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L’agenzia di intelligence britannica GCHQ ha raccolto e analizzato email scambiate tra i giornalisti di alcune delle più grandi e importanti testate giornalistiche del mondo, legate sia al Regno Unito sia agli Stati Uniti. I dettagli su queste attività di spionaggio sono stati diffusi dal Guardian, che sta proseguendo lo studio dei numerosi documenti riservati diffusi da Edward Snowden, l’ex collaboratore dell’intelligence statunitense che ha permesso di scoprire le operazioni di sorveglianza nelle comunicazioni internazionali della National Security Agency americana e della sua omologa britannica GCHQ. Non è però chiaro se il controllo delle email scambiate tra giornalisti fosse un’attività costante delle due agenzie, o solo un caso sporadico legato a un test realizzato nel 2008. Tra le testate e agenzie di stampa coinvolte sono indicate BBC, Reuters, Le Monde, Sun, New York Times, Washington Post e lo stesso Guardian. Le email scambiate tra diversi giornalisti di queste organizzazioni sarebbero state raccolte nell’ambito di più ampie attività sul controllo delle conversazioni online. In molti casi, spiega il Guardian, il materiale raccolto comprendeva grandi quantità di comunicati stampa e di messaggi promozionali, ma sono stati trovati comunque indizi sulla presenza di email scambiate tra giornalisti e direttori, nei quali si discutevano aspetti riguardo notizie e articoli di futura pubblicazione.
I giornalisti intercettati dall’intelligence britannica. I documenti riservati diffusi da Edward Snowden indicano che BBC, Reuters, Le Monde, New York Times e molte altre testate furono spiate almeno una volta dal GCHQ.
La società statunitense di elettronica Bose, specializzata in apparecchiature audio, ha annunciato che chiuderà tutti i suoi punti vendita in Europa, Stati Uniti, Australia e Giappone. In tutto saranno chiusi 119 negozi, mentre ne rimarranno aperti altri 130 che si trovano in Cina, negli Emirati Arabi Uniti, in India e in altri paesi asiatici. Bose ha spiegato la sua decisione dicendo che la vendita di cuffie, altoparlanti e altri prodotti audio avviene sempre più online, a scapito dei negozi fisici. In un comunicato diffuso mercoledì Colette Burke, vicepresidente delle vendite globali di Bose, ha detto: «All’inizio i nostri negozi hanno dato alle persone la possibilità di sperimentare, testare e confrontarsi con noi sui sistemi di intrattenimento. A quel tempo era un’idea radicale, ci eravamo concentrati su quello di cui i nostri clienti avevano bisogno e su dove ne avevano bisogno, e ora stiamo facendo la stessa cosa». Bose non ha specificato il numero dei dipendenti che verrano licenziati in seguito alla chiusura dei punti vendita.
Bose chiuderà tutti i suoi negozi in Europa, Stati Uniti, Australia e Giappone.
Apple ha infine diffuso gli inviti per l’evento di presentazione di nuovi prodotti del prossimo 9 settembre, che non aveva avuto ancora conferme ufficiali, malgrado fosse ufficiosamente noto e si parli da tempo dei nuovi iPhone 6 (i due 9 sull’invito, capovolti sono due 6, ha già notato qualcuno). Nelle ultime ore una fonte autorevole ha suggerito che nello stesso contesto Apple possa presentare uno smartwatch. L’invito è ancora più misterioso del consueto e si limita a dire “Vorremmo potervi dire di più”.
L’invito di Apple per l’evento del 9 settembre. Sempre più misterioso, il messaggio è "Vorremmo potervi dire di più".
Il 24 settembre il Consiglio regionale del Veneto si è riunito a Punta Serauta, a quasi tremila metri, sulla Marmolada, per protestare contro l’assegnazione della montagna al Trentino-Alto Adige, dopo una revisione dei confini fatta a luglio. La Marmolada è un gruppo montuoso delle Alpi, il più alto delle Dolomiti. Il consiglio regionale ha approvato con 32 voti favorevoli una mozione che invita la giunta del Veneto a «intraprendere qualsiasi iniziativa utile» per contestare l’assegnazione della Marmolada al Trentino-Alto Adige. I consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno votato contro; quelli del Partito Democratico non hanno nemmeno partecipato perché «è una trovata propagandistica senza senso», ha detto il capogruppo Stefano Fracasso. Dopo il Consiglio regionale alcuni consiglieri hanno preso la funivia e portato una bandiera del Veneto in cima alla Marmolada. Sto arrivando in Marmolada per la seduta del Consiglio Regionale nella quale mi sarà votato il mandato a far rispettare gli accordi che suddividono a metà il ghiacciaio tra Veneto e Trentino. Di recente l'Agenzia del territorio ha assegnato l'intero ghiacciaio al Trentino. pic.twitter.com/tQCiFLFZIK
Di chi è la Marmolada? da qualche mese fa parte del Trentino-Alto Adige; ma prima era del Veneto, che ora la rivuole.
Questa settimana il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio è stato a Bruxelles per incontrare una serie di potenziali alleati con cui formare un gruppo parlamentare dopo le elezioni europee che si terranno alla fine del prossimo maggio. Su Instagram ha pubblicato una fotografia che ritrae i tre leader politici con cui l’accordo sembra oramai quasi raggiunto. Come ha detto lo stesso Di Maio, nel gruppo ci sono diversità di vedute su molti argomenti ed è ancora da vedere se la foto che si sono scattati insieme sarà davvero il primo passo della formazione di un gruppo comune al prossimo Parlamento Europeo.
Le strane alleanze del Movimento 5 Stelle in Europa. Nella lista di Luigi Di Maio ci sono attivisti antisfratto e pro-marijuana croati, antiabortisti polacchi, liberali finlandesi e gli immancabili gilet gialli francesi.
Ci sono voluti 16 mesi perché il Belgio formasse l’ultimo governo a causa delle divisioni tra la parte fiamminga, quella vallona e la capitale Bruxelles, ma sono bastate poche ore a compattare l’intero paese attorno a un biscotto. Domenica Jan Boone, amministratore delegato di Lotus Bakeries, aveva raccontato alla rivista belga De Tijd che il prossimo anno lo storico biscotto Speculoos – caramellato e dall’aroma di cannella, servito in confezioni monoporzione con il caffè in tutti i bar del paese – cambierà nome in Biscoff, dall’unione di biscotto e caffè. Rejoignez notre groupe FB « Sauvons notre spéculoos ! » ! #Jesuisspeculoos pic.twitter.com/RD8HHflezR
Il biscotto che mette d’accordo tutti i belgi. La decisione dell'azienda Lotus di cambiare il nome del suo Speculoos ha provocato indignazione nel paese, dove è tra i pochi elementi dell'identità nazionale.
Oggi al Tribunale di Catania è iniziata l’udienza preliminare del processo contro il leader della Lega, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco di 131 migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale dalla nave della Marina militare Gregoretti. È quella fase del processo penale in cui il giudice per l’udienza preliminare (gup) decide se rinviare a giudizio l’imputato e quindi dare inizio alla fase del dibattimento processuale, oppure proscioglierlo e archiviare il processo. Se Salvini venisse rinviato a giudizio rischierebbe fino a 15 anni di carcere. La procura di Catania ha chiesto di nuovo, per la terza volta, l’archiviazione dell’accusa contro Salvini. Dopo due ore di camera di consiglio, comunque, l’udienza preliminare è stata rinviata al 20 novembre, quando verranno sentiti anche Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Danilo Toninelli, mentre il 4 dicembre verranno sentite Elisabetta Trenta, Luciana Lamorgese e l’ambasciatore italiano in Europa Maurizio Massari. L’avvocata di Salvini, Giulia Bongiorno, ha infatti chiesto un approfondimento probatorio da parte del giudice per verificare se le procedure di sbarco indicate nel capo d’imputazione siano proseguite durante l’attuale governo.
È iniziato il processo contro Salvini. O meglio, l'udienza preliminare: il tribunale di Catania deve decidere se rinviare a giudizio il leader della Lega, accusato di sequestro di persona per il caso della nave Gregoretti.
In questi giorni il Senato sta votando gli emendamenti e gli articoli del disegno di legge presentato dal governo Renzi per la riforma del Senato stesso, il cosiddetto “ddl Boschi”. E da giorni ci sono proteste da parte delle opposizioni per i tempi contingentati, reazioni da parte della maggioranza, che ritiene molte proteste strumentali e volte solo a fare ostruzionismo, espulsioni ed episodi poco edificanti. Le principali notizie di mercoledì sono due: la maggioranza che ha raggiunto il suo margine più esiguo e una lettera che le opposizioni dovrebbero (secondo diversi giornali) inviare a Sergio Mattarella. Finora Giovedì 1 ottobre era stato approvato l’articolo 1 grazie all’introduzione di un emendamento “canguro” da parte del PD sulle funzioni delle Camere, sabato 3 l’articolo 2 sulla composizione ed elezione del Senato della Repubblica: l’articolo 2 era il più complicato e stabilisce che i futuri senatori saranno eletti dai consigli regionali, ma «in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge». Questa elaborata formula è frutto di una lunga trattativa interna al Partito Democratico: in pratica significa che in futuro i senatori saranno eletti dai consigli regionali che li sceglieranno tra gli stessi consiglieri eletti. Lunedì 5 ottobre è stato dato il via libera all’articolo 6 (che modifica l’articolo 64 della Costituzione, prevedendo che il Regolamento della Camera disciplini lo statuto delle opposizioni) e il giorno dopo è stato approvato l’articolo 7 che riguarda i titoli di ammissione per potere fare parte del Senato e l’articolo 10 riguardante il procedimento legislativo.
La giornata di mercoledì in Senato. La maggioranza resta maggioranza, anche con l'aiuto di Forza Italia; le opposizioni hanno protestato e attaccato il presidente del Senato; la riforma lentamente procede.
È morto Enrico Greppi detto Erriquez, musicista, cantante e fondatore della Bandabardò. Aveva 60 anni ed era malato da tempo. La notizia è stata confermata ai giornali dal suo manager. Greppi aveva creato la Bandabardò, uno dei più noti gruppi di musica folk italiana, dopo aver conosciuto il futuro chitarrista della band Alessandro Finazzo all’inizio degli anni Novanta. Insieme hanno pubblicato dieci dischi e suonato centinaia di concerti in Italia e all’estero. Nel 2018 la Bandabardò aveva festeggiato i 25 anni di carriera con un grande concerto al Mandela Forum di Firenze.
È morto Enrico Greppi detto Erriquez, musicista e fondatore della Bandabardò.
Condé Nast Italia, la divisione italiana della nota casa editrice americana, ha fatto sapere che chiuderà l’edizione italiana della rivista mensile Glamour, che era stata avviata nel 1992. Fedele Usai, l’amministratore delegato dell’azienda, ha spiegato a Prima Comunicazione che «Glamour è un brand ancora importante per fatturato, ma il suo target, giovani donne attorno ai 20 anni, si è spostato e si sposterà sempre di più su piattaforme diverse dalla carta. Quindi bisogna essere selettivi, senza dimenticare che abbiamo altri due brand femminili importantissimi come Vanity Fair e Vogue». Wired, che fa parte dello stesso gruppo editoriale, ha scritto che «9 dei 10 giornalisti della redazione sono in esubero, proprio mentre [la proprietà] valuta operazioni espansive, come un’unità redazionale organizzativa per lanciare nuovi prodotti. Per la quale, però, non accetta di considerare i giornalisti di Glamour».
Condé Nast Italia chiuderà la rivista mensile Glamour.
La cosiddetta stagione dei blockbuster del cinema è iniziata qualche giorno fa, quando è uscito Captain America: Civil War, e andrà avanti per tutta l’estate grazie a film come X-Men: Apocalisse, Warcraft – L’inizio e Independence Day – Rigenerazione. Sono film che sono costati tanto e che probabilmente incasseranno molto di più. Il concetto di blockbuster esiste da molti anni – da molto prima che l’omonima società di videonoleggio nascesse e fallisse – ma non è ben chiaro cosa sia davvero un blockbuster. Negli anni qualcuno ha provato a usare numeri e valori oggettivi per decidere cosa è un blockbuster e cosa no. Non si è però mai arrivati a una definizione condivisa e il concetto è quindi rimasto abbastanza vago. Si sa però da dove arriva la parola blockbuster, qual è il primo vero blockbuster della storia, quali sono le più frequenti caratteristiche dei film definiti blockbuster e qual è, secondo le informazioni del più popolare sito di cinema al mondo, il film-più-blockbuster di sempre. La parola blockbuster è l’unione delle parole “block” (isolato) e “buster” (cosa che distrugge) e fu usata negli anni Quaranta per definire le bombe che durante la Seconda guerra mondiale erano in grado di distruggere interi isolati. Dopo la fine della guerra la parola uscì dal contesto militare e fu usata per parlare di qualcosa di grande e sorprendente, che faceva scalpore. Nel 1954 Film Bulletin, una rivista di cinema, scrisse che la parola iniziò a entrare nel mondo del cinema alla fine degli anni Quaranta, dopo che il produttore Max E. Youngstein la usò per parlare di un film con incassi superiori ai due milioni di dollari, che corrispondono a circa 18 milioni di dollari di oggi.
Definizione di “blockbuster”. Non la catena di videonoleggi, proprio i film: i critici ne discutono, di solito è un film d'azione dove a un certo punto qualcuno cade dall'alto (eh?).
Nelle profondità della miniera Mozumi, nei pressi della città giapponese di Hida nella provincia di Gifu, c’è un enorme serbatoio di acciaio inossidabile alto 41,4 metri e con un diametro di 39,3 metri. La struttura è parte di uno dei più grandi laboratori per l’osservazione dei neutrini, l’Osservatorio Kamioka, diretto dall’Università di Tokyo attraverso il suo Istituto per la ricerca dei raggi cosmici. Il gigantesco cilindro è sepolto sotto la montagna Ikeno-yama (1.369 metri) a circa mille metri dalla sua sommità e negli anni, grazie ai numerosi esperimenti organizzati nei laboratori dell’Osservatorio, ha permesso di dare un contributo fondamentale per la comprensione di come funziona la fisica delle particelle, in particolare per quanto riguarda i neutrini. Il primo esperimento per indagare la stabilità della materia (studiando la teoria del decadimento del protone, la particella elementare che assieme al neutrone costituisce il nucleo di un atomo) fu organizzato agli inizi degli anni Ottanta con la realizzazione del Kamiokande (Kamioka Nucleon Decay Experiment), un rilevatore costituito da un cilindro più piccolo di quello attuale, che si chiama Super-Kamiokande. Realizzato negli anni Novanta, ha consentito di confermare la teoria secondo la quale in determinate circostanze i neutrini mutano.
Lo spettacolare osservatorio di neutrini sotto una montagna in Giappone. Le foto e la storia del Super Kamiokande, l'enorme rilevatore sotterraneo alla base di molte scoperte su come è fatto tutto.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.462 nuovi casi di contagio da coronavirus e 9 nuovi decessi, per un totale di 265.409 casi e 35.472 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva italiani sono 74 (sette in più di ieri) e quelle in altri reparti 1.178 (47 in più di ieri). Le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 65.135, per un totale dall’inizio dell’epidemia di quasi 5 milioni. – Leggi anche: Tutto (o quasi) sulla riapertura delle scuole
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, venerdì 28 agosto.
