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Rosa Criscuolo, candidata alle elezioni regionali in Campania con la lista “Centro Democratico per Vincenzo De Luca”, ha pubblicato martedì 26 maggio un colorito messaggio sulla sua pagina Facebook per rispondere alle accuse di essere una dei cosiddetti “impresentabili”: persone candidate a incarichi istituzionali senza essere in possesso dei requisiti “morali” che alcuni partiti – in questo caso il PD – richiedono ai loro candidati. Criscuolo invita i suoi critici ad “andare a fare in culo”. Rosa Criuscolo ha 35 anni, è di Napoli e fa l’avvocato. In passato ha già avuto esperienze politiche a livello locale, sia con la sinistra che con la destra: negli ultimi anni si è parlato di lei per la sua vicinanza agli esponenti del PdL Nicola Cosentino e Claudio Scajola. Del problema dei candidati nelle molte liste che sostengono Vincenzo De Luca alle elezioni regionali si era già parlato molto nelle ultime settimane; in Campania – come in altre 6 regioni – si voterà il 31 maggio per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del presidente della regione.
Il colorito video di Rosa Criscuolo, candidata con De Luca in Campania, sulla questione degli “impresentabili”. Dice che chi la considera impresentabile «deve andare a fare in culo» e che non accetta lezioni di moralità da nessuno.
Nel 2013 l’Economist pubblicò un articolo intitolato “No laughing matter” (“Non c’è niente da ridere”) in cui denunciava il fatto che il Regno Unito non prevedesse le “visite coniugali” all’interno delle proprie carceri, diversamente da molti altri paesi d’Europa e del mondo. Anche l’Italia non ammette che le persone detenute possano avere incontri intimi consensuali con chi desiderano. Lo scorso settembre alla Commissione Giustizia del Senato è stato assegnato un disegno di legge che introduce e regola le relazioni affettive e sessuali dentro gli istituti penitenziari: prevede il diritto ad una visita prolungata al mese, in apposite unità abitative, senza controlli audio o video. Il diritto alla sessualità nelle carceri è una questione molto seria, aperta ormai da vent’anni nel nostro paese, che rimanda a principi costituzionali e su cui ci sono pronunce autorevoli sia a livello nazionale che europeo.
Dentro il carcere il sesso non ha spazio. Perché non ci sono luoghi né norme che, come raccontano le testimonianze che abbiamo raccolto, lo rendano un vero diritto. Un nuovo disegno di legge potrebbe cambiare le cose.
Ad aprile il fumettista e musicista americano Tommy Siegel ha disegnato una striscia in cui si vede una donna mettersi a letto, di sera. Nel primo e nel secondo riquadro la donna pensa: «Che bello andare a dormire in quarantena! È il momento di spegnere la luce, mettersi comode e…». Nel terzo riquadro, dove la donna è circondata dalle fiamme e tormentata da un diabolico virione di coronavirus, il pensiero si completa più o meno così così: «…scrollare ossessivamente fino all’alba». ahhh, bedtime in quarantine pic.twitter.com/FLxHUJOsCk
Perché non riusciamo a smettere di scrollare. Per esempio prima di dormire, quando apriamo l'app di un social network e un post tira l'altro, e un altro, e un altro: c'entrano l'istinto di sopravvivenza e il web design.
L’attore statunitense Harrison Ford ha quasi fatto un incidente aereo pilotando un monomotore Aviat Husky, un aereo d’epoca, sopra l’aeroporto John Wayne di Santa Ana, in California. Ford, che ha 74 anni, ha volato con il suo aereo sopra un aereo Boeing 737 di American Airlines fermo su una pista con a bordo 110 passeggeri e sei membri dell’equipaggio, quindi mettendo in pericolo la vita di molte persone. L’errore di Ford è stato confondere la pista di atterraggio in cui gli era stato detto di atterrare dalla torre di controllo con una pista di rullaggio (cioè una di quelle piste che collegano i siti di parcheggio dei velivoli alle piste per i decolli e gli atterraggi), su cui alla fine è atterrato. Non si sa quanto al di sopra del 737 abbia volato Ford. La torre di controllo ha registrato un momento in cui l’attore ha chiesto: «È normale che quell’aereo sia sotto di me?». Ford, noto tra le altre cose per il ruolo del pilota e trafficante Han Solo nei film di Star Wars, è un appassionato collezionista di aeroplani d’epoca ed è abilitato sia al volo di aerei privati sia di elicotteri. Non è la prima volta che ha dei problemi pilotando un aereo: questo è il suo quarto incidente dal 1999 e nel precedente, a marzo 2015, era rimasto ferito. In quel caso l’aereo che stava pilotando, un Ryan Aeronautical ST3KR del 1942, aveva avuto un malfunzionamento al motore che aveva costretto Ford a un atterraggio di emergenza in un campo da golf.
Harrison Ford ha quasi fatto un altro incidente aereo. Ha sbagliato pista di atterraggio e ha volato sopra un 737 con 116 persone a bordo.
Facebook non collaborerà più con nessun fact-checker esterno nei Paesi Bassi: il suo unico collaboratore, il giornale olandese NU.nl, ha infatti interrotto il rapporto per un disaccordo sulla politica del social network, che consente ai politici di pubblicare spot elettorali non verificati. Il direttore di Nu.nl Gert-Jaap Hoekman ha annunciato la decisione in un post sul suo blog, spiegando: «che senso ha combattere le notizie false se non puoi controllare quelle date dai politici?» Il caso era iniziato a maggio quando Facebook era intervenuto nella decisione di NU.nl di segnalare come infondato uno spot della politica olandese Esther de Lange: la sua affermazione che il 10 per cento del territorio agricolo in Romania appartenesse a persone non europee non poteva essere verificata. Facebook disse che i discorsi dei politici non potevano essere sottoposti a fact-checking e a ottobre rese ufficiale l’esclusione degli account politici dal processo di controllo di notizie false a cui sono sottoposti solitamente gli avvisi e i contenuti pubblicitari. Nick Clegg, vicepresidente delle comunicazioni di Facebook, disse che «da questo momento tratteremo i discorsi dei politici come una notizia che, come regola generale, merita di essere letta e ascoltata».
Facebook non collaborerà più con nessun sito di fact-checking nei Paesi Bassi.
Il nuovo modello di iPad, iPad Pro, sarà disponibile per le ordinazioni sul sito di Apple a partire da mercoledì 11 novembre. I primi iPad Pro arriveranno nei negozi – italiani e di gran parte dei paesi europei, oltre agli Stati Uniti – entro la fine della settimana, ha detto Apple in un comunicato. Il prezzo base dell’iPad Pro è 919 euro: si parla del modello con 32 GB di memoria e la sola connessione Wi-Fi. Il modello da 128 GB di memoria – e con la possibilità di connessione da scheda SIM oltre che Wi-Fi – costa 1.249 euro. Tutti i modelli possono essere scelti con tre scocche metallizzate: color oro, argento o grigio. L’iPad Pro è il più grande tablet di Apple: lo schermo è da 12,9 pollici. Per dare un’idea, Apple ha prodotto molti MacBook con schermi da 13 pollici e MacBook Air anche da 11 pollici. Apple dice di avere pensato l’iPad Pro prevalentemente per uso professionale: alla presentazione ha insistito molto su questo punto, mostrando come funzionano diverse applicazioni per la produttività sul nuovo dispositivo. Al tablet si può attaccare una cover, venduta a parte a 179 euro, con una tastiera fisica – la Smart Keyboard – che semplifica la digitazione dei testi. Sempre da mercoledì sarà in vendita anche la Apple Pencil, una penna che consente di utilizzare il tablet con più precisione. L’Apple Pencil ha sensori al suo interno che rilevano il livello di pressione sullo schermo: a seconda della pressione esercitata, le linee vengono tracciate più o meno spesse, per esempio, mentre in altre applicazioni Apple Pencil può essere usata per spostare oggetti, ridimensionarli e modificarli in altro modo.
iPad Pro: tutte le cose da sapere. Si potrà ordinare a partire dall'11 novembre; i prezzi, le caratteristiche e il resto.
Rizzoli ha da poco pubblicato Contro natura, un saggio scritto da Beatrice Mautino, biotecnologa e giornalista, e Dario Bressanini, chimico e docente universitario, che cerca di fare chiarezza in modo scientifico sul cibo manipolato e modificato, geneticamente o meno, e la paura sempre più diffusa che ne deriva. Gli autori trattano molti argomenti, dalla presunta dannosità del glutine alla «pasta radioattiva» degli anni Duemila, dagli OGM alle carote viola. Beatrice Mautino è,tra le altre cose, responsabile del programma delle conferenze del Festival della Scienza di Genova e cura il blog I divagatori scientifici. Bressanini collabora con la rivista Le Scienze dove tiene la rubrica mensile Pentole e provette e il blog Scienza in cucina, dove parla di cibo e gastronomia con un approccio scientifico.
Siete sicuri di sapere cosa sono gli OGM? le risposte date a questa domanda sono quasi sempre sbagliate, come spiega il nuovo libro di Beatrice Mautino e Dario Bressanini pubblicato da Rizzoli.
Fino al Medioevo i compleanni non si festeggiavano con le torte. Fu in Germania che prese piede questa tradizione, con tanto di candeline per scacciare gli spiriti maligni. La storica inglese Alysa Levene, che lavora all’Oxford Brookes University, ha ricostruito la storia delle torte in un libro intitolato Cake: A Slice of History (letteralmente, “Torta: Una fetta di storia”) e pubblicato nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Oltre a essere un’accademica, Levene è un’appassionata di dolci e dal 2014 tiene un blog in cui spiega le sue ricette preferite e ogni tanto parla anche di storia. Nelle sue ricerche ha scoperto per esempio che fu nel Settecento che le torte iniziarono a essere ricche e complesse, aprendo la strada per quello che oggi è chiamato “cake design“. Secondo la ricostruzione di Levene, le torte si sono evolute a partire da un tipo di pane arricchito, con frutta secca per esempio, preparato in occasione di feste e celebrazioni. Per renderle dolci era usato il miele, dato che lo zucchero rimase un bene di lusso fino al XVII secolo. Gli ebrei le preparavano in occasione dell’ordinazione dei sacerdoti; nell’antica Grecia per i matrimoni; gli egizi per i defunti, in modo da favorire il loro viaggio nell’aldilà. Secondo una tradizione citata da Levene, la forma rotonda delle torte deriva dai dolci preparati per festeggiare il compleanno della dea greca Artemide: la forma rotonda dovrebbe ricordare quella della Luna, di cui Artemide era la divinità rappresentativa. Le torte sono nate anche come simbolo di ospitalità, per creare un legame con gli ospiti più forte di quello che si crea condividendo il cibo di tutti i giorni.
Storia delle torte. Quando abbiamo cominciato a festeggiare i compleanni? E a fare le torte di compleanno? E a metterci sopra le candeline?.
Lo scorso febbraio Piero e Paolo Broglia, due piccoli imprenditori del vino piemontesi – il primo deputato dal 1994 al 1996 eletto con Forza Italia -, hanno comprato una pagina del Corriere della Sera per ringraziare il presidente del Consiglio Matteo Renzi per aver proposto una legge sulla responsabilità civile dei magistrati. Nel novembre del 2011 un libero professionista di Pistoia comprò una pagina del Corriere della Sera per invitare a comprare titoli del debito pubblico italiano. Nei mesi successivi, altri imprenditori acquistarono spazi per illustrare ai lettori del giornale le loro ricette per salvare il paese. Quello di cittadini privati che comprano intere pagine sui principali quotidiani nazionali è diventato un caso abbastanza frequente negli ultimi anni e racconta almeno due cose sul nostro paese. Oltre alle riflessioni, che furono fatte, sullo spaesamento di diversi cittadini rispetto alle prospettive del paese, queste iniziative mostrarono anche che i prezzi delle inserzioni sui giornali sono arrivati alla portata di un piccolo imprenditore o di un eccentrico libero professionista che non ne avrebbero avuto alcun ritorno economico. La ragione del calo dei prezzi di quel tipo di inserzioni è che il mercato della pubblicità si trova in una gravissima crisi. Gli ultimi dati pubblicati da Nielsen, una delle principali società di studio e consulenza dell’advertising, dicono che gli investimenti pubblicitari in Italia sono scesi ancora del 2,1 per cento nei primi tre mesi del 2015. Per gli esperti non è stata una sorpresa: sono ormai sei anni che il mercato pubblicitario continua a contrarsi. I motivi sono numerosi: la crisi economica, un mercato fatto di trattative opache, arretratezza tecnologica e concentrato in pochi ed inefficienti oligopoli. Sembra un tema per addetti ai lavori, ma invece è un problema che tocca tutti quanti. I grandi gruppi editoriali che si occupano di informazione ricavano dalla pubblicità circa il 50 per cento dei loro profitti. In un’epoca in cui i giornali perdono copie vendute ogni giorno è solo grazie alle inserzioni pubblicitarie che l’informazione potrebbe sopravvivere autonomamente.
La crisi della pubblicità in Italia. È un mercato poco trasparente e complicato da meccanismi controproducenti, da cui dipende tra l'altro il futuro del giornalismo e dell'informazione.
L’opposizione è fermamente contraria al contenuto della legge sulle intercettazioni in discussione in parlamento: i parlamentari di PD, IDV e UDC hanno più volte criticato l’impianto generale della norma in questione, sostenendo che si tratta di una legge a loro dire sbagliata, perché compromette la qualità delle indagini e tiene sotto minaccia la stampa. Eppure alcuni giornali nelle ultime settimane hanno ricordato di come, quando si trovavano al governo, le posizioni di PD e IDV sulla questione erano piuttosto diverse. Oggi Francesco Cundari sul Foglio sostiene che se Berlusconi vuole davvero porre fine all’utilizzo strumentale delle intercettazioni a fini di lotta politica dovrebbe ritirare la proposta oggi in discussione. Ritirarla, e presentare al suo posto quella promossa e approvata dal consiglio dei ministri del governo Prodi. Dimostri lui per primo di avere davvero a cuore solo ed esclusivamente i diritti dei cittadini, e vada a vedere le carte dei suoi avversari. Li sfidi a votare contro una legge da essi stessi proposta meno di tre anni fa. Vediamo se anche l’opposizione, come sostiene, ha a cuore solo e soltanto il bene supremo del paese.
Intercettazioni: la proposta Mastella. E se Berlusconi proponesse la legge che voleva il governo Prodi, non così diversa da quella oggi in discussione?.
La casa automobilistica Volkswagen ha acquistato una pagina sui principali quotidiani italiani per scusarsi con i propri clienti. Volkswagen è stata recentemente coinvolta nel cosiddetto “scandalo emissioni“: in alcune automobili era stato inserito un software per ridurre le emissioni inquinanti che entrava in funzione soltanto durante i test di controllo. Nell’inserzione pubblicata oggi sui giornali, la società invita i possessori di automobili a verificare sul sito se la loro automobile è tra quelle coinvolte nello scandalo e assicura che in ogni caso tutte le auto sono sicure e hanno il permesso di circolare. Volkswagen scrive di aver compromesso il rapporto di fiducia con i propri clienti e promette che farà di tutto per ripristinarlo.
L’inserzione a pagamento di Volkswagen sui giornali italiani. La casa automobilistica tedesca si è scusata per lo scandalo emissione e ha promesso che farà di tutto per riconquistare la fiducia dei suoi clienti.
