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Il cantante inglese Robbie Williams, il batterista dei Pink Floyd Nick Mason, il chitarrista dei Radiohead Edward O’Brien, la cantante scozzese Annie Lennox e alcuni dei più importanti produttori discografici in circolazione hanno scritto una lettera di protesta contro la proposta di legge presentata ieri dalla Commissione europea sul diritto d’autore e sulla regolamentazione delle società che distribuiscono i compensi ai musicisti sui diritti relativi alle loro opere, come la S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori) in Italia . Nella lettera, i musicisti scrivono di essere «profondamente delusi dalla scelta di difendere gli interessi di una minoranza di manager e di investitori» e di aver «rubato le speranze degli artisti». Nel presentare la proposta di legge, il commissario al mercato unico dell’Unione Europea Michel Barnier, ha detto che dovrà servire a «migliorare la gestione dei diritti d’autore e al contempo accrescere l’offerta legale della musica online contro la pirateria». In Europa non esiste un regolamento unico sulle società di gestione collettive dei diritti d’autore.
I musicisti contro la Commissione europea. Robbie Williams, il chitarrista dei Radiohead e altri artisti hanno scritto una lettera contro la proposta di riforma dei compensi del diritto d'autore.
Per tutto il 2017 Gucci e Balenciaga – entrambi del gruppo del lusso francese Kering – hanno fatto a gara per imporsi come il marchio di moda più cool dell’anno. Sono stati quelli di cui si è scritto e parlato di più, quelli più cercati su Google o sui siti che vendono abiti e accessori di lusso, quelli più fotografati o commentati online, quelli con i prodotti più venduti. Stabilire un vincitore in modo definitivo è impossibile, perché non esiste un criterio unico e oggettivo: Gucci per esempio ha continuato ad aumentare le vendite, con i ricavi dell’ultimo trimestre del 2017 cresciuti del 49 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016, ma Balenciaga ha fatto un repentino balzo di immagine con l’arrivo a ottobre del nuovo direttore creativo, lo stilista georgiano Demna Gvasalia. La rivista Business of Fashion, la più autorevole del settore, compila da qualche anno una classifica coi marchi di lusso più cool dell’anno, che però è incompleta per la quantità di dati analizzata e perché non considera aziende come Prada, Chanel, Christian Dior, Hermès, Louis Vuitton e Céline; è comunque molto utilizzata dagli esperti per farsi un’idea. È realizzata in collaborazione con la piattaforma di ricerca di capi di lusso Lyst, e quest’anno è stata fatta analizzando dati di vendita, ricerche di traffico su Google e dati sul comportamento di circa 70 milioni di clienti che hanno provato a scegliere su Lyst tra oltre cinque milioni di prodotti di 12mila marchi e stilisti. Al primo posto della classifica c’è anche quest’anno Gucci, che risulta l’azienda più cercata su Google e su Lyst, persino più di parole generiche come “scarpe e vestiti”. A novembre però, sempre secondo 4,5 milioni di dati considerati da Lyst, era stato Balenciaga il marchio più ricercato e chiacchierato.
Il marchio di moda più di moda. In realtà sono due, Gucci e Balenciaga, che si sono rincorsi per tutto l'anno scorso: perché hanno così successo?.
Da settembre alla Tate Modern, il museo di arte moderna di Londra, si può vedere The Clock: un’installazione artistica che è un film lungo 24 ore fatto da migliaia di pezzi di film in cui si vedono orologi e lancette che segnano sempre l’ora giusta (chiaro? Se non è chiaro ci torniamo tra poco). Visto che la Tate Modern di notte chiude, sono state previste tre aperture straordinarie per permettere di vederlo tutto di fila: una c’è già stata, le prossime saranno il 3 novembre e l’1 dicembre. Oltre a durare un giorno ed essere un super-montaggio di scene di orologi (digitali e analogici), The Clock ha la particolarità di mostrare sempre la stessa ora che c’è nella realtà, cioè fuori dal film. Il suo regista, l’artista e compositore Christian Marclay, vuole infatti che sia mostrato in modo tale che, se si vede una scena in cui sono le 16.35, siano le 16.35 anche nel museo da cui lo si sta vedendo. Questi sono i tre minuti che dovreste vedere tra le 12.04 e le 12.07.
C’è un film che dura 24 ore, e in cui l’ora del film è sempre quella giusta. "The Clock", installazione artistica di Christian Marclay, sarà alla Tate Modern fino a gennaio: chi l’ha visto dice che è particolare e che crea una strana dipendenza.
L’esoscheletro fa venire in mente a molti scenari da fantascienza e personaggi dei fumetti, come il facoltoso Tony Stark che grazie a un’armatura super tecnologica diventa Iron Man, eppure i sistemi per guadagnare artificialmente più forza – o resistere meglio a sforzi ripetuti e sempre uguali – sono sempre più diffusi nel mondo reale, e non solo in ambito militare. Nuove armature leggere per braccia e gambe iniziano a diffondersi negli ambienti di lavoro, per esempio nelle catene di montaggio, e si stanno dimostrando molto utili per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori. In futuro potrebbero consentire di ridurre gli incidenti, oltre a rendere meno frequenti malattie professionali tipiche di lavori usuranti, come il trasporto di materiale o l’utilizzo di attrezzi pesanti. Come suggerisce la parola (il prefisso eso significa “esterno”), gli esoscheletri sono strutture che si applicano sul corpo per sostenere la muscolatura e la tenuta delle ossa, soprattutto in caso di forti sollecitazioni. Il termine identifica per lo più armature “attive”, cioè con motori o altri sistemi per farle muovere, rispetto a quelle “passive” come le classiche armature d’epoca medievale. Tra i primi a sperimentare questo sistema ci fu l’inventore russo Nichola Yagn alla fine dell’Ottocento: il suo esoscheletro funzionava ad aria compressa, ma non era molto affidabile.
Gli esoscheletri per lavorare in fabbrica. A che punto sono le armature per alleggerire gli sforzi fisici degli operai e renderli meno usuranti.
Dal 29 agosto al 4 settembre si terrà, nell’ambito del festival di fotografia internazionale Visa Pour L’Image a Perpignan, in Francia, la mostra Exile, organizzata dall’agenzia fotografica Magnum in collaborazione con Canon. Exile (cioè esilio, in italiano) include 22 immagini che i fotografi di Magnum hanno scattato negli ultimi 70 anni a persone che fuggono da guerre, conflitti e disastri naturali, e che inquadrano storicamente anche la crisi europea dei migranti del giorno d’oggi. Sono esposti i lavori di importanti fotografi internazionali del passato (Robert Capa, Philip Jones Griffiths) e contemporanei (Abbas, Bruno Barbey, Thomas Dworzak, Alex Majoli, Susan Meiselas, Paolo Pellegrin e Jerome Sessini, tra gli altri), con reportage che raccontano la guerra dei sei giorni e quella in Iraq, quella in Ruanda e la primavera araba. Le immagini mostrano i civili che tornano a casa dopo la Seconda guerra mondiale fotografati da Robert Capa; una donna vietnamita ritratta da Philip Jones Griffiths mentre scappa da un bombardamento statunitense; e gli sfollati del Sud Sudan di John Vink.
8 grandi fotografie di persone che scappano. Le hanno scattate i fotografi della celebre agenzia Magnum, raccontano 70 anni di fughe ed esili, sono esposte a Perpignan.
Questa mattina, intorno alle 4.45, c’è stata un’esplosione in una palazzina di due piani a Portoferraio, il più grande comune dell’Isola d’Elba, in Toscana. L’esplosione, probabilmente provocata da una fuga di gas, ha fatto crollare l’edificio. Secondo le prime informazioni nella palazzina c’erano cinque persone: due sono morte e tre sono state estratte vive. Repubblica scrive che «sono due coniugi originari dell’isola ma oggi residenti nel livornese, che in questi giorni erano all’Elba per un periodo di vacanza», sembra invece che le tre persone estratte vive facessero parte di un’altra famiglia.
È esplosa una palazzina all’Isola d’Elba: sono morte due persone.
Ce n’è una al giorno. Quella di tre giorni fa era la richiesta a Napolitano di dimissionare Fini, che sappiamo essere stata un escamotage per far tacere Bossi. Quella di due giorni fa la grande manifestazione di piazza a Roma. Quella di ieri è stata l’allargamento della maggioranza. Vi alludeva nel pomeriggio Denis Verdini, quando sospirava affermando con l’aria di uno che la sa lunga che magari al momento di chiedere la fiducia il governo sarà votato da più parlamentari di quanti non lo avessero fatto al momento dell’insediamento. Lo ha confermato Francesco Nucara, repubblicano del gruppo misto, che ha spiegato che “l’iniziativa è già riuscita” e che coinvolte tanti deputati “basta per formare un gruppo alla Camera”. L’obiettivo di Berlusconi è allargare la maggioranza a un gruppo di parlamentari – definito “gruppo di responsabilità nazionale” – che possa allungare la vita della legislatura e soprattutto disinnescare i finiani e demolire il loro potere contrattuale, rendendo non determinante il loro voto. I nomi e i numeri che si fanno sono gli stessi della volta scorsa, scrive oggi Carmelo Lopapa su Repubblica, se non fosse per il fatto che alcuni hanno già dato la loro disponibilità e lunedì Nucara, promotore dell’adunata, renderà conto a Berlusconi.
Ricomincia la campagna acquisti? berlusconi tenta di allargare la maggioranza, ripartono i corteggiamenti ai parlamentari centristi e del gruppo misto.
Durante il Festival FLA di Pescara dello scorso novembre gli ospiti si sono disposti a farsi intervistare da Alice Lizza durante i viaggi cittadini sulla Mercedes d’ordinanza del Festival, e hanno raccontato molte cose sui loro lavori e sull’aria che tira intorno a libri e cultura. Il Post è partner del Festival di Pescara, che a sua volta è stato complice della costruzione della sezione Libri del Post.
Il FLA on the road. Il video degli ospiti del Festival di Pescara - Augias, Ferrara, Raznovich, Veltroni, Missiroli, Serra, e altri - portati a spasso in macchina per raccontare di libri, di leggere, e altro.
Oggi a Genova è stato inaugurato un nuovo grande spazio per effettuare le vaccinazioni contro il coronavirus: si trova nella Fiera del Mare ed è grande 1.300 metri quadrati. Lo spazio è stato allestito dalla regione Liguria e dall’Asl3 di Genova in accordo con la sanità privata locale, e dovrebbe permettere circa duemila vaccinazioni al giorno contro il COVID-19. All’inaugurazione c’erano il commissario per l’emergenza coronavirus Francesco Figliuolo e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Quest’ultimo ha parlato della situazione delle vaccinazioni in Italia, e parlando dell’andamento molto diverso tra le varie regioni ha detto «questo non significa che da un lato sono più bravi e dall’altro meno», e ha specificato che l’interesse principale è che si facciano i vaccini, senza che si facciano classifiche tra le regioni più o meno virtuose.
«Siamo in guerra», secondo il capo della Protezione Civile. E per questo servono “norme di guerra”, ha detto all'inaugurazione di un nuovo grande hub vaccinale a Genova.
Una 15enne di Bolzano che aveva denunciato di essere stata violentata lo scorso 6 maggio ha detto di essersi inventata tutto per attirare l’attenzione del suo ragazzo. Lo ha detto la procura di Bolzano con un comunicato in cui ha spiegato che la versione della ragazza è confermata anche dai risultati delle indagini svolte nelle ultime settimane. Il 6 maggio la ragazza aveva denunciato di essere stata picchiata e violentata da due uomini mentre tornava da scuola, percorrendo una pista ciclabile lungo il fiume Isarco. Aveva detto che due persone di colore l’avevano fermata, che uno dei due l’aveva colpita alla testa e che l’altro, dopo averla trascinata poco lontano, l’aveva stuprata. I giornali avevano scritto che la polizia aveva “isolato il dna dei due” aggressori e che gli “esami clinici hanno confermato la violenza subita“. Due persone di origine nigeriana erano anche state fermate dalla polizia, ma erano state rilasciate poco dopo. Nel posto dove la ragazza aveva detto di essere stata violentata, nelle ultime settimane c’erano state due manifestazioni per chiedere maggiore sicurezza.
Una 15enne di Bolzano che aveva denunciato di essere stata violentata lo scorso 6 maggio ha detto di essersi inventata tutto.
È stato diffuso il trailer di Heroes Reborn, una nuova serie televisiva presentata come il seguito della famosa serie televisiva fantascientifica Heroes. La serie andrà in onda in autunno, negli Stati Uniti. Heroes raccontava le storie di persone normali che scoprono di avere poteri simili a quelli dei supereroi, e da molti era considerata una delle migliori di fantascienza degli ultimi anni (è andata in onda fra il 2006 e il 2010). In Heroes Reborn saranno presenti solamente pochi personaggi di Heroes, fra quello di Noah Bennet (interpretato da Jack Coleman). La serie dovrebbe comunque avere gli stessi temi e ambientazioni di quella originale, sebbene con personaggi diversi. Il creatore della serie originale Tim Kring sarà il produttore esecutivo della nuova serie.
Il trailer di “Heroes Reborn”, il seguito di “Heroes”. È il seguito di "Heroes" ma con nuovi personaggi: negli Stati Uniti andrà in onda in autunno.
Affrontate una qualsiasi discussione sul PD con amici e conoscenti, e spesso vi sentirete rispondere – oppure direte voi stessi – una di queste due frasi. Il PD non fa opposizione. Il PD non sa comunicare quello che fa. Queste due frasi si sono irresolubilmente saldate al più grande partito italiano d’opposizione e alla sua logora classe dirigente, che ha fatto molto per meritarsi simili giudizi e che oggi si trova nella situazione di doverli affrontare e combattere anche nei casi in cui questi non sono meritati. Oggi il PD prova a rispondere in un colpo solo a entrambe le accuse, pubblicando sul proprio sito un documento che riassume – si fa per dire, sono 12 pagine fitte di testo – le iniziative parlamentari dallo scorso luglio a oggi, un “almanacco” che mette insieme le attività del PD alla Camera dei deputati nel corso degli ultimi dodici mesi. Che sono effettivamente un sacco, abbastanza da smontare il primo luogo comune – il PD l’opposizione la fa, poi uno può non essere d’accordo nel merito di questo o quello – e rafforzare il secondo: pochissimo di quanto di buono il PD fa in Parlamento arriva al paese, e questo è un problema di cui un partito degno di questo nome dovrebbe farsi carico.
Un anno di opposizione. Il PD pubblica un documento riassuntivo delle sue iniziative in Parlamento, provando a rispondere a chi dice che non-fa-opposizione.