Nella tarda sera dell’11 novembre 1940, ottant’anni fa, una flotta di 21 biplani Swordfish della Royal Navy britannica stava sorvolando la costa pugliese, diretta verso il porto di Taranto per attaccarlo. Lì erano ormeggiate alcune delle principali navi da guerra della marina italiana: circa una ventina in totale, tra cui 6 corazzate, 9 incrociatori e diversi cacciatorpedinieri. I biplani erano partiti in due gruppi separati, il primo decollato alle 20.30, il secondo alle 21.20, entrambi dalla portaerei Illustrious, posizionata a 170 chilometri da Taranto. Per capire perché la marina britannica avesse organizzato questo attacco bisogna fare un passo indietro e ripercorrere ciò che era successo nei mesi precedenti: l’Italia era entrata in guerra a giugno, con il famoso discorso di Benito Mussolini dal balcone di piazza Venezia. A ottobre era iniziata l’offensiva italiana in Grecia e il nuovo fronte aveva modificato la normale distribuzione delle navi italiane tra i diversi porti: per avere tutta la flotta pronta a intervenire in caso di un intervento militare più sostanzioso da parte dei britannici – che avevano cominciato a fornire aiuti alla Grecia già ai primi di novembre – tutta la flotta italiana era stata concentrata a Taranto.
La volta che i britannici bombardarono Taranto, 80 anni fa. A seguito dell'offensiva militare italiana in Grecia, la Royal Navy decise di attaccare a sorpresa la marina militare italiana: fu un trionfo, per loro.
In alcuni paesi del Medio Oriente (ad esempio l’Iraq e l’Iran) non è semplice acquistare vestiti alla moda di marchi internazionali a causa dell’instabilità politica o di sanzioni internazionali: in molti posti non ci sono centri commerciali che li vendono, parecchi marchi non sono disponibili e i grandi siti di e-commerce non spediscono in alcuni paesi. Per questo alcune persone rivendono capi di abbigliamento e accessori utilizzando come metodi alternativi per raggiungere i clienti Instagram, Whatsapp e Telegram. Pubblicano fotografie dei vestiti e in base alle risposte e ai commenti dei clienti si fanno un’idea della domanda; poi vanno a comprare i prodotti all’ingrosso nei paesi vicini, in particolare in Turchia. La rivista Business of Fashion ha intervistato Demet Mutlu, la fondatrice del sito di e-commerce turco Trendyol, per capire come funziona questo sistema di vendita non convenzionale. Trendyol è uno dei più grandi siti di e-commerce turchi; Markafoni o Morhipo sono i suoi concorrenti principali, ma per ora è Trendyol ad avere la posizione dominante sul mercato. Vende accessori di aziende di alta moda come Gucci e Prada, ma anche vestiti di Zara e capi di abbigliamento di alcuni marchi propri, come Trendyolmilla, che hanno prezzi più economici. Spedisce solo in Turchia e il suo sito è solo in turco. Nel 2015 ha ricavato circa 225 milioni di euro e negli ultimi anni è cresciuto dal 50 al 70 per cento; le linee di abbigliamento di Trendyol contribuiscono al 40 per cento delle vendite totali. Su 80 milioni di abitanti della Turchia, 12 milioni sono clienti di Trendyol.
Come si vendono i vestiti alla moda in Iraq. E in altri paesi del Medio Oriente dove la maggior parte dei siti di e-commerce non spedisce i prodotti: con Instagram e Whatsapp.
Il padiglione della Germania – che si trova poco oltre l’intersezione del Decumano con il Cardo, tra l’Ecuador e il Kuwait – è uno di quelli più legati al tema di Expo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, insieme a quello della Svizzera. Il motto tedesco è “Be Active” (“Siate attivi”): il percorso all’interno del padiglione – anche piuttosto divertente – incoraggia le persone ad avere un comportamento attento verso la natura. All’interno del padiglione della Germania si possono trovare diverse idee innovative riguardo al problema dell’alimentazione sostenibile. Il padiglione è grande circa 2600 metri quadri ed è diviso su due percorsi diversi: c’è un percorso aperto, senza coda, a cui si accede salendo i gradini davanti alla struttura e dove si può passeggiare, prendere una birra, mangiare un piatto tipico tedesco e rilassarsi sulle bellissime panchine del tetto; poi c’è un percorso all’interno che porta all’esposizione vera e propria.
Com’è fatto il padiglione della Germania a Expo. È diviso su due percorsi (uno interno e uno esterno), ci sono molte cose innovative sull'ambiente e sull'alimentazione sostenibile.
Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana c’è il presidente francese François Hollande, che guarda con aria paterna il robot Nao, prodotto dell’azienda Aldebaran Robotics. Poi, foto di modelle nei backstage della settimana della moda di New York (se le foto vi sono piaciute, qui ce ne sono parecchie altre). La signora anziana con lo sguardo severo è Concepcion Picciotto, che dall’agosto del 1981 vive in una tenda montata davanti alla Casa Bianca di Washington per protestare contro le armi nucleari e la guerra. Tra gli attori fotografati questa settimana c’è Mateen Devji, 7 anni, alla proiezione di The Right Kind of Wrong al Toronto Film Festival. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Intelligenze artificiali. Hollande con un robot in braccio, ballerine scozzesi ed eredi al trono, tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Allo zoo Tierpark di Berlino è nato sabato 27 luglio un porcospino dalla coda bianca, una specie che normalmente si trova in Medio Oriente a in Asia Meridionale. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il porcospino dello zoo di Berlino – foto. Ha sei giorni ed è una specie diffusa normalmente in Medio Oriente e Asia Meridionale.
Domenica un autista dell’ATAC, l’azienda dei trasporti pubblici di Roma, ha raccontato su un gruppo Facebook di complottisti anti-vaccini di aver messo una scritta contro i vaccini sul display del suo autobus: “Vaccinati sto cazzo”. Poco dopo la pubblicazione della foto sul gruppo, un utente ha segnalato su Twitter ad ATAC la scritta e l’azienda ha detto che avrebbe indagato sulla vicenda. I lavori dell @InfoAtac utilizzano i bus per uso privato. #vaccinarSi pic.twitter.com/szIlkQH6G0
L’autobus di Roma con la scritta contro i vaccini. Un autista di ATAC ha pubblicato su Facebook la foto della scritta "Vaccinati sto cazzo" sul display del bus, l'azienda ha minacciato "provvedimenti".
C’è un appuntamento quotidiano ugualmente atteso, immaginiamo, dai lettori e dai redattori del Post: l’uscita della striscia dei Peanuts del giorno. Iniziammo a pubblicarle il 14 maggio del 2012, sono ovviamente di repliche dato che la pubblicazione di nuove strisce venne interrotta nel 2000 dalla morte dell’autore, Charles Schulz. Siamo andati a cercare le vostre preferite tra quelle uscite quest’anno e ne è venuta fuori una raccolta segnata dall’amore e soprattutto dal rifiuto amoroso, con Lucy e Schroeder grandi protagonisti: lei che ci prova alternandosi civettuola e bisbetica; lui che la ignora concentrandosi sugli esercizi al pianoforte. Non mancano ovviamente Snoopy, le delusioni di Charlie Brown e un grande insegnamento di Linus, che al Post ci ripetiamo molto spesso. Queste non vi basteranno: ne trovate tante altre qui. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le vostre strisce dei Peanuts preferite di quest’anno. Tra quelle pubblicate ogni giorno sul Post: la vostra c'è?.
È in programma per lunedì 16 luglio uno sciopero dei trasporti gestiti da GTT a Torino. Durerà 24 ore e avrà modalità diverse a seconda dei mezzi coinvolti: autobus, tram, linea metropolitana e servizio metropolitano ferroviario (potrebbero esserci problemi anche agli sportelli GTT per i clienti). Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti per motivi legati al piano industriale dell’azienda. GTT ha pubblicato sul proprio sito gli orari in cui verrà garantita la circolazione dei mezzi pubblici, esplicitando che «sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito».
Lunedì 16 luglio ci sarà uno sciopero dei mezzi pubblici di GTT a Torino.
Federico Leardini, giornalista di economia di SkyTG24, è morto oggi a 38 anni, dopo avere avuto un infarto mentre si allenava in una palestra di Carate Brianza, in provincia di Milano. Leardini si era sentito male venerdì mattina, ed era stato portato d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza: secondo il Giornale di Monza non aveva mai ripreso conoscenza. Dal 2011, Leardini conduceva la rubrica di borsa e finanza “La Campanella” su SkyTG24. È mancato un collega bravo e preparato, un ragazzo buono, Federico Leardini, che su @SkyTG24 ci aggiornava sull'economia! Ciao Federico, ci mancherai! pic.twitter.com/fBpyCrlHNu
È morto a 38 anni Federico Leardini, giornalista di economia di SkyTG24.
Un’importante sfilata dell’azienda italiana Dolce & Gabbana che si sarebbe dovuta tenere oggi a Shanghai, in Cina, è stata cancellata – non è ancora chiaro se da D&G o dall’Ufficio per gli affari culturali della città – in seguito alle accuse di razzismo rivolte all’azienda e al suo stilista Stefano Gabbana. Il caso è iniziato con i video usati da D&G per promuovere la sfilata, giudicati molto stereotipati da molte persone online, e si è aggravato dopo che DietPrada, uno degli account di moda più seguiti su Instagram, ha pubblicato uno scambio di messaggi con Stefano Gabbana, uno dei due fondatori e stilisti del marchio, che esprimeva opinioni estremamente razziste e offensive verso la Cina. Gabbana e D&G si sono difesi soltanto qualche ora dopo, mentre sui social network la storia arrivava ovunque, dicendo che i loro account erano stati hackerati. Ma cominciamo dall’inizio.
Il gran guaio di Dolce & Gabbana in Cina. Una sfilata è stata cancellata dopo una storia di spot accusati di razzismo e messaggi offensivi di Stefano Gabbana (che però sostiene non siano suoi).
Si discute da diverso tempo del fatto che Berlusconi abbia intenzione di lanciare un nuovo partito. Quello attuale, il Popolo delle Libertà, non funziona più: ha perso molti pezzi, la sua immagine è logorata dalle critiche ricevute da parte di pezzi dello stesso centrodestra, il suo utilizzo è legato a un contenzioso legale con i finiani nel quale non conviene a nessuno infilarsi. Quello vecchio, Forza Italia, rimane il preferito di Berlusconi e molti altri suoi sodali, ma non si può riesumare tout court senza dare l’idea di un esplicito ritorno al passato. E quindi serve un simbolo nuovo. Settimana dopo settimana le indiscrezioni sono diventate dichiarazioni ufficiali, e lo stesso Berlusconi – nonché molti altri esponenti del PdL – hanno più volte fatto cenno a questa necessità, che si sposa anche col bisogno che ha il fronte berlusconiano di presentarsi con un’immagine rinnovata alle prossime eventuali elezioni anticipate, non potendo difendere due anni di governo dai risultati come minimo deludenti. Un ulteriore indizio era stato fornito dal presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di fine anno e poi a Matrix, quando aveva parlato del problema che secondo lui affligge alcuni nomi di partito: quello di essere ridotti ad acronimi.
Il nuovo partito di Berlusconi si chiamerà “Popolari”? secondo il Messaggero la scelta del nuovo nome è stata fatta, e certamente farà arrabbiare più di qualcuno.
Un gruppo di stilisti, rivenditori e dirigenti di aziende di moda di tutto il mondo ha firmato una proposta per rinnovare radicalmente il sistema della moda, duramente colpito dalla crisi causata dal coronavirus, che ha esacerbato alcuni problemi noti da tempo. La proposta si chiama #Rewiringfashion (“riscrivere la moda”) ed è sostenuta anche dall’autorevole sito Business of Fashion. I firmatari chiedono di ripensare «il calendario della moda, che non è sincronizzato con quello di chi compra gli abiti, non è sostenibile per i professionisti dell’industria ed è dannoso per le vendite; il modo in cui si tengono le sfilate, che è datato; l’eccesso di sconti che convincono i clienti ad aspettare continue diminuzioni dei costi, con l’erosione dei profitti e la perdita di valore del marchio».
Tre proposte per rinnovare la moda. Da un gruppo di stilisti, rivenditori e dirigenti internazionali: cambiare il calendario, reinventare le sfilate, fare sconti solo due volte all'anno.
L’UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite che ha lo scopo di incentivare la protezione e la conservazione di luoghi significativi dal punto di vista storico, culturale e ambientale, ha da poco annunciato la scelta di 29 nuovi luoghi protetti. La selezione è avvenuta nel corso del 43esimo incontro del comitato del Patrimonio mondiale, che si riunisce a Baku, la capitale dell’Azerbaigian, tra il 30 giugno e il 10 luglio. I nuovi luoghi protetti sono stati scelti tra 35 proposte, e tra i 29 selezionati ce ne sono 24 ritenuti di interesse storico e culturale. Nel caso dell’Italia, è stata aggiunta ai siti dell’UNESCO la zona del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nel Veneto.
I nuovi luoghi protetti dall’UNESCO. Dalle colline del Prosecco in Italia a un grande parco naturale in Islanda, passando per sterminate foreste in Iran e sfarzosi palazzi barocchi in Portogallo.
Lo scorso 20 maggio nei pressi del Museo Marittimo Nazionale di Amsterdam, nei Paesi Bassi, si è vista un’imbarcazione particolare, che sembrava uscita da un altro tempo rispetto alla riproduzione della nave del Seicento East Indiaman, ormeggiata nel bacino di fronte allo spazio espositivo: era un prototipo di barca elettrica senza conducente, perfezionato dall’Amsterdam Institute for Advanced Metropolitan Solutions (AMS) in collaborazione col Massachusetts Institute of Technology (MIT) degli Stati Uniti. Le barche sono da sempre tra i mezzi di trasporto più diffusi nei Paesi Bassi, e soprattutto in una città come Amsterdam, che ha più di 100 chilometri di canali. Per l’amministrazione locale sviluppare e incoraggiare l’utilizzo di barche elettriche, con o senza conducente, è una buona strategia per ridurre il traffico in città, ma soprattutto un’opportunità per ridurre l’inquinamento prodotto dai battelli turistici, che sono una delle attrazioni principali della città e viaggiano anche per 14 ore al giorno.
Amsterdam avrà barche elettriche che si guidano da sole? per ora c'è soltanto un prototipo, ma da tempo l'amministrazione locale sta incentivando la riconversione dei veicoli inquinanti.
