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Due persone si sono consegnate spontaneamente alle forze dell’ordine confessando di aver sparato a Manuel Bortuzzo, il giovane di 19 anni ferito da un colpo di pistola nella notte tra sabato e domenica all’Axa, un quartiere alla periferia sud est di Roma, vicino a Ostia. Secondo quanto riportano i giornali i due, di 24 e 25 anni, avrebbero detto di aver sparato a Bortuzzo per errore, confondendolo con un’altra persona con cui avevano avuto una rissa poco prima. Fin dall’inizio gli inquirenti, che avevano trovato una pistola non lontano dal luogo in cui era avvenuto il ferimento, avevano ipotizzato che ci fosse stato uno scambio di persona. Bortuzzo infatti è un nuotatore delle Fiamme Gialle, senza apparenti legami con la criminalità o con altri ambienti pericolosi, e quella sera stava trascorrendo una serata tranquilla con gli amici. Bortuzzo al momento non è in pericolo di vita, ma secondo i medici potrebbe rimanere paralizzato dalla vita in giù.
Due persone hanno confessato di aver sparato a Manuel Bortuzzo per errore.
Guy Delisle è un fumettista e illustratore canadese di 48 anni, noto e molto apprezzato in Italia e nel mondo, tra le altre cose, per un graphic novel sulla Corea del Nord intitolato Pyongyang, una sorta di reportage a fumetti prodotto nel 2001 al termine di due mesi trascorsi a Pyongyang (il libro, pubblicato per la prima volta in Francia nel 2004, è uscito in Italia nel 2013 per Rizzoli: il Post ne aveva pubblicato le prime 80 pagine, a puntate). Del graphic novel Pyongyang era in lavorazione un adattamento cinematografico che avrebbe dovuto portare alla produzione di un film con l’attore statunitense Steve Carell: venerdì 19 dicembre Delisle ha scritto sul suo blog di aver saputo che la lavorazione del film è stata annullata in seguito alla storia dell’attacco informatico contro Sony, che l’FBI ha stabilito essere stato provocato dalla Corea del Nord. Questa vicenda ha già portato alla cancellazione dell’uscita del film The Interview, scelta criticata anche dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Nel post sul suo blog, Delisle si è detto rattristato dalle ragioni che hanno portato alla cancellazione del film basato sul suo fumetto. “Uno si immagina che una grande azienda non si pieghi tanto facilmente alle minacce terroristiche di un gruppo di hacker della Corea del Nord. Ma a quanto sembra hanno colpito un punto sensibile”, ha scritto Delisle. I diritti del graphic novel erano stati venduti a una casa di produzione di Los Angeles (New Regency) circa due anni fa, e Delisle ha detto di non aver ricevuto molte notizie da allora riguardo la lavorazione. Sapeva che la sceneggiatura, di Steve Conrad, stava per essere conclusa ma che ancora non era stato deciso se alla fine ne sarebbe uscito un film o un cartone animato. Poi era emersa l’intenzione di farne un film thriller diretto da Gore Verbinsky, le cui riprese dovevano iniziare a marzo 2015. Citando fonti interne, il sito Deadline ha scritto che Regency, “date le circostanze”, ha ritenuto di non proseguire la produzione e che la Fox, tramite un portavoce, avrebbe negato la propria disponibilità per un’eventuale distribuzione.
Il film tratto da “Pyongyang” non si farà. L'autore dell'apprezzato graphic novel sulla Corea del Nord ha scritto che la produzione del film è stata annullata dopo la vicenda dell'attacco informatico contro Sony.
11 persone sono state arrestate in tutta Italia per un’indagine della procura di Milano sullo smaltimento illecito di rifiuti. L’indagine era iniziata dopo gli incendi di alcuni capannoni pieni di rifiuti intorno a Pavia a inizio 2018: le persone arrestate sono accusate di gestire un’organizzazione che, tramite società fittizie, si incaricava dello smaltimento di rifiuti urbani e li stipava illegalmente in capannoni nel Nord Italia o in discariche abusive in Calabria.
11 persone sono state arrestate in tutta Italia per un’indagine sullo smaltimento illecito di rifiuti.
Il Mayak Cabaret è il locale gay più conosciuto di Sochi, la città che sta ospitando le Olimpiadi invernali: è un edificio scuro sul lungomare che si affaccia sul Mar Nero, al suo esterno ha una sola luce, che splende sopra una porta marrone con un campanello, e fatta eccezione per la musica che si sente provenire dall’interno a partire dalle 22 di ogni sera, è appena riconoscibile come un club. Storicamente Sochi, che è molto conosciuta in Russia per essere principalmente una località di villeggiatura, è stata per lungo tempo un rifugio per i membri della comunità gay russa: una situazione che è cambiata negli ultimi anni – ma non solo a Sochi – con l’inasprirsi del clima in Russia nei confronti dei gay, alimentato la scorsa estate dall’approvazione di leggi che prevedono multe consistenti per chiunque “diffonda informazioni” sull’omosessualità a persone che abbiano meno di 18 anni e organizzi manifestazioni a sostegno delle persone omosessuali. In questo clima si inseriscono anche moltissimi episodi di violenze brutali compiute in Russia contro i gay, ampiamente documentati e realizzati nella quasi totale impunità, a volte con la complicità delle autorità. Per tutti questi motivi molti personaggi influenti e molte associazioni in difesa dei diritti degli omosessuali hanno promosso il boicottaggio dei Giochi olimpici invernali.
Il locale gay più conosciuto di Sochi. Le foto e la storia del Mayak Cabaret nella città che ospita le Olimpiadi invernali, punto di ritrovo per gli omosessuali fino alle recenti leggi contro i gay.
Questa mattina il cardinale e arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe ha tenuto una conferenza stampa e diffuso una lettera aperta, per dare la sua versione dei fatti che lo riguardano e che hanno portato la procura di Perugia a emettere un avviso di garanzia nei suoi confronti. Il trasferimento da Roma In questi giorni si è detto che la decisione di Ratzinger di trasferire Sepe da Roma a Napoli sia stata dovuta proprio alla disinvoltura dei rapporti del cardinale con certi ambienti romani. Sepe smentisce questa versione. “Papa Benedetto XVI mi chiese con una certa insistenza di rimanere a Roma”.
La versione di Sepe. Che cosa ha detto il cardinale in conferenza stampa e nella "lettera aperta all'amata Chiesa di Napoli".
Una nuova varietà di mela, chiamata con il nome commerciale “Cosmic Crisp”, sarà messa in vendita da dicembre negli Stati Uniti, dopo oltre vent’anni di ricerche e innesti per selezionarla e coltivarla. La nuova mela è un incrocio tra la Honeycrisp e la Enterprise, due altre varietà, ed è stata prodotta grazie alle ricerche condotte presso la Washington State University a partire dal 1997. L’iniziativa commerciale dovrebbe offrire nuove opportunità per lo Stato di Washington, che manterrà l’esclusiva per la coltivazione delle Cosmic Crisp per i prossimi dieci anni. Secondo i suoi ideatori, oltre ad avere consistenza e sapore particolari, la nuova mela è adatta a lunghi periodi di conservazione: fino a un anno nei frigoriferi. L’idea di produrre una nuova varietà di mela è derivata dalla necessità di avere un frutto che incuriosisse i consumatori, ma al tempo stesso che fosse in grado di garantire un’esclusiva per i coltivatori nello Stato di Washington. La Cosmic Crisp è stata quindi sviluppata per avere la consistenza delle Honeycrisp e la facilità di conservazione delle Enterprise. I ricercatori hanno spiegato di avere badato soprattutto a questi due fattori, e meno all’estetica del frutto.
C’è una nuova mela. La Cosmic Crisp sarà venduta a partire da oggi negli Stati Uniti, è brevettata e il New York Times ne parla come "la più promettente e importante mela del futuro".
Sally Bercow, moglie di John Bercow, l’attuale presidente (speaker) della Camera dei Comuni del Regno Unito, è stata condannata ieri per aver diffamato un membro della Camera dei Lord via Twitter. Circa sei mesi fa, Bercow scrisse su Twitter: «Perché lord McAlpine è un trend topic su Twitter? *faccina innocente*». Proprio in quei minuti stava andando in onda un programma giornalistico in cui “un politico conservatore degli anni Ottanta” veniva accusato di aver compiuto abusi sessuali. Si tratta di una sentenza importante e molto discussa nel Regno Unito, con la quale Twitter è stato considerato con gli stessi criteri dei principali media tradizionali e non un posto dove la gente «dice cose a caso senza necessariamente alludere a niente», come aveva sostenuto il difensore di Bercow. La sentenza si ricollega anche ad una delle pagine più spiacevoli del giornalismo britannico degli ultimi anni: la vicenda che ha coinvolto BBC e il programma Newsnight, che è stato accusato di aver nascosto gli abusi sessuali di un popolare conduttore e che poi ha goffamente provato a rimediare alla sua perdita di credibilità.
I pericoli di una «faccina innocente». A causa di queste due parole scritte in fondo a un tweet, la moglie del presidente della Camera dei Comuni britannica è stata condannata per diffamazione.
Lunedì 26 ottobre l’International Agency for Research on Cancer (IARC), un’agenzia intergovernativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha annunciato che ci sono “prove consistenti” riguardo all’aumento del rischio legato ai tumori per chi consuma carni rosse e lavorate. Il Monograph Programme della IARC negli anni ha compilato una lista di sostanze che possono aumentare il rischio di ammalarsi di cancro: finora ha studiato oltre 900 agenti, classificandoli in cinque diverse categorie secondo criteri non troppo immediati da capire e che si prestano a distorsioni. In sintesi: – Categoria 1: gli agenti “cancerogeni per l’uomo”. – Categoria 2: gli agenti “probabilmente cancerogeni per l’uomo”. – Categoria 3: gli agenti che “è possibile siano cancerogeni per l’uomo”. – Categoria 4: gli agenti “non classificabili in base alla loro cancerogenicità per l’uomo”; – Categoria 5: gli agenti “probabilmente non cancerogeni per l’uomo”.
118 cose che possono aumentare il rischio di ammalarsi di cancro. Il virus dell'epatite, le radiazioni solari, tutte le forme di asbesto e il papilloma virus, tra le altre, dice la lista dell'OMS.
Sono stati pubblicati sul sito del ministero dell’Ambiente le risposte alle domande più frequenti sul funzionamento del cosiddetto bonus mobilità. Il bonus, incluso nel decreto rilancio, è stato voluto dal governo per incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto più sostenibili e alternativi all’auto e ai mezzi pubblici anche in considerazione dei problemi legati all’emergenza coronavirus. Si tratta, come era stato anticipato, di un contributo del 60 per cento del prezzo di acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, o veicoli elettrici come monopattini, hoverboard e segway. Il contributo non potrà superare i 500 euro. – Leggi anche: Come il coronavirus invade un ospedale
Come funziona il “bonus mobilità”. Dal 4 maggio si può avere un rimborso del 60 per cento del prezzo di acquisto di biciclette, monopattini elettrici, hoverboard e segway: il contributo non potrà però superare i 500 euro.
All’indomani della vittoria a Parma del candidato del Movimento 5 Stelle, Federico Pizzarotti, Massimo Gramellini analizza in prima pagina sulla Stampa natura e componenti di quel “partito”: quello che c’è, e quello che non c’è. Grillo è un Gabibbo barbuto e il Movimento Cinque Stelle la trasposizione politica di «Striscia la Notizia»? La suggestione esiste, inutile negarlo, ma è solo parziale. Grillo è anche il Gabibbo. Un Gabibbo, però, che guarda «Report», ha letto «La Casta» e sa stare sul Web. I due hanno in comune la cadenza, ligure, e l’ideatore, Antonio Ricci, di cui Grillo è stato a lungo il ventriloquo tv. «Fantastico», «Te la do io l’America», «Te lo do io il Brasile»: l’unico programma di successo che Ricci non gli ha curato è «Te la do io l’Italia». Quello se lo sta scrivendo da solo. Se Grillo ricorda il pupazzo rosso che svergogna i potenti tra ghigni e sberleffi, l’attivista-tipo del Cinque Stelle assomiglia a uno di quegli inviati di «Striscia» che consegnano tapiri: informato, tignoso, sfacciato. Quanto all’elettorato, ne esiste uno cresciuto con le tv berlusconiane che da anni si abbevera ai programmi satirici di denuncia e ha finito per introiettarne meccanismi e valori. «Striscia» e «Le Iene» si pongono come giustizieri della notte, raddrizzatori di torti, vendicatori degli oppressi in contrapposizione a un Potere che magnanimo li finanzia attraverso la pubblicità. Secondo lo studioso dei media Massimiliano Panarari, il loro segreto consiste nel dare sfogo al rancore popolare verso un sistema concepito come nemico. Ai seguaci di «Striscia» il movimento di Grillo non sembra antipolitica, ma politica: difesa del cittadino. In realtà, sostiene Carlo Freccero, il termine corretto è Apolitica: il rifiuto dei partiti, ormai ridotti a meri comitati d’affari. E qui l’albero genealogico del grillismo si allarga a «Report» di Milena Gabanelli e al bestseller «La Casta» di Stella e Rizzo.
Ingredienti del Movimento 5 Stelle. Massimo Gramellini ci trova dentro il Gabibbo, internet, Report, il "Buon Amministratore": non ci trova grandi speranze, invece.
In Norvegia è iniziata la costruzione di una nave portacontainer elettrica a guida autonoma, che sarà utilizzata per consegnare le merci attraverso i fiordi del paese. La Yara Birkeland sarà pronta entro la seconda metà del 2018 e secondo gli analisti potrebbe incentivare altri armatori a produrre sistemi simili, accelerando il passaggio a navi-droni per trasportare le merci. Oggi esistono già alcuni sistemi per rendere automatico il pilotaggio delle navi, ma richiedono comunque la presenza a bordo di un equipaggio per motivi di sicurezza e per condurre le manovre più delicate, come quelle in porto. I progettisti della Birkeland dicono che la loro nave sarà totalmente autonoma, in grado di muoversi senza persone a bordo e di effettuare automaticamente un attracco una volta arrivata a destinazione. Il progetto per costruire la nave elettrica che si guida da sola è stato avviato dall’azienda Yara International ASA, che produce fertilizzanti agricoli, in collaborazione con Kongsberg Gruppen ASA, che progetta e sviluppa sistemi di guida automatica per veicoli militari e civili. Tra progetti e costruzione, la Birkeland avrà un costo complessivo stimato intorno ai 25 milioni di dollari: quasi tre volte il costo per realizzare una nave di simile stazza con sistemi tradizionali e alimentazione a gasolio. I progettisti dicono che però la nuova portacontainer non richiederà un equipaggio e non dovrà usare costoso carburante, essendo elettrica, e che quindi ci potrà essere un risparmio dei costi annuali di gestione di almeno il 90 per cento.
In Norvegia stanno costruendo una nave cargo elettrica che si guida da sola. La Yara Birkeland sarà pronta nel 2018 e trasporterà 100 container attraverso i fiordi, senza nessun intervento umano.
Il nuovo viadotto autostradale sul fiume Polcevera, a Genova, che ha sostituito il Ponte Morandi crollato parzialmente il 14 agosto del 2018, si chiamerà “Genova San Giorgio” e verrà inaugurato il prossimo 3 agosto alle ore 18.30. A annunciarlo in consiglio comunale è stato il sindaco di Genova Marco Bucci, che è anche commissario straordinario per la ricostruzione del ponte progettato da Renzo Piano. Bucci ha detto la data dell’inaugurazione è stata concordata con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che sarà presente. Domenica 19 luglio erano iniziate le prove di carico, che sono in programma fino a sabato 25. Poi il Ministero dei Trasporti e Autostrade per l’Italia dovranno effettuare le verifiche di conformità. Il 27 luglio sotto il viadotto è previsto un concerto di omaggio ai 43 morti nel crollo del ponte Morandi, al quale però i parenti delle vittime hanno deciso di non partecipare.
Il nuovo ponte Morandi verrà inaugurato il 3 agosto e si chiamerà “Genova San Giorgio”.
