source
stringlengths
2
10.4k
target
stringlengths
10
369
Il sindaco di Livorno del Movimento 5 Stelle, Filippo Nogarin, ha annunciato su Facebook di essere indagato per omicidio colposo plurimo in un’inchiesta per l’alluvione del Rio Maggiore che nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2017 causò la morte di otto persone, tra cui un bambino di quattro anni. «Non sono stupito per questa indagine, visto che in quanto sindaco sono il diretto responsabile della Protezione civile comunale», ha scritto Nogarin, che ha aggiunto di aver saputo dell’indagine la scorsa settimana e di essere stato interrogato una prima volta lunedì mattina. (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src='https://connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v2.11';fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
Perché Filippo Nogarin è indagato. Il sindaco di Livorno è sospettato di omicidio colposo per l'alluvione che lo scorso 10 settembre causò la morte di otto persone.
Fino al 7 giugno 2015 la Galleria civica di Modena ospita a Palazzo Santa Margherita la mostra The Cinema Show, che raccoglie una selezione di fotografie dall’archivio del museo sul tema del cinema: immagini di scena, ritratti in studio e scatti realizzati durante le pause sul set da più di quaranta fotografi nell’arco di un secolo. Tra i personaggi fotografati ci sono Marlene Dietrich, Marilyn Monroe, John Huston, Klaus Kinski con in braccio il figlio Nanhoï, Robert De Niro sul set del film di Bertolucci “Novecento” e protagonisti del cinema italiano come Mario Monicelli e Carlo Verdone. Fanno parte della mostra anche due documentari sulla fotografia di scena prodotti da Haiku Film per la televisione: “I fotografi di scena”, dalla serie “I Mestieri del Cinema” e “Fotografi… in scena: Mario Tursi”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
C’è una bella mostra sul cinema a Modena. Alla Galleria civica fino al 7 giugno sono esposte foto di scena e ritratti di grandi attori e registi, realizzati da 40 fotografi.
La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha alzato i tassi d’interesse portandoli a 1,50 – 1,75 per cento, dall’attuale 1,25 – 1,50 per cento. La decisione era stata ampiamente anticipata da analisti e mercati, quindi non ha sorpreso più di tanto. Entro la fine dell’anno sono previsti altri rialzi, fino a raggiungere il 2 – 2,25 per cento, e nel 2019 si dovrebbe arrivare al 3 per cento. Jerome Powell, da pochi mesi presidente della FED, ha detto che l’economia statunitense continua a crescere, anche se con un lieve rallentamento rispetto alla fine del 2017. Ci sono comunque buone previsioni per la crescita, ma Powell ha preferito non attribuirla alla recente riforma fiscale di Donald Trump, dicendo che è ancora troppo presto per valutare i suoi effetti.
La Federal Reserve ha alzato i tassi d’interesse negli Stati Uniti.
Insieme al “decreto agosto“, venerdì il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge per una legge delega che porti a una riforma del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), l’organo di autogoverno dei magistrati che decide promozioni, sanzioni disciplinari e trasferimenti. Il disegno di legge è stato presentato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ha parlato di «una riforma molto importante» che ha «l’obbiettivo di scardinare il sistema che si è venuto a creare a causa delle cosiddette degenerazioni del correntismo», un sistema di spartizione di cariche e posti di potere in base all’appartenenza dei magistrati a diverse correnti, di cui si è molto parlato nell’ultimo anno. Le novità per il CSM contenute nel disegno di legge sono molte, ma bisogna tenere presente una cosa: dovrà essere discusso e approvato dal parlamento e per questo è possibile che il testo presentato venerdì subisca modifiche sostanziali.
La proposta di riforma del Consiglio Superiore della Magistratura. È contenuta in un disegno di legge presentato venerdì dal ministro Bonafede e, nelle sue intenzioni, servirà per superare le «degenerazioni del correntismo».
Milano è una città abituata a esprimere sindaci figli del proprio tempo. Negli anni Ottanta fu un dominio socialista, per poi passare alla Lega Nord non appena quel partito si affacciò nel dibattito nazionale. Nel 2011 l’elezione di Giuliano Pisapia fu considerata una delle prime crepe nel calo definitivo del consenso di Silvio Berlusconi. Cinque anni dopo Beppe Sala rappresentò invece l’espressione di un centrosinistra civico e liberale che sembrava destinato a soppiantare il modello precedente, mentre lo stesso sembrava accadere nel resto del paese. E adesso? Le elezioni del nuovo sindaco, previste per la primavera del 2021, si terranno in uno scenario completamente diverso. Il progetto di far compiere a Milano il passo che le mancava per diventare Londra o Parigi – iniziato con l’Esposizione universale del 2015, di cui l’attuale sindaco Beppe Sala è stato tra i principali artefici in qualità di commissario unico, e che ha avviato un momento straordinario di sviluppo – è stato forzatamente accantonato dalla pandemia da coronavirus. Gli uffici, le università, i ristoranti e i teatri si sono svuotati da un giorno all’altro e non torneranno a pieno regime a breve termine, così come non torneranno gli eventi e i turisti che negli ultimi anni avevano portato molta ricchezza. Nel futuro prossimo Milano rischia di essere una città più povera, in tutti i sensi: circoleranno molti meno soldi e competenze e opportunità di prima, in una città che ha costruito la sua immagine sui soldi, sulle competenze, sulle opportunità. Che sindaco richiedono questi tempi?
Dove andrà Milano? a pochi mesi dal voto – e in una situazione radicalmente diversa da soli sei mesi fa – Beppe Sala non ha ancora deciso se ricandidarsi: abbiamo cercato di capire cosa può accadere.
L’11 gennaio del 2000, il fotografo Noah Kalina decise di scattare ogni giorno una foto del proprio volto, diventando famoso qualche anno dopo in Rete grazie a un video che proponeva la trasformazione e l’invecchiamento del suo viso nel corso di quasi 2600 giorni. L’iniziativa di Kalina ha portato a diverse imitazioni, famosa quella ideata dagli autori dei Simpson, e alla nascita di un genere per raccontare il trascorrere del tempo da una prospettiva molto personale.
Come invecchi davanti all’iPhone. Con Everyday scatti ogni giorno una foto del tuo viso e alla lunga un video racconta come sei cambiato negli anni.
Facebook sta investendo molto su Live, il suo strumento per le dirette video, e negli ultimi due mesi ha avviato collaborazioni con alcuni dei più grandi siti di notizie al mondo, per convincerli a usarlo, a trasmettere dal vivo e a fare conoscere al loro pubblico il nuovo servizio. Gli accordi non sono solamente di tipo tecnico: seppure in modo generico e stando sul vago, lo scorso aprile il responsabile di Live ha ammesso che “in alcuni casi” Facebook offre “un incentivo economico” alle testate per produrre le dirette. Dal punto di vista del social network è una strategia comprensibile per diffondere e fare crescere il servizio, ma per i giornali che ricevono gli “incentivi” si pone qualche problema, se non di opportunità, per lo meno di trasparenza: gli accordi con Facebook sono riservati e poche testate hanno comunicato in modo chiaro ai loro lettori di ricevere denaro, e che questo sia l’incentivo alle cose che pubblicano. Grazie alla strategia piuttosto aggressiva promossa da Facebook, nelle ultime settimane il numero di dirette è aumentato sensibilmente, soprattutto negli Stati Uniti: si è prodotto di tutto, dalle domande e risposte con i giornalisti in redazione alle riprese di eventi di vario tipo, compreso l’esperimento dell’anguria di BuzzFeed, che per l’enorme seguito ricevuto ha riaperto la discussione sul futuro del giornalismo e sul suo presente. Tra visualizzazioni in diretta e in differita quel video è stato visto quasi 10 milioni di volte, e ha contribuito più di qualsiasi altra cosa a far conoscere e parlare di Facebook Live.
Facebook paga i giornali per i suoi Live. Però soltanto alcuni, che sono un po' reticenti a spiegarlo ai loro lettori.
Pippo Civati ha ripreso oggi sul suo blog la segnalazione di un lettore che ha notato una nuova area “Dialogo con i cittadini” sul sito del Governo italiano, così spiegata sul sito stesso: In poco più di due mesi dal suo insediamento, sono giunte al sito del governo circa 2 mila mail rivolte al Presidente del Consiglio.* Più della metà dei cittadini (56%) scrive al presidente Monti per esprimere un sentimento di “gratitudine e fiducia” nel suo operato e con l’intento di formulare proposte per contribuire a risolvere la crisi e far ripartire la crescita. Il 44% delle mail chiedono soprattutto un maggiore sforzo al governo per ridurre i “costi della politica e della pubblica amministrazione” e una maggiore attenzione verso i giovani, il lavoro, la famiglia. A tutti questi cittadini il presidente Monti sta rispondendo personalmente ringraziandoli per il sostegno dato al governo. Per valorizzare e dare continuità alla comunicazione abbiamo deciso di aprire uno spazio riservato al dialogo con i cittadini che presto saranno invitati ad esprimere la propria opinione attraverso l’utilizzo di strumenti di partecipazione telematica. Iniziamo da oggi con una sezione informativa alimentata con i quesiti che quotidianamente arrivano al sito del governo. A tutte le domande stiamo dando, con l’aiuto di esperti e tecnici di settore, una risposta adeguata. In questa sezione sono pubblicati alcuni quesiti e le relative risposte. Per facilitare la consultazione sono stati raggruppati per aree tematiche e i temi trattati riassunti in un reportstatistico. Delle mail più significative proponiamo alcuni estratti. Per tutti coloro che vogliono partecipare all’iniziativa è disponibile il modulo.
La nuova pagina “nordcoreana” del sito del governo. Uno spazio "Dialogo con i cittadini" ospita una assai povera scelta di complimenti e consensi per "il nonno Mario".
Da due giorni si può scaricare gratuitamente la Nik Collection, un insieme di sette applicazioni molto apprezzate per modificare le fotografie (photo editing), disponibili sia per pc sia per Mac e da usare assieme ai programmi di fotografia più comuni come Photoshop e Lightroom. Fino a due giorni fa la Nik Collection – che è di proprietà di Google – costava 150 dollari, un prezzo comunque molto basso per una buona raccolta di programmi di photo editing. Google ha spiegato di aver reso gratuita la Nik Collection «parallelamente ai nostri investimenti sul lungo termine per rendere perfetta l’esperienza di photo editing sui dispositivi mobili», dove Google è già presente con due app molto popolari come Google Photos e Snapseed. La misura è stata accolta positivamente da diversi appassionati di fotografia, anche se secondo alcuni significa che Google ha deciso di non investire più nella Nik Collection, e che potrebbe presto eliminarla dal mercato. Google ha anche aggiunto che tutti quelli che hanno acquistato la Nik Collection nel 2016 possono fare richiesta per ottenere un rimborso. Fra le sette applicazioni ce ne sono alcune molto utilizzate come Silver Efex pro, che serve a creare immagini in bianco e nero molto ben definite, e Color Effect Pro, che permette di gestire i colori e introdurre effetti particolari nelle proprie foto.
Google ha reso gratuiti degli ottimi programmi di fotografia. Sono quelli della Nik Collection, comprati da Google quattro anni fa e che costavano complessivamente 150 dollari.
L’azienda veneta Stefanel si trova in difficoltà economiche da qualche anno e mercoledì ha comunicato ai sindacati che assistono i suoi dipendenti “l’intenzione di chiedere una cassa integrazione a rotazione” per 244 persone. Secondo i sindacati, riguarderebbe 60 dipendenti della sede centrale, che si trova a Ponte di Piave in provincia di Treviso, e il personale nei negozi in tutta Italia. A settembre Stefanel aveva dichiarato una perdita di 20,9 milioni di euro e un patrimonio netto di 7,5 milioni, e a dicembre aveva chiesto l’accesso al concordato preventivo, che ha ottenuto qualche giorno fa dal tribunale di Treviso per la durata di 120 giorni. Si tratta di uno strumento che tutela un’impresa in crisi o in stato di insolvenza dalle richieste dei singoli creditori, consentendole di proseguire con l’attività e guadagnare tempo per trovare una soluzione alla crisi. Allo scadere del tempo fissato dal tribunale, l’impresa deve o presentare il piano di concordato definitivo o depositare una domanda per un accordo di ristrutturazione dei debiti. Il 15 gennaio l’assemblea degli azionisti ha rimandato ogni decisione amministrativa all’esito del processo di riorganizzazione aziendale in corso. Il piano di rilancio punta soprattutto a modernizzare Stefanel, che nell’offerta e nella distribuzione è rimasta ancorata a un modello considerato ormai superato. Il progetto prevede per prima cosa prodotti più contemporanei e di ritrovare un’identità al marchio, che si è molto diluito negli ultimi tempi; in particolare prevede di concentrarsi sui filati, il suo storico punto di forza. Richiede anche di passare dalle attuali due collezioni annuali (una per la primavera/estate e l’altra per l’autunno/inverno) a otto, con l’introduzione continuativa di vestiti e accessori, come accade nella fast fashion, cioè nelle aziende di abbigliamento economiche e alla moda (come H&M e Zara) che offrono sempre qualcosa di nuovo in negozio, invogliando a comprare più spesso a piccoli prezzi. Le collezioni saranno disegnate con l’aiuto dell’agenzia creativa Brave New World.
Stefanel è ancora in profonda crisi. Nel 2018 ha perso 20 milioni di euro, ora chiederà la cassa integrazione per oltre 200 persone e avvierà un piano per provare a tornare competitiva.
Negli ultimi giorni diversi quotidiani hanno parlato dell’esistenza di un presunto “bonus vacanze” che il governo italiano dovrebbe annunciare a breve per incoraggiare i cittadini a prenotare soggiorni estivi in Italia, e sostenere così il settore del turismo (che a causa del coronavirus nei prossimi mesi potrebbe subire danni enormi). In realtà per il momento la misura è soltanto una delle ipotesi che il governo sta studiando, e non ci sono certezze sulla sua effettiva emanazione. Secondo un articolo del Sole 24 Ore pubblicato il 17 aprile, uno dei primi a parlare del “bonus vacanze”, il governo sta pensando di introdurlo insieme a una serie di sostegni e detrazioni destinati a vari settori che secondo i giornali saranno contenuti nel «decreto aprile».
Perché si parla di “bonus vacanze”. Secondo i giornali il governo sta studiando una detrazione fiscale per chi prenoterà un soggiorno estivo in Italia, ma per ora è solo un'ipotesi.
Intorno alle 22 di mercoledì 23 novembre a Torino ci sono stati momenti di forte tensione nei pressi dell’ex villaggio olimpico (ex MOI), da più di 3 anni occupato da circa 1.300 migranti per i quali il comune ha in programma da tempo uno sgombero, che però fatica a realizzare. Alcune centinaia di migranti hanno protestato davanti alle palazzine dell’ex MOI, in modo piuttosto violento secondo alcuni testimoni, ma non sono ancora chiare le cause della protesta e delle nuove tensioni con gli abitanti della zona, che da tempo aspettano un piano di riqualificazione e la sistemazione dei migranti in strutture più idonee. Tutto sembra essere iniziato vicino all’ingresso della sala scommesse Match Point in via Giordano Bruno, alle spalle della ferrovia che porta alla stazione di Torino Lingotto e su cui affaccia parte dell’ex MOI: sono esplose due bombe carta, secondo altri testimoni due grossi petardi. Nella sala c’erano diversi scommettitori per seguire la partita tra Napoli e Dinamo Kiev, che hanno pensato a una sorta di rappresaglia per quanto accaduto alcuni giorni fa, quando erano stati fatti scoppiare altri petardi davanti al bar Sweet, frequentato dagli ultras del Torino e che si trova non molto distante dallo Stadio Olimpico. La polizia sta indagando, ma per ora non è chiaro chi abbia fatto esplodere i petardi e con quali motivazioni.
Cosa è successo mercoledì notte a Torino. Centinaia di migranti hanno protestato con veemenza dopo l'esplosione di alcune bombe carta nei pressi del villaggio olimpico, occupato da anni: e non si sa ancora chi sia stato.
