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Durante un'intervista a "Today" Lady Gaga ha ammesso di soffrire di PTSD, ovvero quello che in italiano è noto come Disturbo Post Traumatico da Stress. Un'ammissione che arriva due anni dopo che la cantante – una delle maggiori popstar mondiali – ha dichiarato di aver subito violenza sessuale quando aveva 19 anni, viveva a New York e stava cominciando a far carriera nel mondo della musica: "Ho sofferto di problemi psicologici, di Disturbo Post Traumatico da Stress, per la precisione. Non l'ho mai detto a nessuno, quindi eccoci qua" ha spiegato davanti a una platea, all'Ali Forney Center di Brooklyn a New York, formata da ragazzi senza tetto della comunità LGBTQ. L'incontro faceva parte di un progetto chiamato Share Kindness ("Condividi la gentilezza"), nata da una collaborazione tra la Fondazione Born This Way creata proprio da Lady Gaga e la NBC Universal. "La gentilezza che i medici mi hanno dimostrato – così come quella dimostrata dai miei amici e dalla mia famiglia -, poi, mi ha realmente salvato la vita" ha continuato la cantante "Stavo cercando dei modi per guarire e ho scoperto che la gentilezza è il metodo migliore". Durante l'intervista concessa a corredo di questo incontro Lady Gaga ha anche spiegato: "Questi bambini non sono solo senza tetto o bisognosi di aiuto. Molti di loro sono sopravvissuti a un trauma, dopo essere stati respinti in svariati modi (…). Io non sono né migliore né peggiore di tanti di loro, siamo uguali, tutti camminiamo coi nostri due piedi sulla stessa Terra e in questa cosa siamo uniti".
Durante un incontro con ragazzi senzatetto LGBTQ, Lady Gaga ha ammesso di soffrire di Disturbo Post Traumatico da Stress a seguito della violenza subita quando aveva 19 anni.
Questa mattina la pagina Facebook "Una vita da social" ha diffuso l'allarme di una nuova truffa che in pochi giorni ha colpito centinaia di correntisti delle Poste Italiane. Come riportato dai responsabili della comunicazione social della Polizia di Stato, molti utenti in possesso di un conto Banco Posta ed una carta Postepay stanno ricevendo una comunicazione via mail che li invita a cliccare su un link per compilare un form con una serie di dati personali, utili al fine di sbloccare il conto e la carta Postepay. Come si legge nel testo inviato nell'email truffa: "Gentile cliente, il tuo conto Banco Posta e la tua carta Postepay sono state bloccate per mancanza ricevimento dati richiesti da noi in precedenza. Per sbloccare la sua utenza segui il link sotto". Nonostante il messaggio ricevuto tramite posta elettronica riporti il logo ufficiale delle Poste italiane, la comunicazione non è originale, si tratta solo di una truffa, così come evidenziato anche dai responsabili dell'azienda: "Stiamo ricevendo migliaia di segnalazioni che abbiamo raccolto e girato alla Polizia postale affinché venga identificato chi si cela dietro all’inganno. Poste Italiane non manda comunicazioni al di fuori dell’area riservata ai clienti e non chiede online dati sensibili".
Questa mattina la pagina Facebook “Una vita da social” ha diffuso l’allarme di una nuova truffa che in pochi giorni ha colpito centinaia di correntisti delle Poste Italiane.
Il diritto condominiale presenta sempre molti spunti di riflessione, sia perchè innumerevoli sono le situazioni concrete (anche per la complessità strutturale degli edifici) che possono dare vita a diverse problematiche, sia perchè difficilmente ci si trova in presenza di una documentazione cartecea giuridicamente perfetta, oltre che completa e idonea a regolare anche le situazioni più complesse. La vicenda che è oggetto della sentenza della Cass. civ. sez. II. del 21 maggio 2012 n. 8012 può essere così sintetizzata: due diversi edifici (uno adibito a uso abitazione, l'altro a box auto e/o depositi) strutturalmente separati ed autonomi, da tempo (dal 1960) usavano in modo promiscuo alcuni beni (in particolare una strada di accesso, cancello, illuminazione). Il regolamento del condominio (dell'edificio ad uso abitazione) qualificava il passaggio espressamente come una servitù, ma, al tempo stesso, era presente una tabella dei millesimi che attribuiva ai proprietari dell'edificio adibito a box auto e/o depositi alcuni millesmi, tale tabella era applicata per riaprtire le spese dei beni usati in modo promiscuo dai due edifici e dai diversi proprietari degli stessi. L'assemblea del condominio (assemblea dell'edificio destinato ad abitazione) deliberava di impedre il passaggio all'altro edificio, tale delibera veniva impugnata dai proprietari dell'edificio adibito a box auto, in quanto aveva deliberato senza la loro convocazione e, comunque, chiedevano il riconoscimento della servitù di passaggio esercitata fin dal 1960 e costituita o per destinatione pater familias o per usucapione. Dopo alterne vicende la questione approda in Cassazione e i giudici della Suprema Corte si trovano a dover risolvere alcune questioni: 1) identificare il rapporto (ma anche il diritto) che lega i due edifici, 2) valutare se un regolamento di condominio può costituire un titolo per l'esercizio di una servitù 3) valutare, dare una valutazione giuridica ad una tabella dei millesimi che coinglobava anche i proprietari del fondo dominate che sarebbero titolari solo di una servitù di passaggio. Il condominio (singolo) o complesso (un unico condominio formato da più edifici) o un supercondominio (tanti edifici autonomi ciascuno costitutito in un autonomo condominio, ma tutti con beni e servizi comuni ex art. 1117 c.c.) hanno un presupposto comune: la proprietà di alcuni beni e servizi (suolo, muri, ecc. indicati nell'art. 1117 c.c.). Se manca la comproprietà di questi beni l'uso promiscuo di alcuni beni (anche se da parte di edifici separati, autonomi e diversi) non significa che esiste un condominio (in qualsiasi sfaccettatura si voglia usate tale locuzione), proprio perchè manca un elemento essenziale: la comproprietà di alcuni beni. Partendo da queste premesse la Cass. civ. sez. II, del del 21 maggio 2012 n. 8012 afferma che "Costituisce un dato pacifico in causa che i garages si trovano ubicati in un blocco edilizio separato rispetto all’edificio in cui si trovano gli appartamenti condominiali. Tale circostanza di fatto non è stata debitamente considerata dalla Corte di merito, che ha invece ritenuto decisiva, ai fini della loro appartenenza al condominio, la presenza, tra gli allegati del regolamento condominiale, di una tabella di ripartizione delle spese di manutenzione dei garages ed il fatto che il piazzale condominiale di posteggio si trovi collocato davanti ad essi. Questo ragionamento non può essere condiviso. La figura dei condominio si caratterizza, secondo quanto risulta dall’art. 1117 c. ci, per la presenza, in uno stesso edificio, di piani o porzioni di piani di proprietà individuale. La definizione normativa va riferita, pertanto, all’edificio che presenta tali caratteri, a cui va circoscritto il fenomeno della proprietà condominiale. Data questa premessa, risulta evidente che l’estensione della proprietà condominiale ad edifici separati ed autonomi rispetto all’edificio in cui ha sede il condominio può essere giustificata soltanto in ragione di un titolo idoneo a far ricomprendere il relativo manufatto nella proprietà del condominio medesimo. Con ciò si vuol dire che in tanto può ritenersi che del condominio faccia parte anche il manufatto da esso separato e distinto, in quanto vi sia un titolo di proprietà che qualifichi espressamente tale bene come appartenente al condominio. La relazione tra l’uno e l’altro va pertanto cercata e dimostrata nel titolo di proprietà, vale a dire negli atti in cui, attraverso al vendita dei singoli appartamenti, il condominio medesimo risulta costituito". Una volta esplicitato il principio che il condominio presuppone la (com)proprietà di alcuni beni e, di conseguenza, un diritto di proprietà, occorre affrontare un altro questito: cosa deve considersi sufficiente e necessario per provare il titolo di proprietà (e, quindi, l'esistenza del condominio) quando vi è contestazione sul titolo e sul diritto esercitato, la risposta della Corte di Cassazione è semplice, applicando i principi generali, occorre fornire i titoli di prorpietà, cioè occorre portare i contratti che provano l'acquisto della comproprità. Irrilevanti sono altri elementi. Così Cass. civ. sez. II del 21 maggio 2012 n. 8012 "Per contro, nessuna particolare rilevanza, a tal fine, può essere ascritta alla presenza, tra gli allegati dei regolamento condominiale, di una tabella di ripartizione delle spese dei garages tra i corrispondenti proprietari né alla circostanza che il cortile condominiale sia da questi ultimi utilizzato per accedere al loro bene. Non la prima, in quanto il regolamento di condominio non costituisce un titolo di proprietà, ma ha la sola funzione di disciplinare l’uso della cosa comune e la ripartizione delle spese ( art. 1138 c. c. ); né la seconda, atteso che l’uso promiscuo di un bene o di una porzione di esso non fa presumere l’appartenenza unica dei beni che se ne servono e da esso traggono vantaggio. Per tali ragioni la conclusione accolta dalla Corte distrettuale appare fondata su argomenti giuridicamente inconsistenti, atteso che essa avrebbe potuto essere giustificata soltanto in forza dell’allegazione dell’atto di costituzione del condominio e la conseguente dimostrazione dell’appartenenza dei garages al condominio medesimo. L’unico motivo dei ricorso incidentale va pertanto accolto". Altri due elementi di fatto attirano l'attenzione, l'uso di una tabella dei millesimi per quantificare la partecipazione alle spese del fondo dominate e un regolamento di condominio che "costituisce" o che sarebbe il "titolo" di una servitù di passaggio.
Se due autonomi edifici usano in modo promiscuo di alcuni beni (es. strada) tale situazione può tanto integrare l’esistenza di un condominio, quanto l’esistenza di una servitù di passaggio. Per individuare la corretta natura giuridica dei diversi diritti occorre analizzare i titoli di provenienza, mentre irrilevanti sono il regolamento di condominio o le tabelle dei millesimi.
Quando si parla di tecnologia da regalare si pensa sempre a smartphone e pc, ma quest'anno i regali tech da mettere sotto l'albero sono tutti dedicati alla bellezza. Idee regalo gradite dalle appassionate di beauty e non solo: prodotti per la cura della pelle, per la pulizia del viso ma anche per lo styling dei capelli, dai phon alle piastre, sono tra i regali più gettonati per il Natale 2020. Abbiamo selezionato per te 10 prodotti da regalare o regalarti: scoprili tutti nella gallery! 1. Dyson – Copper Supersonic: uno degli oggetti del desiderio di ogni appassionata di beauty. L'Asciugacapelli Dyson Supersonic controlla in modo intelligente la temperatura per proteggere i capelli dai gravi danni causati dal calore per un'asciugatura rapida senza avere un calore eccessivo. Lo styling finale risulta estremamente luminoso e il capello è morbido e sinuoso. 2. Foreo – Bear: l'ultima novità in casa Foreo riguarda il dispositivo per tonificare il viso. Quando le sfere metalliche di Bear scivolano sulla pelle agevolano la produzione di collagene, riparano l'elastina e rassodano il viso grazie a correnti elettriche che imitano i processi naturali del tuo corpo. Il risultato è un massaggio tonificante che favoriesce la circolazione, elimina le tossine e allevia la tensione del viso, rendendo la pelle più liscia, morbida e luminosa. 3. Ghd – platinum+: una delle piastre per capelli più celebri di sempre, per creare il liscio perfetto ma anche onde morbide e sinuose. Contenuta nel meraviglioso cofanetto della collezione natalizia Wish Upon A Star Collection è il regalo perfetto per chi ama giocare ogni giorno co styling differenti per i propri capelli. 4. Remington Reveal FC500: la spazzola per la pulizia del viso quotidiana. La testina a doppia azione rotante e vibrante permette di pulire la pelle in profondità, eliminando ogni traccia di trucco e impurità. Comoda anche da portare in viaggio, si può utilizzare anche sotto la doccia. 5. Herbivore – Jade Facial Roller: non è un dispositivo elettrico ma sicuramente farà felice chi lo riceve. Il rullo di giada è uno degli accessori più gettonati del 2020 per massaggiare il viso, tonificandolo e regalando una sensazione di totale relax. Il delicato movimento del massaggio aiuta il viso ad avere una pelle più soda supportando il sistema linfatico per un'efficace disintossicazione. La pelle sarà quindi più luminosa ed elastica. 6. NuFACE FIX Break the Ice Collection: il tool perfetto per contrastare linee di espressione e segni del tempo del contorno occhi e labbra. agisce sulla pelle con l'energia a microcorrenti esclusiva di NuFACE, rassodando, levigando e compattando all'istante l'incarnato. Bastano solo tre minuti per avere una pelle più radiosa e compatta. 7. TriPollar STOP Facial Skin Renewal Device: un dispositivo per godere dei benefici della radiofrequenza anche a casa. Grazie al tool il trattamento di bellezza favorisce la rigenerazione delle fibre di collagene ed elastina, rassodando la pelle e creando un aspetto più giovane e vitale fin dal primo uso.
La tecnologia passa anche attraverso la bellezza: abbiamo selezionato per te 10 idee regali beauty e tecnologiche da mettere sotto l’albero, dall’asciugacapelli più desiderato di sempre ai tool per massaggiare il viso, fino a dispositivi per la pulizia della pelle e spazzole tascabili per avere sempre capelli perfetti.
La possibile presenza di glutine non dichiarato in etichetta ha indotto la Coop a ritirare il passatino di lenticchie biologico Babykiss dalle Cooperative Consorzio Nord-Ovest, Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno. Il lotto è contrassegnato dal codice L05271 con scadenza al 21 febbraio 2019 e il rischio riguarda celiaci e intolleranti. Il ritiro è stato comunicato anche sulla pagina apposita del Ministero della Salute. Il prodotto potrebbe costituire un rischio per i soggetti celiaci o sensibili al glutine, a cui si raccomanda di non consumare il passatino con il numero di lotto segnalato e restituirlo al punto vendita d’acquisto. Coop informa che il richiamo coinvolge i supermercati del Consorzio Nord-Ovest, UniCoop Firenze e UniCoop Tirreno. Questo il comunicato della Coop: Avendo a cuore la massima tutela dei nostri Consumatori, qualora foste esposti al rischio di cui sopra ed aveste acquistato il prodotto in questione, Vi invitiamo a non consumarlo ed a restituirlo presso il punto vendita nel quale lo avete acquistato e che espone la presente comunicazione di Tutela. Ci scusiamo per il disagio arrecato e Vi ricordiamo che il richiamo si riferisce solo ai prodotti e al lotto sopraindicato. Per eventuali ulteriori chiarimenti potrete contattarci: All’indirizzo: [email protected] O al n. 0382 554514 – Signora Giulia Besostri”.
Coop ha diffuso il richiamo di un lotto di passatino di lenticchie biologico a marchio Baby Kiss per la possibile presenza di glutine non dichiarato in etichetta, dove si riporta invece la dicitura “senza glutine”. Il comunicato anche sul sito del Ministero della Salute.
Nell'oroscopo del giorno mercoledì 20 maggio dobbiamo ancora fare i conti con Nettuno in quadratura a Venere. E non ce lo toglieremo dai piedi in fretta questo aspetto astrologico che parla proprio del senso di mancanza e di distanza affettiva… Il motivo è la sosta di Venere nel segno dei Gemelli fino ai primi di luglio, proprio nei gradi dove si scontra con Nettuno. In più nel cielo astrologico di oggi troviamo anche un Sole che si sta posizionando in trigono a Saturno. E' vero che il Sole si trova ancora nel segno del Toro e che Saturno è in Acquario e alcuni astrologi non considererebbero questo transito, ma io sì, e poi Saturno è retrogrado quindi torna in Capricorno. Per cui ci dimostreremo saggi anche se un po' irrigiditi. Sono ottimista sul fatto che saremo rispettosi delle regole! Detto tutto questo, buone previsioni astrali a tutti! Sole e Luna in Toro (anche se molto distanti per oggi!) e Sole in trigono a Saturno portano grande rispetto, educazione, rigorosità e determinazione. La determinazione può essere intesa proprio nel ricominciare dati i luminari nei segni di terra, storicamente pratici e anche problem solver. Pronti e forti di questi buoni propositi leggiamo insieme le previsioni astrali segno per segno per l'oroscopo di oggi, mercoledì 20 maggio 2020. Anche per oggi sarai chiarissimo, concretissimo ma senza alcuna aggressività. Mi sembra un ottimo equilibrio tra i tuoi pregi e tu sembri davvero in pace con te stesso. Sfrecci via sorridendo come a bordo di un monopattino elettrico acquistato con bonus mobilità. Amore: tanto e lo vuoi dichiarare Dove devi firmare? Lavoro: Praticissimo. Salute: non riposi certo sugli allori ma continui a darti da fare. Il consiglio del giorno: fai un plan mensile per obiettivi. E prepara già i regali per festeggiare i successi. Voto 7 e mezzo E' impossibile starti lontano oggi Toro perché sei attraente come l'Ikea che riapre dopo due mesi e che genera file chilometriche per entrare. Sarà la Luna o sarà questo nuovo piglio così deciso ma sei davvero un fico! Amore: non ti piacciono certo le situazioni nebulose. Vuoi chiarezza! Lavoro: sei prontissimo a darti da fare. Salute: al top. Il consiglio del giorno: prendi le piantine di aromi da tenere in cucina. Voto 8 e mezzo Oggi farvi scoppiare a piangere è davvero questione di un attimo e probabilmente lo farete quando meno ce lo aspettiamo. Troppa emotività tutta insieme e i nervi che non reggono per colpa di Marte. Dovremo usare le pinze per parlarvi e ammorbidire prima e dopo con tante coccole. Amore: emotivissimi ma pronti a scoppiare in lacrime. Lavoro: siete già stanchi. Salute: al massimo contate le calorie. Il consiglio del giorno: fai una bella pedalata, anche in città. Voto 8
Nell’oroscopo di oggi, mercoledì 20 maggio, la Luna si trova nel segno del Toro e gravita attorno a Urano, pianeta del lavoro, mentre il Sole è trigono a Saturno: aspettiamoci tata determinazione e soprattutto la voglia di ripartire mettendoci anche in discussione. Ecco qui le previsioni astrali segno per segno per l’oroscopo del giorno.
La notte trascorsa da Tara Gabrieletto all’Isola dei famosi insieme al fidanzato Cristian Gallella non sarebbe stata ricca di passione. Lo ha rivelato nel corso dell’ultima puntata in diretta proprio l’ex corteggiatrice che a “Uomini e Donne” ha incontrato l’uomo della sua vita, quello che nel corso di quest’anno dovrebbe diventare suo marito. Dopo un mese di lontananza forzata ci si aspettava che, nel momento in cui si fossero rivisti, tra loro sarebbe divampato il fuoco della passione. Così non è stato ed è stata proprio Tara a raccontarlo, su invito della conduttrice di Alessia Marcuzzi che le ha chiesto delucidazioni rispetto al tempo passato in Honduras: Vorrei sprofondare. Diciamo che ci siamo contenuti. Aspetto che esca e facciamo a casa mia. Penso abbia talmente fame che la vedo un po' bloccata la cosa. Preferisco le mura di casa. Rimane sul vago Cristian che, a differenza della fidanzata, lascia intendere che tra loro sia accaduto qualcosa: “Tra nove mesi vi dirò la verità”.
Tara Gabrieletto rivela che non ci sarebbe stata alcuna notte di sesso sull’Isola dei famosi con il fidanzato Cristian Gallella: “Lui non mangia da un mese, non so nemmeno se ce l’avrebbe fatta”.
Nei giorni scorsi, ha creato grande scalpore la triste vicenda del leone Cecil, simbolo dello Zimbabwe e attrazione turistica del Parco nazionale Hwange. Il leone, amatissimo dalla popolazione, è stato ucciso da un cacciatore. Ad abbatterlo sarebbe stato un ricco dentista che avrebbe sborsato ben 55 mila euro per compiere il gesto. Secondo quanto riportato dai media internazionali, l'uomo avrebbe contato sulla complicità di due intermediari. Una volta smascherato, avrebbe parlato di un errore, precisando di non sapere cosa rappresentasse quel leone. A quanto pare, a nulla sarebbero servite le tantissime proteste degli animalisti. In queste ore, infatti, si apprende che l'orrore si sarebbe ripetuto. Come riportato da Huffington Post, infatti, dei cacciatori di frodo avrebbero ucciso Jericho, fratello di Cecil. Il fatto sarebbe avvenuto nel Hwange National Park, in Zimbabwe, ed è stato confermato da Johnny Rodrigues, responsabile della Zimbabwe Conservation Task Force, in una breve dichiarazione rilasciata a CNN. La notizia, poi, è stata pubblicata anche sulla pagina social. Alcune ore più tardi, però, la CNN è stata contattata da Brent Stapelkamp, un ricercatore del Hwange Lion Research Project, che monitora Jericho grazie ad un dispositivo GPS. L'uomo ha affermato che Jericho non può essere morto, perché secondo i dati inviati dal collare di Jericho, alle 8 il leone era vivo e stava bene. Per il momento, dunque, le notizie sono ancora confuse a riguardo. Oltre al disappunto che vicende come queste generano nella coscienza umana, occorre anche pensare al grave danno che il branco di leoni di cui Cecil e Jericho erano i capi subirebbe in caso la notizia si rivelasse fondata. Il leone ucciso nei giorni scorsi, infatti, guidava un gruppo composto da tre leonesse e sette cuccioli. Dopo la morte di Cecil, il ruolo del maestoso fratello è diventato ancora più essenziale. È lui, infatti, a proteggere quei cuccioli. La sua eventuale morte, dunque, rappresenterebbe un grave ostacolo alla sopravvivenza dei piccoli delle tre leonesse.
La notizia è stata data dal responsabile della Zimbabwe Conservation Task Force alla CNN. Secondo quanto dichiarato, il leone Jericho, sarebbe stato ucciso da cacciatori di frodo. Un ricercatore che tramite GPS monitora il fratello di Cecil, però, sostiene che non è possibile che il leone sia morto. Secondo i dati ricevuti dal collare, infatti, sarebbe ancora vivo e in salute. Si aspettano chiarimenti nelle prossime ore.
Finalmente allo scoperto. Se ne era parlato prima che iniziasse il Grande Fratello 11 che nel cast ci fosse una lesbica dichiarata, ma solo adesso, per sua stessa ammissione è lei a fare outing. Si preparino i maschietti al duro colpo, ma è Norma Silvestri la lesbica della casa. La notizia ha fatto il giro del web in pochi minuti lasciando basiti migliaia di fan della ballerina sexy, che con la sua bellezza prorompente aveva stregato tutti fin dalla prima apparizione. La rivelazione è stata fatta prima in maniera confidenziale, poi pubblicamente a tutti gli inquilini della casa. Una nostra talpa ha però spifferato che Norma è solita scherzare su questo argomento, molto probabilmente vuole alimentare i dubbi su di lei o stuzzicare i maschi della casa. Una dura realtà da accettare, dato che Norma è stata la protagonista indiscussa dei siparietti sexy, come la Doccia Sexy di Norma Silvestri o l'incidente Norma Silvestri a seno nudo. Si era detto di una edizione con temi importanti, e quello dell’omosessualità è sempre un argomento caldo in Italia, visto che siamo ancora molto indietro per quanto riguarda i diritti degli omosessuali
La ragazza italo-congolese, Norma Silvestri rivela di essere lei la ragazza lesbica del Grande Fratello 11.
Nonostante il grande successo riscosso per il suo lavoro, Beyoncé non sembra vivere un grande momento dal punto di vista legale. Ultimamente, infatti, le denunce sembrano arrivare da ogni lato per la star di Single Ladies e per vari motivi. A cominciare dai colleghi, non contenti di vedere il nome di Beyoncé comparire a fianco del loro in qualità di autrice di testi che in realtà si è limitata soltanto ad interpretare, finendo addirittura alle case di moda. La Triumph, infatti, celebre soprattutto per le sue linee di biancheria intima e di costumi da bagno, è in procinto di denunciare la Sony, etichetta discografica per cui lavora Beyoncé, proprio a causa di un bikini indossato dalla diva nel video di Videophone, brano in cui Beyoncé duetta con Lady Gaga. Stando alla Triumph, il bikini in questione, che potete vedere nella fotografia a lato dell'articolo, sarebbe la copia esatta di un bikini da loro prodotto e disegnato dallo stilista bulgaro Iskren Lozanov. Ed effettivamente le somiglianze a ben vedere ci sono tutte, considerando anche che il video è stato girato poche settimane dopo la presentazione della creazione di Lozanov lasciando tutto il tempo agli stilisti della diva di creare una copia del bikini della discordia, accessori inclusi. Secondo la casa discografica, però, si tratta semplicemente di una coincidenza dal momento che il costume di Beyoncé sarebbe ispirato al celebre dipinto Guernica, opera del celebre pittore spagnolo Picass o.
Beyoncé è nuovamente nei guai: la Triumph, celebre produttrice di costumi da bagno e biancheria intima, ha intentato una causa per un bikini indossato dalla diva troppo simile ad una delle loro creazioni.
Il settimanale “Novella 2000” ha fotografato Fabrizio Corona a Roma insieme alla fidanzata Silvia Provvedi. L’ex re dei paparazzi non avrebbe potuto lasciare la Lombardia per effetto della decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano. All’epoca in cui Fabrizio fu fotografato in barca a Capri insieme alla sua compagna, infatti, la Procura aveva chiesto chiarimenti al Tribunale di Sorveglianza allo scopo di verificare se quella vacanza bollente fosse stata preventivamente autorizzata, o se invece fosse il frutto di un’iniziativa personale dell’ex compagno di Belén Rodriguez. Per effetto di quei controlli, a Fabrizio era stato imposto di non lasciare la Lombardia. Le foto pubblicate dal noto settimanale dimostrano che invece qualche giorno fa Corona si trovava a Roma, ma Fabrizio potrebbe non avere infranto alcuna legge. Gli basterebbe avere ottenuto un permesso speciale prima di partire. La passione tra Silvia e Corona continua a essere alle stelle. L’ex re dei paparazzi e la fidanzata sono stati fotografati durante un’altra bollente sessione di coccole, certamente più casta rispetto a quella finita sulle pagine del settimanale “Chi” che li beccò in barca a Capri.
Nonostante il divieto di lasciare la Lombardia imposto dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, Fabrizio Corona è stato fotografato a Roma in compagnia della fidanzata Silvia Provvedi.
In attesa del nuovo album "Il mestiere della vita" che uscirà il prossimo 2 dicembre, la Carosello annuncia la ripubblicazione fisica e in digitale dei primi 3 album di Tiziano Ferro, uno dei maggiori cantanti italiani di questi ultimi anni. Da oggi, quindi, saranno disponibili, su tutte le piattaforme streaming e download, “Rosso Relativo”, “111 Centoundici” e “Nessuno è solo”, ovvero le basi che hanno fatto del cantante di Latina uno dei massimi esponenti del pop italiano. Album che hanno segnato un periodo importante della musica, grazie a singoli come "Xdono", "Rosso Relativo", "Sere Nere", "Ti voglio bene", "Stop! Dimentica" e "Ti scatterò una foto" tra le altre, che sono ad oggi dei classici moderni della musica leggera. Sono questi tre album ad aver consacrato Ferro in Italia e nel mondo e dal 29 luglio sarà disponibile in tutti i negozi anche la versione fisica originale in cd dei 3 dischi, in attesa della versione esclusiva da collezione in vinile che arriverà sul mercato dopo l’estate. "Rosso Relativo" è probabilmente il maggiore successo del cantante con i suoi 2 milioni e mezzo di copie vendute, in un mercato, è da dire, che oggi è molto cambiato: tre dischi di platino in Italia e vari altri – di platino e d'oro – in giro per il mondo (Belgio, Francia, Messico e Spagna, tra le altre). "111" è il secondo album, il primo ad arrivare in testa alla classifica, posizione da cui il cantante non si schioderà più a ogni uscita: l'album è anche tradotto in spagnolo. "Nessuno è solo" è il terzo album, a conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, della pervasività del cantante nel panorama musicale italiano, con una prima posizione e la traduzione in spagnolo, cosa che contribuisce ad accrescerne la diffusione anche nei Paesi in lingua spagnola.
La Carosello ha deciso di ripubblicare in formato fisico e digitale i primi tre album di Tiziano ferro, quelli che gli hanno dato la popolarità, portandolo ad essere , ad oggi, una delle massime popstar italiane.
