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Il 23 settembre a Palazzo Strozzi a Firenze aprirà una mostra dell’artista cinese Ai Weiwei Ai Weiwei. Libero, che durerà fino al 22 gennaio 2017. La prima opera della mostra, che si vede anche dall’esterno di Palazzo Strozzi, sono 22 gommoni appesi alle finestre del primo piano del palazzo. Sulla Stampa il critico d’arte Francesco Bonami, che in passato aveva già definito Ai «un arrampicatore stratega furbissimo che pur di diventare famoso avrebbe fatto di tutto», ha criticato duramente la mostra e l’artista che secondo lui è diventato un dissidente politico – nel 2011 ha passato quasi tre mesi in carcere, ufficialmente per evasione fiscale – solo per poter avere successo internazionale come artista. Secondo Bonami, Ai sfrutta temi che interessano molto alle persone, prima la libertà di pensiero e parola in Cina, poi la questione della sorveglianza delle autorità sui cittadini, ora le morti dei migranti nel Mar Mediterraneo (Bonami sottolinea che i gommoni di Palazzo Strozzi, ordinati, belli e puliti, non hanno nulla a che vedere con quelli su cui i migranti tentano di raggiungere l’Europa dalla Turchia), per avere più visibilità, ma non compie alcuna operazione artistica: si limita a comunicare ciò che tutti già sanno.
I teatrini di Ai Weiwei. Il critico d'arte Francesco Bonami stronca la nuova opera dell'artista cinese (e sgrida tutti noi).
Oggi Granarolo compra un’intera pagina su diversi quotidiani per comunicare una rettifica di Annozero sul loro conto. La rettifica fa riferimento al reportage “Padania al verde”, andato in onda lo scorso 9 giugno e disponibile in streaming qui. Durante quel reportage si parlava delle difficoltà degli agricoltori nel nord Italia e si parlava del mercato del latte in Italia, avanzando due ipotesi ben precise. La prima: che alcuni marchi italiani vendono latte importato dall’estero senza darne corretta comunicazione in etichetta. La seconda: che alcuni marchi italiani vendono latte UHT (a lunga conservazione) composto in misura rilevante da latte in polvere rigenerato. Il montaggio dell’inchiesta mescolava l’esposizione di queste tesi ad alcune interviste alla dirigenza di Granarolo, lasciando pensare che questa avesse un qualche ruolo nelle truffe di cui sopra: vendita di latte importato dall’estero o utilizzo di latte in polvere per produrre il latte UHT. Almeno questo è quello che capirono molti consumatori, se è vero – come ha detto su Friendfeed un dipendente di Granarolo – che in poche ore sono arrivate a Granarolo diverse migliaia di email di protesta. L’azienda ha reagito invitando i clienti a visitare personalmente gli stabilimenti – qualcuno è andato e ha raccontato la sua esperienza, soddisfatto – e comprando pagine su Corriere e Repubblica per difendere la correttezza del proprio comportamento. Ieri è arrivata la rettifica – “precisazione”, secondo loro – di Annozero, che sostiene di non aver mai voluto tirare in ballo Granarolo nelle sue accuse.
La “precisazione” di Annozero su Granarolo. Perché oggi Granarolo ha comprato una pagina su diversi quotidiani, e cosa c'entra Annozero.
Il 31 marzo la celebre rivista musicale Rolling Stone ha messo insieme la classifica dei 100 migliori batteristi di tutti i tempi. Nella classifica, soprattutto ai primi posti, ci sono diversi nomi che ci si poteva aspettare ma anche diverse sorprese: così come sono finiti fuori dai primi 20 apprezzati batteristi che ci saremmo aspettati molto più in alto. Rolling Stone ha spiegato che per compilare la classifica ha tenuto conto «delle sfumature e della musicalità, più che dell’abilità e velocità»: e questo è forse il motivo per cui il batterista dei Rolling Stones (giusto, come si chiama?) è molto in alto in classifica, sopra a batteristi storici come Buddy Rich e Billy Cobham. Abbiamo messo insieme i primi 20 batteristi in classifica, oltre a una raccolta dei nomi più famosi compresi fra il 100esimo e il 21esimo posto.
I 20 migliori batteristi della storia. Li ha scelti Rolling Stone pescando da sessant'anni di musica leggera: ci sono quelli che vi aspettate, più qualche sorpresa.
Amazon è salita al terzo posto dietro a Google e Facebook nella classifica dei maggiori venditori di pubblicità online negli Stati Uniti, superando Verizon e Microsoft, e sta crescendo ancora. Una ricerca di eMarketer, citata dal Wall Street Journal, dice che tra due anni Amazon raccoglierà 15 centesimi su ogni dollaro speso negli Stati Uniti in pubblicità digitale. Il vantaggio principale di Amazon, che sta provando a mettere in discussione il duopolio di Google e Facebook nella vendita di inserzioni online, sono i dati sulle abitudini di acquisto degli utenti, che possiede grazie al suo sito di e-commerce e che gli permettono di vendere certi tipi annunci in modo più mirato ed efficace. Google e Facebook hanno un’enorme quantità di dati che permettono loro di profilare gli utenti con una certa accuratezza, ma se c’è un dato di cui non dispongono è proprio cosa comprano, quando comprano e come comprano gli utenti. Possono vendere un’inserzione su un paio di scarpe e mostrarla a un utente che sanno esserne interessato, ma non sanno se quell’utente poi effettivamente comprerà quel paio di scarpe. Amazon invece lo sa.
Amazon sta facendo sul serio anche nel mercato pubblicitario. Grazie ai dati sulle abitudini di acquisto dei suoi clienti progetta di intaccare il duopolio dei principali concorrenti, Google e Facebook.
Nell’ultima classifica di vendita dei libri di “narrativa italiana” questa settimana è ritornato un romanzo pubblicato la prima volta nel 2002, evento piuttosto anomalo: si chiama Imprimatur, ed è un thriller storico ambientato in Vaticano, scritto da Rita Monaldi e Francesco Sorti. L’editore oggi è Baldini & Castoldi, nel 2002 era stato Mondadori. Domenica scorsa era al 14° posto nella classifica pubblicata dal Corriere della Sera, nel 2002 arrivò fino al 4°, ma poi uscì rapidamente suscitando polemiche su censure e complotti. Nel frattempo i suoi autori – che sono marito e moglie – si sono trasferiti a Vienna (in ragione delle accuse e minacce ricevute per il libro, hanno detto), hanno pubblicato romanzi in una cinquantina di paesi e venti lingue e il loro editore olandese dice che solo in Olanda hanno venduto 200mila copie, per esempio. Ma finora in Italia, dopo quella prima edizione Mondadori, quasi niente. Nel 2002 il libro fu un piccolo caso che può essere visto come precursore del clamore suscitato, un paio di anni dopo, dalla teoria del complotto vaticano al centro del Codice da Vinci di Dan Brown. Le vicende narrate, a detta degli autori, si baserebbero sul ritrovamento da parte loro negli Archivi Vaticani e nell’Archivio di Stato di importanti documenti segreti che dimostrerebbero imbarazzanti rapporti tra gli inglesi e Papa Innocenzo XI, Benedetto Odelscalchi, del quale al momento dell’uscita del libro era in corso la canonizzazione. La storia è questa: nella Roma del 1683 ammorbata dalla peste, Atto Melani – cantante castrato diventato spia del re di Francia Luigi XIV – scopre che Papa Innocenzo XI Odescalchi, difensore della cristianità dai musulmani che assediavano Vienna, è complice della rivoluzione inglese per avere finanziato Guglielmo III d’Orange, cioè il principe protestante che in seguito avrebbe cacciato i cattolici Stuart dal trono d’Inghilterra.
Il ritorno di Imprimatur. Tredici anni dopo la pubblicazione è risalito in classifica un controverso - e censurato, secondo gli autori - romanzo di complotti vaticani.
La Corte di Cassazione inizierà oggi, giovedì 27 giugno, il procedimento per decidere se confermare il risarcimento di circa 540 milioni che Fininvest, azienda di proprietà di Silvio Berlusconi, ha versato a CIR, azienda di proprietà di Carlo De Benedetti, nella disputa legale riguardo l’acquisto della casa editrice Mondadori nei primi anni Novanta. Fininvest ha già consegnato nel 2011 i soldi a CIR, che però li ha congelati in attesa del parere della Cassazione. Secondo il procuratore generale il risarcimento deve essere ridotto ma confermato. La storia, dall’inizio La vicenda iniziò alla fine degli anni Ottanta, quando Fininvest, CIR e un terzo gruppo guidato dalla famiglia di imprenditori Formenton controllavano ciascuno circa un terzo delle azioni della casa editrice Mondadori. Nel 1988 i Formenton avevano deciso di cedere la propria parte delle azioni, e De Benedetti li convinse a firmare un pre-contratto secondo il quale entro la fine del 1991 le loro azioni sarebbero passate al gruppo CIR. Nel 1989 i Formenton cambiarono idea e vendettero le proprie azioni a Fininvest; il 25 settembre 1990 Silvio Berlusconi diventò così presidente del gruppo Mondadori.
La storia del ‘lodo Mondadori’. Quando è iniziata, perché si chiama così, cosa c'entrano i calzini: oggi la Cassazione inizia a occuparsi dei 560 milioni di risarcimento da Fininvest a CIR.
La “superluna” sarà visibile in cielo nella notte tra domenica 3 e lunedì 4 dicembre. La Luna apparirà un poco più grande del solito perché il momento in cui si trova più vicina alla Terra nella sua orbita ellittica (perigeo) coincide con la luna piena. Il fenomeno può ripetersi più volte in un anno, ma quello dei prossimi giorni sarà l’opportunità migliore per osservarlo, nuvole permettendo. L’orbita della Luna intorno al nostro pianeta è ellittica, quindi la distanza tra i due corpi celesti varia nel corso dell’anno (se fosse perfettamente circolare, la distanza sarebbe sempre uguale, un po’ come avviene per un qualsiasi punto su una circonferenza rispetto al centro). Avvicinandosi e allontanandosi da noi, il diametro apparente della Luna appare quindi di diverse dimensioni (quello reale è sempre uguale, di circa 3.476 chilometri). La distanza minima della Luna dalla Terra, il perigeo, è pari a circa 360mila chilometri, mentre la distanza massima, l’apogeo, e più o meno di 405mila chilometri. Per questo motivo all’apogeo il diametro apparente della Luna è inferiore rispetto al perigeo.
Cos’è la “superluna”. Nella notte tra domenica e lunedì la Luna apparirà più grande del solito: perché?.
Nelle numerose puntate di questa infinita saga chiamata “manovra”, sono state annunciate e poi ritirate le proposte più balzane. Ne abbiamo sentite di tutti i colori – perfino l’idea di un’imposta di bollo sulle rimesse degli immigrati irregolari! – ma intervenire sui privilegi del Vaticano si è confermato ancora una volta un tabù inviolabile. E’ bastato proporre il taglio di alcuni di essi perché la politica, in maniera bipartisan, nascondesse di corsa la testa sotto la sabbia. È successo sabato scorso in Commissione Bilancio del Senato quando l’emendamento – a firma dei radicali Perduca e Poretti, oltre alla sottoscritta, e Chiaromonte (Pd) – sull’abolizione dell’esenzione dell’Ici per le attività commerciali del Vaticano è stato respinto all’unanimità, al netto del voto favorevole di 3 senatori del Pd: Agostini, Carloni e Vita. L’emendamento era volto a recuperare entrate valutate dall’Anci tra i 400 e i 700 milioni di euro l’anno. Come abbiamo cercato di spiegare in tutti i modi, spesso invano a causa dell’intossicazione mediatica che ci ha travolti, non erano le attività di culto ad essere prese di mira ma quelle commerciali su cui, come ammette lo stesso Avvenire, l’area di elusione, tutta giocata sui dubbi interpretativi, non è irrilevante. Se a questo si aggiunge che gli enti ecclesiastici già godono di una riduzione dell’Ires (imposta sul reddito delle società) del 50%, sommandola all’esenzione dell’Ici si arriva a 2 miliardi di euro l’anno. In altre parole, si tratta di veri e propri aiuti di stato, non a caso sotto la lente della Commissione europea, a favore di chiunque faccia profitti da attività immobiliari, turistiche, sanitarie e scolastiche sul suolo italiano ma con lo scudo del Vaticano e in barba alle più elementari leggi della concorrenza.
Le tasse della Chiesa e San Francesco. Emma Bonino spiega i privilegi concessi al Vaticano e le proposte per ridurli.
La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per detenzione di droga a fini di spaccio per Riccardo Casamassima, l’appuntato scelto dei carabinieri che nel processo bis per la morte di Stefano Cucchi ha accusato cinque suoi colleghi. Anche la compagna di Casamassima, l’appuntata Maria Rosati, a sua volta testimone nel processo bis sul caso Cucchi, è stata rinviata a giudizio. In tutto nel caso sono coinvolte cinque persone. Secondo quanto trapelato ai giornali, gli accusati «detenevano nella loro casa a Roma quantitativi non determinati di sostanza stupefacente di tipo cocaina».
Il carabiniere che aveva fatto riaprire le indagini sul caso Cucchi è accusato di detenzione di droga a fini di spaccio.
Ilaria Mazzarotta è una giornalista e cuoca, esperta di cucina e gastronomia, che ha pubblicato già altri libri sul tema: quest’estate si è inventata una raccolta di ricette il cui tratto comune è il modo in cui possono essere offerte – confezionate in barattoli di vetro, contenitori ultimamente molto di moda – con risultati sia pratici che esteticamente affascinanti. Il libro si chiama “Food jar… Tutto in un barattolo” ed è pubblicato dall’editore Gribaudo: il notevole contributo fotografico è di Barbara Torresan. Avete presenti i barattoli con la sabbia colorata? Parlo proprio di quei souvenir terribilmente kitsch che si trovano un po’ ovunque, anche dove il mare appare casualmente solo sulle cartoline del dispenser che si trova accanto allo scaffale dei suddetti barattoli. Ecco, io ne sono sempre stata affascinata, pur non avendone mai comprato uno. Poi, nel mio consueto girovagare in rete, mi sono trovata davanti a nuovi barattoli a strati, riempiti non più con la sabbia colorata, ma con farina, cacao, nocciole, zucchero, e me ne sono innamorata. Finalmente tutto il preciso ripetersi di strati prende senso e acquista una sua dignità: quel mix così perfetto, con l’aggiunta di pochi ingredienti e istruzioni chiare e dettagliate, si può trasformare, a seconda della composizione, in biscotti, cupcake, muffin… È così che nasce l’idea di questo libro: da un regalo mai ricevuto, quello sciocco souvenir di sabbia colorata, a un regalo da confezionare per coloro ai quali si vuole bene, preparato con tanta cura e ottimi ingredienti.
Ricette nei barattoli, fotografate. Il nuovo libro di Ilaria Mazzarotta, di gastronomia e fotografia.
È morto Jonathan Miller, autore e regista d’opera e di teatro britannico; aveva 85 anni. Miller ebbe una carriera poliedrica: nacque a Londra nel 1934, si laureò in medicina a Cambridge, fece il conduttore di programmi culturali in tv e negli ultimi anni si dedicò alla scultura. Divenne famoso negli anni Sessanta per il suo ruolo nella commedia satirica Beyond the Fringe insieme a Peter Cook, Dudley Moore e Alan Bennett, poi iniziò a lavorare come regista d’opera diventando uno dei più importanti al mondo. Il suo lavoro più famoso è l’allestimento del 1982 del Rigoletto, che ambientò nel mondo della mafia italoamericana di Little Italy nella Manhattan degli anni Cinquanta. È ricordato anche come autore e conduttore di molti programmi tv soprattutto per BBC; in uno di questi, The Body in Question del 1978, mostrò la dissezione di un cadavere provocando molte polemiche.
