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Ieri la polizia ha arrestato il responsabile della Protezione civile presso il comune di Genova, Sandro Gambelli. È accusato, insieme con altri due responsabili del comune, di falso e calunnia per aver modificato alcune informazioni sull’alluvione dello scorso anno in città, che causò la morte di sei persone. Secondo i magistrati, i funzionari comunali avrebbero firmato una relazione in cui si affermava che la piena del torrente Fereggiano fosse avvenuta in anticipo di almeno mezz’ora di quanto accaduto realmente. Il dettaglio sarebbe stato modificato per dimostrare che nessun intervento tempestivo avrebbe potuto evitare il disastro, come spiegano oggi sul sito del Secolo XIX. Dice la Procura che non c’è limite al peggio. Che il 4 novembre 2011, a Genova, non solo il Comune non fu in grado di gestire un’emergenza in cui morirono sei persone e fra loro due bambine. No. Adesso si scopre che tre superfunzionari dell’allora amministrazione di Marta Vincenzi, ma in carica anche dopo l’elezione di Marco Doria a sindaco, hanno taroccato la ricostruzione del disastro, pensando così di dribblare guai peggiori. Perciò ieri mattina la polizia ha arrestato Sandro Gambelli (53 anni), in passato numero due del comando provinciale dei pompieri, oggi alla testa del settore Protezione civile e pubblica incolumità del Comune, figura nota come disaster manager, ovvero il referente primario per ogni pericolo all’incolumità dei cittadini. Assieme a lui sono indagati Gianfranco Delponte (56), già comandante dei vigili urbani nel capoluogo ligure e dal 2007 direttore generale «area sicurezza e progetti speciali» di Palazzo Tursi, e Pierpaolo Cha (55), direttore del «dipartimento città sicura».
Il capo della Protezione civile a Genova è stato arrestato. Insieme con due funzionari del comune è accusato di aver falsificato alcuni dati sull'alluvione dell'anno scorso, in cui morirono sei persone.
Il 21 maggio di 170 anni fa nacque Giuseppe Mercalli, famoso in tutto il mondo per avere ideato la scala che porta il suo nome per valutare l’intensità di un terremoto, sulla base dei danni. Il suo lavoro si rivelò fondamentale per avere riferimenti condivisi sugli effetti delle scosse sismiche, prima che si affermassero altre scale e sistemi di misurazione basati sul concetto di magnitudo. Mercalli non fu solamente un sismologo, ma anche vulcanologo e geologo, autore di numerosi studi e ricerche tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Da Milano a Napoli Giuseppe Mercalli era nato a Milano il 21 maggio del 1850 da una famiglia che lavorava nel settore tessile. Aveva frequentato il Seminario di Monza dedicando i propri studi alle lettere e alle scienze, ed entrando in contatto con Antonio Stoppani, un importante geologo dell’epoca. Si laureò in Scienze naturali nel 1874 diventando poi docente della stessa materia presso il Seminario. Nei suoi primi studi e lavori di ricerca, Mercalli si dedicò all’analisi dei depositi glaciali alpini in Lombardia, senza comunque trascurare altri ambiti della geologia.
Giuseppe Mercalli e i terremoti. Il 21 maggio di 170 anni fa nacque l'ideatore di una delle scale più famose per misurare l'intensità dei terremoti, da "impercettibile" a "apocalittico".
Invece dei cani, Chuck McCarthy porta a passeggio le persone. L’idea gli è venuta qualche anno fa, dopo aver notato quanto fosse solitaria la vita di molti suoi concittadini a Los Angeles. L’intuizione è diventata prima una professione e poi una piccola azienda, con diverse persone che dedicano parte del loro tempo ad andare a spasso con altri, dietro il pagamento di un piccolo compenso. I “People Walker”, al centro di un recente articolo del Los Angeles Times, godono ormai di un certo successo e la loro storia racconta efficacemente opportunità e paradossi offerti dalla società contemporanea nelle grandi città. Secondo il censimento più recente, un terzo degli abitanti di Los Angeles vive da solo. In questo grande insieme di esistenze solitarie c’è un po’ di tutto: giovani e vecchi single, vedovi, ricchi, poveri, impiegati e persone che lavorano da casa grazie al telelavoro. Molti di loro passano intere giornate senza incontrare anima viva, a parte qualche commesso in bar e negozi, in una condizione di isolamento autoinflitta e che secondo numerose ricerche scientifiche non fa per nulla bene alla salute. In media le persone solitarie tendono a vivere di meno e a essere meno felici rispetto a quelle con una buona rete sociale, fatta di amici, colleghi e parenti.
Quelli che portano a spasso gli esseri umani. A Los Angeles l'idea di offrire compagnia per le passeggiate a chi si sente solo è diventata una professione, e sembra fare bene a tutti.
Desio è un paese da 40 mila abitanti in provincia di Monza e Brianza. È amministrato dal centrodestra, il sindaco e Giampiero Mariani, del PdL, eletto sette mesi fa. Era, anzi, Giampiero Mariani. Ieri, infatti, i consiglieri comunali della Lega hanno dato in blocco le dimissioni. Insieme a loro quelli dell’opposizione, PD e IdV. I consiglieri eletti nelle liste del PdL non danno al sindaco Mariani la maggioranza, costringendolo quindi a fare un passo indietro e portare il paese a nuove elezioni. Il tutto succede in un momento particolare, a pochi giorni dalle polemiche riguardo la presenza al nord della ‘ndrangheta e dei suoi rapporti con le autorità locali. E succede proprio a causa dell’inchiesta “Infinito” che lo scorso luglio ha portato all’arresto di oltre trecento affiliati alla ‘ndrangheta, la metà solo in Lombardia, e a indagare su decine di politici e amministratori locali. Quelli di Desio non sono iscritti nel registro degli indagati, per adesso, ma diversi nomi di componenti della giunta, tutti del PdL, sono negli atti dell’inchiesta. Se ne occupa oggi Rodolfo Sala su Repubblica.
Cade una giunta in Brianza, per la ‘ndrangheta. La Lega lascia la maggioranza a Desio, grosso comune in provincia di Monza che era stato toccato dall'inchiesta dello scorso luglio.
IMDb ha fatto causa allo stato della California, dopo che lo stato della California aveva fatto una legge per impedire al sito di mostrare l’età di alcuni attori, dopo forti pressioni del sindacato degli attori americani. È una questione complicata. Dall’inizio: IMDb – acronimo di Internet Movie Database – è il più grande sito al mondo per informazioni sul cinema e sulle serie tv. Tra le tantissime cose che ci si trovano ci sono informazioni su attori, registi e gente di cinema, età compresa. Qualche anno fa la Writers Guild of America e la Screen Actor Guild (rispettivamente, il sindacato degli sceneggiatori e quello degli attori) chiesero agli amministratori di IMDb di poter chiedere di eliminare l’età dai profili di attori e sceneggiatori che lo desiderano a causa della discriminazione che potrebbero subire.
IMDb ha fatto causa alla California. È una questione che va avanti da anni: il famoso sito di cinema vuole poter scrivere l'età degli attori, una legge della California ha detto che in certi casi non può farlo.
Fausto Brizzi, che è il regista di diversi film di successo (Notte prima degli esami, Ex, Maschi contro femmine), oltre che sceneggiatore e scrittore, ha pubblicato per Einaudi il libro Ho sposato una vegana, in cui racconta la storia dell’incontro con la donna – Claudia Zanella, vegana integralista – che poi è diventata sua moglie, e di come quest’incontro abbia cambiato le sue opinioni sull’alimentazione. In questo capitolo Brizzi racconta i suoi tentativi di recuperare terreno con lei dopo il primo fallimentare appuntamento. ***
Fausto Brizzi e il suo libro sui vegani. Come ci si adatta al matrimonio con una vegana, nel nuovo libro del regista.
Lunedì pomeriggio, poco dopo le 17, c’è stata un terremoto di magnitudo 4.4 nei pressi di Cosenza. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) ha localizzato l’epicentro del terremoto pochi chilometri a nord di Cosenza, nel comune di Rende. L’ipocentro è stato invece localizzato a 10 chilometri di profondità. [DATI #RIVISTI] #terremoto ML 4.4 ore 17:02 IT del 24-02-2020 a 2 km E Rende (CS) Prof=10Km #INGV_23997291 https://t.co/UVrldfdo70
C’è stato un terremoto di magnitudo 4.4 a Rende, in provincia di Cosenza.
I nuovi iPhone XS e iPhone XR sono stati presentati oggi da Apple, nel corso dell’ormai classico evento di settembre che l’azienda organizza nella sua sede a Cupertino, in California. Come era stato previsto nelle scorse settimane da diversi siti di tecnologia, Apple ha introdotto iPhone XS, evoluzione del modello presentato appena un anno fa, e iPhone XS Max, una sua versione con schermo più grande. Questi sono i due modelli di punta dell’azienda, cui si aggiunge il terzo smartphone iPhone XR che ricorda nel design gli iPhone X, ma con schermo più piccolo e meno definito. iPhone XS e iPhone XS Max iPhone XS è l’evoluzione degli iPhone X presentati l’anno scorso, con uno schermo OLED migliorato per quanto riguarda il contrasto e la resa delle immagini, un rivestimento in vetro più resistente e un processore più potente. Lo schermo è da 5,8 pollici, più grande di quello degli iPhone 8 Plus ma con dimensioni dello smartphone più ridotte, visto che lo schermo copre tutta la superficie del telefono. Per chi preferisce gli smartphone con schemi più ampi, Apple ha presentato iPhone XS Max, una versione del nuovo iPhone con schermo da 6,5 pollici. A parte le dimensioni del display, le funzionalità e le capacità del modello più grande sono uguali a quelle di iPhone XS.
I nuovi iPhone XS e iPhone XR. Apple ha presentato tre nuovi smartphone che partono dal successo degli iPhone X dello scorso anno: come sono fatti.
La Gibson, la società che produce alcune delle chitarre elettriche più famose al mondo, è da tempo in difficoltà finanziarie, comuni a tutto il settore. Una recente inchiesta del Nashville Post ha però alimentato nuovi timori per la solidità finanziaria dell’azienda, facendo notare che nei prossimi mesi dovrà restituire decine di milioni presi in prestito o rifinanziare il suo debito. Il CEO della società Henry Juszkiewicz, in passato molto criticato per alcune scelte commerciali, ha cercato di placare gli investitori e gli appassionati spiegando che il debito sarà rifinanziato senza problemi e che Gibson ha delle idee su come uscire dalla crisi, ma non tutti sono convinti delle sue rassicurazioni. Gibson è stata fondata nel 1902 a Nashville, la patria della musica country, ma ha raggiunto il successo solamente nel Dopoguerra grazie ai suoi modelli di chitarre elettriche. Una delle chitarre ancora oggi più famose e diffuse al mondo è la Les Paul, creata nel 1952 in collaborazione con l’omonimo chitarrista. Altri modelli di Gibson – come la SG o la Flying V – diventarono iconici negli anni Settanta e Ottanta grazie alla popolarità del rock.
La Gibson è nei guai. La società che produce alcune delle chitarre elettriche più famose al mondo è piena di debiti, e non ha un vero piano.
Nel corso della 21esima “Conferenza sui retrovirus e sulle infezioni opportunistiche” (CROI) che si conclude giovedì 6 marzo a Boston, è stato annunciato che un gruppo di medici e ricercatori ha “curato” una seconda bambina affetta da HIV, il virus che causa la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Alla CROI del 2013 era stato presentato il primo caso al mondo di una bambina “curata” dall’AIDS: le virgolette sono necessarie perché si attende ancora l’avvio di uno studio clinico su un maggior numero di pazienti. La vicenda un anno fa suscitò l’interesse della comunità scientifica e con la recente notizia di un nuovo caso se ne è tornato a parlare. Il New York Times spiega che la seconda bambina è nata nove mesi fa presso l’ospedale pediatrico Miller di Long Beach, in California. La madre, affetta dal virus dell’HIV e con una malattia mentale, arrivò alla struttura sanitaria mentre aveva già le doglie. I medici in precedenza le avevano prescritto medicinali da assumere per ridurre la possibilità di trasmettere il virus alla bambina, ma la paziente non li aveva utilizzati. Quattro ore dopo la nascita della bambina e dopo avere effettuato un esame del sangue, la pediatra che l’aveva in cura ha avviato un trattamento intensivo utilizzando tre diversi farmaci (AZT, 3TC e nevirapina) contro il virus dell’HIV.
Un’altra bambina “curata” dal virus HIV. È il secondo caso dopo quello annunciato nel 2013: presto sarà avviato un test clinico per scoprire se il sistema per contrastare il virus che causa l'AIDS funziona davvero.
Dopo avere condotto una lunga istruttoria nei confronti di Google, il Garante per la privacy italiano ha annunciato una serie di nuove regole che la società dovrà seguire nel trattamento dei dati personali. In particolare, Google dovrà rendere più chiari e trasparenti i sistemi che utilizza per raccogliere le informazioni sulle attività svolte online dagli utenti iscritti ai suoi servizi, dati che la società usa soprattutto per mostrare pubblicità personalizzate e più rilevanti. In particolare, Google dovrà chiedere l’esplicito consenso ai suoi utenti per potere effettuare la raccolta dei dati. Attraverso un portavoce, Google ha fatto sapere di avere “collaborato costantemente con il Garante nel corso di questa vicenda per spiegare le nostre privacy policy” e che la sua decisione sarà analizzata “attentamente per definire i prossimi passi”. Gli utenti che useranno i servizi o il motore di ricerca di Google in Italia saranno più tutelati. Il Garante privacy ha stabilito che il colosso di Mountain View non potrà utilizzare i loro dati a fini di profilazione se non ne avrà prima ottenuto il consenso e dovrà dichiarare esplicitamente di svolgere questa attività a fini commerciali. Si è conclusa con un provvedimento prescrittivo l’istruttoria avviata lo scorso anno dal Garante italiano a seguito dei cambiamenti apportati dalla società alla propria privacy policy. Si tratta del primo provvedimento in Europa che – nell’ambito di un’azione coordinata con le altre Autorità di protezione dei dati europee ed a seguito della pronuncia della Corte di Giustizia europea sul diritto all’oblio – non si limita a richiamare al rispetto dei principi della disciplina privacy, ma indica nel concreto le possibili misure che Google deve adottare per assicurare la conformità alla legge. La società ha infatti unificato in un unico documento le diverse regole di gestione dei dati relative alle numerosissime funzionalità offerte – dalla posta elettronica (Gmail), al social network (GooglePlus), alla gestione dei pagamenti on line (Google Wallet), alla diffusione di filmati (YouTube), alle mappe on line (Street View), all’analisi statistica (Google Analytics) – procedendo pertanto all’integrazione e interoperabilità anche dei diversi prodotti e dunque all’incrocio dei dati degli utenti relativi all’utilizzo di più servizi. Nel corso dell’istruttoria, caratterizzata anche da diverse audizioni con i suoi rappresentanti, Google ha adottato una serie di misure per rendere la propria privacy policy più conforme alle norme. Il Garante ha tuttavia rilevato il permanere di diversi profili critici relativi alla inadeguata informativa agli utenti, alla mancata richiesta di consenso per finalità di profilazione, agli incerti tempi di conservazione dei dati e ha dettato una serie di regole, che si applicano all’insieme dei servizi offerti.
Le regole del Garante privacy per Google. La raccolta di dati e informazioni per mostrare pubblicità personalizzate dovrà essere resa più trasparente e dovrà essere chiesto un esplicito consenso agli utenti.
