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Karl Landsteiner nacque 148 anni fa oggi a Baden, in Austria, e fu uno dei più importanti biologi e fisiologi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo: grazie alle sue intuizioni, le trasfusioni di sangue furono rese più semplici e sicure, riducendo i rischi di incompatibilità tra donatore e ricevente. Per i suoi studi di ematologia, che lo portarono a distinguere i quattro gruppi sanguigni A, B, AB e O, fu premiato con il Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1930. Landsteiner era stato cresciuto quasi esclusivamente dalla madre, perché il padre era morto quando aveva 6 anni. Studiò medicina presso l’Università di Vienna, dove si laureò nel 1891, e in seguito lavorò in alcuni dei più importanti laboratori d’Europa, interessandosi soprattutto di immunologia.
Karl Landsteiner, che scoprì i gruppi sanguigni. Il biologo austriaco nacque 148 anni fa oggi: scoprì le differenze nel sangue umano, isolò il virus della poliomielite e vinse il Nobel nel 1930.
L’Osservatorio Europeo Australe (ESO) ha realizzato un’immagine gigantesca da nove miliardi di pixel della porzione centrale della Via Lattea, la galassia in cui si trova il nostro sistema solare. È una sorta di enorme catalogo di 84 milioni di stelle ed è la raccolta di dati più dettagliata fino a ora realizzata. Le informazioni messe insieme aiuteranno gli astronomi a comprendere meglio le caratteristiche della galassia, ma l’immagine dà anche l’opportunità agli appassionati di vedere nel dettaglio milioni di stelle e altri corpi celesti. La fotografia della parte centrale della Via Lattea è stata realizzata attraverso VISTA, il telescopio visibile e infrarosso (vuol dire che “vede” anche in una porzione dello spettro elettromagnetico non percepibile dalla nostra vista) che si trova presso l’Osservatorio del Paranal dell’ESO nel deserto di Atacama, in Cile. Lo specchio principale di VISTA ha un diametro di 4,1 metri. I ricercatori per il loro lavoro hanno usato i dati forniti dal programma VISTA – Variabili nella Via Lattea (VVV), nato per effettuare osservazioni dall’emisfero australe della nostra galassia. Il progetto va avanti dal 2010 e le ore dedicate alle rilevazioni sono state quasi 1930.
L’enorme foto della Via Lattea. Enorme sul serio: è di 9 miliardi di pixel ed è una delle più dettagliate mai realizzate del centro della nostra galassia.
La Screen Actors Guild Foundation è un’associazione statunitense non profit: ne fanno parte alcuni dei più famosi attori statunitensi e il 5 novembre ha festeggiato i suoi trent’anni con un evento di beneficenza che si è tenuto a Beverly Hills, in California. La Fondazione SAG è nata all’interno del sindacato SAG, che dagli anni Trenta riunisce attori statunitensi di cinema, teatro e televisione e che oggi rappresenta più di 100mila attori. Lo scopo della Fondazione SAG è aiutare gli attori con problemi economici: «La vita di chi recita per lavoro può essere molto soddisfacente e profittevole, ma non è sempre così», ha detto Cyd Wilson, direttrice esecutiva della fondazione. Da quando esiste, la Fondazione SAG ha fornito aiuti economici e assistenza medica per oltre 15 milioni di euro. Durante l’evento per i 30 anni dalla sua nascita la Fondazione SAG ha premiato Leonardo DiCaprio con l’Actors Inspiration Award: un premio per la sua recitazione ma anche per il suo impegno nel sociale. All’evento SAG sono stati premiati anche Lee Daniels, regista di The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca, la produttrice Megan Allison e Rob Marshall, regista di Into the Woods e Chicago.
La cerimonia per i trent’anni della SAG Foundation. È una fondazione attraverso la quale attori e attrici famosi aiutano i loro colleghi con problemi economici: ha festeggiato con un evento di beneficenza a Beverly Hills.
Nel 2015 Airbus, il più grande costruttore europeo di aeroplani, ha intensificato la produzione dei suoi A350 XWB, un nuovo modello di aereo più leggero e aerodinamico che quindi consuma meno, riducendo il costo più significativo per la gestione dei voli di linea da parte delle compagnie aeree. La caratteristica più interessante del nuovo aeroplano però è un sistema di accorgimenti che, secondo Airbus, riesce a ridurre gli effetti del cambio di fuso orario (“jet lag”), migliorando la vita ai passeggeri. All’interno degli A350 XWB possono essere ricreate artificialmente diverse condizioni di luce, per imitare quella naturale visibile a seconda delle ore della giornata. Il nostro organismo durante le ore del giorno produce una quantità relativamente bassa di melatonina, un ormone che insieme ad altri meccanismi contribuisce a farci sentire stanchi. Man mano che la luce diminuisce, i livelli di melatonina aumentano in modo da indurci a riposare, condizione necessaria per recuperare energia. Quando si è in volo, soprattutto nel caso di un viaggio intercontinentale, questo meccanismo subisce qualche scossone, perché spostandosi velocemente da un punto a un altro del pianeta si cambiano diversi fusi orari con un numero di ore di luce diverso dal solito, cosa che porta poi al jet lag.
Il nuovo Airbus contro il jet lag. L'A350 XWB ha luci interne che imitano la luce del giorno e della notte e altre trovate per ridurre l'effetto del rapido cambio di fuso orario.
Quando era più o meno l’una meno un quarto della notte tra l’8 e il 9 marzo del 1997, vent’anni fa, Notorious B.I.G. stava rientrando da una festa organizzata dalla rivista di musica rap Vibe a Los Angeles. Notorious B.I.G., che era conosciuto anche come Biggie, era in quel momento il rapper più famoso del mondo, insieme a Tupac Shakur. Non era a casa sua: lui arrivava da Brooklyn, e negli anni precedenti era stato il protagonista di una delle rivalità più famose della storia della musica, quella tra l’hip hop di Los Angeles e quello di New York. Una macchina si accostò all’auto su cui viaggiava Notorious B.I.G., e un uomo al suo interno gli sparò, colpendolo quattro volte. Aveva 24 anni. Sei mesi dopo l’omicidio di Tupac, avvenuto con modalità praticamente identiche, il rap perse quello che in quel momento era uno dei suoi esponenti più apprezzati e popolari, grazie all’unico disco che aveva pubblicato in vita. Quella tra l’hip hop della West Coast americana e quello della East Coast non era tanto una rivalità artistica: il rap era un fenomeno che usciva dai confini della musica e si intrecciava con un sacco di altre cose che stavano succedendo alla comunità afroamericana, e coinvolgeva nel profondo le beghe di alcune organizzazioni criminali. Era un genere nato meno di vent’anni prima dell’omicidio di Notorious B.I.G., secondo qualcuno nel 1979 con la canzone “Rapper’s Delight” dei Sugarhill Gang, secondo altri lo stesso anno con “King Tim III” dei Fatback Band, secondo altri ancora con le prime registrazioni di Grandmaster Flash o Afrika Bambaataa. Ma a partire dalla fine degli anni Ottanta, con il rap politico dei Public Enemy e con il gangsta rap degli N.W.A., era diventata la principale espressione artistica e sociale della comunità urbana afroamericana negli Stati Uniti. I rapper diventarono i portavoce di milioni di giovani neri, e per questo diventarono famosi anche tra chi nero non lo era, e li guardava con sospetto e preoccupazione.
La storia di Notorious B.I.G. uno dei più grandi rapper di sempre morì vent'anni fa, per colpa della stessa rivalità criminale che pochi mesi prima aveva ucciso Tupac Shakur.
Qualche tempo fa Justin Bieber ha deciso di affrontare personalmente quelli che non sanno battere le mani a tempo. Mentre cantava la sua canzone “What Do You Mean?” durante un programma televisivo spagnolo – una versione acustica, seduto su uno sgabello con una chitarra di accompagnamento – si è reso conto che il pubblico in studio non riusciva a tenere il ritmo sincopato della canzone battendo le mani. l pubblico batteva le mani sul primo e sul terzo quarto del tempo in quattro quarti – i tempi forti, dicono i musicisti. Bieber allora ha smesso di cantare. «Almeno battete le mani sulle note giuste», ha detto. «Andiamo, ragazzi, stop stop stop stop stop stop stop stop stop stop stop stop stop stop stop, si fa così» – e ha mostrato come avrebbero dovuto battere le mani, sul secondo e sul quarto quarto. I tempi deboli, dicono i musicisti.
Cosa fare con chi non sa battere le mani a tempo. Potete interromperli e fargli vedere il tempo giusto, come ha fatto Justin Bieber, oppure usare una tecnica più subdola (se siete molto bravi).
Quando la buca scavata da tua madre vicino alle patate sta diventando troppo piccola per nasconderti dai talebani, vuol dire che continuare a vivere in Afghanistan sta diventando troppo pericoloso. E allora anche se hai solo dieci anni o giù di lì, e passi il tempo a giocare nei campi con i tuoi amici perché i talebani hanno chiuso la tua scuola e ucciso davanti a te il tuo maestro e il tuo preside, può capitare che tua madre ti dica che dovete fare un viaggio. “Nel mare ci sono i coccodrilli” è la storia del tuo viaggio, la storia vera di Enaiatollah Akbari. Fabio Geda, l’autore di questo libro, dice che quando ha conosciuto per la prima volta Enaiatollah Akbari al Centro Interculturale di Torino e l’ha sentito raccontare il suo lunghissimo viaggio – dieci anni – dall’Afghanistan all’Italia, ha capito che gli sarebbe servito molto tempo prima di riuscire a scrivere quella storia con altrettanta leggerezza e ironia: “Ho impiegato tre anni per sentirmi adatto al compito”. Ora che il libro è finalmente uscito, Enaiatollah dice che d’ora in poi racconterà la sua storia come l’ha raccontata Fabio.
Nel mare ci sono i coccodrilli. Il nuovo libro di Fabio Geda racconta la storia vera del viaggio verso l'Europa di un ragazzino afghano braccato dai talebani.
Il 20 giugno Daily Shouts, la rubrica satirica del sito del New Yorker, titolava così: “I nuovi abbonamenti per riempire la tua casa di scatole di cartone”. Era una battuta sulla moda delle subscription box, i servizi che una volta al mese spediscono ai propri abbonati scatole contenenti una selezione tematica di prodotti. Negli Stati Uniti sono molto diffusi, in Italia un po’ meno anche se qualcosa sta arrivando: i primi servizi di questo genere sono nati intorno al 2010, oggi ce ne sono migliaia e alcuni hanno ottenuto grossi investimenti. In Italia il mercato delle subscription box esiste almeno dal 2012 e ha cominciato a farsi notare un po’ di più negli ultimi tre anni. Tuttavia oggi ci sono solo una decina di aziende ad offrire servizi del genere, mentre all’estero il mercato si sta già trasformando, con l’arrivo di servizi più tradizionali o nuove formule. Capire se le scatole in abbonamento continueranno a diffondersi (ed evolversi), oppure se sono una moda di cui tra qualche anno ci saremo dimenticati, non è facile: abbiamo provato a capire bene quale sia lo stato di questi servizi negli Stati Uniti, dove sono nati, e in Italia. Facendo anche qualche prova.
La moda delle “subscription box”. Sono gli abbonamenti per ricevere ogni mese scatole di prodotti, dai cosmetici al cibo: sono nate negli Stati Uniti e da qualche anno si stanno diffondendo anche in Italia.
Alessandro Gottardo, conosciuto con il nome d’arte Shout, è nato a Pordenone nel 1977, vive a Milano e ha collaborato con giornali come il New York Times, il New Yorker, TIME, Esquire, Wired, l’Economist e il National Geographic, e con case editrici come Random House, Penguin Books e minimum fax. Ha esposto i suoi lavori a Londra e Los Angeles; ha ricevuto molti premi internazionali tra cui tre Gold Medals e tre Silver Medals dalla Society of Illustrators NY e la Gold Medal dalla Society of Pubblication Designers. Nel 2010 la casa editrice milanese 27_9 ha pubblicato Mono Shout, una monografia che raccoglie circa 200 disegni fatti da Shout in 10 anni di lavoro. Fino a dicembre è possibile scaricare gratuitamente sul suo nuovo sito una versione ad alta risoluzione di “Paris, Texas”, un’illustrazione appositamente realizzata e ispirata dall’omonimo film di Wim Wenders..single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:' FOTO'} #gallery-5{margin:auto}#gallery-5 .gallery-item{float:left;margin-top:10px;text-align:center;width:20%}#gallery-5 img{border:2px solid #cfcfcf}#gallery-5 .gallery-caption{margin-left:0} Tra i tanti eventi del Festival di Internazionale a Ferrara, dal 4 al 6 ottobre sarà esposta una selezione di 60 illustrazioni scelte tra quelle che ha disegnato per la rivista dal 2006 al 2013. Si tratta di immagini realizzate per articoli di cronaca e racconti brevi, per i numeri speciali di “Storie” di dicembre, “Viaggi” di agosto, e per il calendario di Internazionale del 2013. La mostra è organizzata a Porta degli Angeli dall’associazione culturale Tapirulan di Cremona e sarà presentata venerdì 4 ottobre alle 18 al Giardino del dipartimento di Giurisprudenza: saranno presenti – oltre a Shout, naturalmente – il vicedirettore di Internazionale Alberto Notarbartolo e l’illustratore Guido Scarabottolo.
Le illustrazioni di Shout per Internazionale. Una selezione di suoi disegni realizzati per la rivista dal 2006 al 2013.
FLI prepara i cartelli (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse) FLI prepara i cartelli (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)
Le foto di ieri alla Camera. Poca sostanza, molte bambinate da un sacco di parti, e il ministro Romano ha incassato la fiducia.
Analizzando il tartaro tra i denti di alcuni Neanderthal, un gruppo di ricercatori guidati da Laura Weyrich dell’Università di Adelaide (Australia) è riuscito a ricostruire parte della dieta di alcuni ominidi vissuti in Europa circa 50mila anni fa. La ricerca ha portato ad alcune interessanti scoperte: oltre a variare sensibilmente la loro dieta a seconda delle latitudini a cui vivevano, alcuni gruppi di Neanderthal utilizzavano probabilmente piante con capacità medicinali, seppure limitate, per curare alcuni acciacchi come il mal di denti. L’uomo di Neanderthal era un ominide con molte affinità all’Homo sapiens, l’essere umano moderno (noi, in pratica), e deve il suo nome alla valle di Neander nei pressi di Düsseldorf (Germania) dove furono ritrovati i primi resti fossili. Gli studi condotti nell’ultimo secolo hanno confermato che i Neanderthal avevano un comportamento sociale avanzato e paragonabile a quello di diversi gruppi di Homo sapiens. Le ultime tracce di questi ominidi finora ritrovate risalgono a 40mila anni fa circa, nel paleolitico medio: a oggi non è ancora chiaro quali furono le cause che portarono questa specie a scomparire lasciando definitivamente posto ai sapiens.
Sappiamo cosa mangiavano i Neanderthal, grazie al loro tartaro. Analizzando alcuni fossili, i ricercatori hanno trovato tracce di rinoceronte lanoso, mufloni, funghi e di piante forse usate come antidolorifici e antibiotici.
Josh Frydenberg, ministro del Tesoro australiano, ha annunciato che il governo ha ordinato all’ente che si occupa della vigilanza sulla concorrenza del paese – ACCC – di produrre entro luglio un codice di condotta che obblighi piattaforme come Google e Facebook a pagare gli editori per i contenuti che prendono dai siti di notizie. «È semplicemente una cosa giusta che chi genera contenuti venga pagato», ha detto Frydenberg. L’ACCC stava già lavorando a un codice di regolamentazione che prevedeva la remunerazione dei siti di news su base volontaria, ma aveva espresso al governo australiano forti dubbi sulla possibilità di raggiungere un accordo tra le parti. Era previsto che i negoziati con Facebook, Google e gli editori continuassero fino a novembre, ma la crisi generata dalla pandemia da coronavirus ha convinto il governo a chiedere all’ACCC di preparare un nuovo codice, con misure obbligatorie.
