medici stanno sperimentando. Fra essi ci sono l'antivirale sviluppato per l'Ebola remdesevir; gli antiretrovirali contro il virus dell'HIV lopinavir e ritonavir; gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina e il farmaco per l'artrite reumatoide Tocilizumab. Ma perché un medicinale utilizzato in ematologia è potenzialmente efficace contro il coronavirus? Il ruxolitinib è un inibitore della janus chinasi che ha dimostrato di contrastare reazioni immunitarie sproporzionate chiamate “tempeste di citochine”, conosciute anche con i nomi di sindrome da risposta infiammatoria sistemica, sindrome da rilascio di citochine, linfoistiocitosi emofagocitica e altri ancora. In parole semplici, quando l'organismo viene aggredito dal SARS-CoV-2, risponde in maniera estremamente violenta, con una reazione che può essere fatale. Durante questo processo infiammatorio vengono rilasciate molecole immunitarie (le citochine) che possono danneggiare organi e provocare la morte. Una delle complicazioni più gravi della COVID-19, la sindrome da distress respiratorio acuto o ARDS, è legata all'accumulo di materiale infiammatorio nei polmoni e deriva dalla tempesta di citochine. Poiché il ruxolitinib contrasta reazioni immunitarie analoghe scaturite da patologie ematologiche, i medici hanno pensato che possa essere efficace anche contro gli effetti del coronavirus.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato l’uso compassionevole del farmaco ruxolitinib per trattare la COVID-19, l’infezione causata dal coronavirus. Il principio attivo viene utilizzato per il trattamento di una forma di cancro al sangue e ridurre il rischio di rigetto dopo un trapianto di midollo osseo. Ecco perché si ritiene possa essere efficace anche contro il SARS-CoV-2.
Il 18 ottobre del 2013 e sulla scia delle tragedie avvenute nei giorni precedenti al largo di Lampedusa, il Governo dava il via libera all'operazione Mare Nostrum. Un progetto contestatissimo, soprattutto da parte dell'opposizione parlamentare, ma che ha portato a casa risultati indiscutibili, grazie al lavoro congiunto di Marina militare, Aeronautica militare, Polizia, Carabinieri e Capitaneria di porto e all'utilizzo di 32 navi militari, 2 sommergibili, elicotteri ed aerei da ricognizioni. I dati, riportati dal ministero dell'Interno, sono del resto eloquenti: "Sono stati soccorsi in mare poco meno di 100.000 migranti, dei quali quasi 9000 minorenni, mentre si calcolano quasi 3.000 tra vittime e dispersi. Sul fronte del contrasto, sono stati arrestati oltre 500 scafisti e sequestrate 3 navi ‘madre', cioè quelle che trasportano i migranti a una certa distanza dalle coste per poi abbandonarli". Ora però Mare Nostrum si avvia ad una lenta dismissione, mentre dal primo novembre entrerà in azione Triton, l'operazione che avrà la regia unitaria di Frontex e che vedrà la partecipazione di 20 Paesi europei per la sicurezza della frontiera europea (va ricordato che non si tratta di una operazione "sostitutiva" nel controllo dei confini italiani, questione che resta ovviamente di competenza esclusiva di Roma). Un avvicendamento salutato con soddisfazione dal ministro Alfano che, nel ricordare gli ottimi risultati di Mare Nostrum (che hanno procurato all'Italia "l'apprezzamento internazionale") ha spiegato come sia necessaria l'uscita "dalla logica emergenziale" dalla quale è nata l'operazione italiana: "Ovvio che dopo la dismissione di Mare Nostrum l'Italia continuerà a non sottrarsi ai suoi doveri di search and rescue previsti dal diritto internazionale e dai principi umanitari, ma non potremo avere 2 linee di difesa, una a 30 miglia e una più avanzata sulle coste africane". Quindi, Mare Nostrum non potrà convivere con Triton e sarà chiusa.
Il bilancio dell’operazione Mare Nostrum dopo un anno di attività: 94mila migranti “recuperati”, 150mila assistenze. E ora il Governo potrebbe chiuderla…
Melissa Satta è tornata in televisione, è da diverse settimane che è al timone di Sky Sport Club al fianco di Fabio Caressa e in ogni puntata si ritrova sul palco a commentare le partite di calcio più attese del campionato di serie A. Al di là di vantare talento e professionalità nei panni di conduttrice, l'ex velina dimostra di essere anche un'indiscussa icona di bellezza e di stile. In occasione dell'ultima diretta del programma andata in onda due giorni fa, ha letteralmente spopolato con il suo look total black elegante, sinuoso e super sensuale: ecco i dettagli e lo stilista che lo ha firmato. Il nero è il colore simbolo dell'eleganza e della sensualità e Melissa Satta lo sa bene, visto che di recente è apparsa in tv proprio in total black. Si è affidata all'energia e all'audacia di Alessandro Vigilante, lo stilista rivelazione dell'ultima Milano Fashion Week, sfoggiando un completo sobrio ma allo stesso tempo iper provocante. Ha indossato un crop top con le maniche lunghe e il collo alto, una sorta di scaldacuore avvolgente e aderentissimo, abbinandolo a una gonna a matita a vita altissima con un vertiginoso spacco laterale. Così facendo, ha lasciato il bella mostra solo un filo di stomaco, mettendo in risalto le gambe lunghe e snelle. A completare il look non potevano mancare i vertiginosi tacchi a spillo, per la precisione un paio di sandali gioiello di Gianvito Rossi con cristalli sulle fascette e laccetti da legare intono alla caviglia in pelle nera. Per quanto riguarda i capelli, li ha tenuti sciolti ed extra lisci con la riga laterale, mentre in fatto di make-up ha puntato su dei colori super naturali. Insomma, la Satta sembra non avere rivali quando si parla di sensualità: in quante si ispireranno al suo outfit total black per essere provocanti e di classe durante l'autunno 2021?
Melissa Satta è tornata in tv con Sky Calcio Club, il programma sportivo in cui ogni settimane commenta le partite di Serie A. In occasione dell’ultima puntata andata in onda ha osato con un audace look total black: tra maxi spacco, tacchi e gonna a vita alta, ha dimostrato di essere una regina di sensualità.
Davvero curioso l'aneddoto raccontato sulla sua pagina Facebook da Domenico Manfredi. Il concorrente che partecipò al Grande Fratello 2015 (l'ultima edizione senza vip) ha attaccato duramente il noto chef Simone Rugiati, accusandolo di comportamento arrogante in un locale pugliese. Rugiati, lanciato da La prova del cuoco, conduttore di Cuochi e fiamme e nella scorsa stagione al fianco di Belen Rodriguez a "Tu si que vales", si sarebbe letteralmente impossessato del tavolo prenotato da Manfredi con un gruppo di amici, in una discoteca di Gallipoli. Ieri mi è capitata la sfortuna di incappare in Simone Rugiati, che tutti noi conosciamo come cuoco di fama nazionale, e volevo condividere con voi questa infelice esperienza, per farvi capire come non tutta la gente che fa TV è come la immaginiamo… Come ben sapete, essendo estate, sono nella Zona d'Italia che è parte di me da anni, Gallipoli e proprio qui si trova la discoteca nella quale sono cresciuto e ci lavoro da anni, la Praja…. Avevo deciso di passare una serata in compagnia dei miei amici e delle mie amiche prenotando un tavolo, senza chiedere un minimo di sconto e agevolazione, comportandomi come un normale cliente. Quando con i miei amici arrivo al tavolo, trovo lui, Rugiati, appropriatosi del mio tavolo senza essersi neanche presentato né a me, né ai miei amici, che iniziano a chiedersi cosa stia succedendo. Allora la gente che lo accompagna (mie conoscenze di Bari, gente a modo) mi chiede gentilmente di poter aprire una bottiglia sul mio tavolo. Io sono un tipo diplomatico, che non sopporta i "casini", anzi, mi piace risolverli; proprio per questo rispondo che non c'è problema, ma la situazione si complica… Il comportamento maleducato di Rugiati, secondo la versione dei fatti fornita da Manfredi, sarebbe continuato così, addirittura con rissa sfiorata, ed evitata solo grazie alle persone che erano con il cuoco: Il cuoco strappa la targhetta sul tavolo con il mio nome e inizia a gridare contro i buttafuori :"questo tavolo adesso è mio" (avendo ordinato peraltro "solo" una bottiglia da 0,75) mettendo paura ai miei amici, (tutti ragazzi e ragazze per bene), guardando tutti con aria minacciosa e tentando palesemente di provocarmi (forse non riuscendo a digerire il fatto che la gente mi chiedesse a me di fare foto). Tutta la gente che lavora con me da anni in questo fantastico locale mi chiede di stare calmo e io, a fatica, lo faccio (solo per il rispetto che ho verso gente come la sicurezza o la champagnerie, che lavora sodo); ma poi penso ai miei amici e credo che non sia giusto che solo perché una persona abbia fatto il valletto di Belén (non stiamo parlando del presentatore di Sanremo), possa trattare le persone come inferiori, guardandole dall'alto al basso (spendendo anche meno di loro, poi….) Alla fine le mie conoscenze baresi, che ribadisco sono bravissime persone, riescono ad allontanarlo, scusandosi nuovamente con me per l'accaduto (Molto a fatica, dato le condizioni non proprio ottimali del cuoco). Poco importerà al cuoco di successo (che andando via si porta la bottiglia aperta per metà) che una serata che la gente "normale", che lavora, che ha pochi giorni di ferie, e che fa sacrifici economici, sia rovinata dai capricci di un "VIP". Forse non si ricorderà neanche dell'accaduto o penserà che sia tutto normale… Be' caro Simone, lasciati dire una cosa da uno a cui l'Italia è affezionata (come ha dimostrato il mio piazzamento in classifica a differenza tua nei reality): la fama, i soldi, le modelline passano; quello che lasci ad ogni persona che incontri, resta….. E credimi non c'è nulla di più bello di quando ti fermano per dirti che sei una bella persona Con affetto, Manfredi
L’ex del Grande Fratello sostiene di aver sfiorato la rissa con il noto chef, che avrebbe preso possesso di un tavolo riservato a Manfredi e ai suoi amici in un locale pugliese: “Mi provocava ed era minaccioso. Tratta gli altri come inferiori solo perché ha fatto il valletto di Belen”.
Se non amate particolarmente i lavori di Justin Bieber e Miley Cyrus, il posto che fa per voi, probabilmente, è Charleston, città della Carolina del Sud in cui si tiene un rito molto particolare che si chiama "Disco Demolition" e che per l'occasione è stato ribattezzato “Disco Demolition 2: You Better Belieb It", ovvero un momento in cui la musica e tutto il ,materiale che fa parte del merchandising dei due cantanti viene distrutto in un enorme incendio a seguito di una gara di baseball delle serie minori, nello specifico è avvenuto a seguito della gara tra i padroni di casa dello Charleston RiverDogs e gli Augusta GreenJackets, avvenuta sabato scorso (19 luglio). La "Disco Demolition" nacque nel 1979 quando migliaia di dischi vennero fatti esplodere al Comiskey Park durante una partita tra i Chicago White Sox e i Detroit Tigers. La decisione di far esplodere questi album nacque perché all'epoca la musica disco cominciava a diventare molto popolare. Troppo, per alcuni, al punto che un disk jockey chiese al pubblico di portare un vinile da sommare agli altri (alcuni raccolti dagli organizzatori, altri gettati a mo' di freesbe), che fecero, appunto, esplodere durante l'intervallo, arrecando non pochi danni al campo.
Durante una partita delle serie minori di baseball, alcune persone hanno deciso di far esplodere dischi e materiale promozionale di Justin Bieber e Miley Cyrus. Questo tipo di protesta nacque nel 1979 per fronteggiare l’avvento della disco music.
Coppia sia fuori che sul set, Benjamin Mascolo e Bella Thorne sono ormai inseparabili. L'ex star di Disney Channel, ormai attrice a tutto tondo, ha accompagnato il debutto sul grande schermo del cantante, ex del duo Benji e Fede, pubblicando le prime immagini di "Time is up", il film di cui sono protagonisti. Una storia romantica quella raccontata in "Time is up" il film che dal 9 settembre sarà proiettato in anteprima in alcuni cinema, come specificato dall'attrice americana che ha voluto rivolgere anche un romantico ringraziamento al suo co-protagonista nonché compagno di vita dal 2019 e che, ben presto, diventerà anche suo marito, dopo la proposta di matrimonio dello scorso marzo. Accanto ai due scatti che vedono Bella Thorne e Benjamin Mascolo complici e più uniti che mai, ma che sono stati rubati dal set del film, la stari scrive: Non ho mai girato un film prima d'ora con qualcuno con cui fossi coinvolta sentimentalmente, e sono così felice all'idea di potermi innamorare di te un milione di volte fuori e sullo schermo. Se amate i film romantici "Time Is Up" è quello che fa per voi! Abbiamo voluto fare una proiezione in anteprima molto speciale per i nostri fan… ci vedremo in sale selezionate il 9 settembre. Vivien è una studentessa piena di talento con una grande passione per la fisica e il desiderio di entrare in una prestigiosa università americana. L'amore per la scienza lo mette in ogni circostanza della sua vita, rischiando così di perdere l'opportunità di cogliere la felicità. Roy invece è un ragazzo tormentato e problematico. Ciò che lo tormenta è un trauma che ha vissuto quando era appena un bambino, ragion per cui ogni suoi desiderio sembra essere ostacolato dal passato che torna sempre a bussare alla sua porta. Ma anche la matematica ha le sue variabili e, come sempre accade, la vita riesce ad intrecciare i suoi eventi in modi sorprendenti e inaspettati.
Bella Thorne e Benjamin Mascolo fanno coppia nella vita, ma anche sul grande schermo, come dimostrano le prime foto del film “Time is up”, primo progetto cinematografico di cui entrambi sono protagonisti. L’attrice, annunciando una proiezione speciale del film il 9 settembre, dedica un pensiero alla sua metà scrivendo: “Sono contenta di essermi innamorata di te sia fuori che sullo schermo”.
Nuovi sviluppi nel caso dell'esame farsa sostenuto da Luis Suarez presso l'Università per Stranieri di Perugia per l'ottenimento della cittadinanza italiana, utile per un eventuale trasferimento alla Juventus. La procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per 4 persone, ovvero l'ex rettrice dell'Ateneo umbro Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri, la prof Stefania Spina e l'avvocato della Juventus Maria Cesarina Turco. L'esaminatore, il professor Lorenzo Rocca invece non partecipa al processo in quanto ha già patteggiato un anno. Falso e rivelazione di segreti ufficio, queste le accuse mosse dalla procura di Perugia all'ex rettrice Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri e la prof Stefania Spina, mentre l'avvocato della Juventus Maria Cesarina Turco dovrà rispondere solo di falso. I 4 sono stati rinviati a giudizio e il 28 settembre, come riportato da Umbria24.it, dovranno presentarsi davanti al gup della procura di Perugia per il caso dell'esame farsa sostenuto dall'ex bomber del Barcellona, attualmente all'Atletico Madrid, Luis Suarez. L'avvocato della Juventus, secondo la ricostruzione degli inquirenti, viene indicata come "concorrente morale e istigatrice" del reato di falso contestato anche agli altri 3. Il tutto per la sessione straordinaria di esame in cui Suarez si è presentato a Perugia per ottenere la certificazione funzionale al conseguimento del passaporto, che avrebbe potuto dare il via libera al suo trasferimento poi sfumato alla Juventus. Per l'accusa la sessione fu organizzata "ad personam" e negli atti della Procura infatti si legge che la stessa era stata istituita "soltanto per consentire a Suarez di ottenere, nei tempi richiesti dalla Juve, e all’esito di una fittizia procedura di esame, la certificazione linguistica necessaria per l’ottenimento della cittadinanza italiana".
