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La nota coppia di cantanti americani Jay Z e Beyoncé ha diffuso su YouTube RUN, una specie di video promozionale per il loro prossimo tour americano – nel quale terranno concerti assieme – fra giugno e agosto del 2014. Il video è stato montato come il trailer di un film d’azione: fra una scena e l’altra (e molte sparatorie) vengono presentati i presunti protagonisti del film, fra cui gli attori Sean Penn e Jake Gyllenhaal. Alla fine del video appare una schermata con la scritta Coming never (traducibile in italiano come “in uscita…mai”), mentre Beyoncé ripete in sottofondo, cantando, la parola «cliché».
Il trailer del tour di Beyoncé e Jay Z. Montato come un trailer cinematografico per un film d'azione che non esiste, con Sean Penn e Jake Gyllenhaal.
Oggi è il 4 luglio e negli Stati Uniti si festeggia il Giorno dell’Indipendenza (Independence Day) con feste, sfilate, banchetti, discorsi ufficiali, barbecue, balli, fuochi artificiali e tantissime bandiere americane. La festa interessa solamente gli statunitensi, ma grazie a film, canzoni, libri e a un mondo sempre più stretto e vicino, il 4 luglio gode di una certa fama anche al di qua dell’Oceano. Che cosa si festeggia Il 4 luglio del 1776 il Secondo Congresso Continentale degli Stati Uniti, costituito dai rappresentanti delle 13 colonie britanniche del nord America, adottò ufficialmente la Dichiarazione di Indipendenza. Il documento stabiliva l’indipendenza delle colonie americane dalla Gran Bretagna e quindi dall’Impero Britannico. La decisione di dichiararsi indipendenti era arrivata a circa un anno di distanza dall’inizio della Rivoluzione americana, il conflitto che vedeva le colonie contro i britannici e che aveva avuto come casus belli il “Boston Tea Party”, il lancio in mare per protesta sulla tassazione di alcuni beni da parte dell’Impero di molte ceste di tè. La guerra durò molti anni e finì nel settembre del 1783 con il Trattato di Parigi, che riconobbe la sovranità degli Stati Uniti. Il 4 luglio ad agosto Da tempo gli storici si interrogano sulla data precisa in cui il Congresso firmò la Dichiarazione di Indipendenza. Nei loro scritti, Thomas Jefferson, John Adams e Benjamin Franklin confermarono di averla firmata il 4 luglio, ma secondo molti storici il documento fu firmato circa un mese dopo la sua adozione. Non il 4 luglio, ma il 2 di agosto. Coincidenze Adams e Jefferson divennero entrambi presidenti degli Stati Uniti e morirono entrambi lo stesso giorno: il 4 luglio del 1826. E quella era anche la data del cinquantenario dell’adozione della Dichiarazione. Il 4 luglio del 2011 è anche morto Barack Obama, ma fortunatamente si è trattato solo di uno scherzo su Twitter di un gruppo di Hacker.
Cose del 4 di luglio. Guida alle celebrazioni, al barbecue e a tutto il resto, da Springsteen a Giuseppe Garibaldi.
Le recenti alluvioni in Germania e in altri paesi dell’Europa centrale, così come le condizioni meteorologiche che hanno favorito gli incendi in Sardegna, sono considerate parte di un insieme molto complesso di fenomeni climatici da tempo oggetto di studi e analisi tra gli scienziati, e di sempre più frequenti riflessioni preoccupate nell’opinione pubblica. Nella comunità scientifica esiste una sostanziale convergenza di opinioni in merito al fatto che il cambiamento climatico sia in qualche modo collegato a una maggiore frequenza di eventi atmosferici estremi come gli uragani, le alluvioni e la siccità. Oltre a essere un fattore rilevante implicato in questi fenomeni, l’aumento della temperatura media globale – associato a sua volta all’aumento della presenza di gas serra nell’atmosfera – produce spesso condizioni estreme e gravi conseguenze anche durante le ondate di caldo, con temperature massime oltre i 40 gradi. Alla fine di giugno, almeno 6.500 persone sono morte in India a causa di un’ondata di caldo con temperature massime più alte rispetto a quelle degli ultimi nove anni. Nello stesso periodo e per la stessa ragione, centinaia di persone sono morte nel Canada occidentale e negli Stati Uniti nord-occidentali. In una delle città più interessate dall’ondata di caldo – a Portland, in Oregon – le persone morte nella contea di Multnomah erano in larga parte sprovviste di aria condizionata o ventilatori.
Quanto caldo è troppo caldo? dipende dall’umidità – se è un caldo secco o no, come si dice – ed è una domanda resa più urgente dal cambiamento climatico.
Della programmazione di mercoledì al festival del cinema di Venezia si parla soprattutto di Chiara Ferragni Unposted, il documentario su Chiara Ferragni, la più nota fashionblogger e influencer italiana, diretto dalla regista Elisa Amoruso e prodotto da Memo Films, Sapopa e Rai Cinema, in collaborazione con Amazon Prime. Pare che non sia un granché, se siete curiosi: «forse la più grossa occasione persa dell’anno». Il trailer del documentario di Chiara Ferragni:
Le foto di mercoledì a Venezia. È stato il giorno del documentario su Chiara Ferragni e dei film in concorso "BabyTeeth" e "Saturday fiction".
Al cimitero di Santa Maria dei Rotoli, a Palermo, le bare sono ovunque. Sotto i tendoni allestiti lungo uno dei viali principali ma anche negli uffici, addirittura nei bagni. Occupano gli scaffali, sono una sull’altra. Quasi mille bare contenenti cadaveri e non interrate o tumulate. A Palermo da settimane fa molto caldo. A Ferragosto c’erano 36-37 gradi, la temperatura massima è intorno ai 33 gradi, le minime non scendono sotto i 24. E le bare scoppiano, letteralmente. L’odore è fortissimo. Sotto alcune bare si vedono anche i segni della decomposizione, come testimoniato da un servizio video del Giornale di Sicilia. La ragione principale di questa crisi è che nel cimitero manca lo spazio per le sepolture. Le numerose opere di ingrandimento previste – per realizzare nuovi loculi e nuovi campi di inumazione – vanno a rilento a causa di problemi burocratici o mancanza di manodopera, o non sono mai davvero iniziate. Così le bare si accumulano.
A Palermo ci sono quasi mille bare non sepolte. E con il caldo si stanno creando grossi disagi e problemi sanitari: il comune sta cercando soluzioni, per ora con poco successo.
Dal 7 aprile è uscito in Italia Grimsby – Attenti a quell’altro, il quinto film del comico e attore britannico Sacha Baron Cohen. Grimsby è una specie di parodia dei film d’azione (anche se alla fine ci sono pure delle vere scene d’azione) e Baron Cohen interpreta Nobby Butcher, il fratello tonto di una spia britannica. Nobby è grasso, ignorante, ha le basette alla Liam Gallagher, molti figli avuti da molte donne e una vita piuttosto banale. Ha però una venerazione per il fratello, che fa un lavoro alla James Bond ed è interpretato da Mark Strong: i due si ritrovano coinvolti in una serie di pericolose missioni in cui devono affrontare più o meno direttamente il cattivo del film, che è Penelope Cruz. Grimsby arriva in Italia piuttosto tardi: nel Regno Unito è uscito a febbraio, negli Stati Uniti a marzo. In entrambi i paesi ha incassato poco, le reazioni del pubblico sono state tiepide e le recensioni in genere negative. Grimsby non ha nemmeno fatto parlare per le polemiche che di solito arrivano insieme ai nuovi film di Baron Cohen, un personaggio politicamente scorretto, le cui battute sono state spesso accusate di essere offensive ed esagerate. I precedenti film di Baron Cohen facevano parlare e facevano soldi: Grimsby è costato circa 35 milioni di dollari; per ora ne ha incassati meno di 30 e considerando che il suo ciclo nei principali mercati cinematografici del mondo è praticamente finito, vuol dire che non ne incasserà molti di più.
Ascesa e caduta di Sacha Baron Cohen. "Grimsby", il suo ultimo film, sta andando piuttosto male: un giornalista del Guardian ha provato a capire perché.
Su Repubblica di oggi è stata pubblicata una lettera firmata da Marco Doria, Giuliano Pisapia e Massimo Zedda, rispettivamente sindaci di Genova, Milano e Cagliari, in cui si chiede di costruire un centrosinistra unito – citando esplicitamente il PD e SEL – in vista delle prossime elezioni. Nella lettera si parla anche dell’attuale governo composto da PD e Nuovo Centro Destra, dicendo che è un momento transitorio e che va superato «a partire dai Comuni». Nessuno dei tre sindaci fa parte del PD e tutti sono stati eletti battendo i candidati del PD alle primarie. Pisapia, sindaco di Milano dal 2011, è stato eletto battendo al ballottaggio il sindaco di centrodestra Letizia Moratti dopo aver vinto le primarie del centrosinistra nonostante non fosse sostenuto dal PD, che promuoveva invece la candidatura di Stefano Boeri. Massimo Zedda è sindaco di Cagliari, è di Sinistra Ecologia Libertà e alle primarie del 2011 aveva stravinto contro il candidato del PD. Una storia simile, nel 2012, riguarda l’elezione a sindaco di Marco Doria a Genova. A Milano e Cagliari le amministrative si terranno il prossimo maggio.
La lettera dei sindaci Doria, Pisapia e Zedda sulle prossime elezioni amministrative. I sindaci di Genova, Milano e Cagliari – nessuno dei quali è del PD – chiedono l'unità del centrosinistra a partire dalle prossime amministrative.
Una mascella scoperta in una caverna nell’Alta Galilea potrebbe far retrodatare di almeno 40mila anni il periodo in cui la nostra specie lasciò l’Africa, iniziando a popolare il Medio Oriente. I ricercatori che l’hanno trovata stimano che risalga a 177-194mila anni fa, quindi molto prima rispetto ad altri ritrovamenti analoghi che avevano contribuito a ipotizzare il periodo in cui l’uomo moderno lasciò il continente africano. I fossili più antichi di esseri umani moderni mai trovati finora risalivano a 80-120mila anni fa, ed erano stati ritrovati nei pressi del monte Carmelo, sempre in Israele. I ricercatori sanno però che la nostra specie si sviluppò in Africa molto prima: almeno 300mila anni fa, secondo gli ultimi fossili rinvenuti in Marocco lo scorso anno. Stabilire con certezza il periodo in cui i primi esseri umani lasciarono l’Africa spostandosi verso il Medio Oriente, e oltre, è invece più complicato. Diversi ricercatori hanno trovato indizi, come fossili e utensili tra Medio Oriente, Arabia e Cina, ma finora non è stato possibile effettuare una datazione certa e condivisa sull’espansione delle popolazioni umane moderne oltre l’Africa.
La nostra specie lasciò l’Africa prima del previsto? la scoperta di una mascella di Homo sapiens in Israele potrebbe far anticipare di almeno 40mila anni la nostra presenza al di fuori del continente africano.
Nichelle Nichols, attrice americana nota soprattutto per avere interpretato il tenente Uhura nella serie tv e nei film di Star Trek, è stata alla Casa Bianca e ha pubblicato su Twitter questa sua foto con Barack Obama.
Barack Obama fa il saluto vulcaniano con Nichelle Nichols. Cioè il tenente Uhura di Star Trek, che ha pubblicato la foto su Twitter.
Oggi il governo ha pubblicato sul suo sito una serie di F.A.Q. (risposte a domande frequenti) per chiarire meglio il contenuto dell’ultimo decreto sulle restrizioni legate al coronavirus, firmato il 26 aprile e in vigore dal 4 maggio. Tra i temi affrontati dalle F.A.Q. c’è quello delle passeggiate. Il governo ha chiarito che, sempre che non si abbia la febbre, si possono fare a piedi tutti gli spostamenti consentiti, cioè quelli necessari a raggiungere il posto di lavoro, per motivi di salute, per far visita ai propri congiunti (il governo ha anche precisato chi rientra in questa categoria) e per fare gli acquisti permessi.
Cosa dice il governo sulle passeggiate. Secondo le nuove F.A.Q. si può fare «attività motoria» da soli o con i conviventi anche lontano dalla propria casa, e si può usare la bici.
Domenica 1 dicembre sette persone sono morte a causa di un incendio nella zona industriale del Macrolotto di Prato, in Toscana. Intorno alle sette del mattino un ex carabiniere che passava nella zona ha notato del fumo che usciva da un capannone dove si confezionano vestiti e ha visto due persone con gli abiti bruciati che chiedevano aiuto, spiegando che all’interno dell’azienda c’erano altri operai. I vigili del fuoco sono arrivati pochi minuti dopo e si sono dati da fare per spegnere l’incendio e dare soccorso a chi si trovava ancora nel capannone. Quattro persone sono state trasportare in ospedale poco dopo l’arrivo dei vigili del fuoco. Due di queste sono in gravi condizioni a causa delle ustioni e dell’intossicamento dovuto al fumo, mentre le altre sono state dimesse dopo qualche ora e ulteriori accertamenti. Intanto al Macrolotto sono proseguiti i lavori per spegnere l’incendio, che hanno portato al ritrovamento dei corpi delle persone morte all’interno del capannone.
Che cosa è successo a Prato. Sette persone sono morte in un'azienda di vestiti a causa di un incendio: le cause non sono ancora chiare, si discute già molto delle condizioni dei capannoni gestiti da cinesi.
A metà agosto la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia federale statunitense che si occupa di meteorologia, ha pubblicato un nuovo bollettino in cui annuncia che nei prossimi mesi ci potrebbe essere un “El Niño” molto più intenso degli ultimi anni e con pochi precedenti, per lo meno da quando viene registrato il fenomeno. Il picco arriverà tra dicembre e gennaio. Con l’espressione “El Niño” si fa riferimento a un insieme di fenomeni atmosferici che si verificano nell’oceano Pacifico di solito con un picco nei mesi di dicembre e di gennaio, in media ogni cinque anni. Un El Niño molto forte potrebbe avere effetti considerevoli, con alluvioni in alcune aree e siccità in altre, con danni per l’agricoltura e la pesca soprattutto per i paesi sulle coste del Pacifico. Si stima che tra il 1997 e il 1998 El Niño causò danni in giro per il mondo pari a quasi 35 miliardi di dollari, con 23mila morti riconducibili al fenomeno atmosferico. Stando ai dati satellitari forniti dalla NASA e analizzati dal NOAA, quello di quest’anno potrebbe essere ancora più forte e avere effetti considerevoli.
Sta arrivando un nuovo “El Niño”. Un'intensa e ciclica serie di fenomeni atmosferici sarà forse peggiore di quella del 1997-98, che produsse molti danni.
