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http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Rossi_%28calciatore_1964%29
Marco Rossi (calciatore 1964).CarrieraGiocatoreCresciuto nel vivaio del Torino, vi esordisce in Serie A nella stagione 1983-1984. Passa quindi al Campania dove rimane tre stagioni. Nel 1987 passa al Catanzaro in Serie B per una sola stagione.Nel 1988 passa al Brescia Calcio dove disputa cinque campionati, riassaporando i campi della massima serie. Dal 1993 al 1995 veste la maglia della Sampdoria, prima di emigrare all'estero, prima in Messico all'América e poi in Germania all'Eintracht Francoforte.Nel 1997 torna in Italia per concludere la carriera da professionista con il Piacenza. Gioca ancora due stagioni nei dilettanti con le maglie di Ospitaletto e Salò.AllenatoreInizia allenando il settore giovanile del Lumezzane e venendo poi promosso alla guida della prima squadra in Serie C1. Nel 2006 viene assunto dalla Pro Patria che allena in più riprese per due stagioni. Nella stagione 2008-2009 è alla guida dello Spezia, ottenendo un secondo posto che garantisce l'accesso ai playoff.Palmarès
2,404,452
http://it.wikipedia.org/wiki/Catacombe_di_Pretestato
Catacombe di Pretestato.Decorazioni della catacomba di Pretestato (il "“cubicolo delle stagioni”")La catacomba di Pretestato'" è una catacomba di Roma, posta sulla sinistra della via Appia, nel quartiere Appio Latino. Oggi vi si accede da via Appia Pignatelli.ToponimoIl nome della catacomba, come per la maggior parte delle catacombe romane, deriva dal nome del fondatore o del donatore del terreno su cui sorse il complesso cimiteriale ipogeo.TopografiaLa catacomba, come detto, è posta sul lato sinistro dell’antica via Appia. Il nucleo principale (il primo livello) è composto da una lunga galleria, in origine adibita a cisterna sotterranea, ed adattata in seguito a sepolcreto ipogeo: essa è chiamata "“spelunca magna”"; fu scavata nel II secolo ed utilizzata come cimitero nel III secolo. In seguito (IV secolo) fu scavato un livello più profondo rispetto alla "spelunca magna", che aveva un accesso proprio ed indipendente dal primo livello. Questi due livelli furono ampliati con gallerie e cubicoli, annettendo in tal modo preesistenti sepolcreti ipogei.Ricchissimo di monumenti e di reperti è il sopraterra, utilizzato già in epoca non cristiana per sepolture di personaggi dell’aristocrazia senatoria e della famiglia imperiale: qui fu scoperto il sarcofago dell’imperatore Balbino (238 d. C.), ora conservato nel quadriportico del complesso cimiteriale. Con l’avvento dei cristiani, il sopraterra si arricchì di altri monumenti. I documenti altomedievali, in particolare gli "itinerari per pellegrini", parlano di due basiliche, una dedicata ai santi Tiburzio, Valeriano e Massimo, e l’altra a san Zanone: di entrambe non rimane più traccia. Vi sono inoltre resti di due mausolei: uno a pianta "esaconca" (ossia un mausoleo rotondo con sei nicchie), ed uno a pianta quadrata con quattro esedre laterali. Basiliche, mausolei e catacomba costituivano nel VI-VII secolo una specie di vasto santuario, visitato da molti pellegrini.StoriaIl cimitero di Pretestato sorse a cavallo tra il II ed il III secolo, dapprima come zona cimiteriale imperiale (o aristocratica) e poi come cimitero cristiano. Esso era ubicato nei pressi della villa di Erode Attico, che aveva fatto costruire per la defunta moglie Annia Regilla un mausoleo, oggi identificato con la chiesa di Sant'Urbano alla Caffarella; ed inoltre nei pressi l’imperatore Massenzio aveva fatto costruire il suo palazzo ed il suo circo.Trasformato in epoca paleocristiana, il cimitero divenne un vero e proprio santuario. In esso vi abitò, per un certo periodo, papa Giovanni III (561-574). Tutto il complesso fu restaurato, secondo il "Liber pontificalis", nel 731 da Gregorio III, e alla fine dell’VIII secolo da Adriano I.Caduto in oblio ed abbandonato, il complesso cimiteriale tornò ad essere visitato a partire dal XV secolo. Fu scoperta una scala di accesso dal parco della Caffarella, ancora praticabile nel XIX secolo ai tempi di Giovanni Battista de Rossi: da essa si calarono diversi visitatori che lasciarono i loro graffiti e le loro firme. Altri graffiti sono stati trovati risalenti agli inizi del XVIII secolo. Fu il de Rossi, nel 1852 ad annunciare non solo la scoperta della catacomba, ma la sua identificazione con quella di Pretestato. In tempi recenti, le catacombe sono state studiate, in particolare da Enrico Josi e da Francesco Tolotti negli anni sessanta del secolo scorso.I martiri di PretestatoAnalogamente ad altre catacombe, anche in quella di Pretestato sono diversi i martiri ed i santi ricordati e celebrati. Abbiamo già menzionato al fatto che nel sopraterra, in due distinte basiliche, venissero commemorati i santi Tiburzio, Valeriano, Massimo e Zenone. Nella "spelunca magna" poi erano disposte quattro stazioni devozionali, ove erano stati sepolti cinque martiri: il vescovo Urbano, Felicissimo e Agapito diaconi di papa Sisto II, ed i martiri Quirino e Gennaro.La "Notitia ecclesiarum urbis Romae" (itinerario per pellegrini, chiamato "“itinerario di Salisburgo”" perché scoperto in un codice di Salisburgo, oggi conservato alla biblioteca nazionale di Vienna) ci informa dell’esatto percorso seguito dai pellegrini: essi visitavano dapprima la basilica dei santi Tiburzio, Valeriano, Massimo nel sopraterra; scendevano poi nella catacomba per sostare dinanzi alle edicole dei cinque santi ivi sepolti; infine uscivano per visitare la seconda basilica, quella di san Zenone.Di tutti questi luoghi di culto, ipogei e "sub divo", l’unico certamente identificato oggi è quello di Gennaro; degli altri, o non restano più tracce, o non sono ancora stati identificati. L’identificazione del luogo di culto di Gennaro è stato reso possibile dal ritrovamento di frammenti marmorei che, ricomposti, hanno dato origine ad una grande lastra con il testo-dedica composto da papa Damaso I: "“Beatissimo martyri Ianuario Damasus episcop. fecit”". Curiosa è, inoltre, la storia di un’altra lastra marmorea damasiana dedicata ai santi Felicissimo ed Agapito: passata di mano più volte ed utilizzata per scopi diversi (anche come base di taglio in un laboratorio di marmi), fu scoperta dallo Josi nel 1927, spezzata in tre tronconi, durante i lavori di smantellamento della chiesa di San Nicola dei Cesarini: i tre frammenti erano stati riutilizzati per la pavimentazione della chiesa.DescrizioneLa catacomba di Pretestato è una delle più ricche dal punto di vista architettonico, epigrafico ed iconografico.Di particolare valore iconografico e simbolico è il cubicolo detto della "“coronatio”", le cui pitture sono datate ai primi decenni del III secolo. La scena che da il nome all’ambiente si trova, entrando, sulla parte alta della parete di sinistra. Essa è composta da tre figure: il personaggio all’estrema destra ha sul capo una corona composta da foglie; la figura centrale ha in mano un ramo con germogli, con il quale tocca la testa dell’uomo coronato. Questa scena richiama l’episodio evangelico dell’incoronazione di spine di Gesù (Matteo). Accanto, vi sono altre scene neotestamentarie: la risurrezione di Lazzaro, Gesù e la samaritana al pozzo, l’episodio dell’emorroissa.Lungo la "spelunca magna" si aprono quelle che il de Rossi aveva chiamato le “cripte storiche” e che aveva, erroneamente, identificato con i luoghi di culto martiriale: una di esse è certamente il luogo di sepoltura di Gennaro, ove furono trovate colonne di porfido; gli altri tre ambienti sono caratterizzati da una grande accuratezza nei particolari, da una accesa e viva policromia, da una certa monumentalità architettonica, a somiglianza dei mausolei in superficie. Di particolare interesse è la cosiddetta "“cripta quadrata”" o "“cripta delle stagioni”": un ambiente quadrato con tre nicchioni per lato ed un ingresso monumentale, costituito da un arco affiancato da paraste con basi e capitelli, con soglia ed architrave in marmo di Carrara. Il nome deriva dagli affreschi della volta, che raffigurano quattro diversi momenti dell’anno: la mietitura, la vendemmia, la raccolta delle olive e la raccolta dei fiori.In un cunicolo che si diparte dalla "spelunca magna" si trova l’arcosolio di Celerina, in cui viene rappresentato l’episodio veterotestamentario di Susanna insidiata dai due anziani, raffigurato da un agnello tra due lupi.Infine, la catacomba di Pretestato è l’unica catacomba romana che ci ha restituito anche la cosiddetta "“casa del custode”", con annesso l’ingresso monumentale della catacomba, costituito da un vestibolo e da un lungo bancone, luogo di sosta dei pellegrini: oggi rimangono pochi resti, relativi al pian terreno della casa del custode.BibliografiaAltri progettiCatacombe di Roma|PretestatoRoma Q. IX Appio Latino
2,153,386
http://it.wikipedia.org/wiki/Fate_l%27amore_non_Warcraft
Fate l'amore non Warcraft."'Fate l'amore non Warcraft"' è l'ottavo episodio della decima stagione del cartone animato "South Park", andato in onda per la prima volta negli Stati Uniti il 4 ottobre 2006.Il titolo fa un gioco di parole fra il motto hippie "Fate l'amore, non la guerra" e il videogioco "World of Warcraft" della Blizzard.L'episodio ha vinto un Premio Emmy per il Primetime nel 2007 come migliore serie animata della durata massima di un'ora.TramaStan, Kyle, Eric Cartman e Kenny sono impegnati con il nuovo gioco "World of Warcraft". Ad un certo punto compare un giocatore che comincia ad uccidere gli altri players, fra i quali anche i ragazzi. Questo causa un calo nelle vendite del gioco, infatti neppure i moderatori del videogioco riescono a sconfiggerlo perché "il personaggio è troppo potente pure per loro". Nel frattempo i ragazzi radunano i loro amici e si danno appuntamento on-line "nella foresta di Azeroth" per sconfiggere il nemico, ma l'attacco collettivo si rivela inutile. Intanto il padre di Stan (Randy Marsh) si registra al gioco ed è anch'egli vittima del player-killer. Così i membri della Blizzard decidono che l'unico modo per sconfiggere il nemico comune è quello di usare una spada che venne ritirata dal gioco perché troppo potente e poi conservata in una Penna USB da 1 gigabyte e di darla ai ragazzi i cui personaggi sono cresciuti ad un livello altissimo allenandosi uccidendo cinghiali debolissimi; nella ricerca dei ragazzi i membri della Blizzard incontrano invece Randy, ed insieme a lui vanno in un negozio dove si collegano a "World of Warcraft" e danno, nel gioco, la spada a Stan che dopo la morte del padre riesce a sconfiggere il nemico.Voci correlateCollegamenti esterniSouth ParkMake Love, Not Warcraft
1,566,664
http://it.wikipedia.org/wiki/Leighton_Meester
Leighton Meester.È principalmente nota per il suo ruolo di Blair Waldorf nel teen-drama di successo "Gossip Girl".BiografiaLeighton Meester nasce nel 1986, quando sua madre Costance si trova in carcere a Fort Worth, in Texas, per scontare una condanna per spaccio di stupefacenti dalla Giamaica agli Stati Uniti. Quando la madre esce di prigione, Leighton e la sua famiglia si trasferiscono a Marco Island, in Florida, dove inizia a partecipare ad alcune produzioni del teatro locale. Successivamente si trasferisce prima a New York, dove inizia a lavorare come modella, e poi a Los Angeles, dove inizia a lavorare come attrice. Nonostante gli impegni lavorativi continua gli studi e frequenta la "Hollywood High School", la "Beverly Hills High School" e infine una piccola scuola privata dove si diploma con un anno di anticipo.Inoltre è la cugina dell'attrice Ingrid Meester.CarrieraRecitazioneLeighton inizia la sua carriera quando a 11 anni si trasferisce con la sua famiglia a New York, dove frequenta la "Professional Children's School". In quegli anni inizia a lavorare come modella per Wilhemina, per Ralph Lauren e per fotografi come Sofia Coppola (che poi diventerà una nota regista).Leighton muove i suoi primi passi in tv con grande rapidità, infatti nel 1999 a soli 13 anni esordisce in tv in un episodio di Law & Order. A 14 anni si trasferisce a Los Angeles, in California, per poter lavorare in maniera più stabile nel mondo dello spettacolo. In pochissimo tempo appare in serie di successo come "24"," Crossing Jordan", "Entourage", "Settimo Cielo" e "Veronica Mars" arrivando in seguito ad ottenere anche ruoli di maggiore rilevanza nei telefilm (di purtroppo scarso successo) "Surface" e Tarzan".Nel 2003, la giovane Meester debutta al cinema nel film indipendente "Hangman's Curse" tratto dall'omonimo libro di Frank Peretti. Successivamente, nel 2006, recita in "Flourish" al fianco di Jesse Spencer e Jennifer Morrison e inoltre appare nel drammatico "Inside". Nello stesso anno, Leighton ottiene la sua prima parte da protagonista cinematografica con l'horror "Drive Thru" per il quale incide anche un brano della colonna sonora.Parallelamente alla carriera cinematografica prosegue anche quella televisiva, infatti appare in altre serie di successo come "Dr. House - Medical Division", " Shark" e '.La svolta arriva nel 2007, quando Leighton Meester raggiunge la fama internazionale grazie al teen drama "Gossip Girl", serie incentrata sulla vita di un gruppo di ragazzi ricchi dell'Upper East Side di New York, in cui interpreta il ruolo di Blair Waldorf, una delle protagoniste. Sempre nello stesso anno recita anche nel film per la tv "The Haunting of Sorority Row".Inoltre continua la carriera cinematografica con "Remember the Daze" (2007) e "Killer Movie" (2008). Per il 2010 è prevista l'uscita di altri due film in cui Leighton è tra i protagonisti: "The Roommate" e "Date Night" con Steve Carell e Tina Fey.Recentemente è stato riportato che Leighton Meester, insieme all'attrice Amber Heard, sarà protagonista di un film in produzione: "Cowgirl Bandits".MusicaOltre che nella recitazione Leighton possiede delle buone doti nel canto, tanto che nell'aprile del 2009 firma un contratto per un album musicale con la Universal Repubblic. L'album sarà caratterizzato da uno stile electropop e conta la partecipazione di importanti produttori come RedOne, J.R. Rotem e Kara DioGuardi.In attesa della pubblicazione del suo album Leighton collabora con il gruppo musicale Cobra Starship nella canzone "Good Girls Go Bad". Il brano, primo singolo estratto dal terzo studio album del gruppo, viene rilasciata l'11 maggio 2009 e raggiunge la posizione numero 7 della Billboard Hot 100.Il 13 ottobre 2009 viene rilasciato nelle radio americane "Somebody to Love", primo singolo tratto dall'album di debutto di Leighton Meester, in cui la cantante-attrice duetta con Robin Thicke. Il giorno successivo viene rilasciato come download digitale.Leighton ha registrato anche una canzone di natale, "Christmas (Baby Please Come Home)", che sarà contenuta in un album benefico dal titolo "A Very Special Christmas Vol.7".Nel gennaio 2010 uscirà il suo album di debutto, "Love Is A Drug".Vita privataDal 2007 è fidanzata con Sebastian Stan, sua co-star in Gossip Girl nel ruolo di Carter Baizen.Nel giugno del 2009 il sito americano celebhotline.com pubblica alcune foto hot prese da un sextape amatoriale realizzato dall'attrice, quando aveva 18 anni, con il suo fidanzato di allora. Ben presto, sfidando i legali dell'attrice che hanno intimato di non pubblicarlo, il sito americano ha messo online altri fotogrammi e successivamente il video integrale senza censura. Nel sextape Leighton Meester partecipa ad alcuni giochi erotici con il fidanzato che vedono coinvolti il suo piede e le parti intime del ragazzo.Inoltre nel video Leighton Meester è ripresa in topless ed è stato distribuito anche un fotogramma che ritrae il suo lato B con un perizoma quasi invisibile. Negli Stati Uniti il sito celebhotline.com è stato preso d'assalto dai fans.FilmografiaLeighton Meester ai CW Upfront Presentation di New YorkCinemaFilm televisiviSerie televisivePartecipazioni a telefilmDiscografiaAlbumSingoliCollaborazioni con altri artistiAltri progettiNoteCollegamenti esterniAttori televisivi statunitensiLeighton Meester
2,574,837
http://it.wikipedia.org/wiki/Martirio_della_santa_regina_Shushanik
Martirio della santa regina Shushanik.Il "Martirio della Santa Regina Shushanik" (tradotto anche come "La passione di Santa Shushanik"; georgiano: წამებაჲ წმიდისა შუშანიკისი დედოფლისაჲ, "C’amebay C’midisa Shushanikisi Dedop’lisay") è il primo frammento sopravvissuto della letteratura georgiana. È dunque il più antico manoscritto, risalente al X secolo, scritto presumibilmente tra il 476 e il 483 da Iakob Tsurtaveli (Giacobbe di Tsurtavi), un contemporaneo che participò agli eventi descritti nel suo racconto agiografico. Esiste anche una versione ridotta in lingua armena risalente più o meno allo stesso periodo.Il racconto descrive il martirio di Santa Shushanik, una nobildonna armena, per mano del suo sposo, il bidaxae (principe) Varsken, il quale aveva abiurato il Cristianesimo per abbracciare lo zoroastrismo. Shushanik, il cui padre era lo sparapet (comandante dell'esercito) dei cristiani in Armenia, rifiutò di seguirlo, morendo così come martire dopo anni di tortura e prigionia.L'opera venne per prima pubblicata nel 1882. Tradotta in russo, francese, inglese, tedesco, spagnolo e ungherese. Nel 1979, l'UNESCO contrassegnò il 1500 anniversario del martirio della Santa regina Shushanik.FontiSanti georgianiLetteratura georgianaMartyrdom of the Holy Queen Shushanik
1,132,110
http://it.wikipedia.org/wiki/Melchiorre_Caf%C3%A0
Melchiorre Cafà.BiografiaIl suo certificato di battesimo porta la data del 21 gennaio 1636: il suo vero nome era Marcello, ma nel 1655, mentre era attivo come scultore in Sicilia, iniziò a farsi chiamare Melchiorre ("Melchior maltese").Attorno al 1658 si trasferì a Roma, dove iniziò lavorare presso la bottega di Ercole Ferrata: nel 1660 realizzò la sua prima opera indipendente, un "Martirio di sant'Eustachio" per la chiesa di Sant'Agnese in Agone, commissionata dal principe Camillo Pamphili. L'anno seguente incominciò il suo impegno per un gruppo identificativo la "Carità di S.Tomaso di Villanova", per la chiesa di S.Agostino, che però verrà terminato dal Ferrata.Una delle sue opere più significative fu il rilievo sull'altar maggiore della chiesa S.Caterina situata a Magnanapoli presso Roma. In questo lavoro la santa venne rappresentata secondo elementi berniniani parzialmente personalizzati da Cafà, e quindi le caratteristiche maggiormente evidenti risultarono gli effetti luminosi e la forma allungata della figura.Il papa Clemente IX lo invitò a realizzare una statua di S.Rosa da Lima, che nel 1670 venne trasportata in Perù ed attualmente è conservata nella cattedrale di S.Domingo a Lima. I temi berniniani risultarono parzialmente modificati grazie all'ispirazione del Cafà.Amico del pittore Giovanni Battista Gaulli, detto il Baciccia, nel 1662 venne ammesso come membro all'Accademia di San Luca: nel 1667 venne anche eletto presidente, ma declinò l'onore. Morì a causa di un incidente nelle fonderie di San Pietro, mentre lavorava alle decorazioni per l'altare della concattedrale di San Giovanni Battista della Valletta.NoteBibliografiaBarocco|Caffà, MelchiorreMelchiorre Cafà
7,501,059
http://www.ecoblog.it/tag/Fao
La Fao ha presentato nella giornata di oggi il Rapporto sulle risorse forestali del pianeta. L’indagine ha rilevato, rispetto a 10 anni fa, una contrazione della superficie occupata dalle foreste pari all’estensione del Costa Rica. Eppure, grazie agli sforzi di alcuni paesi, tra cui il Brasile, il fenomeno sta facendo registrare un arretramento: dai 16 milioni di ettari di boschi che annualmente sparivano negli anni Novanta si è passati agli attuali 13 milioni di ettari. Ma, certamente, si può migliorare.per la prima volta siamo in grado di offrire un monitoraggio dettagliato e confortante del tasso di deforestazione che evidenzia una frenata grazie a sforzi congiunti, sia a livello locale che internazionale. Sono migliorate, nel panorama mondiale, le politiche e la legislazione in tema di tutela di foreste. E sono risultati positivi anche i casi di assegnazione dell’usufrutto delle foreste alle comunitaà locali e alle popolazioni del territorio. Si tratta di un messaggio particolarmente incoraggiante per il 2010, Anno internazionale della BiodiversitàHo scoperto il Thunnus Thynnus qualche hanno fa grazie ad un amico che lo ha studiato per la sua tesi in medicina veterinaria. Me ne parlava in continuazione e sempre benissimo, avvertendomi contemporaneamente di quanto era scarso, in confronto, quello che mangiamo quotidianamente. Cioè il Thunnus Albacares, che non è una canzone di Vasco Rossi ma un pesce noto ai più come “tonno pinne gialle” e reso famoso da uno spot televisivo ed è buono per l’industria ma non per lo chef. Devo essere onesto, prima che il mio amico iniziasse la tesi credevo che esistesse un solo tonno: il tonno.Il bestiame è fondamentale per il sostentamento di circa un miliardo di persone povere. Il bestiame fornisce reddito, alimenti di alta qualità, carburante, energia, materiale da costruzione e fertilizzanti, contribuendo in tal modo alla sicurezza alimentare e alla nutrizione. Per molti piccoli agricoltori, il bestiame infine, fornisce anche una rete di sicurezza in caso di bisogno.Identificare e definire il ruolo del governo, nel suo senso più ampio, è la pietra angolare su cui lo sviluppo futuro del settore zootecnico deve costruire. Occorre intensificare gli sforzi per garantire che questo settore in rapida crescita contribuisca appieno alla sicurezza alimentare e riduzione della povertà, con lo sviluppo di un settore zootecnico più responsabile.Per soddisfare la domanda crescente, a livello mondiale, di produzione annua di carne si passerà entro il 2050 dagli attuali 228 milioni di tonnellate ai 463 milioni di tonnellate e la popolazione di bovini, è stato stimato, passerà da 1.5 miliardi di capi a 2.6 miliardi di capi mentre capre e pecore passeranno dagli attuali 1.7 miliardi di capi ai 2.7 miliardi di capi.Hanno avuto inizio nella giornata di ieri e proseguiranno fino al 23 ottobre i lavori nell’ambito della tredicesima edizione del Congresso Mondiale delle Foreste che si svolge dal 1926, ogni 6 anni, oggi sotto l’egida della FAO, allo scopo di definire lo stato generale di salute internazionale delle foreste e di proporre nuove metodologie concertate di protezione.Nonostante gli accordi finali, definiti al termine delle 6 giornate, abbiano solo un valore programmatico generale e non siano sottoposti ad alcun vincolo giuridico, resta l’importanza dell’evento, soprattutto a poche settimane dall’incontro di Copenaghen e dal Countdown 2010. In particolare, è stato lo stesso direttore generale della Fao, Jacques Diouf, a porre l’accento sull’essenzialità della tutela delle foreste a fronte dei sempre più gravi processi di desertificazione e distruzione selvaggia delle stesse.Gli interventi saranno divisi in differenti aree tematiche (foresta e biodiversità; implementazione e sviluppo; la foresta al servizio delle genti; la tutela delle foreste; l’uomo e la foresta in armonia..) che vedranno la partecipazione di esponenti di primo livello del mondo scientifico e politico. Tra gli altri: Jane Goodall, etologa di spicco che non ha certamente bisogno di presentazioni in particolare per l’impegno profuso nella protezione dei grandi primati; Rodney Taylor, presidente del WWF International e William Jackson della IUCN, responsabile del conservation programme.Trovata geniale e simbolica allo stesso tempo (trovate qui sul Repubblica il pdf dell’edizione straordinaria), peccato che Berlusconi, “accolto a Fiumicino da una folla festante di sostenitori che a furia di abbracci lo avrebbero mandato in ospedale” non si sia espresso abbastanza sulla questione ambientale, nemmeno quanto basta a porgergli ringraziamenti finti su una finta edizione di un quotidiano per protesta.Di questi rifiuti, 5,6 milioni (l’88%) provengono da imbarcazioni mercantili. La concentrazione di massa di spazzatura riguarda zone di accumulo in alto mare, e in particolare il Pacifico centrale, la zona di convergenza equatoriale. Ogni giorno vengono rilasciati in mare circa 8 milioni di rifiuti, di cui circa il 63% sono rifiuti solidi gettati o persi dalle navi. Si stima che in ogni chilometro quadrato di oceano galleggino circa 13.000 pezzi di rifiuti di plastica. Il dato peggiore è quello relativo all’anno 2002, rilevato nel Pacifico Centrale, in un punto in cui si accumulano rifuti: per ogni chilo di plancton ci sono 6 chili di plastica.Se non per interesse scientifico, che almeno si fermi la caccia alle balene perché antieconomica in questo momento di crisi vissuto pesantemente anche in Giappone. E’ questo in sostanza il messaggio che invia Greenpeace in considerazione dell’incontro della Commissione Baleniera internazionale (IWC) che si tiene in queste ore a Roma presso la sede della Fao. E per questo sta divulgando il video che vi segnalo sopra, affinché si sappia quanto costa al Giappone,, quella che viene ancora definita “a ricerca sulle balene”.A dispetto della peggiore recessione economica degli ultimi 30 anni, il Giappone continua a rifiutarsi di cancellare i sussidi - circa 10 milioni di euro l’anno - che mantengono in vita l’improduttiva caccia baleniera in Antartide. In febbraio, il Governo giapponese ha annunciato una caduta delle esportazioni del 45 per cento, rispetto all’anno scorso, mentre le principali industrie stanno tagliando costi e posti di lavoro e il PIL nell’ultimo quarto del 2008 si è contratto del 3,3 per cento: il doppio dell’economia USA. Insomma, in Giappone ci sono tanti problemi economici…e quattro mila tonnellate di carne di balena invendute!Le foreste europee “coprono il 44% della superficie europea” sono le parole di Jan Heino, vicedirettore della FAO “e continuano ad espandersi”. Dalla “Settimana Europea delle Foreste” organizzata dalla FAO, a Roma, sono usciti dati che per la maggioranza dei lettori saranno inaspettati: le foreste europee crescono al ritmo di 360 milioni di metri cubi all’anno. E in 15 anni la superficie forestale europea è cresciuta di 13 milioni di ettari - ovvero di un’area grande quasi quanto la Grecia…
1,848,712
http://it.wikipedia.org/wiki/Oratorio_del_Cappelletto
Oratorio del Cappelletto.L' Oratorio del Cappelletto era un edificio religioso situato a Grosseto. La sua ubicazione era nella parte occidentale della città, nell'area compresa tra lo Stadio Carlo Zecchini e Piazza Donatello nel quartiere Gorarella.Di probabili origini medievali, il luogo di culto era collegato alla non lontana chiesa di Sant'Andrea, anch'essa scomparsa, che dipendeva a sua volta prima dall'Abbazia di San Salvatore a Giugnano e poi dall'Abbazia di San Galgano. Non è ancora nota l'originaria denominazione della chiesa, pur essendo ipotizzabile una dedica proprio a San Galgano; la denominazione in uso fu conferita invece dalla famiglia lucchese dei Cappelletti che, nel tardo Cinquecento, acquistò alcuni beni nella zona, che assunse al tempo stesso tale toponimo. Proprio in quell'epoca, l'edificio religioso doveva già versare in pessime condizioni, oltre a non essere più in uso, tanto che secondo alcune cronache i Cappelletti utilizzarono materiale di recupero dell'oratorio per costruire alcuni fabbricati su un terreno di loro proprietà.Voci correlateFonti e collegamenti esterniArchitetture scomparse di GrossetoCappelle di Grosseto
2,748,213
http://it.wikipedia.org/wiki/Afropithecus_turkanensis
Afropithecus turkanensis.L' "Afropithecus turkanensis" è un ominide del Miocene ritrovato nel 1986 nel sito di Kalodirr presso il Lago Turkana nel nord del Kenya da Richard e Mary Leakey. L'età dell' "Afropithecus" è stata stimata tra 16 e 18 milioni di anni in base a tecniche di datazione radiometrica e studi geologici condotti da Broschetto e Brown dell'Universita dell' Utah.. Nel sito di Kalodirr sono stati ritrovati complessivamente 46 reperti comprendenti cranio, mandibola, dentatura e reperti postcraniali.Lo specimen di riferimento dell' "Afropithecus turkanensis" è indicato come KNM-WK 16999.MorfologiaI Leakey descrissero l' "Afropithecus turkanensis" come un grande ominoide, con smalto dentale piuttosto spesso, con caratteristiche postcraniali simili al "Proconsul nyanzae", che è la specie del Miocene più conosciuta in seguito al ritrovamento di centinaia di reperti fossili che hanno permesso di ricostruire quasi interamente lo scheletro; aveva caratteristiche craniali simili all' "Aegyptopithecus zeuxis" e dentatura come l' "Heliopithecus leakeyi", i cui molari indicavano una diversificazione rispetto alle prime grandi scimmie catarrine. Su queste basi l' "A. turkenensis" viene a essere identificato come un primitivo quadrupede arboricolo simile al "P. nyanzae", con morfologia facciale e caratteristiche dentali che suggeriscono una dieta a base di frutta dura.Morfologia cranialeIl reperto KNM-WT 16999 comprende un lungo muso, lo scheletro facciale e frontale, buona parte della regione temporale, dellosfenoide e una dentatura adulta poco consunta con incisivi sporgenti; inoltre l'orbita destra pressoché completa, lo zigomo destro, il pterigoideo, la mascellare e premascellare. La superficie della parte mascellare destra, come pure lo smalto dei molari destri, sono andati perduti nel corso del tempo e rimpiazzati da cristalli di calcite che permettono di cogliere l'aspetto generale, ma non i singoli dettagli.Dalla dentatura sappiamo che il palato, che è quasi completamente calcificato, era poco profondo, lungo e stretto, con file di denti che convergono posteriormente anche se è probabile che in origine fossero quasi parallele. L' "Afropithecus turkanensis" aveva un diastema (separazione) di 6,5 mm tra il secondo incisivo e il canino.Lo spessore dello smalto dentale viene registrato per permettere il confronto tra i vari taxa e viene normale indicato come "sottile" o "spesso" in base a misure effettuate su denti usurati o fratturati in modo naturale. Dalle analisi dello smalto si ritiene che l' "A. turkanensis" sia il più antico ominoide caratterizzato da smalto "spesso", il che lo distingue dal "Kenyapithecus".Morfologia postcranialeI reperti postcraniali come KNM-WK 16901 comprendono il perone destro (privo della prima porzione) e con dimensioni (184 mm) simili a quelle dei "Pan troglodytes", il terzo metatarso destro, il quarto metatarso destro privo della testa, e la testa incompleta del primo metatarso.NoteBibliografiaVoci correlateCollegamenti esternipaleoantropologiaAfropithecus
924,016
http://it.wikipedia.org/wiki/Mindanao_Settentrionale
Mindanao Settentrionale.Mindanao Settentrionale'" (in tagalog: "'Hilagang Mindanao'"; in inglese: "Northern Mindanao") è una regione delle Filippine posta nella parte centro-settentrionale dell'isola di Mindanao. Il capoluogo regionale è la città di Cagayan de Oro.Le province che fanno capo a questa regione, ufficialmente la Regione X'", sono: Camiguin, isola nel mare di Bohol, le province costiere di Lanao del Norte, Misamis Occidental e Misamis Oriental, e quella di Bukidnon nell'interno.GeografiaLa regione occupa la parte settentrionale di Mindanao, tra la penisola di Zamboanga ad ovest e la valle dell'Agusan ad est dove confina con al regione di Caraga. A nord è bagnata dal Mare di Bohol oltre il quale c'è la regione di Visayas Centrale mentre a sud nella parte interna e montuosa dell'isola, confina, da ovest ad est, con le regioni del Mindanao Musulmano, SOCCSKSARGEN e Davao.La provincia di Lanao del Norte si affaccia a nord sulla baia di Iligan nel Mare di Bohol e a sud, unica nella regione, sulla baia di Illana nel Mare di Celebes.Suddivisioni amministrativeLa regione si divide in 5 province. Vi sono 2 città indipendenti, 6 città componenti e 85 municipalità.ProvinceCittàEconomiaIl 60% del Mindanao Settentrionale è coperto da foreste. È sviluppata la pesca e tra le coltivazioni spiccano mais e banane.La regione fa parte di un'area sottoposta a piani di sviluppo ("North Coast Economic Growth Cluster" o NCEGC), creata con l'intenzione di aiutare sia l'agricoltura che l'industria. In altre zone del Paese la produzione agricola si è rallentata o per difficoltà contingenti, come nel Luzon Centrale, o perché si sono fatte scelte politiche verso altri settori. Qui c'è la possibilità e la volontà di crescere in tutti i settori, date le ottime potenzialità del territorio.Collegamenti esterniRegioni delle FilippineNorthern Mindanao
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http://it.wikipedia.org/wiki/Crotone
Crotone.Crotone'" (in dialetto crotonese "Cutrone") è una città portuale di 61.290 abitanti della Calabria, capoluogo dell'omonima provincia situato su un promontorio che si affaccia sul mar Ionio. È il quinto comune più popoloso della regione (con una area urbana di 69.203 abitanti) alle spalle di Reggio Calabria che conta 186.134 abitanti, Catanzaro con 93.862 abitanti, Lamezia Terme e Cosenza rispettivamente con 70.674 e 69.643 abitanti.Geografia fisicaLa città è collocata sul versante est della Calabria, si affaccia sul Mar Ionio presso la foce del fiume Esaro, il territorio comunale fa parte dell'Autorità del bacino interregionale del fiume Esaro. L'altezza della città è di 8 m sul livello del mare. Il comune ha una superficie di 179,83 km², e conta circa 61.000 abitanti. Crotone è capoluogo di provincia dal 1994.Il territorio è immerso interamente nella Area marina protetta di Capo Rizzuto e inoltre a fare un ulteriore supplemento a questo magnifico scenario, è presente il promontorio di Capo Colonna, anticamente detto Lacinio, che chiude la città in una grande conca che la divide dal Golfo di Squillace.ClimaIl clima si presenta temperato. L'inverno è generalmente mite, anche se sono possibili temporanee ma repentine diminuzioni di temperatura con occasionali nevicate (1991, 1998, 2001, 2006, 2008), in caso di afflusso di aria polare. L'estate è calda ma discretamente ventilata dalla brezza di mare; solo in presenza di ondate di calore con venti di scirocco o libeccio, le temperature massime possono attestarsi attorno ai 40 °C ma con bassi tassi di umidità relativa. Le precipitazioni si concentrano principalmente in autunno, con massimo secondario invernale; tra la primavera e l'estate può accentuarsi notevolmente la siccità.StoriaMoneta incusa di Crotone. Circa 480-460 a.C.AntichitàIl promontorio di Kroton era abitato da popolazioni indigene, forse enotri e iapigi, già nell'età del bronzo e nella prima età del ferro. La fondazione greca di Crotone risale al 718 a.C., come citato da Eusebio di Cesarea nel suo "Chronicon", sebbene altre fonti la rimandino al 710 a.C., o al tempo del re Polidoro, nel 743 a.C.La città venne fondata dagli Achei.La leggenda narra che il nome Crotone derivi da "Kroton", figlio di Eaco, che morì ucciso per errore dal suo amico Eracle. Questi, per rimediare all'errore compiuto e per onorare l'amico che lo aveva ospitato, lo fece seppellire con solenne cerimonia sulle sponde del torrente Esaro e poi vicino alla tomba fece sorgere la città a cui diede il suo nome.Secondo una leggenda, l'oracolo di Apollo a Delfi ordinò a Myskellos di Rhype di fondare una nuova città nel territorio compreso fra Capo Lacinio e Punta Alice.Dopo aver attraversato il mare ed esplorato quelle terre, Myskellos pensò che sarebbe stato meglio fermarsi a "Sybaris", già florida e accogliente anziché affrontare i pericoli e le difficoltà nella fondazione di una nuova città. Il dio adirato gli ordinò di rispettare il responso dell'oracolo. Secondo Ovidio sarebbe stato invece Eracle ad ordinare a Myskellos di recarsi sulle rive del fiume Esaro.Un'altra tradizione fa risalire il nome della città all'eroe Crotone, fratello di Alcinoo re dei Feaci.Dopo una coesistenza iniziale relativamente pacifica, tra le città magnogreche, verso la metà del VI secolo a.C. iniziarono le discordie, che riproducevano a distanza lo scontro tra Atene e Sparta. Nel 560 a.C. "Kroton" e Locri iniziarono una guerra decennale, che si concluse con la battaglia della Sagra, vinta dai Locresi, sostenuti da Sparta.La città era famosa per il suo clima salubre, per la bellezza delle sue donne, per le fertili campagne e per la forza fisica dei suoi uomini, tra cui ricordiamo il pluri-olimpionico Milone, tanto che superò ogni altra città greca nel numero di vincitori nei Giochi olimpici: un proverbio diceva "ultimo dei Crotoniati primo dei Greci". Una leggenda narra che Milone partì dalla "polis" ionica portando un vitello e giunse ad Olimpia con un toro sulle spalle, destando meraviglia e clamore, e vincendo quindi numerose gare.La costa presentava un profilo molto diverso da quello attuale, al largo del tratto di mare tra l'antica Enotria (l'odierna Cirò, patria del nettare degli Dei, il vino che veniva dato in premio ai vincitori dei giochi olimpici ateniesi), e l'attuale Le Castella. A poche miglia dalla riva, imponenti per la loro bellezza, spuntavano dalle acque dello Ionio delle isole, ora inghiottite dal mare, le isole erano visibili dalla costa. Esse orientavano anche i navigatori più inesperti. Melissea, di fronte la costa tra Torre Melissa e Marina di Strongoli, i cui resti i pescatori subacquei conoscono bene, è caratterizzata da una balconata marmorea sommersa, che probabilmente cingeva l'isola. Tyris un boschetto galleggiante abitato da pescatori Brutii (popolo indigeno), è situata fra Torretta di Crucoli e Punta Alice (Cirò Marina). Eranusa, situata davanti l'attuale Le Castella, dove si trovano resti archeologici sommersi: un lastricato di pavimentazione di un'antica strada, un molo con scalinate scalpellate nella roccia, cisterne, un antico faro."Kroton" fu anche celebre per i suoi medici tra cui ricordiamo Democede (amico di Pitagora) ed Alcmeone, il quale introdusse la sperimentazione trasformando la medicina, che fino ad allora era contaminata da magia e superstizione, in una scienza.Pitagora, nato a Samo nel 572 a.C. si trasferì a "Kroton" presso l'amico Democede.Creando una scuola di sapere di scienza, matematica, musica, poiché Pitagora aveva portato con sè il sapere e numerosi manoscritti orientali, provenienti dal Tibet, scritti ebraici del Re Salomone [Clavicole].Dopo l'arrivo di Pitagora, "Kroton" mosse contro Sibari, fino ad allora sua alleata. Infatti era abitudine dei crotoniati di recarsi alle terme a Sibaris, o per assistere a spettacoli, oppure per frequentare prostitute. Nel 512 a.C., tre nobili crotoniati, vennero sgozzati e i loro corpi furono dati in pasto ai lupi che affollavano le paludi intorno Sibaris, perché uno di loro si era innamorato di una bellissima vestale dagli occhi azzurri, che aveva tentato di rapire. Questo fatto, aggiunto alla rivalità centenaria fra le due città dovuta a motivi commerciali, politici e di diversa appartenenza religiosa, convinsero i crotoniati a scendere in guerra contro Sibaris. Nel 510 a.C. si svolse una battaglia nei pressi del fiume Nika (Cariati), da dove i crotoniati inseguirono e annientarono le forze sibarite in una battaglia finale al guado del fiume Trionto (nei pressi di Mirto Crosia).Secondo la leggendaria tradizione, si erano fronteggiati ben 100.000 crotoniati, guidati dall'atleta olimpico Milone, contro i sibariti che li superavano per tre volte. La vittoria arrise a "Kroton" nonostante l'inferiorità numerica poiché i sibariti usarono, per la battaglia, cavalli ammaestrati a eseguire passi di danza negli spettacoli al suono dei flauti. I crotoniati, nella battaglia di Nika, iniziarono a suonare i flauti, eseguendo la stessa melodia con la quale i cavalli erano stati ammaestrati per danzare, col risultato che le avanguardie delle truppe sibarite furono disarcionate immediatamente. E dopo settanta giorni di saccheggi venne deviato, sembra su idea di Pitagora, il corso del fiume Crati i cui flutti fecero sparire Sibari per sempre.Pitagora con i suoi discepoli conquistò il potere politico della città: in pochi anni si consolidarono governi pitagorici in molte "poleis" della Magna Grecia costituendo una sorta di confederazione fra città-stato con capitale "Kroton", come risulta da numerose monete coniate fra il 480 e il 450 a.C.Giunta al massimo della sua egemonia politica e culturale, "Kroton" fu travolta da una serie di conflitti sociali che sfociarono nella sanguinosa rivolta guidata da Cilone durante la quale molti pitagorici furono trucidati e lo stesso Pitagora dovette fuggire da "Kroton" e riparò a Metaponto. Parallelamente caddero anche gli altri governi consimili e vi furono stragi e persecuzioni di pitagorici in tutte le poleis italiote.Caduto il governo pitagorico, "Kroton" visse un periodo di decadenza. Costituì, con Metaponto e Caulonia, la Lega Italiota per difendersi dagli attacchi delle popolazioni lucane. Nel 383 a.C. la federazione fu sconfitta da Dionigi I di Siracusa in una sanguinosa battaglia.I Romani conquistarono "Kroton" nel 277 a.C., guidati dal console Cornelio Rufino. Durante la seconda guerra punica Annibale vi tenne i suoi accampamenti invernali per tre anni e di qui si imbarcò per l'Africa nel 203 a.C. Nel 194 a.C. vi fu dedotta una colonia romana.MedioevoSeppur decaduta durante l'impero romano, la città risorse nuovamente in epoca Bizantina, quando fu sede di un presidio.Nel 1284 fu concessa dagli Aragonesi ai Ruffo di Catanzaro. Alla morte nel 1434 di don Niccolò, figlio di Antonello e ultimo marchese di Crotone, gli successe la figlia Giovannella, assassinata nella sua dimora un anno dopo. Indi le successe la sorella Enrichetta, che sposò in seconde nozze il nobile spagnolo don Antonio Centelles, conte di Collesano e principe di Santa Severina, senza eredi.Età modernaCastello di Carlo V a CrotoneIl re di Spagna Carlo V le concesse ampi privilegi, e ne fece potenziare il porto. Nel 1541, il viceré don Pedro Toledo fece restaurare e fortificare il castello preesistente, oggi noto come "castello di Carlo V", con intervento ad opera di Gian Giacomo dell'Acaya.Nel XVI secolo la città venne chiamata "Cotrone".Storia contemporaneaNel 1928 la città cambiò nome da Cotrone a Crotone.Il suo porto, che strategicamente colma le distanze fra i vicini porti di Taranto e Messina, favorisce ogni attività di scambio e si propone come traino per l'economia agricola e le attività industriali.L'insediamento industriale ha visto la città protagonista nel periodo a cavallo fra le due guerre mondiali, anche grazie alla vicinanza con la centrale idroelettrica di calusia, presso Cotronei. La popolazione crotonese raddoppia durante gli anni trenta, fino a superare i 60.000 abitanti odierni.Alla fine degli anni '80 le industrie principali, Pertusola Sud e Montedison, soffrono una profonda crisi, della quale risente l'intera città. Al 6 settembre 1993 risale la cosiddetta "notte dei fuochi": durante una rabbiosa protesta gli operai appiccarono alcuni fuochi sull'asfalto delle strade usando il fosforo prodotto nello stabilimento chimico già Montedison.Migliaia di crotonesi persero il posto di lavoro, e questo accentuerà l'inevitabile emigrazione di massa verso lidi più prosperi.Tante promesse, tanti progetti, tanti nuovi enti e consorzi per lo sviluppo ma pochi, pochissimi risultati e, in attesa del rilancio turistico, Crotone divenne provincia nel 1994.Un'altra battuta di arresto per la città è data dall'alluvione del 1996, che distrugge gran parte delle abitazioni a ridosso del fiume Esaro e stronca sei vite umane ed il morale della città.Evoluzione demograficaUrbanisticaLa "città vecchia" si snoda dalla piazza del Castello di Carlo V, di proprietà dello Stato, su cui si affacciano imponenti palazzi nobiliari come palazzo Morelli, sede dell'Ufficio territoriale di Crotone-Sila della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, e il settecentesco palazzo Barracco. Da qui un dedalo di vie molto strette (i vineddri o vichi)e numerose piazze sulle quali affacciano massicci palazzi nobiliari. Su via Risorgimento è posto il Museo archeologico nazionale di Crotone. Si arriva così al Duomo e nella centralissima piazza Pitagora, giuntura tra la città vecchia e la città moderna. "La Pescheria" è un caratteristico quartiere del centro storico. Qui si incontrano vari esempi di arte: il duomo edificato nel XI secolo, poi ristrutturato nel '500 e nel '700. All'interno troviamo una fonte battesimale con base zoomorfa ed il quadro della Madonna di Capocolonna o Madonna Nera, oggetto di devozione.La chiesa di S. Chiara è sorta su un monastero del '400. All'interno troviamo degli affreschi del 1700 e un pavimento in maiolica napoletana. La chiesa barocca di San Giuseppe, o "chiesa dei nobili", dove oltre all'imponente portone di ingresso in legno troviamo due sculture lignee risalenti alla fine del 1600.La città "nuova" si snoda sull'asse viario di via Cutro che parte dalla centralissima piazza Pitagora fino ad arrivare a "Vescovatello" e poi sulla "SS.106 Jonica". La più recente espansione della città ha inizio alla fine degli anni '80 con la creazione del quartiere "Tufolo". Dalla fine degli anni '90, con una serie di alti e bassi, Crotone continua ad espandersi. A sud della città si sono sviluppati i quartieri di Fondo Farina e Poggio Pudano. Molti di questi nuovi quartieri però risultano isolati dal centro città e l'insieme dei servizi erogati (strade ampie, trasporti pubblici, allacciamento alla rete fognaria, centri di aggregazione e ritrovo) spesso carenti. Il tessuto imprenditoriale è quasi assente in questa zona che assume una tipologia prevalentemente residenziale. A causa della conformazione territoriale (colline argillose che "dividono" letteralmente in due la città) si è soliti definire la nuova zona che si estende a partire dal vasto quartiere Tufolo fino a Fondo Farina e Poggio Pudano "Crotone 2"; strutture importanti presenti il "PalaKrò" (palazzetto sportivo polivalente), la nuova caserma dei Vigili del Fuoco e da poco (2008) la struttura di rilevanza regionale della Croce Rossa Italiana.Il tratto di via "Cristoforo Colombo" è stato ultimato nel 2002 ed è subito divenuto il centro della vita notturna del crotonese, soprattutto nella stagione estiva (dopo le 20 è isola pedonale chiusa al traffico). Da qui si accede facilmente al "porticciolo" turistico.Di più recente riqualificazione è il tratto di costa che prende il nome di lungomare Gramsci'".TrasportiCrotone è servita dall'Aeroporto S. Anna di Crotone, un piccolo aeroporto servito dal 07/12/2009 dalla Cai-Alitalia con voli giornalieri per Roma Fiumicino e Milano Linate, oltre che dalla compagnia Danube Wings con 3 voli settimanali per Bologna, che almeno nelle intenzioni dovrebbe sopperire alle gravi carenze infrastrutturali. Pur facendo registrare anno dopo anno un notevole incremento di utenti, specie nel periodo estivo, stenta a decollare. È stata anche inaugurata la nuova stazione aeroportuale e la nuova torre di controllo, sono stati moltiplicati i collegamenti con il resto della penisola e stabilizzate le tariffe.La rete ferroviaria è obsoleta e i collegamenti interregionali scarsi; la via di comunicazione più importante è la "'"Strada Statale 106".La 106 fa parte delle categorie di superstrade a scorrimento lento e presenta una sola corsia per senso di marcia; da decenni ormai si discute circa la realizzazione di un'arteria a scorrimento veloce o addirittura di un' autostrada.Infine, il porto commerciale di Crotone è, quello di Gioia Tauro (nell'autorità portuale del quale rientra), il più grande della Calabria, una serie di interventi previsti nel triennio 2009-2011 dovrebbero rinverdire le sorti dello scalo.Sport risultati e avvenimentiStrutture sportive pubblicheEconomiaDeve la sua espansione demografica agli investimenti che portarono qui gli insediamenti dei colossi della chimica come Montedison, poi Enichem, tanto da diventare il polo industriale calabrese.Tuttavia alla fine degli anni '80 la crisi del settore portò alla chiusura degli stabilimenti, e anche se l'area industriale venne riconvertita, tutt'ora non si raggiungono i livelli dell'epoca. In seguito all'alluvione del 1996 venne creata la Datel su iniziativa del governo Prodi e dell'imprenditore Abramo che adesso a distanza di alcuni anni conta circa 2.000 impiegati.CulturaMuseiBibliotecheScuole pubblicheGiornalismoEmittenti televisiveEmittenti radiofonicheTestate giornalistiche provincialiRedazioni giornalistiche provincialiRicorrenze, feste e fiere religioseManifestazioni musicaliTurismoAree di interesse ambientaleAree ed edifici di interesse storico e archeologicoPiazze e vie importanti nel centro storicoEdifici religiosi nel centro storicoPersonalità legate a CrotoneAmministrazioneElezioni amministrative del 2006NoteVoci correlateBibliografiaAltri progettiCollegamenti esterniCrotone|Comuni della provincia di CrotoneCittà della Magna Grecia e della Sicilia grecaCittà romane in ItaliaCrotone
