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Aggiornamento: i resti di Pamela Mastropietro sono stati trovati all'interno di una valigia in un fosso nelle campagne di Pollenza, a pochi chilometri da Macerata. La ragazza è stata uccisa e smembrata. Ore di angoscia a Macerata, dove da poco più di 48 ore è scomparsa la giovanissima Pamela, 18 anni. La ragazza si è allontanata dalla struttura che la ospitava a Corridonia, portando con sé un trolley di colore blu e rosso. Pamela non ha con sé i documenti né il telefono cellulare. È alta un metro e 65 centimetri, ha capelli e occhi castani. Le forze dell'ordine non escludono che possa essere salita su un treno alla vicina stazione di Civitanova Marche (Macerata), snodo ferroviario centrale tra Sud e Nord. Originaria di Roma, la ragazza sarebbe al suo secondo tentativo di fuga. Tempo fa, infatti, aveva provato ad allontanarsi da un'altra comunità presso la quale era ospite. Secondo la redazione di Chi l'ha visto? che ha dato la notizia della scomparsa, Pamela starebbe attraversando un momento di ‘grande fragilità'. Le ricerche continuano su tutto il territorio marchigiano. Nome Cognome: Mastropietro Età al momento della scomparsa: 18 Aspetto: Pamela è alta 1 metro e 65, ha i capelli e gli occhi castani
Il corpo della ragazza è stato trovato questa mattina in due valigie abbandonate in una scarpata.
Spesso agli adulti si dice di non promettere ai bambini ciò che non possono mantenere, una massima molto semplice, quasi elementare, alla quale però spesso si fa eccezione. Lo sa bene il Ministro della Cultura Franceschini che solo un mese fa, dopo la polemica col Festival di Sanremo su teatri e studi tv (finita con un Festival senza pubblico) aveva promesso una riapertura di Cinema e Teatri per il 26 marzo nelle zone gialle. Insomma, per un attimo un po' di persone hanno creduto veramente che si potesse ricominciare a vivere una semi normalità, che fosse addirittura possibile, con una serie di regole giustamente stringenti, che tenevano presente la salute pubblica prima di tutto, che sarebbe stato possibile, per esempio andare ad ascoltare un po' di musica.Non sarà così. Nessuna zona gialla, quindi tutto chiuso. Ma veramente nessuno poteva immaginare quale sarebbe stata la situazione, non esistono modelli predittivi che potevano aiutare il Governo a mantenere quantomeno un attimo di premura? "Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche durante i fine settimana" aveva detto il Ministro che, forte delle rassicurazioni, diceva, del CTS aveva promesso apertura di alcuni luoghi dello Spettacolo annunciando incontri con gli scienziati per lavorare a "misure di sicurezza integrative" come si leggeva in un comunicato pubblicato sul sito del Ministero in cui si leggeva che queste misure erano state elaborate elaborate insieme alle organizzazioni di categoria: "L’impegno – come dichiarato dal Ministro Franceschini sin dal giorno del giuramento – è ripartire il prima possibile, perché la cultura è il vero motore della ripresa". Insomma, dopo un anno praticamente buttato, il Governo conferma che non ci saranno riaperture e la domanda è naturale: perché promettere qualcosa quando non si hanno certezze? E di certezze in questi mesi abbiamo imparato a non averne. Perché promettere una ipotetica riapertura senza prevedere un piano B? Ieri mattina l'I-Days, uno dei principali festival del Paese ha annunciato un altro rinvio, anche quest'anno non si terrà e l'appuntamento è rimandato al 2022, così come è rinviato il tour di Vasco. Stiamo praticamente rivivendo il giorno della marmotta di Bill Murray, con concerti cancellati e/o rinviati e nessuna ipotesi reale di riapertura. Intanto, il settore live è praticamente quasi immobile da un anno, con una perdita che a fine 2020 era di oltre il 90% rispetto all'anno precedente. Il prossimo 17 aprile in Piazza del Popolo a Roma si replicherà la protesta dei Bauli in piazza, il movimento che raccoglie tutti coloro che lavorano nel settore eventi, spettacolo, fiere, congressi e musica dal vivo che invaderanno la piazza con i bauli, appunto, simbolo dei lavoratori dietro le quinte, con migliaia di operatori che, spiegano, manifesteranno nel rispetto delle norme anti covid: "Il gioco a rimpiattino dei vari governi e del ministro Franceschini nei confronti della nostra categoria ha la grave responsabilità di portare le persone alla disperazione e quindi alla rabbia – dichiara il direttivo di Bauli in Piazza – . Il tempo della farsa è finito e anche la nostra pazienza". Il 27 e il 28 marzo, poi si terrà l'evento "Run the music" una virtual run amatoriale, che ognuno potrà correre inviando poi il resoconto del suo tragitto. Tramite il sito www.runthemusic.it si potranno comprare "due diversi kit, uno virtuale e uno fisico in edizione limitata. Per ogni iscritto 1 € sarà donato a KeepOn LIVE a sostegno di progetti concreti per risollevare il settore. Al momento dell’iscrizione sarà anche possibile scegliere di donare una cifra superiore che verrà destinata al progetto".
I teatri e i cinema non riapriranno come confermato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, mettendo un punto alle speranze di chi aveva pensato di poter pian piano tentare un’idea di riapertura. Idea che era stata alimentata anche dal Ministro della Cultura Dario Franceschini che un mese fa aveva promesso riaperture in zona gialla.
Bella Hadid non perde occasione per sorprendere i fan e non di rado si lascia immortalare in versione sexy sui social, mettendo in mostra tutta la sua incredibile bellezza. Nelle ultime ore non ha calcato nessuna passerella o red carpet, la modella è diventata protagonista di un esclusivo servizio fotografico realizzato per Pop Magazine, sarà infatti la protagonista della copertina di un numero prodotto in edizione limitata e ha pensato bene di dare un'anteprima degli scatti che appariranno sulla rivista. La sorella di Gigi è riuscita a dare il meglio di sé in fatto di femminilità, tanto da aver registrato un vero e proprio boom di like in pochi minuti. Il dettaglio che non è passato inosservato? È apparsa decisamente irriconoscibile con un nuovo look. A post shared by 🦋 (@bellahadid) on Nov 11, 2019 at 12:19pm PST
Bella Hadid ha cambiato look in modo drastico ed è passata ai capelli cortissimi. Ha posato in topless questa nuova versione per un sensualissimo servizio fotografico ma, per la gioia dei fan, si tratta solo di una trasformazione temporanea.
Il clamoroso riavvicinamento di Balotelli a Raffaella Fico ha suscitato non poco scalpore tra gli appassionati della storia di gossip più frenetica dell'estate, soprattutto dopo le dichiarazioni della napoletana che ha lamentato di essere stata trattata come un animale, in un'intervista a Simona Ventura. La Fico al sesto mese di gravidanza aveva assicurato di non voler tornare sui suoi passi, dichiarando che Mario avrebbe sempre trovato le porte aperte per conoscere suo figlio, ma che non sarebbe stato l'uomo della sua vita. Secondo quanto riferisce il settimanale Chi, Mario Balotelli si è precipitato a Napoli per rivedere la showgirl e riconquistarla, prima di diffondere il comunicato stampa sulla riappacificazione.
Mario Balotelli deve aver riflettuto molto prima di tornare sui suoi passi con Raffaella Fico, incinta di lui da sei mesi. Il calciatore è andato a recuperare il rapporto a Napoli, ed ha riconquistato Raffaella con un bacio alla luce del giorno e prontamente catturato dagli obiettivi di Chi.
L'emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio l'Italia e anche le star stanno facendo il possibile per seguire le direttive ministeriali, così da ridurre al minimo il rischio contagio. Sono moltissime quelle che, al grido dell'hashtag #IoRestoAcasa, si stanno mostrando tra le mura domestiche alle prese con le più svariate attività casalinghe. Elettra Lamborghini è solo una delle tante che non hanno rinunciato ai social in questo momento difficile, continuando a comunicare con i fan attraverso le Stories. A rendere un pizzico più dolce la sua quarantena c'è Afrojack, arrivato a "soccorrerla" per farle compagnia. I due stanno passando le giornate tra amore e relax e non perdono occasione per documentare tutto su Instagram.
Elettra Lamborghini è in quarantena ma non rinuncia ai social. A rendere più dolci questi momenti difficili da passare a casa c’è il fidanzato Afrojack: tra calzini pizza e anelli di fidanzamento, i due hanno ricordato il loro matrimonio alle porte.
Green pass obbligatorio per accedere al Parlamento: è questa la proposta lanciata dalla deputata del Pd, Alessia Morani. “Ogni settimana migliaia di persone stanno insieme in un luogo chiuso per molte ore. Cominciamo noi a dare il buon esempio”, scrive su Twitter Morani rivolgendosi ai suoi colleghi di Camera e Senato. La deputata dem spiega in un’intervista a Fanpage.it la sua proposta, sostenendo che compito della politica è anche quello di dare un esempio e convincere la popolazione a vaccinarsi: “Per convincere un cittadino bisogna dare dei buoni esempi”. Per Morani “Salvini e Meloni devono mandare un messaggio” accettando questa proposta, anche per rimediare a quella che la deputata del Pd definisce “un’affermazione di una gravità estrema”, ovvero l’ipotesi di non vaccinare chi ha meno di 40 anni, come paventato negli ultimi giorni proprio da Lega e Fratelli d’Italia. Perché propone di applicare il green pass per accedere al Parlamento? Sono giorni in cui si discute di renderlo obbligatorio per accedere a eventi, luoghi di socialità, palestre, musei, bar. Credo che il Parlamento sia uno dei primi luoghi in cui applicare l’obbligatorietà del certificato verde. Ogni settimana, da inizio pandemia, noi ci riuniamo e non ci siamo solo quasi mille tra deputati e senatori, ma ci sono anche tutti i commessi, i dipendenti, gli amministrativi, i collaboratori, i giornalisti, quelli che lavorano al ristorante. Persone che ogni settimana stanno sotto lo stesso tetto per tantissime ore.Il Parlamento è un luogo essenziale durante la pandemia per prendere provvedimenti, si bloccherebbe anche tutta l’attività del governo senza l’apporto del Parlamento. In più in Parlamento non lavorano i giovanissimi, ci lavorano persone che hanno avuto possibilità di fare il vaccino o che stanno concludendo le vaccinazioni. Almeno in politica chi non è vaccinato lo fa per scelta personale. Servirebbe anche per dare un buon esempio. La sua è solo una provocazione o una proposta concreta? La mia è una proposta realmente applicabile, se noi diciamo che il green pass serve per accedere a un luogo come un cinema o un mezzo di trasporto pubblico, non vedo perché non serva il green pass alla Camera o al Senato, sono ragioni oggettive. In più credo che la politica debba essere un esempio, per convincere un cittadino bisogna dare dei buoni esempi. Credo che questo sia un modo anche per tranquillizzare chi può avere dubbi. Il suo è anche un messaggio rivolto a chi, come Salvini e Meloni, esprime più dubbi su green pass obbligatorio e vaccinazioni? La volontà non è tanto di mandare un messaggio a loro, quanto che loro mandino un messaggio al Paese. Serve l’immunità di gregge, che si raggiunge se da parte di tutti c’è la consapevolezza di questa necessità. Due leader di due partiti che sono insieme al 40% nei sondaggi devono assolutamente fare una campagna per le vaccinazioni. Altrimenti tutte le richieste di riaperture, lamentarsi per l’obbligo dei vaccini dei sanitari, significano che non vogliono uscire dalla pandemia perché da questa condizione da un punto di vista elettorale possano averne giovamento. Cosa pensa delle posizioni di chi dice che non devono vaccinarsi gli under 40?
La deputata del Pd, Alessia Morani, propone di rendere obbligatorio il green pass anche per accedere alla Camera e al Senato: “La politica deve dare un buon esempio”, afferma in un’intervista a Fanpage.it. Per Morani questa potrebbe essere l’occasione per Matteo Salvini e Giorgia Meloni di mandare un messaggio ai cittadini, convincendoli a vaccinarsi.
Lo studio di architettura austriaco Marte.Marte Architekten ha vinto il concorso per convertire la casa natale di Adolf Hitler in una stazione di polizia. L'ex dittatore tedesco era nato a Braunau am Inn, una cittadina di 16.000 abitanti in Austria che a 75 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ha deciso di aprirsi ad un nuovo futuro, democratico. "Questo è il motivo per cui oggi stiamo aprendo un nuovo capitolo nel trattare la nostra responsabilità storica", ha sottolineato il Ministro degli Interni Karl Nehammer alla presentazione del vincitore del concorso lo scorso 2 giugno 2020, "Più di 140 anni dopo la nascita di Adolf Hitler, la sua città natale a Braunau diventa un'antitesi di tutto ciò che rappresentava: un luogo in cui si difendono la democrazia e i diritti umani, un luogo che offre sicurezza dalle persecuzioni e uno sguardo dietro consente la pace e la libertà nella parte anteriore.". Adolf Hitler era nato il 20 aprile 1889, a Braunau am Inn, in Austria. il padre lavorava come funzionario doganale e con la famiglia lasciò Braunau am Inn quando Hitler aveva tre anni. L'edificio a tre piani dove era presente la sua abitazione era stato per anni oggetto di dispute legali. Nel 2019 il Ministero degli Interni austriaco ha indetto un concorso di livello europeo per conto del governo federale tedesco alla scopo di ristrutturare la casa natale di Hitler e scoraggiare "Attività nazionalsocialista" nella città che oggi è completamente diversa dal passato che l'ha marchiata. L'edificio natale di Hitler in futuro accoglierà servizi di polizia. "Quest'anno celebriamo il 75 ° anniversario della fine della seconda guerra mondiale, ma anche l'inizio di uno sviluppo democratico", ha dichiarato il ministro degli interni Karl Nehammer alla presentazione del 2 giugno 2020 a Vienna. "Puoi riconoscere la cultura democratica di un paese affrontando la sua storia e l'Austria ha impiegato molto tempo per confrontarsi con la sua storia".
A 75 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la casa in cui è nato Hitler in Austria diventa una stazione di polizia. Il progetto dello studio Marte.Marte Architects ha vinto un concorso di livello europeo per conto del governo federale tedesco. Dopo anni di dispute legali, per l’edificio natale di Hitler a Braunau am Inn si apre un nuovo capitolo.
Quando c’è uno scandalo grosso, ma proprio grosso, come quello di Ruby Rubacuori e la escort di Reggio Emilia Nadia Macrì, se non l’ha causato proprio lui, Vittorio Sgarbi deve sempre aggiungere qualcosa per far parlare di se, in modo da nutrire il suo sconfinato ego. Vittorio parla di una relazione con Nadia risalente a qualche anno fa. Nadia trovò Vittorio molto simpatico (la droga fa molto male) e divenne la sua compagna per qualche tempo. Sgarbi racconta “Ci frequentammo, un paio di volte… C’era simpatia. Mi seguì addirittura in un viaggio in Sardegna” che però si concluse molto male “Alle tre del mattino, in albergo lei mi tirava di tutto, a partire da piatti e porcellane… Poi era scappata nel bosco. L’abbiamo ritrovata dopo un’ora”. La ragazza era furibonda con Sgarbi chissà come mai, perché è veramente difficile litigare con lui, quasi impossibile. Però afferma di non aver pagato e che fosse una relazione normale fra due adulti, inoltre ha detto "se pago non mi tira l’uccello”.
Il critico d’arte e opinionista televisivo Vittorio Sgarbi rivela che Nadia Macrì è stata una delle sue fiamme in passato, ma tende a precisare di non averla mai pagata.
Il farmaco Remdesivir sembra essere realmente efficace nel contrastare la COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. I pazienti trattati con l'antivirale sviluppato dalla casa farmaceutica Gilead Sciences, infatti, hanno recuperato il 30 percento più velocemente rispetto a quelli cui è stato somministrato un placebo, inoltre hanno manifestato un tasso di mortalità inferiore, benché con uno scarto percentuale piuttosto basso. Ad annunciare i benefici del farmaco nella lotta al coronavirus è stato l'Istituto Nazionale di allergie e malattie infettive (NIAID) statunitense, che ha supervisionato uno studio su oltre mille pazienti positivi, ricoverati in una settantina di ospedali tra Europa, Asia e Stati Uniti. Il primo paziente coinvolto nella ricerca è stato un viaggiatore della nave da crociera Diamond Princess, riportato in patria a seguito dell'aggravarsi delle sue condizioni. È stato sottoposto all'iniezione di Remdesivir lo scorso 21 febbraio dagli specialisti del Medical Center dell'Università del Nebraska (UNMC). Un comitato di monitoraggio indipendente ha analizzato i dati di tutti i partecipanti, e ha osservato che il gruppo trattato col farmaco, in media, è guarito all'undicesimo giorno dalla comparsa dei sintomi anziché al quindicesimo, come il gruppo cui è stato somministrato il placebo. Il beneficio in termini di sopravvivenza è risultato inferiore, dato che il tasso di mortalità tra i pazienti trattati con Remdesivir è stato dell'8 percento, mentre per gli altri dell'11,6 percento. Nonostante ciò, il direttore dell'Istituto Nazionale di allergie e malattie infettive (NIAID) Anthony Fauci, che è anche a capo della task force messa in campo dalla Casa Bianca per contrastare l'emergenza coronavirus, ha affermato che “i dati mostrano che il Remdesivir ha un effetto netto, significativo e positivo nel ridurre i tempi di recupero”. Inoltre, ha aggiunto Fauci, “sebbene un miglioramento del 31 percento non sembri un KO al 100 percento, è una prova molto importante poiché ha dimostrato che un farmaco può bloccare questo virus”. Il Remdesivir è il primo principio attivo a far emergere una simile capacità di contrasto contro il patogeno emerso in Cina, tanto che potrebbe diventare un farmaco d'elezione nella battaglia alla malattia infettiva. Ad oggi, infatti, per la COVID-19 non esiste una cura, e tutte le terapie si basano su somministrazioni off label o in uso compassionevole. Anche il Remdesivir non è “nato” con in mente la lotta al coronavirus. Fu infatti sviluppato per combattere l'Ebola e il virus Marburg, ma poiché ha dato risultati significativi in laboratorio con i coronavirus della SARS e della MERS, molto simili al SARS-CoV-2, gli scienziati hanno deciso di sperimentarlo anche contro il patogeno che ha messo il mondo in ginocchio. Ora c'è un primo studio che ne certifica l'efficacia, benché in realtà un'altra ricerca cinese (con alcuni limiti, come il numero ridotto di pazienti coinvolti) non ha osservato alcun beneficio tangibile.
Un studio condotto con oltre mille partecipanti ha dimostrato che il farmaco antivirale Remdesivir è in grado di accelerare del 30 percento la guarigione dei pazienti con COVID-19, l’infezione causata dal coronavirus. Per l’infettivologo di fama mondiale Anthony Fauci, l’effetto del medicinale è “netto, significativo e positivo”.
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Tramite questi dodici pezzi unici, l'artista evoca il ricordo di relazioni personali e sessuali passate, ognuno delle quali ha influenzato una scarpa scultorea. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } Leggi anche Doc: da divano a letto a castello in soli 12 secondi Ogni scarpa, dal tacco vertiginoso, viene corredata da un breve aneddoto, spesso lusinghiero, spesso esplicito, della storia d'amore, e dalla descrizione della musa della calzatura. Le scarpe sembrano un atto di deliberata dichiarazione pubblica di Errazuriz. Tutte le sue ex sono state soprannominate in base alle loro idiosincrasie distintive, peculiarità e tratti caratteriali. Le donne e la loro narrazione si materializzano attraverso ogni scarpa indossata. "Ero un po' preoccupato: ci sono un paio di ragazze che sapevo ci sarebbero rimaste male. C'è un marito e un fidanzato che potrebbe restare piuttosto sconvolto, ma le mie storie non hanno veri nomi e le foto non mostrano facce", ha dichiarato l'artista. Ma "12 Scarpe per 12 Amanti" esplora la questione dell'amore e del sesso attraverso la memoria di 12 precedenti relazioni. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-8').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-9').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-9').style.display = 'none'; } Il lavoro di Sebastian Errazuriz esprime le contraddizioni e le assurdità che sfidano i precetti della vita quotidiana e affronta tabù profondamente radicati. E fine al 6 gennaio 2014 la collezione sarà in mostra esporrà presso il negozio scarpe Melissa in concomitanza con Art Basel Miami Beach 2013. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-10').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Social 42 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi "12 Scarpe per 12 Amanti" è la serie disegnata dal designer, cileno di nascita, newyorkese d'adozione, Sebastian Errazuriz per riflettere ognuno dei caratteri delle sue ex-fidanzate. Tramite questi dodici pezzi unici, l'artista evoca il ricordo di relazioni personali e sessuali passate, ognuno delle quali ha influenzato una scarpa scultorea. Leggi anche Doc: da divano a letto a castello in soli 12 secondi Ogni scarpa, dal tacco vertiginoso, viene corredata da un breve aneddoto, spesso lusinghiero, spesso esplicito, della storia d'amore, e dalla descrizione della musa della calzatura. Le scarpe sembrano un atto di deliberata dichiarazione pubblica di Errazuriz. Tutte le sue ex sono state soprannominate in base alle loro idiosincrasie distintive, peculiarità e tratti caratteriali. Le donne e la loro narrazione si materializzano attraverso ogni scarpa indossata. "Ero un po' preoccupato: ci sono un paio di ragazze che sapevo ci sarebbero rimaste male. C'è un marito e un fidanzato che potrebbe restare piuttosto sconvolto, ma le mie storie non hanno veri nomi e le foto non mostrano facce", ha dichiarato l'artista. Ma "12 Scarpe per 12 Amanti" esplora la questione dell'amore e del sesso attraverso la memoria di 12 precedenti relazioni. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-8').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-9').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-9').style.display = 'none'; } Il lavoro di Sebastian Errazuriz esprime le contraddizioni e le assurdità che sfidano i precetti della vita quotidiana e affronta tabù profondamente radicati. E fine al 6 gennaio 2014 la collezione sarà in mostra esporrà presso il negozio scarpe Melissa in concomitanza con Art Basel Miami Beach 2013. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-10').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Social 42 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi Ogni scarpa, dal tacco vertiginoso, viene corredata da un breve aneddoto, spesso lusinghiero, spesso esplicito, della storia d'amore, e dalla descrizione della musa della calzatura. Le scarpe sembrano un atto di deliberata dichiarazione pubblica di Errazuriz. Tutte le sue ex sono state soprannominate in base alle loro idiosincrasie distintive, peculiarità e tratti caratteriali. Le donne e la loro narrazione si materializzano attraverso ogni scarpa indossata. "Ero un po' preoccupato: ci sono un paio di ragazze che sapevo ci sarebbero rimaste male. C'è un marito e un fidanzato che potrebbe restare piuttosto sconvolto, ma le mie storie non hanno veri nomi e le foto non mostrano facce", ha dichiarato l'artista. Ma "12 Scarpe per 12 Amanti" esplora la questione dell'amore e del sesso attraverso la memoria di 12 precedenti relazioni. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-8').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-9').id = 'div-banner-5'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-5"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-9').style.display = 'none'; } Il lavoro di Sebastian Errazuriz esprime le contraddizioni e le assurdità che sfidano i precetti della vita quotidiana e affronta tabù profondamente radicati. 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Il lavoro di Sebastian Errazuriz esprime le contraddizioni e le assurdità che sfidano i precetti della vita quotidiana e affronta tabù profondamente radicati. E fine al 6 gennaio 2014 la collezione sarà in mostra esporrà presso il negozio scarpe Melissa in concomitanza con Art Basel Miami Beach 2013. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-10').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Social 42 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi
Il designer Sebastan Errazuriz ha creato una serie di scarpe squisitamente ispirate alle sue relazioni passate in modo artistico e aperto.
Sembra prendere corpo il nuovo album dei Kaiser Chief, almeno a quanto rivelato dal leader del gruppo indie rock inglese, Ricky Wilson che ha spiegato alla BBC ‘il modo’ in cui nascono i loro dischi. “Dopo un paio di mesi di pausa abbiamo iniziato ad annoiarci, poi io mi sono annoiato alla grande, dopo un altro po' di tempo è subentrata una noia mostruosa: è lì che capisci che devi alzarti in piedi e metterti di nuovo a fare qualcosa" ha detto Wilson, che insieme a Andrew "Whitey" White (chitarra), Nick Hodgson (batteria), Simon Rix (basso) e Nick "Peanut" Baines (tastiere) sta lavorando sul seguito Off With Their Heads in uno studio di registrazione completamente nuovo fatto costruire da Hodgson. "Non mi sono mai sentito così creativo da quando abbiamo iniziato. Siamo però in un periodo ancora interlocutorio, io spedisco a Nick le liriche e i testi con la Royal Mail e lui mi rimanda… il cd completo…" Alla fine dell’intervista Wilson dichiara per quanto riguarda i tempi di uscita dell’album, ancora non è stato stabilito nulla. Così, nell’attesa, ci guardiamo il video di “I Predict A Riot”, singolo tratto da Employment, disco d’esorio del 2005 della band di Leeds:
La band di Leeds sta registrando il seguito di “Off With Their Heads” in uno studio completamente nuovo.
Immaginate di trovarvi in casa, al chiuso, in una giornata di sole con temperature miti all'esterno. Vivete semmai in un edificio con numerosi piani, proprio come se ne vedono tanti ormai nelle metropoli del mondo da New York a Tokyo. Difficile che in costruzioni del genere si trovino ampi balconi o terrazzi, se non a prezzi stratosferici per pochi fortunati, quelli che possono permettersi gli attici e molto altro ancora. Così di quel bel sole caldo di fine autunno siete costretti a godervi soltanto la vista e semmai giusto qualche raggio luminoso che vi entra in casa. Ed è inutile pensare di vivere in un edificio con cortile perché quando si tratta di grattacieli il cortile non prenderà mai veramente luce e calore. Ma l'ultima tendenza di edifici alti a New York sta rivoluzionando il concetto dell'abitare: non più solo un susseguirsi di piani e case, ma grazie allo studio di architettura ODA ogni casa potrà avere il suo spazio di verde urbano, proprio inserito nel grattacielo.
Piani su piani intervallati da interi livelli di giardini vivibili come cortili pensili: ecco la nuova tendenza dei grattacieli a New York.