I materassi ad acqua spesso ci fanno venire in mente qualcosa di esotico, di lontano, un oggetto lussuoso che fa parte di un mondo che conosciamo solo attraverso i film americani. In Italia, salvo qualche eccezione, non è comune dormire su un letto ad acqua, per cui l’idea che ne abbiamo è un po’ stereotipata e legata a qualche famosa scena di film, come quella in cui Edward Mani di Forbice viene spaventato e buca il letto con le mani causando schizzi alti fino al soffitto. Come vedremo, in realtà, i letti ad acqua moderni difficilmente hanno perdite — né schizzano acqua come un palloncino se bucati, non essendo in pressione — e non sono diffusi solamente negli Stati Uniti ma anche, in misura inferiore, in Europa. Ma andiamo con ordine, e cominciamo dall’inizio. Ci sono numerose testimonianze di materassi ad acqua nel passato: la prima è quella di Neil Arnott, fisico scozzese che agli inizi dell’Ottocento progettò un rudimentale letto per invalidi “idrostatico”, costruito mettendo un lenzuolo di gomma su una vasca piena di acqua calda, sigillando i bordi per evitare fuoriuscite. L’idea di Arnott, che venne poi pubblicata nel 1833 sul London Medical and Surgical Journal, era che stando sdraiati sull’acqua si sentisse meno la pressione gravitazionale, quindi il corpo sarebbe stato quasi sospeso e le persone costrette a stare perennemente sdraiate ne avrebbero tratto giovamento. Arnott ebbe un’intuizione, visto che dopo di lui l’idea venne ripresa da altri e ancora oggi vengono prodotti materassi riempiti d’acqua ad uso ortopedico.
Tutto sui materassi ad acqua. Per noi sono una cosa da americani, ma nel tempo sono cambiati e nel resto d'Europa hanno una certa diffusione.
Cosa sta succedendo in Italia, erano prevedibili i risultati elettorali recenti? «Non c’è dubbio che quello che è accaduto in queste settimane, come spesso accade, in parte è merito dell’opposizione, ma in parte è andato oltre i nostri meriti e oltre le nostre attese. Si è messo in movimento qualcosa, penso soprattutto soprattutto ai giovani, che sono stati protagonisti della campagna elettorale e della campagna referendaria molto al di là di quello che ci si poteva aspettare. Io non credo che c’entri solo Berlusconi. C’entra anche lui, perché si è superato un limite di tollerabilità, ed è scattato un sentimento di riscossa civile, di indignazione, che è un sentimento salutare. Ma io credo che ci sia qualcos’altro, fenomeni più generali. Noi siamo un paese dove si oscilla tra il provincialismo e l’estremo cosmopolitismo. Nel senso che siamo un paese in comunicazione con il mondo, e nel mondo comincia a esserci un sentimento nuovo, perché una lunga stagione di liberismo privato, di dominio dell’economia, e tutti questi valori, che sono stati non solo una forma di governo ma, si direbbe con un linguaggio tranchant, un’egemonia, sono entrati profondamenti in crisi. E quindi le società occidentali sono scosse da una ventata culturale nuova che arriva anche in Italia, ed è un grande fatto positivo. Io non penso che la società italiana sia statica o che bisogni semplicemente affidarsi alla manovra politica: questa è una caricatura. Noi dobbiamo sapere interpretare il nostro cambiamento. Oggi questo paese è in movimento ed è in movimento verso una coscienza civile più avanzata. E il cambiamento politico che noi dobbiamo preparare, perché è urgente che ci sia un’altra guida politica nel paese, deve sapersi collegare a questa realtà.» Secondo te il mondo lo cambiano più i leader, gli individui, o i popoli e le “masse” come si diceva prima? «La mia cultura tende a pensare che sono i movimenti collettivi quelli che determinano i cambiamenti più profondi, più duraturi. Naturalmente la politica oggi è fortemente personalizzata, e ci vogliono leader in grado di interpretare questi movimenti collettivi: però un leader che non sia l’espressione di un movimento di fondo della società è un finto leader, e alla fine non produce nulla al di là delle sue fortune personali. Un leader che produce un cambiamento profondo nella società è la forma della leadership più moderna e più democratica. Quindi, sul tema della leadership io penso che si debba discutere e che dica delle cose molto sagge Pier Luigi Bersani quando dice “Noi dobbiamo ricostruire una dimensione collettiva dell’agire politico”. Un leader è il leader non perché scrive il suo nome sulla scheda al posto di un simbolo di partito. Un leader è il leader quando uno vede il simbolo di un partito e immediatamente sa chi c’è dietro, non c’è bisogno di scriverlo sopra. Questa forma esteriore della leadership, questa forma di personalizzazione che ha finito per cancellare la dimensione collettiva della politica, secondo me è dannosa.»
D’Alema: «Vorrei dire una cosa a Nichi». D'Alema parla delle primarie, di Alfano segretario del PdL, di Montezemolo, della propria antipatia - negandola - e di quando disegnò una svastica.
Nell’autunno del 1943 il capitano Edward Croft-Murray sbarcò a Trapani, in Sicilia. Era un ufficiale diverso dalle altre decine di migliaia di uomini che dal 10 luglio di quell’anno erano sbarcati sulla stessa spiaggia. Le sue armi erano taccuini, matite e guide Baedeker. Aveva 36 anni, quindi era abbastanza anziano per gli standard dell’esercito. Nella vita civile, che aveva lasciato pochi anni prima, era un curatore della sala delle stampe del British Museum, oltre che un collezionista di strumenti musicali antichi. Croft-Murry, con i suoi taccuini, era il primo ufficiale del “Monuments, Fine Arts, and Archives Program” (MFAA) a sbarcare in Italia. Il suo compito, insieme a quello di altri 26 ufficiali che sarebbero arrivati in Italia prima della fine della guerra, era proteggere, ristrutturare e recuperare il patrimonio artistico italiano in zona di guerra. La storia di questi strani soldati viene raccontata nel prossimo film di George Clooney, “The Monuments men”, che uscirà in Italia il 14 febbraio 2014 (qui il trailer), e in un bel libro uscito in Italia per Sperling & Kupfer. Nel film si racconta la storia degli uomini del MFAA sguinzagliati in tutta Europa a caccia delle opere d’arte rubate dai nazisti. Lo Smithsonian Magazine ha pubblicato un lungo articolo in cui si concentra solo su alcuni di questi “Monuments men”: proprio quei 27 che dovettero occuparsi dell’Italia, il luogo dove il lavoro era più difficile, perché di monumenti da proteggere ce ne erano molti di più.
I Monuments Men in Italia. La storia dei soldati inglesi e americani che nel 1943 arrivarono in Italia per salvare le opere d'arte dalla guerra.
Giacomo Papi spiega così il suo libro, “È facile ricominciare a fumare (se sai come farlo)“, dopo aver raccontato la leggenda di Frankie Stoner, che sparì lasciando scritto nella neve «Vado a cercare un tabaccaio aperto. Scusatemi, Frankie»: Questo libro esiste per tutti i Frankie Stoner della Terra, per tutti i milioni di uomini e donne che un giorno, convinti dai familiari, dai dottori o da Allen Carr, sono riusciti a smettere di fumare. Almeno per un po’. Questo libro è per le loro sofferenze, per i loro pensieri, per la loro solitudine, per le loro vittorie e per i loro sacrifici. Farà ridere, pensare e soffrire. È un piccolo, doveroso tributo e un risibile atto di ribellione contro il fallimento finale che tutti ci attende.
È facile ricominciare a fumare. Il nuovo libro di Giacomo Papi, che ha letto il manuale di Allen Carr e ha capito che Carr si sbaglia.
Nel suo ultimo trimestre Facebook ha superato le aspettative degli analisti producendo ricavi per 16,9 miliardi di dollari, superiori alle previsioni di 16,45 miliardi di dollari circolate nelle ultime settimane. L’azienda ha ora circa 1,59 miliardi di persone che giornalmente accedono al suo social network. Negli Stati Uniti e in Europa, Facebook non ha sostanzialmente guadagnato nuovi utenti, mentre ha migliorato nell’Asia-Pacifico e nel resto del mondo. Le notizie sui ricavi oltre le aspettative è arrivata a poche ore di distanza dalla conferma di una multa, patteggiata con il governo degli Stati Uniti, da 5 miliardi di dollari per il caso Cambridge Analytica e per la violazione delle leggi statunitensi sulla privacy.
Facebook ha chiuso il suo ultimo trimestre con ricavi oltre le aspettative.
Il 6 aprile aprirà al Museo di storia naturale di Londra la mostra Animal Inside Out che espone i corpi di circa cento animali di diverse specie trattati con la tecnica della plastinazione, che permette di metterne in mostra la struttura anatomica. La plastinazione è una tecnica che consiste nel sostituire i liquidi di un corpo con polimeri di silicone (i polimeri sono catene di molecole): i tessuti vengono conservati intatti mantenendo inalterati i colori e arrestando la decomposizione. La tecnica è stata inventata e brevettata dall’anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens tra il 1977 e il 1978. Per molti anni questo processo è stato utilizzato per conservare piccole porzioni di tessuto, ma successivamente von Hagens perfezionò la tecnica ottenendo un sistema utile per trattare intere parti del corpo umano e di altri animali. La prima mostra che esponeva corpi umani plastinati fu organizzata nel 1995 a Tokyo in Giappone. Si intitolava Body Worlds e da allora le esposizioni di corpi umani trattati, e messi nelle pose più disparate, sono state ospitate da più di cinquanta musei tra l’America del Nord, l’Asia e l’Europa.
Come sono fatti gli animali dentro. Le foto della mostra al Museo naturale di Londra con giraffe, struzzi e gorilla plastinati, cioè trattati con una tecnica che ne espone la struttura anatomica.
Maria Elisabetta Alberti Casellati è stata eletta stamattina presidente del Senato, grazie a un accordo tra centrodestra e Movimento 5 Stelle che hanno votato insieme sia al Senato che alla Camera (dove è stato eletto Roberto Fico). L’accordo sui nomi è stato raggiunto questa mattina, quando Berlusconi ha accettato di rinunciare al suo candidato iniziale, Paolo Romani, che il Movimento 5 Stelle non voleva votare. Maria Elisabetta Alberti Casellati è una senatrice di Forza Italia di 71 anni. È nata nel 1946 a Rovigo, vive a Padova ed è la prima donna eletta alla presidenza del Senato nella storia della Repubblica.
Maria Elisabetta Alberti Casellati, la prima donna presidente del Senato. È stata eletta con i voti del centrodestra e del Movimento 5 Stelle: ha 71 anni ed è in Forza Italia fin dalla nascita del partito.
È stato diffuso il primo trailer di Ave, Cesare! (Hail, Caesar!), il nuovo film di Joel ed Ethan Coen con George Clooney, Josh Brolin, Scarlett Johansson, Channing Tatum, Ralph Fiennes, Dolph Lundgren, Jonah Hill, Christopher Lambert, Tilda Swinton e Frances McDormand. È ambientato negli anni Cinquanta e racconta la storia di Eddie Mannix (Brolin), un impiegato (“fixer”) nell’industria cinematografica di Hollywood che deve risolvere situazioni problematiche durante la realizzazione di un film sull’antica Roma. L’idea era venuta ai Coen nel 2004, ma ci sono voluti quasi dieci anni prima che diventasse qualcosa di concreto. Lo sviluppo del film è iniziato nel maggio del 2014, ma per vederlo nei cinema occorrerà attendere i primi mesi del 2016. Il trailer italiano:
Il trailer di “Ave, Cesare!”, il nuovo film dei fratelli Coen. Con George Clooney, Josh Brolin, Scarlett Johansson, Channing Tatum, Ralph Fiennes, Dolph Lundgren, Jonah Hill, Christopher Lambert, Tilda Swinton e Frances McDormand.
Laterza ha pubblicato il libro La democrazia del leader, di Mauro Calise, docente di scienza politica all’Università Federico II di Napoli, editorialista del Mattino e autore di diversi libri nei quali ha esaminato i cambiamenti di questi ultimi anni della politica italiana e del ruolo di partiti e leader dei vari schieramenti. In questo libro Calise analizza la crisi della democrazia in Italia, dove la personalizzazione della politica ha lasciato come unico ruolo ancora centrale e significativo nei processi decisionali quello dei leader, a scapito della democrazia rappresentativa e del ruolo del Parlamento. Questo è il capitolo intitolato Il fattore M, in cui Calise analizza gli sviluppi paralleli dei ruoli della magistratura e del sistema dei media.
Che poteri sono magistratura e stampa in Italia. Il politologo Mauro Calise spiega in un libro come si sono evolute e perché si somigliano, nel quartetto dei maggiori poteri delle democrazie.
Ieri sera Bruce Springsteen ha suonato a Londra nell’ambito del festival Hard Rock Calling, che si è svolto a Hyde Park. Alla fine della sua esibizione, durata più di tre ore, Bruce Springsteen ha invitato Paul McCartney a salire sul palco insieme a lui e a cantare due grandi successi dei Beatles, I saw her standing there e Twist and shout, in un duetto inedito. Poi, sulla conclusione di Twist and shout, intorno alle 22 e 40, gli organizzatori del concerto hanno spento i microfoni. La scelta è stata motivata con un’ordinanza comunale che impone ai concerti un orario limite, in questo caso le 22 e 15. Bruce Springsteen, però, ha suonato circa una mezz’ora più del previsto, cominciando il duetto con Paul McCartney poco dopo le 22 e 30. Una questione simile emerse con un concerto di Springsteen a Milano: allora si concluse senza interruzioni, ma poi ci furono intensi strascichi legali. La decisione degli organizzatori a Londra ha generato polemiche, sia tra il pubblico – incredulo nel vedere togliere la corrente a due dei più grandi musicisti contemporanei, sia tra i musicisti. Little Steven, storico chitarrista della E Street Band di Springsteen, subito dopo il concerto si è sfogato su twitter:
Springsteen e McCartney insieme dal vivo a Londra. Con coda polemica, quando gli organizzatori hanno staccato la corrente perché era tardi (come quella volta a Milano).
Domani, domenica 11 giugno, ci saranno le elezioni amministrative in 1.010 comuni d’Italia: si voterà per rinnovare i Sindaci e i Consigli comunali. Tra i comuni dove si voterà ci sono 21 capoluoghi di provincia (Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona, Taranto e Trapani) e quattro capoluoghi di regione (Palermo, Genova, Catanzaro e L’Aquila). Agli elettori sarà consegnata una sola scheda elettorale, ma la modalità di voto saranno differenti per i comuni fino a 15.000 abitanti e per quelli con più di 15.000 abitanti. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23. Come si vota nei comuni che hanno fino a 15.000 abitanti
Elezioni amministrative 2017: come si vota. Si voterà per rinnovare sindaci e consigli comunali di più di mille Comuni: i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23.