La deprecata legge elettorale attualmente vigente per le elezioni politiche italiane – nota come “Porcellum” – è nata in Toscana: e la sua genesi è attribuibile ai Democratici di Sinistra (che a loro volta si sarebbero evoluti in Partito Democratico). Fu per il voto amministrativo del 2005 che la Regione Toscana decise di cambiare la propria legge elettorale creando il modello che poi ispirò il leghista Calderoli, autore della legge nazionale. “Tutta la colpa è delle preferenze”, commentò qualcuno ai piani alti della Regione quando arrivò la notizia che il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Melani aveva ricevuto un avviso di garanzia per tangenti. Flagranza di reato in un albergo, oltretutto. Era il febbraio del 2001 e dopo 15 giorni il seguito crudele e spettacolare fu il suo arresto durante una conferenza stampa, che aveva convocato per discolparsi, e di fronte alle telecamere. Tutti erano certi che la tangente contestata gli fosse servita per finanziarsi la campagna elettorale. Dopo sei anni di indagini sarebbe stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Ma intanto si era pensato che se anche un insospettabile come lui era arrivato a quel punto per pagare una campagna elettorale molto competitiva, bisognava eliminare la causa, e cambiare la legge elettorale in vigore.
Come nacque la legge elettorale. Dopo un arresto plateale a Firenze, nel 2001, e un accordo tra i partiti toscani: Calderoli imparò da loro.
La riforma di legge elettorale che dovrebbe introdurre il cosiddetto “Rosatellum bis” – approvata dalla Camera la settimana scorsa – sarà discussa in Senato il 24 ottobre. Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia, dopo la conferenza dei capigruppo ha detto che «L’aula lavorerà così il 24-25-26 e anche il 27 se necessario per dare il via alla sessione di bilancio». Romani ha detto anche che il suo partito – che sta all’opposizione – cercherà di “agevolare” l’approvazione della legge elettorale. Alla Camera la legge elettorale è stata approvata grazie anche a tre voti di fiducia ai quali Forza Italia e Lega Nord non hanno partecipato invece che votare no; e hanno votato invece “Sì” all’ultimo voto, sul quale non era stata posta la questione di fiducia. Forza Italia e Lega Nord sono favorevoli alla legge elettorale, ma non vogliono partecipare a voti di fiducia nei confronti del governo di cui sono all’opposizione.
La riforma della legge elettorale arriverà in aula al Senato il 24 ottobre.
Domenica 25 gennaio in Piazza San Pietro, a Roma, sono stati liberati dei palloncini colorati come gesto di pace al posto delle consuete “colombe della pace”, dopo l’incidente dello scorso anno quando un gabbiano e un corvo avevano attaccato le colombe liberate da Papa Francesco. La scena era stata vista dalle migliaia di persone in piazza San Pietro per ascoltare il Papa, fotografata da diversi fotografi delle agenzie di stampa internazionali e persino discussa dal National Geographic. Nelle ore seguenti le immagini erano circolate molto sui social network, con post ironici sull’accaduto e altri che avevano preso più sul serio la vicenda parlando di messaggio divino. Per molti anni l’ultima domenica di gennaio una coppia di bambini, un maschio e una femmina, si univano al Papa per liberare una coppia di colombe dalla finestra dello studio papale, poiché secondo la tradizione della Chiesa gennaio è il mese dedicato alla pace. L’anno scorso però le due colombe erano state attaccate da un gabbiano e da un corvo, rovinando il gesto simbolico. Quest’anno diverse associazioni animaliste avevano chiesto al Vaticano e a Papa Francesco di eliminare la tradizione. Il Vaticano ha accolto la richiesta e ha deciso di liberare in cielo dei palloncini colorati, insieme a una piccola mongolfiera contenente messaggi di pace.
Il Vaticano passa dalle colombe ai palloncini. Dopo l'incidente dell'anno scorso – quando un corvo e un gabbiano avevano attaccato le due "colombe della pace" – il Papa domenica ha liberato dei palloncini colorati.
La vera stagione cinematografica non finisce con la fine dell’anno solare ma con la cerimonia degli Oscar, che quest’anno si terrà il 4 marzo. Alcuni dei film che puntano ai premi principali, quelli con cast stellari e grandi produzioni, escono quindi nei primi due mesi del nuovo anno, ed è a quel punto che si fanno solitamente i bilanci sulla stagione appena conclusa (il nuovo Star Wars, uscito alla fine del 2017, è in classifica ma continuerà ancora a incassare parecchio). È anche vero che i film che sbancano agli Oscar sono quasi sempre diversi da quelli che sbancano al botteghino: quest’anno è stato così. Partendo dai dati di Box Office Mojo – il più importante e attendibile sito sugli incassi dei film di tutto il mondo – e da quelli di Cinetel (la società che registra gli incassi in Italia) abbiamo composto le liste dei 10 film che hanno incassato di più nel 2017, in Italia e nel mondo.
I film che hanno incassato di più nel 2017, in Italia e nel mondo. La prima posizione è uguale, per distacco, ma in Italia abbiamo visto meno supereroi e più "Cinquanta sfumature di nero".
Nel mare tra Fondi e Terracina, due comuni in provincia di Latina, la Guardia di finanza ha trovato i corpi di una donna e una bambina che probabilmente erano in acqua da alcuni giorni. I corpi sono stati recuperati dalla Guardia costiera di Terracina. Gli investigatori pensano che si tratti della compagna e della figlia di un uomo trovato morto il 3 maggio su una spiaggia di Baia Domizia, in provincia di Caserta: il 32enne imprenditore Pierluigi Iacobucci, che il giorno precedente era uscito in mare su una moto d’acqua. I corpi trovati vicino a Terracina corrispondono alle descrizioni della compagna e della figlia di Iacobucci.
Al largo di Terracina, nel Lazio, sono stati trovati i corpi di una donna e di una bambina.
Secondo i biologi, a causa delle attività umane siamo in mezzo alla sesta estinzione di massa della storia del pianeta Terra (la quinta è quella in cui si estinsero i dinosauri): si stima che più di trecento tipi di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi si siano estinti dal 1500 a oggi. Per questo moltissimi scienziati e organizzazioni cercano di preservare gli ambienti naturali delle specie in pericolo di estinzione, mentre altri invece stanno studiando la cosiddetta “de-estinzione”. Quando si parla di de-estinzione si intende la creazione artificiale di esemplari animali molto simili a specie estinte: più o meno quello che succede in Jurassic Park. Può sembrare un tema da fantascienza, ma nella comunità scientifica c’è un ampio dibattito sull’argomento, non solo sulle possibili tecniche per ottenere la de-estinzione ma anche sui criteri con cui scegliere le specie da sottoporre al procedimento, e sull’eticità della questione. Ha senso spendere soldi e tempo per cercare di far tornare in vita animali che non esistono più e per cui probabilmente sarebbe difficile trovare un habitat in natura, invece che investire le stesse risorse per preservare l’ambiente in cui vivono le specie in via di estinzione? Nel 2016 l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), l’ente che stabilisce quali specie siano a rischio di estinzione e quanto, ha messo insieme delle linee guida sulla de-estinzione: non perché sostenga gli sforzi per riuscire a de-estinguere delle specie, ma per fornire un protocollo da seguire a chi crede che sia una buona idea e sta cercando di farlo.
È giusto de-estinguere gli animali? esiste un ampio e concreto dibattito tra gli scienziati sul fatto che sia utile e opportuno provare a ricreare specie animali estinte in modo artificiale.
“Le feste di dicembre nel mondo” è il nome che quest’anno Google ha scelto per il tradizionale doodle di Natale, con cui invita a scoprire tutte le feste che si celebrano nel mese di dicembre e che non sono legate al Natale dei cristiani. Come ogni anno Google celebra l’inizio delle feste natalizie con dei doodle per fare gli auguri ai suoi utenti, ma negli ultimi tempi sono diventati sempre più neutri, senza riferimenti al Natale, così da raggiungere più persone possibili, al di là delle culture e delle religioni. Non è un caso se il Natale si celebra proprio alla fine di dicembre: molte feste religiose si celebrano da secoli nello stesso periodo. Nei Vangeli non ci sono riferimenti alla data di nascita di Gesù, e la data del 25 dicembre è stata scelta probabilmente in riferimento a una festività romana che coincideva con il solstizio d’inverno: la festa del Dies Natalis Solis Invicti, la festa in onore della nascita di Mitra, la divinità romana legata alla luce.
Tutte le feste di dicembre nel mondo, diverse dal Natale. Come ogni anno, Google fa gli auguri di buone feste ai suoi utenti con un doodle: quest'anno ci invita a scoprire le altre feste oltre al Natale.
Amsterdam è stata scelta come nuova sede dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), il cui spostamento da Londra si era reso necessario in seguito a Brexit e alla prevista uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Amsterdam ha vinto al sorteggio finale, reso necessario perché alla terza e ultima votazione aveva ottenuto 13 voti come Milano, l’altra città rimasta candidata. La vittoria è ritenuta un’importante opportunità economica per la città, e Milano e l’Italia ne sono uscite molto deluse. Grazie a Milano e grazie a tutti coloro che si sono impegnati per #Ema, nelle istituzioni e nel privato. Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Che beffa!
Amsterdam sarà la nuova sede dell’Agenzia Europea per i Medicinali. Ha battuto le altre 18 città candidate alle votazioni di oggi da parte dei 27 paesi dell'Unione Europea, compresa Milano con un sorteggio finale per parità.
Aggiornamento delle ore 13.30: la mozione del Partito Democratico sulla «promozione» del riconoscimento dello stato di Palestina è stata approvata con 300 voti favorevoli e 45 contrari: prevede di «continuare a sostenere in ogni sede l’obiettivo della costituzione di uno stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo stato di Israele, sulla base del reciproco riconoscimento». Anche la mozione di area popolare presentata, tra l’altro, da NCD (e su cui il governo aveva dato parere favorevole) è stata approvata con 237 sì e 84 no. Questa non prevede però un esplicito riconoscimento dello stato di Palestina, ma lo subordina di fatto a un accordo politico tra Al-Fatah e Hamas: la mozione impegna il governo «a sostenere sia in sede bilaterale che multilaterale, di concerto con i partner europei, la tempestiva ripresa del negoziato diretto fra israeliani e palestinesi, come via maestra per la realizzazione degli Accordi di Oslo» e a «promuovere il raggiungimento di un’intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello Stato d’Israele e l’abbandono della violenza, determini le condizioni per il riconoscimento di uno Stato palestinese». Sono state quindi votate due mozioni diverse tra loro. Il risultato è stato criticato dalle minoranze interne al Pd: Stefano Fassina ha detto che si tratta di una cosa “ridicola” perché i due testi dicono cose diverse tra loro; Pippo Civati ha votato la mozione del Pd ma non quella presentata dalle altre forze politiche. L’ambasciata israeliana a Roma ha fatto sapere subito dopo il voto di essere soddisfatta della scelta del Parlamento italiano «di non riconoscere lo Stato palestinese e di aver preferito sostenere il negoziato diretto fra Israele e i palestinesi, sulla base del principio dei due Stati, come giusta via per conseguire la pace». La mozione del M5S su cui il governo aveva espresso parere contrario e che parlava in modo chiaro di “riconoscimento” è stata respinta con 56 voti favorevoli e 317 contrari.
La Camera ha approvato due mozioni molto prudenti sulla Palestina. In un'operazione comunque simbolica e non vincolante, la Camera ha votato le mozioni del PD e di NCD volte a «promuovere» un riconoscimento dello Stato.
Per appassionati di Peanuts come siamo noi al Post, uno dei modi migliori di farsi gli auguri è scambiarsi una striscia o una cartolina con Snoopy, Piperita Patty o Charlie Brown, alcuni dei famosi personaggi inventati da Charles Schulz. Ci trovate letterine a Babbo Natale, regali, Babbo Natale, neve, pupazzi e palle di neve, aspettative e lamentele sull’anno nuovo, critiche a chi è troppo consumista e a chi è troppo avaro, festeggiamenti clandestini e semplici auguri. Scegliete la vostra, e quindi Buone feste a voi. Le vostre strisce dei Peanuts preferite di quest’anno
Buone feste dai Peanuts. Le migliori strisce su Natale e Capodanno tra quelle pubblicate sul Post: usatele per fare gli auguri a qualcuno.
L’intero consiglio direttivo dei Premi César, il più importante riconoscimento del cinema francese, si è dimesso dopo le proteste contro le nomination assegnate al film L’ufficiale e la spia, di Roman Polanski. «Abbiamo deciso in modo unanime di rassegnare le dimissioni, per onorare quegli uomini e quelle donne che hanno fatto cinema nel 2019, per ritrovare la serenità e fare in modo che la festa del cinema rimanga una festa», si legge nel comunicato del consiglio direttivo delll’Académie des arts et techniques du cinéma, l’organizzazione che sovrintende i premi César. Nelle scorse settimane era stato annunciato che il film di Polanski – girato in francese e che parla dell’affare Dreyfus – aveva ottenuto 12 nomination, più di qualsiasi altro film in lizza, e alcuni gruppi femministi avevano chiesto di boicottare la premiazione, prevista per il 28 febbraio, a causa delle accuse di violenza sessuale che pendono su Polanski. Inoltre, pochi giorni dopo, centinaia di personalità del cinema francese avevano sottoscritto una lettera aperta criticando “l’opacità” nella direzione dell’Académie des arts et techniques du cinéma.
Il consiglio direttivo dei Premi César si è dimesso dopo le polemiche per le nomination assegnate al film di Roman Polanski.
Sono stati annunciati i vincitori dei Sony World Photography Awards, uno dei più importanti concorsi annuali di fotografia al mondo. L’italiano Federico Borella è stato premiato come miglior fotografo dell’anno tra i professionisti – il premio più importante della categoria – con la sua serie Five Degrees, che parla dei suicidi tra gli agricoltori correlati alla siccità nello stato del Tamil Nadu, nel sud dell’India. Il lavoro di Borella si basa su uno studio dell’Università di Berkeley che mette in relazione il cambiamento climatico con l’aumento dei suicidi tra gli agricoltori. Il concorso è diviso in quattro competizioni diverse: una per fotografi professionisti che presentano solitamente progetti più estesi (competizione che a sua volta ha dieci categorie); una “Open”, dedicata a singole immagini realizzate sia da fotografi professionisti che semplici dilettanti, appassionati o artisti (anche questa divisa in dieci categorie, ma ha vinto come fotografo dell’anno la statunitense Christy Lee Rogers); “Youth” per ragazzi e ragazze dai 12 ai 19 anni (ha vinto Zelle Westfall, Stati Uniti, 18 anni); e infine la categoria “Student Focus”, aperta agli studenti di fotografia di tutto il mondo (vinta da Sergi Villanueva, Spagna, 25 anni). Da oggi i lavori dei vincitori e dei finalisti saranno esposti alla Somerset House di Londra fino al 6 maggio. Trovate tutte le immagini dei vincitori, ma anche di quelli arrivati secondi o terzi, sul sito del premio.