Chi sta guardando su Netflix la quarta stagione di The Crown, che gira intorno alla storia della famiglia reale britannica dalla fine degli anni Settanta fino al 1990, si starà chiedendo quanto ci sia di vero nelle ricostruzioni degli eventi ma anche che facce avessero in quel periodo i componenti della famiglia reale e gli altri personaggi della serie, e anche quanto la serie sia fedele alla realtà sul piano delle immagini. – Leggi anche: Cosa c’è di vero e cosa no nella quarta stagione di “The Crown”
Le foto vere delle storie di “The Crown”. Com'erano davvero in quegli anni i componenti della famiglia reale britannica e gli altri personaggi della popolare serie di Netflix.
Il regista russo Kirill Serebrennikov è stato liberato su cauzione dopo che un tribunale di Mosca ha ribaltato la decisione di estendere di tre mesi i suoi arresti domiciliari, presa da un’altra corte la scorsa settimana. Serebrennikov ha 49 anni, è direttore dell’illustre teatro Gogol di Mosca, regista e sceneggiatore conosciuto in tutto il mondo; nel 2006 il suo Playing the Victim aveva vinto il Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film al Festival del cinema di Roma. Ora Serebrennikov può lavorare liberamente a patto di non lasciare Mosca. Serebrennikov era stato arrestato nell’agosto del 2017 con l’accusa di appropriazione indebita di fondi pubblici destinati a un progetto teatrale, insieme ad altri tre colleghi: secondo l’accusa si tratta di 1,8 milioni di euro. Serebrennikov si è sempre detto innocente e ha definito le accuse “assurde”. Molti influenti artisti e intellettuali non solo russi si sono schierati in sua difesa, tra cui l’attrice Cate Blanchett.
Il regista russo Kirill Serebrennikov, famoso per “Playing the Victim”, è stato scarcerato su cauzione.
Nel nuovo Dpcm che proroga fino al 31 luglio le misure di contenimento all’emergenza coronavirus è stato autorizzato l’uso delle cappelliere per i bagagli a mano nei voli di linea che era stato vietato lo scorso 26 giugno. Il Dpcm prevede che le singole compagnie adottino «specifiche procedure» che permettano l’imbarco negli spazi per i bagagli che si trovano sopra ai sedili «garantendo i dovuti tempi tecnici operativi al fine di evitare assembramenti nell’imbarco e nella discesa e riducendo al minimo le fasi di movimentazione». In sostanza viene abolito il divieto, ma le compagnie aeree dovranno decidere le modalità con cui si potrà portare i bagagli a mano sui voli in sicurezza. I passeggeri dovranno quindi informarsi prima dell’imbarco sulle regole stabilite da ogni operatore per rispettare quanto previsto dal Dpcm. Nel provvedimento del governo inoltre è stabilito che «gli indumenti personali (giacca, cappotto, maglione ecc..) da collocare nelle cappelliere, dovranno essere custoditi in un apposito contenitore monouso, consegnato dal vettore al momento dell’imbarco, per evitare il contatto tra gli indumenti personali dei viaggiatori nelle stesse cappelliere».
Il governo ha abolito il divieto dell’uso delle cappelliere per i bagagli a mano sugli aerei di linea.
I risultati definitivi delle elezioni regionali in Sicilia di domenica 5 novembre sono arrivati solo verso la mezzanotte di lunedì 6, a 16 ore dall’inizio dello spoglio. Nello Musumeci, il candidato sostenuto dalla coalizione di centrodestra, è stato il più votato: ha ottenuto il 39,8 per cento dei voti, mentre le liste a lui collegate il 42 per cento (e 29 seggi). Visto che ai 29 seggi vanno aggiunti i 7 seggi del listino del presidente, il centrodestra ha raggiunto la maggioranza nel Parlamento regionale con 36 deputati su 70 totali. Il Movimento 5 Stelle è stato il singolo partito più votato, con il 26,6 per cento dei voti e i 20 seggi ottenuti dalla lista; il suo candidato, Giancarlo Cancelleri, ha ottenuto il 34,6 per cento. Il candidato di PD e Alternativa Popolare Fabrizio Micari ha ottenuto il 18,6 per cento, le liste che lo sostengono il 25 per cento e 13 seggi. La lista di Alternativa Popolare si è fermata al 4 per cento, non riuscendo quindi a superare il quorum del 5 per cento: Angelino Alfano ha commentato dicendo che «anche se non abbiamo ottenuto i risultati sperati non abbiamo rimpianti, perché abbiamo fatto la scelta giusta». Il candidato della sinistra, Giuseppe Fava, ha ottenuto il 6,1 per cento dei voti, contro il 5,2 per cento della sua lista, e solo un seggio.
Com’è finita in Sicilia. I risultati definitivi sono arrivati intorno alla mezzanotte di lunedì: Nello Musumeci è il nuovo presidente della regione.
Ieri il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Beppe Pisanu, è tornato sul tema delle stragi di mafia degli anni Novanta nel corso della sua relazione. È un testo tanto lungo quanto interessante: quasi appassionante, specie considerato che si tratta una relazione ufficiale. Oltre alla frasi riportate ieri dai giornali sulla presunta trattativa tra Stato e mafia – “ci fu qualcosa del genere” – è significativo il lavoro di ricostruzione e contestualizzazione operato da Pisanu nel raccontare due anni tragici e cruciali nella storia dell’Italia. L’attentato dell’Addaura
Che cosa ha detto Pisanu. I passaggi cruciali della relazione in commissione antimafia, sulle stragi degli anni Novanta e la presunta trattativa tra Stato e mafia.
Domenica delle Palme, o Domenica della Passione del Signore, è la festa che nel 2015 cade domenica 29 marzo: secondo il calendario liturgico cattolico, è infatti la domenica che segna l’inizio della Settimana Santa – gli ultimi giorni della vita di Gesù Cristo – e precede la domenica di Pasqua. È osservata dai cattolici, dagli ortodossi e dai protestanti, e cade durante la Quaresima, che termina giovedì, primo giorno del cosiddetto “Triduo Pasquale”. Cos’è il Triduo Il Triduo è quel periodo che cade tra la fine della Quaresima – i 44 giorni che iniziano con il mercoledì delle ceneri – e il Tempo pasquale, ossia quel periodo che va dalla domenica di Pasqua al giorno di Pentecoste, cinquanta giorni più tardi, e celebra la discesa dello Spirito Santo e la conseguente nascita della Chiesa con la nuova legge donata da Dio.
Domenica delle Palme, che cosa si festeggia. Non cade ogni anno nello stesso giorno: dipende dalla Pasqua, che a sua volta dipende dalle fasi lunari.
Ieri sera, a chiusura della puntata di “Ballarò”, è andata in onda la tredicesima puntata del “Candidato”, una nuova serie tv con Filippo Timi, diretta da Ludovico Bessegato (regista e ideatore di Kubrick – Una Storia Porno). Nella serie, Timi interpreta Piero Zucca, un ex-postino che vince un po’ per caso le primarie di un grande partito e si trova ad essere candidato premier in campagna elettorale, affiancato da uno staff di esperti della comunicazione. Dalla puntata di ieri sera si impara che non bisogna mai dar da mangiare ai senzatetto prima che arrivino i giornalisti. Nella parte dei picchiatori, i The Pills. “Il Candidato” è scritto da La Buoncostume (Carlo Bassetti, Simone Laudiero, Fabrizio Luisi e Pier Mauro Tamburini) e prodotto da Rosario Rinaldo.
La tredicesima puntata del “Candidato”, con Filippo Timi. Mai dar da mangiare ai senzatetto prima che arrivino i giornalisti (ci sono anche i The Pills).
Diversi giornali e agenzie di stampa scrivono che altri due deputati hanno lasciato il Movimento 5 Stelle alla Camera per aderire al gruppo Misto: sono Massimiliano De Toma e Rachele Silvestri. Giovedì prossimo è in programma un’assemblea degli eletti e delle elette del M5S con Luigi Di Maio per parlare dell’agenda di governo e delle inadempienze sulla restituzione delle indennità parlamentari segnalate dal comitato disciplinare interno del Movimento, i cosiddetti “probiviri” (il regolamento del Movimento prevede che ogni parlamentare restituisca un minimo di 2mila euro al mese da investire in progetti e donazioni, oltre a 300 euro da destinare invece allo sviluppo della piattaforma Rousseau). Il gruppo parlamentare del M5S continua a perdere deputati e senatori: due deputati, Nunzio Angiola e Gianluca Rospi, avevano lasciato il gruppo all’inizio di gennaio; un terzo, Santi Cappellani, lo ha fatto tre giorni fa.
Altri due deputati hanno lasciato il Movimento 5 Stelle.
Lunedì sera una slavina è caduta su un palazzo di Sestriere, in provincia di Torino: non ha causato feriti, ma ha costretto all’intervento i Vigili del Fuoco e i Carabinieri, che hanno spalato la neve per evacuare gli appartamenti di cinque famiglie. Al piano rialzato del condominio, in via III Reggimento Alpini, la neve è entrata in un appartamento. Diverse strade della zona sono state chiuse a causa delle nevicate e per il rischio slavine: quella che collega Sestriere a Cesana, e la statale della Val Chisone tra Pragelato e il colle. Anche in Valle d’Aosta ci sono stati pericoli di valanghe ed è stata chiusa la strada regionale della valle di Gressoney. Antagnod è stata isolata nella notte, a Champoluc un centinaio di persone – fra cui settanta turisti – sono stati fatti uscire dagli edifici in cui si trovavano e a Cogne una valanga ha interrotto la strada provinciale in corrispondenza della frazione Epinel, isolandola per diverse ore.
Una slavina ha colpito un condominio a Sestriere, mentre in Valle d’Aosta molte strade sono state chiuse per la neve.
Il 5 giugno 1981 sul bollettino epidemiologico settimanale dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il più importante organo di controllo sulla sanità pubblica negli Stati Uniti, fu descritta per la prima volta su una pubblicazione scientifica la patologia che poi fu chiamata “sindrome da immunodeficienza acquisita”: l’AIDS. Per la precisione, il Morbidity and Mortality Weekly Report diffuso quel giorno descriveva cinque casi di polmonite da Pneumocystis carinii, che generalmente affligge persone con il sistema immunitario compromesso, riscontrati in giovani uomini di Los Angeles che in precedenza non avevano problemi di salute. Tutti e cinque erano omosessuali e due di loro erano morti prima della pubblicazione del bollettino. Per convenzione il 5 giugno 1981 è quindi considerato il giorno in cui ebbe inizio l’epidemia da HIV nel mondo, anche se il virus infettò per la prima volta delle persone all’inizio del Novecento e arrivò negli Stati Uniti intorno al 1970. Perché si cominciassero a usare le sigle “HIV” e “AIDS” invece ci volle ancora del tempo. Passarono infatti più di due anni prima che l’immunologa e virologa francese Françoise Barré-Sinoussi scoprisse il virus che causava l’AIDS – fino ad allora comunemente chiamato “cancro dei gay” – e venisse introdotto il test per accertarne la presenza; quattro anni prima che si capisse che un’infezione poteva essere asintomatica per molto tempo; e cinque anni prima che si cominciasse a parlare di virus dell’immunodeficienza umana, cioè di HIV.
40 anni fa l’AIDS fu descritto per la prima volta, prima di avere un nome. Il bollettino epidemiologico settimanale dei CDC americani fu la prima pubblicazione scientifica a parlare dei sintomi causati dal virus.
In un’intervista al Corriere della Sera il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si è – più o meno – scusato per quello che aveva detto a proposito dei cinesi e delle loro pratiche igieniche, durante una trasmissione della televisione locale Antenna Tre, in cui aveva accusato i cinesi di mangiare «topi vivi». Moltissime persone, tra cui il portavoce dell’ambasciata cinese in Italia, avevano criticato e attaccato Zaia accusandolo di razzismo e di diffondere stereotipi falsi e offensivi. «È tutto il giorno che vengo massacrato per quel video. Nella migliore delle ipotesi sono stato frainteso, nella peggiore strumentalizzato» ha detto Zaia evitando di rispondere alla domanda su quando avesse visto delle persone cinesi mangiare «topi vivi». Ha poi continuato:
Luca Zaia ha provato a scusarsi per la frase sui cinesi e i «topi vivi». Aveva detto che «li abbiamo visti tutti» mangiarseli, ricevendo grandi critiche: ora sostiene di essere stato frainteso.
Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia durante il quarto governo Berlusconi e deputato per quattro legislature con Forza Italia e il Popolo della Libertà, è stato arrestato insieme ad altre 12 persone con l’accusa di estorsione e concorrenza sleale con finalità mafiosa nel settore della distribuzione di carburanti in provincia di Caserta. Oltre a Cosentino sono stati arrestati i suoi due fratelli Giovanni e Antonio e Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli di Michele, boss del clan dei Casalesi. Cosentino era già stato arrestato nel marzo del 2013 per reati di concorso esterno al clan dei Casalesi e per riciclaggio. A luglio gli erano stati concessi i domiciliari e l’8 novembre scorso era tornato libero. Arrestato Nicola Cosentino e i due suoi fratelli, Giovanni e Antonio. L’ex sottosegretario all’Economia e i suoi congiunti sono stati arrestati dai carabinieri di Caserta con le accuse di estorsione e concorrenza sleale aggravata dalla finalità mafiosa. Nel corso dell’operazione sono stati arrestati anche Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli del boss Michele, capo del clan dei Casalesi.
L’arresto di Nicola Cosentino. L'ex sottosegretario all'Economia del PdL, già arrestato un anno fa, ora è stato fermato con le accuse di estorsione e concorrenza sleale con finalità mafiosa.
Quando il bombardiere statunitense Enola Gay sganciò l’atomica su Hiroshima, il 6 agosto del 1945, circa 70mila persone morirono pochi secondi dopo l’esplosione della bomba. I bombardamenti atomici sul Giappone fecero nascere un grande e globale timore verso la possibilità di un olocausto nucleare, una paura destinata a durare nei decenni successivi del Novecento a causa del perdurare delle tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Gli anni del disarmo atomico hanno allontanato questi timori, tuttavia alcuni governi aggiornano periodicamente i loro piani di emergenza in caso di un attacco atomico, come ha da poco deciso di fare l’amministrazione Obama. A quattro giorni dalla fine del suo secondo mandato, il 16 gennaio del 2009 George W. Bush, diffuse un documento di 92 pagine contenente le linee guida per affrontare un eventuale bombardamento nucleare sul suolo americano. La documentazione non conteneva, però, alcuna informazione sulle procedure da adottare per informare la popolazione e fornire consigli utili per la sopravvivenza. Dopo essersi insediato alla Casa Bianca, Barack Obama si impegnato per accelerare il disarmo atomico su scala globale e ha ripreso il documento sull’emergenza atomica della precedente amministrazione, avviando nuove consultazioni e ricerche per tradurre nella pratica i suoi contenuti e informare correttamente la popolazione.
Come sopravvivere a un bombardamento atomico. Gli USA rivedono le procedure in caso di attacco nucleare: dovesse succedere, hai visto mai, infilatevi in macchina e non vi muovete.
Nella Coonley House, che Wright descrive come il suo progetto più riuscito, egli portò l’intera zona giorno al piano superiore, dove una straordinaria serie di stanze costruite come padiglioni, protette dalle superfici elegantemente ripiegate del tetto, erano disposte in modo che la signora Coonley potesse incontrare i suoi pazienti cristiano-scientisiti in privato: Poiché la signora Coonley era molto interessata alle novità nel campo dell’educazione, Wright progettò una cassetta per i giochi dei bambini eun kindergarten, pensati come nuovo tipo di centro culturale e sociale per le periferie americane (Robert McCarter, Frank Lloyd Wright, Bollati Boringhieri)
In vendita la casa preferita di Frank Lloyd Wright. E costa meno di molte case a Milano.
Ieri i pubblici ministeri Walter Mapelli e Franca Macchia della procura di Monza hanno chiesto il rinvio a giudizio di Filippo Penati, sindaco di Sesto San Giovanni dal 1994 al 2002, presidente della provincia di Milano dal 2004 al 2009, ex coordinatore della segreteria di Pier Luigi Bersani al Partito Democratico e, fino al 2011, vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia. La richiesta dei pubblici ministeri riguarda anche una società (la Codelfa del gruppo Gavio) e altre 21 persone, tra cui l’allora capo di gabinetto di Penati, Giordano Vimercati, e l’imprenditore Piero Di Caterina, suo principale accusatore. I pm, che hanno ritenuto di aver raccolto nel corso delle indagini elementi sufficienti a sostenere l’accusa nell’eventuale giudizio, hanno depositato la richiesta nella cancelleria del giudice dell’udienza preliminare (Gup) Giovanni Gerosa, che però non ha ancora fissato una data. I reati di cui è accusato Penati sono corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti. L’inchiesta iniziò nel luglio 2011 quando la Guardia di Finanza fece una serie di perquisizioni, tra cui quella nell’ufficio di Filippo Penati a quel tempo vice presidente del Consiglio Regionale della Lombardia. Il giorno dopo Penati si auto-sospese e cinque giorni dopo, il 25 luglio, lasciò ogni carica nel Partito Democratico (da cui sarà poi sospeso) e si dimise dalla vice presidenza del Consiglio.