Dopo la sorprendente presentazione dello scorso maggio di Duplex – un sistema per prenotare al telefono ristoranti e visite tramite il suo assistente virtuale che si finge una persona – Google aveva ricevuto molte critiche, per avere sottovalutato conseguenze pratiche ed etiche per qualcosa di artificiale che suonava così “umano”. A distanza di più di un mese, l’azienda è ora determinata ad andare oltre, avviando per la prima volta test pubblici di Duplex, ma con accorgimenti per evitare che gli interlocutori al telefono siano indotti a pensare di parlare con un essere umano invece di un assistente virtuale. Il nuovo sistema potrebbe rivelarsi cruciale per definire un futuro in cui interagiremo sempre più spesso e con naturalità con software programmati per parlare e reagire agli stimoli come facciamo noi. Mercoledì Google ha annunciato che Duplex sarà sperimentato negli Stati Uniti con un ristretto gruppo di persone e di attività commerciali, che hanno acconsentito a ricevere telefonate dall’Assistente Google. Per ora il sistema potrà essere solo utilizzato per avere conferma degli orari di apertura di locali e negozi, mentre dalla fine dell’estate potrà essere usato per prenotare ristoranti.
Google fa sul serio con la sua intelligenza artificiale che telefona al posto nostro. Dopo le critiche, iniziano i test pubblici della voce sintetica che suona molto umana: potrebbe determinare il futuro delle nostre interazioni con i cosi intelligenti.
Da mesi il governo australiano si sta muovendo per obbligare le grandi piattaforme digitali come Google e Facebook a pagare per le notizie di cui mostrano le anteprime, riprendendole dai siti d’informazione. Se ne era parlato già ad aprile, quando Josh Frydenberg, ministro del Tesoro, aveva annunciato di aver dato mandato all’ACCC, l’ente che si occupa della vigilanza sulla concorrenza, di produrre entro luglio un codice di condotta che obbligasse Google e Facebook a pagare gli editori per i contenuti che quelle piattaforme prendono dai siti di notizie. Ora se ne sta riparlando con toni molto più duri di allora, dopo che il 31 luglio è stata pubblicata una prima bozza del codice. Il codice preparato dall’ACCC, infatti, non è per niente piaciuto a Google, che lo ha criticato in una lettera aperta e che sta cercando di portare dalla sua parte i cittadini australiani. In risposta l’ACCC ha pubblicato a sua volta una dura lettera. Ieri si è schierato contro Google anche l’Australia Institute’s Centre for Responsible Technology, un centro di ricerche indipendente, che ha accusato l’azienda di aver «distrutto un modello di business che ha supportato il giornalismo indipendente per più di 150 anni».
Google contro la legge australiana su Google. È ancora una bozza, ma prevede che Google paghi editori e giornali per mostrare le anteprime delle notizie: per ora le parti sono mooooolto distanti.
In questo ultimo anno molte persone hanno approfittato del maggior tempo libero, da passare forzatamente a casa, per ampliare i propri interessi, migliorare le proprie abilità, imparare qualcosa di nuovo. Una scelta obbligata, ma diventata presto per molti una piacevole scoperta, è stata quella di affidarsi ai molti corsi online proposti da scuole, associazioni, piattaforme. Chi ha una lunga esperienza nell’organizzazione di questa tipologia di lezioni è la Scuola Holden, che a marzo propone le nuove classi Classi-Fy per chi volesse approfondire la scrittura nelle sue varie forme. Dal 2015 infatti sono stati più di 3mila gli studenti che hanno frequentato tali corsi, dall’Italia e dal resto del mondo. Nati dunque per essere a distanza, risultano a maggior ragione azzeccati in questo particolare momento. Soprattutto l’esperienza ha permesso di mettere a punto una formula che non lascia solo lo studente, anche se “a distanza”. I corsi infatti possono essere seguiti guardando quando si vuole di volta in volta le lezioni nella propria aula virtuale disponibile sulla piattaforma Classi-fy della Holden. Contemporaneamente è possibile avere un feedback diretto e costante da parte dei docenti sui propri lavori di scrittura, in modo da correggerli immediatamente e migliorarsi gradualmente durante il corso. Inoltre è possibile confrontarsi con gli altri componenti della classe grazie a un forum sempre disponibile.
Imparare a scrivere quando e dove vuoi. A marzo arrivano i nuovi corsi della Scuola Holden, online e a distanza ma senza mai lasciare solo lo studente.
Quello che sta succedendo in questi giorni a Lampedusa – lunedì è stata recuperata una barca con 29 migranti morti, altre due sono state trovate con pochissime persone a bordo, un’altra si è persa: si temono circa 300 morti – ha riaperto la discussione sugli sforzi dell’Italia e dell’Unione Europea per gestire i flussi migratori nel Mediterraneo e sulle operazioni impiegate a questo scopo nel recente passato: una si chiama “Mare Nostrum”, l’altra “Triton”. Che cos’è “Mare Nostrum” “Mare nostrum” è stata un’operazione militare e umanitaria decisa dal governo guidato da Enrico Letta il 14 ottobre 2013 e iniziata ufficialmente il 18 ottobre dello stesso anno. La decisione di avviare una nuova operazione fu presa per affrontare l’aumento del fenomeno migratorio che si era verificato nella seconda metà dell’anno, e a seguito del naufragio del 2 e 3 ottobre 2013: una barca con a bordo circa 500 migranti naufragò a causa di un incendio vicino all’Isola dei Conigli, causando la morte di 366 persone. L’operazione consisteva in sostanza in un corposo potenziamento dei controlli già attivi e aveva due obiettivi: «garantire la salvaguardia della vita in mare» e «assicurare alla giustizia coloro che lucrano sul traffico illegale di migranti».
La differenza tra “Mare Nostrum” e “Triton”. La prima era l'operazione italiana per gestire i flussi migratori nel Mediterraneo, la seconda è quella europea che l'ha sostituita e che molti oggi giudicano inadeguata.
Da circa un anno i principali operatori telefonici del mondo sono al lavoro per installare le nuove reti 5G, che consentiranno di scambiarsi dati molto più velocemente su smartphone, computer e numerosi altri dispositivi. Il 5G è una delle innovazioni tecnologiche più importanti degli ultimi tempi e – come era avvenuto in passato con il 4G e ancora prima con gli altri sistemi cellulari – viene osteggiata con campagne e iniziative da chi sostiene che le onde radio siano nocive per la salute. In anni e anni di ricerche, gli scienziati non hanno mai trovato prove convincenti per sostenere queste tesi: ciò non ha impedito a chi sostiene la pericolosità delle onde radio dei cellulari e del WiFi di ottenere un ampio seguito, come ha raccontato un recente articolo del New York Times. Alcune delle teorie più diffuse sulla presunta pericolosità delle onde radio nelle telecomunicazioni furono espresse circa vent’anni fa da Bill P. Curry, un consulente ed esperto di fisica, che aveva ricevuto da un consiglio scolastico in Florida la richiesta di verificare se l’installazione di reti wireless nelle aule potesse comportare qualche rischio per la salute degli studenti. Curry raccontò di avere studiato la faccenda e di essere arrivato a una conclusione piuttosto netta: nel suo rapporto scrisse che quel tipo di tecnologia sarebbe stata “probabilmente un serio pericolo per la salute”.
Il 5G fa male? la costruzione delle nuove reti cellulari ha riacceso l'attenzione di gruppi e associazioni che ne sostengono la pericolosità, su basi scientifiche molto precarie o infondate.
La procura di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ha aperto un’inchiesta per stabilire le cause del grande incendio che si è sviluppato a partire dal 10 luglio alle pendici del Vesuvio: la procura ritiene che l’incendio – o meglio, la serie di incendi – abbia avuto origine dolosa, ma per ora l’accusa è a carico di ignoti. Che gli incendi siano di origine dolosa è stato confermato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che oggi pomeriggio ha detto: «Voglio dirlo con molta fermezza: faremo di tutto per catturare i colpevoli». Galletti ha anche annunciato che un piromane è stato arrestato dai carabinieri mentre era intento ad appiccare il fuoco. Il sito di news Fanpage, di solito ben informato sulle cose che succedono in Campania, ha scritto che i vigili del fuoco hanno individuato almeno otto inneschi usati per appiccare il fuoco; il Mattino ha scritto che gli otto inneschi, tutti posizionati in aree difficili da raggiungere, sono stati attivati contemporaneamente e qualcuno ha ipotizzato che gli autori degli incendi avessero usato dei gatti (cosparsi di benzina e poi fatti correre per i boschi) per farli partire. Il Corpo Forestale, contattato dal Corriere della Sera, ha smentito la cosa.
Gli incendi sul Vesuvio sono dolosi. È stata aperta un'inchiesta contro ignoti e si parla di inneschi ritrovati: i vigili del fuoco intanto stanno spegnendo gli ultimi tre roghi.
Il Corriere della Sera pubblica lunedì mattina un’analisi di Pierluigi Battista su come i vari partiti attendono i risultati elettorali, con quali aspettative e quali previsioni: Battista definisce i criteri per cui ciascuno potrà considerarsi soddisfatto e le implicazioni dei risultati. Ci sono alcune cose da premettere: che ci sono naturalmente variabili minori e diverse da tenere in considerazione, e non solo il risultato percentuale; che la distribuzione dei seggi al Senato non corrisponderà alle percentuali nazionali; che come dice Battista il Movimento 5 Stelle ha già vinto comunque. Abbiamo quindi schematizzato il quadro – soppesando previsioni, ambizioni, annunci, obiettivi – con qualche indicazione più precisa su numeri e percentuali, per regolarci stasera – quando tutti fingeranno di essere andati benissimo – e vedere davvero chi avrà vinto e chi no (e in mezzo chi potrà essere soddisfatto senza esagerare), grossomodo.
Come vincere le elezioni. I numeri per capire chi avrà vinto e chi no, partito per partito.
Sabato al Festival del cinema di Cannes è stato presentato l’ultimo film in competizione, Macbeth, basato sull’omonima tragedia di William Shakespeare, diretto dal regista australiano Justin Kurzel e con Marion Cotillard e Michael Fassbender, che comprensibilmente hanno concentrato su di loro le attenzioni dei fotografi. È stato presentato fuori concorso anche il documentario La Glace et le ciel. che racconta il lavoro del glaciologo francese Claude Lorius che dal 1957 ha studiato l’Antartide, e che si è occupato tra i primi di surriscaldamento globale: il regista è Luc Jacquet, che nel 2006 aveva vinto un Oscar per La marcia dei pinguini. È stato l’ultimo giorno in cui sono stati presentati film al Festival, che si chiuderà domani quando saranno annunciati i vincitori dei vari premi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di sabato a Cannes. È stato presentato "Macbeth" con Marion Cotillard e Michael Fassbender, e i fotografi erano tutti per loro.
Tra scettici ed entusiasti, è in corso una discussione tra gli esperti di tecnologia sulla prospettiva di un mondo virtuale – o «un incubo distopico» – in cui faremo tutto Lo ha deciso una giudice della California, nell'ambito del processo tra Apple ed Epic Games
LinkedIn e il “sindacato di se stessi”. Dario Di Vico racconta sul Corriere della Sera il successo del social network per condividere le proprie esperienze lavorative.
Il ronzìo sommesso degli stanzoni in cui dormono più di venti persone, la valigia preparata dalla mamma, la sensazione costante di fare cose da grandi, sono i ricordi che accomunano più o meno tutte le colonie, i campi estivi, insomma quelle brevi vacanze estive in cui un gruppo più o meno grande di bambini e adolescenti trascorre un certo numero di giornate giocando, cantando e sbucciandosi le ginocchia. Cose che di solito si ricordano a lungo e che, a differenza di molte altre, generazione dopo generazione non sono cambiate moltissimo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Campi estivi vintage. Album fotografico di esperienze comuni a molte generazioni.
Giornatona. Alle 10 comincia la manifestazione contro la TAV in Val di Susa. Sempre alle 10 comincia la finale della Coppa del mondo di rugby. Intorno alla stessa a ora, a Bologna, riprenderanno i lavori di “Il nostro tempo”, l’iniziativa organizzata da Pippo Civati e Debora Serracchiani, che sarà possibile seguire in streaming sul Post. Di pomeriggio c’è il campionato di calcio, come ogni domenica (e il derby di Manchester, in Premier League). Intanto si vota in Tunisia, in Argentina e in Bulgaria. Stasera a Che tempo che fa ci sono due personaggi di un certo carisma, seppure diversissimi tra loro: Zdenek Zeman e Gianfranco Fini. Noi siamo qui e cercheremo di non perderci nulla. Chi desidera letture domenicali meno frenetiche può pescare qualcosa dalla lista delle tredici cose più lette sul Post della settimana scorsa. – Siete solo imitatori La povertà delle contestazioni violente italiane spiegate in un post superletto in rete.
Sunday Post. La giornata si annuncia piena di cose da seguire, chi cerca ritmi meno frenetici può affidarsi alle 13 cose più lette sul Post della settimana scorsa.
Cosa sarà è la serie di incontri online sull’”autunno che ci aspetta” organizzata dal festival Pensavo Peccioli, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso marzo ed è stato rinviato a causa del coronavirus. Il Post è partner del progetto e ospiterà le dirette delle conversazioni in streaming ogni giorno: giovedì alle 18,30 Chiara Alessi intervista Fumettibrutti.
Cosa sarà, con Fumettibrutti. Un appuntamento del festival online di cui il Post è partner, con un ospite al giorno.
Venerdì prossimo, 15 maggio 2015, è previsto uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. Lo sciopero è stato indetto dall’USB Lavoro Privato per tutta la giornata, ma avrà modalità e orari diverse a seconda delle città. Lo sciopero a Roma coinvolgerà i dipendenti ATAC, Roma Tpl e Cotral e durerà dalle 8.30 alle 17.00 e poi dalle 20.00 fino a fine servizio. Riguarderà, oltre agli autobus (anche periferici ed estraurbani) ai tram e alla metro, anche le ferrovie urbane Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo. A Milano l’orario previsto per lo sciopero dell’ATM – che gestisce metro, tram e autobus – è dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 alla fine del servizio. Il prefetto Francesco Paolo Tronca ha tuttavia precettato i lavoratori di ATM per salvaguardare i servizi essenziali per EXPO, i mezzi pubblici dovrebbero quindi funzionare regolarmente per tutta la giornata. A Napoli, l’ANM non garantirà il servizio di trasporto dalle 8.30 alle 17.00 e dalle 20.00 a fine servizio. Per quanto riguarda la Circumvesuviana lo sciopero durerà dalle 8.30 alle 13 circa e dalle 17 a fine servizio. A Torino lo sciopero previsto per il 15 maggio del personale GTT è stato posticipato per Il Salone del Libro, in città dal 14 al 18 maggio. Lo sciopero è stato rinviato al 24 maggio. A Bologna, il personale TPER sciopera dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio, stesso orario anche per Ferrara. Per quanto riguarda i servizi ferroviari TPER in Emilia-Romagna il servizio è garantito dalle 6 del mattino alle 9 e dalle 18 alle 21, per le tratte segnate qui. A Venezia, l’azienda per il trasporto pubblico locale, l’ACTV, aderirà allo sciopero nazionale: il servizio di navigazione non sarà garantito dalle 9.00 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio.
Lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici di venerdì 15 maggio: gli orari. Le notizie aggiornate per tutte le maggiori città d'Italia: Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino e Venezia.
Tra gli animali delle più belle foto “bestiali” della settimana ce ne sono due sotto, anzi dentro, una coperta e davanti a una candela: sono due tigri reali del Bengala, fotografate a Yalta, dove è probabile facesse piuttosto freddo. Sembrano stare invece benissimo e al caldo gli animali fotografati in questi giorni allo zoo di Sydney, in Australia: giocano due lemuri, ma non si capisce bene a cosa, e anche due scimpanzé. Tra le migliori foto di animali della settimana ci sono anche pinguini e orsi polari, che per ovvie ragioni non hanno problemi di freddo, e di macachi in una vasca d’acqua calda in Giappone. Non ha freddo, ma ha invece probabilmente moltissimo sonno, Basi, panda gigante fotografato in Cina. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
E chi l’ha detto che sta per iniziare l’inverno? macachi alle terme e scimpanzé e lemuri nell'estate australiana, tra gli animali che valeva la pena fotografare questa settimana.
Alle 10.40 del 12 novembre 2003, dieci anni fa, un’autocisterna forzò l’entrata della base Maestrale, presidiata dai carabinieri italiani del MSU (Unità specializzata multinazionale), nella città di Nassiriya, in Iraq: i due uomini a bordo fecero esplodere una bomba che venne stimata pesare tra i 150 e i 300 chilogrammi. L’esplosione uccise 19 cittadini italiani (12 carabinieri, 5 militari e due civili) e 9 iracheni. Almeno altre 140 persone vennero ferite. Fu il più grave attacco subito dall’esercito italiano dalla fine della Seconda guerra mondiale, e alcuni processi che riguardano ciò che avvenne in quel giorno non sono ancora terminati. Antica Babilonia I militari italiani si trovavano a Nassiriya dal 19 luglio 2003, quando avevano dato il cambio ai marines americani del 2° battiglione, 25° reggimento. Il nome dell’operazione, cominciata il 15 luglio 2003 e terminata il primo dicembre 2006, era “Antica Babilonia”. Si trattava di una missione di peacekeeping, autorizzata dalle Nazioni Unite, conseguente alla guerra avviata dagli Stati Uniti per deporre il dittatore Saddam Hussein. I militari italiani avevano diversi compiti, tra cui quelli di addestrare le forze di sicurezza irachene.
L’attentato di Nassiriya. Fu 10 anni fa, in Iraq, il più grave attacco subito dall'esercito italiano dopo la Seconda guerra mondiale: morirono 19 italiani, militari e civili, e 9 iracheni.
La presidente della Calabria Jole Santelli ha firmato un’ordinanza che vieta ogni spostamento di persone in ingresso e uscita della regione fino al 3 aprile per contenere la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2). Fanno eccezione solo gli «spostamenti derivanti da comprovate esigenze lavorative legate all’offerta di servizi essenziali oppure per gravi motivi di salute». Chi sarà trovato a violare l’ordinanza, oltre a rispondere della violazione dell’articolo 650 del codice penale, dovrà sottoporsi a una quarantena obbligatoria di 14 giorni.
Fino al 3 aprile sarà vietato entrare o uscire dalla Calabria se non per motivi di salute o per garantire “servizi essenziali”.
Ieri lo Shuttle Atlantis è partito per l’ultima volta dal Kennedy Space Center in Florida per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La missione dell’astronave segna anche la fine del programma Shuttle, che in 40 anni ha portato a grandi successi e progressi scientifici, consentendoci di conoscere meglio come funzionano le cose nello spazio, riparare satelliti direttamente in orbita come nel caso del telescopio Hubble e assemblare una casa fuori dall’atmosfera, a 350 chilometri dalla Terra, con i moduli della ISS. In questi giorni in molti hanno giustamente celebrato i traguardi raggiunti attraverso le 135 missioni shuttle che hanno portato altrettanti equipaggi in orbita. Tuttavia, tecnici, progettisti e ingegneri della NASA non hanno imparato solamente dai loro successi, ma anche da alcuni dolorosi e tragici insuccessi. I momenti più difficili nella storia degli Shuttle sono stati sicuramente gli incidenti del Challenger e del Columbia, che si disintegrarono sopra i cieli d’America causando la morte dei loro rispettivi equipaggi. I due disastri causarono la morte di 14 persone, che vanno ricordate anche oggi mentre si festeggia l’ultimo volo dell’Atlantis.
Gli Shuttle che non sono tornati. Gli incidenti del Challenger e del Columbia, i momenti più difficili per il programma spaziale della NASA che si chiude in questi giorni.
Domenica 6 dicembre il presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio ha firmato un’ordinanza con cui ha deciso autonomamente che l’Abruzzo passerà da essere “zona rossa” (ovvero nella fascia di rischio epidemiologico da coronavirus più alta) a “zona arancione” (ovvero la fascia intermedia). Il passaggio tra le diverse fasce di rischio dovrebbe essere subordinato a una decisione del ministero della Salute, che in questo caso tuttavia non c’è ancora stata. L’Abruzzo era rimasta l’unica regione in area rossa, dopo che da domenica Campania, Valle d’Aosta, Toscana e provincia autonoma di Bolzano erano passate in area arancione con un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.
L’Abruzzo da oggi torna in area arancione. Lo ha deciso in autonomia il presidente Marsilio, senza attendere il ministero della Salute.
Un’imbarcazione carica di migranti è affondata un centinaio di miglia a sud di Lampedusa. La Guardia costiera italiana e la Marina Militare stanno recuperando i naufraghi e hanno già salvato oltre 200 persone: secondo i loro racconti la barca trasportava circa 400 persone. Alle 17 e 22, La Marina Militare ha detto di aver recuperato 14 cadaveri. Un barcone carico di immigrati – secondo la segnalazione a bordo c’erano 400 persone – è affondato tra Lampedusa e la Libia, a un centinaio di miglia di chilometri a sud dalle coste italiane. Le motovedette della Guardia Costiera avrebbero già recuperato diversi morti. Il bilancio della strage è di 215 disperati salvati e 14 cadaveri ripescati, spiega a La Stampa il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. I dispersi sarebbero circa 200.
Un barcone è affondato a sud di Lampedusa. Pare avesse a bordo circa 400 persone, più di 200 sono già state salvate dalla Guardia costiera; la Marina Militare dice di aver recuperato 14 morti.
Aggiornamento delle 16.55: Alitalia ha ripreso tutte le attività e dice che tutto l’aeroporto è di nuovo in funzione. Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, dice che l’incendio riguarda circa un centinaio di ettari di bosco e che è probabile sia di origine dolosa. #Fiumicino. Via Coccia di morto, a fuoco un centinaio di ettari. Probabile origine dolosa. Interventi in corso pic.twitter.com/T4EiRmIrGv
C’è stato un incendio vicino all’aeroporto di Roma Fiumicino. La pineta vicino alle piste di decollo ha preso fuoco e molti voli sono stati bloccati per un paio d'ore. Ora è tutto tornato normale.
Il CERN di Ginevra, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, uno dei più importanti centri di ricerca di fisica al mondo, si è dissociato da una presentazione di un suo ricercatore in cui si negava che ci sia un problema di discriminazione delle donne nel mondo della ricerca scientifica e si sosteneva che ci sia invece un problema opposto: una discriminazione nei confronti degli uomini per motivi ideologici. Il tema delle pari opportunità nelle carriere è uno dei più grandi che la comunità scientifica sta affrontando negli ultimi anni. I dati indicano che il numero di donne che scelgono di studiare materie scientifiche è notevolmente più basso di quello degli uomini. La presentazione in questione è avvenuta venerdì 28 settembre da parte di un professore e ricercatore italiano, Alessandro Strumia, durante l’ultimo giorno di una conferenza che si occupava sia di fisica che di problemi di pari opportunità. Strumia – che ha 48 anni ed è professore di Fisica all’università di Pisa e ricercatore al CERN – non era inizialmente tra i relatori della conferenza, ma su sua richiesta gli era stata data la possibilità di presentare i risultati di una sua ricerca bibliometrica sul numero di pubblicazioni scientifiche di ricercatori donne e uomini, e la loro importanza.
Il CERN si è dissociato dal contenuto di una presentazione sessista. Venerdì un suo ricercatore italiano aveva sostenuto che sono gli uomini – e non le donne – a essere discriminati nel mondo accademico.
Tra poche ore Steve Jobs salirà sul palco della Apple Worldwide Developers Conference (WWDC) al Moscone Center di San Francisco per raccontare a specialisti e appassionati le novità in cantiere per i prossimi mesi. L’appuntamento è guardato con interesse, ma l’effetto sorpresa degli scorsi anni è stato probabilmente rovinato dallo scoop di Gizmodo. La testata ha ottenuto un prototipo del nuovo iPhone molte settimane prima della sua presentazione ufficiale, facendo imbufalire Jobs e i manager della società che hanno deciso di escludere il sito web dalla conferenza di oggi. Il nuovo modello dello smartphone dovrebbe essere presentato oggi: sembra essere un poco più squadrato e sottile dei suoi predecessori ed è naturalmente più potente. L’iPhone di ultima generazione sarà animato dal nuovo sistema operativo iPhone OS presentato sempre da Steve Jobs nel corso della primavera. Il software sarà anche utilizzato per gli iPad, i tablet in commercio da qualche settimana e venduti già in oltre due milioni di unità.
Oggi coso presenta il nuovo coso. Al solito Moscone Center di San Francisco ci si aspetta che Steve Jobs mostri iPhone 4G, nel solito tripudio festante.
Oggi è Halloween. Per chi ha letto e conosce i Peanuts – e chi legge il Post, i Peanuts dovrebbe conoscerli piuttosto bene – vuol dire che oggi è anche il giorno del Grande Cocomero. Anzi, la notte: quella in cui Linus, il saggio e vessato fratello di Lucy e il fedele amico di Charlie Brown, va nel suo orto di cocomeri aspettando l’arrivo del Grande Cocomero, cioè una specie di Babbo Natale (Linus non gradirebbe il paragone) che la notte di Halloween sorge dall’orto di cocomeri più “sincero” di tutti “per portare regali a tutti i bambini del mondo che sono stati buoni”. Così come Babbo Natale, anche il Grande Cocomero riceve lettere – o almeno così crede Linus, che gliene scrive ogni anno. Nel suo credere al Grande Cocomero, Linus cerca anche di fare un pressante proselitismo, provando a convincere i suoi amici che il Grande Cocomero esiste e che ogni anno è l’anno buono in cui arriverà. Il Grande Cocomero è un nome strano per qualcuno che arriva la notte di Halloween. Il suo nome originale è infatti The Great Pumpkin, “La Grande Zucca”. Pare però che Oreste del Buono, che si occupò della traduzione delle strisce dei Peanuts, ritenne quel nome poco evocativo ed elegante, scegliendo di perdere il legame con la zucca. Il Grande Cocomero comparve per la prima volta nel 1959 e da lì ritornò in molte occasioni, sempre a fine ottobre (per la grande attesa di Linus) e a inizio novembre (per la costante delusione). Il Grande Cocomero fa anche parte di una delle più citate frasi di Linus: «Ci sono tre cose di cui ho imparato a non discutere con la gente: la religione, la politica, e la Grande Zucca».
La notte del Grande Cocomero. Le migliori strisce dei Peanuts su un personaggio che non si vede mai ma secondo Linus esiste davvero, oggi che è Halloween.
Martedì il governo ha approvato un Decreto del presidente del Consiglio (DPCM) contenente nuove misure per contrastare la pandemia da coronavirus in Italia. Il DPCM, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, conferma la divisione del paese in fasce di rischio epidemiologico e prevede tra le altre cose la chiusura di tutte le scuole nelle zone rosse, compresi gli asili nido. Quest’ultimo è stato il punto di cui si è più discusso negli ultimi giorni: qui abbiamo spiegato come funzioneranno le chiusure.
Il testo del nuovo DPCM. Le misure introdotte dal governo per contrastare la pandemia, valide dal 6 marzo al 6 aprile.
Il produttore dei BlackBerry, Research In Motion (RIM), sta investendo molte risorse e speranze in PlayBook, il suo primo tablet, con il quale cercherà di fare concorrenza all’iPad. Il dispositivo di Apple è sul mercato da quasi dieci mesi e può già contare su recensioni molto positive e diversi milioni di utenti, due condizioni che potrebbero complicare il debutto sul mercato del PlayBook previsto entro la fine del primo trimestre dell’anno appena iniziato. Inoltre, nel corso dei prossimi mesi altri produttori inizieranno a commercializzare i loro tablet, seguendo l’esempio di Samsung che ha già riscosso un discreto successo con Galaxy Tab, il suo primo tablet basato su Android, il sistema operativo di Google. In attesa della messa in vendita del proprio nuovo prodotto, e dopo averlo messo a confronto con un iPad, RIM ha da poco realizzato due nuovi filmati per mostrare le funzionalità del PlayBook. Il primo mostra con efficacia le possibilità offerte dal dispositivo per la navigazione online. Il sistema consente di visualizzare le pagine web come su un comune computer ed è anche in grado di riprodurre i contenuti in Flash, cosa che l’iPad di Apple non può fare. Questo particolare rende più semplice l’utilizzo dei siti web particolarmente ricchi di funzionalità, come la versione completa di Facebook o i siti per la pubblicazione e la condivisione dei video. https://www.youtube.com/watch?v=vI1VgedbMUY Il secondo video, invece, è principalmente indirizzato agli esperti di informatica e mostra i passaggi fondamentali per realizzare applicazioni compatibili con il sistema operativo di PlayBook. L’obiettivo di RIM è quello di semplificare il più possibile il lavoro di creazione delle app, inducendo così un maggior numero di sviluppatori a produrre nuove applicazioni e rendere più appetibile il proprio prodotto. https://www.youtube.com/watch?v=DG3SYonasVw Il PlayBook sarà disponibile nella versione WiFi entro la fine di marzo, mentre negli Stati Uniti entro l’estate sarà anche messa in vendita una versione del dispositivo compatibile con le reti cellulari 4G, che consentono di scaricare dati e informazioni a una velocità superiore rispetto alle ormai tradizionali reti 3G. Il nuovo tablet sembra essere promettente, ma anche in questo caso saranno probabilmente i contenuti aggiuntivi – come le applicazioni – a rendere il nuovo dispositivo più o meno appetibile rispetto ai prodotti della concorrenza come iPad e tablet con Android che possono già fare affidamento su diverse centinaia di migliaia di app.
Come si naviga sul PlayBook. Il video preparato da RIM, quelli dei BlackBerry, per mostrare in anteprima il funzionamento del suo nuovo tablet PlayBook.
