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La 92ª cerimonia degli Oscar, che negli Stati Uniti è andata in onda su ABC nella notte italiana tra domenica e lunedì, è stata la meno vista di sempre: secondo la società Nielsen, che si occupa di calcolare gli spettatori negli Stati Uniti, è stata vista in diretta da 23,6 milioni di persone. Un anno fa era stata vista in diretta da 29,6 milioni di spettatori, il 20 per cento in più rispetto a quest’anno. Il film della serata – vincitore di quattro premi compreso quello per il miglior film – è stato Parasite e, così come nel 2019, la cerimonia non ha avuto un presentatore. Nonostante il record negativo, la cerimonia di premiazione degli Oscar ha avuto comunque circa cinque milioni di spettatori in più rispetto ad altri importanti premi, come i Grammy e i Golden Globe. Ma solo cinque anni fa gli Oscar erano arrivati a quasi 40 milioni di spettatori: 18 milioni in più rispetto ai Golden Globe e 13 milioni in più rispetto ai Grammy. Vent’anni fa la cerimonia aveva avuto 46 milioni di spettatori: il doppio rispetto a quest’anno.
La 92ª cerimonia degli Oscar è stata la meno vista di sempre.
Michele Emiliano, presidente della regione Puglia, ha firmato un’ordinanza in base alla quale, a partire dal 7 novembre, gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado (cioè le elementari e le medie) potranno tornare nelle loro classi. L’ordinanza arriva dopo che il Tar (il tribunale amministrativo regionale) della Puglia aveva sospeso una precedente ordinanza del 29 ottobre che prevedeva l’interruzione delle attività in presenza per tutte le scuole ad esclusione di quelle dell’infanzia. L’ordinanza spiega che per «ridurre il rischio di diffusione epidemica» le scuole dovranno comunque «garantire il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente per i propri figli di adottare la didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, in luogo dell’attività in presenza».
La Puglia ha deciso di riaprire le scuole elementari e medie.
Una delle incombenze di dicembre, per tanti la più faticosa, sono i regali di Natale. Al Post quest’anno abbiamo cercato di portarci avanti, come fanno le persone sagge e organizzate, ma di sicuro qualcuno si ridurrà all’ultimo minuto. Negli ultimi anni poi “la corsa ai regali” è diventata un aspetto immancabile, quasi una tradizione, del clima natalizio, con le persone che si aggirano per il centro davanti alle vetrine, in cerca dell’idea brillante dell’ultimo minuto sotto le luminarie. A guardare le foto degli archivi fotografici, anni fa la situazione non era molto diversa da oggi: ci sono persone piene di regali, bambini che puntano il dito sul giocattolo desiderato, signore impellicciate che caricano in macchina borse e pacchetti. Anche allora le persone si dividevano in due categorie, chi si porta avanti e chi aspetta la vigilia: tra i più organizzati ci sono la first lady Eleanor Roosevelt, tra i ritardatari Bill Clinton e Herbert Hoover. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Come facevamo i regali di Natale. Foto vintage di occhi sognanti davanti alle vetrine, decorazioni, e gente carica di pacchetti.
Dopo dodici giorni di stallo, mercoledì pomeriggio si è sbloccata la situazione della nave Sea Watch 3, che ospita 47 migranti a bordo a cui il governo italiano aveva proibito di sbarcare. Il governo ha autorizzato lo sbarco nel porto di Catania, dove i migranti minorenni non accompagnati verranno accolti nei centri per minori della zona, mentre gli altri verranno trasferiti all’hotspot Messina. La decisione del governo è arrivata dopo il raggiungimento di un accordo ad hoc tra 7 paesi europei per l’accoglienza dei migranti: i paesi sono Germania, Francia, Portogallo, Romania, Lussemburgo, Malta e Italia, la quale, secondo le indicazioni della Corte europea per i diritti dell’uomo, dovrà farsi carico di fornire la tutela adeguata ai minori non accompagnati. La Sea Watch 3, che da giorni si trova di fronte a Siracusa, non è ancora arrivata a Catania a causa di un problema all’ancora, che però ora dovrebbe essere risolto: il suo arrivo è previsto per la mattina di giovedì.
I migranti a bordo della Sea Watch 3 sbarcheranno a Catania. Lo ha fatto sapere il ministero dell'Interno, sbloccando lo stallo che ha tenuto per giorni 47 persone sulla nave.
Negli ultimi mesi si è parlato molto dei libri da colorare per adulti, che sono diventati una delle mode editoriali del 2015, soprattutto nel mondo anglosassone e in Francia: sono album con disegni di diverso tipo che devono essere colorati e vengono usati per distrarsi e liberarsi dello stress concentrando la propria attenzione su un compito semplice e ripetitivo. Negli Usa, nel Regno Unito e in Francia ci sono stati libri da colorare per adulti che hanno venduto milioni di copie, anche più dei libri di cucina che negli ultimi anni sono sempre stati tra i più venduti. In Italia i libri da colorare per adulti non hanno ancora avuto lo stesso successo, ma da gennaio 2015 ne sono stati tradotti diversi e alcune librerie – come la Hoepli di Milano – hanno creato sezioni apposite che – dicono – vendono abbastanza bene. Il meccanismo per cui colorare distende i nervi è intuitivo: come ogni azione ripetitiva e fisicamente poco faticosa, aiuta a concentrarsi su una e una cosa soltanto e permette alla fine di godere della soddisfazione frutto dell’aver finito qualcosa e averlo fatto bene. È lo stesso stato che possono indurre i giochini del telefonino, ma a un ritmo più lento e togliendo gli occhi dagli schermi su cui molti passano già gran parte delle loro giornate e che per alcuni sono parte dello stress che si vuole alleviare.
10 libri da colorare per adulti. Pare che rilassino molto e sono una delle mode del 2015: la maggior parte sono su piante, animali e forme naturali, ma ce ne sono anche su Sherlock, Bill Murray e Jeremy Corbyn.
Negli ultimi giorni si è tornato molto a parlare di Monte dei Paschi di Siena (MPS), una delle banche più antiche del mondo con una storia particolarmente travagliata. Venerdì tre ex dirigenti di MPS sono stati condannati in primo grado per ostacolo alle autorità di vigilanza a tre anni e mezzo di carcere in uno dei processi nati dal crollo della banca nel 2011. Si tratta dell’ex presidente, Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale, Antonio Vigni, e l’ex capo area finanza, Gianluca Baldassarri. Di recente si è anche parlato molto di MPS per i suoi ripetuti crolli in borsa, causati dal fallimento degli stress test della BCE. Le due vicende sono collegate in una delle storie più significative del capitalismo italiano degli ultimi anni. Ecco otto punti facili per capire che cosa è successo. 1. Che cos’è Monte dei Paschi di Siena? Si tratta di una delle banche più antiche del mondo (alcuni dicono la più antica), fondata nel 1472 come una specie di banco dei pegni. Per molti anni, all’incirca fino alla crisi del 2011, MPS è stata la terza o quarta banca più grande del paese, anche se a una certa distanza dalle prime due, Unicredit e Banca Intesa San Paolo.
Che succede a MPS, in otto punti. La complicata storia di una delle banche più antiche del mondo, che è di nuovo sui giornali italiani per la condanna degli ex amministratori e il crollo in borsa.
Fino al prossimo 10 marzo al museo MAXXI di Roma si potrà visitare una mostra sui lavori del fumettista romano Zerocalcare, nome d’arte di Michele Rech. È la prima mostra personale di Zerocalcare e ci saranno copertine, poster, illustrazioni e tavole originali dei suoi libri. La mostra si intitola Scavare fossati, nutrire coccodrilli ed è divisa in quattro sezioni: Pop, Tribù, Lotte e Resistenze, Non-reportage. Pop raccoglie le illustrazioni a colori e le strisce del blog di Zerocalcare, che aprì nel 2011, con molti racconti autobiografici da cui, spiegano gli organizzatori della mostra, «emerge un ritratto lucido e tagliente della sua generazione, una generazione nata agiata che ha visto trasformare i diritti conquistati dai propri padri in privilegi per pochi». In Lotte e Resistenze si trovano lavori degli ultimi vent’anni sui movimenti di protesta, i fatti di cronaca e di politica – «dalle numerose aggressioni dei gruppi neofascisti degli ultimi anni, alle manifestazioni antirazziste, alle battaglie per i diritti civili» – insieme ai lavori realizzati per giornali italiani come la Repubblica, Internazionale e l’Espresso. Nella sezione Non-reportage si parte dal lavoro di Zerocalcare sul G8 di Genova del 2001, che ispirò il suo primo fumetto quando ancora frequentava il liceo, e si arriva ai racconti successivi su fatti di cronaca nazionale o internazionale, come nel caso dei racconti sulla resistenza della popolazione curda nella zona di confine tra Turchia, Iraq e Siria che sono raccolti nel libro Kobane Calling. E infine Tribù, sull’«attività dell’artista legata al mondo del punk e dell’underground».
Un po’ di immagini dalla mostra di Zerocalcare a Roma. Si chiama "Scavare fossati, nutrire coccodrilli" e si potrà visitare al MAXXI fino al 10 marzo, per ripassare tutto il lavoro del fumettista romano.
Generalmente il ciclo di vita di una boyband può essere misurato con precisione scientifica. Un paio di dischi di successo, alcuni concerti allo stadio, i fan che impazziscono. Poi scende il livello dei dischi, uno dei componenti tenta la carriera da solista, i fan ragazzini crescono e la boyband è finita. Quindi, in termini scientifici, gli One Direction potrebbero essere definiti un miracolo moderno. Invece di scomparire, come succede alla maggior parte delle boyband dopo alcuni anni, il gruppo sembra essere più forte che mai. Gli One Direction hanno appena pubblicato il loro quarto disco, dal titolo non particolarmente fantasioso: “Four”. Come hanno sottolineato i critici, già il solo fatto che la band sia arrivata al quarto disco li rende un’anomalia.
Gli One Direction sono inarrestabili, che vi piaccia o no. Il solo fatto che esistano ancora è un'anomalia, spiega il Washington Post mentre esce il loro quarto disco in quattro anni.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato l’analisi sui costi e sui benefici della Gronda, il progetto per un’autostrada che avrebbe lo scopo di rendere più agevole il traffico autostradale che da nord e da ovest della città di Genova si muove verso est. L’analisi dà un giudizio negativo sull’opera, suggerendo di «cogliere l’opportunità di perseguire opzioni infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari». L’opera, scrive l’analisi, avrebbe «un costo complessivo di 4,7 miliardi di euro per 120 mesi di realizzazione», mentre stima in 1 miliardo di euro il costo per rescindere il contratto già siglato con Autostrade per l’Italia. Proprio la società Autostrade ha commentato l’analisi giudicandola «di una superficialità sconcertante e porta a conclusioni sbagliate. L’opera è stata suggerita da migliaia di genovesi che hanno partecipato al dibattito pubblico». La Gronda è un progetto in discussione da circa vent’anni, ed era entrato nel dibattito nazionale circa un anno fa, quando crollò il ponte Morandi di Genova. La Gronda, infatti, era l’opera che avrebbe dovuto alleggerire il traffico sul ponte, dove si concentravano le auto in assenza di strade a scorrimento veloce alternative. Ma nel tempo il progetto ha avuto innumerevoli versioni che hanno incontrato alterne fortune presso gli amministratori locali e nazionali e presso l’opinione pubblica. Una delle forze più ostili alla Gronda è da sempre il Movimento 5 Stelle, il partito del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
Il ministero delle Infrastrutture ha pubblicato un’analisi costi-benefici che esprime un parere negativo sul progetto della Gronda di Genova.
L’attrice americana Hilary Swank ha licenziato il suo manager e alcuni collaboratori dopo le critiche alla sua apparizione alla festa per i 35 anni di Ramzan Kadyrov, il presidente della Cecenia, lo scorso 5 ottobre. Per l’occasione si era tenuta una festa molto appariscente su un gigantesco palco montato nella capitale Grozny. Tra gli spettacoli di danza e di canto erano arrivati alcuni ospiti d’onore, tra cui appunto Hilary Swank, che a un certo punto aveva parlato al microfono dicendo: «Sento lo spirito della gente, e vedo che tutti sono molto felici. Buon compleanno signor presidente!» Era presente anche l’attore Jean-Claude Van Damme, che ha finito il suo discorso gridando “I love you, mister Kadyrov!”, e la celebre violinista britannica Vanessa Mae, che sarebbe stata pagata circa mezzo milione di dollari per esibirsi. Si era parlato anche della possibile presenza di Shakira, ma la cantante ha detto tramite il suo account di Twitter di “non aver mai avuto l’intenzione di partecipare”.
Hilary Swank cerca di rimediare alle critiche. Aveva partecipato alla festa di compleanno del presidente ceceno Kadyrov: si è scusata e ha licenziato il suo manager.
Aggiornamento del 15 giugno: Rachel Dolezal si è dimessa da presidente della NAACP di Spokane dopo le accuse di aver mentito sulle sue origini, dicendo di essere afroamericana. Dolezal ha annunciado le sue dimissioni dicendo in un post su Facebook di averle rassegnate «per lealtà verso i principi di giustizia sociale e raziale della NAACP» e di aver passato le sue funzioni alla vicepresidente della NAACP di Spokane. ***
L’attivista bianca che per anni si è finta nera. La storia più discussa ieri sui giornali statunitensi è piuttosto incredibile e riguarda la capo di un'associazione per i diritti civili.
È uscito un nuovo trailer di X-Files, una serie tv scritta da Chris Carter e trasmessa per nove stagioni dal 1993 al 2002 che sta per tornare con dei nuovi episodi. X-Files racconta la storia di due agenti dell’FBI, Fox Mulder e Dana Scully, interpretati dagli attori David Duchovny e Gillian Anderson. I due agenti si occupano di studiare e indagare fenomeni paranormali. A partire dal 24 gennaio sarà trasmessa negli Stati Uniti – sul canale Fox – una nuova stagione di X-Files, sempre con Duchovny e Anderson protagonisti. La nuova serie sarà composta da sei episodi, ma già si parla del fatto che potrebbero esserne prodotti altri. Carter ha spiegato che i nuovi episodi sono «un’opportunità per mostrare alle persone che la serie tv è ancora viva» e ha ancora molto da raccontare. Il nuovo trailer di X-Files è intitolato “Le indagini continuano”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
C’è un nuovo trailer di “X-Files”. Il primo episodio della nuova stagione sarà trasmesso negli Stati Uniti il 24 gennaio e i protagonisti saranno ancora gli agenti Mulder e Scully.
Oggi si vota per il rinnovo dei 90 membri dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) e per decidere il nuovo presidente. Si voterà solo nella giornata di oggi, dalle 8 di mattina alle 22 di questa sera, e sono chiamati a votare più di quattro milioni di siciliani. Lo spoglio comincerà domani. I candidati favoriti sono Nello Musumeci, appogiato da PdL e La Destra, e Rosario Crocetta, appoggiato da PD e UDC. Potrebbero ottenere buoni risultati anche Gianfranco Micciché, appoggiato da FLI e dal governatore uscente Raffaele Lombardo, e soprattutto Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che nelle ultime settimane ha fatto un’intensa campagna elettorale nell’isola. (Guida alle elezioni siciliane: i principali candidati)
Le elezioni in Sicilia. I due favoriti sono Crocetta, appoggiato da PD e UDC, e Musumeci, PdL e la Destra: ma sarà importante vedere il risultato del M5S.
Questa settimana esce Jimi – All Is By My Side, film scritto e diretto da John Ridley sulla vita di Jimi Hendrix, interpretato dal cantante degli Outkast André 3000. Anime nere, diretto da Francesco Munzi e presentato all’ultimo festival del cinema di Venezia, racconta invece la storia di una famiglia criminale calabrese. Tartarughe Ninja, diretto da Jonathan Liebesman, è il remake del film Tartarughe Ninja alla riscossa del 1990, sui fumetti delle Tartarughe Ninja di Kevin Eastman e Peter Laird. Resta anche domani è un film drammatico diretto da R.J Cutler, basato sull’omonimo best-seller di Gayle Forman (If I Stay, in lingua originale): Chloë Moretz interpreta Mia Hall, una giovane violoncellista innamorata di Adam (Jamie Blackley), la cui vita perfetta verrà sconvolta da un tragico evento. La preda perfetta, basato sull’omonima serie di romanzi gialli di Lawrence Block, ha come protagonista Liam Neeson, che interpreta un ex poliziotto del Dipartimento di Polizia di New York che lavora come investigatore privato senza licenza. Tra i film italiani in uscita ci sono il nuovo di Pupi Avati, Un ragazzo d’oro, con Riccardo Scamarcio, Sharon Stone e Cristiana Capotondi, su un creativo pubblicitario che decide di completare il libro autobiografico iniziato da suo padre prima di morire e La nostra terra di Giulio Manfredonia, con Stefano Accorsi, Sergio Rubini e Iaia Forte, sulla storia di un funzionario che va ad assistere una cooperativa a cui è stato assegnato un terreno confiscato alla mafia. Esce infine il film d’animazione L’Ape Maia – Il Film.
