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Nel pomeriggio di martedì 17 maggio molte persone, da diverse città italiane, hanno segnalato di avere problemi con la loro connessione a Internet. Il problema, che è durato per buona parte del pomeriggio, ha riguardato soprattutto la navigazione da rete fissa e ha interessato le connessioni di TIM (Telecom Italia). Sul suo profilo Twitter, l’azienda ha risposto ad alcune segnalazioni dicendo di essere a conoscenza del problema definito un “disservizio nazionale che impatta sulla navigazione verso siti internazionali”. In realtà i problemi di navigazione hanno interessato numerosi portali italiani.
Il guasto di Internet martedì. Per ore su molte reti in Italia ci sono stati problemi e disservizi, soprattutto con le connessioni fisse.
Stanotte si potranno osservare i due pianeti del sistema solare, Venere e Giove, talmente vicini da sembrare quasi sovrapposti. Venere e Giove sono pianeti che ci appaiono molto luminosi e possono essere scambiati per stelle dai meno esperti. I due pianeti sono su una traiettoria di convergenza da circa un mese, stanotte raggiungeranno il massimo di vicinanza (ovviamente dalla prospettiva della Terra) e poi resteranno molto vicini fino al 4 luglio. Un evento di questo tipo si chiama congiunzione planetaria ed è raro ma non rarissimo: una nuova congiunzione tra Venere e Giove dovrebbe verificarsi il 27 agosto 2016. I due pianeti sono così luminosi che potranno essere visibili già dal tramonto. In realtà Venere e Giove continueranno ad essere molto distanti l’uno dall’altro, circa 830 milioni di chilometri, e anche se sembreranno simili sono in realtà due pianeti molto diversi. Venere è un pianeta piccolo e roccioso, molto simile alla Terra, e il secondo pianeta più vicino al Sole. Giove invece è un pianeta gassoso (con una superficie non ben definita) ed è il più grande del sistema solare.
Venere e Giove vicinissimi, stasera. I due pianeti del nostro sistema solare si sono avvicinati, in prospettiva, durante tutto il mese di giugno: oggi appariranno quasi sovrapposti.
In Italia esistono più di 4mila case editrici. L’Istat suddivide gli editori in piccoli, medi e grandi a seconda del numero di titoli che pubblicano. Per essere considerati grandi editori bisogna pubblicare almeno 50 titoli ogni anno. Se si esclude l’editoria scolastica che costituisce un mercato diverso, il settore italiano dei libri è in crisi da molti anni, ma ha registrato un sensibile peggioramento a partire dal 2011. Anche il primo trimestre del 2015 – secondo un rapporto Nielsen commissionato dall’Associazione Editori Italiani – ha avuto un calo del 2,6 per cento, un dato comunque migliore rispetto al meno 4 per cento del 2014 e al meno 7 per cento del 2013: e qualche attenuazione del calo è stata annunciata nei dati provvisori dei mesi più recenti. L’unico settore a registrare una crescita è l’editoria per ragazzi. I maggiori gruppi editoriali italiani controllano oltre il 60 per cento del mercato editoriale. (La nuova pagina libri del Post)
Di chi sono le case editrici italiane? molte volte di altre case editrici: una guida di chi possiede chi e di quali sono "indipendenti", per lettori che non ci fanno caso.
Ilvo Diamanti su Repubblica di oggi scrive un’analisi dell’ormai probabile impegno diretto in politica di Luca di Montezemolo e delle sue possibilità, alla luce dell’attuale scenario politico. Mai come oggi lo spazio politico, in Italia, è apparso tanto aperto. Almeno dai primi anni Novanta, quando la Prima Repubblica affondò. travolta dalla caduta del Muro di Berlino e da Tangentopoli. Così, mentre si consuma il declino di Berlusconi, molti soggetti politici premono alle porte, per fare il loro ingresso ufficiale sulla scena politica. Tra essi, Luca Cordero di Montezemolo. Una novità relativa, perché la sua “discesa in campo”, in effetti, era attesa e annunciata da tempo. Da 5-6 anni almeno. Montezemolo, da parte sua, non aveva mai negato. Anzi. D’altronde, erano in tanti ad attenderlo. Da (centro) destra a (centro) sinistra. Oltre che, ovviamente, al centro (senza parentesi). La questione, mai chiarita, era se sarebbe sceso in campo da solo, come leader, al servizio di un governo o di una coalizione. Oppure alla guida di una formazione. Ha sempre rinviato. Per prudenza o per tattica. O per entrambi i motivi. Ha valutato che i tempi non fossero maturi. Che il rischio fosse troppo elevato. Nel frattempo, ha promosso un’associazione, Italia Futura, attraverso cui ha espresso – e marcato – la propria presenza sulla scena politica nazionale.
Un buon candidato di dieci anni fa. Secondo Ilvo Diamanti, su Repubblica di oggi, l'impegno di Montezemolo in politica arriva fuori tempo massimo.
Domenica 29 giugno si è concluso il festival di Glastonbury – uno dei più importanti d’Europa, che si tiene dal 1970 nel Somerset, in Inghilterra – e, come ogni anno, il giorno dopo i partecipanti hanno smontato le tende, riposto le loro cose negli zainetti e lasciato gli oltre 360 ettari di Worthy Farm – il campo che ospita il festival – ricoperti da una impressionante distesa di spazzatura: lattine e bottiglie di plastica, sacchetti, stivali di gomma usati per camminare nel fango, persino alcune tende, oltre agli innumerevoli oggetti perduti che potranno essere reclamati e ritrovati sul sito. Gli organizzatori del festival ci tengono molto al rispetto dell’ambiente: un’intera pagina sul sito spiega ai partecipanti come arrivare a Worthy Farm inquinando il meno possibile, raccomanda di non abbandonare le proprio tende e di riportarsi a casa tutti gli oggetti con cui con si è arrivati. Una squadra di duemila volontari è costantemente al lavoro per raccogliere la spazzatura e smistarla, così da riciclarla il più possibile. L’anno scorso sono riusciti a riciclare il 49 per cento dei rifiuti.
A Glastonbury, il giorno dopo i concerti. Le foto della distesa di spazzatura che gli oltre 170 mila partecipanti a uno dei più importanti festival musicali al mondo si sono lasciati alle spalle domenica.
È morta a 70 anni l’attrice Daria Nicolodi, a lungo compagna del regista Dario Argento per cui recitò in diversi famosi film, tra cui soprattutto Profondo Rosso del 1975. Tra gli altri film di Argento in cui recitò ci sono Suspiria (di cui fu anche co-sceneggiatrice), Inferno, Tenebre, Phenomena e Opera. Nella sua carriera recitò anche in La proprietà non è più un furto, di Elio Petri, e in Salomè, di Carmelo Bene. Nicolodi, che nacque a Firenze il 19 giugno del 1950, ebbe due figlie: nel 1972 Anna, dallo scultore Mario Ceroli, e nel 1975 Asia, da Dario Argento. Dopo alcuni anni di pausa, nel 2007 tornò al cinema recitando insieme alla figlia Asia nel film di Dario Argento La Terza Madre.
È morta l’attrice Daria Nicolodi, protagonista di “Profondo Rosso” ed ex compagna di Dario Argento.
La procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per l’indagine a carico del regista Fausto Brizzi, accusato da tre donne di violenza sessuale: la procura ha detto che «il fatto non sussiste». Le denunce riguardavano tre episodi avvenuti nel 2014, 2015 e 2017: le donne avevano raccontato che Brizzi le aveva invitate nel suo studio di Roma per un provino e poi le aveva obbligate a subire atti sessuali. L’indagine era iniziata ad aprile, dopo un servizio delle Iene, e fin dall’inizio si era parlato di una sua possibile archiviazione, visto che per due casi la denuncia era stata presentata dopo la scadenza dei sei mesi prevista dalla legge, mentre per il terzo caso c’era il sospetto che non ci fossero gli elementi sufficienti a dimostrare l’aggressione.
La procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’indagine su Fausto Brizzi. Il noto regista era stato accusato da tre donne di violenza sessuale: per la procura «il fatto non sussiste».
L’improbabile vittoria di Donald Trump alle presidenziali negli Stati Uniti ha riaperto il dibattito sulle notizie false, sulle loro conseguenze, sulla loro diffusione online – soprattutto attraverso i social network – e sugli strumenti che il sistema dei media dovrebbe adottare per ridurre il fenomeno, recuperando fiducia nei confronti dell’opinione pubblica. In pochi giorni sui giornali statunitensi sono state pubblicate decine di articoli rendendo ancora più fecondo un dibattito che già esisteva prima dell’elezione di Trump, ma che raramente era stato al centro dell’attenzione dei media e del grande pubblico, se non temporaneamente e per la tenacia di alcuni analisti e osservatori dei mezzi di comunicazione. Le posizioni e le tesi sono innumerevoli e vanno dagli articoli colpevolisti, soprattutto nei confronti di Facebook, a quelli autoassolutori delle testate giornalistiche, passando per contrite assunzioni di responsabilità e proposte costruttive per provare a superare il problema delle false notizie, o per lo meno per arginarne la diffusione. È davvero colpa di Facebook? Le prime analisi pubblicate subito dopo le elezioni negli Stati Uniti avevano attribuito a Facebook una responsabilità centrale nella diffusione di notizie false, che secondo alcuni avrebbero condizionato direttamente il risultato elettorale favorendo Donald Trump. Mark Zuckerberg, il CEO della società, aveva rapidamente liquidato queste accuse spiegando di ritenere “molto improbabile che le bufale abbiano cambiato l’esito delle elezioni in una direzione piuttosto che in un’altra”. Zuckerberg aveva inoltre sostenuto che “più del 99 per cento” dei contenuti su Facebook sono autentici, e che solo una minuscola porzione contiene notizie false e bufale, nemmeno tutte legate alla sola politica.
Le notizie false e noi. Le responsabilità dei social network, quelle dei giornali e quelle dei lettori: guida per orientarsi in una discussione complessa ma necessaria.
La scienziata italiana Fabiola Gianotti è stata scelta come direttrice generale del CERN per un secondo mandato. L’incarico, deciso oggi dal Consiglio del CERN, sarà formalizzato a dicembre e il secondo mandato quinquennale di Gianotti inizierà l’1 gennaio del 2021. Gianotti è la prima direttrice del CERN ad essere nominata per due mandati consecutivi. #BREAKING @CERN Council appoints Fabiola Gianotti for a second mandate as CERN Director-General. More to come. pic.twitter.com/FraDlsz8Q9
Fabiola Gianotti è stata scelta come direttrice generale del CERN per un secondo mandato.
Il sindaco di Genova Marco Bucci è stato scelto dal governo come commissario per la ricostruzione del ponte Morandi. La nomina non è ancora ufficiale, ma questa mattina il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunicato le intenzioni del governo al presidente della regione Liguria Giovanni Toti, che ha dato parere favorevole alla nomina. La nomina del commissario per la ricostruzione del ponte Morandi era molto attesa e il governo era stato criticato per non essere ancora arrivato a una decisione. Questa mattina il Presidente del Consiglio Conte mi ha comunicato, come previsto dal #Decreto, l’intenzione di procedere alla nomina del Sindaco Bucci come Commissario straordinario alla ricostruzione del #pontemorandi di #Genova. La regione ha già risposto con parere favorevole. pic.twitter.com/a0L8bb7jMK
Il sindaco di Genova Marco Bucci è stato scelto dal governo come commissario per la ricostruzione del ponte Morandi.
Sabato primo luglio cominciano in tutta Italia i saldi estivi: per il secondo anno, inizieranno in tutte le regioni nello stesso giorno, stavolta senza eccezioni. Cambierà però quanto dureranno i saldi estivi nelle varie regioni: termineranno per lo più a fine agosto, mentre in Lazio e Liguria dureranno solo un mese e mezzo. In Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta, poi, le svendite promozionali continueranno fino al 30 settembre. Un caso particolare è quello di Modena, in Emilia Romagna: a causa del grande concerto di Vasco Rossi di oggi, che porterà in città oltre 220 mila persone e che comporterà la chiusura della maggior parte dei negozi, il comune ha deciso di anticipare l’inizio dei saldi al 29 giugno. Abruzzo: 1 luglio – 30 agosto Basilicata: 1 luglio – 2 settembre Calabria: 1 luglio – 1 settembre Campania: 1 luglio – 30 agosto Emilia Romagna: 1 luglio – 30 agosto Friuli Venezia Giulia: 1 luglio – 30 settembre Lazio: dal 1 luglio per sei settimane (quindi il 12 agosto) Liguria: 1 luglio – 15 agosto Lombardia: 1 luglio – 30 agosto Marche: 1 luglio – 1 settembre Molise: 1 luglio – 30 agosto Piemonte: dal 1 luglio per otto settimane non consecutive Puglia: 1 luglio – 15 settembre Sardegna: 1 luglio – 30 agosto Sicilia: 1 luglio – 15 settembre Trentino Alto Adige: date differenti da comune a comune Toscana: 1 luglio – 30 agosto Umbria: 1 luglio – 30 agosto Valle d’Aosta: 1 luglio – 30 settembre Veneto: 1 luglio – 31 agosto
Oggi cominciano i saldi estivi. In tutte le regioni, mentre finiranno in momenti diversi a seconda dei posti.
La Nigeria, il paese con la più grande economia dell’Africa, è in gravissima crisi a causa della scarsità di prodotti petroliferi. Nelle ultime due settimane si sono intensificati gli scioperi e gli scontri con il governo di benzinai e trasportatori, che proseguono da circa un mese. Solo ieri, lunedì 15 maggio, sembra essere stato raggiunto un accordo tra le parti che darà il via al prelievo di prodotti petroliferi da tutti i depositi disponibili e alla riapertura delle stazioni di servizio. La scarsità di petrolio ha portato a una situazione di paralisi in tutto il paese, visto che la rete elettrica non è efficiente: i prezzi della benzina al mercato nero sono aumentati molto velocemente e hanno raggiunto prezzi altissimi; inoltre sono state colpite molte aziende dei settori più ampi e hanno annunciato tagli e disservizi: si va dalle società di telecomunicazioni come MTM, che ha 50 milioni di abbonati, a quelle di telefonia (spesso le torri di rete locali, così come la maggior parte delle abitazioni private, sono alimentate da generatori a diesel). Le banche che hanno chiuso filiali o ridotto gli orari di apertura; le aziende di trasporti e le principali compagnie aeree del paese – come Arik Air e Aero Contractors – sono state costrette a cancellare diversi voli. I voli internazionali sono inoltre costretti a atterrare nei paesi vicini per fare rifornimento.
La Nigeria senza carburante. La più grande economia dell'Africa è in grossa difficoltà per le proteste di benzinai e fornitori, le principali aziende hanno tagliato i servizi: ora sembra sia stato trovato un accordo.
