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I risultati delle elezioni politiche sono alla fine abbastanza semplici e chiari, a non confonderli troppo e li trovate qui. Le analisi sul loro significato sono inevitabilmente un po’ più articolate, ma neanche tanto. La notizia numero uno riguarda il PD, ed è lo spettacolare ridimensionamento della sua vittoria che l’ha fatta diventare contemporaneamente anche una sconfitta. Dato per favorito con ampio margine da mesi, tormentato dalla paura di una riduzione di quel margine a meno del 5%, ha finito persino per essere il secondo partito in termini di voti, oltre a non avere la maggioranza per governare al Senato (al momento – mancano ancora dei seggi da assegnare – la coalizione del centrosinistra è addirittura superata da quella del centrodestra). E Pier Luigi Bersani si trova nell’incredibile doppia condizione di uno che aspetta di ricevere l’incarico per cercare di fare un governo, in quanto leader della prima coalizione, e che si dovrebbe dimettere da segretario, in quanto politicamente sconfitto dal risultato.
Com’è andata. L'analisidelvoto, di chi ha vinto e chi ha perso, e un paio di cose in più.
Mark Zuckerberg presenta le novità per l’invio dei messaggi attraverso il social network.
L’evento Facebook di oggi (diretta video). Mark Zuckerberg presenta le novità per l'invio dei messaggi sul social network.
Sabato 1 marzo 2013, durante un concerto al Mount Smart Stadium di Auckland, in Nuova Zelanda, Bruce Springsteen ha suonato una versione acustica di Royals, il singolo di grande successo della 17enne neozelandese Lorde.
“Royals” di Lorde, fatta da Bruce Springsteen. Durante un concerto ad Auckland, in Nuova Zelanda.
Da mesi esperti e analisti ipotizzano che per rilanciare le vendite dei propri telefoni più economici Nokia sia al lavoro per realizzare il suo primo smartphone Android, il sistema operativo di Google. È una notizia perché la divisione della società che si occupa dei dispositivi mobili è in fase di acquisizione da parte di Microsoft, con cui ha da tempo un accordo per l’uso del sistema operativo Windows Phone. Nokia non ha smentito né confermato l’ipotesi ma secondo il Wall Street Journal, solitamente ben informato, il primo smartphone Android di Nokia è ormai pronto e sarà presentato al prossimo Mobile World Congress, la serie di incontri organizzati annualmente a Barcellona, in Spagna, per presentare le novità nel settore della telefonia mobile. Il salone sarà aperto il 24 febbraio. Normandy Fino a ora Nokia si era tenuta alla larga da Android perché vincolata a uno stretto rapporto commerciale con Microsoft, interessata a fare diffondere il più possibile Windows Phone, in diretta concorrenza con il sistema operativo di Google. A fine estate Microsoft ha annunciato l’acquisizione della divisione di Nokia che si occupa della produzione di smartphone per 5,4 miliardi di euro, cosa che sembrava avere chiuso ulteriormente qualsiasi possibilità per la società finlandese di mettersi a realizzare un telefono Android.
Nokia farà un telefono Android? sì e molto presto, secondo il Wall Street Journal, nonostante la società sia stata da poco acquisita da Microsoft (che ha un suo sistema operativo, Windows Phone).
È uscito per Coconino Press Ferriera, il primo graphic novel di Pia Valentinis, illustratrice di libri per ragazzi, che ha vinto il premio Andersen come miglior illustratrice nel 2002 e il Superpremio Andersen nel 2012 per Raccontare gli alberi. Ferriera è il racconto della sua infanzia e adolescenza a Udine, ed è soprattutto la storia di suo padre Mario, emigrato in Australia dal 1960 al 1963 e poi rientrato per lavorare in fonderia. Attraverso la storia del padre, Valentinis racconta le condizioni di lavoro e della vita in Italia negli anni Sessanta e Settanta: gli incidenti e i morti sul lavoro, le manifestazioni, lo stipendio da 100.000 lire, la visita del vescovo in fabbrica, il manifesto di Berlinguer. A questi episodi sono alternati piccoli racconti di vita quotidiana, come una gita a Venezia, il primo incontro di Mario con la futura moglie davanti a un bar, “Lascia o raddoppia” alla tv, una partita a carte. Sul Post potete leggerne 12 tavole.
12 tavole di “Ferriera”. Un pezzetto del primo graphic novel di Pia Valentinis, sul padre operaio e le fabbriche in Italia negli anni Sessanta e Settanta.
Mercoledì le principali borse europee hanno avuto perdite consistenti, con la borsa di Milano che è arrivata a perdere il 3,60 per cento recuperando poi qualcosa, ma azzerando comunque i guadagni che aveva accumulato da inizio anno. La borsa di Wall Street è finita rapidamente in negativo, perdendo circa due punti percentuali e recuperando in seguito circa un punto. La borsa di Atene è arrivata a perdere il 6,82 per cento, quelle di Francoforte e di Parigi il 2 per cento, quella di Madrid quasi il 3 per cento. L’incertezza da parte degli investitori è dovuta soprattutto al piano che sta perfezionando la Grecia per uscire prima del previsto dal piano di salvataggio predisposto nel 2010 da Banca Centrale Europea, Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale (FMI). Uscendone, il governo greco potrebbe avere più autonomia nelle scelte di politica economica, ma anche nuova instabilità politica e la possibilità di elezioni anticipate. Una parte degli aiuti sarà comunque erogata alla Grecia ancora per un paio di anni, da parte del FMI.
Cosa succede alle borse. È stata la giornata peggiore da molto tempo a questa parte, Milano ha azzerato i guadagni del 2014: c'entra la Grecia, di nuovo.
Emma Watson riuscì a meritarsi un articolo già a 25 anni, cosa piuttosto inconsueta, in gran parte per essere stata Hermione Granger nella saga cinematografica di Harry Potter. L’articolo si intitolava “Tutto quello che ha fatto Emma Watson fin qui“: la definiva «una delle giovani attrici più apprezzate in circolazione» e ne ricordava anche i ruoli senza una bacchetta in mano, in particolare quelli in Bling Ring e in This Is the End. Già allora, però, Watson si era fatta notare anche – forse addirittura soprattutto – per le sue attività fuori dal cinema, come ambasciatrice delle Nazioni Unite e per il suo impegno in diversi temi legati al femminismo. Emma Watson – nata a Parigi il 15 aprile 1990, ma cresciuta ad Oxford – oggi compie 30 anni. In questi ultimi cinque anni ha recitato in pochi film, di recente in Piccole donne di Greta Gerwig, e si è molto dedicata a cause politiche e sociali. Si vede chiaramente anche solo passando dal suo profilo Instagram, seguito da più di 50 milioni di persone.
Emma Watson ha 30 anni. E negli ultimi cinque non ha fatto molti film perché si è presa del tempo e si è dedicata ad altro.
Antonio Di Pietro ha diffuso la lettera che segue, inviata ai segretari di Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà e Partito Socialista Italiano con la richiesta di partecipare, in qualche forma, alle prossime elezioni primarie. Gent.mi Segretari,
Di Pietro ora vuole partecipare alle primarie. E chiede di non essere escluso dalla coalizione di centrosinistra.
Il corpo di Loalwa Braz, la cantante brasiliana divenuta famosa negli anni Ottanta per la canzone “Lambada”, è stato trovato all’interno di un’automobile bruciata vicino alla città di Saquarema, nello stato di Rio de Janeiro. Le circostanze e le cause della sua morte non sono ancora chiare. Braz aveva 63 anni. Nel 1989 collaborò con il gruppo francese Koama alla canzone “Lambada” che divenne rapidamente un successo mondiale, trasmessa da tutte le radio e diventata oggetto di moltissime cover. Circa una decina di milioni di copie del disco sono state vendute. Dopo il successo di “Lambada”, Braz ha realizzato due album da solista, con successo molto minore. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
È morta Loalwa Braz, quella della “Lambada”. Il suo corpo è stato trovato dentro un'automobile bruciata, vicino a Rio de Janeiro: aveva 63 anni.
La Commissione Europea ha diffuso le proprie stime autunnali sulla crescita economica nel 2019 e nel 2020: ha confermato le previsioni primaverili ed estive secondo cui nel 2019 l’economia italiana rimarrà stagnante, con una crescita prevista per il PIL di appena lo 0,1 per cento, mentre per il 2020 si prevede una crescita dello 0,4 per cento. Sarà il paese membro dell’Unione Europea la cui economia crescerà meno. Considerando tutti i paesi, nel 2019 l’economia europea è cresciuta per il settimo anno consecutivo e si prevede che continuerà a crescere anche nel 2020 e nel 2021, nonostante ci siano più incertezze nei mercati internazionali. Complessivamente, la disoccupazione in Europa continua a diminuire. Al penultimo posto, subito davanti all’Italia, c’è la Germania, che dovrebbe crescere dello 0,4 per cento: un decimo di punto percentuale in meno rispetto alle previsioni estive. Al primo posto c’è l’Irlanda, che dovrebbe crescere del 5,6 per cento, seguita da Malta, con il 5,0 per cento.
La Commissione Europea ha detto che l’economia italiana rimarrà stagnante nel 2019. E ha previsto che il PIL crescerà solo dello 0,4 per cento nel 2020.
Domenica WhatsApp non ha funzionato per molti utenti, sia in Italia che in altre parti del mondo. Alcuni utenti non sono riusciti del tutto a collegarsi a WhatsApp e a inviare e ricevere messaggi, ma la maggioranza ha segnalato di incontrare difficoltà solo con l’invio e la ricezione di fotografie, video e note vocali. Secondo le segnalazioni su Twitter – consultabili attraverso l’hashtag #whatsappdown – il servizio ha smesso di funzionare correttamente intorno a mezzogiorno; il problema è stato quasi completamente risolto dalle 16.
WhatsApp non ha funzionato per molti utenti nell’invio di foto, audio e video. Non funzionano soprattutto l'invio e la ricezione di fotografie, video e note vocali.
Le principali nuove uscite cinematografiche di questa settimana sono Gold – La grande truffa – con un Matthew McConaughey molto cambiato nell’aspetto – e Insospettabili sospetti, una commedia, remake di un film del 1979. Il primo è diretto da un regista che non faceva un film da dieci anni; il secondo ha un regista di 42 anni (Zach Braff) e degli attori protagonisti che ne hanno quasi ottanta (Morgan Freeman) o ottanta già da un po’ (Alan Arkin e Michael Caine). L’alternativa più interessante potrebbe essere Tanna, che è stato candidato all’Oscar per il Miglior film straniero ed è ambientato sull’omonima isola di Vanuatu.
Stasera cinema? "Gold - La grande truffa" con Matthew McConaughey grasso e pelato, una commedia con tre anziane conoscenze e un film ambientato su un'isola di Vanuatu.
Un’importante sfilata dell’azienda italiana Dolce & Gabbana che si sarebbe dovuta tenere oggi a Shanghai, in Cina, è stata cancellata – non è ancora chiaro se da D&G o dall’Ufficio per gli affari culturali della città – in seguito alle accuse di razzismo rivolte all’azienda e al suo stilista Stefano Gabbana. Il caso è iniziato con i video usati da D&G per promuovere la sfilata, giudicati molto stereotipati da molte persone online, e si è aggravato dopo che DietPrada, uno degli account di moda più seguiti su Instagram, ha pubblicato uno scambio di messaggi con Stefano Gabbana, uno dei due fondatori e stilisti del marchio, che esprimeva opinioni estremamente razziste e offensive verso la Cina. Gabbana e D&G si sono difesi soltanto qualche ora dopo, mentre sui social network la storia arrivava ovunque, dicendo che i loro account erano stati hackerati. Ma cominciamo dall’inizio.
Il gran guaio di Dolce & Gabbana in Cina. Una sfilata è stata cancellata dopo una storia di spot accusati di razzismo e messaggi offensivi di Stefano Gabbana (che però sostiene non siano suoi).
Balmain, la casa di alta moda francese, è stata ultimamente al centro dell’attenzione per aver realizzato una collezione – che ha avuto molto successo – con la catena di negozi svedese H&M: è stata messa in vendita dal cinque novembre dopo una campagna pubblicitaria con le modelle più famose del momento (Gigi Hadid e Kendall Jenner) e una presenza massiccia sui social network con l’hashtag #Balmania. Il giornale americano The Atlantic ne ha ricostruito la storia e ha spiegato la difficoltà a restare fedele alle origini in seguito alle novità introdotte dagli ultimi direttori creativi, in particolare da Olivier Rousteing, che ricopre l’incarico dal 2011 e ne ha modificato notevolmente l’immagine. Balmain venne fondata nel 1945 a Parigi dal francese Pierre Balmain (1914-1982). Vogue lo descriveva come «un timido uomo biondo, completamente modesto riguardo il suo straordinario successo», diventato famoso per lo stile elegante e sobrio: il contrario insomma di Olivier Rousteing, che ricopre ora il suo posto e non è né timido né modesto.
Com’è cambiata Balmain. La casa di moda del momento: ha collaborato con H&M e viene indossata dalle Kardashian, ma all'inizio era conosciuta per gli abiti sobri e raffinati.
Stefano Fassina, responsabile Economia del Partito Democratico e candidato alla Camera dei Deputati in Lazio, è stato intervistato sul Financial Times e ha parlato dei programmi per il centrosinistra, dovesse questo vincere le elezioni. Le parole di Fassina sono importanti, oltre che per il suo incarico all’interno del partito, perché è uno degli esponenti più importanti dei cosiddetti “Giovani Turchi”, la corrente più a sinistra del partito, e perché ci si aspetta che ricopra un qualche incarico di governo nel caso Pier Luigi Bersani dovesse diventare presidente del Consiglio. Fassina è stato più volte citato da Mario Monti negli ultimi giorni come esempio dell’estremismo – e quindi, secondo il premier uscente, del conservatorismo – di parte della sinistra italiana. Parlando al Financial Times, però, Fassina è stato piuttosto equilibrato e moderato. Ha detto che, una volta al governo, il centrosinistra non intende né rinegoziare il fiscal compact né abolire la norma costituzionale sul pareggio di bilancio, due cose molto criticate in passato da Fassina e dai “Giovani Turchi”. «Se agissimo in modo unilaterale danneggeremmo il progetto europeo: noi vogliamo avere più spazio di manovra per politiche anti-cicliche, ma a livello europeo». Fassina ha detto che per questo il centrosinistra sarebbe disponibile a istituire un “supercommissario” europeo per il Bilancio, come proposto dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. «La sovranità fiscale che oggi hanno i singoli paesi, vuota e formale, sarebbe trasferita all’Europa in cambio di una “golden rule” sugli investimenti pubblici e un ruolo più forte della Banca Centrale Europea», ha detto il responsabile Economia del PD.
