id
int64
1
1.8k
context
stringclasses
1 value
question
stringlengths
12
124
answer
stringlengths
30
3.14k
801
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che data il Regno di Jugoslavia aderì al Patto Tripartito
Nel 1940, la Germania aveva invaso la Francia, l'Italia aveva occupato la Grecia, il Capo del Governo rumeno Ion Antonescu si era alleato con l'Italia e la Germania: il Regno di Jugoslavia si trovava senza più alleati e circondato da Nazioni ostili. Senza tener conto dell'opinione pubblica filo occidentale, considerando la situazione di arretratezza e di scarso armamento dell'esercito, il Reggente decise, il 4 marzo 1941, di siglare col Ministro tedesco von Ribbentrop, l'adesione al Patto Tripartito, strappando alla Germania la promessa che l'esercito di Berlino non avrebbe utilizzato la Jugoslavia come campo di battaglia per contrastare l'invio di truppe britanniche sul fronte ellenico.
802
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che data il Regno di Jugoslavia aderì al Patto Tripartito
Il 25 marzo 1941, dopo pesanti pressioni e la promessa del porto di Salonicco in Grecia, il governo jugoslavo aderì al Patto Tripartito. Nella stessa giornata venne presa anche la decisione di ritardare l'Operazione Barbarossa di quattro settimane per l'invasione della Grecia. Ma il patto durò poco: nella notte tra il 26 ed il 27 marzo un gruppo di ufficiali serbi contrari all'intesa con la Germania nazista rovesciarono con un colpo di Stato il governo del Primo Ministro Cvetković e del reggente Paolo. Sul trono salì il giovane Pietro II che affidò l'incarico di formare un nuovo governo al generale Simović.
803
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che data il Regno di Jugoslavia aderì al Patto Tripartito
Il 27 settembre 1940 Italia, Germania e Giappone si uniscono nel Patto Tripartito, cui aderiranno anche nell'ordine, nel corso della guerra, Ungheria (20 novembre 1940), Romania (23 novembre), Slovacchia (24 novembre), Bulgaria (1º marzo 1941) e Jugoslavia (27 marzo).
804
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che data il Regno di Jugoslavia aderì al Patto Tripartito
L'attacco all'Unione Sovietica era stato originariamente previsto per il 15 maggio 1941 ma il colpo di Stato in Jugoslavia aveva convinto Hitler a posporlo, prima al 27 maggio, poi di un mese ancora, fino alla definizione ultimativa della data al 22 giugno. Hitler infatti aveva "convinto", con lusinghe e minacce, la Jugoslavia, governata dal principe reggente Paolo ad aderire al Patto Tripartito (fra le lusinghe, vi era la promessa di concederle la città di Salonicco), il che avrebbe consentito, tra l'altro, il passaggio immediato nel suo territorio di truppe tedesche, destinate all'"operazione Marita", un intervento militare contro la Grecia volto a prevenire uno sbarco in Grecia di truppe inglesi e a stabilizzare la precaria situazione dell'alleato italiano. L'adesione venne firmata a Vienna il 25 marzo.
805
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che data il Regno di Jugoslavia aderì al Patto Tripartito
Jugoslavia: 6 aprile 1941 (firmò parte del Patto tripartito il 25 marzo per uscirne il 27 marzo a seguito di un colpo di stato filo-britannico. Fu aggredita da Germania, Italia e Ungheria il 6 aprile)
806
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che data il Regno di Jugoslavia aderì al Patto Tripartito
La Jugoslavia il 24 marzo 1941 aderisce al Patto Tripartito sotto le minacce di Adolf Hitler. Il colpo di Stato del 27 marzo 1941, maturato in ambienti militari e auspicato dai servizi segreti inglesi rompe l'accordo con il Patto Tripartito. Seguono manifestazioni di delirante entusiasmo popolare, al quale non è estranea l'attività sotterranea del KPJ. Dopo pochi giorni la Jugoslavia firma un trattato di amicizia con l'URSS.
807
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che data il Regno di Jugoslavia aderì al Patto Tripartito
Il principe reggente Paolo Karađorđević, il 25 marzo 1941 fece aderire la Jugoslavia al Patto tripartito a fianco dell'Italia fascista e della Germania nazista. Per questo l'erede al trono Pietro II, con un colpo di Stato, detronizzò lo zio e assunse la corona, rompendo l'alleanza con le forze dell'Asse.
808
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che data il Regno di Jugoslavia aderì al Patto Tripartito
Il Regno di Jugoslavia, che non possedeva una vera e propria leadership di un re ed era invece guidata dal reggente principe Paolo Karađorđević, firmò il patto tripartito il 25 marzo 1941 poiché Hitler promise dei territori nel nord della Grecia (tra cui Salonicco) in cambio dell'unione alle forze dell'asse e al permesso di attaccare la Grecia attraverso il proprio territorio. Tuttavia, due giorni dopo un colpo di stato da parte del Generale Dušan Simović tolse il controllo al reggente e distanziò la Jugoslavia dall'asse.
809
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che giorni fu liberata Roma nella seconda guerra mondiale
La liberazione di Roma fu uno degli episodi principali della Campagna d'Italia della Seconda guerra mondiale. Il 4 e il 5 giugno 1944 le truppe americane del generale Mark Wayne Clark riuscirono a superare le ultime linee difensive dell'esercito tedesco ed entrarono nella città senza incontrare resistenza, ricevendo l'entusiastica accoglienza della popolazione romana. Il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante della Wehrmacht in Italia, preferì ripiegare verso nord senza impegnare un combattimento all'interno dell'area urbana di Roma.
810
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma
Il 4 giugno 1944, Roma viene liberata dalla V armata USA, comandata dal generale Clark ponendo così termine al cosiddetto "Regno del Sud". Il Re Vittorio Emanuele III nomina suo figlio Luogotenente del regno e si ritira a vita privata. Umberto si insedia al Quirinale e su proposta del CLN affida l'incarico di formare il nuovo governo a Ivanoe Bonomi, anziano leader politico già presidente del consiglio prima dell'avvento del fascismo. Con il governo Bonomi Salerno divenne a tutti gli effetti "Capitale" del Regno d'Italia e non solo del momentaneo Regno del Sud.
811
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma
Un'ennesima offensiva alleata contro la Linea Gustav ebbe inizio l'11 maggio 1944 e finalmente ebbe successo; le truppe alleate sfondarono il fronte di Cassino e avanzarono ricongiungendosi con i reparti attestati nella testa di ponte di Anzio. Furono i soldati americani del generale Clark che entrarono a Roma il 4 giugno, mentre i reparti tedeschi erano impegnati ad eseguire una difficile ritirata e gli apparati repressivi nazifascisti avevano già abbandonato la capitale. Roma, unica delle grandi città italiane, non insorse e attese l'arrivo delle truppe alleate; le mediazioni vaticane, la debolezza della resistenza militare, la scomparsa dei nuclei gappisti, falcidiati dalla repressione, impedirono un'attiva partecipazione popolare alla liberazione della città. La città aveva comunque già pagato il suo tributo di sangue, con le 597 vittime di Porta San Paolo, le 335 delle Fosse Ardeatine, i 2.091 ebrei deportati nei campi di sterminio, i 947 cittadini deportati nel rastrellamento del Quadraro, i 66 martiri di Forte Bravetta, i dieci fucilati a Pietralata, le dieci donne uccise presso il Ponte dell'Industria per aver assaltato un forno e i quattordici ex-detenuti di Via Tasso, massacrati a La Storta, proprio il giorno della Liberazione (4 giugno 1944).
812
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma
Il 5 giugno 1944, un giorno prima dello sbarco in Normandia, Clark giunse finalmente a Roma insieme alle sue truppe; secondo le disposizioni dell'ambizioso generale, solo i reparti statunitensi furono autorizzati a partecipare alla liberazione della città dove furono accolti entusiasticamente dalla popolazione.
