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Lite condominiale e il potere decisionale dell'assemblea Le liti (attive o passive) che vedono coinvolto un condominio, le decisioni relative alla condotta della lite sono devolute all'assemblea (ferma la rappresentanza processuale dell'amministratore) e, quindi, i singoli proprietari sono sub ordinati alle decisioni della maggioranza. E' vero che per alcune liti l'amministratore ha il potere di agire o resistere in giudizio, senza delibera dell'assemblea, ma si tratta sempre di un'attività esterna, restando nelle mani dell'assemblea il potere di gestire la lite. In queste situazioni il proprietario oltre a partecipare alla formazione della volontà dell'assemblea (votando contro o a favore) una lite, ha anche il diritto di dissociarsi dalla medesima (ma solo se ha votato contro la lite oppure non ha partecipato alla stessa). Dal diritto di dissociarsi dalla lite deliberata dall'assemblea (evitando di pagare le spese processuali a carico del condominio) si può dedurre che spetta sempre all'assemblea di potere di gestire la lite (anche nelle materie in cui l'amministratore ha la rappresentanza ex lege del condominio), di conseguenza, in assenza di una delibera dell'assemblea in merito alla lite, il singolo proprietario non può dissociarsi dalla stessa lite (in quanto il potere di dissociazione dalla lite si attiva solo dopo una delibera dell'assemblea sulla lite). Oltre alla partecipazione del singolo proprietario al potere decisionale dell'assemblea, occorre valutare se il singolo proprietario può affiancare (o sostituire) il condominio nella lite. Quando il condominio, inizia o è coinvolto in una lite, di solito, la citazione (fatta o ricevuta) passa dall'amministratore del condominio, quindi, il condominio è parte processuale. Può capitare che il condominio decide di non costituirsi (perché, ad esempio, ritiene la lite non utile, oppure decide di non impugnare la sentenza sfavorevole) in tutte queste ipotesi occorre valutare se il singolo proprietario può affiancare il condominio o sostituirsi al condominio (in caso di inerzia di quest'ultimo).
Cassazione 24.1.2019 n. 2050 nel condominio l’esistenza d un organo rappresentativo unitario non priva i singoli condomini del potere di agire a difesa di diritti connessi alla partecipazione e, quindi, del potere di intervenire nel giudizio per il quale la difesa sia stata assunta dall’amministratore o per evitare gli effetti sfavorevoli della sentenza pronunziata nei confronti dell’amministratore che non l’abbia impugnata.
Non solo Bono, Justin Timbarlake e Sting si uniranno per sostenere la popolazione di Haiti, ma anche Alicia Keys, Wyclef Jean, George Clooney e Christina Aguilera. Questo è quello che ha affermato l’attore George Clooney presso l’hotel Beverly Hilton. Il 22 gennaio, infatti, si terrà un mega evento benefico per la gente di Haiti che ha vissuto questa catastrofe. Lo show chiamato “Hope for Haiti” si svolgerà sia a New York, sia ad Haiti e sarà presentato da George Clooney e Wyclef Jean. Tutti i ricavati dell’evento saranno devoluti alla Croce Rossa, a Oxfam America, all’Unicef, a Partners In Health e all’ente benefico di Wyclef Jean, la Yele Haiti Foundation. Oltre ai nomi sopra citati sembra che il cast di stelle che parteciperà all’evento aumenterà sempre più, come già noto, anche altri nomi dello show business hanno sostenuto il popolo haitiano in questi giorni. Tra i vari nomi: Tiger Woods che ha donato 3 milioni di dollari, Brad Pitt e Angelina Jolie con 1 milione di dollari, e poi Madonna, Coldplay, Lady Gaga e molti altri.
Bono Vox, Christina Aguilera, Justin Timberlake e molti altri si riuniranno il 22 gennaio per un mega evento benefico organizzato da George Clooney. L’incasso sarà devoluto alla popolazione di Haiti.
È morto a 77 anni Michael Cimino, regista , sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore statunitense, ricordato soprattutto per aver diretto il film “Il cacciatore”, vincitore di 5 premi Oscar. A confermare la notizia è stato Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes, con un post pubblicato sul suo profilo Twitter: Michael Cimino è morto in pace, circondato dalla sua famiglia e dalle due donne che lo amavano. Lo abbiamo amato enormemente. A confermare la notizia della morte è stato il tabloid “Variety” che ha citato il tweet di Frémaux negando quindi le voci che riportavano la notizia come frutto dell’ennesima bufala. Non sono disponibili i dettagli della morte del regista, che sarebbe deceduto nella giornata di oggi. La televisione francese ha riportato la notizia come certa, dedicando al regista scomparso un intero servizio. Cimino, regista di numerosi film e genio hollywoodiano fin dal 1971, è ricordato soprattutto per aver diretto il film “Il cacciatore”, con il quale è riuscito a vincere ben 5 Premi Oscar compresi quelli per il miglior regista e il miglior film. Quel film riuscì a imporsi nella storia del cinema e a consegnare Cimino alla gloria fino a quando, nel 1979, cominciò un apparente declino della carriera di questo genio artistico. Il regista diresse il film “I cancelli del cielo” che si rivelò un flop di pubblico e fu pesantemente stroncato dalla critica. Nel decennio successivo quell’insuccesso lo costrinse a realizzare solo altri 3 film, ma nessuno tre questi riuscì a eguagliare il successo de “Il cacciatore”. Negli anni 90 Cimino gira solo altri due film. “Verso il sole”, pellicola realizzata nel 1996, fu presentata al Festival del Cinema di Cannes. Meno nota è l’attività del regista nel ruolo di romanziere. Tre sono i libri da lui scritti, uno dei quali,”Big Jane, è stato pubblicato in Italia.
Michael Cimino, regista premio Oscar per il film “Il cacciatore”, è morto all’età di 77 anni. A conferma la notizia Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes.
Miley Cyrus ci aveva avvisato. Dopo il twerk degli scandali, aveva riferito che solo i gesti plateali fanno la storia e che non c'era nemmeno poi tanto da scandalizzarsi, visti gli illustri precedenti (da Madonna a Britney Spears, passando per Jennifer Lopez e Janet Jackson). L'ormai ex "Hannah Montana" per il nuovo video di "Wrecking Ball" si mostra in lacrime, il suo trucco si scioglie, poi appare completamente nuda, su una palla da demolizione. E' la metafora della sua decostruzione e distruzione, una nuova immagine, un nuovo inizio. Il video è diretto da Terry Richardson ed è stato registrato a margine degli scandali agli Mtv Video Music Awards 2013. E' il secondo singolo, dopo "We can't stop", presente nell'album "Bangerz", in uscita ad ottobre.
Miley Cyrus continua a dare scandalo, ma del resto ci aveva avvisato: “Solo gli audaci, fanno la storia”. Eccola tutta nuda su una palla da demolizione nel nuovo video diretto da Terry Richardson.
Stefano De Martino è single. Lo conferma lui stesso in un'intervista al settimanale Chi, nella quale ha assicurato di non avere alcune fidanzata segreta. Mentre la ex moglie Belen Rodriguez è da mesi serena accanto al nuovo compagno Andrea Iannone, il ballerino di Amici non ha ancora trovato un nuovo amore. Se ci fosse una fidanzata non la nasconderei. Non sono fidanzato perché non cerco l’amore, è l’amore che mi ha sempre trovato e non cambio tattica. Eppure, alcuni mesi fa proprio Belen assicurava: "Stefano ha una fidanzata! Non si sa perché lui non la vuole far vedere". Smentisce nettamente l'ex marito, che assicura di essere a tutti gli effetti "uno scapolo d'oro". Va detto, tuttavia, che i rapporti con la Rodriguez sono ottimi, a giudicare dalla convivenza pacifica a "Selfie – Le cose cambiano". A confermare il clima disteso è anche una dichiarazione di Stefano, sempre a Chi: "Secondo me nelle relazioni non c’è mai una vittima e un carnefice, ci sono solo due persone che hanno affinità e che si incontrano. Poi, purtroppo, può non bastare. E mi dispiace". Paradossalmente, negli ultimi tempi si parla più degli amori passati di De Martino che non del suo futuro sentimentale. Colpa o merito della tv "maliziosa", che pensa bene di mettere costantemente il ballerino di fronte alle sue illustri conquiste. Così, se il lunedì sera a "Selfie" Stefano si ritrova faccia a faccia con Belen, eccolo ogni sabato a pochi metri di distanza da Emma Marrone ad Amici, con la quale c'è stato per giunta, di recente, un contatto "pericoloso". I fan invocano puntualmente il ritorno di fiamma con la cantante, anche lei ufficialmente ancora single. C'è davvero una possibilità che accada? Lui, intanto, allontana da sé l'etichetta di dongiovanni e pronuncia una grande dichiarazione d'amore a tutte le donne.
Il ballerino nega di avere una nuova fidanzata e allontana l’etichetta di “sciupafemmine”. E intanto, in tv, ritrova a distanza ravvicinata le ex Belen Rodriguez ed Emma Marrone.
Cattive notizie per i fan italiani degli Slayer. Il tour europeo della band trash metal è stato cancellato a causa dei dolori alla schiena accusati da Tom Araya. Ciò sta a significare che saltano – almeno per le date prestabilite – i due concerti che la band di Los Angeles avrebbe dovuto tenere all’Alcatraz di Milano il 28 e il 29 giugno. Tom Araya, cantante e bassista degli Slayer dovrà, infatti, operarsi a fine mese a seguito delle fitte alla schiena che gli avevano iniziato a dare problemi già ad ottobre in occasione dei concerti in Australia, Nuova Zelanda e Giappone. Tuttavia, una serie di iniezioni avevano fatto scongiurare il peggio. Almeno fino all’ultima diagnosi dei medici (radicolopatia cervicale) e dunque la decisione del manager della band, Rick Sales, che ha preferito annullare il tour previsto dal prossimo 18 gennaio ad aprile, comunicando che tutte le tappe saranno comunque recuperate più in là. La speranza dei fan e ora quella di rivedere gli Slayer in occasione del Sonisphere Festival 2010 in cui la band californiana si esibirà eccezionalmente insieme a Metallica, Megadeth e Anthrax in giro per l’Europa. Gli Slayer, attivi dal 1981, sono uno dei gruppi più importanti nel loro genere al pari solo dei tre gruppi sopracitati. Nel 2009 è uscito World Painted Blood, il loro decimo album in studio. Questo a seguire è il video della title track:
Saltano anche i concerti del 28 e 29 giugno all’Alcatraz di Milano.
Da tempo l'EBU – l'Unione europea di radiodiffusione che associa diversi operatori pubblici e privati del settore della teleradiodiffusione su scala nazionale e che opera i canali Eurovisione ed Euroradio – è in rotta con la Bielorussia e la sua tv pubblica, la BTRC. La disputa è causata dalle accuse di mancanza di libertà, che nei mesi scorsi ha portato a proteste ufficiali e al rifiuto del gruppo scelto dal paese dell'Est di partecipare all'ultima edizione dell'Eurovision, quella vinta dai Maneskin, protagonisti delle offese di un'altra tv di proprietà statale. L'ultima azione dell'organizzazione che organizza la manifestazione canora è stata l'esclusione definitiva della tv di Stato bielorussa, decisione presa pochi giorni dopo l'arresto dell'oppositore politico Protasevich avvenuto dopo il dirottamento di un volo diretto a Vilnus. Nella nota ufficiale si legge che il comitato esecutivo dell'EBU ha deciso di sospendere il membro bielorusso BTRC spiegando che la decisione è nata dalla preoccupazione per la mancanza di libertà e per il non rispetto di valori fondamentali come quelli di libertà di espressione, indipendenza e responsabilità. I problemi sono nati la scorsa estate, durante le elezioni governative che avevano vista la rielezione di Lukashenko e la conseguente protesta di una parte del Paese, compresi alcuni giornalisti della televisione di Stato. nella nota ufficiale dell'Ebu si legge: L'EBU ha monitorato da vicino la soppressione della libertà dei media in Bielorussia e ha costantemente invitato BTRC, in qualità di membro dell'EBU, a sostenere i nostri valori fondamentali di libertà di espressione, indipendenza e responsabilità. Fin dalle contestate elezioni della scorsa estate, abbiamo condotto una campagna in difesa del giornalismo indipendente e della libertà di espressione nel paese. Abbiamo sostenuto pubblicamente i giornalisti del BTRC che hanno protestato contro le interferenze del Governo. Abbiamo anche monitorato la copertura fatta dalla BTRC e abbiamo comunicato le nostre preoccupazioni alla loro direzione. Nelle ultime settimane, siamo stati particolarmente allarmati dalla diffusione di interviste apparentemente ottenute sotto costrizione. Abbiamo anche monitorato altre trasmissioni BTRC su questo tema che hanno sollevato altre preoccupazioni serie e del tutto eccezionali. Alla luce di questi sviluppi eccezionali, il comitato esecutivo non ha altra alternativa che proporre la sospensione dell'adesione di BTRC all'EBU. BTRC avrà due settimane per rispondere, prima che la sospensione entri in vigore. La Bielorussia era stata già esclusa dalla manifestazione lo scorso marzo quando per due volte avevano escluso la possibilità che la band Galasy ZMesta potesse calcare il palco di Rotterdam. La scelta della Bielorussia, infatti, si scontrava con quelli che sono i principi della competizione. La prima canzone "Ya Nauchu Tebya (Ti insegnerò)" era stata ritenuta inadeguata perché avrebbe messo "in discussione la natura non politica del Concorso" e l'EBU aveva chiesto una seconda canzone giudicata anch'essa inappropriata portando alla squalifica definitiva del Paese per questa edizione. La nuova canzone ""Pesnyu pro zaytsa" (Canzone su un coniglio) avrebbe violato ancora una volta le regole: "L'EBU e il Gruppo di riferimento, il consiglio di amministrazione del Concorso, hanno esaminato attentamente la nuova entrata per valutarne l'idoneità a competere. Si è concluso che la nuova proposta violava ancora le regole del concorso che garantiscono che il Concorso non sia strumentalizzato o screditato" si leggeva nella nota ufficiale.
L’EBU, organizzazione che unisce varie tv pubbliche e organizza l’Eurovision, ha sospeso la Bielorussia dalla competizione. Nella nota ufficiale con cui esclude la tv pubblica del Paese di Lukashenko, si parla della soppressione della libertà dei media nel Paese che pochi giorni fa aveva offeso anche i Maneskin.
Gli scaldacera sono strumenti utilizzati per riscaldare la cera epilatoria e mantenere la cera in caldo per tutto il tempo necessario a portare a termine la ceretta casalinga. Grazie a questo strumento, non si rischia di sporcare il piano di lavoro e l'ambiente intorno durante l'epilazione e si evita di scottarsi entrando in contatto con la cera calda. Inoltre, si ottimizzano i tempi e la peluria superflua viene eliminata più facilmente. In commercio si trovano diversi tipi di scaldacera, presso i rivenditori autorizzati o cercando gli scaldacera su Amazon; la scelta tra uno scaldacera a rullo e uno scaldacera a barattolo dipende esclusivamente dalle esigenze e dalle preferenze personali. Anche la capienza, la potenza e la portabilità dello strumento dipendono dai risultati che si vogliono ottenere. Scegliere il migliore scaldacera tra quelli in vendita non è semplice. Un buon aiuto potrebbe essere avere già a portata di mano una prima selezione di modelli. Quelli che vi vengono proposti qui di seguito sono quelli con il miglior rapporto qualità/prezzo, quelli con più recensioni e quelli più consigliati da chi ne ha già fatto uso. Lo scaldacera professionale elettrico di Mylee scalda in poco tempo tutti i tipi di cera grazie all'innovativo sistema a bobina: in pochi minuti la cera sarà pronta per essere utilizzata per la depilazione. Dispone di un comodo pulsante che, semplicemente ruotandolo, regola e imposta la temperatura ottimale in base al tipo di cera da fondere (da 50° a 100° C). Il sensore termico incorporato, inoltre, aiuta a mantenere la temperatura ottimale durante l'utilizzo. Risulta leggero e poco ingombrante. Nel kit sono comprese anche le strisce depilatorie, due lozioni pre e post depilazione, ideali per preparare e lenire eventuali irritazioni. Nella confezione è incluso anche un vasetto di cera morbida al miele, con proprietà antibatteriche, antimicrobiche e protettive. Pro: risulta molto facile da pulire perché occorre semplicemente rimuovere il contenitore di alluminio tramite l'apposita maniglia ed utilizzare un detergente idoneo. Contro: alcuni utenti Amazon lo ritengono perfetto esclusivamente per l'utilizzo domestico. Lo consigliamo perché: il kit di depilazione a caldo della Mylee è perfetto per chi si avvicina alla depilazione casalinga per la prima volta, perché fornisce tutti gli strumenti utili a procedere, ad un prezzo contenuto. Lo scaldacera elettrico Velvety della Muster and Dikson è un articolo professionale, perfetto sia per lavorare in ambito domestico che per un centro specialistico. Il cestello interno molto capiente contiene qualsiasi tipo di barattolo per ceretta in formato tradizionale. Il pulsante a rotella esterno permette di regolare la temperatura al livello desiderato dal tipo di cera scelta. La luce led indica sia la fase di riscaldamento, sia la fase di mantenimento della temperatura della cera. Il cestello interno removibile è facile da pulire, senza rischiare di danneggiare il meccanismo di funzionamento. Il modello è adatto a qualsiasi tipo di cera, da quelle in barattolo a quelle in perline.
Gli scaldacera sono strumenti utilizzati per riscaldare la cera epilatoria e potersi prendere cura del proprio corpo anche in casa, evitando di andare all’estetista. Per rendere il lavoro pratico e veloce, c’è bisogno di utilizzare un dispositivo adeguato, che risponda a precise caratteristiche. In questa guida mettiamo in chiaro quali sono queste caratteristiche e quali sono i modelli di scaldacera più richiesti al momento.
"Coltivare insieme con i nostri vicini nel giardino comunità vegetale. Raccogliere le verdure biologiche per la cena in famiglia. Passeggiare tra i laghi di acqua piovana raccolta e riciclata sotto un cielo di fiori di loto. Nuotare in una piscina naturale filtrata. Ascoltare le risate dei bambini dell'eco-quartiere mentre giocano con i loro nonni nel campo selvatico. Riciclare i rifiuti organici in pozzi di compost nostri producendo fertilizzante naturale. Andare al lavoro in bicicletta o in auto senza conducente elettrico, direttamente ricaricata dal tetto fotovoltaico della casa. Seguire la strada di luci sensoriali a LED associando i abbinare suoni e i movimenti degli abitanti delle città": questa è l'atmosfera che si vivrà nell'High-Tech Eco-città di Flavours Orchard (Frutteto dei Sapori), ideata dall'architetto Vincent Callebaut. Si tratta di un progetto pionieristico che combatte per la realizzazione di stili di vita eco-responsabili lungo il fiume che collega il Daguan "Emerald", il lago verde del centro della città di Kunning, al magnifico lago Dianchi nel Mezzogiorno. Nella Capitale della provincia dello Yunnan, sorta nel 1894 e caratterizzata da un clima temperato tutto l'anno che le dà il nome suggestivo di "La città dell'eterna primavera", l'architetto Vincent Callebaut ha progettato 45 ville ad alta efficienza energetica come parte di un sistema pionieristico che incoraggi stili di vita più sostenibili. Il nome del progetto è il ‘Frutteto dei Sapori', il cui sviluppo è destinato a favorire un rapporto stretto e intimo con l'ambiente naturale attraverso i 90000 metri quadrati di sito: l'area su cui sorgerà la città era un vecchio deserto industriale dismesso e da ristrutturare in un nuovo eco-quartiere. Il progetto si basa sull'idea di stili di vita eco-responsabili e innovazioni sostenibili che consentono la biodiversità e rallentano il massiccio esodo rurale che la Cina ha sperimentato negli ultimi dieci anni. Il Frutteto dei Sapori è un insediamento prototipo che unisce tutti i vantaggi della città e della campagna. Il filo conduttore è quello di produrre più energia di quella che consumiamo riciclando allo stesso tempo i rifiuti nelle nostre risorse naturali, riutilizzabili all'infinito. Attraverso la creazione di tali progetti, la Cina si sta riprendendo sul rimborso del debito ecologico. Il quartiere eco-compatibile di kunming sarà composto da 45 ville, differenti per tipologia: ‘Mobius', ‘Montagna' e ‘Shell', ognuna con una propria identità. La villa Mobius è un'abitazione a forma di nastro infinito articolato intorno a due cortili, uno acquatico e l'altro vegetale, e un tetto verde isolante che fornisce una superficie esterna di svago e incorpora anche una copertura vetrata fotovoltaica. Con la sua struttura in acciaio e legno, l'unità è costruita dalla ripetizione di un modulo trapezoidale: un percorso pedonale inclinato sulla struttura contiene le camere da letto, i bagni, gli uffici e le biblioteche, mentre al piano terra è possibile una vista panoramica di tutta l'abitazione. La Mountain Villa si presenta come un ventilatore cinese gigante progettato per seguire il percorso del sole. Ogni facciata ha dunque un trattamento materico diverso, mentre nel centro dell'edificio un cavità riempe di luce l'atrio che collega ciascuno dei quattro livelli,e una scala a spirale si avvinghia attorno ad un ascensore panoramico vetrato. I salotti e gli spazi di accoglienza sono aperti verso il paesaggio attraverso un grande arco tra le facciate nord e sud. La Shell Villa sorge su sei pilastri in acciaio che la sollevano dal suolo e supporta turbine eoliche. A forma di cappello cinese conico, l'edificio offre una vista panoramica di tutto il frutteto. Le ville sono tenuti a produrre più energia di quanta ne consumino, grazie a passivi strategie sostenibili in grado di massimizzare l'esposizione al sole.
Comunità eco-friendly, auto senza conducente e giardini pensili, così l’architetto Vincent Callebaut immagina la città del futuro a Kunming, in Cina.
"Prima volevo il cuore e adesso non mi importa nada". In queste ore si è creato un vero e proprio caso attorno a Teresa Langella che in una puntata speciale di Uomini e donne – il primo serale della trasmissione condotta da Maria De Filippi – ha dovuto scegliere tra due contendenti, Andrea Dal Corso, Antonio Moriconi. Ieri sera, su Canale 5 si è svolto un vero dramma con la ragazza che ha scelto Andrea il quale, però, non si è presentato all'appuntamento con la ragazza: qualche minuto prima, infatti, aveva avuto un colloquio col padre della ragazza – che pare abbia avuto un ruolo importante nella scelta – spiegandogli di volergli dare retta e non assumersi una responsabilità del genere dal momento che non era pronto. Sì, il ragazzo ha detto no alla ragazza per interposta persona. Ma il punto non è questo: la scelta o meno, quale dei due ragazzi era quello che più si confaceva a lei, quanto la nostra società resti patriarcale o semplicemente la delusione della ragazza per cui da adesso in poi cominceranno mesi di ospitate in tv e nei locali, attribuzioni di flirt e tutto l'indotto che la trasmissione crea. Sarà interessante, invece, monitorare anche quella che sarà la carriera della Langella, quale strada prenderà la sua vita artistica, se resterà ferma alle ospitate prima del declino, se resterà come opinionista (sic) da qualche parte, se deciderà di sfruttare questa visibilità studiando o se deciderà di raccogliere qualche soddisfazione in musica, campo già esplorato da qualche anno. Lo scorso agosto, infatti, la ragazza ha pubblicato una canzone intitolata "Non mi importa nada", un pezzo estivo, nelle sue intenzioni, reggaeton, di quelli che fanno tanto hit istantanee, un testo banalotto e una video che si ispira a quello in cui Baby K e Giusy Ferreri cantavano "Roma-Bangkok", con tanto di girl power e ragazzo lasciato a piedi dopo averle aiutate prestandole un po' di benzina. "Credevo nel tuo amore e adesso non mi importa nada, prima volevo il cuore e adesso non mi importa nada, temevo in un dolore e adesso non mi importa nada" canta la ragazza in un testo in cui si racconta la fine di un amore e un misto tra delusione e irrisione della vecchia storia. Una cosa trita e ritrita che speriamo la ragazza possa usare per tentare una strada diversa: va bene la hit estiva, ma cerchiamo di darle un senso oppure, come nel meglio della tradizione musicale internazionale, forse ci aspetta una ballad su una delusione d'amore.
Teresa Langella ha scelto Andrea nella prima scelta serale di Uomini e Donne, ma ha dovuto affrontare la delusione di non vedersi ricambiata, oltre allo schiaffo morale di non essere stata colei a cui è stato detto no (il ragazzo ha preferito dirlo al padre). Chissà se dopo la sua “hit” estiva adesso la ragazza deciderà di trasformare questa delusione in una ballad.
Già lo scorso anno era capitato un fatto analogo, capace di far ingelosire Pippo Inzaghi: Marco Borriello, il calciatore con la passione per le donne più belle della televisione, sembrava interessato a conquistare Alessia Ventura, la sua ex fidanzata. Già allora, la showgirl aveva mostrato un certo interesse nei confronti del suo nuovo corteggiatore e dopo quanto avrebbe combinato il suo ex con Marika Fruscio, ne avrebbe anche avute tutte le ragioni. Da quel momento, è passato un anno. Alessia, impegnata nella sua carriera di modella, aveva lasciato perdere l’acquisto, probabilmente per concedere una seconda opportunità a Pippo, l’uomo del quale è sempre stata innamorata. Le cose tra loro però non sono andate bene e oggi, salvo smentite da parte dei due diretti interessati, la Ventura e Inzaghi non stanno più insieme.
Alessia Ventura, la bellissima ex fidanzata di Pippo Inzaghi, ha conquistato un altro campione: lui è Marco Borriello, ex fidanzato di Belen Rodriguez, che per lei pare aver addirittura perso la testa.
Una notizia smentita, è una notizia data due volte, diceva un vecchio adagio per sintetizzare gli intricati discorsi sui massimi sistemi del giornalismo. In questo caso, però, la smentita di Stash, al secolo Antonio Fiordispino, leader dei The Kolors, sembra piuttosto definitiva e non lascia spazio a fraintendimenti. Il cantante ha voluto chiarire la situazione relativa alle voci che si erano sviluppate nelle scorse ore, secondo le quali stesse nascendo qualcosa tra lui e Anna Tatangelo, da mesi in crisi con Gigi D'Alessio, con il quale aveva una relazione storica da cui è nato Andrea, diversi anni fa. Con un video, che la stessa Anna Tatangelo ha ripubblicato nelle sue stories, il cantante ha silenziato qualsiasi inciucio e voce di corridoio, chiarendo il tutto: Ragazzi, vi sto per fare una comunicazione molto importante, molto interessante per il pubblico del web, visto che si è già alzato un polverone del gossip: io e Anna Tatangelo non stiamo insieme e non siamo mai usciti insieme. Considero Anna una sorella e le mando un bacione gigantesco. Un recente avvistamento riportato da Dagospia aveva infatti riconosciuto in un locale milanese proprio Anna Tatangelo in compagnia di Stash. I due, probabilmente ritrovatisi a parlare dopo l'esibizione dell'artista napoletano, sono immediatamente diventati oggetto del chiacchiericcio, vista anche la loro situazione da "single" coincidente. Basteranno le parole di Stash a spegnere ogni sospetto?
Il cantante dei The Kolors smentisce ogni voce sul presunto flirt che lo legherebbe ad Anna Tatangelo. Lo fa con una story su Instagram, che la stessa cantante riprende.