Che cosa ha detto Stefano Fassina al Financial Times. Il centrosinistra non toccherà né la riforma del lavoro né il fiscal compact e cercherà di rilanciare gli investimenti nel settore privato, secondo il responsabile economico del PD.
Il presidente della Cina, Xi Jinping, verrà in visita ufficiale in Italia dal 21 al 23 marzo e si tratterrà in Europa fino al 26. Durante la visita in Italia, Xi incontrerà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il premier Giuseppe Conte per la firma di accordi bilaterali istituzionali e commerciali, e il possibile memorandum d’intesa tra Italia e Cina sulla “Belt and Road Initiative” (BRI), l’imponente e ambizioso progetto lanciato nel 2013 dal presidente cinese Xi e spesso chiamato un po’ impropriamente “Nuova via della seta”. Dopo l’Italia, Xi andrà a Nizza, in Francia, dove incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron, e da lì nel principato di Monaco per un breve incontro con il principe Alberto II.
Xi Jinping sarà in Italia dal 21 al 23 marzo in visita ufficiale.
Il nome della rosa è il film tratto dal famosissimo romanzo di Umberto Eco – morto ieri all’età di 84 anni – che è stato trasmesso sabato sera alle 22 su Rai Tre. Il film Il nome della rosa, che è stato introdotto da uno speciale di “Che tempo che fa”, la trasmissione di Fabio Fazio, è un film uscito nel 1986 del regista francese Jean-Jacques Annaud, e nel cast ci sono Sean Connery, F. Murray Abrham e Christian Slater. All’inizio del film, nei titoli di testa, compare una scritta che avverte che il film è “tratto dal palinsesto del Nome della Rosa di Umberto Eco”. Lo stesso Eco (che odiava il suo libro) ha spiegato cosa intendeva dire Annaud con quella scritta: «Un palinsesto è un manoscritto che conteneva un testo originale e che è stato grattato per scrivervi sopra un altro testo. Si tratta dunque di due testi diversi». Il film Il nome della rosa è molto diverso dal libro e si prende molte libertà sulla trama originale. Ecco le principali. In un’abbazia nell’Italia settentrionale del Trecento avvengono una serie di misteriosi omicidi sui quali indaga un frate francescano, Guglielmo da Baskerville (interpretato da Sean Connery), accompagnato dal suo giovane aiutante, Adso da Melk (interpretato da Christan Slater). La vicenda si intreccia con la situazione politica del tempo: proprio l’abbazia in cui avvengono gli omicidi, infatti, è stata scelta come sede per discutere alcune complicate questioni teologiche che dividono due fazioni della chiesa. Film e libro condividono sostanzialmente la stessa trama, ma sono diversi per molti particolari.
Le differenze tra “Il nome della rosa” di Umberto Eco e il film. In cosa sono diversi il film trasmesso ieri sera su Rai Tre e il famosissimo romanzo dello scrittore italiano morto ieri a 84 anni.
Tra le foto bestiali più belle della settimana c’è n’è una scattata a Porto Madero, un quartiere della capitale argentina Buenos Aires, che ha come protagonista una balena. Martedì scorso una balena, che evidentemente si era persa, è stata avvistata a pochi metri dalla riva, tra le barche attraccate al porto: nel giro di poco tempo la voce si è sparsa e diverse decine di persone si sono radunate al porto per vedere l’animale. Non è ben chiaro come le autorità siano riuscite, alla fine, a far allontanare la balena dalla riva e farla tornare al largo nell’Oceano. Altre scene notevoli, questa volta molto meno improvvisate, si sono viste a Imperial Beach, una città della contea di San Diego (California) dove domenica scorsa si è tenuta la decima edizione della “Unleashed by Petco Surf Dog Competition“, una gara per cani che fanno surf. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Charlie fa surf. Una balena a un porto di Buenos Aires e il solito panda spalmato su pezzi di ghiaccio, tra le foto bestiali più belle della settimana.
L’attuale presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, è l’uomo candidato a guidare il governo in caso di vittoria alle elezioni di domenica 4 marzo della coalizione di centrodestra. Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, lo ha annunciato la sera del primo marzo durante la trasmissione televisiva Matrix. Il nome di Tajani come potenziale presidente del Consiglio circolava ormai da settimane, in ragione della sua grande esperienza e notorietà in Europa che dovrebbe rassicurare la comunità internazionale sul peso delle forze anti-establishment nella coalizione di centrodestra. Poco dopo l’annuncio di Berlusconi, Tajani ha pubblicato questo tweet per dare la propria disponibilità: Ringrazio Il Presidente Berlusconi per il suo atto di stima nei miei confronti.Ho dato a lui,stasera,la mia disponibilità a servire l’Italia.Ora ogni ulteriore decisione spetta ai nostri concittadini ed al Presidente della Repubblica
È il caso di conoscere Antonio Tajani. La storia del presidente del Parlamento europeo, che Berlusconi ha candidato a guidare il governo in caso di vittoria del centrodestra.
Se viaggiate spesso sui treni ad alta velocità probabilmente conoscete la questione: il servizio internet tramite wi-fi di bordo, introdotto dal 2010 sulle linee ad alta velocità, funziona in modo molto insoddisfacente. Che siate a bordo di Frecciarossa di Trenitalia tra Roma e Firenze, oppure su un treno Italo all’altezza di Reggio Emilia, la vostra connessione – come minimo – è estremamente lenta e si interrompe con grande frequenza. Per non parlare della tratta tra Bologna e Firenze, quasi tutta in galleria, dove è praticamente impossibile avere una connessione. Molti passeggeri che ne hanno bisogno, ricorrono ormai sistematicamente a hotspot e tethering su apparecchi propri, che garantiscono risultati più affidabili (malgrado il wi-fi sia parte del servizio per cui si paga un biglietto costoso). In parte è un problema comune a tutti gli altri viaggiatori, non solo in Italia, ma nel resto del mondo. La buona notizia è che le connessioni molto probabilmente miglioreranno, quella cattiva è che ci vorrà ancora un po’ di tempo. Come funziona? Per capire perché internet sui treni funzioni male bisogna prima capire come dovrebbe funzionare. Antonio Capone, professore di telecomunicazioni al Politecnico di Milano, spiega che ci sono sostanzialmente due metodi per connettere un treno alla rete internet. Il primo è stabilire un collegamento tramite un satellite; il secondo è usare la stessa rete che sfruttano anche i telefoni cellulari. In sostanza: «Il router all’interno della carrozza si collega con il segnale esterno e quest’ultimo viene diffuso all’interno delle varie carrozze da una serie di hotspot wi-fi». Le “tacche” che indicano la forza del segnale sono quasi sempre tutte accese mentre vi trovate a bordo, segno che la connessione tra il vostro computer e lo hotspot è molto buona. Il problema, infatti, è fuori dal treno.
Perché il wi-fi sui treni funziona male? per ragioni intuitive (provateci voi a connettere un treno che va a 300 all'ora) ma anche per carenze tecnologiche su cui si può migliorare, volendo.
Oggi pomeriggio migliaia di persone hanno partecipato al Milano Pride, che si tiene ogni anno ed è stata definita dagli organizzatori «la manifestazione dell’orgoglio delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, asessuali, intersessuali e queer». Come negli ultimi anni il corteo è partito da piazza Duca d’Aosta, quello della Stazione Centrale, e si è concluso Porta Venezia, con un’esibizione di alcuni ospiti fra cui la cantante Baby K. Gli organizzatori hanno detto che alla manifestazione c’eran circa 300mila persone: in testa al corteo c’era un carro che rappresentava i migranti che si riconoscono nella comunità LGBT, cioè Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender. Il Comune di Milano ha garantito il patrocinio, e la manifestazione ha raccolto una sessantina di sponsor privati.
Le foto del Milano Pride 2019. Si è tenuto sabato pomeriggio e secondo gli organizzatori hanno partecipato 300mila persone.
Il 31 luglio 1968, 50 anni fa, nella striscia dei Peanuts del giorno apparve per la prima volta Franklin Armstrong, il primo personaggio afroamericano della serie disegnata da Charles Schulz. Il fumetto racconta l’incontro tra Franklin e Charlie Brown sulla spiaggia e prosegue per altre due strisce; in una, mentre i due personaggi fanno un castello di sabbia insieme, Franklin racconta che suo padre è un soldato in Vietnam e Charlie Brown risponde che il suo è un barbiere. La prima striscia dei Peanuts era uscita il 2 ottobre del 1950 e ci erano voluti quindi 18 anni perché Schulz introducesse il primo personaggio nero. La prima apparizione di Franklin, 31 luglio 1968(© Peanuts Worldwide LLC/distributed by Universal Uclick/ILPA)
La storia di Franklin, il primo personaggio nero dei Peanuts. Comparve la prima volta 50 anni fa: Charles Schulz, l'inventore del fumetto, si decise a disegnarlo dopo la lettera di una professoressa.
Cominciamo da cosa è successo: al termine di un incontro nello studio di Gianfranco Fini, il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli, Raffaele Lombardo, Giorgio La Malfa, Paolo Guzzanti e Italo Tanoni sono giunti a un accordo e hanno presentato alla Camera una mozione di sfiducia al governo, anche questa da votare il 14 dicembre. Il testo della mozione, piuttosto articolato, dice: La Camera dei deputati, preso atto che la delicata situazione internazionale, la crisi economica e monetaria che aggredisce l´Europa e lo stato di malessere sociale di ampie fasce della popolazione italiana richiedono la piena operatività di un governo solido e sicuro; alla luce della comprovata inadeguatezza dell´attuale esecutivo a garantire, oltre alle misure di contenimento del deficit, il risanamento strutturale della finanza pubblica e il sostegno della ripresa economica e dell´occupazione; auspicando l´avvio di una nuova fase politica della legislatura ispirata al senso di responsabilità nazionale e istituzionale con un governo capace di prendere le misure adeguate per evitare il declino del Paese e garantire il suo futuro civile ed economico; esprime, ai sensi dell´articolo 94 della Costituzione, la sfiducia nei confronti del governo.
I numeri per sfiduciare il governo ci sono, pare. La mozione presentata ieri da Futuro e Libertà, UdC, ApI, Libdem e MpA chiarisce qualche dubbio in vista del 14 dicembre.
Con i suoi 8.848 metri l’Everest è la montagna più alta del mondo, ma il suo record vale soltanto per l’altezza sul livello del mare: se si considera quella dal centro della Terra, il primato spetta al Chimborazo, una delle vette più alte delle Ande in Ecuador che raggiunge i 6.310 metri. Dal centro della Terra alla sua vetta, il Chimborazo è alto 6.384,4 chilometri, mentre l’Everest arriva a 6.382,3 chilometri. La differenza è dovuta al fatto che la Terra non è una sfera perfetta, ma tende a essere un poco schiacciata ai poli e lievemente più larga all’equatore: il raggio in quella fascia è di circa 21 chilometri più lungo. Il Chimborazo è più vicino all’equatore e quindi la distanza dal centro della Terra alla sua vetta è maggiore rispetto all’Everest, che si trova molto più a nord in un punto il cui la lunghezza del raggio è inferiore.
È il Chimborazo il monte più alto del mondo. Se inizi a misurarlo dal centro della Terra supera l'Everest, perché non siamo su una sfera perfetta.
Luigi Einaudi non è stato solo il secondo Presidente della Repubblica (ma il primo, di fatto, nel pieno esercizio delle proprie funzioni), il padre di un noto e capace editore, il nonno di un noto e capace compositore. È stato anzitutto un economista, liberale e moderato. Non uno della scuola di Chicago, libertaria più che liberale, per la quale ogni intervento dello Stato nel governo dei meccanismi spontanei di mercato è solo foriero di danni. No, Einaudi credeva nell’economia sociale di mercato. Una cosa – la faccio breve, ché non è il caso di scrivere trattati su cose peraltro già ampiamente trattate – secondo cui la spontaneità dell’agire di chi compra e di chi vende può essere corretta se si producono iniquità. E a correggerla provvede lo Stato, magari dicendo che, per esempio, nei trasporti ferroviari non ci può essere concorrenza ma solo servizio pubblico. Lo diceva davvero, Einaudi, cui è stato risparmiato lo spettacolo della privatizzazione delle ferrovie italiane (chiedere ad Arenaways come vadano le cose nel settore). Sui servizi pubblici, Einaudi spiegava con elementare lucidità come fosse giusto che a pagarli fosse la comunità attraverso le tasse. Aggiungendo di preferire un Paese con tasse alte e servizi efficienti ad uno con tasse basse e servizi inefficienti.
I mercati se ne accorgono. "Paghiamo perché nulla cambi", commenta Igor Principe sulla manovra.
Il 27 febbraio 1993, pochi mesi prima di compiere cent’anni, morì a New York Lillian Gish, nome d’arte di Lillian Diana de Guiche, una delle prime grandi attrici del cinema muto, celebre soprattutto per la lunga collaborazione col regista David W. Griffith. Lillian Gish fu introdotta al cinema da un’altra grande attrice e sua cara amica, Mary Pickford, e a soli sedici anni girò il primo film con Griffith, a fianco di sua sorella Dorothy Gish. Da quel momento in poi Lilian Gish sarebbe diventata l’attrice più importante della sua epoca, incarnando il ruolo ricorrente della ragazza dolce, fragile e innocente che con convinzione lotta e reagisce alla violenza degli uomini e della natura: l’interpretazione più significativa in questo senso è sicuramente quella nel film di Griffith Nascita di una nazione, uno dei film più importanti della storia del cinema. Dopo la lunga collaborazione con Griffith, Lillian Gish continuò la sua carriera interpretando decine di film fino all’ultimo nel 1986, accanto a un’altra grande diva, Bette Davis, dopo oltre 75 anni di carriera. Nel 1971 ricevette un Oscar alla carriera.
Vent’anni senza Lillian Gish. Le foto più belle della prima grande attrice del cinema muto, che morì il 27 febbraio 1993.
Nove persone sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di «associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell’ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma». L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, coinvolge in tutto 16 indagati. Si sta già parlando di una probabile sospensione dell’iter burocratico per approvare la costruzione del nuovo stadio della Roma nell’area di Tor di Valle. Il lunghissimo iter per le autorizzazioni, che era anche stato monitorato con successo dall’Autorità nazionale anti-corruzione, era giunto quasi alla conclusione dopo trattative molto complicate, e si prevedeva che i lavori dovessero cominciare entro la fine del 2018. Tra i nove arrestati ci sono politici, imprenditori e manager, mentre non sono coinvolte persone legate alla società sportiva della Roma: il procuratore Ielo ha confermato che «l’AS Roma non c’entra nulla con tutta questa vicenda». I giornali scrivono che l’inchiesta è incentrata soprattutto su alcune vicende relative alla cessione del terreno scelto per costruire il nuovo stadio della Roma. Repubblica scrive:
Gli arresti per il nuovo stadio della Roma. La squadra di calcio non è coinvolta e i lavori devono ancora iniziare, ma ci sono 16 indagati per corruzione mentre il lunghissimo iter burocratico era quasi arrivato alla conclusione.