Oggi esce “4”, il nuovo disco di Beyoncé, che – a dimostrazione della elasticità dei gusti musicali britannici – domenica ha concluso con un trionfo il festival di Glastonbury, solitamente dominato da band e rockstar di ben altro spessore musicale. Sulla Stampa Piero Negri fa delle riflessioni sul suo personaggio, e sul pop contemporaneo. In anticipo di un paio di mesi sul suo trentesimo compleanno, che cade il 4 settembre, Beyoncé Knowles, 25 milioni di dischi venduti nel mondo finora, esce oggi con il suo quarto album, che ha intitolato senza sforzi di fantasia 4. Molto atteso, annunciato da uno stillicidio di notizie e una fuga di tracce musicali sul web che è sembrata più l’ennesima anticipazione che un dispetto o addirittura un’azione di spionaggio industriale, 4 rischia fortemente di essere l’episodio più convincente della sua precoce e precocemente fortunata carriera: il solito stuolo di produttori pare aver deciso che Beyonce stavolta potesse semplicemente cantare, e non si può che esserne felici. Lei racconta di aver inciso 60 tracce e di averne scelte 12 con qualche fatica, tenendo presenti molte ispirazioni diverse, da Prince agli Earth Wind and Fire, senza dimenticare modelli più recenti come Florence and the Machine e Adele. Racconta anche di aver iniziato a lavorare a questo disco con i musicisti che suonano nel musical di Broadway Fela!, dedicato alla vita e all’opera di Fela Kuti, e qui la storia si fa più interessante. Fela Kuti, un nigeriano che cantava in inglese, considerato l’inventore dell’afrobeat, morto nel 1997, era un attivista politico e grande promotore della musica del continente nero. Non proprio un modello banale, insomma.
Beyoncé non esiste. Lo ipotizza Piero Negri sulla Stampa, nel giorno in cui esce il suo nuovo disco.
Giovedì 9 ottobre sulla rivista scientifica Cell alcuni ricercatori dell’università di Harvard hanno pubblicato un articolo in cui spiegano i progressi compiuti in una ricerca che potrebbe portare a una cura per il diabete di tipo 1. I ricercatori hanno raccontato di aver trovato un modo efficace per produrre milioni e milioni di cellule che se trapiantate in un malato di diabete gli potrebbero risparmiare le iniezioni di insulina che è costretto a compiere diverse volte al giorno. La sperimentazione fino ad ora ha avuto successo sui topi, mentre sono ancora in corsi i test sui primati non umani. «Ci manca un ultimo passo pre-clinico per arrivare al traguardo» ha spiegato Doug Melton, uno dei ricercatori che studia il diabete da 23 anni (ai suoi due figli, Sam ed Emma, è stato diagnosticato un diabete di tipo 1). I ricercatori sperano che arrivino nuovi fondi per la ricerca, in modo da risolvere uno dei più grossi problemi che potrebbero dover affrontare ora: trovare un modo affinché l’organismo che riceve il trapianto di nuove cellule non le rigetti, ha raccontato il Washington Post.
Siamo vicini a una cura per il diabete di tipo 1? alcuni ricercatori di Harvard sono riusciti a trovare un metodo per creare milioni di cellule che producono insulina: potrebbe essere la cura per milioni di diabetici in tutto il mondo.
Il 13 marzo 1913, cento anni fa, a Mosca, nacque in un’aristocratica famiglia Sergej Vladimirovič Michalkov: padre di due registi piuttosto conosciuti, Nikita Michalkov (Oci ciornie, Il sole ingannatore) e Andrei Konchalovsky (ha una lunga carriera alle spalle, il suo ultimo film è Lo schiaccianoci in 3D), ma soprattutto l’uomo che scrisse tre volte il testo dell’inno nazionale russo. L’attuale inno nazionale russo, adottato a dicembre del 2000, ha la stessa melodia del celebre inno dell’Unione Sovietica, composto alla fine degli anni Trenta da Aleksandr Vasil’evič Aleksandrov. Qui c’è la partitura e qui il testo, con traslitterazione e traduzione. Ma la storia è molto, molto più complicata di così.
L’uomo che scrisse l’inno russo, tre volte. La storia di Sergej Michalkov, poeta per bambini del regime sovietico che oggi avrebbe cent'anni.
Una turista veneta di 55 anni è morta annegata a Praiano, sulla costiera amalfitana, in provincia di Salerno: è stata travolta da un’onda mentre faceva trekking lungo la costa, insieme al marito e a una coppia di amici. Oltre alla donna, altre due persone del gruppo sono cadute in acqua, la quarta si è tuffata per cercare di aiutarle; sono state tutte soccorse dalla Guardia costiera di Amalfi. L’incidente è avvenuto verso le 11 del mattino.
Una turista è morta annegata lungo la costiera amalfitana. Aveva 55 anni e stava facendo trekking col marito sul lungomare, quand'è stata travolta da un'onda.
Dal 10 luglio è aperta alla Galleria Borghese di Roma una mostra intitolata “Azzedine Alaïa. Couture/Sculpture”, dedicata allo stilista franco-tunisino Azzedine Alaïa (con l’accento sulla à). La mostra è aperta fino al 25 ottobre ed espone sessantacinque abiti dall’archivio dello stilista, disposti tra le opere della collezione permanente della Galleria Borghese: l’intenzione dei curatori è stata di accostare le opere d’arte agli abiti di Alaïa per sottolineare le affinità di questi ultimi con la scultura. In un articolo del New York Times dedicato alla mostra, Vanessa Friedman scrive che «la cosa che colpisce è il modo in cui gli abiti ti si avvicinano silenziosamente, trattati nell’insieme non come oggetti estranei ma come elementi che meritano di essere inclusi nell’ambiente». Il rapporto con l’arte fa parte della formazione di Azzedine Alaïa, che si iscrisse a soli quindici anni – mentendo allora sulla sua vera età – all’Accademia di Belle Arti di Tunisi, seguendo proprio un corso di scultura che gli permise di imparare il senso del volume e della forma che tuttora si ritrova nei suoi abiti e che lo distingue da altri designer. In un articolo su Vogue Italia Suzy Menkes sostiene che «Le più grandi abilità del designer si esplicano nel considerare le proporzioni, comprendere il corpo femminile e, ovviamente, capire la direzione in cui si sta muovendo la moda». Alaïa però non ha mai seguito il tradizionale alternarsi delle stagioni regolato dalle settimane della moda e sin dagli esordi della sua linea, agli inizi degli anni Sessanta, presentava le collezioni in periodi e luoghi alternativi a quelli delle altre maison. Quando nel 1981 lanciò la linea di prêt-à-porter, ad esempio, decise di farlo presentandola nel suo appartamento di Rue de Bellechasse a Parigi (dove tutt’ora ospita spesso i giornalisti per far vedere in anteprima ciò che crea). Lo stesso Alaïa spesso ripete che «quelli che si alternano a ogni stagione, sono semplicemente vestiti. Un abito diventa importante quando a un tratto tutti lo vogliono. Un capo del 18esimo secolo ha vita propria e ci può affascinare ancora oggi anche se non è più di moda».
I corpi di Azzedine Alaia. Corpi di donne, naturalmente, raccontati a Roma in una particolare mostra su un particolare stilista.
Anche oggi i giornali offrono nuove ricostruzioni intorno alla morte del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso nella notte fra giovedì 25 e venerdì 26 luglio nel centro di Roma durante un’operazione in borghese. I principali sospettati per l’omicidio, due turisti statunitensi di 18 e 19 anni, sono stati arrestati e secondo i carabinieri hanno confessato, mentre l’autopsia sul corpo di Cerciello Rega ha dato conferme sulle cause della sua morte. Su tutto quello che è successo prima dell’omicidio c’è invece meno chiarezza. Le informazioni che circolano, spesso ancora lacunose o contraddittorie, arrivano dai carabinieri, dalla procura e da fonti dei giornalisti: vanno prese con cautela, perché sono già cambiate più volte nei giorni scorsi – niente esclude che cambino ancora domani – e bisognerà capire se sono dimostrabili e se in sede di processo verranno contestate dalla difesa. Leggi anche: Cosa sappiamo della foto che mostra Natale-Hjorth bendato e ammanettato.
Non sappiamo ancora molte cose sull’uccisione del carabiniere a Roma. Le ricostruzioni di procura e carabinieri contengono ancora passaggi contraddittori e difficili da spiegare: la storia dall'inizio, in ordine e nel suo contesto.
SpaceX, l’azienda spaziale di Elon Musk, ha chiesto al governo degli Stati Uniti il permesso di iniziare a testare un progetto molto ambizioso per irradiare un segnale per le connessioni a Internet dallo Spazio, un passo avanti importante che potrebbe portare a nuova concorrenza tra i principali operatori telefonici. Il piano prevede il lancio di circa 4mila satelliti, piccoli ed economici, che invierebbero il segnale a banda larga in tutto il mondo, comprese le aree più remote e inospitali. Secondo Musk l’iniziativa “permetterebbe di ricostruire Internet dallo Spazio”. Se dovesse avere successo, il progetto potrebbe trasformare SpaceX – che ha la sua sede ad Hawthorne (California) – da un’azienda che si occupa solamente di lanci spaziali a un enorme fornitore di servizi Internet (provider) che potrebbe fare concorrenza ai più grandi operatori nel mondo sviluppato, ma anche rendere la rete accessibile ai miliardi di persone che ancora non hanno la possibilità di essere online. L’idea di coprire tutta la Terra con un segnale per Internet dallo Spazio ha una lunga storia ed è stata il sogno di diversi ricchi imprenditori, a cominciare da Bill Gates negli anni Novanta. Ma molte di queste iniziative hanno dovuto affrontare ostacoli che Musk sta cercando di evitare: può contare sui suoi razzi e dice che il suo sciame di piccoli satelliti sarà più efficiente e meno costoso da gestire rispetto a un numero limitato di dispositivi più grandi, e più costosi da rimpiazzare nel caso di guasti.
Internet dallo Spazio. SpaceX, l'azienda dell'inventore e imprenditore Elon Musk, inizierà l'anno prossimo i test per irradiare il segnale internet dai satelliti.
Dallo scorso agosto nessun libro pubblicato più di 50 anni fa può uscire o entrare in Italia, indipendentemente dal suo valore di mercato. La ragione del divieto è una legge – entrata in vigore appunto ad agosto – che ha spostato le competenze dalle regioni allo stato creando un vuoto legislativo che vieta a chiunque – ai librai antiquari come ai semplici lettori – di portare all’estero libri pubblicati prima del 1965. Per il mercato dei libri antiquari è un grosso danno, dice ALAI, l’associazione dei librai e antiquari italiani. Oggi se qualcuno volesse portarsi in viaggio fuori dall’Italia una copia di Guerra e Pace di un’edizione del 1962, rischierebbe da 1 a 4 anni di reclusione, perché il libro in questione ha più di 50 anni. In Italia l’esportazione dei libri d’antiquariato è regolata dall’articolo 65 del Codice unico dei beni culturali, che prevede che nessun bene librario pubblicato da oltre 50 anni, indipendentemente dal proprio valore, possa lasciare il territorio nazionale senza una licenza di esportazione; si commetterebbe altrimenti un reato punibile con la reclusione da uno a quattro anni. Fino a pochi mesi fa le licenze erano rilasciate dalle regioni. Il decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 – convertito in legge il 4 agosto scorso – ha destituito le regioni dalla tutela dei beni librari, senza però indicare quale ente e quali uffici ne siano divenuti responsabili. Da allora le licenze sia per importare che per esportare libri d’antiquariato sono state bloccate.
Perché portare all’estero libri più vecchi di 50 anni è reato. A causa di un recente vuoto normativo, chi esce o entra dal paese con volumi pubblicati prima del 1965 rischia da 1 a 4 anni di carcere.
Noi sghembi C’era un geniale programma della Rai, si chiamava Specchio segreto e andò in onda nel 1965, poi in replica nel 1977: veniva piazzata una telecamera nascosta, e un attore interagiva con persone comuni che non sapevano di essere riprese. Il risultato erano scenette comicissime, scanzonate e surreali. Ad esempio quella in cui il regista Nanni Loy entrava in un bar, faceva finta di essere uno come gli altri, prendeva una brioche al banco e, con fare indifferente, la intingeva nel cappuccino dell’ignaro avventore che gli stava accanto. Ci sono norme dell’interazione sociale che non hanno neanche bisogno di essere scritte tanto sono scontate: non si inzuppa la propria brioche nel cappuccino altrui! Così come non si va in mutande al ristorante, e non si fa la lingua ai passanti. Non si fa, ecco, appunto. Mi sono spesso sentita così, scrivendo questo libro: come una che al bar prende una brioche e la intinge nel cappuccino di un altro. Mi sono sentita scorretta e storta, inappropriata e sconveniente, e fuori posto. Mi girava in testa un costante, opprimente « non si fa », un’autocensura preventiva che però non preveniva un bel niente, un sottile senso di colpa senza effettive colpe… Non stavo trasgredendo le normali regole del vivere civile; certo è, però, che stavo pensando cose che non bisogna pensare, né dire, né vedere.
Paola Mastrocola: «Togliamo il disturbo». In anteprima sei pagine del nuovo libro di Paola Mastrocola, sulla scuola e l'insegnamento.
Corrado Clini – ex ministro dell’Ambiente del governo Monti, a lungo dirigente nel ministero – è stato arrestato dalla Guardia di Finanza su mandato della procura di Ferrara. Il reato ipotizzato sarebbe peculato ai danni del ministero: in particolare, Clini si sarebbe appropriato di più tre milioni di euro di fondi destinati al ripristino ambientale dell’Iraq che facevano parte del cosiddetto progetto «New Eden». Oltre a Clini, che si trova ora agli arresti domiciliari, è stato arrestato anche l’ingegnere che si era occupato del progetto. L’inchiesta riguarda un finanziamento totale di 54 milioni di euro che sarebbero stati «dirottati illecitamente su un conto corrente in Giordania». Il progetto «New Eden» era partito nel 2003, quando Clini era direttore generale del ministero dell’Ambiente e riguardava una serie di finanziamenti destinati al risanamento ambientale dell’Iraq: riduzione dell’inquinamento, riforestazione, protezione della fauna, gestione dei bacini idrografici del Tigri e dell’Eufrate. Prevedeva inoltre corsi di addestramento sui metodi, sui programmi e sulle attrezzature di lavoro per la popolazione locale. Nel progetto era coinvolta anche l’organizzazione statunitense Iraq Foundation che aveva come referente tecnico in Italia una società di Ferrara, la Med Ingegneria, con basi operative a Padova, Ravenna, Cagliari, Genova e specializzata nella progettazione di infrastrutture civili e negli studi ambientali. Scrive il Sole 24 Ore:
Corrado Clini è stato arrestato. Il reato ipotizzato è peculato ai danni del ministero dell'Ambiente: si sarebbe appropriato di più 3 milioni di euro destinati al ripristino ambientale dell'Iraq.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Christian Rocca contro i tre “impresentabili” della festa di Internazionale. Il giornalista del Sole 24 Ore risponde sul suo blog alla guida del Post.
Nel 1997 a 27 anni Simona Vinci pubblicò Dei bambini non si sa niente, una storia di infanzia e sesso ambientata nella periferia emiliana dove Simona Vinci è nata e vive ancora. Il libro ebbe molto successo, fu un caso anche internazionale. Quasi vent’anni dopo, dopo un lavoro di anni, è uscito La prima verità, un romanzo ambientato nell’isola di Leros, in Grecia, nel Dodecanneso, oggi famosa per gli sbarchi dei migranti. Dal 1959 per cinquant’anni a Leros ci fu un manicomio-lager dove venivano mandate le persone con disagi psichici da tutta la Grecia. In alcuni periodi nel manicomio di Leros vivevano anche mille persone. Il romanzo di Simona Vinci – che è stata più volte a Leros, a raccogliere documenti e voci di testimoni – racconta la storia di Angela, una volontaria italiana che arriva nel manicomio e ne ricostruisce i segreti, le storie terribili di chi ci fu rinchiuso – al tempo della dittatura dei colonnelli anche molti dissidenti politici – come se dall’isola non se ne fosse mai andato nessuno: Basil il gigante, un mistico troppo incontrollabile per poter essere contenuto da un monastero, o il poeta Stefanos, ispirato allo scrittore Stefano Tassinari, a cui il libro è dedicato, e al poeta greco Ghiannis Ritsos – un suo verso dà il titolo al romanzo –, presenze che si ricollegano a quelle dei matti che Vinci vedeva da bambina per le strade di Budrio, il paese in cui è cresciuta. «Ogni storia è una storia di fantasmi, e questa non fa eccezione», scrive Simona Vinci all’inizio del libro.