I film del weekend. Il film sulla vita di Jimi Hendrix, quello sulle Tartarughe Ninja e un film italiano con Sharon Stone, tra gli altri: tutti i trailer.
Mercoledì a Pescara 18 persone hanno avuto bisogno di ricevere cure al pronto soccorso per le ferite causate da una grandinata particolarmente violenta, con pezzi di ghiaccio grandi quanto palline da tennis. Sui social network circolano foto di parabrezza d’auto frantumati dalla grandine, mentre la pioggia ha causato allagamenti in diverse parti del centro città. Nel parcheggio dell’ospedale 20 auto sono rimaste completamente sommerse dall’acqua e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire per verificare che nessuno fosse rimasto intrappolato; al porto, dice Repubblica, ci sono stati danni ai pescherecci e ad altre barche, mentre il Centro racconta di ferimenti causati dalla grandine anche in altri comuni del litorale abruzzese, fino a Vasto, in provincia di Chieti. I Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire anche nelle Marche, per allagamenti e per liberare la strada dai molti alberi caduti per i temporali e il vento tra martedì e mercoledì. Si parla di danni molto gravi agli impianti balneari sulle spiagge della zona e ad alcune strutture dell’ospedale. I giornali parlano di danni meno gravi, o semplicemente di disagi, in diverse altre parti d’Italia colpite ieri da piogge e temporali. Per oggi è previsto tempo buono in tutta Italia, mentre potrebbero esserci nuovi peggioramenti a partire da venerdì sera.
Le foto dei danni del brutto tempo tra Marche e Abruzzo. I problemi più gravi sono stati a Pescara, dove molte persone sono state ferite dalla grandine e ci sono stati grossi allagamenti.
La festa del papà – sia in Italia che in altri paesi – è celebrata oggi, 19 marzo, e Google per l’occasione ha fatto un doodle animato che rimanda ai risultati della chiave di ricerca “Festa del papà 2019”. La festa del papà è osservata in molte parti del mondo, ma si osserva il 19 marzo solo nei paesi a tradizione cattolica (Italia, Spagna e Portogallo su tutti): il 19 marzo, secondo la credenza, è la data della morte di san Giuseppe, “padre adottivo” di Gesù. Le cose note sulla vita di san Giuseppe (non molte) ci arrivano soprattutto dai Vangeli di Matteo e di Luca, che si soffermano più degli altri due sull’infanzia di Gesù. Il culto di san Giuseppe ha origini molto antiche: già nell’Alto Medioevo si celebrava la sua figura nelle chiese orientali; nel Trecento la pratica si diffuse anche in Occidente, e si cominciò a osservare la sua festa il 19 marzo, che secondo la tradizione è la data della sua morte. La festa venne inserita nel calendario romano da papa Sisto IV nel 1479, e nel corso del XIX secolo san Giuseppe divenne santo patrono di alcuni paesi con una importante tradizione cattolica: fu il caso del Messico, del Canada e del Belgio. San Giuseppe è anche considerato l’ultimo patriarca della Bibbia dai cattolici. L’istituzione dell’altra festa cattolica a lui dedicata, san Giuseppe Artigiano – il primo maggio – è solo del 1955, in risposta alla festa dei lavoratori che aveva origini sindacali e socialiste.
Perché è oggi la festa del papà? c'entra san Giuseppe, il "papà adottivo" di Gesù, almeno nei paesi di tradizione cattolica come l'Italia.
Sul Corriere della Sera di oggi Michele Salvati – politologo e saggista noto per essere stato uno degli ispiratori del progetto del Partito Democratico – si chiede cosa ci sia in gioco nelle accuse sempre più violente che Matteo Renzi riceve dall’interno del suo partito. Questa fase della vita politica italiana — il «tutti contro Renzi» sul tema della legge elettorale — sembra la meno adatta a riflessioni pacate sulle radici lontane della crisi che stiamo vivendo. Per semplificare il tentativo, non mi soffermo sul perché siano contro Renzi movimenti o partiti populisti e antieuropei: esclusi dal gioco, ogni pretesto è buono per aggredire il governo. E lascio anche da parte quel partito, Forza Italia, che ai tempi del patto del Nazareno Renzi pensava di coinvolgere nel gioco, come rappresentante di un elettorato con il quale poteva instaurarsi una dialettica democratica simile a quella che si svolge in altri grandi Paesi europei, centrodestra contro centrosinistra. A Berlusconi non è riuscito il tentativo (ma c’è mai stato?) di «trasformare il carisma in istituzione», di stabilizzare e dare una consistenza organizzativa al suo partito e un indirizzo politico al suo popolo: compito certo difficilissimo in Italia, ma che ad altri leader carismatici è pur riuscito altrove. Perché non sia riuscito a lui per ora nessuno l’ha spiegato meglio di meGiovanni Orsina (Il berlusconismo nella storia d’Italia, Marsilio) e devo lasciare il lettore in sua compagnia.
Renzi minaccia la democrazia? michele Salvati sul Corriere fa un "esperimento": immaginare per esempio Bersani Presidente del Consiglio.
Durante la puntata di giovedì di Piazzapulita, il programma di approfondimento La7, è stato mandato in onda un breve filmato girato al Forum economico mondiale di Davos, in Svizzera, che mostra un dialogo tra il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il dialogo è avvenuto mentre Conte e Merkel erano seduti al bancone di un bar, in un momento non ufficiale del Forum, ed è stato registrato da lontano, probabilmente senza che loro si accorgessero di niente. Nel breve scambio udibile nel video, Conte dice a Merkel che il Movimento 5 Stelle è preoccupato dai sondaggi che lo danno in calo rispetto a Salvini e stanno pensando a quali temi sfruttare per provare a rimediare a questa situazione. Conte parla in inglese, ma le frasi che si sentono sono:
Il video di Giuseppe Conte che dice a Merkel che il M5S è preoccupato per i sondaggi. È stato girato di nascosto al Forum economico mondiale di Davos.
Ogni giorno la maggior parte di noi, dopo essersi svegliata o prima di andare a dormire, passa diversi minuti in bagno per lavarsi. Chi più chi meno, usiamo diversi prodotti per aiutarci nella pulizia del corpo, iniziando di solito con il bagnoschiuma e lo shampoo, per eliminare le sostanza oleose e maleodoranti che si formano sulla nostra pelle e sui capelli, e continuando poi con creme e balsami, per reidratare la pelle e i capelli troppo secchi. Se vivete con altre persone avete ben presente quanto al mattino queste operazioni possano dilungarsi anche per decine di minuti, costringendo a estenuanti attese per entrare in bagno: 20 minuti ogni giorno, inoltre, sono 121 ore passate in bagno a pulirsi ogni anno. Chi ha provato a vivere senza doccia e prodotti di pulizia del corpo dice che perdiamo così un sacco di tempo, che si sta benissimo anche senza lavarsi così tanto e non si puzza nemmeno troppo. James Hamblin, sull’Atlantic, ha raccontato di un esperimento che ha fatto: ha smesso di farsi la doccia e di usare i comuni prodotti di pulizia che usava in precedenza, sapone, deodorante e shampoo su tutti. Hamblin si è ispirato ad altri che prima di lui avevano provato a rinunciare ai prodotti di pulizia per vedere cosa sarebbe successo al loro corpo, e per capire se sono davvero così essenziali per la nostra vita come ci fanno credere le pubblicità e le cattive sensazioni che proviamo quando, per qualche accidente, ci capita di stare un paio di giorni senza fare la doccia.
Dovremmo smettere di lavarci? un giornalista dell'Atlantic lo ha fatto per un mese, spiegando che le cose sono andate molto meglio di quanto ci si aspetterebbe.
Tutte le pagine della versione italiana di Wikipedia sono state oscurate per protesta contro la riforma europea del copyright, che dovrebbe essere approvata definitivamente il 26 marzo dal Parlamento Europeo. Provando ad accedere alle pagine, si trova questo messaggio: Il 26 marzo il Parlamento europeo voterà su una nuova direttiva sul diritto d’autore. La direttiva imporrà ulteriori oneri di licenza ai siti web che raccolgono e organizzano le notizie (articolo 11), e forzerà le piattaforme a scansionare tutti i materiali caricati dagli utenti e bloccare automaticamente quelli contenenti elementi potenzialmente sottoposti a diritti d’autore (articolo 13).
La versione italiana di Wikipedia è stata oscurata per protesta contro la riforma del copyright.
Da questa settimana e per il prossimo anno in Russia sarà piuttosto difficile mangiare parmigiano italiano, salsicce tedesche, bere latte polacco o assaggiare pere belghe. Da giovedì, infatti, è iniziato l’embargo che si è imposto la Russia verso la frutta, i vegetali, la carne, il pesce, il latte e i prodotti caseari importati da Stati Uniti, Unione Europea, Australia, Canada e Norvegia – ossia i paesi che hanno deciso sanzioni economiche nei confronti di persone vicine al governo russo. Si tratta, in altre parole, di una vera e propria rappresaglia commerciale non da poco: l’Unione Europea esporta il 5 per cento dei suoi prodotti alimentari in Russia che a sua volta compra il 30 per cento del suo cibo dall’Unione Europea. Come hanno scritto diversi giornali, è una escalation con cui il governo russo cerca di non mostrarsi intimidito dalle sanzioni internazionali. La situazione in Italia Negli ultimi giorni diverse associazioni di categoria hanno avvertito del pericolodell’embargo per l’economia italiana. La Confederazione italiana agricoltori ha scritto che le esportazioni italiane in Russia valgono circa un miliardo di euro l’anno (700 milioni secondo la Coldiretti). In realtà, secondo i dati dell’International Trade Center, sembra che la cifra più probabile sia intorno ai 500 milioni di euro l’anno (dall’embargo sono infatti esclusi vino e altri alcolici che valgono da soli più di duecento milioni di euro): una cifra non eccessiva se messa a confronto con il valore dell’intera economia italiana: circa 1.500 miliardi di euro.
A chi fa male l’embargo sui cibi in Russia? alle pere belghe, al latte finlandese e alle salsicce lituane: un po' anche all'Italia, ma soprattutto agli stessi cittadini russi.
La Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa degli Stati Uniti che regolamenta farmaci e prodotti medicali, ha approvato un test rapido per il coronavirus, che dovrebbe consentire di ridurre sensibilmente tempi e costi per scoprire se un individuo sia o meno positivo. Il test, che si chiama BinaxNOW, è stato realizzato dall’azienda farmaceutica Abbott Laboratories: si basa su sistemi già sperimentati per altre malattie virali come l’influenza ed è ritenuto molto promettente per rendere più economica l’analisi dei tamponi, utilizzati per prelevare campioni di muco e saliva dai possibili infetti. Abbott ha fissato il prezzo di ogni test a 5 dollari e ha annunciato la produzione di alcune decine di milioni di unità entro la fine di settembre, per arrivare a produrne circa 50 milioni a partire da ottobre. Il dispositivo per effettuare il test ha le dimensioni di una carta di credito e rileva le tracce lasciate dalle proteine virali (antigeni) del coronavirus, una tecnica ormai rodata e utilizzata da decenni con altri virus.
Il nuovo test rapido ed economico per il coronavirus. È stato approvato negli Stati Uniti, costa 5 dollari e consente di avere un risultato in 15 minuti, senza inviare il tampone a un laboratorio.
Il Black Friday è domani ma gli sconti su molti siti di e-commerce vanno avanti ormai da settimane. E su Amazon molti di quelli che saranno validi venerdì lo sono già oggi. Non tutti sono convenienti come sembrano – alcuni sono calcolati sul prezzo originale dei prodotti, non su quello che avevano un mese fa, per dire – ma di offerte vantaggiose ce ne sono. Le abbiamo cercate studiando tutte quelle già attive e ne abbiamo selezionate 10, pensando alle cose che potremmo comprare anche noi. Si vanno ad aggiungere a quelle che erano già in sconto da lunedì. Una lampada molto famosa La Tolomeo è una famosissima lampada a braccio progettata nel 1986 dal designer Giancarlo Fassina insieme a Michele De Lucchi, e prodotta da Artemide. Per il Black Friday costa 125 euro, circa 30 euro in meno del suo prezzo abituale su Amazon.
10 cose davvero scontate del Black Friday di Amazon. "Davvero" perché non tutti gli sconti del Black Friday sono convenienti come sembrano.
Ted Bundy, Richard Ramirez, Marco Bergamo, John Wayne Gacy, Roberto Succo, Jeffrey Dahmer, Wolfgang Abel e Marco Furlan hanno almeno due cose in comune: furono tutti famosi serial killer protagonisti di crimini efferati che destarono grande scandalo, e tutti uccisero le loro vittime in un arco temporale compreso all’incirca tra gli anni Settanta e gli anni Novanta. La concentrazione di serial killer attivi negli Stati Uniti in questi tre decenni è tale che si parla di “età dell’oro dei serial killer”, e anche in Italia ci fu una tendenza paragonabile. Il più noto omicida seriale italiano, il cosiddetto “mostro di Firenze”, uccise le sue sedici vittime tra il 1968 e il 1985. Criminologi e psicologi, soprattutto negli Stati Uniti, si sono chiesti perché proprio in quegli anni i casi di omicidi seriali abbiano raggiunto il loro picco, per poi diminuire in maniera drastica a partire dai primi anni Duemila. Le principali spiegazioni si basano sulla società dell’epoca, e su come sia cambiata a partire dal XXI secolo, ma coinvolgono anche i metodi di indagine della polizia e, nel caso statunitense, dell’FBI, come ha raccontato di recente la rivista Rolling Stone.
L’epoca dei serial killer. Perché quasi tutti gli omicidi seriali più noti, in Italia come negli Stati Uniti, agirono nell'arco di tre decenni?.
Le compagnie aeree low cost Ryanair e easyJet sono state multate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per pratiche commerciali scorrette. Sono state sanzionate per la mancata trasparenza legata alle loro offerte sulle assicurazioni facoltative, abbinate all’acquisto dei biglietti. Ryanair dovrà pagare 850mila euro di multa, easyJet circa 200mila euro. L’Antitrust sanziona Ryanair ed easyJet per la mancata trasparenza sulle offerte delle assicurazioni facoltative. L’autorità ha multato le due compagnie low cost complessivamente per oltre 1 milione di euro per le vendite delle polizze assicurative abbinate all’acquisto dei biglietti e per gli ostacoli posti all’esercizio del diritto di rimborso. Ryanair ha subito annunciato modifiche al sito, anche se in disaccordo con la decisione; EasyJet ha fatto sapere di aver già chiarito quanto contestato.
EasyJet e Ryanair multate dall’Antitrust. Dovranno pagare oltre un milione di euro per pratiche commerciali scorrette legate alle assicurazioni per i biglietti aerei e al loro acquisto online.
Nelle ultime settimane sono usciti quattro importanti videogiochi, tutti molto attesi sequel di importanti serie. Sono Fallout 4, Call of Duty: Black Ops 3, Star Wars: Battlefront e Rise of the Tomb Raider. Kevin Stuart è il game editor del Guardian, e nell’articolo “È impossibile recensire i videogiochi?” ha spiegato che molti lettori e appassionati di videogiochi sono stati molto colpiti dal fatto che il Guardian abbia recensito tutte e quattro queste nuove uscite con tre stelle su cinque: una piena sufficienza e nulla più. Nel suo articolo Stuart difende le recensioni del Guardian, sostiene che a tutti questi giochi manca qualcosa e che sarà sempre di più così. Secondo lui è quasi impossibile che un gioco appena uscito sia perfetto, ed è anche molto difficile recensirlo, appena è uscito. C’entra il modo in cui i videogiochi sono fatti, più che il modo in cui vengono recensiti. «Recensire in modo efficace un videogioco subito dopo il suo lancio sul mercato sta diventando un’impresa sempre meno sostenibile», scrive Stuart. Fino a circa cinque anni fa, spiega, il suo era un lavoro piuttosto facile: chi produceva il videogioco lo mandava a chi doveva recensirlo settimane prima della sua uscita. C’era tempo di giocarci, provarlo, conoscerne il mondo ed esplorarne a fondo le possibilità di movimento. È il modo in cui le recensioni di videogiochi si sono fatte per trent’anni, scrive Stuart. C’era tempo e modo di finire un gioco, prima di recensirlo.
