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Dal 7 luglio al 21 settembre si terrà ad Arles, in Francia, la 45esima edizione di Les Rencontres d’Arles, il più importante festival europeo dedicato alla fotografia. Il festival – fondato nel 1970 dal fotografo di Arles Lucien Clergue, dallo scrittore Michel Tournier e dallo storico Jean-Maurice Rouquette – comprende oltre 50 mostre di artisti affermati ed emergenti, esposte in molti luoghi della città, alcuni straordinariamente aperti per l’occasione . Questa edizione si intitola Parade e sarà l’ultima curata da François Hebel, ex direttore della prestigiosa agenzia fotografica Magnum Photos di Parigi, che in passato si era già occupato delle edizioni dei Rencontres del 1986, del 1987 e poi dal 2002 al 2014. Hebel spiega che l’evento è pensato come «un’ultima parata per alcuni dei tanti amici che hanno dato forma alla recente storia del festival: Raymond Depardon, Christian Lacroix, Martin Parr, Lucien Clergue, Erik Kessels, Bill Hunt, Joan Fontcuberta, Luce Lebart. Dato che la nostalgia non è nel nostro stile, hanno offerto tutti nuove ed entusiasmanti proposte». A loro si aggiungono comunque molti altri artisti per la prima volta al festival, come Vik Muniz, Daile Kaplan e il regista svizzero Vincent Perez. | Fotografie da Arles. È iniziato in Francia il più importante festival di fotografia contemporanea, che si tiene ogni anno dal 1970. |
Venerì 16 giugno ci sarà uno sciopero generale del trasporto pubblico e privato di 24 ore che riguarderà treni, aerei, trasporto locale e marittimo che potrebbe causare molti disagi. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati Cub, Sgb, Cobas lavoro privato e Usb, che in una nota l’hanno definito una protesta contro le privatizzazioni in corso nel settore dei trasporti. Lo sciopero avrà diverse modalità e durate. Lo sciopero del trasporto ferroviario, per merci e per persone, è stato indetto dai lavoratori del personale di Ferrovie dello Stato (eccetto Piemonte e Valle d’Aosta), Trenord e Ntv e durerà dalle 21 di giovedì 15 alle 21 di venerdì 16 giugno. I servizi essenziali previsti in caso di sciopero per i treni regionali saranno garantiti tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21 e verranno mantenuto i collegamenti tra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino e tra Milano Cadorna e Malpensa, con treni o autobus sostitutivi. Le Frecce, i treni veloci che collegano le maggiori città italiane, circoleranno regolarmente mentre saranno cancellati alcuni collegamenti tra Milano e Ventimiglia venerdì mattina. | Orari e servizi garantiti per lo sciopero dei trasporti di venerdì. Lo scioperò durerà 24 ore e riguarderà treni, aerei e trasporto locale. |
Sabato Google ha ricordata con un doodle Laura Maria Caterina Bassi, una delle prime donne laureate in Italia e in Europa, e la prima al mondo a insegnare all’università: nel 1732 a Bologna, città in cui nacque nel 1711 e dove morì nel 1778. Bassi fu avviata agli studi dai genitori, benestanti ed entrambi istruiti, che dopo aver riconosciuto in lei delle doti non comuni le presero un insegnante privato, Gaetano Tacconi, docente di biologia all’Università di Bologna, con il quale potè studiare tutto quello che altrimenti le sarebbe stato vietato nei collegi e all’università, in quanto donna. (Google) | Chi è stata Laura Bassi. Google ha ricordato l'accademica bolognese, una delle prime donne laureate in Italia e la prima al mondo a insegnare all'università. |
Ci sono sempre più anziani che lavorano, scrive il Wall Street Journal, e la cosa non dovrebbe preoccuparci. È la conseguenza di un cambiamento demografico storico che nei prossimi decenni vedrà gli over 60 diventare la coorte demografica più numerosa in gran parte dei paesi più ricchi, Italia, Germania e Giappone in testa (e infatti l’Italia è ufficialmente in declino demografico), ma che sembra non stia avendo – almeno per quanto riguarda il lavoro – effetti negativi. Quando sulla stampa anglosassone si vuole raccontare l’aumento della percentuale di anziani all’interno della popolazione dei paesi industrializzati, infatti, si usano spesso espressioni evocative come “Onda grigia” o “Tsunami d’argento”. In genere questo scenario viene descritto in maniera monodimensionale: tenendo conto soltanto dei suoi potenziali effetti economici (conti pubblici fuori controllo, economia stagnante) e con toni che vanno dal preoccupato all’apocalittico. Viste le immagini di disastro imminente che queste espressioni evocano, geriatri e organizzazioni per la difesa dei diritti degli anziani da anni sconsigliano ai giornalisti di utilizzarle. | Ci sono sempre più anziani al lavoro. Non solo in Italia ma in tutto il mondo: per l'economia è un bene, ma c'è tutta un'altra serie di problemi. |
Se ci si informa riguardo le nuove scoperte scientifiche, soprattutto quelle nel campo della psicologia, sulla stampa generalista, è facile avere l’impressione che vengano pubblicati settimanalmente studi che dicano tutto e il contrario di tutto. Spesso quest’impressione è dovuta al fatto che i giornali prendono per buoni studi poco autorevoli, e che non vengono pubblicati dalle più importanti riviste scientifiche, quindi solo dopo un accurato lavoro di verifica. Giovedì, la rivista scientifica Science ha pubblicato un articolo con i risultati di una lunga ricerca condotta dal Center for Open Science, un’organizzazione non profit con sede a Charlottesville, in Virginia, che sostiene che ripetendo la maggior parte degli studi che presentano nuove scoperte nel campo della psicologia si ottengono risultati diversi da quelli originali: non sono quindi riproducibili. E quella della riproducibilità è una delle basi del metodo scientifico, da Galileo in poi: se replicando uno studio si arriva a conclusioni molto diverse, quello studio in teoria non è scientificamente valido. Brian Nosek, professore di psicologia alla University of Virginia e direttore del Center for Open Science, ha lavorato con 270 colleghi per provare a riprodurre parti di 100 studi pubblicati nel 2008 su tre diversi e autorevoli riviste di psicologia. Gli studi erano considerati importanti per capire le dinamiche della personalità, delle relazioni, dell’apprendimento e della memoria, e sulle loro conclusioni fanno affidamento diversi metodi utilizzati da educatori e terapisti. Lavorando in 90 diversi gruppi, i ricercatori hanno riprodotto solo parzialmente gli esperimenti, perché farlo interamente sarebbe stato troppo lungo e costoso: hanno scelto però fasi dello studio originale che secondo loro erano fondamentali per confermare il risultato ottenuto. Le diverse squadre hanno anche contattato i ricercatori dello studio originale per assicurarsi di riprodurre correttamente e fedelmente l’esperimento, e poi hanno riformulato le conclusioni sostituendo ai dati originali quelli ottenuti nella loro esperienza. | Molti studi scientifici non sono replicabili, dice uno studio scientifico. Almeno in psicologia: riproducendo 100 ricerche è stato possibile ottenere risultati compatibili con gli originali in poco più di un terzo. |
Le compagnie aeree low cost Ryanair e easyJet sono state multate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per pratiche commerciali scorrette. Sono state sanzionate per la mancata trasparenza legata alle loro offerte sulle assicurazioni facoltative, abbinate all’acquisto dei biglietti. Ryanair dovrà pagare 850mila euro di multa, easyJet circa 200mila euro. L’Antitrust sanziona Ryanair ed easyJet per la mancata trasparenza sulle offerte delle assicurazioni facoltative. L’autorità ha multato le due compagnie low cost complessivamente per oltre 1 milione di euro per le vendite delle polizze assicurative abbinate all’acquisto dei biglietti e per gli ostacoli posti all’esercizio del diritto di rimborso. Ryanair ha subito annunciato modifiche al sito, anche se in disaccordo con la decisione; EasyJet ha fatto sapere di aver già chiarito quanto contestato. | EasyJet e Ryanair multate dall’Antitrust. Dovranno pagare oltre un milione di euro per pratiche commerciali scorrette legate alle assicurazioni per i biglietti aerei e al loro acquisto online. |
IMDb è acronimo di Internet Movie Database, perché quando nacque il sito era dedicato esclusivamente ai film. Negli ultimi anni una grande fetta di pubblico e di investimenti se l’è accaparrata il mondo delle serie tv, rubando la scena alle produzioni cinematografiche, e anche IMDb ha cominciato ad ampliare i suoi interessi. Da un po’ di tempo anche per le serie tv ci sono curiosità e dati; inoltre viene data la possibilità agli utenti registrati al sito – a gennaio circa 70 milioni – di votare ogni serie e ogni singolo episodio di ciascuna serie, con una valutazione che va da 1 a 10. Abbiamo quindi scelto 11 serie tv – erano 10, ma poi c’era una che proprio ci interessava mettere – e di ciascuna siamo andati a vedere quale episodio fosse stato votato come il migliore. Ma, alla fine, lo scopo di quello che state per leggere è farvi dire «giusto così, giustissimo», oppure farvi indignare e iniziare lunghissime conversazioni (litigate, nel caso) con chiunque si trovi vicino a voi e abbia un’idea diversa dalla vostra. Ovviamente SPOILER, ma solo se fate partire i video. | I migliori episodi delle migliori serie tv. Le serie tv le abbiamo scelte noi, tra quelle che più si sono fatte notare e ricordare; gli episodi gli utenti di IMDb, votandoli. |
Ieri il Senato accademico dell’università degli Studi di Milano ha approvato l’introduzione del numero chiuso per alcuni corsi della facoltà di Studi Umanistici. La mozione era stata presentata dal rettore Gianluca Vago ed è stata approvata con 18 voti a favore e 11 contrari, mentre sei senatori si sono astenuti. Per settimane la proposta di Vago è stata contestata da alcuni docenti e da associazioni studentesche di sinistra, che sostengono che le nuove misure danneggeranno il diritto allo studio e hanno organizzato presidi, occupazioni e manifestazioni. La mozione di Vago doveva essere votata in Senato accademico già la scorsa settimana, ma l’assemblea era stata sospesa dopo che alcuni studenti di un collettivo avevano interrotto la seduta. Il Corriere della Sera ha calcolato che nei corsi interessati i posti disponibili saranno inferiori del 20 per cento rispetto alle iscrizioni dell’anno accademico in corso. Il corso che probabilmente respingerà più studenti sarà Filosofia: quest’anno gli iscritti al primo anno sono stati 739, dal prossimo anno dovranno essere al massimo 530. Il corso che avrà meno problemi sarà invece quello di Lettere: quest’anno gli iscritti al primo anno sono stati 545, lo sbarramento che verrà introdotto sarà di 550 studenti. Non è ancora chiara la formula con cui verranno assegnati i posti: si parla genericamente di un test di ingresso previsto per settembre. | Il numero chiuso alla Statale di Milano. È stato introdotto per diversi corsi universitari umanistici a partire dal prossimo anno accademico, fra molte proteste. |
Nelle ultime ore diverse persone che utilizzano l’applicazione Messaggi su iPhone hanno segnalato di avere ricevuto un messaggio con del testo che blocca l’app e che in alcuni casi porta anche allo spegnimento degli iPhone. Chi riceve quel tipo di messaggio mentre sta usando l’applicazione non è più in grado di inviare nuovi messaggi, nemmeno se spegne e riaccende il telefono, mentre se il testo viene ricevuto mentre si sta usando un’altra app diventa impossibile accedere a Messaggi per leggerlo. Il problema non sembra presentarsi sempre, ma è stato comunque segnalato da centinaia di persone sui social network e sembra si stia diffondendo con una certa rapidità. | Il messaggio che fa bloccare gli iPhone. In molti online segnalano di avere ricevuto un SMS che ha reso inutilizzabile l'app dei Messaggi e in alcuni casi ha fatto spegnere il telefono. |
Il 13 novembre 1940 uscì nei cinema statunitensi Fantasia, uno dei più famosi, apprezzati ed esteticamente innovativi film della Disney. Fantasia è un film d’animazione, ma anche un film musicale: è infatti diviso in otto episodi, ognuno dei quali è accompagnato da alcuni dei più importanti brani di musica classica della storia. Fantasia è un film che è costato molto ed è stato difficile da realizzare. All’inizio fu accolto piuttosto male, poi diventò un classico del cinema – non solo d’animazione – molto apprezzato per la sua capacità di rendere accessibili e interessanti la musica classica e delle originali immagini astratte e decisamente artistiche. 1. Da dove arriva Fantasia Fu Walt Disney ad avere l’idea alla base di Fantasia, che è il titolo anche del film originale in inglese. Alla fine degli anni Trenta il personaggio di Topolino – che compare nel film – era in declino e stava diventando meno popolare. Disney pensò quindi di far diventare Topolino il personaggio principale di un cortometraggio animato tratto da L’apprendista stregone, un poema sinfonico scritto nel 1897 dal compositore francese Paul Dukas, che si era a sua volta basato su una ballata scritta 100 anni prima da Wolfgang Goethe. Un po’ perché i costi del cortometraggio salirono – superando quelli che sarebbero stati i possibili guadagni – e un po’ perché nel frattempo Walt Disney aveva parlato del progetto con Leopold Stokowski, direttore dell’Orchestra di Filadelfia, si decise di rendere L’apprendista stregone uno degli episodi di un ancora più ambizioso film di cui l’Orchestra di Filadelfia finì per suonare la maggior parte delle musiche. | 7 cose su “Fantasia”. All'inizio sembrò un fallimento, oggi è considerato un capolavoro: la storia di come è nato il classico Disney diverso da tutti gli altri. |
Stamattina è crollata a Napoli l’ala di un edificio di fronte a Parco Villa Comunale, al civico 72 tra arco Mirelli e piazza della Repubblica. Molti detriti sono finiti sulle auto in sosta e su un autobus. Sul luogo del crollo sono arrivate quattro squadre di vigili del fuoco e le forze dell’ordine, ma sembra che non ci siano feriti. La chiusura dell’intera zona intorno all’edificio ha causato il blocco di una delle strade più trafficate della città. NAPOLI – Dramma in pieno centro a Napoli. È crollata l’ala di un edificio, al civico 72, tra arco Mirelli e piazza della Repubblica, a due passi dal consolato americano. Molti detriti sono finiti sulle auto in sosta e su un autobus. Alcuni inquilini del palazzo raccontano che, pochi minuti prima del crollo, nella zona del collasso, si trovava una vigilessa chiamata da alcuni residenti che avevano sentito sinistri scricchiolii. Ma per i vigili del fuoco non ci sono dispersi. | Le foto dell’edificio crollato a Napoli. Un'ala di un palazzo vicino a piazza della Repubblica si è sbriciolata: sembra non ci siano feriti, ma il traffico ha bloccato la città. |
Lunedì il ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso un breve comunicato stampa nel quale si annunciava l’avvenuto incontro tra la sua sottosegretaria Laura Castelli (M5S) e il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva. L’incontro ha suscitato diverse perplessità tra gli osservatori politici ed economici per i suoi fini, spiegati nello stesso comunicato: Fare il punto sul processo di innovazione portato avanti dall’istituto e sulla sinergia necessaria da mettere in atto con la politica per il raggiungimento degli obiettivi del contratto di governo. | Il governo è un po’ troppo invadente con l’Istat. Il ministero dell'Economia ha annunciato un incontro per trovare una "sinergia" con l'istituto di statistica, che però dovrebbe rimanere terzo ed estraneo alla politica. |