Una bambina ineducabile e pericolosa. Un estratto del nuovo libro di Simona Vinci, sulle persone che in 50 anni furono rinchiuse nel manicomio di Leros, in Grecia.
Apple vuole spostare il confronto in corso con l’FBI e il governo degli Stati Uniti riguardo l’iPhone della strage di San Bernardino dai tribunali al Congresso, in modo da farlo diventare un dibattito più generale sui confini entro i quali aziende e istituzioni devono muoversi per tutelare la privacy degli individui. La proposta è contenuta in un nuovo comunicato di Apple – con “domande e risposte” – che fa seguito alla lettera della settimana scorsa del CEO Tim Cook. Secondo Apple, il modo migliore per affrontare il tema è attraverso “una commissione o un gruppo di esperti su intelligence, tecnologia e libertà civili in cui discutere le implicazioni per la legge, la sicurezza nazionale, la privacy e le libertà individuali”, nel comunicato si dice inoltre che “Apple sarebbe contenta di partecipare”. Cook ha ribadito lo stesso concetto in un’email inviata stamattina a tutti i dipendenti Apple, nella quale li ringrazia per il sostegno alla decisione senza precedenti con cui una delle più grandi e redditizie aziende del mondo ha deciso di contestare un’ordinanza di tribunale, per lo più su un tema di sicurezza nazionale.
Perché Apple litiga con l’FBI, dall’inizio. Dietro la decisione di non fornire un accesso a un iPhone per le indagini su un attentato c'è un tema che riguarda tutti: spetta alle aziende o agli stati proteggere la nostra privacy?.
Rovio Entertainment Oy, l’azienda finlandese produttrice dei videogiochi Angry Birds, sta preparando la sua offerta pubblica iniziale (IPO) per quotarsi alla borsa di Helsinki e ottenere nuove risorse per espandere le sue attività. La società per ora non ha fornito molti altri dettagli, ma secondo gli analisti la quotazione potrebbe portarla a essere valutata intorno ai 2 miliardi di dollari. Rovio ottenne qualche anno fa un successo enorme con i videogiochi della sua serie Angry Birds, conquistando i primi posti nelle classifiche delle app più scaricate e redditizie su iPhone e su Android. Negli ultimi anni la società ha però faticato nel ripetere i successi dei suoi primi giochi e a trovare il giusto modo per rendere a pagamento i suoi nuovi prodotti. Rovio ora ha trovato un nuovo equilibrio e nell’ultimo trimestre ha prodotto ricavi pari a 86,2 milioni di euro, con una crescita su base annua del 94 per cento, soprattutto grazie al nuovo sistema dei suoi giochi a pagamento: come fanno molti altri produttori di videogiochi, il download è gratuito, mentre per accedere a funzionalità e opzioni più avanzate si paga qualcosa.
Rovio, la società che ha inventato Angry Birds, vuole quotarsi in borsa.
Un gruppo di ricercatori presso l’Universitat Autònoma de Barcelona, Spagna, ha trovato nuovi indizi sui cambiamenti materiali e funzionali che si verificano nel cervello durante una gravidanza, e che in molte donne persistono per almeno un paio di anni dopo il parto. Ipotesi su queste variazioni erano già state formulate in passato, ma ora grazie a una serie di analisi per immagini – condotte nel periodo prenatale e nei mesi successivi al parto – sono state rilevate oscillazioni nella quantità di materia grigia in alcune aree del cervello, legate alla cognizione sociale (l’attività mentale con cui conosciamo il mondo sociale) e più estesamente alle funzioni che si sviluppano per comprendere gli stati mentali del bambino. I risultati suggeriscono che questi cambiamenti contribuiscano a fare affrontare meglio la maternità. La ricerca è stata pubblicata questa settimana su Nature Neuroscience e il gruppo di ricerca che l’ha realizzata, in Spagna, è stato guidato da Eseline Hoekzema dell’Università di Leiden (Paesi Bassi). Per le loro analisi i ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica, un esame diagnostico non invasivo che consente di vedere nel dettaglio i tessuti del nostro organismo, superando gli strati più densi come quelli ossei, in questo caso del cranio. I test sono stati eseguiti inizialmente su un gruppo di donne che stavano cercando di restare incinte per la prima volta, mentre la fase successiva si è poi concentrata su 25 di queste che erano riuscite nel loro intento.
La gravidanza causa cambiamenti duraturi nel cervello. Almeno secondo una nuova ricerca, che ha analizzato le variazioni nella materia grigia in un gruppo di donne prima e dopo il parto.
Il Discorso del Re, in originale The King’s Speech, è il film inglese – su una storia inglese – che potrebbe secondo le previsioni dominare la scena alla festa del cinema americano: gli Oscar. Scritto da David Seidler, diretto da Tom Hooper, retto dal terzetto Colin Firth, Helena Bonham Carter e Geoffrey Rush, racconta i tormenti personali del re Giorgio VI che, trovatosi a salire sul trono nel momento drammatico di inizio della Seconda Guerra Mondiale, dovette superare il problema di balbuzie che gli impediva di parlare al suo popolo. La sceneggiatura esplora il rapporto tra il re e il suo terapista del linguaggio, un australiano dai metodi controversi e senza la garanzia del titolo di dottore, Lionel Logue. Anche se si tratta del racconto di vicende private e si concentra sul lato emotivo, pur sempre di figure storiche si parla: e la curiosità degli spettatori all’uscita dal cinema è su cosa del film sia accaduto davvero e cosa no. Dice Seidler, che ha scritto la sceneggiatura ma ha anche curato personalmente tutta la fase di ricerca:
Cosa c’è di vero nel Discorso del Re. Qualche imprecisione e compressione temporale, ma nel complesso un ottimo ritratto di un periodo e di un rapporto di amicizia.
Il premio Nobel per la Medicina 2019 è stato assegnato a William G. Kaelin Jr, Peter J. Ratcliffe e Gregg L. Semenza “per le loro scoperte su come le cellule percepiscono e si adattano alla disponibilità di ossigeno”. Grazie ai loro studi, hanno identificato i meccanismi che a livello molecolare regolano l’attività dei geni a seconda dei livelli di ossigeno di cui possono disporre le cellule. Queste ricerche hanno permesso di comprendere come la variazione di ossigeno modifichi il metabolismo delle cellule e alcune delle loro funzionalità. Le scoperte hanno inoltre aperto la strada a nuovi ambiti di ricerca per contrastare patologie come l’anemia e per il trattamento di alcune forme di tumore. L’ossigeno è un elemento essenziale per buona parte degli esseri viventi. Praticamente tutti gli animali lo utilizzano a livello dei mitocondri, i componenti delle cellule (organelli) che convertono il cibo in energia. Dagli anni Trenta, sappiamo che questo processo di conversione è regolato dagli enzimi e che nel corso dell’evoluzione il meccanismo si è raffinato, per fare in modo che il rifornimento di ossigeno verso i vari tessuti degli organismi degli animali sia regolare. Per esempio, nelle carotidi, tra i vasi sanguigni più importanti e che si trovano nel collo, ci sono cellule specializzate che hanno il compito di percepire i livelli di ossigeno nel sangue. Queste cellule hanno un ruolo primario nella regolazione del nostro respiro e comunicano direttamente con il cervello.
Il Nobel per la Medicina a William G. Kaelin Jr, Peter J. Ratcliffe e Gregg L. Semenza. "Per le loro scoperte su come le cellule percepiscono e si adattano alla disponibilità di ossigeno".
La rapper americana Nicki Minaj ha annunciato su Twitter il suo ritiro, spiegando che intende concentrarsi sulla sua famiglia. Minaj ha 36 anni. Nella sua carriera ha pubblicato cinque dischi – tutti di successo – e ottenuto decine di premi. Qualche mese fa era diventata la prima rapper donna a vendere più di cento milioni di copie fra dischi e singoli. Non è ancora chiaro se il ritiro di Minaj sarà definitivo o temporaneo. I’ve decided to retire & have my family. I know you guys are happy now. To my fans, keep reppin me, do it til da death of me, ❌ in the box- cuz ain’t nobody checkin me. ✅ Love you for LIFE ?♥️?
La rapper americana Nicki Minaj ha annunciato il suo ritiro.
La procura di Parigi ha avviato un’indagine sulla casa automobilistica francese Renault, per verificare se abbia truccato in qualche modo i dati sulle emissioni dei suoi motori diesel. La decisione è stata annunciata dai media francesi nella mattina di oggi, a poche ore di distanza dalle accuse formulate dall’EPA, l’agenzia di controllo e protezione dell’ambiente statunitense, nei confronti di FIAT Chrysler (FCA), sospettata di avere utilizzato sistemi per far risultare a norma le emissioni di circa 104mila veicoli diesel, venduti negli Stati Uniti a partire dal 2014. Il titolo di Renault in borsa ha perso circa il 4 per cento nella mattina di oggi e poi ha recuperato qualcosa, mantenendosi comunque in negativo e realizzando uno dei suoi peggiori risultati degli ultimi mesi. Le Figaro scrive che l’indagine su Renault richiederà molto tempo e non è chiaro quali potrebbero essere i suoi sviluppi. L’azienda ha comunque respinto ogni accusa e in un comunicato scrive che i suoi veicoli “sono conformi alle norme in vigore” sulle emissioni, sia per quanto riguarda le leggi francesi sia per quelle dell’Unione Europea. Al momento Renault si è quindi limitata a “prendere atto” della decisione di aprire un’indagine nei suoi confronti, e attenderà i prossimi sviluppi.
Ci sono guai anche per Renault? la procura di Parigi ha avviato un'indagine per sospette violazioni delle leggi sulla produzione di sostanze inquinanti dei suoi motori diesel.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Matteo, facce Tarzan. La ricca rassegna stampa di oggi sul sindaco di Firenze: ognuno dice la sua.
Farmville, uno dei più popolari giochi per Facebook, chiuderà definitivamente alla fine del 2020. L’azienda produttrice del gioco, Zynga, lo ha annunciato dicendo che «come anticipato, Adobe terminerà la distribuzione e l’aggiornamento di Flash Player per tutti i browser web, e Facebook interromperà completamente il supporto dei giochi Flash dopo il 31 dicembre 2020». Farmville, che è un simulatore gestionale di una fattoria, fu lanciato nel 2009 e divenne ben presto uno dei giochi di maggior successo a cui era possibile giocare su Facebook. In meno di due mesi dal lancio aveva 10 milioni di utenti giornalieri attivi, e nel momento di sua massima popolarità raggiunse i 30 milioni di utenti attivi al giorno. Il successo di Farmville fu dovuto alla possibilità di ottenere bonus e strumenti utili al proseguimento del gioco con la collaborazione dei propri amici su Facebook, ma soprattutto grazie agli acquisti online, che permettevano ai giocatori di velocizzare l’andamento del gioco e ottenere vantaggi pagando soldi reali.
Farmville, il popolare gioco per Facebook, chiuderà definitivamente alla fine del 2020.
Gli Stati Uniti introdurranno nuovi dazi del 10 per cento su prodotti cinesi per un valore di 200 miliardi di dollari all’anno (circa 170 miliardi di euro). Questo renderà l’importazione negli Stati Uniti di prodotti fabbricati in Cina meno conveniente e farà aumentare il prezzo finale di quei prodotti per i consumatori statunitensi. I nuovi dazi sono stati annunciati lunedì dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e saranno in vigore dalla settimana prossima: riguarderanno beni di consumo come borse e valigie, prodotti elettronici e articoli per la casa. Trump ha detto che se la Cina introdurrà a sua volta nuovi dazi su prodotti statunitensi, gli Stati Uniti imporranno dazi su altri prodotti cinesi per un valore di 267 miliardi di dollari (circa 230 miliardi di euro). Trump ha detto che i dazi sono necessari a causa delle pratiche commerciali scorrette della Cina. Quelli annunciati ieri sono solo gli ultimi di una lunga guerra commerciale tra i due paesi. La Cina ha approvato in ritorsione altri dazi del 5 e del 10 per cento sul prezzo di prodotti americani venduti in Cina, per un valore di 60 miliardi di dollari l’anno.
Gli Stati Uniti introdurranno nuovi dazi su prodotti cinesi. Lo ha annunciato Donald Trump, e la Cina ha risposto con altri dazi.
I Rolling Stones suoneranno domani a Lucca nell’unica tappa italiana del loro tour europeo, “No Filter”. Il tour segue l’uscita di Blue & Lonesome, l’album pubblicato dai Rolling Stones lo scorso dicembre e interamente composto da cover di alcune famose canzoni blues (l’album è anche il loro primo disco dal 2005, quando uscì A Bigger Bang). Il concerto concluderà la ventesima edizione del Lucca Summer Festival, un festival musicale che si è svolto principalmente tra luglio e agosto. I Rolling Stones suoneranno in un prato appena fuori dalle mura di storiche di Lucca, vicino a viale Carducci (a sud rispetto al centro della città, vicino alla stazione ferroviaria), uno spazio che viene usato anche per accogliere gli stand del festival Lucca Comics & Games. In tutto sono stati venduti 55 mila biglietti per il concerto di sabato: i canali ufficiali di distribuzione sono sold-out, ma si trovano ancora alcuni biglietti in vendita (a caro prezzo) sui canali secondari, anche online. L’alto numero di persone attese ha richiesto grandi lavori di preparazione nella zona del concerto: sono stati costruiti degli spalti da cui si potrà seguire lo spettacolo e un canale che scorreva vicino al prato è stato deviato e interamente coperto con delle assi di legno. Si potrà accedere agli spazi del concerto dalle 13 (alcuni biglietti permettono di accedere mezz’ora prima): alle 19.45 inizieranno a suonare i The Struts, un gruppo rock inglese, e i Rolling Stones cominceranno alle 21. In base al tipo di biglietto acquistato (e quindi al settore da cui si seguirà il concerto) cambia l’ingresso da cui bisogna passare: sono tutti elencati qui, insieme alle istruzioni per ritirare i propri pass qualora si sia comprato un “pacchetto Vip” o un biglietto “Lucky Dip”.
I Rolling Stones a Lucca: le cose da sapere sul concerto. È l'unica tappa italiana del loro tour europeo e a sentirli ci saranno più di 50 mila persone.
Il 21 marzo scorso, Alberto Musy, consigliere comunale di Torino dell’UdC, è stato gravemente ferito con diversi colpi d’arma da fuoco nel cortile della propria abitazione, nel centro della città. Da allora si trova in un letto d’ospedale e non ha più ripreso conoscenza. Le indagini in questi mesi sono proseguite, ma fino a ora non hanno portato a risultati concreti: alcune telecamere di sorveglianza filmarono un uomo, il presunto autore dell’agguato, con un casco integrale in testa, e non è stato ancora possibile ricostruire la sua identità. Sul Corriere della Sera di oggi, Marco Imarisio fa il punto sulla situazione, intervistando anche Angelica, la moglie del consigliere. Quella foto fa paura. Sembra un templare cattivo, sembra un carnefice da film dell’orrore. Il male è sempre dentro di noi. Dietro a quel pastrano scuro, al casco integrale che fa pensare a un elmo del Medioevo c’è comunque un uomo. Entra nell’androne di una palazzina torinese. Attende. L’avvocato Alberto Musy, ex candidato sindaco, consigliere comunale, ha accompagnato una delle sue quattro figlie all’asilo, come fanno i bravi papà. Entra. L’uomo nascosto nel cortile gli spara. Un colpo, un altro. Ferito, Musy cerca di fuggire per le scale. Altri due spari. Alla schiena, alla testa. Da allora riposa in un letto d’ospedale. Non ha più ripreso conoscenza. Era la mattina del 21 marzo.