I vincitori dei Sony World Photography Awards. Le foto notevoli di uno dei più famosi concorsi annuali di fotografia al mondo, vinto da un italiano.
Quando nel 1985 pubblicò il saggio L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, il neurologo Oliver Sacks divenne famoso per il suo modo di raccontare in forma divulgativa le sue esperienze cliniche con pazienti affetti da diverse lesioni cerebrali, che causavano comportamenti bizzarri e talvolta misteriosi. Da allora Sacks ha scritto numerosi altri saggi – due anni fa ebbe un grande successo mondiale il suo Musicofilia – concentrandosi principalmente sulle difficoltà che hanno alcune persone nel riconoscere i volti e i luoghi. Patologie che nelle forme più gravi impediscono a chi ne è affetto di condurre una vita normale, con esiti a volte tragicomici. Sul numero di questa settimana del New Yorker, Sacks spiega perché alcune persone non ce la fanno proprio a riconoscere gli individui che si ritrovano davanti, anche se li conoscono da anni. Per farlo, il celebre neurologo parte dalle proprie esperienze personali, raccontando alcuni aneddoti ispirati anche alle testimonianze dei suoi pazienti e contenuti nel libro The Mind’s Eye in pubblicazione in ottobre.
Oliver Sacks e la prosopagnosia. Il New Yorker anticipa il saggio del famoso neurologo dedicato alla malattia di chi non riconosce i volti.
I cittadini italiani aventi diritto al voto che si trovano temporaneamente fuori dall’Italia hanno tempo fino a oggi, 2 novembre, per chiedere al proprio comune di poter votare dall’estero – per corrispondenza – al referendum costituzionale del 4 dicembre. È una possibilità riservata a chi non è iscritto all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) ma che «per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trova temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento del Referendum», come ha spiegato il ministero degli Esteri. Il procedimento per chiedere di votare all’estero è piuttosto semplice: un apposito documento (qui la copia fac-simile) va compilato e spedito al comune in cui si è iscritti nelle liste elettorali via posta, telefax o email (anche non certificata). Assieme al documento vanno allegati:
Oggi è l’ultimo giorno per chiedere di votare dall’estero al referendum. Bisogna inviare al comune di residenza un apposito documento, allegando una copia della carta d'identità e un'autocertificazione.
Le palle di pelo possono essere dei problemi anche per animali possenti come le tigri. Soprattutto se pesano 1,8 chilogrammi, come è successo a una tigre che è stata operata in un ospedale della Florida. Il Post deroga alle sue severe regole in merito alle foto di gattini solo quando sono coinvolti in un tornado, come in questo caso di un’intera famigliola ospite in un centro di raccolta. Poi, in caso di dubbio sul fatto che l’uomo e la scimmia hanno molto in comune, c’è la foto di un orango di 18 mesi appena liberato da un proprietario che lo teneva illegalmente che sembra davvero sprizzare gioia. Infine, se siete in cerca di un nuovo animale preferito, forse il topo cervo è quello che fa per voi (anche se, è chiaro, il lemure con i suoi occhioni ipnotici sarebbe la prima scelta di chiunque). Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Uno sguardo da lemure. I problemi delle tigri, oranghi felici e gattini scampati dal tornado, tra le migliori foto di animali di questa settimana.
Mercoledì 15 agosto il Post ha raccontato delle accuse rivolte ad alcune guide turistiche di fama mondiale, Lonely Planet e Rough Guides, da un articolo di Michael Moynihan su Foreign Policy e da uno di Nick Cohen sullo Spectator. Il tema dei presunti pregiudizi ideologici e della veridicità di alcune guide era già stato sollevato altre volte in passato sulla stampa internazionale. Heather Carswell, capo della comunicazione di Lonely Planet, ci ha inviato una nota di risposta all’articolo di Foreign Policy, che pubblichiamo di seguito. ***
Lonely Planet risponde alle critiche. La replica della casa editrice agli articoli usciti sulla stampa internazionale riguardo il suo atteggiamento con le dittature.
Walter Becker, cofondatore e storico chitarrista del duo jazz rock degli Steely Dan, è morto oggi a 67 anni. Insieme al pianista e cantante Donald Fagen, raggiunse il successo negli anni Settanta con uno stile molto raffinato e inventivo, che mischiava tra loro molti generi. Queste sono le undici canzoni che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva scelto per il suo libro Playlist. Steely Dan (1972, New York, Stati Uniti) Un duo di geni newyorkesi – Walter Becker e Donald Fagen – che misero insieme il duo più sofisticato ed elegante della storia del rock, partendo da cori soft rock e arrivando presto a inclinazioni jazz e perfezionismo da sala di registrazione (e fastidio complementare per i palcoscenici). Durano ormai da più di trent’anni facendo cose che sanno fare solo loro. P.S. Sì, Fagen era del New Jersey, va bene.
11 canzoni degli Steely Dan. Da ascoltare oggi che è morto Walter Becker, che insieme a Donald Fagen mise insieme il duo più sofisticato ed elegante della storia del rock.
A Roma un maestro di scuola materna è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di molestie sessuali su alcune sue alunne. L’arresto è stato ordinato dalla gip Clementina Forleo su richiesta della procura di Roma, che da alcuni mesi indagava sull’uomo dopo aver ricevuto segnalazioni da parte dei genitori di alcune alunne della scuola. L’uomo arrestato – che ha 25 anni – è stato portato in carcere.
A Roma un maestro di scuola materna è stato arrestato con l’accusa di molestie sessuali.
Da qualche giorno su Tumblr è apparso Bersani vittorioso, che appiccica un’immagine di Bersani fiero con i pugni alzati nei contesti storici più disparati, dalle Olimpiadi a Dallas nel giorno della morte di Kennedy, dallo spazio alla scalinata di Philadelphia con Rocky Balboa, eccetera eccetera. Qui c’è l’immagine standard, se volete cimentarvi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
“Bersani vittorioso”. Il meme che mette un Bersani fiero e soddisfatto in tutti i luoghi.
Domani uscirà nei cinema italiani l’ottavo film della saga di Star Wars, intitolato Gli Ultimi Jedi. È il terzo film ambientato nell’universo di Star Wars a uscire negli ultimi due anni, e immaginiamo che questo possa aver creato una certa confusione negli spettatori affascinati ma occasionali. Qui avevamo messo insieme un po’ di cose di contesto sul film: i due trailer ufficiali, qualche informazione sul regista e sul cast, e così via. Oggi ci concentriamo sulle informazioni base da conoscere per seguire la trama. Gli Ultimi Jedi è soprattutto il sequel del Risveglio della Forza, il settimo film della saga, uscito nel 2015. Partiamo da qui.
Star Wars: dove eravamo rimasti? domani esce l'ottavo film della saga, e se volete seguirlo per bene vi conviene ripassare.
È morto Larry King, celebre conduttore tv e giornalista statunitense. Aveva 87 anni. La notizia è stata data dal suo account ufficiale su Twitter. King era ricoverato nel centro medico di Cedars-Sinai, in California. Non sono state spiegate le cause della morte ma qualche settimana fa si era saputo che era risultato positivo al coronavirus. King era noto soprattutto per aver condotto dal 1985 al 2010 il talk show notturno Larry King Live su CNN, uno dei più famosi e apprezzati programmi tv nella storia della televisione americana. Dal 2012 al 2020 è stato conduttore del talk show Larry King Now su Hulu e Rt America mentre dal 2013 conduceva, sempre sulle stesse piattaforme, il talk show politico settimanale Politicking with Larry King.
È morto Larry King. È stato un famosissimo giornalista e conduttore di talk show, aveva 87 anni.
L’autobiografia di Michelle Obama, l’ex first lady degli Stati Uniti, uscirà in tutto il mondo il 13 novembre e si intitolerà Becoming (traducibile letteralmente come “Diventare”). Il libro uscirà per l’editore Penguin Random House, che l’anno scorso aveva chiuso un accordo per fare scrivere un libro a entrambi i coniugi Obama. I termini dell’accordo non erano stati resi noti, ma secondo il Financial Times Michelle e Barack Obama riceveranno più di 65 milioni di dollari, circa 62 milioni di euro. Gli Obama hanno detto che doneranno in beneficenza «una parte significativa» dei diritti d’autore mentre la casa editrice ha intenzione di donare un milione di libri a First Book, un’organizzazione no profit che regala libri a bambini in difficoltà.
L’autobiografia di Michelle Obama uscirà il 13 novembre. Si intitolerà "Becoming".
Il leggendario musicista Prince è stato trovato morto giovedì 21 aprile 2016 nella sua residenza-studio vicino a Minneapolis, in Minnesota. Aveva 57 anni. Prince non è sicuramente il primo musicista famoso morto prima di diventare anziano. Agli appassionati di musica è tristemente nota l’esistenza del “club dei 27“, di cui fanno parte tra gli altri artisti come Kurt Cobain, Amy Winehouse, Janis Joplin e Jimi Hendrix, tutti tragicamente morti a 27 anni. Uno studio pubblicato nel 2014 sul sito The Conversation e condotto da Dianna Theadora Kenny, che insegna psicologia e musica alla University of Sydney, dimostra che quella del “club dei 27” è in realtà una leggenda metropolitana. Kenny ha analizzato la morte di oltre 12mila musicisti famosi avvenuta tra il 1950 e il 2014 e ha scoperto che la maggior parte degli artisti inseriti nel suo database sono morti fra i 50 e 60 anni. (Dianna Theadora Kenny/The Conversation)
A quanti anni muoiono le rockstar. Non soprattutto a 27, come vogliono le leggende della musica: Prince è nella norma, dice uno studio.
Sono stati fissati per venerdì 8 giugno diversi scioperi nel settore dei trasporti. A Roma potranno esserci problemi nella circolazione dei mezzi pubblici gestiti da ATAC e dei bus periferici di Roma Tpl, mentre a Torino è prevista un’astensione del personale GTT. Altri scioperi sono in programma tra il personale navigante di Blue Panorama e Air Italy; un’astensione dei controllori degli aerei di ENAV, la società che gestisce il traffico aereo in Italia, potrebbe portare ritardi e cancellazioni nei voli di diverse compagnie aeree: Alitalia, per esempio, ha diffuso una lunga lista di voli cancellati. Di seguito trovate una piccola guida con le cose da sapere, gli orari degli scioperi e le fasce di garanzia, se previste. ATAC e Roma Tpl: lo sciopero è iniziato alle 8:30 e finisce dopo quattro ore, alle 12:30. Sono interessate la rete ATAC (bus, tram, metropolitane, ferrovie regionali Roma-Lido, Roma-Civitacastellana-Viterbo, Termini-Centocelle) e le linee periferiche di Roma Tpl. Lo sciopero, proclamato da Ugl, è in realtà esteso a tutte le aziende pubbliche o private di trasporti della regione Lazio. Atac ha ricordato che durante l’ultima astensione si era registrata un’adesione vicina al 22 per cento dei suoi dipendenti.
Le cose da sapere sugli scioperi dei trasporti di venerdì 8 giugno. Riguardano i mezzi pubblici di ATAC a Roma e GTT a Torino, poi gli aerei di Alitalia, Blue Panorama e Air Italy, tra gli altri.
Aggiornamento del 6 gennaio: Hasbro ha scritto su Twitter che il personaggio di Rey sarà aggiunto all’edizione speciale di Monopoly dedicata a Star Wars nel corso del 2016, senza specificare precisamente quando. In un comunicato ufficiale, Hasbro ha spiegato di avere deciso di non includere il personaggio di Rey in Monopoly per evitare spoiler sulla trama del film: «Il gioco di Monopoly è uscito a settembre, mesi prima dell’uscita del film, e Rey non è stata inclusa per non rivelare un punto centrale della trama, ossia che affronta Kylo Ren e si unisce alla Resistenza». Hasbro ha anche detto che comunque Rey è stata inclusa in altri giochi dedicati a Star Wars (anche se, considerando l’importanza del suo personaggio nel film, mancava da molti set e confezioni di giocattoli a tema Star Wars messi in commercio, come avevano notato molti fan sui social network), e che comunque «gli appassionati vedranno ulteriori prodotti di Rey sugli scaffali questo mese, incluse delle action figure di Rey da 15 centimetri e da 30 centimetri». ***
I giocattoli di Star Wars senza Rey. La protagonista del film non è stata inserita in buona parte dei giocattoli: ci sono state molte proteste, Hasbro ha detto che non voleva spoilerare il film ma che rimedierà.
Aggiornamento di venerdì 6 maggio: Craig Wright, l’imprenditore australiano che qualche giorno fa ha detto di essere il vero inventore della valuta virtuale Bitcoin, ha detto che non fornirà più le prove delle sue affermazioni. In un post pubblicato sul suo blog, Wright ha detto di non essere «forte a sufficienza» per contrastare le critiche e lo scetticismo nei suoi confronti, e si è scusato con due importanti dirigenti della Bitcoin Foundation che lo hanno sostenuto per averli “delusi”. Ahora Craig Wright dice que no dará pruebas de ser Satoshi https://t.co/M8rrJHgU5N pic.twitter.com/SvnIAPpw3x
È quest’uomo l’inventore dei Bitcoin? l'imprenditore australiano Craig Wright, in passato già indicato come l'inventore della valuta virtuale, si è fatto avanti con prove consistenti: poi ha cambiato idea.
Gli Stati Uniti stanno rispolverando Mr. Magoo, un personaggio dei cartoni animati inventato nel 1949 da John Hubley per lo studio di animazione United Productions of America (UPA). Le ragioni non sono culturali o nostalgiche, ma politiche: il Washington Post ha scritto infatti che “Mr. Magoo” è il soprannome con cui il presidente Donald Trump chiama il procuratore generale Jeff Sessions, l’equivalente del ministro della Giustizia italiano, con cui da tempo non è in buoni rapporti. Il Washington Post non spiega il motivo e scrive che potrebbe riferirsi sia all’età di Sessions, che ha 71 anni, che al suo aspetto fisico. Mr. Magoo
A chi assomiglia Mr. Magoo? se ne parla negli Stati Uniti perché sembra che Donald Trump chiami così un suo importante ministro.
I Want Your Love – Richard Renaldi Dal 24 gennaio e fino al 14 marzo allo Spazio Labo’ di Bologna si potrà visitare la mostra On Love and Other Matters, sul lavoro del fotografo statunitense Richard Renaldi. Il punto centrale dell’esposizione è I Want Your Love, il lavoro più recente di Renaldi: un progetto autobiografico cominciato con un primo ritratto che il fotografo si è scattato in una vasca da bagno quando aveva dieci anni e che è continuato fino all’anno scorso – quando Renaldi ha compiuto 50 anni – per parlare di amore, gioventù e ricerca dell’identità personale attraverso le esperienze che ha vissuto e le persone che ha incontrato.