È diventato impossibile recensire i videogiochi? secondo il critico del Guardian sono diventati troppo complessi e incompleti per poter essere valutati subito dopo l'uscita.
Sulla prima pagina di Repubblica di oggi c’è un commento di Roberto Saviano – intitolato “Proteggere la democrazia” – che esprime un’opinione molto critica sulla riforma della legge sul voto di scambio. La modifica dell’articolo 416 ter del codice penale, che definisce il reato di “scambio elettorale politico-mafioso”, era attesa da molto tempo: è stata approvata ieri dalla Camera e oggi dovrebbe essere approvata definitivamente dal Senato. Saviano spiega perché la vecchia formulazione non funzionava e perché quella nuova, a suo parere, è ugualmente inefficace. Queste parole le scrivo per lanciare un allarme. La riforma della legge sul voto di scambio così com’è stata approvata alla Camera dei deputati non sembra affatto utile a disarticolare i rapporti tra mafia e politica: anzi rischia di essere solo poco più di una messa in scena. Bisogna andar per gradi e capire i motivi di questo allarme.
La legge sul voto di scambio non va bene, scrive Saviano. Perché la riforma della legge sui favori elettorali rischia di essere "un favore ai clan".
Da alcune settimane i carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia e della Compagnia di Guastalla stanno indagando sulla scomparsa di Saman Abbas, una ragazza pakistana di 18 anni di cui non si hanno notizie da più di 20 giorni. Le immagini di alcune telecamere di sorveglianza e il fatto che la sua famiglia sia tornata tutta insieme e in fretta in Pakistan stanno rafforzando il sospetto che la ragazza possa essere stata uccisa e sepolta nei campi dell’azienda agricola dietro casa, dove suo padre lavorava da anni, a Novellara, una ventina di chilometri a nord di Reggio Emilia. È un’ipotesi che secondo la procura potrebbe essere collegata al fatto che lo scorso dicembre Abbas avesse denunciato il tentativo dei suoi genitori di organizzare un matrimonio combinato.
La storia della ragazza pakistana scomparsa vicino a Reggio Emilia. Saman Abbas si era opposta a un matrimonio combinato dalla sua famiglia: un'ipotesi è che sia stata uccisa e sepolta vicino a casa.
Il conduttore televisivo e attore Ezio Greggio ha rifiutato la cittadinanza onoraria del comune di Biella dopo che la giunta leghista locale aveva bocciato la proposta di conferirla alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto. «Il mio rispetto nei confronti della senatrice Liliana Segre» ha spiegato Greggio motivando la sua decisione, «mi spinge a fare un passo indietro e a non poter accettare questa onorificenza». Il sindaco Claudio Corradino aveva respinto una proposta arrivata dalle opposizioni, sostenendo che Segre non avesse «fatto nulla per Biella e per il Biellese». Nelle ultime settimane proposte simili erano state avanzate in diversi comuni italiani, da politici locali che volevano esprimere solidarietà a Segre per le minacce e gli insulti ricevuti, per i quali è stata recentemente messa sotto scorta. Tra gli altri hanno conferito la cittadinanza onoraria a Segre Genova e Bologna, mentre la proposta era stata bocciata a Pescara.
Ezio Greggio ha rifiutato la cittadinanza onoraria di Biella dopo che la giunta leghista locale aveva bocciato la proposta di conferirla a Liliana Segre.
Aggiornamento del 9 settembre Alle 19:05 di giovedì 8 settembre, l’1:05 di venerdì 9 in Italia, la sonda spaziale OSIRIS-REx della NASA è regolarmente partita dalla Terra per il suo viaggio verso l’asteroide Bennu. LIFTOFF! @OSIRISREx spacecraft begins its journey to asteroid Bennu and back! Keep watching: https://t.co/KX5g7zfYQe pic.twitter.com/IK8jc5mMc7
Inizia il viaggio di OSIRIS-REx verso l’asteroide. Venerdì una sonda della NASA partirà per un lungo viaggio: se tutto andrà bene, tra 7 anni tornerà sulla Terra portandoci qualche sasso spaziale.
Il 31 dicembre la polizia russa ha arrestato alcuni manifestanti che stavano tenendo una protesta non autorizzata a Mosca per difendere il diritto di assemblea. Tra questi c’era Eduard Limonov, il leader del movimento di opposizione “L’Altra Russia”, che stava parlando ai giornalisti insieme a qualche decina di persone nella Piazza del Trionfo di Mosca. Stava nevicando. I manifestanti cantavano “La Russia senza Putin!”, mentre la gente faceva compere a poca distanza. Perché ne parliamo ora? Perché Limonov è anche il protagonista di un romanzo, dal titolo Limonov appunto, che è stato scritto dallo scrittore e sceneggiatore parigino Emmanuel Carrère. Il libro, pubblicato da Adelphi nell’ottobre 2012, ebbe parecchie recensioni molto positive al momento della sua uscita italiana, ed è stato ultimamente scelto anche da un centinaio di redattori e collaboratori della Lettura del Corriere della Sera come libro dell’anno.
Limonov. È il titolo di un libro di cui si parla molto e il cognome di un dissidente russo arrestato pochi giorni fa, incrocio tra «un marinaio in libera uscita e una rockstar», sostenitore di pessime cause.
Il 29 dicembre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito 36 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana “a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute”. Le onorificenze al Merito della Repubblica sono importanti riconoscimenti da parte dello Stato che vengono assegnati su iniziativa del presidente della Repubblica per premiare persone e iniziative che giudica lodevoli. Non vengono conferite con cadenza fissa e sono divise in cinque categorie, dalla più prestigiosa a scendere: Cavaliere di Gran Croce, Grande Ufficiale, Commendatore, Ufficiale e Cavaliere. Il presidente, si legge sul sito del Quirinale, “ha individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani”. Lo scorso giugno Mattarella aveva conferito altre 57 onorificenze ad altrettante persone che si erano distinte per il loro impegno durante l’emergenza coronavirus.
Le 36 persone premiate da Mattarella come “esempi civili”. Sono persone che si sono distinte per eroismo, solidarietà, volontariato, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
La catena di abbigliamento C&A sta sperimentando un nuovo sistema per promuovere i suoi prodotti e far sapere ai suoi clienti quanto sono apprezzati. La divisione brasiliana della società ha avviato l’iniziativa Fashion Like, un nuovo sistema che rende molto concreti e visibili i “Mi piace” effettuati dagli utenti sulla sua pagina Facebook. In pratica, sul social network C&A ha caricato le immagini di alcuni propri capi di abbigliamento, che possono essere così votati e commentati dagli utenti. I “Mi piace” vengono poi mostrati all’interno dei punti vendita sulle grucce degli stessi abiti, mostrando così ai clienti quali sono gli abiti che vanno per la maggiore.
I “mi piace” di Facebook sui vestiti. La catena di abbigliamento C&A ha messo il conteggio dei "like" in tempo reale sulle grucce dei suoi abiti in vendita.
Ora che l’attenzione degli osservatori e della stampa si è spostata su altre persone coinvolte nelle indagini sulla presunta ghenga di Carboni, il buon senso dovrebbe suggerire a Nicola Cosentino, già costretto a dare le dimissioni da sottosegretario, una linea meno caciarona e rumorosa, almeno sulla stampa. Se non perché lo ritiene giusto, almeno nell’interesse della sua malandata maggioranza. L’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera mostra invece come il coordinatore campano del PdL non voglia approfittare di ritagliarsi qualche giorno di relativa serenità, e anzi ha intenzione di andare all’attacco di quelli che ritiene siano i responsabili della situazione in cui si trova. Nei prossimi giorni la magistratura chiederà alla camera dei deputati di poter utilizzare durante l’inchiesta i nastri che riguardano Cosentino, che si dice favorevole. Maria Teresa Meli lo intervista, e quando questa gli chiede conto non tanto delle ipotesi di reato quanto del malcostume, l’ex sottosegretario sbotta sfoggiando il più trito dei trucchi dialettici.
Come si difende Cosentino. L'ex sottosegretario adotta tutte le linee possibili: si dà del perseguitato, dice di essere stato frainteso, spiega che gli altri sono peggio di lui e, comunque, sono invidiosi.
Annalena Benini, giornalista del Il Foglio, è stata invitata da Stefano Bartezzaghi a parlare alla prima edizione di “Il Senso del Ridicolo”, festival italiano dedicato all’umorismo che si è tenuto a Livorno dal 25 al 27 settembre. Il suo intervento: Quando Stefano Bartezzaghi, poco prima dell’estate, mi ha telefonato e mi ha chiesto di partecipare alla prima edizione del festival sull’umorismo, ho accettato con entusiasmo. Lui ha detto: vorrei invitarti a Livorno come relatrice, pensavo che potresti fare un intervento intitolato “Prenderla sul ridere”, una cosa sull’umorismo nella vita quotidiana. Ho risposto, con una risata un po’ stridula: ma certo, grazie, sono molto felice, e in quell’istante è iniziata l’estate più infelice della mia vita. Più che infelice, angosciata.
Ridere di me. Annalena Benini sulle cose davvero divertenti, per tutti, a riuscirci.
Un’infografica di Vincenzo Cosenza colloca sul territorio nazionale i dati degli iscritti a Facebook in Italia. Il 4 febbraio Facebook ha compiuto sette anni di vita e oggi può contare su 600 milioni di utenti registrati in tutto il mondo. In Italia sono 18 milioni: 12 di questi lo usano ogni giorno.
L’Italia su Facebook. Un'infografica mostra da dove vengono i diciotto milioni di iscritti italiani.
I principali finanziatori di Woodstock 50, il festival organizzato nel 50esimo anniversario del famoso festival di Woodstock, hanno comunicato la cancellazione dell’evento, che si sarebbe dovuto tenere tra il 16 e il 18 agosto ad Watkins Glen, nello stato di New York. Woodstock 50 era stato annunciato a inizio marzo, ma che ci fosse qualche problema lo si era già capito quando la vendita dei biglietti era stata rimandata per la mancanza di alcuni permessi necessari. Un comunicato dell’agenzia Dentsu Aegis Network, che avrebbe dovuto finanziare il festival, ha confermato la cancellazione parlando di problemi organizzativi; un rappresentante della contea di Schuyler, dove si trova Watkins Glen, ha detto di aver ricevuto notifica della cancellazione del festival. Tra gli ospiti del festival avrebbero dovuto esserci anche Jay-Z, Chance the Rapper, i Killers e Miley Cyrus.
È stato cancellato Woodstock 50, il festival organizzato nel 50esimo anniversario del famoso festival di Woodstock.
OnlyFans – un sito noto soprattutto per i suoi contenuti porno a pagamento, che i creatori di contenuti possono offrire direttamente e unicamente ai loro “fan” – ha fatto sapere che dal 1° ottobre vieterà i contenuti sessualmente espliciti. «È come se Burger King decidesse di non vendere più hamburger», secondo l’efficace sintesi fatta dal 22enne Kenneth Pabon, un creatore di contenuti del sito, che intervistato dal New York Times ha detto: «con OnlyFans ci pago l’affitto, mi ci compro da mangiare». La decisione di OnlyFans è sorprendente, ma spiegabile. Nonostante l’enfasi sui contenuti con nudo, pornografici e sessualmente espliciti, il sito offre infatti anche contenuti di altro tipo, per esempio di cucina o di fitness. E già da qualche tempo c’era stato qualche segnale del fatto che volesse puntare di più su questi contenuti, per ora senza dubbio minoritari, ma per molti versi più capaci di garantire crescita e stabilità.
OnlyFans vuole rinunciare al porno. Pur essendo noto proprio per quello, il sito ha deciso che vieterà i contenuti sessualmente espliciti per far contenti i suoi finanziatori.
Il sito di Popular Science – un mensile americano di divulgazione scientifica molto premiato, nato 140 anni fa, con una diffusione di un milione e mezzo di copie ed edizioni locali in decine di altri paesi – ha annunciato martedì che eliminerà i commenti dei lettori dai propri articoli. La spiegazione della scelta – che si pone in una storia ormai lunga di confronti con qualità e mediocrità dei commenti online da parte dei siti web, e sta ricevendo molte attenzioni – è in questo articolo di Suzanne LaBarre, direttore del sito di PopSci, intitolato “Perché chiudiamo i commenti“, e non commentabile. I commenti possono nuocere alla scienza. Per questo – qui a PopularScience.com – li chiudiamo. Non è stata una decisione facile da prendere. Come sezione di attualità di una rivista di scienza e tecnologia che ha 141 anni di tradizione alle spalle, ci sentiamo impegnati tanto a creare un dibattito intellettuale quanto a fare arrivare il verbo della scienza il più lontano possibile. Il problema arriva quando troll e spambot hanno il sopravvento sulla prima di queste due cose, limitando la nostra capacità di fare la seconda.
La scienza e i commenti online. Secondo "Popular Science", una delle più importanti riviste di divulgazione scientifica del mondo, sono incompatibili: e tra i due, ha scelto la scienza.
Qualche giorno fa il direttore del Foglio Claudio Cerasa ha intervistato Matteo Renzi, presidente del Consiglio e segretario del PD, che tra le altre cose ha spiegato che per il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre saranno decisivi i voti della destra. Qualche giorno dopo Adriano Sofri ha scritto un articolo partendo da quelle dichiarazioni, spiegando il passaggio dai partiti storici e dalle classi dirigenti ai leader personali e ai cerchi magici e paragonando Renzi a un seduttore immaturo che ha commesso l’errore di sentirsi sicuro delle sue conquiste e che non ha saputo «trasformare la passione in affetto e rispetto». Ho letto le frasi d’apertura del dialogo fra il direttore del Foglio e Matteo Renzi, che per giunta l’ha pronunciata “d’un fiato”: “Inutile girarci intorno: i voti di destra saranno decisivi al referendum. La sinistra, ormai, è in larghissima parte con noi. Direi che la stragrande maggioranza è con noi. La questione vera oggi è la destra”. Era piuttosto inevitabile leggerla alla rovescia: la sinistra è perduta, vediamo di recuperare a destra. Brutta notizia per me, che sono di sinistra (in tempi di autoanagrafe, sono la sinistra). Non buonissima nemmeno per l’intervistatore, che mira bensì a un ripristino dell’alleanza fra Renzi e Berlusconi, magari per l’interposta persona di Parisi; ma proprio nello stesso giorno Berlusconi e Salvini e Meloni si abbracciavano per il No. Naturalmente la politica, questa in particolare, è tortuosa, e tortuosi devono essere anche i disegni dei suoi praticanti. Ma vorrei, con l’occasione, svolgere un ragionamento sulla mutazione della politica contemporanea e su alcune conseguenze forse non abbastanza avvertite. La politica personalizzata è in parte l’effetto della consunzione dei partiti, in parte una sua concausa. A parte i caudillismi latinoamericani, quelli cui si deve l’importazione di termini come giustizialismo o la reimportazione distorta di termini come populismo, l’Italia è stata piuttosto all’avanguardia del passaggio dai partiti solidi alle formazioni personali. In principio fu, direi, Marco Pannella e le sue liste Bonino-Pannella eccetera, che infatti erano fuori e si contrapponevano alla “partitocrazia”. Un passo molto forte nella transizione dal regime dei partiti tradizionali a quelli personali fu compiuto da Bettino Craxi che in quell’ambito, della politica d’abord, se li mangiava tutti, e alla fine ci rimase intrappolato. I partiti furono poi sciolti per via giudiziaria, che non era certo il proposito di Pannella. La via giudiziaria, a sua volta, era stata autorizzata dalla fine (provvisoria, ora vediamo) della Guerra fredda. Da allora, c’è stata una sequela quasi caricaturale di candidati “carismatici” – in certe congiunture mediocri il carisma, chi non ce l’ha, se lo può dare – durati lo spazio di un pomeriggio o due. Voi avrete un conto più esatto del mio: Segni, Bossi, Di Pietro, Fini, Ingroia (viene da mettere un punto esclamativo dietro ciascuno di questi nomi…).
