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Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 393 casi di contagio da coronavirus e 56 morti, secondo i dati diffusi venerdì dalla Protezione Civile. Il dato dei contagiati totali risente però di quello della regione Campania, dove la Protezione Civile informa che c’è stato un ricalcolo dei casi totali e sono state sottratte 230 unità. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 227, 9 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 4.514.441, 70.620 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 1.747, per un totale di 173.085. Oggi sette regioni non hanno registrato contagi: Basilicata, Calabria, Molise, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, e altre nove regioni ne hanno registrati meno di dieci ciascuna. #LNews #coronavirus
Le notizie di venerdì sul coronavirus in Italia. Sono stati rilevati 393 nuovi casi positivi e 56 morti nelle ultime 24 ore, in Campania c’è stato un ricalcolo dei casi totali.
La settima stagione di Game of Thrones è finita con la messa in onda, tra domenica e lunedì, del settimo episodio, “The Dragon and the Wolf”. Quella che si è conclusa è stata la penultima stagione della serie (che secondo alcuni critici sta peggiorando): l’ultima durerà solo sei episodi e arriverà nella seconda metà del 2018 o forse – sedetevi – addirittura nel 2019. Arriverà il momento di fare i conti con quello che potrebbe essere, ma ora è soprattutto il momento di fare i conti con quello che è stato, che non è poco. “The Dragon and the Wolf” è durato quasi 80 minuti, praticamente come un film, ed è stato diretto Jeremy Podeswa, già regista del primo episodio della settima stagione e di altri delle stagioni precedenti. Ne sono successe tante, di cose: ne parliamo da qui avanti, con riassunti, teorie, spiegazioni, aneddoti, analisi, alberi genealogici, immagini, video e curiosità. Che è solo un modo più lungo per dire che, da qui in avanti, SPOILER COME SE PIOVESSE. Se siete qui senza aver visto “The Dragon and the Wolf”, meglio se andate qui; altrimenti ci vediamo tra qualche centimetro di schermo.
10 cose sul settimo e ultimo episodio della settima stagione di “Game of Thrones”. È andato in onda quello che sarà l'ultimo episodio per un bel po' di tempo: ora ci sarà un inverno lunghissimo, forse due.
Cesare condivide un video divertente, Augusto segnala un sito che ti consente di personalizzare i tuoi profili, Tiberio pubblica un messaggio attraverso Twitter e Flavio condivide alcune fotografie della sua festa di compleanno. Quello i nostri amici condividono o commentano ci passa ogni giorno davanti agli occhi nella pagina principale di Facebook attraverso un flusso continuo di informazioni e dettagli nel quale è spesso facile perdersi. Per fare ordine, i responsabili del social network hanno deciso di aggiungere alcuni nuovi filtri alla sezione “Notizie”. Fino a ora gli unici due filtri disponibili erano “Notizie più popolari” e “Più recenti”. Il secondo consentiva di vedere tutti i contenuti condivisi dai propri amici in ordine cronologico, mentre il primo permetteva di visualizzare le attività maggiormente rilevanti dei propri contatti sulla base dei commenti e dei like ricevuti. Ora, cliccando sulla voce “Più recenti” si può attivare un menu che consente di impostare alcuni filtri aggiuntivi per visualizzare solo alcune tipologie di contenuti, escludendo temporaneamente le altre.
I nuovi filtri di Facebook. Il social network cerca di fare ordine nella quantità infinita di contenuti condivisi dagli utenti ogni giorno.
Mercoledì sera il Presidente del Consiglio ha diffuso un nuovo video – lungo oltre dieci minuti – sulla situazione politica e sulle inchieste che lo riguardano.
Il nuovo video di Silvio Berlusconi. «I fatti che mi vengono contestati sarebbero stati commessi nella mia qualità di presidente del Consiglio dei Ministri».
Durante la giornata di oggi, la nona al festival del cinema di Cannes, sono stati presentati due film in concorso: il primo è Dheepan del regista francese Jacques Audiard, sulla storia di un membro delle Tigri Tamil in Sri Lanka che decide di fuggire dal suo paese insieme a una donna e una bambina di 9 anni che spaccia per sua moglie e sua figlia; il secondo è The Assassin del regista taiwanese Hou Hsiao-hsien, che racconta la storia di una guerriera di una setta di assassini nella Cina dell’Undicesimo secolo. Oggi c’è stato anche il photocall del film Love di Gaspar Noè, proiettato ieri sera a mezzanotte. Per la sezione Un Certain Regard sono stati presentati il documentario Louisiana (The Other Side) dell’italiano Roberto Minervini e Comoara del regista romeno Corneliu Porumboiu, mentre per la sezione parallela della Quinzaine des Realisateurs è stato presentato Yakuza Apocalypse dell’importante regista giapponese Takashi Miike. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Cannes, le foto di giovedì. È il giorno di Jacques Audiard, Gaspar Noè e Takashi Miike, e del regista italiano Roberto Minervini nella sezione "Un certain regard".
Diversi esponenti del Movimento 5 Stelle stanno celebrando sui social network una disposizione della legge di bilancio che aumenta i fondi destinati alle università. La norma, inserita nel testo nel corso degli ultimi giorni, prevede un aumento di 40 milioni di euro per il finanziamento ordinario dell’università, 10 milioni di euro per il finanziamento degli altri enti di ricerca e altri dieci milioni per finanziare le borse di studio. L’annuncio è stato fatto dal ministro dell’istruzione Marco Bussetti ma è stato rapidamente ripreso con grande soddisfazione da numerosi dirigenti del Movimento 5 Stelle, come il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e la senatrice Paola Taverna. Con 60 milioni le #Università tornano a respirare. Nella #manovra sono previsti 40 milioni per i fondi agli atenei, 10 per le borse di studio e 10 per gli istituti di ricerca. Finalmente il Governo agisce e pone l'istruzione fra gli obiettivi principali. #avantitutta #5dicembre
Il Movimento 5 Stelle dice che alzerà i fondi dell’università dello 0,5%. È un aumento trascurabile e inferiore a quelli degli anni scorsi, eppure festeggiano molto.
WhatsApp ieri notte non ha funzionato per più di due ore, rendendo impossibile l’utilizzo del suo sistema per scambiarsi messaggi attraverso Internet agli oltre 1,2 miliardi di utenti che ogni mese utilizzano l’applicazione in tutto il mondo. I primi problemi sono stati segnalati intorno alle 22 con rallentamenti e malfunzionamenti all’interno delle chat, poi le cose sono peggiorate fino al blocco completo del servizio per la maggior parte dei suoi iscritti. L’applicazione non riusciva a collegarsi ai server che si occupano di ricevere e smistare i messaggi verso i destinatari, lasciando quindi in sospeso ogni comunicazione. Il problema è stato risolto intorno all’una di notte di oggi, giovedì, ma alcuni utenti hanno segnalato nelle ore successive qualche disservizio. Durante le oltre due ore in cui il servizio era offline, milioni di persone hanno usato l’hashtag #WhatsAppDown sui social network, per commentare la notizia o avvisare i loro conoscenti di utilizzare sistemi alternativi per scambiarsi messaggi, come Messenger di Facebook o l’applicazione Telegram. I responsabili di WhatsApp non hanno dato molte informazioni sul disservizio mentre era in corso, limitandosi a dichiarare di “essere a conoscenza del problema e di essere al lavoro per risolverlo il prima possibile”.
Il guaio di ieri di WhatsApp. Per diverse ore la popolare app per scambiarsi messaggi usata da 1,2 miliardi di persone non ha funzionato, e non è ancora chiaro perché.
Domenica a Bologna c’è stata una manifestazione contro il governo di Matteo Renzi, organizzata dalla Lega Nord ma a cui hanno partecipato anche Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, leader degli altri partiti di centrodestra all’opposizione. La manifestazione si è svolta in Piazza Maggiore, dove era stato montato un palco da cui diversi politici si sono alternati per tenere dei brevi discorsi. Matteo Salvini, durante la giornata, ha detto che in piazza c’erano 100.000 persone e che la manifestazione era stata un grande successo. #Salvini: Da questi 100mila parte la RIVOLUZIONE DELLE PERSONE PERBENE! #Liberiamoci
Ci stanno 100.000 persone in Piazza Maggiore a Bologna? no, neanche facendo stime molto abbondanti: è una vecchia questione che torna attuale a ogni manifestazione di piazza.
Kate Middleton, duchessa di Cambridge, è stata in visita agli Ealing Studios di Londra, dove vengono effettuate alcune delle riprese per la serie tv Downton Abbey: ha assistito alla registrazione di alcune scene, ha incontrato parte del cast e ha parlato con i costumisti e con la troupe. Oliver Barker, che interpreta uno dei bambini della serie, le ha regalato un trenino per il figlio George. Middleton è al settimo mese di gravidanza. Downton Abbey è una serie in costume ambientata in Inghilterra durante la fine dell’età edoardiana (agli inizi del Novecento) e racconta le vicende dell’aristocratica famiglia Crawley e della sua servitù nella tenuta di Downton Abbey, nello Yorkshire..single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:' FOTO'} #gallery-5{margin:auto}#gallery-5 .gallery-item{float:left;margin-top:10px;text-align:center;width:14%}#gallery-5 img{border:2px solid #cfcfcf}#gallery-5 .gallery-caption{margin-left:0} Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Kate Middleton sul set di Downton Abbey. Le foto dell'incontro tra la duchessa di Cambridge e il cast, la troupe, i truccatori e i costumisti della serie tv britannica.
Nella serata del 6 agosto, nell’ex Caserma “Silvio Serena”, che si trova fra i comuni di Treviso e di Casier, oggi centro d’accoglienza per migranti, si è conclusa la terza fase di tamponi sugli ospiti della struttura. Ad oggi su 309 persone sottoposte ai test, 284 migranti e 25 operatori, 244 sono risultati positivi al coronavirus e 47 negativi (18 tamponi devono ancora essere processati). In una settimana il numero di migranti positivi che si trovano in quarantena all’interno del centro è cresciuto di 100 unità: dai 133 del 31 luglio agli attuali 233. – Leggi anche: Cosa sappiamo del focolaio di coronavirus a Treviso
244 persone sono risultate positive al coronavirus nel centro d’accoglienza di Treviso. In una settimana il numero di migranti positivi che si trovano in quarantena all'interno del centro è cresciuto di 100 unità.
Irina Lucidi è un avvocato italiano, vive in Svizzera, ha quasi 50 anni e dall’agosto 2011 si occupa di Missing Children Switzerland, una fondazione da lei creata che offre “sostegno a livello psicologico, sociale e giuridico alle famiglie e ai congiunti vittime di una scomparsa di minore”. Lucidi ha creato la fondazione dopo la scomparsa delle sue due figlie che allora avevano sei anni, sorelle gemelle, nel 2011. Il padre Mathias Schepp – da cui Lucidi si era separata – le andò a prendere a casa di amici il 28 gennaio 2011: subito dopo andò e tornò dalla Corsica in traghetto, e il 3 febbraio si suicidò a Ceriginola, in Puglia, facendosi investire da un treno. Delle bambine non si è mai più saputo niente. Della storia di Irina Lucidi e delle due bambine – Alessia e Livia – si parlò molto nei mesi dopo la scomparsa, e se ne parla di nuovo in questi giorni dopo la pubblicazione di Mi sa che fuori è primavera, il nuovo libro della giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, edito da Feltrinelli: “opera romanzesca che ha tratto ispirazione da fatti realmente accaduti”. De Gregorio scrive nello stesso libro che Lucidi l’ha cercata e le ha chiesto di raccontare insieme la sua storia. Parlando del libro, De Gregorio ha detto: «Non ho mai chiesto ad Irina: che cosa pensi che sia successo alle bambine, ma mi sono chiesta: io che cosa farei in quella condizione? Irina non è venuta da me per trovare loro ma per trovare ascolto». E, al Corriere della Sera:
La storia di Irina Lucidi. E delle sue bambine scomparse, rapite dal padre nel 2011 e mai ritrovate: la racconta il nuovo libro di Concita De Gregorio.
Elizabeth Bernstein è una giornalista del Wall Street Journal che scrive una rubrica sulle relazioni e le interazioni tra le persone. Nel suo ultimo articolo, Bernstein risponde alla domanda di un lettore che, dopo aver discusso con un uomo che aveva provato a superarlo in una fila, le chiede consigli su come relazionarsi con gli stronzi. Il lettore fa riferimento in particolare al periodo storico che stiamo attraversando, sostenendo che sia diventato molto più frequente incontrare in giro persone irritate, maleducate e prepotenti. Bernstein risponde proponendo una strategia semplice ma probabilmente non per tutti, e soprattutto non per le persone un po’ impulsive. Prima di spiegarla fa un’importante premessa, dicendo che il suo consiglio «vale in caso di rapidi incontri con sconosciuti. Se ti senti in pericolo, o sei esposto a regolari attacchi da qualcuno che conosci, devi rivolgerti alle autorità».
Come comportarsi con gli stronzi. Il Wall Street Journal ha esaminato un tema molto attuale, diciamo.