Foto sull’amore e altre questioni. In una mostra sul fotografo statunitense Richard Renaldi allo Spazio Labo' di Bologna.
Il 31 maggio la Corte d’Assise di Taranto ha disposto la confisca degli impianti dell’area a caldo dell’acciaieria ex ILVA di Taranto. Gli impianti, però, per ora resteranno operativi fino al giudizio finale della Corte di Cassazione. Continuerà quindi a funzionare, ma a giorni è attesa un’altra sentenza da parte del Consiglio di Stato – organo di secondo grado della giustizia amministrativa italiana – che potrebbe anticipare la sentenza della Cassazione, decretandone lo spegnimento. Quella del Consiglio di Stato sarà la decisione definitiva da parte della giustizia amministrativa, quindi difficilmente impugnabile e con enormi implicazioni economiche. Lo spegnimento è poi un’operazione tecnologicamente delicata, e anche in caso di futuri ribaltamenti giudiziari potrebbe comportare di fatto la chiusura dell’acciaieria: accendere nuovamente l’area a caldo è costoso e richiede tempi lunghi, e interruzioni prolungate possono compromettere la futura produzione e la sostenibilità dello stabilimento, di cui lo Stato è diventato azionista.
Che succede ora all’ex ILVA. Nei prossimi giorni il Consiglio di Stato potrebbe decretare la chiusura dell'area a caldo dell'acciaieria di Taranto, e di conseguenza di tutto l'impianto.
Raffaele Marra – ex capo del personale del comune di Roma e considerato molto vicino all’attuale sindaca della città Virginia Raggi – è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere e interdizione dai pubblici uffici, per corruzione. Dovrà anche pagare un risarcimento di 100mila euro al Comune di Roma. Marra era accusato di aver ricevuto delle tangenti – anche nella forma di un appartamento comprato a prezzo agevolato – dall’immobiliarista romano Sergio Scarpellini (che è morto il 20 novembre). Marra era stato arrestato nel dicembre del 2016 nell’ambito di un’indagine iniziata nel 2013, quando era a capo del Dipartimento politiche abitative del comune di Roma, durante la giunta di centrodestra guidata da Gianni Alemanno. Insieme a Marra era stato arrestato anche Scarpellini, accusato di aver pagato tangenti in cambio di favori.
Raffaele Marra è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per corruzione. È l'ex capo del personale del comune, considerato molto vicino all'attuale sindaca della città Virginia Raggi: era stato arrestato nel 2016.
Il punto della situazione alle 18.25. Dopo i sei morti di ieri a Genova, la Procura ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo contro ignoti guidata dal procuratore capo Vincenzo Scolastico e dal sostituto Stefano Puppo. Il numero degli sfollati, tra Liguria e Piemonte, è salito a 1500. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha dichiarato che in Liguria evidentemente «si è costruito là dove non si doveva costruire». Continua a piovere forte nello spezzino e in Piemonte: nell’alessandrino sono già caduti 320 mm di acqua nelle ultime 24 ore (ieri a Genova ne erano caduti 300 mm, circa un terzo della quantità di pioggia che cade in un anno). A causa dell’esondazione del torrente Bormida, la Protezione civile sta facendo evacuare i primi piani di alcune abitazioni a Cairo Montenotte (SV). In Piemonte ci sono state frane e smottamenti lungo la rete viaria alessandrina, particolarmente nell’ovadese. Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, ha proclamato per lunedì il lutto cittadino. Il punto della situazione alle 15.30. L’ARPAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure) ha prorogato l’allerta meteo fino alle 18 di domani e ha previsto nelle prossime ore piogge intense sul Ponente ligure. In Piemonte la Protezione civile ha assegnato all’allerta il livello 3 (ossia criticità elevata), il più alto, per le prossime 36 ore. Secondo la Coldiretti, l’87% del comuni del piemonte è a rischio idrogeologico. Una frana di vaste dimensioni si è già staccata tra Millesimo e Murialdo, sulla strada provinciale 51, in provincia di Savona, senza provocare vittime, mentre il fiume Bormida è esondato, oltre che in Piemonte, anche nella piana di Crixia (SV). Il prefetto di Genova Franco Gabrielli ha annunciato per lunedì la chiusura di tutte le scuole della provincia di Genova, mentre la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha donato un milione di euro dai fondi dell’otto per mille alle popolazioni colpite dall’alluvione. Secondo il racconto di alcuni cittadini su Twitter, a via Donghi, chiusa la traffico, i taxi starebbero lavorando gratis.
La situazione in Liguria e Piemonte. Il sindaco di Genova è stato contestato e la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, mentre in Piemonte la Protezione civile ha assegnato l'allerta massima fino a dopodomani.
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Assolti Amanda Knox e Raffaele Sollecito. La diretta della sentenza: ordinata l'immediata scarcerazione.
L’attore James Cagney, che morì il 30 marzo di 30 anni fa, vinse un Oscar per Ribalta di gloria, un musical del 1942 in cui interpretò l’attore cantante e ballerino George M. Cohan. Ribalta di gloria non è però il film più famoso di Cagney, che è conosciuto soprattutto per dei ruoli decisamente di altro tipo: quelli da duro, da gangster, da uomo violento e tutto d’un pezzo. Un gangster duro lo è stato per esempio in Nemico pubblico, un film del 1931 diretto da William A. Wellman, e in Gli angeli con la faccia sporca, diretto da Michael Curtiz nel 1938. Ma anche questo non basta a raccontare Cagney. Identificare Cagney “con il personaggio del gangster o del violento sarebbe un’operazione riduttiva e ingiusta” scrisse il critico di cinema Morando Morandini. Nella sua carriera Cagney ha infatti recitato in più di 60 film, e “i personaggi di fuorilegge” sono solo quindici, “alcuni dei quali affrontati in chiave di commedia”. Orson Welles, uno dei più grandi registi di sempre, ha detto di lui: «Tutto quel che fa è grande, eppure non è mai, in nessun momento poco credibile. Perché è reale. È vero».
James Cagney non è stato solo un gangster. È il ruolo che lo ha reso famoso al cinema ma lui, che morì 30 anni fa oggi, vinse l'Oscar interpretando un ballerino.
L’interesse per i racconti biografici è generalmente legato alla fama e all’apprezzamento che si ha per la persona in questione: vogliamo conoscere dettagli personali e abitudini, ma vogliamo anche assistere alla formazione dei personaggi, che siano donne, uomini, oppure ortaggi. La favolosa storia delle verdure è il libro pubblicato da add editore in cui la biografa Évelyne Bloch-Dano – che di solito si occupa delle vite di persone importanti e in particolare di donne, come quella de La signora Proust – racconta come abbiano fatto il cavolo, la carota, il topinambur e altre verdure a diventare quello che sono oggi. O, come ha scritto nella prefazione al libro Michel Onfray (storico francese e fondatore dell’Université populaire du goût d’Argentan), per “mostrare che le verdure possiedono un’aura simbolica che va oltre il mero valore calorico o commerciale”. Nel suo libro (che è stato tradotto in italiano da Sara Prencipe) Bloch-Dano prende in esame dieci verdure, dal comune cavolo alla meno nota pastinaca, e ne ricostruisce la storia, arricchendo il racconto con aneddoti, poesie, citazioni e ricette. La storia dei singoli ortaggi si mischia alle innovazioni, alle scoperte e ai cambiamenti. Riflette sul rapporto tra cultura e natura, su quanto la prima abbia influenzato la seconda, portando come esempio le tecniche utilizzate negli ultimi anni per produrre rapidamente verdure più grandi e belle: pomodori più rossi e insalate più verdi di come sarebbero. “L’uomo – scrive la biografa – è l’unico essere vivente a non subire meccanicamente i vincoli dell’ambiente che lo circonda ma a poter scegliere la propria alimentazione in base a criteri non fisiologici, bensì simbolici”.
Da dove viene il topinambur. E i cavoli, le zucche, le carote? Lo racconta la biografa Évelyne Bloch-Dano in un libro sulla storia delle verdure, dalla loro scoperta agli usi in cucina.
Sono stati diffusi i dati relativi ai risultati aziendali di Facebook nell’ultimo trimestre finanziario del 2015: sono molto positivi, soprattutto per quanto riguarda la crescita delle attività principali. L’azienda cofondata da Mark Zuckerberg ha prodotto ricavi per 5,8 miliardi di dollari, molto di più dei 3,9 miliardi riferiti allo stesso periodo nell’anno precedente. Considerando il 2015 per intero, Facebook ha avuto ricavi per 17,93 miliardi di dollari, con un utile pari a 3,69 miliardi di dollari: c’è stato un aumento del 44 per cento rispetto al 2014. Mediamente, negli ultimi tre mesi 1,04 miliardi di persone ha utilizzato Facebook almeno una volta al giorno, il 17 per cento in più rispetto all’anno precedente. Di questi, 934 milioni hanno utilizzato il social network effettuando almeno un accesso giornaliero da dispositivo mobile, rispetto allo stesso periodo nel 2014 si tratta di una crescita del 25 per cento circa. L’incremento dei ricavi è dovuto soprattutto al sistema utilizzato da Facebook per la pubblicità sul social network che, dopo qualche difficoltà nei primi anni, è stato concentrato per offrire annunci più rilevanti e soprattutto più adatti per i dispositivi mobili. Le pubblicità che invitano a installare nuove applicazioni sono tra le più apprezzate, e tra le più redditizie per Facebook. In media, per ogni utente la società ha guadagnato 13,54 dollari, rispetto ai 9 dollari dello stesso trimestre del 2014.
Facebook è andato benissimo nel 2015. Il social network ha ricavato 17,93 miliardi di dollari, il 44 per cento in più rispetto al 2014: ogni giorno si collegano in media 1,04 miliardi di persone.
Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti È quello alla fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes, che promise un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue che non ha mai funzionato
“L’Italia si autoassolve, ma Marchionne dice il vero”. L'economista Mario Deaglio segnala la superficialità del dibattito sulla crisi.
Da quest’anno tra i National Book Awards, che insieme ai Pulitzer sono i più importanti premi letterari americani, ci sarà un premio per un’opera di narrativa o di saggistica tradotta in inglese da altre lingue e pubblicata negli Stati Uniti. Il premio sarà assegnato sia all’autore che al traduttore, come accade già per un altro rilevante premio letterario, questa volta britannico, il Man Booker International. Potranno partecipare alla selezione solo libri scritti non in inglese e da autori viventi. I prossimi National Book Awards saranno assegnati nel novembre 2018. I National Book Awards esistono dal 1950 per «celebrare il meglio della letteratura americana». Negli anni le categorie sono aumentate più volte: prima di quest’ultima aggiunta, veniva premiata la narrativa, la saggistica, la poesia e la letteratura per ragazzi. Ci sono anche due premi alla carriera, la Medal for Distinguished Contribution to American Letters e il Literarian Award for Outstanding Service to the American Literary Community: la prima viene assegnata a un autore che si è distinto per la sua opera letteraria nella sua completezza (nel 2017 è stata data ad Annie Proulx, l’autrice di I segreti di Brokeback Mountain), il secondo a chi con il suo lavoro ha contribuito alla diffusione della cultura letteraria negli Stati Uniti.
I National Book Awards, importanti premi letterari americani, saranno assegnati anche ai libri tradotti.
La modella protagonista della pubblicità di Dolce & Gabbana accusata di razzismo e seguita dal boicottaggio dell’azienda in Cina ha detto la sua dopo due mesi di silenzio: si è scusata per aver recitato nei video, ha detto di sentirsi «davvero in colpa e di vergognarsi molto» e che la sua carriera «è quasi del tutto rovinata». Per chi non se lo ricordasse: si tratta di tre video in cui una ragazza cinese in vistoso abito da sera cerca di mangiare tre tipici piatti italiani – pizza, spaghetti e un cannolo siciliano – con un paio di bacchette, tra molte difficoltà; in uno dei video, a un certo punto, una voce maschile fuori campo ironizzava sul cannolo dicendo “è troppo grande per te?”. I video erano stati accusati di razzismo e di dipingere la Cina in modo stereotipato; la situazione venne peggiorata da alcuni commenti razzisti dello stilista Stefano Gabbana (da «la Cina è un paese di merda» a «Cina Ignorante Mafia sporca puzzolente»). Era finita tra proteste sui social network, boicotaggi nei negozi, la cancellazione di un’enorme e costosissima sfilata di D&G a Shanghai e la rimozione di tutti i prodotti dell’azienda dai principali rivenditori online cinesi.
La modella cinese del video di Dolce & Gabbana ha detto che la sua carriera «è quasi del tutto rovinata». Ha parlato per la prima volta della sua partecipazione alla disastrosa pubblicità uscita a fine novembre, scusandosi.
Meg Ryan compie 50 anni oggi, 19 novembre 2011, e malgrado la sua carriera cinematografica non ci abbia lasciato niente di altrettanto indimenticabile né prima né dopo (vogliamo salvare le ripetizioni del personaggio in C’è posta per te e Insonnia d’amore? Salviamole), il suo personaggio in Harry ti presento Sally (1989, regia di Rob Reiner) vale da solo un buon compleanno e una solidarietà per il tempo che passa. Questi sono l’inizio del film, e la sua scena diventata più famosa.
Ha 50 anni anche Meg Ryan. Tanti auguri, e la scena più famosa del suo film più famoso.
Il lancio sul mercato statunitense di una nuova bevanda energetica ha fornito a Hilary Stout, giornalista del New York Times, lo spunto per affrontare nuovamente la questione – già ampiamente trattata soprattutto in America – del legame tra videogiochi e energy drink. Questo nuovo energy drink si chiama GFUEL ed è prodotto da Gamma Labs. Nel video pubblicitario della bevanda si vedono due giovani videogiocatori statunitensi molto famosi su YouTube vestiti da cecchini, che sparano contro dei frutti ripresi in slow motion: a ogni frutto corrisponde un certo gusto dell’energy drink. GFUEL e GungHo (il suo principale competitor) si rivolgono prevalentemente agli atleti e ai giocatori di videogiochi: non quelli occasionali ma quelli che passano sui videogiochi molte ore consecutive, spesso notturne, e quindi hanno interesse a tenersi molto svegli. Sono vendute in polvere da diluire in acqua.
Gli energy drink e i videogiocatori. Il New York Times racconta – preoccupato – la diffusione tra gli adolescenti statunitensi delle bevande energetiche per tenere alta l'attenzione.