Qualche giorno fa l’attrice Kate Winslet – Rose in Titanic – ha detto che secondo lei Jack – Leonardo DiCaprio, nella vita vera – su quella zattera, alla fine di quel film, ci sarebbe stato senza problemi. Titanic è uno dei film più visti della storia del cinema e quella cosa è stato un cruccio per più di uno spettatore, non solo per Winslet: ma la storia doveva andare così e Jack è stato fatto morire congelato giù dalla zattera. La storia del cinema è piena di film in cui c’è un momento, una scena, una premessa che se uno si ferma a pensarci un po’ su ha qualcosa che non va. Il Guardian ne ha messi insieme dieci: tra gli altri, c’è un problema che riguarda Buzz Lightyear di Toy Story, uno che ha a che fare con Quarto potere, uno dei film più apprezzati della storia del cinema, e una domanda che fa venire meno le premesse su cui si basa E.T. l’extra-terrestre. Dentro ogni immagine il motivo per cui, secondo il Guardian, ognuno di questi film ha qualche evidente “buco” di trama (se non li avete visti e non volete rovinarvi il film, meglio non leggere)
10 film con un grande problema di trama. Li ha messi insieme il Guardian, ci sono "E.T. l'extra-terrestre", "Toy Story" e "Quarto potere", tra gli altri.
È morta a 52 anni l’attrice britannica Helen McCrory. Ad annunciarlo è stato suo marito, l’attore Damian Lewis. McCrory era nota soprattutto per aver interpretato il personaggio di Polly Gray nella serie televisiva Peaky Blinders e per aver recitato in tre film della saga di Harry Potter, interpretando Narcissa Malfoy. Nel 2006 aveva interpretato Cherie Blair, moglie dell’ex primo ministro britannico Tony Blair, nel film The Queen. Aveva ripreso lo stesso ruolo anche in un film del 2010, I due presidenti. pic.twitter.com/gSx8ib9PY9
È morta a 52 anni l’attrice Helen McCrory, famosa per la serie “Peaky Blinders”.
Il grafico e illustratore Hyo Taek Kim − quello della serie di illustrazioni dei film di Hayao Miyazaki in palette di colori − ha realizzato una serie simile sui film d’animazione Disney più famosi, per il suo progetto “The Colors of”: ogni immagine è composta da dieci strisce orizzontali, con i colori principali usati nel film. Tra i film rielaborati ci sono Biancaneve, La Sirenetta, Toy Story e il più recente Frozen. I poster possono essere acquistati su questo sito. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I film Disney in palette di colori. Il grafico giapponese Hyo Taek Kim ha sintetizzato i più famosi cartoni animati Disney in dieci strisce con i colori predominanti in ogni film.
Uno studio di Cochrane Collaboration, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di valutare le attività sanitarie nel mondo, ha messo duramente in discussione l’efficacia di Tamiflu e Relenza, due farmaci antinfluenzali utilizzati e acquistati in dosi massicce dai governi di centinaia di paesi a partire dal 2005 nel timore di una possibile pandemia influenzale causata dall’aviaria. In Italia furono acquistate 6 milioni di confezioni di Tamiflu per una spesa di diverse decine di milioni di euro, gli Stati Uniti spesero l’equivalente di circa 1,3 miliardi di euro in antivirali di vario tipo e il Regno Unito l’equivalente di circa 500 milioni di euro. Pandemia Tra il 2005 e il 2006, quando le autorità sanitarie mondiali presero precauzioni contro una possibile epidemia su larga scala di influenza aviaria, molti governi si diedero da fare per avere il più alto numero possibile di scorte di Tamiflu prodotto dall’azienda farmaceutica svizzera Roche. Le previsioni più pessimistiche parlavano di milioni di morti, e solo nel Regno Unito si ipotizzava che a causa delle complicazioni portate dall’aviaria ci potessero essere fino a 750mila morti. La pandemia non si verificò, ma le scorte avanzate furono comunque impiegate pochi anni dopo quando ci fu un’epidemia – su scala relativamente ridotta – di influenza suina.
Lo studio sui farmaci contro l’influenza. Nel 2005 i governi di mezzo mondo spesero milioni e milioni per comprare scorte di Tamiflu e Relenza per l'aviaria, ma ora una contestata ricerca mette in dubbio la loro efficacia.
A pensarci poco verrebbe da dire che Michael Fassbender è parte del paesaggio da un bel po’ di tempo, e che lo sappiamo da anni attore molto capace e uomo molto bello. La verità invece è che ci abbiamo messo un po’ ad accorgerci di lui. Il suo primo film importante lo ha fatto una decina di anni fa, ed era 300 di Zack Snyder: ma interpretava una parte secondaria, in cui – come per quasi tutti nel film, a essere onesti – emergevano più i suoi muscoli che il suo talento. Ma in questi dieci anni ha recuperato in fretta, spiegando a tutti che dietro ai suoi meriti più superficialmente riscontrabili c’era uno bravo sul serio. E da questa combinazione fortunata ne è uscito uno di quei non molti attori di Hollywood la cui sola presenza in un film può deciderne le fortune al botteghino. Oggi compie 40 anni, in cui ha fatto stare film di ogni tipo, non tutti belli, ma pur sempre tutti film con Michael Fassbender, appunto. Fassbender è nato a Heidelberg, in Germania, curiosamente la stessa città in cui è nato il cantautore americano Jackson Browne. Il padre era tedesco e la madre irlandese, e la sua famiglia si trasferì poco dopo la sua nascita in Irlanda, a Killarney. Finita la scuola si trasferì a Londra per studiare recitazione, al Drama Centre London, ma dopo qualche anno la lasciò per unirsi a una compagnia teatrale. Il suo primo ruolo in una produzione importante fu in Band of Brothers, la serie sulla Seconda guerra mondiale trasmessa nel 2001 da HBO e prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks. Ma il suo era un ruolo secondario: ne ebbe uno più importante in Hex, una serie fantasy britannica che fu poi trasmessa anche in Italia. Nella prima metà degli anni Duemila fece qualche altro film, qualche altra serie, qualche spettacolo teatrale e qualche pubblicità, senza farsi notare troppo.
Michael Fassbender ha 40 anni ma lo conosciamo da molto meno. A guardarlo ora sembra parte del panorama da un pezzo, ma non è molto che ci siamo accorti di lui (anche se abbiamo recuperato in fretta).
Mercoledì 18 dicembre uscirà nei cinema italiani il nono e ultimo film della saga di fantascienza di Star Wars: si intitola L’Ascesa di Skywalker e completerà la saga iniziata nel 1977 con Una nuova speranza. Per questa ragione se ne parlerà parecchio: sui giornali, in tv e davanti alle macchine del caffè. Abbiamo messo insieme un po’ di materiale – senza spoiler – per sapere tutto quello che c’è da sapere intorno al film, e nel caso approfondire alcuni temi. Alla fine dell’articolo potreste perfino mimetizzarvi con quelli che si presenteranno alla prima con mantelli e spade laser.
Le cose da sapere sul nuovo Star Wars. Uscirà nei cinema mercoledì, e se ne parlerà parecchio: una guida per arrivare preparati anche se non siete super fan.
Il 4 aprile 1983 morì a New York Gloria Swanson, pseudonimo di Gloria May Josephine Svensson, una delle più grandi attrici del cinema muto hollywoodiano, di un fascino che la rese un simbolo unico del divismo di un’epoca, lo sguardo misterioso e l’aria sofisticata ed altera. Era nata a Chicago il 27 marzo 1899 e aveva debuttato nel cinema nel 1915 in piccole parti comiche prima di conoscere il regista Cecil B. DeMille nel 1918, che le procurò un contratto con la Paramount, con cui girò moltissimi film che la resero una delle attrici più famose del mondo. Con l’arrivo del sonoro all’inizio degli anni ’30 Swanson abbandonò il cinema per dedicarsi con grande successo al teatro e alla radio. Ma dopo quasi vent’anni Billy Wilder la scelse (dopo i rifiuti di Mae West, Pola Negri e Mary Pickford) per interpretare Norma Desmond, una diva del cinema muto caduta in disgrazia con l’avvento del sonoro e con l’ossessione di tornare sugli schermi, nel suo capolavoro Viale del Tramonto. Quella di Gloria Swanson fu un’interpretazione indimenticabile (storica la sua battuta “Io sono ancora grande, è il cinema che è diventato piccolo”) per cui ottenne una nomination all’Oscar, di un personaggio che aveva molte similitudini con lei stessa: nel film appaiono anche Cecil B. DeMille e Erich von Stroheim, i due grandi registi con cui Swanson aveva collaborato più spesso durante la sua carriera.
Gloria Swanson, un’altra era. Le foto più belle del mito del muto - e la Norma Desmond di Viale del Tramonto - che morì oggi trent'anni fa.
Tra le foto di animali più belle di questa settimana ci sono quella di un minuscolo gufo pigmeo, una specie a rischio di estinzione, un po’ perplesso in uno zoo della Costa Rica e quella di un leone marino che si fa lavare accuratamente i denti con uno spazzolino elettrico, di quelli per noi umani. A Marlow, in Germania, una biologa sta invece crescendo un cucciolo di canguro, che sarà inserito in un gruppo di suoi simili a fine estate in un parco zoologico. Ci sono la foto di due bovini che osservano placidi dalla spiaggia gente che fa surf in Montenegro, e altri che giocano loro malgrado con alcuni bambini in un fiume indiano. E poi c’è una volpe che si annoia tantissimo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Apri grande. Un'annoiatissima volpe e un panda che compie 35 anni, tra le foto bestiali più belle della settimana.
Oggi apre la Biennale d’arte di Venezia, una delle più importanti esposizioni d’arte contemporanea al mondo. L’edizione di quest’anno, la 57esima della Biennale, è stata curata dalla francese Christine Macel ed ha come titolo “Viva arte viva”. La curatrice ha definito questa esposizione «una Mostra ispirata all’umanesimo, un umanesimo non focalizzato su un ideale artistico da inseguire, né tanto meno caratterizzato dalla celebrazione dell’uomo come essere capace di dominare su quanto lo circonda; semmai un umanesimo che celebra la capacità dell’uomo, attraverso l’arte, di non essere dominato dalle forze che governano quanto accade nel mondo, forze che se lasciate sole possono grandemente condizionare in senso riduttivo la dimensione umana.» Quando e dove
La Biennale di Venezia apre oggi. Inizia oggi e rimarrà aperta al pubblico fino a novembre: gli orari, i costi e le cose utili da sapere.
Fino al 7 febbraio 2015 alla galleria di arte fotografica Camera Work di Berlino, in Kantstrasse 149, sarà possibile visitare la mostra “Love”, un’esibizione curata dalla stessa Camera Work, che è stata fondata nel 1997 ed è proprietaria di una collezione fotografica tra le più grandi del mondo. La mostra è aperta dal martedì al sabato dalle ore 11 alle 18. La mostra comprende più di cento fotografie di oltre cinquanta artisti della fotografia classica e contemporanea, come Diane Arbus, Nick Brandt, Michel Comte, David Drebin, Elliott Erwitt, Horst P. Horst, Christian Tagliavini e Ellen von Unwerth. Si passa da fotografie con soggetti nudi a quelle di vita quotidiana, dalla sessualità all’amore tra genitori e figli, per cercare di mostrare la varietà e la frequenza del tema dell’amore nell’arte fotografica. Per aumentare il livello di complessità di interpretazione delle fotografie tutti i lavori esposti sono integrati con frasi personali e aneddoti da parte dell’artista.
Una mostra sull’amore, a Berlino. Fino al 7 febbraio la galleria Camera Work espone più di cento fotografie di grandi artisti contemporanei sul tema, alcune si possono vedere qui.
La maggior parte delle persone che valeva la pena fotografare questa settimana è in Francia, a Cannes, dove si sta per concludere il Festival del cinema: di giorno più pacati durante i photocall ufficiali, come Pharrell Williams e Zoe Kravitz al photocall di “Dope”, di sera tutti più rilassati durante i numerosi party, dove si sono visti tra gli altri Leonardo DiCaprio, Adrien Brody, la giurata Sienna Miller, Cara Delevingne con un bigliettino attaccato in fronte e Paris Hilton sempre molto sicura di sé. Nella nostra selezione settimanale non poteva mancare David Letterman, che ha condotto l’ultima puntata del Late Show, mentre l’attore James Pickens Jr. ha ribadito con una t-shirt com’è fatto un femminista. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Molti si sono visti a Cannes in questi giorni, ma ci sono anche David Letterman e John Kerry con un "selfie-stick".
Nel 2021 non usciranno nuovi emoji a causa delle conseguenze della pandemia da coronavirus. L’Unicode Consortium, il consorzio che tra le altre cose si occupa di definire gli standard per la scrittura dei testi informatici, ha fatto sapere che rimanderà di sei mesi la presentazione di nuovi emoji e che l’aggiornamento previsto per il 2021 è stato rimandato al 2022. I 117 emoji annunciati per la fine dell’anno arriveranno come programmato, invece, nel corso dei prossimi mesi. Mark Davis, il presidente dell’Unicode Consortium, ha detto: «Nelle attuali circostanze abbiamo capito che i nostri collaboratori hanno molto lavoro, per il momento, e abbiamo deciso che era nel migliore interesse dei volontari e delle organizzazioni che dipendono dal nostro standard posticipare la data di uscita. Quest’anno non possiamo semplicemente impegnarci nello stesso programma a cui abbiamo aderito nel passato».
Nel 2021 non usciranno nuovi emoji a causa delle conseguenze della pandemia.
In mezzo a tante altre liste di fine anno e fine decennio il settimanale di divulgazione scientifica britannico New Scientist ne ha messa insieme una che raccoglie le dieci scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche che più di tutte hanno fatto avanzare la nostra conoscenza della natura e le nostre capacità di cambiare il mondo. Due scoperte riguardano la fisica, una l’astronomia e due l’archeologia; tra le innovazioni, due sono metodi di ingegneria genetica, due appartengono al campo dell’informatica e una a quello della chirurgia. Il bosone di Higgs La prima scoperta della lista è quella del bosone di Higgs, annunciata nel 2012 dal CERN, dopo quattro anni di esperimento con la più grande macchina mai costruita, l’acceleratore di particelle LHC. Detto molto brevemente, il bosone è la particella grazie a cui le altre particelle elementari – come l’elettrone – hanno una massa. La sua esistenza si ipotizzava dagli anni Sessanta.
Dove ci ha portato la scienza. Le nuove scoperte e tecnologie che secondo il New Scientist ci hanno fatto fare grossi passi avanti in questi dieci anni.
