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L’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha annunciato che parteciperà alle primarie del Partito Democratico per scegliere il candidato sindaco di Roma alle elezioni amministrative che si terranno il prossimo autunno. Le primarie si terranno il 20 giugno, e finora Gualtieri è il candidato più noto: gli altri sono il presidente del III Municipio Giovanni Caudo, il ricercatore e attivista Tobia Zevi e il consigliere regionale del Lazio Paolo Ciani. Per settimane, la storia principale dentro al PD romano è stata la possibilità che si candidasse l’ex segretario e presidente del Lazio Nicola Zingaretti, che secondo i sondaggi e le previsioni sarebbe stato il candidato più forte del centrosinistra. La dirigenza del PD ha cercato a lungo di convincerlo, e secondo i cronisti era la scelta preferita anche dal segretario del Partito Enrico Letta. Ma Zingaretti governa la regione in alleanza con il Movimento 5 Stelle, e una sua candidatura contro la sindaca uscente Virginia Raggi avrebbe potuto far cadere la giunta: cosa che lui voleva assolutamente evitare. Domenica, l’ex presidente del Consiglio e futuro leader del M5S Giuseppe Conte ha sostenuto pubblicamente Raggi, e Gualtieri ha ufficializzato la sua candidatura. Sembra che questa concatenazione di eventi abbia frenato drasticamente le possibilità di una candidatura di Zingaretti, che soltanto sabato era descritta come «più vicina» dal Corriere della Sera.
L’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si candiderà alle primarie del PD per il sindaco di Roma.
In politica capita di frequente che un progetto di legge particolare catturi per qualche tempo l’attenzione degli elettori e della stampa: per un po’ si discute della riforma del Senato, poi della riforma della pubblica amministrazione, poi di una proposta sulle intercettazioni telefoniche, eccetera. È un meccanismo normale, a cui spesso se ne affianca un altro: dato che per ragioni di brevità e sintesi – sia nella discussione pubblica che sui giornali – è inutilmente scomodo parlare ogni volta di “disegno di legge costituzionale di riforma del Senato” o di “proposta di legge sulle intercettazioni telefoniche”, si preferisce far riferimento al parlamentare promotore di quella legge, che di norma ne è il primo firmatario. A volte il promotore di una legge è un dirigente di partito o un famoso esponente di governo – “ddl Boschi”, “lodo Alfano”, “legge Gasparri”, “riforma Gelmini”, etc – e allora è evidente a tutti di chi si stia parlando; altre volte però i nomi associati a leggi anche molto importanti sono ben meno celebri. In questi giorni, per esempio, in Italia si parla molto di un’importante iniziativa legislativa sull’introduzione della possibilità di contrarre delle “unioni civili”, con quel che ne consegue in termini di diritti e doveri; o meglio, si parla molto del “ddl Cirinnà”. E chi è Cirinnà? I romani forse conoscono la risposta – è stata consigliera comunale dal 1993 al 2013 – ma molti altri italiani probabilmente ne hanno sentito parlare soltanto in relazione al ddl che porta il suo nome. Così come era stato in passato per il Cirami della “legge Cirami”, per la Merlin della “legge Merlin”, per il Cirielli della “legge Cirielli”, che poi con creatività diventò addirittura la “ex Cirielli”. Chi erano, questi parlamentari diventati celebri per una legge?
Famosi per una legge. Chi è Cirinnà? E Mammì? Cirami e Cirielli? Storie di parlamentari meno noti delle importanti leggi che hanno portato il loro nome (e perché "ex-Cirielli"?).
Sabato a Venezia è stato il giorno di Suspiria di Luca Guadagnino, remake dell’omonimo film horror del 1977 diretto da Dario Argento, e quindi il giorno di Tilda Swinton e Dakota Johnson, tra gli altri. Suspiria è uno dei tre film di un regista italiano in concorso. Gli altri film in concorso proiettati ieri sono stati Frères ennemis del francese David Oelhoffen e What You Gonna Do When the World’s On Fire? di Roberto Minervini. Fuori concorso è stata presentata la serie tv L’amica geniale, tratta dai romanzi di Elena Ferrante e co-prodotta da HBO e TIM Vision. Ai photocall si è visto anche il fumettista Gipi, di cui ieri è stato presentato Il ragazzo più felice del mondo nella sezione “Sconfini”. Suspiria racconta di una ballerina americana che si trasferisce in Germania per perfezionare le sue abilità in una prestigiosa accademia, dove però poco dopo il suo arrivo iniziano ad avvenire delle morti misteriose. Una delle attrici del cast, Jessica Harper, aveva recitato anche nel film originale di Dario Argento. Il film uscirà negli Stati Uniti il 2 novembre, distribuito da Amazon Studios, e la colonna sonora è stata realizzata da Thom Yorke dei Radiohead.
Le foto di sabato a Venezia. È stato il giorno di “Suspiria” di luca Guadagnino, con Tilda Swinton e Dakota Johnson, e si sono visti anche Thom Yorke e Cate Blanchett.
Aaron Spelling, uno dei più importanti produttori televisivi americani di sempre, morì il 23 giugno del 2006 a 83 anni. Anche se magari il suo nome o la sua faccia non vi dicono nulla, è quasi sicuro che abbiate visto una delle decine di serie tv che ha prodotto tra gli anni Settanta e gli anni Novanta: da Love Boat a Beverly Hills 90210. Spelling iniziò la sua carriera nel mondo della televisione scrivendo sceneggiature e recitando, ma fu producendo serie tv che raggiunse il successo, dopo essersi reso conto di non essere troppo portato come attore. Nella sua vita ha prodotto più di 50 serie televisive e 150 film fatti per la tv; secondo un calcolo effettuato dal Guinness dei primati, nel 1999 era il produttore più prolifico della storia della televisione americana con 3.842 ore di girato prodotte da lui. Il ruolo del produttore (“executive producer” in inglese) potrebbero essere confuso con quello della “casa di produzione”, cioè di chi finanzia un progetto, che si tratti di un film o di un programma televisivo. Il produttore, invece, è la persona responsabile della realizzazione del progetto, lo supervisiona e ha a che fare con tutte le persone che lavorano sul set. Il produttore è spesso anche quello che decide quali serie tv e programmi far realizzare, scegliendo le sceneggiature. Dai titoli di coda di una puntata di Settimo cielo, prodotta da Aaron Spelling Spelling si occupò di serie di diversi generi, dal western all’inizio della sua carriera (ad esempio con Il grande teatro del West, andata in onda dal 1967 al 1969 ), al poliziesco di Starsky e Hutch, S.W.A.T. e T. J. Hooker, fino alle serie incentrate su una famiglia come In casa Lawrence e Settimo cielo, e alle soap opera come Dynasty e Melrose Place. Dire quale sia la sua produzione più famosa è difficile, perché dipende molto dall’età delle persone con cui si sta parlando: per i nati negli anni Ottanta, forse è Beverly Hills 90210, per le persone più grandi forse Starsky e Hutch o Love Boat. I critici sono sempre stati molto duri nel giudicare le serie prodotte da Spelling, ritenendole eccessivamente frivole e leggere, ma la maggior parte dei suoi programmi hanno avuto un grandissimo successo di pubblico, sia negli Stati Uniti sia all’estero. La stella del produttore Aaron Spelling (1923-2006) sulla Hollywood Walk of Fame (David Livingston/Getty Images) Nell’ambiente della televisione americana Aaron Spelling era noto anche per la sua villa, la più grande di Hollywood. La casa – chiamata The Manor, cioè “Il maniero” – ha 123 stanze, una pista da pattinaggio, una pista da bowling, uno studio apposito per l’incartamento dei pacchi regalo e ovviamente una piscina. È più grande del Taj Mahal e oggi appartiene a Petra Ecclestone, la figlia del capo della Formula Uno Bernie Ecclestone.
Avete visto sicuramente una serie tv di Aaron Spelling. È stato uno dei più importanti produttori televisivi di sempre, morto 10 anni fa oggi: ha fatto "Beverly Hills 90210", "Charlie's Angels", "Dynasty" e "Love Boat".
Domani in centinaia di città in tutto il mondo si terrà la “March for Science”, un’iniziativa organizzata per mostrare sostegno alla ricerca scientifica, sensibilizzando opinione pubblica e politica su questi temi. L’idea di una Marcia per la Scienza è nata lo scorso gennaio, dopo l’insediamento di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, quando erano iniziate a circolare le prime notizie sui piani della sua amministrazione per rivedere gli impegni contro il riscaldamento globale. La “March for Science” è stata indetta per domani per avvenire in concomitanza con la Giornata della Terra, che si celebra da più di 45 anni proprio per portare all’attenzione dell’opinione pubblica i temi legati alla tutela del nostro pianeta, dei suoi ecosistemi e delle risorse naturali. La manifestazione centrale e di riferimento sarà organizzata a Washington, DC, la capitale degli Stati Uniti, dove è attesa la partecipazione di diverse centinaia di migliaia di persone, tra scienziati, ricercatori, accademici, medici e semplici cittadini. Sono previste altre manifestazioni in almeno 500 grandi città in giro per il mondo, compresa l’Italia.
Domani c’è la Marcia per la Scienza. In oltre 500 città di tutto il mondo saranno organizzate manifestazioni per sensibilizzare opinione pubblica e politica sui temi della ricerca scientifica.
Domenica 10 gennaio durante la settimana della moda maschile di Londra, lo stilista irlandese Jonathan Anderson ha fatto parlare di nuovo di sé per aver trasmesso la sfilata della sua casa di moda J.W.Anderson in streaming su Grindr, l’applicazione per smartphone che permette alle persone gay di incontrarsi. Trasmettere le sfilate in streaming è sempre più comune, ma questa era la prima volta in cui veniva scelta una app di incontri. Grindr, utilizzato soprattutto da uomini omosessuali, ha una grafica molto semplice, con le foto degli iscritti che appaiono in tante caselle. Entrando nel profilo di ogni utente è possibile leggere alcune informazioni su di lui e contattarlo con un messaggio. La sfilata è stata seguita su Grindr nei 196 paesi in cui l’app è operativa, tra cui anche l’Italia. Per farlo, gli utenti dovevano collegarsi all’app e a quel punto ricevevano un link e un codice per poterla guardare sul browser del proprio smartphone o tablet. La collezione è piaciuta molto agli esperti e, come ha scritto Rebecca Gonsalves sull’Independent, Anderson ha avuto molte idee nuove e originali, come le lumache che ha disegnato o ricamato su giacche o cappotti molto lunghi. Ha proposto anche pantaloni larghi e in tessuti tecnici e cardigan oversize.
La sfilata di J.W.Anderson in streaming su Grindr. Lo stilista più promettente degli ultimi anni ha scelto la app per incontri omosessuali per mostrare la sua collezione in diretta, spiegando che la moda «è una piattaforma sexy».
La Stampa ha pubblicato in prima pagina un articolo di Mattia Feltri che sostiene la depenalizzazione dell’uso della cannabis, un tema che periodicamente entra nel dibattito politico italiano. Feltri cita un rapporto dell’ONU che dice che oggi il 15 per cento degli italiani fa uso – non per forza assiduo – di hashish e marijuana: è un fenomeno che ormai «è nei fatti», dice Feltri, come sono nei fatti le coppie omosessuali e i loro figli nati all’estero che vivono in Italia. Ed è anche diventato sempre più difficile «accettare i presupposti delle conseguenze penali per chi fuma spinelli», perché farsi una canna non è più percepito come un reato, né da chi lo commette né da chi si astiene. «Non c’è stata alcuna depenalizzazione della cannabis», ha detto ieri il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Non soltanto non c’è stata alcuna depenalizzazione, ma nemmeno gli frullava per la testa.
Farsi una canna. La Stampa lo propone in prima pagina, per sostenere la depenalizzazione dell'uso della marijuana.
Tra le conseguenze del successo che ha avuto Instagram negli ultimi anni – un social network che ha oltre un miliardo di utenti mensili – c’è un notevole proliferare dei cosiddetti influencer, persone che sfruttano la loro popolarità sui social per influenzare comportamenti e acquisti di chi li segue. In questi anni tantissime aziende di ogni tipo hanno pagato gli influencer per farsi pubblicità in un modo considerato più al passo con i tempi ed efficace rispetto a molti altri. Ma iniziano a esserci dubbi sull’effettiva efficacia di questa pratica, almeno in certi casi e contesti. Come ha scritto il Wall Street Journal, «gli influencer ci dicono cosa comprare, ma chi li paga si sta chiedendo chi li ascolti». Di influencer si parla molto da anni, ma continua a essere un fenomeno interessante, visto che anche solo restando in Italia si trovano molti profili di persone magari sconosciute al grande pubblico che però hanno centinaia di migliaia, a volte persino milioni, di follower. Ci sono influencer relativamente piccoli – generalmente noti come nanoinfluencer, con meno di 10mila follower – e ci sono quelli con milioni di follower come Chiara Ferragni o Kyle Jenner. In mezzo c’è di tutto: chi è famoso quasi solo su internet, praticamente solo per il fatto stesso di essere un influencer, e chi ha una professione ben definita – il cantante, il musicista, l’imprenditore – ma che è anche influencer. Non ci sono dati certi su quanto valga il mercato della pubblicità fatta attraverso gli influencer, ma il Wall Street Journal cita dati dell’agenzia di marketing Mediakix che stimano per il 2019 un valore globale compreso tra i 4 e gli 8 miliardi di euro. Si va dalle poche centinaia di euro che un nanoinfluencer può chiedere per un post sponsorizzato ai più di 100mila euro che possono chiedere gli influencer più noti.
Quanto funziona la pubblicità con gli influencer? meno di quanto si creda, secondo il Wall Street Journal, anche perché gli utenti iniziano a stancarsi: ma non è detto che le altre forme di pubblicità funzionino meglio.
Oggi è il primo di aprile e il Web sarà intasato come al solito da notizie fasulle, scherzi divertenti e meno riusciti. Quello di quest’anno di Google interessa Gmail, e almeno è divertente. Il nuovo servizio (che non esiste; ripetiamo: è-uno-scherzo), della posta elettronica del motore di ricerca si chiama Gmail Motion e permette di controllare la propria casella email attraverso la webcam e una serie di gesti predefiniti da realizzare con tutto il corpo. Oltre al video, qui sotto, c’è anche una pagina con tutti i dettagli. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il pesce d’aprile di Google. Il nuovo avveniristico servizio di Gmail per leggere la posta elettronica gesticolando davanti al computer.
L’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, ha presentato mercoledì 28 settembre il nuovo “piano industriale” dell’azienda, che malgrado il nome un po’ grigio è, in questo caso, un progetto per il futuro pieno di storie e intenzioni che riguardano gli italiani molto concretamente: sia perché interessa il modo in cui tutti si muovono più o meno spesso – coi treni – sia perché riguarda il modo in cui può modificarsi l’economia, ma anche il paesaggio dell’Italia. E il piano di Mazzoncini intende provare a cambiarli non poco, dal suo punto di vista: e si è dato il tempo di un decennio, addirittura, dal 2017 al 2026. Alla presentazione nella stazione di Roma Tiburtina, per dire, erano presenti sia il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, sia il Presidente del Consiglio Matteo Renzi: e almeno un centinaio di giornalisti hanno affollato la lunga conferenza stampa successiva. I temi sono stati di diverse scale, ma molte cose sono interessanti da sapere, da italiani che guardano passare i treni, e non solo i treni. Cosa vuole essere Ferrovie dello Stato L’idea che Mazzoncini ha dell’azienda ha un carattere nuovo fondamentale: trasformarla da una società che si occupa di trasporto su ferrovia in una società che si occupa di trasporti. Per tutta la sua esposizione, Mazzoncini non ha più contrapposto il trasporto su rotaia a quello su gomma, come avveniva in una tradizionale competizione propria della storia italiana: ma il trasporto “privato” – nel senso di quello individuale, di chi si muove col proprio veicolo – a quello collettivo, gestito da società come Trenitalia (Ferrovie dello Stato è una holding che contiene diverse controllate, come Trenitalia, Rete Ferroviaria Italiana e Grandi Stazioni). Il progetto di Mazzoncini è di acquisire dentro Ferrovie dello Stato altre aziende di trasporto metropolitano e non, o di costruire accordi e collaborazioni (con società di trasporti su gomma, o car sharing, per esempio) in modo che FS diventi il gestore di un sistema di “trasporto integrato”: una società di “viaggi”, potremmo dire, che gestisce e vende il prodotto viaggio.
