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Documentazione tecnica La documentazione in ambito tecnico consiste in quel complesso di documenti e materiali idonei a fornire supporto e conoscenza in determinati ambiti. Documentazione in ambito informatico. Soprattutto in campo informatico, comprende il materiale utile alla comprensione delle caratteristiche e funzionalità di un dato sistema, strumento o procedura. Solitamente diffusa in formato elettronico o cartaceo si suddivide in diverse categorie: guide, manuali, "howto", "FAQ", ecc. Ognuna di esse ha scopi e caratteristiche diverse, variando ad esempio la specificità dell'argomento, la sua strutturazione nonché il livello di approfondimento. Ad esempio gli "HowTo" sono specificatamente indirizzati alla risoluzione di un preciso problema, mentre le guide sono solitamente di più ampio respiro. La documentazione ha assunto sempre più un'importanza rilevante nel mondo informatico, sviluppando la necessità di nuove figure professionali capaci di fornire la giusta unione di conoscenze approfondite dell'argomento descritto ed adeguate capacità espressive. Sebbene spesso la documentazione sia scritta dallo stesso sviluppatore o progettista del sistema, si sta incrementando il numero di "documentatori", professionisti dediti esclusivamente alla documentazione di sistemi. Oltre alla documentazione rivolta agli utenti esistono documentazioni di tipo più tecnico, indirizzate specificatamente agli sviluppatori di software. Esse possono descrivere ad esempio le API, le Strutture dati e gli algoritmi di un dato componente. Costituiscono documentazione anche i commenti inseriti direttamente nel codice sorgente dai programmatori. A tale riguardo sono stati sviluppati software capaci di estrarli e generare automaticamente documentazione ben strutturata ed esportabile in vari formati.
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La stagione dei delitti La stagione dei delitti è una serie televisiva italiana trasmessa in prima visione su Raidue dal 2004 al 2007. Trama. Eva Renzi è una giovane commissario capo appena trasferita alla Questura di Torino, città dove è nata e vissuta fino alla laurea, dall'Unità per l'Analisi del Crimine Violento di Roma. Anita Sciortino è il suo nuovo capo, il vice questore aggiunto, e dirige la Sezione Omicidi, dove Eva viene inserita. Sullo sfondo un serial killer che segue Eva fin dalla sua esperienza romana. Un “mostro” dall'identità sconosciuta, alla cui esistenza solo Eva sembra credere. Episodi. Sono state prodotte due stagioni, per un totale di 10 episodi. La prima stagione è andata in onda dal 31 agosto al 10 settembre 2004, la seconda dal 16 marzo al 27 aprile 2007.
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Dic
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Superstrada H6 La superstrada H6 (hitra cesta H6 in Sloveno) è una superstrada slovena che collega Capodistria con Isola. Percorso. La strada ha inizio a Capodistria come soluzione di continuità dalla superstrada H5 in località San Canziano ("Škocjan"), il primo tratto sale fino a Valleggia ("Jagodje") (frazione di Isola). In futuro verrà realizzato anche il tratto fino a Santa Lucia di Portorose. Come tutte le autostrade e superstrade slovene, per il transito è necessario il pedaggio tramite vignetta da applicare sul parabrezza da San Canziano fino allo svincolo di Semedella, prima della galleria del Monte San Marco. Da Semedella a Valleggia (e viceversa) invece non è necessaria la vignetta poiché la strada funge da tangenziale per l'abitato di Isola.
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Cane a sei zampe Il cane a sei zampe è il marchio dell'Eni, da sempre associato al logo della compagnia e al logo di ciascuna azienda del gruppo, come l'Agip. Secondo l'interpretazione ufficiale della società, le sei zampe del cane simboleggiano le quattro ruote dell'automobile e le due gambe del guidatore. L'autore del celebre marchio, creato nel 1952 in occasione di un apposito concorso e a lungo attribuito al grafico milanese Giuseppe Guzzi che in realtà ne fu solo il rifinitore (oltreché il presentatore al concorso), è Luigi Broggini; la paternità dell'opera fu definitivamente svelata dal figlio dopo la morte dell'artista avvenuta nel 1983. Storia. Creazione del logo. All'inizio degli anni cinquanta l'Agip immise sul mercato una benzina interamente lavorata in Italia, dalla materia prima (un piccolo giacimento di petrolio di Cortemaggiore, in provincia di Piacenza, scoperto nel 1949) fino alla benzina raffinata. Enrico Mattei, presidente dell'Agip dal 1945, volle che ad ogni nuovo prodotto fosse associata un'immagine pubblicitaria che lo rendesse riconoscibile. Rifondò l'ufficio pubblicità e lanciò il nuovo prodotto con una campagna pubblicitaria in stile moderno, articolata su tre lati: Fino ad allora, né l'Agip né i singoli prodotti avevano ancora avuto un loro marchio. Mattei allora decise di indire un concorso per l'immagine pubblicitaria dei due prodotti di punta della compagnia (Supercortemaggiore e AgipGas). Il concorso ebbe come oggetto la creazione di: Furono stanziati 10 milioni di lire come premio per i vincitori. Enrico Mattei incaricò il famoso architetto Giò Ponti di guidare la commissione esaminatrice (della quale facevano parte figure di primo piano dell'arte e del design italiani, come Mario Sironi, Mino Maccari, Antonio Baldini e Silvio Negro). Ponti fece pubblicare il bando in aprile sulla sua rivista, "Domus". La commissione si riunì nei giorni 8, 9 e 10 settembre 1952 senza l'architetto Giò Ponti perché trattenuto oltre il previsto in America del Sud. Tutti i disegni vincitori dei quattro concorsi sono consultabili sulla rivista "Domus" numero 275 del novembre 1952. Tra i disegni proposti prevalsero nettamente le fiamme, di ogni tipo e dimensione. Per il cartellone, invece, Giuseppe Guzzi presentò il disegno di un drago-cane nero a sei zampe che sputava una grossa fiamma rossa (in realtà opera dello scultore varesino Luigi Broggini). A settembre furono scelti i vincitori, che furono: Secondo una diffusa leggenda mai confermata, il drago-cane di Broggini-Guzzi era originariamente rivolto in avanti, ed emetteva la fiamma nella medesima direzione. Per rendere l'immagine meno aggressiva, la posizione della testa, e di conseguenza la fiammata, sarebbe successivamente stata corretta all'indietro. Il cane a sei zampe nasce nel 1953 e subito divenne il marchio dell'Eni, nata nello stesso anno. Come autore del bozzetto figura il designer Giuseppe Guzzi. Broggini non ammette mai la paternità dell'opera, che gli viene attribuita dopo la sua morte (avvenuta nel 1983) in base alle testimonianze del figlio. Sia il cane che il gatto appaiono come esseri mostruosi, tipici di divinità o figure mitologiche ctonie (come Cerbero o la Chimera), come del resto è nella natura di una compagnia legata allo sfruttamento del sottosuolo. Si confronti a questo proposito anche il serpente-drago dalla lingua di fuoco disegnato nello stesso periodo da Federico Seneca per il lubrificante Energol della BP e commercializzato in Italia dall'Agip. Un'altra teoria vede il cane a sei zampe ispirato al fantastico drago Tarantasio, personaggio d'una leggenda lodigiana: quando fu scoperto il metano in quelle zone, infatti, si immaginò che l'animale, un tempo guardiano delle paludi e poi scomparso sotto terra dopo la loro bonifica, fosse riapparso in forma di gas. Gli aggiornamenti. Venne contattata l'agenzia Unimark International per dar vita al primo rinnovamento del "cane a sei zampe", adottato nel 1972. A Bob Noorda venne affidato l'incarico di creare un progetto di comunicazione comune che valesse anche per la rete di distributori Agip, insieme alla realizzazione di una nuova identità societaria dalla immediata riconoscibilità, in grado di unificare l'immagine coordinata del gruppo Eni. Il marchio rielaborato vede il famoso cane a sei zampe inscritto in una palina, un quadrato giallo dagli angoli smussati. Bob Noorda fece piccoli interventi sul cane disegnato da Broggini, con l'obiettivo di renderlo più familiare e moderno: il corpo del cane venne perciò lievemente accorciato, ne venne modificata l'inclinazione, le creste diventarono meno marcate e l'occhio diventò tondo e più piccolo. L'agenzia Unimark si occupò anche di creare una nuova letterizzazione aziendale per Eni, personalizzando un carattere classico, lo Standard Bold, inserendo in ogni lettera un sottile filetto bianco al centro, simbolo di una strada a due corsie divise dallo spartitraffico. Il logo del gruppo viene aggiornato nuovamente il 1º febbraio 1998, in seguito alla trasformazione dell'Ente nazionale idrocarburi in Società per azioni. Ad occuparsi di questo rifacimento è ancora Bob Noorda. Il cane a sei zampe appare in un riquadro giallo con la scritta Eni; i due elementi vengono divisi con un sottile filetto rosso orizzontale. Nel 2008 il gruppo Eni decide nuovamente di intervenire sulla sua immagine e a fine novembre dello stesso anno lancia un nuovo marchio completamente rinnovato, realizzato questa volta dall'agenzia Inarea di Antonio Romano. Il nome Eni viene adottato per tutte le società, dalle pompe di benzina al gas e all'elettricità, dai campi di produzione alla Borsa ed il cane a sei zampe risulta essere l'unico vero elemento unificante. Con il nuovo marchio il cane esce dal quadrato, si muove, mentre la scritta "eni" appare tagliata in basso e tutta minuscola, per simboleggiare il rapporto di vicinanza tra l'azienda e i soggetti interessati ("stakeholder").
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Michael Cretu Biografia. Studia pianoforte fin da giovane, presso la capitale Bucarest, per trasferirsi precocemente a Parigi nel 1968. Continua poi gli studi di musica a Francoforte sul Meno, in Germania, dove si trasferisce stabilmente dal 1975 circa e dove, tre anni dopo, si laurea al Conservatorio e comincia a collaborare con dei maestri della musica dance, uno per tutti Frank Farian, il cofondatore dei Milli Vanilli e dei Boney M. (gli autori del celebre brano "Daddy Cool"). Nel 1978 inizia a far parlare di sé come cantante solista, viene pubblicato l'album "Moon, Light & Flowers". Da questo album è tratto il singolo "Wild River" pubblicato anche in Italia dall'etichetta Polydor. Nel 1983 inizia la lunga collaborazione con l'etichetta Virgin ed esce con un secondo album in lingua tedesca "Legionäre", realizzato anche in versione inglese ("Legionnaires)" co-prodotto con Armand Volker. In questo stesso periodo, durante le sessioni in studio con la band Arabesque conosce la cantante Sandra, per combinazione nata il suo stesso giorno e mese. Tra i due nasce un feeling sia sentimentale sia professionale. Cretu realizza tutte le produzioni musicali della cantante pop, successo che arriverà con la hit del 1985 "Maria Magdalena" alla quale ne seguiranno tante altre fino al 2002. Il 1985 è l'anno della sua consacrazione europea, in principio con la band Moti Special dove Cretu figura come vocalist, produttore e tastierista. La band realizza l'album "Motivation", trascinato dai singoli "Cold Days, Hot Nights", "Don't Be So Shy" e "Stop! Girls Go Crazy". A seguire nello stesso anno il successo conseguito con il brano eurodance "Samurai", contenuto nel suo terzo album, in edizione tedesca "Die Chinesische Mauer" (dedicato alla Muraglia Cinese) e "The Invisible Man" nella versione inglese. Nel 1986 realizza il singolo "Gambit" che però non troverà alcuno spazio in un nuovo album. Verrà riproposto come inedito della riedizione in vinile e cassetta dell'album "The Invisible Man" destinata al solo mercato tedesco. Nel 1987 con l'amico cantante e bassista Tissy Thiers (della band Moti Special) realizza il singolo "School's Out" cover di Alice Cooper. Nonostante la copertina del singolo riporta l'indicazione che è tratto dal prossimo album "Introducing", in quell'anno non ci sarà nessuna nuova uscita discografica. Nello stesso anno va citata la coproduzione con Mike Oldfield nel singolo "The Time Has Come", tratto dall'album "Islands" dello stesso Oldfield. Non è l'unica collaborazione: tra la fine degli Anni 70, buona parte degli 80 e negli anni a seguire, Cretu ha collaborato con una infinità di artisti. Nello stesso anno il duo Cretu & Thiers realizza l'album "Belle Epoque", trainato dal singolo "When Love Is The Missing Word". Per diversi anni l'album è stato indicato nei cataloghi della casa discografica tedesca con il nominativo "No More Trouble". Nel 1990 nasce l'idea del progetto Enigma, dove Sandra figurerà come vocalist fino al 2003. L'intento era nascondersi dietro lo pseudonimo e lasciare che la musica fosse l'unico interesse principale. Questo segreto non resterà celato per moltissimo tempo. Cretu nell'album si mimetizza dietro lo pseudonimo Curly M.C., dove "Curly" sta per "riccio" in inglese, per via dei suoi capelli riccioluti. (e in rumeno significa "riccio", " dai capelli ricci") "M.C." le iniziali, ovviamente, del nome e cognome. Il primo album s'intitola "MCMXC a.D." (1990 Anno Domini, ossia 1990 d.C. l'anno della pubblicazione). L'idea base era quella di unire gli antichi canti gregoriani al suono delle moderne tastiere elettroniche, facendo nascere uno stile, all'epoca considerato tipicamente new-age. Il singolo d'esordio "Sadeness (Part 1)" è stato numero uno in 17 paesi e ha consentito all'album d'esordio di diventare un best seller. In America resterà nella Top 100 degli album più venduti per ben 5 anni. Nel 1992 Cretu realizza un nuovo progetto duo: "Cretu + Cornelius". Insieme all'amico chitarrista Peter Cornelius realizzano un album in lingua tedesca con l'unione dei loro cognomi, esce nel solo mercato tedesco su etichetta Eastwest. La consacrazione del progetto Enigma arriva con un altro grande singolo "Return To innocence" (1994), il cui video diretto da Julien Temple ottenne una nomination agli MTV Videomusic Award. Il progetto Enigma andrà avanti negli anni: - Nel 1996 il terzo album "Le roi est mort, vive le roi!" - Nel 2000 il quarto album "The Screen Behind the Mirror" dove Cretu aprirà le porte per la prima volta a dei cantanti esterni. La sua scelta ricade su Ruth-Ann Boyle, cantante degli Olive che nel 1997 ottennero un successo strepitoso con la hit You're Not Alone ed infine il cantante giamaicano Andru Donalds. - 2003, arriva il quinto lavoro "Voyageur" dove continuano a figurare come cantanti ospiti Ruth-Ann e Andru Donalds. - Nel 2006 "A posteriori" - Nel 2008 il settimo album "Seven Lives Many Faces" che vedrà alternarsi come ospiti vocali Andru Donalds e la cantante Margarita Roig, nota cantante folkloristica dell'isola di Ibiza dove Cretu ha realizzato tutte le produzioni di Enigma fino a questo album. Seguirà un periodo di silenzio, durato ben sei anni. Nel frattempo l'etichetta EMI (detentrice dei diritti di Enigma con la Virgin) viene ceduta al gruppo Universal Music. Nel 2016 Michael Cretu riprende con l'ottavo album di Enigma "The Fall of a Rebel Angel", con nuovi cantanti ospiti. Il primo è Mark Josher (noto con il nome artistico Martchelo), un cantante brasiliano. Prescelto da Cretu in una competizione su Internet dedicata a Enigma, dove poi i fan vincitori hanno cantato in un brano inedito, "MMX The Social Song", distribuito nella piattaforma SoundCloud. Secondo ospite, la cantante indonesiana Anggun. Infine la band inglese Aquilo. Vita privata. Il 7 gennaio 1988 Sandra e Cretu sono convolati a nozze; divorzieranno circa vent'anni dopo nel 2007. Hanno due figli, i gemelli Nikita e Sebastian.
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Fernanda Gattinoni Biografia. Nata a Cocquio Trevisago, in provincia di Varese, si trasferì negli anni venti a Londra, per perfezionare i suoi interessi verso il disegno di abiti sartoriali. Sul finire del decennio, l'attrice statunitense Ina Claire la invitò a presentare la sua collezione di moda. Durante il soggiorno parigino conobbe Coco Chanel, che la convinse a collaborare con il suo atelier. Nel 1930 rientrò in Italia, dove iniziò la sua collaborazione con la "Sartoria Ventura" con sede a Milano, della quale divenne la direttrice stilistica. Trascorso il periodo del secondo conflitto mondiale nel capoluogo lombardo, si trasferì nel dopoguerra a Roma, dove fondò la casa di moda omonima. Nel 1946 apre il suo primo atelier di Alta Moda in via Marche 72, per poi trasferirsi nel 1965 in via Toscana. La vicinanza con l'ambasciata degli Stati Uniti fece sì che tra le sue clienti abituali vi fosse Clare Boothe Luce, la prima donna a ricoprire la carica di ambasciatore statunitense. Nell'ambiente cinematografico della capitale, Fernanda Gattinoni collaborò con alcuni dei grandi registi dell'epoca, vestendo attrici quali Audrey Hepburn, Anna Magnani, Ava Gardner, Ingrid Bergman. Nel 1956 realizzò i costumi disegnati da Maria de Matteis per la pellicola "Guerra e Pace" di King Vidor. Vittorio Gallo girò per la Astra Cinematografica il documentario "Sete e Velluti" sulla moda italiana degli anni '50 degli "atelier" romani delle case di moda Ferdinandi, Gattinoni e Garnett. Margaret d'Inghilterra, nel 1961, fece scandalo indossando abiti Gattinoni a Buckingham Palace: l'etichetta di corte negava infatti alle Altezze Reali di indossare abiti creati da stilisti stranieri. Alla metà degli anni Cinquanta lancia una linea di prêt-à-porter, Gattinoni Sport, e a partire dagli anni Settanta viene affiancata dal figlio Raniero. Nel 2014 il Comune di Roma le ha intitolato un giardino della capitale. Archivio. L'archivio della Gattinoni Due è stato dichiarato dalla Soprintendenza archivistica del Lazio "di interesse storico particolarmente importante" nel 2009. Comprende documentazione prodotta dagli anni Trenta fino ai giorni nostri, ed è composto da disegni, abiti, accessori, ricami e lavorazioni sartoriali, rassegne stampa e fotografie.
