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Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. 60 anni fa uscì Spartacus, il film con Kirk Douglas di Stanley Kubrick, che aveva dentro la canzone che dicemmo qui. Pare che sia proprio chiusa infine la questione legale sull'accusa di plagio contro Stairway to heaven dei Led Zeppelin. Venerdì esce il disco dei Future islands, che hanno messo in giro un'altra canzone, meno interessante delle precedenti, direi. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Daft Punk. Una canzone cominciata prima che loro due nascessero.
Questa settimana il governo dovrebbe pubblicare il bando per reclutare 60.000 “assistenti civici”, volontari coordinati dalla Protezione Civile che aiuteranno le autorità locali a gestire la “Fase 2” dell’emergenza coronavirus. Tra le altre cose, per esempio, gli “assistenti civici” informeranno le persone delle regole da rispettare per evitare una maggiore diffusione del coronavirus e potranno chiamare la polizia municipale quando lo riterranno necessario. Si tratta di uno dei primi progetti concreti del governo per gestire la “Fase 2”, mentre sembra esserci ancora ritardo sullo sviluppo della app “Immuni” e di una solida rete dedicata al contact tracing: l’attività di tracciamento dei contatti delle persone positive al coronavirus che secondo gli esperti è tra le più importanti per tenere sotto controllo l’epidemia.
Chi saranno gli “assistenti civici”. Volontari che lavoreranno in piazze e parchi per ricordare le regole della "Fase 2": il governo ha detto che ne recluterà 60.000.
Al Samuel Goldwyn Theater di Beverly Hills, l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS) ha annunciato le nomination per i prossimi premi Oscar. Gli importanti riconoscimenti per il cinema saranno consegnati nel corso della 83esima cerimonia dell’evento prevista per il 27 febbraio. Qui la diretta video. *
Chi vince gli Oscar? dodici nomination per Il discorso del re, dieci per il film dei Coen, otto per Inception e The Social Network.
Apple è diventata una delle aziende più ricche e potenti al mondo grazie alla Cina, dove produce buona parte dei propri prodotti e dove genera circa un quinto dei propri ricavi. Ogni giorno centinaia di migliaia di nuovi iPhone, iPad e Mac vengono assemblati nelle fabbriche cinesi per essere poi distribuiti in tutto il pianeta. Il sistema produttivo è stato affinato e potenziato da Apple negli ultimi 20 anni, ma ciò ha comportato avere rapporti sempre più stretti con il governo cinese e la necessità di trovare compromessi sulle richieste di censura e di controllo delle attività degli utenti in Cina. Un lungo articolo del New York Times mostra come negli ultimi anni Apple abbia fatto numerose concessioni al governo cinese, accogliendo richieste di censura e riducendo le garanzie per impedire che i dati dei suoi utenti in Cina possano essere controllati dalle autorità del paese. L’azienda sostiene di applicare semplicemente le leggi locali, ma nel farlo viene comunque meno ai principî che promuove in Occidente sulla libertà di espressione e la tutela della privacy e dei dati personali.
I molti compromessi di Apple col governo cinese. L'azienda ha costruito il suo successo sulla Cina, che ora presenta un conto salato in termini di privacy e diritti umani.
Mercoledì 26 giugno il fondatore di IKEA, Ingvar Kamprad, ha annunciato che prima della fine dell’anno tornerà ad abitare in Svezia, paese che aveva abbandonato quarant’anni fa per sfuggire alle alte tasse del paese. Kamprad, 87 anni, ha detto che andrà ad abitare in una tenuta agricola fuori da Älmhult, la cittadina del sud della Svezia in cui fondò il primo negozio di IKEA nel 1953. Ai primi di giugno Kamprad aveva lasciato un importante posto nel consiglio di amministrazione di Inter IKEA Holding, mossa che era stata interpretata come un passaggio di consegne alla direzione del gruppo tra Kamprad e i suoi tre figli, da tempo impiegati con ruoli dirigenziali nella complessa struttura societaria di IKEA. Kamprad è rimasto comunque coinvolto nella direzione di IKEA, formalmente con il ruolo di consulente.
L’uomo che ha inventato IKEA. La storia di Ingvar Kamprad, che dopo 40 anni tornerà ad abitare in Svezia: era andato via per le troppe tasse (e cosa c'entra il nazismo, e che vuol dire IKEA).
Le previsioni meteo per domani, domenica 10 marzo, dividono l’Italia in tre: al Nord il tempo sarà orribile, al Centro solo brutto e al Sud accettabile. La nota positiva è che le temperature massime e minime sono in rialzo ovunque, tranne in Sardegna: ecco, se abitate in Sardegna dovete aspettarvi temperature in «sensibile diminuzione», oltre a tutto il maltempo di cui parleremo tra poco. Per il Nord, il meteo prevede un cielo molto nuvoloso con piogge diffuse e temporali, soprattutto al mattino e soprattutto in Liguria, dove i rovesci saranno «di forte intensità». Nel pomeriggio nubi e pioggia si sposteranno verso il Triveneto, mentre sopra i 1000-1.200 metri sulle Alpi dovrebbe nevicare. Tornerà la nebbia in pianura: prima dell’alba e dopo il tramonto, come i vampiri. Anche al Centro sarà nuvoloso già dal mattino lungo la costa del Tirreno, con piogge sparse che si estenderanno in Sardegna, nelle Marche e nel nord della Toscana. Altrove non dovrebbe piovere, ma ci saranno comunque molte nuvole.
Le previsioni meteo per domani, domenica 11 marzo. L'Italia sarà divisa in tre: tempo orribile al Nord, brutto al Centro e passabile al Sud.
Sabato uno dei due carabinieri accusati di avere stuprato due studentesse americane ventunenni a Firenze, nella notte tra mercoledì e giovedì, si è presentato in procura e ha sostenuto di avere avuto un rapporto sessuale consensuale con una delle due ragazze, negando che ci sia stata una violenza sessuale. Entrambi i carabinieri sono indagati e sono stati sospesi dal servizio. Gabriele Zanobini, avvocato di una delle due studentesse, ha smentito la versione del carabiniere: ha spiegato che le due ragazze non erano pienamente lucide per via dell’alcol, e quindi non hanno potuto dare il consenso per il rapporto sessuale: «la violenza sessuale non si consuma solo con la violenza fisica o con la minaccia. Si consuma anche, e lo dice il codice penale, abusando delle condizioni di inferiorità psichica o fisica al momento del fatto». Secondo Zanobini allo stupro si aggiunge l’aggravante dell’abuso di potere. I reperti biologici raccolti dalla polizia nello stabile dove vivono le due studentesse, secondo le fonti dei principali quotidiani italiani, confermerebbero i rapporti sessuali. Le analisi mediche svolte sulle due ragazze confermerebbero invece un rapporto sessuale recente. Le due ragazze – ventunenni – sono una del New Jersey e una del Maine, ed erano arrivate a Firenze per studiare arte e design a inizio agosto. Giovedì mattina hanno denunciato lo stupro: avevano passato la serata mercoledì nella discoteca Flo, a piazzale Michelangelo, e all’uscita – intorno alle due e mezza di notte – avevano chiesto informazioni a due agenti di una pattuglia di Carabinieri, che si erano offerti di riportarle a casa. La pattuglia era una delle tre intervenute sul posto per sedare una rissa. Dopo averle riportate nel palazzo in Borgo Santi Apostoli dove hanno un appartamento in affitto, i due agenti le avrebbero violentate nell’androne del palazzo.
Uno dei due carabinieri accusati di stupro a Firenze sostiene fosse sesso consensuale. Ma l'avvocato di una delle due studentesse americane dice che quella notte non erano nelle condizioni di dare il consenso.
Vi siete mai chiesti come si pesa un cammello? E una rana o una tartaruga? Se lo sono chiesti da tempo allo zoo di Londra, dove è in corso l’annuale misurazione degli animali ospitati, a cui vengono rilevati peso e dimensioni con diversi strumenti. Tra le migliori foto bestiali della settimana ci sono anche un pesce scorpione, un gatto nero sul red carpet dei sorteggi di Champions League e un tragulo di Giava, che sembra un animale immaginario, una specie di roditore con le gambe da cerbiatto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Animali pesati, un pesce scorpione e un tragulo di Giava, che sembra uscito da una storia fantasy.
La festa del lavoro, o dei lavoratori, viene celebrata ogni anno in molte parti del mondo il primo maggio: la scelta di questo giorno deriva soprattutto da una cosa che successe nel 1886 a Chicago: in questo periodo dell’anno la polizia sparò sui lavoratori che da giorni scioperavano per il mancato rispetto della legge che istituiva il tetto delle otto ore lavorative al giorno. Morirono due persone. Negli anni precedenti, una festa del lavoro si era già festeggiata a settembre. Nei giorni successivi ulteriori manifestazioni furono represse dalla polizia e culminarono nella manifestazione di Haymarket, la piazza del mercato delle macchine agricole, durante la quale morirono altre persone – manifestanti e agenti – a causa di un attentato esplosivo. I responsabili dell’organizzazione della manifestazione del primo maggio furono arrestati e processati, sette di loro furono condannati a morte – con prove molto traballanti, per non dire inesistenti. Due condanne furono trasformate in ergastoli dal governatore dell’Illinois. Un condannato a morte si uccise in prigione il giorno prima dell’esecuzione. Altri quattro furono uccisi, e secondo le cronache dell’epoca cantarono la Marsigliese prima di morire. Nel 1890 la Seconda internazionale socialista decise di promuovere in tutto il mondo la festa dei lavoratori, il primo maggio. In Italia la festa dei lavoratori si tiene il primo maggio dal 1891. La festa fu soppressa dal fascismo e fu ripristinata nel 1945. Il primo maggio del 1947 duemila persone – soprattutto contadini – manifestarono contro il latifondismo a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo. Un attacco armato, deciso dalla mafia con la complicità di chi era interessato a reprimere i tentativi di rivolta dei contadini, portò alla morte di 11 persone e al ferimento di altre 27. Il bandito Salvatore Giuliano fu identificato come il capo degli autori della strage, ma nel tempo si succederanno diverse ipotesi su chi potesse averlo sostenuto e aiutato. Le persone uccise a Portella della Ginestra si chiamavano Margherita Clesceri, Giorgio Cusenza, Giovanni Megna, Francesco Vicari, Vito Allotta, Serafino Lascari, Filippo Di Salvo, Giuseppe Di Maggio, Castrense Intravaia, Giovanni Grifò, Vincenza La Fata. Tre di loro avevano meno di 13 anni.
Perché è oggi, la Festa del Lavoro. Si festeggia il primo maggio in molti paesi del mondo, per una cosa successa a fine Ottocento a Chicago: in Italia da una sessantina d'anni ricorda soprattutto la strage a Portella della Ginestra.
Ciro Grillo, figlio diciannovenne del comico e fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, è indagato dalla procura di Tempio Pausania, in Sardegna, per violenza sessuale di gruppo. Lo scrive il Secolo XIX. Secondo le poche informazioni trapelate dalla procura, Grillo sarebbe accusato di avere violentato una modella di origine scandinava di meno di 20 anni nella villa di famiglia a Porto Cervo, assieme ad altri tre ragazzi di Genova. La ragazza sarebbe stata incontrata poche ore prima in una discoteca. A quanto riferisce il Secolo XIX, secondo i quattro ragazzi al momento del rapporto sessuale era consenziente.
Il figlio di Beppe Grillo è indagato per violenza sessuale di gruppo, dice il Secolo XIX.
19.06: La procura di Roma smentisce che le indagini su Gennaro Mokbel abbiano coinvolto società del gruppo Finmeccanica, il suo presidente Pierfrancesco Guarguaglini o la moglie Marina Grossi. “Le attività rogatoriali […] a Singapore e Hong Kong sono state svolte nell’ambito del procedimento […] nei confronti di Mokbel Gennaro e di alcuni degli altri indagati nello stesso procedimento (su Fastweb e Telekom Sparkle, ndr) e non hanno avuto ad oggetto il gruppo Finmccanica”. Articolo originale. I giornali di oggi raccontano di un’indagine che riguarda Finmeccanica e il suo presunto utilizzo di fondi neri per agevolare alcune commesse o semplicemente riciclare denaro. L’indagine è in carico alla procura di Roma, e parte dalla cosiddetta inchiesta broker, il caso di riciclaggio per il quale furono arrestati, tra gli altri, l’allora senatore PDL Nicola Di Girolamo e l’ex ad di Fastweb Silvio Scaglia. L’inchiesta gira attorno al ruolo di Gennaro Mokbel, un imprenditore romano – sostenitore di Di Girolamo – che avrebbe fatto da anello di congiunzione tra la ‘ndrangheta e le società di telecomunicazioni.
L’inchiesta su Finmeccanica, cosa se ne sa. Si indaga sull'utilizzo di fondi neri da parte di Finmeccanica per ottenere appalti: i giornali descrivono personaggi piuttosto loschi.
Mercoledì 20 gennaio i quattro componenti del gruppo musicale svedese ABBA – Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Agnetha Fältskog e Anni-Frid Lyngstad – si sono riuniti a Stoccolma, in occasione dell’inaugurazione di un ristorante, il “Mamma Mia! The party”. Il ristorante è nato da un’idea di Bjorn Ulvaeus e gli ospiti possono mangiare mentre guardano spettacoli basati sulle canzoni degli Abba. L’ultima volta che i quattro erano stati visti insieme in pubblico era stata nel 2008, per la prima del film Mamma Mia!. Gli Abba raggiunsero il successo a metà degli anni ’70 e, nonostante non abbiano mai annunciato ufficialmente lo scioglimento, hanno smesso di lavorare insieme nel 1982.
Le foto degli Abba tutti insieme. Non si vedevano insieme dal 2008, ieri erano tutti a Stoccolma per l'inaugurazione di un ristorante.
Anche in Italia, dove sono arrivati fuori dai cinema da relativamente poco tempo, i popcorn e il loro odore caratteristico sono diventati parte dell’esperienza complessiva di chi va a vedere un film. In qualche modo lo erano già da prima, grazie all’immaginario creato dalle immagini di spettatori americani che in sala imbracciano enormi scatoloni pieni di popcorn – e camminano su quelli che sono caduti a terra a loro o a quelli della proiezione precedente. Un articolo sulla rivista dello Smithsonian Institution, però, spiega che le cose non sono sempre andate così e che prima di diventare un simbolo dei cinema – e una loro grande fonte di guadagno – i popcorn erano vietati nei cinema. Ma cominciamo dall’inizio: da dove arrivano i popcorn? Il popcorn Circa 7.000 anni fa il mais – che è oggi il cereale più coltivato al mondo – cominciò a essere coltivato in America centrale a partire dal teosinte, una pianta selvatica ancora piuttosto diffusa nella Sierra Madre messicana. Quella che oggi usiamo per fare i popcorn è una delle prime varietà del mais, l’Everta, che ha una qualità speciale: i suoi chicchi sono particolarmente ricchi di amido e hanno quindi delle pareti abbastanza resistenti. Sottoposti a calore, la pressione interna aumenta abbastanza da farli scoppiare.
Perché mangiamo i popcorn al cinema? all'inizio erano uno snack da fiera vietato nei cinema, oggi sono la principale fonte di introiti delle sale: c'entra anche la fine del cinema muto.
Grazia Longo sulla Stampa si occupa di nuovo oggi della vicenda Stamina e della complicata organizzazione della nuova commissione ministeriale, che avrà il compito di valutare nuovamente il trattamento che secondo i suoi promotori è a base di cellule staminali e può essere usato come terapia per numerose malattie incurabili. La precedente commissione, che aveva dato parere sfavorevole alla sperimentazione di Stamina, era stata dichiarata non imparziale da una sentenza del TAR del Lazio, nella quale si invitava il ministero della Salute a crearne una nuova con persone totalmente estranee al caso del discusso trattamento. Longo spiega che la scelta dei nuovi membri della commissione si sta rivelando molto difficile, e che tre esperti compreso il presidente designato Mauro Ferrari saranno esclusi. Meno tre. Rivoluzione nelle nomine della nuova commissione ministeriale che dovrà valutare l’efficacia e la validità del contestato metodo Stamina, sostenuto da Davide Vannoni. In tre sono destinati a perdere la poltrona sulla quale peraltro non si erano ancora accomodati in attesa del decreto che dovrebbe essere pronto per dopodomani. Su un quarto scienziato (italiano) si sta ancora valutando, anche se con tutta probabilità si aggiungerà alla lista dei silurati.
