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Il segretario del PD dell’Umbria Gianpiero Bocci e l’assessore regionale alla Salute e coesione sociale Luca Barberini sono stati arrestati nell’ambito di un’inchiesta della procura di Perugia su alcune irregolarità che sarebbero state commesse in concorsi per assunzioni in ambito sanitario. Nell’inchiesta è indagata anche la presidente della regione Catiuscia Marini, del PD, ma al momento non si conoscono le accuse nei suoi confronti. In tutto i concorsi al centro dell’inchiesta sono undici, mentre sono trentacinque le persone indagate. I fatti contestati sarebbero avvenuti nel 2018, quando Bocci era deputato del PD e sottosegretario del ministero dell’Interno. Per Bocci e Barberini sono stati disposti gli arresti domiciliari e, oltre a loro, sono stati arrestati anche Emilio Duca e Maurizio Valorosi, rispettivamente direttore generale e direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera di Perugia. Gli imputati sono accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, rivelazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento e falso. L’inchiesta, condotta dal procuratore Luigi De Ficchy, riguarderebbe alcuni concorsi per assumere circa trenta tra medici, infermieri e personale ausiliario nell’ospedale di Perugia. I concorsi, secondo l’accusa, sarebbero stati truccati da Bocci e Barberini per favorire alcuni candidati, anticipando loro le domande che gli sarebbero state rivolte.
L’inchiesta sui concorsi truccati in Umbria. Sono stati arrestati il segretario locale del PD e l’assessore alla Salute, accusati di aver favorito alcuni candidati in concorsi in ambito sanitario.
Entro il 30 giugno fotografi professionisti o solo appassionati possono mandare una loro fotografia al 27esimo Traveler Photo Contest, il concorso dedicato ai viaggi e alla natura organizzato ogni anno dalla rivista Traveler della casa editrice National Geographic. Il vincitore del concorso verrà deciso da una giuria di critici e photoeditor: per l’edizione del 2015, il primo premio consiste nella possibilità di partecipare a una spedizione di otto giorni organizzata da National Geographic in Costa Rica e nei pressi dello stretto di Panama. Qui ci sono le foto che si sono classificate fra le prime dieci nel concorso del 2014. Il National Geographic ha diffuso alcune delle fotografie più belle arrivate finora alla rivista. Dentro a ogni immagine, c’è la storia della fotografia scritta dal fotografo che l’ha scattata
Alcune belle foto del concorso di Traveler. Tra quelle già arrivate al National Geographic, che lo organizza: si può partecipare fino al 30 giugno.
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto di statistica cinese, nel 2015 l’economia della Cina è andata meno bene del previsto e questo ha portato al più marcato rallentamento della sua crescita negli ultimi 25 anni. L’anno scorso il prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto del 6,9 per cento a fronte del 2014, anno in cui fu registrata una crescita del 7,3 per cento. Si tratta di percentuali che sarebbero considerate lunari e incredibilmente positive per qualsiasi paese europeo, ma la Cina ha una storia recente di crescita molto più sostenuta; il governo cinese aveva previsto per il 2015 un aumento del PIL pari al 7 per cento, quindi una certa riduzione nella crescita era comunque prevista, ma il mancato obiettivo conferma il momento di difficoltà dell’economia in Cina tra esportazioni in ribasso, indebitamento crescente e un rallentamento complessivo degli investimenti. I dati sul PIL indicano che gli ultimi tre mesi del 2015 in Cina si sono conclusi con una crescita del 6,8 per cento: una lieve riduzione rispetto ai tre mesi precedenti, che avevano fatto registrare il 6,9 per cento. Per trovare un dato simile nella riduzione della crescita su base trimestrale occorre tornare indietro fino al 2009, quando fu registrato un 6,2 per cento. Altri dati forniti dall’Istituto di statistica contribuiscono a farsi un’idea sullo stato dell’economia cinese: la produzione industriale – cioè l’insieme delle attività legate alla produzione di beni di consumo – è passata dal 6 per cento di novembre al 5,9 per cento di dicembre, mentre le vendite al dettaglio sono calate passando dall’11,3 per cento all’11,1 per cento nel mese successivo.
La Cina non andava così piano da 25 anni. I nuovi dati dicono che il PIL è cresciuto del 6,9 per cento nel 2015, meno dell'anno precedente e al di sotto delle previsioni del governo.
Lo scorso 17 febbraio i giornali hanno rivelato che Tiziano Renzi – padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, al momento ancora la persona più rilevante nella politica italiana – è indagato per “traffico di influenze”: secondo i magistrati dell’accusa, Renzi avrebbe utilizzato la sua parentela per ottenere dei favori da Luigi Marroni, amministratore di CONSIP, la società che si occupa di assegnare numerosi appalti della pubblica amministrazione. A quello che si è saputo finora dai giornali e da quello che è uscito dalle carte dei magistrati – non poco, anche con accuse e polemiche su questo – non sono molte le prove di un suo coinvolgimento diretto. Gran parte delle pressioni, infatti, sarebbe stata fatta da Carlo Russo, un amico di Tiziano Renzi che, secondo la sua difesa, avrebbe abusato del nome di Renzi. Ma l’indagine continua ad occupare le pagine dei giornali, attirando su Matteo Renzi accuse e critiche e costringendolo a reazioni a loro volta discusse, come una battuta sulla potenziale condanna di suo padre o una risposta a Beppe Grillo. La vicenda CONSIP, comunque sia andata, è solo uno dei numerosi e spesso controversi affari intrapresi da Tiziano Renzi. Il padre dell’ex presidente del Consiglio ha fondato o avuto cariche all’interno di una ventina di società, un numero piuttosto elevato per un piccolo imprenditore locale. Negli ultimi due decenni la sua attività principale ha avuto a che fare con la distribuzione di quotidiani e la promozione pubblicitaria tramite volantinaggio. Un’attività nella quale era spesso aiutato dai ragazzi che frequentavano gli scout, di cui facevano parte Tiziano e la sua famiglia. Tra loro c’era anche Giovanni Donzelli, all’epoca studente e oggi consigliere regionale in Toscana con il partito Fratelli d’Italia. Donzelli ha raccontato a Panorama come all’epoca anche il figlio Matteo lavorasse spesso insieme al padre: «Arrivava sul furgoncino bianco, da solo o con il padre, per consegnare i giornali e coordinare noi strilloni. Era come adesso: svelto, cordiale e brillante».
Le cose che sappiamo di Tiziano Renzi. Storia delle iniziative imprenditoriali del padre dell'ex presidente del Consiglio, e di come siano arrivate a un'indagine giudiziaria.
Il giornalista Mike Murphy, che si occupa di tecnologia per Quartz, ha scritto su Twitter: «Per lavoro mi capita di sperimentare tante nuove tecnologie, ed è raro che io sia completamente colpito da qualcosa di davvero nuovo. Con Mixhalo è successo, e penso che cambierà il modo in cui parteciperemo agli eventi dal vivo». Mixhalo è un’app, sviluppata da un’omonima startup, fatta per permettere a chi partecipa a un evento – per ora soprattutto musicale, ma possibilmente anche di altro tipo – di avere un’esperienza migliore e «più immersiva». Nel caso di un concerto, Mixhalo chiede agli spettatori di collegarsi all’app e di mettersi delle cuffie, offrendo loro la possibilità di sentire la musica come la sente chi la sta suonando sul palco, e anche di decidere come sentire quella musica.
L’app che vuole cambiare come sentiamo i concerti. Mixhalo fa arrivare in cuffia agli spettatori la musica come la sente chi la sta suonando, ma ha interessanti prospettive anche per altri eventi dal vivo.
Il giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990, sarà beatificato dal Vaticano. Il 21 dicembre Papa Francesco, ricevendo in udienza il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato la stessa congregazione a promulgare i decreti relativi alla beatificazione di Livatino, oltre a quelli di sette Venerabili Servi di Dio, titolo che la Chiesa cattolica assegna dopo la morte a persone che ritiene si siano distinte per «santità di vita». Rosario Livatino, ricordato spesso come “il giudice ragazzino”, aveva 37 anni quando venne ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990 mentre andava al tribunale di Agrigento con l’automobile personale e senza scorta.
Il giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990, sarà beatificato dalla Chiesa.
Giuseppe Conte, indicato lunedì da Luigi Di Maio e Matteo Salvini come il prossimo presidente del Consiglio, durante la sua carriera da avvocato fu strettamente legato alla complessa e controversa vicenda del trattamento Stamina. Conte nel 2013 era il legale della famiglia di Caterina Ceccuti, la madre di Sofia, la bambina con una malattia neurodegenerativa non curabile (leucodistrofia metacromatica), che nella forma infantile porta alla morte a circa cinque anni di distanza dalla comparsa dei primi sintomi. La bambina divenne il caso più noto della vicenda Stamina, trattamento che secondo i suoi sostenitori conteneva “cellule staminali”, ma la cui presenza non è stata mai riscontrata nei test di laboratorio eseguiti in Italia da quando furono avviate verifiche di tipo sanitario e giudiziario nei confronti dell’organizzazione. Il caso ha portato a processi e al patteggiamento di Davide Vannoni, il principale promotore del trattamento. Conte ebbe un ruolo rilevante nella storia di Sofia nel 2013, quando lavorò a un ricorso per ottenere da un giudice di Livorno che la bambina potesse proseguire il trattamento Stamina, sul quale all’epoca c’erano già grandi dubbi e la mancanza di prove sulla sua efficacia. La richiesta fu presentata dai genitori di Sofia con l’assistenza legale di Conte, che aveva trovato il modo per accelerare i tempi del ricorso dopo che un’iniziativa legale analoga era stata respinta dal tribunale di Firenze pochi mesi prima. Il ricorso a Livorno fu reso possibile grazie al cambio di residenza della famiglia in quella provincia, provando di avere vissuto “stabilmente nell’ultimo anno e mezzo dalla diagnosi di Sofia” nella zona, secondo quanto era stato dichiarato dal padre della bambina.
Giuseppe Conte e il caso Stamina. Il presidente del Consiglio indicato da Lega e M5S fu l'avvocato della famiglia di Sofia, la bambina diventata simbolo del trattamento senza alcuna prova scientifica, e che lui difese.
Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’indagine nei confronti della società automobilistica Ford riguardo al processo di certificazione delle emissioni di alcuni suoi veicoli. Lo ha reso noto la stessa Ford che ha spiegato che lo scorso settembre alcuni dipendenti avevano segnalato un problema in alcune vetture con il sistema usato per calcolare le emissioni inquinanti e i consumi. Per questo motivo Ford aveva consultato un’azienda esterna per condurre test e a febbraio aveva avviato un’indagine interna per valutare se i dati sulle emissioni fossero stati falsati, avvisando volontariamente l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA). Ford ha detto che sta collaborando con il dipartimento di Giustizia e ha specificato che l’indagine non riguarda l’uso di software per falsare i dati sulle emissioni (come nel caso del cosiddetto scandalo “Dieselgate” che coinvolse Volkswagen nel 2015). Ford ha anche fatto sapere agli investitori che l’indagine è nelle sue fasi preliminari e che quindi non può garantire «che non avrà un effetto negativo».
Ford è sotto indagine negli Stati Uniti per la certificazione delle emissioni di alcuni suoi veicoli.
Marcello Dell’Utri è stato condannato a sette anni di reclusione dai giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo, per concorso esterno in associazione mafiosa. Il collegio presieduto da Claudio Dall’Acqua, a latere Salvatore Barresi e Sergio La Commare, era riunito in camera di consiglio da giovedì scorso. Il procuratore generale Nino Gatto aveva chiesto la condanna dell’imputato a undici anni. Al momento della lettura della sentenza il senatore Dell’Utri – che in primo grado era stato condannato a nove anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici – non era presente in aula a Palermo. La riduzione di pena rispetto alla sentenza di primo grado riguarderebbe i fatti successivi al 1992, il periodo della presunta trattativa tra Stato e mafia per le quali Dell’Utri è stato assolto perché “il fatto non sussiste”. Bisognerà aspettare di leggere le motivazioni della sentenza per avere un’idea chiara delle ragioni per cui la Corte ha condannato di nuovo il senatore PdL, riducendo però la pena comminata. Quello che sappiamo è la storia di questa vicenda giudiziaria, iniziata sedici anni fa. Dell’Utri viene rinviato a giudizio per la prima volta nel 1996, due anni dopo l’inizio delle indagini, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. I pm sostengono che Dell’Utri è stato il ponte di collegamento tra Cosa nostra e l’entourage di Berlusconi nei primi anni dopo la discesa di quest’ultimo in politica: Dell’Utri avrebbe fatto sì che la mafia favorisse e agevolasse la raccolta del consenso per Forza Italia in Sicilia, in cambio di protezione e garanzie da parte del governo Berlusconi. La sentenza di primo grado arriva nel 2004, quando Dell’Utri viene condannato a nove anni di reclusione, due anni di libertà vigilata e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Nelle motivazioni della sentenza si legge che
Per cosa è stato condannato Dell’Utri. La sentenza del processo d'appello: sette anni di reclusione, due meno del primo grado.
La regione Piemonte ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto “decreto sicurezza”, cioè la legge voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che restringe le possibilità di accoglienza e i diritti degli stranieri, anche quelli regolari. Il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, aveva spiegato che «esistono le condizioni giuridiche per il ricorso alla Consulta: il decreto, impedendo il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi umanitari, avrà ripercussioni sulla gestione dei servizi sanitari e assistenziali, di nostra competenza, che la Regione ha finora erogato ai migranti interessati». Il “decreto sicurezza” ha causato un forte scombussolamento nel sistema di accoglienza dei migranti, che in moltissimi casi sono finiti per strada anche se in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Diversi amministratori locali di centrosinistra si sono opposti al decreto: alcuni sindaci si sono rifiutati di applicarlo nelle loro città, ma Chiamparino è il primo a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale. Anche Sardegna e Toscana hanno iniziato una procedura analoga, e sembra che voglia farlo anche la Basilicata.
Il Piemonte ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto “decreto sicurezza”.
Lo sciopero di quattro ore della metropolitana e dei treni locali di Roma previsto per il pomeriggio di oggi è stato revocato. Lo sciopero era stato indetto dal sindacato ORSA, in concomitanza con quello di tutte le aziende ferroviarie che si svolgerà dalle 14 alle 18, e che è stato proclamato dal sindacato dopo lo scontro fra due treni avvenuto tra Andria e Corato, in Puglia, martedì 12 luglio.
Lo sciopero della metropolitana a Roma di oggi pomeriggio è stato revocato. Durerà dalle 13 alle 17, ed è stato proclamato dopo l'incidente successo in Puglia.
È morto a 82 anni Carlo Tognoli, sindaco di Milano tra il 1976 e il 1986, eletto con il Partito Socialista Italiano (PSI). Nato a Milano il 16 giugno 1938, a 20 anni Tognoli si iscrisse al PSI di cui diventò dirigente giovanile dal 1958 al 1962. Dal 1970 al 1976 fu assessore del Comune di Milano, prima all’Assistenza e Sicurezza Sociale, poi al Demanio, al Patrimonio e infine ai Lavori pubblici, prima diventare sindaco. Tognoli governò la città per dieci anni, in un contesto di grande cambiamento per tutta l’Italia ma soprattutto per Milano. Con Tognoli la città attraversò sia la fine del periodo degli anni di piombo che l’inizio degli anni Ottanta, in cui Milano divenne sempre più la capitale economica d’Italia. Con Tognoli inoltre a Milano iniziò lo sviluppo della linea 3 della metropolitana, la gialla, il prolungamento delle altre due, la verde e la rossa, e cominciarono i lavori del passante ferroviario.