Filippo Penati sarà processato? la procura di Monza ne ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti.
Sembra proprio che non saranno i paesi emergenti a salvare le economie ricche dalla recessione, come era avvenuto con la crisi finanziaria del 2008. Dopo India e Cina è arrivato il turno del Brasile nel deludere le speranze di una crescita travolgente che compensi la recessione dei paesi ricchi: le ultime stime parlano di un aumento del PIL brasiliano soltanto del’1,6%. Questa stima è stata ottenuta annualizzando (cioè, con dei calcoli statistici, estendendolo a tutto l’anno) il dato, uscito questa settimana, sulla crescita nel secondo trimestre dell’anno: più 0,4%. Un miglioramento rispetto al primo trimestre, quando la crescita era stata appena dello 0,1%, ma comunque una delle crescite più basse dei paesi in via di sviluppo e più bassa addirittura dell’1,9% previsto per l’economia degli Stati Uniti.
Il Brasile non va più così forte. Dopo quelle di India e Cina, anche l'economia brasiliana rallenta a causa di un'industria debole, infrastrutture assenti e la solita burocrazia bizantina.
Dopo l’incontro di sabato 18 gennaio, il segretario del PD Matteo Renzi ha detto di aver trovato una “profonda sintonia” con Silvio Berlusconi su tre proposte: legge elettorale, riforma del Senato e riforma del Titolo V della Costituzione. Mentre i primi due temi sono abbastanza chiari e ultimamente se ne è parlato parecchio, il terzo è probabilmente un po’ più oscuro. Si tratta di una cosa di cui in realtà si discute da più di un anno e riguarda le regioni, la loro autonomia e tutti i vari scandali di rimborsi spesi in ostriche, automobili e vacanze in Sardegna. Il Titolo V Il Titolo V è quella parte della Costituzione italiana in cui vengono “disegnate” le autonomie locali: comuni, province e regioni. L’attuale struttura delle regioni deriva da una serie di riforme del Titolo V cominciate negli anni Settanta e terminata con la riforma del 2001 (approvata con una maggioranza di centrosinistra e poi confermata da un referendum). Lo scopo di tutte queste riforme, compresa quella del 2001, era dare allo Stato italiano una fisionomia più “federalista”, nella quale i centri di spesa e di decisione si sarebbero spostati dai livelli più alti, lo Stato centrale, a quelli più locali, “avvicinandosi” così ai cittadini.
Che cos’è il Titolo V della Costituzione. È quello che parla dell'autonomia delle regioni, che il centrosinistra cambiò nel 2001 e che oggi tutti dicono di voler riformare (compresi Renzi e Berlusconi).
I ricercatori Olli J. Loukola e Clint Perry hanno pubblicato sulla rivista scientifica Science un articolo per illustrare i loro recenti studi sul funzionamento del cervello dei bombi (gli insetti grossi e pelosi della famiglia delle api) che sembra mettere in discussione la maggior parte delle cose che credevamo di sapere sull’intelligenza degli insetti, o almeno di alcuni insetti. Loukola e Perry, che lavorano alla Queen Mary University di Londra, hanno insegnato a dei bombi a spostare una pallina appoggiata su un piano verso un buco, posto al centro: i bombi hanno dimostrato di saper imparare e ripetere il gesto per ottenere in cambio del nettare.
Forse le api sono più intelligenti di quanto pensassimo. E forse anche molti altri insetti: uno studio ha dimostrato che sanno imparare comportamenti innaturali per ottenere del cibo.
Oggi alla Camera è successo un gran pasticcio. La larghissima maggioranza che sembrava aver trovato un accordo sulla nuova legge elettorale – formata da PD, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega Nord – si è sfaldata al primo voto segreto della giornata, che riguardava un emendamento sul Trentino-Alto Adige ritenuto da tutti secondario. L’emendamento, che in base agli accordi non sarebbe dovuto passare, è stato approvato grazie ai voti del Movimento 5 Stelle e dei “franchi tiratori”, cioè i deputati che hanno votato diversamente dalle indicazioni del proprio gruppo. Inoltre, per un errore, il tabellone ha mostrato come stavano votando i singoli deputati, nonostante il voto dovesse essere segreto. Visto che la maggioranza non è riuscita a rimanere unita su un voto considerato secondario, è molto probabile che la legge non riesca a superare altre votazioni più delicate e venga quindi ritirata. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di giovedì alla Camera. Deputati assonnati, deputati tristi e deputati felici in una giornata di routinaria assurdità.
A partire dal prossimo 4 aprile, l’attuale amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, lascerà il proprio incarico e affiderà la guida della società a Larry Page, il cofondatore del motore di ricerca con Sergey Brin. La decisione è stata comunicata giovedì e da allora numerosi analisti, investitori e semplici appassionati hanno iniziato a interrogarsi sul futuro di Google e sull’opportunità di far guidare la società a Page, che non ha molte esperienze manageriali di questo tipo alle spalle. Google è una delle più grandi aziende al mondo attive online e nell’ultimo anno ha generato qualcosa come 29 miliardi di dollari di ricavi. La società è solida e può contare su centinaia di milioni di utenti che utilizzano i suoi servizi, gratuiti e a pagamento, ma nell’ultimo anno ha dimostrato di essere in affanno sul fronte delle idee e delle innovazioni per resistere alla concorrenza in particolari ambiti della Rete in pieno sviluppo come i social network. La concorrenza di Facebook nel settore, con oltre 550 milioni di iscritti, si fa sentire e Google non ha realizzato prodotti competitivi per arginare la crescita del social network di Zuckerberg, che sta ora esplorando nuovi servizi che sono in diretta concorrenza con il motore di ricerca come il nuovo sistema di messaggistica e posta elettronica.
Come cambierà Google? le analisi sul futuro della società che da aprile sarà guidata da un nuovo amministratore delegato, il co-fondatore Larry Page.
È morto Ennio Morricone, come sapete: sul Post abbiamo diverse cose che parlano di lui e delle sue musiche soprattutto. Due bravi cantautori di cui citammo una canzone e un'altra hanno pubblicato su Bandcamp due brevi raccolte di cover per beneficenza: in quella di Father John Misty ci sono due pezzi di Leonard Cohen, in quella di Jonathan Wilson la cosa migliore è la sua versione di Reach out I'll be there dei Four Tops. Un altro bravo cantautore americano di cui non abbiamo ancora citato canzoni ma dovremmo, Ryan Adams, ha invece pubblicato una lettera di scuse (sul Daily Mail! ora dovrebbe scrivere un'altra lettera di scuse per questo) rispetto ai diversi abusi e prepotenze di cui era stato accusato. È uscito in versione autonoma e online un bel disco di "rarities" di Natalie Merchant, che era stato pubblicato tre anni fa dentro un box di diversi cd. Un video del 2009 in cui Sting omaggia Bruce Springsteen di una sua canzone (non delle migliori, ma era per non fare sempre quelle vecchie): e soprattutto, come in certe elencazioni di Gianni Minà, c'era un po' chiunque quel giorno lì. I coniugi Toyah e Robert Fripp continuano a fare gli spiritosi su YouTube: stavolta provando a fare una canzone di lei nello stile dei King Crimson di lui (lei a 62 anni è piuttosto in forma, comunque). Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Blake babies. Facendo un giro che prende più di mezzo secolo e una manciata di band diverse.
Matteo Renzi ha vinto le primarie del Partito Democratico e ne sarà il nuovo segretario. Quando lo scrutinio ha superato l’80 per cento dei seggi, Renzi ha il 67,8 per cento dei voti, seguito da Gianni Cuperlo con il 18 per cento e Pippo Civati con il 14,3 per cento. Formalmente Renzi sarà eletto segretario alla prima riunione della neo-eletta assemblea nazionale del partito, ma la portata del suo vantaggio rende la sua elezione scontata. Nella prima fase del congresso, quando avevano votato soltanto gli iscritti, Renzi aveva ottenuto il 46,7 per cento, Cuperlo il 38,4 per cento, Civati il 9,1 per cento. Non è ancora disponibile un dato ufficiale sull’affluenza, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 2.900.000 elettori. (Il discorso della vittoria di Renzi)
Matteo Renzi è il nuovo segretario del PD. Il sindaco di Firenze eletto a grandissima maggioranza, i votanti sono quasi tre milioni.
Transparent, una serie televisiva statunitense prodotta da Amazon che ha ricevuto ottime critiche negli Stati Uniti, sarà trasmessa in prima televisione in Italia a partire da questa sera sul canale satellitare Sky Atlantic, a partire dalle 21:10. La prima stagione di Transparent è stata messa online da Amazon nell’autunno dello scorso anno ed è stata rinnovata per una seconda stagione, che sarà trasmessa più avanti quest’anno. La serie ha vinto due Golden Globes ed è stata molto apprezzata per come ha raccontato i rapporti tra un padre che rivela di essere transgender e i suoi familiari, con le loro vite altrettanto complicate sul piano dei sentimenti. Di cosa parla (senza fare spoiler) La storia principale di Transparent, intorno alla quale ruotano tutte le altre, è quella di Morton L. Pfefferman, un docente di scienze politiche in pensione che rivela alla sua famiglia di essersi sempre sentito una donna e di non volere più nascondere il suo orientamento. Inizia a vestirsi con abiti femminili in pubblico e cambia nome in Maura. La rivelazione porta a diverse incomprensioni e tensioni in famiglia, soprattutto tra i tre figli di Maura: Sarah, la più vecchia, che è sposata, ha due figli e un matrimonio che non funziona più; Josh, un produttore discografico di successo e con seri problemi nel creare relazioni stabili con le donne; Ali, la più giovane, che ha invece una mentalità più aperta e un rapporto più stretto con il padre. Maura deve anche fare i conti con Shelly, la sua ex moglie. Il titolo della serie è un gioco di parole tra l’aggettivo transparent (trasparente) e le parole trans e parent (genitore).
Cos’è “Transparent”. Comincia stasera su Sky Atlantic, è una serie tv prodotta da Amazon ed è considerata tra le migliori uscite negli ultimi tempi.
Nel periodo dell’allattamento, le madri dovrebbero evitare di fumare marijuana per non esporre i loro figli ai suoi composti chimici, anche a giorni di distanza dal consumo. La raccomandazione è stata diffusa dall’Accademia americana dei pediatri (AAP), una delle più importanti associazioni mediche degli Stati Uniti che si occupano della salute dei bambini. Il consiglio solleva nuovi dubbi sugli effetti secondari delle sostanze contenute nella cannabis, il cui uso è in fase di liberalizzazione in molte parti del mondo a cominciare proprio da diverse aree degli Stati Uniti. Secondo le analisi condotte dall’AAP, l’ingrediente psicoattivo della marijuana (THC) può essere presente nel latte materno anche a sei giorni di distanza dall’utilizzo della sostanza. Lo studio che ha portato a questa conclusione è stato condotto su 54 campioni di latte materno, prelevato da donne che avevano confermato di avere fatto uso di marijuana prima della sua estrazione. Nel 63 per cento dei casi i ricercatori hanno individuato tracce di THC, come spiegano nel loro studio pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics. Per questo motivo l’AAP consiglia di evitare di utilizzare marijuana nel periodo di allattamento, riducendo il rischio di esporre i lattanti a questa sostanza. L’associazione raccomanda inoltre di evitare l’uso anche alle donne incinte, per i medesimi motivi.
Meglio non usare marijuana durante l’allattamento. Tracce del suo principio attivo sono state trovate nel latte delle madri che l'avevano fumata, anche a distanza di giorni: gli effetti sui lattanti non sono noti.
Pino Daniele è morto a Roma domenica notte dopo essere stato soccorso d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio: aveva da poco avuto un malore mentre si trovava nella sua casa di campagna a Magliano, in provincia di Grosseto, ed era quindi stato trasportato in ospedale a Roma. Pino Daniele è stato uno dei più popolari musicisti e cantautori napoletani degli ultimi decenni e ottenne uno straordinario successo specialmente tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Il prossimo 19 marzo avrebbe compiuto 60 anni. Il funerale di Pino Daniele sarà celebrato mercoledì mattina a Roma, al Santuario del Divino Amore. Il direttore generale della Asl di Roma, Carlo Saitto, ha detto che al momento in cui il cantante è arrivato all’ospedale Sant’Eugenio a Roma era già in gravi condizioni ed è stato sottoposto a rianimazione cardiorespiratoria, ma dopo pochi minuti è morto, intorno alle 22:45. La notizia della morte di Pino Daniele è stata confermata dal suo manager, Ferdinando Salzano, e da sua figlia Sara, che ha parlato di un “momento terribile” per la famiglia. Sulle cause del malore, il direttore generale dell’Asl Saitto ha detto di non conoscere e di non essere eventualmente neppure autorizzato a fornire le ragioni della “situazione critica” di Pino Daniele al momento in cui è arrivato in ospedale. Un suo amico ha detto di averlo sentito nei giorni scorsi e di aver saputo che proprio lunedì Pino Daniele era atteso all’ospedale Sant’Eugenio a Roma per una visita medica.
La morte di Pino Daniele. Si è sentito male nella sua casa di campagna in Toscana ed è poi morto in ospedale a Roma: aveva 59 anni.
Il 3 dicembre 1967 a Città del Capo, in Sudafrica, fu compiuto quello che è considerato il primo trapianto di cuore umano, uno dei più importanti progressi nella medicina del Novecento e della storia. L’operazione fu realizzata dal chirurgo Christiaan Barnard, destinato a diventare uno dei medici più famosi al mondo. La persona che ricevette il cuore si chiamava Louis Washkansky, aveva 54 anni, soffriva di diabete e aveva avuto già tre infarti; il cuore apparteneva a una donna di 24 anni, Denise Darvall, che a seguito di un incidente stradale era cerebralmente morta. L’intervento richiese otto ore di lavoro. L’impatto che l’operazione ebbe sul mondo della medicina e sull’opinione pubblica mondiale fece sì che il 1968, tra le altre cose, fosse soprannominato «anno del trapianto»: in meno di un anno ne furono eseguiti più di sessanta, non solo in Sudafrica, ma anche in Europa, Stati Uniti, India e Venezuela. È invece meno noto che Washkansky morì 18 giorni dopo il trapianto, così come molte altre persone che furono sottoposte ai primi trapianti di cuore non sopravvissero a lungo. L’incidenza delle morti portò, dopo l’iniziale entusiasmo, a realizzare pochi trapianti di cuore negli anni Settanta: diventarono comuni solo nel decennio successivo.
Il primo trapianto di cuore, 50 anni fa. A Città del Capo, in Sudafrica, il chirurgo Christiaan Barnard mise il cuore di una donna di 25 anni in un uomo di 55.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Bryce Dessner dei National ha annunciato un disco di musica classica. Sono dieci anni che aspetto che qualcuno di bravo faccia un disco di cover di Renato Zero. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Sergio Endrigo. Lavorare con parole di poche sillabe non è sempre un trucco.
Mercoledì 12 marzo il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha tenuto un’attesa conferenza stampa in cui ha presentato alcune misure principalmente di carattere economico. Come ha specificato lo stesso Renzi, dal punto di vista formale il Consiglio dei ministri ha approvato oggi una relazione del presidente del Consiglio che stabilisce la cifra di 10 miliardi di euro da destinare alla riduzione delle tasse per i redditi inferiori ai 25 mila euro e le relative coperture. Renzi ha aggiunto che gli «atti tecnici», dal DEF ai decreti attuativi, saranno però realizzati da qui al 30 aprile. Renzi ha sottolineato che oggi sono stati presi alcuni «atti irreversibili» per arrivare alla riduzione delle tasse per 10 miliardi di euro, ma nella pratica, di quelle misure, non sono stati decisi né sono già operativi tutti i dettagli.