Nel 2015 fu sottoscritto a Parigi lo storico Accordo sul Clima, grazie al quale i Paesi firmatari si sono impegnati a contenere l'aumento delle temperature medie a 2° C rispetto all'epoca preindustriale (fu stabilito anche un traguardo più virtuoso, a 1,5° C). Ebbene, anche se riusciremo a raggiungere il primo traguardo, parte dei ghiacciai dell'Antartide sarà comunque destinata a sciogliersi, poiché ormai si è innescato processo irreversibile a causa delle emissioni di gas a effetto serra – principalmente anidride carbonica – legate all'attività dell'uomo. Con un aumento di 2° C, infatti, si determinerà comunque uno scioglimento tale da far innalzare il livello del mare di 2,5 metri; ciò sommergerà intere regioni costiere, metropoli e isole, in particolar modo atolli dell'Oceano Pacifico. Con temperature superiori, il disastro sarà molto, molto peggiore. A tratteggiare questo scenario apocalittico, nel quale ci siamo infilati con le nostre stesse mani, è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) di Potsdam, Germania, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dello Stockholm Resilience Centre dell'Università di Stoccolma (Svezia) e del Lamont-Doherty Earth Observatory dell'Università Columbia di New York, Stati Uniti. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Ricarda Winkelmann, docente presso l'Istituto di Fisica e Astronomia dell'ateneo tedesco, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto un'accurata simulazione in grado di prevedere l'andamento dello scioglimento del ghiaccio in Antartide sulla base dell'aumento delle temperature. I calcoli sono stati così complessi che è stato necessario sfruttare un supercomputer; con un PC normale a singolo processore, del resto sarebbero servite un milione di ore di calcolo, pari a circa 114 anni di lavoro ininterrotto. Come indicato, dall'analisi dei dati è emerso che con un aumento delle temperature medie di 2° C rispetto all'epoca preindustriale – l'obiettivo meno virtuoso dell'Accordo di Parigi – lo scioglimento dei ghiacciai antartici determinerà un innalzamento del livello del mare di 2,5 metri. Se le temperature aumenteranno di 4° C e si terranno sufficientemente a lungo, il livello del mare salirà di circa 6,5 metri; mentre se si registrerà un aumento di 6° C rispetto all'epoca preindustriale, il mare si alzerà di ben 12 metri, con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di terre emerse sparite sott'acqua. Questi processi di scioglimento, secondo la professoressa Winkelmann e colleghi, sono ormai praticamente irreversibili, poiché l'unico modo per arrestarli e permettere la ricrescita dei ghiacciai sarebbe attraverso un ritorno alle temperature dell'epoca preindustriale. “È uno scenario altamente improbabile”, ha dichiarato la scienziata in un comunicato stampa. Addirittura, per far tornare la calotta glaciale dell'Antartide occidentale alla sua estensione precedente, le temperature dovrebbero essere inferiori di almeno un grado Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Come specificato dal coautore dello studio Torsten Albrecht, nell'Antartide occidentale il principale motore dello scioglimento è legato all'acqua calda dell'oceano che “consuma” i ghiacciai da sotto, come sta avvenendo col colossale ghiacciaio Thwaites, noto come “ghiacciaio dell'Apocalisse” poiché se dovesse sciogliersi completamente farebbe da solo innalzare il mare di 65 centimetri (ma porterebbe con sé anche altri ghiacciai, con un complessivo aumento del livello del mare di 3 metri). La fusione dovuta all'acqua calda dell'oceano fa scivolare gli enormi ghiacciai, catalizzando ancora di più l'intero processo di scioglimento. Alla luce dei preoccupanti risultati dello studio, gli scienziati esortano di agire subito contro le emissioni e di fare il possibile per mantenere al di sotto dei 2° C l'aumento delle temperature.
Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati tedeschi del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) ha dimostrato che pur rispettando l’Accordo di Parigi sul clima, nel quale fu stabilito di contenere l’aumento delle temperature medie entro 2° C, si innescherà uno scioglimento tale da far aumentare il livello del mare di 2,5 metri. Il ghiaccio perduto ora è perduto per sempre, a meno che non si torni a temperature preindustriali.
I fluidi oculari dei pazienti affetti da COVID-19, l'infezione scatenata dal coronavirus SARS-CoV-2, potrebbero contenere una carica virale sufficiente a determinare il contagio. Pertanto queste secrezioni dovrebbero essere considerate un potenziale fattore di rischio nella diffusione della malattia, anche se le goccioline espulse da bocca e naso (il droplet) quando tossiamo, starnutiamo o semplicemente tossiamo rappresentano sempre la fonte di trasmissione principale. A determinare questo potenziale fattore di rischio è stato un team di ricerca italiano composto da scienziati dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma, che ha redatto un “case report” basato su una paziente cinese di 65 anni ricoverata presso il nosocomio laziale dallo scorso 29 gennaio. La donna era giunta in Italia il 23 gennaio da Wuhan, metropoli di 11 milioni di abitanti dalla quale l'epidemia di coronavirus si è diffusa nel resto del mondo diventando pandemia, ed è stata ricoverata appena 6 giorni dopo, a 24 ore di distanza dalla comparsa dei primi sintomi. Quando è stata ammessa in ospedale, i medici e i ricercatori italiani guidati da Francesca Colavita e Daniele Lapa hanno rilevato tosse secca non produttiva, mal di gola, irritazione della mucosa nasale (corizza) e congiuntivite bilaterale. La donna ha sviluppato febbre a 38° C, vomito e nausea al quarto giorno di ricovero. I campioni biologici estratti attraverso tampone rino-faringeo e sottoposti al test di reazione a catena della polimerasi a trascrizione inversa in tempo reale (RT-PCR) hanno confermato la diagnosi di COVID-19. Poiché l’infiammazione della congiuntiva – la membrana trasparente che permea la sclera (la porzione bianca degli occhi) e la superficie interna delle palpebre – risultava persistente, i ricercatori hanno deciso di sottoporre al test anche campioni di fluidi oculari. La congiuntivite, infatti, oltre alla sensazione bruciore, di corpo estraneo negli occhi, arrossamento e gonfiore, determina abbondante lacrimazione e secrezione di fluidi che tendono a far “appiccicare” gli occhi. Dalle analisi di laboratorio sono risultati anch'essi positivi all'RNA virale del SARS-CoV-2, e lo sono stati per 3 settimane consecutive. La congiuntivite è migliorata dopo 15 giorni “e apparentemente si è risolta al giorno 20”, hanno scritto i ricercatori nel case report pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine.
Ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma, seguendo il caso di una paziente cinese di 65 anni ricoverata presso il nosocomio, hanno determinato che la COVID-19 possa essere diffusa attraverso i fluidi oculari prodotti dalla congiuntivite. Si tratta di uno dei possibili sintomi dell’infezione da coronavirus SARS-CoV-2.
Luciano Spalletti si appresta a sfidare lo Spartak Mosca in Europa League, per il secondo turno di Coppa. Il Napoli è reduce dall'ottima trasferta di Leicester, nel debutto europeo, dove ha mostrato qualità importanti, poi confermate anche in campionato dove veleggia a punteggio pieno in vetta alla classifica della Serie A. Entusiasmo, euforia, sogni che stanno coinvolgendo l'ambiente ma che non devono né possono scuotere quanto di buono si sta costruendo. E così, per la sfida di domani il tecnico dei partenopei predica prudenza, rispetto e pretende continuità. Una ulteriore dimostrazione di quanto bene si stia facendo ora, contro uno Spartak ferito e umiliato da un ko interno in Europa League immeritato e per questo ancor più pericoloso. Spalletti lo sa, avendo allenato a lungo in Russia e avvisa che al ‘Maradona' ci si ritroverà davanti ad una squadra "pronta a lottare in campo perché per loro questa è diventata la partita da vincere per rimanere nella competizione. Sarà una lotta perché sotto questo profilo non c'è nulla da insegnare alle squadre russe". Dunque, come poter risolvere il match a proprio vantaggio e proseguire nella striscia positiva di risultati utili anche in Europa? La ricetta è sempre la stessa per Spalletti: mettere a frutto ciò per cui si lavora durante la settimana, senza presunzione ma trovando la confidenza nei propri mezzi: "La confidenza bisogna averla. L'essenziale è che non ci sia la presunzione, con i calciatori che si mettano a disposizione per fare ciò che serve. Fondamentale è stare dentro la squadra, partecipare e condividere. E questo facilita moltissimo anche il mio lavoro". Un lavoro che si è plasmato anche davanti alle novità del calcio giocato, tra le più importanti, le cinque sostituzioni a disposizione, che hanno cambiato equilibri e mentalità di gestione del gruppo, permettendo di rivoluzionare la squadra e il corso degli incontri: "Domani farò dei cambi in formazione, ho una rosa importante. Poi, le cinque sostituzioni ti permettono di cambiare anche durante la partita in modo concreto, hanno allungato la vita alle gare. Non si è mai al sicuro con la possibilità di così tanti cambi. Prima con un paio di gol eri tranquillo, adesso per chiudere queste partite bisogna segnarne almeno 3" Il campionato italiano sta crescendo in spettacolo grazie al lavoro costante di tutti noi allenatori che vogliamo avvicinare il nostro gioco ai parametri europei: pressing alto, gioco veloce. Ma soprattutto c'è la possibilità di poter sostituire giocatori che nei minuti finali ti possano cambiare la partita con vampate improvvise e si spera determinanti.
Luciano Spalletti non si fida dello Spartak, che arriverà al ‘Maradona’ umiliato e ferito da una sconfitta al debutto in Europa League immeritata: “Sanno far gioco, sotto il profilo della combattività non si insegna loro nulla. E per loro è questa la partita decisiva”. Poi, sul Napoli che si aspetta: “Vorrei vedere continuità, poi per vincere oggi, con 5 sostituzioni per parte non bastano più 2 gol, ne devi segnare almeno tre”
La criptovaluta sta cambiando il mondo dell'arte facendo registrare prezzi pubblici di opere di artisti sconosciuti superiori a lavori di artisti acclamati come Gerhard Richter e Damien Hirst. È quello che è successo di recente all'artista Sacha Jafri che lo scorso autunno ha realizzato il dipinto più grande del mondo, acquistato da un imprenditore di criptovaluta alla cifra record di 69 milioni di dollari di Beeple. La cifra fa di Jafri il quarto artista vivente più costoso al mondo, dopo Jeff Koons, David Hockney e l'artista digitale Beeple. Sacha Jafri ha stabilito un Guinness World Record con il dipinto più grande del mondo, intitolato The Journey of Humanity. L'artista ha dipinto l'opera nella sala da ballo di un hotel di Dubai durante il lockdown e ora ha venduto l'opera all'asta per un prezzo altrettanto elevato: 62 milioni di dollari. L'acquirente del lavoro di Jafri è il cripto uomo d'affari francese Andre Abdoune. I proventi della vendita del dipinto di The Journey of Humanity andranno in beneficenza a Dubai Cares, Unicef, UNESCO e Global Gift Foundation. A post shared by Sacha Jafri 🙏🏻 (@sachajafri)
L’artista Sacha Jafri ha realizzato il dipinto su tela più grande del mondo. L’opera da record si intitola “The Journey of Humanity” ed è stata dipinta nella sala da ballo di un hotel di Dubai durante il lockdown. Grande quanto sei campi da tennis, il dipinto è stato di recente acquistato da un imprenditore di criptovaluta per la cifra record di 62 milioni di dollari di Beeple.
La regina della disco music Donna Summer è morta questa mattina in Florida. Si spegne all'età di 63 anni, dopo aver combattuto una lunga lotta contro il cancro. Fonti vicine all'artista hanno comunicato alla stampa internazionale che visto l'aggravarsi delle sue condizioni di salute la Summer non volesse far sapere la reale entità della malattia. Nonostante il cancro la stesse spegnendo lentamente, Donna non aveva smesso di lavorare sul suo ultimo album. L'artista black era vincitrice di ben cinque Grammy Awards, con successi cult degli anni ’70 come Last Dance, Hot Stuff e Bad Girls.
Non ce l’ha fatta l’artista americana, che è morta questa mattina in Florida dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Questo articolo è a cura del Dott. Francesco Marangolo, laureato in giurisprudenza Federico II, con tesi in procedura penale "la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale in appello". In Italia, l'interesse prevalente è diretto all'ambito penalistico, a Londra collabora con studi anglo italiani e si occupa dei rapporti dei clienti Italiani con la pubblica amministrazione Inglese Il polifunzionalismo e la lotta alla criminalità organizzata Già la Consulta, con le sentt. 29/61 e 46/64, parlava di “polifunzionalismo” della confisca; le diverse tipologie di confisca si differenziano tanto in relazione alla diversa disciplina, quanto per il differente oggetto colpito dal provvedimento. Le stesse S.U. hanno adottato questo riferimento al polifunzionalismo – o anche polimorfismo – in tema di confische, nel 2008 (sent. “fisia impianti”), proprio al fine di ribadire questa vera e propria natura mutevole che l’istituto assume nel nostro ordinamento. Questa sorta di dichiarata indispensabilità della confisca, è sempre stata collegata alla finalità di contrastare le infiltrazioni della criminilatà organizzata nell’economia lecita. Ma è proprio seguendo il ragionamento di cui sopra che lo strumento in questione inteso in senso tradizionale mostra le proprie lacune: in particolare in relazione ad alcuni elementi cardine della struttura, si pensi al concetto di “profitto”, o alle difficoltà di non riuscire sempre ad identificare il nesso di causalità tra il provento ed il reato di origine – nesso di causalità essenziale per poter predisporre la misura della confisca intesa in senso tradizionale. Ma questa criticità è venuta in rilievo ben prima che nell’esperienza nazionale: nella convenzione di Vienna del 1988, ad esempio, in materia di narcotraffico, che prevedeva all’art. 5, comma 7, addirittura l’invito agli stati di introdurre istituti per i quali fosse previsto un’inversione dell’onere della prova, in modo da superare questo pressante problema del nesso di causalità. Sulla stessa linea la convenzione di Palermo delle nazioni unite del 2000, prevedeva possibili forme di inversione dell’onere della prova in materia di confisca e misure di prevenzione. Ed entrambe le convenzioni prevedevano già all’epoca uno strumento – oramai da tempo già entrato a far parte del nostro ordinamento – della “confisca per equivalente”: secondo cui in caso di ostacolo a procedere sul provento del reato, l’istituto avrebbe colpito dei beni del valore equivalente appartenenti allo stesso soggetto. Punto di svolta è la Decisione Quadro 212/2005 – strumento che è stato a lungo la fonte paralegislativa principale di fonte europea – che prevedeva in maniera specifica forme di confisca allargata; concetto fondamentale, questo, perché prevedeva per la prima volta la possibilità non solo di una confisca del provento di un fatto illecito oggetto di condanna, ma anche la possibilità di confisca di beni di sospetta origine illecita – sempre per ovviare alla problematica questione del nesso di causalità in relaziona a specifici reati, ma soprattutto per colpire le risorse della criminalità organizzata, sia al fine di indebolirne la potenza economica sia al fine di ridurre le distorsioni nel mercato. Eppure la normativa in questione, si caratterizzava per un approccio garantista: si presupponeva una condanna, si circoscriveva l’istituto comunque alla materia del crimine organizzato, la necessità di un pieno convincimento (da parte del giudice che nel patrimonio del soggetto vi fosse non solo il provento del reato ma anche altri bene di dubbia provenienza lecita.
Si tratta di un tema piuttosto complicato, tanto per la presenza di differenti forme di confisca, quanto per la presenza di una normativa, susseguitasi nel tempo, che ha ingarbugliato ulteriormente l’analisi di un istituto – unitariamente inteso – sui quali vi sono ancora numerosi dubbi, specialmente per l’uso/abuso che spesso viene proposto.
Giorgio Armani mostra in passerella il proprio ideale di femminilità, fa sfilare una donna indipendente con uno stile ricercato ed elegante, che si distacca da ogni tipo di conformismo per scegliere esclusivamente abiti scultorei ma allo stesso tempo essenziali. Quello di Armani è un gusto che potremmo definire "autonomo", lo stilista mescola capi dal mood differente, accosta dettagli d'impatto ed abbina accessori in grado di rendere unico ogni look della collection.
Una donna in nero sfila sulla passerella di Giorgio Armani. Lo stilista crea per l’Autunno/Inverno 2013-14 lunghi abiti da sera in total black su cui risaltano lucenti applicazioni.
In pochi anni Facebook si è affermato come il più popolare social network del pianeta, con all'attivo oltre 600 milioni di utenti sparsi nei cinque continenti ed ha raggiunto in poco tempo un valore di ben 50 miliardi di dollari. Alla sua crescita esponenziale si è accompagnata una situazione societaria sempre più complessa che ha visto un alternarsi di cause legali e compravendite di quote e che ha reso un pò confuso il quadro relativo alla sua proprietà. Proviamo a fare luce sulla attuale situazione, cercando di definire chi siano attualmente i fortunati proprietari di Facebook. Tra informazioni già note e qualche piccola novità, la società di Palo Alto risulta distribuita in quasi la sua totalità nelle mani di 12 soggetti fisici e giuridici, dominati dallo staff di Facebook che detiene il 30% delle quote. Nonostante la società conti 1700 dipendenti, per ciò che riguarda la distribuzione delle fette della torta gli azionisti sono stati considerati come un unico soggetto, per evitare di incorrere negli obblighi fiscali che prevedono la rendicontazione mensile dello stato dell'azienda verso i soci qualora questi superino le 500 unità.
Alla crescita esponenziale di Facebook si è accompagnata una situazione societaria sempre più complessa che ha visto un alternarsi di cause legali e compravendite di quote e che ha reso un pò confuso il quadro relativo alla sua proprietà.
Lazzaro Valle aveva 74 anni, risiedeva ad Arenzano (Genova) e faceva parte della squadra di caccia al cinghiale di Cadepiaggio. L'uomo è morto la notte scorsa all'ospedale di Alessandria dopo essere stato ricoverato in gravissime condizioni. Ad ucciderlo sarebbero state le zanne dell'animale, che avrebbe reagito dopo gli spari dell'anziano cacciatore. Il 74enne è stato subito soccorso dai compagni di battuta e dal personale sanitario del 118. Trasportato con urgenza al Santi Antonio e Biagio, purtroppo i medici non hanno potuto far nulla per salvarlo. Secondo le ricostruzioni, il cinghiale è stato spinto dai cani verso la zona dove erano appostati i cacciatori. È in quel momento che Lazzaro Valle ha sparato all'animale ferendolo. Il cinghiale però, non è fuggito. Al contrario, ha puntato il cacciatore e lo ha attaccato. Dopo averlo colpito, lo ha buttato a terra procurandogli una lesione dell'arteria femorale. I compagni che erano con lui, vedendo l'uomo sanguinare, hanno cercato di contenere l'emorragia stringendo la cintura dei pantaloni intorno alla gamba del 74enne. All'arrivo del 118 i medici hanno immediatamente rianimato sul posto il cacciatore ferito, trasportandolo con l'elisoccorso in ospedale.
È morto in ospedale ad Alessandria Lazzaro Valle, cacciatore 74enne di Arenzano (Genova). Durante una battuta di caccia nelle zone tra Castelletto e Silvano d’Orba aveva sparato a un cinghiale ma l’animale ha attaccato l’uomo e lo ha ferito. L’emorragia causata dalla recisione dell’arteria femorale è stata fatale.
White, white e ancora white! Il bianco non tramonta mai, è sempre elegante, è sempre azzeccato, è sempre chic! Scegliendo il bianco non si sbaglia mai. Ma, attenzione, il white trend per il Natale 2011 non rispetta le solite regole per quanto riguarda forme e materiali. Vetro, stoffa, ceramica e glitter sono i materili utilizzati. Stoffe varie, tra cui lana feltro e cotone, sono i must per le decorazioni bianche realizzate all'uncinetto come gli angioletti bianchi di filo da appendere all'albero. Palline in bianco satinato con effeto perla e sabbiato in total white spopoleranno nel 2011. La ceramica spopola tra le decorazioni white, non solo porta candele ma anche piccole case, cavalli a dondolo, cuori e pastori per il presepe casalingo. Il natural trend, che va fortissimo in questi ultimi anni, viene utilizzato anche per le decorazioni natalizie e quindi via con grandi rose e fiori bianchi in tessuto e soprattutto con l'intramontabile alberello ricoperto di neve. La novità è il tronco dipinto in total white: rami di legno imbiancati per decorare centro tavola e il resto della casa sono un must per rispettare lo stile "Bianco Natal". L'argento va alla perfezione con il bianco e dunque enormi cascate di fili argentati saranno accostati a luci e porta candela in ceramica, ovviamente bianca. La luce bianca fa sempre il suo effetto dunque luminarie chiare, pupazzi illuminati come renne, slitte e babbi natale realizzati attraverso fili lucenti possono dare grande fascino alla vostra casa addobbata. Altro elemento fondamentale per un Natale in bianco sono le perle: bianche e lucenti vengono utilizzate per decorazioni da abete, centro tavola ed adagiate su grossi rami di legno da mettere in vasi ovviamente bianchi. Per ciò che riguarda la tavola se volete essere davvero originali un total white stupirà i vostri ospiti: non più tovaglie rosse e verdi con tanti babbi natale ma candide distese di tovaglie bianche e fiocchi di neve glitterati, con candele e rose white ad abbellire il tutto.
Total white per un Natale all’insegna dell’innovazione: perle, fiori e lunghi fili d’argento sono i must per un Natele in bianco.
Incastonata in uno splendido scenario naturale, tra boschi e vigneti, sorge l'abbazia di Sant-Marie de Fontfroide. Questo gioiello francese si trova a 15 km a sud-ovest di Narbonne, quasi al confine con la Spagna. Situata nella regione della Linguadoca, la chiesa venne fondata nel 1093 da una comunità di monaci benedettini e conobbe il periodo di massimo splendore dal 1145, quando passò all'ordine dei cistercensi. Durante questo periodo fiorente l'abbazia si espanse fino a raggiungere i 30.000 ettari e nel 1334 un abate di Fontfroide divenne addirittura papa, col nome di Benedetto XII. Purtroppo con la peste nera del 1348 la comunità si decimò, ma il vero crollo arrivò con la Rivoluzione francese. Nel 1858 venne rifondata dai monaci dell'abbazia di Sénanque. Tuttavia nel 1901 il complesso monastico venne definitivamente abbandonato, ma rinacque a nuova vita nel 1908 grazie agli artisti Gustave Fayet e Madeleine d'Andoque che acquisirono i locali dell'abbazia. Oggi il complesso architettonico è un museo aperto al pubblico. All'interno dell'abbazia si tengono eventi di vario genere e concerti di musica classica. L'abbazia è aperta tutto l'anno ed è accessibile mediante visita guidata.
Incastonata tra pini e cipressi sorge l’abbazia di Sainte-Marie de Fontfroide, un complesso monastico del XII secolo. Questo luogo incantato si trova in Francia, a 12 km da Narbonne, e regala un istantaneo senso di pace. Il chiostro, la chiesa abbaziale e il refettorio sono oasi felici in cui ritrovare il contatto con se stessi.
Grande positività, tecnica e intraprendenza sono gli ingredienti di questo design utile e personale che prova a migliorare la capacità di movimento e l'indipendenza dei diversamente abili. Un progetto che ha permesso ad un giovane imprenditore di realizzare il sogno di diminuire il gap che allontanava le persone su una carrozzella ad avere una vita più libera e dinamica. Un tema delicato che fino a non molto tempo fa era frutto di emarginazione e difficoltà, è stato affrontato con successo dal designer Danilo Ragona. La creatività di Danilo è ha portato ad un risultato, una carrozzella estremamente tecnologica e dall'avanzato design. Un mezzo che permette a chi lo usa sia di aumentare la sua indipendenza sia di trasmettere nello stesso tempo un messaggio di "emancipazione" che contribuisce a rendere più serena la vita delle persone che hanno un handicap motorio. Ragona è stato vittima di un incidente avvenuto da giovane ma ha saputo reagire alla sua situazione cercando proprio nella creatività e nel design le soluzioni in grado di migliorare la sua situazione: Di certo la giovane età che avevo al momento dell'incidente e un forte carattere mi hanno spinto e proiettato verso una soluzione. Già nel percorso scolastico avevo tra gli obiettivi quello di costruire qualcosa che migliorasse la mia mobilità, ma soprattutto che desse quel valore aggiunto con il design, usato anche come chiave per stabilire integrazione tra le diversità.
Provare a diminuire la diversità di movimento e rendere più indipendenti i diversamente abili, questo l’obiettivo di Danilo Ragona.
I ricercatori italiani sono riusciti ad osservare un nuovo stato quantistico della materia, si tratta del supersolido. Vediamo insieme com’è fatto il supersolido, come sono riusciti ad osservarlo e perché questa scoperta è così importante. Ecco cosa c’è da sapere. Supersolido quantistico. Gli scienziati italiani del Cnr e dell’Università di Firenze ci fanno sapere di essere riusciti ad osservare, per la prima volta, un nuovo stato quantistico della materia. Si tratta del supersolido che ha la struttura di un solido, quindi ha particelle disposte in una struttura fissa e periodica, che però ha le proprietà di un superfluido, cioè assenza di viscosità e attrito. E non è tutto. Il supersolido si comporta secondo le leggi della meccanica quantistica. Come lo hanno osservato. Gli esperti spiegano che già a partire dagli anni ’60 il mondo della scienza ha cercato di realizzare questo stato della materia e i tentativi hanno visto coinvolto l’elio, successivamente si sono spostati sui condensati di Bose-Einstein, che sono un insieme di bosone ultrafreddi in cui le particelle si trovano in uno stato superfluido. In pratica i ricercatori hanno studiato il supersolido in un gas di questi atomi magnetici ultrafreddi in un laboratorio con atomi di disprosio portati a temperature bassissime, cioè vicino allo zero assoluto (-273,15 °C). Come ‘funziona’ il supersolido. Gli atomi studiati si comportano come magneti potenti e interagiscono tra loro formando una struttura periodica (solido), allo stesso tempo però restano liberi di muoversi attraverso il sistema (superfluido). “Questa è la prima volta che si realizza un solido con particelle bosoniche identiche fra loro e perciò indistinguibili, che restano libere di muoversi, proprietà tipiche dei superfluidi”, dichiarano i ricercatori italiani. A cosa serve il supersolido. La scoperta è interessante e unica e potrebbe aprire una nuova direzione utile a comprendere le proprietà dei materiali quantistici.
Gli scienziati italiani del Cnr e dell’Università di Firenze sono riusciti, per la prima volta, ad osservare un nuovo stato quantistico della materia che è in parte solido e in parte superfluido e si comporta secondo le leggi della meccanica quantistica. Vediamo insieme come sono riusciti ad osservarlo.