L’Australia obbligherà Google e Facebook a pagare per le notizie che mostrano. I giornali dovranno ricevere una parte dei guadagni pubblicitari che le grandi piattaforme ottengono con contenuti prodotti da altri.
Nicholas Carr è un nome noto a chi si occupa di riflessioni sul cambiamento indotto dalle nuove tecnologie. Un suo articolo sull’Atlantic Monthly di due anni fa divenne il testo di riferimento per i revisionisti critici sull’influsso della rete sul nostro modo di pensare e costruire cultura: si intitolava un po’ forzatamente “Is Google making us stupid?”, ma quel titolo funzionò molto e se ne discusse a lungo. Alla fine, piaccia o no la tesi, contribuì a renderla tema di dibattito anche presso chi si rifiutava fino ad allora di considerare le controindicazioni della rivoluzione digitale: in particolare i limiti del multitasking e la crescente difficoltà di concentrazione. Temi molto interessanti, sempre che uno condivida l’approccio laico sintetizzato a suo tempo da Giuseppe Granieri: la buona domanda a me pare più “come stiamo cambiando?” che non l’implicito giudizio contenuto nel chiederci: “era meglio prima?”
Basta con i link nel testo!. Nel suo nuovo libro, l'autore di "Google ci rende stupidi?" contesta il fondamento stesso dell'informazione online.
Nelle ultime settimane alcune organizzazioni non governative che operano servizi di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sono state accusate di essere dei “taxi per i migranti”: in maniera più o meno inconsapevole, queste organizzazioni benefiche aiuterebbero scafisti e trafficanti di esseri umani a trasportare migliaia di migranti in Italia. La questione è nata dopo che Frontex, l’agenzia per il controllo delle frontiere europee, ha accusato alcune ong di aver indirettamente aiutato gli scafisti. Le accuse sono state riprese da numerosi giornali e politici di centrodestra e questa settimana ne ha parlato anche il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle, il primo a usare l’espressione “taxi per migranti”. A Di Maio ha risposto Roberto Saviano con un articolo su Repubblica e giovedì sulla questione si è espresso anche il procuratore di Catania, che da tempo sta indagando sui finanziatori delle ong e alla trasmissione Agorà ha confessato una serie di sospetti piuttosto originali, diciamo. Quali sono le accuse? Tutta la questione nasce alla fine del 2016, quando il Financial Times pubblicò alcuni stralci di un rapporto di Frontex in cui veniva segnalato il comportamento di alcune ong non specificate. In particolare venivano citati tre episodi, senza date, nomi o altri dettagli. In un caso, scriveva Frontex, alcuni migranti avevano ricevuto indicazioni al momento della partenza dalle coste libiche su dove avrebbero potuto trovare una nave delle ong. Nel secondo, Frontex dice di aver ricevuto informazioni su un caso di trasbordo diretto di migranti da un’imbarcazione di trafficanti a una nave delle ong. Nel terzo si parla di alcuni migranti che sarebbero stati avvertiti dal personale di una ong di non collaborare con la guardia costiera italiana o con gli uomini di Frontex.
La storia dei “taxi per migranti”. Cosa c'è di vero nelle teorie per cui le ong collaborano con gli scafisti (e complottano per destabilizzare l'economia italiana).
Le maniglie non sono un oggetto particolarmente popolare, di questi tempi, essendo diventate il simbolo delle superfici promiscue su cui può depositarsi il coronavirus dalle mani di una persona infetta. Mentre c’è chi non ci pensa nemmeno, chi prova goffamente ad azionarle col gomito e chi si disinfetta le mani ogni volta che usa quelle degli uffici o degli edifici pubblici – una buona pratica igienica, durante una pandemia – la rivista d’arte britannica Apollo ha ricostruito la storia delle maniglie, un oggetto che usiamo quotidianamente e di cui in realtà non sappiamo tantissimo. La storia dell’arte e dell’architettura, infatti, non hanno tramandato un’origine certa delle maniglie: abbiamo delle ipotesi, ma non sappiamo esattamente quando siano comparse quelle moderne, dotate di un meccanismo che, ruotando, apre le porte. C’è però una data: il 1878, quando l’inventore afroamericano Osborn Dorsey registrò negli Stati Uniti il primo brevetto di una maniglia. Anche se è probabile che meccanismi simili esistessero già in precedenza, è a Dorsey che si attribuisce normalmente l’invenzione delle maniglie per come le conosciamo oggi.
Breve storia delle maniglie. Cioè oggetti che usiamo tutti i giorni senza pensarci, e che di questi tempi non sono particolarmente popolari.
Sei persone sono morte e almeno una è dispersa a causa delle forti piogge cadute nella zona di Livorno, in Toscana, che hanno fatto esondare torrenti e allagato molte strade. Quattro dei morti – due genitori, il padre di uno dei due e una loro figlia – erano in un seminterrato di via Rodocanacchi, (vicino allo stadio Armando Picchi) che, secondo il Tirreno, si è riempito d’acqua dopo l’esondazione di un torrente. Una quinta persona è morta in via della Fontanella e una sesta persona è morta nel quartiere Montenero, in via Sant’Alò. Sempre secondo Il Tirreno, c’è un disperso e una settima persona morta in un incidente stradale sulla via Emilia, ma «non è stato stabilito se la morte sia legata al maltempo». Filippo Nogarin, il sindaco di Livorno, ha detto che nella notte sono caduti in città 250 millimetri di pioggia. Oltre a Livorno, anche altre città e località in Toscana e in altre regioni d’Italia stanno avendo problemi legati al maltempo; Livorno sembra essere la città più colpita, con i problemi più gravi.
Sei persone sono morte per le forti piogge a Livorno. Ci sono torrenti esondati, strade allagate, frane e molti danni; e problemi per il maltempo anche in altre regioni.
Il sito Box Office Mojo, specializzato nell’analisi di incassi cinematografici, aggiorna quotidianamente una lista dei film che in tutto il mondo hanno incassato più soldi nel 2015. Al primo posto c’è Fast and Furious 7, che da gennaio a oggi ha incassato l’equivalente di un miliardo e 337 milioni di euro. L’unico altro film che nel 2015 ha già incassato più di un miliardo di euro è Avengers: Age of Ultron, al secondo posto. Tra i primi venti film della classifica di Box Office Mojo ci sono molti film d’azione e molti film per ragazzi. Al settimo posto per esempio c’è Spongebob – Fuori dall’acqua, uscito in Italia il 26 febbraio 2015. In classifica ci sono già anche Mad Max: Fury Road, San Andreas e Tomorrowland, tutti e tre usciti a maggio. Tra i venti film più visti nel 2015 ci sono anche due film non ancora usciti in Italia: Duri si diventa, una commedia con Will Ferrell e Kevin Hart (che uscirà in Italia il primo luglio) e Paul Blart: Mall Cop 2, il seguito di Il superpoliziotto del supermercato, una commedia del 2009. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I film che hanno incassato di più nel 2015, fin qui. Al primo posto c'è Fast and Furious 7, seguito dagli Avengers: in classifica c'è anche un film su Spongebob, che ha incassato più di Mad Max.
L’attore americano Leslie Nielsen è morto ieri a Miami, Florida, in seguito alle complicazioni di una polmonite. Aveva 84 anni ed era diventato celebre grazie ai suoi ruoli in alcuni film comici di successo come “L’aereo più pazzo del mondo” del 1980 e la serie di film “Una pallottola spuntata” iniziata nel 1988. Leslie Nielsen era di origini canadesi ed era nato nel 1926 nel Saskatchewan per poi passare parte della propria infanzia in un forte nei Territori del Nordovest, dove il padre serviva come soldato per la Règia polizia a cavallo canadese. Nielsen studiò recitazione a Toronto e poi a New York, dove iniziò a lavorare ad alcune produzioni televisive negli anni Cinquanta. Al cinema debuttò nel 1956 con il film “Il re vagabondo”, ma il grande successo arrivò con il film comico “L’aereo più pazzo del mondo”, dove l’attore interpretava il ruolo di uno strampalato medico nel corso di un turbolento volo.
È morto Leslie Nielsen (quello della pallottola spuntata). Aveva 84 anni ed era diventato celebre con i film "demenziali" degli anni Ottanta.
Nei primi tre mesi del 2012 l’economia del Regno Unito si è ridotta dello 0,2 per cento, dopo che si era già contratta dello 0,3 per cento durante l’ultimo trimestre del 2011. Il paese è dunque ufficialmente in recessione, condizione che secondo gli economisti si verifica quando l’economia si contrae per due trimestri di fila. Il dato sui primi tre mesi del 2012 è ancora una stima: sarà rianalizzata e aggiustata, utilizzando altri indicatori, nel corso delle prossime settimane. (Che cos’è la recessione?)
Il Regno Unito è di nuovo in recessione. L'economia del paese si è contratta per il secondo trimestre consecutivo, non succedeva dal 2009.
Per il terzo giorno consecutivo in molte città italiane il cosiddetto “movimento dei forconi” ha organizzato nuovo blocchi e presidî per la sua protesta generalizzata contro le amministrazioni locali, le tasse, Equitalia e il governo. Le iniziative sono numerose e non interessano solamente le città: in diverse regioni sono stati organizzati blocchi nei pressi dei caselli autostradali e lungo le strade statali, limitando la circolazione del traffico pesante e causando diversi disagi a chi si sposta in automobile. Chi protesta è, tra le altre cose, contrario al voto di fiducia che oggi il governo di Enrico Letta otterrà in Parlamento, durante la verifica di maggioranza resa necessaria dal passaggio all’opposizione di Forza Italia. Chi sono i “forconi” Il “movimento dei forconi” è molto eterogeneo e difficile da definire con precisione. La componente principale, che ha dato origine all’iniziativa un paio di anni fa nel sud Italia, è costituita dagli autotrasportatori, cui nel tempo si sono aggiunti gruppi più o meno organizzati di agricoltori, operai, venditori dei mercati e perfino ultras delle tifoserie di calcio. La maggior parte fa riferimento a partiti e movimenti politici di estrema destra, a partire da Forza Nuova, che negli ultimi giorni ha dato il proprio sostegno alle iniziative di protesta in giro per l’Italia.
7 cose sulle proteste dei “forconi”. Chi sta protestando e con quali richieste, qual è la situazione nelle città interessate dai blocchi, le intimidazioni ai negozianti di Torino per tenere chiuso.
Tra gli aumenti di imposte previsti dalla legge di bilancio, uno dei più raddoppia la tassazione per le società che non hanno scopo di lucro e si occupano di attività solidaristiche, come fondazioni di ricerca, enti di beneficenza, scolastici od ospedalieri e associazioni letterarie e scientifiche. La nuova norma riguarderà associazioni come la Croce Rossa e la Comunità di Sant’Egidio, centri di ricerca come l’Istituto Europeo di Oncologia e l’ospedale Humanitas di Milano, ma anche le Misericordie cittadine e le scuole cattoliche. Questa mattina, dopo aver ricevuto molte critiche, il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha detto che la misura sarà cambiata nelle prossime settimane. Se la manovra sarà approvata definitivamente dalla Camera – come appare scontato – l’aumento di imposte scatterà dal primo gennaio e agirà tramite l’abolizione dell’aliquota IRES (l’imposta pagata sugli utili delle società) ridotta al 12 per cento per enti con finalità solidaristiche. L’imposta agevolata sarà quindi sostituita con l’aliquota ordinaria al 24 per cento. L’intervento dovrebbe portare nelle casse dello stato 118 milioni di euro nel 2019 e 158 nel 2020. Qui trovate il dossier sulla norma del servizio studi del Senato.
Il governo raddoppierà le tasse sulle società no profit. La norma più controversa della legge di bilancio danneggerà migliaia di enti benefici e fondazioni di ricerca, ma il governo promette di cambiarla.
Da martedì 9 gennaio 2018 è possibile registrarsi al portale del ministero dell’Istruzione per fare l’iscrizione degli studenti alle classi prime della scuola primaria (le elementari) e della secondaria di primo e secondo grado (medie e superiori). Dalle ore 8:00 di martedì 16 gennaio, invece, si potrà procedere con l’iscrizione vera e propria, per cui ci sarà tempo fino alle 20:00 di martedì 6 febbraio. La procedura per la scuola dell’infanzia va ancora presentata alle scuole in versione cartacea. Sul portale del ministero dell’Istruzione si potrà fare domanda anche per i corsi dei Centri di formazione professionale regionali nelle regioni che hanno aderito, che sono Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto. È possibile l’iscrizione online anche in alcune scuole paritarie: prima di fare l’accesso sul sito del ministero, però, bisogna chiedere alla scuola dove ci si vuole iscrivere se ha aderito al programma oppure se è rimasta alla vecchia registrazione.
Come funziona l’iscrizione online a scuola. Le iscrizioni alla scuola primaria e alla secondaria di primo e secondo grado vanno compilate su un portale del ministero dell'Istruzione: le cose da sapere.
S-Town è il podcast americano che i vostri amici appassionati di podcast (se ne avete) stanno probabilmente ascoltando. È il terzo podcast di Serial Productions, i produttori di Serial, forse il podcast più famoso della storia dei podcast, e Dustwun: i sette episodi che lo compongono sono stati pubblicati tutti insieme il 28 marzo. All’inizio S-Town si presenta come un podcast di genere “true crime”, cioè incentrato su una storia vera di un caso di cronaca nera, come Serial (che parlava di un caso di omicidio avvenuto negli anni Novanta). In realtà S-Town (che è un’abbreviazione per Shit Town, “città di merda”) è molto diverso, e anche per questo sta ricevendo interesse e attirando critiche molto positive. Nei primi quattro giorni dopo la pubblicazione dei sette episodi il podcast è stato scaricato più di 10 milioni di volte. È un nuovo record raggiunto nel settore dei podcast, anche se va detto che quello precedente era stato ottenuto da un podcast che diffondeva una puntata a settimana: è proprio Serial, che raggiunse i 10 milioni di download in sette settimane. S-Town li ha raggiunti in pochi giorni. La storia raccontata da S-Town inizia quando un uomo di nome John McLemore si mette in contatto con il produttore radiofonico Brian Reed per chiedergli di investigare su un misterioso omicidio avvenuto a Woodstock, la piccola città dell’Alabama, nel sud degli Stati Uniti, in cui vive. McLemore è una persona molto acculturata e interessata a ciò che avviene nel mondo (il cambiamento climatico in particolare), e coltiva le sue passioni in un posto che detesta abitato da gente che detesta: nel podcast, tra le altre cose, si parla di orologi antichi, labirinti, tatuaggi, pregiudizi nei confronti delle persone omosessuali, lingotti d’oro nascosti, razzismo, depressione e, a un certo punto, di come canta Andrea Bocelli. Per un ascoltatore italiano – che in ogni caso sappia bene l’inglese – potrebbe essere un po’ difficile capire le interviste a qualcuno degli abitanti di Woodstock, perché alcuni hanno un forte accento dell’Alabama. Però con un po’ di pazienza (se non ci si mette ad ascoltare il podcast quando si è troppo stanchi) ci si abitua in fretta. E il modo in cui il podcast è costruito, con le considerazioni di Reed che a volte riassumono quanto detto dalle persone intervistate, aiuta.
Anche se siete di quelli che i podcast proprio no: questo è diverso. I produttori di “Serial” hanno fatto una cosa migliore di “Serial”: si chiama “S-Town”, comincia con un omicidio misterioso e poi diventa un sacco di altre cose.