L’agguato a Musy, sei mesi dopo. Marco Imarisio racconta il suo incontro con la moglie del consigliere comunale di Torino, privo di conoscenza da quando un uomo gli ha sparato il 21 marzo.
Da otto anni l’Associazione culturale islamica di Pisa sta cercando di ottenere i permessi per costruire una moschea nella periferia della città: aveva comprato il terreno su cui costruire e – nonostante molti problemi – aveva inizialmente il favore del comune per avviare i lavori. Da quando è stato eletto sindaco Michele Conti, della Lega, le pratiche si sono però bloccate. La nuova amministrazione ha fatto di tutto per impedire la costruzione. Della vicenda si è occupato anche Matteo Salvini, ribadendo la contrarietà della Lega alla costruzione della moschea. Ora, dopo che il TAR ha dato ragione all’Associazione islamica, il Ministero dei Beni e della Attività Culturali, guidato da un membro del PD, ha chiesto il ricorso al Consiglio di Stato. Alcuni parlamentari dello stesso partito si sono opposti. La moschea Poco fuori dalle mura di Pisa, all’inizio della strada che porta fuori città verso Lucca, c’è un terreno di circa 3.500 metri quadrati appartenente all’Associazione culturale islamica, che l’ha acquistato fra il 2013 e il 2014 facendo una colletta fra i suoi membri, con l’obiettivo di costruirci una moschea. Ora lo spazio viene utilizzato per occasioni di ritrovo, principalmente di tipo religioso, dalla comunità musulmana pisana. Tutti i venerdì mattina, per esempio, c’è una preghiera collettiva, in italiano, guidata dal presidente dell’associazione Mohammad Khalil.
La lunga storia della moschea a Pisa. Da otto anni il progetto di costruirla viene ostacolato e contestato dalla Lega e da Fratelli d'Italia, ma contro l'ultima sentenza favorevole è intervenuto il Ministero dei Beni Culturali, guidato da un membro del PD.
Priscilla Volte MissK è una giovane graphic designer di Roma che ha realizzato una serie dal titolo Vinyls Alphabet, per la quale ha creato delle immagini in cui le lettere dell’alfabeto si fondono con alcune delle immagini sulle copertine di famosi dischi. Come spiega l’artista: “in Vinyls Alphabet ho trovato sezioni dell’intero alfabeto latino nelle copertine di ventisei vinili musicali. Dopo aver identificato in ognuna delle copertine i segmenti geometrici utili alla ricostruzione dei caratteri, ho ricostruito tutte le ventisei lettere utilizzando font differenti, sia di mia invenzione che preesistenti, creando così una nuova visione”. I lavori di Priscilla Fois Missk si possono vedere sulla sua pagina Behance. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Alfabeto di vinili. Il progetto di una graphic designer romana che ha unito efficacemente le lettere dell'alfabeto con le copertine di alcuni dischi.
Lo scorso 6 giugno, durante una seduta del Consiglio regionale della Lombardia, è stata discussa, votata (e bocciata) una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della regione, Roberto Formigoni, presentata dall’opposizione. Pippo Civati, consigliere regionale e membro della direzione nazionale del PD, ha motivato l’iniziativa con questo discorso in aula. Civati nelle scorse settimane ha organizzato alcune iniziative con lo slogan “Libera la sedia” per invitare Formigoni a dimettersi, vista la quantità di inchieste giudiziarie che hanno coinvolto la giunta regionale e la maggioranza che lo sostiene.
Il discorso di Pippo Civati sulla sfiducia a Roberto Formigoni. Il 6 giugno, al Consiglio regionale lombardo.
Domenica 5 ottobre inizia negli Stati Uniti la quarta stagione di Homeland, la serie tv incentrata su un’agente della CIA – Carrie Mathison, interpretata dall’attrice Claire Danes – affetta da disordine bipolare e impegnata a sventare attacchi terroristici negli Stati Uniti. La serie tv – il cui titolo richiama la Homeland Security, cioè il dipartimento del governo degli Stati Uniti creato dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 per prevenire attentati terroristici – è andata in onda per la prima volta sul canale via cavo Showtime, nell’ottobre del 2011. È stata scritta da Howard Gordon e Alex Gansa, e riprende la serie tv israeliana Hatufim (Prisoners of War, in inglese), ideata da Gideon Raff. Fin dalla prima stagione, Homeland ha ricevuto moltissime critiche positive e vinto numerosi premi. Nel 2012 è stata candidata a nove Emmy – i premi più importanti della tv americana – e ne ha vinti sei, tra cui quello per la Miglior serie tv drammatica, e quelli per Miglior attrice e Miglior attore, andati rispettivamente a Claire Danes e Damian Lewis, che interpreta il marine Nicholas Brody, sospettato da Carrie di essere stato convertito all’Islam durante un lungo sequestro e di progettare un attentato terroristico negli Stati Uniti. La serie ha vinto questi tre premi anche agli Emmy dell’anno successivo, mentre nel 2013 ha vinto i Golden Globe – i più importanti premi americani per le serie tv – per la Miglior serie drammatica e per la Miglior attrice protagonista.
“Homeland”, dove eravamo rimasti. Domenica ricomincia una delle più apprezzate serie tv degli ultimi tempi: un riassunto per chi vuole un promemoria oppure mettersi in pari e guardarla da qui in poi.
L’1 giugno, quasi 90 giorni dopo le elezioni, il governo guidato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha giurato davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Da quel momento, Conte e i suoi ministri sono ufficialmente in carica. Dopo il giuramento è avvenuto il passaggio di consegne tra il presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni e Conte. Sempre ieri c’è stato il primo consiglio dei Ministri del nuovo Governo: è durato diciassette minuti, dalle 17.38 alle 17.55, sono state prese alcune decisioni formali, come la nomina di Giancarlo Giorgetti a sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Oggi Conte, Mattarella e alcuni ministri parteciperanno a Roma alle celebrazioni del 2 giugno, festa della Repubblica. Da lunedì e per il prossimo mese Conte e il suo governo avranno alcuni impegni importanti: la fiducia alle Camere – un passaggio richiesto dalla Costituzione – il primo G7 di Conte da presidente del Consiglio, il Consiglio europeo e alcune importanti nomine da decidere.
E ora? il nuovo governo ha già le prime scadenze: la settimana prossima dovrà ottenere la fiducia dalle Camere, poi Conte parteciperà al suo primo G7.
La legge sullo ius soli è stata inserita nel calendario d’aula del Senato dopo l’approvazione della legge di bilancio, ma ci sono pochissime possibilità che venga discussa, approvata o che il governo scelga di porvi un voto di fiducia. Cecilia Guerra di Liberi e Uguali ha parlato quindi di «calendarizzazione finta»; Luigi Manconi, il senatore del PD che per sostenere l’approvazione dello ius soli ha iniziato uno sciopero della fame, ha detto che «le possibilità che la legge sia approvata sono scarse», aggiungendo però che in teoria il tempo c’è e che va comunque «utilizzato per provarci».
La legge sullo ius soli è stata inserita nel calendario del Senato (ma dopo la legge di bilancio, probabilmente non si farà in tempo).
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ha avviato un’indagine nei confronti di Alphabet, la grande holding statunitense che controlla Google, YouTube e diverse altre società. L’istruttoria è stata avviata “per accertare un presunto abuso di posizione dominante” da parte di Alphabet per quanto riguarda alcune funzionalità inserite in Android, il sistema operativo per gli smartphone più usato al mondo. Scrive l’AGCM nel suo comunicato: “Google, tramite il sistema operativo Android, detiene una posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi per smart device ed avrebbe rifiutato di integrare nell’ambiente Android Auto la app “Enel X Recharge”, sviluppata da Enel per fornire agli utenti finali informazioni e servizi per la ricarica delle batterie delle auto elettriche”. L’antitrust vuole ora verificare se questa esclusione riduca le possibilità di utilizzo delle funzionalità offerte da Enel, per favorire quelle analoghe fornite da Google Maps. Il procedimento dovrà essere concluso entro il 30 maggio 2020. Google ha risposto annunciando di volere collaborare per risolvere la situazione: “Android Auto è progettato pensando alla sicurezza, per ridurre al minimo le distrazioni e garantire che le app possano essere utilizzate in modo sicuro durante la guida. Stiamo rivedendo il provvedimento, continueremo a collaborare con le autorità per risolvere le loro preoccupazioni”.
L’antitrust ha avviato un’indagine per presunto abuso di posizione dominante nei confronti di Google ai danni di una app di Enel.
Mentre in meno di un anno è stato possibile realizzare e iniziare a somministrare i primi vaccini contro il coronavirus, lo sviluppo di farmaci specifici contro la COVID-19 è proceduto a rilento. I medici hanno per lo più a disposizione strumenti per attenuare i sintomi e aiutare l’organismo a superare la malattia e poco altro. Alcuni medicinali ritenuti promettenti all’inizio dello scorso anno, come il Remdesivir, si sono rivelati meno efficaci del previsto e potrebbe essere necessario ancora molto tempo prima di avere medicinali studiati appositamente per trattare la COVID-19. Nonostante le difficoltà, le ricerche continuano non solo per trovare terapie più adeguate all’attuale malattia, ma anche per cercare di non farsi cogliere impreparati nel caso di una prossima pandemia.
La ricerca del farmaco giusto contro il coronavirus. Nonostante la SARS e la MERS siamo senza trattamenti specifici di cui abbiamo grande necessità, anche per il futuro.
Oggi è l’Immacolata Concezione, cioè una delle festività religiose più importanti del cattolicesimo. La festa dell’Immacolata Concezione fu sancita nel 1854 da Pio IX con un dogma di fede della Chiesa, nella costituzione apostolica Ineffabilis Deus. Il dogma strutturava e definiva organicamente una credenza che nella tradizione cattolica risaliva a diversi secoli prima: in Oriente la festa dell’Immacolata Concezione era celebrata già nell’VIII-IX secolo. Secondo la credenza dell’Immacolata Concezione perpetuata dalla dottrina cattolica, Maria madre di Gesù Cristo è stata redenta dal peccato originale fin dalla sua nascita, in vista dei meriti futuri del figlio, e poi per tutta la sua vita. Come sancito nel paragrafo più citato del documento papale dell’Ineffabilis Deus(DS 2803):
Cos’è l’Immacolata concezione. È una delle principali festività del cattolicesimo e esiste dal 1854, ma in molti la associano al dogma religioso sbagliato.
Vanessa Friedman, fashion editor del New York Times, ha affrontato in un recente articolo il lungo dibattito sull’opportunità che la moda sia impegnata e cerchi di incidere sul mondo reale. La questione è tornata d’attualità dopo che alcuni stilisti e fotografi hanno alluso alla crisi dei migranti nelle loro collezioni e nei loro servizi fotografici. Friedman spiega che la moda è spesso vista come “fuga dalla realtà” e ogni volta che chi lavora nel settore cerca di rifarsi all’attualità viene accusato di oltrepassarne i confini. L’opinione diffusa è anche che la moda sia puro svago e frivolezza e non sia in grado di capire e gestire le conseguenze mediatiche di un servizio fotografico impegnato o della presa di posizione su un dibattito in corso. Nell’ultimo mese diversi episodi hanno attirato l’attenzione sull’argomento. Alla settimana della moda di Pargi gli stilisti di Valentino, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, e lo stilista giapponese Junya Watanabe hanno fatto sfilare collezioni chiaramente ispirate all’Africa mentre nel mondo migliaia di migranti partivano dall’Africa e dal Medio Oriente per arrivare in Europa. Per marcare ulteriormente il messaggio, Watanabe ha organizzato la sua sfilata nel museo dell’immigrazione di Parigi. Gli stilisti hanno ricevuto critiche per non aver usato abbastanza modelle nere, e Chiuri e Piccioli sono stati accusati di aver semplificato eccessivamente la cultura africana, facendo sfilare le modelle con le treccine tra i capelli, come nei più diffusi stereotipi.
La moda può essere impegnata? è un lungo dibattito, che torna fuori ogni volta che stilisti e fotografi fanno entrare il mondo reale nei loro lavori, provocando proteste e polemiche.
Mattia Carzaniga, che ha 30 anni e fa il giornalista e lo scrittore, ha scritto per la rivista Studio un profilo del noto cantante canadese Justin Bieber: non una breve biografia, né un’analisi musicale, ma una specie di riflessione sul fatto che gli adulti ne parlano molto senza sostanzialmente saperne niente, soprattutto della sua musica: «Conoscete una, due canzoni di Justin Bieber? No, eppure conoscete lui, conoscete la sua faccia, le notizie da colonnino destro di quotidiano online ics che lo riguardano». «Mi fai quindicimila battute su Justin Bieber?». Justin Bieber è un tipo da 140 caratteri, penso io. Justin Bieber è uno che meriterebbe tutte le pagine della Recherche, penso un secondo dopo. Alla ricerca. E sia. Capitolo I: L’icona Dovrebbe essere l’ultimo capitolo, direte voi. L’arrivo, la conclusione, la controreplica da Direzione del Partito Democratico. M’iscrivo a parlare e dissento. Justin Bieber è un’icona prima di tutto. Come si costruisce un’icona? Come si diventa un’icona, quando ancora si è un adolescente, anche per gli adulti? (Perché stiamo parlando tra adulti, vero?) Riformulo: conoscete una, due canzoni di Justin Bieber? Conoscete un titolo, un ritornello, il bridge manco m’azzardo a chiedervelo. Io ne conosco più di una, ma è un problema mio, mi tiro fuori dalla media. Conosco soprattutto l’album acustico, perché gli album acustici rivelano sempre più di tutti gli altri se l’artista (il famigerato artista) ha stoffa, che sia David Byrne o Taylor Swift – entrambi peraltro superlativi nell’acustico. Ebbene, Justin Bieber ha più di un titolo, più di un ritornello, pure più di un bridge. Ha stoffa, persino quella.
Justin Bieber per vecchi. Cioè per maggiori di 25 anni, spiegato da Mattia Carzaniga con cose che capiscono anche loro: i fratelli Coen, Proust, Michele Serra e i Take That.
L’ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio per una questione legata al cosiddetto “caso Ruby”, dal soprannome della marocchina Karima el Marough: è accusato di aver dato 400mila euro e altri beni ad Aria Espinoza, Miriam Loddo, Elisa Totti e Giovanna Rigato, quattro delle cosiddette “olgettine”, perché non dicessero alcune cose alla magistratura durante il principale “processo Ruby”, conclusosi nel 2015 con l’assoluzione di Berlusconi. Questo nuovo processo comincerà il 9 maggio. Berlusconi è stato definitivamente assolto sia dall’accusa di aver fatto sesso a pagamento con el Marough quando la donna era ancora minorenne, sia dall’accusa di concussione secondo cui avrebbe abusato della sua carica di presidente del Consiglio per indurre i poliziotti ad affidare el Marough, trattenuta per un sospetto furto, a Nicole Minetti, all’epoca consigliera regionale del Popolo della Libertà (PdL) in Lombardia e sua amica personale.
Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio per una questione legata al “caso Ruby”.
