source
stringlengths
2
27k
target
stringlengths
19
1.08k
Ieri è andata in onda la prima puntata de La pupa e il secchione 2010, che si è aperta con la presentazione delle pupe ufficiali di questa edizione del comedy show. La prima a scendere le scale dello studio televisivo è stata Ludovica, Miss Cinema e Mare 2005 in un provocante abitino rosa, poi è toccato a Monica, la starlette della riviera Romagnola, mentre la terza è stata Pasqualina, ossessionata dalla depilazione e desiderosa di sfilare nuda con un enorme tigre accanto. Dopo il trio delle meraviglie la sfilata è continuata nel migliore dei modi con Elena, Miss Ciclismo 2008, con Mariateresa ed infine con Flo, l’unica straniera del gruppo. L’ultima pupa a scendere le scale è stata Francesca, coniglietta Playboy Aprile 2009. Dopo le sensuali ragazze è stata la volta dei secchioni ufficiali e, durante la loro presentazione, si sono anche formate le coppie del programma televisivo condotto da Paola Barale ed Enrico Papi. Il primo a presentarsi in studio è stato l’inventore Roberto Cavazzoni, scelto da Francesca. Poi c’è stato Valerio de Camillis, l’informatico, accoppiato con Flo. Quando è entrato il chimico Luca Garagozzo, le pupe hanno fatto a gara per aggiudicarselo ma la sfida è stata vinta da Monica. Federico Bianco è stato invece meno fortunato, nessuna delle protagoniste voleva infatti far coppia con lui e, alla fine, ha ceduto Mariateresa. Anche l’architetto Andrea Corteggi è stato conteso dalle restanti pupe ma in questa occasione l’ha spuntata Ludovica. Elena alla fine ha scelto l’informatico de Giovanni, mentre Pasqualina si è dovuta accontentare di Luca Tassinari, il matematico del gruppo.
Ieri durante la prima puntata de la pupa e il secchione il ritorno si sono formate le coppie del comedy show.
Con un video messaggio Pau Donés, leader degli Jarabe De Palo, che raggiunsero la notorietà nel nostro Paese con il singolo ‘Depende' che diede il la a una lunga carriera e a varie collaborazioni – come quelle frequenti con i Modà e quelle con Jovanotti – ha annunciato di dover sospendere il tour americano autunnale a causa di un tumore al colon. Pau ha deciso di rivolgersi direttamente ai propri fan per annunciare la notizia. Lo ha fatto in maniera diretta, con un video che accompagna l'annunci e mostra Pau gira per l'ospedale mantenendo la flebo mentre gira per le corsie dell'ospedale, attorniato da amici e medici, intento a spiegare come in pochi giorni si sia ritrovato da un piccolo mal di pancia a un letto operatorio e di come abbia avuto la fortuna di vederlo diagnosticato in tempo. Nel video spiega: Tutto è cominciato con un dolore alla pancia. In 20 giorni è passato dal un piccolo fastidio nello stomaco a dovermi operarmi per un cancro al colon o, che è la stessa cosa, di un tumore maligno nell'intestino grasso. Il cancro è come un fantasma, che appare senza avvisare, senza un motivo apparente (…) Si manifesta in varie forme, però quasi sempre in ritardo e accompagnato da enormi titoli. Per questo motivo è importante stare attenti. L'operazione e la gravità della malattia comunque lo porteranno a dover restare fermo per un po', annullando le date del tour, appunto, che li avrebbero visti impegnati il prossimo ottobre Nel mio caso è stato diagnosticato in tempo, mi hanno tolto la bestia, l'intestino è rimasto pulito e il dottore, in attesa di vedere il trattamento di chemioterapia fare effetto, mi ha detto di rimanere a casa a riposare. Insiste, poi, sulla prevenzione, sul bisogno di farsi delle analisi e non dare nulla per scontato perché ‘il cancro è una cosa seria' e ringrazia tutte le persone che gli sono state affianco, l'Ospedale Universitario della Val d'Hebron di Barcellona, l'equipe che lo cura e il suo pubblico.
Pau Donés, leader degli Jarabe de Palo, ha annunciato l’annullamento del tour americano dopo che gli è stato diagnosticato un tumore al colon. Il cantante ha raccontato la scoperta con un video e un messaggio sul suo sito e i suoi social.
Dopo il caso della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha rimosso dal suo palazzo lo striscione dedicato a Giulio Regeni, lo stesso avviene anche in un comune del modenese, Sassuolo. E protagonista della vicenda è ancora un amministratore leghista, appena diventato sindaco dopo le ultime elezioni comunali. Quello di Sassuolo non è il primo caso in un comune: lo stesso episodio è avvenuto anche a Treviso (anche qui con sindaco leghista) e a Ferrara, dove, in realtà, lo striscione esposto su alcuni palazzi per iniziativa di Amnesty international è stato coperto dalla bandiera leghista dopo la vittoria del candidato del Carroccio alle comunali. Il sindaco di Sassuolo, Gian Francesco Menani, appena eletto, cerca di spiegare la decisione sostenendo che non si tratta di una scelta politica, quanto estetica: “Resta ferma la nostra solidarietà alla famiglia Regeni, ma non aveva più senso tenere ancora lì quello striscione. È una vicenda non più di attualità e poi tra l’altro in centro storico ci stava anche male dal punto di vista estetico, tutto impolverato”. La vicenda, così come le parole del neo-sindaco, vengono riportate dal Resto del Carlino.
Il neo-sindaco leghista di Sassuolo, in provincia di Modena, ha deciso di rimuovere lo striscione in cui si chiede la verità per Giulio Regeni dalla facciata del comune. Per il primo cittadino “non ha più senso” tenere lì quello striscione, trattandosi di una vicenda ritenuta “non più di attualità” ed essendo “impolverato”.
Non passa giorno che non ci sia la notizia di un nuovo sequel oppure di un remake. Questa volta, però, ci troviamo a parlare di uno dei sequel più attesi e chiacchierati degli ultimi anni. Era il lontano 2001 quando un Ben Stiller, reduce dal successo di Ti presento i miei, fece conoscere al pubblico di tutto il mondo una delle sue creature più divertenti: il modello Derek Zoolander. Un personaggio a dir poco geniale che ben presto fece diventare il film una specie di piccolo cult movie, di cui schiere di fan ricordano ancora a memoria le battute. Il protagonista di quel film, nato per i VH1 Fashion Awards del 1996 ed interpretato dallo stesso Stiller, era uno stupidissimo modello che dopo una batosta lavorativa entra in crisi e diventa preda di un complesso intrigo orchestrato dall'industria della moda. Con un cast davvero eccezionale, che vedeva recitare al fianco di Stiller, Owen Wilson, Will Ferrell, Milla Jovovich ed una serie di camei infinita di cui ricordiamo solo David Bowie, il film si conquistò da subito una fetta di fan davvero consistente, 45 milioni di dollari di incasso solo negli USA. Non stupisce quindi l'interesse del grande pubblico quando, nel febbraio del 2010, lo stesso Ben Stiller confermò di essere al lavoro sullo script di Zoolander 2. Da quel primo annuncio è passato più di un anno e del film si sono perse le tracce fino a quando nel gennaio di quest'anno, Ben Stiller ha dichiarato di aver terminato la stesura della sceneggiatura e di averla consegnata alla Paramount per un responso. Dopo cinque mesi ancora non sono arrivate notizie e lo stesso Ben Stiller, per quanto convinto della bontà della sua sceneggiatura e dell'interesse della Paramount, lamenta una certa lentezza da parte dello studio nello scegliere la strada da prendere per realizzare il film. Secondo rumor raccolti da fonti meno diplomatiche, pare che la Paramount abbia trovato la sceneggiatura troppo dispendiosa e che lo studio non abbia intenzione di sborsare più di 40 milioni di dollari per Zoolander 2.
Lavori a rilento per Zoolander 2, Ben Stiller ha consegnato la sceneggiatura del film alla Paramount che sta ancora vagliando come operare per questo sequel.
Il ministero della Giustizia ha disposto la sospensione immediata per tutti i 52 indagati, tra funzionari e agenti della Polizia Penitenziaria, coinvolti nell'inchiesta sulle violente nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) del 6 aprile 2020, dopo una protesta dei reclusi in seguito all'emersione di un caso di Coronavirus. La ministra Marta Cartabia ha chiesto approfondimenti sull'intera catena di responsabilità e un rapporto anche sugli altri istituti. Il Ministero e il Dipartimento amministrazione penitenziaria si dicono sconcertati dalle immagini diffuse ed esprimono ferma condanna per le umiliazioni e le violenze inflitte ai detenuti. Nei video, registrati dalla videosorveglianza interna del carcere, si vedono numerosi abusi ai danni dei reclusi durante le perquisizioni scattate in seguito alla protesta; la corposa ordinanza racconta uno scenario dell'orrore: detenuti manganellati di continuo e senza motivo, costretti a stare faccia al muro per non vedere da dove arrivavano le botte e chi le sferrava, picchiati fino allo sfinimento e poi lasciati in cella senza cure mediche. La ministra Cartabia ha definito la vicenda "una offesa e un oltraggio alla dignità della persona dei detenuti e anche a quella divisa che ogni donna e ogni uomo della Polizia Penitenziaria deve portare con onore, per il difficile, fondamentale compito che è chiamato a svolgere". Fatti salvi gli ulteriori accertamenti dell'autorità giudiziaria e tutte le garanzie per gli indagati, la ministra della Giustizia ha parlato di "un tradimento della Costituzione: l'art.27 esplicitamente richiama il ‘senso di umanità", che deve connotare ogni momento di vita in ogni istituto penitenziario".
