text
stringlengths 2
667k
| url
stringlengths 37
43
| source
stringclasses 3
values | timestamp
float64 1.71B
1.71B
|
---|---|---|---|
701 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125754 | itwiki | 1,706,708,677.194384 |
Curtis's Botanical Magazine
Curtis's Botanical Magazine è una rivista di giardinaggio illustrata ideata da William Curtis nel diciottesimo secolo e tuttora pubblicata, anche se ha subito vari cambi di nome.
È conosciuta anche come ""The Botanical Magazine" o "Flower-Garden Displayed"". La rivista espone al lettore le caratteristiche di piante ornamentali e rare che vengono descritte attraverso tavole dipinte a mano, accompagnate da una o due pagine di testo in cui sono elencate le proprietà delle piante, la storia e le caratteristiche di sviluppo.
Storia.
La serie illustrata nasce nel 1787, e si contraddistingue subito per le bellissime illustrazioni di Sydenham Edwards, viene pubblicata dal Royal Botanic Gardens Kew.
Fonti.
I seguenti testi sono pertinenti al progetto letterario Project Gutenberg Literary Archive Foundation: | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125756 | itwiki | 1,706,708,677.194404 |
702 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125758 | itwiki | 1,706,708,677.194425 |
703 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125764 | itwiki | 1,706,708,677.194441 |
704 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125766 | itwiki | 1,706,708,677.194457 |
705 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125769 | itwiki | 1,706,708,677.194473 |
Personaggi minori di Ken il guerriero
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125773 | itwiki | 1,706,708,677.194489 |
706 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125774 | itwiki | 1,706,708,677.194505 |
Jesse Ventura
Soprannominato "The Body", "The Star" e "The Governing Body", è stato 38º governatore dello stato del Minnesota, eletto nella file del Partito della Riforma ("Reform Party"). Si è dichiarato ateo nel 2011. I suoi nonni paterni provenivano dall'attuale Slovacchia mentre sua madre aveva origini tedesche.
Biografia.
La carriera di wrestler.
Ventura fece il suo debutto come lottatore professionista nel 1975 facendosi conoscere sul ring con i nomi di "The Great", "The Body", "The Star" e "The Mind", interpretando il personaggio del culturista da spiaggia prepotente e scorretto che utilizzava il motto: "Win if you can, lose if you must, but always cheat!" ("Vinci se puoi, perdi se devi, ma bara sempre!"), facendoselo stampare anche sulle magliette. Molto del suo personaggio derivò da quello di "Superstar" Billy Graham, carismatico e celebre lottatore degli anni settanta-ottanta. Anni dopo, in veste di telecronista, Ventura era invece solito accusare Graham di avere rubato il personaggio da lui.
Il suo primo feud di rilievo fu quello con Dutch Savage & Jimmy Snuka contro i quali vinse il titolo Pacific Northwest Wrestling (battendo una volta l'uno e l'altro) e il titolo tag team in cinque occasioni diverse (due con Bull Ramos e "Playboy" Buddy Rose, ed una con Jerry Oates). In seguito si trasferì nella American Wrestling Association in Minnesota, dove nel 1979 formò un tag team con Adrian Adonis denominato "East-West Connection". Il 20 luglio 1980 il duo vinse i titoli World Tag Team Championship senza nemmeno combattere, via forfait quando Verne Gagne, metà della coppia campione in carica (l'altro era Mad Dog Vachon), non si presentò per difendere la cintura a Denver, Colorado. La coppia detenne i titoli per circa un anno, perdendo contro gli "High Flyers" (Greg Gagne & Jim Brunzell).
Il ritiro dal ring e l'attività di commentatore tv.
Poco tempo dopo aver perso le cinture, Ventura & Adonis passarono alla World Wrestling Federation dove ebbero come manager "Classy" Freddie Blassie. Anche se la coppia non riuscì a conquistare i titoli di coppia World Tag Team Championship, sia Adonis che Ventura lottarono anche come lottatori singoli, sfidando svariate volte il campione World Heavyweight Bob Backlund.
Ventura continuò a lottare fino al settembre 1984 quando dei coaguli di sangue nei polmoni misero fine alla sua carriera sul ring. Nel 1985 Ventura tornò sul ring, formando un tag-team con "Macho Man" Randy Savage con manager Miss Elizabeth.
Nel dicembre 1985 Ventura partecipò anche ad un six-man tag team match dove, insieme a Roddy Piper, e "Cowboy" Bob Orton sconfisse Hillbilly Jim, Uncle Elmer, e Cousin Luke in un match trasmesso a "Saturday Night's Main Event".
In seguito smise nuovamente di combattere per dedicarsi all'attività di commentatore tv prettamente heel per "All-Star Wrestling", rimpiazzando Angelo Mosca, e poi per "Superstars of Wrestling", inizialmente insieme a Vince McMahon e Bruno Sammartino, e poi solo con McMahon dopo l'uscita di Sammartino dalla WWF nel 1988. Ventura conduceva anche un suo segmento dedicato alle interviste chiamato "The Body Shop". In contemporanea svolse anche l'attività di telecronista per qualche squadra della National Football League, inclusi Minnesota Vikings e Tampa Bay Buccaneers. Più notoriamente, Jesse Ventura condusse, insieme a McMahon, le prime sei edizioni di WrestleMania (cinque delle quali con Gorilla Monsoon). A "SummerSlam 1988" partecipò come arbitro speciale al match tra Mega Powers (Hulk Hogan & Randy Savage) e Mega Bucks (Ted DiBiase & André the Giant). A causa di una disputa con McMahon circa l'uso della sua immagine per un prodotto della SEGA, nell'agosto 1990 Ventura fu licenziato dalla WWF.
Nel febbraio 1992, entrò nella World Championship Wrestling come commentatore tv in occasione del ppv "SuperBrawl II". Ventura venne licenziato dalla WCW da Eric Bischoff per essersi addormentato durante una puntata di "WCW Worldwide" nel luglio 1994, anche se voci non confermate affermarono che il suo allontanamento avesse a che fare con l'arrivo di Hogan in WCW.
Il suo stile di telecronaca, sia in WWF che in WCW, favoriva inesorabilmente i "cattivi" della federazione, unica notevole eccezione si ebbe in occasione di "WrestleMania VI" quando si affrontarono Hulk Hogan e Ultimate Warrior. Poiché si trattava di due "face") entrambi amati dal pubblico, Ventura tenne una posizione neutrale nel suo commento al match, arrivando persino a lodare il gesto finale di Hogan che alla fine dell'incontro consegnò la cintura di campione mondiale a Warrior che lo aveva battuto. Hogan e Ventura furono per molto tempo grandi amici fuori dal ring, ma il loro rapporto si deteriorò nel 1984 quando Ventura scoprì che Hulk aveva detto a McMahon della sua intenzione di mettere in piedi un sindacato dei lottatori.
Il ritorno in WWF/E.
Nella metà del 1999, Ventura riapparve "una tantum" in WWF durante il suo periodo di Governatore del Minnesota, nella veste di arbitro ospite speciale per il main event di "SummerSlam 1999" a Minneapolis. Il 13 marzo 2004 venne ammesso nella WWE Hall of Fame, e la sera seguente a "WrestleMania XX", intervistò a bordo ring Donald Trump, che gli garantì adeguato appoggio finanziario nel caso avesse voluto rientrare in politica e candidarsi alle elezioni presidenziali.
Il 23 novembre 2009, Jesse Ventura apparve come ospite d'onore durante una puntata di "Raw", rispolverando la sua gimmick da heel mettendosi a sparlare di John Cena.
Altre attività.
Attore.
Come attore, ha anche partecipato ad una puntata del telefilm "X-Files" ("Jose Chung's From Outerspace - Dov'è la verità?") in cui impersona uno dei due "uomini in nero" (Men in Black) e ad una puntata del telefilm "Super Vicki" ("02x17 - Un vecchio amico-Wham-Bam Body Slam/Wally the Wimp") dove interpreta sé stesso, anche se nella finzione era un vecchio amico (gracile ed imbranato) di Ted (il padre-costruttore di Vicki) conosciuto col nome di Wally Semolino, nei primi anni '90 ha partecipato a due episodi (6 e 7 episodio) della serie televisiva New World Zorro dove interpretava un pirata alla ricerca del figlio. Tuttavia le sue partecipazioni più significative sono quella da co-protagonista in "Predator e L'implacabile" del 1987.
Attività politica.
Iniziò l'attività politica dapprima come sindaco, dal 1991 al 1995, di Brooklyn Park in Minnesota e poi, nel 1999, come governatore dello stato americano dopo una controversa campagna elettorale incentrata sul rimborso delle tasse. Fu governatore dello stato dal 4 gennaio 1999 al 6 gennaio 2003 col sostegno elettorale del Partito Riformista ("Reform Party") da cui prese le distanze nel 2000 quando Pat Buchanan fu scelto come candidato dei riformisti alle elezioni presidenziali statunitensi del 2000.
Terminato il mandato nel 2003, Ventura continuò l'attività politica in Minnesota riavvicinandosi in parte alle posizioni del Partito Riformista. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125777 | itwiki | 1,706,708,677.194558 |
707 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125778 | itwiki | 1,706,708,677.19462 |
Tempeste di polvere asiatiche
Le tempeste di polvere asiatiche (chiamate anche polvere gialla, sabbia gialla, vento giallo o tempeste di polvere della Cina) sono un fenomeno meteorologico stagionale che colpisce sporadicamente gran parte dell'Asia Orientale durante i mesi primaverili. La polvere si origina nei deserti della Mongolia ed in quelli della Cina e del Kazakistan settentrionali, dove venti superficiali ad alta velocità e intense tempeste di sabbia sollevano dense nuvole di sottili particelle di suolo arido.
Queste nuvole sono poi trasportate verso est dai venti dominanti e passano sopra la Cina, la Corea del Nord e del Sud, e il Giappone, nonché parti dell'Estremo Oriente russo. Talvolta, i particolati aviotrasportati sono spinti molto oltre, in concentrazioni significative che influenzano la qualità dell'aria ad est addirittura fino agli Stati Uniti.
Nell'ultimo decennio circa, è divenuto un serio problema ambientale, a causa degli inquinanti industriali (che in precedenza non costituivano una minaccia) e dell'intensificata desertificazione in Cina, così come negli ultimi decenni quando la regione dell'Aral in Kazakistan si inaridì a causa del fallimento di un piano agricolo sovietico. Le tempeste di sabbia, con specifico riferimento alla Cina, sono state chiamate "terrorismo della polvere gialla" da alcuni gruppi coreani.
Cause.
Negli anni recenti, tra le cause del fenomeno vanno indicate la distruzione ambientale in Cina determinata dal superpascolo (sfruttamento eccessivo dei pascoli), dal massiccio sviluppo industriale abbinato alla mancanza di controlli sui parametri di qualità dall'aria, e dall'estesa combustione di carbone senza filtraggio adeguato. In Kazakistan, una politica agricola fallimentare ha lasciato arido e scoperto il Mare d'Aral, dove ai tempi dell'Unione Sovietica venivano condotti esperimenti segretissimi su armi biologiche. Politicamente, sembra che la questione kazaka sia una notizia vecchia.
Inquinanti.
Zolfo (un componente delle piogge acide), fuliggine, cenere, monossido di carbonio e altri inquinanti tossici, compresi metalli pesanti (come mercurio, cadmio, cromo, arsenico, piombo, zinco, rame) e altre sostanze cancerogene, accompagnano spesso le tempeste di polvere, come pure virus, batteri, funghi, fitofarmaci, antibiotici, asbesti, ingredienti plastici, prodotti della combustione nonché ftalati che imitano gli ormoni. Sebbene gli scienziati sapessero che i pennacchi di polvere intercontinentali possono veicolare batteri e virus, «la maggior parte delle persone aveva assunto che la luce ultravioletta [del sole] avrebbe sterilizzato queste nuvole,» dice il microbiologo Dale W. Griffin, che lavora anche con il Servizio geologico degli Stati Uniti ("United States Geological Survey", USGS) a San Pietroburgo. «Ora abbiamo scoperto che non è vero.»
Effetti.
Le aree colpite dalla polvere hanno manifestato l'insorgere di diverse patologie della vista ed è noto che la polvere causa una molteplicità di problemi di salute, non limitati al mal di gola e all'asma, in persone altrimenti sane. Spesso, alle persone si consiglia di evitare o di ridurre al minimo le attività all'aperto, a seconda della gravità delle tempeste. Per coloro che già soffrono di asma o di infezioni respiratorie, può essere fatale. È stato dimostrato che in una regione colpita la polvere aumenta il tasso di mortalità giornaliero dell'1,7%.
Sebbene la sabbia stessa non sia necessariamente dannosa per il suolo, a causa delle emissioni di zolfo e della conseguente pioggia acida, le tempeste distruggono anche la terra coltivabile degradando il suolo, mentre depositi di cenere, fuliggine e metalli pesanti, come pure biomateriali potenzialmente pericolosi, ricoprono il terreno di contaminanti, comprese le terre coltivate, gli acquiferi, ecc. Le tempeste di polvere hanno effetti particolarmente pesanti anche su piante ed animali, distruggendo coltivazioni, habitat, e diffondendo metalli tossici che interferiscono con la riproduzione. I coralli sono colpiti in modo particolarmente duro. I metalli tossici si propagano lungo la catena alimentare, dai pesci ai mammiferi superiori. La visibilità aerea si riduce, determinando la cancellazione di voli, viaggi via terra, attività all'aperto, e può essere collegata a notevoli perdite di attività economica. Il Giappone ha dato notizia di panni lavati macchiati di giallo.
Il "Korea Times" ha riferito che costa 3 milioni di won, 23.000 litri di acqua e 6 ore semplicemente pulire un jumbo jet.
Gravità.
Shanghai il 3 aprile 2007 ha registrato un indice di qualità dell'aria di 500: negli Stati Uniti 300 è considerato «rischioso» ("hazardous") e qualsiasi valore sopra 200 è «insalubre» ("unhealthful"). Quello del 2007 finora sembra essere il valore peggiore mai registrato.
La desertificazione in Cina si è intensificata, in quanto 1.740.000 km² di terra sono «aridi», ciò sconvolge le vite di 400 milioni di persone e causa perdite economiche dirette di 54 miliardi di yuan (7 miliardi di dollari) all'anno, secondo i dati dell'Ente statale per le foreste ("State Forestry Administration", SFA). Questi dati probabilmente sottostimano ampiamente, in quanto prendono in considerazione solo gli effetti diretti, senza includere gli effetti sanitari, dell'inquinamento ed altri secondari, come pure gli effetti sulle nazioni vicine.
Il riscaldamento globale come anche El Niño giocano un ruolo nelle tempeste di polvere asiatiche, perché le coltri di ghiaccio che formano in inverno possono impedire alla polvere di sollevarsi da terra.
Attenuazione.
In anni recenti, la Corea del Sud e la Repubblica Popolare Cinese hanno partecipato a sforzi di riforestazione nella regione d'origine delle tempeste di polvere. Tuttavia, questo non ha avuto alcun significativo effetto sul problema. Nell'aprile 2006, i meteorologi sudcoreani hanno denunciato la peggiore tempesta di polvere gialla in quattro anni.
Il Giappone ha donato soldi, attrezzature e conoscenze tecnologiche per installare filtri di zolfo sulle centrali a carbone in Cina. Nonostante ciò, una bassissima percentuale di centrali ha i filtri di zolfo installati.
Anche la Cina, con il sostegno internazionale, ha compiuto passi per piantare alberi nelle aree desertiche, asserendo di aver piantato 12 miliardi di alberi. Tuttavia, i venti in alcuni luoghi sono così forti che gli alberi semplicemente crollano o sono sepolti nella sabbia. In aggiunta, è stato denunciato più di una volta che in Cina, invece di piantare alberi, venivano semplicemente dipinti di verde i pendii delle colline.
Nomi locali.
La polvere asiatica è nota localmente con vari nomi, ciascuno dei quali significa «polvere gialla» o «sabbia gialla»:
Composizione.
Un'analisi delle nuvole di polvere asiatiche condotta in Cina nel 2001 mostrò che contenevano alte concentrazioni di silicio (24-32%), alluminio (5.9-7.4%), calcio(6.2-12%) e ferro, inoltre erano presenti numerose sostanze tossiche, in quanto si pensa che i materiali più pesanti (come i velenosi mercurio e cadmio provenienti dalla combustione di carbone) si depositino fuori dalle nuvole nelle zone più vicine all'origine.
Tuttavia, Sarah O'Hara dell'Università di Nottingham in Inghilterra, scrivendo per il "Lancet" dice che questo non significa che gli effetti siano peggiori più vicino alla fonte. Le persone a maggiore distanza dalla fonte della polvere sono più spesso esposte a particelle di polvere sottili, quasi invisibili, che possono inconsapevolmente inalare in profondità nei loro polmoni, in quanto la polvere grossolana è troppo grande per essere inalata in profondità. Dopo l'inalazione, essa può causare la cicatrizzazione a lungo termine del tessuto polmonare nonché indurre cancro e malattie polmonari.
Uno studio americano che analizza la composizione dei casi di polveri sopra il Colorado evidenzia anche la presenza di monossido di carbonio, probabilmente incorporato nelle nuvole mentre passavano sopra le regioni industrializzate dell'Asia.
Rapporti storici.
La prima documentazione nota di un caso di polvere asiatica in Corea fu nel 174 d.C. nel regno di Silla. La polvere era nota come «Woo-To» (雨土) e si credeva all'epoca che fosse il risultato di un dio irato che mandava giù polvere invece di pioggia o neve.
Documentazioni specifiche riferite a casi di polvere asiatica in Corea esistono anche dai periodi Baekje, Goguryeo e Joseon. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125780 | itwiki | 1,706,708,677.19468 |
Monte Porche
Il monte Porche (2.233 m) è una montagna situata nelle Marche, in Provincia di Ascoli Piceno, nel comune di Montemonaco, che fa parte del gruppo dei Monti Sibillini.
Dal Monte Porche ha origine la sorgente del fiume Aso, che attraversa da ovest ad est, direzione monti-mare, le province di Ascoli Piceno e Fermo, segnando praticamente il confine fra di esse.
Paesi vicini.
Il paese più vicino a Monte Porche è Castelluccio di Norcia.
Percorsi.
È collegato a nord con le Porche di Vallinfante (2.113 m), a sud con Palazzo Borghese (2.145 m) e ad est con la Cima Vallelunga (2.221 m) e la Sibilla (2.173 m). | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125781 | itwiki | 1,706,708,677.194772 |
708 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125785 | itwiki | 1,706,708,677.194794 |
Map of the Problematique
Map of the Problematique è un singolo del gruppo musicale britannico Muse, pubblicato il 18 giugno 2007 come quinto estratto dal quarto album in studio "Black Holes & Revelations".