Il museo Jeu de Paume a Château de Tours, in Francia, ospita fino al prossimo 31 maggio la mostra “Nicolás Muller (1913-2000). Traces of exile”, la prima grande mostra francese interamente dedicata al fotografo ungherese Nicolás Muller, morto in Spagna nel 2000 e oggi considerato uno dei principali esponenti della fotografia documentaria ungherese del Novecento. I lavori esposti a Château de Tours comprendono migliaia di fotografie scattate da Muller tra il 1935 e il 1981, e provengono dagli archivi custoditi dalla sorella Ana. Come molti dei fotografi ungheresi di quegli anni, tra cui André Kertész e Robert Capa, Muller ha trascorso gran parte della sua vita in esilio. Nato nel 1913 in una famiglia ebrea, ebbe la sua prima macchina fotografica quando aveva 13 anni, e sviluppò una passione più profonda per la fotografia durante gli anni in cui studiò legge all’Università di Seghedino, in Ungheria. «Ho imparato che la fotografia può essere un’arma, un documento autentico della realtà», disse una volta Muller. Muller lasciò l’Ungheria nel 1938 e passò alcuni periodi della sua vita a Parigi, in Portogallo e in Marocco, a Tangeri, sotto la protezione del Sultano Muhammad V, prima di sistemarsi stabilmente in Spagna. Tra i soggetti ricorrenti nella fotografie di Muller ci sono quelli comuni a molti dei fotografi contemporanei a lui: lavoratori nei campi, donne che lavorano, operai nei cantieri e scene di campagna. | Le fotografie di Nicolás Muller. Migliaia di lavori di uno dei più apprezzati fotografi ungheresi del Novecento, in mostra a Château de Tours, in Francia fino al prossimo maggio. |
Il mondo visto dall’alto è spesso uno spettacolo di panorami e colori notevoli anche solo per il fatto di essere ripreso da una prospettiva meno accessibile (anche se poi, con le foto di droni, lo è diventata un po’ di più). Dalle agenzie fotografiche arrivano spesso foto aeree di campi, risaie e deserti che mostrano i pattern – un concetto complesso da rendere in italiano, che comprende motivi, disegni e spesso ripetizioni – che troviamo in natura, quando le linee imitano la geometria e le loro ripetizioni danno una sensazione di ordine. Altre immagini invece sono visibili con uno sguardo più attento, isolando un particolare dal resto: le strisce di una zebra, gli incastri dei caschi di banane in un mercato o uno stormo di uccelli sui fili elettrici. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Il mondo è fatto di pattern. Album fotografico di linee e disegni che si ripetono in schemi geometrici e armoniosi: cespi di banane, piccoli cactus, risaie, e il mantello di una zebra. |
Da qualche settimana Quarto Potere – da decenni considerato uno dei migliori film di sempre, se non proprio il migliore – ha perso la valutazione di “100%” sul popolare aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes. Quarto Potere è passato a un meno perfetto 99%, perché è saltata fuori una vecchia recensione molto negativa del film che ne ha abbassato la media. La recensione, recuperata chissà come e aggiunta al sito come parte di un più generale lavoro di espansione del bacino di articoli da cui attinge per calcolare le sue medie, la scrisse il 7 maggio 1941 un critico senza nome e fu pubblicata a pagina 25 dell’edizione di quel giorno del Chicago Tribune. Il risultato è che ora il film di animazione del 2017 Paddington 2, secondo capitolo di una apprezzata storia su un orso parlante, ha una valutazione complessiva superiore al più celebrato film della storia del cinema, secondo quello che forse è il più popolare sito di questo tipo al mondo. | Una recensione di 80 anni fa ha spodestato “Quarto Potere” su Rotten Tomatoes. La sua aggiunta a quelle considerate dal popolare aggregatore di critiche lo ha escluso dal gruppo di film con la valutazione massima. |
Tra le cose più lette sul Post questa settimana c’è la storia del fotografo Oliver Morin e di come è riuscito a fotografare l’atleta giamaicano Usain Bolt mentre, dietro di lui, scoppiava un fulmine. Tra i personaggi va ricordato il fisico e matematico Erwin Schrödinger e il suo celebre “paradosso del gatto” e, a proposito di animali, questa settimana ne è stato scoperto uno nuovo, un tenero carnivoro che si chiama olinguito. Ci sono anche molte belle foto, tra cui tatuaggi vintage e indimenticabili copertine di dischi famosi. – Chi ha fatto la foto di Bolt col fulmine Oliver Morin ha raccontato come è riuscito a fotografare Usain Bolt mentre correva, dopo aver vinto la gara dei 100 metri maschili ai Campionati mondiali di atletica leggera a Mosca, e, sullo sfondo, il cielo illuminato da un fulmine. | Sunday Post. Bolt e il fulmine nella fotografia, l'arrivo dell'olinguito e famose copertine di dischi, tra le cose più lette sul Post questa settimana. |
Lo scrittore dominicano Junot Díaz – accusato di comportamenti inopportuni da alcune donne – si è dimesso da presidente del premio Pulitzer. Díaz, che ha 49 anni ed è lui stesso stato premiato con un premio Pulitzer, era stato accusato di comportamenti inopportuni e aggressivi da tre donne nel mondo dell’editoria. L’organizzazione dei premi Pulitzer ha detto che inizierà un’indagine indipendente per verificare le accuse nei confronti di Díaz, e che lui nel frattempo continuerà a far parte del consiglio dell’organizzazione. Díaz – che ha detto di voler collaborare all’indagine – era diventato presidente del consiglio dei premi Pulitzer lo scorso aprile per anzianità. Il suo posto verrà preso dal precedente presidente del consiglio, Eugene Robinson. | Lo scrittore Junot Díaz – accusato di comportamenti inopportuni da tre donne – si è dimesso da presidente del premio Pulitzer. |
Quando si sfogliano le liste dei migliori film di sempre, fatte da questo o quel critico, questa o quella rivista di cinema, capita spesso – soprattutto ai più giovani – di rendersi conto di non averne visti tantissimi (e anche di avere la sensazione “un’altra lista di migliori film?”). Frequentando i cinema è improbabile imbattersi in programmazioni di un film del 1939 o di uno del 1958, mentre i forum online sono pieni di discussioni sui film del momento, quelli di cui tutti parlano, che si vanno a vedere con gli amici e su cui si litiga per giorni. BBC, allora, ha provato a fare una lista dei migliori film recenti, quelli usciti al cinema dopo il 2000 (sì, lo sanno anche loro che il secolo è iniziato nel 2001) e che hanno più probabilità di essere ricordati anche da chi non ha una cultura storica del cinema. Per mettere insieme la classifica, BBC ha chiesto a 177 critici ed esperti di cinema di tutto il mondo (da tutti i continenti tranne l’Antartide, dicono) di indicare i loro 10 migliori film recenti e poi ha sintetizzato la classifica riordinando le scelte di tutti. Con tre film a testa, i registi più apprezzati sono Wes Anderson, Apichatpong Weerasethakul, Christopher Nolan, Michael Haneke, Paul Thomas Anderson e i fratelli Coen. L’anno con più film in classifica è il 2012, che ne ha 12, seguito dal 2013, che ne ha 9. Non ci sono i film di Harry Potter quindi potete prendervela comunque con lo snobismo dei soliti critici. | I migliori 100 film del 21esimo secolo. Almeno secondo BBC e 177 critici ed esperti di tutto il mondo (e per una volta non ci può essere "Quarto Potere"). |
Repubblica ha pubblicato un video che mostra il figlio 16enne del ministro dell’Interno Matteo Salvini mentre viene portato a fare un giro a bordo di una moto d’acqua della Polizia, sulla spiaggia di Milano Marittima, in Emilia-Romagna. Nel video, che mostra all’inizio anche lo stesso Salvini mentre si scatta delle foto con i poliziotti, si vedono anche due uomini in costume che, dopo essersi qualificati a loro volta come poliziotti, chiedono con insistenza al cronista di Repubblica di smettere di riprendere. Alle richieste di spiegazioni, i due rispondono genericamente di «non riprendere un mezzo della Polizia di Stato, perché mette in difficoltà tutti quanti noi». Quando il cronista chiede chi ci sia a bordo della moto d’acqua, il poliziotto risponde che il suo collega è da solo, nonostante ci sia evidentemente con lui un ragazzo, identificato da Repubblica come il figlio di Salvini. Martedì sera, Salvini ha commentato l’episodio: «Errore mio da papà, nessuna responsabilità va data ai poliziotti, che anzi ringrazio perché ogni giorno rischiano la vita per il nostro Paese». Dopo la pubblicazione del video, la Questura di Ravenna ha detto che sta facendo degli accertamenti per verificare se ci sia stato un uso improprio del mezzo. Il video è stato commentato da alcuni esponenti dell’opposizione, tra cui i deputati del Partito Democratico Maria Elena Boschi e Andrea Romano, che ha definito la vicenda «un’umiliazione per tutti». | Il video del figlio di Salvini su una moto d’acqua della Polizia. Lo ha pubblicato Repubblica, e mostra anche due poliziotti chiedere insistentemente al cronista di non riprendere. |
Lunedì 15 settembre il segretario regionale del Partito Democratico siciliano Fausto Raciti, in una lunga intervista al quotidiano Live Sicilia, ha detto che il suo partito toglierà il sostegno al governatore della regione Rosario Crocetta, a sua volta iscritto al PD: «Il PD non può che separare il proprio destino da questo governo», ha dichiarato Raciti. E ancora: «Da adesso in poi, chi vorrà sostenere questa esperienza dovrà dirlo apertamente. Dovrà metterci la faccia. Noi scendiamo qui». Queste dichiarazioni, almeno in teoria, dovrebbero significare la perdita per Rosario Crocetta della maggioranza al Parlamento siciliano, ma non è molto chiaro che cosa succederà concretamente: c’è infatti un precedente. Lo scorso settembre la direzione regionale del Partito Democratico siciliano aveva deciso di ritirare il sostegno al governo Crocetta e chiesto ai quattro assessori che lo rappresentavano in giunta di dimettersi. Nessuno di loro aveva accettato. A quella crisi fece seguito, in aprile, un rimpasto. I quattro assessori in quota PD nella nuova giunta erano: Giuseppe Bruno, Nelli Scilabra, Roberto Agnello, Maria Rita Sgarlata considerati vicini a dirigenti del PD come Davide Faraone e Giuseppe Lupo e dunque a quelle correnti del Partito Democratico che fanno riferimento alla cosiddetta “areadem” di Franceschini e a Matteo Renzi. | Il PD siciliano contro Crocetta, di nuovo. Il governatore dovrebbe perdere la maggioranza, almeno in teoria: comunque vada, il caso politico del PD in regione si trascina ormai da mesi. |
Il Financial Times scrive che la catena di caffetterie Starbucks sta per subire una catastrofe di immagine per via di un’accusa di elusione fiscale. Una campagna nata sui social network, a cui hanno contribuito leader politici e sindacalisti, ha invitato i britannici a boicottare la catena, mentre alcuni deputati hanno richiesto una commissione per indagare sulla situazione fiscale dell’azienda. Il caso è cominciato lunedì scorso, quando l’agenzia di stampa Reuters ha pubblicato un’inchiesta in cui raccontava come Starbucks in 14 anni di attività nel Regno Unito, grazie a una serie di detrazioni, sia riuscita a pagare soltanto 8,6 milioni di sterline di tasse sui profitti a fronte di un fatturato di quasi 3 miliardi. Secondo Reuters l’azienda non ha fatto nulla di illegale: da circa 14 anni Starbucks UK – cioè la divisione britannica della catena – risulta in perdita o a malapena in pari, quindi non ha dovuto pagare tasse sui profitti. | I guai di Starbucks nel Regno Unito. È accusata di non aver pagato un sacco di tasse: rischia il boicottaggio e soprattutto un pesante contraccolpo per la sua immagine. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 6.968 casi positivi da coronavirus e 31 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 3.285 (83 in più di ieri), di cui 337 nei reparti di terapia intensiva (15 in più di ieri) e 2.948 negli altri reparti (68 in più di ieri). Sono stati analizzati 105.389 tamponi molecolari e 124.650 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 6,32 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,21 per cento. Nella giornata di martedì i contagi registrati erano stati 5.636 e i morti 31. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (868), Toscana (774), Lombardia (768), Lazio (645) e Veneto (620). | I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 11 agosto. |
In un’intervista data a Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano, l’inviato delle Iene Matteo Viviani ha ammesso di aver inserito dei video falsi nel servizio in cui ha raccontato “Blue Whale”, il misterioso fenomeno di internet nato in Russia che secondo qualcuno avrebbe spinto diversi adolescenti al suicidio ma sulla cui fondatezza circolano molte perplessità. L’ammissione di Viviani è arrivata dopo un video della pagina Facebook “Alici come prima”, che ha scoperto che alcuni dei video che mostravano suicidi di adolescenti mostrati dalle Iene erano diversi da come erano stati presentati. Viviani, infatti, introduceva i video dicendo che mostravano ragazzi buttarsi giù dai palazzi per via di Blue Whale, che dovrebbe consistere in una serie di prove della durata di 50 giorni che comprendono automutilazione e privazione del sonno, e che si dovrebbero concludere con il suicidio di chi la sta facendo. Il video di Alici mostra però che i filmati presentati – che sono molto forti e disturbanti – in certi casi non possono essere collegati a Blue Whale: uno per esempio è stato girato in Cina (mentre Viviani diceva che erano tutti stati girati in Russia), un altro risale al 2010, prima che il presunto fenomeno cominciasse, e un altro ancora ha molti elementi che fanno pensare si tratti di un falso. Viviani ha spiegato a Lucarelli di aver ricevuto i video da una tv russa su una chiavetta USB, aggiungendo: «Ammetto la leggerezza nel non aver fatto tutte le verifiche». Ha però difeso la scelta di diffonderli, dicendo che «erano comunque esplicativi di quello di cui parlava il servizio». Alla domanda di Lucarelli sul perché includere dei video falsi, Viviani ha risposto: «Era solo il punto di partenza, cambiava qualcosa se mettevo un voice over [cioè una voce fuori campo] di 4 secondi in cui dicevo che quei video non erano collegati al Blue Whale?». | Le Iene hanno ammesso che i loro video dei suicidi per “Blue Whale” erano falsi. L'inviato Matteo Viviani ha parlato di «leggerezza nel non aver fatto tutte le verifiche»: alcuni erano girati in Cina, altri erano vecchi, altri erano delle messe in scena. |
Il 20 febbraio di cinquant’anni fa, la missione spaziale Mercury-Atlas 6 (MA-6) partì alle 9:47 del mattino dal Complesso di lancio 14 di Cape Canaveral in Florida. A bordo della navicella Friendship 7 c’era l’astronauta John H. Glenn, Jr, che pochi minuti dopo sarebbe diventato il primo statunitense a compiere l’orbita terrestre. Il volo fu un successo: la capsula fece per tre volte il giro della Terra nel corso di 4 ore e 55 minuti di volo, poi rientrò nell’atmosfera terrestre e si tuffò nell’Oceano Atlantico dove fu recuperata dal cacciatorpediniere USS Noa DD-841. La missione faceva parte del programma spaziale Mercury, avviato nel 1959 con l’obiettivo di portare il prima possibile un uomo in orbita. Erano gli anni della Guerra fredda e Stati Uniti e Unione Sovietica si combattevano anche sul fronte della conquista dello spazio, con dimostrazioni di forza sul piano della ricerca e dello sviluppo tecnologico. Inviare un uomo nello spazio e poterlo riportare sano e salvo al suolo significava avere la possibilità di usare potenti lanciatori (missili), le cui tecnologie sarebbero tornate utili anche per scopi bellici nel caso di un conflitto diretto tra i due blocchi. | Il viaggio in orbita di John Glenn. Le foto e la storia del primo statunitense a compiere l'orbita terrestre, cinquant'anni fa. |
Walt Mossberg, il temuto giornalista esperto di tecnologia del Wall Street Journal, ha provato per cinque giorni il nuovo BlackBerry PlayBook, il primo tablet prodotto da RIM che sarà in commercio negli Stati Uniti e in Canada a partire da domani. Il nuovo dispositivo, presentato per la prima volta verso la fine dello scorso settembre, sembra essere promettente, ma difficilmente metterà in difficoltà Apple che ha da poco messo sul mercato la seconda versione del suo iPad e che per ora controlla con un ampio vantaggio il mercato dei tablet. Questa prima edizione del PlayBook non si collega alla rete cellulare e manca di alcune applicazioni basilari predefinite come quelle per la posta, la rubrica, il calendario, le note e persino per BlackBerry Messenger, la famosa chat realizzata da RIM. Per avere queste funzionalità con il tuo PlayBook da 500 dollari, devi usarlo in prossimità di un BlackBerry attraverso una connessione senza fili basata sul Bluetooth. Quando questo collegamento viene effettuato, queste applicazioni fondamentali compaiono sullo schermo del PlayBook, attraverso un sistema chiamato Bridge. | Il PlayBook è un passo falso? wall Street Journal e Slate si chiedono se il produttore dei BlackBerry abbia toppato sul tablet. |