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http://it.wikipedia.org/wiki/Uno_e_Trino
Uno e Trino."'Uno e trino"' (1995) è un romanzo scritto da Tullio Solenghi.Questo libro è stato scritto in seguito allo scioglimento del Trio, avvenuto nel 1994, e racconta l'intera esperienza del Trio formato, oltre che da Solenghi stesso, da Anna Marchesini e Massimo Lopez.L'autore segue un ordine cronologico, partendo dalla propria esperienza giovanile al Teatro di Genova, fino all'incontro (separatamente) con gli altri due componenti del Trio.Da qui inizia il racconto delle numerose esperienze televisive, radiofoniche e teatrali insieme, a partire da Helzapoppin Radiodue (1982) fino a I promessi sposi (1990).Il libro offre numerosi racconti delle esperienze del Trio, intervallati dai "copioni" dei più famosi sketch del Trio: il Telequiz con Massimo Lopez nelle vesti di Mike Bongiorno, il processo per l'omicidio in casa Smith, l'imitazione di San Remo che causò tante polemiche al Festival di Sanremo 1989...Un discreto spazio all'interno del libro è dedicato al racconto della vicenda dello sketch su Reagan e Khomeini. Lo sketch incriminato, proposto dal Trio a Fantastico 7, vedeva Massimo Lopez nei panni di Ronald Reagan, Solenghi in quelli dell'Ayatollah Khomeini con un improbabile accento toscano e la Marchesini nel ruolo della madre di Khomeini, la sora Khomeines. In seguito a questo sketch l'Iran accusò l'Italia di vilipendio e Solenghi stesso ricevette minacce di morte.Il libro lascia spazio anche a qualche confessione personale dei tre componenti del Trio, e si conclude con una riflessione personale di Solenghi sullo scioglimento del Trio.Romanzi italianiRomanzi autobiografici
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http://it.wikipedia.org/wiki/Llanelli
Llanelli.Llanelli'" è una città del Regno Unito, in Galles; situata nella contea del Carmarthenshire nella zona dell'estuario del fiume Loughor, si trova a circa 16 km di distanza da Swansea e a circa 19 km da Carmarthen, il capoluogo della contea.La città è circondata da piccoli villaggi e comunità che compongono il distretto rurale di Llanelli.Llanelli è gemellata dal 1989 con il comune francese di Agen.StoriaIn "cymraeg" Llanelli significa "Chiesa di sant'Elli"; il nome della città deriva, infatti, dal villaggio sorto a seguito dell'edificazione della chiesa intitolata a tale santo.Il primo censimento della popolazione fu compiuto nel 1801 e attestò la presenza di 2.972 abitanti.Lo sviluppo della cittadina avvenne tra il XVIII e il XIX secolo grazie allo sfruttamento delle miniere di carbone della zona e alla nascita di industrie specializzate nella lavorazione dello stagno (produzione della latta) e dell'acciaio.SportLa città ha una solida tradizione rugbistica; attualmente hanno sede nella città due importanti squadre: gli Scarlets e il Llanelli RFC.Entrambe disputano le proprie partite allo Stradey Park.A livello calcistico figura altresì la squadra di calcio del Llanelli AFC che gioca nella Welsh Premier League, il massimo campionato gallese di calcio.Cittadini illustriCollegamenti esterniCittà del GallesLlanelli
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http://it.wikipedia.org/wiki/Lancia_D20
Lancia D20.La Lancia D20'" è un'automobile da competizione realizzata dalla casa torinese Lancia nel 1953.Il contestoNell'immediato dopoguerra, appena insediato ai vertici dell'azienda di famiglia, l'ingegner Gianni Lancia mostra un particolare interesse per le competizioni automobilistiche, differenziandosi in questo dal padre - l'indimenticato Vincenzo- che, dopo aver partecipato con successo in prima persona al volante di vetture Fiat alle prime corse automobilistiche di inizio secolo, una volta trasformatosi in costruttore non ambisce a che le sue vetture si affermino agonisticamente.Subito dopo la presentazione del modello Aurelia - che, specialmente nella versione coupé "B20" sembra particolarmente adatto all’uopo - l'ingegnere decide di scendere in campo nell'agone sportivo: in una prima fase (1951) in casa Lancia ci si accontenta di “assistere” i clienti che desiderano partecipare alle corse più importanti, poi (1952) si scende in campo “ufficialmente” con le Aurelia B20 appositamente allestite e preparate, dopodiché si pensa di cimentarsi nelle corse con un prodotto specificatamente progettato, che debutta nel 1953.Nasce così, a cavallo tra il 1952 ed il 1953, il modello D20, che molti inizialmente definiscono un po’ troppo semplicisticamente e frettolosamente come “Aurelia 2900”. In realtà non si tratta di una ennesima versione dell'Aurelia (che, nell'eventualità, avrebbe dovuto essere contrassegnata dalla sigla con la lettera “B” come in uso in quegli anni alla Lancia) ma di un prodotto, sempre progettato dal celebre Vittorio Jano, che, pur derivato dall'Aurelia, si differenziava per non poche particolarità tecniche.Storia ed evoluzioneDal momento della decisione di realizzare questa vettura da competizione e quello del debutto agonistico (25 aprile 1953) pare sia intercorso un anno abbondante. I progettisti che affiancano Vittorio Jano rispondono ai nomi di Ettore Zaccone Mina (specializzato in motoristica), di Francesco Faleo (telaistica), di Mattei (prove motori) e di Luigi Bosco (trasmissione). Nel primo semestre del 1952 viene realizzato un primo motore (tipo B110) avente una cilindrata di 2494 cmc ed erogante oltre 180 HP, che però evidentemente non soddisfa appieno e che viene presto accantonato in favore di una unità più potente. Il motore – sempre un 6 cilindri a V di 60° - che equipaggia la D20 sfiora infatti i tre litri di cilindrata (il motore è pressoché “quadro” nel senso che le misure di alesaggio e di corsa sono quasi identiche, ovvero mm 86 ed 85 rispettivamente) e supera i 215 HP a 6500 giri al minuto. Caratteristiche peculiari del motore sono: quattro alberi a camme in testa, doppia accensione, alimentazione a mezzo di tre carburatori doppio corpo. Le sospensioni sono a quattro ruote indipendenti: avantreno a balestra trasversale e bracci oscillanti, retrotreno a trapezi e balestra trasversale. Dal punto di vista estetico, la D20 si presenta come un filante ed elegante coupé dovuto alla matita di Pininfarina.Poiché Gianni Lancia punta decisamente a far partecipare la sua Casa torinese al Campionato del Mondo Vetture Sport (istituito proprio nel 1953) è evidente che la D20 non può che rappresentare una sorta di trampolino di lancio sperimentale, trattandosi di un modello con potenza non sufficiente a contrastare le marche più blasonate (Ferrari in primis). Quattro delle undici “D20” messe in cantiere vengono trasformate in corso d'opera nel nuovo tipo D23 spider, destinato a far da ponte tra la D20 e la D24, la vettura destinata a diventare famosa per la vittoria alla Carrera Messicana ed a dimostrarsi davvero in grado di competere ad armi pari con le migliori Ferrari, Alfa Romeo, Jaguar ed Aston Martin.Caratteristiche tecnicheL'attività sportivaLe berlinette D20 prendono parte, in poco più di due mesi (tra il 25 aprile ed il 5 luglio del 1953) a sette competizioni: i risultati, se pur non mirabolanti, sono comunque di tutto rispetto, dal momento che annoverano due vittorie assolute (alla cronoscalata Palermo-Monte Pellegrino e soprattutto alla Targa Florio), una piazza d'onore (Coppa della Consuma) ed un terzo posto alla massacrante Mille Miglia (che, da sé, vale quanto una vittoria in una gara "normale"). Sfortunate invece le trasferte all'estero, con i ritiri alla "24 ore" di Le Mans e ad Oporto."'Italia, 1953, 25/26 aprile, XX Mille Miglia'"La berlinetta D20 esordisce alla XX edizione della Mille Miglia, che si svolge sul tradizionale percorso Brescia-Roma-Brescia (Km 1512) tra il 25 ed il 26 aprile. Al “via” di questa classicissima corsa italiana, si contano cinque berlinette: quattro di esse sono “vere” D20, munite del motore da 3 litri, mentre la quinta è una sorta di “ibrido”, essendo munita del motore “quadro” sperimentale da 2,5 litri. Le quattro D20-3 litri vengono affidate alle mani esperte di Clemente Biondetti, Felice Bonetto, Umberto Maglioli e Piero Taruffi (investito dalla qualifica di “capo-squadra”), mentre la D20-2,5 litri è destinata a Franco Bornigia. Maglioli e Taruffi, oltre al Bornigia, sono costretti al ritiro per guasti meccanici, mentre Bonetto conclude la gara in un'ottima terza posizione assoluta e Biondetti è ottavo. Ma non si può evitare di rimarcare come “la volpe d’argento” (questa l’affettuoso nomignolo affibbiato a Taruffi) abbia condotto una fase iniziale di assoluto rilievo, transitando al controllo di Verona in seconda posizione, alle spalle dell'Alfa Romeo Disco Volante di Consalvo Sanesi ma davanti alle numerose Ferrari e, persino, all'Alfa Romeo del “campionissimo” Juan Manuel Fangio. A metà corsa (ovvero al passaggio dalla capitale) la situazione di classifica vede Bonetto al 5° posto (preceduto da Karl Kling, Juan Manuel Fangio, Giannino Marzotto e Giovanni Bracco) con Maglioli 7° e Biondetti 12°. Poi, sul passo della Futa, Maglioli accusa un irreparabile guasto al differenziale ed è costretto ad abbandonare, mentre Biondetti rinviene fortissimo ma un guasto lo costringe a compiere gli ultimi chilometri al rallentatore (addirittura spingendo a forza di braccia, assieme al coequiper Barovero, la vettura) e finisce ottavo.Questa la classifica finale (primi 10) della corsa (percorso totale Km 1512,000):1.[#547] Marzotto Giannino/Crosara Marco (Ferrari 340MM spider) 10h37’19” (Km/h 142,346)2.[#602] Fangio Juan Manuel/Sala Giulio (Alfa Romeo 6C3000CM coupé) 10h49’03”"'3.[#606] Bonetto Felice/Peruzzi U. (Lancia D20 coupé) 11h07’40”4.[#608] Cole Tom/Vandelli Mario (Ferrari 340MM spider) 11h20’39”5.[#611] Parnell Reginald/Klementaski Louis (Aston Martin DB3 spider) 11h32’43”6.[#525] Giletti Emilio/Bertocchi Guarino (Maserati A6GCS/53 spider) 11h38’42”7.[#546] Anselmi Enrico/Maggio Luigi (Lancia Aurelia B20-2500 coupé) 11h41’07”8.[#616] Biondetti Clemente/Barovero E. (Lancia D20 coupé) 11h49’49”9.[#633] Cabianca Giulio/Roghi Gianfranco (Ferrari 250MM spider) 11h51’39”10.[#512] Mantovani Sergio/Palazzi R. (Maserati A6GCS/53 spider) 11h51’56”Italia, 1953, 10 maggio, Palermo-Monte Pellegrino'"Scesa in Sicilia per la disputa della Targa Florio in calendario il 14 maggio, la Lancia pensa bene di iscrivere una D20 alla cronoscalata del Monte Pellegrino (Palermo), che si disputa 4 giorni prima, domenica 10 maggio, su un percorso di 8750 metri. L'idea non è malvagia, dal momento che Umberto Maglioli (pilota designato a guidare la macchina lungo le rampe del monte palermitano) si aggiudica la vittoria assoluta. Incerta la partecipazione della D20 con motore da 2,5 litri: al 5° posto assoluto troviamo infatti Franco Bornigia su Lancia 2500: potrebbe trattarsi di una normale Aurelia B20 oppure della D20 ibrida utilizzata alla Mille Miglia due settimane prima.Questa la classifica finale (primi 10) della corsa (percorso Km 8,750):"'1.[#130] Maglioli Umberto (Lancia D20 coupé) 5’47”4/5, media Km/h 90,569'"2.[#122] Bordonaro Luigi (Ferrari 212 spider) 5’55”2/53.[#114] Grimaldi Enzo (Osca 1100 spider) 6’09”4/54.[#---] Pucci Antonio (Lancia Aurelia B20-2500 coupé) 6’14”5.[#---] Bornigia Franco (Lancia D20-2500 coupé) 6’17”4/56.[#---] Sebasti Scalera Sandro (Alfa Romeo 1900 TI berlina) 6’29”7.[#---] Musmeci Nicola ((Alfa Romeo 1900 TI berlina) 6’29”2/58.[#---] Donato Francesco (Ferrari 166) 6’34”4/59.[#---] Piccolo Mario (Nardi Danese-Bmw 750 spider) 6’37”10.[#---] Casales Giovanni (Cisitalia 202) 6’43”"'Italia, 1953, 14 maggio, XXXVII Targa Florio'"Anche se un incidente alla vigilia della gara che mette fuori uso la D20 di Felice Bonetto potrebbe avere le sembianze di presagio negativo per la Lancia, così non sarà e, delle tre D20 regolarmente presentatesi al “via” (affidate a Giovanni Bracco, Umberto Maglioli e Piero Taruffi), una sola riuscirà a tagliare il traguardo, ma si aggiudicherà la vittoria assoluta, grazie anche all'abilità del suo pilota, Umberto Maglioli. Piero Taruffi, dal canto suo, compie una gara tutta d'attacco (tanto è vero che segna il giro più veloce della giornata) e transita in testa sino al settimo degli otto giri in programma, finendo però per uscire di strada proprio all'ultimo giro. La terza vettura, quella di Bracco, compie una gara più regolare ma è comunque costretta al ritiro per un incidente avvenuto nel corso del 4° giro.Questa la classifica finale (primi 10) della corsa (percorso, 8 giri per totali Km 576,000):"'1.[#76] Maglioli Umberto (Lancia D20 coupé) 7h08’35”4/5, media Km/h 80,635'"2.[#98] Giletti Emilio (Maserati A6GCS/53 spider) 7h10’15”3.[#66] Mantovani Sergio/Fangio Juan Manuel (Maserati A6GCS/53 spider) 7h13’43”4.[#62] Valenzano Luigi (Lancia Aurelia B20-2500 coupé) 7h18’47”2/55.[#64] Bordoni Franco (Gordini 23S spider) 7h19’26”6.[#70] Cabianca Giulio (Ferrari 250 MM) 7h27’01”3/57.[#48] Bornigia Mario (Lancia Aurelia B20-2500 coupé) 7h29’11”8.[#50] Bonomi Roberto (Ferrari 225S) 7h35’18”9.[#22] Stagnoli Antonio (Ferrari 225S) 7h37’24”4/510.[#72] Pucci Antonio (Lancia Aurelia B20-2500 coupé) 7h39’25”Giro più veloce: il 7° di Taruffi Piero (Lancia D20 coupé) in 49’37” alla media di km/h 87,067"'Francia, 1953, 13/14 giugno, XXI “24 Ore” di Le Mans'"Decisamente sfortunata la “spedizione” oltralpe della Lancia per la ventunesima edizione della celeberrima “24 Ore” francese. Per l’occasione, la Casa torinese prepara 4 vetture, riducendone la cilindrata a 2693 cm3 e munendole di compressore Roots. Così modificati, i motori raggiungono una potenza di 240 HP (contro i 217 del motore 3 litri ad alimentazione atmosferica) che dovrebbe consentire alla vettura di superare i 230 km/h di velocità massima. Malgrado la meticolosa anche se un po' affrettata preparazione e l'utilizzo di piloti di provata capacità ed esperienza, la corsa ha un esito veramente disastroso per i nostri colori e nessuna delle 4 Lancia che si allineano al “via” riesce a vedere la bandiera a scacchi. Ma non solo: queste Lancia sovralimentate mostrano il loro limite anche nelle prestazioni velocistiche, dal momento che mai appaiono in grado di battersi con le varie Jaguar, Ferrari, Alfa Romeo, Cunningham e Gordini. A titolo di curiosità si può riferire che, sul rettilineo delle Hunaudiéres, la D20 più veloce viene cronometrata alla velocità di km/h 219,647, un valore dunque in assoluto solamente “discreto”.Per la cronaca, questa la sequenza dei ritiri:alla VI ora, dopo 65 giri, si ritira, causa un guasto allo spinterogeno, la D20 #32 di Felice Bonetto/Luigi Valenzano; alla XII ora, dopo 119 giri, è la volta della # 30 (Piero Taruffi/Umberto Maglioli) che accusa un guasto alla dinamo. Trascorrono circa 6 ore quando, alla diciottesima ora, cede la guarnizione della testata alla D20 #31 di Robert Manzon/Louis Chiron. Infine, pare a seguito di incidente (altre fonti parlano invece di problemi di motore), alla XXI ora (212 giri) esce di scena anche l’ultima D20 superstite, la #63 di Froilan Gonzales/Clemente Biondetti."'Portogallo, 1953, 20 giugno, III Gran Premio del Portogallo'"Una settimana dopo la disfatta di Le Mans, un'altra pesante sconfitta attende la squadra Lancia. La località dello scontro è sul circuito cittadino di Oporto, dove è in programma il locale Gran Premio, aperto alle vetture del gruppo sport. Partono tre D20 (Piero Taruffi, col #10, Felice Bonetto, col #12, e Robert Manzon col #14) ma, anche stavolta, nessuna di loro riesce a portare a termine la gara: Taruffi esce di strada, mentre Bonetto e Manzon vengono fermati da avarie meccaniche. C'è però da dire che in questa corsa, quanto meno, le D20 si dimostrano più competitive, al punto che Felice Bonetto è in testa quando, a 5 giri dalla fine, viene messo KO da un irreparabile guasto al motore.Ma in casa Lancia si sta correndo rapidamente ai ripari, predisponendo l'erede naturale della D20, lo spider D23, destinato a debuttare a Monza il 29 giugno."'Italia, 1953, 29 giugno, VI Gran Premio dell'Autodromo di Monza'"In questa corsa monzese, che vede il debutto della erede spider D23, la berlinetta D20 disputa la sua ultima gara in circuito. È ancora una volta una prestazione non troppo soddisfacente, che relega la berlinetta (affidata a Robert Manzon) al 13° posto nella “prima manche” e che si conclude con un ritiro per bloccaggio del motore nella “seconda manche”. Ma ormai gli occhi e le attenzioni sono puntate sulla nuova D23.Questa, comunque, la classifica (completa) relativa alla prima manche (35 giri, pari a Km 220,500):1.[#12] Villoresi Luigi (Ferrari 250 MM coupé) 1h15’36”3/10, media Km/h 174,9882.[# 4] Bonetto Felice (Lancia D23 spider) 1h15’44”7/105.[#---] Castellotti Eugenio (Ferrari) 1h16’52”8/10 a 1 giro6.[#---] Casella Salvatore (Gordini) 1h17’43” a 1 giro7.[#---] Bordoni Franco (Gordini) 1h15’41” a 2 giri8.[#---] Piotti Luigi (Ferrari) 1h15’59”7/10 a 2 giri9.[#---] Bonomi Roberto (Ferrari) 1h16’31”3/10 a 2 giri10.[#---] Scotti Piero (Ferrari) 1h15’37”9/10 a 3 giri11.[#---] Stagnoli Antonio (Ferrari) 1h15’38”2/10 a 3 giri12.[#---] Giletti Emilio (Maserati A6GCS/53 spider) 1h15’41”7/10 a 3 giri"'13.[# 6] Manzon Robert (Lancia D20 coupé) 1h15’42”4/10 a 3 giri'"14.[#---] Simon Yvonne (Ferrari 166 spider) 1h15’49”8/10 a 8 giri"'Italia, 1953, 5 luglio, XVI Coppa della Consuma'"Il 5 luglio 1953 segna la data dell’ultima apparizione in corsa di una berlinetta D20. L'occasione è fornita, in quel di Firenze, dalla corsa in salita lungo le rampe che conducono da Pontassieve al Passo della Consuma. Nella fattispecie, la pensionanda berlinetta è affidata a Clemente Biondetti, che compie un'ottima prova classificandosi secondo assoluto alle spalle della barchetta “3 litri” Ferrari di Piero Scotti.Questa la classifica finale (primi 10) della corsa (percorso Km 12,500):1.[#142] Scotti Piero (Ferrari 3000 spider) 7’56”3/5, media Km/h 94,418"'2.[#140] Biondetti Clemente (Lancia D20 coupé) 8’14”4/53.[#---] Piodi Roberto (Lancia Aurelia B20-2500 coupé) 8’21”2/54.[#---] Bona Plinio (Lancia Aurelia B20-2500 coupé) 8’27”1/55.[#---] Cornacchia Franco (Ferrari 212) 8’36”1/56.[#---] Terigi Aldo (Ermini-Fiat 1100) 8’46”2/57.[#---] Brandi Attilio (Ermini-Fiat 1100) 8’49”2/58.[#---] Contini Ettore (Lancia Aurelia B20-2500 coupé) 9’00”4/59.[#---] Puma Ugo (Ermini-Fiat 1100) 9’01”1/510.[#---] Soldaini Piero (Alfa Romeo 1900 Sprint) 9’14”.Vetture Lancia da competizione
7,623,547
http://www.odealvino.com/primi/risotto-allo-champagne-e-scampi.html
Il risotto allo champagne e scampi sicuramente non è una ricetta da tutti i giorni ma con l’avvicinarsi delle feste natalizie si può iniziare a pensare a preparare qualche piatto speciale e questo calza a pennello, così come la variante risotto allo champagne con caviale.
2,577,981
http://it.wikipedia.org/wiki/Landn%C3%A1mab%C3%B3k
Landnámabók.Una pagina di un manoscritto in pergamena del "Landnámabók", conservato nell'Istituto Árni Magnússon di Reykjavík, Islanda.Il Landnámabók'" (che in islandese significa "Libro dell'Insediamento"), spesso abbreviato in Landnáma'", è un manoscritto anonimo medievale islandese che descrive in dettaglio la colonizzazione dell'Islanda da parte dei Vichinghi nel IX e nel X secolo. Esso è una delle prime opere della letteratura islandese, ed è la fonte più preziosa esistente (insieme all"'Íslendingabók") sull'Epoca della Colonizzazione islandese (874-930).Il "Landnámabók" comincia con il primo insediamento nella baia di Reykjavík di Ingólfr Arnarson, che reclamò tutta la terra circostante (la penisola oggi chiamata Reykjanes) fino ai fiumi Ölfusá, Öxará e Brynjudalsá. Poi il manoscritto passa a descrivere i discendenti dei coloni originari e gli eventi più importanti della storia delle varie famiglie durante il XII secolo: più di 3000 persone e di 1400 insediamenti vengono menzionati; il "Landnámabók" elenca anche i nomi dei 435 uomini ritenuti i coloni iniziali, collocandone la maggior parte nelle zone settentrionale e sud-occidentale dell'isola. Il "Landnámabók" rimane un'importantissima fonte, oltre che sulla storia, anche sulla genealogia della popolazione islandese.Tre sono le versioni originali del "Landnámabók" sopravvissute fino a noi:Altre due versioni del "Landnámabók", compilate in età moderna, sono giunte a noi:Collegamenti esterniOpere letterarie islandesiStoria dell'IslandaLandnámabók
854,945
http://it.wikipedia.org/wiki/Selezione_di_calcio_della_Citt%C3%A0_del_Vaticano
Selezione di calcio della Città del Vaticano.La Selezione di calcio dei dipendenti vaticani'", erroneamente identificata come "Nazionale", è la selezione fra i dipendenti vaticani che militano nel campionato interno composto da una decina di squadre, in rappresentanza di diversi dicasteri ed uffici della Città del Vaticano. Il Vaticano non è membro né della Federazione calcistica internazionale, la FIFA né dell'UEFA e come tale non partecipa alle qualificazioni per la Coppa del Mondo o il Campionato Europeo.Come detto la squadra è formata da dipendenti di vari dicasteri ed uffici vaticani, quali ad esempio i Musei Vaticani, le Poste Vaticane, i Servizi Tecnici, i Servizi Economici, la Radio Vaticana, il Governatorato, l'Osservatore Romano, la Guardia Svizzera e la Gendarmeria, tanto per citare quelli più conosciuti, per finire con altri numerosi uffici meno conosciuti ma non meno importanti.La conduzione amatoriale e dopolavoristica di tutta la squadra nonché gli impegni del peculiare lavoro svolto, permettono solo di poter giocare poche e rare partite.Gli unici incontri internazionali di cui si hanno prove certe sono stati il pareggio 0-0 contro Monaco il 23 novembre 2002, un pareggio sempre 0-0 con una rappresentativa di San Marino, tre vittorie con rappresentative della diocesi di Limburg e una recente vittoria per 5-1 contro il SV Vollmond, un club svizzero, in un match disputato nel 2006 al "Campo Cardinale F. Spellman" di Roma nei pressi del Vaticano.Considerato che lo Stato della Città del Vaticano è troppo piccolo per ospitare un campo da calcio, lo "stadio di casa" è situato fuori dei suoi confini.Collegamenti esterniCalcio in VaticanoNazionali e selezioni calcistiche non affiliate alla FIFA|VaticanoVatican City national football team
1,176,652
http://it.wikipedia.org/wiki/Peugeot_Type_163
Peugeot Type 163.La Type 163'" era un'autovettura di fascia media prodotta tra il 1919 ed il 1924 dalla Casa automobilistica francese Peugeot.ProfiloLa Type 163 fu presentata nel 1919 per affiancare ed in seguito sostituire la Type 159, anch'essa introdotta nel 1919 per risollevare le sorti della Casa francese dopo la cris post-bellica. La Type 159 riuscì solo in parte, poiché dal punto di vista tecnico la vettura era già obsoleta in partenza: le prestazioni erano scarse e la concorrenza offriva vetture più moderne.Perciò, la Peugeot affiancò alla Type 159 subito un'altra vettura più moderna, la Type 163. Rispetto alla sfortunata "sorella", la Type 163 era di dimensioni più compatte (3.5 m di lunghezza) ed era equipaggiata con un motore a 4 cilindri da 1435 cc di cilindrata, in grado di spingere la vettura ad una velocità massima di 65 km/h. La distribuzione era ad albero a camme laterale, mentrel'alimentazione era a carburatore Solex. Il cambio era a 4 marce. L'impianto frenante si avvaleva unicamente di freni a tamburo sul retrotreno.La vettura raccolse da subito un gran successo, anche per il fatto di essersi resa disponibile in più varianti di carrozzeria, la più diffusa delle quali era la torpedo. Erano presenti però anche esemplari con carrozzeria limousine, coupé e addirittura furgonata. La gamma era quindi piuttosto vasta,ma ciò non impedì alla Casa di introdurre ulteriori varianti. Nel 1921 furono infatti lanciate la "'Type 163 B'" e la "'Type 163 BS'", di impostazione sportiveggiante. Nel 1922 arrivò anche la "'Type 163 BR, dotata di un motore di cilindrata leggermente aumentata (1480 cc) e nel 1923 la Type 163 BS fu tolta di produzione per lasciare il posto alla Type 163 BRS, prodotta fino al 1924 in appena 4 esemplari. Il 1924 fu l'anno in cui l'intera gamma della Type 163 fu tolta di produzione.Voci correlateAltri progettiCollegamenti esterniAutomobili Peugeot|Type 163Peugeot Type 163
2,407,927
http://it.wikipedia.org/wiki/D%27Addario
D'Addario.La D'Addario'" è una casa produttrice di corde per strumenti musicali, soprattutto per chitarre.Attualmente la sua sede è a Farmingdale, nello stato di New York. Oltre a produrre e a vendere le sue corde, che sono tra le più diffuse al mondo, con diversi tipi, sotto il suo marchio, produce anche corde OEM per altre case impegnate nella produzione di strumenti musicali. La D'Addario produce e distribuisce anche altri accessori musicali tramite alcune divisioni, come la "'Planet Waves'" (che si occupa di cavi per chitarre elettriche e altri accessori), la "'Evans'" (che si occupa di drumhead) e infine la "'Rico'" (che si occupa di ance e legni.)StoriaLa famiglia D'Addario aveva origini Italiane e proveniva dal piccolo paese di Salle, in provincia di Pescara. Un documento di battesimo del 1680 menziona un Donato D'Addario produttore di corde musicali. All'epoca, le corde erano prodotte con viscere di pecora o di maiale, e la loro produzione comportava un notevole lavoro.Dopo un terremoto, avvenuto nel 1905, due cognati, "'Rocco'" e "'Carmine D'Addario, emigrarono in America, più precisamente a Queens, per tentare di espandere il loro mercato, importando e vendendo le corde prodotte dalla loro famiglia a Salle. Intorno al 1918, Rocco ritornò a Salle, e Carmine (o Charles), cominciò a produrre della corde in un piccolo negozio dietro la casa di famiglia. Il processo di lavorazione delle corde, ancora prodotte con viscere di maiale, cominciò ad impegnare tutta la famiglia.La chitarra cominciò a diffondersi nella prima metà del XX Secolo, e, negli anni trenta, la famiglia D'Addario cominciò a produrre delle corde per questo strumento, sotto ordinazione di solisti o di case produttrici di chitarre.La nascita del nylon durante la seconda guerra mondiale, grazie alla DuPont, produsse un grande cambiamento nel business della famiglia. Ricevuti dei campioni di nylon dalla DuPont, la famiglia D'Addario cominciò immediatamente a condurre degli esperimenti su questo nuovo materiale, consultando i suoi clienti abituali durante la produzione delle corde.Tra la fine degli anni 40 e l'inizio degli anni 50 (soprattutto dopo la nascita del Rock'n'Roll) la popolarità raggiunta dalle chitarre classiche con corde di nylon cominciò a barcollare davanti alle chitarre con corde di metallo. Diversi componenti della famiglia, soprattutto i più giovani, volevano espandere il loro mercato anche sulle corde di metallo, ma Charles era ancora piuttosto riluttante per investire su una impresa che considerava ancora incerta: non voleva mettere a rischio il business della famiglia. Nel 1956, una nuova compagnia, (la Archaic Musical String Mfg Co.) cominciò a produrre le corde di metallo, gestita dal figlio di Charles, John D'Addario Sr. La compagnia produsse queste corde per le più importanti case produttrici di chitarre del tempo, ovvero Gretsch, D'Angelico, Martin e Guild. Nel 1962 le due compagnie si fusero in un'unica casa sotto il nome Darco.La chitarra diventò lo strumento più utilizzato negli Stati Uniti, e la Darco divenne più importante introducendo diverse innovazioni nella produzione di corde per chitarre.Alla fine degli anni 60 Darco venne contattata dalla Martin Guitars in merito ad una fusione per mettere insieme risorse e buoni risultati durante lo sviluppo. Mentre questa fusione dava ottimi risultati ad entrambe le compagnie, dal 1974, la famiglia D'Addario decise di vendere le corde sotto il loro nome: così nacque la J. D'Addario & Company Corporation. Darco è un marchio utilizzato ancora oggi dalla Martin Guitar Company.Originariamente nato da Lynbrook, nei pressi di New York, il business continuò ad espandersi e nel 1994 venne scelta la sede a Farmingdale, sempre nei pressi di New York. La compagnia è gestita ed è ancora oggi di proprietà della famiglia D'Addario, con i suoi 13 componenti. Attualmente i dipendenti sono circa 900.Costruttori di strumenti musicaliD'Addario
1,279,848
http://it.wikipedia.org/wiki/Strada_statale_421_dei_Laghi_di_Molveno_e_Tenno
Strada statale 421 dei Laghi di Molveno e Tenno.La strada statale 421 dei Laghi di Molveno e Tenno è una strada statale italiana che connette la Val di Non al Lago di Garda passando per le Valli Giudicarie con un percorso tipicamente montano. Ha origine dalla strada statale 43 della Val di Non a Vigo Anaunia (fraz. di Ton (TN)in località Rocchetta e termina Riva del Garda innestandosi nella strada statale 45 bis Gardesana Occidentale.La strada attraversa gli abitati di Andalo e Molveno, importanti centri turistici estivi ed invernali (comprensorio della Paganella), costeggia la sponda orientale del Lago di Molveno, discende nelle Valli Giudicarie dove interseca in località Ponte Arche (Fraz. di Bleggio Inferiore) la strada statale 237 del Caffaro. A questo punto la strada risale verso il Passo del Ballino e ridiscende verso il Lago di Garda, passando prima per il Lago di Tenno.In seguito al Decreto Legislativo 2 settembre 1997, n° 320, dal 1 luglio 1998, la gestione delle strade statali nei tratti in trentino è passata dall'ANAS alla Provincia Autonoma di Trento mantenendo la classificazione e la sigla di statale (SS).Strade statali italiane| 421Provincia di TrentoTrasporti a TrentoTrasporti in Trentino-Alto Adige
1,733,599
http://it.wikipedia.org/wiki/Motomondiale_1993
Motomondiale 1993.La stagione 1993 è stata la quarantacinquesima del Motomondiale.Due novità nella stagione: vanno a punti i primi quindici classificati, mentre i sidecar vedono il loro campionato svolgersi solo parzialmente insieme alle altre classi (3 delle 8 gare si svolgono in concomitanza di gare del Campionato del Mondo Superbike).In 500 la stagione fu segnata dal tragico incidente accaduto a Wayne Rainey al GP d'Italia a Misano: il pilota americano cadde poco dopo aver preso la testa della gara, riportando diverse lesioni alla spina dorsale che lo costringeranno per tutto il resto della vita su una sedia a rotelle. Il titolo andrà a Kevin Schwantz, che riportò la Suzuki all'iride dopo undici stagioni.Nella 250, vittoria di misura per il giapponese Tetsuya Harada su Loris Capirossi, in una stagione che aveva visto la morte del pilota giapponese Noboyuki Wakai, durante il GP di Spagna a Jerez, a causa di uno scontro avvenuto durante le prove del sabato con un tifoso italiano che stava attraversando la corsia dei box.In 125 fu il pilota privato tedesco Dirk Raudies in sella ad una Honda a conquistare il titolo con nove vittorie sulle quattordici gare in programma.Nei sidecar, sesto titolo per Rolf Biland, sempre in coppia con Kurt Waltisperg.Gran PremiClassifica finale Classe 500PilotiCostruttoriClassifica finale Classe 250PilotiCostruttoriClassifica finale Classe 125PilotiCostruttoriLa stagione dei sidecarClassifica finale sidecarVoci correlateNoteAltri progettiCollegamenti esterniStagioni del motomondiale| 1993Serie e competizioni motoristiche nel 19931993 Grand Prix motorcycle racing season
1,394,231
http://it.wikipedia.org/wiki/Extatosoma_tiaratum
Extatosoma tiaratum.L'insetto foglia secca ("'Extatosoma tiaratum"' Macleay, 1826), è un insetto della famiglia dei Phasmatidae, ordine dei Fasmidi, diffuso in Australia, ove è conosciuto come "Macleay's spectre" ("Fantasma di Macleay").TassonomiaAttualmente ci sono due sottospecie descritte:MorfologiaIl capo presenta un paio di antenne, ricche di peli sensoriali, un paio di occhi composti e degli ocelli tra i due. L'apparato boccale è di tipo masticatore, adatto ad una dieta fillofaga.Presenta un marcato dimorfismo sessuale: la femmina, grossa e lunga fino a 15 cm, è brachittera, mentre il maschio, sottile e slanciato, lungo fino a 10 cm, ha ali posteriori atte al volo. La livrea è di colore notevolmente variabile dal marrone, i più comuni, al verde, arancione, rossastro. Alcuni esemplari hanno una colorazione bianco-screziata simile a quella dei licheni. Tanto per il colore quanto per la forma, le zampe di questo insetto somigliano a foglie secche. Il tegumento è inoltre ornato da piccole spine sul capo, sul corpo e sulle zampe e appendici a forma di foglia sulle zampe e sull'addome.Le neanidi di 1a età, nere con il capo rosso, mimano l'aspetto della formica tropicale "Leptomyrmex darlingtoni". Alla muta successiva la colorazione cambia, somigliando a quella che avranno da adulti.Diffusione"Extatosoma tiaratum" è diffuso nel nord dell'Australia e nella Nuova Guinea.AbitudiniÈ un insetto fitofago: nel suo habitat naturale si ciba prevalentemente di foglie di eucalipto, ma in cattività può alimentarsi anche a spese di rovi ed altre rosacee.Le uova, grosse, quasi sferiche, del diametro di circa 5 mm, riproducono le sembianze del seme di un'acacia. Questa somiglianza inganna le formiche che, dopo averle raccolte, le depositano all'interno del formicaio che fungerà da incubatrice. Schiudono in 4-5 mesi se fecondate, 6-7 se non fecondate (partenogenesi telitoca, nasceranno solo femmine). La femmina ne depone fino a 400. Lo sviluppo delle ninfe dura circa 6 mesi in tutto e passa attraverso 6-7 mute.GalleriaBibliografiaAltri progettiCollegamenti esterniFasmoideiExtatosoma tiaratum
7,224,114
http://www.autoblog.it/post/1375/foto-e-dati-ufficiali-vw-golf-gt/9
sono d’accordo con Alessandro su molti punti riguardo al confronto italia-germania. E’piuttosto ovvio che l’Italia esca sconfitta dal match, per un sacco di (buoni) motivi (sociali, storici, politici, ecc ecc…) che non sto a ricordare altrimenti dovrei pubblicare la nuova “Encarta” del decadentismo italiano dell’ultimo trentennio (trentacinquennio và…).Io sono nato e ho vissuto all’estero per 13 anni, proprio a casa del nemico.. cioè in Germania e conosco la mentalità e il modo di vivere del popolo tedesco. Da come parli (Alessandro) non sembri giovanissmo (non ti offendere, non voglio dire che sei vecchio ma soltanto che credo che tu appartenga più o meno alla generazione che ha vissuto l’era automobilistica dalla fine degli anni settanta fino ad oggi, e che ha quindi una visione culturale e storica dell’automobile più ampia rispetto alla gioventù di oggi), e mi pare che tu conosca i meccanismi che hanno portato alla rovina l’industria dell’automobile italiana. Ora (e arrivo al punto..), trovo più che giustificato il tuo filogermanismo (la bmw è superiore alla 159 e alle alfa in generale, siamo d’accordo) e apprezzo molto la tua competenza; l’unica cosa che non condivido con te - e con gli italiani in generale- è questa forma di accanimento disfattista, questo propendere ad occhi chiusi verso tutto ciò che non è italiano. Ormai è costume diffuso parlare male in italia di tutto ciò che produciamo, e nel campo automobilistico in particolar modo non c’è alcuna pietà; dai tempi della DC che ha distrutto l’economia italiana a oggi, l’italia ha provato, attraverso svariati fallimenti nonchè clamorosi sbagli, di rinascere, e di rilanciare la propria immagine automobilistica ( e non ). Oggi siamo in una fase di transizione,e abbiamo ancora molta strada da fare; il problema non è tecnologico (abbiamo inventato più noi che gli altri alla fine..), il problema vero sono le “teste”: l’italiano è un sognatore, è uno a cui piace “vivere” e divertirsi, a cui piace il bello (l’italia è il regno dell’arte, della moda , dell’estetica in generale) a scapito a volte della qualità e della durata. Quanti ne conosco che mangiano ragni e cipolla a pranzo e vanno in giro firmati e hanno il macchinone nel garage; l’italiano è cosi e più vai verso il sud più spesso la voglia di “cazzeggiare” sale e quella di lavorare diminuisce. Ma l’Italia è bella perchè è cosi, varia, colorata, difettosa, sporca, e tutto quello che vuoi ecc ecc. Da bambino, in Germania, osservavo i tedeschi e mi rendevo conto di quanto fossero diversi da noi. Li trovavo più seri, senza molto senso dell’umorismo, molto “quadrati”, lavoratori ma onestamente con poco gusto estetico generale (salvo che per la musica) e anche un pò noiosi. Dove si rideva c’era sempre un italiano.Stranamente, la mia passione per le auto mi portò ad accostare spesso le auto tedesche all’idea che mi ero fatto dei tedeschi in generale e a riconoscervi i tratti principali: affidabilità, solidità, prevedibilità, lentezza, mancanza di creatività ecc ecc.. faccio qualche esempio:se tolgo 4 eccezioni : le 911 ( e la 928 meravigliosa..), la 635 csi(disegnata comunque da un italiano..), il maggiolino e la mercedes 300 sl gullwing, non ricordo molti disegni degni di nota; la maggior parte delle auto + commerciali somigliavano a scatole o sottomarini. i motori erano a carbone per molti marchi , vedi VW, audi, mercedes (quante ne ho viste di mercedes 240d con 60 cv con la roulotte attaccata che fondevano sugli appennini l’estate mentre le vecchie Alfa avevano spesso a parità di cilindrata 40 cv di più e sembravano volare (anni settanta circa).; è vero che dovevi cambiare la marmitta ogni 5000 km, ma la filosofia italiana era meglio un giorno da leoni che cento da pecora: in altre parole ci farò meno km che con un audi 2000 a benzina con 70 cv che - per forza di cose dato che ha il motore di un gruppo elettrogeno e fa almeno 1,500,000 di km..- ma mi diverto un pò e se si rompe sti ca****. Non faccio l’elenco di tutte le auto italiane meravigliose, piccole e grandi e di tutte le belle tedesche e straniere in generale firmate sempre dagli stessi italiani ( aston martin (vedi zagato), bmw dal csl 3.5 del 70 tutte italiane fino ai mostri di Bangle (scusa ma non trovo altri appellativi, solo la 5 e la 3 si salvano, e il z4 così così..), le mercedes (la serie w 124 splendida era di Sacco, italiano..), la prima golf di giugiaro ecc ecc. E’ vero che oggi con i chiari di luna che incombono c’è più poco spazio per i “romanticismi” e la gente compra ciò che “vale” (salvo per il caso dei suv secondo me che sono solo trend e americanismo), ma è anche vero che se l’italia è affondata è anche grazie alla “stupidità” degli italiani, noto popolo di gregari che comprano tutti ciò che va di moda e che viene da fuori. I difetti negli anni settanta ce li avevano le tedesche quanti le italiane, negli ottanta abbiamo iniziato a perdere colpi, e poi il naufragio. Spesso i motivi per cui si comprava tedesco erano fondati, spesso no e alla fine ci hanno fregato. Io ho avuto macchine tedesche e italiane e, oltre a costare molto meno, le italiane non mi hanno mai dato tutte queste delusioni che in Italia sembrano all’ordine del giorno (ho avuto una tema td che ha fatto 10 volte il giro del mondo, cioè 450000 km e non ho mai aperto il cofano, avevo un’ alfetta 2.0 che volava rispetto alle tedesche, ho avuto la mitica audi 80, quella che ha contribuito al 90% insiem alla golf ad instaurare “l’audismo” italiano e il germanismo in generale, ho avuto mercedes, bmw, opel,ecc ecc. La cosa più “amara” per me da digerire in fondo, quando si parla delle italiane, al di là delle prestazioni inferiori rispetto alle concorrenti e a qualche trovata teconologica (spesso inutile del resto solo…) è l’esistenza di un pregiudizio che permane e che ci sta rovinando. L’A3 (classica scarsa originalità tedesca e qualità anche se un pò rumorosa di motore.. - ma le macchine che si smontano non ci sono più e di solito ogni 5 anni di media la gente la cambia, non ci si deve invecchiare dentro, a che servirà tutta questa “eternità”, mah..vabbè, a noi forse piace pensare che ci dovremo andare in giro per 40 anni), la serie 1 bmw (migliori motori e tecnologie del mondo ma di profilo sembra uno scarpone..), le mercedes tutte uguali e motori tronfi(..) e le banali golf ecc sono le preferite oggi e l’importante è prendere parte alla collettività filoteutonica. Io ai 30000 euro di una banale A3 (6000 euro di sovraprezzo almeno rispetto al prodotto) magari forse preferirei un’alfa gt (award per il migliore design automobilistico del 2003 a detroit), un’auto meno rivendibile ma secondo me molto bella, non il solito sottomarino indistruttibile tedesco ma l’italian style che fa, nonostante le critiche, ancora girare qualcuno per strada senza dover spendere 200000 euro e che, chiacchiere da bar a parte, tutti questi problemi non li da, anzi a quanto ne so vanno benissimo e sono anche divertenti da guidare e ben rifinite dentro; con l’a3 ormai sei un numero, come con la 120d (35000 con gli accessori, qualità si ma il prezzo è da matti!..) ecc ecc.E chi se ne frega se quello c’ha 10 cv di più, se la sua varrà tra 5 anni 2000 euro di più, alla fine ho comprato col cuore italiano per una volta e non con la testa di un tedesco o di un giapponese…Scusate la lunghezza del mio messaggio. Sono d’accordo con te Alesandro sul fatto che oggi siamo indietro ma vorrei anche far riflettere un pò su ciò che accade e su quanto a volte siamo condizionati, per non dire plagiati, dal trend, dalle speculazioni e perdiamo la nostrà identità. Chi scrive è uno che è stato all’estero tanti anni e a cui dispiace profondamente vedere umiliare sempre più spesso l’italia dagli italiani. Dovremmo essere orgogliosi di essere italiani, parola di chi ha visto e toccato ciò che c’è fuori; purtroppo per noi l’erba del vicino è sempre più verde.. svegliatevi!(non sarò un pò troppo nazionalista ora? …sembro Ciampi!..;-))) CiaoNoi cuciniamo bene e loro fanno belle macchine? ora forse si (fanno belle macchine e buone), ma non è sempre stato così; anche i tedeschi hanno partorito aborti in passato e qualche volta sabagliano anche ora, l’unica differenza è che se una macchina tedesca ha un problema, anche notevole, si fa finta di niente e non si punta troppo il dito; qualche esempio recente : le mercedes 270 cdi tutte con problemi elettronici (mio cugino lavora alla mercedes e mi dice che i proprietari di quelle macchine bestemmiano dalla mattina alla sera), le TT che non tenevano la strada, Le classe A che cappottavano, le golf IV con 150 cv che spaccavano le testate e poi i motori li hanno passati ai parenti poveri della seat (vedi la leon 150 cv tdi), le vecchie a3 che spaccavano le turbine, le centraline delle a4 e delle passat che andavano in tilt, il cruscotto della classe C che scricchiola ovunque ( e ne avrei altre da citare a proposito di rumori e delle plastiche che si smontano degli interni..), una grande quantita di bmw m3 modello E46 (quasi tutta la prima produzione, primo e secondo anno, comprese quelle di due miei amici- e colgo l’occasione per segnalare questa cosa a chi avesse una m3 e46, fate controllare il numero di telaio da un concesionario e vedete se rientra tra quelle difettose) che hanno i cuscinetti di banco sbagliati che si rompono e se vai a fare il tagliando ti devono smontare tutto il motore oppure (opzione possibile) ti tolgono 25 cavalli tramite centralina per evitare di spaccare tutto ecc ecc). Se una fiat o un’alfa fa uno scricchilino all’interno la si manda al patibolo immediatamente (mi chiedo come doveva essere divertente cappottare dentro una classe A che non faceva un minimo rumorino dentro, che classe però! enjoy the silence..).Che l’italiana è inferiore alle tedesche lo dico pure io (leggi bene i miei post). Si continuano a fare paragoni inutili in Italia tra auto che non possono ancora essere messe a confronto, tipo la bmw serie3 e la 159 (e i giornali ne sono i primi colpevoli quando arrivano con degli slogan ridicoli del tipo “Ecco l’anti bmw ecc ecc”, ma quale anti bmw dico io che il 320d basta a rompere il c**o a una 159 con 200 cv! per non parlare poi di altri particolari..).La bmw ha un mercato a dir poco 10 volte superiore rispetto a quello del gruppo fiat, grazie ad una gamma di veicoli molto ampia che arriva fino alle grandi berline di grossa cilindrata che hanno conquistato il mercato americano e quello giapponese(settore sconosciuto in italia tranne per il timido tentativo della maserati quattroporte - sempre molto più affascinante a livello di design che un serie 7 o una a8 e non dire il contrario per favore altrimenti cambio cittadinanza..) l’Alfa non è all’altezza di una bmw, c’è poco da fare, e non ci sono i soldi in Italia (e gli stipendi pure..) per fare cose migliori (il governo si è mangiato tutto, e la gente non paga le tasse). Magari dovrebbero paragonarla alle francesi o tutt’al più alle opel o alle ford, per evitare le solite figuracce e per non leggere i soliti post chilometrici di chi fa ancora dei paragoni a livello di tecnologia e qualità. Comunque, Supercar, la gt non mi sembra un’auto da sfigato e nemmeno il suo prezzo lo è, e rimane la coupè più venduta in italia.. guardati i forum stranieri, piace a tutti, mancano solo motori meno commerciali (ho avuto in prova una gt per una settimana questa estate e posso dire che a livello di telaio e sensazioni di guida è molto meglio di svariate tedesche, ha un impianto stereo meraviglioso e degli interni molto belli (unica nota stonata la plancia identica alla 147..), nonchè un motore silenzioso (il diesel) che offre anche buone prestazioni. Mi ha fatto piacere notare che parcheggiandola nelle città italiane (non sono andato a Kiev o in India in vacanza, ma in posti di mare italiani), catturava gli sguardi dei passanti , italiani e stranieri, cosa improbabile da ripetere con un’a3 o a4 o una serie 1..(..e se mi è concesso questa estate ho rimorchiato molto meglio con quella che con l’ A3 - volevo dirlo..;-) risparmiatemi i commenti però!… Dove possiamo batterli ora (molte fiat e tutte le lancia escluse) è solo nel design, e l’audi e la bmw, per quanto ne so, non hanno mai preso dei premi per il design per due anni consecutivi su un’ auto del settore della gt. .Per finire ripeto (così evito fraintendimenti), l’auto italiana soccombe ancora (ferrari esclusa) e lo farà per chissà quanti anni ancora..ma quel poco di buono (POCO) riconosciamoglielo almeno.