È morto Carlo Tognoli, ex sindaco di Milano.
Venerdì scorso si è tenuta alla Cooper Union, una celebre università privata di New York, una commemorazione di Christopher Hitchens, il giornalista e polemista di origini britanniche morto a 62 anni lo scorso dicembre. All’evento hanno partecipato molti colleghi e amici di Hitchens, da Sean Penn agli scrittori Martin Amis e Salman Rushdie. Questo è un video della prima parte, pubblicato da Vanity Fair.
La commemorazione di Christopher Hitchens a New York. Hanno partecipato molti colleghi e amici di Hitchens, da Sean Penn agli scrittori Martin Amis e Salman Rushdie.
Jennifer Connelly, che oggi compie 50 anni, iniziò a recitare quando ne aveva 12. E la sua carriera cinematografica partì subito molto forte e molto italiana, con un ruolo in C’era una volta in America di Sergio Leone e uno in Phenomena di Dario Argento. Negli anni Novanta – per lei gli anni dai 20 ai 30 – fece un po’ fatica a trovarsi i ruoli giusti ma alla fine ci riuscì e nel 2001 vinse un Oscar per il suo ruolo in A Beautiful Mind. Né prima né dopo ha avuto altre nomination, ma ha comunque avuto una carriera buona e varia, mostrando di poter essere tante cose oltre che una donna molto bella (e a quanto pare molto apprezzata per le sue sopracciglia): ha recitato con David Bowie e Leonardo DiCaprio, è stata diretta per due volte da Darren Aronofsky, sarà nel prossimo Top Gun e una sua canzone ha anche avuto un buon successo in Giappone. Jennifer Connelly è nata il 12 dicembre 1970 a Cairo, una città dei monti Catskill, nello stato di New York, ed è cresciuta un po’ a Brooklyn e un po’ a Woodstock, alcuni anni dopo che la cittadina era diventata assai nota per via di quel festival. La madre, che vendeva oggetti di antiquariato, era di religione ebraica e il padre era un cattolico di origini irlandesi, che gestiva una piccola attività tessile. «Sono piena di sensi di colpa», disse lei scherzando sulle religioni e le origini dei genitori.
Jennifer Connelly ha 50 anni. E già quasi 40 di carriera: da Sergio Leone al nuovo "Top Gun", con in mezzo – tra le altre cose – un Oscar, un film con David Bowie e una canzone in giapponese.
Uber è un servizio di trasporto privato a metà tra il taxi e il noleggio di auto con autista: un’applicazione per smartphone invia automaticamente le coordinate GPS del cliente al centralino, calcola in anticipo la tariffa della corsa e la addebita poi sulla sua carta di credito. La società è stata fondata quattro anni fa a San Francisco, ha ricevuto un sostanzioso investimento da Google, è arrivata a Roma e Milano lo scorso aprile e ha avuto un certo successo. A chi la usa piace molto per la facilità con cui aiuta a trovare un’auto libera, per la qualità e capillarità del servizio e per il fatto che le auto offerte dal servizio sono generalmente più belle e pulite dei comuni taxi. Di Uber, tuttavia, si è parlato molto anche per le proteste che ha causato tra i tassisti, che l’hanno accusata di concorrenza sleale. Cose del genere sono successe non solo in Italia, dove i tassisti sono notoriamente restii a qualsiasi forma di liberalizzazione del servizio, ma anche altrove: il New York Times racconta che la società sta affrontando una serie di nuovi problemi. Recentemente negli Stati Uniti gli stessi autisti di Uber hanno fatto causa alla società per una questione relativa al modo in cui (non) vengono distribuite le mance lasciate dai clienti. Hanno fatto discutere anche le sue aggressive politiche di espansione: a un certo punto quelli di Uber hanno prenotato e poi disdetto circa cento auto della società Gett – che offre un servizio per molti versi analogo a quello di Uber – per ottenere i numeri di telefono degli autisti e poterli poi contattare per convincerli a cambiare società. Ma il guaio più grosso che Uber deve affrontare è un altro: riguarda la sicurezza, è iniziato da una cosa piuttosto comune a una normale società di taxi – un incidente stradale – e sta mostrando la necessità di chiarire la natura stessa della società e quali siano i suoi limiti.
I problemi di Uber. A San Francisco un'auto del servizio di trasporto privato ha investito e ucciso una bambina, facendo discutere ancora: ne risponde il conducente o l'azienda?.
Mario Draghi, 63 anni, è stato nominato presidente della Banca Centrale Europea lo scorso giugno, e assumerà il nuovo incarico (della durata di otto anni e non rinnovabile) a partire dal prossimo 1 novembre, succedendo al francese Jean-Claude Trichet. Draghi è tuttora governatore della Banca d’Italia, la banca centrale italiana, carica che ha assunto nel gennaio 2006, dopo le dimissioni di Antonio Fazio in seguito al caso Antonveneta. La scelta del prossimo governatore della Banca d’Italia, però, tarda ad arrivare, e sui giornali si parla molto di un disaccordo sui candidati all’interno della maggioranza, in una complessa situazione di cui sono protagonisti principali Silvio Berlusconi, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e gli organi direttivi della stessa Banca d’Italia.
Chi viene dopo Draghi alla Banca d’Italia. Una guida alla complessa nomina del nuovo governatore, che sta mettendo in difficoltà il governo.
Facebook e Microsoft poseranno un lunghissimo cavo per le telecomunicazioni sotto l’oceano Atlantico, per rendere più veloce lo spostamento dei file tra i loro centri dati in Europa e negli Stati Uniti. Il cavo, chiamato MAREA, coprirà una distanza di circa 6.600 chilometri, si immergerà in acqua lungo la costa della Virginia e riemergerà nei pressi di Bilbao, in Spagna. I lavori per la posa sul fondale oceanico inizieranno il prossimo agosto e saranno completati nell’ottobre del 2017: il cavo consentirà di trasferire dati a una velocità di 160 terabit al secondo, circa 16 milioni di volte una normale connessione domestica a 10 megabit. Microsoft e Facebook dicono che sarà uno dei cavi sottomarini a più alta capacità mai realizzato; non hanno dato informazioni sul costo dell’operazione, stimata comunque in svariate centinaia di milioni di dollari. Perché un cavo A differenza di quanto immaginano in molti, ancora oggi la maggior parte dei dati nelle telecomunicazioni viene trasferita da continente a continente tramite cavi posati sui fondali oceanici, più affidabili e con una capacità maggiore rispetto a quella dei satelliti. I cavi raggiungono velocità nell’ordine dei terabit al secondo, mentre le comunicazioni satellitari si fermano intorno ai 1.000 megabit e hanno maggiori tempi di risposta (latenza), che riducono quindi l’efficienza nella trasmissione delle informazioni (un terabit equivale a 1000 gigabit, e un gigabit a 1000 megabit).
Microsoft e Facebook faranno passare un cavo sotto l’Atlantico. Coprirà una distanza di 6.600 chilometri tra gli Stati Uniti e la Spagna, spostando dati a una velocità di 160 terabit al secondo.
La Blueberry Guitars è una società indonesiana che produce chitarre artigianali. È stata fondata dopo che nel 2008 l’imprenditore canadese Danny Fonfeder convinse un liutaio americano e un intagliatore del legno indonesiano a produrre una serie di chitarre la cui cassa in legno fosse intagliata e decorata con motivi piuttosto elaborati. Secondo la Blueberry «non ne esistono due esemplari uguali», poiché le chitarre vengono decorate ogni volta in maniera diversa. I modelli di chitarra acustica più economici vengono venduti su Ebay a 250 dollari (quella elettrica a un po’ meno, 175), mentre quelli più costosi a circa 9 mila dollari. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di una liuteria artigianale in Indonesia. È stata fondata da un canadese insieme con un liutaio e un intagliatore del legno indonesiano: non ce ne sono due uguali, dicono.
Ha tentato di fuggire dal terrazzo. L’ultimo, disperato tentativo. La lunga latitanza di Antonio Iovine è però finita. Il boss della camorra, considerato uno dei criminali più pericolosi dal Viminale, è stato arrestato a Casal di Principe. Il blitz della Squadra Mobile di Napoli ha avuto successo: Iovine, che non era armato, alla fine non ha opposto alcuna resistenza. L’abitazione in cui è stato individuato era di un suo conoscente, e la cattura è stata possibile grazie a pedinamenti e accertamenti su parenti e fedelissimi del latitante. Gli inquirenti si sono messi subito alla ricerca di eventuali armi e documenti che potrebbero tornare utili per le indagini sulla potente cosca dei Casalesi. Iovine è stato poi trasportato a bordo di una Mercedes in Questura a Napoli dove è arrivato alle 16,48. Era sorridente. Il boss è stato fatto salire al secondo piano dai garage, mentre applausi e urla di soddisfazione da parte poliziotti risuonavano nei corridoi. Qualcuno applaudiva anche dalle finestre. (dalla cronaca di Corriere.it)
Le foto dell’arresto di Antonio Iovine. Esultanza della polizia e sorrisi del boss all'uscita dalla Questura di Napoli.
Ieri, martedì 9 aprile, è morto a 93 anni l’architetto italiano Paolo Soleri. Soleri è famoso per aver inventato il concetto di “arcologia”, un’armonizzazione tra architettura ed ecologia che – sosteneva – dev’essere perseguita nella progettazione e nella costruzione delle città. Nato a Torino, laureato al Politecnico, Soleri fu allievo negli Stati Uniti del grande architetto americano Frank Lloyd Wright, progettò la nuova sede della fabbrica di ceramica della famiglia Solimene a Vietri e lavorò molto con la ceramica e l’argilla, che userà nelle strutture delle sue opere e per realizzare le sue famose campanelle scacciaguai. In Arizona fondò Cosanti, uno studio – poi diventato la sua residenza – in cui lavorava e insegnava ad altri artisti, e proprio lì, a Scottsdale, è stato costruito l’unico ponte tra le centinaia da lui ideati. Tra i suoi moltissimi progetti, infatti, pochi sono quelli costruiti: Soleri è stato soprattutto un grande teorico e sostenitore di un nuovo stile di vita, basato su città compatte dove non c’è bisogno di spostarsi in macchina e integrate con l’ambiente circostante.
La città di Paolo Soleri. È morto martedì un grande architetto italiano, che progettò quello che Newsweek ha definito «il più importante esperimento urbano del nostro tempo».
«Sull’amabile costa della Riviera francese, a metà strada circa fra Marsiglia e il confine italiano, si trova un albergo grande, imponente e color rosa. Un palmizio s’inchina a rinfrescarne la facciata arrossata, mentre di fronte a esso si stende una spiaggia stretta e luminosa. Negli ultimi tempi è divenuto il ritrovo estivo di gente importante, alla moda; dieci anni fa restava praticamente deserto non appena la clientela inglese si spostava a nord ad aprile. Ora gli si sono raggruppati attorno diversi bungalow, ma al principio di questa storia solo le cupole di una dozzina di vecchie ville marcivano come ninfee nella fitta pineta che separava l’Hotel des Ètrangers di Gausse da Cannes, otto chilometri più in là». Ci sarebbero centinaia di cose da dire sulla Costa Azzurra, il litorale francese che prosegue la Riviera ligure fino a Saint-Tropez, secondo alcuni, o a Cassis secondo altri, ma basta l’incipit di Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald (Tender is the night, qui nella traduzione di Vincenzo Latronico per minimum fax) per trasportarvi lì e farvi capire cos’era. Già il nome evoca le spiagge dorate e il mare lucente, affollati negli anni da aristocratici, uomini d’affari, artisti di tutto il mondo. A darglielo fu uno scrittore, Stéphen Liégeard, che si ispirò a quello della sua regione d’origine, la Côte-d’Or. Ora che è il cuore di un turismo miliardario e un po’ cafone, la Costa Azzurra conserva comunque un fascino fatto di magliette a righe, Brigitte Bardot che corre a piedi nudi sul lungomare, e gli altri grandi attori del festival di Cannes.
Com’era la Costa Azzurra. Album fotografico in bianco e nero della Riviera francese, tra grandi attori, artisti, hotel di lusso e lunghissime spiagge.
Tre operai sono stati feriti molto gravemente in un incidente in un’acciaieria di Padova, mentre un quarto operaio è stato ferito in modo meno grave. L’incidente è avvenuto domenica mattina nello stabilimento di Acciaierie Venete di Padova. Sembra che si siano rotti i sostegni con cui la siviera – il grande contenitore con cui viene trasportato il metallo fuso – era agganciata al carroponte dello stabilimento: la siviera è caduta a terra e una colata di materiale incandescente ha colpito gli operai al lavoro, ustionandoli in modo gravissimo. I tre feriti più gravi hanno ustioni su tutto il corpo e sono stati trasportati in tre diversi ospedali, dove sono ancora ricoverati. Il quarto operaio – ferito meno gravemente – è ricoverato all’ospedale Sant’Antonio di Padova.
Tre operai sono stati feriti molto gravemente in un incidente in un’acciaieria di Padova.
La Ragioneria Generale dello Stato e il ministero dell’economia hanno bocciato le modifiche apportate la settimana scorsa in commissione bilancio al ddl Gelmini, perché prive della necessaria copertura finanziaria. L’arrivo del testo alla Camera previsto per oggi slitta quindi a domani ma per il voto si dovrà aspettare la fine della sessione di bilancio. Questo vuol dire che se ne dovrebbe riparlare, nella migliore delle ipotesi, tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. Cioè a ridosso della pausa prevista per le festività natalizie, con il rischio concreto che la riforma finisca su un binario morto nell’eventualità che si vada alle elezioni a marzo. L’analisi tecnica della Ragioneria dello Stato ieri ha segnalato che «sono stati approvati numerosi emendamenti che determinano effetti finanziari negativi tali da pregiudicare la stabilità dei conti di finanza pubblica». E ha espresso «parere contrario» a una serie di modifiche: su tutte, la creazione di un fondo con cui finanziare lo scatto di carriera di novemila ricercatori strutturati – ovvero ricercatori con un contratto stabile a tempo indeterminato, quindi non ricercatori precari – che in questo modo diventerebbero professori associati. Il costo previsto per l’operazione era stato fissato a 80 milioni di euro per il primo anno, 1,7 miliardi in sei anni.
La riforma dell’università traballa. Non c'è copertura finanziaria per il fondo sui ricercatori, il voto slitta: la legge rischia di essere accantonata.
Mats Brannstrom, capo del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia all’università di Göteborg, in Svezia, ha detto che le nove donne che nel settembre 2012 subirono un trapianto di utero saranno sottoposte alla fecondazione in vitro nei prossimi mesi. L’operazione è stata la più avanzata nel suo genere e gli uteri erano stati donati alle pazienti dalle madri o da altre parenti. La maggior parte delle donne, tra i 30 e 40 anni, è priva di utero perché asportato per un cancro oppure a causa della sindrome di Mayer-Rokitansky-Küstner-Hauser, una malformazione piuttosto rara che consiste nell’assenza di utero o tube di Falloppio. Brannstrom ha spiegato che le nove pazienti stanno reagendo bene all’intervento. A molte sono venute le mestruazioni sei settimane dopo il trapianto, un segnale che gli uteri erano sani e funzionanti. Una donna ha avuto un’infezione e altre hanno avuto episodi minori di rigetto, ma né le donne che hanno ricevuto né quelle che hanno donato l’utero hanno avuto bisogno di particolari cure e interventi. Gli uteri impiantati non sono stati collegati alle tube di Falloppio, per cui le donne non potranno restare incinte naturalmente. Prima del trapianto i medici hanno prelevato loro alcuni ovuli, che sono stati fecondati: gli embrioni sono stati congelati e verranno impiantati nelle donne nei prossimi mesi. Brannstrom ha detto che il trapianto di utero è «un nuovo tipo di chirurgia. Non abbiamo un libro di testo da seguire»: non si sa ancora se le donne riusciranno a portare a buon fine una gravidanza.