Nelle scorse settimane alcuni giornali, partendo da Linkiesta hanno riportato in auge una polemica che aveva coinvolto il Festival di Sanremo e il Direttore artistico Claudio Baglioni anche lo scorso hanno quando in molti avevano fatto notare un conflitto di interessi che lo vedrebbe coinvolto a causa della sua agenzia di management e di alcuni artisti che ne farebbero parte e che sono e sono stati tra i partecipanti del Festival, in gara o come ospiti. Baglioni, infatti, è legato a un'agenzia, la Friends and Partners di Ferdinando Salzano, attorno a cui orbitano diversi artisti presenti tra i Big in gara: Paola Turci, Nek, Achille Lauro, Il Volo, Francesco Renga e Nino D'Angelo. Inoltre, l'agenzia di Salzano è stata acquisita in parte dalla CTS Eventim, multinazionale leader del ticketing, che ha acquisito anche la Vivo Concerti e alla Magellano Concerti. Queste due agenzie si occupano della gestione delle tournée di altri cinque artisti che saliranno prossimamente sul palco dell'Ariston: Irama, Ultimo, Federica Carta, Shade ed Ex Otago. Un'accusa rilanciata anche da Striscia La Notizia pochi giorni fa, portando sul grande schermo le accuse al Direttore e intervistando proprio Michele Monina, giornalista tra le altre cose de Linkiesta. Ieri sera un'agenzia ha parlato di fonti Rai che hanno smentito qualsiasi conflitto di interessi, sottolineando come il criterio di trasparenza sia un elemento cardine dell'offerta del servizio pubblico e del rapporto tra Rai e direttore artistico sottolineando come questo valga ancora di più al Festival dove le scelte artistiche sono affidate a una Commissione composta da cinque esperti oltre al direttore artistico: "Nel contratto, l'Azienda prende atto – si ricorda – delle dichiarazioni formulate da Baglioni sotto la propria responsabilità. Egli dichiara infatti di avere un contratto di natura editoriale con una etichetta discografica ed uno con per la realizzazione di spettacoli musicali dal vivo, prodotti e commercializzati dalla F&P Group srl e dalla Friends &Partners spa. Come da contratto, qualora dovessero emergere situazioni ‘di incompatibilità e/o conflitto di interessi' la Rai avrebbe ‘il diritto insindacabile di sostituirlo negli incarichi, senza alcun indennizzo'. Quanto agli ospiti, si sottolinea, inoltre, che F&P non cura il management di nessuno degli artisti presenti a Sanremo, "ma soltanto gli eventi live di alcuni di loro" si legge nel dispaccio Ansa. Nella nota, però, si legge anche una cosa interessante, ovvero la presa d'atto che non si poteva fare diversamente dal momento che quello musicale è "un ambito fortemente concentrato, con la stragrande maggioranza degli artisti gestiti da un ventaglio molto ristretto di società". Una specifica interessante che pur avallando, in qualche modo, alcune delle motivazioni sottolineate da alcune inchieste cerca di dare una spiegazione e lo fa anche parlando del 37% di artisti prodotti da aziende indipendenti, dando quindi parvenza di ampiezza di scelte. È vero quello che si legge, ovvero che tra major e alcune società forti la maggior parte degli artisti italiani sono in mano a pochi, quindi è complesso cercare di avere artisti popolari senza scontrarsi con un potenziale conflitto, ma questo, appunto, giustifica anche chi chiede maggiore trasparenza o sottolinea comunque questo conflitto. Un'altra delle polemiche sollevate, invece, riguardava il rapporto familiare tra una dirigente Rai e l'addetta stampa di F&P: "La Rai ribadisce che non sussiste alcun conflitto di interessi. Peraltro la negoziazione dei contratti con gli artisti del calibro di Baglioni viene sottoposta ad altri cinque ulteriori step di verifica prima della formalizzazione" specificando che la "aratura artistica e professionale di Claudio Baglioni" sono "garanzia di rispetto del principio di trasparenza e di imparzialità nella scelta dei partecipanti alla 69esima edizione del Festival". Dice sempre la fonte dell'Ansa.
La Rai tramite “una fonte” risponde all’Ansa del presunto conflitto di interessi che coinvolgerebbe il Direttore artistico del festival di Sanremo e la stessa azienda pubblica. L’agenzia, infatti, parla di una fonte che avrebbe spiegato perché non esiste conflitto né per quanto riguarda il cantante né per quanto riguarda una propria dipendente.
X-Scream non sono montagne russe come le altre. Fino ad oggi non era mai stato realizzato nulla del genere e ad un'altezza così elevata: sospese a 264 metri di altezza le persone salgono su quella che è la giostra da brivido più alta del mondo. Si chiama X-Scream e si trova sulla cima dello Stratosphere Casino – Hotel & Tower, a Las Vegas. Otto passeggeri per volta vengono fatti sedere su una macchina che sporge dal grattacielo per circa 9 metri lasciando le persone completamente penzolanti nel vuoto. Il viaggio su e giù è davvero breve ma l'altezza è così impressionante che è impossibile trattenere le urla: per questo motivo questa nuova attrazione di Las Vegas si chiama X-Scream. X-Scream è molto semplice: funziona come delle normali montagne russe tradizionali, ma la pista è estremamente breve, giusto il tempo di lasciare che la macchina faccia arrivare i passeggeri oltre il bordo della Stratosphere Towe e si abbassi leggermente per dare l'impressione alle persone che stanno per cadere oltre il bordo del grattacielo. Il giro è piuttosto veloce ma la sensazione di cadere nel vuoto, a oltre 200 metri di altezza da terra, è davvero spaventosa per tutti. Questa è sicuramente la nuova attrazione da brividi di Las Vegas.
Non esiste nulla al mondo come X-Scream, le nuove montagne russe di Las Vegas che vi faranno sentire come se stesse seduti sulla cima di un grattacielo.
Rihanna: definirla una pop star sarebbe riduttivo. La cantante negli ultimi anni ha costruito intorno a sé un vero e proprio impero di successo dandosi all'imprenditoria, portando ugualmente avanti i suoi impegni nel mondo della musica. Moda e beauty, sono questi i due settori dove Riri ha sfondato, puntando su messaggi di inclusività e accettazione. Lei stessa ha vissuto sulla sua pelle il risvolto delle aspettative che spesso si hanno nei confronti dell'immagine delle donne, un'immagine che quando non è più conforme a certi canoni viene additata come sbagliata. Il suo corpo è stato oggetto di una profonda attenzione nel momento in cui è aumentata di peso, un fenomeno del tutto fisiologico e naturale per una donna, di cui lei in primis non ha mai fatto mistero, né di cui si è mai particolarmente preoccupata. Eppure non è mancato chi l'ha definita grassa, chi le ha detto di non essere più bella come un tempo e così via. Lei per tutta risposta ha invitato le donne, tutte, ad accettarsi per come sono e per questo nei suoi progetti imprenditoriali ha cercato di rivolgersi al pubblico più ampio possibile. Questa è la chiave del successo di Savage X Fenty, il suo brand di intimo. Savage X Fenty è la linea di lingerie di Rihanna nata nel 2018, per valorizzare la bellezza femminile in chiave inclusiva: una linea adatta a tutte le donne, di qualunque taglia, di qualunque età, di qualunque colore di pelle. Il brand ha un successo enorme sul mercato e cresce in modo esponenziale. Per questo ha attirato l'attenzione di importanti investitori, che hanno deciso di supportare questa ascesa nel panorama della moda. Marcy Venture Partners, Avenir, Sunley House Capital e L Catterton hanno guidato l'operazione: investimenti pari a 115 milioni di dollari (circa 94,8 milioni di euro) che hanno portato il valore del brand a un miliardo di dollari, secondo quanto riporta Forbes. E chissà, magari tutto questo potrebbe concretizzarsi in un grande progetto in chiave retail. Rihanna è entrata nella storia: è stata la prima donna a creare un marchio originale per LVMH. Il colosso del lusso francese ha deciso di sospendere la sua linea di abbigliamento, entrata in crisi soprattutto in periodo di pandemia. Ha però deciso di proseguire l'avventura nel mondo della lingerie e della cosmetica, rispettivamente con Savage X Fenty e Fenty Beauty. Nello specifico, il marchio di lingerie ha registrato una crescita dei ricavi di oltre il 200% lo scorso anno. Secondo le stime, il brand ha tutte le potenzialità per diventare il leader del mercato globale della lingerie entro il 2025, dimostrando quanto l'inclusione sia un tema fortissimo e molto sentito, capace di condizionare e orientare il mercato.
L’avventura imprenditoriale di Rihanna nel mondo della moda prosegue a gonfie vele, o quasi. Dopo la notizia della chiusura della sua linea di abbigliamento in collaborazione col colosso del lusso francese LVMH, arriva la notizia che invece la sua linea di lingerie sul mercato ha un valore altissimo ed è in continua crescita.
"Ho progettato la torcia olimpica con l'augurio della pace e della guarigione dei cuori delle persone colpite da calamità naturali.", così Tokujin Yoshioka ha presentato la sua torcia olimpica per Tokyo 2020. Il designer giapponese si è ispirato al fiore degli alberi di ciliegio di sakura per l'oggetto che accompagna gli atleti nella staffetta che apre i giochi allo Stadio Nazionale di Tokyo, progettato da Kengo Kuma. Il fiore di ciliegio è il fiore più popolare e simbolico del Giappone. La torcia di Tokyo 2020 utilizza la tecnologia di produzione dell'estrusione dell'alluminio che permette di ridurre completamente il peso dell'oggetto e ne garantisce una perfetta omogeneità senza soluzione di continuità. La torcia olimpica di Tokyo 2020 è fatta con l'alluminio riciclato proveniente dalle case prefabbricate costruite dopo il terremoto del Grande Giappone orientale. La forma della torcia disegnata da Tokujin Yoshioka è ispirata all'emblema sakura: "Nel 2015 ho visitato la prefettura di Fukushima e fatto un laboratorio di disegno con bambini dell'area colpita dal disastro come assistenza per la ricostruzione.", spiega il designer giapponese, "I fiori di ciliegio che disegnavano erano tutti vibranti, come se simboleggiassero lo spirito della gente che si muoveva verso la ricostruzione e proiettava speranze per il futuro. Quell'esperienza mi ha ispirato a progettare questa torcia. TOKYO2020 聖火リレートーチのデザイン 吉岡徳仁 ロングインタビュー 「被災地への想いをトーチに込めて」 https://openers.jp/design/design_features/IB9E8 #design #tokyo2020 #olympicflame #olympicgames #olympictorch #桜の炎 #オリンピック #パラリンピック #オリンピックトーチ #聖火 #聖火ランナー #聖火リレー #聖火台 #聖火トーチ #吉岡徳仁 #tokujinyoshioka #国立新美術館 #ガラスの茶室 #復興の炎 A post shared by Tokujin Yoshioka 吉岡 徳仁 (@tokujinyoshioka) on Sep 18, 2019 at 5:23am PDT
È stata rivelato il design definitivo della torcia olimpica di Tokyo 2020. Il progetto è del designer giapponese Tokujin Yoshioka che si è ispirato al fiore degli alberi di ciliegio di sakura per l’oggetto che accompagna gli atleti nella staffetta che apre i giochi allo Stadio Nazionale di Tokyo, progettato da Kengo Kuma.
Christina Aguilera è tornata con una nuova versione di "Reflection", canzone che fece da colonna sonora del film Disney Mulan e che è stata proposta in una versione rinnovata e per l'uscita della versione live action della pellicola. Il brano fu quello che diede il la alla carriera della cantante che nel tempo è diventata una delle voci più note di questi ultimi anni. Christina Aguilera fu scelta da David Zippel e Matthew Wilder che ne scrissero la versione originale, mentre 22 anni dopo l'uscita del film, la versione 2020 è prodotta dal compositore Harry Gregson-Williams. "Sono in un luogo di nuovi inizi della mia vita e decisa ad abbracciare la nuova donna che sono diventata, essendo cresciuta in questo mondo, fino ad ora – ha scritto la cantante in un post in cui parlava proprio di questa nuova versione della canzone -. Per questo questa canzone risuona sempre e rappresenta nuovi capitoli eccitanti ed energia per me. Spero che questa nuova versione di Reflection vi piaccia". Oltre a reflection, Christina Aguilera ha anche cantato una nuova canzone originale "Loyal Brave True" fanno parte della musica di accompagnamento di Gregson-Williams e si potranno sentire in maniera integrale durante i titoli di coda. La canzone cantata da Christina Aguilera è lo specchio di tutta la storia di Mulan. La cantante, infatti, descrive la situazione che la guerriera cinese si ritrova a vivere, questo non poter mostrare chi è veramente (una guerriera donna, in un esercito che non prevedeva che uomini al suo interno): "Ora sono in un mondo in cui devo nascondere il mio cuore e ciò in cui credo" canta Christina/Mulan che si chiede, nel ritornello: "Chi è quella ragazza che vedo che mi fissa? Quando il mio riflesso mostrerà Chi sono dentro?". Della canzone ne è anche stato già girato un video, pubblicato su Youtube lo scorso 28 giugno e che in pochi giorni ha superato le 4 milioni di visualizzazioni. Il videoclip, diretto dalla regista di Mulan, Niki Caro, vede protagonista proprio la cantante – vincitrice di sei GRAMMY Award e quarta artista donna a essere in vetta alla classifica per tre decenni consecutivi (anni 1990, 2000 e 2010) – che si mescola ad alcune parti del film. Torna quindi a disposizione del pubblico la storia della guerriera cinese Mulan che farà di tutto per difendere se stessa, la sua famiglia e il suo Paese diventando una delle guerriere più importanti della Cina, facendo parte dell'Armata Imperiale, dopo essersi travestita da uomo, per intraprendere "questo epico viaggio si trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre". Il film sarà disponibile sulla piattaforma a partire dal 4 settembre a 21,99€. Look at me You may think you see Who I really am But you'll never know me Every day It's as if I play a part Now I see If I wear a mask I can fool the world But I cannot fool my heart Who is that girl I see Staring straight back at me? When will my reflection show Who I am inside?
Christina Aguilera è tornata con una nuova versione di “Reflection”, canzone che fece da colonna sonora del film Disney e che è stata proposta in una versione rinnovata e per l’uscita della versione live action della pellicola. “rappresenta nuovi capitoli eccitanti” ha scritto la cantante presentandola.
L'eliminazione della scorsa settimana non va proprio giù ai Borghi Bros che hanno deciso di non nascondere il proprio malcontento in merito all'esclusione da X Factor. Dopo aver perso il ballottaggio con gli Effetto Doppler, infatti, i due fratelli di Sassuolo si sono visti costretti a tornare a casa con grande rammarico e qualche polemica nei confronti di chi resta ad X Factor. Innanzitutto ai Borghi Bros non è piaciuto il commento di Enrico Ruggeri, loro mentore nella gara, che avrebbe reputato positivo far terminare la loro avventura per consentire a Carlo Alberto, uno dei due fratelli, di poter restare accanto alla compagna incinta. Stando a Carlo Alberto stesso si è trattato di una mossa sbagliata dal momento che sia lui che la compagna avevano già deciso di comune accordo la partecipazione del ragazzo allo show di Rai2.
L’eliminazione della scorsa settimana ha lasciato i Borghi Bros decisamente scontenti e così i due fratelli di Sassuolo hanno deciso di rivelare cosa pensano di Enrico Ruggeri e Nevruz.
"Le sei e ventisei ci sono notti in cui non sai dormire e più lo chiami e più Morfeo ti dice: "Non ce n'è!" Scendere per strada in cerca di una birra e poi trovarsi a raccontare a una putt*** tutti i tuoi perché… Non pensavo di esser stato divertente invece guarda come ride, sembra anche felice, molto più di me. Ma se ti piace nascere al tramonto puoi dormire insieme a me." Con i versi della canzone "Le sei e ventisei", Emma Marrone ha accompagnato una foto diffusa sui social. La cantante è abbracciata a Cesare Cremonini che sorride mentre la stringe a sé. L'immagine è stata pubblicata dopo la tappa del Logico Tour, che Cremonini ha tenuto al Mandela Forum di Firenze, il 19 novembre. Solo il giorno precedente, nella stessa città, si era esibita anche Emma con il suo tour "Emma 3.0". In poco tempo, la foto ha fatto il giro della rete, accendendo le speranze dei più romantici che in quell'abbraccio vedevano già, l'inizio di una relazione. In realtà, sembra si tratti solo di un'amicizia e di una grande stima reciproca. Sono in molti, però, a sperare che questo incontro fortuito si trasformi in una collaborazione professionale. Una notizia che farebbe di certo felici i fan, che per il momento possono solo commentare lo scatto con frasi entusiastiche come: "Che spettacolo", "La dolcezza", "Che belli che siete”. Le sei e ventisei ci sono notti in cui non sai dormire e più lo chiami e più Morfeo ti dice: "Non ce n'è!" Scendere per strada in cerca di una birra e poi trovarsi a raccontare a una puttana tutti i tuoi perché… Non pensavo di esser stato divertente invece guarda come ride, sembra anche felice, molto più di me. Ma se ti piace nascere al tramonto puoi dormire insieme a me. #cesare #firenze 🌟
Emma Marrone ha pubblicato sui social uno scatto che la ritrae abbracciata a Cesare Cremonini. I due si sarebbero incontrati a Firenze dopo una tappa del “Logico Tour”. I fan, intanto, sperano in una futura collaborazione tra i due artisti.
L'ora x è arrivata, ancora poche ore e Sara Tommasi non avrà più misteri (per quei pochi che non conoscessero ancora la soubrette come mamma l'ha fatta). Polemiche, tira e molla, alieni, sparizioni, smentite, produttori presunti sedicenti, la cocaina e Alfonso Luigi Marra, nulla ha fermato e fermerà la pubblicazione del primo film hard della ragazza più chiacchierata della stagione 2011/12. Nemmeno il duro sfogo della madre ha sortito gli effetti, anzi ha alimentato ancora di più il gossip sulla vicenda. Che il titolo sia Sara contro tutti oppure La prima volta di Sara, oppure ancora La bocconiana come nel fake trailer dei Revenex Quote, poco importa (anche perché il titolo vero è Il mio primo film hard), l'importante è che la pellicola venga rilasciata e, soprattutto, vista. La leggenda si alimenta di ora in ora, passa a colpi di tweet e di post sui forum, il coro è univoco: "Ma dove lo guardiamo?", "Quanto costa?", "Lo troviamo su eMule?". L'organizzazione è da fare invidia ai giapponesi. Come nelle migliori filosofie del just in time, il portale Love-me.it ha previsto tutto, modalità di spedizione anonima e sconto del 50% ai primi 500 fortunati. Una durata totale di 50′ a 19,90 euro, mentre il prezzo pieno è per 39,90 euro, nella castlist figura anche un attore dal nome inequivocabile, quasi da losco figuro, tale Manzo del Toro. Sul portale e sulla pagina Facebook ufficiale della produzione, apprendiamo che il giorno dell'uscita nazionale in realtà è per oggi 6 luglio, tutti gli organi di stampa, tra cui Panorama, parlano di una diffusione online allo scoccare della mezzanotte del 7, cioè stanotte.
La carta stampata rincorre il primo porno di Sara Tommasi, sono tutti sicuri che uscirà stanotte. Ma nessuno ha capito che le copie previste dalla produzione sono solo in dvd e sono state spedite già questa mattina.
Nell'oroscopo di mercoledì 7 luglio vediamo l'opposizione perfetta tra Venere nel segno del Leone a 12 gradi e Saturno nel segno opposto dell'Acquario e alla quadratura sempre di Venere con Urano. Saturno e Urano, ve lo ricordo, sono due pianeti che indicano rotture, fratture, esplosioni e freddezza. Contemporaneamente Mercurio si trova in quadratura a Nettuno il che può portare ad una maggior difficoltà nel dialogo, anche nell'espressione delle emozioni e dei bisogni più intimi. Il segno fortunato del giorno è i Gemelli. Come sempre, quando guardiamo il cielo sopra di noi e lo interpretiamo dal punto di vista astrologico, dobbiamo considerare sia la sua influenza su ciascun singolo essere umano (a partire dai temi natale di ciascuno di noi) sia il suo significato sociale, "mondano" come si dice in termine tecnico. Per questo in questa settimana a tutti, indipendentemente dal proprio segno zodiacale, di prestare grande attenzione alle emozioni di chi ci circonda, qualsiasi sia il suo modo di esprimerle. L’amore ha forme diverse ma tutte ugualmente valide e da rispettare. Anche quando le coppie che si formano sembrano essere davvero mal sortite, come la neo nata unione fra Angelina Jolie e il cantante The Weekend! Il primo a difenderli dai gossip sei stato sicuramente tu, Ariete mio, che giovi di questo bellissimo influsso da parte di Venere che riesce a farti vedere cuoricini e amore praticamente dappertutto! Raramente ti ho visto così tenero e romantico! Magari è anche un po’ “colpa” della Luna! Amore: scoppiettante! Sei più dissetante di un bicchiere di gazzosa sotto il gazebo in spiaggia! Lavoro: le recensioni dei clienti sul tuo conto sono super positive! Salute: dici che non è troppo frequentare due corsi diversi di barca a vela nella stessa settimana!? Il consiglio del giorno: regalati uno di quegli orologi intelligenti che misurano calorie e attività fisica! Potrebbe essere il partner giusto per i tuoi allenamenti super intensi! Voto 8 + Aria di crisi attorno alla famiglia reale. Charlène e Alberto di Monaco non sembrano passarsela bene e le voci su una presunta ennesima crepa proprio in occasione del loro 10 anniversario di matrimonio non sono mancate. Anche per te questa Venere quadrata sembra non darti pace e potrebbe mettersi in combutta con Urano per far uscire allo scoperto vecchie chat o foto in grado di scatenare discussioni… Cancella tutto ciò che di compromettente hai sul cellulare! Subito! Amore: e chi ha voglia di mettersi in mostra in bikini? Meglio un burkini! Lavoro: ti stai iniziando a stancare di dover provare a tutti il tuo valore! Salute: ormai pure il lettino sotto l’ombrellone ha fatto la tua forma da quanto tempo ci passi a poltrire. Il consiglio del giorno: portati dietro la borsa frigo piena di provviste dolci e salate! Non sai mai quando la fame potrebbe fare sentire! Voto 6 e mezzo Credete nelle rivoluzioni come il capo del social “Instagram”. Adam Mosseri, CEO dell’azienda dal 2018, ha affermato che il prodotto che gestisce ormai non è più soltanto un’app di foto ma che presto diventerà qualcosa di più complesso e completo, molto più vicino a colossi come YouTube! Forse, come voi, anche lui ha Mercurio e Saturno a favore che riescono a farvi promettere grandi passi in avanti in termini di produzione e affidabilità sul posto di lavoro! Amore: fate battute sconce e riuscite persino a sembrare sexy… ma come fate?! Lavoro: vi vengono idee vincenti ovunque. Anche mentre vi fare la barba! Salute: spumeggianti! Avete già programmato tutte le sere da qui a fine agosto fra apertivi e feste sulla spiaggia! Il consiglio del giorno: fate un corso per deejay! Potrebbe essere la rivelazione che aspettavate per iniziare la vostra nuova vita ad Ibiza! Voto 8 –
L’oroscopo di mercoledì 7 luglio 2021, ribadisce quello che vi ho già raccontato ieri amplificandolo. Ci troviamo di fronte all’opposizione tra Venere e Saturno e alla quadratura tra Venere e Urano. Questi aspetti indicano un momento di freddezza nella reciproca comprensione ed esposizione dei sentimenti, delle emozioni, dei bisogni più intimi e profondi. Soprattutto i segni fissi sono coinvolti in questo momento!
"Eravamo quattro amici al bar". Questo potrebbe essere lo slogan della manifestazione no green pass organizzata a Roma e che, stando a quanto sta accadendo alla stazione Tiburtina, si è dimostrata un vero e proprio flop. Circa una decina di persone, la maggior parte delle quali militanti di Forza Nuova, si sono trovate alla stazione Tiburtina all'appuntamento delle 14.30, organizzato per ‘bloccare il traffico ferroviario' nella prima giornata in cui l'obbligo della certificazione verde diventa effettivo su treni, pullman e aerei. Un appuntamento nazionale, che a Roma come a Napoli non è andato benissimo: e così, tra lo sconforto generale, i manifestanti si sono seduti nel bar della stazione Tiburtina. Forse per decidere il da farsi, forse per capire come tornare a casa dopo aver incassato la figuraccia.
Si erano organizzati per bloccare i principali scali ferroviari di Roma, promettendo di occupare le stazioni e impedire le partenze dei treni. Niente di più lontano dalla realtà: all’appuntamento lanciato dal movimento no green pass a stazione Tiburtina si sono presentate solo una decina di persone. Che alla fine si sono sedute al bar.
Nella settimana d'esordio, "Madame X", ultimo album di Madonna aveva un po' sorpreso tutti volando in testa alla classifica americana degli album più venduti, per la nona volta in carriera, superando anche il ritorno di Bruce Springsteen che con "Western Stars" aveva dovuto "accontentarsi" della seconda posizione per un podio che rivelava come la vecchia guardia riuscisse ancora a imporre la linea, almeno nei primi giorni dall'uscita. Non è raro, anche in Italia, che dopo una prima settimana in testa o nelle prime posizioni, però, un album perda terreno e posizioni, uscendo dalla Top 20 o peggio. Dopo la promozione spinta e l'entusiasmo dell'inizio, infatti, è dura mantenere alta l'attenzione, soprattutto in un mercato che ogni settimana propone qualche novità e in cui le classifiche sono caratterizzate dal peso dello streaming che tende a premiare artisti con un pubblico più giovane. Nella seconda settimana utile, però, Madonna non solo è uscita dalle prime posizioni, ma ne ha perse 76 (sic), scivolando in settantasettesima e risultando il quarto crollo più veloce della Storia delle classifiche americane, come sottolinea anche Forbes che ha ricordato quali sono artisti e album che dominano questa speciale classifica: il primo posto spetta di diritto a Bon Jovi, che esordì in prima posizione con l'album "This House Is Not for Sale" nel 2016, sparendo quasi dalla Billboard 200 la settimana successiva, quando crollo alla 169; al secondo posto ci sono i Brand New con "Science Fiction" che passarono dalla prima alla 97a posizione in soli sette giorni, mentre il terzo posto tocca al gruppo rap dei Brockhampton che con "Iridescence", del 2018, scesero alla ottantottesima. Madonna, insomma, ha quasi preso un record di cui avrebbe voluto fare a meno e ora rischia di uscire definitivamente dalla classifica in pochissime settimane.
Nella settimana d’esordio, “Madame X”, ultimo album di Madonna aveva un po’ sorpreso tutti volando in testa alla classifica americana per la nona volta in carriera, ma sette giorni dopo la cantante ha dovuto affrontare un crollo vertiginoso, il quarto più veloce della storia della Billboard 200.
Se quest'anno nessuno dovrà rinunciare ad un bagno rinfrescante lungo le nostre coste e una bella tintarella, grazie alle restrizioni meno severe dopo il periodo di quarantena da Covid 19, non dimentichiamo di rispettare sempre la distanza sociale nei spazi pubblici e quindi anche in spiaggia. L'estate infatti ha fatto il suo ingresso e con lei anche la voglia di andare in spiaggia e al mare ma attenzione sempre a mantenere la necessaria distanza di sicurezza. Quest'anno, oltre a secchielli, palette, libri, e creme solari, al mare ci si porterà anche un kit fai-da-te che aiuta le persone a mantenere la distanza di sicurezza in spiaggia. È l'idea degli architetti JAJAxD che può essere la soluzione facile ed efficace per andare in spiaggia in totale serenità. We already have summer here, and this year more than ever the beach will once again be the star destination. However, the uncertainty regarding the evolution of Covid19 has moved to the arena, putting in check those unwritten norms that have allowed us, universally, to reach colonization agreements, perhaps even coexistence, without compromising the degree of freedom of action that implies the enjoyment of the beach. The "new normality" may soon return to normal as always, but, just in case, we propose to be equipped so that living together, this time with the virus, does not mean giving up the bathroom. And we do it without losing sight of these tactical rules and with the same game rules that season after season allow you to update the beach basket (or now the wheeled cart). So this year next to the bucket and shovel of "Frozen II", the floral print hammock, the portable ashtray, the screw drives umbrellas … we propose to leave a gap to include a new kit: "the Beachbealt" A device that, by freely disposing of the support elements and a passing tape over them, allows us to delimit a living space. An individual or family environment (depends on the length of the tape you choose) which, when made visible, will facilitate maintaining the safety distance with other venues, but will also serve to keep us alert, reminding us (like the mask) that we must extend the protocols so Strongly rooted beach colonization, just in case. Equipo JAJAxD #covid_19 #covid19 #covid #beach #playa #unconfined A post shared by JAJAxD (@jajaxd_arch) on Jun 16, 2020 at 3:46am PDT Beachbealt è un kit fai da te che permette di limitare il proprio spazio essenziale in spiaggia, in modo da garantire la distanza sociale tra voi e gli altri. Ideato dal collettivo Jajaxd, il kit permette alle persone di godersi la sabbia e il mare senza ansia né pericolo. "Ormai è già estate, e quest'anno più che mai la spiaggia sarà di nuovo la destinazione principale.", raccontano i progettisti Diego Jimenez e Juana Sánchez di Dj Arquitectura, Aitor Frías e Joaquin Perailes di Afab Architecture e Alvaro Carrillo, "La "nuova normalità" potrebbe presto tornare alla normalità come sempre, ma, per ogni evenienza, proponiamo di essere equipaggiati in modo che vivere insieme, questa volta con il virus, non significhi rinunciare al bagno. E lo facciamo senza perdere di vista queste regole tattiche e con le stesse regole di gioco che stagione dopo stagione ti consentono di aggiornare il cestino da spiaggia (o ora il carrello con ruote). Quindi quest'anno accanto al secchio e alla pala di "Frozen II", l'amaca con stampa floreale, il posacenere portatile, gli ombrelli a vite … proponiamo di lasciare un vuoto per includere un nuovo kit: "il Beachbealt"".