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http://www.motorsportblog.it/post/8835/gp-ditalia-la-sessione-di-qualifiche-vista-dalla-ferrari
“La gara -aggiunge il team principal di Maranello- sarà dura e difficile, contro avversari molto forti, fra i quali non è ormai più una sorpresa la Force India. Le scelte strategiche potranno essere diverse da pilota a pilota e sarà fondamentale sfruttare al meglio ogni opportunità. Il nostro obiettivo è quello di fare il massimo dei punti per consolidare il terzo posto nella classifica Costruttori, ma ci farebbe molto piacere poter dare una bella soddisfazione a tutti i nostri tifosi nella gara di casa“.Fisichella non sembra deluso: “Tutto sommato sono abbastanza soddisfatto, anche se mi rendo conto che il quattordicesimo posto sulla griglia di partenza non è un risultato all’altezza della Ferrari. Venerdì ho fatto il mio debutto alla guida della F60 e nella terza sessione di libere, a causa di un mio errore, ho perso del tempo prezioso per preparare le qualifiche, andando a sbattere contro le barriere di protezione. Voglio ringraziare tutti i meccanici che hanno fatto un lavoro fantastico nel sistemare la macchina per le prove ufficiali. Ero un po’ teso prima delle prove, perché sapevo di non avere ancora la necessaria confidenza con la vettura. Purtroppo in Q2 non sono mai riuscito a fare un giro perfetto e non ce l’ho fatta ad entrare in Q3: un peccato, perché il potenziale c’era, ma domani (oggi, ndr.) c’è tempo e modo per fare comunque una bella corsa, magari cercando di guadagnare subito in partenza qualche posizione grazie al Kers“.E’ andata meglio a Raikkonen: “E’ stata una delle migliori qualifiche dell’anno e speriamo che le cose in gara possano andare ancora meglio. Sono contento di questo risultato, per la squadra e per i nostri tifosi. La macchina non è ancora perfetta, ma è comunque buona. Sapevamo che lo scoglio più duro lo avremmo affrontato in Q2, perché poi la momoposto con benzina a bordo è sempre molto competitiva: è stata comunque una sorpresa positiva il suo comportamento nell’ultima sessione. Sono fiducioso per domani (oggi, ndr.): in partenza non sarà così facile guadagnare tante posizioni come a Spa, perché ci sono altre vetture dotate di Kers vicino a me ma, se tutto andrà bene, potremo lottare per un posto sul podio“.Chris Dyer è ottimista: “Prima di tutto voglio fare i complimenti a Giancarlo. Dopo l’incidente della mattinata aveva davanti a sé un compito non facile in qualifica ed essere comunque riuscito ad ottenere il quattordicesimo posto è un buon modo di iniziare la sua carriera in Ferrari. I complimenti vanno estesi anche a tutti i meccanici, che hanno fatto un grande lavoro riparando la vettura in tempi brevissimi. Kimi ha fatto una bellissima qualifica, soprattutto in Q3. Magari diversi piloti che sono alle sue spalle hanno più benzina di lui e ciò significa che dovremo cercare di sfruttare al meglio le prime fasi della corsa per guadagnare terreno. Venerdì abbiamo visto che il ritmo di gara è buono e penso che potremo lottare per un posto sul podio“.La prestazione di Raikonen con la sua Ferrari è molto buona sopratutto alla luce dei pesi dichiarati dalla Fia riguardo alle vetture qualificate,la Rossa ha infatti 8,5 kg in più di benzina di Hamilton e 7 kg in più di Sutil,il che significa rispettivamete 4 e 3 giri in pù nel primo stint di gara.Inoltre pare che la Ferrari sia stata veramente consistente sul passo gara stando ai long run del venerdi quindi considerato che in partenza anche grazie al kers Raikonen è sempre velocissimo non dovrebbe faticar a guadagnar il 2 posto subito,dopo di che deve perdere il meno possibile da Hamilton per far valere i suoi 4 giri in piu alla prima sosta e sopravanzarlo.Attenzione però anche a Kovaleinen che è 4 con ben 30 kh di benzina in piu,farà una sosta sola occhio!Quanto a Fisichella,dovra cercar di fare una sostasola una buona partenza,credo non sia impossibile fare il 7/8 postoSalve, avrei una critica costruttiva per i gestori di questo blog…su questo blog per parlare di tema rally italiano vengono date solo notizie sui risultati della Abarth tralasciando completamente gli altri, i risultati del Wrc vengono dati con una giornata di ritardo quando spesso si conoscono quelli della giornata sucessiva e le uniche notizie extra gara sono quelle su Loeb che potrebbe passare alla Toro Rosso, noto poi che le notizie di Formula Uno che date sono un copia incolla generale da quelle del televideo e sito della Mediaset, quindi ormai se voglio sapere qualcosa faccio prima ad accendere la tv…inoltre viene la barba lunga perchè ogni settimana di corse di formula uno dopo le qualifiche o la gara c’è sempre il solito post: le qualifiche viste dall’interno o la gara vista dall’interno e poi dall’esterno, ma non trovate cose più coinvolgenti o curiosità da scrivere? spero riusciate a migliorare anche perchè è bello avere un punto di riferimento per tutte le notizie automobilistiche….
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http://it.wikipedia.org/wiki/Altare_%28costellazione%29
Altare (costellazione).L'Altare (in latino Ara'"; l'abbreviazione standard coincide con il nome stesso) è una piccola ma relativamente appariscente costellazione dell'emisfero sud. Non è visibile da quasi tutta l'Europa, mentre le sue stelle principali sono tutte visibili a sud dei 30°N; nonostante non abbia stelle particolarmente luminose, è individuabile con estrema facilità proprio a sud della "coda" dello Scorpione.CaratteristicheLa stella, celebre perché possiede un sistema planetario con quattro pianeti confermati.L'Altare è una costellazione caratteristica dei cieli del sud; gran parte di essa giace sulla Via Lattea, in un campo molto brillante; la scia luminosa ne attraversa il lato nordoccidentale, ma il chiarore diffuso è visibile in una notte buia anche su quasi tutta la costellazione. Di conseguenza sono presenti ricchi campi stellari e associazioni di stelle.La costellazione si presenta come una sorta di "farfalla" a sud della coda dello Scorpione; le sue stelle principali sono di terza magnitudine. La stella più brillante della costellazione, presenta una magnitudine apparente da Terra pari a 2,84. La è una stella doppia.La costellazione diventa ben visibile per un osservatore posto a sud del venticinquesimo parallelo nord. Si individua con facilità, a sud dello Scorpione, per via di una concatenazione di stelle di terza magnitudine, disposte in senso nord-sud. Due di queste stelle formano un coppia apparente molto larga e ben osservabile ad occhio nudo, dai colori contrastanti: si tratta delle e.A causa della precessione degli equinozi, la costellazione era ben visibile dalle latitudini mediterranee all'epoca dei Romani e soprattutto dei Greci; fu infatti elencata da Tolomeo.Stelle principaliTra le altre, la stella giallo-arancione (di classe spettrale G3IV-V) è la prima stella attorno alla quale, secondo dati osservativi, esiste un sistema planetario che ospiti dei pianeti rocciosi.Stelle doppieLa costellazione è ricca di stelle doppie, alcune delle quali sono alla portata di piccoli strumenti amatoriali.Stelle variabiliGrazie alla presenza dei campi stellari della Via Lattea, nell'Altare sono note diverse centinaia di stelle variabili.La più appariscente è, la stella doppia che è anche variabile a eclisse: essa oscilla fra le magnitudini 5,66 e 6,18 in poco più di tre giorni e le sue variazioni possono essere apprezzate con facilità con un binocolo, se si paragona la sua luminosità ad altre stelle di quinta grandezza vicine. Un'altra variabile a eclisse con ampie escursioni è la, che varia fra la sesta e la settima grandezza in quattro giorni e mezzo.Fra le numerose Mireidi la più brillante è la, che quando è al massimo è di settima magnitudine e può essere scorta anche con un piccolo binocolo, mentre quando è al minimo diventa invisibile anche in un telescopio di media potenza. ha una luminosità simile alla precedente in fase di massimo.Oggetti del profondo cieloNGC 6397, un brillante ammasso globulare nella costellazione dell'Altare.L'estremità nordoccidentale dell'Altare è attraversata dalla Via Lattea in un suo tratto molto ricco; ciò fa sì che la costellazione contenga diversi ammassi aperti, alcuni dei quali facilmente osservabili anche con un binocolo.NGC 6193 è il più brillante di essi: è avvolto in una tenue nebulosità e contiene stelle a partire dalla settima magnitudine, fra le quali spicca una stella doppia di facile risoluzione. A nord-est di quest'ammasso si trova il piccolo ma ricco NGC 6204, ben risolvibile con un piccolo telescopio, che contiene decine di stelle dal colore marcatamente azzurro; è circondato da uno campo galattico molto ricco di stelle.Nella costellazione sono presenti pure alcuni ammassi globulari; il più brillante di questi è NGC 6397: si trova a 7200 anni luce dal Sole, ed è fra quelli più vicini al sistema solare, nonché uno dei più brillanti dell'intera volta celeste. Si può scorgere anche con un piccolo binocolo, in cui appare come una macchia molto tenue e circolare, dai bordi sfumati. Un altro ammasso globulare brillante è NGC 6352, posto nella parte più meridionale della costellazione, sul confine con l'Uccello del Paradiso.Sistemi planetariL'Altare contiene il sistema planetario di, uno dei più estesi conosciuti: sono infatti noti quattro pianeti, di cui due sarebbero dei giganti gassosi, mentre due potrebbero essere delle Super Terre, dunque pianeti rocciosi di grande massa, posti sulle orbite più interne. La stella madre è una nana gialla molto simile al Sole, sia come massa che come luminosità, che sono leggermente superiori.Altre stelle, fra cui una nana rossa sono note in questa costellazione per avere un pianeta orbitante attorno ad esse.StoriaLe stelle di questa costellazione facevano una volta parte del Centauro e del Lupo, ma ne sono state separate con l'interposizione del Regolo in epoche più recenti.MitologiaGli altari fanno spesso la loro comparsa nella leggenda greca, poiché gli eroi non facevano che offrire sacrifici agli dèi, quindi non deve sorprendere se ne troviamo uno fra le stelle. Ma questo è un altare speciale, poiché secondo Eratostene e Manilio è quello davanti al quale gli dèi pronunciarono solenni promesse di aiuto reciproco prima di intraprendere la lotta contro i Titani. Quella lotta costituì uno degli eventi più importanti della mitologia greca.A quel tempo Crono, uno dei dodici Titani, governava sull'Universo. Crono aveva privato del trono suo padre, Urano, ma c'era una profezia che diceva che a sua volta sarebbe stato deposto da uno dei suoi figli. Nel disperato tentativo di impedire alla profezia di avverarsi, Crono se li inghiottiva non appena nascevano; lo fece con Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone, tutti destinati a divenire dèi e dee. Venne il momento che sua moglie, Rea, non sopportò più di vedere altri suoi figli fare quella fine. Depose di nascosto l'ultimo nato, Zeus, in una grotta del Monte Ditte a Creta e al suo posto diede a Crono da inghiottire una pietra, dicendogli che era il neonato Zeus.La costellazione dell'Altare illustrata da Hevelius.A Creta, Zeus crebbe sano e salvo. Quando divenne adulto ritornò nel palazzo paterno e costrinse Crono a vomitare i bambini che aveva ingoiati, che si presentarono nel loro aspetto di dèi e dee belli e cresciuti. Zeus e i suoi fratelli dèi prepararono quindi un altare e su quello giurarono di spodestare il cattivo Crono e gli altri Titani.La lotta fra i Titani, guidati da Atlante sul monte Othrys e gli dèi al comando di Zeus sul Monte Olimpo, infuriò per dieci anni. Per superare la situazione di stallo, la Madre Terra (Gea) suggerì a Zeus di liberare i fratelli brutti dei Titani, che Crono aveva imprigionati nelle caverne senza luce del Tartaro, la regione più profonda del Mondo dell'Oltretomba. C'erano due gruppi di fratelli, i Centimano (giganti dalle cento mani) e i Ciclopi che avevano un solo occhio, ed entrambi volevano vendicarsi di Crono. Zeus riuscì ad arrivare nel Tartaro, liberò quelle creature mostruose e chiese loro di unirsi a lui nella lotta che infuriava nel mondo sopra di loro. Felici per la ritrovata e inattesa libertà, i Ciclopi si misero al lavoro per aiutare gli dèi. Crearono un elmo che lo rendesse invisibile per Ade, un tridente per Poseidone e, soprattutto, la folgore per Zeus. Con queste nuove armi e i loro mostruosi alleati gli dèi sgominarono i Titani.Dopo la vittoria, essi suddivisero l'Universo giocando a dadi. Poseidone divenne il padrone del mare, ad Ade toccò l'oltretomba, e a Zeus il cielo. Il loro altare divenne la costellazione dell'Altare che Zeus sistemò in cielo a perenne gratitudine per la loro vittoria sui Titani.I Greci consideravano l'Altare come presagio di tempeste in mare. Secondo Arato di Soli, se la costellazione dell'Altare era visibile mentre altre stelle erano coperte dalle nuvole, i marinai potevano aspettarsi burrasche da sud.Originariamente i Greci raffigurarono l'Altare con il fumo che da esso dipartiva diretto verso nord, ma a partire dall'atlante di Johann Bayer del 1603 esso è stato descritto con la parte superiore rivolta a sud. Altri atlanti rappresentano l'Altare come quello su cui il Centauro è sul punto di sacrificare il Lupo.NoteBibliografiaAltri progettiCollegamenti esterniCostellazioniAra (constellation)
2,662,488
http://it.wikipedia.org/wiki/Nu1_Arae
Nu1 Arae.Nu1 Arae'" ("'HD 161783) è una stella bianco-azzurra nella sequenza principale di magnitudine 5,71 situata nella costellazione dell'Altare. Dista 824 anni luce dal sistema solare.OsservazioneSi tratta di una stella situata nell'emisfero celeste australe. La sua posizione è fortemente australe e ciò comporta che la stella sia osservabile prevalentemente dall'emisfero sud, dove si presenta circumpolare anche da gran parte delle regioni temperate; dall'emisfero nord la sua visibilità è invece limitata alle regioni temperate inferiori e alla fascia tropicale. La sua magnitudine pari a 5,7 la pone al limite della visibilità ad occhio nudo, pertanto per essere osservata senza l'ausilio di strumenti occorre un cielo limpido e possibilmente senza Luna.Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra maggio e settembre; nell'emisfero sud è visibile anche per gran parte della primavera, grazie alla declinazione boreale della stella, mentre nell'emisfero sud può essere osservata limitatamente durante i mesi estivi boreali.Caratteristiche fisicheLa stella è una bianco-azzurra nella sequenza principale; possiede una magnitudine assoluta di -1,3 e la sua velocità radiale negativa indica che la stella si sta avvicinando al sistema solare.Sistema stellareHD 161783 è un sistema stellare formato da due componenti. La componente principale A è una stella di magnitudine 5,71. La componente B è di magnitudine 9,0, separata da 12,3 secondi d'arco da A e con angolo di posizione di 269 gradi.Voci correlateCollegamenti esterniStelle di classe spettrale BStelle bianco-azzurre di sequenza principaleNu¹ Arae
2,714,581
http://it.wikipedia.org/wiki/HD_44891
HD 44891.HD 44891 è una stella gigante arancione di magnitudine 6,25 situata nella costellazione del Cane Maggiore. Dista 1576 anni luce dal sistema solare.OsservazioneSi tratta di una stella situata nell'emisfero celeste australe; grazie alla sua posizione non fortemente australe, può essere osservata dalla gran parte delle regioni della Terra, sebbene gli osservatori dell'emisfero sud siano più avvantaggiati. Nei pressi dell'Antartide appare circumpolare, mentre resta sempre invisibile solo in prossimità del circolo polare artico. Essendo di magnitudine pari a 6,2, non è osservabile ad occhio nudo; per poterla scorgere è sufficiente comunque anche un binocolo di piccole dimensioni, a patto di avere a disposizione un cielo buio.Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e maggio; da entrambi gli emisferi il periodo di visibilità rimane indicativamente lo stesso, grazie alla posizione della stella non lontana dall'equatore celeste.Voci correlateCollegamenti esterniStelle di classe spettrale K
7,814,294
http://www.tvblog.it/user/miclin
Login:miclin Karma:-8 Nome Completo:miclin Sito web: Registrato dal:2008-04-14 13:52:58 Commenti scritti:5 Segnalazioni inviate:0 Descrizione:(-9 punti) (0 commenti)2 anni e 4 mesi fa(0 punti) (0 commenti)2 anni e 4 mesi fa(0 punti) (0 commenti)2 anni e 4 mesi fa(-1 punto) (0 commenti)maranna…io ho detto che lui non ha mai fatto una esibizione perfetta…mai….sta in quella scuola solo per pietà!il vincitore dovrebbe essere già a metà strada…e quindi marco non dovrebbe vincere perchè lui di canto ne sa quanto me!2 anni e 4 mesi fa(0 punti) (0 commenti)2 anni e 4 mesi faVedi tutti i commenti di miclin.Le ultime segnalazioni di miclin:Vedi tutte le segnalazioni miclin.I Cesaroni 4L'Isola dei Famosi 7La Pupa e il Secchione 2Ascolti Tv Giovedì 2 settembre 2010: Il peccato e la vergogna con 5,7 mln (28,53%) batte Montalbano in replica. Il Tg La7 di Mentana vola all'8,38% (814)Ascolti Tv Mercoledì 1 settembre 2010: esordio boom per Il peccato e la vergogna al 27,01% e 5,6 mln, I Promessi Sposi all'11%, record per Velone. I provini di X Factor 4 al 12% (794)Ascolti Tv Martedì 31 agosto 2010: vince Un medico in famiglia 6 (17,21%, 21,33%) su Sbirri (17,45%). Tg La7 con Mentana tiene il 6,64%, Da Da Da vola a 6 mln (553)Ascolti Tv Lunedì 30 agosto 2010: Boom per per il Tg La7 con Enrico Mentana al 7,3% e 1,5 mln. In prime time pareggio tra SuperQuark e Juno, bene Castle e Chuck (349)Ascolti Tv Domenica 29 agosto 2010: in 4,5 mln per la Moto GP (21,36% sugli ind., 24,63% sul target comm.le). Un medico in famiglia 6 al 13,7% e al 18,8%, F1 al 47,27% (324)Ascolti Tv Venerdì 27 agosto 2010: l'Inter perde in campo ma stravince in tv con 5 mln. Dirty Dancing al 16,86%, Alisa al 22%. Paperissima Sprint al 10%, il Tg5 al 18,7% (230)Ti lascio una canzone: Antonella Clerici si allontana dal mercoledì e Il peccato e la vergogna. Nuova collocazione, sabato vs la De Filippi (220)Amici 10: Steve La Chance fuori perché... vendeva Amici? (161)Ti lascio una canzone e C'è Posta per te si sfidano da venerdì 10 settembre (115)X Factor 4 cerca la rissa tra Elio e la Tatangelo (che già piange e litiga con la D'Abbraccio) (110)Ascolti Tv Martedì 31 agosto 2010: vince Un medico in famiglia 6 (17,21%, 21,33%) su Sbirri (17,45%). Tg La7 con Mentana tiene il 6,64%, Da Da Da vola a 6 mlntvblog è un supplemento alla testata Blogo.it registrata presso il Tribunale di Milano n. 487/06, P. IVA 04699900967. Contatti, chi siamo© 2004-2010 Blogo.it, alcuni diritti riservati sotto licenza Creative Commons.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Wetback
Operazione Wetback.L'operazione Wetback fu un'iniziativa compiuta nel 1954 dal Servizio di Immigrazione Naturalizzazione degli Stati Uniti (INS'" - Immigration and Nauturalization Service) con lo scopo di deportare circa un milione di immigrati illegali dal sud-ovest degli Stati Uniti. Si rivolse soprattutto agli irregolari messicani, chiamati volgarmente "'wetbacks'".StoriaIl crescente numero di immigrati messicani spinse il presidente Dwight D. Eisenhower ad nominare presidente dell'INS il suo vecchio amico generale Joseph Swing. Secondo l'Attorney General Herbert Brownell Jr., Eisenhower vedeva nell'immigrazione illegale un problema di estrema urgenza, fin dagli inizi del suo mandato. In una lettera al senatore William Fulbright, Eisenhower citava un articolo del "New York Times" che recitava, "il numero di immigranti illegali provenienti dal Messico, i cosiddetti "wetbacks" (termine che deriva dalla via preferenziale seguita dagli immigranti messicani attraverso il Rio Grande) che raggiunge il livello di più di un milione di casi all'anno è stato accompagnato da un singolare rilassamento negli standard etici, dagli agricoltori che sfruttano questo contrabbando di lavoratori sino ai più alti livelli del governo federale."L'operazione fu ideata ispirandosi a un programma (la Mexican Repatriation) messo in atto durante la Grande Depressione per spingere i cittadini messicani a ritornare in Messico, a causa della pessima situazione economica negli Stati Uniti.L'operazione Wetback in praticaL'iniziativa ebbe inizio in California ed Arizona ed impegnò 1.075 agenti di frontiera, insieme alle polizie locali e statali. Si trattò di un'operazione molto aggressiva, arrivando a rastrellamenti nei quartieri abitati da ispano-americani ed a controlli casuali di persone con "aspetto messicano", perdipiù in una zona dove vivevano molti nativi americani e molti ispanici nativi.. 750 agenti si occuparono delle aree agricole, con l'obbiettivo di effettuare 1.000 arresti ogni giorno. Per la fine di luglio, più di 50.000 immigrati furono catturati nei due stati. Si disse che circa 488.000 immigranti illegali abbiano abbandonato volontariamente il paese per paura di essere fermati. A settembre, 80.000 persone erano state prese in custodia in Texas, mentre l'INS stimava che da 500.000 a 700.000 immigrati avessero lasciato lo stato volontariamente. Per scoraggiare i rientri, i treni e gli autobus si fermavano molto all'interno dei confini del Messico prima di rilasciare gli arrestati. Decine di migliaia di persone furono deportate via mare con due navi, la "Emancipation" e la "Mercurio". Le navi percorrevano anche 800 km da Port Isabel nel Texas fino a Veracruz. In certi casi furono percorsi più di 1.000 miglia marittime. Il trasporto via mare terminò quando sette deportati si gettarono dalla "Mercurio" e annegarono, provocando un ammutinamento che portò a proteste pubbliche in Messico.NoteBibliografiaCollegamenti esterniStoria degli Stati UnitiPolitica degli Stati UnitiOperation Wetback
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http://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_presidenziali_argentine_del_1999
Elezioni presidenziali argentine del 1999.Le elezioni presidenziali dell'Argentina 1999'" si sono svolte domenica 24 ottobre 1999 per scegliere il nuovo Presidente della Repubblica che governerà per il periodo 1999-2003 e che succederà al peronista di centro-destra Carlos Menem. Menem a seguito di una riforma costituzionale approvata nel 1994 ha potuto partecipare alle elezioni presidenziali del 1995 occasione in cui venne rieletto ma non ha potuto candidarsi a queste elezioni.Il candidato della coalizione di centro-sinistra Fernando de la Rúa ha ottenuto un'amplia vittoria e quindi non è stato necessario ricorrere al ballottaggio. I principali contendenti di De la Rúa erano Eduardo Duhalde, peronista, del Partito Giustizialista e Domingo Cavallo, ex ministro dell'Economia di Menem, candidato dell'Acción por la República di orientamento conservatore.Contesto delle elezioniLa presidenza di Carlos Menem si è conclusa con una forte recessione economica ed un aumento della povertà dopo un periodo di generale benessere economico diffuso. La popolarità del Presidente era calata notevolmente a causa anche di scandali di corruzione e di clientelismo che ha messo in difficoltà anche il suo partito. Il Partito Giustizialista con Menem ha subito una svolta a destra, inusuale per un partito che si è sembre definito di "centro solidarista orientato a sinistra" e critico nei confronti della politica neoliberista e a favore della presenza dello stato nell'economia. Il PJ inoltre è entrato nell'Internazionale Democratica Centrista e nell'Unione Democratica Internazionale, quest'ultima raggruppa i partiti della destra internazionale mentre la prima i partiti democristiani. Questa svolta ha creato diverse perplessità all'interno del peronismo e nel 1995 in occasione delle elezioni l'ala sinistra si è scissa dal partito ed ha fondato il FREPASO (Fronte per un Paese Solidario) ma riuscirà a conquistare consensi solo dall'elettorato dell'Unione Civica Radicale, lo storico partito di centro socialdemocratico che durante la presidenza di Menem si è posto alla sinistra del PJ.Dopo il cosiddetto "miracolo argentino" il paese si trova in forte recessione ed è colpito da una diffusa corruzione all'interno delle istituzioni e ciò provoca un malessere diffuso all'interno dell'elettorato che culmina nel 1997 con la vittoria della coalizione tra UCR e FREPASO definita come Alleanza per il lavoro, la giustizia e l'educazione che riesce ad ottenere la maggioranza relativa alle elezioni legislative del 1997.Intanto il Partito Giustizialista, sotto la guida dell'ex vicepresidente di Menem Eduardo Duhalde, cerca di recuperare consenso cercando di riaffermarsi come partito di centro-sinistra e presentare un programma progressista ma nonostante ciò il PJ non riesce a recuperare il consenso degli elettori.Domingo Cavallo, considerato come il principale responsabile della crisi perché convinto sostenitore della politica neoliberale, si dimette per presentarsi alla guida del paese come candidato del partito Azione per la Repubblica e da altri conservatori della politica argentina.Intanto la nuova coalizione di centro sinistra decise di presentare come proprio candidato presidente il sindaco di Buenos Aires Fernando de la Rúa, esponente centrista del partito Unione Civica Radicale ed ex oppositore di Juan Domingo Peron negli anni settanta. De la Rúa promette di portare il cambiamento nella politica argentina rendendola meno corrotta e più credibile nei confronti della cittadinanza. In tutti i sondaggi viene dato vincitore nei confronti di Duhalde candidato della Coalizione Giustizialista per il Cambio con un margine del 10%.Candidati principaliRisultatiElezioni in ArgentinaArgentine general election, 1999
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http://www.06blog.it/post/7149/100-ottime-ragioni-per-non-amare-roma-in-un-libro
Roma è una meravigliosa creatura dell’umana genialità abbandonata a se stessa dai suoi stessi cittadini e da una classe politica – indipendentemente dal “colore” che di volta in volta la amministra – che non la merita, non la capisce, non la ama. È un gigantesco contenitore di storia e di contraddizioni “abitato” – tra Urbe e hinterland – da oltre quattro milioni di esseri umani e quasi tre milioni di automobili. Più motorini, minicar e ogni altra diavoleria del genere. È, Roma, la Capitale incompresa di un Paese in decomposizione culturale e sociale. Perché Roma non è solo dei romani, che non la rispettano, o dei politici, che ne fanno mucca da latte sempre incinta. Roma è innanzi tutto un patrimonio di ogni italiano, di ogni europeo e di ogni essere umano, senza distinzione alcuna di razza, religione,m lingua, sesso. È un patrimonio unico da tramandare e gelosamente custodire. Non un qualcosa di cui fare scempio, come oggi quotidianamente avviene.Ce ne sono molti. Proviamo a raccoglierne qualcuno, in ordine sparso. Pensiamo alla magnificenza dell’architettura romana, alla bellezza, seppur talvolta caotica, delle trasformazioni successive, fino a metà Ottocento, e alla bruttezza, talvolta persino deforme, di quel che è stato costruito dall’avvento dei Savoia in poi, con mostruosità concentrate soprattutto dagli anni Cinquanta del Novecento a oggi (basti pensare a Corviale). Pensiamo, ancora, alla bellezza di quello che una volta era l’agro romano e a quel che è diventato, con quartieri cresciuti come funghi e migliaia di immobili sfitti, perché a Roma ci sono decine di migliaia di case disabitate, ma si continua a denunciare strumentalmente una carenza di alloggi che non trova riscontro alcuno, se non negli interessi dei palazzinari e dei loro sodali. Pensiamo alla Roma del Papa e dei santi e al fiorire delle mafie (ormai ce ne sono quasi un centinaio, attive a Roma e nell’hinterland). Pensiamo alla Roma Capitale comunque opulenta e al record dei senza fissa dimora che ne vivono di notte le strade sempre più pericolose: ormai gli homeless sono oltre 6.000, e questa crisi sta spingendo ferocemente sulla strada persino famiglie intere. Pensiamo alla Roma di Belli, a quella di Gadda e poi a quella di Trilussa: una città comunque viva e gioviale, umana, di cui oggi rimane ben poco, in un clima che si fa vieppiù teso, irrespirabile, violento. Pensiamo infine alla Roma dei palazzi le cui facciate erano dipinte di quel rosso meraviglioso, “romano”, che riempiva gli occhi e il cuore, di cui oggi non rimane più nulla, fuorché il grigio. E potremmo andare avanti ancora a lungo.Stefano sta lavorando alla commedia. Sabato 9 gennaio al Teatro Le Salette di Roma abbiamo fatto un’estemporanea prova, all’insaputa dei presenti venuti per presenziare alla “prima” del libro, di come potrebbe essere una commedia corale, con una decina di bravissimi attori. So che Stefano è molto tentato dal monologo comico, e il libro si presta benissimo. Mi fido del genio di un grande uomo e amico che mette ogni anno in scena commedie splendide, come l’attuale “Il marchese del Grillo”, in palcoscenico alle Salette, a Borgo Pio, fino al prossimo 24 gennaio. Sono sicuro che sarà una bellissima esperienza, perché in questi anni di presentazioni alle Salette abbiamo capito che il libro è fatto per il teatro e il teatro è perfetto per il libro. Il resto lo faranno il genio e l’umiltà di un grande regista e altrettanto grande attore.Ho avuto la fortuna di leggere 100 OTTIME RAGIONI PER NON AMARE ROMA e lo consiglio vivamente a tutti, romani e non, che vivono la capitale con tutti i suoi disagi. E’ una lettura intelligente ed estremamente divertente!! Ho già letto e apprezzato altri libri di Luca Leone e anche in questo mantiene la sua straordinaria capacità di far ridere con intelligenza, di descrivere situazioni al limite della vivibilità con grande ironia. In questo libro l’autore parla di Roma ma le ragioni elencate possono riguardare qualsiasi grande città; si riferisce ai romani ma parla di tutti noi, dei nostri piccoli o grandi difetti che, talvolta senza rendercene conto, possono limitare la libertà degli altri. Ad esempio nel capitolo “Automobilisti” descrive perfettamente il mio fidanzato!!
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http://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Fernel
Jean Fernel.BiografiaNacque a Montdidier (Somme); dopo aver ricevuto la prima educazione nella città natale, entrò nel "Collegio di Sainte-Barbe" a Parigi. In un primo tempo si dedicò a studi di matematica e di astronomia. Il suo "Cosmotheoria" (1528) registra la determinazione di un grado del meridiano tra Parigi e Amiens da lui eseguita per mezzo di un contatore meccanico di giri di una ruota a circonferenza di sviluppo nota. Quest'opera è pertanto il resoconto della prima misura moderna del grado di longitudine terrestre.Fernel ha dato contributi molto importanti anche alla medicina: ha introdotto nel lessico medico il termine "fisiologia" per descrivere lo studio della funzione del corpo. Fu il primo a descrivere il canale vertebrale. La sua straordinaria erudizione generale, l'abilità e il successo con cui ha cercato di far rivivere lo studio dei medici dell'antica Grecia, gli procurarono una grande reputazione, e infine l'ufficio di medico di corte di Enrico II di Francia. Svolse la professione medica con grande successo, e alla sua morte lasciò una immensa fortuna.Il cratere lunare Fernelius porta il suo nome.OpereRitratto di Jean Fernel, da "Universa Medicina" del 1577BibliografiaCollegamenti esterniMetrologiJean Fernel
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http://it.wikipedia.org/wiki/Corpus_separatum
Corpus separatum."'Corpus separatum"', che in latino significa "corpo separato", è un'espressione utilizzata in Diplomazia e nel Diritto Internazionale ad indicare la separazione della sovranità statale fra un territorio e il suo territorio circostante. L'espressione fu utilizzata ad indicare lo status della Città di Fiume ai tempi dell'Impero Austroungarico e più recentemente nel Piano di Partizione della Palestina nel 1947.Città di FiumeDal 1471 fino al 1779, quando fu ceduta al Regno d'Ungheria, Fiume fece parte integrante dell'austriaco Ducato di Carniola. Costituita come porto franco nel 1719, passò tra il XVIII e il XIX secolo da mano austriaca a francese, di nuovo austriaca, quindi croata (per circa vent'anni) ed ungherese finché venne unita, come "Corpus Separatum", a quest'ultimo regno per la terza e ultima volta nel 1867. Il territorio di Fiume fu quindi pertinenza diretta della Corona d'Ungheria con una propria amministrazione ed un proprio governatore, mentre il territorio circostante fece parte del Regno di Croazia, a sua volta dipendente dallo stesso Regno d'Ungheria. In tal modo la città mantenenne i suoi statuti e privilegi, non ultimi quello di utilizzare ufficialmente la lingua italiana e di inviare direttamente i propri rappresentanti alla Dieta ungherese.Il Piano di Spartizione della PalestinaNel Piano di Partizione delle Nazioni Unite del 1947 si parlò di "Corpus separatum" per indicare la piccola zona ad amministrazione internazionale che ci si proponeva d'istituire al fine di evitare il fallimento dell'accordo fra la componente ebraica e quella arabo-palestinese circa l'assegnazione di città quali Gerusalemme e Betlemme.IsraelePalestinaconflitti arabo-israelianiCorpus separatum
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http://www.cinetv.info/anticipazioni/andrew-garfield-sara-il-nuovo-spider-man/
Sarà infatti questo giovane attore angloamericano – nato a Los Angeles da madre inglese e padre americano, dall’età di 3 anni vive in Inghilterra – a prendere il posto di Tobey Maguire (Spider-Man 1, 2 e 3 con la regia di Sam Raimi) e a vestire i panni del supereroe dei fumetti della Marvel.Il regista del quarto capitolo della saga cinematografica dell’ Ragno, Marc Webb, di lui dice: “Ha una combinazione rara di intelligenza, spirito e umanità. Fidatevi: adorerete Andrew Garfield nei panni di Peter Parker”.Dunque, un nuovo attore protagonista ed un nuovo regista per quest’ultimo, atteso episodio di Spider-Man a cui Tobey Maguire e Sam Raimi hanno rinunciato per motivi di sceneggiatura e tempi di ripresa.Non si conosce, invece, ancora il titolo del nuovo film, le cui riprese dovrebbero cominciare nel prossimo mese di dicembre e la cui distribuzione sarà firmata dalla Sony Pictures (nelle sale dovrebbe arrivare il 3 luglio del 2012). James Vanderbilt ha scritto la sceneggiatura.Un vero colpo di fortuna, per il 26enne Garfield, entrare a far parte della seguitissima saga da 2 miliardi e mezzo di dollari.L’attore angloamericano nel 2007 ha interpretato la parte di un brillante studente in crisi nel film “Leoni per Agnelli” di Robert Redford. Per lui, altro ruolo da protagonista in “Boy A” ed altri personaggi in altri film come “L’altra donna del Re”, “Parnassus” e lo vedremo ancora negli attesi “The Social Network” e “Never Let Me Go”.
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http://guide.supereva.it/console/interventi/2005/05/209243.shtml
Subito scopriamo che le modalità di gioco presentano molte somiglianze agli altri titoli realizzati dal team di sviluppo Supersonic: ecco quindi le coppe composte da varie specialità e che ci permetteranno di sbloccare altre piste e modalità sia per il gioco singolo che per il multiplayer. Riguardo le competizioni troviamo la gara classica, il checkpoint, l’eliminazione ed altre varianti sul tema come anche l’handicap match (in pratica due vetture in team contro di noi soli soletti…) ed alcune inedite presenti per la prima volta qui in questa versione fully loaded. Come accennato poc’anzi, una corposa componente di Mashed è chiaramente dedicata al gioco in compagnia. Potrete giocare insieme ad altri tre giocatori sia collegando 4 pad tramite il multitap oppure utilizzandone solo due e dividersi le leve analogiche del dual shock (o similia). Fin qui tutto ci sembra molto familiare. Ma quando scendiamo in pista…Anche! Siamo di fronte ad un titolo che non amplia praticamente in nulla il canovaccio delle produzioni precedenti dei Supersonic ma sia chiaro: Mashed è un gioco divertente, veramente “spassoso” soprattutto se giocato in 4. Simpatici gli scenari interattivi, le varie armi a disposizione, le diverse tipologie di autovetture se pur sono tutte cose che se pur in modo meno “magnificiente” erano presenti nei vari “antenati” di Mashed. Da segnalare comunque come in questa versione fully loaded troviamo 6 livelli di allenamento per imparare a giocare al meglio, nuovi tornei, nuovi veicoli e sfide particolari per il gioco in singolo. Non siamo di fronte chiaramente ad un titolo inedito ma se pensiamo che il gioco viene riproposto a prezzo budget, siamo di fronte ad un ottimo rapporto qualità/prezzo anche in considerazione delle features aggiuntive.Infine sotto il profilo tecnico, se facciamo finta di non vedere una presenza piuttosto evidente di aliasing, non c’è nulla di negativo nell’aspetto grafico con la gestione delle telecamere veramente eccezionale con l’inquadratura che zoomma a seconda della distanza fra le vetture e tutto avviene sempre in modo puntuale. Il frame rate si mantiene costante praticamente sempre e le ambientazioni sono ottimamente differenziate. Discorso completamente opposto per quanto riguarda la parte sonora: non c’è alcuna musica nel gioco ed i vari insulti sono campionati in modo atroce. Un peccato perchè erano stati localizzati in italiano ottimamente (se non erro è presente anche il doppiatore attuale di Micheal Douglas…)Se pur non esca minimamente dal canovaccio dei giochi in stile Micromachines, Mashed è un gioco divertente, veramente “spassoso” se giocato in 4 con il multitap (anche con due joypad sfruttando entrambe le leve analogiche). A distanza di pochi mesi dalla prima uscita, questa versione denominata fully loaded propone tra le novità 6 livelli di allenamento per imparare a giocare al meglio, nuovi tornei, nuovi veicoli e sfide particolari per il gioco in singolo. Non siamo di fronte chiaramente ad un titolo inedito ma se pensiamo che il gioco viene riproposto a prezzo budget (29.90 €), ci troviamo di fronte ad un ottimo rapporto qualità/prezzo anche in considerazione delle features aggiuntive. Ribadisco, non aspettatevi niente di rivoluzionario ma se vi continuate a divertire con “le macchinine” ed avete altri amici con la stessa passione, allora andate a colpo sicuro con questo Fully Loaded!Pubblicato il 6 maggio 2005 in: Recensioni PS2
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http://it.wikipedia.org/wiki/Pasquasia
Pasquasia.La miniera di Pasquasìa, chiusa dal 1992, è stata la più importante miniera per l'estrazione di Sali alcalini misti ed in particolare di Kainite per la produzione di solfato di potassio della Sicilia, situata in provincia di Enna, in territorio della città capoluogo, al centro dell'isola, lungo la valle del fiume Morello.Pasquasia sorge su un dosso lungo la Strada Statale 121 Catanese, a metà strada tra Enna e Caltanissetta, nell'omonima contrada, ai piedi del monte Pasquasia di 610 m di altezza. Essa è oggi, probabilmente, uno dei più validi esempi reperibili in Sicilia di archeologia industriale: il grande complesso di strutture che servivano le massicce attività della miniera, peraltro moderne ed efficienti, sono ben visibili dalla sottostante strada statale, ed appaiono come grandi edifici di funzione meccanistica di colore bianco, con un castelletto d'acciaio ormai in rovina. Il fulcro della miniera è il Pozzo 3, incuneato nel demanio forestale.La chiusura della miniera, che a partire dagli anni sessanta ha rappresentato una delle più importanti fonti occupazionali per le province di Enna e Caltanissetta, è stata seguita da durissime proteste delle popolazioni locali, e da uno scandalo di risonanza nazionale sulla possibilità, a più riprese smentita, che il governo abbia decretato la cessazione dell'attività estrattiva allo scopo di depositare nel complesso scorie nucleari. Invero, la versione ufficiale circa la chiusura riguarda gli alti costi per la realizzazione di una condotta di scarico lunga 90 km fino a Licata.Durante l'attività dell'ultima fase, Pasquasia dava direttamente lavoro a circa 500 dipendenti con un indotto altrettanto numeroso.Grazie alla sua produzione, l'Italkali, azienda gestore, era la terza fornitrice mondiale di sali potassici per il cui trattamento di flottazione era stato anche creato l'invaso sul fiume Morello.La chiusura della miniera ha decretato, a livello mondiale, la mancata partecipazione dell'Italia alla fornitura di sali potassici e derivati, a vantaggio dei colossi internazionali della Francia e della Germania. Secondo alcune stime, Pasquasia sarebbe potuta rimanere in attività per altri 8 anni, ma altre fonti parlano di un periodo ben superiore.Voci correlateCollegamenti esterniArcheologia industrialeEnnaMiniere in ItaliaMiniere di zolfo
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http://it.wikipedia.org/wiki/Lente_asferica
Lente asferica.Una lente asferica è una lente la cui superficie ha un profilo che non è né una porzione di sfera né un cilindro a base circolare. In fotografia, un gruppo di lenti che include un elemento asferico è spesso chiamato lente asferica.Il più complesso profilo asferico può eliminare l'aberrazione sferica e ridurre altre aberrazioni ottiche rispetto alle lenti semplici. Una singola lente asferica può spesso rimpiazzare un sistema molto più complesso multi-lente. Il dispositivo risultante è più piccolo, leggero ed a volte meno costoso rispetto ad un sistema multi-lente.Le lenti asferiche sono utilizzate spesso come lenti per occhiali. Queste sono solitamente progettate per essere più sottili e dare una distorsione dell'occhio dell'utilizzatore minore vista delle altre persone con un conseguente miglioramento estetico. Nelle lenti per miopi la curvatura della lente si inspessisce verso il bordo della lente mentre in caso di ipermetropia la curvatura si appiattisce verso il bordo. Gli occhiali dotati di lenti asferiche non danno una visione migliore ma permettono di costruire lenti più sottili e piatte senza peggiorare le caratteristiche otticheFabbricazioneLe piccole lenti di vetro o plastica possono essere realizzate per stampaggio che permette una produzione abbondante ed economica. Grazie al basso costo ed alle buone caratteristiche, le lenti asferiche stampate sono utilizzate nelle macchine fotografiche economiche, nelle fotocamere contenute nei telefoni cellulari, nei lettori CD. Sono utilizzate inoltre per la collimazione nei diodi laser e per l'accoppiamento ottico delle fibre ottiche.Le lenti più grandi sono prodotte mediante asportazione del materiale e levigatura. Le lenti prodotte con queste tecniche sono utilizzate nei telescopi, videoproiettori, sistemi di guida missilistica e strumentazione scientifica. Si comincia a scavare una cavità di forma simile a quella finale riproducendo il contorno dell'oggetto. Per arrivare alla forma finale è possibile usare varie tecniche fra cui la levigatura con un piccolo utensile. Il controllo preciso della superficie è complesso e può variare con l'usura dello strumentoUn'altra tecnica prevede l'utilizzo di un tornio controllato da un computer che utilizza un utensile in diamante per intagliare direttamente il profilo voluto in un pezzo di vetro o di altro materiale ottico. Questo metodo è lento e presenta delle limitazioni sui materiali utilizzabili e sull'accuratezza della superficie ottenibile. La tecnica è utilizzata soprattutto nell'ambito dell'ottica per l'infrarosso.Per migliorare la precisione e la qualità della superficie, possono essere usate varie tecniche fra coi la finitura mediante un fascio ionico, un getto di acqua con sostanze abrasive o la finitura a fluido magnetoreologico nella quale un fluido guidato da un campo magnetico asporta il materiale dalla superficie.Un ulteriore metodo di produzione per lenti asferiche prevede il deposito di una resina ottica su una lente sferica per formare una lente composita di forma asferica. Per questo è stata proposta l'ablazione mediante plasma.La curvatura non sferica di una lente asferica può essere creata modificando una lente sferica in asferica tornendola fuori asse. a tornitura su due assi può essere utilizzata con vetri ad alto indice di rifrazione che è difficile stampare in rotazione come la resina CR39. Tecniche come l'ablazione laser possono esser usate per modificare la curvatura ma la finitura superficiale non è così buona come con altre tecniche.StoriaNel 984 Ibn Sahl scoprì per primo la legge della rifrazione chiamata solitamente legge di Snell, usata per progettare la forma delle lenti anaclastiche che mettono a fuoco la luce senza aberrazioni ottiche.I primi tentativi di produrre lenti asferiche per correggere l'aberrazione sferica furono eseguiti da René Descartes intorno al 1620 e da Constantijn Huygens intorno al 1630. Le lenti di Visby prodotte dai Vichinghi nell'isola di Gotland fra il X e l'XI secolo sono asferiche ma non ci sono prove che ci siano conoscenze scientifiche dietro questa forma, frutto della sola esperienza di chi le fabbricò.Le prime lenti asferiche di qualità furono prodotte da Francis Smethwick che le presentò alla Royal Society il 27 febbraio 1666 o 1668- Un telescopio dotato di lenti asferiche fu giudicato migliore di uno comune di buona qualità usato per il confronto, anche altri tipi di lenti asferiche furono giudicate superiori alle loro corrispondenti sferiche.Le prime lenti per occhiali asferiche sono attribuite a Moritz von Rohr che diede forma a quelle che diventeranno le lenti Zeiss Punktal lenses.Test dei sistemi di lenti asfericheLa qualità ottica di un sistema di lenti può esser testata in un laboratorio di ottica o fisica utilizzando aperture di test, tubi ottici, lenti ed una fonte di luce. Le proprietà ottiche rifrattive e riflettive possono essere tabulate in funzione della lunghezza d'onda; possono esser misurate tolleranze ed errori. Oltre all'integrità focale, i sistemi di lenti asferiche possono esser controllati per rilevare aberrazione prima di esser distribuiti.Voci correlateNoteLentiAspheric lens
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http://it.wikipedia.org/wiki/Bandiera_del_Maryland
Bandiera del Maryland.La bandiera del Maryland consiste nel simbolo araldico di George Calvert, Primo Barone di Baltimora.E', insieme alla Bandiera di Washington D.C., l'unica ad essere basata su di un motivo araldico nel disegno. È la bandiera ufficiale dello stato dal 1904.DisegnoIl disegno color oro e nero è proprio della famiglia Calvert. Il disegno sarebbe stato creato dopo l'assalto ad una fortezza di famiglia, e i tratti neri sarebbero la stilizzazione delle barricate. Il disegno Bianco e Rosso è invece simbolo della famiglia Crossland, famiglia della madre di Calvert.StoriaLa colonia del Maryland fu fondata da Cecil Calvert, Secondo Barone di Baltimora che usò il suo scudo di famiglia come bandiera per lo Stato.Durante la guerra civile, quando il Maryland rimase fedele si alleò con gli Stati Confederati d'America venne usata come bandiera solo il simbolo della famiglia Crossland, in quanto il rosso era considerato un colore "Secessionista".MarylandFlag of Maryland
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http://it.wikipedia.org/wiki/Agente_007_-_Licenza_di_uccidere
Agente 007 - Licenza di uccidere."Agente 007 - Licenza di uccidere" ("Dr. No") è un film del 1962, diretto da Terence Young.Tratto dal romanzo "Licenza di uccidere" ("Doctor No") di Ian Fleming, è il primo film della fortunata serie dedicata all'agente segreto 007 protagonista dei romanzi di Fleming, prodotta da Harry Saltzman e Albert R. Broccoli.TramaIl film comincia in Giamaica, dove l'agente inglese John Strangways e la sua segretaria sono assassinati da tre neri che si fingono ciechi. A Londra James Bond è convocato nell'ufficio del suo capo M, che lo costringe a cambiare la sua vecchia pistola Beretta con una Walther PPK, consegnatagli dal responsabile equipaggiamento, il maggiore Boothroyd.007 è incaricato di andare in Giamaica e indagare sulla misteriosa sparizione di Strangways e della sua segretaria. All'aeroporto di Kingston Bond passa davanti a una ragazza sospetta che cerca di fotografarlo. Un tassista lo ferma per accompagnarlo alla casa del Governatore. L'autista è in realtà uno scagnozzo del nemico, che si suicida dopo uno scontro con Bond per non rivelargli l'identità del suo mandante. Subito dopo 007 si incontra con il governatore Pleydell-Smith e il generale Potter, che abitualmente giocava a carte con Strangways. Bond scopre che quest'ultimo era un grande appassionato di pesca e che spesso affittava la barca di tale Quarrel, un pescatore della zona. Questi inizialmente, non essendo sicuro delle intenzioni della spia, decide di non collaborare. Ma dopo che Bond mette al tappeto lui e Pussfeller, proprietario del bar locale, Quarrel scopre grazie all'intervento di Felix Leiter, un agente della CIA, che 007 è del servizio segreto britannico.Mentre indaga in casa di Strangways, Bond trova il biglietto da visita di tal professor Dent, che aiutava il primo ad identificare dei campioni di rocce provenienti da un'isola vicino Kingston, Crab Key. Dent affermò a Strangways che i campioni erano delle semplici piriti, ma Bond scopre che in realtà si tratta di materiale radioattivo. Dent è al servizio del Dottor No, il proprietario di Crab Key, che ha ordinato l'uccisione di Bond. Dopo aver fallito l'impresa con una tarantola, Dent approfitta della segretaria del governatore, Miss Taro, per attirare 007 in un'altra trappola, ma anch'essa fallisce e il professore finisce sotto i proiettili della pistola della spia.Bond e Quarrel vanno a Crab Key dove incontrano la bella cercatrice di conchiglie Honey Rider. I tre si avvicinano al centro dell'isola quando si trovano faccia a faccia con il "drago" del dottor No, che non è altri che un carro armato di lanciafiamme; Quarrel muore bruciato e Bond e Honey catturati dal dottore. I due vengono ospitati da No in una lussuosa stanza degli ospiti. Durante la cena con il cattivo, questi rivela ai due che è un ex membro della Tong e che attualmente lavora per la S.P.E.C.T.R.E., una multinazionale del crimine organizzato con progetti di terrorismo e ritorsioni. L'obiettivo del dottor No è quello di sabotare le missioni spaziali americane dirottando le loro navette.Dopo cena, Bond è stordito dal braccio destro di No e portato in cella, dove quest'ultimo gli fa un interrogatorio. Prima che il dottore se ne accorga, 007 riesce a scappare e sovraccaricare il reattore utilizzato per il dirottamento delle navi spaziali USA. Bond sconfigge No facendolo cadere in un pozzo con sostanze radioattive, dopo una dura lotta, e riesce a scappare con Honey prima che la base esploda. I due, a bordo di un gommoncino, vengono recuperati dagli alleati di Bond.ProduzioneLa storia della realizzazioneQuando Harry Saltzman acquistò i diritti dei romanzi di Fleming, non aveva ancora idea di come realizzarli. Un altro produttore, Albert R. Broccoli, cercò di farsi vendere da Saltzman i diritti, ma quest'ultimo non ne aveva intenzione. Allora i due decisero di fondare una società, dopo aver ottenuto l'autorizzazione dalla United Artists per produrre la serie, che avrebbe esordito sugli schermi nel 1962. Saltzman e Broccoli crearono due compagnie: la Danjaq (dai nomi delle due mogli dei produttori, Dani e Jacqueline), detentrice dei diritti, e la Eon Productions, destinata alla realizzazione dei film.In cerca di un regista, i due proposero la direzione del film a Guy Green, Guy Hamilton e Ken Hughes, che declinarono l'offerta. Si fece avanti invece Terence Young, che sarebbe stato considerato, anni dopo, il padre del vero James Bond cinematografico.Il primo film della serie avrebbe dovuto essere ', ma in quegli anni era in corso un'aspra battaglia legale con Kevin McClory, cosceneggiatore dello script originale da cui Fleming aveva tratto il suo omonimo romanzo. Quindi Saltzman e Broccoli decisero di esordire con "Licenza di uccidere".In cerca dell'attore protagonistaPer aumentare la fama dei romanzi di Fleming, che non avevano ottenuto una larga popolarità nel corso degli anni, i due produttori decisero di cercare un attore noto. Cary Grant fu la prima scelta di Broccoli e Saltzman, ma il contratto con lui prevedeva che sarebbe stato interprete di un film soltanto; alla fine fu lo stesso Grant ad abbandonare il progetto, poiché, avendo 58 anni, si riteneva troppo vecchio per la parte. Fra gli altri attori proposti ci furono anche Patrick McGoohan, che sarebbe divenuto protagonista della serie tv "Il prigioniero", James Mason e David Niven, che avrebbe poi interpretato la parodia "James Bond 007 - Casino Royale" nel 1967.Fleming propose invece il nome di Roger Moore, che all'epoca era l'interprete della serie "Il Santo". L'autore avrebbe anche voluto l'amico Noel Coward nella parte del dottor No e, in sostituzione di Roger Moore, David Niven. Il nome di Moore come candidato al ruolo di Bond non fu reso pubblico prima del 1967, quando Harry Saltzman affermò che avrebbe potuto essere un ottimo 007. L'attore fu scelto solo nel 1973 per il film "Agente 007 - Vivi e lascia morire".WIKI TARGET SECTION WIKI TARGET SECTION H3...Connery, Sean ConneryAlla fine i produttori decisero di puntare su Sean Connery, un giovane attore scozzese all'epoca praticamente sconosciuto al grande pubblico.Ancora oggi sopravvive la leggenda secondo cui Connery avrebbe ottenuto la parte vincendo un concorso: all'epoca fu effettivamente indetto un concorso da parte del giornale "London Express" per la scelta del James Bond cinematografico, e Sean Connery vi partecipò, ma si classificò "solo" al 3° posto; il vincitore risultò invece tale Peter Anthony che, secondo Broccoli, assomigliava per capacità a Gregory Peck.In realtà Connery fu scelto per il ruolo di 007 grazie alla moglie di Harry Saltzman, che negli Stati Uniti lo notò in un film della Disney e lo segnalò al marito dicendogli: "Abbiamo trovato il nostro James Bond!"Temi"Licenza di uccidere" introdusse i classici marchi di fabbrica della serie di James Bond. Dal "James Bond Theme", il celebre tema musicale di Monty Norman, alla sequenza "gunbarrel" ideata da Maurice Binder, dalla S.P.E.C.T.R.E. alla Walther PPK. Tutte caratteristiche distintive della saga, insieme alla licenza di uccidere, agli ambiziosi cattivi e ai loro enormi scagnozzi, fino agli alleati di Bond come Felix Leiter, l'agente CIA che qui fa la prima apparizione.In effetti molti dei segni distintivi di Bond furono introdotti dal film e non dai romanzi di Fleming. Ne sono un esempio la celebre frase di presentazione ("Il mio nome è Bond, James Bond") e anche i suoi gusti particolari per lo champagne e il Vodka Martini, rigorosamente "agitato, non mescolato"."Licenza di uccidere" non è fin troppo fedele al libro originale. Le differenze più facilmente notabili sono:ErroriRipreseLa pellicola fu girata in location come Londra, Inghilterra; Kingston, Giamaica e Crab Key, un'isola fittizia ma situata nella zona.Gli interni sono stati filmati nei Pinewood Studios di Londra, dove attualmente esiste ancora lo "007 Stage".L'uscita"Licenza di uccidere" venne presentato in anteprima il 5 ottobre 1962, ottenendo reazioni miste della critica. Gli oppositori criticarono perlopiù l'umorismo sardonico di Connery, ritenendolo inappropriato, e affermarono che Ursula Andress non era abbastanza attraente.Girato con un budget di un milione di dollari, ne incassò sedici solo negli USA. Attualmente la pellicola è situata al quarto posto della classifica dei film di James Bond di maggior successo.RiconoscimentiNel 1999 il British Film Institute l'ha inserito al 41° posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.NoteVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniFilm di James BondFilm di spionaggioFilm tratti da opere di narrativaDr. No (film)
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http://www.soldiblog.it/post/718/dove-osano-le-galline-uova-ogm-contro-il-cancro
Inutile dire che come avvenne per il clone ovino molte sono le polemiche sollevate da animalisti e non, allarmati dalle sperimentazioni sugli animali d’allevamento. Super mucche dalle mammelle sempre gonfie iniziano ad affollare le stalle inglesi garantendo una produzione casearia ininterrotta per 10 mesi su 12 con una media di 45/50 litri di latte al giorno, grazie all’inseminazione artificiale, all’innesto embrionale e ad una alimentazione proteica “doppata”. Quali sono le conseguenze?