Il trapianto di utero in Svezia. È la più avanzata operazione di questo tipo fin qui: nove donne nei prossimi mesi affronteranno l'inseminazione artificiale nella speranza di restare incinte.
Il generale Francesco Paolo Figliuolo, nominato il primo marzo Commissario straordinario per l’emergenza COVID-19 al posto di Domenico Arcuri, durante un’intervista a Che tempo che fa, su Rai 3, ha parlato del nuovo piano vaccinale del governo. Tra le altre cose, Figliuolo ha parlato della questione delle “dosi di vaccino buttate”, cioè quelle dosi che a fine giornata avanzano nei centri vaccinali e che, nel caso in cui non ci siano persone di classi vaccinabili disponibili in quel momento, vengono buttate perché non possono essere utilizzate il giorno successivo. A questo proposito Figliuolo ha detto: «Bisogna utilizzare il buonsenso: se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzarlo [il vaccino, ndr] bene, sennò si va su classi vicine, sennò chiunque passa va vaccinato. Questo bisogna fare»
Se a fine giornata avanzano dosi di vaccino «chiunque passa va vaccinato». Lo ha detto Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario per l’emergenza COVID-19, parlando delle dosi che vengono buttate nei centri vaccinali.
È morto il chitarrista britannico Eddie Clarke, soprannominato “Fast” e noto per aver fatto parte della formazione “classica” dei Motörhead, una delle band di hard rock più famose al mondo. Clarke è morto ieri dopo che era stato ricoverato in un ospedale per polmonite. Aveva 67 anni. Clarke era entrato nei Motörhead nel 1976, un anno dopo che il gruppo era stato fondato da Ian “Lemmy” Kilmister. Negli anni successivi Clarke e Kilmister insieme al batterista Phil Taylor registrarono alcuni dei più popolari dischi della band, come Overkill e Ace of Spades. Clarke lasciò i Motörhead nel 1982 per fondare i Fastway, con cui continuò ad avere un discreto successo. Negli ultimi anni, prima che i Motörhead si sciogliessero in seguito alla morte di Lemmy, aveva suonato in alcune occasioni col suo vecchio gruppo. (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src='https://connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v2.11';fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
È morto “Fast” Eddie Clarke, l’ex chitarrista dei Motörhead.
Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha annunciato che nei prossimi giorni inizierà una vasta opera di riforma del partito, con lo scopo di rispondere alle gravi sconfitte che il partito continua a subire nelle elezioni locali. L’ultima in ordine di tempo è avvenuta domenica in Sardegna, in cui rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo il Movimento ha perso tre voti su quattro passando dal 40 al 9 per cento. I cambiamenti proposti saranno sottoposti al dibattito e al voto degli iscritti, ha detto Di Maio.
Il Movimento 5 Stelle cambierà, dice Di Maio. E diventerà un po' più simile agli altri partiti, dopo la grave sconfitta in Sardegna: il limite dei due mandati non varrà più per i consiglieri comunali, per esempio.
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La direzione del PD in streaming. La prima riunione dopo la vittoria alle elezioni europee e amministrative.
Dal 15 al 17 maggio ci saranno a Reggio Emilia le giornate inaugurali del Festival di Fotografia Europea 2015. Il festival, arrivato alla decima edizione, comprende come sempre mostre, conferenze, workshop e proiezioni: quest’anno il tema è il rapporto tra uomo e natura ed è legato in qualche modo a quello di Expo 2015. Il titolo di questa edizione è infatti Effetto Terra: fotografi e curatori sono stati invitati “a esplorare ambiti d’indagine legati alla rappresentazione del pianeta, alla salvaguardia dell’ambiente, alle ricchezze del territorio, ai nuovi equilibri che si instaurano tra le ragioni della Terra e l’intervento umano, fino al dinamico rapporto tra uomo, natura e tecnologia”. Tra i fotografi esposti nelle 21 mostre istituzionali ci sono, tra gli altri, Olivo Barbieri, Joan Fontcuberta ed Erik Kessels, insieme alle 327 mostre organizzate per il circuito OFF, la sezione libera e indipendente di Fotografia Europea nata nel 2007. Le mostre saranno aperte fino al 26 luglio 2015 mentre le informazioni sui workshop, sulle conferenze e sul programma si trovano sul sito di Fotografia Europea, che si può seguire anche su Twitter.
Il Festival di Fotografia Europea 2015. Un po' di immagini da uno dei più importanti festival fotografici in Italia, arrivato alla decima edizione.
Stasera andrà in scena al Teatro Franco Parenti di Milano Sul concetto di volto nel figlio di Dio, uno spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio, compagnia di Cesena attiva da trent’anni e guidata dal regista Romeo Castellucci. Nelle scorse settimane, in seguito a denunce e mobilitazioni da parte di gruppi cattolici oltranzisti, i maggiori quotidiani ne hanno parlato, fornendo diversi resoconti della polemica nata tra la direttrice del teatro Andrè Ruth Shammah, il regista Castellucci, e le autorità cattoliche. La posizione ufficiale assunta dal Vaticano tramite Peter Wells, assessore agli Affari Generali della Santa Sede, e che l’opera sia “offensiva nei confronti di nostro Signore Gesù Cristo e dei cristiani”. Lo spettacolo era in calendario da un anno nella stagione del Parenti e gira in Europa da tre anni. A Parigi altri gruppi cattolici hanno protestato in ottobre, senza però arrivare a scomodare alti funzionari della Chiesa. La differenza è che a Parigi le contestazioni si erano svolte dopo il debutto a teatro, mentre nel caso milanese si tratta di una mobilitazione preventiva.
Stasera va in scena a Milano lo spettacolo minacciato dagli integralisti cattolici. Movimenti e religiosi e di destra manifesteranno intorno al teatro Franco Parenti, dopo le proteste fatte proprie anche dal Vaticano e dalla curia milanese.
Questo romanzo narra la storia vera del lungo viaggio attraverso Stati Uniti e America latina di Franco Antonello con il figlio Andrea nell’estate 2010. Andrea ha appena compiuto diciotto anni ed è stato diagnosticato come autistico all’età di tre. Franco Antonello ha raccontato la sua avventura a Fulvio Ervas nel corso di un dialogo durato più di un anno. Fulvio Ervas ne ha tratto un romanzo che intreccia vicende ed emozioni autentiche con fantasia e arte narrativa. Immagini del viaggio e della vita di Andrea si trovano all’indirizzo internet www.andreaantonello.it o sul suo profilo facebook. (Video: Franco Antonello alle Invasioni Barbariche)
Il viaggio di Andrea Antonello. Un libro racconta il viaggio americano di un ragazzo autistico di 18 anni insieme con suo padre.
Quando Sunset Boulevard venne mostrato per la prima volta in una proiezione privata organizzata dalla casa cinematografica Paramount, alla vigilia della sua uscita nei cinema nell’agosto del 1950, a molti addetti ai lavori non piacque particolarmente. Il motivo principale è che il film, che in Italia uscì un anno più tardi col titolo Viale del tramonto, descriveva impietosamente un pezzo di Hollywood che da qualche anno era ormai caduto in disgrazia, raccontando la storia di un’attrice decaduta ossessionata dalla fama, che cerca invano di recuperare la sua notorietà persa con l’avvento del sonoro. Secondo quanto ha raccontato il saggista Sam Staggs in un suo libro sul film, il produttore Louis B. Mayer della Metro Goldwin Mayer, invitato alla proiezione di Paramount, accusò il regista del film Billy Wilder di aver «tradito e umiliato» l’industria che gli aveva dato da mangiare, e gli augurò di essere «cosparso di pece e piume e cacciato da Hollywood».
“Viale del tramonto” ha settant’anni. Ed è ancora in cima alle classifiche dei migliori film di sempre, anche se all'epoca fece storcere il naso a un po' di gente di Hollywood.
Una fotografia, o meglio un dagherrotipo, che ritrae Emily Dickinson adulta è stato ritrovato ad Amherst, in Massachusetts la città natale della poetessa. La foto, che appartiene a un collezionista del New England, risale al 1859 e la ritrae insieme all’amica Kate Scott Turner (Dickinson dovrebbe essere quella seduta a sinistra, che posa la mano sulla schiena dell’altra). A confermare che una delle due donne che compaiono nell’immagine è effettivamente Dickinson sono stati i tecnici del dipartimento Archivi e Collezioni speciali del College di Amherst, che l’hanno confrontata con l’unica altra immagine esistente e autenticata della poetessa, un altro dagherrotipo del 1847, in cui è ancora adolescente.
La seconda foto in assoluto di Emily Dickinson. È stata scoperta ad Amherst, città natale della poetessa, e la ritrae adulta.
Oggi è il Bloomsday, la data in cui si festeggia lo scrittore irlandese James Joyce. Il 16 giugno del 1904 è infatti il giorno in cui si svolge l’intera trama dell’Ulisse, il suo romanzo più famoso. La festa prende il nome dal protagonista del romanzo, Leopold Bloom, le cui avventure di sole ventiquattro ore sono raccontate in oltre mille pagine. A proposito del libro, una volta Joyce disse di avere volutamente scritto un romanzo incomprensibile: «Ho voluto ironizzare sui professori dato che sono ossessionati dai significati delle cose. Nell’Ulisse ho inserito talmente tanti enigmi che saranno impegnati per secoli a discutere sul loro significato preciso». (23 copertine dell’Ulisse)
Oggi è il Bloomsday. Avete fatto colazione con salsicce, pudding e pancetta?.
Ieri sera Alessandro Baricco ha partecipato a Big Bang, il convegno organizzato dal sindaco di Firenze Matteo Renzi alla stazione Leopolda della città. Baricco è salito sul palco per un breve ed efficace intervento in cui ha parlato delle battaglie di questi anni, dei pochi rischi che si è voluta prendere la sinistra e del tempo speso a «convincere gli altri sulla necessità di cambiare le cose» fino a essere arrivato alla conclusione che non si trattasse di «gente da convincere, ma da superare».
L’intervento di Alessandro Baricco alla Leopolda. «Quella gente non era da convincere. Era da superare».
Il senatore del Movimento 5 Stelle Elio Lannutti è indagato dalla procura di Roma per diffamazione aggravata dall’odio razziale in seguito a un suo tweet in cui aveva rilanciato un articolo complottista sui cosiddetti “protocolli dei Savi di Sion”, un famoso falso storico e tra i più noti testi dell’antisemitismo mondiale. L’indagine è stata aperta dopo la denuncia di Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma. Dopo molte polemiche, il senatore aveva provato a giustificarsi assicurando di non essere in alcun modo antisemita.
Il senatore del M5S Elio Lannutti è indagato per diffamazione aggravata dall’odio razziale per il tweet sui cosiddetti “protocolli dei savi di Sion”.
Martedì 26 luglio gli amministratori della banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) hanno inviato alla Banca Centrale Europea (BCE), a Francoforte, il piano di risanamento dell’istituto di cui si parla da mesi. Il piano prevede il conferimento a un fondo “Atlante bis” (Atlante è il fondo creato con il contributo del governo italiano per aiutare le banche in difficoltà) di 9,7 miliardi di euro di sofferenze nette, e un aumento di capitale da 5 miliardi di euro garantito da un consorzio di banche con a capo JpMorgan e Mediobanca. Questo progetto ora dovrà essere approvato dal Consiglio di amministrazione straordinario di MPS convocato per venerdì 29 luglio. Sempre venerdì, l’Autorità bancaria europea (EBA) renderà noti gli esiti degli “stress test” sulle banche europee, con risultati che per MPS si prevedono negativi. l fondo Atlante, quello creato con il contributo del governo italiano per aiutare le banche in difficoltà, Proprio l’esito degli stress test, assieme alla lettera inviata dalla BCE a Montepaschi alla vigilia del referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, sono stati i motivi che hanno portato a un’accelerazione nella stesura del piano di risanamento. Nella sua lettera, la BCE chiedeva al Monte dei Paschi di ridurre le sofferenze nette (i crediti deteriorati difficili da riscuotere, o “non performing loans”) di dieci miliardi di euro entro il 2018. Monte dei Paschi è una delle banche italiane con più crediti deteriorati nei suoi bilanci: dopo la notizia della lettera della BCE, la banca ha perso molto in borsa e si è iniziato a parlare di un piano di risanamento per smaltire i crediti inesigibili ed evitare il ricorso alla procedura del cosiddetto “bail-in”.
Il salvataggio di Monte dei Paschi. Il piano di risanamento che potrebbe essere approvato venerdì prevede un aumento di capitale e il passaggio al fondo Atlante di 9,7 miliardi di crediti deteriorati.
Fabrizio Moro ed Ermal Meta hanno vinto il Festival di Sanremo 2018 con la canzone “Non mi avete fatto niente”. Meta e Moro sono arrivati davanti alla band Stato Sociale e ad Annalisa. “Non mi avete fatto niente” è stata scritta dopo l’attentato di Manchester al concerto della popstar americana Ariana Grande, e cita nel testo diversi luoghi in cui negli ultimi anni ci sono stati attacchi terroristici. Durante la settimana del Festival si era parlato della canzone perché era stata accusata di violare il regolamento del Festival in quanto molto simile a “Silenzio” che e fu presentata a Sanremo 2016 da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali. Dopo «valutazioni tecniche», l’8 febbraio l’organizzazione ha riammesso in gara la canzone. Ma chi sono i loro interpreti? Ermal Meta ha 36 anni, è nato in Albania e vive in Italia da quando ha 13 anni: si trasferì a Bari, in Puglia, insieme alla famiglia. Iniziò a fare musica facendo il chitarrista nel gruppo Ameba 4, che partecipò al Festival di Sanremo del 2006 nella sezione dedicata ai giovani: la canzone si intitolava “Rido… forse mi sbaglio”. Sempre insieme agli Ameba 4 incise un album per l’importante Sugar Music, la casa discografica di Caterina Caselli. Poco dopo l’uscita di quell’album il gruppo si sciolse e nel 2007 Meta fondò il gruppo La Fame di Camilla, che tra il 2009 e il 2012 fece tre dischi. Nel 2010 Meta partecipò di nuovo a Sanremo, sempre nella categoria riservata ai giovani. Anche i La Fame di Camilla si sciolsero ed Ermal Meta è solista dal 2012.
Chi sono Ermal Meta e Fabrizio Moro, che hanno vinto Sanremo. Meta è albanese, Moro romano: entrambi hanno partecipato diverse volte al Festival e sono anche autori di canzoni per altri.
Oggi alle 10 è iniziata alla Camera l’ultima discussione sulla riforma costituzionale per il taglio del numero dei parlamentari che, se approvata definitivamente, ridurrà il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200. La riforma è stata fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle e la sua approvazione ha costituito uno dei requisiti per la formazione del secondo governo Conte insieme al PD. L’ultimo voto dovrebbe arrivare domani e si prevede che la riforma passi con una larga maggioranza, soprattutto se alla fine il centrodestra deciderà di votare “Sì” insieme a PD e Movimento 5 Stelle (Forza Italia e Lega hanno già annunciato il voto a favore). Se anche la riforma fosse approvata, comunque, non entrerà immediatamente in vigore. Nei tre mesi successivi alla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, infatti, potrebbe essere presentata una richiesta di referendum confermativo. La richiesta può essere presentata da un quinto dei membri di una delle due camere, da 500 mila elettori oppure da cinque consigli regionali. Il referendum confermativo, come quello che si tenne nel 2016 per decidere sulla riforma costituzionale voluta da Matteo Renzi, non prevede quorum e stabilisce che la riforma venga respinta se i “No” superano i “Sì” anche di un voto soltanto.