Ricorrereste alle tecniche riproduttive? E direste a vostro figlio com’è stato concepito? Dalla nascita di Louise Brown sono milioni i bambini nati grazie alla medicina riproduttiva e domande che prima appartenevano alla fantascienza sono diventate sempre più familiari: come spiegare a un bambino che è stato prodotto in un laboratorio? In Italia la legge 40 nel 2004 ha vietato alcune tecniche e ha ristretto in modo arbitrario l’accesso escludendo a priori molte persone (single, coppie dello stesso sesso, persone affette da alcune patologie), alle quali rimangono due alternative: rinunciare oppure andare all’estero, ingrossando quel fenomeno malamente chiamato “turismo procreativo” – che di turistico non ha nulla e che si radica nell’esclusione e nella limitazione giuridica. Dopo numerose sentenze alcuni degli articoli più controversi sono stati eliminati, come l’obbligo di impianto contemporaneo dei 3 embrioni prodotti e il divieto di crioconservazione. Tra i divieti che rimangono ancora in piedi c’è quello di “procreazione eterologa”. L’articolo 4 stabilisce infatti: “È vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo”. La bizzarra espressione indigena denota il ricorso a un gamete femminile o maschile utilizzato per produrre e poi impiantare un embrione. Si può averne bisogno in caso di sterilità, di patologie trasmissibili oppure quando è una donna (o una coppia di donne) ad accedere alle tecniche riproduttive. La legge 40 però ha vietato questa possibilità offerta dalla medicina riproduttiva affidandosi a pregiudizi e a motivazioni incomprensibili. In molti altri Paesi la tecnica è permessa e il dibattito non è rimasto impantanato in pretestuose analogie come l’ombra del terzo, l’adulterio o il tradimento genetico, magari andando con il lattaio – analogie fallimentari soprattutto perché in nessuno di questi casi esiste un divieto normativo. Si può condannare moralmente l’adulterio o si può essere convinti riduzionisti, ma non per questo sarebbe legittimo considerare un reato tradire il proprio coniuge o vietare le parentele in assenza di legami genetici. Il dibattito, dicevo, riguarda per esempio le implicazioni del ricorso a un gamete: morali, relazionali, giuridiche. Abbiamo il dovere di raccontare come abbiamo concepito nostro figlio? A che età e in che modo è più corretto farlo? E come spieghiamo a un bambino le tecniche riproduttive considerando che è già abbastanza complicato spiegargli la riproduzione sessuale? Proprio ieri il “Nuffield Council on Bioethics” ha pubblicato un report sui bambini nati dalla donazione di un gamete, Donor conception: ethical aspects of information sharing. Fin dalle prime righe del comunicato stampa si legge che sono i genitori a dover decidere se e come raccontare ai propri figli il modo in cui sono stati concepiti, e che sarebbe sensato prevedere un supporto per tutte le parti coinvolte: bambini, genitori, donatori. In passato si tendeva a suggerire di non dire – e il consiglio sembrerebbe in linea con la vergogna di avere avuto bisogno di ricorrere a una tecnica riproduttiva, in Italia ancora molto diffusa e verosimilmente alimentata dal divieto. Oggi la tendenza è cambiata (e anche la legge inglese al riguardo), e si tende a incoraggiare i genitori a raccontare. Qual è la ragione principale per decidere di condividere simili informazioni? Nella sezione che riguarda gli aspetti morali il NCB suggerisce che non ci sia una ragione intrinseca, cioè che l’apertura e la condivisione di informazioni rispetto alla donazione non costituiscano un valore di per sé, ma che possano essere benefiche in termini relazionali. A questa conclusione ci arriva considerando tutti i possibili interessi: l’importanza clinica di conoscere le persone cui siamo legati biologicamente, la curiosità di sapere le ragioni della donazione o di indagare eventuali somiglianze, la riservatezza, l’importanza di crescere i propri figli senza che nessuno interferisca, l’eventuale effetto benefico di non tacere o non inventare origini bizzarre. Parlare di interessi e non subito di diritti è una scelta precisa da parte del NCB: prima cerchiamo di ragionare su cosa sappiamo riguardo a questi interessi, e poi ci domandiamo se e come dovrebbero essere protetti e garantiti in senso forte (come diritti, appunto, e non meramente interessi: se abbiamo un indubitabile interesse di vincere una gara, per esempio, non potremmo pretendere di avere il diritto di salire sul podio). È evidente che non sia facile trovare l’equilibrio di tutte i soggetti coinvolti, anche per la natura stessa di queste informazioni: private e condivise allo stesso tempo, problema che ci troviamo davanti ogni volta che discutiamo di dati genetici. Né è possibile compilare una gerarchia di aventi diritto: si parte alla pari e si dovrebbe anche tener conto dei desideri delle singole persone. Non per tutti è rilevante conoscere il donatore o sapere se ci sono fratellastri genetici in giro per il mondo.
Mentre in Italia la legge 40 ha vietato la donazione di gameti (“procreazione eterologa”), in altri Paesi si discute di come e quando dire ai propri figli che sono nati grazie a questa tecnica riproduttiva.
Una tenda in grado di ricaricarsi ad energia solare è un'invenzione adatta a molteplici usi. In vista dell'estate il modo sicuramente più immediato per sfruttare tale novità è pensare ad una vacanza in campeggio. Ma la tenda ad energia solare è stata inventata per uno scopo più lodevole: aiutare i senzatetto di Los Angeles. L'idea è di un gruppo di dodici studentesse della San Fernando High School che pur non avendo alcuna esperienza precedente nel campo dell'ingegneria o dell'innovazione, sono riuscite a costruire una tenda ad energia solare che si arrotola in uno zaino. Solo nel 2016 a Los Angeles si è avuto un aumento del 36% di senzatetto. La questione dei senzatetto è considerata come “una emergenza” a Los Angeles. È per questo che dall'estate del 2016, dodici ragazze della San Fernando High School hanno lavorato instancabilmente per inventare un rifugio ad energia solare portatile per i senzatetto di Los Angeles. Le giovani aspiranti costruttrici sono state reclutate da DIY Girl, un'organizzazione non-profit che consente alle ragazze adolescenti provenienti da famiglie a basso reddito di Los Angeles di perseguire gli studi nei campi della tecnologia e dell'ingegneria. Con il supporto di Evelyn Gomez, direttore esecutivo del DIY Girl, le ragazze, attraverso una miscela di cucito e stampa 3D, sono riuscite a realizzare l'innovativa tenda ad energia solare.
Dodici ragazze di un licelo di Los Angeles hanno ideato una tenda portatile che si carica ad energia solare. Pensata per migliorare la vita dei senzatetto, l’invenzione è perfetta anche per altre funzioni come una vacanza in campeggio d’estate.
William Friedkin, grande director de “L’esorcista”, “Vivere e morire a Los Angeles”, “Regole d’onore”, torna al cinema con un mix di commedia, thriller e dramma. La pellicola s’intitola “Killer Joe” ed è basata su un lavoro teatrale del premio Pulitzer Tracy Letts, che ne ha curato anche la sceneggiatura. Il film è stato presentato, in concorso, la Festival di Venezia 2011 e successivamente anche alla 36esima edizione del Toronto International Film Festival. Friedkin, stavolta, adotta lo stile di Tarantino per mettere in scena una dark-comedy, pulp e violenta, con personaggi assolutamente fuori dal comune tra i quali spicca un Matthew McConaughey nel ruolo più riuscito e importante della sua carriera, un killer a pagamento freddo e spietato, per il quale ogni vita ha un prezzo. Chris, un giovane spacciatore di droga, deve trovare al più presto un ingente somma di denaro per saldare un debito. Per ottenere i soldi decide di uccidere la madre e incassare l'assicurazione sulla vita della donna. D'accordo con tutta la famiglia, Chris ingaggia il poliziotto Joe Cooper, detto Killer Joe, che si guadagna da vivere lavorando come sicario. Ma quando il sicario chiede un pagamento anticipato, che Chris e la sua famiglia non possono pagare, Killer Joe fa un'offerta al ragazzo; terrà in custodia Dottie, la sorella dodicenne, come caparra sessuale finché non riuscirà a pagare la cifra pattuita. Chris acconsente, dando vita ad una spirale di sangue e violenza che non risparmierà nessuno.
Matthew McConaughey è lo spietato killer a pagamento Joe Cooper in questa nuova dark-comedy dallo stile tarantiniano, firmata dal regista de “L’esorcista”, William Friedkin.
Quattro arresti e una denuncia è il bilancio del blitz antidroga messo a segno dai carabinieri del Comando Provinciale di Roma. Le misure sono scattate al termine dei controlli nelle zone della movida e nelle note piazze di spaccio della Capitale. Operazioni che hanno portato con vari interventi al sequestro di centinaia di dosi di sostenze stupecenti. Un ventottenne del Senegal è stato fermato per un controllo in via Gioberti angolo via Giovanni Giolitti per detenzione di sostanze stupefacenti, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Aveva con sé 5 grammi di hashish e 20 grammi di marijuana, oltre a denaro contante. Ha preso a spinte i militari ed è scappato rifugiandosi in un negozio, chiudendosi in bagno, poi ammanettato e portato in caserma, dove è stato trattenuto, in attesa del rito direttissimo.
Centinaia di dosi di droga pronte per essere vendute ai clienti nelle strade e piazze di spaccio di Roma. I carabinieri hanno fatto quattro arresti e una denuncia per spaccio di sostenze stupefacenti. Le misure sono scattate durante i controlli del territorio nelle zone più frequentate della movida romana.
Ecco svelato finalmente il viso del misterioso Stefano Settepani, l’autore televisivo di cui Alessandra Amoroso si è innamorata. È il settimanale “Chi” a pubblicare le loro prime foto di coppia, foto scattate nel corso di un matrimonio al quale hanno partecipato entrambi a Lecce. A sposarsi era un’amica della cantante che per l’occasione ha voluto accanto a sé anche il suo compagno. Stefano e Alessandra si sono conosciuti per lavoro, all’epoca in cui lui produsse la canzone “Vivere a colori” cantata proprio dalla Amoroso. Il feeling professionale tra loro nacque immediatamente, così come velocemente si è trasformato in un sentimento che entrambi non hanno più potuto ignorare. Fino a oggi, però, Alessandra aveva tenuto rigorosamente il suo compagno lontano dai riflettori. Queste sono le prime foto in cui accanto a lei compare anche Stefano. Con Settepani, Alessandra fa sul serio, tanto da aver dato voce più volte al sogno di diventare mamma. La Amoroso è reduce dalla relazione con Luca De Salvatore, il fidanzato storico ritrovato dopo la sua vittoria ad “Amici”. I due si sono lasciati nel 2014 e, diversi mesi dopo la loro separazione, la cantante ha conosciuto Stefano. Con lui fa davvero sul serio, tanto che il settimanale diretto da Alfonso Signorini cita i pettegolezzi rivelati da alcune amiche della salentina secondo i quali sarebbe già pronta a sposare il suo Stefano.
Esce finalmente allo scoperto con Stefano Settepani la cantante Alessandra Amoroso. “Chi” pubblica le loro prime foto di coppia.
"Mamma, ho perso l'aereo" è certamente una pietra miliare della storia del cinema. Alcune sue scene hanno condizionato intere generazioni e tutti, almeno una volta nella vita, da piccoli, abbiamo desiderato di vivere le stesse avventure di Kevin McCallister, interpretato da Macaulay Culkin. Restare a casa da soli è stato ed è ancora per molti un sogno: poter finalmente fare tutto ciò che ci passa per la testa senza bisogno di dover dar conto a qualcuno dell'operato, senza doversi limitare, godere della massima libertà e piacere della solitudine. Resterà indimenticabile la scena di Kevin quando corre urlando per le scale, o quando canta davanti allo specchio. Non a casa il fil in inglese è intitolato "Home alone". Durante le feste natalizie in tv è immancabile che venga trasmesso "Mamma, ho perso l'aereo" e, possiamo ammetterlo, ogni anno è difficile non guardare almeno una scena e ricordarsi della prima volta che ci siamo appassionati a questo film, ridere delle pazzie di Kevin in casa da solo ma anche piangere quando ci si rende conto che il bello del Natale è stare con la propria famiglia. Ma "Mamma, ho perso l'aereo" non è l'unico film dove il protagonista resta a casa da solo e inizia a comportarsi in maniera bizzarra: memorabile è anche la scena di Hugh Grant come Primo Ministro in "Love Actually" che cammina danzando per le stanze della Casa di rappresentanza. Insomma, restare a casa da soli può cacciare il meglio o il peggio di noi. Quando si resta a casa da soli si fanno cose che non faremmo mai in compagnia, che spesso è meglio non raccontare agli altri, azioni che solo sentendosi completamente liberi si può avere il coraggio di fare. Ecco sette cose che sicuramente avrete vissuto o farete a casa da soli: 1) Spogliarsi: non c'è nulla di più bello che girare completamente nudi per casa senza sguardi indiscreti o sentirsi rimproverati. 2) Cantare a squarciagola: sotto la doccia, nel corridoio, mentre si cucina o davanti alla tv, è normale darsi a gare canore quando si è certi di non essere ascoltati da nessuno. 3) Sentirsi veri ballerini: quando si resta da soli a casa tutti gli spazi sono propri e diventano delle piste da ballo ideale in cui esibirsi in coreografie che difficilmente avremo il coraggio di rifare. 4) Dire addio ai bicchieri: bere da qualsiasi bottiglia e non usare più le stoviglie è una cosa che solo stando da soli a casa potrete fare senza sentirvi giudicati. 5) Sprofondare nel divano a guardare la TV: finalmente il divano è tutto vostro è potete goderne come volete, anche dormirci senza il timore di essere svegliati, cenarci, parlare a telefono per ore, davvero tutto. E le maratone di film e serie tv sono un vero must quando si è a casa da soli. 6) Sentire e vedere presenze spettrali: è un classico quando si resta da soli, specialmente di notte o quando si è concentrati a guardare un fil, sentire un rumore improvviso, avere l'impressione di non essere osservati, insomma avvertire presenze oscure.
Quando si resta a casa da soli si ha la sensazione di poter fare tutto, di avere la massima libertà, ed ecco alcune cose che sicuramente solo restando da soli a casa potete vivere.
Euro 2020 sarà il primo campionato Europeo che potrà contare sull'ausilio del Var, così come ci saranno nuove regole in materia di falli di mano, trattenute, simulazioni e proteste. La tecnologia avrà il compito di ridurre al minimo gli errori degli arbitri in campo, che resteranno comunque al centro del processo decisionale. Sono 22 gli arbitri che lavoreranno al VAR; la sala VAR è centralizzata e si trova in un'unica sede, a Nyon. In caso di ausilio del Var, l'arbitro potrà chiedere di rivedere l'episodio in questione; in alternativa, saranno i videoarbitri del VAR ad allertare il direttore di gara su episodi particolarmente controversi. Ma come funzionerà il Var nei match degli Europei? A fare chiarezza ci ha pensato, l'ex fischietto italiano Roberto Rosetti, attuale presidente della Commissione Arbitri della UEFA. Per le partite di Euro 2020 sono state nominati 18 squadre di arbitri, e 22 video arbitri che lavoreranno al Var. A questi ultimi toccherà il compito di intervenire quando il direttore di gara commetterà un errore chiaro ed evidente, o in caso di episodi gravi sfuggiti. Il tutto con l'obiettivo di evitare situazioni sbagliate che potrebbero avere importanti conseguenze nel match. Gli arbitri che comporranno la squadra Var a Euro 2020 avranno sede a Nyon, presso il quartier generale dell'Uefa. Qui sono state allestite due sale Var con gli ufficiali che hanno ricevuto già tutte le istruzioni del caso nei workshop effettuati prima del fischio d'inizio del torneo. Come funzionerà il Var agli Europei? In ciascuna delle 51 partite il video assistente arbitro principale, ovvero il VAR, sarà accompagnato da un video assistente arbitro (AVAR) e da un video assistente arbitro addetto al fuorigioco. Il VAR sarà il leader della squadra arbitrale, e avrà il compito di concentrarsi sugli episodi controversi, mentre l'AVAR sarà colui il quale seguirà la partita, con il VAR di fuorigioco che invece si occuperà di tutte le potenziali situazioni di offside. Questo trio sarà accompagnato poi da tre operatori, e da un un assistente di supporto al VAR che agirà in veste di coordinamento.
Euro 2020 è il primo campionato Europeo che potrà contare sull’ausilio del Var. La tecnologia avrà il compito di ridurre al minimo gli errori dei direttori di gara in campo. Ma come funzionerà la moviola in campo nei 51 match degli Europei? Prevista una squadra di sette arbitri davanti ai monitor.
Inutile girarci intorno, il mondo del cinema è pieno di film orribili, vuoti e senza senso, dove però i protagonisti sono alcuni dei più sexy e affascinanti divi di Hollywood. Come mai accettano i ruoli in film di questo genere? Beh, le motivazioni possono essere tante, ma spesso lo fanno per rimettersi in discussione o in carreggiata, o semplicemente per prendere una “boccata d’aria” dopo filmoni pesanti e stressanti. Ebbene, di seguito troverete 10 esempi di film molto discutibili interpretati da attori strafighi. A voi la scelta: vederli per ammirare le doti fisiche del bello o della bella di turno, o evitarli per dormire meglio? Nel film, diretto da Christopher McQuarrie e tratto dal romanzo “La prova decisiva”, Tom Cruise è nei panni di Jack Reacher, ex poliziotto che ha trascorso gran parte della sua vita sulle strade, frequentando spietati criminali. Quando decide di stare lontano dai guai, ecco che viene coinvolto nel caso di un massacro apparentemente senza senso. Insomma, una trama trita e ritrita, ma qualcuno ci saprà mai dire come mai Tom Cruise nel film è spaventosamente giovane e sexy fino a dimostrare quasi 30 anni? Tre anni fa, Andrew Dominik scelse Brad Pitt come protagonista di “Cogan – Killing Them Softly”, affidandogli il ruolo del protagonista, Jackie Cogan, malvivente professionista dai modi violenti, assoldato dalla mafia per indagare su una rapina messa in atto durante una segreta partita di poker, organizzata dal vile Mark Trattman (Ray Liotta). E’ un film tremendamente lento, con deja vu che si sprecano, un villain poco credibile e una trama che fa acqua da tutte le parti, però Pitt con pizzetto, capelli lunghi con gel e aspetto da bello e dannato è praticamente irresistibile. Con “Una folle passione”, forse la regista Susanne Bier pensava di fare il botto come avvenuto con “Il lato positivo”, assoldando la coppia di belli del momento di Hollywood: Bradley Cooper e Jennifer Lawrence. Il film ha come protagonisti Jennifer Lawrence e Bradley Cooper. Ma qualcosa è andato storto, il film non ha appassionato i fan dei due attori, anche perché la storia, tratta dall’omonimo romanzo di Ron Rash, sulla carta rende decisamente di più. Il debutto alla regia di Wally Pfister, con protagonista Johnny Depp nei panni del dottor Will Caster, il più importante ricercatore nel campo dell'intelligenza artificiale che lavora per creare una macchina senziente, è stato un buco nell’acqua. La pellicola ha annebbiato ancora di più la stella di Depp, che seppur non al top, risulta affascinante anche con mille fili che gli pendono dalla testa. Nel 2013 Brad Furman ha diretto Ben Affleck e Justin Timberlake in questa pellicola incentrata sui soldi fatti col gioco d’azzardo. Beh, è inutile dire che film di questo genere, ormai, non attirano più gli spettatori in sala, ma sprecare due sex-symbol per una pellicola di mediocre valore è veramente troppo. Il film del 2011 scritto, diretto, prodotto ed interpretato da Tom Hanks, è il secondo che lo vede recitare insieme a Julia Roberts, dopo “La guerra di Charlie Wilson”, del 2008. La storia di Larry Crowne, un uomo che rimane senza lavoro e senza idee, così decide di tornare a scuola e s’innamora dell’insegnate Julia Roberts. Il film risulta stantio, a tratti anche goffo e senza un senso preciso, ma la Roberts è ancora più bella nei semplici e seri panni della professoressa Mercedes Tainot. Michael Hoffman, nel 2012, forte della sceneggiatura scritta dai fratelli Coen, girò “Gambit – Una truffa a regola d’arte”, remake dell’omonimo film del 1966 con da Michael Caine e Shirley MacLaine. Hoffman scelse come protagonisti Colin Firth e Cameron Diaz, ma il botteghino italiano non l’ha premiato, soprattutto per l’intenzione di essere una commedia girata per far ridere, ma alla fine i momenti di debolissima ilarità si riducono a 2-3 scenette. Ovviamente, a spiccare è la conturbante Diaz, di una sensualità ammaliante e, allo stesso tempo, sbarazzina.
Quante volte avrete visto film altamente “discutibili” ma interpretati da attori tremendamente sexy e affascinanti? Il dubbio, ogni volta, ci assale: vederli per ammirarne le doti fisiche delle star di turno o evitarli per dormire sonni più tranquilli? Ecco 10 esempi che renderanno appieno l’idea.
El Niño si prepara a riscaldare la nostra estate e ad inondare l'America del Sud. Si tratta di un fenomeno climatico periodico, ogni 3/7 anni, che ha effetti su scala globale e un ciclo di vita che varia dai 5 ai 6 mesi. Sotto la sua influenza, l'Oceano Pacifico orientale si riscalda provocando gravi siccità in Australia e in Indonesia, un clima ancor più secco nell'Africa subsahariana e nel golfo di Guinea e forti piogge e alluvioni in Perù, Cile e Bolivia. Cosa provoca El Niño? Responsabile di questo evento climatico sembrerebbe essere l'innalzamento di un minimo di 0,5 gradi delle temperature delle acque dell'Oceano Pacifico tropicale e dell'Oceano Indiano tropicale. Il surriscaldamento, producendo enormi quantità di vapore acqueo, agevolerebbe lo sviluppo della pioggia e il rilascio di calore, con conseguenti modifiche delle condizioni climatiche. Gli esperti di settore osservano l'avvento di El Niño dallo scorso inverno, quando le temperature hanno iniziato ad innalzarsi al punto da toccare un +1.2 gradi a maggio. Secondo le previsioni del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), che monitora costantemente la situazione, El Niño proseguirà ancora per qualche mese: fino all'autunno, con il 90% delle probabilità, o fino all'inverno 2015, con l'85% delle probabilità. Quanto a questa estate 2015, ancora non è chiaro il livello di potenza con il quale si abbatterà sul nostro paese, anche se si prevede un aumento delle temperature, che si spera non raggiungano quelle del 1998 quando El Niño mise in ginocchio l'Italia.
Gli esperti hanno confermato l’arrivo di El Niño per questa estate 2015 che provocherà un innalzamento delle temperature, non ancora quantificabile, e forti piogge.
I jeans e i pantaloni skinny sono tra gli indumenti più amati dalle donne. Le fashion addicted non possono farne a meno, ne hanno di ogni tipo, colore e modello e anche le celebrità utilizzano questo indumento per essere glamour e alla moda. La fisioterapista Sammy Margo ha però affermato che i pantaloni stretti possono provocare dei gravi problemi di salute, innescando la cosiddetta “sindrome compartimentale”, che causa danni ai nervi e muscoli delle gambe. Secondo la dottoressa i leggings e i jeans skinny possono far ingrassare poiché mascherano l’aumento di peso, creando l’illusione di essere più magri. Essendo molto stetti infatti è come se comprimessero il grasso, facendo apparire ogni donna perfettamente tonica. Inoltre, stringono le zone dello stomaco, dei fianchi, delle ginocchia e delle caviglie, provocando un accumulo di pressione in queste aree soprattutto quando sono indossati per intere giornate. I pantaloni molto aderenti sono nati per essere utilizzati dagli sportivi che vogliono migliorare le loro prestazioni.
Amate i jeans e i pantaloni skinny? Attenzione, possono provocare gravi danni alla salute. Essendo molto stretti causano problemi ai nervi e ai muscoli delle gambe, riducendo la pressione sanguigna all’altezza delle ginocchia. Scopriamo perché sarebbe meglio indossarli il meno possibile.
La nave Mare Jonio ha soccorso un gommone in avaria che stava affondando con a bordo 50 persone. L’Ong italiana ha annunciato su Twitter di aver soccorso i migranti e ha aggiungo: “La cosiddetta Guardia Costiera libica arrivata in un secondo momento, si sta dirigendo verso di noi”. L’intervento è avvenuto nelle acque sar libiche. Secondo quanto comunicato alle autorità italiane, la Guardia costiera libica avrebbe preso il coordinamento del soccorso inviando, inoltre, nella zona una motovedetta. Questa ricostruzione, in realtà, sembra essere smentita da Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Human che si trova a bordo della nave. Contattato dall’Ansa ha comunicato che sul gommone ci sono anche 12 minori. Casarini spiega: “Stiamo facendo rotta verso nord per evitare il maltempo, ci dirigiamo verso l'Italia dove chiederemo il porto sicuro per sbarcare queste persone scappate dai campi di concentramento libici. Non c’è stata alcuna tensione con la motovedetta libica, sono arrivati quando il nostro soccorso era già in corso”. Casarini rassicura sulle condizioni di salute dei migranti, definite in linea di massima buone: “La maggior parte di loro sono disidratati e soffrono il mare, ma da un primo esame del medico di bordo sembra che le loro condizioni non destino particolari preoccupazioni”. A bordo della nave Mare Jonio ribadiscono che non ci sono state tensioni con i libici: “Quando siamo arrivati in zona eravamo soli e abbiamo iniziato a soccorrere le persone, il gommone era in difficoltà e stava imbarcando acqua. La motovedetta libica è arrivata quando le operazioni di soccorso erano già in atto, ci hanno chiesto come mai fossimo in quella zona e abbiamo risposto loro che durante la navigazione ci siamo imbattuti nel gommone. A quel punto hanno lasciato che terminassimo il soccorso”. Nelle stesse ore in cui avviene il soccorso nel Mediterraneo, il Viminale fa sapere che è in arrivo una direttiva per “stoppare definitivamente le azioni illegali delle Ong”. Questo documento dovrebbe ribadire le procedure da seguire dopo i salvataggi in mare. Secondo il Viminale la priorità resta “la tutela delle vite, ma subito dopo è necessario agire sotto il coordinamento dell'autorità nazionale territorialmente competente, secondo le regole internazionali della ricerca e del soccorso in mare”. Un messaggio che sembra richiamare anche questo caso della Mare Jonio. Qualsiasi comportamento difforme “può essere letto come un'azione premeditata per trasportare in Italia immigrati clandestini e favorire il traffico di esseri umani”, fa sapere ancora il ministero dell’Interno. In serata arriva anche la risposta del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su Twitter: "I porti erano e rimangono chiusi", in replica alla richiesta ufficiale di indicare un porto.
La nave Mare Jonio, l’Ong italiana della missione Mediterranea, ha soccorso 50 migranti nelle acque Sar libiche: si trovavano su un gommone in avaria. Ora l’imbarcazione fa rotta verso l’Italia, chiedendo un porto sicuro dove sbarcare. Intanto il Viminale annuncia l’arrivo di una direttiva per “stoppare le azioni illegali delle Ong”.
La storia tra gli ex gieffini Margherita Zanatta e Andrea Cocco si può dire ufficialmente chiusa, dopo quasi due anni di fidanzamento e numerosi tira e molla, i due si sono detti addio nel maggio scorso. Margherita ha ripreso pian piano la sua vita in mano, ed è stata anche la sexy protagonista del video degli Ego, dove ha posato in lingerie. A quanto pare non è solo la carriera di Margherita ad aver ripreso il volo, ma anche la sua vita sentimentale. Secondo quanto riporta la rubrica "Cattiva Novella" di Novella 2000, Margherita avrebbe conosciuto un altro uomo, e, singolare ironia della sorte, si chiamerebbe Andrea proprio come Cocco. Sulla rubrica si legge: La vendetta è un piatto che va servito freddo. Margherita Zanatta, dopo le sofferenze patite con il suo Andrea Cocco, che aveva conosciuto nella casa del Grande Fratello e che la teneva in ballo da un anno ha mollato il colpo. Marghe ha lasciato il bell’Andrea per un altro più alto, più giovane, più bello (“E più dotato … intellettualmente s’intende”, mi dice lei). L’ultima batosta per Cocco? Pure questo si chiama Andrea. La vendetta così è pienamente fatta.
La bella ex gieffina ci riprova con l’amore. Stando al gossip degli ultimi giorni Margherita Zanatta avrebbe ritrovato la serenità dopo la rottura con Andrea Cocco, conoscendo un altro ragazzo, Andrea.
Arrivano i primi exit poll per le elezioni regionali in Puglia. È testa a testa tra il governatore uscente, il dem Michele Emiliano, candidato del centrosinistra, e l'europarlamentare Raffaele Fitto, sostenuto dal centrodestra: il presidente uscente è dato al 36-40%, Fitto 36-40%. A contendersi la poltrona di governatore erano in tutto otto candidati. È previsto un unico turno e non vi sarà alcun ballottaggio. Oltre al presidente della Regione Michele Emiliano, appoggiato da 15 liste (Partito Animalista – Partito del Sud – Sud Indipendente – Con Emiliano – Partito democratico – Emiliano sindaco di Puglia – Senso Civico – Democrazia Cristiana – Sinistra Alternativa – Popolari con Emiliano – Italia in Comune – Puglia Solidale e Verde – Pensionati e Invalidi – I liberali – Partito Pensiero e Azione), e al candidato di centrodestra Raffaele Fitto, appoggiato da 5 liste, erano in corsa la consigliera regionale uscente Antonella Laricchia, candidata del M5s con un'altra lista civica a sostegno (Puglia Futura), che è data tra l'11 e il 15,%; il sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto, 1-3%, sostenuto da tre liste (Italia Viva – Scalfarotto Presidente – Futuro Verde); il consigliere regionale uscente Mario Conca, supportato dalla lista civica indipendente Cittadini pugliesi; l'archeologo e studioso Pierfranco Bruni, candidato per Lista Fiamma Tricolore; il professore di educazione fisica e già consigliere comunale a Brindisi Nicola Cesaria per la lista Lavoro, Ambiente e Costituzione; e l'avvocato barese Andrea d'Agosto supportato da Ri – Riconquistare l'Italia.