I programmi delle FS per i prossimi dieci anni. Cosa succederà ai treni ma anche agli autobus e alle strade (e forse al ponte sullo Stretto) nel piano industriale presentato ieri.
Instagram, Facebook e WhatsApp, due dei più popolari social network e il servizio di messaggistica più usato al mondo, non stanno funzionando a molti utenti in Europa e negli Stati Uniti. Su Twitter stanno arrivando diverse segnalazioni (soprattutto sotto l’hashtag #instagramdown), raccolte anche dal sito DownDetector. L’account ufficiale dei social network, tutti e tre di proprietà di Facebook, non ha ancora fornito spiegazioni su un eventuale guasto. L’ultima volta che Instagram aveva avuto un problema di questo tipo era stato il 19 ottobre, un po’ in tutta Europa.
Instagram, Facebook e WhatsApp non funzionano per alcuni utenti in Europa e negli Stati Uniti.
News Corp. ha venduto MySpace a Specific Media, una società specializzata principalmente nella pubblicità online, che pagherà 35 milioni di dollari, parte in contanti e parte in pacchetti azionari, per entrare in possesso del social network. Da giorni circolavano voci insistenti sull’imminente vendita e sul desiderio della multinazionale di Rupert Murdoch di liberarsi di un peso, costoso e negli ultimi anni poco produttivo. I 35 milioni di dollari che Specific Media spenderà sono poca cosa se confrontati con i 580 milioni di dollari che News Corp. dovette spendere nel 2005 per entrare in possesso di MySpace, all’epoca un social network molto promettente che non subiva ancora l’agguerrita concorrenza di Facebook. Il nuovo acquirente ha il difficile compito di risollevare le sorti del sito, sempre più marginale e abbandonato nell’ultimo anno da un terzo dei suoi visitatori. Specific Media ha annunciato di voler rilanciare MySpace rendendolo una risorsa online per la condivisione di musica e video, una strada già percorsa dai responsabili di News Corp. e che fino a ora non ha portato molto lontano. Al progetto di rilancio del social network partecipa anche il cantante e attore Justin Timberlake, che ha interpretato Sean Parker in The Social Network, tra l’altro, e ha investito qualche soldo nel progetto (la cifra non è stata comunicata).
News Corp. ha venduto MySpace per 35 milioni. L'aveva comprato sei anni fa per 580 milioni di dollari: ora è nelle mani di Specific Media e di Justin Timberlake.
Nel 2020 aprirà a Manila, nelle Filippine, il negozio IKEA più grande del mondo. Il negozio occuperà un’area di 65mila metri quadrati: pari a 150 campi da basket e circa il doppio rispetto ai normali negozi IKEA. La società spenderà più di 100 milioni di euro per l’apertura del negozio, che darà lavoro a circa 500 persone. Ci si aspetta che entro il 2030 le Filippine spendano più dell’Italia in consumi, perché hanno una popolazione maggiore, con una classe media che sta vedendo salire il suo potere d’acquisto. L’apertura fa parte dei piani di ampliamenti di IKEA in Asia.
Il più grande negozio IKEA al mondo aprirà nel 2020 a Manila, nelle Filippine.
La società francese della grande distribuzione Carrefour ha venduto l’80 per cento delle sue società in Cina al gruppo cinese Suning per circa 700 milioni di dollari (circa 600 milioni di euro). Suning, gruppo cinese di e-commerce noto in Italia per aver comprato la squadra di calcio dell’Inter, ha comprato anche più di 200 negozi aperti da Carrefour in Cina negli ultimi anni, considerati da alcuni uno dei principali problemi che limitavano il successo di Carrefour nel paese. I negozi Carrefour in Cina sono infatti mediamente molto grandi e negli ultimi anni avevano perso quote di mercato a favore di negozi più piccoli e di gruppi che puntavano molto sulla consegna a domicilio.
Carrefour ha venduto l’80 per cento delle sue società in Cina a Suning.
La Corte d’Appello di Palermo ha accolto la richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione presentata da Bruno Contrada, ex dirigente dei servizi segreti civili (SISDE), quantificato in 670mila euro. Contrada era stato condannato nel 2007 in via definitiva a 10 anni di reclusione (di cui quattro scontati in carcere e quattro ai domiciliari) per concorso esterno in associazione mafiosa. Fu arrestato per la prima volta il 24 dicembre 1992. Oggi ha 89 anni. La condanna di Contrada era stata giudicata illegittima dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e dalla Cassazione nel 2017. La stessa Corte nel 2014 aveva condannato lo Stato italiano per non aver ripetutamente concesso i domiciliari a Contrada fino al 2008, sebbene fosse malato e la sua condizione fosse incompatibile con la detenzione.
L’ex dirigente dei servizi segreti Bruno Contrada è stato risarcito con 670mila euro per ingiusta detenzione.
La compagnia aerea low-cost irlandese Ryanair ha annunciato che entro la fine dell’anno chiuderà due delle quindici basi che ha in Italia, Alghero e Pescara, tutti i voli dall’aeroporto di Crotone e altre 13 rotte (8 ad Alghero e 5 a Pescara), con il conseguente taglio di 600 posti di lavoro e la perdita di 800 mila clienti. I tagli di Ryanair sono stati decisi dopo che dal primo gennaio 2016 il governo Renzi ha aumentato le tasse aeroportuali di 2,5 euro facendole passare da 6,50 euro a 9,81 euro per finanziare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti di Alitalia: «Non dovremmo essere noi a finanziare Alitalia-Etihad, dovrebbe essere qualcuno ad Abu Dhabi», ha fatto sapere il responsabile commerciale della compagnia David O’Brien. Che ha aggiunto: «Questo aumento della tassa danneggerà seriamente il turismo italiano, particolarmente presso gli aeroporti regionali dove Ryanair porta milioni di visitatori ogni anno, contribuendo all’economia locale per milioni di euro attraverso turisti alto spendenti, sostenendo migliaia di posti di lavoro. (…) L’Italia si è resa poco competitiva e meno attrattiva per le compagnie aeree e i turisti e poiché sempre più clienti evitano quest’anno il Medio Oriente e il Nord Africa per prenotare vacanze nel Mediterraneo, l’Italia consegnerà un’opportunità d’oro per la crescita alle destinazioni in Spagna, Portogallo e Grecia che hanno costi minori per il turismo».
I nuovi voli Ryanair in Italia e quelli che non ci saranno più. La compagnia aerea low-cost ha annunciato il taglio di 16 rotte e l'apertura di quattro nuovi collegamenti da Roma.
Quando il prossimo 10 giugno a New York riaprirà il ristorante Eleven Madison Park, uno dei più rinomati della città e considerato tra i migliori al mondo, il menù non includerà nessun piatto a base di carne o pesce, né derivati animali. Lunedì lo chef svizzero Daniel Humm, proprietario del ristorante, ha infatti annunciato: In quest’ultimo anno, il mondo è cambiato, e lo abbiamo fatto anche noi. Quando riapriremo, serviremo un menù completamente a base vegetale, in cui non utilizzeremo derivati animali: tutti i piatti saranno fatti di vegetali, della terra o del mare, e frutta, legumi, funghi, cereali, e molto altro.
Uno dei migliori ristoranti del mondo passa a un menù interamente vegetale. Per ragioni ambientali l'Eleven Madison Park di New York, tre stelle Michelin, non servirà né carne né pesce né derivati animali.
Il presidente della Toscana Enrico Rossi ha firmato un’ordinanza che renderà obbligatorio l’uso di mascherine monouso per contenere l’epidemia da coronavirus. Le mascherine saranno obbligatorie, entro sette giorni da oggi, in tutti gli ambienti pubblici o privati in cui è necessaria la distanza sociale di 1,8 metri. «Questo dispositivo di protezione che è in distribuzione a cura dei comuni gratuitamente», ha detto Rossi in un video pubblicato su Facebook, «consente una prevenzione primaria che in piena emergenza il sistema sanitario regionale deve garantire». Rossi ha aggiunto che è già in corso la distribuzione gratuita di 8 milioni e mezzo di mascherine chirurgiche monouso, che verrà effettuata casa per casa. Rossi ha specificato che la mascherina non autorizza a uscire di casa liberamente, cosa che resta possibile solo in caso di necessità (come per andare a fare la spesa) o per questioni inderogabili di lavoro o di salute. Prima della Toscana già la Lombardia aveva emesso un’ordinanza simile, mentre in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta le mascherine sono obbligatorie solo all’interno degli esercizi commerciali.
Anche in Toscana sarà obbligatorio indossare la mascherina protettiva nei luoghi pubblici.
Il presidente facente funzioni della Calabria Antonino Spirlì ha firmato un’ordinanza che stabilisce che dal 16 al 28 novembre sono sospese tutte le attività scolastiche in presenza, che proseguiranno soltanto attraverso la didattica a distanza. Rimarranno aperti soltanto gli asili nidi, rivolti a bambini fino ai 3 anni. L’ordinanza prevede inoltre la possibilità per i genitori degli alunni delle scuole primarie e dell’infanzia di effettuare gratuitamente i tamponi rapidi antigenici. La decisione di chiudere le scuole è stata presa perché nella riunione tecnica dello scorso 13 novembre con i direttori dei dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali «è stata rappresentata, da questi la problematica connessa ai numerosi contagi di studenti e operatori scolastici, che rischia di determinare un continuo aumento della diffusione epidemica». In particolare l’ordinanza spiega che le scuole, soprattutto quelle dell’infanzia e primarie, «rappresentano un luogo di aggregazione in cui il rispetto del distanziamento interpersonale è complicato e la possibilità di trasmissione del contagio di origine domiciliare è amplificata».
Da oggi in Calabria le scuole sono chiuse fino al 28 novembre.
Transparency International è una organizzazione non governativa che si occupa di corruzione nel settore pubblico e in quello privato. Periodicamente produce classifiche e rapporti per mostrare quali società hanno il maggiore grado di trasparenza nella loro amministrazione e, di conseguenza, hanno le caratteristiche per essere meno esposte ai fenomeni di corruzione. Di recente, Transparency International ha realizzato una classifica delle 150 società quotate in borsa più grandi al mondo per mostrare quanto sono trasparenti nella gestione delle loro attività. Per produrre l’elenco, l’organizzazione ha tenuto in considerazione gli impegni assunti dalle singole società, la disponibilità di informazioni sul modo in cui sono strutturate e la quantità di informazioni che producono sulle loro attività nei singoli paesi. Come mostrano i due grafici dell’Economist, tra le società che si sono rivelate più trasparenti ci sono quelle attive nel settore estrattivo. Sono, invece, molto più chiuse le grandi aziende giapponesi dell’auto e le società attive nel settore finanziario di Russia e Cina. Nel rapporto di Transparency International ci sono anche le italiane ENI ed Enel, rispettivamente con un punteggio di 5.9 e 6.2.
Quali sono le società più trasparenti? la classifica di Transparency International mostra quali grandi aziende sono più esposte alla corruzione, con risultati non scontati.
Sharon Hyde, 60 anni, è la moglie dell’ex sindaco di Island Lake, un paesino a nordovest di Chicago. Sta affrontando un processo per aver finto di lavorare per dieci anni come direttrice in un asilo della cittadina, ricevendo più di 100.000 dollari di stipendio senza presentarsi mai sul luogo di lavoro. Rischia fino a trent’anni di carcere. Uno dei testimoni dell’accusa sarà Thomas Martin, un ex amministratore finanziario della cittadina. Secondo la difesa, Thomas Martin, usando uno pseudonimo, lasciò diversi commenti negativi in fondo agli articoli che il sito del quotidiano locale Daily Herald pubblicò sul caso di Sharon Hyde. Di conseguenza, l’avvocato difensore della Hyde ha chiesto che il giornale fornisca l’identità di tutti coloro che hanno commentato sulla storia di Island Lake negli ultimi due anni. Se riuscirà a dimostrare che Martin ha fatto in passato diversi commenti negativi su Sharon Hyde, la difesa conta di presentare il testimone come inattendibile, perché in possesso da tempo di pregiudizi nei confronti dell’imputata.
I commentatori in tribunale. Negli Stati Uniti un caso giudiziario potrebbe richiedere l'identificazione di tutti i commentatori di un quotidiano locale.
Nella sua rubrica di oggi su Repubblica Michele Serra invita a diffidare del luogo comune sulla distanza tra popolo ed eletti, a proposito del “caso Fiorito” alla Regione Lazio: spiegando che si tratta invece di un risultato esatto del funzionamento della democrazia. Io questo Franco Fiorito lo conosco. E lo conoscete anche voi. Lo abbiamo visto dietro il bancone di un bar. Alla guida di un autobus. Alla cassa di una pescheria. In coda all’ufficio postale. È un normotipo popolare italiano. Franco Fiorito, “er federale de Anagni”, è uno di noi. La parola “casta” è perlomeno fuorviante. Lascia intendere che esista un ceto parassitario alieno alla brava gente che lavora, quasi una cricca di invasori. Purtroppo non è così. Tra casta e popolo c’è osmosi, e un continuo, costante passaggio di consegne. Fiorito non nasce ricco e non nasce potente. Fiorito è un prodotto della democrazia.
Fiorito siamo noi. «Non si cambia un paese se non cambia il suo popolo»: Michele Serra sulla democrazia e contro i luoghi comuni sulla "casta".
Sul fronte dei “wearable”, ovvero degli apparecchi digitali “indossabili – di cui si parla con molta enfasi e non altrettanta concretezza da anni – Google e Levi’s hanno fatto un giubbotto che si può collegare allo smartphone di chi lo indossa per rispondere alle telefonate, scegliere le canzoni da ascoltare o ricevere indicazioni sulla strada da seguire. È stato pensato soprattutto per offrire a chi si muove in bicicletta un’alternativa per usare il cellulare senza doverlo tirare fuori dalle tasche mentre si sta pedalando. Il giubbotto è stato sviluppato da Advanced Technology and Projects (ATAP), la divisione di Google che si occupa dei progetti più innovativi dell’azienda, mentre Levi’s si è occupata del design e dei materiali. L’inizio della collaborazione tra Google e Levi’s risale allo scorso anno, ma finora le due aziende non avevano dato molte notizie circa i loro piani. Si sapeva che stavano lavorando a un’iniziativa chiamata “Project Jacquard” e che avrebbe riguardato la progettazione di vestiti con sensori di vario tipo, per registrare movimenti e attività di chi li indossa e semplificare l’utilizzo degli smartphone quando non sono a portata di mano. Il giubbotto è il primo esempio pratico, anche se è ancora in fase di perfezionamento e sarà disponibile solo a partire dalla primavera del 2017.