Il taglio del numero dei parlamentari sta arrivando. Oggi è ricominciata la discussione, domani è previsto il voto finale: in cambio del proprio voto favorevole il PD ha preteso un po' di cose.
Marco Mancini, dirigente del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), cioè il dipartimento che si occupa di coordinare le attività dei servizi segreti italiani, andrà in pensione a luglio: a quanto si capisce su invito dei suoi superiori, e dopo essere finito di recente al centro di un caso mediatico che ha coinvolto l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il Corriere scrive che gli era stato proposto di chiudere la carriera nei Carabinieri, dove si era arruolato nel 1979, ma Mancini avrebbe respinto la proposta presentando richiesta di prepensionamento. Mancini, che ha 60 anni, è noto per essere stato al centro di due procedimenti giudiziari molto controversi, quello del caso Abu Omar e quello dello scandalo Telecom-Sismi. La prima vicenda, del 2003, riguarda il rapimento dell’imam della moschea di Milano, Abu Omar, avvenuto per opera di agenti della CIA (i servizi segreti statunitensi), con la collaborazione dei servizi segreti italiani. Mancini fu condannato a 9 anni in appello, ma la sentenza venne annullata dalla Corte Costituzionale. Nella seconda vicenda, del 2006, Mancini venne indagato per il suo presunto coinvolgimento nell’ambito di un’inchiesta su alcune intercettazioni illegali Telecom. Venne prosciolto definitivamente dalla Corte di Cassazione nel 2013.
A luglio andrà in pensione l’agente dei servizi segreti Marco Mancini, al centro del caso Abu Omar e dello scandalo Telecom-Sismi.
La Settimana della moda di Londra si svolgerà a giugno in modalità virtuale. Verranno presentate le collezioni per il prossimo autunno/inverno sia di moda femminile che maschile. L’evento comprenderà interviste, podcast e showroom digitali. Caroline Rush, amministratrice delegata del British Fashion Council, l’associazione che promuove la moda britannica, ha dichiarato che stanno cercando di adattare l’innovazione digitale per soddisfare al meglio ogni esigenza. La crisi causata dal coronavirus ha colpito anche il mondo della moda: blocco della produzione, chiusura dei negozi fisici in mezzo mondo, crollo della domanda, ordini delle collezioni pre-autunno cancellati. Molte sfilate cruise, che si tengono tra aprile e maggio e che vengono solitamente organizzate in posti esotici, lontani dai tradizionali circuiti della moda, sono state cancellate, e il Met Gala, il più importante evento di moda al mondo, è stato rimandato.
La Settimana della moda di Londra si svolgerà in modalità virtuale.
Il gruppo automobilistico Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha annunciato che sospenderà temporaneamente la produzione nella maggior parte dei suoi stabilimenti europei a causa della diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2). La sospensione riguarderà sia stabilimenti di FCA Italy che di Maserati, e rimarrà in vigore fino al 27 marzo. Gli stabilimenti che verranno chiusi sono quelli di Melfi, Pomigliano d’Arco, Cassino, Carrozzerie Mirafiori a Torino, Grugliasco e Modena in Italia, di Kragujevac in Serbia e di Tychy in Polonia. Il gruppo specifica in una nota che «utilizzerà queste sospensioni produttive per attuare revisioni dei processi di produzione e controllo qualità a beneficio dei propri clienti e della produttività complessiva» e che sta lavorando con i propri fornitori e partner «affinché, nonostante la sospensione produttiva, gli stabilimenti possano raggiungere i livelli di produzione totali precedentemente pianificati nel momento in cui riprenderà la domanda da parte del mercato». FCA ha aggiunto che per i lavoratori degli uffici già nei giorni scorsi ha invece accelerato la diffusione del lavoro in remoto, «un’opzione ora ampiamente disponibile per i dipendenti in tutto il mondo».
FCA sospenderà la produzione in gran parte dei suoi stabilimenti in Europa a causa del coronavirus.
Dal 5 giugno i visitatori del Colosseo, a Roma, potranno osservare la fedele ricostruzione di uno dei 28 montacarichi che tra la fine del primo secolo d.C e l’inizio del terzo secolo d.C furono usati per portare belve e animali dai sotterranei all’arena. Le belve erano usate per animare gli spettacoli di caccia o per eseguire le condanne a morte. I 28 montacarichi permettevano, col lavoro di otto uomini, di sollevare per circa sette metri fino a 300 chili di carico. La ricostruzione del montacarichi usato per far apparire le belve nell’arena del Colosseo è stata fatta grazie a una collaborazione tra la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma e la Providence Pictures, una casa di produzione cinematografica. Nel 2013 la Providence Picutres ha chiesto di poter realizzare a sue spese un montacarichi, da utilizzare nel documentario Colosseum-Roman death trap, trasmesso a febbraio 2015 dalla PBS. Gli enti pubblici italiani hanno accettato, a patto che la ricostruzione fosse fedele, che la casa di produzione si assumesse i costi e che, a riprese terminate, il montacarichi sarebbe rimasto nel Colosseo. Il ministro del Turismo Dario Franceschini ha detto, parlando del nuovo montacarichi: «La positiva collaborazione tra pubblico e privato nella ricostruzione di uno dei più complessi apparati scenografici dell’antichità dimostra quanto ancora si possa fare per la valorizzazione del Colosseo. La suggestione di questa macchina scenica potrà essere colta appieno quando sarà restituita l’arena all’anfiteatro Flavio». Francheschini ha detto che l’arena sarà realizzata tra circa cinque anni, al costo di circa 20 milioni di euro. Francesco Prosperetti, Soprintendente per il Colosseo, ha definito la costruzione del montacarichi un “importante intervento di archeologia sperimentale” che comincia a “svelarci in concreto cosa potessero essere gli spettacoli al Colosseo”.
Il “nuovo” montacarichi del Colosseo. È la fedele ricostruzione di quelli che venivano usati per portare le belve dai sotterranei all'arena: è stato fatto in collaborazione con una casa cinematografica statunitense.
Apple ha diffuso un aggiornamento di iOS 9, il sistema operativo utilizzato dagli iPhone, che risolve l'”Errore 53“, un problema di cui si è parlato molto nelle ultime settimane: in pratica gli iPhone 6 si bloccavano definitivamente quando il sistema operativo che il telefono aveva subìto una riparazione “non autorizzata” da Apple. L’aggiornamento è disponibile in una versione aggiornata della versione 9.2.1 di iOS, in origine diffusa a gennaio. L’esistenza dell’errore 53 non è mai stata comunicata ufficialmente da Apple prima che la notizia venisse diffusa da alcuni siti specializzati. Dopo qualche giorno di relativo mistero, Apple ha fatto sapere al Guardian che l’errore capitava a chi faceva riparare il suo telefono da tecnici non-Apple o a chi aveva danneggiato il tasto home, quello che rileva le impronte digitali del proprietario. Non c’era possibilità di risolvere il problema senza ricorrere all’assistenza Apple. Il Guardian aveva fatto notare che rimettere in funzione un iPhone 6 con questo problema costava circa 300 euro, più o meno la metà di un nuovo dispositivo.
Apple ha rimosso l'”Errore 53”. Era la criticata funzione che bloccava gli iPhone 6 se erano stati riparati da tecnici "non autorizzati" da Apple.
Le squadre di soccorso sono ancora alla ricerca delle 22 persone disperse nell’Hotel Rigopiano, un albergo sul versante pescarese del Gran Sasso sommerso da una valanga di neve lo scorso mercoledì 18 gennaio. Alla fine della scorsa settimana i soccorritori hanno trovato e salvato 9 persone sopravvissute, che si sono aggiunte alle due persone che si trovavano all’esterno dell’Hotel Rigopiano al momento della valanga e che erano riuscite a dare l’allarme nel tardo pomeriggio di mercoledì. Negli ambienti dell’albergo, difficili da raggiungere a causa della presenza di detriti e della neve, i soccorritori hanno individuato 7 persone morte, ma il portavoce dei Vigili del Fuoco, Luca Cari, ha detto che le squadre di soccorso hanno “speranze di trovare persone vive”. L’ultimo cadavere, di una donna, è stato estratto oggi. Tra le persone estratte vive ci sono Adriana Vranceanu, la moglie di Giampiero Parete, il cuoco pescarese scampato alla valanga insieme al tuttofare dell’albergo Fabio Salzetta. È stata individuata venerdì scorso in una parte dell’Hotel Rigopiano insieme ai suoi due figli. In seguito i tre sono stati ricoverati all’ospedale di Pescara, dove si trovava anche Parete, e dovrebbero essere dimessi nelle prossime ore. I soccorritori hanno salvato altri due bambini, uno di 7 e uno di 9 anni, un uomo di 25 anni con la compagna di 22, un 34enne romano e una donna di 25 anni.
Le ultime sull’Hotel Rigopiano. Proseguono le ricerche intorno all'albergo sommerso dalla valanga, dove ci sono ancora 22 dispersi: finora sono state estratte vive 9 persone.
Mi ricordo benissimo quel post su Facebook. Era su “Kate”, la figlia di cinque anni di una mia amica (“Kate” è uno pseudonimo) fuori dalla sua casa con addosso un bikini giallo brillante: l’indirizzo era visibile dietro di lei, sulla porta di casa. Una frase diceva: «Partiamo per il weekend in spiaggia». E sotto c’erano oltre 50 “mi piace” e commenti di amici: inclusi molti “amici” che la mamma di Kate conosceva a malapena. La fotografia era stata caricata dentro un album di Facebook con 114 foto solo di Kate: lei il giorno della sua nascita… lei che dà un bacio al suo cane… lei che gioca su un’altalena. Ma c’erano anche foto di lei nella vasca da bagno e in altri momenti imbarazzanti, come mentre posava indossando il reggiseno di pizzo rosa di sua madre.
Perché non pubblicare niente online riguardo ai figli. Amy Webb spiega su Slate le ragioni per cui ha deciso di "non rubare l'identità digitale di sua figlia".
Tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta alcuni economisti provarono a cercare una spiegazione a un dato che sembrava contro-intuitivo: i paesi del mondo che avevano la maggior abbondanza di risorse naturali erano anche quelli più poveri o con i maggiori problemi di distribuzione della ricchezza. L’economista britannico Richard M. Auty inventò nel 1993 una formula che sarebbe diventata molto famosa per descrivere il fenomeno: la “maledizione delle risorse”. Ma altre espressioni descrivono meccanismi simili e poco felici per le economie dei paesi in cui si scoprono all’improvviso grossi giacimenti, come il “male olandese”, il collegamento tra le nuove entrate assicurate dalle risorse naturali e la distruzione del settore manifatturiero di un paese. La storia recente di molti paesi sembra confermare l’esistenza della maledizione: ma c’è almeno un clamoroso esempio contrario: la Norvegia è il più grande esportatore di petrolio d’Europa e uno dei maggiori del mondo. Secondo le stime del 2010, esporta quotidianamente circa 1,6 milioni di barili, più del doppio del secondo paese europeo della classifica (il Regno Unito). Il paese ha usato la ricchezza del petrolio per trasformare un’economia che nel secondo dopoguerra era ancora basata sul pesce e sullo sfruttamento delle foreste. Ma questa storia è relativamente recente: fino al 1968 la Norvegia nemmeno sapeva di avere del petrolio.
Il petrolio della Norvegia. La storia notevole di come è diventato uno dei paesi più ricchi del mondo, e perché molto si deve all'intuito di un geologo iracheno.
I tre film più importanti usciti questa settimana si possono chiaramente mettere in ordine di numero-di-cose-che-succedono e vivacità generale. Parliamo delle mie donne, del regista francese Claude Lelouch è un film d’autore: qualcuno direbbe lento, qualcun altro ragionato e toccante. Ci sono cene e paesaggi alpini. Civiltà perduta è di certo più movimentato, con colpi di scena e scene d’avventura in Amazzonia. E poi c’è Transformers – L’ultimo cavaliere, che è un film di Michael Bay ed è quindi pieno zeppo di cose che esplodono, cose ancora più grosse che se le danno a più non posso, cose enormi che fanno dei gran rumori e immagini che si susseguono frenetiche (anche troppo, secondo qualcuno). Ci sono anche Re Artù e Mago Merlino, coi Transformers.
Stasera cinema? "Civiltà perduta", un film d'avventura diverso dal solito, o il nuovo "Transformers", se siete preparati a vedere insieme Mago Merlino e robot-dinosauri.
Qualche giorno fa il Wall Street Journal (che insieme al Finacial Times è il più importante quotidiano finanziario del mondo), ha dedicato l’articolo in apertura del suo sito Internet a un argomento italiano di cui è probabile non abbiate mai sentito parlare: la nuova ASPI, che entrerà in vigore il primo gennaio. Dall’anno prossimo infatti lo stato spenderà 2,7 miliardi di euro in più per tutelare i disoccupati, estendendo la durata degli attuali sussidi, rendendoli più ricchi e accessibili a una platea più alta di lavoratori. Gradualmente l’ASPI, il nome della nuova assicurazione contro la disoccupazione, dovrebbe arrivare a sostituire la cassa integrazione. Italia non se ne è parlato molto, ma per il Wall Street Journal è uno dei cambiamenti potenzialmente più importanti di tutta la riforma del lavoro Fornero.
Arriva l’ASPI. Il Wall Street Journal ha dedicato un lungo articolo a un argomento italiano di cui in Italia si è parlato poco, ma che da gennaio cambierà le cose per molti.
Open Spending è una iniziativa nata online per analizzare il modo in cui i governi del mondo spendono i fondi pubblici che i loro cittadini versano attraverso tasse e imposte. Gli esperti del portale hanno deciso di analizzare la spesa pubblica italiana, basandosi sui dati raccolti tra il 1996 e il 2008. Il grafico interattivo è stato realizzato in due giorni da un piccolo gruppo di informatici, giornalisti e volontari in occasione del convegno “La politica della trasparenza e dei dati aperti” organizzata dalle associazioni che si occupano di trasparenza e dati aperti. Navigare all’interno del grafico è semplice. Nella prima schermata vengono presentate le principali voci di spesa con i numeri espressi in miliardi di euro. Cliccando su ogni quadrato colorato si accede alla schermata successiva dove sono visualizzate le spese ripartite per le singole regioni italiane. Per tornare indietro è sufficiente usare il tasto del proprio browser che riporta alla pagina precedente (si trova in alto accanto alla barra degli indirizzi ed è una freccia che indica verso sinistra), oppure ricaricando la pagina cliccando qui.
Dove finiscono i nostri soldi. Il grafico di OpenSpending sulla distribuzione della spesa pubblica italiana.
In Italia ci sono almeno 300mila ciechi e più di un milione di ipovedenti, persone che hanno una capacità visiva molto ridotta. Se decidono di appassionarsi a una serie tv hanno tre opzioni: ascoltarla e basta, immaginandosi tutto quello che viene mostrato e non detto; ascoltarla e ascoltare, se c’è, qualcuno accanto che li aiuti a tappare eventuali buchi; ascoltare un’audiodescrizione, un formato pensato apposta per loro in cui un narratore spiega tutto quello che altrimenti si vedrebbe e non si sentirebbe. In Italia le possibilità di ascoltare audiodescrizioni in italiano sono poche – per esempio quelle della Rai – e solo per alcuni programmi, film o serie tv. Su Netflix ce ne sono solo alcune in inglese, e anche in questo caso, solo per alcune serie. In un recente articolo pubblicato sul sito statunitense di Vanity Fair Kelsey McKinney ha parlato del “promettente mondo delle audiodescrizioni, un elemento rivoluzionario dell’accessibilità televisiva”. McKinney ha scritto che negli Stati Uniti le persone che potrebbero essere interessate alle audiodescrizioni sono 24 milioni, e ha parlato con qualcuno che le fa e le usa.