Descrizione.
Quarta traccia di "Black Holes & Revelations", l'introduzione di "Map of the Problematique" è stata associata a "Enjoy the Silence" dei Depeche Mode. Il titolo del brano è ispirato al libro "Rapporto sui limiti dello sviluppo" del 1972, testo commissionato dal Club di Roma che tratta la crescita della popolazione umana e le conseguenze di tale crescita sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza dell'uomo. Il libro tratta una sorta di mappa delle problematiche globali presentando una serie di sfide che il mondo potrebbe trovarsi ad affrontare nel prossimo futuro.
Pubblicazione.
Il brano avrebbe dovuto essere il quarto singolo estratto dall'album per il mercato al di fuori del Regno Unito al posto di "Invincible" che invece sarebbe dovuto divenire il quinto, ma l'uscita per la vendita fisica venne annullata sebbene avesse raggiunto commenti positivi dopo la pubblicazione del singolo per il download digitale.
Il singolo venne messo a disposizione dei fan sul sito ufficiale del gruppo inizialmente in formato MWA con compressione DRM. Sul sito Muselive.com venne pubblicata la notizia che circolavano alcune versioni del singolo con una compressione AAC pulita del DRM e dopo la segnalazione, sul sito è stata pubblicata la traccia ACC nonostante la politica della Warner Music fosse contraria a tale distribuzione. In un messaggio di posta elettronica ufficiale del gruppo inviata ai propri fan, i Muse annunciarono che in concomitanza con il doppio concerto che si sarebbe tenuto al Wembley Stadium, solo per quel lasso di tempo il download del brano avrebbe contenuto un pacchetto per i fan con foto, sfondi per il desktop e screensaver con le immagini esclusive del concerto. Nel 2009 il catalogo online dei singoli digitali presenti sul sito del gruppo venne aggiornato e la canzone è stata inclusa anche nell'iTunes Store formando un unico EP.
Live.
Dopo la pubblicazione di "Black Holes & Revelations" la canzone viene messa in scaletta durante ogni concerto del gruppo. Durante i concerti del tour di supporto a "Black Holes & Revelations", il finale della canzone veniva esteso con il riff di chitarra di "Maggie's Farm" di Bob Dylan. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125788 | itwiki | 1,706,708,677.194832 |
Triennio liberale spagnolo
L'espressione Triennio liberale (1820-1823), o Triennio Costituzionale, si riferisce ai circa tre anni del lungo regno di Ferdinando VII, compresi fra il pronunciamento militare del tenente colonnello Rafael del Riego, il 1º gennaio 1820, e la revoca della Costituzione, il 1º ottobre 1823.
La costituzione del 1812.
Con l'invasione napoleonica si avrà una sollevazione popolare che porterà alla sconfitta dell'esercito napoleonico. Tale guerra di popolo non si fermerà qui, ma andrà avanti per avere una costituzione, che verrà concessa e promulgata a Cadice nel 1812, la Costituzione di Cadice, moderata ma comunque liberale. Ferdinando VII, al suo ritorno in Spagna nel 1814, la dichiara illegale e scioglie le Cortès.
La sollevazione militare del 1820.
Nel 1820, a seguito della rivolta in Sud America nelle colonie spagnole, il re Ferdinando VII radunò una parte del proprio esercito a Cadice per imbarcarlo alla volta del Sud America. A Cadice vi erano numerosi generali che si erano formati nella guerra di popolo del 1808, che aveva portato all'approvazione della Costituzione di Cadice, e che male avevano digerito la sua cancellazione.
Ma l'esercito si rifiutò di partire, ribellandosi e chiedendo il ripristino della Costituzione di Cadice. Ribellione cui si pose alla testa il giovane generale Rafael del Riego, anch'esso formatosi nella guerra di liberazione del 1808.
Presto molte città del sud della Spagna vennero poste sotto il loro controllo, e si formarono anche delle milizie cittadine.
A questo punto il re fu costretto a ripristinare la Costituzione del 1812, formando dei governi con i generali ribelli più moderati, e a questo punto, l'esercito ribelle si divise, da una parte i moderati che si sentivano soddisfatti, dall'altra parte gli "exaltados", che volevano portare la rivoluzione fino in fondo, ovvero alla formazione di una repubblica.
Nel 1821 si arrivò ad uno scontro tra le due branche rivoluzionarie, dove gli "exaltados" furono sconfitti momentaneamente, ma a questo punto il re Ferdinando VII proclamò una insurrezione filomonarchica dalle campagne, sostenuta dai generali più moderati dell'esercito e dal clero, mentre nel frattempo formava governi sempre più moderati e teneva aperti i canali della diplomazia con i paesi della Santa Alleanza.
I paesi della Santa Alleanza, che si erano riuniti nel congresso di Verona nel 1822, decisero di intervenire per porre fine alla situazione di instabilità politica che la Spagna stava vivendo, affidando questo compito alla Francia reazionaria di Luigi XVIII.
L'intervento francese non avrà problemi ad imporsi, e Riego verrà fatto prigioniero e poi impiccato, mentre la Costituzione verrà nuovamente ritirata.
Il governo liberale.
Le divisioni del partito liberale.
I mesi che seguirono furono caratterizzati da una diffusa instabilità politica. Essa era, anzitutto, legata alla evidente ostilità del sovrano al regime costituzionale. Cui si aggiungeva, da parte liberale, una marcata frattura fra i più moderati liberali "doceañistas" (con riferimento all'anno della prima promulgazione della costituzione, il 1812), ed i più radicali liberali "veintenos" (con riferimento all'anno della seconda promulgazione della costituzione, il 1820).
Il confronto non si limitava alle "Cortes", ma aveva larghi riflessi nella reciproca ostilità fra società segrete rivali. Fra le quali spiccarono la Massoneria (con i liberali moderati), la "Sociedad del anillo" (moderata) e la "Confederación de caballeros comuneros" (radicale).
Quest'ultima, a sua volta, si scisse, all'inizio del 1823, in due gruppi rivali, uno moderato e il secondo estremista, più vicina alle posizioni della Carboneria spagnola.
Gli insuccessi in politica interna.
In un simile clima, non sorprende che la popolazione cominciasse a risentire di una crescente disaffezione verso il governo costituzionale. Che non poté procedere ad alcuna riforma significativa (famoso il caso della mancata abolizione della decima, sostituita da una curiosa 'mezza decima', medio diezmo) e condusse una politica finanziaria rovinosa.
Per compensare le evidenti diffoltà economiche e sociali, la maggioranza parlamentare sapeva ricompattarsi in una politica anti-clericale, che includeva l'abolizione dell'Inquisizione (che non sarebbe stata, poi, mai più reintrodotta), la cacciata dei Gesuiti, sottolineata da alcuni episodi di inutile crudeltà, incluso l'assassinio di 25 di questi ultimi nei pressi di Manresa (Catalogna). Anche in questo stabilendo un pericoloso precedente nella pratica politica, ancor oggi, si può affermare, non del tutto superato.
Le trame di Ferdinando VII.
Ferdinando VII, naturalmente, non si peritava di attizzare tali endemiche rivalità, mentre negoziava in segreto con la Santa Alleanza un intervento militare, capace di rovesciare il governo costituzionale e ripristinare il governo assolutista.
La cosiddetta prima guerra civile.
Il partito reazionario, d'altra parte, forte anche del continuato appoggio del sovrano, cominciò, verso la fine del triennio, una serie di sommosse e tentativi di rovesciare il governo in carica. Iniziative che possono essere considerate come i prodromi del futuro movimento carlista.
La seconda restaurazione.
L'intervento francese.
Le evidenti difficoltà del regime costituzionale facilitarono la decisione delle potenze della Santa Alleanza, le quali autorizzarono, a seguito del congresso di Verona del 9-14 ottobre 1822, la Francia di Luigi XVIII a condurre un corpo di spedizione in Spagna, volto a reintrodurre la monarchia assoluta.
Questi inviò un corpo di spedizione formato da ben 95.000 uomini, i cosiddetti "Centomila Figli di San Luigi", e guidato dal duca d'Angoulême.
Questi attraversò la frontiera il 7 aprile 1823 e, il 24 maggio, venne trionfalmente accolto a Madrid. La capitale era stata abbandonata dai liberali radicali, che si erano rifugiati nella grande città commerciale di Cadice, recando con loro il monarca prigioniero.
Qui i deputati liberali delle Cortes Generales si riunirono per votare la destituzione del prigioniero Ferdinando. Ma giunsero anche i francesi, che cominciarono un assedio, concluso il 31 agosto, dopo la battaglia del Trocadero (cui partecipò anche Carlo Alberto di Savoia), con la capitolazione della città.
Il decennio nefasto.
Ferdinando VII, restaurato nei suoi poteri di monarca assoluto, diede inizio alla fase peggiore del suo lungo regno, normalmente richiamata come il Decennio nefasto (1823-1833). Il partito liberale subì, tutto intero, una durissima repressione. Moltissimi furono i notabili ed intellettuali emigrati, specie a Londra, nel quartiere di Somerstown, ove taluni sopravvissero grazie ad un modesto sussidio offerto loro dal governo inglese, per aver combattuto, dieci anni prima, il comune avversario Napoleone.
Molti anche coloro che furono semplicemente eliminati, a partire dal simbolo della rivoluzione, il Riego, impiccato il 7 novembre 1823 nella Piazza de La Cebada, a Madrid. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125794 | itwiki | 1,706,708,677.194893 |
Triennio Liberale
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125796 | itwiki | 1,706,708,677.194942 |
709 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125800 | itwiki | 1,706,708,677.194958 |
710 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125805 | itwiki | 1,706,708,677.194974 |
Aero Vodochody
La Aero Vodochody s.a., o semplicemente Aero, è una casa produttrice di veicoli della Repubblica Ceca, fondata nel 1919 presso Vodochody nel distretto di Praha-východ. Ha prodotto aerei utilizzati nella seconda guerra mondiale dai tedeschi e nella guerra fredda da ambedue i blocchi.
È stata venduta alla Boeing dopo il crollo del comunismo, ma ricomprata dallo stato ceco in quanto trascurata dall'acquirente.
Nel gennaio 2007 è stata nuovamente privatizzata, diventando di proprietà della società ceco-slovacca Penta Investments.
È la prima casa produttrice di aerei da addestramento a reazione (dal punto di vista di aerei prodotti), da sola copre 2/3 degli aerei di questo tipo prodotti.
Attualmente produce gli aerei L-159, L-39, L-59, componenti per conto di terzi (ad esempio collabora ai progetti Alenia C-27J, F/A-18, JAS-39 Gripen, Embraer 170/190, Airbus 320/340, Boeing 767) e gli elicotteri Sikorsky S-76 per conto della Sikorsky Aircraft.
Storia.
L'azienda viene fondata su iniziativa di Vladimir Kabeš il 10 gennaio 1919 ad Holešovice, cittadina ora integrata nell'area suburbana di Praga, con la ragione sociale di Aero, továrna letadel Dr. Kabeš. Attiva nel settore metalmeccanico con principale attività in quello aeronautico realizza su licenza modelli di progettazione tedesca come l'Aero Ae-01, versione locale dell'Hansa-Brandenburg B.I. Qui, nel 1921, viene sviluppato il primo modello di nuova concezione, il monomotore biplano di linea Aero A-10, basato sui modelli realizzati dalla austro-ungarica Phönix Flugzeugwerke.
Nel 1923 sposta la produzione nei nuovi stabilimenti situati ad Vysočany, anch'essa cittadina vicino a Praga, diversificando i propri prodotti verso nuovo settori quali quello automobilistico.
Autovetture prodotte in passato.
La produzione automobilistica si è protratta dal 1928 al 1949 ed era orientata sulla costruzione di vetture di cilindrata ridotta equipaggiate di motori di derivazione motociclistica.
Tutti motori erano a due tempi, raffreddati a liquido. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125810 | itwiki | 1,706,708,677.195001 |
Only Happy When It Rains
Only Happy When It Rains è il secondo singolo estratto dall'album "Garbage", degli americani Garbage. Ebbe un grande successo nel Regno Unito, in cui fu il primo singolo del gruppo a entrare nella Top 40.
Nel 1996, "Only Happy When It Rains" fu pubblicata ovunque. Negli Stati Uniti si classificò nella Billboard Hot 100, e fece entrare l'album che la contiene nella Billboard 200. Nel 2007 la canzone fu rimasterizzata in occasione dell'uscita del greatest hits album "Absolute Garbage".
Profilo della canzone.
"Only Happy When It Rains" fu scritta e registrata tra il marzo 1994 e il maggio 1995 dai membri della band: Duke Erikson, Shirley Manson, Steve Marker e Butch Vig sia allo studio di Marker, sia agli Smart studios di Madison (Wisconsin).
Col suo testo pessimista su una base di chitarre in stile grunge, "Only Happy When It Rains" divenne il primo successo dei Garbage sia negli USA che in Inghilterra. Il basso in "Only Happy When It Rains" è suonato da Mike Kashou, e le percussioni sono a cura del musicista Pauli Ryan.
Pubblicazioni del singolo.
"Only Happy When It Rains" era considerato dalle case discografiche dei Garbage la canzone dell'album con il maggior potenziale commerciale. Il video di "Only Happy When It Rains" è stato girato a Madison (Wisconsin), nel gennaio del 1996, e diretto da Samuel Bayer.
B-side.
"Girl Don't Come" una canzone scritta dai Garbage agli Smart Studios ad agosto 1995. Una versione più breve di "Girl Don't Come" fu pubblicata sul lato b del vinile di "Only Happy When It Rains" nella versione per il mercato inglese. "Girl Don't Come" ha fatto da colonna sonora al gioco, per PlayStation e Dreamcast, F1 Racing Championship. "Sleep" è il secondo b-side del singolo di Only Happy When It Rains. Un video promo di "Sleep" è stato girato ed incluso nella prima collezione di video dei Garbage. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125812 | itwiki | 1,706,708,677.195062 |
Dioicismo
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125813 | itwiki | 1,706,708,677.195089 |
711 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125816 | itwiki | 1,706,708,677.195106 |
4 Ragioni per innamorarsi di lui
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125817 | itwiki | 1,706,708,677.195122 |
712 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125824 | itwiki | 1,706,708,677.195138 |
713 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125826 | itwiki | 1,706,708,677.195153 |
714 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125830 | itwiki | 1,706,708,677.195169 |
715 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125835 | itwiki | 1,706,708,677.195185 |
Rifugiato
Per rifugiato si intende generalmente una persona che si trova al di fuori del proprio paese di origine e che non può o non vuole tornarvi per fondati motivi di discriminazione politica, religiosa, razziale, di nazionalità o a causa di persecuzioni. Un rifugiato che ha formalmente presentato domanda di asilo ed è in attesa che gli venga concesso lo status di rifugiato dallo stato contraente o dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) può temporaneamente essere definito anche come "richiedente asilo". La principale agenzia internazionale che coordina la protezione dei rifugiati è l'Ufficio delle Nazioni Unite dell'UNHCR. Le Nazioni Unite hanno un secondo ufficio per i rifugiati, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione (UNRWA), che è, ad esempio, l'unico ufficio responsabile del sostegno alla grande maggioranza dei rifugiati palestinesi.
Definizioni.
La definizione di rifugiato ha subito diverse evoluzioni nel corso del tempo. La prima definizione moderna a disciplinare lo statuto di rifugiato internazionale fu quella sancita nel 1921 dalla Commissione per i Rifugiati della Società delle Nazioni. In seguito agli eventi della seconda guerra mondiale e in risposta al gran numero di persone in fuga dall'Europa orientale, la Convenzione ONU relativa allo statuto dei rifugiati del 1951 definì come "rifugiato" qualsiasi persona che:
Nel 1967 questa definizione fu sostanzialmente confermata nel Protocollo delle Nazioni Unite relativo allo statuto dei rifugiati. L'accordo internazionale sancisce inoltre l'equiparazione fra i cittadini dello Stato ospitante e i rifugiati in materia civile, di esercizio della professione e soprattutto di assistenza.
Come si evince dalla definizione del 1951, lo statuto di rifugiato fu pensato inizialmente in risposta agli eventi della seconda guerra mondiale in Europa, tra cui in particolare l'Olocausto, ed è per questo esclusivamente incentrata sulla difesa di individui perseguitati da autorità statali, come fu il caso degli ebrei nella Germania nazista. Tuttavia la nozione giuridica di rifugiato è successivamente stata ampliata in diversi contesti e per diversi scopi. La "Convenzione che regola gli aspetti specifici dei problemi dei rifugiati in Africa" adottata dall'Organizzazione dell'unità africana nel 1969 ha ampliato la definizione del 1951, includendo:ogni persona che, a causa di un'aggressione esterna, di un'occupazione militare, di un'invasione straniera o di eventi che turbano gravemente l'ordine pubblico in una parte o nella totalità del suo paese d'origine o di nazionalità, è costretta a lasciare il suo luogo di residenza abituale per cercare rifugio in un altro luogo fuori dal suo paese d'origine o di nazionalità.Inoltre la "Dichiarazione di Cartagena sui rifugiati", un trattato regionale latino-americano legalmente non vincolante del 1984, estende lo statuto di rifugiato a:persone che sono fuggite dal loro paese perché la loro vita, sicurezza o libertà sono minacciate da situazioni di violenza generalizzata, aggressioni straniere, conflitti interni, violazioni massicce dei diritti umani o altre circostanze che hanno gravemente turbato l'ordine pubblico.A partire dal 2011, lo stesso UNHCR, oltre alla definizione del 1951, riconosce come rifugiati anche persone che:si trovano fuori del loro paese di nazionalità o di residenza abituale e non possono farvi ritorno a causa di minacce gravi e indiscriminate alla vita, all'integrità fisica o alla libertà derivanti da violenze generalizzate o da eventi che turbano gravemente l'ordine pubblico.Gli standard minimi per lo statuto di rifugiato nell'Unione Europea, come presentati nell'art. 2 (c) della direttiva n. 2004/83/CE, riproducono essenzialmente la definizione ristretta di rifugiato offerta dalla Convenzione ONU del 1951. Tuttavia, in virtù degli articoli 2(e) e 15 della stessa direttiva, le persone che sono fuggite in seguito ad una situazione di violenza generalizzata causata da un conflitto armato possono beneficiare, sotto certe condizioni, di una forma complementare di protezione, chiamata protezione sussidiaria. La stessa forma di protezione è prevista per i profughi o gli sfollati che, pur non essendo rifugiati, sono tuttavia esposti, in caso di ritorno nei loro paesi d'origine, alla pena di morte, alla tortura o ad altri trattamenti inumani o degradanti. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125837 | itwiki | 1,706,708,677.195227 |
Lucy Camden
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125838 | itwiki | 1,706,708,677.195277 |
716 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125839 | itwiki | 1,706,708,677.195295 |
Chappaqua
Chappaqua è un film sperimentale del 1966 scritto, diretto ed interpretato da Conrad Rooks.