Secondo i primi exit poll sulle regionali in Puglia, arrivati subito dopo la chiusura dei seggi, è testa a testa tra il governatore uscente Michele Emiliano e il candidato di centrodestra, l’europarlamentare Raffaele Fitto: il governatore uscente del Partito Democratico è dato al 36-40%, Fitto 36-40%.
A Mario Balotelli, soprattutto in queste ore, tutto va concesso. Il togliersi la maglietta durante una partita, i commenti solo in parte divertiti su chi sarebbe invidioso del suo corpo e, perfino, l'amicizia con Drake, quel rapper che – in molti lo ricorderanno – fu all'origine della rissa con Chris Brown per Rihanna. Supermario lo ha svelato ieri. Dopo aver distrutto la Germania nella semifinale agli Euro 2012, è stato immediatamente intervistato dai giornalisti che ne hanno raccolto i primi commenti. Mario è emozionato ma si trattiene bene e, sempre sfoggiando un mezzo sorriso, mostra alla telecamera tutta l'esaltazione legata a quella vittoria inaspettata. A chi gli chiede, solo per curiosità, chi sia l'artista che ascolta sempre attraverso le cuffie sfoggiate a bordo campo in più di un'occasione, risponde senza esitazione: il suo amico Drake.
Mentre Mario Balotelli svela il mistero legato alla musica che ascolta in genere nelle cuffie che sfoggia a bordo campo, il suo pubblico ricorda che il Drake in questione altri non sarebbe che il rapper recentemente coinvolto nella rissa con Chris Brown per Rihanna. Proprio come il bomber, dunque, anche lui è una testa calda.
Servono 500mila firme entro il 30 settembre per continuare il percorso verso il referendum sulla depenalizzazione della cannabis, depositato in Cassazione il 7 settembre. Malgrado il tempo sia oggettivamente poco, l’obiettivo appare però raggiungibile, considerando che solo nella prima giornata sono state raccolte oltre 50mila firme (100mila in 24 ore), in gran parte tramite la modalità online. L’ennesimo segnale della mutata sensibilità dell’opinione pubblica sulla cannabis, tema su cui da anni la politica si mostra incapace di agire. L’iniziativa del coordinamento che raccoglie le associazioni Luca Coscioni, Antigone, Meglio Legale, Forum Droghe e Società della Ragione (con il supporto anche di Radicali Italiani, + Europa, Sinistra Italiana e Possibile) intende rompere uno stallo francamente imbarazzante, con il Parlamento incapace di modificare norme obsolete e ingiuste, che negli anni si sono rivelate inefficaci e problematiche. Il referendum riguarda il Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, proponendo modifiche sul piano della rilevanza penale e delle sanzioni amministrative in materia di droghe. Il quesito recita: “Volete voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309, avente ad oggetto “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza“, limitatamente alle seguenti parti: Articolo 73, comma 1, limitatamente all’inciso “coltiva”; Articolo 73, comma 4, limitatamente alle parole “la reclusione da due a 6 anni e”; Articolo 75, limitatamente alle parole “a) sospensione della patente di guida, del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni; In sostanza, si chiede di depenalizzare la condotta di coltivazione di qualsiasi sostanza per uso personale (resterebbero le condotte di detenzione, produzione e fabbricazione per tutto ciò che non rientra nell’uso personale), eliminando la pena detentiva per “qualsiasi condotta illecita relativa alla Cannabis, con eccezione della associazione finalizzata al traffico illecito”; inoltre, si propone di eliminare la sanzione della sospensione della patente e del certificato per i ciclomotori nel caso sia accertato il semplice possesso (restano le norme sulla punizione della guida in stato di alterazione psico-fisica). Le norme attualmente in vigore sono figlie di un approccio proibizionista e repressivo che ha fallito ovunque e comunque. Decine di migliaia di giovani hanno subito le conseguenze di norme punitive e sproporzionate; la repressione è costata moltissimo in termini di risorse e ha ingolfato procure e tribunali; il dibattito sulle droghe è stato inquinato da semplificazioni, generalizzazioni e pressappochismo. La war on drugs ha mostrato limiti anche sul piano pratico, come spiegava anche un report della Direzione Nazionale Antimafia: “La mastodontica attività di contrasto non ha portato significativi risultati sotto il profilo della riduzione dei consumi di sostanze stupefacenti, soggetti, al più, a fluttuazioni di carattere macro-geografico, generazionale o culturale; né sono percepibili variazioni significative nel flusso di denaro di cui si appropriano annualmente diversi sodalizi criminali […] dirottare ulteriori risorse su questo fronte ridurrebbe l'efficacia dell'azione repressiva su emergenze criminali virulente, quali quelle rappresentate da criminalità di tipo mafioso, estorsioni, traffico di essere umani e di rifiuti, corruzione eccetera”.
Servono 500mila firme entro il 30 settembre per consentire ai cittadini italiani di esprimersi sul referendum sulla cannabis. Dopo anni di ritardi, errori e tentennamenti da parte della politica, è il momento di cambiare strategia e cancellare norme vecchie, inadeguate, inefficaci e fondamentalmente ingiuste.
Margherita rappresenta è una early investor, come si dice in gergo, cioè una di quelle che per prime hanno investito soldi propri per comprare Bitcoin e altre criptovalute e, come ogni early investor, ha visto il valore del suo investimento moltiplicarsi per cento, per mille e per diecimila, fino a sfiorare il milione di euro. "E' un mondo nel quale non bisogna investire tutti i propri risparmi – racconta Margherita – perchè il mercato è estremamente volatile. In questi giorni ho visto il mio patrimonio scendere del 50%, ma io non sono una che fa trading di criptovaluta, io scelgo un progetto e tengo il mio investimento, ragiono in termini di anni, quindi anche se a qualcuno può sembrare sciocco, io non vendo, soprattutto adesso". Il suo interesse per le criptovalute è nato inizialmente dietro quello per la blockchain, la tecnologia che sta alla base delle monete virtuali. "Sono convinta – prosegue Margherita – che questa tecnologia rappresenta il futuro dei pagamenti su internet e quindi chiuderò le mie posizioni aperte solo tra qualche anno". Chiudere le posizioni vuol dire vendere, in sostanza, ma è su questo punto che le sicurezze di Margherita cominciano a vacillare: "Ho paura – confessa – che venga la finanza a prendermi a casa e non è una paura che ho solo io. In Italia manca una legislazione chiara sulla detenzione delle criptovalute e questo è un deterrente per molti quando si avvicinano a questo mercato". Salvatore Sanna, commercialista e formatore esperto, anche sul mercato cripto, sostiene invece che non ci sia nulla da temere: "Se si compila correttamente la dichiarazione dei redditi – spiega – non c'è nessun rischio. La legislazione attuale associa le criptovalute al possesso di valuta estera, per cui è necessario compilare il quadro RW della dichiarazione dei redditi, indicando il valore al 1 gennaio e il valore al 31 gennaio del proprio asset cripto, senza incorrere in alcuna imposizione fiscale. Se non lo si fa il rischio è alto, perchè la sanzione può arrivare fino al 15% del valore delle criptovalute di cui si è in possesso. Questo vale sia per gli investimenti diretti in wallet, che per gli investimenti detenuti attraverso exchange". Per chi gioca con le criptovalute facendo trading online, il sistema di tassazione è molto semplificato: "Si parla di una imposta sostitutiva del 26% su qualsiasi operazione conclusa con un utile o qualsiasi spesa effettuata con le criptovalute – continua Salvatore Sanna – ma c'è da dire che questa tassazione entra in azione soltanto se il capitale investito e quindi la giacenza media sono superiori ai vecchi 100 milioni di lire". "Bisogna fare in fretta a regolare le proprie posizioni – spiega il commercialista Sanna – perchè la Commissione Europea sta preparando una modifica alla Direttiva Risparmio in modo da fare chiarezza su tutte le operazioni in criptovalute. Questo vuol dire che chi non ha ancora dichiarato il possesso delle proprie criptovalute corre un rischio, il primo è che possano essere scoperti da controlli incrociati e sanzionati, il secondo è che debbano dimostrare la provenienza di questo denaro".
Margherita Carpinteri, torinese di 31 anni, è un soprano di musica lirica, fa la copy in un’agenzia di comunicazione e investe in criptovaluta. Non è però l’ultima arrivata, perchè ha cominciato nel 2014, quando le criptovalute quasi non si sapeva cosa fossero. All’inizio i genitori la lasciano sperimentare coi suoi risparmi, poi il mercato decolla e adesso Margherita è indecisa se vendere o meno due dei suoi Bitcoin per comprare casa.
Se frequentate social e giornali online, in questi ultimi giorni vi sarete trovati a dover affrontare articoli che parlavano di una Taylor Swift con simpatie naziste. Sì, c'è una storia sulle presunte simpatie politiche della cantante di 1989 che da qualche giorno stanno girando sul web, associandola a Hitler e dando il la alle speculazioni anche da parte dei simpatizzanti che la definiscono la dea del nazismo e le spiegazioni le dà un redattore del sito di ultra destra Daily Stormer a Broadly: Per prima cosa Taylor Swift è una dea pura ariana, come qualcosa che esce dalla poesia classica greca. Una reincarnazione della dea Atena e questa è la cosa più importante. È anche un dato di fatto che Taylor Swift sia segretamente una nazista e sta semplicemente aspettando che venga il tempo di Donald Trump alla Presidenza che renda sicuro il suo coming out per annunciare la sua agenda ariana al mondo. Probabilmente si fidanzerà col figlio di Trump e saranno incoronati re d'America Insomma Calvin Harris, attuale fidanzato della cantante bionda, dovrebbe cominciare a preoccuparsi del figlio del candidato repubblicano. A dare il via alle speculazioni, probabilmente, – stando a quanto ricostruisce Vice – è stato un account su Pinterest che associava la cantante – bionda, magra e con la pelle bianca – a frasi di Hitler e pian piano quelle frasi furono in qualche modo fatte proprie da chi aveva visioni di destra. Il caso ha assunto dimensioni tali da fra muovere l'ufficio legale della cantante che in una lettera indirizzata alla ragazza ha scritto L'associazione della cantante con Adolf Hitler è in maniera indiscutibile ‘dannoso', ‘abusivo', ‘offensivo etnicamente', umiliante', ‘diffamatorio' e senza dubbio ‘spiacevole'. Non impoirta che Taylor Swift sia un personaggio pubblico o che Pinterest affermi, ora, che il materiale offensivo sia solo satire o parodia. I personaggi pubblici hanno dei diritti. E ci sono alcune figure storiche come Adolf Hitler, Charles Manson e simili che sono identificati universalmente nella cultura popolare come parafulmini per reazioni negative ed emotive.
Simpatizzanti dell’ultra destra da tempo hanno Taylor Swift come propria musa: bionda, di carnagione bianca e magra, la cantante sarebbe nazista, ma le voci nacquero per colpa di uno scherzo su Pinterest.
Il terzo singolo estratto da "Essere qui", l'ultimo album di Emma è "Mi parli piano" che arriva per fare la volata al tour della cantante che partirà il 16 maggio dal Pala Lottomatica di Roma e proseguirà fino al 28 maggio quando chiuderà al Pala Partenope di Napoli. Un singolo che arriva dopo le due esperienze internazionali della cantante che nelle scorse settimane si è esibita prima a Tokyo (per l'evento "Italia Amore Mio 2018") e poi a Las Vegas (per uno showcase esclusivo sul palco della Latin Billboard Music Week) e che si è conclusa col ritorno in patria e l'esibizione al Primo Maggio di Taranto. Scritto da Dario Simonetta e Roberto Casalino, il brano, forse il migliore dei tre usciti, racconta, come spiega la stessa cantante, "la complessità delle relazioni e la mancanza di comunicazione. Muri sempre più alti che ci limitano nelle nostre esternazioni… e la presunzione di pensare che il tempo sarà sempre dalla nostra parte". "Se gli occhi non riescono a raccontarti ciò che vedi, proverò io a dirtelo perché all’evidenza non ci credi" canta Emma che a proposito di incomunicabilità dice anche: "Noi siamo qui in un percorso parallelo ci tocchiamo senza mai incontrarci". Il singolo è anche accompagnato da un video girato da Paolo Stella negli Usa e in particolare nel Deserto del Nevada, come dimostra la presenza delle Seven Magic Mountains, ovvero sette totem di pietra create dall'artista Ugo Rondinone, nel deserto, appunto, a mezz'ora di distanza da Las Vegas dove è girato il video. Un video in cui è presente anche il papà della cantante, Rosario, che suona l'armonica a bocca e che nei giorni scorsi l'ha accompagnata nella sua avventura internazionale. Il tour della cantante partirà, quindi, da Roma il 16 maggio, per proseguire il 18 maggio al Mediolanum Forum di Assago, il 19 al pala Alpitour di Torino, il 21 alla Kione Arena di Padova. il 23 al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 26 al Pal'Art Hotel di Acireale/Catania e il 28 al Pala Partenope di Napoli. I biglietti per le date del tour nei palasport, prodotto e organizzato da F&P Group, sono disponibili su TicketOne.it e nei punti vendita abituali.
Emma ha pubblicato il nuovo singolo “Mi parli piano”, accompagnato anche da un video girato tra Las Vegas e il deserto del Nevada in cui compare anche il papà Rosario.
Pino Daniele continua a registrare dei tutto esaurito per la sua serie di concerti a Napoli, nell'ambito del Tutta n'ata storia – Live in Napoli. Ai sold out certi del 29 e 30 dicembre, si sono sommati quelli della data del 4 gennaio. Il cantante napoletano porta sul palco rivisitazioni dei suoi più grandi successi, riproposte in compagnia dei musicisti, partenopei e non, che lo accompagnarono a inizio carriera, quando era ancora relativa la sua caratura nazionale e internazionale. E' una serie di concerti che segue un flusso cominciato nel 2008, quando Pino Daniele propose questa formula per la prima volta con un grande concerto dal vivo in piazza del Plebiscito, a Napoli appunto, aggregando sul palco le anime musicali che avevano fatto parte del suo percorso, e che l'avevano segnato nelle sonorità e i ritmi inconfondibili di una commista ed eterogenea cultura musicale.
Previsti sei concerti al Palapartenope di Napoli, quattro dei quali sono già sold out. Il cantante partenopeo riporta sul palco gli artisti che hanno suonato con lui. Prevista anche l’uscita di un cd-dvd del live 2008.
C'è un indagato per la violenza sessuale subita da una ragazza di 15 anni ad Aprica, paese della Valtellina in provincia di Sondrio, dove in questi giorni si trova in vacanza. Si tratterebbe di un minorenne, ma le indagini ancora in corso dovranno sciogliere ancora molti dubbi su quanto accaduto. Fino ad ora – come riporta la Provincia di Sondrio – sembrerebbe che la violenza sessuale sarebbe avvenuta nella notte tra lunedì e martedì in una delle tante zone verdi del paese di montagna, nei pressi comunque di via Roma. Ad allertare i soccorsi era stata proprio la 15enne raccontando in lacrime l'abuso. Una volta sul posto i sanitari del 118 hanno trovato la ragazza in compagnia di altri due giovani: gli inquirenti devono ancora chiarire il ruolo di questi due nella vicenda.
Si tratterebbe di un minore l’aggressore della violenza sessuale avvenuta nella notte tra lunedì e martedì nei confronti di una minorenne di 15 anni in vacanza ad Aprica, cittadina in Valtellina, in provincia di Sondrio. Sull’accaduto indaga il Tribunale dei minori di Milano: ancora tanti i dubbi su quanto accaduto quella notte quando a chiamare aiuto in lacrime era stata la stessa giovane.
Sul sito del ministero della Salute è stata pubblica un'allerta alimentare riguardante un lotto dell’integratore alimentare Ispaghul a base di psillio e due lotti di psillio cuticola in polvere a marchio Erba Vita per la “presenza accertata di ossido di etilene oltre i limiti consentiti dalla normativa vigente per l’utilizzo negli integratori alimentari”. I prodotti interessati hanno le seguenti caratteristiche: Gli integratori alimentari in questione sono stati prodotti da Erba Vita Group Spa, nello stabilimento di via dei Faggi 26 a Chiesanuova, nella Repubblica di San Marino. Naturalmente la precauzione, come già accaduto in precedenza, è quella di evitare il consumo dei prodotti con i numeri di lotto e i termini minimi di conservazione segnalati e restituirli al punto vendita d’acquisto. Non si tratta del primo ritiro alimentare causato dall'ossido di etilene oltre i limiti consentiti. Il mese scorso abbia visto del richiamo di diversi lotti di “CerealCrock Sesamo” e “SesaCrock” de Isiciliami a causa del rischio chimico in questione e negli stessi giorni il dicastero ha diramato l'allerta per due lotti di semi di sesamo nero. A febbraio invece era toccato a diversi lotti delle Bio Sfogliatine al Sesamo di Fiorentini prodotte da Birko Srl. Sempre tre mesi fa per lo stesso motivo è stato ritirato dal commercio un lotto del Sesamo bianco origine India di Ge.Ca. Legumi.
Si tratta di un lotto dell’integratore alimentare Ispaghul a base di psillio e due lotti di psillio cuticola in polvere a marchio Erba Vita per la “presenza accertata di ossido di etilene oltre i limiti consentiti dalla normativa vigente per l’utilizzo negli integratori alimentari”. L’allerta sul sito del Ministero della Salute.
Il Grande Fratello è cominciato lo scorso lunedì e sono moltissimi quelli che negli ultimi giorni non hanno potuto fare a meno di seguire come passavano le giornate i concorrenti famosi. Il reality, però, ha davvero inizio nel momento in cui gli inquilini della casa più spiata di Cinecittà si spogliano per fare la doccia: c'è chi indossa un costume succinto, chi non si preoccupa di essere di fronte alle telecamere e sfoggia un look acqua e sapone e chi, invece, non vuole rivelare le proprie "grazie" al pubblico. Lisa Fusco, ad esempio, si è lavata con indosso la sottoveste e i tacchi alti.
Lisa Fusco è una delle concorrenti della nuova edizione del Grande Fratello Vip ed è una delle prime che si è concessa una doccia nella casa di Cinecittà. La cosa particolare è che non si è svestita, si è buttata sotto il getto dell’acqua con sottoveste di seta nera e zoccoletti con il tacco.
Alessandra Pierelli, ex corteggiatrice di Uomini e Donne, è incinta. Dopo aver chiuso con Costantino Vitagliano, la soubrette aveva iniziato una nuova vita, lontana dalla corte di Maria De Filippi. Finalmente dopo un periodo non proprio roseo, la vita della starlette è stata allietata da una bellissima notizia che, sicuramente renderà felici i suoi sostenitori, preoccupati in seguito all’abbandono del dorato mondo dello spettacolo. Alessandra Pierelli è già al terzo mese di gravidanza ed il frutto dell’amore sboccerà, molto probabilmente, nel mese di Aprile, in piena primavera. La relazione con Fabrizio Baldassarri, campione di poker Texas Hold’em, procedeva a gonfie vele e la maternità è solo la conferma di quanto l’amore riesca ad far dimenticare il passato ed i problemi, anche gravi, vissuti. La notizia della love story con il campione di poker era stata annunciata quest’estate dal settimanale Visto e, su varia riviste di gossip, campeggiava a lettere cubitali questo titolo: Alessandra Pierelli innamorata di Fabrizio Baldassarri. Ora forse sono anche più chiare le motivazioni che hanno spinto la soubrette a dire addio al mondo del piccolo schermo. Il blog scosse suoi fans, quando comunicò l’irrevocabile decisione: “Si informa che questo sito cambierà nome e non sarà più dedicato ad Alessandra, considerato che avendo lei cambiato lavoro ed avendo deciso di non andare più in tv, preferisce che il sito sia usato per notizie più importanti”.
Alessandra Pierelli è giunta al terzo mese di gravidanza e, ad Aprile, diventerà mamma per la prima volta.
Quella che inizia oggi è l'ultima settimana a disposizione dei ragazzi di Amici per potersi conquistare un posto al serale. In questi giorni, infatti, i ragazzi potranno accedere alle ultime sfide dove si potranno aggiudicare le famose stelline per il serale. In questo periodo tutti sono in crisi per le stelline che stanno davvero creando una sorta di corsa ai punti. Abbiamo visto come la scorsa settimana i professori abbiano addirittura improvvisato una sfida con prove estemporanee durante le quali abbiamo potuto assistere alla bizzarra Traviata di Diana e all'esibizione di Francesca sulle note – e sulle parole storpiate – di Pokerface. In questo caso le due ragazze sono riuscite ad aggiudicarsi un bel numero di stelline che le ha aiutate ad aumentare il proprio montepremi, nonostante la presenza di Diana al serale non sia ancora cosa certa. Sembra che il primo gennaio, Maria De Filippi abbia intenzione di mandare in onda una puntata speciale di Amici con i nomi di tutti i ragazzi che riusciranno ad accedere al serale: si tratta dei dodici tra ragazzi e ragazze, ballerini e cantanti, che più di tutti sono riusciti a dimostrare il proprio talento nella scuola. Ovviamente il nome di Annalisa è più che certo ormai dal momento che la ragazza possiede un numero letteralmente irraggiungibile di stelline. Anche Antonella sembra ormai presenza certa accanto a Francesca che proprio grazie all'estemporanea dell'altro giorno è riuscita ad aumentare il proprio montepremi di stelline. Tra i ballerini i nomi certi sembrano quelli di Debora, Riccardo e Costantino. Vito, invece, rimane estremamente in forse dal momento che ultimamente il ballerino sembra avere diversi problemi.
Ad Amici si parla di una puntata speciale che dovrebbe andare in onda il prossimo primo gennaio per conoscere il nome dei 12 finalisti che parteciperanno al serale.
Il tennista Erik Crepaldi è stato coinvolto in un bruttissimo incidente stradale. Il trentunenne giocatore è rimasto incastrato tra le lamiere della sua auto, solo dopo l'intervento dei Vigili del Fuoco è stato possibile estrarlo. Crepaldi adesso è in coma farmacologico all'Ospedale Maggiore della Carità di Novara. Erik Crepaldi, non è un nome notissimo del tennis mondiale ma è un professionista, attualmente è posizionato al numero 619 del Ranking ATP, ma è stato capace di classificarsi nei primi 300, è arrivato al numero 282. Purtroppo il tennista è stato coinvolto in un incidente a Busonengo, nella serata di giovedì. Ha purtroppo trascorso tanto tempo nella sua auto prima di essere liberato dai Vigili del Fuoco ed essere portato poi in ospedale. Ora è in coma farmacologico e la speranza è che si riprenda al più presto. Federica Prati, compagna di Crepaldi, ha parlato di questa triste storia su Instagram: "Non c’è nessuna voglia di attirare l’attenzione ma semplicemente vorrei attirare l’attenzione su Erik, che ha avuto un incidente e adesso si ritrova all’Ospedale di Novara con un trauma cranico. Qualcuno mi ha chiesto se è solo un infortunio, ma purtroppo no: sta male. Mi avete scritto in tanti, non ho mai sentito così tante persone tutte insieme: Erik ha portato tutti voi qui da me".
Il tennista italiano Erik Crepaldi giovedì sera è stato coinvolto in un incidente stradale a Busonengo, nei pressi di Vercelli. Crepaldi è rimasto intrappolato nelle lamiere e solo dopo l’intervento dei Vigili di Fuoco è stato soccorso. Adesso il tennista è in coma farmacologico a Novara. La sua compagna, Federica Prati, ha tanta fiducia: “Erik è sempre stato un lottatore. Anche questa volta ce la farà”.
È stata dimessa dal Leishenshan Hospital la più anziana paziente contagiata dal nuovo coronavirus in Cina. La donna di 98 anni era ricoverata con la figlia in uno dei due ospedali appositamente costruiti a tempo di record nella provincia cinese di Hubei per affrontare l'emergenza del contagio del Covid-19. A renderlo noto è stato il canale in lingua inglese di informazione CGTN di China Central Television. Le immagini mostrano la donna, originaria di Wuhan epicentro del contagio, abbandonare l'ospedale su una sedia a rotelle, accompagnata da un drappello di medici. Non è la prima persona così anziana a guarire dal nuovo coronavirus. A metà febbraio, dopo dieci giorni di ricovero era stato dimesso anche l'anziano vescovo di Nanyang, monsignor Giuseppe Zhu Baoyu è il più vecchio paziente guarito dal coronavirus, una caso ancora più significativo in quanto presentava anche altre patologie specifiche oltre al virus. Il nuovo coronavirus è particolarmente pericoloso infatti per gli anziani, e per le persone già affette da altre malattie il cui fisico risulta particolarmente debole e debilitato e per il quale un'insufficienza respiratoria può risultare fatale.
La donna, di Wuhan, era ricoverata al Leishenshan Hospital, uno dei mega ospedali costruiti per affrontare l’emergenza coronavirus in Cina. A 98 anni era la paziente più anziana tra i circa 80.000 contagiati ed è stata dimessa dal personale sanitario assieme alla figlia.
Il matrimonio di William e Kate inizia a mietere le prime vittime. Ovviamente non stiamo parlando degli amanti del gossip che proprio non ne possono più delle nozze reali. Stando alle ultime indiscrezioni lanciate dal Daily Mail, due piccioncini inglesi sarebbero ai ferri corti. Il motivo? Il lato b di Pippa Middleton. Ormai non si parla d’altro e ogni scusa è buona per discutere della sorella di Kate. Esiste una regola ferrea che scandisce la vita di tutti gli uomini: mai fare apprezzamenti sulle altre donne in presenza della propria fidanzata! Qualcuno però ha preferito fare orecchie da mercante, scatenando la “furia omicida” della sua dolce metà. Lo sconosciuto è stato beccato mentre si aggirava con la sua Peugeot 206 imbrattata di vernice bianca nei pressi di Birmingham, suscitando il divertimento degli abitanti. Sulla sua auto, infatti, campeggiava a caratteri cubitali questa scritta: “Pensi ancora che il fondoschiena di Pippa sia migliore del mio?”.I commenti dei residenti non sono tardati ad arrivare. C’è chi ha detto: “Ha fatto l’errore di essere onesto. Tutti sanno che se la tua ragazza ti domanda se è un’altra è più attraente di lei, tu devi sempre negare, anche se non è vero”.
Una fidanzata inglese ha deciso di vendicarsi imbrattando la macchina del suo uomo con della vernice bianca, la mela della discordia è stato il lato b di Pippa Middleton.
L'Isola dei Famosi 2010 si avvicina al capolinea e come sempre sale alta la tensione per il gran finale. Stasera 26 Aprile andrà in onda la puntata n°10 nonché semifinale della trasmissione condotta da Simona Ventura. Dopo le eliminazioni dall'isola di Nina Senicar e Dario Nanni i concorrenti in gara sono rimasti 8 e si giocheranno la finale con i denti. Stasera è aperta la sfida- nomination per Denis Dallan e Clarissa Burt: due dei membri della cosiddetta “cupola” mentre nessuno degli scissionisti dovrà sottoporsi al televoto: o almeno questo è quello che sanno i naufraghi. Infatti la produzione del reality ha deciso che stasera saranno in 4 ad uscire: uno tra Clarissa e Denis e tre tra i concorrenti rimasti. In finale dunque arriveranno solo 4 concorrenti. La febbre dell'attesa sale tra i fans della trasmissione e solo dopo la diretta sapremo chi resterà in lizza fino alla fine per il premio finale. Ospite della serata, dopo la partecipazione all'Isola dei Famosi 7 di Oscar Pistorius sarà una donna: si tratta di Eleonora Abbagnato, ballerina de L'Etoile di Parigi e stella italiana del balletto mondiale. Alla trentunenne palermitana il difficile compito di giudicare la prova della settimana in cui i naufraghi dovranno cimentarsi in una gara di balli latinoamericani. Un altro "pezzo da Novanta" nel cast del reality per un finale ricco di emozioni e colpi di scena.
Penultima puntata del reality show di Rai 2: previste quattro elminazioni e una grande ospite a sorpresa.
Un nuovo video mette a confronto un iPhone 5, la scocca di un iPhone 5S Champagne e quella di un iPhone 5C Azzurro. Cresce l'attesa per la presentazione ufficiale della settima generazione dello smartphone di Apple. E in attesa del 10 Settembre la rete viene invasa da immagini e video. Il filmato che vi proponiamo oggi non offre nessuna informazioni in più rispetto a quanto già emerso nei giorni scorsi ma anzi conferma la possibile presenza di un iPhone 5S color oro e quella di un iPhone 5C azzurro. Dal video-confronto è possibile distinguere i vari modelli di iPhone dal foro del flash che nell'iPhone 5S risulta ovale in quanto, secondo alcuni rumors, dovrebbe contenere un doppio LED.