Sono stati tutti sospesi, su decisione del ministero della Giustizia, i 52 indagati dell’inchiesta sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) del 6 aprile 2020. La ministra Cartabia ha chiesto un rapporto ad ampio raggio sugli altri istituti e, nel caso del carcere sammaritano, di approfondire la catena di responsabilità dietro quegli abusi.
Decine di migliaia fra studenti e insegnanti in Cile hanno riempito le strade della capitale Santiago, per chiedere più investimenti statali nell'istruzione pubblica. La marcia è stata una delle più grandi contro il presidente di centro-destra Sebastián Piñera dall'insediamento avvenuto lo scorso anno. La polizia stima che più di 50.000 persone abbiano partecipato alla manifestazione, ma per gli organizzatori sarebbero almeno il doppio.
Manifestazioni e proteste in molte città del Cile contro il governo di Piñera, che pare stia privilegiando la nascita di nuove scuole private, a discapito del sistema educativo pubblico.
Le concentrazioni di una proteina presente nel tessuto tumorale del cancro alla prostata possono indicare il rischio che la malattia sviluppi metastasi ossee, e che dunque sia più aggressiva e letale. La proteina, chiamata CCN3, è un potenziale biomarcatore in grado di prevedere in anticipo quale sarà l'evoluzione della diffusa neoplasia maschile, dando modo agli oncologi di intervenire di conseguenza. A individuare il ruolo della proteina è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati canadesi dell'Università McGill La ricerca. Gli scienziati, coordinati dal professor Peter M. Siegel, ricercatore presso il Goodman Cancer Research Centre dell'ateneo di Montreal, hanno determinato il ruolo predittivo di CCN3 dopo aver incrociato i dati clinici dei pazienti con cancro alla prostata e le loro concentrazioni della proteina. Siegel e colleghi hanno analizzato i campioni (biopsie) di 285 pazienti presenti in una biobanca, e hanno osservato che quelli con i livelli più elevati di CCN3 avevano un rischio superiore di sviluppare metastasi ossee e di morire per cancro alla prostata. I risultati sono stati confermati con un secondo esperimento, nel quale attraverso una tecnica chiamata istofluorescenza sono stati analizzati altri 1.259 campioni, recuperati da centri medici canadesi. Anche in questo caso i pazienti con maggiore espressione di CCN3 presentavano un rischio più elevato di sviluppare metastasi ossee e di recidiva dopo i trattamenti oncologici.
Elevate concentrazioni della proteina CCN3 nel tessuto tumorale indicano un rischio maggiore di metastasi alle ossa del cancro alla prostata. Si tratta di un potenziale biomarcatore in grado di suggerire l’evoluzione della neoplasia e quanto essa sia aggressiva e letale, permettendo agli oncologi di agire di conseguenza.
Oggi è il giorno del dolore a Pietramelara, piccolo centro nella provincia di Caserta, per la morte di Daniel Leone, calciatore, ex portiere di Reggina e Catanzaro, deceduto a soli 28 anni a causa di un tumore al cervello. Proprio oggi, lunedì 4 ottobre, nella cittadina del Casertano, della quale il giovane calciatore era originario, si sono svolti i funerali e, proprio oggi, a Pietramelara è stato proclamato il lutto cittadino, come disposto dal sindaco Pasquale Di Fruscio: bandiere a mezz'asta sugli edifici comunali e le scuole del territorio, mentre alle ore 12.30 è stato osservato un minuto di silenzio negli uffici dell'amministrazione comunale.
Si sono svolti oggi, a Pietramelara, nella provincia di Caserta, i funerali di Daniel Leone, ex portiere di Reggina e Catanzaro, deceduto a soli 28 anni a causa di un tumore. In occasione delle esequie, il sindaco di Pietramelara, Pasquale Di Fruscio, ha proclamato il lutto cittadino: bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio.
Elettra Lamborghini è una delle star più attive e seguite sui social durante la quarantena, ogni giorno riesce a intrattenere i fan con la sua positività e con la sua ironia e sono ormai moltissimi quelli che aspettano le Stories divertenti che pubblica regolarmente su Instagram. Si sta dedicando alle attività più svariate, dalle costruzioni all'organizzazione del matrimonio con Afrojack, che è in isolamento con lei, fino ad arrivare alla preparazione di alcuni dolcetti molto gustosi, qualche giorno fa si è infatti trasformata in una vera e propria chef. Ce la sta mettendo tutta per combattere la noia e per superare questo momento difficile senza stress. Di recente ha approfittato del tempo libero per rispolverare una delle sue più grandi passioni, quella per i piercing.
Elettra Lamborghini è da quasi due mesi in quarantena proprio come tutti e, dovendo rimanere in casa, ha puntato tutto sulla comodità, rimuovendo molti dei piercing che ha sparsi sul corpo. Ieri ha rimesso quelli a schiena, lingue e naso ma ha rinunciato a uno dei due all’ombelico perché non le piace più.
Per festeggiare i 25 anni del festival torinese Da Sodoma a Hollywood, interamente dedicato ai film con tematiche omosessuali, il direttore Giovanni Minerba ha annunciato che si terrà la rassegna "I 25 film che hanno cambiato la nostra vita" che racchiude lungometraggi quasi introvabili, ma che hanno lasciato un segno indelebile nella comunità gay. Alcuni titoli sono già stati resi noti: Happy Together di Wong Kar- wai del 1997, A mia madre piacciono le donne, Spagna di Ines Paris e Daniela Fejerman, Jeffrey del 1995 con Sigourney Weaver e Bent con Clive Owen, Ian McKellen e Mick Jagger. Oltre 150 i film in concorso, presenti circa 30 nazioni per la nuova edizione del festival che si svolgerà a Torino dal 15 al 22 aprile. Le pellicole italiane sono solo 7 e solo una gareggia, mentre la Spagna e la Francia si contendono il primato con 13 e 11 film, i Paesi più curiosi da cui provengono i film in concorso sono la Mongolia, Dubai e Le Bahamas, anche Israele fa sentire la sua voce presentando 7 progetti. Non mancheranno certamente gli attori americani a fare da richiamo, Robert Pattinson (idolo delle giovanissime) accompagnerà il suo film su Salvador Dalì Little Ashes di Paul Morrison, Stepher Fry (il Wilde più famoso) sarà presente per The House of Boys, Anthony Hopkins e Charlotte Gainsbourg faranno coppia per la prima di The city of your final destination. Per finire un po' di curiosità: La locandina è stata ideata da Ugo Nespolo, che spiega com'è nata la locandina ufficiale dell'edizione di quest'anno, il messaggio principale è l'integrazione, per affossare il messaggio errato di un festival ghettizzato ai soli interessati ai film tematici, e consentire il dialogo e la gioia cinefila. In contemporanea poi, e sempre di arte si parla, andrà in scena anche la mostra Sono come sono nella rassegna internazionale d'arte Lgbt che mira a sensibilizzare la coscienza civile, primo evento unicamente dedicato alle arti visive Lgbt, sarà ospitato con grande onore dalla cornice torinese.
Rassegna da ricordare al Glbt Film Festival, i 25 film più importanti con tematiche omosessuali.
Anche in Lombardia rientro a scuola rimandato per gli studenti delle superiori dopo la decisione del governo di posticipare all'11 gennaio la riapertura degli istituti superiori di secondo grado. Inizialmente prevista per il 7 gennaio così come per le scuole elementari e medie, il nuovo Decreto Legge che inasprisce ulteriormente le misure anti-Covid fino al 15 gennaio, ha imposto un rinvio di quattro giorni per le scuole superiori. Dunque le scuole superiori a Milano e in tutta la Lombardia apriranno l'11 gennaio, il prossimo lunedì e non più il 7 gennaio. Le lezioni, così come annunciato in precedenza, riprenderanno con il 50 per cento degli studenti delle superiori in presenza. Per quanto riguarda la città di Milano inoltre sono previsti due orari di ingresso scaglionati negli istituti scolastici alle 8 e alle 9.30: il 40 per cento degli studenti potrà entrare nella prima fascia mentre il restante 10 per cento nella seconda fascia, dopo le 9.30. Si tratta di un piano stabilito dal Comune insieme con la Prefettura di Milano che coinvolge scuole, negozi e uffici e ha come obiettivo la ripartenza in sicurezza della città. A cambiare non sarà solo l'ingresso a scuola, ma anche il mondo universitario. Le università potranno tornare a fare lezioni in presenza, ma solo dopo le 10.
Anche in Lombardia slitta all’11 gennaio la data della ripresa delle lezioni in presenza per le scuole superiori. È quanto stabilito dal governo del nuovo Decreto che inasprisce ulteriormente le norme anti-Covid su tutto il territorio italiano. Non cambia invece la data di riapertura e ritorno in classe degli studenti per le scuole elementari e medie fissata al 7 gennaio.