La procura di Perugia per il caso dell’esame farsa di Luis Suarez ha chiesto il rinvio a giudizio per 4 persone, ovvero l’ex rettrice dell’Ateneo umbro Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri, la prof Stefania Spina e l’avvocato della Juventus Maria Cesarina Turco. Quest’ultima dovrà rispondere di falso.
Mark David Chapman, l'uomo che sparò e uccise John Lennon, è tornato a parlare dell'omicidio del 1980, definendo il suo atto "spregevole" e dicendo che avrebbe meritato la pena di morte. Le parole dell'uomo, che attese l'ex Beatles fuori la sua casa di Manhattan prima di spararli e ucciderlo, si è detto ancora una volta pentito per quello che ha fatto, come si legge nei documenti del della commissione per la libertà vigilata che per l'undicesima volta ha negato all'uomo la libertà vigilata, appunto. Un rifiuto che continua in maniera perpetua per l'uomo che oggi ha 65 anni e continua a parlare del suo rimorso. "L'ho ucciso perché lui era veramente, veramente, veramente famoso e quella è l0unica ragione per cui l'ho fatto e io stavo veramente, veramente, veramente, veramente, cercando un motivo di vanto. Sono stato molto egoista" si legge nelle trascrizioni degli atti in cui Chapman, che attese per ore il cantante e la moglie Yoko Ono fuori dallo stabile in cui vivevano e che oggi definisce il suo gesto "raccapricciante". Negli atti si leggono anche parole indirizzate all'artista Yoko Ono, con l'uomo che parla del male enorme che le ha inflitto: "Vorrei che lei sapesse che lei conosceva suo marito come nessun altro e sapeva che uomo stupendo era. Io no".
Mark David Chapman, l’uomo che sparò e uccise John Lennon, è tornato a parlare dell’omicidio del 1980, definendo il suo atto “spregevole” e dicendo che avrebbe meritato la pena di morte. Le parole dell’uomo, che attese l’ex Beatles fuori la sua casa di Manhattan prima di spararli e ucciderlo, si è detto ancora una volta pentito.
Diciamoci la verità, essere belle costa tempo e fatica. Non tutte le donne hanno a disposizione soldi e tempo libero per dedicarsi al proprio fascino. Quando le faccende di casa e la famiglia prendono il sopravvento, è facile resistere alla tentazione di mettersi davanti allo specchio. Ma talvolta, quando la sera ci sediamo a guardare un pò di televisione, gli scrupoli ci assalgono e ci domandiamo come fanno la starlette a restare sempre in splendida forma. Ovviamente avranno un segreto. Una volta svelato il segreto, verrà ovviamente svelato anche l'inganno per la gioia della nostra autostima. Dopo aver visionato le foto di Simona Ventura senza trucco, vogliamo indagare pure nel mondo dello showbiz internazionale per scoprire quante dive, senza l'apporto della cipria, possono tenere testa al tempo che passa. In pratica la giovinezza è il segreto delle bellezza, i rintocchi delle lancette sono inclementi con tutte. Non importa se il tuo nome è scritto nelle stelle o nella "Walk of fame", alla fine siamo tutti essere umani e, come spesso si dice, nessuno è perfetto, neanche Pamela Anderson.
Se temete di non essere all’altezza delle dive internazionali e italiane in fatto di bellezza, non potete perdervi la carrellata di immagini che saranno sicuramente un toccasana per la vostra autostima.
Secondo una recente ricerca di mercato coordinata da Gartner, si prevede che le vendite di smartphone in tutto il globo raggiungeranno la cifra di 468 milioni di unità nel 2011 e che dominerà in tale mercato il moderno sistema operativo della Google, Android con 38,5%, aggiudicandosi così la vetta della classifica. Ma Android ha già il grande merito di essere riuscito ad attrarre sviluppatori di applicazioni, fornitori di servizi e produttori di hardware. Inoltre, per il 2012 è previsto anche un incremento, così Android raggiungerà il 49,9%, però entro il 2015 ci sarà una leggera diminuzione e si attesterà intorno al 48,8%. E sempre secondo queste previsioni di Gartner, se nel prossimo biennio a dominare ed ad essere più all’avanguardia sarà Android, Symbian perderà enormemente quota di mercato, fino a raggiungere un misero 0,1% nel 2015. D’altronde Symbian, il cui unico proprietario è la Nokia che nel 2008 ha rilevato tutte le quote azionarie del sistema operativo, sta dimostrando di non essere abbastanza competitivo nel riuscire a sviluppare e soprattutto soddisfare le sempre nuove esigenze dei consumatori, rivelando la sua lentezza nello sviluppo del prodotto. Inoltre, Windows Phone 7, considerato da Gartner la piattaforma numero due nel mercato degli smartphone, dovrebbe crescere al 10,8% grazie alla collaborazione tra Microsoft e Nokia, e dovrebbe aumentare ulteriormente al 19,5% nel 2015.
Secondo una recente ricerca di mercato coordinata da Gartner, il numero uno è Android, dominando il mercato con il 38,5%, e nel 2012 raggiungerà il 49,9%, però entro il 2015 ci sarà una leggera diminuzione e si attesterà sul 48,8%.
Qualche settimana fa aveva fatto molto parlare la decisione di Fedez di lasciare la SIAE per legarsi a Soundreef per la raccolta dei diritti d'autore. Una decisione di rottura per il panorama italiano che derivava da una direttiva (Barnier) europea diventata attuativa in Italia (senza però che il Governo abbia deciso di recepirla e regolamentarla) e che vedeva in Fedez il primo nome grosso dell'industria a prendere questa decisione. Oggi arriva la notizia che anche Gigi D'Alessio ha deciso di provare questa nuova avventura e questa mattina ha firmato il contratto assieme all’amministratore delegato di Soundreef, Davide D’Atri, che accoglie un artista da 20 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, con un repertorio, come fa sapere la stessa azienda, di 750 canzoni. Soundreef è una delle prime aziende ad essere riconosciuta dal Governo inglese ai sensi della nuova Direttiva. Creata da Marco Piana e Davide D'Atri nel 2011 anche per ‘raccoglie e distribuisce compensi per conto di autori, editori, etichette discografiche e artisti' ha cominciato il proprio lavoro anche nel nostro Paese – nei giorni scorsi anche il rapper calabrese Kento aveva annunciato il passaggio – mettendo a segno i primi colpi importanti anche grazie a una rendicontazione più veloce di quella della SIAE: l'azienda, infatti, rendiconta le utilizzazioni entro 7 giorni dal concerto e paga le royalty entro 90 giorni dal concerto, sia per il nazionale che per l’internazionale, dando la possibilità di verificare in tempo reale come e quando hanno guadagnato, come sottolinea D'Atri che si dice contento dell'approdo del cantante napoletano: Siamo felicissimi per l’arrivo di Gigi e questo ci testimonia che siamo sulla strada giusta dell’innovazione, e della necessità di cambiare garantendo meglio tutti, soprattutto i più deboli. Con la direttiva Barnier l’Unione Europea ha preso atto della rivoluzione digitale in corso e della conseguente fine dell’era dei pochi monopoli che ancora resistono come quello italiano della SIAE. Credo che presto assisteremo a un effetto domino. Abbiamo tanti contatti in fase avanzata di artisti che hanno espresso la loro volontà di cambiare, esercitando la libertà che la Direttiva riconosce loro. Il cantante ha deciso di lasciare la SIAE proprio per questa trasparenza nella rendicontazione, decidendo di fare un grosso passo verso una realtà nuova: Sono sempre attento alle novità – ha detto il cantante partenopeo – e mi sono accostato con curiosità a Soundreef. Ho cercato di capire meglio e mi ha convinto la trasparenza della rendicontazione al contrario di quella Siae che non è analitica e non chiarisce con esattezza da dove arrivano i proventi. Non era per me una scelta facile ma ho creduto nel progetto di questi giovani e credo nel libero mercato. Laddove c’è il monopolio il mercato non cresce. Sono certo – ha concluso Gigi D’Alessio – che tanti altri colleghi ci seguiranno su questa strada. Per cercare di far pressione sul Governo affinché questo possa recepire, anche con ritardo, la Direttiva europea, Soundreef si è rivolto direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi illustrandogli in una lettera le ricadute positive della liberalizzazione dell'attività. Da par suo la Siae in seguito all'abbandono di Fedez la SIAE spiegò che il cantante non aveva informazioni corrette e che l'azienda stava attuando grossi cambiamenti ‘per migliorare i servizi per i propri associati – digitalizzando l’offerta, pubblicando online bilancio e relazione di trasparenza'. La Direttiva Barnier ‘sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno' dispone, tra le altre cose, che:
Gigi D’Alessio lascia la SIAE e per la gestione dei propri diritti d’autore si affida a Soundreef, l’azienda a cui approdò, non senza polemica, anche Fedez qualche settimana fa.
L'intervista diventata ormai famosa di Alessandro Pess a Fanpage.it ha provocato parecchio scalpore. Proprio ai nostri microfoni, il nuovo tronista di Uomini e Donne dichiarò di aver sempre rifiutato di partecipare a programmi di questo tipo, biasimando al contempo chi invece sceglieva di prendervi parte per cercare una scorciatoia verso il mondo della tv. I fatti lo hanno smentito e un anno e mezzo dopo, Pess ce lo siamo ritrovati proprio su quel trono che aveva dichiarato di volere. Al settimanale Visto, l'attore ha raccontato il perchè di questa scelta, partendo proprio da quell'intervista che, anni dopo, gli si è rivoltata contro: In quella intervista che ormai è diventata famosa, dissi che per far carriera, la carriera a cui aspiravo io, non serviva Uomini e Donne. La visibilità televisiva non aiuta un attore agli esordi e per chi insegue un sogno come quello della recitazione. La partecipazione ad un reality o un programma come Uomini e Donne non rende automatico il passaggio sul set. Ho trentuno anni, sono grande ormai e penso che quello che dovevo dimostrare come attore, l’ho ampiamente dimostrato. Non ho paura che questo mio nuovo impegno, che riguarda la mia sfera personale, e assolutamente non quella professionale, possa crearmi fastidio sul lavoro. Tant’è che non smetto di lavorare: da poco ho finito le riprese di Squadra Antimafia 5 e tra due o tre mesi sarò di nuovo su un set. Non si pente dunque Alessandro e spiega con chiarezza i motivi che lo hanno spinto ad accettare la proposta della redazione di Maria. L'occasione gli serve anche a sbottonarsi un po' di più in merito alla sua vita privata, della quale sarebbe trapelata solo la relazione con Nina Senicar: Quella con Nina è stata una storia seria, non la più importante. Essendo entrambi volti noti ha fatto conoscere la nostra relazione ma le più importanti, quelle vere, sono sempre stato attento a nasconderle dai giornali. La mia vita privata è preziosissima. Sono uscito da poco da una storia molto importante, con una persona che non fa parte del mondo dello spettacolo, alla quale ho voluto tanto bene: non è stato certo una storia pubblica.
Dopo aver dichiarato proprio a noi di Fanpage.it il suo disinteresse nei confronti del contesto Uomini e Donne, il nuovo tronista Alessandro Pess si giustifica e spiega la sua scelta di approdare alla corte di Maria De Filippi.
Era la fine di agosto quando Matteo Salvini, in una intervista a Libero Quotidiano, gongolava all’idea di essere stato indagato per sequestro di persona dalla procura di Agrigento, parlando di “inchiesta boomerang” e dicendosi certo del fatto che nessuno avrebbe potuto fermarlo, men che meno un magistrato. In particolare, c’era un passaggio centrale dell’intervista di Fabio Rubini: “Se il Tribunale dei Ministri decidesse di accusarla, sarà il Senato a dover votare la sua processabilità. Cercherà voti "amici" per sfangarla?” “Assolutamente no! Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire…” Ecco, come è andata a finire lo sappiamo: il ministro dell’Interno si è reso protagonista di un clamoroso voltafaccia, scrivendo una lettera al Corriere della Sera per chiedere che il Senato neghi l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti chiesta dal Tribunale dei ministri di Catania. Nella lettura di Salvini e dei suoi legali, “non si tratta di un potenziale reato commesso da privato cittadino o da leader di partito”, ma di una “decisione che non sarebbe stata possibile se non avessi rivestito il ruolo di responsabile del Viminale”. Dunque, trovando applicazione la speciale procedura di cui all’art. 96 della Costituzione (“Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale”), il Senato dovrebbe bloccare il processo nei suoi confronti. Una scelta che Salvini ritiene corretta perché avrebbe agito in nome di un “preminente interesse pubblico”, in ossequio alle disposizioni dell’articolo 10 del Testo Unico sull’immigrazione. Ma soprattutto, e questa appare la questione centrale, il ministro dell’Interno rivendica nuovamente di aver compiuto una scelta tutta politica, condivisa dall’intero governo, che chiama indirettamente in correità. È il vero nocciolo della questione, quello su cui si dovranno esprimere i senatori e, allo stesso tempo, quello su cui rischia di spaccarsi la maggioranza. I senatori dovranno decidere se lo stop allo sbarco dei migranti a bordo della Diciotti sia stato un “atto politico” (che è insindacabile) o un “atto amministrativo”. Per i giudici del Tribunale dei ministri di Catania ci sono pochi dubbi: lasciare 177 migranti a bordo della Diciotti per cinque giorni è un atto che presenta “un’immediata e diretta capacità lesiva nei confronti delle sfere soggettive individuali”, dunque non rientra tra i comportamenti che mirano a “perseguire l’interesse politico dello Stato”. Peraltro, come ricostruito da Pipitone e Trinchella sul Fatto, la “decisione di non indicare il porto, tra l’altro, è di competenza del dirigente responsabile del Dipartimento per le Libertà civili e per le immigrazione, quale articolazione del Viminale” e non si può vietare un POS unicamente per “ragioni di tipo politico”. L’iter è noto: tocca prima alla Giunta per le Elezioni e le immunità parlamentari del Senato, che dovrà esprimersi con un voto. Sulla relazione della Giunta si esprimerà poi il Senato della Repubblica, che potrebbe mandare o no a processo il ministro dell’Interno, che è appunto un senatore. Fino a qualche giorno fa non c'erano dubbi sull'esito finale del voto, ora, dopo la lettera al Corsera, il risultato, tanto in Giunta quanto in Aula, non è affatto scontato e dipende da una serie di scelte, sia individuali che di gruppo. Con il no di Lega e Forza Italia, infatti, la responsabilità è tutta sulle spalle del Movimento 5 Stelle. E questo è il vero caso politico del mese, probabilmente dell'intera legislatura. Perché la lettera di Matteo Salvini ha spiazzato tutti e, giurano fonti 5 Stelle a Fanpage.it, è arrivata senza preavviso, senza neanche una telefonata fra i due vicepresidenti del Consiglio e all'insaputa di Giuseppe Conte. Solo pochi giorni prima, sia Di Battista che Di Maio (seguiti a ruota da eletti e militanti) avevano anticipato che il Movimento 5 Stelle avrebbe votato sì all'autorizzazione a procedere. Addirittura il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, nel corso della sua partecipazione allo spazio domenicale di Massimo Giletti su La7, aveva spiegato di "non voler fare un dispetto a Salvini", visto che il ministro dell'Interno voleva fortemente il processo. E i membri 5 Stelle dell'esecutivo avevano fatto il passo ulteriore, legando anche il loro operato a quello del ministro dell'Interno, rivendicandone le scelte e la stessa decisione di non far sbarcare i migranti dalla Diciotti. Una scelta strategica che aveva un duplice scopo: ribadire ai cittadini italiani la solidità della maggioranza e rivendicare la coerenza del Movimento 5 Stelle, che non si serve dell'immunità parlamentare neanche quando si tratta di difendersi da un'accusa gravissima come quella di sequestro di persona.