Un nuovo filmato caricato in rete ci mostra un confronto tra un iPhone 5, la scocca di un iPhone 5S Champagne e quella di un iPhone 5C Azzurro.
Una vera e propria tragedia ha scosso la comunità di Guardia Sanframondi, piccola cittadina della provincia di Benevento, dove un bambino di soli 18 mesi è stato trovato improvvisamente morto in culla. Ad effettuare la scoperta è stata la giovane mamma, una donna di 22 anni di origini rumene, che si è avvicinata alla culletta del bambino e ha visto che non respirava più: la giovane donna è ora sotto choc. Sul posto sono arrivati tempestivamente i sanitari del 118, che hanno provato a rianimare il piccolo, sfortunatamente senza successo, dovendone constatare quindi tragicamente il decesso.
La tragedia a Guardia Sanframondi, nella provincia di Benevento: a trovare il bimbo morto nella sua culletta è stata la mamma, una giovane donna di 22 anni, che ora è sotto choc. Per fare luce sulle cause della morte del piccolo è stata disposta l’autopsia; sulla vicenda indagano anche i carabinieri.
Chi conosce la fotografia di Antonio Biasiucci e la sua personalità di artista, profonda e introspettiva, sa che il suo approccio al soggetto fotografico è qualcosa di viscerale, personalissimo e quasi ossessivo. La sua è una ricerca analitica, che scandaglia sistematicamente tutti i motivi più reconditi che spingono chi fotografa a scegliere una tematica specifica, e poi a rincorrerla, tornandoci su per un lasso di tempo molto lungo, fino a giungere alla sostanza dell'immagine, risolvendo così quel mistero di attrazione tanto da potersene distaccare e passare ad altro. È stato così con il suo lavoro delle "Vacche", con cui innaugurò questo procedimento mutuandolo dal teatro di Antonio Neiwiller: Biasiucci decise per lungo tempo di chiudersi in una stalla, costringendosi a ritrarre quelle che all'inizio erano fortemente e "terribilmente" delle vacche, fino a farle diventare "altro da ciò che sono", come scrisse Goffredo Fofi. Continuò questo percorso con Corpus, Magma, Res, gli Ex Voto e infine, tra Capodimonte, Roma e Villa Pignatelli, con i Pani e i Volti. Corsi e laboratori di fotografia In questi anni Antonio ha messo a disposizione il suo sapere fotografico e soprattutto il suo approccio analitico in tanti modi. È proverbiale, oramai, la sua generosità nell'offrire aiuto ai giovani in cerca di consigli utili per fotografare. Un percorso, questo, di restituzione, a detta sua, di quello che Napoli, città nella quale da ragazzo si trasferì, gli ha saputo dare, lavorativamente e umanamente. Questa riconoscenza lo ha portato a insegnare nelle scuole e anche a tenere laboratori atipici, ad esempio quello con i malati mentali. Ma è da due anni che Biasiucci ha deciso di aprire le porte del suo studio ad alcuni giovani fotografi per dar vita ad un laboratorio completamente gratuito in cui trasferire le proprie esperienze e le proprie conoscenze fotografiche alle nuove generazioni. L'occasione nasce dall'incontro dell'artista con un gruppo di entusiasti appassionati: Ilaria Abbiento, Fulvio Ambrosio, Chiara Arturo, Giuliana Calomino, Cristina Cusani, Susy D'Urzo, Luigi Grassi e Claudia Mozzillo. Per due volte alla settimana Antonio ha incontrato questi ragazzi, portandoli per mano in un percorso che ha avuto come obiettivo la realizzazione di un progetto di ricerca del tutto personale da parte di ognuno di loro. "Il risultato è la costruzione di otto portfoli degni di essere presentati, – spiega il fotografo di Dragoni – dove è evidente un proprio dire, un proprio sentire, una propria autentica visione delle cose della vita oltre alla acquisizione di un metodo che possa essere guida per altre esperienze future". Il bando e la mostra per LAB Grazie al "matronato" della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, il laboratorio è stato poi presentato al MADRE, con l'appoggio entusiasta del direttore Andrea Viliani e la co-curatela di Antonello Scotti di Aporema onlus. Lab punterà ad essere un laboratorio permanente, ad appuntamento fisso, biennale, con l'apertura a breve di un bando per la seconda eduzione. Per la prima, invece, il fine ultimo sarà la realizzazione di un catalogo e di una mostra, dal titolo "Epifanie", con gli otto lavori esposti negli spazi di Castel dell'Ovo, messi a disposizione dal Comune di Napoli a partire dal 29 di aprile.
Il fotografo Antonio Biasiucci, uno degli artisti più interessanti e quotati del panorama artistico contemporaneo in materia di fotografia, apre le porte del suo studio a 8 giovani fotografi, per un corso, o per meglio dire un laboratorio “irregolare”, completamente gratuito, dove approfondire, condividere competenze e trasmettere il suo metodo sperimentale alle nuove generazioni.
Per la coppia più chic e paparazzata del mondo dello sport è arrivato un altro periodo difficile… Lui, David Beckham, non può scendere in campo insieme alla sua squadra (il Milan) a causa di un grave infortunio al tendine d'Achille. Lei, l'ex Spice Girl Victoria Beckham, non riesce mai a vedere il marito. Dopo un'ultima coincidenza mancata all'aeroporto di Londra che le ha impedito di incontrarlo come previsto, la signora Beckham è scoppiata in lacrime disperata. E' un anno ormai che la coppia si divide fra Milano e Los Angeles (dove Victoria vive con i figli). Un amico della coppia, su People, ha dichiarato che Vic e David "sono ancora innamorati ma le loro vite stanno andando in direzioni diverse". David cerca di essere un buon padre ma vede i figli e la moglie di rado e questo non aiuta la bella famigliola. Infine, come se non bastasse, nei prossimi tre mesi gli incontri fra i due coniugi non saranno nemmeno tanto… bollenti. Sì perché lo stivaletto imposto a David dai dottori dopo l'operazione al tendine d'Achille, dev'essere indossato anche di notte. David non può quasi muoversi per evitare danni che possano mettere a rischio la sua carriera. Morale: niente evoluzioni sotto alle coperte. E naturalmente la Posh Spice è sempre più nervosa e insofferente… Riusciranno i nostri eroi a tenere unita la famiglia e a superare questo momento di crisi? I tifosi del Milan sperano proprio di sì. Inutile aspettare con ansia il recupero fisico del giocatore se poi David dovesse subire un infortunio ben più grave: il divorzio…
Niente sesso e pochi incontri tra Victoria e il marito David Beckham. C’è aria di crisi…
C’era da aspettarselo. Già lo scorso anno, quando cominciò a diffondersi la voce relativa al presunto filmato hot di Belen, l’attenzione degli internauti si concentrò a scoprire se la notizia fosse vera. Oggi, quando Selvaggia Lucarelli ha fornito il link necessario a scaricare il video, non si parla d’altro. La showgirl argentina ha monopolizzato le classifiche dedicate alla cronaca rosa, piazzandosi ai vertici dell’attenzione degli appassionati di gossip. Sebbene siano ancora pochissimi quelli che hanno avuto modo di vedere i fotogrammi più caldi del momento, l’attenzione rimane alta. Oltre a Belen, però, ci sono numerosi altri personaggi che, pur mantenendo un profilo più basso, hanno fornito man forte in fatto di gossip. Ecco, dunque, la top five degli argomenti più cliccati del momento, il meglio del meglio di quanto accaduto nell’ultima settimana. Il video hot di Belen: Il seno di Elisabetta Canalis: Christina Aguilera grassa e felice:
Il video amatoriale che vede per protagonista Belen Rodriguez stravince la classifica del gossip di questa settimana. La showgirl argentina, mostrata come mamma l’ha fatta in un filmato girato insieme all’ex fidanzato Tobias Blanco, chiude in bellezza gli ultimi sette giorni di cronaca rosa.
In un articolo pubblicato ieri vi abbiamo raccontato la terribile storia di Amanda T., una 15enne canadese che dopo aver subito ricatti e violenze da parte di un pedofilo ha deciso di togliersi la vita, dopo aver raccontato la sua storia in un commovente video. Prima ancora che la polizia completasse le indagini il gruppo di cyber attivisti Anonymous ha affermato di aver identificato lo stalker e ne ha pubblicato in rete tutti i dati personali, sottoponendo il sospettato e la sua famiglia al pubblico linciaggio. A distanza di poche ore però ecco arrivare il primo colpo di scena: l'uomo identificato da Anonymous non sarebbe in realtà il persecutore di Amanda ma la persona a cui la giovane si era rivolta per essere aiutata. La notizia arriva direttamente dalla polizia canadese, secondo la quale il team di hacker avrebbe puntato il dito contro la persona sbagliata e senza un adeguato supporto di prove. Un errore gravissimo da parte di Anonymous, criticato da molte parti per aver reso note le generalità di una persona che, al momento, non risultava neanche indagata. La storia però non sembra finita qui, ed ecco arrivare il secondo colpo di scena. L'uomo accusato infatti ha respinto ogni coinvolgimento ed ha puntato il dito su un'altra persona che sarebbe, secondo la sua testimonianza, il vero colpevole delle sevizie alla povera ragazzina. Neanche il tempo di rendere note le sue affermazioni che i cyber attivisti erano già sulle tracce del secondo sospettato, individuato subito dopo. Il primo, gravissimo, errore da parte dei pirati non sembra però essergli stato di lezione ed anche in questo caso le informazioni personali del secondo uomo sono state immediatamente pubblicate in rete, senza che da parte della magistratura ci sia stata un'indagine adeguata e completa. Davanti ad un gesto orribile e disgustoso quale la violenza e la pedofilia verso una ragazzina di 15 anni è comprensibile di primo impatto approvare una scelta di denuncia come quella portata avanti da Anonymous. Per quanto il gruppo di pirati informatici abbia firmato in passato azioni condivisibili ed animate da nobili intenti però, accusare una persona, sottoponendola al pubblico linciaggio e senza un adeguato supporto di prove (nonché una condanna emessa da un tribunale, come previsto in una società civile) rappresenta per Anonymous un clamoroso fail di dimensioni epocali.
Nuovo colpo di scena nella vicenda che riguarda la 15enne canadese, suicidatasi dopo anni di sevizie da parte di uno stalker. Secondo gli inquirenti l’uomo identificato da Anonymous non sarebbe in realtà il colpevole. Dalla sua testimonianza però spunta il nome di un altro sospettato e i pirati tornano alla carica, pubblicando le informazioni personali del secondo sospettato.
In Lombardia sono state somministrate infatti 1.919.290 dosi di vaccino contro il Covid-19 su 2.529.240 consegnate, pari al 75.5 per cento del totale. L'ultimo dato è aggiornato nella mattinata di oggi, venerdì 9 aprile. Ieri erano state somministrate 1.852.798 dosi di vaccino contro il Covid-19 su 2.529.240 consegnate, pari al 73,3 per cento del totale. I dati relativi alla campagna vaccinale sono consultabili nell'apposita sezione del sito del Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, presente sul sito del governo.
Sono 1.910.290 le dosi di vaccino somministrate in Lombardia contro il Covid-19 su 2.529.240 consegnate, pari al 75,5 per cento del totale. I dati ufficiali sono contenuti nel report sui vaccini anti Covid-19, pubblicato sul sito del governo nella sezione relativa al commissario straordinario per l’emergenza. Ecco come procede a oggi, venerdì 9 aprile, la campagna vaccinale nella regione italiana più colpita dal virus.
Era da poco sceso da un autobus come un turista qualsiasi quando il 25 settembre Reinhard Doring Falkenberg – uno dei dieci uomini cileni più pericolosi ricercati dall’Interpol – è stato avvicinato da degli agenti di polizia del commissariato di Forte dei Marmi ed arrestato in esecuzione di un ordine di cattura internazionale. L'uomo si era mescolato a una comitiva di anziani viaggiatori tedeschi, i quali evidentemente non sapevano che insieme a loro in quel momento c'era un personaggio accusato di essere stato uno dei più crudeli torturatori di oppositori negli anni della dittatura di Pinochet, fuggito in Germania nel 2005 e da quel momento latitante. Di lì a poco sarebbe dovuto comparire sul banco degli imputati nel processo per i crimini commessi e che vedeva al centro la scomparsa di un cittadino italiano: Juan Maino Canales. Il 75enne per oltre 15 anni si è rifugiato nella città di Gronau, dove ha potuto condurre, del tutto indisturbato, una serena vita da pensionato, concedendosi anche delle piacevoli vacanze come quella a Forte dei Marmi. A dare la notizia del suo arresto è stato il giornalista cileno Luis Narvaez. Ora Falkenberg si trova in carcere in Italia ed è attesa per i prossimi giorni una richiesta di estradizione da parte del Cile. Lo scorso anno il nostro Paese ha estradato un altro torturatore della dittatura di Pinochet, Walter Klug Rivera, anche lui rifugiato in Germania e condotto poi paese sudamericano dopo un rocambolesco tentativo di fuga mentre si trovava a Parma. Reinhard Doring Falkenberg non è stato un funzionario qualsiasi del regime di Pinochet, ma uno dei leader di Colonia Dignidad, centro di detenzione fondato negli anni '60 dai criminali nazisti fuggiti dalla Germania di Hitler in cui sono stati commessi omicidi, torture e abusi sessuali sui minori. Tra gli uomini scomparsi al suo interno anche Juan Maino Canales, fotografo di origini vicentine, attivista politico e oppositore del regime di Augusto Pinochet in Cile. Canales fu un leader nel Movimiento de Acción Popular Unitaria e venne arrestato il 26 maggio 1976 da agenti della Dirección de Inteligencia Nacional (DINA) scomparendo poi a Colonia Dignidad. Il Processo Condor sui cittadini italiani spariti durante le dittature sudamericane si è concluso lo scorso luglio a Roma con la condanna all’ergastolo per tutti gli imputati.
Reinhard Doring Falkenberg – uno dei dieci uomini cileni più pericolosi ricercati dall’Interpol – è stato arrestato il 25 settembre dalla polizia a Forte dei Marmi, in Toscana. Latitante dal 2005, si era rifugiato in Germania ed aveva serenamente raggiunto l’Italia a bordo di un autobus con una comitiva di turisti tedeschi.
La collaborazione tra Stefano D'Orazio, scomparso questa sera a causa del Covid, e Roby Facchinetti è continuata anche dopo la fine dell'esperienza Pooh. Il cantante definiva l'amico con cui aveva scritto "Rinascerò, rinascerai", canzone che è diventata un inno per Bergamo colpita da Covid, un "amico per sempre". E quest'amico era colui con cui la collaborazione professionale non era ancora finita. C'è ancora qualcosa, infatti, che potrebbe vedere la luce prossimamente. Da quattro anni, infatti i due musicisti stavano lavorando a un progetto vasto, ovvero una nuova opera dedicata a Parsifal, partendo da uno degli album più famosi della band, quello in cui Red Canzian sostituì Riccardo Fogli, che abbandonò la band. Lo scorso anno cominciò a girare la voce di una collaborazione che qualcuno pensò potesse portare a un nuovo progetto dei Pooh, al punto che i due furono costretti a uscire allo scoperto, smentire le voci e specificare di cosa s trattasse. "Questo lavoro” hanno detto Roby e Stefano, “è frutto di una nostra nuova fantasia alimentata dalla voglia di raccontare e rendere umano l’eroe, già tratteggiato da Facchinetti e Negrini nel ‘73 nell’omonimo brano dei Pooh". Facchinetti aveva ance aggiunto, parlando dell'amico: "Credo che tutti conoscano la sensibilità autorale di Stefano, nonché la sua ormai vastissima esperienza nel mettere le parole al servizio del linguaggio del palcoscenico. Questa nuova avventura, con la sua musica e il suo percorso narrativo, potrà evidenziare tutto il valore di cui vi sto parlando”. L'opera però non era ancora pronta ed era quello il motivo per cui non ne avevano ancora parlato e a causa del Covid l'uscita del progetto era stata spostata.
La collaborazione tra Stefano D’Orazio, scomparso questa sera a causa del Covid, e Roby Facchinetti è continuata anche dopo la fine dell’esperienza Pooh. Oltre a “Rinascerò, rinascerai” canzone per Bergamo colpita dal Covid i due stavano lavorando da anni a un progetto: un musical tratto dal Parsifal dei Pooh.
Se andiamo su YouTube e digitiamo il nome di un gioco o di un'applicazione sviluppate per iOS oppure per Android troveremo sicuramente qualche video che ne mostra la giocabilità o le diverse funzionalità. Questo perchè, soprattutto nel caso di app a pagamento, non sempre è possibile provarle prima di effettuare l'acquisto, con il rischio di ritrovarci con giochi che non ci piacciono oppure applicazioni poco funzionali. Se può apparire al momento un problema marginale, bisogna considerare che il mercato delle applicazioni in questo momento è in una fase di forte crescita, ed accanto ai "programmini" gratuiti che affollano in massa i nostri device sta nascendo un giro di denaro sempre più consistente, legato alle app a pagamento. Diventa così fondamentale avere a disposizione degli strumenti che in qualche modo ci consentano di testare e provare le applicazioni, con i bug ed i problemi che non possono essere sollevati se ci limitiamo a guardare un video dimostrativo, o peggio ancora dei semplici screenshot. Da questa esigenza nasce App.io, una piattaforma che mette a disposizione degli sviluppatori degli strumenti per far sì che le applicazioni realizzate per iOS (Android è però in programma) possano girare tranquillamente su un comunissimo browser. L'idea all'apparenza non è rivoluzionaria ma va considerato innanzitutto che le soluzioni al momento disponibili sul mercato sono per la maggior parte dei casi sviluppate in Flash, un linguaggio già da tempo sul viale del tramonto. Inoltre lo sviluppo in Html 5 permette una maggiore versatilità ma soprattutto, forse la cosa più importante, consente le integrazioni con le web app e con piattaforme come Facebook. Per capirci, grazie ad App.io è possibile testare le applicazioni direttamente nel News Feed del social network di Menlo Park, un'innovazione che spalanca le porte al marketing ed ai pubblicitari. L'uso di App.io a scopo di sviluppo infatti, secondo i fondatori, rappresenta una piccola percentuale dell'attuale utilizzo della piattaforma. La possibilità infatti di far circolare in rete demo gratuite (collegate naturalmente allo Store) e quindi di far provare le applicazioni ai possibili clienti senza tutti i limiti ed i vincoli imposti da Cupertino, per altro in modalità cross-platform visto che parliamo di browser, è una vera e propria manna dal cielo per i marketers e per tutte le aziende che realizzano app per mobile e che hanno a disposizione uno strumento in più per promuovere i loro prodotti.
Nata dalle ceneri di Kickfolio, l’azienda consente di eseguire e testare le applicazioni sviluppate per iOS su un qualsiasi browser, senza scaricarle e senza bisogno di particolari autorizzazioni. Un’idea utile per gli sviluppatori ma ancora più preziosa per il marketing e non manca l’integrazione con Facebook per utilizzare le app anche nel News Feed.
“Non si butta via nulla”, è una frase che sin da piccoli ci si sente dire spesso dai nonni e dai genitori. Dal cibo ai vestiti, dalla plastica ai pallet, si ricicla tutto, persino i componenti industriali come tubi di ventilazione e rottami metallici. È la lezione di Lucas Muñoz, designer di Eindhoven, che ha realizzato una collezione di arredi dai tubi di ventilazione industriale in acciaio e da vari rottami metallici. Il suo primo arredo è stato esposto alla prima edizione della fiera del design del 21 secolo Collectible , nell'ambito di una mostra chiamata Hardcore, che aveva già avuto luogo in occasione della Dutch Design Week di Eindhoven. La sedia tubolare di Lucas Muñoz è realizzata dal riciclo di vecchi tubi di ventilazione industriale con una seduta in rame presa da un deposito di rottami. Questa sedia a bulbo è servito come progetto a Muñoz per esplorare il potenziale strutturale dei componenti industriali come elementi funzionali all'interno di un ambiente domestico: "La materialità e la forma dei componenti industriali consentono loro di offrire una varietà di ruoli se disposti in modo da offrire una sorta di funzione di arredo per un contesto domestico". Muñoz è riuscito a creare questa comoda sedia con i tubi di ventilazione in acciaio zincato e i connettori a gomito trovati proprio nel suo atelier, così come i fogli di rame per la seduta sono stati recuperati da una discarica di metallo. Tubolar è il risultato di varie prove ed errori. Le lastre di rame per la seduta sono state realizzate piegando a mano il materiale per farlo adattare ai tubi. I vari pezzi della sedia sono stati uniti con rivetti in alluminio standard. La creazione di Muñoz dimostra come ogni cosa può avere più funzioni rispetto a quelle per le quali è stato creato. Tubular è solo uno degli esempi di queste possibilità e fa parte di una più ampia collezione, OFIS (oggetti dallo spazio interstiziale), di Muñoz, che comprende anche pezzi di illuminazione realizzati con materiali di riciclo o usati nei cantieri edilizi che sono stati rifunzionalizzati per gli ambienti domestici.
I componenti industriali hanno un enorme potenziale come dimostra la sedia tubolare di Lucas Muñoz, designer di Eindhoven, che crea arredi dal riciclo di tubi della ventilazione e rottami metallici.
Continua il connubio tra denuncia sociale e musica al programma televisivo Vieni Via Con Me condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano. Dopo il grande successo della prima puntata, che è riuscita a stracciare dal punto di vista degli ascolti persino il Grande Fratello, questa sera il tanto atteso quanto contestato programma torna su RaiTre alle ore 21:10, oppure online sul sito ufficiale del programma. La scorsa settimana, il grande ospite della puntata ovviamente si è rivelato essere Roberto Benigni. Il comico toscano si è presentato anche in veste di cantautore: Roberto Benigni ha, infatti, dedicato una canzone a Silvio Berlusconi di cui potete vedere il video su Music Fanpage. Ligabue questa sera si presenterà a Vieni Via Con Me in qualità di ospite musicale, reduce dal grandissimo successo registrato con il suo tour negli stadi di tutta Italia. Nonostante il grande numero di tappe del tour estivo, Ligabue ha deciso di far contenti anche i fan di quelle città non toccate dal tour stadi, realizzando un Tour Palasport 2010 che ha già registrato il tutto esaurito nella maggior parte delle date previste. Durante la puntata di Vieni Via Con Me, Ligabue si esibirà con la sua ormai storica band che da anni lo accompagna nelle varie esibizioni, e sicuramente presenterà uno dei tre singoli che fanno da traino a questo Palasport Tour 2010: Un Colpo All'Anima, Quando Canterai La Tua Canzone e La Linea Sottile, tutti ovviamente estratti dal suo ultimo album Arrivederci, Mostro. Ci si chiede anche, però, se Ligabue si servirà del palco di Vieni Via Con Me per lanciare un messaggio in tema con lo spirito della trasmissione di Fazio e Saviano, magari con una canzone creata ad hoc come la canzone di Benigni su Berlusconi. Attendendo la puntata di questa sera vi lasciamo con il video di un medley live dei più grandi successi di Ligabue eseguito dallo stesso rocker di Correggio durante uno dei suoi concerti.
Questa sera Luciano Ligabue sarà ospite del programma Vieni Via Con Me condotto da Fazio e Saviano.
Il lampone (Rubus Idaeus) è uno dei frutti di bosco più apprezzati: è dolce, succoso e ha tante proprietà benefiche. Appartiene alla famiglia delle Rosaceae, cresce spontaneamente nei boschi ma lo troviamo anche nelle zone collinari. Ha bisogno, per crescere bene, di un clima mite e, la maturazione dei suoi frutti, avviene tra luglio e agosto. Tra le varietà ci sono anche i lamponi neri e i lamponi gialli che si differenziano principalmente per grandezza e colore. Non solo i suoi frutti sono benefici, ma anche le foglie, che vengono raccolte in estate, messe ad essiccare e conservate in barattoli di vetro, per essere poi utilizzate per la preparazione di infusi e decotti dalle proprietà diuretiche e astringenti, utili per curare mal di gola, infiammazioni gengivali, dolori mestruali e diarrea. I frutti sono ricchi di vitamina A e vitamina C che lo rendono un frutto dal potere antiossidante, inoltre aiuta a migliorare la circolazione e apporta benefici all'apparato gastrointestinale. Ma vediamo quali sono tutte le proprietà di questo prezioso frutto di bosco. Il lampone è un frutto ricco di polifeni utili a proteggere e rinforzare i vasi sanguigni; la vitamina C invece, rinforza il sistema immunitario, e aiuta a combattere le infiammazioni delle vie respiratorie. Il lampone viene anche utilizzato come lassativo e diuretico naturale e, il suo l'infuso, può essere utilizzato per contrastare dolori allo stomaco, infiammazioni e stati febbrili. Viene spesso consigliato anche durante la gravidanza per fornire al feto i sali minerali, ma è utile anche a rilassare l'utero preparando la donna al parto. Scopriamo tutti gli altri benefici! Aiuta a perdere peso: i lamponi hanno proprietà dimagranti in quanto, il contenuto di fibre, aumenta il senso di sazietà facendoci mangiare di meno, inoltre i sali minerali ci aiutano a liberarci dalle tossine e dai liquidi in eccesso, facendoci sentire meno gonfi. Elemento importante è poi il chetone che aumenta il metabolismo e ci aiuta a bruciare i grassi. Esistono in commercio anche integratori a base di chetone da assumere però sotto controllo medico per favorire la perdita di peso. Alleato delle donne: è infatti utile sia per curare i sintomi della sindrome premestruale, tra cui ritenzione idrica, tensione mammaria, irritazione, sia per regolare il ciclo mestruale. Ciò grazie soprattutto al gemmoderivato di lampone utile anche in caso di dolori mestruali (dismenorrea), cisti ovariche, mancanza di ciclo (amenorrea), oltre ad avere benefici anche sui sintomi della menopausa. Combatte i tumori: questa importante proprietà antitumorale del lampone è dovuta principalmente agli antociani e all'acido ellagico contenuto soprattutto nei lamponi neri. Sono due potenti antiossidanti che aiutano a prevenire i tumori, principalmente quelli che colpiscono l'intestino. Toccasana per la pelle: il lampone ha proprietà cosmetiche antiage, grazie soprattutto alla vitamina C e alla vitamina A che hanno potere antiossidante e aiutano la pelle a restare soda e compatta più a lungo perché stimolano la produzione di collagene. Inoltre gli impacchi con le foglie di lampone sono un ottimo rimedio per lenire la pelle irritata e arrossata. Lampone – Quantità per 100 gr – 52 kcal Proteine 1,2 g Carboidrati 11,94 g zuccheri 4,42 g Grassi 0,65 g saturi 0,019 g monoinsaturi 0,064 g polinsaturi 0,375 g colesterolo 0 mg Fibra alimentare 6,5 g Sodio 1 mg Alcol 0 g I lamponi contengono acido ossalico, elemento che riduce l'assorbimento di ferro e zinco, sono quindi sconsigliati a chi soffre di problemi renali o di gotta. Inoltre, il lampone, potrebbe interagire con alcuni farmaci quindi, se state seguendo una cura consultate prima il medico, soprattutto se decidete di usare rimedi fitoterapici a base di lampone. Non è controindicato alle donne in gravidanza anche se è sempre meglio consultare prima il ginecologo, soprattutto se si è soggetti ad allergie.
Il lampone è un frutto di bosco molto apprezzato perché dolce e succoso. Oltre ad essere molto buono è anche utile per la nostra salute: è diuretico, aiuta a combattere i dolori mestruali e a perdere peso. Scopriamo tutte le sue proprietà!
Il 19 marzo è la Festa del Papà, una giornata che anticipa di poche ore l'arrivo della primavera e il ritorno della bella stagione. Il sole, i primi raggi che iniziano a scaldare la pelle ed una ritrovata e improvvisa allegria, che coincidono con la giornata in cui si omaggia la figura paterna. Festeggiamenti ai quali partecipano, naturalmente, tutti i personaggi famosi del mondo dello spettacolo. Lo fanno tramite le loro pagine social, diventate veri e propri diari delle giornate dei vip, per avvicinare i fan alla quotidianità dei vip. Ognuno ha la sua maniera di salutare l'arrivo della festa del papà ed omaggiare il padre, da chi posta la fotografia del suo matrimono in cui viene accompagnata all'altare dal papà, a chi pubblica immagini della vita di tutti i giorni o istantanee della propria infanzia. Emma Marrone al mare, neonata, con il papà. Il messaggio a lui rivolto è molto bello: "Facciamo che io sarò sempre così piccola e facciamo che tu mi terrai sempre in braccio .. Giochiamo ad amarci senza smettere mai.. Ti amo papà ". Facciamo che io sarò sempre così piccola e facciamo che tu mi terrai sempre in braccio .. Giochiamo ad amarci senza smettere mai.. Ti amo papà ❤️ @rosariomarrone #seiunmito A post shared by Emma Marrone (@real_brown) on Mar 19, 2016 at 12:31am PDT Elena Santarelli sceglie, invece, uno scatto decisamente più recente. Quello delle sue nozze, con suo padre emozionato mentre l'accompagna all'altare, verso Bernardo Corradi. 19 marzo: "festa del papà ","auguri a tutti i papà" ❤️ A post shared by Elenasantarelli (@elenasantarelli) on Mar 19, 2016 at 12:43am PDT Anche Laura Chiatti dedica un pensiero a suo padre molto intenso, limitandosi ad una frase ellittica, ma chiara: "Auguri papà, solo guardando i tuoi passi non perderò mai la via".
