source
stringlengths
2
10.4k
target
stringlengths
10
369
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. 30 anni fa oggi uscì il primo disco dei Massive Attack, band di Bristol di grandissima influenza musicale e culturale (riferimenti per i più giovani: uno di loro è stato sospettato di essere Banksy, per dire). Dentro quel disco c'era Unfinished sympathy (il singolo era uscito due mesi prima) che divenne una delle loro cose più famose e una delle canzoni più belle e inventive di quel decennio inglese. A luglio esce un disco inedito di Prince, è stata pubblicata una canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone degli Alarm. La sinestesia non c'entra niente, probabilmente.
LinkedIn, il social network per gestire ed estendere i propri contatti professionali, pagherà 13 milioni di dollari per chiudere una class action negli Stati Uniti, con la quale era stato accusato di avere inviato email non richieste a potenziali nuovi collegamenti senza il consenso esplicito da parte degli iscritti al servizio. Chi utilizza LinkedIn ha ormai una certa familiarità con l’invadenza delle sue notifiche via posta elettronica, che comportano di default la ricezione di messaggi su nuovi contatti, su endorsement da parte delle persone cui si è già collegati e su annunci di lavoro, ma la class action era legata a un’altra funzione del social network che può essere attivata opzionalmente dagli utenti. L’accordo riguarda tutti gli iscritti a LinkedIn che tra settembre 2011 e ottobre 2014 hanno utilizzato la funzione “Aggiungi collegamenti”, per importare la rubrica dei propri contatti email e mandare inviti alle persone che si conoscono per aggiungersi a LinkedIn. Se i destinatari non rispondevano alla prima richiesta, LinkedIn ne inviava una seconda e in caso di mancata risposta una terza email. Secondo i promotori della class action, gli iscritti a LinkedIn non avevano dato il loro consenso per l’invio delle email con i promemoria successivi alla prima email di invito.
LinkedIn ha patteggiato una class action sullo spam. Pagherà 13 milioni di dollari come risarcimento per la funzione "Aggiungi collegamenti", che inviava email indesiderate ai contatti degli iscritti.
Tra le persone che si sono fatte notare in settimana c’è qualcuno di poco conosciuto, come la medica Dvora Ancora, molto fotografata alla prima del Teatro della Scala per il suo vestito luminoso, o il Repubblicano statunitense Louie Gohmert, con la punta del suo naso stretta tra le mani. Tra i volti più riconoscibili invece ci sono il solito sorriso di Julia Roberts e un po’ di genitori accompagnati dai figli: Reese Witherspoon con due dei suoi, Patti Smith e la figlia Jesse, Rosanna Arquette e la figlia Zoe. Poi gli Obama con un avvitatore, principesse con importanti tiare in testa, Boris Johnson con il suo cane ed Emily Ratajkowski con un messaggio per il produttore Harvey Weinstein. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Gli Obama con un avvitatore, Harry Styles e un po' di genitori e figli, tra le persone da fotografare in settimana.
Falli arrivare e non lasciarli più andar via. È l’obiettivo della nuova versione del sito web di Twitter, il social network per la condivisione delle proprie attività online in un massimo di 140 battute. Twitter.com è stato profondamente rivisto per offrire un maggior numero di contenuti agli utenti, cercando di preservare l’essenzialità e l’ordine che da sempre contraddistinguono la grafica del social network (“non è un social network”, ha detto il vicepresidente Kevin Thau: “è una piattaforma di news”). La nuova versione di Twitter sarà messa a disposizione di tutti i 160 milioni di utenti nei corso delle prossime settimane (per ora è disponibile per l’1% degli iscritti) e, almeno inizialmente, sarà opzionale. Due pannelli La pagina principale di Twitter.com, quella con l’infinito elenco dei messaggi dei propri contatti, è stata rivista per rendere più semplice l’accesso ai contenuti (i tweet). Da un unico pannello si passa a due: a sinistra compaiono i nuovi messaggi degli utenti, mentre a destra si possono visualizzare le foto, i link alle pagine e i video condivisi dagli utenti. Questa novità consente di fatto di rimanere sempre sul social network, senza dover aprire nuovi link di pagine esterne per consultare i contenuti condivisi dai propri amici.
Il nuovo Twitter. Il social network ha presentato un sito più ricco, negando di essere un social network.
In questi giorni molti musei, monumenti e aree archeologiche italiane stanno riaprendo dopo gli ultimi due mesi di chiusure, a loro volta preceduti da misure restrittive iniziate ormai più di un anno fa. Secondo gli ultimi dati del ministero della Cultura, tra il 2019 e il 2020 il calo dei visitatori è stato enorme: si è passati da 54,8 milioni di visitatori a 13,3 milioni, con una differenza di 41,5 milioni: un calo del 75,6 per cento. I dati hanno confermato le difficoltà ampiamente raccontate nell’ultimo anno, con l’epidemia da coronavirus che ha costretto la chiusura di tutti i luoghi della cultura per lunghi periodi: oltre ai musei e alle aree archeologiche, anche cinema, teatri e locali per concerti. Da quando, nel marzo del 2020, sono state introdotte stringenti misure restrittive per evitare la trasmissione dei contagi, musei e aree archeologiche hanno iniziato a subire forti limitazioni: fino a quel momento era normale vedere folle di persone ammassarsi per ammirare la Gioconda al Louvre, o la “Nascita di Venere” di Botticelli alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, ed era normale affrontare lunghe code all’ingresso, percorsi spesso angusti, scolaresche in gita e gruppi di turisti. Già la scorsa estate erano state introdotte alcune novità, necessarie per permettere le riaperture: per esempio la prenotazione obbligatoria, orari di visita scaglionati, e così via.
Le perdite del Colosseo, degli Uffizi e di tutti gli altri a causa della pandemia. Nel 2020 sono state enormi, dicono gli ultimi dati del ministero della Cultura, e le prospettive per il 2021 non sono migliori.
La NASA ha diffuso le immagini di una grande eruzione solare che si è verificata il 24 febbraio scorso sulla superficie del Sole, intorno alle 2 del mattino (ora italiana). L’evento è stato registrato dal telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory, in orbita da quattro anni per studiare e comprendere meglio le caratteristiche della stella a noi più vicina, senza la quale non saremmo qui a scrivere il Post. L’eruzione solare è stata di classe X4.9. La classe X indica il tipo più potente di brillamenti solari possibili (le altre classi sono A, B, C, M), mentre il numero fornisce ulteriori informazioni sulla loro forza. Una eruzione di classe X2 è intensa il doppio rispetto a una di classe X1, mentre una eruzione di classe X3 è tre volte più intensa e così via.
L’ultima grande eruzione solare. Tra le più potenti e spettacolari degli ultimi tempi, si è verificata lunedì: foto e video.
Nella mattinata del 22 luglio la Guardia Costiera ha sequestrato la nave Ocean Viking dell’ong Sos Mediterranée. Il fermo amministrativo è stato deciso dopo un’ispezione a bordo della nave, che si trova a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, in Sicilia, durante la quale la Guardia Costiera ha rilevato «diverse irregolarità di natura tecnica e operativa tali da compromettere non solo la sicurezza dell’unità e dell’equipaggio, ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo, nel corso del servizio di assistenza ai migranti svolto dalla nave, così come alcune violazioni alle normative a tutela dell’ambiente marino». La nave, che batte bandiera norvegese, era arrivata nel porto siciliano due settimane fa per trasferire 180 migranti, soccorsi in quattro diverse operazioni, sulla Moby Zazà, l’imbarcazione usata come nave-quarantena per accogliere i migranti durante l’emergenza coronavirus.
La nave Ocean Viking è stata sequestrata dalla Guardia Costiera.
La compagnia aerea Ryanair – che qualche giorno fa ha detto di aver cancellato circa 2.000 voli programmati fino alla fine di ottobre – ha comunicato di voler assumere 125 nuovi piloti nelle prossime due settimane. I voli sono stati cancellati a causa dei problemi che Ryanair sta avendo con il suo personale: c’entrano le ferie accumulate da alcuni piloti e, forse, anche il fatto che alcuni piloti abbiano scelto di passare ad altre compagnie aeree. L’annuncio riguardo l’assunzione di 125 nuovi piloti è stato fatto da Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, ed è arrivato poche ore dopo che la compagnia ha ricevuto una lettera in cui alcuni piloti Ryanair hanno rifiutato i molti soldi che l’azienda aveva offerto loro in cambio di una rinuncia alle loro ferie.
Ryanair assumerà 125 piloti nelle prossime due settimane, per evitare di cancellare altri voli.
Qualche settimana fa la versione francese di Slate ha ripreso un articolo pubblicato nel 2019 sulla rivista History Today dalla storica britannica Jo-Ann Owusu, che affronta un argomento fino ad ora percepito dalla ricerca come irrilevante: le mestruazioni nei campi di concentramento nazisti. «Le mestruazioni sono un argomento che raramente ci viene in mente quando pensiamo all’Olocausto ed è stato un tema ampiamente evitato come area di ricerca storica. Ed è deplorevole, poiché le mestruazioni sono una parte fondamentale dell’esperienza delle donne. Testimonianze orali e memorie mostrano che le donne si vergognavano di parlare delle mestruazioni durante la prigionia nei campi di concentramento, ma allo stesso tempo mostrano che continuavano a tirare fuori l’argomento superando lo stigma ad esso associato»: diventando dunque sia durante la prigionia sia nel racconto delle sopravvissute, un argomento improvvisamente «legittimo» da affrontare. Come non lo era mai stato prima. Jo-Ann Owusu ha messo insieme alcune questioni legate al vissuto delle mestruazioni nei lager poiché, dice, possono raccontare una parte significativa dell’esperienza femminile nei campi. Quando le mestruazioni sono entrate in qualche modo nelle ricerche storiche sulla Shoah, spiega, sono state affrontate solamente da un punto di vista medico, e puramente riproduttivo: si è parlato di sterilizzazioni forzate o dell’assenza di mestruazioni (amenorrea), ad esempio. Ma l’esperienza delle mestruazioni in quei contesti, sempre presente nelle memorie delle sopravvissute, ha significato anche molto altro.
Le mestruazioni durante l’Olocausto. Un argomento finora percepito dalla ricerca come irrilevante può invece dire molto sull'esperienza delle donne nei lager.
A Bari ci sono stati otto casi di morbillo nell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII”, e il rischio è che ce ne possano essere ancora altri. Secondo quanto riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, i casi di morbillo sarebbero stati innescati dalla tardiva applicazione dei protocolli previsti dalla legge nei confronti di una bambina non vaccinata, ricoverata a metà ottobre nel reparto di malattie infettive per un sospetto morbillo. La bambina non sarebbe stata isolata dagli altri pazienti e avrebbe poi contagiato altri quattro minori e tre adulti. Non c’è ancora la certezza, però, che tutti questi casi siano collegati tra loro: nei prossimi giorni le analisi diranno se i ceppi delle malattie dei pazienti sono uguali, e in quel caso si potrebbe parlare di un focolaio epidemico.
Ci sono stati otto casi di morbillo nell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari.
È morto Wallace Broecker, il geofisico, geologo e climatologo che rese popolare l’espressione “riscaldamento globale”. Broecker è morto lunedì a New York, dove insegnava alla Columbia University nel dipartimento di Scienze ambientali. Aveva 87 anni. Nel 1975 pubblicò una ricerca – intitolata Cambiamenti climatici: siamo sull’orlo di un riscaldamento globale annunciato? – in cui prevedeva l’aumento della temperatura terrestre: l’espressione era già stata usata in passato ma il lavoro di Broecker contribuì a diffonderla anche negli ambienti non specialistici. Broecker era anche noto per aver scoperto il “conveyor belt”, un sistema di correnti oceaniche che fa circolare le masse d’acqua tra i continenti.
È morto a 87 anni Wallace Broecker, geofisico che contribuì a rendere popolare l’espressione “riscaldamento globale”.
Mercoledì, il Tribunale del lavoro di Torino ha emanato la prima sentenza italiana su Foodora, l’azienda tedesca fra le più importanti che si occupano di consegne di pasti a domicilio. Il Tribunale ha respinto il ricorso di sei fattorini che avevano intentato una causa contestando l’interruzione improvvisa del rapporto di lavoro con Foodora, decisa dalla società dopo le proteste del 2016 per chiedere un trattamento economico e normativo più equo. In sintesi, il giudice ha stabilito che i fattorini non sono dei dipendenti di Foodora ma dei lavoratori autonomi, e che di conseguenza l’azienda tedesca può decidere in ogni momento di interrompere il rapporto di lavoro. La sentenza è tornata a far discutere dei tentativi di regolamentare la cosiddetta gig economy, cioè l’economia dei “lavoretti” a chiamata che spesso diventano una cosa simile a un lavoro subordinato. In Italia il dibattito è ancora all’inizio, visto che le aziende come Foodora sono entrate nel mercato da pochi anni. Ma altrove si sta già discutendo come trovare un compromesso fra la libertà delle aziende di muoversi in un’area grigia come quella dei “lavoretti” tramite app, non regolamentata da leggi specifiche, e la necessità di tutelare le persone che lavorano per aziende del genere. Da una parte le aziende intendono il lavoro per loro quasi come qualcosa “da fare nel tempo libero” e quindi non bisognoso di eccessive regolamentazioni; dall’altra sempre più spesso questi “lavoretti” diventano l’occupazione principale di molte persone.
Cosa ci dice la sentenza di ieri su Foodora. È stata la prima del suo genere in Italia, e ha fatto parlare di nuovo della difficoltà di regolamentare la cosiddetta "gig economy".
La ripartenza della scuola, i vincitori della Mostra del Cinema di Venezia e la vittoria del Napoli contro la Juventus, tra le altre cose Il ventesimo anniversario dell'11 settembre, l'estensione del green pass, e la situazione di Alitalia
La copertina dell’Economist sulle elezioni italiane. "Entrino i clown", con le foto di Berlusconi e Grillo.
Spotify ha presentato domanda per quotarsi in borsa a Wall Street, negli Stati Uniti. La società è il più grande fornitore di musica in streaming in abbonamento al mondo, con oltre 71 milioni di iscritti paganti e altri 159 milioni di iscritti al modello gratuito, che consente di ascoltare un ampio catalogo di canzoni interrotte ciclicamente dalla pubblicità. Secondo le stime degli analisti, Spotify potrebbe raggiungere un valore di mercato intorno ai 23 miliardi di dollari a quotazione in borsa terminata. La società, fondata in Svezia, intende offrire le proprie azioni in modo diretto, seguendo quindi una procedura più rapida rispetto alle classiche offerte pubbliche iniziali. Questa scelta dovrebbe consentirle di quotarsi più rapidamente, anche perché al momento all’azienda non interessa più di tanto raccogliere un grande capitale con la sua iniziativa. Spotify ha circa il doppio degli iscritti paganti a Apple Music ed è molto apprezzata dagli utenti, ma negli anni ha faticato a produrre utili a causa delle costose licenze che deve pagare alle case discografiche.