Sono stati annunciati i vincitori della 35esima edizione del Premio Andersen, il più importante riconoscimento per i libri per ragazzi, assegnato ogni anno dalla rivista Andersen. Premia autori, illustratori, progetti editoriali, librerie e biblioteche. Ci sono 19 categorie: per genere (narrativa, albi illustrati, divulgazione), fasce d’età (libri 0/6 anni, 6/9 anni, 9/12 anni, oltre i 12 anni, oltre i 15 anni), per il miglior progetto editoriale, la miglior creazione originale e alcuni premi speciali, come quello della giuria e quello per i protagonisti della cultura dell’infanzia. Il 28 maggio, durante la cerimonia di premiazione presso il Museo Luzzati di Genova, sarà annunciato anche il vincitore del Super Premio Andersen – Libro dell’Anno, intitolato alla memoria di Gualtiero Schiaffino, fondatore del Premio e della rivista, a cui partecipano tutti i libri vincitori nelle altre categorie. Sono stati assegnati tre premi ai “protagonisti della cultura d’infanzia”: a Elia Zardo, presidente dell’Associazione Culturale La Scuola del Fare di Castelfranco Veneto; a Massimiliano Tappari, che scrive libri per bambini e tiene laboratori creativi in scuole, festival e musei; e ai “bibliotecari tenaci”: «per il lavoro professionale, puntuale e quotidiano di educazione alla lettura pur a fronte dei tagli di bilancio e di una scarsa attenzione da parte delle amministrazioni; per la capacità di garantire la pluralità di lettura e il diritto alla verità di fronte a tentativi di censura più o meno velati; un premio-provocazione che va anche a tutti i professionisti appassionati che per le stesse ragioni non sono attualmente nelle condizioni di svolgere adeguatamente la propria funzione».
I migliori libri per ragazzi dell’ultimo anno. Scelti dalla rivista specializzata Andersen: premia autori, illustratori, volumi dimenticati e i protagonisti della cultura dell'infanzia.
Il tasto dei “Mi piace” (o “Consiglia”, come nel caso del Post) è una delle cose più conosciute e riconoscibili di Facebook. Si trova su centinaia di milioni di siti e permette, con un solo clic, di condividere articoli, immagini, video e altri contenuti con i propri amici sul social network. Al suo fianco, il tasto ha anche un piccolo contatore che indica il numero di “Mi piace” effettuati dagli utenti. Il conteggio aumenta non solo quando si fa clic sul tasto, ma anche quando il contenuto viene condiviso direttamente su Facebook, incollando il suo link nel Diario, su una Pagina o sul profilo dei propri amici. La cosa meno nota, e di cui si è accorto di recente Emil Protalinski del sito di tecnologia The Next Web, è che nel conteggio sono anche compresi i link che gli iscritti a Facebook condividono con i loro amici attraverso il sistema di messaggistica privato. In pratica, quando si invia un messaggio a un proprio amico contenente il link a una pagina che usa il tasto “Mi piace”, il social network aggiorna il conteggio aggiungendo una nuova condivisione. Questo significa che Facebook va alla ricerca in automatico dei link presenti nei propri messaggi privati, verifica se sulle pagine cui rimandano c’è un tasto “Mi piace” e nel caso aumenta il numero di condivisioni.
Facebook monitora i messaggi privati per tenere il conto dei “Mi piace”. L'ha notato il sito The Next Web, il social network ha confermato fornendo rassicurazioni (convincenti?).
Veronica Lake è stata una bellissima e famosissima attrice degli anni ’40, morta a 51 anni il 7 luglio del 1973. Recitò in film noir come Il fuorilegge e La chiave di vetro, dove interpretava il ruolo della femme fatale, una donna misteriosa che finiva con l’affascinare il protagonista. Era famosa in particolare per i suoi splendidi capelli biondi, che teneva pettinati in modo che le coprissero parte del volto: un taglio chiamato peakaboo. Fu una specie di anti-pin-up e di sè stessa disse: «Non ho mai fatto fotografie poco vestita: ho solo usato i miei capelli». Un’altra celebre attrice, Bette Davis, la definì «La persona più bella mai arrivata ad Hollywood». Negli anni ’50 smise di fare film ed ebbe grossi problemi con l’alcol. Morì, dopo un breve ritorno di popolarità intorno al 1970, per problemi al fegato e ai reni.
La vita di Veronica Lake. Quarant'anni fa morì una delle attrici più belle e affascinanti di sempre, che ebbe una storia complicata.
Oggi il Parlamento ha eletto i suoi nuovi presidenti: Laura Boldrini alla Camera e Pietro Grasso al Senato, entrambi candidati del centrosinistra. Laura Boldrini – la terza donna presidente nella storia della Repubblica – di Sinistra Ecologia Libertà (SEL) è stata eletta con 327 voti, mentre Pietro Grasso, ex procuratore nazionale anti-mafia, ha vinto il ballottaggio al Senato contro Renato Schifani (candidato dal centrodestra) con una differenza di 20 voti, 137 a 117. Al ballottaggio Scelta Civica, la lista guidata da Mario Monti aveva annunciato di votare scheda bianca – che al ballottaggio non viene conteggiata nella maggioranza relativa – mentre i senatori del Movimento 5 Stelle avevano deciso in assemblea di votare liberamente. ***
Il giorno di Boldrini e Grasso. Sono i due nuovi presidenti di Camera e Senato, entrambi del centrosinistra: la cronaca della giornata in Parlamento.
Ogni anno circa 300 produttori cinematografici di Hollywood votano le migliori “storie da film”: storie che qualcuno ha scritto o sta scrivendo e che secondo loro meriterebbero di diventare film, anche se nessuno ha iniziato a girarle. Ogni produttore può votare fino a dieci storie. La lista di quelle più votate si chiama Black List. La Black List esiste dal 2005. In questi anni, più di 325 storie della Black List sono diventate film e – insieme, nel mondo – hanno incassato più di 26 miliardi di dollari. I film che prima di essere film erano passati dalla Black List hanno vinto 50 Oscar, compresi alcuni miglior film e 10 degli ultimi 20 per la miglior sceneggiatura. Dalla Black List sono passati Il discorso del re, The Millionaire, Argo, Il caso Spotlight, The Revenant, Juno, The Wrestler, Django Unchained, Il petroliere, Little Miss Sunshine, Manchester by the Sea, Arrival e Io, Tonya.
Le storie più interessanti non ancora diventate film. Scelte dai principali produttori di Hollywood, come ogni anno.
Quella che un tempo era stata la più grande agenzia fotografica del mondo, Sygma, ha annunciato la dichiarazione di fallimento e liquidazione. L’agenzia, creata nel 1973 e acquistata nel 1999 dal colosso americano Corbis – di proprietà di Bill Gates – è stata messa in ginocchio da una serie di cause di risarcimento da parte di fotografi che denunciavano la perdita delle loro immagini e la loro scomparsa dagli archivi dell’agenzia. In una lettera interna il presidente di Corbis Gary Shank ha spiegato che ai tempi dell’acquisto di Sygma Corbis non era al corrente degli inadeguati processi di archiviazione delle foto da parte dell’agenzia francese, che erano risultati nella perdita di un piccolo numero di fotografie, a detta di Shank. Un tribunale francese ha quindi di recente accolto la richiesta di un fotografo i cui originali erano stati smarriti dall’agenzia, condannando Sygma a pagare un risarcimento di un milione e mezzo di euro per 750 foto perdute. Corbis aveva in questi anni investito già venti milioni di euro per la costruzione di un progetto di catalogazione e riordino dell’archivio Sygma. La condanna ha messo Sygma, secondo i suoi responsabili, nell’impossibilità di poter proseguire il suo business e pagare i suoi creditori.
Chiude l’agenzia Sygma. Era stata la più grande agenzia fotografica del mondo, abbattuta dai risarcimenti per le fotografie perdute.
Forse non saranno divertenti come gli animali del concorso Comedy Wildlife Photography Awards, che premia le foto più buffe di animali, ma c’è una buona selezione per sorridere anche nelle foto bestiali di questa settimana: suricati abbracciati, un Ateli belzebù in contemplazione, la zampata di una leonessa ad un’altra, questa volpe argentata che sembra colta in flagrante ed uccelli dispettosi che giocano con le mascherine chirurgiche e gli occhiali degli umani. Per chi invece vuole passare il tempo ad indovinare di che animale si tratti partendo da nomi poco comuni può iniziare da una dendrogazza codaracchetta, o passare direttamente ai loro nomi in latino e indovinare cosa siano Leptoptilos crumeniferus, Sarcoramphus papa e Manouria emys. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Una dendrogazza codaracchetta e altri animali da indovinare, tra quelli più fotogenici della settimana.
A Mombello, una frazione del comune brianzolo di Limbiate, c’è una villa che fino a poco tempo fa era completamente abbandonata e fatiscente. Si trova nei pressi di una via piuttosto anonima, punteggiata da paline dell’autobus, alberi e caseggiati bassi. Dalla strada non si vede molto ma la struttura, nota con il nome di Villa Pusterla-Crivelli, è molto grande e ha una storia prestigiosa: alla fine del Settecento ospitò Napoleone Bonaparte, sua madre e le sue tre sorelle (Paolina scelse la villa come sede del suo matrimonio con il generale Leclerc). Pochi decenni dopo le campagne militari d’Italia, la villa diventò un ospedale psichiatrico e lo rimase per più di un secolo, diventando il «colosso dei manicomi italiani» e ospitando tra gli altri il figlio illegittimo di Mussolini, Benito Albino. Villa Pusterla è stato uno primi luoghi documentati da Andrea, Monica, Stefano e Marco, un gruppo di Verona che da anni si è interessato alla cosiddetta urbex, cioè l’attività di esplorare e fotografare siti urbani abbandonati. Urbex sta per urban exploration (“esplorazione urbana”) ed è un passatempo che sta raccogliendo sempre più appassionati. Il gruppo di Verona è nato nel 2015 e ha cominciato a pubblicare le foto dei siti visitati su Facebook, su una pagina chiamata semplicemente Luoghi abbandonati.
I cercatori di luoghi abbandonati. Un gruppo di Verona da anni va in giro per l'Italia per visitarli e fotografarli, condividendo foto affascinanti sui social network.
Nel corso degli ultimi 12 mesi il prezzo del petrolio è sceso in modo costante e molto rilevante: ha avuto un piccolo rialzo nel mese di febbraio 2015 e un altro tra marzo e giugno 2015, ma in totale si è più che dimezzato passando da più di 100 dollari al barile a meno di 50. Insieme al prezzo del petrolio oscillano i prezzi di molti altri prodotti, perché il petrolio è un elemento impiegato nella loro produzione: alcuni di questi sono i carburanti per il trasporto, come la benzina e il gasolio (quello dei motori diesel) che vengono ottenuti dalla distillazione del petrolio greggio. Nonostante il crollo del prezzo del petrolio, però, in Italia il prezzo della benzina e del gasolio ha avuto una flessione molto modesta. In generale l’andamento del prezzo della benzina segue quello del petrolio greggio ma in modo più elastico e spesso con qualche ritardo, come mostra questo grafico interattivo di Prezzibenzina. Una delle ragioni è che i produttori di benzina spesso comprano il petrolio con contratti “futures”: contratti in cui si prevede la consegna subito ma il pagamento in un momento successivo a un prezzo concordato nel presente. In questo modo i produttori si assicurano la merce per un prezzo fisso, almeno per un po’, e non devono preoccuparsi delle piccole oscillazioni quotidiane. Tuttavia è indubbio che l’andamento del prezzo industriale della benzina segua quello del prezzo del petrolio greggio: allora perché i prezzi della benzina sono diminuiti così poco?
Perché il prezzo della benzina scende così poco. Nonostante il crollo del prezzo del petrolio, quello dei carburanti non è sceso moltissimo, soprattutto in Italia.
Tony Zhou è un regista, montatore e cameraman americano che negli ultimi anni si è fatto notare tra gli appassionati di cinema per “Every Frame a Painting”, un canale YouTube su cui pubblica dei video-saggi sul cinema: ognuno di questi dura circa dieci minuti e spiega teorie e storie di cui prima di vederle uno spettatore normale non sa niente e dieci minuti dopo pensa “wow” e “come avevo fatto a non accorgermene”. “Every Frame a Painting” è seguito da circa 800mila utenti e ha 28 video, molti dei quali sono stati visti almeno un milione di volte. Il più recente è uscito lunedì e parla di colonne sonore, e di come siano molto cambiate – in peggio – negli ultimi anni. Zhou inizia con quattro domande: Così, senza preavviso, sapresti canticchiarmi la colonna sonora di Star Wars? E quella di James Bond? Quella di Harry Potter? Un’ultima domanda: riesci a canticchiarmi qualcosa che arrivi da un film Marvel?
Cos’è successo alle colonne sonore? c'è un motivo se tutti sappiamo fischiettare a memoria la colonna sonora di Star Wars ma non quella di un qualsiasi film della Marvel.
È morto a Parigi lo stilista israeliano Alber Elbaz, ex direttore creativo di Lanvin. Aveva 59 anni; il suo socio d’affari Johann Rupert ha detto che era malato di COVID-19. Elbaz, nato in Marocco, aveva iniziato a lavorare nel campo della moda collaborando con lo stilista americano Geoffrey Been nella New York di fine anni Ottanta. Nel 1997 si trasferì a Parigi per assumere la direzione artistica del marchio Guy Laroch. Divenne poi direttore artistico di Yves Saint Laurent per la linea prêt-à-porter di Rive Gauche, ma dopo tre anni fu licenziato dal gruppo Gucci, che controllava Yves Saint Laurent.
È morto lo stilista israeliano Alber Elbaz, ex direttore creativo di Lanvin.
Aggiornamento del 4 gennaio 2018 Le falle di sicurezza interessano un numero ancora più ampio di processori rispetto a quanto inizialmente ipotizzato, e sono interessati altri marchi come AMD e ARM. Leggi qui. — — —
I processori Intel hanno un grave problema, e la soluzione non vi piacerà. Un errore di progettazione rende necessario un aggiornamento che rallenterà i computer.