La tv per i ciechi. È quella con le audiodescrizioni, che raccontano tutto quello che viene mostrato e non detto: negli Stati Uniti vanno benino, l'Italia è ancora indietro.
Stefano Parisi ha accettato di candidarsi a sindaco di Milano con il centrodestra. La proposta gli era stata fatta da Silvio Berlusconi e aveva avuto il consenso anche di Matteo Salvini (per la Lega) e Giorgia Meloni (per Fratelli d’Italia). Parisi è considerato un candidato moderato, soprattutto rispetto ad altri nomi che erano circolati nel recente passato come possibili candidati a sindaco del centrodestra, da Alessandro Sallusti a Paolo Del Debbio. Il candidato del centrosinistra sarà invece Giuseppe Sala, ex commissario unico e amministratore delegato di Expo 2015, che il 7 febbraio ha vinto le primarie. Corrado Passera, ex ministro del governo Monti, è il candidato di Italia Unica, il movimento da lui fondato; Patrizia Bedori è la candidata del Movimento Cinque Stelle. Alcuni partiti di sinistra che non intendo sostenere Sala presenteranno invece un loro candidato, che non è stato però ancora individuato.
Chi è Stefano Parisi, candidato del centrodestra a sindaco di Milano. Le cose fondamentali da sapere, a cominciare da quelle biografiche che ha in comune con Giuseppe Sala.
Il 26 giugno i produttori dei Simpson hanno comunicato che non saranno più usati doppiatori bianchi per dare la voce a personaggi non bianchi. Nelle stesse ore, l’attore bianco Mike Henry, che nella serie animata I Griffin doppia il personaggio nero Cleveland Brown, ha comunicato che smetterà di farlo. Nelle ore precedenti altri attori e doppiatori avevano comunicato l’intenzione di prendere simili decisioni per altre serie animate. Uno dei personaggi neri dei Simpson – Carl Carlson, collega e amico di Homer Simpson – è stato fin qui doppiato da Hank Azaria, attore bianco e statunitense di origini europee del quale si era parlato in passato per il fatto che doppiasse il personaggio Apu Nahasapeemapetilon, che ha origini indiane. – Leggi anche: Il doppiatore di Apu non vuole più doppiare Apu
I Simpson non useranno più attori bianchi per doppiare personaggi non bianchi.
Rosemary’s baby – il romanzo di Ira Levin da cui nel 1968 Roman Polanski trasse il film con John Cassavetes e Mia Farrow – torna in libreria, ripubblicato da Edizioni Sur. Il romanzo fu pubblicato in Italia per la prima volta da Garzanti nel 1968, nella traduzione di Attilio Veraldi, la stessa dell’edizione di Sur. Rosemary’s baby racconta la storia di Guy e Rosemary Woodhouse, una giovane coppia che prende in affitto un appartamento nel Bramford, un palazzo d’epoca dell’Upper West Side di Manhattan. Guy è un attore in cerca di lavoro, Rosemary desidera avere un bambino. Quando lui ottiene una parte importante e lei rimane incinta, nel condominio iniziano a verificarsi fatti inquietanti: lei ha continui incubi, lui diventa ambizioso e un’anziana coppia di vicini mostra troppa attenzione per la ragazza e il bambino. Ira Levin, nato a New York nel 1929 e morto nel 2007, è autore di molti romanzi e opere teatrali da cui sono stati tratti film famosi, tra cui Trappola mortale di Sidney Lumet con Christopher Reeve e Michale Caine, 1982; Un bacio prima di morire del 1991 con Matt Dillon e Sean Young; I ragazzi venuti dal Brasile del 1979 con Laurence Olivier e Gregory Peck; Sliver del 1993 con Sharon Stone; La moglie perfetta del 2004 con Nicole Kidman.
Il ritorno di “Rosemary’s baby”. Un estratto del romanzo di Ira Levin da cui Roman Polansky trasse il famoso film con Mia Farrow e John Cassavetes, appena ripubblicato da Sur Edizioni.
Sul Corriere della Sera di oggi, il politologo Maurizio Ferrera ha provato a fare un bilancio sull’efficacia del cosiddetto “reddito di cittadinanza”, la misura di contrasto alla povertà e inserimento nel mercato del lavoro voluta dal primo governo di Giuseppe Conte e mantenuta dal secondo, a distanza di circa un anno dalla sua introduzione. Ferrera sostiene che abbia avuto il merito di avere «dotato il welfare italiano dell’ultimo tassello mancante, cioè la garanzia di un reddito minimo a chi è privo di risorse», ma che sia stata avviata con tre grossi difetti, che riguardano la sua ampiezza, i soldi dell’assegno base e l’inserimento lavorativo. Il reddito di cittadinanza si appresta a celebrare il suo primo compleanno. È stata una riforma importante, che ha dotato il welfare italiano dell’ultimo tassello mancante: la garanzia di un reddito minimo a chi è privo di risorse sufficienti per far fronte ai bisogni della vita quotidiana.
Com’è andato il reddito di cittadinanza. A distanza di quasi un anno si può dire che sia nato con alcuni «macroscopici vizi d’origine», scrive Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera.
White Castle è una catena di fast food molto nota negli Stati Uniti: il suo panino più famoso, il White Castle Slider, esiste da quasi un secolo e nel 2014 Time lo scelse come il più influente della storia. Dal 12 aprile in 140 White Castle si può mangiare un White Castle Slider con dentro un hamburger che non è fatto di carne ed è completamente di origine vegetale. Se tra un secolo non mangeremo più carne che arriva da animali, il momento in cui una grande e notissima catena di fast food iniziò a vendere un hamburger vegetale sarà forse ricordato come quello in cui tutto iniziò. Gli hamburger vegetali venduti da White Castle sono prodotti da Impossible Foods, una società che qualcuno definisce la Tesla del cibo e il cui motto è “per l’amore della carne”. Non sono “hamburger vegetariani” come quelli che siamo abituati a vedere oggi: sfrigolano in padella, sanguinano e – secondo buona parte delle persone che li hanno provati – sanno davvero di carne. White Castle vende gli Slider con gli hamburger di Impossible Foods a 1,99 dollari.
Gli hamburger “impossibili”. Hanno l'aspetto e il sapore di quelli normali, sanguinano, sfrigolano in padella e sono venduti da un noto fast food; ma sono fatti facendo sanguinare le piante.
Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori di colonne sonore di sempre, è morto a 91 anni. Celebre per le musiche di molti film di Sergio Leone e per decine di altre colonne sonore di film italiani e internazionali, oltre che per alcune popolarissime canzoni di cui fu arrangiatore, le opere di Morricone nei decenni sono state usate, citate ed eseguite nei contesti più vari, spesso in modo autonomo e indipendente dai film per cui erano state pensate. Le canzoni e soprattutto le colonne sonore di Morricone sono arrivate ovunque nella cultura popolare: dalla televisione alla pubblicità, dai videogiochi allo sport, come stanno ricordando in tanti su Twitter. Nei Simpson, per esempio, la musica di Morricone è stata usata più di una volta. Nel 15° episodio della 21ª stagione, tipo, quando – in una sequenza che è un chiaro omaggio alla celebre scena dei baci di Nuovo Cinema Paradiso – si sente appunto una delle sue più note composizioni. La scena dei Simpson è a sua volta una citazione di diversi altri famosi baci della storia del cinema.
Dove è arrivata la musica di Morricone. Da Jay-Z ai videogiochi, dai Mondiali di calcio ai concerti dei Ramones, dai Simpson a Tarantino: una lista, inevitabilmente parzialissima.
Perché Kanye West non andrebbe preso sul serio. Scusate, stasera il software di gestione delle newsletter ha fatto i capricci, quindi questa introduzione è povera ed evasiva. Per farmi perdonare metto qui una cosa commovente su Jannacci, va’. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Richard Hawley. Sull'uscire anche stasera, hai visto mai che ci sia qualcuno che aspetta me.
L’account di Instagram “micahnotfound” sta sperimentando un modo molto creativo per sfruttare la nuova grafica dei profili dell’applicazione per condividere foto con filtri e vari effetti artistici. Viste singolarmente, le immagini caricate da micahnotfound non dicono nulla, ma messe tutte insieme rappresentano un unico grande collage con un’infinità di riferimenti pop di vario tipo, dai film alla musica passando per lo sport. Il profilo viene aggiornato periodicamente con l’aggiunta di nuove immagini.
Un gigantesco e bellissimo collage su Instagram. Lo sta realizzando l'utente "micahnotfound", mettendoci dentro un sacco di riferimenti pop dal cinema alla musica passando per lo sport.
Charlie Parker era nato cent'anni fa e morì presto: raccontato da Stefano Vizio sul Post. Ieri ho visto Casablanca, che è anche più bello e appassionante di come me lo ricordavo: e ha naturalmente dentro quella canzone che regge mezzo film, ma ne ha anche altre. A un certo punto pure Perfidia, che negli ultimi mesi mi capita di sentire più spesso di un tormentone estivo. Oggi abbiamo avuto una discussione con Christian Rocca su quando siano i 50 anni di After the gold rush di Neil Young, il disco: alcune fonti dicono oggi, altre il 19 settembre. Io mi fido di più di quelle che dicono il 19 settembre (e poco di Wikipedia italiana), tra le quali ci sono i "Neil Young archives". Ma la verità è che tutti gli anniversari musicali di questo genere sono sempre molto incerti e poco chiari da ricostruire, mezzo secolo dopo. Ma che Van Morrison oggi compia 75 anni appare abbastanza confermato. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Imogen Heap. Una canzone strana, ma di quello strano che ci caschiamo tutti.
Una mostra originale dedicata al lavoro di Zerocalcare, fumettista di straordinario successo nell’ultimo decennio, si è aperta a Peccioli, in provincia di Pisa, venerdì 29 maggio. La mostra si intitola “Senza santi, senza eroi” e segue i successi di quella allestita lo scorso anno al museo Maxxi di Roma e poi alla Zisa di Palermo (“Scavare fossati, nutrire coccodrilli”). “Senza santi, senza eroi” è ospitata a Palazzo Pretorio fino al 20 settembre: tra le opere e i disegni scelti ce ne sono anche di nuovi realizzati appositamente per questa occasione. L’inaugurazione della mostra era stata prevista per lo scorso marzo in coincidenza della seconda edizione del festival Pensavo Peccioli, ma entrambi gli eventi erano stati rimandati in conseguenza delle limitazioni imposte contro la diffusione del coronavirus. Il festival è ora previsto ad autunno, e sta offrendo una nuova serie di incontri online in collaborazione col Post, Cosa sarà.
La mostra di Zerocalcare a Peccioli. Apre dopo il rinvio di marzo con opere nuove, si chiama "Senza santi, senza eroi" e durerà fino a settembre.
Anna Magdalena condusse una vita difficile. Era una cantante e una musicista piuttosto dotata, ma si sposò con un genio egotico e ostinato che credeva che il mondo dovesse ruotare intorno a lui e si lamentava quando non lo faceva. Anna lavorava costantemente per portare avanti gli affari di famiglia, cioè la musica, mentre rimase incinta ogni anno tra il 1723 al 1737. Partorì tredici figli di cui sette morirono in giovane età. Dopo la morte di suo marito, Anna divenne semplicemente “la vedova Bach”. Suo marito, Johann Sebastian Bach, in realtà non morì mai. Il “padre di tutte le armonie”, come venne chiamato da Beethoven, vive nell’immortalità. Oggi un nuovo documentario cerca di riportare Anna, e per estensione tutte le altre donne i cui traguardi musicali sono stati ignorati nel corso della storia, al posto che le spetta. Nel documentario “Written by Mrs Bach” (“Scritto dalla signora Bach”), che tra poco sarà proiettato in prima visione a Londra e che quindi sarà distribuito in Germania, tre esperti sostengono l’ipotesi che Anna Magdalena Bach scrisse alcuni dei più importanti lavori attribuiti al marito. Si tratta di tre capolavori immortali.
Chi ha scritto la musica di Bach? nel documentario "Written by Mrs Bach" alcuni ricercatori sostengono che tre dei più importanti capolavori del compositore tedesco furono in realtà scritti dalla moglie.
Stasera su Rai Due andrà in onda un programma su Beppe Grillo, incentrato sulla sua carriera da comico prima che diventasse fondatore e poi capo politico del Movimento 5 Stelle. In realtà la definizione di “comico” che a volte ancora si usa per spiegare Beppe Grillo è stata largamente superata dai fatti, e anche dalla storia dell’ultimo decennio: dopo le elezioni del 2013 è stato uno dei personaggi centrali della scena politica italiana, anche se non ha mai ricoperto cariche istituzionali, ma rimanendo in un’area grigia e definendosi “garante” del Movimento 5 Stelle. Poi, circa sei mesi prima delle elezioni del 4 marzo 2018, Grillo decise di allontanarsi ancora di più dalla politica e dal partito: alle primarie per la leadership del Movimento 5 Stelle vinse Luigi Di Maio, che divenne nuovo capo politico. Le più esilaranti performance di @beppe_grillo, il racconto di 40 anni di attività del comico da Fantastico a Sanremo, e nei più classici programmi #Rai. Questa sera alle 21.20 appuntamento su #Rai2 con #cegrillo pic.twitter.com/EFaKiPK52v
Beppe Grillo quando faceva il comico. Stasera andrà in onda un programma incentrato su di lui, e voluto dal nuovo direttore di Rai Due Carlo Freccero.
Le manifestazioni contro Matteo Salvini a Bologna e a Modena a cui hanno partecipato migliaia di persone sono state organizzate in forma di flash mob dal cosiddetto “movimento delle sardine”, che in realtà non è un movimento. Le “sardine” sono il simbolo scelto per mostrare opposizione e dissenso al leader della Lega, presente in Emilia-Romagna per la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio 2020. Le persone che attraverso Facebook hanno lanciato l’iniziativa sono quattro amici, si chiamano Andrea, Giulia, Mattia, Roberto, hanno poco più di trent’anni e nella vita “fanno altro”: non organizzano eventi né si occupano direttamente di politica, come ha spiegato uno di loro durante il presidio di Bologna. Modena, 18 novembre (Piero Cruciatti / LaPresse )
Da dove arrivano le “sardine”. Cioè il movimento che ha organizzato le affollate manifestazioni in Emilia-Romagna contro Matteo Salvini.
A partire dal caso della donna di Catania incinta di due gemelli morta dopo un aborto spontaneo, Anna Momigliano ha scritto su Studio dei medici obiettori, quelli che per ragioni etiche si rifiutano di eseguire certi tipi di operazioni (come gli aborti, per esempio) e che in Italia negli ultimi anni sono diventati sempre di più, con conseguenti problemi soprattutto per le donne a cui spesso è negata l’applicazione della legge 194/78 sull’interruzione di gravidanza. La vicenda di Valentina Milluzzo, la giovane donna incinta morta lo scorso 29 settembre all’ospedale Cannizzaro di Catania, ha riacceso i riflettori sull’obiezione di coscienza nella sanità pubblica italiana. Quello dei ginecologi che si dichiarano obiettori è un fenomeno in crescita, che nell’ultimo decennio è passato dall’interessare il 58 per cento al 70 per cento dei medici; che non trova paragoni in altri Paesi europei simili all’Italia (in Francia e Gran Bretagna, dove esiste una clausola di coscienza simile, se ne avvale il dieci per cento dei medici). Molte cose sono state dette e scritte sulle implicazioni di questa tendenza per la salute delle donne e sul fatto che, nelle regioni dove il tasso è più alto, rischia di mettere a repentaglio l’applicazione della legge 194/78, quella che ha legalizzato l’interruzione di gravidanza. Forse però si è riflettuto un po’ meno sulle origini di questi numeri: come mai ci sono così tanti obiettori in Italia? E perché stanno aumentando? Abbiamo fatto una piccola indagine: quello che ne è emerso è che, in molti casi, l’obiezione di coscienza non dipende dalla coscienza, ma da un sistema che in alcuni casi si limita ad incentivarla, e in altri arriva a renderla una scelta quasi obbligata. C’è stato un cortocircuito, insomma: quella che era stata concepita come una clausola originariamente pensata per salvaguardare la sensibilità morale degli operatori sanitari convintamente “pro-life”, evitando di costringerli a fare qualcosa di contrario ai loro principi, ha contribuito a creare una situazione dove essere non obiettori finisce per complicarti la vita e la carriera, il risultato è che diventano obiettori anche i medici che non sono contrari all’aborto.