Tutte le canzoni parlano di settembre e di ottobre invece quasi niente (gli U2, d’accordo). Ma è un bel mese, ottobre, da quando si è scrollato di dosso l’inizio della scuola. Quelli di voi che sono a Ferrara alla Festa di Internazionale potranno leggersi quest’antologia stasera, tornati a casa. Ma abbiamo provveduto a dar loro delle cose da leggere di carta (questa è stata la settimana in cui nella redazione del Post per la prima volta si è usato il termine “tipografia”). Gli altri, oggi dovrebbero ritrovare il Corriere della Sera in edicola o sui loro iPad(s). Oppure vorranno attraversare la domenica ignari del presente e addotti al passato prossimo con la rituale selezione del meglio del Post questa settimana. Gli articoli più letti sul Post questa settimana:
Sunday Post. Dal Manzanarre al Reno, verso l'infinito e oltre, il meglio della settimana sul Post.
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha rivelato che la Regione ha avviato almeno due trattative per acquistare un milione di dosi di vaccino in più rispetto alla fornitura garantita dal piano vaccinale nazionale. Secondo Zaia, questa possibilità è legittima, garantita dal libero mercato dei farmaci, e prevede tempi di consegna molto più rapidi rispetto a quelli programmati dal piano nazionale organizzato dalla struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri. Zaia ha parlato della trattativa lunedì 8 febbraio durante la conferenza stampa quotidiana organizzata per spiegare a che punto è l’epidemia in Veneto. Nonostante le certezze di Zaia, non sono ancora chiare tante cose: sarà importante verificare con il ministero della Salute se queste trattative siano consentite dagli accordi stretti con l’Unione Europea, bisogna capire chi siano effettivamente i fornitori a cui si affiderà il Veneto, accertare la loro affidabilità, e valutare il prezzo proposto per ciascuna dose.
Il Veneto vuole comprare un milione di vaccini in più. Ma ci sono ancora poche informazioni sulla trattativa e molti dubbi su possibili violazioni degli accordi nazionali e internazionali.
Lo scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafón è morto oggi, venerdì 19 giugno, a Los Angeles, dove viveva dal 1993. La notizia della morte è stata data dal suo editore “Planeta”. Era malato di cancro da tempo. Zafón era nato a Barcellona nel 1964 e la sua fama si deve soprattutto al suo primo romanzo L’ombra del vento, scritto nel 2001, che ebbe un grande successo in tutto il mondo. Dopo L’ombra del vento scrisse Il gioco dell’angelo, Il prigioniero del cielo e Il labirinto degli spiriti, che fanno tutti parte della tetralogia del Cimitero dei Libri Dimenticati. Zafón era considerato lo scrittore spagnolo più letto al mondo dopo Cervantes. “Cada libro, cada tomo que ves, tiene alma. El alma de quien lo escribió, y el alma de quienes lo leyeron y vivieron y soñaron con él.”
È morto a 55 anni lo scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafón.
Questa settimana esce L’uomo con i pugni di ferro, il film diretto da RZA, rapper del collettivo Wu-Tang Clan, con Russell Crowe e Lucy Liu, tra gli altri: è la storia di un fabbro americano che vive nella Cina feudale, dove è costretto a costruire armi per i peggiori banditi della zona allo scopo di ottenere il denaro necessario a liberare la sua amata dal bordello in cui lavora. Poi c’è Fire with Fire, con Bruce Willis e Rosario Dawson, che racconta la storia di un vigile del fuoco che si ritrova coinvolto in un omicidio durante una rapina e viene per questo inserito in un programma di protezione testimoni. Esce poi No – I giorni dell’arcobaleno, del regista cileno Pablo Larraín, candidato agli Oscar 2013 per il miglior film straniero e tratto da una storia vera: nel 1988 il dittatore cileno Augusto Pinochet, costretto dalle pressioni internazionali, sottopone a referendum il proprio incarico di presidente; il fronte del No si mobilita e affida la campagna a un giovane pubblicitario, René Saavedra, interpretato da Gael García Bernal. È il film citato da Roberto Saviano in una recente puntata di Servizio Pubblico, per capirci. La casa è il remake dell’omonimo film horror del 1981 (diretto da Sam Raimi): il film, ambientato 30 anni dopo, racconta le disavventure di un gruppo di ragazzi che si recano per il weekend in una casa nel bosco, infestata da strane presenze. Mi rifaccio vivo è la nuova commedia di Sergio Rubini: un imprenditore (interpretato da Lillo di Lillo e Greg) vive un forte complesso di inferiorità nei confronti del suo diretto concorrente che lo spinge a suicidarsi, ma riceve una seconda possibilità e si reincarna nel corpo di un assistente del suo peggiore nemico.
I film del weekend. Un film pieno di combattimenti e sangue, uno con Gael García Bernal e il nuovo di Sergio Rubini, tra gli altri: tutti i trailer.
La US Customs and Border Protection, l’agenzia statunitense che si occupa del controllo delle frontiere, ha iniziato a chiedere a chi entra negli Stati Uniti informazioni sulla propria attività online, con un modulo elettronico nel quale segnalare i propri account dei social network e di altri servizi su Internet. Per ora l’indicazione è facoltativa e riguarda solamente i viaggiatori che utilizzano l’Electronic System for Travel Authorization (ESTA), il modulo da compilare online con i propri dati personali per ottenere il permesso di entrare negli Stati Uniti nell’ambito del Visa Waiver Program, senza visto e con la possibilità di restare nei confini statunitensi per un massimo di 90 giorni. La novità è stata introdotta piuttosto silenziosamente dal governo degli Stati Uniti, senza fornire molte informazioni aggiuntive. Un suo portavoce ha spiegato a Politico che l’iniziativa serve per “identificare potenziali minacce” per la sicurezza nazionale, ma non ha dato altri dettagli su che cosa accada dopo che sono stati forniti i dati sui propri account, né come questi siano utilizzati dalle autorità per condurre le loro verifiche.
Gli Stati Uniti controlleranno gli account social di chi vuole entrare nel paese. La nuova regola riguarda chi entra utilizzando l'ESTA: per ora è facoltativa, ma ci sono molte preoccupazioni per la privacy.
In questi giorni moltissime persone stanno facendo acquisti su internet perché si sta avvicinando il Black Friday, una giornata di sconti e promozioni che dagli Stati Uniti si è diffusa anche tra i negozi online italiani. Per chi non ha molta dimestichezza con lo shopping su internet o è diffidente nei confronti dei siti di e-commerce abbiamo messo insieme una lista di consigli e indicazioni per chiarire eventuali dubbi e segnalare i possibili rischi – facilmente evitabili con un po’ di attenzione. Scegliete siti affidabili
Guida allo shopping online per diffidenti. Molte persone (soprattutto di una certa età) non si azzardano a fare acquisti su internet: è vero che ci sono delle truffe, ma se si va sui siti affidabili non ci sono grossi rischi.
La settimana scorsa lo stato dell’Arizona si è dotato di una nuova legge sull’immigrazione dalla severità senza precedenti negli Stati Uniti d’America. Negli Stati Uniti i reati connessi all’immigrazione clandestina sono considerati reati federali, e sono quindi fuori dalla competenza diretta dei singoli stati: prima dell’approvazione della legge la polizia locale poteva verificare la regolarità della situazione di un cittadino solo se questo era sospettato di aver commesso un altro reato. La nuova legge prevede che la polizia locale abbia il diritto di fermare chiunque sia “ragionevolmente sospettato” di essere un immigrato clandestino e arrestarlo qualora fosse sprovvisto di un valido documento d’identità. I critici della legge – tantissimi: alcuni già impegnati in rumorosi boicottaggi, altri insospettabili come Shakira, Karl Rove o Jeb Bush – sostengono che il primo effetto della legge sarà riportare in auge il cosiddetto “racial profiling“: il ritenere qualcuno sospettato di un reato – e quindi fermarlo, interrogarlo, perquisirlo – solo ed esclusivamente sulla base del colore della sua pelle. Sono già allo studio alcuni emendamenti, ma difficilmente modificheranno l’impianto generale della legge.
Perché l’Arizona ci riguarda. Negli Stati Uniti si discute di quali siano le peggiori leggi sull'immigrazione del mondo, e naturalmente l'Italia non manca.
Il primo settembre è uscito negli Stati Uniti Purity, il nuovo romanzo di Jonathan Franzen, pubblicato dall’editore Farrar, Straus & Giroux. Da quando il New York Times lo aveva annunciato un anno fa, era probabilmente il romanzo più atteso del 2015. In Italia sarà pubblicato da Einaudi come i suoi libri precedenti, probabilmente a febbraio 2016. Franzen, che è considerato uno dei maggiori scrittori viventi, ha 56 anni ed è nato Western Springs, in Illinois, negli Stati Uniti. Il suo primo romanzo, La ventisettesima città, fu pubblicato nel 1988. Quattro anni dopo, nel 1992, uscì Forte movimento e nel 2001 il suo romanzo più famoso con cui ottenne una grandissima popolarità, Le correzioni, che vinse il National Award come miglior romanzo. Nel 2010 pubblicò Freedom, considerato dal New York Times uno dei capolavori della fiction americana. Franzen scrive spesso articoli e saggi (soprattutto sul New Yorker), intervenendo su temi letterari e non letterari: uno dei più importanti fu “Perchance to dream” pubblicato su Harper’s Magazine nel 1996, una lunga riflessione sulla scrittura e sui motivi che spingono a scrivere romanzi. Nel 2010 Franzen finì sulla copertina di Time come “Great american novelist”. Avendo un’attitudine a opinioni piuttosto perentorie e drastiche, tra le accuse che gli si rivolgono con più frequenza c’è essere presuntuoso e provocatorio, come quando definì Twitter «indicibilmente irritante» o chiese che Le correzioni fosse tolto dalla lista di libri consigliati per Natale dal programma televisivo di Oprah Winfrey; ed è stato anche accusato di sessismo e misoginia a proposito dei suoi personaggi femminili.
Cosa si dice del libro di Franzen. Le prime recensioni statunitensi su uno dei romanzi più attesi dell'anno sono molto buone.
Bob Tedeschi torna sul luogo del delitto. Alcune settimane fa il giornalista del New York Times aveva selezionato le dieci migliori applicazioni per iPhone a suo modo di vedere. Vuoi per parcondicio, vuoi per i detrattori di Apple, Tedeschi ha deciso di stilare una nuova classifica con le dieci migliori applicazioni per Android, sempre a suo sindacabilissimo giudizio. Il numero di programmi per i telefoni che utilizzano il sistema operativo di Google è ancora inferiore rispetto al numero di applicazioni per iPhone, il rapporto è di circa uno a tre, ma Android si sta diffondendo rapidamente e secondo molti analisti potrebbe superare il software che anima gli iPhone, incentivando così lo sviluppo di un maggior numero di app. Anche in questo caso Tedeschi pone una condizione iniziale, ché non si sa mai:
Le 10 applicazioni “indispensabili” per Android. Il New York Times ha messo insieme un suo elenco scegliendo Sky Map, Google Shopper e una app per chi va di corsa.
Negli ultimi giorni di dicembre si sono lette nuove storie di piranha, il pesce d’acqua dolce onnivoro diffuso in Sudamerica e reso famoso da moltissimi film horror e da un’immagine spaventosa nella cultura popolare e nei modi di dire. Il 26 dicembre, un banco di piranha ha attaccato decine di persone che si stavano facendo il bagno nel fiume Paranà, nella città di Rosario, in Argentina. Circa 70 persone hanno riportato morsi ai piedi e alla gambe, mentre una bambina ha perso una parte di un dito. Della notizia si è parlato molto, anche in Italia, e spesso nel raccontarla i giornali hanno utilizzato i toni drammatici di un film di serie B. Da questo spunto, l’esperto del comportamento animale Richard Corniff, ha cercato di rendere un po’ di giustizia ai piranha, in un documentato articolo sul New York Times. Secondo Corniff, fin dal 1913, quando il presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt dopo un viaggio in Amazzonia li descrisse come “i più feroci pesci del mondo”, i piranha sono diventati uno dei bersagli preferiti del nostro «blaterare pure e semplici assurdità».
I piranha non sbranano le persone. Certo, raramente mordono: ma non con la ferocia e la pericolosità con cui li abbiamo dipinti, spiega un esperto sul New York Times.
James Watson è uno dei più importanti scienziati del Ventesimo secolo. È anche un tipo scontroso e intollerante. La storia lo ricorderà per avere contribuito alla scoperta della struttura del DNA nel 1952. Questa settimana però Watson si premurerà del fatto che la storia, o almeno l’inizio di ogni suo necrologio, lo ricordi per essere stato uno stronzo. Con un misto di stizza e di autocommiserazione, Watson venderà la sua medaglia del premio Nobel. Sarà il primo Nobel nella storia a farlo. Al Financial Times ha dato alcune spiegazioni, spiegando che giovedì prossimo metterà all’asta la medaglia simbolo della più alta onorificenza raggiungibile nelle scienze (prezzo stimato: circa 2,8 milioni di euro). Dice di avere bisogno di denaro, nonostante si sia occupato di grandi istituti di ricerca e dei consigli di amministrazione di alcune grandi società fino a quando aveva 79 anni. Dice che potrebbe decidere di donare i soldi a qualche università, oppure usarli per comprarsi un dipinto di David Hockney. Ah, e ha anche detto al Financial Times che ha deciso di vendere la medaglia perché è diventato una “non-persona” e perché “nessuno sembra essere interessato ad ammettere la mia esistenza”.
James Watson, premio Nobel e persona orribile. L'uomo che ha contribuito a scoprire la struttura del DNA è un razzista e uno stronzo, dice Slate: ora vende la medaglia del Nobel.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
“L’umiliazione di Pompei”. L'editoriale premonitore di Sergio Rizzo sul Corriere del Mezzogiorno, un mese prima del crollo.
