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Da lunedì la nave militare italiana Diciotti è bloccata nel porto di Catania con a bordo decine di migranti soccorsi a Ferragosto, che il governo italiano non vuole fare sbarcare. Secondo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il governo vuole prima aspettare che altri stati europei si facciano carico di esaminare la loro richiesta di protezione internazionale (cosa che di norma spetterebbe all’Italia, visto che i migranti sono in Italia). Mercoledì sono stati fatti scendere i 27 minori non accompagnati che si trovavano a bordo: dalle loro condizioni, e dalle testimonianze degli operatori che stanno gestendo il caso, la situazione sulla nave sembra piuttosto grave. Ieri un gruppo di passeggeri ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la decisione del governo italiano. #migranti @RadioRadicale (11:34)
Il decimo giorno del caso Diciotti. I migranti a bordo della nave continuano ad essere in condizioni molto precarie, ma al momento non si vede cosa possa sbloccare la situazione.
Martedì 16 dicembre è stata diffusa online e messa in vendita la prima canzone del nuovo disco di Jovanotti, che invece uscirà a primavera e si chiamerà 2015cc. Il singolo si chiama “Sabato” ed è stato pubblicato assieme a un video girato al luna park dell’Idroscalo di Milano: in copertina c’è un vecchio modello di ciclomotore su fondo bianco. Come il resto del disco è stato registrato in parte a Cortona – la città di Jovanotti – e in parte all’Electric Lady Studios di New York. Un breve film di backstage della produzione del video sarà trasmesso su Sky Uno HD mercoledì alle 22,45: il Post ne anticipa una parte, assieme al video ufficiale.
Dietro il Sabato di Jovanotti. Un’anticipazione del backstage del video uscito ieri, che sarà trasmesso stasera da Sky.
Domenica 24 novembre Repubblica ha pubblicato un articolo di Gad Lerner che racconta la conclusione dello sciopero di cinque giorni del trasporto pubblico a Genova, e che prova a spiegare i complicati rapporti tra i dipendenti dell’AMT da una parte e i sindacati, il PD genovese e le istituzioni locali dall’altra (una diffidenza reciproca esasperata da decenni di malagestione»). Ma più in generale, Lerner parla di quello che ha significato la vertenza AMT, «elevata a drammatico simbolo di una nazione costretta dai suoi vincoli di bilancio a svendere il patrimonio pubblico». La miccia, per il momento, si è spenta. Dopo cinque giorni di sciopero gli autobus escono dalle rimesse. Dispiacerà a Grillo, dispiacerà all’estrema sinistra, dispiacerà perfino al “Giornale” della destra che ieri titolava sull’”Aria di rivolta”, ma gli autoferrotranvieri rinunciano a far da miccia dell’esplosione preconizzata da un così variegato fronte insurrezionale.
«Il drammatico simbolo di una nazione». Gad Lerner racconta su Repubblica la fine dello sciopero del trasporto pubblico locale a Genova, e che cosa ha significato per la città e per l'Italia.
Il prossimo 15 aprile andrà in onda negli Stati Uniti, sul canale FX, la prima della dieci puntate della serie televisiva Fargo, ispirata all’omonimo film diretto dai fratelli Coen nel 1996 con Frances McDormand, William H. Macy e Steve Buscemi, vincitore del premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Joel e Ethan Coen hanno partecipato al progetto come produttori esecutivi, mentre la serie è stata scritta da Noah Hawley, autore delle serie televisive The Unusuals – I soliti sospetti e My Generation. Tra gli interpreti della serie, che verrà trasmessa anche nel Regno Unito su Channel 4, ci sono Billy Bob Thornton (che ha già lavorato con i fratelli Coen in L’uomo che non c’era e in Prima ti sposo, poi ti rovino), Martin Freeman, Bob Odenkirk (il mitico Saul Goodman di Breaking Bad), Colin Hanksm e Kate Walsh. Il canale di FX su YouTube ha pubblicato diversi teaser trailer della serie, visibili in questa playlist.
I trailer di “Fargo”, la serie tv. La nuova serie di FX tratta dall'omonimo film del 1996 dei fratelli Coen (che partecipano come produttori esecutivi).
L’astronauta statunitense Jessica Meir alla fine di settembre raggiungerà per la prima volta lo Spazio, abitando sulla Stazione Spaziale Internazionale per qualche mese nell’ambito dell’Expedition 61. A 450 chilometri di altitudine, potrà osservare con un solo colpo d’occhio l’Himalaya, attraversato ogni anno da stormi di intrepide oche indiane, una delle sue passioni e oggetto di una recente ricerca sulla loro capacità di volare ad alta quota. Sono state definite da una collega di Meir “le astronaute del mondo dei volatili”, e forse anche per questo hanno attirato la sua attenzione. Ogni anno le oche indiane (Anser indicus) affrontano un viaggio molto impegnativo in Asia centrale, per trascorrere l’inverno in Birmania, nello stato indiano dell’Assam e nelle zone acquitrinose del Pakistan. Il viaggio richiede di superare alcune delle vette più alte dell’Himalaya, raggiungendo i 7.200 metri di quota, dove l’ossigeno e più rarefatto e le temperature sono molto basse. Nel farlo, le oche indiane dimostrano di avere una formidabile resistenza e una grande capacità di acclimatarsi, sopportando in poche ore uno sbalzo di migliaia di metri di altitudine. E per questo da anni sono studiate dai ricercatori come Meir, per comprendere segreti che potrebbero essere sfruttati per trattare particolari condizioni di salute.
Le formidabili “oche astronaute”. Le oche indiane volano oltre i 7mila metri per superare le cime dell'Himalaya, e il loro studio potrebbe aiutarci a trattare meglio alcune malattie (bonus: contiene una delle GIF più belle che abbiate visto).
Il padiglione degli Emirati Arabi Uniti si trova più o meno a metà del Decumano, subito dopo i ristoranti di Eataly tra l’Azerbaijan e il Kazakistan, ed è molto visibile: un po’ per la forma particolare, un po’ per il colore acceso. Ci sarà quasi sicuramente tanta coda: è uno dei padiglioni con l’attesa più lunga, perché ha un accesso limitato di persone dato che l’attrazione principale è un video di circa otto minuti dentro a un grande cinema. Le hostess danno ai visitatori un ombrello a chi è in coda, per proteggersi dal sole. La struttura, alta 12 metri, è stata progettata dallo studio di architettura inglese Foster + Partners ed è formata da pareti che ricordano molto le dune del deserto arabo: le scanalature sono state riprodotte partendo da scansioni 3D della superficie di dune vere. Alla fine di Expo il padiglione verrà smantellato e riportato negli Emirati Arabi. Entrando si ha la sensazione di camminare in un deserto, grazie anche al fatto che se si alza lo sguardo si vede il cielo che contrasta con il rosso mattone del padiglione. I visitatori percorrono una specie di corridoio che arriva a una prima piazzetta, dove ci sono alcuni oggetti tipici degli Emirati contenuti in teche trasparenti, e video che spiegano la cultura locale del cibo e l’utilizzo dell’acqua e dell’energia per la produzione di alimenti.
Le dune degli Emirati Arabi Uniti. Nel padiglione – uno dei più visitati – c'è un grande cinema e un'anticipazione di come sarà Expo 2020 a Dubai.
Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, eletto con il centrosinistra, ha annunciato le sue dimissioni sabato 11 gennaio nel corso di una conferenza stampa. Cialente si è dimesso in seguito a un’inchiesta della magistratura su presunte tangenti negli appalti per la messa in sicurezza e la ricostruzione dopo il terremoto del 2009 che ha colpito la sua giunta e che ha portato alle dimissioni il suo vice-sindaco, Roberto Riga. Cialente non è indagato ma ha detto di vivere «un attacco frontale dei mezzi di informazione. Per questo mi dimetto».
Perché il sindaco dell’Aquila si è dimesso. Un'inchiesta sugli appalti per la ricostruzione ha fatto dimettere il vicesindaco e ha portato agli arresti domiciliari di un suo ex assessore.
Il Qatar ha di nuovo voglia di fare accordi commerciali. Soltanto negli ultimi due mesi il paese più ricco del mondo per reddito pro capite ha investito nel maggior produttore di pollame della Turchia, nel gigante petrolifero russo Rosneft e nell’azienda di gas del Regno Unito National Grid. Gli investimenti sono stati fatti attraverso la Qatar Investment Authority, il fondo sovrano qatariota creato nel 2005 per gestire gli improvvisi ricavi derivanti dalle vendite di gas naturale liquefatto, di cui il paese è il più grande esportatore mondiale. Da allora il Qatar – che ha meno abitanti di Roma – ha messo insieme circa 316 miliardi di euro in beni acquisiti in tutto il mondo, e il suo fondo sovrano è diventato il 14esimo più ricco del mondo, stando al Sovereign Wealth Fund Institute. Dopo una serie di importanti accordi grazie ai quali il fondo, conosciuto come QIA, e altri investitori qatarioti si sono assicurati proprietà a Hollywood, spazi per uffici a New York, beni residenziali a Londra, aziende italiane nel settore della moda di lusso e una squadra di calcio, nel 2015 e nel 2016 le transazioni sono state rallentate dal calo del prezzo del petrolio. Dall’inizio dell’anno scorso il prezzo del petrolio ha ripreso a salire e il Qatar a concludere operazioni commerciali. Questi sono alcuni dei maggiori investimenti che ha fatto in tutto il mondo. La visita della capitale di questo piccolo stato, Doha, inizia all’Hamad International Airport, costato circa 16 miliardi di euro. L’aeroporto è gestito dalla compagnia aerea Qatar Airways, sostenuta dal QIA. Il QIA è anche il maggiore investitore nel mercato azionario qatariota e detiene quote di maggioranza della Qatar National Bank SAQ – il più grande finanziatore del Consiglio di cooperazione del Golfo – e del fornitore di telecomunicazioni Ooredoo, che opera in 12 paesi ed è presieduto dallo sceicco Abdulla Bin Mohammed Bin Saud Al Thani, che è anche il CEO del QIA.
L’impero globale del Qatar. Attraverso il suo ricco fondo sovrano sta investendo in tutto il mondo, rafforzandosi in Europa ed espandendosi in paesi e settori diversi.
Dopo aver raccontato la trama di Beautiful e il rapporto tra Fini e Berlusconi, quelli di Beautiful Lab hanno preparato un nuovo video che in cinque minuti narra gli ultimi vent’anni di centrosinistra.
Vent’anni di centrosinistra in 5 minuti. Gli autori delle ricostruzioni di Beautiful e del rapporto Fini-Berlusconi ora raccontano la sinistra.
Oggi inizia a Londra il Globe To Globe, un festival durante il quale verranno messe in scena le 37 opere teatrali di William Shakespeare (ma tra collaborazioni e attribuzioni dubbie, il numero esatto è incerto) in 37 lingue diversi. Il festival inizia in occasione dell’anniversario della nascita di Shakespeare al Globe Theatre, la replica del teatro originale cinquecentesco in cui lavorò Shakespeare, sulla riva destra del Tamigi, nel centro di Londra. Altri spettacoli del Globe To Globe andranno in scena in diverse località del Regno Unito fino al prossimo novembre. Il Globe To Globe è parte del World Shakespeare Festival, che inizia oggi con una serie di iniziative in tutto il mondo, e del London 2012 Festival, che si tiene in collegamento con le Olimpiadi di Londra della prossima estate. Il primo spettacolo ad essere stato messo in scena oggi è stata una versione in lingua maori di “Troilo e Cressida”, tragedia ambientata durante la guerra di Troia. La compagnia teatrale neozelandese Ngakau Toa ha fatto preparare la prima traduzione integrale di un’opera di Shakespeare nella lingua degli aborigeni della Nuova Zelanda, e la prima scena dell’opera è una haka, la danza guerriera tradizionale resa celebre in tutto il mondo dalla nazionale neozelandese di rugby, che la esegue prima di ogni partita.
Tutto Shakespeare in 37 lingue. Ogni sua opera teatrale sarà rappresentata in una lingua diversa, compresa quella dei segni, nell'ambito del festival "Globe To Globe".
Il Giappone è uno dei paesi con più anziani al mondo, ogni anno ci sono sempre più morti e la morte è quindi vista da qualcuno anche come un’opportunità economica. Intorno ai funerali è nato negli anni un mercato di prodotti ricco e creativo: Amazon per esempio ha iniziato a “consegnare” monaci buddisti a domicilio, e ci sono società che offrono di convertire i capelli o le ceneri di una persona in diamanti. Il New York Times ha raccontato l’ultima invenzione, quella degli “itai hoteru”, ossia degli alberghi dotati di stanze speciali in cui le famiglie possono organizzare veglie notturne, una breve cerimonia e infine inviare il corpo al crematorio quando sarà libero. Le esigenze a cui rispondono queste nuove strutture sono soprattutto di tempi e costi. L’Hotel Relation si trova vicino a Tokyo: le stanze sono minimaliste, arredate con letti semplici e TV a schermo piatto appese alle pareti. Dall’altra parte del corridoio si trovano le stanze – circa la metà del totale – destinate alle persone morte: hanno piccoli altari e alcune offrono un servizio di bare climatizzate con coperchi trasparenti, per permettere alle famiglie di guardare al loro interno.
In Giappone si fanno i funerali negli hotel. Ci sono pacchetti economici per le cerimonie funebri – veglie, cerimonie – che costano un decimo di quelle tradizionali.
Oltre 350 musei resteranno aperti lunedì 14 e martedì 15 agosto, cioè nel ponte di Ferragosto, ha annunciato il ministero dei Beni Culturali. L’iniziativa comprende sia alcuni musei famosi molto visitati, come la Galleria degli Uffizi di Firenze e gli Scavi di Pompei, sia musei minori meno conosciuti. Non tutti i musei che aderiscono all’apertura straordinaria, però, saranno visitabili con le stesse modalità. In generale gli orari di apertura e di chiusura sono definiti a livello regionale, ma ci sono comunque delle eccezioni: alcuni musei resteranno aperti solo mezza giornata, alcuni saranno visitabili solo con prenotazione e una minoranza dei musei aprirà solo a Ferragosto. L’elenco dei musei che resteranno aperti e gli orari di apertura e chiusura si possono trovare, ordinati per regione e per comune, sul sito del ministero.
I musei aperti il 14 e il 15 agosto. Sono oltre 350, ma con orari e modalità diversi da regione a regione.
Nick Cave è un sacco di cose: cantautore, compositore, scrittore, sceneggiatore e attore. Con i Bad Seeds ha pubblicato quindici dischi e ne ha fatti altri due con il suo altro gruppo, i Grinderman, ma ha anche composto cinque colonne sonore, oltre a scrivere due romanzi, due raccolte di poesie, e tre sceneggiature. Ha recitato in otto film (di cui uno è Il Cielo sopra Berlino di Wim Wenders, dove compariva nella parte di se stesso). Nel 2000, tra le altre cose, ha vinto il Premio Tenco. Oggi che compie 60 anni vale la pena riascoltare le sue migliori tredici canzoni, che il peraltro direttore del Post aveva scelto per il suo libro Playlist, la musica è cambiata.
