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Nel 1993, la storica della scienza Margaret W. Rossiter inventò un’espressione per descrivere «la natura sessista» del mancato riconoscimento delle donne nella ricerca scientifica e l’attribuzione sistematica del merito dei loro risultati ai colleghi uomini. Rossiter chiamò questo specifico pregiudizio di genere “effetto Matilda”, dal nome di Matilda Joslyn Gage, femminista del Diciannovesimo secolo che nel 1870 pubblicò il saggio “Woman As Inventor” in cui raccontava come diverse scoperte scientifiche ed invenzioni fossero il risultato del lavoro di donne rimaste nell’anonimato. Nel corso dei secoli, il cosiddetto “effetto Matilda” ha avuto come conseguenza la cancellazione delle scienziate dalla storia: questa “invisibilità” ha fatto passare l’idea ancora oggi molto radicata che la scienza sia una cosa da uomini.
Che cos’è l’effetto Matilda. È il mancato riconoscimento delle donne nelle scienze, che da secoli porta ad attribuire i successi delle studiose ai colleghi maschi.
«Dottor Bravetti, sono Paolo Mondani.» «Aspettavo la sua telefonata, come sta?» «Mi racconti come sta lei, come si sente?» «Tutto considerato sto molto bene grazie, adesso che è passato un po’ di tempo. E sto vincendo alla grande con la mia Porsche: ieri ho vinto superando nella mia categoria un ragazzino di ventisette anni. Mi ha fissato con uno sguardo…doveva proprio vedere che faccia aveva, credo che smetterà di correre. Io dopo i tre giorni delle gare, vede, ne ho parlato anche con i medici, torno a casa la domenica sera ed è come se scivolassi sulla terra, e per altri tre giorni lei mi può fare qualsiasi sevizia, non reagisco… mi sento appagato!» Lugano, riva del lago, luglio 2009. Cabina telefonica pubblica. Guardo la Banca Arner: sul sito web è un germoglio che cresce dal cemento, per la gestione di patrimoni di clienti istituzionali e famiglie. Qui a Lugano in piazza Manzoni 8, nel Canton Ticino, in Svizzera, è una costruzione massiccia, quadrata, con vetrate linde e statue di marmo che guardano immobili il lungolago. Ha una sede a Nassau Bahamas, la Arner Bank & Trust Ltd., una sede a Milano, aperta nel 2003, la Banca Arner Italia Spa; un ufficio a Dubai, negli Emirati Arabi, a San Paolo in Brasile, e ha da poco inaugurato una nuova sede a Ginevra. Si occupa di attività bancaria e gestione patrimoniale, di private equity, corporate finance, di consulenza agli investimenti immobiliari, nell’arte e in fondi d’investimento, ed è collegata a due società di asset management di prodotti di investimento di diritto lussemburghese: la Casa4Funds European Asset Management e Arkos Capital società indipendente, partecipata da Banca Arner.
Soldi di famiglia. La storia della banca svizzera attraverso cui Berlusconi gestisce i suoi capitali e le proprietà ad Antigua, nel libro di Paolo Mondani.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
“Mai messo quella firma”. Repubblica ha rintracciato alcune delle persone che avrebbero firmato i moduli contestati alla lista di Formigoni.
All’inizio di luglio gli economisti della Banca Centrale Europea hanno finalmente ricevuto la notizia che aspettavano da anni: nei primi tre mesi del 2018 gli stipendi europei sono tornati a crescere. L’aumento dei salari è considerato un prerequisito necessario per avere un livello sano di inflazione, e visto che negli ultimi anni l’inflazione in Europa è quasi sempre rimasta sotto il 2 per cento, cioè la soglia dell'”inflazione buona” che la banca centrale ha l’obiettivo di mantenere, i nuovi dati sono stati salutati con sollievo dai tecnici della BCE. Variazione della retribuzione oraria nei primi tre mesi del 2018 comparato ai primi tre mesi dell’anno precedente (Eurostat)
C’è un problema con i nostri stipendi. Nonostante la ripresa dell'economia, non sono cresciuti: e la cosa peggiore è che gli economisti non hanno idea del perché.
Dopo che avevo scritto qualche tempo fa della validità del sodalizio politico tra Matteo Renzi e Pippo Civati, e della delusione di molti simpatizzanti del Partito Democratico per l’apparente declino di quel sodalizio, qualcuno mi ha segnalato un altro dato interessante per capire la sua potenziale forza: ovvero l’estensione numerica e territoriale della rete di sostenitori – “gli attivisti di Prossima Italia” – che Civati ha saputo costruire in questi anni in tutta Italia (Civati è consigliere regionale in Lombardia e presidente di uno dei forum nazionali del PD), e la sua forza operativa che si sta dispiegando in questi giorni nella raccolta di firme per i referendum sulla legge elettorale. Il Post ne ha voluto chiedere direttamente a lui – a un mese dall’appuntamento bolognese che ha organizzato con Debora Serracchiani – e parlare anche di altri temi a cui si gira molto intorno con poca chiarezza. Quante firme risultano raccolte a oggi? Intorno alle quattrocentomila, una stima credibile. Il weekend decisivo è questo, perché poi ci sono i tempi tecnici di raccolta, spedizione e controllo alla sede nazionale. Quindi le raccolte pubbliche sono operative fino a quando? Sono operative fino alla fine del mese, il mio consiglio, però, è quello di attivarsi subito, sia per chi vuol raccogliere, sia per chi vuol firmare. La raccolta dura tre mesi, solo che quelli estivi ce li siamo un po’ giocati, tra schermaglie e vacanze, diciamo. E una volta consegnate che tempi si prevedono su un eventuale accoglimento? Questo non si sa con chiarezza, ma la scelta di partire d’estate è funzionale alla possibilità di riuscire a votare il prossimo anno per il referendum, altrimenti ci sarebbe stato il rischio di scivolare al 2013. Hai letto Michele Ainis sul Corriere, stamattina? Dice che firma volentieri per i referendum, ma secondo lui sono inammissibili. Il rischio c’è, lo scrissi anch’io, ma i promotori rassicurarono tutti Cosa ha fatto la rete di Prossima Italia per la raccolta delle firme? Beh, abbiamo fatto un macellum. Con Prossima Italia abbiamo distribuito moduli per più di cinquantamila firme, abbiamo messo in contatto i famosi territori con il comitato nazionale. Personalmente, poi, mi sono riservato una quota per consumo personale che ho distribuito, “di persona personalmente” dalla Valsusa a Reggio Emilia, dalla mia città alla Puglia, dove andrò tra qualche ora. All’inizio sembrava come Forrest Gump quando inizia a correre. Poi il fenomeno è diventato collettivo.
Dove va Civati. Intervista al possibile prossimo segretario del PD sull'importanza di avere una rete che raccoglie 50 mila firme per il referendum, sul PD e Penati, sulle primarie di coalizione, sulle elezioni anticipate, e sul suo essere il possibile prossimo segretario del PD.
Natacha Aguilar de Soto studia le balene dal becco da 15 anni. Ha passato mesi e mesi in mare, navigando sulle zone più profonde dell’oceano, sforzandosi con gli occhi e le orecchie di individuare quello che si muoveva sotto di lei: raramente trovava qualcosa. Le balene dal becco – una famiglia che comprende 22 specie di cetacei caratterizzati da un “naso” simile a quello dei delfini e un corpo che ricorda la forma di un missile – sono tra gli animali più sfuggenti della Terra. Nuotano più in profondità e più a lungo di qualsiasi altro mammifero marino, trascorrendo – secondo le stime – il 92 per cento del loro tempo al di sotto della superficie dell’oceano. Una di queste specie, la balena dal becco di True, è così rara da essere stata avvistata viva solo da una manciata di persone. «Immaginate questi animali, che sono grandi come elefanti ma che non riusciamo a trovare. Sono un mistero», ha detto Aguilar de Soto, che però nel 2013 ha ricevuto da un collega un video di 46 secondi che era stato girato da alcuni studenti di scienze in gita nelle Azzorre, in cui si vedono degli animali di colore verdognolo che nuotano nel mare. Quando la telecamera mette meglio a fuoco gli animali, si vedono tre creature marine dalla forma affusolata che ondeggiano pigramente nell’acqua. Puntano le loro facce pallide verso il cielo, raggiungendo a malapena la superficie, per poi immergersi di nuovo: gli animali nuotano fino a uscire dall’inquadratura e la telecamera viene estratta dall’acqua. «Quando ho visto il video non potevo crederci», ha raccontato Aguilar de Soto, una biologa marina che lavora per la University of St. Andrews in Scozia e la University of La Laguna alle Canarie. «Ho pensato: “Mio dio, queste sono balene dal becco di True”».
Il primo video di una delle balene più rare al mondo. Sono le balene dal becco di True, che finora non erano mai state filmate in natura.
I Rolling Stones hanno annunciato quattro date – a Londra e a Newark negli Stati Uniti – di un tour “del cinquantennale”: la band cominciò a suonare con quel nome nel 1962 e non suona dal vivo da 5 anni. Il 13 novembre esce un’antologia celebrativa con un singolo inedito. I concerti sono presentati da un video messo online su YouTube e sul sito della band: l’ultimo concerto di Newark (i biglietti sono online con prezzi dai 98 agli 813 dollari) sarà trasmesso online a pagamento.
I Rolling Stones annunciano le nuove date per i 50 anni della band. A Londra e Newark, con trasmissione online a pagamento dell'ultima data.
Il Garante europeo per la protezione dei dati ha aperto un’indagine per determinare se i servizi forniti da Microsoft alle istituzioni europee rispettino i nuovi parametri stabiliti con il GDPR, il General Data Protection Regulation, entrato in vigore il 25 maggio 2018. Le indagini sono iniziate dopo che lo scorso novembre il governo olandese aveva scritto un rapporto molto critico riguardo alla raccolta di dati fatta attraverso alcuni servizi di Microsoft Office ProPlus, come Word e Outlook. «Qualsiasi istituzione europea che usi i servizi di Microsoft segnalati in questo rapporto rischia di dover affrontare gli stessi problemi evidenziati dalle autorità nazionali», ha confermato il Garante europeo. L'Europa, spiegata bene.
Il Garante europeo per la protezione dei dati sta indagando se i servizi offerti da Microsoft rispettano il GDPR.
Domenica si sono tenute a Roma e Bologna le primarie di centrosinistra per scegliere il candidato sindaco della coalizione alle prossime elezioni comunali, previste per ottobre. Entrambe le primarie sono state vinte dai favoriti, cioè i candidati del Partito Democratico: Roberto Gualtieri a Roma e Matteo Lepore a Bologna. I risultati ufficiali non sono ancora disponibili, ma alcuni dati sull’affluenza e il voto sono stati comunicati informalmente dal PD ai giornali. Roberto Gualtieri dopo la notizia della vittoria alle primarie del centrosinistra (ANSA/GIUSEPPE LAMI)
Come sono andate le primarie a Roma e Bologna. In entrambe le città hanno vinto i candidati del PD, Roberto Gualtieri e Matteo Lepore, che erano nettamente favoriti.
Alla mezzanotte di oggi per tutti i governi europei scadrà il termine per inviare alla Commissione europea le linee guida delle loro manovre economiche per il 2019. Dopo settimane di dubbi, indiscrezioni e passi indietro, quindi, il governo italiano dovrà decidere definitivamente i contorni della legge di bilancio 2019 e del decreto fiscale, due importanti provvedimenti che serviranno a stabilire le entrate e le spese dello Stato nel corso del prossimo anno. Sapremo quindi finalmente quante risorse saranno stanziate per le misure simbolo di questa manovra e le promesse di Lega e M5S: reddito e pensioni “di cittadinanza”, riduzione delle tasse, riforma delle pensioni e condono fiscale. Raggiungere un accordo finora non si è rivelato affatto semplice. Domenica sera, per esempio, è fallito un pre-vertice di maggioranza che avrebbe dovuto aprire la strada alla riunione di oggi. La principale controversia che divide Lega e Movimento 5 Stelle è quella sul condono fiscale (spesso indicato dagli esponenti del governo come “pace fiscale”), il provvedimento principale che sarà incluso nel cosiddetto “decreto fiscale”.
Stasera il governo decide sulla manovra. Dopo settimane di incertezza sapremo quante risorse saranno stanziate per "reddito di cittadinanza" e "quota cento", ma per i dettagli dovremo aspettare ancora qualche giorno.
Phil Spector, celebre produttore discografico tra i più importanti nella storia del rock e del pop, è morto a 81 anni: da oltre dieci anni era in prigione per l’omicidio della modella Lana Clarkson, avvenuto nella sua casa di Los Angeles nel 2003. Lavorò con alcuni dei più grandi cantanti soul di sempre, e poi, tra gli altri, con i Beatles: John Lennon lo definì «il più grande produttore di sempre». Le cause della morte non sono ancora state confermate. Spector, un personaggio ammiratissimo e celebrato fino almeno all’omicidio, fu tra i primi a rendere i produttori delle figure centrali nella composizione dei dischi, ed ebbe una carriera di straordinario successo nell’industria discografica tra gli anni Sessanta e Settanta. Nel 2003, la modella Lana Clarkson fu trovata morta nella casa di Spector a Los Angeles, uccisa da un colpo di pistola in testa. I due si erano conosciuti la sera prima, ed erano tornati a casa insieme. Dopo un primo processo dichiarato non valido, Spector fu condannato a 19 anni di carcere nel 2009 per omicidio di secondo grado.
È morto il produttore discografico Phil Spector. Tra i più importanti e celebrati della storia del pop e del rock, da oltre dieci anni era in carcere per omicidio: aveva 81 anni.
A partire dal 1996 l’UNESCO ha istituito la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, che si festeggia ogni anno il 23 aprile. L’AIE (Associazione Italiana Editori) per l’occasione ha lanciato un’iniziativa nazionale e ha organizzato eventi nelle piazze di tutta Italia per promuovere i libri e invogliare le persone a leggere. Beppe Severgnini sul Corriere della Sera ha risposto all’#ioleggoperché con l’#iononleggoperché e in cinque punti ha spiegato perché oggi moltissimi italiani non leggono libri. 1) Molti non leggono libri perché leggono altro. Le chat di WhatsApp, le notifiche di Facebook, la timeline di Twitter e LinkedIn: la narrativa, nel telefono che portiamo in tasca, è affascinante. I personaggi, conosciuti. Il ritmo, incalzante. Le sorprese, continue (basta avere un fidanzato, come molte lettrici possono testimoniare). Con questi avversari deve misurarsi il libro. Avete dubbi? Salite in autobus, scendete in metro: e osservate dove puntano gli occhi della gente.
Io non leggo perché. Beppe Severgnini elenca cinque motivi per cui non leggiamo i libri.