Geri Halliwell, Emma Bunton, Melanie Brown e Melanie Chisholm — quattro delle cinque componenti delle Spice Girls, il più famoso gruppo pop femminile della storia — hanno annunciato oggi che si riuniranno per un tour in programma nel 2019 con sole date britanniche. Non ci sarà Victoria Beckham, la quinta componente del gruppo, anche se in estate, quando ci furono le prime indiscrezioni sul ritorno per un tour, era stata ritratta in alcune foto con le altre componenti. Per le Spice Girls questa sarà la seconda reunion dopo quella del 2007 e una più breve in occasione delle Olimpiadi di Londra del 2012. Breaking Spice news… Tickets on sale Saturday 10.30am ✌?#GirlPower #FriendshipNeverEnds pic.twitter.com/QmWrXOWLMd | Le Spice Girls si riuniranno per un tour nel 2019, ma senza Victoria Beckham. |
Questa settimana è iniziata con una ricca raccolta fotografica delle persone famose passate agli Emmy Awards, che sono considerati gli “Oscar della tv” statunitense e hanno ospitato tantissimi degli attori e attrici che siamo abituati a vedere a prime-eventi-gala. Altri erano al festival del cinema di San Sebastian: Monica Bellucci, Hugh Grant e Ewan McGregor, tra gli altri. Se stasera pensate di andare al cinema avete tra le opzioni I magnifici 7: Chris Pratt, Denzel Washington, Peter Sarsgaard e Maggie Gyllenhaal erano alla prima a New York. Chi vive a Milano sta avendo a che fare con una settimana piena di eventi per la settimana della moda: la modella di cui si parla di più è Gigi Hadid, anche per la storia di una gomitata in faccia a uno che ha provato a prenderla in braccio. Si sono visti in città anche i tennisti Novak Djokovic e Serena Williams. Poi valeva la pena fotografare un momento molto amichevole tra Francois Hollande e Joe Biden, il baciamano di Giovanni Malagò a Virginia Raggi e il Papa con camice e mascherina da ospedale. Per quelli che stanno ancora pensando al divorzio tra Brad Pitt e Angelina Jolie: quella foto di Jennifer Aniston è stata scattata prima della notizia. | Celebripost. Il Papa con camice e mascherina da ospedale, Gigi Hadid e i coniugi Clooney, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana. |
È stato diffuso il secondo trailer di Tartarughe Ninja, il nuovo film sui personaggi della serie a fumetti ideata nel 1984 dai disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird, per la casa editrice statunitense Mirage Studios. Il film uscirà in Italia il 18 settembre 2014 ed è stato diretto dal regista sudafricano Jonathan Liebesman. Ha come protagonisti Megan Fox, che interpreta la giornalista April O’Neil, e Pete Ploszek, Alan Ritchson, Noel Fisher e Jeremy Howard, che interpretano le tartarughe ninja. Il film è prodotto dalla Platinum Dunes di Michael Bay. | Il secondo trailer di “Tartarughe Ninja”. Il film basato sui personaggi della serie a fumetti ideata trent'anni fa da Kevin Eastman e Peter Laird: uscirà in Italia a settembre. |
La NASA ha diffuso una nuova immagine del cosiddetto “esagono di Saturno”, la gigantesca formazione nuvolosa esagonale che si trova al polo nord del pianeta. L’immagine è stata realizzata dalla sonda Cassini, che si trova in orbita intorno a Saturno da quasi 13 anni e che ha da poco iniziato l’ultima fase della sua missione, che prevede una serie di passaggi ravvicinati nello spazio tra il pianeta e i suoi famosi anelli. L’esagono è stato ripreso da Cassini il 22 gennaio scorso, quindi prima dell’inizio delle nuove manovre intorno a Saturno, e offre una prospettiva diversa dal solito, che consente di vedere parte degli anelli del pianeta. L’immagine è stata realizzata mentre Cassini si trovava a 900mila chilometri da Saturno e a una distanza di 1,6 miliardi di chilometri dalla Terra. L’esagono di Saturno ha un’estensione massima di 30mila chilometri (il diametro della Terra è di circa 12.700 chilometri) ed è stato originato da una grande tempesta al suo centro, una sorta di ciclone, con venti che superano i 320 chilometri orari. Le correnti d’aria hanno dato alla perturbazione il suo aspetto esagonale. Sulla Terra, i cicloni hanno di solito una durata limitata dal tempo, determinata soprattutto dal loro passaggio sulla terraferma, che porta al loro indebolimento. Saturno è sostanzialmente una grande palla di gas e questo condiziona il comportamento dell’esagono: gli astronomi sanno che esiste da decenni, ma non si esclude che si possa essere originato secoli fa. | Una nuova foto dell’enorme esagono di Saturno. È una gigantesca perturbazione, più ampia del diametro della Terra, e la sonda Cassini l'ha fotografata da vicino. |
I ribelli libici e i giornalisti al loro seguito stanno facendo diverse interessanti scoperte grazie a quanto trovato nel bunker di Muammar Gheddafi a Bab al-Aziziya, espugnato martedì. Uno di questi ha a che fare con la corretta grafia del nome di Gheddafi. Chi in questi giorni ha dato un’occhiata alla stampa straniera, infatti, si sarà accorto dei molti modi in cui il nome del dittatore libico si può scrivere in caratteri latini: Qaddafi, Gaddafi, Kadhafi, Qathafi, eccetera. Il cognome si trova scritto con o senza “Al” che lo preceda. Poi c’è il nome: Muammar, Mu’ammar, Moamer, Mouammar, eccetera. La Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti elenca 72 modi diversi di scrivere il nome di Gheddafi, come siamo abituati a scrivere in Italia. New York Times, Associated Press e Xinhua ne mettono insieme 112, che due anni fa ABCNews elencò uno per uno. Nella prima puntata della celebre serie tv The West Wing si vede tra le altre cose il capo dello staff del presidente americano impegnato in una discussione sulla corretta traslitterazione del cognome del dittatore libico in un cruciverba. | Come si scrive “Gheddafi”? il ritrovamento di un passaporto nel bunker di Bab al-Aziziya fornisce un chiarimento definitivo a una domanda che aveva 112 risposte diverse. |
Il Senato ha dato l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona nel caso dei migranti soccorsi dalla nave militare italiana Gregoretti nell’agosto del 2019. Il voto si è tenuto in mattinata, ma fino alle 19 è stata lasciata la possibilità di votare a distanza per i senatori assenti. Era abbastanza scontato che il Senato approvasse la richiesta, arrivata a dicembre da parte del Tribunale dei ministri di Catania. L’ordine del giorno presentato da Forza Italia e Fratelli d’Italia per negare l’autorizzazione a procedere ha ricevuto solo 76 voti a favore, quelli contrari sono stati 152 (M5s, Pd, Italia Viva e Leu). Numero desunto dal tabellone luminoso del Senato pic.twitter.com/ocz1GYu9Ob | Il Senato ha deciso che Salvini potrà essere processato sul caso Gregoretti. Ma non è sicuro che sarà processato: la decisione spetterà alla procura di Catania e al giudice per le udienze preliminari. |
Lunedì sera in diverse città italiane, fra cui Milano, Torino e Napoli, ci sono state proteste contro le restrizioni imposte dal nuovo decreto del presidente del Consiglio (DPCM) per contenere la diffusione del contagio da coronavirus che prevede, tra le altre cose, la chiusura di bar e e ristoranti alle 18. A Milano un corteo non autorizzato di un centinaio di persone ha attraversato il centro della città partendo da piazzale Loreto, passando per Corso Buenos Aires, per poi cercare di raggiungere la sede della regione Lombardia dove è stato fermato dalla polizia schierata. I manifestanti, che gridavano slogan contro il governo, avrebbero lanciato anche tre bottiglie incendiarie, tra cui una verso un’auto della polizia locale che però non è stata colpita. Un poliziotto è stato ferito e 28 manifestanti, tra cui 13 minori, sono stati fermati. | Le proteste contro l’ultimo DPCM. A Milano e Torino ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia, mentre a Napoli in migliaia si sono ritrovati in piazza Plebiscito per protestare pacificamente contro le chiusure. |
Ieri Daniela Poggiali, ex infermiera 45enne dell’ospedale di Lugo (Ravenna), è stata assolta in appello dall’accusa di avere ucciso la paziente Rosa Calderoni iniettandole una dose di cloruro di potassio. Del caso di Poggiali si parlò molto nel 2014: l’accusa legò la morte di Calderoni ad altre decine di morti “sospette”, molte delle quali avvenute nei turni di Poggiali (che si è sempre definita innocente). I giornali la soprannominarono “infermiera killer”. Nel marzo 2016 Poggiali era stata condannata all’ergastolo per la morte di Calderoni. Nel processo di appello, una perizia medica ha stabilito che la morte di Calderoni non fu improvvisa – come sostenuto dall’accusa – e “solo in parte compatibile” con l’iniezione di alte quantità di cloruro di potassio. Poggiali è già uscita dal carcere di Bologna, dove si trovava dall’ottobre 2014. «Sì! Sì!», un urlo a pieni polmoni e poi il pianto, ieri a Bologna, nella piccola aula della Corte d’Assise d’Appello ha costretto il giudice a chiedere silenzio per completare la lettura della sentenza con la quale l’ex infermiera Daniela Poggiali, 45 anni, è stata assolta «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di omicidio di Rosa Calderoni. La donna, 78enne, era morta l’8 aprile 2014 all’ospedale di Lugo dove era ricoverata. Dopo più di due ore di camera di consiglio è stata ribaltata la sentenza di primo grado con la quale, a Ravenna, era stato comminato l’ergastolo all’ex sanitaria. | La cosiddetta “infermiera killer” è stata assolta. I giornali avevano soprannominato così Daniela Poggiali, accusata di essere coinvolta in decine di morti sospette nell'ospedale di Lugo. |
Quindici anni fa il Motorola RAZR era tra i telefoni cellulari più diffusi al mondo. Si richiudeva su se stesso, “a conchiglia”, e da aperto era il cellulare più sottile mai messo in commercio. In poco tempo il RAZR divenne uno dei più grandi successi commerciali nel campo della telefonia: ne furono venduti 130 milioni. L’arrivo degli iPhone e degli altri smartphone nel 2007 cambiò tutto, però, facendo sembrare obsoleti i cellulari con i tasti e chi li produceva, alcuni dei più grandi marchi al mondo come Motorola, RIM (BlackBerry) e Nokia. Ora, a distanza di qualche anno dalla sua fine, Motorola ha resuscitato il RAZR per un’operazione nostalgia piuttosto ambiziosa – e costosa – che spera faccia aumentare l’interesse negli smartphone con schermi pieghevoli. Il nuovo RAZR ricorda esteticamente il modello originale di quindici anni fa: ha lo stesso meccanismo a conchiglia, ma invece di rivelare un piccolo schermo e una tastiera, quando viene aperto mostra un grande touchscreen che copre buona parte della superficie interna. Lo schermo è flessibile e si ripiega su se stesso quando lo smartphone viene chiuso per riporlo in tasca. Nella parte esterna c’è un touchscreen, più piccolo, che può essere utilizzato per controllare le notifiche e regolare qualche impostazione del telefono, senza doverlo aprire ogni volta. | Motorola ha resuscitato il suo RAZR. La nuova versione del famoso cellulare ha uno schermo pieghevole, per piacere sia ai nostalgici sia a chi 15 anni fa era troppo giovane per averlo. |
Aggiornamento delle 21.00: Il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato la fine del mandato esplorativo che gli aveva affidato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dicendo che tra le posizioni dei partiti che sostenevano il secondo governo di Giuseppe Conte «permangono distanze» e che «non c’è unanime disponibilità a dare vita a una maggioranza». Si aspetta che parli Mattarella. *** | La vecchia maggioranza non si è messa d’accordo. La riunione di oggi non ha portato a un risultato, ha detto Roberto Fico al presidente Mattarella, che ora deve decidere cosa fare. |
Mulino Bianco è probabilmente la marca di biscotti e merendine più conosciuta d’Italia: molti sono cresciuti inzuppando i biscotti nel suo famoso coccio, che si otteneva con la raccolta punti, e anche oggi li infilano ogni giorno nello zainetto dei figli per la merenda. Mulino Bianco fu fondata nel 1974 come linea dolciaria di Barilla, e nel 1975 esordì con cinque biscotti: alcuni, come le Pale e i Mugnai, si sono persi nel tempo, altri come Galletti e Tarallucci, sono ancora tra i preferiti dei clienti. re La prima pubblicità di Mulino Bianco, nel 1975 (archivio storico barilla / ANSA) | I biscotti e le merendine più venduti di Barilla e Mulino Bianco. Non dimenticate di scommettere con i vostri amici, prima di cliccare. |
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ex capo politico del Movimento 5 Stelle, ha scritto un post su Facebook per motivare la sua decisione di votare Sì a entrambi i quesiti posti agli iscritti al Movimento in una votazione online in corso sulla piattaforma Rousseau. I quesiti riguardano due significative modifiche delle regole del Movimento, la modifica del cosiddetto “mandato zero” e le alleanze con i «partiti tradizionali» alle elezioni amministrative: la votazione è cominciata alle 12 del 13 agosto e si concluderà alle 12 del 14 agosto. Tra i due quesiti quello che ha fatto più discutere è il primo, che in sostanza permetterà agli iscritti al Movimento di considerare nulla un’esperienza da consigliere comunale, e poter superare quindi il vincolo dei due mandati: una delle regole su cui il M5S era stato fondato e su cui aveva molto insistito per dimostrare la sua differenza dagli altri partiti. Secondo molti questa modifica servirà a permettere alla sindaca di Roma Virginia Raggi di candidarsi a un secondo mandato alla guida della città, nonostante abbia già avuto un’esperienza da consigliera comunale e abbia quindi già completato due mandati. | Il M5S si evolve. Lo ha detto Luigi Di Maio, per spiegare la sua decisione di votare Sì alla modifica del cosiddetto "mandato zero", e permettere quindi a Virginia Raggi di ricandidarsi a sindaca di Roma. |
Martedì mattina la nave della ong spagnola Open Arms ha soccorso una donna al largo delle coste della Libia. La donna, l’unica trovata viva dalla ong dopo il naufragio di un barcone di migranti, si chiama Josefa (e non Josephine, come detto inizialmente), è originaria del Camerun, ha 40 anni ed è ancora in stato in shock: prima di essere tirata fuori dall’acqua era rimasta per due giorni in mare attaccata a una tavola, quello che restava del fondo del gommone su cui viaggiava insieme ad altre decine di persone. Insieme a lei, i soccorritori hanno trovato altre due persone: una donna, morta da diverse ore, e un bambino di età stimata tra i 3 e i 5 anni, morto probabilmente un’ora prima dell’arrivo dei soccorsi. Le foto dei soccorsi, molto crude e impressionanti, si possono vedere qui. Da ieri Josefa viene curata per ipotermia e ha cominciato a raccontare quello che è successo: una storia che sembra coinvolgere la Guardia costiera libica, ma con diversi punti ancora poco chiari, e che ha già provocato un duro scontro tra Open Arms e il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini. Per esempio non è chiaro cosa sia successo al barcone, trovato in mille pezzi dopo un intervento delle autorità libiche, così come non è chiaro il motivo per cui siano state trovate sul luogo del naufragio solo tre persone. | La storia della donna trovata nel Mediterraneo. Quello che sappiamo, messo in ordine: l'intervento della ong Open Arms, il recupero di due cadaveri, le accuse alla Guardia costiera libica e a Matteo Salvini. |
Se il governo non deciderà di intervenire, il prossimo 29 marzo si terrà il referendum costituzionale sulla riforma che stabilisce la riduzione di un terzo del numero dei parlamentari. Essendo un referendum costituzionale, non ci sarà quorum: se la metà più uno dei votanti sceglierà di abrogare la riforma, il numero dei parlamentari non cambierà. Ma con l’epidemia di coronavirus che coinvolge un numero sempre più alto di casi e regioni, con le varie misure prese per evitare assembramenti di persone, molti chiedono un rinvio della consultazione. Il motivo principale dietro questa richiesta, come ha scritto tra gli altri il costituzionalista Massimo Villone sul Manifesto, è che a causa dell’epidemia e delle varie ordinanze regionali che mettono limiti agli assembramenti di gruppi di persone (dalla chiusura delle scuole a quella dei cinema), è difficile se non impossibile svolgere una normale campagna referendaria sul territorio, con incontri pubblici, eventi e comizi. | Il referendum sul taglio del numero dei parlamentari sarà rinviato? dovrebbe tenersi il 29 marzo, ma a causa dell'epidemia di coronavirus in molti chiedono di rimandarlo: il governo dovrà prendere una decisione. |