Il film si avvale dei cameo di esponenti della Beat Generation ed altri personaggi celebri dell'epoca: lo scrittore William S. Burroughs, il guru Swami Satchidananda, i poeti Allen Ginsberg, Peter Orlovsky e Moondog e i musicisti Ravi Shankar e Ornette Coleman.
Nel 1966 l'opera ha vinto il Leone d'Argento - Gran Premio della giuria alla 31ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Trama.
Il film segue la storia del tossicodipendente americano Russel Harwick, che si trasferisce a Parigi in una clinica e si fa seguire da uno specialista per cercare di disintossicarsi. Nel pieno delle cure, il paziente riesce a scappare e a procurarsi della droga, ma viene trovato e riportato in clinica per continuare la terapia. Alla fine viene dimesso sebbene le sue condizioni non siano minimamente migliorate.
Il nome del film deriva dal piccolo villaggio di Chappaqua, New York, Contea di Westchester, che vi è rappresentato in una serie di paesaggi invernali. Nel film, il villaggio è un simbolo abbastanza ovvio dell'innocenza infantile, libera dalle droghe, vissuta nella periferia della città. La campagna è anche uno dei diversi punti di giunzione tramite i quali la pellicola instaura un dialogo con la cultura nativo-americana. La parola "chappaqua" deriva da una parola algonchina per la "laurel swamp", una varietà nordamericana di quercia.
Stile del film.
Tratto caratteristico del film sono le frequenti digressioni psichedeliche, che all'apparenza costituiscono un apparato abbastanza disomogeneo. Le continue visioni del protagonista (anche in momenti di apparente sobrietà) rendono infatti difficile la comprensione della storia, nonostante la semplicità della fabula. L'utilizzo della "cinepresa a spalla" ha l'effetto di rendere lo spettatore più partecipe alle visioni ("trip") del protagonista. Un ruolo fondamentale nell'efficacia delle sequenze psichedeliche lo giocano la colonna sonora e il lavoro di postproduzione, in particolare in relazione al sapiente uso dei colori.
Sono presenti tutti gli elementi e le tematiche che fanno di questo film uno dei più famosi esempi di film psichedelici. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125843 | itwiki | 1,706,708,677.19532 |
717 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125844 | itwiki | 1,706,708,677.195346 |
718 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125849 | itwiki | 1,706,708,677.195362 |
719 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125851 | itwiki | 1,706,708,677.195378 |
Sella di Ariano
La sella di Ariano è un valico dell'Appennino campano ubicato in corrispondenza dell'altipiano di "Camporeale" (o "Campo Reale"), nel territorio comunale di Ariano Irpino.
Facilmente accessibile grazie alla sua modesta altitudine (il suo punto stazionario non supera i ) e pertanto conosciuta e utilizzata fin dalla remota antichità, la sella collega il bacino del Miscano - Ufita (versante tirrenico) alla valle del Cervaro (versante adriatico).
Toponimo.
Il termine "sella" è sinonimo di "passo", "valico", mentre "Ariano" era l'antica denominazione –ufficiale fino al XIX secolo– della vicina città di Ariano di Puglia (successivamente ribattezzata Ariano Irpino).
Nonostante l'apparente sinonimia, la sella di Ariano non deve essere confusa con il cosiddetto "passo di Ariano", ossia con il punto più elevato in altitudine della storica strada regia delle Puglie (poi ridenominata strada nazionale delle Puglie). A differenza della sella, il "passo di Ariano" (situato nel centro abitato del medesimo comune a ) è posto interamente sul versante tirrenico e, in epoca contemporanea, non è percorso da vie di grande comunicazione.
L'etimologia del toponimo "Camporeale" (o "Campo Reale") –di probabile derivazione spagnola– è invece piuttosto incerta, anche se fino a tutto il XVII secolo la locuzione "campo reale" era sovente riferita a un regio accampamento militare. Una "Torre di Campo Reale in Ariano" (corrispondente forse alla masseria fortificata "La Torretta") è comunque già citata in un atto del 1614.
Storia.
L'area era frequentata fin dal Paleolitico medio (- anni or sono). All'epoca dell'uomo di Neandertal risalgono infatti le selci lavorate e scheggiate a patina bionda che si emergono in gran numero e in più punti dell'altipiano; esse consistono in strumenti riferibili all'industria litica musteriana alternate a nuclei e scarti di lavorazione.
La sella rimase poi in uso per tutto il Neolitico, come attestato dai resti sporadici dell'età del rame (reperiti principalmente presso le località "Serra Montefalco" e "Fontana Tre Lupi") e dell'età del bronzo, questi ultimi venuti alla luce sullo stesso altipiano nell'ambito di un recinto adibito a necropoli; essi appaiono ben ricollegabili ai coevi villaggi rupestri de La Starza (il più antico della Campania) e de La Ferrara, ubicati a non molta distanza.
All'epoca romana risalgono invece gli scarsi frammenti di ceramica figulina assai dilavati che pure emergono dall'altipiano. A quel tempo la sella era infatti percorsa dalla via Aemilia, dalla via Minucia e dalla via Herculia; tali strade consolari convergevano nel "vicus" di Aequum Tuticum, situato a breve distanza dal valico (circa in direzione nord-ovest).
Il pianoro ha costituito inoltre per millenni un cruciale punto di snodo per la transumanza, ossia per il movimento stagionale delle greggi tra l'Appennino centrale e il Tavoliere delle Puglie. Dal regio tratturo Pescasseroli-Candela (che attraversava l'intero altipiano) si diramavano infatti il tratturello Camporeale-Foggia e un diverticolo discendente lungo il greto del fiume Cervaro; quest'ultimo tracciato si immetteva poi sul tratturello Ponte di Bovino-Cerignola.
A partire dal XVI secolo la sella di Ariano è percorsa dalla strada regia delle Puglie (la principale via di comunicazione tra Napoli, all'epoca capitale del Regno, e le province pugliesi), il cui punto di valico è posto alla località "Serralonga", lungo il margine meridionale dell'altipiano a un'altitudine di . Lungo la stessa strada regia, nel mezzo del pianoro, vi era un'osteria dotata di una vasta tenuta; nel corso del Seicento il suo proprietario, il magistrato Ottavio Passari (o Passeri), la donò all'ordine domenicano presente a quel tempo nella città di Ariano. Nell'itinerario stradale pubblicato da Giuseppe Maria Galanti nel 1789 l'area di "Camporeale" era espressamente citata in quanto sede di tale osteria.
In epoca post-unitaria (allorquando la vecchia strada regia fu ribattezzata strada nazionale 54 delle Puglie) fu costruita anche la linea ferroviaria Napoli-Foggia, avente una quota massima effettiva di soli poiché il valico è attraversato tramite un traforo a traiettoria curva (la cosiddetta galleria di "Ariano" o di "Camporeale", lunga ).
La notte tra il 29 e il 30 settembre 1889 all'interno del traforo di valico si verificò l'incidente ferroviario di Pianerottolo che provocò diversi morti e feriti nonché una strage di animali a causa dello scontro frontale fra due treni, uno dei quali carico di bestiame.
In epoca fascista la strada nazionale 54 delle Puglie fu dapprima ridenominata strada nazionale 80 della Campania e delle Puglie (dal 1923), poi strada statale 90 delle Puglie (dal 1928). Nel corso dello stesso anno 1928 sull'altipiano fu anche attrezzato un campo di fortuna in erba naturale destinato all'eventuale atterraggio d'emergenza dei velivoli in transito nello spazio aereo sovrastante (oltreché liberamente fruibile dagli aerei da turismo); a tale scopo il tracciato del regio tratturo, nonché quello dell'attigua linea telegrafica, furono leggermente deviati. Inoltre la suddetta località "Serralonga" fu raggiunta da una teleferica (lunga circa ) proveniente da alcune cave di gesso situate lungo l'opposta sponda del Cervaro (che, in tale tratto, scorre parallelo e vicinissimo alla linea spartiacque).
Nel secondo dopoguerra fu costruita una diramazione della strada statale 90 delle Puglie diretta a Benevento, la cosiddetta strada statale 90 bis, il cui punto di valico è ubicato sull'orlo settentrionale del pianoro (in località "Falceta") a . Nei decenni successivi l'altipiano, situato ormai in posizione baricentrica tra le due principali regioni dell'Italia meridionale, fu destinato a ospitare insediamenti produttivi, mentre al 2006 risale la fondazione dell'istituto di ricerca BioGeM (Biológia e Genetica Molecolare) presso cui dal 2012 è operativa una stazione della rete sismica nazionale (sigla: ) ubicata al centro del pianoro a un'altitudine di e posta al servizio dell'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125854 | itwiki | 1,706,708,677.19543 |
Te lo agradezco, pero no
Te lo agradezco, pero no è il secondo duetto tra Shakira ed Alejandro Sanz dopo la hit "La tortura". | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125855 | itwiki | 1,706,708,677.195498 |
720 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125856 | itwiki | 1,706,708,677.195517 |
Franco Castellano (attore)
Biografia.
Di origine friulana, vive da tempo a Serra Sant'Abbondio nelle Marche. Ha frequentato l'Accademia nazionale d'arte drammatica a Roma dove si è diplomato nel 1982. Dopo il diploma ha partecipato al Festival di Edimburgo lavorando con Irene Worth; ha quindi frequentato corsi a Berlino, Londra e New York .
Nei primi anni novanta recita in alcune docufiction all'interno del programma di Giuliano Ferrara 'Lezioni d'amore', che sarà oggetto di censura. È poi "Romeo", un personaggio omosessuale di "Commesse" e "Commesse 2", e Michele Sacerdoti in "Sospetti".
È protagonista di "Sarò il tuo giudice", recita nel ruolo di un ebreo in "Perlasca - Un eroe italiano" (con Luca Zingaretti).
È il medico "Denny Hope" ne "La cittadella" con Massimo Ghini nel 2003 ed è il perfido Hermann Ludovici in "Orgoglio" con Elena Sofia Ricci e Daniele Pecci. Compare anche in "Cime tempestose" e in numerosi altri sceneggiati.
Ha recitato anche nella mini fiction "Il sangue e la rosa", in cui interpretava un colonnello della polizia.
Nel 2008 è tra gli interpreti della fiction "Puccini". Nel 2009 è apparso nella miniserie TV diretta da Maurizio Zaccaro "Lo smemorato di Collegno".
Nella stagione teatrale 2009–2010 è il protagonista dello spettacolo "Fiore di cactus" assieme a Eleonora Giorgi e Giorgia Trasselli.
Nel 2011 è nel cast de "La donna della domenica", film per la televisione di Giulio Base. In seguito è diretto da Fabrizio Costa nelle sei puntate de "Il commissario Nardone", ennesima serie poliziesca, con protagonista Sergio Assisi.
Nella stagione teatrale 2014–2015 è coprotagonista nel Mercante di Venezia insieme a Giorgio Albertazzi, mentre nel 2015-2016 è coprotagonista, insieme a Stefania Rocca, di "Scandalo" di Arthur Schnitzler, con la regia di Franco Però. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125857 | itwiki | 1,706,708,677.195544 |
Calcio (gioco)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125858 | itwiki | 1,706,708,677.195589 |
721 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125859 | itwiki | 1,706,708,677.195607 |
722 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125860 | itwiki | 1,706,708,677.195623 |
Si Tu No Vuelves
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125861 | itwiki | 1,706,708,677.195638 |
Avicephala
Gli avicefali (Avicephala ) sono un ordine di rettili estinti, vissuti esclusivamente nel Permiano e nel Triassico (tra 250 e 210 milioni di anni fa).
Tra i camaleonti e gli uccelli.
Di recente costituzione, questo gruppo di rettili è composto da pochi generi insolitamente diversificati, tutti comunque dall'aspetto insolito. Molte specie possedevano strane zampe adatte ad afferrare, simili a quelle dei camaleonti, e addirittura code prensili. Si pensa che questi animali fossero adattati a uno stile di vita arboreo, o forse semiacquatico. Il nome Avicephala significa "teste da uccello", in quanto i crani di questi rettili avevano una particolare forma triangolare, che per qualche verso ricordava quella degli uccelli. Sembra che alcune forme fossero addirittura sprovviste di denti. Questa somiglianza ha portato alcuni studiosi a ritenere che alcuni avicefali, come il bizzarro "Longisquama", potessero essere i veri antenati degli uccelli. Gran parte dei paleontologi, tuttavia, ritiene che questo sia un semplice fenomeno di convergenza evolutiva. La medesima somiglianza potrebbe aver condotto a classificare l'enigmatico fossile "Protoavis" come "il primo uccello". In realtà i fossili frammentari attribuiti a questo animale potrebbero essere una chimera, ovvero un insieme di ossa appartenenti a specie diverse, tra cui un avicefalo (Renesto, 2000).
Strane strutture.
Gli avicefali possedevano una varietà di strane caratteristiche distintive, oltre ai loro crani da uccello. Alcuni mostravano appendici dermiche di forma unica, come le strutture dorsali simili a penne di "Longisquama", e le ossa sporgenti simili a costole di "Coelurosauravus", le quali reggevano una membrana e potrebbero essere state usate per planare da un albero all'altro.
"Gobba" e dita opponibili.
Un altro gruppo di avicefali, i drepanosauri o simiosauri, mostravano una serie di bizzarre caratteristiche scheletriche che ricordano i camaleonti. Al di sopra delle scapole, molte specie possedevano una sorta di "gobba" formata dalla fusione di alcune vertebre, forse usata per l'inserzione di potenti muscoli del collo e per movimenti improvvisi in avanti della testa (forse per catturare insetti). Molti avicefali possedevano "mani" specializzate, con due dita opponibili alle altre tre, un adattamento per afferrare i rami. Alcuni individui di "Megalancosaurus" avevano un dito opponibile su ogni piede, in un modo molto simile a quello dei primati. Forse questa struttura era posseduta solo dai maschi o solo dalle femmine, ed era usata durante l'accoppiamento per afferrare il partner.
Code da scorpione.
Molte specie avevano una larga coda prensile, a volte terminante in uno strano uncino che la faceva assomigliare a una coda di scorpione, probabilmente usato per arrampicarsi. Queste code, alte e piatte come quelle dei tritoni e dei coccodrilli, hanno indotto alcuni ricercatori a ipotizzare un habitat acquatico e non arboreo per questi animali. Le opinioni al riguardo sono controverse, e un buon esempio è costituito da "Hypuronector", un animale interpretato come arboricolo da alcuni studiosi, e come acquatico da altri. La coda di questo genere, in effetti, era estremamente profonda e piatta, non prensile, molto simile a una "pinna".
Fossili italiani.
Molti tra i reperti più interessanti di questo gruppo, e anche tra i primi ad essere scoperti, sono stati rinvenuti in Italia: i generi ben conosciuti "Megalancosaurus", "Drepanosaurus" e "Vallesaurus" provengono da Lombardia e Veneto.
Tassonomia.
Storia tassonomica.
È stato difficile ricostruire la filogenia dei vari gruppi di avicefali; alcuni di questi enigmatici rettili, i drepanosauridi e "Longisquama", sono stati assegnati in un primo momento ai prolacertiformi (Renesto, 1994). Senter (2004) ha comunque classificato queste forme come stretti parenti dei celurosauravidi: è nato così il termine Avicephala, come sister taxon dei Neodiapsida (il gruppo che include tutti i moderni rettili diapsidi e i loro parenti estinti).
Tra gli avicefali, Senter ha creato il gruppo dei simiosauri (Simiosauria, "lucertole scimmia"), per quelle forme arboricole molto specializzate. "Hypuronector" e "Vallesaurus" vengono considerati primitivi parenti di questo clade.
Classificazione.
Classe Reptilia
Filogenia.
Cladogramma modificato da Senter, 2004 .
Avicephala
|?- "Longisquama"
|--Coelurosauravidae
| |--"Rautiania"
| `--"Coelurosauravus"
`--Simiosauria
|--"Vallesaurus"
`--+--"Hypuronector"
`--Drepanosauridae
|?-Unnamed sp. (GR 1113) (Harris & Downs, 2002)
|--"Drepanosaurus"
`--+--"Dolabrosaurus"
`--"Megalancosaurus" | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125864 | itwiki | 1,706,708,677.195683 |
Kevin Kinkirk
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125865 | itwiki | 1,706,708,677.195721 |
723 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125866 | itwiki | 1,706,708,677.195738 |
724 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125867 | itwiki | 1,706,708,677.195754 |
Avicefali
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125868 | itwiki | 1,706,708,677.19577 |
725 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125869 | itwiki | 1,706,708,677.195786 |
Museo diocesano (Palermo)
Il Museo diocesano di Palermo (abbrev. MUDIPA) è un ente museale ecclesiastico presente nel capoluogo siciliano. Ha sede presso alcuni ambienti del Palazzo Arcivescovile.
Storia.
Venne fondato nel 1927 dal cardinale Alessandro Lualdi, Arcivescovo di Palermo (1904-1927), seguendo l'orientamento di Papa Pio XI, che promosse l'istituzione di tali Musei d'arte legati al culto, in modo da raccogliere le opere d'arte provenienti dalle chiese in disuso, che rischiavano la dispersione o la distruzione. La direzione del Museo fu affidata a mons. Guido Anichini.
Il nucleo iniziale della collezione era costituito soprattutto dalle numerose sculture che decoravano la Cattedrale di Palermo prima della radicale ristrutturazione del 1781 e che, fino ad allora, erano rimaste precariamente ammassate nei sotterranei della Cattedrale, del Palazzo Arcivescovile e all'interno di depositi vicini. Alla collezione si aggiunsero anche diverse opere d'arte e d'arredo sacro, proveniente dal Museo Nazionale di Palermo, oggi Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, e asportate dalle chiese in demolizione a causa degli sventramenti subiti dal centro storico della città già dalla fine dell'Ottocento.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1952, il Museo viene nuovamente inaugurato per volere del cardinale Ernesto Ruffini, Arcivescovo di Palermo (1945-1967), con un nuovo e fondamentale allestimento dovuto a mons. Filippo Pottino. Pottino era già direttore dagli anni '30 del XX secolo, dunque ben prima della nuova apertura, diversamente da quanto riportato da alcuni testi. Il Monsignore, oltre a recuperare le opere del precedente allestimento, portate in diversi rifugi durante il periodo bellico, aggiunse alla collezione molti dipinti provenienti da chiese distrutte durante i bombardamenti.