Spotify ha fatto domanda per quotarsi alla borsa di Wall Street.
È morta la scrittrice, giornalista e conduttrice tv Alessandra Appiano. Aveva 59 anni. Era nata ad Asti, in Piemonte, e nel 2003 aveva vinto il premio Bancarella grazie al suo libro Amiche di salvataggio. Oltre che per i suoi libri, Appiano era nota per aver partecipato come ospite a diversi programmi televisivi, sia in Rai che in Mediaset. Il suo ultimo libro, Ti meriti un amore, era uscito nel maggio 2017. È morta la scrittrice e conduttrice Alessandra Appiano, aveva 59 anni https://t.co/YjOPy0QAcI pic.twitter.com/OY23FcChZK
È morta la scrittrice e giornalista Alessandra Appiano: aveva 59 anni.
La sera di mercoledì 10 febbraio il Consiglio dei ministri ha nominato Diego Piacentini – vicepresidente di Amazon da quasi vent’anni – “manager digitale” (commissario per il digitale). A partire dalla prossima estate Piacentini lascerà il suo incarico ad Amazon per due anni e tornerà in Italia a dirigere l’ufficio per la tecnologia digitale e l’innovazione del governo. Piacentini non riceverà una retribuzione per il suo incarico, vivrà a Roma e tornerà periodicamente a Seattle, negli Stati Uniti, dove vive la sua famiglia. «Dopo 16 anni ad Amazon, questo è un modo per dare indietro qualcosa al paese in cui sono nato e in cui ho vissuto per 40 anni della mia vita». Jeff Bezos si è congratulato per la scelta di Piacentini per l’incarico, scrivendo a Matteo Renzi su Twitter: Mr. Prime Minister @matteorenzi, we are so proud of Diego. Great for Italy. Kudos to all! https://t.co/Mk0jcTZ2gT
Diego Piacentini è stato nominato commissario del Governo per il digitale. Lo ha deciso mercoledì sera il Consiglio dei ministri: da vent'anni è vicepresidente di Amazon, da cui prenderà due anni di aspettativa.
Il 9 dicembre del 1965 fa la tv statunitense CBS mandò in onda per la prima volta “A Charlie Brown Christmas” (“Un Natale da Charlie Brown”), un cartone animato di mezz’ora con i personaggi delle strisce Peanuts ideati da Charles M. Schulz. Lo speciale televisivo ebbe molto successo e da allora viene trasmesso ogni anno negli Stati Uniti, ottenendo buoni ascolti grazie agli appassionati storici e alle nuove generazioni. “A Charlie Brown Christmas” nacque con l’idea di ricordare il vero significato del Natale cristiano, quindi la nascita di Gesù Cristo, in un periodo in cui la festa era già secolarizzata e parte del patrimonio culturale generale della popolazione, al di là della sua origine religiosa. Durante la fase di sviluppo del film, i dirigenti di CBS pensarono più volte che lo speciale sarebbe stato un fiasco ed espressero alcuni dubbi sull’affidabilità dei produttori; Schulz e colleghi dimostrarono che avevano torto, realizzando uno degli show televisivi più conosciuti e replicati al mondo. Cosa racconta “A Charlie Brown Christmas” Mentre sono tutti entusiasti per l’arrivo del Natale, Charlie Brown è depresso: pensa che sia stato perduto il vero senso della festa e si sente più solo del solito. Chiede consiglio a Lucy, che suggerisce di dirigere una recita di Natale a scuola per sentirsi più coinvolto nei festeggiamenti. Charlie Brown accetta, ma alla prima prova si rende conto che nessun ragazzino gli dà retta e che sono tutti più che altro interessati a svecchiare a loro modo l’immagine del Natale. Sempre su consiglio di Lucy, Charlie Brown va con l’amico Linus a comprare un albero di Natale per addobbare meglio il palco della recita. Tra i tanti alberi finti di alluminio, ne trova solo uno vero – minuscolo e striminzito – e decide di acquistarlo.
“A Charlie Brown Christmas” ha 50 anni. Il 9 dicembre 1965 la CBS mandò in onda per la prima volta lo speciale di Natale dei Peanuts, prodotto tra qualche scetticismo e diventato poi un successo mondiale.
Lena Dunham – che è nata il 13 maggio 1986 e compie oggi trent’anni – è nota soprattutto per aver scritto, diretto e interpretato la serie tv di HBO Girls, la cui sesta e ultima stagione sarà trasmessa nel 2017. Negli anni ha fatto parlare di sé per il suo successo molto precoce – prima di trent’anni ha scritto una serie per HBO e un libro per Random House, tra le altre cose – e perché negli Stati Uniti è considerata una delle principali protagoniste della rinascita del cosiddetto “femminismo mediatico”, insieme a scrittrici come Roxane Gay e Chimamanda Ngozi Adichie e anche alla cantante Beyoncé (soprattutto con il suo nuovo disco, Lemonade). Per Girls Dunham ha ricevuto due Golden Globes e numerose candidature agli Emmy. Oltre all’attività di regista, attrice e attivista femminista, Dunham ha anche scritto un libro autobiografico – Non sono quel tipo di ragazza (in Italia è uscito con Sperling & Kupfer nel 2014) – e insieme alla produttrice e regista Jennifer Konner dirige la newsletter Lenny Letter. Dal 2012 alcuni suoi articoli e racconti sono stati pubblicati sulla rivista New Yorker.
Lena Dunham per principianti. Compie trent'anni oggi, e prima di oggi è già stata autrice, attrice e regista di una serie per HBO, tra mille altre cose che fanno spesso parlare di lei negli Stati Uniti.
Aggiornamento: il Guardian ha inserito nel testo del documento originale i nomi di Gianni Letta e Giampiero Cantoni, occultati in una prima versione. Sarebbe Letta ad avere definito Berlusconi “debole fisicamente e politicamente”. *****
Cosa dice Wikileaks sulla salute di Berlusconi. I giudizi attribuiti a Elizabeth Dibble provenivano da due fonti italiane dell'ambasciata USA.
Giorgetto Giugiaro è considerato uno dei più importanti designer di automobili del Novecento, se non il più importante. Ha progettato modelli storici come la Fiat Punto, la Panda, la Uno, la Volkswagen Golf e la mitica DeLorean DMC-12: quella che tutti conoscono come la DeLorean di Ritorno al futuro. Giugiaro nacque il 7 agosto del 1938: lavorò alla Fiat, alla Bertone e alla Ghia, due tra le più importanti carrozzerie italiane del Novecento. Poi, nel 1968, fondò la Italdesign Giugiaro, che ha diretto fino al 2015 e con cui ha firmato alcuni dei suoi progetti più famosi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
10 auto di Giorgetto Giugiaro. Tra le tantissime che ha disegnato nella sua lunga carriera, oggi che compie 80 anni.
Il 4 marzo 1916, cent’anni fa, durante il suo ultimo giorno di servizio, il soldato di cavalleria tedesca Franz Marc fu colpito dalle schegge di una granata e morì in battaglia. Aveva 36 anni. Al momento della sua morte, Marc aveva realizzato 244 dipinti ad olio e 261 disegni: ancora oggi è considerato uno degli artisti più importanti della cosiddetta “avanguardia” artistica, un movimento artistico antitradizionalista nato in Europa all’inizio del Novecento. Molti dei suoi lavori sono esposti in tutto il mondo e sono famosi per la loro freschezza, immediatezza e per il loro stile molto particolare. Il sito della radio tedesca Deutsche Welle, per esempio, ha definito Marc «l’artista che vedeva la natura attraverso filtri più estremi di quelli di Instagram». Marc era nato a Monaco di Baviera nel 1880. Iniziò a dipingere già da ragazzo, ma diventò davvero famoso nei primi anni del Novecento. Si appassionò sia agli impressionisti francesi sia ai lavori di Vincent Van Gogh, di cui provò però a modificare lo stile originario, rendendolo più libero. Nel 1907 dipingeva quasi solo animali – che definiva «meravigliosi, più puri» degli uomini – e infatti risalgono a quegli anni le sue opere più famose. Nel 1910 Marc incontrò il pittore russo Wassily Kandinsky a Monaco di Baviera: all’epoca Kandinsky faceva parte della Neue Künstlervereinigung, un collettivo di artisti espressionisti tedeschi. Anche Marc si unì al collettivo, ma ci rimase per pochi mesi: nel 1911 lui e Kandinsky se ne andarono per fondare Der Blaue Reiter (“Il cavaliere blu”), che divenne uno dei più importanti collettivi d’avanguardia d’Europa.
«L’artista che vedeva la natura attraverso filtri più estremi di quelli di Instagram». Cento anni fa morì in battaglia Franz Marc, pittore d'avanguardia del Novecento, famoso per uno stile particolarissimo.
Irving Penn è stato un grande fotografo di moda, conosciuto soprattutto per il lavoro nella celebre rivista Vogue, di cui ha scattato più copertine di tutti (165 dal 1943 al 2009, lavorando per la rivista 66 anni) e i cui scatti fanno parte delle collezioni dei più grandi e importanti musei di tutto il mondo. Fino al 30 luglio il Met Museum di New York ospita una grande retrospettiva dedicata ai 100 anni dalla sua nascita. Penn nacque nel 1917 a Plainfield, in New Jersey, e iniziò a lavorare come grafico a New York alla fine degli anni Trenta. Dopo aver lavorato come assistente del fotografo Alexey Brodovitch per la rivista Harper’s Bazaar, nel 1943 arrivò a Vogue, e l’allora leggendario direttore artistico Alexander Lieberman lo convinse a realizzare le prime copertine per la rivista. Penn continuò a lavorare per Vogue fino alla morte, nel 2009 (a 92 anni), fotografando di tutto: servizi di moda, ritratti, cosmetici, nudi, still life. Penn fu anche tra i primi fotografi a far posare i suoi modelli davanti a uno sfondo grigio o bianco, semplice e austero, e quando si parla delle fotografie di Irving Penn si parla quindi di foto scattate rigorosamente in studio (o in una tenda da viaggio che serviva allo stesso scopo): i suoi modelli sono sempre immobili in pose studiate nei minimi dettagli e con una grande cura nelle sfumature dei colori, nei volumi e nella tecnica di stampa. Lo sfondo preferito di Penn era una vecchia tenda di teatro trovata a Parigi, dipinta con diffuse nubi grigie, che usò per 60 anni.
La gran mostra su Irving Penn che purtroppo ci perderemo. Un po' di foto, per chi non può andare al Met di New York, e un po' di cose sul grande fotografo di moda americano e sulla sua modella preferita.
Si sarebbe dovuto tenere oggi il processo ai 18 pescatori che erano a bordo di due pescherecci partiti da Mazara del Vallo, in Sicilia, e che si trovano da 50 giorni in stato di fermo in una caserma poco fuori Bengasi, nella Libia orientale, dopo essere stati sequestrati dalle autorità libiche. La data del processo era stata riferita nei giorni scorsi dal Giornale di Sicilia, ma a oggi non esistono conferme ufficiali. A fine settembre il generale Mohamed al Wershafani, funzionario delle milizie che combattono per il maresciallo Khalifa Haftar in quella zona del paese, aveva detto all’Agenzia Nova che i pescherecci avevano violato la competenza territoriale ed economica delle acque della Libia. Pochi giorni dopo Khaled Al-Mahjoub, un altro funzionario vicino ad Haftar, aveva detto che i pescatori sarebbero stati processati secondo le leggi libiche. Stando a quanto ha fatto sapere il ministero degli Esteri, però, la notizia del processo era ufficiosa, e non si sa se i pescatori verranno effettivamente processati o quando.
Sappiamo ancora poco dei pescatori italiani bloccati in Libia da 50 giorni. Avrebbero sconfinato in acque libiche, ma ci sono molte teorie sulle ragioni del fermo: e i parenti non sanno se e quando saranno processati o rilasciati.
Il 5 gennaio 1979, quarant’anni fa, morì in una città del Messico meridionale Charles Mingus, uno dei più grandi jazzisti di sempre, leggendario compositore e vulcanico contrabbassista, entrato nella storia e nell’immaginario della musica contemporanea con i suoi sigari sempre accesi, la sua mole mastodontica e il suo temperamento inquieto che gli valse il soprannome di “uomo arrabbiato del jazz”. Mingus, uno dei quattro-cinque nomi che solitamente vengono fuori quando si parla dei musicisti che hanno fatto il jazz della seconda metà del Novecento, aveva 57 anni, decine di dischi alle spalle e centinaia di concerti in locali fumosi e chiassosi di ogni città americana, sul palco insieme a gente come Charlie Parker, Miles Davis, Dizzy Gillespie, Bud Powell e a tanti altri protagonisti del be bop, una delle grandi rivoluzioni musicali del secolo scorso. I meriti riconosciuti a Mingus sono tanti, legati sia alla sua attività come musicista che a quella come compositore. È infatti considerato da qualcuno il principale erede di Duke Ellington, il più importante direttore d’orchestra e compositore jazz di sempre: Mingus fece alcune tra le sue cose migliori alla guida di band di medie dimensioni, tra gli otto e i dieci elementi. Cioè meno delle cosiddette big band, quelle predilette da Ellington, ma più imponenti delle formazioni che andavano per la maggiore tra i jazzisti più inventivi e visionari degli anni Sessanta e Settanta, che normalmente preferivano i quartetti o i quintetti. Con queste band, Mingus orchestrò e arrangiò moltissimi pezzi diventati poi degli standard, cioè reinterpretati innumerevoli volte dai jazzisti dei decenni successivi.
Il grande Charles Mingus. Grande e grosso, ma soprattutto grande per la storia del jazz e del contrabbasso: e morì oggi, 40 anni fa.
Twitter ha aggiornato i sistemi che possono essere utilizzati dai suoi iscritti per bloccare e segnalare la presenza di utenti molesti sul social network. Le novità servono per rendere più intuitivo il meccanismo di segnalazione e per incentivarne l’utilizzo anche da parte di chi assiste a una conversazione offensiva, senza esserne parte. L’aggiornamento più consistente riguarda le applicazioni di Twitter per smartphone. Quando si vedono un tweet o una serie di messaggi offensivi, si può accedere al menu con le opzioni (icona in basso a destra con i tre puntini “…”) e scegliere la voce “Blocca o segnala”. A questo punto si apre una nuova schermata in cui viene indicato che l’utente in questione sarà bloccato, e che quindi non potrà più seguire né inviare messaggi al proprio account. Una seconda voce chiede se si vuole inviare una segnalazione vera e propria sul comportamento dell’utente: un’opzione che esisteva già da tempo ma che ora è stata arricchita con nuove funzionalità.