Lorenzo Cherubini – Jovanotti, per tutti – è nato a Roma il 27 settembre del 1966, e oggi compie 50 anni. C’è chi è cresciuto con la sua musica e ne ha viste le evoluzioni, e chi invece conosce solo le cose che ha fatto negli ultimi anni. Queste sono le diciassette canzoni che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva scelto per il suo libro Playlist (con qualche integrazione), per chi le sa tutte a memoria, per chi sa solo le prime o le ultime, e per tutti gli altri a cui verrà voglia di riascoltarle.
Le migliori canzoni di Jovanotti. Da riascoltare oggi che compie 50 anni (cinquanta!).
Quindici anni fa, durante una manifestazione contro il G8 in piazza Alimonda, a Genova, il carabiniere Mario Placanica uccise il manifestante 23enne Carlo Giuliani con un colpo sparato dalla sua pistola d’ordinanza. Le scene dell’uccisione di Giuliani furono mostrate da tutte le televisioni del mondo e diventarono per molti un simbolo delle proteste contro il G8 e della violenza della polizia, pochi giorni prima dei tragici fatti della scuola Diaz. I giudici stabilirono poi che Placanica aveva sparato per legittima difesa e il carabiniere fu prosciolto dall’accusa di omicidio colposo. Furono però contestate alcune lacune dell’inchiesta e la mancanza di chiarezza su quello che avvenne esattamente quel giorno a Genova; ci furono anche molte discussioni sulle presunte responsabilità di chi creò la situazione che portò alla morte di Giuliani. Oggi i processi e le commissioni di inchiesta parlamentare sono tutti chiusi ed è difficile che nel prossimo futuro si potranno chiarire ulteriormente altri aspetti di questa vicenda.
L’omicidio di Carlo Giuliani, 15 anni fa. Cosa sappiamo e cosa no del pomeriggio del 20 luglio del 2001, quando un manifestante che protestava contro il G8 di Genova fu ucciso da un carabiniere.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 14.372 nuovi casi positivi da coronavirus e 492 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 23.066 (447 in meno di ieri), di cui 2.288 nei reparti di terapia intensiva (64 in meno di ieri) e 20.778 negli altri reparti (383 in meno di ieri). Sono stati analizzati in totale 164.216 tamponi molecolari e 110.963 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’8,2 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,8 per cento. Nella giornata di mercoledì i contagi registrati erano stati 15.204 e i morti 467. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (2.603), Campania (1.313), Emilia-Romagna (1.265), Lazio (1.263) e Puglia (1.159).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, giovedì 28 gennaio.
Il trittico “Three Studies of Lucian Freud”, dipinto dal pittore irlandese Francis Bacon, è stato venduto martedì notte all’asta di Christie’s a New York per 142 milioni di dollari (106 milioni di euro): si tratta dell’opera d’arte più costosa mai venduta all’asta. Il record precedente era detenuto da una versione dell'”Urlo” del norvegese Edvard Munch, venduto da Sotheby’s nel maggio 2012 per 120 milioni di dollari, circa 89 milioni di euro. Il prezzo iniziale del trittico era 60 milioni di euro ed è stato rilanciato da sette aspiranti acquirenti per una decina di minuti prima che l’opera venisse aggiudicata. La casa d’aste non ha reso nota l’identità del nuovo proprietario.
Il quadro più costoso venduto all’asta. È il trittico dipinto nel 1969 da Francis Bacon che ritrae l'amico pittore Lucian Freud, acquistato per l'equivalente di 106 milioni di euro.
Paolo Gentiloni è il nuovo presidente del Consiglio e il suo governo ha già giurato al Quirinale di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gentiloni è stato ministro degli Esteri nel governo uscente di Matteo Renzi. Gentiloni ha 62 anni ed è nato a Roma. Ha avuto un’educazione cattolica, proviene da una famiglia nobile, e tra i suoi antenati c’è Vincenzo Ottorino Gentiloni, promotore del patto informale omonimo del 1913 con cui i cattolici cominciarono a partecipare alla vita politica italiana. Negli anni Settanta prese parte al movimento studentesco entrando nel gruppo di Mario Capanna, uno dei capi della contestazione giovanile comunista a Milano. Gentiloni entrò in contatto con il gruppo quando nel 1970 scappò di casa per partecipare a una manifestazione a Milano. Cominciò a fare politica all’interno dei gruppi della sinistra extraparlamentare, prima nel Movimento Lavoratori per il Socialismo (MLS) e poi nel Partito di Unità Proletaria per il Comunismo, in cui il primo era confluito. In un ritratto pubblicato sull’Unità, il giornalista Carmine Fotia, che conosce Gentiloni da molti anni, lo descrive come «moderato» fin da quel periodo, «pur se il termine a quei tempi aveva un senso del tutto diverso da oggi e per quanto ci si potesse definire tali nei movimenti degli anni ’70».
Paolo Gentiloni, chi è il nuovo presidente del Consiglio. Nel governo Renzi era il ministro degli Esteri: ha 62 anni, è nato a Roma e prima di entrare nel PD faceva parte della Margherita.
Il Tribunale Vaticano ha condannato il sacerdote italiano Carlo Alberto Capella a cinque anni di carcere e cinquemila euro di multa per detenzione, cessione e trasmissione di materiale pedopornografico. Capella era stato arrestato ad aprile: lavorava per il servizio diplomatico del Vaticano dal 2004 e fino allo scorso agosto era impiegato all’ambasciata vaticana di Washington. La prima segnalazione su Capella era arrivata dal dipartimento di Stato americano, che aveva chiesto il ritiro dell’immunità diplomatica di Capella per poterlo perseguire negli Stati Uniti. Il Vaticano si era rifiutato e aveva trasferito Capella in Italia, dove il Tribunale del Vaticano aveva emesso un mandato di cattura nei suoi confronti. Durante il processo è emerso che le immagini pedopornografiche scaricate da Capella erano state archiviate in un cloud online e consultate più volte. Il Tribunale ha spiegato che non si è trattato di «una captazione accidentale e fortuita di materiale, ma l’indice di una attività illecita di ingente quantità». Capella ha detto: «Spero che questa situazione possa essere considerata un incidente di percorso nella mia vita sacerdotale che amo ancora di più», e ha aggiunto: «Gli errori che ho fatto sono evidenti, ed evidente è anche il fatto che si riferiscono a un periodo di fragilità».
Il Tribunale Vaticano ha condannato monsignor Carlo Alberto Capella a cinque anni di carcere per detenzione e trasmissione di materiale pedopornografico.
Fino al 3 settembre al Museo della scienza di Londra sarà possibile visitare una grande mostra sulla robotica, in cui ci sono più di 100 tra robot, androidi e meccanismi di diverso tipo realizzati negli ultimi cinquecento anni. Ci sono robot più recenti, come androidi che sembrano umani, e più antichi, come il robot Maria, del film Metropolis di Fritz Lang (1927). Tra le cose più apprezzate c’è un cigno d’argento a grandezza naturale, inventato da John-Joseph Merlin nel 1773: quando viene azionato (solo in alcune occasioni prestabilite, per non usurarne i meccanismi delicati) cattura un piccolo pesce dallo stagno che ha di fronte. L’opera è in prestito dal Bowes Museum di Barnard Castle e resterà in mostra solo fino al 23 marzo. Di lui lo scrittore Mark Twain, dopo averlo visto in un mostra a Parigi nel 1867, disse che «aveva una grazia vivente nei suoi movimenti e un’intelligenza viva nei suoi occhi». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
A Londra c’è una grande mostra sui robot, dall’inizio dei robot. È al Museo della scienza e ci sono androidi che sembrano umani e uno spettacolare cigno meccanico del Settecento.
Oggi pomeriggio un uomo italiano ha investito un gruppo di persone nei pressi dei mercatini di Natale nel centro di Sondrio, in Lombardia. Quattro persone sono state ferite, una in maniera grave. Dopo l’incidente l’uomo ha cercato di fuggire a piedi ma è stato fermato dalle autorità locali. Secondo il Corriere della Sera, l’uomo – che non è stato identificato – era ubriaco, e successivamente è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio plurimo.
Un uomo ha investito un gruppo di persone a un mercatino di Natale a Sondrio, ci sono 4 feriti.
Dal 15 al 18 ottobre si terrà al Regent’s Park di Londra la XII edizione della Frieze Art Fair, una delle più grandi fiere di arte contemporanea al mondo, visitata negli ultimi anni da oltre 60 mila appassionati, collezionisti e artisti. Vi partecipano 162 tra le più importanti gallerie d’arte al mondo, provenienti da 25 paesi. La fiera è ospitata in una struttura temporanea – così da sfruttare la luce del sole e rendere l’esperienza meno artificiale e più coinvolgente – che quest’anno è stata realizzata dal londinese Universal Design Studio. La Frieze è molto apprezzata anche per la frequente presenza degli autori delle opere, che partecipano a dibattiti, progetti video, lavori commissionati dalla fiera stessa e incontri con il pubblico. Quest’anno è stata inaugurata anche la prima edizione del Frieze Artist Award, un premio destinato a un artista emergente, che è stato vinto dalla francese Mélanie Matranga. La fiera prevede anche due sezioni speciali: Focus, dedicata alle gallerie con oltre 12 anni di attività che presentano progetti appositamente pensati per Frieze, e Live, incentrato sulle performance e i lavori partecipativi. Per il terzo anno viene inoltre organizzato il Frieze Masters, riservato all’arte antica e moderna: da un ritratto di Rembrandt del XVII secolo, a una statuina del neolitico di settemila anni fa.
Le foto della Frieze Art Fair a Londra. È una delle più importanti fiere d'arte contemporanea, con 162 gallerie da tutto il mondo.
È uscito il trailer del nuovo film di Woody Allen, “Magic in the Moonlight”. Il film, ambientato nel sud della Francia degli anni ’20, racconta di una medium e di un uomo inglese che viene chiamato per cercare di capire se la donna è o non è una truffatrice. I due protagonisti sono interpretati da Emma Stone e Colin Firth, il resto del cast comprende Eileen Atkins, Marcia Gay Harden, Hamish Linklater, Simon McBurne e Jacki Weaver. “Magic in the Moonlight” uscirà negli Stati Uniti il prossimo luglio. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il trailer di “Magic in the Moonlight”, il nuovo film di Woody Allen. I protagonisti sono Colin Firth ed Emma Stone: uscirà il 25 luglio negli Stati Uniti.
I saldi invernali del 2017 cominceranno appena ci saremo tolti di torno il problema dei regali di Natale, come ogni anno. Nel 2017 però i saldi invernali non cominceranno in date diverse regione per regione, come succede di solito, perché quest’anno le regioni hanno deciso di farli partire tutti nello stesso giorno: il primo giorno feriale precedente la festa dell’Epifania, cioè giovedì 5 gennaio. È stato stabilito durante la Conferenza delle regioni dello scorso luglio, in cui è anche stato deciso di confermare il divieto di vendite promozionali nel mese di dicembre ed è stato fissato l’inizio dei saldi estivi per il 1 luglio 2017. Soltanto in Sicilia i saldi inizieranno invece il 2 gennaio. I saldi: da dove arrivano? perché si chiamano così?
Quando iniziano i saldi invernali 2017. Lo stesso giorno – il 5 gennaio – in tutte le regioni tranne una.
Tra le cose più viste sul Post questa settimana ce ne sono parecchie che riguardano la politica italiana, come le foto del Parlamento il giorno della fiducia al governo Letta, da guardare insieme al video di Brunetta che dice che il PdL voterà la sfiducia “all’u-na-ni-mi-tà”. Poi la storia del cosiddetto “metodo Boffo”, uno spiegone sull’IVA che è aumentata e una breve biografia di Fabrizio Cicchitto. Se invece volete staccare dalla politica italiana ci sono 40 vecchie fotografie di Montréal e una serie di oggetti fuori scala in giro per il mondo (come una famosa paperella grande quanto un palazzo). – Cos’è il “metodo Boffo” Breve storia di un’espressione che è diventata sinonimo di “campagna di stampa basata su bugie allo scopo di screditare qualcuno”.
Sunday Post. Foto di oggetti giganteschi, una guida all'aumento dell'IVA e la vera storia di "Bling Ring" tra le cose più viste sul Post questa settimana.
Il 6 luglio del 1994 uscì negli Stati Uniti Forrest Gump, un film del regista Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks, che vinse sei oscar e moltissimi altri premi. Nel 2007 l’American Film Institute lo ha nominato 76° miglior film di tutti i tempi, il critico cinematografico Roger Ebert, uno dei più celebri degli Stati Uniti (morto nel 2013), gli assegnò il punteggio massimo di quattro stelle e lo definì un film “magico”. Fu anche un successo commerciale – riuscì a guadagnare, in tutto il mondo, circa 680 milioni di dollari – e nel corso degli anni è diventato uno dei film più ricordati degli anni Novanta. Ecco cinque cose sul film che forse non sapevate. Dettagli Come molti altri film molto apprezzati, Forrest Gump è ricco di dettagli difficili da notare alla prima visione (molti li trovate elencati sul sito IMDB). Ad esempio, quando Forrest comincia a giocare a ping pong gli viene spiegato che il segreto è «tenere gli occhi sulla pallina». Per il resto del film, quando gioca a ping pong, Forrest non sbatte mai le palpebre. In tutte le foto in cui il protagonista compare durante il film, invece, ha gli occhi sempre chiusi (il che è proprio in sintonia con il personaggio).
Cinque cose su Forrest Gump. Uscì oggi, venti anni fa: un po' di cose per ricordarsi perché ne parliamo ancora.
Lunedì Apple ha annunciato una serie di profondi cambiamenti “per aumentare la collaborazione tra hardware, software e servizi”, una riorganizzazione con pochi precedenti nella storia della società. Diversi manager aggiungeranno nuove mansioni ai loro incarichi, ma soprattutto Apple farà a meno di Scott Forstall, il primo responsabile dello sviluppo di iOS, il sistema operativo installato su centinaia di milioni di iPhone, iPad e iPod Touch. Il suo abbandono sta facendo molto discutere e secondo le indiscrezioni di stampa avrebbe avuto a che fare con il problema delle nuove mappe per iPhone e per iPad, giudicate da molti utenti e osservatori di scarsa qualità. Ma la storia è più complessa e ha alle spalle diversi precedenti, poco conosciuti ai più. Nonostante sia stato il principale autore del successo di iOS e abbia lavorato per molti anni in Apple, Forstall è rimasto sostanzialmente nell’ombra per molto tempo, come del resto altri manager della società quando era guidata dalla figura carismatica (e alquanto invadente) di Steve Jobs. Si fece conoscere nel corso di alcune presentazioni dei prodotti Apple, quando con sicurezza mostrò sul palco le funzionalità di iOS e le novità introdotte con le nuove versioni del sistema operativo. Il suo nome, inoltre, circolò molto un anno fa dopo la morte di Steve Jobs, quando l’esercizio preferito dei giornalisti di tecnologia era immaginare quale potesse essere il successore del CEO da poco scomparso.
Come sta cambiando Apple. Perché la società rinuncia al responsabile del diffusissimo sistema operativo per iPhone, e cosa significa per chi ha in tasca un iCoso.
Oggi durante la discussione alla Camera sulla richiesta di autorizzazione all’arresto dell’onorevole Cosentino, il suo collega Lucio Barani è intervenuto declamando (un po’ goffamente) una citazione familiare a molti: parole sempre attribuite a Bertolt Brecht – anche dall’onorevole Barani – sulle persecuzioni naziste nei confronti di ebrei, zingari, omosessuali e comunisti e sulla vile connivenza dei tedeschi. Il paragone è suonato sgradevole e intollerabile a molti, e ha raccolto molte proteste e critiche in rete. Ma qualcuno ha anche ricordato che l’attribuzione a Brecht è falsa: il testo è infatti del pastore Martin Niemöller, vissuto durante il nazismo, come aveva spiegato in un’altra occasione il sito Webnews. Il testo, riferito in origine allo scivolamento della società tedesca nel nazismo, rappresenta un efficace invito a, come dire, drizzare le orecchie e a ricordarsi di quanto possa essere banale e impercettibile l’instaurarsi del Male.Testo efficace: ma letterariamente falso.