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http://it.wikipedia.org/wiki/Acrochordus
Acrochordus."Acrochordus" è un genere di serpenti diffuso in India, Indocina, Indonesia, Australia e nei mari attigui. È l'unico componente della famiglia degli acrocordidi'" ("'Acrochordidae'") e comprende tre specie, comunemente note come "'serpenti dalle verruche'" o "'serpenti lima'", per via della loro pelle caratteristica.DescrizioneUna pelle particolareGli acrocordi, lunghi da 60 centimetri a 2,5 metri, possiedono una testa larga e appiattita, distinta dal collo, un corpo massiccio e molto pesante, tozzo, e un tipo di pelle decisamente particolare, che forma abbondanti pieghe dermiche che la fanno assomigliare alla proboscide di un elefante; per questo motivo, gli acrocordi sono noti anche con il nome di "'serpenti proboscide'". Le scaglie, anziché sovrapporsi come nella maggior parte dei serpenti, sono semplici proiezioni piramidali poste una accanto all'altra. La pelle, soprattutto nella specie "Acrochordus granulatus", è molto sottile e tende a strapparsi facilmente sulla terraferma.Occhi e narici per una vita acquaticaGli occhi sono molto piccoli, e si trovano nella parte superiore del muso, così come le narici, che sono anche dotate di una valvola di chiusura a tenuta d'acqua. La coda è sottile e relativamente breve: in genere non oltrepassa il decimo di lunghezza dell'intero animale. Queste caratteristiche sono in sostanza adattamenti per l'ambiente marino in cui vivono gli acrocordi.Ambiente e comportamentoGli acrocordi non abbandonano l'ambiente acquatico neppure per riprodursi, da tanto sono legati alla vita marina. Sono serpenti ovovivipari e possono partorire fino a trenta piccoli perfettamente formati. Il loro habitat include paludi, fiumi, stagni, ma dal momento che sono ottimi nuotatori vivono anche in mare aperto e lungo le coste. Spesso gli acrocordi se ne stanno ancorati sul fondo, tenendosi fissati con la coda prensile alle alghe. La dieta è costituita principalmente da pesci, che riescono a catturare grazie a una dentatura decisamente sviluppata. Quando gli acrocordi sentono il bisogno di aria, risalgono in superficie e rimangono semisommersi, lasciando esposti solo occhi e narici, in un modo molto simile a quello degli ippopotami e dei coccodrilli.Sfruttamento commercialeQuesti animali stanno rapidamente divantando rari, poiché le loro pelli vengono utilizzate per realizzare borsette e altri oggetti. Numerosi tentativi sono stati fatti da zoo e collezionisti privati per tenere gli acrocordi in cattività, ma in tutti i casi essi si sono dimostrati riluttanti a nutrirsi e con una strana tendenza alle infezioni della pelle.ClassificazioneLe tre specie note sono "Acrochordus javanicus" (la più grande), "Acrochordus granulatus" e "Acrochordus arafurae". Questi serpenti costituiscono una strana famiglia di ofidi, dalle caratteristiche relativamente primitive. Oltre a queste specie, vi sono resti fossili appartenenti al genere "Acrochordus" risalenti al Miocene inferiore (circa 18 milioni di anni fa) della Thailandia. Un'altra grande specie fossile, "Acrochordus dehmi", è stati rinvenuta in India e risale al Miocene superiore (circa 7 milioni di anni fa).Alcuni studiosi, in passato, li hanno classificati come parenti più primitivi dei boidi, mentre attualmente si preferisce considerarli inseriti in una superfamiglia a sé stante, quella degli acrocordoidi (Acrochordoidea); sono considerati i più stretti parenti della superfamiglia dei colubroidi (Colubroidea).Collegamenti esterniSerpentiAcrochordidae
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http://it.wikipedia.org/wiki/Leggi_di_geminazione
Leggi di geminazione.Le leggi di geminazione descrivono i diversi modi in cui il cristallo può definirsi geminato.A seconda del sistema cristallografico di appartenenza distinguiamo:Sistema triclinoI feldspati illustrano bene la geminazione nel sistema triclino.Essi sono praticamente sempre geminati secondo la legge dell'albite con piano di geminazione.Un'altra legge importante per i feldspati di questo sistema è quella secondo la legge del periclino con [010] asse di geminazione.Quando queste due leggi sono presenti contemporaneamente, come avviene di frequente nel microclino, è possibile osservare al microscopio un caratteristico motivo incrociato.Sistema monoclinoNel sistema monoclino le geminazioni più comuni avvengono secondo e.Il cristallo di gesso, ad esempio, gemina con piano di geminazione e prende il nome di "geminato a coda di rondine".Un "geminato Manebach" ha per piano di geminazione e un "geminato Baveno" ha per piano di geminazione.Il "geminato Carlsbad", quello più frequente nell'ortoclasio, è un geminato di compenetrazione nel quale l'asse "c" [001] è l'asse di geminazione.Sistema ortorombicoNel sistema ortorombico il piano di geminazione è più comunemente parallelo ad una faccia di prisma.Il geminato di contatto dell'aragonite ed i geminati ciclici dell'aragonite e della cerussite sono tutti geminati secondo.Il minerale staurolite, monoclino, con un angolo β di 90°, è pseudo-ortorombico. Si presenta comunemente con due tipi di geminati di compenetrazione. In uno, è piano di geminazione e si ha una croce ad angolo retto; nell'altro tipo, il piano di geminazione è e si ha una croce obliqua col braccio che forma un angolo di 60°.Sistema tetragonaleIl tipo di geminazione più frequente nel sistema tetragonale ha come piano di geminazione. Spesso sono i cristalli di cassiterite e rutilo a presentare questa geminazione.Sistema esagonaleNel gruppo dei carbonati è la calcite ad avere l'esempio migliore di tre leggi di geminazione.Il piano di geminazione può essere, con "c" asse di geminazione; oppure il romboedro positivo [1011].La più comune è la geminazione sul romboedro negativo [0112] e può produrre geminati di contatto o geminati polisintetici in seguito a pressione.La facilità con cui si verifica questa geminazione si può dimostrare dalla geminazione artificiale di un frammento di sfaldatura di spato d'Islanda per la pressione esercitata dalla lama di un coltello.Abbiamo anche la "legge del Brasile" con piano di geminazione parallelo a.Il geminato secondo la "legge del Delfinato" origina un geminato di compenetrazione con "c" asse di geminazione.Infine, in questo sistema cristallino, la "legge del Giappone" gemina con piano di geminazione.Sistema cubicoNella classe oloedrica del sistema cubico (4/m 32/m), l'asse di geminazione, con poche rare eccezioni, è l'asse ternario e il piano di geminazione è parallelo ad una faccia di ottaedro.Questo tipo di geminato va sotto il nome di "legge dello spinello" perché è frequente nel minerale omonimo.Nella classe 2/m3 due cristalli di pirite possono formare un geminato per compenetrazione per rotazione di 90° attorno all'asse di geminazione [001]. Questo geminato è chiamato "croce di ferro".BibliografiaCornelis Klein: "Mineralogia" - Zanichelli, 2004MineralogiaCristallografia
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http://it.wikipedia.org/wiki/Cattocomunismo
Cattocomunismo.Il termine cattocomunismo'" definisce, nel panorama filosofico e politico italiano, l'insieme di quei pensatori, religiosi e politici che, pur essendo di dichiarata fede cattolica, optarono per una scelta politica e programmatica vicina alle posizioni comuniste, accettando - senza tuttavia aderirvi completamente - gran parte del pensiero marxista.I cattocomunisti si differenziano dai "catto-socialisti", con radici ed esperienze politiche riconducibili all'alveo del Partito Cristiano Sociale e del Socialismo non marxista (ad esempio Riformismo e Solidarietà, fondato da Pierre Carniti).Largamente diffuso nella pubblicistica politica a partire dagli anni settanta (e con un significato prevalentemente spregiativo per i detrattori) è servito a indicare il processo di avvicinamento tra Partito Comunista (PCI) e Democrazia Cristiana (DC) nell'ambito della strategia berlingueriana e morotea del compromesso storico.Oggi il termine "cattocomunista" è ancora utilizzato per definire gli esponenti della sinistra DC (alcuni dei quali vicino al pensiero dossettiano e delle esperienze di Don Milani), confluiti prevalentemente prima in Democrazia è Libertà - La Margherita e poi nel Partito Democratico. L'accezione del termine è spesso utilizzata ancora oggi forma negativa.In un'accezione più ampia con cattocomunismo ci si riferisce ad un movimento dei cattolici del partito della Sinistra Cristiana, una componente delle formazioni cattoliche che operarono nella resistenza antifascista e che ebbero tra i loro esponenti Franco Rodano, Felice Balbo, Adriano Ossicini. In questo senso l'espressione "cattocomunismo" si trova, per esempio, negli scritti di Augusto Del Noce (cfr. "Il cattolico comunista") e di Gianni Baget Bozzo.BibliografiaNoteVoci correlateCollegamenti esterniReligione e politicaComunismo
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http://italy.indymedia.org/news/2004/09/617275_comment.php?theme=2
Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50
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http://it.wikipedia.org/wiki/La_terra_dimenticata_dal_tempo
La terra dimenticata dal tempo."La terra dimenticata dal tempo" ("The Land That Time Forgot") è un film di genere fantastico-avventuroso del 1975 diretto dal regista Kevin Connor, tratto dal romanzo omonimo del 1918 di Edgar Rice Burroughs.Il film è una variazione sul tema del "mondo perduto", il cui archetipo fu il celebre romanzo di Arthur Conan Doyle "Il mondo perduto". Al contrario di quest'opera però, si decide di ambientare la storia durante la prima guerra mondiale, e di posizionare l'isola perduta nell'Antartide.I mezzi navali che si vedono nel film erano modelli e i dinosauri (Allosaurus, Plesiosaurus, Triceratops, Styracosaurus, Pteranodon) erano realizzati come pupazzi, piuttosto che con la tecnica della stop-motion.Il film riscosse un inatteso successo e spinse la Amicus Productions a realizzare altri due adattamenti cinematografici da opere di Burroughs, ' ("At the Earth's Core", 1976), con Doug McClure, Peter Cushing e Caroline Munro, e "Gli uomini della terra dimenticata dal tempo" "(The People That Time Forgot", 1977), un seguito diretto de "La terra dimenticata dal tempo" con protagonisti Patrick Wayne, Sarah Douglas e McClure in un cameo. I tre film furono diretti da Kevin Connor e distribuiti negli Stati Uniti dalla American International Pictures.TramaNel corso della prima guerra mondiale un sommergibile tedesco U-boot affonda un mercantile britannico.I naufraghi del mercantile vengono presi a bordo e riescono ad impadronirsi del sommergibile, che però viene dirottato da un ufficiale tedesco che manomette la bussola.Il sommergibile giunge così ad una isola sconosciuta, chiamata Caprona, nei pressi dell'Antartide, rimasta allo stadio primitivo e popolata da dinosauri, animali preistorici e tribù di cavernicoli. Dopo la cattura di una ragazza dell'equipaggio, il protagonista Bowen Tyler (Doug McClure) raggiungerà la tribù di cavernicoli per riprendersi Lisa (Susan Cabot), ma l'eruzione di un vulcano distruggerà il loro sommergibile, lasciandoli a Caprona, senza via d'uscita.L'isolaCaprona è un'isola che per effetto dell'attività vulcanica ha un clima mite e la vegetazione è verde e rigogliosa. La sua flora è composta principalmente da Sigillaria, Pteridophyta e conifere. Anche la fauna è caratterizzata da specie preistoriche: durante il film si vedono pterodactylus, diplodocus, Stegosaurus, plesiosaurus, allosaurus, styracosaurus, triceratops, ceratosaurus e Hylaeosaurus.L'isola è abitata anche da due tribù umane costantemente in lotta tra loro: una più avanzata, sia tecnologicamente che spiritualmente, e una molto più arretrata.In questo luogo però le specie vivono più a nord a seconda della loro evoluzione: infatti le tribù umane più avanzate vivono solo a nord, circondati da creature che sono più vecchie di milioni di anni.Le svariate specie di dinosauri del film sono ricostruite secondo le teorie più accreditate all'epoca: i dinosauri sono rappresentati come creature stupide, costantemente in lotta fra loro.Collegamenti esterniFilm d'avventura|Terra dimenticata dal tempoFilm d'azione|Terra dimenticata dal tempoFilm di fantascienza|Terra dimenticata dal tempoThe Land That Time Forgot (film)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Rock_and_roll_acrobatico
Rock and roll acrobatico.Il rock and roll acrobatico'" è un genere di danza sportiva molto competitiva che si originò negli Stati Uniti attorno al 1955. Tale tipologia di ballo nasce dal più famoso Lindy Hop ma tuttavia a differenza di quest ultimo, il Rock'n'Roll è coreografato; progettato per gare e competizioni si balla sia in coppia che in formazione (squadra formata dalle 4 alle 8 coppie).Il famosissimo Doppio Salto Mortale eseguito da Daniela Bechtold e Bernd Diel ai mondiali del 2005 svoltisi ad Oberhausen.StoriaMentre andava sviluppandosi il genere musicale rock iniziarono quasi contemporaneamente a essere create delle danze che potessero essere accompagnate da tale tipologia di musica. La prima di queste fu il famosissimo Swing (1920 circa) che si evolse poco tempo dopo nel Lindy Hop il primo ballo, che poteva essere ballato in coppia, ad avere degli elementi acrobatici. Quest'ultimo fu ulteriormente modificato attorno al 1940 in quanto vi era la necessità di ballare seguendo musiche più veloci e ritmate; e così, poco tempo dopo, fece la sua comparsa lo stile che oggi noi chiamiamo Boogie-woogie. Quando infine, attorno al 1955 appunto, la musica rock and roll riuscì a diventare famosa più di ogni altra sua concorrente, il Boogie-woogie si trasformò definitivamente e per l'ultima volta in una danza più movimentata e competitiva, l'attuale Rock'n'Roll acrobatico.Tecniche e Passi baseIl passo base (o famigliarmente chiamato Base) del Rock'n'Roll Acrobatico attualmente conta 6 tempi e presenta il classico kick ball change che consiste, mentre la prima gamba sta calciando, in un trasferimento parziale del peso corporeo sulla punta del piede della seconda; viceversa il secondo calcio sarà dato dalla gamba inizialmente "portante" mentre la gamba "calciante" avrà stavolta il compito di sostenere il corpo (un sorta di "cambio" di gamba appunto come dice il nome). Ma ciò che caratterizza davvero questo ballo è appunto la particolare calciata di cui è già stato detto qualcosa: i calci devono essere dati in avanti in maniera secca e decisa, solitamente l'uomo verso l'esterno (partendo con la gamba sinistra) mentre la donna verso l'interno (partendo con la gamba destra); nel fare ciò la coscia non deve subire alcun "rinculo" verso l'alto e soprattutto nella parte finale dell'esecuzione, quando si appoggia la gamba a terra, quest'ultima non deve andare fuori asse (cioè più indietro rispetto all'altro arto).Per quanto riguarda la già citata base la composizione dei tempi è la seguente: "1-2" corrisponde al primo calcio, "3-4" al secondo, "5" al terzo e infine immediatamente dopo "6" al caratteristico Doppio Passo con il quale il/la ballerino/a chiude, se esegue solo la base sul posto, o avanza di un paio di centimetri verso il partner, se esegue il Passaggio (altro passo fondamentale con il quale i due ballerini si scambiano le posizioni); in quest'ultimo caso la distanza percorsa non deve essere eccessiva perché altrimenti si ha l'impressione che i componenti della coppia si girino attorno vicendevolmente. In realtà comunque i tempi dovrebbero essere 7 ma siccome tra il "5" e il "6" il tempo è così breve che si riduce ad un mezzotempo molti insegnanti e ballerini professionisti al posto di contare "5-6" e poi "7" aggiungono un "e" tra i due tempi (in pratica "5 e 6"). Infine a causa dell'elevata velocità dei passi per ballare in maniera ottimale i maestri consigliano solitamente ai giovani ballerini di danzare molleggiando sulle mezzepunte, cosa che facilita e velocizza di molto il già citato kick ball change.CategorieLe categorie del Rock'n'Roll Acrobatico sono codificate da un regolamento internazionale denominato Safety Level emanato dalla WRRC che limita la difficoltà delle acrobazie, determina l'età dei ballerini e regola la durata e il ritmo di ogni sequenza di danza. Attualmente le categorie, facendo riferimento all'età e alla specialità dei componenti, sono le seguenti:ClassiSe le categorie, come già detto sopra, fanno riferimento alla specialità e all'età dei ballerini, le classi sono invece strettamente connesse al livello di esperienza ma anche e soprattutto al livello con cui gli atleti praticano questo sport. Attualmente esistono tre nuove tipologie di classe agonistica e una tipologia di classe amatoriale, tutte in vigore dal 2007 (in precedenza ve ne erano delle altre, alcune delle quali eliminate perché obsolete); la tabella sottostante spiega in maniera significativa l'attuale situazione:Negli anni precedenti invece non vi era la distinzione fra "Agonismo di Base" e "Alto Agonismo", ma il tutto era raggruppato sotto il semplice nome di "Agonismo", il quale comprendeva le seguenti classi: Classe Internazionale'", "'Classe A'", "'Classe B'", "'Classe C'". Gli atleti principianti o le persone che praticavano questo sport a livello amatoriale facevano parte della classe denominata "'3° Livello'", che corrispondeva al "Preagonismo".SpecialitàRock TecnicoIl Rock Tecnico'", o familiarmente chiamato "'Rock'n'Roll "a Terra", è una specialità del Rock'n'Roll caratterizzata dall'impossibilità di eseguire acrobazie di qualsivoglia genere nel programma di gara della coppia (limitato per la Classe B'", libero ma nel rispetto dello stile e della quadratura musicale per le classi "'A'" e "'AS'"), compresa la posa finale. L'unica caso in cui in misura minima è possibile inserire evoluzioni e contaminazioni provenienti da altre tipologie di danza è però quello della sola "'Classe A'".Nelle gare internazionali alla coppia è concesso di scegliere la musica per la finale mentre per le gare nazionali, se i giudici non decidono diversamente, valgono le seguenti regole:Ogni coppia deve ballare senza interruzioni per minimo 1 minuto ("'Classe B'") o 1 minuto e 30 secondi ("'Classe AS'") e, cosa molto importante a livello internazionale, il tempo deve essere preso non appena è possibile udire in maniera nitida la musica; la prova termina con la posa finale della coppia. Qui di seguito è presente una tabella riassuntiva riguardante questa specialità:In caso in una categoria vi fossero due nomi, il primo rappresenta la denominazione FIDS, il secondo la denominazione WRRC.Rock Semi-AcrobaticoIl "'Rock Semi-Acrobatico'" è un'altra tipologia di Rock'n'Roll che prevede l'inserimento di alcune acrobazie all'interno del pezzo coreografato.Alcune classi sono però vincolate in questo; è il caso della "'Classe A'" dove la prova è caratterizzata da un programma limitato e sono consentite solamente le acrobazie presenti nei programmi di Classe A del Regolamento Tecnico di Specialità. La coppia deve eseguire un solo ballo di gara di circa 1 minuto e 30 (si può tuttavia sforare fino al minuto e 45) a 48/50 bpm.Per ciò che concerne invece la "'Classe AS'" (agonismo internazionale) vi sono minori limitazioni e per di più la coreografia da eseguire varia in base alla categoria di appartenenza degli atleti della coppia ("12/17" o "Over 14"):Rock AcrobaticoRanking MondialeAdultiOver 1412/17Under 14Voci correlateDanza sportivaRock and Roll (dance)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Embriologia_umana
Embriologia umana.L'Embriologia umana, come del resto l'embriologia in genere, studia lo sviluppo embrionale, cioè le primissime fasi della vita, che hanno inizio con lo zigote.Il termine embrione viene utilizzato con significati non sempre coincidenti. Le prime fasi di sviluppo dell'organismo umano comunque sono universalmente definite: zigote, morula, blastula e gastrula. La letteratura scientifica è abbastanza concorde invece nello stabilire la fine della fase embrionale attorno alla nona - dodicesima settimana, quando, sino al momento del parto, si parla correttamente di feto.SviluppoTutte le fasi dello sviluppo saranno descritte dall'inizio della fecondazione dello zigote. Lo sviluppo è regolato, dall'interno, dai geni, ereditati dai genitori e, dall'esterno, dalla complessa interazione biochimica con la mucosa uterina e con l'organismo della madre. Possono incidere sui fattori esterni l'alimentazione della madre ed eventuali farmaci da lei assunti durante la gravidanza.Prima settimanaDopo la fecondazione, contemporaneamente, il germe si divide in cellule sempre più piccole, chiamate blastomeri lasciando inalterato il volume, e si dirige verso l’utero, sospinto dalle ciglia dell’ovidotto.Durante il terzo giorno, i blastomeri si compattano non lasciando spazi tra loro, e iniziano un processo di profonda modifica della struttura cellulare: aumenta la sintesi proteica, avviene la polarizzazione delle cellule interne, mentre quelle periferiche restano apolari e diventano più piccole di quelle interne, formando tra loro giunzioni occludenti. Si definisce morula lo stadio in cui il germe conta da 8 a 16 blastomeri.Fino allo stadio di 8 cellule, i blastomeri sono totipotenti; oltre, se rimossi, vengono rimpiazzati da altri già differenziati, ovviamente dello stesso tipo.Il quarto giorno il germe entra nella cavità uterina e iniziano a comparire tra le cellule spazi pieni di fluido che si uniscono in uno solo, il blastocele. La morula si trasforma quindi in blastocisti, che ha un bordo esterno di blastomeri chiamato trofoblasto (che non farà parte dell’embrione, ma costituirà il corion e la placenta) e un cumulo da una parte sola della blastocisti, chiamato massa cellulare interna. La blastocisti rimane in sospensione per 2 giorni, dove triplica le sue dimensioni.Al quinto giorno le cellule del trofoblasto digeriscono attivamente la zona pellucida, permettendo la schiusa della blastocisti. La zona pellucida è essenziale per il differenziamento del trofoblasto.Una volta libera, la blastocisti nel sesto giorno, aggancia l’endometrio formando dei nodi che la fissano alla parete. La penetrazione avviene nel settimo giorno attraverso enzimi secreti dal trofoblasto a diretto contatto con l’endometrio, che si trasformano in sinciziotrofoblasto; le altre del trofoblasto diventano citotrofoblasto. Anche all’interno, le cellule a diretto contatto con il blastocele si trasformano, formando l’ipoblasto.Il sinciziotrofoblasto è formato da cellule polinucleate con attività invadente, dirompente, digerente; la sua attività serve a distruggere le cellule endometrali per far penetrare la blastocisti nell'endometrio e al contempo liberare nutrienti (nutrizione istotrofica). È responsabile della reazione deciduale e produce hCG, un fattore che salva il corpo luteo impedendo quindi le mestruazioni. Infine determina la protezione immunologica dell'embrione al contatto con i tessuti meterni.Nella prima settimana è necessaria la presenza di LH e progesterone in quantità maggiore rispetto a quella di estrogeni.Seconda settimanaNell’ottavo e nono giorno la blastocisti attraversa l’epitelio endometriale e, a mano a mano che penetra, tutte le cellule del trofoblasto a contatto con l’endometrio si trasformano in sinciziotrofoblasto.Compaiono vescicole tra le cellule del citotrofoblasto e quelle della massa cellulare interna che confluiscono in una unica, che è la cavità dell’amnios. Inoltre le cellule si dispongono su due strati: gli amnioblasti, cellule sferiche a diretto contatto con l'endometrio, e l’epiblasto, formato da cellule grandi e cilindriche a diretto contatto con l’amnios che si trovano direttamente sopra l’ipoblasto. Quest’ultimo è formato da cellule piatte e si espande lungo tutte le pareti del blastocele racchiudendolo nella cosiddetta membrana di Hauser.La parte di epiblasto che si differenzia è quella a primo contatto con l’endometrio, che si trasforma in cellule più sferiche chiamate amnioblasti.Al decimo giorno la blastocisti è già completamente penetrata nello stroma dell’endometrio, formando un tappo di chiusura costituito da un coagulo di sangue. Il sinciziotrofoblasto circonda tutta la blastocisti, ma è particolarmente esteso al polo embrionale, dove è misto a detriti cellulari e capillari che ha liso durante la penetrazione.L’epiblasto prolifera attivamente cellule mesenchimali che si insinuano tra la membrana di Hauser e i trofoblasti, il mesoderma extraembrionale.Nel sinciziotrofoblasto iniziano a crearsi delle lacune piene di sangue e fluidi ghiandolari, che a partire dal dodicesimo giorno si fondono tra loro creando una rete di canali in cui il sangue derivante dai capillari materni arteriosi e venosi inizia a circolare in questo sistema lacunare (passaggio a nutrizione emotrofica). Intanto dall’ipoblasto si genera un altro strato di cellule che ricopre la membrana di Hauser, per poi sostituirla.Compaiono delle cavità nel mesoderma extraembrionale che durante il tredicesimo giorno confluiscono in una sola, chiamato celoma extraembrionale, che circonda completamente il sacco vitellino e riduce il mesoderma extraembrionale a due foglietti: quello che si accolla al citotrofoblasto (somatopleura extraembrionale) e quello che si accolla al sacco vitellino, all’epiblasto e all’ipoblasto (splancnopleura extraembrionale). Inoltre il citotrofoblasto crea i villi primari, delle strutture esterne alla blastocisti, che penetrano nel sinciziotrofoblasto.Il quattordicesimo giorno le cellule generate dall’ipoblasto hanno sostituito completamente la membrana di Hauser e racchiudono una cavità chiamata sacco vitellino secondario.Nella seconda settimana avvengono inoltre le tappe fondamentali per la reazione deciduale, ossia la modificazione morfologica delle cellule stromali dell'endometrio che diventano altamente trofiche per la blastocisti e limitano contemporaneamente l'invasione della stessa.Terza settimanaIl processo di gastrulazione. Sono visibili l'epiblasto (A), il disco embrionale (B), l'enddermo (C) e l'ipoblasto (D).Verso il quindicesimo giorno alcune cellule migrano dalla periferia verso l’asse centrale, creando un ispessimento chiamato linea primitiva. All’estremità anteriore della linea si forma un ispessimento chiamato nodo di Hensen. Lungo la linea fino al nodo, le cellule migranti dell’epiblasto proliferano, cambiano forma e poi si invaginano all’interno del disco embrionale.Quelle che si invaginano per prime si inseriscono tra epiblasto e ipoblasto, espandendosi e sostituendo man mano l’ipoblasto. Questo nuovo strato si chiama endoderma.Quelle che si invaginano successivamente si spostano lungo la membrana basale dell’epiblasto, riempiendo lo spazio tra epiblasto e endoderma; questo è il mesoderma. Ciò che resta dell’epiblasto prende il nome di ectoderma.Tutto questo processo prende il nome di gastrulazione, ed è accompagnato sia da un accrescimento del disco che da un allungamento, nonché dallo spostamento delle invaginazioni e del nodo di Hensen verso le zone posteriori, che verrà completato solo alla quarta settimana. Al sedicesimo giorno si creano delle depressioni circolari dove l’ectoderma si salda fortemente con l’endoderma, una anteriormente e una posteriormente. Quella anteriore viene chiamata membrana faringea e la posteriore membrana cloacale. Inoltre dal sacco vitellino parte una estroflessione in direzione del peduncolo di connessione chiamata allantoide.Nel diciassettesimo giorno le cellule mesodermiche hanno occupato tutto lo spazio disponibile tra endoderma ed ectoderma, e tra le membrane faringea e cloacale. Le cellule che penetrano attraverso il nodo di Hensen si muovono in linea retta verso la membrana faringea creando il cosiddetto processo cefalico all’interno del foglietto mesodermico, e una depressione dal lato ectodermico chiamata fossetta primitiva. Questa fossetta si prolunga all’interno del processo cefalico trasformandolo in un tubo cavo (canale cordale), spingendosi fino al sacco vitellino, e permettendo la comunicazione tra questi e la cavità amniotica (canale neurenterico). Tale processo permette il ripiegamento della placca cordale in un cordone pieno, la notocorda, mentre l’ectoderma e l’endoderma si richiudono.Durante la formazione della notocorda le cellule immediatamente sovrastanti diventano più alte e voluminose creando una ragione nell’ectoderma più spessa, la placca neurale. Questa inizialmente ha una forma ovoidale che si estende a mano a mano che il processo cefalico avanza. Al diciannovesimo giorno, quando la notocorda si è formata completamente, i bordi della placca neurale si innalzano formando le pieghe neurali che si incurvano sempre più e, al ventunesimo giorno, convergono e si chiudono dando origine al tubo neurale e alla cresta neurale (la parte della doccia che non si chiude nel tubo). La placca neurale altresì spinge il nodo di Hensen e la linea primitiva verso la membrana cloacale.Nel diciottesimo giorno, le cellule del mesoderma più vicine al processo cefalico proliferano attivamente dando origine a ispessimenti paralleli (mesoderma parassiale). Nel mesoderma laterale, invece, si creano delle cavità che confluiscono separandolo in somatopleura (a contatto con l'ectoderma) e splancnopleura (ricopre l'endoderma). Il tratto di mesoderma che collega il parassiale al laterale si ispessisce a sua volta in due cordoni paralleli (mesoderma intermedio). Alla fine della terza settimana il mesoderma posto a fianco del tubo neurale si organizza in raggruppamenti chiamati somitomeri.Il cuore e i vasi sanguigni derivano dagli angioblasti, cellule mesenchimali che derivano dalla splancnopleura. Il sangue, invece, viene prodotto soltanto nelle isole sanguigne che si trovano nel sacco vitellino; successivamente con l’accumulo di emoglobina in quantità rilevanti, gli eritoblasti delle isole diventano eritrociti primitivi.Gli angioblasti si aggregano, invece, in vescicole sempre più grandi formando i cordoni angioblastici che accrescendosi e unendosi tra loro creano vasi sanguigni distribuiti uniformemente. La prima rete di vasi si forma nel sacco vitellino, poi nel peduncolo, poi nel corion e finalmente si uniscono agli abbozzi del cuore. L’accrescimento dei vasi dipende dalla quantità di sangue che li attraversa.Nell’area cardiogena le cellule del mesenchima formano due cordoni endocardici, destro e sinistro, che creano le cavità al loro interno e si collegano tra loro a seguito dei ripiegamenti della quarta settimana in un tubo solo, l’endocardio. Successivamente altre cellule, prevalentemente contrattili, si associano al tubo cardiaco generando il miocardio, separato dall'endocardio dalla gelatina cardiaca. Un terzo gruppo di cellule ricopre il miocardio, l’epicardio. Il cuore inizia a battere il giorno 22, e solo al 24 è in collegamento con la rete vascolare.Quarta settimanaRappresentazione di un'embrione alla quarta settimana.Nella quarta settimana avviene la trasformazione dell'embrione da una struttura essenzialmente piatta ad una cilindrica, e la crescita della cavità amniotica, e quindi dell'ectoderma, più rapida rispetto al resto dell'embrione, e comunque in senso longitudinale. Tale espansione si traduce in uno "strabordo" dell'ectoderma sul resto del corpo, creando così una piega cefalica e una piega caudale, che gli abbozzi anteriori si portano sotto l'endoderma e ruotano su loro stessi; la rotazione a metà della quarta settimana è di 180°. Le pieghe si sviluppano anche in senso trasversale, con l'effetto di deporre uno strato di amnios attorno all'intero embrione e di ripiegare appunto i foglietti ruotando gli abbozzi. Le due pieghe danno origine quindi all'intestino primitivo, il cui lume è formato dal sacco vitellino rimasto nella piega dell'endoderma. La restante parte dell'endoderma crea il dotto vitellino. Il sacco vitellino racchiuso diventa la vescicola ombelicale.Durante l'espansione del sacco amniotico, viene circondato sia il peduncolo ombelicale che il dotto del sacco vitellino, creando un rivestimento unico, il cordone ombelicale primitivo.I movimenti delle pieghe creano altresì delle depressioni a forma di imbuto: una cefalica che termina con la membrana faringea (stomodeo); una caudale che termina con la membrana cloacale (proctodeo).Una tasca dello stomodeo (tasca di Rathke) forma la adenoipofisi, mentre la neuroipofisi proviene dal pavimento del diencefalo.Al 24° giorno il tubo neurale è chiuso lungo l'asse e anche le estremità (neuropori) sono chiuse, quella posteriore in leggero ritardo. La cresta neurale (4° foglietto) migra in diverse direzioni, formando le più disparate categorie: neuroni, neuroglia, melanociti e parte del derma, cartilagini della testa, muscoli dell'iride, la pars midollare del surrene e il setto del cuore. Tutto il restante endoderma va a formare le strutture di protezione e di scambio con l'esterno del corpo umano.In principio si formano 42 coppie di somitomeri, di cui le prime 7 si uniscono tra loro, le ultime 5 degenerano, mentre le restanti 32 si frammentano in blocchi pieni chiamati somiti. Questi creano una cavità centrale, il miocele. Le cellule rivolte verso il tubo neurale costituiscono lo sclerotomo (vanno a formare vertebre, coste e scapole); quelle esterne formano il dermomiotomo, che si suddivide in dermatomo (parte del derma) e miotomo (muscoli del tronco e arti). Gli sclerotomi si separano dai somiti e si dispongono attorno al tubo neurale e alla notocorda; i dermatomi migrano verso l'ectoderma.Il mesoderma intermedio dopo lo staccamento dei somiti, andrà a formare l'apparato urogenitale.Il celoma, dopo l'avvolgimento dell'amnios, viene racchiuso in cavità: quella pleurica, pericardica e peritoneale. Le cellule che tappezzano queste cavità derivano dalla somatopleura (strato parietale) e dalla splancnopleura (strato viscerale).La somatopleura inoltre andrà a formare la maggior parte del derma, parte della muscolatura liscia e le cartilagini e ossa degli arti, mentre la splancnopleura da origine a sangue, cuore, parte della muscolatura liscia e la parte corticale della ghiandola surrenale.L'endoderma forma infine quella che è la componente epiteliale dell'intestino e degli organi annessi.Feto umano a circa 9-12 settimane, impiantato nella mucosa uterina, con la placentaFine del periodo embrionaleAlla fine del periodo embrionale si parla ormai di Feto, e l'immagine riportata intende illustrare a che livello di sviluppo ormai si è arrivati in questo momento.BibliografiaVoci correlateCollegamenti esterniEmbriologiaHuman embryogenesis
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http://www.tvblog.it/post/12326/ballando-con-le-stelle-terza-puntata-chi-uscira/9
pubblicato: sabato 24 gennaio 2009 da Debora MarighettiDopo le eliminazioni di Andrea Roncato (con Vicky Martin) e Corinne Cléry (con Chuck Danza), a Ballando con le stelle sono dieci le coppie nuovamente ai nastri di partenza, pronte a battersi per non lasciare il programma. Ancora una volta presidente di giuria del programma di Milly Carlucci sarà la temuta Carolyn Smith, coadiuvata dagli “espertissimi” Ivan Zazzaroni, Lamberto Sposini, Guillermo Mariotto e Fabio Canino. Il ballerino per una notte di questa sera sarà Gigi D’Alessio.Ricordiamo le coppie ancora in gara prima di chiedervi la consueta opinione sull’eliminato della settimana: Carol Alt con Raimondo Todaro, Emanuela Aureli con Roberto Imperatori, Metis Di Meo con Simone Di Pasquale, Licia Nunez con Dima Pakhomov, Valentina Vezzali con Samuel Peron, Maurizio Aiello con Sara Di Vaira, Stefano Bettarini con Samanta Togni, Alessio Di Clemente con Alessandra Mason, Emanuele Filiberto di Savoia con Natalia Titova e Andrea Montovoli con Ola Karieva.alessandra mason, alessio di clemente, andrea montovoli, andrea roncato, carol alt, chuck danza, emanuela aureli, emanuele filiberto, emanuele filiberto di savoia, fabio canino, ivan zazzaroni, lamberto sposini, licia nunez, maurizio aiello, metis di meo, natalia titova, ola karieva, raimondo todaro, roberto imperatori, samanta togni, samuel peron, sara di vaira, simone di pasquale, stefano bettarini, valentina vezzali, vicky martinPagina 9 di 17 - Totale commenti: 838« Precedenti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Successivi »Nome (richiesto): Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori): URL del vostro sito (opzionale): Volete salvare le informazioni per la prossima volta? Si NoL'Isola dei Famosi 7
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http://it.wikipedia.org/wiki/Delage_DI
Delage DI.La DI'" era un'autovettura di fascia alta prodotta tra il 1936 ed il 1940 dalla Casa automobilistica francese Delage.ProfiloCome sostituta della Delage DS, prodotta fino al 1934, fu lanciata nel 1936 la DI, da non confondere con la Type DI degli anni venti, anche se spesso pure il nuovo modello viene spesso indicato come Type DI.La DI fu l'unica Delage concepita e realizzata interamente sotto la gestione Delahaye: infatti, di origine Delahaye erano diversi componenti, primo fra tutti il motore. Con la DI, si intendeva comunque rispolverare la vecchia denominazione del modello degli anni '20, appartenente peraltro ad un'identica fascia di mercato quella compresa tra i 2 ed i 2.5 litri.La prima DI ad essere commercializzata fu la "'DI-12'", che montava un 4 cilindri Delahaye da 2151 cc, in grado di erogare una potenza massima di 52 CV a 4200 giri/min.Anche il telaio era di origine Delahaye e montava soluzioni tecniche in linea con i tempi, come i quattro freni a tamburo.La DI-12 fu tolta di produzione alla fine del 1938: le subentrò la "'DI-50, equipaggiata da un nuovo motore a 4 cilindri da 2372 cc, della potenza massima di 72 CV. Questo modello fu invece prodotto fino al 1940. Fu l'ultima Delage ad occupare la fascia di mercato riservata alle vetture di cilindrata compresa tra i 2 litri ed i 2.5 litri. Dopo la guerra, sarebbe rimasta in listino solo la D6, che di lì a poco avrebbe annunciato la chiusura della Casa francese.Voci correlateCollegamenti esterniAutomobili Delage|D
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http://it.wikipedia.org/wiki/Dio