I nuovi sistemi di Twitter contro le molestie. Le opzioni "blocca" e "segnala" sono state migliorate e rese più intuitive: servono per difendersi dagli utenti offensivi o minacciosi.
Il nostro comportamento è determinato dalla genetica, o siamo il frutto dell’ambiente in cui viviamo? Che cosa conta di più per lo sviluppo degli organismi viventi: i fatti interni o quelli esterni? I biologi hanno iniziato a discutere di queste cose poco dopo la pubblicazione della teoria dell’evoluzione e la selezione naturale di Darwin. Il cugino di Charles Darwin, Francis Galton, fu il primo a provare a comprendere il rapporto tra innato e acquisito (“nature and nurture”) studiando il modo in cui crescono i gemelli. Ma tutta la faccenda si esaurisce con innato e acquisito? A quanto sembra no. Anche i gemelli identici (monozigoti) cresciuti in ambienti simili non saranno mai del tutto identici. Non avranno le stesse impronte digitali. Avranno nei e lentiggini diversi. Anche tratti complessi come quello dell’intelligenza o di eventuali malattie mentali spesso variano tra due gemelli identici.
La vita è un caso. È un caso anche biologicamente: perché due gemelli identici non sono poi così identici? C'entra l'alto livello di improvvisazione di ciò che avviene nelle cellule.
Ci sono sempre molti film tratti da libri, che siano biografie, thriller, storie adolescenziali prese dai romanzi di genere young adult o documentari che riprendono saggi e ricostruzioni storiche. Alcuni di questi film finiscono per guadagnarsi qualche candidatura ai premi Oscar, che quest’anno verranno consegnati domenica 26 febbraio. La lista è piuttosto lunga: c’è il romanzo di fantascienza – ma una fantascienza nuova e molto umanistica – di Ted Chiang che ha ispirato Arrival, candidato a molti premi tra cui quello per il Miglior film; Tony and Susan che è stato trasformato in film dal regista e stilista Tom Ford con Animali Notturni; il racconto di un padre – premio Pulitzer – su come sia riuscito ad avviare un rapporto col figlio autistico attraverso i film di animazione, e anche un grande classico, Il libro della giungla. Di seguito li trovate tutti e potete leggere un estratto di poche righe del libro – e poi scaricare interamente quello messo a disposizione da Amazon – così da farvi un’idea: e poter dire che “era meglio il film” a ragion veduta.
I libri dei film candidati agli Oscar. Per dire "era meglio il libro" a ragion veduta, o almeno farsi un'idea.
Il francese François Nuyts, direttore generale per le vendite di Amazon in Spagna e in Italia, si è dimesso. La notizia – data questa mattina da diversi giornali spagnoli – è stata confermata anche da Amazon in un comunicato in cui ringrazia Nuyts per il lavoro di questi anni . Nuyts – che lavorava per Amazon dal 2005, era capo di Amazon.es dal 2011 e capo di Amazon.it dal 2015 – si concentrerà ora su “progetti personali”, scrivono i giornali spagnoli.
Si è dimesso il direttore generale di Amazon.es e Amazon.it, François Nuyts.
L’ex dirigente di una azienda produttrice di componenti per il settore tecnologico, Walter Shimoon, si è dichiarato colpevole lo scorso martedì nel processo che lo vede imputato a New York per avere svelato diverse informazioni sui nuovi prodotti Apple e di altre aziende hi-tech tra il 2008 e il 2010. Rischia fino a 30 anni di carcere. Cresciuto a Ottawa, in Canada, Shimoon ha 39 anni e ha lavorato come dirigente della Flextronics International a partire dal 2001. L’azienda, con sede a Singapore, produce parti delle fotocamere e delle batterie dei prodotti Apple, ma lavora anche sul BlackBerry, per Cisco Systems e OmniVision. Davanti al giudice distrettuale di New York, dove si tiene il processo, Shimoon ha ammesso di aver ricevuto 45.500 dollari tra il 2008 e il 2010 per fornire informazioni riservate ad almeno due gestori di fondi di investimento ed esperti del settore tecnologico.
L’uomo che vendeva i segreti di Apple. Walter Shimoon si è dichiarato colpevole per aver venduto informazioni riservate su iPhone 4 e iPad tra 2008 e 2010: rischia fino a 30 anni di carcere.
È emerso dalle acque dell’oceano Pacifico per la prima volta sessant’anni fa e da allora ha distrutto Tokyo un numero incalcolabile di volte. Il suo nome originale è Gojira, ma in Occidente è noto come Godzilla, il “Re dei Mostri”. Sulle coste degli Stati Uniti è arrivato due volte: la prima nel 1998, considerata dimenticabile da gran parte dei critici; la seconda lo scorso 15 maggio. In questi decenni Godzilla è diventato uno dei personaggi più di successo nella storia del cinema e gli è stata dedicata persino una stella nella Hollywood Walk of Fame. Ecco alcune cose da sapere per orientarsi prima di vedere il film (o anche dopo). Quanti Godzilla ci sono? Tantissimi. Godzilla è apparso in 30 film, di cui 28 prodotti dallo studio Toho, una società di produzione giapponese. Questi ultimi, girati tra il 1954 e il 2004, appartengono a una sorta di “canone ufficiale” della saga di Godzilla. Per quanto non stiamo parlando dei film su Harry Potter, esiste anche per Godzilla una specie di filo narrativo – non proprio lineare – che si può seguire in questi 28 film. Il blog J.M. Berger ha realizzato una specie di grafico per cercare di orientare gli spettatori volenterosi nella saga.
Godzilla, spiegato bene. Intanto: cos'è? Di quanti film è protagonista? E perché ai giapponesi piace così tanto fargli distruggere Tokyo?.
A gennaio nello zoo di Cincinnati è nato un gorilla. La madre però l’ha rifiutato – ogni tanto capita – e non ha voluto allattarlo. Gli operatori dello zoo, allora, per aiutarlo a crescere imparando ad avere a che fare con gli altri gorilla dello zoo, si occupano di lui indossando pellicce finte della stessa consistenza di quelle dei gorilla. A Città del Messico invece si manifesta davanti all’ambasciata americana per chiedere la fine delle espulsioni forzate dagli Stati Uniti per gli immigrati clandestini messicani, e c’è chi si porta un’iguana sul cappello. Gli uccelli del paradiso, che da adulti sono bellissimi e vistosi, appena nati sono brutti e rosa come i pulcini di tutti gli altri volatili (compreso quello del grifone). I cuccioli di orso polare, di rinoceronte, di bisonte, si comportano tutti nello stesso modo goffo sotto lo sguardo un po’ attento un po’ esasperato delle madri. I lupi dello zoo di La Garenne, in Svizzera e i maiali di Glasgow dormono di gusto, beati loro.
Famiglie animali. Tra le foto di bestie più belle della settimana ci sono un giovane gorilla adottato dagli inservienti dello zoo (con tanto di pelliccia) e molto sonno.
Il parroco della chiesa di Santo Spirito di Sestri Ponente, don Riccardo Seppia, è stato arrestato ieri mattina con l’accusa di violenza sessuale su minori e cessione di sostanze stupefacenti. Secondo gli investigatori il parroco avrebbe avuto ripetuti rapporti sessuali con un ragazzino genovese di sedici anni. I carabinieri del NAS di Milano sarebbero arrivati a don Riccardo Seppia attraverso le indagini su un presunto traffico di cocaina che avrebbe coinvolto anche alcuni adolescenti genovesi. Da alcune intercettazioni telefoniche gli inquirenti avrebbero scoperto i rapporti tra il parroco e uno dei minorenni indagati. L’arresto è stato effettuato su richiesta della Procura di Milano, don Riccardo Seppia è indagato di «atti immorali nei confronti di minori e cessione di sostanze stupefacenti». Poche ore dopo l’arresto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha deciso di celebrare la messa proprio nella chiesa in cui il parroco è stato arrestato. Prima dell’inizio della cerimonia un sacerdote ha letto a nome dell’autorità ecclesiastica un breve comunicato nel quale la curia annuncia la sospensione del sacerdote «da ogni atto sacramentale». «Queste accuse offendono tutta la comunità: sgomento, vergogna e disapprovazione se dovessero dimostrarsi vere», ha detto il cardinale Bagnasco durante l’omelia «Questa santa messa è per voi e per le vostre famiglie e per chi è stato eventualmente colpito, affinché la ferita dello scandalo sia sanata».
L’arresto del parroco di Sestri Ponente. È accusato di violenza sessuale su minori e cessione di sostanze stupefacenti, la curia lo ha sospeso.
La Comisión Nacional del Mercado de Valores (CNMV), l’ente che regola e vigila sul mercato azionario in Spagna, ha sospeso questa mattina le quotazioni di Bankia, una delle più importanti e grandi banche del paese. La sospensione del titolo, hanno spiegato le autorità, si è resa necessaria a “causa di particolari circostanze che potrebbero influenzare il normale andamento delle azioni” in borsa. La decisione sembra essere legata alle voci sulla possibile richiesta da parte di Bankia di un piano di aiuti per 15 miliardi di euro al governo spagnolo per evitare il fallimento. Due settimane fa la banca era già stata in parte nazionalizzata per alcuni seri problemi legati alla natura dei propri debiti. Nel processo di nazionalizzazione, spiegano su BBC, il governo spagnolo aveva prestato circa 4,5 miliardi di euro, convertiti in azioni del gruppo finanziario. La CNMV ha anche deciso di sospendere le contrattazioni in borsa del Banco Financiero y de Ahorros (BFA), che è controllato da Bankia. Lo scorso mercoledì il ministro delle finanze, Luis de Guindos, aveva spiegato che il governo avrebbe erogato almeno 9 miliardi di euro per salvare Bankia. Il ministro aveva comunque ammesso che, considerata la gravità della situazione, non sono escluse altre iniezioni di denaro a breve termine.
Bankia rischia il fallimento. La banca spagnola potrebbe chiedere aiuti al governo per 15 miliardi di euro, il titolo è stato sospeso in Borsa.
Giovedì 18 giugno ci sarà uno sciopero nazionale dei trasporti, proclamato dall’Unione Sindacale di Base (USB). Lo sciopero durerà 4 ore ma le fasce orarie in cui il servizio non sarà garantito cambieranno a seconda della città. I motivi dello sciopero riguardano la mancanza di tutela per i lavoratori del settore: USB ha scritto in un comunicato che «governo e associazioni datoriali di settore non hanno messo in campo alcuna iniziativa reale per la tutela e la sicurezza dei lavoratori e della collettività nel merito del contenimento del contagio COVID-19 nella cosiddetta fase 2; le vetture, che inizialmente dovevano limitare l’ingresso a poco più di una decina di utenti, hanno prestato servizio completamente al di fuori da ogni canone di rispetto della distanza interpersonale, proprio a causa dell’eccessivo taglio del servizio».
Giovedì ci sarà uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. Durerà 4 ore, ma con orari diversi a seconda della città: le cose da sapere.
Nell’aprile del 2010 il Los Angeles Times parlò di Inception – all’epoca il nuovo film di Christopher Nolan, che sarebbe uscito alcuni mesi dopo – come di «uno strano thriller che da mesi è un mistero di Hollywood, per via del suo criptico titolo e per via del fatto che la sua sceneggiatura è stata trattata come un segreto di stato». Il Los Angeles Times scrisse inoltre che quel film – che ancora nessuno aveva visto – avrebbe unito l’enigmaticità di Memento e l’imponenza del Cavaliere oscuro, i film di Nolan del 2000 e del 2008, e aggiunse che era un Mission: Impossible più intelligente, un film che a qualcuno avrebbe fatto pensare a Matrix e che in qualche modo avrebbe messo insieme Sigmund Freud e Ian Fleming, l’ideatore del personaggi di James Bond. Inception, che negli Stati Uniti uscì il 16 luglio 2010, era un po’ tutte quelle cose.
Prima e dopo “Inception”. Compie dieci anni un film memorabile, dall'idea complicata di un adolescente a quel famoso finale.
La procura di Pisa ha disposto la riesumazione del corpo di Emanuele Scieri, il paracadutista della Brigata Folgore, scomparso il 13 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa e trovato morto tre giorni dopo ai piedi di una torre usata per asciugare i paracadute. Dopo 19 anni dalla morte di Scieri, nel 2018, una persona era stata arrestata con l’accusa di aver partecipato all’omicidio, mentre altre due erano state messe sotto indagine. L’indagine della procura di Pisa, dove ha sede la caserma Gamerra, era stata riaperta nel 2017, in seguito ai lavori di una commissione parlamentare d’inchiesta che aveva scoperto una serie di nuovi elementi. Scieri morì in seguito alla caduta da una torre utilizzata per asciugare i paracadute, facendo inizialmente pensare che potesse essersi trattato di un caso di suicidio. Una delle sue scarpe, però, fu ritrovata lontana dal corpo, mentre i medici scoprirono una ferita al piede e al polpaccio che, secondo l’analisi della commissione, non erano compatibili con una caduta o con un tentativo di suicidio. Scieri, aveva concluso la commissione, fu aggredito prima di cadere dalla torre. Secondo i magistrati, non solo Scieri fu fatto cadere, ma fu lasciato a terra agonizzante. Se invece fossero stati chiamati i soccorsi, avrebbe potuto salvarsi. Per questo l’accusa contestata agli indagati è di concorso in omicidio volontario.
La procura di Pisa ha disposto la riesumazione del corpo di Emanuele Scieri.
Le commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato hanno dato parere favorevole alla nomina del professor Gian Carlo Blangiardo a presidente dell’ISTAT. A favore di Blangiardo ha votato la maggioranza parlamentare con l’appoggio di Forza Italia. Il voto di oggi indica che le iniziali difficoltà a riunire Lega e Movimento 5 Stelle sul nome di Blangiardo, che è sostenuto in particolare dalla prima, sono state superate. Il parere delle commissioni è l’ultimo passaggio prima della nomina formale a presidente dell’Istat. Secondo i giornali, il Consiglio dei ministri dovrebbe proporre ufficialmente la nomina al presidente della Repubblica che procederà nei prossimi giorni alla sua ratifica. – Leggi anche: Chi è Gian Carlo Blangiardo
Gian Carlo Blangiardo sarà il prossimo presidente dell’ISTAT.
I lorichetti arcobaleno sono decisamente gli animali più colorati tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana, ma è notevole anche il contrasto tra le piume bianche e gli occhi gialli della civetta delle nevi. Ci sono poi elefanti che giocano con le proboscidi, orsi polari che giocano con morsi e abbracci, una femmina di gorilla di pianura occidentale che culla il suo piccolo nato da pochi giorni e una tigre di Sumatra che deve superare la “prova di nuoto” nello zoo di Washington DC. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Pappagalli a mazzi. Lorichetti arcobaleno, civette delle nevi, gorilla di pianura occidentale e tigri di Sumatra alla "prova di nuoto", tra le più belle foto di animali della settimana.