Dopo l’approvazione del decreto legge sui vaccini obbligatori, che di fatto rende possibile l’iscrizione agli asili nido e alle scuole materne solo ai bambini vaccinati, alcuni genitori altoatesini hanno detto di voler “chiedere asilo” all’Austria perché non vogliono far vaccinare i loro figli. Il loro rappresentante è Reinhold Holzer, un noto attivista anti-vaccini locale. Parlando ad Ansa, Holzer ha detto che le famiglie intenzionate a chiedere asilo sono 130 e che «i genitori hanno già scritto al presidente italiano Mattarella, a quello austriaco Van der Bellen, come anche al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite di Ginevra. Di certo non avveleneremo i nostri bambini. Asilo non lo chiede solo chi scappa da una guerra, ma anche chi si vede privato dei diritti umani». Le dichiarazioni di Holzer sono solo l’ultimo sintomo del fatto che l’intera regione sembra avere un problema coi vaccini: secondo i dati del Ministero della Salute, la provincia autonoma di Bolzano è all’ultimo posto per la percentuale di vaccinazioni in età pediatrica contro malattie come il morbillo, l’epatite-B e il tetano. Di Holzer si era già parlato negli anni Novanta, quando era andato in Austria dopo che la Corte di Cassazione gli aveva revocato la responsabilità genitoriale perché non aveva fatto vaccinare i suoi quattro figli. Holzer e famiglia erano potuti ritornare in Italia in seguito alla mediazione di Luis Durnwalder, presidente della provincia di Bolzano dal 1989 al 2014.
L’Alto Adige ha un problema con i vaccini. Ci si vaccina davvero poco, e ora alcune famiglie vogliono chiedere asilo politico all'Austria per evitare le vaccinazioni obbligatorie.
L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’organizzazione che assegna i premi Oscar, ha annunciato l’espulsione di Bill Cosby e di Roman Polanski dai suoi membri. Qualche giorno fa Cosby era stato condannato per violenze sessuali aggravate, al termine di un lungo processo; Polanski invece nel 1977 aveva ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con Samantha Geimer quando lei aveva solo 13 anni, e aveva passato 42 giorni in prigione: era poi stato liberato in anticipo, e aveva cercato di ottenere un accordo per ottenere una pena con la condizionale. Dopo aver capito che questo accordo non sarebbe stato possibile, nel 1978 era fuggito in Francia, dove ha quasi sempre vissuto da allora. Avendo la cittadinanza francese non può essere estradato dal paese. In un comunicato, l’Academy ha detto che Cosby e Polanski «non sono eticamente idonei» a far parte dell’organizzazione che ha scelto di continuare «a incoraggiare standard etici che sostengono i valori del rispetto della dignità umana». Né Cosby né Polanski hanno reagito pubblicamente alla decisione dell’Academy. Non è chiaro perché la decisione su Polanski sia arrivata adesso, visto che i fatti del 1977 erano noti da allora e non ci sono state notizie che abbiano cambiato qualcosa: l’Academy si è data di recente dei nuovi standard includendo una disposizione che prevede la sospensione o l’espulsione di chi compromette l’integrità dell’organizzazione, ma secondo BBC la vera risposta «non sta nella burocrazia ma nella vergogna» conseguente ai movimenti #MeToo e Time’s Up.
L’Academy – che assegna i premi Oscar – ha espulso Bill Cosby e Roman Polanski.
Uno dei momenti migliori per ascoltare audiolibri è mentre si viaggia. Innanzitutto, a chi viaggia leggero e non ha spazio in valigia i cataloghi online di Storytel e Audible offrono una vastissima scelta e non ingombrano. Secondo, per tutti quei viaggi in treno, bus o aereo dove il wifi non c’è o non è il massimo, potete scaricare quello che vi interessa sui vostri dispositivi e ascoltarlo offline. E poi, soprattutto se siete viaggiatori solitari, gli audiolibri non impediscono di fare passeggiate, guardare panorami ed esplorare il mondo nel frattempo. Insomma, sono un’ottima compagnia ora che inizia il periodo dell’anno in cui si va in vacanza. Per chi partirà già a giugno – o per chi semplicemente è in cerca di consigli di audiolibri – abbiamo selezionato le novità più interessanti del mese su Storytel e Audible. Se siete nuovi del mondo degli audiolibri, potete iniziare una prova gratuita di Storytel: iscrivendosi da questo link la prova dura 30 giorni anziché due settimane. Senza dover sottoscrivere un abbonamento potete invece ascoltare un audiolibro di Ad Alta Voce, un programma di Radio Tre che negli anni ha costruito un catalogo online di oltre 200 audiolibri che si possono ascoltare gratuitamente. Dal 3 al 21 giugno trasmetterà la lettura di Jakob von Gunten di Robert Walser letto da Enzo Turrin: è la storia di un ragazzo che scappa di casa e va in un istituto dove si studia per diventare domestici.
15 cose da ascoltare a giugno. Un podcast sui cinesi italiani, il libro di Samantha Cristoforetti e un romanzo di Kent Haruf, tra gli audiolibri di questo mese su Storytel e Audible.
Google ha cambiato il modo in cui mostra i risultati di maggiore attualità nella sua pagina dei risultati per la versione desktop, rimuovendo l’etichetta “Nelle notizie” che talvolta poteva trarre in inganno gli utenti inducendoli a pensare che i link messi in evidenza fossero tutti verso siti approvati da Google News, mentre in realtà non lo erano. La modifica dovrebbe rendere meno ambigua la pagina dei risultati e aiutare gli utenti a capire meglio che cosa hanno davanti: al posto di “Nelle notizie” ora viene mostrata una sezione “Prima pagina”, con una selezione di articoli da testate di vario tipo. Google ha spiegato che questa modifica era nei programmi da tempo, ma è probabile che la sua introduzione sia stata accelerata dalle recenti polemiche intorno alle notizie false e al contributo dei motori di ricerca e dei social network nel diffonderle. Poco dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, Google aveva ricevuto molte critiche per avere messo in evidenza, nella sezione “Nelle notizie” nella sua pagina dei risultati, un link verso un sito che sosteneva che Donald Trump avesse vinto anche il voto popolare e non solo quello dei grandi elettori. Era una notizia falsa pubblicata da un blog che si chiama “70 News”: in molti avevano pensato che fosse una fonte affidabile, visto che era in bella evidenza.
Google ha cambiato il modo in cui mostra le notizie. Il boxino con gli articoli nelle pagine dei risultati è stato sostituito da "Prima pagina", per eliminare ambiguità e combattere le bufale.
Dal 12 giugno in California possono riprendere una serie di attività, tra cui girare film e serie tv: e in California c’è Hollywood, che continua a essere il più importante centro al mondo per la produzione di contenuti audiovisivi. Il fatto che Hollywood possa riaprire non vuol dire però che il cinema riprenderà subito e senza problemi: nonostante la rilevanza di Hollywood, il cinema – anche quello americano – si fa spesso altrove, e la ripartenza sarà di sicura lenta e complicata. Come ha scritto Variety, «dovranno passare alcune settimane, forse alcuni mesi, prima che le grandi case di produzione ricomincino a girare i loro film». E anche quando le cineprese torneranno ad accendersi bisognerà comunque accettare il fatto che tutto sarà diverso da prima.
La fase due di Hollywood. La California ha deciso di riaprire i set, ma l'industria del cinema è "un elefante sotto tranquillanti" e ci vorrà del tempo prima che si ricominci a girare.
Il gruppo svizzero di aziende di orologi Swatch – che oltre all’omonima Swatch è anche proprietario di Longines, Omega e Tissot – ha registrato un calo dell’utile netto dell’11,3 per cento nei primi sei mesi del 2019: tra le ragioni c’è anche la crisi politica degli ultimi mesi a Hong Kong, che ha comportato un calo delle vendite in quel mercato, uno dei più importanti per gli orologi svizzeri, del 2,3 per cento. In generale le vendite sono diminuite del 4,4 per cento, arrivando a 3,7 miliardi di euro, e l’utile netto è calato da 422 a 375 milioni di euro. Swatch ha detto di essere cresciuto nei suoi mercati più importanti – la Cina, il Giappone e gli Stati Uniti – e in tutte le fasce di prezzo (dagli Swatch di plastica ai costosi Breguet) ma di essere stato danneggiato dalla crisi a Hong Kong, uno dei mercati più importanti per gli orologi svizzeri. Hanno pesato anche le misure prese per contrastare il mercato nero e la rivendita dei suoi orologi in canali non ufficiali, che ha comportato una diminuzione dei ricavi di centinaia di migliaia di euro. L’azienda ha però detto che «nel lungo termine avrà effetti positivi soprattutto nei mercati principali».
L’utile netto di Swatch è calato dell’11,3 per cento negli ultimi sei mesi, anche a causa della crisi a Hong Kong.
20.01. «Io dico basta». Polverini ha confermato le sue dimissioni, in una conferenza stampa. «Comunico ciò che ho detto ieri a Napolitano e poi a Monti le mie dimissioni irrevocabili da presidente della Regione Lazio»
Polverini si è dimessa. Lo ha annunciato in una conferenza stampa, stasera: «Io dico basta».
Martedì 9 aprile un Bitcoin, la valuta elettronica virtuale, ha raggiunto il valore di 200 dollari per ogni unità, superando di moltissimo i 30 dollari di inizio febbraio. Complice un crescente interesse da parte dei mezzi di comunicazione, soprattutto negli Stati Uniti, la moneta che sostanzialmente esiste solo su Internet sta ottenendo un grande successo. Alla fine di marzo, il valore totale dei Bitcoin in circolazione ha superato il miliardo di dollari. Non sono molti gli investimenti che permettono un tale margine di guadagno, almeno quelli legali. Molti economisti consigliano comunque di andarci cauti e avvertono che potrebbe trattarsi di una bolla speculativa, che potrebbe scoppiare presto impoverendo i possessori di Bitcoin in giro per il mondo. Vale quindi la pena chiarire cos’è e come funziona, Bitcoin. Il sistema Bitcoin è stato ideato e creato nel febbraio 2009 da Satoshi Nakamoto, nome di fantasia che fino a oggi ha garantito l’anonimato agli inventori della valuta. Il Bitcoin è una moneta che funziona sulla base di un protocollo peer-to-peer, simile quindi ai sistemi utilizzati per esempio per scaricare e condividere i file online, quelli in cui ogni computer diventa un nodo della rete alla pari con gli altri senza nodi centrali: e qui avvengono le transazioni e il “conio” della moneta. Il Bitcoin esiste quindi grazie alla rete creata dai computer che utilizzano un software dedicato, non esiste un ente centrale che ne regoli il valore o che tenga traccia delle transazioni.
Come funziona Bitcoin. In un modo complicato, ma sta crescendo molto: guida minima sulla moneta virtuale di cui parlano tutti (complici Cipro e una serie tv).
Il sindacalista Aboubakar Soumahoro ha lasciato l’Usb, l’Unione Sindacale di Base. Soumahoro, che è nato in Costa d’Avorio ma vive in Italia dal 1999, ha comunicato la sua decisione con una lettera ai vertici del sindacato in cui scrive che per lui è «giunto il momento di meditare, camminando per la stessa nobile e alta causa di difendere le lavoratrici, i lavoratori e gli invisibili schiacciati dalla precarietà e dalla vulnerabilità». Soumahoro era diventato la figura più nota del sindacato dopo le sue battaglie in difesa dei braccianti delle campagne del Sud e in particolare dopo l’uccisione di Soumaila Sacko, delegato dell’Usb ucciso nella piana di Gioia Tauro il 2 giugno del 2018. Nella sua lettera Soumahoro ha spiegato che il suo «cammino nell’Usb è giunto irrevocabilmente a termine».
Aboubakar Soumahoro ha lasciato il sindacato Usb.
Nel corso di una conferenza stampa mercoledì mattina, il presidente di Mitsubishi Motors Tetsuro Aikawa ha ammesso che la sua società ha falsificato i dati sui consumi di 625 mila automobili. Aikawa e gli altri manager si sono inchinati profondamente prima dell’inizio della conferenza stampa e hanno offerto le loro scuse prima di annunciare che è in corso un’indagine interna alla società per individuare i responsabili della falsificazione. Le auto coinvolte nello scandalo sono state vendute in Giappone, ma Aikawa ha annunciato ulteriori indagini anche sui modelli venduti all’estero. BREAKING: Mitsubishi Motors admits to falsifying fuel mileage test data for 157,000 of its own cars and 468,000 cars produced for Nissan.
Anche Mitsubishi ha falsificato i dati sui consumi. Lo hanno ammesso i suoi dirigenti: le auto coinvolte sono 625 mila, tutte vendute in Giappone.
La società sudcoreana Samsung, il più grande produttore al mondo di smartphone, ha annunciato di avere sospeso le vendite del suo Galaxy Note 7, uno dei suoi cellulari di punta, presentato a metà agosto e in vendita da qualche settimana negli Stati Uniti e in altri mercati (in Italia doveva essere messo in vendita da oggi). La decisione si è resa necessaria in seguito alla segnalazione di 35 casi in cui la batteria del Galaxy Note 7 ha avuto dei malfunzionamenti, in alcuni casi è esplosa, a causa di difetti di produzione. Samsung, con una decisione che ha pochi precedenti, ha anche annunciato che effettuerà un richiamo su base volontaria dei Samsung Galaxy 7 già venduti, e che fornirà ulteriori dettagli nei prossimi giorni. L’azienda puntava molto sul Galaxy Note 7 per mantenere alto il livello di vendite negli ultimi mesi di quest’anno, anche in vista della stagione degli acquisti natalizi. Il nuovo telefono aveva ricevuto recensioni molto positive dalla maggior parte dei siti di tecnologia ed era considerato una delle migliori alternative agli iPhone di Apple, che la prossima settimana presenterà la nuova generazione dei suoi smartphone.
Samsung ha sospeso le vendite del Galaxy Note 7. Dopo diverse segnalazioni di malfunzionamenti ed esplosioni della batteria: i modelli già venduti saranno sostituiti.
Questa mattina intorno alle 11 una tromba d’aria ha colpito la città di Taranto e in particolare il polo siderurgico dell’ILVA, la più grande acciaieria d’Europa, pochi giorni dopo la chiusura decisa dalla direzione e una serie di arresti dei dirigenti dell’azienda, ordinati dalla magistratura il 26 novembre. Un operaio, l’operatore di una gru nella zona portuale di carico e scarico, è disperso ormai dalla tarda mattinata, dopo che la gru è caduta in mare. In totale, 38 persone sono rimaste ferite, quasi tutte in modo lieve: 20 operai dell’azienda (4 portati all’ospedale) e altre 18 persone tra cui alcuni bambini di una scuola media del comune di Statte. Le aree più colpite dalla tromba d’aria, che è arrivata dal mare e si è poi spostata verso l’interno, sono state lo stabilimento dell’ILVA e il comune limitrofo di Statte. I danni allo stabilimento ILVA sono stati molto grandi, anche se è stata smentita sia la notizia di un incendio sia le voci su un possibile rilascio nell’aria di sostanze tossiche. Questa mattina, inoltre, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha parlato alla Camera delle vicende che hanno portato alla chiusura dell’impianto: secondo le agenzie di stampa, è allo studio un decreto legge che permetterebbe all’azienda di riaprire per i prossimi due anni.