Nel 2004 una ricerca mostrò che il 20% delle donne americane non era soddisfatto del metodo contraccettivo che utilizzava. Oggi Ann Friedman sul sito Good.is (parte del network americano GOOD, che pubblica anche una rivista trimestrale su temi ambientali, educativi e filantropici) ritorna sul fatto che i metodi contraccettivi per le donne rimangano, oggi, largamente insoddisfacenti. Le sue critiche si rivolgono soprattutto alla pillola anticoncezionale. La pillola funziona essenzialmente somministrando alla donna una dose aggiuntiva dell’ormone progesterone, che, dopo il periodo di produzione degli ovuli, prepara l’utero per l’impianto di eventuali embrioni e favorisce la gravidanza, ma d’altra parte blocca la produzione di ovuli nuovi. Quando una donna è incinta, i livelli di progesterone salgono per impedire nuove fecondazioni che possano minacciare la gravidanza già in atto. L’ormone è, in altre parole, la principale sostanza contraccettiva già presente nel corpo della donna. Con la pillola, questa è assunta in dosi e per periodi tali da bloccare del tutto l’ovulazione, ed è combinata con estrogeni per non avere conseguenze negative sui tessuti uterini. | La pillola si può migliorare? sui giornali americani un dibattito sull'innovazione del metodo anticoncezionale femminile più diffuso. |
Una volta deciso quando visitare Expo, è una buona idea controllare le previsioni del tempo: in caso di pioggia il giro per i padiglioni potrebbe risultare piuttosto scomodo senza un ombrello o un k-way a portata di mano. Data la grandezza del sito espositivo – un milione di metri quadri circa – alcuni tratti vanno necessariamente percorsi camminando all’aperto, senza coperture. Il problema però non riguarda soltanto gli spostamenti. Già appena usciti dalla metro, arrivando all’ingresso Ovest Triulza, bisogna fare un pezzo di strada all’aperto per raggiungere i tornelli: se non c’è coda in caso di pioggia ci si può riparare sotto le tettoie che coprono i metal detector e gli ingressi veri e propri, ma se ci sono tante persone in fila i visitatori rimangono sotto l’acqua ad aspettare. Lo stesso problema si pone per le code che ci sono per visitare i padiglioni più apprezzati: in alcuni casi ci sono tendoni o coperture per riparare le persone in attesa del loro turno di entrata, ma molti hanno le code all’aperto e senza un ombrello difficilmente si può sperare di non bagnarsi. | Expo con la pioggia. L'Esposizione non è proprio a prova di intemperie, tanto che – oltre a portarsi un ombrello – è meglio sperare che ci sia il sole. |
Nel fine settimana al Festival di Venezia sono stati presentati quattro film in concorso (Ema di Pablo Larrain, The Laundromat di Steven Soderbergh, Wasp Network di Olivier Assayas e Joker di Todd Phillips, quello di cui si è più parlato). Ma a Venezia, ogni giorno, si parla di qualcosa di nuovo. Oggi, lunedì 2 settembre, tra i film in gara per vincere il Leone d’oro è stato il turno di No.7 Cherry Lane e del film italiano Martin Eden. Tra le persone più fotografate ci saranno molto probabilmente Timothée Chalamet e Joel Edgerton, che recitano nel film The King di David Michod, in cui il re del titolo è Enrico V. Ma tornando ai film in concorso, No.7 Cherry Lane (il cui titolo originale è Ji yuan tai qi hao) è un film di animazione che parla di uno studente universitario di Hong Kong, delle sue relazioni e di una serie di turbolenti eventi politici che succedono nel frattempo. È certamente un film attuale, ma la storia che racconta è ambientata negli anni Sessanta. Il regista è Yonfan. | Le foto di lunedì al Festival di Venezia. Timothée Chalamet, Joel Edgerton, Lily-Rose Depp e Julie Andrews, tra i più fotografati della giornata. |
Henry Louis Gehrig è stato uno dei più famosi giocatori di baseball nella storia della Major League, la lega professionistica nordamericana. Giocò per molti anni con la squadra dei New York Yankees e partecipò a 2130 partite consecutive dal momento del suo esordio (1923) al suo ritiro (1939), causato da una malattia che lo paralizzò e lo fece morire a pochi giorni dal suo trentottesimo compleanno. La malattia che lo aveva colpito all’epoca era probabilmente una forma di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), diventata quindi nota in molta parte del mondo con il nome di morbo di Gehrig, proprio in ricordo della sua vittima più famosa. La malattia causa un progressivo deterioramento delle cellule nervose, portando alla perdita del controllo dei muscoli volontari e difficoltà respiratorie. Man mano che la malattia avanza diventa più complicata anche la deglutizione, si verificano paralisi e si riduce sensibilmente l’aspettativa di vita. Non esiste una cura per debellare la malattia e le terapie per tenerla a bada sono in genere poco efficaci. | Cosa causa il morbo di Gehrig? una nuova scoperta sulla sclerosi laterale amiotrofica, la malattia mortale nota anche col nome di un giocatore di baseball. |
Dal 5 giugno al 5 luglio sarà aperta a Milano una mostra del famoso fotogiornalista statunitense Steve McCurry. La mostra si intitola “From These Hands, A Journey Along the Coffee Trail” e si terrà al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Saranno esposte 62 fotografie scattate da McCurry in 12 paesi diversi che producono caffè: la mostra è infatti organizzata dal famoso produttore di caffè Lavazza, che collabora con McCurry da 13 anni. La mostra sarà aperta alla domenica e dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 19, mentre il sabato dalle 9.30 alle 21. Il biglietto per la mostra è compreso in quello per il Museo della Scienza e della Tecnologia: il biglietto intero per il museo costa 10 euro, ma ci sono molte riduzioni. La mostra di McCurry sarà successivamente esposta a Venezia dal 23 settembre all’8 novembre alle Tese dell’Arsenale. Il 5 giugno, nel giorno dell’inaugurazione della Mostra al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, McCurry terrà nella piazza davanti al Museo una lezione gratuita sulla fotografia a partire dalle 22. McCurry ha 65 anni e nel corso della sua carriera ha vinto diversi prestigiosi premi di fotografia come il Robert Capa Gold Medal e vari World Press Photo. McCurry è considerato uno dei più importanti fotoreporter contemporanei: fra le altre cose ha documentato l’invasione russa in Afghanistan e molte altre guerre e ha girato e fotografato molti paesi, soprattutto l’India. | Le foto di Steve McCurry a Milano. Da venerdì al Museo della Scienza e della Tecnologia saranno esposte 62 fotografie scattate in paesi produttori di caffè. |
Nell’ultimo anno alcune categorie di scienziati hanno avuto molta più attenzione mediatica del solito per via della pandemia da coronavirus e dell’importanza delle ricerche che la riguardano. Per moltissimi ricercatori però la pandemia è stata un grosso impedimento per la prosecuzione dei propri studi, perché le restrizioni agli spostamenti e le regole sul distanziamento fisico hanno reso più difficile, o impossibile, la ricerca sul campo. Per questo nel 2020 è aumentata l’importanza della scienza partecipata, anche nota con l’espressione inglese citizen science: quella delle ricerche basate sulla collaborazione di tantissime persone diverse, che non fanno gli scienziati per lavoro ma che, senza ricevere nulla in cambio, partecipano a raccolte dati. Sono ad esempio appassionati di animali selvatici che fotografano gli uccelli che avvistano in parchi e città, e poi condividono le immagini (o le registrazioni dei loro canti), con tanto di localizzazione, su apposite piattaforme. Oppure sono ex bambini che sognavano di diventare archeologi e hanno deciso di dedicare un po’ del loro tempo libero a cercare tracce di antiche civiltà osservando fotografie satellitari, come si può fare sul sito GlobalXplorer. Se da un lato la pandemia ha reso più complicate le attività sul campo per i ricercatori, ha anche dato più tempo libero a molte persone volenterose: così i progetti di scienza partecipata sono molto cresciuti, spiega un articolo pubblicato sul sito The Conversation. Alcuni non avevano mai avuto tanti partecipanti come nell’ultimo anno. | È stato un grande anno per la scienza partecipata. La pandemia ha complicato le ricerche sul campo, ma il lavoro degli appassionati ha permesso di portare avanti le raccolte dati. |
Sul sito della Diocesi di Parma è stata pubblicata domenica la notizia che due missionarie, Olga Raschietti (83 anni) e Lucia Pulici (75 anni), sono state uccise nel loro convento di Kamenge, in Burundi, in un quartiere settentrionale di Bujumbura. Il giorno dopo il ministero degli Esteri ha confermato anche l’uccisione di una terza missionaria, Bernardetta Boggian (79 anni), sempre nello stesso convento, precisando però che quest’ultima è stata uccisa in un momento successivo. L’omicidio delle prime due donne è avvenuto nel pomeriggio di domenica, l’omicidio della terza nella notte tra domenica e lunedì. Sulle motivazioni degli omicidi non ci sono ancora notizie ufficiali. Inizialmente si è parlato di un tentativo di rapina finita male, ma non sono stati rubati dei soldi. L’agenzia di stampa AFP ha scritto che secondo uno dei funzionari di Kamenge, Damien Baseka, il sospetto sarebbe un uomo che è stato visto fuggire dalla parrocchia circa un’ora più tardi. Sempre AFP riporta che un altro funzionario di polizia (che ha però voluto mantenere l’anonimato) ha detto che due delle donne sono state sgozzate con un coltello e che una di loro è stata colpita più volte al viso con una pietra. Ha iniziato dunque a circolare l’ipotesi che non si sia trattato di una rapina ma di un agguato contro le donne: si parla di una persona con problemi mentali che sarebbe già stata identificata. Il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, ha detto: «Attendiamo ora che le autorità del Burundi chiariscano quanto accaduto. Ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme delle religiose». | Tre suore italiane uccise in Burundi. Le missionarie sono state uccise in un quartiere di Bujumbura, si sa ancora molto poco di cosa è successo. |
Il sondaggio dell’Espresso sul futuro leader del Partito Democratico sta creando casini in rete ben oltre le più rosee aspettative dei suoi promotori. Ne avevamo parlato stamattina prendendolo con tutte le pinze a disposizione, ma altrove pare invece che i ferramenta fossero chiusi, negli ultimi giorni. E così, ecco la ricostruzione dei fatti che hanno portato a scambi di accuse tra neodirigenti del PD, blogger e giornalisti. – Giovedì 13 l’Espresso pubblica sul suo sito un “sondaggio” così intitolato: “Chi sarà tra cinque anniil leader del Pd?”. I votanti possono scegliere tra nove nomi, più “nessuno di questi” e “non ci sarà nessun ricambio generazionale”. I nove sono i nomi di trenta-quarantenni più circolati negli ultimi anni (Civati, Renzi, Serracchiani, Scalafrotto, Martina) più la brava ma poco nota Federica Mogherini (ci sono poche donne!, deve aver detto qualcuno), l’ancora meno popolare Fausto Raciti (segretario dei Giovani Democratici), il dalemiano in carriera politica crescente Matteo Orfini (responsabile del PD sull’informazione) e Nichi Vendola, cinquantaduenne e nemmeno del PD, ma di montante glamour politico-giornalistico. | Il nuovo PD è come il vecchio PD, ma con i blog? il giochino online sul PD dei "giovani" genera agitazioni e accuse, e all'Espresso si fregano le mani. |
L’astronauta statunitense Scott Kelly è tornato sulla Terra dopo avere trascorso 340 giorni consecutivi in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La capsula spaziale Soyuz che lo ha riportato indietro è partita alle 2 di notte, ha compiuto un turbolento rientro nell’atmosfera terrestre ed è infine atterrata nelle steppe del Kazakistan alle 5:26 del mattino (ora italiana). A bordo c’erano anche il cosmonauta russo Mikhail Kornienko – che come Kelly ha trascorso quasi un anno sulla ISS nell’ambito della missione di lunga durata per valutare gli effetti della microgravità sull’organismo umano – e il cosmonauta Sergey Volkov. I tre sono stati aiutati a uscire dalla Soyuz e, benché impacciati dalle tute, sono apparsi in salute e felici. Kelly, che ha da poco compiuto 52 anni, nei giorni scorsi aveva detto di sentirsi bene e scherzando aveva aggiunto di essere disposto a estendere di un ulteriore anno la sua permanenza sulla ISS. Aveva comunque ammesso che la parte più difficile della sua esperienza era la nostalgia di familiari e amici, con i quali è comunque rimasto in contatto con email e social network. Scott Kelly è molto legato al fratello gemello Mark, anch’egli astronauta e che ha seguito la missione del fratello dalla Terra. Nei prossimi mesi parteciperanno a una serie di test organizzati dalla NASA per metterli a confronto, per capire quali siano gli effetti sull’organismo umano di un periodo così lungo nello Spazio. | Scott Kelly è tornato sulla Terra dopo 340 giorni. L'astronauta statunitense è atterrato in Kazakistan con due colleghi russi: sarà messo a confronto col suo fratello gemello per studiare gli effetti dello Spazio sull'organismo. |
La legge è stata approvata dal Senato, che ha votato la fiducia al governo. *** | Il punto sulla legge anticorruzione. È stata approvata dal Senato, dopo anni di attesa: cosa prevede. |
Martedì 5 luglio il tribunale di Verona ha prosciolto la ricercatrice Ilaria Capua da una serie di accuse, tra cui quella di associazione a delinquere finalizzata alla diffusione di epidemie. Capua è una delle principali esperte di virologia in Italia e nel 2011 ricevette il “Penn Vet World Leadership in Animal Health Award”, il principale riconoscimento della medicina veterinaria. Nel 2013 fu eletta alla Camera con Scelta Civica, mentre lo scorso maggio si dimise da deputata per fare la direttrice di un centro di ricerca ad Orlando, in Florida. Capua è stata sotto indagine per quasi un decennio, ma la notizia dell’inchiesta emerse solo nel 2014, quando il giornalista Lirio Abbate ottenne parte delle carte dei magistrati e il settimanale l’Espresso dedicò al caso l’intera copertina. | La storia di Ilaria Capua. Una delle più famose ricercatrici italiane è stata prosciolta dall'accusa di aver diffuso ceppi di influenza aviaria per guadagnare dalla vendita dei vaccini. |
Oggi il presidente del consiglio Mario Monti ha tenuto la tradizionale conferenza stampa di fine anno a palazzo Chigi. Il discorso di Monti, che è durato circa 45 minuti, è stato preceduto da un intervento del presidente nazionale dell’ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino. Monti ha detto poco di preciso su quali saranno le misure che intende prendere, ma ne ha voluto spiegare “la logica e i tempi”: questi ultimi dovranno essere rapidi, in modo da arrivare pronti agli incontri dell’Unione Europea di fine gennaio. In generale, Monti ha sottolineato diverse volte le responsabilità pesanti che ha il suo governo, e in un certo senso ha chiesto un nuovo credito di fiducia agli italiani senza esporsi troppo nel merito, passando il messaggio che “il momento è grave, noi stiamo lavorando duro, fidatevi che lavoreremo bene”. Monti ha comunque usato diversi espedienti da politico consumato e per nulla ingenuo, durante la conferenza stampa: in chiusura, ad esempio, senza darci importanza a parole, ha fatto riferimento ai sondaggi che gli darebbero un sostegno popolare più solido di quello che si aspetta (che, ha detto, sarebbe “zero”). | Il discorso di Monti in 4 punti. Il presidente del consiglio non ha annunciato misure concrete, ma ha detto che si passerà dagli atti "dovuti" a quelli "voluti". |