E così ieri, quando è venuto a conoscenza del fatto che un paio di quotidiani sapevano, ed avrebbero scritto, di un pagamento fatto da Diego Anemone a sua moglie, per una “consulenza” per la realizzazione di un giardino del “Salaria Sport Village”, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha deciso di anticipare i tempi. E in fretta e furia, “autorizzato” da Silvio Berlusconi, ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi. A quanto pare a Repubblica, la vivace conferenza stampa convocata ieri da Guido Bertolaso sarebbe servita a contrattaccare preventivamente la notizia che alcuni quotidiani avrebbero dato stamattina.
Lo show di Bertolaso di ieri era per difendersi dal Giornale. Richiesto di spiegazioni sull'assegno di Anemone a sua moglie, il capo della Prot Civ ha messo le mani avanti.
MILANO – «Mi ricandiderò a segretario federale»: l’annuncio, a sorpresa, è di Umberto Bossi, dopo il passo indietro di qualche settimana fa, in risposta alle domande dei giornalisti al termine del comizio al «Lega Unità day» , a Zanica nella bergamasca. «Per forza, per la gente – ha aggiunto – Sennò pensa che non siamo uniti». «CENTRALISMO FARABUTTO E CANAGLIA» – «La Padania viene, perchè siete un popolo sotto il tallone di uno Stato centralista, antidemocratico e fascista». Questo invece aveva detto durante il suo intervento Bossi, alla presenza di tutta la dirigenza del partito, Maroni-Dal Lago-Calderoli in testa, e di qualche centinaio di militanti. Ribadendo ancora una volta che il Carroccio, a suo giudizio, è stato «attaccato dal centralismo romano, farabutto e canaglia».
Bossi dice che si ricandiderà a segretario della Lega. Lo ha detto oggi durante una manifestazione vicino a Bergamo, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Aggiornamento di venerdì 7 giugno AllThingsD, il blog di tecnologia del Wall Street Journal solitamente bene informato su queste cose, ha annunciato che Apple ha raggiunto un accordo anche con Sony Music per il suo servizio di musica in streaming. La società ha quindi accordi con tutte e tre le principali case discografiche. — — —
Apple darà musica in streaming? la società ha stretto accordi con Warner e Universal, mentre Sony ci sta pensando, dicono New York Times e Cnet.
Il 31 gennaio del 1854, esattamente 160 anni fa, morì a Torino Silvio Pellico, intellettuale, scrittore e rivoluzionario mancato, divenuto famoso in tutto il mondo per il libro autobiografico Le mie prigioni: il racconto dei nove anni trascorsi in un carcere austriaco e della sua conversione alla religione cattolica. Pellico in genere è conosciuto come uno degli eroi del Risorgimento italiano, una figura di patriota con una sola dimensione. In realtà la sua vita, prima e soprattutto dopo la prigionia, fu molto più complicata di come è raccontata da molti libri del liceo. L’arresto
Silvio Pellico, rivoluzionario mancato. Morì oggi 160 anni fa ed è famoso per un libro che scrisse per motivi diversi da quelli che in genere si insegnano al liceo.
Ogni giorno centinaia di milioni di persone usano Google per cercare e leggere di cose e persone, online. I miliardi di dati che il motore di ricerca fa circolare in ogni istante della giornata sono gestiti da una enorme quantità di server, computer collegati in rete, che si trovano nei centri dati (data center) della società in giro per il mondo. Questa infrastruttura costituisce una porzione consistente dell’Internet fisica, quella che esiste al di qua dei nostri schermi e che poi ci permette di vedere i video, parlare con gli amici in chat o leggere le pagine del Post. Per condividere con i suoi utenti l’enorme sforzo che sta dietro la gestione del motore di ricerca più grande del mondo, e la gestione di servizi molto usati come quello di posta Gmail, Google ha messo online un nuovo sito. Si chiama Dove batte il cuore di Internet e raccoglie un’ampia serie di fotografie dei principali data center della società, per farsi un’idea di come sono fatti e organizzati.
I data center di Google. Le immagini dei posti dove passa tutto quanto.
Il solstizio d’inverno del 2013 arriva alle 18 e 11 minuti del 21 dicembre: è il primo giorno d’inverno, insomma (sul solstizio Google ha anche fatto un doodle, lanuginoso). Così, a occhio, quelli più sbrigativi di noi pensano che le stagioni cambino sempre il 21 del mese, ogni tre mesi: ma non è sempre vero, anche se è più facile, e che ragione ci sarebbe di spostare la data ogni anno? Il fatto è che le stagioni non vengono per convenzione, come si sa, e la dichiarazione del loro avvio è una tradizione culturale conseguente a un evento astronomico ben preciso: gli equinozi (due) e i solstizi (altri due). Autunno e Primavera iniziano nel giorno dell’equinozio, ovvero della uguale lunghezza di notte e giorno (che poi non lo è esattamente per una serie di variabili). Estate e Inverno iniziano nel giorno del solstizio, nel quale le ore di luce sono al loro massimo o al loro minimo. A loro volta, equinozi e solstizi (e durate del giorno e della notte) sono determinati dalla posizione della terra nel suo moto di rivoluzione intorno al sole. L’equinozio corrisponde ai momento in cui il piano dell’equatore celeste (la proiezione dell’equatore sulla sfera celeste) e quello dell’eclittica (il percorso apparente del sole nel cielo) si intersecano. Al solstizio invece sono massimamente distanti, e il Sole a mezzogiorno è alla massima o minima altezza rispetto all’orizzonte.
Da oggi è inverno. Dalle 18 e 11 minuti, momento del solstizio, per l'esattezza.
Uvinyl, la divisione della casa discografica Universal che si occupa della vendita dei dischi in vinile, ha lanciato il 10 luglio Vinyl Project, un progetto con cui si impegna a ristampare in vinile alcuni album che raggiungeranno un numero sufficiente di prenotazioni sul suo sito. Fra gli album selezionabili molti sono di musica rock, e ce ne sono anche alcuni molto noti, come Disraeli Gears dei Cream, Mtv Unplugged dei Nirvana e Slowhand di Eric Clapton. La lista completa la potete trovare qui. Universal ha detto che Vinyl Project sarà un servizio «crowdfunded», cioè finanziato direttamente dalle persone; in realtà, come ha spiegato Billboard, poiché gli album sono già usciti e spesso sono molto conosciuti, manca lo spirito di «mecenatismo» tipico del crowdfunding, che spesso mira a finanziare artisti poco o per nulla conosciuti, oppure a dare fiducia a nuovi progetti di artisti già noti.
Universal crea una specie di crowdfunding per ristampare i vinili. Si chiama Vinyl Project e ristamperà degli album su richiesta degli utenti che si impegnano a comprarli.
Fabiano Antoniani, conosciuto come dj Fabo, è morto oggi in Svizzera tramite una procedura di suicidio assistito. La notizia della morte di Antoniani è stata data su Twitter da Marco Cappato, dell’associazione Luca Coscioni. Antoniani era arrivato sabato nella clinica svizzera dell’associazione Dignitas, e aveva avviato le procedure per il suicidio assistito, una cosa che in Italia non è permessa dalla legge. Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo.
Fabiano Antoniani è morto. Dj Fabo, così era conosciuto, è morto oggi in Svizzera tramite una procedura di suicidio assistito, una cosa che in Italia ancora non si può fare.
A metà Novecento la varietà più popolare di banana – una qualità dolce e cremosa chiamata Gros Michel nell’America Latina – era onnipresente nel pianeta. All’epoca era l’unica banana che poteva essere esportata. Un fungo che portava alla cosiddetta “malattia di Panama”, identificata per la prima volta in Australia a fine Ottocento, cambiò le cose dopo essere passato da un continente all’altro. La malattia indebolì le piante di questo frutto, causando un danno così grande da portare quasi all’estinzione la Gros Michel in pochi decenni. Mezzo secolo dopo, un nuovo ceppo della stessa malattia minaccia l’esistenza della Cavendish, la banana che ha rimpiazzato la Gros Michel diventando la più esportata, e che oggi rappresenta il 99 per cento del mercato mondiale, insieme a banane di altre varietà prodotte e consumate a livello locale. Il nuovo fungo è comparso negli anni Novanta in Asia e l’anno scorso ha cominciato ad attaccare alcune piantagioni in Africa. Un anno fa sembrava che l’epidemia si stesse diffondendo lentamente e che potesse essere contenuta, ma oggi è diventato chiaro che non ci sono le conoscenze per fermarla e che gli agricoltori non hanno idea di come contenerla. Almeno questa è la conclusione di un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica PLOS Pathogens, che ha confermato un timore diffuso tra i ricercatori. I banani in giro per il mondo stanno morendo a causa della stessa identica cosa: una mutazione più potente della malattia di Panama nota come “razza tropicale 4”. Il fungo, che iniziò a fare danni nel Sudest asiatico 50 anni fa e che ora ha iniziato a causarne in Asia, Africa, Medio Oriente e Australia, potrebbe arrivare anche in Sudamerica – dicono i ricercatori – dove viene coltivata la maggior parte delle banane consumate in tutto il mondo. A questo punto non è più questione di se, in realtà, ma di quando.
Resteremo senza banane? è possibile: non sappiamo ancora come fermare il fungo che sta facendo fuori la varietà di banane che rappresenta il 99 per cento del mercato mondiale.
Il Guardian ha pubblicato un lungo articolo della giornalista Linda Kinstler sulla storia del Zentrale Stelle, l’Ufficio centrale tedesco per le indagini sui crimini nazisti che si trova a Ludwigsburg, a nord di Stoccarda, e sul lavoro che ancora oggi fanno i sei procuratori che ci lavorano. L’ufficio venne creato dal governo della Germania Ovest nel 1958 con l’obiettivo di cercare gli ultimi nazisti viventi che potrebbero essere processati, ma probabilmente resterà aperto ancora per poco: perché qualcuno lo giudica inutile e perché i criminali ancora in vita sono ormai ultranovantenni. L’Ufficio si trova nell’edificio che un tempo era usato dai nazisti per imprigionare i prigionieri politici: «Sembra ancora di entrare in una prigione; per accedere, si deve passare attraverso un cancello metallico bianco e poi attraverso una seconda porta blindata», scrive Kinstler. Ogni anno, i suoi sei reparti investigativi, ciascuno dei quali è costituito da un unico procuratore, conducono ricerche in tutto il mondo per rintracciare i membri del Terzo Reich. Uno dei procuratori, Jens Rommel, ha 44 anni e viene generalmente definito dalla stampa come “un cacciatore di nazisti”. Lui rifiuta il termine: «Un cacciatore è alla ricerca di un trofeo. Ha un fucile in mano. Io sono un procuratore alla ricerca di assassini e in mano ho un codice penale».
Gli ultimi “cacciatori di nazisti”. La storia dell'agenzia tedesca che dal 1958 cerca di rintracciare in tutto il mondo gli ultimi nazisti ancora vivi per portarli a processo (anche se oggi hanno 90 anni).
Super Mario Bros. compie 25 anni. Il videogame fu messo in vendita il 13 settembre del 1985 e per una ventina di anni è stato il videogioco più venduto al mondo, prima di essere sorpassato da Wii Sports, un altro gioco prodotto dalla casa di videogiochi giapponese Nintendo. Mario, il protagonista del videogame, comparve per la prima volta nel 1981 nel titolo Donkey Kong da una idea di Shigeru Miyamoto. Inizialmente, Mario si chiamava Jumpaman ed era un carpentiere e non un idraulico di origini italiane. Nel 1983 ottenne un videogioco tutto per sé, Mario Bros., nel quale compariva anche il fratello Luigi. Il successo del titolo portò Nintendo a progettare un seguito più ricco e ambientato in un mondo fantasy pieno zeppo di tartarughe, funghi mortali e piante carnivore. Così nel 1985 Mario divenne Super e negli anni arrivò a vendere oltre 40 milioni di copie del videogioco.
25 anni di Super Mario Bros. dieci video per celebrare l'idraulico più famoso del mondo.
Aprendo Facebook il 23 agosto ci si trovava davanti un messaggio sul 25esimo compleanno del web, quella cosa inventata da Tim Berners-Lee grazie alla quale leggiamo pagine come questa e che – come diceva il messaggio – ha reso il mondo “più aperto e connesso”. Facebook ha mostrato quel messaggio a più di un miliardo di persone, quelle che si calcola usino il social network almeno una volta al giorno, e di quel compleanno hanno parlato anche altri importanti siti, tra cui quelli di grandi giornali italiani come la Stampa e Repubblica. Solo che il web non è stato inventato 25 anni fa, cioè il 23 agosto 1991: è stato inventato due anni prima, e lo ha detto proprio Berners-Lee, quello che lo ha inventato. La sera del 23 agosto 2016, infatti, Berners-Lee ha scritto su Twitter: «Chi diavolo se ne è uscito con il 23 agosto?». Who on earth made up August 23? #getitright https://t.co/k76dhmjlNF
Il web non ha 25 anni, e comunque non li ha compiuti ieri. Facebook si è inventato una ricorrenza che non esiste – esisteva due anni fa – e molti giornali gli sono andati dietro.
Apple sta facendo forti pressioni sulle case discografiche per convincerle ad abbandonare i servizi musicali in streaming gratuiti, come per esempio Spotify, in vista del lancio del suo nuovo servizio per ascoltare la musica online che dovrebbe avvenire prima dell’estate. La notizia è stata data da The Verge, uno dei più importanti e seguiti siti di tecnologia, e secondo le sue fonti almeno due autorità giudiziarie statunitensi starebbero valutando le operazioni svolte da Apple nel settore musicale per eventuali sanzioni da imporre all’azienda. Il dipartimento di Giustizia avrebbe già sentito alcuni dirigenti delle principali case discografiche, mentre nelle ultime settimane anche la Federal Trade Commission (FTC), l’autorità antitrust, avrebbe avviato una serie di verifiche nei confronti di Apple. Da tempo si parla delle intenzioni di Apple di entrare direttamente nel mercato della musica in streaming, con un servizio per ascoltare canzoni in abbonamento al posto dell’attuale modello che prevede il loro acquisto e download tramite iTunes. Le voci in tal senso sono aumentate dal maggio del 2014 cioè da quando Apple ha acquisito Beats, la società che oltre a produrre cuffie gestisce un servizio per ascoltare le canzoni in streaming molto popolare negli Stati Uniti. Il mercato in questo settore è in crescita e molti utenti preferiscono pagare un abbonamento mensile per ascoltare tutte le canzoni che vogliono, al posto del sistema tradizionale dei download meno immediato e più macchinoso.