La tromba d’aria sull’ILVA di Taranto. Una persona è dispersa nell'area del porto e ci sono 38 feriti: gravi danni anche nelle zone vicine.
Un gruppo di ricercatori ha annunciato la scoperta di una nuova specie di dinosauro con le ali, il più grande mai trovato attraverso l’analisi dei fossili. La scoperta è stata effettuata nella provincia di Liaoning nel nord-est della Cina da Junchang Lü dell’Accademia di scienze geologiche di Pechino e da Stephen Brusatte, dell’Università di Edimburgo, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista scientifica Scientific Reports. La nuova specie è stata chiamata Zhenyuanlong suni, in onore di Zhenyuan Sun, il curatore del museo dove è conservato il fossile ottenuto da un agricoltore della zona, che lo aveva trovato nei pressi di un suo terreno (“long” in mandarino significa “drago”). Secondo i ricercatori il dinosauro era lungo circa 1,65 metri, quasi quanto i condor dei giorni nostri, ma pesava molto di più: almeno 20 chilogrammi. Visse circa 125 milioni di anni fa ed era riconoscibile per il suo particolare piumaggio, molto folto sulle ali e sul torso. Le piume erano ornamentali e servivano più che altro nel periodo dell’accoppiamento per attirare altri esemplari della stessa specie: è escluso che con quel peso e con ali così corte Zhenyuanlong suni fosse in grado di volare, spiegano i due ricercatori nel loro studio.
Il più grande dinosauro alato mai scoperto. È stato trovato in Cina, era lungo 1,65 metri, era ricoperto da piume ma non volava: un enorme pollo.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha annunciato su Facebook che a partire da domani, martedì 16 marzo, le scuole della regione rimarranno chiuse fino al 27 marzo. Bardi ha motivato la sua decisione con la sospensione precauzionale del vaccino contro il coronavirus sviluppato da AstraZeneca da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Il sito della Regione precisa comunque che gli asili nido potranno invece restare aperti. «Il momento è delicato, AIFA ha appena predisposto il blocco di Astrazeneca in tutta Italia e non abbiamo ancora la dotazione di vaccini necessaria», ha scritto Bardi, senza spiegare esattamente il legame fra la decisione di AIFA e la chiusura delle scuole.
Il governo della Basilicata ha deciso di tenere chiuse le scuole per via della sospensione di AstraZeneca.
Venerdì 18 dicembre chiuderà la miniera di carbone di Kellingley, situata a Leeds, in Inghilterra: da alcune settimane il suo nome circola su molti giornali britannici perché è rimasta l’ultima miniera di carbone sotterranea attiva nel Regno Unito. Dal 19 dicembre in poi, nel Regno Unito rimarranno aperte solo poche miniere estrattive a cielo aperto: un fatto notevole, dato che nel Diciannovesimo e Ventesimo secolo nel Regno Unito l’estrazione del carbone è stato il business più redditizio del paese, e dava lavoro – sebbene spesso a condizioni disumane e precarie – a più di un milione di persone. Nel Regno Unito il settore del carbone è in crisi dagli anni Venti, e nel corso del Novecento ci sono stati diversi scioperi e agitazioni causati dalla chiusura di importanti miniere e da migliaia di licenziamenti (che a loro volta hanno ispirato storie, libri, film e canzoni memorabili). Le agitazioni più famose sono avvenute fra il marzo del 1984 e il 1985, quando migliaia di minatori scioperarono contro la decisione del governo conservatore di Margaret Thatcher di chiudere o privatizzare delle miniere britanniche, che dal 1947 erano state completamente nazionalizzate (e quindi tenute in piedi da consistenti sussidi statali, a fronte di una costante diminuzione dell’uso del carbone nel mondo). Nel 1985 i sindacati dei minatori accettarono di concludere lo sciopero, sostanzialmente accogliendo i piani di chiusura e privatizzazione del governo. In poco tempo quasi tutte le miniere del Regno Unito furono chiuse: nel 1995, anno della completa privatizzazione del settore, erano rimaste solo 16 miniere aperte, dalle circa tremila attive all’inizio del Novecento.
Nel Regno Unito chiude l’ultima miniera di carbone sotterranea. È la fine di un business molto redditizio e di dure lotte sindacali che hanno ispirato film, libri e canzoni memorabili.
Facebook ha comunicato una serie di modifiche al suo News Feed, cioè la sezione Notizie dei suoi utenti, relativamente al modo in cui sono mostrati gli articoli che diffondono notizie e informazioni false, tesi complottiste e bufale. Facebook in passato è stato molto criticato per come – tra i suoi molti criteri di filtro e selezione dei post mostrati nel News Feed – non si occupa di limitare la diffusione di notizie false e leggende metropolitane. Questo è il post con cui Facebook ha annunciato le novità. L’obiettivo della sezione Notizie del proprio profilo Facebook è proporre a ogni utente le cose che accadono ai suoi amici, e trovare notizie che possano interessargli. Incoraggiamo sempre gli utenti a suggerirci come migliorare questa funzione. Alcuni ci hanno detto che vorrebbero vedere meno bufale e meno notizie con titoli ingannevoli. L’aggiornamento di oggi alla sezione Notizie [non ancora disponibile per tutti gli utenti, ndr] riduce la diffusione di post che le persone hanno segnalato come “bufale” e aggiunge la possibilità che post del genere siano marcati al fine di mettere in guardia gli altri utenti. Non rimuoveremo le storie che le persone reputano false: e non ne controlleremo il contenuto, giudicando la sua accuratezza. Appariranno meno sulle bacheche degli utenti, però.
Facebook contro le bufale (finalmente). I post pubblicati dagli utenti potranno essere segnalati come "notizie false": e quindi vedrete meno leggende metropolitane e complottismi in giro, si spera.
Il prossimo 30 di novembre in Svizzera si terrà il referendum “Salvate l’oro della Svizzera”, organizzato da tre rappresentanti del partito di centro-destra Unione democratica di centro (UDC) – i deputati Luzi Stamm e Lukas Reimann e l’ex deputato Ulrich Schlüer. L’iniziativa, proposta inizialmente nel settembre 2011, prevede che entro cinque anni la Banca nazionale svizzera (BNS) arrivi a tenere almeno il 20 per cento delle sue riserve in oro (attualmente sono circa il 7 per cento). Stabilisce inoltre il divieto per la BNS di vendere le sue riserve auree, che dovranno rimanere in territorio svizzero: attualmente il 30 per cento è diviso tra Banca d’Inghilterra (20 per cento) e Banca centrale del Canada (10 per cento). A fine 2013, gli attivi della BNS erano valutati nel bilancio a 490 miliardi di franchi svizzeri (407 miliardi di euro) e l’oro corrispondeva a circa il 7% di questa cifra, quindi intorno ai 35,6 miliardi di franchi svizzeri (29,6 miliardi di euro). Se dovesse vincere il “sì” nel referendum del 30 novembre, la BNS dovrebbe arrivare ad avere oro per circa 100 miliardi di franchi svizzeri (83 miliardi di euro). Tenendo conto delle sue riserve auree attuali, la banca dovrebbe acquistare lingotti per circa 60-63 miliardi di franchi svizzeri (tra ai 49 e i 52 miliardi di euro).
Il referendum sull’oro in Svizzera. Si terrà il 30 novembre ed è molto contestato: servirà a stabilire se la Banca nazionale svizzera dovrà aumentare le sue riserve auree.
Angelino Alfano, ministro degli Esteri e leader di Alternativa Popolare, ha detto che non si candiderà alle prossime elezioni politiche e che non sarà disposto ad assumere l’incarico di ministro in un eventuale governo. Alfano ha parlato durante le registrazione della puntata della trasmissione Porta a Porta che andrà in onda questa sera. In passato Alfano era stato ministro della Giustizia durante il governo Berlusconi. Nel 2013 venne rieletto con Forza Italia, ma uscì dal governo insieme a numerosi parlamentari quando Berlusconi decise di togliere la fiducia al governo Letta, per sostenere il suo governo e poi quelli guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. "Ho scelto di non candidarmi alle prossime elezioni e non faro' nemmeno il ministro". Lo ha annunciato il ministro Angelino Alfano da Porta a Porta
Angelino Alfano ha detto che non si candiderà alle prossime elezioni.
A due cose siamo molto affezionati qui al Post, al punto da dedicare a ciascuna una rubrica settimanale: le belle foto di celebrities e quelle di animali, fotografati bene (ok, ok, ci sono anche le domeniche sportive). Capita però spesso che gli animali stessi siano fotografati con quello stile un po’ appariscente spesso usato dai fotografi per ritrarre persone famose in occasioni importanti, con effetti di luce, ritratti molto da vicino, pose statuarie e maestose. Facile se sei un pavone, ma da una civetta o da un alpaca te lo aspetti di meno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Animali che se la tirano. Bestie fotografate bene, ma bene-bene, come fossero celebrities.
La cerimonia degli Oscar, che si terrà a Los Angeles domenica, è attesa non solo nel mondo del cinema ma anche in quello della moda: dopo mesi di eventi organizzati su Zoom a causa del coronavirus si terrà finalmente in presenza, con attrici, attori, registi, cantanti e sceneggiatori che sfileranno uno dopo l’altro sul red carpet. Gli organizzatori hanno intimato agli ospiti di non presentarsi in tuta, ma a parte questo non si sa cosa aspettarsi dagli abiti di questa edizione: se riproporranno lo sfarzo consueto o se saranno più eccentrici e inventivi. – Leggi anche: Guida agli Oscar 2021
L’abito più controverso della storia degli Oscar. Vent'anni fa Björk indossò un cigno di tulle, ma non fu granché capita: secondo alcuni critici però cambiò i red carpet.
Negli ultimi mesi di pandemia diverse persone si sono chieste da che lato si debba indossare la mascherina chirurgica: tenendo la parte colorata verso l’interno o verso l’esterno? Spesso le confezioni di questi dispositivi di protezione usa e getta non contengono indicazioni chiare; inoltre, altri elementi come le cuciture dei cordini possono trarre in inganno, inducendo a indossare la mascherina al contrario. La risposta breve è che le mascherine chirurgiche devono essere indossate con la parte colorata (di solito azzurra) verso l’esterno, e ci sono diversi buoni motivi per farlo. Tre strati Anche se ci possono essere alcune differenze nel modo in cui sono fatte, le mascherine usa e getta hanno di base le medesime caratteristiche. Sono formate da almeno tre strati: quello esterno colorato, trattato con sostanze idrorepellenti, quello centrale per filtrare le particelle virali e i batteri e quello interno bianco in grado di assorbire l’umidità che produciamo respirando, tossendo e parlando.
Da che lato si indossa la mascherina chirurgica. Guida minima per chi l'ha sempre messa al contrario, non trovando le istruzioni da nessuna parte.
Agli occhi di un consumatore occasionale, il concetto di “pinsa romana” può essere difficile da interpretare. Apparentemente è un piatto che si differenzia poco da una normale pizza alla pala, molto diffusa nei forni del Centro Italia, e ad aumentare la confusione molti locali che la servono – le “pinserie” – si richiamano a una presunta aura tradizionale del piatto. Ma qualsiasi romano o romana sopra una certa età può testimoniare che fino a una ventina di anni fa, della pinsa, in città non c’era traccia. Il motivo è che la pinsa prima del 2001 non esisteva. Corrado Di Marco, imprenditore che proviene da una famiglia di fornai attivi fin da inizio Novecento, sostiene di averla ideata in quell’anno con tutte le caratteristiche che la distinguono, che oggi sono raccolte da una serie di regole scritte: la forma ovale, il mix di farine (soia, frumento, riso e una pasta acida detta biga), il peso del panetto e l’alta idratazione dell’impasto, tra il 75 e l’80 per cento.
Da dove viene la pinsa romana. Nelle pizzerie italiane si vede sempre di più, anche fuori dalla capitale, ma fino a vent'anni fa non esisteva.
Un vaccino sperimentale contro il virus ebola realizzato dall’azienda farmaceutica GlaxoSmithKline ha dato i primi risultati “incoraggianti” in una serie di test clinici negli Stati Uniti. I risultati delle prime prove con volontari sono stati pubblicati sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine mercoledì 26 novembre, ma i ricercatori hanno spiegato che si tratta di dati preliminari e che è ancora presto per potere affermare di avere trovato il modo di rendere immuni le persone a ebola, la cui epidemia in Africa occidentale ha causato la morte di quasi 6mila persone secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). I test preliminari sul nuovo vaccino sono stati condotti a Bethesda, nel Maryland, presso il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), uno dei centri di ricerca sulle malattie infettive del ministero della Salute statunitense. La sperimentazione è iniziata lo scorso 2 settembre e coinvolge 20 volontari, la cui salute sarà tenuta sotto controllo per un totale di 48 settimane. Come spesso avviene nella sperimentazione di nuovi medicinali, la prima fase dei test è soprattutto dedicata alla verifica della sicurezza sanitaria del vaccino, prima ancora che ai suoi effetti nel rendere immuni dal virus ebola. La risposta immunitaria dei volontari viene comunque tenuta sotto controllo ed è proprio grazie a queste verifiche che è stato possibile affermare che i risultati sono incoraggianti.
A che punto sono i vaccini per ebola. I primi test sanitari hanno dato risultati "incoraggianti" negli Stati Uniti, l'OMS è ottimista ma è ancora presto per dire di avere trovato il modo di contrastare il virus.
Negli ultimi decenni abbiamo speso ogni nostra energia per allontanare la morale dal sesso, ora guardiamo atterriti il risultato ottenuto. I ragazzi e le ragazze della festa di Modena dove una ragazza di 16 anni è stata violentata da suoi quasi coetanei, sono i nipoti della generazione che si è battuta per la liberazione del corpo e sono i figli della generazione che combatte ogni giorno contro un crimine che i giornali chiamano femminicidio: con ciò proporrei di escludere il deficit culturale dalla nostra discussione. A mancare non è la cosiddetta trasmissione di valori. Forse è accaduto qualcos’altro, qualcosa che unisce gli adolescenti ignoranti e quelli istruiti, i disinformati e quelli consapevoli, i borgatari e i rampolli dei quartieri alti. Innanzitutto l’esaltazione di una sessualità libera e senza pudore come primo elemento di affermazione sociale, per non dire di civiltà. Dopo duemila anni di oscurantismo cattolico, l’occidente ha spianato le pieghe che nascondevano il piacere. L’educazione sessuale ha dissolto il mistero dell’eros a favore di una concezione sempre più fisiologica e naturista. Le riviste e i media hanno lavorato, da un canto, sull’aspetto salutare del sesso, e dall’altro, sull’aspetto estetico-sociale: fare sesso è diventato “cool”.