La Birkin è una delle borse più famose e desiderate al mondo, prodotta da Hermès e dedicata all’attrice inglese Jane Birkin. Secondo la versione ufficiale, raccontata dalla stessa Birkin alla giornalista di moda Dana Thomas, nel 1981 durante un volo da Parigi a Londra fece cadere la sua borsa rovesciandone il contenuto. Accanto a lei era seduto Jean-Louis Dumas, allora CEO di Hermès; i due cominciarono a discutere della necessità di avere una tasca interna alla borsa e finirono per progettare un modello che rispettasse queste esigenze: e fu così che nacque la Birkin. La borsa viene realizzata interamente a mano (ognuna richiede almeno diciotto ore di lavorazione) e si prevede una lista d’attesa di circa due anni, che può arrivare fino a sei. Ha forma trapezoidale con due fascette frontali che si sovrappongono e la chiudono con un lucchetto, misura dai 25 ai 40 centimetri di larghezza e può essere realizzata in vitello, struzzo, coccodrillo o lucertola. In base al materiale e al modello, i prezzi variano dai novemila euro ai 120 mila euro. Oltre a essere uno degli oggetti di moda più ambiti ed esclusivi al mondo, la Birkin è anche un investimento economico. Il sito Quartz scrive che – secondo le stime di Baghunter, un sito che si occupa di compravendita di borse di lusso – negli ultimi 35 anni in media una Birkin ha reso di più di un investimento in oro o di un indice di borsa come l’S&P 500, un importante indice di borsa di Wall Street. Tenendo conto dell’inflazione, S&P permette di guadagnare in media l’8,7 per cento all’anno, l’oro dà un rendimento del -1,5 per cento mentre rivendendo una Birkin alle stesse condizioni di acquisto si guadagna il 14,2 per cento. Le cifre tengono conto di beni e azioni che sono stati acquistati senza cercare di massimizzare i profitti seguendo l’andamento del mercato. Negli ultimi 35 anni, il guadagno di ritorno annuale massimo per le Birkin è stato del 37,2 per cento nel 1995, e il minimo del -36,6 per cento nel 2008. È fluttuato quindi da un massimo del 25 a un minimo del 2,1 per cento, non perdendo mai di valore. Quartz ricorda che un investitore che abbia interpretato il mercato nel modo migliore potrebbe aver comunque guadagnato di più con le azioni.
Conviene investire in borse Birkin. È uno degli oggetti di moda di culto più esclusivi di sempre; a rivenderla si guadagna di più che con l'oro.
È morta la stilista cubano-americana Isabel Toledo: aveva 59 anni e aveva un tumore al seno. Era diventata famosa in tutto il mondo per aver disegnato l’abito indossato da Michelle Obama all’inaugurazione della prima presidenza del marito Barack Obama, nel 2009: quello color giallo acido (“citronella”, per la precisione, come disse Toledo) elegantemente ricamato. L’abito venne molto apprezzato dai critici e segnò l’inizio della scelta di Michelle Obama di indossare abiti di stilisti di nicchia e appartenenti a minoranze per farli conoscere. Toledo, pur non diventando un fenomeno di massa nel mondo della moda, era molto apprezzata per il suo stile rigoroso, geometrico e insieme delicato – lei stessa definì il suo lavoro “matematica romantica” – per l’originalità del disegno e la qualità dei tessuti e infine per aver disegnato vestiti adatti a ogni forma del corpo femminile: «Il mio ideale è la diversità», disse in un’intervista nel 2014. «Mi piacciono le differenze, mi piacciono i cambiamenti. Mi piace la sperimentazione e l’eccentricità».
È morta la stilista Isabel Toledo, resa famosa da Michelle Obama.
Il premio Nobel per la Fisica 2015 è stata assegnato a Takaaki Kajita e Arthur B. McDonald per le loro ricerche sulle oscillazioni delle particelle subatomiche chiamate neutrini, che hanno dimostrato l’esistenza di una loro massa. La loro scoperta ha cambiato il modo in cui viene studiata la materia e, in futuro, potrebbe essere essenziale per capire come funziona l’Universo. In ogni istante della nostra esistenza siamo attraversati da migliaia di miliardi di neutrini, non li possiamo vedere e viaggiano quasi alla velocità della luce: sono particelle subatomiche elementari con una massa piccolissima e carica elettrica nulla. Una particella subatomica è una dei vari tipi di particelle che messe insieme costituiscono l’atomo. Secondo i ricercatori parte dei neutrini rilevabili oggi si formarono durante il Big Bang, mentre altri si formano di continuo in diversi altri processi nello Spazio e sulla Terra stessa: esplosioni di stelle, reazioni negli impianti nucleari o più banalmente durante il decadimento radioattivo di alcuni elementi. Quelli che dallo Spazio arrivano sulla Terra sono di solito nati nel Sole, il reattore nucleare più grande in prossimità del nostro pianeta. Dopo i fotoni, cioè le particelle di luce, i neutrini sono le particelle più diffuse in tutto l’universo.
Takaaki Kajita e Arthur B. McDonald hanno vinto il Nobel per la Fisica 2015. Per le ricerche sulle oscillazioni dei neutrini, che hanno dimostrato l'esistenza della loro massa.
Il presidente della Basilicata, Vito Bardi, ha firmato un’ordinanza che rende obbligatorio l’uso della mascherina all’aperto. La misura, ha specificato la Regione, è valida da oggi, venerdì 2 ottobre. Nel comunicato ufficiale si dice: Da oggi obbligo di mascherina all’aperto. Lo prevede l’ordinanza n. 35 firmata dal presidente della Regione Basilicata.
Da oggi anche in Basilicata è obbligatorio indossare la mascherina all’aperto.
Dopo aver fotografato le strade di mezzo mondo per il proprio servizio Street View, Google ha avviato una collaborazione con la University of Queensland (Australia) per portare sott’acqua le sue macchine fotografiche che realizzano immagini a 360 gradi. Il progetto Catlin Seaview Survey ha l’obiettivo di mappare e creare foto navigabili online della Grande barriera corallina, la barriera di corallo più grande del mondo che si estende per circa 2600 chilometri al largo delle coste dell’Australia nord-orientale. L’iniziativa è sponsorizzata da una multinazionale delle assicurazioni, Catlin, da cui il progetto prende anche il nome. Oltre a essere pubblicate online per la felicità degli appassionati del genere, le fotografie panoramiche della barriera saranno utilizzate dai ricercatori per studiare le caratteristiche dei coralli e il loro stato di salute. L’operazione di mappatura e fotografia richiederà tempo e tecnologie molto avanzate per poter replicare sott’acqua il sistema usato da Google per fotografare le strade. Sul sito seaview.org sono disponibili alcune immagini in anteprima per farsi un’idea di come funzionerà il sistema una volta completato. Il progetto vero e proprio sarà avviato il prossimo settembre dopo una prima fase di sperimentazione. Tre diversi gruppi inizieranno a fotografare le venti aree maggiormente significative dell’enorme barriera corallina.
Street View sott’acqua. Google ha avviato una collaborazione con l'università del Queensland per scattare foto navigabili a 360 gradi della Grande barriera corallina.
Il presidente degli Stati Uniti ha parlato oggi “al telefono” con gli astronauti sulla stazione spaziale internazionale: i quattro arrivati da poco sullo Shuttle Atlantis e i sei che si trovavano stabilmente a bordo della stazione. La conversazione ha avuto molti tratti cerimoniali in cui Obama ha manifestato il suo orgoglio e la sua ammirazione per gli astronauti, e ha definito quello che loro fanno “un esempio per i loro simili cittadini del mondo”. Ma non sono mancate i consueti momenti di spirito del presidente: un po’ goffo il primo in cui Obama ha risposto alla chiamata chiedendo con chi stava parlando e rispondendo “ah, pensavo di aver chiamato per ordinare una pizza”. Un po’ meglio la battuta in cui ha paragonato le difficoltà di condividere l’uso di un bagno della squadra nello spazio e quelle della sua famiglia: gli hanno spiegato che sulla stazione spaziale ne hanno ben tre. Ma tutta la visione della conversazione ha inevitabilmente al centro il potere ipnotico della chioma dell’unica donna a bordo, Sandy Magnus, già celebre tra gli appassionati e nota al presidente.
Obama parla con gli astronauti sulla stazione spaziale internazionale. Il video della conversazione, con manifestazioni di orgoglio e battute del presidente.
Da qualche anno è diventato un tema il femminismo come moda, e lo sfruttamento da parte dei brand di messaggi di empowerment (cioè di senso di legittimazione e sicurezza nella vita in generale) ed emancipazione rivolti alle donne, che secondo molti deformano il senso dei principi femministi. Succede con gli assorbenti, gli indumenti intimi e i cosmetici, ma anche con prodotti che apparentemente non c’entrano nulla. Per esempio le armi, negli Stati Uniti. Negli scorsi giorni la questione è tornata attuale per via di alcune fotografie che sono state molto condivise su Twitter: quelle di Kaitlin Bennett, una giovane donna di 22 anni, appena laureata in Ohio, che si è fatta fare un servizio fotografico in cui la si vede in giro per il campus universitario con un fucile AR-10. Uno dei tweet con le foto fa riferimento all’attivismo di Bennett, che faceva parte di un gruppo studentesco con posizioni conservatrici che vuole che l’università consenta agli studenti di girare armati per il campus. Un altro si riferisce esplicitamente al fatto che Bennett sia una donna: «Non mi devo scusare per le mie foto di laurea. Come donna mi rifiuto di essere una vittima e il secondo emendamento [della Costituzione americana, quello che garantisce il diritto di portare armi, ndr] si assicura che io non lo sia». La foto è stata ritwittata oltre 17mila volte.
Quelli che sfruttano il femminismo per promuovere le armi, negli Stati Uniti. Ci provano attiviste conservatrici, aziende e la NRA, e se ne è riparlato – tra molte critiche – per alcune foto virali.
IMDb è uno dei più importanti siti di cinema al mondo: esiste dal 1990, è di proprietà di Amazon e contiene un’immensità di informazioni su tutto quello che riguarda il cinema. Tra le tante cose di cui si occupa IMDb ci sono anche le fotografie (del cinema). Le persone che lavorano per il sito mantengono una raccolta delle loro fotografie preferite del cinema, che viene aggiornata mese dopo mese. Al momento ci sono 90 foto, che vanno dal 1894 di Edison Kinetoscopic Record of a Sneeze – un documentario sperimentale di cinque secondi, con protagonista uno starnuto – al 2016 di Deadpool e 10 Cloverfield Lane. Facendo un ulteriore filtro, al Post ne abbiamo prese 32 che più ci piacciono. E delle cose della storia del cinema, le raccontano. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di cinema che piacciono a IMDb. E che piacciono pure al Post, a dire il vero: perché anche in un solo fotogramma riescono a dire un sacco di cose.
Sui giornali internazionali e sui social network ci sono state molte e varie reazioni alla diffusione del documento sessista scritto dall’ingegnere di Google James Damore e al suo successivo licenziamento. La tesi del documento (che si può leggere qui senza grafici e link, qui integralmente) è che tra uomini e donne esistano differenze biologiche che rendono le donne meno adatte degli uomini a occupare posizioni importanti a Google e in generale nelle aziende di tecnologia. Secondo alcuni, tra cui Julian Assange, fondatore di WikiLeaks e già ricercato per stupro e molestie sessuali, Google ha sbagliato a licenziare Damore perché avrebbe solo espresso la propria opinione. Altri hanno fatto notare come le considerazioni di Damore sulle differenze tra uomini e donne non abbiano un sostegno scientifico: su questi argomenti ci sono molte ricerche e per ogni teoria secondo cui queste differenze sarebbero come le descrive Damore, ce n’è un’altra che dice il contrario. Quello delle differenze biologiche tra i sessi è lontano dall’essere un ambito della scienza in cui ci sono certezze. Detto questo che una o l’altra teoria sia corretta ha poca importanza quando si parla di parità dei diritti, delle possibilità di fare il lavoro che si ama e di essere adeguatamente ricompensati per averlo svolto. Insomma, non ci dovrebbe interessare se le idee di Damore sono corrette o no per avere una società migliore.
E comunque l’ex ingegnere di Google ha torto. Non esistono prove definitive sulle differenze biologiche tra uomini e donne in termini di capacità, e anche se esistessero sarebbe sbagliato assecondarle.
Empire è una serie televisiva statunitense – trasmessa in Italia su Fox – che parla di quello che succede dentro l’Empire Entertainment, una casa discografica che nella realtà non esiste. La prima stagione di Empire è andata in onda all’inizio del 2015: negli Stati Uniti la seconda è iniziata a settembre, e anche in Italia è già in onda, anche se gli episodi arrivano con alcune settimane di ritardo (motivo per cui da qui in poi iniziano gli spolier). Negli ultimi giorni i giornali americani hanno parlato parecchio di Empire, perché la 20th Century Fox Television – la casa di produzione della serie tv – ha fatto un importante accordo pubblicitario con Pepsi. In Empire, infatti, uno dei protagonisti fa un accordo per girare uno spot per Pepsi e il noto brand sarà al centro della trama di Empire per tre episodi. La cosa rilevante è che lo spot che verrà realizzato dai personaggi di Empire sarà poi trasmesso per davvero, sulle televisioni reali. Il primo dei tre episodi è andato in onda negli Stati Uniti il 18 novembre e mostra un agente commerciale di Pepsi che propone a uno dei protagonisti di Empire – Jamal Lyon – di fare una pubblicità per Pepsi. Lyon accetta e inizia la collaborazione per quello che sarà il suo spot che (nella finzione) è diretto da Lee Daniels, un vero regista, che (nella realtà) è uno dei produttori di Empire. Steven Melnick, vice-presidente di 20th Century Fox Television, la società che produce Empire, ha sintetizzato così il tutto: «C’è un vero brand che consacra un artista finto in una pubblicità il cui regista è il creatore della serie, che interpreta se stesso».
Il grande product placement di Pepsi in “Empire”. In sintesi: in tre episodi della serie tv verrà realizzato uno spot per Pepsi, che però verrà trasmesso anche nel mondo reale.
Etta James, straordinaria e leggendaria cantante del rhythm and blues da molti anni in complicate situazioni di salute, è malata di una leucemia diagnosticata un anno fa e nei giorni scorsi è stata dichiarata allo stadio terminale. James sta per compiere 74 anni e nella sua carriera di cantante ha inciso trenta album, cinquantotto singoli e ha ricevuto moltissimi e importanti riconoscimenti. «Siamo molto tristi, stiamo solo aspettando», ha detto il suo manager, mentre il suo medico che ha annunciato la situazione ha chiesto di “pregare per lei”. Etta James, che si chiama Jamesetta Hawkins, è nata il 25 gennaio 1938 a Los Angeles da una madre afro-americana di 14 anni e un padre mai identificato, per quanto lei abbia successivamente sostenuto trattarsi di un famoso giocatore di biliardo. A cinque anni già cantava musica gospel nel coro della sua chiesa battista ma ebbe un’infanzia di accudimenti da parte di estranei, traumi e violenze. Nel 1950 si trasferì a San Francisco e sotto la guida di James Earle Hines, grande pianista jazz, con altre due ragazze formò un gruppo che ottenne un’audizione con Johnny Otis. Contro la volontà della madre, a soli quattordici anni iniziò la propria carriera registrando negli studi di Modern Records “Roll With Me Henry” con Richard Berry e la band di Otis. Fu proprio lui che volle trovare un nuovo nome per Etta (ottenuto dalla separazione e inversione del suo nome di battesimo) e a soprannominare il gruppo di cui faceva parte “Peaches”. “Roll With Me Henry,” ribattezzato “The Wallflower”, arrivò in testa alle classifiche della musica R&B nel 1955.