La complicata scelta del comitato su Stamina. Il ministero ha escluso tre esperti che avrebbero dovuto fare parte della nuova commissione: uno di questi era il presidente designato Mauro Ferrari.
Nella notte tra mercoledì 11 e giovedì 12 febbraio i lavori della Camera sulle riforme costituzionali sono proseguiti a oltranza, con numerose e rumorose proteste di parte dell’opposizione. La decisione di continuare la seduta oltre le 22 è stata presa dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, dopo avere messo ai voti la proposta in tal senso presentata dal Partito Democratico con il sostegno di Nuovo Centro Destra e di altri gruppi parlamentari più piccoli. All’annuncio, molti deputati del Movimento 5 Stelle hanno lasciato i loro banchi per andare a occupare quelli del governo, come avevano già fatto in passato. I commessi si sono schierati e glielo hanno impedito; il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, è rimasto ai banchi del governo. I deputati del M5S hanno accusato il governo di voler modificare la Costituzione «di notte» e non «alla luce del sole». I deputati del M5S hanno urlato diversi slogan contro i parlamentari del PD, definendoli “buffoni” e in seguito se la sono presa con Boldrini, gridandole contro più volte “serva”. La seduta è diventata ingovernabile e la presidenza della Camera ha preferito sospendere la seduta. Anche i deputati di Sinistra Ecologia Libertà hanno protestato. Quando una seduta prosegue a oltranza non è possibile presentare nuove proposte di modifica ai provvedimenti in discussione, ma solo proseguire l’esame degli emendamenti e dei subemendamenti già presentati.
Una nottata movimentata alla Camera. Mentre dormivamo l'esame delle riforme costituzionali è proseguito a oltranza, tra grandi proteste delle opposizioni e deputati del M5S che hanno dato della "serva" a Laura Boldrini.
Nella notte tra il 3 e il 4 novembre del 1966, cinquant’anni fa, Firenze fu colpita da una grave alluvione, causata dallo straripamento dell’Arno in seguito a una lunga serie di piogge nei giorni precedenti. Molti quartieri della città, compreso il centro storico, furono allagati, con l’acqua che superò in alcune zone i cinque metri. L’alluvione interessò, oltre a Firenze, buona parte della Toscana, e causò in tutto 35 morti. Il bilancio dei morti fu diffuso soltanto nel 2006, dopo anni di stime anche esagerate: 17 persone morirono a Firenze, e 18 in altre parti della Toscana. È opinione condivisa che i morti nell’alluvione del 1966 avrebbero potuto essere molti di più se fosse successa un altro giorno: il 4 novembre è infatti la festa delle forze armate e dell’unità nazionale, che fino al 1976 era un giorno festivo e la maggior parte delle persone era a casa, invece che al lavoro o per strada. Nello stesso giorno, anche il Nord Italia fu interessato da un’alluvione, e in particolare il Trentino-Alto Adige, il Veneto e la parte orientale della Lombardia: l’alluvione del 1966 nel Triveneto, come viene indicato l’area del Nord Est che fu colpita dalle piogge, è meno ricordata di quella di Firenze, ma causò comunque decine di morti. Negli ultimi giorni di ottobre e nei primi giorni di novembre del 1966 diverse zone dell’Italia erano state interessate da forti e continue piogge, che avevano fatto ingrossare moltissimi fiumi, canali e torrenti. In Toscana le precipitazioni erano state particolarmente intense, e i livelli dell’Arno e dei suoi affluenti si erano innalzati: non era una situazione insolita, e fino al 3 novembre fu semplicemente tenuta sotto maggiore controllo dalle autorità locali, che già quel giorno avvisarono comunque il ministero dell’Interno. A partire dal tardo pomeriggio di giovedì 3 novembre, la situazione cominciò a peggiorare: le piogge erano sempre più intense, l’Arno continuava a crescere e i primi torrenti cominciarono a straripare. I primi problemi si verificarono in provincia di Arezzo, più vicina alla sorgente dell’Arno, e nella tarda serata straripò il torrente Resco a Reggello, a sud est di Firenze: nel crollo di una casa, morirono sette persone, tra cui una coppia sui trent’anni e le due figlie, di sei e nove anni.
L’alluvione di Firenze, 50 anni fa. Tra il 3 e il 4 novembre del 1966, dopo giorni di forti piogge, l'Arno esondò allagando molte zone della città e della provincia e causando la morte di 35 persone.
Domenica 30 marzo 2014 compie 50 anni Tracy Chapman, una delle cantanti afroamericane dalla voce più facilmente riconoscibile. Tutti quelli che sanno chi è la conoscono per almeno tre canzoni stranote, e forse sono in tanti pure quelli che conoscono quelle tre canzoni – tanto furono popolari, tutte del 1988 – senza sapere chi è che le ha cantate. Il peraltro direttore del Post, Luca Sofri, ne scelse sei per il suo libro Playlist, la musica è cambiata. Il disco più recente di Tracy Chapman è Our Bright Future, del 2008. Tracy Chapman (1964, Cleveland, Ohio) Non si ricordavano molte cantautrici nere di successo prima di lei, se non nei generi consueti della black music. Faceva un folkrock suo, veniva da Cleveland, Ohio, e nel 1988 il primo disco sfondò grazie alla sua voce, alla chitarra e a testi duri e appassionati. Dopo, non ci riuscì mai più, anche se anni più tardi le è di nuovo uscita dal cappello qualche bella canzone.
Tracy Chapman ha 50 anni. E tutti la conoscono almeno per quelle tre canzoni lì, anche se poi ne ha fatte altre, e alcune belle pure.
Oggi l’Autorità garante nelle comunicazioni (AgCom) ha detto che avvierà «procedimenti sanzionatori» nei confronti delle compagnie telefoniche Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb, che rinnovano le offerte ai clienti ed effettuano le fatturazioni ogni quattro settimane, invece che ogni mese. In questo modo, offrendo un’offerta per esempio a 20 euro al mese, le compagnie possono riscuotere 13 mensilità all’anno, invece che 12. AgCom ha spiegato che aveva deciso lo scorso marzo che «per la telefonia fissa e per le offerte convergenti l’unità temporale per la cadenza delle fatturazioni e del rinnovo delle offerte dovesse avere come base il mese o suoi multipli», ma che le compagnie non hanno rispettato quest’indicazione. Il comunicato di AgCom dice anche che si stanno «valutando l’adozione di ulteriori iniziative, anche per evitare che le condotte dei principali operatori di telecomunicazioni possano causare un effetto di “trascinamento” verso altri settori, caratterizzati dalle stesse modalità di fruizione dei servizi». Potrebbe essere un riferimento alla recente decisione di Sky di far pagare l’abbonamento ogni 4 settimane, e non ogni mese, a partire dall’ottobre 2017.
L’AgCom vuole multare Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb perché rinnovano le offerte ogni 4 settimane, invece che ogni mese.
Probabilmente state aspettando il weekend per guardare la seconda stagione di Stranger Things. Nessuno spoiler, solo foto dei protagonisti, ma vi avvisiamo: potreste fare fatica a credere che Millie Bobby Brown abbia solo 13 anni. Il primo ministro canadese Justin Trudeau si fa leccare la faccia da un cucciolo di cane: quanti batteri, diranno le menti scientifiche. E poi foto di gruppo di calciatori fortissimi e di cinque ex presidenti degli Stati Uniti. Questa settimana il premio simpatia va a Mauricio Macri, che balla felice ma ci sono anche gli appunti di Giorgio Napolitano, il Papa in collegamento con lo spazio e i primi arrivati alla Festa del cinema di Roma. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Mani di famosi, ex presidenti coi loro appunti e gli attori di "Stranger Things", tra quelli da fotografare in settimana.
Una delle funzioni più utilizzate di Google è l’opzione “Immagini” che consente di utilizzare il motore di ricerca per trovare fotografie, disegni e illustrazioni sulla base delle parole chiave inserite. Ottenere l’immagine giusta non è sempre semplice: Google mostra centinaia di fotografie per ogni soggetto e non sempre le immagini proposte sono del tutto pertinenti con le chiavi di ricerca che hai inserito. Per semplificare ulteriormente la ricerca delle fotografie e delle illustrazioni online, il motore di ricerca ha da poco inserito un nuovo tipo di filtro che consente di ordinare le foto per soggetto, invece che per pertinenza. Se, per esempio, inserisci come chiave di ricerca la parola “caffè”, il sistema ti suggerisce particolari categorie di immagini per rendere più specifica la tua ricerca. Puoi così trovare facilmente le foto di persone che bevono caffè, di tazzine di caffè, delle piante che servono per creare la bevanda e così via.
La ricerca per soggetto su Google Immagini. La nuova funzione ti permette di ordinare foto e illustrazioni per categorie, facilitandoti le cose.
Pixy Liao It’s never been easy to carry you. 2013 Inizia oggi la 14esima edizione di Fotografia Europea, il festival di fotografia che viene organizzato ogni anno a Reggio Emilia dal 2006. L’evento è fatto di mostre, incontri, letture portfolio e workshop che come ogni anno ruotano intorno a un tema: per il 2018 sono i legami (il titolo del festival è Legami. Intimità, relazioni, nuovi mondi).
Intimità, relazioni e nuovi mondi, a Reggio Emilia. Per la 14esima edizione di Fotografia Europea, piena di mostre e incontri: qui ne potete vedere qualcosa.
È morta lunedì a Segovia, in Spagna, l’attrice italiana Lucia Bosè. Aveva 89 anni e la notizia della sua morte è stata confermata da suo figlio, il cantante e attore Miguel Bosè. Bosè, il cui nome anagrafico era Lucia Borloni, era nata a Milano nel 1931 e aveva cominciato a lavorare nel cinema dopo aver vinto il concorso di Miss Italia nel 1947. I suoi primi film erano stati Non c’è pace tra gli ulivi di Giuseppe De Santis e Cronaca di un amore di Michelangelo Antonioni, a cui erano seguiti molti altri per tutti i primi anni Cinquanta. Nel 1955, Bosè aveva sposato il torero spagnolo Luis Miguel Dominguín, da cui si era separata nel 1967 dopo aver avuto due figlie e un figlio. Aveva allora ricominciato a lavorare nel cinema, recitando tra gli altri in Satyricon di Federico Fellini, ma spesso con ruoli di minor importanza rispetto al passato.
È morta l’attrice Lucia Bosè.
Entro i primi mesi del 2014 il governo norvegese dovrà prendere una decisione riguardo la demolizione di alcuni uffici governativi di Oslo, pesantemente danneggiati dalle bombe fatte esplodere da Anders Breivik il 22 luglio 2011. La questione non è banale perché sulle pareti interne ed esterne di alcuni blocchi degli edifici in questione sono presenti cinque murales progettati da Pablo Picasso negli anni Cinquanta e Sessanta. Le opere sono legate alla mitologia e al mondo marino (“Il pescatore”, “La spiaggia”, “Il satiro e il fauno”) e sono considerate le prime di Picasso su una superficie di cemento. Picasso non lavorò all’opera sul posto ma realizzò alcuni bozzetti che vennero poi “trasferiti” sulle pareti dell’edificio dall’artista norvegese Carl Nesjar. Il governo sta valutando la possibilità di demolire l’edificio e spostare i murales altrove, perché secondo alcuni calcoli sarebbe l’opzione meno costosa: alcuni artisti norvegesi recentemente si sono detti d’accordo con il governo in quanto reputano che l’edificio sia brutto e «di ispirazione sovietica». Joern Holme, direttore dell’agenzia governativa che tutela il patrimonio artistico del paese, ha risposto che a suo giudizio il palazzo dovrebbe essere soltanto ristrutturato: «non possiamo demolire una parte importante di un’epoca passata solo perché oggi la troviamo brutta».
Cosa fare con i Picasso di Oslo. Ci sono cinque murales sull'edificio danneggiato dall'attentato di Anders Breivik: il governo deve decidere se demolirlo - e spostare le opere altrove - o ristrutturarlo.
La cantante statunitense Natalie Cole – figlia di Nat King Cole, tra le altre cose – è morta il 31 dicembre in un ospedale di Los Angeles. Aveva 65 anni. La causa della morte non è nota, ma negli ultimi mesi del 2015 Cole aveva cancellato diversi eventi pubblici e da tempo non era in buone condizioni di salute (nel 2009 le era stato fatto un trapianto di rene). Nella sua carriera Cole ha venduto oltre 30 milioni di dischi ed ha vinto nove Grammy Awards, i più importanti premi musicali americani per la musica pop. Il padre di Cole – un cantante e musicista famosissimo negli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta – morì nel 1965, quando la figlia aveva 15 anni. Il primo disco di Cole – Inseparable – uscì nel 1975 e per molti anni lei fu nota come Natalie “Queen” Cole (“regina”, in un paragone con il padre, soprannominato “King”, “il re”) e il suo disco più venduto e apprezzato è stato Unforgettable… with love, in cui cantava con un diverso stile musicale – che mischiava elementi soul, jazz e rock – le canzoni più famose cantate da suo padre: il disco vendette circa 14 milioni di copie. Unforgettable… with love uscì nel 1991 e la sua canzone più nota è Unforgettable, in cui le voci di padre e figlia furono sovrapposte per creare una sorta di duetto postumo. Negli anno Novanta e Duemila Cole ha partecipato anche ad alcune serie televisive, con per esempio piccole parti in Grey’s Anatomy e Touched by an Angel.
È morta la cantante Natalie Cole. Aveva 65 anni: nella sua carriera aveva vinto 9 Grammy, molti dei quali grazie a un disco in cui cantava alcune canzoni del suo celeberrimo padre.
Quante volte vi è capitato di parlare con qualcuno e di rendervi conto, a metà conversazione, che il vostro interlocutore aveva smesso di ascoltarvi? “Ma mi stai ascoltando?” gli avrete probabilmente detto con tono di rimprovero, mentre era ancora assorto nei suoi pensieri; oppure lo avete pensato e basta. È una cosa che capita sempre più spesso, specie perché la tecnologia ci permette di fare più cose contemporaneamente e ci immerge in un flusso di informazioni e notifiche che ci distraggono dal momento presente e dal prestare attenzione alle conversazioni. La prima cosa che verrebbe in mente di fare è prendersela con l’ascoltatore, consigliandogli di mantenere la concentrazione su chi gli sta parlando, evitando distrazioni come guardare il proprio smartphone. E se invece la colpa fosse della persona che parla, e non dell’ascoltatore? È quello che si è chiesta una giornalista del Wall Street Journal, Elizabeth Bernstein, che ne ha parlato con un’esperta di comunicazione e terapista di coppia, Traci Ruble. Secondo Ruble, che ha creato a San Francisco Sidewalk Talk, un progetto sociale in cui alcuni volontari si mettono a disposizione degli sconosciuti in strada per parlare di qualsiasi cosa, di solito le persone che parlano durante una conversazione sono troppo attive e concentrate su se stesse: «Chi parla molto non controlla mai se viene anche ascoltato, mentre nel frattempo l’interlocutore inizia a pensare cose come: “Noti mai che io sono qui e che tu stai semplicemente riversando ansiosamente su di me tutti i tuoi pensieri”».
Se i vostri interlocutori non vi ascoltano, forse è colpa vostra. Lo ha detto un'esperta di comunicazione al Wall Street Journal, secondo cui bastano sette buone abitudini per migliorare le vostre chiacchierate.