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Chris Bangle Biografia. Chris Bangle nasce in una cittadina statunitense dell'Ohio di nome Ravenna nell'autunno del 1956. Frequenta l'Università del Wisconsin e prosegue gli studi all"'Art Center College of Design" di Pasadena, (California). Entra nel settore delle automobili nel 1981 (quando viene assunto dalla Opel), per poi affermarsi a livello internazionale in Fiat ed Alfa Romeo e raggiungere la completa maturità lavorativa in BMW. Lascia il settore automobili nel 2009. Carriera. Il settore automobili: il Gruppo Fiat. Ha lavorato nel 1981 come designer alla Opel realizzando gli interni della concept car Opel Junior che furono premiati per originalità al salone dell'automobile di Francoforte. La sua piena maturazione avviene al Centro Stile Fiat sotto la guida di Ermanno Cressoni fino a diventare, nel 1985, capo designer esterni e, successivamente, responsabile del centro stile. Durante la sua attività nel gruppo torinese ha concepito modelli come la Fiat Coupé e l'Alfa Romeo 145. Il passaggio alla BMW. Dal 1992 ha lavorato in BMW dove è diventato il capo designer. Proprio per i modelli realizzati per la casa tedesca è stato molto discusso per aver stravolto lo stile della casa. Per questo fu organizzata da alcuni sostenitori del vecchio stile una petizione on-line per farlo licenziare. Questa pesante critica è nata soprattutto per due modelli: la BMW Serie 7 e la Serie 5. Comunque il mercato è sembrato dare ragione al designer poiché la BMW ha registrato negli ultimi anni un notevole incremento di vendite. Con la Serie 3, a differenza dei modelli prima citati, Bangle ha usato una mano più leggera poiché la linea non risulta stravolta da quella iniziale del 1998. Altri lavori di Bangle sono stati: BMW Serie 1, BMW Serie 6, BMW Z4, BMW X3, BMW X5, BMW X6. Il 3 febbraio 2009 è stata comunicata la notizia del suo abbandono alla direzione del centro stile BMW, per passare ad attività non direttamente correlate con il mondo dell'automobile. Attività indipendente. In seguito si è trasferito in Italia, a Clavesana nelle Langhe, per dirigere la "Chris Bangle Associates Srl", operando nel campo del design, del management del design e delle strategie aziendali. A Clavesana ha costruito la prima "big bench" (panchina gigante) italiana, di colore rosso, alta due metri e larga quattro.
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Frederick Catherwood Biografia. Nacque in Inghilterra, nel 1799, in una famiglia benestante che gli permise una formazione accademica: studiò architettura e pittura presso la Royal Academy e architettura e scultura classica in Italia, Sicilia e Grecia, dove ebbe l'opportunità di visitare le rovine di Taormina, Messina, Siracusa, Atene, e molti altri siti classici. Nel 1815, a sedici anni ottenne il suo certificato di "perfetto grammatico, buon oratore e poeta, ben educato in latino, greco ed ebraico". Terminati gli studi partì per l’Oriente verso: Egitto, Arabia e Terra Santa. Nel 1823 gli fu assegnato il compito di consulente per il restauro della moschea di Il Cairo, e alla fine degli anni '30, lavorò nuovamente come architetto in uno studio legale negli Stati Uniti. Allora, mentre si trovava a New York e stava allestendo una mostra dei suoi primi lavori, che incontrò John l. Stephens, il quale gli suggerì un viaggio nell'area dello Yucatan e dell'America Centrale per esplorare i resti archeologici delle civiltà che insediate in quell'area nel 1839. Stephens, noto per i suoi libri di viaggio, ma per la prima volta decise di vedere di persona i resti delle civiltà perdute nelle giungle dello Yucatan. Il progetto voleva essere che, mentre Stephens scriveva delle antiche città di cui stavano trovando i resti, Catherwood li avrebbe disegnati. Quest'ultimo ormai era già un fumettista maturo e compiuto, che ritrasse nelle sue opere, monumenti e iscrizioni con grande fedeltà e cura dei minimi dettagli. In questo modo, entrambi i personaggi formarono una squadra che nel 1841 portò all’uscita di un primo libro intitolato “"Incidents of travel in central america, Chiapas, and Yucatan - scholar's choice edition"”,pubblicato in due volumi. I dati rilevati dai siti archeologici di Copán, Quiriguá, Palenque e Uxmal. Durante il periodo di esplorazione in questi ultimi posti, Catherwood contrasse la malaria e a Uxmal ebbe un collasso che lo costrinse a tornare a New York prima del previsto. Tuttavia, appena guarito, i due intrapresero un nuovo viaggio nel 1842, che li portò a lavorare questa volta a Chichén Itzá, Cozumel, Tulum e Izamal. Laborarono sette mesi disegnando i monumenti della cultura Maya in condizioni anche molto avverse, Catherwood si ammalò gravemente un’altra volta, e così gli esploratori furono costretti ritornare a New York e pubblicarono il secondo libro “"Views of ancient monuments in central america, chiapas and yucatan"”, che conteneva 85 fogli disegnati da Catherwood e che divenne un libro di punta nel 1843. L'analisi tecnica di Catehrwood sull'architettura maya è importante, riteneva che il murale Maya fosse addirittura superiore a quello romano di Pompei ed Ercolano. Morì durante una traversata sull'Oceano Atlantico ed in presenza di scarsa visibilità. Lasciata Liverpool per raggiungere New York, la SS Artic si scontrò con il piroscafo francese "Vesta" ed affondò; l'incidente comportò ulteriori perdite e stranamente il nome di Catherwood per alcune settimane non comparve in alcuna lista.
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Vratislav Greško Carriera. Giocatore. Club. Dopo i primi anni di carriera in patria con il Dukla Banská Bystrica e l', Greško passò al nella stagione 1999-2000. A ottobre 2000 fu acquistato per 14 miliardi di lire dall', da tempo alla ricerca di un terzino sinistro. Greško giocò tuttavia solo due stagioni a Milano, con prestazioni altalenanti. Un errore commesso a Roma il 5 maggio 2002, durante l'ultima giornata del campionato 2001-2002, lo portò ad essere considerato il capro espiatorio del mancato scudetto che i nerazzurri non vincevano da tredici anni: nello specifico, un suo retropassaggio errato al portiere Toldo permise al laziale Karel Poborský di segnare il temporaneo 2-2 che fu poi il preludio ad una sconfitta per 4-2, risultato che, unito alla contemporanea vittoria della a Udine, consegnò il titolo ai bianconeri torinesi. Durante la successiva sessione di calciomercato, nell'estate 2002, Greško venne ceduto dall'Inter al , con l'argentino Matías Almeyda a fare il percorso inverso. La sua parentesi emiliana durò circa sei mesi, periodo in cui giocò cinque gare di campionato, due di Coppa Italia e una di Coppa UEFA. A gennaio 2003 fu infatti girato in prestito in Inghilterra al , club che nella stagione seguente lo rilevò a titolo definitivo. A dicembre 2004 subì un infortunio ai legamenti del crociato a causa del quale fu indisponibile per il resto della stagione. Dopo altre tre sporadiche partite con il Blackburn nella stagione successiva e la scadenza del contratto con il club inglese, nell'estate del 2006 fu ingaggiato dal con cui vinse la Coppa di Germania; nel 2007-08 fu ancora nella rosa del , in cui rimase fino al 2009 a fine contratto. Tornato in patria, dopo due anni d'inattività si impegnò con il appena promosso in 1. Liga, la seconda divisione nazionale; quello fu il suo ultimo club, perché dopo quattro stagioni, in cui giunse anche una promozione in prima divisione nel 2014, si ritirò a giugno 2015 per dedicarsi all'organizzazione teatrale, attività che aveva iniziato a intraprendere nel corso degli ultimi anni di carriera in Slovacchia: è infatti proprietario e gestore di un teatro nella città dove è cresciuto, Banská Bystrica. Nazionale. Greško vanta 34 presenze per la con due gol, il primo dei quali marcato il 14 maggio 2002 in un'amichevole a Bratislava contro l', e l'ultimo due anni più tardi, il 18 agosto 2004 contro il nell'ambito delle qualificazioni UEFA al . L'esordio internazionale di Greško fu a Bratislava l'11 ottobre 2000 contro la , in un incontro delle qualificazioni UEFA al e terminato 0-0; l'ultima presenza fu a Trnava il 12 settembre 2007, una vittoria 5-2 sul nelle qualificazioni al , competizione a cui la nazionale mitteleuropea non si qualificò. Allenatore. Terminata la carriera da calciatore, intraprese quella da allenatore entrando nello staff delle giovanili del Futbalový Klub Dukla Banská Bystrica. Nella cultura di massa. Nel film "La leggenda di Al, John e Jack", il personaggio di Giovanni si chiama Johnny Gresko, cognome preso dal giocatore slovacco.
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Achille Tazio (astronomo) Il nome. Fino al 1600, la sua figura era confusa con quella dell'Achille Tazio autore del romanzo "Leucippe e Clitofonte", a cui il lessico Suda attribuisce anche un trattato "Sulla sfera". Tuttavia, l'attribuzione di quest'opera scientifica all'Achille Tazio del romanzo era già dall'erudito seicentesco Konrad Gessner ritenuta inconciliabile con gli interessi testimoniati dalle altre opere ascrittegli: Gessner proponeva perciò di ipotizzare un'omonimia in grado di spiegare la confusione, ipotesi oggi comunemente accettata. Del resto, l'assoluta omonimia tra i due autori ha generato dubbi in altri studiosi, i quali considerano degno di fede solo il nome Achille, ritenendo “Tazio” influenzato dalla confusione della Suda. L'ipotesi è confortata tra l'altro da un passo dello scrittore latino Giulio Firmico Materno, in cui si riconosce oggi generalmente un riferimento a questo scrittore, che lo cita col solo nome Achille. Epoca. Quanto all'epoca in cui visse, originariamente lo si collocava nel IV secolo; più di recente, gli studiosi Erwin Rohde e Hermann Diels ne anticipano la cronologia alla fine del II o all'inizio del III secolo. Visse comunque sicuramente prima del già citato Firmico Materno (collocabile tra il 337 e il 346): con la datazione di Rohde e Diels concorda la cronologia degli scrittori identificabili citati da Achille, che appartengono alla fine del II secolo Non ci sono pervenute notizie sulla sua vita. Opere. Della sua produzione si sono conservati alcuni frammenti del trattato "Sulla sfera", di incerta collocazione (non è possibile determinare con precisione se essi appartengano all'inizio o alla conclusione dell'opera). Il titolo sotto cui questi frammenti si sono conservati li ricollega ad un'altra sua opera, l"Isagoge in Aratum" (, «Introduzione ad Arato»), che al contrario del trattato "Sulla sfera" si è conservata, e sono presentati come «tratti dall"Introduzione" di Achille ai "Fenomeni" di Arato». All"Isagoge" di Achille, uno dei commenti più fortunati al poema di Arato, gli studiosi attribuiscono un non scarso valore per la conoscenza del pensiero geografico dell'antichità.
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Digital Audio Broadcasting In telecomunicazioni il Digital Audio Broadcasting (DAB), dalla lingua inglese "diffusione di audio digitale", è uno standard di radiodiffusione digitale che permette la trasmissione sonora di programmi radiofonici con qualità paragonabile, nella sua ultima versione (DAB+), a quella di un compact disc. DAB è uno standard utilizzato in molti paesi del mondo - anche se non in Nord America, dove l'HD Radio è lo standard per la radio digitale. La Norwegian Broadcasting Corporation (NRK) ha lanciato il primo canale DAB al mondo il 1º giugno 1995 (NRK Klassisk), mentre la BBC e la Swedish Radio (SR) hanno lanciato le loro prime trasmissioni radiofoniche digitali DAB il 27 settembre 1995. I ricevitori DAB sono disponibili in molti paesi dalla fine degli anni '90. Il DAB è generalmente più efficiente nell'uso dello spettro rispetto alla radio analogica FM e può quindi offrire più servizi radio per la stessa larghezza di banda. Tuttavia la qualità del suono può essere notevolmente inferiore se il bit-rate assegnato ad ogni programma audio non è sufficiente. Caratteristiche. DAB. Il primo tipo di trasmissione in codifica digitale, il DAB propriamente detto, prevedeva un bit rate di 128 kbit/s con un codec audio MP2. Poiché tale codec necessitava di almeno 160 kbit/s per raggiungere la qualità tipica della radio FM e dai 192 ai 256 kbit/s per raggiungere la qualità CD, fu soggetto a diverse critiche da parte degli audiofili (soprattutto per il taglio delle frequenze superiori a 14 kHz, quando invece la radio FM garantiva una trasmissione fino a 15 kHz). DAB+. A fronte di queste critiche, nel febbraio 2007 l'ETSI (Istituto europeo per gli standard nelle telecomunicazioni), ha introdotto lo standard DAB+, in sostituzione del DAB. Per garantire la maggiore qualità del segnale trasmesso, lo standard DAB+ adotta l'algoritmo di compressione HE-AAC (High Efficiency Advanced Audio Codec, o AAC+) e prevede anche una trasmissione più robusta ai disturbi, adottando un codice di correzione Reed-Solomon. Il DAB+ consente, a parità di qualità e potenza del segnale, di raddoppiare o triplicare il numero dei programmi trasmessi in un singolo multiplex (bouquet), consentendo eventualmente l'inserimento di altri servizi radiofonici. Normalmente, quando si fa riferimento a DAB, si intende DAB+. Nel complesso, la trasmissione DAB+ presenta vantaggi e svantaggi rispetto a quella analogica. Fra i vantaggi: Fra gli svantaggi: Applicazioni multimediali nel DAB+. Il DAB implementa anche caratteristiche multimediali. La trasmissione digitale permette la diffusione di testi o immagini affiancanti la trasmissione radiofonica. La possibilità di usare tali funzioni è esclusivamente determinata dal tipo di ricevitore usato. Diffusione del DAB+. Italia. Nel febbraio 2016 il 70% della popolazione italiana è raggiunto da un segnale "outdoor" (al di fuori degli edifici) DAB+, con una copertura concentrata nel nord Italia e nelle grandi città, mentre nel 2017 è previsto il raggiungimento di una copertura nazionale del 90%. Sempre nel febbraio 2016, i tre consorzi nazionali che trasmettono in DAB+, di cui Rai con due multiplex (bouquet di canali), raggiungono una copertura di: A questi si aggiungono sei multiplex locali: DBTAA, Digiloc, Rundfunk-Anstalt Südtirol (RAS), DAB Media, CR DAB, Radio Vaticana. Nel gennaio 2016 trasmettono 116 canali DAB+ in simulcast e 20 esclusivamente DAB+, ai quali si aggiungono 7 data service e 2 canali di test. I canali nazionali sono 39, a fronte dei 19 ricevibili FM. Consorzi locali. Altre radio DAB+ in prossimità del confine italiano o di cui è stato annunciato l'inizio trasmissione: Quadro normativo in Italia. Regolamento del 2009. Il 21 dicembre 2009 fu pubblicato sul sito dell'AGCOM il nuovo regolamento (delibera n. 664/09/CONS) recante le norme che disciplinano la fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche in tecnica numerica. Il testo fu approvato in Consiglio il 26 novembre 2009 e abroga il precedente regolamento di cui alla delibera n. 149/05/CONS. Tale regolamento fu il frutto di un lungo percorso di consultazione tra operatori e Autorità e apre il via definitivo alla transizione verso le trasmissioni in tecnica numerica. Il regolamento è stato modificato il 15 ottobre 2013, con la delibera AGCOM n. 567/13/CONS. Il 15 febbraio 2010 il consorzio CR DAB fece ricorso al Tar del Lazio contro tale regolamento. Le trasmissioni DAB+ ebbero inizio ufficialmente nel 2013 in provincia di Trento. Individuazione dei bacini d'utenza nel 2015. Il 29 luglio 2015, con la pubblicazione della delibera n. 465/15/CONS, l'AGCOM ha concluso la defininizione dei 39 bacini d'utenza con cui viene suddiviso il territorio italiano. Al fine di ridurre le incertezze sulle frequenze da assegnare e data la notevole competizione nel settore, sono nati nuovi consorzi e associazioni fra radio. Il numero di canali inclusi in un multiplex varia proporzionalmente al livello di compressione, da una decina fino a 20-30. Il regolamento AGCOM prevede che a ogni emittente venga assegnato uno spazio fisso pari a 72 CU (unità capacitive); pertanto, all'interno di ogni multiplex possono trovare spazio sino a 12 programmi. Assegnazione delle frequenze. Il panorama italiano presenta un elevato numero di stazioni e una notevole frammentazione delle frequenze (si noti, per inciso, che il numero di emittenti radiofoniche FM in Italia ammonta a circa un migliaio, con una offerta unica a livello mondiale), rendendo la riorganizzazione dei bacini d'utenza ben poco agevole. Ad inizio 2017 risultano pianificati 16 dei 39 bacini previsti dalla delibera n. 465/15/CONS dell'AGCOM e sono stati assegnati dalla Dgscerp del Ministero i diritti di uso delle frequenze in 8 bacini tra i 16 pianificati. Allo scopo di agevolare la pianificazione di tutti i bacini mancanti e l'assegnazione delle frequenze necessarie, le associazioni di categoria stanno premendo per poter utilizzare per il DAB+ la frequenza VHF 13, attualmente assegnata al ministero della Difesa ma inutilizzata. Spegnimento della radiofonia analogica. La prima nazione al mondo in cui è stato programmato lo spegnimento della rete in modulazione di frequenza è la Norvegia, a partire dall'11 gennaio 2017 (non per le trasmissioni locali); in tale nazione già nel 2014 si era raggiunta una copertura del 99,5%. L'unica altra nazione che ha programmato uno spegnimento della rete analogica è la Svizzera, la quale terminerà la transizione al più tardi entro la fine del 2026. In Italia, ad eccezione dell'Alto Adige, non è prevista la disattivazione totale delle trasmissioni analogiche in modulazione di frequenza, anche se per legge dal 2020 i ricevitori radiofonici dovranno essere dotati di almeno un'interfaccia digitale, sia essa via internet o via DAB+. Un emendamento al DL Milleproroghe vuole posticipare l'obbligo del DAB+ sugli smartphone alla fine del 2021. In Alto Adige la RAS ha attuato un piano di spegnimento delle trasmissioni in FM che hanno una copertura inferiore rispetto al DAB+: infatti nel 2017 questa tecnologia raggiunge il 99,3% della popolazione altoatesina, la quale, secondo l'azienda, ha già familiarizzato con questo metodo di trasmissione, perciò lo switch off è cominciato il 5 dicembre 2017 con la disattivazione di frequenze secondarie ed è stato completato nel novembre 2018. In altri paesi dell'Europa come la Gran Bretagna, la Danimarca o il Belgio si discute di programmare lo spegnimento delle trasmissioni FM non appena la percentuale di ricezione radio digitale raggiungerà il 50%.