Senza il crocifisso sul muro, dicono, l’Italia non sarebbe piú la stessa. Se il simbolo cristiano della Passione non avesse piú il diritto (o l’obbligo) di stare appeso alle pareti dei nostri edifici statali, tutti gli italiani verrebbero privati di qualcosa di particolarmente prezioso, perderebbero un ingrediente costitutivo della loro identità. Non lo dicono solo tanti cattolici, che pure – quando vogliono raccogliersi davanti all’arredo sacro che piú direttamente ricorda il sacrificio del Salvatore – possono ben farlo in una chiesa, inginocchiandosi davanti al crocifisso che sta presso l’altare. Lo dicono tanti laici. Quand’anche riconoscano di non credere nella Buona Novella, si affannano a spiegare che sí, che il crocifisso significa qualcosa anche per loro, o comunque che sta bene là dov’è. E poi, aggiungono, quel pezzo di legno e d’avorio non ha mai fatto male a nessuno. Io penso che gli uni e gli altri abbiano ragione, a dire che senza il crocifisso di Stato l’Italia non sarebbe piú la stessa. Ma proprio per questo vorrei che fosse tolto dal muro: perché l’Italia del futuro non somigliasse all’Italia del presente. Perché gli italiani maturassero idee nuove – meno provinciali, piú chiare, piú generose – su che cosa significano i simboli, soprattutto i simboli che pretendono di essere universali. E perché raggiungessero una visione meno zuccherosa e piú razionale, meno retorica e piú critica, insomma una visione piú seria, dei modi in cui la presenza (e l’invadenza) della Chiesa nella vita collettiva ha condizionato e condiziona la nostra storia. Vorrei che il crocifisso fosse tolto dal muro, perché credo che un’Italia dove le pareti degli edifici statali fossero bianche non sarebbe un’Italia piú povera, e deteriore: sarebbe un’Italia piú ricca, e migliore. Mentre vado scrivendo queste pagine, i giornali danno periodicamente conto dell’evolversi di un caso giudiziario pendente a Strasburgo dal 2006 per iniziativa di una madre di famiglia padovana che riguarda appunto il crocifisso in Italia, e la possibilità che l’Europa abbia voce in capitolo. La Corte europea dei diritti dell’uomo deve giudicare se l’obbligo di esporre il crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane rappresenti o meno una violazione di diritti fondamentali come sono la libertà di pensiero e di educazione. Ma qualunque possa essere l’esito del contenzioso, io so – tutti noi sappiamo – che i pronunciamenti dei giudici di Strasburgo non basteranno a schiodare neppure un singolo crocifisso dai muri dei nostri edifici statali. Se anche la Corte europea sentenziasse (lo ha già fatto) che la presenza del simbolo cristiano nello spazio pubblico configura una forma di proselitismo religioso, e che in quanto tale è contraria alle regole di una buona convivenza europea, i crocifissi resteranno appesi alle pareti delle scuole, degli ospedali, dei tribunali italiani. Imperterriti, continueranno a vegliare sui grandi mutamenti del piccolo mondo due metri piú in basso: scolaresche di bambini dalla pelle di ogni colore, reparti di ammalati credenti o miscredenti, bande di criminali provenienti da ogni dove… | Contro il crocifisso sul muro. "Il crocifisso di Stato", il nuovo saggio di Sergio Luzzatto: «Senza, sarebbe un’Italia piú ricca, e migliore». |
Oggi è un giorno molto importante per Facebook. A oltre tre mesi di distanza dall’annuncio della propria offerta pubblica iniziale, le azioni della società sono quotate per la prima volta in borsa. Nato da un’idea di Mark Zuckerberg e di un gruppo di suoi amici in un dormitorio di Harvard nel 2004, Facebook è cresciuto rapidamente e oggi conta più di 900 milioni di utenti ed è praticamente presente ovunque sul Web. La società dovrebbe raccogliere 16 miliardi di dollari grazie alla propria quotazione in borsa e il suo valore di mercato complessivo dovrebbe arrivare intorno ai 104 miliardi di dollari. Secondo gli analisti, il prezzo di partenza dei 38 dollari per azione potrebbe salire vertiginosamente già nelle prime ore di contrattazioni in borsa. Il processo per quotare una società prevede diversi passaggi poco intuitivi, come spiegano sul sito di Associated Press con una serie di domande e risposte sulla quotazione in borsa più attesa dell’anno e tra le più grandi mai realizzate negli Stati Uniti. Perché Facebook si quota in borsa? Il principale obiettivo è quello di buona parte delle società che nel tempo hanno deciso di quotarsi in borsa: raccogliere denaro. La vendita delle azioni consente di mettere insieme cospicue somme di denaro da usare nella gestione ordinaria, nell’avvio di nuovi progetti e nell’acquisizione di altre aziende. | 12 cose su Facebook e la Borsa. Le azioni del social network sono sul mercato: le cose da sapere per capire che cosa succederà. |
Il governo Berlusconi ieri ha ottenuto la fiducia sia alla Camera che al Senato, garantendosi così la sopravvivenza nonostante l’uscita dalla maggioranza di Futuro e Libertà. Al Senato il risultato è stato ottenuto con una maggioranza sufficientemente larga: il quorum era 161 voti, il governo ne ha ottenuti 162, ma l’opposizione si è fermata a quota 135. Se anche i dieci finiani avessero votato contro, invece che astenersi, questo avrebbe portato l’opposizione a 145: non abbastanza da insidiare il governo. Alla Camera, come sappiamo, la situazione è ben diversa: il governo ha vinto con soltanto tre voti di scarto, fermandosi a quota 314. A Montecitorio però il quorum è fissato a quota 316. | Cosa succede adesso. Come siamo messi, d'ora in poi: gli scenari possibili. |
Alla fine dello scorso marzo sulla portaerei statunitense USS Theodore Roosevelt furono registrati alcuni casi positivi al coronavirus tra i marinai dell’equipaggio, mentre la nave si trovava al largo nell’oceano Pacifico. In pochi giorni i contagiati divennero centinaia, il capitano denunciò la mancanza di assistenza e considerazione con una lettera poi finita sui giornali, fu rimosso e ne nacque un caso politico che portò alle dimissioni del segretario alla Marina degli Stati Uniti, Thomas Modly. Non fu una vicenda molto edificante per la marina militare più grande e potente al mondo, in compenso un’analisi scientifica sta offrendo importanti indizi sulla COVID-19 e sulla nostra eventuale capacità di diventare immuni dal coronavirus. Un gruppo di ricercatori della Marina e dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) ha condotto test ed esami su alcune centinaia di marinai che si trovavano sulla Roosevelt, poi attraccata al porto di Guam per gestire l’emergenza. In circa un terzo del personale sottoposto agli esami è stata riscontrata la presenza di anticorpi al coronavirus a mesi di distanza dall’infezione, condizione che sembra suggerire la possibilità che si mantenga un certo grado di immunità anche diverso tempo dopo essere entrati in contatto con il virus. In alcuni soggetti è stata in particolare riscontrata la presenza di anticorpi neutralizzanti, specializzati nell’impedire al coronavirus di legarsi alle cellule, a tre mesi di distanza dalla comparsa dei primi sintomi. | Cosa può dirci una portaerei sull’immunità dal coronavirus. Alcuni marinai della USS Theodore Roosevelt, sulla quale si sviluppò un'epidemia a marzo, hanno mostrato i segni di una protezione immunitaria a distanza di tre mesi dai sintomi. |
Sul Corriere della Sera di giovedì 26 febbraio Daniele Manca – vicedirettore, già caporedattore della sezione Economia – analizza l’offerta di Mediaset nei confronti di Rai Way, dicendo che bisognerebbe discutere di opportunità e piani industriali e non ancora di Berlusconi. Rai Way è una società per azioni del gruppo Rai, che possiede e gestisce la rete di diffusione del segnale radiotelevisivo dei canali pubblici: cioè si occupa di mantenere attive e funzionanti le strutture e le stazioni che trasmettono il segnale Rai. Mediaset sta quindi cercando di acquisire il 100 per cento delle azioni di Rai Way per controllare le infrastrutture, non le trasmissioni stesse della televisione pubblica: si creerebbe in questo caso un operatore unico privato (in Spagna e Francia c’è da anni). Per ora il governo ha fatto sapere che, secondo un decreto di legge del 2014, il socio pubblico (quindi la Rai) non può scendere sotto al 51 per cento di azioni Rai Way, per cui Mediaset non può ottenere il controllo totale della società. Daniele Manca si chiede quindi perché, viste le opportunità dell’idea di Mediaset, in caso di blocco dell’Antistrust, la Rai non faccia una contro offerta alla società di Berlusconi. | Invece che Berlusconi. Gli affari Rai Way e Rizzoli-Mondadori sono questioni industriali e di efficienza di aziende e dell'Italia, scrive Daniele Manca: di quello si dovrebbe discutere. |
Aggiornamento delle 23 – Il titolo di Twitter in borsa ha chiuso a 44,94 dollari,in rialzo del 72,84 per cento rispetto al prezzo fissato al lancio, 26 dollari. 16:50 – Il titolo di Twitter in borsa ha aperto a 45,10 dollari, il prezzo fissato per azione dall’offerta pubblica iniziale era di 26 dollari. | Il giorno di Twitter in Borsa. La società ha collocato 70 milioni di azioni raccogliendo 1,8 miliardi di dollari: si aspetta di capire come se la caverà e se incontrerà le difficoltà di Facebook. |
Chuck Berry, uno dei più famosi e importanti chitarristi rock di sempre, che negli anni Cinquanta rivoluzionò il modo di suonare la chitarra elettrica e contribuì alla nascita del rock and roll, è morto sabato a 90 anni nella sua casa di St. Charles County, in Missouri. La notizia è stata data su Facebook dalla polizia della città, che ha detto di aver risposto a una chiamata d’emergenza intorno alle 12.40 di pomeriggio, ora locale. Berry è stato una delle figure più riconoscibili della storia della musica americana, con le sue chitarre rosse, le camice dai colori accesi, il cappello da marinaio e il suo stile travolgente sul palco. Prese elementi e sonorità del blues, del country, del rockabilly, del boogie-woogie, e li mischiò creando quella che sarebbe diventata la musica più importante della seconda metà del secolo scorso, il rock and roll. Insieme a gente come Elvis Presley, Little Richard, Fats Domino e Bill Haley, Berry fu la figura più importante nel passaggio dai generi musicali tradizionali americani a quello che li racchiudeva tutti e che in un certo senso li avrebbe superati tutti. Berry era nato con il nome di Charles Edward Anderson Berry il 28 ottobre 1926 a St. Louis, in Missouri, e crebbe in un ghetto afroamericano dove entrò in contatto fin da subito con i blues, il jazz e il gospel. Quando era ancora a scuola, venne arrestato per rapina a mano armata, per aver derubato alcuni negozi a Kansas City. Passò tre anni in riformatorio, dopodiché si diplomò come barbiere e lavorò per un po’ in un salone da estetista. Si sposò nel 1948 ed ebbe la prima figlia due anni dopo: per arrotondare cominciò a suonare la chitarra, che aveva imparato a suonare da ragazzo, in alcune band locali. Si unì al Sir John’s Trio, guidato dal pianista Johnnie Johnson, il gruppo nel quale perfezionò la sua tecnica e cominciò a cambiare radicalmente la musica di quel periodo, anticipando quelli che sarebbero stati i gusti di generazioni di giovani nei decenni successivi. | Chi era Chuck Berry. Storia e musica di uno dei chitarristi più famosi di sempre, considerato tra gli inventori del rock and roll, morto ieri a 90 anni. |
Cortona On the Move è un piccolo e interessante festival di fotografia dedicato esclusivamente al tema del viaggio. Dal 18 luglio al 29 settembre 2013 per il terzo anno a Cortona (Arezzo) saranno proposte una serie di mostre, conferenze e incontri. Il festival è curato da Arianna Rinaldo dell’associazione On the move. La fotografia vive oggi un periodo di particolare fortuna critica e commerciale: festival, gallerie e luoghi più o meno istituzionali propongono con frequenza mostre ed eventi legati alla fotografia e all’immagine in generale, mescolando autori e amatori. Cortona on the move propone un piccolo circuito alternativo, il circuito OFF, basato proprio su quest’idea “democratica”, come sosteneva William Eggleston, di pubblico largo, non solo fruitore ma produttore anche di immagini, in costante aumento grazie alle tecnologie. Il circuito OFF è l’occasione per misurarsi con maestri in un contesto prestigioso e frequentato da appassionati e operatori del settore. | Viaggi e fotografie. È aperto il bando del festival Cortona On The Move per sottoporre i propri lavori fotografici: i cinque migliori saranno esposti, qui intanto i vincitori del 2012. |
Da circa un mese i cosiddetti “gilet gialli” organizzano grandi manifestazioni di piazza a Parigi e in altre città della Francia per protestare contro il presidente Emmanuel Macron. Le proteste sono state innescate – anche se poi sono diventate molte altre cose – da un aumento delle imposte sul carburante previsto in Francia per il 2019, aumento già deciso dal precedente governo e che Macron intendeva rispettare nell’ambito dei programmi per ridurre l’inquinamento. In seguito alle manifestazioni – anche violente, e che hanno causato danni per milioni di euro – il governo francese ha rinunciato ad aumentare le imposte, accogliendo di fatto le richieste dei “gilet gialli”. Il fatto che le proteste fossero nate per via del previsto aumento delle imposte per i carburanti ha dimostrato quanto siano delicate e complesse le scelte politiche per arginare il riscaldamento globale, riducendo le emissioni inquinanti. Il tema non riguarda solamente la Francia, ma tutti i paesi più sviluppati e in misura diversa quelli economicamente ancora arretrati: tassare più pesantemente la benzina e gli altri carburanti fossili è ritenuto dagli esperti un passaggio irrinunciabile per disincentivare l’impiego di risorse molto inquinanti, ma trovare il giusto equilibrio per non penalizzare soprattutto i più poveri non è semplice e può portare a un grande malcontento. Il tema è enorme ed è alla base della più grande sfida che l’umanità abbia mai dovuto affrontare, che comporta già e comporterà per tutti esborsi ben più cari di un aumento del prezzo della benzina: mantenere il riscaldamento globale entro limiti tollerabili, trovando una soluzione a un problema che in buona parte si è creata da sola. | Le imposte sull’inquinamento danneggiano i più poveri? la risposta è "dipende": una "carbon tax" fatta bene può essere utile per tutti, e ci sono casi che lo dimostrano. |
Il referendum sul passaggio della provincia di Verbano-Cusio-Ossola dal Piemonte alla Lombardia non ha raggiunto il quorum del 50 per cento più uno: ha votato il 33,2 per cento degli aventi diritto, e la provincia resterà per ora al Piemonte. I promotori del referendum, che avevano fatto campagna per il Sì, pensavano che la provincia avesse maggiori affinità storiche e culturali con la Lombardia e migliori collegamenti con Milano rispetto a Torino. Il referendum, che era stato sostenuto dalla Lega, era soltanto consultivo. Fratelli d’Italia e il Movimento 5 Stelle non avevano dato indicazioni di voto, mentre Forza Italia era per il No o per l’astensione, così come il Partito Democratico. | Il referendum sul passaggio della provincia di Verbano-Cusio-Ossola dal Piemonte alla Lombardia non ha raggiunto il quorum. |
La Banca Centrale Europea (BCE) guidata da Mario Draghi ha annunciato oggi che a partire dal prossimo primo novembre ricomincerà il Quantitative Easing (in genere abbreviato in QE), il programma straordinario di acquisto di titoli che sospese lo scorso dicembre. Il nuovo QE porterà all’acquisto di 20 miliardi di euro di titoli al mese e durerà «fino a che sarà necessario», ha scritto la BCE in un comunicato. Allo stesso tempo, la BCE ha tagliato ulteriormente i suoi tassi di interesse che erano già negativi, dal -0,4 per cento al -0,5 per cento. Lo scopo di queste due misure, ha spiegato Draghi, è contrastare sia l’imminente recessione che rischia di colpire l’Europa già alla fine di quest’anno, sia di stimolare l’inflazione che da anni è stabilmente molto bassa e piuttosto lontana dal tasso obiettivo fissato dalla BCE, pari al 2 per cento annuo. | È ripartito il Quantitative Easing. Mario Draghi ha deciso che la Banca Centrale Europea comprerà 20 miliardi di euro di titoli al mese «fino a che ce ne sarà bisogno». |
Valentina Cuppi, sindaca del comune emiliano di Marzabotto, è la presidente del Partito Democratico che, dopo le annunciate dimissioni del segretario Nicola Zingaretti, avrà il compito di guidare il partito fino all’Assemblea Nazionale che si terrà il prossimo 13 e 14 marzo, e forse anche per le settimane successive. La nomina di Cuppi a presidente – al posto di Paolo Gentiloni, nel febbraio 2020 – era stata presentata da Zingaretti come l’inizio di un nuovo corso per il partito, più inclusivo e aperto a sinistra. Dopodiché, di Cuppi non si era mai parlato molto, se non per la sua presenza nella delegazione del PD alle consultazioni con Mario Draghi. Ma in quell’occasione c’erano state critiche per il suo ruolo apparentemente marginale: «Non ho mai cercato visibilità e ho lavorato, lavorato e ancora lavorato in quest’anno così difficile. Non sono alla ricerca di un like. Faccio politica alla vecchia maniera, sulle cose concrete», aveva replicato lei. | Senza Zingaretti, a gestire il PD è Valentina Cuppi. È la sindaca di Marzabotto e la presidente del partito, e in attesa dell'assemblea generale le spetta l'amministrazione ordinaria. |