In Russia è entrata in vigore una legge che permette allo stato di controllare le comunicazioni su internet e la cui introduzione è stata molto criticata dagli oppositori del governo, per il timore che possa essere usata per limitare la libertà d’espressione. Secondo il governo la legge serve per garantire la sicurezza informatica, riducendo gli attacchi informatici dall’estero, e un portavoce ha detto che gli utenti di internet non si accorgeranno di nessun cambiamento. La legge dà al governo la possibilità di interrompere le connessioni a un server che si trova in Russia o quelle ai server che si trovano in altri paesi, «in caso di emergenza», ed è il governo stesso a stabilire quando ci sia «un’emergenza». La legge obbliga le società dei provider di internet a installare dei dispositivi per identificare le fonti del traffico su internet e filtrare i contenuti. Tali dispositivi permetteranno al Roskomnadzor – l’agenzia federale del governo russo che si occupa di telecomunicazioni – di bloccare un sito più facilmente e in generale permetteranno al governo di limitare i contenuti visibili agli utenti senza che sia necessario l’intervento di un tribunale. Secondo gli esperti però non è chiaro quanto efficacemente funzionerà il sistema di controllo di internet, dato che è probabilmente molto costoso e complesso dal punto di vista tecnico.
In Russia è entrata in vigore una legge per aumentare il controllo dello stato su internet.
La leader ambientalista Marina Silva è stata scelta come candidata alla presidenza del Brasile per il Partito socialista (PSB), alle elezioni che si terranno il 5 ottobre di quest’anno. Silva ha preso il posto di Eduardo Campos, morto in un incidente aereo mercoledì 13 agosto: la stessa Marina Silva avrebbe dovuto essere su quell’aereo, ma all’ultimo momento a causa di un cambio di programma non salì. Per la vicepresidenza Marina Silva ha indicato il capogruppo del PSB alla Camera, Beto Albuquerque. Marina Silva aveva partecipato con il Partito Verde Brasiliano alle presidenziali anche nel 2010, ottenendo il 19 per cento dei voti e contribuendo, con quel risultato piuttosto inaspettato, alla mancata vittoria al primo turno di Dilma Rousseff, accreditata alla vigilia di una vittoria al primo turno, quindi con superamento del 50 per cento dei voti (ottenne poi al ballottaggio il 55,5 per cento dei voti, diventando la prima donna presidente del Brasile). Negli ultimi sondaggi Eduardo Campos veniva dato al 9 per cento, ma sembra che Silva abbia la possibilità di ottenere un risultato migliore e raggiungere al secondo posto Aécio Neves, candidato del Partito della Social Democrazia Brasiliana, dato intorno al 20 per cento: Silva potrebbe quindi competere al secondo turno (dato ormai per certo) con l’attuale presidente brasiliana Dilma Rousseff, del Partito dei Lavoratori, favorita con il 38 per cento.
Marina Silva sfiderà Dilma Rousseff. La nota leader ambientalista è stata scelta come candidata alla presidenza del Brasile al posto di Eduardo Campos, morto una settimana fa in un incidente aereo.
Il 30 aprile 1997 negli Stati Uniti andarono in onda due episodi della sitcom Ellen, in cui Ellen Morgan – la proprietaria di una libreria, interpretata dalla nota attrice e comica Ellen DeGeneres – fece coming out, dicendo di essere lesbica. Il coming out di Ellen Morgan coincise nella vita reale con quello di Ellen DeGeneres, che fino a quel momento aveva tenuto nascosto ai media il suo orientamento sessuale. Prima di allora non era mai successo che la protagonista di una serie tv così importante (Ellen andava in onda in prima serata) dicesse di essere omosessuale, e fu una cosa che cambiò la tv e anche un po’ la società americana. I due episodi erano intitolati “The Puppy Episode”, per non rivelare fino all’ultimo la loro trama, ed erano stati anticipati da una famosa copertina del Time in cui DeGeneres disse di essere omosessuale e da un’intervista sullo stesso tema con Oprah Winfrey, andata in onda poche ore prima delle due puntate. Nonostante la rivelazione fosse già nota, quella sera Ellen fu visto da più di 40 milioni di persone.
Uno dei più famosi coming out televisivi ha compiuto 20 anni. Il 30 aprile 1997 il personaggio di Ellen DeGeneres fece coming out nella sitcom di cui era protagonista, in un episodio ricordato e celebrato ancora oggi.
Immuni, l’applicazione di contact tracing voluta dal governo, fino a questo momento ha contribuito poco ai tentativi di contenere la seconda ondata di coronavirus che ha interessato l’Italia. Se si guardano i numeri pubblicati sul sito ufficiale dell’app, aggiornati al 25 ottobre, si nota che nonostante i 9,3 milioni di download Immuni ha inviato soltanto 36.200 notifiche di esposizione a rischio con un positivo. Inoltre, sono soltanto 1.530 le persone positive al coronavirus che hanno usato l’app per avvertire i loro contatti stretti, generando così le 36.200 notifiche di cui sopra. I numeri sono in forte aumento: nell’ultima settimana, le notifiche inviate sono state circa 14 mila. Ma dato che i nuovi positivi in Italia ormai sono più di 20 mila al giorno, e che i contatti di ciascun positivo sono in media almeno 10 (ma spesso molti di più), il risultato finale è insufficiente. Prendersela con Immuni è in un certo senso ingeneroso, perché poche delle misure per contenere la seconda ondata hanno funzionato come ci si sarebbe aspettati, e questo vale sia per l’Italia sia per l’Europa. Ma il successo o l’insuccesso di Immuni è particolarmente importante perché il contact tracing in Italia sta fallendo, e avere strumenti tecnologici per aiutare i tracer in difficoltà sarebbe fondamentale.
Immuni non sta funzionando, ma potrebbe. I problemi riguardano solo in parte l'app, e coinvolgono molto tutto quello che sta fuori: ma c'è qualche buona notizia.
Jackson Browne: un uomo che è stato la star del cantautorato folk-rock californiano senza mai scalare le classifiche internazionali, ha fatto crescere tutta la generazione dei baby-boomers americani, non ha mai mancato un appuntamento politico liberal, è stato fidanzato con Daryl Hannah. E sempre mantenendo la stessa pettinatura, solo più diradata. È nato in Germania, a Heidelberg, il 9 ottobre del 1948 e oggi compie 70 anni. Una buona scusa per riascoltare sette delle sue canzoni che il peraltro direttore Luca Sofri aveva scelto per il libro Playlist, la musica è cambiata. For everyman (For everyman, 1973) Uno dei primi versi più canticchiabili della storia del rock: “everybody I talk to is ready to leave…”. In tempi in cui molti suoi amici – soprattutto David Crosby, che poi canta anche qui – sostengono la necessità per minoranze elette di fuggire dal mondo corrotto e incorreggibile, Jackson Browne tiene duro e continua a sperare che ce la possiamo cavare tutti quanti. Fate quel che volete, dice, ma abbiate pazienza per uno che sta lì a desiderare che i sogni diventino veri.
Sette canzoni per i 70 anni di Jackson Browne. Non vorrete certo essere quelli che se lo ricordano solo per via di quella cover di Ron.
1. Le foto di Miles Scott, 5 anni e malato di Leucemia, a cui mezza San Francisco ha organizzato una specie di festa a tema Batman di cui lui era protagonista. Ed è finito sulle prime pagine di mezzo mondo.
Sette cose che vi siete persi. Per i tornati dal weekend: sei da vedere rapidamente e una da leggere con calma, tra quelle che sono girate di più in rete e sui social network.
Tra le cose più lette sul Post questa settimana c’è la vicenda Moncler-Report: la nota azienda italiana di abbigliamento ha criticato un servizio andato in onda su RaiTre la sera di domenica 2 novembre a proposito di alcune tecniche di produzione della piuma d’oca: il servizio, hanno detto alcuni analisti di mercato italiani, avrebbe avuto un impatto negativo sulla clientela italiana e avrebbe contribuito il giorno successivo alla perdita di 3,5 punti percentuali della società sul mercato (la storia ha poi avuto una coda di discussioni e accuse su Libero, che il 6 novembre ha pubblicato il testo di due email della giornalista autrice del servizio). Un’altra storia molto seguita è stata quella legata al video sulle molestie fatto da una donna americana per le vie di New York. Video simili sono stati poi realizzati anche a Roma e a Auckland, la città più grande della Nuova Zelanda, con risultati molto diversi tra loro. Poi, per chi si è perso o era distratto: i risultati delle elezioni americane di midterm con la netta sconfitta di Barack Obama. – Moncler e le accuse di Report sui piumini Il video della puntata che accusa di maltrattamenti sulle oche e di truffe sulla qualità, e la dura risposta dell’azienda di oggi, dopo un calo in borsa
Sunday Post. La storia Moncler-Report, la sconfitta di Obama alle elezioni di midterm e le novità di WhatsApp, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
Da lunedì è operativo un nuovo ospedale per i malati di COVID-19 a Verduno, vicino ad Alba, in provincia di Cuneo: comincerà ricevendo venti pazienti che hanno superato la fase più acuta della malattia. L’ospedale ha 12 posti di terapia intensiva e sub-intensiva, oltre a 55 stanze per la degenza dei pazienti. Era già stato costruito e doveva aprire a fine maggio, ma l’inaugurazione è stata anticipata per fronteggiare l’epidemia da coronavirus in corso in Italia. In Piemonte i casi di contagio registrati ufficialmente sono 8.206, con 443 persone ricoverate in terapia intensiva e 684 morti risultati positivi al coronavirus.
Da oggi è operativo un nuovo ospedale per i malati di COVID-19 a Verduno, in provincia di Cuneo.
Google ha aggiornato la sua applicazione di Google Maps per Android e iOS con una nuova versione, la cui novità principale è una grafica molto più colorata e coerente con “Material Design”, lo stile che Google intende applicare a tutti i suoi servizi e che è parte integrante della nuova versione del suo sistema operativo per smartphone e tablet. L’aggiornamento dell’applicazione sarà messo a disposizione nel corso dei prossimi giorni e potrà essere installato su smartphone e tablet Android e sugli iPhone, mentre non è ancora chiaro se sarà da subito disponibile per iPad.
La nuova app di Google Maps. Google ha aggiornato le sue applicazioni per Android e iPhone, con una nuova grafica molto colorata che segue le regole che ha stabilito con "Material Design".
Il backstage, il dietro-le-quinte, è il luogo dove generalmente chi ha appena vinto un Oscar si può lasciare andare a reazioni più naturali, dopo aver cercato di mantenere una certa compostezza durante il breve discorso di ringraziamento sul palco. È il posto in cui si scarica la tensione e ci si rilassa, per quanto possibile. Ma è anche il posto in cui ci si prepara prima di salire sul palco. Qualche esempio: tra le foto scattate dietro le quinte della 92esima cerimonia degli Oscar c’è Brad Pitt che beve un bicchier d’acqua, Mark Ruffalo che controlla i copioni, Salma Hayek che si trucca e, in generale, volti ancora un po’ increduli accanto ad altri sorridenti. Guarda anche: Le foto dal red carpet della cerimonia degli Oscar
Nel backstage degli Oscar. Chi si trucca, chi stringe forte l'Oscar e chi ancora quasi non ci crede.
Google è stata condannata a pagare 200mila dollari per un caso di diffamazione online: la sentenza è stata emessa dalla Corte suprema di Melbourne che, nel confermare il reato di diffamazione, ha riconosciuto Google come un editore, in riferimento ai risultati mostrati dal suo motore di ricerca. A denunciare Google per diffamazione era stato Milorad Trkulja, un impresario musicale conosciuto anche come Michael Trkulja, per alcune immagini pubblicate sul motore di ricerca e per un articolo che lo descriveva come appartenente alla criminalità locale. Per quanto riguarda le immagini c’è stato uno scambio di persona: queste riguardavano alcuni criminali di Melbourne, ma sotto la loro figura c’era scritto “Michael Trkulja”. In un’altra pagina della ricerca c’era invece un articolo che ricostruiva un attentato proprio nei confronti di Trkulja, descrivendolo com un regolamento di conti nei suoi confronti, facendo intendere un suo legame con gli affari della criminalità organizzata locale.
Google condannata in Australia come “editore”. Dovrà pagare un risarcimento di 200mila dollari per un'accusa di diffamazione in cui è stata riconosciuta la responsabilità del motore di ricerca.
Rizzoli Lizard presenta nei prossimi giorni alla mostra del fumetto di Lucca Habibi, il nuovo romanzo a fumetti di Craig Thompson. Thompson è l’autore di Blankets, uno dei graphic novel più importanti degli ultimi anni. Habibi è ambientato nei giorni nostri in un immaginario Paese islamico e racconta il legame tra Dodola e Zam, due bambini che fuggono dalla schiavitù e si prendono cura l’uno dell’altro, e le loro successive vicende da adulti. Thompson, che ci ha lavorato per sette anni, lo definisce «una specie di storia popolare araba». Sul suo blog ha scritto che in Habibi ha fatto con «l’Islam quel che ho fatto con il Cristianesimo in Blankets», dove aveva raccontato la sua vita da adolescente cresciuto in una famiglia di cristiani fondamentalisti. Come Blankets, anche Habibi è molto lungo e supera le 600 pagine.
Le tavole di Habibi. Il nuovo graphic novel di Craig Thompson, uno dei migliori autori di fumetti contemporaneo, dopo il capolavoro Blankets.