Vestiti con le loro tute bianche, ieri mattina i cosiddetti “disobbedienti” del gruppo di Luca Casarini sono entrati nel fondo agricolo di Giorgio Fidenato a Vivaro, in provincia di Pordenone, e hanno distrutto le pianticelle di presunto mais transgenico. I giovani friulani e veneti, una settantina in tutto, hanno compiuto il loro raid per protestare contro l’imprenditore che durante la scorsa primavera aveva annunciato di voler coltivare OGM nel suo campo agricolo, una scelta in contrasto con le norme regionali che di fatto impediscono l’utilizzo di organismi geneticamente modificati in agricoltura. L’azione degli attivisti ha raccolto l’inedito apprezzamento del governatore leghista Luca Zaia, già Ministro dell’agricoltura prima di lasciare l’incarico a Giancarlo Galan per il suo nuovo ruolo di presidente di regione. Zaia si è da sempre detto contrario all’utilizzo degli OGM in Italia e ha accolto positivamente l’azione dimostrativa di ieri, come dimostrano le sue parole pubblicate oggi su Repubblica:
Zaia e Galan litigano sugli OGM distrutti in Friuli. Il governatore ha apprezzato il blitz (illegale) dei no global contro un campo transgenico dicendo che "ripristina la legalità".
Un gruppo di hacker di cui al momento non si sa nulla ha ottenuto il film Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar, che in quasi tutto il mondo uscirà tra il 24 e il 26 maggio, e ha minacciato di metterlo online se Disney, la società che ha prodotto il film, non dovesse pagare una specie di riscatto. Gli hacker hanno chiesto che il riscatto sia pagato in Bitcoin, una valuta elettronica virtuale, minacciando altrimenti di mettere online un pezzo di film per volta: prima spezzoni da 5 minuti, poi da 20, infine l’intero film. Non si sa quanti soldi abbiano chiesto gli hacker, ma Deadline, uno dei siti più informati sulla questione, ha parlato di una “enorme quantità di denaro”. Il fatto che gli hacker abbiano ottenuto il film e chiesto il riscatto è stato confermato da Bob Iger, CEO di Disney. Iger ha anche detto che Disney non intende pagare alcun riscatto. Al momento non si sa nemmeno con certezza come e quando gli hacker abbiano rubato il film. Deadline ne ha parlato con Hector Monsegur, un ex hacker che ora cerca di prevenire e fermare azioni di questo tipo collaborando anche con l’FBI. Ha spiegato che sarà molto difficile capire chi sono gli hacker che hanno ottenuto una copia digitale del film e chiesto il riscatto, per almeno due motivi: primo, gli hacker «sono molti, dappertutto»; secondo, «conoscono le tecniche usate per rintracciarli. Potrebbe essere che un hacker egiziano usi un software russo per sembrare russo, mentre in realtà è in Egitto».
Un gruppo di hacker ha rubato e chiesto un riscatto per il nuovo “Pirati dei Caraibi”. Minacciano la Disney di metterlo online, ma Disney si è rifiutata di pagare.
Lunedì 22 dicembre il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha presentato un rapporto sulla situazione del sistema carcerario italiano, una specie di bilancio di fine anno con dati e statistiche. Orlando ha parlato, naturalmente, dello storico problema del sovraffollamento delle carceri, dicendo che nel 2014 sono stati raggiunti risultati importanti e che il 2015 sarà l’anno in cui «i posti disponibili nelle carceri coincideranno con il numero dei detenuti»; ha parlato dei ricorsi delle persone detenute che la Corte di Strasburgo ha dichiarato irricevibili perché nel frattempo l’Italia ha risolto la questione davanti a un giudice nazionale; ha parlato della scadenza prevista per il marzo del 2015 sulla chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari. Tutto questo presentando queste 16 slide, che contengono molti dati interessanti sullo stato delle carceri in Italia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le carceri italiane in 16 slide. La situazione è lontana dall'essere ideale ma è migliorata parecchio negli ultimi anni, mostrano i dati presentati dal ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Whatsapp ha aggiunto una nuova opzione per fare chiamate direttamente all’interno della sua applicazione – tramite il traffico dati o su WiFi – e quindi senza usare il classico sistema per telefonarsi offerto dagli operatori. Per ora la nuova funzione è disponibile solamente per Android e BlackBerry, ma entro poche settimane dovrebbe essere estesa anche a iOS, il sistema operativo degli iPhone. L’opzione è stata introdotta con un nuovo aggiornamento dell’applicazione: per ora non è stata resa ufficiale sul blog di Whatsapp, ma è comunque indicata in una nuova serie di FAQ dell’applicazione. Come si telefona su Whatsapp Per effettuare una chiamata all’interno di Whatsapp è sufficiente toccare l’icona del telefono in alto a destra all’interno di una chat con uno dei propri contatti. È stata anche aggiunta una nuova sezione “Chiamate” nella quale sono elencate le ultime telefonate effettuate tramite Whatsapp. Ogni telefonata viene gestita come una normale telefonata tramite rete cellulare, con la differenza che avviene dentro l’applicazione e senza usare la rubrica vera e propria del telefono. Naturalmente si possono solo effettuare chiamate con altre persone che hanno Whatsapp e per ora solo su Android e BlackBerry. Se si prova a chiamare qualcuno con un iPhone, viene avviata una normale telefonata.
Con Whatsapp adesso si può anche telefonare. L'applicazione per scambiarsi messaggi ha aggiunto una nuova opzione per chiamare usando la connessione a Internet (per ora sono esclusi gli iPhone).
Martedì 7 maggio a San Francisco, in California, è iniziata Google I/O, la serie di conferenze che Google organizza ogni anno per presentare le sue novità agli sviluppatori, cioè quelli che si occupano di realizzare applicazioni e servizi. Google I/O è iniziato con un lungo evento di apertura, durato quasi due ore, nel quale sono stati presentati nuovi smartphone Pixel più economici, la prossima versione del sistema operativo Android e alcune novità sull’Assistente Google. 1. Pixel 3a e Pixel 3a XL Come era stato ampiamente anticipato dai siti di tecnologia nelle ultime settimane, Google ha realizzato Pixel 3a e 3a XL, due nuovi smartphone pensati per chi non vuole spendere per i più costosi Pixel 3 ed è disposto a scendere a qualche compromesso. Il Pixel 3a è venduto da subito anche in Italia al prezzo di 399 euro, e può essere acquistato direttamente dal Google Store. Ha uno schermo OLED da 5,6 pollici con una risoluzione di 2220 x 1080 pixel, e una memoria da 64 GB. La fotocamera posteriore è da 12 megapixel, mentre quella anteriore è da 8 megapixel: secondo le recensioni uscite finora, il Pixel 3a scatta ottime fotografie, comparabili con quelle del più costoso Pixel 3.
Le 8 novità più importanti presentate da Google. A cominciare dai nuovi e più economici smartphone Pixel 3a e dal nuovo Assistente Google, molto più veloce.
Dronestagram è un sito per condividere le proprie foto aeree scattate con i droni per uso commerciale, gli elicotterini (quadrirotori) comandati a distanza di solito utilizzati per girare video e scattare fotografie panoramiche con costi più bassi rispetto ai sistemi tradizionali per fare foto dall’alto in volo. Il sito è stato fondato lo scorso anno in Francia e, per farsi conoscere, negli ultimi mesi ha organizzato un concorso a premi in collaborazione con National Geographic France. Il primo premio è stato vinto dall’utente “Capungaero” che nel Parco nazionale di Bali Barat in Indonesia ha scattato una spettacolare foto di un’aquila in volo. Il primo premio scelto dagli utenti di Dronestagram è stato invece attribuito all’utente “Postandfly” per la sua foto panoramica dall’alto della Cascada de Tamul, che si formano dal fiume Gallinas nella parte nord-orientale del Messico. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le più belle foto fatte coi droni. Sono state premiate dal sito "Dronestagram", mostrano viste e panorami spettacolari.
Stefano Parisi ha accettato di candidarsi a sindaco di Milano con il centrodestra. La proposta gli era stata fatta da Silvio Berlusconi e aveva avuto il consenso anche di Matteo Salvini (per la Lega) e Giorgia Meloni (per Fratelli d’Italia). Parisi è considerato un candidato moderato, soprattutto rispetto ad altri nomi che erano circolati nel recente passato come possibili candidati a sindaco del centrodestra, da Alessandro Sallusti a Paolo Del Debbio. Il candidato del centrosinistra sarà invece Giuseppe Sala, ex commissario unico e amministratore delegato di Expo 2015, che il 7 febbraio ha vinto le primarie. Corrado Passera, ex ministro del governo Monti, è il candidato di Italia Unica, il movimento da lui fondato; Patrizia Bedori è la candidata del Movimento Cinque Stelle. Alcuni partiti di sinistra che non intendo sostenere Sala presenteranno invece un loro candidato, che non è stato però ancora individuato.
Chi è Stefano Parisi, candidato del centrodestra a sindaco di Milano. Le cose fondamentali da sapere, a cominciare da quelle biografiche che ha in comune con Giuseppe Sala.
Dalle prime ore di oggi è in corso un incendio alla stazione ferroviaria di Roma Tiburtina, nella zona nordest di Roma, che sta causando disagi nella circolazione dei treni in buona parte dell’Italia. Cosa è successo Alle 4.10 di questa mattina è arrivata la segnalazione di un incendio presso la stazione di Roma Tiburtina alla centrale operativa del Comando provinciale dei vigili del fuoco. In una decina di minuti sono arrivati i primi mezzi di soccorso, ma i vigili del fuoco hanno dovuto agire con cautela sul fuoco sviluppatosi nella sala apparati della stazione, in cui si trovano molti impianti elettrici fondamentali per il funzionamento e la regolazione del traffico ferroviario. È stato possibile entrare nella sala apparati solo dopo circa tre ore dall’inizio dell’incendio. Sul posto sono attualmente al lavoro dieci squadre, che hanno a disposizione una decina di autobotti e un mezzo speciale venuto dall’aeroporto di Fiumicino, dove è utilizzato per spegnere gli incendi sugli aerei. Le fiamme sarebbero state circoscritte ma non spente del tutto.
La situazione alla stazione Tiburtina. Dalle 4 di questa mattina a Roma i pompieri lavorano per spegnere un grosso incendio: le ipotesi sulle cause e i rallentamenti dei treni in tutta Italia.
A partire dalle 12 il presidente del Consiglio Matteo Renzi tiene una conferenza stampa di fine anno nell’aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati: un tradizionale incontro con la stampa per esporre i piani del governo in vista del nuovo anno. La conferenza stampa è organizzata dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti (qui l’ordine sorteggiato delle domande): sarà trasmessa in diretta sulla web tv della Camera e in streaming sul Post.
La conferenza di fine anno di Matteo Renzi. Il tradizionale incontro con la stampa del PresdelCons in vista del nuovo anno, in streaming.
Diverse associazioni e sigle sindacali hanno indetto per oggi uno sciopero del trasporto locale e di quello in aereo su base nazionale, per la durata di 24 ore. Mezzi pubblici Come avviene di solito in questi casi, gli orari dello sciopero dei mezzi pubblici sono diversi da città a città e sono previsti intervalli in cui sarà garantita la presenza di autobus e tram, le cosiddette “fasce di garanzia”.
Gli orari dello sciopero dei trasporti di oggi. Trasporto locale e aerei si fermano per 24 ore, con modalità diverse nelle varie città.
I più buffi animali fotografati questa settimana sono un cavallo che sembra soffrire il solletico, una zebra che tenta di addentare un ramoscello e un bufalo nero, ancora più nero per il fango che ha addosso (ma in fatto di sporcizia gli tiene testa un maialino dall’aria colpevole). Poi ci sono uno scoiattolo con la sua noce, un cane premiato per aver difeso l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e la sua famiglia da un uomo che voleva entrare alla Casa Bianca nel 2014 e anche la brutta storia di una zebra scappata da un circo e uccisa dopo aver causato un incidente su un’autostrada a Thelkow, in Germania. Per finire, una pecora salvata dai vigili del fuoco da un campo alluvionato e due egrette che con le loro ombre sembrano disegnare una luna sull’acqua. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Un gatto Sphynx, Aonyx cinerea e un crisocione, tra gli animali da fotografare in settimana.
Il padre della nota cantante americana Britney Spears, James Spears, ha detto che «quando sarà il momento» si farà da parte e smetterà di occuparsi di molti aspetti della vita personale e del patrimonio della figlia, che controlla dal 2008, quando lei ebbe una grave crisi nervosa. Da tempo Spears chiede che il padre non gestisca più le sue finanze e la sua vita privata, e che venga messa fine alla conservatorship, lo strumento legale che permette a uno o più tutori di prendere decisioni per conto di persone che non possono prendersi cura di sé, per anzianità o disabilità mentale. Giovedì durante un’udienza a un tribunale di Los Angeles gli avvocati di James Spears hanno detto che al momento «non ci sono circostanze urgenti» in base alle quali dovrebbe essere «sospeso o rimosso» dal suo ruolo, ma hanno aggiunto che in ogni caso Spears intende collaborare coi giudici affinché ci sia «una transizione ordinata verso un nuovo tutore».
Il padre di Britney Spears ha detto che «quando sarà il momento» smetterà di occuparsi del patrimonio e della vita della figlia.
La Fondazione svizzera Anne Frank Fonds, che gestisce i diritti di Diario di Anna Frank ha stabilito che il padre di Anna, Otto Frank, è co-autore della famosa biografia, e non soltanto il suo curatore com’era stato considerato finora. La decisione ha un importante risvolto pratico, perché prolunga di molti anni il copyright sul libro, gestito appunto dalla fondazione. Le leggi europee in materia di proprietà intellettuale sui libri (in Italia la legge è la 633 del 1944) stabiliscono che il copyright si estende per 70 anni dopo la morte dell’autore. Anna Frank morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen nel 1945: significa che il diritto d’autore sarebbe scaduto il primo gennaio del 2016, e molti editori erano già pronti a pubblicare liberamente il Diario. Ora invece bisognerà aspettare 70 anni dalla morte del padre Otto, avvenuta nel 1980: il copyright sarà così esteso fino al 2050. Negli Stati Uniti il copyright sarebbe comunque scaduto nel 2047, perché la legislazione americana prevede 95 anni dalla prima pubblicazione dell’opera, avvenuta nel 1952. L’estinzione del copyiright permette a chiunque di scrivere libri, commercializzare merchandising o girare un film, senza pagare royalities o chiedere il permesso a chi detiene i diritti.
Il Diario di Anna Frank non fu scritto solo da lei. La fondazione che ne gestisce i diritti ha dichiarato coautore il padre Otto: quindi i diritti d'autore non scadranno più nel 2015 ma nel 2050.
Il 14 aprile aprirà nel Museo della sabbia di Tottori, in Giappone, la quinta edizione di sculture di sabbia che quest’anno è dedicata alla Gran Bretagna in vista delle Olimpiadi di Londra 2012. La mostra – che resterà aperta fino a gennaio 2013 – espone i lavori di 14 scultori stranieri che raffigurano la Londra contemporanea e che celebrano la letteratura, la scienza, la storia e la vita quotidiana britannica nei secoli. La città di Tottori, che si trova nel sud-ovest del Giappone, è famosa per le sue dune di sabbia. Le dune esistono da più di 100 mila anni e sono formate dall’accumulo di detriti trasportati dal fiume Sendai dalle montagne di Chūgoku al Mar del Giappone. Anche le correnti marine e i venti hanno contribuito ad accumulare la sabbia dal fondo del mare sulla spiaggia. Dopo la seconda guerra mondiale le loro dimensioni si sono ridimensionate a causa di un programma di rimboschimento del governo e delle barriere erette lungo la spiaggia per limitare il pericolo di tsunami. Negli ultimi anni le autorità hanno approvato una serie di misure per conservare le dune, che ogni anno vengono visitate da più di due milioni di turisti.