La Commissione Europea ha messo sotto indagine Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo per verificare se i loro sistemi fiscali favoriscano le multinazionali a tal punto da costituire aiuti di stato ai privati, non consentiti dai regolamenti europei. La serie di inchieste riguarda direttamente Apple, Starbucks e FIAT Finance & Trade (una divisione di FIAT), che hanno scelto di gestire le loro attività europee rispettivamente in Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo per pagare meno tasse, attraverso sistemi spesso molto intricati di società controllate. Il problema è denunciato da tempo dagli altri stati dell’Unione, nei quali le multinazionali sono attive senza pagare tasse o pagando pochissimo rispetto ai fatturati che realizzano. Non succede molto di frequente che la Commissione avvii inchieste di questo tipo su uno o più stati membri citando direttamente le società private che sono coinvolte. Il comunicato della Commissione Europea parla di indagini serie e approfondite, che saranno soprattutto indirizzate ad analizzare i sistemi usati da Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo per l’approvazione dei passaggi di denaro dalle società controllate a quelle con sede entro i loro confini. L’obiettivo è scoprire se i meccanismi siano stati o meno indirizzati verso specifiche società e abbiano quindi costituto incentivi economici non permessi dalle leggi europee.
L’indagine UE su Apple, Starbucks e FIAT. O meglio: sulle tasse che hanno pagato in Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo, dove le multinazionali mettono sede per usufruire di sistemi fiscali più vantaggiosi di altri.
Su Repubblica Ferdinando Giugliano ha spiegato come mai le frequenti lamentele di Matteo Renzi contro la rigidità delle regole europee siano mal poste, visto che l’Europa nei confronti dell’Italia si è dimostrata molto flessibile in più di un’occasione e anche in assenza di particolari miglioramenti della situazione italiana. Anche quello di Renzi, dice Giugliano, è populismo: perché nasconde la paura di fare qualsiasi scelta che potrebbe essere impopolare. Altro che “vincolo esterno”. Dopo anni passati a discutere dell’ingerenza di Bruxelles nella politica economica italiana, è ormai evidente che il problema è quasi tutto a casa nostra. Si tratta del “vincolo interno” di una politica che non sa più prendere decisioni che scontentino qualcuno. Dal Movimento 5 Stelle a Matteo Renzi, la scelta è ormai tra il populismo e una sua versione soft.
La versione Renzi del populismo. È la sua paura a complicare i problemi economici italiani, l'Europa non c'entra, secondo Ferdinando Giugliano.
Il 4 novembre in Italia è una festa, anche se si va a lavorare lo stesso, e non è un giorno segnato in rosso nel calendario: è la festa dell’unità nazionale e delle forze armate, un tempo molto sentita e oggi meno nota e ricordata. II 4 novembre è l’anniversario dell’entrata in vigore del cosiddetto armistizio di Villa Giusti del 1918, col quale si fa coincidere convenzionalmente in Italia la fine della Prima guerra mondiale. L’accordo fu firmato a Padova il giorno prima, il 3 novembre 1918, dall’Impero austro-ungarico e l’Italia, che era alleata con la Triplice Intesa (il Regno Unito, la Francia e la Russia). Le trattative per l’armistizio erano cominciate il 29 ottobre, durante la battaglia di Vittorio Veneto: l’ultimo scontro armato tra l’Italia e l’Impero austro-ungarico. Il generale Armando Diaz, comandante delle forze armate italiane, comunicò la vittoria e la fine della Guerra con un bollettino: «La guerra contro l’Austria-Ungheria che l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. […] I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza». L’armistizio non fu però un successo per l’Italia. Sebbene gli accordi iniziali prevedessero per l’Italia l’annessione di Trentino, Tirolo meridionale, Venezia Giulia, l’intera penisola istriana (esclusa Fiume), una parte della Dalmazia, alcune isole dell’Adriatico, la città albanese di Valona, l’isola di Saseno e il bacino carbonifero di Adalia in Turchia, oltre alla conferma della sovranità su Libia e Dodecaneso, le nazioni della Triplice Intesa decisero di non concedere all’Italia tutti i territori promessi: è la ragione per cui Gabriele D’Annunzio parlò notoriamente di “vittoria mutilata“.
Perché il 4 novembre è festa. In Italia è la “festa delle forze armate e dell'unità nazionale”, un tempo molto sentita e oggi meno nota.
Guardiani della Galassia Vol. 2 è nei cinema dal 25 aprile ed è il 15esimo film dell’Universo cinematografico della Marvel (MCU), cioè di tutti quei film ispirati ai personaggi dei fumetti Marvel Comics. Il film è il seguito di Guardiani della Galassia, il decimo film del MCU, uscito nel 2014. C’è lo stesso regista – James Gunn, che prima di passare ai film d’azione ambientati nello Spazio, con budget grandissimi, aveva diretto Comic Movie – e ci sono molti degli attori del primo film: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e anche Vin Diesel e Bradley Cooper (che nella versione originale doppiano rispettivamente un mini-albero poco-parlante e un procione molto-parlante geneticamente modificato). In più ci sono anche dei nuovi attori, come Kurt Russell e Sylvester Stallone. È un film di supereroi, la trama è semplice: bisogna salvare il mondo (in questo caso qualcosa di più) e per farlo bisogna sconfiggere il cattivo, cercando di restare uniti. Magari si può scoprire che chi sembrava nemico può diventare amico. È un film di supereroi nello Spazio, e ci sono quindi tantissimi effetti speciali, in genere molto apprezzati. È un film Marvel e quindi ci sono molte battute e molti riferimenti che i grandi fan del MCU potranno gradire: ben cinque scene extra dopo la fine del film, per esempio.
“Guardiani della Galassia Vol. 2” è bello quasi come il primo, dicono. Il primo piacque molto, a sorpresa; il sequel è stato ben recensito ma a qualcuno sembra il secondo giro sulla stessa giostra.
Le elezioni amministrative del 2016 si tengono oggi, domenica 5 giugno, in tutta Italia: si rinnovano sindaci e consigli di 1.342 comuni italiani. Tra questi ci sono tutte le grandi città italiane – Roma, Milano, Torino, Napoli – e molte altre città medio-grandi, come Bologna, Cagliari, Caserta, Latina, Novara, Ravenna, Rimini, Salerno e Trieste. L’affluenza parziale alle ore 12 di domenica è del 17,99 per cento degli aventi diritto: più bassa di quella delle amministrative del 2015 (era stata del 20,27 per cento). Per i comuni con meno di 15 mila abitanti, quello di oggi sarà l’unico turno. Per quelli più grandi, invece, se nessun candidato otterrà il 50 per cento più uno dei voti ci sarà un ballottaggio il prossimo 19 giugno. Ci sono soprattutto tre cose da tenere d’occhio, per quanto riguarda gli andamenti elettorali e la situazione politica: le divisioni del centrodestra, le difficoltà del PD a livello locale e quelle del Movimento 5 Stelle, che in molte città non ha presentato candidati per problemi interni. La situazione nelle città principali A Roma si andrà quasi sicuramente al ballottaggio e tutti gli ultimi sondaggi dicono che una dei due candidati al secondo turno sarà Virginia Raggi, avvocato di 37 anni, esponente del Movimento 5 Stelle e considerata favorita anche al secondo turno. Al primo turno, il candidato del PD Roberto Giachetti è dato a poca distanza. Dovrebbero ottenere un numero minore di consensi i due candidati del centrodestra: Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia e Noi con Salvini) e l’imprenditore Alfio Marchini (appoggiato, oltre che dalla sua lista civica, da Forza Italia e dal Nuovo Centrodestra). Stefano Fassina, candidato della sinistra, è dato più distante.
Elezioni amministrative, le cose da tenere d’occhio. Alle 12 l'affluenza era al 17,99 per cento: una guida per prepararsi allo spoglio di stasera.
Nelle ultime settimane il caso ong-migranti ha occupato le prime pagine di tutti i giornali: alcune ong sono state accusate da numerosi politici e dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro di essere finanziate dagli scafisti o comunque di collaborare attivamente con i trafficanti di esseri umani per portare migranti in Italia. Per il momento si tratta in gran parte di una polemica politica: nessuno è ancora riuscito a produrre prove di comportamenti illegali o di collusioni tra ong e trafficanti, e quelle che finora sono state presentate come tali sono false o sono state inventate. L’indagine della procura di Catania Il principale accusatore delle ong è il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro. Il procuratore ha mosso le sue prime accuse in una audizione parlamentare lo scorso 22 marzo. Le ong si finanziano in gran parte tramite donazioni: all’epoca Zuccaro disse di avere dei sospetti su chi fossero i reali finanziatori delle ong e che dietro l’anonimato di alcuni donatori potessero nascondersi gli stessi trafficanti di esseri umani. Al momento non sono emersi elementi controversi o anche solo sospetti sulle modalità con cui le ong si procurano le risorse necessarie alla loro attività.
Le accuse contro le ong, smontate. Tutte le cose che non tornano – false, smentite o inventate – nella storia delle presunte collaborazioni tra scafisti e organizzazioni umanitarie.
Il dipartimento di Giustizia (DOJ) degli Stati Uniti ha annunciato l’avvio di un’ampia indagine antitrust nei confronti delle grande aziende tecnologiche statunitensi, come Facebook, Google e Amazon. L’indagine avrà lo scopo di verificare se le società stiano limitando la concorrenza nel settore tecnologico, con eventuali violazioni delle leggi legate alla loro posizione dominante sul mercato. L’iniziativa è distinta da altre verifiche che il DOJ ha già avviato alcuni mesi fa nei confronti di Google e di Apple. Il DOJ condurrà un’indagine generale concentrandosi su settori specifici come quello dei motori di ricerca, i social network e la vendita di prodotti online: non sarà quindi una verifica indirizzata contro specifiche aziende, per lo meno nella prima fase. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in passato aveva fatto diverse allusioni circa la necessità di verificare il comportamento e le strategie del settore tecnologico.
Il governo degli Stati Uniti ha avviato un’indagine antitrust sulle grandi aziende tecnologiche.
Una proposta del governo per riformare la pubblica amministrazione è stata presentata, al termine di una riunione del Consiglio dei ministri, dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia, nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 aprile. La proposta per il momento non è un disegno di legge delega o un decreto legge: è una proposta politica sulla quale il governo ha deciso di aprire una discussione pubblica. «Se avessimo presentato oggi un progetto di legge o un decreto», ha detto Renzi, «ci avrebbero accusato di voler fare campagna elettorale e la campagna elettorale avrebbe condizionato tutto: abbiamo deciso allora di togliere questa importante discussione dalla campagna elettorale e consultare i cittadini». Le proposte del governo saranno aperte alla discussione per i prossimi 40 giorni, dopodiché – il 13 giugno, ha detto Renzi – il Consiglio dei ministri approverà un disegno di legge o un decreto legge (auspicabilmente il primo, ha detto Renzi) integrando la proposta del governo con quanto di interessante e utile sarà venuto fuori dalla consultazione. Sia Renzi che Madia hanno insistito molto su questo punto, rispondendo indirettamente alle accuse di “arroganza” arrivate da alcuni sindacati: hanno detto che la discussione sarà aperta «a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione e a tutti i soggetti in qualche modo interessati dalla riforma», ma che non saranno aperti «tavoli di negoziato» con i sindacati. I contributi e le critiche potranno essere inviati all’indirizzo email [email protected]. «Niente è inderogabile, la riforma non è prendere o lasciare, ma la filosofia della riforma sì: valorizzazione del capitale umano, tagli agli sprechi, innovazione».
Come cambierà la pubblica amministrazione. Matteo Renzi e Marianna Madia hanno presentato una proposta di riforma "aperta alla discussione" per i prossimi 40 giorni, anche online: ecco cosa c'è dentro.
L’Autorità italiana garante della concorrenza e del mercato (AGCM), quella che viene comunemente chiamata Antitrust, ha sanzionato Google per oltre 100 milioni di euro: l’accusa è che Google abbia abusato della posizione dominante di cui godrebbe grazie al suo app store Google Play, che è presente in tutti i sistemi operativi Android, utilizzati da tre quarti degli smartphone venduti in Italia. La multa è arrivata dopo che l’AGCM ha constatato che Google avrebbe escluso per due anni un’applicazione di servizi connessi alla ricarica di veicoli elettrici sviluppata da Enel X – la divisione di Enel che si occupa di innovazione e transizione energetica – per favorire invece la sua applicazione Google Maps, che offre servizi simili. Il comportamento di Google, secondo l’Antitrust, ha violato l’articolo 102 del TFUE, il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
L’Antitrust italiana ha sanzionato Google per oltre 100 milioni di euro, per abuso di posizione dominante.
Da qualche giorno tra gli utenti italiani di Facebook si è diffuso un nuovo “challenge”, cioè quei giochini che consistono nel pubblicare una foto, un video o uno stato seguendo delle linee guida (come il “mannequin challenge”, per esempio): si chiama “sfida accettata”. Lo scopo della sfida, per come è stato generalmente inteso dagli utenti italiani, è diverso da quello per il quale era stata inventata. Negli ultimi giorni migliaia di persone hanno pubblicato una propria vecchia foto, in bianco e nero o a colori, solitamente scattata quando erano bambini, accompagnandola con l’hashtag #sfidaaccettata. In realtà la sfida è nata la scorsa estate e serviva per sensibilizzare le persone sul cancro. Si è diffusa in India e in Regno Unito, e per come era stata intesa inizialmente gli utenti di Facebook dovevano sostituire la propria foto del profilo con una foto in bianco e nero. A tutte le persone che mettevano “mi piace”, l’utente avrebbe dovuto mandare un messaggio privato per spiegare che la foto serviva a sensibilizzare sul cancro, e per invitarlo a fare lo stesso con la propria foto profilo.
Cos’è la “sfida accettata” che gira su Facebook. È una campagna nata – tra alcune critiche – per sensibilizzare sul cancro, che è arrivata in Italia dopo mesi e con un significato diverso.
Facebook ha indetto per domani una conferenza stampa nella sua sede di Palo Alto, e sembra probabile che lo scopo dell’evento sia presentare una nuova funzionalità: la possibilità di localizzare geograficamente gli aggiornamenti di status e molti altri contenuti del social network allo scopo di creare un sistema simile a quello di Foursquare, che permette di fare “check-in” ogni volta che si arriva in un posto, comunicandolo ai propri amici. I maggiori dettagli li fornisce CNET sul sito della CNN, secondo cui il servizio sarà diffuso sotto forma di API, così da poter essere utilizzato e integrato nelle molte applicazioni presenti su Facebook. Da tempo infatti Facebook sta cercando di sfruttare la localizzazione geografica dei propri utenti, resa ormai possibile dalla grande quantità di persone che si collega al social network in mobilità. In questo momento il leader nel settore è Foursquare, e pare che poche settimane fa Facebook abbia cercato di acquistarlo offrendo 120 milioni di dollari. Ma i vertici di Foursquare volevano più soldi, pare, e l’affare non si è fatto. Così Facebook avrebbe deciso di mettere in piedi un proprio sistema di geolocalizzazione.
Cosa presenterà Facebook domani? indetta una conferenza stampa, probabilmente sarà introdotto un sistema di geolocalizzazione.
Tra ieri e oggi è nata una piccola discussione – piuttosto ridicola e pretestuosa – intorno ad alcune immagini della festa per la vittoria di Bersani alle primarie del centrosinistra: domenica sera, al teatro Capranica di Roma, Pier Luigi Bersani ha fatto salire sul palco insieme a lui i tre principali collaboratori della sua campagna elettorale (Roberto Speranza, Tommaso Giuntella e Alessandra Moretti). I tre hanno festeggiato, tra le altre cose, abbracciandosi e alzando un pugno chiuso. Alcuni – tra cui il cardinal Scola – si sono lamentati per quel gesto, ritenendolo un simbolo comunista, e oggi ci sono alcuni articoli di giornale che intervistano i tre sul «caso» e la «polemica». Al di là di questa vicenda evidentemente inconsistente, è intressante approfittarne per raccogliere qualche informazione sul gesto del pugno chiuso e il suo significato, e soprattutto su quando è diventato il saluto associato al comunismo.