L’11 maggio arriva nelle sale una commedia davvero bizzarra ed originale. Stiamo parlando di “100 metri dal Paradiso”, diretta da Raffaele Verzillo, noto al grande pubblico come regista tv (“Incantesimo”, “Un medico in famiglia 7”, “Condom”) e per il film drammatico “Animanera”, del 2006. Come si può notare già dalle immagini del trailer, Verzillo si è ispirato alle commedie degli anni ’90, appoggiandosi su un cast ben nutrito e composto da bravi attori, un plot che suscita molta curiosità e le musiche curatissime di Stefano Mainetti. La pellicola è prodotta da Scripta in collaborazione con Rai Cinema e sarà distribuita da 01. E’ vero che il film dovrà vedersela con un pezzo da 90 come “Dark Shadows”, con Johnny Depp, ma noi speriamo che il pubblico riesca ad apprezzare anche questo piacevole prodotto italiano. Mario Guarrazzi è un ex centometrista miscredente che non è riuscito a coronare il sogno di partecipare come atleta alle Olimpiadi e ha riposto ogni speranza sul figlio Tommaso. Nonostante sia portato per lo sport, Tommaso desidera più di ogni altra cosa farsi frate e, pur di non deludere il padre, prova a portare a termine un'impresa impensabile con l'aiuto di monsignore Angelo Paolini, vecchio amico del genitore. Rompendo i silenzi e i rituali burocratici imposti dalle gerarchie ecclesiastiche, monsignore Paolini con il supporto della sorella Marcella decide che è arrivato il momento di sperimentare nuovi linguaggi per avvicinare i giovani alla Chiesa e per riuscirci mette in piedi una squadra di atleti del Vaticano, puntando sulle qualità di Tommaso e chiamando come preparatore tecnico Mario, con la speranza di riavvicinare in questo modo padre e figlio.
Raffaele Verzillo dirige quest’originale commedia che mescola sport e religione, in cui i personaggi lottano per realizzare i proprio sogni, il tutto condito da battute al fulmicotone e situazioni a dir poco imbarazzanti.
Louis Vuitton, la nota Maison francese dall'iconico logo, ha lanciato una nuova ed esclusiva collezione che aggiungerà un tocco di stile al proprio inverno. Si chiama Monogram Galaxy ed è ispirata alla galassia. Sulle borse, le scarpe e gli accessori firmati con la L e la V intrecciate, ci sono decorazioni che si rifanno allo spazio interstellare e all'equipaggiamento degli astronauti, cosa che rende i prodotti davvero unici e singolari, l'ideale per coloro che vogliono sognare ad occhi aperti.
Louis Vuitton ha lanciato una nuova collezione di accessori per il prossimo inverno. Si chiama Monogram Galaxy ed è ispirata alla galassia e alle sfumature stellari dello spazio infinito: ecco quali sono gli iconici capi che la compongono.
Il Black Friday è quasi terminato, mancano appena poche ore: su Amazon il Venerdì Nero è iniziato già da ieri e si concluderà alle 23.59 di oggi venerdì 27 novembre 2020. Tra le tante offerte di questa settimana, il venerdì nero ha permesso a tantissimi utenti di dare il via anche allo shopping natalizio. Sulla pagina ufficiale delle offerte Amazon, infatti, ci sono tantissimi prodotti in sconto nelle categorie più disparate che sono stati utili spunti per le idee regalo: dalla tecnologia agli elettrodomestici per la casa, passando per i regali di Natale e gli addobbi natalizi, dagli smartphone scontati ai pc e tablet in offerta, l'abbigliamento e molto altro. Se avete ancora dubbi sul Black Friday, sulle offerte e su come funziona questa giornata interamente dedicata agli sconti, potete consultare la nostra guida al Venerdì Nero 2020. Non tutte le offerte sono effettivamente convenienti come sembrano e proprio per questo, anche in queste ore finali, abbiamo deciso di fare una selezione delle migliori promozioni di oggi. Per acquistare durante il Black Friday non è necessario essere clienti Amazon Prime, ma è possibile effettuare la prova gratuita di 30 giorni per accedere alle Offerte Lampo con 30 minuti di anticipo rispetto agli altri. Tra gli sconti più convenienti segnaliamo quelli sui dispositivi Echo, Kindle e su FireTV, ma anche le promozioni sugli articoli delle PMI italiane. – Le offerte sui dispositivi Apple – Le migliori offerte sugli smartphone – fino al 50% sulla fotografia di Kodak, Sony, Panasonic e Fujifilm; – fino al 47% sui prodotti Samsung tra smartphone e auricolari; – fino al 43% di sconto sugli smartphone Motorola G Pro, G9 Play e G9 Plus; – fino al 30% di sconto sugli smartphone del brand LG tra cui il modello Velvet, il K51S e il K52;
Le offerte del Black Friday 2020 su Amazon termineranno ufficialmente alla mezzanotte di oggi, venerdì 27 novembre. Ancora poche ore dunque per approfittare degli sconti attivi su tantissime categorie e prodotti: dalla tecnologia all’informatica fino alla moda e all’abbigliamento, con smartphone, smartwatch, tv e pc. Ecco, allora, le migliori offerte del Black Friday Amazon ancora disponibili e le ultime offerte lampo da cogliere al volo.
Se sei un produttore musicale, designer, artista, progettista, libero professionista, scrittore, produttore video, o occupi qualsiasi altra posizione che ti permette di lavorare lontano dall'ufficio aziendale, allora non puoi non prendere in seria considerazione un creativo studio-pod, cioè una postazione lavoro studiata per poter essere montata nel proprio luogo preferito. Gli Studio-pods sono una delle invenzioni più innovative dell'uomo moderno. Queste creazioni rappresentano una risposta non solo ai problemi di spazi limitati, di pendolarismo, e delle drastiche emissioni di CO2, ma incarnano anche il carattere creativo e innovativo dei lavoratori. Vari sono i disegni di studio-pod progettati in giro per il mondo, ma solo alcuni sono degli di nota: oggi mostreremo i più creativi. Il Tetra Shed, progettato dal premiato studio di architettura Innovation Imperative, è una costruzione modulare nata con l'intento principale di realizzare un moderno ufficio da esterno; ma questo pod è convertibile e può essere trasformato in un luogo di lavoro, di riposo o di gioco. Moduli più grandi possono essere usati per una gamma di applicazioni quali aule, spazi espositivi, eventi aziendali, strutture turistiche, per il tempo libero e spazi di vendita al dettaglio. Il design della Tetra Shed è tra i più singolari (di forma irregolare) tra le postazioni esistenti. Esso viene fornito con sei diversi moduli che si possono adattare ad ogni tipo di spazio all'aperto. Ha una selezione di colori e materiali di finitura tra cui zinco, rame, compensato marino, e acciaio corten. La struttura stessa è sostenibile, e può resistere per un uso permanente tutto l'anno (sitoweb). Il Luxury Garden Office di Archipod. Con un design sferico unico e accattivante, questo ufficio di lusso da esterno ha alle spalle tanta tecnologia ed innovazione. La sorprendente forma rende la postazione "un luogo di nuove possibilità". L'idea principale del progetto è la modernizzazione della tecnologia come l'anello mancante per la gente di non lavorano in uffici super attrezzati. Tutta la struttura dispone di un design su misura per soddisfare ogni esigenza. La struttura esterna ha una finitura in legno e l'interno sfoggia uno stile moderno da ufficio, con una grande luce naturale che illumina l'ambiente, mentre riesce a schermare i rumori esterni. Questo studio-pod è usato principalmente come uno spazio lavoro, ma può trasformarsi in qualsiasi cosa, come una sala giochi per bambini, una casa per gli ospiti all'occorrenza, e altro ancora (sitoweb). L'Outdoor-Pod di Sett Studio, in collaborazione con J. Square Architecture, è un struttura moderna e di design che può essere posizionata in qualsiasi area dove ci sia un po' di serenità. Questo spaziopuò essere destinato a qualsiasi attività il proprietario desidera: da semplice ufficio a studio d'arte o di registrazione. La struttura esterna è realizzata in legno, che può essere a strati con una selezione di diverse finiture; mentre l'interno ha una finitura sostenibile ‘monotread': pace e relax in un novantadue metri quadrati (sitoweb). L'Office Pod è un esempio eccezionale di uno studio pod creativo e contemporaneo; incarna l'idea di creare uno spazio lavoro libero da ogni distrazione, ma non per forza a grande distanza da casa. Questo spazio offre a chiunque una soluzione realmente flessibile per un ufficio senza sacrificare la produttività e il benessere del lavoratore. Ogni elemento e dettaglio di questo pod è il frutto di anni di studio e di innovazione per fornire un ambiente altamente funzionale ed efficiente, dove tutto lo spazio è utilizzato nella maniera ottimale. Tale struttura esterna può essere facilmente trasferita per soddisfare le mutevoli necessità del lavoratore; comprende una comoda scrivania, un ottimo impianto di ventilazione, riscaldamento e illuminazione. Gli angoli della postazione sono arrotondati in modo da eliminare la sensazione di essere all'interno di una scatola chiusa. Inoltre, questo pod è progettato per durare più di 25 anni rendendolo anche un investimento intelligente (sitoweb).
Avere un rifugio tranquillo e silenzioso dove poter lavorare, a pochi passi da casa propria, nel parco, al mare, ora si può: si chiamano Studio-Pods e sono degli uffici in miniatura creativi e trasportabili ovunque.
L'estate si avvicina e molte donne non possono fare a meno di approfittarne per cambiare look, così da portare una ventata di freschezza alla loro immagine. Le star, in particolare, vogliono essere sempre sulla cresta dell'onda ed è per questo che non perdono occasione per andare dal parrucchiere. L'ultima ad averlo fatto è un volto noto del mondo dei social, Clio Make-up, che ha pensato bene di "darci un taglio netto": ecco come è apparsa su Instagram nelle ultime ore. Clio Make-up ne sa una più del diavolo in fatto di tendenze e nelle ultime ore è riuscita a sorprendere per l'ennesima volta i fan. Ha deciso di cambiare look e, dopo aver fatto visita al parrucchiere di fiducia, non ci ha pensato su due volte a mostrarsi sui social. Se fino a qualche giorno fa la truccatrice aveva i capelli lunghi fino al seno del suo colore naturale, ovvero un biondo scuro, oggi ha cambiato radicalmente sia il taglio che la tonalità. 💇‍♀️❤️ tagliato troppo !? Voi siete più per i capelli corti quando fa caldo o chioma lunga ?! A post shared by Clio (@cliomakeup_official) on May 22, 2019 at 1:42pm PDT
Clio Make-up ha cambiato look e non ci ha pensato su due volte a rivelarlo sui social. Se fino a qualche tempo fa portava i capelli lunghi del suo colore naturale, ora ci ha “dato un taglio” ed è diventata più bionda.
Alle 12:30 del 24 gennaio sono stati accesi tutti i motori del Falcon Heavy per un test statico antincendio, il primo col super razzo di SpaceX completamente sviluppato. Si è trattato di un passaggio fondamentale verso il lancio inaugurale vero e proprio, che dovrebbe avvenire entro una settimana o al massimo un paio, dalla stessa piattaforma dove ha “ruggito” per una decina di secondi, la 39A del Kennedy Space Center della NASA in Florida. Il Falcon Heavy, un vero e proprio “mostro” spinto da 24 motori Merlin, è in pratica la somma di tre razzi Falcon 9, il gioiello della compagnia di Elon Musk col primo stadio recuperabile, e si tratta del più potente razzo lanciatore attualmente disponibile, o perlomeno, lo diventerà quando avrà superato il primo e attesissimo lancio di prova. Una volta confermata l'operatività, molto probabilmente subirà un'accelerazione anche il programma che punta a portare i primi uomini su Marte. Il Falcon Heavy, infatti, è stato progettato per trasportare fino a 54 tonnellate di peso – tanto quanto un Boeing 737 pieno di bagagli, passeggeri e carburante -, più che sufficienti per trasportare equipaggio e materiale sul Pianeta rosso. Secondo le ottimistiche previsioni di Musk ciò dovrebbe avvenire nel 2024, ma per la NASA i tempi sarebbero decisamente più lunghi. Si parla del 2030/2035, ma ancora non è stata fissata una data, considerando anche i diversi limiti tecnici ancora da superare. L'accensione dei motori del razzo è stata accolta con grande entusiasmo dal magnate sudafricano naturalizzato americano, che non vede l'ora di spedire in orbita il nuovo modello della Tesla Roadster, la vettura prodotta dalla sua casa automobilistica. L'auto sarà infatti il primo carico utile del Falcon Heavy, e verrà “liberata” in un'orbita compresa tra Terra e Marte. Una mossa pubblicitaria di sicuro impatto, ma che dovrà dimostrare anche l'efficienza del razzo; pena, una figuraccia mondiale sia per Tesla che per SpaceX. Come indicato, il lancio inaugurale è previsto entro un paio di settimane, tuttavia il cosiddetto shutdown che ha recentemente colpito gli Stati Uniti potrebbe ritardare di qualche giorno le operazioni.
Il Falcon Heavy ha “ruggito” per 10 secondi sulla piattaforma di lancio 39A del Kennedy Space Center della NASA. L’accensione, avvenuta con successo, apre le porte al lancio inaugurale, che dovrebbe avvenire entro la prima settimana di febbraio.
Kate Middleton viene ormai considerata un'icona di bellezza a livello internazionale ed è sempre stata apprezzata per la sua eleganza naturale. Di recente, però, è stato messo in dubbio che il suo splendore sia davvero acqua e sapone. Un chirurgo londinese ha infatti accusato la principessa di essersi servita di alcuni ritocchini estetici per vantare un viso più giovane. La notizia è diventata virale in pochissimo tempo, spingendo la Royal Family a intervenire personalmente per placare le polemiche.
Nelle ultime ore Kate Middleton è finita al centro delle polemiche, è stata accusata da un chirurgo londinese di aver fatto un ritocco estetico al viso. La questione ha creato così tanto clamore che la Royal Family si è vista costretta a intervenire.
Numerose le ricerche effettuate sull’uso di Twitter, creato nel marzo 2006 da una società di San Francisco, l’Obvious Corporation, e che ha appena festeggiato i suoi primi cinque anni. Secondo gli ultimi dati della recentissima ricerca targata Edison su un campione di oltre 20 milioni persone, negli USA il 92% della popolazione è a conoscenza di Twitter ed ben conscio di tutte le sue potenzialità e funzionalità, ma il suo uso effettivo è relegato al solo 8% di essa, che corrisponde a circa 2.000 americani. Secondo questa ricerca di Edison, inoltre, si è verificato un boom di iscritti tra il 2009 e il 2010, ma questo incredibile incremento ha subito una riduzione netta nel 2011, sempre rispetto agli anni precedentemente considerati.
Secondo una recentissima ricerca di Edison solo l’8% degli americani usa effettivamente Twitter.
L'interruzione del processo L'interruzione del processo costituisce un arresto nel corso del processo, conseguente al verificarsi di taluni eventi, tassativamente indicati: morte della parte o del suo rappresentante legale; perdita della capacità di stare in giudizio di una delle parti o del rappresentante legale e la cessazione di tale rappresentanza; morte, radiazione o sospensione del difensore. Al verificarsi di uno di tali eventi, la parte non è più nella possibilità di difendersi adeguatamente, e dunque, l'interruzione del processo è necessaria fino a quando non sia ristabilita la detta effettività. La disciplina dell'interruzione del processo, prevista dagli articoli 298 cpc, risponde alla necessità di garantire l'effettività del contraddittorio e, dunque, il diritto di difesa non soltanto della parte colpita dall'evento interruttivo, che deve essere messa in condizione di difendersi in giudizio usufruendo di tutti i poteri e facoltà, che la legge le riconosce; ma anche della parte, alla quale il fatto interruttivo non si riferisce la quale a sua volta deve essere messa in condizione di conoscere se si sia o meno verificato l'evento interruttivo e, in caso positivo, deve essere messa in condizioni dì sapere da quale momento decorre il termine per la riassunzione. Il termine per la riassunzione del processo interrotto decorre non già dal giorno in cui si è verificato l'evento interruttivo, bensì da quello in cui tale evento sia venuto in forma legale a conoscenza della parte interessata alla riassunzione, con la conseguenza che il relativo dies a quo "può ben essere diverso per una parte rispetto all'altra" . Ai fini della decorrenza del termine per la riassunzione la conoscenza dell'evento che determina l'interruzione del processo, deve essere "legale", cioè deve essere acquisita non in via di fatto ma per il tramite di una dichiarazione, notificazione o certificazione rappresentativa dell'evento medesimo, assistita da fede privilegiata. Il suddetto principio opera anche nei casi d'interruzione automatica del processo (artt. 299, 300, terzo comma, 301, primo comma, cod. proc. civ.). L'art. 43 del r.d. n. 267 del 1942 (rubricato "Rapporti processuali") con il terzo comma (aggiunto dall'art. 41 del d.lgs. n. 5 del 2006), nel prevedere che: "L‘apertura del fallimento determina l'interruzione del processo…", ha introdotto un nuovo caso d'interruzione automatica del processo, conseguente all'apertura del fallimento.
Cassazione 30 novembre 2018 n. 31010 Nel caso di fallimento di una parte, non è necessaria la dichiarazione di interruzione per la decorrenza del termine per riassumere, poiché l’interruzione ex art. 43 Legge Fallimentare è automatica e si determina con la dichiarazione di apertura del fallimento. Tuttavia, per la decorrenza del termine per la riassunzione del processo, imprescindibile resta la conoscenza legale della sentenza di fallimento.
Con una lettera alla presidente della Camera, Laura Boldrini, e ai capigruppo delle varie forze politiche, 67 parlamentari hanno chiesto la calendarizzazione delle proposte di legge in materia di fine vita. L'argomento è dei più spinosi, e in Italia più che mai. Nonostante i casi eclatanti che hanno occupato le nostre cronache – da Eluana Englaro a Piergiorgio Welby – nel nostro paese, infatti, non solo perdura l'assenza di una legge che disciplini la volontà di un paziente di porre fine alla sua vita, ma manca proprio un vero dibattito sul tema. Eppure i tempi per una discussione sarebbero favorevoli. Secondo il Rapporto Italia 2014 di Eurispes, il 58,9% dei cittadini sono favorevoli all’eutanasia; oltre i tre quarti della popolazione – il 71,7% del campione – vede di buon occhio il testamento biologico. Recentemente della questione si è tornati a parlare con il caso di Max Fanelli, un 54enne marchigiano malato di Sla – Sclerosi laterale amiotrofica. Immobilizzato nel suo letto di Senigallia, l'11 ottobre ha deciso di sospendere le cure e lasciarsi morire, in protesta contro la mancata calendarizzazione della legge sul fine vita. "Insieme a tante altre situazioni come la mia i diritti dei morenti sono costantemente trascurati dai capigruppo di Camera e Senato, che ignorano ogni appello. Caro Stato, se non mi dai la libertà e la dignità, tieniti pure le medicine per la Sla", ha scritto in una lettera Fanelli, completamente paralizzato a eccezione di un occhio e l'udito. Solo grazie a una particolare macchina per il controllo oculare è riuscito a scrivere tre righe ogni due ore. La presidente della Camera ha risposto poco dopo alla lettera, garantendo che avrebbe sollecitato i gruppi parlamentari a prendere in esame le leggi di iniziativa popolare "anche sulla base" del richiamo di Fanelli, a cui ha chiesto di riprendere a curarsi. Invito che Fanelli non ha accolto. "Continuerò a lottare, proprio perché ho fiducia nelle istituzioni e nei cittadini italiani che stanno mostrando di essere più maturi del legislatore, ma sono disposto anche ad interrompere l'alimentazione forzata qualora ce ne fosse bisogno", ha risposto. Sulla vicenda del 54enne di Senigallia si sono susseguiti diversi appelli e sollecitazioni, finora caduti per lo più nel vuoto. La Regione Marche – dove vive Fanelli – ha recentemente approvato una mozione "per esortare il Governo a discutere quanto prima nelle aule parlamentari le proposte di legge in materia di fine vita". Attenzione che era già stata chiesta più di un anno fa, dall'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La proposta di cui si chiede a gran voce la calendarizzazione è la numero 1582, "Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia", depositata alla Camera dei deputati dal 23 settembre 2013 dall'Associazione Luca Coscioni. Si tratta di una proposta di legge di iniziativa popolare, presentata grazie alle firme di oltre 67.000 cittadini. "Che oramai sono diventate molte di più, oltre 102 mila", spiega Matteo Mainardi, coordinatore della campagna Eutanasia legale, comitato promotore e attivo per chiedere la calendarizzazione della pdl. Anche la lettera inviata dai parlamentari rientra in questa campagna. I 67 fanno infatti parte di un Intergruppo parlamentare per l’eutanasia legale e il testamento biologico, nato recentemente proprio su sollecitazione della Coscioni. "Stiamo facendo questa campagna – aggiunge Mainardi – perché il Parlamento almeno calendarizzi la nostra proposta per poi discuterla. Del resto l'articolo 71 della Costituzione dice che il popolo esercita la sua iniziativa per fare le leggi. Quello che stiamo chiedendo noi è non leggere questa norma come mero esercizio del potere dei cittadini di raccogliere delle firme, ma di entrare nel merito e prendere un impegno. Altrimenti è un gioco". La proposta ha una struttura semplice: solo 4 articoli in cui si chiede la depenalizzazione dell'eutanasia nel caso in cui una persona che sia maggiorenne, malata terminale e con un'aspettativa di vita molto ridotta chieda di morire. Ogni cittadino può rifiutare l’inizio o la prosecuzione di trattamenti sanitari, nonché ogni tipo di trattamento di sostegno vitale o di terapia nutrizionale. Il personale medico e sanitario è tenuto a rispettare la volontà del paziente ove essa: a) provenga da un soggetto maggiorenne; b) provenga da un soggetto che non si trova in condizioni, anche temporanee, di incapacità di intendere e di volere, salvo quanto previsto dall’articolo 3; c) sia manifestata inequivocabilmente dall’interessato o, in caso di incapacità sopravvenuta, anche temporanea dello stesso, da persona precedentemente nominata, con atto scritto con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, fiduciario per la manifestazione delle volontà di cura. In questi casi, il personale medico e sanitario che "non rispetta la volontà manifestata" è tenuto "in aggiunta ad ogni altra conseguenza penale o civile ravvisabile nei fatti, al risarcimento del danno, morale e materiale, provocato dal suo comportamento". Se la richiesta d'eutanasia rispetta le condizioni – e il paziente è stato "congruamente e adeguatamente informato delle sue condizioni e di tutte le possibili alternative terapeutiche e prevedibili sviluppi clinici e abbia discusso di ciò con il medico", i medici non commetteranno reato. Ad oggi, infatti, chi pratica l'eutanasia rischia fino a quindici anni di carcere. Un reato assimilabile all'omicidio di consenziente o all'istigazione al suicidio. La proposta pensa anche al caso in cui il malato si trovi in condizioni di non poter manifestare la propria volontà, prevedendo la possibilità per ogni persona di redigere un atto scritto, con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, con il quale chiede l’applicazione dell’eutanasia nell’ipotesi in cui egli successivamente venga a trovarsi nelle condizioni previste dall’articolo 3, comma1, lettera e), e sia incapace di intendere e di volere ovvero di manifestare la propria volontà, nominando contemporaneamente un fiduciario perché confermi la richiesta
Sessantasette parlamentari e associazioni chiedono a gran voce la calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita depositata dal 23 settembre 2013 alla Camera dei deputati. Nonostante sollecitazioni e campagne, infatti, nel nostro paese continua a mancare un dibattito sul tema.
Avete sempre creduto che le modelle non facessero nulla di particolare prima di apparire meravigliose in passerella? La verità è che anche loro si servono di piccoli trucchi per prendersi cura della loro bellezza, così da essere dei veri e propri "angeli caduti dal cielo". A rivelare uno dei tanti metodi che si usano prima degli show è stata Bella Hadid, attualmente alle prese con il mese dedicato alle Fashion Week. Nelle ultime ore è volata a Londra, dove ha calcato il catwalk di Burberry, e poco prima di apparire in scena ha fatto visita all'estetista. Quest'ultima le ha consigliato un trattamento molto particolare e soprattutto lussuoso per avere di nuovo una pelle liscia, luminosa levigata dopo un lungo viaggio intercontinentale.
Bella Hadid sta partecipando alla London Fashion Week e sui social ha rivelato il trucco che ha usato per essere bellissima in passerella. La modella ha fatto una maschera viso in oro puro 24 carati, peccato che non tutte possano permettersela, visto che il trattamento costa più di 300 euro.
L'epidemia Coronavirus che ha colpito l'Italia in questi ultime settimane ha portato, oltre alla cancellazione di tanti concerti, anche allo spostamento di singoli e album. L'ultimo a farne le spese è Ghemon, il cui "Scritto nelle stelle" la cui uscita era prevista per il 20 marzo prossimo è stato spostato ad aprile. Il nuovo album dell'artista irpino, quindi, vedrà la luce il prossimo 24 aprile perché accompagnare l'uscita con tutta una serie di attività di lancio, promozione e incontro con i fan era impossibile. Restano confermati per adesso, però, i concerti già annunciati e che cominceranno dopo lo stop previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio emanato oggi che prevede tra le altre cose la sospensione delle "manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro". Un momento delicato lo ha definito Ghemon in una nota con cui ha lanciato lo spostamento: "Vi spiego perché: In questo disco ho messo circa un anno e mezzo di lavoro, il mio cuore, i miei pensieri e le mie risorse; il mese di marzo ci avrebbe condotto all’uscita dell’album con una cornice di lancio eccezionale. Saremmo partiti con le interviste, gli incontri con la stampa, una festa per l’uscita e tante altre sorprese. Poi, ci sarebbero stati gli instore, il momento più bello, perché è quello in cui finalmente incontro le persone che vogliono bene alla mia musica. In questo preciso momento, però, è molto difficile fare le cose nell’ordine in cui le avevamo progettate per mesi. E allora faremo tutto ‪ad aprile‬. Più di prima, meglio di prima. Noi tutti ce lo meritiamo". Nella nota il cantante, che nel frattempo ha già pubblicato i singoli "Questioni di principio" e "In un certo qual modo", ha spiegato che i concerti, appunto, sono confermati, almeno per adesso e saranno l'occasione per ascoltare i brani in anteprima: "E i concerti? Ci saranno? Si, in questo momento sono confermati. I live saranno l’occasione per farvi ascoltare il mio disco IN ANTEPRIMA, come fossimo nel soggiorno di casa mia a festeggiare insieme. Guardiamo con fiducia ad aprile e se ci sarà anche una sola data da ricollocare, ci impegneremo a farlo. In fondo, noi abbiamo solo spostato l’uscita di un mese. Ci brucia? Sì, ma il disco è vicino ed è una bomba. Alle difficoltà ho sempre risposto lottando, le limitazioni mi hanno sempre suggerito soluzioni creative. Nelle prossime settimane farò di tutto per rendere questa attesa una figata".