Dio.Rappresentazione artistica del Dio cristiano. Incisione su legno, da "Die Bibel in Bildern" di Julius Schnorr von Carolsfeld, 1860Nelle religioni e nei sistemi ontologici teisti, con il termine Dio'" si indica una divinità, ovvero un essere soprannaturale e immortale, trascendente o immanente: l'unica divinità, nei monoteismi, o una divinità principale, nei politeismi. Il rapporto dell'essere umano con Dio, nelle sue varie forme, costituisce la manifestazione più comune della religione.Molto spesso Dio è concepito come il creatore e il custode dell'Universo. Le differenti teologie hanno ascritto a Dio vari attributi, i più comuni dei quali sono: onniscienza, onnipotenza, onnipresenza, perfetta bontà (onnibenevolenza), semplicità, esistenza eterna e necessaria. Dio è stato anche pensato come un essere incorporeo, personale, fonte di ogni obbligazione morale, e come «il sommo esistente pensabile».L'esistenza di Dio è da molti secoli oggetto dell'indagine e della discussione filosofica e teologica.EtimologiaIl termine "Dio" deriva dal latino "deus" (a sua volta collegato ai termini, sempre latini, di "divus"-"splendente" e "dies"-"giorno") proveniente dal termine indoeuropeo ricostruito "*deiwos".Il termine "Dio" è connesso quindi con la radice indoeuropea: *div/*dev/*diu/*dei, che ha il valore di "luminoso, splendente, brillante, accecante" collegati ad analogo significato con il sanscrito "dyáuh".Allo stesso modo si confronti il greco "δῖος" e il genitivo di "Ζεύς" [Zeus] è "Διός" [Diòs], il sanscrito "dèvas", l'aggettivo latino "divus", l'ittita "šiu".La radice indoeuropea da cui viene "divus" e successivamente "dio" significa "luce"; tale appellativo si spiega con il fatto che in origine l'epiteto di "luminoso" indicava la manifestazione degli Dei indoeuropei del cielo che si manifestavano sia con la luce del giorno, sia con la luce del lampo (come più tardi i romani Iuppiter Lucetius e Iuppiter Fulgurator).GeneralitàDistribuzione statistica sulla credenza di Dio in EuropaNelle religioni e filosofie monoteiste, Dio rappresenta l'essere supremo, eterno e infinito, creatore o generatore dell'universo, e in questa accezione viene indicato con l'iniziale maiuscola. In particolare, nelle religioni abramitiche e in alcune religioni orientali, a Dio viene attribuito carattere personale e a lui è associata una rivelazione pubblica.Nelle religioni politeiste, con dio (generalmente indicato con la lettera minuscola, perlomeno in Occidente) si intende una delle entità superiori all'uomo, innanzitutto in potenza, in sapienza e spesso in moralità, quasi sempre (ma non necessariamente) immortale. In questo caso spesso viene ulteriormente identificato con il nome proprio: ad esempio nella religione greca e nella relativa mitologia il dio Apollo, la dea Atena, ecc.Nel panteismo Dio è il principio razionale che permea il cosmo in ogni sua parte e gli è quindi immanente. In ambito occidentale un panteismo come quello di Spinoza è stato definito da Hegel "acosmistico", perché nega realtà al cosmo che esiste solo "in Dio" e non di per se stesso. Questo atteggiamento teologico è spesso definito anche panenteismo.Il deismo è una teologia nata nel XVII secolo in Gran Bretagna e poi giunta in Europa trovando cultori soprattutto in Francia (tra essi Voltaire e Rousseau. Il deismo è caratterizzato dalla negazione della rivelazione e la visione di un divinità razionale e provvedente che mette in secondo piano il culto e si concentra sull'interpretazione filosofica di Dio.L'ateismo è un qualunque sistema ontologico al cui interno non vi sia alcun soggetto dotato di proprietà superiori o soprannaturali; per un ateo il termine dio è privo di denotato fisico e indica una figura fittizia dotata di alcune proprietà superiori o soprannaturali, riguardata pertanto come frutto dell'elaborazione mentale o dell'immaginazione.Mitologia grecaNell'Antica Grecia dominava, perlomeno nella tradizione, il politeismo. La visione divina era prevalentemente antropomorfa e gli dèi condividevano con gli uomini virtù e vizi. Secondo i greci, in realtà gli dèi non sono differenti dagli uomini, che spesso si dimostrano più forti o più intelligenti di essi; la vera differenza che contraddistingue gli dèi è la loro immortalità (ἀθανασία, "athanasìa"); proprio per questo gli uomini vengono definiti, in contrapposizione agli dèi, mortali (θανάσιμοι, "thanàsimoi").Filosofia grecaI Greci si posero anche il problema dell'esistenza di Dio. Numerosi filosofi si occuparono, più o meno indirettamente, della questione. Nei presocratici ad esempio la filosofia naturalistica, che dominava sulle altre, spesso condusse alla ricerca di un principio primo o "archè", sia nei filosofi di Mileto che in Eraclito, oppure ad un Essere come negli eleati (Parmenide su tutti). Anassagora riteneva l'universo mosso da un'intelligenza suprema ("Nous"), mentre Democrito sembrava non contemplare l'idea di un disegno divino nel cosmo.Socrate, come riporta Senofonte nei "Memorabili", fu particolarmente votato all'indagine sul "divino": svincolandolo da ogni interpretazione precedente, lo volle caratterizzare come "bene", "intelligenza" e "provvidenza" per l'uomo. Egli affermava di credere in una particolare divinità, figlia degli dèi tradizionali, che indicava come "dáimōn": uno spirito-guida senza il quale ogni presunzione di sapere è vana. In Socrate infatti ricorre spesso il tema della sapienza divina più volte contrapposta all'ignoranza umana. Concetto ribadito anche a conclusione della sua "Apologia":Aristotele giungerà a dimostrare la necessità filosofica di Dio come motore immobile, causa prima non causata. Egli suddivideva le scienze in tre rami:Secondo Aristotele solo il divino è "vero" essendo «fisso e immutabile»; l'"essere" vero, come già in Parmenide e Platone, è ciò che è «necessario», perfetto, quindi stabile, non soggetto a mutamenti di nessun genere. Il "divenire" invece è una forma inferiore di realtà che si può anche studiare, ma non conduce ad alcun sapere universale.La filosofia nel senso più alto era quindi da lui intesa solo come "scienza del divino", ovvero «scienza dell'essere in quanto essere», distinto dall'«essere per accidente» che concerne la semplice realtà naturale e percepibile. Ad esempio la filosofia naturalistica come quella di Talete e Anassimandro, di Leucippo e di Democrito, era per lui solo una forma di sotto-conoscenza dell'accidentale, del precario e del particolare.Mitologia romanaIn origine, la cultura degli antichi Romani era collegata ad alcune divinità come i Penati (protettori della "domus", intesa sia come "casa" sia come "patria"), i Lari e i Mani, gli spiriti dei defunti o anche le divinità dell'Oltretomba.Oltre a questi c'erano altre divinità, legate alle attività agricole e alla guerra. Questi dèi, con l'ellenizzazione della cultura romana, furono assimilati ad alcune divinità greche più importanti: l'Ares greco divenne il Marte romano, Artemide confluì in Diana, Afrodite in Venere, Zeus in Giove, Poseidone in Nettuno, Ade in Plutone, Demetra in Cerere, Hermes in Mercurio, Efesto in Vulcano, e così via. La maggior parte di queste divinità erano già presenti nella religione romana, e furono semplicemente collegate a quelle romane in quanto di simili caratteristiche o funzioni.Gli dèi erano visti dai Romani molto diversamente che dai Greci; mentre questi ultimi li vedevano inclini a parteggiare per gli uomini, i Romani pensavano che fossero entità sostanzialmente poco favorevoli agli uomini, da placare e invogliarsi con sacrifici o danze sacre.Corrispondenze tra etruschi, greci e romaniVisione induistaRappresentazione di Dio in un'incisione di William BlakeLa visione di Dio presso la religione induista è estremamente articolata, dal momento che l'Induismo stesso può essere considerato un insieme più o meno eterogeneo di numerose correnti filosofiche e religiose, a volte in evidente contraddizione tra loro. Questo rende l'Induismo difficilmente classificabile; infatti, sebbene da molti venga considerato politeista, vi si ritrovano tratti di diverse tipologie di religiosità, tra cui monoteismo ed enoteismo. I principali punti di vista della religione induista sono sei, e vengono chiamati Darshana; designano le differenti possibilità di approccio ad uno o più degli aspetti filosofici, devozionali, metafisici e ritualistici emersi in un'epoca che affonda le sue radici nel mito (l'Induismo è infatti la più antica delle principali religioni del mondo).Questa tendenza a racchiudere in simbologie aspetti tra loro opposti e complementari spiega l'tra le varie forme divine venerate nell'Induismo. Ciò si riflette nel sistema delle murti (raffigurazioni di Dio o dei suoi aspetti). Ad esempio Devi a seconda dell'aspetto che si vuole considerare viene chiamata Kali (aspetto terrifico della Madre Divina che, per amore del devoto, distrugge i demoni) oppure Bhavani (aspetto creativo della Madre Divina, letteralmente "colei che dà la vita") e, allo stesso modo, Shiva (l'aspetto paterno/maschile di Dio) viene chiamato a seconda dei casi Hara (letteralmente "distruttore") o Shankara (letteralmente "benefico").Solitamente, con Dio in un contesto induista ci si riferisce al Dio-persona (generalmente chiamato Īśvara, che significa "il Signore"), il Dio con una propria individualità, con degli attributi, con nomi e forme (in sanscrito, "nama-rupa"), il Dio dotato di tutti i poteri, al tempo stesso immanente e trascendente, il Dio che si incarna ed impartisce gli insegnamenti necessari per ottenere la realizzazione spirituale. Īśvara (nelle sue innumerevoli forme e nomi) costituisce l'aspetto supremo di Dio presso i principali culti devozionali (Bhakti o Bhakti Yoga) monoteisti, ovvero Shivaismo (monoteismo di Shiva), Vaishnavismo (monoteismo di Vishnu/Krishna) e Shaktismo (monoteismo di Devi, la Madre Divina, chiamata anche Shakti). Nessuno di questi culti nega l'esistenza o la validità delle altre forme/nomi divini; ciò che varia in ognuno di essi è soltanto l'aspetto peculiare (di Dio) su cui ci si vuole focalizzare, per farne oggetto di devozione.Secondo la scuola di pensiero del Vedānta, in particolare secondo la filosofia Advaita (filosofia della non dualità), esiste un substrato metafisico di tutto ciò che esiste – su tutti i piani, grossolano, sottile e causale – un vero e proprio supporto situato al di là di ogni individualità, sia che essa riguardi l'anima individuale (detta Jīva) o quella universale (Ishvara, o Dio-persona). Questo substrato si trova oltre il mondo dei nomi e delle forme, ma per poter essere indicato viene chiamato Brahman; esso rappresenta la base del manifesto e dell'immanifesto, uno stato indifferenziato di puro essere, eternità e beatitudine, senza nascite e senza cause, situato al di là di qualsiasi speculazione filosofica o moto devozionale.Per l'induista, le varie religioni (chiamate Dharma) sono sentieri che conducono all'unica meta; l'unica cosa che differisce sono gli strumenti per giungere a questa meta, ovvero i nomi e le forme, le ritualità, ecc. Da qui il forte senso di rispetto verso tutte le fedi, poiché ognuna di esse è vista come una possibile via per raggiungere l'unico Dio e riscoprire la propria natura divina.Visione buddhistaIl Buddhismo è fondamentalmente una religione non-teista; Gautama Buddha, fondatore della religione, rifiutò sempre di occuparsi di questioni metafisiche sostenendo di insegnare solo ciò che è necessario a seguire la Via, e nient'altro. Al monaco Malunkyaputta che gli poneva simili domande rispose che se un uomo avvelenato desiderasse sapere tutto dell'avvelenatore prima di assumere l'antidoto, non riuscirebbe a salvarsi.In tutte le speculazioni posteriori, gli dei, che pure compaiono spesso nelle scritture buddhiste, sono considerati esseri senzienti al pari degli altri, e quindi prigionieri del Saṃsāra; la natura "divina" è solo una di quelle appartenenti al ciclo delle rinascite, ed agli dei si nega dunque la trascendenza (esempio "Brahmajala Sutta"). Un altro atteggiamento verso gli dei è che avendo natura diversa da quella umana sia impossibile ogni forma di contatto: nel "Tevijja Sutta", Gautama condanna come sciocchezza l'idea che i brahmini possano insegnare ad altri come raggiungere Brahma, che essi stessi non conoscono.Nelle scuole Buddhismo Theravāda nessun essere vivente è al di là del Saṃsāra, e dopo la sua morte un Buddha è al di là dei sensi. A partire dal Buddhismo Mahāyāna però si assiste a un progressivo fenomeno di "divinizzazione" della figura del Buddha; la scuola Mahāyāna si formò in un'area di forte influenza ellenistica (dentro o vicino all'Impero Kushan), e fu la prima scuola a rappresentare il Buddha con statue e bassorilievi, oltre che la prima a riferirsi a lui col nome Bhagavān (venerabile, divino), usato nell'induismo per riferirsi agli dei.Nel Buddhismo Mahāyāna, pur negandosi decisamente il concetto di un creatore o di una entità onnipotente (sia singolari che plurali), si parla tuttavia in alcuni "sutra" (ad esempio nel Mahāparinirvāṇa Sūtra) di un principio noto come "Natura di Buddha" ("Buddha-dhatu" o "Tathagatagarbha"), piano ultimo di tutte le cose, la "Mente Risvegliata", eterno e onnisciente, immanente e trascendente la realtà, un germoglio del quale è presente in ogni essere senziente ed apre a esso la strada per diventare un vero Buddha. Sebbene siano esistiti ed esisteranno infiniti Buddha, la loro natura è la medesima; nel "Lalitavistara Sūtra", Gautama dice: «Io sono il dio sopra gli dei, superiore a tutti gli altri dei; nessun dio è come me – come potrebbe essercene uno più in alto?». Questa "essenza" del Buddha è indistruttibile, incomprensibile, divina, eterna, infinita, onnisciente, immacolata, increata e immortale, e il suo reame, secondo il "Nirvāṇa Sūtra" è inerente a tutti gli esseri senzienti. Contemporaneamente è priva di sé ed è, significativamente, identica alla vacuità. L'esistenza degli dei non viene quindi negata, ma relegata ai paradisi della Forma e ai paradisi Senza Forma, limitati nel tempo e nello spazio, soggetti alla rinascita e alla morte, luoghi in cui è difficile produrre azioni positive o negative (in questo specularmente identici agli inferni), luoghi dove, sotto forma di divinità, gli enti godono i frutti delle loro azioni karmicamente positive ma ineluttabilmente destinati a finire come qualsiasi forma di vita dipendente da altro.Nel Buddhismo Vajrayana, nelle scuole tantriche, in particolare nel Buddhismo tibetano, è presente la figura dello Yidam, discutibilmente tradotto come "deità"; gli Yidam sono forme di Buddha che rappresentano particolari qualità della mente; tali forme sono parte centrale di alcune specifiche meditazioni nelle quali lo studente si identifica con esse per sviluppare le qualità che la forma rappresenta. Alcune forme, come ad esempio quella del "Buddha primordiale" (Adi-Buddha), rappresentano la natura della mente stessa, non creata, avente le caratteristiche di spazio (vacuità), luminosità (capacità di conoscere e di sperimentare) ed assenza di limiti; il praticante buddhista ha come scopo ultimo il riconoscimento della natura della mente, l'Illuminazione. Nel "Kunjed Gyalpo Tantra" ("Tantra del Re Creatore del Tutto"), appartenente alla tradizione Nyingmapa, l'Adi-Buddha, identificato con Samantabhadra, dice di sé: «Io sono il nucleo di tutto ciò che esiste. Io sono il seme di tutto ciò che esiste. Io sono la causa di tutto ciò che esiste. Io sono il tronco di tutto ciò che esiste. Io sono le fondamenta di tutto ciò che esiste. Io sono la radice dell'esistenza. Io sono "il nucleo" perché Io contengo tutti i fenomeni. Io sono "il seme" perché Io do la nascita a tutte le cose. Io sono "la causa" perché tutto viene da me. Io sono "il tronco" perché le ramificazioni di ogni evento partono da me. Io sono "le fondamenta" perché tutto poggia su di me. Io sono chiamato "la radice" perché Io sono tutte le cose». Nel Buddhismo Vajrayana non è presente il concetto di un Dio creatore.Visione ebraicaNella religione ebraica e nell'Antico Testamento Dio è visto come l'Essere Supremo, creatore, autore e causa prima dell'universo, governatore del mondo e degli uomini, giudice supremo e padre, la cui giustizia è temperata dalla misericordia, i cui propositi sono realizzati da agenti prescelti che possono essere sia individui sia nazioni. Dio comunica la sua volontà attraverso profeti e altri canali stabiliti.La fede del popolo ebraico è in un primo momento un culto di monolatria (conosciuto anche come enoteismo): ogni popolo ha il suo Dio, ma il Dio del popolo ebraico è l'unico che Israele adora e serve. Sono eco di questa concezione passi biblici come quelli che dicono: "Il Signore è il nostro Dio, il più grande di tutti gli dei", riferendosi in questo caso ai 70 angeli principi delle 70 Nazioni. Ci si riferisce a lui come il "Dio dei nostri padri", "il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe".È solo al tempo dell'Esilio babilonese (VI secolo a.C.) che Israele passa della monolatria al monoteismo: c'è un solo Dio, tutti gli altri sono apparenza.Il Dio degli ebrei è creatore di tutte le cose, che ha plasmato dal nulla. Il profeta Ezechiele, rappresentando la maestosità del Creatore e della sua perfetta organizzazione in un simbolico carro celeste, parlò della presenza di quattro creature viventi, cherubini, ai lati di questo carro. Ogni creatura aveva quattro facce che rappresentano i quattro principali archetipi angelici poi correlati nell'esegesi ebraica anche agli attributi di Dio. In particolare le figure descritte da Ezechiele sono:Il Dio degli ebrei è un Dio impegnato in loro favore (all'inizio), e verso tutti gli uomini (tempi più tardi). Israele nasce come popolo quando sperimenta che Dio lo libera della schiavitù d'Egitto. Da quel momento in avanti Dio è colui che dice "presente" (la radice del nome è la stessa radice del verbo essere coniugato al presente indicativo = Io sono = Io sono qui con te), e gli è accanto per accompagnarlo e salvarlo. Anche le circostanze dolorose, come cadere in mano dei nemici o l'Esilio babilonese, sono interpretate come un'azione di Dio che corregge il suo popolo a causa dei suoi peccati.Visione cristianaLa Trinità rappresentata in una celebre icona di Andrej Rublëv, "Angeli a Mamre", 1410Nella professione di fede ebraica, condivisa anche dal Cristianesimo, si afferma l'unicità di Dio (monoteismo).Tuttavia viene accettata completamente anche l'affermazione di Gesù: «chi vede me vede il Padre» (Giovanni 14,9) e «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Giovanni 14,6). Nei primi concili ecumenici, a partire dal IV secolo, si cerca di razionalizzare questo paradosso apparente. Nel Credo niceno-costantinopolitano si professa un solo Dio, onnipotente, creatore dell'universo e di ogni cosa. Il Credo però prosegue dichiarando che Gesù Cristo è "Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero", che è consustanziale a Dio, che al tempo stesso possiede la natura umana, e che anche lo Spirito Santo è Dio. Si viene a definire la dottrina trinitaria, una delle dottrine che separa il cristianesimo dall'ebraismo da cui è derivato. Le principali Chiese cristiane concordano nel parlare di mistero cristologico e mistero trinitario, ritenendo ineffabile la natura profonda di Dio, e che perciò fosse necessaria una rivelazione da parte di Dio stesso, non potendo la ragione umana arrivare a dedurlo. Queste dottrine sono condivise dalle tre maggiori forme di Cristianesimo: Cattolicesimo, Ortodossia e dal Protestantesimo maggioritario. La sua definizione dogmatica ebbe luogo a partire dal IV secolo, a seguito della disputa fra la chiesa Ortodossa e l'Arianesimo, ora estinto, che negava la natura divina di Gesù.Nel cristianesimo, il monoteismo e la trascendenza di Dio sono un elemento essenziale che però non esclude il fatto che, oltre ad essere nei cieli, Egli possa vivere anche in terra (il caso di Gesù e poi dello Spirito Santo fra gli uomini). Nel Vangelo secondo Giovanni si riporta l'affermazione di Gesù che rivela come Lui stesso sia nel Padre e il Padre in Lui; l'evangelista Giovanni parla del Consolatore ("paraclito"), lo Spirito Santo che il Padre avrebbe inviato ai suoi figli fino alla fine dei tempi dopo la crocifissione, morte e resurrezione di Gesù: tale promessa si compie per la tradizione cristiana e viene ricordata nel giorno di Pentecoste, che celebra il "sedersi" dello Spirito Santo sulla madre di Gesù, le donne e gli apostoli, dopo la resurrezione e l'ascensione di Gesù al cielo.La sintesi delle Chiese cristiane è quella di un Dio Uno e Trino, un solo Dio e tre persone distinte (Padre, Figlio e Spirito Santo): tale articolo di fede, definisce Dio come Trinità, insieme alla incarnazione, passione, morte e resurrezione di Gesù sono i misteri fondamentali delle fedi cattoliche protestanti ed ortodosse.Esistono tuttavia anche in ambito cristiano gruppi religiosi storici e confessioni contemporanee che non ammettono la trinità delle persone o l'unicità di Dio.Visione mormonicaI Mormoni non sostengono la dottrina trinitaria. Ciò è evidente da alcuni passi presenti nel libro di Mormon, ed in Dottrina e Alleanze:Joseph Smith all'inizio della primavera del 1820 narra di aver visto il Padre e il Figlio e nel suo racconto spiega che sono uomini e hanno corpi di carne e ossa altrettanto tangibili quanto i nostri, ma glorificati e perfetti. Solo lo Spirito Santo è un personaggio di spirito. Sempre a Joseph Smith Gesù stesso spiega che lui e il Padre sono un solo Dio: "Poiché ecco, in verità io vi dico che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono uno; e io sono nel Padre, e il Padre è in me, e io e il Padre siamo uno."Visione islamicaNell'Islam, la divinità - una, unica ed eterna - si chiama in arabo Allah. Nel Corano, opera secondo l'Islam scritto lettera per lettera dallo stesso Allah, un altro nome è Rahman, parola d'origine sud-arabica che significa in arabo "misericordioso" e che, in età preislamica designava in alcune culture religiose nord-arabica (Palmirena) e sud-arabiche (Himyar) una divinità vera e propria. Allah rappresenta per questo sistema religioso l'Essere Supremo, onnipotente e onnisciente che ha creato e seguita a creare l'universo e ogni cosa in esso contenuta. Per quanto riguarda il tempo l'Islam considera che vi sia una perfetta identificazione con Dio e che, quindi, non si tratti di una sua creazione ontologicamente distinta.Dal convincimento che ogni cosa che sembra esistere, compresa la materia bruta, è in realtà pervasa dallo Spirito di Dio ne deriva che anche gli atti umani sono opera del Creatore e che l'uomo ne abbia al massimo il "possesso" più che la "proprietà", avviando una discussione estremamente ardua sui limiti dell'azione umana che potrebbero portare a una sorta di fatalismo (tutto è determinato da Dio, tutto "è scritto" da Dio nel Corano, che s'identifica nella sua parola, attributo non distinguibile e diverso dall'Essere supremo e che dunque è eterno a parte ante e a parte post).A Dio non è possibile contrapporre in alcun modo un principio del male perché questo porterebbe a una concezione dualistica del mondo. Nell'Islam, che è monistico, lo spazio riservato al maligno ("Shaytān", "Iblīs") è estremamente ridotto e quasi insignificante e la stessa natura "di fuoco" del diavolo non è neppure assimilabile a quella "di luce" degli angeli. Il bene è Dio e la sua la volontà e il male la negazione di Dio e il disubbidirgli. Il credente ("mu'min") deve essere pertanto un "muslim", ovvero un sottomesso assoluto al comando di Dio.Dio è inconoscibile dall'uomo e quello che è dato sapere di lui deriva direttamente dalla sua rivelazione testuale. Secondo l'Islam, Dio ha dato la sua prima disposizione volitiva ad Adamo che è nell'Islam primo uomo e primo profeta. Nel prosieguo delle generazioni il tempo e l'azione talora maligna di alcuni uomini ha corrotto o falsato tale rivelazione e Dio ha per questo motivo seguitato a mandare suoi inviati e suoi profeti per riproporre l'insieme della sua volontà. Di questa lunghissima catena profetologica Muhammad (in italiano Maometto) costituisce l'ultimo anello. Dopo di lui non vi sarà più alcun inviato o alcun profeta e chiunque dovesse dichiarare riaperto il ciclo profetico si metterebbe automaticamente al di fuori di uno dei pochi dogmi islamici (come è avvenuto con la "Ahmadiyya" di Lahore o con i Drusi o con i Nusairi, solo per fare alcuni esempi).L'onnipotenza, l'onnipresenza, l'onniscienza di Dio si accompagnano alla sua infinita misericordia e generosità, motivo per cui non si potrà mai asserire che Dio "è tenuto" a punire i malvagi con una pena eterna mentre si può affermare che un premio eterno è stato destinato dal creatore alle Sue creature a suo totale piacimento. Un passaggio teologicamente accettato afferma pertanto che l'Inferno non sarà eterno per i musulmani ma, a rigor di logica, l'eternità della pena non si potrà presupporre e pretendere neppure per il resto dell'umanità, perché questo sarebbe porre un inammissibile limite all'onnipotenza divina.Gli attributi divini ("sifāt") coeterni ma senza che si possa alterare l'unità di Dio («né Lui né altro da Lui», affermano i teologi musulmani sunniti) sono (per quanto riguarda quelli "personali", ossia "nafsiyya"): la vita, la scienza, la potenza, la volontà, l'udito, la vista e la parola, cui una parte del pensiero teologico sunnita aggiunge la persistenza. La questione dell'increatezza del Corano deriva dalla polemica riguardante questi attributi, perché all'affermazione che la rivelazione era stata creata da Dio al momento della sua creazione del genere umano si contrappose la tesi vincente del hanbalismo secondo cui, essendo la rivelazione "parola di Dio" ("kalimat Allāh"), ne derivava una sua eternità (argomento affrontato in modo pressoché identico nell'Ebraismo per quanto riguarda la "Tōrāh").Visione manicheistaMolte posizioni riconducono la lotta fra il bene e il male a una lotta fra due forze di pari livello, eterna e senza un vincitore. Questa teorizzazione è sentita in varie "sophie" orientali e ha avuto una dottrina densa di conseguenze nel manicheismo. Il profeta Mani, rifacendosi alle idee di Zarathustra (latinizzato in Zoroastro) che combinava elementi di monoteismo e dualismo, nella Persia del VII secolo a.C. (odierna Iran) fece molti proseliti con una dottrina che prevedeva appunto un'eterna contrapposizione fra il principio del bene e del male: Ahura Mazda e Arimane.L'idea di due princìpi a fondamento dell'essere contrastava con le basi del pensiero greco, che ricercava delle spiegazioni non dicotomiche all'esistenza del male, pensando il non-essere come qualcosa di relativo e di minore, come un'inevitabile conseguenza che necessitava dell'essere-bene per esistere, mentre l'essere poteva evitare il non-essere restando Uno e tornando in sé.Visione gnosticaGran parte delle sette gnostiche teorizzavano che il mondo fosse stato creato non da Dio, ma da eoni che, nel loro complesso formavano il Pleroma. Gli eoni, in molti sistemi gnostici, rappresentano le varie emanazioni del Dio primo, noto anche come l'Uno, la "Monade", "Aion Teleos" (l'"eone perfetto"), "Bythos" (greco per "profondità"), "Proarkhe" (greco per "prima dell'inizio), "Arkhe" (greco per "inizio"). Questo primo essere è anch'esso un eone e contiene in se un altro essere noto come "Ennoia" (greco per "pensiero"), o "Charis" (greco per "grazia"), o "Sige" (greco per "silenzio"). L'essere perfetto, in seguito, concepisce il secondo ed il terzo eone: il maschio "Caen" (greco per "potere") e la femmina "Akhana" ("verità, amore").Quando un eone chiamato "Sophia" emanò senza il suo eone partner, il risultato fu il Demiurgo, o mezzo-creatore (nei testi gnostici a volte chiamato "Yalda Baoth", o "Rex Mundi" per i Catari), una creatura che non sarebbe mai dovuta esistere. Questa creatura non apparteneva al pleroma, e l'Uno emanò due eoni, Cristo e lo Spirito Santo, per salvare l'umanità dal Demiurgo. Cristo prese poi la forma della creatura umana Gesù in modo da poter insegnare all'umanità la via per raggiungere la gnosi: il ritorno al pleroma.Anche il Vangelo di Giuda, tradotto e poi acquistato dalla National Geographic Society, menziona gli eoni e parla degli insegnamenti di Gesù al loro riguardo. In un passo di tale Vangelo Gesù deride i discepoli che pregano l'entità che loro credono essere il vero Dio, ma che è in realtà il malvagio Demiurgo.Gli gnostici ofiti, o naasseni, veneravano il serpente, perché, come narrato nella Genesi (3,1), era stato mandato da Sophia per indurre gli uomini a nutrirsi del frutto proibito della conoscenza per acquisire una consapevolezza almeno pari a quella del loro creatore.Visione deistaLa visione deista di Dio sottintende la convinzione di poter giustificare razionalmente l'esistenza di Dio, tipo di visione diffusasi soprattutto nell'età dell'Illuminismo. Deista era per esempio Voltaire.Il deismo ritiene che l'uso corretto della ragione consenta all'uomo di elaborare una religione naturale e razionale completa ed esauriente, capace di spiegare il mondo e l'uomo. Esso prescinde completamente da ogni rivelazione positiva e le si oppone, basandosi su alcuni principi elementari, primo fra tutti quello dell'esistenza della divinità come base indispensabile affermare per spiegare l'ordine, l'armonia e la regolarità nell'universo.Il concetto alla base del deismo, quello di una divinità eminentemente creatrice, ma anche ordinatrice e razionalizzatrice, è immediatamente utilizzabile, nell'ambito della classificazione tra teoetotomie e religioni ed in ottica etnologica, per identificare questi secondi modelli rispetto alle prime. In una teoetotomia infatti la divinità non esplica solo una funzione creatrice ma anche quella di censore/supervisore etico dell'uomo. Questa modalità di intendere il profilo della divinità è una modalità contingente che si può ritrovare solo su sistemi di culto connessi con modelli sociali di tipo classistico. Il passaggio da modelli deistici a modelli teoetotomistici, corroborato da varie evidenze antropologiche, è stato invocato per spiegare il mito del peccato originale. Questa trasformazione socio culturale può essere infatti invocata per interpretare il passaggio dalla condizione anteriore alla manducazione del pomo dell'albero, detto dall'agiografo della conoscenza del bene e del male, in cui l'uomo, vivendo in contesti deistici non era in grado di sperimentare la condizione di conoscenza di eventuali gesti e scelte da intendere quale opposizione alla volontà della divinità (male) da gesti e atteggiamenti graditi alla stessa (bene).Le forme deistiche, non teoetotomistiche, non contemplano infatti alcun concetto di peccato/corruzione/impurità. Questo implica che in esse la sfera etica sia sottratta dall'ambito confessionale, di fede. L'uomo dunque non può conoscere il bene e il male. È immediata la possibilità di identificare questa valenza nel nome dato all'albero in questione. La conoscenza del bene e male, vere e proprie categorie teologiche, è infatti possibile solo in un contesto dove la divinità emani norme e leggi o principi etici a cui l'individuo si deve attenere, pena l'incorrere in sanzioni/condanne.La concezione deistica, nata in un'epoca fortemente segnata dalle guerre di religione, intende così, mediante il solo uso della ragione, porre fine ai contrasti fra le varie religioni rivelate in nome di quell'univocità della ragione, sentita, in particolare nell'ottica dell'illuminismo, come l'unico elemento in grado di accomunare tutti gli esseri umani.Visione wiccanNella religione wiccan il Dio è la controparte maschile della Dea. Da notare come in questa religione entrambe le entità sono chiamate con la "D" maiuscola, anche se non hanno un nome proprio in quanto rappresentano le due metà dell'energia primordiale. Il Dio è infatti la forza maschile e incarna tutti gli uomini, la loro fertilità e amore. Egli è nelle foreste, nei suoi alberi secolari, nell'intricata vegetazione e negli animali selvaggi. In particolare gli animali con le corna, come il cervo e il toro, sono legati al Dio. La Dea è invece la forza femminile, da cui deriva l'universo ed è quindi anche simbolo di maternità, Essa incarna tutte le donne, la loro fertilità e amore. La Dea ha tre aspetti che corrispondono alle tre fasi della vita: Vergine, Madre e Vecchia.Questa religione è recente ma è stata costruita sulla base degli antichi miti celtici e da essi ha preso spunto.Nomi e titoli di DioEvoluzione del tetragramma dall'alfabeto fenicio all'attuale ebraicoDio traduce l'ebraico "El" (nome anche di una divinità fenicia), "Eloah", ed "Elohim" (grammaticalmente plurale, da cui varie ipotesi su di un politeismo originario). Si trova nei testi che lo studio filologico fa risalire alla corrente eloista del Pentateuco. La stessa radice si ritrova nell'ebraico e poi cristiano Elia e nell'attributo di Gesù come Em-anu-el (Dio-con-noi); ed anche nell'islamico Allah. A testimonianza dell'origine comune di cristianesimo, islam ed ebraismo, i loro nomi di Dio condividono la stessa origine. Il nome che appare più spesso nella Bibbia ebraica è quello composto dalle lettere ebraiche י ("yod") ה ("heh") ו ("vav") ה ("heh") o tetragramma biblico (la scrittura ebraica è da destra a sinistra). Gli ebrei si rifiutano di pronunciare il nome di Dio presente nella Bibbia, cioè "יהוה" (tetragramma biblico) per tradizioni successive al periodo post esilico e quindi alla stesura della Torah. L'ebraismo insegna che questo nome di Dio, pur esistendo in forma scritta, è troppo sacro per essere pronunciato. Tutte le moderne forme di ebraismo proibiscono il completamento del nome divino, la cui pronuncia era riservata al Sommo Sacerdote, nel Tempio di Gerusalemme. Poiché il Tempio è in rovina, il nome non è attualmente mai pronunciato durante riti ebraici contemporanei. Invece di pronunciare il tetragramma durante le preghiere, gli ebrei dicono "Adonai", cioè "Signore". Nelle conversazioni quotidiane dicono "HaShem" (in ebraico "il nome", come appare nel libro del Levitico XXIV,11) quando si riferiscono a Dio. Per tale ragione un ebreo osservante scriverà il nome in modo modificato, ad esempio come D-o. Gli ebrei oggi durante la lettura del vecchio testamento o Tanach quando trovano il tetragramma (presente circa 6000 volte) non provano a pronunciarlo. Con il tempo l'esatta pronuncia del tetragramma si è persa. La forma "Yehowah" è la vocalizzazione di alcuni studiosi detti masoreti che nel Medioevo produssero una versione della Bibbia vocalizzata. Da questa forma deriva l'italiano Geova, nome ora quasi esclusivamente utilizzato dai Testimoni di Geova.Nelle lingue germaniche Dio è identificato con il Bene, anche se con il tempo probabilmente è andato perso il senso comune di quest'origine etimologica; infatti, l'inglese "God" e il tedesco "Gott" hanno la stessa origine degli aggettivi "good" e "gut" ("buono" e "bene").Nel Corano, il libro, sacro dell'Islam, l'Essere supremo rivela che i suoi nomi sono Allāh e Rahmān, resi dal termine Iddio ("il" + "Dio") nella lingua italiana. La cultura islamica parla di 99 "Bei Nomi di Dio" ("al-asmā‘ al-husnà"), che formano i cosiddetti nomi teofori, abbondantemente in uso in aree islamiche del mondo: 'Abd al-Rahmān, 'Abd al-Rahīm, 'Abd al-Jabbār, o lo stesso 'Abd Allāh, formati dal termine "'Abd" ("schiavo di"), seguito da uno dei 99 nomi divini.Nella letteraturaIl concetto di Dio ha dato vita a molte versioni immaginarie del Dio biblico, non sempre positive.Dante Alighieri, nel XXXIII canto del Paradiso della "Divina Commedia" con il verso 145, «L'Amor che move il sole e l'altre stelle» si riferisce a Dio.In "Memnoch il diavolo" della scrittrice statunitense Anne Rice, Dio è un angelo che ha creato gli altri angeli. Non sa come sia stato creato né come abbia creato la vita. Ha creato l'universo materiale e la vita sulla Terra per vedere se questo processo creerà alla fine esseri simili a lui.Nella trilogia fantasy "Queste Oscure Materie" di Philip Pullman, Dio (chiamato anche "Autorità" è il primo angelo ad essersi formato dalla Polvere, sebbene si spacci per il creatore dell'universo e pretenda l'adorazione da parte di tutti gli esseri viventi.Nel fumetto "Spawn", Dio è il fratello gemello di Satana con cui è in lotta dall'alba dei tempi, e non è il creatore dell'universo, che è invece è l'"Uomo dei Miracoli" (chiamato anche "Madre dell'Esistenza" che in realtà è un'entità senza sesso), loro genitore. Sempre nel fumetto è l'Uomo dei Miracoli ad essersi incarnato in Gesù Cristo e non suo figlio.Dio appare nei manga "Devilman" e "Mao Dante", ma ha un aspetto e una caratterizzazione diversa in ciascuna delle due storie. In "Devilman" il suo aspetto è quello di una immensa sfera di luce che appare poco tempo dopo l'attacco che i demoni sferrano al genere umano, radendo completamente al suolo la Russia, mentre in "Mao Dante" e nel suo remake "Mao Dante Apocalypse" viene descritto come un essere crudele fatto di energia pura e in grado di assumere le forme più svariate, che vaga nello spazio in cerca di mondi da sottomettere e che nella storia arriva sulla Terra all'alba dei tempi, con l'intenzione di costringerne gli abitanti a sottomettersi a lui, pena lo sterminio totale della razza umana.NoteBibliografiaVoci correlateAltri progettiReligioneTeologiaTeologia cristianaGod
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http://it.wikipedia.org/wiki/Speak_%26_Spell
Speak & Spell."'Speak and Spell"' è il primo album del gruppo britannico dei Depeche Mode, è stato pubblicato il 5 Ottobre 1981; quasi totalità delle canzoni è stata composta da Vince Clarke, a parte "Tora! Tora! Tora!" e "Big muff", strumentale, composte da Martin Lee Gore che dal secondo album diventerà la penna ufficiale del gruppo.Famoso album che vanta pezzi di successo quali "Just Can't Get Enough", "New life" e "Puppets", che richiama i lavori dei precursori del genere elettronico, ossia i teutonici Kraftwerk.Contiene inoltre "Photographic", il primo brano del gruppo, composto da Vince Clarke. Questo faceva parte precedentetemente di "Some bizzarre", compilation comprendente brani di alcuni nomi emergenti degli anni '80.TracceUK LPUS LP/CDUK CD (con Bonus Tracks)2006: ristampaMute: DM CD 1 (CD/SACD + DVD) / CDX STUMM 5 (CD/SACD)Bonus tracksIn DTS 5.1, Dolby Digital 5.1, PCM Stereo:Materiale aggiuntivoSingoliAltri progettiCollegamenti esterniAlbum di debuttoSpeak & Spell (album)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_del_Rosario_%28Caravaggio%29
Madonna del Rosario (Caravaggio)."'Madonna del Rosario"' è un dipinto ad olio su tela di cm 364 x 249 realizzato nel 1607 dal pittore italiano Caravaggio. È conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna.Non sappiamo quale sia il committente dell'opera. Secondo alcuni, sarebbe stato Nicola (o Niccolò) Radulovic, ricco mercante di Ragusa, ed all'inizio la composizione avrebbe dovuto comprendere la Madonna in trono con i Santi Nicola e Vito; il quadro sarebbe stato poi modificato nella struttura per espressa volontà dei Domenicani.Secondo altri (ed è l'ipotesi più probabile) fu eseguito, per decorare la cappella di famiglia nella chiesa napoletana di San Domenico Maggiore, su committenza di Luigi Carafa-Colonna, parente di Martino Colonna, Feudatario di Palestrina, Zagarolo e Paliano presso cui il pittore s'era rifugiato dopo essere fuggito da Roma.Il rimando alla famiglia Colonna starebbe, per l'appunto, nella grande colonna a sinistra alla quale è legato il grande drappo rosso che sovrasta la scena quasi come un sipario. La Madonna col Bambino è assisa in trono, e sembra quasi dare il suo assenso, con un cenno della mano, a San Domenico che, vestito con l'abituale saio, ha in mano dei rosari, ed i fedeli gli si rivolgono, inginocchiati, per ottenere la grazia; all'estrema sinistra, vestito di nero ed in gorgiera, è ritratto il committente stesso. Dall'altra parte, è raffigurato San Pietro Martire con un'ampia cicatrice sulla fronte (proprio come Caravaggio che, ferito alla testa qualche mese prima nella baruffa con Ranuccio Tommasoni, doveva portarne ancora visibile il segno), che indica la Vergine a chi è fuori del quadro; alle sue spalle, altri domenicani, dei quali, vicari terreni di Maria, la tela vuole essere un'esaltazione.Da non dimenticare che la Festività del Rosario era stata istituita nel 1571 dopo la Battaglia di Lepanto, e che Luigi Carafa-Colonna era parente di Marcantonio Colonna, che aveva partecipato all'evento in prima persona.Non sappiamo esattamente quando il pittore cominciò a dipingere quest'opera, ma presumibilmente la lavorazione dev'essere posizionata tra l' 8 gennaio e la metà di luglio del 1607, cioè tra il saldo ad opera conclusa delle Sette opere di Misericordia e la partenza del pittore per Malta.Il quadro, un anno e mezzo dopo la sua esecuzione, fu venduto a dei mercanti fiamminghi e portato ad Anversa; dal Belgio, passò poi al Kunsthistorisches Museum di Vienna.Dettagli dell'operaCollegamenti esterniDipinti su MariaDipinti di CaravaggioDipinti nel Kunsthistorisches MuseumMadonna of the Rosary (Caravaggio)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Browning_M2_%28mitragliatrice_pesante%29
Browning M2 (mitragliatrice pesante).La mitragliatrice pesante Browning M2'" soprannominata "Ma Deuce" dai militari che la utilizzano è un'arma pesante progettata poco dopo la fine della prima guerra mondiale da John Browning. La M2 è largamente utilizzata per gli armamenti dei veicoli terrestri e per gli aerei in forza all'esercito degli Stati Uniti, soprattutto durante la seconda guerra mondiale.Un complesso binato di mitragliatrici Browning M2 sull'incrociatore USS "Normandy" (CG-60) della U.S.NavyEvoluzione tecnicaProgettata inizialmente come arma per aeroplani fu dapprima selezionata per la fanteria e adottata come "Model 1921" dall'esercito statunitense ed utilizzata come arma antiaerea e anticarro. Nel 1932 al progetto originario furono apportate piccole modifiche come la canna bucata per migliorare il raffreddamento della stessa che portarono alla ridefinizone dell'arma come "M2" e in seguito "M2HB" ("H'"eavy "'B'"arrel", canna pesante) con un ingegnoso meccanismo per il rapido cambio canna nel caso di surriscaldamento chiamato "QCB (Quick Change Barrel)". Della M2 è stata sviluppata anche una versione leggera dal peso di 27 kg. Attualmente la FN ha sviluppato una versione migliorata denominata M3.I giapponesi utilizzarono durante la Seconda guerra mondiale la Tipo 1, una copia della M2 camerata per la cartuccia giapponese da 12,7mm.La Browning M2 è spesso usata anche come torretta sugli autoveicoli,FuturoLa longevità di tale arma ormai è leggendaria dato che nessun esercito vuole abbandonarla, riconoscendole doti di efficacia ed affidabilità. Negli USA vi sono stati e vi sono parecchi programmi di sostituzione, ma finora nessuno è stato adottato. Attualmente vive una nuova giovinezza integrata nelle nuove minitorrette telecomandate installate su mezzi blindati e corazzati, come la Hitrole della OtoBreda.Voci correlateAltri progettiMitragliatrici pesantiMitragliatrici aeronauticheArmi della seconda guerra mondialeM2 Browning machine gun
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http://it.wikipedia.org/wiki/Lega_Italia_Federale
Lega Italia Federale.Lega Italia Federale'" è il nome con cui la "'Lega Nord'" si presentò nelle regioni dell'Italia meridionale e nel Lazio dal 1993 al 1995.All'assemblea federale della Lega Nord del maggio 1993 a Venezia fu lanciata l'idea di cambiare nome al movimento, per cercare di mietere maggiori consensi nelle regioni centromeridionali: uno dei nomi proposti fu proprio "Lega Italia Federale". Il partito mantenne il suo nome, ma tale dicitura venne applicata alla sua organizzazione stabile nel centro-sud, che fu elevata al rango delle varie "sezioni nazionali". La Lega Italia Federale ebbe sede in Roma e coordinatore Cesare Crosta.L'esordio della Lega Italia Federale (che presentava lo stesso simbolo della Lega Nord) alle elezioni avvenne nella tornata autunnale del 1993, quando candidò a sindaco della capitale Maria Ida Germontani, che ottenne lo 0,7% (la lista per il consiglio comunale ebbe l'1,1%).Alle elezioni regionali del 1995 la lista si presentò in Lazio, Puglia, Calabria (dove appoggiò i candidati del centrosinistra) e Campania (con un proprio candidato alla presidenza). I risultati furono inferiori all'1% in tutte le regioni.La svolta secessionista della Lega Nord nel 1996 segnò la fine del progetto della Lega Italia Federale, che da allora non fu più presentata.Gianfranco Vestuto, fondatore della Lega Sud Ausonia, aveva inizialmente aderito al progetto col suo movimento, concorrendo per un'elezione suppletiva nel 1995. Nel 2001, dopo l'ingresso della Lega Nord nella Casa delle Libertà, riprese la collaborazione con la Lega Nord e fu di nuovo candidato (senza fortuna) in un collegio uninominale in Campania, ma successivamente assunse una linea politica anti-settentrionale.Una ripresa dell'attività della Lega Italia Federale può essere vista nell'Alleanza Federalista di Giacomo Chiappori, creata nel 2003.NoteBigliografiaLega NordPartiti politici italiani (passato)
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http://www.autoblog.it/user/boxster08/comments
Dapada, io possiedo una Boxster 2.700 (anno 2008) e una 911, serie 997 Carrera 4S coupè (anno 2007). Posso garantirti che la Boxster è un'auto fantastica e rientra a pieno nella filosofia Porsche (infatti è la mia auto per tutti i giorni, come deve essere una Porsche!) 4 cose: 1 - Boxster si scrive con la S; 2 - Mi dispiace per te ma sono un vero Porschista in piena regola, attivo su più fronti con il mio Club di appartenenza; 3 - Il Cayman pesa (peso complessivo ammesso) tra i 1.620 kg (Cayman 2.700 cambio manuale) e i 1.670 kg (Cayman S 3.400 Tiptronic).Quoto Fred: Passat non è un brutto prodotto, il problema è il design: sempre quello da anni, un pò anonimo, triste che forse non da emozione al pubblico…. e l'emozione non arriva dal mettere qualche (troppe) cromature!! A me lo stile Volkswagen piace, ma io sono un pazzo che ama adora le auto del Gruppo VAG….ma non sono il pubblico!! Sabato scorso ho visto in Austria, vicino a Klagenfurt, il Tiguan: devo dire che non è una brutta macchina, anzi. Nera, cerchi da 18” pelle rossa e navigatore con Dvd e giusta dose di cromature…. Potrebbe forse essere l'auto del piccolo cambiamento, in Volkswagen le rivoluzioni non succedono mai!!!Buongiorno a tutti!! Utente da molti anni di auto del gruppo Porsche-Volkswagen, da un anno e mezzo utilizzo una Golf V 5 porte Sportline 2.0 TDI 4Motion. Sinceramente non mi sto trovato male, anzi!! Sono d'accordo i materiali usati sono più economici rispetto alla precedente Passat Varian 2.5 TDI Tiptronic 4Motion o alla Golf IV GTI TDI 150 Cv 4Motion che avevo. Il segmento C o C premium, sarà in futuro il settore dove il pacchetto auto inteso in tutto il suo complesso, dal design ai motori, passando per l'abitabiltà ed ecologia, dovrà dare il massimo. Volkswagen Golf è la macchina per antonomasia del segmento C, usata dallo studente, come dal giovane professionista in cariera o da un dirigente… Quello che rimprovero a Volkswagen è osare di più nel design e nelle finiture!! A me la Golf IV piace molto, con il vecchio, obsoleto, superato, sgrauso e rumoroso motore iniettore - pompa ho fatto 85.000 Km senza mai avere un problema (controllo olio scrupoloso però!). In inverno con quattro gomme da neve vado meglio di un qualsiasi altro Suv o fuoristrada, la pelle dei sedili è ottima, traino il rimorchio in sicurezza! Solo un piccolo problema con il viva voce del telefono originale. Di solito non faccio raffronti, ma le nuove auto di alta qualità italiane, finite benissimo, esteticamente bellissime, con motori potentissimi e prestazioni iraggiungibili, mi hanno lasciato a piedi per ben 3 volte, a 4 mesi dall'acquisto!! Quando uscirà la Golf VI sarò tra i primi a comprarla!! Per le prestazioni e lo status da esibire ho la fortuna di avere un'altra macchina….. A parte questo, tutti i costruttori sono arrivati nel segmento C, più o meno premium, con un solo scopo: contrastare la Golf…. Hanno fatto belle macchine (non parlo di estetica, parlo del complesso), attente all'ecologia e al consumo come ad esempio la Serie 1 Bmw, ma nessuna potra avere il fascino, la storia e i difetti della Golf. Scusate per la lunghezza e adesso non massacratemi!!