È stata un successo annunciato la 53ma edizione di Vinitaly che si è conclusa facendo registrare numeri lusinghieri: non solo le 125mila presenze da 145 nazioni, ma soprattutto l'aumento del 3% dei buyer esteri accreditati, per un totale di 33mila presenze. Per tre giorni, Verona è stata il punto di riferimento di chi ama il vino. Lo spazio espositivo di Veronafiere ha ospitato circa 4600 aziende, mentre la città e i tre borghi limitrofi di Bardolino, Valeggio sul Mincio e Soave sono stati raggiunti da ben 80mila wine lover per un fuori salone davvero da ricordare. “Una delle cifre anche di questa edizione di Vinitay è stata di sicuro l’internazionalità, con l’ulteriore incremento del 3% dei top buyer presenti tra i padiglioni”, spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. “Nella top five delle provenienze degli operatori primeggiano gli Stati Uniti (+2% sul 2018), seguiti da Germania (+4%), Regno Unito (+9%), Cina (+3%) e Canada (+18%). Su questo fronte molte bene il Giappone (+11%): un risultato che, sommato agli altri registrati dal Far East, supporta la nostra scelta di creare un nuovo strumento di promozione permanente dedicato all’Asia”, conclude Mantovani. Tra i produttori italiani la presenza rinnovata della Cooperativa Caviro, il Gruppo che può vantare la più estesa filiera vitivinicola in Italia. È composto, infatti, da 12.500 viticoltori riuniti in 30 cantine sociali in 7 tra le regioni più vocate, per un totale di 35.000 ettari di vigneti che rappresentano il 10% dell'uva prodotta e tracciata nel nostro paese. Presente con stand istituzionali al padiglione 1 dell'Emilia Romagna, non è mancata una proposta Caviro nella nuova area Food Park. “Osteria Caviro” è stata pensata per essere uno spazio di convivialità dove alla degustazione del nuovo Tavernello Gold si è affiancata la buona cucina, per una pausa di piacere e relax. L'azienda con sede a Faenza, che affonda le proprie radici nella dedizione al lavoro e nella passione dei produttori dell'Emilia Romagna, nel tempo è riuscita a sviluppare una filiera in armonia con le tradizioni enologiche della regione, ma caratterizzata anche da una forte capacità innovativa. Il risultato è una gamma di prodotti dalle ottime qualità organolettiche che racchiudono le peculiarità del territorio tenendo in giusta considerazione il rapporto qualità prezzo. Tra le novità, alcune riguardano il marchio più conosciuto del Gruppo Caviro, Tavernello. Ripensato nella grafica e nel logo, Tavernello – che ha recentemente ricevuto il riconoscimento “Sapore dell'anno 2018” per i suoi vini frizzanti – amplia la sua offerta con due blend: Pinot Bianco-Famoso, un vitigno autoctono recentemente riscoperto in Romagna, e Sangiovese-Merlot, selezionato dall'ampia base sociale Caviro. Non mancano, inoltre, i progetti volti alla valorizzazione di marchi regionali come Castelli Modenesi, Feudo Apulliano e Allenico in Puglia e Fatascià in Sicilia, con un'offerta che va dal Nero d'Avola al Grillo. “Semplice non vuol dire facile” è il claim scelto dal Gruppo per rappresentare il proprio lavoro, un impegno quotidiano che coinvolge migliaia di persone che fanno del proprio meglio per offrire un prodotto di qualità, da gustare in famiglia o nelle occasioni speciali. Un buon bicchiere di vino può portare alla memoria tanti ricordi, può raccontare di sapori antichi e di tradizioni, ma può essere anche un ponte per un futuro di prestigio, la testimonianza di un know how italiano che non ha eguali nel mondo. Riso venere con cozze e vongole e un bicchiere di vino: pausa pranzo da @osteria.caviro? Ci trovi al📍Food Park - Area H - stand 1 a #Vinitaly
Si conclude con numeri lusinghieri la 53ma edizione di Vinitaly. In aumento i buyer esteri accreditati e gli amanti del vino che hanno partecipato ai tanti eventi del fuori salone. Tra le presenze a Veronafiere, quella rinnovata del Gruppo Caviro che vanta la più estesa filiera vitivinicola in Italia.
La Regina Elisabetta, 95 anni, ha inviato una lettera all'ex leader della Lega Nord Umberto Bossi: la missiva, spedita a Palazzo Madama, è stata scritta su carta intestata di Buckingham Palace e reca la firma di Andrew Paterson, direttore delle operazioni, ufficio del segretario privato di sua Maestà. "La Regina mi ha chiesto di ringraziarla per il suo premuroso messaggio di affetto che le ha inviato in occasione della morte dell'amato marito di Sua Maestà, il Duca di Edimburgo" Filippo, si legge nel testo. "La Regina è rimasta colpita dai messaggi ricevuti ed è molto grata per le sue parole gentili", ha scritto Paterson. Il ‘senatur' aveva inviato alla sovrana di Gran Bretagna e Irlanda del Nord le condoglianze per la scomparsa del consorte avvenuta lo scorso 9 aprile all'età di 99 anni. La coppia aveva condiviso 73 anni di matrimonio.
La Regina Elisabetta, 95 anni, ha spedito una lettera all’ex leader della Lega Nord Umberto Bossi: la missiva, spedita a Palazzo Madama, è stata scritta su carta intestata di Buckingham Palace per ringraziare l’ex segretario del Carroccio del “suo premuroso messaggio di affetto che le ha inviato in occasione della morte dell’amato marito di Sua Maestà, il Duca di Edimburgo” Filippo.
Among Us è il più grande fenomeno videoludico del 2020. Con quasi mezzo miliardo di utenti al mese, il gioco sulle deduzioni sociali oggi noto ai più è molto diverso da come era stato pensato originariamente dal team di sviluppo InnerSloth. Secondo le dichiarazioni del co-creatore, Forest Willard, Among Us era inizialmente ispirato al film "La cosa" di John Carpenter (1982) e a un gioco in stile gangster, a cui l'altro co-creatore, Marcus Bromander, era solito giocare da bambino. Tuttavia, al di là delle ispirazioni totalmente differenti rispetto alle atmosfere Sci-Fi scelte per la versione finale del gioco, l'Among Us del passato prevedeva anche tutto un altro tipo di giocabilità. Nel gioco originale, ogni giocatore aveva a disposizione una carta in cui disegnare un ruolo. Dopo di che doveva girare senza meta per la casa e fare attenzione al giocatore/gangster, che poteva uccidere segretamente gli altri utenti passando un dito sul collo di qualcuno. Dopo le prime prove però, gli sviluppatori si sono resi conto che questo impianto rischiava di diventare noioso, anche perché si trattava di girare senza alcuno scopo all'interno di una mappa anonima. Da qui il passaggio all'ambientazione spaziale e la scelta di inserire dei compiti da svolgere, le famose task. Nonostante questo cambio di rotta, i primi prototipi di Among Us presentavano la nave in uno stato costante di allarme: i crewmates avrebbero dovuto risolvere i compiti per tenerla salda, mentre lo scopo degli impostori sarebbe stato quello di eseguire male le varie task per rovinare i piani dell'equipaggio. Alla fine questa struttura di gioco si rivelò troppo stressante e limitava del tutto la componente investigativa, vero cuore pulsante dell'Among Us di oggi.
In origine Among Us doveva essere un incrocio tra un gioco in stile gangster e il film “La cosa” di John Carpenter. Era pure più stressante rispetto alla versione finale oggi nota a tutti. Questi e altri retroscena sono stati svelati dai creatori di Among Us, Forest Willard e Marcus Bromander di InnerSloth.
Sono circa 500 le persone che in questo momento si sono radunate a Roma, in piazza Bocca della Verità, per protestare contro la ‘dittatura sanitaria'. La maggior parte senza mascherine (alcuni però la indossano), portano cartelli come ‘No al racket dei vaccini', ‘Fuori la mafia dallo Stato', ‘andrà come dicono loro', ‘No verità, no libertà'. Sulla piazza, l'enorme striscione affisso dai manifestanti del cosiddetto ‘Popolo delle Mamme' (sponsorizzato fortemente dalla sigla di estrema destra Forza Nuova), che recita ‘Noi siamo il popolo'. Al momento i manifestanti sono circa 500: numeri attualmente ancora lontani da quello di manifestazioni come quelle di Berlino, che hanno visto la partecipazione di moltissime persone. "Le mascherine vanno buttate: con questo caldo sono un terreno di coltura per i germi davanti a bocca e naso. E sono collegate ad iperacidosi, favorita dall'aumento dell'anidride carbonica". Lo ha dichiarato all'Adnkronos Pasquale Mario Bacco, medico legale e ricercatore, componente dell'associazione ‘L'Eretico', oggi a Roma per protestare contro le misure anti-covid. "Non siamo negazionisti del virus, ma di come ce lo hanno raccontato. Le mascherine all'aperto non servono vanno usate solo se si entra in contatto con malati e anziani, che sono il target di questo virus". E sugli asintomatici: "Se sei asintomatico non sei malato, la carica virale è ridotta e non hai un'alta capacità infettante". E conclude: "Non possiamo vivere circondati dal plexiglass. E poi mi chiedo: che senso ha la misura sulle mascherine dopo le 18? È un virus, non una zanzara". Bisogna specificare che l'obbligo di mascherina dopo le 18 vale solo per i luoghi dove c'è rischio di assembramento. L'orario poi, è stato scelto proprio perché da quell'ora le persone – soprattutto i giovanissimi – escono per andare a fare passeggiate e aperitivi.
No vax, seguaci di QAnon, no mask, cospirazionisti del 5G, Forza Nuova e – ovviamente – negazionisti del Covid: queste le presenze della piazza di oggi a Roma a Bocca della Verità per la manifestazione chiamata dal ‘Popolo delle Mamme’ contro la ‘dittatura sanitaria’. Circa 500 le persone al momento in piazza, la maggior parte senza mascherine.