Il giubbotto che obbedisce di Google e Levi’s. Serve per rispondere alle chiamate, ricevere messaggi, ascoltare la musica e avere indicazioni stradali mentre si sta pedalando, tenendo il telefono in tasca.
Una delle feste tradizionalmente più attese dopo gli Oscar – anche se da qualche anno è un po’ in declino, ostaggio soprattutto degli sponsor – è quella che ogni anno viene organizzata dalla rivista statunitense Vanity Fair: tanti attori, registi e ospiti che erano alla premiazione si cambiano vestito e passano di lì, rendendola la festa la più importante e frequentata tra quelle che si svolgono dopo la cerimonia. Ora che avrete visto chi ha vinto cosa, quali sono stati i momenti memorabili, e le foto dal red carpet, questa è un’altra occasione per commentare abiti e scelte stilistiche degli invitati. Tra i tanti sono passati di lì Lady Gaga, Regina King, Olivia Colman, Liam Hemsworth e Miley Cyrus, Serena Williams e Maria Sharapova, Chrissy Teigen e John Legend, Kendall Jenner, Naomi Campbell, Chiara Ferragni ed Elton John. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La festa di Vanity Fair, dopo gli Oscar. Le foto di chi è passato dopo la cerimonia dalla festa tradizionalmente più ambita: Lady Gaga, John Legend, Kendall Jenner, Chiara Ferragni ed Elton John, tra gli altri.
La DirNaz del Pdl commentata su Friendfeed col Post. Che sarà una giornata ansiogena dal punto di vista dell’informazione politica ce lo dice già la festa di virgolettati veri, falsi e presunti sui giornali di stamattina. Ovunque va forte questa “Correnti metastasi dei partiti” (qualcuno l’ha trasformata in “cancro” per ragioni di spazio nella titolazione) che ieri Berlusconi ha usato con una certa efficacia contro Fini: l’aveva detto infatti lo stesso Fini all’Assemblea di AN nel 2005. “Gianfranco? Solo un ospite” è stampato in corpo centomila da Libero a pagina due. La Stampa però ha un “Non mi può ammazzare” attribuito a Fini e sfuggito agli altri. Il Giornale poi supera tutti e pubblica persino un “dialogo immaginario” tra Berlusconi e Fini.
Auditorium della Conciliazione, dalle 10 in poi. La giornata della DirNaz del PdL nelle attese dei giornali.
Nel pomeriggio del 15 gennaio 2009 un Airbus A320-214 della Us Airways Chesley partì dall’aeroporto LaGuardia di New York, diretto a Charlotte, nella Carolina del Nord. Il volo finì molto prima: l’aereo ebbe un problema subito dopo il decollo e il pilota Chesley “Sully” Sullenberger dovette fare un ammaraggio d’emergenza nel fiume Hudson, a New York, a pochi metri di distanza dai grattacieli di Manhattan. Lo fece benissimo: salvò tutte le 155 persone a bordo e divenne un eroe nazionale. Era chiaramente una storia da film. Lo è diventata grazie a Clint Eastwood, che ha girato il film in cui Chesley Sullenberger è interpretato da Tom Hanks: si intitola Sully e uscirà a settembre negli Stati Uniti. L’ammaraggio d’emergenza fu descritto come il più spettacolare di sempre e già da mesi si parla di Sully come uno dei possibili candidati all’Oscar del 2017 per il Miglior film. È una grande storia, c’è un grande regista e Hanks interpreta uno di quei ruoli che gli vengono particolarmente bene: quello dell’uomo normale che deve improvvisamente diventare eroe.
Il trailer italiano di “Sully”. È il film di Clint Eastwood in cui Tom Hanks interpreta il pilota che nel 2009 fece quel grande ammaraggio nel fiume Hudson, a New York.
Il 26 aprile in Italia hanno riaperto i cinema. All’inizio, a riprendere le proiezioni sono stati poco più di 150 schermi, ma nel frattempo sono diventati circa 500. Per via delle restrizioni di spazio (che limitano i posti disponibili) e di tempo (che impediscono ogni proiezione la cui fine sia troppo vicina allo scattare del coprifuoco), e anche di una certa comprensibile diffidenza degli spettatori, finora la ripartenza è però stata perlopiù simbolica. E soprattutto perché ancora devono uscire film importanti, capaci di fare grandi incassi. Alcuni dovrebbero arrivare già quest’estate, dopo diversi rinvii; per molti altri l’uscita è invece prevista per l’autunno e l’inverno, quando storicamente – in particolar modo in Italia – i cinema fanno una consistente parte dei loro incassi totali. Qualcuno, soprattutto all’estero, ha ipotizzato addirittura un possibile problema dato dall’uscita, nello stesso periodo, di troppi film: quelli pronti già da mesi e in certi casi rinviati di oltre un anno, e quelli che nel frattempo sono stati completati, mentre i cinema erano chiusi ma una rilevante parte della produzione cinematografica invece proseguiva. In Italia, però, non sembra ci sarà questo problema. Per questioni storiche legate a come escono in Italia e anche perché molti film – da quelli della Disney a quello di Carlo Verdone – nel frattempo sono arrivati o arriveranno sulle piattaforme di streaming: a volte solo lì, altre anche lì.
Ci sarà un “imbottigliamento” di film al cinema? le sale stanno riaprendo, e i titoli in coda sono tanti: negli Stati Uniti c'è preoccupazione, ma in Italia gli addetti ai lavori hanno altri timori.
PayPal, uno dei più grandi sistemi per i pagamenti elettronici al mondo, ha annunciato di essersi ritirato dalla Libra Association, l’organizzazione che avrà il compito di gestire la valuta virtuale Libra promossa da Facebook. In un comunicato diffuso venerdì 4 ottobre, PayPal ha spiegato di avere al momento altre priorità interne, senza escludere che ci possano essere nuove collaborazioni in futuro. L’abbandono di PayPal potrebbe portare ulteriori complicazioni allo sviluppo di Libra, progetto sul quale c’è un crescente scetticismo degli analisti e una certa ostilità da parte delle istituzioni, a cominciare dal governo degli Stati Uniti e dall’Unione Europea. La Libra Association, oggi in fase di fondazione, dovrebbe essere l’organismo di controllo e per la promozione dello sviluppo di Libra. Prima dell’abbandono di PayPal era composta da 28 soci, compresi i più importanti gestori di carte di credito come Mastercard e Visa. Ogni socio partecipa all’iniziativa con 10 milioni di dollari, che costituiranno il fondo al quale sarà agganciato il valore di Libra. Secondo Facebook – che non gestirà direttamente la valuta, ma solo un sistema di pagamento (altre aziende potranno crearne di propri) – Libra potrà semplificare gli acquisti online e lo scambio di denaro tra miliardi di persone, ma c’è il timore che la nuova valuta possa essere sfruttata per il riciclo di denaro e altre attività illecite. Queste obiezioni sono state sollevate da diversi governi, che hanno finora trovato insoddisfacenti le rassicurazioni da parte dei promotori dell’iniziativa.
PayPal ha lasciato il progetto per costituire Libra, la valuta digitale promossa da Facebook.
Oggi Telecom Italia Mobile (TIM) ha presentato la sua offerta per LTE (4G), la nuova tecnologia per navigare su Internet a una velocità superiore rispetto alle attuali reti 3G. Il sistema LTE esiste da alcuni anni ed è già disponibile in diversi paesi, anche grazie alla progressiva diffusione di nuovi dispositivi in grado di riceverne il segnale. TIM iniziò a sperimentarlo alla fine del 2009 con alcuni progetti pilota, mettendo poi a disposizione il servizio in prova gratuita al pubblico a inizio anno in alcune città. La società ha investito 1,2 miliardi di euro per l’acquisto di tre diverse frequenze sulle quali trasmettere il nuovo segnale. A differenza di altri sistemi, per LTE non sono state determinate una o più frequenze standard, quindi ogni paese ne ha adottate di proprie (cosa che sta spingendo i produttori di dispositivi a renderli il più versatili possibile, per ricevere il segnale nei diversi paesi in cui è disponibile). Le offerte presentate oggi saranno disponibili a partire dal prossimo 7 novembre e comprendono soluzioni per chi usa le chiavette Internet e i tablet. Saranno disponibili nelle città di Torino, Milano, Roma e Napoli. Entro la fine dell’anno l’offerta sarà ulteriormente estesa per coprire altre 20 città e successivamente per avere una copertura più uniforme del territorio nazionale, affiancandosi progressivamente a quella fornita da TIM per il 3G.
Arriva il 4G in Italia. Da novembre TIM porta Internet ad alta velocità su chiavette e tablet, ma solo in alcune città.
Apple ha messo a disposizione un nuovo aggiornamento per i suoi computer utile per cancellare il programma informatico malevolo (malware) Flashback, dopo le numerose segnalazioni degli scorsi giorni da parte di diverse società che si occupano di sicurezza informatica. La nuova soluzione rimuove le varianti più comuni del malware mettendo nuovamente in sicurezza il proprio Mac. Per scaricarlo è sufficiente avviare “Aggiornamento software” dal proprio computer, cliccando sulla mela nera in alto a sinistra nella barra dei menu. È consigliabile eseguire l’operazione con tutti gli altri programmi chiusi. L’aggiornamento occupa poco meno di 67 MB e impiega pochi minuti per essere installato. Prima della sua pubblicazione, l’unica alternativa era seguire una serie di istruzioni, un po’ tortuose e non adatte per i meno esperti, per verificare se il proprio Mac fosse interessato dal malware.
L’aggiornamento di Apple per rimuovere Flashback. Il nuovo sistema elimina le varianti più comuni del software malevolo che ha infettato almeno mezzo milione di Mac.
Natalie Merchant pubblica un nuovo disco il 6 maggio, che si chiama “Natalie Merchant”, ed è il primo di canzoni nuove dopo 13 anni. Natalie Merchant ha compiuto da poco cinquant’anni ed è nota e ammirata soprattutto per il suo ruolo di cantante in una delle migliori band americane di genere “indie” negli anni Ottanta, i 10,000 Maniacs, e per aver associato così fortemente la sua voce alle loro canzoni. Tanto che i suoi dischi da sola successivi mantennero molto quel suono. L’ultimo però era del 2001, Motherland, e i siti di musica americani stanno molto riprendendo la notizia di quello nuovo, che si può ascoltare in anteprima sul sito del New York Times. Di due canzoni – Ladybird e Giving up everything – è stato diffuso un video. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il nuovo disco di Natalie Merchant. Sono online due video e lo streaming: esce il 6 maggio ed è il primo di canzoni nuove in tredici anni.
Da un paio di giorni circola online la voce sulla chiusura di Facebook a partire dal prossimo 15 marzo. La notizia è naturalmente falsa ed è stata diffusa dal Weekly World News, un sito di informazione che pubblica stranezze e curiosità e che già in passato aveva pubblicato notizie inventate di sana pianta. L’articolo sulla chiusura di Facebook è stato ripreso da numerosi giornali e da molti allarmati e un po’ creduloni utenti dello stesso social network, tanto da spingere i responsabili del social network a smentire ufficialmente la voce per evitare che qualcuno ci potesse cascare seriamente. La notizia è stata pubblicata sul WWN lo scorso 8 gennaio senza contenere alcuna indicazione che si trattasse di una bufala:
La bufala su Facebook che chiude a marzo. La notizia falsa circola molto online da due giorni e ha costretto il social network a una smentita ufficiale.
È online il video di New Alphabet, il secondo singolo estratto dal nuovo disco degli Eels, Wonderful Glorious, dopo Peach Blossom. Il video attacca dove si interrompeva il video di Peach Blossom, e racconta di adulti vittime di bullismo da parte bambini, secondo quanto ha detto scherzando Mark Oliver Everett, il frontman della band.
Wonderful Glorious, il nuovo disco degli Eels, in streaming. Uscirà ufficialmente il 5 febbraio ma si può già ascoltare in streaming, insieme al video del singolo New Alphabet.
Il governo ha pubblicato il testo completo del nuovo decreto del presidente del Consiglio (DPCM) con le misure della cosiddetta “fase 2” contro il coronavirus. Le nuove misure allentano in parte le restrizioni in vigore da un mese e mezzo, e saranno attive dal 4 maggio 2020. Come anticipato durante la conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di ieri sera, rimangono ancora vietati gli spostamenti, anche all’interno della stessa regione, se non per comprovati motivi di necessità (e per fare visita ai propri «congiunti»). Si potrà invece rientrare al proprio domicilio o alla propria residenza se all’inizio delle restrizioni ci si trovava in una regione diversa. – Leggi anche: In Nuova Zelanda il coronavirus è quasi scomparso
Il testo del nuovo DPCM sulla “fase 2” contro il coronavirus. Il documento integrale, lungo 70 pagine, contiene le misure che saranno in vigore dal 4 al 17 maggio.
Aggiornamento del 17 agosto: Google ha chiarito che registra la cronologia delle posizioni degli utenti anche quando deselezionano l’opzione. Google ha chiarito che registra la cronologia delle posizioni degli utenti anche quando deselezionano l’opzione
Google traccia la nostra posizione anche quando crediamo di impedirglielo. Associated Press ha scoperto che disattivare l'opzione della cronologia delle posizioni non basta: ce n'è un'altra, un po' nascosta.
Nei giorni scorsi la nota società svedese produttrice di mobili IKEA ha pubblicato il primo di una serie di rapporti statistici di una serie intitolata “Life at Home”, dedicata alle abitudini e agli stili di vita di diverse popolazioni del mondo. In questo primo documento, “A World Wakes Up”, IKEA ha trattato le abitudini mattutine diffuse in otto grandi metropoli – New York, Parigi, Berlino, Londra, Mosca, Shanghai, Mumbai, Stoccolma – fornendo alcuni dati, curiosità e informazioni interessanti riguardo al tempo che le persone dedicano ogni mattina a operazioni quotidiane comuni come preparare la colazione o fare la doccia, o su quanto ritengano importante dare un bacio o un abbraccio al proprio partner. Si scopre, per esempio, che i newyorkesi impiegano mediamente 14 minuti per fare il bagno o la doccia, mentre i parigini 12. In ciascuna foto – quattro per ogni città e tutte piuttosto belle – è riportata una curiosità o un dato statistico scelto tra quelli forniti da IKEA.
Le abitudini mattutine in 8 grandi metropoli. IKEA ha diffuso dei dati statistici sugli stili di vita a New York, Londra, Berlino, Mumbai e altre grandi città (tipo, chi bacia di più il proprio partner al mattino?).
La LucasFilm, la società fondata da George Lucas che possiede i diritti d’immagine della saga cinematografica di Star Wars, ha fatto sapere di «non avere preso parte, né autorizzato o gradito» a un recente servizio fotografico su Amy Schumer sulla rivista GQ. Schumer ha 34 anni ed è una delle più comiche statunitensi più famose del momento: ha un programma molto popolare sul canale via cavo Comedy Central – Inside Amy Schumer – e sarà la protagonista di Trainwreck, il nuovo film del noto regista Judd Apatow. Nel nuovo numero dell’edizione statunitense di GQ, Schumer viene ritratta in pose sia comiche che sessualmente ammiccanti con alcuni personaggi di Star Wars: in una foto, in particolare, tiene nella propria bocca l’estremità di una spada laser, simulando un rapporto orale, mentre nella foto di copertina fa un cosa simile con un dito meccanico del droide C3P0, fra l’altro vestita come la principessa Leila in una famosa scena del Ritorno dello Jedi. Le foto del servizio di GQ sono circolate molto online, e la LucasFilm – di proprietà della Disney – ha risposto dissociandosene con un breve comunicato ai molti utenti di Twitter che chiedevano conto del presunto “cattivo gusto” delle foto.