Sembrava un sogno. Mauro Covacich sulla ragazza di 16 anni violentata a Modena e su cosa è diventato il sesso per gli adolescenti.
Gué Pequeno è un rapper milanese di 38 anni, in attività dal 1997. Stasera duetterà con Mahmood sul palco di Sanremo, durante la quarta serata del Festival dedicata ai duetti tra cantanti in gara e ospiti (gli altri ospiti di stasera li trovate qui). Il vero nome di Gué Pequeno è Cosimo Fini: all’inizio della carriera scelse il soprannome “Il Guercio”, dovuto alla ptosi palpebrale — cioè un difetto fisico che causa l’abbassamento della palpebra — che ha dalla nascita. Dopo divenne “Gué Pequeno” a causa della sua passione per il film brasiliano City of God, in cui c’è un narcotrafficante di nome Zé Pequeno.
Le cose da sapere su Gué Pequeno, ospite a Sanremo. È un rapper che ha successo da almeno dieci anni e stasera sarà sul palco di Sanremo per duettare con Mahmood.
Una delle critiche più frequenti che stanno circolando sull’Ascesa di Skywalker, il nono e ultimo film della saga di Star Wars, uscito in Italia il 18 dicembre, è che contenga troppe cose: troppi personaggi, troppe sottotrame, troppi riferimenti e citazioni ai film precedenti. L’Ascesa di Skywalker è effettivamente un film molto denso e concitato, in cui allo spettatore viene dato poco tempo per accorgersi di certe cose. Abbiamo messo insieme un elenco delle dieci più interessanti che magari vi sono sfuggite; o perché eravate incollati alla poltrona in attesa della successiva battaglia spaziale, oppure perché semplicemente non siete così impallinati come qualche membro della redazione del Post. Serve dirlo? Da qui in avanti c’è una flotta di SPOILER. – leggi anche: Il finale del nuovo Star Wars, spiegato
Dieci cose che forse non avete notato nel nuovo Star Wars. L'articolo da leggere dopo che siete usciti dal cinema, per fare una discreta impressione sugli amici.
Lo stilista francese di alta moda Jean Paul Gaultier disegnerà una capsule collection, cioè una collezione con una quantità limitata di capi, per l’azienda di abbigliamento italiana OVS. La collezione si chiamerà “Jean Paul Gaultier for OVS”, sarà composta da 60 capi, accessori compresi, sia per uomini che per donne, e si potrà comprare da metà novembre. L’obiettivo di OVS – che ha 900 negozi in Italia, Svizzera, Spagna e molti paesi dell’Europa dell’Est – è aumentare di prestigio e farsi conoscere meglio all’estero. Gaultier non è il primo stilista di alta moda a disegnare una collezione per un’azienda di fast fashion: Karl Lagerfeld, Stella McCartney e Alexander Wang hanno per esempio collaborato con H&M. La stessa OVS in passato ha lavorato con Elio Fiorucci e con Ennio Capasa, il fondatore dell’azienda di moda Costume National, di cui è stato stilista fino allo scorso marzo. “Jean Paul Gaultier for OVS” sarà disponibile in un numero limitato di negozi OVS, ma si potrà acquistare anche online. Solitamente le capsule collection nate da queste collaborazioni mostrano chiaramente il gusto dello stilista che le ha disegnate, e consentono a molte persone di indossare capi firmati che altrimenti non potrebbero permettersi: i prezzi infatti restano bassi sia per i metodi di produzione che per i materiali.
Jean Paul Gaultier farà una collezione per OVS. Di 60 capi, sia per uomini che per donne: si potrà comprare da metà novembre.
Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli, ha scritto una lettera aperta al presidente della Camera, Roberto Fico (M5S), chiedendogli di annullare una conferenza stampa sui vaccini prevista per oggi in uno degli spazi della sede della Camera. La conferenza stampa è intitolata “Libertà di scelta”, è stata organizzata dalla deputata Sara Cunial del M5S e prevede la partecipazione dei rappresentanti del “Coordinamento regionale per la libertà delle vaccinazioni” (Corvelva), associazione che mantiene un approccio molto critico nei confronti dei vaccini, utilizzando gli argomenti dei cosiddetti “no vax”. La conferenza stampa è presentata sul sito del Corvelva come “Vaccini-gate in Parlamento”. La ministra della Salute, Giulia Grillo, si è dissociata dall’iniziativa della sua collega di partito, sostenendo che per “incontri del genere” sia opportuna la presenza di “una controparte” come l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA). Al momento la conferenza stampa risulta ancora in programma per le 16 alla Camera.
Oggi alla Camera è in programma un incontro no vax organizzato da una deputata del M5S.
Atene è una città particolarmente ricca di street art, anche grazie a una legislazione piuttosto permissiva. Da anni artisti da tutto il mondo, non solo greci, dipingono i muri di case e negozi con graffiti e murales, che si sono arricchiti sempre più di messaggi politici e sociali con l’aggravarsi della crisi nel paese. Negli ultimi giorni ne sono stati realizzati di nuovi per commentare le trattative con la troika (il termine comunemente utilizzato per indicare la Commissione europea, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Centrale Europea), il referendum organizzato dal primo ministro Alexis Tsipras, la bancarotta nei confronti dell’FMI e in generale le difficoltà economiche che devono affrontare i cittadini greci. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La crisi sui muri di Atene. I graffiti di artisti greci e internazionali in città sono una specie di commento alla crisi e alle vicende di queste settimane.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 7.826 casi positivi da coronavirus e 45 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.625 (63 in più di ieri), di cui 511 nei reparti di terapia intensiva (8 in più di ieri) e 4.114 negli altri reparti (55 in più di ieri). Sono stati analizzati 100.519 tamponi molecolari e 164.961 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7,55 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,14 per cento. Nella giornata di giovedì i contagi registrati erano stati 7.221 e i morti 43. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (1.681), Toscana (752), Emilia-Romagna (732), Veneto (694) e Lombardia (601).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, venerdì 27 agosto.
Narcos, una delle serie tv più popolari fra quelle disponibili su Netflix, è sempre stato un prodotto in qualche modo ibrido, sin dalla prima stagione. È recitata sia in inglese sia in spagnolo, è ispirata a fatti veri su cui gli autori hanno detto di essersi presi qualche licenza – il produttore Eric Newman ha spiegato che il rapporto fra verità e finzione è di 50 e 50 – e in molti episodi alterna materiale di repertorio alle scene recitate. Mentre la prima stagione racconta i primi 15 anni da narcotrafficante di Pablo Escobar, rispettando l’ordine cronologico degli eventi e “limitandosi” a inventare i dialoghi e creare o romanzare qualche personaggio secondario, la seconda stagione copre l’ultimo anno di vita di Escobar ed è in qualche modo più densa di eventi e cose. Abbiamo messo insieme una piccola guida per quelli che hanno finito la seconda stagione – diffusa il 2 settembre, più di un mese fa – e per i curiosi che vogliono restare al passo delle conversazioni dei loro amici impallinati di serie tv. Netflix ha già rinnovato Narcos per una terza e una quarta stagione, anche se non è chiaro quando verranno diffuse. (comprensibilmente, da qui in avanti sarà un campo minato di SPOILER per chi non ha ancora finito la seconda stagione)
Cosa c’è di vero in “Narcos”. L'articolo da leggere dopo aver visto la seconda stagione, ora che è passato un mese da quando è uscita su Netflix.
Borsalino, il famoso produttore di cappelli e uno dei marchi italiani più conosciuti all’estero, nonostante i buoni affari ha avviato le pratiche presso il tribunale di Alessandria per ottenere un concordato preventivo “che consenta la ristrutturazione dei debiti”, ma che potrebbe anche portare a sviluppi meno positivi come il fallimento. Piero Bottino racconta sulla Stampa le cause dei guai di Borsalino, che partono da pratiche poco trasparenti legate alla finanza di un investitore astigiano. La buona notizia per la Borsalino è che sui mercati i suoi cappelli sono ancora al top delle richieste: ad esempio di recente ha aumentato i prezzi di quelli «religiosi», creati per il mercato israeliano, e secondo l’ad Marco Moccia le vendite non ne hanno risentito: «Anzi, avessimo più prodotto da piazzare…». La cattiva notizia è che il Cda guidato dallo stesso Moccia ha deciso un paio di settimane fa di chiedere al tribunale di Alessandria il concordato preventivo «che consenta la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti», ma che potrebbe anche portare a uno «scenario alternativo di natura liquidatoria», insomma il fallimento.
Borsalino è nei guai. Il produttore di cappelli italiano più famoso al mondo ha avviato le pratiche in tribunale per ristrutturare i suoi debiti, a causa della "cattiva finanza" e nonostante faccia buoni affari.
A Battipaglia, in provincia di Salerno, è iniziato il piano di evacuazione per disinnescare una bomba della Seconda guerra mondiale, ritrovata di recente nella zona. Il piano interessa oltre 36mila persone che devono lasciare le loro abitazioni, in attesa che gli artificieri effettuino il lavoro per neutralizzare l’ordigno. L’evacuazione è stata disposta nel raggio di 1.600 metri dal punto in cui è stata trovata la bomba. Le operazioni di disinnesco si concluderanno in giornata. #Battipaglia (SA). Iniziata la realizzazione delle opere di contenimento necessarie per la bonifica del residuato bellico che gli #artificieri dell'@Esercito completeranno domenica #8settembre. #DipiùInsieme #alserviziodelpaese #EsercitoItaliano pic.twitter.com/9PWhmVeUdi
A Battipaglia oltre 36mila persone stanno lasciando le loro abitazioni per il disinnesco di una bomba della Seconda guerra mondiale.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
La pm dei minori del caso Ruby contesta Maroni. «Le parole del ministro non corrispondono a quella che è la mia diretta e personale conoscenza del caso».
La Corte di Cassazione ha stabilito che due scuole paritarie cattoliche del comune di Livorno dovranno pagare al Comune l’ICI – l’imposta oggi sostituita dall’IMU – per quanto riguarda il periodo dal 2004 al 2009. Le due scuole dovranno pagare in tutto 422 mila euro. La Cassazione ha ribaltato i primi due gradi di giudizio che avevano dato ragione alle scuole. Secondo il Comune di Livorno si tratta della prima importante sentenza che in Italia obbliga una scuola cattolica a pagare l’ICI, la cui esenzione per le strutture controllate dalla Chiesa cattolica è da anni oggetto di dibattito. In seguito alla sentenza della Cassazione, il segretario generale della CEI Nunzio Galantino ha parlato all’ANSA di una «sentenza pericolosa, ideologica», che mette in pericolo «la garanzia di libertà di educazione richiesta anche dall’Europa». Dal 1992 al 2014 il governo italiano ha previsto l’esenzione dell’ICI per gli edifici «destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive» (fra cui quindi anche molte strutture della Chiesa). Un decreto legge “interpretativo” dell’agosto del 2006 ha chiarito che la legge del 1992 riguarda edifici che «non abbiano esclusivamente natura commerciale». La sentenza della Cassazione di venerdì 24 luglio ha stabilito che le due scuole di Livorno debbano essere considerate attività di tipo commerciale perché i genitori degli alunni pagano una quota di iscrizione. La Cassazione ha respinto anche la linea di difesa delle due scuole, che si lamentavano di essere in perdita: la Corte ha detto che anche un’azienda può essere in perdita, ma è comunque tenuta a pagare le imposte patrimoniali sugli immobili in suo possesso. Per questi due motivi le scuole non possono rivendicare alcun tipo di esenzione per l’ICI negli anni dal 2004 al 2009 e quindi devono versare i 422 mila euro non pagati all’epoca.
Cosa succede con le scuole religiose. La Corte di Cassazione ha stabilito che due scuole cattoliche di Livorno dovranno pagare gli arretrati della vecchia ICI: lo stesso potrebbe succedere in molti altri comuni.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 12.532 nuovi casi positivi da coronavirus e 448 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 26.245 (203 in più di ieri), di cui 2.642 nei reparti di terapia intensiva (27 in più di ieri). Sono stati analizzati 91.656 tamponi, il 13,7 per cento dei quali positivi. Nella giornata di domenica i contagi registrati erano stati 18.627 e i morti 361. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Emilia-Romagna (1.942), Veneto (1.715), Sicilia (1.587), Lombardia (1.488) e Lazio (1.254).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, lunedì 11 gennaio.
Sul Corriere della Sera di ieri Elvira Serra ha raccontato come si svolge la giornata dei venditori porta a porta degli aspirapolveri Folletto – quelli prodotti dall’azienda tedesca Vorwek, che produce anche il robot da cucina Bimby – che lavorano nella provincia di Milano. Molti di loro ricevono rifiuti e risposte sgarbate, ma i più abili riescono a guadagnare bene. Appuntamento alle 9.30 al Bar Capellini di Cormano. Intorno al tavolino all’aperto siedono in sette: quattro donne e tre uomini dai 32 ai 60 anni, due sono laureati in Economia (uno alla Bocconi con lode). Antonella Pinna è la coordinatrice: assegna a ognuno una strada puntando il dito su una mappa. Di qui a mezz’ora il gruppo si sguinzaglia per le vie di Cusano Milanino, otto minuti d’auto. Obiettivo: aprire la valigia. Nella valigia giace un Folletto, inteso come aspirapolvere. L’auto di Antonella è un guazzabuglio. «Non raccontare com’è la macchina di un venditore», ordina lei con il piglio che le ha fatto «piazzare» già 8.500 apparecchi in 26 anni di onorata carriera. «Dal 2005 non aggiorno più la statistica, ora affianco i giovani e se facciamo una vendita insieme la percentuale la do a loro».
Com’è la giornata di un venditore porta a porta. Tra citofoni, risposte scortesi, dimostrazioni pratiche e qualche rara soddisfazione: l'ha raccontata Elvira Serra sul Corriere della Sera.
Il gruppo Mondadori ha acquistato aNobii, un social network dedicato ai libri e agli appassionati di libri che ha un milione di utenti in tutto il mondo, di cui 300.000 in Italia. Le società non hanno fornito informazioni sul costo dell’acquisizione. Gli utenti di aNobii possono gestire una sorta di libreria virtuale in cui aggiungere i volumi che possiedono, che stanno leggendo, che hanno terminato o abbandonato, accompagnandoli con recensioni e voti, tenendo nota delle date di inizio e fine della lettura di un libro. Gli iscritti possono consultare le librerie di altre persone – decidendo di seguirne alcune e ricevendone gli aggiornamenti – prendendo così spunto riguardo nuovi libri da leggere, che possono aggiungere a una lista dei desideri. Il sistema calcola attraverso un algoritmo anche la somiglianza tra due librerie, permettendo di seguire gli utenti con gusti più vicini ai propri. Gli utenti possono scambiarsi commenti, inviarsi messaggi e iscriversi a gruppi tematici di discussione, che spesso diventano veri e propri gruppi di lettura. Inoltre aNobii fornisce a ognuno dati sulla propria libreria, come il numero di pagine e libri letti dall’inizio dell’anno, o quali e quanti utenti l’hanno visitata. Il nome aNobii deriva dal nome dell’Anobium punctatum, il tarlo della carta: l’epiteto con cui nei paesi anglosassoni viene spesso indicato chi passa molto tempo sui libri. Finora ha catalogato 40 milioni di libri – si cercano e si aggiungono facilmente sul sito attraverso il codice ISBN – e si può seguire anche su Facebook e Twitter.