Apple contro Spotify gratis. Secondo The Verge, Apple vuole convincere le case discografiche ad abbandonare i servizi gratuiti di musica in streaming in vista del lancio del suo sistema per ascoltare canzoni online.
Spike Lee, il regista americano che ha diretto Fa’ la cosa giusta e La 25ª ora, tra gli altri, è stato scelto come presidente della giuria per il prossimo Festival del cinema di Cannes, che si svolgerà dal 12 al 23 maggio. È la prima volta che una persona nera viene nominata presidente della giuria del festival. Sette film di Lee sono stati presentati a Cannes, compreso il suo primo film, Lola Darling, uscito nel 1986, ma il rapporto del regista con il festival del cinema francese è sempre stato poco sereno: quando nel 1989 Fa’ la cosa giusta non ottenne la Palma d’Oro, Lee criticò duramente l’allora presidente della giuria, il regista tedesco Wim Wenders. Nel 2018 vinse il Gran Prix, il secondo premio del festival, con BlacKkKlansman.
Il regista Spike Lee sarà il prossimo presidente della giuria del Festival del cinema di Cannes.
18.07 – Anche i corpi delle ultime due delle otto persone individuate ieri sulla Costa Concordia sono stati recuperati dai vigili del fuoco. I cadaveri saranno trasportati all’ospedale di Grosseto. Con gli otto corpi recuperati tra ieri e oggi le vittime accertate del naufragio sono 25. ***
Costa Concordia, le notizie di oggi. Sono stati recuperati tutti i cadaveri delle otto persone individuate ieri nel relitto.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato oggi il decreto di scioglimento delle camere, dopo aver concluso le consultazioni con le delegazioni dei gruppi parlamentari e con i presidenti di Camera e Senato. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che stabilisce la data delle prossime elezioni: si voterà il 24 e il 25 febbraio 2013. Mario Monti è andato poi al Quirinale per la controfirma del presidente della Repubblica dei decreti per la convocazione dei comizi elettorali e domani, alle 11, ci sarà la conferenza stampa in cui ci si attendono annunci su un suo eventuale futuro politico. ***
Napolitano ha sciolto le camere. Le prossime elezioni saranno il 24 e 25 febbraio: la cronaca della giornata.
In un’intervista pubblicata ieri sull’International Herald Tribune l’amministratore delegato della FIAT, Sergio Marchionne, ha commentato il calo delle vendite di auto in Europa negli ultimi mesi aggiungendo che il «bagno di sangue sui prezzi» nel mercato è stato aggravato dagli sconti applicati dalla Volkswagen, la casa automobilistica tedesca con sede a Wolfsburg. Il ragionamento e l’accusa fatti da Marchionne riguardano soprattutto la politica di sconti sulle auto di taglia medio-piccola, dove gli sconti di Volskwagen sono stati intorno al 30 per cento. Questa decisione secondo Marchionne è stata presa per mandare «gli altri» costruttori fuori mercato, per strappare clienti alla concorrenza e conquistare nuove fasce di clienti. Marchionne ha parlato di «concorrenza sleale»: secondo lui il settore dell’auto sta attraversando una situazione «mai così difficile» a causa della crisi delle vendite e per una sovracapacità produttiva delle aziende automobilistiche. Una situazione nella quale dovrebbe intervenire l’Unione Europea: «dovrebbero coordinare una razionalizzazione del settore», stabilendo cioè degli standard di produzione. Per quanto riguarda la sovracapacità produttiva, «tutti dovrebbero tagliare: quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità».
Il caso Marchionne-Volkswagen. Il capo della FIAT ha detto che la crisi del settore auto è «un bagno di sangue» per colpa dell'azienda tedesca, che si è infuriata.
Brandon Stanton, il fotografo noto per il progetto Humans of New York in cui fotografa gente comune per le strade di New York, è da qualche mese impegnato in un lungo viaggio attraverso il Medio Oriente durante il quale fotografa le persone che incontra utilizzando lo stesso format che lo ha reso famoso: una foto e una citazione della persona ritratta. Giovedì 3 settembre, Brandon Stanton ha pubblicato su Facebook la foto di due uomini iraniani, un padre che abbraccia suo figlio di 10 anni.
Il commento di Obama a una foto di “Humans of New York” dall’Iran. Il noto fotogiornalista Brandon Stanton ha pubblicato l'immagine di un padre e suo figlio, e il commento di Obama racconta di una cosa bella che può succedere ai genitori.
Gae Aulenti è nel doodle di Google di oggi, che celebra gli 86 anni dalla sua nascita, il 4 dicembre 1927. Aulenti è stata un grande architetto e designer italiana, ed è morta a 84 anni poco più di un anno fa: la versione italiana della pagina di ricerca di Google rimpiazza con un’immagine di una famosa lampada disegnata da Aulenti – la lampada Pipistrello – il consueto logo, il “doodle”. Nel corso della sua lunga carriera Aulenti ha realizzato importanti progetti, come la riqualificazione negli anni Ottanta della Gare d’Orsay di Parigi, con l’allestimento del Museo d’Orsay al suo interno, il Palavela a Torino, la risistemazione di Piazzale Cadorna a Milano. E ha collaborat con importanti registi teatrali come Luca Ronconi, realizzando scenografie e allestimenti. Il nome di Aulenti, Gae era il diminutivo di Gaetana. Era nata in provincia di Udine e dopo la laurea in architettura conseguita al Politecnico di Milano nel 1953, aveva iniziato a lavorare e a formarsi seguendo prima il neorealismo e verso la fine degli anni Cinquanta il neoliberty. Gae Aulenti fece parte per dieci anni della redazione della rivista di architettura Casabella Continuità e lavorò come assistente universitario a Venezia e a Milano, nuovamente al Politecnico, negli anni Sessanta.
Gae Aulenti e la sua lampada su Google. In ricordo del giorno della nascita della grande designer italiana, morta l'anno scorso a 84 anni.
Da oggi quasi tutta l’Italia è in zona rossa e arancione, tranne la Sardegna che resta in zona bianca. Il governo ha pubblicato le FAQ (le risposte a una serie di domande frequenti) relative alle nuove misure restrittive, che saranno in vigore fino al 6 aprile, quindi anche durante i giorni delle festività pasquali. Non ci sono più regioni in zona gialla, che di fatto vengono considerate in zona arancione, e durante le feste di Pasqua, cioè sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile, tutte le regioni saranno considerate in zona rossa, con la sola eccezione della Sardegna.
Le regole per le zone arancioni. Cosa si può fare e cosa no, secondo le risposte del governo alle domande più frequenti.
L’azienda di moda statunitense Levi Strauss & Co, famosa soprattutto per i jeans e nota anche come Levi’s, è tornata ad essere quotata in borsa a New York il 21 marzo, dopo più di 30 anni. L’operazione è stata un grosso successo considerato che le azioni erano state inizialmente vendute a 17 dollari l’una (circa 15 euro) e al momento della chiusura della borsa mercoledì sera erano salite a 22,4 dollari (19,8 euro). Anziché i 6,6 miliardi (5,5 miliardi di euro) previsti, l’azienda ha quindi raccolto circa 8,1 miliardi di dollari (7 miliardi di euro), il 32 per cento in più delle stime iniziali. La famiglia Haas – cioè i successori di Levi Strauss, che la fondò nel 1873 e morì senza figli nel 1902 – detiene il 61 per cento delle azioni e ne ha vendute per un valore di 300 milioni di dollari. Levi’s si era già quotata in borsa nel 1971 ma nel 1985 la famiglia Haas aveva ricomprato tutte le azioni mantenendone il controllo finora. Giornalisti ed esperti di moda ed economia – tra cui Cathaleen Chen del sito Business of Fashion – stanno cercando di spiegare l’ottimo risultato, che attribuiscono soprattutto al direttore esecutivo Charles “Chip” Bergh, arrivato nel 2011, e alle sue scelte strategiche. Quando Bergh fu assunto, Levi’s stava vivendo un periodo di difficoltà economiche e un calo di immagine, che nel 2009 avevano portato al record negativo il fatturato: quattro miliardi di dollari, la metà rispetto all’inizio degli anni Novanta. Bergh puntò a rafforzare la desiderabilità di Levi’s in tutte le fasce d’età e a ripresentarlo come un marchio classico americano e contemporaneamente a rinnovarlo rispondendo alla concorrenza della fast fashion, cioè le aziende che propongono abbigliamento economico alla moda, come Zara e H&M, e dell’athleisure, cioè la tendenza a indossare gli abiti da palestra, come leggings e felpe, nella vita di ogni giorno. Da allora Levi’s ha attraversato una crescita economica costante, per 11 trimestri consecutivi negli Stati Uniti.
Perché Levi’s vale 7 miliardi di euro. Dopo un periodo di crisi, ora la società è tornata a crescere: da ieri è nuovamente quotata in borsa e il primo giorno è andato benissimo.
Il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, ha organizzato a Roma una conferenza stampa con il sottosegretario Graziano Delrio e il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi per annunciare il piano del governo per il proseguimento della legislatura, il cosiddetto piano dei “Millegiorni”.
La conferenza stampa di Matteo Renzi sui “Millegiorni” – diretta. Il presidente del Consiglio presenta il suo piano per il proseguimento della legislatura.
20,08 appunto, si vota domani e tutti a casa, l’opposizione ha rinunciato all’ostruzionismo. Aggiornamento delle 19,27: la seduta è sospesa e convocata la conferenza dei capigruppo di fronte alla richiesta della senatrice Finocchiaro di trovare un’intesa per un procedere meno bellicoso dei lavori.
Cosa è successo oggi in Senato. Schifani reprime l'ostruzionismo delle opposizioni, la tensione sale, si procede faticosamente: ma è quasi Natale, domani si vota.
Lorenzo Licitra ha vinto X Factor 11, l’annuale edizione del talent show musicale che da sette anni è su Sky: è finito ieri sera con una finale trasmessa in diretta, anche in chiaro su TV8, dal Mediolanum Forum di Assago, vicino a Milano. Licitra ha 25 anni, viene da Ragusa e per anni ha fatto musica lirica; era parte della squadra di Mara Maionchi, una dei quattro giudici di X Factor. Lorenzo Licitra ha partecipato alla finale con la canzone originale intitolata “In The Name of Love“. Durante la serata, il primo eliminato è stato Samuel Storm, 19enne che faceva parte della squadra di Fedez, poi è stato il turno di Enrico Nigiotti, 30enne della squadra di Maionchi, e infine dei Måneskin, il gruppo della squadra di Manuel Agnelli che prima della finale era dato come favorito per la vittoria finale. Durante la competizione si sono esibiti anche ospiti nazionali e internazionali: James Arthur, vincitore dell’edizione britannica di X Factor 2012, Tiziano Ferro e Ed Sheeran.
Finale di X Factor: le foto della serata. Lorenzo Licitra ha battuto i Måneskin, il gruppo che era dato per favorito; erano ospiti Tiziano Ferro, Ed Sheeran e James Arthur.
Della rappresentazione simbolica che accompagna l’ultima spedizione romana di Gheddafi vorrei segnalare qui due aspetti, strettamente connessi tra loro: il ruolo del passato e il ruolo delle donne. Do per scontati, senza insistervi ulteriormente, i veri motivi del crescendo diplomatico fra Roma e Tripoli: motivi che attengono a un cospicuo fiume di danaro (pubblico, se parliamo delle partite di giro a beneficio dei nostri costruttori di edifizi e autostrade; fors’anche privato, se hanno fondamento i reportages che additano i profondi interessi economici che legano i due capi), e – cosa a mio avviso ben più grave – all’intervento sul traffico di esseri umani, ché non altrimenti deve esser giudicato l’accordo anti-sbarchi, grazie al quale africani d’ogni Paese sono stati bloccati nelle Strafkolonien del deserto libico, con tanti saluti all’accoglienza panafricana sbandierata nei verdi manifesti di Tripoli, e tanti saluti – per noi – al rispetto internazionale dei diritti umani, a cominciare da quello d’asilo. I passati coloniali, beninteso, sono sempre molto scomodi da confessare e da rileggere. Da noi, per di più, il popolare mito degli “Italiani brava gente” è duro a morire, e non viene sostanzialmente scalfito, nella coscienza comune come nella gran parte dei manuali scolastici, dall’ormai preciso catalogo delle atrocità compiute dal 1911 al Governatorato di Graziani nelle sabbie della Sirte e della Tripolitania (oltre ai classici lavori di Angelo Del Boca, una buona introduzione al tema, con documentazione, fra l’altro, dei centomila morti e dell’yprite scagliata sulla Cirenaica, è il libro di Eric Salerno, Genocidio in Libia, manifestolibri 2005). Gli è che tale dibattito, più ancora che nella curvatura delle relazioni diplomatiche con la Jamahiriya, dovrebbe forse influire sulla nostra propria considerazione di uno spicchio del nostro passato, se non altro almeno per verificare se condividiamo ancora – a tacere delle antiche speculazioni razziali dell’oggi incensatissimo Giorgio Almirante – i non troppo obsoleti discorsi di Gianfranco Fini (2004) o di Alfredo Mantica (2001), secondo i quali il colonialismo italiano in Africa non si sarebbe macchiato di crimini rilevanti, e anzi avrebbe fornito alle popolazioni locali strade, lavoro e un modello di civiltà superiore. Vedremo mai in RAI (per ora è passato solo su Sky nel giugno del 2009) il ripetutamente censurato film Il leone del deserto (1980, con Anthony Quinn)?
La conversione delle hostess. Il traffico di donne tra Italia e Africa ha una storia lunga e con un lungo tratto comune: il traffico di donne.
Il 10 settembre 2001 la sceneggiatrice e attrice newyorkese Jennifer Westfeldt presentò il suo nuovo film, Kissing Jessica Stein, una commedia sentimentale senza troppe pretese, al Festival del cinema di Toronto. Il pubblico reagì come aveva sperato: ridendo quando c’era da ridere e commuovendosi quando si parlava d’amore. Due giorni dopo, quando lo stesso film fu di nuovo proiettato a quello stesso Festival, piansero molti dei pochi spettatori presenti. Tra una proiezione e l’altra c’erano stati gli attentati dell’11 settembre: quel film era ambientato a New York, e c’erano varie scene in cui si vedevano le Torri Gemelle. «Fu straziante», ha raccontato Westfeldt al New York Times: «Tutte quelle immagini, che erano state pensate per essere belle e romantiche, erano diventate strazianti». Nei giorni successivi Westfeldt discusse con le altre persone responsabili di Kissing Jessica Stein su cosa fare di quelle immagini: lasciarle, con il rischio di creare un nuovo dolore in chi le avrebbe viste; o toglierle, come se le Torri non ci fossero mai state. Prima di far uscire il film nei cinema, nel marzo 2002, si scelse di rigirare tutte le scene in cui si vedevano le Torri Gemelle, che dall’11 settembre del 2001 non esistevano più. Quello che successe con Kissing Jessica Stein è uno dei tantissimi casi di questo tipo che chi faceva cinema e televisione dovette affrontare dopo gli attentati.