Parliamo dei medici obiettori. Anna Momigliano ha raccolto su Studio un po’ di dati e storie, e non è solo una questione di coscienza.
Giovanni Grasso, portavoce del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, hanno annunciato oggi di essere risultati positivi al test per il coronavirus. Grasso ha spiegato di avere avuto la febbre nella serata di venerdì 23 ottobre, di essersi sottoposto al tampone (test molecolare) e di avere ottenuto oggi il risultato positivo: “Da stamattina non ho febbre e sto discretamente bene. Tengo sotto controllo la saturazione dell’ossigeno e i valori sono assolutamente nella norma. Mercoledì pomeriggio avevo fatto il tampone ed ero risultato negativo. Per fortuna giovedì e venerdì (giorni in cui ero potenzialmente infettivo) non ho avuto contatti diretti con il Presidente”. Grasso ha detto di essere in isolamento a casa, mentre al Quirinale sono state avviate le procedure di ulteriore sanificazione degli ambienti e controllo.
Il portavoce del presidente della Repubblica e quello del presidente del Consiglio sono positivi al coronavirus.
L’azienda tecnologica taiwanese HTC, uno dei principali produttori di smartphone Android, ha annunciato che domani sarà sospesa la contrattazione delle sue azioni in vista di un “grande annuncio”. Secondo analisti e osservatori, l’azienda potrebbe annunciare di essere stata acquisita da Google, confermando le notizie non ufficiali sulle trattative tra le due società circolate nelle ultime settimane. HTC ha diversi problemi finanziari e ha avuto perdite per buona parte dell’anno, pur essendo un importante partner commerciale di Google per lo sviluppo dei cellulari Android. Google potrebbe avere deciso di acquisire solo parte della società, come la sua divisione per la realtà virtuale. Google non è nuova ad acquisizioni di questo tipo: nel 2011 aveva acquisito Motorola, vendendola poi nel 2014 a Lenovo, che ne detiene tuttora la proprietà. Nell’ultimo anno Google ha comunque messo in piedi una propria divisione per lo sviluppo hardware, sfruttando la collaborazione con altre aziende produttrici di cellulari e altri dispositivi come LG.
HTC potrebbe essere acquisita presto da Google, dicono gli analisti.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Perché Cinquanta sfumature di grigio ha così tanto successo. Un libro scritto male, scrive oggi Beppe Severgnini, ma che mostra lo sdoganamento del porno e la vittoria del sesso virtuale su quello reale.
Mercoledì 12 febbraio la Corte Costituzionale ha bocciato la legge cosiddetta “Fini-Giovanardi” – ovvero il decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272, convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 21 febbraio 2006, n. 49 – che dal 2006 disciplina l’uso delle sostanze stupefacenti. Non sono ancora chiare le conseguenze per la legislazione italiana, né che cosa succederà ai molti detenuti che in Italia sono in carcere in base alle sanzioni previste da quella legge. Che cosa ha deciso la Corte Costituzionale Cosa importante da sapere: la Corte Costituzionale non ha bocciato la Fini-Giovanardi in base al suo contenuto. La violazione della Costituzione che è stata riscontrata riguarda infatti l’art. 77, quello che regola la procedura di conversione dei decreti-legge: in altre parole, la Fini-Giovanardi è stata bocciata per come è stata approvata e non per quello che stabiliva. Fu infatti inserita per la sua conversione in legge in un provvedimento che si occupava di un sacco di cose diverse, e che nel titolo metteva insieme il finanziamento alle Olimpiadi invernali di Torino e le “disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi” (il governo Berlusconi mise sul provvedimento la questione di fiducia). La cosiddetta Fini-Giovanardi era, in concreto, un ampio emendamento che occupava in effetti gran parte del testo e che costituiva l’articolo 4 della legge.
Come cambiano ora le leggi sulle droghe. Cosa succede dopo l'abrogazione della legge Fini-Giovanardi? Cosa prevedevano le leggi precedenti? E cosa succede a chi è in carcere per droga? Qualche risposta.
La 57esima edizione della Biennale di Venezia ha come titolo “Viva arte viva” ed è curata dalla francese Christine Macel. La mostra – che si può visitare fino al 26 novembre – si sviluppa in nove capitoli: i primi due si trovano al padiglione centrale dei Giardini (dove c’è anche la maggior parte dei padiglioni nazionali) e i sette successivi si trovano invece all’Arsenale. Ogni capitolo ha senso nell’intero percorso che propone un racconto che va dall’intimità degli artisti e dei loro studi verso l’infinito, tema dell’ultima sezione: «Questo moto di apertura», ha spiegato Macel, «rappresenta di per sé una risposta a un clima conservatore, pericolosa origine di opinioni scontate, diffidenza, indifferenza». Gli artisti invitati sono in totale 120, e 103 non hanno mai partecipato prima alla Biennale. Abbiamo messo insieme un breve percorso guidato della mostra e alcune delle opere più significative. Padiglione degli artisti e dei libri Il padiglione centrale dei Giardini, quello degli Artisti e dei Libri, si apre con i grandi drappi di Sam Gilliam, uno degli esponenti più celebri del movimento artistico Color Field, che dagli anni Quaranta e Cinquanta utilizza grandi tele coperte interamente da estensioni invariate di colore, escludendo qualsiasi interesse per il valore della forma, del segno o della materia. Il lavoro di Gilliam per la Biennale si intitola Yves Klein Blue e rende omaggio a uno dei maggiori rappresentanti della Color Field Painting: Yves Klein, appunto.
Breve guida alla Biennale di Venezia. Le opere da andare a cercare alla 57esima edizione della Biennale, che ha come titolo "Viva arte viva".
Hair, uno dei musical più famosi della storia del cinema, uscì nelle sale americane il 14 marzo del 1979. A quarant’anni di distanza è ancora considerato “il” musical degli anni Settanta, per il modo divulgativo e popolare in cui riuscì a raccontare il mondo hippie, la controcultura, il pacifismo e la libertà sessuale; ed è ancora un film di straordinario successo. Tra le molte ragioni, anche per la sua amata colonna sonora. Il film fu diretto da Miloš Forman (regista di Qualcuno volò sul nido del cuculo e Amadeus, tra gli altri), presentato fuori concorso al Festival di Cannes e candidato a due Golden Globe: Miglior film, e Miglior attore emergente per Treat Williams nel ruolo di George Berger. Era l’adattamento cinematografico dell’omonimo musical di Broadway scritto da Gerome Ragni e James Rado, attori e amici, che era uscito nel 1967 e aveva avuto un successo enorme. Nel 1968 venne rappresentato 1.750 volte solo a New York, mentre c’erano repliche anche negli Stati Uniti e in Europa.
I 40 anni di “Hair”, il film. Come il musical da cui era tratto, raccontò a tutto il mondo gli hippie, il pacifismo e la libertà sessuale: con una colonna sonora che è un pezzo di storia.
La partita delle qualificazioni agli europei 2012 tra Italia e Serbia che avrebbe dovuto giocarsi allo stadio di Marassi a Genova è cominciata con oltre mezz’ora di ritardo ed è stata poi interrotta e annullata dopo pochi minuti a causa delle violenze e dei fumogeni e petardi lanciati dai tifosi serbi sulle tribune che avevano già provocato incidenti fuori dallo stadio.
I video degli incidenti a Marassi. Italia-Serbia sospesa per le violenze e i disturbi dei tifosi serbi.
Sul Foglio di giovedì Claudio Cerasa (commentatore e cronista politico del giornale, del quale ieri è stata peraltro annunciata la prossima nomina a direttore) ha scelto di superare il quotidiano pastone disordinato di voci e ipotesi sul prossimo Presidente della Repubblica che i giornali ospitano ogni giorno, e di fare dei conti matematici veri e propri: attribuendoli a conteggi interni al Partito Democratico. Con un’intera pagina dedicata alla lista dei parlamentari del PD e al loro ipotizzato voto, e un commento e analisi. C’è una lista che gira a Palazzo Chigi. Una lista importante, piena di numeri, di appunti, di calcoli, di grafici e di stime possibili su quella che sarà la partita delle partite, la sfida delle sfide: l’elezione del prossimo presidente della Repubblica. I nomi, da qualche tempo, continuano a girare con un notevole ritmo e sono molte le combinazioni che vengono studiate in queste ore rispetto alle potenzialità dei vari candidati. Giuliano Amato, che però non piace a Renzi, ma chissà. Sergio Mattarella, che però non piace a Berlusconi, ma chissà. Anna Finocchiaro, che però non piaceva a Renzi, ma piace alla Lega, e forse anche a Berlusconi, ma che non convince i renziani, ma chissà. Il Quirinale, si sa, è come un cubo magico in cui molte combinazioni sono possibili ma solo una è quella perfetta e nei prossimi giorni Renzi e Berlusconi, una volta cementato il patto scritto attorno all’Italicum (che ieri ha retto, alla grande, e Forza Italia è stata fondamentale per coprire lo spazio lasciato libero dai senatori della minoranza del Pd) continueranno a trattare e fino al prossimo 28 gennaio, giorno in cui Renzi annuncerà il nome sul quale scommetterà il Pd, ci saranno poche certezze. Sui nomi, dunque, si potrà ancora fantasticare, sui numeri meno. Ed ecco allora che la lista che gira a Palazzo Chigi, la lista che gira da qualche giorno anche tra i gruppi parlamentari del Pd, torna attuale e rappresenta un documento importante per capire, all’interno del gruppo del Pd, quali sono i rapporti di forza, dove si nascondono le insidie, chi sono i parlamentari che voteranno, senza troppe storie, ciò che verrà chiesto dalla ditta, quali sono i parlamentari per i quali votare ciò che chiede la ditta potrebbe essere complicato e quali sono i parlamentari che invece con ogni probabilità non voteranno il nome che verrà indicato dagli azionisti del patto del Nazareno.
I conti del PD sul Quirinale. Claudio Cerasa si è messo lì con pazienza a fare le crocette accanto a ogni parlamentare per vedere chi seguirà Renzi e chi no al momento di votare il Presidente della Repubblica.
Nelle ultime settimane si è molto parlato della possibilità che anche Instagram, la popolare app per scattare e condividere fotografie, adotti un algoritmo per mostrare ai suoi utenti non le foto più recenti, come fa adesso, ma quelle che vengono considerate dal sistema le più rilevanti. Ora chi usa Instagram può esplorare le foto condivise dagli altri utenti seguendo un flusso che ordina le foto dalla più recente alla meno recente, in maniera oggettiva: con l’algoritmo questo ordine si perderebbe e si avrebbe qualcosa di simile a quello che c’è sulle bacheche di Facebook, dove ci vengono mostrati i post con più mi piace, con più condivisioni o di utenti che seguiamo più assiduamente. Come accadde quando Twitter propose per la prima volta di passare da un ordine cronologico dei contenuti a un ordine stabilito da un algoritmo – e prima ancora quando lo fece Facebook, nel 2009 – la notizia che Instagram potrebbe cambiare ha generato proteste e timori. Se usate Instagram assiduamente avrete notato che diverse celebrità (celebrità della vita vera o celebrità dentro a Instagram) hanno postato di recente immagini con una freccia che invita a cliccare sul tastino che dice “Follow” – o “Segui”, in italiano – e che permette di ricevere notifiche ogni volta che quell’utente posta una nuova foto. Questa è già una prima reazione al possibile cambiamento di Instagram e che permetterebbe di aggirare l’algoritmo: se si ricevono notifiche per ogni foto pubblicata da un certo utente, è indifferente che quelle foto compaiano o meno in quelle scelte dall’algoritmo e mostrate.
Instagram cambierà, ma non subito. E quindi per ora potete risparmiarvi decine di notifiche inutili sullo smartphone.
Da due giorni è disponibile su Spotify la prima puntata di Cinesi d’Italia, un podcast realizzato dal giornalista Stefano Vergine sulla comunità cinese italiana. Storytel è una piattaforma online che offre un servizio di abbonamento simile a quello di Netflix, ma per audiolibri e serie audio originali: da qualche tempo sta sperimentando con le inchieste giornalistiche in formato podcast (per esempio l’ultima stagione di Da Costa a Costa, il podcast del vicedirettore del Post Francesco Costa). Cinesi d’Italia è un’inchiesta in sette puntate realizzata da Stefano Vergine, a lungo collaboratore dell’Espresso e di recente noto soprattutto per aver pubblicato il saggio Il libro nero della Lega insieme al collega Giovanni Tizian. Vergine ha raccontato al Post di avere realizzato Cinesi d’Italia fra «Milano, Roma e Prato, principalmente, e ho voluto raccontare queste città perché sono le sedi delle principali comunità cinesi in Italia». Secondo le statistiche ufficiali vivono in Italia circa 300mila cinesi: è la terza comunità di stranieri più ampia dopo quella degli albanesi e dei marocchini.
La comunità cinese in Italia, raccontata. È il soggetto di un nuovo podcast giornalistico di Storytel, realizzato da Stefano Vergine.
Dal 13 al 20 novembre si terrà a New York DOC NYC, un festival cinematografico dedicato ai film documentari. Saranno proiettati più di 90 documentari in tre cinema della città e ci saranno anche tanti seminari e incontri: il biglietto intero per assistere a un film o a un incontro costa 17 dollari (circa 13 euro) ma ci sono riduzioni per bambini e anziani (un biglietto da 450 dollari permette di assistere a tutti gli eventi del festival). La prima edizione del festival si è tenuta nel 2010: come allora, l’organizzatore e direttore artistico è Thom Powers, anche direttore del programma dei documentari al Toronto Film Festival. Tra le varie categorie presenti nel programma di DOC NYC c’è la “Short List”, dove sono inclusi 15 interessanti documentari. Tra questi c’è anche Citizenfour, il lavoro della regista Laura Poitras che racconta come è nata l’inchiesta giornalistica sulle attività di sorveglianza della NSA (National Security Agency, l’agenzia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti) basata sui documenti sottratti da Edward Snowden.
I documentari più interessanti presentati a New York. È cominciato un grande festival del genere, ci saranno più di 90 proiezioni: dal sesso tra anziani alla vita di Elliot Smith fino a Banksy.