È morto Jonathan Miller, uno dei più importanti registi d’opera al mondo.
“Svolta a Ca’ Foscari – E’ l’ora del dialetto”: così titolavano le locandine del Gazzettino del 28 aprile scorso, strombazzando per le calli la stipula di una convenzione in proposito tra la Regione guidata da Luca Zaia e l’Università di Venezia, presso la quale insegno. Nel concreto, si tratta di un finanziamento di 80mila euro per la creazione di una cattedra di dialettologia italiana, destinata a uno studioso che dedichi la propria attività scientifica allo studio della lingua veneta. Sia detto subito che la dialettologia italiana è insegnata in molte università d’Italia, e che nel Veneto si fregia di una speciale tradizione; nell’ambito della storia dei dialetti veneti, per di più, Ca’ Foscari vanta uno dei maggiori specialisti italiani, giovane e motivato. Siamo franchi: non penso ci voglia un Talleyrand per intuire quale operazione politica stia surrettiziamente passando attraverso quella convenzione: quale formidabile spinta alla nobilitazione delle proprie pulsioni identitarie e autonomiste la Lega Nord stia realizzando. Non credo ci voglia un Machiavelli per riconoscere in questo atto concreto il primo passo verso lo sdoganamento del “dialetto a scuola”, che è un obiettivo dichiarato del governatore Zaia da anni a questa parte (anzi, “una necessità”: «L’Espresso» del 18 maggio 2009), e che va a braccetto con la progettata “regionalizzazione” delle graduatorie scolastiche, volta a purgare gli istituti superiori dai troppi docenti non indigeni. Non credo possa rimanere oscuro ad alcuno di quale palese gioco di potere (l’occupazione di banche, autostrade e università) faccia parte questa scelta: lo spiega, con dovizia di particolari, Alberto Statera su “Affari e Finanza” di oggi 17 maggio 2010.
Ciapa i schèi. Analisi accademica del perché l'università di Ca' Foscari si sia alleata col governatore Zaia per creare una cattedra di dialettologia.
Cose che si sanno del pattìno, se non si è giovanissimi: che qualcuno lo chiama “moscone”, come sostengono i dizionari dei sinonimi; che su ampie porzioni di costa occidentale della penisola è detto patìno, con una ti sola; che c’era la canzone “e come l’anno scorso, sul mare col pattìno”. Cose che si sanno del pattìno, se si è giovanissimi: nessuna. Perché non ci sono più i pattìni. Salvo rari esemplari a disposizione dei bagnini per il salvataggio (e scarsamente usati), sulle spiagge italiane gli eleganti pattìni sono stati progressivamente sostituiti dall’avanzata dei pigri e goffi pedalò e di altre imbarcazioni approssimative o più moderne.
L’estinzione del pattìno. Repubblica racconta la scomparsa dell'imbarcazione da spiaggia per antonomasia.
L’artista francese Henri de Toulouse-Lautrec, considerato uno dei più importanti esponenti del post-impressionismo, è il protagonista del doodle di Google: oggi è il centocinquantesimo anniversario della nascita del pittore e litografo di fine Ottocento. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che ricorda alcuni dei soggetti preferiti da Henri de Toulouse-Lautrec nei suoi dipinti. In particolare, le ballerine di can-can del doodle riprendono una delle sue litografie più celebri, La Troupe de Mademoiselle Eglantine, del 1895.
Henri de Toulouse-Lautrec, Parigi e la Belle Époque nel doodle di Google. Google celebra il famoso pittore e litografo francese in occasione del 150esimo anniversario della sua nascita.
Lunedì il Movimento 5 Stelle ha scelto con una votazione online il suo candidato alle prossime elezioni regionali in Sicilia, che si terranno il prossimo 5 novembre. Il candidato sarà Giancarlo Cancelleri, ex candidato presidente alle elezioni del 2012 e oggi capogruppo del M5S all’assemblea regionale siciliana. Il Movimento non è solo il primo partito ad aver presentato ufficialmente il suo candidato, ma è anche quello che molti danno per favorito alle prossime elezioni: in parte a causa delle difficoltà dei suoi rivali. Il centrodestra sta provando a riunirsi dietro a un unico candidato, ma per il momento non ci sono nomi che mettano d’accordo Forza Italia e i centristi. Il PD, invece, sta provando in ogni modo a persuadere il presidente del Senato Piero Grasso a candidarsi; se non ci dovesse riuscire, rischia di correre da solo e subire una grave sconfitta. Alla votazione con cui il M5S ha scelto Cancelleri hanno partecipato poco più di 4 mila persone (su 4,6 milioni di elettori che ci sono in Sicilia). In pochi avevano dubbi sulla vittoria di Cancellieri, ex impiegato di una ditta di Caltanissetta e oggi descritto da molti giornali come un grillino “ortodosso”, che gode della fiducia di Luigi Di Maio, di Beppe Grillo e della Casaleggio Associati. Cancelleri, scrivono i giornali, non sarebbe invece in buoni rapporti con un altro leader del Movimento, Roberto Fico, che appoggiava il deputato siciliano Roberto Nuti (che dopo essere rimasto coinvolto nello scandalo delle firme false ha abbandonato il Movimento).
Che aria tira in Sicilia. Si vota a novembre, il Movimento 5 Stelle parte favorito, il centrodestra sta provando a riunirsi, mentre il PD rischia di correre da solo.
Google ha accusato Anthony Levandowski – uno dei suoi ex dirigenti più importanti nello sviluppo delle automobili che si guidano da sole – di avere sottratto migliaia di file contenenti informazioni riservate sulle sue tecnologie usate per la guida autonoma, sfruttandole in un secondo momento per sviluppare i sistemi di Otto, azienda per la guida automatica costituita dallo stesso Levandowski e poi acquisita da Uber. La vicenda potrebbe portare a un contenzioso legale con pochi precedenti per Alphabet – la holding che controlla Google – e che ieri ha presentato formalmente una causa contro Otto e Uber attraverso Waymo, la società costituita nel 2016 e nella quale è confluita la divisione di Google che fino ad allora si era occupata della progettazione delle automobili che si guidano da sole. 14mila file rubati Nei documenti presentati in un tribunale di San Francisco (California), Waymo sostiene che Otto sia riuscita a produrre in breve tempo un proprio sistema laser (basato sulla tecnologia LiDAR, una sorta di radar che permette all’automobile di rilevare l’ambiente e gli ostacoli che ha intorno) copiando i progetti e i documenti di Google. Sarebbe stato Levandowski a fornire la documentazione, sottraendo 14mila documenti “altamente confidenziali” poco prima di lasciare Google e nei quali c’erano anche i dettagli per costruire un circuito stampato essenziale per far funzionare il LiDAR.
Google ha fatto causa a Uber. Sostiene che un suo ex dirigente abbia sottratto 14mila file riservati per sviluppare sistemi di guida automatica, usati per fondare una società poi acquisita da Uber.
L’attore americano Cliff Robertson è morto ieri, domenica 10 settembre, nell’ospedale Stony Brook a New York. Robertson aveva compiuto 88 anni il giorno prima. La sua carriera è iniziata negli anni Sessanta e da allora Robertson ha interpretato ruoli e film importanti che lo hanno reso famoso a diverse generazioni. Nel 1963 ha interpretato John F. Kennedy in Pt 109 – Posto di combattimento e due anni dopo ha vinto un Emmy per la sua interpretazione di un giocatore d’azzardo in un episodio della serie tv Bob Hope Presents the Chrysler Theatre. Nel 1968 ha vinto un Oscar come migliore attore per la sua interpretazione nel film I due mondi di Charly, la storia di un uomo mentalmente disabile che diventa un genio dopo un’operazione chirurgica. Nel 1975 ha recitato la parte di un funzionario della CIA nel film I tre giorni del Condor, uno dei ruoli che lo ha reso più famoso. L’ultimo personaggio che ha interpretato è Ben Parker, lo zio di Peter Parker, nei tre film di Spider Man diretti da Sam Raimi. Una delle sue interpretazioni più famose della sua carriera è la scena finale dei Tre giorni del Condor, con Robert Redford.
Chi era Cliff Robertson. Ha vinto un Oscar, ha interpretato JFK e lo zio Ben di Spider Man, è famoso per la scena finale dei Tre giorni del Condor, è morto ieri.
Alle 18 il Senato è convocato per votare sul calendario dei lavori dei prossimi giorni, e quindi di fatto sui tempi parlamentari intorno ai quali si svilupperà la crisi politica. In breve: la proposta che dovrebbe ottenere la maggioranza – coi voti del PD e del M5S, tra gli altri – prevede di convocare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per martedì 20 agosto, perché riferisca sul fatto che la maggioranza di governo non esiste più; la Lega chiederà invece di votare già domani la sua mozione di sfiducia contro Conte, ma dovrebbe essere battuta in aula. Qui trovate il liveblog del Post, con tutte le notizie e gli aggiornamenti sulla giornata di oggi: di seguito invece c’è la diretta streaming dal Senato. Ieri si è riunita la conferenza dei capigruppo del Senato, un organo che rappresenta la composizione politica dell’aula e decide su varie cose, tra cui il calendario dei lavori. La Lega, che ha presentato la mozione di sfiducia a Conte, voleva votarla domani pomeriggio, dopo le commemorazioni della mattina per il crollo del ponte Morandi a Genova. La Lega e i suoi vecchi/nuovi alleati del centrodestra hanno infatti interesse – o perlomeno così sostengono – che la crisi si risolva in fretta, perché ci siano i tempi tecnici per andare a votare a ottobre e scrivere poi la legge di bilancio.
La diretta streaming del voto al Senato. Si decide il giorno in cui dovrebbe formalizzarsi la crisi, e dovremmo vedere una maggioranza PD-M5S.
Martedì sera il Consiglio dei ministri ha approvato una revisione del “Documento Programmatico di Bilancio” (DPB), come aveva chiesto di fare la Commissione Europea dopo aver giudicato non in linea con le regole europee la precedente versione del documento, che contiene le spese che il governo stima per l’anno successivo e le entrate che si aspetta. La revisione, però, riguarda solo alcuni aspetti marginali del documento, che di fatto il governo ha confermato nei suoi aspetti più controversi e criticati: l’aumento del deficit (cioè l’indebitamento netto del paese) e le stime sulla crescita economica dell’Italia (che insieme hanno un effetto sul rapporto tra il debito pubblico e il PIL). In una lettera di spiegazioni inviata dal ministro dell’Economia Giovanni Tria alla Commissione (si può leggere qui) è contenuta solo una concessione alle richieste fatte: la decisione di aumentare la vendita del patrimonio pubblico per ridurre il debito. La revisione del DPB e la lettera di Tria erano molto attesi, perché il governo era stato messo sotto grande pressione dalle autorità europee e dai mercati internazionali per rivedere in qualche modo la legge di bilancio, che viola in maniera plateale numerose regole di bilancio europee e soprattutto rischia di peggiorare la situazione economica del paese e la sua capacità di ottenere denaro in prestito sui mercati finanziari. La Commissione Europea, che è incaricata di far rispettare quelle regole, aveva fatto numerose contestazioni alla legge (che dovrà essere approvata dal Parlamento entro dicembre), la più grave delle quali è che non porterà a una riduzione dell’enorme debito pubblico italiano, ma anzi con ogni probabilità lo farà aumentare. Qualcuno si aspettava che il governo cedesse su qualche aspetto più centrale della legge (per esempio le stime di crescita, molto superiori alle altre che circolano), per tenere aperto un dialogo ed evitare una procedura di infrazione “per debito eccessivo”, ma il governo ha confermato la sua linea.
Sulla manovra il governo tira dritto. La lettera del ministro Tria alla Commissione Europea non contiene concessioni sul deficit o sulle stime di crescita, ma solo un aumento della vendita del patrimonio pubblico.
Negli ultimi giorni un account su Twitter ha diffuso un suo tweet sponsorizzato con messaggi d’odio nei confronti delle persone transgender. L’account è stato bloccato dal social network, ma solo in seguito alle proteste di diversi utenti iscritti a Twitter, che hanno segnalato la presenza dei messaggi offensivi, messi in evidenza all’interno dei loro feed perché a pagamento. La persona che ha inviato i tweet ha creato un account fasullo attribuito a Caitlin Roper, un’attivista e femminista australiana. Il tweet sponsorizzato diceva:
Il tweet contro i transgender sponsorizzato su Twitter. Un account fasullo di un'attivista e femminista australiana ha invitato i transgender a uccidersi con un annuncio a pagamento.
Facebook ha risposto agli articoli pubblicati negli ultimi giorni sul sito di tecnologia Gizmodo, nei quali si diceva che il social network ha una redazione che si occupa di scegliere quali articoli presentare come popolari a scapito di altri nella sezione Trending Topics, disponibile solo in inglese in alcuni paesi, tra i quali non c’è l’Italia. La società ha fornito diversi dettagli finora sconosciuti sul funzionamento dei Trending Topics, rendendo il sistema più trasparente come richiesto da diversi osservatori e dai suoi iscritti, e negando di avere penalizzato i contenuti di orientamento politico conservatore. Il sistema di selezione dei Trending Topics è ibrido: sfrutta sia algoritmi che il lavoro di un gruppo di persone. I potenziali argomenti di tendenza su Facebook in un certo periodo di tempo sono identificati da un algoritmo, che rileva quali temi sono diventati molto discussi sul social network e analizza le notizie più recenti pubblicate da una serie di siti, in modo da non tralasciare eventi importanti che stanno accadendo, ma che non sono ancora molto discussi dagli utenti. La lista comprende più di mille siti di informazione e tra questi ci sono decine di testate conservatrici, cosa che sembra smentire le accuse rivolte da un ex impiegato di Facebook e diffuse da Gizmodo, secondo cui Facebook avrebbe sistematicamente censurato alcune testate vicine ai conservatori per promuovere una linea più di sinistra.
La risposta di Facebook sulle “notizie censurate”. Mark Zuckerberg ha spiegato nel dettaglio come funzionano i suoi Trending Topics e ha negato di aver penalizzato i siti conservatori.
Durante una conferenza stampa presso la sede della Banca d’Italia di Piacenza è stato confermato che il quadro ritrovato lo scorso dicembre è il famoso “Ritratto di signora” di Gustav Klimt, che era stato rubato nel febbraio del 1997 dalla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza. Lo hanno stabilito i periti incaricati dalla Procura di Piacenza dopo aver analizzato il quadro per un mese. Il quadro era stato ritrovato da alcuni giardinieri proprio nella Galleria, in “un’intercapedine chiusa da uno sportello, all’interno della quale c’era un sacco, con dentro il quadro”, avevano scritto i giornali, ma non c’era la sicurezza che si trattasse del quadro di Klimt originale. Al momento non si sa come sia avvenuto il furto, né chi sia stato a rubare il quadro. È possibile, come aveva scritto Repubblica al momento del ritrovamento, che i ladri abbiano nascosto il quadro nell’intercapedine sul muro esterno «per poi recuperarlo qualche giorno dopo. Poi, però, forse anche per l’attenzione mediatica e la sorveglianza delle forze dell’ordine, non ci sono riusciti». All’epoca del furto le prime indagini si concentrarono sui custodi della galleria, ma non andarono da nessuna parte. Negli anni sono state fatte le ipotesi più bizzarre, da una “pista esoterica” secondo cui il quadro sarebbe stato rubato da una setta satanica, a quella secondo cui alcuni trafficanti lo avessero scambiato per droga e diamanti.