813
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma
Questo Regno, che territorialmente controllava l'Italia meridionale, liberata dagli Alleati, durò fino al 4 giugno 1944, data della liberazione di Roma, quando tornò il Regno d'Italia.
814
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma
La liberazione di Roma fu uno degli episodi principali della Campagna d'Italia della Seconda guerra mondiale. Il 4 e il 5 giugno 1944 le truppe americane del generale Mark Wayne Clark riuscirono a superare le ultime linee difensive dell'esercito tedesco ed entrarono nella città senza incontrare resistenza, ricevendo l'entusiastica accoglienza della popolazione romana. Il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante della Wehrmacht in Italia, preferì ripiegare verso nord senza impegnare un combattimento all'interno dell'area urbana di Roma.
815
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma
Il 4 giugno 1944, con l'ingresso delle truppe alleate, Roma fu liberata. Vittorio Emanuele III nominò suo figlio Umberto II luogotenente del Regno. Fu nominato un nuovo Governo, in cui entrarono tutti i partiti del Comitato di liberazione ed il cui Presidente del Consiglio fu Bonomi.
816
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che occasione Mussolini venne arrestato e sostituito da Badoglio
Grandi riuscì a coinvolgere nella fronda sia Giuseppe Bottai, altro importantissimo gerarca che sosteneva l'idea originaria e "sociale" del fascismo operando sui campi della cultura, sia Galeazzo Ciano, che oltre che ministro ed altissimo gerarca anch'egli, era pure genero del Duce. Con essi diede vita all'Ordine del Giorno che avrebbe presentato alla riunione del Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio 1943 e che conteneva l'invito rivolto al re a riprendere le redini della situazione politica. Mussolini fu arrestato e sostituito da Badoglio, anziché, come era stato sempre detto a Grandi, da Enrico Caviglia, generale di più stimate qualità personali e professionali.
817
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che periodo fu attivo il Partito Nazionale Monarchico
Il Partito Nazionale Monarchico (abbreviato in PNM) è stato un partito politico Italiano monarchico e conservatore, attivo dal 1946 al 1959.
818
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che periodo ha governato Scelba
Il Governo Scelba è stato il decimo governo della Repubblica Italiana, il quarto della II legislatura. È rimasto in carica dal 10 febbraio 1954 al 6 luglio 1955 per un totale di 511 giorni, ovvero 1 anno, 4 mesi e 26 giorni.
819
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Il 22 giugno la Germania, rompendo il patto di non aggressione del 1939, invadeva la Russia (operazione Barbarossa): Hitler mirava a distruggere rapidamente l'Unione Sovietica; in pochi mesi la schiacciante potenza della Wehrmacht avrebbe dilagato ad est con l'obiettivo di occupare il territorio, stabilendo una linea che da Arcangelo sarebbe arrivata ad Astrachan', ed instaurando nel paese il dominio totale germanico, le popolazioni locali sottomesse, sterminate o deportate, le terre orientali ridotte a terre di colonizzazione e sfruttamento per la razza superiore tedesca. Stalin, nonostante i numerosi avvertimenti diplomatici e di intelligence ricevuti, venne colto di sorpresa: fino all'ultimo aveva interpretato i segni di un attacco tedesco come semplici pressioni intimidatorie di Hitler per costringerlo a trattare da posizioni di debolezza e quindi le forze sovietiche in prima linea non furono tempestivamente allertate e, lasciate senza ordini precisi, vennero attaccate di sorpresa dalle schiaccianti forze nemiche; oltre 3 milioni di soldati tedeschi parteciparono all'attacco appoggiati dai contingenti degli stati satelliti della Germania – Romania, Ungheria, Slovacchia, Italia e Finlandia – e dalle formazioni volontarie reclutate nei Paesi Bassi, in Francia, in Scandinavia ed in Spagna.
820
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
L'intervento tedesco nei Balcani fece rinviare la campagna in Russia, che venne intrapresa nel giugno 1941, con l'Operazione Barbarossa. Il governo italiano decise un'ampia partecipazione delle proprie truppe, temendo di avere un ruolo sempre più marginale nella guerra, mandando in azione il Corpo di Spedizione Italiano in Russia al comando del generale Giovanni Messe. Contemporaneamente l'arrivo di Erwin Rommel in Libia vide un netto miglioramento della situazione, ma con il passare dei mesi la scarsità di rifornimenti dovuti all'affondamento di questi da parte degli inglesi stanziati a Malta fece arretrare nuovamente il fronte. In Russia il CSIR vinse alcune battaglie, ma, a partire da ottobre, l'inverno causò vari problemi ai soldati italiani, non muniti di sufficienti protezioni contro il freddo.
821
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Dopo la battaglia delle Alpi Occidentali, venne annunciato l'inizio della campagna italiana di Grecia, che Mussolini decise di invadere senza prima avvertire l'alleato tedesco, annunciata al grido di "spezzare le reni alla Grecia" e dopo la promessa delle dimissioni da italiano nel caso le truppe italiane non fossero riuscite nell'impresa, fu lanciato l'attacco il 28 ottobre. Le divisioni italiane si trovarono ben presto in difficoltà davanti ad una resistenza inaspettata, e con un equipaggiamento arretrato e inadeguato. Hitler si vide quindi costretto a inviare la sua Wehrmacht nei Balcani per risolvere in breve tempo la situazione. La mossa peraltro rimandò di qualche tempo l'invasione della Russia (Operazione Barbarossa), tanto che lo stesso Führer, qualche anno dopo, indicò questa occasione come una delle cause della futura sconfitta tedesca.
822
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Aggredita dalle truppe hitleriane con l'Operazione Barbarossa, iniziata il 22 giugno 1941, l'URSS vide la porzione occidentale del territorio rapidamente occupata dal nemico, che vi commise eccidi e devastazioni. Grazie anche al trasferimento a oriente delle industrie belliche, reso possibile dal periodo di pace guadagnato con il patto di non aggressione, ed ai massicci aiuti in armi ed altro equipaggiamento ricevuti da Stati Uniti e Gran Bretagna, l'Unione Sovietica riuscì a bloccare l'invasione e, a partire dalla vittoriosa battaglia di Stalingrado, a respingere le truppe dell'Asse. L'avanzata dell'Armata Rossa si concluse a Berlino nel maggio 1945.
823
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Queste invasioni furono accompagnate dal bombardamento di città indifese come Varsavia, Rotterdam (avvertita e quindi evacuata) e Belgrado. L'unico insuccesso di Hitler fu quello di non riuscire a piegare la Gran Bretagna con i bombardamenti aerei della Battaglia d'Inghilterra. Il 22 giugno 1941 ebbe inizio l'Operazione Barbarossa. Le forze tedesche, appoggiate dalle nazioni dell'Asse e della Finlandia, invasero l'URSS, occupando rapidamente parte della Russia europea, assediando Leningrado e Stalingrado e minacciando Mosca. Durante l'inverno, l'armata di Hitler venne respinta alle porte di Mosca, e il furibondo Fuhrer assunse egli stesso il comando delle forze armate, ma l'estate successiva l'offensiva riprese. Per il luglio 1942 le truppe di Hitler erano sul Volga. Qui vennero sconfitte nella Battaglia di Stalingrado, la prima grossa sconfitta tedesca.