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http://it.wikipedia.org/wiki/Pirometro
Pirometro.Il pirometro'" è uno strumento per la misura delle temperature, utilizzato specialmente nel caso di temperature elevate, per esempio quelle di corpi incandescenti. Fu inventato da Josiah Wedgwood (1730-95), uno dei maggiori esponenti della rivoluzione industriale inglese, per misurare la temperatura dei forni per la realizzazione di ceramiche.Esso sfrutta l'energia radiante emessa dal corpo che è proporzionale alla quarta potenza della temperatura.Esistono diversi tipi di pirometri, che si classificano in "pirometri a radiazione totale" e "pirometri ottici". I diversi tipi di pirometro possono misurare intervalli di temperature differenti, che possono arrivare fino ai 3000 °C.Pirometri a radiazione totaleIn questo tipo di pirometro si misura la temperatura di equilibrio tra il pirometro che è in definitiva un corpo capace di assorbire radiazione elettromagnetica, e il corpo che emette radiazione, sulla base della Legge di Stefan-Boltzmann: [Formula 1], dove [Formula 2] è la costante di Stefan-Boltzmann. Sappiamo che ogni corpo emette radiazione su tutto lo spettro della radiazione in base alla quantità di radiazione che può assorbire. Il pirometro è composto da una cavità ricoperta di nerofumo accoppiata ad una termocoppia e una serie di specchi che fanno convergere la radiazione proveniente dal corpo sull'assorbitore di radiazione. In definitiva la temperatura misurata dalla termocoppia è quella di equilibrio tra quella proveniente dalla sorgente e dalle pareti con quella irraggiata dall'assorbitore.La potenza assorbita e irraggiata in condizioni di equilibrio fornisce la temperatura cercata e si può scrivere:dove [Formula 4] è la temperatura delle pareti e [Formula 5] quella dell'assorbitore. Le costanti "a" e "b" valgono:dove [Formula 8] è l'emissività dei materiali, [Formula 9] è la superficie della sorgente, [Formula 10] la superficie dell'assorbitore e [Formula 11] è la frazione di angolo solido vista dall'assorbitore, "k" un coefficiente che tiene conto dell'emissività della sorgente.Pirometri otticiSi basa sul confronto dell'intensità luminosa della radiazione visibile proveniente dal corpo con l'intensità luminosa campione. Lo strumento si basa sulla figura scura prodotta dalla sorgente su uno schermo illuminato da una lampada campione di intensità nota e modificabile a piacere. Per fare questo la luce proveniente dal corpo viene proiettata sullo schermo tramite una lente.Quando la luce della lampada campione e quella emessa dal corpo è indistinguibile, la misura di temperatura viene prelevata da un filamento accoppiato allo schermo che quindi è alla stessa temperatura del corpo emettente.Per questo tipo di strumento e quello a radiazione totale, atti a misurare temperature anche oltre i 1500 °C si usa tararli con il punto fisso dell'Oro: 1337.65 K.Voci correlateStrumenti di misuraTermometriaPyrometer
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http://it.wikipedia.org/wiki/Differenza_simmetrica
Differenza simmetrica.In matematica, la differenza simmetrica tra due insiemi è l'insieme che contiene gli elementi presenti solo in uno dei due insiemi. È l'equivalente insiemistico dell'operazione logica nota come XOR.La differenza simmetrica tra due insiemi è comunemente denotata [Formula 1].Esistono due modi equivalenti per definirla:cioè, rispettivamente, l'unione delle due differenze e la differenza tra l'unione e l'intersezione di A e B.La differenza simmetrica è commutativa e associativa:La differenza simmetrica di due differenze simmetriche ripetute è la differenza simmetrica ripetuta della somma dei due multiinsiemi, con la rimozione di ogni insieme che compaia due volte. In particolare:Questa uguaglianza esprime anche una specie di disuguaglianza triangolare: la differenza simmetrica di A e C è contenuta nell'unione tra le differenze simmetriche di A e B e di B e C.Se consideriamo l'insieme delle parti di un qualsiasi insieme X con la differenza simmetrica, esso diventa un gruppo abeliano, in quantocioè l'insieme vuoto è l'elemento neutro e ogni insieme è l'inverso di se stesso (cioè è idempotente).Ma questo ci dice anche che questa struttura algebrica è addirittura uno spazio vettoriale sopra il campo finito delle classi di resto modulo 2 [Formula 8].Inoltre, la distributività dell'intersezione sulla differenza simmetrica:implica che l'insieme delle parti di X diventa un anello, più specificamente il prototipo di anello booleano.Differenza simmetrica n-ariaLa differenza simmetrica si può vedere come un'operazione su un multiinsieme di insiemi: il risultato dell'operazione su una classe di insiemi contiene gli elementi che sono contenuti in un numero dispari di insiemi tra quelli considerati:Questa operazione è ben definita solo quando ogni elemento dell'unione [Formula 11] è contenuto in un numero finito di elementi di [Formula 12].Voci correlateTeoria degli insiemiSymmetric difference
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http://it.wikipedia.org/wiki/Signorina_Romeo_Live
Signorina Romeo Live."'Signorina Romeo Live"' è il secondo album consecutivo di brani musicali, registrati dal vivo, della cantautrice italiana Giuni Russo, venne pubblicato il 23 novembre 2002, distribuito dall'etichetta discografica Sony Music.Il discoDopo quattro anni di silenzio, dovuto a scelte della stessa Giuni Russo. Dopo l'ultimo album, il primo della carriera della Russo ed essere registrato "live", "Voce prigioniera" (1998), Giuni pubblica un secondo album "live" consecutivo, contentente brani inediti e non, registrate dal vivo, in concerti che la Russo ha tenuto negli ultimi anni.I brani inediti presenti all'interno dell'album sono sette e sono: "J'entend siffler le train" interpretato in duetto con lo stesso Battiato, in concerto a Catania nel Luglio 1996, "Un'anima fra le mani", "Il carmelo di Echt" cover di Juri Camisasca, "Sakura", "Vieni", "Io nulla", "Nada te turbe" e "O vos omones".Da segnalare, l'omaggio a Luigi Tenco con il brano "Ciao amore ciao" interpretato magistralmente da Giuni Russo, che perde un "Ciao", registrato in un concerto del Luglio 1996 a Catania.Un album intitolato "Signorina Romeo live", titolo un po' ironico e soprattutto autobiografico: "Signorina" per scelta di Giuni e "Romeo" essendo il vero cognome della Russo.TracceRegistrazione ConcertoFormazioneCreditiRingraziamentiGrazie a Franco Battiato per la sua interpretazione in "J'entend siffler le train".NoteTutte le imperfezioni del "disco live" sono state volutamente lasciate per non alterare la verità e l'autenticità dei concerti.Album del 2002
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http://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_di_San_Taddeo
Monastero di San Taddeo.Il Monastero di San Taddeo'" (armeno Սուրբ Թադէոսի վանք "Sourb Tadeos Vank"; azero قره کیلسه; farsi قره‌کلیسا "Ghareh keliseh", significa "chiesa nera"), conosciuto anche come Kara Kilise o Qareh Kalisa, è un antico monastero della chiesa armena situato in una zona montagnosa della regione dell'Azarbaijan occidentale, in Iran, a sud della città di Maku, in direzione di Seyah Cheshmah (Chaldoran).StoriaLa chiesa è dedicata a San Giuda Taddeo, uno dei dodici apostoli, che subì il martirio nel 66 d.C. durante la predicazione dei Vangeli e che gode di alta venerazione presso la Chiesa armena. Dice la leggenda che la prima costruzione di una chiesa a lui dedicata avvenne nel 68 d.C. sopra il luogo della sua sepoltura.Non rimane molto della chiesa originale che fu distrutta da un terremoto nel 1319 e ricostruita nel 1329, tuttavia alcune parti intorno all'altare risalgono al X secolo, la parte posteriore è quella più antica, in pietra nera (da cui il suo nome); mentre l'ingresso, la parte anteriore e centrale, in arenaria di color chiaro, sono del XIX secolo. Gli ampliamenti e i restauri si devono al principe Abbas Mirza della dinastia Qajar. Il complesso è circondato da mura fortificate.Nel luglio del 2008 il Monastero di San Taddeo è stato incluso nella lista del Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO assieme al Monastero di Santo Stefano e alla Cappella di Dzordzor.Galleria d'immaginiNoteVoci correlateCollegamenti esterniPatrimoni dell'umanità in IranSaint Thaddeus Monastery
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http://it.wikipedia.org/wiki/Cristo_crocifisso_%28Cosm%C3%A8_Tura%29
Cristo crocifisso (Cosmè Tura)."'Cristo crocifisso"' è un dipinto tempera su tavola (22x17 cm) di Cosmè Tura, databile al 1474 circa e conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano.StoriaL'opera è documentata dal 1851, quando nell'inventario della collezione Barbi Cinti di Ferrara è messa in relazione con il "San Girolamo penitente" della National Gallery di Londra, già nella collezione Constabili. Nel 1903 si trovava presso l'antiquario veneziano Giuseppe Guetta, dove venne acquistato quell'anno dalla pinacoteca milanese su suggerimento di Adolfo Venturi.Descrizione e stileL'opera mostra un piccolo crocifisso fortemente espressivo e chiaroscurato, secondo lo stile tipico del caposcuola ferrarese. A sinistra si nota una conformazione rocciosa, che conferma i sospetti che la tavola si stata tagliata via da un dipinto di dimensioni maggiori, la tavola londinese appunto. Nel "San Girolamo" è anche presente un francescano nella posizione di san Francesco mentre riceve le stimmate: il cui culto dei due santi nel Quattrocento era strettamente legato. Il Crocifisso è quindi l'oggetto della visione estatica dei due santi.BibliografiaVoci correlatedipinti di Cosmè TuraCrocifissioniDipinti nella Pinacoteca di Brera
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http://www.ecowebnews.it/news_settembre
Temi: Agronews - Tutto - pronto - cantina - Miss - newsTemi: Sport - News dal mondo a 2 ruote - Pianeta professionisti - Ciclismo - obiettivo - Vuelta - Espaa - newsTemi: news1 - SOUNDGARDEN - Artwork - Telephantasm - Black - newsTemi: news1 - nuovo - album - degli - ELVENKING - uscita - newsTemi: news1 - Sara - Hurley - nuovo - album - newsTemi: Torino concerti - Milano - MiTo - 2010 - settembre - musica - Festival - internazionale - newsTemi: risposte - automobili - Ford C-Max 7 posti - Ford - CMax - posti - newsTemi: news1 - Flotsam - Jetsam - nuovo - disco - newsTemi: news1 - BLONDE REDHEAD - BLONDE - REDHEAD - newsTemi: Agronews - Autogrill - lancia - panino - base - newsTemi: news1 - DYALMACE - uscita - Settembre - newsTemi: News Produzioni - Film 3D - Notizie - Ring - paura - dimensoni - newsTemi: Riciclo - Energia - Rifiuti - Voce - Ecolightweb - paper - consorzio - newsTemi: Agronews - Istituzioni - Zaia - resta - ministro - fino - aprile - newsTemi: Le Gran Fondo - Mondo Amatori - News dal mondo a 2 ruote - Gran - Fondo - Circuito - degli - Italici - tante - newsTemi: news1 - ROCKY - HORROR - FUCKIN - SHIT - parte - newsTemi: Agronews - Aziende - Cirio - Tribunale - stringe - tempi - newsTemi: news produzioni - LAquila - cominciano - riprese - film - newsTemi: Agronews - La Guinness compie 250 anni - Guinness - compie - anni - newsTemi: Sport - News dal mondo a 2 ruote - Pianeta Professionisti - Ciclismo - cross - country - ultimo - appuntamento - Coppa - newsTemi: Sport - News dal mondo a 2 ruote - Pianeta Professionisti - Ciclismo - LiquigasDoimo - corsa - newsTemi: Sport - News dal mondo a 2 ruote - Ciclismo - Elite - presente - allEicma - Milano - newsTemi: Agronews - Foligno - formato - pasta - newsTemi: Sport - Milano - News dal mondo a 2 ruote - Ciclismo - allEICMA - Milano - arriva - bicicletta - newsTemi: Sport - Mondiale Mendrisio - News dal mondo a 2 ruote - Ciclismo - Mondiali - Mendrisio - ecco - lItalia - newsTemi: Agronews - Bovillage - carne - bovina - francese - sbarca - newsTemi: Sport - News dal mondo a 2 ruote - Pianeta Professionisti - Ciclismo - sabato - settembre - nasce - lEroica - Espoirs - newsTemi: News dal mondo a 2 ruote - Pianeta Professionisti - Ciclismo - Cross - country - torna - coppa - newsTemi: sport - basket - nbanews - Tour - europeo - Iverson - Milano - news0 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 |(fonte video You Tube) Note: la presente visualizzazione del video e dei titoli in questa pagina è automatica da YouTube. Il file video è residente su YouTube, i titoli sono messi a disposizione tramite RSS automatici. L'automaticità impedisce qualsiasi controllo da parte nostra sui contenuti degli stessi. Decliniamo ogni responsabilità sui contenuti video e testuali (titolo, tags). Per eventuali richieste di chiarimenti o per richiedere la rimozione del video invitiamo a contattare direttamente YouTube.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Piattaforma_petrolifera
Piattaforma petrolifera.Una piattaforma petrolifera, è un'imponente struttura metallica, utilizzata per l'esplorazione di aree marine, ove sono locati potenziali giacimenti di idrocarburi.Allo stesso tempo, le piattaforme, vengono utilizzate anche per la perforazione di pozzi petroliferi, nel caso sia stata provata l'esistenza del giacimento. Una volta terminato il pozzo, la piattaforma può essere usata per estrarre idrocarburi dallo stesso, oppure può essere spostata in un'altra località per eseguire una nuova perforazione.Esse sono classificate essenzialmente in due macrocategorie:Piattaforme di perforazioneSono degli impianti polivalenti, in quanto hanno un ampio spettro di utilizzo, nonostante siano state concepite essenzialmente per la perforazione di pozzi petroliferi.In realtà potrebbero essere usate anche per produrre idrocarburi, una volta che il pozzo è stato completato.Di norma, per quanto grandi, hanno dimensioni inferiori alle piattaforme di produzione, e soprattutto (non tutte, ma specialmente quelle di nuova concezione), sono in grado di muoversi in modo autonomo o quasi, mentre le piattaforme di produzione no.Per questo motivo sono considerate dei natanti, in quanto munite di motori, il cui compito comunque, non è provvedere allo spostamento del mezzo, (almeno non quello principale), ma anzi tenerlo il più possibile fermo sulla verticale del pozzo da perforare.Piattaforme di produzioneSono impianti decisamente imponenti, costruiti o assemblati nei pressi del pozzo da mettere in produzione.Esse sono solidali al fondale marino, in quanto fissate allo stesso per mezzo di pali e fondazioni di notevoli dimensioni, che garantiscono un grado di vincolo molto elevato.Questo permette alle piattaforme di produzione, di resistere e non collassare, anche in condizioni di mare molto sfavorevoli, e poter continuare l'estrazione degli idrocarburi, praticamente in ogni condizione climatica.Tuttavia questo è anche un limite perché, diversamente dalle piattaforme di perforazione, non possono essere spostate agevolmente, in quanto ciò richiederebbe di smontarle completamente e riassemblarle in un altro sito nel momento dell'esaurimento del giacimento.Di norma occorrono tre anni per realizzare uno di questi impianti.Infatti una piattaforma di produzione, rimane sempre nello stesso posto. Comunemente da un'unica piattaforma vengono realizzati più pozzi, molto spesso deviando da un pozzo principale. Infatti, la moderna tecnologia di perforazione permette di realizzare pozzi con traiettorie non solo rettilinee, ma anche profondamente deviate, sino ad arrivare a pozzi con tratti orizzontali.Ultimamente quelle non più produttive, perché i giacimenti sono stati esauriti, vengono usate, (in alcuni casi), come stazioni meteorologiche o di ricerca.Classificazione delle piattaforme di perforazioneVa detto che esistono delle sottocategorie, secondo le quali vengono classificate le piattaforme, che siano esse di perforazione o produzione.Tuttavia, dare una definizione delle prime è più complesso, perché ne esistono diversi tipi.Allo stato attuale è molto difficile trovare impianti di perforazione fissi. Questa è una peculiarità delle piattaforme di produzione. Ciò è dovuto al fatto che la ricerca degli idrocarburi, si sposta sempre più verso gli alti fondali, dove sarebbe molto complesso e costoso riuscire a realizzare strutture fisse.Perciò si può affermare che ormai tutti gli impianti di perforazione sono dei mezzi.Essi sono divisi in jack-up e semisub (o semisommergibili).I jack-up sono piattaforme di perforazione, composte principalmente da un piano (deck), sorretto da tre tralicci.Quando occorre spostare il jack-up da un punto all'altro, i tralicci vengono posizionati completamente fuori il piano.Essi possono scorrere verso l'alto o il basso, e durante i trasferimenti sono completamente in superficie, dunque poggiati sul deck, il quale a sua volta poggia sul mare e galleggia.Il deck viene trainato da rimorchiatori (tre di solito, detti supply vessel), che lo portano sopra al pozzo da perforare.Una volta raggiunta la destinazione, i tralicci scorrono all'interno del deck, e vengono affondati nel fondale marino.A questo punto la piattaforma rimane fissa sulla sua postazione di lavoro, fino al termine del pozzo.Ora i tralicci sono vincolati, e il deck può scorrere lungo di essi.Viene infatti sollevato, ad un'altezza tale, da garantire che eventuali onde non vadano ad allagare il piano di lavoro.I semisommergibili, sono considerati a tutti gli effetti dei natanti, infatti sono detti mezzi flottanti, proprio per la loro capacità di galleggiare e navigare abbastanza agevolmente.Dalla metà degli anni ottanta in poi, i semisub sono stati costruti come dei catamarani.Queste piattaforme, sono anch'esse realizzate con un piano, che ospita tutte le attrezzature di perforazione, ed è installato su colonne, le quali a loro volta, poggiano su degli scafi, che permettono il galleggiamento.Sono più grandi dei jack-up, e possono lavorare in fondali molto più profondi (attualmente circa 3000 metri, contro i 150-200 dei jack-up).Questi mezzi sono muniti di eliche, alimentate da motori elettrici. Tali apparecchi sono definiti "thrusters", ossia generatori di spinta, che servono a contrastare le correnti marine e i venti di superficie, i quali porterebbero il mezzo alla deriva, dato che esso galleggia.Tutti i semisub sono miniti di eliche, però non tutti possono utilizzarle in questo modo. Infatti con i thrusters, il mezzo può operare in posizionamento dinamico, e riuscire a rimanere perfettamente sulla verticale del pozzo, senza l'ausilio di ancore.I semisub più vecchi, usavano queste eliche solo per rendere più veloci i trasferimenti, e dunque la forza dei thrusters, sommata a quella dei rimorchiatori rendeva le tratte più rapide.Ora come ora però, le eliche hanno il compito principale di tenere fermo il mezzo (con un gran dispendio di energia tra l'altro), ed essere adoperati come propulsori ausiliari oppure autonomi, (nel caso non ci si sposti con i rimorchiatori).Ad ogni modo, il mezzo lavora sempre ancorato.Le ancore possono essere nove oppure otto.Questo dipende dalla forma dell'impianto, che visto dall'alto, può avere una conformazione triangolare (3 ancore per spigolo), oppure quadrata o rettangolare (2 ancore per spigolo).Il mezzo è progettato in modo che, se una delle ancore dovesse cedere, le altre riescano comunque a mantenerlo in postazione.In funzione della massima profondità d'acqua in cui può operare, e in base al tipo di eliche, i semisub vengono classificati in generazioni.Attualmente si è arrivati alla sesta generazione, ossia piattaforme autopropulse, in grado di lavorare in posizionamento dinamico e circa 3000 metri di fondale, se non più.Classificazione delle piattaforme di produzioneCome detto, sono molto imponenti ma non possono spostarsi o essere spostate, dunque non sono mezzi.In sostanza ne esistono due tipi: le fixed platform e le tension legs platform.Le prime altro non sono che un edificio, (essenzialmente di metallo), poggiato su una struttura a travatura reticolare, la quale poggia a una fondazione subacque, oppure è infissa nel fondale.Le tension legs invece, sono in grado di galleggiare, ma non di spostarsi.Esse vengono tenute ferme da tiranti d'acciaio di grossa sezione, i quali a loro volta sono connessi a fondazioni sottomarine di conglomerato cementizio armato.Nonostante queste due strutture siano le più diffuse, in modo particolare le fixed platform, estiste una terza tipologia di piattaforma fissa, definita piattaforma a gravità.Essa sfrutta gli stessi principi fatti per la costruzione delle dighe a gravità.Questi impianti sono poggiati su colonne enormi, realizzate in cemento armato, e che partono dal fondo del mare e affiorano in superficie.Il peso proprio di tali strutture è spropositato.Infatti è talmente elevato, che la piattaforma rimane stabile alla forza delle onde grazie al suo stesso peso, che grava sul fondale.Questa tipologia di impianto richiede studi molto complessi, e risulta essere estrememente costoso anche se efficace.È stato pensato per condizioni di mare decisamente avverse, e per questo motivo vengono ampiamente usate solo nel mare del nord.La più famosa è la piattaforma Statfjord.Contractor e clientA differenza di quello che si pensa generalmente, non tutte le piattaforme sono di proprietà delle compagnie petrolifere.Questo perché per ogni lavoro, esistono società specializzate, che hanno acquisito negli anni, competenze specifiche nelle varie aree di lavoro, e che operano nel campo del petrolio per conto terzi.Raramente le piattaforme di perforazione, appartengono alle compagnie petrolifere, le quali si appoggiano a professionisti che eseguono solo questa attività, o quasi.Questi sono detti contractor, e sono società (generalmente quotate in borsa), che investono in mezzi di perforazione, e li affittano alle compagnie petrolifere, le quali li impiegano nella zona dei giacimenti.Oltre all'impianto, il contractor fornisce anche l'equipaggio, dal comandante ai marinai, oltreché naturalmente il team di operai che si occupa della perforazione e dei tecnici che li gestiscono.Tuttavia tutto il personale è stipendiato dal contractor e non dalla compagnia petrolifera.Vista la crescita, negli ultimi anni, di Paesi emergenti come Cina, India e Brasile, che rilanciano in continuazione la domanda di petrolio, i contractor hanno alzato notevolmente le tariffe dei loro mezzi.Si può dunque affermare che gli idrocarburi non appartengono al contractor, bensì al client, che è la oil company.Ecco allora che quest'ultima è di proprietà della oil company.Elenco delle principali oil companyElenco dei principali contractorVoci correlateInfrastrutture per l'energiaOil platform
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http://it.wikipedia.org/wiki/Divieto_di_fumare_alla_guida_di_un_automezzo
Divieto di fumare alla guida di un automezzo.Il divieto di fumare nelle automobili si può giustificare con il rischi del fumo passivo (soprattutto per i bambini) o con la sicurezza del traffico.Il divieto di fumare alla guida di un automezzo nel mondoAustraliaNello stato dell'Australia Meridionale il divieto è in vigore dal maggio del 2007, solo quando è presente un minore di 16 anni nel veicolo.Nello stato dell'Australia Occidentale il divieto sarà in vigore dal 2010, solo quando è presente un minore di 16 anni nel veicolo.Nello stato del Queensland solo quando è presente un minore di 16 anni nel veicolo.Nello stato di Victoria solo quando è presente un minore di 18 anni nel veicolo.CanadaNella provincia del Nuovo Brunswick solo quando è presente un minore di 16 anni nel veicolo.Nella provincia della Columbia Britannica solo quando è presente un minore di 16 anni nel veicolo.CiproQuando è presente un minore di 16 anni.Emirati Arabi UnitiQuando è presente un minore di 12 anni.SudafricaQuando è presente un minore di 12 anni.Stati Uniti.È vietato fumare nei veicoli con bambini a bordo negli stati di Arkansas, California e Louisiana. Altri stati hanno progetti simili.Progetti similiNoteTabaccoSaluteSmoking bans in private vehicles
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http://it.wikipedia.org/wiki/Sacile
Sacile.Sacile'" ("Sacîl"' in friulano, "Sathìl" in veneto) è un comune italiano di 20.308 abitanti della provincia di Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia.Geografia fisicaSacile è la seconda città della provincia, dopo il capoluogo, e la sesta della regione.Il caratteristico centro storico sorge su due isole sul fiume Livenza lungo le cui sponde si affacciano numerosi palazzi nobiliari del periodo veneziano; è chiamata anche "il giardino della Serenissima".StoriaLa presenza di alcuni insediamenti romani in zona sembra confermata da rinvenimenti di monete di età imperiale nelle vicinanze della città.La città si sviluppò attorno al VII secolo su due isole sul fiume Livenza come presidio fortificato lungo la strada che portava in Friuli. Non è ben chiaro se le due isole siano naturali o opera dell'uomo: sulla maggiore vennero costruiti il Duomo e un castello, mentre sull'altra si tenevano i commerci e vi si trovavava un porto fluviale.Nel 1077 venne istituito lo stato patriarcale di Aquileia comprendente anche Sacile, che nel 1190 acquisirà dal Patriarca i diritti civici, dotandosi del primo statuto comunale della Patria del Friuli; in questo periodo Sacile venne assediata dai trevigiani e dai veneziani.Nel 1420 Sacile, come il resto del Friuli, viene annessa dalla Repubblica di Venezia; durante il periodo veneziano ci fu un grande sviluppo grazie ai commerci, soprattutto fluviali e molte famiglie nobili eressero i loro palazzi lungo il fiume e i suoi canali.Nel 1797, alla caduta della Repubblica Veneziana, Sacile perse il potere sui territori dei paesi vicini ed entrò in una crisi economica.Il 3 aprile 1809, a Camolli nei pressi di Sacile ci fu una battaglia tra le truppe austriache e quelle francesi ed italiane che furono sconfitte e furono costrette a ritirarsi.Nel 1816 con la Restaurazione Sacile entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto; nel 1855 arrivò la ferrovia che contribuì a rilanciare l' economia.Con l' annessione al Regno d'Italia nel 1866 sorsero anche le prime attività industriali.Il terremoto del 18 ottobre 1936 provocò gravi danni agli edifici, danneggiando anche l'antica cinta muraria.Logistica militareSacile nello scacchiere geopolitica del Friuli è sempre stata considerata dalla Forze armate italiane, fin dalla prima guerra mondiale (esiste una cartolina con le "nuove caserme" spedita nel 1916) una importante e stategica località militare dotata di una autonoma stazione sulla importante linea ferroviaria Venezia-Udine. Dopo il conflitto la caserma fu intitolata allo scrittore triestino e volontario irredentista Scipio Slataper. Da allora la caserma ha ospitato sempre importanti reparti militari di fanteria. Dal 1949 al 1976 è stata sede del 182º Reggimento Fanteria Corazzata Garibaldi. Attualmente ospita il "7° Reggimento Trasmissioni".A causa dell'importanza logistica di Sacile fu ripetutamente bombardata sia durante la prima che nella seconda guerra mondiale.OnorificenzeSacile è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.Monumenti e luoghi d'interesseSocietàEvoluzione demograficaCulturaPersonalità legate a SacileEventiDal 1274, ogni prima domenica dopo Ferragosto a Sacile si tiene la "Sagra dei Osei", fiera-mercato di uccelli e animali da cortile.Particolare è la gara di chioccolo in cui i concorrenti imitano il canto degli uccelli.La manifestazione si svolge anche in forma ridotta a primavera.Una manifestazione che ha avuto origine negli anni ottanta è la mostra-scambio di materiale, libri e accessori di fotografia "Fotomercato sacilese", che si tiene la terza domenica di aprile e la terza di settembre; dal 2006 si è aggiunto un terzo appuntamento alla terza domenica di dicembre, nato dallo spostamento della manifestazione "Fotofiera" che si svolgeva a San Giovanni di Casarsa.Da alcuni anni sono state trasferite a Sacile, a causa della ricostruzione del teatro in cui erano ospitate a Pordenone, le Giornate del Cinema Muto: attualmente esse si tengono in entrambe le città.Nel mese di dicembre, in tutto il centro storico, viene allestito un mercatino con delle casette di legno, ornate da luci e addobbi natalizi.AmministrazioneGemellaggiGalleria fotograficaNoteBibliografiaVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniComuni della provincia di PordenoneSacile
97,787
http://it.wikipedia.org/wiki/Val_di_Fassa
Val di Fassa.La Val di Fassa'" (in ladino "Val de Fascia" e in tedesco "Fassatal") è una delle principali valli dolomitiche ed è situata nel Trentino nord-orientale.Costituita da sette comuni, è attraversata per intero dal torrente Avisio, un affluente di sinistra del fiume Adige.La valle è circondata da alcuni dei più importanti massicci delle Dolomiti: i Monti Pallidi, la Marmolada, il Gruppo del Sella, il Sassolungo, il Gruppo del Catinaccio, ma anche da montagne a litologia non dolomitica quali il Buffaure e i Monzoni.È l'unica valle trentina (assieme alle valli di Gardena e Badia in Alto Adige e alla valle di Livinallongo e parte della conca ampezzana in Veneto), dove tuttora si parla la lingua ladina (più precisamente il ladino dolomitico).La Val di Fassa è collegata alle altre valli dolomitiche attraverso numerosi valichi: il Passo San Pellegrino collega Moena con la Valle del Biois (BL) il Passo di Costalunga connette Vigo con la Val d'Ega (Alto Adige), mentre da Canazei è possibile raggiungere Livinallongo (BL) tramite il Passo Pordoi e la Val Gardena (BZ) tramite il Passo Sella.Le attività che si svolgono in valle sono legate principalmente al turismo, sia estivo che invernale. Le località sciistiche della valle fanno parte del consorzio "Dolomiti Superski", il più esteso al mondo. Le ski aree della valle sono le seguenti:Per quanto riguarda il turismo estivo, è possibile utilizzare i mezzi di risalita invernali per raggiungere i punti di accesso più comodi per numerose escursioni, caratterizzate da laghi alpini, boschi e pareti rocciose.Nella valle è molto forte la tradizione popolare, legata alla cultura ladina. In valle sono conosciute favole, leggende e racconti popolari legate ai maestosi monti che le fanno da contorno. A Vigo di Fassa, centro amministrativo della valle, hanno sede l'Istituto Culturale Ladino "Majon di fascegn" e il Museo Ladino. In ogni paese c'è una chiesa dall'architettura caratteristica della zona trentina e del vicino Alto Adige.I comuni che ne fanno parte sono, da sud a nord, Moena, Soraga, Vigo di Fassa, Pozza di Fassa, Mazzin, Campitello di Fassa e Canazei:StoriaI primi insediamenti umani nella Val di Fassa'" sembrano risalire all'Età del Bronzo, anche se la zona era frequentata fin dalla preistoria da cacciatori provenienti dalle pianure più a sud. Una conferma dell'esistenza di insediamenti stabili e culturalmente uniti nella zona, fu il ritrovamento dei resti di un castelliere retico, avvenuto nel 1968 nei pressi di Mazzin. La conquista romana della Rezia (15 a.C.), diffuse nell'area dolomitica il latino, che, in seguito alla compenetrazione con le lingue retiche, darà origine alla lingua ladina. Testimonianze del passaggio romano, oltre che nella lingua, si trovano comunque in alcuni toponimi locali (es. "Vicus"-Vigo di Fassa).Durante il Medioevo la Val di Fassa fu soggetta all'autorità del Principato vescovile di Bressanone, ad eccezione di Moena, che apparterrà a Trento fino al XII Secolo. Fu in questo periodo, attraverso una lunga lotta con l'autorità vescovile, che si affermarono le prerogative di autonomia e di libertà della "Comunità di Fassa", fondate sul diretto controllo e sulla proprietà collettiva di parte del territorio, in particolare dei boschi e dei pascoli di alta montagna. I diritti di autonomia e di gestione del territorio decaddero soltanto nel periodo delle guerre napoleoniche, in cui i fassani si schierarono al fianco delle milizie popolari tirolesi. Dopo la fine dell'epoca napoleonica la valle condivise i destini dell'Impero Austro-Ungarico, e alla fine del XIX Secolo la "scoperta" delle dolomiti contribuì a diffondere in tutta Europa il mito romantico dei Monti Pallidi, e creò le condizioni per la nascità di quell'industria turistica che sarebbe stata successivamente la maggiore risorsa economica locale.Allo scoppio della prima guerra mondiale la val di Fassa si trovò sulla linea del fronte italo-austriaco. Numerose sono le testimonianze del conflitto, come le trincee e le gallerie scavate nel ghiaccio sul massiccio della Marmolada, visitabili oggi attraverso itinerari turistici come la celebre ferrata delle trincee.Il passaggio, nel 1918, dell'Alto Adige al Regno d'Italia, segnò un'ulteriore diminuzione dell'autonomia e dell'identità storica della zona, con il frazionamento dell'area culturale ladina in diverse entità amministrative. A partire dal secondo dopoguerra, con l'istituzione della regione autonoma Trentino-Alto Adige, del comprensorio Ladino di Fassa, e la recente istituzione della "comunità di valle", l'identità locale fassana è nuovamente in fase di riconoscimento.NoteGalleria fotograficaAltri progettiCollegamenti esterniComunità Comprensoriali del Trentino|Ladino di FassaValli della provincia di Trento|FassaLadinia|Fassa, Val diValli delle Dolomiti|FassaComunità montane del Trentino|Fassa, Val di
262,055
http://it.wikipedia.org/wiki/Volta_a_botte
Volta a botte.La volta a botte'" è uno tra i sistemi più semplici di copertura non piana, utilizzata per coprire spazi di forma genericamente rettangolare. Una volta a botte "vera e propria" ha i giunti convergenti verso un ipotetico centro, altrimenti si dovrebbe parlare di volta "impropria" (in cemento, in calcestruzzo, in pietre o mattoni non orientati, ecc.). Sempre in linea generale la volta a botte, come tutte le strutture voltate, nasce per coprire edifici con struttura portante in muratura e/o pietra e pertanto essa stessa ne assume il medesimo impianto strutturale.In geometria la volta a botte, come superficie, fa parte delle cosiddette superfici coniche, cioè, generata dal movimento rotatorio di una retta r, detta generatrice, intorno ad un'altra retta s, detta asse di rotazione, in generale nella condizione in cui tale rette r ed s siano, tra loro complanari.Secondo la forma planimetrica della copertura l'asse della volta a botte, sia essa cilindrica che conica, si dispone in modo che sia appartenente al piano bisettore il diedro formato da due opposte facce dell'ambiente di tale copertura.A differenza della volta a crociera non si divide in campate, quindi non ha necessità di avere un rapporto contenuto tra lunghezza e larghezza, ma può estendersi teoricamente all'infinito in lunghezza (o "profondità") data una certa apertura ("campo" o "luce").Tipi di volte a botte circolariSecondo la posizione del centro "C" della direttrice rispetto ad un piano d'imposta (il piano che passa dove terminano i sostegni e inizia la volta), le volte a botte circolari si classificano nei seguenti tipi:Sono possibili inoltre volte costruite a partire da un arco a sesto acuto o da qualsiasi altra forma non circolare di arco.Quando la geometria della forma principale è intersecata da volte a botte di dimensioni minori abbiamo una volta a botte lunettata.La volta a botte, prevalentemente nella forma a tutto sesto, è stata utilizzata largamente nell'architettura romana, romanica, rinascimentale e neoclassica.Esempi di strutture con volte a botteVoci correlateCoperture a voltaBarrel vault
1,632,636
http://it.wikipedia.org/wiki/SKY_TG24
SKY TG24.SKY TG24'" è un canale televisivo italiano "all news" prodotto da SKY Italia e diretto da Emilio Carelli.Il canale propone 39 edizioni giornaliere del telegiornale, con aggiornamenti ogni mezz'ora. Nella fascia oraria mattutina (6:00-12:00) vengono proposte edizioni da mezz'ora con la lettura dei giornali all'interno. Alle 12:00 e alle 13:00 due edizioni da un'ora, dalle 14:00 alle 19:00 di nuovo news di mezz'ora, mentre alle 19:00, alle 20:00 e alle 21:00 tre edizioni da un'ora. Alle 22:00 di nuovo news di mezz'ora mentre a partire dalle ore 00:30 va in onda Sky Tg24 Edicola, con le news accompagnate dalla lettura e il commento dei quotidiani del giorno.Il canale è stato trasmesso in chiaro fino al 1° dicembre 2008 su Hot Bird, venendo reso disponibile dal giorno dopo solo agli abbonati nelle trasmissioni satellitari, ed è sintonizzabile sul canale 500, ed anche (dal novembre 2007) sul canale 100 dello SKYBOX, sui telefoni dell'operatore Tre (gratis per gli abbonati a SKY Italia), e anche sul sito Internet dell'emittente, (unico modo per vederla gratis).Nel marzo 2006, SKY TG24 si è proposta per ospitare la sfida TV (con ovvia concessione del segnale a terzi) per le Politiche 2006 tra Romano Prodi e Silvio Berlusconi. Quest'ultimo non ha accettato la proposta del canale. Stesso scenario si è avuto nel 2008, ma a sfidare il Cavaliere c'era Walter Veltroni.SKY TG24 è visibile anche nelle regioni del Quebec e dell'Ontario (Canada) in una versione modificata (il canale fa parte del pacchetto Super Trio Italiano, insieme a Leonardo World e a Video Italia World). Negli Stati Uniti, il canale è visibile via satellite su DirecTV e su Dish Network, oltre che su alcune pay TV via cavo.A partire dal 16 dicembre 2009, SKY TG24 viene trasmesso in simulcast anche sulla televisione digitale terrestre come notiziario di Cielo, ma in versione ridotta a sole 4 edizioni giornaliere (7:00-9:00, 12:00-13:00, 19:00-20:00 e 0:00-0:30).Gli studi si trovano presso la sede centrale di SKY Italia, in via Salaria 1021 a Roma, inoltre sempre a Roma Sky Tg24 dispone di studi vicino al Quirinale dove ha sede la redazione politica e a Milano presso la sede Sky nella zona Santa Giulia.AscoltiNell'Aprile 2009 SKY pubblica gli ascolti medi del telegiornale. Nella fascia delle ore 7-9 ha un ascolto di 39.000 telespettatori, risultando il canale più visto. Nella fascia oraria 12-15 però riceve il suo ascolto medio migliore con 51.000 telespettatori ottenendo il secondo posto dei canali più visti di SKY.Edizioni del telegiornaleSky Tg24 propone aggiornamenti ogni mezz'ora. Dal lunedì al venerdì c'è Sky Tg24 Mattina a partire dalle 7:00 che comprende:Quando sono previste le rubriche vanno in onda brevi edizioni del tg da 5 minuti. Negli orari di punta giornalieri (12:00-14:00) e serali (19:00-22:00) vanno in onda edizioni del telegiornale da un'ora. Dal lunedì al venerdì la sera, dalle 22:30 alle 00:00, va in onda NightLine, che propone, oltre a news ogni mezz'ora aggiornate da un co-anchor, vari approfondimenti sulle notizie del giorno. Il programma è stato scelto da Beppe Grillo per rilasciare un'intervista televisiva dopo 15 anni di assenza.RubricheI giornalisti di SKY TG24I corrispondenti di Sky Tg24Redazione di Milano di Sky Tg 24Tecnici di Milano di SKY TG24Tecnici di Roma di SKY TG24Novità a Sky Tg24A partire da lunedì 15 settembre 2008, in occasione dei 5 anni, Sky Tg24 ha rinnovato la sua grafica, non solo per il tg, ma anche per tutte le rubriche di approfondimento. Inoltre è stato esteso l'uso del touch-screen anche per la rubrica settimanale "Seven", condotta da Franco Ferraro.Le coppie che conducono SKY TG24In caso di assenza di un giornalista, viene sostituito da un altro.SKY TG24 activeDa gennaio 2005 SKY TG24 ha avviato il nuovo servizio interattivo intitolato "SKY TG24 active". L'applicazione si apre premendo il tasto verde del telecomando SKY dal canale 100 o 500, che a sua volta apre una schermata composta da 6 finestre: nella 1° si vede SKY TG24 in diretta, nella 2° le notizie di primo piano, nella 3° gli approfondimenti delle notizie del giorno e/o dirette di eventi importanti, nella 4° le notizie sportive, nella 5° le news di spettacolo o le repliche di programmi come FAD, JETLAG, Reporter diffuso, e nella 6° SKY Meteo24 active. I redattori sono:Si può vedere anche la rassegna stampa dei quotidiani. La redazione si occupa anche della gestione in diretta del ticker (la striscia di notizia che scorre nella parte bassa dello schermo).RiconoscimentiNoteVoci correlateCollegamenti esterniReti televisive satellitariTelegiornaliSKYSKY TG24
7,600,078
http://www.laboratoriodiana.org/news.php?id=1580
Fonte il Manifesto del 04.04.'08Il potere esercitato dalla finanza si accompagna alla cancellazione della distinzione tra tempo di lavoro e di vita. Un saggio di Andrea Fumagalli sul capitalismo cognitivoToni NegriEcco un libro di critica di economia politica che si può leggere da principio alla fine (non è cosa da poco): è Bioeconomia e capitalismo cognitivo di Andrea Fumagalli (Carocci, pp. 240, euro 20,30). Parrebbe, questo libro, l'avvio iniziale (e tuttavia abbozzo maturo) di un trattato di economia politica: si va infatti dalla teoria dell'accumulazione (suddivisa in quattro parti: modi di finanziamento, attività ed evoluzione delle forme di accumulazione, forme dell'impresa, realizzazione monetaria) ad una nuova teoria della prestazione lavorativa (anch'essa articolata in tre parti: come dispositivo di sussunzione totale della vita, come figura cangiante della forza-lavoro nel capitalismo cognitivo, ed infine nello sfruttamento-alienazione delle nuove soggettività al lavoro), fino a una teoria complessiva del capitalismo cognitivo che insiste sugli elementi di contraddizione (il «comune» contro/oltre il pubblico ed il privato) e su un programma postsocialista («reddito di esistenza» e «welfare del comune»).Si diceva: sembra che questo libro sia un trattato, ma non è affatto così. Questo libro, infatti, deborda l'economia politica: «l'aspetto economico che viene trattato è quello del potere e della soggettività delle figure sociali che agiscono o subiscono tale potere». È dunque, questo di Fumagalli, un libro politico. Insisterò su questo aspetto, lasciando ad altri più competenti di quanto io lo sia, l'analisi dei teoremi economici più innovativi che egli avanza. A me interessa lo spillover, il traboccare politico della ricerca ed il suo concentrarsi sulla nuova definizione del lavoratore salariato nel capitalismo cognitivo. Questa è la vera novità di questo libro.Marx ci ha insegnato che è solo a partire dalla figura dello sfruttamento e dai movimenti della forza lavoro che la critica può diventare reale, e cioè collegare l'analisi teorica all'iniziativa politica, la critica che emancipa alla praxis che libera. Fumagalli fa ruotare l'intera trattazione teorica attorno alla ridefinizione dello sfruttamento.Senza togliere nulla alla definizione di sfruttamento come «espropriazione» del lavoro vivo e sua trasformazione in lavoro morto, e senza dimenticare la ferocia capitalistica nel trasformare la forza lavoro in capitale variabile, egli ritorna sull'«alienazione» e ne definisce la nuova «natura comune», così come essa è fatta risaltare dal capitalismo cognitivo. «Nel capitalismo cognitivo alienazione esistenziale e sfruttamento tendono ad essere due facce della stessa medaglia». Questa è dunque l'orribile pesantezza dello sfruttamento, trasformato dal dispositivo cognitivo in riassorbimento della vita nel capitale. Come liberarsi? Come lottare in queste condizioni?Due riflessioni. Innanzitutto: perché chiamare «bioeconomia» questo tessuto di discussione critica, invece che «critica dell'economia politica»? Non varrebbe la pena di limitare la definizione di bioeconomia a quelle specifiche tecniche di conoscenza e di produzione di valore che riguardano le facoltà vitali degli esseri umani (il genoma etc.)? Problema non evidentemente secondario: si tratta infatti di chiedersi se i nuovi poteri dello sfruttamento capitalistico sulla vita dei lavoratori abbiano tanta forza quanta ne hanno sul genoma, sulla topografia della natura e sulle consistenze biologiche.È quello che Fumagalli, ed anche noi, supponiamo ed a cui ci opponiamo. Non ci indigniamo dunque della trasformazione tecnologica della natura ma del suo sfruttamento, del dominio che su queste pratiche - al fine della accumulazione - viene esercitato.La seconda riflessione riguarda la temporalità, cioè la prepotente attualità dell'emergere di questi temi. Essa è provocata da una nuova consapevolezza critica dei soggetti sfruttati. Se il potere investe la vita, se concetto e realtà di capitale si presentano come biopotere, la potenza del lavoro vivo, rivelandosi a se stessa nel contesto generale della vita, si presenta come resistenza al dominio e come costruzione prospettica di nuovi dispositivi biopolitici. Ma le trasformazioni delle categorie del capitale comportano la trasformazione delle categorie della resistenza. E tutto questo si costruisce sempre più vivacemente e fortemente quanto più nel capitalismo cognitivo le «potenze del lavoro» si riconoscono come «produttive del comune».Torniamo alla questione dello sfruttamento: essa muta anche guardando alle trasformazioni sistemiche delle figure del capitale. Vale a dire che, nel capitalismo cognitivo, si esaurisce in maniera definitiva la «formula trinitaria» (rendita, salario, profitto) ed il capitalismo cognitivo astrae la sua potenza configurandosi tutto - unitariamente - come capitale finanziario. Quanto più si immerge nella vita tanto più il capitale finanziario la possiede e la sfrutta dall'alto. Il profitto diventa sempre più parassitario e si confonde nella rendita finanziaria.Queste esperienze scientifiche rafforzano la consapevolezza della crisi della legge (classica) del valore. La legge del valore inciampa infatti qui sulla vita. «Se è la vita stessa dei singoli, che oggi sono individui necessariamente sociali, ad essere messa al lavoro, la reazione a questa nuova condizione umana non può in nessun caso essere raccolta in una tipologia unica e tanto meno catturata puramente e semplicemente nel tempo di lavoro. È il tempo di vita che determina ogni valorizzazione produttiva».Che cosa significherà allora, attraverso le filiere del capitalismo cognitivo, a fronte del capitale finanziario, dentro lo sfruttamento biopolitico, ribellarsi? Significa - conclude Fumagalli - autorganizzare la ribellione a partire dalle ed insistendo sulle nostre «forme di vita»: rifiutare la regola capitalistica, nel momento stesso in cui si costruiscono nuove facoltà umane. L'analisi, a questo punto, deve diventare programma. Quando analizziamo la forma monetaria del dominio capitalistico, nella sua esaltazione finanziaria, poniamo allora il «reddito di cittadinanza» contro i dispositivi del capitale finanziario; in forma programmatica e con animo di lotta, si tratterà quindi di comprendere che cosa voglia ormai dire «lotta salariale» contro il biopotere; e cioè lotta per l'estensione del welfare (il salario del comune) contro quello sfruttamento del comune che è sorgente e forma attuali del dominio capitalistico.Non pensiate che siamo diventati buoni. Di generazione in generazione, a fronte di coloro che ci dicono che la lotta di classe è finita, noi rispondiamo: cretini! Non vi accorgete che ogni ipotesi scientifica, che ogni esperienza vitale riaprono alla prospettiva insurrezionale? Siamo ormai al punto in cui dobbiamo chiederci - nell'attualità, nella presenza - se il concetto di capitale non sia esso stesso giunto a divedersi in due, se cioè il capitale costante (globale) riesca ancora a trattenere dentro di sé (e a trasformare continuamente in maniera funzionale al proprio sviluppo) la forza-lavoro - intelligente, mobile, cognitiva, affettiva, relazionale. Probabilmente (è quanto un trattato di economia politica non potrà mai dire ma che Andrea Fumagalli azzarda) la vita se ne è andata dal capitale. Questo è l'insegnamento definitivo che comincia a formarsi dentro questo primo approccio alla «bioeconomia». Si capisce così quale possa essere la sola alternativa al nuovo paradigma di accumulazione: l'esodo del lavoro vivo.
7,014,347
http://guide.supereva.it/bibliofilia/interventi/2004/09/175059.shtml
Se nel 1900 aveste detto a un fisico che nei prossimi cento anni sarebbe stato possibile trasmettere via satellite immagini in movimento nelle case di tutto il mondo; che bombe di inimmaginabile potenza avrebbero minacciato la sopravvivenza della specie; che gli antibiotici avrebbero sconfitto le malattie infettive per poi subirne il ritorno; che le donne avrebbero conquistato il diritto al voto a alla contraccezione; che milioni di persone avrebbero preso il volo ogni ora su aerei in grado di decollare e attraversare l’Oceano Atlantico a più di tremila km l’ora...
2,707,187
http://it.wikipedia.org/wiki/Dialogus_Salomonis_et_Marcolphi
Dialogus Salomonis et Marcolphi.Il Dialogus Salomonis et Marcolphi è una novella medievale derivata dal ciclo salomonico.Cenni storici.Il dialogo è già citato tra i testi proibiti nel Decretum Gelasianum del VI secolo, dove appare come "Scriptura quae appellatur Salomonis Interdictio".Il personaggio di Marcolfo, in relazione ad una disputa con Salomone, è citato attorno al 1000 dall’abate del monastero di San Gallo Notkero III:Racconti simili sono anche riportati in antichissimi poemetti tedeschi ("Salman und Morolf", 1190 circa) e russi.L’edizione più antica del racconto latino, "Dialogus Salomonis et Marcolfi" (il nome di "Marcolfo" si trova anche scritto "Marculphus" o "Marcolphus") è databile al 1470 circa, alla quale ne sono poi succedute numerosissime, specie sul finire del XVI secolo, in latino tanto quanto in volgare, come "El dialogo di Salomon e Marcolpho".Si tratta di un dialogo satirico tipicamente medievale, del genere che solitamente appartiene alla tradizione dei clerici vagantes.TramaNella "prima parte" del Dialogo il brutto ed astuto contadino Marcolfo incontra il re Salomone. Dopo averne dileggiato la genealogia sacra ("Ego sum de duodecim generacionibus prophetarum..."), contrapponendovi la propria ("Et ego sum de duodecim generacionibus rusticorum...") e quella della moglie Politana ("Uxor vero mea de duodecim generacionibus lupitanarum..."), inizia con lui una disputa durante la quale alla saggezza biblica di Salomone contrappone la sua arguzia contadina fatta di parodie, saggezza popolare e giochi di parole volgari.Nella "seconda parte" Marcolfo, accolto alla corte del re che ne apprezza la sottigliezza e la vivacità, è messo alla prova in una serie di situazioni insidiose dalle quali riesce sempre a scamparla, non senza suscitare le ire di Salomone; tanto da essere infine condannato a morte per impiccagione, sfuggendone però grazie ad un’ultima astuzia.Nella "terza parte", che non è riportata in tutte le edizioni, Marcolfo restituisce a Salomone la sua regina, fattasi rapire consenziente da un re pagano, e riconquista così definitivamente la sua fiducia.Per tutta la storia sono sottese alla narrazione due diverse concezioni della donna: l'idealizzazione virtuosa ed estatica di Salomone ed i ritratti femminili, volgari e sciovinisti, che escono dalla bocca di Marcolfo.Influenze successive.Nel 1606 Giulio Cesare Croce ne derivò la celebre novella di Bertoldo, dove il contesto biblico di Salomone viene sostituito da quello dell’epoca longobarda di re Alboino ed i panni di Marcolfo sono vestiti da Bertoldo. Lo spirito del dialogo viene però ampiamente ripulito da ogni volgarità e l’aspetto satirico ne esce considerevolmente ridimensionato.Nella successiva novella Bertoldino il Croce prende nuovamente spunto dall’antico racconto inserendo il personaggio della Marcolfa, moglie di Bertoldo, in un ruolo analogo a quello di Politana, moglie del Marcolfo medievale.Curiosità.Bertoldo, Bertoldino e... Cacasenno è un film del 1984, regia di Monicelli e cast d'eccezione; Ugo Tognazzi nei panni del difforme ed astuto Bertoldo, Alberto Sordi come fra' Cipolla, Lello Arena nel ruolo di re Alboino. Il film deve molto alla rappresentazione che lo stesso Monicelli dava nella saga di Brancaleone, alias V. Gassman; le vicende raccontate dal Croce si amalgamano ad altri mille spunti presi dalla commedia classica e dagli autori medievali per restituire l'immagine di un medioevo macchiettistico e colorato.NoteBibliografiaRiferimentiOpere letterarie medievali in latino
2,413,958
http://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Morsello
Massimo Morsello.È stato un punto di riferimento culturale dei movimenti politici dell'estrema destra italiana e, con Roberto Fiore, il co-fondatore del movimento Forza Nuova.BiografiaMassimo Morsello è nato in una famiglia della borghesia di Roma. La madre proveniente dalla Bulgaria, era emigrata in Italia dopo l'arrivo al potere del partito comunista. Egli descrisse il padre come "profondamente anticomunista" ed un ammiratore della filosofia sociale del Fascismo.Nel 1975, poco dopo la morte del padre, all'età di 16 anni, aderisce al Movimento Sociale Italiano. Diviene un membro dell'associazione politica giovanile Fronte della Gioventù e successivamente del FUAN, un'organizzazione di destra di studenti universitari sezione del MSI.Morsello aderisce al FUAN di Via Siena, che diviene dal 1978 polo di aggregazione degli elementi più radicali dell'estrema destra e che si rende progressivamente autonomo dall'MSI fino al disconoscimento e al taglio completo dei fondi di gestione da parte del partito.È in questi anni che Morsello inizia a coltivare la sua seconda passione, oltre alla politica, iniziando la carriera di musicista, con la prima performance al secondo Campo Hobbit a Fonte Romana nel 1978. Sempre in questo contesto acquisisce il soprannome di "Massimino".Di particolare importanza è la presenza nell'episodio degli scontri di Centocelle del 10 gennaio 1979 dove, ad un anno dai fatti di Acca Larentia in seguito ad una manifestazione non autorizzata, Morsello vede cadere accanto a se colpito alla nuca Alberto Giaquinto, un giovane di diciassette anni che morirà di li a poco.Tale sarà la ripulsa per l'episodio che Morsello si presenterà come testimone oculare contro l'agente che ha sparato, finendo per vedersi personalmente incriminato con l'accusa di devastazione e saccheggio per la propria presenza alla manifestazione.Procedimenti giudiziariDurante gli Anni di piombo o della Strategia della tensione Morsello viene incriminato e condannato per varie ragioni, e specificatamente perché in virtù della sua militanza nel FUAN di Via Siena viene considerato membro del gruppo terrorista neofascista chiamato Nuclei Armati Rivoluzionari in seguito al processo denominato "NAR 1" viene condannato a 8 anni e 10 mesi per costituzione di banda armata e associazione sovversiva, condanna che non sconterà, essendosi reso latitante dal 1980 in Inghilterra e al momento della sentenza del maggio 1985 dichiarato "non estradabile" (in seguito alle molteplici richieste della magistratura italiana) da quella britannica.Gli anni della latitanzaDopo la strage della stazione di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, decine di mandati di cattura, centinaia di comunicazioni giudiziarie e di mandati di perquisizione colpiscono l'estrema destra. Tra gli altri Massimo Morsello, che decide di fuggire all'estero dapprima in Germania e poi in Inghilterra. Viene quindi arrestato a Londra l'11 settembre 1982 da Scotland Yard in una operazione che vede anche l'arresto di Roberto Fiore, leader di Terza Posizione ed altre sette persone in seguito a un mandato di cattura internazionale per associazione sovversiva emesso dalla magistratura italiana. La stessa magistratura italiana richiede immediatamente l'estradizione del gruppo, rifiutata però dalle autorità britanniche in quanto le prove presentate sono ritenute inammissibili dalla magistratura inglese, peraltro inflessibile verso ogni forma di terrorismo..All'inizio della loro latitanza, Morsello e Fiore sbarcano il lunario con lavori precari in ristoranti. Nel 1986 iniziano una proficua attività imprenditoriale che in breve tempo frutterà loro ingenti guadagni ed un piccolo impero finanziario.Grazie all'amicizia ed al supporto di vari esponenti dell'estrema destra locale, come Nick Griffin fondano la "Meeting Point", ribattezzata successivamente "Easy London" legati all'estrema destra. Easy London è una società che fornisce impiego e alloggio a giovani studenti e lavoratori intenzionati a vivere e lavorare a Londra per periodi più o meno lunghi di tempo.I profitti della società arrivano ai 15 milioni di euro e sono in parte utilizzati per il finanziamento di Forza Nuova. "Easy London" è ancora attiva e legata a gruppi di ultrà violenti di estrema destra.Intanto a Londra, Morsello continua le sue attività musicali. È in concerto con "Scusate, ma non posso venire" trasmessa in Italia via satellite il 22 settembre 1996. Venne definito da molti "Il De Gregori nero" in seguito ad un articolo de "Il Messaggero".Nella seconda metà degli anni novanta, a Morsello viene diagnosticato un cancro non più curabile. Segue la terapia con la somatostatina, studiata da Prof. Di Bella. Proprio al Professor Di Bella è dedicata la canzone "Buon anno Professore". Nell'aprile 1999, Morsello, nonostante le condanne e per via delle sue precarie condizioni di salute, può rientrare in Italia senza venire incarcerato. Muore nel marzo del 2001.MusicaMorsello non si è mai dichiarato un grande fruitore di musica né un grande musicista, né ha mai seguito la cosiddetta musica alternativa restando piuttosto influenzato dal filone dei cantautori italiani di sinistra in special modo da Francesco De Gregori l'unico vero riferimento personale riconosciuto pubblicamente. I primi lavori sono composizioni scarne voce, chitarra ed armonica mentre nei lavori successivi da "Intolleranza" in poi viene sviluppato uno stile più riconoscibile e personale, che arriverà ad avvalersi di una vera rock band professionale. Nei testi trasferisce in musica i temi della militanza politica, ed in particolare il secondo lavoro "Nostri Canti Assassini", composto interamente agli inizi della latitanza nel 1981 tra Germania ed Inghilterra, rappresenta una sorta di summa esistenziale sulle vicende della generazione degli anni di piombo attraverso il filtro dell’esperienza personale. È il più ermetico ed il meno direttamente politico dei lavori di Morsello che tornerà negli album successivi a temi più esplicitamente politici con testi focalizzati oltre alle consuete tematiche esistenziali su temi come rivoluzione, nazionalismo, fascismo, aborto, carcere, lotta alla droga ed al senso dell'Unione Europea.La fruizione della sua musica resta comunque limitata agli ambienti dell'estrema destra italiana e lontana dal grande pubblico e dai critici. Morsello detiene anche il miglior risultato in termini di vendite nell'ambito della musica di destra radicale, raggiungendo la vendita di 13.000 copie del suo disco "La Direzione Del Vento..Morsello riuscì anche a giocare uno scherzo al principale quotidiano comunista italiano, "Il Manifesto", facendo pubblicare la reclame del suo disco "La direzione del vento". Sponsorizzato come "veramente rivoluzionario", e mettendo in risalto le posizioni di solidarietà per la causa dei Palestinesi ed anti-maastricht da lui nutrite, il quotidiano comunista lo pubblicò inconsciamente in una mezza pagina interna. Solo il giorno seguente, in seguito alla segnalazione di alcuni lettori, il quotidiano comunista si rese conto di quanto accaduto, pubblicando un articolo di scuse nei confronti dei lettori.Nel corso degli anni, Morsello si segnalò anche come organizzatore di concerti. Lo show del noto jazzista Romano Mussolini svoltosi il 1 marzo del 1996 presso l'esclusivo Marriott Hotel di Mayfair (Londra) attrasse l'attenzione della stampa italiana e britannica anche a causa di alcune proteste da parte di attivisti di sinistra all'esterno dell'albergo.DiscografiaNoteVoci correlateCollegamenti esterniPolitici del Movimento Sociale Italiano-Destra NazionalePolitici di Forza NuovaTerroristi degli Anni di piomboAnni di piomboNeofascismoMassimo Morsello
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http://www.motorsportblog.it/post/8236/il-marchio-della-ferrari-vale-piu-di-quello-della-formula-1
x Cough: è per la gente ipocrita ,invidiosa ,antitalica e amorale come te, che in questo blog è sempre piu’ pieno di stup..di mocciosetti che si divertono a fare il commentino tanto per dire: IO ESISTO;IO HO COMMENTATO!!!!! Ma hai anche il coraggio di scrivere questo:”non siamo eterni, moriremo anche noi.”.MA dico io ,sei folle veramente!!! ma Guarda caro,che io mi ricordo di te ,del gran tifoso mclaren e delle tue continue iperboliche frasi contro la Ferrari!!! parli a persone che forse si sono dimenticate di quando scrivevi idiozie, che tutt’ora scrivi ,ma addirittura andare a fare il moralista , fingendoti tifoso ferrari ,penso che sia il massimo della pazzia e falsita’!! Scusate tutti l’ off topic ma se questo è diventato il blog ,preferisco sinceramente non farne piu’ parte! Se fossi in te,cough, mi cancellerei dal blog cmq,sei proprio un poverello!