Il voltafaccia di Matteo Salvini sulla volontà di affrontare il processo per il caso Diciotti apre la crisi politica più grande dalla nascita del governo Conte. Solo qualche giorno fa, Luigi Di Maio aveva dichiarato pubblicamente che il Movimento 5 Stelle avrebbe votato a favore dell’autorizzazione a procedere. La lettera di Salvini cambia tutto. Ci troveremmo di fronte a un vicepresidente del Consiglio che manda a processo l’altro vicepresidente del Consiglio, senza che il Presidente del Consiglio sia minimamente legittimato a parlare.
La notizia della sua confessione è arrivata nella giornata di ieri 8 marzo: Benno Neumair è crollato e ha ammesso di aver ucciso i genitori Laura Perselli e Peter Neumair lo stesso giorno della loro scomparsa. Entrambi sono morti in casa: Peter dopo un breve litigio e Laura dopo un agguato tesole in casa dall'assassino. Il 30enne ha deciso di confessare spontaneamente secondo la difesa, scosso dal ritrovamento del corpo della madre. A quel punto non sarebbe più riuscito a portare avanti la rimozione dei fatti e le versioni alternative della cosa. I due decessi sono avvenuti, secondo quanto raccontato da Benno, nella casa di Via Castel Roncolo. I corpi sono stati poi gettati nell'Adige e successivamente il 30enne ha cercato di costruirsi un alibi. Alibi che però non gli è riuscito e che lo ha portato a mesi di negazioni e bugie fino a quando il corpo di Laura non è emerso dal fiume il 6 febbraio. "Dopo la confessione – spiegano i due avvocati del giovane Neumair, Moccia e Polo – d'intesa con la Procura della Repubblica e nel rispetto della segretezza, abbiamo approfondito i fatti nei dettagli e con riscontri obiettivi.In questo frangente è emersa anche la complessità di una personalità in apparenza incapace di compiere azioni per il proprio bene, coinvolgendo spesso nei suoi errori anche gli altri. Alcuni tratti della sua personalità sono antagonisti con ciò che viene accettato dalla società".
La confessione del 30enne Benno Neumair sarebbe arrivata dopo il ritrovamento del corpo della madre Laura Perselli secondo quanto dichiarano i due legali. “Benno è molto pentito, mostra tratti della personalità che inducono a dubitare della capacità di intendere e di volere – spiegano -. Chiederemo degli accertamenti”
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } "Felice Martin Luther King Day! Come ci soffermiamo a riflettere sul messaggio di Martin Luther King dei diritti civili e dell'uguaglianza, si deve fare i conti con la realtà della moderna ignoranza e insensibilità razziale", così esordisce un articolo di Claire Sulmers, direttrice di FashionBombDaily.com, la prima a criticare lo scatto fotografico di Dasha Zhukova, compagna 32enne del miliardario russo Roman Abramovich, nonché direttrice della nuova rivista russa di arte e moda Garage, su una sedia a forma di donna di colore. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } Photo da Buro24/7 e da Instagram var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } Il messaggio, secondo la Sulmers, è chiaro: «La supremazia bianca, presentata in maniera serena quanto degradante». La controversa foto è stata pubblicata in occasione di un'intervista alla ex modella, sul sito di moda Buro247, fondato da una delle più note fashion blogger russe, Miroslava Duma. Zhukova troneggia su una sedia di design sorretta da un manichino a forma di donna di colore in slip, con guanti e stivali di pelle, e da qui è stata immediata la valanga di polemiche che accusano la signora Abramovich di razzismo. L'immagine, di cattivo gusto, ha creato un putiferio in rete specialmente perchè è stata resa pubblica proprio nel Martin Luther King Day, il giorno in cui negli Usa si ricorda lo storico leader del movimento per i diritti civili dei neri. Leggi anche Ecco come un camaleonte cambia colore Allen Jones, Chair 1969 © Allen Jones La poltrona sotto accusa è un'iterazione di una collezione disegnata dall’artista pop inglese Allen Jones nel 1967, esposta alla Tate Gallery di Londra, che raffigura spogliarelliste bianche in posizioni compromettenti. Su Buro247.ru e sul suo Instagram, la controversa immagine appare ora tagliata ed è visibile solo il volto della gallerista d'arte russa, che in camicia bianca, poggia la schiena su un paio di stivali a tacco alto. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Social 15 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi "Felice Martin Luther King Day! Come ci soffermiamo a riflettere sul messaggio di Martin Luther King dei diritti civili e dell'uguaglianza, si deve fare i conti con la realtà della moderna ignoranza e insensibilità razziale", così esordisce un articolo di Claire Sulmers, direttrice di FashionBombDaily.com, la prima a criticare lo scatto fotografico di Dasha Zhukova, compagna 32enne del miliardario russo Roman Abramovich, nonché direttrice della nuova rivista russa di arte e moda Garage, su una sedia a forma di donna di colore. Il messaggio, secondo la Sulmers, è chiaro: «La supremazia bianca, presentata in maniera serena quanto degradante». La controversa foto è stata pubblicata in occasione di un'intervista alla ex modella, sul sito di moda Buro247, fondato da una delle più note fashion blogger russe, Miroslava Duma. Zhukova troneggia su una sedia di design sorretta da un manichino a forma di donna di colore in slip, con guanti e stivali di pelle, e da qui è stata immediata la valanga di polemiche che accusano la signora Abramovich di razzismo. L'immagine, di cattivo gusto, ha creato un putiferio in rete specialmente perchè è stata resa pubblica proprio nel Martin Luther King Day, il giorno in cui negli Usa si ricorda lo storico leader del movimento per i diritti civili dei neri.
Lo scatto di Dasha Zhukova seduta su una poltrona di design a forma di donna di colore, ha scatenato polemiche in tutto il mondo.
Dopo aver raccontato la personalità umana in "Inside Out" e l'importanza della famiglia in "Coco", Disney Pixar spinge ancora più in là l'asticella con la sua prova forse più ambiziosa: parlare della morte, dell'anima e dell'Aldilà in "Soul", di cui è uscito il nuovo trailer ufficiale. La pellicola d'animazione arriverà nelle sale italiane dal 16 settembre 2020. Dirige Pete Docter, già regista di "Toy Story", "WALL•E", "Up" e "Inside Out". "Soul" racconta di Joe Gardner, un insegnante di musica della scuola media, che ha finalmente la possibilità di coronare il sogno di una vita: esibirsi con uno spettacolo jazz sul palco. Un sogno che però si infrange contro un destino amaro: Gardner è vittima di un incidente e la sua anima viene separata dal suo corpo. Finisce nell'Anzitempo, un mondo in cui le anime sviluppano personalità e interessi prima di essere trasferite sulla Terra. Joe si trova così costretto a lavorare con 22, un'anima con una vaga visione della vita che non ha intenzione di andare sulla Terra: insieme, scopriranno che Gardner è in realtà ancora vivo, in coma. Riuscirà a rientrare nel suo corpo? Tra i doppiatori della versione originale, troviamo Jamie Foxx e Tina Fey.
Disney Pixar ha rilasciato il trailer ufficiale del nuovo film d’animazione di Pete Docter, già regista di Toy Story, Up e Inside Out. Ambiziosissima e di grande profondità, la pellicola racconta la storia di Joe Gardner, aspirante musicista jazz che a causa di un incidente si ritrova nell’Anzitempo, un mondo intermedio tra la Terra e l’Aldilà.
Il Comune di Napoli aveva annunciato una ordinanza, la prima in assoluto sull'argomento, firmata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris che individuava 49 tra vie e piazze della città «interessate da situazioni di potenziale particolare assembramento» per le quali, «laddove le forze deputate all'ordine pubblico e sicurezza ravvisino il verificarsi di assembramenti in contrasto con le misure di prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19». Qualche ora dopo la decisione di tenere la zona arancione da parte della Regione Campania, De Magistris ha revocato l'atto: «Lo avevo disposto in vista del rientro della Campania da domani in zona gialla. Poi è arrivata l'ordinanza del presidente De Luca che ci mantiene in zona arancione. Tutto ciò denota mancanza di rispetto nei confronti di sindaci, prefetti e forze dell'ordine cui poi viene chiesto di controllare il territorio». Cosa sarebbe dovuto accadere nel caso di caos? «Interdizione per il solo tempo strettamente necessario a ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza, fatta sempre salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private». Nell'ordinanza si raccomandava infine «a tutti i cittadini di osservare comportamenti responsabili, ispirati al principio della massima cautela e prudenza, osservando il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e dell'uso della mascherina». L'ordinanza di Luigi De Magistris segue di poche ore quella di Vincenzo De Luca che dispone la zona arancione su tutto il territorio campano fino al 24. Napoli. Covid, ordinanza De Magistris 19/12/2020 by Ciro Pellegrino on Scribd
Dal Lungomare a piazza Plebiscito, dal Vomero a via Toledo: il Comune di Napoli aveva annunciato contro gli assembramenti un’ordinanza, la prima in assoluto sull’argomento, firmata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris che individua 49 tra vie e piazze della città da chiudere in caso di folla. Ma dopo la zona arancione disposta dalla Regione Campania il sindaco ha revocato l’atto.
Se ne parla da ormai diversi mesi, da quando diverse immagini e indiscrezioni hanno cominciato a far intuire che YouTube stesse pensando di pubblicare il proprio servizio di streaming musicale. Ora finalmente il tempo dei rumor è finito e il servizio è ufficiale: si chiamerà Music Key ed offrirà agli utenti la possibilità di ascoltare musica e guardare video musicali senza pubblicità a fronte di una piccola spesa mensile. Il servizio sarà lanciato la prossima settimana sotto forma di beta ad inviti e già da oggi è possibile richiederne uno sul sito dedicato. Da oggi cambia anche il volto musicale di YouTube, che comincia ad offrire più opzioni per gli utenti che vogliono ascoltare musica. Sulle applicazioni mobile e sul sito, per esempio, è apparso un pulsante "Musica" che rimanda ad una raccolta di raccomandazioni basate sui nostri ascolti precedenti e sui video di tendenza. Su YouTube sarà inoltre possibile ascoltare interi album musicali, i quali saranno disponibili direttamente nelle pagine dei singoli artisti insieme a video musicali e altri contenuti. Avremo la possibilità di ascoltare le canzoni in forma gratuita ma con avvisi pubblicitari, oppure sottoscrivendo l'abbonamento Music Key per eliminare le pubblicità e avere accesso a qualche funzionalità aggiuntiva, come l'ascolto in background. Partecipando al beta testing avremo inoltre la possibilità di usufruire di sei mesi di servizio gratuito e di una tariffa mensile agevolata: 7,99 euro. Music Key permetterà inoltre di accedere a Google Play Music, il servizio di streaming musicale già presente sulla piattaforma Android. La nuova proposta di YouTube sarà disponibile a partire da lunedì negli Stati Uniti e in sei paesi europei: Finlandia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna. Non è ancora stato annunciato quando il servizio passerà dalla fase beta a quella pubblica, permettendo a chiunque di accedervi.
YouTube ha annunciato ufficialmente Music Key, il servizio di streaming musicale disponibile a partire da lunedì (in beta) che ci permetterà di ascoltare musica e guardare video musicali senza pubblicità. Avrà un costo di 7,99 euro al mese ed offrirà anche l’accesso a Google Play Music.
Se all'inizio le difese di George Leonard del solido rapporto con la compagna Carla e le affermazioni poco chiare di Carmela Gualtieri lasciavano qualche dubbio circa i sentimenti tra i due, dal giorno di Natale non c'è più di che dubitare! George e Carmela hanno dichiarato il loro amore apertamente. Ma cosa ne pensano le persone che hanno lasciato a casa, l'ex fidanzato della bella sicula, Marcello Quinto, e la compagna del principe gieffino, Carla Giommi? Marcello Quinto, 24 anni, calciatore del Messina, parla in un'intervista a Tv, Sorrisi e Canzoni della bella storia d'amore che aveva con Carmela prima della sua partecipazione al reality. "Siamo stati sette mesi insieme. Abbiamo anche convissuto.” Dice: “Le ho detto di vivere quest’avventura al massimo. Certo, non pensavo che nascesse qualcosa con George. Ci sono rimasto male. Ma la speranza è l’ultima a morire, ed io la aspetterò fuori dalla porta rossa." Forse Marcello si sentirà più sollevato ora che Carmela sarà trasferita al Gran Hermano 11…o forse più preoccupato? In ogni caso, la storia tra i due aveva sicuramente un certo peso, visto che la concorrente siciliana, al suo ingresso nel reality, ha chiesto di poter tenere una foto di Marcello. Molto più importante e duraturo, invece, il rapporto che unisce (o univa?) George Leonard alla compagna Carla Giommi, che lo aspetta a casa col figlio Dan. In un'intervista al settimanale Visto, Carla Giommi così si esprime: "Sono sconcertata” – dice -”e non so se lo amo ancora."
L’ex fidanzato di Carmela Gualtieri e la compagna di George Leonard sono delusi e amareggiati dal comportamento dei due concorrenti nella casa del Grande Fratello. Ma aspettano comunque il loro ritorno, sperando in un chiarimento.
Le proposte di matrimonio confessate alla stampa o urlate a mezzo tv non sempre portano bene. Ne sa qualcosa la bella Federica Nargi che si è vista riportare con i piedi per terra dal suo fidanzato, il calciatore Alessandro Matri. Gli appassionati di gossip sanno che una cosa simile, ma non proprio identica, era accaduta qualche settimana fa quando, di fronte alla proposta di matrimonio di Balotelli, la Fico rispose che era ancora troppo presto. Tutti sanno com’è poi andata a finire. Non sono certamente a quel livello Alessandro e la sua fidanzata, i quali tuttavia potrebbero avere qualche leggera divergenza sull’argomento matrimonio. Qualche settimana fa, intervistata da Silvia Toffanin a Verissimo, la velina in odore di sostituzione, dichiarò di essere talmente innamorata che, di fronte a una proposta di matrimonio, avrebbe risposto subito con un sì. Un invito bello e buono che, tuttavia, il suo fidanzato ha deciso di non raccogliere. Alessandro è troppo impegnato con il calcio, ed è la carriera la sua unica priorità al momento. Proprio adesso che ha firmato con la Juve fino al 2017, non si sente pronto a impegnarsi seriamente anche nella vita matrimoniale e, senza mezzi termini, lo fa sapere alla sua bella fidanzata alla quale in un’intervista su Chi, spiega che: Federica è importante, siamo insieme da tre anni e stiamo benissimo. Anche lei ha avuto un ruolo di primo piano nel mio Scudetto con la Juve, così come tutte le persone che mi sono state vicine. Per parlare di matrimonio, però, è troppo presto. Siamo giovani, c’è ancora tempo.
Nulla di fatto per Federica Nargi che, oltre ad abbandonare presto il bancone di Striscia la notizia insieme a Costanza Caracciolo, vede sfumare anche i sogni di matrimonio con il bel fidanzato Alessandro Matri.