824
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
La guerra iniziò il 22 giugno 1941, quando le truppe tedesche invasero la parte di Polonia occupata dall'Unione Sovietica (Operazione Barbarossa), e finì l'8 maggio 1945, con la resa incondizionata delle forze armate tedesche dopo la battaglia di Berlino. La Germania richiese l'aiuto militare di altre tre nazioni alleate, Italia che in Russia mandò il CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia), Ungheria e Romania. Nelle aree invase ucraine e baltiche fu aiutata da gruppi nazionalisti. La Finlandia, già attaccata dalla Russia nel 1939, riprese le ostilità contro di essa senza, però, mai firmare un'alleanza ufficiale con la Germania. Le stesse popolazioni locali dell'Ucraina occidentale e dei tre stati baltici accolsero inizialmente in modo amichevole le truppe tedesche, poiché dopo l'occupazione sovietica del 1940 queste anelavano a tornare indipendenti, anche con l'aiuto tedesco. Peraltro in breve tempo le politiche di depredazione, sfruttamento e annientamento adottate dalle organizzazioni naziste e dalla stessa Wehrmacht, fecero sì che tale positiva accoglienza si trasformasse in repulsione e resistenza anche nella maggior parte di queste regioni, se si escludono piccoli gruppi nazionalistici irriducibili che continuarono a combattere contro le forze sovietiche fino all'ultimo. L'Unione Sovietica ricevette inoltre aiuto da nuclei partigiani in molte nazioni dell'Europa orientale, specialmente in Polonia e Jugoslavia.
825
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
A causa della complessità politica della Francia, il movimento della Resistenza ebbe un avvio difficile, ma dal giugno 1941 cominciò ad essere più organizzato e la sua azione anti-tedesca crebbe di conseguenza. Il 22 giugno 1941 tutti i gruppi comunisti della Francia unirono le forze per convergere in un unico fronte, migliorando notevolmente la propria organizzazione; l'attacco tedesco all'URSS - Operazione Barbarossa - e la conseguente rottura del patto Molotov-Ribbentrop, portò infatti molti comunisti francesi ad unirsi alla Resistenza. L'11 novembre 1942, le truppe tedesche occuparono l'intera Francia, spingendo molti francesi ad entrare in gruppi sovversivi per combattere contro l'occupazione, che a partire dall'Operazione Anton divenne più esplicita e oppressiva.
826
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Il 2 giugno del 1941 Mussolini incontra nuovamente Hitler, che il 22 ordina l'attacco all'Unione Sovietica (operazione Barbarossa). In luglio viene inviato in Russia il CSIR (composto di 58.800 soldati al comando del generale di corpo d'armata Giovanni Messe), come sostegno dell'alleato tedesco. Il 25 agosto, nel Quartier generale tedesco a Rastenburg, nella Prussia orientale, il Duce passa in rassegna le truppe accanto a Hitler.
827
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Operazione Barbarossa (in tedesco Unternehmen Barbarossa, in russo Операция Барбаросса) è stata la denominazione in codice tedesca per l'invasione dell'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale; tale nome fu ispirato dalle gesta dell'imperatore Federico Barbarossa.
828
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Il 22 giugno scatta l'Operazione Barbarossa contro l'Unione Sovietica.
829
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Operazione Barbarossa – invasione dell'Unione Sovietica da parte della Germania Nazista nella Seconda guerra mondiale
830
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Due mesi dopo il termine del torneo la Germania nazista con l'Operazione Barbarossa invase l'Unione Sovietica, posticipando di almeno quattro anni l'eventuale match tra Alekhine e Botvinnik. Alekhine morì nel 1946 e il match non si svolse mai.
831
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
22 giugno: viena lanciata l'operazione Barbarossa da parte della Germania contro l'Unione Sovietica
832
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
L'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nel 1941 fu chiamata Operazione Barbarossa in ricordo di Federico I.
833
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Queste teorie vennero quindi utilizzate fortemente dalla propaganda tedesca per giustificare l'Operazione Barbarossa, con la quale il Terzo Reich invase l'Unione Sovietica nel giugno 1941.
834
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Operazione Barbarossa (Federico Barbarossa si spinse verso est alla testa di una crociata) — Piano per espandersi a est invadendo l'Unione Sovietica.
835
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
22 giugno 1941, Operazione Barbarossa, la Germania invade l'Unione Sovietica.
836
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa
Operazione Barbarossa (in tedesco Unternehmen Barbarossa) è stata la denominazione in codice tedesca per l'invasione dell'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale; tale nome fu ispirato dalle gesta dell'imperatore Federico Barbarossa.
837
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che periodo Salandra fu presidente del Consiglio
Antonio Salandra (Troia, 13 agosto 1853 – Roma, 9 dicembre 1931) è stato un politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri dal 21 marzo 1914 al 18 giugno 1916.
838
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che periodo Salandra fu presidente del Consiglio
La neutralità italiana (1914-1915) consistette nella politica condotta dal governo italiano, guidato da Antonio Salandra, nel periodo fra l'ultimatum austriaco del 23 luglio 1914 alla Serbia e la dichiarazione di guerra italiana all'Impero austro-ungarico, il 23 maggio 1915.
839
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che periodo venne bonificato l'Agro Pontino
Maggior fortuna ebbe il progetto della bonifica dei territori paludosi ancora presenti nella penisola italiana (tra cui l'Agro Pontino) realizzato tra il 1928 e il 1932. I nuovi comuni nacquero spesso in connessione con una particolare destinazione economica prestabilita (Carbonia, ad esempio, fu fondata per lo sfruttamento dei limitrofi giacimenti di carbone). Le bonifiche permisero anche l'attuazione di un'efficace programma sanitario che consentì di debellare la malaria, con risultati significativi anche contro la tubercolosi, il vaiolo, la pellagra e la rabbia.
840
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che regione dell'Unione Sovietica si svolse l'operazione tempesta invernale
Dopo una fase preparatoria difficoltosa e piuttosto lenta a causa dei notevoli problemi logistici per effettuare gli spostamenti di truppe previsti per rafforzare la nuova massa offensiva destinata, secondo le aspettative di Hitler e dell'alto comando, a sbloccare la 6ª Armata accerchiata nel Kessel, l'offensiva del feldmaresciallo von Manstein (nome in codice "operazione Tempesta Invernale", in tedesco Wintergewitter) ebbe inizio solo il 12 dicembre a partire dalla regione di Kotelnikovo. Le forze radunate erano in realtà fortemente ridotte rispetto agli ottimistici piani iniziali; il nucleo principale era costituito da tre Panzer-Division piuttosto incomplete: 6. proveniente dalla Francia, 23. ritornata dal Caucaso e 17. dirottata dal Gruppo d'Armate "Centro". Non fu possibile raggruppare altre formazioni d'attacco principalmente a causa delle continue necessità di rinforzi provenienti da altri settori del fronte orientale per la crescente pressione delle forze sovietiche lungo tutto il fronte; inoltre Hitler decise in un primo momento di non evacuare i territori conquistati nel Caucaso da cui avrebbero potuto essere teoricamente recuperate forze notevoli da impiegare nella regione di Stalingrado.
841
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che regione dell'Unione Sovietica si svolse l'operazione tempesta invernale
Hitler, deciso a mantenere le posizioni a Stalingrado per motivi strategici ma anche di prestigio personale, affidò all'abile feldmaresciallo Erich von Manstein il compito di ristabilire la situazione e sbloccare gli accerchiati a Stalingrado, ma l'offensiva non iniziò prima del 12 dicembre, quando la 6ª Armata a Stalingrado era già troppo debole per agire efficacemente. L'Operazione Tempesta Invernale, con il movimento di tre Panzer-Division da Kotelnikovo in direzione della sacca, venne bloccata dalla tenace resistenza sovietica (opportunamente rinforzata da Stalin e Vasilevskij) a 65 km dal suo obiettivo.
842
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In che zona avvennero i massacri delle Foibe
Con l'espressione massacri delle foibe, o spesso solo foibe, si intendono gli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, occorsi durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati molti dei corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia sono chiamati, appunto, "foibe".