Il quadro ritrovato a Piacenza a dicembre è il famoso “Ritratto di signora” di Gustav Klimt.
Nella popolare canzone degli Eagles “Hotel California”, Don Henley cantava: «You can check out any time you like, but you can never leave», «puoi fare il check out quando vuoi, ma non te ne puoi mai andare». All’Hotel California di Todos Santos, in Messico, le cose vanno diversamente: gli ospiti possono sia fare il check out che andarsene. L’hotel, infatti, non ha nulla a che fare con la canzone. Ciononostante gli Eagles sostengono che quell’albergo sfrutti il suo nome per suggerire un legame con la loro canzone, con lo scopo di trarne un guadagno finanziario. Lunedì scorso il gruppo ha intentato causa contro l’hotel in un tribunale statunitense di Los Angeles, chiedendo diversi risarcimenti e l’interruzione di ogni violazione.
Gli Eagles hanno fatto causa a un “Hotel California”. L'albergo – che si trova in Messico – secondo la band sfrutta indebitamente il titolo della famosa canzone.
Irene Tinagli sulla Stampa di oggi scrive un articolo chiaro e chiarificatore riguardo il dibattito sul “posto fisso” generato dalla dichiarazione di Mario Monti, che lo aveva definito “monotono”. Il tema è particolarmente d’attualità, in Italia: il governo è impegnato in una trattativa con i sindacati e le associazioni dei commercianti e degli industriali allo scopo di riformare il mercato del lavoro italiano e trovare una soluzione al problema del suo dualismo, la separazione netta tra garantiti e non garantiti. La realtà è questa: in Italia ci sono oltre 10 milioni di persone, tra cui moltissimi giovani, che vivono situazioni di lavoro inesistenti oppure estremamente precarie. E per precarie, sia ben inteso, non si intende semplicemente un contratto a tempo determinato, ma si intende una posizione di lavoro in cui non si ha alcuna forma di tutela, dove non ci si può permettere di ammalarsi né tantomeno una gravidanza, dove non ci sono ferie pagate né indennità di fine rapporto e dove, come nel caso delle migliaia di persone costrette ad aprirsi una partita Iva pur non essendo professionisti, bisogna anche pagarsi da soli i contributi che normalmente paga il datore di lavoro. Per queste persone il miraggio non è tanto il posto fisso, ma condizioni di lavoro degne di questo nome, e un qualche supporto che le aiuti quando un contratto finisce e hanno bisogno di tempo o di nuova formazione per trovarne un altro. Milioni di giovani di fatto chiedono questo. Quello che già hanno gran parte dei loro coetanei nel resto d’Europa.
Il “posto fisso” e la realtà. Invece che continuare col rimpianto dei "i bei tempi che furono", scrive Irene Tinagli, meglio dire le cose come stanno e cercare di migliorarle credibilmente.
La galleria Tricromia (Via di Panico 35, Castel Sant’angelo, Roma) esporrà fino al 24 luglio le tavole originali create da Lorenzo Mattotti per l’albo Hänsel e Gretel. Edito da Orecchio Acerbo, il libro si è aggiudicato il Premio Andersen il Mondo dell’Infanzia 2010 come Miglior albo illustrato.
Il bianco e il nero di Hänsel e Gretel. La galleria Tricromia di Roma espone le tavole originali dell'albo di Lorenzo Mattotti.
Dall’inizio di questa settimana è possibile scaricare sul proprio smartphone Immuni, l’attesa applicazione per semplificare il tracciamento dei contatti e ricevere avvisi nel caso in cui si sia entrati in contatto con persone poi risultate positive al coronavirus, e potenzialmente contagiose. L’app è disponibile sia per iPhone sia per telefoni Android, ha ricevuto molti apprezzamenti per l’attenzione dedicata alla privacy e per la semplicità di utilizzo, ma ha fatto sollevare qualche dubbio sulla sua utilità a distanza di settimane dalla fase di maggiore emergenza e qualche critica per i ritardi accumulati, benché sia una delle prime applicazioni nel suo genere a essere diffusa in Europa. Bending Spoons e coronavirus La storia di Immuni è strettamente legata a quella di Bending Spoons, la società che l’ha realizzata a titolo gratuito per conto del governo. L’azienda ha sede a Milano e nei suoi sette anni di esistenza è passata dai suoi quattro fondatori ad avere oltre 150 dipendenti, con un fatturato che nell’ultimo anno è stato di quasi 91 milioni di euro (58,4 milioni di euro nel 2018).
Immuni, spiegata bene. Come è nata, come funziona e a cosa serve l'applicazione con cui il governo vuole tenere meglio sotto controllo l'epidemia da coronavirus.
Nei primi tre mesi del 2018 gli acquisti di frutta e verdura sfusa sono scesi del 3,5 per cento rispetto a un anno prima, mentre sono aumentati dell’11 per cento gli acquisti di frutta e verdura confezionata. I dati sono stati presentati in uno studio dell’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), che ha messo in relazione questa variazione nelle abitudini di acquisto con l’introduzione dell’obbligo di usare sacchetti biodegradabili per gli acquisti di frutta e verdura sfusi nei negozi e nei supermercati, di cui si è parlato moltissimo proprio all’inizio dell’anno. Dal primo gennaio 2018 – difficilmente qualcuno se ne sarà dimenticato – è entrata in vigore una legge che prevedeva l’introduzione di nuovi sacchetti biodegradabili per gli acquisti di frutta e verdura al posto dei vecchi sacchetti di plastica, ritenuti tra i principali responsabili dell’inquinamento dei mari. Della legge si parlò molto perché imponeva che il costo dei sacchetti biodegradabili – compreso tra 1 e 5 centesimi – fosse chiaramente indicato come a carico del consumatore anche sugli scontrini: questo fece arrabbiare molti consumatori che consideravano un’ingiustizia dover pagare il sacchetto della spesa (che naturalmente veniva pagato anche prima, con il suo costo spalmato occultamente su quello dei prodotti acquistati).
Stiamo comprando più frutta e verdura confezionata. E forse c'entra la storia dei sacchetti biodegradabili a pagamento: anche se i prodotti confezionati sono molto più cari di quelli sfusi.
Nella seconda stagione della popolare serie tv True Detective, che negli Stati Uniti inizia il 21 giugno, uno dei tre protagonisti sarà il 39enne attore irlandese Colin Farrell (gli altri due saranno Rachel McAdams e Vince Vaughn). Per Farrell, il ruolo in True Detective – il cui cast è completamente cambiato rispetto alla prima stagione – arriva in un momento molto particolare della sua carriera: dopo essere diventato famoso da giovanissimo nel 2000 con un ruolo in Tigerland di Joel Schumacher, Farrell ha recitato in grosse e fallimentari produzioni americane, rischiando di uscire dal giro degli attori più apprezzati e famosi (anche a causa di alcuni problemi di dipendenza da droga). Da qualche tempo però, come ha scritto il giornalista David Sims sull’Atlantic, Farrell ha cominciato a recitare in diversi buoni film, affrancandosi dalla parte del belloccio ribelle e dimostrando una certa versatilità. Secondo Sims, con la nuova stagione di True Detective Farrell avrà la possibilità di affermarsi definitivamente e di passare dall’essere considerato una «stella del cinema» all’essere definito «un attore». Cosa che è riuscita per esempio a Matthew McConaughey, il protagonista della scorsa stagione di True Detective, che dopo un inizio di carriera “da belloccio” oggi è diventato uno degli attori più apprezzati e inventivi in circolazione.
Colin Farrell sta diventando un attore vero? secondo l'Atlantic avrà la sua grande possibilità con True Detective, come era successo prima di lui a Matthew McConaughey.
Sabato 31 maggio sul quotidiano La Stampa, Elena Cattaneo, senatrice a vita, scienziata e docente all’Università di Milano, Gilberto Corbellini, storico e filosofo della medicina all’Università la Sapienza e Michele De Luca, professore di biochimica all’Università di Modena e Reggio Emilia, hanno scritto un durissimo articolo in cui criticano l’atteggiamento della trasmissione televisiva Le Iene nei confronti della medicina. Le Iene si sono occupate a lungo del “caso stamina” e sono state criticate per il loro atteggiamento poco severo nei confronti dell’inventore della “cura”, Davide Vannoni. Più recentemente la trasmissione si è occupata di cure alternative contro il cancro e di correlazioni tra autismo e vaccini (una nota bufala). Siamo cittadini italiani di una generazione che ha epigeneticamente introiettato la tolleranza, ma non troviamo un argomento etico valido per giustificare coloro che gettano benzina sul fuoco della sofferenza causata da gravissime malattie, per generare conflitti tra malati, scienziati, medici e politici. In sostanza, tra scienza e società. Stiamo parlano degli autori e realizzatori del programma «Le Iene». Dopo aver «pubblicizzato e dato luce» all’imbroglio di Stamina, coinvolgendo pazienti con gravi patologie neurodegenerative, il programma di Davide Parenti si è lanciato nell’esplorazione di tutte le possibili operazioni di disinformazione ai danni dei malati che fossero mediaticamente appetibili. Occorre una buona dose di malvagità, malevolenza, narcisismo, assenza di vergogna, etc. per perseguire così insistentemente nell’opera di aggravare le sofferenze altrui. E’ per questo, anche, che non troviamo argomenti validi per evitare di sollevare un problema che Davide Parenti e i suoi hanno già provato a far passare, cosa che non è, come la richiesta di un bavaglio alla loro libertà di espressione. Infatti, vediamo cosa stanno facendo, ancora, costoro. Con Stamina, fatti e informazioni rilevanti erano stati omessi o rappresentati in modo distorto, e di questo abbiamo già scritto lo scorso gennaio su questo quotidiano. La possibilità di spremere audience usando Stamina, dando una serie di giustificazioni arroganti e ulteriormente fuorvianti alle richieste di spiegazioni per aver fatto da megafono a un procedimento che è oggetto di un dibattimento processuale per una serie di gravi reati, si è chiusa. Ma «Le Iene» ha subito individuato utili «vittime» nei malati di cancro, decidendo di farsi portavoce in Italia delle infondate tesi di T. Colin Campbell degli effetti millantati «terapeutici» di una dieta alimentare esclusivamente vegetariana, spacciata per «cura» dei tumori. E’ stato un ulteriore pericolosissimo messaggio che può indurre malati ad abbandonare trattamenti scientificamente provati per inseguire delle mortali illusioni di pseudo-cure.
Le Iene da stamina ai vaccini. Elena Cattaneo, Gilberto Corbellini e Michel De Luca criticano sulla Stampa il modo con cui Le Iene parlano di medicina.
La settimana della moda di New York è arrivata al suo ultimo giorno, giovedì. Mercoledì hanno sfilato tra gli altri Michael Kors, dove la parola d’ordine è stata “eleganza terrena” e DKNY, la seconda linea di Donna Karan (senza Donna Karan) con il debutto degli stilisti Dao-Yi Chow e Maxwell Osborne. Nelle foto di ieri ci sono facce più o meno famose a guardare le passerelle, backstage e modelle, bizzarrie ed eleganze, e l’immancabile direttrice di Vogue America, Anna Wintour. Ma anche Naomi Watts, Josh Ostrovsky – stranoto “cronista” come The Fat Jew, che ha organizzato una sfilata – Amanda Lepore e tanti altri. Molta dell’attenzione è stata per la sfilata di Kanye West, rapper, produttore e peraltro marito di Kim Kardashian (in prima fila a vedere lo spettacolo). West ha presentato la sua collezione, Yeezy Season 2, per la seconda volta in collaborazione con Adidas Originals: modelle con la coda e abiti dalle tinte nude e beige, allineate come militari. La settimana della moda di New York era iniziata il 9 settembre inaugurando la stagione delle sfilate nelle grandi capitali della moda per le collezioni donna primavera/estate 2016. Le fashion week iniziano sempre con New York e proseguono poi con Londra, Milano e infine Parigi, in quest’ordine. In ogni settimana della moda vengono presentate le collezioni che saranno in vendita l’anno successivo. A settembre, ad esempio, sfilano i capi per la primavera/estate dell’anno seguente e che saranno nei negozi circa sei mesi dopo.
Le foto della moda a New York, mercoledì. Immagini intorno e dietro le passerelle, è stato il giorno di Michael Kors, dei nuovi designer di DKNY e di Kanye West.
L’11 dicembre 1913 nacque a Cherbourg, in Francia, Jean Marais, attore in decine di spettacoli teatrali e film, apprezzatissimo dalle donne ma anche uno dei primi attori a vivere apertamente la propria omosessualità. Biondo, atletico, bellissimo, a 24 anni fece innamorare lo scrittore e regista francese Jean Cocteau, che divenne suo compagno e maestro: negli anni Cocteau gli affidò il ruolo di protagonista in molte delle sue commedie e lo diresse, tra le altre cose, in “La bella e la bestia”. Nel corso della sua carriera ha interpretato decine di ruoli diversi, prima di dedicarsi negli ultimi anni alla pittura e alla scultura. Morì a Cannes nel 1998 dopo aver recitato nel 1995 nel suo ultimo film, “Io ballo da sola” di Bernardo Bertolucci. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il centenario di Jean Marais. 25 fotografie del bellissimo attore francese che lavorò in molti film di Jean Cocteau, e fu a lungo suo compagno.
La proposta degli Stati Uniti di sospendere i brevetti sui vaccini contro il coronavirus per accelerarne la produzione ha raccolto nelle ultime ore numerose reazioni, sia da parte dei governi di altri paesi sia da parte delle aziende farmaceutiche. Il tema sarà discusso in una serie di incontri presso l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), ma i tempi potrebbero essere lunghi e soprattutto non c’è per ora un consenso sull’opportunità di rimuovere i vincoli sulla proprietà intellettuale dei vaccini. Chi è a favore della sospensione dei brevetti sostiene che in questo modo altre aziende farmaceutiche, diverse da quelle che hanno sviluppato i vaccini contro il coronavirus, potrebbero avviare a loro volta la produzione consentendo di avere molte più dosi a disposizione e a prezzi più contenuti. I contrari sostengono che la sospensione non risolverebbe il problema della scarsità delle dosi, dovuta soprattutto alla mancanza di materie prime e degli adeguati impianti industriali nei quali produrre in sicurezza i vaccini. I governi e le organizzazioni internazionali si confrontano ormai da mesi sul tema, senza trovare una mediazione.
La sospensione dei brevetti per i vaccini può funzionare? perché la proposta degli Stati Uniti ha raccolto reazioni caute dalla Commissione Europea e la contrarietà della Germania e delle aziende farmaceutiche.
La procura di La Spezia ha fatto arrestare Alex Fodde, un 28enne che si fingeva imprenditore e filantropo milionario per truffare i propri clienti. Secondo ANSA, Fodde «prometteva ai risparmiatori possibilità speculative a “rischio zero” per ingenti guadagni, presentandosi come amministratore di un importante fondo di investimenti svizzero che millantava di aver raccolto da investitori di tutto il mondo 850 milioni di euro». Fodde è indagato per truffa aggravata, abusiva attività finanziaria e autoriciclaggio. Sembra che parte del piano di Fodde comprendesse anche convincere alcuni giornali ad occuparsi di lui: negli anni era riuscito a farsi intervistare da diversi giornali italiani fra cui il Corriere della Sera – che lo definì «l’anti “Rich kids”, il broker 25enne che fa beneficenza» –, il Giornale e l’Unione Sarda.
È stato arrestato Alex Fodde, un 28enne che spacciandosi per milionario filantropo aveva attirato le attenzioni dei giornali italiani.