Le controverse foto di Amy Schumer a tema Star Wars. È il servizio di copertina del nuovo numero di GQ, ma la Lucasfilm dice di non averle autorizzate e se n'è dissociata.
Il critico d’arte e deputato di Forza Italia Vittorio Sgarbi ha annunciato le sue dimissioni da sindaco di Sutri, la città in provincia di Viterbo dove era stato eletto sindaco l’11 giugno 2018. In una nota su Facebook Sgarbi ha spiegato che la sua decisione è dovuta alla «piena consapevolezza della impossibilità di potere governare democraticamente in un paese dominato da infiltrazioni fasciste con arroganza e in mancanza di visione, subordinata a interessi particolari». La decisione è arrivata dopo che mercoledì 22 agosto, durante una riunione di maggioranza, il consigliere di Casa Pound Matteo Amori lo aveva insultato pubblicamente, un atto che Sgarbi ha definito «un’aggressione fascista, perché fascista e onorato di esserlo si è definito lo stesso Amori». Nella nota Sgarbi ha anche detto di aver intenzione di candidarsi a sindaco di Sirmione, in provincia di Brescia, definita una «città che ha bellezze non inferiori a Sutri, ma una reale propensione allo sviluppo culturale e turistico».
Vittorio Sgarbi si dimetterà da sindaco di Sutri.
Doctor Strange è l’ultimo film del Marvel Cinematic Universe, la saga di film ispirati ai fumetti di supereroi della Marvel e collegati tra di loro. Nei cinema italiani è uscito mercoledì 26 ottobre. Doctor Strange è il primo film basato sull’omonimo personaggio creato dal fumettista Steve Dikto nel 1963. In breve, Doctor Strange è un neurochirurgo che dopo un incidente d’auto non può più operare: decide allora di imparare la magia da un eremita dell’Himalaya, e di usarla per proteggere il mondo. Il protagonista del film è Benedict Cumberbatch – cioè uno degli attori britannici più famosi del momento – ma il cast è pieno di attori famosi, da Rachel McAdams a Tilda Swinton. Ha degli effetti speciali davvero notevoli (pazzeschi anche per la media dei film di supereroi), e i critici ne parlano molto bene. (il trailer di Doctor Strange, pieno di BRAAAM!)
Che cos’è “Doctor Strange”. E che storia ha il mago-supereroe dell'ultimo film della Marvel, con Benedict Cumberbatch e degli effetti speciali pazzeschi.
Tra le cose più lette sul Post questa settimana c’è di nuovo uno “spiegone” sullo Stato Islamico (o ISIS) e sulla sua recente presenza in Libia: si tratta di cose molto utili da sapere e valutare, se non si vuole fare brutte figure raccontando agli amici notizie false riportate da alcuni giornali italiani (come quella di un attacco di terra dei soldati egiziani in Libia, mai successo). A proposito di bufale, il New York Times ha messo insieme le notizie false circolate di più nel 2014: al primo posto si è piazzato Alessandro Di Battista, deputato italiano del Movimento 5 Stelle che l’ha detta grossa riguardo la Nigeria, Boko Haram ed ebola. Tra le cose più lette della settimana c’è anche la storia di Justine Sacco, una donna americana che ha scritto un tweet razzista senza pensarci troppo e che per questo ha perso il lavoro e ha avuto un sacco di altri problemi. – Cosa ci fa l’ISIS in Libia? Quante città del paese controllano davvero? E su cosa si basano i titoli sugli “infiltrati sui barconi” che si leggono in giro? La storia dall’inizio
Sunday Post. L'ISIS in Libia, le grosse bufale classificate dal New York Times e le foto di Piazza di Spagna rovinata, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
La casa editrice Corraini ha pubblicato tre kamishibai disegnati dall’illustratrice giapponese Yocci. I kamishibai sono simili ai teatrini di carta: è una forma di narrazione nata nei templi dei monaci buddisti giapponesi del XII secolo ma si è diffusa, conoscendo un momento d’oro, tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento. In quegli anni i narratori ambulanti giravano di città in città allestendo i loro spettacoli di kamishibai davanti ai bambini, in modo simile a quanto avveniva in Italia con gli spettacoli delle marionette o dei burattini. La differenza è che qui la storia scorre sui fogli di carta infilati in un teatrino di legno o tenuti in mano dal cantastorie, che leggeva il testo sul retro mentre mostrava i disegni al pubblico. (Corraini)
Gli spettacoli di carta di Yocci. L'illustratrice giapponese ha disegnato per Corraini tre "kamishibai": favole che si leggono in un teatrino portatile.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Otto risposte di Rosy Bindi. Il presidente del PD ha scritto a Repubblica per contestare la ricostruzione di Adriano Sofri sulle polemiche all'Assemblea Nazionale del partito.
UGG indica in tutto il mondo una famosa marca statunitense di stivali di montone imbottiti, fondata negli anni Settanta e diventata molto popolare dagli anni Novanta; in Australia invece “ugg” è la parola comunemente usata per indicare questo tipo di stivaletto, che venne inventato nel paese negli anni Venti per proteggersi dal freddo, indipendentemente quindi dall’azienda che lo produce. Il risultato è una battaglia legale intrapresa dall’azienda californiana Deckers Outdoor Corporation, che nel 1999 comprò la UGG, contro Australian Leather, un’azienda di Sydney che rivendica il diritto di realizzare ed esportare gli ugg, presentandoli come un prodotto tipico australiano. Il caso va avanti da un anno e in Australia è diventato una questione di orgoglio nazionale: è stato anche portato in Parlamento dal senatore Nick Xenophon, che ha spiegato che «se i francesi possono proteggere la parola “champagne”, i portoghesi la parola “porto”, gli spagnoli la parola “sherry” e i greci la parola “feta”, non vedo perché gli australiani non possano farlo con la parola “ugg”». La storia degli ugg uscì dai confini australiani negli anni Sessanta e Settanta, quando erano utilizzati dai surfisti per tenere i piedi al caldo dopo aver fatto surf. Alcuni di loro li portarono con sé quando andavano a fare surf in California, dove diventarono sempre più richiesti. Non è chiaro chi fu il primo a renderli popolari, dato che l’idea è stata rivendicata da più di uno di loro: il New York Times scrive che l’americano Corky Carroll li scoprì in Australia e iniziò a venderli negli Stati Uniti; l’australiano Shane Stedmanha, che registrò il marchio UGH-BOOTS nel 1971 in Australia, ha rivendicato più volte di averli inventati; infine Brian Smith, notando che erano sempre più richiesti, registrò il marchio UGG nel 1978 a Santa Monica. Questi ultimi sono gli UGG di cui parliamo ora: si diffusero rapidamente tra i surfisti di mezzo mondo, e diventarono popolari anche tra le donne dopo che Oprah Winfrey ne parlò più volte nei suoi programmi; a inizio Duemila sembrava che una ragazza su due ne possedesse almeno un paio.
Gli ugg sono un prodotto tipico australiano o una marca di scarpe? c'è una battaglia legale tra l'azienda americana che li esporta in tutto il mondo e i produttori del paese in cui furono inventati.
Bilgin Çiftçi è un medico turco. Alcune settimane fa Çiftçi ha perso il suo posto di lavoro e si è trovato ad affrontare una causa giudiziaria che potrebbe portarlo in prigione. A decidere se Çiftçi andrà in prigione sarà, in un certo modo, la risposta che cinque esperti del Signore degli anelli daranno alla domanda: «Gollum è buono?». Gollum è l’ambiguo personaggio – a volte buono, a volte egoista e cattivo – che nel Signore degli anelli guida due dei protagonisti, gli hobbit Frodo e Sam, verso la loro meta. L’agenzia turca DHA ha scritto che Çiftçi ha perso il suo lavoro e rischia la prigione perché a ottobre ha diffuso online delle immagini in cui il presidente turco Recep Erdogan era accostato e paragonato a Gollum.
Paragonare Erdogan a Gollum è un reato? un tribunale turco dovrà stabilire se un cittadino ha offeso o no il presidente paragonandolo a un ambiguo personaggio del Signore degli anelli: è buono o è cattivo?.
Da domani, lunedì 28 giugno, non sarà più necessario indossare la mascherina all’aperto in area bianca e nelle situazioni in cui è possibile mantenere il distanziamento fisico tra le persone in tutta Italia, tranne che in Campania, che ha deciso di mantenere la regola precedente sia al chiuso che all’aperto. Sempre da domani, peraltro, tutte le regioni italiane saranno in zona bianca, ovvero quella dove sono in vigore meno restrizioni per la pandemia da coronavirus: anche la Valle d’Aosta, che era l’unica a essere ancora in zona gialla. In ogni caso sarà sempre necessario portare con sé la mascherina e indossarla quando non sia possibile mantenere il distanziamento fisico: continuerà a essere obbligatoria nei negozi e negli altri ambienti al chiuso, mentre nei ristoranti e nei locali rimarranno le regole attuali, cioè la possibilità di non indossarla solo mentre si è seduti al tavolo.
Da domani niente mascherine all’aperto. Resta invece l'obbligo per gli ambienti al chiuso, e sempre da domani lunedì tutte le regioni saranno in zona bianca.
Il manifesto del PD delle Marche che annunciava una netta indipendenza di vedute sull’immigrazione rispetto al partito nazionale – accusando il governo di avere creato “più immigrati” – era stato criticato anche dall’Unità. Ieri il suo autore – il segretario del PD delle Marche Palmiro Ucchielli – informato delle molte perplessità apparse in giro, ha scritto una risposta piuttosto fumosa nella forma ma che nella sostanza sembra voler dire “che bello che se ne parli, era proprio quello che volevo!” senza minimamente affrontare il merito delle obiezioni sulla questione immigrazione. Grati dell’occasione che i media nazionali e i vari blog mediatici ci hanno dedicato, volentieri riprendo i temi non della polemica ma della discussione. Il manifesto così come il video hanno l’obiettivo di provocare un’attenzione ed un dibattito, da tempo spento, dentro e fuori le fila della sinistra italiana. Dalla risonanza avuta, certamente questo obiettivo è stato raggiunto! Detto questo credo sia necessario riflettere su come siamo, haimè (sic), tutti molto attenti e capaci nell’esprimere critiche sterili e negative, ma molto meno interessati a riflettere insieme. E’ inderogabile arrivare ad elaborare, attraverso un pensiero critico ma costruttivo, un’ alternativa di programma credibile e attuabile, capace di interpretare le necessità dei cittadini, questo rimane sempre il nostro obiettivo prioritario. In un panorama piatto e desolato che ha visto molti intellettuali allontanarsi nel dare il loro contributo di riflessione alla cosa pubblica, siamo ben contenti di essere riusciti a lanciare un sasso, che a qualcuno può anche aver fatto male, ma che certamente ha suscitato vivaci reazioni. Sta a noi,ora, riuscire a spostarsi dall’area della facile e superficiale critica, per contribuire a realizzare una costante attenzione e dibattito sui temi segnalati. In una politica di Governo fondata ed attuata solo unicamente attraverso tecniche mediatiche di acquisizione e di consenso, abbiamo ritenuto importante denunciare pubblicamente l’elenco dei punti di contraddizione altrimenti misconosciuti.
Il PD delle Marche risponde sul manifesto anti immigrati. La tesi del segretario Ucchielli è "basta che se ne parli", ma non corregge la linea.
Nella prima mattina di lunedì 21 gennaio potremo assistere in Italia a un’eclissi totale di Luna, nuvole permettendo. Inizierà poco dopo le 3:30 del mattino e raggiungerà il suo massimo intorno alle 6, quindi prima dell’alba e con il cielo ancora scuro per osservarla al meglio. Le eclissi lunari non sono un fenomeno così raro: se ne verificano in media tre ogni due anni, ma non mancano i periodi in cui ne avvengono tre in un solo anno, considerando sia quelle parziali sia quelle totali. Negli ultimi anni le eclissi visibili dall’Italia non sono comunque state molte, quindi quella di lunedì sarà una buona occasione per recuperare, soprattutto se non siete riusciti a osservare quella del 27 luglio 2018, la più lunga di tutto il Ventunesimo secolo.
L’eclissi lunare totale del 21 gennaio. Potremo osservarla da tutta Italia – e sarà una cosiddetta "superluna" – ma dovremo svegliarci presto: le cose da sapere.
Michele Emiliano, sindaco di Bari, ha raccontato su Twitter i contenuti dell’incontro con Mario Monti e con i ministri Giarda e Passera, che stanno illustrando alle amministrazioni locali i contenuti della manovra economica. Siamo entrati nella sala dell’incontro con #Monti tutti insieme sindaci, province e regioni quasi 50 persone ma come si farà a discutere?
La manovra spiegata su Twitter. Michele Emiliano, sindaco di Bari, ha raccontato l'incontro del governo con le amministrazioni locali.
La rete televisiva americana ABC ha annunciato la cancellazione della serie tv Roseanne dopo che la sua interprete principale Roseanne Barr, nota sostenitrice del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha scritto un tweet razzista e offensivo contro Valerie Jarrett, consigliera dell’ex presidente Barack Obama. Il tweet, che poi Barr ha cancellato, diceva che Jarrett, che è afroamericana, sarebbe figlia dei Fratelli Musulmani e delle scimmie del film Il pianeta delle scimmie. ABC ha detto che il tweet di Barr era «ripugnante e contrario ai valori della rete». Barr si è poi scusata con Jarrett: «Chiedo scusa a Valerie Jarrett e a tutti gli americani. Mi dispiace per aver fatto una brutta battuta sulle sue idee politiche e sul suo aspetto. Avrei dovuto pensarci meglio. Scusatemi, la mia battuta era di cattivo gusto».
La serie tv americana “Roseanne” è stata cancellata perché la sua ideatrice ha scritto un tweet razzista contro un’ex consigliera di Obama.
Ieri si è conclusa l’assemblea costituente di Futuro e Libertà, con un discorso di Gianfranco Fini che ha descritto il profilo e gli obiettivi del partito e ha commentato l’attuale situazione politica. Il presidente della Camera ha sfidato Berlusconi a dimettersi, promettendo che lui avrebbe fatto lo stesso ma aggiungendo di sapere che il premier non ha intenzione di passare la mano, perché «se non sta a palazzo Chigi ha qualche problema che non ho io se mi dimetto da presidente della Camera». I giornali di oggi riportano le parole di Fini ma dedicano più attenzione alla situazione interna di Futuro e Libertà, che dopo il voto di fiducia del 14 dicembre a favore del governo è apparso molto in affanno. L’assemblea costituente ha dato l’opportunità a Fini e ai suoi di riguadagnare qualche slancio e visibilità ma ha riproposto anche il tema della distanza tra i cosiddetti “falchi” e le cosiddette “colombe”, cioè le due correnti che da mesi litigano su quanto è il caso di litigare con Berlusconi e allontanarsi dalle posizioni del PdL. Le divisioni si sono riproposte quando, dopo l’elezione per acclamazione di Fini a presidente del partito e la sua immediata autosospensione, si è posto il problema della scelta di una persona che diriga il partito mentre Fini fa il presidente della Camera, a sostituzione del coordinatore uscente Adolfo Urso.
Cosa succede in Futuro e Libertà. Durante l'assemblea costituente i "falchi" e le "colombe" hanno litigato sulla nomina di Bocchino a vice di Fini e di Della Vedova a capogruppo.