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http://it.wikipedia.org/wiki/Plymouth
Plymouth.Plymouth è una città di 241.500 abitanti nel sud-ovest dell'Inghilterra nella contea del Devon.È localizzata nei pressi della foce dei fiumi Plym e Tamar e domina uno dei più grandi e spettacolari porti naturali del mondo, la baia di Plymouth. La città ha un ricco passato di città marinara ed è stata in passato la più grande base navale e la seconda per importanza della Royal Navy, facendone uno dei principali bersagli della Luftwaffe durante la Seconda guerra mondiale.Dopo la distruzione del porto e del centro cittadino avvenuta in un bombardamento nel 1941, Plymouth è stata ricostruita sotto la guida dell'architetto Patrick Abercrombie ed adesso è uno dei pochi cantieri navali in Gran Bretagna e la più grande base navale dell'Europa Occidentale.I luoghi più importanti della città sono: la Cittadella Reale, il Cantiere navale di Devonport ed il barbacane da dove i Padri Pellegrini salparono per il Nuovo Mondo nel 1620.Il clima invernale è mite, paragonabile in quanto a temperatue medie a quello di Roma (+7 °C / +8 °C).StoriaI primi insediamenti nella zona di Plymouth risalgono a circa 3000 anni fa, quando durante l'Età del Ferro alcuni uomini formarono una comunità in questa zona. Più avanti si venne a formare un porto per gli scambi commerciali tra le popolazioni locali ed i popoli provenienti dal Mediterraneo, tra cui i Fenici. Con l'annessione da parte dell'Impero Romano, il porto iniziò a decadere per via della fioritura del vicino porto di Sutton.GemellaggiAltri progettiUnità di governo locale del DevonAutorità unitarie dell'InghilterraCittà dell'InghilterraComuni del DevonPlymouth
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http://www.autoblog.it/post/18311/livorno-ferraris-il-primo-comune-deautoveloxizzato
* Per quanto attiene alle problematiche inerenti la sicurezza del traffico, la Giunta Comunale di Livorno Ferraris ha sempre perseguito un’attenta politica di prevenzione ritenendo poco opportuno percorrere la strada del controllo della velocità attraverso strumenti elettronici;* Alla base di tale scelta è la consapevolezza che, con le vigenti severe norme in materia di sicurezza stradale, la politica degli autovelox si risolve nel colpire metodicamente e pesantemente gli utenti che abitualmente percorrono la viabilità locale per motivi di lavoro o di urgenze di vario genere;* Certamente, l’uso del controllo elettronico della velocità permette immediati riscontri sotto l’aspetto economico, ma allo stesso tempo, instaura situazioni di diffusa conflittualità con l’utenza da cui consegue un deterioramento nei rapporti tra cittadini e istituzioni: sono di questi giorni le accese polemiche sull’uso in molti Comuni dei semafori T RED;* E’ proprio nell’ottica di un più civile e maturo rapporto fra cittadino ed ente pubblico che si è ritenuto più utile e costruttivo impegnarsi nella direzione di una costante azione di prevenzione che contribuisca a porre le condizioni utili agli utenti della strada per poter osservare le norme in materia di sicurezza stradale.* Queste nostre convinzioni verranno attuate sia sotto l’aspetto teorico, con periodiche lezioni di sicurezza stradale nelle nostre scuole tenute dai vigili urbani, che attraverso strumenti quali le barriere antivelocità ed un’adeguata cartellonistica posizionata su tutto il territorio comunale.* Per tali ragioni, riteniamo di proseguire in questa direzione ponendoci come obiettivo una sempre più completa ed efficace utilizzazione di tutto quanto possa aiutare i nostri cittadini a vivere nelle migliori condizioni di sicurezza;* In tale contesto, si propone alla Giunta Comunale di formalizzare la nostra politica in materia di sicurezza stradale attraverso la dichiarazione ufficiale di ” Livorno Ferraris Comune deautoveloxizzato”
7,619,666
http://www.motorsportblog.it/post/4331/massa-la-bmw-sembra-sullo-stesso-livello-della-mclaren
Ipotesi, quest’ultima, che non dispiacerebbe al paolista. Ad agevolare le cose potrebbe pensarci lo stesso team di Woking, in forma meno smagliante che in passato: “La McLaren sembra un po’ meno consistente rispetto allo scorso anno, quando ci avevano reso la vita più difficile guadagnando molti punti nelle prime tre gare. Quest’anno non è stato così, il che è positivo per noi, perché nonostante non abbiamo portato a casa tutti i punti che avremmo potuto, non lo hanno fatto neanche loro. Questo può dimostrarsi favorevole, finché lavoriamo duramente per ottenere risultati affidabili“. Massa, comunque, ritiene che la Ferrari debba guardarsi sia dalla McLaren che dalla Bmw: “Vediamo quello che succede, ma la cosa importante per noi e’ restare concentrati sulla macchina, pensare a migliorarla“.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Baccaglio
Silvio Baccaglio.BiografiaFiglio terzogenito di Valentino Baccaglio, di origine cremonese, naturalizzato a Crana in Valle Onsernone e di Rosa Spertini di Ascona, le sue spiccate doti nel disegno si manifestano già in tenera età, dopo le scuole dell'obbligo a Minusio, diventa apprendista pittore, lavorando con Giuseppe Scribanti, Vittore Giubbini, Pompeo Maino, da cui impara le tecniche della decorazione, dell'affresco e dei graffiti. Prima di darsi all'hobby della pittura su cavalletto, è attivo come imbianchino-decoratore nell'impresa di suo fratello Piero. I suoi quadri rappresentano paesaggi tipici montani, specialmente Cimalmotto e Campo (Vallemaggia), dove ha passato la sua infanzia come pastore di pecore in montagna, specializzandosi nei ritratti caricaturali delle persone del paese. Alcuni disegni sono eseguiti direttamente su carta velina per essere riprodotti con la tecnica dello spruzzo. Del 1936 sono l'"Ubriaco" e "Festa del boccalino", il "Demoralizzato" del 1938, il "Bestemmiatore" e "Maschere" sono del 1940, "Suonatore di chitarra" del 1970 e "Testa di vecchi" del 1998.Il 5 maggio 1928 sposa Ida, figlia di Albino Martinoni di Minusio e diventa padre di Silva (1929), Marisa (1930) e Tiziano (1933). Cattolico praticante, con Giuseppe Mondada, futuro ispettore delle scuole elementari del Mendrisiotto, milita nelle associazioni parrocchiali, in particolare nel "Gruppo Antiblasfemo Minusio". Nel 1927 su indicazioni di Elisàr von Kupffer ed Eduard von Mayer esegue le "decorazioni" interne ed esterne per il costruendo "Elisarion" a Minusio, sfortunatamente in parte persi con la ristrutturazione degli anni 1978-1981; fortunatamente Harald Szeemann li ha fotografati prima della distruzione; nel 1939 vi fu richiamato per decorare il tempietto di pochi metri quadrati che sorgeva all'interno della Rotonda. A Muralto nel 1928, con il fratello Piero, effettua gli "ornamenti" sulle facciate di "Villa Florence", a Minusio nella Fabbrica intitolata al parroco erborista Künzle, seguiti da molti altri lavori in dozzine di case, ville palazzi, chiese, cappelline votive stradali e cimiteri: la cappella di San Martino di Tours nel cimitero di Magadino.Con la mobilitazione del 1939, durante i periodi di servizio militare ad Andermatt, affresca un alloggio militare con spiritose "scenette boccaccesche" che aiutano il soldato a sopportare il rigore del clima d'alta montagna e la lontananza da casa; i dipinti sono andati distrutti con l'abbattimento della costruzione, rimane tuttavia la documentazione fotografica. Del periodo bellico sono rimasti suoi quadernetti di "schizzi" del servizio attivo (1940-1944): "soldati che pasteggiano, giocano a carte, sonnecchiano, ritratti di caporali e ufficiali, scene di esercitazioni", ecc… Nello stesso periodo affresca una "edicoletta" ai lati della strada che da Andermatt conduce ad Hospental (oggi scomparsa per il successivo allargamento della sede stradale).Affina la sua arte seguendo gli influssi di Emilio Maccagni (1888-1955), Giuseppe Foglia (1888-1950), Attilio Balmelli (1887-1971), ma i riferimenti maggiori sono legati a Bruno Nizzola (il pittore di via Monteguzzo a Locarno) - con cui collabora come decoratore - visibili nel quadro ad olio del 1946 con il "Monte Cordonico". Dopo un'indefessa preparazione di progetti ed abbozzi nel suo "atelier al böcc", fra gli anni trenta e settanta del Secolo XX affresca una cinquantina di "cappelle" votive nel Locarnese e nelle valli adiacenti Verzasca e Maggia, attualmente in fase di lento degrado. Uno dei suoi primi "affreschi" (del 31 luglio 1932) è "Il volto di Cristo coronato di spine" per la cappelletta sul sentiero che da Cimalmotto porta all'alpe Sfille, recentemente restaurato; nel 1942 realizza quello con la "Madonna della Campagna" a Minusio. Del 1965 è l'"affresco" con "San Gottardo di Hildesheim" per la cappella dell'alpe Bietri sopra Mergoscia. L'affresco a Savosa con la "Madonna col Bambino" è del 1988. Nel 1986 esegue "quattro illustrazioni" per l'opuscolo delle Edizioni Svizzere per la gioventù n. 1755 in cui Federico Martinoni ha trascritto suoi ricordi della Minusio rurale. Fra l'altro ha lasciato nellestate del 1962 un gustoso graffito nella minuscola Piazzetta del Gatto (dietro la Via dei Pescatori, angolo Via Rabissale) ove un pover'uomo assonnato brandisce un bastone, con l'atteggiamento di un direttore d'orchestra, in direzione di un concertino notturno di gatti in amore per invitarli a lasciare in pace la sua gattina.Nel 1977 inizia una prima serie di "serigrafie" con il "ritratto" di "Pin Mondada" creato nell'ambito della mostra dedicata a Giuseppe Mondada (1907-1997), dal 12 al 14 dicembre 1997, disegnato direttamente sulla matrice per evitare ogni passaggio fotomeccanico, seguìto da quello di "Bruno Nizzola" (1890-1963), poi da quello "Al Togn" (personaggio tipico locarnese), "Al sbianchin", "Pettirosso", "La mira" colorata a mano con colori acrilici: dedicata al gioco delle bocce; tutte stampate presso l'Impressione di Franco Lafranca a Solduno. Una seconda serie intitolata "Imbianchini" con "La carèta" in copertina è del 1998 ove documenta il modo legato alla sua attività d'imbianchino-decoratore, utizzando materiali diversi quali carta, cartone, pavatex, tela, a matita o con colori all'acquarello, a tempera, ad olio.Le cinque serigrafie sono la sintesi di un mondo passato, ma ben presente e vivo nella memoria dell'artista: "Al sbianchin e l bòcia", "Al decoradoo", "Pont a sbalz", "La cüsina", "Pausa col mericano". La terza serie inizia nel 1999 col "Suonatore di chitarra" (Sonadoo da ghitara), poi "Ballo campestre", "Il Cristo" (volto spesso presente nelle sue cappelle), "La vegéta" (figura suggerita da una scena di guerra in Libano), "Lipa" (emblema del carnevale minusiense, con l'inversione dei ruoli tra l'asino paziente e il padrone esigente), "La bociada" (dedicata agli anziani ospitati alla Casa Rea), "Al micio" (allusione al noto bar di Minusio), "L'oratore" (caricatura dell'imbonitore demagogo). La quarta ed ultima serie è del 2000 è una reminiscenza che ci fa tornare all'autunno del 1936 quando, per la Settimana del Boccalino ideata da un gruppo di locarnesi, esegue una "serie di pannelli" sul tema della vita godereccia: "I veri bagni di salute", "Al palon", "La pòra moglie", "La volp", "Al scior e l povrètt".Impegnativa nel 1983 fu la "decorazione" della "facciata" del "Palazzo Maggiorini-Neukomm" in via Ramogna a Locarno, in cui la maestria dell'ornato si manifesta in modo ammirevole, memore del suo Diploma Federale di Maestro pittore e dei suoi numerosi anni d'insegnamento nella Scuola dei pittori a Lugano. A Brione sopra Minusio nel Grotto Al Capon un suo "putto seduto su un vaso" indica la direzione dei destri. Né vanno dimenticati i suoi "affreschi bacchici" sul tema dell'"Allegra compagnia" realizzati nel 1991 al "Grotto Scalinata" a Tenero, al "Ristorante Giardinetto" a Ponte Brolla, al "Ristorante Centrale" a Cerentino, nonché i numerosi "quadri ad olio su tela" sparsi in ristoranti e ville del Locarnese, riuniti all'occasione di un bella mostra all'Elisarion e nelle sale della Residenza Al Parco a Muralto dal 30 gennaio al 25 marzo 1999: l'olio su cartone "Ritratto" del 1933, gli oli su pavatex "Cimalmotto" del 1960, "Tramonto nel bosco" del 1985, la "Baita Gnesa a Colmanicchio", tempera su carta del 1975, l'olio su compensato "Micio" del 1993.Durante le principali ricorrenze (Natale, Pasqua) e per i vari anniversari della vasta parentela preparava deliziose "cartoline d'augurio acquerellate" e personalizzate da inviare agli interessati ove spiccano soggetti legati alla flora e alla fauna nostrane, con una certa predilezione per il boletus edulis: "Acquarello" su carta del 1980, raffigurato da esperto micofilo. Ricco di umanità, creava a getto continuo con spirito giovanile, raccontando agli amici straordinarie e gustosissime barzellette, senza dimenticare arguti e saggi aforismi.Il centro culturale Elisarion gli ha dedicato una Mostra antologica'" con disegni, tempere, oli e affreschi dal 12 al 17 ottobre 1985.La sua ultima esposizione viene tenuta nel 2000 alla Clinica Varini di Orselina prima che una brutta caduta determinasse il suo ricovero all'ospedale La Carità di Locarno ove, colpito da peritonite, si spegne serenamente.Dopo la sua scomparsa i figli hanno voluto che il suo atelier al böcc rimanesse intatto, meta di amici, parenti ed estimatori; si può rimanere anche soli per un po', ammoniti da un biglietto che inequivocabile recita: "Non rubare, anche se nessuno ti vede, Lui sì". Una foto lo ritrae col suo basco marrone, il grembiule color cachi, un sigaro o una sigaretta Mary Long spenta fra le labbra ("Voglio tentare di smettere di fumare...").Una mostra postuma di disegni, serigrafie, spolveri, illustrazioni, si tenne dal 28 giugno al 25 agosto 2002 nel Museo regionale Centovalli e Pedemonte ad Intragna e una successiva a Muralto nel Centro Diurno dal 13 al 30 ottobre 2005 in occasione del centenario della nascita e del quinto anniversario della morte.La Televisione svizzera di lingua italiana (TSI), nell'ambito del magazine europeo Alice, ha realizzato un documentario sulla sua opera pittorica, realizzato da Fabio Calvi.NoteBibliografiaPittori svizzeri|Baccaglio Silvio
433,889
http://it.wikipedia.org/wiki/Ebrauco
Ebrauco.Ebrauco'" o Ebranck (in gallese "'Efrawc), 1045 a.C. – 1005 a.C., è un mitico sovrano britannico ricordato da Goffredo di Monmouth. Era figlio di re Mempricio, che lo abbandonò insieme alla madre. Dopo la morte del padre, salì sul trono e regnò per 39 anni.È stato conosciuto e ammirato per essere alto e molto forte. Era il primo a fare guerra ai galli dal tempo di Bruto. Saccheggiò le città e le coste e massacrò la popolazione, arricchendo in questo modo sé stesso e la Britannia. Fondò Kaerebrauc (Eorracum) (a sud dell'Humber) e Alclud ad Albany. Ebbe venti mogli, che gli diedero venti figli e trenta figlie. Mandò tutte le sue figlie al cugino Alba Silvio, re di Alba Longa(in Italia), per farle sposare ad altri discendenti dei troiani. Tranne Bruto Greenshield, tutti i suoi figli maschi, guidati da Assaraco, andarono in Germania, dove crearono un regno. Bruto Greenshield successe al padre come re.Voci correlateSovrani leggendari della BritanniaEbraucus
506,110
http://it.wikipedia.org/wiki/Setter_inglese
Setter inglese.Il Setter Inglese'" è una razza canina originaria dell'Inghilterra, affinata intorno al 1808 da Sir Edward Laverack (1798-1877) dopo un'accurata selezione a partire da vari ceppi genetici preesistenti in terra d'albione. In seguito la razza venne conservata e ne venne promossa la diffusione ad opera di Sir. Purcell Llewellin e di William Humphrey. È un cane molto dolce e mite, adatto sia alla compagnia ed eccellente per la caccia (sia da riporto che da punta). Infatti il nome stesso deriva dalla predisposizione del cane di flettersi in vicinanza della preda. Il nome deriva dal verbo to set (puntare) e non to sit (sedersi)come molti credono. I Setter Inglesi che fermano seduti non sono cinofilicamente più pregiati di quelli che fermano in piedi.StoriaLe sue antiche origini risalgono addirittura al 1500, periodo in cui il conte Leicester adoperò il Setter in battute di caccia. Successivamente, la sua particolare attitudine ad acquattarsi e strisciare in presenza della preda fu considerata una delle caratteristiche che interessarono Laverack a questa razza.Laverack, rimasto orfano a 14 anni, venne adottato da uno zio, ricco industriale di Manchester, che morendo, quattro anni dopo, gli lasciò in eredità un ingente patrimonio. Il giovane decise di abbandonare la carriera industriale, per la quale non si sentiva affatto portato,e si trasferì in campagna cominciando ad allevare cani.Nel 1825 acquistò dal reverendo Harrison una coppia di setters (Ponto e Old Moll), cui si aggiunsero poi altri due soggetti. Questi quattro esemplari, però, si dimostrarono poco prolifici e, a causa della loro consanguineità, eccessivamente nervosi. Purcell Llewellin, amico e collaboratore di Laverack, tentò di diminuire tali difetti mediante immissioni di incroci di setters provenienti da altri allevamenti (setter nero focati, setter irlandese).Nel 1865 cominciarono le field trials ed i setters iniziarono il loro galoppo verso il successo e la notorietà.Inizialmente però, in Italia, il setter Laverack venne osteggiato: era considerato troppo bello e armonioso; a quei tempi, infatti, il cane da caccia doveva essere -questa almeno era la concezione- robusto e basta. L'estetica non aveva alcun significato, anzi, proprio come accadeva per il setter, diventava una condanna.Il primo esemplare italiano esordì a Milano in una mostra del 1881 e successivamente, nel 1920, comparve il primo allevamento di setter in Italia. Il setter cominciò così ad acquistare notorietà e a diventare un soggetto apprezzatissimo.Caratteristiche fisicheIl setter inglese unisce alla potenza, senza pesantezza, l'eleganza delle forme; il suo aspetto denota grande facilità di movimenti, muscoli lunghi, ossatura non troppo forte. Il setter ha un aspetto particolarmente gradevole. Lo sguardo è sempre dolce, attento, vivace. Il colore del manto ha spesso una serie di sfumature che contribuiscono ad esaltarne l'estetica, e può essere molto variabile: bianco e nero tendente al blu (blue belton); bianco e arancio (orange belton); bianco e marrone (liver belton); tricolore (bianco a macchie scure e focature). La velocità è una delle prerogative del setter che si dimostra un soggetto particolarmente versatile; infatti, durante la caccia, si muove con galoppo morbido e leggiadro, senza esprimere potenza (come il cugino Pointer Inglese): ciò gli permette di esplorare in breve tempo gran parte del territorio disponibile, grazie anche ad un'elevata resistenza alla fatica.SaluteUno dei maggiori problemi di salute del Setter Inglese è la propensita' alla sordita' congenita. Il 2.1% dei cani di questa razza sono sordi da entrambe le orecchie ed lo 10.3% sono sordi da un orecchio.. Un altro problema piuttosto comune e' la tiroidite autoimmune che si riscontra nel 27.4% degli esemplari)Cinognostica e cinometriaLa Cinognostica (cino = cane, gnostica = conoscenza) è una branchia della Zoognostica (Scienza che studia e classifica gli animali in base ai loro caratteri morfologici, fisiologici ed alle loro attitudini, determinandone il valore funzionale e commerciale) che mira alla valutazione delle razze canine a partire dal loro fenotipo.La Cinognostica si basa sull'osservazione diretta del cane e sulla Cinometria (cino = cane, metria = misurazione). Le principali misurazioni sono indirizate a stabilire: la lunghezza del tronco, l’altezza, l’inclinazione della groppa, l’inclinazione della spalla, la capacità toracica, la lunghezza dell’avambraccio e la lunghezza dei lombi."'Testa'". La lunghezza del cranio è uguale a quella del muso e la metà della lunghezza totale si trova sulla linea orizzontale che congiunge i due angoli interni degli occhi."'Labbra e muso'". Labbra sviluppate appena, da coprire ai lati la mandibola, dunque molto morbide, adderenti, ma non troppo spesse o flaccide e pendenti."'Orecchie'". Le orecchie sono attaccate in basso, al di sotto od al massimo all'altezza della rima palpebrale. Di lunghezza moderata, non devono mai raggiungere i 2/3 della lunghezza totale della testa. Nel loro sviluppo longitudinale presentano un plica centrale che denota una sottile cartilagine (mai accartocciate). Non devono mettere in evidenza il padiglione interno. La tessitura del pelo delle orecchie presenta frange non più lunghe di un paio di centimetri e può essere liscio od ondulato. La faccia interna (padiglione) è liscia, glabra o quasi, con leggere pliche cartilaginee longitudinali."'Occhi'". Grandi, brillanti, dolci ed espressivi, denotano intelligenza; prevalentemente sono di color nocciola scuro ma sono tollerati anche nocciola chiaro (mai più chiari - in tal caso, difetto da squalifica) nei soggetti dal manto bianco-arancio."'Le palpebre'". Sono formazione cutaneomembranose che ricoprono gli occhi per proteggere e distribuire il liquido lacrimale). Devono essere aderenti al bulbo oculare e non devono presentare malformazioni congenite quali ectropion od entropion. I margini palpebrali debbono essere pigmentati (difetto da squalifica) e provvisti di ciglia. La forma dello spazio tra le due palpebre, detta rima, è dettata dalla posizione dall'occhio sul cranio."'Corpo. Ha un torace atletico, il petto è ben aperto e largo con muscoli pettorali ben sviluppati; gli arti si presentano ben sviluppati a livello muscolare, con una ossatura resistente ma leggera (classificato appunto come un "leggero mesomorfo").BibliografiaCollegamenti esterniRazze canineEnglish Setter
2,816,633
http://it.wikipedia.org/wiki/Monte_di_Procida
Monte di Procida.Monte di Procida'" è un comune italiano di 13.290 abitanti della provincia di Napoli in Campania.Geografia fisicaIl suo territorio rappresenta la parte più estrema della penisola flegrea, un promontorio dei Campi Flegrei prospiciente l'isola di Procida, da cui è separata da uno stretto tratto di mare (canale di Procida) e dall'Isolotto di San Martino: un piccolo isolotto unito al promontorio da un ponte e da un tunnel.StoriaL'area, detta fino all'alto medioevo "Monte di Miseno", cambiò lentamente nell'uso il suo nome fino a giungere a quello attuale, dopo che con la distruzione del porto di Miseno, l'area passò sotto la giurisdizione di Procida (quindi: "monte appartenente a Procida"). Il centro abitato attuale nacque e si ingrandì appunto per l'afflusso di coloni dalla vicina isola a partire dal XVI - XVII secolo.Il comune nacque amministrativamente il 27 gennaio 1907, quando un referendum sancì la separazione della parte di terraferma dal resto del comune (comprendente l'omonima isola e l'isolotto di Vivara), formando così l'attuale comune di Monte di Procida. Fondamentale per l'acquisizione dell'indipendenza dal comune di Procida fu il contributo di Ludovico Quandel.Nel 2007 Monte di Procida ha festeggiato il centenario dall'autonomia amministrativa dall'isola di Procida. Numerosi progetti e manifestazioni sono stati organizzati per tutta la durata dell'anno.SocietàPersonalità legate a Monte di ProcidaEvoluzione demograficaAmministrazioneGemellaggiNoteCollegamenti esterniMonte di Procida|Comuni della provincia di NapoliVulcani della CampaniaMonte di Procida
781,414
http://it.wikipedia.org/wiki/Op%C3%A9ra_Bastille
Opéra Bastille.L'Opéra Bastille è il secondo teatro dell'Opéra national de Paris, insieme al Palais Garnier che dal 1990 ospita prevalentemente spettacoli di danza e opere barocche. Costata una somma equivalente a 500 milioni di euro attuali, è stata inaugurata con un concerto diretto da Georges Prêtre il 13 luglio del 1989, ma la sua prima stagione operistica si è aperta il 17 marzo 1990 con Les Troyens di Hector Berlioz.Il concorso per un nuovo Teatro dell'opera a ParigiDopo la sua elezione a presidente della Repubblica francese nel maggio 1981, François Mitterrand decise che era venuto il momento di dotare Parigi di un nuovo teatro dell'opera, destinato ad accogliere un vasto numero di spettatori e a offrire delle condizioni di visibilità molto più soddisfacenti rispetto a quelle del sontuoso ma poco funzionale Palais Garnier.Scartata l'ipotesi della Villette, come area venne prescelto un terreno a Place de la Bastille, nel XII arrondissement, in gran parte occupato da una stazione ferroviaria dismessa, da un vecchio cinema e da una stazione di servizio destinati ad essere demoliti. Trattandosi di una vasta area a forma di pianoforte a coda, era inevitabile che l'inserimento di un edificio di dimensioni così enormi avrebbe presentato complicazioni di ogni sorta. Nel 1983 fu indetto un concorso internazionale, in cui furono presentati 756 progetti. A rendere la partita ancora più difficoltosa, contribuirono le pesanti condizioni imposte ai progettisti. La giuria selezionò sei schizzi, che furono sottoposti a Mitterrand in settembre. Questi ne scelse tre, senza che se ne conoscessero gli autori. Una volta tolto l'anonimato, si scoprì che i tre disegni erano stati presentati da progettisti stranieri, sconosciuti e poco più che trentenni: rispettivamente, Carlos Ott, lo studio franco-rumeno Munteanu-Perianu-Munteanu e Rocco S.K.Yim di Hong Kong.Fu quindi organizzata una seconda selezione in novembre, nel corso della quale si scatenò una lotta dietro le quinte. Da parte di alcuni, si premeva affinché si recuperasse uno dei tre progetti eliminati. Di questi, il più riuscito era certamente quello di Christian de Portzamparc, scartato solo perché prevedeva un allineamento sulla rue de Charenton non conforme alle prescrizioni del concorso. Altri, invece, decantavano le virtù del progetto Munteanu che, pur essendo entrato nella terna vincitrice, se realizzato avrebbe comportato un vero e proprio sconvolgimento urbanistico della zona della Bastille. Per uscire dall'impasse, Mitterrand optò per la soluzione che, almeno sulla carta, sembrava meno dirompente dal punto di vista dell'inserimento ambientale.Fu così che fu prescelto il progetto di Carlos Ott, un uruguaiano trentasettenne a quell'epoca attivo soprattutto in Canada. Mitterrand avrà a pentirsi di questa scelta: il 14 aprile 1995, in occasione di una lunga intervista televisiva a Bernard Pivot, parlerà pubblicamente della sua preferenza per il progetto di Christian de Portzamparc, che si era classificato al secondo posto. Portzamparc - che in seguito definirà "une catastrophe" l'Opéra-Bastille - si prenderà la sua rivincita aggiudicandosi la progettazione della Cité de la Musique.I risultati del concorso scatenarono polemiche a non finire. Il 3 settembre 1983, il quotidiano della sera "Le Monde" titolò "La Bastille sans génie" (la Bastiglia senza talento). Si disse addirittura che in settembre il progetto di Ott fosse stato inserito nella sestina da sottoporre a Mitterrand, solo perché a qualche giurato era parso d'individuare in quegli schizzi la mano di Richard Meier. Lo spaesato Ott fu immediatamente fatto oggetto di pressioni assillanti affinché rimettesse le mani sui suoi disegni, soprattutto per migliorarne l'estetica. Ma gli effetti furono controproducenti, perché Ott si chiuse a riccio e, almeno per quel che riguarda l'aspetto esterno dell'edificio, non modificò di un millimetro il progetto iniziale. Anzi, l'architetto sudamericano ebbe a dichiarare alla stampa specialistica di aver puntato esclusivamente sulla funzionalità del nuovo edificio, sacrificando l'estetica.Le criticheA lavori ultimati, le critiche non si contarono: l'inserimento troppo brutale di un edificio mastodontico e sgraziato nel contesto urbano; l'ereziome, accanto al portico del nuovo teatro, di una struttura in cemento armato riproducente un edificio settecentesco che si trovava sulla piazza e che fu necessario demolire; l'acustica un po' fredda della grande sala, curata dagli esperti Helmut Muller e Jean-Paul Vian; l'eccessiva distanza delle poltrone dal palcoscenico, comprese quelle delle prime file; gli scaloni interminabili, e solo quattro ascensori a disposizione degli spettatori; le toilettes esigue e mal distribuite. Ebbero una migliore accoglienza, soprattutto dal punto di vista estetico, la grande sala e i foyer panoramici.Il teatroComplessivamente, il teatro ha una capienza di 3309 posti, suddivisi in tre differenti sale:Non è stato possibile completare, per mancanza di finanziamenti, la "salle modulable" (ribattezzata sala Rolf Liebermann) fino a 1.200 posti, attualmente utilizzata come sala prove. Sempre per ragioni finanziarie, sono stati realizzati solo in parte i laboratori sulla rue de Lyon per la realizzazione e la conservazione delle scenografie.Il nuovo teatro dispone di un complesso sistema di piattaforme mobili su carrelli e di montacarichi manovrati da un computer, che permette di cambiare le scenografie "stoccandole" nel sottosuolo. Di qui la possibilità di passare da uno spettacolo all'altro nel giro di 24 ore, e quindi di utilizzare la sala anche 365 giorni l'anno alternando le rappresentazioni.Il marmo bianco utilizzato per rivestire le pareti del foyer e l'amphithéatre proviene da Verona. Il granito dei rivestimenti della grande sala proviene dalla Bretagna, e il legno delle poltrone è ricavato da un albero di pero che si trova in Cina. "Le Monde", la grande scultura che si trova nel foyer, è di Jean Tinguely e Niki de Saint Phalle.I problemi di manutenzioneDal 1996, i rivestimenti esterni dell'Opéra Bastille hanno incominciato a staccarsi, con grave rischio per l'incolumità dei passanti, tanto che è stato necessario imbrigliare l'intero edificio con delle grosse reti protettive. Il recente esito di una vertenza giudiziaria ha permesso di stabilire le responsabilità. I lavori sono iniziati nell'aprile 2007, per una durata di 18 mesi. La spesa prevista ammonta a 12,5 milioni di euro.NoteBibliografiaCollegamenti esterniTeatri di Parigi|Opéra BastilleTeatri di architettura contemporaneaOpéra Bastille
7,805,171
http://www.tvblog.it/post/14173/editoriale-cara-televisione-feroce-e-da-conoscere
Editoriale - Cara televisione, feroce e da conoscerepubblicato: lunedì 25 maggio 2009 da MalaparteQualche giorno fa si citava David Foster Wallace, per parlare di televisione. Oggi l’editoriale è un ibrido fra i soliti due pensieri che cerco di propinarvi (quasi sempre) il lunedì, e due contributi che possono essere visti da tutti grazie a YouTube.Nel video qui sopra, Enzo Biagi intervista Pier Paolo Pasolini che propone alcune sue osservazioni sulla televisione. Dopo il salto, troverete un altro video - perdonate l’intro che ha a che fare con il movimento di Beppe Grillo: c’entra poco o niente, ma non si trova in altro modo, il video, su YouTube - in cui l’intellettuale afferma, fra l’altro, Non considero niente di più feroce della banalissima televisione.E’ evidente come questi due interventi siano estremamente datati: sono passati decenni, la televisione è cambiata (quasi) in tutto. Tuttavia, lo sguardo disilluso - ma non qualunquista - di Pasolini sul medium che tanto amiamo e che amiamo mettere in discussione da queste parti, è clamorosamente lucido e attuale, e dovrebbe essere ascoltato, analizzato, compreso e fatto proprio da chiunque, quale che sia l’orientamento politico.La televisione è potente e feroce, anche quando sembra innocua. Non è un mostro da odiare nè un nemico da combattere ma è, sicuramente, un mezzo da capire e da fruire in maniera consapevole e critica. Il che non significa che non si debba cedere all’arte dell’entertainment nel suo senso più puro e sincero. Il che non significa che si debbano ricercare solo i momenti più alti ma che è bene avere sempre uno sguardo informato su tutto ciò che ci informa e intrattiene. Anche sulla televisione, dunque.(7 Voti | Media: 4.43 su 5)Articoli similiTgLa7 - Al momento, il migliore del 01 set 2010Le pupe hot senza i secchioni del 26 ago 2010Tv violenta, cara tv che impedisci il pensiero del 13 ago 2010Sakineh Mohammadi Ashtiani - Confessione in tv. Forse sotto tortura del 13 ago 20105 cose a cui sto pensando proprio ora. Sulla tv. del 16 lug 2010CategorieArgomenti Similidavid foster wallace, enzo biagi, pier paolo pasoliniCommenti dei lettori(Inserisci un commento - Nascondi commenti anonimi)25 mag 2009 - 12:27 - #1E’ strano notare come in 1 minuto e 10 secondi ci sia un’intervista ben fatta che non ti annoia già in partenza ma ti incuriosisce….Pasolini è un personaggio che non riesco ad identificare con nessuno di quelli attuali ma se ci fosse non sarebbe certamente una persona dalle frasi fatte, scomodo per quella borghesia che tanto detestava e verso cui non ha mai avuto nessuna ”riverenza”. In un certo senso è stato un profeta per tutti quelli che danno un significato e un valore all’intrattenimento da cui parte un’omologazione fatta di tanti piccoli robot con le stesse idee, gli stessi ”gusti” e le stesse ideologie… Non riesco a vedermi un robot forse perchè non voglio ammettere la verità, o semplicemente perchè vivo la televisione come non riesco a vivere la mia quotidianità cioè con leggerezza e spensieratezza: non pretendo nessuna lezione di vita, voglio soltanto passare un pò di tempo senza pensare. Se così facendo non riuscirò più a ragionare, sarà o non sarà un male??!!25 mag 2009 - 12:27 - #2Bellissimo intervento che avevo già visto ma che ho riascoltato con piacere.Concordo che lo sguardo di Pasolini sulla televisione fosse incredibilmente attuale e lucido ed anche questo, se ce ne fosse bisogno, ne dimostra la genialità.Fa quasi sorridere un ingenuo Biagi che lo esorta a dire tutto quello che pensa perchè in televisione si può dire tutto.Lo stesso Biagi ha sperimentato sulla sua pelle quanto false fossero le sue giovanili convinzioni.Io alla televisione innocua non ho mai creduto ed ho sempre detestato quei presentatori che per giustificare le loro scorrettezze e magagne usano frasi come “ma il pubblico da casa non è stupido e capisce”.Ecco io non credo sia vero: non tutti hanno gli strumenti, vuoi per cultura vuoi per età, per capire le dietrologie ed i molteplici fini che spesso si celano negli ingranaggi della televisione.Per mia nonna quello che diceva la televisione, che lei ha visto sbucare dal nulla a metà della sua vita, era oro colato.Mi ricordo di aver provato più e più volte a spiegarle che la televisione non diceva necessariamente la verità o non la diceva tutta ma non c’era verso: “se lo dicono in televisione deve essere vero”.Saranno passati gli anni ma di gente che crede alla e nella televisione io ne vedo ancora tanta.Tanti “idioti” che ancora, dopo 50 anni di televisione e nonostante abbiano mille mezzi tecnologici per farsi vedere dal mondo, fanno capolino dietro un giornalista per farsi vedere a casa da mammà e poco importa che si stia parlando di qualche tragedia.“Un opinione pubblica servilmente servita per ottenere il totale servilismo” mai parole furono più attuali…P.s. più che il movimento di Grillo a me sembrava il promo di V for Visitors :)Wings25 mag 2009 - 13:50 - #3Treshold,concordo su tutto,in particolare sulla frase”il pubblico non è stupido e capisce”.Negli ultimi anni l’ho sentita decine di volte e ogni volta ne sono sempre più disgustata.Avevo già visto l’intervista e mi aveva colpito molto.Non amo particolarmente Pasolini come regista e scrittore ma credo sia (stato) uno degli intellettuali più acuti che ho mai conosciuto,latu sensu,ovviamente.Le sue idee sul Potere e sulla massificazione si stanno rivelando profetiche e spesso mi trovo a pensare ad alcune sue interviste,a certe frasi che ho letto e che sono sparse nella mia testa,quando mi soffermo sui meccanismi dei mezzi di diffusione delle notizie e in particolare,della televisione.25 mag 2009 - 13:57 - #4Per me Pasolini è il più grande intellettuale italiano del ‘900 insieme con Antonio Gramsci e al di là delle convinzioni politiche solo un cieco non lo riconoscerebbe. Hanno compreso e analizzato la società decenni prima che le cose di cui parlavano accadessero, in maniera lucida e perfetta. Questo è il vero intellettuale. e non per niente, essendo scomodi, il potere li ha fatti fuori entrambi con violenza. A me Pasolini manca, ma per fortuna rivive tramite i suoi libri, che consiglio a tutti di leggere.25 mag 2009 - 14:09 - #5@WINGS Infatti ribadisco di detestare quella frase che da per certa la comprensione del pubblico di qualunque cosa: è solo una scusa per giustificare le proprie mancanze.Ricci nel suo libro ha scritto 2 pagine per spiegare, giustificare secondo me, il senso delle Veline.Ecco se ci vogliono 2 pagine per spiegare 2 ragazze seminude che sculettano mentre vengono riprese con inquadrature inguinali a me sa tanto di scusa e giustificazione.Onestamente il senso ironico ed irrisorio verso il potere delle Veline lo capirà Ricci e qualche amico suo ma ho seri dubbi che le migliaia di ragazze che ogni anno fanno QUALUNQUE COSA per diventare Veline lo facciano per poter irridere il potere ed i potenti.Va bene tutto ma non esageriamo.P.s. Lo volevo segnalare da tempo ma non so mai dove farlo quindi comincio da qui:http://www.ilcorpodelledonne.it/documentario/E’ molto breve guardatelo :)25 mag 2009 - 19:58 - #6vidi questo spezzone su rai educational…. sentirlo ora come allora ti spalanca gli occhi sulla “realtà vera” della televisione e come il suo sguardo profetico è, oggi più di allora, assolutamente reale!Pasolini era un personaggio scomodo, qualcuno che con misura ed educazione (parola sconosciuta oggi) diceva in faccia come vedeva la realtà che lo circondava… quasi un eroe e mi fa quasi tenerezza quando ad un certo punto si “autocensura” non per paura di qualcosa, ma solo per non ferire gli “ingenui e sprovveduti” telespettatori!Lezione di televisione garbata e FEROCEMENTE SINCERA!PUBBLICITÀL'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori.Registrati per commentare e per entrare nella community di tvblog. 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http://www.pinkblog.it/categoria/accessori/record/0
Happy Mushroom Tote certamente non è una borsa da sfoggiare nei boschi durante la raccolta dei funghi, la bag che vedete indubbiamente merita di sfilare tra le strade della città, tra le amanti dello shopping e quelle dello stile kawaii!Montagne innevate decorano il tessuto interno, mentre la stoffa esterna vi catturerà con funghi sorridenti, cinguettanti uccellini e una ricca varietà di tonalità che rimandano ai piacevoli colori dell’autunno e della natura, tra il marrone dei tronchi e il verde delle foglie. Non mancheranno gli utili e sempre apprezzati taschini esterni e interni, per gli oggetti da avere subito a portata di mano!La voglia di viaggiare diventa ancora più “pink” con “Hello Kitty travel set collection”, la nuova collezione ideata per le ragazze innamorate della gattina fashion. Una ricca serie di accessori utilissimi per i prossimi viaggi in programma: beauty, trolley, pochette, shopping bag, weekend bag, portafogli e tantissimi altri imperdibili elementi di color ciclamino e con stampe firmate Sanrio.Con le 20 uscite, disponibili con le riviste “Tu Style”, “Chi”, o con “Fabbri Editori”, ogni gadget sarà accompagnato da un fascicolo ricco di consigli di bellezza e di stile. Attualmente è disponibile in edicola la prima uscita, il beauty fashion, al costo di 4,99 euro (escluso il prezzo della rivista), successivamente gli accessori saranno in vendita al costo di 9,99 euro, ad eccezione del trolley che sarà disponibile al costo di 16,99 euro (rivista non inclusa). Le vacanze all’insegna dello stile kawaii sono iniziate!La maggior parte di noi si affanna per trovare il giusto mascara che doni ciglia lunghe, folte, nere, stupefacenti. Spesso il rimmel ci delude e chi non è dotato di magnifica peluria ciliare qualche volta si rassegna ma più spesso non demorde e continua imperterrita la ricerca del mascara perfetto. Io sono tra queste e mi sono sorpresa ad invidiare non già pubblicità palesemente fasulle o amiche con ciglia da cerbiatta ma addirittura un’auto: perché è dotata di ciglia lunghe e curve che io non avrò mai.Si tratta di un accessorio indubbiamente kitsch per decorare i fari della propria auto. Si chiama senza giri di parole Carlashes, che potrebbe essere l’ennesimo nome per un vero mascara, vista la fantasia che popola le etichette degli espositori in profumeria, o di ciglia finte, al limite. In effetti di questo si tratta: ciglia finte gigantesche per i fari, con eyeliner di cristalli luccicanti.Il dolce è pronto ed è il momento di servirlo seguendo una nuova moda! Arrivano in cucina le fashion palette a forma di scarpe con tacco, tanti stili per ogni gusto! Potrete scegliere tra la scarpetta di “Cenerentola” o di “Dorothy“, se adorate le favole, mentre cake server con tacco “zebrato” e “leopardato” accontenteranno le amanti dell’eccentrico genere.Il set da tavolo è gradevole e pratico: dispone di una lampada, di un altoparlante integrato, di una docking station per iPod ed è provvista anche di una linea esterna per iPod e altri lettori mp3, oltre a due scomparti che servono da portapenne. Se vi stuzzica, lo potete acquistare su amazon (costa intorno ai $33) per riordinare e dare un senso a tutte quelle piccole cose che normalmente avete sparse sulla scrivania o vicino alla vostra postazione di lavoro.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Competizioni_UEFA_per_club
Competizioni UEFA per club.Con il termine di competizioni UEFA per club'" (en. "UEFA club competitions") ci si riferisce, in ambito calcistico, alle coppe internazionali per club organizzate dalla UEFA. Vengono talvolta anche definite imprecisamente coppe europee'", dato che la UEFA attualmente è l’organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio in Europa.ComposizioneAttuale"Champions League", fino al 1991-1992 nota come Coppa dei Campioni.Riservata ai campioni nazionali delle federazioni affiliate fino all'edizione 1996-1997. Dall'edizione 1997-1998 sono ammesse anche le seconde classificate dei principali campionati europei, mentre dall'edizione 1999-2000 sono ammesse le prime classificate dei campionati nazionali, fino ad un massimo di 4 per i paesi ai primi posti nella classifica del Coefficiente UEFA."UEFA Europa League", fino al 2008-2009 nota come Coppa UEFA (C3'").Organizzata dall'UEFA dal 1971, è riservata alle squadre classificatesi, nei rispettivi campionati nazionali, immediatamente dopo la squadra o le squadre che hanno diritto a partecipare alla Coppa dei Campioni/Champions League.Organizzata dall'UEFA dal 1973 e disputata fino al 1999 tra i vincitori della Coppa dei Campioni/Champions League e la Coppa delle Coppe, dal 2000, dopo la sopressione della Coppa delle Coppe, tra i vincitori della Champions League e della Coppa UEFA.Trofei scomparsiFino alla stagione 1998/99 era compresa anche la "Coppa delle Coppe".Vi si qualificavano le vincitrici delle varie coppe nazionali. Dopo l'abolizione di tale coppa, le squadre vincitrici della Coppa nazionale si qualificano alla Coppa UEFA.Fino al 2004 era compresa anche la "Coppa Intercontinentale" (ufficialmente Coppa Europa-Sudamerica), organizzata dall'UEFA e dalla CONMEBOL.In gara all'inizio di andata e ritorno poi singola si affrontavano per l'assegnazione del trofeo i campioni d'Europa (vincitori della Coppa dei Campioni/Champions League) e i campioni del Sud America (vincitori della Coppa Libertadores). Tale trofeo nel 2005 è stato sostituito dalla Coppa del Mondo per club, organizzata dalla FIFA.Fino al 2008 era presente anche la "Coppa Intertoto".Torneo estivo destinato alle squadre classificatesi, nei rispettivi campionati nazionali, immediatamente dopo la squadra o le squadre che hanno diritto a partecipare alla Coppa UEFA. Era una competizione d'accesso alla Coppa UEFA. Fino al 2005 la Coppa laureava più vincitori, i quali accedevano alla Coppa UEFA. Dal 2006 il trofeo non è stato assegnato a ogni squadra vincitrice ma solo a quella che ha compiuto il cammino più lungo in Coppa UEFA.Record, presenze e reti nelle diverse competizioni UEFA per clubNoteVoci correlateUEFATerminologia calcistica
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http://it.wikipedia.org/wiki/Tavurvur
Tavurvur.Il Tavurvur è uno stratovulcano nei pressi di Rabaul in Papua Nuova Guinea, nella provincia della Nuova Britannia Est. È un vulcano sorto all'interno della caldera di Rabaul, questa formazione vulcanica antica e in parte sommersa ha formato sui suoi bordi vari nuovi coni vulcanici tra qui il molto attivo Tavurvur.StoriaNel 1937, Tavurvur, assieme a un altro vulcano attivo della caldera il Vulcan eruttò provocando la morte di 507 persone e causando enormi danni alla città di Rabaul. Nel 1994 nuova forte eruzione ancora in congiunzione con il vicino vulcano Vulcan, queste eruzione forzarono le popolazione della regione ad abbandonare completamente la città e a portare la capitale della regione a Kokopo.Il 7 ottobre del 2006 nuova forte eruzione esplosiva con un pennacchio di ceneri che raggiunse una altezza di 18 km. In questa occasione le ceneri ricaddero in mare.Nel 2009 nuova attività che non si è ancora conclusa.GalleryCollegamenti esterniNoteVulcani della Papua Nuova GuineaMontagne della Papua Nuova GuineaTavurvur
243,435
http://it.wikipedia.org/wiki/Hikikomori
Hikikomori.è un termine giapponese che sta ad indicare un fenomeno comportamentale riguardante gli adolescenti e i giovani post-adolescenti in cui si rigetta la vita pubblica e si tende ad evitare qualsiasi coinvolgimento sociale. Si tende quindi ad isolarsi chiudendosi nelle proprie case e interrompendo ogni genere di rapporto con gli altri, fuori dalle mura domestiche. L'"hikikomori" diventa schiavo della propria vita sedentaria, gioca con videogiochi e guarda la televisione durante tutto il proprio tempo libero. L'unico mezzo di comunicazione che usa è internet, con cui si crea un vero e proprio mondo tutto suo, con amici conosciuti online.Il termine può essere utilizzato sia per definire il fenomeno in sé, sia i soggetti che ricadono nel gruppo di persone che fanno parte di questo fenomeno (esempio: "Quel ragazzo è un hikikomori"). Molti casi nascono per via di disavventure scolastiche o lavorative oppure per problemi di carattere psicologico. Secondo una stima del Ministero della sanità giapponese il 20% degli adolescenti maschi giapponesi sarebbero "hikikomori". In realtà sembrerebbe che questo "stato" affligga non soltanto i ragazzi, ma anche le ragazze.Opere che parlano di "hikikomori"Voci correlateCollegamenti esterniCultura del GiapponeHikikomori
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http://www.blogapuntate.it/post/6010/febbre-damore-puntata-del-9-luglio-billy-ha-problemi-di-dipendenza-dal-gioco
Riassunto Episodio. Scontro apertissimo a Febbre D’Amore [The Young and the Restless]. Drucilla (Victoria Rowell) viene convocata alla Newman da Victoria (Amelia Heinle) e si imbatte in Sharon (Sharon Case) a cui racconta l’incubo che sta vivendo. Nel frattempo, Gloria (Judith Chapman) cerca informazioni su Will (Ted Shackelford), attirando l’attenzione di Kevin (Greg Rikaart).Jana (Emily O’Brien) chiede a Will informazioni circa l’omicidio di Carmen (Marisa Ramirez) che si stupisce di tanto interesse. Lei gli spiega di aver lavorato come fotografa all’obitorio; lui le consiglia di fare domanda al dipartimento di Genoa City.Jack (Peter Bergman) e Ashley (Eileen Davidson) pranzano insieme a parlano dello strano comportamento di Billy (Scott Seymour), le cui richieste economiche si stanno facendo sempre più sospette.Anche Katherine (Jeanne Cooper) affronta la questione con Jill (Jess Walton) ed Esther (Kate Linder) ma loro due non trovano preoccupante l’atteggiamento del ragazzo. La Chancellor al contrario pensa che lui potrebbe diventare vittima del vizio del gioco.Kevin scopre che Gloria e Will frequentano lo stesso gruppo di supporto per vittime di un lutto e trova alquanto rischioso il loro rapporto, soprattutto perchè lui si è occupato delle indagini relative a Glo Again. Tuttavia, Gloria non demorde ed inizia a cercare informazioni sulla defunta moglie dell’uomo, Miranda Montgomery.Billy chiede un prestito ad Esther che spiega di potergli dare solamente dieci dollari. A quel punto, interviene Katherine che intima alla cameriera di non prestare un centesimo al nipote, scagliandosi letteralmente contro di lui.Alisa - Segui il tuo cuore: Video puntata del 3 settembre del 04 set 2010Tempesta D'Amore: Puntata del 3 settembre - La sofferenza di Sandra - Video del 04 set 2010Beautiful puntata del 3 settembre 2010: Chi è davvero Sandy Sommers? del 04 set 2010Alisa - Segui il tuo cuore: Video puntata del 2 settembre del 03 set 2010Sentieri – puntata dell’1 settembre: Lizzie paga la cauzione a Jonathan mentre Tammy si confida con Marina del 03 set 2010amelia heinle, eileen davidson, emily o'brien, febbre d'amore, febbre d'amore riassunti, greg rikaart, jeanne cooper, jess walton, judith chapman, marisa ramirez, peter bergman, scott seymour, sharon case, ted shackelford, the young and the restless, victoria rowellRegistrati per riservare il tuo nickname preferito su tutti i blog di Blogo e per caricare il tuo avatar. Se sei già registrato, effettua il login per usare il tuo nickname.Nome (richiesto): Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori): URL del vostro sito (opzionale): Volete salvare le informazioni per la prossima volta? Si NoI commenti sono sottoposti alle linee guida per la moderazione.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Alfieri_di_Sostegno
Cesare Alfieri di Sostegno.Nato da Carlo Emanuele e Carlotta Duchi dei conti della Cassa, cugino di Vittorio Alfieri, iniziò la carriera diplomatica nel 1816 come allievo presso la Segreteria di Stato, dopodiché venne assegnato col grado di applicato all'ambasciata di Parigi, dove il padre era rappresentante del Regno di Sardegna. Da cui passò al seguito del Conte di Sales, presso le ambasciate dell'Aia e di Berlino, quindi del marchese Grimaldi al congresso di Aquisgrana nel 1818 e poi del marchese di San Marzano e del de La Tour, rispettivamente assistiti dal giovane diplomatico ai congressi di Troppau (1820) e Lubiana (1821). L'esperienza in tal modo maturata e la sua naturale intraprendenza gli fruttarono la nomina a titolare della legazione di Pietroburgo nel gennaio 1824 e durante tale incarico non mancò di distinguersi, riuscendo a stipulare un contratto postale con la Turchia.Nel 1826 tornò a Torino per sposarsi e prendere servizio nell'incarico di primo scudiero dell'erede al trono, Carlo Alberto. La scomparsa di Carlo Felice e l'avvento al trono del principe di Carignano ne favorirono il progressivo ingresso nella vita pubblica: membro del Consiglio di Stato appena costituito nel 1838; presidente dell'Associazione Agraria di Torino nel 1842; magistrato per la riforma degli studi; primo titolare del neocostituito Ministero della Pubblica Istruzione nel 1847; estensore dello Statuto Albertino assieme a Luigi Des Ambrois e Giacinto Borelli; Senatore del Regno dal 3 aprile 1848; Presidente del Consiglio dall'agosto all'ottobre del 1848; vicepresidente del Senato dal 1848 al 1855 e Presidente del Senato del Regno di Sardegna dal 1855 al 1860. La facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Firenze ha assegnato il suo nome alla denominazione della facoltà, in onore del suo ruolo da diplomatico.CollegamentiUlteriori informazioni nella sul database dell'.OnorificenzePresidenti del consiglio dei ministri del Regno di Sardegna|Alfieri di Sostegno, CesareCesare Alfieri di Sostegno
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http://www.queerblog.it/tag/coming+out+gay
“Che Elio di Rupo, probabile primo ministro in Belgio dopo le recenti elezioni, sia gay lo sanno anche i sassi ed e’ lui stesso a parlarne senza problemi. In Belgio, non solo lo sanno tutti, ma la cosa risulta essere del tutto indifferente all’elettorato belga che, infatti, lo ha premiato per le sue forti capacita’ politiche. Ma l’Italia e’ l’Italia e cosi’ la tv nostrana lo presenta come “inguaribile single” o “assolutamente single” perche’ ammettere che un primo ministro possa essere omosessuale e’ del tutto impossibile per una informazione prona al clericalismo romano cattolico.”Ahmad, 24enne (foto), nato nel Cairo, vive una aperta esistenza omosessuale a Londra, lavorando part time in un sexy shop. I suoi genitori, musulmani, non hanno idea che il loro figlio sia gay e verrà mostrata la sua rivelazione, accompagnata dalla speranza del giovane di poter essere accettato e di poter conciliare la propria sessualità con la religione di appartenenza.Neil invece ha 55 anni, ha trascorso praticamente tutta la sua vita a nascondersi, collezionando solo una serie di sporadici e veloci flirt, senza mai avere una vera relazione sentimentale. Spaventato dall’omofobia, ha sempre temuto che le persone non potessero accettarlo per quello che era. Si confrongterà con amici, ex colleghi e in un drammatico faccia a faccia con il fratello.Quando finisce il mio turno, tiro un sospiro di sollievo. La mia responsabile oggi è particolarmente insofferente e cerca di interrompere chiunque da quello che sta facendo per spedirlo a qualche nuova mansione. Nell’arco delle mie quattro ore di turno, ho servito i tavoli, gestito la cassa, preparato i caffè e pulito i tavoli (compreso quello in cui 4 Emo discutevano animatamente sulla migliore canzone dei 3 seconds to Mars, urtando le proprie tazzine di caffè e di the). Rebecca invece l’ha presa bene: per 3 volte ho pensato di vederla scagliarsi contro Lavinia, armata di strofinaccio umido. Poi ha resistito. Quando saluto per uscire dal locale, lei mi viene incontro “Lo sai che sarai responsabile delle mie azioni per le prossime 4 ore, vero? “. Le sorrido e, senza farmi vedere dalla responsabile, le strizzo l’occhio: “Se superi questa giornata, le altre non potranno che migliorare… credimi“. Lei sbuffa e annuisce. “Che fai adesso?” mi domanda, arrossendo leggermente. “Vado a casa a studiare… Fra qualche settimana ho un esame molto complicato“. Lei sorride. “Una di queste sere potremmo vederci per bere qualcosa, se ti va. Ovviamente lontano da questo posto…“. Le sue parole mi sorprendono e allo stesso tempo mi lusingano (anche se nei mie sogni migliori, è un tipo moro occhi verdi a chiedermelo…). “Più che volentieri… Ora scappo o rischiamo tutti e due di essere ripresi. A domani…” Ed esco dal locale, lasciando che la porta si chiuda alle mie spalle. Poi mi dirigo verso casa.Quando Stefano si alzò, era quasi mezzogiorno e casa sua era, come sempre, deserta. Si diresse in cucina, aprendo il frigorifero e bevendo una lunga sorsata di aranciata. E si guardò intorno, rendendosi conto che non aveva programmi per la giornata. Gli esami erano lontani, lui non lavorava e non aveva fissato alcun incontro per il pomeriggio. Fuori, il cielo era grigio, e le insinuava una malinconia opprimente. Guardò all’esterno e poi prese il cellulare che aveva in tasca. Scorse la rubrica e poi chiamò. “Ciao… sono io… Che fai oggi? Hai tempo per vederci?“.Andrea non si sarebbe definito un tipo particolarmente socievole. Nemmeno avrebbe usato la parola “solitario” per descriversi. Eppure, quel giorno, non aveva voglia di pranzare con i colleghi che aveva appena conosciuto. Aveva imparato sulla propria pelle che spesso esporsi troppo in prima persona era solo segno di futuri guai. Rimase nel suo ufficio, inventando un mal di testa inesistente e scambiando qualche battuta per rifiutare gli inviti di aggregazione che gli erano arrivati. Tamburellò qualche minuto con la penna sulla scrivania, chiedendosi se avesse fatto la scelta giusta nel trasferirsi a Milano. Poi ricordò… e tutto svanì, decidendo di agire. Compose un numero di telefono e attese la risposta dall’altro capo del cellulare…Secondo un sondaggio condotto nel Regno Unito nell’ambiente Lgbt sul rendere pubblico l’orientamento sessuale, i risultati non sono affatto rassicuranti. Solo il 30% degli intervistati ha dichiarato che le leggi sull’impiego hanno migliorato le condizioni sul lavoro di impiegati gay e lesbiche mentre il 70% delle donne e il 78% degli uomini, entrambi bisessuali, non se la sentono di fare il coming out sul luogo di lavoro.Inoltre ben il 40% degli omosessuali si dice pronto o costretto a dover evitare alcune professioni: a pensarla allo stesso sono il 32% di lesbiche e il 13% tra i bisessuali. Infine, il 25% circa di gay e lesbiche si rifiuterebbe di indicare il proprio orientamento sessuale in un questionario: allo stesso modo lo pensa il 34% dei bisessuali.“Sono convinto che la cultura popolare e televisiva sia spesso un danno per l’immagine che trasmette dei gay e della loro ’semplificazione’ in termini. Tutti questi luoghi comuni sull’essere omosessuale credo siano davvero limitanti sopratutto quando nella realtà essi non sono altri che dei tratti, come gli occhi o il colore dei capelli sono puri e semplici tratti fisici. L’essere gay è in qualche modo una scelta indulgente? Questo mi fa infuriare! Graham Norton e George Michael sono stati arrestati nei parchi; a me una cosa del genere non è mai successa!”