Maddalena Corvaglia è incinta di Stef Burns. Sul profilo Facebook del chitarrista i sostenitori si mostrano in delirio per la notizia:"Stef hai fatto centro. Auguri", oppure "Auguri. Grandissimo Stef", "E allora, congratulazioni", "Congratulazioni, siete i più belli". Ci sono soprattutto commenti di congratulazioni. Nessuno, infatti, si aspettava che l’ex velina bionda avesse conquistato il cuore del musicista. Ma qualcuno nutriva già forti dubbi sul tipo di rapporto che li legava: “Ora capisco perché Maddalena era sempre sotto il palco!”. Finalmente un mistero è stato svelato. La Corvaglia dopo una serie di relazioni naufragate, torna di nuovo a sorridere. L’addio a Enzo Iacchetti non era passato inosservato. Da allora la sua vita sentimentale era stata un susseguirsi di incontri amorosi che però terminavano tutti nel peggiore dei modi. Il settimanale Chi che segue passo dopo passo Maddalena. La rivista l’aveva beccata prima in Messico in compagnia di Andrea Galanti e,qualche tempo dopo, in Marocco. Questa volta, insieme all’ex fidanzato di Serena Autieri. Stiamo ovviamente parlando di Roberto Fantauzzi. Tutto sembrava procedere, quando all’improvviso il mondo della cronaca rosa fu scossa dalla notizia del fidanzamento con Morgan. Anche questa relazione è durata il tempo di un respiro. Marco Castoldi, alla fine, le ha preferito Monica Riva e da allora non avevano più sentito parlare di Maddalena Corvaglia fino a ieri quando lo scoop della sua gravidanza ha fatto impazzire di gioia i sostenitori di Stef. Ma chi è il chitarrista che lavora da molti anni fianco a fianco con Vasco Rossi? Della vita privata di Burns si conosce davvero poco. E’ nato in California e ha due figli: Woody e Taylor. La relazione con la loro mamma è naufragata da tempo ma Stef ha avuto una relazione con la Moroni. Poi il vuoto. Alla fine il settimanale di gossip Chi ha sollevato il velo sul chitarrista che è entrato a far parte, di diritto, della cronaca rosa made in Italy.
I fan di Stef Burns sono al settimo cielo, il chitarrista sta per avere, stando al chiacchiericcio lanciato da Chi, il suo terzo figlio da Maddalena Corvaglia che pare sia in dolce attesa.
I vertici del social network di Mark Zuckerberg hanno da poche ore annunciato che a partire dalla prossima settimana l'applicazione per smartphone Android di Facebook introdurrà la possibilità di effettuare dirette streaming così come già disponibile da qualche settimana all'interno dell'app per dispositivi iOS. Come riportato sul blog ufficiale della piattaforma blu, tra qualche giorno anche la versione Android di Facebook consentirà agli utenti di effettuare dirette streaming tramite l'app per smartphone. Inizialmente le live streaming su smartphone Android saranno disponibili solo per gli utenti americani ma entro qualche mese il servizio verrà esteso a tutti gli utenti del mondo. Per realizzare una diretta video su Facebook per Android è sufficiente aggiornare l'applicazione all'ultima versione disponibile e recarsi all'interno della box per gli aggiornamenti di stato presente nella parte alta dell'app per smartphone. Una volta entrati nella sezione "Stato", tra le icone in basso si noterà la comparsa della nuova immagine dedicata alle dirette streaming. Un semplice tap sull'icona e si aprirà il nuovo menu dedicato a Facebook Live.
I vertici del social network di Mark Zuckerberg hanno da poche ore annunciato che a partire dalla prossima settimana l’applicazione per smartphone Android di Facebook introdurrà la possibilità di effettuare dirette streaming.
Bellissima a Los Angeles, sul palco del 46esimo Afi Life Achievement Award, Amal Alamuddin ha rivolto pubblicamente parole d’amore al marito George Clooney. Sposati e genitori di due gemelli, l’avvocatessa e il divo hollywoodiano incarnano l’ideale della coppia perfetta, tanto da rendere pensabile perfino una corsa dell’attore americano alla Casa Bianca, forte del sostegno di una moglie perfetta per tale circostanza. La solidità di questo legame che dura da più di 4 anni. È con il sorriso e l’emozione negli occhi che Amal ha rivolto pubblicamente una lunga dichiarazione d’amore al suo compagno, parole che lo incorniciano quale marito perfetto e padre devoto: “È un gentiluomo nel vero senso della parola e in un modo così raro in questi giorni da sembrare persino superato. George è la persona che ha la mia più completa ammirazione e che mi fa morire dal ridere ogni volta. Amore, ciò che ho trovato in te è il grande amore che ho sempre sperato esistesse. Ero quasi rassegnata all'idea di restare zitella quando ti ho incontrato, sei il grande amore, un marito e padre meraviglioso”.
Amal Alamuddin regala parole importanti al marito George Clooney in occasione del 46esimo Afi Life Achievement Award. Salita sul palco, si è rivolta direttamente all’attore hollywoodiano, pronunciando alcune frasi che hanno rischiato di farlo commuovere: “Ero quasi rassegnata all’idea di restare zitella quando ti ho incontrato, sei il grande amore, un marito e padre meraviglioso”.
Più di 1,5 milioni di visitatori erano venuti al Jardin des Plantes di Nantes per ammirare le sculture di Claude Ponti nel 2013. Per questa seconda edizione, l'autore di letteratura per l'infanzia e giardiniere del Giardino Botanico, ha reso ancora più stravaganti le sue storie con enormi opere d'arte topiaria visitabili fino al 20 ottobre 2014. Claude Ponti ha rivestito il giardino al fine di creare un campo immaginario uscito dal suo universo singolare. Si rivede il pulcino che dorme e i due geni, la panchina di dimensioni XXL e altre sorprese nate nei corridoi e sui prati del Jardin des Plantes, nati dalla fertile immaginazione di Claude Ponti e il suo incontro con i giardinieri vittoriani dei parchi di Nantes. "Poussin endormi" è il titolo della mostra di arte topiaria del celebre autore e illustratore di libri per bambini. L'arte topiaria o ars topiaria in latino, consiste nel potare alberi e arbusti al fine di dare loro una forma geometrica, diversa da quella naturalmente assunta dalla pianta, per scopi ornamentali. Si formano così siepi formali, oppure partendo da esemplari singoli o piccoli gruppi, soggetti con varie forme, astratte oppure di animali, oggetti, persone. E Nantes ha una grande tradizione di parchi e giardini, luoghi per rilassarsi e camminare, che contribuiscono alla qualità di vita sostenibile. In una città che diventa più densa, si tratta di un eccezionale patrimonio preservato. Claude Ponticelli, detto Claude Ponti, è riuscito perfettamente a rappresentare e valorizzare questa tradizione con la sua arte. Ponti stesso dice dei suoi album: "Le mie storie sono come le favole, sempre situate nel meraviglioso, parlano della vita interiore e delle emozioni dell'infanzia, e ogni bambino è in grado di mettere ciò che vuole nelle immagini: i personaggi e i sogni che sono i suoi".
Claude Ponti, famoso autore e illustratore di libri per bambini, torna al Jardin des Plantes con il suo “Poussin Endormi”, l’adorabile scultura di uccello addormentato fino al 20 ottobre 2014.
In tutto il mondo la Vespa è un simbolo dell'Italia e un elemento distintivo del design Made in Italy. Film, canzoni, video musicali, fotografie, hanno immortalato questo mito italiano brevettato per la prima volta nel 1946. Così i designer Rotimi Solola e Cait Miklasz si sono ispirati alle due ruote italiane più famose del mondo per realizzare la loro nuova fotocamera digitale.
Cosa succede se una Vespa Piaggio si avventura nel mondo dell’elettronica? Nasce Vespa Cam, la prima fotocamera ispirata all’icona del design italiano.
In una lunga intervista rilasciata al settimanale "Chi", Barbara D'Urso ha parlato della scarcerazione di Fabrizio Corona. La presentatrice ha ribadito i dissapori passati, avuti con l'ex re dei paparazzi: "Per quattro anni non mi sono occupata di lui perché mi aveva ferito su alcune cose che riguardavano mio figlio. Poi mi ha scritto diverse lettere dal carcere dove si è scusato, mi ha chiesto aiuto e mi ha fatto delle promesse. L'ho aiutato parlando del suo caso, ci ho messo il cuore e l'anima". Ha dichiarato, quindi, di essere felice della sua condizione attuale: "Sono felice che sia libero, spero che possa dimostrare a se stesso che la vita è un'altra, è quella che mi ha descritto quando era in cella". Barbara D'Urso ha colto l'occasione per replicare a Fedez. Il rapper l'ha attaccata nella canzone "Non c'è due senza trash": "Voglio ringraziarlo: è da un po' di anni che un cantante non mi dedicava una canzone! Ha detto a Chi di aver saputo che me la sono presa. Mi spiace deluderlo, ma non è così, mi ha divertita. Forse pensa che il suo rap, per essere veramente dissacrante, debba dare fastidio e far arrabbiare. Con me, purtroppo, ha sbagliato bersaglio!" Poi, gli ha lanciato una frecciatina: "A me non piace il populismo esattamente come non piace a lui. Populismo, però, è anche dire, come recita la sua canzone, che io parlo dei poveri che non riescono a pagare le bollette a fine mese, ma nel mio studio ci sono 400 luci accese. Perché i suoi concerti, nei quali canta contro le ingiustizie sociali, li fa a lume di candela?"
Intervistata dal settimanale “Chi”, Barbara D’Urso si è detta felice della scarcerazione di Fabrizio Corona, nonostante i dissidi del passato. Inoltre, ha colto l’occasione per lanciare una frecciatina a Fedez: “Dice che nel mio studio ci sono 400 luci. Lui, invece, fa i concerti a lume di candela?”