Sul Corriere della Sera Gian Antonio Stella ha annunciato che il Ministero dei Beni Culturali è entrato in possesso della Reggia di Carditello, in provincia di Caserta, un posto bellissimo che aveva attraversato molti travagli negli scorsi decenni. Erano anni che la magnifica residenza settecentesca progettata come reggia di caccia per Carlo di Borbone da Francesco Collecini, braccio destro di Luigi Vanvitelli, e trasformata poi da Ferdinando IV in una villa delle delizie al centro di una tenuta modello di 2.070 ettari bagnati dalle acque dei Regi Lagni, pareva avviata a diventare un rudere. Come fosse nell’epoca d’oro, possiamo immaginarlo: campi e vigne e frutteti a perdita d’occhio. Quando ci passò Wolfgang Goethe restò incantato spiegando che bisognava andare di lì «per comprendere cosa vuol dire vegetazione e perché si coltiva la terra. (…) La regione è totalmente piana e la campagna intensamente e diligentemente coltivata come l’aiuola di un giardino».
La storia della Reggia di Carditello. Gian Antonio Stella racconta le vicissitudini della bellissima tenuta di Caserta che il Ministero dei Beni Culturali ha riottenuto e vuole ristrutturare.
Lunedì sera a New York c’è stata l’annuale serata organizzata dalla rivista Vogue e dal Council of Fashion Designer of America (CFDA), il corrispettivo americano della nostra Camera della moda. Durante l’evento – chiamato CFDA/VOGUE Fashion Fund – sono stati premiati gli stilisti americani emergenti considerati più promettenti. Tra gli ospiti c’erano lo stilista di Givenchy Riccardo Tisci con l’attrice Amanda Seyfried, l’attrice Demi Moore, la cantante Zendaya, e ovviamente la direttrice di Vogue America Anna Wintour, insieme a tanti altri. Solitamente gli stilisti premiati sono tre: un vincitore e due finalisti, con un riconoscimento in denaro di 400 mila dollari (circa 365 mila euro) per il vincitore e 150mila (circa 130 mila euro) per gli altri due. Quest’anno però la commissione (composta da membri del CFDA, di Vogue, da stilisti e dirigenti di grandi marchi) ha scelto tre vincitori e consegnato loro lo stesso premio di 300 mila dollari ciascuno, da investire nelle rispettive case di moda. I premiati sono stati Aurora James di Brother Vellies, Rio Uribe di Gypsy Sport, e Jonathan Simkhai, che dà il nome alla sua stessa azienda.
I premi della moda a New York. La cerimonia organizzata per gli stilisti emergenti da Vogue e dalla Camera della moda: c'erano Riccardo Tisci, Anna Wintour, Amanda Seyfried e Demi Moore.
Nata nell’aprile del 2017, la piattaforma di lettura e scrittura online TYPEE compie tre anni e diecimila storie. Per celebrare, il direttore Giacomo Papi e la redazione di TYPEE hanno organizzato un piccolo festival che durerà tre giorni, dal 30 aprile al 2 maggio, sempre alle 18:30. Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti, fino a esaurimento posti. Si possono prenotare su BellevilleONLINE. Per festeggiare Belleville inaugura la sezione Free BellevilleONLINE, archivio video dei suoi incontri gratuiti, mettendo a disposizione in streaming per tutto il mese di maggio le 25 audiolezioni che Giuseppe Pontiggia tenne su RadioRai nel 1994 e che Belleville ha raccolto nel libro Dentro la sera. Le «conversazioni sullo scrivere» di Pontiggia rappresentano le prime lezioni italiane di scrittura e una sterminata escursione nella letteratura, un’occasione ancora oggi fondamentale per comprenderne i trucchi e i segreti.
Tre giorni per tre anni con TYPEE. La piattaforma di lettura e scrittura della scuola Belleville compie gli anni e organizza un festival online che durerà tre giorni, dal 30 aprile al 2 maggio.
Lunedì 2 giugno Apple ha presentato la nuova versione del suo sistema operativo OS X per Mac: si chiama Yosemite – dopo la serie con i nomi di felini, la società ha deciso di usare nomi di posti in California – e sarà disponibile dal prossimo autunno, gratis. Yosemite si pronuncia iosémiti (dove ti è una via di mezzo tra ti e di).
Come si pronuncia “Yosemite”. È il nome della nuova versione del sistema operativo per i Mac, toccherà saperlo.
Giovedì 4 febbraio la Camera dei Deputati ha approvato un disegno di legge che sui social network e sui giornali è stato chiamato “dopo di noi”, e che si occupa delle persone con disabilità gravi che restano senza sostegno familiare. La proposta è stata approvata con 374 voti favorevoli e 75 contrari in prima lettura, ora passerà all’esame del Senato. Si tratta di un testo unificato di sei diverse proposte di legge presentate da PD, Lega, Scelta Civica e Area popolare, su cui si è trovato un consenso trasversale, con la sola eccezione del Movimento 5 Stelle che ha accusato la legge di “favorire le assicurazioni” e i “privati”. La legge, in sostanza, prevede la costituzione di un fondo con risorse pubbliche e private e una serie di agevolazioni fiscali per chi fornisce risorse finalizzate alla tutela e all’assistenza dei disabili gravi. Fino a ora L’articolo 3 della legge 104/1992 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili, definiva come “disabile grave” la persona che, a causa di «minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione». Successivamente la legge 162/1998 aveva introdotto una serie di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, «allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita». Per i disabili gravi senza sostegno del nucleo familiare, tali programmi di aiuto potevano essere organizzati dai comuni e dalle regioni. Si sono quindi diffusi modelli alternativi al ricovero in residenze sanitarie: sono state incentivate l’assistenza indiretta, la domiciliarità e percorsi di autonomia personale. Mancava però un’iniziativa specifica a tutela delle persone con disabilità non autosufficienti dopo la morte dei genitori.
Cos’è la legge sul “dopo di noi”. È stata approvata alla Camera e si occupa dell'assistenza delle persone con disabilità gravi che restano senza sostegno familiare.
Simbolo di Parigi, di artisti e rivoluzionari, indossato da Picasso, Che Guevara, Hemingway, Faye Dunaway e Lady Diana, da decine di famosi e centinaia di migliaia di collegiali e operai, il basco è uno dei cappelli più famosi e riconoscibili del mondo, tornato di moda più e più volte sempre con un nuovo significato. Quest’autunno, ha scritto Vogue, lo troverete in quasi tutti i negozi di abbigliamento e lo vedrete indossato da molti giovani: al suo ritorno hanno contribuito in tanti, in particolare Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, che lo ha riscoperto nella collezione autunno/inverno 2016; Karl Lagerfeld nella collezione resort di Chanel presentata a Cuba; e Maria Grazia Chiuri, la direttrice creativa di Dior, che alle sfilate dell’autunno/inverno lo ha fatto indossare a quasi tutte le modelle, mentre Rihanna assisteva in prima fila portandone uno. Modelle con baschetti alla sfilata della collezione primavera/estate 2018 di Christian Dior, Parigi, settembre 2017 (AP Photo/Francois Mori)
Storia del basco, berretto di artisti e rivoluzionari. Lo hanno indossato gruppi armati, attori e bohemien, è entrato in crisi nei primi anni Duemila ma da quest'autunno lo rivedrete spesso.
«Sono guarita veramente?». Mariarosa Soldati, 71 anni, di Crema (provincia di Cremona), è stata una delle migliaia di persone in città ad essersi ammalate a causa del coronavirus. Soldati ha ricevuto la diagnosi tramite TAC, e non tramite tampone: per questo per lo Stato italiano, e per la regione Lombardia, non si è mai ammalata di COVID-19. Ha da poco finito l’isolamento di 14 giorni ma non ha la certezza di essere guarita, perché nessuno le ha fatto i due tamponi di controllo, e nessuno probabilmente glieli farà. In Lombardia, la regione italiana più colpita dal coronavirus, decine di migliaia di persone si sono ammalate di COVID-19, ma come Mariarosa Soldati non sono mai state sottoposte a un tampone. Secondo tutte le stime, sono molte di più di quelle che hanno avuto una diagnosi positiva attraverso un tampone: sono l’iceberg.
Chi non ha fatto il tampone non esiste. In Lombardia i malati di COVID-19 senza un test sono decine di migliaia: non risultano da nessuna parte e non hanno obbligo di quarantena, ed è un grosso problema.
È morto a 71 anni Guglielmo Epifani, segretario generale della CGIL dal 2002 al 2010 e brevemente segretario del Partito Democratico, dal maggio al dicembre del 2013. Epifani era una rispettata figura del centrosinistra, noto per il suo stile garbato, a lungo esponente del PD con cui era stato eletto deputato nel 2013: aveva poi lasciato il partito in contrasto con la segreteria di Matteo Renzi. Aveva aderito ad Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, e nel 2018 era stato rieletto con Liberi e Uguali. Le cause della sua morte non sono state rese note. Epifani nacque a Roma il 24 marzo del 1950. Dopo essersi laureato in Filosofia alla Sapienza, s’iscrisse alla CGIL e iniziò la sua carriera nel sindacato nel 1979, con la nomina a segretario generale aggiunto della categoria dei lavoratori poligrafici e cartai. Nel 1990 entrò nella segreteria confederale e dal 1994 al 2002 fu il vice del segretario generale, Sergio Cofferati. Alla conclusione del mandato di Cofferati prese il suo posto. Fu a lungo iscritto al Partito Socialista Italiano (PSI) e, dopo la fine del PSI, al partito dei Democratici di Sinistra: fu il primo socialista a guidare la CGIL dai tempi della sua rifondazione dopo il ventennio fascista.
È morto Guglielmo Epifani. Fu segretario generale della CGIL e segretario del Partito Democratico: aveva 71 anni.
Lunedì il Movimento 5 Stelle ha annunciato i nomi degli 8 candidati alle primarie per il candidato presidente del Consiglio. Oltre al vice presidente della Camera Luigi Di Maio, da molto tempo indicato come il candidato favorito, nessuno di loro è particolarmente conosciuto: la senatrice Elena Fattori è l’unica altra parlamentare del Movimento 5 Stelle ad essersi candidata, tutti gli altri sono ex assessori, consiglieri comunali o di circoscrizione. Non è ancora chiaro quando esattamente si svolgeranno le votazioni, ma il blog di Grillo ha annunciato che il candidato sarà scelto entro il 23 settembre e sarà annunciato alla festa del Movimento che si svolgerà a Rimini tra il 22 e il 24 settembre. Gli otto candidati, quindi, avranno al massimo quattro giorni per fare campagna elettorale e cercare di farsi conoscere: Di Maio, naturalmente, parte molto avvantaggiato. Vincenzo Cicchetti ha 62 anni ed è stato capogruppo al consiglio comunale di Riccione. È un imprenditore informatico, è sposato e ha un figlio. Al Quotidiano.net ha spiegato di essere deluso dalla piega presa di recente dal Movimento 5 Stelle e di volersi candidare esplicitamente contro Di Maio: «Ci è stato imposto solo perché giovane e telegenico. Ma non possiamo presentarci con uno che non è laureato, non ha mai lavorato e non sa l’inglese». Nel suo profilo sul sito ufficiale del Movimento si descrive così:
Chi sono gli altri sette candidati alle primarie del Movimento 5 Stelle. A parte una senatrice, sono per lo più attivisti con qualche incarico a livello locale: avranno quattro giorni di tempo per provare a battere Di Maio.
L’Economist ha pubblicato un grafico che mostra le variazioni del reddito pro capite – la quantità di PIL (prodotto interno lordo) mediamente posseduta dai cittadini di un determinato stato: un indicatore usato spesso per misurare il benessere della popolazione di un paese – dal 1999 al 2014, cioè dal debutto dell’euro sui mercati finanziari a oggi. Il grafico comprende alcuni paesi che fanno parte dell’eurozona, altri che non ne fanno parte ma che sono nell’Unione Europea, altri extra-europei. Il reddito pro capite è cresciuto ovunque, nonostante la crisi economica e le recessioni, meno che in Italia. I dati sono del Fondo Monetario Internazionale.
15 anni di economia nel mondo. Un grafico dell'Economist mostra la variazione del reddito pro capite in diversi paesi del mondo: è negativa in un solo paese (che conosciamo bene).
Martedì 22 aprile il dj David Morales ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una lettera del presidente degli Stati Uniti Barack Obama e di sua moglie Michelle scritta alla famiglia e agli amici di Frankie Knuckles, il dj americano di Chicago considerato il “padrino della House” e morto lunedì 31 marzo a 59 anni. Come ricorda Pitchfork, nel 2004 Obama contribuì a rendere il 25 agosto il “Frankie Knuckles Day” a Chicago, quando ancora era senatore dell’Illinois.
La lettera degli Obama per Frankie Knuckles. L'hanno scritta agli amici e alla famiglia del famoso dj di Chicago, morto il mese scorso a 59 anni.
In un articolo sul Corriere della Sera Angelo Panebianco si occupa del dibattito recente sui successi e gli insuccessi del governo Renzi, e scrive dei risultati e dei cambiamenti già ottenuti dal presidente del Consiglio rispetto a diverse tendenze presenti nella politica italiana e nella sinistra degli ultimi decenni: il nuovo rapporto con i sindacati, l’introduzione dell’idea di leadership in ambienti ostili alle leadership, la fine dell’antiberlusconismo. Il commento di Panebianco è oggi in prima pagina, sullo stesso giornale dove pochi giorni fa c’era un editoriale molto severo e critico verso Renzi firmato dal direttore Ferruccio De Bortoli, e dove oggi il titolo di apertura è ricavato da alcune parole di Massimo D’Alema contro Renzi. Nel Corriere di oggi, inoltre, c’è anche un articolo sull’ipotesi che Diego Della Valle si metta in politica contro Renzi.
Le buone cose che Renzi ha fatto. Non sono ancora nei risultati di governo, scrive Angelo Panebianco, ma nel cambiamento della politica e della sinistra sì.
La Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti avrà competenza sulle questioni antitrust che riguardano Amazon, secondo informazioni raccolte dal Washington Post. La FTC, che ha poteri antitrust, avrebbe infatti raggiunto un accordo con il Dipartimento di giustizia, che si occuperà invece di Google. Questa sorta di spartizione dovrebbe consentire al governo statunitense di occuparsi più estesamente delle due aziende, anche se non ci sono ancora notizie certe circa indagini su eventuali abusi di posizione dominante. Non è chiaro se la FTC abbia già in programma l’avvio di iniziative, ma la notizia dell’accordo con il dipartimento di Giustizia potrebbe indicare un maggiore interesse nei confronti dell’azienda di Jeff Bezos, la persona più ricca del mondo.
FTC e dipartimento di Giustizia si spartiranno la supervisione antitrust di Amazon e Google negli Stati Uniti, dice il Washington Post.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sospeso i test sull’efficacia contro il coronavirus dell’idrossiclorochina, un farmaco per la malaria che secondo valutazioni preliminari era stato descritto come potenzialmente utile per prevenire l’infezione da coronavirus (senza alcuna conferma scientifica). La settimana scorsa il presidente statunitense Donald Trump aveva detto di avere iniziato una terapia a base di idrossiclorochina, mentre da tempo varie sperimentazioni erano state avviate un po’ in tutto il mondo, anche in Italia. L’OMS non ha fornito molti dettagli sulla sua decisione. Mike Ryan, capo del programma che si occupa delle emergenze sanitarie, ha detto che è stata presa «per abbondanza di prudenza». Il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha aggiunto che la sperimentazione sull’idrossiclorochina è l’unica ad essere stata interrotta fra quelle gestite dall’OMS, comprese sotto il nome di SOLIDARITY.