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Teoria della valenza verbale
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Djr
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Djw
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Dka
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Dkl
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Dkx
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Dmg
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Fisica moderna Si definisce fisica moderna l'insieme degli sviluppi teorico-sperimentali che a partire dal XX secolo hanno segnato un salto concettuale rispetto alla fisica classica, elaborata a partire dal XVII secolo. Comprende in particolare gli avanzamenti nella fisica atomica, fisica nucleare, fisica delle particelle, fisica della materia condensata, astrofisica e cosmologia. Queste discipline studiano dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande: dalle particelle e le interazioni fondamentali, alla struttura, nascita ed evoluzione dell'Universo, passando per tutti quei fenomeni descrivibili solo con la meccanica quantistica. Tutte le teorie validate della fisica moderna comprendono al limite le teorie classiche. Storia. Lo spartiacque tra le due fasi storiche è posto all'inizio del Novecento con la nascita della meccanica quantistica e della teoria della relatività, che permisero di spiegare fenomeni fisici come l'effetto fotoelettrico, il moto browniano, lo spettro del corpo nero, il modello dell'atomo di idrogeno, la diffrazione di Bragg, l'esperimento della doppia fenditura, la precessione del perielio dell'orbita di Mercurio ecc... Dagli anni 60-70 del XX secolo, un'altra rivoluzione scientifica, quella della teoria del caos e della complessità, ha riportato alla ribalta, o ha proprio fatto nascere, settori della fisica classica che hanno beneficiato grandemente dell'invenzione del computer. Grazie ai metodi della fisica computazionale si è potuto infatti finalmente iniziare ad analizzare il comportamento non lineare presente in un gran numero di sistemi fisici (fluidodinamica, geofisica, biofisica, fisica dei plasmi, meccanica celeste...), non investigabile con i metodi analitici tradizionali. Ciò significa che non è più possibile considerare la fisica classica come un settore di ricerca ormai chiuso, come invece sembrava per gran parte del '900. La teoria del caos e della complessità ha ricevuto la definitiva consacrazione da parte del mondo accademico con l'assegnazione del premio Nobel per la fisica del 2021, conferito a Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann per le loro ricerche sul sistema metoclimatico, e a Giorgio Parisi, per i suoi studi su un gran numero di sistemi complessi diversi, sia classici che quantistici. Principi. Queste nuove teorie rappresentarono una "spaccatura" netta nel disegno teorico tracciato dalla fisica classica precedente in quanto ne hanno completamente rivisto idee e concetti di fondo in cui l'uomo aveva sempre creduto fin dai tempi più antichi: Settori di studio. Fisica atomica. La "fisica atomica" è la branca della fisica che studia l'atomo nella sua interezza ovvero comprendendo nucleo ed elettroni. Si tratta di un campo della fisica studiato all'inizio del XX secolo con la fornitura dei vari modelli atomici fino al modello attuale ritenuto più verosimile ovvero con nucleo interno ed elettroni esterni di tipo orbitale. Si tratta di un campo assestato già nella prima metà del XX secolo. Fisica molecolare. La "fisica molecolare" è quella branca della fisica che si occupa di studiare le proprietà delle molecole, degli atomi e delle forze che li legano e governano. In questa disciplina gli esperimenti sono fondamentali e lo spettroscopio è probabilmente lo strumento di misura più utilizzato. Questo campo di ricerca ha molte affinità con la fisica atomica, e coincide largamente per il tipo di argomenti analizzati con la chimica teorica e la chimica fisica. In questa branca della scienza è fondamentale conoscere la teoria atomica degli orbitali e le varie estensioni agli orbitali delle molecole. Fisica della materia condensata. La più ampia branca della fisica della materia condensata (comunemente detta fisica della materia) è la fisica dello stato solido e riguarda lo studio delle proprietà dei solidi, sia elettroniche, che meccaniche, ottiche e magnetiche. Il grosso della ricerca teorica e sperimentale della fisica dello stato solido è focalizzato sui cristalli, sia a causa della loro caratteristica struttura atomica periodica, che ne facilita la modellizzazione matematica, che per il loro ampio utilizzo tecnologico. Con il termine "stato solido" in elettronica ci si riferisce in generale a tutti i dispositivi a semiconduttore. A differenza dei dispositivi elettromeccanici, quali ad esempio i relè, i dispositivi a stato solido non hanno parti meccaniche in movimento. Il termine è utilizzato anche per differenziare i dispositivi a semiconduttore dai primi dispositivi elettronici: le valvole e i diodi termoionici. Il punto di partenza di gran parte della teoria nell'ambito della fisica dello stato solido è la formulazione di Schrödinger della meccanica quantistica non relativistica. La teoria si colloca generalmente all'interno dell'approssimazione di Born - Oppenheimer e dalla struttura periodica del reticolo cristallino si ricavano le condizioni periodiche di Born-von Karman e il Teorema di Bloch, che caratterizza la funzione d'onda nel cristallo. Le deviazioni dalla periodicità sono trattate ampiamente tramite approcci perturbativi o con altri metodi più innovativi, quali la rinormalizzazione degli stati elettronici. Appartiene alla fisica dello stato solido anche la fisica delle basse temperature la quale studia gli stati della materia a temperature prossime allo zero assoluto e i fenomeni ad essi connessi (ad es. condensato di Bose-Einstein, superconduttività ecc..). Fisica nucleare e delle particelle. La "fisica nucleare" è la branca della fisica che studia il nucleo atomico nei suoi costituenti protoni e neutroni e le loro interazioni. Si distingue dalla fisica atomica che invece studia l'atomo, sistema composto dal nucleo atomico e dagli elettroni. Si distingue a sua volta dalla fisica delle particelle o fisica subnucleare che invece ha come oggetto lo studio delle particelle più piccole del nucleo atomico. La fisica delle particelle o subnucleare è stata per molto tempo considerata una branca della fisica nucleare. Il termine fisica subnucleare sta cadendo in disuso poiché si riferiva allo studio di particelle interne al nucleo, mentre oggi la maggior parte delle particelle note non sono costituenti nucleari. L'energia nucleare è la più comune applicazione della fisica nucleare, ma il campo di ricerca è anche alla base di molte altre importanti applicazioni, come in medicina (medicina nucleare, risonanza magnetica nucleare), in scienza dei materiali (implantazioni ioniche) o archeologia (radiodatazione al carbonio). La "fisica delle particelle" è la branca della fisica che studia i costituenti fondamentali e le interazioni fondamentali della materia; essa rappresenta la fisica dell"infinitamente piccolo". Talvolta viene anche usata l'espressione "fisica delle alte energie", quando si vuole far riferimento allo studio delle interazioni tra particelle elementari che si verificano ad altissima energia e che permettono di creare particelle non presenti in natura in condizioni ordinarie, come avviene con gli acceleratori di particelle. In senso stretto, il termine "particella" non è del tutto corretto. Gli oggetti studiati dalla Fisica delle particelle, obbediscono ai principi della meccanica quantistica. Come tali, mostrano una dualità onda-corpuscolo, in base alla quale manifestano comportamenti da particella sotto determinate condizioni sperimentali e comportamenti da onda in altri. Teoricamente, non sono descritte né come onde né come particelle, ma come vettori di stato in un'astrazione chiamata spazio di Hilbert. Fisica teorica. La fisica teorica è la branca speculativa della fisica che, partendo dall'assunzione di ipotesi di base, le sviluppa utilizzando il linguaggio matematico per arrivare all'enunciazione di leggi fisiche sotto forma di equazioni, rappresentando dunque, insieme con la fisica sperimentale, uno dei due momenti essenziali dell'indagine scientifica in fisica: maggiore è l'universalità delle leggi, ovvero più grande è il loro dominio di validità, più importante sarà la teoria corrispondente. Essa comprende sia il procedimento induttivo, cioè la creazione di teorie fisiche più generali a partire dalle evidenze sperimentali (es. sintesi delle equazioni di Maxwell già in fisica classica), sia quello deduttivo, cioè la costruzione di un modello su pura base matematica a partire da assunzioni fisiche generali (es. Teoria della relatività generale). In entrambi i casi una teoria deve essere verificabile dal punto di vista sperimentale, comprendendo inoltre anche la predittività, ovvero la capacità della teoria stessa di predire fenomeni in modo quantitativamente accurato prima della loro diretta osservazione sperimentale. Fisica del plasma. In fisica e chimica, il plasma è un gas ionizzato, costituito da un insieme di elettroni e ioni e globalmente neutro (la cui carica elettrica totale è nulla). In quanto tale, il plasma è considerato come il quarto stato della materia, che si distingue quindi dal solido, il liquido e l'aeriforme, mentre il termine "ionizzato" indica che una frazione significativamente grande di elettroni è stata strappata dai rispettivi atomi. Fu identificato da Sir William Crookes nel 1879 e chiamato "plasma" da Irving Langmuir nel 1928. Le ricerche di Crookes portarono alla realizzazione dei cosiddetti tubi di Crookes, gli antenati dei tubi catodici] e delle lampada al neon lampade al neon. Astronomia. L"astronomia" è la scienza che si occupa dell'osservazione e della spiegazione degli eventi celesti. Studia le origini e l'evoluzione, le proprietà fisiche, chimiche e temporali degli oggetti che formano l'Universo e che possono essere osservati sulla sfera celeste. È una delle scienze più antiche e molte civiltà arcaiche in tutto il mondo hanno studiato in modo più o meno sistematico il cielo e gli eventi astronomici: Egizi e Greci nell'area mediterranea, Babilonesi, Indiani e Cinesi in Oriente e, infine, i Maya e gli Inca nelle Americhe. Questi antichi studi astronomici erano orientati verso lo studio delle posizioni degli astri (astrometria), la periodicità degli eventi e la cosmologia e quindi, in particolare per questo ultimo aspetto, l'astronomia antica è quasi sempre fortemente collegata con aspetti religiosi. Nel ventunesimo secolo, invece, la ricerca astronomica moderna è, in pratica, sinonimo di astrofisica. Astrofisica. L'astrofisica è una scienza che applica la teoria e i metodi delle altre branche della fisica per studiare gli oggetti di cui è composto l'universo, quali ad esempio le stelle, i pianeti, le galassie e i buchi neri. L'astrofisica si differenzia dall'astronomia in quanto l'astronomia si pone come obiettivo la comprensione dei movimenti degli oggetti celesti, mentre l'astrofisica tenta di spiegare l'origine, l'evoluzione e il comportamento degli oggetti celesti stessi, rappresentando quindi la fisica dell"infinitamente grande". Un'altra disciplina con cui l'astrofisica è intimamente correlata è la cosmologia, che ha come oggetto di studio l'origine dell'universo. I telescopi spaziali (tra cui va ricordato il telescopio spaziale Hubble) sono strumenti indispensabili alle indagini dell'astrofisica: grazie ad essi gli astrofisici hanno trovato conferma di molte teorie sull'universo. Cosmologia. La "cosmologia" è la disciplina della fisica moderna che ha come oggetto di studio l'universo nel suo insieme, del quale tenta di spiegare in particolare origine ed evoluzione. In questo senso, è strettamente collegata con la cosmologia intesa come branca della filosofia. In senso ontologico questa ha il compito di correggere o espungere la miriade di teorie metafisiche o religiose sulle origini del mondo. Trae le sue radici storiche nelle narrazioni religiose sull'origine di tutte le cose (cosmogonie) e nei grandi sistemi filosofico-scientifici pre-moderni (come il sistema tolemaico). Attualmente è una scienza fisica nella quale convergono diverse discipline, quali l'astronomia, l'astrofisica, la fisica delle particelle, la relatività generale. Geofisica. La "geofisica" (anche detta "fisica terrestre") è in generale l'applicazione di misure e metodi fisici allo studio delle proprietà e fenomeni fisici tipici del pianeta Terra. La geofisica è una scienza di tipo preminentemente sperimentale, che condivide il campo di applicazione sia con la fisica che con la geologia e comprende al suo interno diverse branche, quali ad esempio: La "geofisica applicata" studia la parte solida più superficiale della Terra e rivolge il suo campo di ricerche all'individuazione di strutture idonee per l'accumulo di idrocarburi, nonché alla risoluzione di problemi nel campo dell'ingegneria civile, ingegneria idraulica, ingegneria mineraria e per l'individuazione di fonti di energia geotermica. Le prospezioni geofisiche (prospezioni sismiche, elettriche, elettromagnetiche, radiometriche, gravimetriche) rappresentano alcuni metodi fisici utilizzati nel campo dell'esplorazione geologica. Fisica dei sistemi complessi. È una branca relativamente recente della fisica moderna che studia appunto il comportamento fisico di sistemi complessi come ad esempio il sistema economico (econofisica) o il sistema climatico assunti come sistemi dinamici non lineari e a multicomponenti. Econofisica. Il termine "econofisica" designa un ambito di ricerca interdisciplinare caratterizzato dal ricorso a tecniche e metodi sviluppati, in origine, nel campo della fisica, ma applicati a problemi propri dell'economia: tali metodi, in genere, comprendono aspetti stocastici, statistici e di dinamica non lineare. Fisica cibernetica. Questa branca della fisica (la fisica cibernetica), nata nella seconda metà del XX secolo, si è sviluppata a tal punto che è ora ricompresa all'interno di varie discipline tecnico-applicative quali l'automatica, la meccatronica e l'informatica (intelligenza artificiale). Fisica medica. La "fisica medica" o "fisica sanitaria" è un'attività che riguarda, in generale, tutti i settori della fisica applicata alla medicina e alla radioprotezione. Più in particolare, le strutture di fisica sanitaria ospedaliere si occupano, in prevalenza, dell'impiego delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti (diagnostica per immagini, radioterapia, medicina nucleare, ...), ma anche di informatica, di modellistica, ecc. Biofisica. La "biofisica" consiste nello studio dei fenomeni biologici dal punto di vista fisico. Si occupa, ad esempio, della dinamica ( e della termodinamica) delle macromolecole organiche (come proteine o acidi nucleici), o della fisica delle membrane cellulari. Uno dei principali problemi irrisolti della biofisica è, ad esempio, la comprensione del ripiegamento delle proteine. Centri di ricerca. Il lavoro di ricerca scientifica nella fisica moderna è portato avanti dalla comunità scientifica attraverso il connubio tra l’elaborazione teorica e i risultati sperimentali. Settori come la fisica delle particelle o l'astrofisica tendono a essere sviluppati in grandi laboratori, a cui collaborano anche decine o centinaia di università (CERN, Fermilab, Laboratorio Cavendish, Brookhaven National Laboratory, Bell Laboratories, SLAC, Oak Ridge National Laboratory, Lawrence Berkeley National Laboratory, Lawrence Livermore National Laboratory, Institute for Advanced Study, Max Planck Institut, DESY, Istituto di fisica nucleare Budker, Sandia National Laboratories, Los Alamos National Laboratory, Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Laboratori nazionali di Frascati, ELETTRA, ecc...), mentre gli esperimenti di fisica atomica, molecolare o della materia condensata, non richiedendo attrezzature così imponenti, tendono a essere portati avanti da gruppi di ricerca più piccoli all'interno delle singole università.