Sono lontani i tempi in cui Giulia De Lellis sedeva in studio da Maria De Filippi a "Uomini e donne" o confessava di non aver mai letto un libro nella casa del Grande Fratello, ora è un'influencer da milioni di follower, pagata migliaia di euro per un post su Instagram, sempre in prima fila alle sfilate milanesi ed è anche nei primi posti nelle classifiche dei libri più venduti, oltre a essere sulle copertine dei giornali di gossip per la sua love story con Andrea Iannone, ex fidanzato di Belén Rodriguez. Ultimamente la web star ha anche iniziato a mostrarsi ai fan in una versione più sexy e hot, pubblicando in diverse occasioni scatti sensuali in cui mostra il corpo. Recentemente ha poi pubblicato una foto in piscina alle terme, in cui appare in topless con seno esplosivo e slip a tanga. In questi giorni Giulia De Lellis si sta concedendo una piccola vacanza a Courmayeur dove, tra una passeggiata sulla neve e alcuni scatti con look griffati in montagna, si è concessa anche una pausa relax alla terme. La De Lellis non ha perso occasione per realizzare uno scatto sexy che ha fatto impazzire i fan, scatto in cui appare seminuda in topless, in una piscina esterna riscaldata. Nella fotografia social Giulia posa senza reggiseno, con i lunghi capelli corvini sciolti sulle spalle e con uno slip nero a vita alta che mostra il lato b. Ad accompagnare lo scatto solo un'emoticon a forma di ciliegie e la didascalia "Cherry bomb". Lo scorso sabato Giulia De Lellis è stata ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, dove è apparsa indossando un abito corto nero con spalline a sbuffo e bustier scollato a cuore, sotto il quale spuntavano un paio di collant neri a pois tono su tono. Il look di Giulia è stato completato con un'acconciatura dai capelli raccolti in una coda bassa e con fila centrale. Nella trasmissione del sabato pomeriggio, Giulia ha parlato dell'anno appena conclusosi dicendo: "Non si è chiuso benissimo, visto che ho subito un furto la notte di Capodanno, ma tutto sommato è stato un anno positivo". Nello stesso show Giulia ha parlato della scelta di aver raccontato il tradimento subito nel suo libro e dei rapporti attuali con Andrea Damante: "Inizialmente non volevo nemmeno scrivere questo libro, ma poi mi sono accorta di quanto bene mi avesse fatto scriverlo. Ho pensato che avrebbe fatto bene anche agli altri e così abbiamo deciso di pubblicarlo. Con Andrea Damante sono rimasta in buoni rapporti".
Giulia De Lellis stupisce i fan con uno scatto hot pubblicato su Instagram, in cui appare semi nuda in topless. Poco prima l’avevamo vista in televisione, con mini abito scuro e collant a pois, nell’intervista rilasciata a Silvia Toffanin nella trasmissione Verissimo, dove ha rivelato alcuni particolari della sua vita privata.
Il cinema d’agosto ha un fascino particolare. E allora perché non andare a vedere l’horror campione d’incassi statunitense che sta facendo impazzire il mondo? Stiamo parlando de “L’evocazione – The Conjuring” e a giudicare dal trailer si tratta di una pellicola veramente terrificante. Per i più piccini, in sala, troverete “Turbo” (uscito il 19 agosto) e i simpatici mostri di “Monsters University”, mentre per gli amanti del thriller-action “Red 2”, con Bruce Willis è davvero imperdibile. “L’evocazione – The Conjuring”: Nel corso degli anni Settanta, la coppia di investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren, marito e moglie, viene chiamata ad indagare sull'abitazione in cui si è da poco trasferita la famiglia Perron, formata da Roger e Carolyne Perron e dalle loro cinque figlie. La casa, in cui si verificano inspiegabili eventi, sembra infatti infestata da un'entità demoniaca, che finirà per terrorizzare anche due esperti come Ed e Lorraine, abituati ad avere a che fare con spiriti e forze oscure, ma mai tanto pericolose e cattive. “Monsters University”: I mostri 18enni Mike Wazowski e James "Sully" Sullivan s’incontrano alla Monsters University (MU). Entrambi matricole, coltivano il sogno di partecipare al corso per spaventatori più prestigioso al mondo ma non riescono a sopportarsi a vicenda e presto vengono cacciati. La vita studentesca, però, pian piano li aiuterà a superare le loro divergenze e a diventare amici inseparabili, arrivando a mettere su un gruppo di studenti disadattati per gli “Scare Games”, i Giochi dello Spavento. “Red 2”: Frank Moses, agente della CIA in pensione, si caccia nuovamente nei guai per via del "Nightshade", una pericolosa arma nucleare scomparsa 25 anni prima in circostanze misteriose e di cui non aveva mai sentito parlare. Mentre l'ex collega Victoria ha ricevuto dall'MI6 il compito di eliminarlo, con l’aiuto di Marvin Biggs e della moglie Sarah, Frank si lancia in una caccia nelle maggiori città d’Europa – Parigi, Londra e Mosca – che gli farà scoprire il mistero del Nightshade, arma agognata da Fbi, agenti speciali, terroristi ed ex spie, e il ruolo che in tutto ciò hanno la bella Katja, ex fiamma, e il grande scienziato Bailey.
Arriva nelle nostre sale “L’evocazione – The Conjuring”, l’horror più terrificante degli ultimi anni. Se avete troppa paura, allora portate i vostri figli a vedere “Turbo” o “Monsters University”, oppure optate per “Red 2”, con un Bruce Willis in grande forma.
Da una che sembrava intenzionata a produrre un profumo dall'odore di sangue e sperma effettivamente è possibile aspettarsi di tutto, eppure la notizia di oggi potrebbe anche apparire bizzarra. Recentemente aveva suscitato molto scalpore l'iniziativa di una gelateria inglese di Covent Garden che aveva dato il via ad un gusto di gelato chiamato Baby Gaga e la cui particolarità era quella di essere fatto con il latte materno. Sicuramente gli artefici di questa pensata hanno pensato di unire i tipici versi che fanno i bambini appena nati al nome della cantante più celebre del momento nella speranza di attirare ulteriormente l'attenzione sul loro prodotto. Forse speravano anche che dati i precedenti della star in questione, questa non se la sarebbe presa più di tanto e chissà, magari avrebbe assaggiato il loro gelato. Purtroppo per loro, però, Lady Gaga per quanto sia strampalata non arriva ancora a certi estremi e così i legali della star di Born This Way hanno fatto sapere che sono in corso dei procedimenti legali contro questa gelateria inglese che si è servita del nome della star senza il suo consenso per un'iniziativa davvero discutibile.
Nonostante le sue idee spesso bizzarre superino i confini dell’immaginazione, questa volta Lady Gaga ha trovato qualcuno in grado di superarla quanto a idee strampalate.
Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles, e Louis Tomlinson, alias One Direction, sono stati gli ospiti d'eccezione del David Letterman Show nella serata dell'8 dicembre 2012. Nemmeno in un giorno di festa la band si è fermata ed è stata acclamata dalle migliaia di fan accorse fuori gli studi, senza contare quelle incollate davanti alla tv fino a notte tarda. Il bacio di Dustin Hoffman al giovane Niall Horan ha sancito l'inizio di un'intervista che, ai più, è apparsa alquanto deludente. David Letterman palesemente impreparato – Il conduttore infatti si è mostrato "simpaticamente" impreparato nel porre loro le domande di rito, tanto da scatenare le reazioni del web, raccolte nel significativo articolo del sito Idolator.com dal titolo "I One Directions parlano con David Letterman, che dimostra chiaramente di non sapere nulla di loro (o della musica)". Nel pezzo ad un certo punto si legge: David Letterman chiaramente non conosce abbastanza i ragazzi, a tal punto da dover far loro domande basilari, del tipo: "di dove siete?" "da quanto tempo siete una band?". […] Davvero non sapeva che Simon Cowell gestisce la loro etichetta? O stava solo scherzando? Eravamo preoccupati che ad un certo punto avrebbero dovuto spiegargli che cosa è un iPod. 1D, ovviamente, hanno mostrato il massimo della pazienza, nonostante l'imbarazzo.
Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles, e Louis Tomlinson seduti sul divano del David Letterman Show, sul quale improvvisamente è partito il bacio appassionato tra Dustin Hoffman e il giovane Niall.