843
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consiste la difesa di Parma
L'evento forse di maggior risonanza fu la difesa di Parma dallo squadrismo fascista nel 1922: circa 10.000 squadristi fascisti, prima al comando di Roberto Farinacci, poi di Italo Balbo, dovettero rinunciare a "conquistare" la città dopo 5 giorni di scontri contro un consistente gruppo di socialisti, anarchici e comunisti, comandati dai capi degli Arditi del Popolo (350 arditi del popolo presero parte allo scontro contro i fascisti) Antonio Cieri e Guido Picelli. I morti tra i fascisti furono 39, tra coloro che resistettero cinque.
844
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consiste la lotta partigiana
Per "lotta partigiana" si intende una guerra di difesa di natura civile contro un'occupazione militare, la conquista o la colonizzazione di un territorio. Tale forma di conflitto è sancita come lecita anche dalla XX Assemblea Generale dell'ONU (1965) laddove dichiara "la legittimità della lotta da parte dei popoli sotto oppressione coloniale, per esercitare il loro diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza", invitando "tutti gli Stati a fornire assistenza morale e materiale ai movimenti di liberazione nazionale nei territori coloniali".
845
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consiste la lotta partigiana
Sebbene non indicato con questo termine, la figura del partigiano compare nella storia fin dall'antichità. Possiamo identificare in Spartaco e nel suo esercito irregolare una prima forma di lotta partigiana, ovvero una lotta di forze irregolari contro un potere ufficialmente costituito.
846
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consiste la lotta partigiana
Caduto il regime fascista nel 1943, il PCI ricominciò a operare legalmente partecipando immediatamente alla costituzione di formazioni partigiane e, dal 1944 al 1947, agli esecutivi antifascisti successivi al governo Badoglio I, dove il nuovo leader Palmiro Togliatti sarà anche, per un breve periodo, vicepresidente del Consiglio dei ministri. Nell'antifascismo il PCI è la forza più popolare e infatti la maggior parte degli aderenti alla Resistenza italiana era membro del partito comunista. Le Brigate Garibaldi, promosse dai comunisti, rappresentarono infatti circa il 60% delle forze partigiane. Nel corso del conflitto, diverse componenti identificarono la lotta antifascista con la lotta di classe, mirando ad attuare una rivoluzione sul modello di quella sovietica.. Ma in realtà la maggioranza dei partigiani comunisti, sulla base delle indicazioni provenienti dai loro vertici, e in particolare da Luigi Longo (allora a capo del partito nell'Italia occupata e al tempo stesso delle Brigate Garibaldi), intesero correttamente la lotta partigiana come una lotta volta in primo luogo alla liberazione del Paese dal nazifascismo, da condursi quindi nel modo più unitario possibile, accantonando le differenze di impostazioni e di obiettivi rispetto alle altre forze che partecipavano alla Resistenza: una linea che culminò nella costituzione del Comando generale unificato del Corpo volontari della libertà (CVL), contribuendo in modo decisivo all'esito vittorioso della lotta di liberazione.
847
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consistette l'impresa di Alessandria di Borghese
Borghese dopo l'attacco a Gibilterra iniziò a studiare un nuovo attacco, questa volta contro la base navale di Alessandria d'Egitto. Anche questa volta gli incursori scelti per la missione furono trasferiti per aereo all'isola di Lero dove furono poi raccolti da Borghese arrivato con lo "Scirè". Giunsero nella rada di Alessandria la sera tra il 18 e il 19 dicembre 1941 dove rilasciò gli uomini. Due erano stati imbarcati come riserva. Poi Borghese rientrò a Lero. L'attacco condusse al grave danneggiamento delle navi da battaglia inglesi Queen Elizabeth e Valiant). Borghese, al termine della missione fu nominato Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.
848
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consisteva il potere consultivo del Gran consiglio del fascismo
Oltre a tali funzioni deliberative, il Gran consiglio aveva funzioni consultive (la legge 2693/1928 lo definiva "consulente ordinario del Governo in materia politica"); i suoi pareri non erano vincolanti. Doveva essere sentito su "tutte le questioni aventi carattere costituzionale" (tra le quali la legge includeva: successione al Trono; attribuzioni e prerogative della Corona; composizione e funzionamento del Gran consiglio e delle due Camere del Parlamento; attribuzioni e prerogative del capo del Governo; facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche; ordinamento corporativo e sindacale; rapporti fra lo Stato e la Santa Sede; trattati internazionali che importino variazioni al territorio dello Stato e delle colonie).
849
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consisteva l'armistizio corto
Il 27 agosto Castellano illustrò a Badoglio e a Guariglia le clausole imposte dagli anglo-americani: costoro avevano chiesto la resa senza condizione, da attuarsi mediante la sottoscrizione di un accordo (il cosiddetto “armistizio corto”) in dodici articoli; entro la data del 30 agosto doveva essere comunicata l'adesione o meno del governo italiano tramite un apparecchio radio di cui Castellano era stato dotato; in caso di risposta affermativa, le parti si sarebbero incontrate nuovamente in una località della Sicilia da definire. Dopo l'accettazione della resa incondizionata e la cessazione delle ostilità, le parti avrebbero sottoscritto un'intesa più dettagliata (il cosiddetto “armistizio lungo”). Il sovrano fu reso edotto delle clausole dell'armistizio solo due giorni dopo (29 agosto). Una prima risposta dell'Italia fu definita il 30 agosto, quando lo stesso Badoglio diede istruzioni al generale Castellano di tornare in Sicilia per esporre le tesi contenute in un memorandum redatto dal Ministro degli Esteri Guariglia; secondo tale atto l'Italia non avrebbe potuto chiedere l'armistizio prima di ulteriori sbarchi alleati che mutassero le situazioni di forza a sfavore dei tedeschi. Il generale era inoltre munito di un appunto esplicativo del capo del Governo che precisava che gli sbarchi dovevano essere effettuati da almeno quindici divisioni tra La Spezia e Civitavecchia. Il giorno dopo, alle ore 9.00, in aereo, previa comunicazione tramite l'apparecchio radio di cui era stato munito, il nostro delegato raggiunse di nuovo Termini Imerese e di lì fu portato nella località scelta per la firma dell'armistizio “corto”: Cassibile, presso Siracusa. Ivi, da Lisbona via Algeri, era stato trasportato anche il generale Zanussi, al quale – invece - erano state consegnate le clausole dell'armistizio “lungo”. Di fronte all'esposizione del rappresentante italiano, gli alleati furono irremovibili e confermarono le loro richieste. Di conseguenza, Castellano e Zanussi furono rimandati a Roma quella sera stessa, sempre per via aerea e vi arrivarono quando il maresciallo Badoglio era già andato a dormire. Fu quindi il 1º settembre che avvenne la decisiva riunione al vertice, cui parteciparono il capo del Governo, il Ministro degli Esteri Guariglia, il Capo di Stato Maggiore Ambrosio, il generale Castellano, il generale Roatta, il generale Carboni e il Ministro della Real Casa Pietro d'Acquarone, in rappresentanza del re, che, inspiegabilmente, era assente. L'unico al corrente delle condizioni dell'armistizio lungo era il generale Roatta, che era stato informato da Zanussi, e non il maresciallo Badoglio. Nonostante le obiezioni del generale Carboni, l'armistizio “corto” fu formalmente accettato. Il giorno dopo, Castellano fu riaccompagnato per via aerea in Sicilia privo, però, di una delega ufficiale alla sottoscrizione dell'accordo, richiesta dagli alleati. Tale circostanza comportò al generale un nuovo viaggio aereo di andata e ritorno e, finalmente, su delega del Re, Giuseppe Castellano, il giorno 3 settembre 1943, pose la sua firma alla conclusione della guerra tra l'Italia e le potenze alleate.
850
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consisteva l'armistizio corto
A causa dell'avanzata degli Alleati dal sud Italia, il governo italiano, messo sotto pressione dal generale Eisenhower, il 3 settembre del 1943, aveva firmato a Cassibile la prima versione di un armistizio con gli inglesi e gli americani (il così detto armistizio corto), abbandonando di fatto l’alleanza con i tedeschi. L'accordo era stato firmato dal generale Giuseppe Castellano.