Table Rock è un piccolo comune in Nebraska, negli Stati Uniti, con qualche centinaia di abitanti: è uno di quei posti che non cambiano negli anni, dove tutto rimane uguale. Per le foto che ha scattato alla comunità dal 1992 al marzo 2016, il fotografo islandese Markus Jokela ha vinto il terzo premio nella categoria Long-Term Projects del World Press Photo, che viene assegnato a lavori lunghi e tematici ed è stato annunciato stamattina insieme ai vincitori delle altre categorie. La sensazione che il tempo non passi si nota anche dalle foto, che sembrano scattate nello stesso periodo. La maggior parte delle persone nate a Table Rock finisce per passarci tutta la vita: alcune provano a trasferirsi in città più grandi, ma spesso per mettere su famiglia tornano nella loro città natale, dove si sentono al sicuro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto sul Nebraska che hanno vinto il World Press Photo. Le ha scattate Markus Jokela a Table Rock, un paesino dove il tempo sembra non passare: hanno ricevuto il terzo premio nella categoria Long-Term Projects.
Il 20 ottobre a New York c’è stato il lancio ufficiale della nuova collezione in edizione limitata di H&M, realizzata in collaborazione con la marca francese di alta moda Balmain; sarà in vendita nei negozi e sul sito di H&M dal 5 novembre. Qualche settimana fa alcune foto della nuova collezione erano state pubblicate prima del previsto da un’utente su Instagram, ma la presentazione vera e propria è stata la sfilata del 20 ottobre, a cui hanno partecipato modelle famose, come Alessadra Ambrosio, e i volti della campagna pubblicitaria Gigi Hadid, Kendall Jenner, e Joan Small. La sfilata si è conclusa con una festa e l’esibizione dei Backstreet Boys, una delle pop band più famose e apprezzate degli anni Novanta. Il video dell’evento
Le foto della sfilata di Balmain per H&M. C'erano Gigi Hadid, Kendall Jenner e Alessandra Ambrosio, ma soprattutto i Backstreet Boys.
“Hidden Islam” è il titolo di un recente libro fotografico autoprodotto dal fotografo italiano Nicolò Degiorgis, che ha ricevuto diversi premi in Europa. Alcune settimane fa, il libro di Degiorgis ha vinto il PhotoBook Award organizzato da Paris Photo-Aperture Foundation, e in estate aveva vinto l’Author Book Award all’evento Les Rencontres d’Arles, sempre in Francia. Il libro raccoglie le fotografie scattate per anni da Degiorgis nei luoghi di culto dell’Islam in Italia, in particolare nel nord est del paese: si tratta di posti originariamente non adibiti per questo genere di pratica – garage, magazzini, capannoni, vecchie fabbriche e parcheggi all’aperto – ma in cui le diverse comunità musulmane si sono progressivamente abituate a pregare. Ogni tipologia di edificio è contenuta in una diversa sezione del libro: capannoni, negozi, supermercati, appartamenti, stadi, palestre, garage e una discoteca. Come ricordato nella prefazione del libro dal britannico Martin Parr, uno dei più famosi fotoreporter al mondo, la costruzione di luoghi di culto in Italia è regolata dalla legge, in materia di edilizia ed urbanistica. Tuttavia, sebbene secondo alcune stime siano presenti almeno 1,35 milioni di musulmani, in Italia esistono ufficialmente soltanto 8 moschee. Nel libro, Degiorgis fornisce una mappa geografica dei luoghi che da tempo le comunità musulmane utilizzano più o meno notoriamente per poter pregare in gruppo. «Ho iniziato il mio viaggio attraverso le regioni del Nord-Est italiano nel 2009. Questa è la parte d’Italia dove sono cresciuto e che conosco meglio. Ho semplicemente cominciato a stendere un elenco dei luoghi di culto che conoscevo tra Treviso e Venezia e poi ho continuato», ha detto Degiorgis.
Dove pregano i musulmani in Italia. Nei garage, nei capannoni, nelle vecchie fabbriche e nei parcheggi all'aperto: si arrangiano insomma, come documenta un apprezzato libro del fotografo Nicolò Degiorgis.
Il 13 novembre V.me, il nuovo servizio di pagamento digitale di Visa, è stato aperto al pubblico. Si tratta di un portafoglio digitale: un contenitore virtuale nel quale è possibile inserire le proprie carte di credito e prepagate (anche quelle non emesse da Visa). Su un sito di e-commerce sarà poi possibile cliccare semplicemente sul pulsante V.me, inserire nome utente e password e pagare con una delle carte, senza dover inserire tutti i dati della carta di credito.
Il portafoglio digitale. Che cosa sta cambiando nel mondo delle carte di credito e che fine faranno le vecchie carte di plastica, secondo l'Economist.
Non sappiamo ancora che governo produrranno – e se lo produrranno – le elezioni politiche del 4 marzo, ma sappiamo che hanno messo l’Italia nel grosso gruppo di nazioni europee in cui i partiti tradizionali di sinistra e di centrosinistra sono stati sconfitti e marginalizzati, dopo la Germania, la Francia, i Paesi Bassi, per esempio. La crisi della sinistra italiana, di cui sembra si parli ininterrottamente da trent’anni, ha le sue peculiarità nazionali, ma ha anche molti importanti tratti comuni con la crisi più globale dei partiti progressisti, che trovano sempre più difficoltà nel rappresentare il loro elettorato di riferimento – le persone che lavorano – in un mondo e in un’economia completamente diversa da quella di trent’anni fa. Esiste un modo per rappresentare i più deboli e chi ha più bisogno di protezione senza mettere in discussione la globalizzazione? Esiste un modo per rappresentare i ceti meno istruiti senza allo stesso tempo rinunciare alla promozione dei diritti degli immigrati, delle donne, degli omosessuali? Se ne parla nella quarta puntata del Postcast, il podcast del Post. Ascolta “S1E04. La sinistra incastrata” su Spreaker.
La sinistra incastrata. Nella nuova puntata del Postcast si parla della crisi-della-sinistra, che non riesce a vincere più da nessuna parte (come forse avrete notato).
Mediaset e la società francese di telecomunicazioni Vivendi hanno trovato un accordo per mettere fine alle dispute che vanno avanti da cinque anni tra le due aziende. Nel 2016 Vivendi aveva tentato una scalata ostile per acquistare Mediaset, ma la ferma opposizione della società italiana, attraverso diversi contenziosi legali, aveva bloccato questo tentativo, lasciando a Vivendi una quota di minoranza. In base all’accordo verrà abolito il meccanismo del voto maggiorato (contestato da Vivendi perché premiava Mediaset dando alla società italiana il doppio dei voti nell’assemblea degli azionisti in quanto detentrice di azioni da più 24 mesi) e Vivendi voterà a favore del trasferimento della sede legale di Mediaset nei Paesi Bassi.
Mediaset e Vivendi si sono accordate per mettere fine alle dispute legali degli ultimi anni.
Da qualche anno giugno è il “mese ufficiale dell’orgoglio LGBT” e negli ultimi giorni in decine di città del mondo si sono tenute le tradizionali parate a sostegno dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, durante le quali decine di migliaia di persone hanno sfilato per chiedere il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso e misure contro l’omofobia. Tra le manifestazioni più fotografate ci sono state quelle di Roma, di Tel Aviv (tradizionalmente la più grande al mondo, con oltre 150 mila persone), di Atene e di Belfast, in Irlanda del Nord. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il Gay Pride nel mondo. Fotografie delle parate che si sono tenute in questi giorni da Tel Aviv ad Atene a Roma, per chiedere uguaglianza e diritti.
L’economia non è una “scienza esatta”, come si dice: a differenza di fisica e chimica, non permette di fare previsioni in modo accurato su ciò che succederà, perché si basa in gran parte sulla statistica. Studiando i grossi fenomeni che influenzano l’economia è possibile però farsi delle idee su ciò che succederà e capire come prepararsi. È quello che per esempio fanno gli esperti di investimenti per capire come evolverà l’economia, soprattutto a medio e lungo termine. Devono provare a capire come sarà fatto il mondo tra qualche decennio, per esempio studiando i cambiamenti demografici, e capire come influenzeranno l’economia mondiale. Sono fenomeni complessi, con tante cause che si intrecciano tra loro. Si può comunque dire che i fattori che avranno un impatto maggiore sono due nel prossimo futuro: l’invecchiamento della popolazione nei paesi sviluppati e l’aumento della popolazione in quelli in via di sviluppo. Secondo An Aging World: 2015, uno studio dello U.S. Census Bureau, l’ufficio del censimento americano, nel 2050 quasi il 17 per cento della popolazione mondiale (tra cui gran parte delle persone che stanno leggendo questo articolo) avrà più di 65 anni. Oggi solo l’8,5 per cento della popolazione è tanto vecchio e per questo la piramide demografica, che ha ancora una forma triangolare, a metà del secolo non sarà più così: somiglierà di più a una campana, perché l’aspettativa di vita continuerà a crescere e gli anziani saranno più dei giovani.
Nel 2030 la metà di noi avrà più di 50 anni. Nei paesi sviluppati il rapporto tra giovani e vecchi sarà molto diverso e per questo l'economia cambierà.
Il bilancio della nottata, a Terzigno, è questo: la proposta di Bertolaso di congelare la discarica non ha sortito effetti tra la popolazione, e così poco dopo l’una sono ricominciati gli scontri. In quattro ore gli agenti di polizia hanno fermato due persone e sequestrato una bomba molotov non esplosa; altre gli sono piovute addosso, esplose, insieme a pietre e fuochi d’artificio sparati ad altezza d’uomo. Gli agenti hanno risposto con cariche, lanci di gas lacrimogeni e fumogeni. La questione dei rifiuti in Campania è quindi tutt’altro che chiusa, e difficilmente basteranno i dieci giorni annunciati dal premier per risolvere un problema vecchio ormai decenni. Uno di quei problemi in cui il passare del tempo ha tanto spalmato le responsabilità e le colpe che il presidente della regione Caldoro può dire, come ha fatto venerdì, che praticamente non è colpa di nessuno. Invece è utile ricostruire i margini della vicenda, che non semplicemente quelli di una lotta tra cittadini e forze dell’ordine. Oggi su Repubblica Guido Viale fa un utile lavoro di riassunto delle puntate precedenti.
Sedici anni di emergenza rifiuti. Guido Viale su Repubblica scrive un utile riassunto delle puntate precedenti, per capire come siamo arrivati a questo punto.
Sono online dal 20 giugno due canzoni del prossimo disco dell’ex membro dei Beatles Paul McCartney, il suo diciassettesimo da solista. Il disco si chiamerà Egypt Station e sarà in vendita da settembre ma nel frattempo sono uscite le canzoni “I Don’t Know” e “Come On to Me”. New, il precedente disco di McCartney, è uscito nel 2013. Il disco, che sarà composto da 14 canzoni, prende il nome da uno dei dipinti di McCartney che sarà anche usato sulla copertina.
Le prime due canzoni del nuovo disco di Paul McCartney. Si intitolano “I Don’t Know” e “Come On to Me” e faranno parte di "Egypt Station", il suo prossimo disco, che uscirà a settembre.
Lorenzo Tondo, un giornalista palermitano che collabora con diversi giornali in tutto il mondo ma soprattutto con il Guardian e il New York Times, ha scritto per il settimanale Internazionale un lungo articolo di indagine sulle condizioni attuali del potere e degli affari mafiosi in Sicilia, parlando con giudici, avvocati ed esperti. Per spiegare che la mafia di cui oggi si parla soprattutto nelle commemorazioni delle stragi, quella degli anni Novanta, era un’altra cosa da quella che è oggi, e soprattutto molto più potente. Era una mattina come tante altre, a Palermo. E come ogni mattina, intorno alle 7.50, il boss Giuseppe Dainotti era uscito di casa e si era messo in sella alla sua bicicletta, con tanto di cestino per la spesa e portazainetto. Ogni giorno, infilando via d’Ossuna, nel cuore del quartiere Zisa, pedalava fino al suo bar, poco distante da lì. Una pedalata di 500 metri che, da quando aveva messo piede fuori del carcere, poco più di un anno fa, era diventata una salutare consuetudine, interrotta da due colpi di pistola, uno al torace e uno alla testa. Ancora assonnati, i residenti faticavano a capire cosa fosse successo. Il corpo senza vita di Dainotti giaceva da dieci minuti in una pozza di sangue e in tanti avevano confuso l’eco dei colpi di pistola con i fuochi d’artificio che i ragazzi del quartiere fanno scoppiettare a qualsiasi ora del giorno. Mai avrebbero immaginato che cosa nostra fosse tornata a colpire impugnando una calibro 44, proprio come ai vecchi tempi. D’altronde, a Palermo la mafia non premeva il grilletto da tre anni, due mesi e dieci giorni. Quel giorno la città era tutta un fermento. Era il 22 maggio 2017 e mancavano ormai poche ore alle celebrazioni del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci in cui furono uccisi Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della loro scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Ancora oggi, dai piani alti dell’antimafia non escludono le coincidenze e avvertono che la mafia in Sicilia è viva e vegeta, semmai qualcuno se ne fosse scordato.
La mafia non è mai stata così debole. Lo racconta un reportage di Lorenzo Tondo su Internazionale: il potere e i business mafiosi sono ridimensionati e condivisi con altri, soprattutto con la 'ndrangheta.
Tre canzoni che non sapete che le ha scritte la stessa persona (una cosa di dieci anni fa). Venticinque anni fa uscì un memorabile disco dei Blur, che ricorderemo con questa bellezza. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di una band di Athens, Georgia. Dal suo ultimo disco: dopo ebbe la generosità di lasciarci con le sue canzoni vecchie.
Enrico Martinet racconta oggi sulla Stampa il grande dibattito che c’è da anni nel mondo dell’alpinismo sull’uso dei chiodi da roccia: alcuni professionisti sono fermamente contrari al loro utilizzo, mentre altri hanno raggiunto vette molto celebri con il loro aiuto. La questione è tornata di attualità nell’ambiente perché oggi si apre la ventunesima edizione del premio Piolets d’Or, il massimo riconoscimento alpinistico internazionale. Puri come chi? Come Paul Preuss, che ogni chiodo piantato era un sacrilegio e guai a scendere da una montagna se non lungo la linea di salita? O come i rocciatori tedeschi del nazismo inseguiti dal motto «o vetta o morte»? La bufera del purismo alpinistico è destinato ad arroventare la ventunesima edizione dei «Piolets d’Or», massimo riconoscimento alpinistico, che si avvia oggi tra Chamonix e Courmayeur, le due «città» del Monte Bianco.
Alpinismo con chiodi o senza. La Stampa racconta il grande dibattito che c'è da anni nell'alpinismo sugli strumenti usati dai rocciatori.
Nelle ultime settimane una serie di dichiarazioni e comunicati molto bellicosi dell’associazione di categoria degli agricoltori italiani Coldiretti ha fatto nascere su giornali e televisioni un grande dibattito intorno a un complesso negoziato in corso nelle istituzioni dell’Unione Europea sulla regolamentazione dei vini dealcolati, cioè quelli che contengono un basso o nullo quantitativo di alcol. Secondo Coldiretti le nuove regole dell’Unione Europea sui vini dealcolati sarebbero «un grosso rischio ed un precedente pericolosissimo che metterebbe fortemente a rischio l’identità del vino italiano ed europeo». In realtà, come spiega Dissapore grazie al contributo di Alessandra Biondi Bartolini, direttrice scientifica del periodico dei viticoltori italiani Mille Vigne, il dibattito è piuttosto sul fatto di considerare i vini dealcolati come «prodotti vinici» oppure no. Il comunicato di Coldiretti è una sorta di indiscrezione, si riferisce ad un foglio di lavoro che contiene una serie di modifiche ad una proposta di regolamento. Non è il testo del regolamento insomma, quello non l’abbiamo letto, quindi diventa impossibile capire esattamente quali articoli verrebbero eventualmente modificati. Si intuisce il tema della discussione: da un lato la necessità di colmare un vuoto normativo rispetto alla denominazione di vendita (quindi la categoria merceologica) di alcuni prodotti, dall’altro consentire il reintegro del volume perso in alcol con acqua nei vini dealcolizzati.