Francesco Renga conquista il disco di platino per Orchestra e V oce. Il nuovo album di Francesco Renga uscito lo scorso 13 novembre, in cui il cantautore bresciano interpreta per la prima volta alcune tra le piu' belle canzoni italiane della fine degli anni '60 accompagnato da un'orchestra sinfonica di sessanta elementi. "Orchestra e voce" e' stato pubblicato anche in una versione Deluxe contenente in piu': "La mente torna", "Uomo senza eta'" e "Non si puo' morire dentro" Conquista il disco di platino “Orchestra e voce” è il lavoro più personale del cantante friuliano, “perché cantare parole altrui solo in apparenza ti alleggerisce e deresponsabilizza. – racconta Francesco – in realtà, lungo il cammino scopri che quelle parole ti appartengono come segni sulla pelle, perché sono sogni, pulsioni, emozioni che ti hanno attraversato e sono rimaste dentro”. Dopo “L’ultima occasione”, è in radio dal 18 dicembre il nuovo singolo: “Io che non vivo (senza te)”. Portata al successo da Pino Donaggio nel 1965 a Sanremo, è il secondo dei brani tratti da questo tentativo dell’ex voce dei Timoria di dare nuovo spazio in Italia e all’estero, al patrimonio della musica melodica nazionale. Ad Orchestraevoce seguirà l’uscita del nuovo album di inediti di Renga prevista nel 2010.
Una voce di platino quella di Francesco Renga, che conquista il disco di platino e prepara un nuovo album di inediti.
La risposta di Amazon al Chromecast di Google si chiama Fire TV Stick, un dispositivo da collegare al televisore e dal costo davvero contenuto: soli 39 dollari. Esattamente come il device di Google, il Fire TV Stick si collega alla televisione tramite HDMI e permette di accedere a diversi servizi disponibili online, tra i quali troviamo Netflix, Pandora, Spotify e Hulu. Questo piccolo media center punta a quella fetta di consumatori che non è interessata alla funzioni videoludiche della Fire TV, proponendo una valida alternativa al Chromecast di Google e offrendo qualche funzionalità in più. Sebbene sulla carta i due device possano sembrare del tutto simili, a livello hardware le differenze si notano. La Fire TV Stick offre 8 GB di spazio contro i 2 GB offerti dal Chromecast, la tecnologia WiFi MIMO (utile nel caso disponiate di Wifi 802.11ac) e, elemento ancor più interessante, un telecomando grazie al quale controllare tutte le funzioni del dispositivo in maniera del tutto simile a quanto accade su Roku 2 e Apple TV. L'acquisto di una Fire TV Stick ci permetterà di accedere gratuitamente ad un'applicazione per Android (e molto probabilmente anche per iOS) da utilizzare in alternativa al controller. Nel caso possediate un Fire Phone o uno dei tablet Fire HDX, avrete inoltre la possibilità di inviare i contenuti da questi dispositivi alla Fire TV Stick.
Si chiama Fire TV Stick, costa 39 dollari ed è la risposta di Amazon al Chromecast. Esattamente come il device di Google, si collega al televisore tramite HDMI e ci permette di accedere a diversi servizi online.
A poche settimane dallo shock per aver contratto il virus dell'HIV, la giovanissima Cameron Bay ha raccontato la sua storia all'Huffington Post. Amareggiata per quanto accaduto, la Bay si è definita un'ingenua all'interno di vero mondo di lupi, ovvero quello dell'hard: gli sforzi dell'attrice sembrano tesi a voler scoperchiare il vaso di pandora, sottolineando che l'utilizzo del preservativo non è contemplato in alcuna pellicola e c'è sempre l'incubo di vedersi rimpiazzare con altri interpreti se si prova ad alzare la voce. Dalle sue parole viene fuori un'immagine molto dura dell'ambiente cinematografico del porno, in cui gli attori vengono spinti oltre i propri limiti: Cameron, che recitava in pellicole porno da pochissime settimane prima del tragico esito dei test HIV, confessa che ci sono stati anche altri episodi agghiaccianti. Il primo ingaggio è arrivato per lei pochissimi mesi fa e nello specifico era un'orgia insieme ad altri 10 partner in cui nessuno utilizzava precauzioni: da quel momento in poi sono 9 le scene in cui è stata protagonista ma non ha ancora chiaro da chi e come ha contratto il virus: Ho imparato che c'è sempre qualcuno più giovane e sexy e disposto a fare quello che tu ti rifiuti di fare. E' un mondo di lupi. Dovremmo avere più scelta. Il preservativo dovrebbe essere un'opzione. Non ci pensi neanche a protestare perché tanto ti rimpiazzano subito con un'altra persona. Ero nuova nell'industria del porno. Mi è stato detto che ero al sicuro e che potevo giare quindi mi sono detta: "Ok, ottimo". Ma non avevo idea, non ho capito nulla. Lo scorso novembre negli States è stata approvata una legge che impone l'uso della contraccezione a tutti i set di film hard girati a Los Angeles, eppure secondo gli addetti ai lavori nessuno ha mai attuato quel provvedimento e l'infezione di Cameron e di Rod Daily, suo partner di film, ne sono la riprova. Nell'intervista in questione racconta di una scena hard girata a San Francisco per la casa di produzione Kink durante la quale, in un atto di bondage, è stata seriamente ferita al seno. A causa di quella vicenda dovrà subire un'operazione chirurgica la cui data è stata procrastinata ad un tempo imprecisato a causa dell'infezione da HIV venuta alla luce. Inoltre Cameron Bay sta sostenendo interamente le spese per le cure mediche che ammontano a 2000 dollari al mese e che la sua assicurazione non copre: Ho speso di più in un giorno per le medicine che per due mesi di affitto.
La giovane attrice porno Cameron Bay, che ha di recente scoperto di essere infetta da virus HIV, ha raccontato alcuni episodi agghiaccianti vissuti sui set hard.
Ha confessato nove omicidi, uno in più rispetto a quelli di cui lo aveva accusato l'Antimafia. Fabio Magnetti, boss del clan della Vanella Grassi di Secondigliano, in aula ha ammesso le sue colpe, ma senza diventare collaboratore di giustizia: si è dissociato, così come avevano già fatto diversi elementi di vertice della mala dell'area nord di Napoli. Ha confessato diversi reati di cui era accusato, ma non ha tirato in ballo nessuno dei complici, tranne quelli che per quei delitti si sono già accusati. Il boss è imputato al processo per il duplice omicidio Parisi-Ferraro, quello che sancì la scissione del gruppo della Vanella Grassi dagli Scissionisti di Secondigliano, gli Amato-Pagano. Era il 27 aprile 2011, i killer fecero irruzione in un salone da barbiere di Secondigliano, le due vittime erano i referenti degli Amato-Pagano per il Perrone e per il Rione Berlingieri. Con la morte di Giuseppe Parisi e Giuseppe Ferraro nacque ufficialmente il gruppo della Vanella Grassi: prima associato ai Di Lauro, poi agli Scissionisti e quindi, infine, autonomo e sviluppatosi non solo dal punto di vista militare ma, come ha dimostrato una recente inchiesta, anche in quello imprenditoriale, sfruttando riciclaggio e prestanome per fare soldi anche sulla pandemia. Per questo duplice omicidio Magnetti ha detto di avere fatto da autista, di non avere sparato. Invece si è accusato del duplice omicidio di Raffaele Stanchi, alias Lello Bastone, cassiere degli Scissionisti, e del suo braccio destro Luigi Montò. Ha detto, come riporta Il Mattino, di averlo fatto per vendicarsi per la morte del fratello Luigi, ammazzato tempo prima. E, ha aggiunto, gli omicidi da lui commessi sono tutti collegati alla morte del fratello.
Il boss della Vanella Grassi Fabio Magnetti, imputato per duplice omicidio, durante il processo ha confessato 9 delitti e si è dissociato. Ha ammesso di avere fatto parte del commando che uccise Giuseppe Parisi e Giuseppe Ferraro e di avere ucciso Raffaele Stanchi e Luigi Montò e ha raccontato del suo ruolo in altri delitti, ma senza tirare in ballo complici e altri affiliati.
Non solo trulli in Puglia, la nuova tendenza del turismo per vacanze ricercate e di charme sono le masserie, costruzioni antiche della tradizione pugliese trasformate in country house eleganti. Le masserie nascono come aziende agricole e oggi sono meta di un turismo sempre più attento e di qualità di cui Airbnb si fa portavoce. Queste tipiche costruzioni caratterizzano la campagna pugliese e molte, bellissime, possono essere affittate su Airbnb. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Per una vacanza last minute fuori dal tempo, le masserie pugliesi sono le destinazioni perfette. Su Airbnb è possibile ancora affittare alcune di queste antiche costruzioni della tradizione pugliese per un soggiorno rilassante all'insegna dello slow living. Portatrici di una lunga storia di tradizioni, le masserie affondano le radici nella storia pugliese più autentica. Le masserie prendono il nome da "masserizie", termine che indica l'insieme di oggetti, mobili e suppellettili di uso contadino conservati in grandi edifici di pietra dove risiedevano i contadini e i proprietari dei terreni. Dalla campagna di Grottaglie ad Alberobello, su Airbnb c'è solo l'imbarazzo della scelta per un soggiorno di relax in alcune delle masserie più belle d'Italia.
Una vacanza all’insegna dello slow living nelle antiche case di campagna pugliesi è la soluzione ideale se siete tra quelli dell’ultimo minuto e ancora non avete fatto programmi per l’estate. Una volta aziende agricole, le masserie oggi sono destinazioni di tendenza per un turismo ricercato e di qualità.
I murales fotoluminescenti sono l'ultima tendenza della street art: si illuminano solo di notte e incantano i passanti ignari. Promotore di questa nuova tecnica artistica è lo studio spagnolo Reskate Arts & Crafts che negli ultimi anni ha iniziato a dipingere le pareti con la vernice fosforescente. Questa particolare pittura contiene un pigmento fosforescente che si carica con l’esposizione alla luce per per poi emetterla al buio. La vernice fosforescente, o fotoluminescente, è in grado di emettere luce fino a 12 ore dopo l'esposizione ad una fonte luminosa. In questo modo i murales di Reskate Arts & Crafts si illuminano di notte, quando le luci si spengono, e mostrano i propri contorni un tempo prolungato. I murales fotoluminescenti compaiono solo di notte e sono uno spettacolo. Di giorno le opere di Reskate Arts & Crafts sembrano dei disegni sbiaditi, dai contorni non ben definiti, su una parete, ma di notte rivelano tutti i loro dettagli e sono spettacolari. Lo studio di artisti spagnolo, composto da Maria Lopez e Javier de Riba, lavora soprattutto a Saragozza ma anche in Romania. La loro specialità è l'uso della vernice fotoluminescente, cioè in grado di illuminarsi al buio dopo l'esposizione prolungata ad una fonte luminosa. Reskate Arts & Crafts ha cambiato il modo di fare street art. Che si tratti di un coniglio che si trasforma in un burattino a mano, una pagnotta di pane con un coltello all'interno, o di un pianeta che diventa un casco di immersione, il duo di creativi ha ideato un tipo di street art che cambia in base all'ora del giorno. A differenza dei comuni graffiti e dei murale di street art che possono essere goduti indipendentemente dal momento della giornata, i lavori di Maria Lopez e Javier de Riba si rivelano nella loro totalità solo di notte illuminando dei disegni nascosti all'interno delle immagini.
Dimenticate i graffiti sui muri e sui vagoni, le scritte e i volti di bombolette spray, la street art cambia e diventa fotoluminescente per illuminare le strade delle città solo di notte.
Titanic, uno dei film più noti e premiati della storia del cinema ritornato pochi mesi fa nelle sale nella sua versione 3D, diretto da James Cameron e interpretato da Leonardo Di Caprio e Kate Winslet, è stato sicuramente spulciato in lungo e in largo e i più appassionati credono di conoscere ogni possibile aneddoto relativo alla storia e alla realizzazione della pellicola, ma esistono alcuni particolari che, forse, non sono mai stati notati, nemmeno dai più accaniti fan del film. Ecco dieci notizie in merito al film di cui, probabilmente, non sareste mai venuti a conoscenza: 1) Per il ruolo di Jack Dawson, prima di Leonardo Di Caprio venne fatto il nome del più esperto Tom Cruise. 2) Se tutte le scene di fantasia fossero state eliminate dal film, la pellicola sarebbe durata 2 ore e 40 minuti, esattamente il tempo che impiegò il vero Titanic ad affondare. 3) La scena in cui Jack insegna a Rose come si sputi fu totalmente improvvisata, così come lo fu quella della parte finale nella quale Rose sputa sul viso di Billy Zane. 4) Solo dopo che James Cameron ebbe pensato al personaggio di Jack Dawson, venne a conoscenza del fatto che esistesse davvero, tra i passeggeri del Titanic, un Jack Dawson. 5) Kate Winslet fu tra quegli attori che non indossarono una muta durante la realizzazione delle scene in acqua, tant'è vero che si prese una polmonite. 6) Quella della scena in cui Jack Dawson ritrae Rose nuda è in realtà la mano di James Cameron, il regista del film. 7) E' costato di più realizzare il film di quanto sarebbe costato ricostruire per intero la nave affondata.
Si crede di sapere tutto in merito ad uno dei film più celebri della storia del cinema, al contrario esistono tanti aneddoti ancora nascosti: ad esempio, sapevate che i protagonisti dovevano essere Tom Cruise e Madonna?
Il mondo dello spettacolo, del cinema e del teatro è in lutto per la morte della nota attrice Piera Degli Esposti, deceduta a Roma all'età di 83 anni oggi, sabato 14 agosto. Malata da tempo, l'attrice era ricoverata dallo scorso 1° giugno all'ospedale Santo Spirito della Capitale, a causa di complicazioni ai polmoni. Nata a Bologna nel 1938, grande talento, attrice prolifica sia a teatro che al cinema, Piera Degli Esposti, nel corso della sua lunga carriera, ha lavorato con tutti i più grandi registi, drammaturghi e attori, da Pier Paolo Pasolini a Giuseppe Tornatore, passando per Lina Wertmuller e i fratelli Taviani. Tanti i messaggi di cordoglio che cominciano ad arrivare sui sociale in queste ore. Il noto ballerino e coreografo Luca Tommasini, ad esempio, ha scritto su Facebook: "Se ne va poco dopo aver festeggiato i suoi magnifici 83 anni Piera Degli Esposti, anima bolognese e talento universale, regina scalza della scena italiana tra teatro, cinema, televisione e letteratura: scalza perché aveva il dono di sembrare sempre a suo agio nei panni più diversi, ma amava la vita come sinonimo di libertà".
La nota attrice era malata da tempo e dallo scorso 1° giugno era ricoverata all’ospedale Santo Spirito di Roma per complicazioni ai polmoni. Nata a Bologna nel 1938, Piera Degli Esposti è stata attiva sia in teatro che al cinema, lavorando con i più grandi, da Pasolini a Tornatore, passando per Lina Wertmuller.
Ilary Blasi è la grande protagonista della nuova edizione de L'isola dei famosi, ha preso il posto di Alessia Marcuzzi al timone del programma e fin dal debutto ha dato prova di grande simpatia, diventando un vero e proprio punto di riferimento per i naufraghi in Honduras. A rendere iconiche le sue apparizioni sul palcoscenico di Canale 5 sono i look sofisticati e sensuali che sfoggia settimana dopo settimana, ai quali riesce sempre ad aggiungere qualche tocco di novità. Durante la decima puntata, quella andata in onda il 19 aprile, ha optato ancora una volta per un lungo abito di velluto, per la precisione un modello in un appariscente blu elettrico con degli originali guanti incorporati. Non è la prima volta che Ilary Blasi si presenta sul palcoscenico de L'isola con un abito di velluto. Dopo il modello total black con i tagli cut-out sui fianchi e quello in viola "anti-televisivo" con il maxi spacco laterale, nella decima puntata ha optato per un esuberante blu cobalto. Il vestito è firmato ancora Lia Stublla, brand a cui si è rivolta spesso fin dall'inizio del reality, per la precisione ha scelto un modello con lo strascico, lo spacco che lascia le gambe in bella vista e un corpetto con collo alto, spalline imbottite e un taglio dalle trasparenze audaci all'altezza del décolleté. A contraddistinguerlo, degli originali "guanti incorporati" capaci di rendere l'outfit perfetto per uno stile da vera diva.