In questi giorni di grandi incertezze sui mercati finanziari − la settimana scorsa è stata la peggiore degli ultimi quattro anni per le borse di tutto il mondo − nelle redazioni giornalistiche e nelle agenzie fotografiche di tutto il mondo si è ripresentata una questione che ritorna ogni volta che bisogna raccontare una notizia di economia: quale immagine utilizzare per illustrare quello che succede? In questo contesto i soggetti più fotografati sono senza dubbio i trader, quelli che lavorano in Borsa, soprattutto quelli che contrattano a gesti e urlando sui cosiddetti “trading floor” che in questi giorni sono tutti accomunati da consuete espressioni di stanchezza, disperazione, incredulità e rassegnazione: “mettersi le mani nei capelli” in questo caso non è un modo di dire, ma il gesto che in questi giorni si vede più spesso nelle foto che arrivano dalle Borse di tutto il mondo (nonostante la grandissima parte delle trattative in borsa si faccia da anni per via informatica). Oltre ai trader, i broker e chi lavora come professionista nel settore, in questi giorni è comune trovare quella stessa incertezza anche sulle facce degli investitori, soprattutto quelli cinesi. Molti cinesi, infatti, hanno investimenti in azioni: si tratta di investitori poco esperti, padri di famiglia più che gestori di grandi patrimoni, per cui le azioni sembravano uno dei pochi buoni investimenti rimasti visto che il mercato immobiliare stava rallentando.
Facce da grossa crisi. Catalogo fotografico delle smorfie e delle mani-nei-capelli usate dai giornali di mezzo mondo per illustrare giornate come quella di ieri.
In Belgio è stata praticata l’eutanasia su una persona minore di 18 anni, che era malata terminale. Non ci sono informazioni sulla patologia di questa persona e né in quali circostanze è avvenuta la sua morte. Si sa solo che la persona in questione aveva 17 anni, che la morte è avvenuta nella parte settentrionale del paese, dove vivono i fiamminghi, i belgi che parlano olandese, e che il comitato federale per l’eutanasia è venuto a sapere della sua morte la settimana scorsa. È stato il primo caso di minorenne a essere legalmente aiutato a morire in Belgio da quando, nel 2014, il parlamento belga ha eliminato le restrizioni di età nella legge sull’eutanasia. Il Belgio è l’unico paese al mondo in cui è permesso praticare l’eutanasia senza restrizioni di età: le condizioni richieste sono che la persona sia agli ultimi stadi di una malattia terminale, che sia in grado di prendere una decisione razionale e che i suoi genitori siano d’accordo. La morte del minore è stata confermata dal professore Wim Distelmans, presidente della Commissione federale di controllo e valutazione dell’eutanasia, che ha compilato un rapporto sull’eutanasia del minore. Nel rapporto si legge che questo caso resta eccezionale e che l’eutanasia è riservata ai casi estremi: il fatto che siano passati due anni e mezzo dall’estensione ai malati minorenni della legge sull’eutanasia a questa prima messa in pratica ne è la prova. Distelmans ha detto: «Fortunatamente ci sono solo pochi bambini che vengono presi in considerazione per l’eutanasia, ma questo non significa che dovremmo rifiutare loro una morte degna». Nella legge del Belgio sull’eutanasia c’è scritto che le richieste di aiuto per morire possono essere ascoltate solo se i minori malati hanno una situazione medica tale per cui provano “terribili sofferenze fisiche” e se hanno chiesto più volte di poter morire. Sono escluse dalle patologie considerate dalla legge le malattie psichiatriche, e anche le sofferenze a cui si fa riferimento devono essere esclusivamente fisiche.
Il primo caso di eutanasia legale su un minore in Belgio. È la prima volta che viene applicata una legge del 2014 che ha abolito le restrizioni di età per l’eutanasia legale (e che per ora esiste solo in Belgio).
Nel suo editoriale di domenica su Repubblica, Eugenio Scalfari si è occupato con un post scriptum del caso Mancino e delle intercettazioni nei suoi confronti, che avrebbero anche coinvolto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L’ex presidente del Senato Nicola Mancino sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Palermo con l’ipotesi di falsa testimonianza, nell’ambito delle indagini sulla presunta trattativa tra Stato e mafia in seguito agli attentati del 1992 e del 1993. L’ipotesi dei magistrati, basate in parte sulle dichiarazioni di alcuni mafiosi, è che lo Stato avesse cercato di giungere a un accordo che avrebbe previsto la fine delle stragi in cambio di una attenuazione delle misure detentive previste dall’articolo 41bis, il cosiddetto “carcere duro” contro i mafiosi. Secondo le ipotesi di diversi giornali circolate nelle ultime settimane, preoccupato dalla situazione, Mancino avrebbe chiesto aiuto a Napolitano. Il presidente ha riportato le preoccupazioni di Mancino in una lettera al procuratore generale della Cassazione Esposito, il quale veniva invitato a valutare l’esercizio dei suoi poteri, anche sulla procura nazionale antimafia
Si può intercettare Napolitano? scalfari e Ingroia su Repubblica discutono di un'intricata questione giuridica.
Nonostante le restrizioni per il coronavirus siano state allentate in tutta Italia, ancora oggi in diverse circostanze e regioni è richiesto per legge di indossare una mascherina, per limitare per quanto possibile la diffusione del contagio. Buona parte di quelle che usiamo si assomigliano nella forma, ma in realtà ne esistono diversi tipi. Tenete conto che le mascherine hanno due funzioni collegate tra loro ma differenti: proteggere chi le indossa e proteggere gli altri. La stessa mascherina può fare una cosa meglio di quanto faccia l’altra, quindi vediamo di capire che differenze ci sono. Le mascherine chirurgiche Sono fatte di vari strati, fra cui almeno uno in materiale idrorepellente, a creare una barriera fisica per evitare il passaggio di fluidi in ingresso e in uscita. Sono efficaci soprattutto per il passaggio di fluidi in uscita, quindi per proteggere gli altri: per questo l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di farle indossare a pazienti positivi al coronavirus o a casi sospetti, in modo da limitare le occasioni di contagio. Siccome si può essere infetti anche da asintomatici, però, possono essere utili anche se indossate da pazienti che pensano di essere sani, e per questo in molte occasioni sono obbligatorie.
Che differenze ci sono fra le mascherine. Una volta per tutte, per chi non sa ancora districarsi fra quelle chirurgiche, le FFP, quelle fatte in casa e quelle con le valvole.
Dopo averlo annunciato sui molti canali della rete che frequenta, dieci giorni fa Beppe Severgnini ha avviato un esperimento di privazione per capire di più su un tema di cui si parla molto da tempo, ovvero quanto siamo in grado di staccarci dalle nostre nuove vite in rete. Si è costretto a disconnettere tutto per una settimana – ha dovuto farsi legare all’albero, come Ulisse – e oggi ne racconta sulla Lettura del Corriere della Sera. Giovedì 9 febbraio Appena sveglio, invece di aprire Corriere.it come d’abitudine, annuncio: «Stamattina si guardano le foto scattate in India»! (28 minuti, con musica pop del Tamil Nadu). Lo so: è l’equivalente delle vecchie proiezioni-con-diapositive, quelle che hanno incrinato tante convivenze. Ma devo distrarmi, a tutti i costi. I famigliari capiscono e sorridono: B. avrà una settimana difficile, meglio non contrariarlo. Alle nove mi sento spavaldo, e faccio una cosa strana, anzi antica: esco, vado all’edicola in piazza del Duomo a Crema, compro il «Corriere» e lo leggo. Voi direte: be’, che c’è di strano? Lei non legge il suo giornale? Risposta: certo, ma a puntate durante la giornata. Non tutto di primo mattino.
Severgnini senza internet. Ha provato a disconnettersi da ogni cosa in rete per una settimana, e fare delle cose "antiche".
I diamanti sono la pietra preziosa più nota e desiderata, ma la ragione non dipende dal fatto che siano le gemme di maggiore valore, né le più brillanti (non lo sono): bensì dalle strategie commerciali della società il cui nome è stato a lungo sinonimo dell’intera industria dei diamanti, la De Beers. A questa azienda si deve anche la falsa credenza secondo cui i diamanti sarebbero rari. Ovviamente, le miniere di diamanti non si trovano dappertutto e il numero di queste pietre preziose non è infinito, ma l’idea che ce ne siano pochi si è diffusa perché per decenni la De Beers ne ha messo da parte una grossa riserva, vendendo solo una parte di quelli estratti. Tenendo così alti i prezzi, e al tempo stesso alimentando il mito intorno ai diamanti. Un tempo i diamanti erano effettivamente rari e sugli anelli di fidanzamento di chi poteva permettersi di acquistare delle gemme c’erano soprattutto rubini e zaffiri. Le cose cambiarono circa 150 anni fa: intorno al 1870 in Sudafrica furono scoperte enormi miniere di diamanti, che così diventarono più diffusi e meno costosi.
I diamanti non sono così rari. È una credenza dovuta alle strategie commerciali e promozionali di De Beers, che a partire da fine Ottocento costruì un mito che dura ancora oggi.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Un vecchio stupendo video in cui si vede come Dylan volesse un mondo migliore per tutti, ma anche statemi a un metro di distanza. Mi sono già ricreduto sul disco nuovo di David Gray, di cui mi aveva convinto poco la prima canzone anticipata: invece è bello, un bel disco di David Gray. Su Spotify. Quando ieri ho linkato la cosa della Royal Albert Hall e i Beatles avevo l'impressione che ne avessimo scritto sul Post o parlato in redazione, a suo tempo: impressione non abbastanza forte da farmi ricordare che era perché era un pesce d'Aprile, come qualcuno mi ha rammentato subito. Vi chiedo scusa, non la raccontate agli amici (la storia; la mia maldestria potete raccontarla). A maggio ci dovrebbe essere un disco nuovo di St. Vincent, cantautrice americana di gran culto negli scorsi anni, di cui parliamo presto. E invece c'è già un disco nuovo di Nick Cave. Le leggo, le vostre mail: se a volte non rispondo è solo per imbarazzo dei complimenti immeritati, ché stiamo godendoci queste cose tutti assieme. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Barry McGuire. Che tolse a "Help" dei Beatles il primo posto nelle classifiche americane.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scritto una lettera al Corriere della Sera per difendersi dalle accuse di sequestro di persona e abuso di ufficio che gli vengono fatte in relazione al caso della Diciotti, la nave militare italiana che lo scorso agosto Salvini costrinse a rimanere nel porto di Catania per giorni senza far sbarcare nessuno dei 190 migranti che si trovavano a bordo. Come previsto dalla Costituzione in caso di accuse a un ministro, il “tribunale dei ministri” di Palermo ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere e saranno quindi i senatori a dover decidere con un voto se Salvini possa essere processato. Nella sua lettera, Salvini non rinnega le sue decisioni legate alla nave Diciotti e spiega di aver agito per «la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante» e per «il perseguimento di un preminente interesse pubblico», chiedendo quindi al Senato di negare l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. In precedenza, Salvini aveva più volte detto di essere pronto a farsi processare.
Salvini non vuole essere processato sul “caso Diciotti”. Ha scritto al Corriere di aver agito per «la tutela di un interesse dello Stato» e quindi ritiene che «l’autorizzazione a procedere debba essere negata».
Anche nella giornata di oggi, giovedì 1 marzo, il brutto tempo sta causando il rallentamento delle tratte di molti treni e la cancellazione di altri. Negli ultimi giorni, a causa di una corrente d’aria molto fredda proveniente dalla Siberia, si è verificato un abbassamento delle temperature che ha provocato abbondanti nevicate e – tra le altre cose – molti disagi al trasporto ferroviario, soprattutto nel Centro e nel Sud Italia (e a Roma in particolare, dove non nevicava da sei anni). Trenitalia e Nuovo Trasporto Viaggiatori (la società dei treni Italo) hanno definito una serie di provvedimenti speciali per regolare la circolazione ferroviaria di oggi: in molti casi potete sapere in anticipo se il vostro treno sarà cancellato. – Frecce: sulla tratta Milano – Roma – Napoli è confermata la programmazione dell’80 per cento dei treni, con le fermate a Roma Termini e a Roma Tiburtina così come sono previste dall’orario ufficiale.
La situazione dei treni di giovedì e i ritardi a causa del maltempo. Sono stati attivati dei "piani di emergenza" che comportano la cancellazione di alcuni treni, ma in molti casi potete sapere in anticipo se il vostro treno sarà cancellato.
Dopo due settimane di negoziati, si è conclusa ieri la diciottesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Doha, in Qatar, a cui hanno partecipato 194 paesi del mondo. Si è discusso di molti temi, tra cui il prolungamento delle scadenze del protocollo di Kyoto, i rischi del riscaldamento globale e altri fattori che stanno causando importanti e rischiosi cambiamenti climatici. Il risultato però sembra essere stato deludente o meglio inconcludente, come scrive l’agenzia di stampa Reuters: la quale apre il suo articolo sulla riunione con parole molto scoraggianti, spiegando come non ci sia stato alcun progresso nella discussione sulla riduzione dei gas serra, né sia stata presa una decisione significativa da parte dei leader dei vari paesi, nell’ennesima riunione finanziata “generosamente” dalle Nazioni Unite. Tra l’altro il Qatar, il paese ospitante, è quello che produce il volume pro capite di gas serra più grande al mondo.
Un’altra conferenza sul clima. È finita ieri a Doha la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, con pochi passi avanti concreti: gli obiettivi restano quelli, ma le scadenze sono state rinviate.
A partire da settembre, il Green Pass sarà necessario per accedere ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza e sarà richiesto al personale scolastico e universitario, ma a pochi giorni dall’entrata in vigore delle nuove regole ci sono ancora alcuni dettagli da chiarire sulle modalità di controllo, soprattutto dal punto di vista della privacy. La certificazione, che serve per dimostrare di essere vaccinati contro il coronavirus, o guariti dalla COVID-19 da meno di sei mesi o ancora di essere risultati negativi a un test nelle precedenti 48 ore, viene già impiegata da qualche settimana per accedere a diversi luoghi al chiuso, dove c’è un maggior rischio di assembramenti e di contagio. L’estensione alla scuola e ad alcuni mezzi di trasporto è considerata importante dal governo per ridurre ulteriormente il rischio di nuovi contagi e incentivare le vaccinazioni, nonostante sia stata accolta con alcune polemiche e manifestazioni “no vax”. Come era accaduto con le prime regole introdotte a inizio agosto, il confronto negli ultimi giorni si è concentrato su come debbano essere svolti i controlli per accertare la validità dei Green Pass, tutelando la privacy dei loro proprietari.
I problemi del Green Pass con la privacy. Sono legati al tentativo di semplificare i controlli a partire da settembre, quando l'obbligo del certificato verrà esteso: per ora il Garante è molto cauto.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Cosa sta succedendo a Parma. Si è dimesso il presidente di una holding del comune, Andrea Costa, indagato per abuso d'ufficio.
Oggi a Roma è vietata la circolazione dei veicoli più inquinanti all’interno della cosiddetta fascia verde. Il divieto, che dal 2 novembre riguarda già le macchine Euro 0 (benzina e diesel), Euro 1 (benzina e diesel) e Euro 2 (diesel) dal lunedì al venerdì, da ieri è stato esteso a tutti i veicoli diesel, tranne quelli Euro 6. Il blocco del traffico è stato deciso in seguito al raggiungimento del nono giorno consecutivo di inquinamento oltre i limiti consentiti. Funziona così:
Le cose da sapere sul blocco del traffico a Roma. Anche oggi il divieto di circolazione è stato esteso a tutti i veicoli diesel, tranne quelli Euro 6.