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Djalminha Famoso per le sue doti tecniche superiori alla media, e anche per il suo carattere irrequieto, fu un calciatore del Flamengo e del Deportivo La Coruna, con il quale ha conseguito la conquista del campionato spagnolo nel 2000. Caratteristiche tecniche. Djalminha era un calciatore in possesso di una grande tecnica individuale. Dotato di buonissime capacità nel dribbling, il suo gesto tecnico più famoso rimane senza dubbio la bicicletta, in particolare quella avanzata, che eseguì con efficacia in una partita contro il Real Madrid. Carriera. Club. Figlio dell'ex calciatore Djalma Dias, è nato a Santos, San Paolo del Brasile, quando il padre militava nel Santos. Ha iniziato la sua carriera tra le file del Flamengo, club con sede a Rio de Janeiro. Nel 1993 approda nel Guarani, per poi nel 1996 militare tra le file del Palmeiras, dove ricevette la Bola de Ouro, ovvero il Pallone d'oro brasiliano. Dopo una breve avventura giapponese con il Shimizu, nel luglio del 1997, entra a far parte del Deportivo La Coruña, squadra militante nella Primera Division. L'avventura nella penisola iberica comincia nel migliore dei modi: Djalminha segna nelle prime tre stagioni 26 gol in 87 presenze in campionato, dando così un grande contribuito nella conquista della Liga avvenuta nel 2000. Nel 2002 passa in prestito al club viennese dell'Austria Vienna, squadra della Bundesliga. Dopo appena 11 presenze con il Deportivo nella stagione 2003-04, Djalminha conclude la sua carriera con il Club América, ritirandosi così a 34 anni. Nazionale. A causa del suo carattere irrequieto, scese in campo solamente 14 volte con la nazionale, segnando 5 reti. Ha fatto parte della squadra vincitrice della Copa América nel 1997. In seguito non venne convocato da Luiz Felipe Scolari per il campionato mondiale di calcio 2002 poiché giorni prima dell'annuncio della squadra debuttante diede una testata all'allenatore del Deportivo, Javier Irureta, perdendo così il posto e venendo sostituito da Kaká.
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Dny
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Doq
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Dot
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Dow
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Doz
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Dpp
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Ivo Sanader Dopo la vittoria dell'Unione Democratica Croata (HDZ) nelle elezioni parlamentari del dicembre 2003, Sanader è stato nominato capo del governo dal presidente della Repubblica il 9 dicembre 2003. Ricevuta la fiducia dal parlamento croato (88 voti favorevoli su 152), il 23 dicembre 2003 ha assunto formalmente l'incarico. Il suo predecessore alla guida del governo fu Ivica Račan, del Partito Socialdemocratico. Biografia. Sanader proviene da una devota famiglia operaia cattolica e ha trascorso la sua giovinezza a Spalato. È sposato con Mirjana Sanader e ha due figli. Si è laureato in lingue romanze e letterature comparate all'Università di Innsbruck, in Austria. Oltre al croato, parla italiano, francese, inglese e tedesco. Carriera politica. Deputato e ministro. Sanader è tornato dall'Austria a Spalato agli inizi degli anni novanta. Il suo primo impiego fu quello di dirigente presso il Teatro Nazionale Croato di Spalato. Nel 1992 venne eletto deputato nelle liste dell'HDZ nella camera bassa del parlamento. Poco tempo dopo divenne ministro della Scienza e della Tecnologia (1992-1993). Dal 1993 al 1995 e dal 1996 al 2000 fu viceministro degli affari esteri. Leader dell'opposizione. Nel 2000, dopo la morte del fondatore del partito e presidente della Croazia Franjo Tuđman, l'HDZ venne sconfitta alle elezioni parlamentari. Inoltre il candidato del partito alla presidenza della Repubblica, Mate Granić, fallì l'accesso al ballottaggio. Granić decise di uscire dal partito e fondò il "Centro Democratico", con l'obiettivo di attrarre i moderati dell'HDZ. Il congresso dell'Unione Democratica Croata tenutosi nell'aprile dello stesso anno sancì la scelta di Sanader, emerso come figura di compromesso, come leader del partito. Da leader dell'opposizione, inizialmente Sanader criticò le accuse mosse a militari croati dal Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia (ICTY), che avevano provocato malumori in parti dell'opinione pubblica croata. Nel 2001 prese parte ad una grande manifestazione contro l'incriminazione per crimini di guerra del generale Mirko Norac. Sanader criticò inoltre il primo ministro Ivica Račan e il suo governo per l'atteggiamento ritenuto troppo accondiscendente nei confronti dell'ICTY. In seguito, egli gradualmente iniziò a distanziare le sue posizioni e quelle del suo partito dalle proteste, attenuando decisamente le critiche all'esecutivo. Sanader si impegnò soprattutto nel trasformare l'HDZ da partito nazionalista erede della politica di Tuđman ad un moderno partito di centro-destra e pro-europeo. La sua linea politica fu però ostacolata dall'ala destra del partito, guidata da Ivić Pašalić. La battaglia per la guida del partito culminò nel congresso del 2002: Sanader, che ottenne l'appoggio di Vladimir Šeks e Branimir Glavaš, conquistò il suo secondo mandato come leader. Pašalić lasciò il partito e formò il "Blocco Croato", non riuscendo però a sottrarre elettori all'HDZ. Riconfermato capo dell'opposizione, Sanader sfidò il primo ministro in carica Ivica Račan e la sua coalizione di centro-sinistra alle elezioni parlamentari croate del 2003. L'Unione Democratica Croata, che divenne il primo partito, non riuscì a conquistare la maggioranza assoluta all'interno del Sabor, il parlamento croato, nemmeno assieme ai suoi alleati del Centro Democratico e del Partito Social-Liberale Croato. Sanader riuscì comunque a negoziare dopo le elezioni un accordo con i rappresentanti delle minoranze etniche e con il Partito dei Pensionati, assicurandosi la maggioranza parlamentare. Presidente del Governo della Croazia. L'obiettivo principale del governo di Sanader è stato l'accesso della Croazia all'Unione europea e alla NATO. Come conseguenza dell'implementazione degli Accordi di associazione con l'Unione europea del 2001, la Croazia è divenuta ufficialmente un candidato all'ingresso nell'UE. L'HDZ di Sanader ha cercato di stabilire relazioni migliori con i partiti che rappresentano le minoranze e di promuovere i diritti delle stesse. Fattori che hanno contribuito a formare un'opinione positiva della Commissione europea e del Consiglio Europeo riguardo alla volontà croata di aderire in tempi rapidi all'UE sono inoltre la cooperazione del governo con l'ICTY, il riconoscimento dei crimini di guerra compiuti nelle operazioni militari "Tempesta" e "Lampo" (1995), una continua crescita economica e l'adeguamento ai criteri politici ed economici stabiliti dal Consiglio Europeo a Copenaghen nel 1993. Dall'inizio del suo mandato, la Croazia ha goduto di una crescita economica del 4% su base annua. Il governo ha però scontato alcuni cambiamenti nella sua composizione, in particolare la sostituzione ministro degli Esteri, Miomir Žužul, accusato di corruzione. L'esecutivo di Sanader è stato inoltre messo alla prova da un crescente sentimento di euroscetticismo nel Paese. Nell'ottobre del 2005, dopo l'inizio formale dei negoziati d'accesso all'UE, i sondaggi indicavano Sanader come uno dei politici più popolari. Poche settimane dopo, la sua decisione di compensare i cittadini austriaci i cui beni sono stati nazionalizzati dopo la Seconda guerra mondiale dalla Jugoslavia di Tito si è scontrata con la ferma opposizione del presidente della Repubblica Stipe Mesić e ha provocato un calo di popolarità. Il successivo arresto di Ante Gotovina in Spagna ha avuto un altro effetto dannoso sul suo gradimento. Sanader ha stretto relazioni con altri esponenti politici conservatori e cristiano-democratici europei, in particolare con la cancelliera tedesca Angela Merkel, con l'ex cancelliere austriaco Wolfgang Schüssel e con il governatore della Baviera Edmund Stoiber. Sanader è stato l'ultimo uomo politico a visitare papa Giovanni Paolo II in Vaticano, nel febbraio del 2005, qualche settimana prima del suo decesso. Ha ricevuto nel 2006 il Premio Internazionale Vittorino Colombo, assegnatogli dalla Fondazione Vittorino Colombo. Il 1º luglio 2009 ha rassegnato le proprie dimissioni alla presidenza del governo croato e del partito. Non ha dato delle spiegazioni sul motivo del suo ritiro. Ha affermato: "Ho fatto la mia parte, ora tocca ad altri. Grazie a Dio sono di buona salute. Non escludo la possibilità di tornare un giorno nella politica". Il 10 dicembre del 2010 è stato arrestato in Austria nei pressi di Salisburgo, su richiesta della polizia croata che il giorno precedente aveva spiccato un mandato d'arresto internazionale via Interpol. Il 18 luglio 2011 è stato estradato dall'Austria e riportato in Croazia, detenuto in cella singola del carcere di Zagabria, nel settore femminile. L'evento è stato trasmesso in diretta nella notte dalla televisione di stato croata HRT1 come evento speciale. Nel novembre 2012 è stato condannato a 10 anni di carcere per corruzione e abuso di potere. La sentenza è stata annullata per vizi procedurali. Il secondo processo ha visto Sanader di nuovo condannato a 8 anni.
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Miracle (Cascada) Miracle è una canzone dance cantata da Cascada e fa parte del suo album d'esordio Everytime We Touch (2006). È stato il suo primo singolo in Germania e Stati Uniti nel 2004. È stato ripubblicato negli Stati Uniti nel 2006 come seguito del singolo "Everytime We Touch". La canzone è stata pubblicata come terzo singolo nel Regno Unito il 27 febbraio 2007. Formati e Track list. Regno Unito. CD 1 CD 2: Enhanced
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Jawa (azienda) Jawa è una casa motoristica fondata a Praga nel 1929. Deve il suo nome alle prime due lettere del cognome del suo fondatore, l'ingegnere cecoslovacco František Janeček, e quelle della Wanderer, azienda che cedette alla neoistituita entità societaria alcuni brevetti di motore. La prima fabbrica sorse nel quartiere praghese di Pankrác cui nel 1931 fu affiancato un nuovo stabilimento a Týnec nad Sázavou. Specializzata principalmente in motocicli, Jawa produsse anche automobili tra il 1934 e il 1941. Nazionalizzata dal governo cecoslovacco nel dopoguerra, conobbe una crisi dopo la fine del Patto di Varsavia e il calo degli ordinativi dagli altri Paesi dell'Est europeo, segnatamente la Russia post-sovietica; la sua sede operativa è attualmente Týnec nad Sázavou. Storia. Il primo modello fu presentato nell'ottobre 1929, era il "500 OHV". Solo prima della seconda guerra mondiale la Jawa vinse 51 trofei internazionali. A partire dal 1933 la Jawa costruì anche automobili, a cominciare dalla produzione su licenza DKW del modello Meisterklasse F2, chiamata Jawa 700. Nel 1937 dal modello 700 derivò la Jawa Minor I, una bicilindrica a due tempi di 616 cm³ a 3 marce. Fino allo scoppio della guerra ne vennero costruite quasi 2000 in diverse versioni, oltre al modello base chiuso a due porte anche cabriolet, roadster, station wagon e pick-up. Dalla Minor II 750 cm³ derivarono anche versioni sportive, una delle quali, denominata "Aero Minor III", il cui motore a tre cilindri venne portato a 772 cm³, partecipò alla 24 ore di Le Mans del 1949. Dopo il conflitto vennero assemblate ancora circa 700 vetture, l'ultima delle spider venne costruita nel 1955. Durante la guerra la Jawa produsse anche armi per il Terzo Reich ed elaborò però dei prototipi che vennero prodotti alla fine del conflitto (ad esempio la "Jawa 250 tipo 11"). Nel dopoguerra la Jawa iniziò ad esportare in tutto il mondo: famoso è il modello "Jawa 350 Californian" (1967-1974) esportato negli Stati Uniti d'America. Lo stesso modello ebbe anche una certa diffusione in Europa, soprattutto nella versione dotata di sidecar, uno dei pochi modelli di questo tipo in produzione di serie. Durante gli anni del Patto di Varsavia la Jawa ha prodotto in larga scala solo determinati veicoli, mentre la modernizzazione avveniva solo nel settore agonistico e d'esportazione. Dal punto di vista agonistico la Jawa vinse molti titoli in vari settori, come ad esempio nello speedway, con piloti leggendari come František Šťastný e Gustav Havel. Dopo il 1990 Jawa entrò in crisi, in parte poiché la "nuova Russia" non pagò migliaia di moto; non riuscì quindi a produrre i modelli moderni in larga scala e perse il prestigio internazionale. L'apice della crisi si ebbe nei tardi anni novanta quando si divise nel settore "civile" (Jawa moto spol. s.r.o.) e "agonistico" (Jawa divisov). Oggi Jawa produce un'ampia gamma di modelli con cui cerca di rientrare nel mercato internazionale, tra cui: "Jawa 125 Dakar" (che ha partecipato alla Parigi-Dakar nel 2005), "Jawa 650 Style", premiata come modello innovativo), "Jawa 350" (utilizzata dalla polizia in vari paesi asiatici). Vende sotto proprio marchio mini-cars italiane (di marca Lombardini). La Jawa divisov partecipa attualmente al campionato mondiale di speedway e di sidecarcross.
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Piccola Macchia Scura Nell'atmosfera di Nettuno, oltre alla Grande Macchia Scura, è presente un'altra perturbazione, un po' più piccola della precedente che a causa del suo aspetto prende il nome di "Occhio del mago". Questa piccola macchia scura si muove più velocemente dell'altra formazione e rispetto a questa possiede una velocità relativa di 220 miglia all'ora pari a circa . È una perturbazione a carattere rotatorio, si trova nei pressi del polo sud e testimonia la presenza di venti fortissimi.
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División de Honor 2005-2006 (calcio a 5) La División de Honor 2005-2006 è stata la 17ª edizione del massimo torneo di calcio a 5 spagnolo. Organizzata dalla Liga Nacional de Fútbol Sala, la stagione regolare è iniziata il 10 settembre 2005 e si è conclusa il 22 aprile 2006, prolungandosi fino al 24 giugno con la disputa dei play-off. Play-off. I play-off valevoli per il titolo nazionale si sono svolti tra il 5 maggio e il 24 giugno 2006. Il regolamento prevede che i quarti di finale si giochino al meglio delle tre gare mentre le semifinali e la finale al meglio delle cinque. Supercoppa di Spagna. La 16ª edizione della competizione ha opposto l', vincitore di campionato e Coppa, al , finalista della Coppa di Spagna. Il trofeo è stato assegnato tramite una gara unica disputata sul campo neutro di La Coruña.