Chiacchierata come tutte le donne ritenute vicine al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Nicole Minetti, ex igienista dentale diventata consigliere comunale, ha deciso di raccontarsi dalle pagine di Diva e Donna nel tentativo di chiarire, una volta per tute si spera, qual è la portata del suo chiacchieratissimo rapporto con Bobo Vieri. Dal bacio a Milano Marittima fino alle foto che documentano, giorno per giorno, la vacanza trascorsa insieme, dei due non si è fatto altro che chiacchierare nella speranza che fossero proprio loro a fornire il gossip più succulento dell’estate 2011. E’ dalla rottura con Melissa Satta, infatti, che a Bobo vengono imputate le fidanzate più disparate, nel tentativo di vederlo di nuovo felice. Stando a quando dichiarato dalla Minetti, però, le cose non starebbero propriamente in questo modo. IL RAPPORTO CON BOBO VIERI: Christian non è l’uomo della sua vita ma un semplice amico, quello che lei stessa definisce un vero signore. La depressione di Bobo che ha rifiutato con forza i gossip che lo vogliono non più single trova conferma nelle parole di Nicole a Diva e Donna, le stesse che escluderebbe la nascita di un sentimento tra i due. “È diventato un amico” dice la Minetti che aggiunge: “lo trovo simpaticissimo, è una bella persona e un gran signore”. Non sembrerebbero propriamente le parole di una donna innamorata. La smentita di Vieri, relativa a qualche giorno prima che le effusioni tra i due fossero documentate con tanto d’immagini, viene avvalorata da quanto raccontato dalla Minetti che a proposito dell’uomo che potrebbe diventare quello della sua vita e – in riferimento anche al suo ex Simone Giancola, neo fidanzato di Veridiana Mallmann – aggiunge: Di Simone non ero innamorata altrimenti non gli avrei raccontato bugie. In amore sono geisha. Quando sono innamorata divento pazza. Faccio cose assurde. In questo momento, l'amore mi manca ma sono fatalista, aspetto. Ora sto bene con me stessa. Vorrei un compagno più grande di me. In un uomo cerco un po' mio papà che è l'uomo più importante della mia vita. BERLUSCONI E RUBY NELLA VITA DI NICOLE: E una figura paterna, stando all’indiscutibile differenza anagrafica tra loro, Nicole riuscì a trovarla, in passato, nel Presidente del Consiglio a proposito del quale, dato che la relazione con Berlusconi è uscita ormai allo scoperto, aggiunge: Rispetto del mio rapporto con lui posso dire che è l’uomo che mi ha cambiato la vita. Da quando l'ho conosciuto, a 23-24 anni, niente è più come prima. Oggi, il nostro rapporto è ancora più affettuoso. L’intervista alla Minetti termina con un accenno a Ruby Rubacuori, la donna attorno alla quale è scoppiato lo scandalo che l’ha vista coinvolta. La gravidanza di Ruby e il matrimonio con Luca Risso l’hanno spinta a cambiare vita. Circa la presunta rivalità tra loro e dell’accusa a suo carico di favoreggiamento della prostituzione minorile, Nicole si schermisce e dice solo:
Nicole Minetti, consigliera regionale parecchio chiacchierata a causa del presunto flirt con l’ex bomber Bobo Vieri, ha deciso di smentire una volta per tutte l’ultimo flirt che le sarebbe stato attribuito, svelando, invece, quale potrebbe essere l’uomo del suo cuore.
Finito nell'occhio del ciclone per il recente ricovero d'urgenza, Raoul Bova torna al centro della cronaca (rosa questa volta) per un gossip che lo riguarderebbe molto da vicino, sempre se fosse confermato. A lanciare lo scoop è un servizio andato in onda a Mattino 5, la trasmissione mattutina condotta da Federica Panicucci. Nel video in questione il pettegolezzo è stato dato per certo: l'attore e la moglie Chiara Giordano si starebbero separando dopo 13 anni di matrimonio e ben due figli, Alessandro e Francesco. La storia d'amore tra i due è stata paragonata alle illustri separazioni avvenute quest'estate, in primis l'allontanamento tra Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones seguito dall'annuncio shock del divorzio tra Monica Bellucci e Vincent Cassel.
Tirerebbe aria di crisi tra l’attore Raoul Bova e la moglie Chiara Giordano. A lanciare lo scoop è un servizio andato in onda a Mattino 5 ma scoppia il giallo quando anche Federica Panicucci se ne dissocia…
E’ la star afroamericana che ha vinto più premi in assoluto. Indimenticabili, oltre che amatissimi ancora oggi, sono alcune sue pellicole cult come “Il colore viola”, “Ghost – Fantasma” e “Sister Act” e, proprio grazie al ruolo della sgangherata sensitiva Oda Mae Brown, è riuscita a portare a casa un meritatissimo Oscar come Migliore attrice non protagonista. Attrice, doppiatrice, cantante, regista, e presentatrice, la sua stella ha raggiunto il massimo splendore durante gli anni ’90, per poi affievolirsi durante i Duemila, ma non è mai sparita dal grande schermo (dove ha girato, finora, ben 53 film) e dalla televisione (ha preso parte a più di 39 tra serie e film tv), recitando anche a teatro in 25 spettacoli, dal 1970 al 2010. Nata a New York, il 13 novembre 1955, la Goldberg (il cui vero nome è Caryn Elaine Johnson), debutta proprio a teatro, a soli 8 anni. La sua passione è fortissima e innata e, infatti, decide di lasciare la scuola per dedicarsi anima e corpo al suo sogno: partecipare ai musical di Broadway. Purtroppo, all’inizio degli anni ’70, ha dovuto fare i conti con la dipendenza da droghe, superata, però, dopo pochi anni, grazie soprattutto all’aiuto di Alvin Martin, l’assistente sociale che si prese cura di lei in quel difficile periodo, e che diventerà suo marito e padre di sua figlia Alex. Il matrimonio naufraga nel 1979 e l’attrice si sposta a San Diego, con la figlia, facendo qualsiasi tipo di lavoro. Il teatro resta la sua prima passione e dopo gli spettacoli “Tantrums”(1981), “Reverence for the Dead”(1982) e “Moms”(1983), viene notata dal regista Mike Nichols in “Spook Show”, che la porta a Broadway. Nel 1985 arriva l’occasione della sua vita. Steven Spielberg la vuole per “Il colore viola”, straordinario dramma tratto dal romanzo di Alice Walker, che racconta di abusi sessuali e razzismo vissuti da un gruppo di donne coraggiose, capitanate proprio da Whoopi Goldberg, nei panni di Celie Harris. Il film ottiene 11 nomination agli Oscar mentre l’attrice riesce a portare a casa il Golden Globe come Miglior attrice in un film drammatico. Seguiranno altre pellicole di genere eterogeneo come: “Jumpin’ Jack Flash”(1986) di Penny Marshall, “Affittasi ladra”(1987) di Hugh Wilson e “Il grande cuore di Clara”(1988) diretto da Robert Mulligan. Nel 1986 sposa il direttore della fotografia David Claessen, ma i due divorziano nel 1989. Nel 1990, Jerry Zucker la vuole a tutti i costi per il ruolo della sensitiva Oda Mae Brown nel cult “Ghost – Fantasma”, accanto a Patrick Swayze e Demi Moore. Il successo è fulminante. La simpatica e coraggiosa veggente colpisce al cuore il grande pubblico e, infatti, la Goldberg fa suo l’Oscar come Migliore attrice non protagonista. La scalata al successo non conosce ostacoli. Dal 1990 al 2000, l’attrice lavora in circa di 28 film, tra cui “Bolle di sapone”(1991) di Michael Hoffman, “I protagonisti”(1992) per la regia di Robert Altman, fino all’ennesimo clamoroso successo di “Sister Act – Una svitata in abito da suora”(1992), diretto da Emile Ardolino. La parte di Deloris Van Cartier/Suor Maria Claretta le vale una nomination ai Golden Globe come Migliore attrice in un film commedia o musicale. Nel 1993, arriva nelle sale il sequel “Sister Act 2 – Più svitata che mai”, per la regia di Bill Duke, che ha un ottimo successo al botteghino, anche se non riesce a bissare i fasti del primo capitolo. Nel 1994 sposa l’attore Lyle Trachtenberg, ma il matrimonio dura solo un anno. Sempre nel ’94, è la prima donna a presentare la cerimonia degli Oscar, esperienza che ripeterà anche nel 1996, 1999 e 2002. Altri film di rilievo di quegli anni sono: “Una moglie per papà”(1994) di Jessie Nelson, “Moonlight & Valentino”(1995) di David Anspaugh, “Eddie – Un’allenatrice fuori di testa”(1996) per la regia di Steve Rash, “Bogus – L’amico immaginario”(1996) diretto da Norman Jewison, “Funny Money – Come fare i soldi senza lavorare”(1996) di Donald Petrie e il crudo e commovente “Ragazze interrotte”(1999) di James Mangold, con Angelina Jolie e Winona Ryder. Dal 1995 al 2000 è stata legata sentimentalmente all’attore Frank Langella.
Il grande pubblico la ricorda, soprattutto, per i ruoli di Oda Mae Brown in “Ghost” e di Suor Maria Claretta in “Sister Act”, ma Whoopi Goldberg ha vinto, praticamente, tutti i premi più importanti in campo cinematografico, musicale e televisivo ed è stata la prima presentatrice donna degli Oscar. Con un curriculum da brivido, un Academy Award in bacheca e 53 pellicole all’attivo, la diva non ha minimamente intenzione di fermarsi.
Silvia Valerio ha superato da poco la maggiore età ma ha già le idee molto chiare, oltre a possedere un carattere irriverente che l'ha aiutata a scrivere il suo primo libro: "C’era una volta un presidente – Ius primae noctis", nel quale si offre casta e pura al leader iraniano Mahmud Ahmadinejad. Verrebbe da chiedersi perchè proprio lui? Semplice, perchè a suo dire "è l’ultimo eretico del nostro tempo, perché nega l’olocausto e pensa di usare l’atomica, perché mette a tacere l’opposizione e minaccia l’America". Pensieri forti quelli di Silvia, che non ha problemi ad ammettere la sua attrazione e a promuoverla su carta stampata. Eppure non appare come un'anima sola in cerca di compagnia, anzi, la sua attenzione è mirata volutamente al presidente iraniano, come lei stessa specifica "Io non cerco marito. Se così fosse, nel libro non avrei strapazzato tanti uomini e comunque non avrei problemi a trovarne uno. Ma non sono sulla piazza, a me interessa solo il presidente iraniano". Una provocazione per fare pubblicità e vendere di più o davvero la convinzione di una ragazza illibata? "Ma no se avessi voluto provocare, avrei scelto Bin Laden. Invece a me piace lui. Vorrei offrirgli il mio fiore ancora puro!". Niente è capace di smontarla, nemmeno Piero Chiambretti che l'ha cacciata dal Chiambretti Night per il suo atteggiamento irriverente, nemmeno il pubblico che l'ha fischiata fino alla fine e neanche gli attacchi dell'ex gieffino di origini iraniane Jonathan Kashanian. Lei sembra programmata per il successo e chissà se riuscirà a raggiungerlo, di sicuro però dovrà scartare l'idea di coronare il suo sogno d'amore. (Foto dal sito ufficiale: http://www.silviavalerio.it/)
Silvia Valerio è stata l’ospite discusso della scorsa puntata del Chiambretti Night, scrittrice del libro controverso nel quale offre la sua verginità al presidente iraniano Ahmadinejad.