TwitPic, il servizio nato nel 2008 per consentire la pubblicazione di fotografie su Twitter quando non era possibile farlo direttamente attraverso il social network, ha annunciato che il prossimo 25 settembre chiuderà e smetterà di esistere. La decisione è stata presa non perché TwitPic non riesce a reggere la concorrenza di Twitter, che ormai ha un proprio sistema autonomo per gestire le foto, ma perché stava provando a rendere il suo marchio un marchio registrato (“trademark”). Secondo Twitter, il nome “TwitPic” era troppo simile al nome del suo brand per potere essere regolarmente registrato e per questo motivo ha minacciato di bloccare sul suo social network il servizio esterno per le immagini e, se necessario, di fare causa per tutelare i propri interessi. Noah Everett, il fondatore di TwitPic, ha scritto un post in cui spiega che la società avviò le pratiche per registrare negli Stati Uniti il suo marchio nel 2009, pochi mesi dopo la sua fondazione. Nella fase di approvazione, che spetta allo United States Patent and Trademark Office, emersero diversi problemi che portarono a un rallentamento della pratica, perché nel frattempo altre società avevano chiesto di potere registrare lo stesso marchio. Mancavano ormai pochi passaggi per terminare il processo di approvazione quando l’ufficio legale di Twitter si è messo in contatto con TwitPic, spiegando che avrebbe escluso il servizio dal suo social network se TwitPic non avesse rinunciato alla domanda di registrazione.
TwitPic sarà messo offline il 25 settembre. Il servizio per pubblicare le foto su Twitter chiude per una disputa sulla registrazione del suo marchio con il social network, era in funzione dal 2008.
Mercoledì 27 settembre Hugh Hefner, fondatore di Playboy, la rivista erotica più famosa al mondo, è morto a 91 anni, nella sua casa vicino a Beverly Hills, la celebre “Playboy Mansion”. La notizia è stata data dalla sua società, la Playboy Enterprises. “I'm very comfortable with the nature of life and death, and that we come to an end. What's most difficult to imagine is that those dreams and early yearnings and desires of childhood and adolescence will also disappear. But who knows? Maybe you become part of the eternal whatever.” – RIP @hughhefner #Playboy #Magazine
È morto Hugh Hefner, il fondatore di Playboy. Aveva 91 anni, ora lo associamo soprattutto a donne nude molto più giovani di lui: ma cambiò le riviste e fu un simbolo della libertà contro il moralismo borghese.
Lo sceneggiatore David Chase scriverà un film che racconterà le vicende che hanno preceduto quelle raccontate nella famosa serie tv I Soprano. Il titolo di lavorazione è The Many Saints of Newark – in italiano “I molti santi di Newark” – e sarà ambientato negli anni Sessanta, al tempo delle rivolte che iniziarono nella città del New Jersey dopo il pestaggio di un tassista nero da parte della polizia. Non si conoscono ancora molti dettagli, ma la notizia è ufficiale e i siti del settore dicono che ci saranno alcuni attori noti agli spettatori della serie. La serie I Soprano è considerata una delle migliori mai scritte, andò in onda per sei stagioni su HBO e vinse 21 Emmy Award. L’attore protagonista della serie, James Gandolfini, è morto a Roma nel 2013. L’ultimo leggendario episodio dei Soprano
Uscirà un film che sarà un prequel della serie tv “I Soprano”, scritto dallo stesso sceneggiatore.
È morto a 76 anni il cantante e compositore Scott Walker, nato negli Stati Uniti ma che in seguito ottenne cittadinanza britannica. La morte di Walker è stata annunciata dalla sua etichetta discografica, 4AD. Walker, il cui vero nome era Noel Scott Engel, divenne famoso a metà degli anni Sessanta con il suo gruppo, i Walker Brothers, di cui facevano parte anche John Maus e Gary Leeds. Il trio conquistò il primo posto della classifica britannica con le hit “Make it easy on yourself” e “The sun ain’t gonna shine (Anymore)”. Insieme ai Walker Brothers, Walker incise otto dischi, per poi dedicarsi alla carriera solista: alcuni dei suoi dischi sono considerati i più avventurosi e frenetici dell’epoca, molto ammirati da colleghi e appassionati anche se poco noti al grande pubblico. Il suo ultimo lavoro è stata la colonna sonora del film Vox Lux con Natalie Portman e Jude Law, che era uscita lo scorso dicembre. Le cause della morte non sono ancora state rese note.
È morto a 76 anni il cantante e compositore Scott Walker.
Secondo il New York Times l’Europa che è sopravvissuta al disastro finanziario greco e che può reggere quelli irlandese e portoghese (se il Portogallo diventasse la terza nazione a chiedere aiuto), deve preoccuparsi invece seriamente della Spagna: un’economia di dimensione doppia delle altre tre messe insieme. Malgrado i piani di austerità varati nel paese, spiega l’articolo, è il sistema bancario della Spagna a potersi rivelare più fragile di quanto speri il governo: proprio come in Irlanda. Questa possibilità rende più precari i prestiti e i tassi crescono anche se il deficit nazionale è stato ridotto e le banche garantiscono di essere forti abbastanza per assorbire i rischi dei prestiti immobiliari. Secondo l’economista Pablo Vázquez sono proprio i le preoccupazioni continentali per l’euro l’estrema garanzia di difesa per la Spagna. Che gli investitori siano preoccupati lo si vede dal confronto tra le misure di credito a protezione degli investitori sulle obbligazioni di stato decennali spagnole e quelle tedesche, che mercoledì ha mostrato la maggiore differenza dall’introduzione dell’euro: 2,59%. Si tratta dal dato più alto da quando è stato introdotto l’euro ed è dovuto principalmente dal timore percepito dagli investitori, che vedono un maggior rischio di non essere ripagati per i loro investimenti.
C’è un rischio Spagna? l'Europa può reggere anche il fallimento del Portogallo, dice il New York Times: ma quello spagnolo no.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 12.756 nuovi casi di contagio da coronavirus e 499 morti a causa del COVID-19. I ricoverati attualmente sono 32.973 (453 in meno rispetto a ieri), di cui 3.320 nei reparti di terapia intensiva (25 in meno di ieri) e 29.653 negli altri reparti (428 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 118.475 tamponi. È risultato positivo il 10,8 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 14.837 e i morti 634.
I dati sul coronavirus di oggi, mercoledì 9 dicembre.
A Roma la polizia ha arrestato cinque addetti alla sicurezza della discoteca San Salvador, nella zona dell’Eur, nel cui parcheggio, la notte scorsa, era stato trovato un uomo di 50 anni agonizzante, con segni di percosse sul corpo. L’uomo è poi morto durante il trasferimento in ospedale. I cinque uomini arrestati sono accusati di concorso in omicidio volontario aggravato da futili motivi.
Cinque buttafuori sono stati arrestati dopo che un uomo è morto fuori da una discoteca a Roma.
Penguin Drop Caps è una collana di ventisei libri pubblicata dalla casa editrice inglese Penguin Books. La particolarità della collana sono le copertine disegnate dalla designer americana Jessica Hische: su tutte c’è un’illustrazione della lettera con cui inizia il cognome dell’autore o autrice del libro (A per Jane Austen, B per Charlotte Bronte). Inoltre le ventisei copertine messe vicine compongono l’alfabeto e uno spettro di colori. Molti dei libri della serie sono dei classici, tra gli altri: Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, Moby Dick di Herman Melville e Madame Bovary di Gustave Flaubert. Il libro più moderno – e anche il meno conosciuto della serie – corrisponde alla lettera X ed è La strada celeste del giornalista inglese, ma di origine cinese, Xie Xinran (non era facile).
In ordine alfabetico. Penguin Drop Caps è una collana le cui copertine sono disegnate con una lettera illustrata, l'iniziale dell'autore.
In seguito ai primi lavori per riportare a galla la Costa Concordia, in vista del suo trasferimento a Genova dall’Isola del Giglio dove fece naufragio nel gennaio del 2012 uccidendo 32 persone, alcuni siti di notizie, televisioni e giornali online hanno pubblicato una serie di immagini realizzate nella parte emersa della nave da crociera. Nelle fotografie sono visibili alcuni grandi ambienti del relitto, rimasti praticamente intatti negli ultimi due anni e mezzo dopo l’affondamento parziale della Costa Concordia. Mercoledì 16 luglio, inoltre, Sky TG24 ha trasmesso alcune riprese realizzate sul relitto, mostrando una serie di immagini in esclusiva di ambienti della nave che non si erano più visti dopo il naufragio.
Le immagini dell’interno della Concordia. Circolano da un paio di giorni su alcuni siti e giornali, ma Costa Crociere dice che non sono ufficiali e c'è la possibilità che intervenga la magistratura.
È morto oggi Carlo Fruttero, scrittore di molti libri e opere e noto soprattutto per la lunga collaborazione con Franco Lucentini, morto nel 2000. Nel 2010 Fabio Fazio aveva realizzato una puntata speciale di Che tempo che fa a casa di Fruttero in occasione dell’uscita della sua autobiografia. (La Stampa ha raccolto alcuni suoi articoli qui).
Chi era Carlo Fruttero. Lo speciale di Fabio Fazio del 2010 a casa dello scrittore torinese morto oggi.
Il 20 febbraio sono stati assegnati a Beverly Hills, in California, i premi della ventesima edizione dei Costume Designers Guild Awards, i premi del sindacato dei costumisti cinematografici e della televisione statunitensi. Io, Tonya (la cui costumista è stata Jennifer Johnson) ha vinto il premio per i migliori costumi in un film di ambientazione contemporanea, La forma dell’acqua (il cui costumista è stato Luis Sequeira) quello per i migliori costumi in un film storico: ha battuto, con stupore di molti, Il filo nascosto, che parla proprio di moda e ha per protagonista uno stilista. Wonder Woman ha vinto il premio per i film di fantascienza; The Handmaid’s Tale e The Crown quelli per i migliori costumi in una serie tv di ambientazione storica e contemporanea. Game of Thrones ha vinto, come diverse altre volte in passato, il premio per i migliori costumi in una serie fantasy o fantascientifica. Le foto della serata di premiazione:
Sono stati assegnati i premi per i migliori costumi di film e serie tv.
Il Consiglio dei ministri, su proposta della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, ha disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Mezzojuso, in provincia di Palermo, per il rischio di infiltrazioni mafiose. ANSA scrive che la decisione è stata presa dopo «accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali». L’amministrazione del comune è stata affidata a un commissario straordinario fino a nuove elezioni. Del comune di Mezzojuso si era parlato molto nei mesi scorsi per via del programma di La7 Non è l’Arena, che aveva dato ampio spazio alla storia delle sorelle Irene, Ina e Anna Napoli che avevano raccontato di essere state ripetutamente vittime di intimidazioni mafiose nella loro azienda agricola.
Il comune di Mezzojuso, in Sicilia, è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.
Martedì 12 novembre il governo ha presentato i risultati della consultazione pubblica sulle riforme, un’iniziativa che per tre mesi – dall’8 luglio all’8 ottobre – ha dato la possibilità ai cittadini italiani di esprimersi sulle modifiche da fare all’ordinamento istituzionale italiano. La necessità di intraprendere riforme costituzionali impegnative è al centro del dibattito politico italiano da molti anni, anche se, nonostante le molte discussioni, poco è stato intrapreso nel concreto. Il governo ha definito “un successo” l’iniziativa conclusa a ottobre, descritta come “un modello di partecipazione democratica dal basso”, e ha detto che sono stati compilati oltre 200.000 questionari. Al comunicato di presentazione dei risultati finali sono allegati diversi PDF che riassumono i numeri e i risultati dell’iniziativa.
I risultati della consultazione sulle riforme. Cosa pensano gli oltre 200.000 italiani che hanno risposto al questionario online del governo su presidenzialismo, Parlamento, province, referendum.
In base alle nuove ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza, da lunedì 10 maggio la Valle D’Aosta passerà dalla zona rossa a quella arancione, mentre Basilicata, Calabria e Puglia passeranno dalla zona arancione a quella gialla. Oltre alla Valle D’Aosta, saranno in zona arancione anche Sicilia e Sardegna, che già lo erano, mentre tutte le altre regioni italiane saranno in zona gialla. Non ci sarà nessuna regione o provincia autonoma in zona rossa o in zona bianca. Nelle zone gialle, tornate in vigore il 26 aprile, hanno riaperto bar e ristoranti, sia a pranzo che a cena ma solo per il servizio all’aperto; hanno riaperto anche musei, cinema, teatri e sale da concerto, ma con capienza ridotta, ed è tornato possibile fare attività fisica all’aperto, anche per gli sport di contatto.
I nuovi colori delle regioni, da lunedì. Tutta l'Italia sarà in zona gialla tranne Valle d'Aosta, Sicilia e Sardegna, che saranno in zona arancione.
Giovedì prossimo uscirà Animali fantastici e dove trovarli (il nuovo Harry Potter, più o meno), ed è quasi certo che diventerà uno dei film più visti dell’anno. Intanto altri film con minori ambizioni possono però guadagnarsi il loro spazio: questa settimana non è uscito niente che per attese, budget o qualità sia paragonabile a quel film, ce ne sono però alcuni di abbastanza interessanti. Due sono commedie – Che vuoi che sia, di Edoardo Leo, e Masterminds – I geni della truffa, con Zach Galifianakis. Poi ci sono anche Fai bei sogni (il film di Marco Bellocchio tratto dal libro di Massimo Gramellini, che nel 2012 vendette tantissime copie) e Genius, un buon film su un editor letterario della New York degli anni Venti, con Colin Firth e Jude Law. È uscito anche Knight of Cups di Terrence Malick, ma è quel tipo di film che piace a pochi e risulta fastidiosissimo e terribile a tutti gli altri.