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Autos Lobelle de Santiago FS
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Playas de Castellón FS
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Folha de S. Paulo La Folha de S.Paulo (in italiano "Foglio di S. Paolo") è un quotidiano brasiliano fondato nel 1921 sotto il nome "Folha da Noite" e pubblicato a San Paolo dalla società Folha da Manhã. Il giornale è il fulcro di Gruppo Folha, un conglomerato mediatico che controlla anche UOL (Universo Online), il principale portale Internet in Brasile; istituto di sondaggi Datafolha; casa editrice Publifolha; la tipografica Três Estrelas; società di stampa Plural; e, in joint-venture con il gruppo Globo, il quotidiano economico "Valor", tra le altre imprese. Ha attraversato diverse fasi e si è rivolto a differenti tipi di pubblico, come le classi medie urbane, i proprietari terrieri delle campagne e la società civile, ma l'indipendenza politica è sempre stata uno dei suoi capisaldi editoriali. Dal 1986, "Folha" ha avuto la maggiore diffusione tra i maggiori quotidiani brasiliani: secondo i dati di IVC (Instituto Verificador de Circulação), nel gennaio 2010, la diffusione era di 279.000 copie nei giorni feriali e 329.000 la domenica. Insieme a "O Estado de S. Paulo" e "O Globo", "Folha" è considerato uno dei tre principali quotidiani brasiliani. Tra i quotidiani, Folha ha anche il sito di notizie con il maggior numero di visitatori. Storia. Folha è stata fondata il 19 febbraio 1921, da un gruppo di giornalisti guidati da Olival Costa e Pedro Cunha, sotto il nome di "Folha da Noite". Era un giornale serale, con un progetto che privilegiava articoli più brevi e chiari, concentrandosi più sulla cronaca che sull'opinione, e con un posizionamento più vicino ai temi che toccavano la vita quotidiana dei paulistanos, in particolare le classi popolari. Il giornale era in competizione con "O Estado de S. Paulo", il principale quotidiano della città, che rappresentava interessi monetari rurali e aveva una linea editoriale conservatrice e tradizionalista; "Folha" era invece più sensibile ai bisogni della società. Gli affari fiorirono e i soci di controllo decisero di acquistare un edificio che fungesse da quartier generale, una tipografia e poi, nel 1925, di creare un secondo giornale, "Folha da Manhã". Sempre nel 1925, "Folha da Manhã" presentò in anteprima Juca Pato, un personaggio dei cartoni animati disegnato da Benedito Carneiro Bastos Barreto (1896-1947), meglio conosciuto come Belmonte. Juca Pato avrebbe dovuto rappresentare il Joe medio, e fungeva da veicolo per critiche ironiche ai problemi politici ed economici, ripetendo sempre lo slogan "poteva andare peggio". I due giornali "Folha" criticavano soprattutto i partiti repubblicani che allora monopolizzavano il potere; i giornali si batterono per il miglioramento sociale. L'azienda è stata coinvolta nella fondazione del Partito Democratico, un gruppo di opposizione. Tuttavia, nel 1929, Olival Costa, all'epoca unico proprietario dei due "Folha", ricucì le sue fratture con i repubblicani di San Paolo e ruppe i suoi legami con i gruppi di opposizione legati a Getúlio Vargas e alla sua Aliança Liberal. Nell'ottobre 1930, quando Vargas guidò una rivoluzione vittoriosa, i giornali che gli si opponevano furono attaccati dai sostenitori liberali di Aliança. I locali di "Folha" furono distrutti e Costa vendette l'azienda a Octaviano Alves de Lima, un uomo d'affari la cui attività principale era la produzione e il commercio di caffè. La difesa dei proprietari terrieri e l'opposizione a Vargas. L'obiettivo iniziale di Alves de Lima, quando rilevò i giornali nel 1931, era la difesa degli "interessi agricoli", cioè dei proprietari terrieri. Ma una serie di eventi fece sì che i giornali focalizzassero il loro obbiettivo su altro: la rivoluzione del 1932, quando San Paolo cercò di recuperare il potere perso con Vargas; la seconda guerra mondiale e l'instaurazione dell"'Estado Novo". Alves de Lima non aveva esperienza di cronaca, quindi incaricò il poeta Guilherme de Almeida di dirigere la compagnia e scelse Rubens do Amaral come capo della redazione; Amaral guidava una redazione composta da giornalisti ostili a Vargas. Hermínio Saccheta, un trotskista che fu per un breve periodo prigioniero politico sotto Estado Novo, divenne redattore esecutivo non appena uscito di prigione. La dittatura ha esercitato pressioni politiche sugli organi di informazione a San Paolo, in particolare prendendo di mira "O Estado de S. Paulo", uno dei principali sostenitori della rivoluzione del 1932. Il direttore del giornale, Júlio de Mesquita Filho, fu arrestato tre volte e costretto all'esilio, e "Estado" venne commissariato delle autorità dal 1940 al 1945. Con il suo principale rivale imbavagliato, "Folha da Manhã" ha assunto un ruolo di primo piano come giornale d'opposizione alla dittatura di Vargas. Questa posizione critica è una delle ragioni addotte per spiegare un cambio di proprietà avvenuto nel 1945. Secondo João Baptista Ramos, fratello di João Nabantino Ramos - uno dei nuovi partner di controllo della società, con Clóvis Queiroga e Alcides Ribeiro Meirelles -, l'acquisto della Folhas era una manovra architettata da Vargas per sbarazzarsi della linea editoriale d'opposizione al regime che Rubens do Amaral, nemico giurato del "getulismo", aveva conferito al giornale. Queiroga, da parte sua, rappresentava il conte Francisco Matarazzo Júnior, a cui era stato impedito di possedere organi di stampa in Brasile perché nato in Italia. Matarazzo ha finanziato l'acquisto di nuove e moderne macchine da stampa e ha visto l'investimento come un modo per rispondere agli attacchi subiti dai giornali di proprietà del suo rivale in affari Assis Chateaubriand. Una delle armi che ha sviluppato per questa battaglia è stata la riduzione del prezzo di vendita dei "Folhas" per soffocare gli affari di Diários Associados, la compagnia di Chateaubriand. Tuttavia, lo stratagemma fallì. Nabantino Ramos controbilanciava quelle perdite con il finanziamento iniziale del Conte e, alcuni mesi dopo, dichiarava che il debito della società nei confronti di Matarazzo era interamente saldato e assumeva il controllo editoriale dei giornali. Il giornale della classe media e l'attivismo civile. Nabantino Ramos, che era un avvocato, era molto interessato alle moderne tecniche manageriali, e durante gli anni '40 e '50 adottò diverse innovazioni: concorsi per nuovi assunti, corsi di giornalismo, bonus per i risultati e fact checking. Ha scritto un manuale per la redazione e linee guida per la politica editoriale. Nel 1949, Ramos fondò un terzo giornale, "Folha da Tarde", e sponsorizzò decine di campagne civiche contro la corruzione e la criminalità organizzata, per la difesa delle fonti idriche, il miglioramento delle infrastrutture, i lavori urbani e altro. Per quanto organizzato come dirigente, Ramos mancava di senso degli affari e non era abbastanza flessibile per negoziare linee di credito e pareggiare i budget. All'inizio degli anni '60 l'azienda soffriva a causa dell'aumento dei prezzi della carta da stampa. Nel 1960 i tre giornali furono fusi sotto un nuovo titolo, "Folha de S.Paulo", ma inizialmente furono mantenute le edizioni mattutina, pomeridiana e serale. Tuttavia, con il peggioramento della situazione finanziaria fu deciso di mantenere solamente l'edizione mattutina. Le cose peggiorarono ulteriormente nel 1961, dopo che i giornalisti organizzarono uno sciopero che costrinse l'azienda a pagare salari più alti e concedere loro benefici aggiuntivi. Ciò significava costi aggiuntivi per il giornale. Il 13 agosto 1962 l'azienda fu venduta agli imprenditori Octavio Frias de Oliveira e Carlos Caldeira Filho. = Pluralismo e partnership. Frias e Caldeira sono diventati rispettivamente CEO e COO della società e hanno iniziato il loro mandato cercando di rafforzare la posizione finanziaria del giornale. Frias scelse lo scienziato José Reis, uno dei protagonisti dell'Associazione brasiliana per il progresso della scienza (SBPC), come capo della redazione, e assunse anche Cláudio Abramo, il giornalista a cui si attribuiva il merito di aver rilanciato il concorrente "O Estado de S. Paulo". Abramo prenderà il posto di Reis e formerà una proficua collaborazione lavorativa con Frias che si protrarrà per più di 20 anni. Nel 1964 "Folha de S.Paulo" appoggiò il colpo di stato che rovesciò il presidente João Goulart ed instaurò una giunta militare. Superate le ristrettezze finanziarie e imprenditoriali, la nuova dirigenza si concentrò sull'ammodernamento industriale e sulla creazione di una rete distributiva che ne facilitasse un'amplia distribuzione. L'azienda ha acquistato nuove macchine da stampa e attrezzature negli Stati Uniti. Nel 1968 "Folha" divenne il primo giornale latinoamericano ad adottare il sistema di stampa offset. Nel 1971, ha aperto la strada a una nuova innovazione: la composizione tipografica al piombo è stata sostituita dalla composizione a freddo. La diffusione del giornale stava migliorando e la sua quota nel mercato pubblicitario stava crescendo. Verso la fine degli anni '60, Frias ha persino formato il nucleo di una rete televisiva nazionale, aggiungendosi a TV Excelsior, che ha portato il pubblico a San Paolo e ha acquisito nel 1967 altre tre stazioni a Rio de Janeiro, Minas Gerais e Rio Grande do Sul. Tuttavia, a Caldeira non piaceva il business televisivo e i soci vendettero le loro società televisive nel 1969. I primi anni '70 furono un periodo turbolento per "Folha". Accusato dai gruppi della guerriglia di aver prestato veicoli all'apparato repressivo del regime militare, Folha è diventato un bersaglio per azioni di guerriglia. Gruppi di guerriglieri intercettarono e bruciarono tre dei furgoni per le consegne di Folha, due a settembre e uno a ottobre 1971, e minacciarono di morte il proprietario del giornale. Octavio Frias de Oliveira ha risposto con un editoriale di prima pagina intitolato "Bandismo", e ha dichiarato che non avrebbe accettato le aggressioni o le minacce. A ciò è seguito un articolo sul notiziario dell'ALN, un gruppo di guerriglieri, in cui Frias è stato classificato come nemico dell'organizzazione e del Brasile. Le pessime relazioeni tra il giornale e i gruppi di sinistra si è approfondito e ha raggiunto l'apice con l'editoriale "Prigionieri politici?", pubblicato nel 1972, in cui il giornale contestava l'idea che ci fossero persone incarcerate per le loro idee politiche in Brasile . L'editoriale è stato anche una risposta al rivale "O Estado", per la sua difesa di un regime carcerario speciale per i prigionieri politici. L'editoriale affermava: "È risaputo che quei criminali, che il quotidiano [Estado] qualifica erroneamente come prigionieri politici, sono solo rapinatori di banche, sequestratori, ladri, piromani e assassini, che agiscono a volte con più squisita perversità di quegli altri, umili comuni criminali, che l'organo di informazione in questione ritiene meritevoli di ogni promiscuità". L'episodio ha provocato anche una crisi interna al giornale. Una settimana dopo, "Folha" ha sospeso i suoi editoriali. Più tardi quello stesso anno, Abramo perse la sua posizione di caporedattore, mentre la testata rivendicò solo una posizione più dichiaratamente politica, invece della "neutralità" acritica adottata quando gli editoriali furono sospesi, alla fine del 1973. Più innovativo del suo concorrente, "Folha" iniziò a conquistare la classe media che stava crescendo sotto il "miracolo economico" brasiliano e divenne il giornale preferito dai giovani e dalle donne. Allo stesso tempo, si è impegnato in aree di notizie che fino a quel momento non erano ben coperte in Brasile, come notizie economiche, sport, istruzione e servizi. "Folha" ha sostenuto il concetto di apertura politica e ha aperto le sue pagine a tutte le tendenze di opinione, e la sua copertura giornalistica ha adottato una posizione più critica. Frias credeva in una politica editoriale apartitica e pluralista, in grado di offrire la più ampia gamma di punti di vista su qualsiasi argomento, e trovò un abile collaboratore in Cláudio Abramo, direttore editoriale del giornale dal 1965 al 1973, seguito da Ruy Lopes (1972-73) e Boris Casoy (1974-1976). Abramo subentrò nuovamente nel 1976/77, ma poi una crisi causata da un tentativo di colpo di stato militare contro il presidente Ernesto Geisel spinse Frias a riportare Casoy. Abramo riformulò il giornale e guidò la prima di molte riforme grafiche che sarebbero seguite, nel 1976; ha assunto editorialisti come Janio de Freitas, Paulo Francis, Tarso de Castro, Glauber Rocha, Flavio Rangel, Alberto Dines, Mino Carta, Osvaldo Peralva, Luiz Alberto Bahia e Fernando Henrique Cardoso.[8] Folha è diventato uno dei principali forum di dibattito pubblico in Brasile. Contrariamente ad alcune aspettative, questa postura editoriale è stata preservata e sviluppata da Casoy durante il suo mandato (1977-1984). Nel 1983/1984, Folha fu il principale baluardo del movimento Diretas Já, un tentativo di cambiare il sistema di voto adottato per la selezione presidenziale, da voto congressuale a voto popolare diretto. Nel 1984, Otavio Frias Filho è diventato il direttore editoriale, sistematizzando e sviluppando le esperienze del giornale durante l'apertura politica e Diretas Já. Una serie di documenti circolati periodicamente, definendo il progetto editoriale del giornale come parte del cosiddetto Projeto Folha, attuato in redazione sotto la supervisione di Carlos Eduardo Lins da Silva e Caio Túlio Costa. Le linee guida per Projeto Folha richiedono una copertura giornalistica critica, apartitica e pluralistica. Questi principi guidano anche il Manuale Newsroom, pubblicato per la prima volta nel 1984 e aggiornato più volte in seguito. Più che una guida di stile, serve come guida alle regole e agli impegni a cui lavora Folha. È stata la prima pubblicazione del suo genere ad essere messa a disposizione del grande pubblico. Le linee guida stabiliscono che lo stile giornalistico di "Folha" doveva essere descrittivo e accurato, ma che i temi che causavano controversie potevano ammettere più di un punto di vista e richiedono un trattamento pluralistico. "Folha" divenne noto anche per la sua selezione molto diversificata di editorialisti. Allo stesso tempo, sono stati istituiti controlli e contrappesi attraverso controlli interni: il Manuale, la sezione quotidiana "Correzioni" adottata nel 1991, una norma che prevede la pubblicazione delle obiezioni a qualsiasi articolo espresso dai lettori o per le persone menzionate nelle notizie, e , soprattutto, la figura del difensore civico creata nel 1989; questa posizione comporta la sicurezza del lavoro per il suo titolare, il cui scopo è quello di criticare "Folha" e far fronte alle lamentele dei lettori e delle persone citate nelle notizie. Dal punto medio del governo militare brasiliano, "Folha" mantenne una posizione critica nei confronti di diverse amministrazioni successive (Ernesto Geisel, João Figueiredo, José Sarney, Fernando Collor, Itamar Franco). Otavio Frias Filho è stato citato in giudizio, con tre giornalisti di "Folha", dall'allora presidente Fernando Collor. Sebbene "Folha" abbia espresso sostegno alle opinioni economiche liberalizzanti di Collor, è stata la prima testata a fare appello per il suo impeachment, poi avvenuto nel 1992. La copertura del giornale sulle amministrazioni di Fernando Henrique Cardoso (PSDB) e Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ha portato ad accuse di pregiudizio antigovernativo in entrambi i casi, sebbene i due Presidenti appartengano a partiti rivali. A partire dalla denuncia di una massiccia frode sulla ferrovia Norte-Sul (1985), e attraverso lo scandalo Mensalão (2005), "Folha" ha continuato a rivelare abusi e malgoverno. Nel 1986, "Folha" è diventato il giornale con la maggiore tiratura tra i grandi quotidiani brasiliani, e ancora oggi è in testa. Nel 1995, un anno dopo aver raggiunto la soglia del milione di copie per l'edizione domenicale, l'azienda mette in funzione il suo nuovo centro stampa, considerato il più tecnologicamente avanzato dell'America Latina. Il record di tiratura e vendite dell'azienda è stato stabilito nel 1994, con il lancio dell'"Atlas Folha/The New York Times" (1.117.802 copie per l'edizione domenicale). Attualmente, "Folha" ha ampliato la sua gamma di attività di comunicazione, con giornali, banche dati, un istituto di sondaggi, un newswire, un servizio di notizie e intrattenimento in tempo reale, una tipografia per riviste e una società di consegna.[citazione necessaria] Nel 1991, tutte le quote di Empresa Folha da Manhã allora appartenenti a Carlos Caldeira Filho furono trasferite a Octavio Frias de Oliveira, editore di Folha fino alla sua morte nel 2007. I redattori esecutivi di "Folha" dal 1984 sono stati i giornalisti Matinas Suzuki (1991-1997), Eleonora de Lucena (2001-2010) e Sérgio Dávila (da marzo 2010).
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PSG Móstoles
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MRA Gvtarra FS
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Caja Segovia FS
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Lospalos Lospalos (qualche volta erroneamente scritto "Los Palos") è una città di Timor Est, 248 km ad est della capitale dello stato Dili. Internazionalmente, la città è erroneamente chiamata "Los Palos", suggerendo l'idea che il suo nome sia di origine spagnola. In verità il toponimo Lospalos è stato originato dal suo nome in Fataluku, la lingua locale papuana, "Lohoasupala". Il nome corretto in inglese, portoghese e tetum, la lingua ufficiale di Timor Est, è "Lospalos".
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Albacete FS
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Terra Sancti Benedicti
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Jawa
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Carnicer FIAT Torrejón FS
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Azkar Lugo FS
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Folha de São Paulo
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Vratislav Gresko
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La Guaira La Guaira è il principale porto del Venezuela. La cittadina di circa 40.000 abitanti è il capoluogo dello stato Vargas e si trova a una ventina di km dalla capitale Caracas, di cui è il porto. Fondata nel 1589 conservava, fino al 1999, numerosi edifici coloniali, oggi in massima parte scomparsi o in rovina (solo la "Casa Guipuzcoana" si presenta al visitatore in discreto stato di manutenzione). In quell'anno la città, insieme ad altri centri costieri limitrofi, fu colpita da una disastrosa alluvione che provocò smottamenti e frane di grandi dimensioni, le quali causarono la morte di migliaia di cittadini oltre alla perdita della quasi totalità del proprio patrimonio monumentale e architettonico. La Guaira è il principale porto del Venezuela per commercio di container.