Nick Cave ha 60 anni. In giro nessuno sa una sua canzone, e nessuno mai la saprà, ma ne ha fatte di bellissime: queste tredici, ad esempio.
Da qualche giorno moltissime persone pubblicano sui social network foto che li mostrano invecchiate realizzate attraverso FaceApp, in quella che molti hanno iniziato a chiamare “FaceApp Challenge”. Tra le tantissime persone che hanno scelto di invecchiarsi digitalmente ce ne sono di famose. Le foto di alcune, che hanno scelte di condividerle sul loro profilo Instagram, sono qui. FaceApp esiste dal 2017 ma nel corso degli ultimi mesi ha ricevuto diversi aggiornamenti che hanno migliorato molto le sue funzionalità, facendola tornare improvvisamente popolare e ai primi posti delle classifiche delle app più scaricate in giro per il mondo. È stata sviluppata da una società russa, la Wireless Lab, e a differenza di altre app come Snapchat e Instagram quelli che permette di applicare alle foto non sono dei semplici filtri: per invecchiare o ringiovanire le persone in foto utilizza infatti un algoritmo che ne analizza i volti e li modifica grazie a un’intelligenza artificiale.
Persone famose invecchiate con FaceApp. Le foto di chi ha molti seguaci e ha deciso di condividere un'immagine in cui è invecchiato realizzata con "l'app del momento".
Il poeta Giorgio Caproni è l’autore della poesia che è stata selezionata quest’anno per la traccia di analisi del testo alla prima prova della maturità. La poesia di Caproni si intitola “Versicoli quasi ecologici” ed è contenuta nella raccolta postuma Res Amissa, uscita nel 1991. Non uccidete il mare, la libellula, il vento. Non soffocate il lamento (il canto!) del lamantino. Il galagone, il pino: anche di questo è fatto l’uomo. E chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume, non fatelo cavaliere del lavoro. L’amore finisce dove finisce l’erba e l’acqua muore. Dove sparendo la foresta e l’aria verde, chi resta sospira nel sempre più vasto paese guasto: Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l’uomo, la terra.
Chi era Giorgio Caproni, l’autore nell’analisi del testo alla maturità. Una sua poesia è stata scelta quest'anno per una delle tracce della prima prova.
La catena di fastfood MacDonald’s ha detto che ridurrà la quantità di antibiotici usati per curare i suoi manzi in tutto il mondo: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità l’utilizzo eccessivo o inappropriato di alcuni antibiotici potrebbe renderli infatti meno efficaci nel curare gli essere umani. La misura entrerà in vigore in dieci paesi, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada e l’Australia, che forniscono a McDonald’s l’85 per cento della carne di manzo dei suoi piatti. Al momento ha avviato in ognuno dei test regionali per determinare come procedere ed entro il 2020 stabilirà obiettivi precisi per ogni singolo paese. In generale, l’azienda ha detto che vieterà l’uso di antibiotici importanti dal punto di vista medico per far crescere gli animali e che non permetterà più di usarli in massa sulle mandrie per prevenire e per contenere la diffusione delle malattie infettive; curerà invece i singoli esemplari che mostrano i segni della malattia. Nel 2016 McDonald’s aveva applicato una regola simile per i polli allevati negli Stati Uniti, poi estesa anche in altri paesi da cui si rifornisce.
McDonald’s diminuirà l’uso di antibiotici nei suoi manzi.
Trovare il dipendente giusto per la propria azienda non è una cosa facile, come dimostra un nuovo studio. Secondo una ricerca di Lever, una società che gestisce un software per la ricerca di personale, una piccola impresa con meno di 200 dipendenti deve passare in rassegna in media 86 candidature prima di trovare la persona giusta per un lavoro. Lo studio ha esaminato i dati di circa 1,5 milioni di candidature prese in considerazione e 15mila assunzioni da parte di 600 aziende clienti di Lever relative a gran parte del 2016. Nonostante la valutazione di così tanti candidati possa sembrare una grande mole di lavoro, il numero ottenuto dalla ricerca è in realtà più basso rispetto a quello della maggior parte delle aziende più grandi, che devono incontrare in media 100 persone prima di assumere qualcuno. Trovare nuovi dipendenti, soprattutto per le piccole imprese, è un processo lungo. Lo studio mostra che le aziende invitano a un colloquio iniziale solo il 17 per cento di tutti i candidati. Il più delle volte (nel 60 per cento dei casi) le persone che raggiungono la fase di selezione sono state segnalate da qualcuno o provengono da un’agenzia per il lavoro. I datori di lavoro scartano quasi il 90 per cento delle persone che hanno direttamente mandato il curriculum. Nel 30 per cento dei casi chi arriva a un colloquio in azienda riceve poi un’offerta di lavoro.
Quante candidature ci vogliono prima di trovare la persona giusta per un lavoro? per le piccole imprese la media è 86, secondo una recente ricerca: e non è detto che la persona scelta poi accetti.
Nel materiale fotografico diffuso ogni giorno dalle agenzie ci sono spesso cerimonie militari ufficiali, o parate, o celebrazioni che coinvolgono soldati: alcune volte l’apparato di solennità ed esibizione estetica produce effetti spettacolari, altre volte la scena è di più ordinaria ritualità anche un po’ anacronistica. Ci sono elementi che compaiono sempre, comunque: l’effetto delle rigorose successioni di divise, o cappelli, o passi dell’oca o simili. Ma a scombinare questi rigori, e ad aggiungere umanità, i fotografi sono andati aggiungendo un imprevisto che col tempo ha cominciato a manifestarsi come un rischio frequente, diventando – a spese dei poveri protagonisti – una specie di format fotografico: il soldato svenuto durante la cerimonia. Come è intuitivo supporre, e come è stato spiegato spesso, la fatica, il caldo, la forzata immobilità, lo stress, sono tutti fattori che spiegano come spesso ci capiti di vedere foto di militari che scompaginano le file crollando, in una manifestazione di debolezza e fragilità che genera compassione e solidarietà in noi che guardiamo le immagini: e attenua l’esibizione di forza con una piccola sconfitta preventiva, che fa sempre bene a tutti. Tranne che a loro, gli eroi di queste immagini.
Gli eroici svenuti. In lode e solidarietà per i militari che crollano durante le cerimonie.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Morgan torna a X-Factor? lo ha detto Facchinetti, lo mette in conto Morgan stesso in un'intervista alla Stampa.
L’anno è ormai agli sgoccioli e tutti ci confrontiamo con i buoni propositi di dodici mesi fa, scoprendo il più delle volte di non averli portati a buon fine. Tra i più comuni c’è leggere di più, ma puntualmente abbiamo “così tante cose da fare” – perderci su Instagram e Facebook, guardare la serie tv del momento, anzi indugiare su Netflix per scegliere quale serie tv da guardare (qui, per far prima, trovate alcuni consigli su serie che magari vi siete persi) – che l’elenco dei libri letti nell’anno è sempre più striminzito di quanto vorremmo. Le vacanze di Natale, con i lunghi pomeriggio di ozio o gli spostamenti frammentari su un treno e l’altro, sono l’ultima occasione di rimediare per pigri e procrastinatori. Per questo abbiamo raccolto 12 libri brevi che potete leggere da qui alla fine dell’anno, tenendo conto del numero di pagine ma anche del valore del contenuto: la maggior parte sono classici, o comunque libri usciti da un po’. Non tutti famosissimi, altrimenti potevate fare da soli. Abbiamo incluso anche un libro di poesie (di quelli che si prestano a essere letti tutto di un colpo) e un saggio un po’ da intellettuali, che magari vi gira così. Sono lunghi 15o pagine al massimo, più o meno, nel formato cartaceo, ma il bello di questi tempi è che si possono anche scaricare sull’e-reader stando sul divano. Astenersi chi pensa che sotto un certo numero di pagine o di parole non valga la pena spendere il prezzo di copertina.
Dodici libri brevi. Da leggere entro la fine dell'anno: brevi romanzi di grandi scrittori del Novecento, a volte poco conosciuti, e altri più recenti che comunque si finiscono in un pomeriggio di vacanza.
La corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Cesare Battisti, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla difesa dopo una sentenza di maggio della Corte d’Assise di appello. Battisti, ex terrorista, era stato arrestato lo scorso 13 gennaio dopo una latitanza durata quasi quarant’anni tra la Francia e il Sud America e ha ammesso di aver compiuto i quattro omicidi avvenuti tra il 1978 e il 1979 per i quali era stato condannato: quello di Antonio Santoro, un maresciallo della polizia penitenziaria; di Lino Sabbadin, un macellaio; di Pierluigi Torregiani, un gioielliere; di Andrea Campagna, un agente della DIGOS.
La Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Cesare Battisti.
Come si dice in inglese “non vedo l’ora”? Come si dice in francese “quanti anni hai”? Come si dice in spagnolo “mi manchi”? E come si dice in arabo “buongiorno”? Sapersi esprimere in altre lingue apre di solito mondi e opportunità, ma padroneggiare una lingua diversa dalla nostra non è sempre semplice. Lo dimostra, tra le altre cose, il fatto che ogni giorno centinaia di migliaia di italiani chiedono a Google qualche dritta su come si dicono alcune parole in altre lingue: il motore di ricerca tiene traccia di quelle richieste e sulla base della loro ricorrenza e di altri parametri le suggerisce come chiavi di ricerca a chi scrive “come si dice in” seguito dal nome della lingua che gli interessa. Sulla base dei suggerimenti per le ricerche che dà Google, ci si può rendere conto facilmente di quali siano le traduzioni più richieste nelle varie lingue dagli italiani (ti amo, ti voglio bene, come stai, buongiorno, grazie, prego), ma anche come le richieste cambino a seconda della lingua indicata e spesso con conseguenze piuttosto bizzarre. E poi c’è qualcuno che chiede come si dice in italiano una parola che è già italiana, come rutto.
Come si dice..? quali sono le parole che volete tradurre più spesso in un'altra lingua, suggerite dal completamento automatico di Google.
Nella nostra testa l’idea del crimine si accompagna a quella della segretezza e della ricerca dell’anonimato per sfuggire alla legge. Per questo può sembrare sorprendente che molte gang del passato avessero i loro biglietti da visita, usati per esprimere l’orgoglio di gruppo, commemorarne le gesta, denigrare i principali nemici e reclutare nuovi membri. Negli anni Settanta e Ottanta erano particolarmente comuni tra i gangster di Chicago, come mostra la collezione di Brandon Johnson, iniziata anni fa a partire da un misterioso biglietto da visita ritrovato tra gli archivi di suo padre e spacciato come un progetto scolastico di un amico. All’epoca Johnson aveva 12 anni, ma crescendo si interessò al biglietto e ne ricostruì la storia: apparteneva a un amico del padre entrato nella banda dei Royal Capri. Poi si mise a cercarne altri: una sessantina sono stati riprodotti nel libro Thee Almighty & Insane: Chicago Gang Business Cards from the 1970s & 1980s. I biglietti da visita raccontano la storia di come si organizzò e si diffuse il crimine a Chicago dagli anni Sessanta in poi, quando si inasprirono le lotte tra le gang locali, soprattutto quelle a sfondo etnico. I lavori di riqualificazione di alcune zone della città spinsero i latinos – cioè le persone di origine latinoamericana – in altri quartieri precedentemente abitati dai bianchi: questi ultimi si coalizzarono per difendersi dai nuovi arrivati, resi più forti dall’immigrazione, che a loro volta si unirono in bande per contrastare le discriminazioni razziali. Gli scontri che ne vennero fuori rafforzarono l’influenza e il potere delle gang, inizialmente nate come club sportivi, associazioni, organizzazioni politiche e gruppi di amici interessati a festeggiare e divertirsi. Per tenere a bada le rivalità violente, nacquero poi le alleanze tra le varie bande, che per funzionare dovevano contare sull’adesione di neri, bianchi e latinos: la più influente, la Folk Nation, venne fondata nel 1978 per regolare i rapporti tra le gang nel carcere di Chicago.
Biglietti da visita di gangster di Chicago. Andavano molto negli anni Sessanta e Settanta, erano illustrati con figure incappucciate, croci e conigli e ora sono raccolti in un libro.
AlmaLaurea, il consorzio che raggruppa le principali università italiane, ha di recente pubblicato i dati della sua diciassettesima indagine sulla “condizione occupazionale dei laureati”, con informazioni e dettagli su quasi mezzo milione di laureati in 65 atenei italiani alle prese con la ricerca di un lavoro dopo il conseguimento del loro titolo di studio. Come spiega Rober Abravanel nella sua breve analisi dei dati sul Corriere della Sera di oggi, il tasso di occupazione dei neolaureati è superiore rispetto a quello dei neodiplomati e chi ha una laurea di solito rimedia un lavoro con stipendio più alto. Restano comunque differenze a seconda dell’università in cui ci si è laureati e difficoltà per trovare rapidamente un lavoro subito dopo la laurea. I dati di Almalaurea indicano che dopo 5 anni più del 90 per cento dei laureati trova lavoro. È il rilancio del «pezzo di carta»? Non credo , perché dopo 5 anni sarebbe devastante se un laureato non trovasse lavoro. Ciò che conta è se lo trova entro un anno e, in questo caso, le indagini passate evidenziano percentuali ben più basse, tra 60 e 65 per cento. Eppure, come sostengo nel mio saggio uscito oggi La ricreazione è finita — scegliere la scuola trovare il lavoro , la laurea continua a convenire nonostante gli isterismi in un senso o nell’altro: questo tasso di occupazione, anche se non esaltante, è superiore a quello di un neodiplomato e i dati sugli stipendi indicano che, oltre a trovare lavoro più facilmente, i laureati guadagnano di più.
Laurearsi conviene. Si trova lavoro più facilmente e con uno stipendio migliore, dicono i dati del consorzio AlmaLaurea: ma molto dipende dall'università dove ci si laurea.
Martedì Elon Musk, fondatore della compagnia di automobili elettriche Tesla, ha scritto su Twitter che «nei giorni più bui del programma della Model 3» avrebbe contattato Tim Cook, il ceo di Apple, per discutere la possibilità di un’acquisizione di Tesla «per un decimo del suo valore attuale». Secondo Musk, Cook si sarebbe rifiutato perfino di organizzare la riunione. During the darkest days of the Model 3 program, I reached out to Tim Cook to discuss the possibility of Apple acquiring Tesla (for 1/10 of our current value). He refused to take the meeting.
Elon Musk ha detto che Apple si sarebbe rifiutata di comprare Tesla, anni fa.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. C'è il trailer di un nuovo film americano su un fan degli Smiths che prende in ostaggio una radio di Denver per farle suonare solo canzoni degli Smiths. Il film si chiama, come la canzone degli Smiths, Shoplifters of the world (e non sembra un capolavoro, ma vabbè). Se anche a voi ha fatto impressione la naturalezza immobile con cui Orietta Berti ha cantato con voce cristallina Io che amo solo te, mentre tutto intorno gente con un terzo dei suoi anni si dimenava e stiracchiava le vocali ("tu stiracchia le vocali", credo ci sia uno che lo dice a tutti prima che entrino sul palco di X Factor), qui c'è la newsletter in cui ne avevamo appena scritto. Al solito programma online di Gary Barlow dei Take That continuano a succedere belle cose: Sting che canta Tempted degli Squeeze (che ho pronta per un giorno di questi). Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Mark Kozelek. Si parla di incontri con le forze dell'ordine finiti senza conseguenze.