Dopo la sua quotazione in borsa dello scorso anno, Groupon è stata spesso criticata per una gestione poco accurata delle proprie finanze, che ha diffuso scetticismo tra gli investitori. Diffidenze che negli ultimi gironi sono state rafforzate da un errore ammesso dalla società nello stimare l’andamento dei propri affari nell’ultimo trimestre fiscale. Lo scorso venerdì, dopo la chiusura delle borse, i responsabili di Groupon hanno annunciato di aver sovrastimato l’entità dei ricavi e dei guadagni della società, rivedendoli al ribasso. Il comunicato ha preoccupato diversi investitori e ieri, con la riapertura delle borse, le azioni dell’azienda hanno perso circa il 17 per cento del loro valore. Groupon gestisce un servizio molto popolare online per ottenere coupon e offerte commerciali. Un ristoratore può, per esempio, decidere di offrire su Groupon cento cene per due persone a 35 euro invece che a 55. Gli iscritti al sito possono aderire all’offerta, consapevoli che questa avrà valore solo se saranno vendute tutte le cento cene. L’acquisto viene pagato in anticipo, Groupon trattiene una percentuale come commissione e dà il resto al ristoratore. Il cliente ha un certo numero di settimane per riscuotere la promozione che ha comprato. Se non si raggiunge il numero necessario di partecipanti, l’offerta decade e non vengono prelevati i soldi dalla carta di credito degli acquirenti. Le offerte sono su base locale, quindi il sito consente di trovare le promozioni nei posti più vicini a dove si vive.
Groupon ha sbagliato i conti. Ed è stata costretta a rettificare al ribasso guadagni e ricavi dell'ultimo trimestre, facendo aumentare le diffidenze nei suoi confronti.
Il 5 novembre 1913 nacque a Darjeeling, in India, Vivien Leigh, una delle più grandi attrici di tutti i tempi: non fu solo attrice di cinema – in realtà partecipò solo a una ventina di film – ma soprattutto di teatro, dove fu spesso diretta dal secondo marito Sir Laurence Olivier. La sua immagine resterà per sempre legata a quella di Rossella O’Hara, la protagonista di Via col vento di Victor Fleming, del 1939, uno dei film più famosi della storia del cinema, per cui vinse il premio Oscar; premio che vinse di nuovo nel 1952 per l’interpretazione di Blanche Dubois in Un tram che si chiama desiderio di Elia Kazan, adattamento cinematografico del dramma di Tennessee Williams, accanto a Marlon Brando. Dal carattere difficile e spesso depressa, Vivien Leigh convisse per quasi vent’anni con un disturbo bipolare che complicò le sue relazioni sociali e professionali, e con una tubercolosi che la portò alla morte nel 1967, a soli 53 anni. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il centenario di Vivien Leigh. 20 fotografie di una delle più grandi attrici di sempre, nota soprattutto per essere stata Rossella O'Hara.
In Italia sono state scrutinate 61.572 sezioni su 61.576. La versione breve è che la Lega ha nettamente vinto le elezioni europee. Di seguito, tutti i risultati, in ordine. Italia Solo i partiti che hanno superato il 4 per cento partecipano alla ripartizione dei seggi Lega – 34,33 per cento Partito Democratico – 22,69 per cento Movimento 5 Stelle – 17,07 per cento Forza Italia – 8,79 per cento Fratelli d’Italia – 6,46 per cento +Europa-Italia in comune-PDE Italia – 3,09 per cento Europa Verde – 2,29 per cento La Sinistra – 1,74 per cento Partito Comunista – 0,88 per cento Partito Animalista – 0,60 per cento SVP – 0,53 per cento Popolo della Famiglia – Alternativa popolare – 0,43 per cento Casapound Italia – Destre unite – 0,33 per cento Popolari per l’Italia – 0,30 per cento Partito Pirata – 0,23 per cento Forza Nuova – 0,15 per cento Autonomie per l’Europa – 0,07 per cento PPA Movimento politico pensiero azione – 0,02 per cento
I risultati delle elezioni europee in Italia. Sia quelli nazionali che quelli circoscrizione per circoscrizione, in ordine.
Nella notte tra giovedì e venerdì ci sono stati gravi scontri tra alcune decine di persone fuori dai cancelli dell’azienda di logistica Zampieri Holding a Tavazzano, in provincia di Lodi: nove persone sono state ferite, una in maniera grave. Le ricostruzioni di quanto è successo non sono ancora chiare e i resoconti sono contrastanti: davanti alla fabbrica stavano manifestando alcune decine di lavoratori della logistica licenziati dopo la chiusura dell’impianto FedEx TNT di Piacenza, che protestavano davanti alla Zampieri perché l’azienda affitta i suoi magazzini a Fedex. I manifestanti avevano organizzato un picchetto, ma verso l’una del mattino hanno cominciato prima a insultarsi e poi a lanciarsi oggetti con un gruppo di alcune decine di persone proveniente dall’interno dell’azienda: secondo la polizia si trattava di dipendenti dell’azienda, mentre secondo i sindacati SI Cobas, organizzatori del presidio, si trattava di una «squadraccia di bodyguard mimetizzatasi tra i lavoratori». A un certo punto si sono aperti i cancelli e i due gruppi si sono scontrati molto violentemente, usando come armi principalmente bastoni e gli assi dei bancali. I sindacati hanno sostenuto che alcune delle guardie private provenienti dall’azienda avessero anche dei taser, ma non è stato confermato. Dicono anche che la polizia ha aspettato molti minuti prima di intervenire per fermare lo scontro.
Ci sono stati gravi scontri davanti ai cancelli di un’azienda di logistica nel lodigiano, nove persone sono rimaste ferite.
Stamattina 17 migranti sono sbarcati al porto di Lampedusa, dove nella notte fra venerdì e sabato era stato impedito l’accesso alla nave Sea Watch 3. Secondo Repubblica sono originari della Tunisia, arrivati con una piccola imbarcazione a Cala Croce, nel sud dell’isola. Poco dopo il loro arrivo sono stati individuati e trasportati allo hotspot dell’isola, dove saranno identificati. Altre 11 persone arriveranno a Lampedusa nel pomeriggio, trasportate dalle autorità italiane: sono alcuni dei passeggeri di un barcone con 55 persone a bordo arrivato fino a poche miglia da Lampedusa (gli altri 44 saranno portati in altri centri siciliani). Secondo un calcolo a spanne realizzato da Open, nelle ultime tre settimane a Lampedusa ci sono stati 10 sbarchi, a ulteriore dimostrazione del fatto che i porti italiani non sono chiusi, come sostiene invece il ministro dell’Interno Matteo Salvini. In tutto sull’isola nelle ultime tre settimane sono arrivati 236 migranti.
Stamattina 17 migranti sono sbarcati al porto di Lampedusa, altri 11 arriveranno nel pomeriggio.
Anche tra i passeri ci sono mode musicali. Tra i passeri golabianca (Zonotrichia albicollis) che vivono in Nordamerica, negli ultimi decenni, si è diffuso un nuovo canto ed è successo molto più rapidamente di quanto gli scienziati si sarebbero aspettati. Lo spiega uno studio pubblicato giovedì sulla rivista scientifica Current Biology che mette insieme dati raccolti nel corso di vent’anni. Fino al 1960 tutti i passeri golabianca maschi del Nordamerica terminavano i loro canti con una serie di note, interpretata dagli statunitensi come «Old Sam Peabody-Peabody-Peabody» e dai canadesi come «Oh sweet Canada, Canada, Canada» (nel video, dal secondo 31). Tra gli anni Sessanta e il 2000 si è però diffusa una variante, che suona più come «Old Sam Peabuh-Peabuh-Peabuh-Peabuh» o «Oh sweet Cana, Cana, Cana» (dal secondo 53). Come molte altre specie di uccelli, i maschi di passeri golabianca cantano per stabilire il proprio territorio e attrarre le femmine. Ciascun passero inizia il proprio canto in modo personale, ma tutti finiscono allo stesso modo. Generalmente, almeno. Capita però che ogni tanto qualche passero introduca una variante e, in caso di successo tra le femmine, che la variante si diffonda localmente, tra i passeri che vivono nella stessa zona.
Tra i passeri nordamericani va di moda un nuovo canto. Un gruppo di ricercatori lo ha scoperto raccogliendo registrazioni di canti di passeri golabianca per vent'anni.
Facebook ha annunciato lunedì con un post sul suo spazio Newsroom un nuovo intervento per assestare ulteriormente il modo in cui nel “Newsfeed” (la sezione “Notizie”) degli utenti sono privilegiati alcuni post delle Pagine che seguono piuttosto che altri. È un lavoro che Facebook sta portando avanti da un anno almeno, spiegandolo con l’intenzione di mostrare agli utenti cose più “interessanti” per loro (scelta arbitraria discutibile e molto discussa a suo tempo), ma anche con il palese obiettivo simultaneo di mantenere gli utenti più su Facebook che non su siti altri linkati nei post, e con quello di ottenere che più Pagine paghino per la promozione dei propri post con link per non vederli trascurati. Questo è il testo di spiegazione di Facebook dei nuovi interventi. Oggi annunciamo alcuni miglioramenti al Newsfeed, pensati per aiutare le persone a trovare i post e i link delle Pagine che sono più interessanti e rilevanti, e per continuare a eliminare post che la gente ci segnala spesso come spam, e che non vuole vedere. Introduciamo due aggiornamenti, il primo per ridurre i titoli click-baiting, il secondo per aiutare le persone a vedere i link condivisi su Facebook nel miglior formato.
Facebook cambia ancora qualcosa. Per combattere i link truffaldini e per le solite ragioni di interessi un po' suoi e un po' degli utenti, promuoverà in modo diverso i post con link.
Una nuova specie di medusa è stata scoperta di recente dai ricercatori della NOAA, l’agenzia federale statunitense che si occupa di meteorologia e ambienti marini, nei pressi della fossa delle Marianne, la più grande depressione oceanica conosciuta e che si trova nel nord-ovest dell’oceano Pacifico. L’esemplare, molto particolare e colorato, è stato ripreso a 3.700 metri di profondità da Deep Discoverer, un robot sottomarino collegato alla nave Okeanos Explorer della NOAA. Secondo i ricercatori, l’animale appartiene al genere Crossota, che comprende vari tipi di meduse con la caratteristica di riprodursi asessualmente, e cattura le prede trasportate dalle correnti tra i suoi tentacoli, che ricordano un po’ la tela di un ragno. Le immagini riprese dal robot sottomarino sono molto nitide, a tal punto da far sembrare la medusa una elaborazione al computer (non lo è, è proprio fatta così).
Il video di una nuova stranissima medusa. È stata osservata per la prima volta da un robot sottomarino nei pressi della fossa delle Marianne.
Dal 1952 ogni anno il New York Times sceglie i migliori libri illustrati per bambini usciti negli Stati Uniti, tenendo soprattutto conto della bellezza e del valore artistico dei disegni. Nel 2017, per festeggiare i 65 anni della tradizione, lo aveva fatto insieme alla New York Public Library, la biblioteca pubblica di New York, e da allora la collaborazione è stata riproposta lo scorso anno e questo. La giuria che ha scelto i libri a questo giro è composta da Bruce Handy, giornalista, critico e autore di Wild Things: The Joy of Reading Children’s Literature as an Adult; Jessica Cline, responsabile della sezione illustrata della New York Public Library; Jillian Tamaki, illustratrice e a sua volta vincitrice del premio. Non sono tradotti in italiano, ma in quasi tutti i libri il testo è marginale e facile da capire; uno è stato scritto e illustrato da un’autrice italiana.
I migliori libri illustrati per bambini del 2019. Li ha scelti come ogni anno il New York Times, tra bambini annoiati, giardinieri, grandi città e milioni di punti che formano topi.
Aggiornamento delle 13:27 Phil la marmotta non ha visto ombre, la primavera è dietro l’angolo. — —- —
Oggi è il Giorno della marmotta. A Punxsutawney Phil la marmotta ha fatto il suo pronostico sulla fine dell'inverno: sarà una primavera precoce.
Oggi Lana Del Rey occupa l’apertura di spettacoli di Repubblica, dedicata al racconto di Peppe Videtti della sua storia e del perché una cantautrice venticinquenne quasi sconosciuta fino a pochi mesi fa, prima ancora dell’uscita del suo primo vero disco, sia diventata famosissima e discussa fino ad essere invitata ad esibirsi al Saturday Night Live (dove non ha fatto una gran figura, però). Il disco si chiama “Born to die” ed esce il 31 gennaio (ma circola già molto in rete, illecitamente, da martedì). Tempi strani. Ventisei milioni di contatti su YouTube e sei una star. Diva per acclamazione popolare. Il disco esce il 31 gennaio ma Lana Del Rey è già in copertina, Q Magazine, Billboard, l’edizione russa di Interview. E’ bastata una canzone, Video games, dallo scorso settembre tormentone in rete, radio e tv, a trasformarla in una splendida promessa del 2012. Non solo per il nome esotico e la bellezza inquietante della 25enne newyorkese che sembra clonata da un incubo di Lynch allo Chateau Marmont di Hollywood, ma per la voce turbata/disturbata e la presenza/assenza scenica di una “Nancy Sinatra versione gangster”. Ci dev’essere qualcosa di più se Lana Del Rey, al secolo Elizabeth Grant, nativa di Lake Placid, è già passata dalla Bbc a David Letterman e al Saturday Night Live (un’esibizione criticatissima anche da Juliette Lewis, la timidezza le ha spezzato la voce). La vera rivelazione sarà Born to die, l’album in uscita (il precedente, pubblicato nel 2009, si è perso nel nulla) che rivela un personaggio unico, una compositrice di talento capace di rivelarsi in una scrittura semiautobiografica efficace quanto quella di Eminem, diluita in un tessuto sonoro in cui tra orchestra ed elettronica non c’è confine. “Non ho ancora deciso se la celebrità è un sollievo o una persecuzione”, mormora l’artista, seduta come una collegiale in uno degli alberghi più esclusivi di Londra. A parte le labbra, sul suo viso non ci sono segni di chirurgia plastica; i tabloid inglesi esagerano per natura.
Chi è Lana Del Rey. Repubblica racconta quello che c'è sapere della cantante newyorkese, e del suo disco che non è ancora uscito (ma in rete gira molto).
Lo sai che sei così bella, dolcezza / lo sai che mi stai facendo andare
Il grande libro del rock (e non solo) – 4 aprile. Le storie del rock di oggi raccontate da Massimo Cotto: Beatles, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia.
Oggi pomeriggio alla Camera i due rami del Parlamento si esprimeranno riguardo l’autorizzazione all’arresto di due loro membri. Il Senato dovrà decidere se accettare o no la richiesta, presentata dalla procura di Bari, di porre agli arresti domiciliari il senatore Alberto Tedesco, del Partito Democratico. La Camera dovrà decidere se accettare o no la richiesta, presentata dalla procura di Napoli, di porre agli arresti in carcere il deputato Alfonso Papa, del Popolo delle Libertà. Alberto Tedesco Alberto Tedesco ha 61 anni, è stato dirigente nazionale del PSI, poi membro dello SDI, poi dei “Socialisti autonomisti”, di cui è stato segretario regionale in Puglia. In Puglia è stato anche consigliere regionale prima di diventare, nell’aprile del 2005, assessore regionale della Sanità nella prima giunta Vendola. La sua nomina aveva fatto discutere perché sia la moglie che i tre figli di Tedesco avevano partecipazioni azionarie in alcune società che commercializzano in Puglia prodotti farmaceutici e parafarmaceutici. Dopo alcuni mesi Tedesco era stato accusato dalla stampa e dai suoi oppositori politici di avere aggiunto nell’elenco delle cliniche accreditate dalla regione Puglia – quelle che possono erogare prestazioni in convenzione – anche due cliniche private che acquistavano i prodotti dalle ditte dei suoi figli. Niente di formalmente illecito, ma la procura aveva aperto un’indagine conoscitiva e nel febbraio del 2009 aveva messo Tedesco sotto inchiesta per corruzione e associazione a delinquere. Tedesco si era dimesso da assessore.