L’estate ha fatto il suo ingresso e con lei anche la voglia di andare in spiaggia e al mare. Oltre a secchielli, palette, libri, e creme solari, quest’anno al mare ci si porterà anche un kit fai-da-te che aiuta le persone a mantenere la distanza di sicurezza in spiaggia. Il progetto degli architetti JAJAxD potrebbe essere la soluzione facile ed efficace per andare in spiaggia in totale serenità.
L’ultimo lavoro di Gigi D’Alessio torna ad avere successo. Rientra nella classifica dei dischi più ascoltati di questa settimana: “6 come Sei”, un’esortazione rivolta dal cantante ai fan e a se stesso. Anticipato dal singolo Non riattaccare, ‘6 Come Sei’ contiene sei brani, legati dal filo tematico dell’importanza di credere in se stessi. Lo stesso titolo, che sembra un gioco di parole, vuole essere, nelle parole di Gigi D’Alessio, un’esortazione ad essere se stessi che il cantante rivolge in qualche modo anche a sé. Ognuno dei sei pezzi dà infatti voce, come lui stesso ha spiegato, ad importanti storie e momenti di vita dell’artista. Probabilmente questo disco rappresenta il tentativo di Gigi D’Alessio di combattere la pirrateria, visto che i dischi del cantate partenopeo sono detentori di un primato per niente ambito, quello di essere i dischi più venduti nel mercato illegale dei CD masterizzati. Ridurre il numero dei brani contenuti nell’album e abbassare il prezzo del disco, quindi, dovrebbe servire quantomeno ad arginare questo fenomeno, nella speranza che i fan del cantante accolgano la sua iniziativa e il suo appello e decidano di non alimentare questa pratica illegale che rischia di uccidere il mondo della musica. Ricordiamo che l’Ep costa infatti 10,90 euro, pubblicato dall’etichetta discografica dello stesso D’Alessio, la GGD Productions, e distribuito da Sony Music. Ecco la Tracklist di "6 come sei" 1. Non riattaccare 2. Gente come noi 3. Un pugno nel cuore 4. E poi poropopo 5. Vivere senza te 6. Manuale d’amore
Gigi D’Alessio con“6 come sei”, il suo minialbum con sei brani tra cui il singolo Non riattacare, torna tra i primi venti album più venduti in Italia.
Il 22 novembre “Dracula 3D” di Dario Argento arriverà nelle sale, dopo essere stato presentato fuori concorso (e con scarso successo) all’ultimo Festival di Cannes. Il regista ha scritto anche la sceneggiatura con i suoi fidati collaboratori Enrique Cerezo, Stefano Piani e Antonio Tentori. La pellicola riprende il classico di Bram Stoker, ma lo propone in una chiave del tutto moderna, avvalendosi anche del 3D, mescolando il thriller e l’horror. Argento ha deciso di completare la sua nuova opera con le musiche di Claudio Simonetti e la fotografia di Luciano Tovoli. Molti giornalisti, a Cannes, hanno chiesto al regista come mai avesse scelto un soggetto così usurato cinematograficamente, soprattutto in un’epoca in cui vanno di moda i vampiri “giovani e fashion” di Twilight. Argento ha sempre risposto che lui e il Conte hanno tanti aspetti in comune (i pensieri, le ossessioni, la passione) e quindi è come se avesse trasposto sullo schermo se stesso. Al pubblico l’ardua sentenza. Il film si apre con Jonathan Harker in viaggio dall'Inghilterra verso il castello del Conte Dracula con lo scopo di catalogare la sua grande libreria. Il giovane, però, scopre di essere diventato un prigioniero della tetra magione e una notte, mentre cerca di fuggire, rimane vittima dell'incantesimo delle tre mogli di Dracula. In suo soccorso arriva il Conte stesso, che ha interesse affinché lui sopravviva, e riesce, quindi, a scappare. Dracula comincia a perseguitare la fidanzata di Harker, Mina Murray e la sua amica Lucy Westenra Proprio quest’ultima comincia a stare male, e viene così chiamato il professore Abraham Van Helsing da Amsterdam. Una notte Lucy e sua madre vengono attaccate da un lupo. La signora muore per un infarto, mentre Lucy è in fin di vita. I giornali del giorno dopo riportano però che alcuni bambini sono stati rapiti nella notte da una misteriosa ragazza. Van Helsing intuisce subito che Lucy è divenuta una vampira. Intanto Jonathan Harker è si allea a Mina e Van Helsing per lo scontro finale.
Il maestro dell’horror italiano torna nelle sale con la sua versione del classico di Bram Stoker, avvalendosi della tecnologia 3D e di un cast di tutto rispetto, del quale fa parte anche sua figlia Asia.
Mancano pochi giorni e finalmente arriverà nelle nostre sale l’ultimo film di Marco Bellocchio che è stato al centro di tantissime polemiche. L’anno scorso il regista ha ricevuto dalle mani di Bernardo Bertolucci il Leone d’Oro alla carriera alla scorsa edizione del Festival di Venezia, quest’anno si presenta all’edizione 2012, in concorso, con il discusso “Bella addormentata”. La pellicola racconta, in maniera indiretta e “laica”, la storia drammatica di Eluana Englaro, la giovane donna tenuta in vita artificialmente per 17 anni dopo un incidente stradale e che poi è deceduta nel 2009 in seguito all’interruzione della nutrizione. Proprio a causa della delicatezza del tema trattato, il film ha suscitato varie polemiche, durante la lavorazione, arrivando addirittura al blocco dei finanziamenti da parte dell’Assessorato regionale alla Cultura del Friuli. Tuttavia, Bellocchio ha vinto la sua battaglia e la pellicola sarà distribuita da 01 Distribution, a partire dal 6 settembre. Tutto si svolge, in vari luoghi d’Italia, in sei giorni, dal 3 al 9 febbraio 2009, gli ultimi di Eluana Englaro, la cui vicenda resta sullo sfondo. Personaggi di fantasia dalle diverse fedi e ideologie le cui storie si collegano emotivamente a quella vicenda, in una riflessione esistenziale sul perché della vita e della speranza malgrado tutto. Un senatore deve scegliere se votare per una legge che va contro la sua coscienza o non votarla, disubbidendo alla disciplina del partito, mentre sua figlia Maria, attivista del movimento per la vita, manifesta davanti alla clinica dove è ricoverata Eluana. Roberto, con il fratello, è schierato nell’opposto fronte laico. Un “nemico” di cui Maria s’innamora. Altrove, una grande attrice cerca nella fede e nel miracolo la guarigione della figlia, da anni in coma irreversibile, sacrificando così il rapporto con il figlio. Infine la disperata Rossa che vuole morire, ma un giovane medico di nome Pallido si oppone con tutte le forze al suo suicidio. E contro ogni aspettativa, alla fine del film, un risveglio alla vita.
Arriva finalmente nelle nostre sale il discusso e atteso film di Marco Bellocchio che tratta in maniera indiretta, e “laica”, la drammatica storia di Eluana Englato e il tema dell’eutanasia.
Nell'oroscopo del giorno venerdì 17 aprile 2020 la Luna passeggia tra Acquario e Pesci (nel pomeriggio) ma soprattutto c'è un bel trigono nei segni d'aria tra Venere in Gemelli e Marte in Acquario. Quando i due pianeti che sono le due facce dell'amore (quello sentimentale e quello passionale) sono in un ottimo rapporto tra loro significa che l'elemento che occupano caratterizza le relazioni. Oggi si parla di creatività ma anche di dialogo e di tanta voglia di socializzare, in qualsiasi modo! Ma che cosa ci dovremo aspettare con questo trigono nelle previsioni astrali segno per segno? Oggi c'è, di nuovo, un trionfo dei segni d'aria: questo elemento è vitale e socievole, curioso e sempre in movimento. Venere in Gemelli e Marte in Acquario sono in ottimo aspetto tra loro, cosa che fa molto bene alle nostre relazioni. Amore, lavoro e salute, che cosa aspettarsi dalle previsioni astrali dell'oroscopo del giorno? Eccole qua, puntuali come sempre. Sei geniale oggi Ariete come la Decathlon che ha regalato 10.000 maschere da snorkeling ai medici. Hai l'impressione che le idee affiorino nella tua testolina anche non richieste come fossero le erbe selvatiche tra le piantagioni di pomodori. Che meraviglia! Amore: ancora per oggi sei il re, soprattutto sotto le lenzuola. Lavoro: determinato a far passare le tue idee. Salute: addirittura inframezzi gli esercizi con le coccole. Il consiglio del giorno: aggiusta un vecchio giocattolo di quando eri piccolo che hai ritrovato in cantina. Voto 8 La cosa più vicina ad un incontro sentimentale è la visione del messaggio a reti unificate di Conte. Come dire che in questi giorni è decisamente consigliabile evitare qualsiasi approccio fisico con te e, anzi, sarebbe vivamente suggerita una barriera virtuale di estrema sicurezza. Amore: ecco, anche no! Oggi proprio non ne vuoi sentir parlare! Lavoro: discutere con te oggi è impossibile. Salute: disobbedisci anche alla nutrizionista. Il consiglio del giorno: insalata con frutta e fiori? Che ne dici? Magari ti mette allegria! Voto 5 e mezzo Siete adorabili, almeno fino a che non ci si mette la Luna storta a smorzare un pochetto tutta questa perfezione. Fino a quel momento siete da colazione a letto e mazzi di fiori recapitati a casa con tanto di bigliettino poetico. Lo so che siete già due ma sarebbe bene clonarvi! Amore: chi l'ha detto che questo è un giorno sfortunato? Solo chi non si veglia con i vostri baci! Lavoro: strafate. Salute: esagerate: tenete gli addominali il doppio di quanto abbia prescritto il personal trainer virtuale. Il consiglio del giorno: date i beneficienza almeno un terzo del vostro buonumore a chi vi sta vicino. Le donazioni sono deducibili dalle tasse. Voto 9
Nell’oroscopo di oggi17 aprile la Luna si trova tra Acquario e Pesci ma Venere in Gemelli e Marte in Acquario donano all’elemento aria una grande importanza nel cielo del giorno. Non dimentichiamoci che questo è l’elemento della creatività e del dialogo, della socialità e della condivisione. Leggete qua le previsioni astrali segno per segno!
Sono passati due anni dalla scomparsa di Pino Daniele, il cantautore napoletano scomparso a seguito di un infarto il 4 gennaio del 2015. Come avvenuto già lo scorso anno, sono tante le iniziative che si terranno in questi giorni per ricordare il Mascalzone Latino, uno dei cantanti più influenti di questi anni, e Napoli si prepara a eventi, flash mob e soprattutto la musica del cantante, come avvenuto a seguito della sua morte, quando la città partenopea si svegliò e si addormentò, per giorni, con la sua voce e la sua chitarra. E come ogni anno sono tanti anche i cantanti che lo ricorderanno sui propri social, come cominciato già a prima mattina, con Eros Ramazzotti ad aprire le danze: "è già due anni che sei in tour tra le stelle, chissà quanti cuori 💕 avrai fatto ancora innamorare" scrive il cantante che fu protagonista di uno storico concerto al San Paolo nel 1994 assieme a Jovanotti. Il legame tra i due continua anche con le generazioni successivi ed è suggellato dall'amicizia delle figlie dei cantanti. Non poteva mancare Biagio Antonacci, che lo ricorda con una foto assieme ed Emma Marrone che fu adottata artisticamente dal cantante che l'accompagnò, come ha raccontato lei stessa qualche giorno fa, nel suo primo Wind Music Awards, quando nessuno voleva farle da padrino. La cantante pugliese, a cui Pino aveva dedicato una chitarra (la Emma), ha postato un altro oggetto caro, ovvero un plettro autografato. Eros Ramazzotti Ciao Pino❤ Ti ricordo sempre con tanto affetto amico mio, è già due anni che sei in tour tra le stelle, chissà quanti cuori 💕 avrai fatto ancora innamorare 😪 #pinodaniele #neroametà Ciao Pino❤ Ti ricordo sempre con tanto affetto amico mio, è già due anni che sei in tour tra le stelle, chissà quanti cuori 💕 avrai fatto ancora innamorare 😪 #pinodaniele #neroametà @pinodanieleofficial A post shared by Eros Ramazzotti (@ramazzotti_eros) on Jan 3, 2017 at 3:00pm PST Biagio Antonacci #hopinonelcuore#biagioantonacci #pinodaniele
A due anni dalla sua morte, il ricordo di Pino Daniele è ancora vivo nel mondo della musica italiano e così sono cominciati gli omaggi dei cantanti sui social, per ricordare il Mascalzone Latino.
Allo scoccare della mezzanotte del primo gennaio 2020 si è concluso il decennio più caldo nella storia d'Italia, o meglio, da quando viene tenuta traccia delle temperature medie del Bel Paese (dal 1800 in avanti). A sottolinearlo in una nota stampa pubblicata sul sito del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) il dottor Michele Brunetti, a capo della Banca dati di climatologia storica dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (CNR-ISAC) di Bologna. Lo scienziato, che fa parte del gruppo di ricerca Climate dynamics and variability: processes, reconstructions, scenarios and impacts, ha riportato una serie di dati che mettono in evidenza quanto sono stati “roventi” gli anni dell'ultima decade. Il 2019 appena concluso, ad esempio, esce di un soffio dal podio degli anni più caldi della storia italiana, facendo registrare un'anomalia di + 0.96° centigradi sopra la media. Sul terzo e sul secondo gradino del podio trovano posto il 2014 e il 2015, con un'anomalia di + 1° centigrado per entrambi; in testa alla poco virtuosa classifica si piazza invece il 2018, con 1.17° centigradi in più rispetto alla media del periodo di riferimento (dal 1981 al 2010). Lo scienziato si è poi soffermato sui singoli mesi del 2019, indicando tutti quelli che sono rientrati nella classifica (top ten) dei più caldi di sempre. Sono stati ben otto. Oltre ai mesi estivi, ovvero giugno, luglio, agosto e settembre, rispettivamente con 2.57, 1.29, 1.42 e 1.27° centigradi sopra la media, sono risultati particolarmente roventi anche marzo (+1.48° centigradi), ottobre (+1.56° centigradi), novembre (+1.33° centigradi) e dicembre (+1.9° centigradi).
Il dottor Michele Brunetti a capo dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC) ha pubblicato una serie di dati che dimostrano quanto sono stati “roventi” gli ultimi anni in Italia. Il decennio appena concluso risulta infatti essere il più caldo della storia del nostro Paese.
Belén Rodriguez sembra essere una vera e propria forza della natura: nonostante sia diventata mamma per la seconda volta appena 20 giorni fa, vanta già una silhouette mozzafiato. Sui social ha documentato ogni singolo dettaglio della dolce attesa, dai dolci momenti col pancione al parto nella clinica privata, fino ad arrivare alle prime poppate della piccola Luna Marì. Ora, dopo aver concesso ai fan il primo scatto di famiglia con la bimba e il neopapà Antonino Spinalbese, è tornata a indossare anche il bikini. Chi direbbe che fino a qualche settimana fa era alle prese con gli ultimi giorni della gravidanza? Che estate sarebbe senza un micro bikini di Belén? L'argentina potrà pure aver partorito da meno di un mese ma a quanto pare è già riuscita a smaltire tutti gli effetti della gravidanza. Nelle ultime ore si è infatti scattata un selfie allo specchio con indosso un due pezzi total white, un modello con il reggiseno a fascia leggermente aggrappato sul décolleté e un tanga sgambato col laccetto laterale super sottile. Il dettaglio che balza subito all'occhio? A differenza di qualche settimana fa, quando il suo pancione era letteralmente esplosivo, ora vanta un ventre piattissimo. Fatta eccezione per l'ombelico ancora leggermente all'infuori, nessuno crederebbe mai al fatto che ha appena partorito.
Belén Rodriguez ha partorito da poco più di 20 giorni, ha messo al mondo la seconda figlia Luna Marì, ma a quanto pare ha già smaltito gli effetti della gravidanza. L’argentina non ci ha pensato su due volte a indossare un micro bikini per l’estate, rivelando una forma fisica mozzafiato.
I fratelli Borriello sembrano aver trovato finalmente un po’ di serenità in fatto di questioni di cuore. Nonostante l’addio tra Belen Rodriguez e Fabrizio Corona, Marco Borriello si diverte con Sandra e Nina Senicar sta con Fabio fratello di Marco. Tutto è ben quel che finisce bene, verrebbe da dire. Eppure casa Borriello non smette di stupire e il loro nome è stato stranamente accostato a quello di Uomini e Donne. Il mistero è presto svelato. Fabio ha infatti annunciato su Facebook la partecipazione di suo cugino, Marco del Conte, nella nota trasmissione televisiva: “Marco Del Conte e Andrea Angelini che coppia di tronisti a Settembre” e ha poi aggiunto: “Marco Del Conte cerca di divertirti ora….che da Settembre non potrai farlo più”. Sembra, quindi, trovare conferma la notizia di Andrea Angelini sul trono dopo Ramona Amodeo. Marco, cugino del famoso attaccante in forza al Milan, è però al momento impegnato, almeno è quello che si intuisce dopo aver sbirciato il suo profilo su Facebook. Ma l’indiscrezione viene avvalorata da un post dello stesso ragazzo che poco dopo scrive sul famoso social network: “yes, dettomi personalmente da Raffaella”, personaggio di spicco della redazione di Maria de Filippi. Quindi ricapitolando il trono maschile sarà composto a Settembre da Marco del Conte e Andrea Angelini, mentre quello femminile avrà due protagoniste di grande spessore: Teresanna Pugliese trono a Settembre dopo il no di Samuele Nardi e Rajàa Afroud confermata nuova tronista di Uomini e donne. Le indiscrezioni fino a questo momento sono state gustosissime. Non ci resta, quindi, che aspettare l’inizio della trasmissione televisiva per tentare di placare così l’acquolina dovuta ai tanti nomi celebri confermati e poi smentiti alla corte di Maria de Filippi.
Marco del Conte, cugino di Fabio e Marco Borriello sarà molto probabilmente il nuovo tronista di Uomini e Donne.
Continuano i weekend fuori porta di Chiara Ferragni: l'influencer sta approfittando dell'allentamento delle restrizioni legate al Covid-19 per concedersi qualche spensierata giornata di vacanza, nella speranza che la prossima estate sarà libera di fare ciò che più desidera. Dopo il fine settimana "in solitaria" con baby Vittoria e il soggiorno in Toscana per il compleanno, questa volta è volata a Gargnano sul lago di Garda con la famiglia al completo. Complici le giornate soleggiate e la maxi piscina del resort di lusso in cui ha soggiornato, si è messa in bikini, lanciando il trend da seguire assolutamente in spiaggia nei prossimi mesi. Chi non sogna di godersi le prime giornate di caldo e sole in riva al mare o a bordo piscina? È proprio quanto fatto da Chiara Ferragni durante il weekend sul lago di Garda, in occasione del quale è tornata a indossare il bikini. Dopo il modello lurex in azzurro sfoggiato qualche tempo fa, questa volta ha preferito una più audace stampa leopardata sui toni del marrone e beige (e ne ha approfittato per sfoggiare una silhouette post parto decisamente impeccabile). Ha indossato un due pezzi di Calzedonia con reggiseno a triangolo impreziosito da laccetti che esaltano con sensualità il busto, completando il tutto con un pareo coordinato e dei sandali beige firmati Gia Couture Firenze. Non ha rinunciato al mollettone anni '90, diventato ormai un vero e proprio must-have di stagione.
Chiara Ferrani ha passato l’ultimo weekend sul lago di Garda e, complici le giornate soleggiate passate a bordo piscina, ha lanciato il trend balneare da seguire nell’estate 2021. Per essere glamour e audaci anche al mare nei prossimi mesi sarà necessario imitare il suo look total animalier con bikini e pareo abbinati.
Ha percorso dieci chilometri in contromano sul raccordo dell'autostrada A21 tra Flero e castenedolo in provincia di Brescia. La tragedia è stata sfiorata attorno alle 2 di domenica 29 agosto solo grazie agli automobilisti che arrivavano nella giusta direzione. Subito è scattato l'allarme. Da quanto spiegano dalla Polizia di Brescia, l'auto ha percorso circa dieci chilometri in raccordo in direzione Est prima di essere fermato dagli agenti. L'automobilista ha cercato però di darsi alla fuga: ha lasciato l'auto sulla corsia di marcia e si è allontanato a piedi. Una volta fermato, l'uomo è risultato positivo all'alcol test.
Un uomo di 37 anni ha percorso domenica notte dieci chilometri dell’autostrada A21 contromano tra Flero e castenedolo, in provincia di Brescia. Tanta la paura degli altri automobilisti che sono riusciti fortunatamente a evitare la tragedia. Il 37enne è risultato positivo all’alcol test con un tasso quattro volte superiore al limite consentito.
Confondere le direzioni destra e sinistra è un fenomeno piuttosto diffuso e la distrazione gioca un ruolo fondamentale nel prendere la decisione giusta o sbagliata. Lo ha determinato un team di ricerca dell'Università della Regina di Belfast, Irlanda del Nord, che ha valutato gli effetti di varie tipologie di disturbo – cognitivo, auditivo e combinato – su tale processo decisionale, che in realtà è molto più ‘delicato' di quel che si possa immaginare. Si tratta infatti di un complesso processo neuropsicologico legato all'integrazione tra informazioni sensoriali e visive, che coinvolge anche la memoria e le funzioni linguistiche. I ricercatori, coordinati dal professor Gerard Gormley, hanno inoltre contestualizzato la ricerca nell'ambito sanitario, dove un'errata scelta tra la destra e la sinistra può fare la differenza tra la vita e la morte del paziente. Del resto, tra i più gravi errori medici registrati vi sono proprio quelli legati a una scelta sbagliata dell'arto da operare o addirittura dell'organo da rimuovere, come ad esempio un rene. I medici possono essere indotti all'errore dal semplice fatto che il lato sinistro del paziente si trovi sul loro lato destro, e in un contesto in cui ci sono monitor da seguire, cartelle cliniche da leggere, domande continue di colleghi e parenti cui rispondere, il livello di distrazione può salire sensibilmente. Non è un caso che durante le manovre critiche i piloti di linea siano obbligati a non conversare del più e del meno, proprio per non avere alcuna distrazione e mantenere la massima concentrazione. Il team di Gormley ha coinvolto nell'indagine 234 studenti di medicina, ai quali è stato sottoposto il test “ufficiale” per la discriminazione di destra e sinistra (il BLRDT, Bergen Left–Right Discrimination Test) mentre venivano “disturbati” in vario modo. Dai rumori tipici di un ospedale sino a vere e proprie domande apparse nel bel mezzo del test, con la chiara intenzione di influenzare il processo cognitivo. Dall'analisi dati è emerso che la distrazione cognitiva aveva un impatto superiore di quella uditiva sulla discriminazione, tuttavia anche il semplice rumore di fondo era in grado di far sbagliare la destra con la sinistra a chi si considerava “bravo” nella scelta. I dettagli dello studio, pubblicati sulla rivista scientifica Medical Education, seguono quelli emersi da un'altra indagine simile, nella quale è stato determinato che le donne hanno maggiore difficoltà degli uomini in questa discriminante, e che i risultati peggiorano con l'avanzare dell'età. I ricercatori suggeriscono di effettuare una serie di test psicometrici per misurare la propria capacità di discriminazione e di minimizzare le distrazioni in ambiti delicati come quello sanitario.
Attraverso il test “ufficiale” per misurare la propria capacità di discriminare la destra dalla sinistra, il BLRDT, ricercatori dell’Irlanda del Nord hanno determinato che il livello di distraazione gioca un ruolo fondamentale nel prendere la giusta decisione.
Anna Tatangelo, diventata Lady Tata in occasione di X-Factor e del suo ruolo di giudice del celebre talent show di Rai2 concorrente di Amici, si trova ancora una volta attaccata proprio in merito al suo ruolo di giudice. Dopo gli insulti verso Milly D'Abbraccio, la querela ricevuta dalla pornostar, dopo la lite con Dorina, sua allieva, e le incomprensioni e le accuse di discriminazione a Ruggeri, ecco che questa volta sono ancora i Kymera a scagliarsi contro la Tatangelo. Il duo si era già dichiarato contrario ad alcune prese di posizione della compagna di Gigi D'Alessio, quando la stessa durante le prime puntate del talent show aveva continuato a porre l'attenzione più sul fatto che i Kymera fossero un duo omosessuale che sulle loro doti canore. Ora, i Kymera ritengono che la Tatangelo in qualità di giudice "lascia il tempo che trova", dal momento che soprattutto nei loro confronti ha dimostrato di essere una vera e propria bandiera sempre pronta a cambiare opinione a seconda del giudizio più popolare del momento. Per quanto riguarda il caso specifico dei Kymera, Lady Tata avrebbe dapprima quasi promesso ai due un posto in finale, salvo poi cambiare idea all'ultimo minuto consentendo così a Nevruz di passare in finale escludendo i Kymera dal programma.
Anna Tatangelo ancora una volta presa di mira dai Kymera che non ritengono il giudizio di Lady Tata dei più seri.
Un patto civico per le elezioni regionali in Umbria del 27 ottobre. La proposta è del capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. E prevede la possibilità che tutte le forze disponibili a un patto del genere facciano un passo indietro, ma sostenendo “con il proprio simbolo un presidente civico e un programma comune”. L’obiettivo di questa ricetta umbra è che nessun partito che aderirà a questo modello rivendichi incarichi nella futura giunta. L’obiettivo è quello di “rigenerare il patto di fiducia cittadini-istituzioni”. La proposta di Di Maio viene riportata in una lettera inviata a La Nazione: “Secondo me c’è bisogno che tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica, che noi saremmo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in Consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi”. Per Di Maio non ci saranno alleanze o coalizioni, ma una cosa diversa: “Ognuno correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune. Ma senza pretendere nulla sulla composizione della giunta e sulle dinamiche del governo regionale. Le forze politiche saranno solo in Consiglio regionale con i propri gruppi”. La proposta sembra, chiaramente, rivolgersi soprattutto agli attuali alleati di governo del M5s: Pd e Leu. “Tutte le forze che credono nel bene comune di questa regione – è l’appello di Di Maio – facciano un passo indietro, rinunciando ai propri candidati presidente, e mettano fuori dalle liste quei candidati che hanno avuto a che fare con il passato di questa regione e gli impresentabili”. La proposta di Luigi Di Maio viene subito criticata dal leader della Lega, Matteo Salvini: “Di Maio è evidentemente disperato e supplica il Pd per evitare che M5s possa sparire anche in quella regione. Fortunatamente i cittadini umbri potranno votare, a differenza degli altri Italiani, e quindi chi ha preferito la poltrona alla dignità ha le ore contate. Pd e M5s non possono scappare dai cittadini per sempre. Dopo 50 anni di sinistra, in Umbria c’è voglia di cambiare: non c’è trucco di palazzo che possa evitarlo”.