L’OMS ha sospeso i test sull’idrossiclorochina. Lo ha fatto «per abbondanza di precauzione», e dopo settimane in cui era stata indicata come possibile rimedio al coronavirus soprattutto da alcuni leader politici.
Amazon è al lavoro per realizzare un tablet che vorrà fare concorrenza ad Apple e che sarà probabilmente pronto entro ottobre, in tempo per la stagione degli acquisti natalizi. Le notizie sul nuovo dispositivo circolano da alcuni mesi – in aprile si parlò di un coinvolgimento di Samsung nell’iniziativa – e secondo le fonti consultate dal Wall Street Journal i lavori di progettazione e sviluppo sarebbero ormai a buon punto. Amazon offre da tempo contenuti digitali sul proprio sito web, come musica ed ebook, ma fino a ora ha faticato nel trovare il modo migliore per distribuire questo genere di prodotti. La società spera di cambiare le cose adottando un modello simile a quello creato da Apple per l’iPad, che permette di scaricare sul tablet musica, video, libri e migliaia di applicazioni. Kindle, il famoso lettore di ebook di Amazon, è ottimo per leggere i libri in formato elettronico, ma poco si adatta alla navigazione online e all’utilizzo di altri contenuti a causa del suo schermo in toni di grigio. La società di Jeff Bezos vuole quindi affiancare a questo prodotto un nuovo dispositivo, simile all’iPad, per poter fare cose diverse oltre la semplice lettura degli ebook. L’operazione è complessa perché rischia di influenzare l’andamento delle vendite del Kindle, al momento l’unico sistema che consente ad Amazon di distribuire con efficacia i propri ebook, e perché richiederà grandi investimenti di risorse per riuscire a emergere sul mercato e affrontare la concorrenza di Apple.
Amazon avrà un suo tablet a ottobre. Bezos vuole fare concorrenza ad Apple, e Kindle non basta.
Dal 12 marzo su Netflix si può vedere Annientamento, il film di fantascienza con Natalie Portman diretto da Alex Garland, quello di Ex Machina. Annientamento è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore americano Jeff VanderMeer, il cui ultimo libro, Borne, è uscito in Italia qualche settimana fa: se siete passati per una libreria di recente forse lo avete notato, con la sua indecifrabile illustrazione sulla copertina e una sovracoperta di plastica trasparente. Borne è il quarto romanzo di VanderMeer pubblicato in italiano, dopo Annientamento e i suoi due seguiti, Autorità e Accettazione, che compongono la Trilogia dell’Area X: per tutti e quattro l’etichetta di “romanzo di fantascienza” è un po’ riduttiva e infatti in Italia sono stati pubblicati da Einaudi, che di solito non pubblica romanzi di genere e ha visto in VanderMeer un autore “letterario”. Jeff VanderMeer ha 49 anni ed è uno dei maggiori esponenti di un genere letterario dalle caratteristiche un po’ confuse chiamato “new weird”, che mette insieme elementi della letteratura fantasy e di quella di fantascienza. È difficile capire come siano i romanzi “new weird” senza averne letti un po’, ma per farsi un’idea, l’ambientazione di Finch (2009), romanzo con una trama poliziesca di VanderMeer, è una città controllata da enormi funghi intelligenti e deambulanti che usano le proprie spore come armi biochimiche, che possono infettare le persone trasformandole in uomini-fungo.
Gli strani romanzi di Jeff VanderMeer. Mescolano fantascienza e fantasy, sono romanzi di genere, ma anche no: e da oggi su Netflix c'è un film tratto da "Annientamento", uno dei suoi lavori più famosi.
Giancarlo Gasperoni, docente di Sociologia all’Università di Bologna, e Angelo di Francia, ricercatore di AlmaLaurea, oggi pomeriggio (giovedì) alle 15 spiegano ai partecipanti del progetto didattico condiviso Oilproject, che l’anno prossimo iniziano l’università, come scegliere il corso di studio adatto alle loro capacità e ai loro interessi. Per partecipare e inviare le domande, basta inserire il vostro nome nel campo qui sotto e fare clic sul tasto “Entra”.
Come scegliere il giusto corso universitario. La nuova lezione del progetto didattico Oilproject è dedicata all'università e alle prossime matricole.
Anche stamattina chi si è svegliato a Milano si è trovato immerso nel grigio-biancastro della nebbia, che copre le cose in un modo che per i più è angosciante e triste, ma alcuni trovano affascinante: e al contrario di quanto dicano i luoghi comuni, non è una cosa che capita spesso a Milano, anzi. Una delle tante reazioni di fronte a questa nebbia insolita è scattare una foto e metterla su Instagram, cercando un po’ di comprensione e consolazione da chi è nella stessa situazione. In tanti hanno scelto di convertire le foto in bianco e nero, rendendo tutto ancora più tragico o bello, a seconda di come la pensate. #Milano nella #nebbia #Milan into the #fog #scighera #ig_milano #igerslombardia #volgoitalia #volgolombardia #picoftheday #pic #photooftheday #photography #viveremilano #cityview #rlmilano #rlcittà #urban #ig_italy #travel #skyline #instago #archilovers #instagood #amomilano #foggy #skyscraper #grattecieli #sky #up
Stamattina Milano era così. Scattare fotografie notevoli e metterle su Instagram è un buon modo per farsi piacere questa nebbia fittissima.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c'è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c'è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella - dicevamo - sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Badly drawn boy. Quella di oggi è ottimista, ma l'autore ci ha tirato fuori solo 13 sterline e spiccioli.
Un senatore delle Hawaii ha proposto una legge per bandire dallo stato le creme solari che contengono ossibenzone e octinoxato (octil metoxicinamato), due filtri molto utilizzati per la protezione della pelle dai raggi solari e che secondo alcune ricerche causano seri danni alle barriere coralline. La proposta di legge è stata presentata al Congresso statale lo scorso 20 gennaio e ha il senatore Will Espero tra i suoi principali sostenitori; se ne sta discutendo molto, perché potrebbe avere conseguenze per i produttori di creme solari e più in generale per i milioni di turisti che ogni anno raggiungono le isole. I governi di altri stati insulari come Palau e le Isole Vergini britanniche stanno seguendo con interesse la vicenda: le barriere coralline sono tra le loro principali attrattive e ci sono quindi interessi non solo ambientali per proteggerle. L’esistenza stessa dei coralli negli ultimi anni è stata messa a dura prova dagli effetti del cambiamento climatico: l’aumento della temperatura dell’acqua causa la perdita delle minuscole alghe colorate che li ricoprono e che sono la loro prima fonte di energia, portando allo sbiancamento e alla morte dei coralli. La proposta di legge è basata in larga parte sui risultati di una ricerca scientifica, realizzata da Craig Downs dello Haereticus Environmental Laboratory di Clifford (Virginia, Stati Uniti) e pubblicata nel 2016. Dai test di laboratorio eseguiti dal suo gruppo di ricercatori, Downs ha concluso che ossibenzone e octinoxato possono danneggiare la crescita dei coralli più piccoli. Lo studio ha anche messo in evidenza la tossicità dell’ossibenzone per almeno sette diverse specie di coralli.
Nelle Hawaii si discute se bandire molte creme solari. Una legge vuole vietare due composti molto diffusi, sospettati di essere altamente tossici per le barriere coralline.
Nel 2018 il numero delle nascite in Giappone è stato il più basso da quando vengono tenuti i registri sui nuovi nati, pratica avviata oltre un secolo fa. Il dato dimostra le difficoltà che il governo sta incontrando per invertire il declino della popolazione, un problema che nei prossimi anni potrebbe avere pesanti conseguenze sull’economia e sullo stato sociale di uno dei paesi orientali più ricchi ed evoluti. Il governo stima che entro la fine di quest’anno saranno nati 921mila bambini, circa 25mila in meno rispetto al 2017: il numero più basso mai registrato da quando sono iniziate rilevazioni più complete sulle nascite nel 1899. Da tre anni il numero di nuovi nati è inferiore al milione.
Il record negativo delle nascite in Giappone. Nel 2018 ci sono stati 921mila nuovi nati e 1,37 milioni di morti, un problema che il governo non riesce a risolvere.
Il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca ha precettato i lavoratori di ATM, l’azienda milanese che gestisce il trasporto pubblico della città, che non potranno dunque aderire allo sciopero indetto per giovedì dal sindacato CUB. La precettazione è stata decisa per evitare che lo sciopero – a cui avrebbero potuto partecipare anche lavoratori iscritti ad altri sindacati – rendesse difficile i viaggi verso EXPO. Lo sciopero era stato indetto da CUB contro ATM a causa della «carenza strutturale di personale, in particolar modo dei conducenti di superficie, che costringe i lavoratori ad una quantità di ore straordinarie che superano ogni limite di norma», e in generale contro l’accordo straordinario di lavoro per i mesi di EXPO, che prevede una diversa distribuzione dei giorni di riposo nell’arco dei 6 mesi di durata di EXPO, e che è stato firmato dagli altri sindacati ma non da CUB. Il 15 maggio scorso un altro sciopero indetto da CUB era stato annullato dopo che, con le stesse motivazioni di oggi, il prefetto di Milano aveva precettato i lavoratori.
Lo sciopero dei trasporti di domani a Milano è stato annullato. Il prefetto ha deciso di precettare i lavoratori per garantire i collegamenti dei mezzi pubblici con EXPO.
Aggiornamento: entro mezzanotte il flusso di gas naturale lungo il gasdotto Trans Austria Gasleitung (TAG) verso l’Italia riprenderà. Il ministero dello Sviluppo economico ha dichiarato lo stato di emergenza per il gas, in seguito a un grave incidente che questa mattina si è verificato in Austria, e che ha comportato l’interruzione dell’erogazione del gas proveniente dalla Russia verso l’Italia.
La grave esplosione in un gasdotto in Austria. Ha causato la morte di una persona e l'interruzione temporanea di parte delle forniture di gas per l'Italia, che riprenderà entro mezzanotte.
Oggi al palazzo del Quirinale a Roma inizierà il secondo giro di consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che servirà per capire se è possibile formare una maggioranza parlamentare in grado di dare la fiducia a un nuovo governo. Mattarella incontrerà i rappresentati delle principali forze politiche partendo dalle più piccole, che saranno al Qurinale alla mattina, per poi passare, nel pomeriggio a PD, centrodestra e Movimento 5 Stelle. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La diretta streaming delle consultazioni al Quirinale. Oggi Sergio Mattarella incontrerà per la seconda volta i gruppi politici in Parlamento, per provare a formare un nuovo governo.
Tra gli articoli più letti sul Post ci sono, questa settimana, due cose riguardo le primarie del centrosinistra: sembrano un secolo fa, ma il ballottaggio è stato domenica scorsa. Chiuse quelle del centrosinistra però, si sono aperte le primarie online del Movimento 5 Stelle: ci sono i risultati e i video dei candidati, anche se non è ancora chiaro quanti abbiano votato. E guardando avanti, alle elezioni per il nuovo sindaco di Roma, c’è un ritratto di Alfio Marchini, un imprenditore romano che ha lanciato la sua candidatura. Senza dimenticare Oscar Niemeyer, il leggendario architetto morto a 104 anni e la storia dell’infermiera dell’ospedale londinese, in cui era ricoverata Kate Middleton, trovata morta: si tratta della stessa persona che era stata al centro di uno scherzo telefonico da parte di due conduttori di una radio australiana. Infine, tempo di bilanci: i migliori dieci libri del 2012, secondo il New York Times. – Il discorso di Renzi dopo la sconfitta al ballottaggio delle primarie Breve e onesto nel riconoscere la vittoria di Pier Luigi Bersani al ballottaggio delle primarie del centrosinistra.
Sunday Post. Le primarie del Movimento 5 Stelle, la difficoltà di decidere se scattare una fotografia e Oscar Niemeyer, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
Alessandra Mussolini, ex parlamentare ed europarlamentare con il Movimento Sociale Italiano, Alleanza Nazionale e poi Forza Italia, oltre che nipote di Benito Mussolini, ha dato un’intervista al settimanale Vanity Fair in cui ha parlato delle sue recenti dichiarazioni apparentemente progressiste, in particolare in favore del ddl Zan contro l’omotransfobia, che negli ultimi mesi hanno destato qualche stupore, visto il suo passato da agguerrita politica di estrema destra. Mussolini ha detto che il ddl Zan «è una legge doverosa perché è un semplice prendere atto di qualcosa che esiste già nella società», che «la sessualità è un fatto personale, e anche temporaneo» e che parlando coi suoi figli ha capito che «l’orientamento sessuale non è nemmeno un tema: è come mettersi un abito che puoi cambiare, e a nessuno importa com’è». L’intervistatrice, la giornalista Silvia Nucini, le ha chiesto se avrebbe potuto essere “una ragazza di sinistra”, volendolo, e Mussolini ha risposto: «Ma lo sono! Sono una diversamente ragazza che ha fatto battaglie nelle quali ha creduto, al di là dei colori».
Alessandra Mussolini sulle sue nuove posizioni progressiste. Dice che è una «ragazza di sinistra», e che ora che non è più in politica può sostenere il ddl Zan senza preoccuparsi di deludere il suo elettorato.
La sezione viaggi del New York Times ha raccolto sei agili consigli per preparare in maniera più ragionata e intelligente la valigia prima di partire per un viaggio. La maggior parte sono suggerimenti che probabilmente avete già sentito, ma che se combinati e rispettati tutti insieme aiutano davvero a ridurre lo spazio e soprattutto il numero delle cose che ci sembra indispensabile portare con noi quando ci spostiamo.
Sei consigli per una valigia intelligente. Messi insieme dal New York Times, di quelli che magari già sapete ma vi dimenticate ogni volta.
Il pubblico ministero del tribunale di Bologna ha chiesto l’ergastolo per Norbert Feher, l’uomo serbo sospettato di tre omicidi in Spagna e di due in Italia, conosciuto sui giornali italiani come “Igor il russo”, nonostante non si chiami Igor e non sia russo. Feher è detenuto in Spagna e ha partecipato all’udienza del tribunale di Bologna, dove è imputato per gli omicidi di Davide Fabbri e Valerio Verri, nell’aprile del 2017. Feher fu arrestato in Spagna nel dicembre 2017, dopo diversi mesi di latitanza. Il processo si sta svolgendo con rito abbreviato ed è stata rigettata una richiesta per una nuova perizia psichiatrica su Feher.
È stato chiesto l’ergastolo per Norbert Feher, conosciuto sui giornali italiani come “Igor il russo”.