L’immaturità di Renzi. Si è preso i rischi dei giovani seduttori e ora deve metterci una pezza, spiega Adriano Sofri.
Armani è un’azienda che ha fatto la storia della moda italiana: fondata 42 anni fa da Giorgio Armani, che a 83 anni continua a esserne direttore creativo e capo esecutivo, ha introdotto una nuova idea di eleganze e sobrietà, insieme a nuovi accurati tagli sartoriali. Da tempo però è in crisi, sia dal punto di vista economico che del prestigio, e a luglio ha annunciato una radicale riorganizzazione per uscirne. Il progetto consiste in una riorganizzazione dei tre marchi del gruppo: Giorgio Armani, a cui faranno riferimento Armani Privé, la linea di alta moda, e Armani/Casa; Emporio Armani, una linea di ready-to-wear, in cui confluiranno Armani Collezioni e i capi più costosi di Armani Jeans, e che amplia così la sua proposta di abbigliamento e accessori moderni e innovativi; e A|X Armani Exchange, la linea di capi più economici e informali, che fa concorrenza alla fast fashion, e che ingloberà la parte restante di Armani Jeans. Questa ristrutturazione sarà seguita da una riorganizzazione dei vari punti vendita. La giornalista Lauren Sherman ha intervistato per la rivista di moda Business of Fashion Giorgio Armani, chiedendogli nel dettaglio i nuovi cambiamenti e obiettivi del gruppo, e raccogliendo un po’ di opinioni sui problemi principali da risolvere. In particolare, scrive Sherman, Armani a causa dei suoi molti marchi non eccelle più né nella fast fashion né nel settore del lusso, che sono i due grossi settori in cui si è spaccata l’industria della moda. Nel 2016 il gruppo ha fatturato circa 2,5 miliardi di euro, il 5 per cento in meno dell’anno precedente. Gli utili hanno raggiunto 271 milioni di euro, 12 per cento in più dell’anno prima, ma soltanto grazie ai tagli.
Armani prova a uscire dalla crisi. Giorgio Armani ha spiegato il piano di ristrutturazione annunciato a luglio, che secondo gli esperti però non basterà.
Anche oggi ci sono neve, gelo e temperature polari in gran parte dell’Italia, creando numerosi disagi. A causa del freddo e delle cattive condizioni delle strade, che hanno causato incidenti, nelle ultime ore sarebbero morte almeno sei persone in varie parti del paese (a Torino, Cagliari, Roma e in Alto Adige, Abruzzo e Marche), mentre a Trieste 10 persone sono rimaste ferite in piccoli incidenti causati dalla bora a oltre 100 chilometri orari. A essere colpite dalla nuova ondata di freddo sono state in particolare le regioni centrali e meridionali. Dall’Emilia-Romagna alla Basilicata, dove ancora oggi nevica abbondantemente, sono migliaia le persone rimaste isolate in paesi resi inaccessibili dalla neve (soprattutto in Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Irpinia). La viabilità resta critica sulle strade secondarie dalle Marche alla Calabria, mentre altri disagi si registrano sulla linea ferroviaria, soprattutto al centro-sud, dove sono state sospese diverse linee regionali in Abruzzo e Molise. Il Piano di Emergenza Neve delle Ferrovie dello Stato prevede anche oggi rallentamenti programmati e cancellazioni di treni per ragioni di sicurezza nelle linee interessate dalle nevicate.
Il punto sul freddo. Migliaia di persone sono isolate in diversi paesi del centro-sud, mentre a Roma, stavolta, non ci sono stati grossi problemi.
L’Istituto superiore di sanità (ISS) ha pubblicato il primo esteso studio realizzato in Italia per accertare l’efficacia del vaccino contro il coronavirus. I risultati sono molto incoraggianti anche dopo la prima dose e confermano quelli ottenuti da ricerche analoghe svolte in altri paesi: a partire da 35 giorni dall’inizio del ciclo vaccinale si osserva una riduzione dell’80 per cento delle infezioni, del 90 per cento dei ricoveri e del 95 per cento dei decessi. Questi effetti sono molto simili sia negli uomini che nelle donne e nelle diverse fasce d’età. L’analisi è stata condotta sulle persone a cui è stata somministrata almeno una dose di qualunque vaccino autorizzato in Italia. Le informazioni sullo stato di salute dopo la vaccinazione sono state ottenute confrontando i dati delle singole persone vaccinate con il sistema di sorveglianza integrata coordinato dall’Istituto superiore di sanità. A causa delle diverse tempistiche di notifica e accertamento diagnostico, sono stati considerati tre scenari per analizzare l’andamento di infezioni, ricoveri e decessi: per le infezioni è stata analizzata una popolazione di 7,3 milioni di persone, 5,1 milioni di persone per i ricoveri e 3,6 milioni di persone per i decessi.
Dopo la prima dose del vaccino il rischio di infettarsi cala dell’80 per cento, dice l’ISS.
Michele Scarponi – ciclista italiano vincitore del Giro d’Italia del 2011 e apprezzato gregario dell’Astana – è morto questa mattina poco dopo le 8, in un incidente stradale, mentre si allenava in bici: aveva 37 anni. Le dinamiche dell’incidente non sono ancora chiare, ma dalla prime ricostruzioni sembra che Scarponi sia stato investito da un furgone che non avrebbe rispettato uno stop a un incrocio, in una zona industriale di Filottrano, in provincia di Ancona: il paese di Scarponi. Scarponi si stava preparando per il 100esimo Giro d’Italia, a cui avrebbe partecipato come capitano dell’Astana, la squadra kazaka per cui correva dal 2014: era tornato la sera prima dal Giro delle Alpi, in cui aveva ottenuto la sua prima vittoria da quando corre per l’Astana. La Gazzetta dello Sport ha scritto che Scarponi era già morto nel momento in cui sono arrivati i soccorsi, chiamati da alcuni automobilisti che avevano assistito all’incidente. Scarponi era sposato e aveva due figli gemelli. Michele Scarponi divenne un ciclista professionista nel 2002 ed è stato per diversi anni capitano delle squadre in cui ha corso, per poi diventare negli ultimi anni gregario, sia di Vincenzo Nibali che di Fabio Aru. Scarponi era uno scalatore, uno di quei ciclisti particolarmente efficaci in salita, e aveva vinto il Giro d’Italia del 2011 in seguito a una squalifica per doping dello spagnolo Alberto Contador, che era arrivato al primo posto. Scarponi era apprezzato dal gruppo dei ciclisti e dagli appassionati per essere uno di quei ciclisti particolarmente propensi alla fatica e al sacrificio e, in più, per la sua riconosciuta simpatia. Chi lo seguiva sul suo profilo Instagram lo vedeva spesso con Frankie, il suo pappagallo.
È morto il ciclista Michele Scarponi. Aveva 37 anni ed è rimasto coinvolto in un incidente stradale questa mattina, mentre si allenava per il Giro d'Italia, la corsa che vinse nel 2011.
All’alba di giovedì 4 ottobre la nave Mare Jonio è salpata dal porto di Augusta, in Sicilia, diretta verso le acque internazionali del Mediterraneo centrale nell’ambito della missione “Mediterranea”. La nave Mare Jonio, battente bandiera italiana, è al centro di un progetto promosso da diverse associazioni, ong e parlamentari italiani di sinistra per «svolgere attività di monitoraggio, testimonianza e denuncia della drammatica situazione» in cui si trovano i migranti che «in assenza di soccorsi» tentano di raggiungere le coste italiane dalla Libia. Nella conferenza stampa di presentazione della nave, la prima di questo tipo battente bandiera italiana, il progetto è stato definito «un’azione non governativa, di disobbedienza morale e obbedienza civile». Non possiamo stare a guardareÈ ora di una nave italianaÈ ora di riprenderci la nostra umanità#savinghumans pic.twitter.com/chQnvaliiE
Cos’è Mare Jonio, la nuova nave di soccorso nel Mediterraneo. Batte bandiera italiana ed è un progetto «di disobbedienza morale» di ong, associazioni e politici di sinistra, che fa discutere.
Photographers’ Sketchbooks è un libro di Stephen McLaren e Bryan Formhals, pubblicato dalla casa editrice britannica Thames & Hudson: racconta attraverso immagini e interviste come 49 fotografi internazionali scattano le proprie fotografie, e come funziona il loro processo creativo. Formhals, che è un fotografo e uno scrittore, ha spiegato: «Spesso senti dire che siamo tutti fotografi al giorno d’oggi, il che è vero ed è bellissimo e mi piace un sacco. Ma quello che distingue questi fotografi è tutto il tempo che impiegano a non scattare fotografie. Passano così tanto tempo a modificare e a pensare e a scrivere e a fare ricerche. Non sta tutto nel premere il pulsante sulla macchina fotografica». Tra i fotografi intervistati nel libro ci sono Saul Leiter, Trent Parke, Roger Ballen, Susan Meiselas, Joel Meyerowitz, Alec Soth, Christophe Agou, Jason Eskenazi e Mimi Mollica. Alcuni, come Alec Soth, lavorano con la pellicola, mentre altri, come Peter DiCampo, utilizzano Instagram e i blog per cercare l’ispirazione e organizzare il proprio lavoro. Le immagini raccolte nel libro raccontano quello che sta dietro le foto di questi fotografi, mostrando i loro quaderni per gli appunti, le loro scrivanie, i loro studi, i loro computer. Nelle interviste i fotografi raccontano come pensano e come scattano le fotografie, e come in seguito le modificano. Formhals ha spiegato che anche se osservando un progetto finito, soprattutto se di un bravo fotografo, può sembrare che il percorso dalla sua ideazione alla sua realizzazione sia stato lineare, spesso non è così: queste foto, disordinate e spontanee, mostrano l’incertezza e i dubbi propri del lavoro di un artista.
Gli appunti dei fotografi. Un nuovo libro spiega come 49 importanti fotografi pensano e scattano le loro fotografie, con immagini e interviste.
Il ministero della Salute ha disposto il ritiro di alcuni lotti di uova biologiche a causa del rischio di contaminazione microbiologica. I lotti sono stati prodotti dall’azienda agricola biologica Olivero Claudio nello stabilimento di via Rigrasso a Monasterolo di Savigliano, in provincia di Cuneo, e venduti anche con i marchi Amadori, Conad-Verso Natura e Cascina Italia. A chi le ha già acquistate il ministero consiglia di non consumare le uova e di riportarle nel punto vendita.
Sono stati ritirati alcuni lotti di uova biologiche per il rischio di contaminazione.
Dal 3 giugno le Regioni e le Province autonome potranno somministrare i vaccini contro il coronavirus a tutte le persone dai 16 anni in su, senza dover più rispettare il criterio delle fasce di età. Lo ha annunciato il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo al termine di una visita al centro vaccinale di Bastia Umbra, incontrando i giornalisti. La comunicazione verrà ufficializzata con una circolare alle Regioni e alle Province autonome, non ancora inviata. Figliuolo ha detto che «andiamo verso il superamento delle fasce d’età con un occhio vigile sugli over 60. Abbiamo ottimi risultati sugli over 80, buoni sugli over 70 e solo soddisfacenti sugli over 60». Per questo motivo, pur ampliando il numero di persone vaccinabili dal 3 giugno, «è necessario continuare con gli over 60 così come con i fragili, per ultimarli nei limiti delle possibilità».
Dal 3 giugno le vaccinazioni contro il coronavirus saranno aperte a tutte le persone dai 16 anni in su.
Domenica mattina la nave da crociera “Opera” della società MSC si è scontrata con un battello turistico e la banchina nel canale della Giudecca, a Venezia. La nave era trainata da due rimorchiatori, che però ne hanno perso il controllo. La nave ha prima urtato contro il battello con 130 persone a bordo e poi ha colpito la banchina del molo di San Basilio. Secondo quanto riferito da Davide Calderan, presidente della “Rimorchiatori Uniti Panfido”, la società che gestisce i due rimorchiatori, la nave di Msc aveva un’avaria al motore, e i due rimorchiatori stavano cercando di frenarla, ma il cavo di traino di uno dei due si sarebbe rotto nell’impatto con il battello: «Il motore era bloccato, ma in spinta, perchè la velocità aumentava, come confermano i tracciati Ais. […] I due rimorchiatori che la guidavano, l’Ivone C e l’Angelina C hanno cercato di frenarla, ma la nave continuava ad accelerare, fino a quando, alla Marittima vecchia, il cavo di traino dell’Angelina è stato tranciato dall’impatto con la plancia del battello turistico fermo al molo, e la nave ha proseguito verso la banchina».
L’incidente della grande nave da crociera Opera a Venezia. Si è scontrata domenica mattina contro un battello turistico e un molo nel canale della Giudecca: ci sono notizie di 5 feriti non gravi.
Ci sono animali che se la cavano meglio e altri che se la cavano peggio, col freddo (gli umani, malino, per esempio): diverse specie di scimmie si abbracciano tra di loro, mentre i cani da slitta hanno altre fatiche. Invece ci sono crostacei che hanno sentito più caldo, nelle scorse settimane, e che si sono spinti in spiaggia in California: come anche uno squalo in Australia. Tutto nella raccolta settimanale delle foto di animali più belle di queste settimana, che tornano sul Post dopo una sospensione, a grande richiesta. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Tigri, gheppi, volpi e cebi dai cornetti: per la maggior parte di loro fa freddo, nelle più belle foto di animali della settimana.
All’inizio di settembre, a tutti i dipendenti della Banca Mondiale è arrivata una mail che dichiarava il 10 del mese “giornata della meditazione consapevole”. Ospite d’onore della giornata sarebbe stato Thich Nhat Hanh, un monaco vietnamita di 87 anni, buddista zen. Tutti i dirigenti erano invitati a concedere l’intera giornata ai dipendenti per permettergli di assistere alla cerimonia, organizzata nel grande atrio della sede centrale dell’organizzazione a Washington. Hanh è arrivato accompagnato da altri venti monaci in tonaca ed ha parlato di pratiche per mantenere la “consapevolezza” della propria mente. «È stato tutto molto zen», ha raccontato al Washington Post uno dei 300 dipendenti che hanno partecipato all’evento. La giornata è trascorsa in maniera perfetta, tranne per un piccolo incidente.
La riforma della Banca Mondiale. La sta portando avanti il presidente Jim Yong Kim, tra molto scetticismo (e monaci buddisti).
Venerdì 20 dicembre una responsabile delle pubbliche relazioni di una grande società media statunitense ha scritto un tweet razzista che faceva riferimento all’AIDS in Africa, poco prima di imbarcarsi in un volo per il Sudafrica. Nell’arco di poche ore c’è stata una reazione ampia e rapidissima: i suoi datori di lavoro hanno pubblicato un duro comunicato per prenderne le distanze, decine di siti hanno ripreso la storia e nei confronti della donna – che si trovava ancora in volo – sono cominciate ad arrivare pesanti critiche e minacce. Justine Sacco, che lavora per la società IAC, ha scritto da Londra, poco prima di imbarcarsi a Heathrow: “Going to Africa. Hope I don’t get Aids. Just kidding. I’m white!” (“Sto andando in Africa. Spero di non prendere l’AIDS. Sto scherzando. Sono bianca!”). In quel momento, negli Stati Uniti era venerdì sera, e il tweet è stato ripreso e commentato moltissime volte. Poche ore dopo, gli hashtag più popolari sul social network erano “#HasJustineLandedYet” (“è già atterrata Justine”) “AIDS” e “IAC”, tutti più popolari di “Christmas”.
Il tweet razzista di Justine Sacco. Scritto prima decollare per il Sudafrica: durante il volo la sua frase ha fatto il giro di internet, e quando è atterrata era stata licenziata da una grande società di comunicazione.