Sulla pagina di Wikipedia, consultata stamattina, c’è scritto che «per definizione, lo stereotipo o archetipo del nerd descrive un individuo che preferisce coltivare interessi intellettuali a discapito di altri interessi, utili in contesti sociali, quali la comunicazione, la moda e la cura della forma fisica». Sembra una definizione piuttosto precisa, e invece non lo è. Immaginate di aver organizzato una festa, e tra gli invitati c’è un critico d’arte che si presenta in canottiera e pantaloni dozzinali, si versa sei dita di Jameson, flirta con vostra figlia ancora adolescente, va in bagno e fa la pipì con la porta aperta. Ecco: si può senz’altro affermare che quest’uomo è un intellettuale socialmente inetto che non ha la più pallida idea di cosa siano la moda e la cura della forma fisica. Ma non si può certo dire che il suo sia un tipico comportamento da nerd. Mettiamo che avete da poco conosciuto una ragazza che lavora nel campo della grafica. Questa ragazza viene a casa vostra per la prima volta e per tre ore di fila vi parla degli impulsi suicidi che la assalgono da quando ha abbandonato il corso di specializzazione postlaurea. Poi guardando il vostro poster di Klimt osserva che è la tipica cosa che si trova appesa alla parete di «un pivellino al primo anno di università»: anche lei è un’intellettuale socialmente inetta. Ma non si comporta da nerd. In altre parole, il problema dell’attuale definizione di Wikipedia è che l’essenza del concetto di nerd non sta nell’intellettualismo o nell’inettitudine sociale.
Che cos’è un nerd? benjamin Nugent ha scritto un libro su quelli con gli occhiali grossi, come lui.
Il prossimo 14 giugno uscirà il nuovo film di Sofia Coppola, “The Bling Ring”, basato sulla storia vera di un gruppo di ragazzi americani ossessionati dallo stile di vita dei protagonisti di film e programmi televisivi per adolescenti, dei quali a un certo punto arrivarono a svaligiare le case. Il film è stato già presentato al Festival di Cannes e ha ottenuto delle recensioni positive. L’attrice più famosa del cast è Emma Watson, conosciuta per aver recitato la parte di Hermione Granger nella trasposizione cinematografica dei libri della serie di Harry Potter. In Italia il film uscirà il 19 settembre 2013. “The Bling Ring” è il quinto lungometraggio di Sofia Coppola: l’ultimo in ordine di tempo fu “Somewhere”, che nel 2010 vinse il Leone d’Oro per il miglior film al festival di Venezia. Coppola ha anche vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura nel 2004 con “Lost in Translation”, che come “The Bling Ring” fu interamente scritto, diretto e prodotto da lei.
Il nuovo film di Sofia Coppola. Si chiama "The Bling Ring", è molto atteso e racconta la storia di un gruppo di ragazzi americani che svaligiarono le case dei loro attori preferiti.
Alla ricerca di Dory è nei cinema da oggi, giovedì 15 settembre, ed è il sequel di Alla ricerca di Nemo, che è considerato uno dei migliori film della Pixar e nel 2004 vinse l’Oscar per il Miglior film d’animazione. Alla ricerca di Dory è diretto da Andrew Stanton – il regista di Alla ricerca di Nemo e di WALL•E (secondo molti il miglior film Pixar di sempre) – ed è ambientato circa un anno dopo la fine di Alla ricerca di Nemo. I protagonisti sono Nemo – un pesce pagliaccio – suo padre Marlin e Dory, un pesce chirurgo blu con grandi problemi di memoria. Alla ricerca di Dory racconta la storia di un viaggio verso il mare della California fatto dai tre protagonisti, e dei loro vari problemi e imprevisti. Come molti altri film Pixar ci sono momenti divertenti, complicate scene quasi “d’azione” e momenti commoventi. Oltre ai protagonisti ci sono anche dei nuovi personaggi: il polpo Hank, che vive in un acquario ma prova sempre a fuggire; Bailey, un beluga con problemi d’orientamento; Destiny, uno squalo balena miope. Alla ricerca di Dory è un sequel ma funziona benissimo anche per chi non dovesse aver visto il primo: come sempre arrivare un po’ preparati è però molto meglio.
Le cose da sapere su “Alla ricerca di Dory”. Esce oggi al cinema ed è il sequel di "Alla ricerca di Nemo", che uscì nel 2003: negli Stati Uniti ha incassato tantissimo, con ottime recensioni.
Da pochi giorni Uber ha un nuovo CEO: si chiama Dara Khosrowshahi, era già amministratore delegato di Expedia e prende il controllo di una società in piena espansione, ma con seri problemi nella gestione del personale e sui temi dei pari diritti tra i lavoratori. Khosrowshahi ha annunciato che sarà ufficialmente al lavoro in Uber a partire dal prossimo lunedì, ma soprattutto che ha intenzione di quotare in borsa l’azienda entro il 2019, e che ne discuterà con gli altri dirigenti. La quotazione in borsa di Uber è attesa da molto tempo e potrebbe portare a una delle più grandi operazioni finanziarie degli ultimi tempi, nel settore delle startup della Silicon Valley.
Il nuovo CEO di Uber vuole quotare in borsa la sua azienda entro il 2019.
Netflix – il famoso sito per vedere film e serie tv in streaming – ha aggiornato il suo catalogo, e anche ad agosto ci sono diverse novità. Netflix non ha una pagina dedicata alle novità e nella maggior parte dei casi annuncia le cose nuove man mano che escono, usando la sua pagina Facebook e Twitter. Esistono però siti non ufficiali che recensiscono le nuove uscite, aggiornano costantemente il catalogo e segnalano quei contenuti che vengono tolti: uno di quelli fatti meglio è Netflix Lovers. Abbiamo scelto le migliori nuove uscite dei primi giorni di agosto e raggruppato le cose più importanti per cui si sa già una data d’uscita, da qui a fine agosto (questi sono invece i film e le serie aggiunti al catalogo di Netflix a luglio, se pensate di esservene perso qualcuno). Lunedì 1 agosto/1 Slow West: è un film western del 2015 con protagonista Michael Fassbender che interpreta un uomo che attraversa il West per trovare la donna di cui è innamorato, mentre è inseguito da alcuni cacciatori di taglie.
Netflix: le novità di agosto del catalogo italiano. Arrivano la prima metà di "The Get Down" di Baz Luhrman e l'ultima stagione di "Sons of Anarchy", tra le altre cose.
Va mai a dormire, Internet? No, se vivi negli Stati Uniti: lo dimostra un nuovo studio di James Heidemann e dei suoi colleghi dell’Information Sciences Institute (ISI) alla University of South California. Ma ci sono posti dove in effetti Internet riposa, come ha rivelato lo studio che ha preso in esame più di 500 milioni di indirizzi IP pubblici nel mondo. Heidemann e i suoi colleghi hanno studiato le variazioni e gli schemi con cui gli IP pubblici si attivano in un periodo di 24 ore. Naturalmente ci sono orari in cui le connessioni aumentano o diminuiscono spontaneamente: i ricercatori hanno però scoperto che i picchi e i declini tendono a verificarsi in alcuni posti precisi, seguendo quello che Heidemann ha chiamato uno schema “diurno” di utilizzo della rete. Come mostrato nel video qui sotto, alcune parti del mondo hanno un numero costante di connessioni attive, con una variazione inferiore al 5 per cento nel corso del giorno (sono le aree in bianco). Al contrario, in Asia, Europa orientale e America latina l’attività aumenta durante il giorno e diminuisce durante la notte (aree in rosso o blu).
Quando Internet dorme. Un nuovo studio spiegato da Slate mette in relazione gli orari degli utenti con il PIL pro capite del loro paese.
La scelta del logo ufficiale è uno degli aspetti laterali delle Olimpiadi che suscita puntualmente un dibattito piuttosto coinvolgente sia tra gli addetti ai lavori sia tra gli osservatori di passaggio, anche quelli ai quali la manifestazione sportiva in sé magari neppure interessa più di tanto. Artisti e aziende di design si assumono tradizionalmente l’onore e la responsabilità della creazione del logo, ben consapevoli di esporsi anche alle possibili critiche di milioni di persone in tutto il mondo, dato che quel logo finisce poi in televisione, sui biglietti delle gare e in tutti gli oggetti di merchandising. Il logo delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014, per esempio, creato dall’artista svizzero Christoph Marti dell’azienda Interbrand, è stato apprezzato per lo stile “pulito” e minimalista. Guo Chunning, creatore del logo dei Giochi di Pechino 2008, ha osservato che quello di Sochi – insieme a quello di Città del Messico 1968 e Londra 2012 – è probabilmente l’unico a non avere elementi disegnati ma soltanto lettering.
90 anni di loghi olimpici. Cose belle ma anche cose orrende, nella collezione di loghi che storicamente suscitano più reazioni e coinvolgimento.
Filippo Ceccarelli ha pubblicato su Repubblica un elenco delle molte polemiche che in questi mesi hanno interessato l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, che ieri è decaduto dalla sua carica dopo le dimissioni di 26 consiglieri comunali. L’articolo di Ceccarelli ruota però attorno a una delle domande su Marino che si sono fatti un po’ tutti: le sue bizzarrie e controversie sono frutto della sua involontaria goffaggine o sono studiate per avere un esito diverso? Insomma: Marino ci è o ci fa? Dispiace riconoscerlo, ma da qualche tempo la politica appartiene agli Alieni. Personaggi un po’ strambi, arrivati da chissà quale pianeta, che fanno cose ancora più strambe e anche per questo assurgono a ruoli di grande responsabilità, ma pure di terribile visibilità.
Marino ci è o ci fa? filippo Ceccarelli studia la questione che più incuriosisce tutti sull'anomala personalità dell'ex sindaco di Roma.
La società di consegne a domicilio Glovo ha comprato la sezione italiana di Foodora, altra importante società del settore. La piattaforma Foodora per il momento resterà attiva, ma poi sarà inglobata da Glovo. Non sono note per ora le cifre dell’accordo. Foodora è una società tedesca controllata da Delivery Hero, quotata in borsa, che opera in Italia dal 2015: ad agosto aveva annunciato che avrebbe messo in vendita la sua sezione italiana per via della troppa concorrenza. Il co-fondatore della società, Emanuel Pallua, aveva detto: «La strategia di Delivery Hero è quella di operare in modo economicamente efficiente, con focus su crescita e posizione di leadership in tutti i mercati in cui opera. In Italia questo obiettivo è ora difficile da raggiungere con investimenti ragionevoli». Glovo invece è una società spagnola e oggi il suo servizio – che non consegna a domicilio soltanto cibo pronto, ma anche la spesa, farmaci e merci di ogni genere – copre 12 città in Italia.
Glovo ha comprato Foodora Italia. La piattaforma di Foodora per il momento resterà attiva, ma poi sarà inglobata.
(AP Photo/Alexander Firsov) (AP Photo/Alexander Firsov)
Il recupero del meteorite caduto in Russia. È stato trovato sul fondo del lago Čebarkul', negli Urali meridionali: a inizio febbraio il suo impatto aveva causato il ferimento di oltre 1200 persone.
Da un paio di giorni un’automobile viaggia nello Spazio profondo. È la Tesla Roadster lanciata martedì 6 febbraio dalla compagnia spaziale SpaceX, durante il volo inaugurale del suo Falcon Heavy, il razzo più grande e potente disponibile sulla Terra. Il lancio è stato un successo ed è servito per testare le capacità del razzo e dimostrare ai clienti di SpaceX che potranno affidare i loro costosi e pesanti satelliti alla società di Elon Musk, per collocarli in orbita e metterli in servizio. Musk aveva promesso di portare in orbita la sua Roadster e di farle inseguire Marte, ma le cose sono andate un po’ diversamente e la prima automobile elettrica nello Spazio è destinata a fare un viaggio molto più lungo del previsto. Perché proprio un’automobile Il modo di dire in inglese “non è scienza dei razzi” (“it’s not rocket science”) per distinguere una cosa semplice da quelle complicate ha un suo fondamento: ogni lancio spaziale ha numerose variabili e rischi, il malfunzionamento di un minuscolo componente può causare la distruzione del razzo e del suo carico. Per questo motivo nei voli sperimentali si utilizzano carichi di prova senza alcun valore, soprattutto se confrontato con quello dei satelliti da decine di milioni di dollari. Nella conferenza stampa dopo il lancio del Falcon Heavy, Musk ha raccontato che di solito per questi test si fanno scelte “noiose”, inserendo per esempio nel vano per il carico (sulla punta del razzo) cose pesanti come blocchi di cemento, e di avere pensato che si potesse fare qualcosa di più stupido e divertente: “Perché anche le cose ridicole sono importanti”.
Che fine farà la Tesla nello Spazio? l'automobile lanciata da SpaceX ha iniziato un viaggio di miliardi di chilometri: supererà l'orbita di Marte e tornerà a farci visita tra moltissimi anni.
Nel giro di poche ore il comune di Roma ha perso il capo di gabinetto e l’assessore al Bilancio, mentre nel pomeriggio si sono dimessi tre importanti dirigenti delle due più importanti aziende municipalizzate, ATAC e AMA. Stamattina Virginia Raggi, eletta sindaca di Roma due mesi fa con il Movimento 5 Stelle, ha revocato la nomina di Carla Raineri che nel frattempo aveva però già presentato le proprie dimissioni (secondo quanto dichiarato all’ANSA da Raineri); poco dopo si è dimesso da assessore al Bilancio anche Marcello Minenna. Nel pomeriggio si è saputo di altre dimissioni importanti: quelle del direttore generale di ATAC – l’azienda romana per i trasporti pubblici – Marco Rettighieri, da settimane in polemica con l’amministrazione Raggi; dell’amministratore unico della stessa azienda Armando Brandolese; e di Alessandro Solidoro, che da appena un mese era stato nominato presidente di AMA, la municipalizzata che gestisce i rifiuti per conto del Comune. Raineri è il secondo capo di gabinetto di Virginia Raggi a saltare in due mesi: la nomina del primo, Daniele Frongia, ex consigliere comunale del M5S, era stata accantonata per un presunto problema di incompatibilità per via della legge Severino (che dopo ulteriori accertamenti era stato risolto: ma intanto Raggi aveva cambiato idea su Frongia). Negli ultimi giorni si era discusso molto dello stipendio di Raineri da capo di gabinetto, quasi 193.000 euro l’anno in quanto ex magistrata (lei aveva detto: «Ma secondo lei a tre anni dalla pensione mi trasferisco a Roma per rimetterci?»). Anche la nomina di Raineri però non era regolare, e per questo Raggi l’ha revocata. Il capo di gabinetto si potrebbe definire il “braccio destro” del sindaco: la carica all’interno dell’amministrazione che si occupa di firmare e mettere in atto le sue delibere.
Una brutta giornata per il comune di Roma. Nel giro di poche ore si sono dimessi l'assessore al Bilancio, il capo dell'ATAC e quello dell'AMA, e la nomina del capo di gabinetto è stata revocata.