Il voto su Papa e Tedesco. Oggi pomeriggio la Camera e il Senato votano sull'arresto di due parlamentari: le loro storie e le loro accuse, molto diverse.
Lo spettacolo “Alla Vita!” del Cirque du Soleil si tiene la sera dal mercoledì alla domenica a Expo: è stato organizzato apposta per l’Esposizione dalla compagnia di circo canadese e si basa su giochi di mimo, acrobazie e giocoleria. Lo spettacolo si può vedere fino al 30 agosto, dura un’ora, inizia alle 21.30 ed è molto movimentato e coinvolgente per il pubblico, tra evoluzioni e acrobazie, con giochi di luci e musica. I 48 artisti del Cirque du Soleil – tra cui 23 italiani – si esibiscono sul palco dell’Open Air Theatre, che si trova all’estremità sud di Expo ed è un grande teatro che può ospitare circa 11mila persone tra gradinate e prato (la copertura del palco è dotata di pannelli solari per utilizzare energia da fonti rinnovabili durante gli spettacoli). Gli artisti propongono una fiaba divisa in 14 atti per celebrare l’Italia: un ragazzo di nome Leonardo (interpretato dall’italiano Giacomo Marcheschi) riceve dalla nonna un seme magico di margherita, come simbolo della vita. Da quel seme nasce sul palco “Farro”, un amico immaginario che guida Leonardo in un viaggio attraverso l’Italia, tra acrobazie, colori e musica.
Le foto dello spettacolo del Cirque du Soleil a Expo. "Alla Vita" durerà soltanto fino alla fine di agosto, ed è l'unica iniziativa di Expo per cui serve un biglietto apposito.
Avete presente La coda lunga, il saggio del direttore di Wired Us Chris Anderson diventato un testo di culto e tradotto in 30 lingue? Oggi ne esce per Codice una nuova edizione, arricchita da un nuovo capitolo: “La coda lunga del marketing”. Anderson racconta del marketing al tempo di internet e delle esperienze – alcune di successo, altre molto meno – delle aziende che hanno tentato di utilizzare la rete e il passaparola tra gli utenti per promuovere sé stesse o i loro prodotti. Analizzando le cose che hanno funzionato e quelle che hanno funzionato meno, Anderson arriva a questa conclusione: l’era del marketing – e dei pr – è praticamente finita. La Microsoft prima contava su possenti operazioni di marketing per gestire la propria reputazione. Oggi si affida ai suoi dipendenti. E i pr? Il classico ruolo di spedire comunicati stampa ai media tradizionali probabilmente continuerà a esistere finché esisteranno i media tradizionali. Ma per quanto riguarda la coda lunga dei media? Dove si trovano quelle nuove figure influenti, dai “micromedia” come Techcrunch e Gizmodo ai singoli blogger? E i siti di news proposte dagli utenti, come Digg e Reddit (quest’ultimo – sorpresa! – è di “Wired”)? Stanno là dove inizia il tipo più potente di marketing (il passaparola) ma la maggior parte di loro non vuole sentir parlare di esperti di marketing. Il blogging si fonda sull’autenticità e sulla singola voce, non su un’opinione pagata. Molti blogger sembrano essere culturalmente lontanissimi dai pr e dalla loro soprannaturale positività, e guai all’agente pubblicitario beccato a usare Digg senza rivelare di essere pagato per farlo.
“L’era del marketing – e dei pr – è finita”. Esce la nuova edizione della Coda lunga di Chris Anderson, con un capitolo inedito che ne dice un paio a pr ed esperti di marketing.
Con trovata da entertainer, nel suo discorso da sconfitto al ballottaggio delle primarie del centrosinistra, Matteo Renzi ha citato Bersani, “ma non Pierluigi, Samuele”. è sempre bellissima la cicatrice che mi ricorderà di esser stato felice
Pesce d’aprile, Samuele Bersani. La canzone citata da Matteo Renzi nel suo "concession speech".
Dall’inizio di agosto, quando andrà in pensione l’ultimo medico di famiglia rimasto in paese, i mille abitanti di Monte Santa Maria Tiberina, un comune in provincia di Perugia, dovranno fare una ventina di chilometri per raggiungere un ambulatorio a Città di Castello. Lì potranno farsi visitare da altri medici che si divideranno i pazienti rimasti senza assistenza. Molti sono anziani, malati cronici che riescono a uscire da casa solo con grande difficoltà. I due medici che erano rimasti in paese avrebbero potuto lavorare per altri due anni, ma hanno deciso di lasciare la professione appena hanno raggiunto i requisiti per la pensione. Monte Santa Maria Tiberina è uno delle centinaia di paesi che nei prossimi anni rimarranno senza un medico, una situazione che entro il 2030 rischia di coinvolgere 15 milioni di persone, secondo le stime della FIMMG, il principale sindacato dei medici di medicina generale.
Senza medici. Moltissimi andranno in pensione nei prossimi anni e le soluzioni per risolvere il problema, peggiorato con la pandemia, non sembrano essere efficaci.
Il Galaxy Note 8 di Samsung è stato presentato ieri a New York: è un phablet, cioè un dispositivo a metà tra uno smartphone e un tablet, sia per le sue dimensioni che per l’uso che se ne può fare. Sarà in vendita dal 15 settembre ma lo si può già pre-ordinare, anche sul sito italiano: costa 999 euro e, per ora e dall’Italia, è disponibile in due colori, oro e nero (loro li chiamano Midnight Black e Maple Gold). Per chi ordina il Samsung Galaxy Note 8 entro il 14 settembre c’è – incluso nel prezzo, a determinate condizioni – anche Samsung DeX, il sistema che permette di collegare il Galaxy Note 8 a un monitor, una tastiera e un mouse. All’inizio il Samsung Galaxy 8 funzionerà con il sistema operativo Android 7.1.1, ma è ovviamente fatto per funzionare con il nuovo sistema operativo Android Oreo. Così come ogni nuovo dispositivo elettronico, il Samsung Galaxy Note 8 è stato fatto per essere più elegante, veloce e performante, aggiungendo qui è lì memoria, potenza e possibilità di fare più cose e di farle meglio, con una batteria che duri il più a lungo possibile. I primi che l’hanno provato dicono che sembra esserci riuscito, e hanno in particolar modo apprezzato la doppia fotocamera posteriore. Il Galaxy Note 8 deve però vedersela anche con la pessima fama del suo predecessore: quello che fu lanciato sul mercato circa un anno fa e poi ritirato dal mercato dopo l’esplosione di alcune decine di esemplari per via di batterie difettose. Come hanno spiegato più volte quelli di Samsung durante la presentazione, sono stati fatti tantissimi e rigorosissimi test alle batterie e, come ha scritto Brian X. Chen sul New York Times, il Samsung Galaxy Note 8 «ha una nuova caratteristica fondamentale: pare non esploda».
Com’è il Samsung Galaxy Note 8. È il modello successivo a quello che esplodeva: sarà in vendita dal 15 settembre e costerà 999 euro.
La rivista culturale Flavorwire ha messo insieme una lista di dieci librerie realizzate da importanti studi d’architettura per negozi o case private. Sono state scelte soprattutto per il modo innovativo o particolarmente bello di organizzare i libri: scaffali che nascondono scale che portano ai ripiani più alti per sfruttare gli spazi ristretti, scale a chiocciola, ripiani che proseguono per tutta l’altezza della parete senza interrompersi, e una catalogazione tematica anziché alfabetica (o per colore, come va di moda da un po’ di tempo). Gli architetti e i designer che hanno progettato queste librerie provengono da tutto il mondo: ce n’è una in Italia, a Trieste, un’altra invece è quella personale dello stilista di Chanel, Karl Lagerfeld. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
10 librerie da cui prendere spunto. Scelte da Flavorwire per come sanno sfruttare e organizzare al meglio gli spazi; una è a Trieste, un'altra è quella dello stilista Karl Lagerfeld.
Il tribunale di Bologna ha condannato all’ergastolo Norbert Feher, l’uomo serbo conosciuto sui giornali italiani come “Igor il russo”, accusato di aver commesso tre omicidi in Spagna e due in Italia. A Feher, che era a processo a Bologna con rito abbreviato, sono stati contestati undici diversi capi d’imputazione, tra cui gli omicidi di Davide Fabbri e Valerio Verri, avvenuti nell’aprile del 2017 tra Bologna e Ferrara. Feher è detenuto in Spagna, dove fu arrestato nel dicembre 2017 dopo diversi mesi di latitanza: ha partecipato all’udienza in videoconferenza.
Norbert Feher, anche conosciuto come “Igor il russo”, è stato condannato all’ergastolo.
Oggi compie 70 anni Danny Glover, quello-di-Arma-Letale. Glover è nato a San Francisco, in California, il 22 luglio 1946. Iniziò a recitare in alcuni spettacoli teatrali di New York e in alcune fiction della tv statunitense a inizio anni Settanta e lo sta ancora facendo – Monster Trucks, il suo prossimo film, uscirà nel 2017: ma è stato lo svogliato poliziotto Roger Murtaugh nei quattro Arma Letale il ruolo che lo ha reso famoso. Il suo primo ruolo importante fu nel 1979 in Fuga da Alcatraz e nel 1985 recitò in tre film altrettanto importanti: Witness – Il testimone di Peter Weir, Silverado di Lawrence Kasdan e Il colore viola di Steven Spielberg. Nel 1987 fu scelto per il primo Arma Letale, di Richard Donner: il film ebbe tre sequel, l’ultimo dei quali nel 1998, sempre con Donner regista e Gibson co-protagonista. Glover ha recitato anche in L’uomo della pioggia di Francis Ford Coppola, in I Tenenbaum di Wes Anderson e in Saw – L’enigmista di James Wan. È stato un grande amico di Michael Jackson ed è da anni impegnato in difesa delle minoranze etniche statunitensi.
Quello di “Arma Letale” ha 70 anni. No, non Mel Gibson (lui ne ha 60), l'altro: Danny Glover.
È iniziato un processo alla Corte dei Conti in cui sono imputati due ex ministri dell’Economia, Vittorio Grilli e Domenico Siniscalco, l’attuale direttore generale del ministero, Vincenzo La Via, e l’ex direttrice generale, Maria Cannata. I quattro sono accusati di danno erariale, ma le accuse della Corte dei Conti sono piuttosto inusuali, scrive Federico Fubini sul Corriere della Sera: per prima cosa non vengono sospettati di avere agito con dolo, cioè con consapevolezza, ma di aver gestito con “negligenza” alcuni debiti che lo Stato aveva contratto con la banca Morgan Stanley. La seconda cosa rilevante, la più grave secondo Fubini, è che «la Corte dei conti sta applicando ai quattro alti funzionari, passati e presenti, il principio della responsabilità illimitata», un principio giuridico abbandonato da decenni per cui i vertici di un’azienda o ente pubblico vanno ritenuti responsabili dei danni provocati dalle loro decisioni. La Corte, insomma, ha chiesto risarcimenti milionari: a Cannata sono stati richiesti 1 miliardo e sette milioni, a Siniscalco 89 milioni, e così via. Non ancora è chiaro quando si potrebbe concludere il processo.
La donna a cui lo Stato chiede un miliardo di euro. È iniziato un inusuale processo a quattro persone – tra cui due ex ministri dell'Economia – per alcune loro scelte durante la crisi, racconta Federico Fubini sul Corriere.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ha avviato un’indagine nei confronti di Alphabet, la grande holding statunitense che controlla Google, YouTube e diverse altre società. L’istruttoria è stata avviata “per accertare un presunto abuso di posizione dominante” da parte di Alphabet per quanto riguarda alcune funzionalità inserite in Android, il sistema operativo per gli smartphone più usato al mondo. Scrive l’AGCM nel suo comunicato: “Google, tramite il sistema operativo Android, detiene una posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi per smart device ed avrebbe rifiutato di integrare nell’ambiente Android Auto la app “Enel X Recharge”, sviluppata da Enel per fornire agli utenti finali informazioni e servizi per la ricarica delle batterie delle auto elettriche”. L’antitrust vuole ora verificare se questa esclusione riduca le possibilità di utilizzo delle funzionalità offerte da Enel, per favorire quelle analoghe fornite da Google Maps. Il procedimento dovrà essere concluso entro il 30 maggio 2020. Google ha risposto annunciando di volere collaborare per risolvere la situazione: “Android Auto è progettato pensando alla sicurezza, per ridurre al minimo le distrazioni e garantire che le app possano essere utilizzate in modo sicuro durante la guida. Stiamo rivedendo il provvedimento, continueremo a collaborare con le autorità per risolvere le loro preoccupazioni”.
L’antitrust ha avviato un’indagine per presunto abuso di posizione dominante nei confronti di Google ai danni di una app di Enel.
Marco Imarisio sul Corriere della Sera di oggi spiega perché l’affollato comizio di Beppe Grillo il 16 febbraio a Torino “è una svolta”. Alla fine siamo dovuti tornare al Sessantotto, fatidico per definizione. Un sabato di fine marzo, Giancarlo Pajetta sul palco contro la guerra americana in Vietnam e un mare di gente sotto di lui, un bagno di folla buono per la propaganda, finito subito sulla prima pagina de L’Unità del giorno seguente.
La folla per Grillo a Torino. Le 30mila persone riunite sabato in piazza Castello "sono una svolta", scrive Marco Imarisio sul Corriere.
I Trattati di Roma sono due tra i documenti più importanti della storia dell’Unione Europea: se ne riparla oggi perché sono considerati fra i temi papabili che potranno uscire nella prima prova dell’esame di maturità. I Trattati furono firmati il 25 marzo 1957 a Roma dai governi di Francia, Repubblica Federale di Germania (cioè la Germania Ovest), Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo e istituirono la Comunità economica europea (Cee) e la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). La loro firma, e la successiva ratifica da parte dei Parlamenti nazionali, fu un momento molto importante, arrivato in una fase non facile per il processo di integrazione europea. Come si arrivò ai Trattati di Roma I Trattati di Roma furono il secondo grande passo avanti del processo d’integrazione europea. Il primo era stato completato sei anni prima, il 18 aprile 1951, a Parigi: quel giorno i governi di Francia, Germania Ovest, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo – gli stessi che firmarono poi i Trattati di Roma – istituirono la CECA, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. L’idea che stava alla base della CECA si era sviluppata da un celebre discorso dell’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman, che l’anno precedente aveva parlato della necessità di mettere insieme le risorse industriali e minerarie di Francia e Germania, una delle ragioni che avevano portato i due paesi a farsi la guerra. Se si fosse sottratto il controllo esclusivo di queste risorse dai due governi, pensava Schuman, sarebbe stato possibile evitare altre guerre in Europa.
Cosa sono i Trattati di Roma e perché sono importanti. Furono firmati poco più di 60 anni fa dai rappresentanti di sei paesi europei, tra cui l'Italia: istituirono la CEE e l'Euratom.
Domenica 10 luglio è finito il torneo di Wimbledon, il più antico e prestigioso torneo di tennis al mondo, che ogni anno riunisce sugli spalti dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Londra decine di personaggi famosi e celebrità di ogni tipo. Ci sono gli appassionati che tornano di anno in anno, come la direttrice di Vogue America Anna Wintour, l’attore inglese Hugh Grant e lo statunitense Bradley Cooper – quest’anno in compagnia della modella Irina Shayk – , l’ex calciatore David Beckham e Pippa Middleton con il fratello James. E poi ci sono apparizioni più estemporanee ma notevoli: i cantanti Beyoncé e Jay Z, l’ex calciatore ucraino Andriy Shevchenko e l’attore Jude Law, oltre alle attrici Maisie Williams e Sophie Turner, per gli appassionati di Game of Thrones. Insieme, ovviamente, ai vari genitori, fratelli e fidanzate dei tennisti. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
A guardare Wimbledon. Le foto di chi è passato da Londra negli ultimi giorni, a partire da questi due e da Jude Law, Bradley Cooper, Heidi Klum, Benedict Cumberbatch e Ellen DeGeneres.