Snap, la società che controlla l’applicazione Snapchat, continua a essere in perdita e a distanza di un paio di anni dalla sua quotazione in borsa fatica a sostenere la concorrenza di altre applicazioni che ora offrono servizi simili, come Instagram (controllata da Facebook). Secondo una recente analisi del Financial Times, in assenza di novità significative e di un passaggio in pareggio o in attivo, tra tre anni Snap potrebbe finire i fondi di cui dispone ed essere costretta ad avviare un nuovo e difficile giro di finanziamenti. L’andamento della società racconta molto di come funzionano le cose nella Silicon Valley da qualche anno, con altre grandi aziende come Uber, Pinterest e Slack che si apprestano a quotarsi in borsa con offerte iniziali d’acquisto multimiliardarie. Fino a qualche tempo fa Evan Spiegel, il cofondatore di Snapchat, era considerato uno dei più promettenti CEO della Silicon Valley. Prima di altri, Spiegel aveva intuito che molte persone – soprattutto tra i più giovani – erano alla ricerca di social network meno impegnativi, dove i loro contenuti non fossero archiviati per sempre da qualche parte. Snapchat fu la prima applicazione di successo a offrire sistemi di pubblicazione effimeri, con fotografie e video che si cancellano da soli a qualche ora di distanza dalla loro condivisione. L’app divenne rapidamente un successo, attirò milioni di giovani, grandi investimenti e l’interesse degli editori, che avviarono collaborazioni.
Quanto resta a Snapchat. Secondo le stime del Financial Times, la società che controlla l'applicazione finirà i fondi entro i prossimi tre anni, se non cambierà qualcosa.
L’UNESCO è un’agenzia delle Nazioni Unite che ha tra le sue principali funzioni la protezione di luoghi dal significativo valore storico, culturale e ambientale di tutto il mondo. Attualmente i siti UNESCO patrimonio dell’umanità sono più di mille e si trovano in 163 diverse nazioni. Ogni anno l’UNESCO valuta quali nuovi luoghi inserire nella sua lista: quest’anno sono state fatte 36 proposte, 27 delle quali sono state approvate. Dei 27 nuovi luoghi UNESCO, 24 sono siti storici o culturali, due sono parchi naturali, e uno ha un valore sia storico che naturale: si tratta delle Blue and John Crow Mountains, in Giamaica. Tra i 27 nuovi luoghi ce ne sono anche tre che già erano tra i luoghi protetti, ma che sono stati ampliati ed estesi: il Cammino di Santiago de Compostela, in Spagna, un parco naturale in Vietnam e uno in Sudafrica. La maggior parte dei nuovi siti UNESCO patrimonio dell’umanità si trovano in Medio Oriente. Ci sono anche molti siti nel Nord Europa e uno in Italia: è il sito che comprende la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalú e Monreale. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I 27 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO. Quali sono i posti entrati quest'anno nella lista dei patrimoni dell'umanità: molti sono in Medio Oriente e Nord Europa, uno è in Italia.
La SAAB (Svenska Aeroplan Aktiebolaget, Società per Azioni Svedese Aeroplani) è una casa automobilistica nata negli anni Quaranta dalla maggiore industria aeronautica svedese. Alla fine degli anni ’80 la proprietà passò alla General Motors. Negli ultimi anni, la SAAB è andata incontro a perdite molto rilevanti, ed è stata acquistata dal produttore olandese di auto di lusso Spyker Cars NV nel 2010, anno in cui ha registrato un passivo di 218 milioni di euro. L’Economist si occupa degli attuali problemi della SAAB e delle sue incerte possibilità di ripresa. Victor Muller, uno dei fondatori della Spyker Cars, punta al mercato crescente in Russia e in Cina per tornare a piazzare sul mercato almeno 80.000 auto all’anno, la quota necessaria per il pareggio di bilancio. Nel 2010, puntando di venderne circa 50.000, SAAB non è andata oltre le 28.000. Questa settimana la fabbrica di Trollhattan, vicino a Goteborg, si è dovuta fermare di nuovo perché i fornitori, non pagati da troppo tempo, hanno interrotto l’invio dei materiali.
I guai della SAAB. La casa automobilistica svedese è in crisi e non paga i fornitori, ma punta sui nuovi modelli per il rilancio.
Glass, il nuovo film diretto da M. Night Shyamalan, è nei cinema da oggi. Ed è un seguito di Unbreakable – Il predestinato, che uscì nel 2000, e di Split, che uscì nel 2016. Solo che quando Split uscì nessuno sapeva che era un film collegato a Unbreakable – Il predestinato: lo si capiva solo all’ultima scena. Per vedere Glass – in cui recitano James McAvoy, Bruce Willis e Samuel L. Jackson – è quindi consigliabile aver visto i due film precedenti. Oppure leggersi le prossime righe. Unbreakable – Il predestinato parlava di un uomo – David Dunn, interpretato da Willis – che sopravviveva a un incedente ferroviario e inizia a credere di essere “indistruttibile”. Peccato che alla fine scopriva che a causare di proposito l’incidente, che avevano causato la morte di molte altre persone, era stato Elijah Price, interpretato da Samuel L. Jackson. Price, noto come l’Uomo di Vetro, era il contrario di Dunn: era fragilissimo e proprio per quel motivo voleva trovare qualcuno che fosse il suo opposto e per trovarlo aveva deciso di far morire diversi innocenti. Alla fine del film Dunn scopriva tutto e Price finiva in manicomio.
Le cose minime da sapere prima di vedere “Glass”, da oggi nei cinema. È il nuovo film di M. Night Shyamalan ed è il seguito di "Split", ma non solo.
A quattro mesi dalla presentazione dei primi smartphone Nokia con Android, Microsoft ha da poco annunciato Nokia X2, un nuovo telefono che utilizza una versione modificata del sistema operativo di Google. Il nuovo cellulare ricorda molto la versione presentata lo scorso febbraio, ma ha uno schermo più grande da 4,3 pollici e utilizza un processore più veloce, da 1.2 GHZ dual-core e ha 1 GB di RAM. Alla base dello schermo, al tasto per navigare all’interno dei menu (quello fatto così: “<“) ne è stato aggiunto un altro per tornare più velocemente alla schermata principale del telefono, da qualsiasi applicazione si stia utilizzando. Il modello precedente a questo ne era sprovvisto, cosa che non era piaciuta molto. [gallery columns="6" ids="694905,694907,694909,694911,694913,694915"] Il Nokia X2 sarà venduto a partire dal prossimo luglio al prezzo di 99 euro. Microsoft definisce questo tipo di telefoni “smartphone democratici” proprio per il basso prezzo cui sono venduti, e che dovrebbe permettere a più persone di acquistare un telefono che faccia più cose rispetto a mandare solo SMS e fare telefonate. La possibilità di potere utilizzare le applicazioni di Android, e di avere quindi a disposizione una scelta molto ampia, potrebbe incentivare le vendite del nuovo telefono.
Il nuovo Nokia X2 di Microsoft con Android. Con schermo più grande e più potenza rispetto al modello precedente, e perché è realizzato sempre con il sistema operativo di Google.
Giovedì prossimo si riunirà il consiglio di amministrazione di RCS, la società editrice che tra le altre cose pubblica il Corriere della Sera, per discutere dei conti dell’azienda e sulla possibilità di effettuare alcune cessioni. La riunione sarà soprattutto importante per Pietro Scott Jovane, l’amministratore delegato alla ricerca di una riconferma, come spiega oggi Marcello Zacché sul Giornale. Nel consiglio di giovedì prossimo l’ad di Rcs, Pietro Scott Jovane, si gioca buona parte della sua riconferma.
Che aria tira in RCS. Giovedì il consiglio di amministrazione della società editrice del Corriere della Sera discuterà dei bilanci in perdita, l'amministratore delegato Jovane è definito "in bilico".
Un cappello quasi certamente appartenuto a Napoleone Bonaparte e recuperato dal campo della battaglia di Waterloo – che fu combattuta il 18 giugno 1815, 203 anni fa, e ne sancì la sconfitta definitiva – è stato venduto all’asta lunedì a Lione, in Francia, per 350 mila euro. Il nuovo proprietario è rimasto anonimo, si sa solo che è un collezionista privato europeo. Il cappello bicorno, detto anche feluca, è uno dei segni distintivi dell’abbigliamento di Napoleone ma era abitualmente indossato nelle uniformi militari in Europa e poi in America dalla fine del XVIII secolo al 1914; oggi fa parte soprattutto delle divise dei diplomatici e dell’uniforme dei membri dell’Académie française. Napoleone lo portava parallelamente alle spalle anziché perpendicolarmente come i suoi generali, così da essere sempre riconoscibile in battaglia. Si dice che, per il tempo in cui rimase al potere (1799-1815), ne avesse posseduti 120: ne aveva in uso 12 alla volta, ognuno durava circa tre anni e ogni anno ne comprava quattro nuovi, che venivano inizialmente portati dai valletti, i suoi camerieri personali, per ammorbidirli.
I cappelli di Napoleone. Ne possedeva, pare, 120, ora ne sono rimasti 19: sono conservati quasi tutti nei musei ma ogni tanto qualcuno va all'asta, com'è successo lunedì.
Domani, domenica 10 giugno, si voterà per eleggere i sindaci e rinnovare i consigli comunali di 760 comuni. Si tratta delle prime grandi elezioni dopo quelle politiche del 4 marzo, e andranno al voto 6,7 milioni di italiani, circa un sesto dell’intero elettorato. Le elezioni comunali di domani si svolgeranno in un giorno solo e i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23: per i comuni sopra i 15mila abitanti è previsto un eventuale ballottaggio, che si terrà il prossimo 24 giugno. Tra i comuni dove si vota ci sono 20 capoluoghi di provincia (Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Massa, Messina, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Vicenza e Viterbo), sette dei quali (Ancona, Brescia, Catania, Messina, Siracusa, Terni e Vicenza) hanno più di centomila abitanti e uno è anche capoluogo di regione (Ancona). Qui trovate l’elenco dei comuni sul sito del ministero dell’Interno.
Elezioni comunali 2018: come e quando si vota. Si vota dalle 7 alle 23, e per i comuni con più di 15mila abitanti è previsto un ballottaggio: le cose utili da sapere.
Cheerleader, il singolo del cantante 29enne jamaicano OMI, è la canzone numero uno nella classifica di Billboard delle canzoni più ascoltate di questa estate negli Stati Uniti, la Songs of the Summer chart. La “canzone dell’estate”, insomma. Al secondo posto è arrivata See You Again di Wiz Khalifa – che molti conoscono come la colonna sonora della scena finale di Fast and Furious 7 – e al terzo posto il singolo di Taylor Swift Bad Blood. Billboard è una celebre rivista musicale statunitense che settimanalmente pubblica la classifica delle canzoni più popolari, basandosi oggi su vendite, streaming e passaggi radiofonici negli Stati Uniti. Ogni estate, dalla classifica settimanale, Billboard fa derivare una classifica delle canzoni più ascoltate della stagione, prendendo in considerazione le 15 settimane comprese tra Memorial Day (il giorno della memoria per i caduti, l’ultimo lunedì di maggio) e Labour Day (la festa dei lavoratori, il primo lunedì di settembre). Quest’anno per molte settimane in testa alla classifica è rimasta la canzone di Wiz Khalifa, ma dopo 6 settimane al primo posto nella classifica principale di Billboard, la Hot 100, Cheerleader l’ha superata. Cheerleader è uscita per la prima volta nel 2012, ma è stata la versione remixata da Felix Jaehm, uscita nel maggio 2014, a renderla popolare negli ultimi mesi e soprattutto nelle ultime settimane: scrive Billboard che l’87 per cento di tutti i download della canzone sono stati fatti durante le 15 settimane della Songs of the Summer chart.
La canzone dell’estate, per gli americani. Basandosi su dati e vendite, è quella di OMI: qui da noi ci affidiamo alle sensazioni, sono benvenuti pareri.
Quo vado? – Il nuovo film del comico italiano Checco Zalone – è nei cinema italiani da ieri, 1 gennaio 2016: come per i tre film precedenti di Checco Zalone –Cado dalle nubi, Che bella giornata e Sole a Catinelle – il regista del film è Gennaro Nunziante. Tutti e tre i precedenti film di Checco Zalone sono andati benissimo, battendo diversi record. Quo vado? ha però già battuto alcuni di quei record, è diventato il film che ha incassato di più nel suo primo giorno nei cinema italiani: circa 7 milioni di euro. Quo vado? è stato visto da quasi un milione di spettatori. Per farsi un’idea: nel suo primo giorno nei cinema italiani il nuovo film di Star Wars, Il risveglio della forza, ha incassato “solo” 1,8 milioni di euro. Fino a ieri, il film che in Italia aveva incassato di più nel suo primo giorno nelle sale era stato Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2 (3,3 milioni di euro, nel 2011). Quo Vado? ha anche battuto il record per il numero di spettatori avuti da un film in una sola giornata (e non necessariamente il primo giorno in sala): quel record era stato stabilito il 3 novembre 2013 da Sole a Catinelle, sempre di Nunziante e con Checco Zalone. Ci si aspetta ora che nel suo primo weekend al cinema Quo Vado? possa incassare tra i 20 e i 25 milioni di euro. Sole a Catinelle è anche il film che ha incassato di più nella storia del cinema italiano: 51 milioni di euro.
“Quo vado?” di Checco Zalone ha incassato 7 milioni di euro in un giorno. Ed è stato visto da quasi un milione di persone: le cose da sapere sui record al box office del nuovo film di Checco Zalone, nei cinema dall'1 gennaio.
La compagnia telefonica statunitense T-Mobile ha diffuso lo spot che trasmetterà durante il prossimo Super Bowl. Il servizio pubblicizzato permette di conservare il traffico dati inutilizzato per un anno (per intenderci: se hai un piano da 2 giga al mese e ne usi 1,5, il mese dopo ne hai 2,5). La protagonista dello spot è Kim Kardashian, in una versione autoironica: invita gli utenti T-Mobile a non sprecare il traffico dati e sfruttarlo al meglio seguendola sui social media e guardando tutti i suoi selfie. Ciao. Sono Kim. Ogni mese milioni di giga di traffico dati non utilizzato tornano alle compagnie telefoniche. Tragico.
Lo spot di T-Mobile con Kim Kardashian. Verrà trasmesso durante il Super Bowl e contiene un sacco di selfie.
Per il Natale del 1946 la scrittrice inglese Sylvia Townsend Warner ricevette dall’amica e collega Alyse Gregory una scatola di fiammiferi vuota. Warner le scrisse allora una bella lettera – che si può trovare in questa raccolta – per ringraziarla. «Carissima Alyse,
Grazie per la scatola di fiammiferi. Una bella storia natalizia: la lettera che la scrittrice inglese Sylvia Townsend Warner scrisse all'amica che le aveva regalato una scatola di fiammiferi vuota.