Il punto della situazione, 19.20 – Non c’è ancora conferma definitiva della liberazione della 29enne cooperante italiana Rossella Urru, annunciata stamattina dal canale satellitare Al Jazeera che ha citato fonti di agenzie senegalesi e mauritane. Secondo le due testate africane Sahara Media e Ani, Urru sarebbe stata rilasciata oggi in Mali, insieme a un poliziotto mauritano, dai sequestratori che l’avevano rapita. In cambio sarebbero stati liberati alcuni terroristi, tra cui il maliano “tuareg” (ma alcuni dicono sia semplicemente salafita) Abdel Rahman Madou. Madou, tra le altre cose, era già stato coinvolto nel 2009 in Mali nel rapimento di una coppia italiana, Sergio Cicala, 65 anni, e sua moglie Philomene Kabore, 39 anni, originaria del Burkina Faso. Per questo rapimento Madou era stato condannato a 5 anni di carcere in Mauritania nel 2010. Nel pomeriggio SkyTg24 e AdnKronos hanno scritto, citando fonti diplomatiche, che Rossella Urru sarebbe stata già liberata. Sinora, tuttavia, non c’è alcuna conferma sul rilascio di Urru, né da parte del Ministero degli Esteri, né da parte dei suoi familiari (anche se uno zio stamattina aveva detto il contrario). Margherita Boniver, inviato speciale per le emergenze umanitarie del ministero degli Esteri, ha invitato gli italiani alla calma: “Ho parlato con l’unità di crisi della Farnesina, la notizia non è ancora confermata. Siamo molto cauti. Ci auguriamo però che tutto sia vero”. Secondo fonti dell’Agence France Press, i rapitori avrebbero chiesto un riscatto di 30 milioni di euro per liberare Urru e i due cooperanti spagnoli rapiti insieme a lei, Ainhoa Fernández de Rincón e Enric Gonyalons. La notizia, tuttavia, non è stata confermata.
Le notizie su Rossella Urru. L'annuncio della liberazione è stato fatto da Al Jazeera, che cita fonti senegalesi e mauritane, ma mancano ancora conferme certe.
La moglie del regista Fausto Brizzi, Claudia Zanella, ha commentato le accuse di molestie sessuali nei confronti del marito in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera. Negli ultimi dieci giorni diverse donne (almeno dieci) hanno raccontato di essere state molestate in modo violento e aggressivo da Brizzi. Molte lo hanno fatto parlando con il programma televisivo di Italia Uno Le Iene; tra queste c’è anche una donna che ha parlato con il volto coperto e la voce camuffata, e ha accusato il regista di averla stuprata. Mercoledì la doppiatrice Rossella Izzo ha raccontato a Grazia di aver sospeso la collaborazione tra la scuola di recitazione che dirige e Fausto Brizzi, perché il regista avrebbe molestato delle studentesse. La tatuatrice Vanya Stone ha detto, sempre a Grazia, di aver presentato un esposto contro Brizzi per molestie due anni fa. Egregio Direttore,
La lettera della moglie di Fausto Brizzi al Corriere. Claudia Zanella ha scritto che se lui "ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui", e che Brizzi "ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti".
Poco prima delle 15 è crollata gran parte del tetto di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, una chiesa alle pendici del Campidoglio, nei pressi del Foro Romano; è stata edificata sopra l’antico carcere Mamertino, conosciuto anche come chiesa di San Pietro in Carcere. In quel momento San Giuseppe dei Falegnami era chiusa al pubblico e l’unica persona presente nel complesso era il parroco; nessuno è rimasto ferito. Repubblica scrive citando i Vigili del Fuoco che il crollo del tetto, di cui non si conoscono ancora le cause, ha danneggiato l’interno della chiesa. #Roma #30ago 15.00, crollo del tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, in via San Pietro in Carcere. Al momento non risultano persone coinvolte, #cinofili, squadre ordinarie e #speleo #vigilidelfuoco al lavoro pic.twitter.com/jv6A6xXZHB
È crollato il tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, non ci sono feriti.
Le cose per l’economia mondiale non vanno particolarmente bene in questi anni, eppure c’è un settore che sembra risentire meno della crisi e continua a crescere, quello di Internet. Nei paesi che fanno parte del G20, si prevede che l’economia legata al Web continuerà a crescere del 10 per cento all’anno per i prossimi cinque anni e che entro il 2016 raggiungerà un valore intorno ai 4.200 miliardi di dollari. Un notevole salto in avanti rispetto al valore generato nel 2010 e pari a 2.300 miliardi di dollari. Come spiega l’Economist con un grafico, ci sono grandi differenze per quanto riguarda gli affari generati su Internet tra i diversi Stati che fanno parte del G20. Al primo posto c’è il Regno Unito, con l’economia legata al Web che supera altri settori come quello delle costruzioni e dell’istruzione, soprattutto grazie ai sistemi per l’acquisto di prodotti e servizi online. Al secondo e al terzo posto ci sono rispettivamente la Corea del Sud e la Cina, grazie alla grande quantità di beni esportati e venduti all’estero legati alla Rete. Al quinto posto c’è il Giappone, ben messo grazie alle proprie esportazioni e anche grazie al crescente settore dell’ecommerce. Il dato medio per l’Unione Europea, al quarto posto, è incoraggiante, ma l’UE potrebbe fare molto di più con un mercato legato all’online unificato, processo verso cui sta spingendo da tempo la Commissione Europea con esiti fino a ora poco soddisfacenti. L’Italia è al tredicesimo posto e, come mostra il grafico, il contributo di Internet alla sua economia vale poco più del 2 per cento del prodotto interno lordo (PIL). Entro il 2016 dovrebbe raggiungere il 3,5 per cento circa.
Quanto pesa Internet sull’economia? lo spiega l'Economist con un grafico, e l'Italia potrebbe fare (molto) meglio.
Benché l’eventuale crisi di governo sia ancora tutta da vedere, benché le conseguenti elezioni anticipate siano lontane da concretizzarsi, benché le primarie del Partito Democratico siano formalmente non previste, benché le chances di vincerle di Nichi Vendola siano al momento inquantificabili, oggi Giovanni Valentini – prima di andare in vacanza, come annunciato in fondo all’articolo – dedica la sua rubrica del sabato su Repubblica alla discussione seria e argomentata di un possibile tema della campagna elettorale eventuale di Vendola: ovvero il suo orecchino. L’orecchino di Vendola è un segno distintivo, un simbolo alternativo. A parte l’omosessualità dichiarata, il governatore pugliese incarna la massima discontinuità che si può riscontrare oggi nello schieramento di centrosinistra: proviene dalla matrice ideologica comunista, è un cattolico praticante e per di più è appunto un leader politico meridionale con un impegno fortemente caratterizzato in senso meridionalista. Una specie di anticristo, insomma, apparentemente sfavorito in particolare presso l’elettorato settentrionale.
L’orecchino di Nichi Vendola. Repubblica lo lancia come tema di campagna elettorale, e chiede al governatore di toglierselo.
I grandi incendi degli ultimi giorni in California hanno causato la morte di circa 30 persone e incenerito centinaia di chilometri quadrati di territorio, distruggendo edifici e boschi. In questo periodo dell’anno, gli incendi in California sono un fenomeno piuttosto ricorrente, ma negli ultimi anni la loro frequenza e intensità è aumentata in parte a causa dei cambiamenti del clima e delle attività umane. Il New York Times ha messo insieme le quattro principali cause che portano a incendi di così grandi dimensioni, talvolta molto difficili da contenere e dagli esiti drammatici. Clima In linea di principio, un incendio ha bisogno di pochi e semplici ingredienti per svilupparsi: cose secche a sufficienza e una scintilla, che porterà allo sviluppo delle fiamme. In California la maggior parte dell’umidità al suolo si accumula nel tardo autunno e durante l’inverno, ed evapora progressivamente nella stagione calda. La vegetazione diventa secca durante l’estate – di solito poco piovosa – con alte temperature e molte ore di esposizione alla luce solare. Ed è proprio la vegetazione secca a favorire i grandi incendi.
Perché in California ci sono così tanti incendi. Sono un fenomeno naturale, ma attività umane e cambiamenti del clima hanno peggiorato molto le cose negli ultimi decenni.
La procura di Agrigento ha disposto il dissequestro della nave Mare Jonio, di proprietà della ong italiana Mediterranea. La nave era stata sequestrata dalla Guardia di Finanza il 19 marzo, dopo che aveva fatto sbarcare nel porto di Lampedusa 49 migranti soccorsi nel Mediterraneo. Repubblica ha scritto che il provvedimento di dissequestro è stato firmato questa mattina dal procuratore aggiunto Salvatore Vella, «per cessate esigenze probatorie dopo le acquisizioni di documenti fatte a bordo in questi giorni dalla Finanza su delega della stessa procura». La nave Mare Jonio era stata al centro di un caso molto discusso, perché subito dopo il soccorso dei 49 migranti nel Mediterraneo il governo italiano si era rifiutato di indicare un porto per lo sbarco.
La nave Mare Jonio è stata dissequestrata dalla procura di Agrigento.
Dalla mattinata di oggi al primo pomeriggio i servizi mobili della compagnia telefonica Wind sono risultati “down” per molti utenti, cioè hanno avuto dei problemi, in tutta Italia. Chi ha Wind come gestore telefonico ha lamentato malfunzionamenti nella connessione al traffico dati per accedere a Internet. Tre le 14 e le 15 le segnalazioni sono rapidamente diminuite. C’è stato anche un certo numero (più contenuto) di utenti Tre che ha fatto segnalazioni analoghe: Wind e Tre fanno parte dello stesso operatore di telefonia mobile. Le parti d’Italia da cui sono arrivate più segnalazioni, secondo downdetector.it
Molti utenti di Wind hanno avuto problemi a usare la connessione dati. In tutta Italia ma soprattutto al Nord: ora sembra essere ritornato tutto alla normalità.
Da una settimana a Parigi è in corso un’importante conferenza sul clima, “COP21”, cui partecipano oltre 190 paesi per cercare di definire nuove politiche e strategie per ridurre le emissioni nocive e rallentare il cambiamento climatico. Secondo ricercatori ed esperti, un ricorso massiccio alle fonti di energia rinnovabili sarebbe tra le soluzioni da adottare per mitigare il problema, ma finora tra qualche passo avanti quasi nessuno ci è riuscito davvero, per le poche risorse investite o per malcelati interessi legati al consumo dei combustibili fossili. Il Guardian segnala allora che la COP21 potrebbe trarre molta ispirazione dall’Uruguay, piccolo paese del Sudamerica che in una decina d’anni ha rivoluzionato il suo sistema energetico, rendendolo più pulito ed efficiente. Oggi l’elettricità utilizzata in Uruguay è prodotta per il 94,5 per cento da fonti rinnovabili, spiega il responsabile delle politiche energetiche per il paese, Ramón Méndez. Questo cambiamento non ha solo portato a benefici per l’ambiente, ma anche per i cittadini e le imprese: tenendo conto dell’inflazione, i prezzi per l’elettricità sono diminuiti sensibilmente. I sistemi per produrre energia pulita sono diversi, a partire dall’eolico, e questo consente di avere una rete elettrica con fonti differenziate, cosa che rende molto più improbabili i blackout rispetto a un tempo, quando poteva accadere che le classiche centrali che usano combustibili fossili non fossero in grado di sostenere la domanda.
La formidabile politica energetica dell’Uruguay. In dieci anni è diventato uno dei paesi più virtuosi al mondo: l’elettricità è prodotta per il 94,5 per cento da fonti rinnovabili.
I risultati delle elezioni regionali saranno resi noti tra la notte e lunedì, ma dalle 23 sono chiusi i seggi e vengono resi pubblici exit poll e proiezioni: si è votato in 7 regioni e in circa 1.000 comuni, tra cui 18 capoluoghi di provincia. Il centrosinistra ha vinto in Toscana, nelle Marche, in Umbria e in Puglia, e secondo le proiezioni anche in Campania; il centrodestra invece ha vinto in Veneto e in Liguria.
Com’è andata la notte elettorale. La cronaca dalla chiusura dei seggi alle prime proiezioni e allo spoglio nelle sette regioni in cui si è votato.
Martedì sera il segretario del PD, Nicola Zingaretti, ha detto a DiMartedì – il programma di La7 condotto da Giovanni Floris – che la nave Ocean Viking con a bordo 84 migranti dovrebbe poter attraccare in Italia «senza se e senza ma». La Ocean Viking, gestita dalle ong SOS Méditerranée e Medici senza Frontiere, si trova nel Mar Mediterraneo in attesa di trovare un “porto sicuro” in cui sbarcare i migranti soccorsi nei giorni scorsi: ha rifiutato l’offerta di Tripoli, la capitale della Libia, perché considerata “non sicura”, e ha chiesto di poter approdare in Italia o a Malta. Per capire cosa potrebbe decidere di fare il nuovo governo, c’è anzitutto una cosa da specificare: e cioè che la Ocean Viking è il primo caso di nave di una ong con a bordo migranti di cui si deve occupare il nuovo governo, anche se proprio martedì si è conclusa la crisi della nave Alan Kurdi, della ong tedesca Sea Eye. Nonostante il caso della Alan Kurdi abbia trovato soluzione con il nuovo governo M5S-PD, infatti, della sua gestione si era fatto carico Matteo Salvini. L’1 settembre l’allora ministro dell’Interno aveva firmato il divieto di ingresso nelle acque italiane per la Alan Kurdi, provvedimento poi controfirmato da Danilo Toninelli (ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, M5S) e da Elisabetta Trenta (ex ministra della Difesa, M5S). Martedì il governo di Malta ha infine accettato di far sbarcare i migranti della Alan Kurdi in uno dei suoi porti, dopo che la Sea Eye aveva acconsentito a lasciar cadere un’azione legale che aveva intentato contro il governo presso un tribunale maltese.
Cosa farà il nuovo governo sull’immigrazione. Proverà a distanziarsi dalle politiche di Salvini, per esempio permettendo lo sbarco dei migranti a bordo della nave Ocean Viking, ma il resto non è così scontato.
All’Hotel Rigopiano, l’albergo sul versante pescarese del Gran Sasso sommerso da una enorme valanga lo scorso 18 gennaio, le squadre di soccorso hanno terminato il recupero di tutte le persone disperse e non c’è più nessuno da salvare. Nella valanga, e nel seguente crollo di numerose parti degli edifici che costituivano il resort, sono morte 29 persone e ne sono sopravvissute 11: due scampate all’incidente perché si trovavano all’esterno della struttura, 9 recuperate ancora vive dai soccorritori alla fine della scorsa settimana. Tra le persone morte ci sono anche l’amministratore dell’Hotel Rigopiano, l’addetto alla reception e diversi altri dipendenti. Gli ultimi cadaveri estratti nella giornata di ieri sono stati identificati da amici e parenti delle persone che si trovavano all’interno dell’albergo. La Procura di Pescara, intanto, sta proseguendo le indagini per verificare il lavoro svolto dai soccorritori e che l’Hotel Rigopiano rispettasse le norme di sicurezza. Nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio, il procuratore aggiunto Cristina Tedeschini ha detto di avere ottenuto i risultati delle prime sei autopsie eseguite su alcuni dei cadaveri recuperati dall’albergo: “Molti morti per schiacciamento, altri per varie cause concorrenti: schiacciamento, asfissia, ipotermia. Nessuno, a quanto ci risulta, morto per solo assideramento”. Questi primi risultati fanno quindi escludere che eventuali ritardi o inefficienze nei soccorsi siano stati la causa della morte di alcuni degli ospiti nel resort, ma Tedeschini ha comunque chiarito di volere attendere i risultati delle prossime autopsie per avere un quadro più chiaro.