Siccome arriva l’estate e tutti cominceranno a chiedervi dove andrete in vacanza, se già non avete un piano preciso magari vi toccherà pensarci un momento e farne uno. Se non volete andare nei soliti posti, vi tornerà utile questa lista dei dieci posti o eventi più strani da visitare in Europa. Abbiamo preso spunto da una lista simile pubblicata dal Guardian, modificandola per renderla più interessante e particolare. Quasi tutti i posti in classifica sono facilmente raggiungibili, anche se si trovano un po’ sparsi in giro per l’Europa: il più a nord è in Islanda, quello più a sud si trova nei dintorni di Madrid. Solo tre posti della lista sono musei: gli altri si dividono fra strane piscine, spiagge, palazzi e labirinti. Cattedrale di Justo Gallego (Mejorada del Campo, Spagna) In questo paese alla periferia di Madrid, dal 1961, un uomo chiamato Justo Gallego sta costruendo la sua personale cattedrale, che non è ancora finita. In questi 55 anni Gallego ha lavorato quasi sempre da solo usando materiali di scarto e senza avere un progetto chiaro in mente. La chiesa non è consacrata, e non è chiaro se lo sarà una volta finita: Gallego ha detto di averla costruita dopo che nel 1961 l’aveva promesso alla Vergine Maria nel caso fosse guarito dalla tubercolosi. Il Guardian scrive che «in un giorno qualsiasi, potete trovare Justo sul tetto a posare delle tegole, oppure appeso a un pilastro, o ancora impegnato in una conversazione coi turisti che gli fanno visita». L’ingresso è gratuito, anche se è gradita una donazione (con le quali Justo è riuscito ad andare avanti nella costruzione, in questi anni). (foto dell’utente Flickr Pedro Fernandez)
Dieci posti strani da visitare in Europa. Fra cattedrali costruite da una sola persona, relitti di aerei e musei buffi, per quelli che devono ancora decidere dove andare in vacanza.
“Ask Well” è una delle rubriche più conosciute e apprezzate del New York Times: soprattutto dai lettori che hanno la possibilità di inviare direttamente le loro domande al giornale per ricevere consigli sulla salute dai numerosi specialisti che i giornalisti scientifici consultano per preparare i loro articoli. A differenza di altre rubriche simili che si trovano online, spesso criticate per dare risposte semplicistiche e sfruttando un po’ le paure dei lettori meno informati, “Ask Well” dà quasi sempre risposte accurate e documentate, citando le ricerche scientifiche più affidabili a seconda dei temi trattati. Negli ultimi anni i suoi curatori hanno risposto a domande su tutto, da quante uova si possono mangiare al giorno a perché le prugne fanno quell’effetto lì, passando per molte dritte e consigli su come fare meglio esercizio fisico per tenersi in salute. Abbiamo selezionato e riassunto 15 delle domande e risposte più interessanti o curiose pubblicate dal New York Times nella sua rubrica. Si comincia con l’anguria, naturalmente.
15 risposte per vivere meglio, circa. Quanti passi si devono fare al giorno? Perché scricchiolano le ginocchia? Quante uova possiamo mangiare? Le risposte dell'apprezzata rubrica di salute del New York Times.
Come annunciato a metà dicembre, Apple ha da poco aperto il Mac App Store. Il nuovo servizio è simile all’App Store per iPhone, iPod Touch e iPad e permette di acquistare e scaricare le applicazioni sul proprio computer, utilizzando un unico sistema senza dover ricorrere a dischi di installazione o a particolari siti web per ottenere i programmi. Che cosa serve Per poter accedere al nuovo Mac App Store servono un Mac e l’aggiornamento alla versione 10.6.6 del sistema operativo Snow Leopard. Per ottenerla è sufficiente cliccare sull’icona della mela morsicata in alto a sinistra, selezionare “Aggiornamento Software” e attendere che il sistema proponga l’installazione dei nuovi file. Poi è necessario riavviare il computer ed è fatta.
Com’è fatto il nuovo Mac App Store. Permette di scaricare e installare i programmi sui Mac con un sistema del tutto simile a quello per gli iPhone.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 3.127 casi positivi da coronavirus e 3 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 1.292 (19 in più di ieri), di cui 156 nei reparti di terapia intensiva (6 in meno di ieri) e 1.136 negli altri reparti (25 in più di ieri). Sono stati analizzati 74.364 tamponi molecolari e 90.905 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 3,99 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,17 per cento. Nella giornata di sabato i contagi registrati erano stati 3.118 e i morti 13. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(e){if(void 0!==e.data["datawrapper-height"]){var t=document.querySelectorAll("iframe");for(var a in e.data["datawrapper-height"])for(var r=0;r
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, domenica 18 luglio.
Fino al 15 novembre la Fondation Cartier pour l’Art Contemporain di Parigi ospita la mostra Beauté Congo – 1926-2015 – Congo Kitoko, che ripercorre novant’anni di arte nel paese africano. Prendendo come punto di partenza la nascita della pittura moderna nella Repubblica Democratica del Congo nel 1920, la mostra – curata da André Magnin – racconta quasi un secolo di produzione artistica congolese attraverso dipinti, sculture, fotografie, fumetti e musica, che offrono al pubblico un’occasione per scoprire la diversità e la vitalità della scena artistica di un paese che non è comunemente associato alla sua produzione culturale. Le opere esposte parlano in maggioranza di natura e vita quotidiana, ma ci sono anche favole e sogni locali, e quelle più recenti sono legate a eventi politici e sociali. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Novant’anni di arte del Congo. Le opere esposte alla Fondation Cartier di Parigi fino al 15 novembre: e se non potete andarci, qui potete vederne un bel po'.
Il 31 luglio uscirà un film sullo scrittore statunitense David Foster Wallace: si intitola The End of the Tour, è stato presentato a gennaio al Sundance Festival ed è stato accolto bene dalla critica. Nel film David Foster Wallace è interpretato da Jason Segel, mentre Jesse Eisenberg è lo scrittore statunitense David Lipsky, che passò con DFW cinque giorni durante il tour di presentazioni di Infinite Jest e ha pubblicato la trascrizione della loro lunga intervista (Come diventare se stessi, pubblicata da Minimum Fax). Alcuni spunti strettamente biografici sono invece tratti dalla biografia ufficiale di DFW, scritta da D.T. Max, giornalista del New Yorker, e pubblicata in italiano da Einaudi con il titolo Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il primo trailer del film su David Foster Wallace: “The End of the Tour”. Lo scrittore è interpretato da Jason Segel: il film esce il 31 luglio 2015.
La raccolta delle persone che valeva la pena fotografare nei giorni scorsi è stata fatta grazie anche alla sfilata di Fendi a Parigi – dove era in corso la settimana della moda haute couture – che ha permesso di fotografare Kate Moss, Demi Moore, Cara Delevingne e Bella Hadid: tutte facce molto note e senza mascherine, che non si vedevano da un po’. Tra gli attori invece abbiamo Pierfrancesco Favino che legge un passaggio della Bibbia durante una messa alla basilica di San Pietro in Vaticano e Taron Egerton in Scozia sul set del film Tetris, dedicato al famoso videogioco inventato in Russia nel 1984. In mezzo ci sono anche Serena Williams e famiglia, il nuovo inviato speciale degli Stati Uniti per il clima John Kerry e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale, tra pannelli divisori e distanziamento fisico. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Demi Moore, Pierfrancesco Favino, Taron Egerton e Serena Williams e famiglia, tra quelli da fotografare in settimana.
La casa editrice Baldini&Castoldi ha da poco pubblicato Un’Odissea minuta di Daniel Di Schüler, un romanzo di 657 pagine composto quasi interamente di note. Sono note brevi, medie, fluviali – 174 per la precisione – di un testo di appena 20 pagine in cui il protagonista – il ragionier Alberto Cappagalli – descrive il proprio risveglio in un giorno qualunque, il 16 giugno 2004, un secolo esatto dopo quello di Leopold Bloom raccontato da James Joyce nell’Ulysses: da cui il titolo Odissea minuta. Per fortuna del ragioniere, e anche del lettore, forse, la narrazione di Cappagalli si interrompe poco dopo il risveglio, nel momento in cui il protagonista, dopo avere aperto gli occhi, ripensato alla moglie, fatto il caffè ed essersi preso un pestone su un piede contro uno «spigolo atroce», sta per incominciare a farsi la barba. Il romanzo di Daniel Di Schüler – che esordisce a 52 anni dopo avere lavorato nell’edilizia e che oggi si occupa di tessuti – è stato finalista al Premio Calvino, ma non ha la forma di un romanzo, né tantomeno di una raccolta di racconti. È una lunga, sterminata chiosa che, di nota in nota, espande un momento banale per mostrare tutto quello che contiene e a cui è collegato. L’idea, non nuova, ma sviluppata con un’ossessività notevole, è che in un istante – a scavarci dentro e a dilatarlo per bene – ci sia tutta la vita di un uomo. La scelta di sviluppare il racconto attraverso le note ha numerosi precedenti in letteratura. Soprattutto nel corso del Novecento, ma anche prima, le note sono un ingrediente importante di decine di romanzi, alcuni dei quali molto famosi.
Note sui romanzi con le note. Nate come commenti a testi di diritto, nel Novecento le hanno usate un po' tutti, ora sono un segno della disgregazione del romanzo.
Il 17 ottobre inizia la quinta edizione del Festival della Fotografia Etica a Lodi, con mostre, incontri, dibattiti, videoproiezioni e altri eventi che promuovono la fotografia come strumento per raccontare, documentare e riflettere su temi etici e sociali. L’edizione di quest’anno è in particolare dedicata alle donne, ai loro diritti e alla violenza che spesso subiscono in tutto il mondo. Del tema si occupano cinque mostre: Jeddah Diary dell’inglese Olivia Arthur, che racconta la vita di un gruppo di donne in Arabia Saudita; I Just want to Dunk del danese Jan Grarup, su una squadra di basket femminile a Mogadiscio, in Somalia, minacciata dal gruppo islamista al-Shabaab che ha definito il loro sport anti-islamico; Taken della finlandese Meeri Koutaniemi, sulle mutilazioni genitali femminili in Kenya; Beautiful Child della danese Laerke Posselt, che mostra i concorsi di bellezza a cui partecipano le bambine piccole – nate anche solo da una settimana – in Alabama, Georgia e South Carolina; e in/visibile dalla franco-tedesca Ann-Christine Woehrl che documenta le storie delle donne aggredite con l’acido o con il fuoco in India, Pakistan, Nepal e Uganda. A questi reportage se ne aggiungono altri 15, tra cui quello della statunitense Krisanne Johnson sulla vita dei giovani nati dopo l’apartheid in Sudafrica; quello dello statunitense Marc Asnin dedicata a un suo zio depresso dopo una vita difficile, e quelli commissionati da svariate ONG a importanti fotoreporter.
Le grandi fotografie esposte a Lodi. Reportage premiati e "impegnati" di importanti fotografi italiani e internazionali in mostra dal 17 ottobre al "Festival della fotografia etica".
Oculus ha presentato Oculus Go, un nuovo visore per la realtà virtuale che sarà messo in vendita a partire dal prossimo anno al prezzo di 199 dollari. Il nuovo dispositivo ha uno schermo al suo interno e non ha la necessità di essere collegato a un computer, come nel caso del più costoso Oculus Rift venduto a 499 dollari. Mark Zuckerberg, il CEO di Facebook che ha la proprietà di Oculus, ha spiegato che Oculus Go consentirà di raggiungere il suo obiettivo di far conoscere e sperimentare la realtà virtuale ad almeno 1 miliardo di persone. Il dispositivo è un compromesso tra il Rift, molto più preciso e avanzato, e il Gear VR, che può essere invece utilizzato solo inserendo al suo interno il proprio smartphone. Facebook sta investendo molto sulla realtà virtuale, che secondo Zuckerberg sarà la prossima evoluzione dei classici social network.
Facebook ha presentato Oculus Go, un nuovo e più economico visore per la realtà virtuale.
Il referendum detto sulle “trivelle” si tiene domenica 17 aprile: il risultato del referendum sarà considerato valido però solo se sarà raggiunto il quorum, cioè se andranno a votare la maggioranza degli aventi diritto. Il 50% più uno, in pratica. È la Costituzione a fissare il quorum per i referendum abrogativi, e più precisamente l’articolo che ne parla è il 75, che dice: «La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi». Più precisamente, il numero degli italiani che possono votare al referendum di oggi è 50.786.340: il quorum è quindi la sua metà più uno, 25.393.171. È difficile prevedere quante persone andranno al referendum sulle “trivelle”. I sondaggi sulla volontà di partecipare al voto nei referendum sono in genere considerati poco affidabili perché spesso gli intervistati dichiarano la loro intenzione di andare a votare senza poi andarci davvero (secondo un recente sondaggio, ad esempio, il 75 per cento degli intervistati ha dichiarato che andrà a votare: un’affluenza che sarebbe pari a quella delle elezioni politiche del 2013). Il Ministero degli Interni ha comunicato che alle 12 di domenica ha votato l’8,35 per cento degli aventi diritto. È una percentuale inferiore alle aspettative, ma paragonabile a quello del referendum del 1999 sulla legge elettorale: allora alle 11 aveva già votato il 7,3 per cento degli elettori, e alla chiusura dei seggi avrebbe poi votato il 49,6 per cento. Per ora è ancora difficile quindi dire se il referendum riuscirà a raggiungere il quorum.
Il referendum e come funziona il quorum. Quante persone devono andare a votare perché sia valido? E quando è stato raggiunto in passato?.
I saldi invernali 2016 sono cominciati in Campania, Sicilia, Basilicata e Valle d’Aosta ieri, sabato 2 gennaio. Nelle altre regioni italiane, comprese Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio, i saldi invernali 2016 inizieranno martedì 5 gennaio. Confcommercio ha stimato che nel periodo dei saldi invernali del 2016 (che dureranno 60 giorni nella maggior parte delle regioni), ogni famiglia italiana spenderà in media 346 euro per acquistare vestiti, calzature e altri prodotti e accessori scontati: si parla quindi di un valore totale di mercato attorno ai 5,4 miliardi di euro (il 3 per cento in più rispetto all’anno scorso). Secondo Confcommercio aumenterà anche il numero di famiglie che sceglieranno di comprare qualcosa venduto in saldo: erano state il 51 per cento nel 2015, ci si aspetta che siano circa il 55 per cento nel 2016.
Le cose da sapere sui saldi invernali del 2016. In quali regioni sono già cominciati e dove invece iniziano martedì, e tutte le altre informazioni.