851
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consisteva l'armistizio corto
L’armistizio di Cassibile (detto anche armistizio corto), fu un accordo siglato segretamente, nella cittadina di Cassibile, il 3 settembre del 1943, e l'atto con il quale il Regno d'Italia cessò le ostilità contro le forze Anglo-Americane Alleate, nell'ambito della seconda guerra mondiale. In realtà non si trattava affatto di un armistizio, ma di una vera e propria resa senza condizioni.
852
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa consisteva l'armistizio corto
L'armistizio di Cassibile (detto anche armistizio corto), fu un armistizio siglato segretamente, nella cittadina di Cassibile, il 3 settembre del 1943, e l'atto con il quale il Regno d'Italia cessò le ostilità contro le forze Anglo-Americane Alleate, nell'ambito della seconda guerra mondiale. In realtà non si trattava affatto di un armistizio, ma di una vera e propria resa senza condizioni.
853
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Chi ideò l’operazione Urano
Mostrando notevoli capacità organizzative, Stalin e lo Stavka riuscirono a realizzare un piano ( denominato in codice "operazione Urano", in russo Операция «Уран») molto semplice nella sua articolazione fondamentale ma di grande complessità per le dimensioni, gli obiettivi previsti e le forze da impiegare per ottenere un risultato decisivo non solo per l'esito della battaglia di Stalingrado, ma anche per i destini del fronte orientale e dell'intera seconda guerra mondiale.
854
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruoli istituzionali ha ricoperto De Gasperi durante il Regno d'Italia e la Repubblica Italiana
Alcide Amedeo Francesco De Gasperi, o più propriamente Degasperi (pronuncia?·info; Pieve Tesino, 3 aprile 1881 – Borgo Valsugana, 19 agosto 1954), è stato un politico italiano. Figlio primogenito di Amedeo di Sardagna, maresciallo maggiore della gendarmeria locale, e di Maria Morandini. Ebbe due fratelli, Mario, seminarista morto nel 1906, ed Augusto, ed una sorella . Nato in Trentino, allora parte dell'Impero austro-ungarico, è stato membro della Camera dei Deputati Austriaca per il collegio uninominale della Val di Fiemme nella Contea del Tirolo, poi esponente del Partito Popolare Italiano e fondatore della Democrazia Cristiana con il suo scritto Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana, è stato l'ultimo presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia e il primo della Repubblica Italiana.
855
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In cosa si trovano le origini della Repubblica italiana
Nella Resistenza vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche ed ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo.
856
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In occasione di quale guerra Mussolini costituì il CSIR
La partecipazione alla guerra contro l'Unione Sovietica rappresentò uno sforzo notevole per le forze armate italiane, già duramente impegnate nei Balcani e in Africa settentrionale, e le ingenti perdite colà subite rappresentarono un duro colpo per le già scarse capacità militari dell'Italia. Già dai primi di giugno 1941, in previsione dell'ormai certa campagna tedesca sul fronte orientale, Mussolini offrì a Hitler di partecipare con truppe italiane e contemporaneamente attivò il generale Cavallero (capo di stato maggiore generale). Alla fine fu decisa la costituzione del CSIR. L'offerta di Mussolini venne formalmente accettata, pur senza eccessivo entusiasmo, da Hitler con lettera consegnata all'Ambasciata italiana di Berlino il 22 giugno 1941, giorno dell'inizio delle operazioni sul fronte orientale.
857
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In occasione di quale guerra Mussolini costituì il CSIR
La partecipazione alla guerra contro l'Unione Sovietica rappresentò uno sforzo notevole per le forze armate italiane, già duramente impegnate nei Balcani e in Africa settentrionale, e le ingenti perdite colà subite rappresentarono un duro colpo per le già scarse capacità militari dell'Italia. Già dai primi di giugno 1941, in previsione dell'ormai certa campagna tedesca sul fronte orientale, Mussolini offrì a Hitler di partecipare con truppe italiane e contemporaneamente attivò il Generale Cavallero (Capo di SM Generale). Alla fine fu decisa la costituzione del CSIR. L'offerta di Mussolini venne formalmente accettata, pur senza eccessivo entusiasmo, da Hitler con lettera consegnata all'Ambasciata Italiana di Berlino il 22 giugno 1941, giorno dell'inizio delle operazioni sul fronte orientale.
858
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale anno Francia, Inghilterra e Italia si accordarono per la spartizione dell'Etiopia
La concessione, di una durata di 99 anni, contemplava anche il trasporto di materiale bellico e truppe in caso di guerra, mentre il Ministero delle Colonie francese autorizzò la creazione di una nuova società, la "Compagnie Imperiale du Chemin de Fer Ethipien", per costruire il tratto ferroviario sul territorio della colonia francese di Gibuti. La costruzione del tronco ferroviario da Gibuti ad Harar fu molto difficoltoso, sia per il caldo torrido che per l'ostilità delle tribù somale e Afar, per cui si decise di fermare il primo tratto a Dire Daua, visto che non si poteva raggiunger Harar a causa del notevole dislivello. La questione della ferrovia era al centro delle diatribe europee, perché si pensava che vi si celasse un tentativo di penetrazione politica in Etiopia: nel 1906 vi fu un accordo tripartito tra Francia, Inghilterra e Italia, che rappresentò anche un notevole successo diplomatico per Menelik II, perché le tre potenze si accordarono sia per una futura spartizione dell'Etiopia (rimasta poi inoperante), sia per la suddivisione della rete ferroviaria etiope: i francesi completarono il tratto con Addis Abeba, gli inglesi ebbero la tratta con il Nilo Bianco mentre gli italiani poterono costruire una ferrovia che attraversasse l'Etiopia e collegasse le colonie italiane di Eritrea e Somalia.
859
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale anno Francia, Inghilterra e Italia si accordarono per la spartizione dell'Etiopia
La concessione, di una durata di 99 anni, contemplava anche il trasporto di materiale bellico e truppe in caso di guerra, mentre il Ministero delle Colonie francese autorizzò la creazione di una nuova società, la "Compagnie Imperiale du Chemin de Fer Ethipien", per costruire il tratto ferroviario sul territorio della colonia francese di Gibuti. La costruzione del tronco ferroviario da Gibuti ad Harar fu molto difficoltoso, sia per il caldo torrido che per l'ostilità delle tribù somale e Afar, per cui si decise di fermare il primo tratto a Dire Daua, visto che non si poteva raggiunger Harar a causa del notevole dislivello. La questione della ferrovia era al centro delle diatribe europee, perché si pensava che vi si celasse un tentativo di penetrazione politica in Etiopia: nel 1906 vi fu un accordo tripartito tra Francia, Inghilterra e Italia, che rappresentò anche un notevole successo diplomatico per Menelik II, perché le tre potenze si accordarono sia per una futura spartizione dell'Etiopia (rimasta poi inoperante), sia per la suddivisione della rete ferroviaria etiope: i francesi completarono il tratto con Addis Abeba, gli inglesi ebbero la tratta con il Nilo Bianco mentre gli italiani poterono costruire una ferrovia che attraversasse l'Etiopia e collegasse le colonie italiane di Eritrea e Somalia.