La citazione di Brecht dell’onorevole Barani. Non era di Brecht, oltre alla sgradevolezza del paragone tra le sorti dell'onorevole Cosentino e l'Olocausto.
Da qualche anno uno degli argomenti più discussi e popolari nella politica italiana – complici soprattutto alcuni partiti e giornali – è quello del “governo non eletto dai cittadini”: ovvero l’idea che i governi italiani degli ultimi anni, prima ancora che come promotori di riforme sensate o insensate, siano da giudicare illegittimi perché non eletti dai cittadini. Ora che si avvicina la formazione di un nuovo governo, guidato da Paolo Gentiloni, si sente parlare di “quarto governo non eletto dai cittadini”, dove gli altri tre sarebbero quelli guidati da Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi. Tecnicamente è falso, da annoverare nelle espressioni di propaganda delle opposizioni: da quando esiste la Repubblica italiana nessun governo è mai stato “eletto dai cittadini”, e i governi Monti, Letta e Renzi sono nati esattamente come le decine che li hanno preceduti e come prescrive la Costituzione, con una maggioranza parlamentare e un mandato del presidente della Repubblica. Si tratta insomma di governi pienamente legittimi. Politicamente, però, c’è qualche sfumatura in più. Cosa dice la Costituzione L’Italia è una Repubblica parlamentare. Vuol dire che (articolo 1) «la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione» e che quelle forme e quei limiti si traducono innanzitutto nell’elezione dei membri del Parlamento. Gli italiani alle elezioni scelgono il Parlamento, non il governo: e sempre la Costituzione prevede poi che i rappresentanti dei cittadini eletti in Parlamento abbiano il potere di prendere autonomamente – “senza vincolo di mandato”, dice la Costituzione – una serie di decisioni, tra cui decidere se votare o no la fiducia a un governo.
Come si forma un governo in Italia. Il governo Gentiloni sarà il "quarto governo non eletto dai cittadini"? Dal punto di vista costituzionale la risposta è semplice, dal punto di vista politico un po' meno.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati comunicati dal ministero della Salute 276 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 242.639. I morti totali registrati sono 34.938, 12 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva sono 65 (ieri erano 69) e quelle in altri reparti sono 844 (ieri erano 871); le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 27.251, per un totale di circa 3,5 milioni. In Lombardia sono stati registrati 135 nuovi casi di contagio, per un totale di più di quasi 95mila casi totali, e i dati lombardi continuano a essere di gran lunga i peggiori in Italia: le altre regioni con il maggior incremento del numero di casi confermati oggi sono Emilia-Romagna (53), Lazio (23), Liguria (15), Veneto (11), Piemonte (10). Ci sono quattro regioni senza nemmeno un nuovo caso: Valle d’Aosta, Molise, Basilicata e Sicilia. Le province in cui l’aumento dei casi di contagio nelle ultime 24 ore è stato più alto sono Bergamo (56), Bologna (23), Roma (21), Brescia (17), Milano (17), Genova (13) e Ferrara (12).
Le notizie di venerdì sul coronavirus in Italia. Sono stati registrati 276 nuovi casi di contagio e 12 morti. I pazienti ricoverati in terapia intensiva scendono a 65.
Tra le migliori foto di animali della settimana c’è parecchia pigrizia. L’animale più annoiato in assoluto sembra essere l’entello del parco nazionale di Yala, in Sri Lanka. Nella situazione più disagevole sembra invece trovarsi Bai Yun, il panda gigante dello zoo di San Diego a cui si è scheggiato un dente e che è stato fotografato durante l’operazione a cui si è sottoposto. E poi c’è Daniza, l’orsa slovena uccisa in Trentino durante un tentativo di cattura, vicenda a cui questa settimana è stato dato esteso spazio sui quotidiani italiani. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Ehi, tu. Entelli annoiati, cavalli a pancia in su e panda in situazioni disagevoli, nelle migliori foto di animali della settimana.
Qualcuno ha dato fuoco a del liquido infiammabile davanti alla saracinesca di un bar di Pioltello, alla periferia di Milano, apparentemente in conseguenza di una notizia priva di fondamento diffusa da alcuni account sui social network e da un programma televisivo, che riferiva di festeggiamenti per la strage di Manchester in quel bar, che si chiama Marrakech. Per quello che se ne sa finora, riferito soprattutto dalle edizioni locali del Giorno, la storia sarebbe cominciata quando il giornalista di Panorama Carmelo Labbate su “Mattino Cinque” ha raccontato di un bar di Seggiano davanti al quale degli stranieri avrebbero esultato per la strage di Manchester, sulla base di una segnalazione ricevuta su Facebook (Labbate è poi intervenuto sulla vicenda dicendo di aver fatto solo «il suo dovere di cittadino»). Seggiano è un quartiere di Pioltello, comune che ha il 25 per cento di stranieri tra i suoi cittadini.
A Pioltello qualcuno ha dato fuoco a un bar per via di una notizia falsa in tv. Per una voce che ci fossero stati dei festeggiamenti per la strage di Manchester, qualcuno ha incendiato la saracinesca.
I dati sulla crescita economica della Cina per il mese di febbraio sono peggiori di quelli che si aspettavano gli analisti: le esportazioni sono calate del 20,7 per cento rispetto ad un anno fa, mentre gli esperti si aspettavano un calo del 4,8 per cento. Le importazioni in dollari diminuite del 5,2 per cento rispetto all’anno scorso e anche il saldo commerciale del paese era inferiore rispetto a quello che ci si aspettava, al momento è 4,12 miliardi di dollari, mentre la previsione era di 26,38 miliardi di dollari. I dati che arrivano dalla Cina sono coerenti col rallentamento di altre economie asiatiche, fra cui soprattutto la Corea del Sud e il Giappone, e indice probabilmente di un progressivo rallentamento dell’economia globale.
Le esportazioni della Cina sono calate del 20 per cento rispetto all’anno scorso, un dato peggiore di quello che si attendevano gli analisti.
Il 30 aprile 1912 – esattamente cent’anni fa – Carl Laemmle, un immigrato ebreo-tedesco, presentò in uno studio di New York l’atto fondativo degli Universal Studios (chiamati anche Universal Picture o Universal City Studios), che poi sono diventati uno degli studi cinematografici più importanti al mondo. Gli Universal Studios sono stati i secondi studi cinematografici fondati negli Stati Uniti, dopo i Gaumont Pictures, e sono i più antichi ancora in uso. Nel 1915 Laemmle inaugurò anche gli studi di produzione, al numero 100 di Universal City Plaza Drive, in California, che sono stati a lungo i più grandi al mondo. Gli uffici di distribuzione invece si trovano a New York. Gli Universal Studios hanno prodotto capisaldi nella storia del cinema come Apollo 13, Il buio oltre la siepe, Schindler’s list, Jurassic Park, I Blues Brothers, La stangata, ET. I festeggiamenti per l’anniversario della fondazione sono iniziati a gennaio con la distribuzione di una versione in blu-ray del Buio oltre la siepe, uscito al cinema il 25 dicembre del 1962. Nel corso dell’anno verranno distribuiti in blu-ray altri dodici classici tra cui Lo squalo, Gli uccelli, Dracula, Schindler’s List, La mia Africa, All’ovest niente di nuovo e Frankenstein.
Cent’anni di Universal Studios. Le gran foto e la storia dei celebri studi cinematografici americani, che furono fondati ufficialmente il 30 aprile 1912.
La Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha ordinato il fermo di tre persone accusate di aver sequestrato e torturato decine di migranti in un campo di prigionia in Libia. I migranti, che erano arrivati in Libia da altri paesi africani con l’obiettivo di attraversare il Mediterraneo e sbarcare in Europa, venivano sequestrati nel centro di prigionia di Zawyia e torturati per mesi, e liberati solo dopo il pagamento di un riscatto. Repubblica scrive che le tre persone arrestate sono il guineano Mohamed Condè, detto Suarez, e gli egiziani Hameda Ahmed e Ashuia Mahmoud. I tre, che sono accusati di sequestro di persona, tratta di esseri umani e tortura, sono stati fermati nell’hot spot di Messina, dove si trovavano dopo essere arrivati in Italia insieme ad altri migranti.
Tre persone sono state arrestate a Messina con l’accusa di aver torturato decine di migranti in un campo di prigionia in Libia.
Il segretario del PD, Matteo Renzi, ha scritto una lettera ai leader dei principali partiti italiani per sollecitare l’approvazione di alcune riforme istituzionali (anche l’opposizione, perché “Quando si fanno le riforme si chiamano tutti gli altri partiti. Poi se uno non ci vuol stare, lo dice. Ma senza troppi giri di parole. E lo dice davanti all’opinione pubblica”) e fare tre proposte sulla legge elettorale. Renzi spiega così il fine della lettera e delle tre proposte: Nella lettera propongo tre possibili soluzioni alle altre forze politiche sulla legge elettorale. Togliamo gli alibi agli altri: sono tre soluzioni molto diverse l’una dall’altra ma tutte e tre con la fondamentale caratteristica di rispettare il mandato delle primarie dell’8 dicembre che costituisce il riferimento fondamentale mio e del PD. Doppio turno come i sindaci, modello spagnolo con premio di maggioranza e circoscrizioni piccole, rivisitazione della legge Mattarella con premio di maggioranza al posto del recupero proporzionale. Vediamo gli altri se ci stanno o vogliono solo perdere tempo, noi su una delle tre siamo pronti a chiudere. Perché tutte e tre garantiscono governabilità. Alternanza. Chiarezza. Sono tutte comprensibili da chiunque. Sono chiare e restituiscono fiducia nella politica.
La lettera di Renzi sulla legge elettorale. Ha proposto ai leader degli altri partiti tre modelli graditi al PD e dice: se su uno di questi ci state, noi ci stiamo.
Tra un mese il governo Monti compirà un anno, e compirà un anno anche l’improvvisa visibilità e notorietà agli italiani di un signore che nei 68 anni precedenti non sarebbe stato riconosciuto per strada da quasi nessuno, e di cui era nota ad alcuni solo la firma in testa a certi editorialei del Corriere della Sera un po’ ostili. È una delle promozioni di fama tardive più spettacolari della storia italiana, e ora la faccia di Monti è familiare a tutto un paese, e associata di caso in caso a un senso di fiducia o di diffidenza, di fastidio o di indulgenza, di simpatia o di rancore. E con la sua faccia sono diventati familiari i suoi inevitabili completi (salvo quella volta a Camp David col maglioncino), i suoi inevitabili occhiali sul naso(salvo quei rari istanti in cui li pulisce), il suo inevitabile sarcasmo e – insieme a certe evitabili ritrosie a governare un paese – il suo inevitabile gesticolare, le mani continuamente in moto davanti e intorno al viso a indicare – spesso ad Angela Merkel – complessità, sviluppi, prospettive, quadri generali e voli a planare. Le mani di Monti. – Makkox: Le mani di Monti e il tot – Makkox: Le mani di Monti e la ripresa
Tutte le mani di Monti. È ormai quasi un anno che ce le agita davanti, descrivendo un po' ogni cosa e magari certe cose che sa solo lui.
Mercoledì 30 gennaio RIM, la società che produce i BlackBerry, ha presentato il nuovo sistema operativo per i suoi dispositivi e due nuovi BlackBerry. L’amministratore delegato, Thorsten Heins, ha anche annunciato che la società canadese non si chiamerà più RIM, ma direttamente BlackBerry, nella speranza di renderla più facilmente identificabile con gli smartphone che produce. I due nuovi dispositivi sono il BlackBerry Z10, completamente touchscreen e simile a un telefono Android o a un iPhone, e il BlackBerry Q10 con una forma più classica e la mini tastiera QWERTY. Saranno disponibili a partire dalle prossime settimane, insieme con il sistema operativo BB10, che è la novità più interessante tra quelle presentate da Thorsten Heins. È molto diverso dal precedente e cerca di mettere insieme i pregi dei sistemi operativi più tradizionali come iOS e di quelli che negli ultimi tempi hanno sperimentato cose alternative come Windows Phone e per altri versi Android, anche se il suo funzionamento non è sempre così intuitivo.
Il nuovo BlackBerry 10 e tutto il resto. Tutte le cose da sapere sui due telefoni presentati mercoledì e sul loro sistema operativo BB10 (e che c'entra Alicia Keys).
Nonostante non sia ancora alta stagione, andando al mare in Corsica di questi tempi si corre il rischio di trovare il bagnasciuga affollato da bovini dotati di considerevoli corna. Come dice il cartello, meglio non avvicinarsi. Tigri, svassi, cigni e cicogne si prendono cura dei loro cuccioli, mentre Rani, l’elefante dello zoo di Karlsruhe, in Germania, festeggia i suoi sessantadue anni con una torta vegana. Sempre in Germania, ci sono le silhouette dei lama allevati in una fattoria e fotografi all’alba; in Tasmania non c’è un diavolo ma un cigno nero che nuota nel fiume Tamar, e in India una tigre sbadiglia mentre cerca di rinfrescarsi nello stagno dello zoo di Calcutta. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Profili pennuti, compleanni vegani e grandi corna, tra le foto di animali migliori della settimana.
Il ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, ha riferito alla Camera dei Deputati la posizione del governo sulla crisi in Venezuela, tema su cui Lega e M5S si erano divisi nelle ultime settimane. Nel passaggio centrale del suo discorso, Moavero Milanesi ha messo in dubbio la legittimità democratica di Nicolás Maduro come presidente del Venezuela e ha chiesto nuove elezioni democratiche da tenersi il prima possibile. Moavero Milanesi ha detto: «Il governo ritiene che le elezioni presidenziali dello scorso mese di maggio in Venezuela siano inficiate della loro correttezza, legalità ed equità e dunque non attribuiscano legittimità democratica a chi ne sarebbe risultato vincitore, Nicolás Maduro. Di conseguenza il governo chiede con fermezza nuove elezioni presidenziali, nei tempi più rapidi possibili. Devono essere elezioni libere, trasparenti e credibili. Devono svolgersi in condizioni di piena democrazia e giustizia, con tutte le garanzie della comunità internazionale». Moavero Milanesi ha aggiunto che il governo è impegnato a garantire la sicurezza dei cittadini e delle imprese italiane in Venezuela.
Ora il governo italiano dice che Nicolás Maduro non ha la legittimità democratica per fare il presidente del Venezuela.
È morta Isabelle Dinoire, la prima persona al mondo a essere stata sottoposta a un trapianto di faccia. Aveva 49 anni ed era stata operata per la prima volta nel 2005 in Francia, per una ricostruzione del viso in seguito alle gravi ferite causate dal suo cane. Dinoire è morta il 22 aprile scorso, ma la notizia è stata diffusa solo oggi dall’ospedale di Amiens per motivi di privacy e di tutela della famiglia della paziente. In una notte di maggio del 2005, Isabelle Dinoire aveva assunto alcuni sonniferi prima di andare a dormire. Nella notte il suo labrador aveva provato più volte a svegliarla e nel farlo le aveva sfigurato buona parte della faccia. Dinoire, in seguito, raccontò di essersi svegliata intontita dai farmaci e di avere notato molto sangue a terra, senza rendersi conto da subito della gravità della situazione. Secondo un’altra versione, poi smentita dai medici, Dinoire aveva cercato di suicidarsi con un’overdose di farmaci. Dopo essere stata ricoverata e avere ricevuto le prime cure, i medici le proposero di sottoporsi a un intervento piuttosto invasivo allo scopo di ricostruire la faccia con quella di una donatrice.
È morta la prima persona al mondo sottoposta a un trapianto di faccia. Isabelle Dinoire aveva 49 anni ed era stata operata nel 2005: per un po' le cose erano andate bene, poi sempre meno.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
I nuovi uffici di Google a Tel Aviv. Le foto della nuova fantastica sede con alberi e frutteti nei corridoi e una gran vista sulla città.