Con cosa fate colazione la mattina? Probabilmente con caffè e cornetto, oppure biscotti, PlumCake, latte con cereali o magari anche niente, tanto non è vero che saltarla fa ingrassare. Molti tra voi inizieranno la giornata con un vasetto di yogurt, una ciotola di quello greco condito con frutta o miele oppure un flaconcino di probiotico. Da anni il consumo di yogurt in Italia è in aumento, e va di pari passo con la moltiplicazione dell’offerta: basta farsi un giro in un supermercato per notare scaffali straripanti di marche, ognuna con le sue linee di yogurt magro, intero, colato, senza lattosio, con latte di capra, di soia, di mandorle o con alternative esotiche, come il lassi speziato originario del Pakistan e il denso labneh libanese. Negli Stati Uniti questa proliferazione di prodotti, dove un supermercato medio offre 306 tipi di yogurt diversi, è invece in parte responsabile della crisi dello yogurt: nel 2018 le vendite complessive sono calate del 6 per cento rispetto all’anno precedente, e quelle di yogurt greco – che per anni era stato la moda del momento – dell’11 per cento. La crisi riguarda soprattutto le aziende più grosse, che subiscono la competizione di prodotti presentati come più salutari dalle nuove startup, e quella delle marche più economiche. Sia Jeff Harmening, direttore esecutivo della multinazionale alimentare General Mills, che Peter McGuinness, responsabile del marketing di Chobani, specializzata in yogurt greco, sono d’accordo che troppa offerta spiazzi i clienti, per la difficoltà che comporta scegliere e per la confusione di troppe opzioni.
Non avete idea di quanti yogurt esistano. Greco, delattosato, probiotico, a base di soia, cocco o mandorla: in Italia, dagli anni Sessanta, ne mangiamo sempre di più.
Le piccole bustine con la scritta “Silica gel”, gel di silice, sono entrate a un certo punto nelle nostre vite, anni fa, attraverso alcuni dei nostri acquisti. Ma per proteggere le loro merci dall’umidità, i produttori le infilano ormai dappertutto: scatole di scarpe, borse, articoli di pelle, vestiti, giacche, prodotti elettronici e compagnia bella. La loro presenza riduce sensibilmente la possibilità che si formino muffe o che l’umidità rovini le merci durante i trasporti, soprattutto se questi durano giorni e richiedono spostamenti di migliaia di chilometri. Il gel di silice è un polimero del diossido di silicio, un composto del silicio, e viene solitamente sfruttato per la sua capacità deidratante e assorbente. Per ottenerlo si procede all’acidificazione di una soluzione di silicato di sodio, il processo chimico porta alla formazione di una miscela che una volta essiccata si presenta come piccoli granelli bianchi, quasi trasparenti. Il prodotto finito viene solitamente chiamato “Silica gel” e su Slate spiegano che è innocuo per la nostra salute, anche quando viene ingerito contravvenendo alle indicazioni riportate sulle onnipresenti bustine, che invitano a disfarsene rapidamente.
Cos’è il silica gel. Slate spiega perché è meglio non mangiarselo, anche se è innocuo.
Dopo quattro giorni molto difficili, con gravissime accuse rivolte all’ex tesoriere Francesco Belsito, ieri il segretario della Lega Nord Umberto Bossi ha dato le proprie dimissioni irrevocabili davanti al Consiglio federale del partito. Bossi dovrà anche fare chiarezza con i propri familiari che, stando agli elementi emersi fino a ora delle inchieste giudiziarie (indagano tre procure), avrebbero beneficiato di notevoli somme di denaro provenienti dai fondi della Lega e messe a disposizione da Belsito. “The Family” All’interno della cassaforte di Francesco Belsito, la Guardia di Finanza di Milano ha trovato un fascicolo con l’intestazione “The Family”. La serie di documenti dimostrerebbe il presunto uso illecito dei fondi della Lega Nord, destinati in parte dall’ex tesoriere del partito alla famiglia di Umberto Bossi. Sul Corriere della Sera di oggi, Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella spiegano che nel plico sarebbero presenti «spese sanitarie e scolastiche, multe pagate, l’assicurazione per la casa di Gemonio, un carnet di assegni con sopra la scritta “Umberto Bossi”, 20.000 euro di spese per il tutor del figlio Renzo». Le intercettazioni di Belsito completerebbero il quadro, mettendo in evidenza pratiche di finanziamento della famiglia di Bossi con i soldi della Lega Nord, derivanti dai rimborsi elettorali pubblici.
I guai della Lega, quarto giorno. Aggiornamenti e dettagli dai giornali di oggi sulle inchieste, dalle spese di Renzo Bossi all'intervento di un certo "Silvio" per rallentare le indagini.
Domenica al Nokia Theater di Los Angeles, in California, si è svolta la cerimonia di consegna degli American Music Awards, i premi musicali americani fondati nel 1973 dal conduttore radiofonico e televisivo Dick Clark dopo che il canale tv ABC aveva perso i diritti di trasmissione dei Grammy Awards. Sono una specie di Grammy alternativi e meno importanti, insomma, ma sono comunque piuttosto spettacolari da seguire e la premiazione viene trasmessa in oltre 160 paesi in tutto il mondo. Contrariamente ai Grammy, i premi non vengono attribuiti in base ai voti assegnati dai membri della Recording Academy – l’associazione di musicisti ed esperti impegnata nel miglioramento del settore – ma sono votati dal pubblico a partire da una lista di candidati selezionata attraverso le classifiche di vendita dei dischi, i dati raccolti sugli ascolti in streaming e la popolarità degli artisti sui social network.
I vincitori degli American Music Awards – foto. È uno dei più importanti premi musicali dell'anno: Katy Perry e gli One Direction hanno sbancato, premiate anche Beyoncé e Taylor Swift.
Oggi è il primo anniversario della morte di Steve Jobs. Un imprenditore, Marco Boglione, lo ha ricordato con una pagina a pagamento comprata su Repubblica.
La pagina a pagamento in ricordo di Steve Jobs. L'ha comprata un imprenditore su Repubblica, nel primo anniversario della morte.
Orson Welles per tutti quelli “dentro” il cinema è il più grande di tutti. Per molti è soprattutto quello di Quarto Potere, il film da decenni in cima a tutte le liste dei migliori film di sempre, che ha prodotto, scritto, diretto e interpretato. Altri se lo ricordano anche come quello che nello sceneggiato radiofonico La guerra dei mondi fece credere che fossero arrivati i marziani. Lo scherzo più riuscito della storia lo fece a 23 anni; il film che è considerato tra i più belli e importanti della storia del cinema lo fece a 25 anni. Poi girò tantissimi altri film tra cui Lo straniero, F come falso, Il processo e L’infernale Quinlan, che inizia con un grande e difficilissimo piano sequenza. Nel 1968 Welles chiamò Peter Bogdanovich – un giovane e poco noto regista (che ora ha 77 anni ed è molto più noto) – e si propose per un libro-intervista. Quel libro divenne Io, Orson Welles, uno dei due migliori dialoghi tra registi mai scritti; l’altro è Il cinema secondo Hitchcock di François Truffaut. Il libro di Bogdanovich su Welles era diventato piuttosto difficile da trovare, almeno nuovo e in italiano: ora Il Saggiatore l’ha ripubblicato, con traduzione di Roberto Buffagni e una nuova introduzione di Bogdanovich. Il nuovo titolo è Il cinema secondo Orson Welles. Abbiamo raccolto frasi, pezzi, aneddoti del libro.
Il cinema secondo Orson Welles. È stato ripubblicato uno dei migliori libri sul cinema: le tante interviste di Peter Bogdanovich a uno dei più grandi registi di sempre.
L’industria cinematografica di Hollywood è spesso accusata di sessismo e razzismo: recentemente attrici come Meryl Streep, Emma Thompson, Helen Mirren e Maggie Gyllenhaal si sono lamentate per il divario tra gli stipendi tra uomini e donne, oltre che della difficoltà a trovare un ruolo importante superata una certa età, contrariamente a quanto accade ai colleghi maschi. Altri fanno notare i ruoli rari, marginali o stereotipati riservati agli attori neri (quante commedie romantiche con attori neri vi vengono in mente?). Ma c’è un altro tipo di discriminazione molto diffuso, di cui non si parla mai e che è forse più difficile da smantellare degli altri: quello verso gli attori musulmani o di origine mediorientale, a cui vengono proposti praticamente solo ruoli da terrorista islamico. Ne scrive Jon Ronson su GQ, dopo aver incontrato sette attori di cui probabilmente non conoscete il nome ma che avrete visto più volte, mentre cercavano di farsi esplodere o venivano eliminati dall’eroe di turno in film e serie tv come 24, Homeland, American Sniper, CSI e True Lies. Ronson racconta che i ruoli del terrorista e del musulmano cattivo sono peraltro spesso caricaturali e inverosimili, e i personaggi appaiono in scena per pochi minuti: giusto il tempo di morire miseramente. Ruoli del genere sono sempre più frequenti dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, ma la discriminazioni verso gli attori arabi va avanti da anni: nel 1992 nel cartone Disney Aladdin gli arabi buoni avevano un accento americano, quelli cattivi un accento arabo. L’ultimo attore arabo diventato una star internazionale è stato l’egiziano Omar Sharif con Lawrence d’Arabia, nel 1962. Nessuno è preoccupato da questa discriminazione tranne gli attori stessi, che la vivono con difficoltà e sensi di colpa, e che sono a volte considerati traditori dagli altri musulmani. Per esempio il padre di Waleed Zuaiter, un attore palestinese-americano, ha minacciato di non parlargli più se avesse interpretato di nuovo un terrorista.
L’unica parte per gli attori mediorientali a Hollywood: il terrorista. Storie di attori a cui vengono offerti solo ruoli stereotipati e poche battute, giusto pochi minuti prima di morire miseramente.
David Bowie, uno dei più importanti musicisti della storia del rock, è morto a 69 anni domenica “dopo una coraggiosa battaglia di 18 mesi contro il cancro”: lo hanno annunciato online i suoi account ufficiali sui social network principali. La notizia è stata poi confermata su Twitter anche dal figlio Duncan Jones (noto anche come Zowie Bowie). Soltanto tre giorni fa Bowie aveva pubblicato il suo ultimo disco, Black Star, nel giorno del suo compleanno: la notizia della sua malattia non era stata finora diffusa pubblicamente. Il 31 marzo era già in programma un concerto in suo onore alla Carnegie Hall di New York, con molti musicisti e ospiti eccellenti. Nella sua lunghissima carriera Bowie aveva pubblicato in tutto 25 dischi in studio. Aveva smesso di fare tour dal vivo nel 2004, e da lì in poi era apparso molto raramente in pubblico. (Le 14 migliori canzoni di David Bowie)
Chi era David Bowie. Canzoni, foto e storie di uno dei più importanti musicisti della storia del rock.
L’applicazione per leggere gli articoli online Flipboard ha informato parte dei suoi utenti che per più di nove mesi un gruppo di hacker ha avuto accesso ai suoi sistemi interni, tra cui il database in cui sono archiviate le informazioni su chi usa l’app. Tra queste, username, password cifrate e, in alcuni casi, le email o le connessioni ai profili di altri siti (come Facebook, Google e Twitter) usate dagli utenti per accedere a Flipboard più velocemente. La maggior parte delle password era protetta da un algoritmo per cifrarle, chiamato bcrypt, ritenuto molto difficile da craccare: quelle a rischio erano quelle protette da un algoritmo più debole, chiamato SHA-1. Flipboard ha smesso di usarlo il 14 marzo 2012, quindi le password a rischio sono tutte quelle che non sono mai state cambiate da prima di quella data. Nelle sue comunicazioni agli utenti, Flipboard ha detto di non sapere ancora quanti siano gli account compromessi. Per precauzione ha fatto cambiare a tutti i suoi utenti le proprie password e ha sostituito le connessioni a servizi terzi; ha detto che comunque per ora non ci sono state segnalazioni di accessi non autorizzati agli account connessi ad account di Flipboard.
Flipboard ha subìto un attacco informatico durato più di nove mesi.
Un gruppo di ricercatori statunitensi è riuscito a creare embrioni ibridi di pecora ed essere umano: un nuovo importante progresso di una tecnica che un giorno potrebbe consentire di far crescere organi negli altri animali, adatti per essere poi trapiantati nei pazienti umani. L’importante risultato, che si porta dietro non poche implicazioni dal punto di vista etico, è stato annunciato sabato 17 febbraio da Pablo Ross (Università della California, Davis) nel corso di una conferenza presso l’annuale incontro dell’American Association for the Advancement of Science, a Austin in Texas. Il lavoro di Ross è bassato su altri importanti risultati ottenuti in precedenza da altri ricercatori, attraverso i loro studi sui cosiddetti embrioni “chimera”: embrioni contenenti cellule e informazioni genetiche da specie diverse. In passato, con lo stesso sistema era stato possibile creare embrioni derivati da alcune specie di roditori e un ibrido maiale-uomo. I nuovi progressi sono incoraggianti per questa nuova tecnica, che avrà comunque bisogno ancora di molto tempo per essere perfezionata e per portare a creare organi da trapiantare negli esseri umani.
Questo embrione ibrido pecora-uomo un giorno potrebbe risolvere il problema dei trapianti. Un gruppo di ricercatori in California ha ottenuto nuovi risultati molto incoraggianti nella tecnica per far crescere organi umani dentro altri animali.
Google Maps ha esteso il suo servizio oltre la Terra, rendendo navigabili oltre una decina tra pianeti e lune del nostro sistema solare. Allontanandosi dalla Terra, si possono visitare mondi lontani come Mercurio, Venere, Marte e Plutone, oppure osservare le caratteristiche di lune grandi e piccole come Europa, Ganimede, Dione, Titano e Giapeto, oltre alla nostra Luna, naturalmente.
Su Google Maps sono arrivati nuovi pianeti e lune oltre alla Terra. Se le normali strade e piazze vi hanno annoiato, potete esplorare lo Spazio da Mercurio a Plutone, passando per Venere e Marte.
British Airways non avrebbe dovuto far pagare 400 dollari a Jim Arnold e sua moglie per i loro bagagli da stiva. In fondo stavano viaggiando da Londra a Newark, nel New Jersey, in premium economy. Quando hanno provato a fare il check-in, però, questa era la cifra richiesta dal computer, e i due sono stati costretti a tirare fuori la carta di credito. Più tardi in aeroporto un rappresentante della compagnia aerea si è scusato per l’errore. «Mi hanno detto che succede di continuo», ha detto Arnold, un direttore finanziario in pensione di Bellevue, nello stato di Washington, «ho dovuto contattare il servizio clienti di British Airways per il rimborso». La cosa succede di continuo: nel dubbio le compagnie aeree fanno pagare i bagagli, che sono diventati un’enorme fonte di entrate. Le compagnie aeree americane sono sulla buona strada per superare il record dell’anno scorso: 3,5 miliardi di dollari in entrate derivanti dai bagagli. Per dare un’idea, otto anni fa avevano raccolto dai bagagli solo 464 milioni. Le compagnie aeree oggi ricorrono a strategie sempre più creative, nella convinzione che questa fonte di guadagno abbia ancora margine di crescita. Gli stratagemmi comprendono aumentare semplicemente le tariffe dei bagagli, creare complicati listini prezzi per confondere i clienti e spingerli a partecipare a programmi fedeltà con la promessa di un bagaglio “gratis” se richiederanno una carta di credito della compagnia. Per fortuna esistono modi per evitare tutto questo. C’è però un’altra brutta notizia prima.