Più di 150 paesi hanno raggiunto un importante accordo per eliminare gradualmente l’utilizzo degli idrofluorocarburi, tra i gas che più contribuiscono all’effetto serra. Il segretario di Stato americano John Kerry ha descritto l’accordo come “monumentale”, e molti osservatori hanno sostenuto sia un traguardo “storico” per la tutela dell’ambiente. L’accordo è stato raggiunto nel corso della conferenza di Kigali, in Ruanda, dove si è svolto il ventottesimo incontro dei paesi che hanno firmato il Protocollo di Montréal, l’accordo del 1987 con cui vennero vietati la produzione e l’uso delle sostanze che causavano il buco nell’ozono, i clorofluorocarburi, all’epoca impiegati comunemente nei frigoriferi e nelle bombolette spray. Negli anni tutti i paesi membri delle Nazioni Unite hanno ratificato il Protocollo di Montréal, facendolo diventare il primo trattato firmato da tutti paesi dell’ONU. Con l’incontro di Kigali i firmatari hanno inserito delle aggiunte al Protocollo di Montréal che stabiliscono come iniziare a eliminare anche gli idrofluorocarburi, con cui erano stati inizialmente sostituiti i clorofluorocarburi.
C’è un importante accordo sui gas serra. In Ruanda oltre 150 paesi hanno deciso di limitare gli idrofluorocarburi: cosa sono e perché l'accordo è stato definito “storico”.
«E poi l’altro problema della vita di un comico in Italia è che siamo tutti comici qua», dice Francesco De Carlo all’inizio di Cose di questo mondo, il suo nuovo spettacolo comico uscito da poche settimane su Netflix. De Carlo comincia il suo monologo scherzando sui motivi che lo hanno portato a fare spesso il comico fuori dall’Italia, ma lui e qualche decina di altri colleghi stanno provando da alcuni anni a rendere popolare anche qui una forma di comicità diversa e tipicamente anglosassone, girando per i pochi locali che ospitano spettacoli di questo tipo e, da qualche settimana, affacciandosi a un mercato internazionale con i propri spettacoli distribuiti in streaming in tutto il mondo. Quello di De Carlo è il secondo dei tre speciali di stand up comedy in uscita su Netflix: prima era arrivato quello di Edoardo Ferrario, Temi caldi, e a giorni sarà pubblicato quello di Saverio Raimondo, Il satiro parlante. Da alcuni anni Netflix domina la distribuzione degli spettacoli comici nel mondo: il suo catalogo ne contiene moltissimi e, almeno nei paesi anglosassoni, uno speciale sul servizio di streaming è diventato una tappa fondamentale di ogni carriera di successo, nonché, in termini di visibilità, quello che fino a un po’ di tempo fa era un’ospitata in un talk show serale. Recentemente Netflix sta investendo anche sui comici non anglofoni: tra gli addetti ai lavori, l’opinione è che questo possa cambiare davvero il mercato della comicità in Italia, finora in larga parte legato a un cabaret televisivo ormai vissuto come logoro, ripetitivo e poco permeabile alle novità.
Un’altra comicità è possibile? per il pugno di comici che da anni prova a portare la “stand up comedy” in Italia, Netflix potrebbe essere la svolta.
Carole King è nata a a Brooklyn il 9 febbraio del 1942 e oggi compie 70 anni. In America è considerata una delle più grandi cantautrici della sua generazione, in Europa la conoscono solo gli appassionati. Gli altri non sanno che alcune delle più grandi e famose canzoni degli anni Settanta sono sue, ma sono famose soprattutto perché le ha cantate qualcun altro. In particolare un suo leggendario disco del 1971, “Tapestry”, contiene “You’ve got a friend” (portata alla celebrità da James Taylor, e cantata da mille altri) e “(You make me feel like) A natural woman”, interpretata da Aretha Franklin. “Tapestry” divenne più di una raccolta di grandi canzoni: uno degli accompagnamenti degli anni Settanta e delle loro rivoluzioni e passioni. Il disco andò al numero uno negli Stati Uniti e restò nelle classifiche per oltre sei anni. Ha venduto 14 milioni di copie in tutto il mondo e si è aggiudicato quattro Grammy Awards: miglior album dell’anno, migliore canzone (“You’ve got a friend”), migliore composizione dell’anno (“It’s too late”), migliore interprete femminile.
E anche Carole King ha 70 anni. Dite due grandissime canzoni di Carole King. Le sapete, le sapete: vedrete che poi le sapevate.
Quando Rick Norsigian comprò due casse di metallo per 45 dollari a un mercatino di Los Angeles, non immaginava che quei negativi lì dentro potessero valere più di 200 milioni di dollari. A lui, imbianchino di Fresno appassionato di fotografia, quelle foto ricordavano la serie dello Yosemite National Park di Ansel Adams, il fotografo famoso per le sue foto in bianco e nero dei parchi nazionali americani. Gli parevano simili a quelle, e quindi gli piacquero. Beh, erano quelle. Ora una commissione di esperti ha stabilito che erano state scattate proprio da Ansel Adams e che rappresenterebbero l’anello mancante nella produzione del fotografo. I 65 negativi, 16,5 x 21,6 centimetri, che raffigurano paesaggi intorno a San Francisco e al parco Yosemite sarebbero stati impressi tra il 1919 e il 1930, in un periodo che fino ad oggi era stato ritenuto dagli esperti senza testimonianze in seguito a un incendio che nel 1937 aveva distrutto parte del lavoro di Adams.
Nuove foto di Ansel Adams. Un imbianchino californiano le aveva comprate a un mercatino dell'usato per 45 dollari, ora valgono più di 200 milioni.
L’abilità del leader della Lega, Matteo Salvini, nell’uso dei social network per la costruzione della sua immagine e del suo consenso è stata molto raccontata, negli ultimi anni. Anche ora che Salvini è ministro e vicepresidente del Consiglio, i suoi account su Instagram e Facebook vengono spesso usati in modo molto poco istituzionale, con uno stile semplice e diretto, e sono pieni tra le altre cose di foto dei suoi pasti, delle sue vacanze e di selfie che Salvini si scatta in occasioni pubbliche e private, da solo o con altri. L’uso di questo tipo di comunicazione è probabilmente non casuale e fa parte di una precisa strategia, di cui i selfie sono una parte rilevante perché permettono un racconto immediato e apparentemente “spontaneo”. La presunta spontaneità dei selfie nasconde naturalmente molta pianificazione, anche nel caso delle molte fotografie che Salvini, con grande disponibilità, si scatta con ammiratori e sostenitori. Qualche tempo fa era circolato un video che mostrava bene la metodicità con cui Salvini gestiva una fila di persone che volevano scattarsi una foto con lui, dirigendo il traffico di uomini e donne che affollavano una strada di Teramo, chiedendo a gran voce di preparare i telefoni per non perdere tempo e irritandosi con chi invece arrivava impreparato al momento della foto.
I selfie stanno diventando un problema per Salvini? lui è sempre molto disponibile a scattarne con chiunque, e ci ha costruito sopra un pezzo della sua comunicazione politica, ma ora tanti li usano contro di lui.
In un’intervista al Foglio, l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha anticipato le sue intenzioni di fondare un nuovo partito uscendo dal Partito Democratico, se questo deciderà di allearsi con il Movimento 5 Stelle per formare una nuova maggioranza di governo. «Se la direzione del PD darà al segretario Zingaretti il mandato di verificare l’ipotesi di un accordo con i 5 stelle, questo vorrà dire che il Pd avrà definitivamente abdicato alla rappresentanza del mondo liberaldemocratico. Io questa cosa non la accetterò. Sarà a quel punto inevitabile lavorare a una nuova forza politica che rappresenti quel mondo orfano. Una forza non alleata con il PD, perché il PD avrà perso ogni credibilità rispetto alle istanze dell’Italia seria, quella che lavora, studia e produce»
Calenda dice che esce dal PD, se si fa l’accordo con il M5S. Perché vorrà dire che «il PD avrà perso ogni credibilità rispetto alle istanze dell’Italia seria», dice.
L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences – l’associazione che assegna gli Oscar – ha espulso Harvey Weinstein, il produttore di 65 anni accusato di molestie sessuali da decine di donne. La decisione è stata presa ieri dopo una riunione speciale del consiglio d’amministrazione dell’Academy, di cui fanno parte 54 membri tra i quali Steven Spielberg, Whoopi Goldberg e Tom Hanks. L’Academy ha più di 8mila membri: sono scelti tra i migliori professionisti di ogni ambito del cinema e una volta che si diventa membri, su invito dell’Academy stessa, lo si resta a vita. Weinstein è la seconda persona a essere espulsa nella storia dell’Academy. Il primo era stato Carmine Caridi, un attore del Padrino espulso dall’associazione dopo che nel 2003 aveva condiviso con altri gli screener, i film che vengono dati in anteprima ai membri dell’Academy perché li possano valutare prima degli Oscar.
Harvey Weinstein è stato espulso dall’associazione degli Oscar. È la seconda volta nella storia che la potente organizzazione di Hollywood espelle uno dei suoi membri (BIll Cosby ne fa ancora parte, per dire).
Il sindaco di Bari Antonio Decaro, presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), ha parlato con Concita De Gregorio su Repubblica criticando duramente il Partito Democratico – il suo partito – per la decisione di entrare nel governo Draghi insieme a Lega e Forza Italia, dopo averlo escluso per settimane, nonché per la sempre più stretta collaborazione con il Movimento 5 Stelle. Più in generale, Decaro ha parlato della distanza tra gli organi centrali del partito e gli amministratori locali. Sindaci e presidenti di enti locali vedono il partito come la sonda su Marte, Perseverance. Mentre il Pd persevera in dinamiche di Palazzo, spartizione tra correnti, gli amministratori e i militanti stanno sulla terra a fare politica. È per questo che abbiamo vinto: nello stesso giorno in cui gli italiani votavano Salvini, Berlusconi, Grillo. Nella stessa cabina, a Bari, il Pd ha preso il 20 per cento, io il 67. Vale per Nardella, Gori, Ricci, Biffoni. Si vince così, non servono alchimie, dirette social, intergruppi.
Antonio Decaro su quanto sia lontano il PD dagli enti locali. Per gli amministratori è come la sonda Perseverance su Marte, dice il sindaco di Bari.
Twitter ha identificato circa 200 account sul suo social network legati alle stesse organizzazioni russe che acquistarono annunci pubblicitari su Facebook con l’obiettivo di condizionare la campagna elettorale per le presidenziali dello scorso anno negli Stati Uniti. L’azienda ha fornito questa e altre informazioni ieri al Congresso, in una serie di incontri organizzati a Washington con i deputati e i senatori responsabili delle indagini parlamentari sul coinvolgimento della Russia nel processo elettorale che ha portato all’elezione di Donald Trump. Le informazioni fornite da Twitter sembrano confermare la presenza di una rete gestita da organizzazioni vicine al governo russo che hanno sfruttato i social network per diffondere informazioni false e fare propaganda contro Hillary Clinton, nel 2016 candidata contro Trump per la presidenza. A inizio settembre Facebook aveva annunciato di avere scoperto 470 account fasulli legati alla Russia, che avevano speso almeno 100mila dollari tra il 2015 e il 2017 per promuovere contenuti che avrebbero favorito Trump. Twitter ha controllato se nei propri database ci fossero informazioni riconducibili a quegli utenti anche sul suo social network, scoprendo 22 corrispondenze e altri 179 account legati a queste. La società ha detto di avere già sospeso tutti gli account che ritiene abbiano violato le sue regole di utilizzo. Twitter ha spiegato che gli account identificati non erano registrati sul suo social network come normali inserzionisti pubblicitari: “Tuttavia, continuiamo a indagare su questo problema, e prenderemo provvedimenti contro chi viola i nostri Termini di servizio”.
Anche Twitter ha trovato account russi creati per interferire nelle elezioni statunitensi. Sono circa 200 e hanno legami con quelli già scoperti da Facebook, ma il social network è stato molto criticato per non essersene accorto prima e avere dato pochi dettagli.
Gli ultimi dati sul coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia diffusi dalla Protezione Civile nel pomeriggio di giovedì 27 febbraio dicono che i test positivi al coronavirus sono stati finora 650. Le persone guarite – cioè gli individui risultati non più positivi al coronavirus – sono 45, di cui 40 in Lombardia. La Protezione civile ha annunciato in serata che:
650 test positivi al coronavirus in Italia. È il numero dei contagi raccolto dalla Protezione Civile, che ha annunciato altre tre morti per il virus e 45 guarigioni.
Dopo l’omicidio del giornalista e dissidente saudita Jamal Khashoggi, diversi paesi europei hanno imposto alle proprie aziende il divieto di continuare a vendere armi all’Arabia Saudita, paese che da più di tre anni è impegnato a combattere una disastrosa guerra in Yemen. L’uomo più potente della famiglia reale saudita, il principe ereditario Mohammed bin Salman, è infatti considerato il mandante dell’omicidio Khashoggi: contro di lui cui si è schierata parte della comunità internazionale, che da settimane sta cercando il modo di applicare eventuali ritorsioni, tra cui proprio l’embargo sulla vendita di armi. Uno dei paesi che vende armi all’Arabia Saudita è l’Italia, tramite un’azienda di proprietà tedesca con sede in Sardegna. La RWM, questo è il nome dell’azienda, vende un tipo di bomba che l’esercito saudita impiega nella guerra in Yemen anche contro i civili, e che in passato è stata oggetto delle inchieste di Reported.ly (tradotta integralmente in italiano sul Post) e del New York Times. Secondo la legge italiana e il diritto internazionale, sostengono diversi analisti ed esperti, le attività di RWM sarebbero illegali, perché l’Italia è soggetta a diverse norme che vietano di vendere armi a un paese impegnato in un conflitto armato, com’è il caso dell’Arabia Saudita. I governi italiani hanno però continuato a concedere le licenze a RWM, trovando diversi escamotage. E nonostante in passato il Movimento 5 Stelle si sia espresso contro la vendita di armi all’Arabia Saudita, sembra che le cose continueranno così anche in futuro, soprattutto per volontà della Lega.
Perché l’Italia continua a permettere la vendita di armi all’Arabia Saudita? nonostante l'omicidio di Jamal Khashoggi e le successive pressioni internazionali: c'entra un'azienda con sede in Sardegna.