Mondadori ha comprato aNobii. Cioè il social network degli appassionati di libri, che esiste dal 2005 e ha tanti utenti italiani.
– Il naufragio della Costa Concordia La cronaca minuto per minuto del disastro di ieri al largo dell’isola del Giglio, e le foto. – Che cos’è il SOPA Le cose da sapere sulla contestata proposta di legge statunitense contro la pirateria online, che cambierebbe Internet come la conosciamo oggi.
Sunday Post. Le tredici cose più lette sul Post di questa settimana.
Un utente di Reddit, virodoram, ha pubblicato una tabella che elenca tutti gli oggetti che si ottengono salendo di livello in livello in Pokémon Go, il gioco per smartphone che permette di catturare i Pokémon nel mondo reale sfruttando la realtà aumentata. Ogni giocatore inizia al livello 1 e sale di livello catturando Pokémon e facendoli evolvere: è molto facile e veloce salire fino al livello 14, poi le cose diventano un po’ più lunghe fino al livello 20, dopo il quale diventano lunghissime. Per salire di livello bisogna accumulare punti esperienza: catturando un Pokémon che si ha già, per esempio, se ne guadagnano 100, catturandone uno che non si ha 500, visitando un PokéStop 50. I punti esperienza richiesti per salire di livello cambiano: per passare dal 4 al 5 ad esempio ne servono 4mila, per passare dal 14 al 15 ne servono 15mila, per passare dal 19 al 20 ne servono 25mila. Dopo le cose diventano più complicate: salire dal livello 20 al 21 ne richiede 50mila, dal 21 al 22 75mila, e così via. Per passare dal livello 39 al 40, il più alto di tutti, ne servono 5 milioni.
Che cosa si ottiene ai vari livelli di Pokémon Go? e quanti punti esperienza servono per raggiungere un livello più alto? Per chi ci gioca spesso arrivare fino al ventesimo è relativamente facile, poi diventa lunghissima.
Google ha raggiunto un accordo preliminare con l’Unione Europea per risolvere una causa antitrust che si trascinava da quasi quattro anni, per la quale la società rischiava di dovere pagare una multa da diversi miliardi di dollari. L’accordo, che dovrà essere perfezionato nei prossimi mesi, impone a Google di dare più spazio ad altre aziende quando promuove i propri prodotti nelle pagine dei risultati del motore di ricerca. La soluzione raggiunta non convince diverse società concorrenti, che continuano a sostenere la predominanza di Google sul mercato europeo. Prima di attribuire all’accordo un valore legale, la Commissione Europea si consulterà con la concorrenza di Google in Europa. Joaquín Almunia, il commissario europeo che si occupa dell’antitrust, ha comunque spiegato che difficilmente le osservazioni dei concorrenti potranno portare a significative modifiche dell’accordo da poco raggiunto con Google. Almunia terminerà il proprio mandato entro fine anno, ma ha detto di essere aperto per accogliere qualsiasi osservazione dalle parti interessate sulla vicenda.
Il patto tra Google e l’Unione Europea. La società ha stretto un accordo preliminare con l'antitrust europea per dare più spazio alla concorrenza sul suo motore di ricerca, evitandosi una multa miliardaria.
The Newsroom è la nuova serie tv scritta da Aaron Sorkin, apprezzatissimo sceneggiatore di The West Wing e diversi film, tra cui The Social Network (premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale). La serie andrà in onda dal 24 giugno sul canale americano HBO.
Il trailer di The Newsroom. La nuova attesissima serie di Aaron Sorkin, che andrà in onda dal 24 giugno su HBO.
Dopo avere ripreso un ratto di New York che si portava via una fetta di pizza di New York scendendo i gradini sudici della metropolitana di New York, Matt Little ha atteso 12 lunghe ore prima di mettere il suo video su Instagram. Per diventare virale ci ha invece messo molto meno. La versione di YouTube del breve video – 14 secondi – ora ha più di 7 milioni di visualizzazioni. Alla fine della descrizione scritta da Little c’è un’annotazione in cui si dice che il “Pizza Rat” non è patrimonio comune e indica un indirizzo a cui scrivere per avere autorizzazioni per usarlo: “Jukin Media Verified (Original) * For licensing/permissioni to use: Contact – licensing(at)jukinmediadotcom”. Jukin Media ha scoperto il video del “Pizza Rat” intorno alle 15:30 del 21 settembre, circa un’ora e mezza dopo che era stato pubblicato online. Jukin Media fa affari in vario modo, ma è soprattutto conosciuto per comprare rapidamente i diritti di video che potrebbero diventare virali e di renderli disponibili tramite una licenza a pagamento. Gli accordi realizzati da Jukin variano a seconda del creatore dei video: alcune volte paga poche centinaia di dollari per comprare un video punto e basta, in altri casi concorda un sistema per condividere i ricavi con l’autore, cosa che ha fatto per esempio Little.
Quelli che comprano i video virali. Ci sono aziende che li acquistano con pochi dollari sperando nel loro successo per rivenderli sotto licenza a pagamento, cause legali permettendo.
Outline è un nuovo sito di news diretto dal giornalista Joshua Topolsky, che ha collaborato con Bloomberg ed è stato uno dei fondatori di The Verge. Outline esiste da inizio dicembre e ha lo scopo di raccontare «il potere (chi ce l’ha, chi lo vuole, e cosa ci fanno dopo averlo ottenuto), la cultura (il modo in cui viviamo e comunichiamo) e il futuro (dove stiamo andando)». Uno dei primi articoli di Outline – e uno di quelli che sta avendo più successo – è intitolato “Live, for the moment” (“Dal vivo, per ora”) e spiega come la possibilità di fare video in diretta mentre si fanno sport estremi sta rendendo la vita di questi atleti sempre più pericolosa, fino al punto che alcuni atleti sono morti durante le loro dirette, in certi casi proprio a causa di quelle riprese. Da qualche tempo sempre più persone praticano sport estremi, e molte di loro cercano di compiere imprese sempre più difficili, per fare video sorprendenti, avere più visualizzazioni online e soddisfare gli sponsor. L’articolo di Outline inizia raccontando la storia di Armin Schmieder, un atleta di sport estremi di 28 anni – originario di Merano, in Trentino-Alto Adige – morto il 26 agosto 2016 in Svizzera, durante un lancio con la tuta alare (o wingsuit). La stessa disciplina in cui pochi giorni prima era morto Uli Emanuele. Quel giorno Schmieder iniziò la sua diretta da circa 2.300 metri d’altezza: era sull’Alpschelehubel, una montagna del Cantone Berna, nel sud della Svizzera. Si mise casco, tuta e due GoPro in testa. Il cellulare da cui stava trasmettendo la diretta lo mise invece in tasca. Da quel momento si vide solo il viola della tuta in cui era stato messo; si sentì lui che si lanciava, il rumore del vento, un urlo e poi il rumore di un impatto. Chi stava guardando quella diretta – compresi i familiari di Schmieder – capì che probabilmente era morto. Facebook cancellò il video circa un giorno e mezzo dopo l’incidente (quelli delle dirette restano online anche dopo la fine della diretta), ma altre copie di quel video sono ancora in giro su internet, dove hanno avuto circa 2 milioni di visualizzazioni complessive.
Le dirette degli sport estremi sono diventate troppo pericolose. Alcuni atleti sono morti "in diretta", a volte perché distratti dalle riprese che stavano facendo.
Amazon ha iniziato a sperimentare a New York, negli Stati Uniti, un nuovo servizio che si chiama Prime Now e che può essere richiesto per ottenere la consegna entro un’ora delle cose acquistate sul sito. Per ora l’utilizzo di Prime Now è limitato ad alcuni quartieri della città ma Amazon sta lavorando per estenderlo ulteriormente, anche in vista di un suo possibile utilizzo altrove. Per ora le tariffe di consegna prevedono una spesa di 7,99 dollari per ricevere il proprio ordine in un’ora, mentre se si sceglie la consegna entro due ore il pacco viene recapitato gratuitamente. Il servizio è comunque disponibile per i soli utenti che sono iscritti a Prime, il sistema in abbonamento che costa 99 dollari e che permette di avere consegne gratuite in tutti gli Stati Uniti, oltre ad avere l’accesso a musica, film e altri contenuti per dispositivi mobili e televisione. Inoltre, non tutti i prodotti in catalogo possono essere acquistati con questo sistema, ma “solo” 25mila articoli.
Adesso Amazon consegna in un’ora. Per ora solo a New York, grazie a una squadra di fattorini in bicicletta, ma il servizio sarà esteso altrove.
A Tonga, lo stato insulare della Polinesia nell’oceano Pacifico, Internet ha smesso di funzionare per buona parte della popolazione a causa della rottura del suo unico cavo sottomarino per la trasmissione dei dati. Il danneggiamento è stato probabilmente causato dal brutto tempo degli ultimi giorni e potrebbero essere necessarie settimane per ripristinare Internet. Gli unici accessi disponibili alla rete sono tramite satellite, ma le limitazioni di banda sono consistenti e interessano la maggior parte degli oltre 100mila abitanti della zona. Tonga Cable, la società che gestisce il cavo di 827 chilometri che mette in comunicazione lo stato insulare con le Fiji, ha fatto sapere che la rottura si è verificata alle 20:45 (le 8:45 in Italia) di domenica. Una nave per effettuare le riparazioni si trova a Samoa e potrebbe raggiungere Tonga entro il fine settimana. Le attività di ripristino dovrebbero richiedere al massimo tre settimane di lavoro.
A Tonga si è rotta Internet. E sì, il problema è il cavo.
È uscito per Tunué I solchi del destino, il nuovo libro di Paco Roca, tradotto da Francesca Gnetti. Paco Roca è un disegnatore e fumettista spagnolo. Dei suoi lavori, in Italia sono stati pubblicati Il gioco lugubre (2002), Il faro (2007), Le strade di sabbia (2009), L’inverno del disegnatore (2011), Memorie di un uomo in pigiama (2012) e il graphic novel Rughe (2008), da cui è stato tratto il film di animazione Arrugas-Rughe. I solchi del destino, il cui titolo viene da una poesia di Antonio Machado, racconta l’esilio dei combattenti antifascisti al termine della Guerra civile spagnola e la loro partecipazione alla liberazione della Francia a fianco delle truppe alleate. Il racconto di quello che accadde durante la Seconda guerra mondiale si alterna con la vicenda di uno scrittore (ambientata ai giorni nostri) in cerca di uno dei sopravvissuti.
Il nuovo graphic novel di Paco Roca. Il primo capitolo di "I solchi del destino", fra Guerra civile spagnola e Seconda guerra mondiale.
Da oggi, martedì 30 marzo, è possibile richiedere i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Sostegni per le imprese e le partite IVA colpite dalle conseguenze economiche della pandemia da coronavirus. I contributi possono essere richiesti direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, e c’è tempo fino al 28 maggio. Il decreto prevede, tra le altre cose, lo stanziamento di 11 miliardi di euro di indennizzi per le attività maggiormente colpite dalla pandemia. La novità rispetto al Decreto Rilancio e ai Decreti Ristori è che le aziende non verranno più considerate in base al loro codice ATECO ma in base alla perdita di fatturato.
Come richiedere i contributi del Decreto Sostegni. Si può fare direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate: c'è tempo fino al 28 maggio.
In occasione della festa di Halloween, il 31 ottobre, Facebook introdurrà alcune maschere virtuali da appiccicare in faccia – simili a quelle di Snapchat – su Facebook Live, il suo servizio per trasmettere video in diretta. Alcune delle prime maschere disponibili – solo negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Nuova Zelanda, per dispositivi iOS – avranno Halloween per tema: ci sarà quella da teschio, una da regina cattiva, una da zucca e una da strega. Ci saranno poi anche altre maschere, tra cui una da panda e una da volpe. Anche dopo Halloween si potrà continuare a usarle e nei prossimi mesi la funzione verrà attivata anche in altri paesi e sui dispositivi Android. La tecnologia che sta dietro le maschere è probabilmente quella di MSQRD, l’applicazione per smartphone che aggiunge una maschera comprata da Facebook a marzo.
Fra poco su Facebook ci saranno i filtri per la faccia. Da usare su Facebook Live: la funzione sarà attiva da Halloween negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Nuova Zelanda.
Ieri nel tardo pomeriggio (in California era mattina), Steve Jobs ha presentato l’evento “Back to the Mac”. Le novità che hanno fatto più notizia sono i nuovi MacBook Air e l’anteprima di Lion, la nuova versione del sistema operativo che anima i Mac.
Le 4 novità di Apple presentate ieri. I nuovi MacBook air, e l'anteprima del sistema operativo Lion, contaminato dai successi di iPhone e iPad.
Analizzando le immagini di Plutone fornite dalla sonda spaziale New Horizons, un gruppo di ricercatori ha notato formazioni simili a dune sulla superficie del pianeta nano. Secondo i loro studi, non si tratterebbe di formazioni sabbiose, ma di dune formate da metano ghiacciato, un gas molto diffuso sulla Terra. Matt Telfer della Plymouth University (Regno Unito), uno dei ricercatori coinvolti nello studio, ha spiegato che la superficie di Plutone è geologicamente più attiva e dinamica di quanto si pensasse un tempo e che, grazie a New Horizons: “Vediamo montagne, ghiacciai e ghiaccio in movimento. Nonostante sia molto rarefatta, abbiamo prove di come l’atmosfera stia contribuendo a modificare la superficie di quel mondo, proprio come avviene sul nostro pianeta”. Le dune si trovano alla base di alcune formazioni montuose e con un orientamento perpendicolare a quello dei venti che soffiano sulla superficie di Plutone. La loro forma non è però determinata dal vento, che si stima essere piuttosto debole: i ricercatori ipotizzano che sia l’azoto ghiacciato, quando sublima (il passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso), a creare getti che smuovono i cristalli di metano ghiacciato. Nella loro ricerca, pubblicata su Science, i ricercatori specificano che le strutture osservate potrebbero non essere vere e proprie dune e che solo immagini a più alta definizione potranno fornire conferme alle loro teorie.