Grandi aziende come Facebook, Sony, Samsung, Google e HTC stanno investendo molto denaro e risorse per lo sviluppo dei caschi per la realtà virtuale: gli affari da mettersi in testa con un visore per entrare in mondi virtuali in cui ritrovarsi con gli amici, navigare su Internet, guardare un film o giocare ai videogiochi. Il grande interesse dei produttori è stato finora bilanciato da un certo scetticismo di esperti e analisti, dovuto soprattutto alla lenta crescita delle vendite e allo scarso coinvolgimento dei clienti. Mark Zuckerberg, il CEO di Facebook, è convinto che i visori per la realtà virtuale potrebbero ripetere il successo senza precedenti degli smartphone – i “videofonini” furono accolti da altrettanto iniziale scetticismo – e per questo nel 2014 ha acquisito Oculus, la società specializzata nella realizzazione dei visori e considerata da molti una delle più promettenti sul mercato. Gli sforzi fatti finora, che hanno previsto investimenti da centinaia di milioni di dollari, non hanno però portato a grandi risultati. L’unica azienda a fare eccezione è Sony, che con sua stessa sorpresa ha venduto in pochi mesi più visori per la realtà virtuale del previsto. Quando Sony Interactive Entertainment, la divisione di Sony che si occupa dei videogiochi, iniziò a progettare un visore, il suo capo Even Andrew House era piuttosto scettico sulla possibilità di cavarne un granché in breve tempo. Come ha spiegato al New York Times, si diede da fare per ridurre gli entusiasmi del settore vendite e invitarli a essere molto cauti, anche alla luce degli scarsi affari fatti dai concorrenti. Ora che sono passati alcuni mesi dalla messa in vendita del PlayStation VR, House si è dovuto ricredere e ha riconosciuto di essere stato fin troppo cauto. A circa quattro mesi dalla commercializzazione, Sony ha annunciato di avere venduto 915mila visori, avvicinandosi al traguardo del milione di caschi per la realtà virtuale che aveva previsto di vendere entro metà aprile. Le vendite sono andate molto meglio del previsto, con un’alta domanda soprattutto in Giappone, dove Sony ha la sua sede principale e con una clientela tradizionalmente molto interessata alle novità tecnologiche e ai videogiochi.
I visori per la realtà virtuale non stanno vendendo molto. Prezzi alti e pochi contenuti di qualità frenano la domanda, fatta eccezione per un inatteso successo di Sony.
Gli accordi stretti ieri dal governo italiano e quello tunisino comportano per certo una cosa: che la grandissima parte dei ventimila migranti arrivati in Italia dal Nordafrica nelle ultime settimane non sarà rimpatriata, almeno per i prossimi mesi. Questo pone il problema della loro collocazione, e abbiamo visto negli ultimi giorni quanto sia delicata e problematica la situazione nella tendopoli di Manduria, in provincia di Taranto. Poi ci sono i posti in cui le tendopoli o gli alloggi di fortuna non si riescono nemmeno a costruire. A Calambrone, in provincia di Pisa, sia il sindaco che la Regione avevano deciso di utilizzare i locali di un ex ospedale come centro di accoglienza per ospitare qualche centinaio di migranti. Alcuni cittadini hanno costretto le autorità a fare marcia indietro: prima con un movimentato presidio di protesta il cui messaggio era semplicemente “portateli da un’altra parte”, poi facendo irruzione di notte nei locali dell’ex ospedale e devastandoli. La Regione aveva già speso diverse migliaia di euro per riqualificarli in vista dell’arrivo dei migranti. “Vandali della peggiore specie”, li ha definiti il presidente della Toscana Enrico Rossi. Sempre in provincia di Pisa, a Coltano, era stato accantonato un precedente progetto di costruzione di una tendopoli, ma per ragioni logistiche concrete. Quelle degli abitanti di Calambrone, a sentirle, sembrano tutta un’altra cosa. Il video è di Pisanotizie.
«Li mettano da qualche altra parte». Le proteste e le devastazioni che hanno impedito l'arrivo dei migranti in un centro di accoglienza a Calambrone, in provincia di Pisa (video).
Il baccano e l’eccesso sono divertenti, ma conta anche la moderazione: è questo il messaggio che arriva dall’88esima edizione dei premi Oscar, dove produzioni grandi e chiassose come The Revenant e Mad Max: Fury Road hanno sì vinto la maggior parte dei premi, ma è stato un film teso e contenuto sul giornalismo – Il caso Spotlight – a prendersi i riconoscimenti per Miglior film e Miglior sceneggiatura originale. In una stagione in cui i candidati erano stati ben spartiti tra grandi successi di incasso e film più piccoli e creativi, la cerimonia degli Oscar ha rispecchiato questa separazione. Un road movie molto movimentato come Mad Max ha fatto incetta di premi in apertura di cerimonia, vincendo l’Oscar per il Miglior sonoro, Miglior scenografia, Miglior montaggio e Miglior trucco e acconciatura, ma è stato raggiunto presto da The Revenant, un’ambiziosa storia di sopravvivenza che racconta il ritorno di un uomo alla vita tra mille difficoltà, e la sua vendetta dopo l’attacco da parte di un orso. The Revenant ha ricevuto anche il premio per la Miglior fotografia di Emmanuel Lubezki, e Alejandro G. Iñárritu ha vinto per il secondo anno di fila il premio come Miglior regista, per il film che ha anche dato a DiCaprio il suo primo Oscar.
Le due Hollywood degli Oscar. I premi di quest'anno riconoscono che ci sono spazi - di pubblico, di marketing e di qualità - per le grandi produzioni rumorose e spettacolari come per i film d'autore.
I BTS, il più grande gruppo musicale k-pop di sempre e uno dei gruppi più famosi del mondo in questo momento, hanno deciso di prendersi una «lunga pausa» per «riposarsi e rilassarsi». L’annuncio è stato fatto domenica dalla loro agenzia, la Big Hit Entertainment, dopo un concerto a Seul, in Corea del Sud: sarà la prima pausa che i BTS faranno da quando hanno iniziato a cantare insieme, nel 2013, e non è chiaro quanto durerà. Nel comunicato della Big Hit Entertainment si spiega che i BTS useranno questa pausa per prepararsi a ricominciare a lavorare e si chiede a chiunque dovesse incontrare uno di loro nei prossimi mesi di rispettare la sua privacy. [공지] 방탄소년단 공식 장기 휴가 알림 (+ENG) pic.twitter.com/fV4Aw5UNY4
I BTS, il più grande gruppo musicale k-pop di sempre, si prendono una “lunga pausa”.
La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha tolto l’incarico di vicesindaco e le relative deleghe a Guido Montanari. «La decisione segue le frasi pronunciate sul Salone dell’Auto che non hanno visto smentita», ha scritto Appendino su Twitter. Pochi giorni fa, infatti, Montanari aveva criticato con forza la fiera automobilistica che da cinque anni si teneva a Torino. «Nell’ultima edizione ho sperato che arrivasse la grandine e se lo portasse via. Sono stato io a mandare i vigili per multare gli organizzatori», aveva detto Montanari. In risposta, gli organizzatori dell’evento avevano annunciato il trasferimento del Salone a Milano. La sindaca aveva immediatamente criticato gli organizzatori ma anche lo stesso Montanari, definendo le sue parole «inqualificabili» e chiedendo che venissero smentite. Una scelta non facile dal punto di vista umano ma che ho ritenuto necessaria nell’interesse della Città e della sua immagine. Al Prof. Guido Montanari va il ringraziamento per il lavoro svolto in questi tre anni.
La sindaca di Torino Chiara Appendino ha rimosso il suo vicesindaco per le frasi contro il Salone dell’Auto.
Valter Lavitola, il faccendiere latitante a Panama per il quale la procura di Napoli ha chiesto l’arresto, potrebbe presto non essere più un latitante. I giornali di oggi, infatti, raccontano che la procura di Bari ha deciso di non chiedere il suo arresto per induzione a dichiarare il falso. Il caso Tarantini-Lavitola è stato trasferito da Napoli a Bari dal tribunale del Riesame di Napoli, che pochi giorni fa aveva ribaltato l’impostazione del caso scarcerando Tarantini e sua moglie e cambiando il capo d’accusa nei confronti di Lavitola (inizialmente indagato per estorsione ai danni di Silvio Berlusconi). La procura di Bari ha trasmesso un documento al giudice per le indagini preliminari, il procuratore aggiunto Pasquale Drago, evidenziando “l’assenza di esigenze cautelari”, scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Lavitola scade il prossimo 16 ottobre: secondo la procura di Bari, non è necessario rinnovarla. Carlo Bonini e Giuliano Foschini su Repubblica scrivono che le cose quindi andranno per le lunghe, anche riguardo la definizione della posizione di Silvio Berlusconi (per il quale fino a pochi giorni fa si dava per scontato un’imminente iscrizione nel registro degli indagati).
Finisce la latitanza di Lavitola? la procura di Bari non chiede al gip la custodia cautelare per il faccendiere: le indagini sul caso Tarantini ricominciano da capo.
Fabiana Giacomotti racconta sul Foglio l’evoluzione del fenomeno di fashion blogger e influencer, e in particolare dell’italiana Chiara Ferragni che, con 5,6 milioni di follower su Instagram, è tra le più importanti al mondo. Nati poco più di dieci anni fa, i primi fashion blogger erano un “manipolo di ragazzini innamorati della moda ma privi di qualifiche o di contatti per accedervi”. Ora sono diventati due milioni in tutto il mondo: da quelli che si limitano a pubblicare immagini del proprio guardaroba o dare consigli di stile, a quelli che sgomitano per infilarsi alle sfilate e ricevere omaggi dai marchi di moda, a quelli, rari e milionari, che assistono alle passerelle in prima fila e sono pagati centinaia di euro per scattare la foto a un prodotto o indossarlo. «Per le pr della moda milanese, il più grande smacco delle ultime sfilate è stato vedere che i capi inviati a Chiara Ferragni – 5,6 milioni di follower instagram e una posizione fissa nella classifica di Forbes che le permette di esigere la qualifica di influencer al posto di quella, ben più comune e meno monetizzabile, di blogger – venivano sfoggiati non da lei ma dalla sorella minore, la semi-sconosciuta Valentina. La sola idea che la stella del firmamento social nazionale, punto di riferimento per milioni di ragazze che comprano un magazine femminile sì e no due volte all’anno ma compulsano più volte al giorno i suoi look su Instagram e Snapchat, avesse distribuito marchi che evidentemente riteneva di seconda scelta fra collaboratori e parenti, le ha mandate ai pazzi per tutta la settimana. Sbagliano. Avendo seguito per qualche giorno le avventure della ragazza sui social, dai cambi frenetici di look alle boccacce di gruppo con la mamma ex venditrice di campionari Blumarine, dicono bravissima, mi pare piuttosto evidente che la ventottenne Chiara abbia piani più vasti e articolati rispetto a quello di fare sgarbi che in ogni caso non le gioverebbero, e che stia invece guardando avanti, diciamo nell’ottica del network Kardashian. All’indirizzo societario “Chiara Ferragni official”, è evidente che la sola Chiara non basti più, per cui non mi stupirei se presto ritrovassimo l’intera schiatta Ferragni su blog, Instagram, Facebook, feste e forse anche un reality benché certamente non trasmesso in televisione perché, come disse un paio di anni fa il suo fidanzato Riccardo Pozzoli che nel frattempo è diventato un ex ma ne è rimasto il manager, a chi fa moda frequentare la tv fa malissimo.
La moda dei fashion blogger. Storia di un fenomeno nato dieci anni fa con un gruppo di pochi appassionati senza agganci: ora sono due milioni in tutto il mondo (ma solo pochi contano davvero).
Il prossimo 5 giugno ci saranno in Italia le elezioni amministrative. In tutto dovranno eleggere il sindaco e il consiglio comunale in 1.368 comuni, tra cui 26 capoluoghi di provincia, compresa Latina. Si voterà in un solo giorno, dalle ore 7 alle 23. Il turno di un eventuale ballottaggio è previsto invece per il 19 giugno. Dallo scorso luglio Latina è governata da un commissario straordinario (Giacomo Barbato, prefetto), dopo che il sindaco Giovanni Di Giorgi (eletto al primo turno del 2011 con il Popolo delle Libertà e poi passato nel 2013 a Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale) è stato sfiduciato dal consiglio comunale con i voti congiunti dei consiglieri del PD e di Forza Italia per dei contrasti sulle nomine del consiglio di amministrazione di AcquaLatina. Di Giorgi si era già dimesso dell’ottobre del 2014 per problemi interni alla sua maggioranza, ma un mese dopo aveva cambiato idea e aveva nominato una nuova giunta. Dopo la sfiducia di luglio Di Giorgi è stato nominato assessore a Supino, piccolo comune in provincia di Frosinone: questo gli ha permesso di mantenere la vice presidenza nazionale dell’ANCI, l’Associazione nazionale dei comuni italiani.
Guida alle elezioni di Latina. L'ex sindaco di destra è stato sfiduciato, dallo scorso luglio governa un commissario straordinario, ci sono 11 candidati e probabilmente si andrà al ballottaggio.
La lingua è l’organo più mobile del corpo umano. Anche se di solito non ci si presta troppa attenzione, non sta mai ferma, si muove da ogni parte. La stessa cosa avviene alla lingua che parliamo e scriviamo. Le parole che ci escono di bocca o dalle dita che picchiano sulla tastiera entrano nell’uso o vanno in declino, diventano o passano di moda in continuazione. Il linguaggio parlato e quello scritto scorrono in parallelo, ma restano distinti. Se una parola incomincia a essere pronunciata e ascoltata, probabilmente, qualcuno finirà anche per scriverla, ma la scrittura fa anche scelte diverse, preferisce alcune parole invece di altre, che vengono pronunciate di più. Ngram Viewer è un servizio di Google Books che consente di misurare la frequenza con cui le parole compaiono nei libri pubblicati in varie lingue, tra cui l’italiano. Può essere utilizzato per ricavarne qualche indicazione su come è cambiato e sta cambiando l’italiano scritto, quali parole si usino di più e quali siano cadute in disuso. La ricerca è limitata alle parti fisse del discorso, quindi pronomi, aggettivi dimostrativi, avverbi di causa, tempo e luogo, congiunzioni coordinative. In più abbiamo aggiunto veri o pseudo superlativi che negli ultimi anni si sentono molto: avverbi come «assolutamente», aggettivi come «straordinario» oppure negativi, come «insensato» o «pazzesco». Al momento non è possibile condurre ricerche per generi linguistici, analizzando separatamente, per esempio, le parole utilizzate nei romanzi o nei saggi. I risultati sono comunque interessanti.
Parole scritte, di moda e in disuso. "Questo, Codesto, Quello" sono le più stabili della lingua scritta, tutti usano "assolutamente", e qual è l'aggettivo mirabolante più diffuso?.
Stasera, 22 novembre, i Waterboys suoneranno all’Auditorio di Milano, ieri erano a Roma, all’Auditorio della Conciliazione. Per chi è già stato al concerto e vuole riascoltarli, o per chi vuole ripassare per stasera o per le prossime date, queste sono le loro tredici canzoni migliori, scelte da Luca Sofri per il suo libro Playlist. Oltre a quella di stasera i Waterboys faranno altre due date in Italia: il 23 novembre saranno a Bologna all’Auditorio Manzoni, e il 24 novembre a Padova al Gran Teatro Geox. The Waterboys (1981-1993 e poi nel 2000, Londra, Inghilterra) Una di quelle band che sostanzialmente è una persona, in questo caso Mike Scott. Di grande culto, inventori nella prima parte della loro grande carriera di un sound tutto loro fatto di pianoforti incalzanti e rock con assonanze celtiche. Poi andarono più sull’irlandese tradizionale, e poi via via su altre cose, sempre con testi pieni di storie, fedi e mitologie. Il nome della band viene da un verso di “Berlin” di Lou Reed.
13 canzoni dei Waterboys. Scelte dal peraltro direttore del Post, per chi li ha visti a Roma o andrà stasera al concerto di Milano (e per tutti gli altri).
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. C'è un account su YouTube che nel giro di due mesi ha messo online una catasta di concerti di Crosby, Stills, Nash e Young. Nel weekend pesarese del Post, dieci giorni fa, con Matteo Bordone abbiamo anche brevemente dissentito sui Kings of Convenience: lui si mantiene fedele, io mi sono stufato, sono la versione acustica (ma anche estetica) di quello che Bo Burnham prende in giro con quella canzone di cui dicemmo, quella sui conformismi di Instagram. Comunque, rispettosamente, segnalo ai Bordone tra voi questo documentario di mezz'ora che hanno messo su YouTube. Playlist da pomeriggio d'estate, una cosa di dieci anni fa oggi. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Frank Zappa. E la sua strana storia di pubblica fama.
La seconda prova della maturità è stata affrontata oggi da circa mezzo milione di studenti delle scuole superiori italiane, che hanno tradotto la versione dal latino al Classico o che hanno risposto a domande e temi che più caratterizzano il tipo di scuola che hanno frequentato nel loro corso di studi. I ragazzi ammessi alla maturità sono stati il 96,3 per cento dei frequentanti e ieri, mercoledì 21 giugno, hanno iniziato gli esami con il tema. Gli studenti del Classico hanno dovuto tradurre una versione dal latino di Seneca, dalle Lettere a Lucilio. È un brano piuttosto famoso e presente in alcuni libri scolastici: Seneca è uno dei più famosi filosofi e scrittori latini, nonché uno degli autori più scelti per la prova di latino alla maturità: dal 2000 a oggi è già stato scelto quattro volte. Il brano riguarda un tema molto caro a Seneca: l’importanza della pratica della filosofia nella vita di tutti i giorni.