La riunione del Consiglio europeo che si è conclusa ieri ha stabilito che in futuro ci sarà una maggiore integrazione economica tra i paesi dell’Unione Europea, e che questo obiettivo sarà raggiunto attraverso un nuovo accordo da firmare a marzo del prossimo anno (da cui si è tirato indietro, finora, soltanto il Regno Unito). Tra gli obbiettivi che gli stati dovranno rispettare, con sanzioni quasi automatiche in caso di infrazione, ci sarà anche un tetto massimo al rapporto tra deficit di bilancio (quando le uscite, nel bilancio di un paese, superano le entrate) e il Prodotto interno lordo: questo rapporto non potrà superare il 3 per cento. Il pareggio di bilancio dovrà anche essere inserito nella costituzione degli stati aderenti. Il limite del 3 per cento, insieme a quello del 60 per cento tra il totale del debito pubblico e il PIL, era teoricamente già previsto dal Patto di Stabilità e Crescita tra i 27 paesi dell’Unione Europea, entrato in vigore insieme alla moneta unica il primo gennaio 1999. Ma come mostra un grafico dell’Economist, negli ultimi tre anni pochissimi paesi hanno rispettato quei limiti, e i pochi che lo hanno fatto non si sono assicurati sempre una reazione migliore alla crisi: la Spagna, nel 2007, aveva addirittura un avanzo di bilancio.
I limiti per i bilanci europei. Il nuovo accordo prevede sanzioni per gli Stati in perdita, ma un grafico mostra che in passato hanno rispettato i patti in pochi.
Massimo Sandal, 29 anni, laureato in biotecnologie industriali all’Università di Bologna e attualmente ricercatore a Cambridge in Inghilterra – si era parlato del suo lavoro sul morbo di Parkinson tre anni fa – ha scritto dieci giorni fa sul suo blog un lungo post in inglese sulle frustrazioni del lavoro nella ricerca scientifica. Si concludeva con un’annunciata intenzione di “riprendersi la vita” e ha avuto nei giorni seguenti una notevolissima circolazione e discussione in rete (Sandal è tornato sull’inattesa dimensione del dibattito qualche giorno dopo). Il Post gli ha chiesto di spiegare ai profani quali siano le ragioni di tanta sensibilità ai temi della vita dei ricercatori. Molti guardano la ricerca scientifica dall’esterno, come fosse una torre d’avorio in cui personaggi dal cranio rigonfio di materia grigia discutono con apollinea serenità i misteri dell’universo. Chi vede la cosa da fuori cosa vede? Quando va bene, professori sorridenti che spiegano la nuova (possibile) cura per il cancro, che commentano le ultime foto di Hubble o il riscaldamento globale. L’impressione che danno i media è quella di un mondo di mattacchioni che discutono serenamente di bosoni, scioglimento dei ghiacci e DNA, senza nessun’altra preoccupazione al mondo.
Cos’è la ricerca, davvero. Un italiano di 29 anni a Cambridge annuncia di voler fuggire dalle nebbie della vita del ricercatore, e scatena un gran dibattito in rete.
La Scuola Holden di Torino ha creato un Training camp dedicato ai discorsi e alle campagne per la politica che si chiama “Storytelling Politico”, a cui ci si può iscrivere fino al 30 settembre. I Training Camp sono dei corsi che la Scuola Holden ha iniziato a tenere da quest’anno: a differenza del biennio in “Storytelling & Performing Arts” riservato agli studenti che hanno meno di 30 anni, i Training Camp sono aperti a chiunque sia interessato a un particolare ambito di narrazione e si svolgono in dodici sessioni nel corso di sei mesi. L’accesso a questi corsi è limitato: nel caso di “Storytelling Politico” i posti disponibili sono 20. Due precedenti Training Camp si sono svolti nella prima metà del 2016: uno dedicato alla sceneggiatura di un fumetto horror, l’altro alla narrativa per bambini. Il costo dell’iscrizione al corso di Storytelling Politico è di 3.500 euro e le lezioni si svolgeranno a Torino nel corso di quattro fine settimana: dal 18 al 20 novembre 2016, dal 20 al 22 gennaio, dal 24 al 26 marzo e dal 19 al 21 maggio 2017. In queste giornate i partecipanti al corso saranno divisi in squadre da cinque persone e a ogni squadra sarà assegnato il profilo di un candidato politico immaginario per cui realizzare un’ipotetica campagna elettorale. Ci saranno poi delle sessioni online, in cui gli studenti si potranno confrontare con i “trainer”, cioè gli insegnanti del corso con cui gli studenti saranno sempre in contatto. Le lezioni affronteranno tutti i temi utili per realizzare una campagna elettorale: l’uso dei social network, la scrittura dei discorsi (speech writing) e l’oratoria, la presentazione del programma politico, la gestione dei rapporti con la stampa e delle crisi. I vari membri delle squadre si divideranno i compiti e poi alla fine del corso presenteranno i loro progetti a un gruppo di esperti: inoltre i candidati immaginari si confronteranno in un dibattito politico davanti a un pubblico votante.
Il corso di “storytelling politico” alla Scuola Holden. Le iscrizioni sono fino al 30 settembre per imparare come si fa una campagna elettorale e come si racconta e si fa la politica.
Uber, il popolare e discusso servizio di trasporto con autista basato sull’uso dell’omonima app, ha detto che il prossimo 18 aprile sospenderà le operazioni in Danimarca, dopo l’introduzione di una nuova legge che tra le altre cose obbliga tutti i servizi di taxi o simili ad avere sedili con sensori per rilevare la presenza di passeggeri e tassametri. La decisione è stata annunciata martedì 28 marzo dal portavoce della società Kristian Agerbo, che ha spiegato che le nuove regole non permettono più a Uber di operare e che ha comunque aggiunto che la società continuerà a lavorare con il governo per trovare un compromesso “che permetta a tutti i danesi di godere dei benefici delle tecnologie moderne come Uber”. La decisione di chiudere in Danimarca è l’ultima conseguenza dei molti attacchi che Uber sta ricevendo in Europa, a livello legislativo e giudiziario. Diversi governi – tra cui quello italiano – hanno imposto regole piuttosto severe per limitare la diffusione del servizio e successive sentenze in molti paesi hanno molto limitato i servizi che Uber può offrire. In Italia, per esempio, è stato chiuso Uber Pop, il servizio che permetteva a chiunque di lavorare come autista per Uber con la propria macchina e per un numero variabile di ore ogni giorno, ma decisioni simili sono state prese anche in Spagna, Germania, Francia, Belgio e Paesi Bassi. Gran parte delle nuove regole e delle sentenze sono arrivate per le pressanti richieste dei tassisti tradizionali, per cui Uber è un agguerrito concorrente ma – secondo loro – un concorrente sleale poiché non soggetto agli stessi regolamenti e tassazioni.
Uber chiude in Danimarca. Per via di nuove regole molto restrittive: approvate, anche lì, per salvaguardare gli affari dei taxi tradizionali.
Il 25 agosto 1835 il New York Sun pubblicò il primo di sei articoli su una serie di presunte scoperte scientifiche straordinarie. Gli articoli citavano come fonte l’Edinburgh Journal of Science e raccontavano le osservazioni fatte dall’astronomo inglese più famoso dell’epoca, John Herschel, con il telescopio più potente mai inventato prima di allora, in grado addirittura di collegarsi a un proiettore alimentato a “idro-ossigeno” e trasmettere le immagini raccolte. Puntando il telescopio sulla Luna, secondo gli articoli, Herschel aveva osservato foreste, mari, giacimenti minerari e intere civiltà popolate da creature come castori dall’intelligenza simile a quella umana, unicorni e uomini-pipistrello, idolatrati in templi dalle strane forme. Richard Locke, l’autore degli articoli, aveva un intento satirico ma raccontò le scoperte in modo così rigoroso e con tale talento letterario che tutti le presero per vere. Fu così che iniziò quello che poi fu definito Great Moon Hoax, ovvero “La grande burla (o bufala) della Luna”. Anche se non era nelle intenzioni di Locke, gli articoli furono ripresi dalla stampa internazionale – che all’epoca era molto meno strutturata e letta di oggi – generando un caso eclatante di circolazione di una notizia falsa, che racconta qualcosa su quali fossero i parametri per ritenere una storia credibile a metà Ottocento.
La grande burla delle civiltà sulla Luna. Nel 1835 sui giornali di mezzo mondo comparvero una serie di articoli satirici sulla presunta osservazione di unicorni e uomini-pipistrello.
La casa editrice di fumetti e album di figurine Panini ha annunciato che diventerà l’editore italiano dei fumetti di supereroi della DC Comics, che con la Marvel si contende il primato sul mercato dei fumetti di supereroi: è la casa editrice di Superman, Batman e Wonder Woman. Finora i fumetti della DC erano pubblicati in Italia da RW Edizioni, almeno dal 2012; in precedenza se ne occupava l’italo-spagnola Planeta DeAgostini. Le pubblicazioni di Panini cominceranno il 2 aprile 2020. Panini ha sedi in tutta Europa, Sud America e Stati Uniti, ed è la più grande casa editrice al mondo nel settore delle figurine collezionabili; si occupa anche di manga – i fumetti giapponesi – e riviste per bambini. Già da anni pubblicava i fumetti della DC in Germania e in Brasile, mentre in Italia pubblica i fumetti della Marvel dal 1994.
Da aprile sarà Panini a pubblicare in Italia i fumetti di DC Comics.
Aggiornamento. È ufficiale: Bersani ha deciso di rinviare l’assemblea nazionale del PD prevista a Napoli il prossimo fine settimana. Questo il comunicato. ‘Adesso bisogna fare chiarezza. I problemi che sono emersi a Napoli dopo le primarie non possono condizionare il lavoro che si sta facendo nel Paese per costruire un’alternativa. Ho chiesto alla presidente Rosy Bindi di sospendere l’Assemblea nazionale, concepita anche per il lancio della candidatura a sindaco decisa dalle primarie, e chiedo un immediato incontro alla coalizione di centrosinistra che ha organizzato le primarie a Napoli per dare una risposta politica convincente ai problemi emersi dalla consultazione, al di la’ delle determinazioni procedurali della Commissione di garanzia”.
«Rifare le primarie a Napoli». Saviano propone di ricominciare da capo, il PD rinvia l'assemblea nazionale che doveva tenersi a Napoli questo fine settimana.
Giovedì 22 settembre ci sarà uno sciopero di 24 ore dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia che aderiscono ai sindacati ANPAV, ANPAC e USB. I tre sindacati non hanno accettato l’accordo proposto da Alitalia – come avevano fatto invece domenica sera i sindacati confederali CGIL, CISL, UIL e UGL, che di conseguenza hanno revocato la loro adesione allo sciopero – e questa mattina hanno confermato lo sciopero di mercoledì. Le ragioni principali dello sciopero riguardano la cancellazione delle agevolazioni di viaggio per il personale di bordo e l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che dovrebbero partire a fine anno. In una lettera aperta inviata a tutti i dipendenti di Alitalia, l’amministratore delegato dell’azienda Cramer Ball ha scritto che lo sciopero «è una pura follia» che «provocherà un danno economico molto rilevante per la nostra compagnia e creerà gravi disagi a decine di migliaia di nostri clienti. E, soprattutto, metterà a rischio il futuro sviluppo di Alitalia», che «attualmente perde 500.000 euro ogni singolo giorno».
Giovedì 22 settembre ci sarà uno sciopero di piloti e personale di volo di Alitalia. Durerà tutto il giorno e potrebbe causare disagi a chi deve volare; lo stesso giorno sciopereranno anche i dipendenti di Meridiana.
Due recenti provvedimenti della magistratura torinese suggeriscono qualche riflessione sul rapporto tra diritto penale e libertà di espressione. Il primo provvedimento, della Procura di Torino, riguarda gli arresti domiciliari disposti – a seguito degli scontri al cantiere Tav di Chiomonte del 28 giugno 2015 – nei confronti di una giovane attivista cui erano già state applicate, per un altro procedimento, le misure cautelari dell’obbligo di firma. E successivamente il divieto di dimora in quello stesso comune (Torino) ove ora invece le si imporrebbe l’arresto. Alla studentessa Maria Edgarda Marcucci, oggi irreperibile – cui il regista Paolo Virzì ha rivolto un appello affinché ritorni a casa – sono attribuiti reati contro l’ordine pubblico o la pubblica amministrazione connotati da elementi, quali la violenza o la minaccia, che stando ai filmati disponibili, sembrano del tutto estranei al comportamento della stessa. Ma pur non volendo contestare la ricostruzione dei fatti offerta dalla Procura – e difesa dai suoi vertici (Spataro, Saluzzo, Perduca) su La Stampa del 14 luglio – ciò che emerge con chiarezza è la contraddittorietà tra due misure – emesse dalla stessa Procura, nei confronti della medesima imputata, a breve tempo di distanza l’una dall’altra – quali il divieto di dimora e gli arresti domiciliari nello stesso territorio interdetto. Se pure non si vuole attribuire alla Procura alcuna “strategia” volta alla repressione indiscriminata del dissenso, non si può non ritenere singolare la scelta dei provvedimenti cautelari. Negli stessi giorni del dibattito Virzì-Procura è stata depositata dal Tribunale di Torino la motivazione della sentenza di condanna di un’altra giovane studentessa, Roberta Chiroli, a due mesi di reclusione, per «concorso morale» nella commissione di due reati materialmente realizzati da attivisti no Tav a giugno 2013: invasione della sede di una società produttrice di calcestruzzo e blocco temporaneo del transito di una betoniera. Il ruolo di concorrente attribuito alla ragazza sarebbe stato desunto, oltre che dalla sua presenza tra i manifestanti, anche dal ricorso, nella sua tesi di laurea in antropologia, alla prima persona plurale nella descrizione degli eventi, quasi rivendicandone – secondo il Tribunale – l’ascrivibilità a se stessa. Ora, desumere dallo stile retorico e da un espediente letterario (il noi) di una tesi di laurea la responsabilità per un’ipotesi di reato così sfuggente come il concorso morale, sembra quantomeno azzardato.
Parliamo delle libertà personali. Luigi Manconi fa delle obiezioni ai magistrati torinesi che hanno risposto a Paolo Virzì sulle misure contro due manifestanti "No Tav".
Oggi le commissioni che stanno esaminando il testo della manovra economica del governo Monti – varata dal Consiglio dei ministri sotto forma di decreto legge per via della sua urgenza – licenzieranno il testo e lo lasceranno all’esame dell’aula, che inizierà domani. Tutte le forze politiche e sociali chiedono modifiche e interventi su alcune questioni, ed è probabile che almeno su alcune di queste il Parlamento trovi un accordo, col consenso del governo. Monti e i suoi ministri si sono detti disponibili ad alcuni ritocchi purché non alterino l’impianto generale della manovra. I nodi di cui si sta discutendo, e quindi i punti più suscettibili di modifiche, sono questi. – L’indicizzazione delle pensioni La manovra blocca per due anni l’adeguamento all’inflazione delle pensioni più alte di 960 euro. La misura è osteggiata dal Partito Democratico e soprattutto dai sindacati, che oggi hanno indetto tre ore di sciopero e chiedono di alzare la soglia di protezione. Si discute dell’innalzamento della soglia a 1400 euro, ma bisogna capire dove trovare i soldi. Le ipotesi rimangono sostanzialmente due: chiedere un “contributo di solidarietà” alle pensioni più alte o ai cosiddetti “pensionati baby”, in qualità di privilegiati, oppure lavorare sui capitali scudati. La manovra impone una tassa aggiuntiva dell’1,5 per cento sui capitali rientrati in Italia anonimamente pagando un’aliquota del 5 per cento. Oggi i giornali suggeriscono una soluzione di questo tipo: pagare un’imposta aggiuntiva del 3 per cento – invece dell’1,5 – oppure sottoscrivere BTP decennali per lo stesso valore del capitale scudato. Si parla anche di mantenere l’indicizzazione, ma dimezzandola, per le pensioni dai 960 ai 1400 euro: in questo modo l’intervento richiederebbe meno denaro.
Come cambierà la manovra. A che punto siamo, a un giorno dall'arrivo del testo in Parlamento: si lavora su pensioni e ICI, ma non sulle due questioni di cui si parla di più.