Come le compagnie aeree fanno soldi con i bagagli. Trucchetti, tariffe poco chiare e programmi fedeltà ambigui, allo scopo di spingere i clienti a pagare di più.
Da qualche settimana tutti quelli che possono lavorare online lo stanno facendo. Alcuni erano già abituati a dividere il lavoro tra casa e ufficio, altri però non lo avevano mai fatto e si sono trovati per la prima volta a doversi destreggiare nelle videoconferenze e ad avere a che fare con app come Zoom e Google Meet. Victoria Turk, editor di Wired e autrice di Kill reply all, una guida alla cosiddetta netiquette, e cioè l’etichetta della rete, ha spiegato in un articolo di pochi giorni fa che la cosa più importante da fare per evitare che la vostra videochiamata diventi imbarazzante è prepararla per bene. Questo vale per chi viene invitato, che dovrà assicurarsi di avere microfono e videocamera funzionanti, ma anche per chi la convoca, che dovrà dare ai partecipanti un po’ di preavviso e non coglierli di sorpresa chiamandoli senza appuntamento.
Come venire bene nelle videochiamate. Una raccolta di dritte per essere professionali anche mentre lavorate dalla cameretta dei vostri figli.
La scelta di Walter Veltroni di non ricandidarsi alle prossime elezioni politiche ha dato nuovi argomenti per l’eterno, e molto dibattuto, tema della durata delle carriere parlamentari. C’è chi sostiene che sono troppo lunghe e impediscono di rinnovare adeguatamente persone e idee, e chi invece spiega che in Parlamento servono persone di esperienza e meglio se già esperte di regolamenti parlamentari e di come funziona l’istituzione. Il Partito Democratico ha provato a dare un limite alla durata delle carriere, con una norma nel suo Statuto che è stata di recente molto depotenziata. Come mostrano i dati del progetto OpenPolis, molti parlamentari hanno alle spalle una carriera lunghissima in Parlamento. Il record è del senatore Beppe Pisanu, parlamentare da 38 anni e 152 giorni, seguito a breve distanza dal deputato Giorgio la Malfa, che lavora in Parlamento da 38 anni e 119 giorni. Abbiamo messo insieme la classifica per immagini dei dieci deputati e dei dieci senatori che da più tempo sono in Parlamento. Per vedere il conteggio dei giorni basta cliccare sulle foto dei parlamentari corrispondenti.
Chi è in Parlamento da più tempo? i 10 senatori e i 10 deputati con la carriera parlamentare più lunga, fin qui.
Martin Sheen, uno degli attori americani contemporanei più famosi, apprezzati e carismatici, compie oggi 75 anni: è infatti nato a Dayton, in Ohio, il 3 agosto del 1940. Sheen ha recitato in oltre 70 film, tra cui La rabbia giovane (1973) di Terrence Malick, Apocalypse Now (1979) di Francis Ford Coppola, e più recentemente The Departed (2006) di Martin Scorsese e i due film sull’Uomo Ragno diretti da Marc Webb (2012 e 2014). È anche famosissimo per il ruolo di Josiah Bartlet in The West Wing, la serie tv scritta da Aaron Sorkin e dedicata alla politica statunitense. Una scena di “Two Cathedrals”, considerato uno dei migliori episodi di “The West Wing”
I 75 anni di Martin Sheen. Ha girato una montagna di film, ma soprattutto "Apocalypse Now"; altri invece se lo ricordano per una gran serie tv.
Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta per avviare un’indagine antitrust nei confronti di Google, per quanto riguarda il suo motore di ricerca e la posizione dominante che ricopre in diversi altri settori. La notizia non è ancora ufficiale, ma è stata anticipata e raccontata prima dal Wall Street Journal e, in seguito, da diversi altri media statunitensi come il Washington Post, il New York Times e Bloomberg. Secondo il WSJ, la Federal Trade Commission, agenzia governativa che assolve anche ai compiti di antitrust, deferirà il caso al dipartimento di Giustizia, anche se non è ancora chiaro su quale parte delle attività commerciali si concentreranno le indagini.
Gli Stati Uniti stanno per aprire un’indagine antitrust nei confronti di Google, dice il Wall Street Journal.
Ieri Pietro Grasso e Laura Boldrini sono stati eletti rispettivamente presidenti del Senato e della Camera: la seconda e la terza carica della Repubblica italiana, che per una volta sono state al centro della cronaca e del dibattito politico. Il loro ruolo è quello di rappresentare le rispettive camere, organizzarne i lavori e di assicurarsi che il regolamento venga rispettato. Sembra facile, ma in realtà si tratta di una materia estremamente complicata, fatta di lunghi regolamenti bizantini a cui vanno aggiunti manuali interi dedicati a illustrare la prassi, i precedenti e le tradizioni. Voto e dibattito Il ruolo principale e più visibile che hanno i due presidenti delle camere è quello di dirigerne i voti e i dibattiti. Si tratta della funzione che i due presidenti assolvono quando li vediamo, nelle dirette parlamentari, mentre scrutinano i voti, suonano un campanellino, riprendono o addirittura espellono dall’aula parlamentari. Durante i dibattiti i presidenti possono dare la parola, dirigere e moderare la discussione. Quando si tratta di votare, i presidenti possono stabilire l’ordine delle votazioni, chiarire il significato del voto e annunciarne il risultato.
Perché i presidenti di Camera e Senato sono così importanti? fanno un sacco di cose, a volte molto complicate e bizantine: e cosa vuol dire che sono "la seconda e la terza carica dello Stato".
Persino la leonessa di Seattle che compie gli anni non appare così eccitata dai festeggiamenti. Gli animali delle più belle foto di questa settimana condividono in gran parte un misto tra stanchezza, malinconia e preoccupazioni del quotidiano: l’unico a mostrare vitalità è lo scoiattolo della Casa Bianca, che ha rimediato la giornata. Ma anche il cane di Nuova Delhi pare invece rassegnato al suo destino. Sono tempi difficili per tutti. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
A chi lo dite. Le più belle foto di animali di questa settimana, quasi tutti un po' stanchi.
Sull’edizione di Repubblica di sabato Filippo Ceccarelli ha scritto un profilo di Roberto Giachetti, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Camera che venerdì 15 ha detto che si candiderà alle prossime primarie per scegliere il candidato del PD a sindaco di Roma. Giachetti ha 54 anni, è deputato dal 2001 in precedenza era stato Capo di gabinetto dell’allora sindaco di Roma Francesco Rutelli. In questi anni Giachetti – che è entrato nel PD dopo essere stato membro della Margherita – si è fatto notare per la sua proposta di abolire la legge elettorale cosiddetta “Porcellum” durante il governo Letta, e per i suoi vari scioperi della fame a sostegno delle sue posizioni politiche (Giachetti ha un passato nei Radicali). Quattro giorni prima che Giachetti annunciasse la sua candidatura, il presidente del Consiglio e segretario del PD Matteo Renzi aveva detto che «Giachetti conosce Roma meglio di chiunque altro». Ceccarelli, sintetizzando, descrive Giachetti così: «Vicepresidente della Camera senza cravatta. Svelto, affabile, ironico, iper-cinetico e abbastanza apprensivo. Amico dei giornalisti, di Luigi Di Maio e di Giorgia Meloni (una cena fra carissimi avversari l’8 marzo di qualche anno fa); valente cuoco». Il primo partito non si scorda mai. Se poi, come nel caso di Roberto Giachetti, si tratta dei radicali l’imprinting spiega anche troppo del candidato sindaco del Pd, fantasista renziano per certi versi buttato e per altri buttatosi nel pantano capitolino comunque con slancio fin troppo temerario, spes contra spem, come direbbe Pannella con linguaggio biblico intendendo la più disperata delle speranze, quella di conquistare il Campidoglio.
Da dove viene Roberto Giachetti. Filippo Ceccarelli racconta su Repubblica il nuovo candidato PD alle primarie per il sindaco di Roma.
Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Protezione Civile, i contagi totali registrati ufficialmente dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 in Italia sono 152.271, 4.694 in più di ieri. I morti sono 19.468, un incremento di 619 rispetto a ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” registrati sono 2.079, per un totale di 32.534. Le persone attualmente positive sono 100.269 (ieri erano 98.273) e quelle ricoverate in terapia intensiva sono 3.381, 116 in meno rispetto a ieri. ???? #Coronavirus, ecco l'andamento dei casi in Italia:
Le notizie di sabato sul coronavirus in Italia. Rispetto a ieri ci sono un po' più contagi accertati ufficialmente, i morti nelle ultime 24 ore sono stati 619.
È stata approvata dalla Camera la proposta di legge per tagliare il numero di senatori e deputati, con 310 voti favorevoli (M5s, Lega, Fi e Fdi) e 107 contrari (Pd, Leu, +Europa, Civica Popolare). Gli astenuti sono stati 5 (NcI). Il testo approvato dalla Camera era stato in precedenza licenziato dal Senato e questa è la prima delle due letture previste per modificare la Costituzione. La seconda può solo approvare o bocciare il testo senza possibilità di modifiche. Il testo ora torna al Senato. Con la nuova proposta di legge il numero dei deputati dovrebbe passare da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200.
La Camera ha approvato la proposta di legge per tagliare il numero di deputati e senatori.
Il 22 ottobre di cinquant’anni fa il premio Nobel per la Letteratura venne assegnato a Jean Paul Sartre, scrittore e filosofo francese, che però lo rifiutò. Per la Francia fu un vero e proprio scandalo, che costò a Sartre molte critiche e accuse; la più divertente fu probabilmente quella dello scrittore francese André Maurois: sostenne che Sartre non aveva accettato «perché incapace di indossare uno smoking». La prima lettera di Sartre Il rifiuto di Sartre fu comunque un evento annunciato. Nel settembre del 1964, un mese prima dell’assegnazione del premio Nobel, quando avevano cominciato a circolare notizie sull’attribuzione del riconoscimento proprio a Sartre, questo scrisse una prima lettera all’Accademia svedese in cui diceva:
La volta che Sartre rifiutò il Nobel. Cinquant'anni fa lo scrittore e filosofo francese rifiutò il Nobel per la Letteratura, per via del socialismo e perché non voleva «trasformarsi in un'istituzione».
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. È morta a 76 anni Mary Wilson delle Supremes, ragazze meravigliose. Avevo una canzone di Diana Ross già pronta per domani, ne riparliamo domani. Io non avevo mai visto Thom Yorke che canta (e balla) Joe Jackson, che bellezza. Per gli appassionati degli anni Ottanta che vedo numerosi tra voi, le soffuse dirette di Linus continuano ad avere scelte di frequente sovrapposizione con le nostre qui. Julia Stone, cantautrice australiana con inconfondibile vocetta, ha fatto uscire una canzone con Matt Berninger dei National: ad aprile esce il disco intero. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Cesare Picco. Con storie di pianoforti e di trasparenza coi lettori.
Un mese fa, sul lato di Place de la République che mette verso Belleville e le Buttes Chaumont, campeggiava una schiera di porte chiuse: chi le apriva si trovava dinanzi a ritratti fotografici a grandezza naturale di immigrati di ogni nazionalità che avevano trovato asilo e una vita migliore in Europa, diventando più o meno famosi, più o meno cittadini, più o meno integrati. Il titolo dell’iniziativa della nota ONG Médecins du Monde – una delle centomila, spontanee e organizzate, che si tengono ogni anno a République sui temi dell’accoglienza e dell’immigrazione – si chiamava Ouvrons les portes, “apriamo le porte”. Se mai si cercasse una cartina di tornasole del cambiamento, basterebbe andare oggi in quello stesso lato della piazza e trovarlo ostruito da una lunga schiera di camioncini delle tv di mezzo mondo, in una Babele di lingue, di mezzibusti, di fusi orari, tutti accomunati dal sobrio gazebo della diretta e dal groviglio dei cavi. La strage del 13 novembre, che ha soggiogato e soggioga l’immaginario europeo più di ogni precedente atto terroristico, ha fatto piombare i francesi dentro lo scenario da cui parte l’ultimo romanzo di Michel Houellebecq, Sottomissione (quello uscito lo stesso giorno della strage di Charlie Hebdo): una Parigi piena di affrontements, di scontri e allarmi diffusi e un clima di diffidenza, di ripiegamento vezzeggiato dalla retorica crociata (la stessa retorica, per inciso, usata contro di noi nelle pagine di Dabiq, la raffinata ed efferata rivista di Daesh, il gruppo terroristico noto anche come ISIS). Una politica svuotata d’ogni altro senso che non sia la polarizzazione fra gli “identitari” – il Front National, dalle posizioni di estrema destra – e un composito e litigioso fronte di salvezza repubblicana, formato dal Partito Socialista e da quello Popolare, ormai appena distinguibili e più o meno apertamente vincolati a un patto di mutuo soccorso nei ballottaggi delle imminenti elezioni regionali del 6 dicembre. È questo rischio concreto di abdicazione alla sicurezza e alla varietà della dinamica democratica che si tocca con mano a République, là dove un mese fa c’erano le porte aperte e i banchetti della campagna di Hollande e Sarkozy.
Parigi dopo Parigi. Filippomaria Pontani racconta prospettive e diffidenze della città dopo gli attentati, suggerendo "una possibilità di riscatto": la conferenza mondiale sul clima.
Politici e cittadini belgi protestano da giorni contro un’idea circolata all’interno della Commissione europea, che sta studiando una nuova misura che potrebbe modificare la ricetta delle patatine fritte, che il Belgio si vanta di aver inventato e che considera un suo piatto tradizionale: le frites o frieten, come vengono chiamate da quelle parti. La Commissione ha fatto comunque sapere che non ha intenzione di “vietare” la produzione, e che sta solamente preparando una serie di linee guida su come evitare la formazione dell’acrilammide, una sostanza presente in diversi prodotti alimentari: oltre che nelle patatine, la si trova anche nei biscotti, nel caffè, nei crackers e nel pane. Le patatine fritte belghe sono famose in tutto il mondo per il loro sapore particolare, dovuto al modo in cui vengono preparate. Solitamente si fanno con delle patate di qualità Bintje, che crescono in Belgio e nel nord della Francia: la ricetta tradizionale prevede che vengano lavate, pelate e tagliate a pezzetti di diverse dimensioni (non troppo piccoli, in modo che l’interno resti morbido), prima di essere fritte due volte in grasso di manzo o cavallo. La prima volta da crude, per ammorbidire l’interno, la seconda per rendere l’esterno croccante. La Commissione ha invece fatto circolare l’idea che le patatine vengano bollite prima di esser fritte, per ridurre la quantità di acrilammide nel prodotto finito: è un composto tossico che si può formare durante la frittura quando avviene a temperature superiori ai 120 gradi centigradi.