Da dove nasce la confusione sulla storia dell’acqua nel vino. Il sito Dissapore ha raccontato come il dibattito sul "vino annacquato" per colpa dell'Europa sia diventato una notizia, e perché non lo è.
Irrational Man è il nuovo film di Woody Allen: uscirà in Italia il 17 dicembre, nel cast ci sono Jamie Blackley, Joaquin Phoenix, Parker Posey ed Emma Stone. Racconta la storia di un affascinante professore di filosofia e del suo rapporto con due donne, una professoressa con un matrimonio infelice e la sua migliore studentessa. Irrational Man è uscito negli Stati Uniti lo scorso agosto. Il trailer in inglese:
Il trailer italiano del nuovo film di Woody Allen. Si intitola "Irrational Man", uscirà in Italia il 17 dicembre, nel cast ci sono Jamie Blackley, Joaquin Phoenix, Parker Posey ed Emma Stone.
Questa settimana esce Monuments Men, scritto, diretto, prodotto ed interpretato da George Clooney insieme a Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Bob Balaban, Hugh Bonneville e Cate Blanchett. Il film, presentato in questi giorni al festival del cinema di Berlino, racconta la storia vera di un plotone dell’esercito americano che venne in Europa durante la Seconda guerra mondiale con il compito di recuperare le opere d’arte rubate dai nazisti. Storia d’inverno, primo film da regista di Akiva Goldsman, è tratto dall’omonimo romanzo del 1983 di Mark Helprin e racconta una difficile storia d’amore ambientata a New York nel 1916 e nei nostri giorni. Sotto una buona stella è il nuovo film di Carlo Verdone, che interpreta un ricco broker che nel giro di pochi giorni perde moglie e lavoro e finisce a convivere coi due figli e la nipotina. Escono infine Tango Libre, sulla storia di una guardia carceraria che frequenta un corso di tango in cui conosce una donna, che poi ritroverà nella sala-visite della prigione, e il film belga Vijay – Il mio amico indiano, su un attore che a causa di un equivoco viene dato per morto e decide di assistere al proprio funerale fingendosi un ricco uomo indiano.
I film del weekend. Il nuovo film di George Clooney (con un gran cast) e quello di Carlo Verdone, tra gli altri: tutti i trailer.
Oggi pomeriggio c’è stata un’esplosione in un’azienda chimica di Bulgarograsso, in provincia di Como. È avvenuta in un capannone di Ecosfera, azienda che lavora nel settore dei solventi. Secondo il Corriere della Sera sono rimaste ferite otto persone, due in maniera grave. Il Giorno scrive invece che i feriti sono una decina. Non è ancora chiaro cos’abbia causato l’esplosione. Due ore fa i vigili del fuoco hanno fatto sapere di essere al lavoro per spegnere un incendio che si è sviluppato dopo l’esplosione. #Bulgarograsso 9 feriti. 5 ustionati e 4 intossicati, non sarebbero in pericolo di vita. Area evacuata a scopo precauzionale, non ci sarebbero rischi ambientali. #esplosione #Como pic.twitter.com/ToaItzqvj2
C’è stata un’esplosione in un’azienda chimica a Bulgarograsso (Como), otto persone sono state ferite.
Google festeggia oggi il suo 18esimo compleanno con un doodle sulla sua homepage: al posto del classico logo della società, c’è un’animazione in cui la “G” gonfia un palloncino e poi lo annoda, dandogli la forma delle lettere “oogle”. L’anniversario di Google si festeggia il 27 settembre per motivi non chiarissimi: alcuni sostengono che la decisione abbia a che fare con un post pubblicato nel 2005 in cui Google diceva di avere reso mille volte più grande il suo indice, in risposta a Yahoo!, che aveva detto di avere superato con il proprio indice quello di Google (però il post in questione è datato 26 settembre). Comunque, da quell’anno Google ha scelto il 27 settembre come data convenzionale del proprio compleanno, che nel passato era stato festeggiato in giorni diversi: sempre il 27 settembre nel 2002, l’8 settembre nel 2003, il 7 settembre nel 2004.
Il compleanno di Google, oggi. E festeggia, come di consueto, i suoi 18 con un doodle.
Shakira è una cantante colombiana e un’Ambasciatrice di buona volontà dell’UNICEF, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. Il 25 settembre Shakira ha cantato Imagine di John Lennon presso la sede delle Nazioni Unite, a New York, dopo il discorso di Papa Francesco. Il video in cui Shakira canta Imagine all’Assemblea Generale dell’ONU è stato condiviso poche ore fa su YouTube dalla stessa Shakira ed è già stato visto più di 100mila volte. Prima di cantare Shakira ha detto: «Viviamo in un mondo in cui chi nasce povero troppo spesso muore povero. Possiamo essere la prima società a eliminare la povertà e le disuguaglianze». Shakira ha dedicato Imagine ad Alan Kurdi e Galip Kurdi, i due fratelli morti nel tentativo di arrivare in Turchia dalla Siria. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il video di Shakira che canta “Imagine” all’Assemblea Generale dell’ONU. Ha cantato prima del discorso di Papa Francesco e ha dedicato la canzone a Galip Kurdi e suo fratello Alan Kurdi, il bambino trovato morto su una spiaggia turca.
Il blogger e giornalista Daniele Sensi ha raccontato sul suo blog di un passaggio di uno spettacolo di Beppe Grillo in cui Grillo critica dei carabinieri per essersi fatti fotografare dai passanti mentre picchiavano dei marocchini responsabili di qualche illegalità, e suggerisce di picchiarli in caserma senza farsi vedere. Lo spettacolo dovrebbe essere del 2006 e il caso a cui si riferisce è forse questo.
Beppe Grillo che suggerisce ai carabinieri di picchiare i marocchini solo in caserma. L'estratto da uno spettacolo del 2006.
Giovedì 31 ottobre la Federal Aviation Administration (FAA), l’agenzia federale statunitense per l’aviazione civile, ha stabilito che entro la fine dell’anno si potranno utilizzare i dispositivi elettronici come smartphone, tablet ed ebook reader in tutte le fasi di volo, comprese quelle di decollo e di atterraggio. La decisione è stata assunta dopo il lavoro di una commissione che era stata incaricata di occuparsi del tema, sul quale si dibatte da anni in buona parte del mondo. Nel comunicato la FAA spiega che i passeggeri potranno “leggere gli ebook, giocare ai videogiochi e guardare i video durante tutte le fasi di volo, con eccezioni molto limitate”. I dispositivi dovranno essere tenuti in mano o altrimenti essere inseriti nelle tasche dei sedili durante il decollo e l’atterraggio. I cellulari potranno essere utilizzati in “modalità aereo”, quella che disattiva temporaneamente le antenne per la ricezione della rete mobile. A bordo degli aeroplani sarà comunque mantenuto il divieto di effettuare telefonate, mentre si potrà navigare su Internet se il volo prevede il servizio WiFi. Su questo particolare aspetto si potrà esprimere in futuro la Federal Communication Commission, l’ente che si occupa e che regolamenta le telecomunicazioni negli Stati Uniti.
I cellulari durante tutto il volo. L'agenzia statunitense per l’aviazione civile ha stabilito che si potranno usare smartphone e tablet durante decolli e atterraggi, in "modalità aereo".
Sono stati annunciati i vincitori della Shot on iPhone Challenge, un concorso fotografico organizzato da Apple che premia le più belle immagini scattate con un iPhone. Tra le dieci foto che hanno vinto ci sono un procione, riflessi nelle pozzanghere, una crepa in un campo da tennis e paesaggi urbani e naturali. Le foto vincitrici saranno esposte sui cartelloni pubblicitari di alcune città, negli Apple Store e online: quando è stato annunciato il concorso Apple era stata criticata perché il regolamento sembrava non prevedere nessuna forma di pagamento per questo utilizzo, ma ha poi specificato che pagherà agli autori un diritto di licenza per l’uso delle immagini selezionate.
10 belle foto scattate con un iPhone. Hanno vinto un concorso organizzato da Apple, presto potreste vederle sui cartelloni pubblicitari di alcune città: sapete fare di meglio?.
La società canadese TC Energy ha annunciato che l’oleodotto Keystone XL non si farà. L’oleodotto, sul cui progetto la politica americana ha discusso per più di dieci anni e che era stato fortemente contrastato dagli ambientalisti, avrebbe dovuto trasportare le sabbie bituminose – un materiale che con diversi processi può essere convertito in petrolio – dalla provincia canadese dell’Alberta fino alle raffinerie statunitensi nel Nebraska, percorrendo quasi 2.000 chilometri. La decisione di TC Energy è arrivata dopo che il 20 gennaio il presidente statunitense Joe Biden, nel suo primo giorno alla Casa Bianca, aveva firmato un ordine esecutivo con cui aveva bloccato il progetto revocandone i permessi. Il progetto era stato fermato una prima volta dall’amministrazione Obama nel 2015, ma nel 2017 Donald Trump aveva dato ordine di farlo ripartire.
La vittoria degli ambientalisti contro l’oleodotto Keystone XL. Il grande oleodotto che avrebbe dovuto collegare Canada e Stati Uniti non si farà, dopo che Biden ne aveva revocato i permessi.
Il 70º Festival di Cannes finirà domani sera con la cerimonia in cui saranno assegnati tutti i premi principali, compresa la Palma d’oro. Oggi sono stati presentati il film in concorso You Were Never Really Here – della regista Lynne Ramsay, con Joaquin Phoenix – e il film fuori concorso D’après une histoire vraie (“tratto da una storia vera”), diretto da Roman Polanski e con protagoniste Emmanuelle Seigner ed Eva Green. You Were Never Really Here è tratto da un romanzo di Jonathan Ames: è un film drammatico su un ex militare che prova a salvare la vittima di un traffico sessuale. È stata molto apprezzata l’interpretazione di Phoenix. D’après une histoire vraie è invece un thriller psicologico che parla di una scrittrice di successo e di una ghost writer. Anche questo è tratto da un romanzo, in questo caso scritto da Delphine de Vigan. Polanski, Green e Phoenix sono anche le persone più fotografate di oggi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di oggi a Cannes. Nell'ultimo giorno prima della premiazione, le facce più note sono quelle di Roman Polanski, Laetitia Casta, Joaquin Phoenix ed Eva Green.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
“La fine della politica”. Per Gian Enrico Rusconi la nostra Costituzione non aveva previsto "l'avanspettacolo di nomenklature" corrente.
A Rosarno, 14.200 abitanti nella piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, il 3 e 4 ottobre si sarebbero dovute tenere le elezioni amministrative, come in molte altre città d’Italia, per il rinnovo del consiglio comunale. Non succederà: per la terza volta nella sua storia il comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, e ne è stato disposto il commissariamento. L’ha deciso il 27 agosto il Consiglio dei ministri su proposta della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in base all’articolo 143 della legge 267 del 2000, che stabilisce lo scioglimento dei «consigli comunali e provinciali quando emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori». Era già successo nel 1992 e nel 2008 e sempre per lo stesso motivo: infiltrazioni della ‘ndrangheta nel consiglio comunale e nella giunta. Quella della collusione tra politica e criminalità è una storia che a Rosarno, ma più in generale in molti comuni calabresi, si ripete da decenni. Nel 2010 l’allora procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone spiegò, nel corso di una conferenza stampa, ciò che era stato scoperto durante le intercettazioni di un’operazione di polizia contro il clan Pesce, uno dei più forti e temuti di tutta la Calabria:
A ottobre a Rosarno non si voterà. Anche nel comune calabrese avrebbero dovuto esserci le amministrative, ma è stato sciolto per la terza volta per infiltrazioni della 'ndrangheta.
L’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e nel complesso la riforma del lavoro del governo Renzi, occupano ancora oggi molte delle prime pagine dei giornali. L’articolo 18 è stato anche al centro della complicata direzione nazionale del Partito Democratico di lunedì scorso, dove si sono rafforzate le divisioni all’interno del partito sul tema della riforma del lavoro. Sabato 25 ottobre, in piazza San Giovanni a Roma, ci sarà una manifestazione sindacale organizzata dalla CGIL di Susanna Camusso e dalla FIOM di Maurizio Landini. Martedì 7, intanto, il Senato comincerà a votare il testo. Lo Statuto dei lavoratori L’articolo 18 è una parte di quello che comunemente viene chiamato Statuto dei Lavoratori, e cioè della legge del 20 maggio 1970, numero 300, che contiene l’insieme delle norme «sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro». Si tratta insomma delle regole più importanti a tutela di illeciti e ingiustizie quando si parla di lavoro in Italia e che sono organizzate, nella legge, in diversi “titoli” dedicati a vari temi. L’articolo 18 rientra nel “Titolo II – Della libertà sindacale” e si occupa dei licenziamenti che avvengono senza giusta causa per certe categorie di lavoratori e lavoratrici: ha subìto una sostanziale modifica nel 2012 con la riforma dell’allora ministro del Lavoro Elsa Fornero.
L’articolo 18, cos’è e come funziona. Che cosa prevede e come funziona uno dei pezzi più discussi delle leggi sul lavoro in Italia, ora che il governo vuole cambiarlo.
Dopo le ipotesi circolate negli ultimi giorni, Twitter ha annunciato una nuova versione della sua applicazione per smartphone che introduce un sistema per applicare filtri artistici alle proprie fotografie, con una soluzione che ricorda molto Instagram. La novità arriva a un paio di giorni di distanza dalla decisione di Instagram di rimuovere le anteprime delle proprie immagini da Twitter, con l’obiettivo di fare aumentare il traffico sulla propria nuova versione web. Il social network ha quindi colmato rapidamente il vuoto lasciato provvedendo da sé con una soluzione alternativa. L’applicazione aggiornata di Twitter è disponibile su Google Play, lo store per gli smartphone Android, e sull’App Store di Apple. I filtri artistici sono stati realizzati da Twitter in collaborazione con Aviary, una società che realizza una serie di software gratuiti per gestire le immagini e modificarle.
Ora Twitter ha i filtri per le foto. Dopo il blocco delle anteprime di Instagram il social network si è costruito in casa una soluzione alternativa: come funziona.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che è nel diritto dei cittadini europei richiedere ai motori di ricerca online l’eliminazione dalle loro pagine dei risultati di eventuali link che rimandino verso “contenuti non più rilevanti” che li riguardano. La decisione della Corte sta facendo molto discutere ed è stata criticata da Google, il più usato motore di ricerca che è anche coinvolto direttamente nella decisione dei giudici, che si sono espressi su un ricorso specifico presentato da un cittadino spagnolo contro la società. Mario Costeja Gonzalez si era rivolto all’equivalente del nostro Garante per la Privacy in Spagna, sostenendo di avere il diritto di fare rimuovere i link che comparivano nella pagina dei risultati di Google cercando il suo nome. Alcuni di questi link rimandavano a pagine di giornale in cui si dava conto della messa all’asta per motivi di necessità economica della sua casa 16 anni fa. Per Costeja Gonzalez il contenuto segnalato da Google violava la sua privacy e non era più rilevante come informazione sui suoi problemi economici, ora risolti.