Le immagini delle Torri Gemelle dopo l’11 settembre. Erano un simbolo, ed erano finite in centinaia di film; dopo gli attentati toccò fare i conti anche con quello.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 6.503 casi positivi da coronavirus e 69 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati in ospedale sono 4.771 (25 in meno di ieri), di cui 540 nei reparti di terapia intensiva (4 in meno di ieri) e 4.231 negli altri reparti (21 in meno di ieri). Sono stati analizzati 121.294 tamponi molecolari e 182.423 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 5,12 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,15 per cento. Nella giornata di martedì i contagi registrati erano stati 5.498 e i morti 75. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (1.155), Veneto (691), Lombardia (688), Toscana (538), Campania (491).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì primo settembre.
Plotted: A Literary Atlas è un libro di mappe letterarie realizzate dall’illustratore Andrew DeGraff e ispirate ai grandi classici della letteratura e libri per bambini, come l’Odissea, Orgoglio e pregiudizio, Il giro del mondo in 80 giorni, e Le avventure di Huckleberry Finn. Le mappe – colorate, brillanti e originali – sono accompagnate da testi scritti dal giornalista Daniel Harmon. Plotted è uscito negli Stati Uniti a ottobre per la casa editrice Zest Books. Andrew DeGraff insegna al Pratt Institute (un istituto d’arte e design di Brooklyn, New York), ha lavorato per importanti aziende internazionali come Kellogg’s, Visa, Gap Kids, Bed Bath & Beyond, e con importanti riviste americane, come il The New York Times e il The New York Observer.
Mappe illustrate di libri famosi. Per ripercorrere più facilmente le avventure di Huckleberry Finn e il giro del mondo di Phileas Fogg.
Non è facile sorpassare il parlamento italiano sul fronte dei privilegi riservati ai suoi membri. Qualcuno però ci riesce, e non bisogna nemmeno andare troppo lontano da Roma. In Sicilia, infatti, quello che nelle altre regioni è il consiglio regionale ha il titolo di parlamento, e i suoi componenti sono definiti deputati. I loro privilegi però sono superiori a quelli dei deputati nazionali, e oggi ne racconta un significativo frammento Laura Anello sulla Stampa. Il tema è quello delle pensioni vitalizie, anzi: delle doppie pensioni. Quando un ex parlamentare della repubblica diventa deputato regionale siciliano, lo stato smette di erogargli la pensione che gli spetterebbe in quanto ex parlamentare. Quando avviene il contrario, cioè quando un ex deputato regionale siciliano diventa parlamentare, le indennità si raddoppiano.
A proposito di tagli. C'è un parlamento che riesce a battere quello italiano per sprechi e privilegi: è in Sicilia.
È morto a 72 anni l’attore Flavio Bucci, famoso soprattutto per avere interpretato il pittore Antonio Ligabue nello sceneggiato della RAI Ligabue, trasmesso nel 1977. Bucci era stato anche il protagonista del film La proprietà non è più un furto di Elio Petri. È morto di infarto nella sua casa di Passoscuro, vicino a Fiumicino. Bucci era nato nel 1947 a Torino, dove studiò al Teatro Stabile prima di cominciare la sua carriera cinematografica prima con alcuni ruoli minori, tra cui quello in La classe operaia va in paradiso (1971) di Petri, diventando poi famoso con La proprietà non è più un furto nel 1973. Negli anni successivi, oltre a Ligabue, recitò in Suspiria di Dario Argento e poi nel Marchese del Grillo di Mario Monicelli, interpretando il brigante Don Bastiano. Per la televisione recitò anche in La Piovra e nei Promessi Sposi del 1989.
È morto a 72 anni l’attore Flavio Bucci, famoso per lo sceneggiato “Ligabue”.
Il Brasile è il paese al centro del nuovo numero di The Passenger, il libro-magazine della casa editrice Iperborea dedicato ai viaggi: come al solito trovate infografiche con dati curiosi (è il secondo paese al mondo per spesa nei profumi), consigli di dischi e romanzi, servizi fotografici appositamente commissionati e saggi, articoli, reportage, commenti. Ci sono per esempio il racconto dell’ascesa al potere del presidente Jair Bolsonaro scritto dal giornalista del New Yorker Jon Lee Anderson; il successo del canale tv Rede Globo e della soap opera Avenida Brasil, seguita da 80 milioni di persone, raccontato dal giornalista di Bloomberg Alex Cuadros; un ritratto delle funkeiras, le cantanti nere del funk che stanno sovvertendo gli stereotipi sulle donne e i loro corpi, fatto dallo scrittore Alberto Riva; come stanno cambiando le scuole di samba secondo il giornalista brasiliano Aydano André Motta. Tutte le fotografie del numero sono state realizzate dal fotoreporter brasiliano André Liohn, che ha lavorato con Der Spiegel, L’Espresso, Time, Le Monde e Veja, e che nel 2011 è stato il primo fotografo latino-americano a ricevere il premio “Robert Capa gold medal”, assegnato ogni anno al miglior reportage fotografico dall’estero, per il suo documentario nella guerra civile in Libia.
Come si riceve una lettera in una favela. La storia dell'impresa di maggior successo fondata in una favela brasiliana, raccontata sul nuovo numero di The Passenger, la rivista sui viaggi di Iperborea.
Adolphe Sax era nato il 6 novembre 1814, 201 anni fa, a Dinant, in Belgio: fu un musicista e costruttore di strumenti musicali, noto soprattutto per l’invenzione del sassofono, a cui diede il nome. Entrambi i genitori di Sax costruivano strumenti musicali di mestiere e lui si appassionò da giovanissimo al lavoro dei genitori: a 15 anni partecipò a un concorso con due flauti e un clarinetto che aveva costruito lui stesso. Studiò al conservatorio di Bruxelles e poi cominciò a sperimentare la costruzione di nuovi strumenti. A 24 anni Sax brevettò un nuovo tipo di clarinetto basso. Nel 1841 si trasferì a Parigi dove nel 1844 presentò dei bugle, delle trombe naturali, da lui modificate che in inglese presero il nome di saxhorns. Nello stesso periodo inventò anche la saxotromba e il clarinette-bourdon, un prototipo del clarinetto contrabbasso. Il 28 giugno 1846 Adolphe Sax ottenne il brevetto per la sua invenzione che sarebbe diventata più famosa e importante: il sassofono, saxophone. Uno strumento a metà tra un clarinetto e un oficleide, un “ottone” molto usato nelle opere del 1800. Entro la fine dello stesso anno Sax progettò vari modelli di sassofono, in diverse tonalità: dal sopranino, piccolo grosso modo quanto un clarinetto, al subcontrabbasso, alto quanto una persona. Lo strumento era pensato sia per le bande musicali che per l’orchestra: in realtà non ebbe mai molto successo in quest’ultimo settore, fu invece molto apprezzato nelle bande militari. Nel brevetto Adolphe Sax scrisse che la sua intenzione era di creare uno strumento che avesse un suono paragonabile agli strumenti a corda, ma che fosse caratterizzato da una maggiore forza e intensità; inoltre gli strumenti a fiato dell’epoca erano o troppo morbidi o troppo duri come sonorità, diceva. Divenne abbastanza famoso nell’ambiente musicale francese e ottenne un posto come docente al conservatorio di Parigi nel 1857; nel 1876 inventò la tuba wagneriana su richiesta del compositore tedesco Richard Wagner. Fu però coinvolto in molte dispute legali circa l’autenticità dei suoi brevetti: dichiarò bancarotta tre volte, nel 1856, nel 1873 e nel 1877. Morì a Parigi nel 1894 e la sua tomba si trova nel Cimitero di Montmartre. Il sassofono, che pure aveva conosciuto un modesto successo in alcuni ambienti musicali mentre Sax era in vita, divenne famosissimo dopo la sua morte come strumento caratteristico della musica jazz, negli Stati Uniti, per poi divenire usatissimo in tantissime applicazioni di musica pop e rock.
Adolphe Sax e il sassofono. Era nato il 6 novembre di 201 anni fa e passò la vita a creare nuovi strumenti musicali, compreso quello a cui diede il nome.
Oggi il tribunale di Ragusa ha deciso per il “non luogo a procedere” nei confronti di Mark Reig Creus e Ana Isabel Montes Mier – rispettivamente comandante e capo missione della nave Open Arms, della omonima ong spagnola – durante l’udienza preliminare del procedimento a loro carico per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per violenza privata. I due erano accusati di aver soccorso e poi fatto sbarcare 218 migranti a Pozzallo, in provincia di Ragusa (Sicilia), il 15 marzo 2018, disattendendo le indicazioni delle autorità italiane. Nel maggio del 2019, il giudice per le indagini preliminari di Catania aveva deciso di archiviare l’indagine aperta su Open Arms un anno fa per associazione a delinquere e l’inchiesta era passata al competente tribunale di Ragusa. Questo oggi ha stabilito che «il fatto non sussiste per il reato di violenza privata» e che «non è punibile per stato di necessità per il reato di favoreggiamento».
Il tribunale di Ragusa ha deciso il “non luogo a procedere” per comandante e capo missione di Open Arms, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violenza privata.
Oggi Antonello Venditti compie 70 anni. Prima di assistere a un suo rocambolesco concerto, nel suo libro Playlist, la musica è cambiata Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva scelto queste sue tredici canzoni, e ne aveva scritto così: Molti, molti, anni fa, Antonello Venditti scrisse belle canzoni, tante. Lilly, con una sola caduta premonitrice, è uno dei dischi più belli di questi trent’anni. E a un certo punto lui si meritò il botto: con le forze residue di quel periodo infilò tre dischi ancora affollati di belle cose, ma più deturpati, come certe tenebrose dive sfregiate dei vecchi film gialli americani, e bellezza e sfregi assieme gli valsero grandi vendite e grandi celebrità. La cosa gli piacque, e volle tenersela stretta. Ci riuscì, cercando di non toccare niente: qualche bellezza rimase, ma una bellezza con qualche ritocco, un po’ impolverata, e nascosta sotto uno strato di trucco pesante, un po’ greve. Per ogni melodia dolce e commovente, c’era una canzone in cui nessuna spericolatezza poetica, nessuna rima avventata, nessuna povertà inventiva era risparmiata: fino ad arrivare a “sono Antonello e questo è mio fratello”. Ma lo aveva scritto, a un certo punto: “e per la prima volta, non cercare le parole difficili, poetiche, che stuzzicano il cuore”.
Antonello Venditti ha 70 anni. E qui ci sono le sue tredici migliori canzoni secondo il direttore del Post, per non cantare soltanto "Roma capoccia" tutto il giorno.
Google Home e Google Home Mini, gli assistenti per la casa di Google, da oggi sono disponibili anche in Italia, a più di un anno dalla loro messa in vendita negli Stati Uniti. Sono anche i primi dispositivi di questo tipo a essere messi in vendita nel nostro paese, dove si parla di automazione della casa e domotica molto più di quanto siano impiegate poi nella pratica. Google ha investito molto sui suoi “smart speaker” ma soprattutto su Assistente Google, il software che li fa funzionare e che riprende – e in certi casi amplia – le funzionalità già disponibili da qualche tempo sulle versioni più recenti di Android, il sistema operativo per gli smartphone realizzato dalla stessa società. Cos’è un assistente automatico Il primo assistente personale a essersi fatto notare, già diversi anni fa, è stato Siri sugli iPhone di Apple. L’impiego di un sistema di questo tipo su una categoria di prodotti molto venduti e di successo ha indotto molte altre aziende a investire nel settore, offrendo alternative più o meno promettenti. Mentre Siri tardava a fare progressi, i concorrenti come Assistente Google e Alexa (Amazon) hanno avuto la possibilità di recuperare il tempo perduto e di ampliare le loro funzionalità.
Google Home per principianti. Come si usa, cosa fa, quanto costa e dove si compra il nuovo coso per la casa di Google, da oggi disponibile anche in Italia.
Il vino è tra le bevande alcoliche più diffuse e bevute al mondo e il suo consumo su scala globale nel 2011 è aumentato del 3,5 per cento rispetto al 2007. Si stima che solamente in Cina il consumo di vino abbia subito un aumento del 20 per cento in appena un anno, tra il 2010 e il 2011, tanto da diventare il quinto mercato più importante al mondo per il commercio di vino, posizione occupata per lungo tempo dalla Gran Bretagna. Lo scorso anno i cinesi hanno bevuto l’equivalente di 156 milioni di casse di vino (in ogni cassa sono contenute 12 bottiglie da 0,75 litri), cifra che si traduce in un dato medio di circa un litro per persona. Come mostra il grafico dell’Economist, i principali consumatori di vino del mondo continuano a essere i francesi, al primo posto, e gli italiani, al secondo. Negli ultimi quattro anni la quantità complessiva di vino bevuta nei due paesi è comunque diminuita, complici probabilmente la crisi e una maggiore attenzione per la qualità rispetto alla quantità. Francia, Italia e Spagna messe assieme producono circa la metà di tutto il vino bevuto nel mondo e negli ultimi tempi stanno beneficiando di un aumento delle esportazioni, dovuto alla maggiore domanda. Il nostro paese ha esportato 243 milioni di casse di vino nel 2010, con un aumento del 47 per cento rispetto al 2007.
Chi beve più vino? e chi ne produce di più al mondo? Lo spiega l'Economist, con un grafico.
La scorsa settimana, il Movimento 5 Stelle ha deciso di votare contro la nuova legge elettorale su cui si stava accordando con PD, Forza Italia e Lega Nord. Senza più l’appoggio dei parlamentari del M5Si, gli altri tre partiti non sono riusciti a portare avanti il la legge a causa dei cosiddetti “franchi tiratori”, cioè i parlamentari dei loro stessi gruppi che hanno deciso di sabotare l’accordo e votare contro sfruttando il voto segreto (ricordate la storia dell’errore del tabellone in Parlamento?). La legge elettorale, nonostante le ripetute dichiarazioni di tutti i partiti sulla necessità di cambiarla, al momento è quella uscita dalle sentenze della Corte Costituzionale dello scorso febbraio, ma non è sicuro che non succeda niente da qui alle elezioni, che siano anticipate come si diceva fino a pochi giorni fa o che siano a marzo 2018 quando arriverà a termine la legislatura corrente. Ci sono tre grandi scenari possibili: il Parlamento potrebbe naturalmente lasciare tutto com’è, cercare di fare qualche piccola modifica alla legge oppure ricominciare tutto dall’inizio e tentare di approvare una nuova legge elettorale. Primo scenario: si vota con le leggi in vigore Oggi sono in vigore due legge elettorali, entrambe frutto di sentenze con cui la Corte Costituzionale ha modificato le precedenti leggi elettorali approvate dal Parlamento. Questo sistema a volte viene chiamato dai giornali “Consultellum”, una latinizzazione di “Consulta”, un termine usato come sinonimo di Corte Costituzionale (è il nome del palazzo a Roma dove ha sede la corte).