Quasi esattamente 160 anni fa, il 28 marzo del 1854, scoppiò quella che molti ricordano, dai libri di scuola, come la guerra di Crimea. Gli storici la considerano il primo conflitto moderno della storia: per la prima volta vennero utilizzati su larga scala il telegrafo, le navi a vapore e le ferrovie. Per la prima volta il fronte venne visitato dai corrispondenti dei giornali, che pubblicarono regolari resoconti delle azioni, mentre vennero scattate le prime fotografie di guerra (con l’eccezione di alcuni scatti fatti qualche anno prima in un remoto conflitto in India; molti di questi primati si attribuiscono spesso alla guerra civile americana, che cominciò sette anni dopo). Ma soprattutto fu un conflitto scoppiato per motivi incredibilmente stupidi, in cui quasi tutti i partecipanti, diplomatici e militari, brillarono per incompetenza e incapacità. «Due anni di sviste fatali al rallentatore» Il pretesto che scatenò la guerra di Crimea ricorda un poco il Medioevo. La guerra – che portò alla morte di più di mezzo milione di persone – scoppiò dal punto di vista diplomatico a causa di una controversia su quale nazione avesse il diritto di proclamarsi “protettrice dei cristiani in Terra Santa”. La Palestina, all’epoca, faceva parte dell’Impero Ottomano, il cosiddetto “malato d’Europa”, uno stato in grave decadenza da più di un secolo. La città santa del cristianesimo, quindi, si trovava entro i confini di uno stato musulmano e la Russia, dalla metà del Settencento, aveva ricoperto il ruolo di protettrice dei cristiani in Palestina. Si trattava di un ruolo sostanzialmente onorifico, con un ridotto numero di incombenze da svolgere sul posto (bizantine questioni di priorità all’ingresso dei luoghi sacri, ad esempio).
L’altra guerra di Crimea. Iniziò quasi esattamente 160 anni fa, causata da una serie di improbabili errori: vi partecipò Tolstoj, l'Italia ne guadagnò molto e fu la prima guerra ad essere fotografata.
Ieri sono state annunciate tutte le nomination agli Oscar 2020, e tra queste quelle per i documentari: sia i lungometraggi sia i cortometraggi. Sono spesso tra i titoli meno conosciuti tra quelli che passano per la cerimonia più seguita del cinema mondiale, ma nascondono delle sorprese notevoli: quest’anno ce n’è uno prodotto da Barack e Michelle Obama, per esempio, oppure uno sulla storia di un’apicoltrice della Macedonia del Nord rurale di cui si parla benissimo. Alcuni si possono vedere su Netflix, come il brasiliano The Edge of Democracy, celebratissimo dalla critica, mentre altri sono disponibili addirittura su YouTube. Sono questi dieci.
I documentari candidati agli Oscar. Di cosa parlano e dove si possono vedere, da Netflix a YouTube.
Oggi il governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha annunciato che dal prossimo mese sarà dimezzato il quantitative easing (QE), il programma mensile di acquisto di titoli di stato e di altro tipo iniziato nel marzo del 2015. A partire dal prossimo gennaio il programma di acquisto sarà ridotto da 60 miliardi di euro a 30 miliardi di euro al mese. Lo scorso dicembre il programma era già stato ridotto da 80 miliardi a 60 miliardi di euro al mese. La durata del QE, che sarebbe dovuto terminare a gennaio, è stata estesa fino al settembre 2018. Draghi ha specificato che sarà esteso ulteriormente se dovesse essere necessario. Inoltre, Draghi ha annunciato che i tassi di interesse sui depositi resteranno allo -0,4 per cento e che continueranno a rimanere a questo livello anche nei prossimi tempi. Cos’è il “Quantitative Easing”, spiegato bene
La BCE ha deciso di dimezzare il quantitative easing a partire dal prossimo gennaio.
Ieri sera, a chiusura della puntata di “Ballarò”, è andata in onda la settima puntata del “Candidato”, una nuova serie tv con Filippo Timi, diretta da Ludovico Bessegato (regista e ideatore di Kubrick – Una Storia Porno). Nella serie, Timi interpreta Piero Zucca, un ex-postino che vince un po’ per caso le primarie di un grande partito e si trova ad essere candidato premier in campagna elettorale, affiancato da uno staff di esperti della comunicazione. Nella puntata di ieri sera si parlava di come si fa a far sì che un candidato pianga durante il suo “discorso emozionante”, e della tragica fine del cane Pallo.
La settima puntata del “Candidato”, con Filippo Timi. Questa volta si parla di tecniche per far piangere un uomo e della tragica fine del cane Pallo.
Sabato, parlando con un gruppo di giornalisti, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha detto che se il governo dovesse interrompere i lavori per la costruzione del Trans Adriatic Pipeline (TAP), il gasdotto che dall’Albania dovrebbe arrivare sulle coste pugliesi, dovrebbe pagare delle «penali per quasi 20 miliardi di euro». È per questa ragione, ha spiegato Di Maio, che il governo ha deciso di non ostacolare l’opera, nonostante durante la campagna elettorale il Movimento 5 Stelle avesse promesso di fermarla. Come hanno spiegato Corriere della Sera, Repubblica e anche l’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, però, la dichiarazione di Di Maio non è corretta. Il governo non dovrebbe pagare delle penali in caso di interruzione dei lavori del TAP, dato che l’infrastruttura non è un’opera pubblica. Gli unici eventuali costi che si troverebbe a dover sostenere sono le richieste di risarcimento delle aziende coinvolte nel progetto, come capita sempre in casi del genere.
Cosa c’è di vero nelle dichiarazioni di Di Maio sul TAP. Secondo il ministro dello Sviluppo economico il gasdotto sarà concluso perché altrimenti il governo dovrebbe pagare una penale nascosta, che però non esiste.
Un nuovo farmaco per trattare la depressione post-partum è stato approvato questa settimana dalla Food and Drug Administration, l’agenzia che si occupa di verificare la sicurezza dei farmaci negli Stati Uniti. Il medicinale è il primo del suo genere a essere stato specificamente sviluppato per ridurre gli effetti del disturbo dell’umore che in media interessa tra il 10 e il 20 per cento delle donne nelle settimane successive al parto. Il farmaco, che viene commercializzato con il nome Zulresso, agisce entro 48 ore e molto più rapidamente dei trattamenti finora utilizzati per questa condizione, che richiedono fino a due settimane prima di portare qualche beneficio. Le cause esatte della depressione post-partum non sono ancora chiare, anche se negli anni sono stati identificati fattori fisici ed emotivi che possono concorrere al suo sviluppo. Dopo il parto la combinazione degli ormoni nell’organismo cambia sensibilmente, influendo in alcuni casi sull’umore e sui cicli sonno/veglia. Altri fattori di rischio sono la presenza di lievi disturbi psicologici o una storia familiare con casi di depressione. Le madri che soffrono di depressione post-partum mostrano di solito repentini cambi d’umore, perdita d’appetito, insonnia e talvolta un disinteresse verso il neonato. Nei casi più gravi, e se non trattata adeguatamente, la depressione post-partum può portare a stati depressivi più profondi e prolungati, fino ad atti di autolesionismo.
Il primo farmaco specifico contro la depressione post-partum. È stato appena approvato negli Stati Uniti e si è rivelato efficace nel ridurre i sintomi depressivi nelle madri in pochi giorni.
Negli ultimi due giorni il governo guidato da Mario Draghi ha presentato alle Camere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il documento con cui il governo spiega come intende spendere i finanziamenti che arriveranno dall’Unione Europea tramite il Next Generation EU, chiamato anche Recovery Fund. Il piano prevede in tutto finanziamenti per 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5 miliardi dal Recovery Fund (fra sussidi e prestiti a basso tasso d’interesse) e 30,6 miliardi di risorse interne, da impiegare entro il 2026. In termini percentuali, il 27 per cento dei fondi sarà dedicato alla digitalizzazione, il 40 per cento agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico e oltre il 10 per cento alla coesione sociale. Oltre a moltissime indicazioni e promesse generiche, nelle 273 pagine del documento si trovano anche finanziamenti e riforme di maggiore concretezza, e di cui quasi certamente si continuerà a parlare nei prossimi anni.
Un po’ di cose notevoli dentro il PNRR. Dagli asili nido all'alta velocità, passando per la raccolta differenziata: cosa c'è nel piano che spiega come saranno spesi i soldi del Recovery Fund.
Apple ha annunciato che la sua nuova sede – quella a forma di disco volante il cui progetto era stato presentato nel 2011 da Steve Jobs, pochi mesi prima di morire – si chiamerà “Apple Park” e sarà pronta per ospitare i dipendenti ad aprile. Il campus si trova a Cupertino, in California, come la sede attuale. È grande 708mila metri quadrati, di cui 260mila occupati dall’edificio principale (cioè il disco volante) e ci vorranno sei mesi per far traslocare tutti gli uffici: in totale ci lavoreranno 12mila impiegati. I lavori di costruzione di alcuni edifici e del parco tutto attorno al campus proseguiranno fino all’estate; si stima che il cantiere, aperto nell’autunno del 2013, sia costato circa 5 miliardi di dollari. L’intero complesso, progettato dallo studio di architettura Foster + Partners, sarà alimentato interamente con fonti di energia rinnovabile: sul tetto dell’edificio principale sarà installato un grande impianto fotovoltaico da 17 megawatt, una delle più grandi installazioni di pannelli solari di questo tipo in tutto il mondo. L’edificio principale di Apple Park avrà il primato delle più grandi vetrate curve del mondo ed è stato progettato per essere uno degli edifici a maggiore efficienza energetica esistenti: avrà un sistema di ventilazione naturale grazie al quale non avrà bisogno né di riscaldamento né di condizionamento per nove mesi all’anno. Nello spazio al suo interno ci saranno un prato, un laghetto e un frutteto.
Il nuovo campus di Apple è pronto. È quello a forma di disco volante: i lavori sono durati quattro anni, i dipendenti ci andranno in aprile, avrà un auditorium intitolato a Steve Jobs.
Pochi giorni fa è stato ritrovato un violino costruito 281 anni fa dal famoso liutaio italiano Antonio Stradivari. Il violino era stato rubato nel 1980 a Roman Totenberg, un famoso violinista di origini polacche morto nel 2012 a 101 anni. La storia di come il violino è stato rubato e poi ritrovato è stata raccontata da Nina Totenberg, giornalista di NPR (un insieme di radio pubbliche statunitensi) e figlia di Roman Totenberg. Il violino era stato costruito da Stradivari nel 1734 ed era sparito dopo che Totenberg l’aveva usato in un concerto del 15 maggio 1980 a Cambridge, in Massachusetts. Il 6 agosto il violino è stato restituito a Nina Totenberg e alle sue due sorelle. Totenberg si è rifiutata di parlare del valore economico dello strumento: si sa però che un violino Stradivari nel 2011 è stato venduto per circa 13 milioni di euro.
La storia di un violino Stradivari rubato e ritrovato dopo 35 anni. Nel 1980 fu sottratto a un famoso violinista, pochi giorni fa è stato restituito alle figlie: sarà venduto, ma non a un collezionista.
La parola catarsi è di origine greca: κάϑαρσις voleva dire “purificazione”, e il verbo (καϑαίρω) da cui il sostantivo è disceso significava “purificare”. La purificazione toccò il corpo e l’anima, come per i pitagorici, e fu allora una decontaminazione e un’elevazione morale (ascesi) rese possibili dallo svolgimento di un rito, oppure interessò la sola anima, come per Platone e Aristotele. Il primo fu nemico della poesia tragica, perché riteneva che allontanasse dalla verità e dalla conoscenza, il secondo ne esaltò le proprietà “terapeutiche”. Per Aristotele la catarsi era la purificazione dalle proprie passioni di chi assisteva alla rappresentazione di una tragedia, poiché l’arte drammatica era per lui imitatrice della realtà e, riproducendone fatti gravi, sanguinosi o luttuosi, li “sublimava” in un sentimento di pietà e di terrore insieme, ponendo in qualche modo rimedio alle angosce quotidiane. Nell’estetica crociana la purificazione catartica sarebbe passata attraverso la poesia in significato più ampio (per i pitagorici, invece era stata fondamentale la musica): la catarsi, nella visione di Croce, era il momento più alto dell’intuizione poetica.
Cosa vuol dire “catarsi”. È una parola di origine greca che significa purificazione, e ha una storia lunga e articolata.
«Le contestazioni eventualmente sollevate nei miei confronti sono del tutto infondate». Anche Roberto Formigoni, il soggetto di maggior visibilità tra quelli contattati dalla presunta ghenga Carboni per influenzare nomine, appalti e sentenze, adotta la linea “sono tutte balle”. Lo fa con un’intervista al Giornale firmata da Sabrina Cottone (non incalzantissima, diciamo). La ricostruzione dei contatti con Martino e Lombardi ha una lunga premessa sulla drammaticità della situazione istituzionale nel momento in cui la lista Formigoni rischia di essere esclusa dalle elezioni regionali. «Ci siamo chiesti come fosse possibile una tale bomba atomica contro la democrazia. Da quel momento ogni nostra energia e nostro atto sono stati orientati a capire perché, ad acquisire pareri e particolari, a capire quali erano le iniziative da mettere in atto per evitare un vulnus contro la democrazia. Somigliava a un colpo di Stato, a un atto illegittimo e incostituzionale contro di noi»
Siamo persone di rispetto. Formigoni sfugge al merito delle contestazioni sui rapporti con la ghenga Carboni: e poi c'era "un colpo di stato".
Il ministero dell’Interno ha tolto la scorta al giornalista napoletano Sandro Ruotolo, che l’aveva dal 2015 quando aveva ricevuto delle minacce dal boss dei casalesi Michele Zagaria per via delle sue inchieste sul traffico di rifiuti tossici in Campania. La notizia è stata diffusa sabato dall’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha detto che farà un’interrogazione parlamentare in merito, sostenendo che la scelta sia legata anche agli articoli scritti da Ruotolo sulla campagna elettorale del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Anche altri politici hanno criticato la decisione: l’ex presidente del Senato Pietro Grasso ha detto che minacce come quelle ricevute da Ruotolo «non hanno scadenza», e hanno protestato anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il presidente della Commissione Antimafia e membro del Movimento 5 Stelle Nicola Morra, e con lui altri parlamentari del M5S. Il sindacato dei giornalisti FNSI ha chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di intervenire per rivedere la decisione.
Il ministero dell’Interno ha tolto la scorta al giornalista Sandro Ruotolo, minacciato dalla camorra.