Ghemon ha spostato l’uscita del suo ultimo album “Scritto nelle stelle” dal 20 marzo al prossimo 24 aprile a causa del Coronavirus. La scelta è avvenuta perché accompagnare l’uscita con tutta una serie di attività di lancio, promozione e incontro con i fan era impossibile, anche se, dice il cantante, i concerti per adesso sono confermati.
TikTok è ormai diventato lo spauracchio di tutti i grandi social network, preoccupati dall'ascesa di un'applicazione che oggi si sta contendendo gli utenti di Facebook, Instagram, YouTube e di tutte le più grandi piattaforme che, soprattutto agli occhi dei più giovani, stanno perdendo appeal. Così YouTube tenta il contrattacco: in questi giorni alcuni utenti hanno avuto accesso a Shorts, una funzione relativa a brevi video verticali che andrebbero a competere direttamente con quelli di TikTok, risiedendo però direttamente dentro l'app di YouTube. Shorts consentirà agli utenti di caricare brevi video che saranno mostrati all'interno del feed nell'app di YouTube per smartphone, in maniera simile a quanto avviene con TikTok, consentendo anche di utilizzare la musica in licenza presente nel catalogo di YouTube Music. Una decisione che chiaramente punta a riprendere parte dell'utenza rapita da TikTok, che negli ultimi due anni è stato caratterizzato da una crescita del 125 percento. Un'impennata che ormai è diventata un fenomeno culturale uscito dalla "nicchia" dei più giovani per raggiungere tutta la popolazione.
Con Shorts YouTube prova a restare rilevante nei video cercando di intercettare il crescente interesse nella fruizione di filmati brevi da smartphone, qualcosa che con i suoi longform orizzontali fatica ormai a proporre.
Tanta paura per Massimo Ranieri, ricoverato d'urgenza e sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico. Lo apprendiamo dall'ufficio stampa del comune di Celano, dove l'artista avrebbe dovuto esibirsi domani sera. Le condizioni dell'artista napoletano sarebbero subito sembrate gravi, alcune voci, non confermate, che parlano però di un intervento riuscito a meraviglia. Sospeso il tour estivo dello spettacolo "Canto perché non so nuotare". Aggiornamenti sulle condizioni. E' confermato il riuscito intervento d'urgenza per un problema intestinale, in attesa di un comunicato ufficiale da parte dell'ufficio stampa di Massimo Ranieri.
Sarebbero sembrate gravi le condizioni di Massimo Ranieri, al punto che è stato necessario un intervento chirurgico d’urgenza. Sospeso il tour estivo di “Canto perché non so nuotare”.
Nel pomeriggio di martedì 29 giugno 2021 si è giocata nello stadio di Wembley, a Londra, la partita di Euro2020 tra Inghilterra e Germania. A presenziare al match, ovviamente in tribuna d'onore, ci sono anche i membri della famiglia reale, stavolta insieme al Principe William e all'immancabile consorte Kate Middleton, c'è anche il primogenito della coppia, il principino George che, almeno dalle espressioni del suo viso, non sembra sia molto contento di assistere alla partita insieme a mamma e papà. Giacca, cravatta, taglio di capelli perfetto ed ecco che Baby George, come ormai lo chiamano sui social dal giorno in cui è venuto al mondo, è pronto per andare allo stadio a vedere una delle partite più importanti degli Europei 2021. Il principino che il prossimo luglio compirà otto anni, non sembra molto contento di presenziare allo stadio di Wembley insieme ai suoi genitori che, invece, seguono con attenzione ogni momento del gioco. Su Twitter è bastata la prima inquadratura sul volto del principino a scatenare i meme più disparati. Occhi verso l'alto, labbra strizzate in una smorfia ed è così che il piccolo George di Cambridge si prepara ad affrontare i novanta minuti probabilmente più lunghi della sua vita, sempre composto e silenzioso, anche quando il papà esulta come un qualsiasi tifoso allo stadio. Insomma, non sembra particolarmente entusiasta e probabilmente preferirebbe essere altrove, infatti sul social cinguettante è arrivata una pioggia di tweet a sostegno del piccolo della Royal Family. Non è la prima volta che il primogenito della coppia è diventato protagonista di immagini divertenti che, per l'appunto, riprendessero le sue espressioni regali e il suo visino con cui, sempre nell'immaginario del web, guarda dall'alto in basso tutti coloro che non hanno un titolo nobiliare. Come accade un po' anche per Leone Lucia Ferragni che genera trend grazie ai video o le foto pubblicate dai suoi genitori, l'unica differenza è che il piccolo George senza l'aiuto di Instagram, riesce a diventare in poco tempo una star dei social.
Il principino George partecipa ad uno dei suoi primi eventi sportivi ufficiali, la partita tra Inghilterra e Germania, tenutasi allo stadio di Wembley. Accanto a mamma Kate Middleton e al papà, il principe William, il bambino non sembra affatto felice di essere lì, in tribuna d’onore, tutto imbellettato e le sue espressioni visibilmente annoiate hanno già scatenato i meme più disparati.
Il televoto del Grande Fratello Vip ha deciso: Ignazio Moser è il primo eliminato nella semifinale, con il 57% dei voti. Il ciclista ha perso nella sfida con Cristiano Malgioglio, ma il verdetto è tutt'altro che inatteso. Se il paroliere gode di un folto seguito, Ignazio è uno dei personaggi più discussi dell'edizione per via della sua chiacchieratissima storia con Cecilia Rodriguez, criticata da molta parte del pubblico. Poco prima del verdetto, Ignazio aveva ricevuto una sorpresa tutt'altro che inattesa: nella casa è entrata momentaneamente Cecilia , che lo ha aspettato proprio nell'armadio già teatro di una scena chiacchieratissima. I due si sono scambiati baci appassionati: lei ha più volte dichiarato di voler aspettarlo una volta uscito dalla casa del Grande Fratello Vip e l'attesa è stata più breve del previsto. L'eliminazione di Ignazio era stata largamente prevista dai lettori di Fanpage.it. Moser è stato chiamato a parlare ancora una volta della scena nell'armadio e ha negato definitivamente di aver consumato un rapporto orale con Cecilia. Inoltre, è stato chiamato a commentare le critiche sul peso di Ivana Mrazova ("Sei ciccia di nome e di fatto, donne belle solo fino ai 70 kg"). Lui ha spiegato come si sia trattato di un semplice scherzo. Posso anche scusarmi, ma il rapporto mio e di Ivana da fuori non si capisce. Passiamo tutto il giorno a prenderci in giro, non c'era niente di offensivo.
Come previsto da gran parte del pubblico, Ignazio Moser è stato eliminato dal televoto del Gf Vip con il 57% dei voti. Potrà così riabbracciare Cecilia con una settimana di anticipo.
Una piccola città dello Stato dell'Oklahoma, Mangum, è stata catapultata in una rovente estate – con annessi rischi di incendio – quando in realtà dovrebbe essere nel cuore dell'inverno, in quello che per gli Stati Uniti d'America è ritenuto il mese più freddo in assoluto. La colonnina di mercurio, infatti, ha raggiunto l'incredibile soglia di 38° centigradi (99 gradi Fahrenheit), laddove le medie stagionali massime non superano i 13° centigradi: è praticamente il triplo della temperatura attesa. La situazione nella regione si è fatta talmente complessa che la governatrice, Mary Fallin, la scorsa settimana ha dovuto diramare persino un divieto di accendere fuochi in 53 distinte contee, a causa dell'elevatissimo rischio di incendi. Un appello che tuttavia non ha impedito il propagarsi dei roghi attraverso l'erba secca, in particolar modo a Oklahoma City, dove i vigili del fuoco sono stati costretti ad allontanare alcuni cittadini dalle proprie abitazioni. Il preoccupante fenomeno, che ha raggiunto il suo culmine lo scorso week-end, secondo i meteorologi è un'anomalia di difficile comprensione, ma che tuttavia ha la sua chiave di lettura in quella serie di sconvolgimenti climatici che sta attraversando soprattutto l'emisfero settentrionale, catalizzati dal riscaldamento globale. Soltanto ieri la NASA ha diffuso i dati relativi al mese scorso, piazzandolo al terzo posto dei mesi di gennaio più ‘roventi' degli ultimi 137 anni, ovvero da quando vengono effettuate queste misurazioni. Oltre all'Oklahoma, anche il Texas è stato investito da ondate di calore del tutto anomale per questo periodo, e la situazione non è migliore dall'altra parte del mondo, in Australia, dove seppur sia estate, le temperature costantemente al di sopra dei 40 gradi stanno creando non pochi problemi nell'area sudorientale. A Sydney, sabato scorso, si sono toccati addirittura i 46° centigradi. A preoccupare maggiormente gli scienziati resta comunque la situazione dell'Artico, dove lo scioglimento dei ghiacci innescato dal riscaldamento globale potrebbe intensificare ulteriormente questi fenomeni in tutto il pianeta.
Il curioso quanto preoccupante record ha interessato la città di Mangum, capoluogo della Greer County. La temperatura media massima stagionale è di 13° centigradi, quasi un terzo di quella raggiunta.
Un tecnica molto avanzata utile a contrastare il tumore alla prostata è arrivata in Italia, nella Clinica Ruesch a Napoli, dove sono stati eseguiti i primi interventi. Il Professore Ordinario di Urologia presso l’Università degli studi Federico II di Napoli, Vincenzo Mirone, racconta di cosa si tratta. Una tecnica avanzatissima. “Un giorno importante oggi per l’urologia italiana” queste sono le parole utilizzate da Vincenzo Mirone, Professore Ordinario di Urologia presso l’Università degli studi Federico II di Napoli, che in data 13 dicembre 2018, con l'equipe in Clinica Ruesch a Napoli, ha eseguito i primi interventi che utilizzano la metodica fotodinamica mini-invasiva ‘Tookad' per contrastare il tumore alla prostata. Gli interventi hanno avuto luogo nella casa di cura napoletana e per adesso questi trattamenti possono essere effettuati esclusivamente in regime privato poiché il farmaco non rientra nell'elenco delle procedure riconosciute e rimborsate dal Sistema Sanitario Nazionale. In cosa consiste la tecnica. La tecnica Tookad rientra tra le terapie fotodinamiche innovative che sono poco invasive e che permettono di trattare i tumori, in questo caso alla prostata. Nello specifico si tratta di un laser molto preciso che è in grado di uccidere le cellule tumorali, riuscendo però a preservare il tessuto sano circostante, tramite un processo di foto-attivazione. I vantaggi di questa tecnica. Una tecnica simile ha una lunga serie di vantaggi per il pazienti come il mantenimento della qualità della vita, la riduzione della durate dell'intervento, in questo caso è di un'ora e mezza, i minimi tempi di recupero, stiamo parlando di 24 di degenza prima di poter già tornare a casa, l'abbattimento degli effetti collaterali con quali totale assenza di dolore post operatorio e, importante, i minimi effetti sulla funziona urinaria e l'elevata possibilità di preservare l'eiaculazione e la potenza sessuale.
Una tecnica avanzatissima in grado di contrastare il tumore alla prostata è arrivata in Italia, i primi interventi sono stati eseguiti nella Clinica Reusch, a Napoli. I medici che hanno eseguito l’operazione ci raccontano i dettagli di questa metodica mini invasiva che purtroppo però è disponibile solo privatamente.
Nato il 21 Giugno del 1982, il Principe William d'Inghilterra compie oggi 30 anni tondi tondi, approfittando del solstizio d'estate per festeggiare come si deve questo traguardo e per incassare un'eredità da tempo ferma ad attenderlo. 10 milioni di sterline è la somma lasciatagli dalla mamma Diana, che aveva stabilito la distribuzione dei suoi beni a beneficio dei figli William ed Henry, che allora avevano solo 15 e 12 anni, a patto che avrebbero potuto amministrarli e venirne in possesso solo al raggiungimento dei 30 anni di età. E così quindi è stato. Dopo solo 1 anno di matrimonio con la bellissima Kate Middleton, divenuta ormai icona di stile nel Regno Unito, e già svariati viaggi in giro per il mondo, vuoi per piacere vuoi per doveri legati alla sua figura di erede al trono, il principe William si appresta ora a consolidare la sua vita mettendo su casa nel vero senso della parola. Pare infatti che uno dei primissimi progetti avanzati è stato quello di una suntuosa dimora, nella quale poter andare a vivere con la neo-mogliettina, che sarà di sicuro ben felice di abbandonare le rigide etichette impostele dalla Regina.
Il 21 Giugno 1982 nasceva il principe William, duca di Cambridge. Oggi compie 30 anni, in occasione dei quali ha ricevuto l’eredità lasciatagli dalla mamma Diana e una classifica delle 30 cose da dover sapere sul suo conto.
Esce anche in Italia, in versione fisica, "Deux frères" il nuovo album dei PNL, il duo rap francese formato da Ademo e N.O.S., conosciuti in Italia grazie al video di "Le monde ou rien" girato tra le Vele di Scampia, noto quartiere dell'area nord di Napoli. Eppure, Napoli a parte, la band francese, in questo momento, è forse uno dei più grandi fenomeni rap mondiali, come confermano i numeri in streaming in tutto il mondo – hanno già venduto oltre 115 mila copie ottenendo il Disco di Platino in soli 5 giorni e su Spotify il 5 aprile è stato l’album più ascoltato in tutto il mondo – e anche il fatto che nel 2016 a loro ha voluto dedicare la copertina una delle riviste americane di riferimento se si parla di musica, ovvero The Fader. La particolarità è che lo ha fatto senza interviste esclusive: la band, infatti, non ne concede e in realtà non si concede a nulla che preveda la loro presenza durante la promo. Qualcuno, semplicisticamente, li ha avvicinati ai Daft Punk, a cui li legano i natali francesi, ma a differenza loro, però, i fratelli parigini mostrano il volto nei loro video ed è con quelli e con la loro musica che vogliono comunicare con il mondo. Ex spacciatori, i PNL hanno usato quei soldi per cominciare seriamente a fare rap, lo ripetono spesso e lo dicono anche nell'ultimo singolo Au DD, quello in cui rappano dalla cima della Tour Eiffel: "Sans, sans, sans l'bénéf' de la rue, j'aurais jamais niqué le game ("Senza l'aiuto della strada non avrei mai fottuto il sistema") dicono in un pezzo che comincia parlando di quanto se ne fottano di aver raggiunto la cima e chiudono dicendo: "Ok, adesso andiamocene fratello, prima di perderci". In "Deux Frères" spiegano ancora una volta come il padre, che li iniziò all'attività criminale, gli fece capire che nessuno avrebbe mai dovuto mettersi tra loro: "Papà ci ha fatto testa e testa e ci ha detto: ‘Voglio un amore indissolubile, non voglio nessuno tra voi, neanche me, neanche gli angeli dell'inferno". I loro testi sono un'immersione in un mondo fatto di contraddizioni continue (raggiungere la cima ma cercando di restare coi piedi per terra o anche quella tra l'obbligo ad andare contorni codici della società, facendolo per bisogno), ma restando legato al motto QLF (‘Que la famille', traducibile come "La famiglia prima di tutto") e tutto questo lo si sente anche nelle strumentali. Per capire meglio chi sono i PNL abbiamo parlato con uno dei loro produttori storici, ovvero BBP – che ha prodotto, in quest'ultimo album, le canzoni "Autre monde", "91's", "Celsius", "Deux frères", "La misère est si belle" e "Frontières (Version Noire)" -, uno dei più apprezzati produttori d'Oltralpe (lavora con Damso, VALD, Hornet La Frappe, Lacrim, Dosseh, tra gli altri) che ci ha spiegato come è nato il sodalizio coi fratelli parigini e soprattutto perché i PNL sono, in questo momento, uno dei migliori gruppi rap al mondo. Come è nato il rapporto di BBP con i PNL? Faccio rap dal 2013, ho lavorato con molti artisti della scena francese e ho scoperto i PNL all'epoca di ‘Le Monde Chico' (secondo album della band, uscito nel 2015, ndr) poi loro si sono fatti conoscere con "Le monde ou rien"; ho amato il fatto che proponessero qualcosa di differente, ero molto sensibile a quello che facevano, così mi sono messo a lavorare diversi mesi e ho scritto molte cose per loro, poi sono andato sulla loro pagina Facebook, ho trovato un indirizzo e gli ho mandato tutto lì. Ah, quindi è stata una cosa molto semplice, pensavo a qualcosa di più complesso… No, no, non li conoscevo proprio, loro sono della banlieue sud (sono originari di Tarterêts, quartiere del comune di Corbeil-Essonnes, ndr) e io della banlieue nord e onestamente non li conoscevo, in compenso se vuoi c'era nella loro musica qualcosa che mi ha detto molto… Io sono cresciuto ascoltando Timbaland, i Neptunes ed erano dei produttori che arrivavano perché avevano degli artisti feticcio: era qualcosa che avrei voluto fare anche io, ma non trovavo un artista con cui farlo perché puoi anche prenderti dei rischi come compositore ma se non c'è un artista che riesce a seguirti non concludi molto. Avevo bisogno di qualcuno che potesse seguirmi e quando ho scoperto i PNL ho sentito che era arrivato quel momento, ero molto sensibile alla profondità, alla malinconia che aveva la musica di questi artisti popolari che hanno reintrodotto il concetto di tragedia, che non c'era più in quel momento in Francia. In che modo vivi questo loro bisogno di non apparire? Amo molto questa cosa nella misura in cui non ne fanno uno strumento di recupero politico, sono dei ragazzi che vogliono che la musica resti al centro. Sai, in Francia c'è una continua tendenza, faziosa, a volerla politicizzare. Quello che trovo interessante nell'arte è anche che ti permette di andare oltre la politica e fare qualcosa che è fondamentale per l'uomo. Questa cosa caratterizza i PNL, questa decisione di non apparire, di non rientrare in questo gioco e questo penso che sia un bene.
I PNL sono il più grande fenomeno rap francese, e uno dei più interessanti progetti al mondo. Oggi in Italia esce il loro ultimo “Deux Frères”, album che in Francia ha battuto molti record e che li ha proiettati in una dimensione ancora più grande. In Italia sono famosi per il video nelle Vele: abbiamo parlato con il loro produttore BBP per farci spiegare il perché del successo.
"Viaggiare dai 40 ai 50 è un guaio anche per noi uomini. Ti distrai un momento, e anni di sport, nuoto, wind surf, finiscono polverizzati. Da quel punto, le strade sono due: o ti sfasci, o combatti. Io combatterò". Iniziamo dalla fine. Con questa frase si è conclusa l'intervista a Gabriele Muccino al Festival del Cinema di Venezia (ad opera di Vanity Fair), una dichiarazione sicuramente distante dal fine ultimo della sua partecipazione alla kermesse cinematografica ma vicinissima alla prima impressione che la maggior parte delle persone intervenute hanno avuto appena lo hanno visto. Un Muccino cambiato, maturato, visibilmente sereno al fianco della compagna Angelica Russo e "lievitato" nella fama e nel peso. Un regista di spessore è Gabriele, oggi più di ieri, in uscita il prossimo autunno con il film "Che cosa so sull'amore", che vanta un cast significativo, con nomi del calibro di Jessica Biel, Catherine Zeta Jones, Uma Thurman e Gerard Butler. Sono lontani ormai i tempi in cui ci si stupiva di vederlo al fianco di una star internazionale come Will Smith (protagonista di ben due dei suoi film, La ricerca della felicità e Sette anime), lui che aveva lanciato la giovane Martina Stella e reso famosa la coppia Accorsi/Mezzogiorno o al massimo il talentuoso fratello minore Silvio, oggi l'unica cosa della quale al massimo ci si stupisce è la sua taglia notevolmente aumentata.
Il noto regista de L’Ultimo Bacio e La ricerca della Felicità si presenta al Festival di Venezia 2012 con la futura moglie Angelica Russo. Salta all’occhio che l’America ha contribuito ad accrescere la sua fama e a fargli mettere su qualche chilo di troppo.
Il matrimonio con Stefano De Martino non è alle porte – nonostante le candide ammissioni del signor Rosario Marrone – ma ciò non vuol dire che il rapporto tra la bella Emma e il ballerino sia poco importante. Per la prima volta in un’intervista al mensile A che ha voluto raccogliere le sue confessioni prima dell’avventura che la porterà a Sanremo 2012, la cantante regina del talent show Amici ha voluto discutere apertamente dei gossip circolati intorno alla sua sessualità, pettegolezzi che l’hanno fatta parecchio soffrire soprattutto in passato. Sebbene la giovane sia stata praticamente perseguitata per la sua vita privata – chi non ricorda il flirt tra Stefano e Giulia Pauselli? – c’è ancora chi non crede al sentimento che la lega al suo fidanzato, un rapporto che è stato più volte in discussione e non solo per le manie da libertino del ballerino. E’ stata la sessualità della cantante a finire sotto la lente d’ingrandimento, un argomento che è stato più volte oggetto di discussione da parte di chi non ha mai visto in lei una spiccata femminilità. Emma, data per favorita nella competizione che la vedrà scontrarsi sul palco dell’Ariston anche con l’amico Pierdavide Carone, ha finalmente acquisito la maturità necessaria a parlare di un argomento tanto spinoso e a tal proposito ha confessato: Scrivono che sto con Stefano come copertura perché in realtà sono omosessuale. Forse perché porto i capelli rasati. Io e il mio fidanzato ce la ridiamo ma all’inizio soffrivo parecchio, mi chiedevo il perché di tali pettegolezzi. Rispetto al matrimonio, invece, voglio smentire quanto circolato. Non abbiamo un euro per sposarci. A parte gli scherzi, non credo che il matrimonio posso cambiare le cose, stiamo bene, non abbiamo l’urgenza di mettere un sigillo. Che poi è inutile, perché quando due persone già convivono e lo fanno seriamente, dalla spesa all’affitto, è come se fossero sposate. Secondo me il matrimonio mentalmente ti condiziona. E poi, siamo giovani. Io ho 27 anni, lui appena 22.
Per la prima volta in un’intervista, la cantante Emma Marrone nega i dubbi legati alla sua sessualità definita ambigua da qualcuno e confessa che pettegolezzi come questo l’hanno fatta a lungo soffrire.
Parte oggi il Festival di Cannes, con uno dei titoli più attesi, il Robin Hood di Ridley Scott con Russell Crowe, che in perfetta contemporanea arriva anche nelle sale italiane. Dunque, dopo il ruolo tutto muscoli e avventura de Il Gladiatore, basato sulla lotta per la libertà, Crowe torna al cinema di puro intrattenimento, anche se in un contesto ben diverso rispetto all'Antica Roma premiata con l'Oscar. Il film è ambientato dell'Inghilterra del XIII° secolo, e ha per protagonista Robert Longstride, abilissimo arciere al servizio nell'esercito di Riccardo I, sovrano in guerra contro i francesi. Il Re viene assassinato, gli arcieri tornano a casa, e incontrano Sir Loxley, il quale sul punto di morte si fa promettere da Robert di riconsegnare la sua spada al padre che vive a Nottingham. L'uomo fa di tutto per onorare la promessa, assume una finta identità, ha una passionale storia d'amore con la bella Marion, e guida l'esercito della sua nazione alla vittoria contro la Francia. Viene però dichiarato fuorilegge, e a quel punto si ritira tra le foreste di Sherwood, dove porterà avanti le sue battaglie in difesa dei più deboli, diventando una Leggenda a metà tra realtà e fantasia. Dopo aver eseguito uno specifico allenamento in previsione del film, Russell Crowe (che ha appena avuto la sua stella sulla Walk of Fame), con il suo consueto e impagabile carisma, da anima e cuore a un personaggio di lunga tradizione, dipinto da Scott (in procinto di girare il prequel di Alien, e di produrre una miniserie Tv su Pompei) con uno spirito libertario e innegabilmente positivo. Le coreografie di battaglia sono orchestrate mirabilmente, e lo spettacolo, com'era facile prevedere, non manca. Accanto a Crowe, una sensuale e ribelle Cate Blanchett, e un puntuale William Hurt.
In contemporanea, l’atteso film di Ridley Scott con Russell Crowe da il via al Festival sulla Croisette, e approda nelle nostre sale.
"È nata la nostra terza bambina alle 10.30 di oggi. Si chiama Celeste ed è un amore pazzesco! 3kg 330g di donnina che ci renderà la festa delle donne ancora più speciale per tutta la vita! Vi voglio bene, Michelle". Con queste parole, la Hunziker ha annunciato la nascita della piccola Celeste, la sua terza figlia dopo Aurora – avuta da Eros Ramazzotti – e Sole. Così, Aurora Ramazzotti si è ritrovata ad avere due nuovi fratellini, nel giro di pochi giorni. L'8 marzo, infatti, mamma Michelle ha dato alla luce Celeste. Ieri, invece, è venuto al mondo Gabrio Tullio, figlio di papà Eros e della moglie Marica Pellegrinelli. Ovviamente la ragazza è entusiasta e sui social ha commentato: "Incredibile pensare a quanto in fretta e radicalmente cambino le cose. Tre anni fa figlia unica e oggi fiera sorella di quattro. Non potrei chiedere di meglio. Benvenuto al mondo GTR". Pochi giorni dopo il parto, Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi si sono goduti una mattinata insieme a Sole e Aurora. La piccola Celeste, invece, è rimasta a casa. Come si nota nelle foto pubblicate da Oggi.it, i quattro hanno fatto colazione in centro a Milano. Per la showgirl era la prima uscita dopo la gravidanza.
“Oggi.it” pubblica le foto che ritraggono Michelle Hunziker nella prima uscita dopo la nascita di Celeste. La showgirl è in compagnia di Tomaso Trussardi e Sole. La famigliola fa colazione in centro a Milano. Poi viene raggiunta da Aurora Ramazzotti che aiuta teneramente la sorellina a mangiare, spezzettando una brioche.