Venerdì 17 aprile sarà proiettato in alcuni cinema degli Stati Uniti Roar, un film del 1981 diretto dal produttore Noel Marshall e recitato fra gli altri dalle attrici Tippi Hedren (che all’epoca era sua moglie) e Melanie Griffith. Il film – che in Italia è uscito nel 1982 col titolo di Il grande ruggito – racconta la storia di una famiglia il cui padre vive in una riserva africana assieme a più di cento animali selvatici, principalmente leoni, elefanti, tigri e leopardi: la trama iniziale del film prevede che il resto della famiglia vada a trovarlo dopo un anno di separazione. All’epoca il film ottenne scarso successo e fu giudicato piuttosto scadente – i ruoli principali erano interpretati dagli stessi membri della famiglia di Marshall – ma negli anni si è guadagnato una specie di culto perché gli animali utilizzati durante le riprese non erano addestrati: la stessa promozione del film fece circolare la voce che più di 70 membri del cast e della produzione fossero stati feriti durante le riprese. Nessuno della produzione è comunque morto durante le riprese, anche se al direttore della fotografia è stato fatto lo scalpo da un leone – cosa che ha richiesto 220 punti di sutura – e Tippi Hedren è stata calpestata da un elefante. Roar è stato in seguito soprannominato «il film più pericoloso mai realizzato». Oggi si trova anche su Amazon, in Blu-ray. Flavorwire, in occasione della sua nuova diffusione nei cinema, ne ha scritto una recensione per la sua rubrica «così brutto da essere bello».
“Roar”, il film più pericoloso della storia. Questa settimana sarà proiettato di nuovo in America, fu girato nel 1981 con 140 animali selvatici non addestrati (e Melanie Griffith): furono feriti 70 membri del cast e della produzione.
Che la Terra e gli altri pianeti del sistema solare girino intorno al Sole ci appare oggi un’ovvietà, ma fu una conclusione a cui gli astronomi arrivarono dopo secoli di studi e animate discussioni. Un’intelligenza artificiale dei giorni nostri è riuscita invece a capire da sola che il Sole è al centro del sistema solare, basandosi sui movimenti apparenti del Sole e di Marte nel cielo terrestre. Il test è servito per sperimentare nuovi sistemi di apprendimento automatico che un giorno potrebbero aiutare i fisici a scoprire nuove leggi e proprietà, risolvendo anche problemi molto complessi legati alla meccanica quantistica. L’esperimento è stato condotto presso il Politecnico federale di Zurigo e i suoi risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Physical Review Letters. L’obiettivo dei ricercatori era sviluppare un algoritmo in grado di analizzare enormi set di dati dai quali derivare formule matematiche, imitando il più possibile i sistemi che utilizzano i fisici per ricavare le equazioni che descrivono i fenomeni che osservano o per prevedere il loro andamento. Per farlo hanno sfruttato una “rete neurale”, cioè un sistema di apprendimento automatico che simula il funzionamento del cervello umano.
Un’intelligenza artificiale ha scoperto da sola che la Terra gira intorno al Sole. Mentre noi ci abbiamo messo secoli: i ricercatori che l'hanno sviluppata sperano che un giorno possa aiutarci a comprendere fenomeni fisici che ancora ci sfuggono.
Secondo un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, nei mesi di febbraio e marzo in 266 RSA della Lombardia 1.625 persone sono morte per COVID-19 o sintomi influenzali riconducibili alla COVID-19. Le RSA sono residenze sanitarie assistenziali, strutture non ospedaliere ma comunque di cura per persone non autosufficienti, soprattutto anziani, che non possono essere assistite in casa. Il dato è ancora incompleto, visto che coinvolge solo una parte minoritaria delle circa 700 strutture del genere presenti in regione, ma sembra comunque confermare un sospetto che circolava da tempo: centinaia se non migliaia di persone sono morte nelle RSA senza che venisse effettuato loro un tampone, sfuggendo così alle statistiche ufficiali. – Leggi anche: Cosa sta succedendo nelle case di riposo
La regione Lombardia è nei guai per le RSA. La magistratura indaga sulle moltissime persone morte nelle case di cura per sospetta COVID-19, e sulle decisioni della regione: Attilio Fontana ha già dato la colpa ai "tecnici".
Venerdì sera, circa 4mila persone hanno partecipato a una manifestazione contro Matteo Salvini organizzata dal movimento delle “sardine” in piazza Verdi a Palermo. Alla manifestazione hanno partecipato anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e diversi membri della Giunta comunale. Il movimento delle “sardine” è nato con una manifestazione organizzata a Bologna il 14 novembre per protestare contro il leader della Lega Matteo Salvini, che quello stesso giorno era a Bologna per un comizio elettorale in vista delle elezioni regionali di gennaio. Alla manifestazione, organizzata con il passaparola e su Facebook, avevano partecipato circa 6.000 persone, che avevano attirato molte attenzioni di giornali e tv. Pochi giorni dopo, a Modena c’era stata un’altra manifestazione delle “sardine” e nelle prossime settimane ne sono previste altre anche in altre città italiane, comprese Roma e Milano. Da dove arrivano le “sardine”
Circa 4mila persone hanno partecipato a una manifestazione del movimento delle “sardine” a Palermo.
Mercoledì 2 settembre il governo ha ottenuto alla Camera, con la fiducia, l’approvazione del decreto che proroga fino al prossimo 15 ottobre lo stato di emergenza sanitaria legato alla pandemia da coronavirus. All’interno del decreto – che ora passerà al Senato per l’approvazione definitiva – è stata inserita anche una norma relativa alla durata e alla modalità di proroga degli incarichi dei vertici dei servizi segreti: i direttori delle due agenzie di intelligence (Aise e Aisi) e quello del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis). La decisione di includere la norma ha causato forti critiche in Parlamento anche dentro la maggioranza e il Movimento 5 Stelle, per via della modalità dell’inserimento (senza discussione in Parlamento, con la fiducia e senza l’accordo dell’opposizione, come avviene invece di solito quando si parla di servizi segreti) ma anche per questioni più sostanziali che hanno a che fare con le persone direttamente coinvolte da questa norma.
La norma dei servizi segreti inserita nel decreto sullo stato di emergenza sanitaria. In un decreto legge sulla pandemia approvato con la fiducia, e mentre Giuseppe Conte da due anni si tiene la delega all'intelligence: tutte ragioni che hanno creato polemiche.
Andy Signore – l’ideatore del popolare canale YouTube “Screen Junkies”, noto soprattutto per i suoi Honest Trailer, è stato licenziato da Defy Media, la società che controlla Screen Junkies, perché è stato accusato di molestie sessuali da alcune donne. Le accuse sono note da qualche giorno: da quando, dopo accuse simili nei confronti di Harvey Weinstein, alcune donne ne hanno parlato sui social network. Una donna che lavorò per Signore nel 2010 ha raccontato per esempio che lui le disse di essersi masturbato guardando delle sue foto. pic.twitter.com/MWvVPMlJss
L’ideatore degli “Honest Trailer” è stato licenziato perché accusato di molestie sessuali.
È morto Ed King, ex chitarrista e bassista dei Lynyrd Skynyrd e co-autore di diverse delle canzoni più famose del gruppo, tra cui “Sweet Home Alabama”. King è morto di cancro a Nashville, aveva 68 anni.
È morto Ed King, ex chitarrista dei Lynyrd Skynyrd e co-autore di “Sweet Home Alabama”. Tra le altre cose, era la persona che dice «one, two, three» all'inizio di "Sweet Home Alabama".
“Regalare alla sinistra Roberto Saviano sarebbe una delle sciocchezze più tragicomiche che il centrodestra potrebbe fare: eppure ci sta provando in ogni modo”. Lo scrivono sul Post e su Libero Filippo Facci e Antonio Socci, in riferimento soprattutto alle frasi di Emilio Fede durante il Tg4. Facci e Socci considerano “imbarazzante” l’invettiva di Emilio Fede e sostengono che Saviano “dovrebbe essere considerato – da tutti – un simbolo di libertà, una voce nobile, un giovane scrittore che ha rischiato e rischia la vita per innescare una rivolta nella coscienza della sua gente”.
“Spiegate a Fede che Saviano non è comunista”. Filippo Facci e Antonio Socci lanciano un appello a Berlusconi e al centrodestra.
È morto l’imprenditore Giorgio Squinzi, ex presidente di Confindustria, amministratore unico di Mapei e proprietario del Sassuolo. Aveva 76 anni ed era malato da tempo. Squinzi era nato nel 1943 a Cisano Bergamasco. Aveva studiato Chimica Industriale, e nel 1970 aveva cominciato a lavorare nell’azienda fondata dal padre, Mapei (operativa nel settore della produzione di materiali chimici per l’edilizia), di cui fino a oggi era amministratore unico.
È morto Giorgio Squinzi, ex presidente di Confindustria. Aveva 76 anni ed era malato da tempo.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Bill Callahan. Di cosa sia metafora, fate voi: persino di voialtri e voialtre che vi trovate tutti i familiari in casa tutto il giorno.
È stato diffuso il quarto trailer di Interstellar, il nuovo film del regista Christopher Nolan (gli altri trailer si possono vedere qui, qui e qui). Il film uscirà in Italia il 6 novembre e negli Stati Uniti il 7 novembre 2014, anche se la casa produttrice Paramount ha annunciato che nei cinema IMAX il film uscirà due giorni prima. Nolan è un regista molto apprezzato, che tra le altre cose ha diretto la trilogia di Batman, uscita tra il 2005 e il 2012, Memento e Inception. La trama di Interstellar non è ancora molto chiara, ma si sa che il protagonista, Matthew McConaughey, è un astronauta che deve partire per una missione per salvare il mondo. Nel cast ci sono anche Anne Hathaway, Jessica Chastain, Ellen Burstyn, Michael Caine, David Oyelowo, Casey Affleck e Matt Damon.
Il nuovo trailer di “Interstellar”. Il nuovo film di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey che interpreta un astronauta che deve salvare il mondo.
Nell’aprile del 2007 il sito di un quotidiano lanciò un sondaggio in cui si chiedeva ai lettori virtuali di indicare una o più parole da salvare – quasi tutte uscite dall’uso – in una lista di quaranta. Prima classificata fu desueto (19%), seguita da missiva (12%), baloccarsi (9%), acquavite (8%), biascicapaternostri e mezzala (5%), arruffamatasse, omnibus e rumentiera (3%), afroroso, babbio, chauffeur, frigidaire, invacchire, moscardino (“bellimbusto”), pipita, ribotta e senapismo (2%). Desueto, nell’italiano corrente, vuol dire disusato: una parola desueta, dunque, è una parola non più in uso. In passato il vocabolo fu anche sinonimo di disabituato, disavvezzo, disavvezzato. Quest’ultimo significato, di cui oggi si avverte il tono fortemente letterario, è stato ereditato dal latino: desuetus, nell’antica lingua di Roma, era il participio presente di desuescere (“perdere l’abitudine”), un composto di de– (con valore negativo) e suescere (“assuefare”, “assuefarsi”). Da desueto ha tratto origine desuetudine (“disabitudine”), alla cui base c’è un’altra parola latina: desuetudo (la mancanza d’abitudine all’uso delle armi, per es., era detta desuetudo armorum). Anche desuetudine non si usa oggi praticamente più. Trova una qualche applicazione solo in ambito giuridico, dove la desuetudine, si legge sul dizionario Zingarelli, consiste nella «[c]essazione di validità di una norma a causa della sua inosservanza prolungata nel tempo; non è ammessa dall’ordinamento giuridico italiano».
Cosa vuol dire “desueto”. È una parola che si usa poco e che significa "non più in uso": una parola desueta, insomma.
Il 2015 è stato l’anno più caldo mai misurato, sulla base delle serie storiche registrate a partire dal 1880, hanno detto mercoledì 20 gennaio gli scienziati della NASA, dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia federale statunitense che si occupa soprattutto di meteorologia, e del Met Office, il servizio meteo governativo del Regno Unito. I dati diffusi mercoledì – che arrivano da tre analisi indipendenti – confermano un’ipotesi che era già stata avanzata negli ultimi mesi del 2015. Il record precedente apparteneva al 2014, che aveva superato tutti i picchi registrati in precedenza, compresi quelli del 1998, del 2005 e del 2010. Le temperature medie registrate sulla superficie terrestre in tutto il mondo nel 2015 sono state più alte di 0,13 °C rispetto a quelle del 2014: secondo quanto ha detto la NASA, solo nel 1998 un nuovo record era stato così alto rispetto a quello precedente. Watch Our Planet Warm To A New Record https://t.co/gFfqYRYOLY https://t.co/uSNGIAR2oi
Il 2015 è stato davvero l’anno più caldo mai registrato. Le temperature sono state più alte di 0,13 °C rispetto a quelle del 2014: lo hanno confermato tre diversi rapporti, tra cui quello della NASA.
Marco Lodoli è uno scrittore, insegnante di Italiano in un istituto professionale e collaboratore di Repubblica: oggi ha scritto della riforma “La Buona Scuola”, approvata il 20 maggio alla Camera dei deputati e contro cui da settimane protestano studenti e insegnanti. Lodoli spiega di aver partecipato a molte riunioni in cui al ministero dell’Istruzione si è progettata la riforma della scuola e spiega anche che è stato proprio lui a suggerire il nome “La Buona Scuola”: «Doveva chiamarsi “la scuola dell’unità e delle convergenze”, o qualcosa di simile, una formula astratta e incomprensibile». Lodoli prosegue spiegando che ha contribuito anche a molte altre parti della riforma, di cui è soddisfatto. Ma, nonostante questo, scrive di non essere riuscito a convincere nessuno – né colleghi né alunni – della validità della riforma. Per raccontare le sue difficoltà nel convincere i colleghi degli aspetti positivi della riforma “La Buona Scuola”, Lodoli parte dalla mattina del 5 maggio, giorno in cui c’è stato il più importante sciopero contro la riforma. È la mattina del 5 maggio e nella mia scuola a Torre Maura, a Roma, succursale dell’Istituto professionale Falcone-Pertini, ci siamo solo io e la preside, arrivata dalla centrale per aprire il portone e garantire agli studenti le ore di lezione. Ma di studenti nemmeno l’ombra.
Marco Lodoli e la “Buona Scuola”. Lo scrittore e insegnante racconta come ha partecipato alla creazione della riforma e come non riesca a spiegarla ai suoi colleghi.
Twitter oggi ha aggiornato le pagine dei profili sul suo sito web e ha introdotto una nuova versione delle sue applicazioni per iPhone, smartphone che usano Android e iPad. L’app per il tablet di Apple non veniva aggiornata da tempo e porta infine alcune opzioni presenti già da tempo sulla versione per smartphone. Le applicazioni possono già essere scaricate, la nuova grafica sul sito di Twitter sarà progressivamente visibile a tutti gli iscritti nelle prossime ore. Twitter.com La cosa diversa da prima che si nota di più è la nuova immagine a fascia in cima ai profili, che ricorda molto la grafica adottata da Facebook con le sue nuove Timeline e da Google+, il social network di Google. L’immagine a fascia può essere impostata sia dalla versione web sia dalle applicazioni. Sul web fa da sfondo alla propria immagine del profilo, che ora è centrale e accompagnata dalla propria breve biografia. Questa soluzione ha permesso di recuperare spazio nella colonna di sinistra. L’immagine a fascia non implica comunque che sparisca l’opzione per usare un’altra foto come sfondo del proprio intero profilo. L’immagine a fascia (quando disponibile) si cambia da qui o dalle nuove app.