Breve storia del pugno chiuso. Se ne parla per via di una polemica pretestuosa sui festeggiamenti di Bersani, ma il gesto ha una storia lunghissima e connotazioni politiche non così definite.
13.50 – Sul Tirreno si può vedere un video subacqueo del relitto della Concordia appoggiato su due speroni di roccia, uno dei quali si sta sgretolando. Già negli scorsi giorni il Tirreno aveva denunciato la grave instabilità del relitto. ***
Costa Concordia, le notizie di oggi. Un video subacqueo mostra l'instabilità del relitto: intanto la rimozione del carburante va avanti e Costa Crociere ha minacciato di querelare il Codacons.
Proseguendo l’apertura di un dibattito iniziato la settimana scorsa sull'”odio per Matteo Renzi”, Repubblica ha pubblicato martedì un intervento dell’economista Emanuele Felice dedicato più a un’analisi dei limiti di Renzi stesso che alle ragioni dell’odio presunto: anche se quei limiti possono spiegare la delusione e la diffidenza di molti per il potenziale politico del segretario del PD. Per capire Matteo Renzi e la sua parabola, e anche l’ostilità che lo circonda, basta prendere il suo libro. Colpisce la superficialità, nella forma e nei contenuti. Renzi ha voluto pubblicare un best seller adatto all’uomo della strada, una continuazione su carta dei suoi tweet e dei talk show? Eppure dichiara in apertura di averlo scritto proprio per raccontarsi «in modo meno superficiale, più profondo, riflettuto». Per offrire di sé un’immagine diversa da quella che appare dalla cronaca mediatica di tutti i giorni. Strano: le due immagini coincidono perfettamente. «Arrivo a Bruxelles sbadigliando come sempre: in genere le riunioni sono noiosissime», è solo una perla fra le tante. E poi abbondano gli aggettivi enfatici («straordinario », «storico», «poderoso»), mentre i temi anche più complessi si trovano abbozzati e liquidati con disinvolta approssimazione. Dobbiamo dedurne che Renzi è davvero così, come appare. E di certo il libro se l’è scritto da solo.
Il problema di Renzi, anzi tre. Emanuele Felice spiega su Repubblica le cose che oggi mancano a Renzi (una ce l'aveva, con le altre è andato così e così).
Forse non lo sapevate, ma l’attrice Helena Bonham Carter è imparentata con la famiglia di Florence Nightingale, considerata la fondatrice delle scienze infermieristiche moderne e una delle donne britanniche più influenti dell’età vittoriana: la bis-bis nonna di Helena Bonham Carter era la zia di Florence Nightingale. Oltre a lei, tra le persone più importanti e interessanti da fotografare in settimana, c’erano Jill Biden con Jennifer Garner, il papa con un cappellino rosso, Sophia Loren ai premi David di Donatello, Harry Styles e Emma Corrin sul set di My Policeman, Dua Lipa ai Brit Awards e il casco del ciclista Giacomo Nizzolo al Giro d’Italia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Harry Styles, Sophia Loren e Jennifer Garner, tra quelli da fotografare in settimana.
Nel fine settimana, la NASA ha annunciato che nella sua prossima missione su Marte invierà un piccolo elicottero, una sorta di drone, che avrà il compito di scattare fotografie aeree del suolo marziano. Mars Helicopter sarà inviato sul pianeta nell’ambito della programmata missione Mars 2020, con il robot automatico (rover) destinato a essere il successore di Curiosity. Il piccolo elicottero cercherà di volare nell’atmosfera marziana, circa 100 volte più rarefatta di quella terrestre. Mars Helicopter è stato messo a punto dal Jet Propulsion Laboratory, la divisione della NASA che si occupa della costruzione di sonde e rover, e ha richiesto circa 4 anni di lavoro. È stato testato sulla Terra in numerose condizioni, comprese quelle che riproducono l’atmosfera marziana. L’elicottero ha una massa di appena 1,8 chilogrammi e il suo corpo centrale è costituito da un cubo di 14 centimetri di lato; il diametro dei rotori raggiunge invece gli 1,1 metri. Potrà essere comandato a distanza solo in parte, perché un comando inviato dalla Terra impiega diversi minuti prima di raggiungere i rover sul pianeta. Avrà un’autonomia di un mese circa e ogni volo dovrebbe durare circa 90 secondi. L’idea è di sperimentare il sistema in vista dello sviluppo di robot volanti più efficienti per le spedizioni planetarie.
La NASA invierà un elicottero su Marte.
Oltre ad andare al mare (o in piscina), chi abita a Roma e ci resta tutto agosto può approfittarne per fare il turista e scoprire uno di quei posti della propria città che non conosce, visto che Roma è grandissima e ce ne sono di sicuro. Oppure può scegliere di uscire solo la sera: ci sono moltissime occasioni per andare al cinema all’aperto o visitare siti archeologici normalmente chiusi dopo il tramonto. In ogni caso, non buttatevi giù perché vi sembra che la città si sia svuotata: non fa così caldo e potrebbe essere peggio, per esempio potreste essere a Milano.
Anche voi a Roma ad agosto? concerti, cinema all'aperto e visite ai siti archeologici di notte, oltre alle occasioni di visitare tutti quei posti dove di solito c'è troppa gente.
Nella lista dell’American Film Institute delle 25 più grandi star maschili del cinema americano, Spencer Tracy è al nono posto, immediatamente davanti a, nell’ordine: Charlie Chaplin, Gary Cooper, Gregory Peck e John Wayne. E non è un brutto risultato per uno di cui IMDb ha scritto che aveva «un aspetto normale, da uomo qualunque». Tracy ha vinto due Oscar consecutivi come Miglior attore – alla fine degli anni Trenta, per Capitani coraggiosi e per La città dei ragazzi – ma fu nominato allo stesso premio per ben nove volte. I suoi due film più famosi li fece negli anni Sessanta, entrambi diretti da Stanley Kramer: Vincitori e vinti, sul processo di Norimberga, e Indovina chi viene a cena?, in cui è il padre di una ragazza bianca che si fidanza e presenta ai genitori un ragazzo nero. Indovina chi viene a cena? fu il nono in cui Tracy recitò insieme a Katharine Hepburn, con la quale ebbe una lunga relazione. Tracy morì pochi giorni dopo aver finito quel film, nel 1967.
Spencer Tracy, protagonista. Nacque 120 anni fa ed è stato uno dei più grandi attori di sempre: capace, da solo, di reggere un intero film.
La varietà di titoli sul “PD” su giornali e siti di news, oggi, sancisce una cosa: l’inesistenza del “PD”. Solo questo può infatti rendere fondate contemporaneamente tutte le versioni che dicono che “il PD chiede le dimissioni di Alfano”, “il PD si spacca su Alfano”, “il PD crede ad Alfano”, “il PD in rivolta contro Alfano”. E se tra queste prevale comunque il verbo “spaccare” è perché il PD è un partito “spaccato” da un pezzo. Ma trascurando le note difficoltà delle sue precedenti leadership – salvo forse la campagna elettorale veltroniana – a guadagnare estesi consensi dentro il partito, è il caso di fare una riflessione sulle condizioni del Partito Democratico ora. C’è un segretario, uomo rispettabile e valido, che non conta niente. Tutte le volte che si parla del “PD”, non è lui il soggetto: ogni tanto dice delle cose – un po’ confuse, bisogna dirlo – ma nessuno se ne accorge o hanno delle conseguenze, nel partito come all’esterno. Ci sono altri due leader che gli rubano tutto lo spazio: Renzi con il suo iperattivismo verbale, e Letta con l’autorevolezza della sua carica passeggera. Ci sono alcuni classici della leadership, D’Alema primo tra tutti, che i cronisti inseguono con passione inestinguibile e da cui qualche battuta per creare ulteriori agitazioni si ottiene sempre. Ci sono dei sedicenti candidati alle primarie – Cuperlo, Civati – senza che ci siano le primarie, in condizioni da principe Carlo. C’è Barca, anzi non c’è più neanche Barca. E poi c’è un generale rompete-le-righe per cui non si ha nessuna idea di dove stia andando il PD, che progetti abbia sulla propria ricostruzione e sulla road map del congresso, delle primarie e di una nuova leadership: tutto il dibattito sembra essere ridotto a Renzisegretariosì o Renzisegretarionò.
Il PD che sta sospeso. Nessuno è in grado di parlare per il partito, nessuno sa neanche più cosa sia il partito, e il congresso che doveva essere a settembre si è perso da qualche parte.
Intorno alle 12:30 di lunedì 3 dicembre, due astronauti e un cosmonauta sono partiti regolarmente a bordo del razzo Soyuz diretti verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il lancio è avvenuto senza problemi ed è stato il primo con esseri umani dopo il malfunzionamento dello scorso 11 ottobre, quando un problema a uno degli stadi del razzo aveva reso necessario un rientro di emergenza dell’equipaggio. A bordo della Soyuz sono partiti l’astronauta statunitense Anne McClain della NASA, l’astronauta canadese David Saint-Jacques e il cosmonauta russo Oleg Kononenko. In origine l’equipaggio sarebbe dovuto partire il prossimo 20 dicembre, ma si è scelto di anticipare il lancio per consentire turni più uniformi a bordo della ISS, dove per diverse settimane è rimasto un equipaggio di tre soli astronauti. Il lancio di oggi ha escluso la necessità di abbandonare temporaneamente la ISS, possibilità che era stata valutata subito dopo il malfunzionamento di ottobre, nel caso in cui fosse stato necessario attendere più a lungo per comprenderne le cause.
Il primo lancio spaziale di una Soyuz con equipaggio, dopo il malfunzionamento di ottobre, è avvenuto con successo.
Lo scorso ottobre è fallita UTET Grandi Opere, la casa editrice di dizionari e libri di pregio la cui fondazione risaliva al 1791. Un tempo UTET Grandi Opere faceva parte della casa editrice UTET, che oggi appartiene al gruppo DeAgostini; da anni non c’erano legami tra le due società, come ha spiegato UTET tramite i suoi profili sui social network. Il fallimento di UTET Grandi Opere rientra nell’ambito della crisi generale delle case editrici di dizionari e enciclopedie dovuta principalmente alla diffusione di Internet. La notizia del fallimento di UTET Grandi Opere è circolata molto negli ultimi giorni per via di un post su Facebook del linguista Raffaele Simone. Simone, dando la notizia sul suo profilo Facebook, ha ricordato che UTET Grandi Opere ha pubblicato «magnifiche collezioni di classici di ogni arte e di diverse scienze e una tradizione di dizionari, dal Tommaseo-Bellini al Battaglia al De Mauro al mio (il Grande Dizionario Analogico della Lingua Italiana, 2011, ndr), di trattati e di enciclopedie che non ha pari al mondo, per non parlare di collezioni che hanno fatto la storia culturale d’Italia, come la Scala d’Oro».
È fallita la casa editrice UTET Grandi Opere (e non UTET).
Il professor Michele Salvati, politologo, economista ed ex deputato (eletto con l’Ulivo alla fine degli anni Novanta) è stato intervistato sul Foglio per un bilancio dei primi dieci anni del Partito Democratico, progetto di cui Salvati fu il più riconosciuto ispiratore e teorizzatore. Dice Michele Salvati, ideologo del Pd, quel Pd nato dieci anni fa (era il quattordici ottobre del 2007), quel Pd di cui era stato il primo teorizzatore proprio sul Foglio (era il dieci aprile del 2003), insomma dice Salvati, economista e politologo, che il Pd ha di fronte a sé alcune sfide, alcuni problemi da risolvere e alcuni punti fermi. Il Pd in questi dieci anni è cambiato, così com’è cambiato il contesto. Dunque è lecito porsi qualche domanda. Quanto si avvicina il Pd di oggi al disegno che aveva in testa Salvati quando teorizzò la nascita di un partito ispirato al liberalismo di sinistra, europeista, in Italia? Che cosa manca al Pd? Può un partito che nasce saldamente maggioritario reggere in un orizzonte proporzionalista come il nostro? Salvati non si sottrae alle domande del Foglio e ne ragiona a lungo. Domanda: professore, a distanza di dieci anni, il Pd assomiglia ancora alla creatura che lei aveva in mente? “Sì. Per alcuni aspetti ancora di più. All’inizio, nel 2007, il Pd di Veltroni non aveva una base di sostegno all’interno del partito. Era una ‘ditta’ i cui azionisti erano gli ex comunisti e i democristiani di sinistra, in parte ancora dubbiosi che si dovesse eliminare il trattino che li distingueva. Era un partito nato in circostanze elettorali, quasi per necessità e molto in ritardo, a seguito delle difficoltà del secondo governo Prodi e della necessità di presentare agli elettori un governo diverso da quello dell’Unione. Veltroni era stato costretto ad accettare appoggi e veti da parte dei quadri dirigenti del partito. Se c’è una cosa su cui invece Renzi ha avuto successo è che sia con la prima segreteria che con la seconda ha preso in mano il Pd. Poi certo, sono nate anche le prime correnti in seno al partito renziano, ma quantomeno a livello nazionale il partito è solidamente nelle mani di Renzi”.
C’è del buono nel PD, dice Michele Salvati. Ovvero quello che se lo fece venire in mente dieci anni fa, e che il Foglio ha intervistato per un bilancio.
Tra le novità in streaming di agosto ci sono: una serie su una ladra secondo la quale «chi dice che il crimine non paga lo sta facendo male», un musical d’animazione con un cercoletto protagonista, una docuserie antologica sportiva, una serie ipotetica Marvel, un thriller con John David Washington, un remake del film La famiglia Bélier, una miniserie ambientata in un centro benessere in cui niente è come sembra, un’altra miniserie ambientata in un resort delle Hawaii, una docuserie con Paul McCartney e Rick Rubin e le serie Kevin Can F**K Himself e Only murders in the building. Jett – Professione ladra 2 agosto: Sky Atlantic e NOW
11 cose da guardare in streaming ad agosto. Un musical d'animazione, una nuova miniserie con Nicole Kidman, una docuserie antologica con storie di sport e la serie animata Marvel “What if...?”, tra le altre cose.
Il solstizio d’inverno quest’anno cade il 22 dicembre. Il solstizio d’inverno è considerato convenzionalmente il momento in cui inizia la stagione invernale e corrisponde ad un preciso fenomeno astronomico. L’inverno e l’estate iniziano in coincidenza con i rispettivi solstizi, primavera e estate con degli altri giorni particolari, chiamati equinozi. Questi eventi non avvengono sempre nello stesso giorno del calendario ma si aggirano generalmente tra il 20 e il 23 del primo mese della stagione (settembre per l’autunno, dicembre per l’inverno e così via). I solstizi e gli equinozi dividono il tragitto effettuato dalla Terra attorno al Sole – detto “moto di rivoluzione” – in quattro parti uguali di tre mesi ciascuna, le stagioni appunto. Noi misuriamo i giorni in 24 ore e l’anno in 365 giorni, ma in realtà la terra impiega tempi leggermente diversi a ruotare su stessa e a compiere la propria orbita attorno al Sole, per questo motivo l’ora e il giorno degli equinozi non sono fissi ma variano di anno in anno: i solstizi d’inverno capitano quasi sempre di 21 o 22 dicembre ma ci sono anni particolari in cui può essere anche il 20 o il 23 dicembre; sono però casi rarissimi, l’ultima volta che un solstizio di inverno è stato il 23 dicembre era il 1903 e la prossima non dovrebbe capitare prima del 2300.
Perché il solstizio d’inverno è oggi. È uno dei quattro momenti che segnano l'inizio di una nuova stagione: da noi è iniziato l'inverno, per altri invece l'estate.