Renzi farà un sacco di cose, dice. Il governo si è impegnato a ridurre di 10 miliardi di euro le tasse per i redditi sotto i 25 mila euro, a diminuire l'IRAP del 10 per cento e a fare le riforme costituzionali.
Johh Green è uno scrittore statunitense di 37 anni, autore di alcuni libri che negli ultimi anni hanno avuto molto successo soprattutto tra gli adolescenti. I più famosi libri di Greene sono Cercando Alaska e Colpa delle Stelle, un romanzo del 2012 che racconta la storia d’amore tra due adolescenti malati di cancro e da cui nel 2014 è stato tratto un film con lo stesso titolo. Green è un personaggio molto seguito su internet: il suo canale YouTube è seguito da oltre 2,5 milioni di iscritti, il suo profilo Twitter ha più di 4 milioni di seguaci e il suo blog su Tumblr è costantemente aggiornato e commentato. Green si è distinto in questi anni anche per essere un autore particolarmente disponibile e aperto al dialogo con i suoi fan. Il New York Times scrive per esempio che nel 2012 Green firmò a mano tutte le 150mila copie della prima edizione di Colpa delle Stelle, un’impresa, spiega l’autrice dell’articolo, che richiese dieci settimane e una terapia di recupero per la sua spalla dolente. Negli ultimi giorni negli Stati Uniti si è molto parlato di un “dialogo” che Green ha avuto sul suo profilo Tumblr con una ragazza, anche lei utente del sito. La ragazza – il cui profilo Tumblr non è più attivo – aveva accusato Green di essere un “viscido che asseconda le adolescenti per poter racimolare un seguito e un culto”. La ragazza aveva anche scritto che la presenza di Green sui social media “è simile a quella di un padre che si offre volontario per controllare suo figlio e il suo gruppo di amici durante una festa in piscina, e poi si siede per stare vicino a tutte le ragazze”.
John Green e l’odio su internet. L'autore di "Colpa delle stelle" è stato indirettamente accusato di pedofilia e si è difeso criticando lo "snervante ciclo dell'indignazione" sui social network.
La musica cambia e si evolve per merito di persone che vedono prima delle altre possibilità e direzioni per sperimentare modi nuovi di mischiare le note, di produrre suoni di un certo tipo, di suonare gli strumenti in un certo modo. Più spesso succede che qualcuno metta insieme intuizioni e novità accumulate da altri musicisti, che fanno generi e provengono da posti del mondo diversi tra loro, ma alcune delle rivoluzioni più grandi della musica degli ultimi settant’anni sono arrivate quando qualcuno ha progettato aggeggi che suonavano come non aveva suonato nient’altro prima: la prima chitarra elettrica, il primo sintetizzatore, i primi giradischi montati in modo da passare da un vinile all’altro mischiandoli tra loro senza interruzioni. Anche per questo, in molti credono che a muovere e spostare avanti la musica sia la tecnologia, più che le persone che usano la tecnologia. È una questione irrisolvibile, e probabilmente la verità sta nel mezzo, ma ci sono state di sicuro alcune invenzioni che più delle altre ha definito la musica degli ultimi quarant’anni, e senza le quali davvero, senza esagerazioni, molte delle canzoni che ascoltiamo tutti i giorni suonerebbero diversamente. Una di queste è una piccola scatola messa sul mercato per pochi anni all’inizio degli anni Ottanta, la Roland TR-808, la più famosa drum machine della storia, su cui è uscito recentemente un documentario disponibile su Apple Music.
Storia della 808. Lo sapete cos'è, anche se non lo sapete: la drum machine più usata e famosa di sempre, senza la quale la musica che ascoltiamo oggi sarebbe molto diversa.
L’idea di organizzare la permanenza sulle scale mobili in un modo diverso da “a destra si sta fermi, a sinistra si cammina” sembrerà forse assurda per i pendolari che quotidianamente le percorrono nelle stazioni ferroviarie o della metropolitana in cui vige questa regola di civiltà (poche in Italia, molte all’estero). Eppure da tempo gli urbanisti si chiedono se non sia più efficiente, per ridurre la congestione delle stazioni più frequentate, chiedere ai passeggeri di occupare tutto lo spazio disponibile sulle scale mobili. Il Transport for London (TfL), cioè l’ente che gestisce i trasporti pubblici di Londra, ha fatto un esperimento per risolvere questo dubbio, i cui risultati erano stati pubblicati in anteprima dall’edizione britannica del sito Gizmodo prima di essere ripresi recentemente dal sito Conversation. Le prime scale mobili a Londra comparvero nel 1911 alla stazione di Earl’s Court, e da allora in città si è sempre rispettata la ferrea regola dello stare in piedi tenendo la destra, per permettere a chi è di fretta di salire le scale camminando sulla sinistra. È quello che vale nella maggior parte delle città del mondo, con alcune eccezioni: per esempio in Australia o in alcune città del Giappone, dove si sta fermi sulla sinistra. Quello che non cambia è che, soprattutto nelle ore di punta, chi rimane in piedi tenendo la sinistra sulle scale mobili è molto probabilmente un turista o una persona molto sbadata, che spesso e volentieri subisce i rimproveri dei pendolari.
Insomma, cosa è meglio fare sulle scale mobili? qualcuno sostiene sia più efficiente occupare tutto lo spazio, senza lasciare la corsia libera per chi vuole camminare: a Londra un esperimento ha fornito la risposta.
Lunedì sera il Senato ha approvato con 160 voti favorevoli, 57 contrari e 21 astenuti il cosiddetto “decreto sicurezza bis”, su cui il governo aveva posto la questione di fiducia e che è ora diventato legge. Il decreto è stato voluto dal leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini ed era entrato in vigore a giugno, dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri: ha a che fare principalmente con l’arrivo di immigrati in Italia e con questioni di ordine pubblico, come il primo “decreto sicurezza”. Era stato approvato dalla Camera a fine luglio. Hanno votato a favore Lega e Movimento 5 Stelle, i partiti di maggioranza, mentre si è astenuto il partito di destra Fratelli d’Italia, e Forza Italia non ha partecipato al voto pur rimanendo in aula. Ha votato contro il Partito Democratico, che ha protestato in aula all’annuncio della decisione del governo di porre la questione di fiducia, uno strumento usato tradizionalmente dai governi per compattare la maggioranza ed evitarsi grattacapi da parte dell’opposizione, perché fa cadere gli emendamenti presentati alla legge.
Il “decreto sicurezza bis” è legge. È stato approvato al Senato, dove il governo aveva posto la fiducia: si occupa principalmente di immigrazione e ordine pubblico.
George Saunders ha 55 anni ed è uno scrittore americano. Oggi Repubblica ha pubblicato la traduzione di un discorso che ha tenuto agli alunni appena laureati alla Syracuse University, nello stato di New York (dove insegna) lo scorso maggio: in questi giorni sta girando molto, ed è una riflessione sullo scopo della vita e come provare a essere migliori, di quelle che ci si aspetta da un bravo scrittore. La traduzione è di Anna Bissanti. Nel corso degli anni si è andata affermando una tradizione per questo tipo di discorsi, che potremmo sintetizzare come segue: un vecchio noioso e antiquato, con i migliori anni ormai alle spalle, che nel corso della sua vita ha commesso una serie di errori madornali (che sarei io), dà consigli dal profondo del cuore a un gruppo di giovani brillanti e pieni di energie che hanno davanti a sé i loro anni migliori (che sareste voi). E io intendo rispettare questa tradizione.
«Cercate di essere più gentili». Un discorso dello scrittore George Saunders su come provare ad essere migliori, pubblicato oggi da Repubblica.
L’autore di questo articolo è Pieter Hintjens, sviluppatore di software belga e CEO della società iMatix. Nel 2010 gli è stato diagnosticato un colangiocarcinoma, poi rimosso chirurgicamente. Ad aprile il tumore è però ricomparso, in stadio terminale. L’articolo è stato pubblicato sul blog di Hintjens il 22 aprile 2016. Il 4 ottobre 2016 è morto. È arrivato il momento del mio ultimo articolo. Probabilmente potrei scriverne degli altri, ma c’è un tempo per ogni cosa e dopo questo pezzo la mia attenzione sarà concentrata sul trovare la posizione più comoda nel mio letto, sugli orari degli antidolorifici e sulle persone che mi stanno attorno. Ieri sono venuti a trovarmi in 12, tra cui i miei adorabili figli piccoli. Una cosa estenuante, penserete voi. In realtà il flusso continuo di amici e parenti mi ha fatto sentire come se stessi facendo un bagno caldo in una sfarzosa vasca rifornita in continuazione di acqua.
Un protocollo per morire. L'ultimo articolo scritto da un programmatore di successo con un tumore in fase terminale, sulla sua morte e su chi gli sta intorno.
Sarà la parrucca rossa, o il fatto che è sempre in attività, ma non si direbbe che Yayoi Kusama, l’artista giapponese delle opere a pois, abbia 83 anni. Pure Tom Selleck tiene duro, sarà per via dei baffi, al contrario di John Malkovich. Ci sono poi le trasferte: Joseph Ratzinger saluta i messicani con un cappello diverso dal solito, Ban Ki-Moon annusa le orchidee di Singapore, Michael Bloomberg posa con dei bambini in Vietnam e Bob Carr, il ministro degli esteri australiano, fra i monaci cambogiani. Nel Regno Unito ci sono uno spettacolo teatrale sulla balbuzie di re Giorgio VI e uno sulla storia di Susan Boyle (senza Susan Boyle, che però ha cantato alla prima). Marine Le Pen sembra terrorizzata dai bambini, la duchessa di Cornovaglia invece legge loro “Gruffalo”. Dell’ennesimo episodio di “American Pie” forse non si sentiva il bisogno, ma Mena Suvari è sempre bella e il film esce lo stesso, il 4 maggio. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Di sguardi. Politici in trasferta, baffi famosi, pois, sombreri e belle facce, tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Il 30 dicembre scorso l’Anas ha chiuso un tratto della Strada Statale 121 tra Palermo e Agrigento, all’altezza del chilometro 227, in seguito a un parziale cedimento della carreggiata: si è aperta una profonda spaccatura e metà carreggiata è sprofondata di qualche metro (nessuno stava passando di lì al momento del crollo). La notizia sta avendo una certa diffusione sui giornali e sui siti di news perché il viadotto lungo il quale si è verificato il cedimento – la variante di “Scorciavacche”, vicino al comune di Mezzojuso, in provincia di Palermo – era stato inaugurato e aperto al traffico sette giorni prima, il 23 dicembre, con un anticipo di tre mesi rispetto ai tempi previsti. La costruzione della variante di “Scorciavacche” è costata 13 milioni di euro e fa parte di un progetto di ammodernamento, ampliamento e restauro di un lungo tratto della Statale 121 già precedentemente approvato dall’Anas. La procura di Termini Imerese (Palermo) ha avviato un’indagine per crollo colposo e l’area è stata sequestrata. In un tweet pubblicato domenica 4 gennaio, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiesto che siano resi noti i responsabili dell’incidente.
Il viadotto crollato in Sicilia. Era stato inaugurato il 23 dicembre a Palermo ma è stato chiuso 7 giorni dopo in seguito a un cedimento della strada: se ne parla molto sui giornali.
Il settimanale britannico Economist ha cominciato a pubblicare una serie di articoli scientifici per spiegare, in termini semplici e comprensibili, alcuni dei principali misteri della scienza moderna. Il primo articolo, pubblicato il 6 agosto, è dedicato al più ovvio tra questi misteri: da dove viene la vita? E la vita esiste soltanto su questo pianeta? I successivi articoli saranno dedicati agli universi paralleli e alla composizione dell’universo in cui viviamo. Per rispondere alla seconda parte della domanda nel 1961 l’astronomo americano Frank Drake mise appunto la cosiddetta “equazione di Drake”, un formula matematica per calcolare le probabilità che nell’universo ci sia vita oltre la Terra. Drake scrisse che il numero di pianeti abitati è una funzione del numero di stelle che possono avere pianeti in orbita, il numero di pianeti che si sono effettivamente formati intorno a queste stelle, la frazione di quei pianeti che hanno le condizioni necessarie per ospitare la vita, quelli in cui la vita si è effettivamente formata e così via.
Da-dove-veniamo? l'Economist racconta una serie di misteri che la scienza non ha ancora risolto, e comincia dalla famigerata origine della vita.
Ieri sera Annozero ha trasmesso in due parti successive un’intervista di Sandro Ruotolo a Nadia Macrì decisamente forte, in tutti i sensi. Macrì lavorava come “escort” ed era entrata a luglio nelle cronache giornalistiche intorno al caso Ruby dopo essere stata sentita dagli investigatori di Palermo che indagavano su un traffico di droga e aver raccontato loro di avere frequentato le feste a casa di Silvio Berlusconi. Le sue dichiarazioni erano state molto contestate dalle persone coinvolte (il ministro Brunetta, tra gli altri) e c’erano state molte perplessità sulla sua affidabilità, ma al tempo stesso una grande quantità di dettagli del racconto appariva sommariamente credibile. Niente di quello che dice è stato però riscontrato dall’inchiesta della procura di Milano, che anzi non cita mai il suo nome, e dalle intercettazioni e localizzazioni di telefoni non risulta la sua presenza ad Arcore nei periodi indagati. Ad Annozero ha detto molte cose che aveva già detto ai giornali nel 2010, ma ha anche mostrato il numero di telefono di Silvio Berlusconi nella sua agenda, che Ruotolo ha confermato essere vero. https://www.youtube.com/watch?v=bNkxmtd2BiI https://www.youtube.com/watch?v=sv73-0n1BM0 – Chi è Nadia Macrì
L’intervista a Nadia Macrì ad Annozero. Racconti "forti" sulle feste da Berlusconi, ma il suo nome nell'inchiesta milanese non c'è.
Il telefono cellulare fa venire il cancro al cervello. No, è falso, anzi forse è vero. Comunque se telefoni troppo aumentano le probabilità di contrarre un tumore. Sì, ci sono ricerche che lo confermano, però no ce ne sono altre che smentiscono tutto. Per anni ricercatori, produttori di telefoni cellulari e compagnie telefoniche hanno commissionato studi per capire se il cellulare fosse effettivamente dannoso per la nostra salute. Questi studi hanno portato a risultati spesso contraddittori e poco chiari, che hanno contribuito ad aumentare le incertezze e le preoccupazioni di chi ogni giorno passa molti minuti con l’orecchio attaccato al telefono, fino a che, sfiniti, abbiamo smesso di pensarci. Ora pare che abbiamo fatto bene. Una nuova ricerca, pubblicata lo scorso gennaio sulla rivista scientifica Bioelectromagnetics, suggerisce che i cellulari non favoriscano in alcun modo la formazione di masse tumorali nel cervello. Lo studio è stato condotto dall’Istituto di medicina del lavoro di Edimburgo, in collaborazione con la Drexel University di Philadelphia, sulla base dei dati raccolti tra il 1998 e il 2007 dall’Ufficio di statistica nazionale del Regno Unito.
I cellulari fanno venire il cancro al cervello? no, non è un pezzo del 1998: una nuova ricerca ha riaperto e richiuso l'annosa questione.
Il secondo episodio dell’ottava e ultima stagione di Game of Thrones è andato in onda lunedì ed è disponibile in streaming, in inglese ma con sottotitoli in italiano. Si intitola “A Knight of the Seven Kingdoms”, è stato diretto da David Nutter, già regista del precedente episodio, e scritto da Bryan Cogman, sceneggiatore di una decina di precedenti episodi di Game of Thrones. Qui avanti ne parliamo nel dettaglio, tra momenti notevoli, spiegazioni, video, gif, immagini e teorie (alcune un po’ strampalate, ma non si può mai dire). Queste righe introduttive servono perlopiù per avvisare chi non ha ancora visto l’ultimo episodio che stanno per arrivare SPOILER come se piovesse (qui le cose da sapere sul primo episodio dell’ultima stagione).
“Game of Thrones”: 10 cose sul secondo episodio dell’ottava stagione. Momenti notevoli, video, gif, approfondimenti, teorie strampalate, dietro le quinte e spiegazioni.