Le sculture di sabbia in Giappone dedicate al Regno Unito. Le foto della mostra che apre il 14 aprile a Tottori.
Il magazine Vice ha prodotto un documentario in tre parti sul Calcio Storico Fiorentino (le due successive saranno online domani e dopodomani), sulla sua storia ma soprattutto sulla sua attualità, raccontato così: Il calcio storico fiorentino è uno sport violentissimo che affonda le sue radici nella nascita stessa di Firenze. Progenitore del calcio e del rugby, è giocato dai cosiddetti “calcianti”: uomini, principalmente fiorentini, che si allenano e rischiano per passione, onore e gloria. Nessuno riceve un euro. Nel torneo si affrontano sempre le stesse quattro squadre: i Verdi di S. Giovanni, i Rossi di S. Maria Novella, i Bianchi di S. Spirito e i pluridecorati Azzurri di S. Croce.
Il calcio fiorentino nel 2012. Il documentario di Vice sullo sport/tradizione dopo le sospensioni per troppa violenza e l'introduzione di nuove regole.
È entrato in vigore lo scorso 7 marzo 2015 il D.Lgs. 22/2015, cioè uno dei principali decreti applicativi che fanno parte del cosiddetto “Jobs Act”, la legge delega per la riforma del lavoro approvata dal Parlamento all’inizio di dicembre. In particolare, il decreto riscrive la normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, introducendo nuovi strumenti – e nuove sigle: NASpI, ASDI e DIS-COLL – che diverranno operativi a partire dal prossimo maggio. Per capirci: con l’espressione “ammortizzatori sociali”, come scrive il sito del ministero del Lavoro, si intendono “tutta una serie di misure che hanno l’obiettivo di offrire sostegno economico ai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro”. Dove eravamo In realtà, una modifica significativa al sistema nazionale degli ammortizzatori sociali era entrata in vigore già nel gennaio 2013, come uno dei cambiamenti principali di tutta la riforma del lavoro Fornero. Fino ad allora l’indennità di disoccupazione durava 8 mesi per chi aveva meno di 50 anni e 12 mesi per gli altri. Con l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASPI) introdotta dalla riforma Fornero oggi l’indennità dura 10 mesi per chi ha meno di 50 anni, 12 mesi fino a 55 e 16 per gli altri. La vecchia indennità dava diritto al 60 per cento della retribuzione lorda mensile per i primi 6 mesi, al 50 per cento per il settimo e l’ottavo mese e al 40 per cento per i mesi successivi. L’ASPI dà diritto per sei mesi a 894,73 euro (o 596,49 euro più un quarto della precedente retribuzione, se maggiore, con un tetto massimo): l’importo viene ridotto del 15 per cento dopo i primi sei mesi e di un ulteriore 15 per cento nei mesi successivi.
Come cambiano gli ammortizzatori sociali. Un importante decreto attuativo del Jobs Act è entrato in vigore pochi giorni fa e riguarda quelli che un lavoro l'hanno perso: ci sono novità soprattutto per i precari.
Mercoledì 7 agosto è stato pubblicato un nuovo trailer di The Counselor, un thriller diretto daRidley Scott – quello di Alien e Blade Runner – nonché primo lavoro da sceneggiatore di Cormac McCarthy, che ha 80 anni ed è uno dei più famosi scrittori americani contemporanei (ha scritto Non è un paese per vecchi e La strada). Nel cast ci sono Michael Fassbender, Penélope Cruz, Cameron Diaz, Javier Bardem e Brad Pitt. Il film racconta la storia di un avvocato molto affermato che deve gestire le conseguenze di una sua collaborazione con un gruppo coinvolto nel traffico di droga. L’uscita del film è prevista per il 25 ottobre in Canada e negli Stati Uniti, mentre in Italia il film uscirà con il titolo The Counselor – Il procuratore il 14 novembre.
Il nuovo trailer di “The Counselor”. Diretto da Ridley Scott, scritto da Cormac McCarthy e con un cast pazzesco.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza con la quale ha disposto la sospensione delle attività negli allevamenti di visoni in Italia, per ridurre il rischio di ulteriore diffusione del coronavirus. Negli ultimi mesi diversi paesi avevano segnalato di avere riscontrato contagi tra questi animali, con casi di trasmissione verso gli allevatori, al punto da rendere necessario l’abbattimento di milioni di visoni per precauzione. I ricercatori sono al lavoro per capire come mai i visoni siano più esposti di altri animali al coronavirus, e come mai riescano a trasmetterlo più facilmente anche agli esseri umani. Coronavirus e animali Dopo la loro identificazione negli anni Sessanta, i ricercatori hanno scoperto che diversi tipi di coronavirus interessano altri animali oltre agli esseri umani, anche se in alcuni casi non sono ancora completamente note le dinamiche del contagio. La pandemia ha permesso di estendere le ricerche su questo tema e si è scoperto che l’attuale coronavirus (SARS-CoV-2) può infettare primati non umani, cani, gatti (e altri felini), pipistrelli, pangolini, criceti e diverse specie di mustelidi, tra i quali i visoni.
Perché i visoni sono un pericolo più di altri animali. Sono esposti al coronavirus come noi, si ammalano e lo possono diffondere facilmente: per questo molti governi hanno deciso di abbatterne milioni.
Il tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto la stepchild adoption (stralciata dal disegno di legge Cirinnà approvato al Senato con voto di fiducia) a favore di una coppia di donne che convivono da dieci anni e che avevano presentato ricorso: ognuna, in base al Titolo IV della legge 184 del 1983 sulle adozioni, potrà adottare la figlia dell’altra. È il primo caso in Italia di doppia adozione ma non è il primo di stepchild adoption a favore di coppie gay per via giudiziaria: nel 2014 sempre il tribunale dei minorenni di Roma aveva riconosciuto l’adozione di una bambina di cinque anni da parte della compagna della sua madre naturale. Il caso riguarda due bambine, una di 4 anni e l’altra di 8, nate grazie alla fecondazione eterologa praticata in Danimarca. Le bambine avranno lo stesso doppio cognome (quello di entrambe le madri) ma non saranno sorelle e non avranno alcun grado di parentela con le famiglie della loro mamma non biologica, il cosiddetto «genitore sociale» (nella legge si parla infatti esplicitamente di “coniuge” e in Italia non è riconosciuta l’equiparazione della convivenza al matrimonio). La presidente del tribunale dei minorenni di Roma, Melita Cavallo, ha detto che «Il tribunale non si è sostituito al legislatore, ma ha applicato una legge che già applicava dall’84».
Due donne italiane potranno adottare l’una la figlia dell’altra. Per la prima volta in Italia è stata riconosciuta una doppia stepchild adoption, applicando le norme già in vigore.
Il 22 settembre del 1999, vent’anni fa, andò in onda sul canale statunitense NBC il primo episodio di The West Wing, che nei sette anni successivi sarebbe diventata una delle serie televisive più amate e importanti della storia della televisione. La scrisse il famoso sceneggiatore Aaron Sorkin, e raccontava le vicende di una fittizia amministrazione del Partito Democratico alla Casa Bianca, con protagonisti una serie di uomini e donne (soprattutto uomini, in realtà) di straordinario talento, intelligenza e carisma. Oggi West Wing è ancora citatissima, e si discute spesso della sua influenza concreta sulla politica americana e sul suo racconto nei media, nel bene e nel male: fu una serie in grado di rendere appassionanti vicende come l’approvazione di una legge di bilancio (senza le capriole di sceneggiatura a cui molti anni dopo sarebbe arrivata House of Cards), per intenderci, e ha un sacco di ammiratori specialmente tra gli addetti ai lavori. Ma c’è anche chi, negli ultimi anni, ha fatto notare aspetti per cui la serie è invecchiata male, principalmente perché basata su una visione della politica un po’ troppo idealistica e ingenua.
“West Wing”, vent’anni dopo. Storia ed eredità di una delle serie tv più famose di sempre, ancora oggi la più citata e venerata nella politica americana.
Se fate una ricerca su Google dell’inesistente termine “fututo” sarete impressionati dalla grandissima quantità di risultati presenti in rete: è un refuso evidentemente molto comune. In cui si è imbattuto oggi anche il “Movimento Responsabilità Nazionale” di Domenico Scilipoti – non un uomo celebre per la sua eleganza linguistica, in effetti – nel promuovere un incontro a Roma sui “giovani” e il fututo, appunto (si noti anche l’ottimista “Per evitare code”, tipo centro commerciale). L’errore è divenuto rapidamente preda di Twitter, dove un movimento rapidamente ingrossatosi di utenti promosso da Filippo Sensi (giornalista, titolare del popolare blog Nomfup) si sta sbizzarrendo sulle declinazioni possibili dello stesso termine: da “Ritorno al fututo” a “Un grande fututo dietro le spalle” a “Manifesto per il Fututismo”, e via con mille altri calembour e citazioni.
Il fututo di Scilipoti. Il refuso in una convocazione di assemblea è diventato il giochetto collettivo su Twitter di oggi.
Più di 8mila caffetterie di Starbucks resteranno chiuse per un intero pomeriggio il prossimo mese, per consentire ai loro dipendenti di partecipare a corsi su come prevenire le discriminazioni razziali nei punti vendita della società. La decisione è stata assunta in seguito a quanto accaduto in uno Starbucks di Philadelphia la scorsa settimana: due uomini neri stavano aspettando di incontrare qualcuno all’interno della caffetteria e non avevano acquistato nulla, quando il direttore del negozio ha deciso di chiamare la polizia. Gli agenti erano intervenuti ammanettando le due persone, accusate di violazione della proprietà privata. La scena del loro arresto era stata ripresa da alcuni clienti della caffetteria, che avevano poi diffuso i loro video online portando a grandi proteste nei confronti di Starbucks. Il CEO della società, Kevin Johnson, in seguito si è scusato per l’accaduto e ha incontrato le due persone coinvolte nell’arresto di Philadelphia. Il prossimo 29 maggio tutti i negozi di proprietà di Starbucks e gli uffici amministrativi resteranno chiusi per un pomeriggio. La formazione contro le discriminazioni interesserà circa 175mila persone e gli analisti stimano che la chiusura costerà a Starbucks circa 20 milioni di dollari.
Circa 8mila caffetterie Starbucks resteranno chiuse per un pomeriggio negli Stati Uniti per organizzare corsi contro le discriminazioni razziali.
Aggiornamento 15.30 – Nunzia De Girolamo ha annunciato con un messaggio sul suo sito che è disponibile «a chiarire al più presto in Parlamento» la vicenda delle registrazioni del 2012 nelle quali discuteva di appalti, consulenze e ispezioni con alcuni dirigenti della ASL di Benevento. ***
C’è un caso De Girolamo? il ministro dell'Agricoltura è stata registrata di nascosto mentre parla di faccende relative alla sanità a Benevento: se ne parla da giorni, di concreto c'è poco.
Martedì sera la Corte Costituzionale ha annunciato di aver rinviato la discussione sulla costituzionalità dell’Italicum, la legge elettorale approvata dal Parlamento lo scorso maggio. La Corte avrebbe dovuto decidere il 4 ottobre sulle sei eccezioni di incostituzionalità che erano state sollevate nei confronti della legge. La corte non ha specificato una nuova data per la sua decisione, ma secondo i giornali la sentenza arriverà dopo il referendum costituzionale, che dovrebbe svolgersi tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. Con la sua decisione, scrivono molti commentatori, la Corte ha evitato di rendere la futura sentenza parte dello scontro politico in corso in queste settimane, quasi tutto focalizzato sulla discussione tra favorevoli e contrari alla riforma costituzionale. Come ha scritto il Corriere della Sera: «Un pronunciamento severo sull’Italicum (magari con la bocciatura del ballottaggio) avrebbe infatti rappresentato un segnale positivo per il fronte che dice No alla riforma costituzionale Renzi-Boschi. Specularmente, un piccolo intervento col bisturi sulla legge elettorale sarebbe stato letto come un favore al fronte del Si».
La Corte Costituzionale ha rinviato la decisione sull’Italicum. La corte si esprimerà sulla legge elettorale dopo il referendum: è una decisione che cambia parecchio la discussione politica.
Quando in Italia era notte, Google ha pubblicato un comunicato sul suo blog ufficiale sostenendo di aver scoperto e sventato un nuovo attacco informatico ai suoi danni proveniente dalla Cina. Gli hacker avrebbero cercato di violare gli account di Gmail di centinaia di utenti, tra cui funzionari governativi e militari degli Stati Uniti e di alcuni paesi asiatici (soprattutto la Corea del Sud), attivisti cinesi e giornalisti. Per ottenere i dati d’accesso alle caselle di posta elettronica, gli hacker avrebbero utilizzato il phishing: inviare agli utenti un’email che sembra provenire da una banca, dalle poste o dallo stesso servizio di posta elettronica e chiedergli di inserire i propri dati su un sito che sembra identico a quello del servizio originale ma in realtà non lo è. Ottenute le password degli account, gli hacker avrebbero modificato le impostazioni per l’inoltro delle email dei singoli account, così da ricevere sui propri indirizzi di posta elettronica una copia di tutte le email ricevute dagli account manomessi.
I nuovi attacchi della Cina a Gmail. Google ha denunciato il tentativo di violazione di centinaia di caselle di posta elettronica, tra cui funzionari governativi e militari degli Stati Uniti.
Da giorni le pagine dei giornali, soprattutto quelle della cronaca di Milano, sono invase dall’ennesimo “scandalo” politico descritto con l’ennesimo neologismo che finisce in -poli, come Tangentopoli, Vallettopoli, Bancopoli, Calciopoli, Parentopoli, eccetera eccetera. Stavolta il neologismo è “Affittopoli”, già utilizzato altre volte in passato per storie simili a questa. Il tema è sempre lo stesso: affitti a prezzi molto favorevoli offerti a personaggi tutt’altro che bisognosi, spesso orbitanti intorno alla politica locale. Di cosa parliamo A Milano il Comune, il Policlinico e il Pio Albergo Trivulzio – tra un po’ vi spieghiamo cos’è – possiedono un patrimonio di 3700 case, negozi, locali gestiti in modo poco trasparente. Da settimane i giornali pubblicavano racconti di affitti ridicoli pagati per immobili che, per dimensione e collocazione, sul mercato avrebbero comportato rette doppie o triple. Quattro stanze vista Duomo a 450 euro al mese, quando sul mercato con 450 euro si affitta, forse, un monolocale sgangherato fuori città. Settanta metri quadri in via Bagutta, a due passi da via Monte Napoleone, a 330 euro al mese. Non solo: poca chiarezza nei criteri per l’assegnazione di questi appartamenti, voci su bandi “riservati”, racconti di facoltosi professionisti subentrati ad affitti vantaggiosi sottoscritti da genitori e parenti vari.
Cos’è la storia di “Affittopoli”. L'ennesima vicenda di affitti vantaggiosi e persone poco bisognose, con al centro l'ente che nel 1992 diede inizio a Tangentopoli.
Sulle prime pagine di molti giornali di oggi – e nei post di alcuni politici – si vede la foto di una ragazza italiana di origini pakistane cresciuta a Brescia, Sana Cheema. I giornali raccontano che Cheema sarebbe stata uccisa in Pakistan dal padre, e forse dal fratello, perché si era rifiutata di accettare un matrimonio combinato. Nella storia di Cheema però ci sono ancora molte cose non confermate. Le prove della morte sarebbero in un video di pochi secondi che mostra il suo funerale. Quelle sull’omicidio da parte del padre arrivano da voci raccolte da alcuni giornalisti, senza alcuna conferma ufficiale. Cosa sappiamo Qualcosa sulla storia di Cheema: arrivò in Italia nel 2003 insieme alla famiglia, e da allora ha studiato e vissuto a Brescia, negli ultimi anni nel quartiere di Fiumicello. Il Giornale di Brescia ha scritto che dopo aver lavorato in un’autoscuola, «gestiva un’agenzia di pratiche automobilistiche». Sembra inoltre che Cheema fosse fidanzata con un altro ragazzo italiano di origini pakistane.