Apple ha annunciato che produrrà una serie tv scritta e diretta da Damien Chazelle, il regista di La La Land. Chazelle scriverà e dirigerà tutti gli episodi della serie, di cui al momento non si sa però nient’altro: non la trama, non il numero di episodi, non quando uscirà. Dopo La La Land, Chazelle si è messo a lavorare su First Man, un film che uscirà a fine 2018 in cui Ryan Gosling interpreta Neil Armstrong. Nel settembre 2017, Chazelle ha fatto anche un accordo con Netflix per un’altra serie: musical e ambientata a Parigi, di cui però dirigerà solo i primi due episodi. Nel 2017 Apple ha deciso di mettersi a produrre contenuti, da rendere disponibili tramite iTunes, e negli ultimi mesi ha iniziato a investire molto nel settore, con l’obiettivo di fare concorrenza alle produzioni di Netflix, Amazon e Hulu. La società ha detto di voler investire più di un miliardo di dollari in contenuti originali e produrrà anche tre serie tv prodotte da Reese Witherspoon (in una delle quali reciterà con Jennifer Aniston) e una nuova versione di Storie Incredibili, la serie tv degli anni Ottanta ideata e curata da Steven Spielberg. | Apple produrrà una nuova serie scritta e diretta da Damien Chazelle. |
La NASA ha annunciato la scoperta di 219 nuovi potenziali esopianeti, cioè pianeti che si trovano al di fuori del nostro sistema solare. Secondo le rilevazioni e i calcoli dei ricercatori, 10 di questi potrebbero avere dimensioni simili alla Terra ed essere in orbita intorno a una stella nella cosiddetta “zona abitabile”: a una distanza tale da rendere temperata (per i nostri standard) la temperatura sulla loro superficie, al punto da consentire l’esistenza di acqua allo stato liquido, uno degli ingredienti fondamentali per la vita (per come la conosciamo). Il gruppo di ricerca della NASA condurrà nuove verifiche nei prossimi mesi per confermare le caratteristiche dei nuovi potenziali pianeti, e se così fosse avremmo ulteriori consistenti conferme sul fatto che i mondi rocciosi come il nostro sono molto più diffusi nella Via Lattea (la nostra galassia) di quanto ipotizzato in passato. I dati sui nuovi potenziali esopianeti sono stati raccolti nell’ambito della missione di Kepler, il telescopio spaziale che dal 2009 è alla ricerca di altri mondi a miliardi di chilometri di distanza da noi. Kepler non osserva direttamente i pianeti, troppo distanti e piccoli (astronomicamente parlando) per potere essere identificati, ma rileva le variazioni nella luminosità delle stelle dovute al passaggio dei pianeti davanti a loro (transito). Quando un pianeta transita davanti alla stella intorno a cui orbita, porta a una momentanea riduzione della luminosità apparente per chi la sta osservando a distanza: misurando l’intensità e la frequenza della variazione della luce, Kepler può determinare se il cambiamento è dovuto al passaggio del pianeta o al comportamento della stella. Questo metodo consente anche di ipotizzare dimensioni e caratteristiche dei pianeti scoperti. | La NASA ha scoperto un sacco di nuovi pianeti. Tra i 219 potenziali nuovi esopianeti fuori dal nostro sistema solare ce ne sono 10 con dimensioni simili a quelle della Terra e in una zona abitabile. |
Il nuovo libro di Enrico Deaglio – “Il vile agguato“ (Feltrinelli) – è dedicato alle indagini sulla strage di via D’Amelio a Palermo in cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino assieme a cinque agenti della sua scorta, il 19 luglio 1992. Il libro si conclude con una “succinta cronologia degli ultimi cinquantasei giorni di vita di Paolo Borsellino, compresi avvenimenti che avevano a che fare con lui, ma di cui non era a conoscenza”. Il Post pubblicherà in sequenza, assieme al secondo capitolo del libro, la successione di quegli eventi, a vent’anni di distanza. Sabato 18 luglio La Fiat 126 viene “imbottita”, alla presenza dello “sconosciuto”. Borsellino va a trovare la madre in via D’Amelio. Il cardiologo che doveva visitarla non è potuto venire per un guasto alla macchina. Al telefono il magistrato parla con la sorella Rita e le dice che verrà l’indomani, domenica 19, a prenderla e la porterà lui stesso dal cardiologo. | Gli ultimi 56 giorni di Borsellino: 18 luglio 1992. Dal libro di Enrico Deaglio, la cronologia degli avvenimenti tra la strage di Capaci e quella di via D'Amelio. |
Fino a poco tempo fa i venture capitalist (gli imprenditori che si occupano di investimenti allo stesso tempo molto rischiosi ma potenzialmente molto promettenti) parlavano di come Bitcoin – una popolare moneta virtuale che funziona in modo piuttosto complicato – avrebbe rivoluzionato il sistema monetario globale e tolto ai governi il controllo delle transazioni monetarie. Oggi la valuta lotta per la sua sopravvivenza. Questa realtà è venuta alla luce lo scorso 14 gennaio, quando Mike Hearn – uno dei suoi influenti sviluppatori – ha definito Bitcoin un fallimento e ha detto di aver venduto tutti i suoi Bitcoin. Il prezzo di Bitcoin è sceso del dieci per cento dopo solo un giorno dall’annuncio, una brutta notizia per chi ci sta rimettendo dei soldi. Bitcoin aveva un grande potenziale, ma oggi è troppo compromesso per essere rimesso in sesto. È necessario trovare un’alternativa. | I Bitcoin sono spacciati? uno degli sviluppatori della moneta digitale ha detto che il sistema ha fallito, dopo una lunga serie di gravi problemi. |
Il prossimo 30 giugno Christie’s, una delle più famose case d’asta al mondo, aprirà un’asta nella sua sede di Londra sul tema “arte del dopoguerra”. Tra le opere in vendita ci sarà anche un quadro particolare, che mette insieme sacro e profano e che negli anni Novanta fece discutere moltissimo: è The Holy Virgin Mary (La Santa Vergine Maria) e fu dipinto da Chris Ofili nel 1996. The Holy Virgin Mary è un quadro alto circa 2 metri e mezzo e largo poco meno di due metri, realizzato con tecniche miste che spaziano dalla tradizionale pittura a olio, all’utilizzo di brillantini, resine, sterco di elefante e collage di immagini pornografiche. Su uno sfondo dorato spicca una donna nera con un abito blu, che secondo l’iconografia cristiana è uno degli attributi della Vergine Maria. La Madonna è circondata da una serie di figure che a prima vista ricordano farfalle colorate, ma che in realtà sono ritagli e collage di immagini pornografiche, e in particolare di dettagli di genitali femminili, utilizzati per richiamare ironicamente l’utilizzo dei putti nell’arte cristiana tradizionale. Un grumo di vernice e sterco di elefante forma e rappresenta il seno nudo della Madonna. Il quadro viene esposto attraverso una strategia peculiare: non è appeso alla parete, ma semplicemente appoggiato e sorretto da due cumuli di sterco di elefante decorati con una serie di puntine colorate. Le puntine sono disposte per formare la parole “Virgin” sul cumulo di destra e “Mary” sul cumulo di sinistra. | Il quadro all’asta fatto con lo sterco di elefante. La storia di "The Holy Virgin Mary", il dipinto dall'artista britannico Chris Ofili che fece molto discutere negli anni Novanta e che ora è in vendita. |
Nonostante continui a dominare il settore della biancheria intima, ci sono dei segnali che a Victoria’s Secret non va tutto liscio. Negli ultimi mesi l’azienda ha cambiato un bel po’ di cose: ad aprile ha annunciato il taglio di 200 posti di lavoro e una ristrutturazione aziendale, ha deciso che non spedirà per posta i suoi cataloghi negli Stati Uniti e smetterà di vendere costumi da bagno. Inoltre la società che controlla Victoria’s Secret, L Brands, è in calo anche a Wall Street: quest’anno le azioni sono scese di circa il 32 per cento. Questa settimana i dirigenti di L Brands hanno spiegato agli investitori i problemi dell’azienda e i piani per migliorarla. Le difficoltà sono legate da un lato alla crisi delle promozioni come i buoni per una “mutandina omaggio” – che negli Stati Uniti sono diffusissimi – dall’altro ad alcune linee di prodotti non particolarmente azzeccate. Partiamo dai buoni, che sembrano spuntare nelle caselle della posta con la stessa frequenza delle bollette della luce. Da anni Victoria’s Secret offre coupon che, per un periodo limitato, permettono di ritirare un paio di mutande omaggio nei suoi negozi. L’idea è che i clienti arrivano in negozio per ritirare l’omaggio e, una volta lì, si lasciano tentare dall’acquisto di un reggiseno, un profumo o un pigiama. I dirigenti dell’azienda avevano già detto in precedenza che avrebbero abbandonato questo sistema e ora hanno spiegato perché. Stuart Burgdoerfer, il direttore finanziario di L Brands, ha detto che la promozione non attirava più clienti e vendite come un tempo. Oggi il 40 per cento dei clienti che usa il buono poi non comprano nient’altro mentre le continue promozioni stavano intaccando l’immagine del marchio. «Aumentano il volume delle vendite? Sì», ha detto Burgdoerfer, aggiungendo però che «anche le Mercedes si possono anche vendere scontate. Bisogna fare attenzione a come si aumenta il volume delle vendite e all’effetto sul marchio nel tempo». | Victoria’s Secret deve cambiare un po’. Per risollevarsi da alcune scelte sbagliate e un momento di crisi: per esempio farà nuove promozioni e non venderà più costumi da bagno. |
La legge di bilancio per il 2020 è stata approvata anche dalla Camera e potrà entrare in vigore. Il voto finale sulla legge di bilancio – ovvero quella serie di misure con cui il governo stabilisce come, dove e quando si gestiranno le entrate fiscali e spenderanno i soldi pubblici – è arrivato nella tarda notte di lunedì, dopo diverse ore di discussione parlamentare. Il governo aveva chiesto e ottenuto la fiducia, per accorciare i tempi di discussione ed evitare modifiche che costringessero la legge a tornare al Senato: in tutto la Camera ha quindi dibattuto la legge di bilancio per meno di due giorni. L’approvazione è arrivata con 312 voti a favore e 153 contrari. Il testo di legge approvato nella notte è identico a quello approvato pochi giorni fa dal Senato. La legge prevede la cosiddetta “sterilizzazione delle clausole di salvaguardia”, quelle regole che prevedono un aumento automatico dell’IVA in determinate circostanze, con uno stanziamento di circa 23 miliardi di euro per il 2020. La tassa sulla plastica – di cui si era molto parlato nelle ultime settimane – è stata ridotta dall’iniziale euro per ogni chilo di plastica prodotta a 45 centesimi, ed entrerà in vigore solo a metà 2020 (qui abbiamo spiegato meglio come funziona la tassa e come si fa nel resto d’Europa). Nella legge è rimasta invece la cosiddetta “sugar tax”, l’imposta sulle bevande che contengono molti zuccheri, che partirà a ottobre 2020. Per le politiche ambientali è stato anche stanziato un fondo da 4,24 miliardi di euro per lo sviluppo di un “Green New Deal“ italiano tra il 2020 e il 2023, una serie di investimenti orientati verso la riduzione degli effetti del cambiamento climatico. | La legge di bilancio è stata approvata. È stata votata questa notte anche dalla Camera, dopo che il governo aveva chiesto la fiducia per evitare modifiche del testo. |
Freud lo chiamava “il lavoro del lutto”. E nella parola “lavoro” era già contenuta tutta la difficoltà del rapporto con la morte, forse il più grande tabù della cultura occidentale. Ora che la nostra cultura si va digitalizzando, questa difficoltà si sta trasferendo progressivamente anche al mondo dei social network, che sempre più spesso diventano il luogo di condivisione del dolore e dei ricordi e che quindi devono essere gestiti con particolare attenzione. Quando un utente Facebook muore, per esempio, il suo profilo non viene rimosso automaticamente, ma continua ad essere trattato come quello di un qualsiasi altro utente. E quindi può capitare che la sua foto continui a comparire nel newsfeed dei suoi amici, o che addirittura Facebook ricordi a un membro della sua famiglia di fargli gli auguri per il suo compleanno. Il New York Times spiega alcuni dei problemi che si stanno verificando con più frequenza e come l’azienda sta cercando di risolverli. Per Courtney Purvin è stato uno shock. Facebook le suggeriva di riprendere i contatti con un suo amico che aveva suonato il pianoforte al suo matrimonio quattro anni prima. Ma il suo amico era morto lo scorso aprile. “Mi ha dato molto fastidio, è stato come se fosse tornato dal mondo dei morti”, ha detto. Facebook, il social network più grande del mondo, sa un sacco di cose sui suoi 500 milioni di utenti. Il suo software è in grado di mandare messaggi per ricordare quali amici stanno per compiere gli anni e quali amici non si sono contattati da un po’ di tempo. Ma sta avendo molte difficoltà nel capire automaticamente quando uno dei suoi utenti è morto. | Che fine fa il tuo profilo su Facebook quando muori? come i social network stanno cambiando il nostro rapporto con la morte, e quali problemi stanno creando. |
Gene Weingarten è un giornalista del Washington Post le cui rubriche sono pubblicate sui quotidiani di tutti gli Stati Uniti. È famoso per il suo stile umoristico e ha vinto due volte il premio Pulitzer. In passato aveva già criticato Facebook – “un oceano di banalità condiviso da persone che condividono vite così vuote che si sente l’eco” – ma nella sua rubrica messa online oggi afferma di essere stato superficiale e avere giudicato solo per sentito dire: così ha fatto delle “ricerche obiettive” usando Openbook, un motore di ricerca dedicato a Facebook, per capire quali sono temi e termini più discussi. E questa è la sintesi delle conclusioni a cui è giunta la sua indagine. – La parola che le persone scelgono di usare di più per definire quanto insopportabilmente aride e inutili siano le loro vite – e lo fanno alla frequenza di 2000 aggiornamenti di stato all’ora – è “noiosa”. Ci aggiungono parecchie “o”, per sottolinearlo. Se cercate “noioooosa” e poi cominciate ad aggiungere una “o” alla volta, trovate sempre almeno un risultato fino a quando siete a trentuno “o”. La primatista, per gli archivi, è Heather S. di Waterloo, Ontario, con 57 “o”. | Capire Facebook, dati alla mano. Gene Weingarten, Pulitzer per il giornalismo umoristico, ha fatto un'indagine scientifica, secondo lui. |
La “foto segnaletica” è, nel dire comune, due cose diverse: sia la foto che la polizia diffonde di una persona ricercata, sia quella che viene scattata a una persona dopo che è stata arrestata. Questa seconda, nella consuetudine della legge americana e che là viene chiamata “mug shot”, è diventata nota in tutto il mondo per via di film e della frequente diffusione sui mezzi di informazione di “mug shots” di personaggi famosi, quando capita loro di essere arrestati. L’ultimo “mug shot” ad aver fatto il giro del mondo è quello di Justin Bieber, arrestato la settimana scorsa in Florida: forse la prima occasione in cui la forza di questo tipo di immagine si somma alla straordinaria capacità di diffusione immediata da parte dei social network. Qualche anno fa sulle foto segnaletiche aveva scritto un bel libro Giacomo Papi, scrittore e giornalista, e lo aveva intitolato “Accusare” (ISBN editore): una raccolta di figurine di arrestati famosi, ben raccontati, che comprendeva celebrità pop e grandi criminali, regicidi ottocenteschi e dissidenti politici. Le didascalie delle foto sono tratte dal libro. | Nelle foto segnaletiche. Una raccolta di arrestati famosi, prima di Justin Bieber, raccontati in un libro di Giacomo Papi. |
I lavori del fotografo italiano Fabio Bucciarelli saranno in mostra a partire da giovedì 19 settembre nella Project Room della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, a Torino. La mostra personale, che raccoglie immagini da quattro reportage, si intitola Evidence – “prova” – e comprenderà 70 fotografie dall’Iran, dalla Birmania, dalla Libia e dalla Siria. Bucciarelli è nato nel 1980 ed è un fotoreporter molto apprezzato. Ha seguito le elezioni in Iran del 2009, la fuga dell’etnia Karen in Birmania, il terremoto dell’Aquila, le proteste della cosiddetta “Primavera araba”. Ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui la Robert Capa Gold Medal, il premio dell’Overseas Press Club of America sponsorizzato da Time e LIFE e il World Press Photo. | La mostra di Fabio Bucciarelli a Torino. 10 fotografie di un bravo e premiato fotogiornalista italiano, tra quelle esposte da giovedì alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. |