860
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale anno fu modificato lo Statuto Albertino
Nei giorni successivi (gennaio 1925) furono chiusi 35 circoli politici di opposizione, sciolte 25 organizzazioni definite "sovversive", arrestati 111 oppositori ed eseguite 655 perquisizioni domiciliari. Nel novembre 1925 il Re firmò le cosiddette Leggi fascistissime con cui furono sciolti tutti i partiti politici (tranne il P.N.F. ) e instaurata la censura sulla stampa. Con la legge del 24/12/1925 venne modificato lo Statuto Albertino , attribuendo al Capo del Governo, responsabile solo di fronte al Re, la nomina e revoca dei ministri; nel 1926 il Re autorizzò la nascita del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato, che sottraeva alla magistratura ordinaria tutti i reati politici, e la formazione della polizia politica segreta (O.V.R.A.). Venne istituito il confino di polizia per gli oppositori. I successivi rapporti con Mussolini furono caratterizzati da burrascose scenate private, nelle quali il Re difendeva le proprie prerogative, preoccupato di salvaguardare una legalità formale e rigorosi silenzi pubblici.
861
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale anno fu modificato lo Statuto Albertino
La nomina, da parte di Vittorio Emanuele III, di Benito Mussolini come primo ministro, nell'ottobre 1922, seppur non contraria allo Statuto, che attribuiva al re ampio potere di designare il governo, era contraria alla prassi che si era instaurata nei decenni precedenti. Lo stesso Statuto albertino ne uscì svuotato nei contenuti dopo l'instaurazione effettiva della dittatura fascista nel 1925. Le libertà che esso garantiva furono sospese ed il Parlamento fu addomesticato al volere del nuovo governo. Infatti, la posizione del cittadino al cospetto delle istituzioni vide, durante il fascismo, una duplicazione della sottomissione prima dovuta al re, ed ora anche al duce (Benito Mussolini), e si fece più labile la condizione di pariteticità fra i cittadini (e fra questi e le istituzioni), allontanandosi dai principi democratici già raggiunti. La rappresentanza fu fortemente (se non assolutamente) condizionata, vietando tutti i partiti e le associazioni che non fossero controllate dal regime (eccezion fatta per quelle controllate dalla Chiesa cattolica, comunque soggette a forti condizionamenti, e della Confindustria), giungendo a trasformare la Camera dei deputati in Camera dei Fasci e delle Corporazioni, in violazione allo Statuto. In tutti questi anni, da parte del potere regale, non vi fu alcun esplicito tentativo di opporsi alla politica del governo fascista.
862
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale giorno del 1945 la Germania si arrese
Le sue armate tedesche non riuscirono ad arrestare l'avanzata degli Alleati e, mentre i sovietici si aprivano la strada verso il centro di Berlino, Hitler si suicidò nel suo bunker il 30 aprile 1945, insieme all'amante Eva Braun che aveva sposato il giorno prima. Aveva 56 anni. Come parte delle sue ultime volontà, ordinò che il suo corpo venisse portato all'esterno e bruciato. Nel suo testamento, scaricò tutti gli altri leader nazisti e nominò il Großadmiral Karl Dönitz come nuovo Presidente del Reich e Joseph Goebbels come nuovo Cancelliere del Reich. Tuttavia quest'ultimo si suicidò il 1º maggio 1945 insieme alla moglie dopo aver ucciso i suoi sei figli. L'8 maggio 1945, la Germania si arrese. Il "Reich millenario" di Hitler era durato poco più di 12 anni.
863
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale giorno del 1945 la Germania si arrese
Dopo aver fronteggiato le forze britanniche, con la fine della guerra, l'8 maggio 1945, si arrese al Feldmaresciallo Bernard Montgomery nei pressi di Lüneburg.
864
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale giorno del 1945 la Germania si arrese
In seguito alla sconfitta dell'esercito tedesco nelle Ardenne, gli Alleati avanzarono verso il Reno e nel cuore della Germania. Con la cattura del ponte di Remagen, poterono oltrepassare il Reno nel marzo 1945. Gli americani quindi effettuarono una manovra a tenaglia, con la 9ª Armata a nord e la 1ª Armata a sud, chiudendo all'interno della sacca della Ruhr 300 000 tedeschi. Infine si diressero verso est, dove incontrarono le truppe sovietiche sul fiume Elba, in aprile. Il 2 maggio 1945, la Germania si arrese e l'8 maggio venne festeggiata la Giornata della Vittoria.
865
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale giorno di febbraio si celebra il Giorno del Ricordo
Dal 2005 ogni 10 febbraio è stato indicato come Giorno del Ricordo dedicato alla commemorazione dei morti e dei profughi italiani, poiché in tale giorno, nel 1947, il trattato di Parigi assegnò l'Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia quindi s'intensificò, coinvolgendo anche le zone precedentemente salvaguardate dalla linea Morgan, l'esodo di massa già iniziato negli anni precedenti.
866
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale giorno di febbraio si celebra il Giorno del Ricordo
Con la Legge 92 del 30 marzo 2004 in Italia è stato istituito nella giornata del 10 febbraio di ogni anno il "Giorno del ricordo", in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Lo stesso provvedimento legislativo ha anche istituito una specifica medaglia commemorativa destinata ai congiunti delle vittime:
867
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale giorno di febbraio si celebra il Giorno del Ricordo
Foibe è un film che è stato presentato il 10 febbraio 2013, nel Giorno del ricordo dei massacri delle foibe.
868
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale giorno di febbraio si celebra il Giorno del Ricordo
Per commemorare questi drammatici eventi è stato istituito in Italia dal 2005 un Giorno del ricordo: il 10 febbraio - anniversario della firma del trattato di Parigi (1947).
869
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale guerra si combatté sull'Amba Alagi
La seconda battaglia dell'Amba Alagi fu una celebre battaglia della Seconda guerra mondiale, svoltasi presso la montagna di Amba Alagi nella regione del Tigrè, nell'odierna Etiopia settentrionale.
870
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale guerra si combatté sull'Amba Alagi
Durante la Seconda guerra mondiale, di fronte alla travolgente avanzata dei britannici nell'Africa Orientale Italiana, il Viceré d'Etiopia Amedeo di Savoia aveva dato alle sue truppe l'ordine di proseguire la lotta nei ridotti dell'Amba Alagi, del Galla Sidama e dell'Amhara. Le truppe italiane rimaste al comando di Amedeo di Savoia, si ritirarono da Addis Abeba per organizzare l'ultima resistenza sulle montagne dell'Amba Alagi, mentre il Galla Sidama era difeso dal generale Pietro Gazzera e l'Amhara dal generale Guglielmo Nasi. Gli italiani lasciarono Addis Abeba il 5 aprile e la città venne occupata dagli inglesi il giorno dopo.
871
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale guerra si combatté sull'Amba Alagi
1941 – Seconda guerra mondiale: Il Duca Amedeo d'Aosta dopo eroica resistenza durata un mese sull'Amba Alagi contro preponderanti forze nemiche inglesi ed abissine si arrende e riceve l'onore delle armi
872
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale liste politiche si presentarono i fascisti nelle elezioni del 1921
Alle elezioni politiche del maggio 1921 esponenti fascisti si candidarono nelle liste dei Blocchi Nazionali, eleggendo 35 deputati, tra cui lo stesso Mussolini, mentre due furono eletti in liste dei Fasci.
873
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale liste politiche si presentarono i fascisti nelle elezioni del 1921
Il futuro Duce si presentò quindi come alleato dello statista di Mondovì, dei nazionalisti e di una serie di altre associazioni e partiti, alle elezioni del 15 maggio 1921, nelle liste dei "Blocchi Nazionali" antisocialisti: la lista ottenne 105 seggi, di cui 35 per i fascisti e anche Mussolini fu eletto deputato. Grazie all'immunità parlamentare poté quindi evitare il processo relativo ai fatti del 1919 (cospirazione e detenzione illegale di armi). Le consultazioni si svolsero in un clima di violenza: i morti furono un centinaio e in molte zone, approfittando del tacito favore della Polizia, i fascisti impedirono ai partiti di sinistra di tenere comizi.fonte non chiara
874
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quale liste politiche si presentarono i fascisti nelle elezioni del 1921
Alle elezioni politiche del maggio 1921 esponenti fascisti si candidarono nelle liste dei Blocchi Nazionali, eleggendo 35 deputati, tra cui lo stesso Mussolini.