La deputata del Movimento 5 Stelle Giulia Sarti ha lasciato la presidenza della Commissione Giustizia della Camera e si è autosospesa dal partito per il caso dei mancati rimborsi denunciato a inizio 2018 dalle Iene. Sarti era uno dei parlamentari del M5S che erano stati accusati di non aver versato quanto promesso al fondo del ministero per lo Sviluppo economico destinato alle microimprese. Sarti aveva accusato dei mancati versamenti il suo ex fidanzato e lo aveva denunciato: la procura di Rimini ha però chiesto lunedì di archiviare la denuncia, sostenendo che fosse invece Sarti la responsabile per i mancati versamenti.
La deputata del M5S Giulia Sarti ha lasciato la presidenza della Commissione Giustizia e si è sospesa dal partito per il caso dei mancati rimborsi.
ByteDance, azienda cinese proprietaria dell’app TikTok, ha annunciato che l’app non sarà più disponibile a Hong Kong, in seguito all’introduzione della legge cinese “per reprimere le minacce alla sicurezza nazionale”. Un portavoce della ByteDance ha dichiarato che l’app verrà rimossa «entro pochi giorni» e «alla luce dei recenti eventi». TikTok – un’app che serve per produrre e condividere brevi video ed è usata in tutto il mondo da milioni di persone – diventerà il primo social network ad abbandonare Hong Kong dopo l’introduzione della legge sulla sicurezza: la decisione arriva dopo quella di Facebook, Google e Twitter che nei giorni scorsi avevano respinto le richieste di informazioni sui dati dei loro utenti arrivate dal governo di Hong Kong.
TikTok non sarà più disponibile a Hong Kong. L'azienda cinese proprietaria dell'app lo ha deciso in risposta alla controversa legge sulla sicurezza nazionale, ma questo potrebbe privare i manifestanti democratici di uno strumento di comunicazione.
Leggere le pagine politiche dei quotidiani in questi giorni è un’impresa titanica. La confusione della situazione politica si riflette nell’organizzazione e nell’organicità del racconto che ne fanno i giornalisti, e spesso è complicato districarsi tra le dichiarazioni ufficiali e quelle ufficiose, tra le note e i retroscena. Saltano fuori virgolettati di Berlusconi o di Bossi qua e là, e non sempre è immediatamente chiaro se siano cose dette pubblicamente o ricostruzioni frutto di passaparola. Come sapete, noi in questi casi preferiamo andare con i piedi di piombo: e fatta una cernita dei proclami e dei retroscena e dei virgolettati, ci siamo accorti che rimangono sul tavolo sostanzialmente due cose. La prima riguarda Gianfranco Fini, e la reazione di PdL e Lega al suo discorso di Mirabello. Anche questa è una reazione complicata da leggere, perché il presidente della Camera si è pur tolto diversi sassolini ma non ha fatto venire meno il sostegno al governo di Futuro e Libertà. Quindi al di là delle varie dichiarazioni di condanna, non si capisce cosa possano fare Berlusconi o Bossi per punirlo o dare a lui la colpa di un’eventuale caduta del governo. A oggi, pare che il piano porti al Quirinale: nel senso che il presidente del Consiglio avrebbe intenzione di manifestare a Napolitano il suo malessere per il fatto che il presidente della Camera sia ormai – incompatibilmente con la carica che ricopre, dice – un protagonista assoluto del dibattito e della polemica politica. La speranza è che Napolitano fornisca una anche tiepidissima ammissione dell’inopportunità del comportamento di Fini, da usare per spingere nuovamente il leader di Futuro e Libertà alle dimissioni.
La matassa di Berlusconi. Bossi e il PresdelCons vogliono chiedere a Napolitano di destituire Fini, e manca ancora il successore di Scajola.
La grande città di Amritsar, che si trova nello stato del Punjab, nel nord dell’India, è famosa soprattutto perché ospita il Tempio d’Oro (Harmandir Sahib), ovvero il più grande tempio sacro per gli indiani di religione sikh. Sempre ad Amritsar, che ha circa 1 milione di abitanti, c’è la mensa gratuita più grande del mondo, che si chiama Sri Guru Ramdas Ji Langar. Questa mensa è attiva dal 1577 e serve più di 100mila pasti gratuiti al giorno, senza chiudere praticamente mai, nemmeno di notte. Il direttore Satnam Singh ha raccontato in un’intervista a Food Insider che la mensa non offre cibo soltanto ai devoti che arrivano nella città per visitare il Tempio d’Oro, ma anche a chiunque ne abbia bisogno, come dettato dalle credenze e dai valori della religione sikh.
La mensa gratuita più grande del mondo. Si trova in India ed è gestita da una comunità di religione sikh: serve più di 100mila pasti al giorno, anche a chi non è devoto.
Il giornalista del Guardian Will Coldwell, che si occupa soprattutto di viaggi e architettura, ha raccolto in un articolo i dieci hotel dall’architettura più innovativa e interessante al mondo. Molti spiccano per la capacità di integrarsi al meglio nell’ambiente circostante, sfruttando il design e tecnologie all’avanguardia: per esempio il Tree Hotel di Haradas, in Svezia, dove le camere sono case sugli alberi, oppure l’hotel Tierra Patagonia, in Cile, costruito interamente con il legno locale lenga. Altri si distinguono per l’impressionante tecnica impiegata, come per la facciata del Davos InterContinental, in Svizzera, che molti architetti avevano definito – alla presentazione del progetto – “impossibile da costruire”. Dentro ogni foto, la storia e le caratteristiche di ogni struttura:
I 10 hotel più belli del mondo, scelti dal Guardian. Per esempio l'hotel Miura, che è una sorta di museo d'arte contemporanea, e il Davos InterContinental, la cui facciata era stata definita "impossibile da costruire".
La sera di martedì 16 febbraio gli Eagles of Death Metal hanno suonato a Parigi, alla sala Olympia. È il primo concerto del gruppo a Parigi dopo l’attentato del 13 novembre durante un loro live al teatro Bataclan, lo storico teatro parigino dove uno degli attacchi terroristici di Parigi ha provocato la morte di 89 persone. Sono stati invitati tutti gli spettatori che erano presenti al Bataclan e che sono sopravvissuti. Il cantante del gruppo, Jesse Hughes, ha mostrato una maglietta con scritto “I really wannabe in Paris”, che si riferisce anche al titolo di una canzone suonata durante il concerto: “I wanna be in Paris”. La band ha poi ringraziato tutti su Facebook:
Le foto del concerto degli Eagles of Death Metal a Parigi. Hanno suonato alla sala Olympia, erano invitati tutti gli spettatori presenti al Bataclan la sera dell'attentato e che sono sopravvissuti.
Il Festival di Sanremo di quest’anno è stato vinto dagli Stadio, una band in giro già dalla fine degli anni Settanta, che ha presentato la canzone “Un giorno mi dirai”. Al secondo posto è arrivata la giovanissima Francesca Michielin con “Nessun grado di separazione”, mentre la canzone “Via da qui” di Giovanni Caccamo – che l’anno scorso aveva vinto il concorso “nuove proposte” – e Deborah Iurato si è classificata terza. Gli Stadio sono un gruppo italiano nato negli anni Settanta e diventato famoso soprattutto negli anni Ottanta. Sono composti da Gaetano Currieri, Andrea Fornili, Roberto Drovandi e Giovanni Pezzoli. Tra le loro canzoni più famose c’è Chiedi chi erano i Beatles, uscita nel 1984, insieme a Acqua e sapone del 1983 e a Sorprendimi del 2002. Gli Stadio avevano già partecipato diverse volte a Sanremo, nel 1984, nel 1986, nel 1999 e nel 2007.
“Un giorno mi dirai”, la canzone con cui gli Stadio hanno vinto a Sanremo. Sono arrivati primi un po' a sorpresa: seconda è arrivata Francesca Michielin, terzo il duo Caccamo-Iurato.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
I programmi per il futuro dell’INPS. Il Corriere della Sera riassume i documenti sulle preoccupanti prospettive delle pensioni.
Il pomeriggio di lunedì 15 aprile, alle 18.18, l’allarme antincendio della cattedrale di Notre-Dame segnalò la presenza di fumo nell’abbazia, e quindi la possibilità che ci fosse un incendio. Il dipendente che controllava il pannello era solo al suo terzo giorno di lavoro. Ricevuto l’allarme, avvisò con la radiotrasmittente uno dei guardiani che si trovava a pochi passi dall’altare, dove il reverendo Jean-Pierre Caveau stava celebrando la messa. «Vai a controllare», disse. Il guardiano lo fece, ci mise sei minuti, e non trovò nulla. Pensando a un falso allarme, alle 18.26 tornò indietro confermando che era tutto a posto. Ci vollero quasi 30 minuti prima che ci si rendesse conto dell’errore: il guardiano era andato nel posto sbagliato, nella sagrestia. Quando l’allarme antincendio suonò per la seconda volta e il guardiano salì i 300 gradini per arrivare al sottotetto della chiesa – la cosiddetta “foresta”, fatta di enormi travi di quercia che si incrociano con scale e passatoie – le fiamme erano già troppo estese per poter intervenire. Alle 18.48 i vigili del fuoco vennero finalmente chiamati: per spegnere l’incendio ci sarebbe voluta tutta la notte e parte della mattina successiva.
Notre-Dame stava per crollare. Otto gigantesche campane stavano per venire giù come palle da demolizione, ha ricostruito il New York Times: i pompieri sapevano che potevano morire da un momento all'altro.
Il prossimo 11 agosto negli Stati Uniti andrà in onda il primo degli otto episodi finali di Breaking Bad, serie televisiva creata e co-sceneggiata da Vince Gilligan e trasmessa dall’emittente via cavo statunitense AMC a partire dal 20 gennaio 2008 (in Italia i nuovi episodi andranno in onda da settembre su AXN). Dopo 54 episodi, decine di premi, il riconoscimento da parte della critica come una delle migliori serie televisive di sempre, milioni di fan, centinaia di tributi video (il nostro preferito resta questo), meme, illustrazioni, è arrivato quel momento lì: quello in cui una serie così apprezzata si avvia alla conclusione, e chi la guarda non sa se essere più entusiasta o più triste. Il finale di una serie tv con questo seguito è un momento molto delicato sia per gli spettatori che per gli autori: per le speranze e le aspettative da non deludere, per il desiderio di chiudere anni di lavoro in modo coerente e allo stesso tempo sorprendente e non scontato. Con Breaking Bad tutto questo è amplificato dall’evoluzione che la serie e soprattutto i suoi personaggi hanno avuto nel corso delle stagioni: i temi, i toni, le atmosfere sono diventati col tempo sempre più cupi e surreali e il protagonista pacato ed insicuro dell’inizio, il professore di chimica Walter White (che si ritrova a cucinare metanfetamine per bisogno e opportunità, aiutato dal suo ex studente Jesse Pinkam) col passare del tempo si è ritrovato ad essere sempre più schiacciato da Heisenberg, il suo alter ego violento, calcolatore e senza scrupoli, in una trasformazione tragica dell’eroe nel suo stesso antagonista.
Breaking Bad, dove eravamo rimasti. Un riepilogo per chi ha visto le prime cinque stagioni o è troppo pigro per rimettersi in pari: la stagione finale inizia l'11 agosto negli Stati Uniti.
La NASA ha scelto le aziende private Blue Origin, SpaceX e Dynetics incaricando ciascuna di progettare e costruire un sistema di trasporto dall’orbita lunare alla superficie della Luna. L’iniziativa rientra nel programma spaziale Artemis, che la NASA ha avviato allo scopo di portare astronauti sulla Luna a partire dal 2024. I contratti assegnati hanno un valore complessivo di quasi un miliardo di dollari, ma le tre società dovranno investire anche parte delle loro risorse per lo sviluppo dei loro sistemi. SpaceX progetta di utilizzare Starship, la sua nuova grande astronave che un giorno vorrebbe impiegare per i viaggi con esseri umani verso Marte. Blue Origin, invece, svilupperà una soluzione basata sul suo lander Blue Moon presentato lo scorso anno, e che prevede di realizzare insieme ad altri partner come Lockheed Martin. Dynetics lavorerà invece a un sistema di atterraggio di nuova concezione, seppure con diversi elementi in comune con i classici lander lunari.
La NASA ha messo in competizione SpaceX, Blue Origin e Dynetics per i futuri viaggi sulla Luna.
SOHO (Solar and Hellospheric Observatory) è un telescopio spaziale che orbita a circa 1,5 milioni di chilometri di distanza dalla Terra per studiare il Sole. La sonda fu lanciata nel 1995 nell’ambito di un progetto congiunto tra NASA ed ESA, l’Agenzia spaziale europea. Nel corso degli anni SOHO ha permesso ai ricercatori di approfondire le loro conoscenze sul Sole e ha anche portato alla scoperta di centinaia di nuove comete. Una di queste ha avuto di recente una fine spettacolare, disintegrandosi ad alta velocità nel suo passaggio ravvicinato al Sole, mentre le strumentazioni di SOHO ne stavano rilevando l’attività. L’evento è avvenuto lo scorso 2 ottobre e la NASA ha da poco pubblicato le immagini.
La fine della cometa nel Sole. Le spettacolari immagini della sonda SOHO, che ne ha ripreso gli ultimi secondi di vita.
La principale notizia di oggi, quella che da ieri sera apre le homepage dei siti di news e stamattina sta su tutte le prime pagine, è un emendamento alla manovra approvato ieri dalla maggioranza in commissione bilancio. Vediamo di capire di cosa si tratta. L’emendamento inserisce il testo seguente, all’articolo 8 della manovra. Fermo restando il rispetto della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro, le specifiche intese di cui al comma 1 operano anche in deroga alle disposizioni di legge che disciplinano le materie richiamate dal comma 2 ed alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro e beneficiano della applicazione della imposta sostitutiva del 10 per cento sulle componenti accessorie della retribuzione ai sensi della normativa vigente.
Contratti, deroghe e licenziamenti. Che cosa dice il discusso emendamento alla manovra sui contratti di lavoro.
È la parte centrale e più visibile del padiglione di Israele – che si trova appena prima dell’intersezione tra Decumano e Cardo, dopo il padiglione francese – con i suoi mille metri quadri e le 160mila piante: un campo verticale, o Vertical Field, posizionato sul lato destro del padiglione. È un prototipo unico al mondo che punta a risolvere il problema della mancanza di terreno coltivabile nelle città troppo urbanizzate in modo originale ed efficace. Questo campo agricolo di cereali in verticale è stato inventato dall’ingegnere Guy Barness, fondatore dell’azienda GreenWall che è specializzata in giardini verticali, e realizzato dall’architetto israeliano David Knafo, ideatore di tutto il padiglione. Ci sono voluti 18 mesi di sviluppo e programmazione e altri nove mesi di produzione ed esecuzione del progetto per riuscire a creare il Vertical Field: la struttura è formata da 190 tonnellate di acciaio, su cui sono state piantate 160mila piante di grano, mais e riso. Il campo verticale è posizionato di lato al padiglione: all’ingresso c’è invece uno schermo LED lungo 200 metri che proietta immagini di campi e paesaggi, che danno l’illusione di proseguire sulla parete coperta di piante vere.
Il campo in verticale di Israele. È un prototipo unico al mondo e potrebbe risolvere il problema della mancanza di terreno coltivabile nelle città.