Tre scenari possibili per la legge elettorale. Cosa succede ora, dopo il fallimento della legge su cui sembravano tutti d'accordo?.
Mercoledì 26 giugno il Consiglio dei ministri ha approvato il rinvio dell’aumento dell’IVA al 22 per cento (adesso è al 21). Era previsto che aumentasse a partire dal primo luglio, ma dopo una lunga e difficile discussione nella maggioranza si è deciso di spostare l’aumento al primo di ottobre. Il Consiglio dei ministri ha deciso il rinvio di tre mesi dell’aumento di un punto percentuale (dal 21 al 22%) dell’Iva, che sarebbe scattato dal primo luglio, quindi al primo ottobre. Lo ha detto il premier Enrico Letta in conferenza stampa dopo il Cdm. Il provvedimento sull”Iva, “credo che dimostri la volontà del governo di aiutare l’economia con la dovuta prudenza.
L’aumento IVA rimandato a ottobre. Resterà al 21 per cento fino alla fine dell'estate, il governo ha anche presentato il piano per l'occupazione da 1,5 miliardi di euro.
Con l’occasione dei due concerti che il cantante italiano Al Bano terrà a Mosca giovedì e venerdì – e di cui si è molto parlato per l’intervento annunciato di molti ospiti tra cui l’ex moglie ed ex partner musicale di Al Bano, Romina Power – la corrispondente della Stampa da Mosca, Anna Zafesova, racconta l’esteso successo russo di molti cantanti italiani considerati da noi un po’ demodé. Sono tornati, anzi, non se ne sono mai andati. Il tutto esaurito per le tre serate dedicate ai 70 anni di Al Bano – biglietti da 45 a mille euro nella gigantesca sala di Krokus City di Mosca che si prepara oggi ad accogliere migliaia di fan – è solo l’ultimo dei trionfi che le star della canzone italiana, gli «italianzy» come vengono definiti in blocco, mietono immancabilmente nell’ex Urss.
I russi e Al Bano. E Toto Cutugno, e Riccardo Fogli: la Stampa racconta i successi in Russia di molti cantanti italiani un po' demodé, alla vigilia del concerto "della reunion".
Ieri i balneari italiani, quelli che gestiscono gli stabilimenti sulle coste, si sono trovati a Roma per protestare contro la prossima applicazione della direttiva europea Bolkestein, che rimetterà all’asta le concessioni delle attività balneari a partire dal 2015 nel quadro di un progetto più ampio per portare concorrenza in numerosi servizi. Le organizzazioni di categoria, Sib e Fib, «temono che la concorrenza possa travolgere i piccoli gestori e soppiantarli con i colossi dell’economia» come spiega Raffaello Masci sulla Stampa di oggi. Le norme previste dalla direttiva Bolkestein del 2006 interessano direttamente circa 28mila società balneari, che danno lavoro a quasi 300mila persone. Regioni come Emilia, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana ottengono grande beneficio dalla presenza degli stabilimenti sia sul fronte del turismo che dei maggiori introiti derivanti dalle società che gestiscono le spiagge. Da anni, però, le concessioni finiscono sempre alle stesse aziende solitamente gestite da piccoli nuclei familiari, cosa che rende complicata l’entrata di nuovi soggetti – magari più grandi e organizzati – nel campo della balneazione.
Chi ha ragione sulle spiagge? i gestori degli stabilimenti protestano contro la UE, ma Report mostrò che i loro privilegi sono troppi.
Questa notte c’è stata la 91ª cerimonia degli Oscar: come anticipato non c’è stato nessun presentatore e come anticipato nessun film ha dominato la serata. Per farsi un’idea, i premi per il miglior film, la miglior regia, il miglior attore e la miglior attrice sono andati ognuno a un film diverso. Il premio per il miglior film è andato (un po’ a sorpresa) a Green Book, gli altri ad Alfonso Cuarón (per Roma), Rami Malek (per Bohemian Rhapsody), e Olivia Colman (per La favorita). Ma oltre ai premi (e al red carpet), gli Oscar sono una cerimonia, fatta di momenti, seri e divertenti. Li abbiamo raccolti, per chi si sveglia ora e non vuole rivedersi oltre tre ore di premi e discorsi.
I migliori momenti degli Oscar. Foto, video e gif delle cose che si sono fatte notare e di cui si parlerà oggi, per chi stanotte dormiva.
Che cosa ha sussurrato Bob all’orecchio di Charlotte nel finale di Lost in translation? E alla fine di Titanic Rose e Jack non potevano salire insieme sul pezzo di legno e salvarsi tutti e due? Il sito di Time ha indagato (e seguendo il link ci sono altre risposte: questa è una selezione). Dentro ci sono spoiler, ovviamente, quindi andate avanti a vostro rischio e pericolo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
15 grandi domande cinematografiche. Con risposte, dove si può: dalla valigetta di Pulp Fiction all'ultimo bisbiglio di Lost in Translation, passando per la stanza 237 di Shining.
Fino a qualche anno fa si poteva prevedere l’andamento di una serata fra amici a seconda del contenitore in cui venivano portate le birre. Se un amico si presentava con una o due confezioni da sei lattine, di quelle che solitamente contengono birre a scarsa gradazione alcolica che vanno giù facilmente, si prospettava probabilmente una serata informale e chiassosa; se lo stesso amico portava con sé qualche bottiglia o addirittura una sola, grossa bottiglia di birra, magari artigianale, si sapeva già che si sarebbe bevuto di meno, magari meglio, e che il tono sarebbe stato più vicino alla degustazione. Ora la differenza è più sfumata, complici due fattori: un certo pregiudizio verso le lattine – dato che molte birre economiche e di scarsa qualità vengono vendute principalmente in lattina – che almeno in Europa ha portato i maggiori produttori a concentrare le attenzioni pubblicitarie sulla bottiglia in vetro, ma soprattutto il recente spostamento delle birre artigianali dalle bottiglie in vetro alla lattina, per via di ragioni pratiche e ambientali. Nel circolo degli appassionati di birra se ne parla da anni – anche se in Italia siamo rimasti un po’ indietro – e recentemente l’Atlantic ha riassunto la tendenza in un lungo articolo intitolato “L’ascesa della birra in lattina”.
La birra in lattina sta vincendo. E sta soppiantando quella in bottiglia, anche tra gli intenditori: negli Stati Uniti è così da tempo, qui ci stiamo arrivando.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi oggi è a Napoli per un incontro con gli enti locali per la definizione del progetto di recupero dell’area dell’ex acciaieria di Bagnoli, che si trova sulla costa tra Napoli e Pozzuoli e della cui trasformazione in un’area polifunzionale si parla da anni con le consuete lentezze e interruzioni successive del progetto. Stamattina è stato organizzato un corteo per contestare Renzi e il suo governo: le proteste non riguardavano direttamente le decisioni su Bagnoli – che pure sono da più parti criticate – ma le politiche più ampie del governo, come la riforma del lavoro. Il corteo – in tutto si parla di circa 2.000 persone – è iniziato intorno alle 11 di mattina ed è stato pacifico fino alla sua conclusione, quando alcuni gruppi di persone si sono scontrati con la polizia: ci sono stati lanci di sassi e di fumogeni e qualche ferito lieve da entrambe le parti. Lo scopo dei manifestanti che si sono scontrati con la polizia era violare la cosiddetta “zona rossa”, un’area del centro città sorvegliata in modo speciale per la presenza di Renzi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto degli scontri a Napoli durante la visita di Renzi. Una manifestazione per contestare il governo è finita in lanci di sassi e lacrimogeni.
Google può aver rinnegato da tempo la sua promessa di non essere il male – “don’t be evil” era un suo popolare slogan, agli inizi – ma sta ancora cercando di fare qualcosa di buono. In un brevetto depositato di recente, la società si è detta interessata a eliminare uno dei principali motivi di lamentela dei suoi utenti: incappare in uno spoiler, cioè nell’anticipazione non richiesta di una parte fondamentale della trama di un film, di un programma o di una serie tv. Piuttosto che rendere internet più sicuro, però, questo sistema in realtà si limita a minacciare il sintomo di una più vasta malattia, prodotta dalla rete stessa. In un’epoca di discussioni senza fine, gli spoiler sono l’unica cosa che riesce a farci tacere. Provate a parlare di cosa succede a Mance Rayder nell’ultima puntata di Game of Thrones e tutti quelli che non l’hanno vista vi diranno di stare zitti. Continuate a parlarne e tutti si allontaneranno da voi, colpevoli di non aver rispettato la più importante delle norme sociali contemporanee: il sacro dovere di non fare spoiler.
Da dove arriva il terrore degli spoiler? è un concetto recente, nato e alimentato da internet: e forse più che con le serie tv ha a che fare col tempo che passa e la paura di non riuscire a stargli dietro.
In queste ore diverse zone d’Italia sono interessate da piogge e nevicate impreviste che stanno causando diversi problemi e disagi. La situazione più grave è quella di Venezia, dove ormai da giorni l’acqua alta è arrivata a livelli che non si vedevano da decenni, mentre in Toscana nelle città di Firenze e Pisa la piena del fiume Arno ha raggiunto dimensioni che preoccupano le autorità locali. Da due giorni la neve sta inoltre creando grossi problemi di viabilità in Alto Adige, dove intere valli sono isolate e migliaia di persone sono rimaste senza elettricità. Senza dimenticare altri disagi che si sono registrati in Emilia-Romagna e nel Lazio, soprattutto a Roma. Qui sotto trovate un elenco delle situazioni più rilevanti, regione per regione. Venezia e il Veneto A Venezia era previsto per stamattina un nuovo picco di acqua alta, il fenomeno per cui l’acqua dei canali supera il livello delle strade e che negli scorsi giorni ha raggiunto livelli eccezionali causando danni ingenti. Intorno alle 13 l’acqua è arrivata a circa 150 centimetri sopra il livello medio e non è chiaro se salirà ancora; se arriverà a 160 sarà la seconda misura più alta registrata in questi giorni dopo i 187 centimetri di martedì 12 novembre. Sono previsti nuovi disagi e problemi per gli abitanti e i turisti: i mezzi pubblici cambieranno percorso – qui le modifiche – mentre ci si attende che il 77 per cento delle strade pedonali possa allagarsi.
Il maltempo in Italia, regione per regione. Le forti piogge non hanno causato problemi solo a Venezia: le situazioni più gravi sono in Alto Adige, Toscana ed Emilia-Romagna.
Nel marzo del 2019 l’imprenditore Flavio Briatore disse al Corriere della Sera che secondo lui lo stato avrebbe dovuto rivedere gli affitti delle concessioni balneari perché troppo bassi. Il Twiga Beach Club, noto stabilimento balneare di cui è proprietario, nel 2020 ha avuto un giro d’affari di quattro milioni di euro a fronte di canone di concessione da 17.619 euro versato allo stato. «Credo che centomila sarebbe un prezzo giusto», spiegò Briatore. «Io credo che se lo Stato mettesse due omini a controllare le metrature degli stabilimenti balneari e facesse un prezzo equo incasserebbe molti, molti soldi». Nonostante molte reazioni di indignazione seguite alle parole di Briatore, negli ultimi due anni lo stato ha confermato la proroga delle concessioni fino al 2033, approvata nel 2018 dal primo governo guidato da Giuseppe Conte, sostenuto dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle. In mancanza di nuove gare per l’assegnazione, i canoni continuano a rimanere gli stessi da anni: lo stato continua a incassare poco, senza garantire il confronto competitivo per il mercato.
Di chi sono le spiagge italiane. Di tutti, anche se da decenni lo stato le dà in concessione a canoni considerati molto bassi se paragonati ai prezzi per ombrellone e lettino.
Ci sono più milionari al mondo che australiani, almeno secondo il Credit Suisse, che ha calcolato quante sono le persone con un patrimonio che supera il milione di dollari. I milionari sono 24,2 milioni pari allo 0,5% circa della popolazione mondiale adulta. Tutti questi ricconi messi insieme controllano circa 63 mila miliardi di dollari, il 41% di loro vivono negli Stati Uniti, il 10% in Giappone e il 3% in Cina. Stabilire con esattezza il numero di milionari richiede comunque la scelta arbitraria di alcuni parametri. La società di consulenza Capgemini non valuta il patrimonio come fa Credit Suisse, ma la possibilità dei singoli di avere a disposizione risorse per investire almeno un milione di dollari. In questo caso il numero è inferiore: Capgemini stima che i milionari siano 10 milioni in tutto il mondo.
Ci sono più ricchi che australiani. Secondo Credit Suisse i milionari sono almeno 24,2 milioni di persone e controllano circa 63mila miliardi di dollari.
Bartolomeo Gagliano, l’uomo che mercoledì 18 dicembre non era rientrato da un permesso nel carcere di Genova a Marassi, è stato arrestato venerdì 20 dicembre a Mentone, una cittadina francese che si trova nella Costa Azzurra, adiacente al confine italiano. La sua fuga era stata ripresa con grande risalto da tutti i media italiani, provocando anche alcune polemiche sulla concessione dei permessi premio ai detenuti. Gagliano ha 55 anni ed era in carcere dal 2006 per estorsione, a cui nel 2008 si sono aggiunte altre accuse di rapina. Aveva ricevuto un permesso, il secondo negli ultimi sei mesi, per andare a visitare la madre a Savona. Avrebbe finito di scontare la sua pena tra poco più di un anno. Nel corso degli anni Ottanta era stato condannato per tre omicidi, per cui aveva scontato diversi anni in ospedali psichiatrici giudiziari: per questo motivo la stampa aveva parlato spesso della sua evasione come di quella di un “serial killer”. Negli anni successivi, oltre ad evadere più volte dalle strutture in cui si trovava recluso, aveva commesso diversi altri crimini violenti, tra cui un tentato omicidio e diversi furti e rapine.
Gagliano è stato arrestato. L'uomo che mercoledì non era rientrato nel carcere di Genova è stato trovato a Mentone, sulla frontiera italo-francese.