Stasera cinema? due commedie discrete, un film dal libro di Gramellini, uno su un curatore editoriale e uno di Terrence Malick, per coraggiosi.
Negli ultimi giorni prima la neve e poi il gelo hanno creato disagi e problemi in diverse regioni italiane. I problemi maggiori hanno riguardato i trasporti: in particolare la rete ferroviaria, soprattutto da Roma in giù, e il traffico autostradale. Per oggi, sabato 3 marzo, sono previste ancora piogge e nevicate, anche a quote basse, su molte regioni del nord, in particolare Lombardia e Emilia-Romagna: ma la portata dei disagi è inferiore a quella dei giorni scorsi. La situazione dovrebbe già migliorata al centro-sud: per oggi niente neve e niente gelo. La situazione sulle autostrade Il sito di Autostrade per l’Italia è costantemente aggiornato sulla situazione. L’aggiornamento arrivato dopo le 17 parla di deboli nevicate sulla A1 Panoramica tra bivio Direttissima e Roncobilaccio e, sempre sulla Direttissima, tra bivio A1 e Firenzuola.
Al Nord il tempo sta migliorando. Fa ancora molto freddo ma non ci sono stati grandi problemi su ferrovie o autostrade.
Alessandro Di Battista – ex parlamentare e uno dei più noti esponenti del Movimento 5 Stelle – ha espresso la sua opinione sulla storia dei 49 milioni di euro che la Lega deve restituire allo Stato in un’intervista condotta da Lilli Gruber e andata in onda lunedì sera a Otto e Mezzo, su La7. Di Battista, che era in collegamento dal Guatemala, ha detto tra le altre cose «la Lega restituisca il maltolto», spiegando che Matteo Salvini non può parlare di «processo politico» e che i 49 milioni di euro «li deve restituire fino all’ultimo centesimo». Di Battista ha però aggiunto che secondo lui non c’è differenza tra i rimborsi usati illecitamente dalla Lega per fini personali e i rimborsi elettorali ottenuti e usati secondo quanto stabilisce la legge dagli altri partiti, dicendo sostanzialmente che chiunque abbia ottenuto rimborsi elettorali ha sottratto soldi ai cittadini italiani. Si comincia a parlare della questione dei 49 milioni intorno al settimo minuto:
Di Battista: «La Lega restituisca il maltolto». L'ex parlamentare del Movimento 5 Stelle ha detto che il partito di Salvini deve restituire i 49 milioni di euro (ma sostiene che tutti gli altri abbiano fatto peggio).
Il senatore della Lega Simone Pillon, promotore di un disegno di legge molto contestato in materia di diritto di famiglia, è stato condannato per aver diffamato un’associazione LGBTQI di Perugia (LGBTQI è una sigla che sta per lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersex). Il tribunale di Perugia ha deciso che Pillon dovrà pagare una multa pari a 1.500 euro più 30 mila euro (di cui 10 mila a titolo di risarcimento e 20 mila di provvisionale) a Michele Mommi, responsabile delle attività per i giovani di Omphalos e all’associazione Omphalos. Nel 2014, in una serie di conferenze pubbliche, Pillon parlò di alcuni incontri formativi tenuti dall’associazione in un liceo di Perugia dicendo cose false e offensive. Gli incontri erano stati organizzati per parlare del bullismo contro le persone lesbiche, transessuali e omosessuali: Pillon sostenne che Omphalos avesse «insegnato che per fare l’amore servono o due maschi o due femmine» e che l’associazione avesse tentato di adescare gli e le studenti.
Simone Pillon è stato condannato per diffamazione. Dovrà pagare 30mila euro di risarcimento a un'associazione LGBTQI, per alcune affermazioni risalenti al 2014.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. Il Mercury Prize, quello che dico sempre essere l'unico premio musicale importante che effettivamente sceglie musica di qualche qualità, è stato dato stasera a Michael Kiwanuka: di cui avevo scritto qualcosa qui e che insomma è quello famoso per la canzone nella sigla di Big little lies. La canzone nuova di Matt Berninger dei National l'avevo già linkata due settimane fa, e questo è solo il nuovo video in cui lui si è convinto di essere Michael Stipe e magari ha ragione, ma è bella e ne approfitto (è il motivo per cui fanno uscire prima la canzone senza video e poi col video, per abbindolare noi dei media). Invece c'è una vera canzone nuova di Springsteen. Dieci anni fa uscì The social network, il film (scritto da Aaron Sorkin di cui parlammo ieri, tutto si tiene): e aveva quel finale con Baby you're a rich man dei Beatles. È morta Juliette Gréco, come avrete saputo. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Danny Wilson. Sì, "dei", avevano deciso di chiamarsi con un nome e cognome, ma "Spencer Tracy" rischiò di metterli nei guai.
Google Chrome è il browser più utilizzato al mondo: secondo le statistiche, c’è una buona probabilità che una persona su due leggerà questo articolo usando Chrome, da computer o da smartphone. Considerato che esiste appena dal 2008, Chrome è sicuramente uno dei più grandi successi di sempre di Google e – nel bene e nel male – ha accompagnato i cambiamenti e i progressi del Web degli ultimi anni. Chrome è utile soprattutto per chi utilizza lo stesso account Google su più dispositivi e i numerosi servizi offerti dall’azienda, da Gmail a Drive a YouTube: ricerche, file, foto, musica e tutto il resto possono essere sincronizzati facilmente e automaticamente tra PC, Mac, smartphone e tablet. Ma Chrome porta con sé anche qualche svantaggio, specialmente su computer: richiede molte risorse, soprattutto per quanto riguarda la RAM, e di conseguenza può ridurre di molto la durata della batteria sui portatili, in particolare quelli più datati. Aggiornamento dopo aggiornamento gli sviluppatori di Google sono riusciti a risolvere parte del problema, ma in attesa di progressi più significativi ci sono comunque alcuni accorgimenti per estendere la durata della batteria quando si usa Chrome, come ha spiegato di recente il Guardian mettendo insieme sei consigli, che vi proponiamo in questa e nelle prossime schede. 1. Aggiorna Chrome Google aggiorna Chrome molto spesso, per risolvere problemi di sicurezza, introdurre nuove funzionalità e sistemarne meglio altre, anche per quanto riguarda il consumo delle risorse del computer. Il browser provvede automaticamente a scaricare gli ultimi aggiornamenti, installandoli la prima volta che viene riavviato dopo il loro download.
Sei dritte per far consumare meno batteria a Google Chrome. Il browser più usato al mondo è anche tra quelli che consumano più risorse, soprattutto sui portatili: una breve guida per renderlo meno ingordo.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
La fine del piatto Technics. Panasonic smette di produrre i giradischi più famosi del mondo.
Ieri gli studenti del terzo anno della scuola secondaria di primo grado, cioè quelli che hanno finito la terza media, hanno affrontato i problemi di italiano e matematica delle prove Invalsi. L’acronimo riassume in una parola il nome dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, in pratica l’ente che deve misurare la qualità e capire le principali falle della scuola italiana. Il sistema prevede una serie di test, che spaziano dalla comprensione del testo alla risoluzione di problemi, che vengono poi corretti dagli insegnanti di ogni scuola. I risultati vengono poi inviati all’Invalsi che raccoglie tutti i dati e stila classifiche e statistiche. Come lo scorso anno, qui al Post abbiamo deciso di selezionare e proporvi alcuni dei quesiti cui hanno dovuto rispondere gli studenti. E la domanda che sovrasta tutto questo è sempre la stessa: come ve la cavereste oggi in terza media?
Come te la caveresti in terza media? le domande di quest'anno del test Invalsi, che valuta la preparazione degli studenti e la qualità del sistema dell'istruzione.
Sul Corriere della Sera di venerdì 16 maggio, Beppe Severgnini commenta la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha stabilito che è nel diritto dei cittadini europei richiedere ai motori di ricerca online di eliminare dalle loro pagine dei risultati i link che rimandano verso “contenuti non più rilevanti” sul loro conto. La decisione della Corte ha fatto molto discutere e potrebbe avere enormi implicazioni su come funziona Internet in Europa, per lo meno dal punto di vista legale, come abbiamo spiegato qui. Il punto debole della sentenza che non può essere appellata, spiega Severgnini, è che stabilisce un cosiddetto “diritto all’oblio” che varia a seconda del mezzo di comunicazione, invece di essere universale e slegato ai modi in cui si possono ottenere le informazioni. Se le stesse regole dovessero essere applicate alla lettera agli archivi dei giornali, si finirebbe per rimuovere migliaia di riferimenti agli articoli catalogati, per esempio. Immaginate. Una sera d’estate, dieci anni fa. Cena con gli amici, bevete troppo, salite in auto, perdete il controllo e demolite un negozio di abbigliamento. Storia imbarazzante, non è bene che si sappia in giro, anche se è passato molto tempo. Vi rivolgete al giudice e chiedete che la notizia non sia più reperibile: esiste il diritto di dimenticare, ha stabilito la Corte di giustizia dell’Unione Europea! Google e gli altri motori di ricerca dovranno accettare la vostra richiesta di rimuovere il link a quella vicenda.
La pia illusione del diritto all’oblio. Beppe Severgnini spiega perché la sentenza della Corte di Giustizia europea sulla rimozione dei link dai motori di ricerca non funziona.
Domenica 15 ottobre si è conclusa la 61esima edizione del London Film Festival, il festival di cinema che si svolge con il patrocinio del British Film Institute e che ogni anno presenta centinaia di film provenienti da oltre 60 paesi, dando la possibilità di vedere i migliori film presentati nei festival di tutto il mondo nel resto dell’anno. Il premio più importante, quello per il miglior film, lo ha vinto Loveless del regista russo Andrey Zvjagincev, che aveva vinto anche nel 2014 con Leviathan. Altri premi assegnati sono stati quelli per il miglior documentario, a The Kingdom of Us di Lucy Cohen; per la miglior opera prima a The Wound di John Trengove; e per il miglior cortometraggio a Rabbit Hunt di Patrick Bresnan. Il regista Paul Greengrass ha vinto il premio alla carriera. Il festival è iniziato il 4 ottobre con la proiezione di Breathe – Ogni tuo respiro e si è concluso ieri con quella di Tre manifesti a Ebbing, Missouri (premiato per la Miglior sceneggiatura al festival di Venezia): nel mezzo sono passati di lì Emma Stone, Colin Firth, Nicole Kidman, Bryan Cranston, Frances McDormand e Christoph Waltz, tra gli altri.
Le foto più belle del London Film Festival. Sono passati di lì Emma Stone, Colin Firth, Nicole Kidman, Bryan Cranston, Frances McDormand e Christoph Waltz, tra gli altri.
Ieri sera è stato proiettato in alcuni cinema americani un trailer esteso della quinta stagione della serie televisiva Game of Thrones, che negli Stati Uniti andrà in onda a partire dal 12 aprile (un piccolo teaser era stato diffuso a novembre). Il trailer è stato mostrato alla fine della proiezione speciale degli episodi finali della quarta stagione. La colonna sonora è una strana versione della canzone “Heroes” di David Bowie, suonata dai TV on the Radio.
Il nuovo trailer della quinta stagione di Game of Thrones. È stato trasmesso ieri sera in alcuni cinema degli Stati Uniti ed è più lungo di quello ufficiale diffuso lo scorso novembre.
Dallo scorso 23 settembre il servizio di accorciamento degli indirizzi internet Vb.ly non esiste più. Il sito web è stato disattivato dal NIC della Libia, l’anagrafe dei domini di primo livello geografici del tipo “.ly”, l’equivalente del nostro “.it”. Le autorità libiche hanno deciso di eliminare il dominio perché, a detta loro, non rispettava le leggi del paese e la Shari’a, la legge islamica. Vb.ly era diventato famoso online per offrire un servizio senza censure, dunque utile anche per accorciare gli indirizzi web dei siti con contenuti pornografici e per adulti. Il servizio era stato attivato dalla scrittrice di racconti erotici Violet Blue in collaborazione con Ben Metcalfe, che ha da poco raccontato la storia della fine di Vb.ly sul proprio blog. Stando alle versione di Metcalfe, i responsabili del registro dei domini di primo livello in Libia avrebbero disattivato l’indirizzo web di Vb.ly senza alcun avviso. I due fondatori del servizio hanno così deciso di chiedere spiegazioni al NIC:
La Libia cancella i domini che non rispettano la legge islamica. Il sito per accorciare gli indirizzi web vb.ly non è più accessibile e bit.ly teme la stessa sorte.
Nadia De Munari, una missionaria laica italiana di 50 anni originaria di Schio, in provincia di Vicenza, è stata uccisa nel distretto di Nuevo Chimbote, in Perù, a causa di un’aggressione violenta mentre si trovava nella sua camera da letto. De Munari viveva nella casa famiglia “Mamma mia”, in cui lavorava come volontaria a sostegno della popolazione dell’area, dove il tasso di povertà è molto alto. Faceva parte di “Operazione Mato Grosso”, un movimento di volontariato nato nel 1967 che ha circa 100 missioni attive in Perù, Brasile, Ecuador e Bolivia a sostegno delle persone più povere. L’aggressione è avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì della scorsa settimana, e secondo il giornale locale Diario de Chimbote De Munari sarebbe morta sabato in ospedale per la gravità delle ferite, le più gravi delle quali alla testa e al braccio destro. Secondo i giornali le ferite testimonierebbero un’aggressione piuttosto violenta, ma non è chiaro con quali armi siano state inflitte: si è parlato di un martello o di armi da taglio. Al momento non è possibile stabilire perché sia stata uccisa: inizialmente era stata ipotizzata una rapina, visto che non si trova il suo cellulare, ma l’ipotesi è considerata debole perché non sarebbe stato rubato nient’altro. De Munari faceva la missionaria da oltre 30 anni e dal 1995 si trovava in Perù.