Luigi Di Maio lancia la proposta di un patto civico per l’Umbria: chiede a tutti i partiti disponibili di fare un passo indietro per presentare un candidato unico (civico e non politico) per la guida della regione, sostenuto dai simboli dei singoli partiti. Un’apertura ben vista dal Pd e da Articolo Uno con Roberto Speranza e subito criticata da Matteo Salvini.
Il 19 e 20 aprile ci aspetta un appuntamento al cinema che non possiamo assolutamente perdere. Solo per quei due giorni, arriverà nelle nostre sale l’”Amleto” interpretato dal fenomenale Benedict Cumberbatch, protagonista della famosa serie tv “Sherlock” e candidato all’Oscar per il film “The Imitation Game”, dove vestiva i panni del matematico Alan Turing. In occasione del 400° anniversario dalla morte di William Shakespeare, avremo, quindi, l’opportunità di vedere lo spettacolo, diretto da Lyndsey Turner e svoltosi lo scorso ottobre alla National Theatre di Londra, che ha visto collegati – in diretta satellitare – più di 225.000 spettatori da 25 paesi diversi, stabilendo un vero e proprio record per un’operazione del genere. Lo spettacolo, è stato presentato, in anteprima in Italia, all’ultimo Torino Film Festival e, finalmente, adesso arriva nei nostri cinema grazie a Nexo Digital.
Il fenomenale attore sarà nei nostri cinema con lo spettacolo teatrale, diretto da Lyndsey Turner, svoltosi lo scorso ottobre al National Theatre di Londra, che ha visto collegati – in diretta satellitare – più di 225.000 spettatori da 25 paesi diversi, stabilendo un vero e proprio record. Un evento da non perdere che sarà nelle nostre sale solo il 19 e 20 aprile.
I primi ascolti delle canzoni del Festival di Sanremo 2019 sono andati e ve li abbiamo raccontati ieri con tutti i limiti che possono avere dei primi ascolti (dove per "primi" si intende un ascolto a brano e una o più – ma veloci – lettura al testo) e così oggi sappiamo qualcosa in più di quello che vedremo e ascolteremo sul palco dell'Ariston, dove il Direttore artistico Claudio Baglioni ha tentato di portare una ventata di novità guardando più del solito a quello che sta girando in radio in questi mesi e anni e sacrificando qualcuno dei nomi "da festival" e cercando di pescare nel mondo di una generazione non proprio vicinissima al target sanremese di questi ultimi anni, ma vediamo qualche punto. Da qualche settimana Claudio Baglioni sta parlando di Sanremo come locomotiva e non come vagone del sistema musica italiano, l'ha fatto in conferenza stampa e lo ha ribadito ai giornalisti a cui ieri sono state fatte ascoltare le canzoni sanremesi. Se il Festival da tempo dà l'aria di qualcosa di vecchio, nonostante in questi ultimi anni siano stati vari i "giovani" che hanno trovato una strada, è vero che serviva qualcosa di più sistematico e così Baglioni ha cercato si allontanarsi dal discorso "quote" (quaota rock, quota rap) cercando una strada che avesse come target chi ascolta la musica oggi. E chi ascolta la musica oggi lo fa ascoltandola in streaming e guardandola su Youtube, più che acquistandola fisicamente. Era impossibile, quindi, non tener presente, ad esempio, alcuni dei fenomeni di questi anni, dai Boomdabash ad Achille Lauro, senza dimenticare l'It-Pop, ma anche il nuovo cantautorato italiano, gli echi folk rock e il rap, certo, fino alla black music che assume diverse forme. Ovviamente a questi ha accostato anche qualche nome più rodato. Qualche giorno fa avevamo anticipato che sul palco dell'Ariston sarebbe arrivato anche un testo che aveva come protagonista Matteo Salvini e in effetti, pur senza nominarlo, i Negrita parlano di lui, facendo riferimento al "comandante" e subito si scalda l'ambiente per quello che succederà quando questa e altre canzoni a tema migrante faranno irruzione sul palco dell'Ariston. Quello dei migranti, oltre a essere un tema di questi ultimi anni, quindi, è anche un tema trattato da più parti nelle canzoni del Festival, con rimandi più espliciti, come quello dei rocker, degli Zen Circus o in maniera più sussurrata, come avviene in Motta. L'argomento, inoltre, è caldo soprattutto dopo le dichiarazioni fatte in conferenza stampa proprio da Baglioni, dichiarazioni che gli hanno provocato non pochi grattacapi e una lite a distanza con il Ministro degli Interni Matteo Salvini. Ma vale la pena anche perché l'amore c'è sempre, ma ci sono anche un po' di temi sociali affrontati dai vari cantanti, che quest'anno hanno voluto "rischiare" un po', forti anche di quanto avvenuto lo scorso anno. Sarà importante guardare Sanremo anche per uno dei motivi per cui vale la pena guardarlo ogni anno, ovvero per l'aspetto televisivo che resta, nonostante quello che va ripetendo da oltre un anno Baglioni, uno degli aspetti principi della kermesse. Il Festival è una macchina enorme che non si riduce alla musica ma ha un indotto enorme e soprattutto non si può fingere che non sia uno dei programmi di punta della Rai: gli ospiti, le scenografie, i cambi d'abito, i monologhi, la tenuta del palco, le ospitate pre e post, i servizi dei Tg, gli approfondimenti e insomma, tutto quello che va oltre le tre ore e più della competizione canora.
È cominciato con il botto (di polemiche) questo 69o Festival di Sanremo, a causa di alcune dichiarazioni sui migranti in conferenza stampa da parte di Claudio Baglioni e della susseguente polemica con il Ministro Salvini. Eppure sono tanti i motivi per non perdersi questa edizione, qui ve ne scriviamo alcuni.
Un gesto che non ha precedenti, non solo nell'Arsenal ma anche nella storia moderna di un calcio in cui il dio denaro la fa spesso da (unico) padrone. Invece, ancora qualcosa oltre il portafoglio c'è e Willian lo ha dimostrato con i fatti, stracciando un ricco contratto per tornare a giocare in Patria, dove tutto è iniziato. Un contratto da 240 mila sterline a settimana (quasi 280 mila euro), con scadenza 2024, andato in fumo: Willian ha salutato così l'Arsenal, la sua attuale squadra e ha deciso di tornare in Brasile: firmerà nelle prossime ore un contratto con i Corinthians che, ovviamente, sarà meno remunerativo di quello ancora in corso con i Gunners londinesi. Una decisione che ha stupito tutti, per primi i dirigenti del club inglese, ma dal quale il giocatore non ha alcuna intenzione di pentirsi, tanto da rinunciare anche alla buonuscita economica. Da quando è passato dall'altra sponda di Londra, da quella blues del Chelsea a quella bianco e rossa dell'Arsenal, le cose non sono andate per il verso giusto. Alla soglia dei 33 anni, Willian ha così deciso di togliere il disturbo, lasciando il club a testa alta, senza attendere la conclusione di un contratto che avrebbe costretto la società a tenerlo in rosa e a lui di rimandare il desiderato rientro in Patria.
Willian ha deciso di rescindere l’attuale contratto con l’Arsenal che lo legava al club londinese ancora per due stagioni con uno stipendio complessivo da quasi 25 milioni di euro. Firmerà per il Corinthians, tornando in patria e rinunciando al 70% del suo stipendio.
Niente da fare. Con l’emergenza Coronavirus che dilaga in tutta Europa (qui le ultime notizie e gli aggiornamenti in tempo reale), slittano altri due appuntamenti della stagione 2020 dell’MXGP. Non sarà quindi il tracciato di Maggiora, in provincia di Novara, ad ospitare la ripartenza del campionato del mondo di Motocross. Dopo il round inaugurale di Matterley Basin, in Gran Bretagna, e il successivo nei Paesi Bassi, a Valkenswaard, le ruote artigliate dovranno attendere almeno fino al mese di giugno per tornare in azione. Non sono buone notizie quelle che arrivano dal Piemonte, dove le persone che ad oggi risultano positive al Covid-19 sono circa 3.400 su oltre 9.900 tamponi, vale a dire che più di un test su tre ha dato esito positivo. Si tratta di un rapporto che supera anche quello della Lombardia, la regione dove si registra il maggior numero di casi, quasi 22.300 con purtroppo oltre 2.500 morti. Numeri che devono far riflettere sulla gravità della situazione così come sull’importanza del rispetto delle misure di contenimento adottate dal Governo italiano, ma che portano all’inevitabile slittamento dell’MXGP d’Italia previsto per il 17 maggio a Maggiora. Con un comunicato ufficiale, l’Infront Moto Racing ha reso noto che la tappa italiana è rinviata al 5 luglio e, in considerazione di quanto sta accadendo anche in Germania, dove il conteggio dei casi positivi raddoppia ogni tre giorni, allo spostamento della tappa tedesca di Teutschenthal prevista per il 24 maggio e rimandata addirittura al 9 agosto. “A causa della pandemia di Coronavirus – si legge nella dichiarazione dell’organizzazione del campionati – questi cambiamenti sono stati fondamentali per garantire la salute e la sicurezza dello staff, delle squadre, dei piloti e di tutti i fan. Infront Moto Racing insieme a FIM, FIM Europe e gli organizzatori locali stanno lavorando duramente per preservare il più possibile il calendario dei Campionati del mondo di Motocross e sta pianificando di tornare in azione sulla pista di Orlyonok, dove è in programma l’MXGP di Russia previsto per il 7 giugno 2020”. Al momento il campionato conta di ripartire quindi dall’Est europeo dove la situazione è descritta “come sotto controllo” dal presidente Vladimir Putin anche se gli oppositori dubitano fortemente delle cifre ufficiali (147 casi). Secondo l’ex capo del Dipartimento di pubbliche relazioni dell’Istituto statale di relazione internazionali di Mosca, Valery Solovey, i casi sarebbero oltre centocinquantamila.
A causa dell’emergenza Coronavirus, rinviati anche i round di Maggiora e Teutschenthal: l’evento sulla pista piemontese spostato al 5 luglio mentre l’appuntamento sul tracciato tedesco passa addirittura al 9 agosto. L’MXGP dovrebbe tornare in azione a Orlyonok, in Russia, il 7 giugno.
Una settimana fa Sony Pictures Entertainment, la divisione cinematografica del colosso giapponese, è stata colpita da un attacco hacker nel quale sono stati rubati diversi dati sensibili e sono stati resi inutilizzabili tutti i computer dell'azienda. L'attacco, portato a termine dal gruppo #GOP, avrebbe avuto dei complici all'interno dell'azienda, i quali avrebbero facilitato l'intrusione degli hacker. Questi ultimi hanno subito pubblicato una serie di richieste, minacciando di pubblicare i file rubati nel corso dell'attacco nel caso Sony non le avesse accettate. "Vogliamo uguaglianza, Sony no" hanno ripetuto gli hacker nei giorni successivi. Sony, com'era prevedibile, non è scesa a patti e ora, dopo che gli hacker hanno tenuto fede alle loro minacce, si trova a dover gestire una situazione piuttosto drammatica. Durante l'attacco sarebbero infatti stati rubati e pubblicati almeno quattro film di prossima uscita e uno ancora presente nelle sale. Tra questi troviamo Fury, Annie, Mr. Turner, Still Alice e To Write Love on Her Arms, tutti resi disponibili sui siti di file sharing online, dove stanno macinando centinaia di migliaia di download al giorno. Fury, per esempio, è stato scaricato circa 1,2 milioni di volte dal 27 novembre ad oggi, un numero così alto da renderlo il secondo film piratato più scaricato di sempre. Il primo è stato i Mercenari 3, anch'esso pubblicato prima dell'uscita nei cinema lo scorso luglio. I film mostrano il classico watermark che caratterizza le copie destinate ad una visione riservata all'interno dell'azienda o per i giornalisti.
Lo scorso 24 novembre il gruppo hacker #GOP ha attaccato i server di Sony Pictures e rubato diversi dati sensibili. Tra questi erano presenti cinque film di prossima uscita, ora pubblicati dagli hacker sui siti di file sharing.
Lo aveva promesso talmente tante di quelle volte che il pubblico sarebbe stato veramente maleducato a esimersi. E’ quindi in un’ottica di salvaguardia nei suoi confronti – e nel rispetto delle nostre povere orecchie, stremate dalle continue scenate della serie “stasera esco, ma anche no” – che il pubblico italiano, munito di cellulare e grazie al televoto, ha finalmente permesso ad Amedeo Aterrano di abbandonare la Casa del Grande Fratello. Di fronte all’ennesima promessa di lasciare il gioco, i votanti hanno scelto di accontentarlo e, salvando tutti quelli che hanno meritato certamente più di lui il loro posto nel reality di Canale 5, hanno condannato il modello napoletano a realizzare quel sogno che, per stessa ammissione della fidanzata Nathalie Cadlini, non avrebbe mai avuto gli attributi di concretizzare da solo. Amedeo lascia la Casa tra i boati del pubblico in studio e può finalmente raggiungere la sua dolce fidanzata che, a partire dalla prossima settimana, avrà tutto il tempo del mondo per spingerlo a pentirsi di quanto il ragazzo ha combinato con Chiara Giorgianni all’inizio di quest’esperienza in tv. Questo televoto a sfavore arriva al termine di una settimana particolarmente ricca di dubbi, sette giorni in cui il pubblico – soprattutto quello del web – si è interrogato rispetto al presunto favoreggiamento ad Amedeo, salvo di fronte a una nomination – appunto quella contro Chiara – nella quale era stato dato per spacciato.
Il pubblico del Grande Fratello 12 ha ascoltato i suoi appelli e al termine di un’estenuante nomination, Amedeo Aterrano lascia finalmente la Casa. Si risparmia così l’incombenza di dover abbandonare. Gli italiani hanno fatto prima.
Grande attesa per la conferenza stampa e per la prima mondiale del nuovo film di Soderbergh “Contagion” presente a Venezia ma Fuori Concorso. Il cast è di quelli da urlo: Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Marion Cotillard, Kate Winslet, Jude Law, Bryan Cranston, Laurence Fishburn ed Elliott Gould. La sceneggiatura è stata scritta da Scott Z.Burns, autore anche di “The Bourne Ultimatum”, diretto dallo stesso regista e con protagonista Damon. “Contagion” è un thriller d'azione incentrato sulla minaccia rappresentata da una malattia mortale e un team internazionale di medici assunti dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention) per affrontare l'epidemia. Man mano che la pellicola va avanti, muoiono quasi tutti i protagonisti, colpiti dal virus che proviene da animali infetti e che ha scatenato una vera e propria pandemia su tutto il pianeta. Il regista ha tenuto a precisare che rispetto ad altri film catastrofici o apocalittici (“Armageddon”, “Indipendence Day”, “E venne il giorno”), il suo “Contagion” mantiene caratteristiche assolutamente reali e plausibile (vedi le varie epidemie di influenza, SARS e mucca pazza), e che non c’è alcuna metafora riferita alla crisi economica mondiale. Il tema principale è il virus, protagonista e unico triste vincitore, non c’è nessun messaggio subliminale intrinseco.
Una terribile pandemia affligge la Terra e un gruppo di medici è chiamato a porre rimedio. Ma è solo l’inizio della fine.
Non poteva avere miglior esordio il nuovo film di Quentin Tarantino. Django Unchained incassa 405mila euro in 500 sale, totalizzando ben 61mila spettatori in tutta Italia. C'è da considerare il fatto che l'uscita del film è avvenuta di giovedì (consultate sempre la nostra rubrica CineMust per non perdervi nessuna delle uscite della settimana), il pubblico è ancora abituato all'idea che le pellicole escano al venerdì. E proprio per questo, dopo l'ottimo esordio, c'è da aspettarsi un fine settimana da padrone delle sale per le avventure di Django con Jamie Foxx, Leonardo Di Caprio, Cristopher Waltz e Samuel L. Jackson. Al secondo posto c'è un'altra nuova uscita: Ghost Movie, incassa 105mila euro e batte Quello che so sull'amore (103mila euro)che scende così al terzo posto. Al quarto posto c'è il film di Giuseppe Tornatore, La migliore offerta (95mila euro), chiude al quinto il visionario film dei fratelli Wachowski Cloud Atlas (81mila euro).
Esordio con il botto per il western di Quentin Tarantino: 405mila euro per un totale di 61mila spettatori. Bene anche “Ghost Movie” che incassa 105mila euro e batte il film di Gabriele Muccino.
Come fare a riportare i più piccoli al cinema, in un momento in cui le sale affrontano un difficile periodo di transizione? Niente di meglio che far tornare sul grande schermo l'amatissima coppia di youtuber Luì e Sofì, ovvero i Me contro Te. Il loro secondo film, dopo il successo travolgente di La vendetta del Signor S, è Il Mistero della scuola incantata ed è in sala dal 18 agosto. Ovviamente, per tutti i bambini sotto i 12 anni il green pass per accedere ai cinema non viene richiesto. Il primo film aveva avuto degli incassi clamorosi – addirittura 9 milioni e mezzo di euro – poco prima che iniziasse la pandemia. Proprio a causa del Covid questo sequel è stato costretto a slittare di diversi mesi. I Me contro Te, ovvero Luigi Calagna e Sofia Scalico (coppia artistica e sentimentale) hanno raggiunto un enorme seguito su YouTube grazie ai loro video che intrattengono i più piccoli con giochi e sfide (famosissimi i loro filmati in cui usano lo slime). Per capire la misura della loro fortuna, pare che solo grazie a YouTube fatturino sugli 60-100 mila euro al mese (fonte: Tom's Hardware), senza contare le vendite del merchandising e gli incassi del primo film, ancora più remunerativi.
In sala dal 18 agosto, è il secondo film della popolarissima coppia di youtuber adorati dai bambini, che hanno conosciuto un enorme successo con La vendetta del Signor S. Ecco tutto quello che c’è da sapere su Me contro Te il film – Il Mistero della scuola incantata, perfetto per riportare in sala i più piccoli (cui non è richiesto il green pass).
Arriverà domani 30 gennaio 2014 la sentenza dell’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese di 22 anni uccisa a Perugia il primo novembre 2007. La giovane fu trovata senza vita nella sua camera da letto, nella casa di via della Pergola a Perugia. I due imputati che saranno giudicati dalla Corte di Firenze sono l’ex coinquilina di Meredith, l’americana Amanda Knox, e il fidanzato di allora, l’italiano Raffaele Sollecito. La prima, tornata in America dopo il primo processo d’appello, non sarà presente in aula (ha fatto sapere che attenderà la sentenza a casa con la madre), mentre è atteso Sollecito, il quale ha partecipato a diverse udienze dell’ultimo processo in corso. È stato suo padre Francesco a confermare la presenza del figlio a Firenze: “Saremo in aula – ha detto – per rispetto della Corte d’assise d’appello di Firenze, ci saremo anche perché ancora una volta abbiamo fiducia nella giustizia”. Potrebbe essere presente in aula a Firenze Stephanie Kercher, la sorella della vittima. L’accusa ha chiesto per Amanda e Raffaele pene rispettivamente a 30 e 26 anni. Inoltre il pg ha chiesto che, in caso di condanna, la Corte d’assise d’appello di Firenze disponga delle misure cautelari nei confronti dei due imputati. Le tappe del processo Meredith – La storia giudiziaria di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, che si sono sempre proclamati estranei all’omicidio di Meredith Kercher, è iniziata all’indomani del delitto di Perugia. Pochi giorni dopo l’omicidio la polizia ha fermato la coinquilina di Mez, Amanda Knox, il fidanzato Raffaele Sollecito e il musicista congolese Patrick Lumumba, indicato da Amanda come l’autore del delitto. Lumumba dirà che la sera dell’omicidio di Meredith era a lavoro al suo pub Le Chic. Un docente svizzero lo confermerà scagionandolo. Il “quarto uomo” indicato dalla polizia è, infine, Rudy Hermann Guede, 21 anni, originario della Costa D’Avorio. Nel giorno in cui Lumumba viene rimesso in libertà, Guede viene bloccato dalla polizia. Sarà processato con rito abbreviato e condannato a 30 anni di carcere per omicidio volontario e violenza sessuale. Il 16 gennaio 2009 inizia il processo davanti alla Corte d’assise di Perugia per Amanda e Raffaele: il 5 dicembre del 2009, dopo oltre 14 ore di camera di consiglio, i due imputati vengono condannati a 26 e 25 anni di carcere. Nello stesso anno la Corte d’assise d’appello di Perugia riduce da 30 a 16 anni la pena inflitta a Guede (sentenza poi confermata nel 2010 dalla Cassazione). Amanda e Raffaele, tra condanna e assoluzione – Nelle 427 pagine delle motivazioni di primo grado venne delineato un omicidio dal movente “erotico sessuale violento”, con Rudy Guede che avrebbe cercato un approccio con la Kercher che però “oppose un netto rifiuto”. Sarebbero stati Sollecito e la Knox – secondo i giudici – a far entrare l’ivoriano nella casa di via della Pergola che in un “crescendo” diventarono insieme a lui “gli aggressori di Meredith”. In base a quella ricostruzione, a colpire la studentessa inglese alla gola con un coltello da cucina fu la Knox. Il processo davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia per la Knox e Sollecito si apre il 24 novembre del 2010. La Corte dispone una nuova perizia per le tracce genetiche sul coltello e sul gancetto del reggiseno indossato da Meredith quando fu uccisa. I periti della Corte di assise di appello bocciano il lavoro svolto dalla polizia scientifica, definendo gli accertamenti tecnici “non attendibili”, per il Dna attribuito a Meredith sul coltello e a Raffaele Sollecito sul gancetto di reggiseno. Gli esperti, inoltre, non escludono che i risultati delle analisi possano derivare da contaminazione. Il 24 settembre del 2011 la Procura generale chiede l’ergastolo per Amanda e Raffaele che però il 3 ottobre saranno assolti. Per i due giovani è la fine di un incubo: vengono scarcerati e ritornano alle loro vite. Amanda Knox torna a casa in America.
Giovedì 30 gennaio 2014 arriverà la sentenza dell’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa la notte del primo novembre 2007 a Perugia. Condannati in primo grado e assolti in appello, dinanzi alla Corte di Firenze ci sono ancora gli ex fidanzati Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
Ivan Silvestrini, nel 2018, portava al cinema la commedia “Arrivano i Prof.”, adattamento del film francese “Les Profs”. Silvestrini segue le vicende che girano intorno al liceo Alessandro Manzoni, dove solo il 12% degli studenti è riuscito a conseguire il diploma ed è considerato il peggiore d’Italia. Non sapendo più che soluzioni adottare, il Preside (Andrea Pennacchi) accoglie la proposta del Provveditore e decide di fare un ultimo tentativo: reclutare i peggiori insegnanti in circolazione nella speranza che dove hanno fallito i migliori, possano riuscire i peggiori. L’obiettivo è avere almeno il 50% di promossi. Purtroppo, i risultati sono disastrosi ma i ragazzi del Manzoni cominciano a capire che sta accadendo qualcosa di grande e che a quello sgangherato corpo docente importa davvero di loro. I professori ingaggiati dal regista sono Claudio Bisio, Lino Guanciale, Maurizio Nichetti, Maria Di Biase, Shalana Santana, Alessio Sakara, Pietro Ragusa, Christian Ginepro e Giusy Buscemi. Nel cast ci sono anche Rocco Hunt e Irene Vetere. Ecco 5 curiosità che probabilmente non sapevate. Il film a cui si è ispirato il regista è “Les Profs”(2013), diretto da Pierre Francois Martin-Laval. La pellicola, ispirata a un comic book francese, non è mai stata distribuita in Italia ma in patria è stata vista da ben 4 milioni di spettatori, racimolando circa 30 milioni di euro. Un trionfo. L’amatissimo Rocco Hunt, oltre a recitare nei panni del pluribocciato Luca Pagliarulo, ha scritto e cantato il pezzo portante della colonna sonora che porta lo stesso titolo del film, “Arrivano i Prof”. Lino Guanciale, uno degli attori più ammirato della fiction italiana, nella pellicola è il professore di storia Antonio Cioncoloni. Pochi sanno, però, che l’idolo delle donne ha una mamma che è stata dirigente scolastica e professoressa ma anche lui, da molti anni, insegna recitazione e tiene lezioni in vari teatri in giro per l’Italia. Il liceo del film è l’“Alessandro Manzoni”, ma in realtà la location principale del film è la scuola di Corviale, un quartiere della periferia romana.
Ivan Silvestrini, nel 2018, portava al cinema la storia del liceo Manzoni, il peggiore d’Italia, con una percentuale di bocciati altissima. Per risolvere il problema, il Preside recluterà reclutare i peggiori insegnanti in circolazione nella speranza che dove hanno fallito i migliori, possano riuscire i peggiori. Nel cast ci sono Claudio Bisio, Lino Guanciale, Maurizio Nichetti, Maria Di Biase, Shalana Santana, Alessio Sakara, Pietro Ragusa, Christian Ginepro e Giusy Buscemi. Ecco 5 curiosità che dovete sapere.
La multinazionale del food Ferrero e i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno raggiunto un accordo su un consistente premio ai dipendenti: nei giorni scorsi la direzione aziendale dell'azienda con sede ad Alba si è incontrata con le organizzazioni sindacali di Fai, Flai e Uila e con il coordinamento sindacale Ferrero, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, per esaminare gli andamenti di mercato, le prospettive produttive aziendali, i programmi di investimento per gli stabilimenti e le unità aziendali italiane, le tendenze occupazionali nonché le iniziative previste dal vigente accordo integrativo aziendale. Azienda e sindacati hanno espresso piena soddisfazione per tutte le attività fatte a garanzia della tutela e sicurezza dei lavoratori. Sono poi stati analizzatigli andamenti gestionali aziendali e si è determinata la cifra del premio legato ad obiettivi per l’esercizio 2020-2021. L’importo massimo raggiungibile, per l’anno in corso, è di 2.320 euro lordi ed è determinato – spiega una nota dei sindacati – dall’andamento di due parametri: il risultato economico, unico per tutta l’azienda (che concorre a determinare il 30% del premio), e il risultato gestionale (70% del premio) legato all’andamento specifico di ogni stabilimento.
Azienda e sindacati hanno trovato un accordo: ai dipendenti di tutti gli stabilimenti Ferrero andranno premi da oltre 2mila euro lordi, che verranno erogati nella busta paga del mese di ottobre.