L'allestimento voluto da mons. Pottino, a causa delle difficoltà poste dai locali del Palazzo Arcivescovile, seguiva solo approssimativamente un criterio cronologico e talora anche tematico. Inoltre varie ragioni di carattere economico impedirono in seguito al Museo di restare aperto al pubblico per un lungo periodo.
Tra il 1970 e il 1972, dopo lo scandalo suscitato dal furto della "Natività" del Caravaggio dall"Oratorio di San Lorenzo" (1969), vennero trasportate ai depositi del Museo numerose opere provenienti da chiese chiuse al culto. Nel 1972 vi fu una nuova inaugurazione per volere del cardinale Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Palermo (1970-1996), che ne affidò la direzione a mons. Paolo Collura, ma non molti anni dopo il Museo fu di nuovo costretto alla chiusura per mancanza di personale e guasti alle strutture. Nonostante la chiusura al pubblico, si continuarono a raccogliere e restaurare opere e fu permessa la visita del Museo a studiosi e studenti.
A metà degli anni ottanta, su decisione del cardinale Pappalardo, cominciarono i lavori di restauro dei locali del Palazzo Arcivescovile, che interessarono tutti l'edificio. I lavori comportarono il disallestimento e la chiusura definitiva del museo, perché nel terzo livello dell'edificio (i sottotetti, dove fin dal 1927 si trovava una buona metà del museo) si decise di allocare gli uffici della Curia precedentemente al piano terra. I lavori furono necessari anche per consolidare i solai e i tetti del vetusto palazzo. Gli interventi, curati dall'ufficio tecnico della Curia con l'alta sorveglianza della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, furono però molto traumatici per le fragili strutture del piano nobile, ragion per cui oggi i pavimenti delle sale del museo sono tutti con altezze diverse. Nel 1991 ebbero inizio anche degli scavi archeologici, i cui reperti possono essere osservati dai visitatori odierni del Museo. Nel 1998 e nel 1999 la prof. Maria Concetta Di Natale, con un ultimo importante contributo scientifico, organizzò due mostre nel Salone Filangieri con opere d'arte provenienti dai depositi, in attesa della riapertura del museo.
Il Museo ha riaperto al pubblico il 22 dicembre 2003, come mostra temporanea per volontà del Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo di Palermo, riaprendo con l'allestimento permanente il 1º giugno del 2004, presentando le opere esposte negli ambienti restaurati del pianterreno e del piano seminterrato.
L'esposizione propone, in ordine cronologico, un panorama della produzione artistica della città che comprende anche le opere d'arte decorativa e gli arredi sacri, presenti in maniera considerevole nel Museo. L'allestimento architettonico e i restauri degli ambienti sono stati curati dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, sulla base del progetto precedente dell'Ufficio Tecnico dell'Arcidiocesi, mentre ordinamento museologico e la selezione delle opere sono stati curati dalla prof. Maria Concetta Di Natale, con il contributo operativo di un gruppo di lavoro universitario, coordinato dal dott. Pierfrancesco Palazzotto, in servizio presso l'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell'Arcidiocesi dal 1998, che da quel momento in poi si occuperà in maniera autonoma continuativamente e fattivamente di tutte le attività organizzative, scientifiche e culturali del museo.
Dopo l'apertura il museo ha sviluppato un certo numero di iniziative, comprendenti l'implementazione delle opere esposte e, soprattutto, la revisione della comunicazione interna ed esterna, culturale ed informativa, nel corso del piano di investimenti finanziato dalla Regione Siciliana con i fondi del Por Sicilia 2000-2006 - misura 2.03, cofinanziati dal Museo stesso, che hanno avuto esito agli inizi del 2009. Il progetto, che comprendeva la nuova immagine istituzionale del museo, curato scientificamente da Pierfrancesco Palazzotto, previde la sostituzione degli inadeguati apparati di comunicazione culturale interna, e la realizzazione delle nuove didascalie e dei più adeguati pannelli a doppia lingua (secondo le moderne norme museologiche), delle audioguide in quattro lingue, ed anche della segnaletica interna ed esterna, tutto sulla base di una grafica univoca.
Dal 2010 il piano nobile è visibile, in seguito alla visita di Papa Benedetto XVI il 3 ottobre di quell'anno in quelle sale, con un'esposizione di opere puramente finalizzata ad arredare gli ambienti (dunque senza didascalie, non trattandosi di allestimento museografico), tranne che nella "Sala Verde", dedicata alla Patrona di Palermo, Santa Rosalia, sulla base del temporaneo progetto espositivo di Pierfrancesco Palazzotto.
Il restauro degli ambienti sono proseguiti, a cura della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo con la direzione dell'architetto Lina Bellanca, con le volte della "Sala Gialla" e "Sala Azzurra" (2013 - 2014), e nel 2014 con gli interventi nel seminterrato al fine di adeguare gli spazi al nuovo allestimento. Il nuovo ordinamento museale con la selezione della opere da esporre, progettato dal curatore scientifico del museo professore Pierfrancesco Palazzotto, vicedirettore del Museo dal 2004, è ancora in corso di completamento. Nel 2019 sono state definite, tra le altre, la "Sala del Barocco" al seminterrato, la "Sala Martinez Rubio", l"Alcova del Cardinale Gravina", la "Sala Verde" dedicata a Santa Rosalia e la "Sala delle Croci" (ex "Sala della Trifora"). I criteri per il nuovo nuovo ordinamento sono stati resi noti nella rivista Arte Cristiana (909, 2018).
Il quinto allestimento del museo, diretto da mons. Filippo Sarullo, complessivo sui tre livelli del Palazzo Arcivescovile, seminterrato, pianterreno e piano nobile (Le Stanze dei Vescovi) per un totale di 27 sale espositive, è stato inaugurato il 10 luglio 2021.
La selezione delle opere e l’ordinamento scientifico si devono al prof. Pierfrancesco Palazzotto.
Sale.
Sala I.
Accoglienza. Opere di età Normanna e Sveva.
Sala II.
Sala dei fondi oro. Opere dal XIV al XV secolo, alcune delle quali d'importazione pisana del Trecento.
Sala III.
Sala della trifora oggi Sala delle Croci.
Sala IV.
Gli Scavi di Palazzo Arcivescovile.
Sala V.
Gli Scavi di Palazzo Arcivescovile: dall'età arcaica al periodo bizantino.
Sala VI.
Gli Scavi di Palazzo Arcivescovile: età medioevale.
Sala VII.
Sala della scultura del Quattrocento. Opere di Domenico Gagini, Pietro de Bonitate e Francesco Laurana.
Sala VIII.
Sala della scultura del Cinquecento e della Tribuna di Antonello Gagini. Esposizione di numerosi frammenti scultorei della tribuna marmorea della Cattedrale di Antonello Gagini e aiuti, smembrata nella ristrutturazione della chiesa ad opera di Ferdinando Fuga. Presente anche una ricostruzione in gesso realizzata dal Prof. Salvatore Rizzuti e dai suoi allievi dell'Accademia di Belle Arti di Palermo.
Sala IX.
Sala della scultura e arti decorative del Seicento e Settecento. Espone numerosi frammenti di marmi mischi seicenteschi, provenienti dalla Cattedrale e da altre chiese barocche della città, opera delle abili maestranze locali, e maioliche di produzione locale.
Sala X.
Sala Mario Di Laurito delle vedute della città. Sono presenti alcune pitture del pittore napoletano, in particolare la veduta di Palermo durante la peste del 1530 compresa la vista della cattedrale.
Sala XI.
Dal Manierismo al Caravaggismo.
Sala XII.
Sala Novelli.
Contiene opere di Pietro Novelli.
Sala XIII.
Sala del Settecento.
Altro.
Opere restaurate con esposizione provvisoria: | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125870 | itwiki | 1,706,708,677.195843 |
Trocundo
Era fratello di Illo, un altro generale bizantino; entrambi erano originari dell'Isauria.
Tradimento di Basilisco.
L'imperatore di origine isaurica Zenone era stato deposto da Basilisco (475), fratello dell'imperatrice Verina, vedova di Leone I. Zenone, scacciato da Costantinopoli, si rifugiò nelle montagne isauriche, ma Basilisco gli mandò contro Illo e Trocundo, i quali sconfissero l'ex-imperatore nel luglio 476 e lo bloccarono su di una collina chiamata "Costantinopoli" dalle popolazioni locali.
Durante il blocco, Trocundo e Illo vennero istigati dal Senato di Costantinopoli a tradire Basilisco, in quanto quest'ultimo si era alienato il sostegno dell'aristocrazia e della chiesa della capitale; gli stessi Illo e Trocundo avevano di che lamentarsi del nuovo imperatore, che pure avevano sostenuto al momento del colpo di Stato, in quanto Basilisco aveva permesso alla popolazione della capitale di massacrare tutti gli isaurici che non avevano lasciato la città con Zenone. Inoltre Illo e Trocundo avevano catturato il fratello di Zenone, Longino, e tenendolo come ostaggio avevano ragione di credersi in possesso di uno strumento di controllo dell'ex-imperatore, nel caso questi fosse ritornato al potere.
I due generali isaurici avevano dunque tutte le ragioni per accettare le promesse e i doni dell'ex-imperatore loro conterraneo: decisero quindi di tradire Basilisco e, mentre Illo marciò assieme alle forze di Zenone su Costantinopoli, dove Basilisco fu deposto e ucciso (476), Trocundo si recò a prendere possesso dell'importante città di Antiochia.
Rivolta contro Zenone.
Illo e Trocundo furono tra i più convinti sostenitori di Zenone: nel 479 circa, Trocundo sconfisse e catturò Marciano, figlio dell'Imperatore romano d'Occidente Antemio e già rivoltatosi una prima volta contro Zenone, nei pressi di Ancyra. I due fratelli ricevettero molti onori dall'imperatore: Trocondo fu console nel 482, il fratello fu console e "patricius".
Ma, a causa dell'ostilità di Verina, i rapporti tra l'imperatore e i due generali degenerarono, e Illo e Trocundo lasciarono Costantinopoli per l'Asia Minore: qui, nel 483 o 484, si ribellarono contro Zenone, elevando al trono l'usurpatore Leonzio, un siriano e un ufficiale di ottima reputazione.
I ribelli vennero sconfitti dall'esercito di Zenone, composto da Romani e Ostrogoti e guidato da Giovanni Scita e Teodorico l'Amalo (all'epoca console), vicino Antiochia. Leonzio, Illo e Trocundo furono costretti a rinchiudersi nella fortezza di Papurio, assediati dall'esercito di Zenone: Trocundo tentò di sfuggire al blocco, con lo scopo di raccogliere un esercito da contrapporre a Zenone, ma fu catturato e ucciso. Leonzio e Illo, ignorando il fato del generale, lo attesero resistendo a Papurius quasi quattro anni, ma poi vennero traditi dal cognato di Trocundo, che era stato inviato da Costantinopoli a quello scopo, catturari e decapitati (488). | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125871 | itwiki | 1,706,708,677.195954 |
Autumn Rhythm
Autumn Rhythm (Number 30) è un dipinto (266.7x525.8 cm) realizzato nel 1950 circa dal pittore Jackson Pollock.
È conservato nel Metropolitan Museum of Art di New York. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125872 | itwiki | 1,706,708,677.195987 |
Il villaggio russo dalla luna
Il villaggio russo dalla luna è un dipinto a olio su tela (126×104 cm) realizzato nel 1911 dal pittore Marc Chagall.
Descrizione.
In questo quadro è rappresentato, appunto, il villaggio russo luogo dei suoi ricordi d'infanzia.
Chagall, nato Moishe Segal (Mark Zacharovič Šagal all'anagrafe russa), attraverso questo quadro vuole trasmettere l'atmosfera del suo villaggio, rielaborando i suoi ricordi con fantasia. L'artista traspone in fantasiose visioni le sue memorie e le sue nostalgie.
Il ricordo del villaggio si può notare in molti dettagli: frammenti di negozi e abitazioni, e personaggi tipici. Una casa è rappresentata frontalmente, ma nel centro del quadro domina l'immagine di una bottega vista dall'alto; sul tetto della bottega c'è un uomo che insegue una capra. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125874 | itwiki | 1,706,708,677.19601 |
La pared
La pared è una canzone del 2006 della cantautrice colombiana Shakira, da lei scritto e prodotto. È stata estratta come quarto singolo dal suo sesto album in studio, Fijación oral vol. 1 (2005).
Informazione sulla canzone.
"La pared" è principalmente conosciuta nella versione acustica, in cui il solo strumento utilizzato è il piano. Questa versione è inclusa come bonus track nell'album Fijación oral vol. 1, oltre ad essere stata eseguita dal vivo ai Latin Grammy Awards del 2006 e nell'Oral Fixation Tour. Il video musicale è composto da una esibizione live della canzone eseguita dalla cantante in tour, nella tappa a Città del Messico al Palacio de los Deportes; è stato co-diretto da Shakira e dall'artista visivo catalano Jaume de Laiguana. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125875 | itwiki | 1,706,708,677.196036 |
Celurosauravidi
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125876 | itwiki | 1,706,708,677.196056 |
Coelurosauravidae
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125878 | itwiki | 1,706,708,677.196072 |
Simiosauria
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125879 | itwiki | 1,706,708,677.196089 |
Ritratto di Bartolomeo Panciatichi
Ritratto di Bartolomeo Panciatichi è un dipinto a olio su tavola (104x85 cm) realizzato nel 1540 circa dal pittore italiano Bronzino. È conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Descrizione e stile.
L'uomo ritratto è Bartolomeo Panciatichi uno scrittore e diplomatico fiorentino. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=1125880 | itwiki | 1,706,708,677.196107 |
Inari
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906533 | itwiki | 1,706,708,677.205464 |
La morte è cieca
La morte è cieca è un romanzo thriller di Karin Slaughter, pubblicato nel 2001. In Italia è apparso nel 2002, presso la Sonzogno, quindi, con traduzione diversa, è stato edito da HarperCollins nel 2017.
Nel 2002, "Blindsighted" è finalista al Macavity Award e al Barry Award, per il miglior romanzo d'esordio.
Trama.
Quando nella tranquilla cittadina di Heartsdale, Georgia, la coroner e pediatra Sara Linton trova il corpo agonizzante di una donna, drogata, violentata e marchiata con una croce incisa sul petto, non può fare altro che rivolgersi al suo ex marito e capo della polizia locale Jeffrey Tolliver. Qualche giorno dopo, un'altra vittima induce Sara a sospettare di trovarsi di fronte a un maniaco e la chiave per arrivare a lui potrebbe nascondersi nelle misteriose cartoline che ogni anno riceve da un anonimo "ammiratore". Ma rivelare questo indizio significherebbe anche svelare un terribile segreto sepolto nel passato. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906534 | itwiki | 1,706,708,677.205504 |
Gabriele Gava
Carriera.
Appartiene alla sezione di Conegliano dell'Associazione Italiana Arbitri della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Nel 2001 debutta in Serie C1 per volontà del designatore Maurizio Mattei, e dopo aver totalizzato 52 presenze in tale categoria (compresa la finale play-off del 2005 tra e , nel 2005 viene promosso alla CAN A e B seguendo il destino dello stesso Maurizio Mattei, a sua volta nominato nuovo designatore.
Ha esordito in Serie A il 4 dicembre 2005 dirigendo la gara - (2-0). L'anno successivo è decorato con il Premio "Giorgio Bernardi", destinato al miglior giovane arbitro debuttante in serie A. Nell'agosto 2007 ha rappresentato la classe arbitrale italiana alle Universiadi di Bangkok. Il 29 aprile 2009 è stato designato per dirigere - semifinale della Coppa d'Albania: la partita è stata sospesa a 10 minuti dalla fine a causa della fitta sassaiola fatta partire dai tifosi di casa.
Al termine della stagione sportiva 2011-2012 ha diretto 89 partite in serie A. Il 3 luglio 2010 con la scissione della CAN A-B in CAN A e CAN B, viene inserito nell'organico della CAN A. Il padre, Franco, è stato arbitro a disposizione della CAN A e B negli anni ottanta. Il 19 ottobre 2010, dirige la partita in ricordo del collega Rosario Ponziano (morto in Afghanistan) tra la sezione arbitri di Bolzano ed il 4º reggimento paracadutisti alpini. Il 22 giugno 2012 partecipa al primo "Memorial Piermario Morosini", in ricordo appunto del giovane giocatore del Livorno scomparso prematuramente durante una partita di calcio, in forza alla Nazionale Arbitri.
La partita, giocata contro la Nazionale Cantanti, finisce in pareggio sul punteggio di 5 reti a 5.
Il , nell'ultima giornata di campionato dirige la gara - (3-1) che verrà ricordata per l'addio del suo conterraneo Alessandro Del Piero alla Juventus.
Il 2 luglio 2012 viene dismesso dalla CAN A per normale avvicendamento, concludendo così la sua carriera arbitrale a livello nazionale come arbitro effettivo (A.E.). Subito dopo, il 5 luglio 2012 viene nominato tra i membri della commissione arbitrale di Lega Pro per la stagione 2012-2013, carica confermata anche per la stagione successiva.
È stato per diversi anni componente della commissione CAN B, fino al luglio 2017, quando ne viene annunciata la nomina a membro della commissione CAN A di Nicola Rizzoli. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906535 | itwiki | 1,706,708,677.205539 |
455 (disambigua)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906537 | itwiki | 1,706,708,677.205596 |
Pallacanestro ai Giochi della XXII Olimpiade
Il torneo di pallacanestro ai Giochi della XXII Olimpiade si disputò a Mosca dal 20 al 30 luglio 1980.
Il torneo maschile fu vinto dalla , quello femminile dall'Unione Sovietica. Gli e altre nazioni non parteciparono alla manifestazione, poiché boicottarono i Giochi in seguito all'invasione sovietica dell'Afghanistan.
Squadre partecipanti.
Torneo maschile.
In seguito alla decisione (presa nell'aprile 1980) degli Stati Uniti di boicottare i Giochi di Mosca per protesta contro l'invasione sovietica dell'Afghanistan, altre nazioni seguirono la protesta statunitense. Anche , , e (che avevano diritto a partecipare in virtù del piazzamento ai Campionati Asiatici 1979, decisero di rinunciare.
La nazionale degli fu sostituita dalla ; venne inoltre scelta l' come rappresentante asiatica, in virtù del 5º posto ai Campionati Asiatici 1979.
Si qualificarono tramite il Torneo Europeo di Qualificazione: , e .