L’imprenditore multimiliardario Raj Rajaratnam, proprietario del fondo d’investimento Galleon Group, è stato dichiarato colpevole per tutti i quattordici capi d’imputazione collegati alle accuse di frode e cospirazione nel più grosso scandalo di insider trading della storia di Wall Street. Rischia di essere condannato a venti anni di carcere per ciascun capo d’accusa, la sentenza definitiva è attesa per il prossimo 29 luglio. I giudici della corte federale di New York hanno accertato che Rajaratnam otteneva regolarmente informazioni riservate sull’andamento delle aziende e sulla base di quelle informazioni effettuava speculazioni finanziarie che nel tempo gli hanno consentito di guadagnare 63,8 milioni di dollari.
Il crollo del re di Wall Street. Raj Rajaratnam è stato dichiarato colpevole nel più grosso scandalo di insider trading della finanza americana.
La prima volta, Diego Cammarata venne eletto sindaco di Palermo al primo turno: era il 2001. Fu un successo clamoroso. Non solo sconfisse il candidato del centrosinistra, Francesco Crescimanno, ma anche Francesco Musotto, esponente di Forza Italia (passato all’Mpa) che si mise di traverso alla candidatura di Cammarata presentando una propria lista civica. Il candidato del Pdl ha ripetè poi l’impresa nel 2007, anche se con altri numeri. Contro aveva Leoluca Orlando: finì 53 a 47 per il sindaco uscente. Di negativo ci fu il calo di voti: cinque anni prima, sommando i suoi e quelli di Musotto, il centrodestra, insieme al Movimento per le autonomie di Lombardo, sfiorava il 70%. Di positivo, l’essere riuscito a battere un centrosinistra in ripresa e guidato da un candidato popolare e con consensi di lunga data. Alla fine del settembre 2008 arrivarono i primi problemi per la maggioranza guidata da Cammarata, accusato di una “gestione personalistica” del potere sia dalle opposizioni che da una parte della sua maggioranza. Problemi che ebbero il loro apice nell’astensione da parte degli otto consiglieri del Movimento per le Autonomie, fino a quel momento parte integrante della maggioranza, sul bilancio consuntivo del 2007. Voto che venne interpretato come una sfiducia da parte dell’Mpa al sindaco, che quindi ne revocò gli assessori e si pose alla guida di una giunta sostenuta da una risicata maggioranza composta dai soli Pdl e Udc.
L’instancabile Cammarata. Assediato da inchieste e nemici interni, il sindaco di Palermo azzera la giunta: una guida per capire come ci si è arrivati.
Con il crescere della familiarità degli italiani con Mario Monti, personaggio dall’immagine pubblica poco nota e definita fino a poco più di un anno fa, è diventato tra i suoi attributi più riconoscibili l’inarrestabile uso delle mani per sostenere le sue esposizioni: tratto fatto proprio anche dai comici suoi imitatori. Al Post lo avevamo notato e mostrato diversi mesi fa, ma il racconto fotografico della registrazione della puntata di Porta a Porta di lunedì sera ne offre una nuova intensa rassegna. (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)
Le Mani di Monti, edizione Porta a Porta. Un classico dell'immagine del Presidente del Consiglio, ora in campagna elettorale.
Un vecchio volume pubblicato circa un secolo fa (Abhay Charan Mukerji, Hindu fasts and feasts, 1918) narra di un’antica leggenda, ormai non molto conosciuta. Parla di un raja che sarebbe dovuto morire in una notte d’autunno. Un serpente sarebbe venuto a prendere la sua anima, su ordine di Yama, il dio induista della morte. Per salvarsi, il re, che era venuto a conoscenza del suo destino grazie ad una predizione, fece pulire tutte le case, ordinò di riempire la città di luci e diede istruzioni alla regina di cantare in onore del serpente. L’animale, colpito da una tale accoglienza, avrebbe concesso alla sovrana di esaudire un suo desiderio. La regina chiese di resuscitare il marito appena defunto ed il serpente, tornato nel palazzo del dio, aggiunse di nascosto un sette davanti allo zero sul documento che attestava gli anni che rimanevano da vivere al sovrano (qualche volta, nelle antiche leggende orientali, anche il destino diventa un fatto burocratico). Yama fece allora tornare il raja tra i viventi. Il mito è uno dei tanti tentativi di spiegare l’origine di Diwali, la festa delle luci. Diwali significa “fila di luci” e si festeggia oggi in India e tra le comunità induiste di tutto il mondo. Molti sono figli di quegli indiani che le rotte e gli interessi dell’Impero britannico avevano portato lontano. In Asia, ma anche in Africa, ai Caraibi e poi in Europa. Persino alle Figi. Interminabili sequenze di lumi si accendono nelle case. Le città e i villaggi si illuminano. Le donne indossano le vesti tradizionali più belle e i bambini si divertono a far esplodere i petardi.
Le foto del Diwali, in India. Le immagini e la storia della "festa delle luci" che si è celebrata mercoledì.
Quasi tutte le prime pagine dei giornali di oggi riportano una frase detta domenica da Matteo Renzi, segretario del PD e presidente del Consiglio, riguardo la cosiddetta “fine del posto fisso”; è una frase forte ma, come fa notare Dario Di Vico sul Corriere della Sera, non è una notizia da un bel po’ di tempo, ed è emblematico che in Italia ancora se ne discuta. La querelle sul posto fisso ricorre spesso nella politica italiana degli ultimi anni e quasi sempre in riferimento all’articolo 18. Ne discussero animatamente Massimo D’Alema e Sergio Cofferati, ne parlarono due anni fa Mario Monti e il ministro Elsa Fornero e l’ha ripreso ieri Matteo Renzi. Via via che la polemica si ripete risulta sempre più facile argomentare il tramonto del mito dell’inamovibilità. È cambiata profondamente la geografia della produzione: molte lavorazioni sono state esternalizzate, sono nate intere filiere tutte al di fuori della casa madre, i cicli economici sono diventati più nervosi e anche la predisposizione di quelli che una volta si chiamavano «programmi produttivi» è diventata più erratica. Quando finalmente usciremo da questa crisi questi fattori saranno ancora più evidenti e avremo un andamento dell’economia a dente di sega, con fermate anche lunghe e improvvisi ricorsi allo straordinario o al lavoro nelle giornate festive. All’Electrolux già sta succedendo così, si alternano di fatto orari ridotti e prestazioni supplementari.
Il posto fisso non c’è da un pezzo. Dario Di Vico fa il punto sulla reale situazione del lavoro, e consiglia di rendersi indispensabili e stare sui social network.
Uno dei settori su cui le restrizioni per il contenimento del coronavirus (SARS-CoV-2) stanno avendo il maggiore impatto è quello della ristorazione e dei bar, che o sono chiusi oppure lavorano esclusivamente facendo consegne a domicilio, con una notevole riduzione del servizio offerto. Stando sempre in casa, l’idea di ordinare del cibo da farsi consegnare può sembrare intelligente, nonché un modo per sostenere i ristoranti del proprio quartiere e della propria città in un momento di difficoltà. Al tempo stesso però si potrebbe essere preoccupati per il lavoro e la salute dei rider, cioè i fattorini che lavorano per le piattaforme che offrono i servizi di consegna di pasti a domicilio.
È una buona idea usare i servizi dei rider in questi giorni? sono l'unico modo di lavorare per i ristoranti ancora aperti, ma secondo i gruppi che rappresentano i fattorini è rischioso per la loro salute.
Dopo due giorni riservati ai giornalisti e due agli addetti del settore, sabato 19 settembre aprirà al pubblico il 66mo Salone dell’automobile di Francoforte o IAA 2015, un’esposizione internazionale automobilistica (come dice letteralmente il suo nome in tedesco, Internationale Automobil-Ausstellung) che si tiene a settembre negli anni dispari, alternandosi con il Salone dell’automobile di Parigi che invece si tiene a ottobre in quelli pari. Nonostante quello di Ginevra – che si tiene a marzo di ogni anno – sia considerato l’appuntamento più importante per il mercato automobilistico europeo, il Salone di Francoforte è la manifestazione “di casa” per i gruppi automobilistici tedeschi BMW, Mercedes-Benz e Volkswagen, che a ogni edizione realizzano enormi stand dagli allestimenti molto scenografici per dare prova della propria forza industriale e contendersi visitatori e clienti. Quest’anno il padiglione BMW ha al suo interno una pista sopraelevata lunga 400 metri, mentre Audi – il marchio premium del gruppo Volkswagen – per ospitare il suo stand ha costruito nel cortile al centro della fiera un enorme edificio bianco a forma di parallelepipedo. Il padiglione Mercedes-Benz, invece, ha una struttura su tre piani con un percorso a spirale discendente lungo il quale sono esposti modelli di serie, auto da corsa e prototipi.
Cosa c’è al Salone dell’auto di Francoforte 2015. SUV inglesi che fanno inorridire i puristi, prototipi creativi ma anche macchine "normali", mentre Marchionne ha dato buca e il CEO di BMW è svenuto sul palco.
L’azienda di gelati Grom – una popolare catena di gelaterie con 750 dipendenti e 63 punti vendita distribuiti in 34 città italiane e in 5 all’estero (New York, Parigi, Osaka, Malibu e Tokyo) – ha trovato un accordo con i sindacati per un contratto integrativo piuttosto originale, che scardina le regole tradizionali che regolano l’orario di lavoro. Secondo il nuovo contratto gli orari di lavoro dei dipendenti variano a secondo del tempo: se un giorno il tempo è molto nuvoloso o si prevedono piogge il negozio rimane chiuso; le ore perse si recuperano in un altro momento, quando c’è il sole. Uno scorcio alle carte del tempo tra vortici depressionari, temperature e immagini satellitari. Poi, via, a destreggiarsi tra ordinazioni, vaschette e coni. E se piove? Niente, si sta a casa. In attesa del sole. L’intesa è stata firmata da poco. Mette d’accordo, senza aver richiesto lunghe contrattazioni, azienda e sindacati. Introduce, forse involontariamente, la figura del «gelataio-meteorologo». E stabilisce un principio di certo innovativo: se il tempo promette soltanto nuvoloni e acqua il negozio resta chiuso, i dipendenti non lavorano, risparmiano ore e possono recuperare soprattutto il fine settimana, quando — ci si augura — dovrebbe tornare il sereno.
Da Grom si lavora solo col sole. L'azienda di gelati ha trovato un accordo coi sindacati per un nuovo originale contratto di lavoro: i negozi restano chiusi quando piove, le ore si recuperano quando è bello.
“L’affaire Finmeccanica è la storia di un Sistema”, scrive oggi Carlo Bonini su Repubblica. E come tutte le storie di questo genere, non è lineare e facile da raccontare: non c’è un episodio chiave, non c’è un solo gruppo di presunti colpevoli, non c’è una prova maestra. Ci sono una serie di indizi concreti, moltissimi, diverse storie più piccole e una storia più grande che tiene tutto insieme. Di un’inchiesta su Finmeccanica si inizia a parlare sui giornali italiani sei mesi fa, lo scorso maggio. Se ne parla in relazione a un’altra inchiesta, quella su Gennaro Mokbel, un imprenditore romano accusato di aver fatto da anello di congiunzione tra la ‘ndrangheta e alcune società di comunicazioni al fine di riciclare denaro sporco. Tra le cose che emergono in quella storia c’è un collegamento tra Mokbel e Marina Grossi, moglie del presidente di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini. Si parla di una società partecipata di Finmeccanica, la Digint, nella quale Mokbel ha investito otto milioni di euro insieme a Nicola Di Girolamo, ex senatore del PdL: lo scopo era acquistare una commessa militare e poi rivenderla, insieme a Digint, a Finmeccanica.
L’inchiesta Finmeccanica, un ripassone. "L'affaire Finmeccanica è la storia di un Sistema", scrive Carlo Bonini su Repubblica. Eccola, spiegata semplice.
Con i primi caldi estivi, in molti hanno iniziato a chiedersi se l’utilizzo dell’aria condizionata faccia aumentare il rischio di contrarre il coronavirus, e di conseguenza comporti una maggiore diffusione della pandemia. Dubbi simili erano stati espressi nei mesi scorsi per alcuni mezzi di trasporto che necessariamente devono ricorrere all’aria condizionata, come gli aeroplani e i treni dell’alta velocità. Il tema è piuttosto dibattuto e, seppure le evidenze scientifiche raccolte finora siano parziali e da approfondire, si possono trarre alcune prime conclusioni sulle buone pratiche da seguire per ridurre i rischi. Negli ultimi mesi diversi studi hanno fornito dettagli su casi di trasmissione del SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la COVID-19, tramite le gocce di saliva che produciamo quando parliamo ad alta voce, cantiamo, tossiamo o facciamo uno starnuto. Le gocce di maggiori dimensioni (droplet) rimangono in sospensione nell’aria per poco tempo e si depositano poi sulle superfici, che possono diventare veicolo di contagio se toccate da persone non infette che si toccano poi la faccia con le mani sporche. Le gocce di dimensioni più piccole restano invece in sospensione nell’aria più a lungo (aerosol), e c’è il sospetto che in particolari condizioni di umidità e di scarso ricambio dell’aria possano causare nuovi contagi, soprattutto se si condividono per lungo tempo gli stessi spazi chiusi con una persona contagiosa.
L’aria condizionata e il coronavirus. Quali rischi ci sono nell'utilizzarla e cosa si può fare per ridurli, da evitare il ricircolo dell'aria ad aprire spesso le finestre.
Alle 9.30 la giunta per le elezioni e le immunità del Senato si è riunita per discutere la nuova relazione sulla decadenza di Silvio Berlusconi, per via della sua condanna per frode fiscale: dopo circa un’ora la seduta pubblica è stata sospesa, e la riunione sta proseguendo in Camera di Consiglio (non se ne conosce la durata). Dopo la bocciatura di una prima relazione promossa dal centrodestra, la nuova relazione – scritta dal presidente della giunta, Dario Stefàno (SEL) – salvo sorprese chiederà la decadenza. Dopo un suo intervento introduttivo, la seduta è proseguita con gli interventi delle parti in causa (ma Berlusconi non c’era, e nemmeno i suoi avvocati). Il voto della giunta dovrebbe arrivare nel giro di 48 ore, potenzialmente oggi stesso. L’aula del Senato dovrà poi esprimersi entro 20 giorni, votando su quanto concluso in giunta.
La giunta del Senato in diretta. Si discute della decadenza di Berlusconi: è iniziata la riunione in Camera di Consiglio, il voto potrebbe arrivare già oggi.
Valentino ha presentato a Parigi la collezione di haute couture, cioè l’alta moda francese, per la primavera/estate 2020. Il direttore creativo Pierpaolo Piccioli ha spiegato sui social che «è stata ispirata dal mistero del mondo inconscio perché a volte quello che nascondiamo può essere la forza più grande» e ha ringraziato, come al solito, tutte le persone del suo atelier per «la passione, le lacrime, le notti insonni, la stanchezza negli occhi e nelle mani» con cui hanno reso possibile la sfilata. Gli abiti erano raffinatissimi e dai tagli rigorosi, con gonne strette e lunghe che si aprivano sulle caviglie, corpetti rigidi, cappe, orecchini giganti; tra i colori predominavano il nero, il rosso e il bianco, con l’aggiunta di glicine, verde acido e blu elettrico. Hanno sfilato, come sempre, alcune modelle particolarmente care a Piccioli, come Kaia Gerber, la figlia di Cindy Crawford, e la sud-sudanese Adut Akech, che ha chiuso la sfilata. Era presente anche la modella belga Hannelore Knuts, diventata famosa negli anni Novanta, con un abito rosso Valentino e una corona di corallo.