Maturità 2017: la versione e le tracce della seconda prova. Seneca per la versione al Classico, come sempre matematica allo Scientifico, lingua straniera al Linguistico e i problemi per gli istituti tecnici.
Giovedì 22 maggio la Guardia di Finanza di Genova ha arrestato sette persone per una presunta truffa alla Carige, banca di Genova. Tra loro ci sono Giovanni Alberto Berneschi, ex presidente di Carige e vicepresidente dell’associazione delle banche italiane (ABI) attualmente ai domiciliari, sua nuora Francesca Amisano e Ferdinando Menconi, ex amministratore delegato dell’assicurazione Carige Vita. I sette arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, truffa aggravata, riciclaggio e intestazione fittizia di beni: presunti reati commessi tra il 2000 e il 2006. La Guardia di Finanza avrebbe anche sequestrato 22 milioni di euro tra conti correnti e titoli. L’attuale presidente di Carige Castelbarco Albani ha già annunciato che la banca «si costituirà parte civile». Secondo le indagini, gli arrestati si sarebbero arricchiti ai danni della banca attraverso una serie di operazioni immobiliari che passavano attraverso le compagnie assicurative controllate. Scrive La Stampa:
Perché è stato arrestato Berneschi, ex presidente di Carige. Con altre sette persone avrebbe truffato – per 22 milioni di euro – la banca di cui è stato presidente per 25 anni.
Ogni mese consultiamo i cataloghi delle novità delle piattaforme di audiolibri per cercare libri da ascoltare e podcast degni di nota. Per questo luglio abbiamo raccolto anche un paio di consigli della redazione: un po’ perché i consigli di “lettura” d’estate sono apprezzati, un po’ perché da quando abbiamo cominciato a tenere questa rubrica gli ascoltatori e le ascoltatrici di audiolibri in redazione sono diventati sempre di più. C’è chi usa Storytel e chi usa Audible. Entrambe si possono provare gratis per 30 giorni: per Storytel però solo se passate per questo link, altrimenti i giorni sono 14. Ci sono comunque molti audiolibri che si possono ascoltare sempre gratuitamente: quelli dell’archivio di Ad Alta Voce, il programma di Radio Tre che trasmette quotidianamente libri a puntate. In questi giorni e fino al 3 luglio usciranno le puntate di La pista di ghiaccio di Roberto Bolaño letto a tre voci da Fabrizio Gifuni, Fausto Paravidino e Tommaso Ragno.
15 cose da ascoltare a luglio. Nuovi saggi e romanzi in arrivo su Storytel e Audible e, in aggiunta, due consigli della redazione del Post.
Oggi è alle 17 e 45 è iniziata a Roma la direzione nazionale del PD. È un incontro piuttosto complicato perché diversi dirigenti o ex dirigenti del partito hanno dichiarato – chi già da mesi, chi negli ultimi giorni – che voteranno “No” al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. I giornali parlano di “spaccatura” nel Partito Democratico e dicono che probabilmente, per trovare una mediazione, il segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi oggi annuncerà un intervento sull’Italicum, la nuova legge elettorale approvata con tre voti di fiducia che il governo ha accettato di ridiscutere. Per cercare di trovare una mediazione, nel suo intervento Renzi ha proposto la creazione di una delegazione del PD per interrogare le altre forze politiche presenti in parlamento e trovare un accordo sulla nuova legge elettorale. Della commissione faranno parte il vicesegretario del PD, il presidente del PD, i due capigruppo di Camera e Senato e un esponente della minoranza. La proposta sarà probabilmente messa ai voti al termine della direzione. L’altro intervento importante è stato quello di Gianni Cuperlo, uno dei leader della minoranza. Cuperlo ha detto che se non sarà trovato un accordo sull’Italicum, al referendum costituzionale voterà “No” e successivamente rassegnerà le sue dimissioni da deputato.
Cosa succede oggi nel PD. Diversi esponenti del partito hanno dichiarato che voteranno "No" al referendum costituzionale e nella direzione nazionale Matteo Renzi ha cercato una mediazione.
Il prossimo 22 ottobre in Lombardia e Veneto ci sarà un referendum sull’autonomia. Sarà un referendum legale, realizzato d’accordo con lo Stato e allo scopo di chiedere maggiori poteri in un modo previsto dalla Costituzione italiana; dopo l’esito del referendum in Catalogna, però, in molti pensano che il voto in Lombardia e Veneto possa tornare a dare forza ai movimenti autonomisti e indipendentisti del nord Italia. Per cosa si vota? Nel referendum catalano, considerato illegale dalla Spagna, ai cittadini è stato chiesto se volevano l’indipendenza dalla Spagna. Quello in Lombardia e Veneto avrà uno scopo più limitato: verrà chiesto ai cittadini se vogliono che la giunta regionale faccia richiesta allo Stato per ottenere maggiore autonomia tramite una procedura prevista dalla Corte Costituzionale. L’esito del referendum non è vincolante e, sulla procedura di concessione di maggiore autonomia, l’ultima parola spetta allo Stato. Il quesito che sarà sottoposto al voto recita:
I referendum di Lombardia e Veneto possono finire come in Catalogna? si terranno il 22 ottobre e avranno obiettivi molto limitati rispetto a quello catalano: ma dopo ieri si comincerà a parlarne in un altro modo.
Alle 8.48 del 6 dicembre 1990 un aereo da addestramento dell’Aeronautica Militare italiana decollò dall’Aeroporto di Verona-Villafranca per testare nuovi sistemi elettronici di difesa. Il pilota assegnato era il sottotenente Bruno Viviani, di ventiquattro anni, che avrebbe dovuto volare in una zona circoscritta tra i confini di Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Dopo circa un’ora di volo, però, Viviani comunicò al centro radar militare di Padova che il motore del velivolo si era «piantato», cioè era andato in blocco, a 1371 metri di altitudine sopra Ferrara. Dopo aver comunicato l’emergenza, Viviani disse di volersi dirigere se possibile verso la pista dell’aeroporto ferrarese di San Luca. Alle 10.18 il motore sembrò riprendersi, ma con una potenza del 72 per cento che convinse Viviani a comunicare l’intenzione di atterrare nel meglio attrezzato Marconi di Bologna, in quel momento distante 22 chilometri. Per arrivarci, Viviani scaricò in volo quasi tutto il carburante a bordo. Alle 10.25 la torre di controllo di Bologna lo avvistò, ma i motori continuarono a surriscaldarsi e Viviani comunicò: «Ho delle forti vibrazioni… Ho i comandi laschi, mi sa che mi lancio». Alle 10.31 fu registrata l’ultima comunicazione, nelle quale la torre di controllo di Villafranca disse di portare il muso dell’aereo sull’orizzonte e dirigerlo verso una zona disabitata. Il pilota si fece espellere dall’abitacolo in quegli istanti, ma subito dopo il velivolo cambiò totalmente direzione, dirigendosi fuori Bologna, verso il centro di Casalecchio di Reno.
Trent’anni dal disastro aereo di Casalecchio di Reno. Alle dieci e mezza di giovedì 6 dicembre 1990 un aereo militare si schiantò contro una scuola vicino a Bologna, uccidendo 12 studenti.
Dopo gli scandali sulle interferenze russe nelle elezioni statunitensi e sulle grosse falle nella gestione dei dati degli utenti, Facebook ha puntato molto sull’ammissione di responsabilità e sulle scuse pubbliche per provare a recuperare la fiducia dei suoi utenti; ha diffuso dati e documenti interni per spiegare quello che era andato storto, ha avviato profonde indagini per provare a migliorare le cose e il fondatore e CEO di Facebook Mark Zuckerberg si è presentato al Congresso per testimoniare ed essere interrogato, cercando di mostrarsi aperto e trasparente. Dietro a questo sforzo, però, come ha raccontato una nuova indagine del New York Times, ce n’è stato uno opposto: quello con cui Facebook ha provato a screditare i suoi avversari e a fare pressioni su politici per ottenere trattamenti di favore. Inoltre, ha raccontato il New York Times, per mesi e mesi Facebook cercò di insabbiare il problema, e cominciò a occuparsene solo quando divenne inevitabile e quando probabilmente era troppo tardi. La prima cosa grossa che emerge dall’inchiesta del New York Times è che dentro Facebook ci sono stati grossi ritardi nel riconoscere e affrontare il problema degli abusi condotti tramite il social network. Le due persone che sembrano maggiormente responsabili di queste lentezze – prima – e di una scarsa trasparenza – poi – sono le due più potenti della società: il 34enne fondatore e CEO di Facebook Mark Zuckerberg e la 49enne Sheryl Sandberg, ex funzionaria dell’amministrazione Clinton, già dirigente di Google, poi diventata direttrice operativa di Facebook.
Facebook ha più colpe di quanto pensassimo. Una nuova inchiesta del New York Times sostiene che per mesi provò a insabbiare il ruolo che aveva avuto nell'elezione di Trump, occupandosene solo quando era troppo tardi.
La bella di Lodi è un romanzo di Alberto Arbasino, uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento morto a 90 anni a Voghera il 22 marzo. Uscì come racconto sul settimanale Il Mondo nel 1960 e tre anni dopo il regista Mario Missiroli lo traspose in un omonimo film con la protagonista interpretata da Stefania Sandrelli, allora 17enne; nel 1972 uscì per Einaudi ampliato da Arbasino in un romanzo, ristampato più recentemente da Adelphi. Non è forse l’opera più rappresentativa di Arbasino – cioè quella con la scrittura più sperimentale, caustica e surreale – ma racconta in modo calzante un pezzo di Italia e della sua storia: il boom degli anni Sessanta e la borghesia lombarda dell’industria agroalimentare, florida, avida, che si muoveva tra terre con vacche, speculazioni finanziarie, shopping in via Monte Napoleone, vacanze a St. Moritz e a Montecarlo. La storia esemplare di questo sfondo è quella tra Roberta, figlia di una di queste pingui famiglie, e Franco, un meccanico bellissimo e brutale incontrato in una spiaggia della Versilia. Questo è il primo capitolo.
La bella di Lodi. Come inizia il romanzo di Alberto Arbasino che racconta l'Italia del boom economico.
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, alle 10.30 è intervenuto alla Camera dei Deputati per un discorso sul cosiddetto “programma dei mille giorni”, «l’ultima chance per far ripartire il Paese, non una dilazione», ha spiegato. Renzi ha parlato dei piani del governo per quanto riguarda il lavoro («le regole vanno ridotte e devono essere più chiare»), le riforme (a partire dalla legge elettorale che va fatta subito «ma non per andare immediatamente a votare, ma perché una ennesima melina istituzionale sarebbe un affronto»), il fisco («più semplice e meno caro possibile»), la giustizia (che «deve cancellare il violento scontro ideologico del passato») e i propositi per la scuola annunciati ai primi di settembre. Ora è in corso il dibattito successivo all’informativa. Il discorso è servito anche per identificare i punti principali della prossima legge di stabilità, nella quale dovranno essere indicate le risorse economiche per attuare il programma del governo. Renzi terrà un discorso in Senato nel pomeriggio di martedì, a partire dalle 15, sempre sul programma di governo. Intorno alle 18:30, invece, si occuperà del Partito Democratico nella prevista direzione per ufficializzare la nuova segreteria del partito.
Il discorso di Renzi alla Camera. Il presidente del Consiglio ha esposto il programma del governo per i "mille giorni", alla ripresa dei lavori parlamentari.
Buio a mezzogiorno è un romanzo dello scrittore ungherese, naturalizzato britannico, Arthur Koestler (1905-1983), che fu un bestseller negli anni Quaranta. Koestler lo scrisse in tedesco, dato che era cresciuto in Austria e quella era la lingua che aveva imparato a scuola. Il romanzo però fu pubblicato per la prima volta nel 1940 a Londra, in inglese, con il titolo Darkness at noon. In Italia uscì nel 1946 nella collana Medusa di Mondadori, tradotta da Giorgio Monicelli, fratello del regista Mario, inventore della parola “fantascienza” e fondatore della collana Urania. Il manoscritto di Buio a mezzogiorno andò perduto nel maggio 1940, quando Koestler e la sua compagna, la scultrice Daphne Hardy, fuggirono dalla Francia occupata dai nazisti. Per questo ragione tutte le copie esistenti di Buio a mezzogiorno, comprese quelle in tedesco, sono una traduzione di una versione in inglese realizzata da Hardy prima che l’originale fosse perso. Koestler era ebreo e dal 1931 al 1938 era stato membro del Partito Comunista di Germania; quando i nazisti occuparono la Francia, Koestler e Hardy fuggirono in Regno Unito. Koestler aveva inviato una copia in tedesco del manoscritto originale a Emil Oprecht, l’editore svizzero a capo della casa editrice Europa Verlag (che pubblicava i testi di autori antifascisti e in esilio, tra cui Carlo Levi, Bertrand Russell, Thomas Mann, Stefan Zweig, Ignazio Silone). Quando l’editor inglese di Koestler scrisse a Oprecht per ricevere il manoscritto non ottenne risposta e così pubblicò la traduzione di Hardy, anche se non era fatta da un professionista: è piena di calchi dal tedesco che non si userebbero in inglese e mostra che Hardy non aveva dimestichezza con l’Unione sovietica, di cui si parla nel romanzo.
Com’è stato ritrovato il manoscritto perduto di “Buio a mezzogiorno”. Sapevate che tutte le edizioni esistenti di uno dei più grandi romanzi del Novecento derivano da una traduzione? l'originale tedesco si perse nel 1940.
Questa mattina a Parma la Guardia di Finanza ha arrestato quattro persone: l’assessore alla Scuola e all’Infanzia Giovanni Paolo Bernini, il suo collaboratore Paolo Signorini, e due imprenditori. L’accusa è di corruzione. Secondo i pm, Bernini avrebbe “intascato una tangente di 8mila euro per favorire la società Copra di Piacenza nell’assegnazione degli appalti per la ristorazione delle scuole pubbliche dell’infanzia ed elementari della città”. La tangente sarebbe stata pagata attraverso una finta sponsorizzazione a una società sportiva, che poi avrebbe girato il denaro a Bernini e Signorni. Bernini avrebbe chiesto inoltre l’assunzione di un suo conoscente alla ditta che si era aggiudicata l’appalto e, in un’altra occasione, si sarebbe interessato per modificare la destinazione d’uso di un immobile di uno dei due imprenditori, ricevendo in cambio “iPad e altro materiale”. Secondo la Finanza l’assessore e il suo collaboratore definivano le tangenti “conferenze stampa”, quando erano al telefono, tanto da generare a volte degli equivoci.
Che cosa succede a Parma. La Guardia di Finanza ha arrestato un assessore, nell'ennesimo scandalo giudiziario all'interno della giunta di centrodestra guidata da Pietro Vignali.
La Corte d’appello di Milano ha dichiarato prescritto il reato di falso nel processo sulla “Piastra Expo“ per cui il sindaco di Milano Beppe Sala il 5 luglio del 2019 era stato condannato in primo grado a sei mesi di reclusione, poi convertiti in una pena pecuniaria di 45mila euro. Sala, che è stato commissario unico e amministratore delegato di Expo 2015, era stato condannato per falso materiale e ideologico per la retrodatazione dell’atto di nomina di una commissione di gara di un appalto per la cosiddetta “Piastra dei servizi”, un pacchetto di lavori preparatori per l’Esposizione universale. A Sala era stata riconosciuta l’attenuante dell’aver agito per motivi di «particolare valore morale o sociale». Sala, in base alla condanna di primo grado, avrebbe retrodatato due verbali relativi alla nomina di due componenti della commissione di gara per l’assegnazione di un appalto, che fu poi vinto dall’azienda Mantovani, per non dover rifare la gara e ritardare quindi la conclusione dei lavori. L’avvocato di Sala, Salvatore Scuto, ha detto di aver convinto Sala a non rinunciare alla prescrizione, che era già maturata nel novembre del 2019, per porre «così fine ad una vicenda giudiziaria figlia dell’inconsueta iniziativa della Procura Generale, intrapresa quando, nel novembre 2016, era facilmente presumibile» che la prescrizione sarebbe arrivata durante il processo.