Google si è impegnato a non sviluppare dal prossimo anno nuovi sistemi per tracciare le attività di ogni singolo utente online, una tecnica che ha consentito finora al motore di ricerca di ricavare centinaia di miliardi di dollari. All’inizio del 2020, Google aveva annunciato che avrebbe smesso di utilizzare i più comuni sistemi di tracciamento oggi disponibili (“cookie di terze parti”), e che non ne avrebbe più consentito l’impiego sul proprio browser Chrome, il più usato al mondo per navigare sul Web. Dopo l’annuncio, diversi gestori di sistemi per la pubblicità online si erano messi al lavoro per trovare sistemi alternativi di tracciamento, ma Google non seguirà la stessa strada.
Google smetterà di tracciare i singoli utenti per la pubblicità. La decisione potrebbe avere un grande impatto nel settore pubblicitario online, ma migliorerà le cose per la privacy?.
È morto l’attore Fred Willard, noto – tra le altre cose – per i suoi ruoli nei mockumentary (cioè finti documentari che non dicono di essere finti) This is Spinal Tap e Campioni di razza (Best in show, nella versione originale), e in generale per numerosi cameo in cui interpretava figure con poca autorevolezza benché in ruoli di autorità. Aveva 86 anni. La notizia è stata diffusa dall’attrice Jamie Lee Curtis, che lo conosceva bene attraverso il marito, lo sceneggiatore e regista Christopher Guest, con cui Willard collaborò più volte.
È morto l’attore Fred Willard, noto per i suoi ruoli in “This is Spinal Tap” e “Campioni di razza”.
Oggi lo Shuttle Discovery è stato trasportato in volo dal Kennedy Space Center (Florida) a Washington, dove sarà conservato presso lo Smithsonian National Air and Space Museum dello Udvar-Jazy Center. La navicella spaziale è stata trasportata da un Boeing 747, che ha anche sorvolato parte della capitale degli Stati Uniti, passando nei pressi del National Mall, la zona in cui si trovano i principali palazzi governativi. (Lo spazio dopo gli Shuttle)
L’ultimo volo del Discovery, su Washington. Le foto dello Shuttle trasportato con un Boeing 747 dal Kennedy Space Center a Washington, dove sarà conservato in un museo.
Mercoledì 12 marzo il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato alcune misure di carattere economico che il governo si impegna a portare avanti nelle prossime settimane. La presentazione di Renzi, anche se decisamente informale, ha citato diverse sigle più o meno note che riguardano la finanza pubblica e il fisco italiano. IRPEF L’IRPEF è l’Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche, cioè la principale imposta che colpisce direttamente il reddito complessivo netto degli italiani e dei residenti in Italia (secondo alcune limitazioni). L’imposta, in generale, è un tributo che lo Stato esige senza dare in cambio un servizio particolare (altrimenti si chiama tassa) e i cui proventi sono utilizzati per fornire i servizi che riguardano l’intera comunità. L’IRPEF è stata introdotta nel 1974, l’anno dopo l’IVA, e ha due caratteristiche principali: è personale e progressiva. È personale perché la devono pagare, per ogni anno solare, le persone fisiche che risiedono nel territorio italiano, riguardo ai redditi prodotti in ogni parte del mondo, e le persone fisiche che non risiedono in Italia per quanto riguarda i redditi prodotti sul territorio italiano. I lavoratori dipendenti se la vedono sottratta automaticamente dalle loro buste paga, mentre molti altri – le partita IVA, per esempio – la pagano con la dichiarazione dei redditi.
IRPEF, IRAP, etc: guida a un po’ di acronimi. E il DEF? E le PMI? E la PAC? Cosa vogliono dire alcune sigle che ritornano spesso nel dibattito politico ed economico, a cui ha fatto riferimento ieri Renzi.
Martedì 8 aprile il governo Renzi ha approvato e presentato il DEF, cioè il Documento di Economia e Finanza del 2014. Il DEF è il principale strumento con cui si programmano l’economia e la finanza pubblica (e non solo) in Italia: il governo lo presenta annualmente al Parlamento per l’approvazione, anche se poi le misure descritte possono essere corrette e modificate. In estrema sintesi, nel DEF presentato ieri sono elencate – ma circostanziate e corredate di molti dati – le misure economiche presentate da Renzi un mese fa. Se avete poco tempo, le più importanti sono: – il taglio del cosiddetto cuneo fiscale; – aumento delle tasse sulle banche; – aumento delle tasse sulle rendite finanziarie; – taglio dell’IRAP del 10 per cento; – taglio degli stipendi dei dirigenti pubblici; – nuove privatizzazioni.
Il DEF in 10 punti. Le cose da sapere sui piani del governo per l'economia, dagli 80 euro in più in busta paga al taglio dell'IRAP e degli stipendi dei dirigenti pubblici, e su come troverà i soldi.
Senza Decreto Milleproroghe non è davvero Natale, così oggi al Consiglio dei Ministri si sono dati da fare per approvare il decreto legge che serve a prorogare o risolvere le disposizioni urgenti entro la fine dell’anno. Si tratta di una soluzione estrema, che però negli ultimi sei anni è stata applicata cinque volte, approvazione odierna compresa. Come suggerisce il nome, il decreto comprende numerosi provvedimenti dalle caratteristiche più disparate che possono spaziare dai finanziamenti al 5 per mille al prezzo del biglietto al cinema passando per il WiFi. 5 per mille Il ministro dell’economia Giulio Tremonti nella legge di stabilità, la Finanziaria, aveva stanziato solamente 100 milioni di euro per il 5 per mille, una decisione che era stata molto criticata dall’opposizione e dagli enti e dalle associazioni che ne beneficiano. Il Decreto Milleproroghe aggiunge altri 300 milioni di euro per il 2011. Dei 400 milioni complessivi, 100 saranno destinati unicamente alla ricerca e all’assistenza domiciliare dei malati affetti da sclerosi laterale amiotrofica.
Le principali proroghe del milleproroghe. Quest'anno si spazia dal WiFi alle case fantasma, passando per le missioni all'estero al cinema.
Richard Nixon è stato un presidente molto particolare nella storia degli Stati Uniti. Morì 20 anni fa, il 22 aprile del 1994, ed ancora oggi la sua figura è molto dibattuta e gravata dall’evento per cui tuttora è ricordato in tutto il mondo. Fu l’unico presidente a dimettersi nella storia degli Stati Uniti ed oggi moltissimi americani e non solo americani lo ricordano come il prototipo del politico disonesto e senza scrupoli: a mantenere questa immagine hanno per giunta concorso due grandi film come Tutti gli uomini del presidente (1976) e Frost/Nixon (2008), malgrado i fragili tentativi del biografico Nixon (1995). Per quanto sia stato costretto a dimettersi per violazione delle leggi, Nixon fu un presidente di “legge ed ordine”, ostile alla controcultura degli anni ’60 e molto freddo nei confronti dei movimenti per i diritti civili. Sotto la sua presidenza gli Stati Uniti appoggiarono alcune delle più famigerate operazioni sotto copertura della Guerra Fredda (come il colpo di stato in Cile). Allo stesso tempo Nixon riuscì a migliorare i rapporti con la Cina comunista e l’Unione Sovietica e mise fine alla guerra in Vietnam, e fu sotto la sua presidenza che gli astronauti americani raggiunsero per la prima volta la Luna. Ecco un elenco di otto cose note e meno note ma significative che aiutano a comprendere chi fosse Richard Nixon. Tricky Dick Il nomignolo che per tutta la sua carriera rimase incollato a Nixon è Tricky Dick. In italiano suona come “Ric il furbetto”, ma non ha la stessa efficacia che possiede uno dei soprannomi più efficaci della storia della politica americana. La storia di Tricky Dick comincia con i primi passi della carriera politica di Nixon, quando nel 1950 si presentò con i Repubblicani per il seggio di senatore della California.
Otto cose su Richard Nixon. Che morì oggi 20 anni fa, e tutti ricordano solo il Watergate.
Rizzoli Lizard – la casa editrice del gruppo Rizzoli che si occupa di fumetti – ha pubblicato Corto Maltese. Sotto il sole di mezzanotte, di Juan Dìaz Canales e Rubén Pellejero, tradotto in italiano da Francesco Satta. Il libro, uscito contemporaneamente in Italia, Francia e Spagna a vent’anni dalla morte di Hugo Pratt, è una nuova storia con protagonista il personaggio che Pratt aveva creato quasi cinquanta anni fa, scritta da Juan Dìaz Canales, sceneggiatore di fumetti spagnolo autore fra l’altro della saga noir Blacksad, e disegnata da Rubén Pellejero, autore della serie di fumetti che ha come personaggio Dieter Lumpen (gli autori parteciperanno alla prossima edizione di Lucca Comics & Games, il festival internazionale del fumetto in programma a Lucca a fine ottobre). In Sotto il sole di mezzanotte Corto Maltese parte durante la prima guerra mondiale, seguendo le indicazioni dategli da Jack London (che aveva già incontrato nel libro La giovinezza durante la guerra russo-giapponese nel 1905), per un viaggio in Alaska e Canada, dove troverà il campionario di incontri, personaggi e situazioni strane che caratterizza le sue avventure. Queste sono la copertina e le prime tavole del libro.
C’è una nuova storia di Corto Maltese. Si chiama "Sotto il sole di mezzanotte", esce vent'anni dopo la morte del suo creatore Hugo Pratt.
Mercoledì 9 dicembre ci sarà uno sciopero generale dei dipendenti della pubblica amministrazione. Lo hanno indetto i sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, che in una nota congiunta ne hanno spiegato così le motivazioni: «Preso atto dell’esito del confronto tra governo e le Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, in mancanza delle necessarie risorse per lavorare in sicurezza, per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato e per il finanziamento dei rinnovi CCNL Sanità Pubblica, Funzioni Locali e Funzioni Centrali, le categorie Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa proclamano lo sciopero nazionale di comparto per il giorno 09/12/2020 per l’intera giornata o turno di lavoro, con la garanzia dei servizi minimi essenziali previsti». Dopo l’incontro di lunedì con i sindacati, e prima della proclamazione dello sciopero, la ministra per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, aveva detto di essere «abbastanza attonita di fronte al fatto che i sindacati lamentino una carenza di risorse e siano pronti addirittura a dichiarare lo sciopero. Ma questo perché io ho molto rispetto dello strumento dello sciopero per cui credo che forse vada vantato come diritto di fronte a delle necessità, di un grido di una categoria, di fronte a una situazione che sia complicata e straziante di fronte a un palazzo e a una governo sordo».
Il 9 dicembre ci sarà uno sciopero generale dei dipendenti della pubblica amministrazione.
Oculus VR, l’azienda statunitense controllata da Facebook e specializzata nella produzione di sistemi per la realtà virtuale, ha annunciato giovedì a San Francisco (California, Stati Uniti) la prima versione commerciale del suo Rift, un visore da indossare che ricorda gli occhialoni da pilota d’aereo di una volta e che permette di vedere ricostruzioni realistiche e tridimensionali di ambienti fantastici o reali (come per esempio panorami o percorsi all’interno di palazzi). Il visore sarà in vendita entro fine anno e sarà distribuito a partire dai primi mesi del 2016, ma la novità più importante è il fatto che Oculus VR ha stretto un accordo con Microsoft in modo da poter utilizzare Rift con i giochi della Xbox One, una delle console di videogiochi più usate al mondo. La collaborazione dovrebbe permettere di avere in tempi relativamente brevi nuovi giochi e applicazioni per Rift anche su Windows 10, la nuova edizione del sistema operativo di Microsoft che dovrebbe essere distribuita entro la fine del prossimo luglio. All’interno del visore ci sono due schermi OLED e due auricolari, che possono essere comunque rimossi se si vogliono utilizzare le casse del televisore o dell’impianto stereo. I due schermi mostrano la stessa immagine, ma con una prospettiva lievemente diversa: in questo modo il cervello ha la percezione di guardare in un ambiente tridimensionale e non nelle due dimensioni di uno schermo. Rift può essere utilizzato anche da chi indossa occhiali da vista e ha diversi sistemi per regolare la distanza degli schermi dal naso, in modo da avere una visione ottimale, indispensabile per vedere le immagini in 3D.
Arriva Oculus Rift. La prima versione commerciale dell'atteso visore per la realtà virtuale sarà in vendita entro fine anno e funzionerà con i giochi di Xbox One.
Nei giorni scorsi Luca Sofri, peraltro direttore del Post, ha condiviso su Twitter di nuovo un suo vecchio post che ogni volta viene accolto con meraviglia e/o sollievo da nuovi lettori: era dedicato al “soap opera effect”, un accorgimento che è stato introdotto da diversi anni nel modo in cui i televisori mostrano le immagini in movimento, e che per molti è insopportabile, per altri insignificante. Vista l’attenzione che riscuote ancora, lo segnaliamo anche sul Post, per salvare altre vite. Da qualche anno insisto con i miei congiunti che la televisione di mio padre si vede strana. Loro non capiscono cosa intenda, e io fatico a spiegarglielo – Si vede strana. – Ma come strana? – Non c’è qualcosa che non va nell’audio? – Io sento benissimo. – No, forse nella sincronizzazione dell’audio. È tutto come lento… – Papà, è normalissimo! – Io lo vedo strano, si muovono strani… – Ma la guardi mai la televisione? – A casa nostra non è così. – Cioè, ti sembra diverso che a casa nostra? – Sì, è diverso! Qui fa un effetto artificioso… – La piantate che non sento niente! – (È come se guardassimo una fiction, non un film…) – … – (Mi pare di vedere Un posto al sole, ma con Clooney…) – … – (Vabbè…)
Cosa non va nella vostra tv. Non siete voi, è il "soap opera effect".
Da oggi, 31 dicembre, l’Italia torna in zona rossa e ci resterà fino a domenica 3 gennaio compresa. I giorni di zona rossa sono quelli con le misure più restrittive tra quelle decise dal governo con il decreto legge del 18 dicembre, che comunque permette una certa libertà di movimento anche in questi giorni grazie ad alcune deroghe. Solo lunedì 4 gennaio il paese tornerà in zona arancione, mentre martedì 5 e mercoledì 6 gennaio saranno gli ultimi due giorni di zona rossa nazionale previsti dal decreto legge. Le restrizioni e le regole per contenere i contagi da coronavirus nel periodo delle feste di Natale e Capodanno infatti iniziavano il 24 dicembre e finiranno il 6 gennaio, e sono il risultato di una sovrapposizione di DPCM e decreti legge, cosa che ha provocato una certa diffusa confusione. Dal 7 gennaio tornerà in vigore il DPCM (decreto del presidente del Consiglio) del 3 dicembre, con la divisione delle regioni a tre colori (giallo, arancione e rosso).
Oggi l’Italia torna in zona rossa. Tutto quello che si può fare e non si può fare dal 31 dicembre al 3 gennaio.
Questa settimana esce Nymphomaniac – Volume 1, la prima parte del nuovo film di Lars Von Trier, sulla storia di una donna che si definisce “ninfomane”, interpretata da Charlotte Gainsbourg, dalla sua infanzia fino a quando ha 50 anni. Oltre a Charlotte Gainsbourg fanno parte del cast Shia LaBeouf, Jamie Bell, Christian Slater, Uma Thurman, Willem Dafoe, Connie Nielsen, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Mia Goth, Udo Kier e moltissimi altri attori. Il film contiene tante scene di sesso esplicito, come si può vedere già dal trailer: per realizzare le scene di sesso non simulate Von Trier ha ripreso dei veri attori porno e ha inserito digitalmente le loro parti del corpo nelle scene girate dagli attori del film. Divergent invece è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo del 2011 scritto da Veronica Roth, con protagonisti Shailene Woodley e Theo James e ambientato in un futuro distopico post-apocalittico. Ti ricordi di me? è il secondo film di Rolando Ravello con, tra gli altri, Ambra Angiolini, Edoardo Leo e Paolo Calabresi, sulla storia d’amore tra un uomo e una donna in cura dallo stesso terapista.
I film del weekend. È uscita la prima parte di Nymphomaniac, il nuovo film di Lars Von Trier, e Divergent, tra gli altri: tutti i trailer.