Negli ultimi giorni del 2012 l’annoso dibattito sulla tutela del diritto d’autore per i contenuti giornalistici si è arricchito di un nuovo tema di confronto in Irlanda. La Newspaper Licensing Ireland (NLI), una società senza scopo di lucro che tutela i diritti d’autore di giornali e riviste in Irlanda, ha richiesto secondo uno studio legale di Dublino che i link verso gli articoli online dei suoi iscritti siano resi a pagamento attraverso l’acquisto di una licenza. In pratica, se un sito vuole linkare come fonte o segnalare pubblicamente un pezzo sul sito dell’Irish Times dovrebbe pagare una certa somma di denaro per acquistare una licenza dalla NLI. La notizia è iniziata a circolare il 30 dicembre 2012, quando lo studio legale McGarr Solicitors di Dublino ha pubblicato sul proprio blog la storia di uno dei suoi clienti, che si è visto ricevere la richiesta del pagamento di una tariffa. Women’s Aid, una associazione che si occupa della tutela delle donne, aveva ricevuto verso fine anno una serie di telefonate, lettere ed email con cui si spiegava che era necessario comprare una licenza perché il loro sito aveva pubblicato link verso particolari articoli di giornale. La richiesta era accompagnata da un elenco con le tariffe, che andavano da 300 sterline per 1 – 5 articoli fino a 1.350 sterline nel caso della presenza di link a più di 50 articoli di giornali online. In pochi giorni il tariffario e le richieste della NLI sono circolate molto online, soprattutto sui social network e tra numerosi blog, con gli utenti preoccupati dalla possibilità di dovere iniziare a pagare per potere inserire link verso particolari contenuti.
I link sono protetti dal copyright? lo sostiene l'associazione dei giornali irlandesi, che vuole introdurre un sistema di licenze per chi linka verso i siti dei suoi iscritti.
Tra le cose più lette sul Post questa settimana c’è parecchia politica: dai ministri del nuovo governo alla storia di Enrico Letta. Poi abbiamo ricordato il discorso che rese famosa Debora Serracchiani, che questa settimana è diventata presidente del Friuli-Venezia Giulia. Ma ci sono anche foto di monumenti italiani, della Terra vista dalla Luna e di anziani berlinesi vestiti in modo originale. – Tutti i ministri del governo Letta I nomi, i volti e le storie dei ministri presentati da Enrico Letta poco dopo le 17 di ieri: il giuramento sarà oggi alle 11.30.
Sunday Post. Il nuovo governo, monumenti, foto della Terra vista dalla Luna e di anziani berlinesi vestiti in maniera strana, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
L’agenzia di rating Fitch ha deciso di abbassare la valutazione sul debito italiano, portandola da AA- ad A+. La previsione per il futuro (outlook) è stata portata a “negativo”. La decisione di effettuare il cosiddetto downgrade è dovuta all’«intensificarsi della crisi della zona euro, che costituisce un significativo shock finanziario ed economico, che ha indebolito il profilo di rischio sovrano dell’Italia». Secondo Fitch, per dare una soluzione efficace alla crisi saranno necessari passaggi tecnici e politici molto complessi, che richiederanno tempo per essere messi in pratica e per riguadagnare la fiducia degli investitori.
Anche Fitch taglia il rating dell’Italia. Da AA- ad A+, ormai facciamo la collezione.
Lunedì 17 agosto si è svolto il secondo Palio di Siena del 2015. Il Palio di Siena è l’evento più famoso della città ed è molto importante per i suoi abitanti: si svolge due volte l’anno, in estate, il 2 luglio e il 16 agosto. Quest’anno il brutto tempo del 16 agosto ha fatto spostare il secondo Palio al giorno successivo. Alla fine della gara ci sono stati subito degli scontri tra gli appartenenti alle diverse contrade. Il video che segue mostra parte della gara e gli scontri successivi: intorno al minuto 3.20 si vedono due gruppi di persone molto numerosi (probabilmente delle contrade rivali di Torre e Onda) avvicinarsi lentamente l’uno verso l’altro sulla pista dove fino a poco prima avevano corso i cavalli e poi picchiarsi. Non risulta che la polizia abbia fermato nessuno dei partecipanti alla rissa. Il Palio di Siena ha origini molto remote – alcune forme di Palio risalgono al 1200 – ma sono cambiate molte cose da allora. In ogni caso ancora oggi si usano delle regole stabilite nel 1644. A Siena ci sono 17 contrade, i cui confini sono stati stabiliti nel 1729; a ogni Palio però partecipano solo in 10. Ogni anno gareggiano di diritto le 7 che non hanno partecipato l’anno precedente, mentre altre 3 vengono estratte a sorte. Anche l’assegnazione dei cavalli per gareggiare viene fatta a sorte, 3 giorni prima del Palio (quindi i cavalli per il Palio del 2 luglio sono stati assegnati il 29 giugno). In questi 3 giorni vengono fatte 6 gare di prova per far esercitare il fantino: una la mattina e una al pomeriggio. Il fantino è l’unica cosa che viene scelta deliberatamente dalle singole contrade e deve montare il cavallo “a pelo” durante la gara, cioè senza sella. La gara consiste in tre giri di corsa di Piazza del Campo, la piazza principale di Siena, quindi è molto breve.
Il video della mega-rissa al Palio di Siena. Dopo la vittoria della contrada Selva ci sono stati scontri tra gli appartenenti alle diverse contrade.
La Rai ha comunicato le cover scelte dai cantanti che parteciperanno alla 67esima edizione di Sanremo. Come ormai succede da un po’ di anni, infatti, una delle serate del Festival di Sanremo – che quest’anno sarà dal 7 all’11 febbraio – sarà dedicata alle cover: i cantanti in gara canteranno brani di altri cantanti. La serata delle cover sarà giovedì 9 febbraio: i cantanti “big” in gara a quest’edizione di Sanremo saranno 22; le cover saranno però solo 16 perché i 6 cantanti peggio classificati nelle precedenti serate saranno impegnati in un “torneo a girone eliminatorio” in cui dovranno cantare le loro canzoni (inedite fino al 7 febbraio).
Le cover al prossimo Festival di Sanremo. Chi canterà cosa nella serata del 9 febbraio: ci saranno canzoni di De Gregori, Battisti, Battiato, Morandi, Mina e Caterina Caselli, tra le altre.
Dopo due anni e mezzo, lunedì 14 luglio la Costa Concordia è tornata a galleggiare nei pressi dell’Isola del Giglio in Toscana, dove il 13 gennaio 2012 fece naufragio causando la morte di 32 persone. La nave si è sollevata di circa 2 metri dalla piattaforma su cui poggiava e successivamente è stata spostata di una trentina di metri verso est. L’operazione è stata realizzata senza particolari imprevisti, anche se c’è stato qualche problema con il rilascio di un cavo a poppa che ha ritardato parte di lavori. La prima prova di galleggiamento era fondamentale per verificare la stabilità del relitto in vista dei prossimi spostamenti. La Costa Concordia galleggia grazie a una serie di 30 cassoni che nei mesi scorsi sono stati applicati lungo i suoi fianchi. Fino a oggi i cassoni, alti fino a 33 metri, erano pieni di acqua, che faceva da zavorra per mantenere ferma e stabile la nave sul fondale. Vuotando i cassoni attraverso il pompaggio di aria compressa, la struttura è diventata più leggera e ha permesso alla nave di iniziare a galleggiare. I cassoni non sono stati vuotati completamente, perché per ora la nave non sarà sollevata completamente.
La Costa Concordia è a galla. Si è sollevata di circa 2 metri dal fondale ed è stata spostata di 30 metri di distanza dalle coste dell'Isola del Giglio, tra una settimana partirà per Genova.
I critici cinematografici del Guardian hanno messo insieme una lista dei dieci migliori film horror della storia del cinema: nelle scorse settimane avevano compilato una classifica simile riguardo i film d’azione e i film di fantascienza. Il film più vecchio in classifica è un film tedesco del 1922, mentre il più recente uno svedese del 2008. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I 10 migliori film horror di sempre secondo il Guardian. Potreste non conoscerli tutti a memoria: il più recente, per esempio, è forse il meno conosciuto.
Lo scienziato messicano Mario Molina, Nobel per la Chimica per avere intuito le cause del buco nell’ozono, è morto mercoledì 7 ottobre a Città del Messico: aveva 77 anni. Nel 1974, Molina pubblicò con il collega statunitense Frank Sherwood Rowland un articolo sulla rivista scientifica Nature nel quale veniva illustrata un’ipotesi circa il ruolo dei clorofluorocarburi (CFC) nella riduzione dello strato di ozono, il gas che avvolge la Terra e che la protegge dai raggi ultravioletti dannosi del Sole. All’epoca i CFC erano ampiamente utilizzati dalle industrie e nei sistemi refrigeranti, compresi quelli dei frigoriferi domestici. Molina e Rowland inizialmente furono criticati e osteggiati, soprattutto da alcune grandi aziende chimiche come la statunitense DuPont.
È morto il Nobel per la Chimica Mario Molina, tra i primi a intuire le cause del buco nell’ozono.
L’Italia non ha mai respinto così tante richieste d’asilo come nel 2016, ma ne accetta comunque molte di più di quante sostengono numerosi esponenti del centrodestra, tra cui il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Secondo i dati pubblicati giovedì dal ministero dell’Interno, nell’ultimo anno sono state esaminate in primo grado 90.473 richieste d’asilo e ne sono state respinte il 61,3 per cento, la percentuale più alta degli ultimi cinque anni e una delle più alte in Europa (qui il ministero dell’Interno ha pubblicato gli ultimi dati). Le domande accolte sono state circa 35 mila, che però sono molte più delle poche migliaia di cui parlano spesso politici e giornali di centrodestra. A queste peraltro andrebbero aggiunte le domande respinte in primo grado ma accolte nei gradi successivi. Il ministero dell’Interno non ha mai voluto pubblicare questi dati.
Gli errori di Salvini sui rifugiati. Dice che solo poche migliaia di migranti hanno diritto a restare, ma i numeri veri sono molto più alti.
1949. Fotoromanzo (s. m.) “Bolero”, “Grand Hotel”, “Sogno”, “Tipo”, “Luna Park”, “Incanto”. L’editoria italiana ha in questi nomi uno dei suoi rami oggi più attivi. Sono i nomi dei cosiddetti giornali a fumetti. Due milioni di copie. Cinque milioni di lettori. Lettori umili per la maggior parte, che hanno in questi periodici uno svago a buon mercato, una specie di cinematografo tascabile, ed anche un consigliere sentimentale. Le loro lettere sono firmate con pseudonimi come: Cuore in attesa, Soldatino triste, Riccioli bruni, Baiadera stanca. Una volta si leggeva Il ventre di Parigi o I miserabili. Oggi si legge Oltre l’oblio, Cuori sulle vele, La sposa della morte. E sui volti dei protagonisti […] c’è l’amore sublime, l’odio amoroso, l’amoroso rancore, il sacrificio doloroso, la dolce rinuncia e via dicendo. Ma questo genere di romanzi a immagini disegnate è ormai superato; oggi è di moda il fotoromanzo, con divi in carne ed ossa. […] Ogni fotografia è preceduta da un bozzetto a lapis, che serve per l’impaginazione. Un fotoromanzo consta di cinque-seicento fotografie.
Itabolario: Fotoromanzo (1949). “Bolero”, “Grand Hotel”, “Sogno”, “Tipo”, “Luna Park”, “Incanto”: il fotoromanzo, un fumetto fotografato, quando le immagini disegnate erano considerate "superate".
I film dell’universo cinematografo Marvel sono 18: il primo è stato Iron Man, nel 2008 e l’ultimo per ora è Black Panther, nei cinema in questi giorni. Messi insieme hanno incassato nel mondo circa 14 miliardi di dollari, tanto quanto gli otto film che nella storia del cinema hanno incassato di più messi insieme. La Marvel, che da qualche anno è della Disney, ora è una potente e ricca casa di produzione e i suoi film hanno cambiato il cinema: ognuno è in qualche modo collegato agli altri, ognuno è un successo e ci sono già piani per molti altri film per gli anni a venire. Vent’anni fa invece Marvel era una società di fumetti che se la passava piuttosto male e nel 1996 aveva dichiarato bancarotta. Nel 1998 offrì alla Sony, per 25 milioni di dollari, i diritti cinematografici di tutti i personaggi dei suoi fumetti. La Sony disse no. La storia è raccontata sul Wall Street Journal, in un estratto di The Big Picture: The Fight for the Future of Movies, un libro che uscirà a marzo del giornalista Ben Fritz. Fritz ha scritto che quel no «rappresentò probabilmente il più grande errore della storia di Hollywood».
Il più grande errore della storia di Hollywood. Nel 1998 la Marvel offrì a Sony per 25 milioni di dollari i diritti cinematografici di quasi tutti i suoi personaggi; Sony rispose "no, grazie".
Andrea Mura, ex deputato del Movimento 5 Stelle che nelle scorse settimane era stato accusato di assenteismo, ha dato le dimissioni da parlamentare. Mura era stato espulso dal M5S dopo che si era scoperto che nei primi quattro mesi e mezzo da parlamentare era stato assente ad oltre il 95 per cento delle votazioni. Mura, che è un velista, era stato intervistato dalla Nuova Sardegna e aveva detto, con una frase molto commentata e ripresa, che la politica «si può svolgere anche in barca, per il bene dell’umanità, proprio come faccio io». Le dimissioni di Mura ora devono essere accettate dalla Camera. Nella sua lettera di dimissioni, Mura ha sostenuto di aver «portato avanti il mandato di parlamentare con la massima serietà e nel pieno rispetto delle istituzioni repubblicane», spiegando di aver saltato soltanto «sette sedute, per impegni sul territorio o per una breve malattia». Mura si è lamentato di essere stato «oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti, di accuse ignominiose basate su fatti inesistenti, su affermazioni da me mai pronunciate, che nessuno ha mai voluto verificare. Ho subito dei danni enormi e agirò in tutte le sedi per difendere la mia reputazione».
Ha dato le dimissioni da parlamentare Andrea Mura, ex deputato del M5S e velista accusato di assenteismo.
Negli ultimi giorni per raccontare la situazione all’Hotel Rigopiano, agenzie di stampa e giornali (compreso il Post) hanno utilizzato indistintamente i termini “slavina” e “valanga” per descrivere il distacco dal versante della montagna di una grande quantità di neve e di detriti che ha coperto l’albergo, nel quale si trovava una trentina di persone. I due termini sono sostanzialmente sinonimi e possono quindi essere utilizzati per descrivere la stessa cosa: una massa di neve (o ghiaccio) che d’improvviso si muove su un pendio, compromettendo la condizione di equilibrio nello strato nevoso fino a causare il distacco di grandi quantità di materiale, che inizia a viaggiare velocemente verso valle. Le cause del distacco possono essere numerose e diverse: naturali – per esempio dovute a un aumento della temperatura, a infiltrazioni d’acqua o a forti venti – oppure umane nel caso di passaggio di sciatori o veicoli in un punto meno stabile del manto nevoso. Per evitare confusioni, l’Associazione Interregionale Neve e Valanghe (AINEVA) ha deciso e consiglia di utilizzare sempre “valanga” per descrivere il fenomeno, per lo meno nei suoi documenti tecnici e di divulgazione. L’AINEVA è una sorta di coordinamento tra le regioni e le province autonome dell’arco alpino: si occupa dello studio e della promozione della ricerca sulle valanghe, contribuendo anche alla formazione di chi si occupa di sicurezza in montagna.
La differenza tra slavina e valanga. Sostanzialmente non c'è: si usano due parole per definire lo stesso fenomeno, ma per evitare confusione gli esperti consigliano di usare "valanga".