Etta James sta morendo. La leucemia della leggenda del Rhythm and Blues è stata dichiarata in fase terminale.
La notte di San Lorenzo è ormai passata, ma questi rimangono i giorni migliori per tenere lo sguardo all’insù, osservare qualche stella cadente ed esprimere naturalmente un desiderio. Come ogni anno, lo sciame meteorico delle Perseidi sta attraversando l’orbita terrestre durante il periodo estivo, portando nelle ore di maggiore attività a circa cento scie luminose osservabili ogni ora a occhio nudo dalla Terra. Il fenomeno avviene quando la Terra, nel suo moto intorno al Sole, attraversa l’orbita di una cometa che ha lasciato dietro di sé una scia di detriti. Questi entrano in contatto con l’atmosfera, solitamente a una velocità di diverse decine di chilometri al secondo, e a causa del forte attrito con gli strati atmosferici vengono bruciati illuminandosi, originando così le scie luminose che siamo soliti chiamare stelle cadenti.
Esprimi un desiderio. Questi sono i giorni migliori per osservare le Perseidi, le stelle cadenti che illuminano il cielo estivo.
Il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino ha diffuso una lettera indirizzata al ministro dell’Interno Matteo Salvini in cui gli chiede di organizzare una consultazione popolare in Piemonte riguardo alla TAV. Il voto, spiega Chiamparino nel testo, si potrebbe tenere il 26 maggio, in concomitanza con le elezioni regionali ed europee. Qualche ora dopo sia Matteo Salvini sia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno risposto dicendosi contrari. La TAV è uno dei temi su cui il governo si trova molto diviso. La lettera di Chiamparino arriva pochi giorni dopo un tentativo di ricomposizione del contrasto: dopo scontri e discussioni molto duri nella maggioranza, sabato il governo ha provato a risolvere la crisi nata intorno alla TAV – la linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino e Lione – inventandosi una specie di cavillo legale. Ha provato, in pratica, a presentare come un rinvio nella partenza dei lavori qualcosa che in realtà non lo è.
La lettera con cui il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino ha chiesto a Salvini di organizzare un referendum sulla TAV.
Il 7 marzo è uscito in Italia Spring Breakers – Una vacanza da sballo, il nuovo film del regista statunitense Harmony Korine. Il film era stato presentato lo scorso 5 settembre in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia e già allora aveva fatto molto discutere per i suoi contenuti controversi. Il film racconta in modo piuttosto esplicito la vita eccessiva di un gruppo di adolescenti americane, interpretate tra le altre da Selena Gomez e Vanessa Hudgens, due “teen idol” lanciate da Disney Channel, ed è girato in uno stile che richiama l’estetica dei videoclip di MTV. Negli Stati Uniti il film uscirà in anteprima a New York e Los Angeles il prossimo 22 marzo, e il 29 marzo nel resto del paese. Cosa racconta il film Lo “spring break” è la pausa primaverile del calendario accademico negli Stati Uniti, un momento molto atteso dagli adolescenti americani: molti ragazzi approfittano di questo periodo di vacanza per andare al mare e divertirsi, in un clima di esaltazione generale che spesso prevede consumo di droga e alcool, un sacco di musica, costumi sessuali più che disinvolti. Molte aziende a partire dagli anni Ottanta videro le possibilità di business e cercarono di attirare sempre più giovani in posti come Miami o Cancun: MTV a partire dal 1986, con lo spring break di Daytona Beach, in Florida, iniziò a seguire e a trasmettere ogni anno da una città diversa ore e ore di immagini degli studenti in festa. Ogni anno l’American Medical Association cerca di mettere in guardia i giovani dai rischi legati all’eccessivo consumo di alcool e al sesso non protetto.
Che cos’è Spring Breakers. Un film sugli adolescenti vietato agli adolescenti: in Italia è uscito la settimana scorsa, negli Stati Uniti uscirà alla fine del mese ma se ne sta già parlando parecchio.
Per oggi, mercoledì 26 luglio, è previsto uno sciopero del trasporto aereo di 4 ore. La protesta riguarderà principalmente Alitalia, l’ex compagnia di bandiera italiana che sta attraversando una fase transitoria prima della vendita, e alcuni aeroporti del Nord Italia, ma potrebbe avere ripercussioni su tutto il paese. Lo sciopero sarà di 4 ore, dalle 13 alle 17, e riguarderà:
Lo sciopero degli aerei di oggi, 26 luglio: le cose da sapere. Durerà quattro ore, dalle 13 alle 17, e riguarderà principalmente Alitalia e gli aeroporti del nord: come verificare i voli garantiti.
La società statunitense WeWork ha annunciato di avere stretto un accordo per acquisire MeetUp, il social network per facilitare gli incontri tra gruppi di persone che condividono gli stessi interessi. I dettagli dell’accordo non sono stati resi pubblici, ma per WeWork è un’importante acquisizione perché consentirà di estendere i propri servizi ai circa 35 milioni di iscritti a MeetUp. WeWork esiste dal 2010 e si occupa di organizzare e gestire iniziative per spazi di lavoro condivisi, community e altri servizi per le aziende. È presente in 17 paesi e ha una valutazione intorno ai 20 miliardi di dollari. In Italia molti pensano che i MeetUp siano legati al Movimento 5 Stelle, perché la piattaforma fu molto usata da Beppe Grillo nelle fasi di formazione del movimento politico, ma in realtà il social network è usato per una miriade di altri scopi oltre la politica, dai circoli di lettori agli appassionati di cinema e di qualsiasi altra attività che preveda di organizzare incontri.
Il servizio di coworking WeWork ha acquisito MeetUp.
Negli ultimi tempi sempre più giornali e blogger di moda parlano di Depop, un social network simile a Instagram che serve per vendere e acquistare capi di abbigliamento e accessori usati. Ha un sito e una app gratuita disponibile sia per iOS che per Android. L’edizione americana di Vogue lo definisce per esempio «l’app di cui si parla di più nel Regno Unito» e «un paradiso per lo shopping dell’usato per i millenials» (cioè i ventenni). Come Instagram, Depop permette di seguire altri profili – di persone, negozi o case di moda – e scoprire nuovi oggetti grazie alla funzione “Esplora”; è anche possibile mettere un “mi piace” agli oggetti interessanti, toccando due volte di seguito lo schermo. Si possono commentare le immagini degli oggetti in vendita e inviare messaggi privati a chi li vende: per questo Depop si definisce una app per fare “social shopping”. Il principale punto di forza di Depop è infatti l’aspetto “social”, che consente agli utenti di inviarsi messaggi, commentare le foto, inserire gli oggetti che desiderano in liste che possono essere commentate da altri utenti. In breve, sintetizza Vogue «è di gran lunga più divertente che starsene a casa da soli davanti a un computer sperando di adocchiare qualcosa su eBay».
Il social network per comprare vestiti usati. Si chiama Depop, è nata in Italia e ha molto successo anche in Gran Bretagna e Stati Uniti.
Secondo i dati diffusi mercoledì dalla Protezione Civile, le persone che in Italia sono risultate positive al test per il coronavirus (SARS-CoV-2) dall’inizio dell’epidemia sono in tutto 35.713 (erano 31.506 ieri): il dato comprende sia le persone “guarite” (4.025, 1.084 in più di ieri) che quelle morte (2.978, 475 in più di ieri). Le persone che risultano attualmente positive sono 28.710, 2.648 in più rispetto a ieri. Bisogna considerare che a questi dati vanno aggiunti quelli della Campania, al momento mancanti. La Protezione Civile ha reso noto, inoltre, che 12.090 persone sono in isolamento domiciliare, mentre 2.257 sono nei reparti di terapia intensiva, 197 in più di ieri.
Le ultime notizie sul coronavirus in Italia. Dall'inizio dell'epidemia 35.713 persone sono risultate positive: nell'ultima giornata ci sono stati 1.084 guariti e 475 morti.
Il Movimento 5 Stelle ha annunciato i risultati delle sue “regionalie”, le primarie effettuate online e aperte ai suoi iscritti per scegliere i candidati alle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna e in Calabria. Emilia-Romagna Giulia Gibertoni è la candidata presidente del M5S per la Regione Emilia Romagna. Gibertoni è di Modena, ha 39 anni e ha un dottorato di ricerca in Semiotica della Cultura, conseguito presso l’Università Cattolica di Milano. Ha collaborato con diverse istituzioni culturali in Italia e all’estero e tra il 2009 e il 2014 è stata docente a contratto di semiotica e comunicazione in diverse facoltà presso l’Università Cattolica di Milano e altre istituzioni ed enti superiori di formazione, scrive nel suo profilo sul sito del M5S.
I candidati del M5S alle regionali in Emilia-Romagna e Calabria. Sono stati scelti online con le "regionalie" per le prossime elezioni amministrative.
Ogni anno, più o meno in questo periodo, le giornate si allungano, le sciarpe si tolgono e qui al Post ci ricordiamo che è il momento dell’anno in cui stanno per ricominciare alcune importanti serie tv. Decidiamo dunque di segnalarlo a chi magari ancora non se ne è ricordato, o a chi vuole organizzarsi per tempo. Qui avanti trovate quindi quelli che pensiamo essere graditi ritorni della primavera-estate 2019 della serialità televisiva. Le prime serie di cui parliamo sono già disponibili in Italia; quella che uscirà tra più tempo è Stranger Things, per la quale toccherà aspettare fino a luglio. In mezzo, il 14 aprile, arriverà invece il primo degli ultimi sei episodi di Game of Thrones.
Le serie tv che stanno per tornare. "SKAM Italia", "The OA", "American Gods" e "Killing Eve", ma soprattutto "Game of Thrones" e "Stranger Things".
Ada Lovelace, matematica inglese vissuta nell’Ottocento, è la protagonista del doodle di Google di oggi. Come accade spesso nei giorni di anniversari relativi a personaggi ammirevoli, al posto del tradizionale logo di Google, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che riassume vita e intuizioni di Augusta Ada Lovelace, per ricordare i 197 anni della sua nascita.
Chi era Ada Lovelace. Una grande matematica inglese, studiosa del computer prima che esistesse il computer, celebrata nel doodle di Google.
Una nuova forte scossa di terremoto ha colpito l’Emilia, senza però raggiungere la forza delle due che hanno causato i danni maggiori e i morti del 20 e del 29 maggio. La scossa di “assestamento” – appartenente allo “sciame sismico” in corso da giorni – è stata di magnitudo 5.1, con epicentro nel comune di Novi di Modena: l’epicentro si è quindi spostato ancora in una zona più a ovest di quelle che erano state sede degli epicentri delle scosse precedenti. A Novi di Modena è crollata la Torre dell’Orologio, già lesionata: e altri crolli in zone già danneggiate sono avvenuti nei comuni vicini. Medolla, Concordia, Finale Emilia, tra gli altri. Ma non risulta nessun ferito, salvo alcuni malori che hanno colpito persone in condizioni di salute più fragili. A Modena le scuole resteranno chiuse per i prossimi due giorni, nei comuni più colpiti l’anno scolastico è già concluso ma proseguono le attività dei docenti. Le altre informazioni più dettagliate sulla giornata sono qui. – Le città del terremoto in Emilia – Le foto dei crolli del 29 maggio
Terremoto, la nuova scossa in Emilia. Non ci sono feriti, alcuni crolli di edifici già danneggiati tra cui la torre di Novi di Modena, ma è stata la più forte dopo quella del 29 maggio.
Il Design Museum di Londra – che si trova lungo il Tamigi, vicino al Tower Bridge – è un museo fondato nel 1989 che celebra ogni aspetto del design: da otto anni assegna annualmente dei premi ai migliori design in diverse categorie. Il museo, con i suoi Designs of the Year, premia eleganza e efficienza, ma anche innovazione e capacità di essere all’avanguardia: come si legge sul sito del museo, “un giorno anche gli altri musei metteranno in mostra queste cose”. I Design Awards del 2015, scelti tra 76 diversi candidati, sono stati assegnati in sei diverse categorie: l’architettura, la moda, il design di prodotto, il mondo dei trasporti, la grafica e il design digitale. I vincitori dei Designs of the Year sono stati decisi da una giuria composta dall’esperta di moda Hilary Alexander, dall’architetto Farshid Moussavi, da Alexis Georgacopoulos, direttore di ECAL, la scuola d’arte dell’università di Losanna, dallo scultore Anish Kapoor e dal designer Richard Woolley. Quest’anno il premio per la categoria “trasporti” è stato assegnato a Google, e al suo prototipo di automobile che si guida da sola, senza necessità di autista. Come ha spiegato Wolley, uno dei giurati: «Questo prodotto ha immense possibilità di cambiare il modo in cui la società pensa alle automobili». Il premio per la categoria “digitale” è andato a The Ocean Cleanup, un progetto per ripulire le acque di mari e oceani dalla plastica e da altri rifiuti, grazie a dei bracci fluttuanti lunghi diversi chilometri. «Il progetto parte da un’idea digitale per far conoscere il terribile problema dei rifiuti di plastica negli oceani», ha spiegato Kapoo, «serviva un’idea di questo tipo – capace di sfruttare anche le potenzialità di internet – per provare a porre rimedio al problema».
I vincitori dei Designs of the Year. La macchina di Google che si guida da sola e la campagna pubblicitaria per promuovere frutta e verdura brutte, tra gli altri: sono stati assegnati dal Design Museum di Londra.
Ieri pomeriggio a Napoli ci sono stati scontri fra la polizia e alcuni manifestanti che protestavano contro un comizio tenuto alla Mostra d’Oltremare da Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord. Gli scontri sono iniziati nel tardo pomeriggio nella zona di Fuorigrotta, nella periferia ovest della città, quando alcuni manifestanti hanno iniziato a lanciare bombe carta contro il commissariato locale: sono proseguiti poi per diverse ore con lanci di petardi e vandalismi da parte dei manifestanti, a cui la polizia ha risposto con cariche e lanci di lacrimogeni. A fine serata tre persone sono state arrestate e tre denunciate in stato di libertà. Ci sono anche stati circa trenta feriti, la maggior parte dei quali sono poliziotti o carabinieri. Il Corriere della Sera ha scritto che «i manifestanti, aderenti per lo più ai centri sociali e alla Rete antirazzista, intendevano raggiungere la Mostra per contestare, ma il loro corteo non era autorizzato a raggiungere l’area fieristica» da cui ha poi parlato Salvini. Alcuni di loro indossavano maschere di Pulcinella, altri erano incappucciati e avevano in mano dei bastoni. Repubblica ha scritto che a un certo punto una camionetta dei carabinieri è rimasta bloccata davanti a dei cassonetti della spazzatura rovesciati dai manifestanti, e che alcuni di loro hanno lanciato contro la camionetta «petardi, bottiglie incendiarie e fumogeni».
Le foto degli scontri a Napoli per il comizio di Salvini. Ci sono stati feriti e arresti, e nuove polemiche tra Matteo Salvini e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
«Il colpo più duro alla cultura». Ancora una lettera di Bondi al Corriere della Sera, stavolta con qualche circostanziata controaccusa sui tagli alla cultura.
Ieri Apple ha presentato i nuovi Apple Watch e due aggiornamenti per gli iPad, nel corso di un evento organizzato nella sua sede a Cupertino, vicino a San Francisco in California. Come era già avvenuto per una precedente presentazione, l’evento è stato organizzato senza pubblico a causa della pandemia da coronavirus e ha avuto diversi presentatori, oltre al CEO della società Tim Cook. Come anticipato nelle scorse settimane, Apple non ha presentato nuovi iPhone, avendo accumulato qualche ritardo nello sviluppo e nella produzione a causa della pandemia, e dovrebbe dedicare ai suoi smartphone un successivo evento entro qualche settimana.