Il 19 aprile è andata in onda la decima puntata de L’isola dei famosi e Ilary Blasi ha catalizzato tutte le attenzioni su di lei con un lungo abito di velluto in blu elettrico. La conduttrice ha puntato sulla sensualità, osando con un maxi spacco laterale e una originale scollatura dalle trasparenze audaci.
Viaggiare e andare a lavoro restando comodamente sul divano di casa è il sogno di tutti. Il pensiero di alzarsi la mattina, quando semmai fuori fa freddo e piove, e infilarsi in un vagone della metropolitana o del treno, super affollato, dove i cattivi odori abbondano, su scomodi sediolini e spesso all'in piedi, non è la massima aspirazione di nessuno e sicuramente non facilita il risveglio, anzi lo rende ancora più difficile e da protrarre. Ma se vi dicessero che il vostro mezzo di trasporto per andare a lavoro non differisse molto dal vostro salotto di casa vi alzereste con maggiore piacere la mattina? È proprio ciò che è capitato ad alcuni pendolari di Tokyo che hanno visto IKEA trasformare un'intera monorotaia in un vero e proprio showroom del colosso svedese
Ikea ha trasformato uno treno di Tokyo in un suo showroom pop-up che rende il trasporto più comodo e divertente.
Per la maggior parte dei bambini, ma anche per gli adulti, la fortuna di crescere con un cortile, è una delle cose più divertenti che ci possa essere. Nei cortili tutti i sogni nel cassetto posso diventare realtà: c'è chi costruisce una strana casa sull'albero, chi si realizza una pista da bob, chi una piscina originale e chi invece ha voglia di lunapark ad un passo da casa. Di seguito vi proponiamo i cortili più originali e divertenti che siano mai stati realizzati: 1 Pista per slittino home made, Long Island 2 The flash blu 3 L'acquascivolo di Doom 4 Un teatro gonfiabile 5 BMX Skatepark 6 Scivolo d'acqua al risveglio 7 Una scacchiera gigante
Luna park privati, teatri gonfiabili, una Parigi in miniatura, uno scivolo gigante: ecco i cortili più incredibili del mondo per case private davvero uniche.
“L'Unità 6 della centrale nucleare di Zaporožskaja, si è disattivata automaticamente dalla rete grazie all'intervento del sistema automatico che previene danni al generatore. Il reattore è in questo momento al 40 per cento delle sue capacità produttive nominali”. Questo è quanto si legge sul sito ufficiale della struttura, sita nella parte meridionale dell'Ucraina e a circa 200 chilometri dalla regione separatista di Donetsk, a poche ore dall'ennesimo guasto – secondo in un mese –, che ha provocato lo stop alla fornitura di energia elettrica ad una vasta zona del paese e l'ennesimo allarme nel cuore dell'Europa (si ricordi anche quanto avvenuto in Repubblica Ceca il 6 novembre scorso). Nella notte di domenica, il problema è stato scovato, risolto e il reattore numero 6 della centrale ucraina è ritornato in funzione normalmente (sotto i comunicati rilasciati dal managment della centrale nucleare). L'allarme, secondo le informazioni rilasciate sul sito della ЗАЭC (sigle per Запорожская Атомная Электростанция, in caratteri latini Zaporožskaja Atomnaja Elektrosanzija, ovvero centrale nucleare di Zaporožska), è scattato alle 5.59 – alle 4.59 ora italiana – del 28 dicembre per evitare che la temperatura all'interno del reattore si alzasse oltre i limiti consentiti. Le cause di tale malfunzionamento sono ancora sconosciute e i tecnici ucraini sono a lavoro per cercare di capire cosa abbia provocato l'arresto del blocco 6 e l'entrata in funzione del sistema di sicurezza. È opportuno sottolineare che, in ogni caso, non sono state registrate fughe radioattive di sorta e che i valori registrati (pari a 8-12 microroentgen/per ora) sono ritenuti dagli esperti assolutamente nella norma. La struttura di Zaporožska rappresenta la centrale nucleare più grande del paese nonché d'Europa ed è la quinta più grande nel mondo, fornendo grazie alla sua capacità produttiva circa un quinto del fabbisogno energetico nazionale. I 15 reattori nucleari ucraini producono circa la metà dell'intera produzione nazionale (e l'impianto sito nel Sud del paese raggiunge da solo il 22 per cento del totale). Due reattori dei sei in funzione, tutti di tipo Vver costruiti tra il 1981 e 1985 e gestiti dalla Energoatom (sigla per: National Nuclear Energy Generating Company of Ukraine, ovvero Compagnia nazionale produttrice di energia nucleare dell'Ucraina), verranno tra poco più di un mese smantellati per essere completamente revisionati e per questo motivo rimarranno off line per circa quattro mesi (i lavori sono previsti perché i due reattori sono in funzione da trent'anni).
Il reattore numero 6 si è spento automaticamente per evitare il surriscaldamento dell’impianto. A fine novembre un altro guasto aveva causato lo stop alla produzione energetica.
E’ da sempre uno degli attori più amati e premiati del nostro cinema e anche del teatro. Attore feticcio di Mario Martone e Paolo Sorrentino, ha saputo imporsi con pellicole straordinarie come “Morte di un matematico napoletano”, “I vesuviani”, “Le conseguenze dell’amore”, “La ragazza del lago”, “Il Divo” e, soprattutto, con “La grande bellezza”, premiato con L’Oscar al Miglior film straniero. Toni Servillo compie 60 anni il 25 gennaio e ha al suo attivo 30 film e decine di spettacoli teatrali, sua grandissima passione sin da piccolo. A breve lo vedremo in “Qui rido io” del suo amico Martone e in “5 è il numero perfetto”, di Igort. L’attore è nato ad Afragola e ha un fratello, Peppe Servillo, leader della Piccola Orchestra Avion Travel. Fin da giovanissimo si appassiona al teatro e inizia a recitare nell’oratorio salesiano di Caserta. Con Matteo De Simone, Sandro Leggiadro, Riccardo Ragozzino, Eugenio Tescione e Nando Taccogna fonderà il Teatro Studio sempre nella stessa cittadina, e con la compagnia girò l’Italia e l’Europa fino al 1984. Nel 1986, invece, Servillo si avvicina al gruppo Falso Movimento e al regista Mario Martone, col quale fonderà Teatri Uniti. Martone lo farà debuttare al cinema con “Morte di un matematico napoletano”, che portò a casa il Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia. Seguiranno “Rasoi”(1993), “I vesuviani”(1997) e “Teatro di guerra”, tutti diretti ancora da Martone. Il sodalizio con Sorrentino, invece, inizia con “L’uomo in più”(2001), in cui interpreta il ruolo del cantante Tony Pisapia che gli vale una nomination ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento. Dopo il dramma “Luna Rossa”, per la regia di Antonio Capuano, Sorrentino lo dirige ancora nel bellissimo “Le conseguenze dell’amore”(2004). Grazie al ruolo di Titta Di Girolamo ottiene il David di Donatello e il Nastro d’argento al Miglior attore protagonista. Nel 2007, Andrea Molaioli lo vuole nel noir “La ragazza del lago”, ispirato al romanzo “Lo sguardo di uno sconosciuto” della scrittrice norvegese Karin Fossum. La pellicola vince 10 David di Donatello, 3 Nastri d’argento, 2 Globi d’oro e 3 Ciak d’oro. Servillo metterà in bacheca il Premio Pasinetti ricevuto al Festival di Venezia, 1 David e 1 Nastro. Nello stesso anno gira “Lascia perdere, Johnny!”(2007), per la regia di Fabrizio Bentivoglio, invece nel 2008 è Franco, un imprenditore che lavora nel settore dello smaltimento dei rifiuti tossici in “Gomorra”, di Matteo Garrone, portando a casa un’altra valanga di premi tra cui lo European Film Award come Miglior attore protagonista, il David e il Globo d’oro. Sempre nel 2008, Servillo è nei panni di Giulio Andreotti nel fenomenale “Il Divo”, del suo amico Paolo Sorrentino. La pellicola si aggiudica il Premio della Giuria al Festival di Cannes e decine di altri premi e nomination, tra cui una agli Oscar al Miglior trucco. Dal canto suo, l’attore vince il David di Donatello, il Nastro d’argento, il Ciak d’oro e lo European Film Award come Miglior attore protagonista. L’ennesimo trionfo. In seguito, girerà altri film straordinari come “Gorbaciof”(2010), di Stefano Incerti; “Noi credevamo”(2010), di Martone; “Una vita tranquilla”(2010), diretto da Claudio Cupellini, “Il gioiellino”(2011), per la regia di Andrea Molaioli e l’emozionante “E’ stato il figlio”(2012), di Daniele Ciprì. Marco Bellocchio lo assolda per il suo meraviglioso “Bella addormentata”(2012), dove Servillo è nei panni del senatore del Popolo delle Libertà Uliano Beffardi. Per questo ruolo porterà a casa il Nastro d’argento Speciale, stesso premio che riceverà l’anno successivo per la doppia parte di Enrico Oliveri/Giovanni Ernani in “Viva la libertà”, di Robertò Andò. Il 2013 sarà, però, ricordato come l’anno del suo exploit mondiale grazie a “La grande bellezza”, di Paolo Sorrentino, pellicola vincitrice di tutto quello che si può vincere in ambito cinematografico e del Premio Oscar al Miglior film straniero. Il ruolo di Jep Gambardella fa vincere a Servillo il David di Donatello, il Nastro d’argento Speciale, il Ciak d’oro e lo European Film Award al Miglior attore.
È uno degli attori italiani più amati e premiati del nostro cinema e il 25 gennaio compie 60 anni. Toni Servillo, feticcio di Mario Martone e Paolo Sorrentino, ha al suo attivo 30 film, tra cui spiccano “Le conseguenze dell’amore”, “La ragazza del lago”, “Il Divo” e, naturalmente, “La grande bellezza”, premiato con L’Oscar al Miglior film straniero. Dopo decine di premi in bacheca, il grande artista non dorme di certo sugli allori e, infatti, ha altri due progetti in cantiere per la felicità dei suoi fan.
L'indivia è un ortaggio ricco di proprietà nutrizionali. Tutti la conoscono per il suo sapore amarognolo e per le foglie arricciate. In pochi invece sanno che è una verdura davvero preziosa per la nostra salute. Il suo nome scientifico è Cichorium endivia, e fa parte, proprio insieme alla cicoria, della famiglia Asteracee. L'indivia si trova in natura in due varianti: l'indivia riccia, che troviamo prevalentemente in inverno ed è caratterizzata da foglie verdi e dai bordi particolarmente arricciati, poi c'è la scarola, il colore va dal giallo del cespo al verde delle foglie, che si presentano leggermente ondulate. Infine abbiamo una variante non naturale, l'indivia belga. Le foglie sono di colore bianco e la forma ricorda quella di un radicchio, ma in questo caso, a differenza delle riccia e della scarola, non si tratta di una varietà spontanea: per far sì che le foglie acquistino il colore che conosciamo e che il cuore dell'insalata diventi più tenero, è necessario che l'indivia belga o di Witloof, termini il suo processo di maturazione al buio, senza nessun contatto con la luce. Come sempre la natura ci viene incontro fornendoci tutto il necessario per non farci trovare impreparati dal repentino cambio di temperature. Infatti l'indivia, una verdura tipicamente invernale, è una fonte preziosa di vitamine per il nostro organismo. Contiene la vitamina A, ovvero retinolo, utile per la pelle e per la vista; la K, che costituisce un importante fattore antiemorragico e infine la vitamina C, importantissimo sostegno per il nostro sistema immunitario, soprattutto in inverno. Inoltre l'indivia è una delle pochissime verdure ad avere un alto contenuto di acido folico, un supporto indispensabile per le donne in gravidanza perché utile per prevenire malformazioni come la spina bifida. L'indivia è anche una verdura particolarmente amata da chi decide di mettersi a dieta per perdere qualche chilo di troppo: contiene un livello di grassi praticamente pari a 0 e al tempo stesso, ha un potere altamente saziante. L'indivia è una fonte di fibre e per questo, chi soffre di irregolarità intestinale, può trarre grandi benefici dal suo consumo. Composta principalmente da acqua, ricchissima di potassio e al tempo stesso povera di magnesio e sodio, l'indivia è una verdura dal potere altamente depurativo, in grado di stimolare fegato e reni, ed è spesso suggerita nella dieta di chi soffre di calcoli renali. In una porzione di 100 grammi di indivia, secondo la tabella nutrizionale del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell'economia agraria), troviamo 93 grammi di acqua, 1,6g di fibra totale, 2,7g di carboidrati, 0,9g di proteine, 0,3g di lipidi, e 0 colesterolo. Per quel che riguarda invece i sali minerali e le vitamine, troviamo 380mg di potassio, 10mg di sodio, 93 mg di calcio e 31mg di fosforo. Le calorie infine sono davvero irrisorie: in una porzione di indivia cruda da 100 grammi, ci sono soltanto 16kcal.
L’indivia è una grande alleata della nostra salute: depurativa, povera di grassi e ricca di sali minerali, preziosa per chi soffre di irregolarità intestinale e per chi vuole rinforzare il sistema immunitario. Scarola, riccia o belga, questo ortaggio si presta a tantissime ricette ed è l’alimento ideale per chi vuole mettersi a dieta.
"Sono pronto ad abbracciare una calciatrice di Herat e ad inserirla nell’organico della Sampdoria femminile", a parlare è Massimo Ferrero proprietario della società blucerchiata che, appena saputo dell'atterraggio in Italia di alcune calciatrici in fuga dall’Afghanistan dopo la salita al potere dei Talebani, si è proposto di ingaggiare un'atleta afgana nelle sua compagine. Il numero uno del club genovese non si è però limitato solo ad annunciare la sua proposta, ma è passato immediatamente dalle parole ai fatti. Marco Palmieri, infatti, responsabile della sezione femminile della Sampdoria, si è già messo in contatto con Copse, Road to Equality, la Ong di Firenze che ha lanciato nei giorni scorsi un appello per trovare una sistemazione alle calciatrici, e attende ora conferma sulla fattibilità dell’operazione. La Samp dunque ha dato ufficialmente la sua disponibilità e attende adesso di sapere se a breve potrà abbracciare una di queste sfortunate atlete costrette a fuggire dal proprio Paese d'origine. La società blucerchiata, come ha ammesso il suo presidente, non resta impassibile davanti ai problemi che affliggono il mondo ed è pronta a fare qualcosa di tangibile per aiutare chi è in difficoltà:
Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha risposto all’appello della Ong di Firenze e ha dato la disponibilità per accogliere nella sua squadra femminile una delle calciatrici afgane in fuga dall’Afghanistan dopo la salita al potere dei Talebani e arrivate in Italia nei giorni scorsi. La Samp si è mossa per ingaggiare l’atleta il prima possibile.