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Al-Walid I ibn Abd al-Malik
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GSI Bilbo FS
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Seconda Divisione 1922-1923 La Seconda Divisione 1922-1923 fu la prima edizione del torneo cadetto del campionato italiano di calcio organizzata a livello interregionale dalla Lega Nord. Secondo il disegno del Compromesso Colombo, fu sostanzialmente deputata ad accogliere le società della vecchia Prima Categoria che non trovarono posto nella nuova Prima Divisione. Regolamento. Nell'estate 1922 la FIGC e la CCI si riunificarono. Esse diedero al direttore della Gazzetta dello Sport, Emilio Colombo, il compito di redigere un piano per la riunificazione, il cosiddetto "Compromesso Colombo", che congegnò una Seconda Divisione gestita dalla "Lega Nord" e composta da 48 squadre suddivise in sei gironi da otto partecipanti, così stabilite: In seguito allo scioglimento o la mancata iscrizione di ben dieci delle aventi diritto a parteciparvi, furono ammesse al loro posto le seconde classificate dei campionati regionali di Promozione FIGC e Seconda Divisione CCI. Il quadro definitivo divenne dunque il seguente: Era dunque il totale trionfo della CCI, dato che 43 della 48 squadre finite in cadetteria giunsero dalla FIGC. Sennonché per questa stagione la Prima Divisione, a titolo transitorio e per favorire l'accordo fra le due federazioni, vide la partecipazione di ben 36 società, da ridursi però di lì ad un anno a 24. Per far spazio alle 12 retrocesse che a fine stagione sarebbero dunque giunte dalla massima categoria, si decise che in Seconda Divisione ci sarebbero state altrettante relegate - cioè due per girone - senza nessuna promozione, mentre le seste classificate di ogni raggruppamento avrebbero dovuto sfidare le vincitrici dei sei campionati regionali nord costituenti la Terza Divisione. Per quanto concerne l'Italia meridionale, la Seconda Divisione fu ivi ancora strutturata su gironi gestiti dai Comitati regionali. Tra Nord e Sud, diviso soltanto fra Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, non c’era relazione alcuna: se come detto nella prima area la Seconda Divisione succedeva alla parte riformata e declassata della Prima Categoria, al Meridione era una pura ridenominazione della Promozione. Solo nel 1926 si riallineeranno i due campionati. Lega Nord. Formula. 48 squadre partecipanti, suddivise in sei gironi interregionali. Le ultime due classificate di ogni raggruppamento retrocedono direttamente in Terza Divisione, mentre le terzultime si incontrano in gare di andata e ritorno con le vincitrici dei tornei regionali costituenti il campionato inferiore, onde confermarsi nella categoria. Le prime classificate accedono ai due triangolari di semifinale adibiti a designare le due finaliste per il titolo di categoria, riconoscimento puramente onorifico stante il blocco delle promozioni per la riduzione dei ranghi della Prima Divisione. Fase finale. Le sei squadre partecipanti alla fase finale furono: Sestrese, Biellese, Atalanta, Carpi, Edera Pola e Viareggio. Furono divise in due gironi di tre. Non era prevista nessuna promozione a causa della riduzione dei ranghi della Prima Divisione. Sud. Il Sud aveva anch'esso dei tornei chiamati di Seconda Divisione, ma non avevano nulla a che fare con sopra esposto campionato nazionale in quanto si ponevano in successione alla Promozione, e non alla frazione più debole della vecchia Prima Categoria. Era infatti suddiviso in campionati separati, gestiti dai Comitati Regionali, nei quali le prime classificate avevano la possibilità di essere promosse nei rispettivi tornei locali di Prima Divisione, anche se l'ascesa era subordinata, oltre che ai risultati, alla soddisfazione di requisiti economici e infrastrutturali, non essendo stato qui introdotto neppure il titolo sportivo. In questa stagione vennero promosse in Prima Divisione Lega Sud le seguenti squadre: S.S. Tivoli "(Lazio)", S.S. Salernitanaudax "(Campania)", S.C. Foggia e Enotria F.C. "(Puglia)". Girone marchigiano. Classifica finale. Verdetti Girone laziale. Classifica finale. Verdetti Gironi pugliesi. Girone A. Classifica finale. Legenda: Note: Spareggio. Verdetti Girone B. Squadre partecipanti. Verdetti Girone finale. Verdetti Girone Campano. Finale. Verdetti Gironi siciliani. Vi presero parte quattro squadre, suddivise in due gironi. Girone occidentale. Squadre partecipanti Girone orientale. Squadre partecipanti
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Rimorchio Ln 664
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Ivica Racan
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Cessna Aircraft La Cessna Aircraft Company era un'azienda aeronautica statunitense con sede a Wichita, Kansas. Nota principalmente per gli aerei da turismo, Cessna produceva anche business jet. Fondata nel 1927 venne acquistata da General Dynamics nel 1985 e poi da Textron nel 1992. Nel marzo del 2014 Textron acquistò Beechcraft e Hawker Aircraft formando il gruppo Textron Aviation nel quale entrò anche Cessna, cessando le operazioni come azienda singola. Storia. Nel giugno del 1911 Clyde Cessna, un contadino di Rago, in Kansas, costruì il primo velivolo nella regione tra il Mississippi e le Montagne Rocciose, diventando il primo nella regione a pilotare un aeromobile. Cessna iniziò così a realizzare aerei in legno e in tela ad Enid, in Oklahoma, ma in seguito al rifiuto di ulteriori prestiti da parte delle banche si trasferì a Wichita. La Cessna Aircraft venne formata nel 1927, quando Clyde Cessna e Victor Roos divennero partner formando la Cessna-Roos Aircraft Company. Tuttavia, un mese dopo, Roos si dimise dalla partnership rendendo la sua parte a Cessna. Lo stesso anno venne approvata la rimozione del nome di Roos dal nome dell'azienda. Il Cessna DC-6 ottenne la sua certificazione lo stesso giorno della crisi del '29, il 29 ottobre 1929. Nel 1932 la Cessna Aircraft Company dichiarò fallimento a causa della Grande depressione. Ciò nonostante, l'anno successivo spiccò il volo il Cessna CR-3. L'aereo vinse la American Air Race del 1933 a Chicago e successivamente infranse il record di aereo a pistoni più veloce del mondo, raggiungendo una velocità di 381 km/h. Nel 1934 i nipoti di Cessna, Dwane Wallace e suo fratello Dwight, acquistarono l'azienda, la riaprirono e iniziarono la costruzione di una realtà che sarebbe diventata un successo a livello globale. Nel 1937 venne introdotto il Cessna C-37, il primo idrovolante prodotto dall'azienda. Nel 1940 Cessna ricevette il più grande ordine fino ad allora, un contratto con la USAF per 33 Cessna T-50. Sempre nello stesso anno, la Royal Canadian Air Force ordinò 180 Cessna T-50. Nel 1946 Cessna, in seguito alla revoca delle restrizioni di produzione in tempo di guerra, tornò sul mercato civile con l'uscita del Cessna 120 e Cessna 140. Il nuovo approccio dell'azienda consisteva nell'introdurre una nuova linea di velivoli interamente in metallo, utilizzando per la prima volta strumenti di produzione sostituendo molte delle fasi svolte a mano in tempo di guerra. Nel 1948, il Cessna 140 venne eletto come ""Outstanding Plane of the Year" (Aereo eccezionale dell'anno)" dalla US Flight Instructors Association. Nel 1955 il primo elicottero della Cessna, il Cessna CH-1, ricevette la certificazione FAA. Nel 1956 venne introdotto il Cessna 172, l'aeroplano più prodotto della storia. Nel 1960 Cessna si affiliò con la francese Reims Aviation. Nel 1963 Cessna produsse il suo 50.000-esimo velivolo, un Cessna 172. Il primo business jet della compagnia, il Cessna Citation I spiccò il volo per la prima volta il 15 settembre del 1969. Nel 1975 Cessna produsse il suo 100.000-esimo velivolo Nel 1985 Cessna cessò le operazioni come azienda singola diventando una sussidiaria della General Dynamics. Lo stesso anno iniziò la produzione del Cessna 208 Caravan. Nel 1992 l'azienda venne venduta alla Textron. Nel marzo del 2014 Textron acquistò Beechcraft e Hawker Aircraft formando il gruppo Textron Aviation nel quale entrò anche Cessna, cessando le operazioni come sussidiaria.
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Direttiva dell'Unione europea 2004/39/CE La direttiva dell'Unione Europea 2004/39/CE (conosciuta anche come direttiva MiFID, ove MiFID è acronimo di Markets in Financial Instruments Directive), atto normativo emanato dal Parlamento europeo il 21 aprile 2004, partecipa alla costruzione di un mercato finanziario integrato, efficace e competitivo nell'Unione europea (UE) definendone i principi generali, e si inquadra nel più ampio "piano di azione per i servizi finanziari" (FSAP), varato nel 1999 e concretizzatosi in ben 42 direttive. A tale direttiva è seguita la direttiva 2006/73/CE, attuativa della prima. Sono state recepite dall'Italia nel 2007. Obiettivi. La direttiva risponde all'esigenza di creare un terreno competitivo uniforme («"level playing field"») tra gli intermediari finanziari dell'Unione europea, senza pregiudicare la protezione degli investitori e la libertà di svolgimento dei servizi di investimento in tutta la Comunità. Gli obiettivi di fondo della direttiva MiFID sono: Contenuti. La MiFID segue la cosiddetta Procedura Lamfalussy, approvata con il Consiglio europeo di Stoccolma del 2001, e corrisponde al primo di quattro livelli regolamentari previsti - è la direttiva in cui sono definiti i principi generali. Ad essa è seguita la direttiva di secondo livello (2006/73/CE) e il regolamento attuativo 1287/2006/CE , che contengono le misure tecniche volte ad implementare operativamente quanto definito dalla MiFID. La direttiva in questione si applica alle tre macro-categorie di soggetti operanti nei mercati finanziari: Classificazione della clientela. La MiFID impone alle imprese di investimento di operare una classificazione della propria clientela ai fini di modulare gli obblighi informativi da assolvere e le tutele da garantire. I clienti sono suddivisi in tre categorie: Obblighi informativi. La classificazione della clientela è, in primo luogo, funzionale all'individuazione degli obblighi informativi da assolvere. Vi sono innanzitutto obblighi informativi nei confronti di tutte le categorie di clienti e riguardano: Inoltre, gli intermediari devono comunicare ai clienti al dettaglio le politiche e le misure per la protezione dei clienti, la propria valutazione degli strumenti di portafoglio del cliente ed i costi connessi ai servizi forniti. In generale, comunque, a prescindere dalla categoria di appartenenza, il cliente ha diritto ad informazioni sufficienti ad effettuare scelte di investimento consapevoli e che siano oneste, chiare e non fuorvianti. I test di adeguatezza e appropriatezza. Nell'ottica della tutela del cliente, la MIFID non si limita a prevedere, a carico degli intermediari, degli obblighi informativi, ma stabilisce che esso sia tenuto ad effettuare dei test sulla natura del servizio di investimento offerto o richiesto dal cliente. Il test di adeguatezza va effettuato nel caso di prestazione del servizio di consulenza finanziaria. L'intermediario deve verificare che la consulenza fornita corrisponda agli obiettivi di investimento del cliente al quale è rivolta e che sia adeguata alle sue risorse patrimoniali. Spetta all'intermediario raccogliere tutte le informazioni necessarie per comprendere se le conoscenze e le esperienze del cliente sono sufficienti per una corretta valutazione della consulenza fornita. Il test di appropriatezza è previsto, invece, per tutti gli altri servizi di investimento. In questo caso, i criteri sono le informazioni e le esperienze di cui il cliente dispone riguardo allo specifico prodotto finanziario ed il livello generale di cultura finanziaria posseduta. Un caso particolare è quello della modalità "execution only", nella quale non si è tenuti ad effettuare il test di appropriatezza e non sussistono obblighi informativi se non nella fase di accesso del cliente a tale modalità. La "execution only" può riguardare solo strumenti finanziari non complessi e deve essere richiesta espressamente dal cliente. Se ciò si verifica, l'impresa di investimento è tenuta a precisare che non effettuerà il test di appropriatezza. Lo scopo della modalità di "execution only" è quella di ridurre i tempi ed abbattere i costi. Servizi di investimento. La MiFID introduce due nuovi servizi di investimento (consulenza e gestione di Multilateral Trading Facility - MTF), che da cinque passano a sette, ovvero: Per consulenza si intende la "prestazione di raccomandazioni personalizzate ad un cliente, dietro sua richiesta o per iniziativa dell'impresa di investimento, con riguardo ad una o più operazioni relative a strumenti finanziari". Gli MTF sono, invece, sistemi multilaterali, funzionalmente simili ai mercati regolamentati, erogabili da un'impresa di investimento o da un gestore del Mercato regolamentato, sul quale sono ammessi a negoziazione sia strumenti quotati sia non quotati. Luoghi di negoziazione. Nell'ottica di stimolare la concorrenza e di garantire migliori condizioni agli investitori, la direttiva abolisce l'obbligo di concentrazione degli scambi sui mercati regolamentati, ed introduce nuove forme di scambio, quali i Sistemi multilaterali di negoziazione e gli internalizzatori sistematici (IS). Best execution ed execution policy. A fronte di una possibile pluralità di luoghi in cui gli strumenti finanziari sono negoziati, viene riaffermato l'obbligo della "best execution", in seguito all'abolizione della presunzione del suo raggiungimento sui mercati regolamentati. Per "best execution" si intende che l'intermediario è tenuto ad eseguire le operazioni per conto dei clienti alle migliori condizioni possibili, tenuto conto di prezzo, costi, rapidità e probabilità di esecuzione e regolamento, natura e dimensione dell'ordine. La "best execution" si applica alle transazioni di tutti gli strumenti finanziari, ma non nel caso di controparte qualificata (a meno che non sia quest'ultima a richiederlo espressamente) né nel caso di esecuzione di istruzioni specifiche impartite dai clienti. La caduta dell'obbligo di concentrazione degli scambi sui mercati regolamentati comporta anche l'adozione e l'implementazione, da parte dell'impresa di investimento, di una "execution policy" (strategia di esecuzione), che, considerando la categoria del cliente e l'obiettivo del raggiungimento del miglior risultato possibile, indichi, per ciascuna tipologia di strumento, le sedi di esecuzione su cui verranno eseguiti gli ordini di compravendita ed i fattori che verranno valutati ai fini della scelta della sede. Compliance e conflitti di interesse. Viene prevista l'istituzione, all'interno di ciascuna impresa di investimento, di una funzione, detta di "compliance", dedicata al controllo degli adempimenti degli obblighi di correttezza e trasparenza. Tale funzione deve essere indipendente, disporre di risorse e strutture adeguate e deve avere accesso a tutte le attività dell'intermediario. La compliance, oltre alle funzioni di controllo, si occupa anche di specificare i compiti dei vari soggetti, di garantire l'adeguatezza delle comunicazioni interne e di conservare le registrazioni delle attività svolte. Per conflitto di interesse si intende il trasferimento del rischio dall'intermediario al cliente a scapito di quest'ultimo. I conflitti di interesse sono rilevanti quando comportano un guadagno per l'impresa ai danni del cliente, quando riguardano lo svolgimento della stessa attività del cliente o quando prevedono il pagamento di un incentivo a soggetti diversi dal cliente. Gli intermediari devono agire in modo da ridurre al minimo i conflitti di interesse. Se tali conflitti non sono evitabili, l'impresa deve informare il cliente dell'esistenza del conflitto prima di agire e deve tenere un apposito registro di tali situazioni. Recepimento nei paesi membri. Italia. L'Italia nel 2007 ha recepito le due direttive con il d.lgs 17 settembre 2007, n. 164. In merito ai test di appropriatezza, la corte d'appello di Milano, con sentenza n. 1094 del 15 aprile 2009 ha stabilito che l'obbligo dell'intermediario di fornire informazioni in relazione alla specifica rischiosità dell'operazione sussiste in relazione a tutti i servizi di investimento, compreso quello di ricezione e trasmissione dati (c.d. Execution Only).