Il 19 marzo è il giorno in cui si celebrano i papà di tutto il mondo. Anche i vip hanno detto la loro sui social, postando tenere foto di infanzia e di vita quotidiana: “Ci vuole una persona speciale per essere un papà”.
Durante l'ultima giornata del World Architecture Festival 2013, i vincitori di ogni categoria si sono sfidati per il prestigioso premio World Building of the Year. A vincerlo quest’anno è stata la Auckland Art Gallery Toi o Tamaki in Nuova Zelanda progettato da Francis -Jones Morehen Thorp e Archimedia. La nuova Auckland Art Gallery Toi o Tamaki è un vasto progetto pubblico che comprende il restauro e l’adattamento di edifici storici attraverso l’inserimento di una nuova struttura che raddoppia gli spazi espositivi pubblici e prevede la riprogettazione delle aree adiacenti all’Albert Park. L'Auckland Art Gallery Toi o Tamaki è la più antica e grande galleria d'arte pubblica della Nuova Zelanda, con una raccolta di più di 15.000 opere. Inaugurata nel febbraio 1888 la galleria è diventata sempre più un punto focale del ricco e diversificato tessuto culturale di Auckland, e ora si trova al centro della vita artistica della Nuova Zelanda sia per la comunità locale che per turisti. Lo scopo dello sviluppo della Auckland Art Gallery è quello di creare un vibrante nuovo punto di riferimento all'interno del distretto culturale della città, che integri la galleria, il parco e la strada e senza sforzo avvicini la gente all’arte, offrendo una diversità di esperienze artistiche, di svago e di apprendimento visivo. Il ripristino e l'ampliamento della Auckland Art Gallery Toi o Tamaki ha creato una serie di sfide per il team di architetti: l’obiettivo fondamentale è stato quello di ripristinare il meraviglioso edificio storico, e contemporaneamente realizzare un nuovo edificio complementare, flessibile e moderno. Il team ha esaminato il carattere attuale del parco e utilizzato questo per creare collegamenti efficaci con l'edificio, il parco e le strade circostanti. A tal fine, nuove terrazze panoramiche e piattaforme pavimentate sono state incluse per formare un collegamento pedonale fluido tra la strada principale e il parco. Una delle caratteristiche più distintive del nuovo edificio è la struttura del tetto, caratterizzato da una serie di sottili baldacchini "tree-like" che definiscono e coprono il piazzale d'ingresso, l’atrio e le aree espositive. Questi baldacchini sono progettati per rispecchiare gli alberi del vicino Albert Park, che può essere visto attraverso le grandi pareti trasparenti degli spazi espositivi. Tra le terrazze e la tettoia grandi finestre permettono una vista dal piazzale d’ingresso e degli spazi pubblici. "La nostra ispirazione è stato il bellissimo paesaggio naturale", ha detto dopo la proclamazione Richard Francis-Jones, direttore di FJMT. "Abbiamo visto l'edificio come incorporato nel contesto. Abbiamo voluto utilizzare materiali naturali locali, in particolare i bellissimi alberi Kauri. Ma poiché questi sono protetti, abbiamo potuto utilizzare solo alberi caduti o legno riciclato".
La Auckland Art Gallery dello studio australiano Frances-Jones Morehen Thorp è stata premiata come Miglior Edificio del 2013 al World Architecture Festival 2013 di Singapore.
La somministrazione dei vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson potrebbe presto essere vietata per i più giovani. Una scelta precauzionale che deriverebbe da un rapporto rischi/benefici non più vantaggioso come negli scorsi mesi, soprattutto grazie a una circolazione del virus più bassa che in passato, di fronte al rischio – comunque molto basso – di gravi reazioni. La campagna vaccinale, però, non dovrebbe risentire più di tanto di un’eventuale divieto di somministrare questi vaccini agli under 60 (o, comunque, a persone più giovani) perché in queste settimane le consegne delle dosi di Pfizer sono ingenti e forse persino superiori alla capacità di somministrazione dell’Italia. Inoltre resta una buona fetta di persone con più di 60 anni (e ancor più di 50) da vaccinare, il che consente di non sprecare queste dosi che, in ogni caso, potrebbero anche essere riutilizzate per il programma Covax, fornendole ai Paesi più poveri e con minori capacità di acquisto dei vaccini anti-Covid. In Italia sono ancora oltre 3,5 milioni gli italiani con più di 60 anni in attesa della prima dose del vaccino anti-Covid. A cui si aggiungono tante seconde dosi con AstraZeneca, cioè i richiami di chi ha già ricevuto la prima volta il preparato di Oxford negli scorsi mesi. Gran parte delle seconde dosi, comunque, riguarda anche Pfizer e Moderna. Al momento mancano 396mila prime dosi per gli over 80 (e 754mila seconde dosi, ma molto spesso di Pfizer e Moderna, come detto), 1,02 milioni di prime dosi nella fascia 70-79 anni (con 3,66 milioni di seconde dosi) e 2,18 milioni di prime dosi nella fascia 60-69 anni (più 5,2 milioni di seconde dosi). In totale mancano la prima dose a 3.598.135 milioni di persone con più di 60 anni (a cui si aggiunge una parte dei 9 milioni di seconde dosi mancanti) che potrebbero ricevere il vaccino AstraZeneca o quello Johnson & Johnson, così come raccomandato dall’Aifa ed evitando così di sprecare queste dosi. Nelle ultime settimane le consegne dei vaccini di Pfizer e Moderna sono aumentate, il che potrebbe permettere di rinunciare a parte dei vaccini di AstraZeneca e Johnson & Johnson, somministrando i vaccini a Rna messaggero ai più giovani. Prendiamo come riferimento le consegne dal primo maggio ad oggi, dividendole in più blocchi: dal primo all’11 maggio sono arrivate 2,17 milioni di dosi Pfizer e 672mila Moderna; dal 12 al 21 maggio 4,30 milioni di Pfizer e 442mila di Moderna; dal 22 al 31 maggio 2,16 milioni di Pfizer e 710mila di Moderna; ma soprattutto dall’1 al 9 giugno 6,31 milioni di Pfizer e 361mila di Moderna. In totale parliamo, solo per i primi giorni di giugno, di 6,67 milioni di dosi arrivate in Italia. A fronte di 4,88 milioni di dosi somministrate – tra tutti i vaccini, compresi AstraZeneca e Janssen – negli stessi giorni. Dal 22 al 31 maggio, invece, le dosi somministrate sono state 4,92 milioni; dal 12 al 21 maggio 5,02 milioni; dall’1 all’11 maggio 4,99 milioni. Di fatto questo vuol dire che l’Italia riceve più dosi di Pfizer e Moderna, almeno in questi ultimi giorni, di quanti vaccini riesce a somministrare comprendendo anche gli altri due autorizzati.
Da una parte le oltre 3,5 milioni di persone con più di 60 anni da vaccinare, dall’altra l’alto numero di dosi Pfizer e Moderna consegnate in questi giorni e in arrivo nelle prossime settimane: per questi motivi l’Italia può effettivamente rinunciare a somministrare i vaccini anti-Covid di AstraZeneca e Johnson & Johnson agli under 60 e ai più giovani, senza che la campagna subisca una frenata.
A partire da oggi gli sviluppatori presenti sull'App Store potranno liberamente chiedere agli utenti di pagare i servizi interni alle loro app utilizzando canali diversi dall'App Store. È il risultato ottenuto dallo sviluppatore di Fortnite, Epic Games, che in questi mesi si sta scontrando con Apple nelle aule di tribunale proprio in merito ai sistemi di pagamento ammessi all'interno delle app distribuite attraverso i negozi digitali della casa di Cupertino: la decisione è arrivata in queste ore dal giudice Yvonne Gonzalez-Rogers che si occupa del caso, e ha potenziali ramificazioni che si estendono ben oltre gli interessi di Epic Games. “Oggi la Corte ha affermato ciò che abbiamo sempre saputo: l'App Store non è in violazione della legge antitrust” commenta l’azienda di Cupertino. Quella emessa in queste ore dal giudice del caso Apple-Epic Games è una ingiunzione permanente, che impedisce a Apple di mantenere in vigore quello che è stato finora un punto cardine del regolamento imposto agli sviluppatori interessati a distribuire i loro software attraverso l'App Store. Fino a oggi in effetti la casa di Cupertino vietava agli sviluppatori di includere nelle loro app qualunque tipo di istruzione diretta ai loro utenti e volta a indirizzarli a metodi di pagamento alternativi all'App Store; il divieto è esteso anche alle comunicazioni esterne — come ad esempio le email inviate attraverso il sistema di supporto tecnico — ma secondo l'ingiunzione, ora questi obblighi dovranno essere revocati. Istruire gli utenti a utilizzare forme di pagamento dirette che non passino dall'App Store consente in effetti agli sviluppatori di incassare denaro senza dover versare ad Apple le percentuali del 15-30 percento che chiede per ogni transazione effettuata per acquistare oggetti in-app come beni virtuali o abbonamenti. Per Apple queste trattenute sono necessarie al mantenimento di un App Store sicuro e affidabile; per gli sviluppatori allineati alle posizioni di Epic Games, invece, non dover corrispondere denaro alla casa di Cupertino consente loro di tenere più bassi i prezzi di app e servizi offerti. Lo scontro tra le due posizioni si fa ancora più complesso quando chi offre queste app e servizi compete direttamente con Apple: è il caso ad esempio di Spotify, che senza dover pagare le commissioni richieste potrebbe offrire abbonamenti a un prezzo più basso di quello chiesto per Apple Music. Non solo: considerando questa ingiunzione come un precedente, è possibile che decisioni simili vengano prese anche nei confronti di Google e del suo Play Store, presente su miliardi di smartphone in tutto il mondo.
La decisione è arrivata in queste ore dal giudice che si occupa del caso che vede da mesi contrapposti nelle aule di tribunale l’azienda di Cupertino e lo sviluppatore Epic Games. L’ingiunzione emessa ha però potenziali ramificazioni che si estendono ben oltre gli interessi della casa di Fortnite.
Acqua bene comune: parole che rischiano di rimanere tali. Il business dei servizi idrici è fra i più remunerativi per chi gestisce falde e rubinetti. Succede a Roma, dove il Campidoglio è in procinto di vendere un ulteriore 21 percento di Acea ai privati. Nulla di illegale, nonostante il Referendum approvato solo un anno fa. La società che fornisce l'acqua ai cittadini romani è infatti una multiservizi impegnata anche nel settore dell'ambiente e dell'energia. Come tale può vendere le proprie quote azionarie a investitori esterni con i soldi in tasca, che a loro volta possano rimpinguare le disastrate casse di Alemanno e soci. I cittadini scendono in piazza, manifestano contro le decisioni di Roma Capitale, invocano i risultati della consultazione popolare del 12 e 13 giugno 2011. In aula scoppiano risse, volano parole grosse, calci e cazzotti. La partita è più grossa di quanto si immagini: in ballo ci sono milioni di euro da un lato e un bene pubblico dall'altro. UNA SOCIETÀ “PUBBLICO-PRIVATA” – Eppure di privatizzazioni se ne parla spesso, soprattutto in termini di efficacia ed efficienza. Gli investitori privati, dice qualcuno dalle parti della Capitale, assicurano un miglior livello del servizio. Per verificare l'affermazione non bisogna lavorare di fantasia, ma prendere un mezzo di trasporto e spostarsi di una cinquantina di chilometri più in giù, tra Latina e provincia. Facciamo il punto della situazione e cerchiamo di stabilire un confronto: nell'agro pontino la gestione del servizio idrico è affidata ad AcquaLatina, società a capitale misto pubblico-privato che fornisce l'acqua a 39 comuni dell'area, compreso il capoluogo. Il pubblico, nonostante le apparenze, non ha però gli stessi poteri degli investitori privati. Dietro i numeri si cela, infatti, la prassi dell'azienda: il presidente (attualmente Giuseppe Addessi) è di parte pubblica, ma il vicepresidente (Angelo Costa) e l'amministratore delegato (Raimondo Luigi Besson) sono di nomina privata, con l'assemblea dei soci che delibera a due terzi. Fatti due semplici conti, scopriamo come il privato abbia molta più voce in capitolo del pubblico. E questo è il primo dato. SAPORE DI ARSENICO – Il secondo è relativo alla qualità del servizio. I cittadini di Aprilia, Cisterna di Latina, Anzio, Nettuno, Cori e Sermoneta (quasi 150.000 persone, per intenderci) hanno bevuto, e molti continuano a bere tutt'oggi, acqua all'arsenico. Un elemento naturale, tossico per la salute, mischiato all'acqua che i cittadini ingeriscono, usano per lavarsi e per irrigare le coltivazioni, economia storicamente florida nell'agro pontino fin dai tempi della bonifica degli anni '20. AcquaLatina, come ci informa il Comitato per l'acqua pubblica di Aprilia, aveva promesso gli investimenti necessari a risolvere il problema, utilizzando filtri e tecnologie adatte a purificare l'acqua. Negli ultimi sei anni poco o niente è stato fatto: l'arsenico continua a essere molto al di sopra dei parametri stabiliti per legge (10 microgrammi al litro, a fronte dei 30, 40, addirittura 49 microgrammi presenti in molte zone della provincia di Latina). Si è proceduto a forza di deroghe, con la Regione Lazio che ha portato il limite a 50 microgrammi. Una situazione paradossale, come testimonia anche quanto accaduto a Cisterna di Latina. Valori di arsenico nell'acqua a Latina e provincia (microgrammi per litro). Fonte: Ordine dei medici di Latina LE BOTTI DI CISTERNA – Giriamo per le strade di questo paese di circa 45.000 abitanti. Nelle vie e piazze che percorriamo sono state sistemate delle cisterne d'acqua, tanto che qualcuno si chiede se il nome della cittadina non derivi da questa particolarità. Nulla del genere: le cisterne ci sono perché l'acqua dei rubinetti non è potabile. Alcuni cittadini ci spiegano che il sindaco e la società AcquaLatina non hanno trovato soluzione migliore che disporre queste botti lungo le strade, dove gli abitanti, col sole o con la pioggia, col caldo afoso o col freddo più pungente, sono costretti a riempire le loro taniche di acqua, qualora avessero la bizzarra pretesa di berla o utilizzarla per cucinare: «Situazione che provoca disagi a tutti, soprattutto anziani e disabili – spiega Giuseppe Cimmino, presidente del Comitato acqua pubblica locale – eppure, nonostante l'acqua all'arsenico, noi abbiamo continuato a pagare le bollette al cento per cento, come se il problema non fosse mai esistito». Cimmino ci spiega anche come il suo comitato abbia raccolto 1.500 firme da presentare al primo cittadino, Vincenzo Merolla, per ottenere quanto meno la riduzione delle bollette, vista la situazione. Proposta, fino ad ora, caduta nel vuoto. In alcuni quartieri l'acqua è tornata potabile (seppur con qualche riserva da parte di chi la beve, visto il sapore non proprio “neutro”), in altri c'è ancora chi scende e fa la fila per riempire due o tre taniche d'acqua. BOLLETTE PAZZE – «Parliamo di aumenti superiori al 300 per cento per quanto riguarda le utenze domestiche». A dircelo è Fabrizio Consalvi, del Comitato acqua pubblica di Aprilia. Nella città pontina sta succedendo qualcosa che vale la pena di essere sottolineato: i cittadini, circa 6.500 in tutto, si sono rivolti al comitato locale per fare ricorso contro le bollette pazze di AcquaLatina. Gente esasperata, con faldoni ricolmi di bollette, si rivolgono ai volontari del Comitato, che provvedono a ricalcolare le bollette e a girare i soldi sul conto corrente del Comune. Come a dire: paghiamo il servizio idrico, ma solo a chi è legittimato ad avere i nostri soldi. Secondo Consalvi, infatti, il Comune di Aprilia non ha mai ratificato l'accordo con la società idrica, che a sua volta non ha mai inviato agli abitanti il contratto di servizio obbligatorio. La risposta di AcquaLatina non si è fatta attendere, attraverso le cartelle di Equitalia e i blitz degli ispettori, accompagnati alcune volte da guardie giurate. «Ma non ci siamo fatti scoraggiare – continua Consalvi – stiamo solo difendendo un nostro diritto: in molti hanno bloccato con catene e lucchetti gli sportelli dei contatori, in modo da impedire agli ispettori di AcquaLatina la lettura del contatore». Aumento bollette dalla gestione di AcquaLatina – Fonte: Comitato Acqua Pubblica Aprilia
Bollette pazze, acqua all’arsenico, gente in fila alle botti sistemate in strada che si procura il necessario per bere e lavarsi. Nell’agro pontino il servizio è gestito dalla società privata AcquaLatina che, nell’arco di sei anni, ha effettuato pochissimi investimenti per migliorare una situazione ai limiti dell’assurdo. E intanto, anche nella Capitale, si parla di privatizzare le risorse idriche.
Il capogruppo dell'Udc al Consiglio comunale di Torino, Alberto Musy, è in coma farmacologico. L'uomo, 44 anni, è stato vittima di un attentato avvenuto questa mattina a Torino, nell'androne del suo palazzo, situato in via Barbaroux. Erano le 8.30 del mattino, Musy aveva accompagnato le figlie a scuola e stava rientrando in casa. Ad attenderlo nell'androne, un uomo con un casco bianco in testa con cui aveva avuto un breve litigio. Pochi attimi dopo, l'uomo aveva esploso cinque colpi di pistola, colpendo Musy al braccio destro, alla spalla sinistra, al torace e alla testa. Prima di perdere i sensi, la vittima aveva riferito alla moglie: "Mi hanno seguito". Subito dopo, un'ambulanza aveva trasportato Musy all'ospedale Molinette. Intervento riuscito, ma le condizioni restano gravi – Secondo l'ultimo bollettino medico, risalente alle 17.45, Alberto Musy è ancora in coma farmcologico. Le sue condizioni restano gravi, nonostante un intervento neurochirurgico per la rimozione dell'ematoma cerebrale e di un proeittile alla scatola cranica sia tecnicamente riuscito. Per i medici, le prossime 48 ore "saranno determinanti per capire l'evolversi della situazione". Non vi sono ancora notizie, invece, dell'autore dell'attentato. La prima ricostruzione degli inquirenti spiega che il killer si sarebbe fatto aprire il portone da una vicina di Musy, fingendo di dover consegnare un pacco.
E’ in coma farmacologico il consigliere comunale di Torino Alberto Musy. L’uomo è stato colpito da 5 proiettili questa mattina, l’autore dell’attentato è introvabile.
Il governo sta ultimando in queste ore il calendario dei nuovi divieti anti Covid, che scatteranno dal 7 gennaio. È possibile che ci sarà dapprima una zona gialla in quasi tutte le Regioni. Domani, 5 gennaio, è atteso infatti il nuovo monitoraggio Iss-ministero della Salute, per stabilire in quali Regioni potrebbero rimanere le misure più dure che sono state in vigore in queste vacanze di Natale: osservate speciali sono Veneto, Liguria e Calabria, che rischiano di rimanere in zona rossa anche dopo il 6 gennaio, e Lombardia, Puglia e Basilicata, che invece potrebbero passare in fascia arancione. Ma bisognerà attendere i nuovi dati per avere un quadro preciso. Intanto per il prossimo week end ci saranno dobbiamo sicuramente aspettarci una stretta, come ha annunciato il ministro della Salute Speranza, dopo il vertice di ieri sera con le Regioni: si parla di una possibile zona arancione o rossa per tutta Italia il 9 e 10 gennaio, con un coprifuoco anticipato alle 20, bar e ristoranti sicuramente chiusi, e divieto di uscire dal Comune. I negozi, in caso di zona arancione, sarebbero aperti, tranne i centri commerciali, che devono essere chiusi nei festivi e prefestivi. I parrucchieri saranno sicuramente aperti. Misure queste che potrebbero essere contenute in un'ordinanza-ponte, che servirà a coprire lo spazio tra l'Epifania, giorno in cui scadrà il decreto Natale, e il 15 gennaio, data di scadenza del dpcm attualmente in vigore. Dopo il 15 gennaio la suddivisione in tre zone potrebbe subire delle modifiche, con la possibile introduzione di una ‘zona bianca', in cui palestre, teatri e cinema potrebbero riaprire. Del resto lo ha anticipato il ministro dello Sport Spadafora, spiegando che entro gennaio le palestre potrebbero riprendere le attività. La proposta di una ‘zona bianca' è stata avanzata dal ministro Dario Franceschini, che ha trovato una sponda nel ministro della Giustizia Bonafede. Nelle Regioni in cui il virus circola meno potrebbero riaprire non solo i luoghi della cultura, come cinema, teatri, sale da concerto, musei, ma anche palestre e piscine. Mentre bar e ristoranti potrebbero riaprire senza limiti di orario, nel rispetto naturalmente delle misure di sicurezza, come il distanziamento sociale, l'obbligo di mascherina, e il divieto di assembramenti. La zona bianca potrebbe essere introdotta già nel prossimo dpcm. Non si sa ancora se dal 7 riapriranno le scuole: l'ordinanza del ministro Speranza ha disposto il ritorno della didattica in presenza per il 50% della popolazione studentesca, ma alcune Regioni si sono dette contrarie e hanno chiesto che si rimandi il ritorno in classe per gli studenti delle superiori: si tratta di Veneto, Lazio e Puglia, secondo le quali una riduzione della Dad sarebbe prematura. Il presidente del Consiglio approva però la linea della ministra dell'Istruzione Azzolina, che spinge per la riapertura delle scuole superiori. È possibile che gli spostamenti tra Regioni non saranno autorizzati, nemmeno tra Regioni gialle, e che quindi prosegua il blocco scattato dallo scorso 21 dicembre anche dopo l'Epifania. Per questa misura, ricorda il Corriere della Sera, serve una decreto legge ad hoc.
Con il nuovo dpcm anti Covid potrebbe essere introdotta nella classificazione delle fasce di rischio la ‘zona bianca’: con una bassa circolazione del virus, se i parametri lo permetteranno, sarà possibile riaprire in alcune Regioni i luoghi della cultura, come cinema e teatri, ma anche palestre e piscine.
Era il 1977 e ai primi tre posti della classifica delle canzoni più vendute dell'anno c'erano "Amarsi un po'" di Lucio Battisti, "Ti amo" – Umberto Tozzi e "Solo tu" dei Matia Bazar a incrinare quei titoli con la parola amore che, però, tornava a bomba nelle pieghe del testo a confermare che i sentimenti sono sempre stato un ottimo ingrediente per vendere le canzoni. Era il 1977 e Renato Zero era già uno dei cantanti italiani più conosciuti, uno "strano", forse, che non era ancora il Renato Zero che oggi è considerato uno degli artisti italiani più importanti della musica leggera italiana, forse uno dei primi ad avere una fanbase che era riconoscibile dal nome, i sorcini, moda che oggi è entrata come una consuetudine nel mondo dei grandi artisti (non solo, in verità) nazionali e internazionali. Alla fine di quel 1977, alla posizione numero 36 delle canzoni più vendute si piazzò "Mi vendo", un brano tratto dall'album che lanciò il cantante romano nel gotha. Si chiamava "Zerofobia", e mutuava il nome da quella paura per Zero che, probabilmente, nelle intenzioni del cantante era la paura di qualcosa di diverso, di un cantante che saliva sul palco truccato, pieno di lustrini, con un'immagine androgina che forse all'estero non era così strana (basti pensare al glam-rock, per dire) ma che in Italia non era scontato potesse aiutare il successo di un cantante. Il successo, però, fu aiutato senza dubbio dal singolo scelto per lanciarlo, "Mi vendo", il cui lato b era, per farsi un'idea del personaggio, "Morire qui". Zero non era un personaggio comune nel mondo musicale italiano e i suoi testi non strizzavano molto l'occhio alla rima cuore amore, anzi, quelli che diventeranno i cavalli di battaglia del cantante saranno canzoni come "Mi vendo", appunto, e "Il triangolo", "I migliori anni della nostra vita", forse le più iconiche, benché Zero non si tirerà indietro dallo scrivere versi d'amore. Eppure al Festival di Sanremo del 2016 fu proprio lui a definire se stesso come un alieno, lasciando che fossero gli spettatori a interpretare le sue parole come meglio volevano: "Quando arriva, attorno alla metà degli anni Settanta, è folgorante. Zero, persino in anticipo su David Bowie, gioca sull'ambiguità sessuale facendo del travestitismo un modello culturale. Un'arma contro l'ipocrisia e il perbenismo" scriverà il critico Giagni Borgna nella sua "Storia della canzone italiana". "Mi vendo" – scritta da Zero, con l'aiuto di Caviri per le musiche -, però, non aveva a che fare con l'amore in senso stretto, ma parlava di un uomo che, appunto, vendeva se stesso, la propria grinta, la propria identità, le proprie ali a chi mancava di tutte queste cose. Voleva allargare il giro dei suoi clienti, cantava Zero, cercando nuovi itinerari, in una serie di metafore che lo caratterizzeranno anche in altri suoi successi: "Io vendo desideri e speranze in confezioni spray. Seguimi io sono la notte il mistero, l’ambiguità. Io creo gli incontri. Io sono la sorte! (…) Seguimi e non ti pentirai! Sono io la chiave dei tuoi problemi, guarisco i tuoi mali, vedrai!". Un successo, nonostante la posizione in classifica, la canzone diventerà una delle più amate del cantante, un inno, un must da cantare a ogni concerto, quella che portò dalla "Zerofobia", a "Zerolandia", nome dell'album successivo che conteneva, oltre a "Il triangolo" (che nel 78 chiuse al decimo posto delle più vendute dell'anno), pezzi come "Sesso o esse" e "Sbattiamoci". In un'intervista data qualche anno fa al Corriere il cantante spiegò come, però, a dispetto del titolo della canzone, a vendersi veramente non ci ha mai pensato:
Qual era il significato che si nascondeva dietro “Mi vendo”, uno dei più grandi successi scritti da Renato Zero?
Ha fatto cadere accidentalmente il suo iPhone nella vasca da bagno. Una disattenzione che le è costata la vita. Irina Rybnikova, 15enne russa, campionessa di arti marziali, è morta folgorata nel tragico incidente avvenuto sabato, secondo quanto riferiscono i media locali. I parenti hanno detto che il telefono era collegato al caricabatterie quando è avvenuto il dramma, in una casa della città industriale siberiana di Bratsk. Irina è stata trovata senza vita nel bagno da alcuni parenti. La 15enne era una specialista di pancrazio uno sport da combattimento, originario dell'antica Grecia, che consiste in un misto di lotta e pugilato. Aveva vinto il campionato russo giovanile due mesi fa ed era stata già selezionata per la nazionale del suo paese. “Sognava di diventare una campionessa del mondo", ha detto un’amica. Sua sorella Tatiana, 25 anni, ha dichiarato al quotidiano Komsomolskaya Pravda: "In agosto è diventata la madrina della mia piccola figlia. Lei l'adorava e la chiamava ‘tata’. E ora non è più con noi. I nostri cuori sono spezzati. È così vuoto ora senza di lei” dice. “Era una persona fantastica, la migliore e la più amata. Ha sempre sognato il successo nello sport. Stavamo pensando di trasferirci in un'altra città per studiare lì. Era socievole, gentile e bella” dice un’amica. Lo stesso quotidiano russo evidenzia allo stesso come non sia ancora certa la causa della morte di Irina. Sul corpo della sventura sarà effettuato un controllo pre-investigativo, oltre che l’autopsia. Nel frattempo si attendono i risultati.
Irina Rybnikova era una stella dello sport in Russia. Due mesi fa ha vinto il campionato giovanile di pancrazio, un misto di lotta e pugilato, originario dell’Antica Grecia. A trovarla nella vasca sono stati alcuni parenti: era già troppo tardi.