Michael Brooks è un fisico inglese che si occupa di meccanica quantistica. Collabora con la rivista New Scientist e ha scritto per il Guardian, l’Observer, l’Independent. Ha tenuto conferenze all’Università di New York, al Museo Americano di Storia Naturale e all’Università di Cambridge, e partecipa regolarmente a un programma radiofonico di BBC 6, in cui spiega (o cerca di farlo) i misteri dell’universo. Per New Statesman ha scritto una lista di diciannove nuove idee della scienza — o vecchie idee che hanno fatto passi avanti. La realizzazione di alcuna di queste teorie sembra vicina e possiamo già vederla all’orizzonte, altre sembrano ancora fantascienza. Ovviamente le cose sono spesso più articolate e complesse di come vengono descritte, e tutte meriterebbero maggiori e più precisi approfondimenti per poter essere descritte in modo completo. L’intenzione di Brooks però è puramente divulgativa e l’obiettivo è raggiunto: il racconto di come la scienza sta cambiando è decisamente affascinante, anche per chi non ha alle spalle un’adeguata preparazione. Gli esseri umani si stanno ancora evolvendo Noi non ce ne accorgiamo perché avviene lentamente, ma il nostro genoma è ancora in continua evoluzione. Due esempi: la presenza di un gene che aumenta la fertilità sta aumentando in Europa, mentre quello per digerire il lattosio si sta diffondendo dai paesi dell’est a tutto il mondo. E ovviamente ci sono i cambiamenti in reazione alle malattie. Le persone con un particolare codice genetico sono più inclini a sopravvivere a malaria e HIV, e quasi tutti gli umani stanno perdendo il gene caspasi, perché rende più vulnerabili alle infezioni batteriche.
Le diciannove nuove idee della scienza. Le teorie più interessanti e affascinanti degli ultimi anni: gli alieni sono vicini, gli esseri umani verranno potenziati, il tempo non esiste.
Matteo Renzi, neo-eletto segretario del PD, ha presentato oggi a Roma la composizione della nuova segreteria del partito. Sono dodici persone, cinque uomini e sette donne, più il portavoce. Dentro ogni foto, le facce e le storie dei membri della nuova segreteria del PD.
La nuova segreteria del PD. Le facce e le storie delle dodici persone – cinque uomini e sette donne – incaricate da Renzi, e di cosa si occuperanno.
Nell’ultima settimana in Italia sono stati registrati 122.318 nuovi casi di positività al coronavirus, il 21% in meno rispetto ai sette giorni precedenti, e la metà di quelli che erano stati accertati nelle due settimane peggiori della seconda ondata della pandemia, quelle centrali di novembre. I nuovi casi sono in diminuzione per la terza settimana di fila.!function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}(); Sono infine calati anche i nuovi decessi, rimasti comunque a livelli molto alti: tra venerdì scorso e giovedì sono stati 4.588, il 12% in meno dei sette giorni precedenti. La curva dei decessi segue notoriamente un andamento in ritardo di due-tre settimane rispetto a quella dei casi, come conferma il momento del picco dei contagi nella seconda ondata (il 13 novembre) e quello delle morti (il 3 dicembre). Ma nonostante i decessi per COVID-19 stiano diminuendo, soltanto giovedì ne sono stati comunicati 887, cioè il quarto aumento giornaliero più alto dall’inizio dell’epidemia. Non vuol dire, comunque, che siano avvenuti tutti in quel giorno (i dati comprendono sempre dei referti risalenti anche ai giorni precedenti).
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. Per la prima volta nella seconda ondata ci sono stati meno morti della settimana precedente, la situazione migliora un po' ovunque ma non in Veneto.
Il 5 aprile ci sarà uno sciopero dei mezzi pubblici a Milano: ATM, la società che gestisce il trasporto pubblico della città di Milano, ha annunciato che lo sciopero durerà quattro ore, dalle 8:45 alle 12:45. Lo sciopero, proclamato dalle organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa-Cisal, Orsa, Sama-Faisa e Cub Trasporti, riguarderà tutto il personale di ATM, e coinvolgerà sia gli autobus che i tram e la metropolitana. Lo sciopero arriva in una delle settimane più importanti per Milano, con il Salone del Mobile che farà arrivare in città moltissimi visitatori, motivo per cui il sindaco Beppe Sala ha cercato fino all’ultimo di evitare l’agitazione dei dipendenti di ATM. Per rimanere aggiornati sulla situazione del servizio dei trasporti consigliamo di visitare la pagina twitter di ATM che darà tutte le informazioni in tempo reale. 5/4, #sciopero: a #Milano servizi regolari fino alle 8.45 e dalle 12.45. Info: https://t.co/8vBJsS9JYC.
Sciopero ATM del 5 aprile: le cose da sapere. Durerà dalle 8:45 alle 12:45 e potrebbe causare molti disagi per il Salone del Mobile.
È in corso una discussione sul titolo di studio di Valeria Fedeli, nominata lunedì ministra dell’Istruzione del governo Gentiloni: se ne parla oggi su diverse prime pagine di giornali critici con l’attuale governo, come il Giornale, Libero e il Fatto. Fedeli è accusata di aver mentito sulla sua laurea. L’accusa è stata tirata fuori per la prima volta da Mario Adinolfi, giornalista e attivista fondamentalista cattolico con un passato nel PD, che ha scritto su Facebook: «Fedeli mente sul proprio titolo di studio, niente male per un neoministro all’Istruzione. Dichiara di essere “laureata in Scienze Sociali”, in realtà ha solo ottenuto il diploma alla Scuola per Assistenti sociali Unsas di Milano». Adinolfi si riferiva al sito ufficiale di Fedeli, nella cui sezione “Chi sono” c’era scritto: «Finite le scuole mi sono trasferita a Milano per iscrivermi dove ho conseguito il diploma di laurea in Scienze Sociali, presso UNSAS». Nella mattinata di mercoledì, il sito è stato aggiornato con la dicitura «dove ho conseguito il diploma in Scienze Sociali». Su un curriculum in formato PDF ancora disponibile sul sito di Fedeli, c’è però scritto: «Laureata in Servizi Sociali (attuale laurea in Scienze Sociali)». Fedeli è nata nel 1949 e Repubblica scrive oggi che ha finito di frequentare la scuola di Servizi Sociali nel 1971: come hanno fatto notare diversi giornali, però, il valore legale del diploma di Servizi Sociali è stato riconosciuto solo nel 1987 e i corsi di Laurea veri e propri nella materia sono stati istituiti solo alla fine degli anni Novanta. Fino al 1997, quando venne approvata la riforma del ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, non esistevano proprio le lauree triennali. Quando l’ha frequentata Fedeli, quindi, la scuola di Servizi Sociali non era un’università e non conferiva una laurea.
Perché si parla della laurea di Valeria Fedeli. Qualcuno dice che la nuova ministra all'Istruzione abbia mentito sul suo curriculum, spacciando un diploma per una laurea: lei ha spiegato che è solo un'incomprensione.
Mentre milioni di persone stavano festeggiando la Giornata della Terra, il giorno dedicato all’ambiente e alla salvaguardia del nostro pianeta, nella sede delle Nazioni Unite a New York i leader del mondo si sono riuniti per firmare un documento che riguarda il futuro di tutti: l’accordo di Parigi sul clima, approvato formalmente alla fine del 2015 dopo un’attesa e complicata conferenza sul cambiamento climatico. In quell’occasione, 195 nazioni si sono impegnate a rallentare il riscaldamento globale, con l’obiettivo di evitare che la temperatura media globale aumenti di più di 2 °C. Venerdì 22 aprile, infine, 175 paesi hanno firmato l’accordo, e ora lo sottoporranno ai propri governi nazionali. Gli effetti dell’aumento delle temperature sono visibili da tempo: eventi atmosferici più intensi e catastrofici, stagioni fredde più miti a diverse latitudini e periodi di grande siccità, con conseguenti danni per l’agricoltura e l’allevamento. Dopo decenni di ripensamenti e di conferenze sul clima inconcludenti, molti osservatori sono rimasti sorpresi dai progressi raggiunti – per lo meno sotto forma di intenti – a Parigi, e l’accordo che firmato il 22 aprile è stato definito la vera prima grande opportunità per migliorare le cose, o evitare che peggiorino ancora. I problemi da superare sono comunque ancora molti, a partire dal fatto che nessuna nazione ha prodotto un proprio piano per rispettare gli accordi di Parigi, che impegnano a ridurre le emissioni e ad aumentare sensibilmente la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Mezzo grado. Basta così poco per ridurre i rischi del riscaldamento globale, dice un nuovo studio; e ieri è stato firmato l'accordo sul clima di Parigi.
Venerdì 24 luglio è stato riportato in Italia il corpo di Mario Paciolla, il cooperante internazionale napoletano morto in Colombia lo scorso 15 luglio in circostanze ancora non del tutto chiare. Paciolla aveva 33 anni, ed era un volontario delle Nazioni Unite: faceva parte di una missione che stava supervisionando l’attuazione dell’accordo di pace tra le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) e il governo colombiano (negli ultimi anni, l’applicazione dell’accordo ha avuto diverse battute d’arresto perché la criminalità organizzata, i dissidenti delle FARC e alcuni gruppi paramilitari di estrema destra sono ancora in conflitto tra loro per il controllo del territorio). Paciolla era in Colombia dal 2018 e viveva a San Vicente del Caguán, una città del dipartimento di Caquetá a lungo scelta come centro strategico dai guerriglieri e dai trafficanti. Lo scorso 15 luglio è stato trovato morto da una collega che lo aveva cercato a casa perché non riusciva a mettersi in contatto con lui.
La morte di Mario Paciolla. Era un volontario dell'ONU in missione in Colombia ed è stato trovato morto in casa il 15 luglio: le autorità hanno parlato di suicidio ma la sua famiglia ha molti dubbi.
Messaggi come “quello che vi nascondono” sono diventati uno dei più efficaci strumenti di propaganda, dietrologia e complottismo da diversi anni: fanno leva sull’idea che ci sia un qualche potere ostile e segreto (usando la terza persona plurale ma senza soggetto), che quel potere falsifichi la verità, e che invece possiamo ottenerla, quella verità. In libreria, per esempio, si sono creati estesi settori editoriali (col buffo paradosso che segrete verità e loschi complotti sarebbero così svelati per tutti per un paio di decine di euro appena), e molto materiale giornalistico e politico è diffuso con lo stesso linguaggio, per ragioni commerciali o di ricerca di consenso e voti, o di clic. Ne ha scritto sabato su Repubblica Stefano Cappellini. Ci avrete fatto caso: questo genere di espressione è sempre più frequente, declinato in varie versioni. Lo usano politici, giornalisti, intellettuali, giù giù fino agli influencer online. Gli spettacoli di Beppe Grillo, e le dichiarazioni dei suoi adepti, sono scanditi dal mantra “queste cose non ve le dice nessuno”. Ma pure tra gli avversari del Movimento 5Stelle capita di ascoltare argomentazioni analoghe. Nelle librerie pile di volumi sui più svariati argomenti si offrono alla curiosità dei lettori con lo slogan di copertina “tutto quello che sai è falso” (perché nessuno ti ha detto le cose vere, ovviamente). L’effetto è una inversione dell’onere della prova che oltraggia impunemente la logica: “Siccome nessuno ne parla, è vero”.
“Le verità che non vi dicono”. Stefano Cappellini descrive l'efficacia commerciale e politica dei messaggi che approfittano di dietrologie e paranoie.
Negli ultimi giorni l’attività del vulcano messicano Popocatépetl si è intensificata, con l’emissione di una nuova e alta colonna di fumo dal suo cratere. Il fenomeno non ha causato particolari danni ma le autorità del Messico seguono il vulcano con grande attenzione perché in passato aveva portato alla cancellazione di diversi voli diretti verso Città del Messico, non molto distante.
La nuova fumata del vulcano Popocatépetl – video. Un'alta colonna di fumo e cenere è stata prodotta negli ultimi giorni da uno dei vulcani più attivi del Messico.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 12.415 nuovi casi positivi da coronavirus e 377 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 25.260 (44 in meno di ieri), di cui 2.503 nei reparti di terapia intensiva (17 in meno di ieri) e 22.757 negli altri reparti (27 in meno di ieri). Sono stati analizzati 129.728 tamponi molecolari e 82.050 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 9,3 per cento, quella dei test antigenici dello 0,5 per cento. Nella giornata di sabato i contagi registrati erano stati 16.310 e i morti 475. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.603), Sicilia (1.439), Emilia-Romagna (1.437), Veneto (1.369), Lazio (1.243).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, domenica 17 gennaio.
All’inizio di novembre il procuratore distrettuale di Los Angeles ha diffuso un comunicato, in seguito ripreso da molti giornali, per dire che può essere pericoloso caricare gli smartphone in luoghi pubblici attraverso le porte USB, perché quelle porte USB potrebbero permettere a persone malintenzionate di accedere ai dati contenuti negli smartphone. Il furto di dati o l’installazione di software malevoli negli smartphone caricati tramite cavi USB esiste da anni ed è noto come juice jacking: letteralmente “estrazione del succo”. È bene sapere che è un pericolo reale, ma bisogna anche dire che negli anni gli smartphone sono diventati sempre più capaci di difendersi da questi attacchi, comunque considerati piuttosto rari, e che esistono delle contromisure. #ICYMI: Avoid using public USB charging stations at airports and other locations. Deputy District Attorney Luke Sisak explains how the “juice jacking” scam works#FraudFriday #fraud #fraudalert #crime #scams #scamalert pic.twitter.com/0UcEp1J9wB
Bisogna stare attenti quando si caricano gli smartphone dalle porte USB nei luoghi pubblici. Oltre a far passare la corrente, potrebbero essere usate per rubare dati o installare software pericolosi: ma ci sono modi per difendersi.
Nei governi dei paesi occidentali, specie in quelli che per dimensioni e influenza aspirano a giocare un ruolo importante nelle relazioni internazionali, il ministro degli esteri è il membro di governo più rilevante dopo il primo ministro o il presidente. È così negli Stati Uniti, dove il segretario di stato è ben più importante del vice presidente, ed è così anche in diversi paesi europei: si pensi alla rilevanza dell’ex ministro degli esteri Kouchner nell’ultimo governo francese o a come nella coalizione che oggi governa la Germania il primo partito abbia la cancelleria – Angela Merkel, della CDU – e il secondo partito abbia proprio il ministero degli esteri, col leader liberale Guido Westervelle. Ma non serve nemmeno andare troppo lontano: nel corso dell’ultimo governo di centrosinistra, Massimo D’Alema da ministro degli esteri ottenne rilevanza e visibilità attraverso un’attività di governo efficace e incisiva sul piano internazionale (si pensi alla risoluzione della crisi in Libano, per esempio). Quando in Italia ha governato il centrodestra, ora o nella legislatura dal 2001 al 2006, le cose sono andate diversamente. La circostanza ci è stata ricordata di recente da uno dei rapporti diplomatici diffusi da Wikileaks, nel quale l’allora ambasciatore statunitense in Italia, Ronald Spogli, commentava laconicamente l’influenza e la rilevanza del ministro degli esteri italiano, Franco Frattini, nell’elaborazione della politica estera del paese. Sul rapporto si legge che Berlusconi “rifiuta costantemente i consigli del suo ministro degli esteri, sempre più irrilevante, demoralizzato e privo di risorse”.