Tra le top model perfette fin dalla nascita non figura Alessandra Ambrosio, la supermodella brasiliana che ha stregato le passerelle e gli stilisti di tutto il mondo. Peccato che per arrivare al punto in cui è oggi, la top sia dovuta ricorrere troppo spesso all'aiuto del chirurgo. Basti pensare che il suo primo intervento di chirurgia risale a quando aveva appena 11 anni. E' lei stessa a confermarlo nel corso di un'intervista – verità durante la quale ha ammesso di aver fatto ricorso alla chirurgia estetica fin dalla più tenera età. A essere corrette per prime sono state le orecchie: la Ambrosio si è sottoposta a un intervento di otoplastica al fine di rendere più armonico il suo viso. Solo dopo sono seguiti gli interventi a gambe e occhi, lifting che le hanno permesso di diventare la venere incriticabile che è oggi. Il sexy angelo di Victoria's Secret non ha alcun problema a rivelare candidamente che la sua bellezza non sarebbe unicamente frutto del lavoro di madre natura.
Ha sempre sognato la perfezione la top model Alessandra Ambrosio che si è sottoposta al suo primo intervento chirurgico quando aveva solo 11 anni.
L’attesissimo reboot di “Godzilla 3D”, diretto da Gareth Edwards, sta per sbarcare nelle nostre sale –precisamente il prossimo 15 maggio, un giorno prima della release statunitense – e i fan di tutto il mondo non stanno più nella pelle. Tra l’altro, la pellicola uscirà in occasione del 60° anniversario della nascita del leggendario lucertolone e la Legendary Pictures non ha badato a spese: 160 milioni di dollari il budget messo a disposizione dalla casa di produzione, insieme alla Warner. Sfruttando il richiamo del film, la FIAT ha pensato bene di girare uno spot fantastico per una delle sue vetture più amate, la 500L, legandolo al famoso mostro.
L’atteso film, diretto da Gareth Edwards, sarà nelle nostre sale a partire dal 15 maggio e la FIAT non si è lasciata sfuggire l’occasione di girare un fantastico spot per uno dei suoi prodotti di punta, legandolo al famoso lucertolone.
Vi avevamo mostrato, di recente, le foto di Kristen Stewart e Robert Pattinson in Breaking Dawn e vi abbiamo tenuti, costantemente, aggiornati su tutte le news che riguardano le riprese di questo penultimo capitolo della saga di Twilight. Dal set brasiliano di Breaking Dawn arrivano ogni giorno nuovi aggiornamenti, l’ultimo riguarda la scelta di due controfigure che dovranno vestire i panni di Edward Cullen e Bella per le scene più pericolose del film. Raphael Martins è il nome della controfigura che ha il compito di interpretare il ruolo dell’affascinante Robert Pattinson, mentre Roberta Thaise è stata chiamata come controfigura di Kristen Stewart. Saranno questi due ragazzi brasiliani a sostituire i due attori nella scena del tuffo dalle cascate di Esme, luogo scelto come ambientazione per la luna di miele dei due protagonisti.
Kristen Stewart e Robert Pattinson in Breaking Dawn avranno due controfigure per le scene più pericolose. Vi mostriamo le foto dei due “sostituti”.
Le storie dei santi riscritte e avvicinate al nostro tempo, letteralmente. Santi Numi (Exòrma) di Jacopo Masini è una deliziosa raccolta di racconti che intrattiene con gioco riscrivendo le vite dei santi, ambientando tutto nelle province della Bassa padana, tra Parma e Cremona, tra Mantova e Reggio, tra Modena e Ferrara. Jacopo Masini – che è scrittore, insegnante di scrittura creativa (fondatore di Benbow) e animatore culturale a tutto tondo – con questa raccolta si inserisce nel solco dei grandi scrittori e narratori italiani, su tutti Ermanno Cavazzoni, suo maestro: “Ci sono delle vite di alcuni santi che sono comiche di per sé”. La temperatura di “Santi Numi” è certamente su questo livello: una scrittura comica che nasconde un senso di tragedia. Una scrittura che si spinge addirittura a reinventare la venuta di Gesù Cristo dal punto di vista di Giuseppe, come nel racconto “La doppia visita dell’angelo”, forse il racconto più divertente. Dodici racconti lunghi, altri invece brevi e fulminanti ("Il beato Wilmer Tedeschi") che sono appena appena più lunghi rispetto a quelli inseriti nella precedente raccolta dell'autore, “Polpette”. Jacopo Masini si legge d’un fiato e intanto che si legge, se ne immagina la voce chiara e beffarda; come quando si presta a leggere le opere di tanti nella sua Taverna di Benbow su Tom’s Hardware oppure sulla sua pagina Facebook, soprattutto tra i due lockdown. “Santi Numi” è una raccolta che fa ridere tantissimo e che comincia a farlo sin dall’esergo con “Il Novellino” nella traduzione di Aldo Busi e Carmen Covito, che rivela tutto il senso dell’operazione di Jacopo Masini. Recuperare e rinvigorire la novella e il racconto italiano. Ma si badi bene: “Santi Numi” è, sì, un omaggio a storie e personaggi del nostro patrimonio culturale, ma è un’opera che sta benissimo in piedi anche da sola.
Le vite dei santi, riscritte e avvicinate al nostro tempo, fanno ridere tantissimo. “Santi Numi” (Exòrma) è una raccolta di dodici racconti lunghi, e altri brevi e fulminanti, che si leggono d’un fiato e rinvigoriscono la tradizione del racconto italiano. Jacopo Masini sarà presente al Salone del Libro di Torino 2021, venerdì 15 ottobre.
Giulia De Lellis gli aveva chiesto di fare “leggermente meno” nella Casa del Grande Fratello Vip, riferendosi all’amicizia con Asia Nuccetelli. Andrea Damante sembrerebbe averla presa alla lettera e appare sempre più deciso ad accontentarla. Dopo una settimana segnata da pesanti litigi e una nomination da parte dell’ex tronista, Asia è tornata ad avvicinare Andrea. La figlia di Antonella Mosetti è convinta che il rapporto che è nato con Damante all’interno della Casa sia importante, e difficile da ritrovare altrove: “Io voglio che torniamo come prima, perché la nostra amicizia era unica”. Andrea, che è deciso a riportare il loro legame sul piano della normalità, ha disilluso le sue aspettative senza curarsi della possibilità di offenderla. Con noncuranza le ha infatti risposto: Mah…unica? Non penso. Se la percezione che c’è stata fuori è quella che è stata, ognuno mantiene delle posizioni. Quel rapporto che tu dici di avere con il tuo migliore amico, non lo possiamo avere io e te. Il comportamento di Andrea ha una ragione ben precisa: quella di non deludere la fidanzata Giulia. Soprattutto non dopo il litigio tra la De Lellis e le Mosetti. Giulia ha invitato più volte Asia a mantenere le distanze, ma la figlia di Alex Nuccetelli si è sempre giustificata spiegando di aver visto in lui un sostegno all’interno della Casa. Ha inoltre ribadito più volte di non nutrire alcuna speranza romantica nei suoi confronti, ma l’ex corteggiatrice di “Uomini e Donne” non è disposta a crederle. Da qui la necessità di chiedere al suo fidanzato di starle lontano.
Asia Nuccetelli sta tentando di riavvicinarsi ad Andrea Damante nella Casa del “Grande Fratello Vip ma l’ex tronista blocca sul nascere la sua avanzata: “Amicizia unica tra noi? Non c’è mai stata”.
Proseguono le acquisizioni in casa Yahoo, dopo la notizia diffusa dal Wall Street Journal secondo cui l'azienda diretta da Marissa Mayer investirà parte del ricavato dell’initial public offering di Alibaba su Snapchat, arriva la conferma dell'acquisizione di MessageMe, azienda produttrice dell'applicazione di messaggistica istantanea che non è mai riuscita ad imporsi sul mercato a causa dei grandi competitor presenti come Whatsapp, Viber, Line, Telegram, WeChat e Facebook Messenger. I progetti di Yahoo a seguito dell'acquisizione dell'app MessageMe sono molto particolari. I vertici della società hanno infatti deciso di chiudere il servizio di messaggistica instantanea per rivedere le funzionalità dell'applicazione per smartphone e rilanciarla tra qualche mese con grandi novità, integrando ai messaggi tutti i servizi già in possesso della società fondata nel 1994 da David Filo e Jerry Yang. Prima di MessageMe Yahoo aveva già acquisito un'altra azienda nota per aver realizzato l'app Blink, un altro servizio di messaggistica istantanea anche esso chiuso poco dopo aver inglobato il team di sviluppatori.
Nuova acquisizione per Yahoo. Dopo la notizia diffusa dal Wall Street Journal secondo cui l’azienda diretta da Marissa Mayer investirà su Snapchat, arriva la notizia dell’acqusizione dell’app MessageMe.
Il film di Emma Dante, in concorso alla 70esima Mostra del Cinema di Venezia, il 19 settembre sbarca nei cinema italiani. La pellicola è la trasposizione del romanzo della Dante, epurato della parte sessuale riguardante le due protagoniste Rosa e Clara e delle avventure notturne di uno dei membri della famiglia Calafiore. Tutto è incentrato sulla “sfida” delle due auto e soprattutto sui personaggi di Rosa e Samira, quest’ultima interpretata da una straordinaria Elena Cotta, che ha portato meritatamente a casa la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile al Festival di Venezia. Palermo. In una domenica pomeriggio calda e assolata, due donne, Rosa e Clara, venute per festeggiare il matrimonio di un amico, si perdono nelle strade della città e finiscono in un viottolo stretto: Via Castellana Bandiera. Nello stesso momento un’altra macchina, guidata da Samira e la famiglia Calafiore, arriva in senso contrario. Né Rosa, né Samira, intendono cedere il passo l’una all’altra. Chiuse nelle loro auto, Una Multipla e una Punto, le due donne si affrontano in un duello muto che si consuma nella violenza dei loro sguardi. Una sfida tutta al femminile punteggiata dal rifiuto di bere, mangiare e dormire, più ostinata del sole di Palermo e più testarda della ferocia degli uomini che le circondano.
Il 19 settembre arriva nelle sale l’originale film di Emma Dante, presentato in concorso al recente Festival di Venezia. La “sfida” tra le due auto nel vicoletto è imperdibile.
L'intervista rilasciata da Beatrice Valli al "Giornale di Puglia" ha fatto infuriare i fan di Aldo Palmeri e Alessia Cammarota. I due saranno presto genitori. Beatrice e Marco, invece, preferiscono attendere. L'ex corteggiatrice di "Uomini e Donne", ha smentito le voci insistenti di una gravidanza. Il giornalista, dunque, le ha chiesto: "Non seguirete le orme della coppia Palmeri – Cammarrota?". La sua risposta è stata: "No. Diciamo che a volte si fa così solo per rimanere sulla bocca delle persone o per fare copertine e soldi… non sto parlando di loro, ma in generale. Non ho nulla contro di loro, anzi. Noi ci amiamo tanto ma per ora pensiamo a lavorare e crearci qualcosa di nostro e stabile". Nonostante la ragazza sia corsa subito ai ripari, spiegando di non rivolgersi a loro, per alcuni spettatori del programma di Maria De Filippi è stata comunque una battuta di cattivo gusto. Beatrice Valli ha parlato a lungo del suo rapporto con l'ex tronista. Tra loro le cose vanno a gonfie vele, anche se ogni tanto – come a tutte le coppie – anche a loro capita di litigare. Ha spiegato, quindi, che è consapevole che per loro ci sia poca privacy ma sono contenti di condividere attimi della loro quotidianità con i fan: "Credo che ci sia sicuramente poca privacy tra di noi ma, come dicono giornali, siti internet e social, se sei un personaggio un minimo conosciuto la privacy non la puoi avere. A noi piace postare i nostri momenti insieme e la nostra vita sui social, ci diverte e ci piace far capire alla gente chi siamo e soprattutto che siamo persone come loro (foto con occhiaie o senza trucco oppure stupide diciamo)…noi vogliamo fare vedere che la semplicità è la cosa più bella". Infine, riguardo ai loro progetti futuri ha dichiarato:
Ha fatto infuriare i fan di Aldo Palmeri e Alessia Cammarota, l’intervista rilasciata da Beatrice Valli a “Il giornale della Puglia”. Quando le è stato chiesto se stia pensando di avere un figlio subito con Marco Fantini proprio come loro, la Valli ha risposto che a volte queste cose si fanno per “soldi o copertine”.
Lunedì scorso, Michelle Hunziker è tornata al timone di Striscia la notizia. Sin da subito, Ezio Greggio ha cavalcato il gossip del momento, che vedrebbe la showgirl in attesa del quarto figlio. Così, nel corso delle puntate si sono succeduti simpatici siparietti in cui il conduttore del tg satirico entrava in studio con un passeggino o consigliava alla showgirl, il giusto nome da dare al nascituro. Stasera, giovedì 28 gennaio, Michelle Hunziker ha voluto ristabilire la verità dei fatti. Così, si è recata dal Dottor Alessandro Bulfoni – il ginecologo che ha fatto nascere Celeste – per fare un'ecografia. Il video è stato mandato in onda nel corso della puntata di Striscia la Notizia. Il dottore ha dato il suo verdetto. La Hunziker non è incinta: "Per questo mese la gravidanza non c'è". Pronta la reazione della showgirl: "Tomy impegnati di più. Un po' mi è dispiaciuto sapere che non sono incinta. Comunque, per i giornali, non posso mangiare il panettone che dicono subito che sono incinta. Mia madre mi ha chiamata e mi ha detto "Non fare la misteriosa, dimmi la verità, sei incinta o no?". Una cosa, però, è certa, prima o poi un altro figlio arriverà. Alcuni mesi fa, Michelle Hunziker aveva dichiarato al settimanale Oggi di volere un quarto figlio:
Nel corso di Striscia la Notizia, la bionda showgirl ha mandato in onda un video che la ritraeva mentre si sottoponeva all’ecografia. Dopo le insistenti voci di un quarto figlio in arrivo, Michelle Hunziker ha voluto svelare la verità.
Da oggi, 1 settembre 2021, in tutta Italia è obbligatorio l'uso del green pass per salire su mezzi di trasporti a lunga percorrenza (escluso dunque il trasporto cittadino): treni, navi, aerei e autobus. Il green pass, lo ricordiamo, è quel documento che attesta la doppia dose di vaccino anti-Covid. In tutta la Campania le prefetture, su impulso del ministero dell'Interno, hanno predisposto un rafforzamento dei servizi di vigilanza e l'intensificazione dei controlli non solo nelle principali stazioni ferroviarie in cui ci sono treni interregionali e ad alta velocità, ma anche ovviamente allo scalo aeroportuale di Napoli-Capodichino e al porto del capoluogo campano. L'obbligo di esibire il cosiddetto "passaporto vaccinale", nato come come misura per contrastare la diffusione della pandemia da Covid, ma soprattutto per incentivare ulteriormente al vaccino, è in vigore fino al 31 dicembre 2021, attuale termine di cessazione dello stato di emergenza salvo ulteriori proroghe.
Da oggi 1 settembre è obbligatorio esibire il green pass vaccinale per poter usufruire dei trasporti a lunga percorrenza: treni, aerei, navi. In Campania predisposti maggiori controlli ai gate portuali e nelle stazioni ferroviarie principali. Forze dell’ordine pronte anche ad intervenire per evitare il blocco delle stazioni annunciato anche a Napoli dai manifestanti “no-vax” e “no-pass”
Il vertiginoso spacco inguinale di Giulia Salemi, ben messo in mostra con la sodale Dayane Mello al red carpet di Venezia per "The Young Pope" di Paolo Sorrentino, ci riporta con la mente indietro nel tempo. Un tempo recente a dire il vero, che non richiede poi un così tanto massivo sforzo di memoria. Corre l'anno 2012 e Belen Rodriguez sdogana la "farfallina": abito rosso e fucsia firmato Fausto Puglisi che la proietta ad un livello successivo. Da quel momento Belen Rodriguez diventa non un'icona ma "l'icona". Giulia Salemi e Dayane Mello hanno fatto arrabbiare i critici ma solo perché lo scenario era quello della Mostra del Cinema di Venezia. Eppure, dimenticando per un attimo gli sbarchi di Tinto Brass con le sue donnine nude al Lido, il cinema va a braccetto con i red carpet a tinte hot. Solo per non andare troppo lontano dai nostri confini, pensiamo ad un recente red carpet di una produzione di grandissimo successo come quella di "Gomorra – La Serie". Ricordiamo bene Denise Capezza, la Marinella della serie firmata da Stefano Sollima, e quel suo abito interamente scosciato che fece il giro del web.
Dopo gli spacchi hot di Dayane Mello e Giulia Salemi ripercorriamo tutti gli abiti inguinali che hanno lasciato il segno e destato scalpore nel mondo dello spettacolo.
"Autore", o meglio il latino "auctor", è la base sia di autoritario, sia di autorevole. Ma è un tronco che nel passare dei secoli, e nel passaggio da latino a italiano, ha avuto modo di ramificarsi moltissimo. "Autorevole" è una voce dotta recuperata dal latino nel Trecento: il latino è stato per lunghi secoli il maggior bacino a cui attingere per trovare parole nuove (!) da impiegare in italiano. Il dato curioso è che a partire dal latino "auctorabilis" sostituisce il suffisso dotto "-abile" con quello popolare "-evole". L'autorevole gode dell'autorità data dal prestigio, dalla credibilità, e in questo si mostra più vicino alle ricche sfumature dell'auctor latino. Saremmo portati a tradurlo come "autore", ma non era così semplice: l'auctor aveva la carica di un artefice fondatore, di un promotore e precursore, di un maestro che si fa modello, e quindi di un garante in grado di sorreggere, sanzionare, ratificare. Il parere autorevole ha la forza del merito e della reputazione che chi lo pronuncia si è conquistato: per essere considerato, per essere adottato non ha bisogno di usare la forza. La sua aura, non campata nella pura suggestione ma saldamente radicata, è più che sufficiente. Va notato che, per quanto l'autorevolezza sia spesso legata all'autorità ("Credo che quel che dice sia giusto perché è un'autorità in materia"), etimologicamente appartengono a diramazioni differenti. L'autorità, emersa in italiano sempre come voce dotta recuperata nel Trecento dal latino "auctoritas", inizia subito a riparlare di potere. Invece (specie in virtù di quel suffisso "-evole", così liscio e blando) l'autorevolezza ci parla di un'attitudine a sancire, a garantire, determinata dalla capacità di essere base e avanguardia. L'autoritario, invece, arriva a noi nella seconda metà dell'Ottocento dal francese auctoritaire, che ovviamente spunta sempre dal ramo dell'auctoritas latina. E mentre in francese parte descrivendo (con grande eloquenza) chi ama o favorisce l'autorità, in italiano si recepisce subito come prepotente, come chi usa l'autorità. E questo non stupisce, il suffisso "-ario" lo troviamo spesso nella lingua giuridica, nei nomi di chi abbia ed eserciti un diritto. L'autoritario è in una posizione di forza che gli permette di far valere la propria autorità unilateralmente, in modo dispotico e intransigente. Infatti siamo abituati ad affibbiare quasi automaticamente questo aggettivo ai regimi, ma naturalmente si riconosce il profilo di questo aggettivo in qualunque azione che cerchi di accentrare il potere esprimendolo in modo impositivo. L'esito violento dell'autoritario è dei più naturali.
Autoritario e autorevole hanno significati molto diversi, anche se sembrano simili. Scoprire la differenza e padroneggiarla permette di comprendere dei caratteri importanti. Il primo ha la ragione della forza, il secondo la forza della ragione. Vediamo l’etimologia, la storia e le sfumature di queste parole.
Manca poco alla riapertura delle scuole in Italia: dopo sei mesi di stop a causa del lockdown per l'emergenza Coronavirus, il prossimo 14 settembre, così come stabilito dal Ministero dell'Istruzione, ben otto milioni e mezzo di studenti torneranno in aula da un angolo all'altro della Penisola, e con loro docenti e personale scolastico, tra Ata ed amministrativi. Tuttavia, la campanella non suonerà in tutti gli istituti italiani nello stesso momento: alcune regioni, infatti, a causa dell'andamento della curva epidemiologica in salita e dell'appuntamento elettorale con Referendum e Regionali in programma il 20 e 21 settembre, hanno deciso di posticipare l'inizio delle lezioni. Ecco, allora, il nuovo calendario con le date di ripartenza della scuola per l'anno scolastico 2019/2020. Il rientro a scuola, dunque, sarà diverso da regione a regione e, addirittura, da città a città. Secondo il calendario scolastico aggiornato, se oggi, lunedì 7 settembre, la campanella è suonata per le scuole dell'Alto Adige e a Vo' Euganeo, una delle prime zone rosse per Covid-19 in Italia, il 14 settembre le lezioni riprenderanno in Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Anche in Sicilia la data prevista di ripartenza delle scuole è il 14 settembre ma i singoli istituti, anche quelli non sede elettorale, possono fare richiesta, per comprovati motivi, per posticipare l’inizio delle lezioni a giovedì 24 settembre, secondo quanto stabilito da una delibera firmata dal governatore Nello Musumeci. In Friuli Venezia Giulia la scuola riprenderà il 16 settembre e in Sardegna il 22. Infine, hanno deciso di riaprire i battenti giovedì 24 settembre Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia e che Campania, che proprio oggi ha diffuso la comunicazione ufficiale sul rinvio.
Quando comincia la scuola? Se il Ministero dell’Istruzione ha fissato per il 14 settembre la data di ripartenza delle lezioni in presenza, sono molte le regioni che hanno deciso di posticipare il ritorno in classe di studenti e docenti. Tra queste, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia e che Campania, che proprio oggi ha diffuso la comunicazione ufficiale sul rinvio. Anche la Sicilia ha dato la possibilità ai singoli istituti di fare richiesta, per comprovati motivi, di posticipare l’inizio delle lezioni a giovedì 24 settembre.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non ha usato mezzi termini per descrivere l'operato dei social network in fatto di disinformazione e Covid-19: interpellato sulla questione dai giornalisti, l'inquilino della Casa Bianca ha risposto con un laconico "Stanno uccidendo le persone", riferendosi alle fake news a tema no-vax che circolano ancora oggi indisturbate su piattaforme come Facebook a quasi un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia. L'amministrazione statunitense non ha fatto una scoperta colossale – sono anni che è in corso il dibattito sulla pericolosità dei social come amplificatori di disinformazione – ma è la prima volta che si rivolge con tanta fermezza al mondo dei social. L'affermazione arriva dopo che il governo ha chiesto per l'ennesima volta ai social di contrastare in modo più netto le bufale e le fake news che circolano sulle loro pagine. Ma se da una parte realtà come Facebook continuano a difendere il loro operato nel contrasto alle fake news, d'altro canto questi interventi arrivano sempre a posteriori per tentare di ovviare a problemi generati proprio da come queste piattaforme sono progettate. La situazione l'ha sintetizzata il chirurgo generale Vivek Murthy: "Aspetti come il pulsante Mi piace premiano gli utenti che condividono contenuti emozionanti, non necessariamente accurati. E gli algoritmi sono progettati per tenere gli utenti incollati allo schermo, e per questo danno loro materiale già simile a quello che hanno apprezzato in precedenza; in questo modo trascinano le persone sempre più in fondo a un vero e proprio pozzo di disinformazione. L'analisi non è inedita, anzi è da anni alla base delle critiche più feroci fatte alle piattaforme social – che se sfruttate in modo coordinato hanno già dimostrato di poter arrivare a destabilizzare intere democrazie; perfino l'avversione ai vaccini aveva già trovato terreno fertile in una fetta di pubblico social che si è allargata con il passaparola garantito dalla diffusione virale dei contenuti. Con l'avvento della pandemia di Covid-19 questi movimenti hanno trovato ancora più spazio di manovra, diffondendo disinformazione presso milioni di utenti spaventati sia da una malattia sconosciuta che da vaccini realizzati a tempo record e da una campagna vaccinale di portata mai così vasta. È a questo che si è riferito Biden, interpellato nelle scorse ore dai giornalisti: Facebook, Twitter e le altre piattaforme social – consentendo la diffusione di contenuti che mettono in discussione l'efficacia dei vaccini o ne amplificano la percezione dei rischi legati agli effetti collaterali – incutono timore in fette di popolazione che non hanno ancora deciso se vaccinarsi oppure no. E dal momento che – nelle parole di Biden –"L'unica pandemia attiva in questo momento è tra i non vaccinati", qualunque soggetto contribuisca a mantenere basso il numero di vaccinati, per il presidente USA sta contribuendo alla resistenza della pandemia.
L’amministrazione statunitense non ha fatto una scoperta colossale – il dibattito sulla pericolosità dei social come amplificatori di disinformazione dura da anni – ma è la prima volta che si rivolge con tanta fermezza a Facebook e alle altre piattaforme. Il tema sono le fake news che stanno scoraggiando il vaccino in chi è ancora scettico al riguardo.
Palazzo Affari ai Giureconsulti, nel centro storico di Milano, dal 9 al 14 aprile ospiterà la quarta edizione di Brazil S/A. “Reflessi” è il titolo scelto per l’evento principale del Fuorisalone brasiliano che punta a mettere in luce i riflessi e contaminazioni tra la cultura brasiliana ed europea mediterranea. Una speciale installazione sarà dedicata alla trasmissione tv Casa Brasileira, condotta da Baba Vacaro. Si parlerà dei designer protagonosti di questa affascinente terra, tra questi: Sergio Rodrigues, dello studio Bernardes & Jacobsen, Isay Weinfeld, Marcio Kogan, dei fratelli Campana, Lia Siquiera e tanti altri.
I progetti realizzati dai più famosi designer brasiliani ad illustrare lo stile dell’architettura made-in-Brazil e la loro interpretazione di design.
Capita a tutte le donne di avere un'emergenza durante il proprio "periodo" del mese e la designer svedese Katarina Hornwall ha pensato proprio ad un oggetto che aiuta le donne durante il ciclo mestruale: si chiama Emergency Tampon ed è un ciondolo che permette di avere sempre con sé un tampone di emergenza. Realizzato in alluminio e in ottone, il ciondolo della collana di Emergency Tampon imita la forma di un proiettile arrotondato in modo da consentire che il tampone si adatti perfettamente al suo interno. Non bisogna considerare alcuni argomenti tabù, è questa l'idea di partenza della designer Katarina Hornwall quando ha progettato Emergency Tampon. "Mentre stavo bevendo un paio di birre con alcuni amici, abbiamo iniziato a discutere circa la tendenza a sentirci un po' imbarazzate quando chiediamo un tampone ad un'amica, o nascondiamo il tampone in mano quando ci rechiamo al bagno", ha raccontato la designer svedese che ha studiato Design industriale all'Università di Lund, "Perché siamo imbarazzati dai tamponi?". Emergency Tampon è un ciondolo da collana che nasconde al suo interno un tampone ma la forma tradisce il contenuto perché non serve nascondere i prodotti sanitari durante il periodo mestruale, la donna può addirittura portare con orgoglio al collo un tampone vaginale.