Non si conosce con precisione quando dall’ovest, dall’Asia centrale, gli arii, indoeuropei, invasero l’India. Doveva essere circa quattromila anni fa. Le popolazioni autoctone vennero sottomesse e intrappolate nel sistema delle caste, che tuttavia era ancora fluido e incerto. Al vertice c’erano appunto gli arii. Gli indigeni si ritrovarono invece in basso. Dovevano però passare ancora più di mille anni per il totale irrigidimento della società in sacerdoti, guerrieri, mercanti, servi e senza casta, che infine l’India indipendente e repubblicana, tra mille limiti, ha scelto di rifiutare. Gli arii portarono i loro dei, le divinità vediche. Veda vuol dire “conoscenza” e sono gli antichissimi testi sacri che plasmarono la remota identità religiosa dell’India. Poi arrivarono i Purana e gli equilibri all’interno del Pantheon induista cambiarono. Nuovi dei, anticamente relegati a posizioni secondarie, vennero promossi a divinità principali. Ma nei Veda (che sono composti dal Rig-Veda, Yajur-Veda, Sama-Veda, Atharva-Veda) c’erano Indra, il dio del firmamento ed Agni, il dio del fuoco (si veda il latino ignis). Dyaus Pita era il dio del cielo, Varuna presidiava la notte mentre Mitra il giorno. Yama era il dio della morte. E poi c’era Surya, il dio sole, figlio della dea Aditi e marito di Ushas, l’aurora. La sua biga è trainata da un cavallo a sette teste. A lui sono ancora oggi dedicate diverse festività induiste. Una di queste è Chhath, che si è celebrata ieri in India, in Nepal e tra le comunità induiste del mondo. Al sole vengono offerti doni, gli sono dedicati i canti che i fedeli intonano davanti ai fiumi, ricalcando così memorie che durano millenni, ricordando e onorando non solo la divinità, ma anche il proprio passato. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La festa induista di Chhath. La storia e le immagini della ricorrenza che si è celebrata ieri: i fedeli hanno offerto canti, doni e preghiere al dio sole sulle rive di un corso d'acqua.
Aggiornamento delle 17:30 Mediaset ha fatto sapere con un comunicato di non essere interessata, a oggi, all’acquisizione di Telecom Italia Media, smentendo quindi le voci degli ultimi giorni su un suo possibile interessamento. Al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni e voci interessate prive di qualsiasi fondamento, Mediaset si vede costretta a intervenire sul caso Ti Media comunicando di aver ricevuto il 15 giugno 2012 un formale invito da Mediobanca a manifestare eventuale interesse per ottenere l’information memorandum relativo alla cessione. Interesse che è stato confermato da Mediaset il 22 giugno.
A che punto è la cessione di La7. Chi sono gli interessati, quali sono le scadenze, cosa deve succedere, Mediaset e Mentana compresi.
Il 7 dicembre uscirà al cinema Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick, il nuovo film di Ron Howard che racconta la storia vera della baleniera Essex, affondata nel 1820 nell’Oceano Pacifico dopo essere stata attaccata da un capodoglio bianco (è la vicenda che ha ispirato anche Moby Dick di Herman Melville). Il film racconta tutta la vicenda della Essex e del suo equipaggio: dalla partenza all’affondamento fino alle vicende degli uomini a bordo che cercano di sopravvivere dopo l’incidente, disperati in mare a circa 1.000 miglia dalla costa. Il film è tratto dal libro del 2000 In the Heart of the Sea di Nathaniel Philbrick; nel cast ci sono, tra gli altri, Chris Hemsworth, Benjamin Walker e Cillian Murphy.
Il trailer di “Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick”. Il nuovo film di Ron Howard con Chris Hemsworth, che racconta la storia vera della baleniera Essex.
La Festa della mamma è una festa che deriva da antiche celebrazioni legate al culto della fertilità e negli Stati Uniti è stata introdotta tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. In Italia la Festa della Mamma è arrivata nel Novecento e da allora si celebra la seconda domenica di maggio, come in molte altri parti del mondo. Arriva più o meno dopo la Festa del papà, che è il 19 marzo, giorno di San Giuseppe. Per quell’occasione avevamo scelto i peggiori padri della storia della letteratura. Per giuste e comprensibili ragioni abbiamo quindi deciso di fare lo stesso guardando alle madri più cattive raccontate nei libri. Medea non poteva mancare, ma ce ne sono anche di più recenti: per esempio Cersei Lannister. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le madri più cattive. Tra quelle più o meno famose della letteratura, da rileggere per la festa della mamma.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
I congiurati di Ottobre. Antonio Polito sulle sventate intenzioni di una parte del PdL.
La crisi della zona euro sembra ancora lontana dall’essere risolta. Al prossimo G20, il programma a Cannes il 3 e 4 novembre, i paesi europei dovranno presentare un nuovo piano d’azione, che probabilmente conterrà nuove misure per la tutela delle banche e un ampliamento del fondo di stabilità istituito alcuni mesi fa, come stabilito nella riunione dei capi di governo del 23 ottobre. L’Italia è in una posizione difficile. La situazione della Grecia non sembra migliorare e molti (come ad esempio l’Economist) ne chiedono da tempo il fallimento, ovvero che lo Stato greco dichiari di non poter far fronte ai propri debiti e discuta con i creditori di restituire solo una piccola parte di quanto gli hanno prestato in passato. Ma il vero pericolo è quello del “contagio”, ovvero che la crisi della Grecia si espanda a economie molto più grandi. E qui entra in gioco l’Italia, che in termini di prodotto interno lordo ha un’economia circa sette volte più grande di quella greca: negli ultimi mesi, il nostro paese ha preso il posto della Spagna come principale candidato a entrare in seria difficoltà. Come è possibile? Quali sono le debolezze della nostra economia? Laurence Knight della BBC ha fatto un riassunto semplice e chiaro di che cosa va e di che cosa non funziona nell’economia del nostro paese.
La crisi italiana spiegata al mondo. La BBC descrive con chiarezza le difficoltà della nostra economia: partendo da lì, vediamo perché la crisi finanziaria europea minaccia di colpirci duramente.
Il divieto di circolare per i veicoli privati diesel Euro 4 nel comune di Milano e in altri comuni limitrofi inizia oggi, martedì 23 ottobre: non potranno circolare dalle 8.30 alle 18.30, anche se provvisti di filtro antiparticolato. Il provvedimento è stato preso perché previsto da un accordo tra le regioni del bacino padano: quando il particolato (PM10) rilevato supera i 50 microgrammi per metro cubo di aria per cinque giorni di fila entrano in vigore automaticamente le misura anti-smog. Le altre misure adottate per la stessa ragione, è scritto sul sito del Comune di Milano, sono «il divieto di superare la temperatura di 19° C nelle abitazioni e negli esercizi commerciali e il divieto di utilizzare sistemi di riscaldamento domestico a legna non efficiente (classe emissiva fino a 2 stelle compresa)». I divieti dureranno fino a quando i livelli di PM10 torneranno entro i limiti previsti. All’inizio di ottobre era già entrato in vigore il divieto per i diesel Euro 3 in tutta la regione (e anche in Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, le altre dell’accordo).
Da oggi i diesel Euro 4 non possono circolare a Milano. Dalle 8.30 alle 18.30, fino a quando i livelli di particolato si abbasseranno: le cose da sapere.
Lo sciopero generale dei trasporti di venerdì 12 dicembre è stato indetto dai sindacati CGIL, UGL e UIL: riguarda treni, aerei, navi, tram, autobus e altri mezzi pubblici che stanno subendo ritardi e disservizi. Le aziende del trasporto pubblico locale e interregionale variamente interessate dallo sciopero – a Roma, Milano, Firenze, Torino, Napoli e altre città – sono Trenitalia, Trenord, ATM, ATAC, ATAF, SITA, Eav e altre ancora. Dopo una serie di interventi da parte del Ministero dei Trasporti, alla fine lo sciopero dei treni è stato accorciato di un’ora: dura dalle 9 fino alle 16 invece che fino alle 17. Treni Le Frecce circoleranno regolarmente, mentre i treni regionali potranno subire disagi. Trenitalia ha scritto sul suo sito che lo sciopero di venerdì è stato ridotto di un’ora, e durerà per i regionali dalle 9.00 alle 16.00 anziché dalle 9.00 alle 17.00. Anche il collegamento tra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino con il “Leonardo Express” è stato assicurato. Sono garantiti anche i treni elencati sul sito trenitalia.com nella sezione “in caso di sciopero”.
Lo sciopero dei trasporti di venerdì 12 dicembre: le cose da sapere. Riguarda treni, aerei, navi e trasporto pubblico locale, e segue modalità e tempi diversi di città in città.
È uscito il 18 giugno per Fandango Libri Falsi amici. Italia e Francia, relazioni pericolose, di Anaïs Ginori. Anaïs Ginori è giornalista e scrive di politica internazionale, cultura e costume per Repubblica. Ha lavorato a Parigi all’Agence France Presse, a Le Monde e a Radio France Internationale. Oltre a Falsi Amici ha pubblicato anche Le Parole di Genova, Non calpestate le farfalle e Pensare l’impossibile – Donne che non si arrendono. Di seguito, il capitolo di Falsi amici che racconta la problematica avventura imprenditoriale di Silvio Berlusconi in Francia. ***
La tv di Berlusconi in Francia. La storia dell'ex PresdelCons, di Mitterrand e del canale televisivo La Cinq nel nuovo libro di Anaïs Ginori, Falsi Amici.
Da alcuni anni i dischi in vinile hanno ritrovato una nicchia di mercato attiva e rinnovata, pur rimanendo una nicchia non molto rilevante dal punto di vista quantitativo. La moda e il nuovo interesse per i vinili sono portati avanti da persone che li ascoltano da decenni, per meriti anagrafici, e da altre più giovani che non partecipano al fenomeno per nostalgia quanto per attrazione verso uno degli oggetti più iconici del secolo scorso. Spesso la passione per i dischi in vinile si accompagna a una buona conoscenza: sia della musica sia delle cose tecniche necessarie per sentirla, la musica. Ma può darsi che tra chi si è avvicinato solo di recente ai vinili, o tra chi non si è avvicinato ma ne è comunque incuriosito, ci sia un po’ di confusione sul perché alcuni dischi siano più grossi di altri, sul perché alcuni si chiamino 33 giri e altri 45 giri, su come ci siamo arrivati ad ascoltarli, i vinili, e su quando ci siamo arrivati. Il primo strumento sul quale l’uomo ha fatto girare un disco per sentire della musica è stato il grammofono, inventato negli Stati Uniti dal tedesco Emile Berliner, alla fine degli anni Ottanta dell’Ottocento. Il grammofono avrebbe presto sostituito un’altra invenzione, che era stata a sua volta rivoluzionaria, anche se non ebbe una vita molto lunga. Thomas Alva Edison, che il mondo ricorda soprattutto – erroneamente – per avere inventato la lampadina, aveva perfezionato una decina di anni prima un aggeggio che permetteva di riprodurre musica grazie a dei cilindri di ottone ricoperti con un foglio di carta stagnola, sui quali era impresso un solco da una puntina collegata a una membrana. Le vibrazioni della membrana, causate dal propagarsi dei suoni, facevano oscillare la puntina, che incideva la carta stagnola. Per riprodurre il suono registrato si applicava il processo inverso: una puntina leggeva i solchi sulla stagnola e faceva vibrare un’altra membrana, più elastica.
Storia dei dischi in vinile. Oggi è il Record Store Day, ma come siamo arrivati a mettere la musica su un supporto così strano e ingombrante?.
Sabato sera durante i tradizionali festeggiamenti per la festa dell’Immacolata concezione a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, è stata bruciata una catasta di legna sui cui era riportato un messaggio di minacce contro i collaboratori di giustizia nelle indagini sulla Camorra, i cosiddetti “pentiti”. Il messaggio, scritto su uno striscione e bruciato nel falò insieme a un manichino appeso alla catasta, diceva: «Così devono morire i pentiti, abbruciati». Il 5 dicembre a Castellammare la polizia aveva condotto una grossa operazione contro i capi dei clan camorristici della zona arrestando 13 persone. #castellammare, falò dell'#immacolata con messaggio della camorra: «Pentiti bruciati» https://t.co/kfPWXH0B4f
A Castellammare di Stabia un falò acceso per la festa dell’Immacolata è stato usato per minacciare i collaboratori di giustizia.
Non iniziò tutto con un filmato controverso, saltato fuori dal nulla. Presunte tracce e testimonianze di una specie sconosciuta di primati di grandi dimensioni, avvistati anche in altri continenti, erano da decenni alla base di una nota leggenda popolare quando nel 1967, prima che quella leggenda diventasse di massa, due amici cowboy di Yakima, nello stato di Washington, decisero di farne un film amatoriale ambientato nelle foreste del nord-ovest della California. Roger Patterson e Bob Gimlin si avviarono lungo il letto del Bluff Creek, un affluente del fiume Klamath, in una giornata assolata di metà ottobre, per girare alcune scene a cavallo nella Six Rivers National Forest. Giunti in un’area priva di vegetazione a causa di una piena eccezionale avvenuta qualche anno prima, Patterson e Gimlin intravidero sulla sponda opposta del torrente una figura vagamente umana aggirarsi tra i massi e la sterpaglia. Alta e ricoperta di peli scuri su tutto il corpo, camminava a circa una quarantina di metri di distanza da loro. O almeno questa è la storia che i due amici raccontarono e provarono a dimostrare. La cinepresa da 16mm presa a noleggio per girare il film era accesa al momento dell’incontro con il misterioso ominide, che prima di allontanarsi e scomparire nella vegetazione volse distrattamente lo sguardo verso l’obiettivo.
Bigfoot e altri abominevoli. Le leggende su yeti e ominidi arrivano da lontano e spiegano molto del rapporto che abbiamo con credenze e superstizioni.
I libri sono oggetti abbastanza resistenti, tanto che sono stati tra i primi prodotti a essere venduti online: è facile spedirli, ma possono rovinarsi facilmente quando vengono spostati di frequente, per esempio quando le case editrici e le librerie partecipano a fiere e organizzano presentazioni. Il piccolo editore di fumetti Eris ha deciso di mettere in vendita con il 50 per cento di sconto tutti i fumetti danneggiati (e quelli venuti difettosi al momento della stampa o della rilegatura) che si erano accumulati nel suo magazzino: da ieri e fino al 31 agosto si possono acquistare a metà prezzo sul sito della casa editrice. Le copie di alcuni fumetti sono già esaurite. Tra quelle ancora disponibili ci sono, tra le altre, Il celestiale Bibendum di Nicolas de Crécy, un noto fumettista francese, Nel paese dei Mullah di Hamid Reza Vassaf, un fumetto sull’Iran (per quelli a cui era piaciuto molto Persepolis), e Sacred Heart di Liz Suburbia, che racconta un mondo in cui gli adulti sono scomparsi. Nel catalogo di Eris – e tra i fumetti in promozione – ci sono anche molti fumetti di giovani fumettisti italiani, come Lucia Biagi di Misdirection e Alice Milani di Tumulto.
L’editore di fumetti Eris vende a metà prezzo le copie rovinate nel suo magazzino. Fino alla fine di agosto, solo attraverso il sito della casa editrice.
Il CERN, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, uno dei più importanti centri di ricerca di fisica al mondo, ha deciso di interrompere i suoi rapporti con il professore e ricercatore italiano Alessandro Strumia, che nel 2018 aveva negato che ci fosse un problema di discriminazione delle donne nel mondo della ricerca scientifica. Sturmia aveva anzi sostenuto che fossero gli uomini a essere discriminati. Strumia insegna all’Università di Pisa e lavorava al CERN come docente ospite. Parlando con BBC, ha detto che continua a credere quanto sostenne allora nonostante a gennaio sia stato richiamato dal senato accademico dell’Università di Pisa per le sue affermazioni sulle donne nel mondo della scienza, che violano tre articoli del codice etico dell’ateneo. Il CERN si è dissociato dal contenuto di una presentazione sessista
Il CERN ha interrotto i suoi rapporti con Alessandro Strumia, il ricercatore italiano accusato di sessismo.