Frattini, il ministro che non esiste. Ritratto di Franco Frattini, l'uomo che va in vacanza durante le crisi mondiali e gli Stati Uniti considerano "irrilevante".
Mentre gran parte dell’Europa è interessata da agitazioni politiche, il periodo di relativa stabilità italiana del governo di Matteo Renzi sta favorendo un’esplosione di fusioni e acquisizioni aziendali in Italia. Gli affari che riguardano imprese italiane sono cresciuti del 400 per cento rispetto all’anno scorso, per un valore totale di 18 miliardi di euro, secondo i dati di Bloomberg: più di qualsiasi altro paese nell’eurozona, e il tutto mentre la media di crescita di questi accordi nell’eurozona è del 14 per cento rispetto all’anno scorso. Trainate dall’acquisto di Pirelli da parte del gruppo ChemChina e dell’acquisizione della società World Duty Free da parte dell’azienda Dufry, questa fiorente attività è stata accolta dal governo Renzi come la dimostrazione del lavoro fatto per riformare le istituzioni e l’economia anche allo scopo di attrarre investimenti stranieri; e dimostra come questo governo agisca diversamente dai precedenti, che insistevano sulla necessità delle imprese italiane di avere soci e proprietari italiani.
Buone notizie sull’Italia, dice Bloomberg. Gli affari che riguardano le imprese italiane sono cresciuti del 400 per cento nel 2015, e questo perché non c'è più un governo ostile agli investimenti stranieri.
Due nuove ricerche condotte negli Stati Uniti non hanno trovato evidenze scientifiche significative sul presunto rapporto tra l’appartenenza ai vari gruppi sanguigni e il rischio di sviluppare sintomi gravi di COVID-19, la malattia causata dal coronavirus. I nuovi risultati sembrano ridimensionare gli studi diffusi in precedenza, che avevano invece indicato una minore incidenza di casi gravi della malattia negli individui con gruppo sanguigno 0. Un gruppo di ricercatori della Columbia University di New York ha esaminato le cartelle cliniche di 7.700 persone risultate positive al coronavirus, rilevando che i pazienti con gruppo sanguigno A avevano un minor rischio di sviluppare complicazioni respiratorie tali da rendere necessaria l’intubazione; gli individui con sangue di tipo AB, invece, avevano un rischio maggiore. Le differenze nei fattori di rischio sono però state calcolate su un numero ristretto di persone del campione, perché i gruppi sanguigni A e AB sono meno frequenti, e questo ha probabilmente influenzato i risultati finali dell’analisi.
I gruppi sanguigni non sembrano influenzare la gravità della COVID-19. Due nuove ricerche hanno ridimensionato uno studio precedente sul rapporto tra tipo di sangue e gravità dei sintomi, definendolo trascurabile.
Il 25 gennaio BBC News ha scritto che Sky, la società britannica presente anche in Italia con l’omonima televisione satellitare, «ha intenzione di rendere tutti i suoi canali e contenuti disponibili online, permettendo agli abbonati di rinunciare all’antenna parabolica». BBC News ha scritto anche che l’Italia sarebbe stato «il primo paese in cui tutti i canali di Sky saranno accessibili via internet». La notizia è stata ripresa da vari giornali e siti italiani e in certi casi è diventata erroneamente “Sky dice addio all’antenna parabolica Tutti i programmi saranno online“. In realtà non è detto che tutti i canali di Sky si potranno vedere online entro il 2018 e di certo Sky non “dice addio alla parabola”. Sky Italia sta solo pensando di affiancare alla già presente visione via antenna la possibilità di vedere i suoi canali via internet. Sky Italia ha fatto poi sapere che non c’è una data certa. Sia all’estero che in Italia, Sky permette già di vedere molti contenuti in streaming, grazie a Sky Go e (in modo diverso) Now TV. Queste piattaforme però non includono tutti i canali, e hanno alcune limitazioni legate al tipo di strumento che si usa per vedere i programmi: se si vogliono vedere trasmissioni in diretta in tv bisogna per forza avere un’antenna.
Cos’è la storia di Sky che passerà dalla parabola allo streaming. È una notizia che è circolata oggi sui giornali, ma è solo parzialmente fondata.
Nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 24 gennaio, Apple ha entusiasmato gli investitori con la presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre del suo nuovo anno fiscale (ottobre – dicembre 2011). I profitti della società hanno raggiunto 13,06 miliardi di dollari grazie a una enorme quantità di ricavi: nel complesso 46,33 miliardi di dollari. La società ha confermato il successo dei propri dispositivi mobili. Negli ultimi tre mesi ha venduto 37.04 milioni di nuovi iPhone e 15,43 milioni di iPad. Le cose sono andate bene anche per i computer tradizionali, con la vendita complessiva di 5,3 milioni di Mac. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le vendite degli iPhone sono aumentate del 128 per cento, quelle degli iPad del 111 per cento e per i Mac l’incremento è stato del 26 per cento. La società è riuscita a tener testa nel settore degli smartphone al proprio più grande concorrente, Samsung, vendendo circa due milioni di cellulari in più rispetto alla società coreana.
I mostruosi dati di cassa di Apple. I risultati del primo trimestre fiscale 2012 superano le aspettative ed eccitano le borse, grazie a prodotti che cinque anni fa non esistevano.
La NASA ha annunciato che il 27 maggio due astronauti americani partiranno per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) su un razzo di SpaceX dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida. Sarà il primo lancio spaziale con equipaggio a partire dal suolo americano dal 2011, quando venne abbandonato il programma Space Shuttle, e il primo – sempre per quanto riguarda i lanci con equipaggio – a essere effettuato su un razzo della società fondata nel 2002 da Elon Musk. A causa dell’epidemia di COVID-19, comunque, al lancio non assisteranno le solite folle nei dintorni del Kennedy Space Center. Gli astronauti che partiranno sono Doug Hurley e Bob Behnken, che viaggeranno sulla capsula Crew Dragon, agganciata al razzo Falcon 9 (attualmente, gli astronauti lanciati nello Spazio viaggiano sulle Soyuz russe). Il lancio è previsto per le 16.32 ora locale, cioè le 22.32 italiane: per ora non si sa ancora quanto rimarranno sulla ISS Hurley e Behnken, che raggiungeranno l’americano Chris Cassidy e i russi Anatoly Ivanishin e Ivan Vagner, partiti lo scorso 9 aprile dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. Sia Hurley sia Behnken hanno alle spalle una lunga carriera di astronauti, che comprende diverse missioni del programma Space Shuttle e che da anni lavorano al programma SpaceX.
A maggio ci sarà il primo lancio spaziale con equipaggio di SpaceX. Partirà per la Stazione Spaziale Internazionale con due astronauti americani a bordo, e sarà il primo dal suolo statunitense in quasi dieci anni.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 14.078 nuovi casi positivi da coronavirus e 521 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 24.463 (467 in meno di ieri), di cui 2.418 nei reparti di terapia intensiva (43 in meno di ieri) e 22.045 negli altri reparti (424 in meno di ieri). Sono stati analizzati 162.453 tamponi molecolari e 105.114 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’8,1 per cento, quella dei test antigenici dello 0,9 per cento. Nella giornata di mercoledì i contagi registrati erano stati 13.571 e i morti 524. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (2.234), Emilia-Romagna (1.320), Lazio (1.303), Puglia (1.275) e Sicilia (1.230).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, giovedì 21 gennaio.
19.18 – Alcuni confronti col voto di stamattina: Marini 521-15 Rodotà 240-230 Chiamparino 41-90 Bonino 13-10 D’Alema 12-38 Prodi 13-14 19.15 – Annunciati i risultati ufficiali: Rodotà 230 Chiamparino 90 D’Alema 38 Marini 15 Mussolini 15 Prodi 13 Bonino 10 De Caprio 9 Sibilia 7 Bindi 6 Severino 5 Berlusconi 4 Bersani 4 Finocchiaro 4 Napolitano 4 Merlo Ricardo 3 Castagnetti 2 Cucuzza 2 Forlani 2 Grasso 2 Maniscalco 2 Palmieri 2 Sabelli 2 Santanché 2 Versace 2
Presidente della Repubblica, live. Alla prima votazione PD, PdL, Scelta Civica e Lega perdono oltre 200 voti per Marini, che non ce la fa: anche il secondo scrutinio a vuoto.
Ci sono molti reali in trasferta, questa settimana, tra la gente che valeva la pena fotografare: i principi di Danimarca sono in Corea, a visitare memoriali e suonare enormi tamburi. Alberto e Charlene di Monaco sono andati a La Turbie, in un centro ricreativo per bambini fondato da lui, dove – sembrerebbe – non mancano gli specchi. La regina Elisabetta ha fatto un viaggio più breve, una visita al Parlamento (mentre, secondo tradizione, un deputato era “tenuto in ostaggio” a Buckingham Palace). Poi c’è Obama che, tra i mille suoi impegni, ha consegnato il Gerschwin Prize for Popular Song 2012 e ha parlato all’Asian Pacific American Institute for Congressional Studies. Vladimir Putin guarda una bambina con sospetto, Justin Bieber comincia a non sembrare più un ragazzino e la pancia di Jack Black è piuttosto imponente. Tra i cantanti, Seal si diletta con la fotografia e Iggy Pop con i suoi lunghi capelli biondi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Di chi sono questi capelli? principi, regine, un generale e lunghi capelli biondi tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
L’FBI ha concluso che la Corea del Nord è responsabile dell’attacco informatico contro Sony, che ha portato alla diffusione di molti documenti riservati della società e alla cancellazione dell’uscita al cinema del film comico The Interview, nel quale si racconta la storia di un’operazione per trovare e uccidere il dittatore Kim Jong-un. Dice l’FBI:
La Corea del Nord è responsabile dell’attacco informatico contro Sony, dice l’FBI. Sono «azioni organizzate per danneggiare gli affari degli Stati Uniti e per ledere il diritto dei cittadini statunitensi di esprimere liberamente se stessi».
La saga cinematografica con protagonista James Bond – l’agente 007 del MI6, i servizi segreti britannici – è la più longeva del cinema di Hollywood, oltre che una delle più note e apprezzate. È iniziata nel 1962 con Dr. No (conosciuto in Italia come Agente 007 – Licenza di uccidere) e il suo più recente capitolo è Spectre, che uscirà in Italia il 5 novembre. Dal 1962 James Bond è stato interpretato da sei attori – Sean Connery, George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton,Pierce Brosnan e Daniel Craig – e non sono mai passati più di sei anni tra un film e l’altro. Contando anche Spectre i film “ufficiali” su James Bond sono 24. Ne esistono però tre “apocrifi”, non riconosciuti: sono quelli che non sono stati prodotti dalla EON Productions della famiglia Broccoli (un cognome ben visibile su molte delle locandine della saga su James Bond). Non si sa ancora quando uscirà o di cosa parlerà il prossimo James Bond dopo Spectre. Il titolo provvisorio e di lavorazione è Bond 25 e – seppur non ci sia ancora nulla di ufficiale – si pensa che dopo quattro film Craig non sarà più James Bond. Il suo posto potrebbe essere preso da uno tra Tom Hardy, Henry Cavill, Damien Lewis o Idris Elba, che diventerebbe il primo 007 nero della storia.
Tutte le locandine dei film su James Bond. Sono 24, da "Licenza di uccidere" fino a "Spectre", che esce il 5 novembre: quanti ne conoscete? E i 6 James Bond della storia, ve li ricordate?.
Adam Moss si è dimesso dal ruolo di direttore del New York Magazine, il prestigioso bimestrale di cultura, politica e lifestyle di New York, che ha avuto negli ultimi 15 anni. Moss, che ha 61 anni, lascerà la rivista a marzo dopo esserne diventato la persona che l’ha diretta per più tempo dalla fondazione, avvenuta nel 1968. Ha spiegato di aver lavorato duramente per 40 anni e di voler vedere «com’è la mia vita con meno ambizione», oltre al fatto che «sono più vecchio della redazione, sono più vecchio dei lettori. Voglio semplicemente fare qualcosa di nuovo». Pamela Wasserstein, direttrice esecutiva di New York Media, annuncerà il suo successore nei prossimi giorni. Moss è considerato uno dei grandi e venerabili direttori delle riviste statunitensi, insieme a Graydon Carter, che nel 2017 ha lasciato la guida dell’edizione americana di Vanity Fair dopo 25 anni, e di Anna Wintour, dal 1988 direttrice di Vogue. Come scrive il New York Times, «lo spirito dei suoi editoriali – curioso, scettico, sintonizzato sui piaceri del consumismo e le ansie della vita urbana – ha plasmato a lungo molti dei più importanti giornali del tempo».
Da marzo Adam Moss non sarà più il direttore del “New York Magazine”, dopo 15 anni.
Intorno alle quattro di questa notte la direzione nazionale del Partito Democratico ha approvato i nomi delle persone che candiderà alle elezioni politiche del quattro marzo. La riunione era inizialmente programmata alle 10.30 di ieri mattina nella sede centrale di Roma ma è stata rinviata più volte per le tensioni sulla lista finale. L’ultima votazione è inoltre avvenuta senza i leader della cosiddetta minoranza, cioè Andrea Orlando, Michele Emiliano e Gianni Cuperlo. Al momento del voto hanno infatti lasciato la direzione per protestare contro le modalità di scelta di alcuni nomi. Il PD ha fatto sapere che la lista definitiva sarà diffusa oggi alle 19, rimandando poi ulteriormente la presentazione alle 21. Intorno alle 20.30, il segretario Matteo Renzi ha detto in una conferenza stampa che l’approvazione delle liste si è svolta senza problemi e ha giustificato l’ulteriore ritardo nella presentazione dei nomi con difficoltà nel “coordinamento testi”. (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src='https://connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v2.11';fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
Il PD ha faticosamente scelto chi candidare alle elezioni. Nella notte, durante una direzione nazionale iniziata con sedici ore di ritardo: la minoranza del partito si è rifiutata di partecipare.
Alcuni proprietari di iPhone hanno segnalato di non riuscire a scrivere la “i” maiuscola dopo essere passati a iOS 11.1, l’ultima versione del sistema operativo per i dispositivi mobili di Apple. Se provano a digitare la “I”, il correttore automatico del telefono provvede a sostituirla con la lettera “A” o con altri simboli a caso come “#” o “!”. L’unico modo per evitare la sostituzione è indicare al sistema di volere la “I” nelle opzioni fornite dalla tastiera predittiva (quelle che compaiono nella fascia sopra ai tasti). Il problema è stato riscontrato in diverse applicazioni di Apple come iMessage, e in altre per le quali è necessario l’utilizzo della tastiera come Twitter.