L’infinito dibattito su Amazon e sulle sue presunte responsabilità nel progressivo declino delle librerie fisiche, soprattutto quelle piccole e non coperte dal marchio di un grande editore, si era acuito nelle scorse settimane a causa di una strategia di marketing piuttosto aggressiva e discussa scelta da Amazon, che negli Stati Uniti ha invitato i suoi utenti a installare l’applicazione ufficiale per smartphone, scansionare il codice a barre dei prodotti e confrontare il prezzo in negozio con l’offerta online. Il solo confronto tramite l’applicazione avrebbe dato loro diritto a uno sconto di 5 dollari su qualsiasi prodotto (tranne, curiosamente, i libri), per un massimo di tre prodotti. In Italia, poi, il dibattito negli ultimi mesi è stato provocato soprattutto dalla legge contro gli sconti sui libri, entrata in vigore lo scorso settembre e definita da molti una legge “anti-Amazon”. Qualche tempo fa sulla stampa americana si era discusso soprattutto attorno a due articoli contrapposti dello scrittore Richard Russo, che sul New York Times sottolineava l’importanza delle librerie indipendenti per la diffusione della cultura sul territorio, e del giornalista Farhad Manjoo che spiegava su Slate come le idolatrate librerie indipendenti siano in realtà inefficienti, datate e dispendiose.
Come rispondere ad Amazon. Cinque consigli alle librerie che soffrono la concorrenza dell'e-commerce.
Da qualche mese il mercato delle sigarette elettroniche, che sembrava andare molto forte nel 2012, è in forte calo, spiega Leonard Berberi sul Corriere. Secondo l’Anafe (Associazione nazionale fumo elettronico) i rivenditori di molte città italiane stanno chiudendo a causa dell’aumento delle tasse su questo prodotto e di una pubblicità negativa. E per la seconda metà del 2013 ci si aspetta un ulteriore calo. Dal boom allo «sboom». È già finita la «moda» delle sigarette elettroniche? A leggere le cifre, pare di sì. Giusto il tempo di introdurre nuovi termini come «e-cig» e «svapare». Di incuriosire per quel combinato di vapore acqueo, aromi, microprocessore, luce Led, batteria e nicotina. E di vedere immortalati tanti vip con in mano questo congegno elettronico: da Lindsay Lohan a Kate Moss, da Sean Penn a Jack Nicholson.
La crisi delle sigarette elettroniche. Nel 2013 l'intero settore ha avuto un forte calo e molti rivenditori stanno chiudendo: Leonard Berberi sul Corriere spiega perché.
In alcuni ospedali italiani sarà possibile sperimentare un farmaco per l’artrite reumatoide che ha dato risultati incoraggianti per trattare i pazienti con gravi polmoniti causate dal coronavirus. Il tocilizumab è stato sviluppato dall’azienda farmaceutica Roche, che ha dato la propria disponibilità a fornire gratuitamente il farmaco agli ospedali che ne faranno richiesta per impiegarlo contro il coronavirus, al posto del suo classico impiego per contrastare l’artrite reumatoide. Anche un altro medicinale simile, il Kevzara, sarà sperimentato in studi clinici negli Stati Uniti. La COVID-19, la malattia causata dal coronavirus (SARS-CoV-2), causa in circa l’80 per cento dei casi sintomi lievi come febbre e tosse secca, ma nei restanti può portare a polmoniti che richiedono il ricovero in ospedale e, nei casi più gravi, l’intubazione in terapia intensiva. Non esiste una cura contro il coronavirus, quindi i farmaci somministrati ai pazienti più gravi servono per lo più per ridurre l’infiammazione e i sintomi in attesa che il sistema immunitario superi l’infezione virale. Diverse ricerche cliniche, quindi basate sui risultati ottenuti nel trattamento dei pazienti, hanno comunque indicato benefici per i pazienti trattati con farmaci antivirali, che contrastano la replicazione del coronavirus nell’organismo.
I farmaci contro l’artrite reumatoide per trattare i casi gravi di COVID-19. Hanno dato risultati incoraggianti su un numero ristretto di pazienti con polmoniti gravi, ora potranno essere sperimentati negli ospedali italiani.
“È un pentolone che bolle, il PdL romano”, scrive stamattina il Corriere della Sera. L’ultima è il “deferimento” di sette consiglieri comunali (tra i quali l’immunologo Aiuti) per aver fatto affiggere in giro per la città dei manifesti che parlano di “Berlusconi tradito” e chiedono “un nuovo PdL a Roma” a nome del loro “Laboratorio Roma” (naturalmente fuori dagli spazi consentiti, come è prassi nella capitale). La questione manifesti è una battaglia nella più ampia guerra per bande che si sta combattendo all’interno del PdL romano. E il clima, dopo la vittoria di Renata Polverini alla regione, è da tutti contro tutti. Gli esclusi della lista, rimasti fuori anche dalla giunta (per qualcuno arriverà, come compensazione, la nomina nelle aziende regionali) attaccano il coordinatore romano Gianni Sammarco, colpevole – secondo loro – «di fare il capocorrente e non l’uomo di equilibrio»
Vittoria di Pirro. Il successo laziale della Polverini e del PdL per ora ha generato solo liti interne e l'incapacità di formare la giunta.
Cosimo di Roger Olmos è un libro di sole illustrazioni ispirato a Il barone rampante, il romanzo di Italo Calvino che ha per protagonista il barone Cosimo Piovasco di Rondò e fa parte della trilogia I nostri antenati. Il libro di Olmos ripercorre la vicenda narrata da Calvino reinterpretandola attraverso le immagini: il barone rampante di Olmos è in parte fuso con gli alberi su cui vive, tanto che in alcune immagini ha le radici al posto delle gambe. Olmos ha dedicato il libro a Calvino e “a tutti coloro che sono fedeli a se stessi”. Cosimo è stato pubblicato dalla casa editrice Logos, che di Olmos ha pubblicato, tra le altre cose, Calando (di cui il Post aveva pubblicato alcune immagini), Senzaparole, contro lo sfruttamento e il maltrattamento degli animali, e Storia del bambino buono/storia del bambino cattivo, ispirato ai due racconti omonimi di Mark Twain. Roger Olmos è nato a Barcellona nel 1975 e ha illustrato e disegnato le copertine di oltre 50 libri spagnoli e internazionali, specializzandosi in quelli per bambini e ragazzi. Ha lavorato anche per riviste e giornali e i suoi disegni sono stati esposti per tre volte alla Mostra degli Illustratori della Fiera del libro di Bologna. Nel 2008 ha vinto il Lazarillo de Álbum Ilustrado, uno dei più importanti premio spagnoli per la letteratura dell’infanzia.
Un po’ di tavole di “Cosimo”, ispirato al “Barone rampante”. L'ultimo libro illustrato dell'artista catalano Roger Olmos racconta uno dei personaggi più famosi di Italo Calvino.
Le macchine da scrivere – che per un lungo periodo hanno effettivamente svolto il lavoro per cui erano state concepite e inventate: scrivere – oggi rientrano in quella categoria di oggetti che definiamo più o meno unanimemente “d’antiquariato”. E quindi, come molti altri affascinanti oggetti che non usiamo più, generano fenomeni di culto tra appassionati, e c’è anche chi tenta di utilizzarle ancora facendo i conti con la sempre più difficile reperibilità sia delle macchine che dei componenti che permettono alle macchine di funzionare (come i nastri di inchiostro). (per quelli che hanno cliccato sull’articolo per litigare sulla formula “macchina da scrivere”: leggete cosa ne dice l’Accademia della Crusca)
Macchine da scrivere. Album fotografico delle cose con cui scrivevamo, per appassionati e nostalgici, tra martelletti, nastri d'inchiostro e guanti per dattilografi.
Intervistata dalla Stampa sulla gestione dell’epidemia da parte del governo, la sottosegretaria del ministero della Salute Sandra Zampa ha detto tra le altre cose che saranno presi provvedimenti per evitare che le feste del periodo natalizio portino a un nuovo aumento dei contagi. Ci sarà un provvedimento che riguarderà Natale – ha detto Zampa –: si deve dire che non deve essere un Natale solitario, ma che le famiglie possono riunirsi nel nucleo ristretto, parenti di primo grado, fratelli e sorelle. La gran parte delle restrizioni attuali è bene che restino, magari con un allentamento del rigore per alcuni esercizi.
«Ci sarà un provvedimento che riguarderà Natale». Lo ha detto la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, spiegando che le famiglie potranno riunirsi «nel nucleo ristretto, parenti di primo grado, fratelli e sorelle».
Lunedì 14 marzo alla Camera dei deputati è iniziata la discussione del testo unificato di otto diverse proposte di legge per la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici. L’obiettivo è limitare gli sprechi, favorire il recupero dei prodotti ancora utilizzabili da parte delle associazioni di volontariato e facilitare le procedure di raccolta e distribuzione. Entro mercoledì la proposta dovrebbe essere votata (c’è un consenso generale di tutte le principali forze politiche) e a quel punto passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Si calcola che ogni anno in Italia vengano sprecate 5,1 milioni di tonnellate di cibo che potrebbero essere invece recuperate almeno in parte. In Italia ci sono oggi diverse iniziative di recupero promosse dai supermercati e da associazioni, come per esempio la Onlus Banco Alimentare (vicina al movimento cattolico Comunione e Liberazione, che ha contribuito alla stesura della proposta di legge attualmente in discussione) o Last Minute Market. Nel maggio del 2015 la Francia ha approvato una legge sugli sprechi alimentari basata sulla penalizzazione: i rivenditori con una superficie di oltre 400 metri quadrati sono obbligati a stipulare accordi con le associazioni benefiche, altrimenti rischiano multe fino a 75 mila euro e fino a due anni di carcere. La proposta di legge italiana punta invece sugli incentivi, sulla semplificazione burocratica e sulla creazione di un sistema che oltre le singole iniziative risolva il problema, ma di fatto non prevede nessun obbligo.
La proposta di legge contro gli sprechi alimentari. Prevede incentivi per supermercati e ristoranti che vogliono donare le eccedenze di cibo e altri prodotti.
Il 16 novembre 2014 è il 40esimo anniversario del messaggio di Arecibo, una comunicazione interstellare trasmessa dal radiotelescopio di Arecibo, a Puerto Rico, verso Messier 13, un gruppo di stelle situato a più di 22 mila anni luce di distanza. Il contenuto del messaggio fu deciso dall’astrofisico e fondatore del SETI (un programma scientifico dedicato alla ricerca di vite extraterrestri) Frank Drake, con l’aiuto di alcune altre personalità, come l’astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan. L’idea era che il messaggio utilizzasse una stringa di 1.679 cifre binarie: in questo modo, se una qualche civiltà aliena avesse ricevuto il messaggio sarebbe stata in grado di riconoscere 1.679 come un numero semiprimo (un numero che è anche il prodotto della moltiplicazione di due numeri primi), ovvero multiplo di 23 e 73. “Ah”, avrebbero pensato allora nella loro lingua, “Questa stringa binaria di origine sconosciuta è intrigante! Proviamo a guardare le informazioni che contiene distribuite su una griglia 23×73 e vediamo cosa emerge”.
I 40 anni del messaggio di Arecibo. Ella Morton racconta su Slate l'anniversario del primo messaggio umano inviato nello spazio e diretto ad intelligenze extraterrestri.
Uno degli innumerevoli corollari della legge di Murphy dice che “l’intensità del prurito è direttamente proporzionale alla formalità del contesto in cui ci si trova”, e in effetti prima o poi è capitato a tutti di avere un insostenibile prurito da qualche parte e non potere ricorrere a una liberatoria e plateale grattata. A volte è l’idea stessa del prurito a fare avvertire questa sensazione: non è escluso che vi sia venuta proprio in questo momento. Benché sia un’esperienza che ci accompagna da sempre, a oggi non ci sono definizioni e classificazioni soddisfacenti del prurito: i ricercatori sanno che ha molte cose in comune con le sensazioni di dolore, ma che porta a risposte comportamentali diverse. Prurito e dolore Come ricorda Jason G Goldman su BBC Future, la definizione di prurito più diffusa e accettata in ambito scientifico risale a tre secoli e mezzo fa, quando il medico tedesco Samuel Hafenreffer disse che il prurito “è una sensazione sgradevole che porta al desiderio o al riflesso di grattarsi”. Non è una definizione che brilla per originalità, eppure aiuta a isolare il problema: se ti sei grattato da qualche parte vuol dire che la causa era il prurito, e che va quindi indagato ciò che lo ha scatenato.
Perché è così piacevole grattarsi. Sappiamo pochissime cose del prurito, salvo che ha qualcosa in comune col dolore e che la reazione che ci impone è una sorta di ricompensa.
Il 22 ottobre uscirà in tutto il mondo Asterix e il papiro di Cesare, il nuovo libro – il 36esimo –della saga di Asterix, il celebre fumetto francese su un gruppo di Galli che resiste alla conquista romana, e i cui personaggi, tormentoni e battute sono diventati parte della cultura nei tanti paesi dove sono stati tradotti. In Italia il libro sarà pubblicato da Panini Comics, che lo scorso marzo ha acquisito i diritti dalla casa editrice francese Hachette Livre; finora la serie era stata pubblicata da Mondadori. La storia di Asterix e il papiro di Cesare è stata scritta da Jean-Yves Ferri e disegnata di Didier Conrad, che dal 2013 sono i due nuovi autori della serie. La voici enfin ! La couverture du nouvel album d'Astérix ! On attend vos réactions par Bélénos !!! #PapyrusDeCésar pic.twitter.com/w8tUZuG2Kw
Il nuovo Asterix, per Toutatis!. Si chiama "Asterix e il papiro di Cesare" e uscirà in Italia e nel resto del mondo il 22 ottobre, coi nuovi disegnatori.
La sfilata di Gucci è quella di cui si è più parlato durante la Settimana della moda di Milano, dal 20 al 26 febbraio, quando i principali marchi italiani hanno presentato le collezioni per l’autunno/inverno 2018/2019. Non ha colpito solo appassionati ed esperti, ma anche le persone comuni: modelle e modelli hanno sfilato in uno spazio appositamente allestito da sala operatoria, alcuni tenendo in braccio cuccioli di drago, di camaleonte e di serpente o una replica della propria testa mozzata, mentre una modella con dipinto in fronte un terzo occhio. Sono stati tutti realizzati da Makinarium, una fabbrica romana che si occupa di effetti speciali per Cinecittà, e che ha lavorato con registi come Ridley Scott, Danny Boyle e Matteo Garrone per Il racconto dei racconti. Leonardo Cruciano, cofondatore di Makinarium insieme a Nicola Sganga e Angelo Poggi, ha raccontato a Vogue che ci sono voluti sei mesi di tempo per completare il lavoro, che ha richiesto l’uso di calchi, gessi e scansioni in 3D della teste dei modelli.
Come sono state fatte le teste mozzate di Gucci. Che si sono viste alla Settimana della moda di Milano, realizzate da una fabbrica romana che si occupa di effetti speciali per Cinecittà.