All’Hotel Rigopiano sono stati trovati tutti i dispersi. Le persone morte nell'albergo coperto dalla valanga sono 29, mentre i sopravvissuti sono 11: prosegue l'inchiesta per verificare eventuali responsabilità e mancanze nei soccorsi.
Il quotidiano inglese Financial Times ha raccontato quanto le aziende di moda più importanti stiano investendo sempre di più nel raccontare se stesse presso un pubblico meno elitario rispetto a quello delle sfilate o della clientela più frequente, attraverso delle vere e proprie mostre ed esposizioni, in musei o altri luoghi dedicati a questo tipo di eventi. A volte scegliendo anche di curare in proprio la presentazione della mostra, accentuando tra gli addetti ai lavori delle programmazioni culturali il sospetto che non si tratti tanto di eventi artistici ma di una nuova forma di promozione. Soprattutto nel caso di installazioni che sembrano pensate per essere condivise sui social network. L’ultimo esempio è quello della mostra di Chanel, Mademoiselle Privè, presso l’importante Saatchi Gallery di Londra, che è stata inaugurata lunedì 12 ottobre e sarà visitabile, gratuitamente, fino al primo novembre. L’esibizione Mademoiselle Privè mette in mostra – su tre piani – la storia della casa di moda attraverso le creazioni della sua fondatrice, Gabrielle “Coco” Chanel: con la collezione di gioielli disegnata da lei stessa nel 1932, con alcuni vestiti della linea di Haute Couture disegnati per l’occasione da Karl Lagerfeld, con il famosissimo profumo Chanel N. 5, ma anche con 17 ritratti di attrici, modelle e ispiratrici della maison – da Julianne Moore a Kristen Stewart, Vanessa Paradis e Lily-Rose Depp – fotografate dallo stesso Lagerfeld – che è direttore creativo di Chanel dal 1983 – e protagoniste del video di backstage. Nella mostra c’è anche un filmato di Lagerfeld che immagina un incontro con Coco Chanel, interpretata da Geraldine Chaplin (la figlia di Charlie Chaplin), dove la fondatrice gli chiede: «Cosa credi di fare?» e lui risponde: «Ti sto tenendo in vita». Bruno Pavlovsky, amministratore delegato di Chanel, ha detto al Financial Times che la scelta di allestire una mostra non è tanto un tentativo di rendere l’alta moda disponibile a tutti, quanto l’opportunità di mostrare la creatività e l’artigianalità dietro le scene di una casa di moda, lavorando sulla sua diffusione sui social di network per massimizzare la capacità digitale del brand.
La moda delle mostre di moda. Sempre più aziende decidono di creare delle esposizioni su se stesse in musei o spazi per eventi, tra l'arte e la promozione pubblicitaria.
Matthew Cook è un artista arruolato nel British Army, l’esercito della Gran Bretagna. Negli ultimi anni è stato più volte in missione in Iraq e in Afghanistan come comandante di una sezione delle forze armate di terra, il Territorial Army. Ogni volta, appena aveva un momento libero, si metteva a disegnare con gli acquerelli su un foglio di carta quello che vedeva intorno a sé. Accampamenti, carri armati, elicotteri, mercati, donne, bambini. Ha iniziato nel 2003, quando il Times gli chiese per la prima volta di andare a seguire l’invasione dell’Iraq come “artista di guerra”. Lui scannerizzava i suoi disegni e li mandava via mail alla redazione. Al suo rientro si arruolò nel Territorial Army – la sezione dell’esercito britannico costituita in gran parte da militari arruolati part time, che fruiscono di un livello di retribuzione pari agli effettivi solo quando sono impegnati in attività militari – e fu inviato per sei mesi in missione a Basra, in Iraq. Nel 2006 fu inviato in Afghanistan, dove è tornato altre due volte. L’anno scorso il Ministero della Difesa gli ha dedicato una mostra a Londra, un’altra è stata appena inaugurata dalla National Army Museum. Quando non è in missione, Matthew Cook lavora come illustratore a Londra.
Acquerelli di guerra. I disegni dall'Iraq e dall'Afghanistan di Matthew Cook, un artista arruolato nell'esercito britannico.
Il grafico e illustratore Hyo Taek Kim ha realizzato una serie di illustrazioni che sintetizzano alcuni famosi film del regista giapponese Hayao Miyazaki in palette di colori. La serie si chiama “The Colors of”, e ogni immagine è composta da dieci strisce orizzontali con i colori principali usati nel film di animazione: Taek Kim ha rielaborato alcuni tra i film più conosciuti e apprezzati di Miyazaki, come La città incantata, Il castello errante di Howl, Porco Rosso e Principessa Mononoke. I poster possono essere acquistati su questo sito. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I film di Miyazaki in palette di colori. Un grafico ha sintetizzato i più famosi cartoni animati del regista giapponese in dieci strisce con i colori più importanti del film.
L’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) ha dato una prima approvazione, nella serata di ieri, a un decreto di legge con cui il governo regionale aveva proposto l’abolizione delle province siciliane. Il voto finale dell’ARS è previsto per mercoledì pomeriggio. Il provvedimento si chiama “Norme transitorie per l’istituzione dei consorzi di Comuni” ed era stato approvato con una delibera della Giunta regionale il 6 marzo scorso: il testo del disegno di legge è brevissimo, una paginetta e tre soli articoli, e stabilisce che entro sei mesi la Regione si dovrà dotare di una legge più organica in cui verranno stabiliti nel dettaglio modalità e funzionamenti dei “consorzi di Comuni” che sostituiranno integralmente le province.
La Sicilia abolirà le province? la maggioranza che sostiene il governatore Crocetta ha approvato la decisione che comporterà un cospicuo risparmio e la creazione di "consorzi di Comuni".
Il sito britannico The Shiznit ha pubblicato una serie di poster cinematografici dei film che hanno ricevuto più candidature ai premi Oscar 2015 (la cui cerimonia si terrà il prossimo 22 febbraio), che descrivono “onestamente” il contenuto di ogni film: Grand Budapest Hotel diventa così il Travelodge (il nome di una catena di alberghi e motel negli Stati Uniti) degli Hipster, Interstellar con un omaggio a Kubrick diventa 2014 – Odissea nello Spazio, mentre American Sniper è semplicemente un Video di reclutamento dell’esercito, con protagonisti Bradley Cooper, Sienna Miller, “armi” e “un sacco di armi”. La serie completa si può vedere sul sito. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I poster “onesti” dei film candidati all’Oscar. Titoli che spiegano quello che poi c'è davvero nel film: per esempio "Boyhood" sarebbe "La pubertà in timelapse".
Il prossimo 28 novembre uscirà al cinema “La mafia uccide solo d’estate”, il primo film da regista di Pif, conduttore e autore televisivo (tra le altre cose del programma di MTV Il testimone). Il film, ambientato in Sicilia, ha come interpreti lo stesso Pif, Cristiana Capotondi, Claudio Gioé e Ninni Bruschetta e racconta la storia di un bambino, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui viene eletto sindaco Vito Ciancimino.
Il trailer del film di Pif – video. Si intola "La mafia uccide solo d'estate", uscirà al cinema il prossimo 28 novembre.
La Festa della Mamma si celebra oggi nella maggior parte del mondo: per abitudine cade la seconda domenica di maggio. Quest’anno potrebbe essere più sentita del solito, sia che possiate rivedere vostra madre o i vostri figli per la prima volta dopo l’allentamento delle restrizioni contro il coronavirus, sia che viviate in posti lontani e dobbiate festeggiarla in videochiamata. Le origini della Festa della Mamma risalgono a secoli fa, e sono collegate al culto della fertilità e della maternità. La Festa della Mamma, per come la conosciamo oggi, esiste dalla fine dell’Ottocento, quando fu introdotta dalla pacifista americana Ann Reeves Jarvis, seguita da sua figlia Anna e poi da Julia Ward Howe (autrice tra l’altro del testo della celebre canzone “Battle Hymn of the Republic“).
Perché la Festa della Mamma è oggi. Lo si deve principalmente a una pacifista americana morta più di un secolo fa.
Emily Ratajkowski, che oggi compie 25 anni, è diventata famosa all’improvviso soprattutto perché è molto bella ma non è una di quelle persone “famose per essere famose”: un po’ di cose le ha fatte, e soprattutto ha fatto di tutto per far capire di non essere una di quelle belle-e-basta. Si fece conoscere quando nel 2013 uscì “Blurred Lines”, il video musicale di Robin Thicke e Pharrell Williams, in cui non c’era molta trama: solo loro due in mezzo a molte donne molto poco vestite. Da quel video in poi ha fatto anche altre cose: ha recitato in L’amore bugiardo – Gone Girl e in We Are Your Friends, ha avuto un’importante carriera da modella ed è una femminista piuttosto atipica. Su Twitter è seguita da 750mila persone, ha quasi 5 milioni di “mi piace” su Facebook e 6,5 milioni di follower su Instagram. Ratajkowski è nata il 7 giugno 1991 a Londra, ma è statunitense: perché lo sono i suoi genitori – il pittore John David Ratajkowski e la professoressa Kathleen Balgley – e perché è cresciuta a Encinitas, in California. Da bambina Ratajkowski ha vissuto alcuni anni anche a Bantry, in Irlanda, e a Maiorca, in Spagna. Quell’impronunciabile cognome si deve alle origini polacche del padre.
Emily Ratajkowski, da dove salta fuori? oggi compie 25 anni, da almeno due salta fuori ovunque: tutto comincia con quel video di Robin Thicke.
Il prezzo dei bitcoin è sceso del 16 per cento in poche ore fino a 9,600 dollari, dopo che ieri aveva superato gli 11.000 dollari al termine di diversi giorni di costante crescita. Nonostante il calo di oggi, da ottobre la moneta virtuale ha raddoppiato il suo valore, mentre da gennaio a oggi lo ha decuplicato. I bitcoin sono una moneta virtuale che può essere usata anche per comprare merci e servizi online: chi la compra, però, lo fa spesso soltanto come investimento.
Il prezzo dei bitcoin è sceso del 16 per cento in poche ore.
Sergiu Todita, operaio moldavo di 39 anni, è morto martedì sera dopo 24 giorni di ricovero dopo il grave incidente in cui era rimasto coinvolto lo scorso 13 maggio alle Acciaierie Venete di Padova. Todita aveva subito gravi ustioni su tutto il corpo dopo essere stato colpito dagli schizzi di una colata di acciaio fuso, dopo il rovesciamento di una siviera. Era stato ricoverato all’ospedale di Cesena. Insieme a Todita si erano feriti altri tre operai, ancora ricoverati: le loro ustioni erano meno gravi di quelle di Todita. Sette persone, tra dirigenti dell’acciaieria, della società produttrice del sostegno della siviera che si era rotto nell’incidente, e responsabili della manutenzione e della certificazione della sicurezza dell’acciaieria, sono indagate: l’ipotesi di reato è omicidio colposo.
È morto uno degli operai che lo scorso 13 maggio erano stati coinvolti in un incidente in un’acciaieria di Padova.
17,40. Le autorità italiane hanno annunciato l’inizio del pompaggio, grazie ai tecnici specializzati della Smit Salvage, delle 2.400 tonnellate di carburante ancora contenute nella nave Concordia. 16,33. Le strade del Giglio sono state sgombrate dalla neve caduta ieri e l’altroieri.
Costa Concordia, le notizie di oggi. È iniziato il pompaggio del carburante della nave, mentre ieri sera il Tg5 ha trasmesso la seconda parte del video che mostra la situazione sul ponte di comando a un'ora dall'impatto con gli scogli.
La cantante statunitense Taylor Swift ha annunciato ieri su Instagram l’uscita di un nuovo singolo e del suo nuovo disco. Il singolo sarà diffuso nella serata di oggi, il disco invece arriverà il 10 novembre e si intitolerà Reputation. L’ultimo disco di Swift – 1989 – era uscito nel 2014 e aveva ottenuto enorme successo in tutto il mondo. Ieri Swift ha anche diffuso su Instagram quella che dovrebbe essere la copertina del disco, con una foto scattata dai fotografi Mert & Marcus. A post shared by Taylor Swift (@taylorswift) on Aug 23, 2017 at 9:39am PDT
Oggi uscirà un nuovo singolo di Taylor Swift, e a novembre il suo nuovo disco.
C’è una storia di cronaca di cui da giorni si occupano i giornali italiani. Ashley Olsen, una donna statunitense di 35 anni, è stata trovata morta nel suo appartamento a Firenze sabato 9 gennaio. Mercoledì l’uomo sospettato di averla uccisa è stato arrestato e interrogato per diverse ore: ha «sostanzialmente ammesso», ha detto il procuratore durante una conferenza stampa, ma ha detto di non avere avuto l’intenzione di uccidere. Chi era Ashley Olsen era statunitense, aveva 35 anni, viveva a Firenze dal 2012, dove abita anche il padre. Si era sposata e aveva divorziato ed era fidanzata con il pittore Federico Fiorentini. Lavorava in un’agenzia che organizza eventi.
La donna americana uccisa a Firenze. A che punto sono le indagini del caso di cronaca più raccontato sui quotidiani italiani negli ultimi giorni e chi è il principale sospettato dell'omicidio di Ashley Olsen.
La tv statunitense FOX ha pubblicato su YouTube una serie di clip con alcune anticipazioni di “The Simpsons Guy”, l’episodio speciale a cartoni animati che per la prima volta mette insieme i personaggi dei “Griffin” (“Family Guy”) con quelli dei “Simpson”. La puntata, la prima della 13esima stagione di “Family Guy” negli Stati Uniti, racconta la storia di Peter Griffin e della sua famiglia, che restano bloccati a Springfield in seguito al furto della loro automobile. Ricevono aiuto dai Simpson e si formano diverse linee narrative, con Homer che passa la maggior parte del tempo a combinare disastri con Peter, Lois Griffin e Marge Simpson che si confrontano sui loro mariti problematici, Bart Simpson e Stewie Griffin che fanno amicizia, il cane parlante Brian che deve fare i conti con Piccolo aiutante di Babbo Natale, il cane dei Simpson. Trattandosi di un episodio speciale, “The Simpsons Guy” avrà una durata di circa un’ora e sarà trasmesso il 28 settembre negli Stati Uniti. La sua realizzazione è stata affidata al produttore esecutivo di “Family Guy” Richard Appel, che per quattro anni ha lavorato anche per i Simpson come produttore e autore di alcune sceneggiature.