Una missionaria italiana è stata uccisa nella zona di Chimbote, in Perù.
Il Black Friday, da usanza tipicamente americana legata al giorno del Ringraziamento, è ormai da anni largamente diffuso anche in Europa: siti di e-commerce e negozi fisici di tutti i paesi fanno sconti più o meno marcati, adeguandosi a quella che è diventata un’esigenza dei clienti. Il sito Bloomberg, che appartiene al miliardario americano Michael Bloomberg ed è uno dei principali organi di informazione economica del mondo, associato tradizionalmente a lettori ricchi e con interessi nella finanza, ha pubblicato un articolo dell’editorialista Andrea Felsted che critica il Black Friday per un motivo inaspettato, rispetto quelli che si sentono di solito: perché fa male all’economia. Il Black Friday è un fenomeno molto criticato e pieno di contraddizioni. Una delle accuse più frequenti è che sia la ricorrenza consumistica per eccellenza, per questo malvista in tempi in cui la necessità di consumare meno per ridurre l’impatto umano sulla Terra è sempre più sentita. In diversi paesi, poi, è accompagnato dalle critiche alle condizioni lavorative dei magazzinieri dei siti di e-commerce, specialmente di Amazon, i cui ritmi si intensificano in occasione del Black Friday e delle festività. Quest’anno, per esempio, ci sono state agitazioni sindacali e scioperi in Piemonte, tra i fattorini che si sono lamentati per i maggiori carichi di lavoro.
Persino Bloomberg critica il Black Friday. La testata – notoriamente pro-business – spiega che le ragioni per farne a meno non sono soltanto ambientali ma anche economiche.
La terza stagione di Serial, uno dei podcast più seguiti degli ultimi anni, uscirà il 20 settembre in forma gratuita. Lo ha annunciato oggi la produzione del podcast, che ha anche diffuso un trailer di 8 minuti sulla nuova stagione (si può ascoltare qui). (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src='https://connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v3.1';fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
Il 20 settembre uscirà la terza stagione di Serial, uno dei podcast più seguiti degli ultimi anni.
La formula giornalistica è abusata e pretestuosa, ma il Guardian la mette così: il rock’n’roll è morto. Motivo di questa conclusione sentita mille volte è questa volta un dato statistico: nella classifica dei 100 singoli più venduti dell’anno in Gran Bretagna non c’era mai stato un numero così basso di pezzi categorizzati rock. Appena tre. Erano stati tredici nel 2009. Le analisi sono molte e contraddittorie: l’industria discografica investe di più nelle scemenze pop-televisive da teenagers e non solo, ma è anche vero che qualche anno fa si era detto che gli unici che ancora pagavano per la musica erano gli adulti e che c’era una solidità di mercato deli dinosauri del rock. E poi le cose sono diverse tra Regno Unito, Stati Uniti, resto del mondo, per non dire dello scarso valore delle classifiche dei singoli. Valutazioni a parte, la curiosità che ci è venuta è di sapere quali siano, queste tre canzoni sopravvissute al giudizio del pubblico britannico un tempo raffinato. Una è un vecchio classico ritirato fuori da una pubblicità, le altre arrivano da una cantante londinese gorgheggiante di culto e da una band di San Francisco sulla scena da tempo e che ha azzeccato un singolo assai leggerino. https://www.youtube.com/watch?v=V9ymILflac0
Le ultime tre canzoni del rock. Nei primi cento singoli del 2010 in Gran Bretagna c'è il più basso numero di pezzi rock di sempre.
In Estonia partirà quest’anno in venti scuole il ProgeTiiger (progetto tigre, si scrive tutto attaccato), un programma scolastico che ha lo scopo di insegnare agli alunni dai 7 ai 19 anni come programmare. Il progetto, realizzato dal sistema pubblico in collaborazione con soggetti privati, ha l’obiettivo di educare una generazione a relazioni più consapevoli con la tecnologia e Internet, oltre che naturalmente dare agli studenti i primi elementi di competenze potenzialmente importanti e preziose. L’Estonia – la più settentrionale delle tre repubbliche baltiche, 1.300.000 abitanti, curioso misto di cultura germanica e finlandese – è da molti anni un paese molto all’avanguardia nel rapporto con le nuove tecnologie. Il governo estone è stato uno dei primi al mondo a informatizzarsi completamente e permettere ai cittadini di votare online. I creatori di Skype sono tutti e tre estoni. Il centro di ricerca e coordinamento della NATO per la difesa informatica ha sede proprio a Tallinn, la capitale dell’Estonia. Il progetto NATO si chiama “Tiger’s defence” ed è stato sviluppato in collaborazione con la Tiigrihüpe (salto della tigre), la stessa fondazione che insieme al governo estone ha varato il Progetto tigre per le scuole estoni.
In Estonia si insegna ai bambini a programmare. Partirà quest'anno un programma sperimentale per insegnare a scrivere in codice agli alunni dai 7 ai 19 anni.
Alle 13.37 di oggi c’è stata una scossa di terremoto nel Nord Italia. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) la scossa è stata di magnitudo 4.4. L’epicentro è stato localizzato a Fornovo di Taro, in provincia di Parma. La scossa è stata sentita anche a Milano, Genova e La Spezia. Per ora non si registrano feriti o danni. #terremoto ML 4.4 ore 13:37 IT del 19-11-2017 a 4 km SW Fornovo di Taro (PR) Prof=32Km https://t.co/RSbOns8Wbc
C’è stato un terremoto di magnitudo 4.4 in provincia di Parma, sentito anche a Milano e Genova.
Il prossimo ottobre si voterà per un referendum costituzionale in cui gli elettori decideranno se approvare o respingere le riforme della Costituzione promosse dal governo Renzi e approvate dal Parlamento. Non è previsto il quorum: vinceranno i “sì” o i “no” indipendentemente da quante persone andranno a votare. La data non è ancora stata stabilita, ma considerati i tempi tecnici necessari è probabile che si voterà nel corso della prima metà del mese. Quello di ottobre sarà il terzo referendum costituzionale nella storia della Repubblica italiana. Il primo si tenne nel 2001 e portò alla conferma delle modifiche del Titolo V della Costituzione, che regola le autonomie locali (l’attuale riforma, tra le altre cose, in larga misura annulla proprio quelle modifiche). Il secondo si tenne nel 2006 e portò alla bocciatura della riforma costituzionale promossa dal governo Berlusconi, la cosiddetta “devolution”. Prima del 2001 tutte le modifiche alla Costituzione erano state ottenute con i voti di due terzi delle Camere e quindi non avevano avuto bisogno di essere confermate con un referendum.
Pro e contro il referendum costituzionale. Per cosa si andrà a votare a ottobre, spiegato bene: si parla di dimensioni e ruolo del Senato e poteri delle regioni; il governo è per il sì – tutti-tutti? – e l'opposizione per il no.
Il problema della legge di bilancio è che si basa su numeri che sembrano scelti a caso, scrive oggi su Repubblica l’economista Roberto Perotti: per questo, dice, è velleitario pensare che la correzione di qualche decimale possa cambiare qualcosa. La cifra stanziata per la riforma delle pensioni non è congrua con gli obiettivi del governo, quella per il cosiddetto “reddito di cittadinanza” è meno della metà di quella che servirebbe, mentre la somma che si prevede di incassare dalle dismissioni immobiliari – prevista in 600 milioni a settembre e diventata 18 miliardi poche settimane fa – è “semplicemente pazzesca”, “una presa in giro del buon senso”. Prendiamo i due cavalli di battaglia della manovra: pensioni e reddito di cittadinanza. Il governo non ha mai chiarito quali delle tante promesse in materia pensionistica intende effettivamente attuare, ma una cosa è matematicamente certa: qualsiasi provvedimento avrà costi molto crescenti nel tempo, mentre il governo stanzia la stessa cifra di sette miliardi (peraltro drammaticamente insufficiente per qualsiasi promessa elettorale) per ognuno dei prossimi tre anni.
I numeri a caso della manovra. Non sarà qualche decimale a fare la differenza, scrive Roberto Perotti su Repubblica, in una legge di bilancio "frutto di dosi massicce di dilettantismo e ciarlataneria".
Nel novembre 2015 un rispettato utente di Wikipedia, da tempo tra gli amministratori della versione inglese della piattaforma, fu improvvisamente accusato di “vandalismo” da un utente anonimo. Per vandalismo, all’interno della comunità della più grande enciclopedia online del mondo, si intende qualsiasi alterazione dei contenuti compiuta in malafede e che ne comprometta l’integrità. L’utente accusato – si chiamava “Neelix”, come il personaggio di Star Trek – era su Wikipedia da nove anni, e da quattro nel ruolo di amministratore. Era stato responsabile di oltre 180 mila modifiche e anche autore di apprezzati articoli in primo piano. Secondo l’accusa, però, era anche responsabile di aver creato da anni migliaia di collegamenti ipertestuali interni illogici e strampalati, molti dei quali riconducibili alla parola “tette”. Ne nacque un processo lungo e controverso, ancora oggi molto ricordato all’interno della comunità, che si concluse con la revoca di alcuni diritti da amministratore per Neelix – che poi lasciò Wikipedia – e un progressivo rafforzamento delle procedure di controllo e verifica dei contenuti.
Il bizzarro “processo delle tette” su Wikipedia. Nel 2015 si scoprì che uno dei più rispettati amministratori del sito aveva creato migliaia di pagine sconce e senza senso, senza che nessuno se ne accorgesse.
Lo stilista belga Raf Simons ha lasciato il suo ruolo di direttore creativo di Calvin Klein. Simons, che ha 50 anni, era alla guida del marchio dall’agosto 2016, dopo essere stato dal 2012 al 2016 direttore creativo di Dior. Nei due anni a Calvin Klein Simons era stato molto lodato dagli esperti del settore e lo scorso giugno era stato eletto miglior stilista dell’anno ai più importanti premi della moda americana. Nonostante gli apprezzamenti per il suo lavoro, però, il mese scorso Emanuel Chirico, CEO di PVH, la società che detiene il marchio, aveva criticato la gestione di Simons accusandolo di aver realizzato collezioni con uno stile troppo rivolto all’alta moda e poco al gusto dei clienti classici di Calvin Klein. In una nota di Calvin Klein, si legge che le parti hanno rescisso il contratto di comune accordo.
Il noto stilista Raf Simons ha lasciato Calvin Klein.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 14.320 casi positivi da coronavirus e 288 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 21.991 (580 in meno di ieri), di cui 2.640 nei reparti di terapia intensiva (71 in meno di ieri) e 19.351 negli altri reparti (509 in meno di ieri). Sono stati analizzati 186.291 tamponi molecolari e 143.784 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7,4 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,4 per cento. Nella giornata di mercoledì i contagi registrati erano stati 13.385 e i morti 344. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (2.306), Campania (1.986), Puglia (1.501), Lazio (1.124) e Piemonte (1.084).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, giovedì 29 aprile.
Tra le foto di animali più belle della settimana ce ne sono diverse scattate nello zoo di Francoforte sul Meno, uno dei giardini zoologici più famosi al mondo per numero di animali ospitati (oltre 4500 esemplari di 500 specie diverse) e il secondo zoo più antico della Germania: tra i moltissimi animali ci sono un suricato, un orso dagli occhiali, un leone asiatico e un orango di Sumatra. A Los Angeles, invece, in una clinica gestita dall’American Society for the Prevention of Cruelty to Animals (ASPCA) è stato da poco inaugurato un nuovo progetto finanziato con 25 milioni di dollari per salvare decine di migliaia di cani e gatti randagi dalle strade della città: un boxer di sette mesi è stato tra i primi a essere adottati (e sembra molto contento di giocare con la sua nuova padrona). Sempre negli Stati Uniti, il Dipartimento delle Risorse Naturali del Minnesota ha diffuso l’immagine di un coleottero dall’intenso colore verde smeraldo detto “minatore smeraldino”, originario dell’Asia orientale, che da più di dieci anni è arrivato in Nord America e da allora sta distruggendo migliaia di frassini. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Libellule funambole. E un gruppo di caribù in Alaska, cuccioli di tigre di Sumatra e giraffe che si scambiano effusioni, tra le migliori foto di animali di questa settimana.
Sabato 25 maggio Vittore Pecchini, dirigente scolastico di otto istituti superiori di Venezia, è stato trovato morto nel suo camper, sul lungomare del Lido. Secondo le ricostruzioni, Pecchini si sarebbe suicidato ingerendo alcuni farmaci, dopo aver avvisato la sua compagna con una telefonata. Nei giorni scorsi c’erano state molte contestazioni nei suoi confronti da parte di studenti, professori e genitori per la sua gestione delle scuole, e in particolare erano stati gli studenti dell’istituto liceo classico, artistico e musicale Marco Polo a protestare contro Pecchini. Per il 28 maggio avevano indetto uno sciopero, che è stato revocato dopo la notizia della morte. Pecchini non ha lasciato biglietti né dato motivazioni del suo gesto. Pecchini aveva 57 anni e, oltre al Marco Polo, il secondo liceo più antico di Venezia, dirigeva anche alcuni istituti professionali. Era diventato preside del Marco Polo a inizio anno e da circa due mesi stava facendo discutere molto per la sua decisione di accorpare le classi del terzo e quarto anno, una scelta che secondo chi lo contestava avrebbe provocato un sovraffollamento di studenti in aule troppo piccole, con conseguenti rischi per la sicurezza. Veniva inoltre contestato a Pecchini un conflitto d’interesse nella scelta di destinare all’istituto Venier-Cini, sempre da lui diretto, le aule della scuola elementare XXV aprile, sull’isola di Sacca Fisola, e non più alle classi dell’indirizzo musicale del Marco Polo, come era stato deciso nel 2018 dal precedente dirigente scolastico.