Google ha comunicato che nei prossimi giorni aggiornerà la grafica delle mappe del suo servizio Google Maps, aggiungendo dettagli utili per capire gli elementi naturali di ogni area. Nel comunicato in cui annuncia e spiega le modifiche, Google ha parlato di mappe «più colorate e accurate» e ha detto che saranno disponibili su ogni territorio, «dalle grandi metropoli alle piccole aree rurali». Come si vede da alcune immagini prima-e-dopo pubblicate da Google, le nuove mappe – realizzate con algoritmi ma sempre a partire da immagini satellitari – renderanno molto più chiara la topografia dei terreni osservati. In altre parole, sarà molto più semplice capire se in un’area naturale ci sono boschi, spiagge, deserti, radure o ghiacciai. Call it our summer glow-up. ✨
Google Maps cambierà un po’. Le sue mappe diventeranno «più colorate e accurate», ha detto Google.
I 36 migranti che erano stati salvati il 9 maggio nel Mediterraneo dalla Marina militare sono sbarcati ad Augusta, in Sicilia. Lo sbarco era stato annunciato dal presidente del Consiglio che aveva anche comunicato di aver ottenuto la disponibilità da parte di altri paesi europei «a prendere alcuni migranti», nonostante il ministro dell’Interno Matteo Salvini avesse detto perentoriamente: «C’è una nave della Marina militare che in acque libiche ha raccolto 40 immigrati, io porti non ne do». Sempre Salvini aveva detto, prima della decisione di Conte: «O si lavora tutti nella stessa direzione o non può esserci un ministro dell’Interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie i migranti». Le intenzioni del ministro dell’Interno sono state quindi smentite dal comportamento del governo, che d’altra parte non aveva scelta: trovandosi su una nave della Marina militare, i migranti erano di fatto già sul territorio italiano. Il rischio descritto da alcuni giornali era trovarsi in una situazione simile a quella della nave Diciotti, la nave militare a cui lo scorso agosto fu impedito per giorni di far sbarcare i migranti che aveva salvato, portando così alle accuse giudiziarie da cui Salvini si è sottratto solo grazie al voto parlamentare della Lega e del Movimento 5 Stelle.
I migranti soccorsi dalla Marina sono arrivati in Sicilia. Nel frattempo anche la Mare Jonio ha attraccato a Lampedusa dopo aver soccorso 29 migranti, ma il Viminale ha detto che sarà sequestrata.
Dal 23 al 25 marzo a Milano c’è un’altra fiera di libri: Book Pride. È organizzata dall’Osservatorio degli editori indipendenti (ODEI), un’associazione che mette insieme circa cento editori, in gran parte piccoli, che non fanno parte di più grossi gruppi editoriali e per questo si definiscono “indipendenti”. Quella di quest’anno è la quarta edizione delle fiera, la cui sede è il centro culturale Base, poco lontano dalla stazione di Porta Genova e dai navigli. Il programma degli eventi legati alla fiera è molto lungo: ci sono presentazioni di libri, incontri di gruppi di lettura, passeggiate per le piccole librerie di Milano, una rassegna di eventi dedicati alla Svizzera, “Suisse Pride”, approfondimenti sul mercato editoriale e incontri al buio con i libri in cui i loro editori cercano di convincervi a leggerli. Abbiamo messo insieme una selezione di eventi dal programma per darvi un’idea, il resto lo trovate qui.
Cose interessanti a Book Pride. Dal 23 al 25 marzo a Milano c'è la fiera dell'editoria "indipendente": una selezione di eventi dal programma.
Netflix, il più popolare servizio di film e serie in streaming, ha presentato Netflix Sans, un nuovo font che ha fatto sviluppare da una squadra di grafici dell’azienda in collaborazione con lo studio Dalton Maag. Il font sarà usato per tutti i testi della piattaforma in sostituzione di Gotham, quello usato in precedenza. È una scelta fatta sia per aumentare l’identità del marchio di Netflix che per risparmiare, visto che per aziende come Netflix i diritti per usare i font protetti da copyright sono molto costosi. Noah Nathan, capo della divisione di Netflix che si occupa di brand design, ha parlato di «milioni di dollari all’anno» risparmiati. (Netflix/Dalton Maag)
Ora Netflix ha il suo font. Si chiama Netflix Sans, e farà risparmiare parecchio la società.
Una delle principali notizie di ieri – e quindi sulle prime pagine dei giornali di oggi – riguarda il presidente della Sicilia Rosario Crocetta e una conversazione telefonica pubblicata dall’Espresso fra lui e il suo medico Matteo Tutino in cui viene nominata Lucia Borsellino. La maggior parte dei titoli contiene la parola “è giallo”, perché tutta la storia si basa su una frase che non è chiaro se sia stata pronunciata: secondo la Procura di Palermo la frase non risulta agli atti, mentre l’Espresso ha riconfermato la sua versione. Con tutti i dubbi e le incertezze del caso, l’intera storia è esemplare di molti meccanismi mediatici e politici italiani. I personaggi della storia Rosario Crocetta è il presidente della Sicilia: era stato candidato dal Partito Democratico e dall’UdC, ha governato per un periodo con il sostegno esterno del Movimento 5 Stelle (il cosiddetto “modello Crocetta”) ed è stato negli ultimi mesi al centro di una situazione politica molto complicata, tra critiche del suo stesso partito e vari rimpasti di giunta. Crocetta è nato a Gela l’8 febbraio del 1951, ha un diploma da perito chimico, ha fatto l’impiegato all’ENI e ha cominciato a fare politica da giovane nel Partito Comunista Italiano. Crocetta è stato due volte sindaco di Gela, entrambe quando militava in un partito comunista: è sempre stato molto attivo contro la mafia ed è sotto scorta dal 2003, dopo la notizia di un attentato mafioso sventato ai suoi danni.
L’assurdo caso Crocetta, dall’inizio. Il presidente della Sicilia si è "autosospeso" (forse) per una frase che gli è stata detta al telefono (forse) ed è stata intercettata dalla procura di Palermo (forse).
Il sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, ha annunciato di avere stretto un accordo preliminare con The Boring Company, una società di Elon Musk, per la costruzione di un sistema sotterraneo che metta in comunicazione la città con l’O’Hare International Airport, il suo principale aeroporto. Come buona parte delle imprese che coinvolgono Musk, il piano è molto ambizioso e ci sono dubbi sulla possibilità che venga realizzato mantenendo le promesse, compresa quella di costare meno di un miliardo di dollari, una cifra ritenuta troppo bassa dalla maggior parte degli osservatori ed esperti di trasporti. The Boring Company ha inoltre promesso di pagare interamente l’opera, senza incidere sulle non solidissime finanze pubbliche di Chicago. Elon Musk è soprattutto conosciuto per essere il CEO di Tesla, società che produce automobili elettriche, e di SpaceX, azienda spaziale che in questi anni sta rivoluzionando il settore dei lanci spaziali privati. Da un anno e mezzo Musk ha aggiunto alle sue attività una nuova azienda, che ha chiamato The Boring Company e che si occupa di progettare e realizzare nuovi sistemi di trasporto di massa. La società si chiama così per un gioco di parole con il termine “boring”, che in inglese significa sia “noioso” sia “foratura”, a indicazione della principale area di business: creare tunnel sotterranei dove far muovere veicoli elettrici ad alta velocità, alleviando i problemi di traffico in superficie nelle città.
Elon Musk costruirà un super tunnel sotto Chicago. Servirà per farci viaggiare dentro minibus ad alta velocità per raggiungere l'aeroporto dal centro, ma ci sono dubbi su costi e fattibilità.
Un uomo norvegese che praticava base jumping in Trentino è morto in un incidente con il suo paracadute durante un lancio e si è schiantato nel fiume Sarca. Il base jumping è uno sport estremo che consiste nel lanciarsi nel vuoto da varie superfici, rilievi naturali, edifici o ponti, e atterrare grazie a un paracadute. L’uomo, che aveva 47 anni, si era lanciato dal Becco dell’Aquila, nella zona del monte Brento, sopra il comune di Dro, un punto di lancio famoso per chi pratica questo sport, ma non è riuscito ad aprire il suo paracadute.
Un uomo norvegese è morto in un incidente con il paracadute in Trentino.
Ci sono molti volti coperti e costumi tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana. Il principe Carlo e Camilla Parker-Bowles hanno partecipato a una festa di beneficenza in maschera, dove hanno incontrato la modella Cara Delevigne. Lothar Koenig, un religioso di Jena, in Germania, si copriva il volto in tribunale (ma con quella barba probabilmente restava inconfondibile), il torero El Juli si abbottonava il collo dell’abito tradizionale, i cosplayer al China International Comics Games Expo di Shanghai erano molto attenti ai dettagli, per impersonare i loro personaggi preferiti. Più sobriamente, Obama palleggiava con la testa un pallone a led, l’attrice britannica Emilia Fox si lasciava coprire dalle farfalle, e i delegati cinesi che hanno partecipato ai China-US Strategic & Economic Dialogues (un incontro tra Cina e Stati Uniti a Washington) erano vestiti in modo molto omogeneo: i loro non si possono considerare costumi ma la funzione, in fondo, è molto simile.
Celebri e maschere. Riconoscete questi due? Non sono gli unici in costume tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
L’astronauta statunitense John Young, nono uomo a mettere piede sulla Luna, è morto venerdì 5 gennaio negli Stati Uniti: aveva 87 anni. La notizia è stata diffusa su Twitter dall’astronauta Terry Virts e in seguito confermata dalla NASA. Nella sua lunga carriera come astronauta, Young partecipò ai programmi Gemini, che furono la base per la realizzazione del programma Apollo verso la Luna e, in seguito, volò anche sullo Space Shuttle. Nel 1965 volò con la prima missione con equipaggio del programma Gemini, mentre nel 1969 divenne la prima persona a orbitare intorno alla Luna con Apollo 10. Nel 1972 mise infine piede sulla Luna con la missione Apollo 16. Era una delle sole tre persone al mondo ad avere raggiunto l’orbita lunare per due volte. Young fu anche comandante del primo volo del programma Space Shuttle nel 1981.
È morto l’astronauta John Young, nono uomo a mettere piede sulla Luna.
Gli affari per Facebook continuano ad andare molto bene e oltre le aspettative degli analisti, come dimostrano i dati sul suo ultimo trimestre da poco diffusi. Tra ottobre e dicembre 2016 la società ha realizzato 8,81 miliardi di dollari di ricavi e un utile netto di 3,57 miliardi di dollari. Entrambi i risultati hanno superato le previsioni degli analisti, che avevano ipotizzato circa 300 milioni di dollari in meno di ricavi rispetto al risultato comunicato dal social network. La maggior parte del fatturato di Facebook deriva dalla pubblicità, ed è stata realizzata per l’84 per cento dalla navigazione su dispositivi mobili. Questo risultato, che conferma più o meno la percentuale del trimestre precedente, è la dimostrazione che Facebook ha completato il suo passaggio verso il mobile, con smartphone e tablet al centro delle sue attività e innovazioni, a scapito dei computer tradizionali sempre meno usati dagli utenti per restare in contatto con i loro amici. Anche se è diminuito rispetto ad alcuni anni fa, Facebook continua a registrare un aumento delle iscrizioni ai suoi servizi. Gli iscritti attivi almeno una volta al mese sul social network sono 1,86 miliardi in tutto il mondo: un aumento del 3,9 per cento rispetto al trimestre precedente (un anno fa il dato era al 4,67 per cento). Gli utenti che si collegano almeno una volta al giorno a Facebook sono 1,23 miliardi, cinque milioni in più rispetto al trimestre precedente e il 18 per cento in più rispetto al dato di un anno fa. Facebook ha avuto una crescita sostenuta degli utenti in diversi paesi, mentre negli Stati Uniti e in Europa c’è stato un rallentamento, in parte inevitabile considerata la saturazione raggiunta.
Gli affari di Facebook vanno benissimo. Con 8,81 miliardi di ricavi nell'ultimo trimestre ha superato le previsioni degli analisti: ogni giorno usano il social network 1,23 miliardi di persone.
Il ministero della Salute ha diffuso a metà dicembre un documento in cui – sintetizzando molto – chiede a tutti gli operatori della sanità in Italia di scrivere meglio e in modo più chiaro. Il documento, pubblicato dalla Direzione generale della programmazione sanitaria, ha lo scopo di ridurre gli errori che si fanno nella somministrazione di farmaci ai pazienti a causa di incomprensioni dovute a errori di copiatura, di lettura o di scrittura. Tra le raccomandazioni c’è per esempio non usare abbreviazioni e sigle per indicare i nomi dei farmaci e i dosaggi, oppure non usare i simboli e preferire le parole corrispondenti (non “+”, ma “più”, per esempio), in modo che possano esserci meno fraintendimenti dovuti a una cattiva scrittura (un più che viene letto come un 4, per esempio). Tra le altre cose, il documento fa riferimento diretto al noto problema della cattiva grafia dei medici, spesso interpretabile solo da altri medici e non dai pazienti che leggono ricette o prescrizioni:
Il ministero della Salute vuole che i medici scrivano meglio. «In caso di scrittura a mano è necessario usare lo stampatello», per evitare errori e fraintendimenti.
Lauren Bacall è morta lunedì 12 agosto 2014, aveva 89 anni. Com’era prevedibile, la notizia ha spinto molti a ricordare il momento iconico della sua carriera cinematografica: la seduzione del suo futuro marito Humphrey Bogart, che Bacall ha messo in scena a 19 anni nel suo film di esordio Acque del sud. Il modo in cui la provocante voce di Bacall riempiva lo schermo, insieme al suo sguardo e a quell’attitudine incurante, faceva sì che fosse praticamente impossibile guardare qualsiasi altra cosa al di fuori di lei. Quella non sarebbe stata l’ultima volta che Bacall prendeva il controllo di ciò che succedeva sullo schermo e di qualsiasi altra cosa attorno a lei: nella sua carriera avrebbe interpretato ruoli anche molto difficili. Nella mia testa il più duro e il più memorabile di tutti è stato quello di Schatze Page nella commedia del 1953 Come sposare un milionario.
Il personaggio più memorabile di Lauren Bacall. Secondo Slate è quello di "Come sposare un milionario", dove dimostrò di essere bravissima anche a interpretare un capo.
Wikileaks ha diffuso oggi un primo gruppo di documenti riservati sottratti alla CIA, l’agenzia statunitense di spionaggio per l’estero. I documenti diffusi oggi sono 8.761 e si riferiscono al periodo compreso tra il 2013 e il 2016. Provengono da una rete isolata e sicura usata all’interno del centro di cyber-intelligence di Langley, la città della Virginia dove ha sede l’agenzia, e raccontano alcune cose del programma di spionaggio globale adottato dalla CIA. Sostengono che la CIA abbia perso il controllo della maggior parte dei suoi strumenti per attività di hacking, ovvero virus (come malware, trojan e falle non ancora identificate dai proprietari dei software, i cosiddetti “zero days”) e dicono anche che la CIA è in grado di installare dei software malevoli (i cosiddetti “malware”) negli smartphone, nei computer e nelle smart tv collegate al web, e di superare i sistemi di crittaggio di servizi di messaggistica come Signal, WhatsApp e Telegram. Il portavoce della CIA Dean Boyd ha detto che l’agenzia non farà commenti sull’autenticità dei documenti. Wikileaks sostiene che i documenti diffusi dimostrino la capacità dei programmi segreti della CIA di entrare nei sistemi informatici realizzati da importanti aziende come Apple, Microsoft e Samsung. Questo significa che la CIA poteva per esempio eseguire attività di spionaggio usando falle di sicurezza dei sistemi operativi di iPhone, Android e Windows, e in alcuni casi anche attraverso i software dei televisori Samsung per ascoltare le conversazioni attraverso i microfoni. Tra le altre cose, i documenti sostengono che il consolato statunitense a Francoforte, in Germania, sia stato usato dalla CIA come base per operazioni segrete in Europa, Medio Oriente e Africa. Agli agenti era dato un passaporto diplomatico e una copertura del dipartimento di Stato.
Cosa dicono i documenti di Wikileaks sulla CIA. Dimostrano la capacità dell'agenzia di entrare nei sistemi informatici di diverse aziende, come Apple, Microsoft e Samsung.