I nuovi Apple Watch e tutto il resto. Apple ha appena presentato nuovi smartwatch che rilevano il livello di ossigeno nel sangue, una versione più economica dei suoi orologi e due nuove versioni di iPad.
Il 25 aprile Disney ha comunicato le date d’uscita previste per alcuni suoi film in programma per il 2017 e il 2018. Sono tutti film in live action, cioè quelli in cui ci sono attori veri e non solo disegni animati (si considerano live action anche film come Space Jam o il nuovo Il libro della giungla, in cui gli attori veri sono spesso in minoranza rispetto ai disegni o alle cose fatte a computer). L’annuncio di Disney è una cosa tecnica che riguarda la distribuzione dei suoi film in diversi periodi dell’anno: non ci sono scritti i titoli dei film ma solo, per esempio, che in un certo giorno del 2018 si prevede che esca un “progetto senza titolo per un film in live action”. Alcuni attendibili siti di cinema statunitensi, per esempio Collider, hanno però colto l’occasione per mettere in fila tutti i film in live action della Disney su cui già si sa qualcosa. Sono in tutto nove e si aggiungono ai tre di cui invece si sa già molto: Alice attraverso lo specchio e Pete’s Dragon, che usciranno nel 2016; e Beauty and the Beast, che uscirà nel 2017.
9 film Disney dei prossimi anni. Un nuovo Dumbo, un sequel di Mary Poppins, un film su Crudelia de Mon e uno su Campanellino: e tutti girati con attori veri.
Da quasi un mese, scrive Repubblica, l’Italia nega l’autorizzazione al decollo a Moonbird e Colibrì, due aerei leggeri delle ong che sorvolano il Mediterraneo per avvistare i gommoni dei migranti. L’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ha detto in un comunicato che «le norme nazionali impongono che quei velivoli possano essere usati solo per attività ricreative e non professionali», e ha aggiunto: «Colibrì non è un aeromobile certificato secondo standard di sicurezza noti ed è in possesso di un permesso di volo speciale che non gode di un riconoscimento per condurre operazioni su alto mare». La decisione dell’Enac sta condizionando profondamente le attività dei due aerei, che ora sono costretti a partire da aeroporti più lontani: secondo un’inchiesta del Giornale, dal primo gennaio agli inizi di giugno Colibrì e Moonbird avevano accumulato 78 missioni, 54 delle quali partite dallo scalo di Lampedusa. L’attività di sorveglianza degli aerei come Moobird (della ong svizzera Humanitarian Pilote Initiative, in collaborazione con la ong tedesca Sea Watch) e di Colibrì (dei francesi di Pilotes Volontaires) è di enorme importanza per i soccorsi di migranti nel Mediterraneo. Per questa ragione alcune ong, tra cui Sea Watch, hanno accusato l’Enac, e indirettamente il governo italiano, di usare ragioni burocratiche per raggiungere un obiettivo politico, cioè quello di ostacolare e fermare gli sbarchi di migranti.
Da quasi un mese l’Italia nega il decollo a due aerei leggeri delle ong usati per soccorrere i migranti.
Martedì mattina è morto a 77 anni il principe Amedeo, duca di Savoia e d’Aosta, figlio di Aimone di Savoia e di Irene di Grecia. Lo scorso 27 maggio il principe era stato ricoverato all’ospedale San Donato di Arezzo per un intervento chirurgico, dove è morto per arresto cardiaco. I Savoia-Aosta discendono da Amedeo I di Spagna, terzo figlio di re Vittorio Emanuele II e primo duca d’Aosta. Nel 2006 Amedeo rivendicò per sé il titolo di duca di Savoia e il ruolo di Capo della Real Casa, in rivalità con l’altro ramo della famiglia, quello di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II e padre di Emanuele Filiberto: negli anni è stato molto ricordato l’episodio più emblematico della rivalità tra i due rami, cioè quando Vittorio Emanuele aggredì e picchiò suo cugino Amedeo di Savoia-Aosta durante il ricevimento delle nozze degli attuali sovrani di Spagna, Felipe e Letizia.
È morto a 77 anni il principe Amedeo, Duca di Savoia e d’Aosta.
La quantità di acqua che si trova a chilometri di profondità nella crosta terrestre è molto più copiosa di quanto ipotizzato in precedenza dai ricercatori, dice uno studio realizzato da Barbara Sherwood Lollar dell’Università di Toronto (Canada) da poco pubblicato sulla rivista scientifica Nature. Si tratta dell’acqua più antica di cui si abbia conoscenza, risalente in alcuni punti a oltre due miliardi di anni fa; secondo i ricercatori in tutta la crosta terrestre sono intrappolati a grande profondità circa 11 milioni di chilometri cubi (11 miliardi di miliardi di litri) di acqua. I dati della nuova ricerca sono stati ottenuti attraverso la raccolta di diversi campioni in alcuni dei luoghi più profondi scavati dalla natura o dall’uomo, comprese alcune delle più grandi miniere che si spingono per oltre 3 chilometri nella crosta terrestre (lo strato più esterno della Terra solida, quello sui cui viviamo). La quantità d’acqua stimata che giace tra gli strati di roccia è superiore a quella di tutti i fiumi, i laghi e le altre riserve superficiali di acqua dolce del nostro pianeta.
C’è un sacco di acqua sotto di noi. Una nuova ricerca stima che ce ne siano 11 miliardi di miliardi di litri e che questo cambi “enormemente il concetto su dove ci possa essere vita su questo pianeta” e non solo.
Alle 22:30 (le 18:30 in Italia) l’astronauta italiano Luca Parmitano è regolarmente partito dalla base di Baikonur, in Kazakistan, diretto verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Parmitano, che ha 42 anni ed è alla sua seconda esperienza nello Spazio, è in viaggio verso la ISS con l’astronauta statunitense Andrew Morgan e con il cosmonauta russo Aleksandr Skvorcov: arriveranno a destinazione poco prima dell’una di domenica 21 luglio. Nella seconda parte della sua missione sulla ISS, Parmitano assumerà il ruolo di comandante della Stazione, il primo italiano a ricoprire questo incarico. Verso l'infinito e oltre.
Luca Parmitano è regolarmente partito verso la Stazione Spaziale Internazionale, dal Kazakistan.
Secondo gli esperti di astronomia la notte appena trascorsa, quella tra il 12 e il 13 agosto, è stata la migliore dell’anno per osservare il passaggio delle Perseidi, uno sciame meteorico comunemente noto come “le stelle cadenti di San Lorenzo”. Le stelle cadenti non sono stelle: sono frammenti distaccatisi da un nucleo cometario originario e che vanno quindi a formare uno “sciame meteorico”. Questo gruppo di detriti viene chiamato Perseidi, dal nome della costellazione di Perseo, e attraversa l’orbita terrestre durante il periodo estivo: nelle ore di maggiore attività è possibile rilevare circa cento scie luminose osservabili ogni ora a occhio nudo dalla Terra. Per quelli che tra voi si sono dimenticati di guardare il cielo e per quelli che lo hanno fatto ma non hanno avvistato neanche una stella cadente, abbiamo raccolto le fotografie più belle delle ultime notti, che mostrano stelle cadenti, cieli pieni di stelle, e cannocchiali puntati in alto un po’ in tutto il mondo. La scoperta della cometa che diede origine al cosiddetto sciame delle Perseidi – la Swift-Tuttle – risale al 1862 e si deve a due distinte osservazioni fatte da Lewis Swift e da Horace Parnell Tuttle. Le scie luminose sono create dai detriti rilasciati dalla cometa nel corso delle sue orbite precedenti: sbattendo contro l’atmosfera a una velocità di 59 chilometri al secondo, questi detriti si incendiano creando delle “palle di fuoco” che è possibile vedere dalla Terra. Il fenomeno è stato osservato per millenni e tra le prime notazioni su quanto accadeva nel cielo in questo periodo dell’anno ci sono quelle di astronomi cinesi, risalenti al 36 dopo Cristo.
Le foto delle stelle cadenti. I cieli di mezzo mondo fotografati la notte in cui si è visto meglio lo sciame meteorico delle Perseidi: le cosiddette "lacrime di San Lorenzo".
Siamo abituati a pensare che tra l’andamento dei mercati azionari e quello dell’economia ci sia un rapporto diretto: se gli indici di borsa salgono, allora andrà bene anche l’economia; se le borse perdono, questo si tradurrà anche in grosse perdite economiche. Il rapporto tra mercati azionari ed economia è tuttavia ben più complicato di così, e spesso i loro andamenti sono opposti a quelli che ci aspetteremmo. Negli ultimi mesi, per esempio, mentre il PIL dei paesi di mezzo mondo crollava, la disoccupazione aumentava e chiudevano attività di ogni tipo, i principali indici azionari crescevano rapidamente, tornando in alcuni casi ai valori precedenti alla pandemia. Cosa sono i mercati azionari Dietro agli andamenti dell’economia e dei mercati azionari ci sono meccanismi molto complessi. Semplificando, però, si può cominciare a capire a cosa sia dovuta la differenza tra mercati ed economia reale partendo da cosa siano. Con “economia” si fa riferimento di solito a cose molto concrete, come gli indici di disoccupazione, il prodotto interno lordo di un paese, la crescita degli stipendi, l’inflazione. Quando l’economia va male chiudono negozi e fabbriche, si perdono posti di lavoro, calano i consumi e gli stipendi.
La borsa non è l’economia. Perché il PIL mondiale è crollato, con milioni di posti di lavoro persi, mentre le borse vanno benissimo?.
Dopo il debutto della settimana scorsa in Borsa, il titolo di Facebook ieri ha perso l’11 per cento del suo valore, chiudendo la giornata a 34 dollari e attestandosi così sotto il suo prezzo di collocamento di 38 dollari per azione. L’indice NASDAQ, cioè l’indice dei principali titoli tecnologici della borsa americana, ha chiuso ieri con un +2,46 per cento, quindi i problemi di Facebook non sono riconducibili a una debolezza complessiva del listino. Il flop di Facebook, tuttavia, ha probabilmente influito sulle perdite di altri titoli del settore Internet, come Zynga (-6%), Yelp (-8,5%), LinkedIn (-3,46%) e Groupon (-0,52%). Già venerdì scorso, quando aveva fatto il suo esordio in borsa, Facebook aveva chiuso a solo 23 centesimi sopra il prezzo di apertura, mentre ci si attendeva una chiusura 20 o 30 dollari più alta. Molti sostengono che venerdì Facebook sia riuscito a non chiudere in perdita grazie all’intervento di Morgan Stanley, che per sostenere e stabilizzare il titolo ha acquistato circa 30-40 milioni di azioni a 38 dollari (ricorrendo così alla cosiddetta greenshoe option). Il debutto di Facebook in Borsa era stato rovinato anche da alcuni problemi tecnici del NASDAQ che ora potrebbe dover rimborsare agli operatori fino a cento milioni di dollari: solo oggi, infatti, verrà eseguita una serie di ordini per azioni Facebook sottoscritti venerdì scorso dai broker di Morgan Stanley.
I primi guai di Facebook in borsa. Ieri ha perso l'11 per cento: alcuni danno la colpa alla banca Morgan Stanley, altri dicono che senza la banca sarebbe potuta andare anche peggio.
Charlotte Gill ha 47 anni ed è la proprietaria del Charlotte’s Legendary Lobster Pound, uno dei tanti piccoli ristoranti che cucinano astici sulla costa del Maine, l’area degli Stati Uniti famosa in tutto il mondo per i suoi crostacei. Dovendo affogare ogni giorno in acqua bollente numerosi astici vivi, qualche tempo fa Gill si è chiesta se non ci fosse un metodo più umano per uccidere i crostacei nel suo ristorante, e ha trovato la risposta nella marijuana. È convinta che renda più docili gli astici, al punto da non fargli provare dolore quando vengono immersi in acqua bollente. Il suo metodo non è piaciuto alle autorità sanitarie del Maine e ha lasciato perplessi molti ricercatori, che da decenni dibattono sul fatto se i crostacei provino o meno qualche forma di dolore. Negli ultimi giorni il metodo di Gill per gli astici è stato molto raccontato dai media statunitensi, con articoli e numerosi servizi televisivi, regalando al piccolo ristorante nel Maine una certa notorietà, e non tanto per le sue ricette. Al New York Times, Gill ha raccontato di avere lavorato molto metodicamente con i suoi collaboratori per verificare la sua teoria.
Un ristorante vuole sedare gli astici con la marijuana. Prima di gettarli vivi in acqua bollente per cuocerli, in modo che provino meno dolore: ammesso che provino mai dolore, però.
È morto l’attore francese Michel Aumont: aveva 82 anni. Aumont aveva lavorato a teatro entrando a far parte della Comédie-Française, uno dei più importanti teatri francesi, nel 1956, di cui poi era diventato socio onorario. Aveva vinto tre volte il Premio Molière. Nel corso della sua carriera aveva fatto anche del cinema, lavorando con registi come Claude Chabrol, Claude Lelouch, Bertrand Tavernier, Jean-Jacques Annaud e Francis Veber. Ha recitato in decine di film per la televisione, interpretando molto spesso il ruolo del commissario o del politico.
È morto l’attore francese Michel Aumont: aveva 82 anni.
Poco prima delle 14 di lunedì, un’autocisterna che trasportava materiale infiammabile è esplosa violentemente sul raccordo tra le autostrade A14 e A1 tra Borgo Panigale e Casalecchio, a Bologna, provocando grossi danni per centinaia di metri in una zona densamente costruita e abitata della città. L’autocisterna è esplosa dopo aver preso fuoco per aver tamponato un camion fermo in coda nel traffico. Il suo autista, Andrea Anzolin, di 42 anni, è l’unica persona morta nell’incidente. Repubblica scrive che ci sarebbero 70 feriti, il Corriere della Sera parla di 68 persone. I giornali scrivono comunque che contando anche i feriti lievi si arriva a più di 100. Tra di loro ci sono anche 11 carabinieri e 2 agenti di polizia che erano intervenuti sul posto dopo l’incidente. Il Post non è riuscito a contattare la Prefettura di Bologna per una conferma sul numero di feriti. Un video diffuso lunedì sera dalla polizia mostra l’incidente e la grande esplosione che lo ha seguito. L’incendio è cominciato immediatamente dopo lo scontro tra l’autocisterna e il camion in coda, l’esplosione è avvenuta alcuni minuti dopo quando diverse auto erano già riuscite ad allontanarsi dalla zona.
Cosa sappiamo dell’incidente a Bologna. Una persona è morta e altre 70 sono rimaste ferite nell'esplosione di un'autocisterna dopo un tamponamento in autostrada.
Lo dice l’Europa. Lo vuole l’Europa. L’ha deciso l’Europa. Solitamente i politici italiani utilizzano questo genere di formule quando vogliono scaricare verso l’esterno la responsabilità di una misura particolarmente impopolare, sia questa l’aumento dell’età pensionabile o una legislazione più severa sui rapporti tra stato e imprese. L’abuso di queste giustificazioni rappresenta anche un indicatore del rapporto che la maggior parte degli italiani nutre nei confronti dell’Europa, e contribuisce forse a spiegare perché nonostante le dimensioni della sua economia l’Italia continui a rivestire un ruolo più che marginale all’interno delle istituzioni europee. Questa almeno è la tesi dell’Economist, che questa settimana dedica la rubrica di cose europee Charlemagne proprio al rapporto tra Italia e Unione Europea: un tema discusso e sviscerato in mille altre occasioni, negli ultimi anni, al quale però l’Economist offre un contributo valido per sintesi ed efficacia.