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Museo Regionale di Scienze Naturali
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Piper Aircraft Piper Aircraft, Inc., è un'azienda aeronautica, con sede al Vero Beach Municipal Airport a Vero Beach in Florida. Assieme a Beechcraft e Cessna, oggi confluite nella holding Textron, è stata considerata una delle "Big Three" dell'aviazione generale. Tra il 1927 e il 2009 la compagnia ha prodotto 144.000 velivoli in 160 tipi diversi, dei quali 90.000 tuttora volanti. L'azienda prese il nome definitivo nel 1931 da William T. Piper, sulla base di quanto fatto da Clarence Gilbert Taylor e Gordon A. Taylor a partire dal 1927: il progetto Cub. Fallita nella metà degli anni ottanta a causa delle leggi sempre più severe negli USA per l'aviazione civile, è rinata nel 1995 sotto la nuova sigla New Piper Aircraft. Il modello più comune è il PA-28, quattro posti, costruito con molte diverse varianti, motori diversi (da 140 a 200 hp), carrello retrattile e non, elica a passo variabile e non. I Piper si distinguono in genere dai modelli prodotti dalla Cessna Aircraft Company (l'altro maggiore produttore di aerei da turismo) per l'ala bassa e per l'adozione nel carrello d'atterraggio di sospensioni dotate di ammortizzatori. Un modello storico è invece il Piper J-3 (o Piper Cub), con carrello biciclo (le ruote grandi davanti), ala alta e due posti. In genere questo modello è verniciato di giallo. Forse in origine era uno degli aerei meno potenti al mondo, con soli 40 hp. Attualmente si utilizzano alcuni modelli con 60 o 80 hp. Dal 2011 l'azienda appartiene al ministero dell'economia del Brunei. Storia. L'azienda fu fondata originariamente come Taylor Brothers Aircraft Manufacturing Company nel settembre 1927 da Clarence Gilbert Taylor e Gordon A. Taylor a Rochester (New York). L'azienda venne rinominata Taylor Brothers Aircraft Corporation nell'aprile del 1928, appena prima del decesso di Gordon Taylor in un incidente aereo del 24 aprile 1928. La compagnia si spostò a Bradford, in Pennsylvania, con la promessa di un sito più grande e un investimento di 400$ dall'imprenditore locale del petrolio William T. Piper. Il trasferimento si completò nel settembre del 1929. Anni trenta. Sul finire del decennio, l'azienda fallì e William T. Piper la comprò per 761$. Riorganizzata come Taylor Aircraft Company, Piper prese il controllo dell'azienda come tesoriere, relegando C. G. Taylor a presidente. Piper, spesso chiamato "Henry Ford of Aviation", fu convinto del successo nel campo dei velivoli a basso costo, anche se in piena Grande Depressione. Il primo velivolo fu il E-2 Cub. Nel dicembre 1935, dopo una serie di insuccessi, William Piper comprò l'azienda di C. G. Taylor, che lasciò l'azienda per la Taylorcraft Aircraft Company. Il 16 marzo 1937 un incendio distrusse la fabbrica di Bradford e si trasferirono in un mulino abbandonato a Lock Haven, Pennsylvania. Nel 1937, fu rinominata Piper Aircraft Corporation. Anni quaranta. Piper continuò l'attività a Lock Haven fino alla fine della Seconda guerra mondiale, costruendo la versione militare del J-3 Cub come Piper L-4 Grasshopper. Un totale di 5.941 velivoli furono costruiti per le forze armate americane, come addestratore, e altro, ma il contributo massimo fu la fabbricazione di tralicci per antenne radar. Nel 1946 aprirono una fabbrica a Ponca City e trasferirono la produzione del Cub da Lock Haven. Piper guidò la produzione americana di velivoli in quegli anni; 7.800 dei 35.000 aerei civili costruiti furono Piper, ma uno sciopero nella manifattura di tubi interruppe la produzione, e 1.900 lavoratori furono licenziati. Nel dopoguerra il "boom" dell'aviazione finì. Piper produsse 3.500 velivoli, meno della metà di quelli del 1946, e vi furono perdite per più di 560.000$. Il consiglio di amministrazione sostituì William Piper con William Shriver della Chrysler. Sotto Shriver la produzione si espanse con il PA-14 Family Cruiser e il PA-15 Vagabond. Nel 1948, con due terzi della forza lavoro via, Piper perse solamente 75.000$, ma non fu più leader del mercato, seconda a Cessna, che costruì 1.600 velivoli; la fabbrica di Ponca City fu chiusa. Sul finire del 1948 Piper comprò la Stinson Aircraft Company per 3 milioni di dollari e Shriver lasciò. Anni cinquanta. Lo scoppio della Guerra di Corea nel 1950 aiutò a stimolare la produzione Piper, che ricevette grandi ordini per il Cub militare. William Piper riguadagnò il controllo dell'azienda, decidendo lo sviluppo di un bimotore. Produssero inizialmente il Baumann Brigadier, ma più tardi decisero di sviluppare un disegno Stinson, ovvero il PA-23 Apache. Nelle previsioni degli anni successivi alla guerra, fu chiaro che il sito di Lock Haven non avrebbe sopportato ampliamenti e nel 1955, acquisirono i diritti di proprietà al Vero Beach Municipal Airport. Vero Beach fu inizialmente il centro di progettazione della compagnia sotto Fred Weick, con il primo velivolo sviluppato per agricoltura, il PA-25 Pawnee, annunciato nel 1958 e prodotto l'anno successivo a Lock Haven. Anni sessanta. Nel 1960 la linea di produzione fu basata sul velivolo per agricoltura e un biposto derivato dal Super Cub; il Caribbean, il Colt e Tri-Pacer; due versioni del PA-24 Comanche; il Pawnee; l'Apache e la variante allargata Aztec. Il PA-28 Cherokee fu il primo prodotto a Vero Beach. Il Cherokee rimpiazzò il Tri-Pacer e il Colt, produzione conclusa nel 1961 e 1964. A Vero Beach furono prodotti 7.000 Cherokee all'anno. Nel settembre 1964 volò il prototipo del PA-31 Navajo, dopo due anni e mezzo di sviluppo. Nel 1969, la famiglia Piper cedette la Piper Aircraft alla Bangor Punta Corporation, che iniziò una disputa legale di otto anni con la Chris-Craft Industries, culminata con la decisione della Corte suprema degli Stati Uniti d'America del 1977. Anni settanta. I sito di Lock Haven fu distrutto nel 1972 dall'Uragano Agnes in giugno; il fiume Susquehanna straripò. Gli impianti furono allagati fino a 6m, distruggendo 100 velivoli e facendo danni per 23 milioni di dollari. Molte attrezzature per la produzione di Aztec, Navajo, e Comanche, furono distrutte, e il programma Piper PA-31T Cheyenne, appena premiato dalla Federal Aviation Administration fu rallentato. Le consegne del nuovo PA-31-350 Chieftain furono ritardate di mesi. Dopo l'allagamento Piper cedette 32 PA-28, PA-31 e PA-23 Aztecs alla NASA, per i loro crash test al Langley Research Center, per la simulazione di atterraggi lunari del Programma Apollo. L'azienda decise di interrompere la produzione del Piper PA-24 Comanche. Piper aprì uno stabilimento a Lakeland (Florida) nel 1972 e il Piper PA-31 Navajo, il Chieftain e il Cheyenne III furono fabbricati nel sito di 710.000 ft2 dell'aeroporto municipale di Lakeland. Anni ottanta e novanta. Piper apre la T1000 Airline Division a Lakeland in Florida, nel maggio 1981, con 20 persone. Gli occupati dalla Piper di Lakeland raggiunsero i 2.200 quell'anno. Il Piper PA-42 Cheyenne IV e il Piper T-1020/Piper T-1040 furono lì fabbricati. Fu presente anche un centro ricerca e sviluppo a Lakeland, incluso l'officina "X", che sviluppò il Piper PA-48 Enforcer. La Airline Division provvedeva ai velivoli per linee aeree come la Air New Orleans, Desert Sun in Long Beach, Shasta Air e Sun West Airlines; così come per la Vickers nel Regno Unito, Cameroon Avia Services e per il distributore Piper in Colombia, Aero Leaver. Nel 1984 Piper cambiò proprietà quando la Bangor Punta fu acquisita dalla Lear Siegler. Lear Siegler, a sua volta, fu acquisita da Forstmann Little nel 1986. Forstmann Little then sold Piper to M. Stuart Millar in 1987. I costruttori di velivoli leggeri furono interessati da difficoltà economico/finanziarie a metà degli anni '80. Piper tentò di abbassare i prezzi per vendere di più, ma non ci fu profitto. Nel 1991 il sito di Lakeland fu venduto, a luglio vi furono impiegati solo 45 persone; con solo 1.000$ in cassa, Piper fallì (Capitolo 11 bancarotta) dopo un'offerta da SOCATA. La produzione del Cheyenne 400 finì nel febbraio 1993 con solo 43 velivoli costruiti. Nel 1995 diventa The New Piper Aircraft. Proprietà Newco Pac Inc., azionisti creditori Piper come la Teledyne Continental Motors e altri. Anni duemila. Nel luglio 2003, la American Capital Strategies, Ltd. comprò il 94% delle azioni Piper. Nel luglio 2006, una collaborazione con Honda fu annunciata per la HA-420 HondaJet. Il mese seguente il nome dell'azienda divenne Piper Aircraft. Nel novembre 2008 fu ridotto l'orario di lavoro. Piper fece un accordo con lo stato della Florida che permise di beneficiare di un finanziamento di 32 milioni di dollari in cambio dell'assunzione di 1400 persone per la costruzione del PiperJet in Florida. Nel dicembre 2008, l'azienda riferisce di aver deferito 10 milioni di dollari governativi dopo aver assunto 400 nuovi lavoratori fino al 2012 per il progetto PiperJet, e mantenere 1.417 collaboratori fino al 2015. Il PR di Piper, Mark Miller disse: "While this year has been a good one for Piper, we have taken measures to keep the company healthy and to weather any future adversity." (Mentre quest'anno è stato positivo per la Piper, abbiamo adottato misure per mantenere in salute l'azienda e resistere ad eventuali avversità future). Velivoli. Il Piper J-3 Cub, monomotore ad ala alta, biposto, fu il primo aereo d'addestramento prodotto su larga scala. Molti esemplari furono venduti per usi civili dal 1950 al 1995. Il PA-28 Cherokee fu uno dei più venduti. Assieme al bimotore PA-34 Seneca sono usati come addestratori in tutto il mondo. Il PA-23 Apache fu uno dei primi velivoli "air taxi", sorpassato anni dopo da Beechcraft e Cessna. Dal 1965 fu prodotto il PA-32 series con sei/sette posti, basato sul Cherokee. Cherokee Six, Lance e Saratoga, furono disponibili in diverse varianti di posti e motorizzazioni. Il PA-32 fu molto popolare in ambito "private", air taxi, e "freight". La produzione del Saratoga-II HP e del Saratoga TC finì nel 2009. Il 21 gennaio 2010 l'azienda annuncia il CZAW SportCruiser commercializzato come PiperSport Nel gennaio 2011, si interrompe l'accordo con l'azienda ceca.
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Merv Merv (, in arabo "Marw"; in cinese 木鹿, "Mulu"), fu una capitale (capitale orientale dal 1118 al 1153) della satrapia achemenide di Margiana all'interno dell'Impero achemenide, in seguito Alessandria e Antiochia in Margiana (greco Ἀντιόχεια ἡ ἐν τῇ Μαργιανῇ), situata nell'attuale Turkmenistan. Fu una delle principali città-oasi dell'Asia centrale, sulla storica Via della seta, nei pressi dell'attuale Mary. Sono sorte molte città su questo sito, il che l'ha reso un ricco punto di scambio culturale e politico, nonché luogo d'immenso valore strategico. Si suppone che Merv sia stata per breve tempo la città più grande del mondo durante il XII secolo. Nel 1999 l'UNESCO ha inserito Merv tra i Patrimoni dell'umanità. Storia. Merv ha origine in età preistorica: indagini archeologiche hanno rilevato tracce risalenti al terzo millennio a.C. una poderosa crescita nel II millennio a. C. Secondo alcuni studiosi sarebbe all'origine del culto indù di Monte Meru, che per l'induismo rappresenta il centro del mondo. Più probabilmente il Monte Meru sarebbe il Monte Kailash in Tibet. Nell'età del Bronzo conobbe un'enorme crescita demografica, che comportò un ordinato riassetto urbanistico, con lo scavo di una vasta rete di canali, orientati ordinatamente lungo l'asse nord-sud, alimentati dalle acque del delta del fiume Murghab (lett. "Acqua di Merv"). Con il nome di "Mouru", Merv viene citata con "Bakhdi" (Balkh) nella geografia dello "Zend-Avesta" (cronaca dell'Avestā). Sotto la dinastia achemenide, Merv è indicata come luogo famoso: con il nome di "Margu" appartiene a una delle satrapie citate nelle iscrizioni di Behistun (circa 515 a.C.) dello scià persiano Dario I di Persia, durante il cui governo la ribellione nel 522-521 a.C. di Frâda comportò la morte di un numero altissimo di persone e il letterale spopolamento della città-oasi. La vecchia città sembra sia stata ricostruita da Ciro II di Persia (559 - 530 a.C.), ma poco si può dire di preciso in merito, dal momento che i livelli achemenidi furono coperti da successivi strati aggiunti al sito. La visita di Alessandro Magno a Merv è leggendaria, infatti la città prese (come tante altre città fondate e ampliate dal re macedone) il nome di "Alessandria" per breve tempo. Dopo la morte di Alessandro, Merv divenne la capitale della provincia di Margiana degli Stati dei seleucidi, dei Parti e dei Sasanidi. Divenne "Antiochia Margiana" su decisione del re seleucide Antioco I, il quale la ricostruì ed espanse fino al luogo conosciuto ad oggi come Gyaur Kala. Dopo che il sasanide Ardashir I (circa 220-240) conquistò Merv, la numismatica ne delinea la storia: una lunga dinastia sasanide governò per quattro secoli, e questo è dimostrato da un'ininterrotta serie di monete coniate a Merv. In questo periodo Merv divenne la casa di vari culti religiosi accanto allo Zoroastrismo sasanide, compresi il Buddhismo, il Manicheismo e il Cristianesimo nestoriano. Nel V secolo d.C. Merv fu sede di un'arcidiocesi della Chiesa d'Oriente. L'influenza araba. Il governo sasanide terminò quando l'ultimo re, Yazdegerd III (632-651), fu assassinato non distante dalla città, e l'esercito sasanide si arrese a quello arabo musulmano. La città fu occupata dai luogotenenti del terzo califfo Othmàn ibn Affàn e divenne la capitale della provincia omayyade del Khorasan. Utilizzando questo luogo come base, gli Arabi musulmani, guidati da Qutayba ibn Muslim, assoggettarono una larga parte dell'Asia centrale, incluse Balkh, Bukhara, Fergana e Kashgar, penetrando in Cina fino alla provincia di Gansu nei primi anni dell'ottavo secolo. Merv, e tutto il Khorasan in generale, divenne una delle prime zone del mondo a diventare in prevalenza islamica, grazie all'attivo proselitismo degli immigrati arabi, lì esiliati fin dall'epoca del governatore omayyade Ziyad ibn Mu'awiya, a causa delle loro simpatie alidi. Merv ricevette una rinnovata attenzione nel febbraio del 748, quando il generale arabo o iranico Abu Muslim (m. 754) vi proclamò la nascita della nuova dinastia abbaside e l'avvio della cosiddetta "Rivoluzione abbaside", espandendo e rifondando la città e, in nome dei nuovi califfi, prescelse la città come sede degli insorti che avrebbero impugnato vittoriosamente le armi contro il califfato degli Omayyadi. Dopo che gli Abbasidi ebbero rovesciato gli Omayyadi e fondato con al-Mansur Baghdad, Abū Muslim continuò a regnare su Merv in modo semi-indipendente, fino al suo assassinio da parte dello stesso Califfo che aveva tanto efficientemente servito. Merv fu il centro della causa abbaside per tutta la durata della "Rivoluzione" della "Dinastia benedetta", e in seguito divenne fonte di sostegno politico per i regnanti di Baghdad. Il governo del Khorasan a Merv fu considerato come uno dei principali puntelli dell'edificio califfale abbaside. All'influente famiglia iranica dei Barmecidi, ad esempio, fu assegnata Merv ed essa svolse un ruolo importante nel trasferimento della cultura greca (stabilitasi a Merv fin dai primi giorni del conflitto tra seleucidi e greco-bactriani) all'interno del mondo arabo-islamico. Durante tutta l'era abbaside Merv restò la capitale e la città di maggior rilievo dell'intero Khorasan. In questo periodo lo storico arabo al-Muqaddasi la definì "deliziosa, gradevole, elegante, brillante, notevole e piacevole". La sua architettura fornì lo spunto per la ricostruzione abbaside di Baghdad. La città divenne famosa per essere la sede degli immigrati provenienti fin dal VII secolo dai territori arabi iracheni, al pari della Sogdiana e di altri luoghi dell'Asia centrale. L'importanza di Merv agli occhi degli Abbasidi si accrebbe nel periodo che va dall'813 all'818, quando essa divenne residenza temporanea di al-Maʾmūn, in lotta contro il fratello al-Amin. Merv fu anche il centro del movimento eretico del IX secolo guidato da al-Muqanna, il "Profeta Velato", che raggruppò molti seguaci dichiarandosi incarnazione di Dio ed erede di 'Ali ibn Abi Talib e Abū Muslim; la Khurramiyya, cui egli dette vita e che sopravvisse fino al XII secolo. In questo periodo Merv, al pari di Samarcanda e Bukhara, divenne una delle grandi città della cultura musulmana; il famoso storico Yāqūt al-Rūmī ricevette la sua istruzione nelle sue fiorenti biblioteche. Furono sviluppate numerose scuole in vari campi del sapere, a partire dalla Legge islamica e dallo studio degli "ḥadīth", fino alla storia e alla letteratura. Molti personaggi di spicco della cultura provennero da questa città e l'ampio uso della "nisba" al-Marwazi , cioè "di Merv/Marw", lo attesta: primo tra tutti il giurista e teologo Ahmad ibn Hanbal. Con l'indebolimento del califfato, il governo arabo fu sostituito nell'821 da quello del generale persiano filo-abbaside Ṭāhir b. al-Ḥusayn e dalla dinastia Tahiride. I Tahiridi saranno a loro volta sostituiti dai Samanidi e, più tardi, dalla dinastia turca dei Ghaznavidi. Il controllo turco e mongolo. Nel 1037 i Selgiuchidi, un clan di Turchi Oghuz, si spostarono dalle steppe orientali del lago d'Aral prendendo pacificamente possesso di Merv sotto la guida di Toghrul Beg: il sultano ghaznavide