Il presidente Medvedev, a quanto pare, non è affatto contrario alla liberalizzazione. Al contempo, però, non vuole che qualsiasi provvedimento di «disgelo» rappresenti, benché in minima parte, una minaccia al suo potere. E, a maggior ragione, che minacci la legittimità della sua carica, come la diretta continuità con il suo predecessore alla presidenza, Vladimir Putin. Dmitrij Medvedev non solo sa parlare, ma sa anche fare qualche cosa giusta. Per esempio, la grazia a dodici condannati alcuni anni dopo una totale paralisi burocratica del meccanismo stesso per la concessione della grazia. Il licenziamento del capo della Guvd (Direzione principale degli affari interni) di Mosca Vladimir Pronin dopo otto anni e mezzo in cui si è ritenuto che la burocrazia non solo non dovesse, ma non avesse neppure il diritto di reagire all’opinione pubblica. La liberazione tanto attesa di Svetlana Bachmina [Avvocato, ex manager della Yukos. Nel 2006 è stata accusata di appropriazione indebita nell’ambito del caso Yukos].
«La Russia attende un tribunale indipendente». Un nuovo libro raccoglie gli scritti dal carcere di Mikhail Khodorkovsky, considerato uno dei cinque detenuti politici più influenti al mondo.
Giovedì sera il voto di fiducia del Senato sul cosiddetto “decreto elezioni” è stato annullato per un errore tecnico e dovrà essere ripetuto oggi. Al momento del voto erano presenti in Senato 149 parlamentari, ma il numero legale necessario per ratificare il voto è stato ricalcolato, successivamente alla votazione, in 150 presenze. ANSA scrive che si tratta di un caso estremamente raro e che una situazione simile si sarebbe verificata l’ultima volta nel 1989, senza specificare però di quale seduta si trattasse e se fosse un voto di fiducia. AGI attribuisce la notizia di questo precedente a fonti del Senato. Dei 149 presenti, 145 avevano votato a favore del decreto, mentre i contrari erano stati soltanto i senatori Emma Bonino e Matteo Richetti. Le opposizioni avevano deciso di non partecipare al voto, proprio con l’intenzione di far mancare il numero legale. Dopo un primo momento in cui sembrava che il voto fosse valido e il governo avesse quindi ottenuto la fiducia, ci sono state molte proteste delle opposizioni guidate dal senatore Roberto Calderoli, esperto di regolamenti e “tattiche” parlamentari. La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha comunicato allora che a seguito del ricalcolo del numero legale il voto era da considerarsi nullo e andava ripetuto. Vista l’ora tarda la seduta è stata rinviata alle ore 9.30 di oggi, 19 giugno.
In Senato è stato annullato un voto di fiducia. Non succedeva da parecchio: ieri era stata constatata l'assenza del numero legale soltanto dopo il voto.
Alle 14 è iniziato lo scrutinio delle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio, dove si è votato ieri. In Lombardia ha vinto il candidato del centrodestra Attilio Fontana, che è dato molto avanti a Giorgio Gori del centrosinistra, e ha annunciato la sua vittoria con una conferenza stampa. Anche Gori ha ammesso la sua sconfitta. Nel Lazio, YouTrend ha assegnato la vittoria a Nicola Zingaretti del centrosinistra, ma la situazione è molto più complessa. Secondo le proiezioni in Lombardia fornite da SWG sul 90 per cento del campione, Fontana è dato al 48,5 per cento, mentre Gori al 27,6. Sembra che il Movimento 5 Stelle, che in Lombardia ha sempre raccolto pochino, sia andato meglio delle aspettative: il candidato presidente Dario Violi è dato intorno al 20,1 per cento. Opinio ha una proiezioni che dà a Fontana un vantaggio minore, ma comunque consistente.
In Lombardia ha vinto Fontana, nel Lazio è avanti di poco Zingaretti. Lo spoglio è iniziato alle 14 ma è ancora molto indietro: per il Lazio ci vorrà ancora un po' per determinare il vincitore.
Negli ultimi giorni il canale Disney Junior, visibile sia su Sky che su Mediaset Premium, ha trasmesso un video di circa un minuto in cui – montando immagini del film d’animazione Frozen con immagini di famiglie “vere” (attori, magari, ma in “carne e ossa”) – fa gli auguri di buone feste ai suoi spettatori. La voce del video esordisce dicendo che “Non tutte le famiglie sono uguali” e aggiunge poi che “hanno origini diverse, colori diversi e diversi punti di vista”. Tra i possibili elementi di diversità mostra una scena familiare in cui due uomini sono seduti in quella che con tutta probabilità è la stanza del loro figlio. Per questo motivo i parlamentari Carlo Giovanardi (che fino a ottobre era in NCD) e Eugenia Roccella (eletta con il PDL, poi passata a NCD e ora nel gruppo misto) hanno protestato: «Abbiamo chiesto a Sky e Mediaset di far cessare la messa in onda sui loro canali Disney Junior di uno spot dal titolo: “Buone Feste dalla famiglia Frozen” intramezzato a cartoni animati, con immagini che mostrano famiglie di tutti i tipi, comprese quelle composte da due uomini che vengono presentati con un bambino in braccio (figlio di chi? dov’è la mamma?)».
Lo spot di Disney Junior con (anche) una coppia gay. Parla di famiglie e va in onda da giorni per augurare buone feste, non è piaciuto a chi potete immaginare.
«Viviamo nell’età dell’oro dei video senza audio», ha scritto la giornalista Amanda Hess in un articolo pubblicato sul New York Times dal titolo “Il cinema muto è tornato – sui social media“. «È impressionante che con tutti i progressi tecnologici che ci permettono di girare e condividere video all’istante siamo tornati a uno degli istinti originali del cinema», ha scritto Hess. Un centinaio di anni fa, quando nacque il cinema, l’assenza di suono non fu una scelta, ma un limite tecnologico a cui si provò a rimediare. Oggi l’assenza di suono è una scelta, dovuta al fatto che i video sono spesso visti di fretta, da uno smartphone, magari in mezzo ad altra gente e magari mentre si stanno facendo altre tre cose.
È tornato il cinema muto, sui social. Tra Facebook, Instagram e Twitter guardiamo moltissimi video senza audio, ed è un po' come tornare ai primi anni del Novecento.
In queste settimane le principali società del settore tecnologico hanno pubblicato i loro bilanci trimestrali presentando quasi tutti dati sotto le aspettative, anche se molte aziende hanno in serbo qualcosa di nuovo per il prossimo trimestre (quello in cui si fanno i regali di Natale e si spende tradizionalmente di più). Ecco riassunti i loro risultati partendo dalla più grande di tutte, che probabilmente non è quella che immaginate. Prima una cosa da sapere, però: i dati più importanti sono in genere due, fatturato e utili (o profitti). Il primo rappresenta il volume totale delle vendite (il guadagno prima di ogni spesa, in altre parole), mentre gli utili, semplificando, sono quanto alla fine entra in tasca fisicamente all’azienda. Le aziende quotate in borsa hanno l’obbligo di rendere pubblici i loro bilanci ogni tre mesi. Samsung La più grande società di tecnologia fattura ogni anno circa 150 miliardi di dollari. Nel terzo trimestre del 2012 il fatturato è aumentato rispetto al 2011 del 26 per cento, arrivando a 52 miliardi di dollari. Il vero balzo però Samsung lo ha compiuto nei profitti che sono aumentati del 91 per cento, arrivando a 5,9 miliardi di dollari. Questi dati sono dovuti a vendite record sia di smartphone che di tablet. L’azienda ha previsto che la domanda per i suoi prodotti crescerà ancora nell’ultimo trimestre dell’anno, quando tradizionalmente le vendite aumentano. Secondo dati elaborati dagli analisti, nel trimestre appena finito Samsung ha venduto più di cinquanta milioni di smartphone, conquistando il 35 per cento del mercato (Apple ne detiene circa il 17 per cento).
Come vanno le società di tecnologia. I dati dell'ultimo trimestre, spiegati e messi insieme: Samsung va molto bene, Google male, Apple, Microsoft e Amazon così così.
Nella serata di lunedì 26 settembre il sito di Bloomberg ha dato la notizia di un interesse da parte di Disney per Twitter, uno dei più grandi social network al mondo, che da più di un anno fatica a continuare a crescere e a sostenere la concorrenza piuttosto agguerrita di altre società come Facebook e Snapchat. Voci su un possibile interessamento da parte di Disney ad acquistare Twitter erano già circolate in passato, spesso da fonti poco affidabili e senza particolari dettagli e avevano lasciato il tempo che trovavano. L’annuncio di Bloomberg sembra essere invece più concreto, per lo meno per l’affidabilità della testata sulle notizie di economia: i due autori dell’articolo, Alex Sherman e Sarah Frier, scrivono di avere ottenuto informazioni da fonti vicine alle due aziende e che Disney sta lavorando con un consulente finanziario per valutare una possibile offerta per l’acquisto di Twitter. La notizia è arrivata a pochi giorni di distanza da un altro articolo, pubblicato venerdì 23 settembre da CNBC, nel quale erano elencate alcune aziende potenzialmente interessate a un’acquisizione, comprese Google e Salesforce, multinazionale specializzata nei servizi di assistenza ai clienti e nelle tecnologie cloud. La prospettiva di un’acquisizione, annunciata dalla stampa, aveva portato a una notevole euforia in borsa intorno al titolo di Twitter, facendogli guadagnare più del 20 per cento, con una prestazione molto al di sopra di quelle abitualmente deludenti della società a Wall Street. L’articolo di Bloomberg di ieri ha avuto un effetto simile e sta mantenendo alto l’interesse intorno a Twitter, sul cui futuro gli analisti si interrogano da molto tempo.
Disney vuole comprare Twitter? ora lo dice anche Bloomberg, dopo mesi di voci meno affidabili, ma in molti sono scettici sul senso di un eventuale affare.
Come molti, ho letto l’articolo di Massimo Sandal a proposito della ricerca scientifica, recentemente pubblicato sul Post. L’autore racconta come la ricerca scientifica sia in mano alle agenzie che distribuiscono i fondi – nazionali e internazionali – che a loro volta sono concessi in base al potenziale ritorno economico della ricerca. A complicare le cose, il sistema accademico è organizzato sul principio “scala o muori”, per cui o scali il sistema – pubblicando articoli su articoli, lavorando otto giorni alla settimana e polverizzando la tua vita privata – e diventi professore o ti ritrovi in mezzo alla strada a 35-40 anni, dopo una vita spesa a fare ricerca, da dottorando a “PostDoc” (ricercatore post-dottorale, che ha un titolo di dottorato ma è non ancora indipendente). Come spiegava Sandal. Sono stato dentro quel sistema fino a pochi anni fa: ne sono uscito per le ragioni brillantemente elencate da Sandal e sono entrato nel mondo della ricerca industriale. Ovvero oggi sono l’organo che crea la funzione, e definisce l’allocazione dei fondi per la ricerca accademica in funzione del ritorno economico. Detto altrimenti, sono il partner industriale. Uno di quelli grossi, il cui nome si trova anche sui cartelli stradali e che dovrebbe beneficiare al massimo di questo sistema confezionato su misura.
La ricerca, vista dalla parte dell’industria. Una risposta all'articolo di Massimo Sandal sulla vita dei ricercatori.
Come ogni anno, YouTube ha diffuso la classifica dei dieci trending video del 2013, calcolati in base al numero di visualizzazioni, condivisioni, commenti, like, ricerche e parodie. La lista non comprende automaticamente i video con più visualizzazioni (dove si trova al primo posto il video di Gentlemen del cantante sudcoreano PSY) e non soltanto video musicali: c’è uno scherzo fatto in una caffetteria a New York, una parodia di Wrecking Ball di Miley Cyrus e una pubblicità della Volvo. 10. Epic Rap Battles of History – Mozart vs Skrillex
I 10 video più popolari del 2013 su YouTube. I più discussi, cercati e condivisi in tutto il mondo: da uno scherzo in una caffetteria a New York a una pubblicità dell'acqua Evian.
La Guardia di Finanza ha arrestato questa mattina Franco Pronzato, manager e componente del consiglio di amministrazione di ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. Pronzato è indagato dalla procura di Roma riguardo presunte irregolarità legate all’assegnazione di un appalto da un milione di euro per i voli di collegamento tra Roma e l’Isola d’Elba. Fino a poco tempo fa Pronzato era anche responsabile trasporto aereo per il Partito Democratico: si era dimesso dall’incarico appena informato dell’apertura dell’indagine nei suoi confronti. Franco Pronzato è stato consulente del ministero dei Trasporti con tre diversi ministri, tutti di centrosinistra: Claudio Burlando, Tiziano Treu e appunto Pier Luigi Bersani. Genovese, durante la campagna elettorale del 2001 accompagnava Bersani in giro a Genova, di cui era definito consigliere “inseparabile”. Il sito di Pronzato tutt’ora pubblica delle foto del manager con “l’amico Pier Luigi Bersani”, nonché con Fidel Castro e la figlia di Che Guevara.
L’arresto di Franco Pronzato. Ritratto del consulente e manager amico di Bersani arrestato questa mattina a Genova per una storia di appalti all'ENAC.
Lunedì Microsoft ha sorpreso osservatori e analisti annunciando le dimissioni immediate di Steven Sinofsky, il manager a capo delle divisioni Windows e Windows Live che più di tutti ha contribuito alla realizzazione della nuova versione del sistema operativo, da poche settimane in vendita e destinato a essere installato su centinaia di milioni di computer. La sua uscita da Microsoft non era attesa, almeno non in tempi così rapidi, e segna uno dei più importanti cambiamenti nell’assetto della società degli ultimi anni. La storia di Sinofsky racconta molto di come funzionano le cose all’interno di Microsoft e di quanto l’azienda si sia data da fare per cambiare negli ultimi anni, per recuperare terreno nei confronti della concorrenza e di un mondo che sta passando alla cosiddetta era “post PC”, con i tablet e gli smartphone che vanno per la maggiore. Steven Sinofsky è nato nel 1965 ed entrò in Microsoft nel luglio del 1989 a 24 anni, dopo aver conseguito un master in Informatica presso la University of Massachusetts Amherst. Dopo aver lavorato a diversi progetti, dimostrando più di tutto di essere puntuale e affidabile con i tempi di consegna dei compiti che gli erano affidati, nel 1994 divenne responsabile dell’organizzazione della divisione di Microsoft che si occupava della realizzazione di Office, l’insieme di programmi per la produttività per Windows (Word, Excel e compagnia). Lavorò anche allo sviluppo di alcuni linguaggi e sistemi di programmazione, impiegati poi sulla piattaforma di Windows.