Oggi Repubblica racconta i retroscena della ricerca dei nuovi vertici di Telecom Italia – la sostituzione di Franco Bernabé è nell’aria da talmente tanto che la respiriamo – che sarebbe orchestrata da Cesare Geronzi, presidente di Generali e primo socio italiano in Telco, la finanziaria che controlla il 24,5% di Telecom Italia. Tra i candidati favoriti – sostiene l’articolo di voci-di-corridoio di Giovanni Pons – ci sarebbe Luca Luciani, l’amministratore delegato di Tim Brasil dal gennaio 2009. Il groviglio di raccomandazioni e relazioni è spiegato così. Luciani s’è presentato a Geronzi grazie ai buoni uffici del dg Raffaele Agrusti e di suo fratello Michelangelo, ex democristiano vicino a Martinazzoli e oggi titolare della società Onda che fornisce a Telecom le chiavette per i collegamenti al web. | Napoletone a capo di Telecom? repubblica ipotizza che Luca Luciani sostituisca Franco Bernabé, e su internet torna popolare il suo storico video. |
Un documento di dieci pagine pubblicato da un ingegnere di Google su una mailing list interna all’azienda – e poi finito su vari siti americani di news – ha criticato gli sforzi per aumentare la percentuale di dipendenti appartenenti a minoranze etniche e soprattutto di donne con ruoli da dirigente. Il documento è stato molto discusso dentro l’azienda e ha portato i dirigenti di Google a diffondere un comunicato per dissociarsene: l’azienda è attualmente sotto indagine da parte del Dipartimento del Lavoro statunitense per le diseguaglianze negli stipendi tra uomini e donne. Da anni, poi, è in corso una discussione sulla misoginia degli ambienti di lavoro della Silicon Valley, e sulla bassa percentuale di donne che riesce a ottenere incarichi dirigenziali o finanziamenti per la propria startup. L’ingegnere autore del documento – definito dai siti che se ne sono occupati senior software engineer, quindi della divisione software e con una certa anzianità di servizio – sostiene che le donne presentino differenze genetiche dagli uomini che le rendono meno adatte a ricoprire ruoli di leadership nel settore della tecnologia: è per questo, dice l’ingegnere, e non per discriminazioni o arretratezze culturali, che le donne nei posti di potere della Silicon Valley sono poche. Il documento è stato duramente criticato sui social network, anche da diverse dipendenti di Google, che hanno scritto che opinioni del genere non sono isolate, ma piuttosto condivise nella società. | Il documento sessista che circola tra i dipendenti di Google. Sostiene che le donne siano biologicamente meno portate degli uomini ai lavori di tecnologia e alla leadership, e se la prende con i programmi di inclusione. |
L’elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica e soprattutto le particolari modalità con cui è arrivata – senza il voto di Forza Italia, soprattutto – hanno fatto discutere molto negli ultimi giorni opinionisti ed esperti del cosiddetto “patto del Nazareno“, cioè l’accordo politico trovato da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi il 18 gennaio del 2014 presso la sede del Partito Democratico (si chiama così perché la sede del PD si trova in via di Sant’Andrea delle Fratte, poco distante da largo del Nazareno). Al di là delle molte teorie più o meno complottiste circolate in questi mesi, Berlusconi e Renzi annunciarono che quell’accordo politico era stato trovato su tre grandi iniziative: la riforma del Titolo V della Costituzione, che consente alle regioni una forte autonomia di spesa; la fine del bicameralismo perfetto attraverso una riforma costituzionale che cambi le prerogative del Senato; la riforma della legge elettorale. Un anno e un presidente della Repubblica dopo, questo è lo stato delle riforme. | A che punto sono le grandi riforme. Mentre tutti fanno ipotesi sulla solidità del "patto del Nazareno", è il caso di sapere a che punto è il suo contenuto: le riforme della legge elettorale, del Senato e del Titolo V. |
È un vecchio imbroglio fatto di complicità tra parlamentari e giornalisti: i primi hanno diritto a visitare le carceri per verificare le condizioni dei detenuti e incontrarli malgrado qualsiasi misura di isolamento imposta dai magistrati. A volte lo usano anche per verificare o alleviare misure coercitive eccessivamente severe. È un diritto garantista e saggio. Altre volte, invece, e qui sta l’imbroglio, ne approfittano per la visibilità garantita dall’essere gli unici ad aver incontrato detenuti che fanno notizia, oppure per dare a un detenuto che pensano lo meriti la chance di fare uscire i suoi pensieri; i giornalisti attendono il parlamentare fuori dal carcere, si fanno raccontare e riportano il racconto delle conversazioni come se fosse una vera e propria intervista. Questo per inquadrare l’anomalia iniziale del colloquio – ulteriormente surreale – tra l’onorevole Francesco Barbato dell’IdV e il geometra Pasquale Lombardi della lobby Carboni, pubblicato dal Fatto. Barbato, a quanto riferisce il Fatto, ha preso direttamente una montagna di appunti (ma le domande e le risposte lasciano sospettare anche un lavoro di editing). Ma soprattutto ha raccolto un lungo racconto a partire da un secondo imbroglio: l’equivoco sul fatto che Lombardi l’abbia preso per un altro Barbato, deputato dell’UDC, di cui aveva una qualche stima. Almeno così racconta il Fatto. | “Formigoni è un altro amico mio”. Il Fatto pubblica una surreale conversazione con Lombardi, l'uomo che parlava a magistrati, governatori e sottosegretari. |
Dopo un processo con rito abbreviato cinque persone sono state condannate in relazione alla morte dell’ultras Daniele Belardinelli, avvenuta in seguito agli scontri tra tifosi vicino allo stadio Giuseppe Meazza di Milano prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre. Le condanne sono per rissa aggravata e altri reati. Il giudice dell’udienza preliminare di Milano, Carlo Ottone De Marchi, ha dato la pena più alta – tre anni e otto mesi di carcere – a Nino Ciccarelli, storico capo ultras della curva interista; Ciccarelli era già stato in carcere in passato per 12 anni. Belardinelli era tifoso dell’Inter ma anche ultras del Varese molto vicino a gruppi di estrema destra. Marco Piovella, uno dei capi di uno dei maggiori gruppi ultras dell’Inter, i Boys SAN, è stato condannato a due anni e dieci mesi; l’ultras del Varese Alessandro Martinoli a tre anni; Francesco Baj e Simone Tira a due anni e sei mesi. Luca Da Ros invece ha patteggiato: fornendo informazioni utili alle indagini agli investigatori ha ottenuto una pena ridotta di un anno e dieci mesi. L’indagine per individuare gli altri ultras che parteciparono agli scontri è ancora aperta e ci sono una ventina di indagati: sono tutti accusati di omicidio volontario, reato che non era considerato in questo processo. Non è ancora stato chiarito chi guidasse l’auto o le auto che investirono Belardinelli uccidendolo. | Cinque ultras sono stati condannati in relazione alla morte di Daniele Belardinelli. |
Il ministero dell’Economia, attraverso una sua società controllata che si chiama Invitalia, sta provando a vendere porti turistici italiani che si trovano a Capri (Campania), Costa Smeralda (Sardegna), Marina d’Arechi (Campania), Roccella Jonica (Calabria) e a Trieste (Friuli-Venezia Giulia). L’operazione riguarda circa 2.500 posti barca lungo alcune delle più belle e famose coste italiane per un patrimonio di circa 50 milioni di euro, ma come spiega Andrea Ducci sul Corriere della Sera, tra inchieste e problemi burocratici la vendita non sta andando benissimo. Estate 2015, la Grecia vende i porti del Pireo e di Salonicco. La stretta imposta dai creditori al governo di Atene, del resto, non lascia alternative: l’agenzia per le privatizzazioni ha stabilito la cessione dei due porti. A Roma capita qualcosa di apparentemente analogo. Lo Stato attraverso Invitalia, società controllata dal ministero dell’Economia, sta vendendo cinque porti turistici. All’asta sono finiti moli e pontili a Capri, la marina di Portisco in Costa Smeralda, la marina d’Arechi nel golfo di Salerno (un progetto da mille posti barca dell’archistar Santiago Calatrava), il porto delle Grazie a Roccella Jonica e l’area di Porto Lido a Trieste. In totale circa 2.500 posti barca disseminati lungo le più belle e conosciute coste italiane. Un patrimonio, stimato almeno 50 milioni di euro, che nei piani della società pubblica avrebbe dovuto essere valorizzato per attrarre investimenti e promuovere lo sviluppo dei porti turistici. | La criticata vendita dei porti turistici. Il Corriere racconta dubbi e stranezze del progetto di privatizzazione di cinque porticcioli tra cui Capri e Trieste. |
Per i 70 anni dalla sua fondazione la FIAF, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, ha organizzato una mostra personale sul fotografo e artista italiano Maurizio Galimberti, che si potrà visitare alla Fortezza del Girifalco di Cortona, in provincia di Arezzo, fino al 17 giugno 2018. In mostra ci saranno 100 fotografie originali, provenienti dall’archivio personale del fotografo e da collezioni private, tutte realizzate con polaroid e fotografie istantanee. I lavori più conosciuti di Galimberti sono i mosaici fotografici, in cui ritrae luoghi e persone famose – George Clooney, Sting e Jhonny Depp, tra gli altri – mettendo insieme diverse polaroid della stessa persona o luogo fino a crearne un ritratto fatto di tanti tasselli differenti tra loro. In mostra saranno anche i suoi cosiddetti “ready made”, in cui Galimberti scatta una polaroid a un’immagine, la modifica e manipola e poi la sovrappone all’immagine originale. | I mosaici fotografici di Maurizio Galimberti. Ritratti composti da ritratti e altri lavori in mostra a Cortona, per festeggiare i 70 anni della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. |
Venerdì primo febbraio il presidente francese François Hollande ha annunciato insieme con il presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, di avere trovato un accordo per risolvere un contenzioso che andava avanti da mesi e che riguardava l’utilizzo dei contenuti degli editori francesi sui servizi di Google. La notizia è stata ripresa da tutti i principali giornali del mondo, ma su alcuni quotidiani italiani è stata riassunta con titoli come “Accordo con la Francia per pagare i contenuti degli editori” distanti da come stanno le cose realmente, forse per “wishful thinking” da tempi di crisi. Google infatti non pagherà i contenuti e, come vedremo, il patto parla di ben altro. Gli editori dei giornali francesi contestavano da tempo il sistema utilizzato da Google per mostrare i loro contenuti sul motore di ricerca. Secondo loro, mostrando i titoli e le anteprime degli articoli con i relativi link, Google sfruttava parte dei loro prodotti gratuitamente causando alle testate un danno economico. Simili contestazioni erano già state sollevate in passato in Belgio, dove Google ha raggiunto un accordo a fine 2012, e in altri paesi europei come la Germania, in cui si parla ciclicamente di approntare una nuova serie di leggi per imporre forme di pagamento per i motori di ricerca che mostrano le anteprime degli articoli. | L’accordo di Google coi giornali francesi. Dettagli e senso dell'intesa, da cui Google esce sempre più potente e i giornali restano in crisi. |
Care amiche, cari amici che il 15 maggio avete votato Partito Democratico. Che avete deciso, in 170.000, che fosse questo il modo migliore per sostenere la candidatura di Giuliano Pisapia a Sindaco. | Boeri lancia il modello Milano per il PD. Ma non quel modello Milano: l'altro. |
Intercontinental Exchange, la società finanziaria che possiede la Borsa di New York, sta lavorando a una piattaforma online per investire in bitcoin, la principale criptovaluta. Lo ha scritto il New York Times, che ha letto email e documenti riservati e ha parlato con quattro persone informate sulla questione. La piattaforma sarà dedicata ai grandi investitori e sarà un grande passo nel processo di “sdoganamento” di Bitcoin e delle criptovalute, per anni rimaste relegate ai margini del mondo finanziario e ora, dopo il grande aumento del 2017, sempre più integrate nei mercati finanziari tradizionali. Soltanto la settimana scorsa si era saputo che la banca d’affari Goldman Sachs, una delle più grandi di Wall Street, comincerà a investire in Bitcoin, inizialmente acquistando e vendendo titoli futures sulla criptovaluta, cioè quelli che permettono di “scommettere” sul valore di un indicatore (in questo caso i Bitcoin). | La società che possiede la Borsa di New York sta lavorando a una piattaforma per investire in bitcoin. |
Tra sabato 20 e domenica 21 settembre alcune foto rubate a famose attrici e modelle statunitensi – altre rispetto a quelle già rubate e rese pubbliche lo scorso agosto – sono state diffuse tramite il sito di condivisione di immagini 4chan e il sito di condivisione di link Reddit. Tra le attrici e modelle famose di cui sono state diffuse le foto – in alcune le donne ritratte appaiono nude – ci sono le attrici Vanessa Hudgens, Kim Kardashian, Aubrey Plaza, Hayden Panettiere, Leelee Sobieski, la cantante Avril Lavigne e la calciatrice statunitense Hope Solo. Stando a quanto dice la stampa statunitense, sono state diffuse anche altre foto dell’attrice Jennifer Lawrence – protagonista della serie di film di “Hunger Games” e premio Oscar nel 2013 per “Il lato positivo” – che era stata tra le più coinvolte nella violazione del mese scorso. Al momento non è chiara l’identità di chi abbia diffuso le foto su 4Chan e Reddit, ma si ritiene che gli autori siano gli stessi delle violazioni precedenti. Le foto sono state rimosse subito dagli amministratori dei due siti – che hanno citato la violazione del copyright come motivo del loro intervento – in tempi molto più rapidi rispetto a quanto era successo ad agosto. | Un nuovo giro di foto rubate alle attrici. Sono state diffuse su internet altre foto private di celebrità statunitensi, tra cui Kim Kardashian e Vanessa Hudgens, con le stesse modalità delle violazioni dello scorso agosto. |
Nelle ultime settimane molte prime pagine dei giornali francesi e tedeschi sono state dedicate all’antisemitismo: o meglio, a un “nuovo antisemitismo” che starebbe crescendo in Europa e che sarebbe una forma rinnovata di ostilità nei confronti degli ebrei, diversa da quella classica a cui siamo abituati a pensare, cioè quella in qualche modo collegata alle idee della Germania nazista. In Francia e in Germania il dibattito è nato da una serie di recenti episodi, anche violenti, che hanno coinvolto persone di religione ebraica, e ha preso diverse declinazioni con molta poca chiarezza, però, sulla definizione e sul significato delle espressioni usate. Dal punto di vista storico e teorico, è complicato tracciare i confini del nuovo antisemitismo, confini che spesso nel dibattito giornalistico, nella percezione diffusa e nella politica si sono totalmente persi, generando conclusioni orientate, ambigue o definitive. Va detto subito che negli ultimi anni c’è stata invece ben poca discussione sul fatto che il nuovo antisemitismo non sia più solo un problema del mondo ebraico, ma di tutti e tutte. | Il “nuovo antisemitismo”. Coincide con l'antisionismo o con l'antisemitismo dei musulmani? Alcuni sostengono entrambe le cose, e se ne parla molto soprattutto in Francia e in Germania. |
Il tribunale del riesame di Roma ha diffuso ieri un’ordinanza allo scopo di difendere l’impianto accusatorio della procura nei confronti di Flavio Carboni e Pasquale Lombardi, i due promotori della lobby che tentava di influenzare a vari livelli giudici e politici. Arrestati lo scorso 8 luglio, a settembre la Corte di Cassazione aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare, costringendo il tribunale del riesame a valutare nuovamente l’istruttoria e decidere se motivare nuovamente la loro detenzione o deciderne la scarcerazione. L’inchiesta è quella per violazione della legge Anselmi sulle società segrete, che vede indagati anche il senatore Marcello Dell’Utri, il coordinatore del PdL Denis Verdini e il sottosegretario alla giustizia Giacomo Caliendo. Secondo l’accusa, la ghenga di Carboni avrebbe lavorato, tra le altre cose, allo scopo di interferire nelle nomine di alcuni giudici e nella sentenza della Corte Costituzionale sul lodo Alfano, avrebbe fabbricato un falso dossier su Caldoro per favorire Nicola Cosentino e avrebbe fatto pressioni sulla Corte d’appello di Milano perché la lista elettorale di Formigoni alle ultime elezioni regionali fosse riammessa e pilotato gli appalti sull’energia eolica in Sardegna. | Carboni e Lombardi restano in carcere, per ora. Il tribunale del riesame difende l'indagine sulla ghenga Carboni: ora la Cassazione dovrà dire la sua sulla legittimità delle intercettazioni. |