Su Plutone ci sono “dune” di metano.
Oggi Burberry è un’azienda di lusso simbolo dell’eleganza e del fascino britannico: quindi è difficile ricordare quando il suo tartan – la sua riconoscibile fantasia a scacchi – era stampato su berretti di scarsa qualità e borse plastificate e contraffatte, su tovagliette americane, ombrelli e scatole di latta per biscotti. La fantasia di Burberry si trovava ovunque ed era associata agli oggetti più banali e quotidiani, indossata da chi voleva ostentare gusto e benessere e disdegnata da chi li aveva veramente. Christopher Bailey è la persona che ha reso Burberry di nuovo desiderabile e che ora, dopo 17 anni, ha deciso di andarsene: dal 31 marzo 2018 non sarà più direttore creativo, presidente e amministratore delegato del marchio. Bailey lavora come stilista da Burberry dal 2001, e dal 2009 è il direttore creativo dell’azienda, responsabile di tutte le sue collezioni, dell’immagine complessiva, delle sue strategie di comunicazione e della riorganizzazione dei suoi negozi. Negli ultimi due anni ha assunto anche la carica di presidente e di amministratore delegato, occupandosi degli aspetti finanziari ed economici, nonostante le critiche di trascurare così il lavoro creativo. In effetti l’accumulo di cariche ha rallentato la crescita di Burberry e da luglio Bailey era stato sostituito da un nuovo amministratore delegato, l’italiano Marco Gobbetti, che dal 2008 aveva guidato la rinascita dell’azienda di moda Céline. Bailey resterà presidente e direttore creativo di Burberry fino al 31 marzo 2018; l’ultima collezione che disegnerà sarà quella per la primavera/estate 2018 che sfilerà alla settimana della moda di Londra il prossimo febbraio. Non è ancora chiaro cosa farà poi, anche se ha detto di volersi occupare di «nuovi obiettivi creativi». La notizia ha provocato un calo delle azioni di Burberry del 2 per cento, altro indice di quanto il marchio sia legato al suo nome.
Se desiderate qualcosa di Burberry, è merito di questo stilista. Come Christopher Bailey – che ora lascia dopo 17 anni – ha trasformato un marchio decaduto di impermeabili in un'azienda di lusso.
Dal 10 marzo, in tutta Italia, per uscire dalla propria casa e spostarsi c’è bisogno di un modulo di autocertificazione o autodichiarazione. Lo prevedono le misure prese dal governo per limitare il contagio del coronavirus (SARS-CoV-2). Le rilevanti limitazioni degli spostamenti consentono infatti di spostarsi solo per «comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute e rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Le ragioni dello spostamento devono essere motivate attraverso il modulo. – Le cose da sapere sul coronavirus
Il modulo di autocertificazione da compilare per spostarsi durante le restrizioni per il coronavirus. Dal 10 marzo dovete usarlo per specificare le ragioni per cui siete usciti di casa, e averlo con voi (o compilarlo sul momento) durante un eventuale controllo delle autorità.
Domenica 30 novembre si tiene in Veneto e in Puglia un turno di elezioni primarie del centrosinistra per scegliere i candidati alla presidenza della Regione nelle prossime elezioni del 2015. In Veneto i candidati sono la deputata europea Alessandra Moretti, la parlamentare Simonetta Rubinato e il consigliere regionale Antonio Pipitone: sia Moretti che Rubinato sono del Partito Democratico, mentre Pipitone è stato eletto con l’Italia dei Valori. In Puglia i candidati sono l’ex sindaco di Bari e segretario regionale del PD Michele Emiliano, l’assessore regionale Guglielmo Minervini e il senatore Dario Stefàno: Emiliano e Minervini sono del PD, Stefàno è sostenuto da Sel. In Veneto i seggi resteranno aperti dalle 8 alle 20; in Puglia dalle 8 alle 22. Le primarie in Veneto In Veneto la candidata più nota è la parlamentare del PD Alessandra Moretti, che ha ufficialmente comunicato meno di un mese fa la sua intenzione di partecipare alle primarie e candidarsi alla presidenza della Regione (le elezioni si terranno nella primavera del 2015). In quell’occasione c’erano state alcune polemiche legate alla rotazione di elezioni praticata da Moretti, che è stata eletta al Parlamento Europeo soltanto nel maggio scorso, e già al momento di quella candidatura era stata eletta al Parlamento italiano da poco più di un anno. L’altra candidata alle primarie e parlamentare del PD, Simonetta Rubinato, ha detto che se sarà candidata si dimetterà da parlamentare per “restare in Regione cinque anni” sia in caso di vittoria che all’opposizione.
Le primarie in Veneto e in Puglia. Si vota oggi per scegliere il candidato del centrosinistra alle regionali: ci sono dei favoriti, e timori per la partecipazione.
Il 4 dicembre 1970 – pochi giorni dopo l’approvazione della legge sul divorzio, pochi giorni prima del golpe Borghese e poche settimane prima dell’uscita di Lo chiamavano Trinità – nei cinema italiani uscì Il giardino dei Finzi Contini, diretto da Vittorio De Sica e tratto dall’omonimo romanzo di otto anni prima di Giorgio Bassani. Un film che ebbe buone recensioni, ottimi incassi e che ha, ancora oggi, una considerevole presenza nei ricordi cinematografici di chi lo vide allora o lo ha visto in seguito. È anche un film che ebbe una storia produttiva contorta e che Bassani ripudiò in una lettera pubblicata il 6 dicembre sull’Espresso e intitolata “Il mio giardino tradito“. Il romanzo Il giardino dei Finzi-Contini era stato pubblicato nel 1962 da Einaudi, dopo che Bassani – nato nel 1916 a Bologna, ma poi cresciuto a Ferrara – aveva già pubblicato la raccolta Cinque storie ferraresi e il romanzo Gli occhiali d’oro. Riprendendo temi e ambientazioni già trattati in quei testi, Il giardino dei Finzi Contini raccontava la vita di alcuni ragazzi ebrei, e delle loro famiglie, nell’Italia di fine anni Trenta, l’Italia delle leggi razziali e della successiva deportazione degli ebrei.
“Il giardino dei Finzi Contini”, il film, uscì 50 anni fa. Piacque a tanti, ma di certo non a Giorgio Bassani, autore del romanzo da cui è tratto.
Si è conclusa ieri, 3 ottobre, la Settimana della moda di Parigi, iniziata il 25 settembre, in cui le più importanti aziende di moda francesi ma non solo – come da tradizione c’era per esempio Valentino – hanno presentato le collezioni della primavera/estate 2018. Parigi è solitamente l’appuntamento più ricco e prestigioso della stagione aperta dalle sfilate di New York e proseguita a Londra e Milano: è allo stesso tempo intellettuale, innovativa, accurata nella scelta di tagli e materiali, e affianca il debutto di nuove promesse ai marchi più celebri come Chanel, Dior, Givenchy e Yves Saint Laurent. È impossibile riassumere in poche righe le scelte di così tanti stilisti e le opinioni della critica, anche perché contrariamente a Milano e Londra non c’è stato un tema condiviso e un giudizio complessivo. Al massimo un’atmosfera generale, come scrive la critica di moda del New York Times Vanessa Friedman:
Foto dalla settimana della moda di Parigi. Disastri e successi di Christian Dior, Chanel, Valentino, in un'atmosfera descritta come una festa con un tono di sfida.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. Per la famosa storia della censura "politically correct" su Fairytale of New York, si è arrabbiato Nick Cave. Oggi ha compiuto 80 anni Federico Monti Arduni, che fece tante cose e imperversò nelle radio per un periodo degli anni Settanta con una cosa che allora sembrava innovativa e originalissima, il moog. Si faceva chiamare il Guardiano del faro. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Hayden. Sull'aspettare il ritorno di qualcuno che si ama, e pazientare per le sue altre amicizie.
Lawrence H. Summers, il candidato favorito – e anche il più criticato – alla presidenza della Federal Reserve, l’organizzazione che fa da banca centrale degli Stati Uniti d’America, ha ritirato la propria disponibilità a ricoprire l’incarico. Summers è un illustre economista, già preside di Harvard, ministro di Clinton e consigliere economico di Barack Obama: il Wall Street Journal scrive che domenica mattina ha telefonato e poi ha scritto una lettera al presidente degli Stati Uniti chiedendogli di escluderlo dalla lista: «Ho concluso, anche se a malincuore, che l’eventuale percorso di conferma della mia nomina da parte del Senato sarebbe stata fonte di contrasti, e questo non avrebbe giovato né all’interesse della FED né a quello dell’amministrazione né tantomeno alla ripresa economica del paese». Summers aveva quello che in altri tempi sarebbe bastato per guidare la banca centrale: credenziali economiche irreprensibili e la fiducia del presidente Obama, che appena eletto lo aveva voluto come suo principale consigliere economico. Summers non aveva però l’appoggio dichiarato di alcuni membri democratici della commissione del Senato che ratificherà la nomina della persona scelta da Obama, che a fine luglio avevano inviato una lettera al presidente esprimendo la loro preferenza per un altro candidato. Summers avrebbe dunque rischiato di dover affrontare un complicato processo di ratifica della sua nomina e di dover cercare l’appoggio dei repubblicani.
Cosa sarà della FED. Il candidato più noto e controverso all'incarico più importante dell’economia globale si è ritirato: perché è una brutta notizia per Obama e chi rimane in ballo.
Gigi Hadid è una modella statunitense di vent’anni. È una di quelle star diventate molto famose molto in fretta: negli ultimi mesi è finita sulle copertine di importanti riviste e, soprattutto negli Stati Uniti, si sta parlando molto di lei. È probabile che anche in Italia quasi tutti ne abbiano già letto o sentito il nome; è però anche possibile che la maggior parte delle persone non sappia proprio bene chi sia Gigi Hadid, perché è famosa e perché è importante sapere che lo è. Se si ritiene di dover sapere qualcosa di più su Hadid, questo è il momento: pochi giorni fa ha infatti fatto il suo debutto nel famoso Victoria’s Secret Fashion Show, un importante evento annuale di moda organizzato dal marchio d’abbigliamento statunitense Victoria’s Secret. (L’evento è stato girato a novembre, ma trasmesso da CBS l’8 dicembre). Anche grazie alla sua presenza al Victoria’s Secret Fashion Show Hadid è ora la capobanda di una nuova classe di top model che si stanno furtivamente infiltrando nei ranghi della fama, e lo stanno facendo grazie alla consapevolezza dei meccanismi con cui la celebrità si ottiene al giorno d’oggi.
Come si diventa Gigi Hadid. Ha solo 20 anni ed è già una delle modelle più famose e pagate al mondo, anche grazie al fatto di presentarsi sempre come una ragazza-della-porta-accanto e di conoscere molto bene i social network.
Ieri sera, a chiusura della puntata di “Ballarò”, è andata in onda la quarta puntata della seconda stagione del “Candidato”, la serie tv con Filippo Timi, diretta da Ludovico Bessegato (regista e ideatore di Kubrick – Una Storia Porno). Nella serie, Timi interpreta Piero Zucca, un ex-postino che vince un po’ per caso le primarie di un grande partito e si trova ad essere candidato premier in campagna elettorale, affiancato da uno staff di esperti della comunicazione. Questa volta parla di mafia e c’è Fortunato Cerlino, cioè Pietro Savastano di “Gomorra”.
Il quarto episodio della seconda stagione del “Candidato”. Si parla di mafia e c'è Fortunato Cerlino, cioè Pietro Savastano di "Gomorra".
Il 10 maggio del 1893, 120 anni fa, la Corte Suprema degli Stati Uniti pose fine a una lunga disputa legale stabilendo una volta per tutte che, davanti alla legge, il pomodoro è una verdura. La questione era nata dieci anni prima: nel marzo del 1883, il Congresso aveva approvato una nuova legge sulle tariffe doganali, secondo la quale tutte le verdure importate negli Stati Uniti erano soggette al pagamento di una tariffa molto alta, del 10 per cento, sul loro valore. La frutta, invece, non era soggetta alla stessa tariffa, potendo essere importata senza il pagamento di dazi doganali. Tra l’altro quella legge, soggetto di ampi dibattiti al tempo della sua approvazione, era particolarmente complessa e criticata da parte del Congresso, tanto che il suo soprannome presso i critici divenne “legge bastarda” (Mongrel Tariff Act).
Il pomodoro alla Corte Suprema. La storia di quando, 120 anni fa, i giudici americani posero fine a una lunga questione legale decidendo che il pomodoro era una verdura (e non un frutto).
Da qualche giorno in Egitto sta andando in onda la serie tv El-Nehaya – “La fine” in italiano – che racconta una realtà distopica ambientato nell’anno 2120. Nel primo episodio si vede un insegnante, interpretato dal popolare attore egiziano Youssef el Sherif, che parla ai suoi studenti della «guerra per liberare Gerusalemme» che sarebbe avvenuta meno di 100 anni dopo la fondazione di Israele (che risale al 1948). La storia si sviluppa quindi in un mondo in cui Israele è stato distrutto, e in cui gli Stati Uniti, definiti come «i sostenitori più importanti dello stato sionista», si sono divisi. La serie tv, una delle molte che vanno in onda ogni anno nei paesi musulmani durante il periodo del Ramadan, è stata molto criticata da Israele. Il ministro degli Esteri israeliano, Yisrael Katz, ha definito la serie tv «infelice e inaccettabile», specialmente perché i due paesi «hanno un trattato di pace da 41 anni».
La serie tv egiziana che sta facendo arrabbiare Israele. È ambientata nel futuro e racconta un mondo in cui c'è stata «una guerra per liberare Gerusalemme», e in cui Israele non esiste più.
Basta mettere in fila un po’ di fatti ed eventi, prima ancora che opinioni e analisi, per rendersi conto di come questo sia per la destra italiana il peggior momento dall’inizio della cosiddetta Seconda repubblica. Silvio Berlusconi, dopo essere stato “costretto” alle dimissioni, è “costretto” a sostenere un governo che lui e la maggior parte dei suoi elettori malsopporta, con conseguenze disastrose in termini di consenso. La Lega Nord è incappata nel peggior scandalo giudiziario della sua storia, ha affrontato le dimissioni di Umberto Bossi e la fine di un’era. Il protagonismo del Partito Democratico, alle prese con la sfida politica più interessante degli ultimi anni, sottrae attenzioni e potenziali elettori sul piano nazionale. Sul piano locale le cose non vanno meglio. Renata Polverini si è appena dimessa da presidente del Lazio, Roberto Formigoni in Lombardia ha diversi e noti problemi.
Quel che resta della destra. Foto da Torino e Milano, dove oggi PdL e Lega hanno fatto i conti con la loro peggiore crisi dall'inizio della Seconda Repubblica, tra molte facce preoccupate.