È stata presentata la lista dei film che parteciperanno all’edizione 2016 del Festival del Cinema di Cannes, in Francia. Il Festival si terrà dall’11 al 22 maggio. Tra i film in concorso non ce n’è nessuno italiano, ma nella sezione “Un certain regard” c’è Pericle il nero di Stefano Mordini (il regista di Acciaio, uscito nel 2012), tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Ferrandino pubblicato da Adelphi. Aprirà il festival il nuovo film di Woody Allen, Café society, che è fuori concorso. Di seguito la lista completa dei film in concorso e no: In concorso: Maren ADE (Germania) – TONI ERDMANN Pedro ALMODÓVAR (Spagna) – JULIETA Andrea ARNOLD (Regno Unito) – AMERICAN HONEY Olivier ASSAYAS (Francia) – PERSONAL SHOPPER Jean-Pierre DARDENNE, Luc DARDENNE (Belgio) – LA FILLE INCONNUE Xavier DOLAN (Canada) – JUSTE LA FIN DU MONDE Bruno DUMONT (Francia) – MA LOUTE Nicole GARCIA (Francia) – MAL DE PIERRES Alain GUIRAUDIE (Francia) – RESTER VERTICAL Jim JARMUSCH (Stati Uniti) – PATERSON Kleber FILHO MENDONÇA (Brasile) – AQUARIUS Ken LOACH (Regno Unito) – I, DANIEL BLAKE Brillante MENDOZA (Filippine) – MA’ ROSA Cristian MUNGIU (Romania) – BACALAUREAT (BACCALAURÉAT) Jeff NICHOLS (Stati Uniti) – LOVING PARK Chan-Wook (Corea del Sud) – AGASSI (THE HANDMAIDEN) Sean PENN (Stati Uniti) – THE LAST FACE Cristi PUIU (Romania) – SIERANEVADA Paul VERHOEVEN (Paesi Bassi) – ELLE Nicolas WINDING REFN (Danimarca) – THE NEON DEMON
La lista dei film del Festival del Cinema di Cannes 2016. Non c'è nessun film italiano in concorso, ma "Pericle il nero" di Stefano Mordini è inserito nella sezione "Un certain regard".
Dietro la nomina di Aldo Brancher a “ministro per l’attuazione del federalismo”, avvenuta ieri, potrebbe esserci qualcosa di più del tentativo di Berlusconi di rinsaldare i rapporti con Umberto Bossi e la Lega. Se ne occupano i giornali di oggi, ricordando il coinvolgimento di Brancher nel caso Antonveneta: il neo ministro è tutt’ora indagato a Milano per ricettazione. E quindi il suo nuovo incarico gli permetterebbe di avvalersi della norma sul legittimo impedimento, e quindi di sottrarsi alle convocazioni dei magistrati. Repubblica ricostruisce la vicenda: Impegnato ora nel processo Antonveneta, Brancher è riuscito a rinviare le ultime due udienze, il 5 e il 7 giugno scorsi. La ripresa è fissata per il prossimo 26 giugno ma il processo rischia di bloccarsi per 18 mesi. I legali del ministro al Federalismo valuteranno infatti «se eccepire l’impedimento previsto dalla legge con conseguente sospensione del processo».
Brancher ha trovato un legittimo impedimento. Grazie alla nomina, il nuovo ministro potrà evitare il processo che lo vede imputato.
I cittadini e le cittadine italiane che si trovano all’estero o che sono fuorisede si devono preparare con anticipo per partecipare alla consultazione referendaria del prossimo 4 dicembre sulla riforma della Costituzione. La scadenza che permetterà di partecipare al voto è prevista infatti per il prossimo 2 novembre. In base agli ultimi dati disponibili, quelli dello scorso aprile sul referendum contro il rinnovo delle concessioni per le trivellazioni in mare, gli elettori non in Italia erano quasi 4 milioni. Hanno però votato in meno di 800 mila.
Il voto al referendum per gli italiani all’estero. Come fare e quali scadenze tenere d'occhio per votare al referendum costituzionale del 4 dicembre.
Oggi il trittico “Three Studies for a Portrait of John Edwards” di Francis Bacon verrà offerto dalla casa d’aste inglese Christie’s durante l’asta Postwar and contemporary sale con un prezzo di partenza di 75 milioni di dollari (circa 55 milioni di euro). Nella stessa vendita, inoltre, verranno battute altre otto opere con prezzi di partenza superiori ai 20 milioni di dollari (circa 15 milioni di euro): lavori di Andy Warhol, Gerhard Richter e Basquiat, tra gli altri. Con questa serie di vendite Christie’s potrebbe superare il record dello scorso novembre, quando il valore totale delle opere vendute durante l’asta di arte contemporanea era stato di 691,6 milioni di dollari (circa 500 milioni di euro), che a sua volta aveva battuto il precedente record di 495 milioni di dollari del maggio precedenti. Come riassume il sito d’arte artnet.com, negli ultimi anni il valore delle opere d’arte contemporanea è cresciuto moltissimo: se fino a qualche anno fa le opere più importanti venivano vendute per prezzi compresi tra 1 e 5 milioni di dollari, oggi non è raro che diverse opere di un lotto vengano acquistate per prezzi superiori ai 20 milioni di dollari.
Le due aste ricchissime di oggi e domani. Le opere d'arte messe in vendita da Christie's e Sotheby's in questi due giorni, che potrebbero battere di nuovo il record di ricavi di un'asta.
BlackBerry Classic è stato presentato da BlackBerry nel corso di un evento organizzato nel distretto finanziario di New York, negli Stati Uniti, dove molti manager e agenti di borsa ancora oggi utilizzano i famosi cellulari con una tastiera integrale al posto dei più diffusi iPhone e smartphone Android. Come suggerisce il nome, il Classic riprende molte delle caratteristiche tipiche dei BlackBerry prodotti negli anni passati dall’azienda: oltre alla tastiera QWERTY ci sono il tasto centrale per navigare tra i menu e scorrere le pagine, tasti fisici per rispondere alle chiamate, aprire menu e tornare rapidamente alla schermata principale e un design che richiama vecchi modelli come il BlackBerry Bold. Il nuovo Classic è più piccolo del BlackBerry Passport, presentato a fine settembre e che per ora sta ottenendo un discreto successo tra gli appassionati di questo tipo di dispositivi. Il touchscreen del BlackBerry Classic è da 3,5 pollici con una risoluzione di 720 x 720 pixel ed è un po’ sacrificato in altezza perché deve lasciare spazio alla tastiera integrale, i cui tasti modellati hanno un design molto familiare per gli affezionati ai BlackBerry. Il processore non è molto potente, risale a un paio di anni fa, ed è accoppiato a 2 GB di RAM. Anche questa caratteristica indica che il Classic è più che altro un telefono per navigare, consultare documenti e rispondere a messaggi ed email, mentre è meno indicato per giocarci. Il telefono ha una telecamera posteriore da 8 megapixel e una fotocamera meno definita, da 2 megapixel, nella parte frontale per le videochiamate, e naturalmente i selfie.
Il nuovo vecchio BlackBerry Classic. Com'è fatto l'ultimo telefono presentato dalla società: è per i nostalgici dei BlackBerry di una volta, coi tastini.
Il senatore del Partito Democratico Matteo Richetti ha annunciato di voler uscire dal partito aderendo al gruppo misto, dopo essersi astenuto durante il voto di fiducia al Senato sul nuovo governo Conte. «Andrò nel gruppo misto per rispetto al mio gruppo e ho messo nel conto di lasciare il PD. Non ho votato la fiducia e comincerò a costruire un nuovo spazio magari insieme a Calenda», ha detto Richetti in un’intervista a La7. «Questo PD sta soffocando le energie e la libertà e questa scelta ha un tasso di ambiguità troppo elevato, non solo per il Pd ma anche per il paese». Richetti, che ha 45 anni, ha iniziato la sua carriera politica nella Margherita, aderendo poi al PD ed entrando a far parte della corrente dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nel 2018 si era candidato a diventare nuovo segretario del partito, salvo poi ritirare la sua candidatura per appoggiare Maurizio Martina.
Il senatore Matteo Richetti uscirà dal Partito Democratico.
Ha avuto molto spazio sui media, comprensibilmente, la storia dello “spostamento di dieci centimetri dell’asse terrestre” in seguito al terremoto giapponese: è un’idea molto suggestiva, quella della gran botta presa dal nostro pianeta forte abbastanza da farlo barcollare e magari persino cambiare direzione. Però non è proprio così. Innanzitutto, chiariamo che la valutazione dello “spostamento dell’asse terrestre” non è il risultato di una misura, ma piuttosto di calcoli basati su modelli della Terra. Non esiste nessuna prova che questo spostamento sia avvenuto. L’autore dei calcoli è Richard Gross, un geofisico della NASA che studia il modo in cui la distribuzione di massa della Terra (la “forma” del nostro pianeta) influenza la durata del giorno e la direzione dell’asse Nord-Sud di rotazione. Aveva fatto calcoli di questo tipo anche in occasione dei terremoti in Indonesia e in Cile. Ma perché mai un terremoto dovrebbe avere un effetto sulla rotazione terrestre?
Cosa vuol dire che si è spostato l’asse terrestre. La terra non ha deragliato di dieci centimetri: proviamo a spiegarla più chiaramente.
Nella notte tra lunedì e martedì un giovane straniero – la nazionalità non è chiara – ha dato fuoco alla caserma della polizia municipale di Mirandola, in provincia di Modena, causando la morte di due persone, un’anziana e la sua badante, e il ferimento di altre venti, una ancora in gravi condizioni. Molte cose però ancora non tornano o non si conoscono. Non è chiaro, per esempio, perché la persona responsabile dell’incendio fosse libera, nonostante avesse già compiuto furti e tentativi di incendio e avesse dato ampiamente prova di avere gravi squilibri mentali e comportamenti imprevedibili. Secondo il ministro Matteo Salvini e altri politici di centrodestra, il problema sarebbe nelle leggi che hanno impedito la sua espulsione, anche se non hanno specificato quali precisamente. Secondo altri, invece, il principale responsabile di questo incidente è il decreto sicurezza, che ha ridotto le possibilità per le strutture pubbliche di occuparsi di persone con problemi mentali, ma anche la generale scarsità di risorse per l’accoglienza, che spinge forze di polizia e altre istituzioni a cercare di liberarsi degli stranieri irregolari il più in fretta possibile, a costo di lasciare liberi anche coloro che sono potenzialmente pericolosi per sé o per gli altri.
Ci sono molte cose che non tornano nell’incendio di Mirandola. Come mai il responsabile era libero nonostante avesse già dato gravi segni di instabilità? Secondo alcuni la colpa è del ministero dell'Interno e del decreto sicurezza.
Secondo la società di news giapponese Nikkei, circa 40 importanti dirigenti di Sony – la nota multinazionale giapponese di prodotti elettronici e digitali – restituiranno parte dei bonus annuali previsti dai loro contratti al fine di contribuire alla riduzione delle perdite dell’azienda nel corso del 2013. La cifra dovrebbe essere compresa fra il 30 e il 35 per cento del proprio stipendio annuo, ma arrivare al 50 per alcuni: in tutto, la Sony tratterrà circa un miliardo di yen (cioè 7,1 milioni di euro). Il Wall Street Journal prevede che il provvedimento interesserà anche il CEO della società, Kazuro Hirai. Sony presenterà il proprio bilancio annuale (che comprende i dati rilevati fino a marzo del 2014) mercoledì 14 maggio. La situazione finanziaria della società è piuttosto complicata: il Wall Street Journal riporta che la società si aspetta perdite per circa 923 milioni di euro. Lo scorso febbraio aveva già fatto sapere che licenzierà 5000 dipendenti entro il marzo del 2015 (nel marzo del 2013 aveva circa 146mila dipendenti) e che avrebbe venduto VAIO, la propria divisione che produce PC (da anni in perdita, come la divisione che produce televisioni). Ad aprile – secondo gli osservatori al fine di trovare nuove fonti di guadagno – Sony aveva annunciato di volere entrare nel mercato immobiliare: secondo i piani della società, ad agosto verrà aperta la “Sony Real Estate Corporation”, una nuova divisione che avrà a disposizione un budget di 250 milioni di yen (circa 1,7 milioni di euro) e che oltre ad occuparsi di nuovi investimenti fornirà consulenza a società esterne. In generale, sempre secondo il Wall Street Journal, nei prossimi anni Sony punterà sui lettori musicali di alta qualità (con il marchio “Walkman”), sulla consolle per videogiochi PlayStation (di cui l’ultimo modello ha avuto un buon successo) e sulla nuova tecnologia per televisori ad alta definizione, la cosiddetta 4K.
I manager di Sony restituiranno i bonus. Ovvero più di un terzo delle loro entrate annue: per compensare le perdite della società, che domani presenterà il nuovo bilancio.
La notizia è che come in certi film in cui la squadra è in disgrazia o l’inchiesta brancola nel buio, e vengono richiamati il vecchio allenatore o l’investigatore pensionato, al PD è tornato all’opera Massimo D’Alema. Questo almeno si evince dalla centralità delle sue mosse nel racconto di Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera. L’uomo che – malgrado la restaurazione bersaniana – aveva continuato a rispondere ai giornalisti di essere “fuori” dagli incarichi, poi di essere “disponibile a dare una mano”, a leggere le cronache politiche sembra molto attivo “dentro”. È da una settimana che tra i vertici del Partito democratico è andata maturando la decisione di non rinchiudersi in un’alleanza marcatamente di sinistra con Nichi Vendola e Antonio Di Pietro e di non dare per scontate le primarie, che pure Pier Luigi Bersani aveva pubblicamente promesso al «governatore» della Puglia. Massimo D’Alema è stato il primo a spingere in questa direzione: «Con uno schieramento di quel tipo non andiamo da nessuna parte. E poi se ci dividiamo in tre poli, rischiamo di far vincere Silvio Berlusconi» . L’ex premier ha parlato con Gianfranco Fini, chiacchierato a lungo con Pier Ferdinando Casini. E si è convinto che lo stesso presidente della Camera, a determinate condizioni, potrebbe accettare un’alleanza con il Pd. Ma se anche l’ex leader di An si ritraesse, secondo il presidente del Copasir bisognerebbe comunque insistere con Pier Ferdinando Casini, perché almeno lui dica di sì. D’Alema ritiene che alla fine della festa anche Nichi Vendola non potrebbe sottrarsi a un’alleanza di questo tipo.
Movimenti di truppe. Il Corriere fa il punto dei progetti di alleanze a sinistra, e indovinate chi manovra?.
Anche oggi i principali giornali nazionali scrivono delle grandi agitazioni al comune di Roma e dentro il Movimento 5 Stelle, e in particolare di chi sapesse tra i dirigenti del partito che l’assessore all’Ambiente, Paola Muraro, era indagata. La cosa non ha alcuna rilevanza giuridica, ma politica sì: perché il partito di Beppe Grillo ha sempre sostenuto – e su cose come questa ha basato la sua dichiarata diversità dagli altri – che i politici indagati debbano lasciare immediatamente i loro incarichi, e perché Raggi ha detto di aver informato di questa circostanza i dirigenti del partito, il cosiddetto “direttorio”, cosa che gli stessi dirigenti hanno smentito. La novità di oggi è che Luigi Di Maio – deputato, vicepresidente della Camera, dirigente del Movimento 5 Stelle e spesso indicato come futuro candidato premier – avrebbe saputo dell’indagine attraverso un’email ricevuta all’inizio di agosto. Di Maio non ha commentato – i retroscena dicono che abbia ammesso di aver ricevuto l’email ma non l’ha capita – e martedì sera ha annullato la sua partecipazione al programma tv Politics. Stasera sarà invece a Nettuno con Alessandro Di Battista: ha scritto su Facebook dicendo che «guarderà negli occhi» i cittadini e racconterà «i fatti». Lunedì 5 settembre la sindaca di Roma Virginia Raggi e Paola Muraro sono state ascoltate dalla commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie. La prima parte della storia è ormai chiara: Muraro è stata nominata assessore il 7 luglio; alcune settimane dopo aveva chiesto per due volte l’accesso agli atti di un’inchiesta in corso su alcuni impianti legati ad AMA di cui Muraro stessa era responsabile in quanto consulente di AMA; l’accesso agli atti le era stato negato dalla procura e poi autorizzato il 18 luglio. Muraro è quindi venuta a sapere dell’indagine in cui era coinvolta e l’ha comunicato alla sindaca Raggi. Fino a qualche giorno fa Raggi e Muraro parlando con i giornali hanno sempre negato che a Muraro fosse stato notificato un avviso di garanzia e hanno detto di non aver mentito perché l’iscrizione nel registro degli indagati non equivale a un avviso di garanzia.