875
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quali anni l'Italia occupò il Regno d'Albania
L'occupazione italiana del Regno di Albania ebbe luogo tra il 1939 al 1943, quando la corona del Regno Albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III d'Italia, a seguito della guerra promossa dal regime fascista e dell'instaurazione del Protettorato Italiano del Regno d'Albania.
876
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quali anni l'Italia occupò il Regno d'Albania
Regno albanese, regno instaurato in Albania sotto una monarchia costituzionale dal 1928 al 1939 e in unità con la corona di Re d'Italia dal 1939 al 1943.
877
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quali anni l'Italia occupò il Regno d'Albania
Il Regno albanese (in albanese: Mbretnia Shqiptare) fu instaurato in Albania sotto una monarchia costituzionale dal 1928 al 1939 e in unità con la corona di Re d'Italia dal 1939 al 1943.
878
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quali luoghi vicino a Caporetto si svolsero importanti azioni di guerra
Attorno alla zona di Caporetto è inoltre possibile partire per stupende escursioni nei vicini luoghi in cui si svolsero azioni di guerra, come Monte Nero, Monte Rombon, Gran Monte e Monte Canin, che videro i primi sanguinosi momenti dell'avanzata austro-tedesca verso il Tagliamento, e poi verso il Piave dove gli italiani si asserragliarono nell'ultimo disperato tentativo di bloccare l'invasione nemica. Alcuni degli itinerari più interessanti sono:
879
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma
Nell'ottobre del 1922 Mussolini chiamò a raccolta i suoi uomini e li organizzò in formazioni di carattere militare, a capo delle quali mise un quadrumvirato composto da Italo Balbo, Cesare De Vecchi, Emilio De Bono e Michele Bianchi. Il 27 ottobre del 1922 le camicie nere si raccolsero in diverse parti d’Italia per dirigersi su Roma (marcia su Roma del 28 ottobre) e chiedere le dimissioni del governo presieduto da Luigi Facta. Questi si rivolse al re perché proclamasse lo stato d'assedio e sciogliesse la manifestazione. Ma Vittorio Emanuele III si oppose e affidò a Mussolini l'incarico di formare il nuovo governo. In questo modo, Mussolini andò al governo a capo di una coalizione di liberali e popolari,che ottenne la maggioranza nel voto parlamentare.
880
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma
In questo periodo l'aeronautica ricevette un forte impulso e furono organizzate diverse imprese aeronautiche. Dopo le crociere di massa nel mediterraneo e la prima trasvolata dell'Atlantico meridionale (1931), nel 1933 il quadrumviro della marcia su Roma, Italo Balbo, organizzò la seconda e più famosa trasvolata dell'Atlantico settentrionale per commemorare il decennale dell'istituzione della Regia Aeronautica (28 marzo 1923). A bordo di 25 idrovolanti SIAI-Marchetti S.55X dal 1º luglio al 12 agosto 1933 Balbo e i suoi uomini compirono la traversata fino a New York e ritorno attraversando tutte le maggiori nazione europee e buona parte degli Stati Uniti. Per l'epoca fu un'impresa epica che diede al giovane ferrarese una fama superiore a quella di Mussolini.
881
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma
Durante questo periodo vennero organizzate diverse imprese aeronautiche. Dopo le crociere di massa nel mediterraneo e la prima trasvolata dell'Atlantico meridionale (1931), nel 1933 il quadrumviro della Marcia su Roma, Italo Balbo, organizzò la seconda e più famosa trasvolata dell'Atlantico settentrionale per commemorare il decennale dell'istituzione della Regia Aeronautica (28 marzo 1923). A bordo di 25 idrovolanti SIAI-Marchetti S.55X dal 1º luglio al 12 agosto 1933 Balbo e i suoi uomini compirono la traversata fino a New York e ritorno attraversando tutte le maggiori nazioni europee e buona parte degli Stati Uniti. Per l'epoca fu un'impresa epica che diede al giovane ferrarese una fama addirittura superiore a quella di Mussolini.
882
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma
Tra il 27 e il 31 ottobre 1922, la "rivoluzione fascista" ebbe il suo culmine con la "marcia su Roma", opera di gruppi di camicie nere provenienti da diverse zone d'Italia e guidate dai "quadrumviri" (Italo Balbo, Cesare Maria De Vecchi, Emilio De Bono e Michele Bianchi). Il loro numero non è mai stato stabilito con certezza; tuttavia, a seconda della fonte di riferimento, la cifra considerata oscilla tra le 30.000 e le 300.000 persone.senza fonte
883
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma
Iscritto al Partito Nazionale Fascista, fu uno dei quadrumviri della marcia su Roma, diventando in seguito comandante generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e sottosegretario all'economia nazionale. Nel 1929 fu nominato ministro dell'Aeronautica, veste in cui guidò la crociera aerea transatlantica Italia-Brasile e la crociera aerea del Decennale. Considerato come un potenziale rivale politico di Benito Mussolini a causa della grande popolarità raggiunta, Balbo venne designato nel 1934 quale governatore della Libia.
884
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma
Balbo venne designato da Mussolini "quadrumviro" per prendere parte alla marcia su Roma, e lo incaricò di scegliere gli altri due (Michele Bianchi era già stato scelto dal Duce): Balbo sentì Cesare Maria De Vecchi, che accettò subito, mentre per l'ultimo quadrumviro pensò ad Attilio Teruzzi, poi scartato perché già vicesegretario del PNF, e al generale Asclepia Gandolfo, che declinò l'invito in quanto aveva la moglie molto malata, oltre a essere lui stesso in precarie condizioni fisiche. Balbo e Bianchi puntarono alla fine su Emilio De Bono, che accettò l'investitura. Prima di recarsi a Roma, il 28 ottobre Balbo si precipitò a Firenze per calmare lo squadrista Tullio Tamburini, che aveva deciso di assaltare il palazzo del governo dove si stava svolgendo una festa alla presenza del duca della Vittoria Armando Diaz: per non coinvolgere l'esercito nelle questioni fasciste, Balbo liberò gli ufficiali della scorta di Diaz presi prigionieri da Tamburini, e, stando al suo racconto, vietò «ai fascisti di assaltare la prefettura ... anzi ... che organizzino una grande manifestazione al Duca della Vittoria per le strade di Firenze dove passerà». A Roma guidò in particolare la spedizione punitiva contro il quartiere di San Lorenzo che aveva attaccato una colonna fascista. Alla fine della marcia, diversamente dagli altri quadrumviri, Balbo non venne ricompensato in alcun modo: Mussolini già lo intravedeva come un possibile rivale e non volle valorizzarlo troppo.
885
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma
Quel giorno Mussolini annunciò la nomina dei quadriumviri che avrebbero condotto la marcia: Italo Balbo (uno dei ras più famosi), Emilio De Bono (comandante della Milizia), Cesare Maria De Vecchi (un generale non sgradito al Quirinale) e Michele Bianchi (segretario del partito e fedelissimo di Mussolini). Il 26 di quel mese il presidente del consiglio rispose a Mussolini (che aveva radunato a Napoli decine di migliaia di camicie nere e minacciava apertamente di marciare su Roma per occuparne militarmente le Istituzioni) in modo del tutto privo di senso: è in queste circostanze che, di fronte a chi gli prospettava il precipitare della situazione, Luigi Facta pronunciò la celebre frase con la quale passerà alla Storia: "Nutro fiducia!".