Ci sono dei dubbi sulla storia della ragazza italo-pakistana uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato. Se ne sta parlando molto, ma la vicenda non è ancora chiara.
Mondadori ha pubblicato un libro fotografico – curato dal regista Giuseppe Tornatore, che ne ha scritto anche la prefazione – che raccoglie più di duecento locandine cinematografiche provenienti dalla collezione di Filippo Lo Medico, un gestore di sale cinematografiche di Bagheria, in Sicilia, città di nascita di Tornatore. Si tratta di film spesso diversi tra loro (da Via col Vento a Notorius, da Il postino suona sempre due volte a Eyes Wide Shut) ma le cui locandine hanno tutte in comune una cosa: un bacio. In un’intervista a Rai News Tornatore – che ha selezionato i manifesti in una collezione di Lo Medico durata sessant’anni, relativa a film usciti durante un arco temporale di circa cento anni – ha anche detto qual è il suo preferito: «quello fra Tyron Power e Kim Novak in Incantesimo, perché con questo film fu inaugurato il Supercinema di Bagheria che era a poche centinaia di metri dalla mia casa». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I baci nelle locandine dei film. Un libro curato da Giuseppe Tornatore raccoglie più di duecento manifesti cinematografici, di film spesso diversi tra loro ma che hanno in comune almeno una cosa.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui: e qui ce ne sono alcune altre accessibili a tutti. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: invece qui sotto, online sul Post per gli abbonati, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Guggenheim grotto. È pieno di irlandesi, in questa newsletter.
Amazon ha presentato Fire TV, il suo nuovo servizio per guardare i video in streaming utilizzando una scatoletta da collegare al televisore, che ricorda molto Apple TV e altri dispositivi simili connessi a Internet per acquistare e noleggiare film e serie televisive. Di un nuovo sistema per guardare la televisione offerto da Amazon si era parlato molto nelle ultime settimane, in vista dell’evento speciale organizzato oggi 2 aprile a New York. Amazon Fire TV utilizza il sistema operativo Android, ha un processore di tipo quad-core ed è fino a tre volte più veloce di Apple TV, della chiavetta Chromecast di Google e di altri dispositivi che si collegano alla tv. Utilizza 2 GB di RAM, si collega a Internet su rete WiFi o via cavo e mostra i video ad alta definizione. Film e serie televisive sono quelle offerte da Amazon Instant Video, servizio per ora attivo solo negli Stati Uniti, in Germania, nel Regno Unito e in Giappone.
Fire TV, la televisione vista da Amazon. Com'è fatto il nuovo aggeggio da attaccare al televisore per vedere film, serie tv e per giocare ai videogiochi presentato oggi.
La grande società svizzera produttrice di orologi Swatch ha accusato Samsung di aver copiato il design di alcuni suoi orologi per fare app da usare sugli smart watch. Secondo Swatch, sugli smart watch di Samsung si possono scaricare degli orologi virtuali il cui design è copiato da orologi prodotti da Swatch. Swatch ha denunciato Samsung per violazione del copyright nello stato di New York, negli Stati Uniti, e ha chiesto un risarcimento di 100 milioni di dollari.
Swatch ha accusato Samsung di aver copiato il design di alcuni suoi orologi.
Durante la giornata di mercoledì è circolata molto una voce – soprattutto sui social network, ma rilanciata anche da alcune testate online – secondo cui l’eventuale scissione del PdL e la formazione così di un nuovo gruppo parlamentare farebbe molto comodo a Berlusconi – sarebbe addirittura l’esito da lui cercato – allo scopo di rinegoziare la formazione della giunta delle elezioni, allungando così i tempi per la sua decadenza da senatore. La giunta delle elezioni del Senato si riunirà nuovamente il 4 ottobre, domani, quando dovrà iniziare a discutere una relazione favorevole alla decadenza di Berlusconi. Salvo sorprese clamorose la giunta voterà a favore (d’altra parte ha già bocciato la relazione del centrodestra) e quindi la questione passerà al Senato, che con un voto deciderà se approvare la proposta formulata dalla giunta.
La nascita di un nuovo gruppo parlamentare fa comodo a Berlusconi? no, nonostante le voci circolate ieri sul fatto che si dovesse rimescolare la giunta ("una leggenda metropolitana").
Da quando – è passata solo una settimana – è stato arrestato Flavio Carboni per aver costituito un’associazione segreta, e con lui “altri due indagati”, una delle domande che si sono fatti tutti è stata su uno dei due indagati. Se di Arcangelo Martino si sapeva infatti qualcosa e si conosce un percorso politico e imprenditoriale che suggerisce le relazioni che stanno emergendo, di Pasquale Lombardi, “il geometra” che risulterebbe il maggior manipolatore della rete di contatti e traffici del gruppo, la storia è assai più oscura. La domanda è: come è arrivato un oscuro geometra a parlare al telefono sistematicamente e con grande confidenza con alcuni degli uomini più importanti nelle istituzioni italiane? Giudici costituzionali, presidenti di regione, leader politici, tutti parlano con Lombardi e lo ascoltano. E se alcune delle intercettazioni mostrano accenti “ridicoli”, come ha detto qualcuno, la sostanza delle conversazioni è impressionantemente grave. Scrive oggi il Giornale, in un articolo che assume la tesi berlusconiana della banda di cialtroni, che sembra veramente l’uomo in grado di arrivare sempre ovunque e di riuscire sempre a parlare con chiunque e comunque
Chi è Pasquale Lombardi? dell'uomo che parlava con giudici e potenti si sa pochissimo: insignificante o misterioso?.
Manohla Dargis ed A.O. Scott, i due più importanti critici di cinema del New York Times, hanno fatto una classifica dei 25 migliori attori e attrici del Ventunesimo secolo. Hanno scritto di averlo fatto senza nessuna particolare formula o metodo e che la loro classifica è «sia necessariamente soggettiva che possibilmente scandalosa nelle sue omissioni». Come ha precisato Dargis su Twitter, della lista fanno parte solo attori ancora vivi e per farla lei e Scott si sono concentrati sulle interpretazioni degli ultimi vent’anni, senza considerare quello che eventualmente c’era stato prima. Ben messo in classifica c’è Toni Servillo, unico italiano ma non unico non-statunitense presente, e tra gli assenti più illustri ci sono, giusto per citarne alcuni, Tom Hanks, Cate Blanchett, Frances McDormand, Christian Bale, Leonardo DiCaprio e Meryl Streep.
I migliori attori degli ultimi 20 anni, secondo il New York Times. C'è Toni Servillo, come potreste aver letto, e non ci sono – giusto per dirne due – Leonardo DiCaprio e Meryl Streep.
Quando fondò 23andMe, Anne Wojcicki pensava che la sua azienda appena arrivata nella Silicon Valley avrebbe rivoluzionato il modo di fare ricerche sul DNA, offrendo a tutti l’opportunità di scoprire predisposizioni e fattori di rischio per malattie come il Parkinson, l’Alzheimer e il cancro. Mentre i primi kit venivano inviati in giro per il mondo per raccogliere i campioni di saliva e i giornali non parlavano d’altro, Wojcicki non immaginava che la sua azienda sarebbe finita nel mezzo di un duro contenzioso con le autorità sanitarie statunitensi, portandola al punto di rischiare il fallimento, prima di una rinascita che oggi sta portando 23andMe a essere uno dei più grandi esperimenti genetici su larga scala da parte di un privato al mondo. Superati anni molto difficili, ora 23andMe è valutata intorno al miliardo di dollari ed è considerata un “unicorno” della Silicon Valley: una società con grandi potenzialità sul mercato, accudita con cura come qualcosa di raro e prezioso dagli investitori. Gli affari hanno ripreso ad andare bene, ma il futuro di 23andMe resta incerto e molti ricercatori sono critici nei confronti dell’approccio seguito per raccogliere e analizzare il DNA di milioni di persone. La storia di 23andMe racconta più di altre le evoluzioni degli ultimi anni nel settore delle aziende che si occupano di salute, soprattutto negli Stati Uniti, e che hanno visto nelle evoluzioni tecnologiche offerte da Internet un’opportunità per ingrandirsi, raccogliere enormi quantità di dati e usarle su più fronti, talvolta in modo spregiudicato e sfruttando le aree grigie lasciate da leggi ormai datate. 23andMe è interessante anche per la presenza di Anne Wojcicki, californiana di 44 anni, e tra le poche donne ad avere un ruolo da amministratore delegato nella Silicon Valley (sua sorella, Susan, è CEO di YouTube), dove le disuguaglianze di genere nelle opportunità lavorative continuano a essere un serio problema. Wojcicki dice di essere “molto cocciuta” e il lungo profilo dedicato a lei e alla storia di 23andMe, da poco pubblicato sul sito di Nature, sembra confermarlo.
Il business degli sputi per il DNA. Ascesa, declino e rinascita di 23andMe: l'azienda da un miliardo di dollari proprietaria di una delle più grandi serie di dati genetici al mondo.
Un gruppo di ricercatori del MIT, il Massachusetts Institute of Technology, una delle più importanti università di ricerca al mondo, ha scoperto un nuovo materiale che è stato definito “il più nero al mondo”. Il nuovo materiale assorbe infatti il 99,995 per cento della luce, più di qualsiasi altro materiale esistente al mondo e più del “Vantablack”, il colore fino a oggi considerato “il più nero” che c’è, che assorbe il 99,965 per cento della luce. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica ACS-Applied Materials and Interfaces e il nuovo colore si può vedere in questi giorni in una mostra allestita alla Borsa di New York chiamata “The Redemption of Vanity”, in cui l’artista Diemut Streb ha rivestito un diamante giallo di 16,78 carati e dal valore di 2 milioni di dollari con uno strato del nuovo colore. Il diamante, che di norma è molto brillante, ricoperto con il colore scoperto dal MIT risulta quasi indistinguibile dallo sfondo nero su cui è posto. La ricerca è stata condotta da Brian Wardle, professore di aeronautica e astronautica al MIT, e Kehang Cui, ex ricercatore del MIT e ora professore alla Shanghai Jiao Tong University, ma la scoperta non è stata fatta in modo intenzionale.
C’è un nuovo “nero più nero del mondo”. È un materiale che riflette dieci volte meno luce di qualsiasi altro, ed è stato scoperto dai ricercatori del MIT un po' per caso.
Come gli zombie nei film dell’orrore, alcuni geni “morti” presenti nel nostro DNA sono in grado di tornare in vita e di causare alcune gravi malattie. Questo fenomeno è stato osservato per la prima volta da un gruppo di ricercatori guidato dai genetisti della Università di Leiden (Paesi Bassi), che hanno da poco pubblicato la loro scoperta sulla rivista scientifica Science. I risultati del lavoro di ricerca potrebbero ora accelerare gli studi per trovare nuove terapie contro una forma di distrofia muscolare. Il DNA è formato da una lunga catena di informazioni, un vero e proprio codice contenente tutti i dettagli per costruire il nostro organismo. Non tutte le istruzioni presenti nel DNA sono però utili: nel corso del tempo e della nostra evoluzione diverse porzioni del codice sono diventate inutili o ripetitive. Queste aree, che apparentemente non hanno più una funzione, fanno parte del cosiddetto “DNA spazzatura”, una sorta di enorme soffitta nella quale sono raccolti geni morti, sostanzialmente fossilizzati. Fino a ora si pensava che queste informazioni non influissero su come siamo fatti, ma i risultati della ricerca da poco pubblicata ridimensionano questa teoria.
A volte il DNA morto si rianima e combina guai. Alcuni genetisti hanno scoperto un gene "zombie" che potrebbe essere la causa di una grave forma di distrofia.
Venerdì al festival del cinema di Venezia è stato il giorno di Jane Fonda e Robert Redford, che hanno ricevuto il Leone d’Oro alla carriera: dopo la cerimonia di premiazione c’è stata la prima mondiale del film fuori concorso Le nostre anime di notte di Netflix, diretto da Ritesh Batra e in cui recitano entrambi nella parte di due vedovi vicini di casa che si conoscono superficialmente, fino a quando lei propone a lui di dormire insieme per farsi compagnia. I film presentati ieri in concorso sono stati Lean on Pete e Human Flow. Lean on Pete – di Andrew Haigh e con Charlie Plummer, Steve Buscemi, e Chloë Sevigny – racconta la storia di un ragazzo di quindici anni (interpretato da Charlie Plummer) che si trasferisce a Portland, in Oregon, con un grande bisogno di stabilità dopo aver vissuto spostandosi continuamente con il padre nei piccoli centri del Nordovest americano: a Portland trova un lavoro per l’estate da un addestratore di cavalli e diventa amico di un vecchio cavallo, chiamato appunto Lean on Pete. Human Flow è invece il documentario in concorso di Ai Weiwei, che racconta della crisi di migranti e rifugiati e delle migrazioni.
Le foto del terzo giorno a Venezia. Ieri era il giorno di Jane Fonda e Robert Redford, che hanno ricevuto il Leone d'Oro alla carriera: ma c'erano anche George Clooney e Julianne Moore.
Donne, bambini e malati potranno sbarcare dalla nave Mare Jonio, che è bloccata al largo di Lampedusa dopo che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ne ha vietato l’ingresso, il transito e la sosta nelle acque italiane. Lo scrive l’ANSA riportando “fonti del Viminale”. La nave del progetto umanitario Mediterranea aveva soccorso mercoledì mattina circa cento persone, tra cui 26 donne e almeno 22 bambini sotto i 10 anni, e questa mattina alle 6 è arrivata al limite delle acque territoriali italiane, 13 miglia nautiche a sud di Lampedusa. Secondo un medico che si trova sulla la situazione sanitaria dei migranti è critica e «occorre procedere con l’evacuazione immediata», scrive Repubblica. La nave ha anche chiesto alla Capitaneria di porto l’autorizzazione a riparare a ridosso dell’isola, a causa di un forte temporale che ha colpito la zona in cui si trova al momento. Per ora però, scrive Mediterranea su Twitter, non ci sono state risposte dalle autorità italiane.
Il ministero dell’Interno ha acconsentito a far sbarcare donne, bambini e malati dalla nave Mare Jonio, scrive ANSA.
Oggi compie 70 anni Lionel Richie, che alcune generazioni conoscono benissimo per un periodo dagli anni Ottanta in cui qualche sua canzone ebbe una pazzesca popolarità mondiale – “All night long” su tutte – e per il ruolo nel progetto musicale benefico che si chiamò USA for Africa: ma prima era stato in una band di pop/soul con cui aveva fatto le sue cose migliori, i Commodores. Per il suo libro Playlist, la musica è cambiata, Luca Sofri – peraltro direttore del Post – ne aveva scelto queste canzoni. Commodores e Lionel Richie Commodores (1967, Tuskegee, Alabama), Lionel Richie (1949, Tuskegee, Alabama) Dire che i Commodores erano la band di Lionel Richie è piuttosto riduttivo, se non altro perché fa pensare a un repertorio di ballate sentimentali e melense. Che pure c’erano, ma assieme a robe assai più tirate e funky. A un certo punto Richie se ne andò a fare sfracelli dimenticabili; gli altri lo rimpiazzarono, senza neanche gli sfracelli.