“E ora le toglierò la scritta Balù, dedicata a Luca Marin ” Lorenzo Nepitello Quello dedicato a Luca Marin è stato il quinto tatuaggio che la Pellegrini ha inciso sulla sua pelle. Era il 2008 quando Federica decise di rendere eterna la sua storia d'amore ma da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Attualmente infatti, la campionessa di nuoto è impegnata sentimentalmente con Filippo Magnini. I due, dopo una serie di tira e molla mediatici, hanno deciso di uscire allo scoperto. Ma è stato soprattutto l'ex compagno di Cristiana Nardini a mettere le cose in chiaro e palesando finalmente la sua attrazione per Pellegrini. E mentre il capitano della squadra di nuoto italiana esce allo scoperto, Federica avrebbe deciso di coprire il suo passato, rimuovendolo definitivamente dalla sua pelle. "Le ho fatto il primo tatuaggio a 14 anni. E ora le toglierò la scritta Balù, dedicata a Luca Marin", con queste parole Lorenzo Nepitello ha annunciato la presunta decisione della pluripremiata medaglia d'oro che tenta, forse in questo modo, di mettere un pietra sopra il passato.
Il tatuaggio sul piede di Federica Pellegrini dedicato a Luca Marin potrebbe sparire da un momento all’altro. A dare l’annuncio della rimozione del tattoo” Balù” è Lorenzo Nepitello, tatuatore di fiducia della pluripremiata medaglia d’oro.
Dopo i problemi con la legge riscontrati durante il suo ultimo tour – problemi che vanno dal Brasile alla Germania, passando per l'Australia – Justin Bieber continua ritrovarsi la giustizia alle calcagna e non fa nulla per tirarsene fuori, anzi ci mette del suo e non poco. Non bastava la scimmietta portata illegalmente in Germania e lasciata là, i problemi di prostitute e murales per cui rischia di non poter entrare in Brasile e avere problemi in Australia, senza contare tutte le risse in casa tra quelle create da lui e quelle dei bodyguard. L'inizio dell'anno è cominciato come è finito il precedente, nonostante l'attimo di protesta in cui ha minacciato (anzi, annunciato) il suo ritiro dovuto alle cose che, si lamentava Bieber, la stampa diceva su di lui, fermandosi solo a quello e non vedendo tutto il bene che faceva, come riportava una persona del suo staff smentendo il ritiro del cantante. Il ritiro e il contro annuncio più veloce del mondo, pare, e le foto che lo ritraggono in uno studio di registrazione, assieme alle parole del produttore proprietario dello studio ne sono la dimostrazione. Ma qualche giorno fa Bieber è tornato sulle prime pagine dei giornali scandalistici perché ha aggredito il suo vicino di casa con delle uova. Il ragazzo, infatti, stando alle ricostruzioni avrebbe cominciato a gettare uova prima contro la casa del vicino e successivamente contro l'uomo stesso che nel frattempo si era affacciato al balcone. a quel punto avrebbe chiamato la polizia e, stando a quanto riporta oggi TMZ, pare che i guai per il cantante non finiscano là, perché ci sarebbero dei filmati, oltre alle dichiarazioni dei testimoni, a incastrarlo. I danni creati da Bieber sarebbero ingenti e costituirebbero reato, a quanto riporta sempre il sito americano.
Ancora guai per la popstar che rischia di finire dentro a causa di un aggressione di uova contro il proprio vicino di casa. Ora, pare, che ci siano prove per incastrarlo, anche a causa dei danni provocati.
Zach Galifianakis è il mitico Alan nella saga pronta a tornare con il suo capitolo conclusivo, Una notte da leoni 3. Svitato e fuori di testa, l'attore nella realtà è invece l'opposto e, dagli Usa, viene fuori una storia davvero curiosa e senz'altro commovente. Il buon Zach è in realtà un cuore d'oro, il classico "bravo ragazzo", perché da circa due anni mantiene un'anziana donna senzatetto che, molto spesso, è stata addirittura scambiata per la sua compagna. Lei si chiama Mimi Haist e lavorava nella stessa lavanderia nella quale ha lavorato per anni Zach, quando era un attore in erba ed un fumettista, ma non aveva ancora raggiunto la popolarità. Poi arrivò il successo del primo e del secondo Una notte da leoni, con il lavoro in lavanderia ovviamente abbandonato, dell'adorabile vecchina e collega di lavoro si persero le tracce.
La commovente storia dell’84enne Mimi Haist e di Zach Galifianakis di “Una Notte da Leoni 3”: lavoravano alla stessa lavanderia prima che arrivasse il successo, poi lei è diventata una senzatetto. Adesso lui le ha comprato una casa e la porta con se’ a tutte le première.
Cosima Serrano è innocente e va assolta per non aver commesso il fatto. È questa la linea difensiva degli avvocati della zia di Sarah Scazzi, la donna che insieme alla figlia Sabrina Misseri secondo i pm merita l’ergastolo per l’omicidio della ragazzina di Avetrana. Oggi a Taranto i suoi legali hanno detto perché la contadina dovrebbe uscire pulita dal processo Scazzi. Franco De Jaco, uno dei suoi difensori, ha puntato il dito contro il marito di Cosima, Michele Misseri: “L’unica prova evidente di questo processo l’ha fornita Michele Misseri facendo ritrovare il corpo di Sarah. È lui l’unico colpevole della morte di Sarah Scazzi”. Secondo la difesa di Cosima mandare lei e sua figlia Sabrina all’ergastolo “sarebbe un altro omicidio”. Dito puntato anche contro la perizia del professor Strada che si occupò dell’autopsia sul corpo della vittima e contro alcuni testimoni che prima sono andati in televisione e poi in aula e che “hanno migliorato i loro ricordi mesi dopo i fatti cui avevano assistito”.
A Taranto è il giorno delle arringhe degli avvocati di Cosima Serrano, la zia di Sarah Scazzi accusata insieme alla figlia Sabrina dell’omicidio della 15enne. Il suo legale parla delle menzogne dei testimoni e dice: “Mandare le due donne all’ergastolo sarebbe un altro omicidio”.
Sono 38 gli anni che Tiziano Ferro ha compiuto ieri e per festeggiare ha spento le candeline in un locale di Los Angeles, come ha tenuto a spiegare su Facebook, dove ha postato un video in cui lo si vede con una grande torta davanti, attorniato da una serie di camerieri del locale. Nel messaggio con cui ha accompagnato il video, il cantante si è definito "Il campione mondiale di spegnimento di candeline ", ma soprattutto ha spiegato perché nel cantargli "Happy Birthday", i ragazzi attorno a lui abbiano detto Max, invece di Tiziano: "Happy Birthday Il campione mondiale di spegnimento di candeline non molla, neanche a 38 anni! Neanche quando i camerieri americani non riescono a pronunciare il tuo nome e allora li sollevi dall'incomodo dicendogli di cantare "Max" nella canzoncina!!! Crisi di identità a parte: grazie di cuore per la valanga di auguri! Gracias por todas la felicitaciones. You're the best :-) Tiziano". Tra i tantissimi messaggi di auguri ricevuti ieri ci sono, tra gli altri, quelli di Alessandra Amoroso, ma anche quelli di Elisa, Paola Turci e Roberto Casalino che su Twitter gli scrive "Per il tuo compleanno tutto il bene che ti voglio e che ti meriti", senza contare i migliaia di auguri che hanno invaso i suoi profili social.
Per i suoi 38 anni.
I gamberi di fiume che vivono in natura sono contaminati da sostanze di cui faccio uso noi esseri umani, come cocaina, ketamina, farmaci e pesticidi, questo è quanto hanno scoperto gli scienziati britannici del King’s College di Londra che ci spiegano nel dettaglio gli esiti della loro ricerca e le possibili conseguenze. Gamberi ‘fatti’ di sostanze. Forse non ci pensiamo, ma le sostanze che consumiamo, come le medicine e le droghe possono finire nei fiumi e rischiano di causare danni ambientali. Il team di ricerca del King’s College ha raccolto campioni da cinque aree di raccolta e 15 siti diversi nella contea di Suffolk e, analizzando i gamberi di acqua dolce Gammarus pulex, ha scoperto tracce di cocaina in tutti i campioni testati, ma anche altri farmaci illeciti come la ketamina e i pesticidi. La situazione è grave? Per quanto riguarda le concentrazioni, gli esperti spiegano che sono basse, ma si tratta comunque di composti chimici che hanno un alto potenziale dannoso per l’ambiente e che potrebbero mettere a serio rischio la vita degli animali in natura. Come spiegano gli scienziati, “all’interno del nostro lavoro abbiamo rilevato la presenza di composti chimici, frequentemente abbiamo trovato droghe illecite, tra cui cocaina e ketamina e un pesticida vietato, il fenuron. Però, per molti di questi, il potenziale per qualsiasi effetto è probabilmente basso”.
Nei gamberi d’acqua dolce del Regno Unito sono state trovate tracce di cocaina, ketamina, pesticidi e altri farmaci di cui facciamo uso noi esseri umani, la scoperta è dei ricercatori del King’s College che ci spiegano i dettagli della loro ricerca chiedendoci le concentrazioni queste sostanze e i rischi ad essere collegati.