Questa notte (quella tra sabato 24 e domenica 25 ottobre 2015) è stata reintrodotta l’ora solare. Le tre di notte sono diventate le 2 e si è quindi dormito un’ora in più, svegliandosi alla stessa ora. L’ora solare è quella “naturale”, e il passaggio dall’ora legale a quella solare avviene in Italia e in molti altri paesi del mondo occidentale. Per i dispositivi digitali il cambio dovrebbe essere automatico, specialmente per quelli collegati ad internet. Ma comunque è meglio controllare. Chi usa un orologio analogico, di quelli con le lancette, dovrà invece spostarle indietro di un’ora. L’ora legale in Italia fu introdotta per la prima volta nel 1916, con il decreto legislativo 631 del 25 maggio: poi fu abolita e ripristinata diverse volte e adottata definitivamente con una legge del 1965, applicata a partire dall’anno seguente. Nei primi anni Ottanta si decise di estenderne la durata, portandola da 4 a 6 mesi. Nel 1996 è stato introdotto un ulteriore prolungamento di un mese, concordato a livello europeo: il ritorno all’ora solare è stato quindi ritardato all’ultima domenica di ottobre.
Cambio dell’ora: è tornata l’ora solare. Le tre di notte sono diventate le due: è quella volta durante l'anno che si è dormito un'ora in più.
Molte foto di cuccioli, tra gli animali della settimana: allo zoo di Lipsia, in Germania, c’è un cucciolo di bonobo di nome Yaro che sembra divertirsi molto; a Himeji, in Giappone, un cucciolo di quattro giorni di fenicottero del Cile viene nutrito da sua madre, Hidari Aka, e da suo padre, Migi Aka. A New York, invece, è arrivato l’artista inglese Banksy, che ha realizzato lo stencil di un cane accanto a un idrante “che lo completa”: e sembra piacere molto anche a un altro cane, vero. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Smorfie da giraffa. Bonobo che sorridono e oranghi del Borneo che si abbracciano, tra le foto di animali più belle della settimana.
Carrie Fisher, l’attrice famosissima per il ruolo della principessa Leia nella serie di “Star Wars”, è morta martedì mattina in un ospedale di Los Angeles: aveva 60 anni e pochi giorni fa aveva avuto un attacco cardiaco sul volo aereo che la portava a Los Angeles da Londra. La notizia è stata confermata da sua figlia Billie Lourd, con un breve comunicato diffuso dal suo portavoce: «È con grande tristezza che Billie Lourd conferma che la sua amata madre Carrie Fisher è morta alle 8.55 (ora locale) di questa mattina. Era amata dal mondo e ci mancherà profondamente. Tutta la nostra famiglia ringrazia per le vostre preghiere e i vostri pensieri». Carrie Fisher faceva l’attrice da sempre – sua madre era l’attrice Debbie Reynolds, suo padre il cantante Eddie Fisher – e il ruolo per cui era diventata famosa in tutto il mondo era quello della principessa Leia: lo aveva interpretato nel primo film Guerre Stellari nel 1977 e nei due successivi, per tornare nell’episodio dell’anno scorso. Ma era di gran culto anche la sua piccola parte conclusiva nei Blues Brothers. Carrie Fisher nella sua vita aveva scritto, sceneggiato, recitato. Era nata a Beverly Hills, in California. Quando aveva due anni, i genitori divorziarono e il padre sposò Elizabeth Taylor. Crebbe con l’idea di diventare famosa come i suoi genitori, fece la Principessa Leia in Guerre Stellari del 1977 e di nuovo nei due successivi episodi della saga: L’impero colpisce ancora (1980) e Il ritorno dello Jedi (1983). In quel periodo però iniziò a usare droghe pesanti che la fecero stare molto male. Poi fece quella piccola ma leggendaria parte nei Blues Brothers: l’ex fidanzata di Belushi di quella scena in cui lui fa un breve monologo entrato nell’uso quotidiano di mezzo mondo (“le cavallette…”), ma anche il suo di “abbandonata all’altare” e lanciafiamme non è da meno; le sue prestazioni di attrice risentivano della sua dipendenza e rischiò quasi il licenziamento. Però si fidanzò con Dan Aykroyd, brevemente: poi tornò con Paul Simon – con cui aveva avuto una relazione per anni – lo sposò, ma divorziarono subito, e poi si rimisero insieme e si lasciarono di nuovo.
La morte di Carrie Fisher. Era l'attrice famosa soprattutto per il ruolo della principessa Leia nei film di Star Wars, ma era stata anche molto altro: aveva 60 anni e aveva avuto un infarto pochi giorni fa.
Oggi a Worthy Farm, in Inghilterra, inizia il festival di Glastonbury, il più importante festival musicale d’Europa. Venne organizzato per la prima volta da Michael Eavis, proprietario del terreno di Worthy Farm, il 19 settembre del 1970, il giorno dopo la morte di Jimi Hendrix: allora si chiamava “Pilton Pop, Blues & Folk Festival” e 1500 persone pagarono una sterlina per piantare la loro tenda e assistere a due giorni di concerti. Negli ultimi tempi è diventato un evento sempre più popolare (i biglietti – che costano circa 250 euro – vanno acquistati mesi e mesi prima) e i partecipanti sono circa 170 mila, che ricalcano uno stile piuttosto condiviso: baffi, barbe, coroncine di fiori, cappelli di paglia e gli immancabili stivali di gomma per destreggiarsi tra il fango, piuttosto frequente. I concerti si terranno il 27, 28 e 29 giugno e suoneranno tra gli altri gli Arcade Fire, i Metallica, Lana del Rey, James Blake, i Pixies, St. Vincent e i Massive Attack.
Gli hipster di Glastonbury. Nel Somerset stanno arrivando centinaia di ragazzi per partecipare al più importante festival musicale d'Europa: suoneranno tra gli altri Arcade Fire, Pixies e Lana del Rey.
Da qualche ora Instagram ha introdotto una piccola novità che riguarda le sue Storie in evidenza, quelle che si possono salvare sul proprio profilo anche dopo le 24 ore di vita di una normale Storia di Instagram. Quando si va a rivedere una propria Storia in evidenza non è più possibile vedere quali persone hanno visualizzato quella storia. Si vede quante persone l’hanno vista, ma non si può scorrere chi l’ha vista. Provando a selezionare la lista delle visualizzazioni esce infatti questa scritta: «Le liste delle persone che hanno visualizzato il contenuto non sono disponibili dopo 24 ore».
Su Instagram non si può più sapere quali persone hanno visto una Storia in evidenza. Ora viene mostrato solo il conteggio delle persone che hanno visto una certa storia.
Massimo Giuseppe Bossetti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. La sentenza è stata comunicata da poco dai giudici della corte d’Assise di Bergamo, che ha inoltre stabilito un risarcimento di 400mila euro a testa per i genitori di Yara Gambirasio e 150mila per ciascun suo fratello. Bossetti è stato assolto per l’accusa di avere calunniato il suo collega Maggioni, perché secondo i giudici il fatto non sussiste. Bossetti è un carpentiere di Mapello, in provincia di Bergamo, ed è nato nel 1970: era l’unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio e prima della sentenza aveva detto, in una dichiarazione spontanea: «Ancora oggi vi supplico, vi imploro, ripetete l’esame del DNA, perché quel DNA trovato non è il mio. Sarò uno stupido, sarò un cretino, sarò un ignorantone ma non sono un assassino: questo deve essere chiaro a tutti».
Massimo Bossetti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il processo era iniziato nel luglio 2015, la sentenza è stata comunicata dai giudici della corte d'Assise di Bergamo.
Il Senato ha votato la fiducia al secondo governo Conte con 169 voti a favore, 133 contrari e 5 astenuti: si tratta di due voti a favore in meno rispetto a quelli raccolti dal primo governo Conte lo scorso giugno. Dopo aver ottenuto la fiducia ieri alla Camera, con 343 Sì e 263 no, il governo può così entrare definitivamente in carica con pieni poteri. Nella maggioranza formata da PD, M5S e LeU solo due senatori non hanno votato secondo le indicazioni di partito: Matteo Richetti del PD e Gianluigi Paragone del Movimento 5 Stelle. I tre senatori a vita presenti, Liliana Segre, Elena Cattaneo e Mario Monti, hanno tutti votato a favore del governo. Il Post ha seguito la giornata con un liveblog.
Il governo Conte ha la fiducia. Con 169 voti a favore e 133 contrari anche il Senato ha votato a favore del governo dopo che ieri lo aveva fatto la Camera.
La Guardia Costiera italiana, che è impegnata ogni giorno nel Mediterraneo nelle operazioni di soccorso ai migranti, ha diffuso un video che mostra alcuni momenti di un salvataggio effettuato mercoledì 12 luglio su una barca carica di decine di persone. Nel video si vedono delle donne e dei bambini con i giubbotti salvagente che si buttano in mare per cercare di raggiungere il gommone della Guardia Costiera che si avvicina e si sentono i militari dire a qualcuna di loro “stai calma”. Ferma, a poca distanza, si vede la nave principale Diciotti CP941. Operazioni del genere capitano ogni giorno nel Mediterraneo. L’agenzia ONU per i rifugiati stima che dall’1 gennaio 2017 siano arrivati via mare circa 103 mila migranti.
«Stai calma». Il video di una recente operazione di salvataggio di migranti della Guardia Costiera.
Oggi su Europa Mario Lavia fa il punto su come sta andando la preparazione per le primarie del centrosinistra (si vota domenica 25 novembre). Il macchinoso, e molto criticato, sistema della registrazione degli elettori in luogo diverso dai seggi sarà ammorbidito per consentire a chi lo vorrà di registrarsi il giorno stesso del voto con “una doppia fila, una per registrarsi e l’altra per votare” al gazebo. Le pre-registrazioni online, intanto, proseguono e sono intorno alle 50mila. Saranno milioni. L’incognita è quanti: andare sotto i 3.102.709 elettori della disfida (tutta interna al Pd) fra Bersani e Franceschini di tre anni fa sarebbe uno smacco. Uno smacco per tutti, ma in particolare proprio per il Pd, “anima” delle primarie del 25 novembre, del suo gruppo dirigente, del suo segretario. Meglio non correre rischi. Così piano piano al Nazareno ha preso corpo l’idea di far uso del caro, vecchio buon senso e bypassare l’ostacolo della pre-registrazione “in luogo diverso” dal seggio in cui si vota. Per cui, ecco l’uovo di colombo: al gazebo si potrà fare una doppia fila, una per registrarsi e l’altra per votare. Al massimo, una seccatura. Ma il gioco vale la candela. Anche se i sondaggi dicono che più alta sarà la partecipazione e più chances avrà Renzi di prevalere, il leader del Pd accetta sostanzialmente la sfida anche su questo terreno, contando sul fatto – spiega uno dei suoi supporter – che il segretario sta acquistando forza anche al di fuori del partito. In ogni caso, il risultato è che il “lodo del buon senso” spegne ogni polemica.
Alle primarie del centrosinistra ci si potrà registrare ai seggi. Lo spiega Mario Lavia su Europa, che ha anche pubblicato le regole decise per il dibattito televisivo tra i candidati.
È uscito il video di A night so still, il primo singolo tratto da “The Something Rain”, il nuovo disco dei Tindersticks. I Tindersticks sono inglesi di Nottingham, e hanno cominciato a suonare nei primi anni ’90. Hanno pubblicato sei dischi prima che Stuart A. Staples, il cantante, decidesse di lasciare la band e continuare per la sua strada. Si sono poi riuniti nel 2006. “The Something Rain” è il loro nono disco, ed è uscito il 20 febbraio.
Il nuovo video dei Tindersticks. A night so still è tratta dal nuovo disco "The Something Rain", uscito il 20 febbraio.
Senza nulla togliere alla bellezza e alla fotogenia di Irima Pino Viney, quelli più cool nelle foto di oggi da Venezia sono i suoi più agée compagni di “Il villaggio di cartone”, il film di Ermanno Olmi proiettato martedì sera. Olmi ha appena compiuto ottant’anni e Lonsdale anche, un paio di mesi prima. Rutger Hauer è a 67 e ci arriva con un notevole fascino, diverso da quello guerriero e inquietante che gli diede fama. Ma sono tutti un po’ addolciti, a Venezia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Vecchie volpi a Venezia. Ottantenni affascinanti, robusti omonimi in barca, snelle ragazze coi nomi complicati, e altre foto dalla Mostra del Cinema.
Nella serata di giovedì i più importanti quotidiani italiani hanno scritto della possibilità di Poste Italiane, società guidata da Massimo Sarmi, di partecipare all’aumento di capitale da 300 milioni di euro previsto per Alitalia. La compagnia aerea italiana affronta da diversi anni guai economici molto seri: Poste Italiane parteciperebbe all’aumento di capitale con 75 milioni di euro. In serata l’ipotesi è stata commentata positivamente dal governo, che con una nota pubblicata sul suo sito ha fatto sapere che «ad Alitalia servono discontinuità, stabilizzazione dell’azionariato e una importante ristrutturazione attraverso un nuovo progetto industriale. L’entrata di Poste è fondata su queste premesse». Si va verso un ingresso di Poste Italiane in Alitalia. Sarebbe questa, secondo quanto riferiscono diverse fonti, la soluzione trovata per far fronte alla difficilissima situazione della compagnia. La società pubblica guidata da Massimo Sarmi parteciperebbe all’aumento di capitale da 300 milioni con 75 milioni e si ritroverebbe con una partecipazione del 10-15 per cento. L’operazione di salvataggio finanziario di Alitalia, che potrebbe chiudersi già questa sera, prevede anche linee di credito bancario per 200 milioni. Domani è atteso il cda di Alitalia con all’ordine del giorno proprio la manovra finanziaria.
Poste Italiane entra in Alitalia? la società guidata da Massimo Sarmi parteciperebbe all'aumento di capitale di Alitalia con 75 milioni di euro: è favorevole anche il governo.
L’ultimo scandalo che ha coinvolto l’utilizzo di fondi pubblici del gruppo consiliare del PdL nel Lazio ha riportato all’attenzione nazionale la figura di Renata Polverini, dal 2010 governatore del Lazio e fino a pochi anni fa totalmente sconosciuta nel panorama politico italiano. Poi è successo qualcosa, e la segretaria di un sindacato semisconosciuto ha ottenuto grande visibilità, fino alle ultime vicende. Stando alle voci circolate nelle ultime ore, Polverini avrebbe deciso di dare le dimissioni – più volte minacciate negli ultimi giorni – e ne avrebbe informato gli assessori della sua giunta. La carriera politica di Renata Polverini, relativamente breve, potrebbe quindi interrompersi bruscamente: una ragione di più per ricordarsi da dove viene, e come è arrivata a guidare una delle più importanti regioni d’Italia. Renata Polverini ha cinquant’anni (è nata il 14 maggio 1962), è sposata e non ha figli. La sua carriera è iniziata nel sindacato, come diversi politici italiani degli ultimi anni (i più noti e recenti sono probabilmente Sergio Cofferati e Fausto Bertinotti). Ma quello in cui Polverini è nata come personaggio pubblico, prima del lancio definitivo grazie alla televisione, è un sindacato particolare, che è cresciuto e cambiato insieme a lei e al procedere della sua carriera politica.
Da dove viene Renata Polverini. E dove va, ora che si ri-parla di dimissioni: dal sindacato alla tv alla politica.