Zoom è una delle app per videochiamate più usate nel mondo per mantenere i contatti con amici, parenti e colleghi in questo periodo di restrizioni agli spostamenti per via del coronavirus (SARS-CoV-2). La usano anche molti insegnanti per tenere videolezioni in diretta, aziende per fare riunioni e perfino ministri britannici per consigli governativi. Secondo la società di analisi dati sulle app SensorTower, a febbraio l’app di Zoom era stata scaricata 6,2 milioni di volte: a marzo 76 milioni di volte, più del mille per cento in più. Parallelamente alla sua grande diffusione, però, è stato segnalato un problema di Zoom: il cosiddetto “Zoombombing”, cioè la pratica di interrompere videolezioni e riunioni di vario genere in corso con messaggi scemi o, nei casi peggiori, pornografici, razzisti e offensivi. Negli Stati Uniti l’FBI ha ricevuto così tante segnalazioni di episodi di “Zoombombing” da aver diffuso un comunicato per avvisare del problema e invitare chi ne ha subito uno di segnalarlo. Alcuni procuratori americani inoltre hanno detto che indagheranno sulle accuse di questo tipo, mentre Matthew Schneider, procuratore del Michigan, ha addirittura detto: «Pensate che lo Zoombombing sia divertente? Vediamo quanto lo sarà quando sarete arrestati. Se interferite con una teleconferenza o un incontro pubblico in Michigan potrebbe capitarvi di sentir bussare alla vostra porta dalla polizia federale, statale o locale».
Gli “Zoombombing” stanno diventando un problema. Sono le azioni di disturbo organizzate introducendosi nelle ormai quotidiane videochiamate e riunioni a distanza, che spesso diventano vere aggressioni verbali.
Questo pomeriggio il canale ufficiale di YouTube di Elio e le Storie Tese ha diffuso il video di Complesso del Primo Maggio, il primo singolo estratto dal nuovo disco del gruppo, “L’Album Biango” (in uscita il prossimo 7 maggio). Il testo sotto il video, per un ripasso.
Il video ufficiale di Complesso del Primo Maggio, di Elio e le Storie Tese. È online da questo pomeriggio sul canale YouTube del gruppo.
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, riferisce alle commissioni riunite Esteri e Diritti umani sull’espulsione dall’Italia di Alma Shalabayeva e della figlia Alua, 6 anni, rispettivamente moglie e figlia dell’oppositore politico kazako Mukhtar Ablyazov. Mentre Enrico Letta e Angelino Alfano hanno parlato più volte di questo caso, Emma Bonino finora non ha ancora dato una sua completa versione di quanto accaduto, dicendo di volerlo fare al Parlamento. Pochi giorni fa il Post ha elencato i tentativi di ottenere informazioni e risposte sul caso Shalabayeva attraverso una ricostruzione riservata del ministero degli Esteri e altre fonti.
Bonino sul caso Shalabayeva. Dalle 15.30 in streaming l'audizione del ministro degli Esteri sull'espulsione di moglie e figlia dell’oppositore politico kazako Ablyazov.
Due dirigenti del movimento Noi con Salvini sono stati arrestati in Sicilia con l’accusa di voto di scambio. Sono l’ex deputato regionale Salvino Caputo e suo fratello Mario, candidato non eletto di “Noi con Salvini” alle ultime elezioni regionali. Un’altra persona è stata arrestata, mentre alcune altre coinvolte nell’indagine non hanno ricevuto provvedimenti di custodia cautelare. Tra loro ci sarebbe anche Alessandro Pagano, coordinatore di Noi con Salvini per la Sicilia occidentale ed eletto alla Camera lo scorso 4 marzo. Secondo la procura di Termini Imerese, gli indagati avrebbero commesso almeno «dodici episodi di compravendita di voti in cambio di promesse di posti di lavoro o altre utilità».
Due dirigenti di “Noi con Salvini” sono stati arrestati in Sicilia con l’accusa di voto di scambio.
Spesso nelle nostre case o in quelle di amici e conoscenti c’è un angolo nascosto di un armadio in cui sono riposti i vecchi giochi di società, con la scatola consumata dall’uso e con i lati lisi che si alzano e si abbassano: edizioni del secolo scorso di Scarabeo, Trivial Pursuit, Monopoli (prima che venisse rinominato Monopoly) o RisiKo!, magari impilati sopra una tombola che si tira fuori solo a Natale. Nonostante questo, e nonostante i videogiochi e il progresso tecnologico, i giochi di società difficilmente vengono associati a qualcosa di vecchio e sorpassato. Al contrario, sui giornali italiani e stranieri si è parlato recentemente di un loro ritorno, posto che abbiano mai smesso di interessare il grande pubblico; a questo successo hanno contribuito anche alcuni titoli usciti nei primi anni Duemila — come Carcassonne e Bang! — che si sono affermati come classici “moderni” e di cui anche i meno esperti potrebbero aver sentito parlare. Ma a cosa è dovuta questa resistenza dei giochi di società? Prima di esaminare il mercato, è utile specificare che nella categoria “giochi di società” sono compresi sia i giochi da tavolo sia quelli di carte come Uno e Magic: The Gathering, o ancora quelli di altri tipi che non necessitano di un tabellone da posizionare sul tavolo, come Twister e Jenga. La vendita di questi prodotti, che si rivolgono a diversi tipi di consumatori, passa per vari canali: supermercati, negozi specializzati, piccoli commercianti. I dati delle vendite della grande distribuzione, cioè le catene di supermercati e i grossi rivenditori di giocattoli, sono in possesso del gruppo di ricerca NPD che non li rende pubblici, ma anche se lo fossero non sarebbero in grado di fornire una visione completa, poiché mancano di un fattore essenziale: le vendite online, in particolare quelle su Amazon.
I giochi di società vanno ancora forte. Nell'epoca degli smartphone e dei videogiochi le vendite non sembrano subire flessioni né in Italia né nel mondo, anzi, e le fiere dedicate hanno sempre più visitatori.
Stasera Raitre alle 21.15 trasmette American Hustle – L’apparenza inganna, un film del 2013 diretto da David O. Russell (il regista di The Fighter, Il lato positivo e Joy, tra gli altri) con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jeremy Renner e Jennifer Lawrence. Il film nel 2013 era stato generalmente ben recensito, anche se ad alcuni critici era sembrato inconsistente: aveva ottenuto ben dieci nomination agli Oscar ma non ne aveva vinto nemmeno uno. 1. È una storia vera American Hustle racconta la storia vera di un’operazione condotta dall’FBI, chiamata Abscam, dal luglio del 1978 al 1980, che si concluse con la condanna di 19 persone per corruzione e associazione a delinquere: sei deputati e un senatore del Congresso, il democratico Harrison Williams del New Jersey, il sindaco di Camden Angelo Errichetti, diversi membri del consiglio comunale di Philadelphia e un ispettore federale per l’Immigrazione. Fu uno dei più grandi scandali per corruzione della storia del Congresso: fino al 1970 soltanto 10 parlamentari erano stati arrestati per corruzione. Inizialmente l’obiettivo dell’inchiesta era colpire trafficanti d’arte, come si vede nel film, e successivamente – anche grazie all’aiuto di Weinberg – si allargò fino a indagare sulla corruzione di politici e funzionari pubblici. L’operazione costò 600 mila dollari.
Cose che vorrete sapere mentre vedete “American Hustle”. È una storia vera, ok, ma cosa è successo davvero? Quanto è ingrassato Christian Bale? Come finisce la barzelletta sulla pesca?.
Per evitare che l’Expo dal titolo “Nutrire il Pianeta” sia un luogo dove il cibo viene sprecato è stato stretto un accordo con la Fondazione Banco Alimentare – che dal 1989 si occupa di raccogliere e distribuire il cibo in eccesso – che recupererà gli alimenti avanzati e li porterà alle mense dei poveri, come spiega un articolo sulla Stampa. L’accordo richiede però che si ottenga l’appoggio di più ristoranti possibili dei 130 dei vari paesi presenti ad Expo per riuscire a renderlo concreto. Inoltre la raccolta dovrà essere fatta a fine giornata, di notte, grazie all’aiuto di volontari che passeranno di ristorante in ristorante per recuperare le eccedenze, come spiega Stefano Rizzato sulla Stampa. Dopo una settimana dall’apertura sono già stati recuperati, secondo un articolo del Corriere della Sera, circa 200 chili di pane e 500 chili di generi alimentari vari. Inoltre la Caritas milanese, tra la fine di maggio e l’inizio del mese di giugno aprirà il “Refettorio Ambrosiano”, un luogo dove verrà distribuito il cibo avanzato da Expo. Niente più pane, chili di pane, che finisce nella spazzatura. E niente più foto come quelle circolate mercoledì su Facebook, con i mucchi di filoni dentro i sacchetti e a bordo strada, a fine giornata. Expo volta pagina e, nel suo rodaggio, inserisce un tassello fondamentale: d’ora in poi, le eccedenze di tutti i ristoranti potranno essere affidate alle sapienti mani del Banco Alimentare. Che le porterà, come da tradizione, nelle mense per i più bisognosi. Ma servirà l’aiuto di tutti.
Che fine fa il cibo in eccesso di Expo. Sarà recuperato dal Banco Alimentare di notte grazie al lavoro di volontari, ma serve la collaborazione di tutti i ristoranti delle varie nazioni.
Scott Schuman è uno dei fotografi e blogger di moda più conosciuti e apprezzati al mondo, diventato famoso dopo aver aperto il blog The Sartorialist, nel settembre 2005. Il 23 febbraio, con l’avvicinarsi della Settimana della moda di Milano, ha partecipato all’evento “Street Casting” organizzato dalla Rinascente in piazza Duomo (il famoso grande magazzino di prodotti di lusso): dalle 17 alle 19 ha fotografato tutte le persone che si sono iscritte all’evento e che si sono presentate vestite bene e in modo originale. Il progetto vuole raccontare lo streetwear di Milano, cioè come le persone si vestono in città. Il manifesto dell’evento
Chi è The Sartorialist, a Milano per la Settimana della moda. Il suo vero nome è Scott Schuman ed è diventato famoso grazie al blog su cui pubblicava foto di sconosciuti particolarmente ben vestiti.
C’è una strana contraddizione sulle informazioni che abbiamo oggi a proposito degli ascoltatori di audiolibri (audiolettori? lettori e basta?). Da una parte sappiamo molte cose su chi siano – la categoria di persone che ascolta più audiolibri su Storytel, per esempio, è quella delle donne di età compresa tra i 30 e i 35 anni che usano un iPhone – dall’altra sappiamo ancora molto poco su come si comportino, come gruppo, e se abbiano abitudini e preferenze simili a quelle dei lettori di libri. Per esempio, anche tra gli ascoltatori di audiolibri c’è una grande fetta appassionata di gialli e thriller? Oppure gli audiolibri vengono usati per altri generi? In quanti ascoltano saggi? Ci sono persone che ascoltano solo ed esclusivamente romanzi classici? Nel dubbio – che dipende dal fatto che gli audiolibri siano ancora una cosa abbastanza nuova – abbiamo diviso le uscite di maggio su Storytel e Audible per categoria, così potete vedere direttamente se c’è qualche novità del genere che vi piace in arrivo. Come di consueto, vale la pena ricordare a chi è curioso di ascoltare un romanzo in versione audiolibro, ma non vuole sottoscrivere l’ennesimo abbonamento, che si può dare un’occhiata all’archivio del programma di Radio Tre Ad Alta Voce, che contiene più di 200 tra romanzi e racconti. In questi giorni sta trasmettendo le ultime puntate di Il conformista di Alberto Moravia, letto da Tommaso Ragno. Per chi invece vorrebbe provare Storytel, iscrivendosi da questo link c’è una prova gratuita di 30 giorni invece che 14.
Nuove storie da ascoltare, a maggio. Gialli svedesi, una storia dell'ndrangheta e "Addio fantasmi" di Nadia Terranova sono alcune delle novità del mese su Storytel e Audible.
Piove sui giusti e sugli iniqui, come diceva quello, e dopo resta sospeso nell’aria un buon profumo, che di solito sa di pulito e di terra. Come spiega Karl Smallwood su Gizmodo, il familiare profumo di pioggia è il risultato della combinazione di tre diverse fonti, dovute a una serie di reazioni chimiche e fisiche. Ozono La prima fonte, quella che ci fa dire di sentire profumo di pulito soprattutto dopo un temporale, è l’ozono. Le molecole di ozono sono formate da tre atomi di ossigeno. Ha un odore pungente che ricorda abbastanza quello che si sente in piscina a causa del cloro, disciolto in acqua come disinfettante. I fulmini che si formano durante i temporali possono causare la rottura delle molecole di azoto e di ossigeno, portando alla formazione dell’ozono, che viene poi portato a bassa quota dalle correnti che si formano tra le nuvole. Per questo motivo molte persone avvertono il profumo della pioggia ancora prima che arrivi, soprattutto d’estate, perché l’ozono può essere trasportato dai venti a grande distanza e precedere l’arrivo del temporale.
Che cosa causa l’odore della pioggia? meglio saperlo, visto che lo sentiremo spesso: così potremo esclamare consapevolmente cose tipo "ah, che bel petricore!".
Macao, come Hong Kong, è una regione amministrativa speciale che dipende dalla Cina, ed è formata da una parte continentale e da due isole. Rispetto a Hong Kong ha una maggiore complessità linguistica: si parla cantonese, inglese, mandarino, portoghese e un dialetto chiamato patuá che però sta scomparendo. Il patuá è una lingua creola derivata principalmente da malese, singalese, cantonese e portoghese. Brevissima storia di Macao Macao faceva parte dell’Impero cinese e nel 1557 divenne una colonia dei portoghesi, a cui inizialmente fu concesso di costruire dei rifugi temporanei in cambio del pagamento di tasse doganali e della liberazione dell’area dai pirati. Ben presto cinesi e portoghesi trovarono anche un’altra forma di collaborazione: ai mercanti cinesi era proibito per decreto imperiale lasciare il paese e i portoghesi divennero dunque i loro agenti di commercio. Macao divenne un importante centro economico e della cristianità, una base in estremo Oriente per le missioni dei gesuiti: era abitata da portoghesi, da cristiani provenienti dal Giappone e dalla Malacca (in Malesia, la più importante colonia portoghese, a quel tempo, nel sud-est asiatico), da molti cinesi e dai macanesi, gruppo nato dalla mescolanza tra portoghesi e asiatici.
Gli ultimi a parlare il patuá. È una lingua creola che si parlava a Macao – mette insieme malese, singalese, cantonese e portoghese – e rischia di sparire.
Il 10 luglio di quarant’anni fa vi fu un grave incidente nell’azienda chimica ICMESA tra Seveso e Meda, in provincia di Monza e Brianza, che causò la fuoriuscita di una nube di diossina: è considerato il più grave disastro ambientale mai avvenuto in Italia, citato e raccontato anche dai giornali internazionali. Quello che avvenne spinse l’Unione Europea a cercare una politica comune per prevenire e affrontare i grandi rischi industriali: nel 1982 venne approvata una direttiva chiamata “direttiva Seveso” che impone da allora agli stati membri di identificare gli stabilimenti a rischio e di stabilire una serie di rapporti periodici e piani di intervento in caso di emergenza. Il 10 luglio del 1976 L’ICMESA (Industrie Chimiche Meda Società Azionaria) era un’industria chimica che aveva un grande stabilimento a Meda, al confine con il comune di Seveso: lavorava prodotti chimici di base e prodotti farmaceutici. La principale azionista di ICMESA era la svizzera Givaudan & C. che nel 1963 venne comprata dalla multinazionale Hoffman-La Roche, con sede a Basilea. Già alla fine degli anni Quaranta l’ICMESA aveva avuto difficili rapporti con i sindaci di Meda e Seveso e con le persone che vivevano nella zona a causa dei gas, degli odori, degli scarichi e dell’inquinamento delle falde acquifere di cui in molti ritenevano responsabile proprio la fabbrica. Nel 1974 il direttore tecnico dell’ICMESA fu denunciato per aver «corroso ed adulterato acque sotterranee destinate alla alimentazione rendendole pericolose per la salute pubblica». Dopo una serie di analisi la Provincia confermò le accuse, ma il direttore fu assolto per «insufficienza di prove».