8 canzoni per voler bene a Lionel Richie e i Commodores. Lui oggi compie 70 anni: vedete voi se festeggiare con "All night long" oppure con queste, scelte dal direttore del Post.
Il rapper MF Doom – nome d’arte di Daniel Dumile – è morto lo scorso 31 ottobre a 49 anni: lo ha annunciato giovedì 31 dicembre sua moglie Jasmine, con un comunicato che non contiene altre informazioni o indicazioni sulle cause della morte o spiegazioni sul perché sia stata annunciata con due mesi di ritardo. Dumile era nato a Londra, nel Regno Unito, ma era cresciuto e aveva vissuto a New York, dove si era trasferito da bambino con la famiglia. Ebbe sempre una fama un po’ di nicchia, ma era considerato dagli appassionati di hip hop uno dei rapper più inventivi e originali della sua generazione. Il suo massimo successo lo raggiunse con il duo dei Madvillain, insieme al produttore americano Madlib. Il disco del 2004 Madvillainy è il loro più celebre, diventato un classico dell’hip hop di quegli anni. Dumile si presentava ai suoi concerti con il volto coperto da una maschera, che era diventata il suo simbolo, e durante la sua carriera usò anche altri nomi d’arte.
Il rapper MF Doom è morto lo scorso 31 ottobre.
È quasi Natale e si prospetta una settimana cinematografica pre-vacanziera, con tanto di cinepanettoni (Vacanze di Natale a Cortina), Pieraccioni (Finalmente la felicità), il secondo capitolo dello Sherlock Holmes di Guy Ritchie e il film d’animazione di turno, questa volta un prequel al secondo Shrek completamente incentrato sul Gatto con gli stivali, probabilmente il personaggio più riuscito della saga. Ma il vero film della settimana è l’atteso Le idi di marzo, diretto da George Clooney, il cui protagonista è interpretato dallo stesso Clooney con un co-protagonista del calibro di Ryan Gosling, recensioni molto positive e il vantaggio di essere l’unico film di un certo spessore a uscire oggi nelle sale. Sherlock Holmes – Gioco di ombre Regista: Guy Ritchie Attori: Robert Downey Jr., Jude Law, Noomi Rapace, Stephen Fry, Jared Harris
I film del weekend. Esce Le idi di marzo, il film sulla politica di George Clooney, e due seguiti per quelli che hanno amato Shrek e Sherlock Holmes.
Vladimir Kagan, uno dei più importanti designer di interni del Novecento, è morto il 7 aprile per un infarto a Palm Beach, in Florida: aveva 88 anni. Kagan era famoso soprattutto per le linee curve e sensuali dei suoi mobili, che pur restando eleganti mettevano al primo posto la comodità ed erano esageratamente imbottiti. Come spiega Margaret Russell, direttrice della prestigiosa rivista Architectural Digest, la cifra stilistica di Kagan era «una curva seducente»; Jacob Bernsterin scrive sul New York Times che i suoi mobili, dalle linee curve e i dettagli esagerati, invogliavano a essere toccati e «vissuti pienamente» da un punto di vista sensoriale. Kagan nacque nel 1927 a Worms, in Germania, da una famiglia ebraica: suo padre era un ebanista e da ragazzo Kagan lavorò nel suo laboratorio. L’arrivo dei nazisti al potere li costrinse a scappare negli Stati Uniti nel 1938. Qui Kagan si interessò dapprima di scultura e poi di design e architettura, che studiò alla Columbia University. Aprì il suo primo negozio a New York nel 1949 e poi uno showroom sulla 125 East 57th Street; nel tempo seguirono altri negozi negli Stati Uniti e in Europa. Kagan divenne rapidamente un designer di successo e i suoi mobili vennero acquistati da celebrità di Hollywood come Marilyn Monroe, Lily Pons, Gary Cooper e, più recentemente, Brad Pitt, Demi Moore, Uma Thurman e Tom Cruise. Disegnò i mobili per la sala da cocktail della sede temporanea delle Nazioni Unite a New York e negli anni Sessanta rinnovò i mobili della Monsanto House of the Future a Disneyland, un’attrazione che immaginava la casa del futuro: Kagan introdusse, tra varie cose, il microonde e la porta finestra, poi molto diffusi nell’architettura contemporanea.
Perché Vladimir Kagan è stato importante. Ha disegnato alcuni mobili fondamentali del Novecento, dalle linee definite spesso "sensuali": è morto il 7 aprile a 88 anni.
Le quattro barriere del Mose poste tra la laguna veneta e il mare Adriatico sono state alzate correttamente nel primo test completo dell’enorme e discusso sistema progettato per proteggere Venezia e le isole della laguna dall’alta marea. Il sollevamento di tutte le 78 paratoie – al quale hanno partecipato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri Paola De Micheli, Luciana Lamorgese e Federico D’Incà — è iniziato alle 10.55 e si è concluso alle 12.26 senza imprevisti. Successivamente sono iniziate le operazioni di abbattimento delle barriere, anche queste concluse come da programma. Il test è stato condotto in condizioni meteo ideali, con “moto ondoso zero” e senza nessun tipo di resistenza. Le barriere sono state sollevate in un’ora e mezza, circa un’ora in più del tempo previsto per l’innalzamento completo quando l’opera entrerà in funzione a pieno regime. Inizialmente il test era stato programmato a fine giugno, ma era stato poi posticipato per via delle misure per il contenimento del contagio e per i problemi riscontrati in sei paratoie, che a causa di sabbia e di altri residui entrati nei cassoni di alloggiamento non si muovevano in modo corretto.
Tutte le barriere del Mose si sono alzate. Nel primo test di sollevamento in contemporanea delle quattro barriere non ci sono stati intoppi, e la laguna veneta è stata divisa dal mare Adriatico.
Quando si pensa alle scarpe sportive più famose e vendute di sempre i nomi che vengono in mente sono i soliti due: Nike e Adidas. Negli ultimi tempi però sta avendo sempre più successo un altro marchio, che un anno fa ha preso il posto di Adidas come seconda azienda di scarpe sportive più vendute: è la statunitense Skechers. Secondo un rapporto del 2015 della società di ricerche NPD Group, Skechers controllava il 5 per cento di questo mercato, seguita da Adidas con il 4,6 per cento; risultati comunque lontani da quelli di Nike (a proposito, sapete come si pronuncia?), al primo posto con il 62 per cento. Nel 2015 il fatturato di Skechers è cresciuto del 32 per cento rispetto all’anno precedente e l’azienda ha ricavato in tutto 3,15 miliardi di dollari (circa 2,8 miliardi di euro). La principale ragione del successo di Skechers è la comodità delle sue scarpe, pensate più per camminare che per correre e quindi adatte all’uso quotidiano. Skechers è un’azienda relativamente giovane rispetto a Nike, fondata nel 1967, e ad Adidas, fondata nel 1949: è nata per produrre stivali da lavoro e scarpe da skater nel 1992. Oggi vende 19 tipi diversi di scarpe, da uomo, da donna, per bambini, da usare per fare sport o meno. Si rivolge soprattutto alle famiglie americane, ma punta a espandersi anche in altri paesi, come ha spiegato l’amministratore delegato dell’azienda Robert Greenberg in un’intervista a Bloomberg. Skechers ha già 1.500 negozi in tutto il mondo e numerosi punti vendita anche in Italia.
Le scarpe sportive che fanno concorrenza ad Adidas. Negli Stati Uniti Skechers è dietro solo a Nike per modelli più venduti, e ora punta a espandersi nel resto del mondo.
L’iniziativa di Berlusconi e Bossi di “salire al Colle” per chiedere al presidente della Repubblica Napolitano di intervenire per le dimissioni di Fini è suonata così implausibile e priva di senso anche all’ultimo bambino all’asilo da ritorcersi in una figuraccia per i promotori, che si sono sentiti dare degli “analfabeti” da Fini stesso in diretta televisiva e hanno incassato due giorni di ramanzine istituzionali da chiunque. In un paese normale, i critici avrebbero dovuto cercare qualche spiegazione razionale all’annuncio, a fronte della sua palese assurdità. In Italia, dove ormai ci si aspetta di tutto dai massimi leader istituzionali e le figuracce non rappresentano più un problema per nessuno, si è invece messo tranquillamente in conto che solo di questo si trattasse: un ingenuo analfabetismo politico, una fesseria detta oggi e affondata domani, e continuiamo come se niente fosse.
Il trucco del Quirinale. Il Corriere ha un'affascinante spiegazione per l'idea da "analfabeti" di chiedere a Napolitano le dimissioni di Fini.
Domenica 16 marzo, trentaseiesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro nella cosiddetta “strage di via Fani”, il sito dei deputati del Partito Democratico ha pubblicato un lunghissimo documento in PDF che contiene oltre 400 pagine di verbali delle commissioni di inchiesta che si occuparono del rapimento dell’allora presidente della Democrazia Cristiana, poi ucciso dalle Brigate Rosse, nel 1978. I documenti sono una sintesi con gli elementi più importanti delle audizioni, avvenute tra il 1979 e il 2001 (gli originali integrali occupano più di 150 volumi). Tra i verbali contenuti nel documento c’è ad esempio quello dell’audizione dell’allora capo della polizia Vincenzo Parisi, che nel 1992 disse alla commissione: «Posso soltanto dirle che nel 1978 lo Stato era assolutamente impreparato rispetto a emergenze di quel tipo. Non sapeva quasi niente della realtà del terrorismo. Si era in una situazione di debolezza neanche lontanamente sospettabile; perciò, vedendo in retrospettiva come fu condotta la gestione del sequestro Moro, posso dire che essa fu del tutto artigianale e non adeguata alla situazione». Una dichiarazione strana, ha commentato domenica 16 marzo sul Corriere della Sera Giovanni Bianconi, visto che le Brigate Rosse esistevano ormai da otto anni e avevano già compiuto rapimenti e assassini di magistrati, avvocati, giornalisti e uomini delle forze dell’ordine.
I verbali del caso Moro. Il PD ha pubblicato sul suo sito una sintesi - lunga 400 pagine - di 20 anni di lavori delle commissioni d'inchiesta (oggi è l'anniversario del rapimento).
A Ballarpur, città dell’India centrale, un leopardo è saltato verso l’alto per diversi metri attraverso il tetto di un edificio dove era rimasto intrappolato e, prima di fuggire, ha attaccato diverse persone che hanno tentato di difendersi con dei bastoni. Molto probabilmente, il leopardo era scappato da una vicina riserva ed era stato attratto per fame in una stalla che conteneva centinaia di mucche, vitelli e bufali: le guardie forestali avevano aperto un varco sul tetto per cercare di tranquillizzare l’animale, che, dopo aver cercato di fuggire per la strada, è stato catturato e rimesso in libertà.
Il video della fuga (e dell’attacco) di un leopardo in India. Era rimasto intrappolato in una stalla, è fuggito con un balzo sul tetto attaccando le persone che cercavano di catturarlo.
Il premio Nobel per la Letteratura è stato vinto dallo scrittore giapponese naturalizzato britannico Kazuo Ishiguro, in particolare “per avere rivelato l’abisso al di sotto del nostro senso illusorio di connessione col mondo, in romanzi di grande forza emotiva”, come si legge tra le motivazioni dell’Accademia Svedese dei Nobel che glielo ha assegnato. Ishiguro ha 62 anni, vive in Inghilterra da quando ne aveva sei ed è considerato tra gli scrittori che, pur non essendo di madrelingua inglese, hanno rinnovato la letteratura britannica. Scrive in inglese ed è stato tradotto in più di 40 lingue. Ha scritto sette romanzi e una raccolta di racconti: i più famosi sono Quel che resta del giorno, che ha vinto il Booker Prize, il più importante premio letterario britannico, e da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da James Ivory, con Anthony Hopkins ed Emma Thompson; e Non lasciarmi, da cui è stato tratto un altro film sempre con lo stesso titolo, diretto da Mark Romanek, con Carey Mulligan, Andrew Garfield e Keira Knightley. Questi sono tutti i suoi libri, pubblicati in Italia da Einaudi, accompagnati da un breve riassunto per farvi un’idea e decidere se provare a leggerne qualcuno. O se non altro da citare, per non farsi trovare impreparati. – Un pallido orizzonte di colline, 1982, pubblicato nella traduzione di Gaspare Bona nel 2009
I libri di Kazuo Ishiguro. Tutti i romanzi e i racconti del nuovo premio Nobel per la Letteratura, per decidere se leggerne qualcuno o fare solo bella figura nelle conversazioni.
Aggiornamento ore 15.00 – La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha tenuto una conferenza stampa a Lampedusa (qui potete vedere il video). Boldrini ha dichiarato che la durezza nei controlli e nei respingimenti non sono sufficienti a risolvere il problema dell’immigrazione: «Per capire questo fenomeno dobbiamo capire la causa di questa grande fuga. Se non facciamo questo sforzo con le uniche misure repressive non risolveremo mai questo problema. E’ illusorio che chi sfugge da regimi repressivi possa scoraggiarsi da misure più dure. E’ una pia illusione. Non sarà così». ***
Le ultime da Lampedusa. Le ricerche dei dispersi sono sospese a causa del maltempo: per il momento i morti sono 111 e i superstiti 155.
Giovedì sera il canale televisivo statunitense Syfy – specializzato in film fantasy, dell’orrore e di fantascienza – ha trasmesso per la prima volta Sharknado, e gli spettatori hanno riempito i social network di reazioni e commenti. Sharknado dura 90 minuti e racconta di un enorme uragano che travolge tutti gli squali dell’Oceano Pacifico che incontra per la sua strada e poi si abbatte su Los Angeles, allagandone le strade e riempiendole di squali affamati. A quel punto città viene colpita anche dai tornado, che risucchiano gli squali sollevandoli in aria e rendendoli ancora più pericolosi: la consueta devastazione delle catastrofi naturali è accompagnata dalle scene surreali degli squali affamati che piombano dal cielo divorando tutti quelli che incontrano.
“Sharknado”. Che cos'è il bizzarro film di cui gli americani parlano ossessivamente sui social network da giovedì sera.
Negli ultimi giorni sta circolando moltissimo la foto di una bambina che fa i capricci distesa a terra sul tappeto della Casa Bianca, davanti al presidente degli Stati Uniti Barack Obama e alla moglie Michelle. La foto è stata scattata il 3 aprile scorso da Pete Souza, fotografo ufficiale degli Obama, durante un ricevimento per la Pesach, la Pasqua ebraica, alla Casa Bianca. La bambina si chiama Claudia Moser ed è la figlia della giornalista Laura Moser, ospite al ricevimento: la foto è stata pubblicata su Twitter soltanto martedì scorso dallo zio della bambina, Benjamin Moser (anche lui giornalista: un critico letterario del New York Times) che ha detto «questa potrebbe essere la miglior foto di sempre: mia nipote Claudia che fa i capricci a Pasqua». Anche la madre della bambina ha ripreso la foto su Twitter scrivendo «Mia figlia è diventata un meme di internet». This really might be the best picture ever: my niece Claudia throwing a fit at Passover. pic.twitter.com/SU1r94QyTd
La foto della bambina che fa i capricci alla Casa Bianca. È stata scattata durante una cena per la Pasqua ebraica, pubblicata da poco su Twitter dallo zio e diventata già un meme su internet.