Il capo di Windows se n’è andato. Steven Sinofsky si è dimesso dopo il recente lancio di Windows 8: era considerato il probabile successore di Steve Ballmer alla guida di Microsoft.
Negli Stati Uniti è in corso la più estesa infezione da Escherichia coli degli ultimi 12 anni che coinvolga più stati, secondo i dati raccolti dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC), tra i più importanti organismi di controllo della salute pubblica nel paese. Le infezioni sono legate al consumo di lattuga romana prodotta in Arizona, e venduta in buona parte degli Stati Uniti. I casi registrati finora sono stati almeno 84 in 19 diversi stati, tra metà marzo e metà aprile: il numero potrebbe però essere più alto, perché lo sviluppo dei sintomi richiede tempo e non sempre l’infezione viene diagnosticata in tempi rapidi. L’infezione causa forti mal di pancia accompagnati da diarrea sanguinolenta e nei casi più gravi insufficienza renale, che a volte può portare alla morte. Escherichia coli appartiene al gruppo degli enterobatteri ed è il batterio più comune che vive nella parte inferiore del nostro intestino, e in quello di migliaia di altri animali a sangue caldo. La sua presenza è fondamentale per i processi digestivi, ma a volte alcune sue varianti possono provocare gravi malattie nell’uomo e negli altri animali che lo ospitano. Le varianti solitamente più pericolose appartengono ai ceppi EHEC (Escherichia coli enteroemorragico) e sono presenti nel bestiame. All’uomo arrivano attraverso cibi contaminati come carne poco cotta, latte non pastorizzato o frutta e verdura concimate con letame infetto, consumata cruda e senza un lavaggio accurato.
C’è un caso lattuga negli Stati Uniti. Che ha portato alla più grande infezione da E. coli degli ultimi 12 anni che coinvolga più stati: i casi sono almeno 84.
I guai del Movimento 5 Stelle a Roma e della sindaca Virginia Raggi, che vanno avanti praticamente dal momento delle elezioni, continuano a ingarbugliarsi e diventare più grossi, complicati e intrecciati: ormai sono guai del partito e della città insieme. Dopo le cinque dimissioni in un giorno della settimana scorsa, tra assessori e importanti dirigenti del comune, che il Movimento 5 Stelle non ha spiegato ma su cui ha molto litigato, lunedì 5 settembre Virginia Raggi e l’assessore di Roma all’Ambiente, Paola Muraro, sono state ascoltate dalla commissione parlamentare di inchiesta sulle Ecomafie. Le principali novità venute fuori dal colloquio riguardano la gestione delle comunicazioni sull’indagine in cui è coinvolta Muraro per traffico illecito di rifiuti, abuso d’ufficio e truffa. Muraro e Raggi hanno detto che sapevano dell’indagine – o comunque che in procura c’era un fascicolo che riguardava Muraro – dallo scorso luglio. L’iscrizione di Muraro nel registro degli indagati era invece avvenuta il 21 aprile, quando Muraro era consulente di AMA, l’azienda che gestisce i rifiuti di Roma. Muraro è stata nominata assessore il 7 luglio, tra molte polemiche proprio per via del suo precedente ruolo in AMA. Alcune settimane dopo la nomina Muraro aveva chiesto per due volte l’accesso agli atti, che però le era stato negato dalla procura e poi autoriazzato il 18 luglio. Non è ancora chiaro se, al momento della nomina di Muraro ad assessore, Raggi sapeva che fosse indagata.
Cosa abbiamo capito del caso Raggi-Muraro. Poco, anche perché le persone coinvolte si contraddicono e smentiscono a vicenda: ma ora sappiamo che un'assessore di Roma è indagata e che Virginia Raggi lo sa da luglio.
Ogni dicembre, dal 2005, viene pubblicata una lista di film che ancora non lo sono ma che puntano a diventarlo: nel gergo del cinema americano si chiama “Black List”, lista nera, e negli anni è diventata sempre più importante. La lista contiene soggetti – idee su storie – o sceneggiature che importanti produttori di Hollywood hanno giudicato interessanti, meritevoli di diventare film. L’idea di chiedere a un centinaio di produttori quali fossero le migliori storie in cui si erano imbattuti durante l’anno venne a Franklin Leonard, che aveva 27 anni e lavorava per l’Appian Way Productions, una casa di produzione fondata nel 2004 da Leonardo DiCaprio. La Black List del dicembre 2016
Dove vengono scoperti i grandi film. Si chiama "Black List", è una lista delle migliori sceneggiature non ancora acquistate a Hollywood, e chiunque può sottoporre un proprio soggetto.
Nel novembre del 2015 l’ospedale San Camillo di Roma ha indetto, per la prima volta, un concorso per dirigenti medici riservato ai non obiettori di coscienza per contrastare la non applicazione della legge 194 sul diritto all’aborto, e nei prossimi giorni – finite le prove di esame – dovrebbero esserci le prime assunzioni. La 194, approvata nel 1978, dovrebbe garantire alle donne la possibilità di interrompere volontariamente una gravidanza, ma nella realtà rimane spesso inapplicata per l’elevato numero di medici che si avvalgono della cosiddetta “obiezione di coscienza”, la possibilità prevista dalla legge di non praticare aborti per motivi etici. Il San Camillo è il centro per l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) più importante del Lazio e i ginecologi obiettori sono oltre l’80 per cento. In questi giorni sono in corso le prove orali previste dal bando, ma nel giro di pochi si procederà con le due nuove assunzioni. Il concorso fu indetto dal direttore generale del San Camillo nel 2015 e aveva come oggetto la copertura «a tempo indeterminato di un dirigente medico disciplina Ostetricia e Ginecologia da destinare al settore Day Hospital e day Surgey per l’applicazione della Legge 194/1978». Nel giugno del 2016 il Commissario ad acta della regione Lazio (in questo caso, il presidente Nicola Zingaretti) emanò però un decreto con cui autorizzò l’ospedale ad aumentare a due il numero di ginecologi da assumere tramite quello stesso concorso. (Nicola Zingaretti è stato nominato Commissario ad acta nel 2013: questa figura è una specie di funzione straordinaria dell’amministrazione ed è prevista dal codice del processo amministrativo).
Il primo concorso per assumere medici non obiettori. Al San Camillo di Roma saranno assunti due ginecologi che dovranno garantire l'applicazione della legge 194 sull'interruzione di gravidanza.
Nicoletta Cottone racconta sul Sole 24 Ore dove andranno i 177 migranti sbarcati dalla Diciotti, la nave militare italiana che per cinque giorni era stata bloccata nel porto di Catania dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che soltanto sabato sera ha autorizzato lo sbarco. La maggior parte delle persone salvate, come subito annunciato, sarà ospitata in Italia nelle strutture della Chiesa italiana, e in particolare nel centro “Mondo migliore” a Rocca di Papa, a sud di Roma: fu inaugurato nel 1956 da papa Pio XII e trasformato dal 2012 in un Cas, un Centro di accoglienza straordinaria, che può ospitare fino a 600 persone. La parte restante dovrebbe andare in Irlanda e in Albania. «I migranti della Diciotti accolti dalla Chiesa impareranno la lingua italiana e saranno migranti integrati. È stato lo stesso Papa Francesco, sul volo di ritorno da Dublino, ad annunciarlo. I migranti della Diciotti accolti dalla Chiesa cattolica (oltre che in Albania e Irlanda) andranno, ha detto il Pontefice, a «Mondo Migliore, a Rocca di Papa. Saranno accolti lì, cominceranno a imparare la lingua e a essere migranti integrati». Mondo migliore è un Cas, un Centro di accoglienza straordinaria, che si trova a Rocca di Papa, a sud di Roma, sulla via dei Laghi. E ha una grande storia alle spalle, tanto che fu inaugurato nel 1956 da Pio XII.
I migranti della Diciotti resteranno in gran parte in Italia. Saranno accolti dalle strutture della Chiesa tra Roma, Torino, Brescia, Bologna, Agrigento e altre città.
Quasi 50 anni fa a Northfield, una cittadina della contea di Frankin, nel Massachusetts, fu scattata una fotografia molto famosa durante una partita di college football. Era il 20 novembre del 1965 e si stava giocando la gara tra la squadra di Mount Hermon e quella della Deerfield Academy, due istituti del Massachusetts. A un certo punto si sviluppò un incendio in un edificio vicino al campo da gioco: intervenirono i pompieri con dei getti d’acqua, ma la partita andò avanti nell’apparente indifferenza di giocatori e pubblico. Alla scena assistette anche Robert van Fleet, un giornalista che si trovava lì per vedere giocare suo figlio James, che studiava al college di Mount Hermon: fu van Fleet a scattare la fotografia.
La fotografia dell’incendio dietro a una partita di college football. È molto famosa, fu scattata quasi 50 anni fa in una cittadina del Massachusetts: il New York Times ha ricostruito la sua storia.
Nelle prime settimane dopo il suo insediamento, il governo tecnico di Mario Monti è stato spesso criticato per essere poco comunicativo e assiduo nello spiegare proposte e progetti ai cittadini. Nel cercare di colmare il vuoto comunicativo del governo si è distinto il sottosegretario Gianfranco Polillo, che dallo scorso novembre a oggi è stato visibilissimo nelle trasmissioni di approfondimento politico dimostrando gran disinvoltura nel manifestare anche le proprie idee non sempre condivise dai propri colleghi. Dal problema dei cosiddetti “esodati” che ha causato un incidente ieri, alle lacrime di Elsa Fornero passando per una gaffe sul romanzo più conosciuto di Antonio Tabucchi, il curriculm di “dichiarazioni” di Polillo è diventato lungo e quel che più somiglia agli eccessi comunicativi dei governi precedenti.
L’ineffabile Gianfranco Polillo. Da dove viene il sottosegretario che tiene alta la bandiera del presenzialismo televisivo e degli incidenti diplomatici nel "sobrio" governo Monti.
La Camera discuterà oggi del trasferimento gratuito di 12 motovedette italiane alla Guardia costiera libica deciso da un decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 2 luglio. Il decreto legge, promosso sia dal Movimento 5 Stelle che dalla Lega, era stato proposto per «incrementare la capacità operativa delle autorità costiere libiche» nella sorveglianza e gestione dei flussi migratori: in altre parole, per bloccare i migranti diretti in Italia che partono dalla Libia, un paese che viene considerato da molti un “porto non sicuro”, cioè un posto dove vengono compiute sistematiche violazioni dei diritti umani. Il tema è molto complicato e già in passato la collaborazione tra l’Italia e le autorità costiere libiche è costata ai governi italiani molte critiche. Ora Riccardo Magi, deputato di +Europa, ha presentato una pregiudiziale di costituzionalità contro il decreto sulle motovedette: sostiene cioè che dare motovedette alla Guardia costiera libica sia incostituzionale, perché andrebbe contro la garanzia del diritto di asilo prevista dalla Costituzione italiana. Questo argomento potrebbe convincere anche alcuni deputati del Partito Democratico a sganciarsi dalla linea ufficiale del partito, dice Magi, ma difficilmente bloccherà la conversione del decreto in legge.
Dare motovedette alla Libia è costituzionale? se ne discuterà oggi alla Camera durante la votazione su un decreto legge sull'immigrazione: i critici dicono che equivarrebbe a fare dei respingimenti.
Venerdì 10 aprile il Consiglio dei ministri italiano ha approvato il DEF, il documento di programmazione economica e finanziaria in cui il governo anticipa quello che intende fare negli anni successivi e l’andamento che si aspetta dall’economia (la versione lunga su cos’è il DEF si legge qui). Lo scorso 7 aprile il governo aveva già “presentato” il DEF, anticipando alcune misure, ma l’approvazione vera e propria del documento è arrivata soltanto venerdì sera intorno alle 20, cioè alcune prima ora che scadesse il termine ultimo per inviare il DEF alla Commissione Europea (accadde lo stesso anche con la Legge di Stabilità, che venne approvata e inviata alla Commissione la sera del 15 ottobre, poche ore prima della mezzanotte). Tra gli elementi più importanti contenuti nel DEF ci sono le stime della crescita del PIL per i prossimi anni. Il governo ha mantenuto una stima piuttosto bassa – alcuni dicono “realistica” – su quanto crescerà l’economia nel 2015: lo 0,7 per cento. Sempre secondo il governo, ci sarà una ripresa più veloce il prossimo anno, con il PIL che crescerà dell’1,4 per cento nel 2016 e dell’1,5 per cento nel 2017. Per quanto riguarda i conti pubblici, il pareggio di bilancio dovrebbe essere raggiunto nel 2018, mentre il rapporto debito-PIL dovrebbe cominciare ad abbassarsi dal 2016.
Il governo ha approvato il DEF. Ci sono le stime sulla crescita economica dei prossimi anni e Renzi ha promesso che non ci saranno nuove tasse (e cosa diavolo è il "tesoretto"?).
Il cotone germogliato qualche giorno fa sulla Luna non ha resisto alla gelida notte lunare ed è morto, hanno annunciato i responsabili dell’esperimento. Le piante, le prime a essere cresciute su un corpo celeste diverso dal nostro, erano state portate sulla Luna nell’ambito della missione spaziale cinese Chang’e-4, che aveva raggiunto con i suoi robot il lato nascosto della Luna lo scorso 3 gennaio. L’esperimento per creare un piccolo ecosistema naturale sul nostro satellite naturale era secondario rispetto agli altri test scientifici della missione, ma aveva comunque ricevuto molta attenzione proprio in seguito alla nascita dei primi germogli su un mondo diverso. I semi di cotone mandati sulla Luna, e poi germogliati, erano contenuti in un recipiente che per dimensioni e forma ricorda una pentola a pressione alta 18 centimetri. Realizzato dall’Università di Chongqing, nel sud-ovest della Cina, contiene al suo interno aria, acqua, terriccio, patate, semi di cotone e di arabetta comune (Arabidopsis thaliana), una pianta utilizzata come modello nelle scienze vegetali. Il recipiente contiene inoltre alcune uova di moscerino della frutta, del lievito e un’apertura per far filtrare un po’ di luce per favorire la fotosintesi.
Il cotone sulla Luna è morto. Dopo pochi giorni, le prime piante terrestri cresciute su un mondo diverso dal nostro non hanno resistito alla gelida notte lunare.
Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature ha portato nuove prove concrete, e a quanto pare incontrovertibili, sul fatto che sia stata la Cina ad avere causato l’anomalo rallentamento nella riduzione di un tipo di clorofluorocarburi (CFC) nell’atmosfera, la principale causa della formazione del buco dell’ozono. Lo studio è stato realizzato utilizzando stazioni di rilevamento al suolo in Corea del Sud e Giappone, ricostruendo poi con simulazioni al computer il percorso seguito nell’atmosfera dai gas, dopo la loro emissione. I ricercatori britannici e sudcoreani hanno concluso che le emissioni sono state prodotte nella Cina orientale, dove si sospettava da tempo che alcuni CFC fossero ancora impiegati nella costruzione di impianti refrigeranti e per isolare i muri delle abitazioni. Dagli anni Ottanta sappiamo che i CFC sono i principali responsabili dell’assottigliamento della fascia di ozono, il gas che avvolge il nostro pianeta e che contribuisce a proteggerlo dai raggi solari ultravioletti, tra i più dannosi per la vita sulla Terra. Nel Novecento furono impiegati per decenni in numerosi ambiti – dai circuiti refrigeranti ai solventi – passando per le bombolette spray.