Un bug di iOS 11.1 impedisce ad alcuni utenti di scrivere la “i” maiuscola. Il correttore automatico la sostituisce con una "A" o altri simboli a caso, Apple sta lavorando a una soluzione.
Rovio, la società finlandese che ha ideato il videogioco Angry Birds e i suo innumerevoli derivati, ha annunciato che nei prossimi mesi taglierà fino a 130 posti di lavoro, parti a circa il 16 per cento dei suoi impiegati. La decisione è stata annunciata dal CEO Mikael Hed con un post sul blog della società, nel quale si spiega che il gruppo di lavoro “era stato costruito sull’assunto di una crescita più rapida di quanto in realtà sia stata”. I licenziamenti saranno accompagnati da una riorganizzazione complessiva della struttura aziendale, che sarà basata su tre ambiti principali: i videogiochi, i media (video su Internet, cartoni animati, film) e altri prodotti (giochi in scatola, peluche, gadget). Cinque anni fa Rovio divenne molto famosa grazie al suo videogioco Angry Birds, inizialmente realizzato per gli iPhone. In poche settimane ne furono scaricati milioni di copie, cosa che portò alla realizzazione di versioni per altri sistemi operativi come Android e a una serie di altre edizioni del gioco, da quelle ispirate a Star Wars a una recente (e discussa) edizione per ragazzine. Il successo del gioco, che consiste nello sconfiggere alcuni malvagi maiali verdi che importunano gli uccelli (che per questo sono arrabbiati, “angry”), ha portato anche alla produzione di cartoni animati, di parchi a tema, di gadget e di un film.
I guai di Rovio. La società che si è inventata Angry Birds sta crescendo meno del previsto e ha in programma 130 licenziamenti per contenere i costi.
Nell’aprile del 2012 Google ha presentato Glass, un ambizioso progetto per realizzare occhiali che mostrano informazioni rilevanti per chi li indossa, come indicazioni stradali, aggiornamenti dai social network e altre notifiche. A distanza di un anno, i primi prototipi sono diventati una versione quasi definitiva di Glass e secondo diverse indiscrezioni entro la fine del 2013 Google potrebbe metterli in vendita. Una versione di prova, ancora da perfezionare e molto costosa, è stata distribuita agli sviluppatori di applicazioni, ad alcuni giornalisti che si occupano di tecnologia e ad altre persone attraverso un concorso online. Nelle ultime settimane quindi centinaia di persone in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti, hanno potuto provare Glass e farne recensioni. Sabato 4 maggio la trasmissione Saturday Night Live (SNL) della NBC ha dedicato un proprio sketch agli occhiali di Google, prendendosi gioco del sistema che li fa funzionare e dei potenziali limiti di avere una lente che fa da schermo davanti agli occhi tutto il giorno.
I Google Glass saranno un flop? circolano perplessità e recensioni scettiche sugli occhiali che mostrano informazioni e notifiche sulle lenti, ora che in molti li stanno provando.
Il batterista della band islandese Sigur Rós Orri Páll Dýrason ha lasciato il gruppo dopo che una donna lo ha accusato di averla stuprata due volte nel 2013. Dýrason si è difeso pubblicamente dalle accuse, dicendo però che non vuole distrarre o complicare la vita ai Sigur Rós con i suoi problemi. Con un messaggio su Facebook, i Sigur Rós hanno confermato l’abbandono della band da parte di Dýrason. (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src='https://connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v3.1';fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
Il batterista dei Sigur Rós Orri Páll Dýrason ha lasciato la band dopo essere stato accusato di stupro.
Sui giornali di oggi ci sono diverse novità sul caso giudiziario e politico che coinvolge Virginia Raggi, sindaca di Roma, Salvatore Romeo, ex capo della segreteria di Raggi, e Raffaele Marra, ex capo del personale del comune arrestato con l’accusa di corruzione lo scorso dicembre. Si parla di una nuova polizza vita in cui Raggi è indicata come beneficiaria e di una cassetta di sicurezza di Romeo che sarebbe stata svuotata subito dopo l’arresto di Marra. Virginia Raggi è indagata per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico per le modalità della nomina di Renato Marra – fratello di Raffaele, che era vicecapo della Polizia Municipale – a capo del dipartimento Turismo del comune di Roma. Il 2 febbraio, giorno in cui Raggi è stata ascoltata per otto ore dai magistrati della procura di Roma, sui giornali era stata pubblicata la notizia per cui ci fossero due polizze vita sottoscritte da Salvatore Romeo e in cui Raggi era indicata come beneficiaria. Per i pubblici ministeri il fatto non è penalmente rilevante. Il 6 febbraio anche Salvatore Romeo è stato indagato per il caso delle nomine.
Le novità su Raggi, Marra e Romeo. Il romanzo politico e giudiziario romano si è arricchito di una nuova polizza vita con Raggi beneficiaria e una cassetta di sicurezza svuotata dopo l'arresto di Marra.
Sensor Wake è una sveglia che invece di fare rumore, per svegliare le persone usa gli odori. L’ha inventata un 18enne francese, Guillaume Rolland, che l’ha brevettata e ora cercherà di raccogliere i fondi necessari per iniziare la produzione su larga scala. Il funzionamento di Sensor Wake è piuttosto semplice. Alla sera si regola la sveglia come si fa normalmente e si inserisce una cartuccia che contiene un certo profumo: quando la sveglia “scatta”, al mattino, diffonde il profumo scelto nella stanza. Secondo l’ideatore, che dice di aver estesamente testato la sua sveglia, l’odore emesso è abbastanza forte per fare svegliare una persona (in redazione qualcuno avanza dei dubbi). Nel 2014 un prototipo della sveglia era stato selezionato tra i finalisti della Google Science Fair, un concorso per le migliori invenzioni riservato a giovani tra i 13 e i 18 anni. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La sveglia che sveglia con gli odori. Si chiama "Sensor Wake", l'ha brevettata un diciottenne francese che ora sta raccogliendo fondi online per produrla.
La casa editrice Iperborea, specializzata in letteratura nordica, ha pubblicato Mumin e le follie invernali, un primo libro che raccoglie alcune delle storiche strisce della scrittrice finlandese Tove Jansson. La saga, inventata nel 1945, fu pubblicata per la prima volta in Italia in singole strisce sulla rivista Linus, e ha per protagonisti una famiglia di buffi troll simili a piccoli ippopotami. La serie negli anni ha avuto moltissimo successo, è stata tradotta in 43 lingue e nel 1966 ha vinto il premio Andersen, il più importante riconoscimento internazionale dell’editoria per bambini e ragazzi. Prossimamente Iperborea pubblicherà altre raccolte: Mumin e il mare, Mumin in riviera, Mumin e la vita famigliare. Tove Jansson nacque il 9 agosto 1914 a Helsinki, in Finlandia, da una famiglia svedese; il padre, Viktor Jansson, era scultore; la madre, Signe Hammarsten-Jansson, era un’illustratrice; un fratello, Olov, divenne fotografo, mentre l’altro, Lars, scrittore e fumettista. Tove studiò disegno e storia dell’arte a Stoccolma, Helsinki e Parigi, e poi iniziò a lavorare come scrittrice e fumettista. L’idea dei Mumin arrivò dopo una lite con i fratelli: per sfogarsi Jansson si chiuse in bagno e si mise a disegnare un piccolo furente troll che chiamò Snork. Dopo qualche anno Snork comparve accanto alla sigla con cui firmava le sue vignette; nel 1945 cambiò nome in «Mumin» e divenne il protagonista del primo romanzo per bambini di Jansson, Mumin e la grande onda. A questo seguirono otto libri, l’ultimo del 1970, Novembre nella valle dei Mumin.
Tornano i Mumin, pubblicati da Iperborea. Una delle più famose strisce per bambini, su una famiglia di simpatici troll.
Nel decreto sulla revisione della spesa, la cosiddetta “spending review”, c’è una sezione dedicata alla soppressione di numerosi enti ritenuti non essenziali e le cui attività possono essere assorbite dai ministeri cui fanno riferimento. Molti di questi enti sono stati istituiti anni fa, alcuni esistono da decenni, ma ce n’è uno la cui istituzione risale ad appena un anno fa, come qualcuno ha notato: quando le condizioni economiche del paese erano già piuttosto critiche, insomma. Tra i provvedimenti previsti c’è la cancellazione dell’Ente nazionale per il microcredito, una delle ultime eredità del precedente governo guidato da Silvio Berlusconi. L’ente sarà eliminato entro 30 giorni dall’entrata in vigore del nuovo decreto e contribuirà al risparmio previsto di 1 miliardo per l’anno in corso e di 3 miliardi per il 2013 grazie alla riduzione di spesa dei ministeri. L’Ente nazionale per il microcredito fu istituito nel maggio dello scorso anno dal governo Berlusconi con il suo decreto sviluppo, il cui articolo 4-bis diceva che
La fine dell’Ente per il microcredito. Uno degli enti pubblici aboliti dal governo Monti era stato istituito appena un anno fa ed era presieduto da un deputato del PdL.
Habib Hussein era il più giovane degli attentatori suicidi che parteciparono agli attacchi di Londra il 7 luglio 2005. Dopo gli attentati la polizia indagò sul suo conto e raccolse tutto ciò che era noto su di lui, accorgendosi che in nessun punto della sua giovane vita si era fatto notare dalla polizia per alcun motivo, e che pertanto non c’era mai stata alcuna possibilità di intervenire per evitare quello che è successo dopo. Tuttavia, ha raccontato Charles Farr, direttore generale dell’Ufficio per la Sicurezza e Antiterrorismo del Regno Unito, la polizia scoprì che, mentre era uno studente modello in un liceo di Leeds, i suoi quaderni erano pieni di scritte a favore di al Qaida. Dice Farr: «Scrivere sul proprio quaderno non è un atto criminale e non balzerebbe all’attenzione della polizia. Ma la filosofia dietro Prevent [il programma britannico di prevenzione della radicalizzazione] è, a mio parere, [chiedersi] se qualcuno all’interno della società avrebbe dovuto pensare che era opportuno intervenire. Cosa intendo per intervenire? Non intendo irrompergli in casa alle sei del mattino e trascinarlo davanti a un giudice. Ma voglio dire, non ci sarebbe dovuto essere qualcuno con cui potesse confrontarsi?» Sono proprio questi i casi che da qualche anno diversi paesi europei hanno scelto di trattare con metodi innovativi, lontani dalle tradizionali misure di polizia, di solito descritti con l’espressione “programmi di prevenzione della radicalizzazione jihadista e di de-radicalizzazione”.
Come si trova un terrorista prima che lo diventi? la polizia non basta e ci sono programmi che hanno dato buoni risultati in altri paesi: cosa prevede la proposta di legge italiana per prevenire la radicalizzazione jihadista.
Iain Overton, direttore di un’organizzazione giornalistica non profit londinese (The Bureau of Investigative Journalism) ha detto a Mark Hosenball di Newsweek che il BIJ starebbe lavorando assieme ad alcune altre testate cartacee e televisive alla produzione di una serie di inchieste e articoli basati su un nuovo lotto di documenti segreti forniti da Wikileaks, questa volta riguardanti le operazioni militari americane in Iraq. Come è già avvenuto con i documenti riservati relativi alla guerra in Afghanistan, le diverse testate appartenenti a differenti paesi pubblicheranno le loro inchieste simultaneamente lo stesso giorno. Overton si è limitato ad aggiungere che la mole di documenti analizzati è impressionante e supera in numero quelli afghani, e che il lavoro che si sta compiendo “tiene conto delle lezioni passate”, in relazione alle polemiche sulle conseguenze delle precedenti pubblicazioni per i collaboratori afghani citati nei documenti.
Wikileaks ci riprova, stavolta sull’Iraq. Newsweek rivela che alcuni giornali stanno lavorando a una nuova serie di inchieste basate su documenti riservati americani.
Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno: in tutto il mondo vengono organizzate parecchie iniziative e famosi monumenti – dalla Torre Eiffel al Colosseo – vengono illuminati di rosa per attirare l’attenzione sul tema. Contrariamente a quanto si crede comunemente, tuttavia, il tumore al seno non riguarda soltanto le donne ma può colpire anche gli uomini, seppur con percentuali molto più basse: è infatti circa 100 volte meno frequente e secondo l’American Cancer Society si ammala di cancro al seno un uomo su centomila. Molti uomini però non sanno che potrebbero ammalarsi di cancro al seno, cosa che diminuisce le possibilità di diagnosi e guarigione; inoltre gran parte dei maschi malati o guariti tende a non raccontare la propria esperienza, contribuendo a non far conoscere ad altri la malattia. L’80 per cento dei partecipanti a uno studio condotto nel 2010 dall’American Journal of Nursing, non sapeva che anche gli uomini potessero ammalarsi di tumore al seno. Da bambini sia i maschi che le femmine hanno una piccola quantità di tessuto mammario, che nelle ragazze si sviluppa durante la pubertà mentre negli uomini rimane stabile. Le cellule del tessuto sono quelle che possono sviluppare il tumore, di cui gli uomini – che non vengono sottoposti agli stessi controlli medici rituali delle donne – tendono ad accorgersi piuttosto in ritardo: solitamente quando si è già formato un nodulo piuttosto grosso e il tumore ha già iniziato a diffondersi. Data la rarità con cui il tumore colpisce gli uomini, esami di prevenzione come le mammografie non sono considerati particolarmente utili dagli esperti, che consigliano soprattutto ai figli e ai fratelli delle donne portatrici delle mutazioni BRCA1 e BRCA2 – che aumentano la possibilità di sviluppare un cancro mammario – di sottoporsi a frequenti test di controllo. Oltre a queste mutazioni, gli altri fattori di rischio sono gli stessi delle donne: l’età, genitori o parenti che sviluppato la malattia, abitudini di vita scorrette come bere troppo alcol. Il trattamento medico prevede, come per le donne, la chemioterapia e la mastectomia, la rimozione chirurgica della mammella.
Il tumore al seno degli uomini. Non sanno di potersi ammalare, non fanno controlli e lo scoprono spesso troppo tardi.
Giancarlo Siani, giornalista e collaboratore del Mattino di Napoli, fu ucciso dalla camorra la sera del 23 settembre di trent’anni fa; dietro piazza Leonardo, al Vomero, quartiere dove era nato e cresciuto. Aveva 26 anni, era sotto casa e gli spararono dieci colpi di pistola mentre era seduto nella sua macchina, una Citroen Mehari verde. Lo scorso 21 settembre la sua macchina – seguita da un corteo di migliaia di studenti – ha sfilato per le strade di Torre Annunziata, un comune considerato la “roccaforte” dei clan i cui capifamiglia sono stati condannati come mandanti dell’omicidio. Giancarlo Siani era nato a Napoli il 19 settembre del 1959, aveva partecipato ai movimenti studenteschi del 1977 e dopo essersi iscritto all’università cominciò a collaborare con alcuni periodici locali. Scrisse i suoi primi articoli per Il Lavoro nel Sud, mensile della CISL, e poi iniziò a lavorare come corrispondente da Torre Annunziata per il quotidiano Il Mattino di Napoli. Per Il Mattino si occupò principalmente di cronaca nera e quindi di camorra, lavorando e scrivendo delle famiglie che controllavano il paese e, in particolare, dei loro rapporti con i politici locali per l’assegnazione degli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree coinvolte dal terremoto dell’Irpinia del 1980.