Il decreto approvato in Consiglio dei ministri il 9 settembre estende l’obbligo di green pass al personale esterno che accede nelle scuole. Parliamo, per esempio, dei dipendenti che si occupano di servizi come le pulizie e la mensa scolastica. Ma non solo, perché l’obbligo di green pass – stando alle nuove regole – varrà anche per i genitori che entreranno all’interno degli istituti, per esempio per accompagnare i figli o per i colloqui con i docenti. Anche loro dovranno esibire la certificazione verde che viene rilasciata in caso di vaccinazione, guarigione dal Covid o risultato negativo a un tampone nelle ultime 24 ore. Il green pass nelle scuole sarà obbligatorio fino al 31 dicembre, salvo eventuali proroghe. L’obbligo di green pass per gli istituti vale, come si legge nel decreto, per “chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative”. Viene prevista l’esenzione solamente per i bambini, gli alunni e gli studenti dei corsi di formazione, di fatto. Oltre alle persone che sono esenti dalla campagna vaccinale sulla base di quanto attestato attraverso certificazione medica. Da qui si deduce che l’obbligo di green pass per l’ingresso a scuola vale non solo per i dipendenti delle ditte esterne, ma anche per i genitori che accompagnano o vanno a prendere i figli o entrano nella scuola per i colloqui con i docenti e le riunioni. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ritiene che le nuove norme siano di buon senso ma sottolinea anche un altro aspetto, decisamente più critico, parlando con l’Adnkronos: “Sarà un ulteriore aggravio di lavoro per il personale scolastico che dovrà controllare le certificazioni ogni giorno”. Il problema si presenta anche per i controlli sui genitori, soprattutto in alcune scuole: basti pensare a quelli che portano i figli a scuola alle primarie o all’asilo. Per entrare – questo il rischio paventato da Giannelli – “dovranno stare in coda”. Tanto che i presidi ipotizzano la necessità di aumentare il personale scolastico, potendo così dedicare almeno una persona al controllo degli accessi. Più semplici, invece, i controlli per gli accessi del personale scolastico: un’apposita piattaforma, che arriverà ufficialmente entro il 13 settembre, aiuterà gli istituti in questo compito, salvaguardando anche la privacy dei docenti.
Tra le novità dell’ultimo decreto che estende l’obbligo di green pass al personale esterno che entra nelle scuole, se ne registra una riguardante i genitori che accompagnano i figli in classe o entrano negli istituti per i colloqui con i docenti: anche loro dovranno essere muniti di certificazione verde.
Kate Middleton è la regina della semplicità: con i suoi immancabili cappottini color pastello e il suo stile elegante ma allo stesso tempo semplice ha conquistato il cuore di milioni di persone. Anche se è la moglie di William d'Inghilterra e potrebbe diventar presto Regina, Kate non si è mai montata la testa, al punto da indossare persino abiti low cost, scelta che non si addice particolarmente al suo status sociale. La semplicità non la contraddistingue solamente negli outfit ma anche nel suo beauty look: anche il suo taglio di capelli, per non parlare del colore, nel corso degli anni non si è discostato di molto, anche se la sua chioma ha visto comunque un notevole cambiamento. Se prima del matrimonio era abituale vederla con freccine colorate e ciocche arruffate e fuori posto,nel corso degli anni i suoi capelli sono diventati incredibilmente luminosi e il suo look decisamente sofisticato. La Duchessa di Cambridge, sempre in perfetta forma, è tradizionalista e non sembra amare particolarmente i cambi di look: il suo hair style infatti è sempre molto naturale e delicato. Il colore con il quale l'abbiamo conosciuta, il castano, non l'ha mai abbandonata, salvo qualche rara eccezione in cui Kate è apparsa con dei riflessi appena accennati tra le ciocche, per dare un tocco di luce alla capigliatura. In fatto di styling, pur rimanendo sempre sul classico, la bella Kate ha sicuramente voluto migliorare il suo look da quando è diventata una delle mogli più celebri, e invidiate, d'Inghilterra.
Che Kate Middleton apprezzi i look semplici non è di certo una novità, ma come sono cambiati i suoi capelli nel corso degli anni? Nonostante taglio e colore siano cambiati di poco, il suo hair styling è diventato decisamente più sofisticato. Ecco tutti i look capelli della Duchessa di Cambridge.
Lo stato di grazia legato alla nascita di Ivy Blue Carter potrebbe presto terminare per la cantante Beyoncè, finita al centro delle critiche proprio nelle ultime ore, dopo l’apparizione in rete di una foto proprio da lei commissionata che la ritrae parecchio diversa dal solito. L’immagine in questione mostra chiaramente la cantante in una versione inedita che sopprime alcuni dei suoi tratti somatici tipicamente afroamericani a favore di un’immagine più vicina al modello caucasico. Capelli biondi raccolti in alto sulla testa, occhi allungati e pelle più chiara rispetto al consueto, la moglie di Jay Z non sembra essere più la stessa e il pubblico si è immediatamente chiesto i motivi per i quali la cantante avesse scelto di ritoccare la foto in questione – realizzata per la promozione del suo ultimo album – con Photoshop. La differenza infatti è lampante e, a guardare bene lo scatto, si nota che anche gli occhi della diva, generalmente in un caldo color nocciola, sono stati ritoccati o attraverso l’uso del computer o con un paio di lenti a contatto colorate. Sembra quasi che Beyoncè, da sempre molto legata alla sua immagine da sex symbol, abbia deciso di sbarazzarsi della versione precedente di sé, rinnegando l’etnia afroamericana che giustifica alcuni dei suoi tratti somatici, a cominciare dalla pelle scura. Un esperimento analogo a quello di Michael Jackson che decise di stravolgere la sua immagine di cantante di colore, sconvolgendo il mondo intero e dando il via alle fantasiose speculazioni che negli anni si sono succedute sul suo conto. Nel caso del Re del pop, l’uomo si giustificò spiegando di essere stato costretto a schiarire la sua pelle a causa di un problema legato alla vitiligine di cui, però, Beyoncè non è affetta. Sul conto dell’artista sono quindi cominciate numerose ricerche che hanno portato gli appassionati di fronte a una scoperta davvero particolare. La donna sarebbe infatti “recidiva” da questo punto di vista. Già nel 2008, in occasione di una campagna pubblicitaria realizzata per la nota marca cosmetica L’Oreal, la diva scelse di ritoccare le sue foto affinchè la sua pelle risultasse quasi bianca. Una versione smentita dalla donna che accusò l’azienda di aver modificato le immagini contrariamente al suo parere. L’azienda rifiutò tale responsabilità ma acconsentì a lasciar cadere la faccenda, nell’interesse comune.
La neo mamma Beyoncè è finita al centro delle polemiche a causa di una recente foto, commissionata proprio dall’artista, nella quale la sua pelle appare visibilmente schiarita. Anche nel 2008, la Knowles incappò in un incidente analogo.
Alle 13:35 ora italiana Mercurio ha “toccato” il Sole, dando inizio allo spettacolare transito del pianeta innanzi alla stella. Si tratta del fenomeno astronomico più atteso del 2019 (e non solo), tenendo presente che si verifica poco più di una dozzina di volte ogni secolo, solo nei mesi di maggio e novembre. L'ultimo transito di Mercurio avvenne il 9 maggio del 2016, per il prossimo dovremo attendere invece fino a novembre del 2032. Tecnicamente si tratta di una minuscola eclissi, legata al perfetto allineamento tra Terra, Mercurio e Sole. L'attraversamento del disco solare durerà diverse ore e in Italia sarà visibile fino al tramonto. Il culmine o "centralità" del transito è atteso per le 15:20 circa. Purtroppo dal nostro Paese non potremo ammirare il terzo e quarto contatto, cioè la conclusione del fenomeno, con l'uscita di Mercurio dal disco solare attesa per le 18:04. A quell'ora, infatti, in Italia il Sole sarà già tramontato da tempo; a Roma, ad esempio, la stella sorpasserà la linea dell'orizzonte alle 16:53; a Milano alle 16:59; a Napoli alle 16:49 e a Palermo alle 17:00. Benché non si potrà osservare lo spettacolo nella sua interezza come in Sud America, ci sarà tutto il pomeriggio per provare a individuare il piccolo pianeta roccioso mentre “sfreccia” innanzi al Sole. Sarà possibile farlo solo con strumenti opportunamente predisposti o equipaggiati con filtri solari certificati: mai osservare direttamente il Sole, sia ad occhio nudo che attraverso oculari e mirini di fotocamere, telescopi, binocoli e simili. Basta un solo istante per procurarsi danni irreparabili alla vista e persino la cecità, a causa dell'altissima energia della radiazione solare. Per chi non dovesse disporre di questa strumentazione è possibile osservare il transito di Mercurio in diretta streaming grazie al Virtual Telescope Project, guidato dall'astrofisico italiano Gianluca Masi. Alle 13:30 era previsto l'avvio della trasmissione, ma a causa delle condizioni meteo è stato rinviato in attesa che il cielo si "apra". Ricordiamo che l'unico altro pianeta del Sistema solare che può regalarci lo spettacolo del transito è Venere; in rarissime circostanze Venere e Mercurio possono "danzare" contemporanemante innanzi al Sole.
Mercurio, il più piccolo e veloce pianeta del Sistema solare, alle 13:35 ha iniziato il transito innanzi al Sole, che durerà fino alle 18:04. Dall’Italia non potremo ammirare il fenomeno nella sua interezza, poiché l’uscita del corpo celeste dal disco solare avverrà dopo il tramonto. Ecco tutto quello che c’è da sapere per ammirare l’evento astronomico in sicurezza.
Tra pochi mesi, Francesco Facchinetti diventerà papà per la seconda volta. Felice accanto alla donna che ha sostituito Alessia Marcuzzi nel suo cuore, il cantante e conduttore non ha paura di esporsi e lo fa, come di consueto, attraverso i suoi profili social. Proprio oggi, Facchinetti ha pubblicato su Facebook un’immagine nella quale è intento ad accarezzare il pancione di Wilma, la sua nuova fidanzata. Un momento tenero che il cantante ha scelto di condividere con i suoi sostenitori ma che, purtroppo, non ha ottenuto l’effetto sperato. Francesco si è trovato quasi immediatamente al centro di una serie di polemiche, avanzate da parte di chi ritiene che la scelta di diventare di nuovo padre sia stata presa alla leggera. Commenti come “Vergogna! Fai pace con te stesso” o ancora “I figli sono un dono non un momento di goduria passeggera” sono comparsi sotto l’immagine in questione. A Francesco, probabilmente, non è stata perdonata la facilità con la quale ha messo da parte Alessia Marcuzzi – della quale si dichiarava sempre innamorato – proprio nel momento in cui la sua ex è uscita allo scoperto con Paolo Calabresi Marconi.
Piovono le polemiche su Francesco Facchinetti che, su Facebook, accarezza il pancione della fidanzata Wilma. Una foto che i fan di Alessia Marcuzzi non hanno approvato.
"Il design è uno stato a sé. E Milano è la sua capitale.", è lo slogan che si legge sul manifesto di presentazione della 56a edizione del Salone del Mobile.Milano perché è in dubbio che il Salone del Mobile sia la vetrina d’eccellenza della qualità e innovazione del design mondiale e l’appuntamento internazionale degli addetti ai lavori, e non solo, più atteso dell'anno. Quest'anno però il Salone del Mobile.Milano vivrà un evento senza precedenti: per la prima volta nella storia della manifestazione sarà presente il Presidente della Repubblica Mattarella alla giornata di apertura del 4 aprile 2017. Da martedì 4 a domenica 9 aprile 2017, presso il quartiere Fiera Milano di Rho, saranno cinque le manifestazioni che si svolgeranno in contemporanea. Dagli arredi alle luci agli ambienti di lavoro, tutto ciò che riguarda il mondo del design passa per il Salone del Mobile.Milano tanto da attrarre a Milano operatori, visitatori, designer, buyer, giornalisti da tutto il mondo. Ogni anno il Salone del Mobile.Milano è capace di attrarre oltre 300.000 visitatori da più di 165 Paesi del mondo. Milano è riuscita a diventare negli anni la capitale del design e della cultura del progetto grazie anche alla forte sinergia con la città e le sue istituzioni. "Il Salone del Mobile è sempre stato un banco di prova per la nostra città, che va fiera di essere considerata la capitale del design e che vuole mantenere saldo questo primato, dimostrando anche quest’anno di essere la cornice ideale per una manifestazione di questa importanza", dichiara il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, "Perché Milano insieme al Salone è capace di mettere in luce e dare risalto a tutto il settore, dai giovani talentuosi ai grandi nomi internazionali, dalle start-up innovative alle aziende storiche”. Il Salone Satellite compie venti anni. Durante la 56a edizione del Salone del Mobile.Milano si festeggerà la vetrina d'eccellenza per i giovani designer under 35 con la Collezione SaloneSatellite 20 anni che metterà in mostra una speciale edizione di pezzi fatti progettare da alcuni designer internazionali che hanno esordito proprio al SaloneSatellite. Il SaloneSatellite di quest'anno avrà come tema “DESIGN is…?”: una domanda aperta e fondamentale. Per il ventennale di SaloneSatellite verrà allestita, presso la Fabbrica del Vapore, una grande mostra, 20 anni di nuova creatività SALONESATELLITE, con un’antologia di pezzi presentati durante le venti edizioni del SaloneSatellite, come prototipi e oggetti poi entrati nel mercato, a cura di Beppe Finessi. Dopo il successo dello scorso anno ritorna xLux, il settore dedicato al lusso senza tempo riletto in chiave contemporanea. Quest'anno è anche l'anno delle biennali Euroluce e Workplace3.0. Euroluce alla 29esima edizione presenterà il meglio dal mondo dell'illuminazione mentre Workplace, alla 18esima edizione, avrà una veste e un con cept del tutto nuovo nel mostrare tutte le novità per la progettazione degli spazi di lavoro. “Il Salone del Mobile è in dirittura d’arrivo e viaggia verso la meta di aprile con marcato ottimismo sia da parte delle aziende partecipanti che di noi organizzatori”, afferma Roberto Snaidero, Presidente del Salone del Mobile, “Positività dettata dalla buona performance del settore nei primi dieci mesi del 2016 e che fa sperare di poter confermare questa tendenza anche nei prossimi mesi. L’arredo italiano è in continua crescita su quasi tutti i mercati internazionali. La forte vocazione internazionale del Salone del Mobile ha infatti richiamato alla scorsa edizione un 67% di operatori esteri di alto profilo e con forte potere di acquisto”.
Mancano poco meno di 60 giorni all’apertura della 56esima edizione del Salone del Mobile, che si svolgerà a Milano dal 4 al 9 aprile 2017 e per la prima volta vedrà un Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’evento di inaugurazione.