La Corte d’appello di Milano ha dichiarato prescritto il reato di falso di cui era accusato il sindaco di Milano Beppe Sala nel processo sulla “Piastra Expo“.
I sette componenti della Commissione Grandi Rischi in carica nel 2009 sono stati condannati in primo grado oggi a sei anni di reclusione dal giudice Marco Billi del tribunale dell’Aquila. Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Bernardo De Bernardinis, Giulio Selvaggi, Claudio Eva e Gianmichele Calvi sono stati giudicati colpevoli di lesioni colpose e omicidio colposo plurimo. L’accusa aveva chiesto per loro quattro anni di carcere, il giudice ha stabilito in sei anni la pena e ha anche decretato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici delle persone coinvolte. Secondo Billi, i componenti della Commissione diedero informazioni carenti o contraddittorie sul rischio sismico nella zona, pochi giorni prima del terremoto di magnitudo 6.3 che si verificò alle 3:32 di notte del 6 aprile 2009. (La prima condanna per i crolli nel terremoto dell’Aquila)
La sentenza sul terremoto all’Aquila. I tecnici che facevano parte della Commissione Grandi Rischi sono stati condannati per lesioni colpose e omicidio colposo plurimo, e se ne discuterà.
Il 18 febbraio la casa d’aste americana RR Auction di Boston batterà all’asta tutto l’archivio privato dello scrittore italo americano Mario Puzo (1920-1998), autore del romanzo Il Padrino che originò la famosa trilogia di film, di cui lo stesso Puzo sceneggiò i primi due episodi insieme al regista Francis Ford Coppola. L’archivio è contenuto in 45 scatoloni riempiti in oltre 50 anni di attività e ha un valore stimato è di circa 525 mila euro. La parte più importante dell’archivio riguarda gli anni in cui Puzo scrisse Il Padrino: ci sono migliaia di pagine di manoscritti, appunti, correzioni, bozze di sceneggiatura e lettere che raccontano come è stato scritto il libro e come poi è stato adattato per sceneggiare i film. Tra gli oggetti che verranno messi all’asta c’è anche il manoscritto originale del romanzo, che era lungo 744 di pagine e originariamente era intitolato Mafia. Puzo iniziò a scrivere il libro nel 1965 e lo pubblicò negli Stati Uniti nel 1969. La prima edizione italiana, pubblicata dalla casa editrice Dall’Oglio, è del 1970. Negli anni Sessanta Puzo – che lavorava come giornalista nel New Jersey – si ritrovò spesso ad avere bisogno di soldi a causa delle perdite al gioco d’azzardo. Nel 1965 presentò un estratto di 10 pagine alla casa editrice G.P. Putnam’s Sons – ancora oggi attiva nel gruppo Penguin – e la convinse a dargli un anticipo di 5 mila dollari. Due anni più tardi, vendette alla Paramount Pictures per soli 12 mila e 500 dollari l’opzione sui diritti cinematografici del romanzo, non ancora pubblicato. Era una cifra bassissima per una sceneggiatura media, ma Puzo era di nuovo in difficoltà economiche e così accettò. Il resto è noto: il libro fu pubblicato nel 1969 e divenne un bestseller tradotto in molte lingue. Puzo collaborò con la Paramount alla sceneggiatura del film, che sarebbe stato girato da un giovane e promettente regista, Francis Ford Coppola, che come Puzo si decise ad accettare soltanto perché aveva bisogno di soldi. Il Padrino uscì nel 1972 e vinse tre Oscar: per il miglior film, per il migliore attore a Marlon Brando, e per la migliore sceneggiatura originale a Francis Ford Coppola e, appunto, Mario Puzo. Lo stesso avvenne nel 1975 per Il Padrino parte II che di Oscar ne vinse sei, tra cui ancora quello per la migliore sceneggiatura. Il terzo episodio uscì nel 1990, senza la collaborazione di Mario Puzo. (Il 26 gennaio è morto a 94 anni Abe Vigoda, l’attore che nei primi due episodi del Padrino interpreta la parte di Tessio, vecchio amico e alleato di Don Vito Corleone.)
Il manoscritto del Padrino all’asta. Una casa d'aste di Boston batterà all'asta i materiali preparatori del romanzo di Mario Puzo, le sceneggiature corrette da Francis Ford Coppola e anche una lettera a Marlon Brando.
Ho un’abitudine che fa inorridire la maggior parte delle persone: guardo la TV e i film usando il “fast forward”. Grazie ai computer farlo è diventato sempre più semplice, con enormi risparmi in termini di tempo: quattro episodi di Unbreakable Kimmy Schmidt si guardano in un’ora, e si riesce a far stare un’intera stagione di Game of Thrones in un viaggio in treno di cinque ore. Ho iniziato a guardare la TV usando il fast forward qualche anno fa, per rendere la mia vita più efficiente. Tra webserie popolari, serie d’autore o importate da altri paesi, non ci sono mai state così tante cose da guardare. Alcuni dirigenti televisivi temono che il settore stia andando più veloce del suo pubblico. Nel 2015 sono andate in onda 412 serie, il numero più alto di sempre, quasi il doppio rispetto al 2009. «C’è davvero troppa televisione», aveva detto l’anno scorso John Landgraf, CEO dell’emittente televisiva americana FX Networks. Il responsabile dei contenuti di Netflix Ted Sarandos – che sta commissionando la produzione di serie tv a una velocità impressionante – rispose che era una sciocchezza: «La televisione non è mai troppa», ha detto. Passiamo in media tre ore al giorno davanti a TV o computer per cercare di stare al passo con le Kardashian, gli Stark, gli Underwood e decine di altri personaggi delle serie più viste, che nell’era della frammentazione del pubblico si sono moltiplicate. Oggi per essere sulla stessa lunghezza d’onda dei diversi gruppi dei nostri amici – che si schierano a favore o contro un personaggio piuttosto che un altro – bisogna guardare serie e programmi in quantità industriale.
Guarderemo la tv accelerata. Lo sostiene un giornalista del Washington Post, che guarda film e serie tv a velocità doppia e dice che gli ha cambiato la vita.
L’ex presidente della BCE Mario Draghi ha pronunciato martedì il discorso inaugurale al Meeting di Rimini, il tradizionale raduno estivo di Comunione e Liberazione. Draghi ha parlato della crisi di questi mesi e di come se ne potrà uscire, tra le molte difficoltà che ci saranno, con ragionamenti e suggerimenti che sono stati molto apprezzati e commentati. In particolare, Draghi ha parlato dell’esigenza di investire nella scuola e nell’istruzione, nella formazione dei giovani: «Il debito creato con la pandemia è senza precedenti e dovrà essere ripagato principalmente da coloro che sono oggi i giovani» ha detto, «è nostro dovere far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo pur vivendo in società migliori delle nostre».
Il discorso di Mario Draghi di cui si sta parlando. Al Meeting di CL a Rimini ha parlato della crisi e di come se ne uscirà: puntando molto sui giovani.
Mercoledì il tratto di mare su cui si affaccia il centro di Trieste, tra il molo Audace e la Stazione marittima, era pieno di grandi meduse, fotografate da varie persone sui social network. Radunate in quello che viene definito un “bloom”, erano perlopiù esemplari di Rhizostoma pulmo, detta polmone di mare o dama del mare, che è la specie di meduse di maggiori dimensioni che si trova nel mar Mediterraneo, ma c’era anche qualche Aurelia aurita, detta medusa quadrifoglio, una specie molto comune. Avete visto anche voi il bloom di meduse nel Golfo di Trieste? Oggi anche le vostre osservazioni possono diventare dati scientifici: basta scattare una foto con il vostro cellulare e mandarcela con avvistAPP. Per info https://t.co/xZL2unG9xS (grazie a Luciano Burla per il video) pic.twitter.com/Ta7Y7pnXwT
Il “bloom” di meduse in centro a Trieste. Gli sciami di “Rhizostoma pulmo”, come quello avvistato e fotografato ieri, sono sempre più frequenti nel mare Adriatico.
Mettendo insieme i dati forniti dai telescopi spaziali Hubble e Spitzer, i ricercatori della NASA sono riusciti a identificare la galassia più distante dalla Terra mai osservata. Si trova a 13,3 miliardi di anni luce da noi (circa 130mila miliardi di miliardi di chilometri) ed è stato calcolato che si formò 420 milioni di anni dopo il Big Bang, il momento in cui secondo la teoria più seguita l’Universo iniziò a espandersi. La nuova galassia è stata chiamata con il poco amichevole nome di MACS0647-JD.
La galassia più lontana mai osservata. Si trova a 130mila miliardi di miliardi di chilometri da noi e si formò 420 milioni di anni dopo il Big Bang: foto e video.
Sabato 8 giugno a Stoccolma si sono sposati la figlia più giovane del re di Svezia, Madaleine, e il banchiere anglo-americano Christopher O’Neill, con strascichi, balconi e foto di rito. Pochi giorni prima l’atleta sudafricano Oscar Pistorius era tornato in tribunale per la prima volta dopo la sua liberazione su cauzione. Anche l’attivista egiziano Ahmed Douma si è presentato davanti a un giudice che l’ha condannato a 6 mesi per aver insultato il presidente Morsi. Tamy Glauser potrebbe essere anche lei un’attivista egiziana, ma invece è una modella svizzera. Samina Baig invece ha 22 anni ed è la prima donna pakistana ad aver scalato l’Everest. A Lagos, in Nigeria, è stata inagurata la mostra fotografica di Onafujiri Renee Remet, un bambino di tre anni. Ad Appleby, nel Regno Unito, i coetanei di Remet non sono fotografi, ma girano con catene porta-ciuccio di oro massiccio.
Celebripost. Attivisti, modelle, scalatrici e fotografi molto giovani tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Nel suo progetto The Blood Forest, il fotografo francese Philippe Echaroux ha proiettato i ritratti di alcuni componenti di una tribù indigena brasiliana sugli alberi della foresta amazzonica. Lo scopo del progetto era quello di mostrare lo stretto legame tra gli indigeni e il loro territorio, sempre più minacciato dalla deforestazione e dalle attività dei minatori in cerca di oro e diamanti. The Blood Forest è stato pensato per sostenere la tribù Surui Paiter guidata da Almir Surui Narayamoga, l’uomo incaricato dal governo brasiliano di aiutare a proteggere la porzione di foresta in cui è insediata la sua tribù. Questi e altri lavori di Echaroux si possono vedere sul suo sito e sui suoi profili Facebook e Instagram. Qui sotto il video (in francese) della realizzazione del progetto:
Le foto degli indigeni proiettate sulla foresta amazzonica. Le ha realizzate il fotografo Philippe Echaroux per dire che ogni albero tagliato contribuisce alla sparizione della popolazione locale.
Sono stati disposti gli arresti domiciliari per il prefetto di Cosenza Paola Galeone, per la quale la procura ha ipotizzato il reato di induzione a dare o promettere utilità, cioè il reato commesso da chi, abusando del proprio incarico pubblico, spinge un’altra persona a dare o a promettere denaro o un’altra forma di favore. Galeone è accusata di aver indotto l’imprenditrice Cinzia Falcone, titolare di una scuola di inglese locale, a fare una fattura falsa da 1.220 euro per sfruttare un fondo della Prefettura per le spese di rappresentanza. Galeone aveva proposto all’imprenditrice di spartirsi poi quei soldi, 700 euro a lei e 500 a Falcone, che però dopo la proposta l’ha denunciata alla procura. Si è quindi presentata al bar dove avevano appuntamento con un registratore, consegnandole una busta con dei soldi finti. All’uscita, gli agenti di polizia hanno arrestato Galeone.
Paola Galeone, prefetto di Cosenza, è agli arresti domiciliari per una tangente da 700 euro.
Ci sono buoni motivi per continuare a festeggiare: nuove nascite, compleanni e, manco a dirlo, ancora il Natale. Qualcuno nel proprio ambiente, come i gaviali nelle riserve naturali (sono coccodrilli!), gabbiani sui monumenti. Qualcun altro estremamente fuori posto: fenicotteri rosa nella neve di Zurigo, tigri siberiane che annusano circospette pupazzi di neve di carta sotto il sole di Sao Paulo, cuccioli di elefante su enormi bilance. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Chi non beve in compagnia. Fenicotteri, tigri siberiane e gaviali (che cos'è un gaviale?) nelle foto di animali più belle di questa settimana.
Da qualche mese il fumettista americano Randall Munroe ha una rubrica saltuaria sul New York Times in cui risponde a “buone domande”, prevalentemente buffe e un po’ assurde. Munroe è il creatore della striscia xkcd, quella che ha come protagoniste delle sagome stilizzate e tratta prevalentemente di internet e scienza. Lui è un programmatore che tra le altre cose ha lavorato per la NASA, prima di dedicarsi a tempo pieno a xkcd, inventato nel 2005. L’ultima domanda a cui ha risposto Munroe gli è arrivata da Lizzie di Austin, Texas: “qual è la puzza peggiore del mondo?”.
Qual è la puzza peggiore di tutte? c'è una componente soggettiva che rende difficile rispondere, ma alcuni scienziati hanno provato a trovarla, scoprendo la “zuppa di puzza”.
Dal 16 al 20 settembre si è svolta la London Fashion Week, la settimana della moda di Londra, dove i principali marchi britannici hanno presentato le loro collezioni per la primavera/estate 2017. Londra è famosa soprattutto per lo spazio che dà a stilisti emergenti, nomi nuovi e collezioni sperimentali. Anche a Londra, come a New York, ci sono state molte sfilate e presentazioni: i giornali hanno parlato soprattutto di quelle con proposte originali o nuove strategie di mercato, come Burberry che ha messo in vendita subito i suoi abiti come hanno già fatto gli americani Tom Ford e Ralph Lauren, oppure perché hanno festeggiato anniversari importanti, come lo stilista Kristopher Kane e Versus, la seconda linea di Versace. Si è scritto anche dell’evoluzione di stile della greca Mary Katrantzou e dell’inglese Anya Hindmarch. Tutto sommato però non si sono viste cose a cui la stampa ha dedicato più spazio del solito: è stata, in sostanza, una settimana della moda piuttosto normale. Lo stilista inglese Christopher Kane ha festeggiato quest’anno i dieci anni del marchio che porta il suo nome, fondato a Londra nel 2006, poco dopo essersi laureato alla prestigiosa scuola di moda Central Saint Martins. Fu considerato da subito uno bravo da tenere d’occhio perché sa mescolare in modo originale i tessuti e ridefinire le linee del corpo femminile. kane e la sorella, che lavora con lui, hanno raccontato i loro inizi in un’intervista a Vogue America: avevano affittato un appartamento a Parigi da usare come atelier ma era troppo piccolo per ospitare le decine di persone che entravano per comprare gli abiti. Kane fu notato anche da Donatella Versace, che nel 2009 lo chiamò alla guida creativa della sua seconda linea, Versus. La collezione per la primavera/estate 2017 contiene una sorta di omaggio ai suoi primi lavori, con cappotti con stampate sopra vecchie polaroid scattate nel dietro le quinte delle sue sfilate. Kane ha anche rivisitato le Crocs, le ciabatte di gomma molto criticate ma anche molto vendute, ricoprendole di brillantini e applicazioni tridimensionali.
Le 5 sfilate di cui si è parlato a Londra. Cioè alla Settimana della moda più innovativa e stravagante di tutte: da Versus a Burberry a Anya Hindmarch.
Luciano Belli Paci, il figlio della senatrice a vita Liliana Segre, ha parlato con Repubblica della recente decisione del prefetto di Milano di assegnare a Segre una scorta, in seguito ai molti insulti e minacce ricevuti online. Belli Paci ha ringraziato le autorità milanesi e ha spiegato che ora i tre figli di Segre si sentono «più tranquilli»: «mia madre andava ancora in giro molto da sola, usando i mezzi pubblici», ha aggiunto: «Ha sempre cercato di mantenere una normalità assoluta nel suo stile di vita, per questo forse è un bene che ci sia sempre una presenza dei carabinieri al suo fianco». Segre ha 89 anni ed è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel gennaio del 2018 per «per aver illustrato la patria con altissimi meriti nel campo sociale». Da bambina fu espulsa da scuola per le leggi razziali e nel 1944 fu deportata al campo di concentramento di Auschwitz dove rimase per circa un anno prima di essere liberata. Da decenni si impegna per raccontare l’Olocausto alle nuove generazioni: per il suo impegno e la sua proposta di istituire una commissione parlamentare contro l’antisemitismo e il razzismo è oggetto da tempo di minacce sempre più numerose (secondo l’Osservatorio antisemitismo riceve una media quotidiana di 200 messaggi d’odio sui social network). Martedì scorso esponenti di Forza Nuova, partito neofascista di estrema destra, avevano esposto uno striscione contro di lei a Milano, vicino al teatro di via Fezzan, in cui la senatrice stava parlando davanti a 500 studenti.