Il disastro di Seveso. 40 anni fa oggi la fuoriuscita di una nube di diossina da un'azienda vicino Milano causò il più grave disastro ambientale nella storia d'Italia.
Tra gli ospiti di questa sera di Che tempo che fa su Rai 3 ci sarà anche Lars Mytting, l’autore norvegese di un libro che è stato un bestseller sia nei paesi scandinavi che nel Regno Unito. Il libro si intitola Norwegian wood. Il metodo scandinavo per tagliare, accatastare e scaldarsi con la legna ed è una specie di manuale su come si taglia la legna e come si fanno le cataste per l’inverno. In Italia è uscito l’11 ottobre, pubblicato da Utet e il titolo italiano è lo stesso di una famosa canzone dei Beatles e di un romanzo dello scrittore giapponese Haruki Murakami. Lo scrittore e critico Marco Belpoliti ne aveva parlato su Repubblica cercando di spiegarne il successo: Norwegian Wood non è un manuale new age ma un vero e proprio libro divulgativo sul tagliare la legna, che inizia con le indicazioni sul periodo dell’anno in cui abbattere gli alberi, prosegue con una rassegna degli attrezzi che servono per tagliare la legna, con le tecniche per organizzare una catasta e nella parte finale spiega come accendere un fuoco. Anche se non tagliate la legna, anche se non la accatastate per l’inverno, anche se non avete una stufa e abitate in zone temperate, irradiate dal sole tutto l’anno, questo libro è per voi. S’intitola come un romanzo di Murakami, come una canzone dei Beatles, “Norwegian Wood”. L’ha scritto un giornalista e narratore norvegese, Lars Mytting; è stato tradotto in dieci paesi. Perché? Perché è un manuale. Acqua. Perché parla di un’antica attività umana? Fuochino. Perché è un antimanuale? Fuochetto. Perché parla di una cosa che vi riguarda in ogni caso, sia vi apprestiate a farla oppure no? Fuoco!
“Norwegian Wood”, il manuale su come tagliare la legna. Ha avuto un sorprendente successo nei paesi scandinavi, stasera il suo autore Lars Mytting è ospite di “Che tempo che fa”.
Negli ultimi giorni si sta molto parlando dei “cashback” e dei “super cashback”, rimborsi e premi che i cittadini italiani potranno ottenere dal prossimo anno se faranno uso frequente dei pagamenti elettronici nei negozi fisici. “Cashback” e “super cashback” sono i nomi di due iniziative che il governo sta definendo e che fanno parte di un più ampio piano per incentivare i pagamenti elettronici in Italia e ridurre l’evasione fiscale: negli ultimi giorni ne ha parlato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e nelle intenzioni del governo il piano dovrebbe partire dal prossimo dicembre. L’Italia è uno dei paesi europei dove si fa minore uso dei pagamenti con carta di credito o bancomat e da tempo il governo aveva detto di voler intervenire per fare crescere l’uso dei pagamenti elettronici e contribuire alla riduzione dell’evasione fiscale (i pagamenti elettronici in quanto tracciabili sono infatti più difficili da nascondere al fisco). Già nella legge di Bilancio per il 2020 erano previsti dei fondi per qualche tipo di rimborso legato all’uso dei pagamenti elettronici, ma i progetti del governo hanno subito un rallentamento a causa dell’epidemia da coronavirus e sono stati rimandati di alcuni mesi.
Cosa sono questi “cashback”. Il governo vuole incentivare il ricorso ai pagamenti elettronici e premierà l'uso di carte di credito e bancomat nei negozi fisici.
A credere alle fascette, le strisce di carta che nelle librerie decorano e pubblicizzano gran parte dei libri usciti da poco, di casi editoriali ce ne sono decine ogni anno. Malauguratamente per le case editrici però non è davvero così: tutti i libri di autori celebri e popolari finiscono puntualmente nelle classifiche dei libri più venduti, mentre è molto più raro che il romanzo di uno scrittore poco conosciuto si venda tanto, nel senso di tanto oltre le previsioni. Quest’anno però un vero caso c’è: quello di Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin, pubblicato da E/O. È un romanzo che, dopo essere uscito senza farsi troppo notare nell’estate del 2019, è diventato uno dei libri più venduti dalla fine del lockdown, fino ad arrivare primo in classifica all’inizio di settembre e vendere circa 180mila copie. Il tutto, principalmente, grazie ai consigli dei librai e al passaparola tra i lettori.
Un caso editoriale, per davvero. "Cambiare l'acqua ai fiori", romanzo di una scrittrice francese poco nota, è arrivato in cima alle classifiche solo perché è piaciuto molto a tantissime persone.
Mercoledì la casa editrice francese Fayard ha pubblicato una nuova edizione critica del Mein Kampf, la celebre opera autobiografica del dittatore nazista Adolf Hitler che fu pubblicata per la prima volta nel 1925 e che contiene il manifesto della sua ideologia antisemita. La nuova edizione ha riaperto le discussioni sull’opportunità di pubblicare un’opera così controversa e sulle modalità con cui farlo, e ha attirato l’attenzione dei giornali internazionali perché l’intenzione degli autori – che hanno corredato il testo con una cospicua parte di commento – è quella di contestualizzare e «storicizzare il male» (Historiciser le mal, così si intitola l’edizione), in risposta alla libera diffusione che il testo del Mein Kampf sta avendo da tempo su internet, senza nessun apparato di note e commenti critici. Hitler scrisse il Mein Kampf (“La mia battaglia”) durante i nove mesi che trascorse in carcere nel 1924, condannato per il fallito tentativo di colpo di stato di Monaco nel 1923. Venne pubblicato in due volumi nel 1925 e 1926 e dopo l’ascesa al potere di Hitler venne stampato in milioni di copie. Era anche il regalo che lo stato nazista faceva a ogni coppia che si sposava. Secondo una stima dello storico britannico Ian Kershaw, autore di una lunghissima e importante biografia di Hitler, alla fine della Seconda guerra mondiale ne circolavano circa 10 milioni di copie.
«Storicizzare il male». È il titolo di una nuova edizione del “Mein Kampf” uscita in Francia, con una parte di commento più ampia del testo scritto da Adolf Hitler.
Un gruppo di esperti di sicurezza informatica ha dimostrato come sia relativamente semplice manipolare gli assistenti per la casa – come gli Echo di Amazon e i Nest di Google – per spiare conversazioni private e ottenere le password altrui. Gli assistenti vocali sono ormai molto diffusi e impiegati in milioni di abitazioni in giro per il mondo, ma alcuni aspetti della loro sicurezza sono ancora trascurati, con rischi per la tutela dei propri dati e della privacy. La ricerca è stata eseguita dagli esperti di SRLabs, un’organizzazione di hacker che si occupa di sicurezza informatica e offre consulenza alle aziende. In una serie di video, i ricercatori hanno dimostrato come alcune applicazioni per gli assistenti apparentemente innocue possano essere utilizzate per scopi diversi, come spiare le attività degli utenti. Le dimostrazioni sono state rese pubbliche dopo avere avvisato Google e Amazon, in modo che potessero avere il tempo di assumere qualche contromisura.
Un assistente vocale diventa una spia con poco. Un gruppo di esperti di sicurezza ha dimostrato come estensioni apparentemente innocue rendano Alexa e Assistente Google piuttosto indiscreti.
I mercati finanziari europei e internazionali hanno avuto ieri una giornata molto negativa e il Commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn è intervenuto dicendo che se l’eurozona non si rafforza attraverso un’unione economica più stretta, si andrà verso una «graduale degenerazione». Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha detto di essere preoccupato della crisi che colpisce l’Europa e che «come un vento contrario» rischia di «gettare un’ombra» anche sull’economia Usa. La giornata di oggi è stata influenzata in modo negativo dai dati sull’occupazione e dalle preoccupazioni che la crisi possa colpire il settore industriale. Ancora una giornata di calvario per le Borse, colpite da una raffica di dati macro negativi sia in Europa che negli States, a partire da quelli sulla disoccupazione. In finale di seduta i listini americani continuano a scendere sulla scia del deludente dato sul lavoro di maggio, con lo S&P 500 che chiude perdendo il 2,46%, il Dow Jones a -2,22%, e il Nasdaq a -2,30%.
La caduta dei mercati finanziari, ieri. La giornata è stata influenzata in modo negativo dai dati sull'occupazione e dalle preoccupazioni che la crisi possa colpire il settore industriale.
Secondo i dati diffusi venerdì dalla Protezione Civile, le persone che in Italia sono risultate positive al test per il coronavirus (SARS-CoV-2) dall’inizio dell’epidemia sono in tutto 47.021 (5.986 in più rispetto a ieri): il dato sui contagi totali comprende sia le persone morte (4.032, 627 in più rispetto a ieri), che quelle “guarite” (5.129, 689 in più rispetto a ieri). Le persone attualmente positive sono 37.860, 4.670 in più rispetto a ieri. Già da ieri il numero dei decessi in Italia aveva superato quello della Cina, il paese in cui è iniziata la diffusione del virus e che finora ha registrato il maggio numero dei contagi. Le persone in isolamento domiciliare sono 19.185 (ieri erano 14.935), mentre quelle nei reparti di terapia intensiva sono 2.655 (ieri erano 2.257).
Le notizie di oggi sul coronavirus in Italia. Nell’ultima giornata sono risultati 627 morti, mai così tanti, e 689 guariti: in tutto dall’inizio dell’epidemia sono risultate positive 47.021 persone.
Concetto Vecchio, giornalista di Repubblica 49enne che si occupa prevalentemente di politica, ha pubblicato per Feltrinelli un libro che racconta la storia dell’emigrazione in Svizzera dei suoi genitori dalla Sicilia – nel contesto dell’emigrazione italiana in Svizzera negli anni Sessanta – e dell’ascesa politica di James Schwarzenbach, intellettuale di Zurigo divenuto allora leader di un movimento di grande consenso contro gli italiani. Il libro, scritto in maniera molto scorrevole e coinvolgente, ricco di storie e ricostruzioni, si intitola Cacciateli!, con sottotitolo (un po’ abusato nella titolazione su temi simili) Quando i migranti eravamo noi. *****
Prima gli svizzeri. La storia di James Schwarzenbach, il leader politico di Zurigo che negli anni Sessanta cercò di cacciare gli italiani, è raccontata nel libro di Concetto Vecchio.
Il ministero della Salute ha dato parere favorevole all’impiego dei test antigenici rapidi in ambito scolastico, per rilevare eventuali infezioni da coronavirus tra il personale e tra gli studenti. L’adozione di questo sistema dovrebbe consentire di rilevare più rapidamente un’infezione in presenza di un caso sospetto, predisponendo le attività di isolamento e riducendo il rischio che possano essere contagiate altre persone. Il commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha avviato un bando per la fornitura di 5 milioni di kit per effettuare i test, che si chiuderà il prossimo 8 ottobre. Non ci sono per ora molti dettagli su come saranno distribuiti e assegnati tra le Regioni. Le scuole hanno riaperto in buona parte delle Regioni da un paio di settimane, tra grandi precauzioni e timori di un aumento dei contagi dovuto alla permanenza in ambienti chiusi di studenti e insegnanti per diverse ore al giorno. Sono stati segnalati casi di individui positivi in alcune classi, con la conseguente sospensione delle lezioni, ma nel complesso non si è finora assistito a un aumento significativo dei casi. Secondo gli esperti del ministero della Salute, la possibilità di utilizzare test rapidi negli istituti scolastici dovrebbe consentire di tenere meglio sotto controllo la situazione, riducendo i rischi di focolai.
I test rapidi per il coronavirus a scuola. Il ministero della Salute ha dato parere favorevole: sono in arrivo 5 milioni di kit per identificare più velocemente i positivi, ma con qualche cautela.
In un video promozionale diffuso da H&M nei giorni scorsi compare una modella che indossa uno hijab, il velo utilizzato dalle donne musulmane per coprire la testa e il collo. Il fatto che ci sia una modella musulmana nella campagna pubblicitaria internazionale di uno dei più grandi negozi di abbigliamento è una notizia: è insolito, per ragioni religiose e culturali, vedere modelle in abiti musulmani in pubblicità di marchi occidentali ed è probabilmente un segno che le aziende di abbigliamento si stanno adattando alla multiculturalità dei clienti a cui si rivolgono. Finora diverse aziende hanno creato collezioni adatte alla donne musulmane (Oscar de la Renta, DKNY, Tommy Hilfiger e Uniqlo, ad esempio) ma continuavano a proporle solo nei mercati mediorientali, ignorando questo settore di clientela in occidente. La modella usata da H&M si chiama Mariah Idrissi, ha 23 anni, porta in effetti lo hijab da quando ne ha 17 e vive a Londra. Ha origini marocchine e pakistane e ha detto di aver partecipato alla pubblicità con il consenso dei suoi genitori. In un’intervista al sito Fusion ha spiegato che le è sempre sembrato che le donne che indossano il velo venissero perlopiù ignorate dal mondo della moda. Ha anche detto che lo staff di H&M è stato premuroso nei suoi confronti, fornendole dei camerini privati e limitando le interazioni con gli uomini: se il cameraman notava qualcosa dell’outifit che doveva essere sistemato chiamava una donna per farlo. Da quando è apparsa nel video ha ricevuto molte richieste di consigli di stile da parte di donne musulmane e ha ricevuto apprezzamenti di tante altre donne che vivono in occidente e vestono lo hijab, dice. Il ruolo dello hijab nelle convivenze tra comunità diverse in Europa e negli Stati Uniti è diventato molto rilevante negli ultimi anni – per il suo valore simbolico ma anche pratico di parziale occultamento dei volti – con dibattiti e polemiche sulla sua regolamentazione.
La prima modella con lo hijab per H&M. Compare per alcuni secondi in un video promozionale ed è la prima volta che un grande brand si rivolge alle donne che indossano il velo in Occidente.
Amadeus ha annunciato i cantanti in gara per il prossimo Festival di Sanremo, giunto alla 71esima edizione, che si terrà dal 2 al 6 marzo 2021 e sarà condotto dallo stesso Amadeus e da Fiorello. I nomi sono stati presentati nel corso della finale di Sanremo Giovani, in diretta dal teatro del Casinò di Sanremo. Nella categoria “Big” saranno 26, due in più rispetto all’anno precedente, mentre nelle Nuove proposte saranno 8: 6 vincitori da Sanremo Giovani e 2 da Area Sanremo. I “Big” 1. Francesco Renga – “Quando trovo te” 2. Coma_Cose – “Fiamme negli occhi” 3. Gaia – “Cuore amaro” 4. Irama – “La genesi del tuo colore” 5. Fulminacci – “Santa Marinella” 6. Madame – “Voce” 7. Willy Peyote – “Mai dire mai (La locoura)” 8. Orietta Berti – “Quando ti sei innamorato” 9. Ermal Meta – “Un milione di cose da dirti” 10. Fasma – “Parlami” 11. Arisa – “Potevi fare di più” 12. Gio Evan – “Arnica” 13. Maneskin – “Zitti e buoni” 14. Malika Ayane – “Ti piaci così” 15. Aiello – “Ora” 16. Max Gazzè e la Trifluoperazina Monstery Band – “Il farmacista” 17. Ghemon – “Momento perfetto” 18. La rappresentante di lista – “Amare” 19. Noemi – “Glicin” 20. Random – “Torno a te” 21. Colapesce e Dimartino – “Musica leggerissima” 22. Annalisa – “Dieci” 23. Bugo – “E invece sì” 24. Lo Stato Sociale – “Combat pop” 25. Extraliscio feat. Davide Toffolo – “Bianca luce nera” 26. Francesca Michielin e Fedez – “Chiamami per nome”
I cantanti in gara al Festival di Sanremo 2021.