Il suicidio del preside del liceo Marco Polo di Venezia. SI è ucciso sabato, dopo che nelle scorse settimane era stato molto contestato per la sua gestione della scuola.
Può non essere la stagione preferita da molti per i primi freddi e il maltempo che porta con sé, ma è innegabile che l’autunno sia particolarmente fotogenico, anzi sia proprio – diciamolo! – la stagione esteticamente più piacevole di tutte. Questo raccoltone fotografico delle immagini più belle degli ultimi mesi andrebbe sfogliato davanti a un caminetto o sotto una coperta, con una tazza di tè caldo tra le mani: i gialli, rossi e arancioni spettacolari delle foglie, la nebbia che scontorna il duomo di Colonia, un venditore ambulante di castagne a Roma, la raccolta della zucca nell’azienda Libby – che produce l’80 per cento della zucca inscatolata consumata negli Stati Uniti – la vendemmia in Francia e una giornata particolarmente mite nel parco londinese di Primrose Hill, dove le coppie siedono a leggere sotto le fronde colorate degli alberi, e le liti tra cervi a Leicestershire. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
È giallo. Album fotografico della stagione più fotogenica di tutte, tra foglie, vendemmie, castagne e corna.
Tra i 21 ministri del nuovo governo Letta, ben sedici hanno una presenza più o meno assidua su Twitter: Gianluca Di Tommaso li ha raccolti in una lista pubblica, e di seguito potete vedere i loro messaggi più recenti sul social network. Lo stesso presidente del Consiglio Enrico Letta ha un account che ha usato – almeno fino ad ora – in modo piuttosto sicuro e personale. Tweet da @gditom/i-ministri-governoletta !function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0],p=/^http:/.test(d.location)?’http’:’https’;if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src=p+”://platform.twitter.com/widgets.js”;fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,”script”,”twitter-wjs”);
L’elenco dei ministri su Twitter. Che cosa dicono i membri del nuovo governo Letta in 140 caratteri.
Il 28 ottobre sono stati annunciati i vincitori della terza edizione del Siena International Photo Awards (SIPA), un concorso fotografico internazionale organizzato a Siena a cui possono partecipare fotografi professionisti e dilettanti. Il premio più importante (Photographer of the Year) è stato vinto dal fotografo statunitense Randy Olson, con un’immagine che mostra la migrazione delle gru Sandhill dalla Siberia all’America del Sud. Randy Olson è un fotografo professionista conosciuto per la sua collaborazione con la rivista National Geographic e per aver vinto importanti premi in passato. Sono state premiate anche le foto della serie Pandas Gone Wild di Ami Vitale, che potete vedere qui: parlano della protezione dei panda giganti e hanno già ricevuto diversi riconoscimenti quest’anno, compreso il World Press Photo. Vitale è stata premiata anche come Best Author SIPA Contest 2017.
Le foto vincitrici del Siena International Photo Awards. Gran belle immagini di momenti sportivi, animali nei loro habitat, tempeste impressionanti e selfie ai concerti.
Siamo arrivati agli ultimi giorni del festival di Venezia, che finirà domani 10 settembre con la premiazione del Leone d’oro: ieri è stato il giorno dell’attore francese Jean-Paul Belmondo, premiato nel pomeriggio con il Leone d’oro alla carriera. Lo accompagnava l’attrice francese Sophie Marceau. Tra le proiezioni dei film in concorso, ieri è stata la sera di Paradise, del regista Andrei Konchalovsky e con l’attrice Julia Vysotskaya: racconta la storia di Olga, un’aristocratica russa e membro della Resistenza francese che nasconde dei bambini ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Per questo motivo viene prima arrestata e poi mandata in un campo di concentramento, dove inizia una relazione complicata con un suo vecchio spasimante, diventato nel frattempo un ufficiale delle SS. È stato presentato anche il film italiano Questi giorni, di Giuseppe Piccioni e con Margherita Buy, Marta Gastini, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Casella e Filippo Timi, tra agli altri: parla di quattro amiche che accompagnano una di loro a Belgrado e di quello che succede durante il loro viaggio. La proiezione più fotografata è stata però quella di Planetarium, il film fuori concorso della regista Rebecca Zlotowski con Lily Rose-Depp e Natalie Portman, che sempre a Venezia aveva già presentato Jackie.
Le foto di giovedì a Venezia. È stato il giorno di Jean-Paul Belmondo, premiato con il Leone d’oro alla carriera, e sono state molto fotografate Lily Rose-Depp, Sophie Marceau e (ancora) Natalie Portman.
La procura di Agrigento non ha convalidato il sequestro preventivo della nave Mare Jonio, la nave di proprietà della ong Mediterranea Saving Human, che il 9 maggio aveva soccorso 29 migranti al largo delle coste della Libia, tra cui due donne incinte e cinque minori. La nave aveva poi attraccato nel porto di Lampedusa e la Guardia di Finanza aveva sequestrato il mezzo dopo aver rilevato alcune irregolarità a bordo. Lunedì su Twitter Mediterranea ha scritto che il sequestro preventivo non è stato convalidato dalla procura di Agrigento, ma che i giudici hanno disposto l’acquisizione di prove. L’accusa è quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La procura di Agrigento non ha convalidato il sequestro preventivo della nave Mare Jonio.
L’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta ha annunciato, intervistata da Radio24, che lascerà l’appartamento di Roma che le era stato assegnato per via del suo vecchio incarico di governo e che secondo il Corriere della Sera continuava a usare illecitamente. Finito il suo mandato da ministra, ad agosto, Trenta aveva ottenuto di rimanere nella casa chiedendo che fosse assegnata a suo marito Claudio Passarelli, ufficiale dell’Esercito: secondo Fiorenza Sarzanini del Corriere, però, il grado di Passarelli non giustificherebbe un appartamento prestigioso come quello in questione. Lunedì la procura militare del tribunale di Roma ha aperto un’indagine per verificare che l’assegnazione dell’appartamento a Passarelli fosse avvenuta correttamente. Il procuratore militare Antonio Sabino ha detto ad Ansa che era un «atto dovuto» dopo la pubblicazione delle notizie riguardo a Trenta e alla casa. Per il momento comunque non ci sono né indagati né ipotesi di reato.
L’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta ha detto che lascerà l’appartamento che era stata accusata di usare illecitamente.
Sabato 14 giugno a Roma, all’hotel Ergife, il Partito Democratico riunirà la sua assemblea nazionale: l’organo composto dai delegati eletti con le primarie dello scorso novembre. I lavori saranno aperti da una relazione di Matteo Renzi; durante la giornata l’assemblea eleggerà il nuovo presidente del partito (il precedente, Gianni Cuperlo, si dimise a pochi mesi dall’elezione), che dovrebbe essere Matteo Orfini. I lavori dovrebbero avere inizio alle 10. È un momento delicato, per il PD: giovedì 14 senatori si sono “autosospesi” per protestare contro la decisione del partito – e di Renzi – di rimuovere dalla commissione Affari costituzionali del Senato Corradino Mineo e Vannino Chiti, critici con il disegno di legge di riforma del Senato proposto dal governo.
L’assemblea del PD in streaming. Ha parlato Renzi, davanti a un grande "40,8 per cento", Matteo Orfini è stato eletto presidente del partito.
L’ultimo mercoledì di agosto di ogni anno a Buñol, nella provincia di Valencia, in Spagna, si tiene la cosiddetta “Tomatina”, una festa che consiste in una grande battaglia a colpi di pomodori che vengono lanciati da 5 camion che sfilano per le vie del paese, poi raccolti e riutilizzati per la battaglia da migliaia di persone. La festa nacque nel 1945, quando un gruppo di ragazzi si scontrarono in una rissa in cui vennero usati come armi dei pomodori: l’anno successivo i ragazzi ripeterono la battaglia portandosi i pomodori da casa e nel 1957 la Tomatina diventò una festa ufficiale organizzata dal comune di Buñol. Per l’edizione di quest’anno sono previste oltre 22 mila persone che si affronteranno lanciandosi quasi 150 tonnellate di pomodori. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La battaglia dei pomodori in Spagna. A Buñol, in provincia di Valencia, per la "Tomatina", una delle feste estive più popolari in Spagna.
Le sitcom sono serie tv girate quasi tutte nello stesso luogo: spesso è l’appartamento in cui vivono i protagonisti, altre volte è una scuola, un ospedale o un ufficio. La sitcom più famosa degli ultimi anni è probabilmente Friends: quando i sei protagonisti non sono a Central Perk, il bar in cui si trovano per raccontarsi i fatti loro, si trovano quasi sempre nell’appartamento in cui, prima o poi, finiscono tutti a vivere per un po’. Tra le altre sitcom più famose ci sono sono Seinfeld, The Big Bang Theory, e How I Met Your Mother. Qualche anno fa il designer spagnolo Iñaki Aliste Lizarralde disegnò le piantine degli appartamenti delle serie tv più famose; adesso il New York Post ha spiegato quanto costerebbero quegli appartamenti, se esistessero davvero. Anche se sono tutti ricostruiti in studio, si riesce spesso a risalire alle loro dimensioni; di altri si conosce invece la via o la zona in cui si trovano e altri particolari utili per risalire all’affitto: si va dai 3mila euro al mese per l’appartamento di Seinfeld, ai 2.400 per quello di Carrie Bradshaw in Sex and the City (anche se nella serie tv lei diceva di pagarne solo 700).
Quanto costano gli appartamenti delle sitcom, nella realtà. Quello di "Friends" circa 4mila euro al mese, quello di "The Bing Bang Theory" meno della metà.
L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta è citato da alcune ore come principale candidato a succedere a Nicola Zingaretti alla segreteria del Partito Democratico: dopo molti articoli di retroscena, Letta ha di fatto confermato la possibilità su Twitter, spiegando però di volersi prendere 48 ore per decidere. «Ho il PD nel cuore e queste sollecitazioni toccano le corde più profonde. Ma questa inattesa accelerazione mi prende davvero alla sprovvista; avrò bisogno di 48ore per riflettere bene. E poi decidere» ha scritto. Sono grato per la quantità di messaggi di incoraggiamento che sto ricevendo. Ho il #Pd nel cuore e queste sollecitazioni toccano le corde più profonde. Ma questa inattesa accelerazione mi prende davvero alla sprovvista; avrò bisogno di 48ore per riflettere bene. E poi decidere.
Il prossimo segretario del PD sarà Enrico Letta? i dirigenti del partito glielo stanno chiedendo insistentemente, lui si è preso due giorni per pensarci.
«Serve una faccenda stramba come il Giro d’Italia? Certo che serve: è un caposaldo del romanticismo assediato dalle squallide forze del progresso» (Dino Buzzati)
10 libri sul ciclismo. Da leggere tra una tappa e l'altra del Giro d'Italia, che è iniziato oggi.
Su YouTube sono già stati caricati molti video del concerto degli U2 a Torino di ieri sera. La qualità è variabile, ma non male per il video e spesso tollerabile sull’audio. Poi bisognava esserci, o ascoltare i dischi, a seconda che siate di quelli che privilegiano l’evento o la musica. Ma per farsi un’idea, va bene anche YouTube, e grazie a quelli che hanno contribuito a riempirla di spezzoni. A cominciare dal famoso inedito su Glastonbury. https://www.youtube.com/watch?v=ZHDXtRUieRM E un’altra novità, North Star, al buio.
Gli U2 a Torino, i video. Su YouTube ci sono già molti spezzoni del concerto di ieri sera.
Anomalisa è un film diretto da Duke Johnson e Charlie Kaufman, lo sceneggiatore di Essere John Malkovich e Se mi lasci ti cancello e il regista di Synecdoche, New York. È candidato all’Oscar per il miglior film d’animazione, è nei cinema italiani dal 25 febbraio ed è un film molto strano. Per almeno tre motivi: è girato in stop motion (la tecnica di Nightmare before Christmas); racconta una storia apparentemente molto piccola che si svolge in poche ore; tocca temi complessi che hanno a che fare con una malattia psichiatrica. Lo stop-motion È una tecnica semplice a spiegarla ma difficile da mettere in pratica: soprattutto se, come nel caso di Anomalisa, la si usa per 90 minuti. In italiano la si chiama anche “animazione a passo uno”, perché consiste nel riprendere figure tridimensionali che vengono mosse a mano fotogramma dopo fotogramma (e quindi un passo alla volta). In pratica è l’unione di tante fotografie che, messe una dopo l’altra, danno l’idea di un movimento fluido. Sono stati girati così anche La sposa cadavere, Coraline e la porta magica, ParaNorman, Galline in fuga e, andando più indietro, alcune delle scene del King Kong del 1933.
“Anomalisa” è un film proprio strano. È tutto girato in stop-motion ed è anche il classico film che a qualcuno piacerà moltissimo (i critici sono entusiasti) e ad altri per niente: è uscito il 25 febbraio.