Mercoledì 17 luglio il direttore del Museo di Storia Nazionale rumeno Ernest Oberlander-Tarnoveanu ha annunciato che la cenere trovata nel forno di una donna rumena, il cui figlio è accusato di un furto di quadri in Olanda, contiene resti di tela e pittura. Questo potrebbe confermare le dichiarazioni che la donna aveva fatto su alcuni famosi capolavori. Lei si chiama Olga Dogaru e vive da sempre nel piccolo villaggio rumeno di Carcaliu, circa tremila abitanti nell’est del paese, a poca distanza dal Mar Nero. È la madre del 28enne Radu Dogaru, attualmente in carcere in Romania insieme ad altri due sospettati con l’accusa di aver rubato sette dipinti dal museo Kunsthal di Rotterdam nell’ottobre del 2012. Fu uno dei più gravi furti di opere d’arte in Olanda: vennero rubati un Picasso, un Gauguin, un de Haan, un Matisse, un quadro di Lucian Freud del 2002 e due di Claude Monet. | Sono stati bruciati quadri di Monet e Picasso? una donna rumena ha detto di aver bruciato nel forno sette quadri rubati in Olanda mesi fa: e gli esami delle ceneri sembrano confermarlo. |
Henri Cartier-Bresson è probabilmente uno dei fotografi più famosi e apprezzati del Novecento e le sue fotografie sono associate all’idea del “momento decisivo”, cioè l’attimo perfetto in cui scattare un’immagine. Il concetto fu descritto dallo stesso Cartier-Bresson nel suo libro Images à la sauvette, pubblicato in Francia nel 1952 e tradotto con “Il momento decisivo (The decisive moment)”. La rinomata agenzia fotografica Magnum – che Cartier-Bresson fondò nel 1947 insieme a Robert Capa, David “Chim” Seymour e George Rodger – ha chiesto ad alcuni suoi fotografi di scegliere un’immagine che rappresentasse quest’idea e di spiegare in che modo ha influenzato il loro lavoro. | Il momento decisivo in cui scattare una foto. Nelle immagini che lo mostrano meglio secondo i fotografi dell'agenzia Magnum che le hanno fatte. |
Lo psichiatra svizzero Hermann Rorschach, vissuto un secolo fa, è ricordato soprattutto per un test divenuto importantissimo nella storia della psichiatria, introdotto da Rorschach, fino a essere popolare e noto anche fuori dalla scienza: e al test di Rorschach è dedicato il doodle di Google di oggi. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca sono mostrate alcuni disegni astratti, ispirati alle tavole coperte con macchie di inchiostro del test di Rorschach, per ricordare i 129 anni dalla nascita del loro ideatore. L’idea del test venne a Rorschach casualmente nel 1918, mentre era ancora studente. Fin da bambino a Rorschach piaceva un gioco da tavolo allora molto popolare, chiamato Klecks (“macchie”, in tedesco: Klecks era addirittura un suo soprannome al liceo) e basato sulla ricostruzione di storie a partire da alcune macchie d’inchiostro. Rorschach notò che i pazienti malati di schizofrenia facevano associazioni radicalmente diverse dal resto delle persone ed elaborò quindi il suo test per diagnosticare quella malattia, che presentò nel 1921. | Hermann Rorschach e le sue macchie. Lo psichiatra svizzero inventore delle tavole con le macchie da interpretare è il protagonista del doodle di Google di oggi per ricordare i 129 anni della sua nascita. |
Una delle ragioni che hanno reso sorprendente la morte di David Bowie è che non era affatto attesa: la notizia che Bowie fosse malato di cancro da un anno e mezzo non era nota nemmeno a fan e critici musicali e lo staff di Bowie l’ha diffusa solamente lunedì 11 gennaio, contestualmente a quella della sua morte. Gli stessi critici e fan sono andati allora a rileggersi i testi delle canzoni di Blackstar, il suo ultimo disco uscito appena tre giorni fa, trovandoci moltissimi riferimenti alla morte e alla sofferenza che prima erano passati quasi inosservati. Come ha sintetizzato efficacemente il critico musicale Tim Jonze, sul Guardian: «David Bowie stava davvero dicendoci addio? E non sembra ovvio, ora che sappiamo della sua morte?». His last words in #Lazarus last single released by #DavidBowie everything he wanted to say…we just didnt know. https://t.co/7yB2tkciam | Gli ultimi testi di David Bowie, riletti oggi. Critici musicali e fan stanno unendo i puntini dell'ultimo disco, uscito pochi giorni fa, per capire se stava parlando della sua morte imminente. |
Giovedì 27 marzo è partita sul sito di e-commerce eBay la vendita di 151 auto di proprietà dello Stato – le cosiddette “auto blu” – annunciata mercoledì 26 sul sito del governo. Su eBay era stata creata mercoledì una pagina dedicata “Le auto blu del governo” – uno “store” – in cui sono stati inseriti i primi modelli in vendita, per ora solo sei ma su cui sono già state fatte diverse offerte. L’asta proseguirà fino al 16 aprile ed era stata annunciata da Matteo Renzi nella conferenza stampa del 12 marzo in cui aveva esposto diverse misure di carattere economico. Il governo ha spiegato che sono state messe all’asta alcune tra le auto «che le Amministrazioni reputano non più essenziali al perseguimento dei fini istituzionali e che anzi implicano costi di custodia e di gestione anche considerevoli per le Amministrazioni stesse». Il numero preciso dei veicoli è variato molto nei giorni scorsi – Renzi parlò di cento, mentre il comunicato del governo dice 151, che comunque non saranno messe all’asta tutte in una volta. Le prime 25 auto sono di proprietà del ministero dell’Interno. Tra i modelli che saranno venduti, quasi un terzo sono BMW Serie 5 e altre venti sono Lancia Thesis, ma ci sono anche due Jaguar e una decina di Maserati. | Le auto del governo su eBay. Le immagini dei primi modelli messi in vendita stasera: ne saranno vendute 151, ci sono parecchie BMW, ma anche Jaguar e Maserati. |
Quindici giorni al lancio ufficiale della stagione estiva, salvo imprevisti, e l’immagine della spiaggia della settimana scorsa comincia a essere più familiare per molti. Ma anche sotto l’ombrellone (c’è un modo di dire sotto l’ombrellone, senza usare davvero l’espressione “sotto l’ombrellone”?), avrete pure iPad, iPhone e tutti quegli aggeggi che usate voi di internet, no? Insomma, vale anche se invece avete mandato la famiglia al mare fingendo di dover lavorare, ecco qua anche oggi il meglio che il Post ha prodotto questa settimana e che magari non siete stati attenti attenti attenti. Gli articoli più letti della settimana, l’Olimpo della hit-parade, come diceva Lelio Luttazzi. | Sunday Post. I consueti consigli della domenica su quello che vi siete forse persi questa settimana. |
Sul confine tra l’Italia e la Francia a pochi chilometri da Bardonecchia, in provincia di Torino, nel fine settimana ci sono stati momenti di tensione tra gruppi di estrema destra e dei centri sociali, cui si sono uniti diversi appartenenti al movimento di protesta No TAV, molto impegnati nella Val di Susa contro i progetti di costruzione dell’alta velocità ferroviaria. I primi avevano organizzato una manifestazione lungo il confine con l’installazione di una rete per impedire il passaggio dei migranti, i secondi per protestare contro il blocco improvvisato e illegale. Bardonecchia è il centro abitato più grande nella zona, verso il quale confluiscono ogni settimana decine di migranti che cercano di passare il confine, seguendo strade e sentieri di montagna che portano in Francia. L’iniziativa anti migranti era stata organizzata sabato 21 aprile da un centinaio di persone di estrema destra, per lo più francesi e appartenenti a un’organizzazione che si chiama Generazione Identitaria. Raggiunto uno dei passaggi del Colle della Scala, a una decina di chilometri a sud di Bardonecchia, avevano srotolato una lunga rete rossa per bloccare “simbolicamente” il passaggio dei migranti dall’Italia alla Francia. I manifestanti chiedevano la totale chiusura del colle e la fine dell’”immigrazione di massa”. Avevano anche esposto sulla neve un grande striscione con la scritta “Closed border”, con un invito rivolto ai migranti a tornare nel loro paese. | Le tensioni nel fine settimana a Bardonecchia. Militanti di estrema destra hanno piantato una recinzione "simbolica" sul confine, contro i migranti; centri sociali e No TAV hanno risposto con una manifestazione. |
C’è meno aria di festività di quella che si potrebbe immaginare, nella raccolta di foto di persone che valeva la pena fotografare questa settimana. Ci sono entrambi i principi del Regno Unito, William e Harry, impegnati in contesti diametralmente opposti: uno partecipa a una messa in abbigliamento molto formale a Norfolk, mentre l’altro gioca a calcio in una tenuta credibile, con scarpette, parastinchi e tutto il resto. C’è anche Barack Obama, molto contento durante una partita di golf durante le vacanza alle Hawaii (nonostante in passato sia stato anche criticato per via della sua passione per questo sport). Infine, in una delle foto più natalizie della settimana, Papa Francesco si china per baciare una statua un po’ inquietante di Gesù Bambino durante la messa di Natale in San Pietro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Celebripost. Il Papa poco prima di un bacio, Obama raggiante e un principe che gioca a calcio, tra chi valeva la pena fotografare questa settimana. |
È morto oggi a Milano Sergio Bonelli, popolarissimo autore ed editore di fumetti italiani. Vittorio Zincone lo aveva intervistato per Sette lo scorso aprile (un’altra ricca intervista a Bonelli è online qui). Sergio Bonelli, 78 anni, editore e sceneggiatore, è fratellastro di Tex (creato da suo padre Gian Luigi), inventore di Zagor e Mister No ed editore di Dylan Dog, Martin Mystère e Nathan Never. In pratica è l’incarnazione del fumetto in Italia. Lo incontro a Milano. Prima nella redazione della casa editrice che porta il suo nome, dove le pareti sono tappezzate di tavole e disegni meravigliosi (da Galep a Hugo Pratt, passando per Magnus), e poi nel suo appartamento: le librerie sono gonfie di volumi storico-geografici, ci sono fumetti che spuntano da ogni pertugio («Quelli di Cino e Franco li ho in più copie, ma ammetto di non avere tutti gli originali di Tex»). Le stanze sono invase da statuine a forma di coccodrillo. «Da quando si è saputo che mi piacciono queste bestie, non mi regalano altro. È una condanna». Un’altra pena viene inflitta a Bonelli ogni volta che entra in un ristorante vicino a casa. I camerieri, appena lo vedono, sparano la battutona: «Per lei immagino vada bene una bistecca alta tre dita e una montagna di patate fritte». È il menù standard di Tex. Lo si trova anche nel volume Tex Willer. Il romanzo della mia vita: una specie di biografia dell’eroe scritta da uno degli sceneggiatori del fumetto (Mauro Boselli) e appena pubblicata da Mondadori. Bonelli ha fama di essere antipatico («Forse qualcuno invidia il fatto che io sia diventato ricco coi fumetti»), in realtà è semplicemente ultraschietto. Risponde da anni a tutti i lettori, ma bofonchia di fronte a certe domande. Gli riferisco quella del tassista che mi ha portato alla sede della Bonelli: «Perché Zagor non ha figli?». La replica è accompagnata dalla simulazione di un rantolo di dolore: «Perché sì. L’altra domanda classica è: perché sembra che i proiettili di Tex non finiscano mai?». Già, perché? «Diciamolo una volta per tutte: quello dei fumetti Bonelli è un club con delle regole. Regola numero uno: Tex ricarica la pistola tra un disegno e l’altro». Tra le regole ci sarebbe anche quella di non domandare mai più se Tex è di destra o di sinistra. Quindi la prendo alla larga. Partendo da un piccolo test. Bonelli, come pronuncia Groucho, il nome dell’assistente di Dylan Dog? Grucio o graucio? «Grucio». E il cognome Willer, viller o uiller? «Uiller. I coetanei di mio padre dicevano viller». | È morto Sergio Bonelli. «Io faccio fumetti», spiegò nell'intervista a Vittorio Zincone della scorsa primavera. |
Vodafone, una delle società di telefonia più grandi al mondo, ha annunciato che creerà una società a parte per gestire le sue 61.700 torri di trasmissione in 10 paesi. Vodafone ha detto che la nuova società sarà operativa dal maggio 2020 e che potrebbe arrivare a generare ricavi per 1,6 miliardi di euro: sarebbe la prima società europea nella gestione delle torri di trasmissione, con i suoi mercati principali in Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Tra le altre cose, Vodafone ha detto che prenderà in considerazione anche di cedere quote di minoranza della nuova società o di quotarla in borsa. | Vodafone creerà una società a parte per gestire le sue torri di trasmissione. |
State molto attenti perché tra le foto di animali più belle di questa settimana ci sono un paio di tentativi di mimetizzazione più o meno riusciti: c’è un capriolo in mezzo a un campo di grano (che almeno ci ha provato) e un altro animale che invece si distingue molto a fatica dallo sfondo. Se volete un suggerimento: è una mantide orchidea tropicale, fotografata a Bordano, vicino Udine, nella “Casa delle Farfalle” più grande d’Italia che è composta da tre grandi serre climatizzate in cui vivono animali e piante di tre ecosistemi diversi. Tra gli altri animali ben visibili, invece, c’è un pellicano bianco fotografato molto bene nello zoo di Dresda, un paio di delfini che saltano nel Mar Mediterraneo e una famiglia di oche del Canada che attraversa la strada come insegnano ai bambini: in fila, sulle strisce. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Weekly Beasts. Capre che fanno yoga e tentativi di mimetizzazione più o meno riusciti, tra le foto di animali più belle di questa settimana. |
Nel 2016 le emissioni di anidride carbonica prodotte dall’Unione Europea, derivanti dall’utilizzo di combustibili fossili, sono diminuite dello 0,4 per cento rispetto al 2015. In Italia la riduzione è stata ancora più marcata ed è stato raggiunto il -2,9 per cento, rendendo il nostro paese uno degli stati europei con i migliori risultati per quanto riguarda la minore produzione di anidride carbonica. I dati sulle emissioni sono stati raccolti da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, e mostrano come siano stati raggiunti progressi importanti per ridurre i principali inquinanti responsabili del riscaldamento globale, anche se resta ancora molto da fare. | In Italia abbiamo ridotto le emissioni di anidride carbonica meglio di altri. Secondo Eurostat la riduzione è stata del 2,9 per cento, quella europea dello 0,4 per cento, ma c'è ancora molto da fare. |
La Thunderbird Cookie Dropping Machine è una macchina per fare i biscotti. Metti l’impasto in un contenitore e il trabiccolo provvede a farlo cadere a intervalli regolari su una teglia, mossa da un nastro trasportatore. Prepara 150 biscotti al minuto e costa 59.400 dollari, ma Amazon la vende a poco più di 32mila, con la possibilità di farsi spedire a casa gratuitamente tutto il macchinario, che da solo pesa più di 571 chilogrammi. Anche Commercial Food Services Equipment vende la stessa macchina su Amazon, più o meno allo stesso prezzo, ma chiede oltre 2.500 dollari per i costi di spedizione. In entrambi i casi, qualunque sia la scelta di chi compra, Amazon riuscirà a fare qualche soldo sulla vendita di una Thunderbird Cookie Dropping Machine. Hyo Lee, la proprietaria di Commercial Food, spiega perché: «Amazon venderà più macchinari per i biscotti di quanto farò io, ma anche se compri da me invece che direttamente da Amazon, la società otterrà comunque una commissione sulla vendita e la consegna. Adesso sapete perché le vendite di Amazon sono passate da 34 miliardi di dollari nel 2010 a 61 miliardi nel 2012». | Dove va Amazon. La società chiuderà l'anno con 75 miliardi di ricavi ma da tempo non realizza utili e sarà difficile possa farne in tempi brevi: ed è voluto, secondo alcuni. |
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