Alle isole Faroe è stata inaugurata una nuova ‘spiaggia della morte', quella della piccola isola di Borðoyavík, dove sabato 30 giugno sono stati massacrati 26 globicefali (Globicephala melas), cetacei noti anche col nome comune di balene pilota. Ad annunciarlo l'organizzazione Sea Shepherd, che da tempo ha avviato una campagna di sensibilizzazione – chiamata Operation Bloody Fjords – contro la famigerata grindadrap, la caccia tradizionale ai cetacei che ogni anno si compie in questo piccolo arcipelago dell'Oceano Atlantico settentrionale. Il branco di cetacei, tecnicamente chiamato pod, è stato avvistato dalla riva di Sunnanfjörður, sull'isola di Árnafjordur, dando così il via alle operazioni di caccia. I faroesi (o feringi) si sono lanciati in mare a bordo di imbarcazioni a motore per inseguire i cetacei, e dopo averli circondati li hanno spaventati a morte, spingendoli fin sulla spiaggia dove ad attenderli c'era una folla inferocita armata di coltelli, arpioni e altri strumenti con cui hanno consumato l'ennesima mattanza. È la quarta dall'inizio del 2018, e fino ad oggi sono stati massacrati almeno 186 mammiferi marini, come comunicato dall'organizzazione Blue Planet Society, anch'essa in prima linea contro questa barbara tradizione. I faroesi non volevano spingere i cetacei verso Borðoyavík, ma a causa dell'oscurità e del numero esiguo di barche hanno optato per ‘inaugurare' il nuovo e più vicino lembo di spiaggia, che come da tradizione si è trasformato rapidamente in un lago di sangue. Hanno impiegato dieci minuti in tutto per uccidere tutti gli sfortunati globicefali. I mammiferi hanno vissuto momenti di puro e agghiacciante terrore, mentre in attesa del proprio ‘turno' osservavano i compagni massacrati con tanta crudeltà. Questa specie, del resto, è estremamente sociale, e gli esemplari soffrono la separazione dal branco. A rendere ancor più drammatica la nuova mattanza, l'uccisione di diverse femmine in gravidanza, dalle quali sono stati estratti i feti. Come mostrano le immagini diffuse da Blue Planet Society riprese dal sito nordportal, i faroesi si sono serviti dei famigerati blasturkrokur, bastoni che terminano con un uncino. Questo strumento viene infilato nello sfiatatoio per trascinare e immobilizzare i cetacei; in questo modo gli uomini possono recidergli il midollo spinale con un coltello. È una morte orrenda che talvolta sopraggiunge dopo minuti di lenta e insopportabile agonia. Benché si tratti di un protettorato della Danimarca, le Faroe non fanno parte dell'Unione Europea, dunque non sottostanno alle rigide leggi che impediscono qualunque tipo di attività di caccia ai cetacei. Il supporto logistico e militare offerto dalla Danimarca è la leva che stanno usando diverse organizzazioni per provare a bloccare la grindadrap dal punto di vista legale, ma al momento non ci sono ancora risultati significativi. Ci si interroga sui motivi che spingono questo popolo a una simile atrocità, considerando che ormai alle Faroe arriva tutto l'occorrente grazie all'importazione e il reddito medio è di ben 50mila dollari.
Il nuovo lembo di spiaggia che si è tinto di rosso si trova sull’isola di Borðoyavík, dove i faroesi hanno spinto il gruppo di 26 mammiferi marini. I globicefali sono stati uccisi tutti in dieci minuti attraverso la recisione del midollo spinale. Una morte spesso lenta e atroce, acuita dalla sofferenza nell’osservare i propri compagni trucidati in questo modo orribile.
In Inghilterra c’è una donna che ha bisogno di cinque trapianti. Lei si chiama Michelle Oddy, è una parrucchiera di 43 anni e a raccontare la sua drammatica situazione sono i tabloid locali. Michelle da quando era adolescente combatte contro una malattia e la situazione è peggiorata dopo che una mattina del 2014 il suo intestino è letteralmente “esploso”. Quella mattina Michelle si è risvegliata ricoperta delle proprie feci e del proprio sangue: una fistola le aveva lacerato la cicatrice del taglio cesareo che aveva subito 10 anni prima causandole una insufficienza pluriorgano. Come riportato dai media locali, da anni la donna convive con il morbo di Crohn, una malattia che causa il rigonfiamento di alcune parti dell’apparato digerente. Da tempo, a causa della sua malattia, Michelle è costretta ad alimentarsi solo con cibi liquidi endovena e più volte è finita in ospedale in condizioni critiche.
Michelle Oddy è una mamma inglese di quarantatré anni affetta dal morbo di Crohn che sta aspettando un nuovo fegato, un pancreas, l’intestino tenue, l’intestino crasso e metà dello stomaco. Una fistola anni fa le ha lacerato la cicatrice del cesareo, causandole un’insufficienza multiorgano molto grave.
Le Sardine hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aprendo a un percorso condiviso in grado di sciogliere i nodi del Paese. Gli attivisti si sono rivolti a Conte in una lettera pubblicata su Repubblica, e si sono messi "a disposizione della buona politica". Hanno scelto di scrivere al presidente del Consiglio in quanto "massimo esponente del potere esecutivo ed espressione di una maggioranza parlamentare", mettendo tuttavia in chiaro come sia difficile "provare a parlare per conto di una moltitudine di storie soggettive che hanno riempito le piazze di tutta Italia". Proprio queste storie, però hanno sottolineato come ci sia una "sete di partecipazione" contro un "panorama immobile della politica italiana". Le Sardine ammettono di non fidarsi della classe politica, ma si dicono pronte a mettersi in discussione in quanto affermano di credere "nel processo di riavvicinamento intrapreso". Tuttavia, proseguono, ciò non dipende solo dai cittadini. E qui l'appello a Conte. "Vediamo tanta confusione, sia nel Paese, sia nel Parlamento, ma ci piace pensare che la matassa da sbrogliare possa diventare una rete di salvataggio. Noi di reti ci riteniamo abbastanza esperti e ci piacerebbe trovare con Lei i fili giusti, per tessere percorsi e provare a sciogliere nodi". E cominciano quindi a elencare queste difficoltà da affrontare. In primis la questione del Sud, "il luogo in cui tante giovani menti, e persone nella loro interezza, crescono, si formano, ma poi vanno via". Poi il problema della sicurezza, ma non come siamo stati abituati a intenderlo nell'ultimo anno: "sicurezza di un lavoro e sul lavoro, sicurezza di assistenza sanitaria, sicurezza di accesso ad un’istruzione di qualità". Infine, gli attivista parlano di dignità della democrazia, "quell'arteria vitale che ogni giorno, nella vita di ogni cittadino, collega la libertà al rispetto delle regole, la vita reale a quella virtuale, e che può aiutare a capire la differenza tra la politica con la P maiuscola e i suoi innumerevoli surrogati". E nonostante si tratti sicuramente di tematiche già trattate, secondo le Sardine c'è un problema di fondo che riguarda l'interpretazione. E quindi scrivono: Le parole sono importanti. Quando il concetto di Sicurezza viene messo in contrapposizione al salvataggio di vite umane, alla tutela dei diritti fondamentali della persona dentro e fuori i confini nazionali o di percorsi d’integrazione e cittadinanza, si generano eclissi della ragione e sonni della civiltà. Quando il problema del Sud diventa l’invasione degli stranieri e non la fuga degli autoctoni o l’assenza di opportunità, si esclude ogni possibile sinergia tra l’accoglienza e la permanenza. Quando una certa politica si ciba della contrapposizione tra salute e industria, si mina ogni possibilità di sviluppo e di lavoro e si logora la reputazione dello Stato. Quando le campagne elettorali divengono un ring senza regole né limiti alla decenza si accentua la distanza tra i cittadini e la Res Publica. Non siamo esperti, né tuttologi, ma siamo a disposizione, prima di tutto come individui e poi con le tante competenze che abbiamo al nostro interno.
“Smettiamola di considerarci solo come elettori e politici. Iniziamo a onorare i nostri ruoli di cittadini e amministratori. Ognuno faccia la sua parte ma torniamo a dialogare. Crediamo possa essere questo il primo nodo da sciogliere, il primo passo verso un’Italia migliore”: così le Sardine nella lettera a Giuseppe Conte, in cui gli attivisti hanno aperto a un percorso condiviso insieme al presidente del Consiglio.
È morto ieri a Tivoli l’attore Angelo Infanti, aveva 71 anni. Noto al grande pubblico per aver impersonato Manuel Fantoni mitico “cazzaro” nel film di Carlo Verdone Borotalco. La carriera di Infanti si è dipanata tra alto e basso, b movie polizziotteschi e produzioni di altissimo livello con Francis Ford Coppola e Luchino Visconti. Con il primo prese parte alla serie de Il Padrino, mentre col regista italiano recitò nel suo capolavoro Il Gattopardo, tratto dal romanzo di Tomasi di Lampedusa. Impenitente dongiovanni sul set e anche nella vita , Infanti impersonava il tipico playboy degli anni 70, bello, affascinante ma bugiardo fino al midollo. Verdone, di cui oltre che collaboratore era anche un grande amico, lo ha ricordato come “un grande amico, una persona simpatica con cui amavo lavorare”. Infanti ha lavorato anche per la televisione in serie tv di grande successo come la Piovra e le più recenti Don Matteo e Gente di Mare.
Se ne va a 71 anni l’attore Angelo Infanti, il mitico Manuel Fantoni di Borotalco.
In una realtà sempre in movimento, dove si cambia lavoro e città sempre più spesso, l'idea di una casa in movimento sembra la soluzione ideale per i globetrotter del futuro. Marc Sandler, designer francese d'origine e milanese d'adozione, ha creato una collezione di valigie a rotelle che comprendono una cucina, un ufficio e persino una camera da letto da portare ovunque si vuole. I viaggiatori ora possono sentirsi sempre come a casa grazie a un nuovo set di valigie che ospita una cucina, un ufficio e persino un letto. Le valigie di Marc Sandler sono realizzate in alluminio e si aprono facilmente facendo comparire un fornello, un frigorifero, dei cassetti delle posate e un tavolo da taglio pieghevole per la cucina; la valigia da letto comprende un letto in legno pieghevole con materasso; l'unità ufficio, che è attualmente in vendita per 4.900 dollari, include cassetti, una scrivania e una sedia pieghevole. Il designer milanese ha realizzato il suo set di valigie per Fabbrica Pelletterie Milano (FPM). Il set completo di Marc Sandler ancora non è sul mercato ma, una volta prodotto, non avrà un costo contenuto: si parla di un prezzo complessivo per tutte le unità di 16.000 euro. Le valigie saranno però comprensive di tutti gli arredi per una cucina, un ufficio e una camera da letto. Sono inoltre presenti prese di corrente, per restare sempre connesso. Tutte le valigie sono dotate di quattro rotelle che si muovono in tutte le direzioni. Inoltre ogni unità è rifinita con dettagli in pelle sulle cinghie e sulle maniglie interne.
Porta la tua casa sempre con te grazie alle nuove valigie a rotelle, progettate dal designer francese Marc Sadler, che contengono una cucina, un ufficio e persino un letto pieghevole, facili da aprire e utilizzare per avere tutte le proprie comodità ovunque si vada e sentirsi sempre come a casa propria.
Mancano pochi giorni all'uscita dell'attesissimo iPhone X e in Rete iniziano a circolare i primi video realizzati dalla stampa americana che grazie ad esemplari di test distribuiti da Apple hanno iniziato a realizzare dimostrazioni sulle principali novità di questo dispositivo tra cui il sistema di riconoscimento facciale Face ID. Tra le innovazione degne di nota troviamo senza dubbio proprio questo nuovo sistema di autenticazione che sostituirà il classico Touch ID degli iPhone. A riguardo fin dalla presentazione dei nuovi smartphone della mela morsicata i responsabili dell'azienda di Cupertino hanno sottolineato come Face ID sia più sicuro e veloce dell'attuale Touch ID. Inoltre è stato spiegato che gli unici problemi di sicurezza potrebbero registrarsi nel caso in cui lo smartphone sia in possesso di gemelli che, vista la somiglianza, potrebbero riuscire a sbloccare il device. Ricordiamo infatti che il nuovo iPhone X monta un sistema di riconoscimento avanzato del volto basato sull'analisi di più di 30.000 punti sul volto del proprietario, un numero elevato di dettagli che rende quasi impossibile tentare di sbloccare un device di un altro utente. La redazione del portale Business Insider ha effettuato un test con una coppia di gemelli e nonostante tutto Face ID è riuscito a riconoscere le differenze tra le due persone coinvolte, evidenziando la potenza di questa tecnologia, così come spiegano stupidi i due ragazzi: "Sono rimasto davvero sorpreso del fatto che iPhone X riesca a distinguere i dettagli tra me e mio fratello, considerato come alcuni dei membri della nostra famiglia non riescano a riconoscerci. È stata una sorpresa gradevole, sapere che mio fratello non può entrare nel mio iPhone e io nel suo". Meno riuscito il test realizzato dai giornalisti di Mashable che utilizzando due coppie diverse di gemelli ha visto l'iPhone X sbloccare lo smartphone del fratello tramite riconoscimento facciale.
In Rete iniziano a circolare i primi video realizzati dalla stampa americana che grazie ad esemplari di test di iPhone X distribuiti da Apple hanno iniziato a realizzare dimostrazioni sulle principali novità di questo dispositivo tra cui il sistema di riconoscimento facciale Face ID.
L’olio di cocco è un ingrediente naturale molto utilizzato in ambito cosmetico. Si tratta di un vero e proprio alleato di benessere del nostro corpo, facilmente reperibile online, ma anche nei supermercati e nei negozi di bellezza. Può essere usato in cucina al posto dei classici oli, poiché aiuta ad abbassare il colesterolo cattivo, ad accelerare il metabolismo e a migliorare il sistema cardiovascolare, grazie all’acido laurico di cui è ricco. Nella cosmetica, invece, l’olio di cocco può migliorare la nostra beauty routine: le sue proprietà emollienti e antiossidanti sono un toccasana per la pelle del viso, del corpo e per i capelli. L'olio di cocco è ricco di vitamina A ed E, nonché di acidi grassi essenziali e di acido laurico. Ha proprietà idratanti, emollienti e antiossidanti. Può essere utilizzato per creare maschere, scrub e impacchi, per la pelle e per i capelli. Aiuta a prevenire l'invecchiamento cutaneo. Idrata in profondità e, per questo, può essere usato anche da chi ha la pelle molto secca. Viene utilizzato anche per contrastare irritazioni della pelle, come eczemi e dermatiti. Infine, se adoperato sulla nostra chioma, donerà ai capelli morbidezza e lucentezza, andando persino a rinforzare le punte più sfibrate e danneggiate. L'olio di cocco è un ottimo rimedio per idratare e nutrire il nostro corpo. Può essere utilizzato al posto della crema idratante, spalmandolo dopo la doccia su tutto il corpo, per contrastare la sensazione di secchezza che si prova e donare alla pelle maggiore elasticità. È ideale anche dopo la depilazione. Il segreto è applicarlo sulla pelle ancora umida. Trattandosi di un prodotto burroso, è consigliabile stenderlo di sera, in modo tale da farlo assorbire durante la notte e non rischiare che unga i vestiti. In alternativa può essere applicato prima della doccia: basterà lavarsi, risciacquarsi e tamponare con un asciugamano, per evitare di eliminarlo tutto dalla pelle. Infine può essere adoperato anche come se fosse un olio da bagno idratante, versandone una piccola quantità nell'acqua. Per chi soffre di secchezza anche sulla pelle del viso, l'olio di cocco è una delle risposte naturali migliori. Può essere utilizzato in piccole dosi come impacco, poco prima di andare a dormire. Svolgerà azione idratante, ammorbidente e illuminante sul nostro viso, oltre che antiossidante. Nel caso usassimo già delle creme viso notte, possiamo aggiungerne al loro interno qualche goccia. Questo tipo di trattamento può essere effettuato una o due volte alla settimana, per evitare che si chiudano i pori della pelle. Oltre che come crema, però, può essere adoperato anche come struccante. La sua consistenza oleosa è, infatti, in grado di sciogliere tutti i tipi di make up, anche quello waterproof: sarà sufficiente applicarne una piccola quantità su un dischetto di ovatta o su un panno in microfibra e poi risciacquare. Se, invece, si possiede il burro di olio di cocco, basterà scaldarne una noce sulle mani e procedere con un massaggio su occhi e viso. Non solo per il corpo o per il viso, l'olio di cocco è un ottimo ingrediente da utilizzare anche per i capelli fragili, secchi e sfibrati. Può essere applicato su tutte le lunghezze come un impacco: le ristrutturerà in profondità e le renderà più morbide. Si tratta di una valida soluzione da provare anche in estate, quando i capelli sono maggiormente stressati dai raggi UV e dalla salsedine. Per chi desidera provare un trattamento più intensivo, può applicarlo sulle punte poco prima di andare a dormire, legare i capelli in una treccia o avvolgerli in un asciugamano e poi l'indomani procedere con il risciacquo e il lavaggio. Se, invece, si soffre di forfora, si può stendere l'olio direttamente sulla cute, massaggiandola delicatamente. Se per corpo e capelli è un rimedio conosciuto da molti, forse in pochi sanno che l'olio di cocco può essere adoperato anche come sbiancante per i denti unito al bicarbonato di sodio. Per essere efficace, infatti, bisogna creare un sorta di pasta morbida da utilizzare come se fosse dentifricio. Si potranno aggiungere alcune gocce di olio alla mente, in modo tale da renderlo anche profumato e fresco.
L’olio di cocco è un ingrediente naturale, economico ed efficace. Ampiamente utilizzato in cucina, può essere adoperato anche nella nostra beauty routine. Ci aiuterà ad avere una pelle più idratata ed elastica, capelli meno sfibrati e più morbidi, ma anche denti più luminosi. Ecco allora tutti i segreti per utilizzare al meglio l’olio di cocco.
Conoscete qualcuno in grado di condurre uno dei programmi più importanti della fascia preserale italiana e, nel contempo, essere madre di due figlie, moglie, ed arrivare in tempo per sfilare sul red carpet ad Amburgo, in occasione di una première, il tutto al sesto mese di gravidanza? Certo che la conoscete: è Michelle Hunziker, praticamente inarrestabile. Il pancione sembra quasi fornirle la carica giusta per poter andare avanti, sarà che forse in arrivo è un'altra femmina ed è quasi come se si innescasse un meccanismo magico, inspiegabile. Dondola sulle altalene al parco insieme a Sole, gestisce la sua vita familiare con Tomaso Trussardi e poi è sempre lì, dietro al bancone di "Striscia la Notizia": ma chi è in grado di abbattere la Michelle? Nessuno. Ad Amburgo era con mamma Ineke e Michelle per la prima di un musical, "Il Miracolo di Berna", ha fatto sapere attraverso i social di essersi divertita tantissimo. La gravidanza le ha fornito un ulteriore scarica di adrenalina, del resto fu lei stessa ad ammetterlo poche settimane fa a Vanity Fair: Ognuno vive la gravidanza in modo diverso, ci sono mamme che hanno molti problemi, altre si sentono bene e altre ancora fuori di testa come me. Per me la gravidanza è il momento di più alta beatitudine per una donna, una scarica di adrenalina. Sposarsi e fare figli sono emozioni che durano per tutta la vita
Michelle è l’unica in grado di condurre “Striscia”, essere presente a tutti i red carpet, gestire la vita familiare il tutto al sesto mese di gravidanza, come se nulla fosse: è inesauribile!
Le star non sono sempre impeccabili e a volte sfoggiano dei look davvero improponibili. A essere al centro dell’attenzione sono soprattutto i capelli che a volte non appaiono di certo al top o con look da copiare. Ma quali sono stati i flop più clamorosi? La stravagante pop star non poteva di certo mancare all’appello: dopo la metamorfosi con la quale ha abbandonato il look di Hannah Montana Miley ha scelto il corto e ha sperimentato diversi styling. Tra i meno fortunati ricordiamo senza dubbio quello con i capelli lunghi e a spazzola che ha trasformato la sua chioma in quella di un istrice e uno degli ultimi look, con tanto di dead e fermaglio a forma di maialino. La regina del trasformismo ha giocato davvero tanto con i suoi capelli, e i look non sono sempre stati emblematici. Il suo biondo platino è spesso stato variato in colori pop o profondi, ma il giallo “effetto Simpson” ha lasciato davvero tutti a bocca aperta, così come l’acconciatura con capelli finti che ricreavano l’effetto di un vero e proprio capello. Negli anni dell’adolescenza i suoi look erano davvero discutibili. Se oggi la cantante indossa spesso un colore di capello pop ma allo stesso tempo sofisticato, ieri ha sperimentato di tutto, dal biondo platino con fiocchi giganteschi a tagli a scodella che le coprivano persino gli occhi. Un’altra pop star che ama cambiare look: per lei non c’è limite all’estrosità e più di una volta l’abbiamo vista con capelli di colori diversi ed effetti del tutto particolari. Di dubbio gusto l’effetto bicolor biondo platino e blu elettrico, ma anche lo styling riccio e vaporoso sui lati e la frangetta perfettamente liscia. Da lei che è sempre perfetta non ci aspettavamo di certo un look flop, ma la mezza coda ha lasciato tutti a bocca aperta. Un raccolto così adolescenziale non si addice di certo a una donna come JLo. La bellissima attrice appare quasi sempre al top ma anche lei a volte ha sfoggiato dei look discutibili: è il caso del raccolto a cofana, cotonato e vaporoso nella parte posteriore e liscio e ordinato sul davanti, oppure del look anni ’50 con i capelli rossi, che non valorizzava proprio il suo viso.
Non sempre le star scelgono il look giusto per i loro capelli e a volte sfoggiano dei veri e propri disastri. Ecco le peggiori pettinature che abbia visto.
Quale migliore occasione dell'inizio di un nuovo anno per dare una svolta al proprio stile? Le star lo sanno bene e negli ultimi giorni sono moltissime quelle che non hanno potuto fare a meno di visitare il parrucchiere di fiducia, così da aggiungere un tocco di novità all'acconciatura per cominciare in modo glamour il 2020. L'ultima ad averlo fatto è stata Jennifer Lopez che, per consolarsi dall'esclusione dalle nomination degli Oscar con il film di cui è protagonista "Le ragazze di Wall Street", ha pensato bene di coccolarsi un po', prendendosi cura del suo aspetto. La popstar ha cambiato look, apparendo ancora più bella e raggiante del solito. Jell-o ✨ A post shared by Chris Appleton (@chrisappleton1) on Jan 13, 2020 at 7:11pm PST
Jennifer Lopez ha cambiato look e, dopo essere stata esclusa dalle nomination degli Oscar, ha pensato bene di consolarsi facendo visita al suo parrucchiere di fiducia. È diventata ancora più bionda, facendo partire le sfumature dorate fin dalle radici.
Sono diverse le zone della movida di Roma tenute sotto controllo dalla polizia locale a causa del rischio, sempre più concretizzato, di assembramenti e mancato rispetto delle regole per il rispetto del distanziamento sociale. Tra queste, ci sono largo degli Oschi, piazza dell'Immacolata e piazza Trilussa, isolate dai vigli della Capitale per far sì che le direttive governative venissero rispettate dai cittadini.
Controlli e sanzioni nella zona della movida di Roma da parte degli agenti della polizia locale. I vigili, impiegati in presidi e chiusure di aree considerate a rischio assembramento, hanno operato circa 400 controlli, scovando dieci persone, tra esercenti e clienti, a vendere e consumare alcol fuori dall’orario consentito.
Barbara D'Urso ha compiuto ieri 60 anni e, dopo essere stata celebrata nello studio di "Pomeriggio Cinque" con dediche e video commoventi che hanno mostrato i momenti più belli della sua vita, ha partecipato al party a tema anni Sessanta organizzato a Milano. Per l'occasione, la conduttrice ha deciso di non volere telecamere e tv, solo amici, divertimento e scatti social. Sono state numerose le star che hanno voluto rendere omaggio a Barbara per il suo 60esimo compleanno partecipando alla festa, da Mara Venier, a Eva Grimaldi, Imma Battaglia, Syria, Massimo Giletti, Nunzia De Girolamo, Massimo Boldi, Fabio Canino, fino ad arrivare a Massimo Ceccherini, Gabriele Cirilli, Fausto Leali. La cosa particolare è che a tutti i 700 invitati è stato chiesto di ispirarsi agli anni Sessanta per quanto riguarda i look con tanto di lustrini, paillettes e cerchietti per i capelli. La festeggiata ci è riuscita alla perfezione, basta guardarla per essere catapultati immediatamente in un'altra epoca. Barbara ha infatti sfoggiato un mini dress a fondo bianco con delle decorazioni argentate, un colletto ricoperto di brillantini e dei cerchioni sull'orlo. Per completare il tutto, ha scelto di mettere una fascia bianca tra i capelli ondulati e cotonati, degli grossi orecchini abbinati, un bracciale bianco e degli stivali con il tacco al ginocchio di colore argentato che le hanno donato uno stile "spaziale" alla "Barbarella".
Barbara D’Urso ha compiuto 60 anni e, per celebrare un traguardo tanto importante, ha organizzato un party a tema anni Sessanta. La conduttrice è apparsa perfetta con un look dallo stile “spaziale” che ha catapultato tutti in un’altra epoca.
Galeotto fu il set di "Scusa ma mi piace tuo padre" per Adam e Leighton: secondo alcune indiscrezioni i due attori farebbero ormai coppia fissa da un po' di tempo e a comprova del gossip c'è una foto scattata da una fan e postata sui principali social network. Peccato che i due siano ripresi di spalle, ma ci sono più testimoni che giurano di averli visti abbracciati e sorridenti mentre visitavano un museo a Los Angeles. La notizia rimbalza ormai da un sito di gossip all'altro: entrambi i divi sono stati consacrati da alcuni dei telefilm più seguiti ed amati di sempre. Brody intramontabile Seth Cohen in The O.C. e la Meester nel suo ruolo di Blair Waldorf in Gossip Girl, la serie che ha chiuso i battenti da poche settimane rivelando l'identità della misteriosa Gossip Girl, si starebbero frequentando e la news sta facendo discutere i fan nel web.
Nel piccolo schermo sono stati i divi dei telefilm The O.C. e Gossip Girl. Nella vita reale Adam Brody e la bellissima Leighton Meester fanno coppia fissa: ad immortalare un loro abbraccio durante una vita al museo è stata una fan, che ha pubblicato lo scatto su facebook.
Una giornata di sole e di temperature in leggero aumento quella di oggi, martedì 12 ottobre, su Napoli e la Campania. Una giornata "fuori stagione", sicuramente anomala rispetto alle ultime, quando il freddo ed il maltempo l'hanno fatta da padroni. Ma non durerà: è in arrivo infatti un nuovo impulso di aria fredda di origine polare che raggiungerà anche la Campania, portando ad un brusco calo delle temperature. Tornerà però anche la pioggia, per un "assaggio" di inverno in enorme anticipo rispetto ai tempi, visto che il solstizio d'inverno arriverà solo alle 16.58 di martedì 21 dicembre.
Ultime ore di sole su Napoli e la Campania: poi torneranno pioggia e vento. Già da domani, primi rovesci sulle zone interne e raffiche di vento anche fino ai 25 chilometri orari. Temperature in netto calo in tutta la regione per l’arrivo di nuovo impulso di aria fredda di origine polare che sta raggiungendo anche la Campania.
Ore 00.56 – La conduttrice si collega dall'esterno della Casa. Saluta gli opinionisti e la stanza social e poi, in risposta alle proteste nate sul web, rende il suo doveroso omaggio a Big Jimmy. La puntata termina sull'ingresso in Casa della Marcuzzi. Ore 00.51 – Alessia Marcuzzi trascorrerà la serata nella Casa insieme ai concorrenti entrati questa sera. Ore 00.41 – Federica arriva da Alessandro nel garage. È delusa perché si aspettava di trovare il "dottore" Giovanni. La Marcuzzi le chiede: "Ma non è che questo dottore ti piaciucchia un po'?". Lei nega con decisione. Ore 00.32 – Attraverso il televoto, il pubblico da casa ha deciso che sarà Kevin e non Roberto a entrare nella Casa del Grande Fratello insieme a Mary. Sono l'ultima coppia in gioco. Ore 00.16 – Rebecca e Simone vengono convocati nel confessionale. Solo a loro la conduttrice svela la presenza di Alessandro nel garage. Ai due viene comunicato, inoltre, che il ragazzo è l'ex fidanzato della gemella Livia. Dovranno mantenere il segreto e portare a termine una missione: scoprire se la gemella prova già interesse nei confronti di qualcuno tra i concorrenti. Ore 00.07 – Federica, la prima eliminata della serata, manifesta la sua delusione ma la conduttrice Alessia Marcuzzi la informa che per lei il gioco non è terminato. Rientrerà in Casa ma prima dovrà passare dal garage nel quale vive già Alessandro. Ore 23.56 – Entrano nella Casa Igor e Domenico, penultima coppia. Domenico Manfredi, ex protagonista di "Uomini e Donne", è un Pr e insegnante di educazione fisica. È convinto di essere un latin lover. Igor è ucraino ma vive in Italia da quando aveva 3 anni. I suoi genitori lo hanno abbandonato. Ore 23.49 – Alessandro entra nella Casa ma non in quella che si aspettava. Ad attenderlo c'è il "garage" all'interno del quale dovrà rimanere per qualche tempo.