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } Il Grande Fratello 13 torna in tv il 3 Marzo e Canale 5 sta già snocciolando alcune anticipazioni. Sappiamo, ad esempio, che sarà un'edizione particolare, dove i ragazzi dovranno confrontarsi su temi d'attualità e che ci sarà pure una ragazza senza braccio, come ha anticipato la rivista "Chi" diretta da Alfonso Signorini. Il daytime, invece, andrà in onda tutti i giorni su Italia 1 ma ci sarà anche una piccola finestra quotidiana su Canale 5; le "Primarie", poi, sono cominciate sabato scorso a "Verissimo" e lunedì si scoprirà chi, tra i quattro aspiranti concorrenti, potrà entrare nella casa più spiata d'Italia. Pochi minuti fa, invece, Barbara d'Urso, in questi giorni al centro delle polemiche a causa delle dichiarazioni di Belén Rodriguez intervistata da Giletti a "L'Arena", ha anticipato il nome della prima concorrente del Gf, facendo vedere, in esclusiva, anche una parte del provino. Si chiama Valentina Acciardi, ha 33 anni, vive a Torino, bellissima e biondissima, ha avuto un incidente stradale ed è riuscita a superare ben 4 giorni di coma. Una donna forte, che vive da sola, che lavora in ospedale ma che non ha un braccio: infatti porta una protesi al braccio destro. Un problema che Valentina Acciardi ha affrontato e superato: "Ora mi voglio più bene e mi sento più bella!" ha sbottato agli autori del Gf. Con la sua partecipazione al reality show di Canale 5 vuole dimostrare che "l'invalidità non è invalidante". Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Grande Fratello 2018 Gossip News video 807 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi Il Grande Fratello 13 torna in tv il 3 Marzo e Canale 5 sta già snocciolando alcune anticipazioni. Sappiamo, ad esempio, che sarà un'edizione particolare, dove i ragazzi dovranno confrontarsi su temi d'attualità e che ci sarà pure una ragazza senza braccio, come ha anticipato la rivista "Chi" diretta da Alfonso Signorini. Il daytime, invece, andrà in onda tutti i giorni su Italia 1 ma ci sarà anche una piccola finestra quotidiana su Canale 5; le "Primarie", poi, sono cominciate sabato scorso a "Verissimo" e lunedì si scoprirà chi, tra i quattro aspiranti concorrenti, potrà entrare nella casa più spiata d'Italia. Pochi minuti fa, invece, Barbara d'Urso, in questi giorni al centro delle polemiche a causa delle dichiarazioni di Belén Rodriguez intervistata da Giletti a "L'Arena", ha anticipato il nome della prima concorrente del Gf, facendo vedere, in esclusiva, anche una parte del provino.
Valentina Acciardi ha 33 anni e, a causa di un incidente stradale, è rimasta senza braccio: vive da sola, lavora in ospedale e con la sua partecipazione al “Grande Fratello” vuole dimostrare che “l’invalidità non è invalidante”.
E’ stata la diva indiscussa della commedia sexy all’italiana degli anni ’60 e ’70, riuscendo a rubare il cuore di tutti gli italiani e persino di Quentin Tarantino. Edwige Fenech, il 24 dicembre, compie 70 anni e conserva ancora intatto quel fascino magnetizzante che le ha permesso di girare più di 70 pellicole, decine di fiction e film tv e condurre tantissimi programmi, incluso in Festival di Sanremo. Da molti anni, è diventata produttrice televisiva e cinematografica, anche se non disdegna qualche apparizione di tanto in tanto. La Fenech, il cui vero nome è Edwige Sfenek, è nata ad Annaba, in Algeria, da padre maltese e madre italiana. Dopo il divorzio dei genitori, si reca con la mamma a Nizza e proprio lì viene notata e ingaggiata per il film “Toutes folles de lui”(1967), di Norbert Carbonnaux. Nello stesso anno, vince il titolo di Lady France e arriva terza a quello di Lady Europe. I concorsi le portano molta fortuna perché, di lì a poco, un talent scout italiano le propone di girare in Italia il film “Samoa, regina della giungla”(1968), diretto da Guida Malatesta, seguito da “Il figlio di Aquila Nera”(1968), dello stesso regista. Nel 1969, l’attrice partecipa a ben 9 film, tra cui “Satiricosissimo”, di Mariano Laurenti, con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia; “5 bambole per la luna d’agosto”, di Mario Bava; “Alle dame del castello piace molto fare quello”, diretto da Joseph Zachar; “Il trionfo della casta Susanna”, per la regia di Franz Antel e “I peccati di Madame Bovary”, di Hans Schott-Schobinger. Negli anni ’70, inizia la sua lunga avventura come musa del regista romano Sergio Martino che la vuole in “Lo strano vizio della signora Wardh”(1970), “Tutti i colori del buio”(1972) e “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave”(1972). Sono gli anni in cui esplode la commedia sexy all’italiana e lei ne è l’indiscussa protagonista apparendo in maniera sempre più procace in altre pellicole cult come “La bella Antonia, prima monica e poi dimonia”(1972), “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda”(1972); “La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono”(9173), tutti diretti da Mariano Laurenti ma anche “Giovannona Coscialunga disonorata con onore”(1973), del suo amico Sergio Martino. Seguiranno altri film sullo stesso filone, molto famosi, come “La poliziotta fa carriera”(1976), di Michele Massimo Tarantini, “La dottoressa del distretto militare”(1976) e “La soldatessa alle grandi manovre”(1976), di Nando Cicero; “Cattivi pensieri”(1976), diretto da Ugo Tognazzi”; “La pretora”(1976), di Lucio Fulci e ancora “L’insegnante va in collegio”(1978), “La soldatessa alle grandi manovre”(1978) e “La poliziotta della squadra del buon costume”(1979). All’inizio degli anni ’80, lavora con Alberto Sordi in “Io e Caterina” e con Adriano Celentano nel cult “Asso”(1981), diretto da Castellano e Pipolo. Sergio Martino la dirigerà ancora in “Cornetti alla crema”(1981) e “Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande”(1982). La Fenech, però, inizierà anche a lavorare in televisione in programmi come “Ric e Gian folies”(1983); “Bene, bravi, bis”(1984), accanto a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e “Risatissima”(1985), con Lino Banfi e Paolo Villaggio. Al cineama è nel cast di “Vacanze in America”(1984), di Carlo Vanzina ma la Fenech preferisce continuare la sua avventura in tv conducendo “Sotto le stelle”(1986), “Palcoscenico Italia”(1988), culminando nel successo di “Domenica In”(1989-1990), con la regia di Gianni Boncompagni. La sua ultima pellicola degli anni ’80 è stata “Un delitto poco comune”(1988), diretta da Ruggero Deodato.
La diva della commedia sexy all’italiana degli anni ’60 e ’70, il 24 dicembre compie 70 anni ed è sempre splendida. Col suo fascino è riuscita a rubare il cuore di milioni di italiani – e di Quentin Tarantino – riuscendo a girare più di 70 film e decine di fiction. Da molti anni è diventata produttrice, ma non disdegna qualche apparizione televisiva di tanto in tanto.
“Basta con questa RAI – lo dico con molta franchezza il giorno del confronto – che si fa dettare la linea dai portavoce di partito, che nomina i direttori tenendo conto del bilancino, che spende male i propri soldi e le proprie professionalità, se vinciamo noi la Rai farà servizio pubblico, senza consultare le segreterie dei partiti”. Così scriveva Matteo Renzi nel novembre del 2012, nel pieno della campagna per le primarie del Partito Democratico che incoronò Pier Luigi Bersani, il quale poi avrebbe "non perso" alle politiche del febbraio 2013. Era il Renzi della rottamazione, del merito, del rovesciamento delle scrivanie, del sovvertimento della prassi politica, dell'innovazione formale e sostanziale. Era il Renzi che voleva modernizzare la macchina dello Stato, aprire le stanze della politica per svelare inciuci e accordicchi, cambiare passo al PD e trascinarlo fuori da logiche correntizie o di bottega. Poi, si sa, le cose cambiano. E certo non sarebbe nemmeno giusto generalizzare, parlando di fallimenti, delusioni o promesse non mantenute senza riferimenti concreti, precisi, definiti. Però qualche domanda viene da farsela, ogni tanto. Come in occasione delle nomine per le aziende partecipate dallo Stato. O come adesso che è toccato alla Vigilanza nominare i nuovi consiglieri di amministrazione della Rai, dopo la figuraccia della maggioranza sulla riforma della Rai e la fretta nel procedere all'elezione del nuovo Cda con la Gasparri (possibile essersi accorti solo ora che era scaduta anche la proroga del vecchio Cda?). Che ne è stato di rottamazione, meritocrazia, indipendenza e innovazione? Piazzare nel Cda i propri fedelissimi o i sempreverde della poltrona corrisponde all'idea che il PD renziano ha della meritocrazia? Prendersi le tre poltrone a colpi di maggioranza mostrando i muscoli alla minoranza è l'idea che ha il PD di rifiuto della lottizzazione? Escludere figure "tecniche", giovani e non legate ai partiti sarebbe innovazione?
“Basta con questa Rai che si fa dettare la linea dai portavoce di partito, basta con la lottizzazione”, diceva Renzi qualche anno fa. Ora, evidentemente, ha cambiato idea…
Aumenti all'orizzonte per una fetta di clienti di rete fissa Vodafone. Come segnala Mondomobile.it l'operatore britannico ha iniziato in questi giorni ad anticipare alla propria clientela che a partire da questa estate alcune tariffe subiranno degli aumenti di varia entità, e che in alcuni casi potrebbero arrivare a pesare 3,99 euro sulla bolletta mensile. La comunicazione ufficiale si trova sul sito dell'azienda nella sezione "Vodafone Informa", e specifica che gli aumenti entreranno in vigore a partire dalla prima fattura emessa dopo la data dell'1 agosto 2019. L'entità delle rimodulazioni previste parte da 0,89 euro al mese e, a seconda della tariffa colpita, sale a scalini di pochi centesimi di euro fino ad arrivare al già citato tetto massimo di 3,99 euro al mese. Sul sito purtroppo non viene specificato quali siano con precisione le tariffe rese oggetto della rimodulazione; Mondomobile.it ipotizza che al centro del provvedimento possano finire i piani tariffari risparmiati dall'ultima rimodulazione messa in calendario dal gruppo (che riguardava le offerte Internet Unlimited, Internet Unlimited +, Internet & TV Sport, Vodafone One o Vodafone One Pro TV), ma per il momento si tratta soltanto di ipotesi. I clienti coinvolti in ogni caso lo scopriranno presto: a partire dalla data di oggi infatti il gruppo invierà a questi ultimi una comunicazione allegata alla prima fattura utile, nella quale sarà resa chiara anche l'entità dell'aumento.
L’operatore ha anticipato in queste ore che a partire dal 1 agosto 2019 alcuni clienti di rete fissa si troveranno un aumento in bolletta. Si parla di un minimo di 0,89 centesimi a un massimo di 3,99 euro al mese, ma ancora non è chiaro quali siano le tariffe che saranno rese oggetto della rimodulazione.
È un momento terribile per Francesca Fioretti, concorrente del Grande Fratello: il compagno Davide Astori è morto a soli 31 anni. Calciatore e capitano alla Fiorentina, è deceduto a Udine, dov'era in ritiro con la quadra, sembra per un arresto cardiocircolatorio (anche se le cause non sono ancora ufficiali). Il mondo del calcio è in lutto e sotto choc per una notizia che nessuno si aspettava. Da lui, Francesca ha avuto una figlia, Vittoria, che oggi ha 2 anni. Francesca Fioretti, già modella, fu lanciata a livello televisivo dal Grande Fratello 9, l'edizione vinta da Ferdi Berisa. Con quest'ultimo, Francesca, peraltro eletta gieffina più bella di tutti i tempi, si era legata in una relazione finita però poco tempo dopo. Dopo un presunto flirt con Fabrizio Corona, la Fioretti (che ha partecipato anche a Pechino Express) trovò il grande amore proprio in Davide Astori, cui si legò nel 2013. I due innamorati si erano conosciuti in occasione del compleanno di un amico comune e avevano ufficializzato la relazione nei primi mesi del 2014. Un amore solido e duraturo quello tra Francesca e Davide, da cui nel 2016 era nata la figlia Vittoria. Per dedicarsi alla piccola a tempo pieno, la gieffina e modella aveva accantonato la carriera. Da tempo lei e Astori progettavano le nozze, finora rimandate proprio per dedicarsi al mestiere di genitori. "Col figlio si crea un legame talmente profondo da relegare tutto il resto in secondo piano", aveva spiegato Francesca all'annuncio della gravidanza, "Voglio crescerlo io e ce la metterò tutta, non ho alcuna intenzione di lasciarlo con una tata per giornate intere".
Il calciatore è deceduto a soli 31 anni: un momento terribile per l’ex concorrente del Gf. Ecco il racconto della loro storia d’amore, da cui era nata nel 2016 la figlia Vittoria.
La vicinanza sospetta tra Alex Belli e Cristina Buccino avrebbe le ore contate. Dopo il litigio della naufraga con Katarina Raniakova che le ha chiesto di tenere lontane le mani da suo marito, Cristina sta cominciando a interrogarsi sul suo rapporto con il compagno di gioco. Nel daytime dell’isola dei Famosi andato in onda pochi minuti fa, abbiamo assistito al primo litigio tra la naufraga e l’attore di Centovetrine, una lite finita con un chiarimento cercato proprio dalla Buccino ma che sembrerebbe non aver placato gli animi. Cristina ha ammesso di aver ripensato a quanto accaduto con la moglie di Belli e di esserci rimasta male per le accuse che le sono state non proprio velatamente mosse contro. Alex non l’ha difesa di fronte alla moglie, limitandosi a chiedere a Katarina di fidarsi di lui. E Cristina, ripensandoci in seguito, si è infuriata. Oggi abbiamo assistito al primo scontro tra i due con la Buccino che ha chiesto ad Alex di essere sincero nei suoi confronti: Ti sei avvicinato a me perché vuoi starmi vicino o la tua è tutta una strategia? Perché a questo punto, anch’io ho intenzione di tutelare la mia immagine.
L’avvicinamento giudicato troppo hot e la lite con Katarina Raniakova, ha spinto Cristina Buccino a riflettere sul suo rapporto con Alex Belli. E tra i due è nato il primo litigio.
E’ tutto pronto, ormai, per la 66esima edizione del Festival di Berlino. La prestigiosa kermesse tedesca, in programma dall’11 al 21 febbraio e diretta da Dieter Kosslick, sarà aperta dal film “Ave, Cesare!” dei fratelli Coen e la Giura, presieduta dalla grande ed unica Meryl Streep, sarà composta dagli attori Clive Owen, Lars Eidinger, la regista polacca Malgorzata Szumowska, il critico inglese Nick James, la fotografa francese Brigitte Lacombe e la nostra straordinaria attrice Alba Rohrwacher. Le pellicole che vedremo al Festival, e che si contenderanno il Leone d’Oro, sono davvero interessanti. Tra quelle più attese, ci sono, sicuramente, “Genius” di Michael Grandage, con un cast che comprende Colin Firth, Jude Law e Nicole Kidman, “Midnight Special” di Jeff Nichols, “Zero Days” diretto da Alex Gibney e il documentario “Fuocoammare”, unica opera italiana in concorso, diretta da Gianfranco Rosi, Il regista, che ha fatto suo il Leone d’Oro 2013 per il docu-film “Sacro Gra”, stavolta si è trasferito a Lampedusa, per un anno, per cercare, l'invisibile, le storie e quello che c’è dietro ai flussi migratori di questi anni, raccontando i diversi destini degli abitanti dell’isola e dei migranti. Nella sezione Berlinale Special, invece, c’è il nuovo e atteso film di Michael Moore, “Where to Invade Next”, mentre il direttore ha fatto sapere che renderà omaggio a David Bowie, Alan Rickman ed Ettore Scola, proiettando “L'uomo che cadde sulla Terra”(1976) di Nicolas Roeg, “Ragione e sentimento”(1995) di Ang Lee e “Ballando ballando” capolavoro di Scola, del 1983. Di seguito trovate tutti i film in concorso, divise per categorie, ma per maggiori informazioni consultate il sito ufficiale: https://www.berlinale.de/en/HomePage.html Boris sans Béatrice (Boris without Béatrice) di Denis Côté (CAN) Genius di Michael Grandage (UK/USA) Jeder stirbt für sich allein (Alone in Berlin) di Vincent Perez (GER/FRA/UK) Midnight Special di Jeff Nichols (USA) Zero Days di Alex Gibney (USA) Cartas da guerra (Letters from War) di Ivo M. Ferreira (POR)
La 66esima edizione del Festival tedesco – in programma dall’11 al 21 febbraio – sarà aperta da “Ave, Cesare!” dei Coen e la giuria, capitanata da Meryl Streep, sarà composta da Clive Owen, Lars Eidinger, Malgorzata Szumowska, Nick James, Brigitte Lacombe e dalla nostra Alba Rohrwacher. 19 sono le pellicole in concorso e l’unico film italiano in gara è “Fuocoammare”, diretto da Gianfranco Rosi.