Domenica sera allo Staples Center di Los Angeles si terrà la cerimonia di premiazione dei Grammy Awards, i più famosi premi discografici statunitensi, trasmessa in diretta televisiva dalla CBS: quella dei Grammy è una cerimonia divertente da seguire, con esibizioni interessanti e ospiti celeberrimi, anche se sul piano della qualità musicale in generale i Grammy sono un incrocio tra gli Oscar della musica e una specie di Sanremo americano, fatte-le-dovute-proporzioni. A volte però presentano delle sorprese e sono meno scontati del consueto (come quando nel 2011 Esperanza Spalding vinse il premio come miglior artista emergente battendo Justin Bieber). I Grammy vengono consegnati per 105 diverse categorie suddivise rispetto a 30 generi musicali (dal pop al gospel, dal metal all’hip hop). Come nel caso degli Oscar, la scelta del vincitore è affidata a una votazione di esperti, ovvero i membri della Recording Academy, composta da artisti, discografici, musicisti, produttori. È un premio dato da addetti ai lavori, in cui il peso dei successi di vendite è rilevante rispetto ad altri premi musicali famosi (in particolare quelli britannici) e la musica indipendente molto trascurata. In più, è un premio molto americano, in cui sono privilegiati successi e generi statunitensi che nel resto del mondo non hanno altrettanta attenzione (il country per primo, l’hip hop per secondo: ci sono quattro categorie “rap”). Le uniche quattro categorie che non racchiudono gli artisti per genere musicale sono le più importanti: Record of the Year, Album of the Year, Song of the Year e Best New Artist.
L’album dei premi Grammy. Le foto della storia del "Sanremo degli americani", i più famosi premi discografici statunitensi.
Il 15 luglio è uscito Mandatory Fun, il quattordicesimo disco di “Weird Al” Yankovic, cantautore e comico americano famoso da molti anni per le sue parodie di canzoni molto popolari. Weird Al cominciò a essere conosciuto nella seconda metà degli anni ’70, quando mandò a una trasmissione della radio Westwood One, quella del “Dr. Demento” (Barry Hansen), un nastro con una canzone intitolata “Belvedere Cruising”. Aveva 17 anni. Firmò il suo primo contratto discografico tre anni dopo, grazie a “My Bologna”, una parodia di “My Sharona” dei Knack. I Knack la trovarono divertente e lo segnalarono alla loro casa discografica, la Capitol Records. Nel 1983 ottenne il primo vero contratto e pubblicò “Weird Al Yankovic”, il suo primo disco, anche se la sua prima raccolta di successo fu “Even Worse”, che uscì nel 1988. Conteneva “Lasagna”, una parodia di “La bamba” dei Lobos, e “Fat”, una parodia di “Bad” di Michael Jackson. Nonostante abbia scritto e pubblicato molte canzoni originali, i suoi lavori più famosi restano le parodie e i video che le accompagnano, che spesso sono una rielaborazione dei video originali, come successe per “Eat it”, parodia di “Beat it”, che girò molto anche sulle tv musicali italiane.
Chi è “Weird Al” Yankovic. Sette video da "Mandatory Fun", il nuovo - e ultimo - disco di un famoso cantautore e comico americano che fu noto anche qui grazie a una parodia di Michael Jackson.
Da lunedì 30 agosto la Sicilia tornerà in zona gialla: il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha confermato un peggioramento della situazione epidemiologica e un aumento dei ricoveri negli ospedali. Come ogni venerdì, i dati sono stati analizzati dalla Cabina di regia che ha raccomandato al ministero della Salute l’inserimento in zona gialla della regione. La conferma del passaggio dalla zona bianca alla zona gialla è arrivata venerdì pomeriggio, quando il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato di aver firmato la nuova ordinanza. «È la conferma che il virus non è ancora sconfitto», ha detto. «La priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi».
La Sicilia torna in zona gialla. A partire da lunedì, a causa del peggioramento della situazione epidemiologica e dell'aumento dei ricoverati.
Le stime preliminari sulla crescita dell’economia italiana nel quarto trimestre del 2018 dicono che il PIL si è contratto dello 0,2 per cento, ha comunicato l’ISTAT. Anche nel trimestre precedente c’era stata una contrazione del PIL – dello 0,1 per cento – e il secondo trimestre consecutivo di decrescita significa che l’Italia è tecnicamente in recessione. I dati dell’ISTAT di oggi erano ampiamente attesi ed erano stati anticipati ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il PIL dell’Italia cresceva ininterrottamente dal 2014, cioè da quattordici trimestri consecutivi. Il tasso di crescita del PIL italiano dal 2007 al 2017. (dati: Banca Mondiale)
L’Italia è in recessione. L'economia si è contratta per il secondo trimestre consecutivo, ha detto l'ISTAT: non accadeva dal 2014.
Il giudice per l’udienza preliminare (GUP) del tribunale di Palermo ha rinviato a giudizio il leader della Lega Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver impedito alla nave della ONG spagnola Open Arms di attraccare a Lampedusa nell’agosto del 2019, dopo aver salvato 147 migranti nel Mediterraneo. I fatti risalgono a quando Salvini era ministro dell’Interno. Il giudice ha accolto la richiesta del procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, secondo cui la decisione di non far attraccare la nave sarebbe stata presa dall’ex ministro di propria iniziativa, senza il coinvolgimento degli altri membri dell’allora governo Conte, come sostiene invece la difesa.
Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio per il caso Open Arms. È accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver vietato alla nave della ONG spagnola di attraccare a Lampedusa nel 2019.
Ok, lo sappiamo tutti: non si può dire che un film sia brutto senza trovare qualcun altro che dica che invece è bello. Suicide Squad è bello o brutto? E Avatar? E i film di Fantozzi? E la Corazzata Potëmkin? E quelli di Boldi e De Sica degli anni Novanta? I parametri principali che si possono usare sono due: i gusti dei critici e quelli degli spettatori. In base al primo, un film è bello se lo ritiene tale un certo numero di critici cinematografici; il secondo è più pragmatico: un film è bello se piace a tante persone e quindi se incassa molti soldi. Mettendo da parte l’irrisolvibile questione – e ricordando che qualcuno definì 2001: Odissea nello spazio un film «pretenzioso, tremendamente lento, recitato in modo amatoriale e, soprattutto, sbagliato» – facciamo che si può definire tendenzialmente brutto un film che non piace ai critici, che incassa meno del previsto e che non lascia grande traccia di sé nella memoria della maggior parte degli spettatori. O, per farla ancora più semplice, un film è brutto se dopo averlo visto ci si pente di aver sprecato una serata e speso una manciata d’euro per vederlo. Stuart Heritage del Guardian ha trovato cinque indizi che possono aiutare a capire che con ogni probabilità quel film sarà brutto, prima di vederlo. Vale la stessa cosa dei sintomi delle malattie: uno o due, isolati, potrebbero essere una casualità. Da tre in su, forse quelle due ore e quei sette euro vale la pena investirli altrove.
Come capire se un film è brutto prima di vederlo. Ci sono cinque indizi che permettono di evitare di buttare via una serata e sette euro, scrive il Guardian.
Gli effetti prolungati e dirompenti della pandemia da coronavirus su molte abitudini umane, così come gli sforzi compiuti da governi e autorità sanitarie per limitare i contagi, tra il 2020 e il 2021, hanno reso molto evidente il bisogno di una comprensione chiara delle modalità di interazione tra le persone e di condivisione delle informazioni su larga scala. Un articolo redatto da un gruppo di 17 ricercatori, da poco pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), sviluppa attraverso una serie di argomenti l’idea che sia opportuno e urgente studiare approfonditamente i modi in cui i social media e le attuali tecnologie di telecomunicazione condizionano le interazioni tra le persone e i comportamenti collettivi. Gli autori dell’articolo sono studiosi che si occupano di tecnologia, comportamento e sistemi complessi, lavorano in diversi ambiti disciplinari – biologia, neuroscienze, psicologia, antropologia – e provengono da istituti e università di varie parti del mondo, tra cui l’Università del Washington, l’Università di New York, l’Università di Princeton, l’Università di Stoccolma e l’Università Cattolica Australiana. «Negli esseri umani, i flussi di informazione sono stati inizialmente modellati dalla selezione naturale», scrivono i ricercatori, «ma sono oggi sempre più strutturati dalle tecnologie di comunicazione emergenti». Il digitale e l’avvento dei social media, proseguono, hanno accelerato i cambiamenti nei nostri sistemi sociali – dalle relazioni interpersonali fino alle modalità attraverso cui raggiungiamo un consenso – ma le conseguenze di questi cambiamenti sono poco comprese e poco studiate.
Dovremmo studiare meglio gli effetti dei social network sul comportamento collettivo. La portata dei cambiamenti che provocano sulla società è troppo preoccupante per saperne così poco, sostengono alcuni ricercatori.
Ieri sul Corriere della Sera gli economisti Francesco Giavazzi e Alberto Alesina indicavano dieci possibili riforme a costo zero per migliorare le condizioni economiche e sociali del Paese. Oggi sul suo blog Pippo Civati, reduce dall’iniziativa di Bologna insieme a Debora Serracchiani, riprende quei punti uno per uno, fornendo al riguardo la posizione sua e di Prossima Italia, il movimento lanciato un anno fa che ha organizzato l’evento di Bologna. Il testo è interessante perché rappresenta una spalla di grande concretezza alle discussioni che si sono fatte nelle ultime settimane sul futuro del PD e del centrosinistra – sebbene chi ha seguito i lavori di Bologna abbia ascoltato molti interventi sui cosiddetti “contenuti” – e fornisce una risposta a chi chiede, spesso in modo strumentale, che si discuta di cose oltre che di facce. A Bologna abbiamo detto che è importante soprattutto rispondere, e che le risposte, appunto, sono più importanti delle proposte. Rispetto a quanto hanno scritto ieri Alesina e Giavazzi, ecco le nostre considerazioni (in italico le loro proposte):
Le proposte di Pippo Civati. Dieci posizioni su cose molto concrete, per chi chiede "i contenuti".
A quel che si leggeva in rete martedì sera, si può dire che raramente un intervento alla Commissione Bilancio della Camera sia mai stato seguito in diretta con tanta attenzione: ma quello di Mario Monti che faceva il punto sugli sviluppi della manovra economica è stato trasmesso da Rai News, Sky e sul sito della Camera tra molta attenzione. Monti ha spiegato molte cose e ha infilato alcuni commenti che gli hanno guadagnato cospicui consensi tra gli spettatori (già bendisposti dal fatto che la politica lavorasse alle undici di sera).
Mario Monti sulla manovra. Il video del seguitissimo intervento di ieri sera alla Commissione Bilancio.
Le Góry Sowie sono una catena montuosa nella Polonia sudoccidentale: il loro nome significa “montagne dei gufi”, e sono un posto dall’aspetto abbastanza misterioso, ricoperto di abeti dai quali spuntano qua e là delle città medievali. In uno dei castelli ha vissuto Hitler stesso. E molti metri sotto le cime delle montagne c’è una rete di tunnel pericolanti e non completati, scavati da schiavi per scopi ignoti e per la maggior parte abbandonati alla fine della Seconda Guerra Mondiale. In altre parole, è esattamente il posto in cui i nazisti potrebbero aver nascosto un treno pieno di tesori nascosti, se questo treno esistesse. C’è ragione per credere che potrebbe essere così – o almeno, c’è più ragione del solito. Due cercatori di tesori anonimi hanno annunciato la scorsa settimana di aver localizzato il leggendario bottino. Un funzionario della vicina città di Walbrzych ha detto ad Associated Press che le autorità locali «credono che il treno sia stato trovato». Giovedì un dipendente del ministero della Cultura Polacco, Piotr Zuchowski, ha rilasciato una dichiarazione in cui esorta gli appassionati a non mettersi a cercare il treno – della cui esistenza si è comunque dichiarato certo – da soli. «Ci sono parecchie probabilità che il treno sia protetto da esplosivi» ha detto, secondo BBC.
In Polonia hanno trovato un treno “nazista” carico d’oro? ne sono convinti due cercatori di tesori, appoggiati dalle autorità locali: si tratta di una vecchia leggenda che salta fuori periodicamente, che però ha qualche fondamento.
Nella vicenda dell’elezione dei nuovi vertici dell’ACI milanese, il protagonista è Massimiliano Ermolli. Attorno alla sua figura si saldano un numero indefinito di conflitti d’interesse. Ermolli è allo stesso tempo commissario straordinario dell’ACI nominato dal ministro del turismo Michela Brambilla, candidato ai vertici ACI insieme al figlio di La Russa e al compagno della stessa Michela Brambilla, responsabile dell’estromissione della lista concorrente alla sua e amministratore di un’azienda che fa affari con l’ACI nazionale. Non bastasse il gigantesco cumulo di conflitti di interesse, Ermolli è anche il figlio di Bruno Ermolli, e questo è il tratto più segnalato dalle cronache giornalistiche (assieme a quello, su altre cronache, del suo recente fidanzamento con l’ex concorrente del Grande Fratello Cristina Dal Basso) che genericamente dicono di Bruno Ermolli “uomo vicinissimo a Berlusconi”. Ma oltre alle frequenti occasioni in cui il nome di Bruno Ermolli è stato al centro di importanti vicende nazionali, un articolo di Giovanni Pons su Repubblica di un anno fa traccia un dettagliato ritratto di Ermolli padre.
Chi è Bruno Ermolli. Breve biografia del "più potente lobbista del nord Italia", padre del commissario dell'ACI milanese al centro delle polemiche.
Nel decreto sulla revisione della spesa, la cosiddetta “spending review”, c’è una sezione dedicata alla soppressione di numerosi enti ritenuti non essenziali e le cui attività possono essere assorbite dai ministeri cui fanno riferimento. Molti di questi enti sono stati istituiti anni fa, alcuni esistono da decenni, ma ce n’è uno la cui istituzione risale ad appena un anno fa, come qualcuno ha notato: quando le condizioni economiche del paese erano già piuttosto critiche, insomma. Tra i provvedimenti previsti c’è la cancellazione dell’Ente nazionale per il microcredito, una delle ultime eredità del precedente governo guidato da Silvio Berlusconi. L’ente sarà eliminato entro 30 giorni dall’entrata in vigore del nuovo decreto e contribuirà al risparmio previsto di 1 miliardo per l’anno in corso e di 3 miliardi per il 2013 grazie alla riduzione di spesa dei ministeri. L’Ente nazionale per il microcredito fu istituito nel maggio dello scorso anno dal governo Berlusconi con il suo decreto sviluppo, il cui articolo 4-bis diceva che
La fine dell’Ente per il microcredito. Uno degli enti pubblici aboliti dal governo Monti era stato istituito appena un anno fa ed era presieduto da un deputato del PdL.
La capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Lazio ed ex parlamentare Roberta Lombardi, in un’intervista a La Stampa, ha commentato quella che secondo i giornali sarebbe una trasformazione del movimento in qualcosa di più simile a un partito dopo i cosiddetti “stati generali” che si sono conclusi domenica. Lombardi ha detto di essere «felice della trasformazione dal basso» voluta dagli iscritti. La nuova struttura, in cui dovrebbero esserci sedi sui territori e una struttura delle gerarchie più rigida, per Lombardi non deve essere considerata come «un tradimento» delle idee del movimento. Ha poi sintetizzato: Un partito non è di per sé immorale
Roberta Lombardi del M5S dice che un partito non è di per sé immorale. La capogruppo del M5S alla regione Lazio ha commentato così l'evoluzione del movimento dopo i cosiddetti "stati generali".
La prima sezione della Cassazione ha accolto il ricorso della madre del bambino di 10 anni che nell’ottobre scorso fu portato via a forza dalla scuola elementare di Cittadella, in provincia di Padova, nell’ambito di un contenzioso legale sull’affidamento da parte dei genitori. La vicenda era stata filmata con un telefonino dalla zia del bambino e il video era stato trasmesso prima da Chi l’ha visto e in seguito da numerosi telegiornali e programmi televisivi, facendo molto discutere soprattutto per il comportamento degli agenti e la dinamica del “prelevamento”. Sul caso c’era stata anche un’informativa del governo e il capo della polizia, il prefetto Antonio Manganelli, si era scusato pubblicamente per il comportamento degli agenti. A luglio del 2012 la Corte d’Appello di Venezia aveva deciso l’allontanamento del bambino dalla madre, con cui viveva dopo la separazione dei genitori, e l’inserimento in una struttura di accoglienza: dopo vari tentativi andati a vuoto c’era stato il blitz a scuola e il bambino era stato affidato al padre e inserito in una casa famiglia a Padova, con incontri con entrambi i genitori stabiliti sulla base di un programma psicoterapeutico. La Cassazione ha annullato, con rinvio alla Corte d’appello di Brescia, il decreto dei giudici di secondo grado di Venezia. La nuova sentenza smonterebbe la diagnosi della PAS (sindrome di alienazione parentale), una teoria che non gode di piena approvazione da parte del mondo scientifico-accademico ma che era stata presa invece come elemento centrale, sulla base di una consulenza tecnica effettuata nel processo, nella scelta di affido del bambino al padre.