L’Europa è noiosa. L'Economist spiega perché all'Italia non frega molto dell'UE, e viceversa.
“Buone Feste” è anche quest’anno il messaggio di auguri che fa Google nel suo doodle natalizio: il logo di quest’anno del 24 dicembre rappresenta le lettere del nome del motore di ricerca mentre disegnano scarabocchi sui vetri appannati di una casa. Anche in questo caso, il doodle di “Buone Feste” di Google a tema natalizio è laico e piuttosto versatilo, dato che non compare mai la parola “Natale” per descriverlo. C’è anche una versione “Buone Feste” per l’emisfero australe – dove ora è estate – in cui le lettere sono su una spiaggia in riva al mare e vengono bagnate da un’onda. Nel doodle di ieri, invece, le lettere del logo “Google” erano impegnate in un canto di Natale.
Buone feste, gli auguri di Google con il suo doodle. Come ogni anno il motore di ricerca sostituisce il suo logo con un'animazione natalizia, sempre molto laica.
Le persone che leggono molti libri lo sanno bene: ci sono due periodi dell’anno in cui ha senso rimpinguare le proprie librerie di casa per i mesi successivi: nei primi mesi dell’anno e all’inizio dell’estate, quando molte case editrici scontano il proprio catalogo, o una sua parte, del 25 per cento. In queste settimane quindi sono scontati, nelle librerie online e in quelle fisiche, i libri di Minimum Fax (fino al 16 giugno) e Corbaccio (fino al 9 giugno), e poi da oggi e fino al 30 giugno saranno scontati i tascabili di Einaudi. È una novità: negli ultimi tre anni la promozione estiva di Einaudi non era uno sconto, ma l’omaggio di un telo per la spiaggia previsto con l’acquisto di due libri.
Ci sono sconti estivi sui libri Einaudi. Alcuni consigli per approfittare del 25 per cento sul catalogo dei tascabili, che andrà avanti per tutto il mese (quest'anno niente telo da spiaggia).
Mulinare per aria le braccia per scacciare con energia una zanzara potrebbe essere molto più efficace del previsto, almeno secondo una ricerca pubblicata quest’anno sulla rivista scientifica Current Biology, e che torna utile con l’arrivo dei primi sciami di questi insetti. Jeffrey Riffell, dell’Università di Washington (Stati Uniti), ha notato insieme a un gruppo di colleghi che una reazione scomposta e violenta (senza esagerare, non fatevi male) può in alcuni casi dissuadere una zanzara da colpire una preda, inducendola a dedicarsi a qualcos’altro. Per mettere alla prova la loro teoria, il gruppo di ricerca guidato da Riffell ha utilizzato un piccolo cesto che riproduce vortici e vibrazioni simili a quelli causati dalle nostre mani e braccia quando le agitiamo per aria, nel tentativo di scacciare un insetto fastidioso. Le zanzare sono state collocate all’interno del cestino ed esposte ad alcuni specifici odori dai quali sono attirate. Dopo circa un quarto d’ora di trattamento, le zanzare sono state tolte dal cestino ed esposte allo stesso odore, ma non ne sono state attratte e l’hanno lasciato perdere, a quanto pare perché associato con una situazione di potenziale pericolo. Il ricordo è durato per circa 24 ore, poi gli insetti hanno ripreso a essere attirati come se nulla fosse successo.
Scacciare le zanzare funziona più del previsto. Almeno secondo questa ricerca: una zanzara impara a riconoscere l'odore di chi si agita troppo e lo lascia perdere per qualche ora, cercando altre prede.
L’importanza di un’estesa capacità di fare test per scoprire tempestivamente le persone contagiate dal coronavirus è stata ampiamente spiegata in questi primi mesi di epidemia, così come i limiti e i problemi dei due tipi di test attualmente utilizzati: quello sul materiale genetico del virus, che si fa con il tampone, e quello sierologico, che si fa tramite un prelievo di sangue e rileva gli anticorpi. Mentre ricercatori e case farmaceutiche di mezzo mondo sono alla ricerca di un vaccino, sono in corso diverse sperimentazioni, specialmente negli Stati Uniti, per trovare un test migliore. Migliore, in questo caso, significa accurato ma principalmente più veloce: fino a dare un risultato affidabile in meno di un’ora, e senza bisogno di personale e macchinari specializzati. I limiti dei tamponi e dei test sierologici I test che ci siamo abituati a chiamare “tamponi”, che in realtà sono detti più propriamente test molecolari, hanno una procedura piuttosto complessa. La raccolta di un campione di muco o saliva dai pazienti è semplice, e si pratica con un lungo cotton fioc infilato quasi sempre nella cavità nasale. Il tampone passa poi ai laboratori, dove il campione attraversa due fasi: l’estrazione, con cui viene appunto prelevato dal cotton fioc il campione, e l’amplificazione, durante la quale il materiale genetico (RNA) viene replicato con un processo chiamato reazione a catena della polimerasi (PCR), in modo che l’eventuale presenza del coronavirus sia più facile da rilevare.
La ricerca di un test più rapido per il coronavirus. I tamponi sono troppo laboriosi, quelli sierologici troppo imprecisi: da mesi si cerca qualcosa a metà, ma è complicato.
Secondo Agostino Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico (Cts) che consiglia il governo sulle questioni legate all’epidemia da coronavirus, nonostante ci si trovi «in piena pandemia» e «i numeri del contagio siano molto elevati» le scuole potrebbero essere aperte. In un’intervista al Corriere della Sera Miozzo ha fatto riferimento alle ordinanze che posticipano la riapertura delle scuole in alcune regioni e ha spiegato che, nonostante le criticità, il Comitato ritiene che «esistano tutte le condizioni che consentono il ritorno in classe nelle zone gialle e arancioni come stabilisce appunto il DPCM del 14 gennaio». A dicembre Miozzo aveva definito «miope» la decisione di chiudere precipitosamente le scuole superiori e adesso ha detto che il Cts ha «dovuto ribadire» la sua posizione, aggiungendo che «se qualche presidente ritiene che nel suo territorio non esistano le premesse per garantire la ripresa in sicurezza delle scuole, può adottare misure più restrittive. Per quanto ci riguarda la scuola dovrebbe essere una priorità oltre che un diritto».
Per il Cts le scuole dovrebbero essere aperte, di nuovo. Lo ha detto Agostino Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, secondo cui «la scuola dovrebbe essere una priorità oltre che un diritto».
Se entrare in confidenza con le persone da fotografare è una parte delicata e faticosa in ogni progetto fotografico, lo è ancora di più in Corea del Nord, un paese autoritario “senza tolleranza per il dissenso e con una grande diffidenza nei confronti degli stranieri”, in cui i giornalisti possono raramente muoversi liberamente e da soli. Wong Maye-E, la fotografa di Associated Press che si occupa di Corea del Nord, per riuscire a fare dei ritratti nel paese ha iniziato con l’aiuto di fotografie istantanee: scattava prima una polaroid, in modo che potesse mostrarla subito ai suoi soggetti e avesse un pretesto di fare due chiacchiere – «Quando la gente vede l’immagine diventa meno sospettosa di ciò che stai facendo ed è meno intimidatoria di una fotocamera reflex» – e poi scattava anche una fotografia normale. Con questo metodo negli ultimi tre anni ha ritratto decine di nordcoreani, chiedendo anche loro quali fossero le cose importanti nella loro vita o a cui si ispiravano.
Polaroid di nordcoreani. Le ha scattate la fotografa Wong Maye-E per entrarci in confidenza, in un paese dove non è facile superare paure e sospetti.
Il 1 marzo 2013 è stata avviata la fase preliminare del Polo Ambientale Integrato di Parma, cioè l’impianto dell’inceneritore che si trova più precisamente a Ugozzolo, in provincia di Parma. L’impianto, di proprietà della IREN, è stato al centro di polemiche e procedimenti giudiziari negli ultimi mesi. L’inceneritore era stato molto contestato in città dal candidato sindaco Federico Pizzarotti – poi eletto – e dal Movimento 5 Stelle, che ne avevano fatto uno dei temi principali della campagna elettorale: avevano promesso di bloccare il progetto, anche a costo di pagare delle penali. Come scrive l’IREN sul proprio sito, e secondo quanto previsto dalle procedure, in questa fase preliminare verranno avviate alcune attività tecniche complementari per la messa a punto del sistema, attraverso sistemi a caldo alimentati dal gas metano. La fase preliminare, che durerà circa 30 giorni, servirà a verificare gli automatismi dell’impianto e i macchinari dell’inceneritore. Inoltre, tramite quattro centraline di monitoraggio, verranno controllati la qualità e la quantità delle emissioni dei camini.
L’inceneritore di Parma è stato acceso. Ieri è stata avviata la fase preliminare del progetto, molto contestato dall'amministrazione comunale: il punto su una situazione molto complessa e non ancora conclusa.
Il canale televisivo statunitense AMC ha diffuso un nuovo trailer di Better Call Saul, la nuova serie nota per essere uno spin-off di Breaking Bad, la serie tv di grande successo con Bryan Cranston terminata nel 2013. “Better call Saul” è il motto del suo protagonista Saul Goodman, il cinico avvocato di Walter White e Jesse Pinkman interpretato da Bob Odenkirk: la nuova serie è ambientata nel 2002, ed è quindi una sorta di prequel, rispetto alle vicende di Breaking Bad. Dopo il teaser trailer, un atipico video promozionale, due trailer e una clip con Mike Ehrmantraut, nel nuovo trailer apprendiamo che il vero nome di Saul è Jimmy McGill. La prima puntata di Better Call Saul sarà trasmessa l’8 febbraio negli Stati Uniti.
Il nuovo trailer – lungo – di “Better Call Saul”. Due minuti di anticipazioni dell'atteso spin-off di Breaking Bad, che inizia l'8 febbraio negli Stati Uniti.
Tra le cose di cui si occupa il ministero degli Esteri c’è anche la cosiddetta «diplomazia culturale», cioè il mantenimento di buoni rapporti con gli altri paesi attraverso la promozione e l’organizzazione di attività culturali di vario genere, compresa la diffusione della lingua italiana. A occuparsene sono soprattutto gli Istituti Italiani di Cultura all’estero, la versione italiana dei British Council e dei Goethe Institut: sono centri culturali controllati dal ministero. Gli italiani che vivono in Italia li sentono nominare solo quando si parla di costi e leggi di bilancio, ma in molte città del mondo – in più di cinquanta paesi – sono un punto di ritrovo culturale per chi è interessato alla lingua, alla letteratura e all’arte italiane, tra cui molti italiani che vivono all’estero. Gli Istituti Italiani di Cultura (IIC) sono 83: diciotto in America (di cui cinque negli Stati Uniti), otto in Africa, quindici in Asia, due in Australia e gli altri in Europa. Furono creati, con un regio decreto, nel 1926, sia per ragioni diplomatiche che per mantenere un legame con tanti italiani emigrati nei decenni precedenti, ma furono aperti quasi tutti dopo la Seconda guerra mondiale. Tra i primi ci furono quello di Bruxelles, aperto nel 1932, e quello di Madrid, nel 1939. Non tutti si trovano in città capitali e in alcuni paesi ce n’è più di uno: in Germania per esempio sono cinque, in Francia quattro.
Cosa sono gli Istituti Italiani di Cultura all’estero. Come funzionano e a cosa servono i centri culturali presenti in più di 50 paesi del mondo, che dovrebbero diffondere la cultura e la lingua italiana.
Sono stati presentati oggi a Torino il tema, alcuni progetti e la locandina del 30esimo Salone Internazionale del Libro di Torino, la fiera dell’editoria italiana che si terrà dal 18 al 22 maggio al Lingotto Fiere. Hanno parlato Mario Montalcini, presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura – l’ente che amministra la fiera – e il direttore editoriale Nicola Lagioia, alla presenza del sindaco di Torino Chiara Appendino e del presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, con in collegamento via Skype Massimo Bray, ex ministro dei Beni culturali del governo Letta. Il tema di quest’anno è “Oltre il confine”; la locandina è stata disegnata dall’illustratore e regista Gipi, e mostra una ragazza su un libro aperto e capovolto su un muro protetto dal filo spinato.
Il Salone del libro di Torino “oltre il confine”, in tutti i sensi. Sarà il tema della fiera dell'editoria che si terrà a fine maggio, la prima dopo la nascita dell'altra fiera a Milano.
In un’intervista alla Stampa, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha parlato del piano allo studio del governo per aumentare il numero di tamponi giornalieri e dell’andamento di Immuni, l’app per il tracciamento dei contagi, dicendo che l’app sia stata finora “un flop”, a causa del basso numero di persone che l’hanno scaricata. Per essere efficace, infatti, l’app necessita che venga installata sugli smartphone del maggior numero possibile di cittadini, ma finora è stata scaricata solo da 5 milioni di persone, secondo gli ultimi dati del 24 agosto. L’app è stata quindi scaricata solo da circa il 13 per cento degli italiani in possesso di uno smartphone, mentre l’obiettivo fissato lo scorso aprile dal governo, come riporta Pagella Politica, era che venisse scaricata da almeno il 6o per cento della popolazione. Non ci sono dati pubblici sulla distribuzione demografica dell’app tra la popolazione, ma secondo Sileri l’insuccesso di Immuni sarebbe da attribuire soprattuto ai giovani, che non l’avrebbero scaricata abbastanza.
Il viceministro Sileri dice che «Immuni è stata un flop tra i giovani». «Ora sarebbe utile inserirla nei protocolli operativi, come quello per il rientro a scuola».
Domani non sarà una gran giornata, secondo il meteo. Sicuramente non lo sarà nel Nord Italia, dove le previsioni sono semplicissime: molte nuvole con rovesci e temporali sparsi almeno fino a sera. In Sardegna ci sarà lo stesso brutto tempo, almeno al mattino, ma nel Centro la situazione sarà più variegata: inizialmente il cielo sarà velato; poi la nuvolosità si farà più compatta, con pomeridiane piogge sparse, anche intense; in serata ci sarà un rasserenamento lungo l’Adriatico. Al Sud, a parte qualche addensamento sulle coste della Calabria, al mattino ci saranno poche nuvole. Il tempo peggiorerà sulle regioni tirreniche dalla tarda mattinata e fino al primo pomeriggio (molte nuvole e qualche pioggia). In serata il cielo sarà velato su tutto il settore.
Le previsioni meteo per lunedì 17 settembre. Dove piove e dove no, che poi è l'unica cosa che interessa davvero.
In una delle scene più famose del film The Social Network il creatore di Napster, Sean Parker, consiglia ai due co-fondatori di Facebook Mark Zuckerberg e Eduardo Saverin di togliere l’articolo determinativo dal nome del loro social network, usando Facebook invece di The Facebook. In effetti questo non è che un esempio di una pratica molto diffusa tra le industrie che si occupano di tecnologia e informatica, come racconta in un articolo il Wall Street Journal. Secondo gli esperti di marketing, almeno nella lingua inglese, togliere l’articolo davanti a un prodotto lo rende in qualche modo iconico. Glenn Kaplan è il direttore creativo di Barnes & Noble, la catena di librerie che tra le altre cose ha prodotto il lettore di ebook Nook, e spiega che quando «qualcuno dice il Nook ho un sussulto. Quando un marchio evoca qualcosa di più grande che un piccolo oggetto non bisogna metterci il davanti». Alcune aziende hanno persino ufficializzato il fenomeno: la società canadese Research In Motion, che ha inventato il Blackberry, spiega che usare l’espressione il Blackberry è sbagliato.
Facebook è meglio di The Facebook? il Wall Street Journal spiega perché molte società tecnologiche se la prendono con l'articolo determinativo, cercando di farne a meno.