Venerdì 22 novembre Magnus Carlsen, 22 anni, è diventato il nuovo campione del mondo di scacchi. Carlsen ha battuto l’indiano Viswanathan Anand, campione in carica dal 2007. L’incontro si è svolto a Chennai, in India. Carlsen ha vinto con un punteggio di 6,5 a 3,5: ha ottenuto tre vittorie e cinque pareggi. Carlsen compirà 23 anni tra pochi giorni, il 30 novembre, e per poche settimane non è diventato il più giovane campione del mondo di sempre, un primato che spetta ancora al campione russo Garry Kasparov (che lo diventò a 22 anni e sei mesi circa). La sfida Sul Corriere della Sera lo scrittore Paolo Maurensig, appassionato di scacchi e autore del libro La variante di Lüneburg, ha seguito tutte le partite e ieri descriveva così il punto a cui era arrivato lo scontro:
La vittoria di Magnus Carlsen. È norvegese, ha 22 anni e da venerdì è il nuovo campione mondiale di scacchi, "il campione della generazione del computer".
Martedì 14 maggio la Commissione Giustizia del Senato presieduta da Francesco Nitto Palma ha deciso all’unanimità di avviare una “indagine conoscitiva sull’emergenza carceraria”: servirà per fare un punto sul sovraffollamento nelle carceri, sulla Polizia Penitenziaria e sulle possibili soluzioni da adottare. Il giornalista Luigi Ferrarella sostiene oggi in un breve articolo sul Corriere della Sera come sia una nuova perdita di tempo e la dimostrazione dell’incapacità di fare una scelta. Ma cos’altro dovrebbe far conoscere l’«indagine conoscitiva sull’emergenza carceraria» appena ideata dalla Commissione giustizia del Senato presieduta da Nitto Palma? Già si sa tutto, e da molto tempo. Ci sono i dati ministeriali dell’incivile sovraffollamento di 21.000 persone più della capienza teorica, peraltro gonfiata dal conteggio di molti posti in realtà indisponibili. Le condanne dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per le detenzioni di persone in meno di 3 mq a testa sono talmente note che il governo Monti, con scelta infelice, invece di mettersi in regola entro fine anno come preteso da Strasburgo, le ha impugnate per congelare l’ultimatum. Vetustà dell’edilizia carceraria, riduzioni di organico nella polizia penitenziaria, sanità negata di fatto in molte celle, stanno tutte nell’informazione di qualità resa da associazioni come Antigone, agenzie come Ristretti Orizzonti, programmi come RadioCarcere. Proposte di legge (anche dell’ex ministro Severino) sono arrivate a un passo dall’approvazione nell’ultima legislatura; e pochi mesi fa la Commissione di studio mista tra Csm e ministero ha addirittura prodotto un articolato normativo per disboscare quelle leggi che producono non «più sicurezza» ma solo «più carcere».
L’inutile “indagine” sulle carceri. Sappiamo già tutto, scrive Luigi Ferrarella sul Corriere: l'"indagine conoscitiva" promessa dal Senato è un modo per perdere altro tempo invece di fare qualcosa.
È morta a Roma l’attrice, sceneggiatrice e scrittrice Piera Degli Esposti: aveva 83 anni. Degli Esposti aveva cominciato a recitare al Teatro Stabile dell’Aquila tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70: come attrice di teatro ebbe una lunga e ricca carriera. Negli stessi anni si avvicinò anche al cinema: uno dei suoi primi film fu Medea, diretto da Pier Paolo Pasolini. Nella sua lunga e ricca carriera lavorò, tra gli altri, con Nanni Moretti, Cinzia TH Torrini, Lina Wertmuller, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, Giovanni Veronesi e Paolo Sorrentino (fu ad esempio Enea, la storica segretaria di Giulio Andreotti nel film Il Divo). Nel 1980 scrisse con Dacia Maraini, di cui era amica, il romanzo Storia di Piera, che racconta la storia della sua gioventù, da cui poi fu tratto anche un film. La storia della sua vita è raccontata anche nel documentario Tutte le storie di Piera, diretto da Peter Marcias.
È morta l’attrice Piera Degli Esposti, aveva 83 anni.
Alle 4:22 di giovedì mattina (ora italiana) gli astronauti cinesi Nie Haisheng, Liu Boming e Tang Hongbo sono partiti a bordo della capsula spaziale Shenzhou-12 dal Centro spaziale di Jiuquan, nel deserto dei Gobi, per raggiungere per la prima volta la nuova stazione spaziale cinese Tiangong. Il lancio è andato secondo i piani: la navicella è stata lanciata con un razzo Lunga Marcia 2F e nel giro di sei-otto ore dovrebbe raggiungere e agganciarsi al modulo centrale della stazione spaziale, Tianhe, per ora l’unico della Stazione, trasportato in orbita lo scorso 29 aprile. È la prima missione cinese con equipaggio dal 2016 ed è previsto sia la più lunga con astronauti cinesi (“taikonauti”): Nie, Liu e Tang infatti si tratterranno sulla Tiangong per tre mesi e tra le altre cose faranno due attività extraveicolari (“passeggiate spaziali”) e condurranno diversi esperimenti, tra cui un test su un nuovo braccio robotico.
La Cina ha mandato i primi astronauti sulla sua nuova Stazione spaziale. Raggiungeranno la Stazione Tiangong nel giro di qualche ora, e cominceranno la più lunga missione mai tentata dall'agenzia spaziale del paese.
Le case editrici sono organizzazioni gerarchiche ad alta specializzazione, simili alle aziende che producono tutt’altro. La complessità e grandezza dell’organigramma rispecchia la grandezza della casa editrice: è evidente che più una casa editrice è piccola più i diversi ruoli saranno compressi in poche figure che svolgeranno contemporaneamente molte funzioni, dall’ufficio stampa al traduttore. Semplificando si può dire che le figure elencate e spiegate qui sono distinte nei grandi gruppi editoriali, si accorpano negli editori medi e si riducono a tre o quattro nella piccola editoria. Una difficoltà frequente nasce con le traduzioni, perché nelle varie lingue termini simili slittano indicando funzioni diverse. Editore Nel calcio è quello che porta il pallone: chi ci mette i soldi, insomma. La traccia dell’esistenza del padrone è spesso inscritta nel nome, come nei casi di Mondadori, Rizzoli, Feltrinelli o Einaudi, e rimane anche quando la proprietà passa di mano, come in Italia è accaduto – oltre che a Mondadori e Rizzoli oggi della famiglia Berlusconi – anche a Bompiani oppure a Garzanti e Longanesi, che fanno parte del Gruppo Gems, cioè Mauri Spagnol, che sono persone e famiglie reali ed editori che però non hanno case editrici intestate a loro nome. Qualche volta il nome è camuffato – come Marcos y Marcos che si chiama così a causa dei fondatori Marco Zapparoli e Marco Franza (che se ne andò quasi subito). Per capire chi è l’editore di una casa editrice è consigliabile guardare le cariche apicali, non direttamente operative, per esempio quella di Presidente, come Luca Formenton con il Gruppo il Saggiatore; spesso gli editori sono anche gli amministratori delegati, come nel caso di Stefano Mauri e Luigi Spagnol per il gruppo GeMs. In inglese si dice publisher, in tedesco verlag, in francese éditeur, che però significa anche redattore.
Come funziona una casa editrice. Cosa fanno tutti quelli che fanno qualcosa nel mondo dei libri, eccetto scriverli.
Pietro Grasso, leader della lista elettorale Liberi e Uguali, ha proposto di abolire le tasse universitarie per tutti gli studenti delle università pubbliche. Grasso ha spiegato che secondo i suoi calcoli la misura costerebbe 1,6 miliardi di euro e che approvandola si potrà «dare a tutti la possibilità di studiare». Gli avversari politici di Grasso l’hanno accusato di aver fatto una tipica promessa da campagna elettorale – il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda l’ha definita «una proposta trumpiana» – mentre diversi esperti hanno dubbi sulla sua reale efficacia per favorire il diritto allo studio. Le informazioni di base da sapere sono due. La prima è che in Italia le tasse universitarie sono piuttosto alte rispetto al resto d’Europa. La seconda, però, è che da anni esistono diverse agevolazioni per gli studenti meno ricchi, e che nell’ultima legge di stabilità il governo Gentiloni ha introdotto l’esonero totale dalle tasse universitarie per gli studenti che provengono da famiglie con redditi bassi. Per queste ragioni, secondo il politologo ed esperto di sistemi universitari Giliberto Capano, la misura proposta da Grasso avvantaggerebbe «i ceti medio-alti, che sono quelli che in maggioranza fanno l’università».
Cosa significa abolire le tasse universitarie. Secondo i dati e gli esperti la proposta di Pietro Grasso avvantaggerebbe soprattutto le famiglie più ricche.
In un recente articolo del Wall Street Journal si racconta che alcune aziende produttrici di apparecchi ortodontici hanno aumentato il loro fatturato durante la pandemia di COVID-19, e che negli ultimi mesi molti adulti negli Stati Uniti hanno deciso di intervenire sulla propria dentatura per migliorarla. I motivi che avrebbero spinto queste persone a mettersi un apparecchio sono le interazioni sociali ridotte, l’uso frequente delle mascherine che coprono la bocca e quindi evitano l’imbarazzo di mostrare l’apparecchio, e l’accresciuta consapevolezza dei difetti nella dentatura provocata dal guardarsi continuamente su uno schermo durante le riunioni di lavoro virtuali. Nonostante queste siano tutte condizioni presenti anche in Italia, sembra che però qui non ci sia una tendenza simile: molti italiani hanno evitato di andare dal dentista durante l’ultimo anno, e anche se ci sono casi sporadici di studi dentistici che hanno visto aumentare il loro carico di lavoro, l’Assocazione Nazionale Dentisti Italiani dice che in media il fatturato del settore è generalmente calato.
La pandemia era il momento giusto per mettersi l’apparecchio. Negli Stati Uniti tanti che ne avevano bisogno hanno approfittato delle poche uscite e delle mascherine, in Italia meno.
Robert Moog, pioniere della musica elettronica e inventore dei primi sintetizzatori musicali, è la persona cui è dedicato il doodle di Google di oggi, che festeggia il 78esimo anniversario della sua nascita. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un sintetizzatore che ricorda quello ideato da Moog e che può essere suonato grazie a una tastiera virtuale. Robert Arthur “Bob” Moog (si pronuncia “Mog”, spiegò lui stesso) nacque il 23 maggio del 1934 a New York, dove si diplomò nel 1952 presso la Bronx High School of Science. Cinque anni dopo conseguì una laurea in fisica presso il Queens College, sempre a New York, dimostrando una particolare predisposizione per le materie scientifiche, elettronica compresa. Alla Columbia University conseguì una seconda laurea in ingegneria elettronica e successivamente un dottorato di ricerca in fisica tecnica presso la Cornell University, uno degli atenei che fanno parte della Ivy League, le otto più prestigiose ed elitarie università degli Stati Uniti.
Chi era Robert Moog. Al più famoso inventore e produttore di sintetizzatori musicali è dedicato il doodle di Google di oggi, per ricordare l'anniversario della sua nascita 78 anni fa.
Giovedì sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato delle misure restrittive che saranno in vigore da oggi, 4 dicembre, all’inizio di gennaio. Tra le altre cose Conte ha presentato anche il piano “Italia Cashless”, che sarà attivo tra pochi giorni ed è stato ideato dal governo per incoraggiare l’utilizzo di carte di debito (bancomat) e carte di credito e premiare con rimborsi – i cosiddetti “cashback” – chi farà un uso frequente dei pagamenti elettronici nei negozi fisici. – Leggi anche: Le regole in vigore da oggi e a Natale
Come funziona il cosiddetto “cashback”. È una delle iniziative del piano "Italia Cashless", pensato per incentivare e premiare chi usa carte e app per pagare nei negozi fisici: si parte dall'8 dicembre.
La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’indagine sulla morte di Imane Fadil, la modella di origine marocchina nota per essere stata una delle testimoni nel processo “Ruby Ter”, di cui i giornali avevano erano tornati ad occuparsi dopo la sua morte, avvenuta l’1 marzo in circostanze inizialmente poco chiare. A circa sei mesi di distanza dalla morte la procura ha fatto sapere che ora c’è «la certezza» che Fadil sia morta per aplasia midollare. In precedenza i magistrati avevano anche escluso eventuali responsabilità dei medici che l’avevano in cura. Repubblica scrive che «i familiari della modella stanno valutando di opporsi alla richiesta di archiviazione». Fadil era stata ricoverata il 29 gennaio all’Humanitas di Milano in condizioni cliniche molto gravi. Era stata presa in carico da un gruppo multidisciplinare che aveva provato ogni intervento clinico possibile per la cura e l’assistenza della paziente, senza però riuscire a capire la causa della sua condizione. Dopo l’apertura dell’inchiesta, per giorni sui giornali erano circolate varie teorie sulla possibilità che Fadil fosse morta per avvelenamento da sostanze radioattive. Era un’ipotesi resa maggiormente suggestiva, almeno per i giornali, dal fatto che Fadil fosse stata coinvolta come testimone in uno dei processi sulla presunta compravendita di testimonianze che coinvolge Silvio Berlusconi.
La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’indagine sulla morte di Imane Fadil.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 28.337 nuovi casi di contagio da coronavirus, e 562 decessi a causa del COVID-19. I ricoverati attualmente sono 38.080 (259 in più rispetto a ieri), di cui 3.801 nei reparti di terapia intensiva (43 in più di ieri) e 34.279 negli altri reparti (216 in più di ieri). Sono stati analizzati 188.747 tamponi e testate 104.861 persone. È risultato positivo il 15 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 34.764 e i decessi 692. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati sul coronavirus di oggi, domenica 22 novembre.
Uno studio pubblicato a luglio su American Anthropologist, una prestigiosa rivista statunitense di antropologia, ha mostrato che meno della metà delle 168 civiltà prese in esame prevede l’esistenza del bacio. Lo studio è stato condotto da tre ricercatori della University of Nevada, Las Vegas e della Indiana University. Il “bacio” è stato inteso dai ricercatori come «contatto fra labbra che può o può non essere prolungato» e connotato sessualmente: ne è stata trovata traccia solamente in 77 civiltà fra quelle esaminate, cioè il 46 per cento del totale. Di conseguenza una delle prime ipotesi dello studio è che «a dispetto di come il bacio venga rappresentato nella cultura materiale moderna, non esiste nessuna prova che abbia un carattere “universale”, e nemmeno universalmente “umano”». I ricercatori hanno anche ipotizzato un legame fra la presenza del bacio in una data cultura e il suo livello di complessità – in pratica: più una civiltà è avanzata e più è probabile che i suoi individui si bacino – confutando molti studi secondo cui il bacio sia spesso presente anche nelle civiltà primitive. I ricercatori spiegano che è meglio evitare di considerare il bacio una pratica comune a tutte le civiltà e sostengono che la sua diffusione sia stata piuttosto “tarda”.
Metà del mondo non si bacia. Secondo una ricerca americana solamente il 46 per cento delle civiltà prevede il bacio connotato sessualmente, per diverse ragioni.
I Na’vi di Pandora volano sulle loro Banshee attraverso le montagne fluttuanti regalando prospettive mozzafiato agli spettatori in sala muniti degli occhialini per vedere il film in tre dimensioni. Avatar è stato visto da decine di milioni di persone, che grazie alla tecnologia 3D si sono potute immergere nel colorato mondo immaginario ideato dal regista James Cameron e dagli autori del film. Per vedere la storia dei Na’vi sul grande schermo in tre dimensioni o per godersi le avventure di Woody e Buzz Lightyear nel nuovo Toy Story 3, ogni spettatore ha dovuto spendere qualche euro in più rispetto a una proiezione tradizionale, un costo giustificato in parte dalla necessità di dover utilizzare gli occhialini e dalla necessità per i gestori delle sale cinematografiche di compensare gli investimenti per acquistare i nuovi proiettori per l’effetto 3D. In realtà, un film in tre dimensioni è un prodotto incompleto rispetto a una pellicola tradizionale e dovrebbe dunque costare qualche euro in meno, ricordano provocatoriamente sul sito di informazione io9.com. Un film 3D offre immagini parziali e spetta poi al nostro cervello ricombinarle insieme per creare un’unica visione tridimensionale, comparabile con il mondo al di qua del grande schermo.
Come funziona il 3D al cinema. Da Avatar a Toy Story 3, il nostro cervello si lascia fregare da un inganno.