Gigi D'Alessio sta girando l'Europa per portare il suo Malaterra, il suo nuovo album in cui rivisita alcuni suoi brani e soprattutto canzoni che fanno parte della tradizione classica napoletana, e il docufilm di Ambrogio Crespi e Sergio Rubino, progetto che rientra in un'esperienza più ampia per supportare la cosiddetta Terra dei Fuochi. Un tour mondiale che il cantante sta testimoniando dalle proprie pagine social, ma che domani sera si fermerà per rendere omaggio alle vittime dell'attentato parigino di venerdì scorso in cui hanno perso la vita circa 130 persone. Anche il cantante napoletano, insomma, ha scelto di prendere un attimo di respiro, senza cancellare l'intero tour, ma scegliendo comunque di rispettare per una sera il silenzio, dopo che nelle ore successive all'attacco si era detto ‘davvero sconvolto dall'orrore e dalla crudeltà di alcuni esseri umani'. Con una nota, infatti, ha annunciato: La data del Malaterra World Tour in programma il prossimo 17 novembre a Barcellona, è stata posticipata al 2016 in data da definire. “Sono appena rientrato da un mese di musica in giro per l’Europa e ho suonato a Parigi poco più di 10 giorni fa. Ho assistito attonito agli attentati in Francia al mio ritorno e con rammarico, penso che ora sia opportuno fermarsi per un attimo di raccoglimento” – afferma il cantante. La data del 17 novembre verrà recuperata nel 2016 in primavera, in data da definirsi. Tutte le info e le modalità di rimborso su www.livenation.es A qualche ora di distanza, poi, D'Alessio ha anche voluto esprimere il proprio cordoglio per Valeria Solesin, la studentessa veneziana uccisa durante l'attacco al Bataclan:
Gigi D’Alessio ha rinviato il concerto, nell’ambito del tour per presentare ‘Malaterra’, previsto per il 17 novembre a Barcellona, per ricordare le vittime dell’attentato parigino di venerdì. Oggi, poi, ha espresso il suo cordoglio per la morte della studentessa veneziana Valeria Solesin.
Raffiche di vento, piogge violente, frane e inondazioni hanno provocato danni enormi nel centro America. La tempesta Nate continua a lasciarsi dietro una lunga scia di morti. Sono 22 le vittime accertate in Costa Rica, Nicaragua e Honduras mentre continuano le ricerche dei dispersi, che per il momento sono 20. E il drammatico bilancio purtroppo potrebbe ancora peggiorare. Ventidue morti e oltre 20 dispersi. Questo il provvisorio bilancio. In Costa Rica 400.000 persone sono rimaste senza acqua e in migliaia hanno dovuto abbandonare la propria casa. In centinaia sono costretti a dormire in rifugi di fortuna. Per i meteorologi la tempesta Nate potrebbe trasformarsi in un uragano di categoria uno prima di arrivare negli Usa domenica. Secondo gli esperti la tempesta si sta dirigendo minacciosamente verso il Golfo del Messico e gli Stati Uniti. Dovrebbe abbattersi su Alabama, Louisiana, Mississippi e parte del Texas, già colpiti duramente dal terribile uragano Harvey. Ecco perché gli Stati Uniti hanno già dichiarato lo stato d'emergenza a New Orleans così come in molte contee della Florida. Nel Golfo del Messico la produzione petrolifera è stata ridotta del 15% e molti colossi del settore hanno già iniziato ad evacuare il personale. “Gli abitanti che si trovano sulla costa del Golfo, dalla Louisiana fino alla parte nordoccidentale della Florida dovrebbero tenere d’occhio gli spostamenti di questa perturbazione e prestare attenzione a qualsiasi avviso dato dai funzionari locali”, ha detto in un comunicato il National Hurricane Center.
Terribile bilancio per la terza tempesta più violenta dell’anno. Costa Rica, Nicaragua e Honduras le zone più colpite. In Messico le compagnie petrolifere riducono la produzione. E negli Stati Uniti è già stato proclamato lo stato di emergenza.
La cerimonia dei David di Donatello 2016, condotta da Alessandro Cattelan, ha visto sfilare tantissimi ospiti e presentatori prestigiosi – Giuseppe Battiston, Stefano Accorsi, Paola Cortellesi, Saverio Costanzo, Matilda De Angelis, Christian De Sica, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, Anna Foglietta, Matilde Gioli, Valeria Golino, Francesco Pannofino, Nicola Piovani, Michele Placido, Vittoria Puccini, Gabriele Salvatores, Giuliano Sangiorgi, Toni Servillo e Vittorio Storaro. Il premio al Miglior film quest’anno, è andato al campione d'incassi "Perfetti sconosciuti", di Paolo Genovese, mentre quello per il Miglior regista lo ha vinto – contro ogni pronostico – Matteo Garrone per "Il racconto dei racconti", lasciandosi alle spalle Gianfranco Rosi, Paolo Sorrentino, Claudio Caligari e Paolo Genovese. Il talentuoso Gabriele Mainetti, invece, ha fatto suo il premio come Miglior regista esordiente per il suo – ormai già cult – "Lo chiamavano Jeeg Robot" mentre l'altro favorito, "Non essere cattivo", di Claudio Caligari, si è dovuto accontentare solo del David per il Miglior fonico di presa diretta. “Lo chiamavano Jeeg Robot” ha fatto l’en plein anche per quanto riguarda i premi agli attori. Infatti, quello come Miglior attore protagonista è andato ad un emozionatissimo Claudio Santamaria mentre quello per la Migliore attrice protagonista è stato ritirato, a sorpresa, dall’ex gieffina Ilenia Pastorelli, che ha battuto la concorrenza di Sabrina Ferilli, Juliette Binoche e altre grandi star del cinema. Antonia Truppo e Luca Marinelli hanno vinto, rispettivamente i premi come Migliore attrice non protagonista e Miglior attore non protagonista. Un vero trionfo. “Il racconto dei racconti”, di Matteo Garrone, è riuscito a portare a casa, oltre al premio alla regia, altri 6 David per il Miglior autore della fotografia, Miglior scenografo, i Migliori costumi, Miglior trucco, Migliori acconciature e Migliori effetti digitali. Di seguito, tutti i vincitori divisi per categoria: Perfetti sconosciuti, regia di Paolo Genovese Matteo Garrone – Il racconto dei racconti – Tale of Tales Gabriele Mainetti – Lo chiamavano Jeeg Robot Paolo Genovese, Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello – Perfetti sconosciuti Gabriele Mainetti per Goon Films, con Rai Cinema – Lo chiamavano Jeeg Robot Ilenia Pastorelli – Lo chiamavano Jeeg Robot
L’edizione 2016 dei David ha premiato come Miglior film il campione d’incassi “Perfetti sconosciuti”, di Paolo Genovese, ma i mattatori della serata sono stati “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti e “Il racconto dei racconti”, di Matteo Garrone, che hanno portato a casa ben 7 statuette.
"Ivano ha mentito, quando Sarah fu uccisa uscì di casa", questa la testimonianza di Virginia Colletta, ex fidanzata di Ivano Russo, ascoltata nell'ambito di un procedimento che costituisce una costola del processo principale per l'omicidio di Sarah Scazzi. Al pm Mariano Buccoliero l'ex compagna del Russo ha raccontato di essere venuta a conoscenza dall’allora fidanzata di Claudio Russo, fratello di Ivano, che quest'ultimo sarebbe uscito di casa intorno alle 13 e 45, ovvero poco prima che, stando alla ricostruzione processuale, Sarah venisse strangolata nello scantinato dei Misseri, il 26 agosto 2010. Sarebbe stato poi lo stesso Ivano a confermare alla fidanzata di essere uscito per andare a comprare le cartine per confezionare le sigarette e di essere tornato circa 15, 20 minuti dopo, intorno alle 14 e 05, ma non solo. Russo le avrebbe anche raccontato di aver visto Sarah nel giorno in cui è morta. A che ora e per quale motivo, la teste non ha saputo precisarlo in quanto il Russo non glielo avrebbe chiarito. La testimonianza apre nuovi squarci sul delitto di Avetrana del quale continua ad autoaccusarsi Michele Misseri, lo zio della quindicenne uccisa, oggi imputato per autocalunnia. La costola del processo che ha condannato all'ergastolo Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, ha visto sfilare diversi testimomi, tra cui anche i parenti di Ivano Russo che all'epoca e anche oggi confermano che il Russo non lasciò la casa nell'orario in cui Sarah veniva uccisa e il suo corpo scaricato in una cisterna nelle campagne pugliesi. L'ultima a deporre di fronte al pm, Mariano Buccoliero, è stata proprio Virginia Colletta, poi separatasi dal Russo in maniera drammatica. La loro storia è finita con denunce e controdenunce.
La testimonianza di Virginia Colletta, ex di Ivano Russo, smentisce quella dell’ex amore di Sabrina Misseri a amico della piccola Sarah. Il giovane ha sempre affermato di trovarsi a casa mentre la ragazzina veniva strangolata nel garage dei Misseri. Sentiti nuovamente anche i parenti del Russo, che all’epoca confermarono la sua testimonianza.
Era stato chiaro già nel "Disclaimer" del quarto volume di "FastLife", ma Guè Pequeno ci ha tenuto a ribadirlo: questa "roba" non è per tutti. A poche ore dall'uscita del quarto volume di una delle saghe di mixtape più famose del rap italiano, una cosa è doverosa ricordarla: i racconti trovati all'interno raccontano un immaginario che non esiste più, che raccoglie immagini dalla cultura pop cinematografica e li narra con un linguaggio, con uno slang, che la fetta più ampia di pubblico, quella molto giovane, avrebbe difficoltà a collocare. Dall'altra parte le 13 tracce del disco, togliendo proprio il disclaimer, sono una testimonianza di hip hop italiano da collezione, da amatori, come il rapporto tra Dj Harsh e Guè Pequeno, che hanno raccontato i natali e l'evoluzione di un movimento. "FastLife vol.4" è un quadro di Jean Michel Basquiat, il racconto della strada con poderose tratteggiate di nero, che possono disturbare gli occhi del pubblico, inflazionati da tratti pastello che l'odierna scena propone. Come raccontato e descritto nel documentario di Esse Magazine "Stile originale: FastLife", questo cinema di strada è avvenuto quasi per caso, come nel primo episodio, quando i giovani Dj Harsh e Guè Pequeno frequentavano l'università Statale di Milano, incontratisi dopo l'uscita di "Mi Fist" dei Club Dogo, iconico racconto dei fine anni 90 e primi anni 2000 milanesi. L'incontro nello studio di "Del", aka Deleterio, produttore tra l'altro di Marracash, fece scattare la scintilla, con i due che cominciarono a vivisezionare i mixtape statunitensi, alla ricerca di beat e produzioni cavalcabili dalla voce di Guè Pequeno. A differenziarsi con il quarto volume, in questo momento, è la scelta dei beat e dei sample, ma anche la natura stessa del mixtape, sempre più direzionato a disco vero e proprio – a causa delle piattaforme di streaming digitali -, che a esperimento per tenere alta l'attenzione del pubblico. Il caso tocca anche la nascita di "FastLife vol.4", raccontato dallo stesso Guè, dopo la richiesta di "Vita Veloce Freestyle", prodotto per sponsorizzare una nota linea di abbigliamento urban. I tempi erano maturi, a nove anni dall'uscita del terzo volume, che all'epoca non ebbe il plauso del pubblico, ma che ha raccolto la sua grande eredità negli anni. Arriviamo alla musica: per chi si aspettava un brano soul, per capirci alla "Amore o soldi" con Daniele Vit, rimarrà deluso. Guè Pequeno si è divertito molto, quasi quanto o più della produzione di un disco ufficiale, anche perché ha avuto la possibilità di dimostrare un ventaglio di riferimenti culturali pop, difficilmente ritrovabile nella scena attuale. La proprietà di linguaggio, la narrazione di eventi e immagini ci trasportano in una scena sospesa nel tempo e nello spazio, in cui ci si può trovare al cospetto di "Alex", ovvero Alex DeLarge di Arancia Meccanica e del suo mantra su Beethoven e l'ultraviolenza, come essere catapultati tra le strade di New York, quando in "Me & my B", sembra di risentire la voce di Notorius B.I.G in "Me & my bitch". Il lusso e le armi di fuoco invece diventano i riferimenti culturali a cui appoggiarsi nei brani "Wagyu" e "Smith & Wesson", con il secondo brano che diventa una chicca assoluta, grazie all'aneddoto del freestyle: il brano è nato da un singolo pubblicato nel 2013 su Youtube da Guè Pequeno, Marracash e Dj Harsh, una pietra miliare ripresa dai tre e riproposta quasi completamente nuova, tranne l'attacco di Guè Pequeno alla prima strofa. Capitolo featuring: l'assenza di Enz Benz, in arte Vincenzo Da Via Anfossi, disturba e non poco la tracklist. Dall'altro lato, c'è chi ci sarebbe dovuto essere, con qualche sorpresa molto positiva. Se nel brano "Alex" non sorprendono l'attitudine e le punchline di due artisti come Lazza e Salmo, "Marco da Tropoja", ci regala un Vettosi che sta dimostrando perché sembra spinto verso l'alto dai grandi della scena: in questa traccia merita di starci, e non sfigura, poi quel timbro ricorda molto la cupezza di Pop Smoke in determinati brani. Se per Marracash si va sull'eccellenza con "Smith & Wesson", non si può dire di meno dell'altra traccia più attesa dell'album "Champagne 4 the Pain" con Gemitaiz e Noyz Narcos. Milano-Roma funziona ancora, rispetto alla traccia storica "Mattoni", manca Chicoria, ma Gemitaiz si fa preferire e di molto. Capitolo Uk: sarebbe innegabile affermare che due artisti come Mv Killa e Rasty Kilo non abbiano esplorato, studiato e amato quel mondo, ognuno con le proprie preferenze, dal soul alla grime. Quest'amore, questa conoscenza, questo flow viene riversato in "Italian Hustler" e "Babyma", due brani concettualmente diversi, con il primo che potrebbe essere uno dei brani da esportare negli States per far capire che l'hip hop italiano non è solo ciò che apprendiamo da loro. Non poteva mancare, in termini di connessione, quella con Napoli per Guè Pequeno, che oltre a Vettosi e Mv Killa, invita uno dei king sulla traccia: Luchè. L'autore di "Potere" per quanto rispetti le aspettative sulla sua parte di brano, sembra proiettato a quello che sarà il suo disco decisivo, dopo il successo del precedente. Dovremmo aspettare mesi? Chi lo sa. Ma una strofa da lui, non si rifiuta mai. Togliendo il manifesto "COSIMONEY", rimangono le due tracce più sperimentali dell'intero progetto: "Wagyu" con il producer Night Skinny e "FastLife" con Bassi Maestro. Soprattutto nel secondo brano, si sperimenta una produzione analogica anni '80, come spiega lo stesso produttore nel documentario. La sostanza è questa: in molti, negli scorsi mesi, avevano annunciato di voler riportare l'hip hop italiano in strada, dove era nato. Guè sembra averlo fatto, senza troppi proclami: benvenuti a "FastLife vol.4", il cinema di strada.
Da poche ore è stato pubblicato il nuovo mixtape di Dj Harsh e Guè Pequeno “FastLife vol.4”, a nove anni dall’ultimo episodio. Il progetto, annunciato come il ritorno dell’hip hop in strada, dove è nato, sembra aver rispettato tutte le aspettative: dall’altro lato, il mixtape non è adatto a tutto il pubblico più giovane, la fetta maggiore che ascolta in questo momento il rap italiano.
Anche Mahmood farà parte del cast di ospiti del prossimo Festival di Sanremo aggiungendosi a Diodato, Francesco Gabbani e a Il Volo tra coloro che in questi ultimi anni si sono aggiudicati la rassegna e possono tornare da guest senza che nessuno possa storcere la bocca. Il cantante, che il pubblico dell'Ariston l'ha conquistato con la canzone "Soldi", tornerà su quel palco per presentare probabilmente il suo ultimo singolo "Inuyasha", ma probabilmente sarà l'occasione per ascoltare un medley delle sue canzoni più famose. Il cantante è intervenuto sui social per annunciare la sua presenza, così: "Venerdì avrò l’onore di cantare sul palco di Sanremo. Devo dire che mi fa un po’ strano tornare lì, dove la maggior parte di voi ha iniziato a conoscermi. Grazie per quest’opportunità". Era il 2019 quando uno sconosciuto ai più Mahmood si presentava, dopo aver vinto Sanremo Giovani tra i Big con "Soldi". In pochi, prima della prima esibizione avrebbero potuto pensare quello che sarebbe successo da lì a poco. Invece, una canzone che ha subito catturato l'attenzione di tutti, una capacità performativa incredibile e un hook come il battito di mani hanno fatto il resto, portandolo a trionfare davanti alla favoritissima Fiorella Mannoia.
Anche Mahmood farà parte del cast di ospiti del prossimo Festival di Sanremo aggiungendosi a Diodato, Francesco Gabbani e a Il Volo, tra i vincitori delle ultime edizioni del Festival di Sanremo. Mahmood ha annunciato il suo ritorno sul palco dell’Ariston spiegando che è una grande occasione e spiegando che gli fa un po’ strano.
Il Consiglio dei ministri convocato per questo pomeriggio si appresta a varare il nuovo decreto legge Covid: entrerà in vigore a partire dal 7 aprile, dopo la scadenza dell’attuale dpcm (prevista per il 6 aprile). Il nuovo decreto, secondo quanto si legge in una bozza, conferma lo stop alle zone gialle per tutto il mese di aprile: l’Italia resterà tra arancione e rosso fino al 30 aprile. Confermato anche il divieto di spostamento tra Regioni, così come il coprifuoco alle 22. La riapertura certa, invece, è quella delle scuole: si torna in classe, anche in zona rossa, fino alla prima media. Arriva anche il via libera ai concorsi pubblici. Resta l'automatismo che fa scattare la zona rossa in caso di Regioni con più di 250 casi ogni 100mila abitanti. In zona arancione saranno consentite le visite a parenti e amici (per un massimo di due persone che si spostano verso una sola abitazione privata), non vengono invece permesse in zona rossa. Resta vietato lo spostamento tra Regioni diverse: dal 7 aprile non cambia nulla, venendo prolungato il divieto di mobilità. Gli spostamenti al di fuori della propria Regione restano consentiti solamente per motivi di salute, necessità e urgenza o per il ritorno alla residenza, al domicilio e all’abitazione. Resta consentito anche il ritorno alle seconde case in zona rossa, anche se alcune Regioni hanno previsto – almeno per la Pasqua – ulteriori restrizioni, impedendo il ritorno alle seconde abitazioni fuori dalla propria Regione. Vengono sbloccati i concorsi pubblici. La novità più importante del decreto era stata annunciata già negli scorsi giorni dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e riguarda la scuola. Che tornerà in presenza anche in zona rossa almeno fino alla prima media. In zona arancione, invece, si prevede il ritorno alla scuola in presenza fino alla terza media, con la didattica a distanza almeno al 50% per le superiori. Il governo prevede inoltre un divieto, per i presidenti di Regione, di chiudere le scuole fino alla prima media in zona rossa. Nessuna deroga, quindi, alle norme introdotte a livello nazionale.
Una bozza del nuovo decreto Covid, che il Consiglio dei ministri convocato per questo pomeriggio dovrebbe varare, prevede la sospensione della zona gialla per tutto il mese di aprile: l’Italia resterà divisa tra arancione e rosso. Riaprono le scuole, fino alla prima media, anche in zona rossa. Arriva anche l’obbligo vaccinale per gli operatori delle strutture sanitarie.
Si celebrerà domani il matrimonio tra William e Kate Middleton, un evento che da mesi ormai sta facendo parlare di sè a causa della sua importanza almeno per quanto riguarda il mondo del gossip. Si sa, infatti, che i matrimoni tra "teste coronate" suscitano sempre un certo interesse non solo nei sudditi dei diretti interessati ma un po' in tutto il mondo, soprattutto in quei paesi dove la monarchia è stata abolita da tempo. Per cercare di sdrammatizzare un po' la serietà dell'evento, un gruppo di studenti della St Andrew's University ha deciso di rendere omaggio ai due sposini a modo proprio, ricordando al tempo stesso il luogo che fu galeotto per William e Kate. Ovviamente per poter celebrare i due a ritmo di musica, i ragazzi della St Andrew's si sono affidati ad un'artista d'eccezione: Lady Gaga. In una divertente parodia di Bad Romance, ritoccata per l'occasione e trasformata in Royal Romance, il coro della St Andrew's si esibisce in una divertente parodia che mostra un principe William innamorato della bella Kate ma da questa continuamente respinto. Lady Gaga ovviamente non ci sarà al matrimonio, ma sembra che altri big della musica siano stati invitati: da Beyoncé e Jay-Z a George Michael che canterà per gli sposi soprattutto in virtù del forte affetto che lo lega alla defunta Lady Diana, madre di William. Vi lasciamo al video del coro della St Andrew's: che ne pensate di questa versione della storia d'amore di William e Kate?
Anche Lady Gaga partecipa al matrimonio di William e Kate Middleton, almeno in forma di parodia in questo divertente video dei ragazzi del coro della St Andrew’s University.
A partire dal 26 giugno, la stazione della metropolitana di Cavour a Roma accoglie l'iniziativa "Art Stop Monti", un progetto di Atac volto alla riqualificazione delle stazioni metro attraverso l'arte. L'iniziativa è partita dalla metro Cavour per interessare col tempo anche altre stazioni della metro B di Roma allo scopo di restituire decoro e vivibilità ai luoghi di attesa del trasporto pubblico. Il progetto ha visto la realizzazione in una prima fase dell'intervento site specific dell’artista Ruby Kandy, dal titolo #IntheMoodForLoveRome, visibile per dodici mesi. Nella seconda fase, a giugno, i due billboard installati sui lati d’ingresso della stazione Cavour, Via Cavour e Rione Monti, che ospitavano le opere dell’artista Ruby Kandy, diventano cornici temporanee per il lavoro di giovani artisti. Giovani artisti under 30 sono stati invitati con una open call nella metro Cavour. Art Stop Monti ha selezionato i dodici finalisti tra i quali, sulla pagina facebook dell’iniziativa a giugno, sono stati scelti i sei vincitori del concorso di idee. Ad ogni artista è stata chiesta una riflessione sul tema "stazione": Valerio Ventura ha creato 2Artbit", un'installazione fatta con dai passanti con il proprio biglietto della metropolitana; Vito Gara ha realizzato un progetto fotografico intitolato #Autocensura; Giovanni Colaneri ha disegnato una mappa ideale con i luoghi d’interesse dalla stazione di Cavour fino ai due capolinea opposti Laurentina e Rebibbia; il lavoro di Noemi Di Nucci parte dalla planimetria del quartiere Monti; Stratificazione di Massimiliano Cafagna, Vincenzo Guarini, Pasquale Iconantonio e Sebastiano Marini, racconta il processo di stratificazione del suolo romano; tUrbe di Laura Tistarelli e Sofia Meletti è un’istallazione interattiva che nasce dall’unione tra i termini “tu”, “tube” e “Urbe”.
Si chiama “Art Stop Monti” ed è l’iniziativa di Atac per riqualificare la metropolitana di Roma che, a partire dalla stazione di Cavour, restituirà decoro e vivibilità ai luoghi del trasporto pubblico cittadino.
Le previsioni meteo di sabato 3 agosto non promettono nulla di buono in diverse regioni della penisola. In particolare al Nord, già colpito nelle scorse da temporali anche violenti e grandinate, il maltempo resiste. Le masse d'aria più fresca presenti su molte aree del settentrione andranno a contrastare con le elevate temperature che si registrano dando vita a insidiose e minacciose celle temporalesche. A rischio di forti temporali soprattutto l'est della Lombardia, il Triveneto, l'Emilia e la Romagna, ma anche parte del Lazio e Abruzzo. Allo stesso tempo, invece, resisterà il caldo torrido in altre zone del Centro e in particolare del Sud, dove sono attese temperature oltre i quaranta gradi. Oggi sabato 3 agosto secondo le previsioni meteo le regioni del Nord saranno ancora interessate da correnti instabili di origine atlantica che favoriranno la formazione di forti temporali nelle ore più calde della giornata sull'arco alpino centro orientale, tra Alto Adige, Dolomiti bellunesi e Alpi Carniche. Gli esperti avvisano che visti i forti contrasti termici in gioco saranno possibili fenomeni particolarmente violenti con grandine e improvvisi colpi di vento. Maltempo anche sull'Appennino abruzzese-molisano soprattutto nelle ore serali quando potrebbero arrivare delle piogge. Al Centro-Sud proseguirà invece la fase stabile con sole e caldo: sono previste temperature oltre i 40 gradi nelle zone più interne della Sicilia e il termometro sfiorerà i 40 gradi anche nelle zone interne della Puglia e della Sardegna.
Le previsioni meteo di sabato 3 agosto confermano che il primo weekend di agosto sarà dominato ancora da maltempo in diverse regioni d’Italia, con piogge e temporali. A rischio il Nord e parte del Centro. Resiste invece il caldo e il sole al Sud: tra Sicilia, Puglia e Sardegna attese temperature sui 40 gradi.
Qualche giorno fa la cantante scozzese è ritornata a far visita alla sua vecchia scuola la St Kentigern's Academy di Blackburn, che ha riaperto dopo i lavori di ristrutturazione che sono costati più di 20 milioni di euro. La 48enne Susan Boyle, vincitrice di "Britain's Got Talent" recentemente ha affermato che è stata vittima del bullismo e che spesso ha pensato di essere stata in un inferno e non in una scuola. "Gli insegnanti comprendono meglio i bambini che hanno problemi nell'apprendimento, quando andavo a scuola era diverso, c'era più disciplina. Venivo picchiata sempre, mi ripetevano continuamente di stare zitta e tutti i giorni mi arrivava la cinghia, solo perchè era un pò tarda nell'apprendimento, ma ognuno ha i propri tempi. Non c'è niente di più brutto di avere un'altra persona che ha potere su di te, che commette violenza su te stessa". La cantante durante la sua visita alla scuola St Kentigern's Academy di Blackburn, ha posato per le foto, si è trattenuta a parlare con insegnanti e studenti, e ha anche dato consigli a tutti quegli studenti che vogliono intraprendere la carriera musicale. La Boyle comunque può consolarsi con le vendite del suo album, che hanno superato addirittura quelle del nuovo album di Alicia Keys nella chart USA.
Recentemente la 48enne vincitrice di “Britain’s got talent” è ritornata a far visita alla sua vecchia scuola, affermando di essere stata vittima del bullismo.
Belen Rodriguez parla a "Casa Signorini", nuovo programma web sul sito di Alfonso Signorini 361magazine.it. La showgirl è ovviamente chiamata a commentare la presenza dei fratelli Cecilia e Jeremias Rodriguez al Grande Fratello Vip e non ha mancato di riservare una frecciatina piuttosto pesante a Cristiano Malgioglio, anche lui concorrente del reality. Sollecitata da Signorini a dare un giudizio sull'edizione in corso del reality, Belen ha rivelato di non amare affatto Malgioglio: Non mi piace perché per me non è una bella persona. Lui pretende rispetto ma non dà rispetto, se fossi io nella casa lo ucciderei. "E infatti secondo me mio fratello lo ucciderà", ha aggiunto scherzando la Rodriguez: la dichiarazione sembra una replica alle recenti affermazioni dello stesso paroliere, che l'ha più volte punzecchiata, come nel caso del rimprovero per l'alto cachet percepito alla sagra del peperoncino di Diamante. La showgirl argentina ha invece difeso un'altra inquilina della Casa da più parti criticata, Simona Izzo: "Mi piace, è pesante ma è una persona che arricchisce culturalmente e stimola in continuazione". Belen ha parlato del fatto che la semplicità di Cecilia e Jeremias li ha resi tra gli inquilini più amati del pubblico. Nonostante abbia lasciato la famiglia ancora giovanissima per venire in Italia, la Rodriguez è molto affezionata sia ai genitori che ai fratelli, che alcuni anni fa si sono trasferiti dall'Argentina per vivere vicino a lei. Signorini ha definito Jeremias "emotivamente fragile" per la sua propensione a manifestare sempre le sue emozioni: lei ha confermato che il fratello minore è una persona molto sensibile e come nella sua emotività espressa nel reality non ci sia nulla di artificioso: È sempre stato di una sensibilità incredibile, probabilmente per la sua storia. Lui è molto attaccato a Cecilia, anche perché io a 16 anni ho deciso di lavorare perché gli stipendi in casa non bastavano e mi sono allontanata da loro. Infine, la showgirl ha commentato la doccia hot con le parti intime di Cecilia in vista a GF Vip, che ha fatto tanto arrabbiare il Moige: "È la nuova farfallina? Allora ci diamo il cambio!" (il riferimento è al celebre tatuaggio che Belen mostra sull'inguine). La vedremo presto ospite in studio del GF Vip? "Non so ancora niente", ha commentato lei per il momento. Difficile credere, però, che il reality di Canale 5 non le riserverà un'ospitata in grande stile in una delle prossime puntate.
Frecciatina della showgirl al paroliere, che divide la Casa del GF Vip con i fratelli di lei. Belen parla anche dell’affetto per Cecilia e Jeremias e della scena hot che ha visto protagonista la sorella.