Google sta lavorando a un sistema per diagnosticare tumori, imminenti infarti e ictus molto più in anticipo rispetto a quanto sia possibile fare con gli strumenti diagnostici attuali. Il progetto, che potrebbe avere grandi implicazioni in ambito sanitario, è per ora nelle sue prime fasi di sviluppo ed è portato avanti da Google[x], la divisione della società che si occupa di realizzare e sperimentare nuove tecnologie spesso molto ambiziose, come quelle per inserire all’interno delle lenti a contatto sensori per rilevare i livelli di zuccheri (glucosio) nel sangue per i diabetici. L’idea per il nuovo progetto è mettere insieme tecnologie basate sulle nanoparticelle, che sarebbero inserite nell’organismo attraverso l’ingestione di pillole e poi tenute sotto controllo da una sorta di bracciale da tenere al polso. Il dispositivo potrebbe rilevare le variazioni delle nanoparticelle nel sangue, identificando in questo modo gli indizi su possibili cose che non vanno nell’organismo, come la moltiplicazione di cellule tumorali o la presenza di placche di grasso nel sangue, che possono essere la causa di ictus e infarti. Soprattutto nel caso di alcuni tumori molto letali, come quello al pancreas, ci si accorge della presenza della malattia quando ormai è troppo tardi: un sistema per anticipare la diagnosi potrebbe consentire di avviare tempestivamente le terapie per contrastare il tumore.
Google vuole diagnosticare il cancro ancora prima. Come funziona l'ambizioso progetto per identificare tumori – ma anche infarti e ictus – in anticipo rispetto agli attuali sistemi per le diagnosi, usando le nanoparticelle.
Nel nostro paese ci sono troppi immigrati Nel secolo che va dal 1875 al 1975, venticinque milioni di italiani sono partiti alla ricerca di fortuna in paesi lontani, e un’altra immensa schiera ha lasciato le campagne e le montagne per cercare una vita migliore in altre regioni o città italiane. Ma a partire dagli ultimi anni del Novecento, tutto è cambiato. Oggi nel nostro paese vivono più di cinque milioni di stranieri, e almeno 800 mila di loro sono immigrati nel biennio 2009-10, in piena crisi economica. L’arrivo di queste persone ha allineato il nostro agli altri paesi d’Europa con una lunga tradizione immigratoria. L’8% degli abitanti dell’Italia sono stranieri, più o meno come in Germania, in Inghilterra e in Francia. Le immigrazioni hanno cambiato in profondità la demografia italiana. La popolazione – stagnante negli anni Ottanta – ora aumenta rapidamente. Vent’anni fa, il censimento del 1991 contò poco meno di cinquantasette milioni di italiani, quasi lo stesso numero di dieci anni prima.
Tutti i luoghi comuni sugli immigrati. Un capitolo del libro di Gianpiero Dalla Zuanna e Guglielmo Weber, che smentiscono con dati precisi molte solide credenze popolari italiane.
Ieri Apple ha presentato i dati sulle proprie prestazioni finanziarie negli ultimi tre mesi e, per la prima volta dopo anni, ha mancato le aspettative degli analisti di Wall Street. Per il trimestre finito il 24 settembre, era stata prevista la vendita di almeno 20,6 milioni di iPhone, ma la società si è fermata a 17,07 milioni. Rispetto allo scorso anno la cifra è più alta del 21 per cento, ma gli investitori si sono concentrati sul mancato raggiungimento della previsione e hanno punito il titolo nelle contrattazioni dopo la chiusura di Wall Street, portando a meno sette per cento le azioni Apple. Gli iPhone sono una delle principali voci nei bilanci della società: circa il 40 per cento delle vendite deriva dalla loro distribuzione in tutto il mondo. Per questo motivo il rallentamento rispetto alle previsioni non è piaciuto agli analisti, abituati a prestazioni molto alte da parte di Apple.
L’attesa per il nuovo iPhone tradisce Apple. Grandi numeri nel trimestre ma meno del previsto: ieri è calata in borsa e dà la colpa alle voci.
Secondo uno studio diffuso dalla Commissione Europea, la compagnia aerea irlandese Ryanair è arrivata a inquinare quanto alcune delle 10 più inquinanti centrali elettriche a carbone europee. Lo studio, condotto dalla Federazione europea per il trasporto e l’ambiente (T&E), un’organizzazione che raccoglie diverse ONG, si basa sui dati raccolti dall’Unione Europea su 11.000 attività che allo stesso tempo sono ritenute potenzialmente molto inquinanti e su cui è possibile raccogliere dati certi. Tra queste ci sono centrali elettriche, grandi impianti industriali e compagnie aeree, ma lo studio non riguarda necessariamente le aziende più inquinanti in assoluto. Nel 2018 Ryanair, che trasporta 130 milioni di persone all’anno, ha emesso circa 9,9 milioni di tonnellate di CO2, con un aumento del 6,9 per cento rispetto all’anno precedente e del 49 per cento rispetto agli ultimi cinque. Per fare un confronto: la centrale elettrica di Boxberg Werk IV, in Germania, che produce energia dalla lignite, nel 2018 ha emesso 10,2 milioni di tonnellate di CO2. La centrale di Belchatow, in Polonia, la seconda più grande del mondo, nel 2018 ha emesso 38,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2).
Ryanair inquina quanto una centrale elettrica a carbone. Lo dicono gli ultimi dati diffusi sull'inquinamento nell'Unione Europea, che aiutano a capire l'impatto ambientale delle attività legate ai voli aerei.
La sera di domenica 20 gennaio il Financial Times ha pubblicato online un articolo di Wolfgang Münchau, esperto dei temi economici legati all’eurozona, molto critico nei confronti di Mario Monti e del suo anno al governo dell’Italia: e di conseguenza della sua adeguatezza come futuro presidente del Consiglio dopo le prossime elezioni. Nel commento, uscito la mattina dopo sul giornale di carta, Monti era accusato di avere alzato le tasse senza avere portato crescita nel nostro paese. L’articolo ha fatto molto discutere nella giornata di lunedì ed è stato ampiamente ripreso dai media italiani. Nel tardo pomeriggio di lunedì 21 gennaio, Monti ha risposto inviando una lettera aperta al Financial Times, che ha anche pubblicato un editoriale più indulgente nei confronti di un possibile nuovo governo guidato da Pier Luigi Bersani o da Monti – e invece molto critico verso Silvio Berlusconi – a patto che formulino progetti per il rilancio dell’economia italiana più convincenti di quelli espressi finora. Gentili signori, piace a tutti leggere, di tanto in tanto, gli articoli di Wolfgang Münchau, che sono una variazione sul tema delle sue costanti critiche e frustrazioni nei confronti del cancelliere tedesco Angela Merkel per quanto riguarda la crisi dell’euro.
Monti ha risposto al Financial Times. Con una lettera aperta in cui contesta l'articolo molto critico nei suoi confronti che lo definiva inadeguato per un nuovo incarico di governo.
Girando su Internet negli ultimi mesi vi sarà probabilmente capitato di imbattervi in un meme (cioè un contenuto che per una sua particolare efficacia diventa “virale” su internet, e subisce variazioni, parodie e rielaborazioni) raffigurante un cane di razza shiba, spesso accompagnato da scritte colorate in carattere Comic Sans. Il meme si chiama doge, un termine slang della parola dog, cane: l’Atlantic Wire l’ha definito nettamente il migliore del 2013 e anche il sito “Know Your Meme” l’ha messo al primo posto nella classifica dei meme dell’anno. Il doge circola dal 2010 ma ha trovato grande diffusione nell’ultimo anno, soprattutto da agosto in poi. La testa del cane è stata photoshoppata su dolci, montagne, maglioni di Natale, e il meme è stato usato per prendere in giro politici statunitensi e canadesi, finché alcuni politici hanno iniziato a usarlo per esprimere alcuni concetti o attaccare gli avversari. Le scritte colorate e spesso sgrammaticate in Comic Sans derivano invece dal Tumblr Shiba Confessions, aperto nel settembre 2012, che accoppia frasi buffe ed estemporanee a foto di cani shiba.
Il miglior meme del 2013. Si chiama "doge": un cane di razza shiba accompagnato da buffe frasi colorate in carattere Comic Sans.
La 68ma Mostra del Cinema di Venezia si è aperta oggi ufficialmente (dopo una specie di anteprima tenuta pudicamente nascosta ieri, con il film di Ezio Greggio) con la proiezione del film di George Clooney “Le idi di marzo” e la cerimonia inaugurale. L’orgia fotografica è ancora di là da venire, e malgrado qualche sporadica apparizione di Cindy Crawford e i tristissimi “photocall” sugli sfondi cartonati della Mostra, la scena per ora è stata tutta di Clooney, che sa come tenerla, oltre a essere diventato una specie di padrone di casa, fidanzamenti o meno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Per ora è tutto Clooney. Le prime foto della Mostra del Cinema di Venezia (e lo strangolato chi è?).
Nelle ultime ore il fiume Arno si è molto ingrossato, causando problemi e disagi soprattutto a Firenze e Pisa. A Firenze la protezione civile ha invitato a non fermarsi sull’argine e sulle sponde del fiume, ed è stato chiuso al traffico un tratto di via Aretina, nel comune di Pontassieve. Repubblica scrive che «il probabile picco di piena alla stazione di rilevamento di Firenze Uffizi è previsto intorno alle 12 di oggi»: dovrebbe arrivare a 5,5 metri, un livello che non si registrava da circa vent’anni. #Maltempo. Alle 12 a #Firenze l'Arno raggiunge quota 4,80 m ma resta sotto il secondo livello di guardia, fissato a 5,5m. @TgrRaiToscana @TgrRai pic.twitter.com/c3CowRRZzA
A Firenze e Pisa il fiume Arno si è molto ingrossato, alcune strade sono state chiuse.
Nuovi documenti di Wikileaks escono ogni giorno e anche che riguardano l’Italia. Uno, interessante, arriva oggi ed è del 2002, ambasciata di Roma. L’ambasciata usa formule molto a favore di Berlusconi, in sua difesa, e contro i tentativi di metterlo in difficoltà (e purtuttavia queste formule non hanno avuto un decimo di risalto sui maggiori quotidiani italiani di quelle citate e tirate per la giacchetta “contro Berlusconi”). In realtà non c’è niente di strano: l’ambasciatore di allora, Ronald Spogli, simpatizzava evidentemente per il governo Berlusconi. L’ambasciatore di ora ne è più scettico, e più di lui l’incaricata d’affari Elizabeth Dibble. Abbiamo già visto che i loro giudizi non sono affatto così drastici come sono stati spesso spacciati, e discendono direttamente da quel che leggono sui giornali o si sentono raccontare. Quindi usarli per alludere a umori diversi delle amministrazioni americane nei confronti dei governi italiani è molto pretestuoso e ingannevole. I rapporti sono interessanti, a volte, per i fatti che raccontano, ma di certo non hanno rilevanze politiche di cui approfittare politicamente.
«Cercano ogni pretesto per far cadere un premier popolare». Nei rapporti dell'ambasciata USA del 2002 diffusi da Wikileaks si difendeva Berlusconi da "un'opposizione senza argomenti".
Il primo giorno in cui bar e ristoranti hanno potuto riaprire i dehors e gli spazi all’aperto, ospitando i clienti anche la sera, ha piovuto in gran parte d’Italia. Il ritorno delle zone gialle non è stato accompagnato dal caldo e dal bel tempo dei giorni scorsi, ma nelle città i tavolini erano comunque popolati, dopo mesi di chiusure. Hanno riaperto anche musei e cinema, dove si sono potuti vedere alcuni dei film appena premiati agli Oscar. Nonostante le graduali riaperture, il governo ha deciso di mantenere per il momento il coprifuoco alle 22, misura su cui si è incentrato un acceso scontro politico interno alla maggioranza. La sua efficacia è tuttora oggetto di discussioni tra gli scienziati, ma unito ad altre restrizioni viene considerato in molti paesi un deterrente necessario per limitare i contatti sociali. Il coprifuoco comporta un po’ di adattamento nei ristoranti, che in molti casi hanno anticipato i turni di servizio in modo da finire per tempo e dare ai clienti la possibilità di tornare a casa prima delle 22.
Le foto del primo giorno di riaperture in Italia. Ha piovuto sui dehors, che si sono ripopolati comunque, così come alcuni cinema e musei.
A fronte del mondo onirico, colorato e fanciullesco che è riuscito a creare coi suoi lavori, dai primi videoclip musicali, passando per gli spot televisivi fino a film di gran successo più recenti, sembra quasi impossibile credere che Michel Gondry abbia cinquant’anni. Invece sì: l’uomo che risolve il cubo di Rubik coi piedi (o col naso, più o meno) è nato a Versailles, in Francia, l’8 maggio del 1963. Un primo passo per capire Michel Gondry e i suoi lavori può essere raccontare che sua madre era una pianista, suo padre un programmatore di computer appassionato di pittura e di musica, suo nonno, Constant Martin, un inventore (era proprietario di molti brevetti in chimica ed elettronica e aveva inventato nel 1949 il Clavioline, una sorta di sintetizzatore primitivo utilizzato in alcuni brani dei Beatles, tra cui questo).
20 video di Michel Gondry. Raccolti per i cinquant'anni del regista che ha girato decine di formidabili videoclip ed è stato vittima di una delle peggiori traduzioni di titoli della storia, tra le altre cose.
Sia la chitarra, e la chitarra fu / ah, e sia il rock!
Il grande libro del rock (e non solo) – 31 marzo. Le storie del rock di oggi raccontate da Massimo Cotto: Angus Young, Jimi Hendrix.
Martedì 13 dicembre la polizia olandese ha arrestato a Sint Marteen, un’isola dei Paesi Bassi nei Caraibi, l’imprenditore catanese Francesco Corallo, soprannominato dai giornali “il re delle slot machine”, che si è arricchito grazie a una concessione statale ottenuta nel 2004 per installare in Italia decine di migliaia di slot machine. La procura di Roma accusa Corallo di essere il capo di un’organizzazione criminale che ha riciclato denaro per oltre 250 milioni di euro, provenienti da tasse sui profitti delle slot machine non pagate allo Stato. Insieme a Corallo la procura di Roma ha indagato altre persone, tra le quali, scrivono i giornali, ci sono anche l’ex deputato del Popolo della Libertà Amedeo Laboccetta e Sergio e Giancarlo Tulliani, rispettivamente suocero e cognato di Gianfranco Fini, più volte ministro ed ex capo di Alleanza Nazionale. L’indagine su Corallo riguarda un presunto giro di affari illegali molto vasto e anche, in una sua piccola parte, la vecchia storia della “casa di Montecarlo”, uno scandalo politico che agitò moltissimo la politica italiana nell’estate del 2010, e che contribuì alla fine della carriera politica di Fini. Un ripasso su una storia che sembra preistorica La storia dell’appartamento a Montecarlo cominciò nel luglio del 2010, quando il Giornale pubblicò la prima puntata di un’inchiesta in cui raccontava la storia di un appartamento di circa 70 metri quadri in Boulevard Princesse Charlotte 14 a Montecarlo, nel principato di Monaco: faceva parte della grande eredità di una contessa, Anna Maria Colleoni, che alla sua morte (il 12 giugno del 1999, a 65 anni) lasciò tutti i suoi averi ad Alleanza Nazionale. Il Giornale scrisse che, dopo alcuni anni in cui l’appartamento era rimasto abbandonato, una misteriosa so­cietà off shore lo aveva comprato da AN e lo aveva ristrutturato. Nell’appartamento, diceva il Giornale, abitava dal 2008 Giancarlo Tullia­ni, fratello di Elisabetta, compagna di Gianfranco Fini.