La sfilata di Valentino, fatta con notti insonni. Come ha raccontato il direttore creativo Pierpaolo Piccioli nel presentarla a Parigi.
Almeno 247 persone sono morte a causa del terremoto di questa mattina nel Centro Italia: lo ha annunciato la Protezione Civile nella notte di mercoledì, aggiornando il bilancio annunciato in precedenza dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che aveva parlato di 120 morti. Alle 3:36 del mattino di mercoledì 24 agosto c’è stata una scossa di magnitudo 6 in Centro Italia a poca distanza dai paesi di Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti nel Lazio. Nelle ore seguenti si sono verificate altre scosse piuttosto intense di magnitudo 5.4 e 4.1 poco più a nord, vicino a Norcia, in provincia di Perugia. Le scosse più forti sono state avvertite anche a Roma, a circa 100 chilometri di distanza. • Nel corso di una conferenza stampa tenuta alle 19:30 a Rieti, Renzi aveva annunciato che secondo le stime più recenti almeno 120 persone erano morte e che c’erano circa 370 feriti. Renzi aveva anche detto che il bilancio non era definitivo: nella notte la Protezione Civile lo ha aggiornato a 159 e poi a 247. Il numero dei dispersi è imprecisato e ci sono decine di feriti e centinaia di sfollati, 1.500 solo nelle Marche.
Tutte le notizie sul terremoto nel Lazio. La scossa di magnitudo 6 di stanotte tra Amatrice e Accumoli, avvertita in tutto il Centro Italia, ha provocato la morte di almeno 247 persone, e ci sono ancora dispersi.
Mentre si parla delle recensioni negative di Batman v Superman: Dawn of Justice (un video della reazione di Ben Affleck rende bene l’idea di come l’abbia presa), sono continuate le prime del film in giro per il mondo (a New York, Tokyo e Londra), dove è stata fotografata gran parte del cast – Henry Cavill (che fa Superman), Amy Adams (Lois Lane, la fidanzata di Superman) e Gal Gadot (Wonder Woman) – e naturalmente anche Frank Miller, il fumettista di Il ritorno del Cavaliere Oscuro. I più fotografati della settimana, per il resto, sono stati Barack Obama e il principe Harry: il primo nel suo viaggio storico a Cuba e in quello successivo in Argentina (dove ha ballato il tango); il secondo in visita in Nepal. Sempre a Cuba sono atterrati i Rolling Stones, per tenere un concerto gratuito dopo la fine dell’embargo, mentre Justin Bieber era a Los Angeles con dei capelli sempre più ingestibili. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Berlusconi in versione Blues Brothers, i capelli ingestibili di Justin Bieber e la lingua di Giaccherini, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Vincenzo Jannacci, detto Enzo, nato a Milano il 3 giugno 1935, è morto nella sua città. Aveva 78 anni. Dopo aver lottato con la malattia che lo opprimeva da anni. Si è spento nella clinica Columbus di Milano, dove era ricoverato da alcuni giorni. Malato di cancro, negli ultimi giorni le sue condizioni di salute erano peggiorate, per questo motivo era tornato in clinica. Stasera se n’è andato intorno alle 20,30. Con lui, in ospedale, c’era tutta la famiglia. (continua a leggere su Repubblica.it)
È morto Enzo Jannacci. Aveva 78 anni, era malato da tempo, e aveva fatto cose grandissime.
L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato operato d’urgenza al cuore martedì, nell’ospedale San Camillo di Roma, dov’era stato ricoverato dopo un malore con forti dolori al petto. L’intervento, all’aorta, è durato diverse ore; al termine il professore Francesco Musumeci, primario del reparto di cardiochirurgia, ha detto alla stampa che «l’intervento è andato molto bene, il cuore ha ripreso e il paziente è in condizioni stabili. Siamo molto soddisfatti e ottimisti. Ora il presidente sarà trasferito nel reparto di terapia intensiva. Vedremo il decorso, ovviamente i suoi 92 anni conteranno sul tempo di recupero ma la sua grande tempra lo aiuterà».
Giorgio Napolitano è stato operato al cuore dopo un malore. L'ex presidente della Repubblica ha 92 anni: l'intervento è durato alcune ore, il primario ha detto che ora si trova in condizioni stabili.
WhatsApp, l’applicazione di messaggistica istantanea per smartphone di proprietà di Facebook, nell’ultimo aggiornamento ha arricchito le funzioni degli status, introducendo la possibilità di condividere, oltre a foto e video, anche contenuti di testo. La funzione dello status, un contenuto visibile a tutti i propri contatti per sole 24 ore, è stata introdotta a febbraio da WhatsApp e ricorda molto le Storie di Facebook e Instagram, a loro volta copiate dall’identica e omonima funzione di Snapchat, che è uno dei loro principali concorrenti. Col nuovo aggiornamento degli status di WhatsApp, chiamati semplicemente “stato” nella versione italiana, si potranno condividere delle brevi scritte su sfondo colorato. Tramite l’applicazione si possono scorrere e scegliere lo stile del testo e il colore dello sfondo (non c’è però un menù con tutte le opzioni, quindi bisogna scorrerle una a una). Nello status, inoltre, è possibile inserire link, una funzione che su Instagram è riservata agli account verificati o a quelli commerciali con più di 10mila followers. L’aggiornamento di WhatsApp ha coinvolto anche la versione per browser web e per computer dell’applicazione, da dove è ora possibile vedere gli stati dei propri contatti (ma non modificare il proprio).
Ora nello status di WhatsApp si possono usare scritte su sfondo colorato e link. Per quanto sia un cambiamento piccolo, è il primo che li differenzia dalle storie di Facebook e Instagram.
La fotografa Erin Feinberg ha trascorso gli ultimi dieci anni passando da un concerto all’altro, cercando di catturare le espressioni, le emozioni e l’entusiasmo del pubblico e dei fan: alcune delle centinaia di fotografie realizzate nell’arco di questi dieci anni sono state ora raccolte nel libro Diehards. All’inizio della sua carriera, quando iniziò a fotografare concerti, quello di Feinberg era un modo per assistere gratuitamente agli show dei suoi musicisti preferiti da un punto di vista privilegiato. Ma con la diffusione della fotografia digitale le aree dedicate ai fotografi sotto ai palchi sono diventate sempre più affollate e le restrizioni imposte ai fotografi sempre più severe. La libertà creativa per i fotografi durante i concerti stava scomparendo quindi avevo bisogno di cercare altri modi per catturare l’esperienza della musica dal vivo e rendere le cose più interessanti.
Siete meravigliosi. Le foto rock di Erin Feinberg, che si è dedicata a ciò che manca nella musica dei dischi: la gente.
Paola Caruso, giornalista professionista da sette anni collaboratrice del Corriere della Sera, è entrata ieri in sciopero della fame – e della sete, poi sospeso – per protestare contro il comportamento dell’editore e della direzione, che considera vessatorio nei suoi confronti. La stessa Caruso ha raccontato la sua storia sul suo Tumblr. La storia è questa: da 7 anni lavoro per il Corriere e dal 2007 sono una co.co.co. annuale con una busta paga e Cud. Aspetto da tempo un contratto migliore, tipo un art. 2. Per raggiungerlo l’iter è la collaborazione. Tutti sono entrati così. E se ti dicono che sei brava, prima o poi arriva il tuo turno. Io stavo in attesa. La scorsa settimana si è liberato un posto, un giornalista ha dato le dimissioni [Jacopo Tondelli, ndr], lasciando una poltrona (a tempo determinato) libera. Ho pensato: “Ecco la mia occasione”. Neanche per sogno. Il posto è andato a un pivello della scuola di giornalismo. Uno che forse non è neanche giornalista, ma passa i miei pezzi. Ho chiesto spiegazioni: “Perché non avete preso me o uno degli altri precari?”. Nessuna risposta. L’unica frase udita dalle mie orecchie: “Non sarai mai assunta”. Non posso pensare di aver buttato 7 anni della mia vita. A questo gioco non ci sto. Le regole sono sbagliate e vanno riscritte. Probabilmente farò un buco nell’acqua, ma devo almeno tentare. Perché se accetto in silenzio di essere trattata da giornalista di serie B, nessuno farà mai niente per considerarmi in modo diverso.
Una giornalista del Corriere è in sciopero della fame. Paola Caruso, precaria da sette anni, protesta di essere stata scavalcata da un collega più giovane e inesperto.
Il consorzio tedesco VG Media – che comprende numerosi editori compreso quello di Bild, il giornale più letto in Germania – ha annunciato che Google potrà continuare a pubblicare le anteprime degli articoli dei suoi giornali nelle sue pagine dei risultati, in servizi come Google News. Nel comunicato si spiega che il permesso è temporaneo, e che VG Media continuerà la sua causa legale per ottenere che Google paghi il diritto d’autore per l’utilizzo dei titoli e dei riassunti degli articoli pubblicati nei suoi servizi. A inizio ottobre Google aveva annunciato che non avrebbe più pubblicato le anteprime dei giornali coinvolti, ritenendo di non dovere pagare alcun diritto per la pubblicazione dei loro titoli con link che poi rimandano agli articoli integrali sui siti delle singole pubblicazioni. La decisione era arrivata in seguito a un annoso contenzioso legale: gli editori coinvolti dicono da tempo che la riproduzione delle anteprime degli articoli da parte di Google costituisce un utilizzo senza autorizzazioni di materiale protetto dal diritto d’autore, e che quindi Google dovrebbe pagare i diritti per mostrare le stesse anteprime nelle sue pagine. Google ha sempre respinto questa impostazione, ricordando che gli articoli sono solo parzialmente citati dai suoi servizi per dare più informazioni di contesto ai lettori, e che semmai il servizio delle anteprime di qualche riga offre maggiore visibilità ai siti di notizie interessati, portandogli traffico (e quindi soldi).
Google ha vinto contro i giornali tedeschi? il consorzio di editori più agguerrito ha acconsentito alla pubblicazione delle anteprime degli articoli nelle pagine dei risultati senza pagare i diritti, ma il contenzioso legale resta.
Aggiornamento delle 21 – Il ministro degli Interni Angelino Alfano ha disposto la precettazione del personale coinvolto dallo sciopero, per “motivi di ordine pubblico”. Lo sciopero avrebbe infatti rischiato di bloccare “2.200 voli, tra internazionali e nazionali, dei quali solo 450 a Fiumicino, per un numero di circa 350mila passeggeri”. In seguito alla decisione di Alfano, i sindacati Anpcat e Unica, che avevano fatto ricorso al Tar, hanno ritirato lo sciopero. Stop a scioperi trasporto aereo per motivi di ordine pubblico. Ho inviato circolare ai prefetti affinché adottino misure per regolarità voli
Gli scioperi degli aerei di sabato 23 luglio non si svolgeranno. Dopo l'ordinanza di differimento del ministro Delrio e la decisione del Tar che ribadiva la legittimità degli scioperi, oggi il ministro dell'Interno Alfano ha deciso la precettazione dei lavoratori.
Mentre quasi tutte le attività hanno riaperto o stanno per riaprire, adattate e riorganizzate per la cosiddetta fase 2, c’è un settore per cui la convivenza con il coronavirus si sta rivelando assai più complicata, se non impossibile: la musica dal vivo. Se le piscine, le spiagge, i ristoranti e perfino le discoteche hanno trovato il modo di riprendere le attività seguendo le linee guida indicate dal governo e dalle regioni – pur con grandi sacrifici, difficoltà e mettendo in conto perdite economiche – i concerti per l’estate sono stati in larghissima parte annullati. I pochi che ci saranno assomiglieranno più a degli esperimenti, sulla cui sostenibilità economica ci sono grandi dubbi.
La musica dal vivo non riesce a ripartire. Con gli attuali protocolli organizzare concerti è quasi impossibile, e quindi è ancora quasi tutto fermo: quasi.
Finora il 2018 non ha offerto cose sconvolgenti per quanto riguarda le serie tv: Mosaic, su Sky Atlantic da gennaio, forse è più strana che bella, e The End of the F***ing World è bella ma niente di più. Tra quelle ricominciate nel 2018 ci sono Homeland (non è più quella di un tempo, dicono) e Atlanta (è piaciuta tanto anche la seconda stagione, ma in Italia arriverà tra qualche settimana). Abbiamo già parlato delle nuove serie più interessanti dei prossimi mesi, ma tra una novità e l’altra bisogna anche tenere il passo con tutto quello che continua dal passato. Il periodo tra marzo e aprile è uno di quelli in cui escono più serie: le abbiamo messe insieme partendo dalla seconda stagione di Jessica Jones, dall’8 marzo su Netflix, e arrivando fino a Westworld e The Handmaid’s Tale: due serie che, considerando che Game of Thrones arriverà quasi di certo nel 2019, se la giocano per essere la migliore dell’anno.
Le serie TV che torneranno nei prossimi mesi. "Love" e "Jessica Jones" sono già online, "The Handmaid's Tale" e "Westworld" arriveranno tra meno di due mesi.
Il direttore della Stampa Mario Calabresi riprende oggi le parole dell’allenatore della nazionale Cesare Prandelli per riflettere sul rapporto dell’Italia con i suoi vantati desideri di cambiamento, e suggerire diversi rapporti con gli italiani più giovani. Non solo siamo «un Paese vecchio, con idee vecchie», come ha detto Cesare Prandelli ieri mattina, ma siamo anche tanto affezionati al mondo che abbiamo dietro alle spalle da spendere la maggior parte del nostro tempo nel rimpianto invece che nella voglia di futuro e di cambiamento. Viviamo di nostalgia del passato, un passato spesso idealizzato e totalmente riscritto nella nostra memoria, mentre avremmo bisogno di un’operazione radicale che torni a inserire nelle nostre teste il sentimento opposto: la nostalgia del futuro, la fame di futuro. Viviamo in un mondo profondamente cambiato, ne conosciamo alla perfezione i limiti e stiamo provando sulla nostra pelle disagi e fatiche nuove, ma ormai ci concentriamo solo su queste rifiutandoci di vedere gli altri aspetti di quella rivoluzione globale che ci ha investiti. Perché esistono anche aspetti positivi, anche se dirlo appare ormai provocatorio, che vanno dal fatto che viviamo in un mondo con meno povertà (oltre un miliardo di persone sono uscite dalla fame negli ultimi trent’anni, un progresso che non ha precedenti nella storia), in cui si sono diffuse la coscienza ambientale e le sensibilità per i diritti, un mondo più vasto in cui a viaggiare non sono solo pochi privilegiati, in cui si è allargato l’accesso alle tecnologie e in cui si mette in discussione il potere e si chiede trasparenza con una forza che non ha precedenti.
Chi supera la crisi. Mario Calabresi propone di dare retta a Prandelli e cambiare metodo, citando Einstein: «Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose».