Assomiglia ad un comune ciondolo da collana ma questo bijoux è molto di più e permette alle donne di avere sempre con sé un tampone d’emergenza durante il ciclo mestruale.
La scomparsa di Diego Armando Maradona è stata l'occasione per Raffaella Carrà di raccontare il rapporto che aveva con il calciatore argentino, ricca di aneddoti e ricordi del passato tra Argentina e Italia. Proprio il primo incontro avvenne nel 1979, quando il poco più che maggiorenne Diego cercò di entrare a un concerto in Argentina di Raffaella Carrà, in un'arena strapiena. Maradona tentò lo stesso di entrare, ma non fu la sua serata fortunata. Diego Armando Maradona e Raffaella Carrà condividono i lunghi trascorsi tra Italia e Argentina, chi per il suo talento artistico, chi per la maestria nel gioco del calcio. Due passioni che li hanno uniti più volte, non senza qualche grattacapo. Dopo la scomparsa di Maradona negli scorsi giorni, la showgirl ha voluto raccontare, in un'intervista per il Messaggero, qualche aneddoto sul rapporto con il calciatore, dalla prima volta che si son conosciuti agli ultimi messaggi per il 60° compleanno di Maradona. Una prima volta che non si dimentica per El Pibe de Oro, che come racconta Carrà, passò una notte in carcere per vederla suonare in Argentina: "Io cantavo in una grande arena a Buenos Aires. Era il 1979. Lui avrà avuto 18 anni. L’arena era piena, non c’era più posto, ma lui tentò comunque di entrare per ascoltarmi. Disse ai poliziotti: ‘Non sapete chi sono io!’. Lessi questa storia il giorno dopo sul Clarin. Per colpa mia Diego aveva passato la notte in prigione". Negli anni, l'universo Carrà e l'universo Maradona si sono incrociati più e più volte, come quella volta nel 1998, quando durante la trasmissione "Carramba" su Rai 1, condotta dalla showgirl, lei stessa organizzò per il campione una sorpresa: un incontro con tutti i compagni di squadra del Napoli con cui aveva vinto uno dei trofei più importanti della sua carriera: lo scudetto 1986/1987. Dopo anni di allontanamento del calciatore dal panorama italiano, l'ultimo contatto tra Carrà e Maradona è stato per il 60° compleanno del "Pibe de oro": "A fine ottobre un amico dalla Spagna mi ha chiesto se volevo inviargli un video per il suo compleanno. Di solito non mi piace fare queste cose, ma per lui l’ho fatto. Ho indossato la maglietta dell’Argentina che lui mi aveva regalato e gli ho mandato gli auguri. È stato come averlo salutato".
Raffaella Carrà ha voluto dare il suo ultimo saluto a Diego Armando Maradona, dopo la scomparsa del calciatore argentino. La showgirl ha raccontato alcuni aneddoti sul loro rapporto, dal primo incontro a un concerto in cui il calciatore venne arrestato, a uno dei più famosi della storia della tv: la sorpresa nel 1998 nella trasmissione “Carramba!”
Addio all’obbligo di mascherina all’aperto da luglio, forse da metà mese. L’ipotesi si fa largo a Palazzo Chigi e il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sembra intenzionato ad aggiungere un nuovo tassello verso il ritorno alla normalità. Soprattutto dopo lo scontro con il centrodestra per l’intenzione dello stesso Draghi di prorogare lo stato di emergenza per il Coronavirus oltre la scadenza del 31 luglio. Anche se lo stato di emergenza dovesse proseguire, quindi, un segnale verso il ritorno alla normalità potrebbe arrivare dall’addio all’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, che potrebbe essere abolito intorno a metà luglio. Un’ipotesi ritenuta realistica anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza, da sempre tra i più rigoristi del governo. L’Italia potrebbe seguire l’esempio di altri Paesi, a partire dalla Francia che oggi eliminerà l’obbligo di mascherina. Accadrà lo stesso in Spagna, così come è stato deciso pure in Germania. Secondo il ministero della Salute la data da segnare sul calendario potrebbe essere quella del 15 luglio. Resterà, comunque, la necessità di indossare la mascherina dove si verificano assembramenti e rispettare le distanze è impossibile. Di fatto vuol dire che non sarà più obbligatorio indossare sempre la mascherina, ma sarà comunque necessario portarla con sé per metterla al momento necessario.
Il governo punta a eliminare l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto nelle prossime settimane, probabilmente da metà luglio. Si tratterebbe di un altro passaggio verso il graduale ritorno alla normalità a cui punta il presidente del Consiglio, Mario Draghi. La mascherina, comunque, dovrà essere sempre portata con sé e indossata in caso di assembramenti.
Che la bella cantante ogni tanto sfoggi qualche look leggermente osè lo sapevamo già, sapevamo anche che RiRi va fiera del suo corpo e non perde occasione per mostrarlo sulle copertine degli giornali o tramite foto divulgate su Twitter. Quello che non sapevamo è che Rihanna abbia deciso di lasciare a casa il pudore e di andare in giro per locali notturni con il seno in bella mostra. Forse voleva fare colpo su qualcuno, forse voleva stupire i fan o forse voleva semplicemente essere più comoda. In ogni caso la popstar ha dato nuovamente spettacolo, sfoggiando un nude look che non lascia nulla all'immaginazione ma che, bisogna ammetterlo, lasciava senza fiato. Il nude look di Rihanna – Ieri sera RiRi ha deciso di divertirsi con le amiche in alcuni night club alla moda di Los Angeles. Dato che mancano ormai poche settimane all'inizio Diamonds World Tour, avrà pensato di sfruttare gli ultimi attimi di libertà per far baldoria in città, girando tra un locale e l'altro con un gruppo spensierato. Per l'occasione Rihanna ha scelto di indossare un splendido modello della collezione resort 2013 di Stella McCartney e di sfoggiare l'ultimo taglio di capelli rasati lateralmente. A prima vista quello sfoggiato sembra un semplice miniabito in jersey nero, elegante e molto minimal, con girocollo e maniche lunga. La parte posteriore ha un oblò che lascia scoperta la schiena ed è impreziosita da lunghe frange dello stesso colore dell'abito. Osservando bene le foto della star ci si accorge facilmente che RiRi ha scordato di indossare il reggiseno o un body o qualcosa che avrebbe impedito che tutti potessero ammirare il suo seno. Certo un abito del genere non può essere rovinato dal segno dei capi intimi, inoltre, chi, se non una donna dal fisico perfetto come quello della cantante, avrebbe potuto sfoggiare un simile modello?
Ancora una volta Rihanna non perde occasione per mostrare il proprio corpo. Ieri sera, all’uscita di un night club di Los Angeles, la popstar ha stupito tutti con un abito semi trasparente dal quale si intravedono le sue splendide forme.
Un esempio di come dei post provenienti da siti satirici possa essere riciclato, mediante il solito copia-incolla a scopo di clickbait, può essere quello della circoncisione obbligatoria dei neonati entro il 2020. La decisione sarebbe stata annunciata dalla ministra Lorenzin, già sotto attacco da parte degli anti-vaccinisti per il provvedimento sull'obbligatorietà delle vaccinazioni, con tanto di divieto di andare a scuola per i bambini non vaccinati. Nel testo originale – proveniente dal sito satirico La chiave orgonica – il responsabile dell'iniziativa volta a circonciderci tutti sarebbe un fantomatico "ministro Ugo Malvozzo". Già da questo momento si dovrebbe capire che qualcosa non va. La satira in chiave complottista mira infatti a suscitare non solo divertimento immediato da parte del lettore più accorto, ma anche quello indiretto verso chi crede alla notizia in maniera totalmente acritica, senza la minima attenzione agli indizi che il testo stesso mette a disposizione. Il proclama attribuito al sedicente ministro è il seguente: Nell’ottica della prevenzione di malattie genitali maschili, e una riduzione della spesa sanitaria pubblica – dice il ministro Ugo Malvozzo – la circoncisione dei neonati è un segno di civiltà e rispetto, oltre ad essere frutto del progresso scientifico. Il taglio dell'articolo scimmiotta i sentimenti antisemiti e più specificamente anti-islamici del lettore gentista medio, adducendo a manovre buoniste da parte del Governo volte all'uguaglianza verso queste minoranze religiose, dove effettivamente si pratica la circoncisione. Infine si fanno allusioni ad una presunta adesione al sionismo da parte di Roberto Burioni. Dopo un anno dalla pubblicazione l'articolo continua ad essere riproposto in Rete e diffuso in diverse pagine Facebook, frequentate da utenti ormai polarizzati verso qualsiasi tesi di complotto. Ma siamo sicuri che la circoncisione sia una misura necessaria dal punto di vista dell'igiene? Questa pratica consiste nell’asportare il prepuzio, il cappuccio di pelle che copre il glande, previa stima della quantità di pelle da rimuovere. Se da un lato questo facilita la pulizia del membro, dall'altro non è detto che garantisca una maggiore igiene e protezione da malattie. Il punto è che bisogna sapersi lavare bene. Non esiste una disparità significativa, tale da rendere necessari provvedimenti governativi.
Torna in Rete la bufala della circoncisione obbligatoria entro il 2020. L’iniziativa sarebbe partita dalla ministra Lorenzin. Ecco come un post satirico può trasformarsi in fake news.
Il contenuto di alcune registrazioni audio pubblicate in esclusiva dal DailyMail.com che rivelerebbero lanci di oggetti e botte a Johnny Depp da parte dell'ex moglie Amber Heard in un momento di rabbia. Questo il nuovi dettagli del divorzio fra l'attore Johnny Depp e l'ex moglie Amber Heard, dopo mesi di botta e risposta a mezzo stampa. Nella confessione audio, infatti, l'attrice 33enne ammetterebbe di aver colpito il divo di Hollywood e di avergli lanciato addosso "pentole, padelle e vasi" in un eccesso d'ira. Il noto quotidiano inglese spiega che suddetta registrazione farebbe parte di una sessione informale di terapia di coppia di due ore registrata consensualmente nel 2015 sul cellulare di Heard e concessa a DailyMail.com da una fonte. "Mi dispiace non averti colpito in faccia con un vero schiaffo, ti stavo colpendo ma non ti ho dato un pugno. Tesoro, non sei stato preso a pugni", dice la Heard a Depp, cercando di "minimizzare il suo sfogo della sera precedente". L'attrice continua e ammette di aver sì esagerato ma di non aver perso totalmente il controllo: "Non so quale sia stato il movimento della mia mano, ma stai bene, non ti ho ferito, non ti ho dato un pugno, ti stavo colpendo". Da lì, l'accusa all'ex marito di averla colpita a sua volta e la risposta di Depp, laconica: "Ti ho spinta. Sono partito ieri sera. Onestamente, te lo giuro, perché non riuscivo a sopportare l'idea di un altro scontro fisico, di altri abusi fisici fra noi. Perché se avessimo continuato, sarebbe andata fottutamente male. E piccola, te l'ho già detto. Sono spaventato a morte, in questo momento siamo una fottuta scena del crimine".
Il contenuto di alcune registrazioni audio pubblicate in esclusiva dal DailyMail.com che rivelerebbero nuovi dettagli del divorzio fra l’attore Johnny Depp e l’ex moglie Amber Heard. Nella confessione audio, infatti, l’attrice 33enne ammetterebbe di aver colpito il divo di Hollywood e di avergli lanciato addosso “pentole, padelle e vasi” in un eccesso d’ira. Lui, di tutta risposta, si dice spaventato perché sente entrambi “in una fottuta scena del crimine”.
Continua a tener banco il caso Vasco Rossi vs. Ligabue. La notizia, vera o fasulla che sia, sta facendo letteralmente il giro della rete e non solo, considerati anche i servizi giornalistici della tv di Stato sulla vicenda. Ricapitoliamola brevemente. Vasco Rossi domenica sera avrebbe postato un messaggio sul suo profilo Facebook che diceva: “Caro Liga, quando avrai scritto anche tu quasi duecento canzoni e avrai pubblicato 16 album inediti potrai essere messo sul mio stesso piano." La nota, corredata anche da una foto di qualche anno fa di lui che parla con lo stesso Ligabue, si intitolava: "Ho inaugurato la stagione del parliamoci chiaro e del parliamoci forte", quasi a voler sancire un nuovo inizio, più aggressivo e senza indugi, come già dimostrato nel nuovo album Vivere o Niente. Il giorno dopo, tralasciando tutti gli attacchi dei rispettivi fan a colpi di bacheca, è arrivata la smentita di Tania Sachs, responsabile dell'ufficio stampa di Vasco: "È comparso improvvisamente un post che secondo noi non è stato scritto da Vasco ed è quindi erroneamente attribuito a lui. Non sono parole nel suo stile, non è da lui. Riteniamo sia qualcuno che ha voluto fare uno scherzo a tutti e due, anche se ancora non abbiamo scoperto chi è stato". Dunque problema risolto? Amici come prima? Non sembra, almeno stando alla reazione dell'entourage di Ligabue: "Solo l'amministratore di una pagina ufficiale di Facebook può pubblicare una nota, così come eliminarla, non un semplice fan, o utente esterno alla pagina stessa. Questi possono solo pubblicare dei post in bacheca. La nota è apparsa ieri sera, e automaticamente finita in homepage come status della pagina ufficiale di Vasco. Dopo circa mezz'ora, verso le 20.30-21 lo status è stato rimosso, ma la nota è rimasta fino a pochi minuti fa. Se non erro, il 3 giugno 2010, Vasco Rossi dichiarò che erano tre gli amministratori della sua pagina ufficiale su Facebook (una certa Valeria della redazione del sito, un certo Niko della EMI … e lui stesso)", scrive con tono pungente Riccardo Vitanza, responsabile delle comunicazioni di Ligabue, dimostrando che la versione della sua omologa per Vasco non ha molto convinto.
Dopo la smentita dell’ufficio stampa di Vasco è arrivata la reazione pungente dell’entourage di Ligabue: ”Solo l’amministratore di una pagina ufficiale FB può pubblicare/eliminare una nota”.
"Specchio specchio delle mie brame… chi è la più bella del reame", domandava la strega cattiva di Biancaneve allo specchio magico che, non potendo mentire. Narciso invece era solito specchiarsi nell'acqua, amava così tanto la sua immagine riflessa nell'acqua da caderci e trovare la morte. In comune questi personaggi hanno la vanità di cui ognuno di noi, anche se in piccolissima percentuale, è affetto. Semmai non si arriva a derive narcisistiche, però a tutti fa piacere vedersi e sentirsi apprezzati, specialmente se è uno specchio a "parlare". Così Dominic Harris ha inventato uno specchio che farà impazzire soprattutto i più vanitosi ma non solo: si chiama Vanity Mirror ed è uno specchio creato da 180 telecamere che riflettono in diretta la propria immagine. Con 180 telecamere incorporate nello schermo, Vanity Mirror è uno schermo digitale che riproduce l'immagine dello spettatore più volte ripresa da differenti angolazioni a seconda di dove è posizionata la microcamera e di come si specchia lo spettatore. "Lo spettatore come partecipante è stato un tema generale in tutto il corpo di Harris di lavoro. Con ‘Specchio da toilette' lo spettatore è finalmente affrontato e domina l'opera d'arte attraverso la riproduzione della propria immagine sulla superficie digitale. Intitolato come gli specchi che adornano comunemente uno spogliatoio, il nome fa riferimento all'atto del vedere il sé, ma anche fa riferimento direttamente ai temi del lavoro in questo mondo interattivo", spiega Dominic Harris. In una realtà dominata dalla televisione, dai social media, Vanity Mirror esplora la molteplicità dell'immagine nella società contemporanea. "Inoltre, ‘Specchio da toilette' realizza visivamente il concetto di psiche frammentata all'interno di un led digitale, tipico della società postmoderna", continua l'artista. Addio dunque ai banali specchi, con vanity mirror, al di là della provocazione artistica, potete riflettervi da diverse angolazioni soddisfando finalmente la vostra brama di vanità.
Dimenticate i comuni e tradizionali specchi, la vostra immagine verrà riflessa da numerose telecamere alle quali difficilmente riusciranno a resistere i più vanitosi.
Il termomagnetismo per sconfiggere ogni forma di cancro, questo è ciò a cui stanno lavorando gli scienziati italiani che ci spiegano come attraverso questa tecnologia sia possibile bloccare la proliferazione delle cellule tumorali, senza toccare quelle sane. Vediamo insieme come funziona questa tecnologia innovativa, quali siano i suoi vantaggi e come funziona. Ecco cosa c’è da sapere sul termomagnetiso contro i tumori. Termomagnetismo vs tumori. Gli scienziati del’U’niversità di Torino e del Politecnico di Torino hanno osservato l’effetto dei campi elettromagnetici a bassissima frequenza e intensità sulle cellule umane, in particolare sulla crescita e il metabolismo di queste tumorali. Come funziona. In pratica hanno sfruttata la radiazione a frequenza calcolata con il modello termodinamico per colpire le cellule cancerose, queste, per difendersi e resistere, sono costrette a spendere energia, così facendo però non riescono più a crescere. Partendo da un’analisi termofisica del sistema cellulare, gli esperti sono riusciti a calcolare la frequenza della radiazione utile ad intervenire sulle cellule malate. Ma questo cosa significa? Tutti i tumori curabili. Se quanto sperimentato dovesse risultare applicabile, un domani potremmo utilizzare il termomagnetismo per trattare le cellule malate indipendentemente dal loro difetto molecolare che è causa della malattia: questo significa che potrebbe essere in grado di contrastare qualsiasi tipo di tumore. Gli esperti sperano di sfruttare queste tecnologia combinandola con le chemioterapia attuali per rendere il trattamento più efficace e limitare la formazione di metastasi. “In questo studio si pongono le basi scientifiche per una futura applicazione in vivo e in umano nell’ambito di una medicina personalizzata e mirata a colpire solo le cellule tumorali”, concludono gli esperti.
Gli scienziati italiani sono riusciti a sfruttare il termomagnetismo per indurre le cellule tumorali a sprecare la loro energia al punto da non riuscire più a proliferare, bloccando di fatto la malattia. Vediamo insieme come funziona questa tecnologia, quali applicazioni potrà avere nel futuro e quali sono le speranze di cura.
1nòà di dm_50ae787418786 Aveva fatto i compiti a casa il neo tronista Diego Ciaramella al quale non è bastato tutto l'impegno del mondo per uscire in maniera elegante dal triangolo venutosi a creare grazie all'indecisione di Eleonora. La giovane, che ha ormai chiarito il suo palese interesse nei confronti di Eugenio Colombo, è rimasta per settimane un punto fisso nella memoria del napoletano. Ciaramella, convinto che "se solo avesse voluto" gli sarebbe bastato schioccare le dita affinché la ragazza ritornasse da lui, si è trovato proprio oggi a dover fare i conti con l'amara realtà. La bionda riccioluta che sta man mano conquistando il pubblico della trasmissione, non solo non è stata al suo gioco ma l'ha addirittura smascherato di fronte a tutti, facendo finalmente emergere alcuni aspetti del carattere del tronista che si era evidentemente sforzato di nascondere. 2vikn di dm_50ae787418786
Ci ha rimediato una figuraccia Diego Ciaramella ostentando l’atteggiamento cui abbiamo assistito nell’ultima puntata di Uomini e Donne. Per correre ai ripari, ha solo “finto” di disinteressarsi a Eleonora. Lei, però, lo aveva già scaricato.
Quando si tratta di Alessio Lo Passo e Caterina non c'è mai da stare tranquilli. La coppia più "movimentata" dell'estate 2012 segna un altro punto nella classifica del gossip, proprio mentre la curiosità intorno alla presunta gravidanza della Siviero è al massimo. La giovane, secondo gli ultimi aggiornamenti raccolti via Twitter, sarebbe al momento a Taormina, in Sicilia, località in cui si trova anche il suo ex fidanzato tradito Armando Avellino per una serata. Alessio è invece rimasto a Milano Marittima perché impegnato nel suo lavoro di Pr. Secondo alcune foto pubblicate su Facebook, però, il giovane sarebbe in buona compagnia. Accanto a lui, a sorpresa, è spuntata infatti Raffaella Papa, protagonista della coppie scoppiate del trono Ragazzi e Ragazze. Uno strano triangolo al quale, però, nessuno dei diretti protagonisti ha ancora fornito una spiegazione, social s'intende.
Che ci fa l’ex tronista Alessio Lo Passo con Raffaella Papa del trono under di Uomini e Donne? Le foto dei due spuntano a sorpresa su Facebook mentre Caterina Siviero, presumibilmente incinta, se ne sta da sola in Sicilia. Un altro strano triangolo in vista?
La relazione tra Valentina Acciardi e Pietro Taricone era già di dominio pubblico da qualche settimana. Fu Daniele Mattoli, fidanzato della gieffina, a raccontarla alla stampa. Oggi che la coraggiosa Acciardi è stata eliminata dal Grande Fratello, è lei stessa a raccontare come nacque quella relazione, vissuta al riparo dal clamore e risalente al lontano 2001: Ho frequentato Pietro Taricone per otto mesi ed è stata una storia assolutamente reale, vissuta non sotto i riflettori, perché non era interesse di nessuno dei due e quindi ho vissuto il vero Pietro. Non ne ho mai parlato in casa, dal momento che non volevo usare il suo nome in nessun modo. Ne parla con rispetto Valentina, consapevole della tragedia che si è abbattuta su Pietro e sulla sua famiglia. La Acciardi non va nei dettagli nel rispetto di quella che è stata, per lei, una relazione importante. “Tutti falsi” – Diverso è l’atteggiamento verso i suoi ex compagni di gioco. Dopo aver già espresso con veemenza il suo pensiero nei confronti di quelli che ritiene siano irrimediabilmente falsi e votati esclusivamente alla telecamera, Valentina torna sull’argomento per aggiungere: Lì vanno tutti d’accordo, ma fondamentalmente a nessuno interessa niente di nessuno. Per stesse ammissioni di Samba o di Armando a loro non mancherebbe nessuno, sono tutti concentrati sul montepremi e vogliono arrivare alla fine.
Valentina Acciardi, ultima eliminata dalla Casa del Grande Fratello, racconta com’è nata la storia con Pietro Taricone.
Ennio Morricone ha deciso di fare le cose in grande per questo concerto del Primo Maggio e così ha composto una vera e propria Elegia per l'Italia. Si tratta di un brano sinfonico della durata di 14 minuti che riassume la storia musicale del nostro Paese soprattutto alla luce della celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Questo concerto del Primo Maggio, infatti, non si propone solo di celebrare i lavoratori e di centrare l'attenzione sulle condizioni sempre peggiori del mercato del lavoro in Italia, ma vuole unire a questo anche i festeggiamenti per l'Unità d'Italia: a riprova di questo, infatti, non vi saranno ospiti internazionali in questa edizione del concerto. L'Elegia per l'Italia di Morricone presenta all'interno della selezione di musiche anche uno strano mix scelto proprio per sottolineare ulteriormente l'importanza dell'Italia unita in un'epoca durante la quale le divisioni all'interno del nostro paese sono sempre più forti. Morricone ha deciso di unire, infatti, Fratelli d'Italia al Va Pensiero di Verdi, un brano nato come canto risorgimentale e poi trasformatosi in ridicolo vessillo musicale di quanti ambiscono alla divisione dell'Italia. Il grande compositore ha deciso di abbandonare per questa occasione il ritmo di marcia che caratterizza da sempre Fratelli d'Italia per poterlo amalgamare meglio al capolavoro di Verdi.
Ennio Morricone ha deciso di esordire la sua Elegia per l’Italia con uno strano mix di Fratelli d’Italia e Va Pensiero.