Sta per fare il suo debutto su Canale 5 la prima puntata del Grande Fratello 2015. Questa sera entreranno nella Casa i nuovi concorrenti scelti dalla redazione al fine di rendere questa nuova stagione davvero imperdibile.
Arisa ha sempre fatto molto scalpore con i suoi continui ed estremi cambi look, ha spaziato tra il castano, il biondo platino, l'arancione, optando quasi sempre per dei tagli cortissimi, spesso anche rasati a zero. In molti l'hanno criticata ogni volta che ha fatto qualcosa di tanto drastico ma è riuscita a mettere a tacere le polemiche rivelando la verità: soffre di tricotillomania ed è costretta a tagliare la chioma perché questo disturbo ossessivo compulsivo la porta a strapparsi piccole ciocche dalla testa. Qualche giorno fa per celebrare la fine della quarantena ha preso una decisione importante, farsi ricrescere i capelli. Per farlo ha pensato bene di indossare una parrucca ma, dopo aver ricevuto migliaia di like e di commenti positivi, ci ha ripensato e ha voluto mostrare il suo vero aspetto senza alcun tipo di artificio. La cantante si è scattata un selfie con i capelli "al naturale", dunque rasati, e ne ha approfittato per inviare un messaggio positivo in tema di bellezza e autostima. Nella didascalia della foto ha infatti scritto: Io non sono come tu mi vuoi, ma vado bene lo stesso. Sono un essere umano, una donna e mi spiace che una parrucca sia un valido espediente per farmi amare da te, anche dopo un periodo così sensibile come quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo. Per le piogge di likes alla mia bella parrucca, farò i complimenti a chi l’ha fatta, ma io sono questa, che tu lo voglia o no. Io voglio essere quella che sono, amarmi senza remore e non pensare più che, se fossi più bella di come sono ,meriterei maggiore attenzione da parte tua. Aiutami a farlo anche tu e aiuta tutte noi ad amarci un po’ di più, fai che la nostra autostima non dipenda da un like, fai che una donna possa pensare di valere e di poter stare al mondo al di là del suo aspetto fisico e di quanto riesca ad apparire fica sui social. Io non sono come tu mi vuoi, ma vado bene lo stesso. Sono un essere umano, una donna e mi spiace che una parrucca sia un valido espediente per farmi amare da te, anche dopo un periodo così sensibile come quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo. Per le piogge di likes alla mia bella parrucca, farò i complimenti a chi l’ha fatta, ma io sono questa, che tu lo voglia o no. Io voglio essere quella che sono amarmi senza remore e non pensare più che se fossi più bella di come sono meriterei maggiore attenzione da parte tua. Aiutami a farlo anche tu e aiuta tutte noi ad amarci un po’ di più, fai che la nostra autostima non dipenda da un like, fai che una donna possa pensare di valere e di poter stare al mondo al di là del suo aspetto fisico e di quanto riesca ad apparire fica sui social,fa che ci sia dell’altro, osserva bene, ascolta, valuta, concedimi tempo e l’opportunità di farmi amare. Ne ho di cose da dire, di cose da dare.. tutte noi siamo un pozzo prezioso di sorprese e abilità ma spesso ci lasciamo condizionare e ci perdiamo un bicchier d’acqua, CORAGGIO TIPE. #rosalbapippa A post shared by Arisa (@arisamusic) on May 23, 2020 at 3:55am PDT
Arisa ha mostrato i suoi capelli “al naturale”, ovvero nero e sarai a zero. Qualche giorno fa si era fotografato con una parrucca e, dopo aver ricevuto migliaia di like, ha voluto rinunciare a ogni tipo di artificio, così da lanciare un importante messaggio in tema di bellezza e autostima.
Il 26 novembre 1976, mentre nei negozi britannici arrivava “Anarchy In The U.K.” dei Sex Pistols, in Italia si pensava ad altro. Di quanto stava accadendo a New York e Londra si avvertivano lontanissimi echi grazie agli articoli apparsi su riviste specializzate quali “Ciao 2001” e “Gong”, ma le valutazioni erano viziate da preconcetti: del resto, qui da noi la platea “rock” apprezzava sonorità classiche (ancor meglio se di area progressive) e cantautori impegnati, e il nuovo fenomeno veniva guardato con estrema diffidenza per via dell’approccio rozzo, del look trasgressivo, di qualche svastica che, ostentata come provocazione, faceva pensare a simpatie destrorse. Ammesso e non concesso che esistessero, in quei giorni di “brodo primordiale” le band punk italiane erano comunque confinate nelle cantine, e se qualche “kid” di casa nostra, folgorato da un viaggetto oltremanica, si azzardava a fare una passeggiata vestito in un certo modo, rischiava la pubblica derisione se non addirittura le botte. La situazione iniziò a cambiare nella seconda metà del 1977 grazie a un documentario sul punk inglese trasmesso in TV dalla RAI nell’ambito del programma “Odeon”, ispirazione e chiamata a raccolta per la Blank Generation tricolore. Per molti giovani fu un’autentica epifania, assieme a un 33 giri con brani di vari artisti anglo-americani – "Punk Collection" l’eloquente titolo – fortemente voluto e compilato da Carlo Basile della RCA; al discografico in questione, tra i più lungimiranti ed entusiasti che la Penisola abbia mai avuto, si deve anche la diffusione di molti album-chiave prodotti all’estero, e una capillare, insistente opera di promozione presso la stampa autoctona del punk in senso stretto, dei suoi “padrini” reali o presunti (Lou Reed, Iggy Pop, David Bowie…) e di artisti che, pur non essendo propriamente punk, si muovevano nella sua orbita, impegnandosi in progetti più d’avanguardia. La cosiddetta new wave, insomma, della quale il punk era elemento costitutivo e propulsivo. Al di là delle affermazioni di tutti coloro che, sapendo di non poter essere smentiti, giurano di aver suonato punk “in incognito” prima di chiunque altro, la storia documentata e quindi inattaccabile dice che il primo disco “punk” italiano è stato il 45 giri datato 1977 ed edito dalla Polydor, dove le meteore Aedi trasfigurano “Fratelli d’Italia”: una cosa nient’affatto “seria”, se vogliamo in piena sintonia con la visione distorta che il nostro Paese aveva del punk, assai ben riassunta dall’Andrea Mingardi Supercircus nel singolo-parodia – molto divertente, peraltro – “Pus”, uscito nella prima metà del 1978. Accanto alle altre farse messe in scena da gente come Gli Incesti (il mini-LP “Ecco…”, sempre del ’78, contiene pure i loro assurdi 45 giri) o Enter ‘O Clisma (due singoli, ancora del 1978, all’insegna di un improbabile “neapolitan punk”), fra la fine del 1977 e il 1978 giunsero sul mercato alcuni LP non privi di soluzioni interessanti, prodotti da major direttamente o tramite marchi-satellite: “Chinese Restaurant” dei Chrisma, il duo fondato a Milano da Maurizio Arcieri (che incideva già nei ‘60, con i New Dada) e Christina Moser; l’omonimo dei bolognesi Judas, guidati da un altro reduce dei Sixties, Giancarlo “Martò” Martelli; “Voices” dei Rancid X di Torino; l’esordio senza titolo dei Decibel di Enrico Ruggeri, la cui incarnazione originaria era parecchio più cattiva di quella sanremese della famosa “Contessa”. OK, dominavano ingenuità, mistificazioni e tentativi di smussare le asprezze per essere teoricamente appetibili per l’audience generica, ma non si può negare che tali proposte rappresentassero qualcosa di inusuale e in qualche misura “coraggioso” per i nostri lidi. Sebbene non fossero pienamente in linea con gli standard internazionali del genere, quelli che meglio di ogni altro inventarono una formula punk genuinamente italiana furono però gli Skiantos di Bologna: specie nel biennio 1977/1978, quello degli album “Inascoltable” e “Mono/tono” (nonché del singolo “Io sono un autonomo”/“Karabignere blues”), il loro rock’n’roll grezzo e “pestone” – accoppiato a testi in rima che in un sol colpo dileggiavano la tipica canzone melodica e la seriosità della controcultura dei ‘70 – fu la perfetta risposta in chiave italica, ancor di più perché sostanzialmente inconsapevole, alla rivoluzione deflagrata all’ombra del Tower Bridge e dell’Empire State Building.
Quando il punk è approdato nel Belpaese, e soprattutto in che maniera? Soddisfare le legittime curiosità è un dovere e un piacere.
Barcellona sarà il nuovo polmone verde d'Europa? Un progetto ambizioso a cui il Comune della città spagnola proverà ad avvicinarsi con il suo Programma per la promozione delle infrastrutture verdi urbane. Barcellona intende infatti creare 1 m² extra di verde per abitante entro il 2030 come misura governativa che mira a migliorare la qualità della vita dei cittadini aumentando il verde in città. La rivoluzione green di Barcellona vedrà dunque la realizzazione di 160 ettari di nuovi spazi verdi. Come tutte le grandi metropoli, la struttura urbana di Barcellona è densa e stratificata, cosa che rende difficile la creazione di nuovi parchi urbani. "Tuttavia, ci sono numerose opzioni per aumentare il verde in città che vanno oltre i nuovi spazi verdi. Ne sono un esempio il miglioramento del verde attuale della città e l'estensione a spazi finora mai considerati a tal fine, così come i superblocchi e le iniziative nella sfera cittadina che aiutano a rendere più verde la città, come tetti e muri verdi e persino balconi verdi.", dichiara l'Ajuntament de Barcelona, "L'obiettivo finale è un cambio di modello non solo per la gestione della natura urbana ma anche per la città stessa. L'obiettivo è che il verde svolga un ruolo più significativo e abbia un posto centrale in altre politiche urbane che il verde può influenzare, come la pianificazione urbana, la mobilità, la salute pubblica, la sostenibilità, i diritti sociali e la cultura. L'attenzione è quindi sull'incremento della superficie a verde, soprattutto nei quartieri meno attrezzati, per garantire un'equa distribuzione dei servizi e dei benefici che il verde e la biodiversità apportano. Benefici come il miglioramento del benessere fisico e mentale, gli spazi ricreativi e ricreativi che offre e l'interazione con la natura. Ci sono anche benefici ambientali, come mitigare gli effetti del cambiamento climatico, ridurre l'inquinamento atmosferico e acustico e, soprattutto, creare attività economica".
Nuove strade verdi, piazze di quartiere ed ettari di vegetazione nel centro di Barcellona, è questo il nuovo programma del comune catalano per migliorare la qualità della vita dei cittadini aumentando il verde in città. Barcellona intende creare più di 1 m² extra di verde per abitante entro il 2030 che vuol dire 160 ettari di nuovi spazi verdi in pieno centro città.
A quanto pare Belén Rodriguez e l'hair stylist Antonino Spinalbese sono sempre più vicini. Dopo le vacanze trascorse insieme, Belén è di recente uscita allo scoperto, pubblicando su Instagram il primo video in cui compare la nuova fiamma, taggandolo nelle sue Stories, senza lasciare più spazio a dubbi. A dimostrazione del fatto che la showgirl starebbe facendo sul serio, ora spunta anche il tatuaggio insieme, lo stesso, la scritta "Chupito", in diverse parti del corpo. Lei sull'anulare sinistro, dove portava la fede, lui sull'avambraccio. Quasi un rito, per Belén, che anche con Stefano De Martino e Andrea Iannone, aveva coronato il suo amore con un tatuaggio di coppia. Questa estate ad Ibiza, con lei c'erano anche l'ex tronista e amico Salvatore Angelucci, la fidanzata Alessandra Gallocchio, e gli amici Mattia Ferrari e Mattia Petrilli. Anche loro, non a caso, hanno fatto lo stesso tatuaggio. L'intera "crew" di Belén si è tatuata la scritta "Chupito" in diverse parti del corpo. In spagnolo, significa "shortino" e si usa per intendere in genere un bicchierino di superalcolico da bere tutto d'un sorso. Il gruppo di amici ha trascorso insieme l'estate ad Ibiza, quindi il riferimento potrebbe essere ad un aneddoto che hanno condiviso sull'isola. Il riferimento sembrerebbe essere quello di uno spirito positivo di spensieratezza, divertimento e leggerezza tipico delle vacanze, come stile di vita. Belén avrebbe conosciuto l'hair stylist durante l'estate, a Milano, dove è molto conosciuto tra gli appassionati del settore beauty. Poco tempo dopo la showgirl è partita per Ibiza, insieme al figlio Santiago e in compagnia di alcuni amici, tra cui l'ex tronista Salvatore Angelucci e la compagna Alessandra Gallocchio. Poi sono comparse le foto dei baci rubati con Spinalbese, pubblicate dal settimanale Vero. Se prima la presenza dell'hair stylist sull'isola era solo un'ipotesi, il tatuaggio "di gruppo" sembra essere una conferma. Come è chiaro, ora, che i quattro abbiano trascorso le vacanze insieme, nonostante Belén abbia provato a tenere nascosta la presenza della sua nuova fiamma. Non a caso il parrucchiere sarebbe sbarcato sull'isola poco dopo la rottura di Belén con l'imprenditore napoletano Gianmaria Antinolfi. Belén ama gli uomini tatuati, questo è chiaro. Già in passato Fabrizio Corona si era inciso sulla pelle un tatuaggio per la showgirl, poi ci ha pensato il pilota di moto GP Andrea Iannone, con la scritta "Belén" sotto al costato. Prima di lui, lo storico e coloratissimo tatuaggio di coppia con il marito Stefano De Martino, che la showgirl si è fatta rimuovere con il laser dopo la prima separazione dal ballerino. Ma a tutto questo si aggiunge una coincidenza piuttosto particolare, visto che la nuova fiamma Antonino Spinalbese ha due tatuaggi davvero molto simili a De Martino. Uno è la scritta "Unbrokeen", che l'hair stylist ha sul braccio destro, nella stessa posizione e con lo stesso identico stile di quello de conduttore di ‘Made in Sud'. Il secondo è il disegno di un paio di guantoni con la scritta "Madness" sulla spalla sinistra, molto simile a quello con il marinaio e la pin-up di De Martino, quasi del tutto cancellato.
Belén e Antonino Spinalbese hanno fatto un tatuaggio uguale con la scritta “Chupito”. Dopo essere usciti allo scoperto sui social, non sembrano esserci più dubbi che l’hair stylist sia la nuova fiamma della showgirl. I due sono stati insieme ad Ibiza, in compagnia dell’ex tronista Salvatore Angelucci e Alessandra Gallocchio, anche loro con lo stesso tatuaggio. Per Belén il tattoo di coppia sembra essere un vero e proprio rito d’amore: fu lo stesso con Andrea Iannone e prima con Stefano De Martino.
Alcuni psicologi hanno studiato il suo comportamento Capriccioso e viziato, così sarebbe secondo alcuni psicologi esperti, l'idolo delle teenager Justin Bieber, proprio pochi giorni fa infatti, il giovane cantante ha scatenato un putiferio, su un volo aereo diretto in Asia. Prima Justin ha discusso con una hostess che gli chiedeva di stare seduto al suo posto, poi in maniera sgarbata si è rifiutato di firmare un autografo al pilota del volo. Pare infatti che a telecamere spente Bieber non sia il ragazzo modello con la faccia d'angelo che sembra ai suoi fan. La sua è una vera e propria trasformazione, diventa violento, arrogante e maleducato. Secondo gli psicologi americani, questo cambiamento di carattere è dovuto al fatto che Justin sia cresciuto viziato vista la sua popolarità enorme arrivata all'improvviso. Insomma il problema di Justin è il non essere riuscito a tenere i piedi per terra, chissà che crescendo riesca invece a capire il suo grave errore. Un altro motivo riconducibile alla sua irritabilità di questi ultimi giorni potrebbe essere legato alla fine della love story con Selena Gomez. Pare proprio che la storia tanto chiacchierata tra i due sia giunta al termine e che l'idolo abbia dovuto subire la decisione. Il motivo a quanto riportano i tabloid è dovuto alle amicizie del cantante che alla Gomez non piacevano.
Il cantante non appare sempre come lo vediamo davanti alle telecamere come il classico bravo ragazzo ma nella vita reale sarebbe l’opposto.
L'Antitrust sbarca sul web e lo fa con uno sportello digitale, uno strumento che si pone come obiettivo quello di semplificare la procedura di segnalazione verso il garante della concorrenza e del mercato. Disponibile attraverso il sito web dell'Agcm, lo sportello mette a disposizione tre possibilità di contatto, rendendo più ordinata la procedura di segnalazione prima frammentata e poco intuitiva. Gli utenti hanno la possibilità di inviare messaggi in forma testuale, chiamare il numero verde 800 166661 o inviare un tweet su Twitter menzionando l'account ufficiale dell'Agcm, @antitrust_it. Per chi volesse utilizzare la carta, spiega l'Autorità, sarà ancora possibile inviare una lettera all'indirizzo Agcm – Piazza Verdi, 6A 00198 (RM). "Le segnalazioni, una volta regolarmente protocollate, verranno poi smistate alle varie Direzioni competenti, in modo da essere valutate nel merito" si legge nella nota divulgata dall'Agcm. "I funzionari ne verificheranno quindi l’attendibilità e la fondatezza, per rimettere al Collegio dell’Autorità la decisione se avviare un’istruttoria o archiviare, richiedere impegni specifici alle imprese o esercitare una ‘moral suasion' in caso di mancato rispetto della normativa antitrust".
L’Antitrust sbarca sul web e lo fa con uno sportello digitale, uno strumento che si pone come obiettivo quello di semplificare la procedura di segnalazione verso il garante della concorrenza e del mercato.
Simona Ventura è tornata in tv, è la conduttrice di Game of Games, il nuovo gioco a premi di Rai 2 che a partire dal 31 marzo va in onda ogni mercoledì in prima serata. Si tratta dell’adattamento del format americano della NBC condotto da Ellen DeGeneres che in ogni puntata vede sfidarsi due concorrenti e gli ospiti vip della settimana. Per un'occasione tanto importante la conduttrice non poteva che dare il meglio di lei in fatto di stile, a prova del fatto che continua a essere una vera e propria icona fashion dopo oltre 20 anni di carriera. Ha debuttato in azzurro con un tailleur personalizzato ma ha preferito lasciare i tacchi a spillo nell'armadio, preferendo un paio di comode sneakers dai dettagli scintillanti. Per la prima puntata di Game of Games Simona Ventura è apparsa sul palco in una versione glamour e colorata. Ha infatti seguito il trend della moda mannish, indossando un tailleur dal taglio maschile, per la precisione un modello oversize in raso azzurro firmato GCDS. Sia il bavero del blazer che i pantaloni sono decorati con dei microcristalli ma è stato un dettaglio in particolare ad attirare l'attenzione dei fan: la scritta "Simo" scintillante all'altezza della tasca. La conduttrice è dunque rimasta fedele al suo stile "autocelebrativo", non potendo fare a meno di aggiungere un tocco personalizzato al look. Chi ha curato il suo outfit? Nick Cerioni, lo stylist che segue anche Achille Lauro e i Maneskin.
Simona Ventura è tornata in tv con Game of Games, il nuovo gioco a premi di Rai 2 che vede sfidarsi una serie di volti noti del mondo dello spettacolo. Per l’occasione ha dato il meglio di lei in fatto di stile, presentandosi sul palco in un tailleur azzurro personalizzato abbinato a delle sneakers scintillanti.
Ci sono parti del corpo che vengono allenate più di altre perché più esposte alla vista, e di conseguenza, al giudizio di chi ci sta intorno. Questo avviene sia da parte di chi va in palestra che di chi si esercita in maniera autonoma, ma in questa quarantena forzata a causa del Coronavirus cercheremo di capire come allenare le gambe a casa nel miglior modo possibile. Gli arti inferiori sono un elemento non meno visibile rispetto a quelli superiori ma è importante allenarli e tenerli sempre in attività per avere un armonia muscolare distribuita su tutto il corpo. Per effettuare questi esercizi a casa si potrà ricorrere all’utilizzo di alcuni come i manubri o i bilancieri e per questo abbiamo pensato ai bilancieri di CCLIFE e quello regolabile di Sportstech oppure ai manubri di HMS o quelli della Fitness Club in neoprene. Da non sottovalutare l’importanza della presa in queste attività quindi i guanti EULANT potrebbero fare al caso vostro. Prima di iniziare l’allenamento per le gambe, ma è un discorso che vale per tutte le tipologie di attività, è importante fare un buon riscaldamento: potrebbero bastare 15 minuti per mettere in condizione gli arti inferiori di affrontare un lavoro con i pesi e i migliori esercizi sono la corsa moderata e lo stepper. Si tratta di una variante del classico squat e per svolgerlo basta l’utilizzo di soli due manubri. Dopo aver poggiato gli attrezzi vicino ai piedi, che sono leggermente divaricati, con la schiena contratta si scende a prendere i manubri mantenendo lo sguardo in avanti e si risale. Durante la discesa tutta la pianta del piede non si stacca mai da terra ed il peso si scarica principalmente sui talloni. Mentre si sale si espira, quando si scende si inspira. Due serie da dieci ripetizioni. Lo squat con bilanciere è un altro classico esercizio che interessa muscoli del corpo. La posizione di partenza vede la schiena nella sua posizione di forza e ginocchia quasi completamente estese. Il bilanciere verrà poggiato tra la base del trapezio e i deltoidi posteriori. La presa del bilanciere deve essere abbastanza stretta per portare più facilmente il petto in fuori e poi seguiranno fase eccentrica e concentrica: nella prima si trattiene il fiato e mano mano che si scende si manda indietro il sedere e si spingono le ginocchia in fuori mentre per la seconda, dopo aver spinto petto e ginocchia in fuori, inizia la risalta dopo il movimento verso l’alto di spalle e sedere. Da tenere in considerazione anche lo squat sumo, una variante di quello classico. Due serie da 10/12. Si tratta di un esercizio molto semplice da eseguire e costringe i muscoli delle gambe a lavorare più duramente. Per effettuarlo al meglio bisogna tenere un manubrio in ogni mano, oppure uno più grande con entrambe, e alzarsi lentamente sulle punte prima di tornare piano piano nella posizione di partenza. Questo movimento fa lavorare soprattutto i polpacci. Se volessimo applicare una variante, si può svolgere l'esercizio con una gamba alla volta. Tre serie da 15 ripetizioni. Si può eseguire l’affondo portando un piede avanti o indietro e mantenendo il peso del corpo distribuito in modo uniforme per lavorare con entrambe le gambe. Con i due manubri in mano si può aggiungere resistenza al movimento e mentre scende le cosce dovranno essere le prime ad accusare il lavoro. Quando si esegue un affondo bisogna tenere la schiena dritta altrimenti il lavoro non porterà al risultato sperato. Tre serie da 10 ripetizioni.
Nella quarantena forzata a causa della pandemia Covid-19 non si deve tralasciare nulla nell’attività fisica e da non trascurare sarà il lavoro per allenare le gambe. Dopo un buon riscaldamento si potrà lavorare sugli arti inferiori anche tra le mura domestiche. In questo articolo vi spieghiamo come fare.
Dopo le indiscrezione diffuse settimana scorsa dal portale DigiTimes che ha annunciato le prime informazioni sulla possibile uscita dell'iPhone 6C, oggi dalla testata francese NoWhereElse arrivano alcune foto leaked diffuse dal fornitore cinese Future Supplir che mostrano il possibile design del nuovo smartphone Apple da 4 pollici. Al momento non è chiaro se si tratta di immagini della scocca originale o se si tratta di un clone cinesie Se la notizia dovesse venir confermata quindi, Apple presenterà tre nuovi modelli: iPhone 6S, iPhone 6S Plus e iPhone 6C. Dai primi rumor diffusi da DigiTimes e NoWhereElse, iPhone 6C si presenterà con uno schermo da 4 pollici e manterrà gli stessi materiali e colori già visti con l'iPhone 5C. Anche a livello di design le novità non sono molte, il dispositivo che si vede nelle foto trapelate in rete mostrano uno stile leggermente più arrotondato e ricorda molto il design degli attuali iPhone 6 e iPhone 6 Plus.
Dopo le indiscrezione diffuse settimana scorsa dal portale DigiTimes che ha annunciato le prime informazioni sulla possibile uscita dell’iPhone 6C, oggi dalla testata francese NoWhereElse arrivano alcune foto leaked diffuse dal fornitore cinese Future Supplir che mostrano il possibile design del nuovo smartphone Apple da 4 pollici.
Sono finiti i tempi in cui Lele Mora si concedeva feste da lusso, tra ville, piscine e champagne. Dopo gli scandali e i procedimenti giudiziari, il famoso ex agente dei vip si è ritrovato con la vita totalmente stravolta dal RubyGate, terminando per sempre la vita mondana, da "grande bellezza", ritornando ad una molto più castigata. I paparazzi lo hanno sorpreso mentre vendeva gli abiti usati al mercatino di Milano di Piazzale Cuoco. Nelle immagini contratta con i clienti e dal suo volto non traspare alcuna emozione particolare di gioia. La sua parabola discendente mostra come può cambiare in fretta la vita di chiunque. Lele Mora è al Mercato di Piazzale Cuoco per una delle tante attività previste dal programma di affidamento ai servizi sociali previsto a seguito della condanna per bancarotta. Gli abiti usati sono quelli messi a disposizione dalla Comunità di recupero Exodus di don Antonio Mazzi.
Lele Mora è stato sorpreso mentre vendeva abiti usati al mercatino di Piazzale Cuoco a Milano. Sono finiti i tempi della “grande bellezza” mondana.
A Sara Tommasi capita sempre più di frequente di finire in prima pagina sui siti di cronaca rosa. La bella showgirl è uscita da un anno particolarmente faticoso, ma continua a portarsi dietro gli strascichi di una vita che non è sempre stata immacolata. E' per questo motivo che si è portata a casa la corona per il gossip più letto della settimana, coinvolgendo i nostri lettori con l'ultima trovata che la vede protagonista. Suo malgrado. A seguire troviamo Francesco Totti – che in fatto di gossip continua a essere un asso – la bella Katy Perry, la ballerina Alice Bellagamba e Belen con il suo piccolo Santiago. Sara ci ricasca con Nando: Totti latin lover: La prima volta di Francesco Totti ha incuriosito un po' tutti. Il marito di Ilary Blasi e campione della Roma ha dichiarato di essere stato iniziato al sesso alla tenera età di 12 anni. A fargli compagnia in questa travolgente esperienza sarebbe stata una ragazza 17enne e con molta più esperienza rispetto a lui. Con questa rivelazione, Francesco ha confermato la sua fama da latin lover. Lui sì che è uno che ha bruciato le tappe. Fino a raggiungere record che sembravano impensabili. Katy Perry di nuovo single: Il nuovo amore di Alice:
La showgirl Sara Tommasi torna alla carica, conquistandosi la corona per il gossip più letto della settimana. Che cosa ha fatto? Semplice, un nuovo film porno.