L’arrivo del robot automatico cinese (rover) “Coniglio di Giada” sulla Luna è la giusta conclusione per un anno importante per le esplorazioni spaziali e lo studio di quella cosa vasta e per lo più sconosciuta che chiamiamo Universo. Grazie alle rilevazioni effettuate da Curiosity su Marte i ricercatori hanno scoperto il sito di un antico lago, ora prosciugato, che forse ospitò qualche forma di vita. La NASA ha identificato centinaia di nuovi pianeti in orbita intorno alle loro stelle, alcuni dei quali nella “zona abitabile” e quindi alla giusta distanza per avere un clima adatto per ospitare esseri viventi, almeno per come li conosciamo. Nel frattempo la sonda spaziale Voyager ha superato i “confini” del nostro sistema solare, diventando l’oggetto realizzato dall’uomo a essersi spinto più lontano dalla Terra. Con grande sollievo per tutti, gli astrofisici hanno definitivamente escluso la possibilità che l’asteroide Apophis ci faccia la sgradita sorpresa di schiantarsi sul nostro pianeta. Grazie agli ospiti sulla Stazione Spaziale Internazionale abbiamo scoperto come si vive in assenza di gravità e ci siamo goduti un sacco di belle foto della Terra, vista dall’alto dall’astronauta italiano Luca Parmitano. Perché molte delle scoperte su come sono fatti lo Spazio e la Terra sono rese possibili dall’osservazione di immagini, spesso spettacolari, che raccontano storie di luoghi misteriosi a distanze irraggiungibili colmabili simbolicamente solo con la conoscenza di uomini e donne che passano la vita a guardare le stelle. Come ha fatto Margherita Hack, fino alla fine. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le migliori foto spaziali del 2013. Soprattutto della Terra, vista da vicino con i suoi colori incredibili o da lontanissimo tra gli anelli di Saturno – e poi comete, lune giganti e colossali nebulose.
È iniziata l’estate, la stagione che forse più di tutte è codificata nell’immaginario delle persone: afa, spiagge, mare, gelati, soprattutto vacanze. L’estate e l’idea che ne abbiamo sono però una creazione recente, che si è sviluppata negli ultimi due secoli. Prima le persone comuni non andavano in vacanza: lavoravano tutto l’anno, non avevano diritto alle ferie, non avevano soldi per spostarsi e viaggiavano pochissimo, spesso soltanto per motivi religiosi. Le uniche famiglie che si spostavano erano quelle nobili o molto ricche, che però preferivano le grandi capitali europee e le terme: il mare e le spiagge erano deserte, frequentate quasi soltanto da marinai e contrabbandieri. Nell’epoca moderna, l’idea di vacanza al mare come la intendiamo adesso si è sviluppata sostanzialmente nell’Ottocento, nell’Inghilterra vittoriana. Le prime stazioni balneari, le cabine da spiaggia mobili e in generale l’interesse per il mare erano nati un secolo prima, quando i medici iniziarono a prescrivere i bagni marini come “un rimedio a tutti i mali”, consigliando alle persone deboli e malate di immergersi nell’acqua del mare come se fossero acque termali. Le cabine da spiaggia mobili, utilizzate fino all’inizio del Novecento, erano cabine di legno con le ruote che si trovavano sulla spiaggia: il malato poteva cambiarsi lì dentro mentre veniva trasportato dai cavalli oltre la riva del mare. A quel punto il malato poteva immergersi e poi risalire in cabina, dove poteva asciugarsi e cambiarsi nuovamente.
Estate vintage. Foto d'archivio e storia di un'invenzione relativamente recente (e inglese): le vacanze al mare, come le conosciamo.
Cento anni fa oggi nacque Natalia Ginzburg, una delle più famose scrittrici e intellettuali italiane del Novecento: oggi viene ricordata soprattutto per il libro autobiografico Lessico famigliare, che nel 1963 vinse il Premio Strega, e per la sua lunghissima collaborazione con la casa editrice Einaudi. Ma nella sua vita Ginzburg ha fatto moltissime cose: tradusse libri, scrisse un articolo ancora oggi molto citato sul crocifisso nelle scuole, e negli anni Ottanta fu anche deputata del Partito Comunista Italiano. Morì a Roma il 7 ottobre 1991. Ginzburg era figlia del medico e scienziato di origine ebraica Giuseppe Levi, personaggio centrale di Lessico famigliare. Nacque a Palermo ma visse per quasi tutta la vita tra Torino e Roma. Nel 1938 sposò Leone Ginzburg, studioso di letteratura russa tra i fondatori della casa editrice Einaudi, morto nel carcere di Regina Coeli nel 1943 dopo essere stato torturato dai tedeschi. In tutte le sue opere letterarie Ginzburg usò il cognome del marito: tranne che per il suo primo romanzo, La strada che va in città, che firmò con lo pseudonimo Alessandra Tornimparte.
«Tutte cascano nel pozzo ogni tanto». Un bel saggio di Natalia Ginzburg – che nacque cent'anni fa oggi – sui problemi delle donne, tutte quante.
Da lunedì è disponibile “IO“, l’app per accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione ideata dal Team per la Trasformazione Digitale del governo e sviluppata dalla società pubblica PagoPA. L’app, disponibile ancora in fase beta sia per dispositivi Apple che Android, viene presentata come «un unico punto di accesso per interagire in modo semplice e sicuro con i servizi pubblici locali e nazionali, direttamente dal tuo smartphone». Con l’app “IO” sarà possibile ricevere avvisi e comunicazioni da qualunque ente pubblico, rimanere aggiornati sulle scadenze e effettuare direttamente il pagamento di servizi e tributi. Si potrà, per esempio, essere avvisati della scadenza della propria carta d’identità, o della necessità di effettuare il pagamento per la mensa scolastica o per la TARI; si potranno iscrivere i figli a scuola, pagare una multa o il bollo. All’app si accede con le proprie credenziali SPID o, in alternativa, con la carta d’identità elettronica (CIE).
È disponibile “IO”, l’app per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione.
Le piazze e le strade delle città italiane si sono riempite di persone nella notte tra domenica e lunedì, per festeggiare la vittoria della Nazionale maschile di calcio agli Europei, la seconda nella sua storia. Dopo la vittoria ai calci di rigore, dalla mezzanotte in poi, ci sono stati fuochi d’artificio, cortei di auto, tante maglie azzurre e bandiere tricolori. Nelle città più grandi i festeggiamenti sono andati avanti fino a notte inoltrata, nella prima importante vittoria della Nazionale dai Mondiali del 2006, 15 anni fa. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto dei festeggiamenti per gli Europei nelle città italiane. Scene che si assomigliano in tutto il paese, e che non si vedevano da quindici anni.
Il New York Times sta raccogliendo in una sezione intitolata “Primo amore” i racconti di alcuni dei suoi critici sulle loro fonti di isipirazione e di costruzione delle loro passioni. Ben Ratliff, che si occupa di jazz ma anche di musica pop, ne ha approfittato per ricordare il suo innamoramento, a nove o dieci anni, per un classico della storia della musica che però è un libro, famosissimo tra appassionati di musica e design: “Album cover album” fu un grande successo editoriale pubblicato nel 1977 e tuttora ristampato, che celebrava la bellezza delle copertine dei dischi (che sarebbero poi diventate un prodotto grafico molto esaltato, prima della disgrazia procurata dalla musica digitale). “Album cover album” ebbe sei seguiti, e moltissime imitazioni: era stato pensato da due grafici che lavoravano assiduamente con i dischi, Storm Thorgerson (autore di molte leggendarie copertine, tra cui quelle dei Pink Floyd e di Peter Gabriel, e socio dello studio Hipgnosis che ne disegnò moltissime altre: è morto lo scorso aprile) e Roger Dean (che ha disegnato tra le altre quelle notissime degli Yes, il cui stile si vede anche nella stessa copertina del libro). Come scrive Ratliff, anche se allora non era in grado di capirlo, “Album cover album” è un libro che parla sia di musica, sia di design, sia della capacità della musica di associare a se stessa immagini ed evocazioni, sia della storia della musica e della sua estetica. Come scrisse lo stesso Thorgerson nella prefazione a un’edizione del libro del 2008, «il disegno delle copertine non è vincolato al prodotto, non ha bisogno di mostrarlo e spiegarlo, ma può suggerire emozioni o crearne di proprie». E pensando forse ai molti come Ratliff, «sono spesso la prima occasione degli adolescenti di entrare in relazione con le arti visive».
Album cover album. Il New York Times celebra il libro precursore di tutte le grandi raccolte di copertine di dischi, curato da due designer leggendari nel settore.
Monopoli, uno dei più popolari giochi da tavolo di sempre, compie oggi 80 anni. Il 7 febbraio del 1935 fu commercializzato in maniera industriale per la prima volta, anche se il suo “primo compleanno” risale a due anni prima. Nel corso del tempo sono state raccolte storie notevoli su Monopoli: dalla sua controversa nascita al ruolo che assunse durante la Seconda guerra mondiale, quando fu usato dai servizi segreti britannici per aiutare i prigionieri in Italia o in Germania a scappare. 1. È uno dei giochi da tavolo più venduti di sempre Monopoli è stato tradotto in 35 lingue ed è venduto in 111 paesi. Insieme a Risiko! e Scarabeo è il gioco da tavolo più venduto di sempre (secondo Hasbro, società che ne che detiene attualmente la licenza, ne sono state vendute circa 275 milioni di copie). Oggi tra i 20 giochi da tavolo più venduti su Amazon, ci sono tre diverse versioni del Monopoli.
Ottant’anni di Monopoli. Otto storie su uno dei giochi da tavolo più venduti di sempre: fu usato nella Seconda guerra mondiale per aiutare i prigionieri in Italia e Germania, per esempio.
Oggi Claudio Tito su Repubblica intervista Matteo Renzi, sul futuro nuovo governo e sul futuro nuovo PD. Il sindaco di Firenze sprona i democratici ad accettare la sfida di un «infingardo» come Beppe Grillo dettando l’agenda del governo che sta per nascere. «Mettiamoci la faccia anche con un nostro premier» ma indicando le priorità a cominciare dall’emergenza lavoro e senza aver paura del popolo del web. Un esecutivo che duri non più di un anno per poi tornare al voto con una nuova legge elettorale e dopo aver approvato un pacchetto di provvedimenti che diano una boccata d’ossigeno ai cittadini. E magari dopo aver introdotto l’elezione diretta del capo dello Stato. «A questo punto il Pd è in un angolo. O ne esce oppure salta in aria».
Renzi sul futuro governo e sul futuro PD. E anche su Barca, sulle sue priorità e sulle sue intenzioni, nell'intervista di oggi a Repubblica.
Il gruppo Aeroporti di Roma, che gestisce i due aeroporti della capitale di Fiumicino e Ciampino, ha annunciato un programma di ridimensionamento dei voli e la chiusura di alcuni terminal, a causa della riduzione dei voli da e per l’Italia: in particolare, l’aeroporto di Ciampino chiuderà il suo unico terminal per i passeggeri dei voli di linea a partire da venerdì 14 marzo, mentre quello di Fiumicino chiuderà il Terminal 1: tutte le operazioni di imbarco e di consegna bagagli verranno fatte al Terminal 3, a partire da martedì 17 marzo. Aeroporti di Roma ha aggiunto che nell’aeroporto di Ciampino «rimarranno invece invariate le attività di Aviazione Generale, quelle degli Enti di Stato e l’aviazione cargo» e che le piste dei due aeroporti rimarranno aperte come nella norma. Leggi anche: Quali negozi saranno aperti e quali no
L’aeroporto di Roma Ciampino chiuderà il suo terminal e quello di Fiumicino chiuderà il Terminal 1, a causa della riduzione dei voli da e per l’Italia.
In seguito a un’inchiesta svolta dalla Guardia di Finanza di Palermo, è stato arrestato con l’accusa di corruzione Antonino Candela, coordinatore per l’emergenza coronavirus in Sicilia, per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari. Nell’inchiesta sono coinvolte in tutto 12 persone, accusate a vario titolo di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti. – Leggi anche: I guariti che risultano nuovamente positivi al coronavirus sono contagiosi?
È stato arrestato Antonino Candela, coordinatore per l’emergenza coronavirus in Sicilia.
L’attacco al Congresso statunitense compiuto dai sostenitori del presidente uscente Donald Trump, e organizzato a distanza grazie ai social network, ha fatto riemergere il dibattito sull’esigenza di introdurre o meno regole più stringenti sulle conversazioni online, un tema di cui si discute ormai da molti anni senza moltissime conseguenze concrete. In un primo momento i social network hanno cercato di descriversi come un contenitore neutro di informazioni e opinioni scambiate da persone fisiche: più o meno come le Poste. Da tempo gli esperti spiegano che le cose non stanno assolutamente così, e che soprattutto negli ultimi anni hanno avuto un ruolo preminente nella progressiva polarizzazione politica in varie parti del mondo e nel peggioramento del discorso pubblico.
La soluzione europea al governo dei social network. È contenuta in una proposta di legge della Commissione Europea, che tenta di rispondere all'annoso problema di cosa possono ospitare.
Per domani, venerdì 17 maggio, è previsto uno sciopero generale della scuola. Lo sciopero era stato annunciato lo scorso 22 marzo da CGIL, CISL, UIL, Snals e Gilda contro la regionalizzazione della scuola, e per chiedere l’aumento degli stipendi e la stabilizzazione dei precari. Lo sciopero era stato revocato dopo che era stato trovato un accordo con il governo, ma i sindacati di base Cobas, Cub, Unicobas, Sgb e Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) hanno deciso di scioperare ugualmente. Per domani è anche prevista una manifestazione di protesta a Roma, in piazza Montecitorio, dalle 9 alle 14. L’accordo tra governo e sindacati prevede lo stanziamento di nuovi fondi per incrementare gli stipendi nel nuovo contratto collettivo per il triennio 2019-2021 e la stabilizzazione degli insegnanti precari, a cominciare da quelli che hanno almeno tre anni di servizio, secondo un principio di riconoscimento dell’esperienza maturata. Secondo i sindacati che hanno deciso di scioperare, però, queste misure sarebbero insufficienti, e non allontanerebbero il rischio di una regionalizzazione del sistema scolastico.
Lo sciopero della scuola di venerdì 17 maggio. Sciopereranno solo alcuni sindacati, insoddisfatti dall'accordo raggiunto con il governo sulla questione della regionalizzazione della scuola e sulla stabilizzazione dei precari.
Venerdì 27 settembre l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il gruppo intergovernativo che si occupa dello studio del cambiamento climatico, ha diffuso la prima parte del suo nuovo e atteso rapporto sul clima, concludendo che il riscaldamento globale è principalmente causato dalle attività dell’uomo. Negli ultimi giorni si era discusso molto sui dati che sarebbero stati comunicati dall’IPCC, spesso criticato dagli scettici sulle teorie sul cambiamento climatico. Le informazioni contenute nel rapporto danno nuovi importanti elementi per comprendere che cosa è successo e che cosa potrà succedere al clima della Terra. Gli esperti dell’IPCC dicono di essere sicuri “al 95 per cento” che le attività umane siano la “causa dominante” nei processi di riscaldamento del pianeta e che lo siano state almeno a partire dagli anni Cinquanta del Novecento (nel 1995 il livello di certezza era pari al 50 per cento, nel 2011 al 66 per cento, e nel rapporto più recente del 2007 al 90 per cento). Nella versione riassunta indirizzata ai governi del rapporto, che sarà diffuso integralmente nei prossimi giorni, si spiega che il riscaldamento dell’aria, degli oceani e del suolo è “inequivocabile” e che il rallentamento del fenomeno negli ultimi 15 anni non dimostra molto, perché si tratta di un periodo troppo breve per valutare l’andamento nel lungo termine delle temperature.