"Campione dei novanta" è stato un viaggio nel passato per Caparezza, una sorta di racconto anacronistico delle sue avventure, un continuo salto nella storia, la sua, costellata di cambiamenti e scelte. Come è stato anche per "Exuvia", Caparezza ha raccontato un nuovo universo musicale, una nuova prospettiva personale, questa volta scavando anche nel passato, riproponendo immagini chiare, come quella del suo passato alter ego Mikimix. I '90 diventato il territorio da esplorare in cerca di tratti identificativi, dal rapporto con le major al primo imprinting musicale con i "black Beatles", i Run DMC. Una figura che ha riconosciuto il suo ruolo solo quando ha abbandonato il precedente, depositandolo nel "club dei 27", un rito di passaggio che a quasi 23 anni lo riappacifica con il suo passato. Del singolo è uscito anche il video diretto da Walter Petroni (che ha curato anche disegni e animazione). Si ritorna indietro nel tempo, un salto di oltre 20 anni, gli anni '90 di Caparezza raccontati in un singolo, una copertina tra luci e ombre che cerca di descrivere anche il primo contatto tra Michele Salvemini e l‘hip hop: "Una botta tipo tilt del pinball, tre tipi del Queens, black Beatles inattesi come il ‘drin’ del fisco, un boato così forte che è arrivato fino a Chernobyl". Lo storico trio newyorkese dei Run DMC diventa il ponte tra Caparezza e ciò che sarebbe diventato, un universo di immagini lontane ma che avvicineranno il cantante pugliese alla cultura hip hop. Un mondo in cui nascono meravigliose incongruenze personali, dalla cultura per i videogiochi "chiuso con l'Amiga e il quattro piste" alla debita distanza dall'auto-celebrazione tra sesso e droga "Mica con l'amica a farmi quattro piste". Poi l'arrivo di Mikimix e il rapporto con i discografici, tassello senza cui non ci sarebbe stata l'evoluzione in Caparezza, con la presenza al Festival di Sanremo 1997 come primo tentativo della musica nazional-popolare italiana di approcciarsi a questo nuovo genere musicale: "E sono andato a Sanremo, quando rappare a Sanremo aveva l’effetto di un sacrilegio". Comprendere bene il distacco tra Miximix e l'avvento di Caparezza diventa possibile solo negli ultimi versi, quando Salvemini canta: "Aggiungi il vecchio me dentro il Club 27, risorto nel 2000 e mi sembra evidente. Che fortuna fu la mia rovina, ascolto roba new, è una robina, Il vuoto di una hit continua e in confronto Mikimix è Bob Dylan". A scuola media introverso, mummia fuori, Narnia dentro. Ogni docente era certo che io fossi l’armadietto. Tutto pensavo di fare, sì, tranne questo, tranne che stare in un palazzetto, “Su le mani!” senza un’arma dietro. (Wuuh!) Tutta colpa di un clip che ho visto. Una botta tipo “tilt” del pinball. Tre tipi del Queens, black Beatles, inattesi come il “drin” del fisco. Un boato così forte che è arrivato fino a Chernobyl. Io chiedevo un palco, non figa e centoni, ho solo trovato una fila di censori. (Diamine!) Chiuso con l’Amiga e il 4 piste mica con l’amica a farmi 4 piste. In una mattina 4 risme, preso dalla fissa del mio viaggio, Ulisse. Rime senza criteri, la voce di ieri, la faccia di Keith Haring. Prima delle posse, prima che il rap fosse sulle tracce di Lenin. (Привет) Festival di Castrocaro. Andò bene? Mica tanto. “Levati dal cazzo, caro”, andò bene a Di Cataldo. Mi chiamò la RTI, poi la Sony, poi EmmeTV ma in ogni casa mi fecero fuori, meglio firmare per la casa di Amityville. Puntavo ad essere un campione dei ’90 ma persi come quel campione dell’Olanda. Cacciato via dalla stazione di Egolandia, passavano sopra il mio nome in retromarcia. Dicevano “Quello è uno zero, zero” dal microfono. Lontano dallo zero zero del binocolo. Rinato come Zero. Dio benedica gli anni zero, affanni e zelo. Campione dei ’90. I produttori dicevano: “Tu devi scrivere un pezzo su questo e quello. Fare canzoni che aiutino il pubblico a mettere roba dentro il carrello!”. E sono andato a Sanremo quando rappare a Sanremo aveva l’effetto di un sacrilegio. (Buuu) Io che non ero la star di pregio (buuu) ma lo sfigato che stava in major e comunque mai difeso le mie scelte con unghie, preferivo le caverne o un bunker ma seguii la corrente, prolunghe. I colleghi evolvevano, erano dei mostri, Godzilla. Io mangiavo gli ossi con Wilma. Famoso in Francia come i rossi in bottiglia, al Muline Rouge in una grossa conchiglia. Beh, erano mosse maldestre, prendevo botte da wrestler, Il mio tracollo palese che va da Cornell a Chester. E dopo il buio l’Ulisse arriva ad Itaca più forte, palestre, chioma folta e basette ma la scena ancora non mi riconosce, Laerte. Aggiungi il vecchio me dentro il “Club 27”, risorto nel 2000 e mi sembra evidente. Che fortuna fu la mia rovina! Ascolto roba new, è una robina, il vuoto di una hit continua, in confronto Mikimix è Bob Dylan. Puntavo ad essere un campione dei ’90 ma persi come quel campione dell’Olanda. Cacciato via dalla stazione di Egolandia, passavano sopra il mio nome in retromarcia. Dicevano “Quello è uno zero, zero” dal microfono. Lontano dallo zero zero del binocolo. Rinato come Zero. Dio benedica gli anni zero, affanni e zelo. Campione dei ’90. Sai, a volte il traguardo comincia da un passo falso, fai un percorso diverso da quello che ha fatto un altro, vai dal pollice verso alla grazia cambiando un anno. Dal pollice verso alla grazia cambiando un anno. Chiamami campione dei 90
Sono passati 24 anni dall’apparizione di Michele Salvemini, in arte Miximix, al Festival di Sanremo 1997, una delle ultime apparizioni di Caparezza nel suo passato alterego. Il cantante sembra essersi finalmente perdonato, raccontando alcuni fotogrammi del passato, dal primo contatto con la musica hip hop al rapporto con i discografici.
Se palline, ghirlande, luci, fiocchi e festoni sono degli evergreen delle decorazioni, anno dopo anno si realizzano addobbi natalizi sempre più stravaganti ed originali, perfetti per tutti coloro che vogliono rendere particolare e meno convenzionale la casa durante il periodo della festa più attesa dell'anno. Insomma, il Natale è una delle occasioni migliori per dare libero sfogo all'estro creativo di ognuno di noi, grazie alle infinite possibilità di abbellire gli ambienti domestici con diversi colori e oggetti a tema. Anche quest'anno c'è una novità che sicuramente farà gola a tutti gli amanti delle decorazioni natalizie: un trenino elettrico che gira intorno all'Albero di Natale! Un'idea nuova ed originale che, lungi dal piacere ed emozionare solo i nostalgici, creerà un'atmosfera magica che incanterà anche i più piccoli Il trenino elettrico è sicuramente uno dei giocattoli dal fascino intramontabile e che ha fatto parte dell'infanzia della maggior parte di noi, un oggetto che guarda al passato ma che conserva dentro di sé tutto il fascino della semplicità dei giocattoli di una volta. Questo trenino elettrico, che riproduce fedelmente quelli di un tempo, si posiziona sui rami dell'Albero di Natale e si muove sui binari proprio come un giocattolo: è dotato di vagoni decorati a tema natalizio e, in alternativa, può essere installato anche intorno alla base dell'Albero insieme ai regali. L'effetto sarà davvero suggestivo e sarà sicuramente molto apprezzato non solo dai bambini, ma anche dai più grandi.
Il Natale sta per arrivare e con lui la corsa all’acquisto degli addobbi più originali per dare un tocco in più alla casa. Anche quest’anno è partita la caccia alle decorazioni più stravaganti ed ecco una delle novità più gettonate: un simpatico trenino elettrico che gira intorno all’Albero di Natale!
Stasera torna l'Isola dei Famosi 2018, con la messa in onda della quinta puntata in prima serata su Canale 5. Tre sono i naufraghi in nomination, Filippo Nardi, Amaurys Perez e Franco Terlizzi: uno solo sarà mandato a casa dal televoto. Il consueto sondaggio di Fanpage.it ha decretato un verdetto decisamente netto. Secondo oltre la metà dei rispondenti, sarà Filippo il nuovo eliminato dell'Isola. È una maggioranza corposa quella che sceglie di mandare a casa Filippo Nardi, al centro di alcune polemiche per gli scontri con Cecilia Capriotti: il 53% dei nostri lettori che hanno partecipato al sondaggio hanno votato per lui. Un'eliminazione di Nardi appare probabile, ma va detto che con il suo addio verrebbe a mancare uno dei pochi elementi intriganti di questa edizione sostanzialmente priva di mordente, ovvero la vicinanza tra Filippo e Bianca Atzei. Addirittura, Nardi ha regalato l'unico momento un po' osé visto finora, il nudo integrale davanti alla stessa Bianca. A votare per l'eliminazione di Franco Terlizzi è stato il 36% dei lettori, mentre solamente l'11% manderebbe via Amaurys Perez. Paradossalmente, è proprio quest'ultimo ad aver espresso la volontà di uscire, dal momento che sente molto la mancanza della moglie Angela e dei figli. Dopo una quarta puntata un po' piatta, si attendono per il quinto appuntamento nuove sorprese, in un'edizione che rischia di essere una delle più noiose di sempre. Si parlerà della rivalità sempre più accesa tra Alessia Mancini e Rosa Perrotta, mentre pare che Giucas Casella tirerà fuori finalmente le sue "mosse di potere" ipnotizzando un naufrago. Inoltre, dovrebbero sbarcare all'Isola due nuovi concorrenti, la cui identità resta ancora segreta. E chissà se si tornerà a parlare dello scandalo spinelli di Francesco Monte, tema su cui la produzione sta tentando – inutilmente – di mettere una pietra sopra.
Filippo Nardi deve lasciare l’Isola dei Famosi 2018 per il 53% dei lettori di Fanpage.it che hanno partecipato al nostro sondaggio. Un risultato netto, contro il 36% che ha votato per l’eliminazione di Franco Terlizzi e uno scarno 11% che vorrebbe mandare a casa Amaurys Perez.
Paolo Sorrentino si racconta al Corriere della Sera, nell'intervista odierna pubblicata all'indomani del grande successo alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia del suo "È stato la mano di Dio". Sono stati nove minuti di applausi, nei quali Paolo Sorrentino ha lasciato andare anche qualche lacrima, accompagnato dalla sua splendida famiglia. Il film, invece, parla della sua famiglia d'origine, di sua madre e suo padre, prematuramente scomparsi in seguito a una tragedia che nel film viene mostrata. Un film intimo che risponde a quanti lo hanno sempre additato per essere un "freddo": "Mi ero sempre portato appresso questa velata accusa di essere freddo, di fare film senza espormi mai in prima persona. Non c'è niente di più importante della propria famiglia, quindi è un tema che tutti i registi alla fine finiscono per raccontare". Nel film, citando Federico Fellini, Paolo Sorrentino fa dire al suo alter ego Fabietto (interpretato da Filippo Schisa): "La realtà non mi piace, la realtà è scadente". Il giornalista Nino Luca chiede al regista proprio un parere su questo: Non mi piace la realtà, ci sono troppe cose che non mi piacciono. Basta aprire i giornali per trovare cose che non ci piacciono. Non sono tanto i fatti, le notizie, la cronaca. È che la realtà è faticosa, lunga, estenuante. Il cinema, dico una cosa ovvia, ha una grandissima occasione di fuggirla. Il regista ha scritto il film in sole 48 ore: "Non è un virtuosismo ma ci avevo pensato tanto, scriverlo è stato un processo più semplice. Anche in altri film avevo messo cose mie camuffandole, mescolandole nei personaggi. Questo è senza filtri, dichiaratamente autobiografico, ma non ha senso distinguere le cose vere da quelle inventate. Il film è esclusivamente concentrato sui sentimenti. La prima parte è onirica e ci sono richiami al mio passato, è una sorta di congedo. Non è che mi pento, qui si richiedeva una cifra stilistica diversa".
Intervistato dal Corriere della Sera, Paolo Sorrentino racconta: “Il grande rammarico è non poter fare vedere questo film a Maradona. Non ho potuto mai conoscerlo personalmente, intendo per davvero. Ci siamo incrociati solo una volta, un momento così rapido, pieno di gente e giornalisti intorno. Non c’è stata mai l’occasione di parlare a lungo con lui”.
Arriva direttamente dal festival di Cannes 2011 uno dei film più toccanti e difficili della settimana cinematografica. Uscito venerdì in tutte nelle sale Italiane, ma passato in sordina per l'uscita nella stessa settimana di Pirati dei Caraibi oltre i confini del mare, vi presentiamo oggi il trailer de Il ragazzo con la bicicletta, toccante film diretto da Jean-Pierre e Luc Dardenne. Un film dai toni estremamente drammatici che grazie allo stile dei cineasti francesi ci porterà all'interno del dramma umano di un dodicenne alla ricerca di qualcosa. Il ragazzo con la bicicletta è il dodicenne Cyril. Il ragazzo al mondo non chiede moltissimo, solo ottenere l'affetto e l'attenzione di un padre che lo ha abbandonato in un centro per l'infanzia, dove il ragazzino viene cresciuto dai suoi assistenti. Ma a Cyril tutto ciò non basta ed in sella alla sua bicicletta, l'unica cosa che possiede per davvero, corre vero qualcosa che non ha ancora trovato. Ma all'improvviso nella sua vita entra Samantha, una dolce parrucchiera. Tra le nubi dell'infanzia di Cyril la donna rappresenta uno spiraglio di sole, che si allarga quando lei decide di dedicagli del tempo e delle attenzioni. Ma Cyril è pur sempre un ragazzino e la vita di ogni ragazzino presenta dei problemi: risse e la compagnia di un bullo faranno finire in guai seri il ragazzo, un dolore fortissimo per Samantha. Ma la bicicletta è sempre lì e Cyril è sempre pronto ad inforcarla per ritrovare tutto quello che ha perduto o non ha mai posseduto. La bicicletta di Cyril rappresenta la volontà di non chinare il capo alle difficoltà ed ai colpi bassi inflitti all'infanzia da gli adulti. Jean-Pierre e Luc Dardenne ed il ragazzo con la bicicletta dipingono un'infanzia orgogliosa e forte incapace di rassegnarsi, il film colpisce al cuore ed allo stomaco dello spettatore. Schiacciato da pellicole dall'aspetto molto più attraente per il pubblico, con molta provabilità questo film drammatico passerà completamente inosservato, per questo abbiamo deciso di proporvi oggi il trailer del film, affinché anche questa pellicola possa avere una possibilità in più di arrivare con la sua storia ad un pubblico un pò più vasto. Una scelta obbligata per chi si sente di condividere con Jean-Pierre e Luc Dardenne il dramma umano di Cyril e la sua voglia di trovare una speranza in sella alla sua bicicletta.
Arriva dal concorso di Cannes 2011 uno dei film più interessanti di questo week end: Il ragazzo con la bicicletta di cui oggi vi proponiamo il trailer ufficiale.
Chiara Ferragni è diventata mamma per la seconda volta, il 23 marzo ha messo al mondo la piccola Vittoria Lucia Ferragni e non potrebbe essere più felice. Al suo fianco in ospedale c'è sempre stato il marito Fedez, mentre ad aspettarla a casa c'è il primogenito Leone, che ha emozionato tutti quando in videochat ha visto per la prima volta la sorellina. Dopo aver documentato i 9 mesi di gravidanza sui social, la fashion influencer ha fatto lo stesso anche con i primi momenti di vita della secondogenita. L'ha fotografata pochi minuti dopo la nascita per dare l'annuncio ai followers, ha mostrato il suo primo look griffato, ha immortalato la commozione di papà Fedez. C'è però un dettaglio che più di tutti ha attirato l'attenzione del pubblico: non appena uscita dalla sala parto Chiara è apparsa truccata in modo perfetto. Come ha fatto Chiara Ferragni a sfoggiare un trucco tanto impeccabile non appena uscita dalla sala parto? I malpensanti che hanno definito i Ferragnez la "Royal Family italiana" di sicuro crederanno che in clinica abbia portato un intero staff di make-up artist, così da prepararsi di tutto punto per la prima apparizione pubblica con Baby Vittoria tra le braccia. La verità, però, è che cose simili succedono solo in casa Windsor, dove le principesse eredi al trono (come Kate Middleton) si lasciano fotografare fuori dall'ospedale a poche ore dalla fine del travaglio solo dopo essere passate sotto le "grinfie" di stylist, truccatori e parrucchieri, apparendo così perfette da essere pronte per un red carpet. In questo caso, però, le cose sono andate diversamente e, complici le restrizioni anti-Covid, in clinica con Chiara non c'era assolutamente nessuno, fatta eccezione per Fedez (che, non essendo esperto di make-up, non ha potuto ritoccarle il trucco dopo il parto). A rivelare un'indiscrezione sul make-up perfetto della Ferragni è stato il suo truccatore di fiducia Manuele Mameli che, a poche ore dalla nascita di Vittoria, ha condiviso la foto "incriminata" in cui Chiara sfoggia un ombretto perfettamente sfumato, una linea di eye-liner super precisa e neppure l'ombra di una sbavatura. Nella didascalia ha poi scritto: "Quanto amo che il trucco abbia resistito al parto?". Insomma, anche se molte neomamme avranno pensato che è praticamente impossibile essere così curate al termine di ore e ore di travaglio, a quanto pare il "segreto" dell'influencer è molto semplice: usare dei prodotti di make-up iper resistenti e "a prova di sudore". Il motivo per cui è entrata in sala parto truccata? La voglia di apparire impeccabile nelle foto social non c'entrerebbe niente. La Ferragni ha messo al mondo Vittoria poco dopo le 3 del mattino, dunque probabilmente sarà entrata in travaglio la sera prima e, tra contrazioni e corse in clinica, struccarsi non sarà stata la sua priorità.
Chiara Ferragni è diventata mamma “bis”, il 23 marzo ha messo al mondo la piccola Vittoria Lucia Ferragni, la seconda figlia nata dal matrimonio con Fedez. Sui social ha condiviso le foto a pochi minuti dal parto e, al di là della dolcezza della bimba che tiene tra le braccia, ad attirare le attenzioni dei followers è stato il suo make-up impeccabile. Come fa a essere perfettamente truccata dopo il travaglio?
A pochi giorni dall'assegnazione dei Golden Globe, sono state rese ufficiali le nomination ai Bafta 2019, il corrispettivo britannico degli Oscar. I prestigiosi riconoscimenti vengono dati soprattutto a film in lingua inglese (prodotti sia nel Regno Unito che negli Usa, dunque), ma c'è una bella sorpresa per l'Italia: Dogman, del nostro Matteo Garrone, è incluso nella cinquina dei candidati come miglior film straniero. Per sapere se l'acclamato film con Marcello Fonte batterà i concorrenti (il più agguerrito è Roma di Alfonso Cuaron, che però è anche candidato anche come miglior film in assoluto), sarà necessario attendere fino al 10 febbraio 2019, data della cerimonia di premiazione che si svolgerà alla Royal Albert Hall di Londra. Ricordiamo che Dogman non è stato candidato ai Golden Gobe ed è già fuori dalla corsa agli Oscar, per cui le aspettative riguardo ai Bafta sono molto alte. Al momento, chi sta già esultando è il regista Yorghos Lanthimos: il suo La favorita ha raggiunto il più alto numero di nomination, ben 12. Seguono First Man di Damien Chazelle, Roma di Cuaron, A Star is Born di Bradley Cooper e Bohemian Rhapsody di Bryan Singer (premiato ai Golden Globe), che hanno ricevuto tutti 7 candidature, e quindi Vice – L’uomo nell’ombra di Adam McKay (6), BlaKkKlansman di Spike Lee (5), Cold War di Pawel Pawlikowski e Green Book di Peter Farrelly (4). Miglior film BlaKkKlansman La favorita Green Book Roma A Star Is Born Miglior film britannico Beast Bohemian Rhapsody La favorita McQueen Stan & Ollie A Beautiful day – You were never really here Miglior debutto di un regista/sceneggiatore/produttore britannico Apostasy – Daniel Kokotajlo (sceneggiatore/regista) Beast – Michael Pearce (sceneggiatore/regista), Lauren Dark (produttrice) A Cambodian Spring – Chris Kelly (sceneggiatore/regista/produttore) Pili – Leanne Welham (sceneggiatrice/regista), Sophie Harman (produttrice) Ray e Liz – Richard Billingham (sceneggiatore/regista), Jacqui Davies (produttore) Miglior film straniero Cafarnao Cold War Dogman Roma Un affare di famiglia Miglior documentario Free Solo McQueen RBG They Shall Not Grow Old Three Identical Strangers Miglior film d’animazione Gli incredibili 2 L’isola dei cani Spider-Man: un nuovo universo
Ecco tutte le nomination ai Bafta 2019, il corrispettivo britannico degli Oscar. Trionfo per La favorita di Lanthimos, con ben 12 candidature. Seguono First Man, Roma, A Star is Born e Bohemian Rhapsody, mentre il nostro Matteo Garrone sogna di portare a casa il premio come miglior film straniero.
Per quale motivo il ministro Matteo Salvini se vuole dire che si tiene saldo sulle sue posizioni afferma "Non mollo" (e si sa, boia chi molla) oppure "Tireremo dritto", perché se vuole descrivere una più stretta collaborazione con la Repubblica Federale di Germania decide di parlare di "asse Roma-Berlino"? C'è chi pensa che sia una scelta dettata da intenzioni di continuità: vuole essere riconosciuto, in modo non palese ma inconfondibile, come un erede morale di Mussolini, e vuole presentare l'epoca che promette di aprire come prosieguo dell'epoca supposta d'oro del fascismo. Lo chiamano militarescamente Il Capitano: come un antico re barbaro ha convertito al cristianesimo (un cristianesimo tutto suo) i celoduristi pagani che si lavavano alle fonti del dio Eridano con gli elmi cornuti, e le rovine del maschio autoritarismo del fascismo, conosciute invadendo l'Italia alla volta di Roma ladrona, sono un patrimonio che lui è perfettamente in grado di assimilare, e che non si lascerà scappare. Ma pensarla solo così sarebbe superficiale, perfino ingeneroso: Matteo Salvini è un politico raffinato che traccia rotte complesse, mica naviga a vista, mica si può misurare a spanne ciò che fa. La strategia di avvicinamento al fascismo, attuata anche attraverso queste tattiche linguistiche di costate evocazione di motti ed espressioni fasciste, si compie dissimulando l'avvicinamento al fascismo. Palmo a palmo, tweet a tweet, video a video, Salvini avanza il gergo del fascismo, e chi lo noti e lo critichi per questo viene messo nella luce del malpensante radical-chic. In ipotesi, così come la svastica è un simbolo bellissimo di origine antichissime che solo negli ultimi decenni s'è sporcato di abominio, così come le croci celtiche sono simboli del tutto normali, anche quelli belli, che costellano i quieti cimiteri inglesi e solo gli ossessionati continuano a ricollegarle al fascismo, le espressioni fasciste sono solo parole che incidentalmente erano state usate da un regime di settant'anni fa: li vedi questi sinistrorsi che sanno fare opposizione solo dandomi del fascista? Sono monomaniaci fuori dalla realtà. Che perdano pure tempo ed energie a odiarmi in questo loro giochetto ideologico da cui non riescono più a liberarsi, io sono impegnato a lavorare per il bene degli italiani. I motti e le espressioni fasciste di Matteo Salvini sono il panno rosso del toreador. Il povero toro, incastrato in quel crudele gioco di morte, si fa ingannare e investe il panno dietro cui c'è solo aria. Si fa affondare l'opposizione, la critica, nella vana incornata di modi di dire su cui, ma va là!, soltanto chi è inchiodato nel passato e ha idee da pappagallo può continuare a fissarsi. Il toro attacca il panno rosso come se il pericolo fosse lì, mentre la spada ce l'ha il toreador, pochi centimetri di lato.
Ogni parola che esce dalla bocca di Matteo Salvini è scelta con un calcolo attento, dedicato: non si fa praticamente mai sfuggire un’espressione non voluta. Quindi se lo sentiamo usare delle espressioni tipiche del dittatore Benito Mussolini e in generale proprie del gergo fascista, non è un caso, questo è sicuro. Ma perché lo fa?
A rubargli in casa era il suo vicino, che aveva trovato le chiavi perse dallo stesso proprietario e le usava per entrare. Aveva infatti commesso piccoli furti nell’appartamento, ma mai nessuna effrazione. Ma alla fine i carabinieri di Asti lo hanno arrestato in flagranza per furto. In manette è finito un quarantaduenne pregiudicato, G.P., sorpreso dopo vari furti in un appartamento di via Volpini grazie a una telecamera installata all’ingresso di casa. Il ladro, da quanto emerso, abitava al piano di sotto della vittima e aveva appunto trovato, circa un mese e mezzo fa, le chiavi perse dal proprietario dell’appartamento. Proprietario di casa che, da quel momento, aveva iniziato a notare che alcune cose – ad esempio un cellulare, dei soldi, una catenina d’oro e altri oggetti – sparivano da casa sua. Al tempo stesso, però, non aveva mai notato alcun segno che qualcuno fosse entrato in casa.
Ad incastrare il vicino di casa, un quarantaduenne pregiudicato, le immagini di una telecamera installata all’ingresso dell’abitazione. L’uomo aveva commesso piccoli furti nell’appartamento, ma mai nessuna effrazione.
È sempre stato complesso il rapporto di Meghan Markle con la famiglia reale. Non a caso, stando a quanto da lei dichiarato nella tanto discussa intervista rilasciata a Oprah Winfrey, la decisione di prendere le distanze è maturata proprio dopo mesi e mesi di difficoltà. La duchessa di Sussex non è mai stata vista di buon occhio, pare abbia sofferto di depressione profonda, perché incapace di abituarsi a quello stile di vita così rigoroso, a cui era del tutto impreparata. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il razzismo che ha percepito nei suoi confronti e ancora peggio verso suo figlio Archie. Ancora prima che nascesse l'unica preoccupazione a corte era il colore della pelle che avrebbe avuto il bambino. L'ex attrice e il marito, il principe Harry, ora si sono trasferiti a Montecito (California) dove vivono assieme ai loro due figli. Lei dal giorno della partenza non ha più fatto ritorno a Londra e non ha più rivisto la regina, che però fose in segno di pace ha voluto omaggiare chiamando Lilibet la sua secondogenita. Andando a ritroso nel tempo, gli screzi tra le due pare non siano mancati neppure il giorno del matrimonio. Nel 2018, dopo due anni di fidanzamento, Meghan e Harry si sono sposati. La cerimonia si è svolta in forma privata presso la cappella reale del St. James's Palace. La sposa indossava un abito di seta con scollo a barchetta disegnato dalla stilista britannica Clare Waight Keller, direttore artistico della Maison Givenchy, privo di qualunque decorazione o abbellimento: un abito elegantissimo nella sua essenzialità, arricchito unicamente dal velo lungo 5 metri. Secondo quanto riporta The Sun i preparativi non si sarebbero svolti in un clima proprio sereno. Sembrerebbe anzi che l’ex attrice abbia avuto un vero e proprio crollo nervoso alla vigilia delle nozze, per colpa della sovrana. Pare che fosse suo desiderio indossare una certa tiara, che invece le sarebbe stata negata proprio dalla regina. Andrew Morton ha raccontato questo episodio nel libro Meghan: A Hollywood Princess. Ha riportato le esatte parole pronunciate da Elisabetta II stessa, infastidita dall'arroganza della Markle: "Indosserà la tiara che deciderò io". Il desiderio di Meghan Markle, supportata da Harry, era quello di indossare il preziosissimo diadema tempestato di pietre preziose Greville Emerald Kokoshnik. A questa volontà pare si sia con fermezza opposta Elisabetta II, che aveva già promesso quel gioiello alla nipote, la principessa Eugenia, che lo ha in effetti indossato alle sue nozze pochi mesi più tardi. Per la futura nuora aveva invece in mente la tiara Queen Mary’s Lozenge Bandeau in stile Art Decò appartenuta alla regina Mary, che non si vedeva in occasioni pubbliche da decenni. La Markle accettò, ma qualcosa andò storto il giorno della prova.
Meghan Markle ha avuto sin dall’inizio un rapporto difficile con la regina Elisabetta II. Pare ci siano stati screzi anche durante i preparativi del matrimonio con Harry, per quale tiara indossare nel grande giorno. Un ruolo importante in questa situazione complicata ho ha avuto proprio il principe.