I figli di Liliana Segre sono «più tranquilli», ora che ha la scorta. Luciano Belli Paci ha raccontato a Repubblica che la senatrice a vita girava molto da sola, con una certa preoccupazione dei familiari.
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, anche Twitter non si è sottratto dal mettere insieme una bella selezione di cose successe nel 2012 e passate attraverso i suoi messaggi. I due tweet più popolari sono stati quello di Barack Obama dopo la rielezione a presidente degli Stati Uniti…
Il 2012 su Twitter. La lista delle cose circolate di più sul social network.
Sarà che si avvicinano gli Oscar ed è periodo di settimane della moda, ma il Celebripost di questa settimana è particolarmente ricco di attrici e modelle: quelle che sfilano come Naomi Campbell – con una maglietta con scritto “fashion against ebola” – e quelle che le guardano sfilare, come Katie Holmes, Dakota Johnson e Julianne Moore. Poi ci sono il presidente francese François Hollande che stringe la mano a Sean Penn, molto più presidenziale di lui; i reali di Svezia a guardare le gare di sci nordico; e la coppia del momento, il primo ministro greco Alexis Tsipras e il ministro delle finanze Yanis Varoufakis, mentre sorridono soddisfatti. Scarlett Johansson fa le prove per gli Oscar, Monica Bellucci e Daniel Craig posano per i fotografi a Roma, e poi c’è la regina Elisabetta di spalle mentre osserva Londra davanti a lei. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Scarlett Johansson alle prove degli Oscar, François Hollande con Sean Penn all'Eliseo e i politici greci del momento, tra quelli che andavano fotografati questa settimana.
La solidità delle famiglie e dei matrimoni asiatici è nota e nel tempo è diventata un luogo comune. Lee Kuan Wew, primo ministro di Singapore dal 1959 al 1990, disse che le famiglie cinesi incoraggiano “lo studio, il duro lavoro, la parsimonia e la rinuncia al divertimento nel presente in favore di un guadagno futuro”. Secondo molti studi, la solidità dei nuclei familiari ha contribuito al successo economico dell’Asia negli ultimi vent’anni. Le cose però stanno cambiando, scrive l’Economist questa settimana. Non si parla di crisi della famiglia o di boom di divorzi: in Asia le separazioni sono ancora molto rare. Il problema, però, è che in Asia ci si sposa sempre più tardi e in molti casi non ci si sposa affatto. L’età media delle nozze nei paesi orientali più ricchi – come il Giappone, Taiwan, la Corea del Sud e Hong Kong – è di 29-30 anni per le donne e 31-33 anni per gli uomini, molto superiore rispetto a quella di qualche anno fa. Un terzo delle donne giapponesi intorno ai trent’anni non è sposato ed è molto probabile che la metà di loro non lo sarà mai. A Bangkok il 20 per cento delle donne dai 40 ai 44 anni sono single, a Tokyo è single il 21 per cento delle donne di quell’età con un’istruzione universitaria, a Singapore il 27 per cento. Non sorprende che le donne asiatiche, soprattutto le più istruite, abbiano una visione negativa del matrimonio. Una donna giapponese sposata di norma lavora 40 ore alla settimana in ufficio e poi passa in media altre 30 ore a fare i lavori di casa, mentre un uomo solo tre. In più ci si aspetta da lei che provveda all’educazione dei bambini, che assista il marito e si prenda cura dei membri anziani della famiglia.
La crisi dei matrimoni in Asia. Nei paesi orientali ci si sposa sempre meno e l'Economist prova a spiegare perché.
il primo trailer di Star Wars: Il Risveglio della Forza è stato diffuso venerdì: si tratta del primo film della nuova trilogia della famosa saga cinematografica di fantascienza di Star Wars (Guerre Stellari). Il trailer dura 86 secondi e mostra alcune scene del nuovo film, oltre a due dei suoi probabili personaggi principali. Compare inoltre una delle astronavi più famose di tutta la saga, il Millennium Falcon di proprietà di Ian Solo, e in generale la stragrande maggioranza dei riferimenti interessa la cosiddetta “vecchia” trilogia, quella che è uscita fra il 1977 e il 1983. Star Wars: Il Risveglio della Forza uscirà nei cinema il 18 dicembre 2015. Del film non si sa ancora molto: sarà un sequel della “vecchia” trilogia – quella che va da Una nuova speranza del 1977 al Ritorno dello Jedi, uscito nel 1983 – e sarà presente gran parte degli attori del cast principale di allora (cioè Luke Skywalker, Ian Solo e così via) oltre ad altri attori i cui nomi sono stati diffusi ad aprile. Il film sarà diretto da J. J. Abrams, ideatore della serie televisiva Lost e fra le altre cose regista dell’ultimo film della saga di Star Trek, Into Darkness. Star Wars: Il Risveglio della Forza è attualmente in post produzione: circolano molte voci sul fatto che sia già iniziata la scrittura dei prossimi due film.
Il trailer del nuovo Star Wars, spiegato bene. Breve guida per veri nerd ai primi 86 secondi del nuovo film della saga, per cominciare a trascinarsi al 18 dicembre 2015.
Durante lo spettacolo per i Billboard Music Award, uno dei più importanti premi musicali statunitensi sponsorizzati dalla rivista Billboard, andato in onda domenica 18 maggio sull’emittente ABC, Michael Jackson è stato ricordato con un’esibizione musicale in cui è apparso sotto forma di ologramma. Insieme con alcuni ballerini reali e altri virtuali, la proiezione di Jackson si è esibita sulla canzone Slave to the Rhythm, tratta dal suo disco postumo “Xscape”. Michael Jackson morì il 25 giugno 2009 a 50 anni per un’intossicazione acuta da alcuni farmaci.
L’ologramma di Michael Jackson ai BMA. Ai Billboard Music Award è stata usata una proiezione: ha ballato "Slave to the Rhythm", tratto dal suo disco postumo.
C’è parecchia attualità tra le cose più viste sul Post questa settimana, a partire dalle prime pagine che i giornali di tutto il mondo hanno dedicato al volo MH17, abbattuto sopra la zona orientale dell’Ucraina, dove da settimane i ribelli filo-russi combattono contro l’esercito ucraino (qui potete seguire il nostro liveblog con tutte le novità mano a mano che arrivano). Poi la spiegazione di cos’è e come funziona il “roof-knocking”, una delle tecniche che l’esercito israeliano utilizza per avvertire i civili prima dei bombardamenti (qui invece potete seguire il liveblog di quello che succede a Gaza). Poi un po’ di calcio, con le foto più belle dei Mondiali e la lista di tutti gli allenatori che sono passati dalla Juventus. Infine moltissime foto, come quelle delle grandi navi a Venezia fotografate da Gianni Berengo Gardin e quelle del festival di Arles, uno dei festival di fotografia più importanti al mondo. – Le prime pagine internazionali sull’aereo abbattuto in Ucraina Una notizia di cui si è parlato (e si parla) in tutto il mondo: soltanto alcuni hanno deciso di pubblicare le foto dei passeggeri morti
Sunday Post. Le prime pagine sul volo MH17, il "roof knocking" a Gaza e tutti gli allenatori della Juventus tra le cose più viste sul Post questa settimana.
In Italia non è molto di moda parlare di “neoliberismo”, se non da parte di un gruppo relativamente ristretto che usa questa parola per attaccare chiunque abbia delle posizioni politiche ed economiche anche solo un po’ più a destra del centro. C’è una pagina Facebook, un tempo molto attiva, chiamata “Colpa del neoliberismo”, dove vengono raccolte le migliori dichiarazioni di questo tipo. La pagina deve probabilmente la sua ispirazione alla rubrica “Tutta colpa del liberismo” pubblicata ogni settimana dal quotidiano Il Foglio tra 2015 e 2016. Sfogliandola oggi si possono trovare alcune perle di ironia involontaria, come un appello del 2016 in cui il femminicidio veniva imputato, tra le altre cose, ai «cambiamenti antropologici indotti dallo scatenamento degli istinti animali del neoliberismo». La rubrica ricorda che in altre occasioni il neoliberismo è stato incolpato per i danni causati dai terremoti, per quelli procurati dalle alluvioni e persino per la pratica della depilazione delle ascelle femminili. Sono esempi che dimostrano come in Italia la parola “neoliberismo” sia spesso usata a sproposito. Per i suoi critici, il “neoliberismo” è un’ideologia pervasiva che ha saturato le nostre vite inculcandoci gli ideali dell’individualismo, dell’egoismo e della competizione ad ogni costo. Avrebbe contagiato anche la vita pubblica, spingendo i governi a tagliare la spesa sociale, a ridurre le tutele e a favorire gli interessi delle grandi società multinazionali. Sono idee che nella loro versione più dogmatica e inflessibile non meritano molta considerazione. Ma la scarsa qualità del dibattito italiano non deve farci dimenticare che un problema esiste. Nel resto del mondo di neoliberismo discutono i principali economisti e anche se i loro toni sono diversi da quelli presi in giro sul Foglio, le loro conclusioni non sono poi tanto differenti. Come ha scritto questa settimana sul Guardian l’economista di Harvard Dani Rodrik, non soltanto è vero che viviamo nell’era del neoliberismo, ma è vero anche che il neoliberismo, almeno nella sua versione più intransigente, è una cattiva idea.
Dobbiamo parlare di neoliberismo. In Italia è un dibattito preso poco sul serio, ma nel resto del mondo sempre più economisti sostengono che il neoliberismo - o almeno la sua versione dogmatica - non funzioni.
Michele Smargiassi ha raccontato su Repubblica come se la sta cavando Matteo Maria Zuppi, nominato a fine ottobre 2015 nuovo vescovo metropolita di Bologna. Romano di 60 anni, Zuppi è molto amato in città e in questi primi mesi da vescovo ha assunto posizioni piuttosto radicali su vari temi, schierandosi per esempio contro gli sgomberi delle famiglie che hanno occupato alcuni edifici sfitti e augurando “buon lavoro e buona lotta” ai cassintegrati dell’azienda Saeco. Smargiassi spiega che Zuppi ha scelto la via della modestia, rinunciando ai lussi offerti dalla curia e seguendo l’esempio di papa Francesco: “chiesa di strada, porte aperte e battaglia per gli ultimi, gli ‘invisibili’”. Francesco Guccini ne è entusiasta, per il teologo Vito Mancuso ha il pregio di “sintetizzare la dimensione popolare orizzontale e la verticalità della liturgia”. «Se non rispettano i patti», dice sorridendo placido come se proponesse una gita al mare, «ci vado io a occupare il municipio». E nell’ufficio della Curia tutti capiscono che monsignor Matteo Zuppi potrebbe farlo davvero, magari senza neppure togliersi di dosso i paramenti arcivescovili con cui ha appena celebrato la messa delle cinque in cattedrale. È stata una giornata dura, martedì: occupanti sgomberati, famiglie con bambini e anziani in strada, corteo, cariche della Polizia, manganellate, feriti, qualcuno sale sui tetti e non vuole scendere. Da tempo a Bologna la lotta per la casa si è fatta scontro di piazza. Ma martedì si sono rifugiati in una chiesa e hanno chiesto che fosse lui a condurre la trattativa col Comune per riavere un tetto. Non il sindaco, non il prefetto: ma don Matteo, il vescovo che sta ribaltando una città.
«Ci vado io a occupare il municipio». Repubblica racconta la grande popolarità del nuovo vescovo di Bologna, Matteo Zuppi, che in pochi mesi è diventato molto amato.
La discussione al Senato sulla legge Cirinnà – che propone di introdurre per la prima volta in Italia le unioni civili intese come «specifica formazione sociale» – riprenderà mercoledì alle 9,30. Martedì pomeriggio è stata rimandata, su richiesta di Sel, la votazione sull’emendamento presentato dal senatore del Partito democratico Andrea Marcucci, il cosiddetto “supercanguro”: un emendamento all’articolo 1 che contiene tutti i punti principali della legge e che, se approvato, farebbe cadere in un colpo solo quasi tutte le modifiche presentate dalle opposizioni. A inizio seduta la Lega Nord – contraria all’approvazione del ddl Cirinnà – ha annunciato di voler ritirare la maggioranza dei 5mila emendamenti presentati mantenendone 580 e ha chiesto al Partito Democratico – che invece ha proposto e sosterrà la legge, almeno con la maggioranza dei suoi senatori – di ritirare il “supercanguro”. Il PD ha però deciso di non ritirarlo («Il canguro resta, ha un obiettivo sano» ha detto il capogruppo del PD Luigi Zanda) e il M5S ha detto di non avere intenzione di votarlo, complicando le cose e sovreccitando la discussione. Alberto Airola del M5S ha detto: «Il super canguro è un piccolo trucco incostituzionale e non me la sento di chiedere al mio gruppo di votarlo».
Sulle unioni civili le cose si sono complicate. La Lega ha ritirato la maggioranza degli emendamenti presentati, il PD ha deciso di mantenere il "supercanguro" e il M5S ha detto che non lo voterà: si riprende domattina alle 9,30.
In un lungo post su Facebook, la linguista e divulgatrice Vera Gheno è tornata sul dibattito sulla possibilità di rendere la lingua italiana più inclusiva nei confronti delle donne e più in generale delle minoranze, utilizzando in particolare alcune soluzioni creative come un asterisco al posto del plurale maschile – oggi usato genericamente per ogni gruppo di persone – e una vocale neutra chiamata schwa (ə). Gheno, che studia questioni di lingua e genere da molti anni, invita le persone che ritengono inappropriate queste soluzioni a vivere con maggiore laicità il dibattito in corso: «nel sistema-lingua possono convivere più o meno serenamente le regole, necessarie affinché il codice funzioni (la cosiddetta “norma”), e un certo grado di libertà», spiega nel suo post, e «tutto questo può rimanere là, ai margini del sistema-lingua, senza dare particolare fastidio alla lingua stessa».
Meno indignazione per gli asterischi. La linguista Vera Gheno sostiene che le discussioni sulla lingua che cambia fanno bene in ogni caso, al contrario degli «arrocchi sdegnosi».
“Da qualche tempo a questa parte”, scriveva sabato il Foglio, “c’è una piccola domanda che gira con insistenza tra i corridoi del Partito Democratico. Una domanda che non riguarda né il federalismo, né le intercettazioni né i termini della manovra finanziaria ma che a metà giugno finirà tra gli ordini del giorno della più importante tra le commissioni del Pd: quella di Garanzia”. La domanda è semplice: un iscritto al PD può far parte anche della massoneria? La questione si è posta quando Ezio Gabrielli, assessore ad Ancona ed esponente locale del PD, ha detto di essere un massone e di essere “orgoglioso di esserlo”. Il sindaco di Ancona non la prese bene – “Un massone non può essere assessore” – e lo scorso novembre Gabrielli si è dimesso dalla giunta, decidendo però di chiedere al partito di esprimersi sulla vicenda. La questione è ora sul tavolo della commissione di garanzia del PD.
Un iscritto al PD può essere massone? il caso di due assessori locali PD costretti alle dimissioni arriva sul tavolo della commissione di garanzia del partito: devono essere espulsi?.
Aggiornamento: ha vinto PJ Harvey. Il Mercury Prize è un premio assegnato ogni anno al miglior disco di artisti britannici o irlandesi. È stato istituito dalla British Phonographic Industry e dalla British Association of Record Dealers (l’associazione britannica dei rivenditori di dischi) nel 1992 come alternativa ai Brit Awards, ed è considerato un premio molto prestigioso, le cui scelte all’interno delle fertili annate del pop e rock britannico sono sempre di qualità migliore dei poco credibili premi angloamericani e spesso più emancipati dai numeri delle vendite. Sono insomma una buona occasione per promuovere buoni dischi e farli conoscere. In origine il premio era sponsorizzato dalla Mercury Communications (un marchio di proprietà della compagnia di telecomunicazioni Cable & Wireless) da cui prese il nome.
Oggi si assegna il Mercury Prize. Da Adele a Ghostpoet (chi?), i dodici dischi candidati al meno sputtanato dei premi musicali, in streaming.