Il bambino di Cittadella torna con la madre. La Cassazione ha accolto il ricorso sul bambino portato via a forza dalla scuola, ora deciderà la Corte d'appello di Brescia.
È praticamente impossibile non avere mai visto almeno uno di quei video di rapide ricette con inquadrature dall’alto. Quelli originali e fatti meglio arrivano dalle pagine di Tasty, una sezione autonoma del sito BuzzFeed. La pagina Facebook di Tasty, dove vengono pubblicati praticamente tutti i suoi video, esiste da meno di due anni e piace a più di 87 milioni di persone; esistono poi altre pagine su altri social (ha 12 milioni di seguaci su Instagram) e alcune pagine secondarie, nate dopo la principale: per esempio Tasty Junior, Tasty Japan e Proper Tasty, con ricette un po’ più ricercate e difficili di quelle della pagina principale. I video di Tasty sono, come ha scritto Farhad Manjoo sul New York Times, i video più visti al mondo dopo quelli porno e quelli musicali. All’inizio – diciamo almeno fino a un anno e mezzo fa – i video di Tasty li vedeva un sacco di gente ma non portavano soldi. Ora, ha scritto Manjoo, sono diventati redditizi (soprattutto grazie a chi paga per avere i propri prodotti nei video di Tasty), e il sito ha anche deciso di andare oltre: tra qualche mese venderà Tasty One Top, un piano cottura fatto apposta per preparare e cuocere i piatti mostrati nei video di Tasty.
Come si fanno i video più visti al mondo, dopo il porno e la musica. Sono le ricette video di Tasty, la pagina con 87 milioni di "mi piace" su Facebook che sta cercando di diventare molto di più.
Eric Clapton è considerato uno dei migliori chitarristi rock di sempre. Nel 2015 la rivista Rolling Stone lo ha inserito in seconda posizione nella sua classifica dei 100 migliori chitarristi di tutti i tempi, dietro solo a Jimi Hendrix. La rock star Eddie Van Halen ha scritto che Clapton è «in sostanza l’unico chitarrista che mi abbia influenzato» e ha detto di considerare il suo stile «l’essenza della chitarra rock moderna». La carriera di Clapton − famoso per i suoi riff blues e per i suoi assoli melodici ed emozionanti − è unica: ha vinto 17 Grammy Award ed è l’unico musicista entrato nella Rock and Roll Hall of Fame per tre volte. La carriera di Clapton, però, potrebbe essere vicina alla fine. In un’intervista a Classic Rock Magazine, Clapton – che ha 71 anni – ha raccontato che nel 2013 gli è stata diagnostica la neuropatia periferica: suonare la chitarra, una cosa che una volta gli riusciva con grande semplicità, oggi è diventato «un lavoro duro». Nel 2014, in un’intervista alla rivista Uncut, Clapton aveva detto che stava «prendendo in considerazione il ritiro» e che i tour erano diventati per lui «insostenibili», ha raccontato Rolling Stone. Nella stessa intervista Clapton aveva accennato alla sua malattia − gli fu chiesto se avrebbe smesso di suonare la chitarra e aveva risposto: «Forse. Potrei non riuscirci, se mi fa troppo male. Ho degli strani malanni» − che però ha citato per la prima volta solo lo scorso fine settimana a Classic Rock Magazine.
Eric Clapton fa molta fatica a suonare. Il leggendario chitarrista ha raccontato di soffrire di neuropatia periferica, una malattia molto dolorosa che gli rende difficile la cosa che sa fare meglio.
Giovedì mattina, nel corso della trasmissione radiofonica Radio anch’io, il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda ha detto che Alitalia è «stata gestita oggettivamente male» e che è «inaccettabile che una gestione non buona venga ribaltata sui lavoratori». Calenda si riferiva alle scelte del management della compagnia aerea negli ultimi anni, per esempio puntare sulle tratte di breve o media lunghezza, che hanno prodotto perdite (ma sono problematiche per tutte le compagnie aeree) e hanno portato la società all’ennesima crisi della sua storia. Calenda parlava anche del piano industriale che stanno elaborando gli azionisti di Alitalia: la cordata di imprenditori italiani CAI, che ne possiede il 51 per cento, e la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti Etihad, che di fatto la gestisce con il 49 per cento delle azioni. Il piano non è ancora stato presentato, ma secondo le anticipazioni pubblicate dai giornali la società sta pensando a più di 1.000 tagli del personale, tra licenziamenti, prepensionamenti ed esternalizzazioni, cioè trasferimenti ad altre società del gruppo. In passato soluzioni di questo genere hanno avuto costi anche piuttosto alti per lo Stato: alcuni dipendenti di Alitalia hanno trascorso fino a un decennio in cassa integrazione o con altre forme di solidarietà, sostanzialmente stipendiati dallo Stato per non lavorare, un trattamento privilegiato di cui raramente hanno goduto gli impiegati di altre aziende in crisi.
Perché si parla di nuovo di Alitalia. Passano gli anni, cambiano le proprietà, ma certe storie continuano a ritornare: si riparla di piani di salvataggio e il governo dice che la colpa è dei manager.
Una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha stabilito che, pur non essendo obbligatoria, l’affissione del crocifisso nelle scuole pubbliche non può essere ritenuta un atto di discriminazione nei confronti di chi non la condivide. La Cassazione ha stabilito anche che ogni scuola deve decidere in autonomia se esporre o meno il crocifisso, e che la decisione deve essere il frutto di un «ragionevole accordo» tra le parti che abbiano eventuali posizioni diverse. La questione dell’esposizione dei crocifissi nelle aule scolastiche, che è ancora regolata da norme degli anni Venti, è da tempo molto discussa. Il caso esaminato dalla Corte di Cassazione (sentenza numero 24414) riguarda un istituto professionale statale di Terni, in Umbria. Qualche anno fa, un professore si era opposto all’ordine del dirigente scolastico di esporre il crocifisso nelle aule: ogni volta che faceva lezione, il professore toglieva il crocifisso dal muro, per poi rimetterlo quando usciva dall’aula.
La Cassazione ha stabilito che sul crocifisso in aula devono decidere le scuole. Con una sentenza ha detto che non può essere obbligatorio, ma non è nemmeno discriminatorio verso chi non lo condivide.
Martedì 19 gennaio, parlando alla radio francese Rtl, la ministra francese dell’Ecologia, Ségolène Royal, ha annunciato che Renault richiamerà 15 mila auto non ancora vendute per una verifica e una corretta regolazione dei livelli delle emissioni e del sistema di filtraggio. La decisione è legata al superamento dei valori di CO2 e ossido di azoto di alcuni motori Renault, alle perquisizioni della polizia effettuate qualche giorno fa in diversi uffici della società a Parigi e del suo conseguente crollo in borsa. «I test non sono stati sufficienti», ha detto la ministra: ha detto che dovranno riguardare le emissioni quando la temperatura ambientale è molto alta o sotto i 17 gradi, perché in quelle condizioni l’impianto di filtraggio degli scarichi non lavora più. Royal ha anche ribadito la sua determinazione a «proteggere i francesi dall’inquinamento atmosferico». Renault ha confermato le parole di Ségolène Royal, ma ha specificato che il richiamo dei 15 mila veicoli era già iniziato lo scorso novembre, dopo la scoperta nel luglio del 2015 di una serie di errori nei parametri delle misurazioni. Gli errori erano stati corretti a settembre e i richiami, tuttora in corso, erano cominciati poco dopo. La casa costruttrice ha anche precisato che il problema del sistema di controllo dell’inquinamento riguarda solo la versione 110 CV del modello Captur commercializzato in Francia e in Europa, e che in base a una stima i veicoli coinvolti potrebbero essere 700 mila. I proprietari di queste auto già in circolazione potranno chiedere dal prossimo luglio, se necessario, un intervento di messa a punto gratuito.
Cosa succede a Renault. Saranno richiamate altre 15 mila auto non ancora vendute per un problema al filtraggio delle emissioni inquinanti, ma è una storia diversa da Volkswagen.
Tra le persone che valeva la pena fotografare in settimana in molte sono passate a New York per il Tribeca Film festival, fondato da Robert De Niro nel 2002: si sono visti, tra gli altri, i Kiss, Tina Fey, Emily Ratajkowski, Shira Haas, Fran Lebowitz e Lena Waithe. Poi ci sono Francesco Totti e Alessandro Nesta, l’entusiasmo della first lady americana Jill Biden al G7 in Cornovaglia, Mel Gibson alla finale del Roland Garros (e Novak Djokovic, che l’ha vinto) e Ferzan Ozpetek al cinema all’aperto a Roma. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Ferzan Ozpetek, Mel Gibson, Tina Fey e Emily Ratajkowski, tra le facce note da fotografare in settimana.
Da sabato il maltempo sta causando danni e disagi in molte regioni d’Italia: in alcune zone del paese ci sono piogge e nubifragi che hanno causato frane o rischio valanghe, in altre ci sono nevicate sia in alta quota che al di sopra degli 800-1000 metri. La Protezione civile ha dichiarato l’allerta rossa per oggi, domenica 6 dicembre, in alcune zone di Veneto, Friuli Venezia Giulia e sulla provincia di Bolzano; qui, come sulle Dolomiti, è stato annunciato il pericolo di valanghe. L’allerta arancione riguarda i restanti bacini del Friuli Venezia Giulia, gran parte del Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, la Provincia Autonoma di Trento, Umbria, Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia. ????️???? Piogge, neve e venti fino a burrasca da Nord a Sud???????? #allertaROSSA, il #6dicembre, in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Bolzano???????? #allertaARANCIONE in 12 Regioni????Leggi l'avviso meteo del #5dicembre ???? https://t.co/cnx23O8Rdx #protezionecivile pic.twitter.com/pYJNGNAfP8
Una domenica di maltempo in mezza Italia. Piogge, venti e nevicate stanno provocato molti danni: in Veneto, Friuli e a Bolzano c'è l'allerta rossa.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Comprati? repubblica accusa il PdL di rimborsare con diecimila euro al mese due ex parlamentari che passarono con Forza Italia nel 2006.
Adattato dal libro “Scrum: The Art of Doing Twice the Work in Half the Time” di Jeff Sutherland. Quando Scott Maxwell, fondatore di OpenView Venture (una società che compie investimenti rischiosi sperando di ottenere guadagni molto alti), lavorava come consulente di McKinsey all’inizio degli anni Novanta, ricevette uno strano discorso di incoraggiamento da Jon Katzenbach, un dirigente della sua società. Katzenbach gli disse che quando era entrato nella società, negli anni Settanta, tutti lavoravano sette giorni a settimana. A quei tempi si faceva così: se lavoravi di meno, voleva dire che non stavi facendo la tua parte.
Lavorare meno = lavorare meglio. Dopo un certo numero di ore, ovviamente: lo spiega Slate con tabelle ed esempi pratici, raccontando l'esperienza del fondatore di OpenView.
Nel tardo pomeriggio di martedì 29 luglio, durante l’esame dei quasi ottomila emendamenti posti dalle opposizioni sulla riforma costituzionale del bicameralismo perfetto, l’aula del Senato ha respinto un emendamento presentato da SEL e, contestualmente, respinto i successivi 1.400 emendamenti ritenuti sufficientemente simili all’emendamento di SEL da autorizzarne l’accorpamento e la bocciatura in blocco. Questo infrequente metodo di votazione parlamentare è noto come “canguro” ed è stato molto criticato dalle opposizioni, al punto da richiedere la sospensione della seduta da parte del presidente Pietro Grasso, nella mattinata di mercoledì, per convocare la giunta per il regolamento. La giunta per il regolamento del Senato, riunita per discutere della legittimità del “canguro”, ha stabilito con 10 voti favorevoli e 4 contrari che l’uso della pratica è legittimo. Francesco Russo, senatore del PD, ha detto che i membri della giunta che hanno votato contro sono stati quelli di SEL, M5S e Lega. Il presidente Grasso, che ha annunciato in aula l’esito della votazione della giunta, ha spiegato che l’applicazione del “canguro” è ammessa anche rispetto alle leggi costituzionali e che “sarà finalizzata a evitare soltanto gli emendamenti seriali” simili, per evitare di votare più volte sulla stessa cosa. Ha poi spiegato che non è la prima volta che il “canguro” viene utilizzato in Senato (vi fece ricorso il centrodestra nel 2002 e nel 2004, quando il presidente era Marcello Pera) e che questa “prassi consolidata” venne inaugurata dal presidente Nicola Mancino nel 1996 in “analogia all’articolo 85 del Regolamento della Camera”.
E cosa diavolo è il “canguro”? guida minima per capire di cosa parla da martedì la politica italiana.
Neanche un’ora dopo l’inizio della puntata di Ballarò di stasera Giovanni Floris ha annunciato una telefonata di Silvio Berlusconi in diretta e ha chiamato la pubblicità. Per come Floris l’ha poi raccontata in diretta, il conduttore durante l’interruzione si è accordato con il PresdelCons che intervenisse in onda a patto di rispondere a delle domande. Invece Berlusconi ha preteso di contestare puntualmente e – a giudizio di Floris – prolissamente un servizio sui rifiuti a Napoli, sostenendo in sostanza che le famose promesse sulla risoluzione dei problemi di Napoli in dieci e in tre giorni si riferivano a questioni puntuali che sarebbero state in effetto risolte. Floris ha cercato di accorciare i tempi della tesi difensiva di Berlusconi per fargli delle domande, Berlusconi si è arrabbiato e riattaccato. Floris non ha fatto una piega.
Berlusconi chiama Ballarò, si arrabbia e riattacca. In mezzo, Floris cerca di fargli delle domande, invano.
Nel 2006 Ernesto Sica era un politico campano appartenente alla Margherita, corrente demitiana. Nel 2007 decide di fare il salto verso la parte opposta e passare a Forza Italia. Inizia a frequentare Berlusconi, le cronache di quell’estate lo raccontano spesso ospite nella sua residenza in Sardegna. Poi, alla vigilia delle elezioni regionali in Campania, quando la candidatura Cosentino si scioglie a causa delle indagini sul suo conto, si mette in testa di fare il candidato presidente. Le intercettazioni mostrano di come si sia dato molto da fare – anche grazie alla lobby di Carboni – prima per fare pressioni sul PdL e poi per screditare il suo compagno di coalizione Caldoro, fabbricando e diffondendo ad arte notizie false sul suo conto. Poi succede che Caldoro resta candidato del PdL e viene eletto presidente. Ernesto Sica – a seguito di pressioni di Berlusconi, oggi sappiamo – viene nominato assessore regionale all’avvocatura. Il contenuto dell’intercettazione lo ha costretto a dare le dimissioni da assessore: Sica è indagato per associazione segreta e violenza privata. Sulla Città di Salerno racconta la sua versione dei fatti. L’ex assessore conferma di volersi candidare a presidente – «con trenta punti percentuali di vantaggio tutti, dico tutti, potevano fare il presidente della Regione» – ma nega l’esistenza di un dossier contro Caldoro, anzi: contro «l’amico Stefano».
“Volevo fare il presidente”. La versione di Sica, l'ex assessore campano accusato di aver realizzato il dossier per screditare Caldoro, anzi, "l'amico Stefano".