Twitter ha cambiato Twitter. Di nuovo: i profili hanno una grande foto (tipo Facebook) e sono state rinnovate le app per smartphone e finalmente per iPad.
Il prossimo 19 settembre presso la casa d’aste Heritage Auctions, a New York, saranno messi all’asta diversi oggetti dei Beatles, tra cui il primo contratto discografico che la band firmò nel 1961 ad Amburgo, in Germania. Il documento porta le firme di John Lennon (20 anni), Paul McCartney (19 anni), George Harrison (18 anni) e dall’allora batterista della band Pete Best: prevedeva la registrazione del singolo “My Bonnie Lives Over the Ocean” con il cantante inglese Tony Sheridan. Tra i quasi 300 oggetti che verranno messi all’asta, provenienti dalla collezione dello storico tedesco Uwe Blaschke, morto nel 2010, ci sono anche i ritratti “psichedelici” dei Beatles realizzati dal fotografo statunitense Richard Avedon e commissionati dal magazine tedesco STERN, nel 1966, una copia autografata del 1962 di “Love me do” e una cartolina inviata da Ringo Starr a sua nonna da Amburgo nel 1960. Prima dell’asta la collezione sarà esposta a New York, Beverly Hills e Dallas.
Gli oggetti dei Beatles all’asta. Sono quasi 300, tra cui il primo contratto discografico che firmarono ad Amburgo nel 1961.
La pandemia da coronavirus (SARS-CoV-2) cambierà probabilmente molte abitudini e modi di vivere, ma non necessariamente in modo negativo: potrebbe essere per esempio l’occasione giusta per convincere gli americani a servirsi del bidet, come scrive sul New York Times la giornalista Sasha von Oldershausen. Von Oldershausen racconta che sua madre è iraniana e le ha insegnato, com’è normale in Iran, a usare una doccina per pulirsi in modo non diverso da come in Italia viene usato il bidet. Inizialmente si sentiva guardata dagli amici con sospetto, poi la doccina divenne un motivo di orgoglio: il suo bagno era sempre immacolato e la sua igiene superiore alla loro. Anche per questo, al momento di fare scorte al supermercato in vista di un lungo periodo da passare in casa, la sua priorità è stata il cibo e non la carta igienica, contrariamente a molti americani.
Il coronavirus convincerà gli americani a usare il bidet? la carenza di carta igienica potrebbe portare alcuni a provarci, o almeno a comprarsi una doccina.
Sono passate più di due settimane dalle elezioni politiche del 4 marzo e tra due giorni la XVIII legislatura avrà ufficialmente inizio con l’insediamento dei nuovi parlamentari. Il primo compito dei nuovi eletti sarà l’elezione dei presidenti delle due camere, che si svolgerà a partire da venerdì 23 marzo. È un momento politicamente molto atteso, perché trovare una maggioranza con cui eleggerli è considerato il primo passo per formarne una che possa poi sostenere un governo. Come vedremo, però, le cose non sono così semplici. C’è un accordo centrodestra-Movimento 5 Stelle? La novità degli ultimi giorni è che il centrodestra – quindi Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – sembra molto vicino a un accordo con il Movimento 5 Stelle per spartirsi le presidenze delle due camere. Secondo quanto scrivono i giornali, il Movimento esprimerà la presidenza della Camera mentre Forza Italia quella del Senato, grazie al voto o almeno alla benevola astensione del Movimento. Questo risultato – se sarà confermato, ed è tutto da vedere – è il frutto soprattutto delle trattative e degli accordi all’interno del centrodestra, la forza politica che al momento si trova sotto le maggiori pressioni.
E quindi che aria tira? tra due giorni si insedia il nuovo Parlamento: si parla di accordi tra centrodestra e M5S per i presidenti delle camere, ma sul governo siamo ancora in alto mare.
Thor Heyerdahl, leggendario esploratore e antropologo norvegese, è il protagonista del doodle di Google di oggi, che celebra il centenario della sua nascita. Heyerdahl, nato il 6 ottobre 1914, divenne famoso principalmente per aver viaggiato nel 1947 a bordo di una grande zattera dal Perù alla Polinesia, nelle Isole Tuamotu, per dimostrare una sua ipotesi – tuttora largamente esclusa dalla comunità scientifica – secondo la quale lo stesso viaggio era stato possibile in tempi antichi da parte di popoli provenienti dal Perù e dalle terre degli Incas. Oggi, al posto del logo di tutti i giorni, nella pagina principale del motore di ricerca compaiono alcuni disegni che rievocano i viaggi di Heyerdahl nell’oceano Pacifico e i suoi numerosi studi, tra cui quello sull’Isola di Pasqua.
Thor Heyerdahl, nato 100 anni fa. Il doodle di Google ricorda oggi il grande esploratore norvegese e i suoi viaggi nell'oceano Pacifico.
Flavorwire ha pubblicato la lista – scritta a mano – dei cinquanta dischi preferiti di Kurt Cobain. L’elenco, tratto dai Diari del frontman dei Nirvana (una raccolta di testi e disegni di Cobain, pubblicata in Italia da Mondadori), e intitolato “Top 50 by Nirvana” comprende dischi di Sonic Youth, Pixies, Aerosmith, R.E.M., Clash, Public Enemy e Sex Pistols, ma anche il primo disco di P.J. Harvey e The Man Who Sold the World di David Bowie.
La lista dei 50 dischi preferiti di Kurt Cobain. È scritta a mano, in un'immagine contenuta nei Diari fatta circolare da Flavorwire.
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Logo e slogan di Renzi per le primarie PD. Li ha diffusi Renzi nella sua newsletter, in vista del congresso e delle primarie del partito.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Lou Reed. Questa andava tenuta per quando chiudiamo questa newsletter.
Il 17 gennaio il cofondatore e amministratore delegato di Apple, Steve Jobs, ha annunciato alla sua società di essersi preso un nuovo congedo per malattia. Come era già avvenuto nel 2009, quando il CEO aveva lasciato la società per sei mesi per occuparsi della propria salute, nelle ultime settimane si sono moltiplicate le ipotesi sulle ragioni di questo nuovo congedo e sulle effettive condizioni di Jobs, sopravvissuto negli ultimi anni a un tumore al pancreas e a un trapianto di fegato. Secondo esperti e analisti, i destini di Apple sono strettamente legati a quelli di Jobs e per questo motivo la salute del CEO è un tema molto sentito dagli investitori, dai mezzi di comunicazione e anche dai semplici utenti abituati a identificare con l’amministratore delegato l’intera società e ciò che produce, dai computer agli smartphone. Distinguere tra il legittimo interesse per il destino di una delle più importanti aziende tecnologiche degli Stati Uniti e la curiosità morbosa per la malattia di un uomo, che ha diritto alla propria privacy e a curarsi lontano dalle attenzioni della sfera pubblica, non è però semplice, specie se circolano voci incontrollate sul suo effettivo stato di salute.
Come sta Steve Jobs. Un oncologo parla di fase terminale della malattia, ma la valutazione è basata su appena un paio di foto.
Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è indagato per concorso in abuso di ufficio per aver favorito la nomina di un primario, Paolo Sardelli, professore di chirurgia toracica all’ospedale San Paolo di Bari. La notizia è stata data da Nichi Vendola stesso durante una conferenza stampa convocata oggi. Il governatore della Puglia e Presidente di Sinistra Ecologia e Libertà ha detto di aver ricevuto dalla procura, tramite la Guardia di Finanza, un avviso di “conclusione delle indagini”:
Per cosa è indagato Nichi Vendola. Ancora questioni di sanità: la nomina di un primario pilotata, stando alle accuse di un ex dirigente che Vendola sostiene si voglia vendicare su di lui.
Netflix ha diffuso lunedì 11 maggio il trailer della terza stagione della serie tv Orange is the new black, che racconta la storia di Piper Chapman, una giovane donna mandata in un carcere femminile a scontare una pena di 15 mesi per un reato commesso molti anni prima. La serie è stata molto ben accolta dal pubblico e dalla critica già dalla prima stagione, uscita su Netflix nel giugno del 2013, ed è ispirata alla storia vera di Piper Kerman, che ha scritto un libro dal titolo “Orange Is the New Black: My Year in a Women’s Prison”. La nuova stagione sarà disponibile integralmente su Netflix dal 12 giugno.
Il nuovo trailer della terza stagione di “Orange is the new black”. Sarà disponibile su Netflix a partire dal 12 giugno.
Da anni Fabrizio Cicchitto è uno dei personaggi più noti del centrodestra italiano, nonché uno dei più vicini a Silvio Berlusconi: è stato capogruppo del PdL, è stato ministro, e sia nelle dichiarazioni pubbliche che nelle combattive ospitate nei talk show è sempre stato uno dei più solidi e convinti alleati e sostenitori di Berlusconi. In questa fase politica però Cicchitto si trova sorprendentemente tra i più critici con Silvio Berlusconi e con la sua decisione di far dimettere i ministri del PdL e togliere la fiducia al governo Letta, ammesso che questo accada, e martedì 1 ottobre ha molto litigato sul tema con il direttore del Giornale Alessandro Sallusti durante la trasmissione Ballarò. Durante la lite Sallusti ha detto a Cicchitto che uscire dal PdL per sostenere il governo Letta sarebbe una mossa “da veri democristiani”. Ma per Fabrizio Cicchitto – nato a Roma il 26 ottobre 1940, laureato in giurisprudenza – essere definito “democristiano” è molto probabilmente un insulto. La sua formazione politica è avvenuta nel socialismo, come per molti altri esponenti importanti del PdL, tra cui Renato Brunetta. Ci sono tracce su Internet di una “Relazione del compagno Fabrizio Cicchitto alla conferenza operaia nazionale“, che il compagno, già 37enne, tenne al Teatro Nuovo di Torino nel maggio del 1977 (se sentite di non poterne fare a meno, ci sono ancora copie in vendita su eBay).
Breve storia di Fabrizio Cicchitto. Dal marxismo al socialismo, dalla P2 alle elezioni del 1994 contro Berlusconi: da dove viene il personaggio che martedì ha sorpreso molti.
Da anni si parla di un’imminente apertura italiana di Starbucks, una delle più grandi e famose catene di caffetterie al mondo, ma ogni volta le notizie venivano smentite – dall’azienda o banalmente dai fatti – e l’arrivo rimandato. Il Corriere della Sera scrive però che adesso si sta muovendo qualcosa di concreto e che entro Natale saranno firmati gli accordi tra Howard Schultz, il fondatore dell’azienda statunitense, e Antonio Percassi, l’imprenditore famoso per aver aperto i primi negozi Benetton e che dovrebbe occuparsi di organizzare l’arrivo di Starbucks in Italia. La prima caffetteria del marchio dovrebbe essere aperta a Milano, scrive sempre il Corriere, nel 2016. «Gli accordi dovrebbero essere firmati entro Natale. E il Frappuccino a marchio Starbucks potrebbe già essere servito al banco nel corso del 2016. Sono circa vent’ anni che Howard Schultz, fondatore e guida della più grande catena di caffetterie americana cerca di capire quale sia il modo giusto per vendere in Italia, patria del caffè, la miscela in versione yankee. Per di più a un prezzo quasi tre volte superiore alla tazzina nostrana. Adesso però si starebbe profilando la soluzione.
Ci sono altre voci di un’apertura di Starbucks in Italia. Se ne parla da vent'anni e con continue smentite, ma stavolta le rilancia il Corriere con un po' di dettagli in più sulle trattative in corso.
Intorno alle 9 del mattino del 2 novembre 2004 il regista e opinionista olandese Theo Van Gogh stava andando verso il suo studio cinematografico in bicicletta. Si trovava all’angolo tra Linnaeusstraat e Tweede Oosterparkstraat, nel sud est di Amsterdam, quando si fermò a un attraversamento pedonale: in quel momento fu raggiunto da alcuni colpi di pistola sparati da un altro uomo, un 26enne olandese di origini marocchine. Cadde sull’asfalto della corsia per i ciclisti, ferito, e il suo attentatore gli si avvicinò e gli sparò altri colpi a distanza ravvicinata, uccidendolo. Poi tentò di decapitarlo con un coltello e, alla fine, gli piantò un coltello nel petto e un altro coltello nell’addome, con un biglietto contenente dei messaggi di minacce contro i paesi occidentali e contro Ayaan Hirsi Ali, un’attivista di origini somale co-sceneggiatrice di Submission, un breve documentario che Van Gogh aveva girato da poco sulla condizione delle donne nella cultura islamica. L’attentatore di Van Gogh era Mohammed Bouyeri. Bouyeri, che disse di aver agito per difendere il nome di Allah, fu arrestato e condannato all’ergastolo. Col tempo si scoprì che aveva legami con il gruppo estremista islamico Hofstad, formato principalmente da giovani olandesi di origini nordafricane, e che si ispirava a un gruppo estremista islamico egiziano nato negli anni Sessanta (Takfir wal-Hijra). La giornalista e scrittrice italiana Oriana Fallaci scrisse che durante il processo, alla madre di Van Gogh, Bouyeri disse: «Io non provo alcuna pietà per lei. Perché lei è un’infedele». Quando è morto, Van Gogh aveva 47 anni.
La morte di Theo Van Gogh, 10 anni fa. Il regista olandese noto per le sue critiche all'islamismo radicale fu ucciso il 2 novembre 2004 ad Amsterdam, anche a causa di un documentario che aveva girato sulle donne e l'Islam.
Il giorno dopo l’accordo della Grecia con i creditori privati, il futuro del Paese rimane sempre molto incerto. L’uscita della Grecia dall’euro sembra un’ipotesi scongiurata, almeno nel prossimo futuro. Ma nonostante l’accordo con gran parte dei creditori privati, che prevede un haircut (taglio) del 53,5 per cento del debito greco per un valore di oltre 100 miliardi di euro e lo scambio (detto “bond swap“) dei vecchi titoli di stato del valore di almeno 197 miliardi (quasi cinque volte il default argentino) con nuovi a tassi agevolati e a scadenza allungata, i problemi per il paese rimangono. Emblematica, in questo senso, la differenza delle reazioni di Francia e Germania all’accordo: se il presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto che “oggi il problema è risolto”, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha detto chiaramente che ora la Grecia “ha solo un’opportunità per risolvere i suoi problemi” e che la crisi non è affatto finita. Che cosa si è deciso nell’accordo con i privati L’accordo di ieri con i privati è stato raggiunto grazie al PSI (Private Sector Involvement), un meccanismo introdotto con il Consiglio europeo del 21 luglio 2011 che prevede la partecipazione di privati al risanamento dei paesi in grande difficoltà. Se i privati non avessero accettato l’accordo, la Grecia sarebbe fallita e loro avrebbero perso tutti i loro crediti: così invece perderanno almeno il 53,5 per cento del valore dei loro titoli nominali (ma il valore reale, con i nuovi interessi, arriverà a oltre il 70 per cento).