Le rinunce di e , rispettivamente seconda e terza al Torneo Americano di Qualificazione), portò al ripescaggio di e . Anche , vincitrice del Torneo, decise di boicottare a ridosso dell'inizio dei giochi, e venne sostituita dalla .
Parteciparono di diritto e , vincitrici rispettivamente dell'Oceania Championship 1979 e dei Campionati Africani 1980.
Paese ospitante
Ammessa tramite le Olimpiadi 1976
Ammessa in sostituzione degli
Ammessa tramite i Campionati asiatici 1979
Vincitrice dell'Oceania Championship 1979
Vincitrice dei Campionati Africani 1980
Ammesse tramite il Torneo americano
Ammesse tramite il Torneo europeo
Ammessa per la rinuncia di :
Torneo femminile.
Le squadre partecipanti alla seconda edizione femminile dei Giochi furono 6. L' partecipò di diritto in quanto paese ospitante; i rimanenti 5 posti furono assegnati tramite il Torneo Pre-Olimpico disputato a Varna dal 5 al 12 maggio 1980, e cui si iscrissero 22 squadre. Si qualificarono: , , , e . In seguito alla rinuncia statunitense, fu ripescata l'. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906538 | itwiki | 1,706,708,677.205624 |
Hacker Manifesto
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906539 | itwiki | 1,706,708,677.20565 |
Rinus Michels
Carriera.
Da calciatore trascorse tutta la carriera nell', di cui più tardi fu l'allenatore. Dal 1950 al 1954 giocò anche 5 incontri nella nazionale maggiore olandese, di cui in seguito fu commissario tecnico. Durante la sua carriera da calciatore, Michels arriverà a raccogliere 269 presenze, segnando 121 gol, con la maglia dell’Ajax.
Quando nel 1958, appena trentenne, alcuni persistenti problemi alla schiena lo spingono ad interrompere definitivamente la sua avventura con l’Ajax, decide di mettere a frutto il diploma ottenuto al termine delle scuole superiori e intraprendere una carriera lavorativa come insegnante di educazione fisica. Viene assunto come insegnante di educazione fisica alla J.C. Ammanschool, istituto per audiolesi che ha sede proprio a Watergraafsmeer, non lontano dallo stadio De Meer. Il suo nuovo lavoro gli permette di tenere vivo l’interesse per il calcio, che resta parte integrante della sua quotidianità. Continua a giocare con la maglia del ZSV Zandvoortmeeuwen, un club della vicina Zandvoort, ma smette dopo neanche due anni, quando riceve la proposta di allenare una piccola squadra del suo quartiere, lo JOS, acronimo di Jeugd Organisatie Sportclub.
Nel gennaio 1965 fu chiamato a prendere il posto di Vic Buckingham sulla panchina dei "Lancieri". Il 17 gennaio 1965, dopo un deludente pareggio nel derby cittadino con il DWS, arrivò l’ufficialità del cambio di guida tecnica, con il club di Amsterdam invischiato nella lotta per non retrocedere. Michels esordì sulla panchina dell' battendo 9-3 il MVV e concludendo il campionato al 13º posto.. Dalla stagione successiva operò una rivoluzione tattica, tecnica, atletica, mentale ed i risultati non tardarono ad arrivare. Vinse le successive tre edizioni dell'Eredivisie, una KNVB beker e, nella stagione 1968-1969, raggiunse la finale di Coppa dei Campioni vinta dal Milan per 1-4. Nel frattempo la squadra si conformò molto bene intorno ad un nucleo di giovani cresciuti nel settore giovanile tra cui: Suurbier, Hulshoff, Krol, Mühren, Haan, Rep e Keizer. A questi si aggiunsero il portiere Stuy prelevato dal , i difensori Vasović e Blankenburg, ed il centrocampista box-to-box Neeskens. Il sistema tattico dell'Ajax, composto da flessibilità di ruoli e funzioni, per cui tutti devono sapere giocare in qualsiasi zona del campo, dall'idea di espandere e restringere lo spazio a seconda del momento e della situazione di gioco attraverso una "squadra corta" e un pressing offensivo, e da calciatori con velocità di pensiero che sanno muoversi in maniera coordinata al fine di creare ed occupare lo spazio; veniva incarnato da Johan Cruijff, stella e catalizzatore della squadra. Michels diede vita al cosiddetto Totaalvoetbal, un modo di intendere il calcio rivoluzionario e che avrebbe esercitato una grande influenza nei decenni seguenti; nel 1999 fu eletto "Allenatore del secolo" dalla FIFA.. Con questa squadra Michels si aggiudicò un altro campionato, due Coppe d'Olanda e la prima Coppa dei Campioni della storia del club, vinta a Wembley contro il Panathinaikos per 2-0, con le reti di van Dijk e Haan.
Dal 1971 al 1975 e poi dal 1976 al 1978 allenò il Barcelona con il quale vinse un campionato spagnolo e una Coppa del Re. Nel mezzo un breve ritorno all'Ajax e l'esperienza al alla guida della nazionale olandese. Gli "oranje" erano formati per lo più da calciatori che egli aveva già allenato nell'Ajax, a cui si aggiungevano il portiere Jongbloed dell'Amsterdam, il difensore Rijsbergen, i centrocampisti Jansen e van Hanegem del Feijenoord, l'ala sinistra Rensenbrink dell'Anderlecht. L"'Arancia meccanica", soprannome della nazionale, vinse 5 partite su 6, arrivando in finale da grande favorita per la vittoria del trofeo. Ad aspettarla vi erano i padroni di casa della Germania Ovest, guidati in campo da Beckenbauer. L'Olanda passò in vantaggio al 2' minuto grazie ad un calcio di rigore (il primo fischiato in una finale mondiale) realizzato da Neeskens, ma fu rimontata e perse per 1-2.
A seguito delle parentesi con gli statunitensi del L.A. Aztecs e i tedeschi del Colonia, tornò ad allenare la nazionale olandese. In questo periodo trovò una nuova generazione di grandi calciatori tra i quali: Koeman, Rijkaard, Vanenburg, Gullit e Marco van Basten. Vinse il campionato europeo del 1988 battendo in finale per 2-0 l'Unione Sovietica.
Chiuse la carriera guidando il Bayer Leverkusen e di nuovo la nazionale del suo paese.
È stato il primo olandese della storia, prima di Ronald Koeman e Frank de Boer, ad aver vinto in patria il campionato sia da giocatore sia da allenatore.
Nel 2019 viene inserito al primo posto dalla rivista "France Football" nella classifica dei 50 migliori allenatori di sempre.
Statistiche.
Allenatore.
"In grassetto le competizioni vinte." | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906540 | itwiki | 1,706,708,677.205725 |
Strage di Podrute
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906545 | itwiki | 1,706,708,677.205784 |
Massacro di Podrute
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906547 | itwiki | 1,706,708,677.205803 |
Campionato di calcio gaúcho
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906548 | itwiki | 1,706,708,677.20582 |
Novočerkassk
Novočerkassk è una città della Russia europea meridionale, nell'oblast' di Rostov, situata sulla sponda destra del fiume Tuzlov.
La sua fondazione risale all'anno 1805, quando gli abitanti dello "stanica" (villaggio cosacco) di Čerkassk furono costretti ad abbandonarlo per via delle troppo frequenti inondazioni del Don.
La città fu teatro di una sbrigativa risoluzione, da parte del KGB, di alcune sollevazioni popolari nel giugno del 1962, in un evento noto come "massacro di Novočerkassk".
Economia industria.
NEVZ Novocherkask ElektroVagon Plant | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906550 | itwiki | 1,706,708,677.205842 |
Manifesto hacker
Il Manifesto Hacker (nell'originale inglese The Hacker Manifesto o The Conscience of a Hacker) è un breve saggio scritto l'8 gennaio 1986 da Loyd Blankenship, un hacker che si faceva chiamare The Mentor. Fu scritto poco dopo l'arresto dell'autore, e pubblicato per la prima volta sulla Ezine Phrack. Oggi può essere trovato in numerosi siti web.
Esso è considerato una pietra miliare della cultura hacker, e rivela aspetti psicologici dei primi hacker. Nel Manifesto si spiegano le motivazioni che portano un ragazzo ad entrare a far parte degli hacker, spesso individui che trovano nella scuola unicamente un noioso passatempo, che non riesce a stimolare la loro creatività, fino alla scoperta del computer che diventa il mezzo e la fonte della loro conoscenza, ed è il loro desiderio di apprendere che li porta ad essere considerati e a diventare per l'opinione pubblica dei criminali.
Riguardo ai motivi che lo hanno portato a scrivere l'articolo, Blankenship in un primo momento afferma:«Stavo pensando di ritirarmi dal mondo dell'hacking, e Craig/Knight Lightning - uno dei fondatori dell'Ezine Phrack - aveva bisogno di qualcosa (da scrivere) per la pubblicazione seguente del Phrack. Io stavo leggendo La Luna è una severa maestra e venni molto preso dall'idea di una rivoluzione.»In un'altra occasione più importante, quando gli venne chiesto del suo arresto e del perché scrisse il saggio, rispose:«Ero semplicemente di fronte a un computer quando non avrei dovuto esserci. Ed ebbi un forte sentimento di empatia per i miei amici in tutto lo stato che erano nella mia stessa situazione. Questo fu dopo il film "WarGames", quindi l'unica immagine degli hacker che l'opinione pubblica potesse avere era "Hey, potremmo far scoppiare una guerra nucleare, oppure giocare a tris, una delle due cose", e quindi decisi che avrei provato a scrivere ciò che sentivo fosse la vera essenza di quello che noi (hacker) stavamo facendo e del perché lo stessimo facendo.»
Nella cultura di massa.
L'articolo viene citato diverse volte nel film Hackers del 1995, nonostante nel film venga letto da un'uscita della rivista 2600, e non dalla rivista Phrack sulla quale è stato effettivamente pubblicato.
The Mentor ha anche fatto una lettura dell'articolo a una conferenza "Hackers_on_Planet_Earth".
Collegamenti esterni.
1^ "Elf Qrin interviews The Mentor"
2^ "H2K2 (2002): "The conscience of a Hacker" | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906553 | itwiki | 1,706,708,677.205873 |
Informazione genetica
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906555 | itwiki | 1,706,708,677.20592 |
Static (Planet Funk)
Static è il terzo album in studio del gruppo dance-rock italiano Planet Funk, prodotto nel 2006. Otto delle dieci tracce sono cantate da Luke Allen. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906557 | itwiki | 1,706,708,677.205939 |
Azov
Azov (; in latino: Assovium) è una città della Russia meridionale, nell'oblast' di Rostov, situata sul fiume Don, a brevissima distanza dal mare che da essa prende il nome, capoluogo dell'Azovskij rajon.
Storia.
Il sito dove sorge la città di Azov è abitato da tempi molto antichi, dato che sul luogo fu fondata una colonia greca chiamata "Tanais".
L'arrivo degli slavi data dal X secolo; nel XIII e XIV secolo la zona cadde sotto il dominio dei Tatari dell'Orda d'Oro, anche se dei mercanti veneziani e genovesi riuscirono ad installarsi e a fondare una colonia commerciale chiamata Tana.
Il tutto ebbe fine nel 1471, con l'arrivo dei turchi che occuparono militarmente tutta l'area e fondarono la fortezza di Azak per impedire le incursioni e i commerci dei cosacchi del Don verso il mar Nero. Per scacciare gli ottomani i cosacchi assediarono invano la piazzaforte nel 1574, 1593, 1620 e nel 1626. Nel giugno 1637 una forza composta da 3000 cosacchi del Don e 4000 cosacchi zaporoghi cinse d'assedio la fortezza. Il 21 giugno dello stesso anno gli assedianti riuscirono a vincere la resistenza della guarnigione turca e ad impossessarsi di Azov. Successivamente i cosacchi inviarono allo zar una richiesta per ottenere rinforzi e supporto. I consiglieri del sovrano russo però si opposero a causa della concreta minaccia di una guerra con la Turchia e del cattivo stato delle fortificazioni. Nel giugno 1641, Hüseyin Pascià, pascià di Silistre, assaltò il forte con 70.000-80.000 uomini. A settembre, i turchi dovettero ritirarsi a causa di malattie e della mancanza di rifornimenti. Nel marzo 1642, il sultano Ibrahim I lanciò un ultimatum e lo zar Michele ordinò ai cosacchi di evacuare. I turchi rioccuparono così Azov nel settembre 1642.
Fu riconquistata dai russi nel 1696 durante la campagna lanciata da Pietro il Grande per conquistare uno sbocco marittimo verso il mar Nero. Nel 1708 Azov ottenne lo status di città. Dopo la disastrosa campagna del Prut, la piazzaforte fu nuovamente ceduta agli ottomani nel 1711. Nel corso della guerra russo-turca del 1768-1774 Azov fu conquistata dalle truppe del conte Rumjancev e definitivamente ceduta all'Impero russo con il trattato di Küçük Kaynarca del 1774. Diventata capoluogo di governatorato, iniziò rapidamente a diminuire d'importanza a causa della crescita della vicina città di Rostov sul Don.
Tra il 1917 ed il 1918 fu temporaneamente occupata dalle truppe austro-tedesche. Durante la seconda guerra mondiale Azov fu occupata dall'esercito tedesco tra il luglio 1942 ed il febbraio 1943.
Società.
Evoluzione demografica.
"Fonte: mojgorod.ru"
Amministrazione.
Gemellaggi.
Azov è gemellata con: | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906560 | itwiki | 1,706,708,677.20601 |
The Conscience of a Hacker
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906561 | itwiki | 1,706,708,677.206041 |
Storia della Terra di Mezzo
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906565 | itwiki | 1,706,708,677.206058 |
Beyond the Valley of the Murderdolls
Beyond the Valley of the Murderdolls è il primo album in studio del supergruppo statunitense Murderdolls, pubblicato il 20 agosto 2002 dalla Roadrunner Records.
Nel settembre 2003 la Roadrunner Records pubblicò nuovamente l'album, in un'edizione speciale contenente alcune "bonus track".
Fu pubblicata anche una versione in DVD, un mese dopo la prima riedizione dell'album. Nel DVD erano presenti i video di "I Love to Say Fuck" (live), "Dead in Hollywood", "Love at First Fright" e "White Wedding". | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906566 | itwiki | 1,706,708,677.206078 |
La Storia della Terra di Mezzo
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906568 | itwiki | 1,706,708,677.206097 |
La storia della terra di mezzo
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906569 | itwiki | 1,706,708,677.206114 |
Torre Guelfa
La Torre Guelfa è una torre di Pisa presso la Cittadella, che risale alla metà del XV secolo.
Storia.
Fu edificata durante la prima dominazione fiorentina (1406), quando venne ristrutturato tutta la zona di quello che era l'Arsenali della Repubblica. Il nome venne scelto in contrapposizione alla più antica "Torre Ghibellina", eretta nel 1290 all'angolo Sud-Ovest del quartiere e andata in seguito distrutta. La torre aveva anche il compito di permettere l'avvistamento, essendo alta abbastanza da scorgere il mare e al tempo stesso di dominare la città, essendo chiaramente visibile dalla prima metà dei lungarni.
La torre guelfa, insieme alla torre di Sant'Agnese, la torre del Canto (inglobata all'interno del Bastione San Giorgio) e la torre Ghibellina, delimitavano l'antica area della Terzanaia (oggi in gran parte scomparsa e nota come Cittadella), dove venivano costruite e riparate le galee repubblicane.
Minata dai tedeschi in ritirata nel Luglio del 1944, nel dopoguerra (1956) fu ricostruita non mantenendo completamente l'aspetto originale.
Oggi è aperta al pubblico e permette di ammirare una stupenda vista dalla sommità. All'interno sono stati collocati gli antichi stemmi familiari scolpiti di Capitani e Commissari Fiorentini che hanno governato la città. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906571 | itwiki | 1,706,708,677.206135 |
Torre guelfa
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906573 | itwiki | 1,706,708,677.20619 |
Kenshiro
è un personaggio immaginario e il protagonista del manga "Ken il guerriero", scritto da Buronson e disegnato da Tetsuo Hara. Compare nello stesso ruolo anche nella serie televisiva anime e nelle varie opere derivate. Secondo Buronson, il design del personaggio è principalmente basato sull'artista marziale e attore Bruce Lee, combinato con influenze della serie cinematografica "Mad Max".
Kenshiro, detto anche Ken, è il legittimo successore di un'antica arte marziale chiamata Sacra Scuola di Hokuto, che gli consente di sconfiggere i suoi avversari attraverso la pressione di particolari punti del corpo umano, detti tsubo, i quali provocano la morte per esplosione interna. Nel corso della storia Kenshiro combatte contro vari briganti e predoni che minacciano i sopravvissuti a una guerra atomica che ha sconvolto il pianeta, e deve affrontare numerosi artisti marziali rivali, inclusi i suoi tre fratelli adottivi addestrati come lui nell'arte della Sacra Scuola di Hokuto.
Kenshiro è diventato un personaggio molto popolare in Giappone e in Occidente. La sua battuta più conosciuta è , pronunciata solitamente prima della morte di un nemico e che ha ispirato meme, omaggi e parodie.
Ispirazione e creazione.
L'autore Tetsuo Hara concepì inizialmente Kenshiro su suggerimento del suo curatore Nobuhiko Horie per due fumetti one-shot pubblicati nel 1983 su "Fresh Jump" e che costituiscono il prototipo di "Ken il guerriero". In questa versione, ambientata nel Giappone degli anni ottanta, Kenshiro appare come un adolescente ed è il 23º successore della scuola di arti marziali Hokuto Shinken, testimone che ha ereditato da suo padre. Il suo carattere è inoltre più gioviale del Kenshiro del successivo manga serializzato, in quanto non ha ancora sperimentato le stesse difficoltà e non presenta le sue iconiche sette cicatrici sul petto. Nelle due storie, dopo che la fidanzata di Kenshiro, Yuki, viene assassinata dai sicari dalla scuola di arti marziali rivale Taizan e il ragazzo incastrato per la sua morte, Ken diventa un ricercato e si mette in viaggio in cerca di vendetta contro l'organizzazione. A questa versione del personaggio era stato dato il nome completo di .
Il protagonista venne rimaneggiato da Buronson quando il manga "Ken il guerriero" fu trasformato in una serie regolare. Lo sceneggiatore inserì Kenshiro in un futuro post-atomico su ispirazione della serie cinematografica "Mad Max", e lo rese un adulto modellandolo sull'attore e artista marziale Bruce Lee. Nell'opera il personaggio venne inoltre indicato con il solo nome di battesimo, scritto in katakana anziché in kanji.
Descrizione.
Ken è il sessantaquattresimo successore della Sacra Scuola di Hokuto, l'arte marziale più letale del mondo, ed è un discendente del fondatore della Scuola stessa.