L’aumento dei gas vietati che causano il buco nell’ozono arriva dalla Cina. Lo dice una nuova ricerca pubblicata su Nature, con dati e prove molto forti.
Alberto Airola, senatore del Movimento 5 Stelle, è stato aggredito domenica notte vicino alla sua casa di Torino, nel quartiere Barriera di Milano, nel nord della città. Airola è stato ricoverato all’ospedale Giovanni Bosco e dimesso lunedì mattina. Non è chiaro perché Airola sia stato picchiato ma la Stampa parla di un suo intervento contro alcuni spacciatori, identificati come due africani, che gli hanno anche rubato il telefono.
Il senatore del M5S Alberto Airola è stato picchiato la scorsa notte a Torino.
Nel tardo pomeriggio del 18 dicembre, il Senato ha definitivamente approvato il decreto che modifica i cosiddetti “decreti sicurezza” voluti dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, già approvato dalla Camera dei deputati il 9 dicembre. Il nuovo decreto elimina le dure misure restrittive sull’immigrazione e l’integrazione che erano entrate in vigore tra il 2019 e il 2018: ha reintrodotto di fatto la “protezione umanitaria” (chiamata “protezione speciale”) per i richiedenti asilo e ha ridotto le multe per le ong che soccorrono i migranti in mare. La modifica è stata approvata con 153 Sì, 2 No e 4 astensioni. Il primo decreto sicurezza di Salvini aveva cancellato i permessi di soggiorno per ragioni umanitarie, una delle tre forme di protezione che potevano essere accordate ai richiedenti asilo (insieme all’asilo politico vero e proprio e alla protezione sussidiaria). Il nuovo decreto, ora diventato legge, ha introdotto la protezione speciale e prevede che si possano convertire in permesso di soggiorno per motivi di lavoro i permessi di soggiorno per protezione speciale e i permessi per calamità, per residenza elettiva, per acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, per attività sportiva, per lavoro di tipo artistico, per motivi religiosi e per assistenza minori.
Il Senato ha definitivamente approvato la modifica dei “decreti sicurezza”.
Nel 1983 la Atari – storica società statunitense produttrice di videogiochi, particolarmente famosa e attiva tra gli anni Settanta e Ottanta e poi progressivamente decaduta – decise di disfarsi di milioni di copie invendute di alcuni suoi videogame di scarso successo in un modo piuttosto bizzarro: li sotterrò in una discarica in New Mexico, negli Stati Uniti. Sabato 26 aprile 2014, a più di trent’anni di distanza, alcune centinaia di appassionati di videogame, geek e nerd si sono riuniti in quella discarica, ad Alamogordo, per assistere alla riesumazione di quei vecchi videogame da parte di una troupe che sta lavorando a un documentario di prossima uscita sui videogame degli anni Ottanta (il documentario è diretto da Zak Penn e finanziato da alcune società di videogiochi come Xbox Entertainment Studios). Le scavatrici hanno riportato alla luce numerose cartucce – così si chiamavano le cassette dei giochi da inserire nelle console – joystick e vecchi manuali di istruzioni Atari: la maggior parte dei giochi sono cartucce di E.T. l’extra-terrestre, un vecchio videogame tratto dal film diretto da Spielberg nel 1982, e che fu da molti definito “il peggiore videogame mai realizzato”. La discarica di Alamogordo è una zona desertica e piuttosto inospitale: la polvere e i detriti sollevati dal vento subito dopo le operazioni di scavo hanno indotto molti curiosi e osservatori ad andare via prima del ritrovamento dei videogame (a quel punto erano rimaste poche decine di resistenti appassionati, scrive Associated Press).
I videogiochi Atari dissotterrati. Migliaia di copie invendute di vecchi giochi impopolari erano sepolte da più di 30 anni in una discarica del New Mexico, ed è una storia nota tra milioni di geek nel mondo.
Il Tribunale del riesame di Catania ha annullato martedì il sequestro dell’Aquarius, nave usata per il soccorso dei migranti e gestita dalla ong Medici senza frontiere da SOS Mediterranée, deciso dal pm Carmelo Zuccaro lo scorso novembre. Zuccaro aveva sostenuto che a bordo dell’Aquarius fosse stata violata la legge sullo smaltimento dei rifiuti, perché gli abiti e le coperte dei migranti salvati in mare sarebbero stati smaltiti come immondizia indifferenziata. Radio Radicale ha detto che il Tribunale del riesame ha ordinato il dissequestro sia della nave che dei 500mila euro che erano stati bloccati da Zuccaro. Non ci si aspetta comunque che Aquarius riprenda le operazioni di soccorso nel Mediterraneo: lo scorso dicembre Medici senza Frontiere aveva annunciato la sospensione delle attività della nave, citando come causa la crescente ostilità di molti governi europei all’accoglienza dei migranti soccorsi in mare.
Il Tribunale del riesame di Catania ha annullato il sequestro della nave Aquarius.
Sabato 30 maggio lo scrittore Roberto Saviano ha pubblicato su Repubblica un articolo in cui critica la lista preparata dalla commissione Antimafia nella quale sono indicati 16 candidati “impresentabili” alle elezioni regionali di domenica: “impresentabili” è un termine usato dai giornalisti per indicare coloro che non rispondono a una serie di criteri etici su cui i partiti si erano accordati lo scorso settembre. Saviano ha definito la lista uno strumento «pericoloso e ambiguo» e una «scorciatoia pseudogiudiziaria» che sostituisce la «normale e ordinaria selezione politica». La vicenda degli impresentabili ha assunto un profilo ingarbugliato, grottesco, dove si confondono e si compromettono confine mediatico e concretezza giudiziaria. Chi è impresentabile, e per quale motivo? Per cause giudiziarie? Per cause morali? Politiche? con quali parametri e criteri viene definita l’impresentabilità? La verità è che – come spesso accade in Italia – si è arrivati ad applicare una pericolosa scorciatoia pseudogiudiziaria invece della normale e ordinaria selezione politica.
Saviano contro la lista degli “impresentabili”. È la solita «scorciatoia pseudogiudiziaria» e uno strumento «pericoloso e ambiguo», ha scritto Saviano su Repubblica.
Il 25 gennaio del 2016 Giulio Regeni, un ricercatore italiano di 28 anni dell’università di Cambridge, scomparve mentre stava lavorando al Cairo, in Egitto, a una tesi di dottorato sui sindacati del paese. Il suo corpo, con i segni di innumerevoli torture, venne trovato nove giorni dopo, il 3 febbraio, abbandonato al lato di una strada. Pochi giorni fa la procura di Roma, dopo una lunga inchiesta, ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone, appartenenti ai servizi di sicurezza egiziani, con l’accusa di aver sequestrato, torturato e ucciso Regeni. Da parte sua, però, l’Egitto ha deciso di non collaborare con le autorità italiane, conducendo un processo autonomo. A differenza dell’Italia, l’Egitto non processerà i rapitori e gli assassini di Regeni, che giudica «ignoti», ma chi rubò i suoi effetti personali, e quindi l’accusa nei loro confronti sarà semplicemente di furto. Secondo questa tesi a rubare gli effetti personali di Regeni sarebbe stata una presunta banda di truffatori che aggrediva cittadini stranieri, fingendo di appartenere alla polizia egiziana con documenti contraffatti. La procura di Roma ha giudicato questa ricostruzione «priva di ogni attendibilità».
La scomparsa di Giulio Regeni, cinque anni fa. Il ricercatore italiano scomparve al Cairo, in Egitto, il 25 gennaio del 2016: il suo corpo, con i segni di innumerevoli torture, venne trovato nove giorni dopo, il 3 febbraio.
Anche quest’anno la rivista americana Forbes ha pubblicato la lista dei dieci attori americani che nel 2015 sono stati pagati troppo rispetto agli incassi effettivi dei film ai quali hanno partecipato. Per la classifica, Forbes ha considerato gli ultimi tre film usciti prima del giugno 2015 nei quali hanno recitato gli attori, escludendo i film di animazione, quelli nei quali gli attori avevano un ruolo non rilevante e quelli distribuiti in meno di 2.000 cinema negli Stati Uniti. Le stime sugli incassi totali dei film sono state prese dal sito Box Office Mojo: la somma degli incassi dei tre film è stata poi divisa per il compenso percepito dagli attori, ottenendo la quantità di dollari “fatta guadagnare” dall’attore per ogni dollaro di compenso.
Gli attori pagati troppo nel 2015. L'annuale classifica di Forbes che mette in rapporto gli incassi dei film con gli stipendi percepiti: sono tutti piuttosto famosi.
Apple terrà una presentazione di nuovi prodotti il prossimo 21 marzo, un giorno prima di un’importante udienza sul suo rifiuto di fornire all’FBI un accesso secondario a un iPhone 5C – utilizzato da uno dei due terroristi della strage di San Bernardino, in California, dello scorso anno – per estrarne i dati. La notizia del nuovo evento non è stata confermata da Apple ma è stata annunciata da siti di notizie e di tecnologia che hanno buone fonti all’interno dell’azienda. Inizialmente si era parlato del 15 marzo e non è chiaro perché ci sia stato un rinvio, anche se si ipotizza che sia proprio legato allo scontro contro l’FBI che ha sottratto tempo ad altre attività. Da due settimane Apple è al centro di un caso molto dibattuto, specialmente negli Stati Uniti, su chi debba essere primo responsabile della tutela della privacy degli utenti: le aziende o i governi? Apple sostiene che fornendo un accesso secondario all’iPhone 5C, come richiesto dall’FBI, si creerebbe un pericoloso precedente e si darebbero strumenti per entrare facilmente all’interno dei suoi dispositivi e sottrarre dati altrimenti illeggibili, perché criptati attraverso l’utilizzo di password e altri sistemi di sicurezza. Per questo motivo Apple ha fatto ricorso contro l’ordinanza del tribunale che gli chiede di sbloccare quell’iPhone e il 22 marzo ci sarà la prima udienza. Apple chiede di affrontare la questione al Congresso e non in tribunale, per avere un dibattito pubblico sul tema e risolverlo a livello legislativo e non giudiziario.
A marzo ci sarà un nuovo iPhone. Sarà una versione rivista e potenziata dell'iPhone 5s, per i nostalgici degli schermi più piccoli; e arriverà anche un nuovo iPad Pro.
Questo fine settimana escono solo cinque film ma tutti molto diversi, quindi c’è buona scelta. Esce Diaz, il film sui fatti del G8 di Genova del 2001: se ne era è parlato nel corso della discussione sul racconto cinematografico della storia recente nata attorno al film di Giordana su Piazza Fontana. Esce anche Bel Ami, una rilettura dell’omonimo romanzo di Guy de Maupassant, con Robert Pattinson che cerca perdutamente di emanciparsi dal personaggio del vampiro di Twilight recitando la parte di un giovane soldato che si intrattiene con le mogli dell’alta società parigina. Ci sono poi Battleship, con Rihanna, Liam Neeson, e Alexander Skarsgård (quello di True Blood) che cercano di salvare il mondo a bordo di una nave; Ciliegine, l’esordio alla regia di Laura Morante; un film sul poker con Francesco Pannofino. Bel Ami Regista: Declan Donnellan, Nick Ormerod Attori: Robert Pattinson, Uma Thurman, Kristin Scott Thomas, Christina Ricci, Colm Meaney, Philip Glenister, Holly Grainger, Natalia Tena, James Lance
I film del weekend. L'atteso film sulla Diaz, quello con Rihanna che salva il mondo e quello con Robert Pattinson che non fa il vampiro.
Ogni giorno la sezione Datablog del Guardian raccoglie informazioni e le classifica, schematizza, illustra. Dopo aver classificato ogni singolo dei Beatles per data d’uscita, posizione e permanenza nelle classifiche, oggi con l’aiuto del Beatles lyrics archive Datablog ha creato la word cloud dei testi dei Beatles, illustrando e ordinando in un elenco tutte le parole più usate nei loro testi. Al primo posto “You”, che con 2262 citazioni stacca ampiamente la seconda classificata, “I”, a 1736. Seguono “the”, “to”, “me”, “and” e “a” prima di arrivare alla prima parola vera e propria, “love”, pronunciata 613 volte. Nelle prime cento posizioni ci sono poi “yeah”, “baby”, “need” e “please”, la prima parola con più di 5 lettere.
Le parole più usate dai Beatles. Il Guardian ha fatto la word cloud dei testi dei quattro.
A partire dal primo gennaio 2018, Google rimuoverà la possibilità di vedere i video di YouTube attraverso Fire TV Stick, il dispositivo di Amazon da collegare al televisore per accedere a contenuti in streaming. La decisione segue quella già assunta per Echo Show, l’assistente personale per la casa di Amazon (non ancora disponibile in Italia) che a differenza del classico Echo dà anche la possibilità di vedere video, attraverso un piccolo schermo. Google accusa Amazon di fare altrettanto da tempo, impedendo ai possessori dei suoi Chromecast (l’equivalente di Google di Fire TV Stick) di accedere a PrimeVideo, e ricorda che da mesi Amazon ha bloccato la vendita dei prodotti Nest, società di proprietà di Alphabet, la holding che controlla Google: “Considerata questa mancanza di reciprocità, non offriremo più un supporto per YouTube, Echo Show e Fire TV”. I responsabili di Google hanno comunque lasciato aperta una possibilità, dicendo di confidare in un futuro accordo. Intanto, se si chiede all’assistente personale di Amazon di acquistare un Chromecast, si ottiene una risposta che invita a comprare un Fire TV Stick o altri dispositivi concorrenti, ma non quello di Google.
Google bloccherà YouTube su Fire TV di Amazon dal prossimo anno.
La scorsa settimana gli studenti di terza media (del terzo-anno-della-scuola-secondaria-di primo-grado, yawn) hanno affrontato i problemi delle temute prove Invalsi, e no, il termine non ha molto da spartire con il passato remoto di “invalere”. L’acronimo indica l’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, dunque l’ente che ha il compito di misurare la qualità e capire le principali falle della scuola italiana. L’Istituto è talvolta al centro di polemiche per i metodi utilizzati per valutare l’effettivo livello dell’istruzione in Italia: il sistema prevede una serie di test da sottoporre ai ragazzi, poi tocca a ogni scuola correggere le prove e inviare i risultati all’Invalsi che stila classifiche e statistiche. Come altri quotidiani in questi giorni, il Foglio raccoglie nella sua ultima pagina di oggi le prove di terza media Invalsi della scorsa settimana. Gli studenti si sono arrovellati per rispondere alle più disparate domande di una sorta di quiz che ricorda molto da vicino le domande di Chi vuol essere milionario, con la variante che non ci potevano essere aiuti da casa o dal pubblico, ma solo da qualche compagno di banco o da un fidato bigliettino infilato tra un foglio di brutta copia e l’altro.
Come te la caveresti in terza media? provateci voi, a rispondere alle domande "Invalsi" appena usate negli esami dei quattordicenni.