Il primo novembre del 1993 gli uffici della Commissione europea e delle altre istituzioni a Bruxelles erano quasi completamente vuoti. Come ogni altro primo novembre, agli impiegati era stato dato il giorno libero in occasione della festa di Ognissanti. Quel giorno, in apparenza, non accadde nulla di particolare. Bruxelles rimase tranquilla come ogni altro giorno dell’anno: non ci furono cerimonie solenni, taglio di nastri o alzabandiera. Eppure, quel giorno – esattamente 20 anni fa – entrò in vigore il trattato di Maastricht e nacque l’Unione Europea come la conosciamo oggi. Il trattato di Maastricht Il Trattato di Maastricht (qui il testo integrale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE nel luglio 1992) fu il trattato che stabilì l’Unione Europea con il nome odierno e gran parte delle istituzioni comunitarie che conosciamo oggi. Trasformò le finalità delle precedenti organizzazioni, come la Comunità Economica Europea da un’unione solo economica a un’unione politica. Pose le basi della creazione della Banca Centrale Europea e dell’introduzione dell’euro. Il trattato, insieme a vari emendamenti, dichiarazioni e altri trattati sottoscritti negli anni successivi, forma il corpo giuridico che costituisce l’Unione, cioè i Trattati dell’Unione Europea, o, semplicemente, i “Trattati fondamentali”.
La nascita dell’Unione Europea. Fu vent'anni fa, quando entrò in vigore il Trattato di Maastricht: quello che contiene i "vincoli di Maastricht" di cui si sente parlare spesso, ed è una buona occasione per conoscerli.
Nel 1978 la ventunenne Jerry Hall, una modella texana di nascita e parigina per scelta, si trovava a una sfilata di moda a Parigi, la cosiddetta “Città della Luce”. L’ambiente frenetico della sfilata la annoiava: c’erano vestiti svolazzanti e giovani donne strette nei loro abiti in cerca dell’approvazione di un pubblico volubile. O forse Hall sperava in qualcosa di meglio. Al Washington Post disse: «A volte tra me e me penso: “Forse l’uomo giusto – quello che mi porterà via da tutta questa follia – è alla fine della passerella”». Da quando aveva lasciato la periferia di Dallas, a 16 anni, Hall (che oggi di anni ne ha 59) ha corteggiato tre “uomini giusti” molto famosi: due rockstar e uno degli imprenditori più potenti al mondo. Ora sta per sposare il terzo della lista, Rupert Murdoch, l’ottantaquattrenne presidente esecutivo di News Corporation. La notizia del fidanzamento è stata diffusa nei modi tradizionali, sulla sezione Matrimoni e Decessi del giornale britannico Times, di proprietà della società di Murdoch.
Com’è successo che Jerry Hall sposerà Rupert Murdoch. La movimentata vita sentimentale dell'ex attrice che dopo alcuni amanti celebri si è fidanzata ufficialmente con uno dei più ricchi imprenditori al mondo.
La presidenza della Repubblica ha diffuso un comunicato che annuncia la riunione per domani delle 10 personalità indicate da Giorgio Napolitano per lavorare su proposte di riforme economiche e istituzionali. Il comunicato promette anche chiarimenti rispetto a dubbi e scetticismi sul loro ruolo. Giorgio Napolitano ha comunicato nel pomeriggio di sabato i nomi dei dieci componenti dei due “gruppi di lavoro” che dovranno definire “proposte programmatiche” utili alla formazione di un nuovo governo: anche se il rapporto di causa ed effetto tra le due cose non è ancora molto chiaro. I dieci sono tutti uomini, non giovani, e in posizioni autorevoli nelle istituzioni politiche ed economiche: alcuni di loro, come Luciano Violante e Valerio Onida, hanno avuto maggiori visibilità pubbliche, di altri al grande pubblico sono meno noti i curriculum (qui tutte le biografie).
Napolitano riunirà martedì le dieci persone che ha indicato. E sarà occasione per chiarire "timori e sospetti artificiosi e del tutto infondati", fa sapere il Quirinale.
Nelle ultime settimane ci siamo abituati a farci puntare alla fronte le “pistole” (termoscanner) per misurare la temperatura, prima di entrare nei locali, nei negozi e negli uffici. L’impiego di questi termometri a infrarossi dovrebbe consentire di identificare chi ha più di 37,5 °C e potrebbe quindi essere positivo al coronavirus, anche se non avverte altri particolari sintomi. I termoscanner sono però piuttosto imprecisi e non sempre chi ha la COVID-19 in forme leggere ha la febbre alta, per questo c’è chi suggerisce di utilizzare un sistema diverso per identificare i potenziali infetti prima del loro ingresso negli ambienti chiusi: fargli annusare un foglietto profumato. In sei mesi di studi, ricerche ed esperienze cliniche è emerso che la COVID-19 può presentarsi con una grande varietà di sintomi compresa la temporanea perdita del gusto e dell’olfatto (“anosmia”). Le analisi condotte finora hanno evidenziato come l’anosmia si presenti precocemente tra chi è infetto da coronavirus, costituendo quindi un valido segnale per sospettare che un individuo possa essere positivo, circostanza che può poi essere verificata tramite un test eseguito con un tampone.
E se al posto dei termoscanner annusassimo foglietti? secondo diversi ricercatori i test dell'olfatto sono più affidabili di quelli della temperatura, per scoprire chi potrebbe avere il coronavirus.
Oggi il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria ha approvato una misura molto dibattuta in Italia: l’importazione senza dazi in Unione Europea di 35.000 tonnellate in più all’anno di olio d’oliva prodotto in Tunisia. La proposta era stata fatta dall’Unione Europea dopo gli attentati in Tunisia dello scorso anno – quello al museo del Bardo di Tunisi e quello al resort turistico di Susa – che avevano messo in crisi il settore del turismo tunisino: con la nuova misura, le 35.000 tonnellate in più l’anno vanno ad aggiungersi alle 56.700 tonnellate senza dazio già previste dall’accordo di associazione tra UE e Tunisia, portando il totale delle importazioni senza dazio di olio d’oliva tunisino a più di 90.000 tonnellate l’anno. La decisione di aumentare le importazioni senza dazi di olio tunisino nell’Unione Europea era stata adottata a settembre dalla Commissione Europea: la misura era stata pensata per aiutare l’economia della Tunisia in un momento piuttosto complicato e per garantire la stabilità del suo sistema democratico (l’unico che si può definire tale tra quelli usciti dalla cosiddetta “primavera araba”). Federica Mogherini, capo della diplomazia europea, aveva commentato la proposta dicendo: «Circostanze eccezionali richiedono misure eccezionali. […] In questo periodo difficile la Tunisia può contare sul sostegno dell’UE».
La faccenda dell’olio tunisino. Perché una decisione del Parlamento Europeo – l’importazione senza dazi di 35.000 tonnellate in più all’anno di olio prodotto in Tunisia – sta creando polemiche in Italia.
Jacques Attali è un economista e intellettuale francese che nel 1981 è stato consigliere di François Mitterrand per le questioni economiche e nel 2007 è stato nominato da Nicolas Sarkozy presidente di una Commissione governativa incaricata di indicare le strategie per fare ripartire l’economia. Attali – che è nato nel 1943 in Algeria, figlio di un commerciante ebreo – è anche stato un grande banchiere internazionale, come presidente della Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo, istituzione costituita nel 1990 dai governi occidentali per accompagnare la transizione dei Paesi dell’ex blocco sovietico al libero mercato. Attali ha anche fondato società internazionali di consulenza su ingegneria, finanza, fusioni tra aziende e microcredito. La sua attività di scrittore è molto ampia. Attali – che si pronuncia Attalì – ha pubblicato una cinquantina di libri su argomenti molto diversi: cannibalismo, musica, labirinti, amore, ebraismo, Gandhi, Marx, economia. Breve storia del futuro è uno dei suoi libri più famosi. È stato pubblicato per la prima volta nel 2007, prima che scoppiasse la crisi, ed è appena stato ripubblicato in una nuova edizione aggiornata. In Italia l’editore è Fazi. Nel libro Attali ripercorre la storia del capitalismo e fa previsioni molto dettagliate, complete di date precise, su quello che attende l’umanità nei prossimi decenni. In particolare, Attali prevede cinque ondate che stanno per iniziare, anzi sarebbero già iniziate. Cadrà l’Impero americano, il mondo moltiplicherà i suoi centri e svaniranno le istituzioni e gli organismi sovranazionali, subentrerà quello che Attali chiama l'”imperimpero”, il mercato vincerà sulla democrazia, il mondo sarà pieno di vecchi e tutto diventerà privato, scoppierà un “iperconflitto”, una specie di guerra mondiale tutti contro tutti dominata dalle macchine, ma finalmente – quando tutto sembrerà perduto – si entrerà nell'”iperdemocrazia” e il dominio dell’economia sulle persone apparirà barbaro come oggi il cannibalismo. Nonostante il futuro dipenda da mille variabili, Attali è convinto che si possa predire con buona approssimazione, anche temporale.
Dove andremo a finire. In "Breve storia del futuro" l'economista e scrittore Jacques Attali predice cosa sarà del mondo nei prossimi cinquant'anni.
Sarà inaugurata venerdì 13 settembre, negli spazi espositivi dell’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena, Walter Chappell. Eternal Impermanence, una retrospettiva con 150 fotografie realizzate tra gli anni Cinquanta e i primi anni Ottanta dedicata al fotografo statunitense Walter Chappell. Walter Chappell non è molto noto: per anni il suo lavoro è stato censurato e rifiutato con l’accusa di essere troppo esplicito. Le sue fotografie, sempre in bianco e nero, riguardano l’amore, il corpo, la materia, il sesso, in relazione con un mondo “a forma” di natura. Chappell è un fotografo attento: le assonanze tra i corpi e i monumenti naturali vengono mostrate attraverso semplici ma efficaci composizioni, e dimostrano una sensibilità molto potente e un’attenzione molto particolare ai vari aspetti della vita.
Le foto di Walter Chappell. Le opere di un fotografo molto bravo e poco noto (considerato "scabroso") in una retrospettiva a Modena.
Il pinguino imperatore Happy Feet, trovato sulla spiaggia di Peka Peka in Nuova Zelanda la scorsa settimana, verrà liberato nelle acque dell’Oceano Antartico nella speranza che ritrovi la via verso casa. Attraverso una ricetrasmittente, il suo viaggio verso casa sarà monitorato via satellite. Lo ha stabilito un consiglio che comprende i rappresentanti del Dipartimento di Conservazione, del Wellington Zoo, della Massey University e del Museo Te Papa, che si è riunito oggi per decidere il futuro del pinguino.
“Happy Feet” dovrà tornare a casa da solo. Il pinguino che si è perso in Nuova Zelanda sarà liberato in mare al largo dell'Antartide, quando starà bene.
Jennifer Aniston, l’attrice statunitense famosa soprattutto per il ruolo di Rachel Green nella serie tv Friends, compie oggi 50 anni. Ha già iniziato a festeggiarli sabato con una grande festa a Los Angeles, insieme a mezzo mondo di Hollywood: Gwyneth Paltrow, Katy Perry, George e Amal Clooney, Reese Witherspoon, Robert Downey Jr., Barbra Streisand e le sue ex colleghe di Friends Lisa Kudrow e Courteney Cox, con cui, pare, è rimasta in buoni rapporti; i titoli dei giornali sottolineavano la presenza di Brad Pitt, che fu suo marito prima di esserlo di Angelina Jolie. Jennifer Aniston, nata l’11 febbraio del 1969 a Los Angeles, è figlia d’arte: dell’attore di origine greca John Aniston (originariamente: Giannis Anastasakis, che cambiò in Aniston per comodità) e dell’attrice Nancy Dow. Iniziò a recitare adolescente nel 1987 e arrivò al successo negli anni Novanta, soprattutto grazie a Friends, una delle serie tv di maggior successo del tempo e di sempre, che andò avanti per dieci stagioni, fino al 2004.
Una vita da Jennifer Aniston. Compie oggi 50 anni, molti dei quali passati a essere raccontata per stereotipi dai tabloid: eppure di cose ne ha fatte.
Nelle librerie i saggi che parlano di libri – che si tratti di critica letteraria, di aneddoti sul mondo dell’editoria o di istruzioni su come scrivere un bestseller – solitamente si trovano tutti vicini, nello stesso scaffale. Più difficile è riuscire a trovare un romanzo che parli di libri se non si sa già cosa si cerca. Non si può dire che i libri sui libri rappresentino un genere a parte, ma di sicuro i cosiddetti lettori forti spesso amano leggere storie che riguardano biblioteche e libri (veri o inventati). Negli ultimi anni alcuni romanzi in cui i libri hanno un ruolo importante nella trama hanno avuto molto successo e uno, Storia di una ladra di libri, è stato addirittura trasformato in un film. Abbiamo messo insieme una lista di romanzi che parlano di libri: ci sono tre classici del Novecento, gli altri sono libri abbastanza recenti. Per chi preferisce la saggistica, nel 2013 Sellerio ha pubblicato Curarsi con i libri di Ella Berthoud e Susan Elderkin, un dizionario di romanzi e scrittori organizzato in base alle particolari virtù terapeutiche delle opere letterarie; ad esempio, Emily Brontë sarebbe una cura per il cuore spezzato, mentre Marcovaldo di Italo Calvino farebbe bene a chi soffre di reumatismi. Invece la piccolissima casa editrice Henry Beyle, che ogni anno pubblica, in edizioni molto curate, solo 25 titoli in tiratura limitata, propone storie di bibliofili e brevi opere di autori famosi sul loro rapporto con i libri. Una tra queste è Brevi note sull’arte e il modo di riordinare i propri libri di Georges Perec: in questo breve testo lo scrittore francese elenca varie modalità di classificare i libri per concludere che l’unicità di ogni singola biblioteca rende impossibile sceglierne una definitiva.
Romanzi che parlano di libri. Classici come "Una notte d'inverno un viaggiatore" di Calvino e altri più recenti come "Storia di una ladra di libri".
Il 30 aprile 2015 uscirà in Italia il film Child 44 – Il bambino numero 44, un thriller a sfondo politico ambientato nella Russia sovietica degli anni Cinquanta, diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Snabba Cash) e prodotto, tra gli altri, da Ridley Scott. Il film è l’adattamento del romanzo Bambino 44 (Child 44), scritto nel 2008 da Tom Rob Smith, ed è ispirato alla vicenda realmente accaduta del cosiddetto “Mostro di Rostov”, accusato dell’omicidio di 53 donne e bambini fra il 1978 ed il 1990: il film racconta la storia dell’agente segreto della polizia sovietica Leo Demidov, che perde il proprio status quando rifiuta di denunciare come traditrice la moglie Raisa. Esiliati da Mosca sui monti Urali i due aiutano il Generale Mikhail Nesterov ad indagare su una serie di delitti di bambini che avvengono lungo le ferrovie russe. Del cast fanno parte Tom Hardy, Noomi Rapace, Gary Oldman e Joel Kinnaman.
Il trailer di “Child 44 – Il bambino numero 44”. È ispirato alla vicenda realmente accaduta del cosiddetto "Mostro di Rostov", accusato dell'omicidio di 53 donne e bambini fra il 1978 ed il 1990.
Pierre-Adrien Sollier è un artista francese che vive a Parigi, in Francia: dal 2011 realizza dei dipinti che riprendono quadri famosi, sostituendo gli oggetti e le figure umane con dei Playmobil, i celebri giocattoli simili ai Lego prodotti dall’azienda tedesca Brandstätter. Sollier ha raccontato che ha sempre trovato molto espressivi gli omini dei Playmobil, e che con i suoi quadri, per i quali usa soprattutto colori acrilici su tela, vuole raccontare l’uomo moderno in maniera divertente e non convenzionale. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Dipinti famosi rifatti coi Playmobil. Pierre-Adrien Sollier sostituisce oggetti e persone dei dipinti di Dalí, Hopper o Vermeer con gli omini di plastica della famosa marca di giocattoli.
Aggiornamento del 2 marzo 2017 Snap ha collocato le sue azioni a 17 dollari, una cifra superiore a quella inizialmente prevista dagli analisti. La valutazione di mercato per l’azienda è quindi di 24 miliardi di dollari: oggi sarà il suo primo giorno di contrattazioni alla borsa statunitense.