Dal carattere riservato e pacifico, di fronte ai soprusi commessi a scapito dei più deboli la sua ira esplode al punto di lacerare i suoi abiti e rivelare le sette cicatrici che porta sul petto e che formano l'Orsa Maggiore, la costellazione che protegge Hokuto: esse gli sono valse gli epiteti di "uomo dalle sette stelle" e ; a causa della sua missione è stato anche ribattezzato .
Di animo gentile e malinconico, Ken ha deciso di dedicare la sua vita nel trasformare "le lacrime in sorrisi" mettendo la sua enorme forza al servizio di chi non si può difendere. Inizialmente mirava soltanto a salvare la donna che amava per poter vivere con lei in pace; alla sua morte, tuttavia, assumerà il ruolo di salvatore vagando per il mondo per liberare chi è sottomesso alla crudeltà dei tiranni.
Poteri e abilità.
Kenshiro è il 64º successore dell'Hokuto Shinken ("Divina Scuola di Hokuto"), arte che gli ha donato molte abilità: la principale e più famosa è la conoscenza della collocazione e dei modi di manipolare gli "tsubo", i tracciati dell'energia vitale degli esseri viventi, così da costringere l'avversario a compiere determinate azioni contro la sua volontà o addirittura ad esplodere dall'interno, ma anche per fini medici.
Altra peculiarità della tecnica di Hokuto è la capacità di decodificare rapidamente le tecniche altrui così da poterle usare a propria volta: questa abilità è chiamata "Riflesso dello Spirito" nell'OAV "Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto" e Ken ne da dimostrazione durante il combattimento contro Shu, in cui usa i colpi della Gru Rossa di Nanto dopo aver osservato il combattimento tra Rei e Yuda, e nello scontro con Souther, che ferisce usando una tecnica di Shu.
Terza principale facoltà derivante dall'Hokuto Shinken è l'utilizzo della propria aura combattiva per spingere il corpo umano ben al di là delle sue capacità normali e, attraverso le tecniche più avanzate, usarla come arma per colpire in modo indiretto e a distanza gli tsubo dell'avversario.
Grazie infine all'immane tristezza di cui si è fatto carico (compresa quella degli avversari da lui sconfitti) Kenshiro è riuscito a raggiungere un livello di esistenza superiore che gli ha consentito di apprendere la tecnica ultima della Sacra scuola di Hokuto, la : essa in particolare gli consente di mettersi in contatto con l'aura combattiva e la forza di tutti i guerrieri che ha sconfitto incanalandole nel suo corpo e diventando intangibile e si rivelerà fondamentale nello scontro con il fratello Raoul.
Storia.
Kenshiro nasce nella Terra dei Demoni ed è il fratello minore di Hyou, entrambi discendenti del ramo principale della dinastia di Hokuto. Ancora in fasce viene inviato in Giappone insieme a Raoul e Toki per sfuggire alla guerra che minaccia l'isola ed essere addestrato nella Sacra Scuola di Hokuto da Ryuken. Ken viene quindi allevato e cresciuto dal maestro assieme a Raoul, Toki e Jagger, che impara a considerare suoi fratelli, e, nonostante sia il più giovane, viene infine scelto come nuovo successore della scuola. Dopo essere sopravvissuto alla guerra nucleare, Ken cerca di vivere in pace con la sua fidanzata Julia, fino a quando Jagger istiga Shin, un rivale in amore della Sacra Scuola di Nanto, a sfidarlo. Nello scontro tra i due è Shin a prevalere e a infliggergli sul petto le iconiche sette cicatrici ferendolo con la punta delle dita, per poi lasciarlo per morto e allontanandosi con Julia. Questa sconfitta conferisce a Ken l'aggressività e la spietatezza che gli permettono di riprendersi e di vincere i numerosi duelli che deve affrontare nel corso del suo cammino.
L'arco narrativo iniziale è incentrato sul tentativo di Kenshiro di recuperare Julia da Shin. Nel suo peregrinare fa la conoscenza di due giovani orfani, Lynn, una bambina muta a cui restituisce la facoltà di parlare, e Burt, un giovane vagabondo, che diventano suoi compagni di viaggio. La ricerca di Ken lo porta a incontrare e affrontare banditi di ogni genere che minacciano i deboli e gli innocenti, e numerosi artisti marziali che si parano sul suo cammino, tra cui i sei guerrieri della Sacra Scuola di Nanto, un'arte assassina rivale, e i suoi tre fratelli adottivi. Il suo rivale maggiore diviene proprio Raoul, che a capo di un vasto esercito aspira a conquistare e a regnare sul mondo post-apocalittico come Re di Hokuto, sfidando ogni combattente che considera una minaccia. Dopo una lunga serie di battaglie contro, tra gli altri, Shin, Jagger e Souther, in cui Kenshiro perde numerosi amici e si rafforza sperimentando la rabbia e la tristezza, Ken esce vittorioso su Raoul e, ricongiuntosi con Julia, si ritira a vivere con lei gli ultimi anni di vita che le rimangono.
Anni dopo Kenshiro si ricongiunge con gli ormai cresciuti Burt e Lynn, che hanno formato l'Armata di Hokuto, per combattere la tirannia dell'Impero Centrale e i generali traviati della Sublime Scuola di Gento. Nonostante abbiano successo, Lynn viene rapita e condotta nel Paese dei Demoni, e Ken si mette al suo inseguimento per salvarla. Sull'isola il guerriero scopre la verità sulle sue origini ed è costretto a battersi con i tre generali delle tenebre, tra cui suo fratello Hyou, e Kaiou, il fratello maggiore di Raoul e Toki, che hanno acquisito la tecnica oscura dell'Arcana Arte di Hokuto.
Lasciata la Terra dei Demoni Kenshiro prende sotto la sua ala Ryu, il figlio di Raoul, per farlo diventare il nuovo successore della scuola di Hokuto. Viaggiando insieme Ken insegna a Ryu lo spirito di sacrificio e la determinazione per poi lasciarlo alle cure di un conoscente, convinto di non avere altro da insegnargli e che il ragazzo troverà da solo le risposte che cerca. Dopo una breve parentesi in cui perde la memoria, Ken recupera i propri ricordi grazie all'aiuto di Burt e Lynn, e, accomiatatosi dai suoi amici, si dirige da solo verso le lande desolate per portare a termine il proprio destino, proteggendo i deboli e attendendo la morte sul campo di battaglia.
Altre opere.
Kenshiro appare anche nelle due serie televisive anime tratte dal manga, in tutti i film d'animazione e OAV di "Ken il guerriero", oltre che nei videogiochi della serie e in altri videogiochi crossover con altre proprietà "Weekly Shōnen Jump".
Nella maggior parte degli adattamenti il guerriero riprende il suo ruolo originale del manga. In "Ken il guerriero - Il film", tuttavia, Ken viene sconfitto nel duello con Raoul, il quale decide poi di risparmiarlo su intercessione di Lynn. Un'avventura di Ken successiva agli eventi del manga è inoltre raccontata da Buronson e Hara nel romanzo del 1996 e nel suo adattamento OAV del 2003-2004 "Ken il guerriero - La trilogia". In questa storia Kenshiro giunge nei pressi di una città governata dal tiranno Sanga, che opprime la popolazione e controlla le limitate risorse. Il guerriero unisce allora le forze agli abitanti del vicino Villaggio di Libertà per rovesciare Sanga e suo figlio Seiji.
Kenshiro è stato interpretato da numerosi doppiatori nei diversi media. Akira Kamiya lo ha doppiato per primo nelle serie televisive e in "Ken il guerriero - Il film", nonché in alcuni videogiochi. È doppiato da Takehito Koyasu nell'OAV "Ken il guerriero - La trilogia", da Hiroshi Abe nella serie di film "Ken il guerriero - La leggenda", da Kunihiro Kawamoto nel videogioco "Hokuto no Ken", da Hideo Ishikawa nel videogioco "Raoh gaiden - Ten no haō", da Katsuyuki Konishi nei videogiochi ', "J-Stars Victory Vs" e "Jump Force", e da Takaya Kuroda nel videogioco '. I doppiatori italiani che gli hanno prestato la voce sono invece: Alessio Cigliano nelle serie televisive, Sergio Luzi in "Ken il guerriero - Il film", Massimo De Ambrosis in "Ken il guerriero - La trilogia", e Lorenzo Scattorin in "Ken il guerriero - La leggenda".
Il personaggio è stato infine interpretato da Gary Daniels nel film live action del 1995 "Il ritorno di Kenshiro" ("Fist of the North Star"), e doppiato in italiano da Andrea Mete.
Accoglienza.
Ken ha avuto moltissime recensioni positive da parte di riviste di manga e anime, e ha raggiunto la prima posizione in diversi sondaggi di popolarità. Soprattutto la serie anime ha decretato il suo successo planetario: negli anni ottanta è divenuto uno dei personaggi più famosi. Nel 2007 si è classificato al terzo posto nella lista dei personaggi di manga più forti di tutti i tempi, dietro a Son Goku e Doraemon. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906575 | itwiki | 1,706,708,677.20627 |
Il Tartuffo
Il Tartuffo o Tartufo ("Tartuffe ou l'Imposteur") è una commedia tragica in cinque atti, del drammaturgo francese Molière.
Originariamente l'opera era una farsa all'italiana, in tre atti, dove l'opera si concludeva con la vittoria di Tartuffe. A tal proposito, intervenne Luigi XIV, che fece correggere l'opera, che finì dunque con la sconfitta del Tartuffe e la vittoria di Orgone, distribuita in altri due atti. La prima versione, in 3 atti, venne rappresentata per la prima volta a Versailles 12 maggio 1664. La seconda versione, in 5 atti, venne rappresentata a Palais-Royal il 5 agosto 1667, dalla "Troupe de Monsieur, frère unique du Roi".
, ovvero la contrapposizione tra Gesuiti e Giansenisti in Europa e in special modo in Francia, e lo fece con una satira pungente che non fu gradita agli ambienti conservatori e religiosi della monarchia, tanto che la cosiddetta «cabala dei devoti» ottenne la proibizione della rappresentazione pubblica della commedia.
Nel 1667 la compagnia di Molière (che ormai era diventata "compagnia del Re") ripropose al pubblico parigino la commedia, con il titolo di "Panulfo o l'impostore", e con leggeri cambi di nome dei personaggi. Luigi XIV però rinnovò il divieto, al termine di una diatriba che coinvolse anche le autorità religiose.
La questione si risolse nel 1669, a favore di Molière. Nel frattempo , e il nuovo clima di distensione rendeva possibile la revoca del divieto. Il 5 febbraio egli indirizza al re una lettera, in seguito alla quale, quella stessa sera, si ricominciò a rappresentare "Il Tartuffo".
Trama.
Atto I.
La scena inizia con la Signora Peronella (madre di Orgone, il padrone di casa), che presuntuosamente sentenzia nei confronti di vari membri della famiglia (Elmira, Marianna, Damide e Cleante), e della servitù (Filippa e Dorina), esplicitamente guidata dall'opinione di un certo Tartuffo. L'anziana Peronella rimprovera per le più futili cose, come per esempio l'invitare a casa costantemente amici, cosa che fa chiacchierare il vicinato, e che non piace a Tartuffo. Non appena l'anziana signora esce di casa, Dorina (cameriera di Mariana, figlia di Orgone e innamorata di Valerio) e Cleante (cognato di Orgone) hanno un breve dialogo nel quale viene descritto come Orgone, il padrone di casa, sia totalmente assoggettato alla volontà del Tartuffo che, consapevole di ciò, se ne approfitta altamente. Cleante rivela come Tartuffo sia amato cento volte di più dei suoi familiari, di come lui sia il suo unico consigliere e di come a lui spettino tutti i privilegi e i lussuosi eccessi. Cleante è colui che si prende carico degli oneri di famiglia, o che riveste la figura maschile di capo famiglia, dal momento che Orgone pensa stupidamente solamente a Tartuffo.
Rientra quindi in casa Orgone, il quale essendo stato fuori casa per due giorni, si fa fare il resoconto da Dorina, sulle condizioni della famiglia. In questa scena si assiste a come lui sia solamente interessato all'incolumità di Tartuffo, il quale gode di ottima salute, mostrando addirittura indifferenza per le condizioni della moglie, che invece ha passato una terribile nottata. Orgone lo appella costantemente "pover'uomo", provando sentimenti di compassione, nonostante Dorina asserisca che stia in perfetta salute. Subito dopo, Orgone ha un'altra discussione con il cognato Cleante, il quale cerca in tutti i modi di fargli notare di come si sia fatto ingenuamente irretire da quello che lui reputa un pover'uomo. Orgone, a difesa del suo beniamino, racconta di come lo ha conosciuto. Tutte le mattine, andando in chiesa, se lo trovava a pregare energicamente in ginocchio, e con le mani rivolte al cielo, e sempre pronto a offrirgli l'acqua santa all'uscita dalla chiesa. Mosso dalla compassione per il suo stato di estrema povertà, raccontatagli dal suo discepolo, decise di offrirgli regali di vario genere, che il "pover'uomo" ogni volta divideva in parti uguali con i poveri come lui. Fu tale comportamento che lo fece cascare nella trappola del Tartuffo, e che lo fece ospitare a casa sua.
Orgone prosegue l'arringa difensiva del suo beneamato , elencando tutte le sue virtù (false). Descrive addirittura di come sia protettivo e geloso nei confronti della moglie, ogni qual volta un uomo tenta di farle la corte. La discussione termina con Cleante che adempie al favore che Damide (figlio di Orgone) gli aveva poco prima chiesto; rimembrare ad Orgone, di mantenere la promessa di matrimonio tra Marianna e Valerio. A tal proposito, Orgone si mostra titubante e diffidente, schivando infine le ripetute domande di chiarimento, con un frenetico addio. Da tale discussione Cleante percepisce che dietro a tale cambio d'opinione, c'è lo zampino del malevolo Tartuffo, che infatti vuole per sé Marianna.
Atto II.
Orgone annuncia alla figlia Marianna, che ella avrà l'onore di sposarsi con il talentuoso Tartuffo. Nonostante l'infausta notizia, Marianna non manifesta alcuna opposizione, sapendo di non poter far niente contro la decisione dell'anziano padre autoritario. In aiuto della giovane però, giunge la cameriera Dorina, che avendo ascoltato tutta la discussione, nascosta, difende energicamente la volontà di Marianna, di sposare Valerio , accusando e criticando invece, il padre, e il presunto pretendente Tartuffo. Dorina biasima Tartuffo, oltre che per le sue miserabili origini, e per la sua devozione per il cielo poco credibile, anche per il suo brutto viso, che ella fa intendere al lettore chiamandolo "bellissimo muso". Con le sue continue critiche sarcastiche, Dorina riesce a far perdere le staffe ad Orgone, il quale dopo averla minacciata a lungo, le tira un ceffone, che l'audace cameriera evita.
Orgone quindi se ne va in preda alla totale esasperazione, per le continue interruzioni e sferzate di Dorina, la quale ridà animo a Marianna, che si scopre essere una ragazza molto fragile, e poco combattiva. Proprio mentre la fedele cameriera le parla, giunge l'originario promesso sposo Valerio, il quale, una volta a conoscenza della decisione del padre ha un diverbio con la sua amata. Fortunatamente interviene Dorina, che comportandosi da guida saggia e astuta, li convince a far pace, e a non mollare, ma ad organizzarsi tramite espedienti e scusanti, per procrastinare il matrimonio con il Tartufo il più possibile.
Atto III.
Dorina mette Damide a conoscenza dei progetti che il signor Orgone ha per Marianna e Tartuffo. Inoltre lo informa che Elmira (moglie di Orgone) ha chiesto di vederlo subito, per avere chiarimenti sulla notizia di tale matrimonio. Tartuffo, dunque, sale sino alla stanza di Elmira, accompagnato dal discepolo Lorenzo, che si congeda portando via con sé il cilicio, mai usato, ma al solo scopo di rafforzare la maschera di umile penitente. Non appena rimane solo con la donna, Tartuffo inizia a lusingarla ripetutamente con le sue massime moralistiche, facendole intendere esplicitamente il forte ardore che egli prova per lei e confessandole che l'ha sempre desiderata ed amata dal primo momento che l'ha vista.
Tartuffo proietta nel suo tentativo di seduzione lo stesso criterio cui si ispira tutto il suo comportamento, la regola cioè della duplicità, della scissione tra essere e apparire. Nonostante tali dichiarazioni la sorprendano, Elmira non si scompone, ma anzi, dopo avergli fatto capire l'impossibilità della realizzazione dei suoi desideri, gli promette che non rivelerà una sola parola al marito, o a qualsivoglia persona, a patto che lui rinunci alla mano di Marianna. In quel preciso istante entra Damide, il quale ha origliato, e, offeso dalle dichiarazioni avanzate alla madre, ha intenzione di vendicarsi rivelando tutto al padre, in modo tale da liberarsi di quell'ipocrita di cui ha sempre sospettato, nonostante l’ingannevole apparenza.
La madre si oppone, ritenendo l'accaduto di futile entità, oltre ad aver precedentemente promesso che nessuno sarebbe venuto a saperlo. Proprio mentre il figlio ribatte energicamente, entra Orgone, che dopo aver udito un breve resoconto dal figlio, manifesta la sua incredulità sull'accaduto. Tartuffo, accorgendosi dell'ingenua stupidità del padrone di casa, ne approfitta per recitare la parte della povera vittima umiliata e raggirata dalla maldicenza e dall'invidia altrui. Davanti a ciò, Orgone perde completamente la ragione, offendendo il figlio in ogni maniera e scusandosi premurosamente con Tartuffo. Il continuo ribattere di Damide sulla vera realtà dei fatti rende ancora più furibondo Orgone, che lo caccia di casa maledicendolo e diseredandolo. Dopo l'infelice partenza di Damide, Orgone ritorna dal suo beneamato Tartuffo scusandosi ancora e proponendogli di organizzare la sera stessa il matrimonio con Marianna, rendendolo erede di tutti i suoi beni, mosso dall'affetto nei suoi confronti, e per la voglia di far morire di rabbia e d'invidia tutti i suoi familiari contrari a ciò. L'ipocrita malfattore ovviamente non si oppone, ma accetta di buon grado l'idea folle e sconsiderata del suo benefattore.
Atto IV.