Lo stilista italiano Riccardo Tisci lascerà la direzione creativa della casa di moda francese Givenchy dopo 12 anni, ha annunciato l’azienda giovedì. La collezione maschile per l’autunno/inverno 2017/2018 e quella femminile di alta moda per la primavera 2017, presentata alla Settimana delle sfilate di haute couture a Parigi, saranno quindi la sue ultime realizzate per Givenchy. L’azienda non ha ancora fatto sapere chi prenderà il suo posto, mentre secondo gli esperti Tisci passerà al marchio milanese Versace: lui e la direttrice Donatella Versace sono molto amici. Nel 2016 il gruppo LVMH, di proprietà del francese Bernard Arnault e che controlla Givenchy, ha registrato le sue entrate più alte, pari a 37,6 miliardi di dollari (circa 35 miliardi di euro), il 5 per cento in più del 2015. La collaborazione tra Tisci e Givenchy è una delle più lunghe e di successo nel mondo della moda, scrive Vogue. Il suo è l’ultimo dei tanti casi di direttori creativi che negli ultimi due anni hanno lasciato le case di moda per cui lavoravano: Raf Simons da Dior, Alber Elbaz da Lanvin, Hedi Slimane da Saint Laurent, Maria Grazia Chiuri da Valentino.
Riccardo Tisci lascia Givenchy dopo 12 anni. È stata tra le collaborazioni di maggior successo nella moda mondiale: ha salvato l'azienda dalla bancarotta facendola apprezzare a star come Rihanna e Beyoncé.
Questa settimana, tutti i principali giornali economici internazionali hanno dedicato ampio spazio alla crisi delle banche italiane, che dopo il referendum su Brexit hanno perso moltissimo valore in borsa come già capitato altre volte in concomitanza di altri guai economici mondiali. L’Economist ha persino dedicato alla questione l’articolo di copertina di questa settimana. Secondo il noto settimanale britannico le banche italiane sono da anni in pessime condizioni, e il crollo in borsa ha solo evidenziato una situazione che non è stata risolta: «Un’altra minaccia finanziaria, potenzialmente persino più pericolosa del referendum britannico, incombe sull’Europa: le banche italiane sono ad un passo da una crisi finanziaria». Bisogna davvero preoccuparsi? Dall’inizio Sono anni ormai che il sistema finanziario italiano si trova in cattive condizioni, ma la crisi è arrivata sulle prime pagine di tutti i giornali soprattutto a partire dall’autunno scorso, quando dopo il fallimento di quattro banche popolari (Banca Etruria, Carichieti, Banca Marche e Cassa di Risparmio di Ferrara) è divenuta particolarmente visibile e preoccupante.
I guai delle banche italiane, spiegati. Secondo l'Economist sono un problema più grave di Brexit, ma salvarle non sembra affatto semplice: una guida per capirci qualcosa.
I Rolling Stones suoneranno sabato 23 settembre a Lucca: sarà l’unica tappa italiana del loro tour europeo No Filter, che è iniziato il 9 settembre e durerà fino al 25 ottobre. Il tour promuove l’uscita dell’album Blue & Lonesome, che contiene cover di alcune famose canzoni blues ed è il loro primo disco dal 2005, quando uscì A Bigger Bang. Il concerto concluderà il Lucca Summer Festival, un festival musicale che quest’anno è arrivato alla sua ventesima edizione. I Rolling Stones suoneranno in un prato appena fuori dalle mura di storiche di Lucca, vicino a viale Carducci, uno spazio che viene usato anche per il festival Lucca Comics & Games. Per il concerto sono stati venduti 55 mila biglietti: i canali ufficiali sono sold-out, ma si trovano ancora molti biglietti in vendita sui canali secondari, anche online. Alla zona del concerto si potrà accedere dalle 13 (alcuni biglietti permettono di accedere mezz’ora prima) e gli Stones inizieranno a suonare alle 21, introdotti dai The Struts, un gruppo rock inglese, a partire dalle 19.45. L’ingresso da cui accedere alla zona del concerto cambia in base al tipo di biglietto acquistato (e quindi al settore da cui si seguirà il concerto): sono tutti elencati qui, insieme alle istruzioni per ritirare i propri pass qualora si sia comprato un “pacchetto Vip” o un biglietto “Lucky Dip”.
Il concerto dei Rolling Stones a Lucca, le cose da sapere. Sabato ci sarà l'unica tappa italiana del nuovo tour e sono stati venduti 55 mila biglietti: alcune informazioni utili per chi ci andrà.
È arrivato il caldo: non lamentatevi e consolatevi con un succo fresco, un gelato, un ghiacciolo, come fa questo gorilla nello zoo di Praga con il suo blocco di frutta ghiacciata. Vogliamo ritrovare in voi l’avidità della sua presa mentre sfogliate la raccolta bestiale della settimana, che a questo giro vi fa conoscere due gru della Manciuria di due settimane, un cucciolo di macaco e un cane della prateria di due mesi, che si stiracchia nella siccità: lui sì che potrebbe brontolare. Se vi erano piaciute le foto dalla città dei cervi, ne troverete una nuova, se vi piace Star Wars, sappiate che gli elefanti sono i nuovi alleati del lato oscuro, mentre anche il gatto Larry, il cacciatore ufficiale di topi di Downing Street, avanza qualche pretesa di potere. Sì, fa caldo, ma non lamentatevi: sfogliata la raccolta, cercate una piscina per tuffarvi come fa la megattera in California, e sorridete ripensando alla foca nello zoo di Berlino. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Gru e macachi piccolissimi, gatti in posti importanti e megattere urbane, nelle foto animalesche della settimana.
Tra la sera di lunedì e la mattina di martedì molti utenti hanno segnalato che la loro app di Instagram è improvvisamente in lingua inglese, problema che rimane anche se si prova a cambiare le impostazioni della lingua. Instagram, secondo questi utenti, è diventata in inglese a seguito dell’ultimo aggiornamento dell’applicazione. Alcune sezioni dell’app, come quella delle notifiche, restano invece in italiano. Il problema sembra riscontrarsi soprattutto sugli iPhone. Molti utenti di #Instagram (me compreso) stanno osservando che con l'ultimo aggiornamento l'applicazione è impostata con la lingua inglese. Nonostante la selezione della lingua di default italiana, l'app resta in versione inglese. pic.twitter.com/84gFXB3fjK
L’app di Instagram è diventata in inglese per molti utenti. Il problema è stato segnalato a seguito di un aggiornamento dell'applicazione.
L’azienda italiana Valentino ha fatto sfilare una collezione di haute couture, l’alta moda, a Pechino, in un evento chiamato Daydream. La sfilata si è tenuta per l’occasione di un nuovo flagship store (il negozio di punta e rappresentativo di un marchio) nel quartiere di Sanlitun, quello più alla moda della capitale cinese, progettato dal direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli, insieme all’architetto inglese David Chipperfield. Piccioli ha anche disegnato una capsule collection, una collezione a tema e in edizione limitata, appositamente per il nuovo negozio, che si può comprare dal 4 novembre solo a Sanlitun, sul WeChat di Valentino, sul sito cinese dell’azienda e su Tmall Luxury Pavilion, la parte del rivenditore online Tmall dedicata al lusso. La sfilata è un omaggio alla moda italiana e a quella cinese e come spiega l’azienda: «simboli, colori, decorazioni si fondono l’uno nell’altro mentre lo spirito del Rinascimento italiano incontra l’opulenza dello splendore cinese». Gli abiti, elaborati e raffinati, avevano ricami floreali, fiocchi, mantelli e maniche bombate; le modelle indossavano retine e maschere di cristalli, alcune avevano il volto completamente dipinto d’argento.
Fiocchi, cristalli e visi d’argento nella sfilata di Valentino. Il direttore creativo Pierpaolo Piccioli ha presentato la sua collezione di alta moda a Pechino: un omaggio all'opulenza cinese e al Rinascimento italiano.
Il nuovo libro di Pippo Civati, consigliere regionale del PD in Lombardia e il più popolare esponente del movimento per il rinnovamento della politica a sinistra (assieme a Matteo Renzi, sindaco di Firenze), ha pubblicato ieri un libro dal titolo sfacciato – “Il manifesto del partito dei giovani” – che risponde alle spesso strumentali richieste di maggiori contenuti e minori dichiarazioni di intenti da parte dei suddetti rinnovatori. Ricco di analisi sull’Italia, sul lavoro, sulla società e la politica, e di proposte per affrontare il cambiamento. Quella che segue è invece la parte finale, sintesi dell’intento del libro e di ciò che Civati propone. Viene in mente quella pagina di Valeria Parrella, in cui la professoressa consiglia al ragazzino che si è bloccato nel bel mezzo del tema d’esame e che vuole riprendere con un «presente nuovo», di mettere «uno spazio bianco» e di ripartire. Lo spazio bianco: dopo tutti questi anni, mettiamolo anche noi, cambiamo passo, andiamo oltre. Osare di più, si può, si deve. Cambiare prospettiva, scegliere gli argomenti, rimettere in ordine le priorità: perché è importante il «che fare?», ma anche il «come fare?». Rovesciare il tavolo, quando è necessario. Guardare a quello che accade davvero, restituire senso alle parole, ridare dignità all’impegno (al servizio!) della politica. Una necessità storica, non rinviabile, per un paese che è ben oltre la soglia del baratro, e che riguarda la sostenibilità stessa del nostro sistema economico e di welfare. E la nostra credibilità. A casa nostra e all’estero. Meno acquiescenza, da parte dei giovani, e più coraggio da parte di tutti, proprio quel coraggio che è mancato in questi anni e che ora deve arrivare tutto insieme a chi progetterà la prossima Italia. Un messaggio che sia forte e esemplare nei campi principali dell’attività di governo, perché dà fiducia anche alle altre trasformazioni dei comportamenti e delle scelte dei cittadini e delle famiglie italiane. Per dare rilevanza al cambiamento, perché sia riconoscibile e diventi popolare. Per far sì che abbia costanza e sia sostenuto con determinazione, per i prossimi anni, senza che si debba cambiare direzione di marcia a ogni elezione.
Almeno provarci. Il nuovo libro di Pippo Civati, per quelli che chiedono i contenuti del cambiamento richiesto.
Virna Lisi è morta: aveva 78 anni ed era una delle più famose e apprezzate attrici italiane, soprattutto tra gli anni Sessanta e Settanta, quando lavorò anche ad alcune importanti produzioni americane. Negli anni Ottanta e Novanta Virna Lisi ha lavorato anche in molte miniserie televisive. Vinse due David di Donatello per le sue interpretazioni e due David di Donatello alla carriera, uno nel 1996 e uno nel 2009. Suo marito Franco Pesci, architetto, ex dirigente della squadra di calcio della Roma, con cui era sposata da 53 anni, era morto nel 2013. Virna Lisi era nata ad Ancona l’8 novembre del 1936. Di suo padre, in una recente intervista, aveva detto: «Era bello davvero. Un marchigiano alto, con il baffo alla Clark Gable, commerciava in caramelle e invitava me e mia sorella a limitare le dolcezze: “Diffidate da chi vi mette una mano sulla spalla”. Sembra niente, ma per decenni, a ogni spalla sfiorata da un estraneo, ci irrigidivamo subito. Un incubo». Virna Lisi iniziò a lavorare nel cinema quando era ancora ragazzina a 14 anni scegliendo uno pseudonimo per sostituire il suo vero cognome, Pieralisi.
Le foto più belle di Virna Lisi. Aveva 78 anni ed era una delle più importanti e apprezzate attrici italiane, nonché la proverbiale proprietaria di quella bocca con cui «può dire quello che vuole».
Il 25 aprile è il giorno in cui ogni anno in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta nel 1945. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno ma si considera il 25 aprile come data simbolo, perché quel giorno del 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere le città. La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”. La data fu fissata in modo definitivo con la legge n. 269 del maggio 1949, presentata da De Gasperi in Senato nel settembre 1948. Da allora, il 25 aprile è un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio, il giorno di Natale e da alcuni anni la festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno. La guerra in Italia non finì il 25 aprile 1945, comunque: continuò ancora per qualche giorno, fino agli inizi di maggio.
Perché il 25 aprile è la festa della Liberazione. Perché il 25 aprile del 1945 i soldati nazisti e fascisti si ritirarono da Torino e Milano, anche se la guerra continuò ancora per un po'.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
“Abbiamo sbagliato”. Flavia Perina affronta la critica maestra fatta ai dissidenti finiani: "ve ne siete accorti solo ora?".
Antonio Spadaro è un padre gesuita, direttore della storica rivista Civiltà Cattolica, grande esperto di temi legati a internet e alle nuove tecnologie, di cui scrive frequentemente sul suo blog che si chiama Cyberteologia. Domenica ha quindi contestato molto severamente “gli stereotipi” sul rapporto delle vite quotidiane con la rete contenuti in un articolo dell’Osservatore Romano, quotidiano del Vaticano. Il 29 novembre scorso l’Osservatore Romano ha pubblicato un articolo di Christian Martini Grimaldi dal titolo “Tra realtà e pregiudizio” dedicato alle relazioni umane dentro e fuori dalla rete. È un articolo che sembra smentire l’intelligenza e la sapienza del magistero pontificio sulle comunicazioni di Benedetto XVI (proprio alla vigilia della sua presenza su Twitter!) con la semplice e inutile riproposizione di alcuni stereotipi.
«La vita è una sola, online e offline». Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica e grande esperto di internet, sgrida l'Osservatore Romano sulle sue analisi superficiali della Rete.
Lunedì 2 marzo, Flavio Briatore ha acquistato uno spazio pubblicitario sul Corriere della Sera per parlare della storia della sua cuoca (Barbara Faroni) e della filiale di Ginevra della banca inglese HSBC, accusando i giornali e i media in generale di fare disinformazione. La storia della cuoca era stata raccontata e commentata nei giorni scorsi sui quotidiani nazionali in relazione alla grande inchiesta sull’evasione fiscale legata alla cosiddetta “lista Falciani”: era stato scritto che la donna era intestataria “a sua insaputa” di 39 milioni di dollari (34,9 milioni di euro). Il documento pubblicato sul Corriere proviene dalla HSBC ed è la risposta a una richiesta di chiarimento sulla posizione di Barbara Faroni: si dice che fu intestataria (dal 3 agosto 2004 al 23 gennaio 2008) di una carta di credito collegata al conto della società Formula FB Business Limited, ma che non fu mai titolare di un conto e nemmeno, dice la banca secondo le informazioni di cui è a conoscenza, «beneficiaria dei beni» di quello stesso conto.
Flavio Briatore, la cuoca e la lista Falciani. Briatore ha comprato uno spazio sul Corriere in cui è tradotta la lettera della banca HSBC che chiarisce la posizione della sua ex cuoca, che secondo i giornali aveva un conto "a sua insaputa" di 39 milioni di dollari.