Difficile non restare stupiti davanti al resort Quadrum Ski e Yoga Resort nella catena montuosa del Caucaso a Gudauri, in Georgia. Questa pittoresca stazione sciistica è realizzata unicamente da vecchi container per le merci fissati nel terreno con supporti in acciaio che riducono l'impatto ambientale. Il Quadrum Ski e Yoga Resort è un luogo perfetto in cui rilassarsi e scoprire il paesaggio del Caucaso. Tutti i container del resort offrono viste mozzafiato sulle montagne circostante. Il resort utilizza uno schema a piramide per creare una struttura stabile e resistente: i container sono disposti gradualmente verso il terreno in modo da avere un impatto sull'ambiente circostante meno invasivo. Il resort offre ogni tipo di stanza, da suite per single a camere familiari. Ogni cliente dispone del proprio container che ha tutto ciò che serve per un soggiorno di relax e comodità. All'interno i container sono rivestiti in caldo legno e arredati con design moderno ed elegante. Dall'interno di ogni stanza è possibile godere di una vista mozzafiato sul paesaggio in cui si inserisce il resort. Come inoltre suggerisce il nome della struttura, il Quadrum Ski e Yoga Resort offre diverse classi di yoga e zone dover poter praticare altri tipi di sport, anche se probabilmente dopo una sessione di sci l'unico desiderio sarà quello di rilassarsi nell'accoglienze spa dell'albergo.
Dimenticate le rustiche baite di montagna e i vecchi alberghi stile “Vacanze di Natale”, il resort Quadrum Ski e Yoga Resort usa solo container per le merci come proprio elemento strutturale senza rinunciare alle comodità e al lusso degni dei migliori hotel esclusivi.
Dopo la notizia del divorzio, Tmz aggiunge nuovi dettagli legato alla separazione tra Johnny Depp e Amber Heard. Intanto, e questa è tra le cose più curiose, pare che la coppia non avesse stipulato alcun accordo pre-matrimoniale. Ciò, però, non avrebbe impedito all’attrice di chiedere all’ex marito un cospicuo assegno di mantenimento. Tmz aggiunge anche che alla base della rottura tra i due, avvenuta a soli 15 mesi dalle nozze, ci sarebbe il cattivo rapporto tra Amber e la famiglia di Johnny. Pare che i due figli adolescenti del divo non vedessero di buon occhio la nuova matrigna e che la madre Betty Sue – morta pochi giorni prima che fosse annunciata la loro separazione – avesse sempre odiato la nuova compagna del figlio, ritenendola un’arrampicatrice sociale. La donna non avrebbe mai approvato il loro matrimonio, soprattutto non dopo aver visto Amber trattare con sufficienza il marito durante una lite. “Lo tratta come un cog***e” avrebbe dichiarato più volte la donna. Per di più la madre del divo riteneva che Amber lo avesse sposato solo per i suoi soldi o perché agevolasse la sua carriera di attrice. I rapporti tra le due donne sarebbero degenerati quando la più anziana si trasferì in casa del figlio a Los Angeles, casa in cui viveva anche la Heard. Tmz scrive: In quel periodo la tensione era palpabile. Sembra che, prima che Betty Sue si trasferisse lì, abbia visto il figlio una volta solo dal momento in cui ha sposato Amber. La donna riteneva che l’attrice fosse una persona orribile.
Emergono nuovi dettagli circa il divorzio tra Amber Heard e Johnny Depp. Pare che l’attrice avesse un cattivo rapporto con la madre del divo che la riteneva una “persona orribile interessata solo ai suoi soldi”.
Proprio come noi, anche i cani attraversano diverse fasi di sviluppo durante la loro vita, da cuccioli diventano adolescenti, poi adulti, fino ad anziani. Ognuno di questi momenti richiede stili di vita differenti e attenzioni diverse che possono rendergli migliori le giornate insieme a noi. Spesso però, quando il cane supera l'età adulta per entrare nella terza età, i proprietari non si accorgono delle nuove necessità di Fido e proseguono con una routine che però non è più adeguata: lunghe passeggiate, continue richieste di comandi (seduto, terra, resta), la solita pappa e stressanti vacanze itineranti. Per noi che viviamo fino a quasi 100 anni è difficile comprendere che un cane di 8 anni possa essere già considerato anziano, soprattutto se di taglia grande, e per questo non gli si può più chiedere ciò che si pretendeva quando aveva 3 anni. Come per gli esseri umani, l'età che avanza porta con sé una serie di malattie o comunque un indebolimento fisico generale, che va dalla disidratazione della cute, passando per la necessità di andare più spesso in bagno, fino alla diminuzione della vista e, in alcuni casi, alla perdita dell'udito. Per assicurarci di mantenere Fido in salute, dobbiamo far visita al veterinario almeno due volte all'anno, di più ovviamente se il nostro cane dovesse riscontrare problemi. Curare l'igiene orale del nostro cane è importante per permettergli di arrivare alla vecchiaia senza ritrovarsi ad avere problemi di masticazione. Non aspettate che i denti di Fido siano completamente gialli per pulirli, ma durante tutto l'arco della sua vita dategli da mangiare gli specifici ossi per l'igiene orale e, raggiunta la vecchiaia, chiedete al vostro veterinario se sia il caso di procedere con la detartasi: questa richiede l'anestesia generale che però i cani anziani potrebbero non sopportare. Il solito pasto abbondante e calorico di cui aveva bisogno il vostro cane quando era giovane e adulto non va più bene quando diventa anziano: con la terza età Fido ha bisogno di più fibre e vitamine e meno grassi e fosforo. In questa fase, dobbiamo evitare un repentino cambio dell'alimentazione, tenere sotto controllo il peso, facendo attenzione che non aumenti, ma neanche che diminuisca. Per questi motivi dovete sempre controllare che le feci siano regolari e formate, diversamente chiedete consiglio al vostro veterinario. A voi piacerebbe stare fuori casa con Fido per ore, ma, anche se non sa dirvi di no, per lui si tratta di un grande sforzo fisico. Cercate di fare passeggiate più brevi, ma più frequenti, proprio perché potrebbe avere un maggior bisogno di espletare i propri bisogni fisiologici. Evitate le ore calde d'estate e quelle più fredde d'inverno.
I cani anziani hanno necessità differenti rispetto a quelli giovani o adulti. Ecco alcuni consigli per affrontare al meglio la terza età di Fido.
Alta tensione al ‘Grande Fratello Vip‘. Alcuni inquilini della casa, infatti, non tollerano che Cristiano Malgioglio – quando arriva la sera – vada a dormire a Tristopoli. Cecilia Rodriguez ritiene che il paroliere sia stato un po' troppo viziato, rispetto agli altri concorrenti. Marco Predolin, invece, non trova giusto che Malgioglio si sottragga alla convivenza forzata imposta dal reality. Cecilia Rodriguez sostiene che il paroliere abbia ottenuto persino un letto a parte perché non voleva dormire con nessuno dei suoi compagni di avventura: "Lui è arrivato qua e gli hanno messo pure un letto apposta perché non vuole dormire con nessuno. Anch'io non voglio dormire con nessuno, non sono abituata a dormire con gli uomini. Perché la gente deve vedermi che sclero perché mi sveglio con tutti quanti e con la musica? Lui invece arriva e dice: ‘Buongiorno a tutti amori'". Poi, spazientita, ha urlato: "Non è così, nel gioco le regole sono uguali per tutti quanti". Veronica Angeloni, data l'età di Cristiano Malgioglio, comprende il suo bisogno di dormire: "Io sono contenta che sia di là perché ha 72 anni e se non dorme è un problema. Ma non dica che va di là perché ha male allo stinco, è per tutta una serie di altri problemi". Infine, Marco Predolin ha accusato Cristiano Malgioglio di sottrarsi alla convivenza forzata, che è una delle caratteristiche che rendono ardua la partecipazione al ‘Grande Fratello Vip':
Al ‘Grande Fratello Vip’, Marco Predolin e Cecilia Rodriguez si sono lamentati del comportamento di Cristiano Malgioglio. Quando arriva la sera, il paroliere è solito lasciare la casa per dormire a ‘Tristopoli’. I due gieffini ritengono che in questo modo si sottragga alla convivenza forzata imposta dal reality.
Il ragazzo di 16 anni accusato di aver ucciso il 17enne di Formia Romeo Bondanese questa mattina è stato trasferito agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale dei minorenni di Roma. Il 16enne è stato quindi spostato dal centro d'accoglienza minorile di via Virginia Agnelli al Portuense alla sua abitazione di Casapulla, in provincia di Caserta. Secondo gli agenti di Polizia di Stato che indagano sulla vicenda, sarebbe stato lui a sferrare i fendenti che hanno ucciso Bondanese, morto poco dopo il suo arrivo al Dono Svizzero di Formia a causa di una forte emorragia. Il 16enne, fermato subito dopo l'omicidio, aveva una ferita alla mano: sarebbe stato l'unico ad avere con sé un coltello, un temperino svizzero. Originario di Caserta, abitava a Formia, dove frequentava l'istituto alberghiero, dormendo la sera nel convitto. In ospedale, a causa delle ferite riportate, è finito anche il cugino di Romeo Bondanese, Osvaldo. Ferito a una coscia, era stato ricoverato in condizioni critiche ma è riuscito a salvarsi. Sentito dagli inquirenti, ha aiutato a ricostruire quando accaduto la sera di martedì, quando nella centralissima via Vitruvio è scoppiata la rissa che ha portato all'uccisione del 17enne. Gli agenti stanno cercando di risalire all'identità degli altri partecipanti alla rissa: si tratterebbe di una decina di persone che potrebbero essere state riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona. Secondo quanto ricostruito finora, la lite sarebbe avvenuta per futili motivi e la coltellata – data nella parte bassa del corpo – non sarebbe stata inferta dal 16enne per uccidere. Ha però reciso l'arteria femorale di Romeo, che è morto dissanguato in poco tempo.
Il giovane di 16 anni accusato di aver ucciso Romeo Bondanese è stato trasferito agli arresti domiciliari. L’ipotesi di reato per lui è quella di omicidio preterintenzionale. Originario di Caserta, si trovava a Formia dove studiava all’istituto alberghiero. Secondo gli inquirenti, la coltellata non è stata sferrata per uccidere.
"Ho chiesto ai miei legali di denunciare gli organizzatori del concorso Il più bello d’Italia: il mio fidanzato Simone Coccia Colaiuta non ha rubato nessuna fascia", così la senatrice Stefania Pezzopane motiva al settimanale Oggi la volontà di denunciare gli organizzatori del noto concorso di bellezza. Il tam tam dell'acceso diverbio ha fatto spola tra i programmi Striscia la notizia (che ha conferito un tapiro a entrambi) e Domenica Live e riguarderebbe la questione dell'appartenenza della fascia di secondo classificato a Simone Coccia. Gli organizzatori avrebbero dichiarato che a loro non risulterebbe la vincita dell'ambita fascia, mentre il Colaiuta e la Pezzopane hanno mostrato anche alcune foto insieme dopo il conferimento del premio. La senatrice Pezzopane intanto sta ricevendo pesanti accuse sui social network e a tal proposito ha dichiarato: "Ho letto che non mi accorgerei delle bugie di Simone perché “obnubilata”. Peccato io fossi presente quando è stato chiamato sul palco e gli è stata messa la fascia. Non l’ha inventata. Sono un personaggio pubblico e nulla di quello che faccio è fatto a caso. Sono andata a portare avanti una battaglia anche a nome delle donne che vivono una situazione come la mia e mi scrivono. In questo Paese l’uguaglianza c’è solo a chiacchiere: agli uomini si perdona tutto, anche di pagare le fidanzate; a una donna che fa politica non si perdona di vivere una storia d’amore".
“Il mio fidanzato Simone Coccia Colaiuta non ha rubato nessuna fascia”, così la senatrice Stefania Pezzopane motiva la volontà di denunciare gli organizzatori del concorso Il più bello d’Italia.
Sulle pagine del settimanale ‘DiPiù', Giorgio Manetti è tornato a parlare della relazione avuta con Gemma Galgani. I due protagonisti del Trono Over di ‘Uomini e Donne‘, dopo aver condiviso un legame sentimentale, hanno iniziato ad accusarsi reciprocamente nello studio di Maria De Filippi. Gemma Galgani ha spesso sostenuto che Giorgio l'avrebbe mandata a dormire in quella che ha definito "una cuccia". Proprio su questo punto, Manetti ha voluto fare chiarezza: "Gemma, quando dorme, ha un po' il respiro pesante e allora io le dicevo ‘Tesoro, vado a dormire di là perché io ho il sonno molto leggero'. Un giorno però lei ha deciso di andare a dormire sul divano, perché le dispiaceva che andassi via io. Ho cercato di convincerla, ho cercato di fermarla… Poi in tv mi ha accusato di averla fatta dormire in una cuccia. Mi è dispiaciuto, non si fa. Non era una cuccia". Giorgio Manetti sostiene che Gemma gli abbia calpestato il cuore. È tornato con la mente a quando, a suo dire di comune accordo, avevano deciso di lasciare il programma: "La mia idea era che poi lei, piano piano, si sarebbe trasferita dalle mie parti e avremmo conquistato la felicità. A quel punto, per non fare un torto a Maria De Filippi, decidemmo di comunicare alla redazione del programma che non ci saremmo più presentati in trasmissione, se non per i saluti. Il primo giorno di registrazione della nuova stagione televisiva saremmo dovuti andare per parlare del nostro rapporto e per salutare il pubblico. Invece lei è entrata in studio e ha deciso di lasciarmi davanti a tutti. Era il 4 settembre 2015. Uno dei giorni più brutti della mia vita".
Giorgio Manetti ha voluto ribattere a una delle accuse che Gemma Galgani gli ha mosso nel corso dell’ultima edizione di ‘Uomini e Donne’. La dama sosteneva che il suo ex l’avesse fatta dormire in una cuccia. Manetti ha raccontato come, a suo dire, sarebbero andate realmente le cose.
Finalmente ci siamo e, dopo anni e fiumi di inchiostro ad immaginare il dopo – Berlusconi, il quadro non potrebbe essere più eloquente. Se lo stato "complessivo" di un Paese trova manifestazione evidente nella propria classe dirigente (nel bene e nel male, sia chiaro), allora la composizione del Governo Monti non può che farci riflettere. Il ritratto che emerge è quello di un Paese "vecchio", in perenne ritardo e costretto sempre a ricorrere all'eccezionalità e all'emergenza per risolvere i propri problemi. E nel pieno di una crisi (non solo economica, ma anche politica ed istituzionale) per salvare ciò che resta del nostro Paese non abbiamo potuto far altro che chiamare un gruppo di "tecnici" dal curriculum imponente e apprezzato: peraltro, un atto quasi dovuto, una scelta portata avanti tra mille difficoltà dal Presidente della Repubblica con l'appoggio sostanziale delle istituzioni europee. Intendiamoci, non sfugge a nessuno che l'attuale contingenza economico – finanziaria ha di fatto determinato in maniera quasi automatica il passaggio di consegne. Tuttavia, la paura del vuoto e dell'abisso in questo caso impedisce di cogliere alcuni aspetti essenziali del cambiamento in atto e soprattutto non ci rende lucidi nell'analizzare la portata, a medio e lungo termine, dello sviluppo degli eventi. Un governo di soli tecnici, pur dal curriculum prestigioso e dalle conclamate capacità manageriali, la cui età media si aggira intorno ai 60 anni, è destinato a restare nella storia della nostra Repubblica e ad assumere un enorme valore simbolico. E' infatti la manifestazione lampante del fallimento della politica italiana, travolta dalle sue stesse contraddizioni e da anni impegnata soltanto in una strenua lotta per l'autoconservazione. Una politica incapace di rinnovarsi nelle forme, nei luoghi e nei soggetti che, lentamente ma inesorabilmente, ha finito con il perdere di incidenza sui processi economici in atto, rimanendo stranita ed impotente di fronte agli eventi. Un problema certo "ideologico", strutturale, ma anche e soprattutto generazionale, in un Paese con la classe dirigente più vecchia d'Europa, in cui l'età media di parlamentari e ministri è semplicemente imbarazzante. E non è una questione esclusivamente anagrafica (non cadremo nell'assioma qualunquista del giovanilismo), il punto è che mai come negli ultimi anni è cresciuto il divario fra una società in costante e tumultuosa evoluzione e una classe politica "sempre identica a se stessa" (che piaccia o meno, che risulti banale o meno, ma da 20 anni la scena è monopolizzata dagli stessi attori). E per paradossale che possa sembrare la discussione e la ridefinizione stessa di concetti come democrazia, informazione, partecipazione, ormai sovrastano e bypassano la rappresentanza politica. E in uno scenario siffatto la delega in bianco che la politica, per incapacità, impotenza o volontà, ha firmato a mr. Monti e ai suoi referenti rischia di essere l'ultimo segno di una resa inesorabile. E pericolosa per giunta. Già, perché pur rifuggendo dal sospetto verso quella che sembra una vera e propria "cura omeopatica" contro la crisi, non occorre andare molto in profondità per rintracciare tanti tasselli "sospetti" nel puzzle in via di composizione.
Il nostro destino nella mani di un gruppo di tecnici, con curriculum prestigiosi certo, ma anche con un’età media di circa 60 anni. Il rinnovamento che non c’è, il fallimento della politica e le tante attese deluse del dopo – Berlusconi.
"Mi prenderò io cura dei nostri gatti, della nostra casa, ma tu promettimi che ti prenderai cura di me, dei nostri gatti, della tua famiglia e di tutte le persone che ti amano!" così Valentina Sorriso Saponaro ha voluto salutare per l'ultima volta il suo fidanzato e compagno di vita Matteo Demenego, uno dei due poliziotti uccisi a Trieste dal ventinovenne dominicano Alejandro Stephan Meran che venerdì pomeriggio ha sparato nella Questura di Trieste riuscendo a rubare un'arma degli agenti mentre era in stato di fermo. Un addio straziante che non nasconde il dolore per un amore che no c'è più e per tutto quello che perso e che doveva essere e non sarà mai più.
L’ultimo saluto a Matteo Demenego dalla fidanzata Valentina Sorriso Saponaro. “Ti hanno portato via da me, ma tu vivi in me, tu sei parte di me!! Ti amo e ti amerò per sempre. Promettimi che ti prenderai cura di me”, ha scritto la giovane postando una foto insieme al suo amato ucciso con il collega Pierluigi Rotta nele Questura di Trieste.
Una circolare del ministero della Salute, firmata stasera dal Direttore generale per la Prevenzione Gianni Rezza, stabilisce che per i guariti dal Covid è necessaria una somministrazione del vaccino anti Covid entro 6-12 mesi. "È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SARSCoV-2/COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione". Lo aveva specificato anche il sottosegretario alla Salute Sileri: "Attendiamo oggi la circolare della Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute che estenderà ad un anno il periodo in cui coloro che sono guariti dal Covid potranno effettuare il richiamo della vaccinazione", aveva detto all'AGI. "Come da me richiesto da tempo, anche in ragione della durata anticorpale nei soggetti che hanno contratto e superato il virus si allunga il periodo entro il quale le persone guarite potranno essere vaccinate: 12 mesi e non più l'intervallo 3-6 mesi". Nel testo si raccomanda anche un ciclo vaccinale completo per gli immunodepressi: "Per i soggetti con condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, in caso di pregressa infezione da SARS-CoV-2, resta valida la raccomandazione di proseguire con la schedula vaccinale completa prevista". Secondo il sottosegretario Sileri non ci sono ancora dati a sufficienza per parlare di terza somministrazione, però per i soggetti fragili potrebbe essere necessaria: "È presto per poter dire se serve una terza dose per tutti già oggi, perché questi vaccini li conosciamo da poco meno di un anno. Verosimilmente a un anno l'immunità permane", ha detto oggi a a Zapping su Rai Radio 1. "Ma io ho già scritto alla direzione generale competente per esprimere la necessità di valutare quanto prima una terza dose almeno per le categorie più fragili, ad esempio gli immunodepressi, i pazienti oncologici, chi si è sottoposto a trapianto, ed è verosimile che su questi soggetti si debba già procedere con una terza dose. Ovviamente servono degli studi che lo confermino".
Una circolare del ministero della Salute, pubblicata questa sera, allunga l’intervallo di tempo raccomandato tra la guarigione dal Covid e la somministrazione del vaccino: “È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SARSCoV-2/COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica)”, si legge nel documento.
Continuano le dichiarazioni di Quentin Tarantino su Django Unchained, ormai a due settiamane dalla sua data d'uscita. Sulle pagine del Playboy Magazine rivela che avrebbe tanto voluto lavorare con Will Smith e che aveva pensato proprio a lui per il ruolo di Django e che Jamie Foxx è stato scelto in un roster di tantissimi altri elementi, tra questi anche Chris Tucker e Idris Elba. Ma la prima scelta era lui, l'uomo di Men in Black e di Indipendence Day: Abbiamo passato qualche ora insieme durante un week-end, mentre era a New York a lavorare a ‘Men In Black III’. Così gli ho mostrato la sceneggiatura e ne abbiamo parlato. Non era molto convinto perchè era spaventato dalla parte. Non era al 100% sicuro, ed in più non abbiamo avuto tempo per parlarne e cercare di farlo funzionare. "Poi però ho incontrato Jamie". Mentre il regista visionava volti e incontrava persone, cercava di trovare l'attore giusto per il suo Django. Fino a quando non è arrivato Jamie Foxx e per Tarantino non ci sono stati più dubbi
Il regista aveva scritto Django Unchained pensando a Will Smith nel ruolo del protagonista, ma Jamie Foxx resta il “più cowboy, perché è del Texas”.
Un farmaco contro i tumori potrebbe curare i bambini affetti da autismo se somministrato nei primi anni di vita. A causa dell'estrema varietà di cause mediche rilevate e di forme in cui si presenta, i progressi nel comprendere i meccanismi biologici che predispongono l'autismo sono lenti e complessi. Un team di ricercatori, guidato dal professor Riccardo Brambilla dell'Università di Cardiff, ha scoperto che un farmaco oncologico sperimentale può potenzialmente rallentare e persino porre fine definitivamente ai sintomi associati a una forma genetica di autismo e legati alla presenza di una proteina di nome ERK2 (almeno nei topi). Scoperta. La mancanza di una proteina denominata ERK1, causata da una mutazione al cromosoma 16, porta ad un'attivazione anomala di un'altra proteina, ERK2. Questa proteina, già accusata di provocare la proliferazione tumorale, è ora sotto i riflettori degli "investigatori scientifici" per l'insorgere di una forma di autismo genetico molto comune. Secondo i ricercatori lo squilibrio biochimico della ERK porterebbe a disturbi sociali, emotivi e comunicativi. Metodo. Gli studiosi hanno selezionato un gruppo di topi con la stessa mutazione e sintomi riconducibili a quelli dell'autismo. Dopo la somministrazione di un farmaco antitumorale specifico per la ERK a roditori gravidi, si sono accorti che non solo le "madri" diminuivano significativamente i sintomi, ma che i piccoli roditori nascevano perfettamente sani.
Una proteina accusata di aiutare la proliferazione tumorale sarebbe implicata anche nell’insorgere di alcune forme di autismo. Il ricercatore Riccardo Brambilla dell’Università di Cardiff spera che i farmaci oncologici prodotti precedentemente contro la ERK2 possano aiutare anche i bambini che presentano subito i sintomi della sindrome.
Dopo aver celebrato il matrimonio sfarzoso lo scorso sabato, Pippa Middleton è finita sui giornali di tutto il mondo con l'abito principesco firmato da Giles Deacon. Ad aver attirato l'attenzione dei media non sono stati solo lei e il marito James Matthews ma soprattutto la Royal Family, da Kate con l'abito stropicciato ai principini con gli adorabili look da paggetto e damigella. In pochi però conoscono il terzo erede della famiglia Middleton. Si chiama James William, è nato nel 1987 e, nonostante sia il fratello minore di Kate e Pippa, ha preferito restare lontano dai riflettori. Certo, ha preso parte alle nozze dell'anno ma in pochi sapevano che si trattava del fratello delle due donne più famose del Regno Unito. James William Middleton è il fratello minore di Kate e Pippa, è nato nel 1987 ed è un noto imprenditore britannico. Ha studiato alla St Andrew's School di Pangbourne e ha continuato la sua formazione alla Edinburgh University, dove ha frequentato i corsi di economia. Nel 2013 ha fondato Boomf, un'azienda che produce caramelle personalizzate per compleanni ed altre occasioni speciali, arrivando a collaborare anche con marchi noti come Jigsaw, 3 e Ralph Lauren. Alleva cani, ha sempre al suo fianco la sua cagnolina Ella, una cocker spaniel che è la mamma di Lupo, il cucciolo di Kate e William, ripara trattori, si occupa di auto d'epoca.
James William Middleton è il fratello minore di Kate e Pippa che ha partecipato sabato scorso al matrimonio dell’anno. E’ nato nel 1987, è un imprenditore ma in pochi lo conoscono poichè ama stare lontano dai riflettori.
C'è un filo rosso che unisce "A piedi nudi nel parco" a "Our souls in the night" ed è un filo che ha percorso 47 anni per tornare a unire Robert Redford e Jane Fonda che a Venezia, ieri, hanno ricevuto il Leone d'Oro alla Carriera nella sala grande del Palazzo del Cinema, con l'attrice che non è riuscita a trattenere l'emozione e le lacrime: "Mai avrei immaginato di trovarmi qui, è un grandissimo onore ricevere il leone insieme a Bob, che ho sempre stimato e amato come attore e regista. Mancavo da Venezia da 50 anni, per me è un nuovo inizio" ha detto. E ieri i due divi hollywoodiani hanno catalizzato tutte le attenzioni su di loro, sulla loro storia e su quella del film, diretto dal regista indiano Ritesh Brata e tratto dal romanzo di Kent Haruf e diventato un vero e proprio caso editoriale nel nostro Paese dove è stato il libro più venduto per diverse settimane. "Vi ringrazio moltissimo di questo premio che mi riporta in Italia. Da giovane volevo fare l'artista e ho studiato per un periodo a Firenze, qui ho un legame speciale" ha aggiunto Redford che ha deciso di produrre questo film per tre motivi: "Il primo è perché si producono film soprattutto per i giovani e ci sono pochi film che soddisfano un pubblico più adulto. Il secondo motivo è che le storie d'amore avranno sempre una vita e il terzo è che volevo fare un altro film con Jane: abbiamo fatto film insieme per così tanti anni e volevo fare un altro film con lei prima di morire" ha spiegato facendo scattare la standing ovation della stampa, prima che la Fonda continuasse: "Lui è stato a lungo nelle mie fantasie amorose. Non gliel'ho mai detto. Glielo dico oggi qui". Una storia che li portò a lavorare assieme proprio per "A piedi nudi nel parco" del 1967 e li ha fatti incontrare di nuovo per raccontare l'amore nella terza età: la vedova Addie Moore (interpretata da Jane Fonda), infatti, un giorno si presenta a sorpresa dal suo vicino di casa, il vedovo Louis Waters (Redford), per fargli una proposta amichevole, ovvero passare un po' di tempo assieme, la sera, che, col tempo, però, si trasformerà in amore: "È un film sull'amore, ma soprattutto sulla speranza. Ci dice che non è mai troppo tardi se sei coraggioso e ti prendi dei rischi per diventare quello che non sei stato o non sei potuto essere (…). In ‘A piedi nudi nel parco' – spiega la Fonda – ero io che continuavo a saltargli addosso. Questo è un film completamente diverso, ma la dinamica fra noi due era la stessa: il mio personaggio parte di slancio, il suo va a rimorchio. Adoro che questo film giunga a compimento delle nostre carriere, che abbiamo potuto interpretare quel giovane amore e adesso un amore da anziani e il sesso, anche se a parer mio il regista ha tagliato troppo le scene di sesso… O sei stato tu? – dice rivolto all'ìattore – Lui odia le scene di sesso. Io vivrei per fare scene di sesso con lui".
Robert Redford e Jane Fonda hanno ricevuto il Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia, dove, raccontando l’amore in età avanzata del film “”Our souls in the night” hanno incantato stampa e pubblico.
C'è una foto, pubblicata nel 2015 sulla pagine Facebook della loro azienda di lavorazione del ferro battuto, che ritrae Alfredo Bertucci e uno dei figli, Claudio, intenti a lavorare insieme. Un padre che stava tramandando la propria esperienza e i propri segreti al figlio che ne aveva seguito le orme. Padre e figlio adesso sono entrambi morti, uccisi dal Coronavirus. Ma lo stesso, terribile nemico invisibile ha anche causato la morte dell'altro figlio dell'uomo, Daniele. La madre dei due, Angela Albergati, 77enne di Voghera in provincia di Pavia, sta invece combattendo contro la potenza di un virus che qualcuno ancora sminuisce, dopo che nella sola Lombardia ha causato 6360 morti e contagiato oltre 41mila persone. La famiglia Bertucci è stata colpita in modo tragico: il virus l'ha sterminata, portandosi via prima il padre, l'86enne Alfredo, fabbro molto stimato a Voghera, poi i due figli. Claudio Bertucci, che con i suoi 46 anni era il più piccolo, aveva seguito le orme del padre e lavorava con lui nel laboratorio in via Zanardi, le cui creazioni sono immortalate nelle immagini, oggi chiaramente particolarmente toccanti, pubblicate sulla pagina Facebook aziendale. Il figlio maggiore, Daniele Bertucci, aveva invece 54 anni, una moglie e due figlie. Anche lui aveva fatto della manualità il suo lavoro: era uno stimato tecnico della ditta di orologi Sordi Spa, che si trova in strada Bobbio.