Mercoledì 29 luglio gli amministratori delegati (CEO) delle quattro aziende tecnologiche e di Internet più grandi e ricche al mondo, con un valore complessivo intorno ai 5mila miliardi di dollari, hanno partecipato a un’audizione del Congresso degli Stati Uniti, rispondendo a domande e critiche sulla posizione dominante delle loro società sul mercato e alle accuse di agire nei fatti in un regime di monopolio. La sessione davanti alla Commissione della Camera che si occupa di libera concorrenza sul mercato (antitrust) è durata quasi cinque ore ed è stata ampiamente seguita dai media statunitensi, soprattutto per la sua portata simbolica considerato che da sola l’audizione non potrà portare a cambiamenti sostanziali. Jeff Bezos di Amazon, Tim Cook di Apple, Mark Zuckerberg di Facebook e Sundar Pichai di Google hanno partecipato a distanza in videoconferenza, dalle sedi delle loro aziende, a causa della pandemia da coronavirus in corso. Hanno risposto sobriamente alle domande, dissentendo talvolta con i loro interlocutori, ma evitando di confrontarsi in modo diretto o aggressivo, nonostante venissero bruscamente interrotti mentre cercavano di rispondere e alcune domande fossero piuttosto incalzanti.
Com’è andata l’audizione dei CEO delle grandi piattaforme al Congresso. I capi di Facebook, Google, Amazon e Apple hanno risposto per cinque ore alle domande sulla loro posizione dominante sul mercato, faticando a difendersi.
I responsabili del telescopio spaziale Hubble, in orbita intorno alla Terra da 26 anni, hanno diffuso una nuova grandiosa immagine della Nebulosa Granchio, che si trova a 6.500 anni luce da noi ed è visibile nel cielo notturno nella costellazione del Toro. La nebulosa è il frutto di una supernova, una gigantesca esplosione in seguito alla morte di una stella. Durante questo evento, buona parte del materiale che costituiva la stella è stato spinto nello spazio circostante, formando una nube di gas e polveri molto grande, la cui ampiezza è stimata intorno ai 6 anni luce. La nuova immagine è molto particolare perché ci mostra la Nebulosa Granchio come non era mai stata osservata prima: a differenza delle fotografie precedenti, questa rende visibili solo le regioni più interne della nebulosa, grazie alla combinazione di tre differenti immagini ad alta risoluzione realizzate dal telescopio negli ultimi 10 anni.
La nuova grandiosa foto della Nebulosa Granchio. L'immagine di Hubble mostra per la prima volta nel dettaglio il centro della nebulosa che si trova a 6.500 anni luce da noi, nata dall'esplosione di una stella.
Fino al 24 gennaio 2016 il Musée de l’Orangerie e il Musée d’Orsay di Parigi ospitano la mostra Who’s Afraid of Women Photographers?, un’ampia esposizione dedicata al lavoro di alcune donne che hanno avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione della storia della fotografia, curata da Ulrich Pohlmann, direttore della collezione fotografica dello Stadtmuseum di Monaco di Baviera. La mostra vuole raccontare la fine del pregiudizio sulle donne rispetto all’arte fotografica, che nel corso del Novecento era stata considerata un’attività principalmente maschile, presentando una selezione di lavori di fotografe amatoriali e professioniste (in tutto 165), concentrandosi sugli aspetti individuali del loro lavoro e quelli relativi al contesto socioculturale dei loro paesi d’origine, Francia, Regno Unito, Germania e Stati Uniti. Al Musée de l’Orangerie sono esposte opere che vanno dal 1839 al 1919, con i lavori di alcune pioniere del fotogiornalismo tra cui Julia Margaret Cameron, Frances Benjamin Johnston, Gertrude Käsebier e Christina Broom. Al Musée d’Orsay, invece, sono esposte le opere dal 1918 al 1945, il periodo storico a cavallo tra le due guerre durante il quale alcune fotografe iniziarono a lavorare con generi che erano sempre stati prevalentemente maschili, come il nudo e l’erotismo. Tra le fotografe esposte, tra le altre, ci sono Tina Modotti, Imogen Cunningham, Lee Miller, Dora Maar, Claude Cahun, Marianne Brandt, Germaine Krull e Dorothea Lange.
Chi ha paura delle fotografe? un po' di immagini da una grande mostra allestita a Parigi sulle migliori fotografe del Novecento e il loro lavoro, tra scetticismo e pregiudizi.
15,30. Rosy Bindi aggroviglia ulteriormente: «Basta la sfiducia in una delle due Camere. E noi chiederemo che in ogni caso si voti anche a Montecitorio, anche se il voto al Senato precedesse quello della Camera. Questo anche se alla Camera aveva la fiducia. Il Pdl legga la Costituzione: per sfiduciare il governo basta la sfiducia in una sola delle due Camere». E dice anche che la sfiducia può arrivare prima dell’approvazione della Finanziaria: «Certo che è possibile e d’altro canto mi sembra ci sia un’accelerazione. Ma la mia è una risposta tecnica, basata sulla conoscenza dei regolamenti. Non significa certo che la legge di stabilità non sia approvata, anzi». 14,48. Michele Ventura,vicepresidente vicario del Gruppo del Pd alla Camera: «A questo punto di confusione e di logoramento dei rapporti interni alla maggioranza, abbiamo sentito il dovere di un atto parlamentare per discutere la sfiducia contro il governo. Le conseguenze del profondo conflitto all’interno della destra si ripercuotono in modo drammatico sulla vita del Paese che ha bisogno di un governo in grado di affrontare le emergenze economiche. Chiediamo perciò una rapida calendarizzazione della mozione di sfiducia e facciamo un appello a tutti i deputati per un atto di responsabilità non rinviabile, cioè impedire al governo Berlusconi di continuare a galleggiare e consentire l’apertura di nuove prospettive.»
La Finanziaria salva il governo fino a Natale? le opposizioni presentano una mozione di sfiducia da non calendarizzare troppo presto, ma non sembrano in grado di controllare la situazione.
Oggi Repubblica anticipa in un dettagliato articolo il contenuto della bozza di legge sulle liberalizzazioni progettata dal governo Monti, benché ieri sera il governo stesso ne avesse indebolito l’attendibilità in modo un po’ criptico (la bozza esiste, ma non è quella?). Ma stando a questa versione sarebbe in programma anche la totale liberalizzazione della possibilità delle imprese commerciali di attuare sconti, saldi e promozioni quando vogliono, come vogliono e per il tempo che vogliono. L’articolo 2 della bozza, riservato alla “Libertà di praticare sconti”, prevede che “ogni impresa commerciale anche al dettaglio, in qualunque settore merceologico, può decidere in autonomia il periodo nel quale effettuare sconti, saldi e vendite straordinarie, la durata delle promozioni e l’entità delle riduzioni”. Gli “obblighi preventivi di comunicazione all’amministrazione” verrebbero dunque eliminati. Così come le vendite “straordinarie” (liquidazione, fine stagione, promozionali), ricomprese nella più generale possibilità offerta agli esercenti di decidere come, quando, per quanto tempo offrire alla clientela la propria merce ribassata.
Monti affonda già la legge contro gli sconti sui libri? le anticipazioni sulle liberalizzazioni parlano di "autonomia" per ogni impresa su durata ed entità delle promozioni, ribaltando le norme appena approvate.
EssilorLuxottica – la società nata nel 2018 dalla fusione della più grande azienda produttrice di occhiali al mondo, l’italiana Luxottica, con la più grande produttrice di lenti al mondo, la francese Essilor – ha annunciato che acquisirà la grande catena olandese di negozi di ottica GrandVision. In un comunicato del gruppo si legge che EssilorLuxottica acquisirà il 76,72 per cento delle azioni di GrandVision dal fondo d’investimento HAL a 28 euro per azione (da aumentare dell’1,5 per cento se la chiusura dell’acquisizione non dovesse avvenire entro dodici mesi dalla data dell’annuncio). La chiusura dell’operazione è prevista nei prossimi 12-24 mesi e al termine verrà lanciata un’offerta pubblica d’acquisto obbligatoria su tutte le azioni rimanenti di GrandVision. «Attraverso l’acquisizione di GrandVision – si legge nella nota del gruppo italo-francese – EssilorLuxottica amplierà la propria piattaforma di retail ottico, aggiungendo oltre 7.200 negozi nel mondo, principalmente in Europa, più di 37.000 dipendenti e 3,7 miliardi di euro di fatturato».
EssilorLuxottica comprerà la catena di negozi GrandVision.
Il 24 settembre il sito d’informazione statunitense Daily Beast ha pubblicato un lungo articolo in cui il giornalista Michael Moynihan accusa di plagio lo scrittore italiano Roberto Saviano per il suo ultimo libro, ZeroZeroZero. Il libro è stato pubblicato in Italia nel 2013 e da alcune settimane Penguin Press ne ha pubblicato la versione statunitense: racconta e analizza gli aspetti economici, storici e sociali legati alla cocaina. L’articolo di Moynihan spiega che nel libro ci sono “diversi casi di apparente plagio”, oltre che alcune interviste con persone “che potrebbero non essere vere”. Dubbi simili erano già stati avanzati dal New York Times, ma l’articolo di Moynihan li circostanzia con esempi concreti. Moynihan scrive che ZeroZeroZero “è un libro incasinato” con “una serie di storie in cerca di una coerenza narrativa”; un racconto in cui “a eventi globalmente insignificanti viene assegnata una grande rilevanza storica” e in cui ogni cosa è “gonfiata ed esagerata”. Secondo Moynihan ZeroZeroZero è un “brutto libro”, ma anche e soprattutto un libro “incredibilmente disonesto”.
Le accuse di plagio contro Roberto Saviano. Un articolo del Daily Beast sostiene che alcune parti di "ZeroZeroZero" siano tratte da articoli, libri e pagine di Wikipedia; Saviano dice che non è vero.
Da qualche anno uno dei modi migliori con cui un blogger può guadagnare su internet è sfruttare i “link di affiliazione”. Farlo è molto semplice: si crea un sito di recensioni, si inseriscono link ai prodotti o ai servizi recensiti e ci si accorda con la società produttrice per ricevere una percentuale ogni qualvolta quel prodotto viene acquistato da qualcuno che ha cliccato sul link del blog. Amazon, per esempio, possiede dal 1996 una funzione simile che riguarda tutti i prodotti in vendita sul suo sito. Il modo migliore per sfruttare i link di affiliazione è trovare una nicchia di prodotti non proprio al centro dell’attenzione, in modo da avere poca concorrenza su Google e in generale, e che siano possibilmente molto costosi, in modo che ogni singolo acquisto frutti una buona commissione. Il giornalista di Fast Company David Zax ha raccontato qualche settimana fa di aver scoperto proprio uno di questi mercati di nicchia: la vendita dei materassi online. Dopo un anno di ricerche Zax ha scoperto anche che quello dei link affiliati sui materassi non è solo un settore in crescita, che ha fatto diventare ricche – molto ricche – tante persone. È anche un mondo senza regole, dove milioni di dollari cambiano di mano molto in fretta e dove ci si scontra a colpi di cause legali per avere una recensione migliore o contestarne una negativa.
La grande guerra dei materassi online. Scrivendone recensioni online si possono guadagnare molti soldi, ma si rischia anche di finire in tribunale.
È iniziato anche per i musulmani che lavorano a Expo il Ramadan – il nono mese del calendario lunare islamico – cioè il periodo in cui non si può bere né mangiare dall’alba al tramonto. Il digiuno nelle ore di sole viene poi interrotto da una grande cena, chiamata Iftar, che si consuma con amici e parenti, e da un pasto prima dell’alba chiamato Sohur. Un articolo della Stampa racconta come i delegati e i lavoratori dei padiglioni affronteranno le giornate lunghe – a Milano il sole tramonta dopo le 21 – e un ritmo lavorativo decisamente alto: in molti paesi a maggioranza musulmana infatti il sole tramonta presto e la società durante il Ramadan rallenta, con negozi e attività che restano chiusi per molte ore al giorno. La fine del digiuno avverrà prima della chiusura di Expo, per cui i visitatori potranno assistere e in molti casi partecipare alla festa serale: ci saranno menù appositi, con tante bevande per recuperare i liquidi persi durante il giorno e cibi nutrienti per rimettersi in forze.
Il Ramadan dei musulmani a Expo. I delegati e i lavoratori musulmani dovranno affrontare giornate molto lunghe e pesanti, racconta la Stampa, ma potranno festeggiare la sera anche con i visitatori.
Oggi pomeriggio a Roma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inizierà un nuovo giro di consultazioni per capire se ci sono i margini per cercare una nuova maggioranza di governo. PD e Movimento 5 Stelle stanno trattando ormai da giorni, dopo la caduta del governo di Giuseppe Conte sostenuto da M5S e Lega, ma sembra che un accordo definitivo non sia ancora stato raggiunto. Il nuovo giro di consultazioni inizierà oggi alle 16 quanto Mattarella parlerà con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, e subito dopo col presidente della Camera, Roberto Fico. Nel pomeriggio inoltrato incontrerà rappresentanti del gruppo misto sia della Camera sia del Senato, fra cui ci sono soprattutto i senatori di Liberi e Uguali e i deputati di +Europa. Domani si inizierà alle 10 con i gruppi degli autonomisti. Alle 10.30 sarà la volta dei deputati di Liberi e Uguali, quindi di Fratelli d’Italia. I partiti più numerosi – Partito Democratico, Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle – saranno sentiti in quest’ordine fra le 16 e le 20 circa.
La diretta streaming delle consultazioni al Quirinale. Si inizia alle 16 con i presidenti di Senato e Camera, mentre i partiti più grossi sono attesi per domani pomeriggio.
Nella serata di giovedì 28 novembre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha confermato che “ci sarà senza dubbio” una nuova verifica parlamentare per il governo Letta, in seguito ai cambiamenti all’interno della maggioranza che lo sostiene. Il brevissimo comunicato è stato diffuso al termine dell’incontro di Napolitano con una delegazione di Forza Italia, che si era recata al Quirinale proprio per discutere la propria uscita dal governo di Enrico Letta. Le richieste di Forza Italia Durante il colloquio, i capigruppo di Forza Italia Renato Brunetta (Camera) e Paolo Romani (Senato) insieme con altri colleghi di partito hanno chiesto a Napolitano l’apertura formale di una crisi di governo e le dimissioni del presidente del Consiglio Letta, in modo da verificare in Parlamento l’esistenza della nuova maggioranza. Nel comunicato diffuso da Forza Italia sull’incontro si dice che:
Il governo dovrà chiedere la fiducia. Napolitano ha fatto sapere che ci sarà "senza dubbio" una verifica parlamentare, su richiesta di Forza Italia, ma Letta non si dimetterà.
Marika Poletti, funzionaria della provincia di Trento criticata per un tatuaggio a forma di svastica, si è dimessa dal suo incarico. Poletti era da poco stata nominata responsabile dell’Ufficio di Gabinetto dell’assessore agli Enti locali Mattia Gottardi. Poletti ha 34 anni e fino a un anno fa faceva parte del partito di destra Fratelli d’Italia: aveva inizialmente detto che il tatuaggio sulla sua gamba rappresentava una runa, cioè un simbolo dell’alfabeto usato dalle antiche popolazioni germaniche, e non un era un segno di affiliazione a idee ispirate al nazismo. Si era poi parlato di un’altra cosa che la riguardava, cioè un vecchio video in cui Poletti canta una propria versione di “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano che dice: «C’era un ragazzo della Wehrmacht si divertiva a giocare con me/ qual era il gioco non te lo dico, ogni mattina spariva un amico/ là dove c’era il Belgio ora c’è il Terzo Reich…». Dopo che il video è circolato sui social network Gottardi lo ha definito «indifendibile e senza giustificazioni».
Si è dimessa la funzionaria della provincia di Trento criticata per un tatuaggio a forma di svastica.