I primi video di “The Simpsons Guy”. FOX ha diffuso una serie di anticipazioni sull'atteso episodio che mette insieme i suoi due cartoni animati più famosi: i Simpson e i Griffin.
L’8 novembre del 2011 i responsabili del programma spaziale cinese osservarono con trepidazione il lancio di Yinghuo-1, la loro prima sonda progettata per raggiungere Marte e portare la Cina nel ristretto club dei paesi che fino ad allora avevano raggiunto il pianeta. La partenza dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan gestita dall’Agenzia spaziale russa avvenne senza imprevisti, ma una volta in orbita il razzo smise di funzionare impedendo alla sonda di lasciare l’orbita terrestre. Yinghuo-1 iniziò ad avvicinarsi inesorabilmente alla Terra e nei primi giorni di gennaio 2012 si disintegrò rientrando nell’atmosfera, insieme con le ambizioni cinesi per le esplorazioni interplanetarie. Per la Cina fu una grande umiliazione da riscattare il prima possibile. A meno di dieci anni dalla fine di Yinghuo-1, quest’anno l’Agenzia spaziale cinese (CNSA) non solo ha portato una nuova sonda in orbita intorno a Marte, ma sabato 15 maggio è anche riuscita a far compiere un atterraggio controllato sul pianeta al proprio rover Zhurong, con il quale confida di esplorare il suolo marziano nei prossimi mesi.
La Cina nello Spazio. L'arrivo su Marte è solo l'ultimo di una lunga serie di successi del programma spaziale cinese, che ambisce a superare gli Stati Uniti in un settore strategico.
Fino al 16 luglio nell’appartamento del Doge di Palazzo Ducale a Genova sarà in corso una mostra dedicata ad Amedeo Modigliani, che espone una trentina di sue opere provenienti da alcuni dei più importanti musei del mondo. Racconta l’evoluzione dei ritratti realizzati da Modigliani tra il 1915 e il 1917, a partire dai bozzetti di studio dei primi anni del Novecento a Parigi. Amedeo Modigliani nacque a Livorno il 12 luglio 1884 e morì a Parigi il 24 gennaio del 1920 a causa della tubercolosi. La mostra La mostra si concentra sui numerosi ritratti fatti da Modigliani a modelle occasionali, amici e alla sua compagna Jeanne Hébuterne. È attraverso i ritratti che Modigliani racconta i protagonisti di un’epoca culturalmente molto viva come quella parigina di inizio Novecento: l’ambiente artistico formato da pittori, scrittori, mecenati e mercanti d’arte. I volti tendono a una essenzialità formale mai vista prima, riuscendo a unire due esigenze: la somiglianza dei tratti e la costruzione di uno stile personale. Ne sono esempi i ritratti del pittore Moise Kisling (nella mostra ci sono sia quello del 1915, sia un disegno su carta del 1916) o quelli delle figure femminili, per lo più modelle conosciute nei caffè di Parigi o incontrate per strada.
Modelle, pittori e amanti nei ritratti di Modigliani. Raccolti in una mostra a Genova che racconta l'evoluzione dello stile del pittore livornese e la vivace vita culturale parigina di primo Novecento.
Il presidente della Puglia Michele Emiliano si è candidato al congresso del Partito Democratico dove sfiderà alle primarie del prossimo 30 aprile l’ex segretario Matteo Renzi e il ministro della Giustizia Andrea Orlando. La sua campagna congressuale però potrebbe avere un problema: il prossimo 6 aprile il Consiglio Superiore della Magistratura – l’organo con cui la magistratura si autogoverna – si riunirà per decidere se punire Emiliano per via della sua «sistematica e continuativa» partecipazione alla vita politica del PD. Il problema è che il presidente della Puglia, benché faccia politica da molti anni, non ha mai lasciato la magistratura: oggi è un magistrato fuori ruolo che ha temporaneamente sospeso il suo lavoro. In quanto tale, in teoria non può iscriversi a partiti politici né ricoprire al loro interno incarichi dirigenziali. Emiliano si trova da molto tempo in questa situazione: si è iscritto al PD al momento della sua fondazione, nel 2007, tre anni dopo essersi messo in aspettativa e aver vinto le elezioni a sindaco di Bari. Sempre nel 2007 Emiliano fu eletto segretario regionale del Partito Democratico pugliese, per poi diventarne presidente fino al 2014. Oggi è ancora iscritto del PD e fa parte della segreteria regionale pugliese ma senza diritto di voto; ed è anche candidato alla segreteria nazionale, ovviamente, la carica più importante di tutto il partito.
Emiliano può fare il magistrato e il leader di partito? no, secondo la legge, ma è una situazione irregolare che va avanti dal 2007: il Consiglio Superiore della Magistratura prenderà una decisione ad aprile.
In Italia il 2018 è stato l’anno più caldo mai registrato dal 1800, secondo i dati rilevati e analizzati dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). L’anomalia è stata di 1,58 °C sopra la media, rispetto al periodo di riferimento dal 1971 al 2000, superando quindi il record precedente che era stato registrato nel 2015 con +1,44 °C. Hanno fatto eccezione solamente i mesi di febbraio, con anomalia negativa, e di marzo, con un dato in media rispetto al periodo di riferimento. Nei restanti 10 mesi del 2018 ha invece fatto più caldo della media, con nove mesi in cui è stato registrato almeno 1 °C in più rispetto alla media. Tra i mesi anomali, gennaio è stato il secondo più caldo dal 1800, con un’anomalia di 2,37 °C in più oltre alla media. Aprile è stato invece il più caldo di sempre, da quando vengono tenuti i registri, con 3,50 °C in più, sempre rispetto alla media. Michele Brunetti del CNR ha spiegato che se si inseriscono le anomalie “nel contesto degli ultimi 220 anni di storia climatica dell’Italia, è l’ennesima conferma del fatto che siamo in presenza di un cambiamento climatico importante nel nostro paese”.
Il 2018 è stato l’anno più caldo registrato in Italia. Secondo i dati raccolti dal CNR e i registri tenuti dal 1800: ha fatto più caldo della media in 10 mesi su 12.
Le liste di Scelta Civica per la Camera e di Con Monti per l’Italia al Senato sono state presentate tra l’11 e il 12 gennaio dal presidente del Consiglio uscente Mario Monti e da UdC e FLI, i due partiti che fanno parte della sua coalizione. Gli elenchi potranno essere considerati definitivi solo quando saranno stati depositati presso il ministero degli Interni, ma stando alle informazioni circolate fino a ora non dovrebbero subire ulteriori modifiche. Alla Camera, Mario Monti si presenta con una propria lista che si chiama Scelta Civica e che comprende solamente candidati che non sono mai stati parlamentari e che – nella maggior parte dei casi – provengono dalla cosiddetta “società civile”. Alla lista di Monti per i deputati se ne affiancano altre due, distinte, e rispettivamente dell’UdC e di FLI. Al Senato, dove è invece opportuno presentarsi con una formazione più grande, i due partiti e Monti corrono insieme con un’unica lista di candidati senatori. In questo caso nell’elenco compaiono quindi anche parlamentari uscenti dell’UdC e di FLI. È bene ricordare che al Senato non viene attribuito un solo premio di maggioranza nazionale, come avviene alla Camera, bensì un premio per ogni regione.
Le liste di Monti alle politiche. I nomi decisi per Scelta Civica alla Camera e per Con Monti per l'Italia al Senato, regione per regione, collegio per collegio.
Giovedì 21 maggio in via Darwin 19, a Milano, è allestita una mostra in un loft per il progetto h00me gallery, che si basa sull’idea di esporre arte contemporanea, fotografia e design nelle case di privati “per superare quella barriera psicologica che scoraggia tanti a entrare nelle gallerie e per considerare l’arte anche un modo per arredare gli spazi che viviamo”. Quella delle “home galleries” è una tendenza diffusa nelle capitali dell’arte e del design come Londra e New York, e permette ad artisti, collezionisti o semplicemente persone che desiderano avvicinarsi all’arte contemporanea di muoversi tra le opere in un’atmosfera domestica e accogliente. Questa edizione di h00me gallery è dedicata alla fotografia: saranno esposti ritratti di personaggi famosi della musica e del cinema realizzati, tra gli altri, da Deborah Feingold, Charles Peterson, George Barris, Rodrigo Pais e Sid Avery. L’evento è promosso da Doppiozero, mentre la selezione delle immagini è stata curata dalla galleria ONO Arte Contemporanea di Bologna. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Una mostra in casa, a Milano. Per il progetto "h00me gallery", dedicato alla fotografia, con lavori di Rodrigo Pais e Sid Avery, tra gli altri.
Un uomo tetraplegico di 24 anni ha ripreso a muovere in parte il suo braccio destro e la mano grazie ad alcuni sensori impiantati nel suo cranio, che inviano i segnali dal cervello ai muscoli attraverso la mediazione di un computer. I risultati ottenuti in quasi due anni di sperimentazione sono stati definiti molto promettenti e hanno permesso ai ricercatori di scoprire nuove cose su come il sistema nervoso centrale (cervello e midollo) si adatta alle lesioni subite. I progressi ottenuti con questo sistema non hanno precedenti e potrebbero portare un giorno a nuove soluzioni per trattare le paralisi, di natura traumatica o dovute a malattie del sistema nervoso. Ian Burkhart aveva 19 anni quando ebbe un grave incidente mentre stava facendo surf lungo la costa del North Carolina, negli Stati Uniti: vide arrivare un’onda e si tuffò pensando che in quel punto l’acqua fosse profonda a sufficienza, senza sapere che il fondale era invece più affiorante per la presenza di un banco di sabbia. Quando gli amici che erano con lui lo riportarono a riva, Burkhart non riusciva a muoversi; in seguito in ospedale gli fu confermato che nel tuffo si era fratturato il collo, con una grave lesione midollare. Il midollo spinale fa da tramite tra il cervello, i nervi spinali e il sistema nervoso periferico: se si interrompe, i segnali non passano correttamente determinando la paralisi al di sotto del punto della lesione. Dal giorno dell’incidente, Burkhart non ha più avuto il controllo delle sue gambe e delle sue braccia, fatta eccezione per qualche movimento delle spalle e del gomito: una condizione per cui a oggi non c’è cura.
Un tetraplegico è tornato a muoversi grazie a un chip impiantato nel cervello. Con un computer che dialoga con la sua corteccia cerebrale, riesce a muovere braccio e mano destra.
Fino al 3 aprile 2016 la Galleria Carla Sozzani di Milano ospita la mostra Beyond Blonde del fotografo di moda Steve Hiett, in occasione dell’uscita del libro omonimo edito da Prestel (che sarà presentato dal fotografo il 27 febbraio, sempre alla galleria Sozzani). La mostra espone dodici delle immagini di Steve Hiett scattate a partire dalla fine degli anni Settanta, che mostrano bene il suo stile: Hiett usa una forte saturazione dei colori e soggetti decentrati, spesso esposti a flash e luci abbaglianti. Hiett vive e lavora Parigi, ma è nato in Inghilterra nel 1940. Dopo la scuola d’arte e una breve carriera come musicista con il gruppo Psych Pop Piramide, si è dedicato alla fotografia di moda, iniziando a lavorare per le riviste Nova, Marie Claire e per l’edizione francese di Vogue. Del suo lavoro Hiett dice: «Non penso a me stesso come un fotografo. Penso a me come qualcuno che usa la macchina fotografica per creare immagini che vedo nella mia testa. Dovunque vada, che sia Parigi o Miami, le mie foto sono storie dei sobborghi metropolitani, sono storie sulla solitudine e sui sogni».
Le fotografie di Steve Hiett a Milano. È un grande fotografo di moda: se passate a Milano potete vederle alla galleria Sozzani, altrimenti ce ne sono alcune qui.
Dal 15 dicembre la casa automobilistica giapponese Toyota ha messo in vendita la sua prima auto di serie alimentata a idrogeno. Il modello si chiama Mirai – che in giapponese vuol dire “futuro” – ed è una berlina FCV (Fuel Cell Vehicle, veicolo a celle a combustibile) a quattro posti con forma e dimensioni da tipica auto di famiglia. Disponibile per ora solamente in quattro città del Giappone, dal settembre 2015 la Mirai arriverà anche nello stato americano della California e in Germania, in Danimarca e in Regno Unito, mentre altri mercati si aggiungeranno nel 2017. Negli ultimi anni le case costruttrici stanno investendo molto in ricerca sulle auto alimentate a idrogeno, che sono ritenute sempre di più un’alternativa convincente al motore a scoppio tradizionale e persino alle auto elettriche. La tecnologia a idrogeno, infatti, garantisce emissioni zero in fase di utilizzo – un’auto alimentata con questo gas produce allo scarico solo vapore acqueo – ma non presenta i problemi di autonomia e lunghi tempi di ricarica tipici delle auto elettriche. I (pochi) modelli dotati di questa tecnologia oggi in commercio hanno prestazioni abbastanza simili a quelle di un’auto “normale” e sono in grado di percorrere centinaia di chilometri tra un pieno e l’altro, operazione quest’ultima che richiede circa cinque minuti. I limiti alla diffusione dell’idrogeno, tuttavia, non mancano: il costo delle tecnologie impiegate nelle vetture è ancora molto alto e le infrastrutture per la distribuzione del gas sono quasi assenti.
Sta arrivando il momento delle auto a idrogeno? toyota ha appena messo in vendita la sua prima auto di serie alimentata a idrogeno, gli investimenti nel settore stanno crescendo: ma c'è il problema del platino.
I Biffy Clyro – ospiti stasera al Festival di Sanremo – sono un gruppo alternative rock britannico i cui tre membri sono originari della regione dell’Ayrshire, in Scozia. Il nome Biffy Clyro potrebbe non dirvi molto ma è difficile che prima di Sanremo non abbiate sentito almeno una loro canzone. I tre membri che fondarono i Biffy Clyro sono Simon Neil (chitarra e voce) e i gemelli James Johnston (che suona il basso) e Ben Johnston (che suona la batteria). Al momento sono sotto contratto con la casa discografica 14th Floor Records, esistono dal 1995 e hanno fatto sette album in studio, cinque dei quali sono stati nei primi cinque posti nella classifica britannica degli album più venduti. Nel 2013 i Biffy Clyro vinsero l’NME Award per il Miglior gruppo britannico. I Biffy Clyro sono a Sanremo per promuovere le canzoni del disco Ellipsis, in particolare “Re-Arrange”: quella che magari non sapevate che fosse loro ma che quasi di sicuro avete già sentito in radio. “Biffy Clyro” non vuol dire niente e anche l’origine del nome è piuttosto bizzarra. Neil ha spiegato che da adolescenti lui e Ben Johnson stavano parlando del musicista Cliff Richard, immaginandosi ipotetici prodotti da vendere a suo nome. Pensarono a delle penne Biro, e quindi al nome Cliff Richard Biro, che in qualche modo divenne poi Cliffy Biros e da lì Biffy Clyro. Neil ha detto: «Non avevamo fumato marijuana in quel momento. È solo che a Ayr [la città scozzese da cui arrivano] non c’è molto da fare. E poi il tempo è terribile». Non è oggettivamente una storia particolarmente emozionante, ma alla fine il gruppo decise di tenersi il nome. E poi, disse Neil, nel 2010: «L’altra notte eravamo in Svizzera a suonare e ho visto un adesivo di una band che si chiama Coleslaw [insalata di cavoli], che è un nome persino più brutto di Biffy Clyro. E pure Arctic Monkeys è un nome piuttosto brutto, anche se sono un loro grande fan».