L’omicidio di Giancarlo Siani, 30 anni fa. La storia del giovane giornalista del Mattino che il 23 settembre 1985 fu ucciso dalla camorra.
Domenica 20 settembre si è tenuta a Los Angeles la 67esima edizione degli Emmy Awards, i premi statunitensi assegnati agli show della stagione televisiva che si è conclusa la scorsa primavera. La cerimonia è stata presentata dall’attore comico Andy Samberg, conosciuto per i suoi sketch all’interno del Saturday Night Live, e si è svolta in un clima-caldissimo, ma non per modo di dire: a Los Angeles c’erano 37 gradi, come si può intuire dai volti sudati e dai mini ventilatori di molti attori sul red carpet. L’Emmy Award principale, cioè quello per la migliore serie drammatica, è stato vinto dalla serie fantasy Game of Thrones (HBO), mentre quello per la migliore serie comica è stato vinto da Veep, con Julia Louis-Dreyfus. Tra i protagonisti dei momenti più belli della cerimonia ci sono stati Ricky Gervais che dopo aver presentato un premio si è mostrato sul palco con un Emmy in mano (facendo finta di averlo vinto), la premiazione di Viola Davis, prima attrice afroamericana a vincere come migliore attrice protagonista per una serie drammatica e Jon Hamm che si è letteralmente arrampicato e ha strisciato sul palco per andare a ritirare il premio per il miglior attore protagonista di una serie drammatica per Mad Men.
Le foto più belle degli Emmy Awards 2015. Molte celebrities sudate, perché a Los Angeles faceva caldissimo, e poi la solita sfilza di abiti, smorfie, gag e tatuaggi, dai premi per la tv statunitense.
I materassi ad acqua spesso ci fanno venire in mente qualcosa di esotico, di lontano, un oggetto lussuoso che fa parte di un mondo che conosciamo solo attraverso i film americani. In Italia, salvo qualche eccezione, non è comune dormire su un letto ad acqua, per cui l’idea che ne abbiamo è un po’ stereotipata e legata a qualche famosa scena di film, come quella in cui Edward Mani di Forbice viene spaventato e buca il letto con le mani causando schizzi alti fino al soffitto. Come vedremo, in realtà, i letti ad acqua moderni difficilmente hanno perdite — né schizzano acqua come un palloncino se bucati, non essendo in pressione — e non sono diffusi solamente negli Stati Uniti ma anche, in misura inferiore, in Europa. Ma andiamo con ordine, e cominciamo dall’inizio. Ci sono numerose testimonianze di materassi ad acqua nel passato: la prima è quella di Neil Arnott, fisico scozzese che agli inizi dell’Ottocento progettò un rudimentale letto per invalidi “idrostatico”, costruito mettendo un lenzuolo di gomma su una vasca piena di acqua calda, sigillando i bordi per evitare fuoriuscite. L’idea di Arnott, che venne poi pubblicata nel 1833 sul London Medical and Surgical Journal, era che stando sdraiati sull’acqua si sentisse meno la pressione gravitazionale, quindi il corpo sarebbe stato quasi sospeso e le persone costrette a stare perennemente sdraiate ne avrebbero tratto giovamento. Arnott ebbe un’intuizione, visto che dopo di lui l’idea venne ripresa da altri e ancora oggi vengono prodotti materassi riempiti d’acqua ad uso ortopedico.
Tutto sui materassi ad acqua. Per noi sono una cosa da americani, ma nel tempo sono cambiati e nel resto d'Europa hanno una certa diffusione.
Paul Weller, celebre cantante e chitarrista inglese, caso rarissimo di artista con carriere di successo paragonabili come solista e come leader di due diverse band, nacque a ovest di Londra il 25 maggio 1958, e oggi compie 60 anni. Queste sono le canzoni sue, dei Jam e degli Style Council che scelse il peraltro direttore Luca Sofri per il suo libro Playlist, la musica è cambiata. Paul Weller (1958, Woking, Inghilterra) Uno dei più grandi artisti soul di tutti i tempi, ed è inglese e bianco. L’unico a comparire in tre voci distinte in questo libro (la sua, quella dei Jam, e quella degli Style Council), ha segnato la musica inglese per ormai trent’anni, facendosi nemici e adoratori, e cantando sempre un po’ scocciato. Molti al suo Paese lo ritengono il miglior cantautore che hanno: nel resto del mondo, invece, non lo capiscono tanto.
Un sacco di canzoni di Paul Weller. Da solo, con gli Style Council e coi Jam, che sono da riascoltare tutte: oggi compie 60 anni.
Tra oggi e domani si decide la sorte del governo Berlusconi. La Camera e il Senato saranno chiamati a esprimersi sulla loro fiducia nel governo, domani alle 9. Oggi si discutono le mozioni. Tutte le cose da sapere per seguire i lavori sono nella nostra guida. Qui, invece, la cronaca dei lavori di questa mattina al Senato. 19.33. Il discorso dell’onorevole Pepe, del PdL, è degna conclusione della giornata. “In queste ore le vite private di alcuni parlamentari sono passate al setaccio da un’inchiesta per reati non ancora consumati, questa è un’intimidazione! Domani arriveranno dei pullman per fare cadere il governo! Per questo le chiedo di convocare il Parlamento in SEDUTA SEGRETA!”. Fini gli dice “onorevole Pepe, per favore” e scioglie la seduta. Si ricomincia domani, alle 9 in Senato e alle 10,30 alla Camera.
La diretta dalla Camera. La cronaca della discussione sulla mozione di sfiducia al governo.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
«Voglio occuparmi della Campania». L'intervista di Mara Carfagna al Mattino, che annuncia le dimissioni ma "esclude categoricamente" il passaggio con i finiani.
Giuseppe Tiani si è dimesso da presidente di InnovaPuglia, l’agenzia regionale che si occupa della gestione dei grandi appalti, in seguito alla diffusione della sua audizione alla Camera in cui consigliava alle forze dell’ordine di usare un bizzarro ciondolo per proteggersi dal coronavirus. – Leggi anche: Il bizzarro video del ciondolo che proteggerebbe dal coronavirus
Giuseppe Tiani si è dimesso dalla presidenza di InnovaPuglia dopo il video del “ciondolo contro il coronavirus”.
Repubblica di giovedì ha pubblicato un commento di Marco Ruffolo, responsabile Economia del quotidiano, su un tema antico come la politica e la vita: le maggiori aspettative che abbiamo nei confronti di chi si dimostri più affidabile e capace rispetto a chi è meno credibile, e come queste si trasformino spesso in una sproporzione di giudizi, pretese e delusioni. Ruffolo ne scrive a proposito delle accuse quotidiane di fallimenti e inadeguatezze nei confronti del Partito Democratico, e di come altri partiti siano esentati da quelle accuse proprio per la loro assenza di iniziativa o pretesa di convincere. Sbeffeggiare chi perde è un antico vezzo nazionale, la cui regola d’oro è: «Se esci sconfitto vuol dire che hai sbagliato tutto». E Matteo Renzi in effetti ha sbagliato molto e continua a sbagliare. Prima la gestione personalistica del partito, riempito di troppi devoti yes- men. Poi la personalizzazione del referendum e dell’Italicum. E ancora: la presunzione di aver risolto quasi tutti i problemi degli italiani che lo ha reso a volte sordo ai bisogni dei più sofferenti. E infine (fase attuale), la mezza svolta populista in vista del voto che si estrinseca nelle battaglie su Bankitalia, sui vitalizi parlamentari, sulle pensioni. Non sono errori da poco. E tuttavia, l’euforia lapidatoria che si scatena al suo indirizzo e a quello del Pd non si spiega solo così. C’è dell’altro. Quel tiro al piccione non scatta mai nei confronti dei partiti o dei leader meno responsabili, quelli che ci hanno già portato sull’orlo della bancarotta nel 2011, o quelli che nascondono dietro una ondata di “vaffa” il loro vuoto programmatico, che si limitano a promettere pacchi di fantastiliardi. No, l’impeto liquidatorio prende di mira proprio chi si carica sulle spalle, magari sbagliando, il peso delle riforme; chi imbocca il sentiero angusto che si snoda tra il sesto grado dell’austerità e il baratro di una nuova crisi finanziaria. Chi riesce con incentivi e Jobs Act ad aumentare di mezzo milione i posti stabili. Chi mette in campo risorse per far salire del 50% il reddito nel 70% delle famiglie povere con minori. Chi sfida le corporazioni burocratiche che ingessano lo Stato. Nessuna critica si leva nei riguardi di quanti accettano i propri leader sulla base del loro carisma autocelebrativo, o di quanti spacciano per democrazia diretta poche migliaia di clic online. A essere accusata di antidemocrazia è l’unica forza politica in Italia che continua a praticare una selezione democratica dei propri dirigenti attraverso congressi e primarie.
L’asticella del PD. Commentatori ed elettori accusano il partito di governo di cose che perdonano a tutti gli altri, scrive Marco Ruffolo su Repubblica.
Cartelli, indicazioni, segnali, sedie e qualsiasi tipo di arredo del Terminal 1 dell’aeroporto di Heathrow di Londra sono stati messi all’asta, in vista della demolizione della struttura per ampliare uno degli aeroporti più trafficati al mondo. La prima fase dell’asta si è conclusa sabato 21 aprile con richieste per numerosi oggetti, presentate online nei giorni precedenti alla vendita. L’iniziativa dovrebbe consentire di recuperare qualche soldo, facendo leva sull’interesse degli appassionati di modernariato e dei collezionisti. Il Terminal 1 di Heathrow fu inaugurato ufficialmente dalla regina Elisabetta II del Regno Unito nel 1969 ed è rimasto in attività fino al 2015. All’epoca della sua apertura era il terminal di aeroporto più grande dell’Europa occidentale e al suo interno transitavano fino a 9 milioni di passeggeri al giorno. In seguito al potenziamento del più moderno Terminal 2, negli ultimi anni il Terminal 1 era diventato poco frequentato e gestiva una ventina di voli al giorno. Dopo essere stato dismesso nel 2015, è rimasto praticamente invariato al suo interno, in attesa che fossero decisi e confermati i progetti di ampliamento del Terminal 2, che dovrebbero potenziare l’offerta di Heathrow e confermarlo come uno dei principali hub europei.
Tutto il Terminal 1 di Heathrow è all’asta. Cartelli, arredi, nastri dei bagagli e altri oggetti dello storico terminal del principale aeroporto di Londra sono in vendita in vista della sua demolizione.
La prima cosa che capisci quando crei una buona password è di avere una memoria piuttosto tremenda. La seconda cosa che di solito impari è che non te la cavi un granché quando devi fare “cose a caso”. La vera casualità è difficile da prevedere, gli esseri umani invece non lo sono. Anche se non siete tra i milioni di persone che usano password del tipo “12345678” o “password”, potreste comunque essere tra quelli che fanno errori da dilettanti. Per esempio utilizzate un modo di dire come password, ma rimpiazzando le “i” con gli “1”, o la “a” con “@“ e così via. Oppure usate parole molto comuni, aggiungendo alla loro fine lettere e numeri. O ancora riutilizzate la stessa password per siti diversi, senza cambiarla a sufficienza. In breve: qualsiasi soluzione di base che permetta a un essere umano di ricordarsi effettivamente una password. Va bene, direte ora, ma allora come si supera questa cosa? Qualsiasi password ragionevolmente sicura sarà anche impossibile da ricordare. E qualsiasi password che potrai ricordare sarà probabilmente terribile. È la legge delle password, no?
Come creare una password imbattibile. E al tempo stesso facile da ricordare: il modo migliore è inventarsi una poesia in rima usando parole a caso.
Che poi a forza di guardare tutte queste partite uno impara a memoria certi nomi di giocatori del Ghana ma soprattutto certi spot pubblicitari. E quando sono brutti, o scemi, vederli mille volte è sfinente. Ma quando hanno delle belle musiche invece sono un intervallo confortevole e le prime volte scatenano tra i gruppi di ascolto le gare a ricordarsi che canzone è. Poi qualcuno va su Google e rovina tutto. Ecco le migliori canzoni usate negli spot di queste settimane durante ai mondiali. Sono benvenuti pareri diversi. Mr. Blue Sky Electric Light Orchestra, del 1977, a un certo punto divenne una specie di inno ufficiale della squadra del Birmingham (Jeff Lynne dell’ELO era di Birmingham), dedicata a Trevor Francis.
Le tre migliori canzoni degli spot dei mondiali. Ci si distrae come si può, e anche con le pubblicità: le musiche più belle hanno almeno trent'anni.
Chiuso, più o meno, il fronte di scontro relativo alla storia di Fini e la casa di Montecarlo, chiusa per il momento la legge Finanziaria e chiusa finalmente la partita delle commissioni parlamentari, uno potrebbe pensare che il centrodestra sia sul punto di una tregua. Che almeno per qualche giorno berlusconiani e finiani possano fermare i movimenti delle truppe e tirare i remi in barca. In realtà, stando alla lettura dei quotidiani di questi giorni, quel momento non è arrivato. Si tratta come al solito di movimenti tanto frenetici quanto probabilmente inconcludenti, e qui al Post stiamo attenti a non farci prendere la mano col racconto di retroscena e beghe di partito. Però vale la pena dare un’occhiata, una volta ogni tanto, quanto meno per vedere che aria tira. Ieri abbiamo parlato della proposta di legge presentata dai finiani allo scopo di privatizzare la RAI. È uno dei fronti di maggiore attivismo degli esponenti di Futuro e Libertà. L’altro è la riforma della legge elettorale: da qualche tempo infatti si va formando un’alleanza informale e traversale tra i partiti che sono determinati a riformare la legge Calderoli attualmente in vigore. Fino a questo momento hanno dato la loro disponibilità alla discussione il PD, l’UdC, ApI, l’IdV e Futuro e Libertà: dicono di essere d’accordo sulla necessità di cambiare l’attuale legge, non scendono nei dettagli del modello che sostengono, ma sono abbastanza da rappresentare un piccolo problema per il governo, il PdL e la Lega, che non hanno intenzione di mettere le mani alla legge.
Il centrodestra e la guerra dei dispetti. Cosa vuol dire la pretestuosa polemica in corso sulla riforma della legge elettorale.