L’autostrada A1 – la più lunga autostrada italiana, che collega Milano a Napoli – rimarrà chiusa per un breve tratto mercoledì 26 luglio per disinnescare un ordigno bellico. Il tratto interessato è quello tra il Lazio e l’Umbria, che passa da Orvieto a Orte al chilometro 491 in direzione Napoli. Il tratto dell’A1 rimarrà chiuso dalle 9 del mattino alle 12. Per chi viene da nord e viaggia verso Roma, il tratto bloccato è l’intero Orvieto-Orte; per chi viene da sud verso Firenze il tratto interessato è più piccolo, solo Orte-Attigliano. A partire dalle 8.30 sarà interdetto l’accesso a due aree di servizio del tratto, Tevere Ovest e Giove Ovest, per evitare che la gente riparta quando sono in corso i lavori di disinnesco. “Autostrade per l’Italia” consiglia a chi viaggia da nord di uscire alla stazione di Valdichiana, seguire il raccordo Bettolle-Siena verso Perugia e poi percorrere l’E45 verso Terni per riprendere l’A1 dalla stazione di Orte.
Autostrada A1: il 26 agosto il tratto che va da Orte a Orvieto rimarrà chiuso. Solo per tre ore della mattina, per disinnescare un ordigno bellico: le cose da sapere per chi passerà da quelle parti e potrebbe trovare molto traffico.
L’AGCM (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, anche nota come Antitrust) ha chiuso l’istruttoria avviata lo scorso aprile contro Facebook Ireland Ltd. e la società che la controlla, Facebook Inc., sanzionandole con una multa da 10 milioni di euro per aver violato gli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo. Secondo l’AGCM Facebook avrebbe agito scorrettamente non comunicando chiaramente a chi si iscrive che i suoi dati personali possono essere usati per fini commerciali. «Facebook Ireland Ltd. e Facebook Inc.», si legge nella nota dell’AGCM, «non hanno informato adeguatamente e immediatamente i consumatori, in fase di attivazione dell’account, dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti. In tal modo hanno indotto i consumatori a registrarsi sulla Piattaforma Facebook, enfatizzando anche la gratuità del servizio. Inoltre, hanno esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i quali subiscono, senza espresso e preventivo consenso, la trasmissione e l’uso da parte di Facebook e di terzi, per finalità commerciali, dei dati che li riguardano».
L’Antitrust ha sanzionato Facebook con un multa di 10 milioni di euro.
A un certo punto, da bambini, prendiamo in mano una matita o un pennarello e iniziamo a disegnare. Prima di quel momento, è difficile stabilire con quale mano scriveremo, mangeremo e saluteremo, e si possono solo fare delle ipotesi legate al pollice che i bambini scelgono come sostituto del ciuccio. Nemmeno i genetisti sanno prevedere con esattezza se un neonato sarà mancino o no: si sa che la manualità destra o sinistra ha un’origine genetica, ma non si è ancora capito quale parte del DNA sia interessata (anche perché i geni coinvolti potrebbero essere circa 40). Cosa determini la mano con cui scriviamo e perché solo il 10 per cento di noi lo faccia con la sinistra resta un mistero. Ci sono però alcune cose sul mancinismo che sappiamo, come hanno raccontato Hanna Fry e Adam Rutherford nel loro programma radiofonico per la BBC. Ad esempio che abbiamo un occhio, un piede e un orecchio dominanti che non sono necessariamente il sinistro per i mancini e viceversa per i destrimani (esistono anche test per capire quanto si utilizza un lato o l’altro del corpo). Alcuni studi sul cervello umano, poi, hanno scoperto un legame tra l’area del linguaggio e quella della manualità. Sappiamo anche, poi, che ci sono tanti tennisti mancini e che i gorilla mancini sono tanti quanti i gorilla destrimani.
Cosa sappiamo sui mancini. Non molto, perché è complicato studiarli: sono davvero più creativi? E perché un tempo erano discriminati?.
Giovedì gli Stati Uniti hanno inserito l’azienda tecnologica cinese Xiaomi in una “blacklist” di società straniere soggette a forti restrizioni, tra cui il divieto di ricevere investimenti americani. La ragione per cui Xiaomi e altre otto aziende cinesi sono state inserite nella blacklist è che secondo il dipartimento della Difesa americano avrebbero connessioni con l’esercito cinese, con cui collaborerebbero fornendogli tecnologie avanzate e consulenze. Dopo questa decisione, arrivata a meno di una settimana dall’insediamento della nuova amministrazione di Joe Biden, il valore delle azioni di Xiaomi alla borsa di Hong Kong è diminuito del 10 per cento. L’amministrazione di Donald Trump aveva già messo 35 aziende cinesi nella blacklist del Pentagono; tra queste c’è Huawei, un’altra importante azienda tecnologica. L’atteggiamento della presidenza di Trump nei confronti della Cina ha molto cambiato i rapporti degli Stati Uniti con questo paese, e queste ultime decisioni della sua amministrazione complicano ancora di più la situazione che Biden si troverà a gestire.
Gli Stati Uniti hanno messo Xiaomi nella “blacklist” delle aziende straniere che non possono ricevere investimenti americani.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
L’Europa si allarga sottobanco. Mentre l'Europa occidentale cerca di combattere l'immigrazione, Ungheria, Romania e Bulgaria hanno trovato un modo per regolarizzare milioni di extracomunitari.
Da qualche anno John Galliano, Prada, Christian Dior, Louis Vuitton, Ferragamo, Nike e altre importanti aziende di moda sono particolarmente interessate all’Islanda: non per il successo del turismo o del calcio, per le sue aurore boreali e gli aerei abbandonati a fare da sfondo a una sfilata, ma per la sua pelle di pesce. È infatti nella pittoresca cittadina di Sauðárkrókur, affacciata su un fiordo nel nord-est del paese, che si trova Atlantic Leather, l’unica azienda d’Europa – e una delle pochissime al mondo – a lavorare pelle di pesce pregiata, impiegata dai marchi di alta moda per scarpe, borse e vestiti. I prodotti di pelle sono sempre più richiesti: per farsi un’idea, nel 2015 il mercato mondiale della pelle aveva raggiunto i 43 miliardi di euro. La domanda cresce soprattutto in Cina – per via della classe medio-borghese – e tra i millennials, cioè i nati dalla metà degli anni Ottanta ai primi anni Duemila. Nell’ultimo trimestre del 2018 il gruppo di lusso LVMH, che controlla aziende come Louis Vuitton e Christian Dior, ha avuto un aumento del 25 per cento nelle vendite di prodotti di pelle.
Le borsette in pelle di salmone? sempre più aziende di lusso usano pelle di pesce per vestiti e borsette: molta arriva da una conceria islandese e – tranquilli – non puzza.
Sabato 14 febbraio si è tenuta la cerimonia di premiazione della 65esima edizione del festival del cinema di Berlino, uno dei più importanti del mondo, iniziato giovedì 5 febbraio. L’Orso d’oro è andato al film “Taxi” del regista iraniano Jafar Panahi, realizzato nonostante i divieti in Iran (lui stesso non può uscire dal paese), che racconta la giornata di un improbabile conducente di taxi per le strade di Teheran. Durante la cerimonia di premiazione l’Orso d’oro è stato ritirato da alcuni membri della famiglia di Panahi, tra cui sua nipote, che è salita sul palco ed è stata accolta dal presidente di giuria Darren Aronofski. Il Gran Premio della Giuria è andato al regista cileno Pablo Larraìn per “El Club”, film su una casa di riposo per preti pedofili. Il regista Jayro Bustamante ha vinto il premio Alfred Bauer – nuove prospettive per il film “Ixcanul”, mentre per la miglior regia sono stati premiati ex aequo il regista rumeno Radu Jude per “Aferim” e la regista polacca Malgorzata Szumowska per “Body”. Nello stesso film i due attori premiati: Charlotte Rampling e Tom Courtenay, per “45 Years” di Andrew Haigh, in cui interpretano Kate e Geoff, una coppia che si prepara a festeggiare il 45° anniversario di matrimonio. Per la miglior sceneggiatura è stato premiato il cileno Patricio Guzman, per il documentario “El botón de nácar”; infine anche il premio per il miglior contributo tecnico è stato assegnato ex aequo: a Sturla Brandth Grovlen come miglior cameraman per il film “Grøvlen per “Victoria” e a Evgeniy Privin e Sergey Mikhalchuk per “Under Electric Clouds”.
Chi ha vinto alla Berlinale. L’Orso d’oro è andato al film "Taxi" del regista iraniano Jafar Panahi, Charlotte Rampling è stata premiata come miglior attrice.
Marco Dambrosio, alias Makkox, è un disegnatore e fumettista, autore dell’albo a fumetti Canemucco. Il Post lo aveva intervistato qui.
Benedetto XVI a Londra. L'attentato al Papa, disegnato da Makkox.
Nel primo pomeriggio di sabato 8 agosto è stato ritrovato in provincia di Messina il corpo di Viviana Parisi, la donna scomparsa lunedì 3 agosto insieme al figlio Gioele, di 4 anni. Il corpo è stato trovato a circa 500 metri dal punto sull’autostrada in cui la donna e il bambino erano stati visti l’ultima volta, ed è stato identificato grazie ai vestiti e alla fede nuziale. Le ricerche proseguivano da lunedì, e la polizia era riuscita nel frattempo a ricostruire i suoi ultimi movimenti. Viviana Parisi aveva 43 anni, era nata a Torino ma si era trasferita da qualche anno in Sicilia, dove faceva la dj. Viveva con il marito e il figlio a Venetico, un piccolo paese tra Messina e Milazzo. Lunedì mattina era uscita con il figlio, dicendo al marito, Daniele Mondello, di essere diretta al centro commerciale di Milazzo, distante circa 30 km; aveva lasciato il telefono a casa.
Cosa sappiamo della donna scomparsa con il figlio in Sicilia. Il suo corpo è stato trovato ieri non lontano dal posto in cui era stata vista per l'ultima volta il 3 agosto, il bambino non è ancora stato ritrovato.
Nel 2012, il regista vecchia-scuola David Lynch disse: «Se guardate un film sul telefono non vivrete mai l’esperienza del film, neanche in un trilione di anni. Penserete di averlo visto, ma vi ingannerete. È una vera tristezza, che pensiate di aver visto un film sul vostro fottuto telefono. Siate seri». Sono passati solo pochi anni, ma sono già cambiate tantissime cose, tra i film, i cinema e anche Hollywood: abbastanza perché ora si parli molto concretamente di serie prodotte per essere viste sugli smartphone. Serie smartphone, quindi. Nel 2012, quando Lynch parlava inorridito dei film visti sui cellulari, Netflix era appena arrivata in Europa e stava producendo le sue prime serie. Oggi si parla invece di «guerre dello streaming» per raccontare l’imminente sfida che società come Disney e Apple muoveranno a Netflix, con il fine di prendersi la propria fetta in un mercato sempre più ricco. E il successo dei servizi di film e serie in streaming è stato uno dei principali fattori di cambiamento nel mondo del cinema, con sempre più prodotti pensati per essere visti su uno schermo televisivo domestico e le cicliche polemiche sugli effetti che questo ha sul Cinema con la lettera maiuscola. Una cosa che dal 2012 non è ancora cambiata granché riguarda però i film e le serie guardati su smartphone. Qualche utente di Netflix lo fa – si parla di uno su dieci – ma nessuno ha mai fatto grossi investimenti in quella direzione e chi guarda un film sul cellulare guarda sostanzialmente un film molto in piccolo.
È il momento delle serie smartphone? cioè le serie fatte apposta per essere viste su smartphone, con episodi al massimo di dieci minuti: nel 2020 toccherà occuparsi anche di loro.
In una delle foto di animali più suggestive della settimana un gruppo di zebre beve da una pozza d’acqua nel nord della Namibia, in Africa: si tratta di un’immagine diffusa dal WWF (World Wildlife Fund), i cui ricercatori hanno di recente monitorato gli spostamenti di migliaia di zebre lungo circa 500 chilometri tra la Namibia e il Botswana. Secondo i ricercatori del WWF è stata la più lunga migrazione di mammiferi mai documentata in Africa. Molte altre foto della settimana sono dedicate a bestie impegnate in attività apparentemente meno faticose. Per esempio c’è quella di un ippopotamo femmina di una tonnellata e mezzo, Jenny, che nuota all’interno di una vasca nell’Adventure Aquarium di Camden, nel New Jersey; a Omaha, in Nebraska, un gorilla riposa in una posizione molto comoda davanti ad alcuni visitatori. E ci sono diversi cuccioli di predatori a quattro zampe, temibili da adulti ma molto meno da piccoli: il lupo, il ghepardo, la tigre del Bengala.
Un bradipo alla porta. Ma anche un gorilla indifferente e un ippopotamo in un acquario, nelle foto bestiali più belle della settimana.
È stato diffuso il primo teaser di “Sempre meglio che lavorare”, il film dei The Pills, il gruppo di ragazzi romani ideatori dell’omonima web serie su YouTube. Il film, diretto da Luca Vecchi e con protagonisti lo stesso Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini, racconta la storia di tre ragazzi di quasi trent’anni con nessuna intenzione di prendersi sul serio, “paladini di una battaglia ideologica: immobilismo post-adolescenziale costi quel che costi”. Al film – che è stato prodotto da Eat Movie e verrà distribuito da Medusa Film a partire dal 21 gennaio 2016 – hanno partecipato anche Giancarlo Esposito, il Gus Fring della serie tv Breaking Bad (il teaser si intitola appunto “Los Pollos Romanos”) e Gianni Morandi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il primo teaser del film dei The Pills. Si chiama "Sempre meglio che lavorare" e c'è anche Giancarlo Esposito, ovvero Gus Fring di "Breaking Bad": uscirà il 21 gennaio 2016.
Nel pomeriggio di sabato 21 agosto è stata aperta al pubblico la camera ardente di Gino Strada, il medico e fondatore di Emergency, una delle più importanti ong del mondo, morto il 13 agosto a 73 anni. La camera ardente è stata allestita nella sede di Emergency di Milano, in via Santa Croce, e rimarrà aperta fino a lunedì alle 14. Già sabato centinaia di persone hanno reso omaggio a Strada, tra cui anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il fondatore dell’associazione Libera don Luigi Ciotti, il segretario della CGIL Maurizio Landini e l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti. Strada era stato per decenni un punto di riferimento dell’attivismo pacifista italiano, denunciando e raccontando le violenze e la brutalità della guerra. Si era speso in particolare per chiedere la fine della guerra in Afghanistan, dove nel corso degli anni Emergency aveva aperto diversi ospedali e dove ha continuato a operare anche nelle ultime settimane, nonostante l’avanzata dei talebani. È morto mentre era in vacanza in Normandia.
Le foto della camera ardente di Gino Strada. È stata allestita nella sede di Emergency a Milano, dove centinaia di persone hanno reso omaggio al fondatore della ong.