Gli appassionati di cinema horror già lo attendono con ansia: parliamo di The Ward, il nuovo lavoro di John Carpenter, alle prese con una storia ambientata in un ospedale psichiatrico, in cui una ragazza inizia a essere perseguitata da visioni spettrali. Attualmente in lavorazione, è l'atteso ritorno al lungometraggio del regista nato a Carthage, a nove anni di distanza dal precedente Fantasmi da Marte. Da ormai quasi quattro decadi (il suo debutto è Dark Star, e risale al 1973) Carpenter è uno dei più lucidi autori in circolazione, capace di fondere insieme terrore allo stato puro e sperimentazione narrativa, angoscia esistenziale e riflessioni politiche sul mondo che ci circonda. Le sue storie, i personaggi a cui ha dato vita, lo stile di regia sempre vivace e concreto, hanno nel tempo creato un universo parallelo coinvolgente, inquietante e quasi sempre entusiasmante. Le indimenticabili musiche di Halloween e la maschera del killer Michael Myers, il volto bendato di Kurt Russell e le scenografie notturne in 1997: Fuga da New York, lo splendido remake de La Cosa, gli alieni di Essi Vivono, la macchina infernale nel kinghiano Christine, il conturbante e filosofico Il signore del male, il recente e straordinario Cigarette Burns contenuto nella serie televisiva dei Masters of Horror… Sono solo alcuni dei titoli più significativi di un regista unico e inimitabile, che ha sempre utilizzato il cinema di genere, fantascienza oppure horror che fosse, come uno specchio in grado di riflettere la metà oscura che si nasconde nella realtà il cui viviamo. Ora attendiamo il suo nuovo capolavoro, di cui vi proponiamo una prima clip, breve ma inquietante.
Sta per tornare con “The Ward” uno dei più grandi maestri del cinema contemporaneo, autore di capolavori indimenticabili tra horror e fantascienza.
Ilary Blasi torna a far parlare di sé esibendo sul palco de "Le Iene" un look davvero particolare, con capi trasparenti che mettono in mostra le curve. Già all'inizio di quest'anno aveva osato indossando completi nude con seno in bella vista e abiti in pizzo vedo non vedo. Nelle ultime puntate, invece, la showgirl aveva optato per outfit più sobri e per vestiti più accollati senza trasparenze, concedendosi solo una breve incursione nello stile anni '80 con un personale tributo al look di Madonna.
Ilary Blasi fa discutere indossando sul palco dell’ottava puntata de “Le Iene” un particolare look con capi completamente trasparenti. Ecco l’oufit scelto dalla showgirl.
Finalmente si torna a ridere di gusto con un film d’animazione che promette scintille. Parliamo di “Hotel Transylvania”, esilarante pellicola diretta da Genndy Tartakovsky, regista, sceneggiatore e animatore russo vincitore di tre Emmy. Il film è prodotto dalla Sony Pictures Animation ed è stato girato interamente con l’uso della computer grafica. Si tratta di una commedia estremamente divertente ed originale, con al centro la storia dei mostri più paurosi di sempre che vivono ormai in un lussuoso resort gestito dal Conte Dracula. Proprio il Conte è il personaggio di punta della pellicola, dato che è molto diverso dall’immaginario collettivo ed è addirittura padre. Il cast di doppiatori originali è composto da stelle di prima grandezza del panorama Hollywoodiano mentre tra quelli italiani spiccano i nomi di Claudio Bisio e Cristiana Capotondi. Assolutamente consigliato ai più piccoli e, perchè no, anche ai genitori. Il celeberrimo Conte Dracula, Re degli incubi notturni, è il proprietario dell’Hotel Transylvania, lussuoso resort a cinque stelle diventato residenza dei mostri più paurosi del mondo: Frankenstein, l’Uomo Invisibile, L’Uomo Lupo e tanti altri. Dracula ha una bellissima figlia, Mavis, e per i suoi 118 anni il tenero papà sta organizzando una straordinaria ed indimenticabile festa per celebrare nel migliore dei modi l’evento. La giovane però vorrebbe solo un regalo: lasciare l’Hotel per poter vivere appieno la sua vita. Dracula, padre possessivo e timoroso, non è d’accordo, ma ecco che a sconvolgere i suoi piani arriva Jonathan, giovane girovago che arriva a sconvolgere i piani del Conte, il quale dovrà evitare in tutti i modi che Mavis s’innamori di lui.
Il Conte Dracula gestisce questo favoloso resort a cinque stelle, luogo di residenza ormai di tutti i mostri più famosi del mondo. Ma cosa ci fa l’umano Jonathan in mezzo a queste creature da incubo?
I principali stati europei stanno affrontando l'emergenza Coronavirus. Tra questi anche la Gran Bretagna, che nelle scorse settimane ha registrato anche casi di contagio tra personaggi politici e particolarmente rappresentativi, tra cui il primo ministro Boris Johnson e il principe Carlo. È notizia dei giorni scorsi la guarigione dell'erede al trono, reduce da una settimana d'isolamento nella tenuta scozzese di Balmoral e non più infettivo. Carlo è riapparso ieri in pubblico per rivolgere un messaggio alla popolazione, registrando un video pubblicato sull'account Instagram di Clarence House, uno dei principali edifici di proprietà reale di Londra. Nel video Carlo ripercorre brevemente la sua esperienza e si rivolge in particolare alle persone più anziane e dunque più vulnerabili in questo momento: Mi trovo attualmente dall'altro lato della malattia e posso confermare, come sappiamo, che si tratta di una condizione strana e frustrante, quale è quella in cui si è impossibilitati a stare vicini alla propria famiglia e le normale dinamiche della vita saltano improvvisamente. Per tutti noi è un momento che non ha precedenti. Io e mia moglie ci sentiamo particolarmente vicini a coloro che hanno perso i propri cari e coloro che stanno combattendo la malattia in solitudine. Il nostro pensiero va soprattutto a quelle persone più anziane che stanno vivendo questa esperienza particolarmente dura […] C'è una splendida comunità di vicini di casa e volontari di ogni tipo che si sta preoccupando di offrire sostegno e cure alle persone più a rischio. Come nazione stiamo affrontando un momento estremamente complesso. Carlo rivolge naturalmente il suo ringraziamento ai professionisti e al personale medico che in questo momento sta fronteggiando la crisi sanitaria davanti alla quale la Gran Bretagna, così come i molti paesi del resto del mondo, si è improvvisamente ritrovata. E il suo messaggio si conclude con un messaggio di incoraggiamento: "Nessuno di noi potrà dire quando questo finirà, ma finirà. Tempi migliori arriveranno". As Patron of Age UK, The Prince of Wales shares a message on the coronavirus pandemic and its effect on the older members of the community.
Carlo d’Inghilterra parla alla nazione dopo l’isolamento dovuto al contagio da Coronavirus. Il principe descrive le sensazioni vissute nel periodo di quarantena e rivolge un messaggio di ringraziamento a medici e volontari che si stanno prodigando per superare questa situazione di emergenza: “Io e mia moglie siamo vicini a coloro che hanno perso i propri cari e quelli che stanno combattendo la malattia in solitudine”.
Se siete tra quelli che pensano che le lenti a contatto vadano bene solo per permetterci di vedere meglio, siete fuori strada. I ricercatori infatti fanno sapere, attraverso una pubblicazione speciale intitolata “Revolutionary Future Uses of Contact Lenses” e pubblicata su Optometry & Vision Science, che in futuro le lenti a contatto potranno essere utilizzate anche per curare alcune malattie degli occhi e per monitorare le condizioni cliniche del paziente. Secondo i ricercatori dunque in futuro le lenti a contatto potrebbero essere utilizzate per: Insomma, per adesso le lenti a contatto restano utili per vedere correttamente, ma un domani, non ancora specificato, potranno rappresentare un valido aiuto per la cura di alcune malattie collegate con gli occhi.
Un gruppo di ricercatori elenca gli utilizzi futuri e rivoluzionari delle lenti a contatto oggi utilizzate solo per migliorare la vista.
Filippa Lagerback e Stella Bossari sono tra le coppie mamma-figlia più amate del mondo dello spettacolo e ogni volta che si mostrano in pubblico fianco a fianco fanno impazzire i fan. È da anni che la conduttrice di origini svedesi viene considerata un'indiscussa icona di bellezza e di stile ma solo di recente, per la precisione dal giorno del matrimonio con Daniele Bossari, anche la figlia ha dato prova di avere splendore da vendere. Da quel momento in poi, infatti, ha guadagnato sempre più followers, dimostrando di avere tutte le carte in regola per diventare una star. Da chi ha ereditato il suo innato fascino? Naturalmente dalla mamma, alla quale somiglia in modo impressionante. Ho trovato queste due foto messe insieme in rete, avevamo entrambe 15 anni… (la mia foto ovviamente è del secolo scorso, si vede anche dal colore 😂😂😂) . L❤️VE e buon weekend 💫 A post shared by Filippa Lagerback (@filippalagerback) on Oct 3, 2020 at 4:07am PDT
Stella Bossari è ormai una star dei social e ogni volta che si mostra in pubblico incanta tutti con la sua bellezza. Da chi ha ereditato lo splendore? Dalla mamma Filippa Lagerback, che di recente ha dato prova del fatto che da ragazzina era praticamente identica alla figlia.
Arriva una bella notizia per i fan di Luca Viganò, ex tronista di Uomini e Donne. Presto papà, il 36enne ha annunciatole nozze con la compagna Fernanda Comani. La ragazza ha accettato la proposta di matrimonio, con tanto di romantico anello mostrato su Instagram. Pochi dettagli sul lieto evento, a parte la data: la cerimonia sarà celebrata nel 2018. Sembra inoltre che Fernanda, affettuosamente chiamata Sissi, abbia atteso non poco prima di accettare. E dire che gli innamorati, uniti da due anni, aveva scelto di andare a vivere insieme appena un mese dopo l'inizio del loro amore. Dopo 6 mesi Oggi ha risposto si L'anno prossimo non prendete impegni Per ora, la coppia ha una scadenza ben più urgente: il prossimo agosto, Luca Viganò e Fernanda Comani diventeranno genitori. Sappiamo già che nascerà una femminuccia e che verrà chiamata Rebecca. Una scelta tutt'altro che casuale, come spiegava tempo fa Luca a Nuovo Tv: A 14 anni ho sognato che mia figlia si sarebbe chiamata Rebecca, ho scritto un libro e alla protagonista femminile ho dato quel nome. Non ho mai conosciuto una persona che si chiamasse così, ma lo considero un segno del destino, anche se Fernanda avrebbe preferito Sofia.
L’ex tronista di Uomini e Donne annuncia le nozze con la compagna, che ad agosto lo renderà padre di Rebecca.
Resta vivo nel cuore dei tanti che l’hanno amato il ricordo di Pietro Taricone, il Guerriero “tenero” diventato famoso grazie al Grande Fratello scomparso in un incidente paracadutistico il 29 giugno del 2010. Pietro è morto da quasi 5 anni ma nessuno lo ha ancora dimenticato, soprattutto non quelle persone che in vita furono letteralmente conquistati dalla sua invidiabile carica vitale. Pietro non è stato solo un ex gieffino qualunque ma, come diceva lui stesso, un uomo che sarebbe riuscito a sovvertire la fama spicciola legata alla partecipazione al padre dei reality fino a diventare egli stesso uno tra gli uomini più ammirati del pianeta. Faceva sogni di grandezza Pietro, sogni in cui si vedeva ritirare un Oscar, battendo perfino Tom Cruise e Leonardo Di Caprio, accanto a una fidanzata bellissima che lo avrebbe accompagnato sul più celebre tra i palchi americani. Quella pronunciata nei tempi in cui credeva di avere tutta la vita davanti è rimasta la frase simbolo di Taricone che, in effetti, riuscì a conquistare la donna bellissima che aveva sognato e a muovere i primi passi in quel mondo dello spettacolo all’interno del quale sognava di sfondare. I suoi sogni sono stati spezzati dalla sua stessa voglia di vita, la stessa che lo spingeva a dedicarsi agli sport più estremi che gli avrebbero consentito di fare incetta del suo irrinunciabile carico di adrenalina. All’epoca della morte viveva una splendida e chiacchierata storia d’amore con Kasia Smutniak che, insieme a lui al momento dell’incidente, si vide strappare dalle mani l’amore della sua vita. Tra le più apprezzate attrici italiane, Kasia era rimasta conquistata dal fascino da guascone del guerriero napoletano che sognava di sfondare a Hollywood, un uomo dalla verve tanto coinvolgente da essere in grado di convincere l’interlocutore che, a tempo debito, ce l’avrebbe fatta. Sì, Pietro avrebbe potuto arrivare davvero là dove aveva sognato di essere. Avrebbe potuto diventare la star la cui fama sentiva di meritare, e lo avrebbe fatto non in virtù del suo solo talento ma grazie a quella personalità fuori dalle righe in grado di travolgere chi gli stava di fronte e convincerlo che sì, quei sogni di gloria li avrebbe realizzati davvero.
Avrebbe compiuto 40 anni oggi Pietro Taricone, l’indimenticato Guerriero del Grande Fratello morto in un incidente paracadutistico il 29 giugno del 2010.
Sul finire del mese scorso, Dagospia ha annunciato la crisi nella relazione tra Alena Seredova e Gigi Buffon. Mentre il portiere ha preferito non commentare, la modella si è sfogata sulla sua pagina Facebook affermando: "Non ho bisogno di alcun avvocato matrimonialista". Intanto, la storia continuava ad arricchirsi di nuovi dettagli, con Alfonso Signorini che faceva nome e cognome della presunta nuova fiamma dello juventino. A suo dire, si trattava di Ilaria D'Amico. In tutta risposta, Alena Seredova pubblicava su Instagram una foto che la ritraeva radiosa mentre rientrava a casa dallo stadio, dopo aver assistito a Juventus – Inter. A quel punto il caso sembrava chiuso. In queste ore, però, ci ha pensato Dagospia a rilanciare. Secondo quanto afferma il sito, Gigi Buffon e Alena Seredova non vivrebbero più insieme. Il portiere sarebbe ospite di Riccardo Grande Stevens, ex fidanzato di Valentina Baldini – attuale compagna di Andrea Pirlo. Inoltre, Dagospia scrive che anche la Seredova avrebbe una nuova relazione. "E a chi vi zittisce dicendo che sono solo pettegolezzi, basta una semplice domanda: dove vive oggi Gigi Buffon? Essì, lo scorso 22 gennaio la Seredova lo ha accompagnato con le valige verso l'uscita di casa. E il caso vuole che, tramite un conoscente, il senzatetto Buffon abbia trovato ospitalità nell'appartamento torinese di corso Vittorio Emanuele di un altro protagonista del triangolo delle corna, alias Riccardo Grande Stevens. […] Intanto, la stangona Seredova e il portierone juventino stanno trovando un accordo per non farsi troppo del male: anche Alena ha una sua storia amorosa." Nell'articolo si ipotizza anche che la D'Amico e Buffon siano intenzionati a ufficializzare il loro legame dopo i mondiali di calcio:
Dagospia torna ad occuparsi della coppia Buffon – Seredova. Secondo quanto afferma il sito, il calciatore non vivrebbe più con la modella e aspetterebbe luglio per ufficializzare la sua relazione con Ilaria D’Amico.