Snap si prepara a entrare in borsa. Oggi l'azienda che controlla Snapchat annuncerà il prezzo delle sue azioni, tra grandi opportunità e rischi legati alla concorrenza di Facebook.
Il 6 ottobre è uscito negli Stati Uniti il libro Rosemary: The Hidden Kennedy Daughter: pubblicato da Houghton Mifflin Harcourt, è stato scritto dalla storica Kate Clifford Larson e racconta la storia di Rosemary Kennedy, “la figlia segreta dei Kennedy”. Meryl Gordon ha recensito il libro sul New York Times, definendolo un “resoconto di valore di una storia sulla tragedia di una malattia mentale“. Rosemary – la sorella minore di John Fitzgerald Kennedy – nacque infatti con una disabilità mentale che la sua famiglia cercò di tenere nascosta per anni. Quando aveva 23 anni Rosemary fu sottoposta a una lobotomia che anziché aiutarla peggiorò molto le sue condizioni: fu costretta a passare il resto della vita in un istituto di cura. Rosemary Kennedy nacque nel settembre 1918, meno di un anno dopo di John Fitzgerald Kennedy – il 35esimo presidente degli Stati Uniti, assassinato il 22 novembre 1963 a Dallas. Rosemary fu la terzogenita della famiglia Kennedy e la prima femmina tra i nove figli avuti dal politico e diplomatico statunitense Joseph Patrick “Joe” Kennedy, Sr. e da sua moglie Rose Elizabeth Fitzgerald. I primi due figli dei Kennedy erano nati in casa e i coniugi Kennedy decisero di far nascere in casa anche Rosemary. Non si riuscì però a trovare un medico, e l’infermiera che si occupava della madre di Rosemary decise di “bloccare” il parto per circa due ore, durante le quali la testa di Rosemary restò nel canale uterino. Fu la carenza di ossigeno dovuta all’errata decisione dell’infermiera a causare la disabilità mentale di Rosemary.
La storia terribile di Rosemary Kennedy. Un libro ha raccontato di nuovo la storia della sorella minore di John Fitzgerald Kennedy, che nacque disabile e fu sottoposta a lobotomia.
Dopo un lungo Consiglio dei ministri, convocato per le quattro del pomeriggio e durato quasi fino alle undici di sera, ieri il Presidente del Consiglio, Mario Monti, e il ministro della Salute, Renato Balduzzi, hanno presentato le “disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute”. Il nuovo decreto legge ha anche l’obiettivo di ottimizzare la spesa sanitaria e farmaceutica nel nostro paese, attraverso una serie di regole per rendere più efficace la sanità. Diverse informazioni sui nuovi provvedimenti erano circolate nei giorni scorsi in seguito alla diffusione di una prima bozza del documento, ma non era chiaro se il governo fosse intenzionato ad approvare un decreto o un disegno di legge, che avrebbe richiesto tempi più lunghi per l’attuazione delle nuove regole. Le soluzioni adottate dal governo per ottimizzare la spesa sanitaria e ridurre gli sprechi sono numerose e introducono diverse novità o provvedimenti attesi da tempo, e su cui si è discusso a lungo. Abbiamo riassunto le cose più importanti da sapere per farsi un’idea sulle decisioni del Consiglio dei ministri.
Il decreto sanità in 15 punti, brevi. Le cose da sapere sul decreto del governo per tutelare la salute e ridurre la spesa sanitaria, dai farmaci di nuova generazione ai succhi di frutta.
Negli ultimi giorni è stata ripresa da numerosi giornali la storia di un “super diffusore”, un cittadino britannico con nuovo coronavirus (2019-nCoV) che avrebbe infettato numerose persone durante una breve vacanza nelle Alpi francesi, dopo essere stato a Singapore. Come sanno da tempo gli epidemiologi, i super diffusori esistono e sono un fenomeno frequente di diverse malattie infettive: vediamo di che si tratta, senza allarmismi. Che cos’è un super diffusore Come numerosi altri virus respiratori, il nuovo coronavirus si trasmette attraverso le piccole gocce che emettiamo quando respiriamo e tossiamo. Si depositano sulle mani e sulle superfici dove possono poi entrare in contatto con le persone sane, che in alcune circostanze possono essere contagiate (se per esempio si toccano il viso dopo aver toccato superfici infette). In media, ogni persona con un virus infetta solo un certo numero di altre persone. Negli ultimi decenni, gli epidemiologi hanno però scoperto che ci possono essere casi in cui soggetti infetti infettano un numero molto più alto di persone.
Che cos’è un “super diffusore”. La storia di un cittadino britannico che da solo avrebbe infettato almeno 11 persone con il nuovo coronavirus è circolata molto nelle ultime ore, ma non c'è da allarmarsi.
Questo fine settimana escono solo tre film. Gli stagisti è una commedia girata nel “Googleplex”, la famosa sede di Google nella città californiana di Mountain View. I due protagonisti, Owen Wilson e Vince Vaughn, interpretano due quarantenni che a causa della crisi perdono il lavoro e si ritrovano a fare uno stage a Google, in competizione con centinaia di ventenni brillanti e un po’ nerd. Ne avevamo parlato qui. La notte del giudizio è ambientato in un’America immaginaria, in cui ogni anno il governo per 12 ore permette ogni crimine. Nella notte dello “sfogo” (così viene definito), la famiglia Sandin deve sopravvivere alle conseguenze del moto di generosità di uno dei figli. ESP2 – Fenomeni Paranormali è invece un horror in cui un gruppo di ragazzi fa indagini al Collingwood Psychiatric Hospital, dove era ambientato il film ESP – Fenomeni Paranormali, per vedere se quello che era raccontato nel film era finzione o verità. E – sorpresa – era verità.
I film del weekend. Un thriller, un horror e "Gli stagisti", quello ambientato nella sede di Google: tutti i trailer.
Il 27 agosto 2016 è stato dichiarato giornata di lutto nazionale, per le persone morte a causa del terremoto con magnitudo 6 che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto, con epicentro vicino ad Amatrice, in provincia di Rieti. Ad Ascoli Piceno, nelle Marche, c’è stato il funerale di stato di 35 persone morte nel terremoto: il bilancio totale dei morti, al momento, è di 290. Alla cerimonia, che è stata celebrata dal vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole, hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Piero Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini. Mattarella prima del funerale ha visitato i centri di Amatrice e Accumoli, in Lazio, le due cittadine colpite più duramente dal terremoto. Per fare delle donazioni alle regioni colpite dal sisma si può mandare un sms o chiamare il numero 45500 attivato dalla Protezione Civile, fare un bonifico alla Croce Rossa Italiana (così) oppure direttamente a una delle regioni colpite. Grazie al 45500 sono già stati raccolti più di 6,1 milioni di euro.
Terremoto: le foto dei funerali ad Ascoli Piceno. Alla cerimonia c'erano anche Renzi, Grasso, Boldrini e Mattarella, che stamattina ha visitato le città colpite dal terremoto.
Nel corso del fine settimana, parlando a due importanti eventi politici dei loro partiti, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il segretario della Lega Nord Matteo Salvini hanno ripetuto entrambi che il centrodestra deve tornare ad unirsi per vincere alle elezioni, presentandosi però entrambi come futuri leader di questa possibile unione. La possibile alleanza tra la Lega Nord e Forza Italia è uno degli argomenti di cui si sta parlando di più, per via dell’avvicinarsi delle elezioni e dei molti segnali che i due partiti hanno dato di volersi riavvicinare. Con l’attuale sistema elettorale, tuttavia, formare un’alleanza tra più partiti non converrebbe a nessuno e non si capisce bene che tipo di alleanza auspichino Salvini e Berlusconi: la cosa più probabile, al momento, è che stiano cercando di massimizzare il consenso tra i loro elettori senza attaccarsi troppo duramente e rimandando l’eventuale scontro a dopo le elezioni, quando si scoprirà se Lega e Forza Italia avranno i voti per governare, e chi ne avrà di più. Silvio Berlusconi ha parlato da Fiuggi, durante una manifestazione organizzata da Forza Italia e dal Partito Popolare Europeo (PPE), il cui segretario Antonio Lopez gli ha inviato un messaggio molto caloroso: «Trasmetto il saluto del PPE al prossimo presidente del Consiglio d’Italia». Berlusconi ha parlato tantissimo: per quasi un’ora e quaranta minuti. Ha detto che intende affrontare in prima persona la campagna elettorale, indipendente dalla decisione della Corte di Strasburgo sulla sua condanna per evasione fiscale e ha detto che lui e Forza Italia restano al centro dello scenario politico. «Il centrodestra in Italia lo abbiamo fatto noi – ha detto in uno dei passaggi più citati del discorso – e abbiamo sempre avuto noi il leader per dettare e realizzare il programma».
Cosa fanno Salvini e Berlusconi. Si sfidano da lontano su chi sarà il prossimo capo del centrodestra, ma al momento hanno entrambi interesse a rimandare un'alleanza.
Oggi a Roma, all’incrocio tra via di Malafede e via Ostiense, un pullman si è incastrato sotto il cavalcavia della ferrovia Roma Lido e 18 delle persone che si trovavano a bordo – un gruppo di turisti francesi e tedeschi diretti a un campeggio – sono state ferite. L’incidente è avvenuto alle 13.10 circa. Il pullman superava di circa 50 centimetri l’altezza massima del ponte, e la parte anteriore del mezzo, fino alla quarta fila di sedili, è stata schiacciata dall’impatto con il cavalcavia. Tra le tre persone ferite in modo grave, ricoverate con un codice rosso, c’è un bambino di dieci anni: ha un trauma cranico ma non è in pericolo di vita. L’autista, un settantenne, non si è fatto nulla ed è stato interrogato dalla polizia. #Roma, pullman turistico si incastra sotto un ponte in via di Malafede: 18 feriti, anche un bambino → https://t.co/LxZ6zsxs6q pic.twitter.com/qdsdwV6BdM
Un pullman turistico si è incastrato sotto un ponte a Roma: ci sono 18 feriti.
L’Unicode, cioè il sistema che codifica tutti i caratteri di quella che un tempo chiamavamo telescrittura (prima che diventasse la scrittura e basta, di fatto), conta oltre tremila emoji. Secondo Emojipedia ogni giorno ne vengono inviati solo tramite Facebook Messenger ben cinque miliardi. Su iOS, il sistema operativo di Apple per i dispositivi mobili, il più usato in assoluto è ? , seguito da ❤️, ? e ?. Ogni anno vengono disegnati e aggiunti nuovi emoji, per ampliare il numero di oggetti e sentimenti che possiamo esprimere senza usare le lettere e per dare rappresentanza a sempre più persone (dagli sportivi disabili alle donne con il velo). Nonostante siano così radicati nella vita di centinaia di milioni di persone – anche di quelle che non li usano, visto che presumibilmente li ricevono – esistono ancora degli equivoci sul significato di alcuni emoji. Talvolta sono equivoci voluti: secondo Emojipedia, infatti, soltanto il 7 per cento delle persone che usa ? lo usa per indicare una pesca. La restante parte lo usa per altre cose: soprattutto per il sedere, ma anche per parlare dell’impeachment di Donald Trump, per esempio. In altri casi sono dovuti al fatto che ogni sistema operativo e piattaforme come Facebook e Twitter utilizzano emoji propri, con alcune differenze nel modo in cui sono disegnati (in questo articolo usiamo come riferimento quelli di Apple).
16 emoji dal significato dibattuto. Nati per dire una cosa ma usati da tutti per dire altro, oppure disegnati in modo ambiguo e mai compresi davvero.
Il 4 marzo scorso il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha firmato il decreto di nomina del nuovo comitato scientifico che si dovrà occupare di studiare il trattamento Stamina, il controverso sistema che secondo i suoi ideatori è a base di cellule staminali e che sarebbe in grado di curare numerose malattie invalidanti. La creazione del nuovo comitato, che non è stata semplice e ha richiesto la sostituzione di diversi componenti, si è resa necessaria in seguito a una sentenza del TAR del Lazio, che ha invitato il ministero della Salute a creare una nuova commissione perché i componenti del primo comitato avevano espresso dubbi sull’efficacia del sistema. Negli ultimi mesi contro il trattamento Stamina, ritenuto inutile e in alcuni casi dannoso, si sono espressi scienziati, riviste scientifiche e ci sono state diverse inchieste giornalistiche. La vicenda ha ricordato a molti quella del trattamento Di Bella, oggetto di grande attenzione a fine degli anni Novanta. Partendo da questi due casi, con diversi elementi in comune, Mauro Capocci e Gilberto Corbellini hanno curato il libro “Le cellule della speranza – Il caso stamina tra inganno e scienza” in cui sono raccolti testi per spiegare che cosa sono le cellule staminali, come è nato il caso Stamina, perché ha fatto così presa sull’opinione pubblica e come è stato raccontato dai media. Oltre a una efficace e completa cronologia della vicenda, il libro ha un interessante capitolo scritto da Corbellini con la ricercatrice esperta di staminali e senatrice a vita Elena Cattaneo, nel quale si cerca di identificare le cause che hanno portato alle vicende Stamina e Di Bella per evitare che possano essere commessi in futuro errori analoghi.
Cosa imparare dal caso Stamina. Lo spiega Elena Cattaneo, ricercatrice e senatrice a vita, in un libro che analizza la vicenda del controverso trattamento e il suo impatto sull'opinione pubblica.
Paolo Berdini si è dimesso, stavolta davvero, dalla giunta del Comune di Roma in cui era assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici. Qualche giorno fa erano state pubblicate delle registrazioni in cui si sentiva Berdini accusare la sindaca Virginia Raggi di essere impreparata per fare il suo lavoro. La diffusione di quelle parole aveva provocato le dimissioni di Berdini che Raggi aveva però “rifiutato con riserva”. La nuova e definitiva decisione di Berdini è arrivata prima che Raggi prendesse una decisione e dopo un incontro avvenuto nel pomeriggio in Campidoglio sulla costruzione del nuovo stadio per la squadra di calcio della Roma a Tor di Valle, nella periferia sud della città. Berdini ha spiegato in una nota il motivo delle sue dimissioni “irrevocabili”: «Era mia intenzione servire la città mettendo a disposizione competenze e idee. Prendo atto che sono venute a mancare le condizioni per poter proseguire il mio lavoro. Mentre le periferie sprofondano in un degrado senza fine e aumenta l’emergenza abitativa, l’unica preoccupazione sembra essere lo stadio della Roma». E ancora: «Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche, invece si continua sulla strada dell’urbanistica contrattata, che come è noto, ha provocato immensi danni a Roma».
Paolo Berdini si è dimesso (davvero) dalla giunta di Roma. Era assessore all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici e formalmente ha preso questa decisione per un disaccordo sulla costruzione dello stadio della Roma.
Il sito di domande e risposte Quora ha annunciato di avere subìto un attacco informatico che ha interessato i dati di almeno 100 milioni di suoi utenti. Gli autori dell’attacco hanno potuto accedere a numerose informazioni, compresi indirizzi email e password, oltre a dati personali nel caso in cui un utente si fosse iscritto utilizzando un account di un social network già attivo. Quora ha spiegato che alcuni dati erano già normalmente visibili sul sito, ma che l’attacco ha comunque esposto ulteriori informazioni e non sarà quindi sottovalutato. Ogni utente coinvolto riceverà nei prossimi giorni un’email con ulteriori dettagli e consigli per mettere in sicurezza il proprio account.
Il sito di domande e risposte Quora ha subìto un attacco informatico che ha interessato i dati di 100 milioni di suoi iscritti.