886
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma
Balbo venne designato da Mussolini "quadrumviro" per prendere parte alla marcia su Roma, e lo incaricò di scegliere gli altri due (Michele Bianchi era già stato scelto dal Duce): Balbo sentì Cesare Maria De Vecchi, che accettò subito, mentre per l'ultimo quadrumviro pensò ad Attilio Teruzzi, poi scartato perché già vicesegretario del PNF, e al generale Asclepia Gandolfo, che declinò l'invito in quanto aveva la moglie molto malata, oltre a essere lui stesso in precarie condizioni fisiche. Balbo e Bianchi puntarono alla fine su Emilio De Bono, che accettò l'investitura . .. Prima di recarsi a Roma, il 28 ottobre Balbo si precipitò a Firenze per calmare lo squadrista Tullio Tamburini, che aveva deciso di assaltare il palazzo del governo dove si stava svolgendo una festa alla presenza del duca della Vittoria Armando Diaz: per non coinvolgere l'esercito nelle questioni fasciste, Balbo liberò gli ufficiali della scorta di Diaz presi prigionieri da Tamburini, e, stando al suo racconto, vietò «ai fascisti di assaltare la prefettura [...] anzi [...] che organizzino una grande manifestazione al Duca della Vittoria per le strade di Firenze dove passerà» .. A Roma guidò in particolare la spedizione punitiva contro il quartiere di San Lorenzo che aveva attaccato una colonna fascista. Alla fine della marcia, diversamente dagli altri quadrumviri, Balbo non venne ricompensato in alcun modo: Mussolini già lo intravedeva come un possibile rivale e non volle valorizzarlo troppo ..
887
Storia italiana della prima metà del XX secolo
Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma
In quei mesi Quilici incontrò Italo Balbo, che aveva conosciuto nel 1921 durante l'assedio di Bologna, dal quale ricevette la proposta di collaborare ad un piccolo giornale di provincia, appena fondato dal quadrumviro della marcia su Roma.
888
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In quante aree era suddivisa l'area balcanica prima dello scoppio della grande guerra
Prima dello scoppio della grande guerra, la penisola balcanica era suddivisa in sei grandi aree di influenza: i regni indipendenti di Serbia, Montenegro, Albania, Bulgaria e Romania e l'Impero Austro-ungarico.
889
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana
Sotto la sovranità del Regno d'Italia fu a più riprese costituito un impero coloniale che comprendeva ampi domini in Africa orientale, in Libia e nel Mediterraneo, nonché a Tientsin, in Cina. Il Regno d'Italia prese parte alla terza guerra d'indipendenza, a diverse guerre coloniali ed a due conflitti mondiali. Cessò di esistere nel 1946, quando si trasformò nell'attuale Repubblica Italiana in seguito ad un referendum istituzionale, che sancì la nascita della Repubblica. La Repubblica Italiana entrò nelle sue effettive funzioni il 1º gennaio 1948 con l'entrata in vigore della nuova Costituzione repubblicana e il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, ne divenne il primo presidente.
890
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana
Vengono inoltre ceduti alla Francia i territori di Tenda e di Briga, il passo del Monginevro, la Valle Stretta del monte Thabor, il Colle del Moncenisio ed una parte del territorio del Colle del Piccolo San Bernardo. Il Regno d'Italia, retto intanto da Umberto prima come luogotenente del Regno (1943-1946) e poi per poco più di un mese come re (il Re di maggio) in seguito all'abdicazione di Vittorio Emanuele III, si conclude con la proclamazione della Repubblica Italiana a seguito del referendum del 1946, che segnò l'esclusione di casa Savoia dalla storia d'Italia dopo 85 anni di regno.
891
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana
La Repubblica Italiana nacque il 2 giugno 1946, in seguito ai risultati del referendum istituzionale indetto quel giorno per determinare la forma di stato dopo la fine della seconda guerra mondiale. I risultati furono proclamati dalla Corte di Cassazione il 10 giugno successivo: la repubblica ottenne il 54% dei consensi e i ricorsi concernenti presunti brogli circa la legalità dello svolgimento della consultazione furono respinti il giorno 18 giugno.
892
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana
La nascita della Repubblica Italiana avvenne a seguito dei risultati del referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946, indetto per determinare la forma di stato da dare all'Italia dopo la seconda guerra mondiale e che vide 12 717 923 (54,3%) cittadini favorevoli alla repubblica e 10 719 284 (45,7%) cittadini favorevoli alla monarchia. I risultati furono proclamati dalla Corte di Cassazione il 10 giugno 1946, mentre il giorno successivo tutta la stampa dette ampio risalto alla notizia.
893
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana
La Repubblica Italiana nacque il 2 giugno 1946, in seguito ai risultati del referendum istituzionale indetto quel giorno per determinare la forma di stato dopo la fine della seconda guerra mondiale. La repubblica ottenne il 54% dei consensi, anche se ci furono accuse di brogli circa la legalità dello svolgimento della consultazione, alla quale partecipavano per la prima volta anche le donne italiane. Oltre che per il referendum, si votava per l'elezione di un'Assemblea Costituente che avesse il compito di dare all'Italia una nuova Costituzione: primo partito risultò la Democrazia Cristiana, seguita dal Partito Socialista Italiano e dal Partito Comunista Italiano. Il Partito d'Azione, invece, a seguito del risultato deludente, decise di sciogliersi.
894
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana
La Repubblica Italiana nacque nel 1946, a seguito dei risultati del referendum istituzionale del 2 giugno, indetto per determinare la forma di stato dopo il termine della seconda guerra mondiale.
895
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana
Il Regno d'Italia fu proclamato nel 1861 e cessò di esistere nel 1946 in seguito al referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica Italiana.
896
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana
In seguito al referendum del 1946 che sancì la nascita della Repubblica Italiana, il Piemonte divenne una regione della nuova repubblica.
897
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana
Successivamente, nonostante il ritiro di Vittorio Emanuele in favore del figlio Umberto (prima come reggente durante la fase finale del conflitto e poi come re nel maggio del 1946), la monarchia perde il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, dopo il quale il regno diventa la Repubblica Italiana. Si conclude così la storia del regno d'Italia dopo 85 anni di esistenza. I Savoia saranno banditi dalla repubblica per un lungo periodo conclusosi con la riforma costituzionale del 2002.
898
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana
Sotto la sovranità del Regno d'Italia fu a più riprese costituito un impero coloniale che comprendeva ampi domini in Africa orientale, in Libia e nel Mediterraneo, nonché a Tientsin, in Cina. Il Regno d'Italia prese parte alla terza guerra d'indipendenza, a diverse guerre coloniali ed a due conflitti mondiali. Cessò di esistere nel 1946, quando si trasformò nell'attuale Repubblica Italiana in seguito ad un referendum istituzionale, che sancì la nascita della Repubblica. La Repubblica Italiana entrò nelle sue effettive funzioni il 1º gennaio 1948 con l'entrata in vigore della nuova Costituzione repubblicana e il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, ne divenne il primo presidente.
899
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana
Vengono inoltre ceduti alla Francia i territori di Tenda e di Briga, il passo del Monginevro, la Valle Stretta del monte Thabor, il Colle del Moncenisio ed una parte del territorio del Colle del Piccolo San Bernardo. Il Regno d'Italia, retto intanto da Umberto prima come luogotenente del Regno (1943-1946) e poi per poco più di un mese come re (il Re di maggio) in seguito all'abdicazione di Vittorio Emanuele III, si conclude con la proclamazione della Repubblica Italiana a seguito del referendum del 1946, che segnò l'esclusione di casa Savoia dalla storia d'Italia dopo 85 anni di regno.
900
Storia italiana della prima metà del XX secolo
In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana
Le relazioni bilaterali tra Italia e la Città del Vaticano iniziarono con i Patti Lateranensi sottoscritti l'11 febbraio 1929, in cui vi fu il riconoscimento tra l'allora Regno d'Italia e la Santa Sede. Il Regno d'Italia cessò di esistere il 18 giugno 1946, quando a seguito di un referendum divenne la Repubblica Italiana.