Masʿūd I era fortemente osteggiato dai cittadini. Il fratello di Toghrul, Chaghri, vi si stabilì mentre il dominio selgiuchide cresceva finendo con l'includere il resto del Khorasan e dell'Iran, e facendola diventare in seguito la città preferita dai capi selgiuchidi. Sia Alp Arslan sia il suo discendente Ahmed Sanjar furono sepolti in città. È in questo periodo che Merv raggiunge la maggiore espansione; i geografi arabi e persiani la chiamano "madre del mondo", "punto d'incontro del grande e del piccolo", "capoluogo del Khorasan" e capitale del mondo iraniano orientale. Le fonti scritte parlano di una grande Madrasa fondata dal visir selgiuchide Nizam al-Mulk, e di altre istituzioni culturali. Si dice anche che Merv ebbe un mercato che era "il migliore tra quelli delle principali città iraniane e del Khorasan". Il regno di Sanjar, segnato dal conflitto con i Kara Khitay e il Corasmia, terminò nel 1153 quando i nomadi turchi Ghuzz provenienti dalle terre oltre l'Amu Darya (lo Iassarte) saccheggiarono la città. In seguito Merv passò di mano tra i Corasmi di Khiva, i Ghuzz e i Ghuridi, e iniziò a perdere importanza rispetto ad altre città, prima fra tutte Nishapur. Nel 1221 aprì le porte a Tolui, figlio di Gengis Khan e Khan dei Mongoli, che nell'occasione trucidò la maggior parte della popolazione. Lo storico persiano Joveyni, vissuto una generazione dopo il massacro, scrisse: "I Mongoli ordinarono che, a parte quattrocento artigiani... , l'intera popolazione, inclusi donne e bambini, dovesse essere uccisa, e nessuno, né donne né uomini, dovesse essere risparmiato. Ad ognuno [i.e. "i guerrieri mongoli"] sarà assegnata l'esecuzione di trecento o quattrocento persiani. Ne vennero uccisi così tanti che al crepuscolo le montagne sembravano colline, e le pianure erano inzuppate di sangue". Secondo alcuni storici oltre un milione di persone morì a causa dell'invasione mongola, comprese centinaia di migliaia di rifugiati provenienti da altri luoghi. Gli scavi hanno mostrato una drastica riedificazione delle fortificazioni in seguito alla distruzione, ma la città iniziò a decadere. Nella prima metà del quattordicesimo secolo la città venne utilizzata come sede dell'arcivescovado del Cristianesimo orientale. Alla morte del nipote di Gengis Khan, Merv venne inclusa (1380) tra le proprietà di Tamerlano, principe turco-persiano di Samarcanda ed eponimo della dinastia dei Timuridi. Dal periodo persiano all'occupazione russa. Nel 1505 la città fu occupata dagli Uzbeki, che cinque anni dopo vennero espulsi per mano di Shah Ismail I, fondatore della dinastia Safavide di Persia. Fu in questo periodo che fu restaurata l'antica grande diga, edificata già in epoca partica (la Sultan Band) sul fiume Morghab, e l'insediamento crebbe nell'area irrigata, che prese il nome di Bairam Ali, nome con cui è chiamata in alcuni testi del XIX secolo. Merv rimase in mani persiane fino al 1787 quando fu conquistata dall'emiro di Bukhara, Shāh Murād Beg. Fu allora, che questi decise di far radere immediatamente al suolo la città, distruggere i sistemi di canalizzazione dell'area trasformando così una regione di antica bellezza in una landa desolata. L'intera popolazione dei territori circostanti, circa persone, venne deportata in vari momenti nell'oasi di Bukhara. Dal momento che essa professava la variante sciita della fede islamica, non ebbe difficoltà a resistere alle pressioni sunnite dei dominatori. I loro discendenti sono sopravvissuti fino ad oggi e chiamati ""Īrānī"/Iranici" nel censimento sovietico degli anni ottanta. Essi sono presenti anche nelle città di Samarcanda, Bukhara e nell'area compresa tra i fiumi Amu Darya e Syr Darya. Quando Sir Alexander Burnes attraversò la regione nel 1832, i Khivani erano i governanti di Merv. All'incirca in questo periodo i turcomanni Tekke, che vivevano sull'Hari Rud, furono obbligati dai persiani a migrare verso nord. I Khivani tentarono di bloccarne l'avanzata ma, intorno al 1856, le Tekke (centri di studio e pratica sufi) presero il potere, e lo mantennero fino all'occupazione dell'Impero russo del 1883. I resti. Gli scavi russi del vecchio sito iniziarono nel 1890. Dal 1992 al 2000 un gruppo di archeologi turkmeni e britannici fece numerose scoperte. Nel 2001 venne avviata una collaborazione tra l'Institute of Archaeology, l'University College London e le autorità turkmene. Il "Progetto Antica Merv"" si pone come obbiettivo la conservazione del complesso e la sua gestione, oltre all'esecuzione di nuove ricerche e alla comunicazione al pubblico dei relativi risultati. Localizzazione delle rovine. Merv è composta da diverse città murate vicine, ognuna delle quali costruita e abitata da genti di epoche diverse e poi abbandonata e mai ricostruita sulla medesima area. Quattro città murate diverse segnano i quattro periodi in cui Merv fu "il centro del mondo": la più piccola, la vecchia Merv, Erk Kala, corrisponde al regno achemenide; Gyaur Kala, che circonda Erk Kala, comprende le metropoli ellenica e sasanide e venne usata come sobborgo industriale di Sultan Kala, città abbaside/selgiuchide (ed è la più estesa). La più piccola città timuride venne eretta poco a sud e attualmente viene chiamata Abdullah Khan Kala. Vari altri edifici sono sparsi nel territorio delimitato da queste città; tutti i materiali recuperati dai siti sono custoditi dal "Parco Archeologico Antica Merv" subito a nord del villaggio di Bayram Ali, e trenta chilometri ad ovest di Mary, città costruita dai russi.. Gyaur Kala. La fondazione di Gyaur Kala avvenne in età ellenistica sotto il regno del seleucide Antioco I. Fu abitata da molti regnanti ellenici, dai parti, e in seguito dai Sasanidi che la fecero diventare capitale di una satrapia. Gyaur Kala fu la capitale della provincia omayyade del Khorasan e crebbe in importanza mentre il Khorasan diventava il centro del mondo musulmano nei primi due secoli di vita dell'Islam. Le rovine più appariscenti di Gyaur Kala sono le installazioni difensive. Tre mura, costruiti uno sopra l'altro, sono ancora ben visibili. Un muro seleucide, gradinato all'interno e verticale all'esterno, funga da piattaforma per il secondo, più grande, costruito con mattoni di fango e, anch'esso, gradinato all'interno. La forma di questo muro ricorda le fortezze ellenistica trovate in Anatolia, nonostante rimanga unico grazie al fatto di essere costruito con mattoni di fango invece che con pietre. Il terzo muro si presume essere sasanide ed è costruito con grandi mattoni. Intorno alle mura furono trovate grandi varietà di porcellane, eredità soprattutto dei Parti. La dimensione di queste fortificazioni è un buon metro per giudicare l'importanza di Merv nell'era pre-islamica; non esistono fortificazioni pre-islamiche di tale dimensione in tutto il Karakum. Gyaur Kala è importante anche per la grande quantità di monete che nascondeva; venne trovata un'incredibile serie di monete sasanidi, il che mostra una straordinaria stabilità politica se viene riferita a quel periodo. Anche dopo la fondazione di Sultan Kala, avvenuta per mano della dinastia abbaside, Gyaur Kala continuò a vivere come sobborgo del nuova città. A Gyaur Kala sono concentrati molti edifici industriali dell'era abbaside: forni per la lavorazione di ceramica, acciaio, ferro, rame ed altri materiali. Sembra che Gyaur Kala sia stato il quartiere degli artigiani per tutta l'era abbaside e nel periodo pre-selgiuchide. Sultan Kala. Sultan Kala è senza dubbio la più grande tra le città di Merv. Le fonti scritte stabiliscono che fu Abu Muslim, leader della ribellione abbaside, a simboleggiare la nascita del nuovo califfato con la costruzione di strutture monumentali ad ovest delle mura di Gyaur Kala, nell'area che diverrà Sultan Kala. La zona venne rapidamente murata e divenne il cuore della Merv medievale; i secoli di prosperità che seguirono sono dimostrati dalla gran quantità di "köshk" abbasidi scoperti all'interno e all'esterno di Sultan Kala. I "Köshk" erano edifici unici nell'Asia centrale di quel periodo. Una specie di palazzi a due piani semi-fortificati dalle mura ondulate, e venivano abitati dall'élite del tempo. Si suppone che all'inizio venissero usati come magazzino, ma che in futuro divennero residenze. I tetti erano contornati da parapetti, comuni nei quartieri residenziali. Il più grande köshk abbaside di Merv, che è anche uno dei meglio conservati, è il Grande Kyz Kala, situato poco fuori dalle mura occidentali di Sultan Kala; Questa struttura era composta da 17 stanze che circondavano una corte interna. Il vicino Piccolo Kyz Kala ha mura estremamente spesse, con increspature profonde, e scale interne che conducevano agli appartamenti del secondo piano. Tutti i "köshk" sono in precario stato di conservazione. Le più importanti costruzioni di Sultan Kala, tra quelle che sono sopravvissute, sono gli edifici selgiuchidi. Nell'undicesimo secolo i nomadi turchi Oghuz, ex vassalli dello Scià di Corasmia (Khwārezm-Shāh) nelle steppe settentrionali, iniziarono a muoversi verso sud sotto la guida del clan selgiuchide e del suo re Tugril Beg. Tugril conquistò Merv nel 1037 ridando linfa alla città; con i suoi discendenti, soprattutto con Sanjar, che vi prese la residenza, Merv si ritrovò al centro di un grande impero multiculturale. Le prove di questa prosperità si trovano in tutta Sultan Kala. Molte di queste sono concentrate nella cittadella, , sul lato orientale. Al centro di Shahryar Ark si trova il palazzo selgiuchide, costruito probabilmente da Sanjar. Le mura di mattoni di fango sopravvissute mostrano che il palazzo, relativamente piccolo, era composto da piccole stanze al pianterreno che circondavano una corte interna a cui si accedeva per mezzo di quattro iwan, uno per lato (Ettinghausen 276). Le depressioni trovate nei pressi sembrerebbero dimostrare l'esistenza di un lago artificiale; giardini simili vennero trovati in altri palazzi dell'Asia centrale. Sfortunatamente tutti gli ornamenti interni ed esterni sono stati persi in seguito all'erosione o ai furti. Un'altra famosa struttura selgiuchide all'interno dello Shahryar Ark è il "kepter khāna", o "piccionaia". Questo edificio misterioso, tra i meglio conservati dell'oasi di Merv, comprendeva una stanza quasi priva di finestre e molti scaffali lungo i muri. Alcune fonti suppongono che il "kepter khana" (presente anche in altre città asiatiche) fosse un luogo di allevamento dei piccioni, al fine di raccoglierne il guano usato per concimare le famose coltivazioni di meloni di Merv. Altre fonti credono che si tratti di biblioteche o depositi di tesori, e questo sarebbe dimostrato dalla loro ubicazione nei pressi di altri edifici importanti. La struttura meglio conservata di tutta Merv è il duecentesco mausoleo di Ahmed Sanjar, anch'esso a Sultan Kala. È il più grande dei mausolei selgiuchidi e il primo di tipo moschea-mausoleo, un abbinamento che diventerà comune in seguito. È quadrato, di 27 metri per lato, con due entrate sui lati opposti; una grande cupola centrale è sostenuta da un sistema ottagonale, e gli archi coprono gli interni. L'esterno della cupola era colorato di azzurro e la sua altezza era imponente; si dice che le carovane in arrivo potessero vedere il mausoleo ad un giorno di marcia dalla città. Le decorazioni, in puro stile selgiuchide, sono tradizionali, con lavori di stucco all'interno e decorazioni geometriche di mattoni, ora perse quasi completamente, all'esterno. Ad eccezione dei decori esterni, il mausoleo è intatto per la maggior parte e restano, fin dal XII secolo, una delle principali attrazioni turistiche di Merv. Un ultimo gruppo di rovine selgiuchidi è composto dalle mura di Sultan Kala. Queste fortificazioni, molte delle quali sono rimaste, iniziano come mura di mattoni di fango alte 8 o 9 metri, all'interno delle quali erano situate stanze dalle quali i soldati potevano scoccare le frecce. Ci sono torri a ferro di cavallo alte da 15 a 35 metri. Queste mura, comunque, non si dimostrarono efficaci a causa dello scarso spessore che le rendeva fragili ai colpi delle catapulte e dell'altra artiglieria. Dalla metà del XII secolo le gallerie vennero riempite e le mura rafforzate. Un secondo muro, più piccolo, venne costruito di fronte a quello principale, e infine i sobborghi cittadini, conosciuti adesso come Iskender Kala, vennero cintati con mura spesse alte 5 metri. I tre muri si rivelarono sufficienti per respingere almeno la prima offensiva dei mongoli, prima che la città cadesse nel 1221. Sono state recuperate molte ceramiche risalenti all'era abbaside e selgiuchide, principalmente da Gyaur Kala, dalle mura di Sultan Kala, e dallo Shahryar Ark. Le ceramiche di Gyaur Kala furono all'inizio abbaside, ed erano bocce colorate di rosso con disegni geometrici. Le ceramiche recuperate dalle mura di Sultan Kala sono perlopiù gialle e verdi, e risalgono all'XI-XII secolo. Sono molto simili per stile a quelle di Nishapur. Bocce azzurre e nere vennero scoperte nel palazzo di Shahryar Ark, insieme ad un interessante deposito di materiale in stile mongolo probabilmente risalente alla fallimentare rifondazione avvenuta sotto gli Īl-Khān. Della stessa era sembrerebbe essere una maschera in ceramica usata per la decorazione delle mura, e ritrovata tra le rovine di quello che si crede essere un tempio buddista costruito dai Mongoli nei sobborghi meridionali di Sultan Kala. Geografia. Merv è situata in un'oasi vicino al delta del Morghab, che nasce sull'Hindu Kush per poi attraversare il deserto del Karakum. La regione del delta del Murgab, conosciuta dai greci come Margiana, fornì a Merv due vantaggi: per prima cosa forniva una semplice rotta sudest-nordovest che partiva dalle terre afghane ed attraversava il Karakum, la valle dell'Amu Darya e Corasmia. Il secondo vantaggio fu che il delta era una regione irrigua situata al centro del deserto, ed era un punto di sosta naturale per i viaggiatori che dall'Iran tentavano di raggiungere la Transoxiana, viaggiando sulla via della seta. Il delta, e quindi Merv, erano sulla congiunzione di queste due famose vie: quella sulla rotta nordovest-sudest verso Herat e Balkh (fino all'Indo ed oltre) e quella sulla sudovest-nordest da Tus e Nishapur fino a Bukhara e Samarcanda. Le coordinate esatte dell'oasi sono 37°30'N e 62°E, circa 370 chilometri a nord di Herat, e 450 chilometri a sud di Khiva. La sua area copre un territorio di circa 4900 Km². La grande catena montuosa che, con i nomi di Paropamisade e Hindu Kush, si estende dal Mar Caspio al Pamir, si interrompe a circa 300 chilometri a sud di Merv. Attraverso questa spaccatura passano i fiumi Hari-Rud (Tejend) e Morghab, fino a perdersi nel deserto di Karakum. In questo modo i fiumi rendono Merv una specie di torre d'osservazione per l'ingresso in Afghanistan da nordovest e, allo stesso tempo, creano una tappa tra il nordest della Persia e gli stati di Bukhara e Samarcanda. Demografia. Gli odierni abitanti dell'oasi sono turkmeni discendenti della tribù Tekke. Economia. L'oasi è irrigata da un complicato sistema di canali ricavati dal Murgab. La provincia è da sempre rinomata in oriente a causa della sua fertilità. Vengono coltivati cereali e frutta in abbondanza, ad esempio frumento, miglio, orzo e meloni, ma anche riso e cotone. I semi di cotone trovati dagli archeologi e risalenti al quinto secolo sono la prima indicazione che l'industria tessile era una fonte economica primaria dei sasanidi. Venivano coltivati i bachi da seta. I turkmeni avevano un famoso maneggio per cavalli, cammelli, pecore, asini e muli. Avevano anche ottimi artigiani dell'argento ed altrettanto bravi artigiani che preparavano armature. Una delle scoperte del scavi del 1990 fu un'officina del nono-decimo secolo in cui operavano i fabbri, cosa confermata dalle fonti islamiche dell'epoca. I tappeti della regione di Merv venivano considerati superiori a quelli persiani. Producevano anche vestiti in feltro e lana. Clima. Merv è calda e secca d'estate, e fredda d'inverno. Il caldo dell'estate è oppressivo. Il vento solleva nuvole di polvere sottile che riempie l'aria, rendendola opaca, ed oscurando parzialmente il sole. Queste nuvole rendono a volte difficoltoso il respiro. In inverno il clima è piacevole. La neve cade raramente e, quando lo fa, si scioglie in un giorno. Le precipitazioni annuali raramente superano i 12,5 centimetri, e spesso non si vede la pioggia tra giugno e ottobre. Mentre in estate le temperature possono raggiungere i 45 °C., in inverno possono raggiungere i -7 °C. La media annuale si aggira sui 16 °C. Agricoltura. In questo luogo ci fu una struttura imperiale russa ampia 436 m², irrigata artificialmente, i cui lavori terminarono nel 1895. Fu una ristrutturazione della vecchia diga e della rete di irrigazione creata da Bairam Ali. Nel XIX secolo alcuni giornalisti britannici ed osservatori della politica russa, in particolare Charles Marvin, sostennero che le proprietà dei Romanov fossero utilizzate come granaio dall'esercito russo che tentava di invadere l'India britannica. Venne assorbito dalla maggiore opera di irrigazione fatta dai sovietici, il canale del Karakum del 1960. Città sorelle. Queste città furono le principali del Grande Khorasan:
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1,706,708,677.190638
Gheppio comune
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