Breve storia del segnalibro è un libretto scritto da Massimo Gatta, bibliotecario dell’Università degli studi del Molise e studioso di editoria, e appena pubblicato dalla casa editrice Graphe.it. Racconta, in una cinquantina di pagine, le origini medievali del segnalibro e com’è cambiato fino a oggi. Il testo è accompagnato da una vasta bibliografia e da riproduzioni di quadri cinquecenteschi dove spuntano libri e segnalibri realizzati nel Novecento da aziende come Cinzano, Chianciano, marche di sigarette e case editrici. È pieno di aneddoti curiosi: l’usanza medievale di disegnare delle manine per tenere il segno, simili ai bookmark degli ebook; l’abitudine del bibliofilo ed erudito Antonio Magliabechi di infilare fette di salame tra le pagine, lasciandole bisunte e dimenticandone qualcuna; la nascita dei post-it, pensati per non sostituire i segnalibri che si perdevano.
Breve storia del segnalibro. Un estratto da un libro appena uscito che la racconta: si parla di Perugina, don Abbondio e delle foglie infilate tra le pagine da D'Annunzio.
La settimana scorsa Gianni De Gennaro, l’ex capo della polizia e attuale capo del Dis (Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza), è stato condannato in appello a un anno e quattro mesi di reclusione dal giudice Maria Rosaria D’Angelo, che ha ribaltato la sentenza di primo grado che lo aveva assolto. I fatti che hanno portato alla sua condanna sono legati solo marginalmente a quanto avvenuto nella scuola Diaz al G8 di Genova del 2001, e non sono concentrati sulle violenze da parte della polizia ma sulla sua mancata collaborazione. De Gennaro è stato infatti condannato per aver telefonato all’allora questore di Genova Francesco Colucci chiedendogli di modificare la versione dei fatti in tribunale, riguardo all’ordine di De Gennaro di convocare davanti alla Diaz il responsabile stampa della polizia. La condanna di è stata accolta dal mondo politico con una reazione praticamente unanime. Fatta eccezione per alcuni esponenti dell’IdV e della sinistra extraparlamentare, tutti si sono stretti attorno a De Gennaro: i più schierati parlando di sentenza “che farà ridere il mondo”, come la deputata PdL Lorenzin, o dicendo che “De Gennaro meriterebbe una medaglia”, come Gasparri. Altri, tra cui molti esponenti del PD, hanno espresso punti di vista più equilibrati, ribadendo e confermando però la loro stima nei confronti dell’ex capo della polizia.
Andiamoci piano. Nel PD non tutti sono d'accordo con questo "affannarsi in difesa di De Gennaro".
Negli ultimi sette giorni in Italia sono stati registrati 208.284 casi di contagio da coronavirus, il 38% in più rispetto alla settimana precedente. I casi continuano ad aumentare, ma l’incremento settimanale si è ridotto per la terza settimana consecutiva, se si prendono in considerazione come in questo calcolo i casi tra venerdì e giovedì. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. I contagi continuano ad aumentare ma sembra stiano un po' rallentando, la Lombardia ha registrato oltre 50mila casi.
Aggiornamento di venerdì 26 giugno: Oggi Courtney Love ha twittato ancora a proposito dello sciopero dei tassisti di Parigi contro Uber: ha condiviso la foto dell’avviso di un albergo di Parigi ai suoi ospiti in cui si avverte dei probabili problemi a raggiungere gli aeroporti a causa dello sciopero. Il commento di Courtney Love alla foto è “Gli Stati Uniti devono sospendere tutti i viaggi verso la francia #UberPop”. The United States needs to ban all travel to France! #UberPop pic.twitter.com/MEUhkBBqTW
I tweet di Courtney Love contro i tassisti francesi. La cantante è rimasta bloccata tra le proteste violente contro Uber (l'hanno "salvata" due ragazzi in moto).
Venerdì io e mio marito eravamo a Parigi, a poco più di un chilometro da dove sono avvenuti gli attacchi, a goderci una tranquilla cena in un ristorante alsaziano, come fanno le persone in vacanza. Il primo segnale che fosse successo qualcosa di brutto non è stato il suono dei proiettili o delle esplosioni, ma quello di un messaggio ricevuto da un nostro familiare a casa: «State bene?». Siamo scappati via e quindici minuti dopo, quando eravamo al sicuro nella nostra camera di albergo, mio marito ha aggiornato il suo status su Facebook. E io ho fatto lo stesso. Più avanti nella notte sono stata spinta a usare la funzione Safety Check di Facebook. Un messaggio apparso sull’app del mio cellulare mi ha chiesto «Stai bene?» e io ho risposto di sì. Ho ricevuto più di 100 like per quella risposta. A quel punto ho cominciato a sentirmi in colpa. Dire a tutti che stavo bene significava dire in qualche modo che ero stata in pericolo, anche se della tragedia non avevo visto nulla? O era solo un modo efficiente per dire a tutti, amici e parenti, di non preoccuparsi per me?
Perché coloriamo la foto di Facebook? è empatia con i parigini o narcisismo? E perché usiamo l'hashtag #prayforparis? Per vicinanza, per egocentrismo o per colpa dei terroristi?.
Da decenni ricercatori, esperti e politici promettono che presto le automobili a idrogeno diventeranno un’alternativa pulita e sostenibile a quelle a diesel e benzina. Nel 2003, la European Hydrogen and Fuel Cell Technology Platform, un’organizzazione sponsorizzata dall’Unione Europea, stimò che nel nel mondo avrebbero circolato 5 milioni di auto a idrogeno entro il 2020. George W. Bush, quando era presidente degli Stati Uniti, disse che le auto a idrogeno sarebbero state al livello di quelle a benzina entro il 2010. Nel 2004 Arnold Schwarzenegger, allora governatore della California, promise che sempre entro il 2010 nello stato americano ci sarebbero state “autostrade a idrogeno”, piene di distributori di idrogeno, appunto. Le cose, finora, sono andate diversamente. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), un’organizzazione dipendente dall’OCSE, nel 2018 nel mondo circolavano soltanto 11.200 automobili a idrogeno, contro 5,1 milioni di auto elettriche a batteria. Negli ultimi due anni, anche se non ci sono dati più recenti disponibili sull’idrogeno, il divario è senz’altro aumentato: nel solo 2019, sempre secondo la IEA, sono stati venduti 2,1 milioni di automobili elettriche, mentre le vendite di auto a idrogeno sono rimaste piatte.
Scordiamoci le auto a idrogeno. Sono meno convenienti di quelle elettriche; aspettatevi però di vedere il gas usato per muovere aeroplani e grandi navi, e magari anche per scaldare case e uffici, tra qualche anno.
Il Tar di Catanzaro ha accolto il ricorso del governo nella disputa con la regione Calabria, che il 29 aprile aveva permesso la parziale riapertura di bar e ristoranti nonostante il divieto previsto dalle restrizioni nazionali. «Le sentenze e le leggi non si discutono ma si applicano. E questo deve valere per ognuno di noi», ha detto a Repubblica il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. La presidente della regione Calabria, Jole Santelli, ha annunciato che prenderà atto della decisione del Tar ma ha ribadito che la controversia sarebbe dovuta essere risolta dalla Corte Costituzionale per via della sua natura di conflitto fra governo e regioni.
Il Tar di Catanzaro ha dato ragione al governo nella disputa con la regione Calabria.
È morto Emanuele Crestini, il sindaco di Rocca di Papa, in provincia di Roma, che era stato ferito nell’esplosione del 10 giugno nel municipio del suo comune. Crestini era ricoverato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma e la notizia della sua morte è stata data giovedì dall’Asl Roma 2 con un comunicato che parla di una «crisi respiratoria e dal quadro derivante dalle infezioni delle lesioni riportate dovute alla lunga permanenza nel luogo dell’incendio». Crestini è la seconda persona a morire a causa dell’esplosione a Rocca di Papa: domenica era morto il suo delegato Vincenzo Eleuteri. Le cause dell’esplosione non sono ancora state stabilite, anche se si sa che erano in corso lavori alla rete del gas e alcuni testimoni hanno parlato di un forte odore di gas nelle stanze del municipio prima dell’esplosione. In tutto 16 persone erano state ferite nell’esplosione.
È morto il sindaco di Rocca di Papa, che era stato ferito nell’esplosione del 10 giugno.
L’attore statunitense Kevin Spacey è stato accusato di molestie sessuali da un’altra persona, l’attore Harry Dreyfuss, in relazione a un incontro avvenuto nel 2008 a Londra. Le prime accuse di molestie contro Spacey sono state fatte lo scorso 30 ottobre dall’attore Anthony Rapp con un’intervista su BuzzFeed e si riferivano a fatti del 1986; nelle ultime settimane a queste accuse si sono aggiunte quelle di quattro altri uomini e poi quelle di otto persone che hanno lavorato o lavorano alla serie tv House of Cards. La testimonianza di Dreyfuss è stata raccolta sempre da BuzzFeed, e si riferisce a un episodio avvenuto a Londra quando l’attore aveva 18 anni. Il padre di Dreyfuss è l’attore e vincitore di un premio Oscar Richard Dreyfuss (che ha avuto dei ruoli in American Graffiti, Lo squalo e Incontri ravvicinati del terzo tipo, tra gli altri), che nel 2008 stava lavorando in una produzione teatrale dell’Old Vic, il teatro di Londra di cui Spacey è stato direttore artistico dal 2003 al 2015. Harry Dreyfuss aveva accompagnato nell’appartamento di Spacey il padre, che doveva ripassare la sua parte nello spettacolo. All’epoca stimava moltissimo Spacey come attore e pensava che fosse una persona alla mano e gentile, perché quando si erano conosciuti gli aveva sorriso, lo aveva abbracciato ed era stato molto amichevole.
C’è una nuova, dettagliata accusa di molestie sessuali contro Kevin Spacey. L'attore Harry Dreyfuss ha raccontato che una sera del 2008, quando aveva 18 anni, Spacey gli toccò i genitali davanti a suo padre.
È ormai passata una settimana da quando è uscito Lemonade, il nuovo disco di Beyoncé, disponibile per ora solo sul servizio di streaming musicale Tidal, o acquistabile su iTunes e Amazon Music (arriverà anche su Spotify e Apple Music, probabilmente). Le copie fisiche cominceranno a essere vendute dal 6 maggio. Beyoncé è probabilmente tra i quattro-cinque artisti mondiali di maggiore successo: come è successo recentemente con 25 di Adele o con The Life of Pablo di Kanye West, l’uscita di Lemonade è stata un vero evento, che ha attirato tantissime attenzioni di siti e giornali e che continua ad avere una grandissima popolarità sui social network: è una cosa che non riguarda solo la musica, ma più in generale tutta la cultura pop contemporanea. Come si è arrivati a Lemonade Il nuovo disco di Beyoncé, il suo sesto in studio, non era stato annunciato ufficialmente, ma da qualche settimana circolavano diverse voci che indicavano che stava per succedere qualcosa di significativo. Lemonade non è stato pubblicato per davvero “a sorpresa”, come era successo con il disco Beyoncé nel 2013, e come da allora hanno fatto diversi altri artisti famosissimi come Rihanna, Drake e gli U2. Oltre all’annuncio di un tour mondiale per quest’estate, l’indizio più grande era stato uno speciale su Beyoncé andato in onda sabato 23 aprile sul canale via cavo americano HBO, che conteneva un video per ciascuna delle 12 canzoni di Lemonade. Per questa ragione si sta parlando di Lemonade come di un “visual album”, cioè un disco accompagnato da video. L’unica canzone di Lemonade che era già uscita come singolo (altro indizio sull’uscita di un nuovo disco) era stata “Formation”, il cui video era stato pubblicato in occasione dell’ultimo Super Bowl, nel cui intervallo si è esibita Beyoncé.
Quindi com’è il nuovo disco di Beyoncé? molto bello secondo i critici, forse il suo migliore: e c'entra anche l’aspetto non musicale, compresa la storia dell’infedeltà di Jay Z.
Le Canzoni è la newsletter serale che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. L’indomani – il martedì, mercoledì e venerdì – la pubblichiamo qui sul Post, ci si iscrive qui. Cinque anni fa morì B.B. King, che i meno appassionati di blues tra di noi conobbero da ragazzi per via della canzone nel film di John Landis. I Marillion hanno fatto da casa una delle loro più belle canzoni nel periodo post Fish (qui ne avevamo parlato meglio, dei Marillion). Ho trovato questa cosa che scrissi tanto tempo fa, su un juke-box di tanto tempo prima. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Supertramp. Le canzoni da noi implorano poco che tu non mi lasci adesso: al massimo auspicano che tu non lo faccia in futuro.
Nella provincia sarda di Oristano quasi quattrocento persone sono state evacuate dalle loro abitazioni a causa degli incendi iniziati nella giornata di sabato nella zona del Montiferru, nella Sardegna centro-occidentale. Il centro abitato di Cuglieri è stato evacuato nella notte, così come quelli di Sennariolo, Cabras e Scano. Un altro incendio ha interessato la zona a sud di Nuoro, con evacuazioni necessarie ad Arzana. Christian Solinas, presidente della Sardegna, ha parlato di «almeno 10mila ettari di vegetazione distrutti» e ha detto che ci sono «aziende e case bruciate». I soccorritori stanno cercando di arginare e spegnere i roghi con tutti i mezzi a loro disposizione, compresi sette aerei anfibi Canadair. #Oristano #incendio di vegetazione a Bonarcado: 60 #vigilidelfuoco al lavoro a terra in contrasto alle fiamme col supporto aereo di 3 #canadair e 1 elicottero AW-139 Drago VF 144. Nelle foto la ricognizione aerea sull'area di Santu Lussurgiu [#25luglio 11:15] pic.twitter.com/NGcVJ0HZTK
Centinaia di persone sono state evacuate a causa degli incendi in Sardegna.