L’Unione Europea vuole cambiare la ricetta delle famose patatine fritte del Belgio? una nuova misura allo studio della Commissione le renderebbe meno tossiche, ma probabilmente anche meno buone.
In un lungo reportage pubblicato mercoledì sul suo sito, l’agenzia di stampa Reuters ha ricostruito come funziona il lavoro alla Banca Centrale Europea da quando il direttore è l’italiano Mario Draghi, 65 anni, ex governatore della Banca d’Italia dal 2006 al 2011. Il 24 giugno 2011 è stata ufficializzata la sua nomina a presidente della BCE, con ingresso in carica dal primo novembre successivo. Draghi è arrivato alla guida della BCE dopo una carriera molto ampia e di altissimo livello, che, come vedremo tra poco, gli ha lasciato alcune convinzioni molto solide su come gestire la politica economica ma anche i rapporti personali e professionali in un gruppo di persone. Ha un dottorato in economia al celebre Massachusetts Institute of Technology, ha lavorato alla Banca Mondiale di Washington e poi al ministero del Tesoro italiano, prima di diventare governatore della Banca d’Italia. Un incarico che gli ha attirato qualche critica sono stati i tre anni durante i quali Draghi ha lavorato per la banca di investimenti statunitense Goldman Sachs, dal 2002 al 2005.
Come Draghi ha cambiato la BCE. Molte cose si fanno in modo diverso da prima, racconta Reuters: da come si prendono le decisioni ai carichi di lavoro, fino all'attenzione alla comunicazione.
Il graphic novel Lo Zen di Steve Jobs uscirà il 23 maggio in Italia per Rizzoli Etas. Il libro è un progetto in collaborazione tra la rivista Forbes e JESS3, un’agenzia di comunicazione che si occupa di web design, visualizzazione dati e social media strategy. Della scrittura si è occupato Caleb Melby, della redazione di Forbes, e delle illustrazioni il fondatore di JESS3, Jesse Thomas. Un originale progetto a metà tra il giornalistico, il romanzesco e il grafico. La storia del libro parte dalla metà degli anni ’80, quando Jobs aveva lasciato Apple per fondare NeXT. Qualche anno prima, nel ’71, Jobs aveva conosciuto Kobun Chino Otogawa, un monaco buddista immigrato negli Stati Uniti dal Giappone. Entrambi erano innovatori e appassionati di arte e design, e si erano riconosciuti e apprezzati. Il racconto procede avanti e indietro nel tempo e collega i momenti passati da Jobs con Otogawa con i momenti chiave della sua storia a Apple. La traduzione dall’inglese è di Giovanni Gladis Ubbiali. Maggiori informazioni – con qualche spoiler, avvisati – sono contenute nella prefazione di Luca Sofri: il Post pubblica il libro in anteprima a puntate da oggi per sei giorni. (Le puntate dalla due alla sei si trovano qui.)
Lo Zen di Steve Jobs, a fumetti. A puntate sul Post l'anteprima del graphic novel che racconta cosa c'entrano la meditazione e il buddismo con i prodotti Apple.
Oggi l’astronauta italiano Paolo Nespoli è partito per la sua terza missione in orbita, raggiungendo la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), il più grande laboratorio mai costruito dall’uomo intorno alla Terra. Il viaggio di Nespoli è iniziato alle 17:41 dalla base spaziale di Baikonur in Kazakistan, a bordo della capsula da trasporto Soyuz di Roscosmos, l’Agenzia Spaziale Russa. Con Nespoli, che fa parte dell’Agenzia Spaziale Europea, ci sono l’astronauta statunitense Randy Bresnik della NASA e il cosmonauta russo Sergej Rjazanskij (Roscosmos). In nove turbolenti minuti, Nespoli e il resto dei membri dell’Expedition 52/53 hanno raggiunto l’orbita terrestre e nelle prime ore di sabato hanno attraccato all’ISS. Liftoff for @astro_paolo @AstroKomrade & @Ryazanskiy_ISS on #Soyuz at 15:41 GMT | 17:41 CEST https://t.co/jvYdiWF6vW #VITAmission pic.twitter.com/iXch4yV4Yv
Paolo Nespoli è in orbita. L'astronauta italiano è partito oggi dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan: vivrà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale per i prossimi 5 mesi.
Una delle città più importanti che andrà a votare il prossimo 5 giugno per scegliere un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale è Torino. Il sindaco uscente è Piero Fassino del PD, eletto nel 2011 con una coalizione di centrosinistra dopo due mandati di Sergio Chiamparino, sempre di centrosinistra. Fassino si candida per un nuovo mandato, oltre a lui per ora (la presentazione ufficiale di liste e candidature si chiude domani, sabato 7 maggio) ci sono altri 14 candidati. I candidati e i sondaggi Secondo i sondaggi il favorito è il sindaco uscente Piero Fassino, del PD: ha 66 anni, è stato ministro della Giustizia e del Commercio con l’estero e attualmente è presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Durante il suo mandato, Fassino ha spiegato che è stato ridotto l’indebitamento della città, che sono stati fatti investimenti soprattutto nella cultura che «hanno trasformato la città in una attrazione turistica» e che sono state gestite diverse emergenze, come l’emergenza sfratti. Qualche giorno fa, inoltre, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (il CIPE, presieduto dal presidente del consiglio dei ministri e composto dai ministri con competenze rilevanti in materia di crescita economica), ha sbloccato quindici milioni di euro per un progetto molto importante per la città: il recupero del complesso della Cavallerizza Reale e il completamento dei giardini del Palazzo Reale.
Guida alle elezioni di Torino. Il centrodestra è diviso, Piero Fassino cerca la rielezione, la candidata del M5S è una "grillina anomala" e al ballottaggio avrebbe qualche speranza.
Il 15 giugno del 2012 il Chief technology officer di Facebook, Bret Taylor, annunciò che entro la fine dell’estate avrebbe abbandonato la società per formare una nuova startup insieme a Kevin Gibbs, uno degli sviluppatori più conosciuti e apprezzati di Google (tra le altre cose, è quello che inventò il sistema del completamento automatico delle chiavi di ricerca man mano che vengono scritte). All’epoca Taylor, che ha 33 anni e viene da un impiego a Google e dalla fondazione del social network FriendFeed (comprato da Facebook e da tempo abbandonato a se stesso), non diede altre informazioni su che cosa avrebbe fatto insieme a Gibbs. Per mesi hanno lavorato in segreto al loro progetto, che è stato infine rivelato martedì 30 luglio: si chiama Quip ed è un sistema per creare e condividere documenti, su tablet, smartphone e computer tradizionali. Da tempo esistono diversi sistemi per salvare i propri documenti online e condividerli con gli amici o con i propri colleghi al lavoro, ma fino a ora nessuna di queste soluzioni ha ottenuto un gran successo. Apple, Google e soprattutto Microsoft hanno investito decine di milioni di dollari per svecchiare i classici programmi per scrivere documenti – quelli che si chiamano “word processor” – eppure le loro soluzioni sono ancora poco usate e non si sono sostituite ai sistemi più tradizionali di chiavette USB, rimpalli continui di email e floppy disc (sì, c’è chi li usa ancora) per passarsi i documenti durante la loro elaborazione.
Che cos’è Quip. Abbiamo provato la nuova app per scrivere e condividere documenti presentata da Bret Taylor, ex Google, ex FriendFeed ed ex Facebook.
Il Guardian ha pubblicato un reportage in video della giornata e della notte in cui la settimana scorsa un numeroso gruppo di migranti in attesa a Budapest di poter partire verso la Germania ha deciso di muoversi a piedi verso il confine austriaco. Il videomaker John Domokos del Guardian ha seguito il loro viaggio dall’inizio alla fine, ed è come guardare un film di quelli che dicono “da una storia vera”.
Il film del viaggio a piedi in Ungheria. Il Guardian ha pubblicato un cortometraggio sulla giornata di una settimana fa in cui centinaia di migranti si sono incamminati verso l'Austria.
Nelle scorse settimane sono stati pubblicati due diversi e importanti documenti sugli infortuni sul lavoro e il lavoro nero in Italia: il report dei risultati dell’attività di vigilanza svolta dalle strutture ispettive del Ministero e degli enti previdenziali nell’anno 2011, e la terza relazione sull’attività svolta dalla commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro. L’analisi del loro contenuto può essere utile a capire il fenomeno, le sue evoluzioni e le sue norme, andando oltre i benintenzionati ma superficiali appelli che seguono spesso gli incidenti. Il tema degli infortuni sul lavoro, dei controlli sul lavoro nero e degli interventi necessari per contrastare tali fenomeni torna infatti periodicamente e temporaneamente di attualità dopo ogni evento tragico (Thyssen 2007, Molfetta 2008, Capua 2010, Barletta 2011, solo per citarne alcuni), e a dire il vero se ne parla più di frequente dal 2006, da quando il neo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ne fece un punto di principio chiedendo con insistenza alle forze politiche un intervento deciso sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Nel 2008, con l’entrata in vigore del DLgs. 81/08, il cosiddetto testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, dopo trent’anni di tentativi falliti, l’Italia ha ottenuto finalmente un corpus normativo quasi completo in materia.
Gli infortuni sul lavoro in Italia. Come funzionano le norme in materia, quali sono i nodi da sciogliere (uno su tutti, fondamentale), e poi numeri, dati e statistiche.
È online il primo teaser trailer di Solo: A Star Wars Story, lo spin-off della saga di Star Wars incentrato sulla vita di Han Solo, uno dei personaggi principali della “vecchia” trilogia. Solo: A Star Wars Story è il secondo spin-off della saga: nel 2016 era uscito nei cinema Rogue One: A Star Wars Story, molto apprezzato dai critici. Il regista del nuovo film è Ron Howard: Alden Ehrenreich interpreta il protagonista e nel film ci sono anche Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton e Phoebe Waller-Bridge. Uscirà nei cinema italiani il 25 maggio 2018. Questo è un teaser trailer – il primo dei trailer di un film, quello che di solito non dice molte cose ma presenta personaggi e ambientazioni – che dura un minuto e mezzo: è una cosa diversa dallo spot di circa 45 secondi trasmesso negli Stati Uniti durante il Super Bowl, nella notte tra il 4 e il 5 febbraio. Nel teaser trailer si vedono Solo, il suo fidato compagno e amico Chewbacca e altri importanti personaggi del film. «Vivo di truffe in strada da quando avevo dieci anni», dice Solo: «Cacciato dall’accademia di volo perché ragiono con la mia testa. Diventerò un pilota. Il migliore della Galassia».
Il primo trailer di “Solo: A Star Wars Story”. Non quello trasmesso durante il Super Bowl: uno nuovo, più lungo.
Apple ha smesso di produrre e di vendere gli iPod shuffle e nano, sia nel suo store online sia nei negozi in giro per il mondo. L’azienda ha annunciato che d’ora in poi l’offerta degli iPod sarà: “semplificata con due modelli di iPod touch, ora con il doppio della memoria”. Apple non aggiornava da diversi anni gli iPod shuffle e nano e aveva dato la chiara impressione di averli abbandonati a loro stessi. Lo shuffle era il modello più economico di iPod disponibile ed era stato introdotto nel 2005, nello stesso anno era stata presentata anche la prima generazione degli iPod nano. Dopo la fine dell’iPod classico tre anni fa, ora gli unici iPod ancora disponibili sono i touch – sostanzialmente degli iPhone senza le funzioni del telefono – con un prezzo di partenza di 239 euro.
Apple non produrrà più gli iPod shuffle e nano.
Batman è molto ricco. O meglio, lo è Bruce Wayne: il filantropo e uomo d’affari che dopo essersi messo il costume da pipistrello diventa Batman, il supereroe della città immaginaria di Gotham City e protagonista di serie tv, film e – dalla fine degli anni Trenta – di molte storie a fumetti. Bruce Wayne non ha particolari superpoteri e tutto quello che fa lo fa grazie ai muscoli, a tanta buona volontà e, soprattutto, ai molti soldi che ha a disposizione per ideare e realizzare armature, veicoli tamarri e bat-aggeggi di vario tipo. Chris Sims, esperto di fumetti e soprattutto di fumetti su Batman, ha spiegato su Looper – un sito sulla cultura pop, i videogiochi e i film sui supereroi – da dove arrivano tutti i soldi della Wayne Enterprises, e quindi di Bruce Wayne, e quindi di Batman. Per prima cosa, Sims scrive che Batman è ricco per tradizione. Batman fu uno dei primi importanti supereroi a essere stati creati: nel 1939, un anno dopo Superman. Tra le principali ispirazioni dei suoi creatori, Bob Kane e Bill Finger, ci fu il protagonista di alcuni romanzi di inizio Novecento, La Primula Rossa: un uomo ricco e con un’identità segreta, che durante la rivoluzione francese salvava la gente dalla ghigliottina. Presero ispirazione anche da Zorro e The Shadow (un giustiziere mascherato protagonista di storie pulp degli anni Trenta).
Come fa Batman a essere così ricco? famiglia ricca da generazioni, da parte di padre e di madre, e vantaggi competitivi derivanti dalla tecnologia aliena.
Nel 1831 sull’Isola di Lewis (Ebridi Esterne, Scozia) fu ritrovata in un contenitore di pietra una collezione di scacchi realizzati intagliando le zanne dei trichechi. I pezzi erano 93 e da allora ci si interroga sulla loro provenienza e sull’epoca in cui furono realizzati. Secondo buona parte degli storici, gli scacchi furono intagliati in Norvegia, ma da qualche tempo alcuni appassionati sostengono che i pezzi potrebbero essere stati scolpiti in Islanda. Il problema non è meramente accademico, spiegano sul New York Times: risolvere l’enigma della provenienza degli scacchi di Lewis potrebbe offrire nuovi spunti per lo studio dei contatti tra le popolazioni dell’Europa del Nord di quasi un millennio fa. Basandosi sulla tecnica di intaglio e sullo stile utilizzato, gli storici ritengono che i pezzi siano stati realizzati tra il 1150 e il 1200 a Trondheim, in Norvegia. Non è invece chiaro come gli scacchi di Lewis siano arrivati sull’isola, anche se ci sono diverse ipotesi in proposito: secondo alcuni i pezzi facevano parte del bottino di un furto, occultato sull’isola e poi dimenticato, mentre per altri gli scacchi sarebbero arrivati sulle coste per puro caso in seguito al naufragio di un’imbarcazione.
Da dove vengono gli scacchi di Lewis? sono di tricheco, risalgono a 800 anni fa e furono scoperti nel 1831 in Scozia: ma non si sa chi li abbia costruiti.