Gli scoop di fine estate si moltiplicano e il settimanale diretto da Alfonso Signorini sta lanciando i suoi pezzi migliori. Infatti, dopo l'annuncio della love story tra Francesco Facchinetti e Alessia Marcuzzi ha rivelato anche una maternità inaspettata. Su ‘Chi' è apparsa Gianna Nannini incinta, al quinto mese di gravidanza a 54 anni. La rocker ha sempre ammesso di volere un bambino e su Vanity Fair, circa due anni fa, spiegava: “Ci penso da circa vent'anni, ma in tutto questo tempo non mi sono mai fermata, dischi, tournée… Adesso, però, avrei l'età giusta, e la testa giusta, per farlo”. E aveva chiarito: “Non sono ancora in menopausa, tecnicamente potrei ancora avere un figlio. Il Medico però mi ha spiegato che senza fecondazione assistita è davvero improbabile che accada e in Italia, con la legge che abbiamo, per una donna single come me diventa impossibile“. Niente è impossibile a quanto sembra, neanche una gravidanza inattesa, infatti la cantante è stata immortalata in uno dei negozi premaman più noti di Londra (la città in cui vive), Pretty Pregnant, in King's Road, nell'esclusivo quartiere di Chelsea. Su ‘Chi' si legge: “Parlare con la popstar per il momento è impossibile. E bocche cucite anche da parte del suo staff. Nessuna indiscrezione nemmeno sul padre e sul sesso del bambino, anche se molti sono i pettegolezzi che iniziano a circolare. Il papa' sarà un fidanzato dell'ultima ora? Gianna sarà una mamma single? Presunta inseminazione artificiale? E il bebè sarà maschio o femmina? Per ora di sicuro c'è che il sogno della Nannini di diventare mamma sta per avverarsi”.
La rocker italiana Gianna Nannini è stata vista fare acquisti in un negozio premaman, sarebbe incinta di cinque mesi nonostante l’età.
Durante la registrazione della puntata di sabato scorso, gli alunni e i professori della scuola di Amici sono venuti a conoscenza di alcune bugie raccontate da Francesca Nicolì, titolare cantante, che avrebbe dichiarato di soffrire di allergia e laringite e quindi di essere impossibilitata a cantare. Nel video che vi proponiamo, però, è possibile vedere la ricostruzione di queste prime giornate alla scuola di Amici, giornate durante le quali Francesca ha dato versioni molto diverse tra loro sulla propria "malattia". Innanzitutto la giovane cantante ha mentito ai propri compagni di avventura, dichiarandosi affetta da un'allergia alla polvere che le avrebbe provocato febbre e perdita di voce costringendola a saltare le lezioni di canto per riposare in albergo. Gli altri ragazzi, però, si sono resi conto di come Francesca una volta al residence non faceva altro che divertirsi gironzolando tra le varie camere e urlando. Le menzogne, però, sono arrivate anche ai professori: durante la lezione con Zerbi, infatti, a Francesca sarebbe stato offerto di abbassare la canzone da preparare di una tonalità in modo da affaticare di meno la voce. La giovane cantante si sarebbe rifiutata e una volta arrivata alla lezione successiva ha raccontato il tutto facendo credere all'altra professoressa di essere stata lei a chiedere l'abbassamento di tonalità e di non essere stata esaudita.
Ecco il video che prova le menzogne di Francesca Nicolì, titolare cantante di Amici, ora a rischio a seguito di un provvedimento disciplinare nei suoi confronti.
Durante la dodicesima puntata del Grande Fratello 11 Alessia Marcuzzi annunciò l'ingresso di sei nuovi concorrenti. Stando alle ultime indiscrezioni, sembra proprio che tra i fortunati prescelti ci siano Agostino Piccoli e Remo Nicolini. Siamo arrivati ormai al giro di boa del reality show targato Endemol e gli autori hanno deciso di mescolare le carte in tavola. I due ex potrebbero varcare la porta rossa durante la diretta di lunedì sera per la gioia dei telespettatori. Abbiamo già avuto modo di ammirare le gesta dei due futuri inquilini. Come dimenticare, infatti, la lite tra Agostino Piccoli e Davide Baroncini per Rosa? Il ragazzo è stato richiesto a gran voce dalla Gialappa's privata dei loro beniamini. Stiamo parlando ovviamente di David Lyoen e Nando Colelli. Mentre l'animatore si scagliò contro il catanese, il papà di Gaia se la prese unicamente con la mamma del Grande Fratello 11, tralasciando Pietro Titone già alle prese con uno strano triangolo d'amore. Quando Guendalina Tavassi incontrò Remo, volarono parole grosse, poi la discussione si calmò e i due tornarono a sorridere, come se niente fosse successo. Ma a quanto pare non è detto che entrambi riescano a varcare la porta rossa. Sembra, infatti, che i due saranno costretti a sfidarsi per riuscire a conquistarsi un posto sotto il caldo sole delle telecamere o forse la decisione spetterà di diritto al pubblico a casa che potrà votare il loro preferito attraverso il televoto.
Stando alle ultime indiscrezioni sembra proprio che nel corso della tredicesima puntata del Grande Fratello 11 entrerà in casa uno tra Agostino Piccoli e Remo Nicolini i due ex fidanzati di Rosa Baiano e Guendalina Tavassi.
E' estate per le star. Archiviate le alzate mattutine per andare in miniera a lavorare, ovvero per recarsi negli studi televisivi in quel di Cologno Monzese o nella capitale, le star si danno alla pazza gioia, vogliono rilassarsi, divertirsi e.. svestirsi. Sicuramente fa caldo, mettiamoci pure che vogliono farsi notare ed apprezzare, ed il gioco è fatto. Oltre ai fan in delirio e ai fotografi che impazziscono, gli articoli sui giornaletti di gossip dilagano. Guai a dire che le foto vengano pilotate, è tutto naturale! Partiamo dalla donna con il lato B più invidiato d'Italia, Belen Rodriguez: scomparsa la sua pagina ufficiale su Facebook, non c'è ancora nessuna notizia (nè indiscrezione) sulla sua estate da "da innamorata" del ballerino-baby Stefano De Martino. Elena Santarelli, nella foto d'apertura assieme a Melissa Satta, invece si mostra senza problemi: in bikini, certo un po' usurato e di color rosa (poi lo sostituisce con uno blu, ndr), occhiali all'ultimo grido, la borsa targata "Gossip Sucks" e fisico mozzafiato con uno sfondo semideserto. E' felice più che mai: ma in rete finiscono anche le sue presunte smagliature, motivo di vanto in una chicchierata con le donne su Twitter. Melissa Satta è in Puglia e lo grida al mondo tramite i social network.. poi si lamentano perchè, come è già successo, qualche malintenzionato mette a soqquadro le loro case (come ha fatto di recente la soubrette Ana Laura Ribas). La Satta non si mostra in bikini, ma in stile "turista d'oltreoceano" con orecchini rossi, cappello per proteggersi dal sole, un accappatoio bianco stile beauty farm e tanto trucco. Elisabetta Canalis, letteralmente dall'altra parte del mondo, non ha reagito male (per fortuna) alla sua separazione da George Clooney. Si mostra infatti a Santo Domingo con un bikini azzurro, un tatuaggio e un fisico mozzafiato. Ma c'è di più: ha in mano.. una grossa telecamera. Sembrerebbe, secondo i social network, che presto potrebbe far impazzire i suoi fans con un servizio fotografico piuttosto caldo. Victoria Silvstedt sui giornali di gossip francesi si sveste totalmente, o quasi: occhiali alla moda, capelli biondi e curatissimi e un bikini bianco, lasciando intravedere tutto. Al mare anche Rosy Dilettuoso che mostra i suoi piedi: "Non vedevo l'ora di mettere i piedi nella sabbia", mentre Barbara Guerra sembrerebbe essere rimasta scottata dal sole di Miami. E per finire anche la simpaticissima Michelle Hunziker è volata con sua figlia Aurora a Miami, meta preferita dai vip. Promossa anche nella prova costume: addominali scolpiti e un eccellente lato B. In sua compagnia anche il bodyguard tatuato che la segue ovunque. Anche in capo al mondo. Ma manca qualcuno: il suo compagno Tomaso Trussardi. E che dire infine della bellezza folgorante di Aida Yespica? Anche lei a Miami con il figlio avuto da Matteo Ferrari con uno strettissimo bikini arancione, che mette in risalto la linea (già perfetta) da perfetta "isolana famosa".
Da Victoria Silvstedt a Emma Marrone, dalle Veline a Michelle Hunziker, da Melissa Satta a Elena Santarelli: è iniziate l’estate (svestita) delle vip sulle spiagge di tutto il mondo.
Lo zio Michele Misseri, quello che l'Italia intera ha definito il mostro di Avetrana perché coinvolto nell'omicidio della nipote Sarah Scazzi, è diventato un costume di Carnevale a Napoli. L'iniziativa è partita dal 45enne Carlo Mazza, proprietario di un negozio alla Sanità specializzato nel confezionamento di abitini di Carnevale per bambini dai 3 agli 8 anni. Così, accanto ai classici vestiti di supereroi di altri tempi, si erge in vetrina anche questo anonimo abbinamento, che ad una prima occhiata farebbe pensare ad un semplice contadino. Ma quell'inquietante corda appoggiata sulla mano e l'etichetta affissa sul manichino tolgono ogni dubbio: il costume vuole rappresentare Michele Misseri. L'idea, che solo a pensarci mette i brividi, in realtà non è stata accolta negativamente, se si pensa che i soli tre costumi, prodotti in edizione limitata, sono andati letteralmente a ruba. Accanto a chi si è dimostrato ironico, divertito e incuriosito da questa iniziativa, c'è chi ovviamente ha manifestato tutto il suo disprezzo. Il Carnevale, nato con lo scopo di rovesciare le regole e le forme del vivere quotidiano, viene attualmente accolto come un tripudio di colori e stoffe, come la possibilità di palesarsi negli abiti di qualcun altro, un personaggio famoso che ha lasciato un segno nell'immaginario collettivo. "Travestirsi a Carnevale" significa ripercorrere la vita di questo o quel personaggio, sentirsi in qualche modo affine, condividerne certe inclinazioni o caratteristiche. Alla luce di questa semplice considerazione, come potremmo mai immaginare di vestire un bambino con il costume di Michele Misseri? Il costume carnevalesco di Michele Misseri nella vetrina del negozio di Napoli (Foto: Il Mattino) Carlo Mazza, l'ideatore di questa pensata, già l'anno scorso è rimbalzato al centro delle polemiche per aver realizzato il costume di Totò Riina. Quest'anno oltre a Michele Misseri, sono appesi in bella vista anche i costumi di Ruby Rubacuori e del premier Silvio Berlusconi. Insomma, dagli eroici personaggi della fantasia e della storia, si è passati inesorabilmente a strizzare l'occhio anche alla cronaca. E pazienza se tinta di nero o di rosa.
Alla Sanità in un negozio di Napoli, specializzato nel confezionamento di abitini di Carnevale, è stato esposto in vetrina quello ispirato a Michele Misseri.
Un caso tanto particolare da apparire incredibile, che si sarebbe potuto concludere molto diversamente, col biglietto sparito per sempre, ma che invece è finito come tutti speravano: il tagliando è tornato alla 69enne napoletana che lo aveva acquistato e che, martedì mattina, ha finalmente incassato la somma. Una vincita che, per lei che da sempre cercava di sbarcare il lunario come collaboratrice domestica, significa cambiare vita o, almeno, godersi una pensione con una certa serenità. Èd è lei che, tramite l'avvocato Claudio Buotti, ha voluto ringraziare gli inquirenti e le forze dell'ordine per la rapida risoluzione del caso. "Una vicenda che potenzialmente sarebbe potuta durare mesi – dice il legale – si è conclusa positivamente in pochi giorni grazie all'encomiabile impegno di tutte le figure pubbliche coinvolte. Non possiamo che esprimere a nome dell'interessata grande soddisfazione ed un sincero ringraziamento nei confronti di tutti coloro che hanno reso possibile la piena e definitiva tutela dei diritti di chi è stata vittima di questo fatto increscioso". La storia era partita ai primi di settembre, quando la donna, che vive a Materdei, aveva acquistato un biglietto del Gratta e Vinci risultato vincente: mezzo milione di euro. Il resto è noto: Gaetano Scutellaro, ex titolare della tabaccheria, con la scusa di validare il tagliando se lo infila in tasca e scappa, viene fermato a Fiumicino con un biglietto per Fuerteventura, dice di essere lui il legittimo vincitore, alla fine viene arrestato e si pente ed è tuttora in carcere per furto aggravato. Spiega il suo avvocato, Vincenzo Strazzullo, soffre di problemi psichiatrici già certificati. Nei giorni scorsi l'annuncio del buon esito, ma con una nota amara: probabilmente la donna sarà costretta a lasciare Napoli. L'avvocato Buotti, per conto della sua assistita, ha voluto quindi ringraziare tutti quelli che, lavorando in sinergia, hanno permesso il lieto fine:
La donna di 69 anni di Materdei protagonista suo malgrado della vicenda del Gratta e Vinci rubato a Napoli ha finalmente incassato quello che legittimamente le spettava. Tramite il suo avvocato, il penalista Claudio Buotti, ha voluto ringraziare tutti quelli che, a vario titolo, tra inquirenti, Agenzia dei Monopoli e forze dell’ordine, hanno permesso il lieto fine.
Si trova in Cina ed è The New Century Global Center di Chengdu, l'edificio dei record, la superficie e' di oltre 1.760.000 metri quadrati, tre volte più del Pentagono e venti volte l’Opera di Sydney. La lunghezza dell'edificio è di 500 metri, la larghezza di 400 metri e l'altezza di 100 metri. Per costruirlo ci sono voluti tre anni.
New Century Global Center di Chengdu, misure da capogiro e un sole artificiale per il complesso dei record con 1.760.000 metri quadrati di superficie calpestabile.
Per avere un figlio è importante anche l'età dell'uomo e non solo quella della donna, come si ritiene normalmente. Ciò è vero soprattutto quando l'età di lei supera i quaranta anni. A dimostrarlo un nuovo studio sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) che verrà presentato durante le XI Giornate di andrologia e medicina della riproduzione, in programma i prossimi 19 e 20 ottobre a Sabaudia, in provincia di Latina. I ricercatori, coordinati dal professor Rocco Rago, presidente del meeting pontino e direttore dell'Unità operativa di Fisiopatologia della riproduzione e Andrologia dell'Ospedale Sandro Pertini (Roma), hanno analizzato statisticamente i casi di oltre 1.600 pazienti, determinando che all'aumentare dell'età dell'uomo crescono esponenzialmente le probabilità di ottenere “nessuno o un solo embrione di tipo A”. Gli embrioni di questo gruppo (esistono anche i B, C e D) sono quelli di ottima qualità che presentano la massima capacità di annidamento e dunque di portare a una gravidanza di successo. Per le coppie che si sottopongono a una procedura di procreazione medicalmente assistita, spiega Rago, le probabilità di un risultato negativo aumentano quando l'uomo ha più di 45 anni. “Lo spermatozoo dunque non è solo un mero portatore di Dna e, anche se la sua salute non rappresenta la discriminante principale nella riuscita delle tecniche di Pma – ha sottolineato il ricercatore – possiamo affermare che all'aumentare dell'età complessiva della coppia si riducono le chance di successo”. Per quanto concerne l'infertilità, essa incide al 20 percento quando è di origine esclusivamente maschile; al 17,6 percento quando è maschile e femminile (infertilità di coppia) e al 40 percento quando è solo femminile. Tra le cause principali di sterilità maschile vi sono il varicocele (una vena varicosa del testicolo che colpisce sino al 20 percento degli adolecenti), malattie sessualmente trasmissibili contratte in età molto giovane, come ad esempio la clamidia, e stili di vita sbagliati con vizio del fumo e dell'alcol e dieta squilibrata, sempre più lontana dal modello mediterraneo.
L’età dell’uomo gioca un ruolo importante nelle probabilità di avere figli attraverso una procedura di procreazione medicalmente assistita (PMA), soprattutto quando la compagna ha oltre 40 anni. Superati i 45 anni dell’uomo si riducono sostanzialmente le probabilità di ottenere embrioni di alta qualità.
Probabilmente l’abbiamo visto decine e decine di volte, conosciamo le battute e le scene a memoria ma non ci stanchiamo di recitarle con gli amici; e ovviamente non ci stanchiamo di vederlo. E allora siamo pronti stasera a gustarcelo un’altra volta, alle 21 su Sky Mania (canale 312 di Sky). Ma se fosse la prima volta vi accenniamo la trama: Frederick Frankenstein, nipote che rinnega il famigerato nonno, riceve dallo stesso un castello in dono. Ma la scienza e il delirio di onnipotenza lo porteranno a ripetere gli esperimenti dell’avo: con risultati tragicomici. Dalla trama non sembra, ma il film scritto dal regista Mel Brooks e dal protagonista Gene Wilder è una delle più esilaranti e micidiali parodie della storia del cinema (assieme al Rocky Horror Picture Show che festeggia i 35 anni di mito), che deve il successo e l’altissimo numero di risate proprio all’eleganza e alla cultura con cui si riprende e si distorce i classici di James Whale (Frankenstein – che poi sarà la base anche di Frankenweenie di Tim Burton – e La moglie di Frankenstein, ma anche La casa di Frankenstein, da cui viene il poliziotto dal braccio di legno). Il meccanismo è semplice e collaudato: usare le scene più importanti e celebri e distorcerle comicamente, senza dimenticarsi di aggiungere tocchi folli dal proprio sacco. E allora ecco Frau Blucher far nitrire i cavalli col solo nome, la gobba di Igor spostarsi da un lato all’altro della schiena, Gene Hackman (Oscar per Gli spietati di Clint Eastwood) straordinario eremita cieco. E i giochi di parole di Marty Feldman, come “Lupo ululà, castello ululì”. Tutto amalgamato da Brooks con un’eleganza formale e una cura che acuiscono il senso comico di ogni scena che, potenza del cinema, sa essere anche una storia appassionante e persino – a suo modo – commovente. Indimenticabile: Wilder e Feldman nel ruolo della vita, 2 nominations agli Oscar (sceneggiatura non originale e suono) e ai Globes (Cloris Leachman alias Frau Blucher e miglior commedia), una sequela ininterrotta di momenti da ricordare. E persino una morale da seguire: “Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere”. O meglio: "Si può fare!"
In onda stasera su Sky Mania Frankenstein jr., il capolavoro di Mel Brooks considerato tra i fil più amati di ogni epoca.
Dopo un'attesa durate mesi, innumerevoli foto del pancione, ansie e preoccupazioni, è finalmente nato il piccolo Leone Lucia, il primo figlio della coppia più social del momento, Chiara Ferragni e Fedez. Il parto sarebbe avvenuto qualche ora fa al Cedars-Sinai di Los Angeles, lo stesso ospedale dove Beyoncé ha messo al mondo i suoi figli, con qualche giorno di anticipo rispetto al previsto, visto che la blogger aveva avuto un problema con la placenta negli ultimi tempi. I due neogenitori si sarebbero concordati con un famoso settimanale per dare l'esclusiva e, nelle ore che hanno seguito il parto si sono presi una "pausa" da Instagram, dove non hanno postato nulla da più di 24 ore, cosa decisamente insolita. Il primogenito della coppia, però, starebbe bene e avrebbe già un armadio da vera e propria star. Nonostante il piccolo Leone sia nato solo da poche ore, il suo nome fa il giro del web da moltissimi mesi. Essendo il figlio di una delle coppie più famose dello show business, ha già moltissimi fan che, per fare un augurio speciale ai neo-genitori, non hanno perso occasione di fargli piccoli regali. E' stata la stessa Chiara Ferragni a mostrare, ad esempio, l'infinita quantità di peluches ricevuti lo scorso Natale dal piccolo ma la cosa che in pochi sanno è che il neonato vanta già un guardaroba da capogiro.
E’ nato il piccolo Leone, il figlio di Chiara Ferragni e Fedez, e, anche se i due non hanno ufficializzato la notizia, sembrerebbe essere certa. L’unica cosa sicura è che il bimbo è già una star e ha un guardaroba da capogiro: ecco quale sarà il suo stile.
La spettacolare “cometa di Natale” 46P/Wirtanen si avvicina sempre di più al suo perielio, cioè al punto di massima vicinanza al Sole, che toccherà il prossimo 12 dicembre. In quei giorni raggiungerà una magnitudine apparente (luminosità) di 6 o addirittura 5, valori che ci permetteranno di ammirare l'oggetto celeste persino a occhio nudo e per diversi giorni. La distanza minima dalla Terra verrà raggiunta il 16 dicembre, quando si troverà ad “appena” 11,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Naturalmente per osservarla ad occhio nudo sarà necessario un cielo privo di inquinamento luminoso; per godere al meglio dello spettacolo astronomico si potrà invece fare affidamento a un binocolo o a un piccolo telescopio. Al momento la cometa è troppo bassa sull'orizzonte dell'emisfero boreale (quello in cui ci troviamo noi) e inoltre è ancora poco luminosa, dunque risulta praticamente inosservabile. Discorso diverso per chi si trova nell'emisfero australe, dove attualmente è possibile ottenere splendide immagini, come dimostra il suggestivo scatto del 31 ottobre di Rolando Ligustri dell'Unione Astrofili Italiani (UAI). L'appassionato di astronomia l'ha immortalata da remoto dall'Italia servendosi di un telescopio robotico del progetto iTelescope – l'AU-SSO – sito in Australia. “Per osservarla ho dovuto usare un telescopio dell'emisfero australe, perché la cometa è quasi invisibile al momento per essere fotografata dall'emisfero Nord. Si trova, infatti, molto bassa sull'orizzonte, nella costellazione della Fornace”, ha dichiarato all'ANSA l'esperto, che ha pubblicato alcuni affascinanti scatti sul proprio profilo Facebook.
Si avvicina la cometa 46P/Wirtanen, che nelle prossime settimane ci regalerà uno spettacolo astronomico davvero imperdibile. L’oggetto celeste sarà infatti visibile a occhio nudo nei giorni prossimi al perielio, che verrà raggiunto il 12 dicembre, mentre la minima distanza dalla Terra sarà toccata il 16 dicembre.
Il debutto di "The Irishman", l'ultimo film di Martin Scorsese è attesissimo da i fan del regista che si aspettano di trovarsi dinanzi ad un capolavoro che secondo alcuni potrebbe essere anche il testamento cinematografico del noto cineasta, che ha firmato nel corso della sua carriera numerosi film di incredibile successo. In occasione della sua ultima fatica è stato intervistato dal Corriere della Sera, a cui ha rivelato alcuni aneddoti interessanti afferenti alla produzione del film. The Irishman non è un film come tanti, è un film con cui il suo regista ha voluto imprimere un taglio diverso alla sua produzione cinematografica, partendo dalla scelta di affidare questa produzione a Netflix, significativa per un professionista del suo calibro. Scorsese si racconta e rende note tutte le componenti che, a suo avviso, hanno reso questa pellicola un mix equilibrato di amore, intrighi, criminalità e morte. La mortalità è un tema delicato, un tema che gli interpreti di The Irishman non hanno esitato ad affrontare, vista la lunga gestazione del film, come racconta Scorse al quotidiano: Quando Bob (De Niro) e io abbiamo deciso di raccontare questa storia, ho pensato che avremmo potuto imparare qualcosa anche alla nostra età — abbiamo tutti e due 76 anni — e accettare l’idea della mortalità, ammesso che sia possibile farlo. Imparare a vivere con questa consapevolezza. Io glielo ho anche detto esplicitamente: lui mi guardava e annuiva. A un certo punto Al Pacino, che ha due anni più di noi, mi ha detto: “Spero di vivere abbastanza a lungo per vedere il film finito” per via del tempo lunghissimo, cinque anni, che c’è voluto per sviluppare la tecnologia digitale di ringiovanimento. Ma ce l’ha fatta, grazie a Dio. Tralasciando il commento dal sapore filosofico ciò che rende il film, in uscita nelle sale dal 4 al 6 novembre per poi approdare su Netflix, ancor più interessante della storia in sè, è il fatto che affondi la mano nella storia recente, tingendola di sangue, di affari loschi e offrendo al pubblico il ritratto di figure realmente esistite come quelle di Frank Sheeran e di Jimmy Hoffa. E questo attaccamento alla realtà si sente, si percepisce ed è quello che conferma pienamente Martin Scorsese, affidando alla sua pellicola il merito di aver fatto un salto all'indietro anche nella sua vita: The Irishman ci ha permesso di guardare indietro alla nostra vita. Sia io che Bob abbiamo potuto fare i film che abbiamo voluto, siamo diventati famosi. E adesso? Cosa altro ci aspetta? Abbiamo imparato qualcosa? Certamente siamo stati testimoni di un periodo molto stimolante. Io quegli anni li ho vissuti fino in fondo senza fidarmi delle ideologie. Avevo voglia di credere in una società ideale, in un’utopia. Lo volevo veramente anche se ho scoperto che non esiste. Ho fatto del mio meglio, credo, imparando il rispetto reciproco, come sono fatte le persone. Con molta curiosità nei confronti della vita Non si può negare l‘impronta politica del film firmato dal noto regista, una particolarità piuttosto inusuale, considerando che finora nessuno delle sue opere è stata connotata politicamente, per una scelta consapevole dettata dall'incapacità di gestire degli avvenimenti importanti: "Io mi sono tenuto sempre lontano dalla Storia contemporanea, dai grandi eventi. Ci sono stati grandi autori capaci di farlo, come il vostro Francesco Rosi con Salvatore Giuliano o Il caso Mattei. Io non sono capace. A casa mia non si è mai parlato di politica, se non di Roosevelt e della Grande Depressione. Nel mio film seguo quello che ha scritto Charles Brandt a proposito della fine di Jimmy Hoffa ma non voglio spacciarla per verità. Alla fine, la politica non c’entra: tutto si restringe al fatto che deve tradire la persona cui vuole più bene. Tutto resta focalizzato sull’individuo, sul dilemma umano, sul conflitto morale". In una delle ultime interviste rilasciate dal cineasta, alcune delle sue dichiarazioni relative ai film della Marvel avevano suscitato una certa polemica. Il regista aveva dichiarato che i film con protagonisti i supereroi potevano essere fuorvianti per le nuove generazioni, affatto abituate alla visione di un film canonico, cosa che andrebbe a ledere la loro capacità critica
Dal 4 al 6 novembre esce nelle sale The Irishman, l’ultima pellicola di Martin Scorsese. Il film dopo questo breve passaggio nei cinema passerà su Netflix, che ha prodotto l’intero progett in digitale. In occasione del debutto, Martin Scorsese in una lunga intervista al Corriere della Sera ha parlato del film e di quanto abbia imparato dalla realizzazione di questa nuova fatica cinematografica.