Lunedì 13 giugno ci sarà uno sciopero di 4 ore dei dipendenti dell’ATAC, la società che gestisce il trasporto pubblico a Roma. Lo sciopero, proclamato dal sindacato Ugl Autoferrotranvieri, inizierà alle 20.30 e finirà alle 0.30. Come specifica il sito di ATAC, lo sciopero riguarderà l’intera rete: bus diurni e notturni, filobus, tram, metropolitane, ferrovie regionali Termini-Centocelle, Roma-Civitacastellana Viterbo e Roma-Lido. Inoltre, durante lo sciopero «nelle stazioni metroferroviarie delle linee che resteranno, eventualmente, attive potrebbero non essere in funzione scale mobili, montascale o ascensori». Lo sciopero si svolgerà in concomitanza con la partita degli Europei di calcio Italia-Belgio, che inizierà alle 21: una decisione che il candidato a sindaco del centrosinistra, Roberto Giachetti, ha definito su Facebook una di quelle coincidenze che contribuiscono «a creare un clima di odio tra gli utenti e il personale dell’ATAC. Perché i cittadini romani, direi giustamente, si sentono presi in giro da uno sciopero così “strategico”».
Lo sciopero dei mezzi pubblici a Roma, lunedì 13 giugno. Durerà dalle 20.30 alle 0.30, e sta già generando polemiche: contemporaneamente gioca l'Italia.
La compagnia spaziale privata SpaceX ha portato in orbita i primi 60 satelliti sperimentali di Starlink, il suo ambizioso progetto per costruire una costellazione di migliaia di satelliti intorno alla Terra per trasmettere Internet, raggiungendo i luoghi dove è troppo costoso portare connessioni tradizionali. Il lancio è avvenuto da Cape Canaveral, in Florida (Stati Uniti), utilizzando un razzo Falcon 9 che aveva già compiuto due missioni spaziali. I 60 satelliti saranno utilizzati da SpaceX per testare il sistema, in vista del trasporto in orbita degli altri dispositivi. A costellazione completa, ha spiegato il CEO di SpaceX Elon Musk, ci saranno in orbita circa 12mila mini-satelliti, che avranno il compito di fornire connettività al suolo. Starlink potrebbe rivelarsi una delle iniziative più redditizie per SpaceX, alla ricerca di nuove fonti di ricavo per finanziare gli altri suoi ambiziosi progetti, compresi quelli per raggiungere la Luna e Marte. Verso l'infinito e oltre.
SpaceX ha portato in orbita i primi 60 satelliti del suo progetto Starlink per trasmettere Internet dallo Spazio.
Ieri il celebre cantante americano Neil Diamond, 72 anni, è andato allo stadio dei Red Sox di Fenway Park, a Boston, e durante l’ottavo inning della partita contro i Kansas City Royals ha cantato la sua storica canzone del 1969, “Sweet Caroline”. È l’inno della squadra da molti anni, e dopo l’attentato alla maratona di Boston di lunedì scorso è stato eseguito anche in molti altri eventi sportivi di tutti gli Stati Uniti. Foto: Jim Rogash/Getty Images
Neil Diamond canta Sweet Caroline a Boston. Neil Diamond è arrivato a tirar su il morale a Boston e cantare dal vivo lo storico inno dei Red Sox.
Il deputato Andrea Mura è stato espulso dal Movimento 5 Stelle per le accuse di assenteismo di cui si era parlato a inizio settimana. La notizia è stata data su Facebook da Paola Taverna, dirigente del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del Senato. (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src='https://connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v3.0';fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
Il deputato Andrea Mura è stato espulso dal Movimento 5 Stelle per le accuse di assenteismo.
Da marzo 2019 la scuola Belleville di Milano apre le selezioni per la quarta edizione della Scuola annuale di Scrittura: mercoledì 3 aprile 2019 dalle 18.00 alle 19.30 ci sarà l’Open Day, con possibilità di fare il colloquio a scuola. A seguire Walter Siti, uno degli insegnanti del corso, terrà una lezione aperta intitolata «Per una ecologia della letteratura». Tra le novità dei prossimi mesi, un seminario sulla Punteggiatura con Francesca Serafini, linguista, autrice di «Questo è il punto» (Laterza) e sceneggiatrice di “Non essere cattivo” (2015) e “Principe libero” (2018). Sabato 8 giugno, una giornata di lezione ed esercizi per chi vuole imparare l’uso corretto ed efficace dei segni d’interpunzione. Sempre l’8 giugno, lo scrittore Antonio Pascale, autore di «La manutenzione degli affetti» e «Le attenuanti sentimentali» (Einaudi), terrà un seminario su quattro classici della letteratura per capire quello che Proust, Kafka, Joyce e Cechov continuano a dirci sul presente e su di noi.
Proust e il punto e virgola: i nuovi corsi della scuola Belleville. Mercoledì 3 aprile 2019, dalle 18.00 alle 19.30, ci sarà l’Open Day e si parlerà di due seminari di Francesca Serafini e Antonio Pascale.
Se non eravate impegnati a guardare Temptation Island o a seguire le altrettanto complicate evoluzioni di politica americana, ci sono buone possibilità che ieri sera abbiate visto il terzo episodio della settima e penultima (fa male ogni volta, a pensarci) stagione di Game of Thrones. Come ormai succede con gli episodi di questa stagione, sono successe tante cose, ma la cosa particolare è che le battaglie in corso praticamente non sono state mostrate. Qualcuno è morto (ma “qualcuno è morto” non è né una notizia né uno spoiler, parlando di Game of Thrones) e ci sono stati soprattutto molti dialoghi davvero rilevanti: uno attesissimo, ma non solo. Come ogni settimana, abbiamo messo insieme le cose più notevoli e utili, e quelle che potrebbero far partire lunghe e appassionate conversazioni nell’attesa del prossimo episodio, di cui c’è già il trailer. Che è un modo un po’ più lungo per dire che da qui in avanti è pieno di spoiler.
9 cose sul terzo episodio della settima stagione di Game of Thrones. Spiegazioni, curiosità e risposte – per quanto possibile – per chi ha visto il terzo episodio della settima stagione.
Warcraft – L’inizio è un film fantasy diretto da Duncan Jones. Uscirà in Italia il primo giugno ed è basato sulla saga di videogiochi fantasy Warcraft – che esistono dagli anni Novanta – e su quelli la cui sigla è WOW, che sta per “World of Warcraft”. Warcraft – L’inizio è ambientato nel regno di Azeroth, lo stesso dei videogiochi, nel momento in cui inizia uno scontro tra due gruppi: quello degli uomini – e dei nani, e degli elfi, eccetera – e quello degli Orchi. Universal Pictures, la casa di produzione del film, ha diffuso alcune immagini che mostrano alcuni dei più importanti Orchi del film, prima e dopo che diventassero gli Orchi e altri personaggi del film. Come il titolo lascia intuire, Warcraft – L’inizio è stato pensato per essere il primo capitolo di una ipotetica saga il cui proseguimento dipenderà dai risultati di questo primo film. Di seguito la trama ufficiale del film e il trailer in italiano: per aiutare i profani a capirci qualcosa e per far salire la voglia ai devoti (nel mondo hanno giocato a “World of Warcraft” più di 12 milioni di persone).
Le facce degli attori che fanno gli Orchi di “Warcraft – L’inizio”. Il film esce il primo giugno, alcune immagini tornano utili per riconoscere gli altrimenti irriconoscibili protagonisti.
La Stampa di oggi pubblica un articolo di Marco Alfieri che comincia con un’ovvietà – “Con 90 miliardi di euro si possono fare tantissime cose” – e prosegue invece con una tesi molto meno ovvia: che questi 90 miliardi di euro sarebbero a portata di mano, dietro l’angolo, solo “sepolti sotto una montagna di burocrazia”. La tesi va presa con le molle ma è ben descritta e vale la pena di analizzarla, non fosse altro perché se si recuperasse anche solo una minima parte di questa cifra si potrebbe rendere più lieve l’entità dei sacrifici richiesti dall’attuale situazione economica in termini di tagli al welfare, alla scuola, agli investimenti in innovazione e ricerca. Alfieri chiarisce che nel computo di questi 90 miliardi non rientrano né i progetti sulla carta, né generiche riduzioni degli sprechi o dell’evasione fiscale, né i fondi comunitari per le infrastrutture.
90 miliardi, a portata di mano. Secondo la Stampa una montagna di burocrazia in Italia blocca denaro già stanziato e disponibile.
Non si devono più pagare gli 89 centesimi di abbonamento annuale per l’utilizzo di WhatsApp, la più diffusa app di messaggistica istantanea: lo ha detto lunedì 18 gennaio Jan Koum – co-fondatore e amministratore delegato della società – durante la Digital Life Design (DLD), una conferenza su questioni di tecnologia che si tiene a Monaco, in Germania. WhatsApp era gratuito per il primo anno ma bisognava pagare un abbonamento annuale di 89 centesimi. Secondo Koum però le cose non stavano funzionando molto bene: benché il costo dell’abbonamento fosse molto basso andava comunque pagato tramite carta di credito e questo rallentava l’espansione del servizio in mercati emergenti come quello africano dove i pagamenti elettronici sono ancora poco diffusi. Per chi ha già pagato la quota non sono previsti rimborsi, ma l’annullamento avrà valenza immediata. «Semplicemente non vogliamo dare alla gente l’impressione che a un certo punto gli verrà tolta la possibilità di comunicare con il resto del mondo» ha detto Koum. WhatsApp non farà comunque ricorso alla pubblicità per finanziarsi, si legge sul blog dell’azienda: verranno provati dei servizi a pagamento per permettere agli utenti di usare WhatsApp per comunicazioni ufficiali e di lavoro, come ricevere notizie dalla propria banca su una transazione fraudolenta e cose del genere. Normalmente per questo tipo di comunicazioni le aziende si basano ancora sulle telefonate e gli SMS.
Non si deve più pagare WhatsApp. L'amministratore delegato ha detto che è stata cancellata la quota annuale di 89 centesimi per utilizzare l'app, che rimarrà comunque senza pubblicità.
Mercoledì la multinazionale francese del lusso LVMH ha annunciato che il previsto accordo per l’acquisto della famosa azienda di gioielli statunitense Tiffany non ci sarà, almeno per ora. A novembre del 2019 LVMH aveva detto che avrebbe comprato Tiffany per 16 miliardi di dollari (circa 13 miliardi e mezzo di euro). La società ha dichiarato che il ministero degli Esteri francese le ha chiesto di rimandare l’acquisizione di Tiffany nel 2021 vista la minaccia degli Stati Uniti di imporre dazi su una serie di prodotti francesi ed europei. Anche Tiffany ha chiesto a LVMH di posticipare l’acquisto al 2021, oltre la scadenza concordata per il 24 novembre.
La multinazionale francese del lusso LVMH ha detto che per ora non comprerà la nota azienda di gioielli Tiffany.
Con una lunga inquadratura di Don Draper che guarda verso una finestra si è chiusa, domenica scorsa, la quarta stagione di Mad Men: la serie non è ancora stata rinnovata ufficialmente ma fuori da quella finestra, lo sappiamo, c’è la quinta stagione. Ad uno show che in molti considerano troppo lento e, a tratti, quasi noioso, bisogna riconoscere il coraggio di esplorare luoghi e dare svolte alla trama che altre serie non oserebbero. Forte del sostegno di un canale via cavo (la AMC) capace di sfornare veri e propri gioielli quali Rubicon o Breaking Bad, Mad Men non è costretto ad evolversi assecondando gli umori dello spettatore e riesce, così, a mantenere una coerenza ammirevole nell’evoluzione dei singoli personaggi. Dal creatore di una delle serie più acclamate dalla critica degli ultimi anni ci si aspetta un certo snobismo verso gli umori del pubblico: al contrario, Matthew Weiner è estremamente preparato su ciò che pensano i fan dello show. Alla vigilia dell’ultimo episodio l’ha intervistato ArtsBeat, blog culturale del New York Times, e le risposte di Weiner sembrano quelle di un appassionato più che della mente creativa dietro tutta la serie.
Cosa fare mentre Mad Men è in vacanza. Leggere l'intervista del New York Times al creatore di Mad Men, per esempio.
In questi giorni in tutta Italia ed Europa fa un gran freddo a causa di una corrente d’aria gelida, il Buran: dopo Roma, Napoli, e altre città italiane, stanotte ha nevicato anche a Venezia: sono caduti circa 5 centimetri di neve, senza che provocassero problemi nei trasporti, ma quanto basta per fare arrivare foto di piazza San Marco, gondole e tavolini coperti di neve. Le previsioni meteo per domani, giovedì 1 marzo
Le foto di Venezia con la neve. Non tantissima ma quanto basta per vedere le gondole e Piazza San Marco coperte di bianco.
Da oggi, lunedì 12 aprile, sono cambiati i colori di diverse regioni italiane, in base all’andamento della pandemia da coronavirus. La Sardegna passa dalla zona arancione alla zona rossa, mentre sei regioni passano dalla zona rossa a quella arancione: Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana. Da oggi quindi sono in zona rossa Sardegna, Puglia, Campania e Valle d’Aosta, e alcuni territori sulla base di specifiche ordinanze regionali, come le province di Firenze, Palermo e Prato e alcuni comuni di altre regioni in zona arancione. Per esempio, in Basilicata da domenica 11 a domenica 18 aprile saranno in zona rossa i comuni di Castelmezzano, Satriano di Lucania e San Fele, e verrà prorogata fino a tale data anche la zona rossa per il comune di Pomarico; in Abruzzo, saranno in zona rossa diversi comuni della provincia dell’Aquila e Teramo.
I nuovi colori delle regioni, da lunedì. La Sardegna passa in zona rossa, mentre altre sei regioni passano in zona arancione.
Procede il riconteggio delle schede contestate alle ultime elezioni regionali in Piemonte. Lunedì si è concluso il riconteggio delle schede in provincia di Cuneo, a giorni si attendono notizie da Torino e provincia, dove si stanno ricontando la grandissima parte delle schede contestate. Lo scorso luglio il TAR aveva disposto il riconteggio di 14 mila schede: i voti ricevuti “Al centro con Scanderebech” e “Consumatori con Cota”. Al fine del dirimere la legittimità dell’elezione di Cota è fondamentale capire quante schede portano la sola indicazione del voto alla lista e su quante invece l’indicazione di voto per il governatore è esplicito. Il sito Riconteggio Piemonte traccia i dati man mano che arrivano dalle singole province, e dando un’occhiata ai numeri è facile rendersi conto del fatto che se il riconteggio su Torino dovesse dare risultati simili a quelli degli altri capoluoghi piemontesi, Bresso otterrebbe più voti di Cota. I voti espressi alle due liste contestate, infatti, sono stati annullati: dove l’elettore aveva espresso anche un voto per il candidato presidente, questo è stato conservato; dove l’elettore aveva omesso di esplicitare la scelta per il candidato presidente, questo è stato annullato. Tali criteri sono stati stabiliti dalla sentenza del TAR, sulla quale il 17 ottobre dovrà esprimersi il Consiglio di Stato.
Come procede il riconteggio in Piemonte. Mercedes Bresso è in vantaggio, ma mancano ancora le schede di Torino e provincia: quali sono gli scenari possibili.
Che si tratti di telenovelas vecchie di quarant’anni, prestigiose serie tv di fine anni Novanta o recentissime serie true crime di cui fare binge watching su Netflix, quasi sempre a un certo punto arriva un cliffhanger. Cioè quel meccanismo della narrazione seriale che alla fine di una stagione – ma a volte anche di ogni singolo episodio – fa succedere qualcosa di sorprendente e spiazzante, senza però mostrarne gli esiti e le conseguenze. Lasciando gli spettatori “appesi a una scogliera”, come suggerisce il nome inglese (cliff + hanger). Per una sua recente serie di articoli dedicata a come finiscono le storie del cinema e della televisione, Vulture ha chiesto a sceneggiatrici e sceneggiatori televisivi di raccontare il loro rapporto e la loro esperienza con i cliffhanger, un’arma che con l’arrivo delle serie i cui episodi sono disponibili tutti-e-subito sembrava essersi fatta meno affilata, e che invece continua a risultare utilissima e quindi usatissima.