Le indagini sull’incidente avvenuto domenica scorsa sulla funivia Stresa-Mottarone, in cui sono morte 14 persone, si stanno concentrando su due questioni: la presenza dei cosiddetti “forchettoni”, che avrebbero impedito il funzionamento dei freni d’emergenza, e la causa della rottura della fune traente. Perché c’erano i “forchettoni”? La prima questione è quella su cui la Procura di Verbania sembra avere maggiori certezze. L’ipotesi che fa la Procura è che da quando aveva ripreso servizio, a fine aprile, la funivia presentasse anomalie, e avrebbe avuto bisogno di un intervento più radicale, con un possibile blocco del servizio. La mattina del 24 maggio è stato disposto il fermo di tre persone che lavorano nella società che gestisce la funivia, che secondo la Procura avrebbero consapevolmente deciso di inserire i cosiddetti “forchettoni”. La sera prima durante un interrogatorio uno degli arrestati aveva confessato che i “forchettoni” erano stati lasciati volontariamente per evitare disservizi e blocchi della funivia.
Le indagini sui forchettoni e sulla fune traente. Sono le due questioni su cui si sta concentrando la Procura di Verbania, per capire cosa abbia provocato l'incidente sulla funivia Stresa-Mottarone.
Facebook ha introdotto un nuovo modo per pubblicare GIF nei commenti. Fino ad ora l’unico modo per commentare un post con una GIF era copiare e incollare il link alla GIF nello spazio dei commenti: da oggi, invece, c’è un pulsante che permette di scegliere tra le GIF più popolari, o cercarne di specifiche, come succede già da tempo su Whatsapp e Messenger, i servizi di messaggistica di proprietà di Facebook. Al momento la nuova funzione è disponibile solo per i commenti, mentre per mettere GIF nei post si deve ancora incollare il link. (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src="//connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v2.10";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
Su Facebook da oggi ci sono le GIF nei commenti. C'è una nuova funzione per inserirle come si fa già su Whatsapp e Messenger, scegliendo da una libreria piuttosto ampia.
Allo scrutinio di 154 sezioni su 160, a Ferrara, in Emilia-Romagna, è avanti il candidato sindaco della Lega Alan Fabbri, con il 48,5 per cento dei voti, seguito a una certa distanza dal candidato del centrosinistra Aldo Modonesi con il 31,6 per cento. I candidati sindaco sono otto. Tra loro non c’è l’attuale sindaco Tiziano Tagliani del Partito Democratico (PD), eletto per la prima volta nel 2009 e riconfermato al primo turno nel 2014: il candidato del PD, storicamente il partito più forte della città, è Modonesi, sostenuto da quattro liste. Fabbri è il candidato del centrodestra: è noto perché nel 2009 divenne il primo sindaco leghista dell’Emilia-Romagna, a Bondeno; aveva 30 anni e vinse con il 46,1 per cento. È sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e due liste civiche. Infine il candidato del Movimento 5 Stelle è Tommaso Mantovani.
A Ferrara ci sarà il ballottaggio. Con solo qualche seggio rimasto da scrutinare, il candidato della Lega Alan Fabbri ha raggiunto il 48,5 per cento.
Ci sono tante cose con cui Calvin Klein – lo stilista americano fondatore dell’omonimo marchio e che oggi compie 75 anni – ha lasciato un segno nella moda degli ultimi 30 anni: quelle a cui tutti lo associamo, più o meno inconsapevolmente, sono le pubblicità estremamente sensuali e provocatorie e l’aver plasmato l’idea di bellezza ed erotismo degli anni Novanta. Scrive Vanessa Friedman, la critica di moda del New York Times, che «Nessuno ha saputo sfruttare il sesso meglio di Calvin Klein. In un’epoca precedente a internet ha costruito un’azienda di successo in tutto il mondo sulla potenza di immagini incredibilmente provocatorie. Le sue campagna pubblicitarie furono virali prima ancora che esistesse il concetto, montando sulla marea dell’indignazione e dell’ossessione per l’aspetto fisico».
Cosa ha cambiato Calvin Klein. Lo stilista americano compie 75 anni: è famoso per lo stile minimal e le pubblicità sexy, e queste sono quelle più memorabili.
Nella tarda mattinata di oggi il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha firmato un’ordinanza per cui le scuole superiori venete resteranno chiuse fino al prossimo 31 gennaio. Durante un intervento in diretta trasmesso su Facebook, Zaia ha spiegato che le restrizioni sono state rispettate ma che dopo 20 giorni la situazione è «atipica»: fino alle 12 di oggi sono stati somministrati 16.748 vaccini, cioè il 43,1 per cento dei 38 mila in magazzino. Ha poi specificato che i casi accertati nelle ultime 24 ore sono stati 1.682 e che in totale negli ospedali veneti ci sono 3.459 ricoverati con sintomi legati al coronavirus, di cui 400 in terapia intensiva. Zaia ha spiegato che a scuola «i focolai ci sono» e che tra le altre cose il 7 gennaio, la data in cui dovrebbero riaprire gli istituti, non si sa se il Veneto sarà zona rossa, gialla oppure arancione. Ha poi aggiunto che «non è assolutamente prudente riaprire le scuole in questo momento» e che chiuderle è un «sacrificio che però va fatto per il bene della comunità e di tutti».
In Veneto, in Friuli Venezia Giulia e nelle Marche le scuole superiori saranno chiuse fino al 31 gennaio.
Una delle lamentele che periodicamente circola su Twitter è che a volte il sistema si perde per strada alcune delle persone che gli utenti stanno seguendo. In pratica, Harpo vede un tweet di Groucho e decidere di seguirlo, ma dopo un po’ di tempo risulta che in realtà non lo sta seguendo. Il problema negli ultimi mesi è stato segnalato da molti utenti, senza ricevere conferme o comunicazioni in merito da Twitter. Di recente, il social network ha però pubblicato in una delle pagine del suo centro assistenza un avviso sulla presenza di un errore nel codice (un bug), che in alcuni casi complica la corretta visualizzazione delle persone che si seguono. Il problema è noto, ma evidentemente non è ancora così chiaro quali siano le sue cause. Cosa fare se Twitter dice che non segui una persona che sei sicuro di aver seguito
Twitter si perde i followers. Che cosa fare se eravate convinti di seguire un profilo e il social network vi ha detto il contrario.
00.02. Maggiori informazioni sull’operazione dall’Ansa. L’intervento a cui è stato sottoposto l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani è stato «complesso». Lo ha definito così Ermanno Giombelli, il neurochirurgo che ha operato Pier Luigi Bersani all’ospedale Maggiore di Parma. L’intervento è cominciato attorno alle 18.30 ed è finito verso le 22. L’operazione chirurgica è sostanzialmente servita per chiudere, con una specie di clip, la malformazione cardiovascolare, un aneurisma all’arteria cerebrale, le cui caratteristiche non potevano essere trattate in maniera endovascolare. Una malformazione che potrebbe essere congenita visto che c’è una familiarità. «Nelle prossime ore – ha detto Giombelli – faremo una tac di controllo. Per il momento è presto per esprimere pareri assoluti, la prognosi rimane riservata e sicuramente non la scioglieremo prima di 72 ore. In queste situazioni andiamo avanti di 24 ore in 24 ore». L’emorragie vengono calcolate in una scala da uno a quattro e quella di Bersani era al grado tre. I danni neurologici da uno a cinque, e in questo caso il grado raggiunto era il due. Il fatto che Bersani sia sempre rimasto cosciente e che sia andato tempestivamente al pronto soccorso è considerato un fatto positivo dai medici. Danni definitivi, ha detto Giombelli, «non ne presumiamo, ma dobbiamo vedere le indagini successive perchè il rischio è rappresentato dalle ischemie cerebrali: ma il fatto che sia sempre cosciente è un fatto positivo, siamo abbastanza ottimisti». L’ospedale di Parma diffonderà un nuovo bollettino medico domani intorno alle 11.
Bersani è stato operato. Per un'emorragia cerebrale, a Parma: i medici si dicono ottimisti ma aspettano a fare valutazioni maggiori.
La maggioranza parlamentare eletta nel 2006, in occasione della risicatissima vittoria del centrosinistra guidato da Romano Prodi, era formata dal seguente numero di partiti e movimenti: Democratici di Sinistra, Margherita, Rifondazione Comunista, Rosa nel pugno (a sua volta composta da Socialisti e Radicali), Italia dei Valori, Comunisti Italiani, Verdi, Udeur e SVP. Nove. A questi, poi, nell’arco della legislatura se ne sono aggiunti altri sei, frutto di varie scissioni: Sinistra democratica, Movimento politico dei cittadini, Partito democratico meridionale, Sinistra critica, Liberaldemocratici, Unione democratica per i consumatori. In totale sono quindici. Le conseguenze se le ricorda bene chi ha un minimo di memoria. Le leggi bloccate per mesi in Parlamento, alcune del tutto naufragate. Il governo appeso quotidianamente agli umori di personaggi improbabili. L’attività legislativa di fatto inceppata. Le pagine sui giornali piene di sottilissime distinzioni tra una componente e l’altra del gruppo misto. Il logoramento inesorabile dell’approvazione degli elettori. Due anni di agonia che hanno oscurato anche i timidi risultati positivi ottenuti da quel governo sul fronte dei conti pubblici e resuscitato Berlusconi, costringendo Fini a rientrare nei ranghi e rimandare il suo tentativo di successione all’attuale premier alla guida del centrodestra.
La nuova Unione. Nel 2008 il centrodestra era composto solo da due partiti. Oggi sono nove, e Berlusconi deve allargarlo ancora: buona fortuna.
Un gruppo di Facebook chiamato Progetto Kitten ha convinto numerosi utenti di Facebook a postare foto di gatti nella pagina Facebook del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Il Progetto Kitten è stato creato solamente cinque giorni fa e finora ha ottenuto più di quattromila “mi piace”. Da giorni però era circolato su Facebook un evento fissato per giovedì 7 maggio alle 15 in cui si invitavano gli utenti di Facebook a commetare i post di Salvini postando foto di gattini. Sulla pagina dell’evento, si legge che «dopo i toni accesi su “tortura” e “fucilate”, Salvini ha bisogno di essere puccettato! [sic]». Attorno alle 17 di giovedì Salvini ha scritto un post sulla propria pagina facendo intuire che avrebbe cancellato le foto pubblicate nelle ultime ore, ma alcune foto – fra cui alcuni fotomontaggi – erano ancora visibili in serata. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La pagina Facebook di Salvini è stata invasa di immagini di gattini. Un gruppo su Facebook ha invitato giovedì pomeriggio gli utenti a postare foto di gatti sulla pagina del segretario della Lega Nord: alcune delle foto erano ancora visibili in serata.
Il 4 maggio del 1814, duecento anni fa, Napoleone Bonaparte scese dalla fregata inglese Indomable e sbarcò sull’Isola d’Elba, a largo della Toscana. Poche settimane prima, Napoleone aveva abdicato dal trono di Imperatore dei francesi in seguito al trattato di Fointainbleau, firmato dalle potenze che lo avevano sconfitto nella battaglia di Lipsia, ed era stato esiliato proprio all’Elba. Domenica 4 maggio i comuni dell’Isola d’Elba, insieme alla regione Toscana, hanno organizzato una serie di eventi, tra cui una ricostruzione in costume, per ricordare lo sbarco di Napoleone (sul sito ufficiale si possono trovare molte informazioni e documenti). L’esilio Con la fine della campagna di Russia nel 1812, la fortuna di Napoleone Bonaparte sembrava terminata. Per quasi quindici anni, prima come generale, poi come console e infine come imperatore dei francesi, Napoleone aveva combattuto per tutta Europa, sconfitto le più grandi potenze dell’epoca e sistemato parenti e amici sui troni dei paesi conquistati. Nel 1812 aveva tentato e fallito l’impresa più grande della sua carriera: la conquista della Russia.
Lo sbarco di Napoleone all’Isola d’Elba. Duecento anni fa Napoleone – da poco ex imperatore – arrivò nella piccola isola che sarebbe dovuta essere il suo esilio (ma dove in realtà rimase molto poco).
Ieri pomeriggio, parlando coi giornalisti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha stroncato una delle principali proposte economiche avanzate di recente dalla Lega, il partito di cui fa parte: quella dei cosiddetti “minibot”, cioè dei titoli di stato di piccolo taglio che diversi parlamentari della maggioranza di governo (soprattutto leghisti) vorrebbero introdurre per ridurre il debito della pubblica amministrazione nei confronti dei creditori. Secondo la versione trascritta da ANSA e riportata da tutti i quotidiani, Giorgetti avrebbe detto: «Ma vi sembrano verosimili i minibot? Se si potessero fare, li farebbero tutti»
Giancarlo Giorgetti contro i minibot. «Ma vi sembrano verosimili i minibot? Se si potessero fare, li farebbero tutti».
David Lynch pubblicherà l’8 novembre 2011 Crazy Clown Time, il suo primo disco solista. Non è la prima volta che Lynch, che fa principalmente il regista, esce dai confini del suo settore: è anche pittore, presiede una fondazione per la diffusione della pratica della meditazione, è meteorologo dilettante. Con la musica lavora da tempo: dal 1986, l’anno di produzione del film Velluto Blu, Lynch collabora con il compositore Angelo Badalamenti alla scrittura delle colonne sonore dei suoi film (quella di Inland Empire comprende due canzoni cantate da Lynch stesso). Nel 2009, poi, Lynch aveva partecipato al disco-progetto Dark Night of the Soul di Danger Mouse e di Mark Linkous registrando due canzoni, Star Eyes e Dark night of the soul (oltre a essere l’autore delle immagini raccolte nel libro di più di 100 pagine allegato al disco).
Il primo disco solista di David Lynch. È un disco pop elettronico, uscirà l'8 novembre e si chiamerà «Crazy Clown Time».
Giovedì 20 giugno, 491.491 studenti del quinto anno delle scuole superiori hanno sostenuto la seconda prova scritta dell’esame di maturità, dopo la prima prova del giorno precedente con i classici temi di italiano. Al liceo classico gli studenti hanno dovuto tradurre una versione dal latino di Quintiliano, mentre allo scientifico si sono dovuti occupare di analisi matematica e di quesiti sulla geometria. Gli scritti della seconda prova variano enormemente a seconda dei vari indirizzi, dai licei agli istituti professionali passando per quelli d’arte. Abbiamo messo insieme tutte le tracce diffuse dal ministero dell’Istruzione per gli esami di maturità, per farsi un’idea e – per chi ci è già passato – vedere come se la caverebbe oggi all’esame che più difficilmente si dimentica. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Seconda prova maturità: tutte le tracce. Ma proprio tutte, da Quintiliano al classico all'analisi matematica allo scientifico, passando per l'infinita serie di istituti professionali e tecnici.
Dopo due anni e mezzo di recessione, l’economia portoghese sta vivendo in questo periodo una fase di crescita: nel secondo trimestre, il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto dell’1,1 per cento, rispetto al meno 0,4 per cento del trimestre precedente. Come indicano i dati pubblicati recentemente dall’Istituto Nazionale di Statistica portoghese (INE), la crescita del ciclo produttivo è stata favorita soprattutto da una crescita nelle esportazioni, tra aprile e giugno, il 6,3 per cento in più rispetto al trimestre precedente. Il governo ha celebrato i dati come un ottimo risultato. Molte aziende portoghesi hanno deciso di puntare sulle esportazioni, per compensare il calo costante dei consumi interni. I produttori sono stati costretti a trovare nuove strategie e la maggior parte ha deciso di investire nelle nuove tecnologie, per cercare di attirare clienti dall’estero. Il New York Times ha raccontato la storia di una di queste aziende, la Herdade de Manantiz, un’azienda familiare che da 127 anni produce olio di oliva. La Manantiz possiede circa 30mila ulivi, piantati su una superficie di circa 529 ettari di terra nella zona di Moura, una delle più aride del sud del Portogallo.