La 92esima edizione degli Oscar si è tenuta nella notte tra domenica e lunedì al Dolby Theatre di Los Angeles. Come accaduto nel 2019, anche quest’anno la serata non ha avuto un presentatore fisso, ma durante la serata si sono esibiti diversi artisti e sono saliti sul palco grandi attrici e grandi attori. Sono stati assegnati complessivamente ventiquattro premi e il vincitore assoluto della serata degli Oscar 2020 è senza dubbio il film sudcoreano "Parasite", che si aggiudica i premi principali come Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Film Internazionale. Joaquin Phoenix e Renée Zellweger confermano i pronostici vincendo come miglior attore e attrice protagonista, così come Brad Pitt, che vince la statuetta come Miglior Attore non protagonista. Ecco tutti i premi della serata. Parasite, regia di Bong Joon-ho 1917, regia di Sam Mendes C'era una volta a… Hollywood, regia di Quentin Tarantino The Irishman, regia di Martin Scorsese Jojo Rabbit, regia di Taika Waititi Joker, regia di Todd Phillips Le Mans '66 – La grande sfida, regia di James Mangold
Tutti i premi della 92esima edizione degli Oscar, dominata dal fenomeno “Parasite”, che vince tutti i principali premi, tra cui Miglior Film, Miglior Film Straniero e Miglior Regia. Nessun dubbio sulla vittoria di Joaquin Phoenix e Renée Zellweger come migliori attori, così come quella di Brad Pitt, Miglior attore non protagonista.
La ridda di notizie alimenta paura e speranza in un'alternanza preoccupante, se non per l'attrice, per l'informazione. La star inglese Liz Taylor sarebbe ritornata di nuovo in ospedale, ricoverata in condizioni che dicevano essere gravissime. Portata nella struttura di Los Angeles, l'attrice più pagata di Hollywood era stata già stata segnalata come in pericolo di vita. Questo, almeno, secondo il National Enquire. Alla base del ricovero, sempre secondo le indiscrezioni, vi sarebbe un malessere accusato tre giorni fa. L'8 febbraio, infatti, Liz Taylor sarebbe stata colpita da una gravissima emorragia addominale. L'attrice, costretta già ad una sedia a rotelle e ricoverata diverse volte negli anni precedenti, starebbe rischiando la vita in base a quanto suggerito dal National Enquire. Ma arriva, suggerendo provvidenziale sollievo in chi ama l'attrice americana ed il cinema in generale, la dichiarazione della portavoce di Taylor, che riferisce che Liz "non è stata ricoverata". Gli allarmi, probabilmente, si sono susseguiti nel momento in cui l'artista non si è potuta presentare all'American Foundation for Aids Research, a cui non ha potuto presenziare, rassicura la portavoce per "le incerte condizioni del tempo l'hanno convinta a non mettersi in viaggio".
Dapprima si diceva fosse in pericolo di vita, ora, invece, la smentita della portavoce. Alla base dell'”equivoco”, l’assenza dell’attrice dal American Foundation for Aids Research.
Il nuovo album si chiama "Vita ce n'è" (uscirà il 23 novembre) e probabilmente il motivo di questo titolo sta tutto in quel momento in cui Eros Ramazzotti si è reso conto che sì, vita ce n'era ancora nel suo mondo musicale e che, quindi, poteva scrivere, suonare, registrare, senza finire nel calderone di quelli che vivono di nostalgia, grazie ai vecchi pezzi, quelli che "Ricordi? Meglio i primi album". Ci ha pensato su, ha riflettuto, ha soppesato una serie di elementi e soprattutto ha riascoltato e, chissà, avrà fatto ascoltare le sue cose nuove fino a convincersi che sì, poteva rischiarlo un altro album, anche perché sono mesi che la Universal lo supporta e parla bene del materiale su cui il cantante stava lavorando: "Ho passato qualche anno in cui non sapevo se continuare o fermarmi per sempre. Mi sono chiesto se continuare avesse un senso perché mi sono detto: ‘Che lo compongo a fare un disco tanto per farlo?'. Ci sono tanti artisti che vivono di memoria, non volevo iscrivermi al club" ha dichiarato il cantante a Vanity Fair che gli ha dedicato anche la copertina. Si descrive come uno con una vita da film e un'adolescenza da ragazzo chiuso: "Ero chiuso, più che timido. Il mio migliore amico era Billy, il mio cane. Un pastore belga con il quale correvo e andavo in piazza a osservare e ascoltare gruppetti pieni di persone che non facevano altro che dire ‘andiamo a ballare, a divertirci, a mangiare una pizza'. Cazzeggiavano tutti. Io stavo in disparte e pensavo che la mia vita dovesse essere comunque un’altra roba", poi la musica, che ha scoperto quando aveva 5 anni, cominciando da autodidatta e la decisione di trasferirsi a Milano, i primi successi e con loro anche lo stress: "Da Terra Promessa, che vinse a Sanremo Giovani, avrò fatto il giro del mondo in 80 giorni, come Giulio Verne, almeno 200 volte" continua.
Eros Ramazzotti torna a parlare in un’intervista a tre anni di distanza dall’ultima volta e lo fa toccando vari temi. Il cantante, che uscirà a novembre con l’album “Vita ce n’è” ha spiegato che si è chiesto se avesse ancora senso fare musica nuova, ha parlato dei suoi esordi e si è sbottonato anche sulla politica.
Due problemi sono sempre ricorrenti, Quanto alla legittimazione (attiva e passiva) la soluzione della questione dipende molto dalla situazione concreta. Infatti, l'azione di reintegra potrebbe riguardare un bene in comproprietà o in comune tra più soggetti e lo spoglio o la molestia potrebbe essere posta in essere solo da uno dei comproprietari o da tutti i comproprietari (in questa ipotesi tutti i possessori o comproprietari sono litisconsorti necessari del procedimento). Senza considerare che in presenza di bene comune occorre coordinare l'art. 1102 c.c. con l'art. 1168 c.c. e 1170 c.c. Nulla esclude che il bene oggetto dell'azione sia trasferito (venduto donato) prima dell'inizio del procedimento o nelle more del procedimento, allora, oltre ad una questione di legittimazione per la domanda o di successione nel processo ex art. 111 cpc, in queste situazione si pone anche un problema di opponibilità ai terzi dell'eventuale provvedimento possessorio ottenuto. Cos', cme nulla esclude che il bene oggetto del procedimento possessorio sia data in locazione, è sufficiente osservare che la legittimazione all'azione di reintegrazione attribuita dall'art. 1168 comma 2 c.c. al detentore qualificato non esclude quella del proprietario possessore, il cui possesso continua ad essere esercitato, ai sensi dell'art. 1140 co. 2 c.c., "per mezzo di altra persona, che ha la detenzione della cosa". Le problematiche sono numerose, anche volendo sorvolare sulle questioni relative ai termini di decadenza entro cui proporre le due azioni e sulla rilevabilità (o meno) d'ufficio delle eventuali decadenze o su tutte le questioni relative all'attuazione / esecuzione dei provvedimenti possessori. Il problema interpretativo delle domande relative allo spoglio o alla è dovuto anche per le difficoltà di distinguere tra spoglio e molestia, infatti, anche volendo cercare una distinzione seguendo il principio per il quale integrano spoglio (1168 c.c. azione di reintegrazione) gli atti che privano il possessore o il detentore della disponibilità o del godimento dell'intera cosa o di parte di essa, mentre sono da qualificarsi come molestia (1170 c.c. azione di manutenzione ) quei comportamenti che non incidono sul bene (inteso in senso materiale), ma impediscono l'esercizio del potere di fatto su di essa o lo rendono più difficoltoso (Cassazione del 30.5.2014 n.12258), risulta pacifico che, in concreto è difficile distinguere le due situazioni, così come è difficile formulare domande che individuano esattamente la fattispecie. In questo contesto assume rilievo il principio (che – di fatto – è un limite) ai poteri del giudice della corrispondenza tra chiesto e pronunciato, in altri termini, in sede di interpretazione della domanda il giudice deve sempre stare attendo a non eccedere rispetto le domande proposte dalle parti.
La Cassazione del 14.4.2015 n. 7480 ha stabilito che non viola il principio della corrispondenza tra il chiesto ed il pronunziato il giudice che, nell’esercizio del potere di interpretazione della domanda, senza mutare gli elementi obiettivi fissati dall’attore, dispone la cessazione della turbativa (1170 cc) anziché la reintegrazione nel possesso (1168 cc), dato che la mera turbativa costituisce un minus rispetto allo spoglio e nella domanda di reintegrazione nel possesso è ricompresa o implicita quella di manutenzione dello stesso.
Yemen ancora nel caos. Questa mattina la Capitale Sana'a è stata teatro di violenti scontri tra le forze guerrigliere shiite Houthi e l'esercito regolare. Il teatro dei combattimenti, a quanto riportano fonti locali e agenzie di stampa internazionali, ha avuto come epicentro la zona del Palazzo Presidenziale dove, al momento degli scontri, non era presente il Capo dello Stato yemenita Abed Rabbo Mansour Hadi. Al momento non è ancora chiaro chi abbia aperto per primo il fuoco. Secondo le ufficiali dell'esercito nazionale, le milizie indipendentiste avrebbero aperto il fuoco a sorpresa attaccando dei check point presenti nella Capitale. Secondo, invece, le fonti dei miliziani – che subito dopo l'avvio delle operazioni militari hanno preso d'assalto e conquistato la sede della televisione di Stato e dell'agenzia di stampa nazionale Saba –, gli scontri sarebbero stati provocati dall'attacco a sorpresa di alcune unità dell'esercito contro postazioni sciite dando il via ai combattimenti. La situazione, secondo quanto si apprende, è estremamente tesa e molte decine di centinaia di persone avrebbero già abbandonato la Capitale sita nella Penisola araba per cercare rifugio dai combattimenti e dalle violenze. Nadia Sakkaf, ministro delle Comunicazioni, ha affermato alla Associated Press: “Questo [attacco, ndr] è un passo verso il colpo di Stato e sta mettendo a repentaglio la legittimità del governo”. La situazione yemenita è vicina al collasso da tempo e, ad oggi, né le trattative con l'Onu né l'interessamento di altre nazioni alla caotica situazione politica e militare del paese hanno potuto far niente per imprimere un cambiamento di tendenza. Lo Yemen è considerato a tutt'oggi e dalla metà degli anni '70, uno dei territori con il più alto tasso di presenza terroristica internazionale. Lì, tra le varie organizzazioni presenti, ci sono i campi di addestramento di al-Qaeda e i due terroristi che hanno rivendicato la strage al quotidiani satirico francese Charlie Hebdo hanno comunicato, prima di essere uccisi dalle forze di sicurezza transalpine, di essere stati addestrati e formati per l'attacco proprio in Yemen. I ribelli, appartenenti alla parte settentrionale del paese e che chiedono tra le altre cose la separazione del nord dal Sud dello Yemen, hanno conquistato l'anno scorso il comando della Capitale cedendolo solo grazie all'intervento dell'Onu che ha fatto siglare un accordo di pace tra i guerriglieri sciiti e le forze regolari. L'intesa prevedeva il ritiro delle truppe separatiste da Sana'a e la creazione di un governo di unità nazionale che potesse far placare le violenze e condurre ad un percorso di pacificazione tra le due fazioni in lotta. Le violenze di queste ore, purtroppo, hanno messo in evidenza come questi sforzi per mettere a tacere le armi siano stati fino ad ora vani. A quanto si apprende attraverso il canale satellitare sciita al-Maseera, i militanti Houthi avrebbero riaperto il fuoco – come detto sopra non è chiaro se abbiano attaccato per primi o meno – per contrastare la nuova bozza della Costituzione yemenita che sarebbe considerata poco equilibrata nei confronti della minoranza sciita (secondo i dati ufficiali in Yemen il 60 per cento della popolazione è di fede musulmana sunnita, mentre il restante quaranta è di fede musulmana sciita).
Scontri nella Capitale Sana’a. I ribelli shiiti si sono impossessati della Tv di stato Saba. Siglato il cessate il fuoco, ma gli scontri proseguono.
Uno dei film più attesi del 2015 è senza dubbio 50 sfumature di grigio. Sono mesi ormai che non si fa che parlare dell'adattamento cinematografico del bestseller ad alto tasso erotico firmato dalla scrittrice inglese E. L. James, soprattutto dopo il lancio del secondo trailer ufficiale, che ha catalizzato l'attenzione forse anche più del primo. Varie le foto che girano sui social e le anticipazioni su ciò che si preannuncia essere un record al botteghino già annunciato. Nel cast Dakota Johnson nel ruolo di Anastasia Steele, e Jamie Dornan, che interpreta l’affascinante Christian Grey e ultimamente sono stati resi noti i volti della restante parte della famiglia Grey. L’uscita del film "50 Sfumature di Grigio" è stata fissata nelle sale americane il 13 febbraio 2015, mentre in Italia avverrà appena un giorno prima, ovvero il 12 febbraio. In pochi forse sanno che da giovedì 12 dicembre 2014 è partita la prevendita dei biglietti, stando ad una comunicazione ufficiale rilasciata dalla Universal Pictures. Un regalo di Natale insolito, ma quanto mai desiderato per i veri appassionati, o solo un modo per sorprendere le fan della scrittrice E. L. James, che ormai da qualche anno sta beneficiando della popolarità scaturita dalle vendite della trilogia erotica. Le prime immagini film con Christian e Anastasia hanno generato anche la corsa all'acquisto di sex toys e alimentato la curiosità verso il mondo del sesso estremo, seppur non con poche polemiche. Di seguito la lista dei cinema che hanno reso possibile l'acquisto anticipato dei biglietti e che provvederanno a riempire le loro sale fino all'attesissima data a ridosso con San Valentino 2015. E così il sold out sarà assicurato con largo anticipo.
È stata aperta giovedì 12 dicembre 2014 la prevendita dei biglietti per il film “50 sfumature di grigio”. La pellicola più attesa del 2015, uscirà in Italia il 12 febbraio. Ecco la lista dei cinema dove è già possibile acquistarli.
È in prognosi riservata la neonata prematura che ieri una donna di 31 anni ha dato alla luce a Voghera, in provincia di Pavia. A riferirlo a Fanpage.it è il San Matteo, l'ospedale in cui è ricoverata in terapia intensiva. Le forze dell'ordine stanno indagando intanto per capire le motivazioni che hanno spinto la madre a partorire in casa senza chiedere aiuto. I due genitori, entrambi disoccupati, sarebbero seguiti dai Servizi sociali del comune La bimba sarebbe venuta al mondo alla venticinquesima settimana di gravidanza. Dai primi accertamenti sembrerebbe che la donna, già madre di altri quattro figli, avesse iniziato ad avvertire i primi dolori tipici del parto nella notte tra martedì e mercoledì. La coppia, per motivi ancora da accertare, non hanno voluto chiamare i soccorsi per aiutare la madre a far nascere la bimba. Dopo il parto, una volta capite le gravi condizioni della piccola, sono stati chiamati i medici e i paramedici del 118. Una volta giunti i soccorsi hanno stabilito che fosse necessario il trasferimento d'urgenza al Policlinico San Matteo di Pavia.
La neonata prematura nata in casa ieri a Voghera è ricoverata in prognosi riservata al San Matteo di Pavia. Ancora da accertare le motivazioni alla base del parto a casa senza chiedere aiuto. Dalle prime ricostruzioni infatti, solo dopo essersi resi conto delle condizioni gravi della figlia i due genitori avrebbero allertato i soccorsi.
Ieri sera è andata in onda la terza puntata della nuova edizione de "Le Iene Show", la prima dopo la morte di Nadia Toffa, scomparsa lo scorso agosto dopo aver combattuto a lungo dopo il cancro. Se per il debutto non si è potuto fare a meno di renderle omaggio, cento iene hanno calcato il palco con indosso l'iconico completo nero con la cravatta, oggi tutto è tornato alla "normalità", anche se non si perde occasione per ricordarla con dolcezza e nostalgia. A condurre ancora una volta il programma c'è Alessia Marcuzzi, che settimana dopo settimana riesce sempre ad attirare i riflettori su di sé grazie ai look trendy sfoggiati, dando prova di essere una vera e propria icona di stile.
Ieri sera è andata in onda la terza puntata de “Le Iene Show” e Alessia Marcuzzi ha ancora una volta attirato le attenzioni del pubblico con il suo look. È apparsa sul palco in versione rock con una tuta di pelle e dei décolleté rosso fuoco.
Un team di psicologi della Carnegie Mellon University di Pittsburgh (Pennsylvania) ha determinato che il segreto per fare il “regalo perfetto” alle persone care, siano esse genitori, amici o partner, risiede nello smettere di aver timore di sbagliare. Secondo gli studiosi, coordinati dal professor Julian Givi, sussiste una forte asimmetria tra ciò che i donatori desiderano regalare e ciò che i destinatari preferiscono ricevere, e l'ago della bilancia è rappresentato dai cosiddetti regali sentimentali e da quelli di “preferenza”, più superficiali dal punto di vista emotivo. In parole semplici, quando dobbiamo regalare qualcosa siamo convinti che un dono “superficiale” legato alle preferenze dell'altro, come può essere una maglietta della squadra del cuore, un film o un disco del cantante preferito, sia molto meno rischioso di un regalo sentimentale, come ad esempio una fotografia incorniciata in memoria di un momento felice. Eppure i destinatari sarebbero molto più contenti (in generale) di ricevere un dono sentimentale. Il team di Givi, che ha indagato a fondo su questi processi decisionali, lo ha scoperto dopo una serie di esperimenti nei quali sono state valutate differenti situazioni. Nella prima è stato chiesto ai partecipanti volontari di scrivere su un foglio il nome di un amico, e a quest'ultimo è stato invece chiesto di pensare a un regalo per il compleanno o per una “festa di addio” dell'altro. Le opzioni erano una foto del musicista preferito e una foto di un momento felice assieme. Sebbene quest'ultima fosse la preferita del destinatario, nella maggior parte dei casi è stata scelta la prima, anche per la festa d'addio, pur con una discrepanza minore. In un esperimento analogo sono state coinvolte coppie di innamorati, ma in questo caso il dono di “preferenza” era rappresentato da una carta regalo nel negozio preferito dall'amato, mentre quello sentimentale era una foto incorniciata della coppia, con le iniziali scolpite nella cornice. Anche in questo caso, la carta regalo è stata scelta più spesso della fotografia, in barba al vero desiderio del partner. Per avvalorare i risultati della propria indagine, i ricercatori hanno effettuato un ulteriore esperimento nel quale i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: il primo doveva descrivere una situazione nella quale aveva preso un rischio e aveva avuto successo, il secondo, viceversa, doveva descrivere un rischio terminato con un insuccesso. Ai due gruppi è stato poi chiesto di leggere un fumetto nel quale si discuteva di biciclette da regalare a un amico, una con valore sentimentale e una della marca preferita. In questo caso, chi aveva ottenuto successo da un rischio ha optato in larga parte per la bicicletta “sentimentale”, mentre chi ha fallito ha dato la preferenza a quella della marca preferita. In definitiva, secondo i ricercatori, sebbene si spendano miliardi di dollari ogni anno per fare regali, nella maggior parte dei casi questi soldi non sono spesi nel miglior modo possibile, semplicemente perché crediamo che i regali legati ai gusti siano più apprezzati di quelli sentimentali. Di questi ultimi siamo invece convinti che possano essere apprezzati ma anche completi flop, ed è per questo che tendiamo a non rischiare scegliendo i primi. Per gli studiosi al nostro prossimo regalo dovremmo optare per qualcosa di sentimentalmente prezioso: non ce ne pentiremmo. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Consumer Psicology.
Tra fare un dono legato ai gusti e uno sentimentale propendiamo quasi sempre per il primo, poiché ritenuto meno rischioso dell’altro. Il destinatario, tuttavia, nella maggior parte dei casi preferirebbe proprio il secondo. Ecco perché non aver timore di sbagliare ci aiuta a fare il “regalo perfetto”.
Nuovo caso di meningite in Italia. Uno studente di 14 anni di Asti è morto all'ospedale di Alessandria, dove era ricoverato da qualche giorno in gravi condizioni. Il ragazzo è stato ricoverato nella notte tra il 20 e il 21 ottobre presso il pronto soccorso dell’Ospedale Cardinal Massaia e successivamente è stato trasferito all’Ospedale di Alessandria. Lo studente frequentava l'Istituto tecnico "Adriano di Castelnuovo Don Bosco" . Dagli esami a cui si è sottoposto lo studente è emerso che si tratta di una forma di meningite non contagiosa. Sia L’Asl AT sia quella della TO5, ovvero quella di competenza della zona, si sono immediatamente allertate. La scuola ha fornito elenco dei compagni di classe e degli insegnanti considerati contatti stretti
Non ce l’ha fatta il ragazzo ricoverato nella notte tra il 20 e il 21 ottobre ad Alessandria. Si trattava di una forma di meningite non contagiosa.
Si aggiungono nuovi elementi alla disavventura capitata a Sandra Bullock la scorsa domenica, quando un uomo, all'alba, si è intrufolato in casa sua distruggendo un vetro, per poi essere fermato pochi minuti dopo e accusato di tentata rapina. Sandra Bullock fortunatamente non era in casa con suo figlio, bensì da sola, perché il bambino si trovava in compagnia di una badante. Ebbene, secondo quanto emerge, l'uomo era anche in possesso di un'arma da fuoco, almeno questo è quanto emerge dalle perizie legali. Joshua Corbett sarebbe stato dunque caricato anche di questa accusa. Ma non è il solo elemento di novità rispetto alle notizie che solo qualche giorno avevamo appreso. Perché se pareva quasi certo che l'uomo fosse entrato in casa della celebre attrice per un furto, quanto è successivamente venuto a galla è che in realtà Corbett fosse lì per la Bullock, il che avvalora la tesi di stalking che molti, sin dall'inizio, avevano cominciato a perseguire. Avrebbe lui stesso dichiarato di essere entrato in casa per avere un faccia a faccia con lei, un chiarimento. Sandra Bullock, per scampare all'incontro con l'uomo, si sarebbe chiusa a chiave in una stanza nell'attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine. Nel momento in cui Corbett è stato arrestato tuttavia, non aveva con sé arma alcuna, il che rende ancora non del tutto chiara la situazione.
Joshua Corbett, l’uomo entrato in casa dell’attrice sfondando una finestra, non era intenzionato a svaligiare la casa, bensì ad avere un chiarimento con l’attrice, che si è chiusa a chiave in una stanza sino all’arrivo della polizia.
Se la cyclette è uno degli strumenti preferiti da quelli che praticano sport per dimagrire, qui succede esattamente il contrario: pedalando per un quarto d’ora otterrete una cena gratis. Succede al Crowne Plaza Towers di Copenaghen. L’hotel è il primo al mondo a fare interamente uso di fonti rinnovabili per l’alimentazione elettrica: attualmente installa un sistema di pannelli solari che fornisce energia a 366 camere disposte su 25 piani. Ora è allo studio questo nuovo sistema per vedere di poter utilizzare una fonte di energia aggiuntiva. In pratica è stata allestita una terrazza con varie cyclette e ogni ospite, pedalando alla velocità di 30 km/h, potrà generare 100 Wh nell’arco di 60 minuti. Ma ne bastano 10 per ottenere in premio una cena del valore di 27 €. Insomma, ci si mantiene in forma e si mangia gratis. Tutto questo nell’arco di un esperimento che durerà fino a giugno (quando tra l’altro la terrazza con le cyclette sarà aperta anche per gli sportivi non ospiti dell’albergo). Se l’iniziativa avrà successo, verrà estesa anche a tutti gli alberghi della catena Crowne Plaza sparsi per il mondo.
Il Clowne Plaza Towers è un albergo a fonti rinnovabili che come ultima iniziativa paga la cena agli ospiti che producano energia elettrica pedalando in bicicletta.
C'è sempre più bisogno di benessere in casa ed è per questo che si cerca il più possibile di circondarsi di elementi naturali, dalle pareti vegetali agli oggetti sostenibili. CoinCasa Autunno 2018 si lascia appunto ispirare da questi nuovi bisogni rendendo i fiori, le foglie e i materiali naturali, i protagonisti della sua nuova collezione, portando così una sensibilità “green” all’interno della casa. La botanica ispira le forme degli oggetti e i disegni dei tessuti. Sulla tavola si svelano gli accessori di ceramica e i twill di cotone. Il living si fa romantico e raffinato con i rivestimenti di velluto, le decorazioni in legno di mango “sostenibile” intarsiato come un ricamo, vetri dai particoli effetti policromi, porcellane e ceramiche “fiorite” dipinte a mano. Anche i trattamenti hanno ottenuto particolare attenzione nella nuova collezione CoinCasa Autunno 2018, come lo stone washed o garment dyed che aggiungono personalità e contemporaneità ai tessuti.
Una casa più “green” è il futuro prossimo da Coin che per la nuova collezione Autunno 2018 si ispira al desiderio di benessere e vita naturale per i suoi arredi e complementi. Cachepot, tavolini e lampade mostrano texture inedite e riscoprono nobili e antiche tecniche di lavorazione come il vetro soffiato e il sunkissed.
Nottata festaiola per i concorrenti della casa del Grande Fratello. I ragazzi hanno pensato di improvvisare un toga party, mangiando e lanciandosi in balli e approcci. L'affinità che è saltata di più all'occhio è quella tra Chicca e Roberto. I due hanno continuato a ballare avvinghiati, tra sorrisi complici e sguardi ammiccanti. Poi tutti si sono fiondati in piscina a fare un bel bagno. Il picco hot della serata, però, si è raggiunto nella doccia. Veronica Graf si candida ad essere la concorrente più sexy di questa edizione. La ragazza ha un passato da modella di Playboy e anche nella casa non è passata inosservata. La biondissima 24enne è stata invitata dai maschi della casa, ad unirsi a loro sotto la doccia. Sicura sui tacchi alti e con l'aria divertita, si è goduta questa doccia di gruppo, incantando i ragazzi con un costumino che lasciava ben poco all'immaginazione. Qui il video.
Notte festaiola quella dei concorrenti del Grande Fratello. I ragazzi hanno organizzato un toga party che ha favorito i primi approcci. Il picco hot, però, è stato raggiunto con la doccia di gruppo che i maschietti della casa hanno fatto con Veronica Graf.