Tragedia a Voghera, in provincia di Pavia, dove il Coronavirus ha sterminato un’intera famiglia, uccidendo il padre Alfredo Bertucci e i due figli Daniele e Claudio. Anche la madre dei due, la 77enne Angela Albergati, lotta contro il virus: è ricoverata all’ospedale di Voghera dallo scorso mercoledì.
Non è durato neanche un mese il record di "See You Again", di Wiz Khalifa e Charlie Puth come video più visto su Youtube, visto che da ieri a fregiarsi del titolo è "Despacito", il tormentone di Luis Fonsi, con la collaborazione di Daddy Yankee che con oltre tre miliardi di visualizzazioni in pochi mesi è il primo a infrangere la barriera del 3 e a volare in testa a questa speciale classifica. L'11 luglio scorso, la canzone dedicata a Paul Walker e colonna sonora di "Fast & Furius 7", infatti, pian piano era riuscita a scardinare il regno di "Gangnam Style", la canzone del 2012 del rapper coreano Psy, primo a infrangere sia la barriera del miliardo che quello dei due miliardi, e che in 4 mesi divenne il video più visto su YT, benché gli bastò superare le 800 mila views. La canzone reggaeton dell'anno, invece, ce ne mette qualcuno in più (è uscita il 12 gennaio) ma fa numeri che non fa nessuno e in sette mesi riesce là dove non era arrivato nessuno. "See You Again" ci ha messo due anni per battere Psy, ma sarà forse uno dei record più veloci ad essere battuto, in questa guerra alle visualizzazioni che da qualche anno è diventata un terreno di scontro tra giganti. Sono incrementati molto i video che hanno superato il milione e qualcuno ha fatto notare come la cosa sia arrivata in concomitanza con l'incremento di visualizzazioni di Facebook che da un po' punta proprio sui video. "Che onore, il video più visto della storia e il primo a raggiungere i 3 miliardi di visualizzazioni e… in spagnolo" scrive Fonsi sui social "Grazie a tutti coloro che ne hanno fatto parte" sottolinea, taggando, tra gli altri, Daddy Yankee e Zuleyka Rivera, la Miss Universo 2006 e protagonista proprio del video. Per Fonsi, quindi, l'ennesimo record battuto in questi mesi che hanno riportato ancora di più alla ribalta il reggaeton, che il mese scorso è stato dichiarata la canzone più ascoltata in streaming e che è la terza di sempre in spagnolo ad essere arrivata in testa alla classifica Billboard (nella versione remix di Justin Bieber che a sua volta non ha ancora e forse non avrà mai, un video).
È quello di Despacito il video più visto di sempre su Youtube, battendo “See You Again” che un mese fa aveva strappato il titolo al Gangnam Style e superando, per la prima volta, i tre miliardi di views.
I segnali provenuti dal versante Franco Battiato di recente sono di quelli felicissimi per i seguaci più accaniti di uno dei maestri della musica italiana. Due le notizie di rilievo degli ultimi giorni: dall'annuncio dell'uscita prossima di un nuovo lavoro discografico di Battiato alla smentita rispetto alle voci che volevano in vendita la casa di Milo, il noto retiro di Franco Battiato alle pendici dell'Etna. La prima notizia riguarda appunto una prossima, nuova uscita di Battiato, con un lavoro che, riporta ragusanews.it, si intitolerà ‘Battiato & Royal Philharmonic Concert Orchestra', una raccolta di brani registrati qualche anno fa con l’orchestra londinese, canzoni come ‘La cura' e ‘Voglio vederti danzare'. Il disco contempla anche un inedito che si sarebbe dovuto chiamare "Migrantes". Una notizia di notevole portata, se si considera lo stato di allarme che gli appassionati di Franco Battiato hanno vissuto nei mesi scorsi, con le notizie relative alle precarie condizioni di salute di Battiato e a voci, prontamente smentite, riguardanti presunti problemi di demenza senile ed Alzheimer. Al contrario, le condizioni di salute di Franco Battiato sembrano essere molto migliorate negli ultimi mesi, visto anche il messaggio recente con cui ha fatto intendere come "il peggio fosse passato" e stesse tornando il sereno. Di queste ultime ore è inoltre il comunicato con cui l'entourage di Battiato ha categoricamente smentito i sospetti riguardanti la messa in vendita di Villa Grazia. Sospetti a quanto pare nati da un equivoco, perché ad aprile era apparsa su un sito specializzato in immobili un'inserzione relativa a una villa da 800 mq, dotata di qualsiasi tipo di comfort, da molti ritenuta la villa di Battiato. L'ufficio stampa ha così definito prive di fondamento le voci: In qualità di ufficio stampa e Comunicazione di Franco Battiato si smentisce categoricamente la notizia circa la messa in vendita della casa di Milo dell'artista. È da ritenersi priva di fondamento, quindi, qualsiasi indicazione diversa dalla presente nota.
Diverse notizie degli ultimi giorni avranno contribuito alla gioia dei seguaci di Franco Battiato, il cui prossimo album è previsto in uscita ad ottobre e che, contemporaneamente, mette a tacere ogni voce riguardante la presunta messa in vendita della casa di Milo, la villa Grazia posta alle pendici dell’Etna citata da Battiato nelle sue opere.
Per una delle giovani promesse della musica britannica questo periodo sembra alternare momenti di grande fortuna a momenti decisamente meno piacevoli. Dopo la conferma di una possibile partecipazione di Adele alla colonna sonora del prossimo film di James Bond, dopo il trionfo degli MTV Video Music Awards dove ha cantato Somebody Like You, Adele si trova ora ad una pausa forzata dal suo tour. Non è questa la prima volta che la star si trova a dover interrompere i propri concerti per qualche giorno e il tutto a quanto pare a causa di alcuni problemi di salute. Anche in questo caso, infatti, Adele è stata costretta ad interrompere il tour inglese a causa di una malattia: a quanto pare si tratterebbe di un comune raffreddore che purtroppo si è trasformato in un'infezione polmonare. E' stata la stessa Adele, però, a rassicurare i fan: non si tratta di nulla di eccessivamente grave, infatti, e con qualche giorno di riposo e silenzio totale la voce della cantante potrà tornare come nuova. Già da mercoledì, infatti, Adele prevede di tornare ad esibirsi in quel di Cardiff mentre le date cancellate saranno ovviamente ripristinate al più presto in data da destinarsi. Sicuramente Adele seguirà alla lettera le raccomandazioni dei medici dal momento che in queste ore sembra che il raffreddore le impedisca proprio di cantare stando alle sue dichiarazioni rilasciate per chiedere scusa ai fan delusi
Adele si trova ancora una volta alle prese con alcuni problemi di salute che la costringono a cancellare alcune date del suo tour nel Regno Unito.
Il mondo visto dall'alto è un viaggio che solo pochi possono vivere, ma l'emozione può essere condivisa. È ciò che fa AirPano, un progetto no-profit creato da un team di appassionati di fotografia russi che hanno realizzato incredibili foto aeree del mondo in alta risoluzione. I lavori di AirPano sono immagini panoramiche in dettagliata definizione riprese da un elicottero, da un aereo, un dirigibile, una mongolfiera o un drone.
AirPano è la più grande risorsa fotografica del mondo con panorami a 360° del mondo ripresi da droni, aerei, elicotteri e mongolfiere che vi faranno sentire come uccelli sulla Terra.
Una donna americana di 49 anni, Stacey Peoples, ha raccontato di aver perso l’uso dell’occhio sinistro dopo essere stata contagiata da una rara infezione. Stacey, mamma di quattro figli residente nel Colorado, ha avuto la cheratite da acanthamoeba, una patologia che colpisce la cornea. La quarantanovenne ha raccontato di aver accusato i primi sintomi dopo un bagno in piscina insieme al figlio di 8 anni: è tornata a casa e ha notato che il suo occhio sinistro era molto irritato, inoltre non riusciva a vedere bene. A un certo punto il dolore è stato tale che è stata ricoverata in ospedale. “Il dolore era così intenso. Sembrava che qualcuno stesse facendo schioccare un elastico contro il bulbo oculare ogni quattro o cinque secondi. La parte posteriore dei miei occhi sembrava che stesse per esplodere in fondo al cervello”, ha raccontato Stacey ricordando il suo incubo. Un incubo che risale al 2014 e che l’anno successivo ha costretto i medici a sottoporre la paziente a un trapianto di cornea.
Stacey Peoples, 49enne americana, ha raccontato di aver perso l’uso dell’occhio sinistro dopo un bagno in piscina con suo figlio a causa di una rara patologia che colpisce la cornea. L’appello della donna: “Non usate le lenti a contatto in piscina. è raro ma possibile contrarre l’infezione”.
In un solo mese nelle acque canadesi sono stati trovati morti sei esemplari di balena franca nordatlantica (Eubalaena glacialis), quasi tutti uccisi dall'impatto con grandi navi o rimasti imprigionati nelle maglie mortali dell'attrezzatura da pesca abbandonata. Si tratta di una vera e propria strage, che avvicina la maestosa quanto fragilissima specie di cetaceo misticete (con fanoni) all'estinzione. Si ritiene infatti che sulla Terra sopravvivano soltanto circa 400 balene franche nordatlantiche, una frazione delle decine di migliaia di esemplari sterminati durante l'epoca della baleneria. Del resto, queste balene prendono il nome di franche proprio perché facili da catturare; nuotano lentamente e tendono a galleggiare una volta uccise, a differenza di altri grandi misticeti. Rischio estinzione. La morte di sei esemplari su un totale di circa 400 vuol dire aver perso l'1,5 percento della popolazione mondiale, in sole quattro settimane. A rendere ancor più drammatici questi dati, il fatto che quattro delle balene uccide erano femmine in età fertile. Una di esse, chiamata "Punteggiatura" dagli scienziati per via delle cicatrici e dei segni sulla testa che ricordavano trattini e virgole, aveva trentotto anni e aveva dato alla luce otto piccoli. Era un esemplare preziosissimo, perché sebbene dalla fine dell'epoca baleniera i numeri di questa specie si siano stabilizzati, gli scienziati continuano comunque a contare più morti che nascite. La balena franca nordatlantica, che è inserita con codice EN (in pericolo di estinzione) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, per alcuni biologi marini potrebbe estinguersi funzionalmente entro 20 anni. L'impatto dei cambiamenti climatici. Nel 2017 lungo la costa orientale degli Stati Uniti e del Canada furono trovate 17 balene franche morte, numeri agghiaccianti per una specie sull'orlo dell'estinzione. Quest'anno si rischia una nuova strage. Alla base di tutto, secondo gli studiosi, potrebbero esserci i cambiamenti climatici; i crostacei di cui si nutrono queste balene, infatti, nel 2017 si spostarono da un'area in cui i mammiferi marini erano protetti a un'altra con notevole traffico marittimo, la principale causa di morte a causa degli impatti. Per proteggerle anche nel nuovo luogo di foraggiamento furono imposti ulteriori limiti alla navigazione (come riduzione della velocità) e alla pesca: ciò ha portato a un netto calo dei decessi nel 2018. Morirono solo tre esemplari in tutto e nessuno in Canada, dove erano entrate in vigore le misure più stringenti. Ma quest'anno le prede delle balene franche si sono spostate in una nuova area trafficata, nel Golfo di San Lorenzo, dove si sta consumando un nuovo dramma.
La balena franca nordatlantica (Eubalaena glacialis) è una delle specie di cetacei più minacciate del pianeta, dato che ne restano soltanto 400 esemplari e il numero delle morti supera quello delle nascite. A rendere ancor più critica la situazione, l’uccisione di sei esemplari in un solo mese a causa dell’impatto con navi o delle reti da pesca. Quattro erano femmine in età fertile.
Giornata da incorniciare al Roland Garros per l'Italia del tennis. Dopo Berrettini, Sinner e Musetti, anche Marco Cecchinato ha conquistato sul campo il terzo turno dello Slam parigino. Il tennista siciliano ha battuto in 4 set la testa di serie numero 21 Alex De Minaur, con il risultato di 6-4, 6-1, 3-6, 6-1. Una prestazione quasi perfetta per il Ceck che ora nei sedicesimi di finale, affronterà Lorenzo Musetti. Si tratta di un nuovo derby italiano dopo quello tra Jannik Sinner e Gianluca Mager, che ha visto prevalere il primo. La terra rossa di Parigi si conferma “magica” per Marco Cecchinato, capace di raggiungere la semifinale del Roland Garros nel 2018. Il classe 1992 di Palermo ha superato uno scoglio tutt’altro che semplice, ovvero quell’Alex De Minaur già giustiziere di Travaglia. Prova di grande solidità da parte del siciliano che ha giocato costantemente in spinta, dimostrandosi più a suo agio su questa superficie. Dopo i primi due set, quasi in scioltezza, Cecchinato ha dovuto fare i conti con il ritorno dell’avversario abile ad imporsi nel terzo 6-3. Nel quarto parziale però riecco il miglior Ceck, capace di chiudere 6-1, con il doppio break. Una bella soddisfazione per l'atleta italiano che ha rimesso in parità il bilancio delle sfide contro l'australiano che lo vedeva prima di oggi sotto 3-2.
Marco Cecchinato ha battuto in 4 set Alex De Minaur conquistando così i sedicesimi del Roland Garros. Prestazione super del tennista siciliano contro la testa di serie numero 21 del circuito. Ora affronterà Musetti, in un altro derby italiano dopo quello disputato tra Jannik Sinner e Gianluca Mager.
Non accenna a ridimensionarsi la polemica relativa alla mozione di sfiducia presentata dal Partito Democratico nei confronti del governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Con il passare dei giorni, anzi, sembra che la questioni si stia ingigantendo sempre più, arrivando ad assumere contorni politicamente inquietentanti. La presentazione della mozione di sfiducia, piombata all'improvviso in Aula senza passare da una discussione tra gli esponenti dem, ha creato una forte spaccatura all'interno del Partito Democratico e molti esponenti del Pd hanno giudicato istituzionalmente e politicamente poco consona la mossa orchestrata dal segretario nazionale Matteo Renzi. Nella mattinata di ieri, Renzi ha sostenuto che il presidente del Consiglio Gentiloni fosse assolutamente a conoscenza del contenuto della mozione di sfiducia per Visco e che anzi fosse anche assolutamente d'accordo rispetto al contenuto del testo, ma a quanto pare invece, stando alle indiscrezioni pubblicate stamane da Repubblica, i fatti non starebbero esattamente come descritti da Renzi. In realtà, infatti, l'esecutivo avrebbe giudicato la versione originale della mozione scritta dai renziani letteralmente "inaccettabile" e solo in seconda battuta si sarebbe proceduto a modificare il testo, rendendolo più morbido. E proprio il lungo scambio di messaggi avvenuto attraverso Whatsapp tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, e alcuni deputati dem spiega e racconta che cosa sarebbe effettivamente accaduto nei minuti che hanno preceduto la votazione in Aula: Martedì 17, ore 17:08. Scrive Marco Meloni: "Io così questa mozione non la voto". Non è il solo. "Ma che cos'è sta c…?", domanda un altro. Sono tutti in Aula, come Finocchiaro. Anche lei scrive, sono le 17.09. Deve tranquillizzare il gruppo, ma anche difendere le ragioni del governo, schiacciato sotto il pressing renziano: "Il testo è stato modificato – assicura – È stata una vera impresa". Durante la riunione dell'ufficio di presidenza dem svoltasi poche ore prima, Ettore Rosato aveva annunciato l'intenzione di presentare una mozione su Bankitalia, mozione che fino a quel momento non era prevista e che sarebbe andata ad aggiungersi a quelle avanzate dalle opposizioni. Gentiloni, che fino a quel momento non era a conoscenza degli accadimenti, chiede quindi al ministro Finocchiaro di mediare con l'ala renziana del Partito Democratico, che materialmente aveva deciso di presentare la mozione senza preoccuparsi di discutere il testo con gli altri esponenti del partito. "Rosato è accecato dal renzismo – scrive la prodiana Sandra Zampa – E l'errore di oggi è lo stesso dei vitalizi. Corriamo dietro ai forcaioli a 5 stelle. Perché abbiamo paura. Per questo perderemo". E Finocchiaro, alle 17:10, mette agli atti: "È stata accettata anche un'ulteriore riformulazione proposta dal governo e che non era stata accettata da Rosato. Fidatevi". Alle 17:10. Meloni insiste: "Il testo che leggo contiene sempre la richiesta di una ‘nuova fiducia'". Alle 17:11 la ministra risponde a Meloni: "‘Nuova' non sono riuscita, ma senza discontinuità non significa… ". Il ministro Finocchiaro spiega ai deputati sul piede di guerra che la mediazione ha fallito su un punto: pur essendo riuscita a eliminare il passaggio sulla richiesta di discontinuità contenuta nella mozione della discordia, nulla ha potuto fare riguardo la richiesta di "nuova fiducia". Scrive il deputato Carlo Dell'Aringa. "Apprezzo lo sforzo, ma non è stato sufficiente per evitare un errore". Finocchiaro alle 17:17 replica a un altro appunto chiarendo un dato centrale: "Proponi un'alternativa. Io avevo una mozione inaccettabile e l'ho resa accettabile per conto del governo col conforto di Gentiloni e Padoan".
“Gentiloni era d’accordo” con la mozione per la sfiducia del governatore Bankitalia Ignazio Visco, ha dichiarato ieri Matteo Renzi nel tentativo di smarcarsi dalla polemica politica. Stando però al lungo scambio di messaggi tra il ministro Finocchiaro e alcuni esponenti dem pubblicati da Repubblica pare che in realtà il presidente del Consiglio Gentiloni non fosse a conoscenza del testo presentato dall’ala renziana del Pd e che anzi proprio a ridosso del voto sono state richieste mediazioni e modifche.
I pazienti che soffrono di diabete di tipo 2 e/o ipertensione hanno un maggiore rischio di sviluppare ictus, emorragie cerebrali e altre complicazioni neurologiche nel caso dovessero contrarre la COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. Pur essendo un virus respiratorio, infatti, il patogeno emerso in Cina ha dimostrato di essere in grado di colpire in modo pesante – e potenzialmente letale – anche molti altri organi, come cuore, reni e appunto il cervello. Per quanto concerne il sistema nervoso, non è ancora chiaro se i danni siano direttamente provocati dal virus o derivino da una severa risposta infiammatoria, ma è ormai evidente che chi viene contagiato rischia anche eventi neurologici. Ora sappiamo che i pazienti con diabete e problemi di pressione sono ancora più esposti a queste potenziali conseguenze. A determinare l'associazione tra COVID-19, diabete di tipo 2, ipertensione e rischio di complicazioni neurologiche è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Scuola di Medicina “Perelman” dell'Università Statale della Pannsylvania. Gli studiosi, coordinati dal professor Colbey W. Freeman, direttore presso il Dipartimento di Radiologia dell'ateneo, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato TAC e risonanze magnetiche di oltre 1.300 pazienti contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2 e ricoverati presso l'istituto, tra gennaio e aprile del 2020. Fra tutti i pazienti, in 81 sono stati sottoposti a scansioni cerebrali, nella maggior parte dei casi richieste dai medici per “stati mentali alterati e deficit neurologici come problemi di linguaggio e visione”, hanno scritto i ricercatori in un comunicato stampa. Poco più del 20 percento (circa uno su cinque) dei pazienti con manifestazioni neurologiche, ha sviluppato complicazioni severe e critiche come ictus, emorragie cerebrali e vasi sanguigni ostruiti. In tre, purtroppo, hanno perduto la vita durante il ricovero. Come spiegato da Freeman e colleghi, la metà dei pazienti con queste problematiche aveva ipertensione e o diabete di tipo 2, due fra le patologie preesistenti maggiormente associate alla mortalità per COVID-19. Una recente indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) sulle cartelle cliniche di oltre cinquemila deceduti in Italia a causa del coronavirus ha dimostrato che il 65,7 percento (1.339 donne e 1.978 uomini) soffriva di ipertensione, mentre il 29,3 percento (532 donne e 948 uomini) aveva anche o solo il diabete mellito di tipo-2. Si trattava della prima e della seconda comorbilità più diffuse nel campione.
Analizzando le scansioni cerebrali di pazienti ricoverati per COVID-19 in ospedale universitario della Pennsylvania, un team di ricerca americano ha dimostrato che chi soffriva di diabete di tipo 2 e ipertensione aveva un rischio maggiore di sviluppare ictus, emorragie cerebrali e altre complicazioni neurologiche.
Per capire la grandezza del basket, dico sempre ai ragazzi nelle scuole, guardate la vostra mano. Le cinque dita sono come i cinque giocatori in campo. Ogni dito è diverso dall'altro perché se fossero tutti uguali non riuscireste a fare niente. Pensate alla differenza tra pollice e mignolo: sembrano due famiglie diverse ma il pollice è contrapposto perché consente di afferrare le cose. […] Singolarmente le vostre dita sono fragili, ma se si chiudono insieme possono avere la potenza di un pugno: questo è il segreto della squadra, mettere insieme i talenti di ognuno e con uno spirito comune andare a vincere la partita. Furono queste le parole di Valerio Bianchini, il primo allenatore nella storia del basket italiano a vincere tre scudetti con tre club diversi (Cantù, Virtus Roma e Pesaro), in un'intervista al quotidiano Avvenire nel settembre 2017. La pallacanestro è uno degli sport più praticati e amati al mondo: si tratta di una passione che nasce dal basso, dalle periferie, e poi arriva nei palazzetti ipertecnologici dell'NBA. Sono tante le storie che hanno reso grande questo straordinario sport e sono tanti i libri, i saggi e le biografie che hanno provato a spiegare i momenti, le situazioni e tutto ciò che ha contribuito a far crescere l'interesse per il basket in tutto il mondo. Per chi non lo sapesse, la pallacanestro nacque da un'idea del dottor James Naismith, professore di educazione fisica canadese, che nel 1891 al YMCA International Training School di Springfield, nel Massachusetts, si ritrovò a dover soddisfare una richiesta da parte dei dirigenti: trovare uno sport che tenga in allenamento durante la stagione invernale i giocatori di football in alternativa agli esercizi di ginnastica. Verso la fine dell'anno nacque il basketball, il 15 dicembre 1891, che veniva alla luce con 13 norme e pochi giorni dopo, il 15 gennaio 1892, si disputò la prima partita della storia della pallacanestro con due squadre di nove giocatori. Non c'era ancora un nome del gioco e fu Frank Mahan, uno degli allievi di Naismith, a indicarlo: quel giorno di gennaio viene indicato come la data di nascita ufficiale della pallacanestro. In poco tempo il nuovo sport iniziò a diventare popolare negli Stati Uniti e a distanza di pochi anni aveva già raggiunto una importante fetta di pubblico attraverso la YMCA ma prima del primo conflitto mondiale la Amateur Athletic Union e la Intercollegiate Athletic Association degli Stati Uniti, ente precursore della NCAA, si sono fronteggiate per fare giocare con il proprio regolamento e nel 1898 è arrivata la prima lega professionistica, la National Basketball League. Il basket divenne disciplina olimpica in occasione dei Giochi di Berlino del 1936, nonostante fosse stato disputato un torneo di pallacanestro non riconosciuto ufficialmente dal CIO durante le Olimpiadi di St. Louis 1904, ma pian piano si stava facendo sempre più largo tra la gente. Subito dopo la guerra, nel 1946, nacque la National Basketball Association (NBA) per organizzare le squadre professionistiche e far crescere la popolarità dello sport negli USA mentre nel resto del mondo la diffusione si incrementò con la nascita della FIP (Federazione Internazionale Pallacanestro) nel 1932. Da quel momento in poi è stata un'ascesa formidabile e oggi il basket è un sport di livello mondiale. Per provare a capire in che modo questo sport ha catturato il cuore degli appassionati abbiamo messo insieme dieci titoli di libri che raccontano delle storie e che potrebbero aiutare i più scettici ad avvicinarsi al basket. "The Mamba Mentality – Il mio basket" è un viaggio tra i segreti di Kobe Bryant. L'ex stella della NBA, scomparso a fine gennaio a causa di un'incidente in elicottero, ha raccontato il suo modo di intendere il basket e di come le sue ossessioni e la voglia di essere perfetto in qualsiasi momento lo hanno aiutato a diventare uno dei giocatori più forti della storia. Black Mamba racconta nelle pagine del libro di tutte le sfide più dure lanciate a se stesso e ai compagni in ogni allenamento, mette a nudo i riti per trovare la carica o la concentrazione e fa riferimento ad alcuni retroscena della preparazione ai match. Un racconto sui vent'anni di carriera nella stessa squadra tra immagini e testi che fanno capire quanto importante fosse per Bryant la cura dei particolari in qualsiasi situazione. Oltre al lavoro su stesso c'era lo studio maniacale degli avversari per carpire i loro segreti e per migliorare sempre. Le foto di Andrew Bernsterin e l'introduzione del coach Phil Jackson rendono questa pubblicazione davvero importante per un appassionato di basket e tifoso di quel grande giocatore che è stato Kobe. "Black Jesus. The anthology" di Federico Buffa è uno di quei libri imprescindibile per chiunque ami il basket a stelle e strisce. Si tratta di una lettura molto gradevole per chi è interessato ad approfondire certi aspetti della cultura americana e l'"avvocato" è uno che gli Stati Uniti li conosce bene. Buffa fa entrare il lettore nelle storie e fa capire come il basket negli USA non sia un semplice sport ma è vero e proprio stile di vita con delle sue regole ben definite, che in parte sono legate al codice della strada nonostante si tratta della lega più importante del mondo. La cosa più importante è mantenere alta la propria reputazione per cercare di restare a galla in un mondo dove la personalità e l'ego sono importanti quanto le qualità tecniche. "Coach Wooden and me. 50 anni di amicizia dentro e fuori dal campo" racconta una storia di un’amicizia e di un rapporto di fiducia che perdura nel tempo e questo libro prende spunto da due foto: la prima vede il 18enne Lew Alcindor subito dopo il suo approdo a Los Angeles, a Ucla, alla corte di John Wooden mentre nella seconda c'è lo stesso allenatore, quasi centenario, che si appoggia a quel ragazzo, ormai uomo e conosciuto con il nome di Kareem Adbul-Jabbar. Il libro nasce quando l’allenatore del Midwest muore e l'ex cestista allora decid che è giunto il momento di far conoscere al mondo la loro storia tra aneddoti, ricordi, momenti difficili, e lotte contro i pregiudizi e contro il razzismo. Si parla dei Lakers, delle rivolte giovanili degli anni sessanta, della conversione di Jabbar, del rapporto con Muhammad Ali e Bruce Lee e di tanti altri episodi. Davvero una lettura imperdibile, uno di quei libri che non ci si pente d’aver comprato.
Il basket è uno degli sport più seguiti del mondo ed è stato raccontato con numerose pubblicazioni: sono tantissimi i libri, i saggi e le biografie che hanno provato a spiegare i momenti, le situazioni e tutto ciò che ha contribuito a far crescere l’interesse per la pallacanestro in tutto il mondo. Abbiamo provato a metterne insieme dieci per provare a carpire l’essenza di questo sport.
Chissà che l'enorme quantità di pressione accumulata nel corso degli ultimi mesi dopo l'aggressione alla sua ex, la collega Rihanna, non abbia influito su quanto accaduto a Chris Brown ai BET (Black Entertainment Television) Awards tenutasi allo Shrine Auditorium di Los Angeles. Durante il tributo al defunto re del Pop Michael Jackson, il 21enne cantante R&B, infatti, ha iniziato a singhiozzare, mentre si esibiva, tanto che c'è voluto l'aiuto del pubblico per completare i versi del brano Man In The Mirror, invocato dallo stesso Chris che gesticolava con il microfono sul come le lacrime gli solcassero il viso, prima di cadere in ginocchio sempre in lacrime. Dopo la canzone, Brown si è recato nel backstage dove è stato consolato da Jermaine Jackson Molti sono stati gli artisti che hanno sostenuto Chris durante la manifestazione: l'attrice Taraji P. Henson ha detto: " ‘E' stato così indifeso. Ti amo Chris! " Mentre il vincitore della del premio per la categoria Miglior Artista Maschile R & B (nella quale era nominato anche lo stesso Brown), Trey Songzha detto: "Chris ha lasciato il suo cuore sul palco. Ha dato un'emozione così genuina." Più tardi è stato lo stesso Brown a parlare: "Voglio solo dire una cosa: so di avervi deluso in passato, ma io non lo farò più, lo prometto. Amo tutti voi, buona notte. " I BET Awards si svolgono ogni anno e per celebrare i successi degli afro-americani e di altre minoranze nei settori della musica, dello sport e in altre forme di intrattenimento.
Durante l’interpretazione di Man In The Mirror il 21enne è scoppiato in lacrime e c’è voluto l’aiuto del pubblico per completare i versi del brano.