Ve la ricordate la casa di Montecarlo? si riparla della storia che nel 2010 agitò la politica italiana, per un'indagine su un presunto enorme giro di soldi riciclati.
Luca Palamara è stato espulso dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), di cui era stato presidente tra il 2008 e il 2012. Palamara è attualmente coinvolto in un’inchiesta della procura di Perugia che lo vede accusato di corruzione, e il Comitato direttivo centrale dell’ANM – che è una specie di sindacato di categoria – ha deciso di espellerlo su richiesta del Collegio dei probiviri (un organo di controllo dell’associazione, composto da cinque membri). Prima di essere espulso Palamara aveva chiesto di essere ascoltato dal Comitato direttivo, che però ha rifiutato perché lo statuto dell’ANM non lo prevede. «Mi è stato negato il diritto di parola e di difesa, nemmeno nell’Inquisizione», ha commentato Palamara parlando con l’agenzia AdnKronos, che ha pubblicato il discorso che avrebbe voluto fare Palamara di fronte all’ANM.
Luca Palamara è stato espulso dall’Associazione Nazionale Magistrati, di cui era stato presidente.
Il sindacato CUB Trasporti (Confederazione Unitaria di Base) ha indetto uno sciopero dei trasporti di 24 ore per giovedì 11 luglio, a Milano: lo sciopero riguarderà infatti tutti i dipendenti di ATM, l’azienda dei trasporti milanese. Il sindacato ha proclamato lo sciopero per questi motivi: «Contro la liberalizzazione, la privatizzazione, e la finanziarizzazione del TPL milanese e dell’hinterland; contro le gare d’appalto dei servizi attualmente gestiti del Gruppo ATM e per la reinternalizzazione dei servizi ceduti in appalto e/o sub-appalto anche complementari al trasporto; contro la quotazione in borsa e la vendita delle azioni del Gruppo Atm; per l’affidamento diretto in house dei servizi gestiti dal Gruppo Atm; per l’affidamento diretto al Gruppo Atm dei servizi di TPL della Città Metropolitana Milanese». Giovedì 11 luglio la sigla sindacale CUB Trasporti ha proclamato uno sciopero di 24 ore. A Milano possibili disagi dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio. Tutte le informazioni a questa pagina: https://t.co/WPkxXTkamW pic.twitter.com/Jz5kalyip5
Giovedì 11 luglio ci sarà uno sciopero dei mezzi pubblici a Milano. Durerà dalle 8.45 alle 15 e poi dalle 18 fino al termine del servizio: ma negli ultimi anni l'adesione a questi scioperi è stata molto bassa.
Nell’estate del 2010 Steve Jobs organizzò una conferenza stampa a Cupertino (California) presso la sede di Apple per affrontare il cosiddetto “antennagate”: davanti a decine di giornalisti, l’allora CEO della società spiegò perché erano state esagerate le notizie intorno agli iPhone 4 presentati a giugno, che avevano il difetto di non ricevere bene il segnale cellulare a causa del modo in cui erano state disposte le sue antenne lungo il bordo del telefono. Tra le altre cose, si disse che era sufficiente impugnare l’iPhone in un certo modo per evitare di coprire le antenne, garantendo una migliore ricezione del dispositivo. Apple offrì anche gratuitamente un anello di gomma da mettere intorno al bordo degli iPhone 4, in modo da isolare le antenne dal contatto con la pelle della mano, che contribuiva a peggiorare la ricezione. L’antennagate insegnò molte cose ai produttori di cellulari, che da allora hanno studiato varie soluzioni per evitare che i loro smartphone prendano meno quando sono tenuti in mano, ma secondo una recente ricerca condotta nel nord Europa, il modo in cui si impugna il telefono è ancora determinante per quanto riguarda la capacità di ricevere il segnale cellulare. I test sono stati condotti per conto del Consiglio nordico, uno dei forum di collaborazione dei paesi nordici che si occupa soprattutto di cooperazione sociale ed economica, nell’ambito dei rapporti tra Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia e alcuni loro territori autonomi. Gert Frølund Pedersen dell’Università di Aalborg (Danimarca) ha messo alla prova vari modelli di smartphone, inserendoli all’interno di un ambiente con materiale isolante lungo le pareti per ridurre interferenze di altro tipo. I test sono stati eseguiti usando mani e teste sintetiche, che imitano la densità della carne umana e la conduttività della pelle.
Gli smartphone prendono meglio in una mano che nell’altra. Cambiarla mentre si telefona può migliorare molto ricezione e qualità delle chiamate, dice una ricerca sui cellulari più diffusi.
Ci sono cani più o meno fortunati nelle foto di questa settimana. A Hollywood il cane di The Artist si è giustamente unito al cast durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Oscar, mentre in Germania cani stanchi trainano slitte. In Arizona cominciano i rodei, in California si rubano mandarini, in India fa già molto caldo, in Finlandia fa ancora molto freddo e si dorme nella neve. A Colonia nascono antilopi sitatunga, in Francia i leoni si sottopongono malvolentieri a visite dentistiche, le oche stanno bene da sole e in compagnia, i tonni non se la passano bene e i leopardi della neve arrivano quando meno te lo aspetti. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Oscar honoris causa. Antilopi sitatunga, cani molto famosi, leopardi e visite dentistiche nelle migliori foto di animali di questa settimana.
Tutti abbiamo una foto di gruppo: a scuola, con la squadra sportiva, per una cerimonia religiosa. È un rito che ha le sue regole e le sue caratteristiche. Tutti guardano verso l’obiettivo e si mettono in posa, possibilmente sorridenti, e si può riconoscere che le regole, in questa galleria fotografica, sono rispettate sempre o quasi. Ma le circostanze e le persone ritratte – un gruppo di soldati yemeniti o i reali di Danimarca – creano una grande serie di variazioni sul tema. Viene da chiedersi a che cosa servano, davvero, le foto di gruppo: forse soprattutto a mostrare un’appartenenza o a sottolineare un ruolo. E ricordarseli. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Foto di gruppo. Una galleria fotografica in cui tutti guardano l'obiettivo e si mettono in posa: ma i soggetti e le circostanze fanno una grande differenza.
Nel numero in edicola domenica 21 luglio L’Espresso pubblicherà alcuni documenti che dimostrerebbero che la presunta trattativa tra la Lega e la Russia per far arrivare illegalmente al partito di Matteo Salvini 65 milioni di dollari sarebbe andata avanti per circa tre mesi, dopo l’incontro dell’hotel Metropol di Mosca del 18 ottobre 2018 rivelato prima dall’Espresso e poi da un’inchiesta di BuzzFeed News. L’Espresso dice che la trattativa sarebbe proseguita fino al febbraio del 2019, a tre mesi dalle elezioni europee, e cita come dimostrazione una nota interna di Gazprom, la più grande compagnia energetica russa, e la risposta inviata a Gianluca Savoini, uno degli italiani presenti al Metropol, dalla banca londinese rappresentata all’incontro dall’avvocato Gianluca Meranda.
La trattativa per i fondi alla Lega proseguì dopo la riunione di Mosca, scrive l’Espresso. Secondo alcuni documenti sarebbe andata avanti almeno fino al febbraio del 2019.
Con il suo numero annuale dedicato a Hollywood, uscito martedì 2 febbraio, l’edizione americana di Vanity Fair ha deciso di andare sul sicuro. Le 13 attrici che compaiono nella rivista sono nella maggior parte dei casi le solite favorite per i premi più importanti, e ci sono poche attrici emergenti. Diane Keaton è finita in copertina, nonostante l’unico film in cui ha recitato di recente è stato il fiasco Natale all’improvviso, e tra gli altri volti noti ci sono Jennifer Lawrence, Cate Blanchett, Rachel Weisz e Viola Davis. L’unico indizio del fatto che la foto di copertina è stata scattata nel 2016 è la presenza di Alicia Vikander, Brie Larson e Charlotte Rampling. Una volta Vanity Fair era più coraggiosa. Non sempre le sue scelte erano azzeccate, certo, ma almeno erano interessanti e poteva capitare di trovare un attore che non avevamo ancora visto all’opera. Oggi le cose sono cambiate. Come per il numero dell’anno scorso (in cui comparivano tra gli altri Channing Tatum, Amy Adams e Reese Witherspoon), anche questa volta Vanity Fair ha scelto di non correre rischi: la copertina è un pretesto per lusingare i soliti noti.
10 attori emergenti da tenere d’occhio. Probabilmente non li avete sentiti nominare – l'attenzione è sempre per i soliti noti – ma il 2016 potrebbe essere il loro anno.
Più di due mesi e mezzo dopo l’inizio dell’epidemia da coronavirus in Italia, uno dei settori il cui futuro rimane più incerto è quello della musica dal vivo, che dà lavoro a decine di migliaia di persone che, nella maggior parte dei casi, hanno visto i propri introiti ridursi a zero o quasi, e che spesso non hanno ancora ricevuto nessuna forma di assistenza economica dallo Stato. Mentre i piani per le riaperture previste tra maggio e giugno coinvolgono sempre più categorie, non ci sono ancora date o programmi concreti per i concerti, anche se negli ultimi giorni sono circolate alcune bozze che ipotizzano la possibilità di eventi con affluenza molto ridotta e il rispetto delle misure di sicurezza. Ma nell’attesa che l’Italia e il resto del mondo sviluppino dei protocolli per la musica dal vivo nella fase di convivenza col virus, le previsioni sono tutt’altro che ottimiste e strettamente legate ai progressi globali nel contenimento, nella cura e soprattutto nella prevenzione della COVID-19.
Cosa succederà alla musica dal vivo. I lavoratori dei concerti sono stati i primi a chiudere e saranno forse gli ultimi a riaprire: ma non si sa quando e come, e cosa succederà nel frattempo.
Umberto Eco, uno dei più importanti intellettuali e scrittori italiani del Novecento, è morto venerdì all’età di 84 anni. Nella sua vastissima produzione di saggista e semiotica, Eco è stato famoso anche per essersi occupato spesso di cultura popolare e di temi considerati di un livello più basso dal resto del mondo dell’accademia, a volte sostenendo tesi opposte rispetto a quelle dei suoi colleghi. Questo aspetto ha contribuito a rendere Umberto Eco una figura atipica per l’Italia, dove il mondo universitario è spesso considerato chiuso, conformista e lontano dal resto della società: molto famosi, ad esempio, sono i libri e gli articoli che Eco dedicò a personaggi televisivi, come la “Fenomenologia di Mike Bongiorno”. Era in un certo senso la sua cifra stilistica: abbiamo raccolto sette cose che Eco ha scritto o detto su temi molto diversi tra loro – e che per alcuni potranno essere inaspettati – per raccontare un pezzo della sua versatilità e competenza su aspetti diversissimi della società. 1. «Oggi le nonne dicono “cazzo” invece di perdindirindina» All’ultimo Festival della comunicazione di Camogli, in provincia di Genova, Eco avrebbe dovuto tenere una lectio magistralis dal titolo “Tu, Lei, la memoria e l’insulto”, che però venne annullata a causa del maltempo. Su internet è ancora possibile trovare il testo del suo intervento. Nell’ultima parte, dedicata all’insulto, Eco spiegava come fino a qualche decennio fa le parolacce rappresentavano una forma di ribellione delle generazioni più giovani nei confronti degli anziani: «Le scrivevano sulle pareti dei gabinetti della scuola, proprio per distinguersi dagli adulti troppo perbenisti». Col tempo la parolaccia è stata sdoganata, scriveva Eco: oggi la usano i politici, i giornalisti e persino le nonne «dicono “cazzo” invece di perdirindindina». Questa nuova liberalità ha tolto ai giovani uno strumento di ribellione: per loro il vero atto di rivolta sarebbe tornare a usare “perdindirindina”. Il problema, scriveva Eco, è che i giovani non conoscono più queste parole. E quindi provvedeva a fornire un lungo elenco di insulti desueti:
Umberto Eco su Dylan Dog, le veline e James Bond. E su Casablanca e Superman: ovvero le cose diversissime tra loro e di interesse popolare di cui ha scritto il grande saggista italiano.
Dopo la giornata di ieri, molto agitata, stasera il governo ha ottenuto la fiducia della Camera sulla legge di bilancio, la misura che stabilisce come e dove lo Stato potrà prelevare e spendere il denaro degli italiani. Per la legge in esame, si tratta del terzo passaggio parlamentare: era già stata votata alla Camera ma ci ritorna perché durante la sua approvazione al Senato è molto cambiata. La fiducia ha ricevuto 327 voti favorevoli e 228 contrari. L’approvazione definitiva avverrà domattina, perché dopo la fiducia dovranno essere votati anche i 244 ordini del giorno collegati alla manovra stessa. C’è una certa fretta perché la legge di bilancio va approvata entro il 31 dicembre. Dopo quella data, senza l’approvazione della legge sarebbe necessario ricorrere all’esercizio provvisorio di bilancio, uno strumento rischioso e dai confini poco chiari. Come ha scritto Claudia Voltattorni sul Corriere della Sera, la fretta con cui si è dovuti arrivare a questa fiducia «ha bruciato una serie di passaggi parlamentari come la votazione degli emendamenti, e che ha fatto quindi saltare le opposizioni che parlano di “vilipendio del Parlamento e della Costituzione” e di “una manovra approvata a scatola chiusa”».
Cos’è successo ieri con la manovra. La Camera ha votato la fiducia alla legge di bilancio, per l'approvazione definitiva bisognerà aspettare la giornata di oggi.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
La fine del Secolo? flavia Perina spiega dettagliatamente cosa sta succedendo al giornale dei finiani.
Mentre in Italia era notte, giovedì 23 ottobre in buona parte del Nord America è stata visibile un’eclissi solare. Il fenomeno si verifica quando la Luna passa tra la Terra e il Sole, oscurando in parte o pienamente (a seconda dei casi e del punto di osservazione) il disco solare. L’eclissi è stata parziale e, oltre a essere stata vista all’imbrunire del 23 ottobre in parte degli Stati Uniti e Canada, nelle prime ore del giorno del 24 ottobre è stato possibile vederla nella parte più a oriente della Russia e in Giappone.
Le foto dell’eclissi solare. È stata visibile nel Nord America e in parte della Russia e del Giappone.