Di Maio ha detto bugie sul caso Roma? il più importante parlamentare del M5S era stato informato con un'email dell'indagine su Paola Muraro, scrivono i giornali, e ha fatto finta di niente.
Green Book ha vinto l’Oscar per il miglior film ed è diventato il film più visto e discusso degli ultimi due giorni. Magari non tutti sanno però perché si chiama così, e anche chi l’ha visto e lo sa potrebbe comunque voler sapere qualcosa in più di quel poco che ne spiega il film. Green Book parla dell’amicizia tra un buttafuori e un jazzista, in tour nel sud degli Stati Uniti nella prima metà degli anni Sessanta. Il fatto è che il jazzista, Don Shirley, è nero e nel 1962 erano ancora in vigore le leggi Crow: leggi statali che prevedevano per gli afroamericani lo status di separati ma uguali, e che di fatto sancivano nei posti pubblici la separazione tra bianchi e neri. La separazione era molto più evidente in certi stati del sud, proprio quelli in cui nel film Don Shirley va in tour. Per sapere dove fermarsi a mangiare, dormire e far benzina Don Shirley deve fare affidamento su una guida appositamente pensata per i neri: The Negro Motorist Green Book.
Cos’è il “Green Book” di “Green Book”. Una guida turistica per neri, utilissima fino agli anni Sessanta e di culto ancora oggi: la inventò Victor Hugo Green, un impiegato delle poste.
Il sottosegretario Domenico Cosentino si è dimesso dopo la riunione di oggi tra Cosentino, Silvio Berlusconi e Denis Verdini e altri leader del PdL, con un comunicato che attacca il presidente della Camera Gianfranco Fini. “Ho deciso di concerto con il presidente Berlusconi di rassegnare le mie dimissioni da sottosegretario per potermi completamente dedicare alla vita del partito, particolarmente in Campania, anche al fine di contrastare tutte quelle manovre interne ed esterne poste in essere per fermare il cambiamento”
Cosentino si è dimesso. Il sottosegretario attacca Fini: "vuole solo ottenere il potere nel partito". Berlusconi parla della sua "lealtà verso Caldoro".
Il decreto legge cosiddetto “Cura-Italia” prevede che a una serie di lavoratori autonomi e partite IVA venga corrisposto un bonus da 600 euro per il mese di marzo, a integrazione o sostituzione dei mancati guadagni causati dalla pandemia da coronavirus e dalle misure prese per contenerla. Il bonus è una delle principali misure previste nel decreto approvato dal governo per affrontare la pandemia da coronavirus e le sue conseguenze economiche (qui trovate il testo completo del decreto). L’articolo 27 è quello dedicato alle indennità che spettano alle partite IVA, e stabilisce che i liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) attivi alla medesima data iscritti alla gestione separata dell’INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, è riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro, per un limite di spesa complessivo di 203,4 milioni di euro per l’anno 2020.
Come funziona il bonus per le partite IVA. Diverse tipologie di lavoratori autonomi – ma non tutte – riceveranno a marzo un bonus da 600 euro: quello che bisogna sapere.
Le date di inizio dei saldi estivi del 2020 sono state posticipate: di solito i saldi partono i primi giorni di luglio, ma a causa della pandemia da coronavirus la Conferenza delle Regioni ha deciso di posticiparli. Non c’è un’unica data di inizio, semplicemente la Conferenza ha deciso che dal 21 luglio ogni regione potrà decidere liberamente, mentre prima la data di inizio dei saldi era stata fissata al primo agosto. Sicilia e Calabria avevano comunque deciso di andare contro il parere della Conferenza delle Regioni e i saldi nelle due regioni sono cominciati il primo luglio. La durata massima dei saldi è di sessanta giorni. Abruzzo: 1 agosto Basilicata: 1 agosto Calabria: 1 luglio Campania: 21 luglio Emilia-Romagna: 1 agosto Friuli Venezia Giulia: 1 agosto Lazio: 1 agosto, ma la regione ha permesso vendite promozionali anche nei 30 giorni che precedono la data di inizio dei saldi Liguria: 1 agosto – 14 settembre Lombardia: 1 agosto Marche: 1 agosto, ma la regione ha permesso vendite promozionali anche nei 30 giorni che precedono la data di inizio dei saldi Molise: 1 agosto Piemonte: 1 agosto – 26 settembre Puglia: 1 agosto – 15 settembre Sardegna: 1 agosto Sicilia: 1 luglio Trentino-Alto Adige: nella gran parte dei comuni ci saranno saldi tra il 1 agosto e il 29 agosto, mentre nei comuni turistici inizieranno il 15 agosto e finiranno il 12 settembre: trovate più informazioni qui. Toscana: 1 agosto – 30 agosto, ma la regione ha permesso vendite promozionali anche nei 30 giorni che precedono la data di inizio dei saldi Umbria: 1 agosto Valle d’Aosta: 1 agosto Veneto: 1 agosto
Le date dei saldi estivi 2020. Dovevano iniziare il primo agosto, ma la Conferenza delle Regioni ha deciso che ogni regione può decidere in autonomia.
La storia della letteratura e del cinema è ricca di esempi di lingue fantastiche, inventate per far parlare tra di loro abitanti di terre leggendarie o creature immaginarie come elfi. Dal “valyriano” del Trono di Spade al “klingon” di Star Trek, ci sono casi in cui queste lingue sono costruite in maniera rigorosa, con regole precise e un ricco vocabolario: ci sono linguisti che si sono specializzati proprio nell’inventare lingue, e una di loro, Bettina Beinhoff dell’Anglia Ruskin University, ha spiegato sul sito The Conversation un po’ di cose su come si pensa a tavolino una “conlang”, l’abbreviazione di contructed language. Chi parlerà la lingua? La prima cosa che mette in chiaro Beinhoff è che non si può avere la pretesa di creare una lingua perfetta, e nemmeno completa: una lingua inventata può funzionare al massimo per il contesto per cui è pensata, risultando convincente per i fruitori dell’opera in questione. Bisogna per prima cosa pensare ai personaggi che la parleranno, alle loro caratteristiche: secondo un sondaggio condotto da Beinhoff, la maggior parte dei linguisti creano le conlangs partendo dal proprio gusto estetico, concentrandosi sull’esigenza che suonino naturali e senza dimenticare che devono comunque poter essere pronunciate (dagli attori, per esempio).
Come si inventa una lingua. Che debba essere parlata da guerrieri nomadi o da alieni spaventosi, chi se ne occupa segue più o meno le stesse regole fondamentali.
Marco Patuano è dal 13 aprile il nuovo amministratore delegato di Telecom e da allora non ha concesso interviste a nessun giornale: si presenterà lunedì alle 17 sul Post con una conversazione con Luca Sofri che trasmetteremo in diretta streaming e a cui parteciperà la redazione del Post (tenendo d’occhio il mondo, intanto). Dalle 18,30 poi Patuano replicherà un confronto con tutti attraverso Twitter (esperienza che aveva già inaugurato una prima volta il mese scorso: e prima di Obama, insistono in Telecom). È possibile inviare domande per Patuano già da subito su Twitter utilizzando la destinazione @MarcoPatuano e lo hashtag #twittertimeti. (foto: Working Capital di Telecom Italia)
Domande per Telecom, dal Post e da Twitter. Lunedì in diretta streaming la prima intervista a un giornale del nuovo amministratore delegato Marco Patuano, con la partecipazione di tutti.
Lara Comi – ex europarlamentare di Forza Italia – è da questa mattina agli arresti domiciliari, in seguito a un’operazione della Guardia di Finanza di Milano e di quella di Busto Arsizio. La stessa operazione ha portato all’imposizione degli arresti domiciliari anche per Paolo Orrigoni, amministratore delegato della catena di supermercati Tigros, e alla carcerazione di Giuseppe Zingale, direttore generale dell’agenzia per il lavoro AFOL Metropolitana. ANSA scrive che i tre sono accusati, a vario titolo, «di corruzione, finanziamento illecito e truffa» e Sky TG24 spiega che «l’operazione è un nuovo filone della maxi indagine ‘Mensa dei poveri’, che il 7 maggio portò a 43 misure cautelari eseguite – tra gli altri – nei confronti dell’ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, del consigliere lombardo ‘azzurro’ Fabio Altitonante e dell’allora candidato alle Europee e consigliere comunale in quota FI Pietro Tatarella». Sempre Sky TG24 spiega che Comi risponde di tre diverse vicende: la prima ha a che fare con «due contratti di consulenza ricevuti dalla sua società», la seconda riguarda un presunto finanziamento illecito e la terza riguarda l’accusa di «truffa aggravata al Parlamento europeo».
È stata arrestata Lara Comi, ex europarlamentare di Forza Italia.
1865. Mafia (s. f.) Sulla scrivania del ministro degli Interni giunge una relazione confidenziale, datata 25 aprile, a firma del nuovo prefetto di Palermo, il nobile orvietano Filippo Antonio Gualterio, da pochi giorni insediatosi nel suo ufficio. Vi si parla di uno «spirito pubblico sì gravemente conturbato», di un «grave e prolungato malinteso fra il Paese e l’Autorità» da cui trarrebbe alimento «la cosiddetta Maffia od associazione malandrinesca». Il proposito – poi realizzato – del Gualterio è quello di organizzare una grossa operazione di pubblica sicurezza per reprimere una “trista associazione” «sempremai dipendente dai partiti»; col malcelato secondo fine di assestare un colpo decisivo agli oppositori del governo della Destra, sia garibaldini sia, soprattutto, borbonici, accusati di complicità con la malvivenza locale (cfr. Alatri, 1954, pp. 92-100; Brancato, 1986, p. 103). Di lì a poco, allo stesso prefetto di Palermo perviene dal delegato di pubblica sicurezza di Carini, in data 10 agosto 1865, una “memoria riservata” in cui alcuni individui appena arrestati sono identificati come «alle dipendenze del partito della Maffia» (cfr. Scichilone, 1952, pp. 43, 164-5). Così il termine mafia (o maffia, con adeguamento al toscano) fa il suo ingresso ufficiale nella scrittura in lingua italiana col significato “tecnico” di indicare una specifica forma di associazione a delinquere. Tuttavia, per almeno un quindicennio a seguire, nei rapporti dei funzionari locali della destra storica non si fanno nette distinzioni fra mafioso, malandrino, manutengolo, brigante, renitente alla leva, disertore ecc. (cfr. Novacco, 1959, p. 209; Id., 1963, pp. 147-8; Lupo, 2004, p. 14); solo col tempo, dunque, si verrà precisando il riferimento a quelle consorterie di “uomini d’onore” che oppongono all’autorità dello Stato il diritto di farsi giustizia da sé, la solidarietà omertosa, il dovere del segreto. Peraltro, se per mafia si debba intendere principalmente una mentalità, un comune sentire del siciliano (in prospettiva “culturalista”), oppure un insieme di associazioni con scopi criminali (in prospettiva “organizzativa”), è questione che attraversa tutto il Novecento (cfr. Sciarrone, 1998, pp. 4-8, 19-23, 27-30).
Itabolario: Mafia (1865). Da quanto tempo parliamo di «mafia» e come abbiamo cominciato.
Alla base delle sempre più restrittive misure che diversi paesi del mondo stanno prendendo per affrontare la pandemia da coronavirus c’è la necessità di evitare contatti ravvicinati tra le persone. Da settimane si susseguono quindi diversi inviti a evitare uno dei più comuni tipi di contatto tra persone, anche tra sconosciuti: la stretta di mano. E quelli che si incontrano e si salutano comunque stanno sviluppando, in tutto il mondo, nuovi modi di salutarsi o presentarsi. È presto per dire se, quando l’emergenza sarà passata, la stretta di mano si riprenderà il suo posto in convegni di lavoro, riti religiosi, eventi sportivi e presentazioni reciproche a una cena tra amici. Ma è certo che in questi giorni gran parte del mondo sta evitando di darsi la mano: un gesto semplice, antico e molto diffuso. Un gesto che negli anni ha sviluppato una sua coreografia e una sua simbologia, ed è diventato per molti qualcosa di automatico (come hanno mostrato bene i tentennamenti di alcune delle persone più importanti al mondo alle loro prime uscite dopo il divieto di stretta di mano). Un gesto che è diventato simbolo di fiducia e intesa, ma che si è diffuso invece per via della reciproca diffidenza tra persone.
La storia della stretta di mano. Un gesto che esiste da millenni, forse nato per la diffidenza reciproca, e che per un po' dovremo imparare a evitare.
Guardatevi intorno. In qualsiasi momento della giornata abbiamo addosso o vicino a noi decine, forse centinaia, di formidabili invenzioni: cose che prima non esistevano e che grazie a un’intuizione, un’idea geniale o a volte banale, si sono trasformate in qualcosa che ci consente di sorvolare un intero oceano in otto ore, o che ci serve per ascoltare la musica o che ancora esaurisce la sua funzione nel prendere polvere su una mensola, che a sua volta è un’invenzione (i tasselli, le viti, le staffe, i mattoni del muro su cui è inserita). Ogni giorno usiamo decine di cose senza renderci conto che hanno una storia, che un giorno qualcuno le ha inventate – prima non c’erano, dopo sì – trasformando un’idea in qualcosa di concreto. Per celebrare l’invenzione, l’inventiva e gli inventori, il New York Times Magazine ha messo insieme nel suo ultimo numero una serie di invenzioni e la loro storia. Ne abbiamo scelte venti, dal preservativo alle bevande dietetiche, passando per i tornelli e il bianchetto: la storia di ogni oggetto si legge cliccando sulla foto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Chi ha inventato cosa. Lo speciale del New York Times Magazine sulla storia di alcune delle cose che ci sono più familiari (il bancomat? la chiave? la ola? il preservativo?).
Immaginate di essere una diciottenne americana, moglie di un soldato dell’esercito, che vive in una casa senza mobili e con un’auto che non funziona. Immaginate di esservi trasferiti dall’Ohio in Texas, dove non avete amici, né piani per il futuro. Immaginatevi un giorno a scorrere foto su Instagram e di capitare su una serie di meme divertenti sugli One Direction. Immaginate di iniziare anche voi a creare meme accostando brevi storie inventate alle foto della band. Realizzate centinaia, migliaia di questi meme, e decidete di aprire un profilo su Wattpad, una specie di social network dove si possono condividere le proprie storie o articoli. Ormai avete 24 anni, e molto tempo libero. Vostro marito è di stanza in Iraq. Ora immaginate che le vostre storie sugli One Direction abbiano successo, al di là di ogni più rosea aspettativa. Immaginate di ricevere una telefonata da un importante editore di New York, e poi da un agente che vuole fare un film tratto dal vostro libro. Immaginate che vi venga chiesto di curare una raccolta di “imagines”, un sottogenere della fan fiction – cioè la narrativa scritta dai fan – che ha per protagonisti personaggi famosi del mondo reale, e che avete contribuito a creare. Anna Todd ha immaginato molte storie, ma questa in particolare è vera. «Wow! Il mondo dell’editoria è pronto», ha detto Todd, che oggi ha 27 anni ed è la principale autrice di Imagines, il libro da 600 pagine pubblicato negli Stati Uniti martedì 26 aprile dalla casa editrice Schuster’s Gallery Books. Rimane da vedere come il pubblico nel mondo reale accoglierà il genere che Todd e migliaia di altri scrittori hanno sviluppato su Internet negli ultimi sei anni. Gli imagines, dicevamo, sono una vivace branca staccatasi dal filone delle fan fiction, quei libri che ammiccano alle fantasie delle adolescenti sui personaggi famosi. Nate nel 2010 su Twitter tra le fan di Justin Bieber e cresciute su siti come Tumblr e Wattpad, possono essere molto diverse tra loro, ma di solito seguono alcune convenzioni che identificano il genere. Sono sempre scritte in seconda persona, per far calare meglio la lettrice nel ruolo della protagonista; generalmente sono scritti in modo discorsivo e superficiale seguendo lo stile dei social network, di cui sono un prodotto. Il personaggio principale è di solito un idolo delle ragazzine, senza però i difetti della vita reale e rimodellato per farlo diventare il fidanzatino da serie TV per adolescenti. Nel mondo delle imagines persino Justin Bieber si comporta come un moderno principe Disney.
Lo sdoganamento della fan fiction. Dopo aver venduto milioni di copie è diventato un vero e proprio genere di cui si occupano editori, librerie e studi cinematografici.