È stata posata oggi, lunedì 11 ottobre, la prima pietra della nuova Stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni che dà il via alla rigenerazione delle aree ex Falck trasformandole in una "nuova cittadella" con quella che si chiamerà appunto la Città della Salute, con ospedali e centri di ricerca, ma anche università, e un'attenzione al verde, con viali alberati e un parco urbano. Per la nuova stazione serviranno due anni di cantiere per poter utilizzare la galleria in vetro firmata dallo studio di Renzo Piano, che "ricucirà" i due pezzi di città divisi dai binari. Si tratta di 89 metri di passerella, con servizi e spazi commerciali. Il progetto, come si legge sul sito di MilanoSesto, si sviluppa su un’area di oltre 1,5 milioni di metri quadrati che, una volta completati i lavori, ospiterà oltre 50 mila persone tra residenti e city users. Il cantiere MilanoSesto è già attivo e le prime operazioni di costruzione inizieranno appunto nel 2021. "È la plastica rappresentazione di uno dei più grandi e importanti progetti di rigenerazione urbana italiana ed europea" ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, presente alla cerimonia della posa della prima pietra, che ha aggiunto che la nuova stazione assumerà un significato strategico oltre che per Sesto San Giovanni "anche per l'intera Città metropolitana di Milano e per tutti i suoi collegamenti". "Una grande emozione e un grande orgoglio, da sindaco, dare l'avvio ai lavori per la costruzione della moderna stazione a ponte – ha dichiarato il primo cittadino Roberto Di Stefano – sarà funzionale alla Città della Salute e della Ricerca, accoglierà negozi e attività commerciali, farà da punto panoramico sul grande parco urbano da 45 ettari". Il sindaco ha poi precisato che a inizio 2022 partirà anche il cantiere per la realizzazione del nuovo quartiere Unione Zero (uffici, residenziale, commerciale, verde) "un altro tassello fondamentale per la Sesto dell’immediato futuro".
È stata posata oggi la prima pietra della stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni firmata da Renzo Piano che si inserirà nella riqualificazione urbana dell’area Ex Falck a Sesto San Giovanni. Un progetto che si sviluppa su un’area di oltre 1,5 milioni di metri quadrati e che, una volta completati i lavori, ospiterà oltre 50 mila persone tra residenti e city users.
Con i soldi raccolti sul web era riuscita a volare a Houston, in Texas, per potersi curare, ma, nonostante gli sforzi della famiglia e di quanti le hanno dato una mano economicamente, Gemma Benelli non ce l'ha fatta. E' morta ieri, martedì 30 aprile, stroncata da una forma aggressiva di carcinoma mammario contro cui lottava da tempo. A darne notizia è stato il fratello, Maso, che su Facebook ha scritto: "Gemma è appena venuta a mancare. condivido con tutti. Ringrazio chi ci ha sospinti e camminando insieme ci ha alleggerito il cammino. E' stato un onore aver avuto il tempo di condividere questo periodo ed esserne il fratello. Adesso silenzio per un attimo. Buon viaggio sorellina". Era stato proprio Maso a chiedere aiuto per lei lanciando una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe. L'obiettivo era darle la possibilità di accedere ad un trattamento sperimentale disponibile all'MD Anderson di Houston in Texas, Stati Uniti, unica cura possibile per la sua patologia. Il calvario di Gemma era cominciato due anni fa, quando le è stato diagnosticato un cancro per la seconda volta nella sua vita, precisamente un carcinoma al seno triplo negativo "a cui è seguita la chemioterapia, la mastectomia completa e poi ancora vari cicli di chemio e radioterapia". Poi, a gennaio scorso, la notizia che il tumore si era diffuso anche ai polmoni, con lesioni ossee e mediastiniche.
Non ce l’ha fatta Gemma Benelli, stroncata da una forma aggressiva di carcinoma mammario contro cui lottava da tempo. Per lei si era mobilitato il web: il fratello aveva lanciato una raccolta fondi per permetterle di volare in Texas e sottoporsi ad una terapia sperimentale. Ci è riuscita ma, rientrata in Italia, una polmonite le è stata fatale.
Il ‘Tucu' Correa verso il nerazzurro: tutte le strade portano all'acquisto del giocatore argentino della Lazio che sarà di nuovo alle direttive di Simone Inzaghi che lo ha allenato a Roma e lo ha richiesto come prima alternativa a Lukaku dopo aver avuto anche Edin Dzeko che del tecnico è stato definito in conferenza pre Genoa "un attaccante che go voluto io". Claudio Lotito sta cedendo per una cifra attorno ai 30 milioni dopo una iniziale imposizione a 40. L'affare si farà, probabilmente oggi dopo le febbrili ore di confronti tra i due club avvenuto ieri. 30 milioni, poi qualche bonus ma la cifra resta quella di compromesso. Con la Lazio che inizialmente aveva chiesto 10 milioni in più e l'Inter che si era fermata a 25 l'affare appariva complesso e impossibile tanto che i nerazzurri avevano virato fortemente su Marcus Thuram. Un ‘depistaggio' finito male con l'infortunio del giovane figlio d'arte che ha rimescolato ancora una volta le carte a tal punto che Marotta e Ausilio si sono dovuti rivolgere a Cairo per il ‘piano B'. B come Belotti, l'alternativa a Correa. Altra pista poco calda e poco convincente anche se era stata messa in piedi in circa 24 ore per non farsi trovare impreparati ad un eventuale ‘no' di Lotito. Il ‘Gallo' non sta rinnovando con il Torino e una offerta last minute all'Inter non sarebbe stata cosa da rifiutarsi visti i tempi e le prospettive. Poi, l'accelerata nuovamente verso Roma: Lotito che abbassa il prezzo, l'Inter che conferma la ferrea volontà di avere Correa come obiettivo principale, le parti che si incontrano di nuovo.
Joaquin Correa è a un passo dalla firma con l’Inter (che potrebbe arrivare entro giovedì, tempo utile per vederlo in campo a Verona): 25 milioni di riscatto obbligatorio e subito 5 per prestito oneroso, poi 1 milione di bonus per la Lazio. Lotito sembra aver ceduto, davanti al giocatore che ha già sottolineato di volersene andare. A Milano è pronto un quadriennale da 3.5 milioni.
Il mondo del cinema sta piangendo la scomparsa di Omar Sharif, non solo l'attore egiziano più famoso al mondo ma certamente tra i volti maggiormente iconici nell'intera storia della settima arte. Alla notizia della sua morte, avvenuta ieri per un arresto cardiaco (l'attore aveva 83 anni), sono tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati da star come Antonio Banderas, Alec Baldwin e Barbra Streisand. Come avviene per ogni lutto illustre, all'indomani della tragedia ecco arrivare i bilanci e gli aneddoti sulla celebrità che ci ha lasciato. Dal sito britannico Daily Mail, spunta così un ritratto inedito del divo, che ne ricostruisce la personalità e la lunga esistenza con particolari decisamente drammatici. Interprete forbidabile in film come "Lawrence d'Arabia", "Il dottor Zivago" e "Funny Girl", sex symbol molto amato dal pubblico femminile e, negli ultimi anni, decano dall'aspetto di un nonno rassicurante. Tutto questo è stato Omar Sharif. Dietro alle luci, però, si nascondono sempre delle ombre. Come ammise il figlio alcuni mesi fa, Sharif negli ultimi tempi è stato affetto da una grave forma di Alzheimer. Il tabloid inglese ricostruisce gli ultimi anni di vita e i lati oscuri di Sharif, descrivendolo come un uomo che è morto "solo e arrabbiato" e che, per sua stessa ammissione, avrebbe sprecato il suo talento e la sua carriera nei vizi. Divenuto celebre nel 1962 per il capolavoro "Lawrence d'Arabia", Sharif divenne presto compagno d'avventure di Peter O'Toole, suo partner sul set di quel film. Entrambi colossali bevitori e seduttori impenitenti (O'Toole era letteralmente ossessionato dal sesso), pare che i due attori si divertirono parecchio durante le pause nella lavorazione del film. Ogni volta che potevano, andavano a Beirut a gozzovigliare nei locali a luci rosse, tra bagni in vasche ricolme di champagne e stipendi persi al gioco in una sola notte. "Bevevamo senza fermarci per 48 ore. Cercavamo ragazze in tutti i bar e nightclub", ha rievocato lo stesso Sharif nella sua autobiografia. Nonostante il matrimonio con Faten Hamama e la conversione all'Islam nel 1955 (Omar era nato da genitori cattolici di origine libanesi), donne e alcool non mancavano mai. A queste due abitudini, Sharif aggiunse quella che è stata forse la sua più grande passione. L'attore egiziano è stato fin dalla giovinezza un incallito giocatore, specializzato nel bridge: un'abilità ereditata dalla madre, che era solita giocare a carte con il re d'Egitto Farouk. Secondo quanto racconta il Daily Mail, Sharif sperperò gran parte delle sue sostanze nel gioco d'azzardo e lo fece senza troppi rimpianti. "Preferisco essere un buon giocatore che fare brutti film", dichiarò una volta. Dopo l'inevitabile divorzio dalla moglie nel 1966, Sharif perpetrò la sua fama di dongiovanni, grazie a una serie di relazioni con colleghe del mondo del cinema. Dopo i flirt con Tuesday Weld e Diane McBain, ebbe una celebre storia con Barbra Streisand, conosciuta sul set di "Funny Girl". L'amore tramontò poco dopo la fine delle riprese; quindi, seguirono liason altrettanto fulminee con Catherine Deneuve e Barbara Bouchet, con la quale posò per alcuni scatti hot e senza veli pubblicati su Playboy. La sua lunga carriera, iniziata in giovane età nonostante il parere contrario del padre (che lo spinse addirittura a tentare il suicidio) ha portato a Sharif molte soddisfazioni ma anche qualche rammarico. In età avanzata, dichiarò: "Il cinema mi ha dato la gloria, ma mi ha dato anche la solitudine. Ho perso la mia terra, la mia gente e il mio paese". Comunque popolarissimo in Egitto, Sharif ha passato gran parte della sua vita in giro per il mondo, interpretando personaggi delle più diverse nazionalità. Ha avuto un figlio, Tarek, e due nipoti, Karim e Omar Jr (quest'ultimo è un noto attore nonché un attivista per i diritti dei gay). Benché fosse attaccato alla famiglia, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita vivendo in albergo a Parigi, Londra e, in ultimo, sul Mar Rosso.
All’indomani della scomparsa, il Daily Mail rievoca i lati più oscuri del celebre divo egiziano. Dalla passione viscerale per il gioco d’azzardo ai bagordi tra donne e alcool con il collega Peter O’Toole, dai numerosi flirt con le colleghe di set al senso di solitudine provato per tutta la vita: “Non ho mai avuto rimpianti, però. Se tornassi indietro rifarei tutto”, dichiarò lui stesso.
Che Belèn ami cambiare look non è una novità: solo qualche mese fa aveva puntato sulla frangia e l'abbiamo vista spesso con look differenti, dal liscio al mosso, passando per le onde naturali. Questa volta la showgirl argentina ha voluto cambiare radicalmente look e vedersi con un nuovo taglio e un nuovo colore e così prima di partire per Venezia ha provato una parrucca nera corvina con un taglio corto e scalato più lungo sul davanti. Divertita dal nuovo look ha scattato un selfie direttamente in un negozio milanese e l'ha pubblicato su Instagram e su Facebook e i commenti dei suoi follower non sono mancati: c'è chi adora Belèn con questo look tanto di suggerirle di tagliare i capelli e chi invece lo boccia a gran voce. In realtà la parrucca per cambiare look senza andare dal parrucchiere è un vero e proprio capriccio da star: pensiamo a Lady Gaga e alle sue mille trasformazioni, ma anche a star come Nicky Minaj, Jessie J e Lilly Allen che più volte hanno sfoggiato parrucche colorate e look eccentrici.
Conosciamo tutti la passione di Belèn per il cambio di look, e questa volta si è divertita in un negozio di parrucche milanese prima di partire per Venezia: ecco come si è trasformata.
I rapporti tra i concorrenti del “Grande Fratello Vip” cominciano a diventare esasperati. A trovarsi al centro della bagarre, la prima in grado di coinvolgere tutti i coinquilini di questa edizione del reality, è quella che ha visto Valeria Marini nel ruolo di “contestata”. Nel corso della sesta puntata del reality, i riflettori si sono immediatamente accesi sull’ex showgirl del Bagaglino L’ultima settimana per lei è stata complessa soprattutto a causa delle liti con Mariana Rodriguez ed Elenoire Casalegno. Di fronte ai filmati Valeria ha tentato di sdrammatizzare, ma Ilary non gliel’ha consentito, e ha invitato i concorrenti a non aver paura di dar voce al loro malcontento. I timidi risultati prodotti, però, hanno convinto l’opinionista Alfonso Signorini a prendere la parola: Lasciami parlare, se no sei insopportabile. Non è questione di montaggi. Non si tratta di fare sorrisini finti. Lì vi detestate. Convivere con te è impossibile, tu hai un carattere che si impone. Nei confronti di Mariana ti sei comportata malissimo, hai detto che emana un'energia negativa, una scemata oggi come oggi. Ti sei impossessata della zona trucco. Passa un'immagine viziata. Ti comporti come la Regina d'Inghilterra. Invitato a dire la sua, Bosco ha cercato di sedare gli animi e raccontato che l’atteggiamento di Valeria gli provocherebbe soprattutto “tenerezza”. Più incisiva è stata Antonella Mosetti – l’eliminata di questa sera secondo i lettori di Fanpage.it – che ha parlato di un fastidio generalizzato: “A volte quando uno prova a parlare con te si trova in difficoltà perché non lasci la possibilità di dire qualcosa”. Valeria ha tentato di ristabilire l’ordine, senza dare troppo peso ai giudizi appena espressi sul suo conto. Consapevole di stare perdendo terreno, si è scusata: Diciamo che quando c'è la convivenza, ci sono degli inconvenienti che possono capitare. Io ho sofferto molto questa settimana perché ad Elenoire voglio bene e mi spiace ci sia stato questo screzio. In quel caso ho sbagliato io.
Terminano i giorni del potere di Valeria Marini. Dopo le liti con Mariana Rodriguez ed Eleonoire Casalegno, anche Alfonso Signorini si schiera contro di lei: “Ti comporti come la Regina d’Inghilterra”.
Barbie è la bambola più famosa al mondo e, nonostante abbia ormai 58 anni, riesce sempre a rivoluzionare la sua immagine. Qualche tempo fa, è riuscita a incarnare le donne "normali" diventando una curvy ma di recente ne è stata proposta una versione ancora più incredibile. All'ultima New York Toy Fair, Mattel ha infatti presentato una versione aggiornata e tecnologica della sua fashion doll. Si chiama "Hello Barbie Hologram" e non è la classica bambola in plastica ma un ologramma, capace di rispondere ai messaggi vocali dell'utente, proprio come fa Siri di Apple. L'unica differenza è che la Barbie olografica può essere vista all'interno di una piccola scatola grazie a una proiezione in due dimensioni di un'animazione tridimensionale. Al segnale vocale "Hello Barbie", la bambola si animerà e potrà svolgere una serie di compiti come cambiarsi d'abito, di dare delle informazioni sul meteo, esibirsi in alcuni passi di danza, impostare la sveglia. A gestirla, un assistente virtuale AI che, dopo aver registrato i comandi vocali, risponde con una voce sintetizzata attraverso degli altoparlanti.
Si chiama “Hello Barbie Hologram” ed è una versione aggiornata della bambola più famosa al mondo. Non è la classica fashion doll in plastica ma un ologramma, capace di rispondere ai messaggi vocali dell’utente, proprio come fa Siri di Apple.
Nella nona puntata del ‘Grande Fratello Vip‘, trasmessa lunedì 6 novembre, Ilary Blasi ha concesso ampio spazio al racconto della relazione tra Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser. La modella, però, non è stata accolta nel migliore dei modi dal pubblico. In tanti, infatti, l'hanno fischiata mentre parlava. Simona Izzo ha messo in dubbio la sincerità dei loro sentimenti. Solo attrazione o un sentimento sincero? È questa la domanda che Ilary Blasi e Alfonso Signorini hanno fatto a Ignazio e Cecilia dopo aver mostrato loro le immagini delle effusioni che si sono scambiati in settimana. Moser ha spiegato: "Tra noi c'è un'attrazione anche psicologica. È qualcosa che abbiamo costruito piano piano. Ci siamo cercati e sfiorati, abbiamo costruito qualcosa mattoncino dopo mattoncino. L'attrazione è anche fisica ma la componente psicologica è importante". Cecilia gli ha fatto eco: "È stata una settimana molto intensa e piacevole. Mi sono riguardata dentro e ho capito tante cose della mia vita". Simona Izzo, allora, ha chiesto di intervenire e rivolgendosi alla Rodriguez ha detto: "Ricordi quando abbiamo parlato di Francesco? L'ho conosciuto e ho capito perché lo amavi così tanto. Mi auguro che quella con Ignazio sia una storia d'amore e vada oltre le telecamere però una cosa devo dirla. Ricordi quando hai accusato Luca di aver premeditato un abbandono mediatico con Soleil? Ora mi sfiora il pensiero che tu abbia fatto la stessa cosa". Così è scoppiato un fragoroso applauso. Cecilia ha provato a replicare: "Non sto qui a far teatrini, so io cosa penso. Sono una ragazza istintiva e ho fatto quello che mi sentivo di fare. Sono dispiaciuta e non mi interessa se non lo vedete, a me importa che lo sappiano le persone che amo". Le sue parole sono state accolte da fischi e boati da parte degli spettatori presenti in studio.
Nel corso della nona puntata del ‘Grande Fratello Vip’, Cecilia Rodriguez ha preso la parola per parlare della relazione con Ignazio Moser. Dagli spettatori presenti in studio, però, è partito un boato.
Fiocco rosa per Ruby Rubacuori Le informazioni essenziali rilasciate da Risso. La clinica Villa Scassi di Sampierdarena è stata assalita da giornalisti e curiosi, che non si sono fatti sfuggire le ultime mosse di Karima con il pancione. Ma la direzione sanitaria dell'ospedale ha smentito il parto, negando la presenza della marocchina nei reparti di ostetricia e ginecologia dell'Asl. E' giallo sul parto di Ruby, ma si pensa che sia stato imposto il silenzio al personale ospedaliero, per allontanare il gossip. Felice e sorridente nelle ultime immagini pubbliche assieme a Luca Risso, Ruby Rubacuori con la gravidanza ha allontanato lo spettro della sua partecipazione al Bunga Bunga. La reginetta di Arcore è diventata protagonista della cronaca dell'anno appena trascorso. Dal suo arresto e confessione come sedicente nipote di Mubarak, con l'intervento di Silvio Berlusconi, è diventata la punta dell'iceberg dello scandalo intercettazioni. Il fenomeno escort ha fatto il resto, coinvolgendo personalità più o meno note nel calderone dei festini presidenziali. Oggi Karima è ancora protagonista dell'inchiesta che porta il suo nome, Processo Ruby, ma volge lo sguardo verso il suo nuovo ruolo di mamma. Minorenne durante il Bunga Bunga, Karima El Mahroug è diventata famosa, fino a presenziare come vip a eventi mondani e ospitate in discoteca, anche se è stata più volte insultata.
Ruby Rubacuori avrebbe partorito sabato sera, a darne la conferma il suo compagno Luca Risso. Ma la nascita della piccola Giulia sarebbe avvolta nel mistero, perché l’ospedale di Genova non ne da la conferma.
Robert Wilson porta in scena al Piccolo Teatro Strehler “Odyssey”: l'attore, regista, artista e architetto texano si confronta questa volta con l'opera di Omero, nella rielaborazione del poeta inglese Simon Armitage. In scena una compagnia greca composta da 17 ottimi attori che recitano il testo nella propria madrelingua, per una durata complessiva di tre ore. In Odyssey ritroviamo tutti i segni artistici che hanno contraddistinto e reso celebre Robert Wilson, una poetica molto personale che, nel corso di quarant'anni, dalle prime ricerche estremamente sperimentali si è trasformata in un sistema consolidato che il pubblico vuole ritrovare ogni volta: i personaggi fantasmatici, i movimenti lenti, le scenografie mobili e pulite firmate da lui stesso, l’uso di luci neon anche a vista, i colori algidi, il pvc sul fondo. I suoni extra-diegetici e ripetuti, i campanelli, la recitazione non naturalistica, l’attenzione orientale al gesto dell’attore, tutto è Robert Wilson in questo spettacolo. Il regista sfrutta lo sconfinato potenziale immaginifico del testo per creare scene dall’enorme impatto visivo: le sirene, mezze donne e mezze bestie piantate nelle rocce colorate al neon, muovendosi con ritmo ipnotico emettono versi striduli mostruosi alimentati da un lavoro microfonico che ne riverbera le frequenze, Polifemo, mastodontico, a primo impatto sembra una proiezione HD ispirata a Picasso, per rivelarsi poi, invece, oggetto reale; il climax dell’azione vede la mano del ciclope afferrare un attore e sollevarlo, facendolo scomparire oltre la scenografia. Una menzione merita anche la scena delle tempesta in cui il mare, evocato da strisce di tessuto mosse dagli stessi attori, sembra richiamare in qualche modo il celebre allestimento strehleriano de La Tempesta di Shakespeare. Insomma un impanto tecnico contemporaneo straordinario che fa da ponte tra l’immaginario omerico e quello wilsoniano. Wilson decide di raccontare l’Odissea con toni favolistici e leggeri, a volte quasi infantili – Scilla e Cariddi sembrano giocattoli cinesi, gli attori si fanno trascinare nelle loro fauci come in un film di Ed Wood – e con accenti grotteschi; solo in pochi momenti una sospensione dei ritmi del racconto trasforma la scena in quadri pop/visionari nei quali si recupera il senso più profondo dell'opera, un racconto che, trasmesso da uomo a uomo, oralmente prima e poi in forma scritta, si è progressivamente nutrito di storie, culture e tradizioni differenti fino a trasformarsi in un monumento indistruttibile e sconfinato della cultura umana. Aiuta la comprensione del lavoro l’introduzione che il regista scrive per il libretto di sala; tutti i nomi citati in questo breve testo compaiono infatti come chiare influenze nello spettacolo. Wilson descrive il fascino che da giovane suscitò in lui Marlene Dietrich e la sua capacità di accordare gesti algidi e misurati ad una voce calda e sensuale: una lettura del personaggio di stampo orientale a cui fanno da specchio in Odyssey Circe, Calipso e Penelope, interpretate tutte dall'unica attrice Maria Nafpliotou a cui va un plauso particolare per la presenza scenica e le doti interpretative straordinarie. Altro immancabile elemento di rilievo è il disegno luci. Robert Wilson, sempre nel libretto di sala, racconta della fascinazione che esercitò su di lui il lavoro di Luchino Visconti, che in teatro sembrava quasi dipingere uomini e oggetti con i proiettori; seguendo un'evoluzione contemporanea dello stesso metodo in Odyssey la luce mozza mani, teste, seziona i personaggi come fossero incomplete e perfette statue greche. A volte un solo braccio è illuminato a raccontare il gesto, la scena. Il fondo muta continuamente gradazione cromatica, in maniera quasi nevrotica, basandosi su due colori dominanti: il blu da cui Robert Wilson è stato colpito durante il soggiorno in Grecia e il rosso delle scene di distruzione e violenza. Le luci in sala si accendono e si spengono, i neon puntati verso il pubblico tremano. Per Wilson ancora una volta le luci fanno parte di una partitura complessa, che forse in alcuni momenti diventa fin troppo frenetica costringendo lo spettatore a domandarsi il perchè di cambi così repentini, che non sembrano trovare riscontro apparente nella scena; solo in pochi momenti ieratici, come l'incontro tra Ulisse e la madre alla soglia degli inferi, il ritmo rallenta fino quasi a fermarsi, consentendo una fruizione più attenta. Al progetto luci si affianca un lavoro sulle voci che forse ha origine dalla scelta linguistica: il greco è una lingua straniera anche per Robert Wilson che perciò sembra interessarsi, oltre il senso delle parole, al ritmo, alla coralità delle voci, rimandandoci anche al significato profondo del teatro e del verso greco, pur sempre riletti in chiave pop. Robert Wilson concede un ruolo dominante alla musica, composta ed eseguita dal vivo da Theodoris Ekonomou. La colonna sonora rimanda a tratti alle comiche degli anni ’20: su queste melodie i compagni di Ulisse si muovono con gesti stilizzati e ripetuti nelle scena di tempesta. Ma l'analisi musicale merita un'attenzione in più, poichè è ago della bilancia del rapporto tra la scrittura di Simon Armitage e l'interpretazione degli attori. Se l'adattamento drammaturgico a tratti amplifica gli elementi retorici dell’Odissea, questa scelta verrebbe molto alleggerita dal lavoro fatto sui personaggi, lontani dal naturalismo e da ogni adesione realistica ai sentimenti espressi, interpreti stilizzati che lasciano poco spazio alla mimesi del pubblico. Ma contro questo impianto si muove la colonna sonora: la composizione, che in buona parte richiama ad autori come Nyman e Yann Tiersen, dà allo spettacolo un risvolto melenso, patemico, forse non necessario. Laddove la ripetizione del gesto attoriale crea una forma di straniamento per il pubblico, il minimalismo di arpeggi accomodanti ripetuti in continuazione genera un'amplificazione semplice, quasi banale dei sentimenti e delle situazioni, che rende tutto più superficiale, quasi insignificante.
Ha debuttato, presso il teatro Piccolo di Milano, l’ultimo lavoro di Robert Wilson, Odyssey, una versione teatrale dell’opera di Omero.
Bisogna farsene una ragione: i gatti sono nati per dominare il mondo. Dietro l'aria sorniona da cui ci sbirciano, i felini di casa escogitano piani per assoggettare l'intera umanità. Parte di questi loschi propositi sta nel convincere il proprio bipede ad eseguire i suoi ordini attraverso un sofisticato sistema di controllo mentale. Questo vale anche per la meta delle vacanze. I gatti, si sa, sono molto più esigenti delle loro controparti canine e pretendono un viaggio con tutti i crismi felini. E se non li accontentate, potrebbero lamentarsi che il soriano della porta accanto riceve un trattamento di favore perché si sa, l'erba gatta del vicino è sempre più verde. Ma quali sono le destinazioni dove il tuo gatto ti porterebbe in vacanza? Scopriamole subito. Svago e divertimento Turismo balneare Turismo religioso Turismo gastronomico Turismo culturale
Se il tuo gatto potesse scegliere, dove ti porterebbe in viaggio? Ecco alcune destinazioni di vacanza secondo il punto di vista felino.
Una donna di 77 anni malata di cancro e in pericolo di vita è stata salvata grazie a un intervento innovativo, la rimozione di una grande massa tumorale al fegato senza praticare l'apertura dell'addome. L'operazione, che ha conquistato un prestigioso riconoscimento internazionale, è stata condotta da una equipe di medici chirurghi dell'Ospedale Mauriziano di Torino, guidata dal dottor Alessandro Ferrero. Durante l'intervento, eseguito mediante tecnica laparoscopica mini-invasiva, i medici hanno praticato piccole incisioni attraverso le quali hanno inserito gli strumenti di precisione per asportare il copioso tessuto malato. Il fegato della donna era stato infatti aggredito da diverse metastasi provenienti da un cancro intestinale, alcune delle quali avevano prodotto tumori epatici secondari di ben 7 centimetri. Ferrero e colleghi hanno dovuto rimuovere il 70 percento del fegato per salvare la vita alla settantasettenne. Grazie a questa procedura non solo viene ridotto sensibilmente il dolore dei pazienti trattati, ma si garantisce anche una riduzione della degenza e una più rapida ripresa postoperatoria, come si legge nel comunicato stampa pubblicato dal nosocomio piemontese. Non è un caso che circa la metà degli interventi sul fegato condotti presso il Mauriziano di Torino venga eseguita proprio attraverso questa tecnica, che rende l'ospedale un punto di riferimento nazionale e internazionale per la chirurgia laparoscopica epatica.
All’Ospedale Mauriziano di Torino una equipe di medici chirurghi ha rimosso una grande massa tumorale dal fegato di una donna senza aprirle l’addome. L’operazione, eseguita mediante tecnica laparoscopica mini-invasiva, ha conquistato anche un prestigioso premio internazionale come miglior intervento presentato in video.