La sentenza sul diritto all’oblio e Google. La Corte di Giustizia della UE ha stabilito che si può chiedere la rimozione di un risultato della ricerca su Google, se il contenuto è "non più rilevante".
Johnny Hallyday, uno dei più famosi cantanti e attori francesi degli ultimi 50 anni, è morto mercoledì a 74 anni. Hallyday, il cui vero nome era Jean-Philippe Smet, era malato da tempo di un tumore ai polmoni, era stato ricoverato per sei giorni in una clinica di Parigi e poi, qualche giorno fa, aveva scelto di tornare a casa. La notizia della sua morte è stata data ad AFP da sua moglie Laeticia Hallyday. Hallyday, che fuori dalla Francia non è mai stato famoso quanto in patria, era stato uno dei primi cantanti a portare nel paese il rock and roll tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, facendosi molto influenzare da Elvis Presley: nel dare la notizia della sua morte Le Monde ne ha parlato come di un «idolo» e di una «leggenda». E ancora: «La sua carriera è stata fenomenale: ha inciso più di mille titoli, ha composto un centinaio di canzoni e venduto 110 milioni di dischi».
È morto Johnny Hallyday. Aveva 74 anni ed era uno dei più famosi cantanti e attori francesi degli ultimi cinquant'anni.
LEGO, uno dei più grandi e famosi produttori di giocattoli al mondo, ha recentemente messo in vendita una nuova collezione di “omini” con l’obiettivo di educare i bambini e le bambine alla differenze e a una serie di professioni che prima non erano rappresentate. Tra i 20 nuovi personaggi c’è anche un omino su una sedia a rotelle, un uomo anziano: e questo ha causato molte critiche. Le organizzazioni internazionali di genitori da tempo chiedono – anche attraverso il lancio di petizioni online – che LEGO introduca personaggi con delle disabilità. Tuttavia l’azienda non ha creato esattamente quello che si aspettavano. I responsabili di “Toy Like Me”, una campagna partita da un gruppo di genitori e rivolta alle aziende produttrici di giocattoli per la creazione di giochi rappresentativi della disabilità, hanno detto per esempio che il nuovo omino in sedia a rotelle non fa che promuovere uno stereotipo: il fatto cioè che la disabilità sia presente solo nelle persone anziane.
Le critiche contro i LEGO disabili. L'azienda di giocattoli ha accolto le richieste di comitati e genitori e ha fatto un omino in sedia a rotelle: ma non è quello che si aspettavano le associazioni.
Quando il trombettista Dizzy Gillespie salì sul palco del Monterey Jazz Festival per comunicare al mondo la sua intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali statunitensi, Mitt Romney era un adolescente sedicenne: e certamente seguiva gli sviluppi della situazione dal momento che il padre George, all’epoca governatore del Michigan, era uno dei candidati alle primarie del partito Repubblicano. Barack Houssein Obama, invece, aveva da poco compiuto due anni. Era il 21 settembre 1963, e mentre pensava a chi piazzare nei punti nevralgici del potere e nel futuro gabinetto della Casa Bianca (ribattezzata per l’occasione Casa del Blues) Gillespie non era mai stato così serio in vita sua: Miles Davis capo della CIA, Duke Ellington ministro dello Stato, Max Roach ministro della Difesa, Charles Mingus ministro della Pace, Louis Armstrong all’Agricoltura, Malcolm X alla Giustizia ed Ella Fitzgerald alle Politiche Sociali.
La candidatura alla presidenza USA di Dizzy Gillespie. Mezzo secolo fa uno dei più grandi trombettisti della storia del jazz iniziò una sua creativa campagna elettorale per trasformare la Casa Bianca.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati comunicati dal ministero della Salute 1.210 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 259.345 dall’inizio della pandemia. I morti totali registrati sono 35.437, sette in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva sono 69 (cinque in più di ieri) e quelle in altri reparti 971 (47 in più di ieri). Le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 47.463, per un totale dall’inizio dell’epidemia di 4.739.968. Il maggior numero di contagi oggi è stato registrato in Lombardia (239). Seguono Lazio (184), Veneto (145), Campania (138) e Emilia-Romagna (127). Solo in Valle d’Aosta oggi non sono stati registrati nuovi casi di contagio; in Molise ne è stato accertato solo 1. Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Roma (140), Milano (89), Napoli (69), Sassari (56), Treviso (49), Caserta (48), Brescia (46), Bergamo (32) e Bologna (31).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, domenica 23 agosto. Sono stati accertati più di 1.200 nuovi contagi, di cui 239 in Lombardia: la provincia più colpita è di nuovo Roma.
L’azienda di moda francese Louis Vuitton ha ritirato tutti i capi della nuova collezione uomo ispirati a Michael Jackson, in seguito alle polemiche causate da Leaving Neverland, un nuovo documentario sui presunti abusi sessuali di Michael Jackson sui minori. La collezione, la seconda disegnata per l’azienda dal direttore creativo Virgil Abloh, era stata presentata alla Settimana della moda di Parigi il 17 gennaio, una settimana prima che il documentario venisse proiettato al festival cinematografico del Sundance, nello Utah. Louis Vuitton non era a conoscenza del documentario e Abloh aveva inizialmente detto di essersi concentrato sugli aspetti positivi della figura di Jackson. La collezione, che sarà in vendita nei negozi da giugno, comprendeva una maglietta con un paio di scarpe con paillettes che ricordavano i costumi di scena di Jackson e altri riferimenti al suo stile, tra cui mocassini indossati coi calzini bianchi, guanti e camicie bianche abbottonate.
Louis Vuitton ha ritirato tutti i capi della nuova collezione ispirati a Michael Jackson.
La Procura di Messina ha scoperto un sistema di favoritismi all’interno dell’amministrazione pubblica della città, che ha portato alla richiesta di 13 misure cautelari verso politici, imprenditori, ex rappresentanti dei vertici delle partecipate del Comune, come Amam e Atm, ed esponenti della criminalità locale: si tratta di 11 arresti, sia in carcere che ai domiciliari, e due misure interdittive. L’inchiesta, chiamata “Terzo livello”, sta indagando altre otto persone, tra cui l’ex presidente del consiglio comunale di Messina, Emilia Barrile, vicina al deputato del PD Francantonio Genovese, passata a Forza Italia e poi candidata sindaco da indipendente con la sua lista civica Leali, alle ultime amministrative del 2018. Aveva preso il maggior numero di preferenze, 2.800, ma la sua lista non aveva superato lo sbarramento del 5 per cento. Barrile è accusata di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, atti contrari ai doveri di ufficio e violazione dei doveri di imparzialità nei confronti della pubblica amministrazione. Repubblica scrive che avrebbe violato l’accesso al sistema informatico del Comune per venire a conoscenza di dati sugli imprenditori che aiutava in cambio di favori. Tra gli altri indagati ci sono il direttore generale dell’azienda di trasporti comunale Atm, Daniele De Almagro, il costruttore Vincenzo Pergolizzi, l’imprenditore della società di riscossione Sire, Sergio Bommarito, Francesco Clemente, dirigente del Comune di Milazzo e l’imprenditore della grande distribuzione Antonio Fiorino. La Direzione investigativa antimafia (DIA) di Messina sta anche sequestrando imprese e beni immobili per un valore di milioni di euro.
A Messina è in corso l’arresto di politici e imprenditori accusati di far parte di un sistema di favoritismi.
Nelle ultime ore diversi giornali italiani hanno fatto circolare la notizia che il governo italiano ha introdotto una nuova “tassa sui condizionatori”. Le due associazioni di consumatori Federconsumatori e Adusbef hanno detto in una nota che la nuova tassa costerà «200 euro a famiglia» e si sono lamentate del fatto che «sono arrivati a tassare anche l’aria». La notizia è stata ripresa anche dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook. In realtà non è stata approvata alcuna tassa sui condizionatori, come ha precisato anche una nota del ministero dello Sviluppo Economico diffusa il 23 luglio: sono state semplicemente cambiate alcune norme che riguardano i condizionatori e la loro manutenzione. La più importante è che a partire dall’ottobre del 2014 i condizionatori e le caldaie devono essere accompagnati da un libretto di impianto che ne certifichi i dettagli, la sicurezza e l’efficienza energetica. Esisterà quindi un unico libretto di certificazione per ciascun apparecchio, il cui costo potrà variare dai 100 ai 200 euro. La decisione è stata presa per uniformarsi a una direttiva europea del 2010 che imponeva di disciplinare le emissioni di anidride carbonica relativa alla “climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua per usi igienici e sanitari”.
No, non c’è una nuova “tassa sui condizionatori”. Si tratta solo di nuove e diverse regole sull'introduzione di un libretto di impianto per i condizionatori.
Il Festival del cinema di Venezia, arrivato quest’anno alla sua 76ª edizione, è tante cose insieme. Oggi, per esempio, si è parlato di Chiara Ferragni – al Festival da oggi perché mercoledì sarà presentato il documentario su di lei – più che dei tre film in concorso: The Painted Bird di Václav Marhoul, About Endlessness di Roy Anderson e Guest of Honor di Atom Egoyan. Anche il rapper Achille Lauro comunque si è fatto notare. The Painted Bird – una coproduzione di Repubblica Ceca, Ucraina e Slovacchia – è un film in bianco e nero ambientato negli anni della Seconda guerra mondiale e parla di un ragazzo ebreo che parla esperanto e cerca di scappare dal conflitto e da ciò che causa. Il regista dice però che «non è un film di guerra e nemmeno un film sull’Olocausto», perché «è una storia senza tempo». Nel cast c’è anche Harvey Keitel.
Le foto di oggi a Venezia. Barry Pepper, Achille Lauro, Vincenzo Mollica e Chiara Ferragni con Fedez, tra gli altri.
Questa settimana è uscito il 50esimo numero di Un Sedicesimo, un progetto editoriale e grafico della casa editrice mantovana Corraini: è un bimestrale, nato nel novembre 2007, che viene affidato ogni volta a un artista, grafico, illustratore diverso. Non è mai lo stesso ma cambia radicalmente ad ogni edizione, mantenendo come unica struttura il formato e il numero delle pagine, sedici appunto. Nasce da un’idea di Pietro Corraini, che voleva fare una rivista di grafica che «non parlasse di grafica ma che “facesse” grafica» e che per questo decise di dare di volta in volta spazio agli autori che riteneva interessanti. La scelta riflette l’evoluzione della casa editrice e il progetto si trasforma in una sorta di «galleria d’arte contemporanea, uno spazio che viene dato a un artista per usarlo e costruire una mostra che abbracci tutto», ha detto Pietro Corraini. Il nome della rivista deriva da quello «della rilegatura e della sua misura: stampando 16 pagine su un foglio 7ox100 senza sprecare spazio piegando e tagliando, si ottiene proprio un piccolo libretto chiamato in gergo tipografico un sedicesimo, un fascicolo di 16 pagine. Se si guarda un libro (o una rivista) si vede che sono composti da più fascicoli di questo tipo, cuciti e incollati. Insomma un sedicesimo è una sorta di mattone base nella costruzione fisica di un prodotto editoriale, e proprio per questo è diventato forma e nome della nostra rivista».
50 numeri di “Un Sedicesimo”. È la rivista grafica di Corraini, affidata ogni volta a un artista diverso che ha 16 pagine per creare quello che vuole.
Il primo gennaio del 1993, come tutti gli anni, a Pasadena, nella contea di Los Angeles, si festeggiò l’anno nuovo con la Rose Parade, una spettacolare sfilata di carri ricoperti da diversi elementi naturali (fiori, foglie, cortecce, eccetera). Quell’edizione a suo modo fu speciale: si esibì un artista che non si era mai visto negli Stati Uniti, come non si era praticamente mai sentita la musica che cantava. Lui era Kongar-ol Ondar – arrivava dalla Repubblica di Tuva, ex protettorato cinese e ora parte della Federazione russa – e si esibiva con il Xöömej, cioè il canto armonico tuvano: una tecnica diffusa tra i pastori nomadi dell’Asia Centrale, che riproducono con la musica i suoni della natura, come il rumore dell’acqua di un fiume o il fischio del vento nella steppa.
Il canto di Kongar-ol Ondar. È morto qualche giorno fa l'uomo che ha portato il "canto armonico tuvano" in Occidente e suonò con Frank Zappa e Willie Nelson.
Durante la puntata di Ballarò di ieri sera, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti e il presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro hanno avuto uno scontro verbale piuttosto lungo e acceso riguardo una questione che risale al 1994. Il Post ha pubblicato ieri sera il video della parte iniziale della polemica, che è poi proseguita qualche minuto con toni più pacati grazie all’intervento di Giovanni Floris: potete vederlo qui oppure sul sito della trasmissione, dal minuto 22 in poi.
Berlusconi e l’invito a comparire del 1994. La vecchia storia dello scoop del Corriere della Sera, che ieri sera ha fatto litigare Di Pietro e Sallusti a Ballarò.
Negli ultimi dieci anni la Cina ha aumentato di circa il 200 per cento le proprie spese militari. Per la difesa, nel 2010 si stima abbia speso almeno 119 miliardi di dollari per la gestione dell’esercito, la creazione di nuovi arsenali e per la messa a punto della propria prima portaerei, ora in fase di completamento. Non sono molti gli stati del mondo a possedere e gestire portaerei: la loro costruzione richiede molto denaro e così anche la manutenzione. Rispetto al proprio prodotto interno lordo, la Cina spende comunque relativamente poco per la difesa, come dimostra il grafico qui a destra preparato dall’Economist. La nazione che nel 2010 ha speso più denaro, in proporzione al prodotto interno lordo, per la difesa sono gli Stati Uniti con circa 700 miliardi di dollari, pari al 4,8 per cento del PIL. Si tratta di uno Stato in guerra, del resto, e la grande spesa per le risorse militari è stata lungamente discussa negli ultimi mesi, specialmente nella difficile fase di approvazione del nuovo budget.
Chi spende di più per la difesa? il grafico dell'Economist dei paesi che investono più denaro nelle spese militari, fino a 700 miliardi di dollari.
Il catalogo di film, documentari e serie tv di Netflix cambia ogni giorno: qualcosa di nuovo arriva e qualcos’altro viene tolto. La maggior parte dei nuovi titoli viene però inserita nei primi giorni di ogni mese, che è anche il momento in cui Netflix comunica alcune delle nuove cose che arriveranno nei giorni seguenti, in genere le più importanti. Come ogni mese, abbiamo scelto le migliori novità. Dopo Stranger Things a ottobre e Mudbound e She’s gotta have it a novembre, anche dicembre promette abbastanza bene. Tra i nuovi film ci sono E.T., Notting Hill, Steve Jobs e Il libro della giungla. La più attesa tra le nuove serie è tedesca e si chiama Dark; la più attesa tra quelle che ritornano è The Crown: la seconda stagione sarà online dall’8 dicembre.
Netflix: le novità di dicembre. Un po' di film nuovi e interessanti, qualche grande classico e tra le serie la tedesca "Dark" e la seconda stagione di "The Crown".