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http://it.wikipedia.org/wiki/Werner_Finck
Werner Finck.BiografiaFiglio di un farmacista, frequentò l'Accademia artistica a Dresda. Fece le sue prime esperienze nel mondo del teatro in diverse compagnie filodrammatiche: la sua prima scrittura fu presso il teatro di Bunzlau, dove non andò oltre piccole parti secondarie, ma allo stesso tempo lo aiutarono a scoprire il suo talento comico.Nel 1929, all'età di 27 anni, Werner Finck si trasferì a Berlino, dove fondò, assieme ad Hans Deppe, il cabaret "Die Katakombe" ("La catacomba"). Con l'avvento del nazismo, gli spettacoli di cabaret dovettero sottostare ad una rigida censura: gli spettacoli di Finck divennero rapidamente famosi per i suoi commenti politici sottili e i doppi sensi. Una delle sue tecniche era fingere di non riuscire a trovare le parole per concludere un discorso, in modo che il pubblico potesse comprendere la battuta non completamente pronunciata. Agli agenti della Gestapo, presenti nelle prime file della sala, avrebbe chiesto, con finta innocenza: "Sto parlando troppo velocemente? Riuscite a seguirmi? Oppure......dovrò poi seguirvi io?". Il suo modo di presentare le sue battute rendeva difficile ai nazisti incastrarlo, e la figura divenne quasi leggendaria, al punto che quando egli, dopo la guerra, si presentò a dei giornalisti britannici e statunitensi come Werner Finck, non venne creduto, poiché il "Werner Finck" che nei suoi spettacoli sbeffeggiava i nazisti era ritenuto un personaggio inventato.Il 10 maggio 1935 il ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels riuscì a far chiudere il cabaret: Finck venne arrestato e rinchiuso per sei settimane nel campo di concentramento di Esterwegen, in cui si trovavano fra gli altri anche Carl von Ossietzky e Julius Leber. Durante questo periodo però egli e i suoi colleghi non smisero di esibirsi. Grazie all'intervento di una loro amica, l'attrice Käthe Dorsch, presso Hermann Göring, furono rilasciati.La pena venne commutata in un periodo di interdizione ai pubblici uffici di un anno ("Berufsverbot"). Nel 1937 poté di nuovo esibirsi al "Kabarett der Komiker", che però venne definitivamente proibito dal regime nel 1939. Per sfuggire ad un ulteriore arresto, Finck si arruolò "volontario" per il fronte: gli venne assegnato l'incarico di radiotelegrafista e combatté in Francia, Unione Sovietica e Italia, dove nel 1945 venne fatto prigioniero dagli Alleati.Dopo la seconda guerra mondiale Werner Finck si esibì nel cabaret "Nebelhorn" di Zurigo e in seguito al "Mausefalle" di Stoccarda.Werner Finck non era all'inizio un cabarettista politico: "Sono un inguaribile individualista. È proprio questo il problema". Solo con l'esperienza del "Katakombe", raccontò,Il nome di Werner Finck è presente con una stella nella "Sterne der Satire - Walk of Fame des Kabaretts" a Magonza.Filmografia parzialeWerner Finck recitò in numerosissimi film, prima e dopo la guerra. Si trattò soprattutto di ruoli secondari e brevi scene.LibriBibliografiaCollegamenti esterniCabaret|Finck, WernerComici tedeschi|Finck, WernerWerner Finck
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http://www.gadgetblog.it/tag/pannelli+solari
Si tratta di un dock con speaker pensato appositamente per le situazioni estive: il case è resistente e a prova d’acqua, oltre che è dotato di pannelli solari per ascoltare il proprio iPod/iPhone sfruttando l’energia più pulita ed economica del mondo. Con dimensioni 301 x 168 x 89 mm, un peso di circa 1.58 kg, ha anche una batteria ricaricabile agli ioni di litio, un controllo remoto e un adattatore AC.All’interno del kit è presente uno schermo al LED e un voltometro per calcolare l’energia ricavata da varie fonti: turbine per il vento, pannelli solari e celle elettrolitiche azionate da una dinamo manuale. Grande 23,50 x 31,12 x 27,90 cm, si vende nel sito di hammacher al prezzo di 49,95 $, pari a circa 35 €.In vendita da Herrington a 199.95 $, circa 140 €.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Peteano
Strage di Peteano.La Strage di Peteano'" è un atto terroristico avvenuto il 31 maggio 1972, nei pressi di Peteano, frazione di Sagrado in provincia di Gorizia, presumibilmente compiuto da militanti dell'associazione terroristica di estrema destra "Ordine Nuovo", contemporaneamente tutti iscritti o dirigenti dell'MSI.La strage di Peteano, definita anche "'trappola di Peteano'" per le modalità con cui si svolse, provocò la morte di tre uomini dell'Arma dei Carabinieri, il brigadiere Antonio Ferraro di 31 anni e i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni di 33 e 23 anni. Rimasero gravemente feriti il tenente Tagliari e il brigadiere Giuseppe Zazzaro.Questo fatto di sangue si collocava in un preciso e delicato contesto storico-politico: il 7 maggio 1972 infatti si erano svolte le elezioni politiche anticipate che avevano assegnato la guida del paese ad un nuovo esecutivo presieduto da Giulio Andreotti; l'omicidio Calabresi era del 17 maggio.Il dibattito politico era ancora turbolento, ed era accompagnato da temuti tentativi di colpo di stato.Diversi, prima di quella di Peteano, furono gli attentati terroristici che molto avevano fatto discutere e che avevano contribuito a creare un clima di netta tensione e apprensione nel paese, un primo passo verso quella che è stata in seguito definita strategia della tensione.L'attentatoLa notte del 31 maggio una telefonata anonima giunse al centralino del pronto intervento della Stazione dei Carabinieri di Gorizia. A riceverla fu il centralinista di turno Domenico La Malfa. Il testo della comunicazione in lingua dialettale è il seguente:Sul posto segnalato giunsero tre "gazzelle". Venne rinvenuta la Fiat Cinquecento bianca con i due buchi sul parabrezza, come aveva comunicato in dialetto l'anonimo informatore.Tre carabinieri tentarono di aprire il cofano del mezzo; l'auto saltò in aria provocandone la morte, mentre altri due rimasero gravemente feriti.Le indaginiA dirigere le indagini sulla vicenda venne posto il colonnello Dino Mingarelli, vecchio braccio destro del generale Giovanni De Lorenzo.Mingarelli diresse subito la sua inchiesta verso gli ambienti di "Lotta continua" di Trento, ma le indagini non ottennero gli esiti previsti: dalla magistratura milanese giunse l'informazione secondo cui l'attentato sarebbe stato attuato da un gruppo terrorista triestino di estrema destra, di cui fece parte anche Ivano Boccaccio, militante ucciso in un tentato dirottamento di un aereo all'aeroporto di Ronchi dei Legionari nell'ottobre successivo.L'informazione era stata data da Giovanni Ventura, nel frattempo arrestato per la strage di Piazza Fontana. Tuttavia il colonnello scartò l'indicazione milanese. Un ordine del SID infatti lo invitò a sospendere le indagini sul gruppo terrorista di estrema destra.Il colonnello rivolse le attenzioni investigative verso sei giovani. Costruì minuziosamente l'accusa e li condusse a processo. Secondo il Mingarelli i sei giovani si sarebbero vendicati di alcuni sgarbi subiti dai carabinieri. L'ipotesi non era solida, ma il processo si aprì ugualmente.Il movente costruito dall'alto ufficiale non convinse i giudici, che assolsero i sei giovani. Il piano costruito appositamente dal colonnello si ritorse contro di lui. I giovani indagati infatti, una volta liberi, denunciarono Mingarelli per le false accuse, dando inizio ad un nuovo processo. Stavolta il principale indiziato era proprio il colonnello.Da quest'ulteriore indagine emerse l'evidente colpevolezza di Mingarelli, condannato poi per falso materiale e ideologico e per soppressione di prove (condanna confermata in Cassazione nel 1992) e altresì il reato di favoreggiamento aggravato dell'allora segretario dell'MSI Giorgio Almirante (poi amnistiato). Anche il generale Giovanbattista Palumbo (comandante della divisione Pastrengo di Milano) aveva partecipato al depistaggio per attribuire l'attentato ai gruppi di estrema sinistra.Frattanto il terrorista triestino Vincenzo Vinciguerra, di fede neofascista, aveva confessato la paternità dell'attentato di Peteano scagionando totalmente Carlo Cicuttini: si rivelò giusta l'indicazione fornita da Giovanni Ventura.Un altro neofascista, Carlo Cicuttini, venne identificato come l'autore della telefonata-trappola, cosa che non è mai stata dimostrata in quanto la cassetta contenente la registrazione della telefonata sparì dagli archivi. Nel suo capo d'accusa si può leggere: "...escludendo donne e bambini, l'accento del telefonista non può che essere quello del Cicuttini".Per due volte in Spagna i giudici negarono la sua estradizione in Italia e il giudice Felice Casson andò a verificare di persona la falsità delle affermazioni relative ad un'operazione alle corde vocali e ai versamenti di soldi da parte di partiti o privati nei suoi confronti.Cicuttini, fuggito in Spagna, venne catturato a ventisei anni dalla strage, nell'aprile del 1998, quando fu vittima egli stesso di una trappola: la procura di Venezia gli fece offrire un lavoro a Tolosa dove, recatosi convinto di intraprendere le trattative contrattuali, venne arrestato dalla polizia ed estradato illegalmente dalla Francia in quanto non è riconosciuta l'estradizione per reati politici.NoteVoci correlateCollegamenti esterni
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http://www.02blog.it/tag/coldiretti
Dopo il debutto non proprio brillante del Farmer Market (dal produttore al consumatore) con prezzi non proprio convenienti, la Coldiretti corre ai ripari. Nel prossimo Market (domani mattina dalle 9 alle 13, in via Ripamonti 37 nel cortile del Consorzio Agrario) ci sarà un “paniere calmierato”, ovvero prodotti venduti ad un euro al chilo. Lattughe, zucchine, melanzane, pomodori, cipolle e uova (10 a un euro). Ma anche bietole, cetrioli, cime di rapa, prezzemolo, zucche, cicorie e rucola e un litro di latte fresco appena munto.Non ho resistito alla tentazione di provare subito il servizio. Ebbene funziona. Ho digitato “pane” e ho inviato un SMS al numero 47947. Dopo un messaggio in cui mi si dice che è necessario rispondere “Ok” per il trattamento dei dati personali, 3 secondi dopo (?) mi arriva l’SMS che aspettavo con l’indicazione del prezzo al kilo: in origine 0.20. Ingrosso 0.36. Vendita: Nord Italia 3.10; Centro 2.801; Sud: 2.45. Sbigottito ho scoperto l’enorme differenza tra il prezzo di origine e quello alla vendita. Un ottimo servizio per la massaia informatizzata.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Andrea_Podest%C3%A0
Giovanni Andrea Podestà.Formatosi alla scuola di Giovanni Andrea Ferrari e Domenico Fiasella, poco più che adolescente si trasferì a Roma (la data non è certa ma da alcuni documenti risulta fosse il 1636). In quella città svilupperà quasi completamente la sua carriera.Il suo lavoro più conosciuto e pregiato è certamente la "Statua di Venere con numerosi putti", opera derivata da un dipinto di Tiziano Vecellio e dedicata al suo benefattore Cassiano dal Pozzo, già ministro delle arti e della cultura attorno alla cui figura era attivo un importante cenacolo di pittori e filosofi.In questo ed in altri circoli di artisti Podestà formò e perfezionò la propria tecnica soprattutto per lavori in acquaforte: in molte delle sue opere realizzate a partire dal suo arrivo a Roma, e fino al 1661, molti critici hanno ravvisato l'influenza dello stile dell'incisore Nicolas Poussin (1594-1665).Entrato nelle grazie di dal Pozzo, l'artista genovese lavorò a fianco di altri noti artisti della corrente neoveneta attivi a Roma in quegli anni, come Pietro Testa e Benedetto Castiglione.Altre incisioni Podestà eseguì poi anche per il principe Paolo Giordano Orsini II di Bracciano.Nel 1650, a soli trent'anni, Podestà entrò a far parte della prestigiosa Accademia di San Luca di Roma.BibliografiaPittori italiani del XVII secolo|Podesta, Giovanni AndreaIncisori italiani|Podesta, Giovanni AndreaPersonalità legate a Genova|Podesta, Giovanni Andrea
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http://it.wikipedia.org/wiki/Amici_miei_atto_II
Amici miei atto II."Amici miei atto II" è un film italiano del 1982 diretto da Mario Monicelli.A distanza di 7 anni, Mario Monicelli firma il secondo episodio del film che vede ancora protagonisti i cinque amici fiorentini amanti dello scherzo e della goliardia, dopo Amici miei. Il film segna la fine di un'epoca, quella del genere a cui appartiene, la "commedia all'italiana", del quale il regista è stato uno dei maestri indiscussi.L'amarezza e la malinconia che avevano già segnato il primo brillante episodio diventano nel secondo una vera e propria vena pessimistica che attraversa in controluce tutto il film. Il rimpianto anima gli attori sulla scena e la conclusione della vicenda non può che essere triste al pari del film che l'aveva preceduto. Il tentativo di dare un seguito ai successi di incassi che nel 1975 accolse il primo episodio è perfettamente riuscito; le trovate umoristiche sono esilaranti e presto diventeranno un cult del genere comico nazionale. Ma è la commedia che vive la sua crisi conclusiva, una crisi fatta anche di interpreti.TramaLo spirito goliardico contagia anche i titoli di testa, dove il nome di Philippe Noiret è contornato da un rettangolo in stile annuncio funebre. Infatti la morte di Perozzi che chiudeva il primo episodio viene "risolta" nel secondo film con un abile espediente narrativo, che muove avanti e indietro nel tempo i nostri cinque amici con un dosato ricorso al flashback. Tutti i temi guida del primo atto (la frustrazione erotica di Melandri, la gelosia di Necchi, i problemi familiari di Perozzi, la noia di Sassaroli e la aristocratica decadenza del conte Mascetti) vengono ripresi e sviluppati nel secondo atto. Renzo Montagnani interpreta Necchi, mentre Paolo Stoppa, nei panni di un ostinato usuraio fiorentino, regala una delle sue ultime apparizioni cinematografiche.Il tempo scorre velocemente, vecchi rancori e antiche incomprensioni mai sopite scavano con l'età nuove solitudini. Il conte Mascetti non sopporta lo scherno e il dileggio dei suoi tre amici e viene colto da un ictus che lo condannerà all'infermità per il resto dei suoi giorni.Il film si conclude con l'immagine tristissima di un conte impotente e paraplegico affidato alle insopportabili attenzioni familiari e alle cure sarcastiche dei suoi compagni di zingarate.Va notato un messaggio finale del film (frainteso molto spesso), un messaggio che dà al sentimento dell'amicizia un alto significato simbolico. I tre amici portano il conte Mascetti ai campionati di atletica per paraplegici: il conte Mascetti corre in carrozzina ed è ultimo nella competizione: Necchi, Melandri e Sassaroli lo incitano dalle gradinate a gran voce, gridandogli che l'importante è partecipare, e commuovendosi fino alle lacrime vedendo l'amico ridotto così male nel fisico e depresso nello spirito, e proprio per questo non gli fanno mancare tutto il loro amore fraterno, il supporto morale e materiale.In realtà non è solo questo, la chiave corretta per interpretare quest'ultimo stralcio di pellicola è proprio nella definizione della commedia all'italiana. Infatti si nota che il Mascetti si è iscritto alla gara come rappresentante del Pisa e che sta perdendo la gara 'di proposito' per far figurare i Pisani ultimi in classifica; si tratta, quindi, dell'ennesima "zingarata". Ricordiamo che i protagonisti vivono a Firenze, e non corrono buoni rapporti tra le due città.Negli attimi finali del film, quel sorriso traverso, strappato ad un uomo che credeva di essere ormai abbracciato dalle offese dell'età e della tragedia che l'aveva costretto all'inabilità, e quegli amici che dimostrano quanto il loro legame sia profondo, continuando ad includere lo sfortunato Mascetti nelle loro trovate e 'zingarate', concludono l'ultima burla di questo capolavoro.Lo spirito goliardico che sbeffeggia la morte, la tristezza, l'angoscia di vivere e (in questo caso) l'handicap fisico rimane ben scolpito nel cuore del gruppo, inossidabile a tutte le disavventure e al passar inesorabile del tempo.GoliardateLa zingarata è una partenza senza meta né scopo, che può durare un giorno, una settimana o un mese. Le zingarate si dividono in due categorie: la zingarata vera e propria e la zingarata maggiorata'", detta "'battuta'", dove servono particolari attrezzature (come travestimenti, un veicolo appropriato, etc), introdotta proprio nell'atto II e non citata in Amici miei.IncongruenzeSono evidenti allo spettatore attento alcune incongruenze temporali tra quanto narrato nei due episodi del film.NoteVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniFilm commediaFilm commedia all'italianaAll My Friends Part 2
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ni%27matullahiyya
Ni'matullahiyya.La confraternita sufi della Ni'matullahiyya' fu fondata da Shah Ni'matullah Nur al-Din ibn 'Abdallah Wali nel XIV secolo.Questi nelle sue predicazioni itineranti in Transoxiana, Iran e Afghanistan raccomandava di praticare la "vera alchimia", ossia l'agricoltura. Affermava anche di essere ispirato dal Profeta Maometto e scrisse numerosi trattati di spiegazioni del pensiero del mistico andaluso ibn Arabi.Nato come ordine sunnita la Ni'matullahiyya abbracciò lo sciismo con l'avvento dei Safavidi in Iran. Con la nuova dinastia iraniana le relazioni furono inizialmente buone, grazie anche a numerose alleanze matrimoniali, ma con Shah 'Abbas I le cose mutarono rapidamente e l'ordine subì una dura repressione. Il centro della confraternita si era comunque stabilito da tempo in India e ritornò in Iran sul finire del XVIII secolo.Tra i maggiori esponenti della Ni'matullahiyya va ricordato Ma'sum 'Ali Shah, secondo il quale sarebbe il maestro sufi l'autentico delegato (wali) dell'Imam nascosto e non il mujtahid ossia il giuristacome sosteneva la corrente usuli.Sufismo
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http://it.wikipedia.org/wiki/Quel_che_resta_del_giorno_%28romanzo%29
Quel che resta del giorno (romanzo)."'Quel che resta del giorno"' ("The Remains of the Day") (1989) è il terzo romanzo dello scrittore nippo-britannico Kazuo Ishiguro, che vinse il Premio Booker nello stesso anno.Il romanzo è scritto sotto forma di diario. L'io narrante è Mr. Stevens, un maggiordomo inglese, che per la gran parte della sua carriera ha lavorato a Darlington Hall, prima al servizio di Lord Darlington e poi dell'americano Mr. Farraday. Sul finire dell'estate del 1956 Mr. Stevens, su proposta del suo datore di lavoro, intraprende un viaggio di una settimana nella campagna inglese. Egli giustifica con se stesso questa vacanza, adducendo la necessità di far visita a Miss Kenton, che negli anni Venti e Trenta era stata governante a Darlington Hall, per sondare la sua disponibilità a tornare a lavorarvi.Mr. Stevens racconta vari episodi che si verificano durante il suo viaggio, ma soprattutto ricorda ampiamente vari episodi della sua vita risalenti agli anni Venti e Trenta ai tempi in cui era maggiordomo di Lord Darlington. Emerge una grande dedizione al suo lavoro e la profonda fedeltà verso il datore di lavoro. Nonostante Mr. Stevens giustifichi in ogni occasione Lord Darlington, emerge in vari punti la simpatia di quest'ultimo verso i nazisti tedeschi.Romanzi inglesiRomanzi storiciThe Remains of the Day
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http://it.wikipedia.org/wiki/Aquila_Italiana
Aquila Italiana.L'Aquila Italiana è stata una casa automobilistica torinese, in attività da 1905 al 1917.Nella Torino del 1905, il giovane ingegnere Giulio Cesare Cappa, fresco di laurea, aveva approntato un piccolo laboratorio per la riparazione e la costruzione di motori a scoppio. Ciò rese possibile l'incontro con Giulio Pallavicino che, l'anno precedente, aveva avviato un'azienda per la commercializzazione in esclusiva di vetture prodotte dall'inglese Napier.Valutati gli interessanti progetti del giovane ingegnere, Pallavicino si propone di finanziare la costruzione di un nuovo motore, che verrà realizzato a tempo di record e montato su uno chassis prodotto dalla "Cornilleau e Saint-Beuve" di Parigi.La nuova vettura viene presentata al Salone dell'automobile di Torino nel febbraio 1906 ed ottiene lusinghieri apprezzamenti dalla stampa specializzata per le numerose soluzioni tecniche d'avanguardia che riguardano il basamento motore in monoblocco, la copertura dei meccanismi di distribuzione, l'utilizzo di cuscinetti a sfera in sostituzione delle bronzine e, soprattutto, il comando d'avviamento mediante pedale frizione nell'abitacolo, al posto della scomoda manovella.Visto il successo, Pallavicino propone a Cappa di trasformare il laboratorio di riparazioni in una azienda per la produzione di automobili, così fondando ufficialmente la "Società Anonima Aquila'", subito ribattezzata come "'Società Anonima Aquila Italiana'", Fabbrica Italiana di Automobili G.Pallavicino di Priola e ing. G.Cappa", a causa delle vibrate rimostranze dell'affermata casa tedesca "Adler" (il lingua tedesca, "aquila") che temeva confusione sul mercato internazionale. Alla neonata società, partecipava anche il noto musicista Gustavo Malvano, in qualità di sindaco societario.Grazie alla fama ottenuta con quel prototipo ed alle sue buone conoscenze, Pallavicino procurò facilmente all'azienda cospicui finanziamenti dalla "Banca F.lli Marsaglia" per l'acquisizione del terreno, la costruzione dello stabilimento e l'acquisto dei macchinari necessari.L'opificio venne realizzato nella nuova zona industriale della Vanchiglietta, in via Graglia, ora corso Belgio, secondo le più moderne tecniche costruttive dell'epoca. Si trattava di un modernissimo capannone dalla superficie coperta di circa 1.180 mq (15,40 x 76,50 metro|m) con struttura in cemento armato e pavimento in calcestruzzo, dotato di ampie superfici aeroilluminanti alle pareti come alla copertura, quest'ultima caratterizzata da 10 enormi lucernari apribili.Il programma steso da Pallavicino, che prevedeva la costruzione di 300 autovetture all'anno ed una gamma di prodotti con quattro diverse motorizzazioni, si rivelerà piuttosto ambizioso e costringerà l'azienda a chiedere nuovi apporti di capitali. Inoltre, la grave crisi finanziaria e borsistica occorsa nei primi mesi del 1907, ebbe immediate ripercussioni sul settore automobilistico.La notte del 31 agosto 1907, Pallavicino si reca a Milano con la sua automobile, accompagnato da Malvano, per incontrare alcuni facoltosi capitalisti, interessati ad entrare nella società. Purtroppo, ad un passaggio a livello nei pressi di Magenta, la vettura venne travolta da un treno e nell'incidente perirono Pallavicino, Malvano e lo chauffeur.Con questa tragedia si conclude la prima fase dell'Aquila Italiana che, rimasta senza direzione commerciale e senza finanziamenti, nei primi mesi del 1908 è costretta a licenziare le maestranze e depositare in tribunale i libri contabili.Dietro insistenza di Vincenzo Marsaglia, figlio del proprietario della banca creditrice e valente pilota d'automobili e aerei, l'azienda verrà acquisita dall'istituto di credito e, dal gennaio 1909, assumerà la denominazione "Anonima Aquila Italiana di L. Marsaglia", lasciando alla direzione tecnica il valente ing. Cappa.Con l'avvento dei nuovi capitali le linee di produzione furono completate e l'azienda iniziò una vera produzione di serie.Le idee innovative di Cappa, le numerose vittorie sportive di Vincenzo Marsaglia e l'oculata amministrazione, sovrintesa del padre Luigi, portarono l'Aquila Italiana a notevoli successi di vendite.Il 1914 segna l'apice tecnologico, sportivo e produttivo dell'azienda, altresì registrando l'inizio del declino. Alcuni screzi che porteranno all'allontanamento dell'ing. Cappa (che verrà immediatamente assunto alla FIAT) e, inoltre, la decisione di non convertire lo stabilimento, almeno parzialmente, alla produzione bellica, si riveleranno fatali.Il primo conflitto mondiale esplose nell'agosto 1914 e, nel periodo di neutralità italiana, le aziende nazionali vennero sommerse dalle commesse militari degli Stati europei già belligeranti e del Regio Esercito che si preparava ad intervenire, pur non sapendo ancora in quale schieramento.Comprensibilmente la domanda dei beni di consumo non strettamente necessari, primi fra tutti le automobili, diminuì fino ad azzerarsi con l'entrata in guerra dell'Italia, nel maggio 1915.Un tardivo esperimento di riconversione non portò i frutti sperati e, nel 1916, il controllo dell'azienda venne assunto dalla SPA, in grande espansione grazie alle forniture di autocarri militari, per essere definitivamente assorbita nel 1917.Durante il periodo di attività, l'Aquila Italiana produsse circa 1.500 esemplari delle sue vetture, nei vari modelli e allestimenti.ProduzioneCollegamenti esterniCase automobilistiche italianeCase automobilistiche per nomeCase automobilistiche del passato italianeAquila Italiana
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http://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Di_Matteo
Luca Di Matteo.CarrieraLa stagione 2007-2008 è per il giocatore la prima da professionista, in quanto fino alla precedente stagione aveva giocato nella formazione Primavera del Pescara scendendo in campo 18 volte e segnando 2 reti. In questa stagione riesce a collezionare 15 presenze arricchite da un gol nel campionato di Serie C1.Nel gennaio del 2008 viene acquistato in compartecipazione dal Palermo: gioca dapprima nella formazione Primavera, allenandosi comunque sempre con la prima squadra, e riesce anche ad esordire in Serie A il 27 aprile nella 35.a giornata di campionato in casa contro l'Atalanta, subentrando a Fabio Caserta al 51'. Si ripeterà una settimana dopo all'Olimpico di Roma contro la Lazio, subentrando a Boško Janković al 68'. Queste saranno le sue uniche due partite in stagione.Il 19 giugno 2008 il Palermo comunica di aver riscattato il giocatore dal Pescara.Senza giocare neppure una partita in prima squadra nella stagione 2008-2009, il 2 febbraio 2009 viene ceduto in prestito al Cittadella. Rientrato al Palermo per fine prestito, il 18 luglio 2009 passa al Crotone in prestito con diritto di opzione e contropzione.Il 1º febbraio 2010, dopo aver giocato 6 partite con il Crotone di cui solo una da titolare, il Palermo riprende il cartellino per girarlo in comproprietà al Vicenza.StatistichePresenze e reti nei club"Statistiche aggiornate al 1 febbraio 2010"NoteCollegamenti esterniPersonalità legate a PescaraLuca Di Matteo
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http://www.tvblog.it/post/3373/la-pupa-e-il-secchione-controprogrammazione-e-sondaggio/1
pubblicato: martedì 24 ottobre 2006 da MalaparteEcco come si chiudeva il nostro televoto prima della proclamazione dei vincitori (e scusate se, come testimonia una certa foto, qui qualcuno ci aveva preso. E non sono stato il solo: anche Gianluca Nicoletti, a televoto chiuso, ieri sera esprimeva la sua preferenza per Rosy e Sala, gli unici due a aver messo qualcosa di loro in questo gioco, a suo giudizio. E, soprattutto, gli unici due a non cadere nella ridicola trappola dei soldi da devolvere):Elisa Della Valentina e Dario Del Monte (98) 10%Ilaria Gabrielli e Omar Monti (417) 44%Rosy Dilettuso e Alessandro Sala (376) 39%Silvia Abbate e Fabio Spinò (65) 7%I nostri lettori, dunque, sbagliavano il terzetto finale (Spinò era dato come sicuro perdente) e invertivano l’ordine dei primi due. 956 voti in tutto, a testimonianza di quanto questo reality abbia avuto presa su un pubblico che di reality sembrava stanco. Epperò, in attesa dei risultati di ieri (a proposito, ho dato una rapida occhiata anche alla controprogrammazione: le due fiction erano inguardabili entrambe, e un lettore ci segnala il falso storico nella vicenda del Peruggia, che secondo la fiction sarebbe stato immediatamente scarcerato dal re. Eppureci vorrebbe così poco), non si può non rilevare che anche un format fresco come questo è stato ammorbato - concedetemelo, rovinato - dalle lungaggini di una diretta che in Italia non finisce mai.Articoli similiVenezia 2010 e Tv: per qualche esempio di fiction meglio guardare fuori d’Italia? del 03 set 2010I programmi di Real Time sbarcano free sul digitale terrestre del 02 set 2010Il perchè di Mitici '80 del 02 set 2010Samurai Girl, la miniserie da stasera su Italia 1 del 31 ago 2010All Stars: Abatantuono sdoganerà i gay nel calcio? del 30 ago 2010CategorieGallerie CorrelateCommenti dei lettori(Inserisci un commento - Nascondi commenti anonimi)24 ott 2006 - 09:50 - #1PRIMA! Ebbene sì, dopo aver visto il furto della Gioconda ( e fatto notare una delle tante differenze tra fiction “liberamente ispirata” e realtà storica), mi sono messa a commentare la pupa e il secchione con gli altri scrittori praticamente “nottambuli” e sinceramente su Rosy non avrei scommesso un centesimo , poi però saputo che ….ha fatto parte della “corte” de filippiana, è stata la preferita di Sgarbi e ha pure diciamo concluso con Sala….beh, la vittoria era abbastanza scontata….Ora però dopo 5 ore di sonno alle spalle ho un leggero pentimento sul fatto di aver seguìto fino alla fine un ‘interminabile puntatona…mi sa che per l’isola dò forfait!Saluti a MalapartePs: (condivido il tuo giudizio sulla fiction di canale 5, devo ancora guardare quella che è andata in onda su rai 1, ma l’ho registrata, ti farò sapere).24 ott 2006 - 09:54 - #224 ott 2006 - 10:56 - #324 ott 2006 - 11:12 - #4Daniele ritirati xkè la fiction era veramente bella l’ho dico xkè l’ho vista e non era da quattro soldi come dici tu. Era scontato ke perdesse sia contro Papa Luciani ke contro l’ultima puntata della pupa e il secchione. Se fosse andata in onda un altro giorno avrebbe fatto sicuramente più ascolti.24 ott 2006 - 11:17 - #5Concordo sull’eccessiva lungaggine della diretta che ha stancato anche me. Non sono un grande appassionato di reality, ciò nonostante ho trovato “la pupa e il secchione” un programma piuttosto divertente. Assai più durante la striscia quotidiana che non nell’appuntamento settimanale da studio.24 ott 2006 - 11:17 - #6Non ho apprezzato Papi (noioso, ripetitivo, goffo, chiassoso e caotico). Non ho apprezzato affatto i miserabili comportamenti di Sgarbi e gli altrettanto miserabili, reiterati tentativi da parte della produzione di riproporcelo ancora ed ancora nonostante le sue improponibili “bizze”. Non apprezzo, in generale, il trash-a-qualunque-costo. Il trash è interessante solo se genuino e, pertanto, spontaneo; quando è indotto diventa solo squallore. Aprezzo sempre meno il buon Platy: sempre meno opportuno ed azzeccato. Probabilmente l’età che avanza allontana (anche) da lui la necessaria lucidità e capacità di analisi. Ma, come dicevo all’inizio, la cosa più pesante in assoluto è stata l’eccessiva lunghezza della diretta serale, tanto che alle 01.00 ho mollato e rinunciato a vedere chi sarebbero stati i vincitori.24 ott 2006 - 11:19 - #7Stamane scopro con piacere che essi sono Rosy e Sala. Giusto. Meritato. Altrettanto meritato il secondo posto dell’altra “coppia” dignitosa di questo programma: Ilaria e Monti.Profonda disistima invece per la deplorevole meschinità di personaggi come le s.f.i.g.a.t.i.s.s.i.m.e Silvia (capace di farmi rizzare solo i peli dai brividi di vergogna che mi trasmette), Nora (delusione enorme), Elisa (probabilmente prelevata dalla produzione direttamente davanti ai cancelli della scuola media in uno dei rari giorni di frequenza) e Loredana (la sedicente “pupa-dei-fiuri”… …ma per piacere!!!), che verranno puntualmente premiate con contratti lavorativi guadagnati a suon di comportamenti disprezzabili ed a spese di coloro che, educatamente, le hanno sin qui sopportate.Fosse per me le manderei a zappare la terra.Infine non credo che il format conceda spazio a ripetizioni. Nemmeno per la prossima stagione. Già in questa edizione si sono sfruttati (troppo) quei due o tre spunti realmente simpatici arrivando alla fine un po “tirati” ed a corto di idee. Rifarlo un altr’anno sarebbe una boiata. Quindi possiamo stare certi che ci sarà.Saluti.24 ott 2006 - 11:33 - #8Mertitata vittoria di Rosy e Sala!Mi vergogno però del comportamento di Silvia (che tra l’altro e brutta come la fame), di Elisa e di Nora. Quest’ultima forse non ha ancora capito di avere 30 anni!24 ott 2006 - 11:47 - #924 ott 2006 - 12:06 - #10Sala e’ Rosi Siete stati grandi!! Meritate questa vittoria.. SILVIA VA A KAKKARE!!!! ma non hai uno specchio a casa?? Povero Spino’!! MI fa pena!24 ott 2006 - 15:49 - #11Capitano Beefheart, l’idea di dividere gli interventi lunghi in più parti è geniale, perchè sembra che l’utente medio di intenet entri in confusione di fronte a testi più lunghi di mezza pagina.Ho appena fatto un itervento lungo in un altro blog (con nick trout mask replica tra l’altro…) e subito qualcuno ha risposto di non riuscire a leggerlo fino in fondo…Bha, se uno vuole approfondire un argomento, uno qualsiasi, è ovvio che non può accontentarsi di due righe…In ogni caso, adesso copio incollo, seguendo il tuo esempio, in più parti, lo stesso intervento qui di seguito.Così, magari, riprendo la discussione che avevo lasciato in sospeso qualche giorno fa.24 ott 2006 - 15:50 - #12Sento una strana urgenza di parlare, più o meno approfonditamente, di questo Comedy Show (o come cavolo si chiama).La cosa, devo dire, mi stupisce parecchio; non ho mai amato guardare la TV (questa TV) e men che meno i reality, tuttavia mi sono sempre preoccupato di capirla, nella convinzione che uno strumento così potente - così incidente – non possa essere ignorato da chi (come me e tanti altri) abbia la pretesa di capire cosa gli succede intorno.Questo c.d. Comedy Show, però, non ho solo cercato (nei miei limiti) di capirlo, ma l’ho anche seguito, con una, seppur blanda, partecipazione emotiva.Mi sono chiesto il perchè.Penso che la risposta risieda nei particolari meccanismi psichici che questo show è riuscito ad innescare negli spettatori.24 ott 2006 - 16:02 - #1324 ott 2006 - 16:09 - #14Va bene, praticamente non si può utilizzare il copia-incolla per più di una volta, quindi, siccome mi scoccia riscrivere il tutto di pugno. Per chi fosse interessato alla mia opinione (inutile) su questo show e non entri in confusione dinanzi a testi più lunghi di mezza pagina, può visitare questo blog:Il mio commento è il secondo nell’articolo intitolato “vittoria”.24 ott 2006 - 17:08 - #15E ti pareva che non sfasava di brutto. Meno male che è finito. Alla prossima edizione quindi e purtroppo dove ci saranno altre donne che andranno a fare le cretine. Contente loro. Eh, il potere della pecunia e la visibilità.“Lois and Clark” è cominciato proprio in ritardo e causa il fatto che avevo solo un certo spazio nel videocassetta ho dovuto aspettare l’ inizio del telefilm anche perchè il timer era fuori gioco visto che non si sapeva più a che ora iniziava.“….ha fatto parte della “corte” de filippiana, è stata la preferita di Sgarbi”E te pareva.24 ott 2006 - 17:44 - #16Gentile Divino Impero, pur rischiando di deluderti sono costretto, per amore del vero, a ridimensionare la stima che certamente hai di me precisando che, in realtà, la scelta di dividere il mio intervento in più parti non è stata dettata dall’acume tattico che generosamente mi riconosci, ma da ben più banali e pratici motivi. E’ successo che dopo avere scritto la mia opinione su di un normale editor di testo ho inutilmente tentato di postarla copia-incollandola nell’apposita text-area di destinazione. Qualcosa (qualche controllo automatico) haimè, impediva la pubblicazione del testo ed il relativo messaggio di avviso era piuttosto vago; non mi sono demoralizzato ed ho provato ad immaginare quale fosse la natura del problema e scartata l’ipotesi dell’eccessiva lunghezza del post e l’ipotesi di essere stato bannato (verificato con l’invio riuscito del post test numero 205 esattamente qui: http://www.tvblog.it/post/3372/la-pupa-e-il-secchione-la-finale/5#show_comments), non ho potuto che dedurre di avere utilizzato, all’interno del mio scritto, uno o più termini sconvenienti. Essendo piuttosto sboccato mi capita, a volte, di sottovalutare la portata di certe parole ed anche di faticare a coglierne la vogalrità. Risultato: leggo e rileggo ma non riesco ad individuare scurrilità. E’ stato allora che l’idea di frammentare lo scritto in più periodi è giunta in mio aiuto. Così facendo ho sottoposto all’attenzione della procedura automatica piccole parti di testo (anzichè tutto il tema) per vedere quali “passavano” e quali “venivano cassate”; restringendo il campo di ricerca dell’inopportuno vocabolo a poche frasi alla volta sono così riuscito ad individuare e camuffare la parola “s.f.i.g.a.t.i.s.s.i.m.e.” con gli indispensabili puntini che mi hanno permesso di igannare la macchina e vincere la censura.Ovviamente, scoperto il trucchetto, dalla prossima volta in poi, se ci sarà, tornerò volentieri al “mono-post” indipendentemente dalla sua lunghezza. Chi vorrà leggere lo farà e viceversa.Saluti.PUBBLICITÀL'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori.Registrati per commentare e per entrare nella community di tvblog. Potrai inserire immagini, video, partecipare alle discussioni nei vari gruppi o crearli e inviare messaggi privati agli altri utenti registrati. Se sei già registrato, effettua il login per usare il tuo nickname.Nome (richiesto): Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori): URL del vostro sito (opzionale): Volete salvare le informazioni per la prossima volta? Si NoI commenti sono sottoposti alle linee guida per la moderazione.L'Isola dei Famosi 7
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http://it.wikipedia.org/wiki/Traveling_Wilburys
Traveling Wilburys.I Traveling Wilburys'" sono stati un supergruppo musicale attivo alla fine degli anni ottanta.Era composto da esponenti di spicco del panorama rock: Bob Dylan, George Harrison, Tom Petty, Jeff Lynne e Roy Orbison. Sotto il curioso nome si celava in realtà uno scherzo. Ed è anche un piccolo mistero.Il risultato di questa collaborazione tra affermate "superstar" della musica pop - reduci da decenni di successi in attività singola o di gruppo - segnò un gioioso momento artistico in grado di produrre una musica fresca, arricchita dagli umori dei quali ciascun componente del gruppo era apportatore. Tuttavia qualche critico non mancò di ironizzare accennando all'impresa di "dinosauri del rock" diretti in studio di registrazione come ad una "gita premio".StoriaL'idea di formare il gruppo sorse nel 1988 durante le sessioni di registrazione del brano che doveva servire da "lato B" per un disco singolo di Harrison ("This is Love"). Le sedute avvennero al "Santa Monica California Studio" di Bob Dylan e il risultato fu la registrazione di una canzone - "Handle with Care" - che apparve da subito "troppo buona" per essere limitata come "riempitivo" per un 45 giri.Il nome del gruppo deriva da una frase che, nella sala di registrazione, Harrison era solito dire: "Wrong sounds WILL BURY in the mixer..." in relazione agli errori commessi in registrazione. Ed anche la formazione del gruppo ha una genesi strana perché, all'inizio, Tom Petty non era incluso; fu Harrison che, recandosi da Dylan per registrare, dovette passare da Petty a recuperare una sua chitarra dimenticata lì lo invitò ad unirsi alla combriccola per una suonata.Da qui alla decisione a cui giunsero i cinque futuri "Wilburys" di dare vita ad un album collettivo e alla formazione di una estemporanea "band", il passo fu assai breve. Scritte da tutti i componenti il gruppo, le canzoni del primo album dei "Traveling Wilburys" (che portava il titolo di "Vol.1") furono registrate a tempo di record (Dylan, ad esempio, sarebbe dovuto partire da lì a poco per uno dei suoi interminabili "tour" in giro per il mondo).Messo in commercio nell'ottobre dell"88 (a novembre in Italia), il disco stupì (in un certo senso spiazzandolo) gran parte del pubblico appassionato di musica rock (in particolare i "fan" personali di ciascun componente il gruppo). La mancanza di un vero e proprio lancio pubblicitario, oltre che l'inedito nome del gruppo, alimentò facilmente il "piccolo mistero" di chi fosse a celarsi sotto le mentite spoglie dei fratelli "Wilburys" (peraltro facilmente riconoscibili nonostante i vistosi occhiali scuri che indossavano per la foto di copertina), figli di tale "Charles Truscott Wilbury Sr.". Questo fatto non impedì al disco di scalare le classifiche di vendita (e di gradimento, tanto da essere inserito fra i 100 migliori album di sempre dalla rivista specializzata "Rolling Stone").A rattristare gli animi - e a condizionare evidentemente anche un possibile sviluppo futuro del gruppo - giunse poche settimane dopo la pubblicazione dell'album (il 7 dicembre) la notizia dell'improvvisa morte di uno dei componenti il gruppo, Roy Orbison.Due anni dopo, nell'ottobre 1990, il gruppo tornò tuttavia a farsi vivo - ancora una volta a sorpresa - pubblicando un nuovo album, intitolato ironicamente "Vol.3". Un possibile "Vol. 2" non fu mai immesso sul mercato discografico eccetto che - come accadde poi per il "vol. 4" - in versione "bootleg", quindi non ufficiale.Formazione nell'album Vol.1 (1988)Formazione nell'album Vol.3 (1990)Formazione che prese parte alla ristampa del 2007NoteDiscografiaLP e CD Album45 Singoli12" SingoliCollegamenti esterniTraveling Wilburys