Cleante cerca di convincere Tartuffo a perdonare Damide nonostante quest'ultimo abbia ragione e a farlo ritornare a casa, comportandosi come quel vero cristiano devoto che lui tanto profetizza di essere. Tartuffo rifiuta asserendo che, nonostante lo abbia già perdonato, gli sarebbe impossibile condurre una lieta esistenza condividendo lo stesso tetto con Damide. Cleante, allora, manifesta e motiva le sue contrarietà alla decisione di Orgone nel lasciar tutti i beni a Tartuffo, il quale ancora una volta afferma che ha di buon grado accettato l'intera eredità, non perché è legato ai beni terreni, ma solamente per premura che quella eredità non vada in mani sbagliate e malevole. Ma quando Cleante gli propone di lasciar al caso le sorti dell'eredità, e che sia lui ad andarsene da casa, così da permettere il rientro di Damide, Tartuffo è costretto a trovare la scusante di impegni religiosi impellenti, in modo tale da allontanarsi e abbandonare la fastidiosa discussione. Poco dopo, a casa, Marianna, Dorina, Cleante ed Elmira decidono di riunirsi e chiedere collettivamente l'annullamento del matrimonio tra Marianna e Tartuffo, organizzato da Orgone per la sera stessa.
Orgone liquida velocemente le suppliche della figlia, e zittisce Dorina e Cleante, che non trovano nemmeno il tempo di parlare. Elmira, quindi, si frappone come ultimo baluardo difensivo al matrimonio, proponendo al marito di mostrargli la prova delle sfacciate avance di Tartuffo. Inizialmente scettico, Orgone accetta credendo che quello della moglie non sia che un patetico tentativo di cacciar via il povero ed immacolato Tartuffo, in modo da annullare il matrimonio. Ha dunque luogo quello che si può definire un episodio metateatrale. Infatti Elmira organizza seduta stante una recita per smascherare l'ipocrita usurpatore, davanti agli occhi dell'ingenuo marito. Una volta fatto nascondere Orgone sotto il tavolo e aver mandato a chiamare Tartuffo, Elmira inizia la sua recita, confessando a Tartuffo il suo amore che nella discussione precedente aveva negatoper pudore ed indecisione.
Tartuffo, invece, si dimostra essere una «vecchia volpe», come lo chiama Dorina, nutrendo inizialmente dei sospetti per tale repentino cambio di idea. L'astuzia e l'abilità di Elmira però sono di gran lunga superiori a quelle di Tartuffo, che alla fine cede alle apparenze, chiedendole che gli sia dato un anticipo dell'amore che lei prova per lui. Intanto Orgone, accovacciato sotto il tavolo, ascolta tutto. Elmira imbarazzata asserisce di aver paura di macchiarsi di adulterio, sporcando la sua anima e offendendo il cielo. Tartuffo ribatte asserendo di essere indifferente a commettere i peccati, a patto che nessuno li veda e che siano a fin di bene. Infatti Tartuffo le garantisce che la vera offesa è nello scandalo della eventuale rivelazione della verità.
Dunque, proprio quando Tartuffo si appresta a consumare i piaceri con Elmira, esce Orgone, che dopo averlo fermato in tempo, lo scaccia fuori di casa. Orgone butta fuori di casa Tartuffo in maniera tutto sommato molto meno aggressiva di come aveva gettato fuori suo figlio Damide. Ciò fa capire di come per Orgone sia difficile rivolgersi a Tartuffo in maniera aspra, dopo quello di cui si era pienamente convinto. Nonostante lo smascheramento e la cacciata dell'ipocrita venditore di fumo, prima di andarsene Tartuffo asserisce che ormai la casa è legalmente sua, e che glielo dimostrerà, facendogliela pagare. Elmira e Orgone, quindi, intuiscono da tali parole minacciose ed infauste il preludio a nuovi guai.
Atto V.
In presenza di Cleante, Orgone inizia a rinnegare tutte le azioni caritatevoli ed altruistiche compiute nei confronti del lestofante. Si pente soprattutto di aver lasciato tutta l'eredità nelle sue mani e di avergli consegnato una certa cassetta, deposito di un vecchio amico di nome Argante, che gliela aveva affidata con gran segretezza, dal momento che conteneva informazioni strettamente personali.
Orgone quindi maledice ancora Tartuffo, insieme a tutte le persone ipocrite. Cleante lo dissuade da tale pensiero frettoloso, ricordandogli che esistono persone davvero oneste e persone che si fingono tali, ma che in realtà sono dei furfanti. Giunge la signora Peronella, che per ironia della sorte, mostra incredulità rispetto alle parole del figlio sul resoconto delle malefatte di Tartuffo. L'anziana signora si atteggia quindi come aveva fatto il figlio con il resto della famiglia, difendendo l'ipocrita Tartuffo ed asserendo in suo favore la maldicenza e l'invidia altrui. Dorina ne approfitta per fare del sarcasmo, e mettere a nudo le sue ingenue e passate convinzioni sull'onestà di Tartuffo. Proprio mentre tutta la famiglia riunita discute su come muoversi nei confronti del loro comune nemico, si presenta un estraneo che chiede di essere ricevuto, venendo da parte del Signor Tartuffo. L'uomo si presenta, dicendo di chiamarsi Signor Leale, e di essere un messo giudiziario, incaricato di far sgombrare, entro il mattino successivo, la casa, che legalmente spetta di diritto al Signor Tartuffo. A tali parole quindi la signora si convince di quanto dice il figlio. I mali però non sono ancora finiti. Infatti giunge Valerio, il quale dice a Orgone che un carissimo amico gli ha confidato che la cassetta che ha dato a Tartuffo contiene materiale e prove di atti criminosi e che Argante altri non è che un criminale di stato.
Valerio, dunque, lo esorta alla fuga, donandogli 1000 luigi e offrendosi di accompagnarlo per un breve tratto in un luogo sicuro. Orgone lo ringrazia di cuore, promettendogli di ripagare il favore, in futuro. Ma proprio mentre Orgone si appresta alla fuga, Tartuffo, seguito da una schiera di uomini, lo ferma. Tartuffo, dunque, divenuto messo del principe, lo dichiara in arresto, facendo notare a tutti di essere dalla parte del giusto. L'intera famiglia inizia quindi ad accusarlo di ingratitudine e di essere un ipocrita, infastidendo Tartuffo, che sollecita il Gendarme ad arrestare Orgone. Si ha oraun vero e proprio colpo di scena, perché il Gendarme invece arresta Tartuffo, proclamandolo inequivocabilmente colpevole e allo stesso tempo enormemente ingenuo per aver creduto, anche solo per un attimo, di illudere la lungimiranza del giusto Re di Francia, che protegge sempre le oneste persone e che aveva inscenato tutta questa farsa solamente allo scopo di vedere fin dove la malvagità di Tartuffo , ben noto al re stesso come famoso truffatore, si spingesse. Il Gendarme aggiunge inoltre che la casa è nuovamente di proprietà di Orgone e che quest'ultimo è perdonato per il reato di favoreggiamento, al quale è stato costretto per aiutare un amico. L'intera famiglia mostra un sollievo collettivo ed Orgone asserisce che è intenzionato in primo luogo ad incontrare il Re in persona per prostrarsi ai suoi piedi, ringraziarlo per la sua bontà e poi organizzare le nozze tra Valerio e Marianna.
La satira.
L'intera opera è una satira nei confronti della società nobile francese del '600. Il Tartuffo è infatti l'emblema dell'ipocrita che vive sotto la maschera della devozione religiosa e dell'amicizia verso Orgone ma in realtà vuole approfittare della sua fiducia per trarne vantaggio e, in seguito, tradirlo. Così, come afferma Moliere stesso in una presentazione della commedia al re di Francia: | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906578 | itwiki | 1,706,708,677.206479 |
Mura e porte urbane di Reggio Emilia
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906586 | itwiki | 1,706,708,677.206602 |
Università Brown
L'Università Brown (in inglese: Brown University) è una università privata statunitense fondata nel 1764, posta nella città di Providence nello Stato del Rhode Island, una delle più prestigiose e selettive università del continente nord americano, facente parte sia della Ivy League che della Association of American Universities.
Il tasso di ammissione rispetto alle domande presentate è di circa il 6,6% con studenti di 80 paesi. Gli aiuti finanziari elargiti dall'università ammontano a circa 85 milioni di dollari ogni anno e più del 50% degli studenti riceve un qualche tipo di aiuto per mantenersi agli studi. La retta annuale, all'anno accademico 2009/2010, ammontava ad oltre cinquantamila dollari.
Storia.
La scuola fu originariamente fondata il 3 marzo 1764 dal ministro battista James Manning con il nome di "Rhode Island College". Lo statuto originale stabiliva che la missione del college fosse quella di preparare gli studenti ad affrontare la vita adulta fornendo loro una formazione in lingue, arti liberali e scienze. Come conseguenza la Brown non ha tutt'oggi facoltà di economia e di giurisprudenza.
Manning fu anche il primo preside del college, che nel 1770 venne trasferito nella sua attuale collocazione nella parte est di Providence. Il supporto della famiglia Brown — Nicholas, John, Joseph e Moses — fu fondamentale nel trasferimento della Brown e nella successiva opera di finanziamento ed organizzazione. I collegamenti della famiglia Brown erano molto stretti in quanto Joseph Brown insegnò fisica nell'università e John Brown occupò il ruolo di tesoriere dal 1775 al 1796. Per tali motivi nel 1804, un anno dopo la morte di John Brown, l'università venne ribattezzata Università Brown anche in onore del nipote di John, Nicholas Brown Jr., laureatosi nel 1786, che contribuì con una donazione di dollari.
Brown acconsentì alle donne di iscriversi all'università nel 1891.
Tra gli insegnanti della Università Brown va ricordato lo storico e biblista Morton Smith. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906587 | itwiki | 1,706,708,677.206632 |
Treble (calcio)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906590 | itwiki | 1,706,708,677.20666 |
Liu Pao Ch'ün
Secondo nome (Nome cinese di cortesia, non è chiaro se si tratti di uno Zi o di un hao) Liu Jinchen 刘尽臣.
La vita.
Nato nel 1892 nel villaggio Jiaozhuangcun (焦莊村) dell'area di Caozhou. Maestro di Meihuaquan, stile che avrebbe appreso da Kong Qingbiao. Dopo aver lavorato come scorta e guardia del corpo, dal 1925 insegna a Peixian dove muore nel 1947 probabilmente ucciso perché accusato di collaborazionismo con le truppe Giapponesi di occupazione.
Sul momento della morte del Maestro Liu Baojun abbiamo una conferma in un'intervista al figlio minore di Chang Dsu Yao, Chang Yu-shin. Nell'intervista si legge:
Eventi significativi.
Nel 1925, in Ottobre, Liu Baojun partecipa ad una competizione a Nanchino, dove viene premiato con un paio di doppie sciabole (shuangdao).
Nel 1937, a Peixian, partecipa ad una competizione in cui ottiene come premio uno stendardo con un dardo dorato.
Il Maestro Liu è stato allievo diretto di Yang Chengfu evidenza di ciò è il libro Taijiquan shiyongfa di Yang Chengfu stesso, dove nell'elenco dei suoi discepoli appare il secondo nome di Liu Baojun.
Liu ed il Meihuaquan.
Egli apparteneva al Ramo della famiglia Bai del Meihuaquan (Baijiazhi Meihuaquan) appreso da Kong Qingbiao, ed era quindicesima generazione. Col suo trasferimento a Peixian vi diffonde questo ramo dello stile, che però viene qui chiamato, in suo onore, Liupai Meihuaquan (Pugilato del Fiore di Prugno della Scuola di Liu). Inizialmente egli insegnò assieme a Li Zhengting, che apparteneva al Luodi Meihuaquan, poi la scuola si separò.
Tra i suoi allievi a Peixian si ricordano Chang Dsu Yao, Fang Dunyi (方敦義), Fang Dunle (方敦樂), Zhao Houfu (趙後福), ecc.. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906594 | itwiki | 1,706,708,677.206686 |
Croce di San Giovanni
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906596 | itwiki | 1,706,708,677.206712 |
Verrucana
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906600 | itwiki | 1,706,708,677.206729 |
Movimento per la Vita
Il Movimento per la Vita (MpV) è una associazione di promozione sociale italiana che nel suo statuto si propone «di promuovere e di difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell'accoglienza nei confronti dei più deboli ed indifesi e, prima di tutti, il bambino concepito e non ancora nato», oltre a informare su ciò che concerne la vita e la morte umana (amore, sessualità, procreazione responsabile, vita prenatale, adozione, famiglia, aborto, malattie rare, manipolazione genetica, eutanasia, suicidio). Il movimento per la Vita aderisce al Forum delle associazioni familiari.
Storia.
Il 22 maggio 1975 viene fondato a Firenze il primo Centro di Aiuto alla Vita (CAV) in Italia. Scopi dell'associazione: a) Contrastare il fenomeno dell'aborto, all'epoca illegale e effettuato in maniera clandestina; b) Dare seguito, sul piano politico e sociale, alla dottrina morale della Chiesa cattolica, così come esposta nell"'Humanae Vitae", l'enciclica scritta da Papa Paolo VI nel 1967. Successivamente nascono in tutto il Paese nuovi CAV e varie associazioni di aiuto alla vita nascente.
Il 15 gennaio 1980, due anni dopo l'approvazione della legge sull'aborto, nasce il Movimento per la Vita, federazione delle associazioni di aiuto alla vita operanti nel Paese. Il primo presidente è il milanese Francesco Migliori. In seguito e fino al 2015 il presidente fu il deputato e europarlamentare Carlo Casini.
Nel 1981 il MpV promosse due referendum per l' che istituiva e regolamentava la facoltà di ricorrere all'interruzione di gravidanza. In particolare, un referendum mirava a cancellare integralmente la legge n. 194, l'altro intendeva farlo solo parzialmente. Il primo venne considerato inammissibile dalla Corte costituzionale, in quanto contrastante con una sentenza del 1975 che dichiarava legittimo l'aborto in certe situazioni e a certe condizioni. Fu ammesso il secondo, che però fu respinto dall'elettorato il 17 maggio 1981.
Il Movimento per la Vita attuò una profonda revisione interna dando vita nel 1985 ai "Centri d'Aiuto alla Vita", che si pongono lo scopo di aiutare le donne in gravidanza in difficoltà, dando loro aiuti economici, sostegno psicologico e medico, cercando di contrastare le principali motivazioni del ricorso all'aborto e proponendo il ricorso ai soli metodi contraccettivi naturali. Ogni anno sono circa 20.000 le donne assistite in modo vario dagli oltre 300 centri. i bambini che sono stati aiutati a nascere sono stati 85.000.
Nel 1990, in occasione del suo 80º compleanno, Madre Teresa di Calcutta fu nominata presidente onoraria dei movimenti per la vita nel mondo dall'allora presidente della federazione mondiale John Willke. La ragione sta nelle posizioni affini a quelle dell'associazione espresse dalla stessa madre Teresa in moltissime occasioni:
Nel 1995, i Centri di Aiuto alla vita del Movimento sono stati citati insieme ad altre istituzioni analoghe di tutto il mondo, nell'enciclica "Evangelium Vitae" di Giovanni Paolo II:
Organizzazione.
Il Movimento è diffuso in tutta Italia con federazioni regionali che raccolgono le circa 500 sedi locali, i 349 Centri di Aiuto alla Vita (CAV) e le 41 case di accoglienza. A livello nazionale le sedi locali sono federate con il Movimento per la Vita Italiano con sede a Roma.
L'organizzazione del MpV comprende:
Organo di stampa del MpV è la rivista mensile "Sì alla Vita". Il MpV gestisce inoltre un numero verde ("Sos vita") che offre un'occasione di dialogo telefonico riguardante le problematiche (etiche, psicologiche, economiche, legali, etc.) relative alla decisione di abortire e mettendo in contatto gli utenti con i propri progetti di supporto alla maternità.
Il Movimento si occupa, inoltre, della produzione di documentari, film, libri sul tema della vita e della gravidanza. Fece particolarmente scalpore un film-documentario del 1984, girato negli Stati Uniti ed intitolato "L'urlo silenzioso", in cui si vedono i feti, ripresi dall'ecografia, durante l'aborto.
Ogni anno il Movimento organizza il Concorso Scolastico Europeo, rivolto a ragazzi e ragazze delle scuole superiori e universitari per invitarli a riflettere su temi di attualità, società e bioetica legati all'attività dell'associazione. Ad oggi hanno partecipato al concorso oltre 500.000 giovani (Fonte sito istituzionale MpV).
Inoltre ogni anno il Movimento organizza il concorso musicale "Cantiamo la vita", che premia le canzoni i cui testi dimostrano particolare attenzione ai temi della difesa della maternità, della bioetica e della dignità umana.
Il "Progetto Gemma" è una iniziativa del MpV volta a promuovere una forma di adozione a distanza delle donne gravide che presentano particolari difficoltà economiche, mediante la quale viene offerto un sostegno economico in modo da ridurre l'incidenza di questo fattore fra le cause di una possibile interruzione della gravidanza.
Il MpV promuove inoltre l'iniziativa "Una Culla per la Vita" con l'intenzione di creare punti di accoglienza sicura per neonati non desiderati in modo da evitare l'abbandono dei bambini al momento della nascita. L'iniziativa è nata in seguito al proliferare di casi di ritrovamento di bambini all'interno di cassonetti, ispirandosi alla "ruota" presente in passato in gran parte dei conventi e monasteri cattolici dove le madri che non desideravano o non potevano provvedere al sostentamento dei propri figli appena nati, potevano anonimamente affidarli alla cura dei frati o delle monache.
Attività politica.
Il primo atto politico del neonato movimento fu la presentazione in Cassazione, il , di una proposta di referendum tendente ad abrogare quelle norme della legge 194 che permettevano l'interruzione di gravidanza anche per scopi non terapeutici e cancellavano le sanzioni penali a carico di chi abortisse; nonostante il più o meno esplicito appoggio vaticano e gli inviti del clero a votare per l'abrogazione della legge 194, il referendum non andò a buon fine per i suoi promotori, in quanto il 17 maggio 1981 la proposta di abrogazione del Movimento fu bocciata con il 68% ( voti) delle preferenze contro il 32% di abolizionisti ().
Nel 2005 l'organizzazione promosse il boicottaggio del referendum abrogativo della controversa legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita promosso dai Radicali, da organizzazioni democratiche e di libero pensiero e associazioni dei ricercatori tramite la formazione del comitato Scienza & Vita e alla campagna astensionista sostenuta anche dalla Conferenza Episcopale Italiana, che aveva l'obiettivo di impedire il successo del referendum mediante il mancato raggiungimento del quorum.
L'esito del referendum fu il mancato raggiungimento del "quorum" con una partecipazione al voto del solo 25% degli aventi diritto.
Successive sentenze della Corte costituzionale, tuttavia, resero inutile il boicottaggio referendario abrogando a più riprese quelle prescrizioni della legge 40 per il cui mantenimento il movimento si era più speso nella sua campagna.