Il Portogallo va meglio, esportando. Ma per alcuni i dati incoraggianti sono stagionali, e ieri la Corte Costituzionale ha bocciato una legge di taglio dei costi del Governo.
È stata cancellata la data di Albenga del 27 luglio del “Jova Beach Party”, il tour di concerti estivi di Jovanotti: lo ha comunicato Trident Music, organizzatore del concerto, spiegando che le recenti mareggiate sulle coste liguri hanno eroso la spiaggia scelta per il concerto, e hanno reso impossibile l’allestimento delle imponenti strutture utilizzate nel tour. Trident Music ha detto che «la produzione sta cercando una possibile location alternativa che possa soddisfare gli spettatori dell’area nordovest», ma che comunque sarà attivato il servizio di rimborso dei biglietti dal 20 luglio al 31 agosto.
È stata cancellata la data di Albenga del 27 luglio del “Jova Beach Party”, il tour di Jovanotti.
Da sabato 14 marzo allo Zoo di San Diego, in California, uno dei più famosi del mondo, aprirà la “Butterfly Jungle”, una voliera che ospita circa 10 mila esemplari di farfalle di 30 specie diverse, nella quale i visitatori possono passeggiare e scattare fotografie. Le farfalle provengono da allevamenti dell’Africa, dell’Asia, del Nord America e del Sud America, tranne quelle della famiglia delle papilionidi, che sono state sequestrate dallo United States Fish and Wildlife Service, un’agenzia del Dipartimento dell’Interno degli Stati Uniti, dopo che erano arrivate negli Stati Uniti su un carico illegale, e che lo Zoo di San Diego si è offerto di ospitare. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le farfalle dello Zoo di San Diego. Apre una voliera con diecimila esemplari di trenta specie diverse, per lo più coloratissime.
Il corpo di Imane Fadil, 34enne di origine marocchina nota per essere stata una delle testimoni nel processo “Ruby Ter”, quello sulla presunta compravendita di testimonianze di cui è accusato da Silvio Berlusconi, si trova all’obitorio di piazzale Gorini, nel quartiere Città Studi di Milano. Fadil era morta lo scorso primo marzo per ragioni ancora non spiegate all’ospedale Humanitas di Milano, dopo un ricovero di diverse settimane. Sulla sua morte la procura di Milano ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario contro ignoti, e sulla notizia circolano da giorni ipotesi e speculazioni soprattutto sulla possibilità che Fadil sia morta per avvelenamento: a suggerire questa possibilità sono finora l’incapacità dei medici di spiegarne la morte, e le accuse da parte di Fadil riferite dal suo avvocato. L’ipotesi che ci possa essere stato un avvelenamento causato da sostanze radioattive, molto promossa dai giornali nei giorni scorsi, non ha finora trovato nessun tipo di riscontro, mentre è stata acclarata una quantità anomala di sostanze estranee nel corpo di Fadil, che però gli esperti giudicano non possa essere stata letale. Lunedì 18 marzo Francesco Greco, procuratore capo di Milano, insieme ai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio titolari dell’inchiesta, ha precisato alcuni elementi dell’indagine e il punto della situazione.
Le indagini sulla morte di Imane Fadil. Cosa si sa davvero, cosa si ipotizza, cosa si deve capire e cosa si sta aspettando.
Mercoledì 4 settembre due pagine dell’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano, erano dedicate agli scritti del sacerdote e teologo peruviano Gustavo Gutiérrez, considerato uno dei padri della Teologia della Liberazione. In particolare, il giornale ha pubblicato un estratto del libro “Dalla parte dei poveri. Teologia della liberazione, teologia della Chiesa” che Gutiérrez scrisse nel 2004 con Gerhard Ludwig Müller, l’arcivescovo tedesco nominato nel 2012 da Ratzinger a capo della Congregazione per la Dottrina della fede. Il fatto che quel volume sia stato pubblicato in Italia e soprattutto che l’Osservatore Romano ne parli è stato interpretato da molti giornali italiani e stranieri come una riconciliazione tra il movimento religioso noto come “Teologia della Liberazione” e il Vaticano. Questo sarebbe confermato dal fatto che Müller – oggi a capo dell’organismo incaricato di «promuovere e tutelare la dottrina sulla fede», lo stesso che negli anni ottanta condannò alcuni eccessi della Teologia della Liberazione – consideri quel suo scritto ancora valido e attuale: lo presenterà infatti pubblicamente con Guitérrez domenica prossima al Festivaletteratura di Mantova.
Che cos’è la Teologia della Liberazione? e perché le aperture della Chiesa di Papa Francesco sarebbero molto importanti, se ci fossero.
Adrian Curry è il direttore della grafica di Zeitgeist Films, una società distributrice di film indipendenti fondata a New York nel 1988 e che ha distribuito tra gli altri documentari come Bill Cunningham New York, Trouble the Water, Il grande silenzio e film come Meduse e Il sapore della ciliegia (che nel 1997 ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes). Curry cura per la rivista cinematografica MUBI una rubrica dedicata alle migliori locandine dei film della settimana (Movie Poster of the Week) e nel suo ultimo articolo – ripreso anche da Slate – ha raccolto le migliori locandine del 2014. C’è quella particolarmente raffinata di The Grand Budapest Hotel, quella di Memphis che è una fotografia scattata in una pausa delle riprese e al primo posto c’è una maschera di cartapesta. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le migliori locandine di film del 2014. Ci sono acquerelli, fotografie e disegni stilizzati, e si intravede per due volte la faccia di Scarlett Johansson.
Le biciclette sono una cosa piuttosto semplice, e questa è una delle loro migliori qualità: due ruote, un telaio, un manubrio, un sellino, una catena e dei pedali. Esistono dalla seconda metà dell’Ottocento e già allora andavano più che bene; sono però sempre cambiate, e di solito in meglio. Come ogni anno, BBC ha fatto una classifica delle 10 migliori biciclette del 2016 finora: in realtà però non tutte sono proprio biciclette, se per biciclette intendiamo un mezzo a pedali con due ruote. Nella lista ci sono infatti un paio di tricicli, una sedia a rotelle e una specie di macchina: però vanno tutti a pedali. Alcuni dei mezzi a pedali scelti da BBC costano tantissimo ed è difficile immaginarsi di andarci in giro per il centro della propria città; alcuni sono particolari per il design, alcuni per la meccanica; altri ancora sono meno strani ma comunque hanno qualcosa che li rende particolari, per esempio Sladda, la bici di IKEA. Alcuni sono un’ottima e costosa idea regalo per un amico molto appassionato; altri sono solo cose strane che vale la pena vedere.
10 mezzi a pedali, belli e strani. Li ha scelti BBC, chiamarli "biciclette" è riduttivo: ci sono anche un temibile triciclo e una bicicletta con il clacson che si può suonare a distanza.
L’Economist ha mostrato in un grafico i guadagni dei nove film che sono stati candidati a vincere l’Oscar per Miglior film, confrontando gli incassi prima della nomination, dopo la nomination e dopo l’assegnazione del premio. The Artist, il film muto del regista Michel Hazanavicius che ha vinto cinque Oscar tra cui miglior film e miglior regia, era stato proiettato in poco più di 650 schermi negli Stati Uniti al momento dell’uscita (a fine 2011), ma ancora oggi, dopo i premi, può essere visto in 1.756 cinema. Ha guadagnato il 67 per cento degli incassi solo dopo aver ricevuto le nomination. L’Economist nota che la stessa cosa è successa ad altri film che hanno vinto l’Oscar come miglior film, come “Il discorso del re” (vincitore 2011) e “The Millionaire” (vincitore 2008).
Quanto rende vincere un Oscar. Un grafico dell'Economist mostra gli incassi dei 9 film candidati come Miglior film, prima e dopo le nomination, e cosa è successo a chi ha vinto.
Il CEO di Intel, Brian Krzanich, ha promesso che entro la fine di gennaio i processori prodotti di recente saranno aggiornati per risolvere i gravi problemi di sicurezza emersi la settimana scorsa, dovuti al modo stesso in cui sono stati progettati e che possono essere risolti solo attraverso aggiornamenti software. L’annuncio è stato fatto ieri da Krzanich nel corso della presentazione di Intel al CES 2018, la grande fiera di tecnologia che viene organizzata ogni anno a Las Vegas (Nevada, Stati Uniti), per presentare le ultime novità del settore. I due problemi di sicurezza, chiamati “Meltdown” e “Spectre”, interessano buona parte dei processori prodotti negli ultimi 20 anni e in alcune circostanze rendono possibile la sottrazione di dati su computer, smartphone e altri dispositivi da parte di utenti malintenzionati (qui avevamo spiegato più estesamente di che si tratta). Secondo molti esperti, è il problema di sicurezza informatica più rilevante degli ultimi anni e richiederà molto tempo prima di essere completamente risolto.
A che punto siamo col grave problema di sicurezza dei processori. Intel ha promesso soluzioni rapide per i suoi prodotti più recenti: intanto Apple, Microsoft e gli altri cercano di metterci una pezza.
Silvio Berlusconi, presidente del Popolo delle Libertà ed ex PresdelCons, questa mattina è stato intervistato a RTL 102.5 e ha dato la sua versione dell’attuale situazione nel centrodestra: da prendere con le molle, visto come sono state smentite e stra-smentite le precedenti. Berlusconi ha detto che nella notte è stato trovato un accordo tra il PdL e la Lega. L’accordo, firmato da lui e da Roberto Maroni, si basa sul fatto che il PdL e la Lega saranno alleati alle elezioni regionali in Lombardia e alle elezioni politiche. Alle regionali in Lombardia il candidato sostenuto da entrambi i partiti sarà proprio Maroni, segretario della Lega, nonostante il PdL avesse già promosso la candidatura di Gabriele Albertini (molto sostenuto soprattutto dal presidente uscente, Roberto Formigoni).
Notizie dalla testa di Berlusconi. L'ex PresdelCons dice che PdL e Lega saranno alleati: in Lombardia tutti con Maroni, alle politiche il leader sarà lui ma se vincessero il premier sarebbe Alfano.
Il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha firmato un’ordinanza regionale con le misure per contenere il contagio da coronavirus, in vigore dal 14 aprile al 3 maggio 2020. L’ordinanza arriva dopo il decreto del governo annunciato venerdì sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che prolunga le misure restrittive fino al 3 maggio ma permette la riapertura di alcune attività, come le librerie, le cartolerie e i negozi di abbigliamento per neonati. – Leggi anche: Il coronavirus ha schiantato la moda
In Piemonte librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per neonati resteranno chiusi.
La Writers Guild of America, il sindacato degli sceneggiatori statunitensi, ha pubblicato la lista delle 101 sceneggiature più divertenti della storia del cinema degli Stati Uniti. Per poter essere votato un film doveva essere passato dai cinema, essere scritto e recitato in inglese e avere una durata minima di un’ora: in pratica, ogni normale film uscito negli Stati Uniti negli ultimi circa cento anni poteva quindi essere votato. In classifica ci sono sette sceneggiature scritte da Woody Allen e quattro scritte da Mel Brooks – quello di Frankenstein Junior e The Producers – e Preston Sturges, sceneggiatore e regista della Hollywood degli anni Quaranta e Cinquanta. Abbiamo raccolto i primi 20: Ai primi tre posti in classifica ci sono Io e Annie di Allen, A qualcuno piace caldo, scritto da Billy Wilder & I.A.L. Diamond e Ricomincio da capo. Il film più recente in classifica è Le amiche della sposa, uscito nel 2011 e scritto da due donne: Kristen Wiig e Annie Mumolo. Il film più vecchio in classifica è La febbre dell’oro, un film muto prodotto, diretto, scritto e interpretato da Charlie Chaplin.
Le 101 sceneggiature più divertenti della storia del cinema. Le ha scelte il più importante sindacato di sceneggiatori degli Stati Uniti: il miglior film è uno scritto da Woody Allen, che ne ha altri sei in classifica.
Simone Signoret – attrice e scrittrice – era nata un secolo fa, il 25 marzo 1921. A Wiesbaden, città tedesca che allora, per le conseguenze della Prima guerra mondiale, era di fatto francese, così come lo erano i suoi genitori. Crebbe però in Bretagna e poi a Parigi, dove iniziò a recitare già dagli anni Quaranta. I ruoli migliori, quelli per cui è ancora ricordata come una delle più grandi attrici del cinema, non solo francese, arrivarono però dagli anni Cinquanta in poi. In film come Casco d’oro, La strada dei quartieri alti (per il quale vinse l’Oscar per la miglior attrice protagonista), Adua e le compagne, La nave dei folli e La vita davanti a sé, con cui nel 1977 vinse il suo primo e unico premio Premio César, l’Oscar di Francia. Oltre che per certi suoi grandi ruoli, Signoret è ricordata per il suo impegno politico e per la sua relazione con l’attore e cantante Yves Montand. Si conobbero nel 1949, dopo la storia di lui con Edith Piaf, che lo aveva scoperto e lanciato. Si sposarono nel 1951 e restarono insieme fino alla morte di lei: nel 1985, a 64 anni.
Simone Signoret, nata un secolo fa. Fu una grande attrice e anche un'apprezzata scrittrice, ricordata per il suo impegno politico e la sua relazione con Yves Montand.
A inizio marzo la casa d’aste Christie’s ha venduto per 69,3 milioni di dollari un’opera che esiste solo in formato digitale JPEG. Nelle ultime settimane sul sito NBA Top Shot più di centomila utenti hanno spostato oltre 250 milioni di dollari comprando e vendendo video di partite di basket. Dietro a entrambe le cose c’è un acronimo di tre lettere – NFT – di cui da qualche tempo si parla sempre più, prima nelle nicchie di internet e poi sui più grandi giornali internazionali, perché indica un concetto che può essere applicato a una gran serie di attività umane, digitali ma non solo. Gli NFT – acronimo delle parole inglesi “Non-Fungible Token” – sono dei certificati di autenticità digitale. All’apparenza gli NFT sono contenuti digitali intangibili, infinitamente replicabili e uguali a tanti altri. Che però diventano in un certo senso unici grazie a una certificazione che avviene tramite blockchain, la tecnologia diventata famosa grazie alle criptovalute ma che è usata pure in altri contesti, ed è presentata spesso con toni un po’ profetici: anche troppo, secondo alcuni scettici. Nel caso degli NFT, la blockchain serve a certificare e commerciare opere d’arte e video di azioni di basket, ma le applicazioni sperimentate vanno dalla moda ai videogiochi. Ovunque ci sia qualcuno interessato alla proprietà digitale di qualcosa, per passione o per profitto.
Gli NFT, spiegati. Una guida ai "Non-Fungible Token", usati per certificare contenuti e opere d'arte digitali e al centro di un mercato in grande crescita.