I “cliffhanger” spiegati da chi li fa. Vulture ha chiesto ad alcuni sceneggiatori storie e trucchi di un meccanismo narrativo che richiede mestiere e un po' di azzardo.
Per chi non lo sa prima non è sempre facile, guardando un film di Tilda Swinton, capire che sta guardando un film con Tilda Swinton. Perché Swinton – spesso associata all’aggettivo “camaleontica” – cambia tanto e spesso, per i suoi film. Più di una volta ha interpretato personaggi maschili – “androgina” è un altro aggettivo molto in voga, quando si parla di lei – e in più di una occasione ha interpretato più personaggi nello stesso film. Nella sua carriera, Swinton ha spaziato anche molto tra i vari tipi di cinema: da quello indipendente e d’autore fino ai film molto più commerciali, come i tre Le cronache di Narnia o come Doctor Strange, nel quale interpreta l’Antico, un misterioso stregone. Quasi sempre, con grandi apprezzamenti: che si trattasse dei suoi primi film con il regista e artista britannico Derek Jarman, di quelli fatti a Hollywood o di quelli in cui ha recitato per registi stranieri, come Luca Guadagnino e Bong Joon-ho. Swinton, i cui due nomi di battesimo sono Katherine e Matilda, è nata a Londra, da madre australiana e padre scozzese (lei si definisce scozzese e si è detta a favore dell’indipendenza della Scozia). È cresciuta studiando in importanti scuole private e in una di queste, la West Heath Girls’ School, fu compagna di classe di Diana Spencer. Prima dell’università passò diversi mesi facendo volontariato in Kenya e Sudafrica e nel 1983 si laureò a Cambridge in Scienze politiche, un corso di studi verso il quale si spostò dopo aver inizialmente scelto di studiare Letteratura e con l’idea di diventare poeta.
Come cambia Tilda Swinton. L'attrice scozzese, da oggi 60enne, è stata di tutto, nei film.
In questi giorni la regista Chloé Zhao è presa soprattutto da due tipi di attività: lavorare alla postproduzione di Eternals, il più atteso film Marvel dell’anno, e stare dietro alla promozione di Nomadland, che ha vinto il Leone d’oro al Festival di Venezia e che ha concrete possibilità di vincere gli Oscar per il miglior film e la miglior regia. A nemmeno quarant’anni, quest’anno Zhao potrebbe trovarsi quindi con un Oscar tra le mani e la regia di quello che, in condizioni normali, sarebbe probabilmente il film più visto dell’anno. «A Hollywood non c’è regista più richiesta di lei» ha scritto Vulture; «Chloé Zhao sta per diventare qualcosa di grande» ha scritto l’Atlantic. Zhao non è solo Nomadland (che in Italia non arriverà prima di marzo) ed Eternals (atteso per la fine del 2021). Nel suo futuro ci sono già almeno altri due film: uno su Dracula e uno su Bass Reeves, il primo vicesceriffo nero nella storia statunitense. Nel suo passato ci sono scrittura e regia dei lungometraggi Songs My Brothers Taught Me e The Rider, usciti nel 2015 e nel 2017. E, prima ancora, un’infanzia cinese e un’adolescenza passata tra una scuola che sembrava Hogwarts e un monolocale in una città soleggiata con il nome scritto sopra una collina.
Sta arrivando Chloé Zhao. La regista di “Nomadland” è acclamata soprattutto tra gli addetti ai lavori, per il momento, ma il 2021 potrebbe essere il suo anno.
Da che si è cominciato a parlare del nuovo film di Nanni Moretti. le ricostruzioni giornalistiche hanno tirato in ballo Papa Celestino V e la sua storia che già ha ispirato – da Dante in poi, se si crede a quella interpretazione dei suoi versi – parecchia letteratura (fino a De Gregori e la sua canzone “Vai in Africa, Celestino”). Oggi la storia del papa “che fece per viltade il gran rifiuto” – benché Moretti non vi abbia mai accennato – è citata anche dal Riformista, che mette insieme quello che si sa di Habemus Papam. Ambientato ai giorni nostri, racconta la storia di un Papa umile e incapace di sostenere il peso dell’investitura (come Celestino otto secoli prima) interpretato da Michel Piccoli. Per ragionare sui suoi dubbi e le sue perplessità, sfociate in una specie di crisi di panico, il Papa del film si affida (piuttosto che alle meditazioni di Celestino) a uno psicanalista, interpretato da Moretti stesso.
Habemus Papam, il nuovo film di Nanni Moretti. A primavera 2011, con Michel Piccoli che fa il Papa in crisi e Moretti il suo psicanalista.
Oggi il Consiglio di Stato ha sospeso la decisione del Tar del Lazio, che aveva imposto alla presidente uscente della regione, Renata Polverini, di indire le elezioni entro oggi. Il ricorso al Consiglio era stato presentato dalla stessa Polverini e la cosa ora potrebbe avere conseguenze sulla data delle prossime elezioni regionali, come spiegano sul Corriere della Sera. Il Consiglio di Stato ha sospeso in via cautelare la sentenza del Tar del Lazio che imponeva alla presidente della Regione Renata Polverini di indire le elezioni entro venerdì 15 novembre. La corte, con decreto monocratico, ha dunque accolto la richiesta di sospensiva avanzata dalla governatrice nel ricorso contro la sentenza di primo grado. Si riaprono così i giochi sulla data delle prossime elezioni regionali.
Il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza sulle elezioni nel Lazio. Il ricorso era stato presentato da Renata Polverini dopo la decisione del Tar.
Giovedì il Partito Democratico ha annunciato di voler reintrodurre un nuovo tipo di voucher, i buoni per pagare piccoli lavori saltuari aboliti lo scorso marzo con un emendamento alla cosiddetta “manovrina“, un decreto approvato lo scorso 20 aprile che dovrà essere confermato dal Parlamento nelle prossime settimane, dopo che la CGIL aveva chiesto e ottenuto un referendum sulla loro abolizione. MDP, il movimento formato dai politici che di recente sono usciti dal PD, ha già detto di essere contrario alla norma e minaccia di non votarla al Senato, dove il PD rischia di non avere i numeri per farla passare. «Se metteranno la fiducia noi non la voteremo», ha detto il capogruppo di MDP alla Camera Francesco Laforgia, con la conseguenza della possibile caduta del governo la cui difesa era stata alla base delle dichiarate ragioni per la nascita del MDP stesso. La proposta di reintrodurre i voucher non è arrivata però dal governo, che li considera un tema delicato e in grado di minare la sua stabilità, ma dai parlamentari del PD. La reintroduzione è stata proposta dal capogruppo del PD alla Camera, Ettore Rosato che, questa mattina, ha detto che è pronto a ritirare l’emendamento se il governo ne farà richiesta.
C’è un nuovo problema con i voucher. Il PD vuole reintrodurre i "buoni lavori" aboliti a marzo, cambiandoli un po', ma il partito di Bersani e Speranza minaccia di votare contro.
Utilizzando i dati raccolti dal telescopio spaziale Hubble, un gruppo di ricercatori dell’Università di Colonia (Germania) è arrivato alla conclusione che su Ganimede, una delle lune di Giove, ci sia una enorme quantità di acqua salata, nascosta sotto una crosta di ghiaccio, molto probabilmente superiore a tutta l’acqua presente sulla superficie terrestre. La scoperta è importante perché la presenza d’acqua allo stato liquido è ritenuta fondamentale per trovare la vita – almeno per come la conosciamo – su corpi celesti diversi dal nostro. Secondo i ricercatori, guidati da Joachim Saur, l’oceano di Ganimede ha una profondità di circa 100 chilometri, dieci volte la massima profondità dei nostri, e si trova sotto uno strato molto spesso di ghiaccio profondo quasi 150 chilometri. Ganimede Ganimede è la luna più grande delle 67 attualmente conosciute che orbitano intorno al pianeta Giove ed è il satellite naturale più grande di tutto il sistema solare. I ricercatori sono molto interessati a Ganimede perché a oggi è l’unica luna del sistema solare conosciuta ad avere un proprio campo magnetico, dovuto forse alla presenza di ferro fuso nel suo nucleo. Il suo campo è comunque influenzato dall’ingombrante presenza di Giove, il pianeta più grande del sistema solare. Ganimede fu scoperta da Galileo Galilei nel 1610 e proprio una sonda chiamata Galileo, nel 1995, raggiunse Giove per studiare le sue caratteristiche e quelle di alcune sue lune, compresa Ganimede. Fu all’epoca che furono raccolti dati più precisi a sostegno dell’ipotesi di un oceano sotto la sua spessa crosta.
C’è un enorme oceano su Ganimede. Sotto la crosta di ghiaccio della più grande luna di Giove c'è una quantità d'acqua salata superiore a quella sulla superficie terrestre (e magari ci nuota qualcosa dentro).
Su Repubblica di martedì 7 gennaio il giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi ragiona sugli insulti pubblicati online dopo la notizia dell’emorragia cerebrale che ha colpito l’ex segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani. Che sono stati interpretati nei modi più diversi: come sfogo, volontà di sfregio, «fino all’ovvio “colpa di internet”». Ma non è colpa di Internet, spiega Bartezzaghi: è questione di limiti che sono stati superati. “Finalmente una bella notizia”. La notizia è l’ictus che ha colpito Pierluigi Bersani e questo è il più soave e frequente fra i commenti malevoli che la notizia stessa ha ricevuto in rete ancora prima che l’ex segretario Pd fosse sotto i ferri, per un intervento chirurgico dagli esiti oltremodo incerti. Ad Angela Merkel, vittima di un incidente sciistico non gravissimo, è ancora andata bene: ma qualcuno ha rimpianto che non le sia toccata la sorte di Michael Schumacher. Per l’ischemia di Bersani si sono invece registrati messaggi di esultanza, insulti, auguri di morte lenta, incitamenti al male pari a quelli al Vesuvio e all’Etna quando minacciano eruzioni. Commenti apparsi dappertutto, sul blog di Beppe Grillo, sulla pagina Facebook del Fatto quotidiano, ma anche su quelle di altri giornali, fra cui Repubblica: atrocità.
La morte augurata. Stefano Bartezzaghi sul limite raggiunto nel 2014 (e "il problema non è Internet").
La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il conflitto di attribuzioni sollevato dalla Camera dei Deputati nei confronti della procura di Milano. Il conflitto era stato sollevato in merito all’indagine e al rinvio a giudizio di cui è oggetto Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio e deputato, accusato di concussione e prostituzione minorile. Dichiarando ammissibile il conflitto di attribuzioni, la Corte apre la strada all’esame del caso. Il verdetto definitivo sarà dato probabilmente in autunno. Lo scorso febbraio la Camera aveva deciso a maggioranza da negare ai pm l’autorizzazione a perquisire l’ufficio di Giuseppe Spinelli, collaboratore del premier, suggerendo che la procura di Milano non avrebbe la competenza per occuparsi dei reati commessi da Silvio Berlusconi nell’esercizio delle sue funzioni di capo del Governo. Il tribunale di Milano sostiene che è sua prerogativa giudicare sulla ministerialità di un reato. La Corte Costituzionale dovrà stabilire a chi spetta la competenza.
La Corte Costituzionale dichiara ammissibile il conflitto sul caso Ruby. La richiesta sollevata dalla Camera a febbraio sarà giudicata nei prossimi mesi: cosa vuol dire e cosa comporta per il processo a carico di Silvio Berlusconi.
Con la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, il suo posto viene preso dal primo dei non eletti nelle liste del PdL in Molise: si chiama Ulisse Di Giacomo, ha 53 anni, è un medico chirurgo, è già stato senatore dal 2008 al 2013, coordinatore del PdL in Molise e assessore regionale alla Sanità. Sentito dalla giunta delle elezioni del Senato, Di Giacomo ha detto di essere favorevole alla decadenza di Berlusconi per “mancanza dei requisiti morali previsti dalla Costituzione”. Subito dopo la decadenza, ha detto a SkyTg24 che si sarebbe aspettato da Berlusconi “un passo indietro prima del voto al Senato”. E ha detto che aderirà a Nuovo Centrodestra, il partito fondato da Angelino Alfano dopo la scissione del PdL.
Chi è Ulisse Di Giacomo, che prende il posto di Berlusconi al Senato. Molisano, dice che Berlusconi non ha i "requisiti morali" per stare in Parlamento e aderirà al gruppo di Alfano.
Secondo l’ultimo rapporto sulla ricchezza nel mondo pubblicato dall’ONG Oxfam, le otto persone più ricche del mondo possiedono tanta ricchezza quanto la metà più povera della popolazione mondiale. È una notizia che è stata data da quasi tutti i giornali più importanti del mondo, e anche da molti giornali italiani: quest’anno anche con enfasi maggiore del solito, visto che la situazione secondo Oxfam è ulteriormente peggiorata rispetto a 12 mesi fa, quando secondo il precedente rapporto serviva la ricchezza combinata di 62 miliardari per avere l’equivalente di quanto posseduto dalla metà più povera degli abitanti del mondo. Gli annuali report di Oxfam sono sempre molto discussi e ottengono sempre molta attenzione: secondo molti tra giornalisti, economisti ed altri esperti, le cose, però, sono un po’ più complicate e quei report presentano i dati in modo un po’ disonesto. Secondo i calcoli fatti da Oxfam, gli otto uomini più ricchi del mondo (Bill Gates, Amancio Ortega, Warren Buffett, Carlos Slim Helu, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Larry Ellison e Michael Bloomberg) possiedono 426 miliardi di dollari, mentre i 3,6 miliardi di abitanti più poveri della terra ne possiedono appena 409. Non sono cifre raccolte da Oxfam, ma provengono da due fonti molti diverse. I dati sulla ricchezza dei più poveri del pianeta sono presi da un complesso studio realizzato per conto della banca Credit Suisse da un gruppo di accademici e aggiornato ogni anno (qui trovate il rapporto 2016). È uno studio importante e complesso che mette insieme informazioni provenienti da molte fonti non sempre perfettamente comparabili. Per questo, come scriveva il Financial Times commentando l’edizione del 2015, «bisognerebbe essere prudenti ed evitare di fare affermazioni roboanti quando si utilizzano questi dati».
Quel rapporto sulla ricchezza nel mondo è una cosa seria? è stato molto ripreso dai giornali di tutto il mondo, sostiene che otto persone siano ricche come la metà più povera del pianeta, ma ci sono diversi problemi.
John McWhorter, professore di linguistica alla Columbia University specializzato nelle trasformazioni delle lingue e nelle differenze tra le lingue parlate da diverse popolazioni, ha spiegato sull’Atlantic come i recenti fenomeni di migrazione delle persone stiano influenzando le regole grammaticali delle lingue parlate nei paesi di destinazione dei migranti, soprattutto in quelli europei. La premessa che fa McWhorter è che la storia della lingua «è una storia di estinzione»: nel corso dei decenni molte lingue sono scomparse e alcune previsioni dicono che tra cento anni ne saranno sopravvissute solo poche centinaia. Contemporaneamente però, spiega McWhorter, stanno nascendo nuovi dialetti, soprattutto nelle aree urbane: questa tendenza è dovuta all’aumento degli immigrati di seconda generazione e in un certo senso va in controtendenza rispetto allo scomparire delle lingue. La conseguenza è si stanno sviluppando nuovi modi di parlare. In diversi paesi europei si parlano lingue con strutture grammaticali relativamente complesse, piene di regole ed eccezioni che a volte sono difficili da rispettare anche da chi le parla come prima lingua: l’italiano e il tedesco, per esempio. Ovviamente imparare queste lingue è molto più facile per i figli delle persone straniere che si sono trasferite in Italia e in Germania, e in generale imparare fluentemente una lingua straniera è molto più facile prima dell’adolescenza: se spesso chi si trasferisce in un paese straniero da adulto non arriva a padroneggiare perfettamente la lingua, è molto probabile che i suoi figli ci riescano. Secondo McWhorter, però, la lingua che parleranno i figli degli immigrati non è quella “standard” ma presenta diverse variazioni. McWhorter prende come esempio la frase tedesca per dire “domani vado al cinema”, morgen gehe ich ins Kino: in questa formulazione il verbo (gehe) viene posto prima del soggetto (ich): i figli di immigrati tuttavia, spiega McWhorter, diranno probabilmente morgen ich geh Kino, mettendo il soggetto prima del verbo e omettendo la preposizione “al”. Questa nuova forma di tedesco parlata soprattutto nelle aree urbane dai figli degli immigrati viene chiamata Kiezdeutsch, e secondo McWhorter è del tutto simile indipendentemente dalla provenienza dei genitori.