Maison Kitsuné è il nome di una casa discografica, che è anche una casa di moda, scelta unica di legare due progetti del genere. È stata fondata nel 2002 da un francese, Gildas Loaëc, e da un giapponese, Masaya Kuroki: i loro vestiti sono ormai venduti in oltre trecento punti vendita in tutto il mondo. A gennaio Maison Kitsuné ha aperto il suo quarto negozio a Parigi, entro la fine di marzo aprirà il primo a Hong Kong, e a New York ne è in progettazione un secondo. Questa nuova e intensa serie di aperture è il risultato di recenti successi finanziari, con un bilancio che si è sestuplicato in cinque anni, passando dai 2,5 milioni di dollari del 2009 ai 15,9 milioni del 2014. E di una popolarità “elitaria” del brand a cui appartiene per esempio una recensione entusiasta sul New York Times dei prodotti nel negozio newyorkese, che il critico Jon Caramanica concludeva con l’auspicio di trovare un negozio Maison Kitsuné in ogni aeroporto e smettere così di portare le valigie. Gildas Loaëc ha 42 anni ed è stato manager e direttore artistico del duo dei Daft Punk (prima aveva un negozio di dischi a Parigi, dove racconta di averli conosciuti a inizio carriera); Masaya Kuroki è un architetto e designer giapponese (kitsuné vuol dire “volpe”, in giapponese, e la volpe sta nel logo dell’azienda): si erano conosciuti a Parigi e durante un viaggio in Giappone rifletterono sulla convivenza in molti “concept store” internazionali di prodotti di musica e moda, e delle sovrapposizioni frequenti tra le due diverse creatività. La moda è piena di musica, la musica è piena di moda. Così tredici anni fa iniziarono un loro progetto, creando l’etichetta discografica che debuttò poi ufficialmente come linea prêt-à-porter con la collezione primavera/estate 2005. Le due entità sono separate tra loro (Loaëc si occupa più della parte musicale e Kuroki del fashion), ma inevitabilmente tendono a influenzarsi e soprattutto a sostenersi sotto il profilo economico. I ricavi dovuti alle vendite del comparto abbigliamento sono pari all’80% del totale e quelli legati alla musica solo al 20%, ma molti dei clienti del brand Maison Kitsuné sono prima di tutto fan degli artisti dell’etichetta discografica che favoriscono la comunicazione di entrambi i progetti: per esempio alcune band di successo del panorama indie, come l’irlandese Two Door Cinema Club, vincitrice di un disco di platino, il duo tedesco di musica elettronica Digitalism, il trio inglese Is Tropical e la band di pop-rock britannico Citizens. Tra i successi della casa discografica ci sono i Bloc Party, La Roux e i Phoenix, ed è stata la prima a promuovere gli Hot Chip, i Boys Noize e i Klaxon, con il conseguente seguito di estimatori, tutti potenziali clienti dei capi Maison Kitsuné. La musica prodotta – nota soprattutto nella forma di compilation stagionali – ha così aiutato fortemente, soprattutto nei primi anni, lo sviluppo dell’abbigliamento. Per il New York Times Maison Kitsuné è “più che una società di abbigliamento, un’impresa a tempo pieno di miglioramento di stili di vita”.
La moda e la musica di Maison Kitsuné. Storia e scelte di un brand franco-giapponese di recente successo che fa vestiti e dischi, e in cui c'entrano i Daft Punk e una volpe.
Lunedì sera, nel corso della riunione di governo che ha portato alla conferma della fine del blocco dei licenziamenti (con alcune eccezioni per i settori più in crisi), è stato deciso anche di sospendere il cosiddetto cashback a partire dal primo luglio. Il meccanismo era stato introdotto dal governo Conte per incoraggiare l’utilizzo di carte di debito (bancomat) e carte di credito e premiare con rimborsi – i cosiddetti “cashback” – chi fa un uso frequente dei pagamenti elettronici nei negozi fisici. I rimborsi previsti per i pagamenti fatti nei primi sei mesi del 2021 saranno comunque distribuiti regolarmente. La decisione di sospendere il cashback, confermata da chi era alla riunione, deve comunque essere prima ufficializzata in un decreto legge, previsto per mercoledì. Il Movimento 5 Stelle però sta protestando, essendo stato il partito che aveva maggiormente sostenuto l’introduzione del cashback, durante il secondo governo Conte.
Il governo vuole sospendere il “cashback”. Ha deciso di interrompere da luglio i rimborsi per gli acquisti con pagamenti elettronici decisi dal governo Conte, ma il M5S protesta.
Il 20 maggio del 1970 – sono passati poco più di cinquant’anni esatti – il Parlamento approvò la prima legge organica in cui una serie di tutele e di diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione venivano estesi anche all’interno delle fabbriche. Come si disse all’epoca, con quel voto «la Costituzione entrava nelle fabbriche». Il nome scelto per celebrare l’altrimenti anonima legge 300/1970 fu all’altezza delle ambizioni dei suoi promotori: Statuto dei Lavoratori. Da allora i datori di lavoro – i “padroni”, come li chiamavano allora politici altrimenti moderati – non ebbero più diritto di perquisire gli operai e le operaie all’uscita dalla fabbrica, di punirli per le loro idee politiche, di licenziarli perché si erano sposati o aspettavano un bambino. Conquistato dopo un decennio di lotte anche violente del movimento operaio, lo Statuto dei Lavoratori rappresentava una delle più avanzate leggi di tutela del lavoro in Europa.
La storia dello Statuto dei Lavoratori. Cosa fu la legge che cinquant'anni fa per la prima volta in Italia portò «la Costituzione in fabbrica».
Oggi compie 70 anni Steven Tyler – che poi si chiamava Tallarico: suo padre era della provincia di Crotone –, cantante e frontman degli Aerosmith, polistrumentista, padre di Liv Tyler (e molte altre cose, tra cui giudice di talent show, per un periodo). È una buona scusa per riascoltare le nove migliori canzoni degli Aerosmith, scelte da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, per il suo libro Playlist, la musica è cambiata. Nel libro, degli Aerosmith si diceva: “La più grande banda di strafatti che abbia mai visto” disse Jerry “Pulpito” Garcia dei Grateful Dead. Tanto strafatti che dopo dieci anni di attività si separarono, all’inizio degli anni Ottanta. Dopo qualche tempo il manager di uno di loro li convinse a tornare assieme e a diventare la rockband dell’era MTV: gli Stones se non ci fossero già stati gli Stones. Bocca del leader compresa. Steven Tyler (già Steven Tallarico e già padre di Liv Tyler) diventò così il sex symbol di ragazze che potevano essere sue figlie e ci marciò parecchio. E gli Aerosmith infilarono una serie di singoli da classifica che ancora non ha fine.
Steven Tyler compie 70 anni. Una buona occasione per riascoltare le nove canzoni migliori degli Aerosmith, e riguardare i video (compreso quello molto famoso con sua figlia).
Elly Schlein è stata nominata vicepresidente della regione Emilia-Romagna. A renderlo noto è stato il presidente Stefano Bonaccini, che ha vinto le recenti elezioni regionali confermandosi per un secondo mandato consecutivo. Schlein, che ha 34 anni e che dal 2014 al 2019 era stata parlamentare europea, si era candidata con la lista “Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista” ed era risultata la candidata con più preferenze in tutta la regione; avrà anche la delega al welfare e alle politiche per il clima. «Elly ha ottenuto un risultato personale particolarmente significativo, guidando le liste di “Emilia-Romagna Coraggiosa”, ben interpretando la necessità di coniugare in modo nuovo e ancor più incisivo la lotta alle diseguaglianze che segnano la nostra società e la transizione ecologica», ha detto Bonaccini. Nella stessa nota Bonaccini ha anche annunciato l’ingresso nella sua giunta di Mauro Felicori, ex responsabile della Reggia di Caserta, eletto in consiglio regionale con la lista “Bonaccini Presidente”.
Elly Schlein è stata nominata vicepresidente dell’Emilia-Romagna.
Un anno fa, quando si parlava delle stime degli incassi cinematografici mondiali per il 2020, si diceva che, dopo due anni da record, quasi di sicuro sarebbero stati più bassi del solito, per via dell’assenza di grandi film di serie e saghe popolari come Star Wars o l’Universo Cinematografico Marvel. Nessuno, però, avrebbe mai potuto immaginare che a causa di una pandemia nel 2020 gli incassi italiani sarebbero scesi del 71 per cento rispetto al 2019 e quelli statunitensi addirittura dell’80 per cento. Secondo stime ancora preliminari, ma che difficilmente avranno rilevanti variazioni, negli Stati Uniti gli incassi del 2020 saranno di poco superiori ai 2 miliardi di dollari: meno di quanto nel 2019 aveva incassato nel mondo soltanto Avengers: Endgame, e ancora meno di quanti furono gli incassi annuali totali nei primi anni Ottanta, quando si iniziò a contarli per bene e il valore del dollaro era notevolmente più basso. E nessuno mai avrebbe immaginato che dopo che nel 2019 gli incassi totali globali erano stati di oltre 40 miliardi di dollari, nel 2020 sarebbero scesi di circa 30 miliardi.
I film che hanno incassato di più nel 2020. Una classifica con numeri ben più bassi rispetto al 2019 e tanti titoli che potreste non avere mai sentito nominare.
Ingka, la holding che possiede la gran parte dei negozi di arredamento da montare Ikea del mondo, ha detto che i suoi profitti sono calati del 40 per cento nell’ultimo anno fiscale passando da 2,47 miliardi di euro a 1,47 miliardi. I risultati dipendono da una grande trasformazione del suo modello di business, che ha previsto grandi investimenti nella logistica al servizio della vendita online e nell’apertura di nuovi negozi più vicini ai centri città e in città più piccole. Il prezzo di queste operazioni, ha spiegato il Financial Times, non è stato addebitato ai clienti. Le vendite complessive, nei primi otto mesi del 2018, sono aumentate del 2 per cento, e quelle online del 45 per cento. Tra gli investimenti, che sono ammontati a 2,8 miliardi di euro, una parte è stata dedicata all’acquisto di parchi eolici in Finlandia e in Portogallo, e dei boschi in Lettonia e negli Stati Uniti. Ikea, che dà lavoro a 160mila persone, ha annunciato il taglio di 7.500 posti di lavoro nel settore amministrativo nel mondo.
I profitti di Ikea sono calati del 40 per cento, per via di grandi investimenti.
Costa Crociere ha fatto sapere che la nave Allegra, alla deriva da ieri al largo delle isole Seychelles dopo un incendio alla sala motori, sarà trainata fino a Mahé, isola più grande dell’arcipelago, dove dovrebbe arrivare giovedì mattina ora locale. Fino a questa mattina sembrava che la nave dovesse arrivare sull’isola di Desroches, più vicina, ma secondo l’azienda l’isola “non garantisce le necessarie e adeguate condizioni di sicurezza per l’attracco della nave e lo sbarco degli ospiti”. La nave sarà trainata dal peschereccio francese Trevignon e da un secondo peschereccio francese, il Talenduic. Nel frattempo una serie di elicotteri garantiranno i collegamenti con la nave e forniranno ai passeggeri acqua, cibo e generi di conforto, tra cui torce elettriche: la nave è quasi tutta la buio e i passeggeri si trovano sui ponti, all’esterno, per combattere il caldo.
Costa Allegra, il punto della situazione. La nave sarà rimorchiata fino a Mahé e non fino a Desroches, arriverà giovedì mattina; intanto degli elicotteri garantiranno collegamenti e rifornimenti.
Il canale HBO ha comunicato che l’ottava e ultima stagione di Game of Thrones (che sarà fatta da sei episodi) andrà in onda a partire dall’aprile 2019. La notizia è stata data attraverso un video, che però non è un trailer.
L’ultima stagione di “Game of Thrones” andrà in onda dall’aprile 2019.
La prima esibizione degli MTV Video Music Awards – che si sono tenuti ieri sera a Inglewood, in California – è stata quella di Kendrick Lamar che ha mostrato video di violenze della polizia mescolate a cose dette dai commentatori di destra di Fox News, e poi ha cantato una delle sue canzoni mentre nella coreografia sul palco succedeva un po’ di tutto, comprese persone in fiamme che si arrampicavano su un muro in fiamme. L’esibizione di Lamar ha dato un po’ il tono a tutta la serata, in cui si è parlato moltissimo di politica e di questioni come il suicidio, la salute mentale e il rapporto con il proprio corpo. Tra gli ospiti della serata, condotta da Katy Perry, ci sono stati anche la madre di Heather Hayer, la donna uccisa a Charlottesville durante la manifestazione neonazista, e Robert Wright Lee, discendente del generale sudista Robert E Lee, quello ricordato da molte statue oggi ritenute un simbolo di oppressione razzista.
Le foto più belle degli MTV Video Music Awards. È stata una cerimonia un po' più impegnata del solito ma c'erano anche Katy Perry vestita da astronauta e Nicki Minaj da Barbie.
Non era una cosa che si faceva allora: le case discografiche dovevano ancora dedicarsi così intensamente al filone delle supercollaborazioni, dei musicisti da mettere insieme, dei duetti, dei dischi pieni di ospiti. C’erano sempre stati i concerti con molti ospiti, da Woodstock in giù – qualche supergruppo rock – o rare invenzioni e opportunità incidentali, e poco replicate. Già quando David Bowie fece una canzone con i Queen, nel 1982, fu una cosa che ne parlavamo al bar, da ragazzi, e io comprai il 45 giri subito. Fu come quegli albi speciali a fumetti “Batman contro Supeman”. E insomma, questa storia che si erano trovati tutti insieme – e sembravano davvero tutti – per fare una canzone, fu la notizia, per noi appassionati di canzonette. Li avevano messi insieme Bob Geldof e Midge Ure: il primo divenne davvero famoso anche da noi proprio in quei giorni lì, perché prima la sua band dei Boomtown Rats qui non aveva mai fatto sfracelli, salvo che per gli innamorati della loro canzone “I don’t like mondays”. Midge Ure invece era Midge Ure degli Ultravox, che tra i fans della new wave avevano una loro fama e dignità, non diminuite da svolte più pop successive. Ed erano riusciti a mettere insieme, per dirne alcuni, gli U2, i Wham, Sting, Phil Collins, i Duran Duran, gli Spandau Ballett, Boy George, gli Style Council, Paul McCartney. Un pateracchio di gente formidabile. Geldof e Ure li portarono il 25 novembre 1984 in uno studio di Londra, consegnando loro i versi di una canzone niente male – “Do they know it’s christmas” – che sparpagliata in brandelli da cantare ognuno il suo avrebbe potuto venire una schifezza kitsch mai immaginata prima e invece – pur andandoci vicinissima in più punti – uscì una cosa che finimmo tutti a canticchiare per giorni e mesi e anni.
I 30 anni di Band Aid. Oggi nel 1984 una compagine mai vista di celebrità del pop-rock britannico registrò in una giornata una canzone che divenne un pezzo degli anni Ottanta.
Aggiornamento: il più noto accusato dall’inchiesta citata in questo articolo è stato scagionato dalle accuse con archiviazione della sua posizione nel 2017, per mancanza di riscontri. Venerdì 21 novembre diciotto persone sono state arrestate in Toscana e Liguria nel corso di un’inchiesta dei NAS (i Nuclei antisofisticazione e sanità dei Carabinieri). Secondo i NAS e i magistrati che hanno condotto l’inchiesta, dodici pediatri che ora si trovano agli arresti domiciliari avrebbero ricevuto regali da aziende farmaceutiche per spingere le proprie pazienti ad utilizzare nell’allattamento latte in polvere al posto del latte naturale. Tra gli arrestati ci sono anche cinque informatori scientifici e un dirigente di un’azienda farmaceutica.
Gli arresti nella Sanità in Toscana e Liguria. Diciotto tra medici e dipendenti di aziende farmaceutiche sono stati arrestati con l'accusa di aver fatto o ricevuto regali per spingere alcune pazienti ad acquistare latte in polvere.