Cosa dice il nuovo rapporto sul clima. Il riscaldamento globale è principalmente causato dall'uomo e negli ultimi decenni ci sono state alterazioni senza precedenti: ma se ne discuterà molto.
Joseph Antoine Ferdinand Plateau – fisico belga e inventore del fenachistoscopio – nacque il 14 ottobre di 218 anni fa. La sua invenzione fu tra i primi strumenti ottici a permettere di vedere immagini animate nella prima metà dell’Ottocento, circa 60 anni prima che i fratelli Louis e August Lumière perfezionassero il loro sistema di proiezione, realizzando il cinema per come lo conosciamo oggi. Fu grazie al lavoro di Plateau che divenne evidente la possibilità di creare l’illusione di immagini in movimento, mettendo velocemente in sequenza immagini fisse, un principio che era già stato esplorato da altri esperti di ottica nei decenni precedenti all’invenzione del fenachistoscopio, ma con soluzioni più rudimentali e meno pratiche. Joseph Antoine Ferdinand Plateau era nato a Bruxelles nel 1801, quando la città era sotto il dominio francese. Plateau era un tipo piuttosto sveglio: a sei anni sapeva già leggere, cosa che lo rendeva un bambino prodigio per l’epoca. A scuola si appassionò rapidamente alla fisica, incuriosito dagli esperimenti e dalle dimostrazioni in classe. Quattordicenne, Plateau perse sia la madre sia il padre, con conseguenze pesanti per la sua salute che richiesero diversi anni per essere superate. Nel 1840 si sposò e l’anno seguente ebbe un figlio.
Joseph Antoine Ferdinand Plateau e l’invenzione del fenachistoscopio. La storia del fisico belga che inventò l'antenato del cinema e che era nato il 14 ottobre di 218 anni fa.
Pasquale Di Stasio, il fondatore della grande azienda produttrice di zaini sportivi e per la scuola Seven, è morto nella notte tra mercoledì e giovedì in provincia di Torino, aveva 89 anni. Di Stasio aveva fondato a Leinì il marchio Euroborse nei primi anni Settanta, poi nel 1981 aveva cambiato nome all’azienda facendola diventare Seven, come il numero dei suoi figli. La società è diventata famosa per la produzione dei suoi zainetti per la scuola e, una decina di anni fa, per avere acquisito la concorrente Invicta, pagandola circa 30 milioni di euro alla proprietà precedente, Diadora. Seven continua ad avere la sua sede storica a Leinì, ma ormai ha filiali in giro per il mondo tra Romania, Spagna e Hong Kong.
È morto Pasquale Di Stasio, il fondatore della fabbrica di zaini Seven: aveva 89 anni.
Monica Maggioni è stata designata, su proposta del governo, come nuova presidente della RAI. In serata la sua nomina è stata ratificata all’unanimità dal nuovo consiglio d’amministrazione e poi è stata approvata dalla commissione di vigilanza con 29 voti favorevoli: ci sono state 5 schede bianche e 4 voti contrari; erano presenti 38 votanti su 40. Ieri la commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi aveva nominato sette dei nove membri del nuovo consiglio di amministrazione. L’altro nome indicato oggi dal governo per completare il cda con il consigliere a rappresentanza del Tesoro è quello di Marco Fortis: consulente economico di Matteo Renzi, Fortis è vicepresidente della Fondazione Edison e docente di Economia industriale all’Università cattolica di Milano. A breve sarà scelto anche il nuovo direttore generale dell’azienda. Maggioni ha 51 anni, è una giornalista che lavora in RAI da molti anni ed è oggi la direttrice di RaiNews24. È nata a Milano e ha iniziato la sua carriera nel 1996, quando dopo essersi laureata in Lingue all’università Cattolica di Milano e aver collaborato con il Giorno è stata assunta dalla RAI. Ha lavorato a più riprese al Tg1 e ha condotto per alcuni anni il programma Unomattina. Dal gennaio 2013 ha diretto il canale di notizie della RAI, RaiNews24, ed è anche direttrice ad interim del Televideo.
Chi è Monica Maggioni, che sarà la nuova presidente della RAI. A breve dovrebbe essere nominato anche il nuovo direttore generale: ieri sono stati scelti sette consiglieri di amministrazione.
Complici la crisi economica e l’andamento altalenante di domanda e offerta, in molti paesi del mondo il prezzo della benzina è aumentato sensibilmente nel corso dell’ultimo anno. Negli Stati Uniti un litro di carburante costa circa 1,06 dollari, un prezzo molto più alto del solito che secondo gli analisti potrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi mesi, tanto da diventare uno dei temi più sentiti nella campagna elettorale per le prossime presidenziali. L’Economist ha messo insieme in un grafico i dati sull’aumento della benzina nell’anno compreso tra febbraio 2011 e febbraio 2012. L’Italia è il paese in cui la variazione dei prezzi è stata più alta: in un anno il prezzo di un litro di benzina ai distributori è aumentato del 18 per cento, arrivando a 2,30 dollari (circa 1,72 euro, ma a marzo le cose sono peggiorate ulteriormente con diversi distributori che vendono la verde a 1,88 euro). Anche in Ungheria, Polonia e Lettonia i prezzi sono aumentati sensibilmente, mantenendosi comunque al di sotto dei 2 dollari al litro. Negli Stati Uniti la variazione in un anno è stata del 12 per cento. In Francia, invece, il prezzo della benzina è diminuito di qualche punto percentuale, ma a febbraio scorso un litro costava comunque 2,10 dollari. Anche se con aumenti più contenuti, nel mese scorso i prezzi della benzina più alti erano, oltre che in Italia, in Norvegia (2,58 dollari/litro), Paesi Bassi (2,32 dollari/litro) e Grecia (2,27 dollari/litro).
Dove è aumentata di più la benzina? e qual è il paese dove costa di più? Le risposte - facili - in un grafico dell'Economist.
Il 10 marzo l’ENAC – l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, che regola l’aviazione civile e risponde al Ministero dei trasporti – ha pubblicato il rapporto relativo al traffico aereo italiano nel 2016. Per il rapporto, l’ENAC ha messo insieme i dati di traffico di 42 aeroporti e che riguardano i 164 milioni e 368mila passeggeri che sono transitati negli aeroporti italiani durante tutto l’anno (il 4,8 per cento in più rispetto al 2015). Poco più di metà di loro (il 50,5 per cento) lo ha fatto su compagnie tradizionali; il 49,5 per cento in più (e il 7 per cento in più rispetto al 2015) lo ha fatto volando con compagnie low cost. Questo dato – che preannuncia un “sorpasso” delle low cost sulle tradizionali nel 2017 – è stato quello più raccontato da giornali e televisioni: nel rapporto, lungo più di 100 pagine, ci sono però anche altri dati interessanti.
Le abitudini di volo degli italiani. Il mese in cui si vola di più (facile), la compagnia più di successo (anche), la tratta interna con più passeggeri (meno facile) e molto altro, nell'annuale rapporto dell'ENAC.
Il Corriere della Sera ha raccontato due giorni fa che il 31 luglio chiuderà l’ultima libreria Remainders, quella in piazza San Silvestro a Roma. Un tempo protagonista delle vite dei lettori e degli appassionati di libri, la catena Remainders (rimanenze, in inglese) raccoglieva librerie in cui era possibile trovare fondi di magazzino, libri invenduti in edizioni fuori commercio, a prezzo ridottissimo. Dal 50 al 75 per cento di sconto. La prima libreria di quella che è poi diventata una catena l’ha aperta Biagio Melloni il 26 settembre 1964, in Galleria Unione a Milano, a cui hanno fatto seguito quelle di Torino, Roma, e decine d’altre. Subito dopo la loro nascita, le librerie hanno avuto un successo enorme, e Melloni ha dovuto combattere a lungo contro le case editrici che accusavano i Remainders di concorrenza sleale. Nonostante la vittoria legale, nel corso dei decenni i 127 negozi della catena hanno dovuto chiudere uno dopo l’altro a causa delle difficoltà economiche. La stessa sorte che è toccata all’ultima libreria finora sopravvissuta, quella che da 45 anni vendeva libri a metà prezzo in piazza San Silvestro.
Chiude a Roma l’ultima Remainders. La catena di libri scontati in crisi da tempo è ricordata dal Corriere della Sera.
Il fotografo Gregorio Borgia ha fotografato per l’agenzia Associated Press quello che rimane di Amatrice, in provincia di Rieti, nel Lazio: è uno dei paesi nella zona dell’epicentro del terremoto di magnitudo 6 che questa notte ha colpito il centro Italia. Il sindaco di Amatrice ha detto che «le case non ci sono più e la gente sta sotto», come mostrano bene queste foto scattate dall’alto. A causa del terremoto finora è stata accertata la morte di247 persone ma ci sono decine di dispersi. Accumoli, Amatrice e Pescara del Tronto sono i tre posti danneggiati più gravemente dal terremoto. Leggi anche: Terremoto nel Centro Italia: le notizie in diretta
Cosa resta di Amatrice dopo il terremoto. Le foto delle case e degli altri edifici distrutti dal terremoto di magnitudo 6 di mercoledì notte.
L’attrice cinese Fan Bingbing – una delle più celebri attrici cinesi, famosa anche in Occidente e scomparsa da circa tre mesi – è stata multata per evasione fiscale e dovrà ora versare allo stato cinese circa 883 milioni di yuan, pari a 110 milioni di euro. Secondo l’ufficio provinciale del fisco della regione di Jiangsu, Fan aveva evaso circa 255 milioni yen, circa 32 milioni di euro. La sua sparizione potrebbe essere legata proprio a un problema con il fisco, dopo che a maggio un conduttore televisivo cinese l’aveva accusata di aver firmato due contratti diversi per un film: uno ufficiale, dalla cifra più piccola per pagare meno tasse, e uno nascosto, con la ben più alta cifra ricevuta. Fan ha 37 anni e dopo essere diventata una celebrità in Cina, dal 2013 iniziò a farsi conoscere anche nel resto del mondo interpretando il personaggio di Blink nel settimo film della saga degli X-Men, X-Men – Giorni di un futuro passato. Nel 2017 ha fatto parte della giuria giuria del Festival di Cannes e nel 2018 ha avuto ruoli nello spy movie 355 con Penélope Cruz, Marion Cotillard e Lupita Nyong’o, e nel film di guerra Air Strike con Bruce Willis e Adrien Brody (entrambi devono ancora uscire in sala). La sua ultima apparizione ufficiale risale a inizio luglio ed è completamente assente anche dai social network, dov’è solitamente molto attiva. C’è chi pensa che le accuse di evasione siano state confezionate apposta per danneggiarla perché non è abbastanza vicina ai «valori sociali» del Partito Comunista Cinese; ma non è nemmeno chiaro se abbia semplicemente deciso di rendersi irreperibile o se sia trattenuta in Cina contro la sua volontà.
L’attrice cinese Fan Bingbing, scomparsa da mesi, è stata multata per evasione fiscale.
Il 26 gennaio è stata diffusa la cover realizzata da Lana del Rey di Once Upon a Dream, la canzone cantata dalla principessa Aurora e dal principe Filippo nel cartone Disney La bella addormentata nel bosco, del 1959; qui la conosciamo come “Lo so”. La cover è stata realizzata per il film Maleficent diretto da Robert Stromberg (scenografo di Alice in Wonderland, Avatar, Il grande e potente Oz), prequel e allo stesso tempo remake della favola raccontata dal punto di vista di Malefica, la fata malvagia, interpretata da Angelina Jolie. Il film, prodotto dalla Disney, uscirà a maggio sia in Italia che negli Stati Uniti.
Lana del Rey canta “Once Upon a Dream”. Cioè "Lo so" della Bella addormentata nel bosco, per un nuovo film Disney che racconta al storia dal punto di vista della fata cattiva.
Airbnb, l’azienda che gestisce una popolare piattaforma per gli affitti a breve termine di stanze e appartamenti privati, si quoterà in borsa nel 2020. Airbnb ha sede a San Francisco, in California, e fu fondata nel 2008 da Brian Chesky e Joe Gebbia, che per prima cosa si misero ad affittare la loro stessa casa. In questi anni è arrivata a ospitare annunci per 7 milioni di stanze o appartamenti offerti online in 100mila città in giro per il mondo, con entrate che nel secondo trimestre del 2018 sono state superiori al miliardo di dollari.
Airbnb si quoterà in borsa nel 2020.
L’Unicode, cioè il sistema che codifica tutti i caratteri di quella che un tempo chiamavamo telescrittura (prima che diventasse la scrittura e basta, di fatto), conta oltre tremila emoji. Secondo Emojipedia ogni giorno ne vengono inviati solo tramite Facebook Messenger ben cinque miliardi. Su iOS, il sistema operativo di Apple per i dispositivi mobili, il più usato in assoluto è ? , seguito da ❤️, ? e ?. Ogni anno vengono disegnati e aggiunti nuovi emoji, per ampliare il numero di oggetti e sentimenti che possiamo esprimere senza usare le lettere e per dare rappresentanza a sempre più persone (dagli sportivi disabili alle donne con il velo). Nonostante siano così radicati nella vita di centinaia di milioni di persone – anche di quelle che non li usano, visto che presumibilmente li ricevono – esistono ancora degli equivoci sul significato di alcuni emoji. Talvolta sono equivoci voluti: secondo Emojipedia, infatti, soltanto il 7 per cento delle persone che usa ? lo usa per indicare una pesca. La restante parte lo usa per altre cose: soprattutto per il sedere, ma anche per parlare dell’impeachment di Donald Trump, per esempio. In altri casi sono dovuti al fatto che ogni sistema operativo e piattaforme come Facebook e Twitter utilizzano emoji propri, con alcune differenze nel modo in cui sono disegnati (in questo articolo usiamo come riferimento quelli di Apple).
16 emoji dal significato dibattuto. Nati per dire una cosa ma usati da tutti per dire altro, oppure disegnati in modo ambiguo e mai compresi davvero.
È morto Giovanni Buttarelli, magistrato e Garante europeo della protezione dei dati (GEPD), l’autorità dell’Unione Europea incaricata di controllare che le istituzioni e gli organi comunitari rispettino il diritto alla vita privata e alla protezione dei dati personali: era uno dei maggiori esperti mondiali di diritto delle nuove tecnologie, diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali. Era in carica dal 2014 (il suo mandato stava per scadere) e aveva 62 anni. In precedenza, dal 1997 al 2009, era stato segretario generale del Garante per la protezione dei dati personali italiano; dal 2009 lavorava al Garante europeo. 1/3 È con profondo dolore che comunichiamo che Giovanni Buttarelli, Garante europeo della protezione dei dati, è venuto a mancare la scorsa notte, circondato dall’affetto dei suoi cari. pic.twitter.com/VQpKKMWXjV
È morto Giovanni Buttarelli, il Garante europeo della protezione dei dati.
Martedì 29 dicembre è uscita la prima puntata del podcast “Archewell Audio”, fatto dal principe Harry del Regno Unito e da Meghan Markle, sua moglie. Il formato del podcast consiste in una serie di conversazioni, curate dalla coppia, con diversi personaggi famosi che si raccontano attraverso quello che hanno imparato dal 2020, un anno difficile e molto diverso dai precedenti a causa dell’emergenza sanitaria. Archewell Audio è gratuito, è prodotto in esclusiva per Spotify e avrà tra gli ospiti «un po’ di amici e un sacco di altra gente», ha detto Meghan Markle. Il primo ospite è stato il cantante Elton John, ma è stata anticipata la presenza di altre persone con esperienze diverse, come la politica americana Stacey Abrams, la tennista giapponese Naomi Osaka e l’artista inglese George the Poet.
Il principe Harry e Meghan Markle hanno fatto un podcast.