Chi sono i Biffy Clyro, ospiti a Sanremo. Breve storia del gruppo scozzese che esiste dal 1995 e ha già fatto sette dischi: il loro nome non vuole dire niente e ha un'origine piuttosto bizzarra.
Robert Plant e Jimmy Page dei Led Zeppelin dovranno affrontare un processo per “Stairway to Heaven”, una delle canzoni rock più famose di sempre: un giudice di Los Angeles ha infatti stabilito che ci sono somiglianze sufficienti con “Taurus” degli Spirit e che dovrà essere una giuria a decidere se Plant e Page sono responsabili di aver violato il diritto d’autore. La prima udienza è prevista per il prossimo 10 maggio. La causa è stata portata avanti da Michael Skidmore, curatore del patrimonio di Randy Wolfe, conosciuto come Randy California, chitarrista degli Spirit e compositore del brano “Taurus”. Skidmore ha accusato Plant e Page di non aver citato Randy California come autore del pezzo scritto nel 1971. Secondo Skidmore i Led Zeppelin si sono ispirati a “Taurus” suonato dagli Spirit, dato che i due gruppi hanno condiviso un tour nel 1968 e nel 1969; Plant e Page si sono difesi dicendo che la progressione degli accordi è talmente un cliché da non meritare la protezione del copyright. Il giudice per ora ha dato ragione Skidmore, sostenendo che ci sono somiglianze sostanziali tra “Stairway To Heaven” e “Taurus” nei primi due minuti: «Se è vero che la progressione cromatica discendente di quattro accordi è uno schema comune che abbonda in campo musicale, le similitudini in questo caso trascendono la struttura in sé. Ciò che resta è un giudizio soggettivo riguardo il concetto e il sentimento delle due composizioni, un compito che è più adatto a una giuria che a un giudice».
Il presunto plagio di “Stairway to Heaven” arriverà in tribunale. Un giudice ha stabilito che ci sono "somiglianze sostanziali" con un'altra canzone, sufficienti per far decidere la questione a una giuria.
Arnoldo Foà è morto oggi a Roma a 97 anni: era un grande attore di teatro e di cinema, regista, scrittore, poeta, scultore e pittore e popolare protagonista della programmazione televisiva Rai negli anni Settanta. Foà, che era nato a Ferrara da una famiglia di origini ebraiche, avrebbe compiuto 98 anni il prossimo 24 gennaio. Costretto a lasciare i corsi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma a seguito delle leggi razziali fasciste nel 1943 si rifugiò a Napoli, dove diventò capo-annunciatore della Radio Alleata PWB: fu lui a comunicare alla radio l’armistizio con gli Alleati l’8 settembre 1943. Dopo la guerra iniziò la sua incredibile carriera nello spettacolo: a teatro fu diretto, tra gli altri, da Luchino Visconti, Luca Ronconi e Giorgio Strehler; recitò in più di cento film, tra cui Il processo di Orson Welles, Il sorriso del grande tentatore di Damiano Damiani, Il giocattolo di Giuliano Montaldo; fu protagonista di alcuni dei più celebri sceneggiati televisivi della RAI: Piccole donne, Capitan Fracassa, Le cinque giornate di Milano, La freccia nera, Il giornalino di Gian Burrasca, David Copperfield.
La morte di Arnoldo Foà. A Roma, a 97 anni: è stato un grande attore di teatro e di cinema, oltre che regista, scrittore, scultore e pittore.
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha sospeso Mostri a Venezia, la mostra di 27 fotografie scattate da Gianni Berengo Gardin, uno dei più importanti fotografi italiani, tra il 2012 e il 2014, dedicata alle contestati navi da crociera che passano nel bacino di San Marco. La mostra, già esposta a Milano, sarebbe stata inaugurata a Venezia il 18 settembre a Palazzo Ducale, ma Brugnano ha deciso di modificarla per non dare un’immagine negativa del passaggio delle grandi navi in città. Ha infatti chiesto che le fotografie di Berengo Gardin vengano affiancate dalle tavole del progetto Tresse Est, che prevede lo scavo del Canale Vittorio Emanuele – recentemente approvato dalla giunta di centrodestra – cioè una via alternativa a San Marco per il passaggio delle navi. La fondazione dei Musei civici di Venezia, che si era occupata di allestire Mostri a Venezia, ha detto che fisserà presto una nuova data della mostra.
La mostra fotografica sulle grandi navi a Venezia è stata sospesa. Lo ha deciso il nuovo sindaco Luigi Brugnaro, perché le immagini scattate da Gianni Berengo Gardin darebbero un'immagine negativa della città.
Il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato un’ordinanza che introduce nuove misure restrittive in provincia di Latina, per frenare l’aumento di nuovi contagi da coronavirus. Nella nota diffusa dalla Regione, si dice che le misure sono state decise «tenuto conto dell’incremento dei casi registrati dal 4 ottobre pari al 155%», che entrano in vigore a partire dalla mezzanotte di oggi (quindi nella notte tra giovedì e venerdì), e che prevedono, tra le altre cose: il contingentamento a 20 persone per le feste e le cerimonie religiose, il numero massimo di 4 ospiti a tavolo per ristoranti e locali, la chiusura a mezzanotte per pub, bar e ristoranti, il divieto di assembramenti davanti alle scuole, uffici e luoghi pubblici, e divieto delle visite a pazienti ricoverati in strutture sanitarie o sociosanitarie. – Leggi anche: Cosa abbiamo imparato sulle mascherine
In provincia di Latina sono state introdotte nuove restrizioni a causa di un significativo aumento di contagi da coronavirus.
A un certo punto, durante la cerimonia degli Oscar, la conduttrice Ellen DeGeneres ha proposto di scattare un selfie agli ospiti in platea: la foto, nella quale appaiono tra gli altri Meryl Streep, Bradley Cooper, Brad Pitt, Jared Leto, Jennifer Lawrence, Julia Roberts, Kevin Spacey, Lupita Nyong’o e Angelina Jolie, è diventata nel giro di un’ora il tweet più ritwittato di sempre. Nella foto c’è solo una persona che non è un attore noto in tutto il mondo, e anzi proprio non è un attore: è Peter Nyong’o, fratello dell’attrice keniana 31enne Lupita Nyong’o, che ha vinto il premio come migliore attrice non protagonista per il suo ruolo in “12 anni schiavo”. Secondo New Day, Peter Nyong’o ha in seguito detto di aver pensato al momento della foto: «Sai che c’è? Salta dentro a quel selfie». Dopo essere stata premiata, Lupita Nyong’o lo ha ringraziato definendolo il suo «migliore amico». Buzzfeed ha raccolto una serie di foto dei due assieme, e qui c’è il video che Peter ha pubblicato online dopo aver saputo che la sorella era candidata all’ Oscar. “I said ‘you know what, just hop in that selfie'” Lupita Nyong’o’s brother on jumping in @TheEllenShow‘s selfie pic.twitter.com/zygoIG1Dvz
Chi era l’unico sconosciuto nel selfie degli Oscar (l’imbucato dell’anno). Peter Nyong’o, fratello dell'attrice premio Oscar Lupita Nyong’o, si è infilato nel tweet più ritwittato di sempre.
Il 14 marzo 2014 uscirà in Italia Her, il nuovo film di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Olivia Wilde, Amy Adams e “la voce” di Scarlett Johansson. Il film, presentato allo scorso Festival Internazionale del Film di Roma e uscito a novembre negli Stati Uniti, sta ricevendo molte critiche positive e tra i molti riconoscimenti è stato scelto come miglior film dell’anno dalla Los Angeles Film Critics Association e dal National Board of Review, un’importante organizzazione no profit newyorkese dedicata al cinema. Di cosa parla il film Nella Los Angeles di un futuro non troppo lontano, Theodore Twombly (Joaquin Phoenix) è un malinconico scrittore che rifiuta l’idea del divorzio da sua moglie Catherine (Rooney Mara). Per lavoro scrive lettere personali per conto di altre persone, utilizzando materiale d’archivio inviato dagli stessi clienti. Un giorno acquista un sistema operativo (una specie di Siri) dotato di coscienza, capace di elaborare emozioni realistiche e progettato per soddisfare tutte le esigenze dell’utente: presto Twombly si innamora della voce del sistema operativo – che è quella di Scarlett Johansson – che si chiama Samantha, iniziando con lei una relazione vera e propria.
Di cosa parla “Her”. Il film sulla storia d'amore tra un uomo e un sistema operativo: secondo molti è il più bello dell'anno, in Italia uscirà a marzo.
Tron, uscito nel 1982 e girato dallo sconosciuto Steven Lisberger, è stato il primo film a mettere la realtà virtuale al centro della storia. Prodotto dalla Disney — che per la prima volta usava in maniera così massiccia la computer-grafica — ha imposto un immaginario a tutti i film del genere che uscirono negli anni successivi, diventando senza troppe difficoltà un cosiddetto film di culto. Ora, quasi trent’anni dopo, è in uscita il seguito girato dall’altrettanto sconosciuto John Krosinski, Tron: legacy, e sono diversi gli indizi che lasciano ben sperare sulla sua qualità. La Disney ha bocciato molte sceneggiature nel corso degli ultimi anni, proprio per cercare di non rovinare quanto fatto con il primo film. Ed è per lo stesso motivo che Jeff Bridges, protagonista di Tron fresco di Oscar per Crazy Heart, ha deciso di tornare nel secondo alla lettura dell’ultimo copione dopo essersi ripetutamente negato: la storia e le atmosfere gli ricordavano quelle dell’originale. Grazie alla computer-grafica, nel film lo vedremo anche in versione ringiovanita.
Tron è tornato, e sembra in forma. Mancano pochi mesi all'uscita del seguito del film di culto dell'82 e l'attesa continua a crescere.
Oggi Air Berlin ha dichiarato di aver dovuto cancellare 100 voli dopo che “un numero insolitamente alto” dei suoi piloti si sono dichiarati malati. Lo Spiegel ha scritto che tra lunedì sera e martedì mattina si sono dati malati più di 200 piloti sui circa 1500 che lavorano per Air Berlin, costringendo la compagnia a cancellare i voli. Air Berlin è in vendita e sta trattando le condizioni del trasferimento del personale coi potenziali acquirenti: l’azienda ha dichiarato bancarotta dal 15 agosto dopo che il suo principale azionista Etihad ha detto che non avrebbe fornito altri capitali alla società e la compagnia ha continuato a operare grazie ad un prestito di 150 milioni di euro del governo tedesco. Le proposte di acquisto per Air Berlin devono essere consegnate entro venerdì.
Air Berlin ha cancellato 100 voli perché molti piloti si sono dati malati.
Nella puntata di domenica di Report, dedicata alle politiche tributarie italiane e all’evasione fiscale, Milena Gabanelli ha introdotto a un certo punto il tema della “confusione” ingenerata nelle imprese e nei referenti dal doppio ruolo del ministro Tremonti, a sua volta tributarista in uno studio fiscale, con particolare attenzione alla vicenda fiscale che ha riguardato Mondadori. Prima, Report aveva analizzato più estesamente i movimenti di Tremonti sulla pubblica finanza.
Report su Tremonti. «E adesso io so di fare una parte odiosa»: Milena Gabanelli espone la "confusione" di interessi tra il ministro e il tributarista.
Questo weekend al cinema trovate sette nuovi film. È uscito – in 683 sale – L’uomo d’acciaio, cioè la storia di Superman raccontata fin da quando era bambino. Il film è diretto da Zack Snyder (lo stesso di 300 e Watchmen), prodotto da Cristopher Nolan e interpretato da Henry Cavill, Amy Adams, Michael Shannon e Kevin Costner. Stoker è il primo film in lingua inglese di Chan-wook Park, il regista coreano della cosiddetta “Trilogia della vendetta” (Oldboy, Lady Vendetta, Mr. Vendetta): è la storia di una ragazza, India, che dopo la morte del padre si ritrova a vivere con la madre psicologicamente instabile e uno zio misterioso appena arrivato in casa. Rachel Weisz, Anthony Hopkins e Jude Law, tra gli altri, sono i protagonisti di Passioni e desideri, un film del 2011 diretto da Fernando Meirelles, adattamento del testo teatrale del 1897 Girotondo di Arthur Schnitzler. Tulpa è il terzo film da regista di Federico Zampaglione, cantante dei Tiromancino: la protagonista Lisa Boeri (interpretata da Claudia Gerini) è una donna ricca che inizia a frequentare un club privato, il “Tulpa”, dove i soci realizzano le loro fantasie erotiche. Quando i suoi amanti iniziano a morire uno dopo l’altro la donna comincia a indagare per conto suo. Dream Team è invece una commedia francese che racconta il riscatto di un ex campione di calcio che dopo un periodo difficile si trasferisce in una piccola isola della Bretagna per allenare la squadra di calcio locale, formata da pescatori.
I film del weekend. L'ultimo Superman, il nuovo film del coreano Chan-wook Park e uno diretto da Federico Zampaglione, tra gli altri: tutti i trailer.
Il 5 giugno si voterà per le elezioni amministrative in diverse città italiane, compresa Roma: e proprio a Roma da mesi il centrodestra, il centrosinistra e le altre forze politiche si trovano in una situazione delicata e complicata. Non sempre è stato chiaro chi sostenesse chi, sono circolati per mesi nomi di candidati che duravano pochi giorni, e poi ci sono stati moltissimi “retroscena”, primarie contestate, le “gazebarie”, alcune liste escluse e poi riammesse. Da qualche giorno le cose sembrano essersi chiarite. A Roma il centrosinistra ha governato dal 1993 al 2015, con una sola pausa: dal 2008 al 2013 ha governato il centrodestra, con l’amministrazione di Gianni Alemanno. La situazione economica del comune è particolarmente complicata, con un debito di circa 14 miliardi di euro; e negli ultimi anni ci sono stati una serie di scandali e inchieste giudiziarie – “affittopoli”, “parentopoli”, Mafia Capitale, la crisi dei rifiuti e dell’azienda che li gestisce – che hanno mostrato quanto fosse opaca e scadente, come minimo, la gestione di molti settori della pubblica amministrazione e degli enti che erogano servizi fondamentali della città. Poi c’è stata la vicenda politica di Ignazio Marino, l’ultimo sindaco della città, che si è dimesso lo scorso ottobre: secondo alcuni perché costretto dal suo stesso partito proprio perché aveva provato a risolvere i problemi di Roma, secondo altri per l’inadeguatezza dimostrata nel governare la città, secondo altri ancora perché indebolito dalle campagne organizzate contro di lui dall’opposizione con motivazioni spesso pretestuose (dalla storia della Panda a quella della carta di credito).