Da settimane i giornali si occupano degli enormi problemi che la pandemia da coronavirus ha creato ai settori più importanti dell’economia italiana, come l’industria, il turismo, il commercio e l’editoria. Ci sono meno attenzioni invece verso settori non altrettanto grandi ma altrettanto duramente colpiti dalle restrizioni decise dal governo per fermare il contagio, tutti a loro volta esemplari di tanti altri ambiti più piccoli: dai concerti dal vivo ai matrimoni, per esempio, passando per la produzione cinematografica e le app per incontri. Matrimoni La chiusura degli uffici pubblici e la sospensione delle cerimonie religiose ha inciso anche sui matrimoni. Un sondaggio realizzato dal sito Matrimonio.com su un campione di 2.600 persone in Italia, Francia e Spagna stima che il 91,3 per cento delle coppie abbia scelto di rimandarlo, e la maggior parte di loro ha scelto di spostarlo in autunno. L’8,7 per cento degli intervistati ha scelto di cancellarlo del tutto, per ora: quasi uno su undici. È un bel problema non solo per le coppie ma dal punto di vista economico soprattutto per ristoranti, locali da cerimonia – già colpiti per la chiusura al pubblico – e anche aziende che si occupano di catering, fiorai, fotografi e tutto il resto dell’indotto.
Conseguenze poco raccontate del coronavirus. La pandemia ha cambiato abitudini e prospettive di interi settori, dai parchi divertimento ai matrimoni, dalle app per incontri agli sport locali.
Questa settimana ci sono state molte discussioni online per l’uccisione di un gorilla nello zoo di Cincinnati, negli Stati Uniti. Il gorilla è stato colpito e ucciso dopo che un bambino di quattro anni era caduto dentro la sua gabbia. In un video pubblicato dalle principali testate si vede il gorilla trascinare il bambino nella gabbia, apparentemente senza intenzioni aggressive. Molti hanno criticato lo zoo per non aver cercato di sedare il gorilla con un proiettile tranquillante. Altri hanno criticato le misure di sicurezza insufficienti all’interno dello zoo: il bambino ha scavalcato una recinzione piuttosto bassa che separa i visitatori dalla fossa dove si trovano gli animali. Pochi istanti dopo è precipitato per tre metri direttamente nello spazio dove si trovano i gorilla, subendo nella caduta alcune ferite gravi ma che non lo hanno messo in pericolo di vita. Secondo molti lo zoo avrebbe dovuto prevedere una seconda barriera tra i gorilla e gli spettatori, proprio per evitare questo tipo di incidenti.
È stato giusto uccidere il gorilla? i testimoni, il personale dello zoo di Cincinnati e gli esperti di animali dicono di sì, non era possibile sedarlo.
Gucci ha lanciato GucciGram, un sito che raccoglie le opere di artisti contemporanei più o meno emergenti, realizzate per l’azienda. Il progetto, come dice il nome, è pensato per essere facilmente condiviso su Instagram e si inserisce nel generale clima di rinnovamento della casa di moda da quando Alessandro Michele ne è diventato direttore creativo, lo scorso gennaio. Gucci ha chiesto agli artisti di reinterpretare il suo classico logo, quello con le due G incrociate, che per l’occasione è stato rielaborato in un motivo floreale, Gucci Blooms, e in uno geometrico, Gucci Caleido. Alessandro Michele ha spiegato che l’iniziativa riprende «la creatività che spesso nasce e trova la sua voce nei media digitali, una fonte vitale della cultura visiva».
GucciGram, il nuovo progetto di Gucci su Instagram. Raccoglie le opere di artisti emergenti che rielaborano loghi e motivi della casa di moda.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Lassù in alto lassù lassù. Domani Gianni Rodari avrebbe compiuto novant'anni, ricorda La Stampa.
Secondo la trasmissione televisiva Le Iene, il padre del capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, Antonio, imprenditore edile, avrebbe pagato in nero per due anni uno dei suoi operai. L’episodio è stato raccontato alle Iene dallo stesso operaio, Salvatore Pizzo, di Pomigliano d’Arco, la città in provincia di Napoli dove è nato Di Maio e dove ancora risiede la sua famiglia. Pizzo ha raccontato di essere stato impiegato tra 2009 e 2010 dalla Ardima srl, l’impresa di costruzioni della famiglia Di Maio. Due anni dopo le quote della società sono state divise tra Luigi Di Maio e sua sorella Rosalba. Luigi Di Maio non ha mai avuto ruoli operativi nella società. La puntata delle Iene è andata in onda domenica sera. Nel corso del servizio Pizzo ha raccontato che all’epoca subì un infortunio mentre lavorava in cantiere e che il padre di Di Maio gli suggerì di non dire ai medici del pronto soccorso dove era avvenuto l’incidente per evitare che lui e l’azienda ricevessero controlli e sanzioni. Pizzo ha raccontato che non ascoltò il consiglio e rivelò ai medici come si erano svolti i fatti. Di Maio continuò a pagarlo per alcune settimane, accompagnandolo spesso in ospedale, ma al termine delle cure lo mandò via, salvo assumerlo regolarmente poco tempo dopo per evitare una causa.
Cos’è questa storia del padre di Di Maio. La trasmissione Le Iene lo ha accusato di aver pagato un operaio in nero tra 2009 e 2010: il figlio Luigi ha ammesso che il padre «ha fatto degli errori».
Pinterest è un social network che, come avevamo raccontato quando cominciò a diffondersi nel 2012, ha l’obiettivo di «mettere in contatto tutte le persone del mondo attraverso le cose che ritengono interessanti». Il suo nome è una crasi tra le parole inglesi “pin” (“puntina”) e “interest” (“interesse”), e funziona come una grande bacheca online dove si possono condividere foto e altre cose interessanti. Mashable, nell’articolo che ha ispirato quello che state leggendo, ha messo stilato una classifica dei 30 posti geografici più condivisi su Pinterest, partendo da questa considerazione un po’ nostalgica: «da ragazzi strappavano le foto più belle dalle riviste di viaggio e le attaccavamo sui muri di casa. Oggi le stesse foto le condividiamo su Pinterest. Anche se il mezzo è cambiato, però, il sentimento è lo stesso: una grande voglia di viaggiare». Nella classifica, basata su oltre 750 milioni di condivisioni, ci sono tantissimi posti famosi in Europa e alcuni posti in Italia (anche se difficilmente indovinerete quel’è il primo), ma anche dei luoghi che forse non avete mai sentito nominare: il Lago Abraham in Canada, per esempio, e Portknockie, una bellissima scogliera in Scozia.
I 30 posti più condivisi su Pinterest. I luoghi di cui conserviamo più immagini, quando le troviamo online: alcuni sono famosissimi, altri non li avete mai sentiti nominare (Portknockie?).
Domani, venerdì 15 luglio, ci sarà uno sciopero dei treni che coinvolgerà i dipendenti di tutte le società ferroviarie, sia di trasporto passeggeri che di trasporto merci. Lo sciopero è stato proclamato dal sindacato ORSA in seguito allo scontro fra due treni avvenuto tra Andria e Corato, in Puglia, martedì 12 luglio, e durerà quattro ore, dalle 14 alle 18. Lo sciopero coinvolgerà inoltre anche i dipendenti delle società ferroviarie locali che gestiscono tratte in concessione, secondo modalità che saranno comunicate a livello aziendale. Ntv, la società che gestisce i treni Italo, ha pubblicato un elenco dei treni che circoleranno regolarmente, mentre Trenord, l’azienda dei treni locali lombardi, garantirà i treni già viaggio prima dell’inizio dello sciopero o che arrivano a destinazione finale entro le 15. Qui ci sono invece le indicazioni di Trenitalia sui servizi garantiti in caso di sciopero.
Lo sciopero dei treni di venerdì 15 luglio. È stato proclamato dopo l'incidente avvenuto in Puglia, e durerà quattro ore, dalle 14 alle 18.
Mercoledì 13 dicembre è uscito nei cinema italiani Star Wars: Gli Ultimi Jedi, l’ottavo film della saga di Star Wars e il secondo della trilogia in corso. Anche se in alcuni paesi uscirà solo nei prossimi giorni (negli Stati Uniti venerdì), i più importanti giornali internazionali ne hanno già parlato, e quasi tutti molto bene. È piaciuto sia agli appassionati storici della saga sia a tanti critici conosciuti per essere piuttosto esigenti. Siete avvisati: da questo punto in avanti ci saranno alcuni piccoli – piccoli – SPOILER. E quindi esce un nuovo film di Star Wars
Cosa si dice di “Star Wars: Gli Ultimi Jedi”. Praticamente tutti i critici ne hanno parlato bene, e anche i meno entusiasti hanno detto che non sembra un film di una saga.
L’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) ha multato Sky per 2,4 milioni di euro per aver alterato l’offerta del suo pacchetto Sky Calcio, senza avvertire gli utenti che l’avevano già sottoscritta. Per la stagione calcistica 2018/2019, infatti, Sky aveva perso i diritti per mandare in onda alcune partite di serie A e tutta la serie B, che erano stati acquistati dal suo concorrente DAZN, ma il prezzo dell’offerta non era cambiato. A fronte della diminuzione di partite dei campionati italiani, Sky aveva ampliato la sua offerta comprando i diritti per trasmettere partite di Champions League ed Europa League e di altri campionati stranieri. Sky ha detto che farà ricorso al Tar contro la sanzione di Agcom e ha spiegato in una nota «di aver agito conformemente alla normativa» e che «confida che la correttezza del proprio operato emergerà da un esame più approfondito in sede di ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria amministrativa».
L’Agcom ha multato Sky Italia per 2,4 milioni di euro e la società ha annunciato che farà ricorso.
In una striscia recente di Tom Gauld, fumettista scozzese che racconta in modo divertente libri, lettori ed editoria, un libro propone alla sua lettrice di approfittare dei colori dell’autunno per farsi leggere in un parco. Nella seconda parte della striscia, la lettrice è su una panchina al parco, ma sotto la pioggia, e il libro vuole tornare a casa perché si sta inumidendo. Sicuramente leggere all’aperto in questa stagione non è sempre idilliaco come in certe fantasie, ma se il libro in questione fosse stato un audiolibro si sarebbe potuto evitare il rischio di bagnare le pagine. Ogni mese le piattaforme di streaming di audiolibri, cioè Storytel e Audible, ne mettono a disposizione di nuovi nel proprio catalogo, e come ogni mese abbiamo messo insieme una piccola lista delle nuove uscite più interessanti. Chi non ha mai provato ad ascoltare un audiolibro, può fare un periodo di prova gratuita su entrambe le piattaforme: quella di Storytel, se vi iscrivete da questo link, dura 30 giorni anziché 14. Senza dovervi iscrivere da nessuna parte invece potete ascoltare uno dei titoli del catalogo di Ad Alta Voce, il programma di Radio Tre che pubblica audiolibri a puntate quotidiane: dal 14 settembre sta andando in onda Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie.
13 nuove storie da ascoltare a ottobre. Tra cui un'inchiesta a puntate su un caso di cronaca italiano, un grande successo che diventerà una serie di Netflix e due "Piccoli brividi", per ragazzi e nostalgici.
In un lungo articolo di inchiesta di Bloomberg, pubblicato lunedì 6 agosto, Jesse Drucker, Elisa Martinuzzi e Lorenzo Totaro si sono occupati di una vicenda fino ad oggi quasi dimenticata che coinvolge il candidato presidenziale statunitense Mitt Romney e la privatizzazione di Seat Pagine Gialle SpA. L’operazione fruttò circa un miliardo di dollari (810 milioni di euro al cambio attuale) in profitti per Bain Capital, la società finanziaria di cui Romney è stato uno dei fondatori e amministratore delegato quasi ininterrottamente dal 1984, anno della fondazione, al 2001. Lo stesso Romney ottenne tra i 50 e i 60 milioni di dollari, anche se i profitti dell’intera operazione furono gestiti per la maggior parte attraverso società sussidiarie in Lussemburgo. Un’operazione che probabilmente non violò alcuna legge e che è di un genere simile ad altre fatte da grandi società come Google o Facebook, ma di cui anche negli Stati Uniti, nell’ultima settimana, ci si è interrogati sulla moralità.
Romney e le Pagine Gialle. Bloomberg si occupa della privatizzazione conclusa nel 2000, in cui il candidato alle presidenziali degli Stati Uniti guadagnò decine di milioni di euro.
Il primo maggio del 2007 un allora 25enne Mike Winkelmann decise che da quel giorno avrebbe realizzato, ogni giorno, qualcosa di artistico. Cominciò con un disegno di suo zio Jim, soprannominato Uber Jay.
Da dove è sbucato Beeple. Nonostante le poche competenze e l'approccio naïf, un artista americano ha venduto un'opera per 69 milioni di dollari grazie agli NFT.
Il tribunale di Milano ha accolto un ricorso presentato dalle associazioni dei tassisti della città contro UberPop, un servizio della società americana Uber. Uber da qualche tempo fornisce in Italia il suo servizio di noleggio auto con conducenti, utilizzando un’applicazione telefonica per mettere direttamente in contatto i passeggeri e gli autisti. UberPop è un po’ diversa perché i conducenti sono persone comuni e non autisti che utilizzano la loro macchina personale. Dopo mesi di polemiche e proteste anche molto forti, i tassisti hanno deciso di rivolgersi al tribunale per richiedere che UberPop venisse definitivamente bloccato e hanno vinto. La sentenza è stata emessa dal giudice Claudio Marangoni, che ha predisposto il blocco dell’applicazione e del servizio in tutta Italia: UberPop è stato considerato un servizio inutile, che porta avanti una «concorrenza sleale» e che viola «la disciplina amministrativa che regola il settore taxi». A ricorrere al Tribunale civile erano stati i tassisti milanesi, dopo mesi di polemiche, proteste (alcune anche eclatanti) e scioperi selvaggi contro l’app statunitense. Le organizzazioni sindacali e di categoria, locali e nazionali, dei tassisti e dei radiotaxi, assistite da un team legale (composto dagli avvocati Marco Giustiniani, Nico Moravia, Giovanni Gigliotti e Alessandro Fabbi), avevano chiesto l’oscuramento della app UberPop, uno dei servizi messi a disposizione dalla multinazionale americana che permette a chiunque di fare il tassista senza licenza, e l’inibizione dal servizio.
La sentenza contro UberPop. Il Tribunale di Milano ha disposto in tutta Italia il blocco del discusso servizio di trasporto di Uber.
Alexis Weissenberg è morto due giorni fa a Lugano, in Svizzera. Aveva 82 anni, era malato di parkinson ed è stato un grande pianista, scelto come solista nel 1967 nella Filarmonica di Berlino, diretta a quel tempo da Herbert von Karajan. Weissenberg è oggi considerato dalla critica come uno dei maggiori interpreti del XX secolo di Rachmaninoff e della musica romantica. Nacque nel 1929 a Sofia e tenne il suo primo concerto all’età di 10 anni. Era ebreo e quando scoppiò la seconda guerra mondiale fuggì con la madre dalla persecuzione nazista. Durante un viaggio in Turchia fu catturato dai tedeschi e internato in un campo per tre mesi. Fu la musica a salvarlo: il soldato che ascoltava Weissenberg suonare Schubert con una fisarmonica, decise di aiutarlo a scappare e, con la madre, lo fece salire su un treno diretto a Istanbul.
Chi era Alexis Weissenberg. È morto due giorni fa il pianista scelto da Herbert von Karajan per la Filarmonica di Berlino, che venne salvato da un campo di concentramento grazie alla sua musica.
Dopo due giorni di maltempo molto intenso nel Nord Italia, che ha portato forti piogge e grandinate, da domani tornerà il sereno. Al Nord ci sarà giusto qualche nuvola e qualche possibile rovescio a ridosso dei rilievi alpini del Triveneto, ma per il resto sarà una giornata soleggiata ovunque. Al Centro potrebbe piovere nelle zone appenniniche tra Abruzzo e Lazio, ma si tratterà di casi isolati, che si attenueranno nel corso della giornata. Al Sud ci sarà qualche nuvola sui rilievi appenninici, ma anche qui si tratterà di fenomeni passeggeri. Le previsioni del meteo a Roma Sarà una bella giornata di sole a Roma, con temperature che potranno arrivare a 35 gradi nel primo pomeriggio. Le minime saranno di 21 gradi nelle prime ore del mattino.