Il futuro della Grecia. I complicati dettagli dell'accordo con i privati e gli ultimi dati dell'economia del paese, che non preannunciano niente di buono.
Per molto tempo gli storici si sono interrogati su come facessero i vichinghi a orientarsi nelle loro esplorazioni dei mari settentrionali, grazie alle quali nel decimo secolo arrivarono in Islanda, in Groenlandia e sull’isola di Terranova, nell’attuale Canada. Quelli che dovettero attraversare sono mari dove spesso c’è brutto tempo e il cielo è coperto, e dove quindi è difficile distinguere i punti cardinali. Non si poteva usare la bussola solare, una specie di meridiana che però funziona solo con cielo sereno, e le bussole magnetiche sarebbero arrivate dalla Cina in Europa solo duecento anni dopo. Di come si orientassero i vichinghi in mare si sta riparlando in questi giorni, perché secondo uno studio pubblicato all’inizio di aprile sulla rivista Royal Society Open Science ci sono buone ragioni per pensare che usassero dei cristalli. Non si tratta di una teoria nuova: fu formulata per la prima volta nel 1967 dall’archeologo danese Thorkild Ramskou ed è anche illustrata nella serie tv Vikings. Ramskou ipotizzò che i navigatori vichinghi usassero dei cristalli per orientarsi perché nelle saghe islandesi si parla di sólarsteinn, letteralmente “pietre del sole”, che permettevano di localizzare la posizione del sole quando il cielo era coperto: secondo Ramskou queste pietre non erano oggetti magici, bensì cristalli, e permettevano di capire dove fosse il sole grazie a due fenomeni fisici, la polarizzazione della luce e la birifrangenza dei cristalli.
Forse i vichinghi usavano cristalli al posto delle bussole. Si può fare, sfruttando la polarizzazione della luce, e spiegherebbe come i vichinghi arrivarono in America del Nord.
Come accade a molte grandi città, anche Milano in agosto si è svuotata a causa delle vacanze estive: a occhio un po’ meno degli anni scorsi, grazie a Expo e alle riqualificazioni di zone come i Navigli e la nuova Darsena, ma comunque molti negozi, bar e ristoranti sono chiusi, i mezzi pubblici passano a intervalli più lunghi e le strade di molti quartieri sembrano deserte. Per chi è rimasto in città, o ha programmato le ferie in altri momenti, il comune di Milano ha raccolto una serie di consigli su cosa fare o dove andare: dai posti in cui ascoltare musica o guardare un film all’aperto, ai bar alla moda, come il Tank e l’Open Custom; dai parchi dove rilassarsi ai nuovi spazi pedonali; dai musei rimasti aperti, come la Fondazione Prada o il Museo dei Bambini, agli itinerari da fare in bicicletta. Dentro ogni foto, dettagli e informazioni sulle cose da fare.
16 cose da fare a Milano in agosto. Musei, cinema all'aperto e locali dove ascoltare musica e mangiare street food, consigliati dal comune per chi è rimasto in città.
Sabato e domenica non ci sono stati politici in televisione a parlare delle elezioni amministrative di oggi e non ci sono stati nemmeno comizi: i vari candidati hanno concluso la loro campagna elettorale venerdì, con due giorni di anticipo sul voto. La ragione di questa pausa è il cosiddetto “silenzio elettorale”, una pratica diffusa in molti paesi del mondo che vieta di fare propaganda elettorale subito prima e durante le elezioni. L’Italia ha una legge particolarmente severa su questa materia, ma che oggi risulta particolarmente anacronistica. Si tratta della legge 4 aprile 1956 n. 212 (PDF), modificata numerose volte negli anni successivi. In sostanza, la legge stabilisce che nel giorno in cui si vota e in quello precedente non si può fare propaganda in televisione e in radio, non si possono tenere comizi in luoghi aperti al pubblico e non si può fare alcuna forma di propaganda elettorale entro 200 metri dai seggi.
Come funziona il silenzio elettorale. È una legge che vieta alcuni tipi di propaganda politica subito prima del voto: ma in molti credono sia anacronistica e “paternalista”.
Raul Edgar Pavia Villanueva, un ex ufficiale della Marina Militare del Perù, è stato arrestato dai carabinieri di Busto Arsizio, dove viveva, perché accusato di crimini contro l’umanità. Il Tribunale Penale Nazionale di Lima ha emesso un provvedimento di cattura internazionale nei confronti dell’uomo, che ora ha 61 anni ed è accusato di molti omicidi commessi con l’aggravante della crudeltà nel 1986, all’interno del carcere El Frontòn. A giugno di quell’anno ci fu una forte repressione militare interna a questo e altri due carceri – San Juan de Lurigancho e Santa Bárbara – nei quali si stavano verificando molte rivolte da parte dei detenuti incarcerati per terrorismo, la maggior parte dei quali militanti del partito comunista Sendero Luminoso. Al termine delle azioni militari, i morti tra i detenuti furono circa 300: molti furono fucilati all’interno del carcere El Frontòn, altri mentre cercavano di fuggire verso il mare.
Un ex ufficiale peruviano è stato arrestato a Busto Arsizio perché accusato di crimini contro l’umanità.
Anche se più lentamente rispetto ad altre applicazioni social, Snapchat sta iniziando ad affermarsi anche in Italia, dove è utilizzato da molte persone per condividere con gli amici post che si cancellano da soli pochi secondi dopo averli visti, ma anche per scoprire nuovi contenuti attraverso le sezioni tematiche aggiunte di recente sull’app. L’esperta di web e marketing Daria Bernardoni ha scritto su Medium un’interessante guida per chi sente da sempre parlare di Snapchat, ma non ha idea di che cosa sia e come sia fatto. Snapchat nasce nel 2011 da un’intuizione di Evan Spiegel, attuale CEO dell’azienda, e Bobby Murphy, allora studenti di Stanford, per rispondere a un bisogno specifico: quello di non lasciare tracce. Nel 2011 le impostazioni di privacy di Facebook erano più controverse e complicate da gestire di quanto non sono oggi e l’esigenza di “ripulire” spesso il proprio profilo, da foto taggate durante party alcolici e altri contenuti “disdicevoli”, era ancora più diffusa tra i giovani adolescenti. Il progressivo aumentare della presenza degli adulti — genitori compresi — sul social network di Mark Zuckerberg non ha fatto che rendere questa esigenza sempre più impellente tra i coetanei di Spiegel, classe 1990.
Snapchat per principianti. Come funziona e a cosa serve l'app per mandarsi messaggi che si cancellano da soli, per chi ne ha sempre sentito parlare senza capirci un granché.
Tra le migliori foto di animali della settimana ce n’è una di un orango del Borneo che nello zoo di Surabaya, in Indonesia, abbraccia un tronco con un’aria particolarmente annoiata. Non ha per niente un’aria annoiata Ivan, un piccolo di varano di Komodo al Bioparco di Roma e nemmeno il velenosissimo crotalo chiazzato nello zoo di Los Angeles. Se non vi piacciono i rettili arrabbiati e preferite qualcosa di più classico, c’è una bella foto di un maialino pancia a tazza (detto anche maialino vietnamita) nel Tierpark di Berlino e un procione, fotografato con un’aria sorpresa mentre esce da un fienile nella campagna vicino Sieversdorf, in Germania. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Vita da orango. Ma anche da crotali, da caimani e da maialini pancia a tazza, nelle migliori foto di animali della settimana.
Forrest Wickman racconta sulla rubrica di Slate Explainer – che risponde alle domande dei lettori – perché il rosso è storicamente il colore della sinistra. Wickman spiega che il motivo fondamentale è che il rosso è visto come il colore delle rivoluzioni, e fin dai tempi della Rivoluzione francese si è affermato come simbolo delle rivolte popolari contro l’autorità costituita. In realtà il rosso è stato usato per molto tempo dai governi e dagli oppositori dei rivoluzionari. In epoca romana e nel Medioevo la bandiera rossa veniva impiegata dagli eserciti per intimidire il nemico e voleva indicare che, in caso di vittoria, non ci sarebbe stata pietà. Veniva issata anche dalle navi di pirati prima di saccheggiare una nave. In seguito simboleggiò l’essere disposti a battersi: per esempio veniva issata su castelli e città assediate per indicare che non si sarebbero arrese. Negli anni successivi la bandiera rossa venne impiegata dai governi per indicare le emergenze o per segnalare l’imposizione della legge marziale.
Perché il rosso è il colore della sinistra. C'entra soprattutto la Rivoluzione francese, spiega Slate: prima era il colore degli eserciti e di chi si opponeva ai rivoluzionari.
I nuovi iOS 11, macOS High Sierra e HomePod sono stati presentati oggi da Apple nel corso di un evento organizzato a San Jose, California, per l’apertura della Worldwide Developers Conference (WWDC), la serie di incontri per mostrare agli sviluppatori (e non solo) i nuovi sistemi operativi e software dell’azienda. La presentazione è stata condotta dal CEO di Apple, Tim Cook, insieme ad alcuni altri dirigenti ed è durata poco più di due ore. Le novità principali hanno riguardato i sistemi operativi per gli iPhone e per i Mac, ma ci sono state novità anche di altro tipo, come HomePod: un nuovo dispositivo per riprodurre musica in casa, ad alta definizione, e che può essere anche utilizzato come assistente personale grazie a Siri. I nuovi iOS 11 e macOS High Sierra saranno disponibili a partire dal prossimo autunno come aggiornamenti gratuiti, mentre HomePod sarà disponibile a fine anno negli Stati Uniti e solo il prossimo anno in altre parti del mondo. Le novità mostrate da Apple e raccontate per immagini:
I nuovi iOS 11, HomePod e tutto il resto. Apple ha presentato un assistente per la casa, la nuova versione del sistema operativo per gli iPhone, nuovi iPad Pro e aggiornamenti per i suoi Mac: le foto.
Gli AC/DC, famoso gruppo hard rock australiano, hanno comunicato che il frontman dei Guns N’ Roses, Axl Rose, sarà il loro cantante fino al termine del Rock Or Bust World Tour, che riprenderà il 7 maggio a Lisbona e terminerà come previsto il 12 giugno ad Aarhus, in Danimarca. Nel comunicato si legge: «Gli AC/DC riprenderanno il loro Rock Or Bust World Tour con Axl Rose come cantante». Rose prenderà il posto di Brian Johnson, storico cantante del gruppo, che ha dovuto abbandonare il tour a causa di seri problemi all’udito, che gli sono stati diagnosticati lo scorso marzo. In seguito all’annuncio dei problemi di Johnson, gli AC/DC avevano sospeso il tour, che però verrà ripreso il 7 maggio, con il concerto di Lisbona. I Guns N’ Roses in queste settimane sono in tour per una storica reunion, annunciata a gennaio. Durante il concerto dei Guns N’ Roses al Coachella Festival di sabato 16 aprile, il chitarrista degli AC/DC è salito sul palco con i Guns N’ Roses, e insieme hanno suonato alcune famose canzoni degli AC/DC, Whole Lotta Rosie e Riff Raff.
Axl Rose sostituirà Brian Johnson come cantante degli AC/DC. Per le ultime 12 date del loro tour il cantante dei Guns N' Roses sostituirà Johnson, che ha problemi all'udito.
La foto intitolata “Faccia a faccia sul fiume Borneo” del fotografo di Singapore Jayaprakash Joghee Bojan è la vincitrice del National Geographic Nature Photographer of the Year, il concorso del National Geographic dedicato alle foto di natura. La foto faceva parte della categoria Wildlife e ritrae un orango del Borneo, una specie a rischio di estinzione per la progressiva scomparsa del suo habitat naturale, che in molte zone dell’Indonesia è stato disboscato per permettere la realizzazione di piantagioni di palma da olio. Il premio è in denaro (10mila dollari) e prevede anche la pubblicazione della foto sul prossimo numero della rivista.
Le foto di natura che hanno vinto il concorso del National Geographic. Lava nell'oceano, cuccioli di fenicottero e lo sguardo di un orango, tra le foto vincitrici.
Le fotografie del tedesco Frank Kunert mostrano mondi in miniatura meticolosamente costruiti da lui stesso con cartone schiumato, argilla e piccoli mobili che potrebbero arredare case di bambole. Nel suo terzo libro, Lifestyle, pubblicato dalla casa editrice di libri d’arte Hatje Cantz, Kunert ha raccolto ventiquattro di questi mondi, in cui oggetti quotidiani vengono reinterpretati in modo surreale, come a segnalare l’assurdo nella vita. Così per esempio un montascale non porta solo a un piano rialzato, ma fuori dalla finestra, verso il cielo e chissà dove ancora. Un pianoforte a coda in una stanza grigia è stato trasformato in un tavolo da ufficio anche se ci sarebbe spazio per sedersi e ascoltare un concerto.
Piccolo mondo con montascale che porta in cielo. In una delle fotografie – grottesche, surreali, malinconiche – di Frank Kunert.
Joel Waldfogel è un economista che insegna all’università del Minnesota, negli Stati Uniti: nel 2009 ha scritto il saggio Scroogenomics: Why You Shouldn’t Buy Presents for the Holidays, in cui spiega le ragioni economiche in base alle quali è sbagliato spendere soldi per regali di Natale, semplicemente perché spendiamo soldi in oggetti che non servono a chi li riceve; soldi che potremmo impiegare in altro modo. Il titolo è un riferimento a Ebenezer Scrooge, il personaggio principale del racconto Canto di Natale, scritto da Charles Dickens nel 1843. Scrooge è un anziano finanziere di Londra, tanto ricco quanto restio a fare regali di Natale. Scrooge faceva bene, scrive Waldfogel: il perché l’ha sintetizzato sul Foglio Luciano Capone. Dopo aver ricevuto da amici o parenti anche per questo Natale la solita sciarpa o l’ennesima accoppiata “cappello più guanti di lana”, viene da dire che ha ragione Joel Waldfogel: i regali di Natale sono un disastro economico. Waldfogel è un’economista dell’Università del Minnesota che ha fatto molto discutere per la sua teoria sull’inefficienza economica dei regali di Natale. L’idea è abbastanza semplice: quando si fa un regalo esiste una divergenza tra chi lo acquista e chi lo riceve. Chi sceglie il dono spesso lo fa con la massima cura, cercando di indovinare i gusti e le preferenze della persona che dovrà scartarlo, ma non avendo a disposizione tutte le informazioni necessarie spesso anche le migliori intenzioni si trasformano in maglioni a rombi. Nessuno conosce meglio di noi stessi i nostri gusti e desideri e anche quando riceviamo un regalo gradito è probabile che se avessimo avuto la disponibilità dei soldi spesi per acquistarlo avremmo scelto qualcosa di più utile.
Il problema economico dei regali di Natale. Luciano Capone sul Foglio spiega che i regali che abbiamo appena fatto e ricevuto sono "un'inutile distruzione di ricchezza", sintetizzando una teoria economia americana.