Nelle ultime settimane la discussione politica attorno al ddl Cirinnà sulle unioni civili è girata attorno anche a una ventina di senatori del Partito Democratico che si sono opposti ad alcune parti della proposta. Questi senatori – definiti dalla stampa “cattodem”, anche se naturalmente ci sono moltissimi cattolici anche tra i senatori PD favorevoli al ddl Cirinnà – hanno chiesto l’eliminazione o una modifica sostanziale dell’articolo 5 del ddl, quello che riguarda la “stepchild adoption“. La situazione, in breve Come ha scritto il direttore di Repubblica, Mario Calabresi, la presenza dei cosiddetti “cattodem” è uno dei problemi che la scorsa settimana hanno bloccato la legge e che rischiano di far saltare la stepchild adoption dall’accordo che bisognerà trovare per sbloccare la situazione. Negli ultimi giorni si è parlato molto della decisione del Movimento 5 Stelle di non votare il cosiddetto “supercanguro”, un emendamento che avrebbe permesso di evitare di votare su tutti gli emendamenti dell’opposizione – alcuni pretestuosi – e approvare la legge in tempi brevi. Senza il “supercanguro“, inoltre, per molti di questi emendamenti potrebbe essere disposto il voto segreto e i “cattodem” potrebbero approfittarne per votare con l’opposizione.
Chi sono i “cattodem”? storie, nomi e provenienze dei senatori del PD che si oppongono alla stepchild adoption.
Dal 4 settembre Mulan, film Disney con attori veri che è un rifacimento del film di animazione del 1998, è disponibile su Disney+, la piattaforma di streaming di Disney. Se ne sta parlando perché a molti critici non è piaciuto granché, perché è interessante che un film così costoso e per certi versi atteso sia uscito direttamente in streaming, senza passare prima dai cinema, e soprattutto perché sta ricevendo molte critiche per via di certi suoi rapporti con alcune controverse agenzie cinesi che operano nello Xinjiang, la regione di cui negli ultimi anni si è spesso parlato per le attività di sorveglianza e repressione governativa contro gli uiguri, minoranza cinese turcofona prevalentemente musulmana. Per chi non conoscesse le vicende della leggendaria eroina cinese Hua Mulan – o non avesse visto il film d’animazione che ne trasse spunto prendendosi però molte libertà – Mulan parla di una giovane donna che decide di fingersi uomo per prendere il posto del padre malato nell’esercito. La regista è la neozelandese Niki Caro, la protagonista è l’attrice Liu Yifei, nata a Wuhan ma ora di nazionalità statunitense.
I problemi del nuovo “Mulan”. Non sta piacendo granché, ma soprattutto sta ricevendo molte critiche perché nei titoli di coda ringrazia certe controverse agenzie governative cinesi.
Tra le cose più lette sul Post questa settimana c’è la notizia dell’inaspettata morte nella notte tra l’11 e il 12 agosto di Robin Williams, uno degli attori più famosi, versatili e apprezzati al mondo. Della sua morte – avvenuta per suicidio – si è parlato molto negli ultimi giorni, anche per una serie di discussioni e polemiche che si sono sviluppate attorno all’incapacità dei media di tutto il mondo di riportare la notizia di un suicidio secondo le regole stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (anche un tweet molto condiviso dell’Academy, per esempio, è stato criticato parecchio). Un’altra cosa molto letta è stato il notevole reportage di un giornalista di Vice News, che per tre settimane è stato embedded a Raqqa, in Siria, nella capitale del Califfato dello Stato Islamico. Passando a cose più leggere, il nuovo libro di Lisa Signorile racconta la vita sessuale degli animali – per esempio, i serpenti giarrettiera del Manitoba fanno delle ammucchiate senza ritegno – e conviene darci un’occhiata, perché si imparano un sacco di cose interessanti. E poi un consiglio bonus ai lettori maschi del Post: si può evitare il “sessismo in buona fede”, quello che fa arrabbiare molto le donne, basta tenere a mente un paio di regole facili facili. – La morte di Robin Williams Era uno degli attori più famosi, versatili e apprezzati al mondo: è morto a 63 anni
Sunday Post. La morte di Robin Williams, un reportage da dentro il Califfato Islamico e un po' di nozioni su come lo fanno gli animali, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
Il ritorno al passato del PD potrebbe arricchirsi presto di un altro tassello: l’abolizione – o almeno un serio ridimensionamento – delle elezioni primarie. Il tema della forma e delle regole del partito – e quindi anche delle primarie – è stato al centro dell’ultimo congresso del PD, con discussioni lunghe e spesso fumose sul loro senso e sui loro effetti, e reciproche accuse di voler snaturare il profilo del PD: chi stava con Bersani accusato di volerle ridimensionare, se non addirittura abbandonare, gli altri accusati di voler cedere all’elettorato la sovranità sulle scelte del partito, rendendo impossibile la costruzione di un’identità forte e omogenea. Tutti comunque negavano – chi apertamente, chi a mezza bocca – di voler toccare un meccanismo che sta molto a cuore agli elettori, ma evidentemente non altrettanto ai dirigenti.
Ritorno al passato. Il PD sta per modificare il suo statuto. L'obiettivo: disinnescare le primarie.
Intorno alle 15:45 Samantha Cristoforetti – la prima astronauta italiana – è atterrata nelle steppe del Kazakistan, dopo avere trascorso 200 giorni in orbita intorno alla Terra sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il suo viaggio di ritorno sulla Soyuz è iniziato intorno alle 12 di oggi e con lei c’erano il cosmonauta russo Anton Shkaplerov e l’astronauta statunitense Terry W. Virts.
Samantha Cristoforetti è tornata sulla Terra. La prima astronauta italiana è tornata dall'orbita terrestre, dove ha vissuto per 200 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Netflix, lo sapete, ha un grande catalogo: a volte si passano le mezzore a cercare il film giusto, poi si fa tardi e non si guarda più niente. Conoscendo il problema da vicino, da qualche tempo abbiamo messo insieme diverse liste di cose interessanti su Netflix, per andare a colpo sicuro. Più nello specifico: film horror, italiani, documentari, classici, di fantascienza, con tanta musica dentro e di paesi che non siano Italia, Stati Uniti o Regno Unito. Un altro modo per scegliere un bel film da guardare è fidarsi, ancora prima che del Post, di quelli che in passato l’hanno premiato. Quello che segue quindi è un elenco di film che sono ora su Netflix e che hanno vinto qualcosa di importante agli Oscar o a uno dei festival cinematografici più importanti al mondo (Sundance, Venezia, Cannes o Berlino). Si inizia con le cose recenti e che potreste aver già visto, ma verso la fine arrivano anche film polacchi in bianco e nero, cose che potreste non aver mai sentito nominare e documentari degli anni Quaranta. Pronti, via.
25 film che sono su Netflix e hanno vinto premi importanti. E quindi – in qualche modo, per qualcuno – sono molto belli: alcuni recenti e famosi, altri un po' di nicchia, altri ancora persino in bianco e nero.
La polizia di Los Angeles ha archiviato un’indagine per stupro avviata nello scorso aprile contro Kevin Spacey perché l’accusa fatta nei confronti dell’attore riguarda fatti avvenuti nel 1992, troppo tempo fa. Spacey ha ricevuto molte accuse di molestie da diversi uomini negli ultimi dieci mesi – la prima è stata quella dell’attore Anthony Rapp per fatti risalenti al 1986 – e a Londra c’è un’indagine in merito a sei di queste. La polizia di Los Angeles ha un’altra indagine attualmente in corso su Spacey dopo aver ricevuto una denuncia il 21 agosto: non si sa con precisione di che tipo di accusa si tratti, se non che riguarda anche in questo caso delle molestie sessuali.
Una delle indagini della polizia di Los Angeles su Kevin Spacey è stata archiviata. Perché riguarda un'accusa di stupro avvenuta nel 1992 per cui quindi vale la prescrizione per le leggi della California.
Nella collana Contromano di Laterza, che sovente ospita affascinanti racconti di città italiane viste da scrittori giovani o quasi giovani, è appena uscito “Spaesamento” di Giorgio Vasta. Vasta è palermitano ma vive da molti anni a Torino. In “Spaesamento”, gli capita di tornare tre giorni nella sua città, e di fare molti pensieri, su palermo e sull’Italia. Tutto comincia così: All’inizio c’è un pezzetto di carta che stropiccio tra le dita. Lo premo con i polpastrelli contro il palmo fino a quando decido di liberarmene; il tapis roulant è ancora fermo nel rimbombo dell’aeroporto e questa carta d’imbarco bianca e verde con i numeri del volo, del gate e del posto non mi serve più, mentre disfarmene, come tutte le volte in cui arrivo a Palermo, mi serve ad accettare il ritorno. Allora raggiungo un cestino, uno di quelli con la bocca circolare larga e luminosa, il bordo laccato in tre colori, talmente moderno e internazionale – l’etica trasformata in tecnologia dello smaltimento consapevole – che per un momento esito, mi sembra troppo. In alto il cestino è ulteriormente tripartito: dal centro tre raggi suddividono lo spazio interno in altrettanti scomparti ogni parola moltiplicata in altre lingue. A un passo da questo orologio della decenza organizzata, nel momento in cui mi sporgo sul cratere e libero la pallottolina di carta nel suo specifico varco, vedo che all’interno del cestino invece di tre diversi sacchetti ce n’è uno solo in fondo al quale i rifiuti si raccolgono senza distinzioni, così che adesso la pallottolina giace tra lattine incavate sacchetti di patatine una copia del «Giornale di Sicilia» gomme da masticare una buccia di banana un torsolo di mela, il tutto mescolato a una specie di composto detritico ancestrale.
Divorare barbabietole di vita. Giorgio Vasta ha scritto un libro sulla sua città, che si dà il caso sia Palermo.
L’artista americano di origine bulgara Christo ha inaugurato oggi il Big Air Package, un’installazione artistica simile a una mongolfiera all’interno dell’ex gasometro di Oberhausen, nella regione tedesca della Ruhr. Il gasometro è il più alto d’Europa, 117 metri, e dal 1988 è stato riconvertito in uno spazio. Il Big Air Package è alto 90 metri, ha un diametro di 50 metri ed è costituto da poliestere leggero e traslucido. La struttura è sostenuta da ventilatori e i visitatori entrano attraverso sacche d’aria. Come ha spiegato Christo, l’obiettivo è quello di dare loro l’impressione di «nuotare virtualmente nella luce». Il progetto sarà aperto al pubblico da sabato 16 marzo al 30 dicembre 2013.
L’ultima installazione di Christo. Le foto dell'enorme cupola di tessuto gonfiata d'aria ed esposta nell'ex gasometro di Oberhausen, in Germania.
Nelle ultime settimane molti candidati alle primarie del Partito Democratico statunitense hanno criticato Amazon, l’enorme società di e-commerce spesso accusata di non pagare tasse o di pagarne pochissime. La senatrice Elizabeth Warren ha proposto una nuova tassa che sarebbe costata ad Amazon 700 milioni di dollari nel 2018; l’ex vicepresidente Joe Biden ha sostenuto che nessuna azienda con introiti miliardari dovrebbe pagare aliquote fiscali inferiori a quelle pagate da insegnanti e vigili del fuoco. Sono discorsi familiari anche in Italia e in Europa, dove da anni si discute della cosiddetta “web tax” per evitare che le grandi aziende di Internet possano usare le norme in vigore per pagare pochissime tasse. I have nothing against Amazon, but no company pulling in billions of dollars of profits should pay a lower tax rate than firefighters and teachers. We need to reward work, not just wealth. https://t.co/R6xaN3vXGT
Come fa Amazon a pagare così poche tasse. Soprattutto grazie agli sconti fiscali ottenuti facendo investimenti miliardari, spiega il Wall Street Journal (ma anche utilizzando abilmente i paradisi fiscali).
Come ogni anno, circolano decine di consigli per tradurre meglio la versione di greco che gli studenti del liceo classico si troveranno davanti domani, quando dovranno sostenere la seconda prova scritta dell’esame di maturità: sottolinea questo, non sottolineare niente, leggi tutto il brano prima di iniziare a tradurre, leggi solo la prima frase, cerchia i verbi, i nomi, le parti che non si capiscono, e così via. Per evitare di aggiungere ulteriore confusione, abbiamo pensato ad alcuni consigli rapidi e di buon senso, nessuno dei quali vi indurrà a cambiare il metodo per tradurre che avete sviluppato negli ultimi cinque anni. – leggi anche: le tracce di greco uscite negli ultimi anni
I consigli per tradurre meglio la versione di greco alla maturità. Nessuno dei quali prevede sottolineare o cerchiare delle cose con la matita, tranquilli.
Negli ultimi giorni gli investitori internazionali – coloro i quali, tra le altre cose, hanno prestato e continuano a prestare i loro soldi all’Italia – sono tornati a preoccuparsi per la stabilità economica dell’Italia. Lo spread con i titoli di stato tedeschi è cresciuto, avvicinandosi a 280 punti punti base, mentre il settore bancario è tornato a mostrare grossi segni difficoltà. Ad aggiungere tensione ci sono l’attesa per la manovra finanziaria che il governo Conte dovrà iniziare a mettere a punto al ritorno dalle ferie estive, e le dichiarazioni di diversi esponenti della maggioranza parlamentare, anche piuttosto importanti, che parlano di possibili speculazioni e complotti internazionali imminenti ai danni del nostro paese. È legittimo quindi chiedersi quanto sia seria la situazione e quanto sia il caso di cominciare a preoccuparsi. Le ultime turbolenze per l’Italia sono cominciate a causa della crisi in Turchia, aggravate dalla particolare situazione del nostro paese. La Turchia si trova in una crisi inflazionistica, dovuta a una combinazione di manovre espansive del governo e della banca centrale, sfiducia nel governo locale e sanzioni imposte dagli Stati Uniti. L’Europa sta in parte subendo conseguenze della crisi, poiché in Turchia hanno investito diverse aziende europee, tra cui diverse banche. La banca italiana Unicredit, per esempio, è l’azionista principale di Yapi Kredi, quarta banca turca, mentre hanno investito molto in Turchia anche la società di costruzioni Astaldi, la Cementir, che produce cemento, e l’azienda farmaceutica Recordati.
L’Italia rischia la fine della Turchia? lo spread sta salendo, il governo parla di complotti internazionali e le agenzie di rating minacciano il declassamento: cose da sapere su questo agosto turbolento.
Wikipedia, la più grande e conosciuta enciclopedia online, è online da vent’anni. Esiste infatti, come sito internet, dal 15 gennaio 2001, quando i suoi due fondatori – Jimmy Wales e Larry Sanger – la aprirono agli utenti, pochi giorni dopo averne registrato il dominio e individuato il nome, unendo le parole “wiki” ed “enciclopedia”. Nella prima c’era la spiegazione della sua struttura, nella seconda la sua immensa ambizione di creare un archivio globale e in costante aggiornamento di “sapere condiviso”. In effetti la ragione del suo successo sta nel fatto che gli utenti decisero, da subito, di collaborare. La storia di Wikipedia è legata a quella di un altro sito, Bomis.com, che Wales (studente di finanza) aveva fondato nel 1996, senza Sanger (studente di filosofia). Il sito, che la pagina italiana di Wikipedia descrive come “un portale di ricerca per musica pop”, era una sorta di indice di pagine web e informazioni di vario tipo, che tra le altre cose offriva fotografie erotiche e pornografiche (anche se Wales ha più volte minimizzato l’importanza di quella sezione). Bomis.com, comunque, aveva una peculiarità: gli utenti, se volevano, potevano contribuire ad arricchirne gli elenchi.
L’inizio di Wikipedia. Andò online il 15 gennaio di vent'anni fa, quando internet era tutt'altra cosa, ma ha mantenuto molte delle sue promesse (e non era facile).