Segnatamente, tra il 2009 e il 2015 furono dichiarati incostituzionali e cassati il divieto di produzione di più di tre embrioni, l'obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti, il divieto di diagnosi pre-impianto per le sole coppie infertili, il divieto di fecondazione eterologa e il divieto d'accesso alla PMA alle coppie fertili con patologie genetiche.
Inni.
Il Movimento per la Vita ha due inni: le canzoni "Il cielo" di Renato Zero e "In te" di Nek. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906612 | itwiki | 1,706,708,677.206782 |
Bo (bastone)
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906614 | itwiki | 1,706,708,677.206845 |
Neoclassic Metal
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906615 | itwiki | 1,706,708,677.206863 |
Neoclassical Metal
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906617 | itwiki | 1,706,708,677.206879 |
Pingu
Pingu è una serie animata svizzera creata da Otmar Gutmann e Erika Brueggemann e realizzata in claymation. È stata trasmessa in televisione dal 7 marzo 1990 fino al 9 aprile 2000 sul canale svizzero Schweizer Fernsehen per un totale di 104 episodi da 5 minuti ciascuno. In seguito all'acquisizione dei diritti da parte della BBC sono stati prodotti altri 52 episodi dal 2003 al 2006 e trasmessi sul canale britannico BBC Two.
Le vicende si svolgono sempre al polo sud. Tutti i personaggi sono doppiati in un grammelot incomprensibile da Carlo Bonomi negli episodi dal 1º al 104º e da Marcello Magni e David Sant dal 105º in poi.
In Italia la serie è stata interamente trasmessa su Rai 1, Rai 2 e Rai Yoyo e poi sul canale satellitare JimJam.
Del cartone è stato creato un anime sequel chiamato "Pingu in città" la cui trama vede la famiglia di Pingu che si trasferisce dal villaggio alla città dove le persone svolgono lavori diversi.
Trama.
La serie descrive le vicende di una famiglia di pinguini che vive in un igloo al polo sud, composta da Pingu, il personaggio principale, dalla sorella minore Pinga, dai loro genitori e dal nonno. Il migliore amico di Pingu è la foca Robby.
Linguaggio dei personaggi.
Una delle ragioni del successo internazionale di Pingu è la mancanza di qualsiasi dialogo verbale comprensibile. Tutte le battute dei personaggi sono infatti in un fantomatico "linguaggio dei pinguini" ("pinguinese"), un grammelot incomprensibile (fatta eccezione per alcune parole casuali) ideato dal creatore Gutmann ed interpretato nei primi 104 episodi dal doppiatore Carlo Bonomi (lo stesso del personaggio de "La Linea" presente nel programma "Carosello" per la pubblicità degli articoli da cucina Lagostina e di "Stripy" del programma "Scacciapensieri", che infatti adottano un grammelot molto simile) e dall'episodio 105 da Marcello Magni e David Sant.
Tale linguaggio è privo di ogni significato e permette solamente di ipotizzare cosa i personaggi dicano nei dialoghi attraverso lo scorrimento delle immagini e lo sviluppo degli avvenimenti. Ciò agevola lo sviluppo delle capacità intellettive dei più piccoli, indirizzandoli verso una comprensione che si basa esclusivamente sull'intuito, e rende il format molto economico da distribuire, in quanto non sono necessari doppiaggi in altre lingue. Tale linguaggio ha dato origine a numerose parodie comiche facenti leva sul cosiddetto fenomeno "mondegreen", nelle quali i versi dei personaggi vengono trascritti in sottotitoli, creando frasi foneticamente simili ma sconnesse e senza senso compiuto, che a volte contengono anche messaggi subliminali, doppi sensi, espressioni volgari, nomi di personaggi famosi e immaginari e/o incomprensibili.
Sigla.
La sigla animata della serie nelle trasmissioni originali della prima stagione era un jingle strumentale ideato dagli autori del cartone. Tale sigla venne impiegata fino al 1995, quando, con l'inizio della seconda stagione (e in seguito per le repliche della prima stagione), si iniziò a utilizzare come sigla la "Pingu Dance", cantata dal cantante americano David Hasselhoff, volto principale delle serie televisive "Supercar" e "Baywatch."
Episodi.
I titoli degli episodi principali dalla stagioni da 1 a 4 sono stati presi dalla versione ufficiale DVD giapponese e alternativamente da quelle europea. La stagioni 5 e 6 solamente dalla versione europea. Alcuni cambiamenti sono stati effettuati poi per allinearli all'uso comune dell'italiano (ad esempio spelling e grammatica) ed infine alcuni sono stati aggiunti, modificati, ecc.
Stagione 1
Stagione 2
Stagione 3
Stagione 4
Stagione 5
Stagione 6
Speciale.
Uno speciale episodio di venticinque minuti, "Pingu - Un matrimonio speciale", fu prodotto nel 1997 e presenta una famiglia di pinguini verdi. In Italia questo episodio è stato inserito nel DVD "Giochiamo con Pingu".
DVD italiani.
In Italia sono usciti 12 DVD della serie di Pingu, distribuiti da Dall'Angelo Pictures. Questi i titoli:
Trasmissione nel mondo.
La serie fu trasmessa in Italia dalla RAI, nel Regno Unito sulla BBC, nella Svizzera tedesca sulla SRF, negli Stati Uniti su Cartoon Network, in Canada su YTV, in Australia sulla ABC e in Francia su France 3. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906619 | itwiki | 1,706,708,677.206938 |
S-Bahn di Rostock
La S-Bahn di Rostock () è il sistema di S-Bahn che serve la città tedesca di Rostock e la sua regione. Appartiene al sistema integrato di trasporti "Verkehrsverbund Warnow" (VVW).
Rete.
La rete consiste di tre linee, aventi in comune la tratta fra Warnemünde e la stazione centrale di Rostock:
Storia.
La "S-Bahn" di Rostock è stata realizzata per servire adeguatamente i nuovi quartieri satellite che si sono sviluppati a nord della città a partire dagli anni sessanta.
Il primo servizio di tipo "S-Bahn" venne inaugurato nel 1970, sulla tratta "Hauptbahnhof" - "Warnemünde". Sfruttava la preesistente ferrovia locale, per l'occasione raddoppiata.
Lungo la tratta sorsero i quartieri di Lütten Klein (1965-1969), Evershagen (1969-1978), Lichtenhagen (1974-1976), Schmarl (1976-1984) e Groß Klein (1979-1983).
La denominazione "S-Bahn" fu ufficialmente adottata solo dal 1974.
Nel 1988 entrò in servizio la seconda linea, verso "Rostock Seehafen Nord". Anche in questo caso, l'offerta di trasporto pubblico fu coordinata all'espansione edilizia, con la realizzazione dei quartieri di Dierkow (1984-1987) e Toitenwinkel (1985-1989).
Dopo la riunificazione, il servizio "S-Bahn" si è esteso verso sud, a servire zone meno popolate, fino a Güstrow.
A partire dal cambio d'orario del dicembre 2012 venne inserita nella rete la linea per Güstrow via Laage, numerata come S3; contemporaneamente la vecchia S3 venne soppressa, servendo quartieri già adeguatamente serviti dai tram urbani.
Materiale rotabile.
Sulle tre linee sono in servizio treni navetta composti da locomotive elettriche gruppo 143 e carrozze a due piani. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906620 | itwiki | 1,706,708,677.206984 |
Visual Flight Rules
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906623 | itwiki | 1,706,708,677.207009 |
Visual flight rules
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906624 | itwiki | 1,706,708,677.207025 |
Pizzo Zupò
Il Pizzo Zupò, con i suoi è la seconda montagna per altezza del Massiccio del Bernina (Alpi Retiche occidentali), in località Pontresina. Per la sua cima corre il confine italo-svizzero.
È la montagna più alta della Lombardia e della provincia di Sondrio (la vetta del Bernina si trova interamente in territorio svizzero), anche se il punto più alto della regione è la Punta Perrucchetti (4.020 m s.l.m.), cima secondaria immediatamente a sud del Pizzo Bernina.
Toponimo.
Il suo nome deriva dalla lingua, il romancio, parlata in Engadina, in cui Zupò significa "nascosto", in quanto da nord, lo Zupò è nascosto dalle altre montagne del Massiccio e diventa visibile solo a distanze ravvicinate. Ad occidente dello Zupò si trova il Piz Argient mentre a nord-est il Bellavista.
Descrizione.
Abitualmente si sale verso la vetta dalla "Fuorcla dal Zupò" (3846 m), fra lo "Zupò" e il "Piz Argient". La scalata verso la vetta non presenta particolari difficoltà. È ovviamente possibile scendere dal lato opposto, in direzione del Bellavista. Anche la via inversa, che dal Bellavista porta a Fuorcla Zupò non pone problemi eccessivi. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906625 | itwiki | 1,706,708,677.207048 |
Vfr
| https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906626 | itwiki | 1,706,708,677.207071 |
Antonio Capaldi
Biografia.
A fine anni sessanta aderisce al PCI, di cui, negli anni ottanta diventa segretario per la Federazione di Viterbo. Nel 1993 con il Partito Democratico della Sinistra diventa sindaco di Ronciglione (VT), mantenendo l'incarico per due mandati, fino al 2002.
Alle elezioni politiche del 1994 si candida coi Progressisti alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Viterbo, senza risultare eletto. Nel 1996, nel collegio 12 (Viterbo), viene eletto senatore della Repubblica Italiana per la XIII legislatura, in Parlamento ha fatto parte della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) e della giunta delle elezioni e immunità parlamentari. Ricandidato al Senato alle elezioni 2001 ancora nel collegio di Viterbo, non viene rieletto.
Nel 2007, dopo la fuoriuscita dai Democratici di Sinistra della componente che aveva candidato Fabio Mussi alla segreteria dei DS, ha aderito al movimento della Sinistra Democratica. Due anni più tardi confluisce in Sinistra Ecologia Libertà, di cui è coordinatore provinciale a Viterbo. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906629 | itwiki | 1,706,708,677.207113 |
Guy de Larigaudie
Noto per le sue imprese avventurose, tra le quali il primo collegamento Parigi-Saigon in automobile, era un convinto assertore degli ideali dello scautismo. Conosciuto tra gli scout di tutto il mondo come "il rover leggendario", è ancora oggi un esempio di rettitudine e di forza morale.
Vita.
Infanzia e studi.
Il giovane Guy trascorse periodi notevoli della sua infanzia presso la villa della famiglia Gérauds, presso Saint-Martin-de-Ribérac, nel Périgord. Nei suoi scritti egli disse di aver amato quella vita a contatto con la natura e la vita tradizionale del Périgord, che canterà più tardi nel suo "Canto del vecchio paese".
Dopo che i suoi genitori si saranno trasferiti a Parigi, frequenta dapprima l'Ecole de Rocroy Saint-Léon, e in seguito, a partire dalla terza classe, il Collège di rue de la Madrid, sempre a Parigi, presso cui conseguirà il diploma di maturità.
Entra nello scautismo, nel Gruppo Saint-Augustin 12º di Parigi nell'ottobre del 1923. Prende la promessa nella radura di una foresta dell'Île-de-France, sei mesi dopo. Totemizzato "Pantera alla luce del sole". Guy si interroga sulla propria vocazione e si chiede se non potrebbe divenire missionario. Nel 1926, entra nel seminario di Issy-les-Moulineaux, ma si sente ben presto soffocare tra le sue mura. Nell'estate 1927, è costretto a tornare nel Périgord per riposarsi, e cercare di trovare un equilibrio tra le proprie aspirazioni e le proprie possibilità.
Un salute cagionevole.
Nel 1929, i suoi genitori lo mandano a Villard-de-Lans per cercare di accelerare una guarigione difficile. L'aria vivifica delle Alpi gli dà beneficio e rapidamente passa dal divano agli sci; finisce per ritrovare la salute, e contemporaneamente scopre una vocazione per la scrittura.
Nell'ottobre 1930, effettua il servizio di leva presso il Sesto Reggimento Corazzieri che ha la sua caserma a Verdun. La vita all'aria aperta gli giova molto. Si appassiona ai cavalli, trovando gli ufficiali «sorprendenti» e i propri camerati «dei bravi tipi». Frequenta uno stage a Saumur e passa al 9° Dragoni con base a Épernay. Guy pensa a una carriera militare. Invece viene congedato nel 1931 e si ritrova senza lavoro.
Un periodo d'incertezza.
Nel 1940 torna in montagna. È in questo momento che nasce in lui l'idea del suo primo libro "La leggenda dello sci" che pubblicherà nel 1940. Torna quindi a Parigi, dove diventerà Capo Gruppo a Montmartre.
Giornalista per "Le Scout de France".
A partire dal 1933, collabora regolarmente con la rivista "Le Scout de France" che pubblica i suoi primi racconti. "Yug", anagramma del suo nome di battesimo, suo primo romanzo, viene finalmente pubblicato.
Nel 1934 Guy de Larigaudie, come inviato della rivista, entra a far parte della delegazione francese invitata al Jamboree di Frankston, in Australia. S'imbarca a Tolone all'età di 26 anni sull"Oronsay", un transatlantico di classe, con una ventina di compagni scout: Porto Said, canale di Suez, Aden, Colombo, … Sydney; poi il ritorno per la Nuova Caledonia, Tahiti, Panama, le Antille, ecc.
Nel 1935 s'imbarca sul transatlantico "Normandie" con destinazione Stati Uniti, paese che attraverserà per tre vie principali: la rotta est-ovest, da New York a Los Angeles; la rotta dei Boschi Rossi, lungo le coste del Pacifico; la rotta del Nord, attraverso la grande Prateria, Minneapolis, Detroit fino al Québec. Tra questi viaggi ne farà un altro partendo da San Francisco verso le isole del Pacifico.
In ognuna delle contrade attraversate, Larigaudie svilupperà il suo carattere gioioso che stimola ulteriormente l'attrazione per il nuovo; meraviglia, ammirazione, ma soprattutto, contemplazione. Dai suoi viaggi trarrà il materiale per i suoi libri, "Par trois routes américaines" e "Résonance du Sud".
Il Rover leggendario.
Nel 1937, accompagnato da Roger Drapier, Guy de Larigaudie si lancia nella grande avventura della sua vita: il primo collegamento automobilistico Parigi-Saigon, al volante di una vecchia Ford 19 CV 4 cilindri che aveva già percorso 70 000 km, e battezzata "Jeannette". Dopo Ginevra, Vienna, Budapest, Belgrado, Sofia, raggiungono la Palestina, poi attraversano l'Afghanistan e l'India prima di lanciarsi veramente verso l'ignoto, in mancanza di informazioni o mappe precise e soprattutto attraverso regioni accidentate di difficile accesso. A Saigon, infine, nel 1938, lo aspetta un'incredibile festa scout all'interno dello stadio. Al suo ritorno in Francia, Guy racconta del suo viaggio a un giornalista di Radio Paris.
Caduto sul campo di battaglia l'11 maggio 1940.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il 1º settembre 1939, Guy de Larigaudie raggiunge il punto di raccolta dell'11º Reggimento Corazzieri presso il campo di Mailly. Viene assegnato su sua richiesta a un gruppo di ricognizione a cavallo.
L'11 maggio 1940, nel corso di un combattimento ravvicinato con le armate tedesche nel bosco di Musson nella regione di Virton, in Belgio, Guy de Larigaudie cade colpito a morte.
Dal 1940, diverse generazioni di scout hanno conservato la memoria del "Rover Leggendario".
La sua memoria viene ancora oggi onorata dai numerosi gruppi scout che, in Francia, Germania, Italia, Polonia, Vietnam e altrove, portano il suo nome.
A Saint-Martin-de-Ribérac, dove riposa, une strada porta il suo nome. In occasione del centenario della sua nascita, nel 2008, presso la chiesa è stata eretta una stele in suo onore.
La spiritualità di Guy de Larigaudie.
Più delle sue opere romanzesche e giornalistiche, è soprattutto il messaggio spirituale che Guy de Larigaudie ha lasciato ai suoi contemporanei e alle generazioni future, un messaggio che ha segnato in maniera indelebile migliaia di uomini e donne.
"« Sorella mia"
"Eccomi ora in guerra. Forse non ne uscirò vivo."
"Avevo bei sogni e bei progetti, ma, se non fosse per l'immenso dolore che questo potrebbe provocare a mia madre e ai miei, esulterei di gioia. Avevo tanta nostalgia del Cielo ed ecco che la sua porta sta per aprirsi."
"Il sacrificio della mia vita non è nemmeno un sacrificio, tanto il mio desiderio del Cielo e del possesso di Dio è vasto."
"Avevo sognato di diventare un santo e un modello per i lupetti, gli esploratori e i rover. L'ambizione era forse troppo grande per la mia persona, ma era il mio sogno."
"... Non mi resta ora che correre con gioia verso la mia ultima Avventura »."
È l'ultimo messaggio lasciato da Guy de Larigaudie, indirizzato alla suora carmelitana che era la sua assistente spirituale, alla vigilia dell'assalto che gli sarebbe stato fatale l'11 maggio 1940, nel boschetto di Musson.
La produzione letteraria.
I romanzi "Yug" e la "Tigre et sa panthère" hanno raggiunto copie al settembre 2008. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906630 | itwiki | 1,706,708,677.207176 |
Posizione dominante
Con posizione dominante si intende una particolare titolarità da parte di una impresa di una quota di mercato del settore interessato relativa alla produzione e vendita di beni e servizi, che rispetto alle altre aziende concorrenti, le permette di operare sul mercato in condizione di netta superiorità rispetto alla concorrenza.
La posizione dominante consente, all'azienda che la detiene, di operare sul mercato dettando essa stessa le regole della concorrenza, ad esempio imponendo a tutte le altre aziende una determinata strategia di prezzo o determinate caratteristiche del prodotto.
Di per sé la posizione dominante non rappresenta un fattore negativo in particolare per quei settori dove per operare efficacemente è necessario che le attività vengano svolte su larga scala.
Nella maggior parte dei casi la presenza di una posizione dominante progressivamente induce le altre aziende operanti in quella stessa area di mercato a specializzarsi su settori più ridotti oppure a cedere il controllo sulla proprietà alla azienda dominante, che in questo modo si rafforza ulteriormente.
Ciò può condurre a conseguenze giuridiche, ad esempio alcuni ordinamenti sanzionano la situazione dell'"abuso di posizione dominante", che è un illecito la cui fattispecie si concretizza nel caso in cui l'azienda dominante operi utilizzando il proprio potere economico con l'espressa intenzione di schiacciare ed eliminare la concorrenza. | https://it.wikipedia.org/wiki?curid=906631 | itwiki | 1,706,708,677.207236 |