Come l’immigrazione cambia la lingua. La recente ondata farà nascere nuovi slang, diversi dalla lingua standard, che si affermeranno sempre di più: ma è un bene.
Mercoledì a New York è stata presentata la nuova collezione in edizione limitata di H&M realizzata in collaborazione con il marchio di moda francese Kenzo, che sarà in vendita in alcuni negozi selezionati e sul sito di H&M dal 3 novembre. La sfilata è stata organizzata dai direttori creativi di Kenzo, Carol Lim e Humberto Leon, con la collaborazione di Jean-Paul Goude (fotografo, disegnatore e regista francese) e se ne è parlato molto perché è stata particolarmente divertente: c’era musica dal vivo, un gruppo che suonava tamburi, ballerini e modelle che sfilavano con mosse e espressioni insolite. È una scelta che ha ricordato gli inizi di Kenzo, perché negli anni Settanta-Ottanta anche il suo fondatore, Kenzo Takada, utilizzava ballerini e artisti per le sue sfilate, oltre al video del nuovo profumo del marchio, girato da Spike Jonze e con protagonista Margaret Qualley. Come per la collezione di Balmain x H&M dell’anno scorso, anche questa volta i prezzi dei vestiti non saranno bassi. Il capo più costoso è un abito da 399 euro e in generale i prezzi superano i cento euro. Sotto questa cifra si trovano soprattutto magliette, top e accessori: infradito a 77,99 euro, occhiali da sole a 39,99 euro e berretti a 19,99. Le borse, che sembrano i sacchetti utilizzati per gli acquisti, costano tra i 99 e i 179 euro.
Com’è la collezione di Kenzo per H&M. Le foto della sfilata, molto originale e divertente: c'era musica dal vivo con ballerini e modelli che si muovevano in modo insolito.
Non c’è nulla di male ad ammetterlo: se non si è esperti di vino, si tende a scegliere le bottiglie guardando le etichette, un po’ come si comincia a leggere certi libri solo per la copertina. Un’etichetta particolare dice che chi ha imbottigliato quel vino ha messo una certa cura nel produrlo, e può anche riuscire ad anticipare le sensazioni che si provano a berlo. Anche per questa ragione, da cinque anni, l’azienda vinicola pugliese Tormaresca chiede a un artista di realizzare l’etichetta per un’edizione speciale del Calafuria, il suo vino rosé. Per il 2020 lo ha chiesto a Gio Pistone, artista muralista di Roma, che ha disegnato Selene, una farfalla la cui «forma sinuosa allude al mare, alla Luna e agli elementi della Terra che danzano in una relazione armonica tra di loro», nelle parole dell’artista. Il disegno di Gio Pistone per l’etichetta del Calafuria (Gio Pistone)
Come si disegna l’etichetta di una bottiglia di vino. Dal 2015 Tormaresca chiede a un artista di realizzare un'edizione speciale delle bottiglie di Calafuria, il suo rosé: quest'anno alla muralista Gio Pistone.
Il Foglio pubblica oggi una seconda serie di risposte alla domanda “Come può risollevarsi il Cav?”, raccolte tra opinionisti e commentatori sul tema della possibile sopravvivenza politica di Silvio Berlusconi. L’idea è ispirata a una simile iniziativa del New York Times dedicata a Barack Obama. Qui una sintesi del primo giro, ecco i pareri di oggi. Elezioni anticipate Berlusconi ha due buone ragioni per andare alle elezioni anticipate. La prima è che le campagne elettorali sono le cose che gli vengono meglio. La seconda è che la maggioranza uscita dalle ultime elezioni non esiste più, con la rottura dei finiani e lo sgretolamento di altre parti dell’appoggio al governo. Piero Sansonetti, appena nominato direttore del quotidiano Calabria Ora
Altri consigli a Berlusconi. Il Foglio chiede a chiunque idee per "risollevare il Cav", ma prevale la rassegnazione alla fine.
Da giovedì 12 ottobre il popolare browser Firefox è disponibile anche per iPad, iPhone e iPod Touch, lo si trova come tutte le altre app sull’AppStore. Firefox è un browser gratuito ed open source prodotto da Mozilla e molto diffuso in tutto il mondo, sia tra gli utenti che lo usano da desktop che tra quelli che lo usano da mobile con le app per Android. Fino ad ora Mozilla aveva sempre detto di non voler produrre un’app per iPhone e iPad perché riteneva il sistema operativo per dispositivi mobili di Apple, iOS, troppo “chiuso” e con troppe limitazioni per gli sviluppatori di applicazioni. Le cose, ha spiegato il sito di tecnologia cnet, sono cambiate da quando Apple ha lanciato iOS 8, che permette agli sviluppatori maggiori libertà. Un’altra delle ragioni che potrebbero aver spinto Mozilla a cambiare idea, scrive cnet, è il sempre crescente valore del mercato da dispositivi mobili. Su iPhone e iPad, Firefox dovrà competere con Safari, il browser di Apple, Chrome, quello di Google, e Opera. Tra le caratteristiche della nuova app ci sono alcune di quelle che lo hanno reso molto popolare in questi anni tra gli utenti di tutto il mondo: la facilità di attivare un’efficace modalità di navigazione in incognito (in cui non vengono salvati cookies e cronologia) e la possibilità di sincronizzare la navigazione attraverso diversi dispositivi.
Ora Firefox si può scaricare anche su iPad e iPhone. Il browser open-source di Mozilla è disponibile per la prima volta anche sull'AppStore.
William Shakespeare è ricordato e celebrato in tutto il mondo perché oggi cade il 400esimo anniversario della sua morte. William Shakespeare fu il più importante drammaturgo e poeta inglese di sempre; durante la sua vita scrisse opere che ancora oggi vengono messe in scena nei teatri di tutto il mondo, e che hanno ispirato in anni recenti molti film, così tanti da essere raccolti in un’apposita pagina di IMDb. Alcuni di questi film sono più fedeli alle opere originali di Shakespeare, altri meno: in tutto, le opere – film, serie tv o opere teatrali riprese in video – che hanno in qualche modo a che fare con Shakespeare sono 1.152. Noi ci siamo limitati ai film e ne abbiamo scelti 14 pensando ai più belli, ai più famosi e ai più strambi. Il più vecchio è del 1948, il più recente è di qualche mese fa. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le opere di William Shakespeare diventate film. "Amleto", "Macbeth" e "Romeo e Giulietta", le più famose: e qualcuno si è preso la libertà di sviluppare trame piuttosto strambe.
Il Consiglio superiore della Pubblica istruzione ha bloccato la sperimentazione dell’ora di educazione civica nelle scuole già dall’anno scolastico appena cominciato. L’ex ministro dell’Istruzione Marco Bussetti aveva preparato a fine agosto una bozza di decreto per avviare d’urgenza una sperimentazione nelle scuole elementari, medie e superiori, e lo aveva inviato al Consiglio superiore della Pubblica istruzione, il cui parere è obbligatorio per provvedimenti simili. Il Consiglio però lo ha bocciato all’unanimità, spiegando che non ci sono i tempi tecnici sufficienti per introdurre la disciplina, e che avviare così frettolosamente la sperimentazione metterebbe in difficoltà le scuole. La sperimentazione comincerà invece nel settembre del 2020.
Il Consiglio superiore della Pubblica istruzione ha bloccato la sperimentazione dell’ora di educazione civica nelle scuole già da quest’anno.
Netflix, la popolare piattaforma statunitense di streaming online on demand, ha trovato un accordo col canale statunitense AMC per trasmettere uno spin-off di Breaking Bad, la serie tv di grande successo con Bryan Cranston terminata lo scorso settembre. Per spin-off si intende una storia che prenda spunto da un elemento o un personaggio laterale di un’altra storia – in questo caso la storia di Breaking Bad – trasformandolo nel proprio elemento o personaggio principale. Lo spin-off in questione sarà intitolato Better Call Saul, come il motto del suo protagonista Saul Goodman, il bizzarro e cinico avvocato di Walter White e Jesse Pinkman interpretato da Bob Odenkirk. Lo spin-off è stato ideato dal creatore di Breaking Bad, Vince Gilligan, insieme al produttore Peter Gould, il vero ideatore del personaggio di Saul Goodman, che nella serie originale appare per la prima volta nell’ottavo episodio della seconda stagione, andata in onda nel 2009 (e che si intitola appunto Better Call Saul). La serie sarà molto probabilmente una cosa a metà strada tra un prequel e un sequel, raccontando la storia di Saul Goodman sia dopo la fine delle vicende raccontate in Breaking Bad che nel periodo precedente all’incontro con Walter White, dando così agli autori la possibilità di inserire alcuni cameo dei protagonisti della serie originale.
Lo spin-off di Breaking Bad. Si intitolerà "Better Call Saul", girerà attorno al bizzarro avvocato di Walter White e sarà trasmesso da AMC e Netflix.
È morto a Venezia Daniele Del Giudice, autore di Lo stadio di Wimbledon e Atlante occidentale e considerato – specialmente tra gli addetti ai lavori dell’editoria – uno dei più importanti scrittori italiani viventi. Aveva 72 anni ed era conosciuto e celebrato dalla critica anche all’estero, per via di uno stile originale, apparentemente semplice ma in realtà molto ricercato e sempre denso di raffinate e profonde riflessioni psicologiche. Negli anni Ottanta e Novanta aveva avuto un gran successo, anche se la sua notorietà tra il grande pubblico da allora era diminuita. Da tempo era assente dalla vita pubblica perché affetto dal morbo di Alzheimer. Il 4 settembre avrebbe dovuto ricevere il premio alla carriera della Fondazione Il Campiello. Nato a Roma, Del Giudice aveva cominciato a scrivere come giornalista, lavorando per Paese Sera. Esordì come scrittore nel 1983 con Lo stadio di Wimbledon, che fu “scoperto” da Italo Calvino: racconta delle ricerche attorno a Roberto “Bobi” Bazlen, l’intellettuale triestino che contribuì a fondare la casa editrice Adelphi (anche Bobi di Roberto Calasso, pubblicato da poco, parla di lui), e alle ragioni per cui non scrisse mai libri suoi. L’altro libro più noto di Del Giudice è Atlante occidentale (1985), un romanzo ambientato a Ginevra che ha per protagonisti un fisico del CERN, il grande centro di ricerca di fisica delle particelle, e un anziano scrittore.
È morto Daniele Del Giudice. Autore di “Atlante occidentale”, era considerato uno dei più importanti scrittori italiani viventi e aveva 72 anni.
Ci voleva Fini per mettere a verbale una notizia che è diventata tale ormai da tempo e che nessuno aveva ancora dato: le elezioni anticipate intorno a cui sono girate la politica e l’informazione italiana (e le conversazioni degli italiani) per un anno non ci saranno. Punto. È stato cancellato in poche settimane il tema che ha occupato impegni, pensieri e dibattiti di tutti per mesi. La maggioranza è tornata stabile e solida, non rischia quando chiede il voto alle camere, le successive date immaginate finora per il voto sono sparite dalle agende: malgrado le teste tardino ad adeguarsi a questa realtà. La politica italiana sembra Vilcoyote che corre ancora verso una campagna elettorale senza essersi accorta che sotto non c’è più niente. Ci sarebbero molte considerazioni da fare su come la politica – e i media, che di questa esaltazione sono stati i primi responsabili – abbiano buttato via un anno da una parte e dimostrato la propria incapacità di leggere il futuro (e il presente) dall’altra: col tempo dedicato alle chiacchiere e agli annunci e alle ipotesi a cui il paese è stato sottoposto in questo anno ci si sarebbero costruite una esperta politica migratoria, una solida battaglia all’evasione fiscale, un dibattito sensato sulla scuola o almeno un pensiero strutturato sull’identità e il futuro dell’Italia nel fatidico anniversario. Invece tutto questo è macerie.
L’uomo che ha perso. "Non si vota nel 2011", ha annunciato ieri finalmente: e la sconfitta è tutta sua.
Wim Hof è olandese, ha 61 anni e non c’è dubbio sia un uomo fuori dal comune, in grado di resistere a temperature gelide per un tempo che pochi altri riescono ad eguagliare. Nonostante l’età e un po’ di grasso addominale, per questa sua capacità di resistenza a temperature estreme è stato spesso definito un “atleta estremo”. Ma siccome Hof sostiene che questa sua capacità sia solo frutto di una serie di tecniche e pratiche che possono essere insegnate pressoché a chiunque, ha sviluppato un apposito metodo – il Metodo Wim Hof – che, come è evidente dal nome, gira per la gran parte attorno alla sua immagine. E che sembra far andare molto bene gli affari della Innerfire, la società fondata da uno dei suoi figli che da oltre un decennio gestisce i tanti affari che girano attorno al suo metodo. È per molti versi difficile separare Wim Hof (e la sua storia personale, e certe sue notevolissime imprese) da tutto ciò che riguarda il suo metodo e che di conseguenza ha a che fare con la Innerfire (letteralmente: “fuoco interiore”). Già solo su Hof, la gamma di opinioni è molto ampia: qualcuno lo considera un poco affidabile “guru” motivazionale, qualcun altro ne parla invece in termini entusiasti: come il giornalista che voleva smascherarlo ed è finito per diventarne un seguace, o come la giornalista che su Outside Magazine ha scritto che Hof – secondo lei un «ammirato eroe della controcultura» – ha «scoperto i segreti della nostra salute».
Wim Hof ha scoperto l’acqua fredda? il suo metodo che tiene insieme bagni gelati, meditazione e respirazione è alla base di un gran business, con tantissimi seguaci e qualche scettico.
L’attrice Julie Christie, che oggi compie 80 anni, è legata soprattutto agli anni Sessanta: gli anni di Darling, con cui vinse l’Oscar come miglior attrice protagonista; gli anni del film che la fece diventare famosa, Billy il bugiardo; e gli anni del suo film più famoso, Il dottor Živago. Furono anche gli anni in cui si parlò di lei come di una delle donne più belle al mondo; gli anni in cui Time scrisse che «quel che indossa Julie Christie influenza il mondo della moda più di quanto lo facciano i vestiti delle dieci donne meglio vestite al mondo»; gli anni in cui fu una delle principali rappresentanti della cosiddetta swinging London. Era difficile far meglio che in quegli anni, ma Julie Christie se l’è cavata comunque bene: ha continuato a recitare – venendo nominata agli Oscar nel 1972, nel 1998 e nel 2008 – e ha recitato in sei di quelli che il British Film Institute ritiene essere i 100 migliori film britannici del Novecento. Potreste averla vista in Troy e persino in un Harry Potter, magari senza nemmeno sapere che era lei.
Gli anni di Julie Christie. Quelli che ha, da oggi, sono ottanta, ma i suoi migliori furono i Sessanta.