Questa settimana è stato approvato il Jobs Act, ossia la legge delega per la riforma del lavoro, una delle riforme strutturali più importanti approvate finora dal governo di Matteo Renzi. Si tratta della norma che prevede in alcuni casi il “superamento” del famoso articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, quello che regola il reintegro in caso di licenziamenti illegittimi e su cui negli ultimi mesi ci sono stati scontri e polemiche (il 12 dicembre è in programma uno sciopero generale contro la riforma). Il Jobs Act è una “legge delega”, cioè una legge con cui il parlamento fissa una serie di “paletti” entro i quali il governo potrà legiferare emanando dei decreti attuativi (chiamati anche “delegati” o “legislativi”) che diventeranno immediatamente legge. Oggi si conoscono quindi i confini entro i quali si potrà muovere il governo, ma non si conoscono ancora tutti i dettagli dei decreti che lo stesso governo approverà. Quando la riforma sarà completa I primi decreti attuativi, secondo il governo, saranno emanati a gennaio e riguarderanno la creazione del contratto a tutele crescenti. Il governo dovrebbe emanare decreti che riguarderanno anche: gli ammortizzatori sociali (gli strumenti di sostegno a chi perde il lavoro); la normativa in materia di servizi per il lavoro e le politiche attive (incentivi per l’occupazione); la semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese (a livello amministrativo); la tutela della maternità e le forme di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Il governo ha sei mesi per legiferare sul tema prima che scada la “delega” garantita dalla legge.
Cosa cambia con il Jobs Act. Chi riguarda, cos'è il contratto a tutele crescenti e come funzioneranno i licenziamenti: le cose che si sanno con certezza, in attesa dei decreti attuativi.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. Ieri Agnetha Fältskog ha compiuto 70 anni. Avete capito chi è, vero? Non Frida (che ne ha quasi 75), l'altra. Qui c'è quella volta di Waterloo. Qui l'ultima volta, invece. Pare che esca un disco nuovo nel 2020, siamo tutti un po' preoccupati. Pitchfork ha un pezzo interessante sull'alternativa tra ascoltare musica conosciuta e cercarne di nuova. John Taylor dei Duran Duran ha preso il coronavirus e l'ha passata liscia, sembra. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Phish. Con te sprecherei il mio tempo, e sarebbe bellissimo.
Il 19 giugno la guardia forestale è entrata in una residenza privata di Bangkok e ci ha trovato più di 200 animali appartenenti a specie protette, tra cui 14 leoni: sono stati sequestrati al proprietario, ora stanno bene. Allo zoo di Monaco di Baviera, a maggio e giugno sono nati quattro leoni marini, tre femmine e un maschio, ognuno da madre diversa, ma tutti figli di un esemplare di maschio piuttosto precoce. Gli animali dello zoo di Pechino e di quello di Singapore (che nel 2013 compie i 40 anni di attività) cominciano ad accorgersi del caldo, e si riposano sdraiati nei loro recinti, sbadigliando vistosamente..single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:' FOTO'} #gallery-5{margin:auto}#gallery-5 .gallery-item{float:left;margin-top:10px;text-align:center;width:20%}#gallery-5 img{border:2px solid #cfcfcf}#gallery-5 .gallery-caption{margin-left:0} Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Animali orizzontali. Il caldo arriva per tutti: molto relax nelle migliori foto di animali della settimana.
Sono passati poco più di 12 anni da quando fu presentato il primo iPhone, il telefono che ha rivoluzionato il modo in cui le persone di tutto il mondo si approcciano ogni giorno alla tecnologia. Fino ad allora il telefono veniva utilizzato per due sole ragioni, a grandi linee: le telefonate e i messaggi (ok, c’era anche Snake, per quelli che avevano un Nokia). Ma dall’introduzione del primo iPhone, e poi dall’arrivo di tutti gli altri smartphone sul mercato, il telefono è diventato molto di più, riempie i tempi morti durante la giornata e spesso non solo quelli. Pensate a quante volte aprite l’app di Facebook o di Instagram senza nessun particolare motivo, che sia la mattina appena svegli davanti al caffè o la sera sul divano mentre guardate la televisione. L’eccessivo utilizzo degli smartphone è un tema molto discusso negli ultimi anni, a cui sociologi, psicologi e altri ricercatori hanno dedicato diversi studi. Uno studio dell’Università di Melbourne, in Australia, sostiene che non sia tanto la quantità di tempo trascorso al telefono a influire negativamente, quanto la qualità: leggere un ebook o parlare con una persona amata non sono paragonabili a litigare su Facebook con qualcuno nei commenti di un post di qualche politico, per fare un esempio.
Come usare di meno il proprio smartphone. Sia sugli iPhone che sui telefoni Android ci sono modi per limitare l'uso delle app, evitare la dipendenza e dormire meglio: una guida con tutte le cose da sapere.
Munich Re è uno dei più grandi risk center del mondo. I suoi database contengono informazioni sui disastri che sono già accaduti, su quelli che stanno accadendo e su quelli che potrebbero accadere in futuro. Le scosse della crosta terrestre, l’altezza delle onde degli oceani, le temperature dell’aria e dell’acqua, la direzione e la velocità delle correnti, lo scioglimento dei ghiacci, le nevicate nell’Artico e nell’Antartico. Ogni tipo di dato potenzialmente collegato a un rischio viene costantemente monitorato e analizzato. È uno dei centri di ricerca in cui i rischi del mondo moderno vengono studiati più intensamente e dettagliatamente. I suoi database contengono informazioni provenienti da tutto il mondo: il Center for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, il ministero della salute della Cina, il centro per la ricerca contro i tumori della Baviera. Anche le informazioni sulla pirateria a largo delle coste somale, le variazioni nella rete elettrica europea e le abitudini alimentari della classe media nei paesi del Golfo Persico sono schedate nei loro computer. Insieme ai dati via via prodotti dalla ricerca scientifica nel campo delle nanotecnologie, dello smaltimento dei rifiuti e dell’estrazione del petrolio.
Prevedere l’imprevedibile. La storia del più grande risk center del mondo, che accumula informazioni su tutto e tenta di prevedere qualsiasi cosa.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Gli Hiss Golden Messenger sono una band di "alt country" del North Carolina che ha fatto diversi dischi in una decina d'anni e ha avuto una nomination ai premi Grammy: la canzone che è già uscita dal prossimo disco mi pare molto bella, dateci un orecchio. Beyoncé ha registrato due minuti di sue canzoni per ricordare una ragazzina di 13 anni sua fan, morta per un tumore al cervello venerdì scorso. Una cosa di dieci anni fa oggi su Mark Hollis dei Talk Talk, che era ancora vivo. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Ancora una canzone di Billy Joel. Non bisognerebbe mai mettersi addosso cose che si vedano prima di te.
Il Consiglio generale dell’AIE, l’Associazione Italiana Editori, ha deciso a maggioranza – 17 voti contro 7 e 8 astenuti – che la prossima fiera del Libro si terrà a Milano. La formula, più vaga, dice che «ha dato mandato al Presidente di procedere alla realizzazione di una joint venture con Fiera Milano per l’implementazione del “Progetto Promozione del Libro”». La prima edizione delle Fiera del Libro si terrà nel 2017, probabilmente nello stesso periodo del Salone del Libro di Torino, che comunque – secondo quanto annunciato – continuerà ad essere organizzato. Pur scegliendo Milano, gli editori si augurano di continuare a collaborare con la Fondazione per il libro, la musica e la cultura – che promuove il Salone di Torino – per realizzare «eventi per lo sviluppo della lettura». Del Consiglio fanno parte 39 editori, grandi e piccoli, ognuno dei quali esprime un voto. Ma alla scelta gli editori sono arrivati divisi, come dimostra il voto. Oggi Feltrinelli sottolineava in una nota i problemi della gestione torinese rispetto ai vantaggi offerti da Milano, ma concludeva con un appello all’unità: «Prendiamoci il tempo di un progetto condiviso, che non sia di qualcuno contro qualcun altro ma un fattore di crescita sistemica e uno spazio per la passione per il libro: Milano o Torino che sia!». Per questo Feltrinelli è tra i 7 editori che hanno votato contro. Gli altri editori contrari risultano essere: Marcos y Marcos, Gallucci, Polillo, Manni e due editori scolastici, uno dei quali è Principato. Non è stato ancora indicato il nome del presidente del nuovo evento. La situazione è ancora fluida, soprattutto perché Torino è comunque intenzionata a organizzare al Lingotto la prossima edizione del Salone, la trentesima, che come sempre si dovrebbe tenere in maggio. I due eventi, di fatto, si sovrapporrebbero con ovvie difficoltà per gli editori e per il pubblico. In un «documento strettamente riservato» della Fiera inviato il 25 luglio da AIE ai suoi soci, si propone il periodo che va da giovedì 25 a lunedì 29 maggio 2017. Secondo le previsioni contenute nella proposta, a Milano ci sarebbero circa 500 espositori e arriverebbero 110 mila visitatori. Il Salone di Torino nelle ultime edizioni ne aveva avuti circa 125 mila, anche se sulla stima di Milano pesa il fatto di essere alla prima edizione.
Si farà la Fiera del Libro a Milano. L'ha deciso l'associazione degli editori, dopo molte discussioni: il Salone del Libro di Torino si farà lo stesso.
Oggi che in Senato arriva il ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia, si sta tornando a parlare anche di “franchi tiratori”, una locuzione che ormai da decenni è usata perlopiù in politica in riferimento a chi, grazie al voto segreto, vota in modo diverso dal proprio gruppo, schieramento o partito. Ma che è vecchia di almeno un paio di secoli e che ha a che fare con il contesto bellico. La locuzione arriva dalla Francia (loro dicono franc-tireurs) ma in questo caso “franco” significa “libero”. Sembra che la prima volta che si parlò di franchi tiratori fosse alla fine del Settecento, negli anni della Rivoluzione francese, in riferimento a singole persone o piccoli gruppi di fanteria leggera che combattevano una sorta di guerriglia autonoma e non dipendente dagli ordini o dai piani a cui doveva invece sottostare l’esercito regolare.
Perché si dice “franchi tiratori”. Breve storia di come una locuzione nata in Francia nel contesto bellico è arrivata alla politica italiana.
Le cose iniziano e finiscono. Anche le serie tv: qualche settimana fa abbiamo parlato di quelle nuove che sono arrivate o arriveranno nei prossimi mesi del 2018, ma ce ne sono anche altre che finiranno. Perché hanno finito il loro ciclo e chi le produce non vuole continuare fino allo sfinimento (qualcuno ha detto Big Bang Theory?) o perché semplicemente sono andate peggio del previsto e si è deciso di farle finire prima del previsto. Abbiamo raccolto le serie più importanti di cui si può già dire con certezza che finiranno nel 2018. Non c’è Game of Thrones, perché è certo che finirà, ma quasi di sicuro andrà in onda nel 2019.
Le serie tv che finiranno quest’anno. Perché tutte le cose devono finire, anche quelle belle: o forse, finiscono proprio perché belle non lo sono più.
Sul numero di questa settimana di Nature, una delle più importanti riviste scientifiche al mondo, c’è un articolo che racconta la vicenda molto discussa in Italia della Xylella, il batterio che si pensa abbia infettato milioni di ulivi causando grandi danni alle piantagioni. L’articolo, intitolato “Scienziati italiani calunniati in seguito alle morti degli ulivi”, si occupa soprattutto delle iniziative legali che sono state avviate contro un gruppo di ricercatori in Puglia, che da anni sta studiando il problema della Xylella e della sua diffusione tra le piantagioni in Italia e in altri paesi europei. Negli ultimi mesi i ricercatori sono stati anche accusati da diversi movimenti locali di avere introdotto loro stessi il batterio e di averne favorito la diffusione con le loro ricerche. La Xylella è un batterio tipico delle Americhe e si trova facilmente in California (Stati Uniti), Costa Rica e Brasile, mentre fino a poco tempo fa non esisteva in Europa. Le cose sono cambiate nell’autunno del 2013 quando l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (ISPS) del CNR, insieme con alcuni ricercatori dell’Università di Bari, ha scoperto che il batterio era responsabile di una malattia delle piante che stava colpendo numerosi ulivi pugliesi. Scoperta la presenza della Xylella, l’Unione Europea adottò una nuova serie di regole per rendere minima la diffusione del batterio in altri paesi. Ulteriori ricerche portarono poi alla conclusione che alla diffusione del batterio contribuisse una specie di sputacchina (un insetto simile alla cicala).
Le indagini sugli scienziati italiani che studiano la Xylella. Ne scrive Nature, che racconta lo scetticismo e l'ostilità contro i ricercatori che in Puglia studiano la grave epidemia degli ulivi.
Nella catena di librerie indipendenti australiana Elizabeth’s Bookshop c’è uno scaffale in cui vengono esposti libri impacchettati in una semplice carta marrone. In questo modo i clienti non possono sapere il titolo, l’autore e neanche guardare la copertina. Sulla carta sono scritte parole chiave, brevi frasi o aggettivi per descrivere il libro e incuriosire i lettori. Il progetto si chiama Blind date with a book, in italiano “appuntamento al buio con un libro”, ed è stato ideato dalla libreria Elizabeth’s Bookshop di Newtown, un sobborgo di Sidney. Blind Date with a Book @elizabethsbookshop in Newtown on Sunday. Thanks to @starryjr for the photo #blinddatewithabook #elizabethsbookshop #newtown #bookstagram #booklovers
La libreria che vende i libri “al buio”. Una catena di librerie in Australia ha preso sul serio il detto "non giudicare un libro dalla sua copertina".
L’azienda statunitense Apple e quella sudcoreana Samsung, due tra i più grandi produttori di smartphone al mondo, hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per fare cadere tutte le cause legali sui brevetti intentate l’una contro l’altra nel corso degli ultimi anni al di fuori degli Stati Uniti. Le due società rinunciano quindi a proseguire le cause che avevano avviato in Australia, Giappone, Corea del Sud, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Francia e Italia. La notizia è stata data attraverso un comunicato congiunto, nel quale Apple e Samsung confermano comunque di volere mantenere aperti i contenziosi sui brevetti avviati negli ultimi anni negli Stati Uniti. La fine delle numerose cause in giro per il mondo è il primo segno di distensione tra le due società, che finora hanno spesso decine di milioni di dollari in avvocati cercando di ottenere sospensioni e divieti delle vendite di alcuni loro prodotti. Apple ha accusato Samsung di avere copiato molte cose delle prime versioni del suo iPhone, mentre Samsung ha accusato Apple di avere utilizzato componenti brevettati nel suo telefono senza pagare le necessarie licenze. Entrambe le società hanno vinto e perso diverse cause sui loro brevetti, ma nessun tribunale ha mai emesso sentenze tali da danneggiare sensibilmente le vendite di una o dell’altra azienda. In alcuni casi è stata impedita la vendita di alcuni vecchi smartphone Samsung, o sono state decise multe per sanzionare l’uso ritenuto scorretto e senza licenza di particolari componenti brevettati.
La pace tra Apple e Samsung (fuori dagli USA). Le due società rinunciano alle cause legali sui brevetti dei loro telefoni in giro per il mondo: è un primo segno di distensione dopo anni di accuse e ricorsi.
Negli ultimi giorni si sta discutendo molto di uno studio pubblicato dalla Banca Centrale Europea, ma realizzato da alcuni ricercatori della Banca d’Italia, in cui si analizza l’effetto sull’economia italiana del bonus da 80 euro, una delle misure più famose decise dal governo Renzi, e una delle più criticate. Secondo gli esponenti del PD, lo studio dimostra il successo del bonus, mentre altri usano gli stessi numeri per parlare di un fallimento. La questione, quindi, è diventata una più ampia discussione su come e se si possa misurare in maniera oggettiva il successo di un intervento economico di quel tipo. Secondo uno studio della Bce la misura degli #80euro è servita ad aumentare i consumi interni,@marattin Scopri di piùhttps://t.co/6H9K6ejGFi pic.twitter.com/DHZJi2jqz6
Come si capisce se gli “80 euro” sono serviti? se ne discute in questi giorni per via di uno studio pubblicato dalla BCE, ed è una questione che riguarda tutte le grandi misure economiche.