Guida alle elezioni di Roma. È il posto dove può succedere la cosa più rilevante, e dove centrodestra e centrosinistra per motivi diversi hanno le ossa rotte.
Paramount Pictures ha condiviso sul suo canale YouTube un nuovo trailer di Zoolander 2, il film di e con Ben Stiller. Finora erano usciti teaser trailer – una specie di “trailer del trailer” – e brevi video di pochi secondi: questo è il primo vero trailer, lungo più di due minuti. Zoolander 2 è il sequel di Zoolander, un film del 2001 che ha avuto molto successo. La produzione del sequel era stata annunciata nel marzo 2015 con un’improvvisata di Ben Stiller e del suo co-protagonista Owen Wilson durante una sfilata di Valentino. Zoolander 2 racconterà la vita dei due “supermodelli” Zoolander e Hansel. Il film – che è stato anche girato a Roma – uscirà in Italia il 12 febbraio 2016 e nel cast ci saranno – in alcuni casi per delle veloci comparsate – Benedict Cumberbatch, Justin Bieber, Kanye West , Mika Olivia Munn, Will Ferrell e Penelope Cruz. Ehm, lui è un po’ inquietante.
Il trailer di “Zoolander 2”. È il seguito del film parodia sulla moda diretto e interpretato da Ben Stiller: uscirà nei cinema il 12 febbraio 2016.
Quando uscì il video di “Thriller” di Michael Jackson, non si era mai vista una cosa così. MTV esisteva da due anni e l’epoca dei video musicali era ancora molto giovane ma aveva già cambiato tantissimo l’industria e la cultura musicale di allora. Il 2 dicembre 1983 MTV presentò in anteprima mondiale – dopo averlo annunciato con grande e ampia comunicazione – la novità di un video musicale che a) era il video del nuovo singolo di nientemeno che Michael Jackson, tratto dal suo disco uscito un anno prima che sarebbe diventato il disco più venduto di sempre, b) aveva come regista John Landis, allora popolarissimo soprattutto per i film Animal house, I Blues Brothers e Una poltrona per due, c) era il risultato di un lavoro notevolissimo e costoso di costumi e scenografia a tema “zombie” (Landis veniva dalla regia di Un lupo mannaro americano a Londra, anche) e infine ma soprattutto d) era il primo video musicale di una lunghezza che superava le limitate dimensioni della canzone, durando quasi 14 minuti e costruendo una storia più lunga intorno al pezzo.
Il video di “Thriller” ha 30 anni. Allora non si era mai vista una cosa così: John Landis, gli zombies, 13 minuti e Vincent Price.
I contagi da coronavirus totali registrati ufficialmente dall’inizio dell’epidemia in Italia, secondo gli ultimi dati diffusi oggi dalla Protezione Civile, sono 189.973, 2.646 in più di ieri. I morti sono 25.549, un incremento di 464 rispetto a ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” registrati sono 3.033, per un totale di 57.576. Le persone attualmente positive sono 106.848 (in calo per il quarto giorno di seguito, 851 in meno), mentre quelle ricoverate in terapia intensiva sono 2.267, 117 in meno rispetto a ieri. Le persone ricoverate in altri reparti scendono sotto le 23mila. Oggi si registra un nuovo record di tamponi effettuati in un solo giorno dall’inizio dell’emergenza: 66.658. Inoltre per la prima volta il bollettino della Protezione Civile indica il numero di persone testate, che sono ad oggi 1.052.577, il 1,74 % della popolazione totale del paese.
Le notizie di giovedì sul coronavirus in Italia. I casi rilevati in totale sono 189.973 e i morti da ieri sono 464, ma continuano a diminuire sia le persone attualmente positive che quelle ricoverate in terapia intensiva.
Il 30 marzo è uscito in Italia – distribuito da Universal Pictures Italia – Ghost in the Shell, il thriller d’azione e di fantascienza con Scarlett Johansson di cui si parla da mesi. Ghost in the Shell è tratto da un omonimo manga cyberpunk, che per la prima volta uscì in Giappone nel 1989. Il regista è Rupert Sanders, quello di Biancaneve e il cacciatore. Nel cast ci sono anche Pilou Asbæk, Takeshi Kitano, Juliette Binoche e Michael Pitt. Johansson interpreta Kusanagi, una poliziotta-cyborg che è sulle tracce di un pericoloso hacker. E questi sono dieci minuti del film, per chi vuole farsi un’idea.
Una scena di “Ghost in the Shell”. Per farsi un'idea di com'è il thriller cyberpunk con Scarlett Johansson di cui si parla da mesi.
Giacomo Papi, giornalista, scrittore e autore televisivo, è il nuovo direttore della scuola di scrittura milanese Belleville e del sito di racconti Typee collegato alla scuola. Papi, che ha 49 anni, pubblica per Einaudi – il suo ultimo libro è “I fratelli Kristmas” – e scrive sul Venerdì e Repubblica, ma anche sul suo blog personale sul Post, dove collabora assiduamente alla sezione Libri. Da diverse stagioni è autore della trasmissione “Che tempo che fa”. La scuola di scrittura ed editoria “Belleville”, dove insegnano tra gli altri Walter Siti e Alessandro Bertante, è stata creata a Milano nel 2015.
Giacomo Papi è il nuovo direttore della scuola di scrittura “Belleville”.
Qualche giorno fa è morto lo scrittore americano Ray Bradbury, famoso nel mondo per aver scritto il romanzo distopico intitolato Fahrenheit 451: ovvero la temperatura alla quale bruciano i libri in un futuro tenebroso e inquietante dove non è concesso leggere. Ma è davvero questa la temperatura, che corrisponde a circa 232 gradi Celsius, alla quale bruciano? Slate ha indagato un po’ e dice che, in realtà, le cose non stanno proprio così.
I libri bruciano a 451 gradi Fahrenheit? slate spiega che il titolo del più celebre libro di Ray Bradbury non è proprio esatto.
Carige, la banca genovese da anni in gravi difficoltà, sarà salvata dalle altre banche italiane che acquisteranno un’obbligazione Carige da 320 milioni di euro che potrà essere in futuro convertita in azioni. Pietro Modiano, presidente della banca, ha definito l’operazione «solidarietà di mercato». Non parteciperanno all’operazione i principali azionisti di Carige, la famiglia Malacalza, che possiede il 27 per cento delle azioni, e Gabriele Volpi, che ne possiede il 9 per cento. – Leggi anche: La crisi di Carige
Carige sarà salvata dalle altre banche, ma i principali azionisti non parteciperanno all’operazione.
È online da oggi – e il Post lo presenta per primo – il video di “Padre nostro dei satelliti”, una canzone delle Luci della Centrale Elettrica (ovvero il progetto musicale del cantautore ferrarese Vasco Brondi) di quelle del disco “Costellazioni”, che era uscito a marzo 2014. Nel nuovo video, la musica è accompagnata dalle immagini tratte dal documentario “Anzul delle stelle” di Giuseppe Di Bernardo, ancora inedito. Sul documentario e le immagini del video, Vasco Brondi ha spiegato al Post che
Il nuovo video delle Luci della Centrale Elettrica. Si chiama "Padre nostro dei satelliti", è una specie di "preghiera tecnologica" sulle immagini di un documentario su un particolare personaggio ferrarese.
Tra le molte reazioni alle notizie sull’inchiesta romana sulla corruzione – quella chiamata dai magistrati “Mafia Capitale” – è notevole in questi giorni percepire un misto di accuse e rassegnazione a dei tratti deteriori di Roma e del suo funzionamento, ancora più impressionante nel suo avvicinarsi alle cose che nei decenni passati hanno detto di Roma i suoi peggiori detrattori, a cominciare dai leader leghisti settentrionali (e non è detto che questo sentimento non aiuti persino a Roma il nuovo leader della Lega Nord Matteo Salvini), che oggi hanno buon gioco a dire “avevamo ragione”. Da Roma, infatti sembra prevalere una scorata disillusione rispetto ai presunti tratti peggiori delle dinamiche sociali e politiche cittadine (troppe funzioni importanti in una grande città, dice lo scrittore Sandro Veronesi). Giovedì su Repubblica Filippo Ceccarelli – esperto cronista politica romano – ne scrive così. A Roma nun se more mai , e di conseguenza chi nun more se rivede . Sempre a Roma nun se butta gnente e anche per questo forse non ci si annoia mai, ma lo sgomento reca con sé la più scontata interrogazione retorica: in quale altra città d’Europa — per tenersi stretti — poteva allignare con tanta vivacità il mondo di mezzo «dove tutto si mischia»? Nelle grigie inchieste del Nord (Expo, Mose) corruttori e corrotti non fanno assolutamente la stessa vita, anzi quasi nemmeno si conoscono, e il malaffare ha uno sviluppo per così dire fuggevole, o episodico; allo stesso modo nel Mezzogiorno, da Napoli alla Sicilia, gli ambiti di guardie e ladri, imprenditori e politicanti, restano separati, di norma per ragioni professionali, o castali, o di prudenza. A Roma no. E questo perché Roma « addiventò dar primo giorno,/ com’è oggi, ‘ na Torre de Babbele ». Così la raffigura nel XIX secolo il suo più illustre poeta, Giuseppe Gioachino Belli, all’insegna di quella caotica mescolanza che emerge dal presente ciclo d’intercettazioni. Dove c’è sempre uno che dice: mo’ vado o telefono a quello, che mi porta a quello, che mi porta a quello e così — fatece largo che passamo noi, ‘ sti giovenotti de ‘ sta Roma bella — ecco che dopo un paio di rimbalzi si arriva regolarmente non solo al Quirinale e a Palazzo Chigi, ma anche dal Papa. E a questo proposito merita certo una segnalazione un irresistibile dialogo tra i Diotallevi, padre ex notabile della Magliana e figlio: quest’ultimo riferisce di una visita al di là del Portone di bronzo effettuata con una specie di pseudo-spione già incluso nello scandalo dei padri Camilliani, roba da intenditori; e gli descrive la ricchezza e le dotazioni dell’automobile («la radio e i cosi »), e a un certo punto, per dire il rispetto tributatogli, «mi sentivo ‘ sto cazzo », e conferma che il suo interlocutore «sa tutti i segreti», e infatti, chiosa allora il papà: «Quello è un paraculo ».
Roma è Roma, inevitabilmente? le reazioni di questi giorni - anche dei romani - rischiano di dare ragione ai suoi peggiori accusatori: oggi su Repubblica Filippo Ceccarelli scrive della "Torre di Babele".
Venerdì, durante un’asta di Sotheby’s a Londra, un quadro del famoso street artist Banksy si è autodistrutto subito dopo essere stato venduto per oltre un milione di sterline. Una volta battuto all’asta, un meccanismo all’interno della cornice ha tagliato metà del quadro in decine di strisce, tra lo stupore di tutte le persone presenti. Il quadro rappresentava una bambina con un palloncino rosso, originariamente dipinta da Banksy in un murale a Londra nel 2002 e da allora diventata una delle sue opere più famose. Subito dopo l’asta Banksy ha rivendicato la performance su Instagram, ma senza spiegare come fosse effettivamente avvenuta la distruzione del quadro.
La spiegazione di Banksy del quadro che si è autodistrutto dopo essere stato venduto all’asta. Lo street artist ha mostrato in un video come funzionava il "tritacarte" inserito nella cornice dell'opera venduta ieri a Londra.
Le fotografie di paesaggi di Luca Campigotto, nato a Venezia nel 1962, sono in mostra a Roma fino al 27 giugno presso la Galleria del Cembalo, un elegante spazio espositivo vicino a Piazza di Spagna. La mostra Wildlands and Cityscapes (terre selvagge e paesaggi cittadini) è organizzata in collaborazione con la Bugno Art Gallery di Venezia e offre la possibilità di confrontare tra loro scenari naturali – dalla Patagonia alla Lapponia – con immagini cittadine e metropolitane di Chicago e New York. La capacità evocativa delle fotografie di Campigotto diventa quindi un punto di partenza per ammirare l’affascinante frenesia della città e la rilassante pace dei paesaggi naturali, poco o per nulla modificati dall’uomo. Luca Campigotto – che si laureò con una tesi sull’epoca delle grandi scoperte geografiche – si occupa di fotografia da oltre vent’anni, in particolare fotografando paesaggi e strutture architettoniche. Nella sua carriera Campigottto ha collaborato con importanti riviste, ha esposto nei principali musei mondiali e ha pubblicato diversi libri, tra loro: Teatri di guerra, che ripercorre i luoghi in cui fu combattuta la prima guerra mondiale, Gotham City, che racconta per immagini New York, e My Wild Places, che si concentra invece sui paesaggi naturali. Parlando delle fotografie realizzate durante i suoi molti viaggi, Campigotto ha detto:
Il mondo nelle foto di Luca Campigotto. Le immagini di un importante fotografo italiano – paesaggi urbani e metropolitani – esposte a Roma fino al 27 giugno.
A quattro anni dal suo ultimo disco “Modern Guilt”, Beck ha registrato una nuova canzone per la colonna sonora di Jeff, Who Lives At Home, il film con Jason Segel da poco uscito negli Stati Uniti. La canzone si chiama Looking for a sign, è disponibile da oggi su iTunes e si può già ascoltare in streaming.
La nuova canzone di Beck, per il film Jeff, Who Lives At Home. Si chiama Looking for a sign, da oggi è disponibile su iTunes e in streaming.
Nel fine settimana il telescopio spaziale Hubble, in orbita intorno alla Terra, ha ripreso le attività scientifiche di osservazione, dopo essere rimasto in modalità provvisoria per circa 20 giorni a causa del malfunzionamento di alcuni suoi giroscopi. Questi strumenti servono per puntare Hubble verso le aree da osservare e fargli mantenere la stessa posizione per lunghi periodi di tempo, utili per le osservazioni degli oggetti spaziali più distanti. Grazie all’utilizzo di alcuni sistemi di riserva, ora Hubble può nuovamente contare su tre giroscopi per compiere le proprie osservazioni. Hubble finora è durato molto più del previsto e ha permesso di compiere quasi 30 anni ininterrotti di osservazioni, che ci hanno aiutato a comprendere meglio le caratteristiche del nostro sistema solare, della galassia e del resto dell’Universo. Benché si trovi a oltre 560 chilometri dalla Terra, subisce comunque l’influsso delle particelle della parte alta dell’atmosfera, che pian piano lo rallentano facendolo avvicinare al nostro pianeta. Si stima che Hubble dovrebbe rientrare e disintegrarsi nell’atmosfera nei prossimi anni Trenta.
Hubble ha ripreso a funzionare.