Meteo: le previsioni per lunedì 24 giugno. Dove pioverà e dove no, che alla fine è quello che importa più o meno a tutti.
La direzione del Partito Democratico ha approvato – con 111 favorevoli, 34 astenuti e nessun contrario – la relazione del segretario Matteo Renzi sull’accordo politico trovato sulla legge elettorale, la riforma del Titolo V della Costituzione e la riforma del Senato, dopo una serie di colloqui con gli altri partiti politici (su tutti, quello di sabato con Silvio Berlusconi). Renzi ha specificato che l’accordo politico è complessivo – «non è una riforma à la carte», ha detto – e quindi se il Parlamento decidesse di cambiare anche solo una delle sue parti fondamentali questo farebbe cadere l’intero accordo. Dopo la relazione di Renzi parte della minoranza del partito, Cuperlo su tutti, hanno criticato la proposta. Legge elettorale La legge elettorale su cui è stato trovato l’accordo è un sistema proporzionale in cui i seggi si attribuiscono su base nazionale (Renzi ha detto che il PD e Forza Italia avrebbero preferito attribuirli su base di collegio, ma hanno deciso di venire incontro alle richieste di NCD). I candidati eletti vengono scelti sulla base di circa 120 collegi – Renzi li ha chiamati «collegi plurinominali» – all’interno del quale ogni partito o coalizione presenterà una breve lista di candidati. Il sistema elettorale, come in Spagna, non prevede le preferenze. Renzi si è impegnato, finché sarà segretario del PD, a scegliere i candidati e il loro ordine in lista con le primarie, e a mantenere un «vincolo assoluto sulla rappresentanza di genere».
La legge elettorale spiegata da Renzi. La direzione PD ha approvato l'accordo trovato col centrodestra: proporzionale con eventuale premio di maggioranza e doppio turno; collegi piccoli e liste bloccate corte.
Il 5 agosto la NASA ha diffuso una GIF che mostra il lato oscuro della Luna: in inglese the dark side of the Moon, un’espressione resa famosa dal disco con quel titolo dei Pink Floyd, pubblicato nel 1973. Le immagini sono state scattate il 16 luglio da EPIC – Earth Polychromatic Imaging Camera – una speciale fotocamera montata su DSCOVR (Deep Space Climate Observatory), un satellite che ha il compito di monitorare la presenza di venti solari e di eventuali tempeste solari. Per farlo DSCOVR si è trovato tra il sole e la Luna, nel momento in cui la Luna copriva parte della Terra. Le immagini della NASA mostrano la Luna mentre “passa” sull’oceano Pacifico, “dirigendosi” verso l’America del nord. Si parla di lato oscuro della Luna perché, mentre completa in 27 giorni un’orbita intorno alla Terra, la Luna compie anche – sempre in 27 giorni – una rotazione sul suo asse: la Luna ha, in altre parole, un periodo di rotazione che coincide al suo periodo di rivoluzione (la Terra ha invece un periodo di rotazione di 24 ore e un periodo di rivoluzione di un anno). La conseguenza è che dalla Terra si vede sempre solo una faccia della Luna, mentre l’altra resta sempre nascosta, oscura a chi volesse guardarla dalla Terra. Il coincidere di rotazione e rivoluzione lunare non è però una coincidenza, non avviene per caso. È una conseguenza del fatto che la Luna si trova a orbitare attorno a un pianeta molto più grande (la Terra) e quando questo succede il corpo più piccolo tende a sincronizzarsi con quello più grande: questo fenomeno si chiama rotazione sincrona.
Il lato oscuro della Luna, fotografato. Le nuove immagini della NASA mostrano la faccia della Luna che nessuno dalla Terra ha mai potuto e mai potrà vedere.
Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta degli operatori telefonici di sospendere l’invio dei rimborsi ai loro clienti per le bollette a 28 giorni. Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb non dovranno quindi risarcire gli utenti entro la fine dell’anno, come deciso dal TAR del Lazio il mese scorso. Secondo il Consiglio di Stato è opportuno attendere che sia depositata la sentenza del TAR, prima di procedere con i rimborsi. L’obbligo di rimborsare gli utenti era stato disposto dall’AgCom l’anno scorso insieme a una multa, dopo che gli operatori telefonici erano passati dalla fatturazione mensile a quella a 28 giorni, con un sistema che di fatto avrebbe portato a una bolletta in più all’anno. A fine novembre il TAR aveva annullato la multa, confermando però l’obbligo di rimborso entro la fine dell’anno, attraverso la fornitura di traffico gratis ai clienti.
Il Consiglio di Stato ha sospeso i rimborsi ai clienti da parte degli operatori telefonici per le bollette a 28 giorni.
È stato diffuso il trailer di Suburra, il nuovo film di Stefano Sollima − il regista di A.C.A.B e delle serie televisive Romanzo criminale e Gomorra − tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo. Il film, scritto da Stefano Rulli e Sandro Petraglia e interpretato tra gli altri da Pierfrancesco Favino, Claudio Amendola e Elio Germano, è ambientato a Roma e racconta la storia di una grande speculazione edilizia che coinvolge politici e criminalità romana. Il film uscirà al cinema il 14 ottobre, distribuito da 01 Distribution. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il trailer di “Suburra”, il nuovo film di Stefano Sollima. Il film uscirà al cinema il 14 ottobre, lui è regista delle serie tv "Romanzo Criminale" e "Gomorra".
Il 3 febbraio ha aperto all’Israel Trade Fairs Center di Tel Aviv, in Israele, la mostra Van Gogh Alive, che proietta duemila opere del pittore olandese su maxi-schermi HD oltre che sulle pareti, sul soffitto e sul pavimento. La mostra è itinerante: è stata presentata per la prima volta in Australia, da allora è stata riproposta in altri paesi – tra cui la Turchia, gli Stati Uniti e Singapore – ed è stata vista da circa 300 mila persone in tutto il mondo. L’esperimento unisce l’arte tradizionale con la tecnologia multimediale e la regia cinematografica. Resterà aperta fino al 3 marzo.
La mostra di Van Gogh a Tel Aviv. Fino al 3 marzo duemila opere verranno proiettate su schermi giganti, ma anche sui muri, sul soffitto e sul pavimento del centro espositivo.
Il “decreto carceri” e l’insieme di norme approvate a fine 2013 dal governo per ridurre l’affollamento sul sistema carcerario, sottodimensionato rispetto al numero di detenuti: martedì 4 febbraio la Camera dei Deputati ha votato la fiducia al governo sul decreto, che è stato approvato con 347 voti a favore, mentre i contrari sono stati 200: hanno votato no tutti i partiti di opposizione – Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Sinistra Ecologia Libertà, Lega Nord e Fratelli d’Italia – mentre hanno votato sì tutti i partiti che sostengono il governo, con qualche malumore all’interno di Nuovo Centrodestra. In calendario per mercoledì 5 febbraio è previsto il voto finale alla Camera sul decreto, che dovrà essere riesaminato e votato dal Senato. Tensioni La seduta di martedì alla Camera ha avuto qualche momento di tensione. Il deputato Gianluca Buonanno della Lega Nord si è avvicinato ai banchi del governo agitando un paio di manette, spiegando che la sua era “una iniziativa a titolo personale” e non del partito cui appartiene. Altri leghisti hanno esposto cartelli contro il decreto con scritte “no al libera-mafiosi”, “no al libera-criminali”. I commessi della Camera sono intervenuti per rimuoverli. Alcuni deputati di SEL hanno invece mostrato copie del libro di Corrado Augias bruciato da un militante del Movimento 5 Stelle nei giorni scorsi. Il M5S ha parlato di “indulto mascherato” e la seduta è stata sospesa per alcuni minuti.
Che cos’è il “decreto carceri”. La Camera ha votato la fiducia al governo, ora tocca al Senato: che cosa cambia con le nuove norme che promuovono l'uso delle pene alternative alla detenzione.
Lo scorso 20 luglio Apple ha iniziato la distribuzione di Lion, l’ultima versione di Mac OsX, il sistema operativo per i Mac. Tra le diverse innovazioni apportate, la nuova edizione promette di migliorare l’avvio del proprio computer, consentendo di riaprire in automatico i programmi e le finestre che erano in utilizzo prima del suo spegnimento. Come ricorda l’esperto di tecnologia Farhad Manjoo su Slate, quello dell’avvio lento è stato per anni uno dei principali problemi dei computer. Fino a qualche anno fa, prima di potersi mettere a scrivere, a navigare o a giocare al solitario ci volevano mediamente un paio di minuti perché il computer si avviasse, facesse i test di rito sui propri componenti e caricasse il sistema operativo. Un tempo di attesa mal sopportato dagli utenti e che aveva portato a notevoli storture. Nel 2001 uno studio concluse che negli Stati Uniti negli uffici veniva lasciata accesa la metà dei computer durante la notte e nei fine settimana per evitare i tempi lunghi di riavvio dei sistemi, cosa che comportava un enorme e inutile consumo di energia elettrica. E nonostante nel corso degli anni ci siano stati grandi passi avanti nella capacità di calcolo dei computer, per un bel pezzo i tempi di avvio dei computer sono rimasti sostanzialmente invariati.
Ma quanto ci mette? i tempi di avvio dei computer sono stati a lungo una grana per tutti gli utenti: ora i nuovi modelli sono pronti in pochi secondi ed è merito degli smartphone.
La notizia di per sé è piuttosto asciutta. C’è un imprenditore che si chiama Giuseppe Spadaccini ed è titolare di una società che si chiama Sorem, fornitrice di Canadair per la Protezione civile. I Canadair sono gli aerei gialli che vengono utilizzati per pattugliare il territorio e trasportare l’acqua che viene poi gettata sugli incendi. Questo imprenditore è stato arrestato il 25 ottobre ed è indagato dalla procura di Pescara per evasione fiscale, racconta oggi Repubblica. Le prestazioni dei piloti degli aerei, infatti, erano fatturate da una società portoghese con sede in un paradiso fiscale. La procura sostiene che la localizzazione all’estero della residenza fiscale delle società avesse come finalità l’elusione del fisco. Poi ci sono molti particolari interessanti e letterari. Giuseppe Spadaccini ha ottenuto un appalto da cinquanta milioni di euro per la fornitura dei Canadair. Il tutto, dice, contro il parere di Guido Bertolaso, direttore della Protezione civile e suo acerrimo nemico. Bertolaso «voleva revocarmi l’affidamento», dice Spadaccini, allo scopo di girarlo alla «società Cai nella quale il fratello all’epoca era direttore generale». Parla di Angelo Bertolaso, colonnello dell’Aeronautica ora in forza ai servizi segreti. Spadaccini dice che Bertolaso faceva di tutto per ostacolarlo: non gli pagava le fatture, addirittura fece inserire nella legge finanziaria nel 2003 una norma per revocare gli appalti in corso. «Mi dovevo difendere…», dice Spadaccini.
La storia dei Canadair, di Bertolaso e dell’Avanti. Un imprenditore accusato di evasione fiscale racconta delle sue attività di lobbying per ottenere gli appalti della Protezione civile.
In Italia la pena di morte per reati civili non esiste più dal 1948, mentre quella per reati militari è stata abolita solo nel 1994. Sia l’ultima esecuzione capitale per reati civili che quella per reati militari, però, furono eseguite nel 1947, a un giorno di distanza. Il 4 marzo furono fucilati Giovanni D’Ignoti, Francesco La Barbera e Giovanni Puleo, condannati per la cosiddetta “strage di Villarbasse” in cui furono uccise dieci persone. Il 5 marzo invece furono fucilati per collaborazionismo, sevizie e deportazione di migliaia di persone nei campi di sterminio tre ex membri della Guardia Nazionale Repubblicana del governo fascista: Aurelio Gallo, Emilio Battisti e Aldo Morelli. Quando fu eseguita la condanna a morte di D’Ignoti, La Barbera e Puleo, la Commissione per la Costituzione, cioè l’organo che realizzò il progetto dell’attuale Costituzione, aveva già deciso che la pena di morte sarebbe stata abrogata, ma l’allora presidente della Repubblica Enrico De Nicola decise di non graziare i tre uomini per l’efferatezza del loro crimine. La strage di Villarbasse
L’ultima esecuzione per crimini comuni in Italia. Avvenne 70 anni fa, quando Giovanni D'Ignoti, Francesco La Barbera e Giovanni Puleo furono fucilati per la strage di Villarbasse, in cui furono uccise dieci persone.
Domenica si è conclusa la stagione della moda maschile, quando sono state presentate le collezioni per l’autunno-inverno 2019/2020 nelle quattro capitali della moda: New York, Londra, Milano e Parigi. Le prime due hanno perso progressivamente rilevanza, ridotte a qualche giornata e con sempre meno stilisti, lasciando alle restanti il compito di dire qualcosa sulla moda maschile d’oggi. Milano – da ricordare per il consueto successo di Prada e per la prima collezione di Versace dopo la vendita alla statunitense Michael Kors – è stata accompagnata da un’edizione un po’ sottotono dell’importante fiera Pitti Uomo, a Firenze, e dalla sfilata di Moschino a Roma; Parigi – che si è tenuta dal 15 al 20 gennaio – è stata minacciata dalle proteste dei gilet gialli, che hanno causato lo spostamento preventivo per motivi di sicurezza delle sfilate di Dior, Loewe e Thom Browne. Le collezioni più attese erano comunque qui: il debutto di Kris Van Assche a Berluti dopo 11 anni a Dior; la prima collezione per l’autunno/inverno di Virgil Abloh da Louis Vuitton e quella di Kim Jones da Dior; e la prima sfilata maschile di Hedi Slimane da Celine, dopo quella femminile presentata a settembre.
Dior, Louis Vuitton, Celine e gli altri della moda a Parigi. Cosa ci insegna la più attesa settimana della moda maschile, tra sneaker, felpone e il ritorno dei pantaloni aderenti.
Se non vi piace Sanremo e vi piace il cinema, è stata una buona settimana. Dovete ringraziare la controprogrammazione di Mediaset, che per trovare qualcosa di valido da mettere contro Sanremo ha proposto un po’ di film interessanti, anche se magari non recentissimi. Sono interessanti anche quelli nuovi, al cinema da un paio di giorni. Che poi, interessanti non sempre vuol dire necessariamente belli. Perché, oggettivamente, tra chi scrive di cinema non c’è praticamente nessuno che abbia usato l’aggettivo “bello” per parlare di Cinquanta sfumature di nero, ma è comunque destinato a essere, con gran distacco sul secondo, il film più visto del weekend, e potrebbe pure diventare il film più visto del 2017: per ora al primo posto c’è Mister Felicità di Alessandro Siani, con circa 10 milioni di euro di incassi. Questa settimana è anche uscito un film pieno di personaggi gialli che fanno e dicono cose secondo alcuni buffissime e secondo altri ormai quasi fastidiose, ma non sono i Minions né i Simpson: è Lego Batman – Il film. Sono usciti anche un horror su un ragazzo posseduto e un finto documentario sul re del Belgio che deve gestire la secessione della Vallonia, da Istanbul.
Stasera cinema? si prevedono grandi litigate in biglietteria tra chi "Cinquanta sfumature di nero" e chi "no dai, quello nuovo dei Lego", con "Un re allo sbando" come alternativa.