Il colore di tendenza per la Primavera/Estate 2021? E' sicuramente il verde, nelle sfumature pastello e chiare che vanno dal menta al salvia. Questa tonalità leggera è adatta per l'estate perché chiara e adatta alle giornate in cui il sole batte forte. Distensiva per gli occhi e la mente, questa nuance è tra i colori must della stagione calda perché rilassante e morbida ed è perfetta per ogni look, da quelli più casual a quelli da sera. Questo colore ha spopolato sulle passerelle Primavera/Estate 2021 dei grandi stilisti a Milano e Parigi. Lo abbiamo visto in versione accesa, quasi fluo, nei completi mannish con giacca e pantaloni, di BOSS, da indossare con crop top a fascia e scarpe a punta, mentre nella collezione P/E 2021 Alberta Ferretti propone completi total denim, con giacche over e minigonne, decorate con tie dye in verde pastello. E' più tenue e si avvicina al salvia il verde scelto da Max Mara per gli abiti corti, con elastici in vita e coulisse sulla scollatura, impreziositi con maxi tasche frontali su seno e ventre, da abbinare a scarpe basse con la punta stretta. Un salvia tenue ed elegante caratterizza i completi visti sulla passerelle Primavera/Estate 2021 di Salvatore Ferragamo, composti con giacche avvitate e monopetto senza rever, abbinate a gonne della stessa tonalità per un effetto full color. L'onda verde dipinge non solo gli abiti per la Primavera/Estate 2021 ma anche accessori, scarpe basse estive e borse. Se il look ful color in verde salvia è troppo è possibile sceglier eun paio di sandali o una borsa di questa tonaltià da abbinare a un putfit in denim o magari a un completo bianco. Con questo accento verde il look appare ricercato ed elegante senza essere troppo vistoso o urlato. Nella collezione estiva di Etro i look di sfilati sono completati con originali sandali raso terra alla schiava, con le stringhe in corda, un vero must di stagione. I modelli raso terra sono realizzati in verde con applicazioni gioiello. Belén Rodriguez segue il trend del verde salvia scegliendo una borsa matelassé di Chanel, con manici a catena e chiusura gold, perfetta per completare un look estivo con un dettaglio ricercato. Esistono anche varianti low cost di borse simili, come il modello a mezza luna e trapuntata in verde pastello di Asos. A post shared by Maria Belen (@belenrodriguezreal) Prada per l'estate propone la borsa must di stagione, la Cleo Bag con patta frontale e logo, in versione verde salvia. Semplice, elegante ma originale questo modello si presta per diventare il protagonista di un look magari total black o con abito dalla micro fantasia floreale con toni pastello. Tra le star che non hanno resistito al trend di abiti e accessori verde salvia c'è Chiara Ferragni ch, non appena sbocciata la primavera, ha indossato un top aderente a costine, con bottoncini frontali e spalle nude in verde salvia. Anche Belén in gravidanza non rinuncia agli abiti attillati e indossa un modello aderente dipinto con il colore must di stagione.
Il verde chiaro, nelle sfumature che vanno dal salvia al mente, passando per verde pastello e tonalità più accese che virano verso il fluo, è sicuramente il must di stagione per quanto riguarda i colori da indossare. Tra le star spopola letteralmente, vedi i look di Chiara Ferragni e Belén Rodriguez, come anche in passerella dove i grandi designer dipingono con la tenue tonalità abiti, borse e scarpe.
Soffrire di allergia sembra offrire una sorta di "scudo protettivo" dalla forma grave della COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. A determinarlo un team di ricerca italiano guidato da scienziati dell'Istituto dermopatico dell'Immacolata (Idi) di Roma e della Clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Milano), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di diversi altri istituti: l'Ospedale Bolognini ASST Bergamo Est; la Casa di Cura Palazzolo; l'ASST Carlo Poma di Mantova; il Dipartimento di Dermatologia e Allergologia presso l'Ospedale Beauregard di Aosta e l'ASST Rhodense. Gli scienziati, coordinati dai professori Enrico Scala e Riccardo Asero, rispettivamente dell'Idi e dell'Ambulatorio di Allergologia della clinica lombarda, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato le cartelle cliniche di circa 500 pazienti, tutti ricoverati tra marzo e aprile scorso in diversi ospedali del Nord Italia, dove la pandemia di coronavirus ha colpito più duramente. Dallo studio retrospettivo e multicentrico è emerso che chi soffriva di allergia – i “soggetti atopici” – avevano una probabilità significativamente inferiore dei non allergici di sperimentare la forma grave o molto grave della polmonite innescata dal patogeno emerso in Cina. Nello specifico, in base a quanto affermato dall'Idi di Roma, l'incidenza della malattia grave o molto grave è risultata essere del 33,3 percento nei pazienti allergici del campione, contro il 67,7 percento dei pazienti non allergici. È particolarmente interessante notare che questa sorta di protezione non era legata ad altri fattori di rischio associati alla forma più severa dell'infezione, tra i quali gli scienziati segnalano “il fumo di sigaretta, la malattia coronarica, il diabete, la trombosi o l'ipertensione”. Ma da cosa dipende esattamente questo "effetto protettivo" evidenziato dai ricercatori italiani? Scala e colleghi hanno sottolineato in una nota che l'infezione scatenata dal coronavirus Sars-CoV-2 può innescare un ampio ventaglio di condizioni, che spaziano dallo status asintomatico a forme di polmonite “estremamente gravi”. “In alcuni casi viene indotta una cosiddetta ‘tempesta citochinica Th1‘, cui segue una vera e propria auto-aggressione del sistema immunitario, con produzione di elevatissimi livelli di IL-6 (interleuchina-6), in grado di generare una sindrome da distress respiratorio acuto (Ards) e una insufficienza multiorgano, il cui risultato finale è la morte”, scrivono i ricercatori. Poiché chi è allergico è geneticamente predisposto “a generare una risposta immuno-mediata di tipo differente” chiamata Th2, e poiché “questa risposta non implica l'espressione delle principali citochine coinvolte nell'Ards”, gli autori dello studio hanno ipotizzato “che i pazienti allergici fossero meno inclini all'infezione da Sars-CoV-2 o potessero avere un'infezione meno grave”. Una intuizione che poi è stata confermata dai risultati dell'indagine.
Analizzando le cartelle cliniche ci circa 500 pazienti ricoverati tra marzo e aprile nel Nord Italia a causa dell’infezione da coronavirus SARS-CoV-2, un team di ricerca italiano ha determinato che i soggetti allergici sembrano avere un rischio sensibilmente inferiore si sviluppare la forma grave della COVID-19. Ecco da cosa dipenderebbe l’effetto protettivo.
È ancora “avvolto nel mistero” il nuovo album di Zucchero: per il momento sappiamo solo che vedrà la luce a novembre e, probabilmente, si intitolerà Chocabeck. Un ritorno particolarmente atteso, quello del cantautore e musicista di Roncocesi, una frazione di Reggio Emilia, che torna a calcare la scena musicale italiana ed estera dopo quattro anni di silenzio – l’ultimo disco in studio, Fly, risale al 2006, ma nel frattempo ha pubblicato le raccolte All the Best (2007) e Live in Italy (2008). Le aspettative sono alte, dal momento che Fly ha venduto più di un milione di copie e che gli altri album non sono stati da meno. Da venerdì scorso è già arrivato in rotazione radiofonica il singolo apripista dell’album, È un peccato morir, prodotto dallo stesso Adelmo Fornaciari e da Brendan O‘Brien, discografico statunitense che ha lavorato con artisti come Bruce Springsteen, Pearl Jam e Neil Young e che si è occupato anche del mixaggio del brano. Zucchero ha poi composto le musiche e il testo, quest’ultimo insieme al paroliere Pasquale Panella, con il quale ha già collaborato in passato. Anche il nuovo disco, come i precedenti, si preannuncia dunque di carattere “internazionale”. Ma in fondo le collaborazioni sono un tratto distintivo della musica di Zucchero, che nel corso della sua lunga e fortunata carriera – il debutto è alla fine degli anni Settanta – si è circondato di tantissimi esponenti della discografia italiana e straniera, da Jovanotti a Bono Vox, da Mina a Tom Jones, da Luciano Pavarotti a Marx Knopfler fino a Sting
Da venerdì scorso è già in rotazione “È un peccato morir”, primo singolo del nuovo lavoro, che arriverà dopo quattro anni di silenzio e, probabilmente, si chiamerà “Chocabeck”.
Tina Cipollari ha rilasciato un'intervista alla trasmissione radiofonica "I Radioattivi", in onda su Radio Club 91. L'opinionista ha difeso il programma "Uomini e Donne" dall'accusa di essere una trasmissione trash: "Molti dicono che è un programma trash. Non è trash, anzi se i politici si azzuffano e si prendono a parolacce in Senato perché ci scandalizziamo se dei ragazzini litigano e perdono le staffe? Ha anche dei contenuti perché è una trasmissione che parla di sentimenti. Sono storie di vita. A cosa serve? Tiene compagnia". Ha spiegato, quindi, che le risse che avvengono in studio non hanno mai un seguito fuori: "Non c'è un dopo, io e Gianni usciamo da una parte, le corteggiatrici da un'altra. Sì, è capitato che si sfiorassero risse in diretta, capita anche nella versione con gli Over, forse ultimamente ci sono più battibecchi nel trono Over. Poi non è che c'è una regola precisa, dipende dagli argomenti, dalle cose che vengono fuori". Tina Cipollari, poi, ha dichiarato che tramite il suo lavoro non è affatto diventata ricca. Tuttavia ha tutto ciò che le occorre e dunque è felice così: "Non sono ricca e non vorrei neanche esserlo perché sono delle grandi preoccupazioni. Non mi lamento, non mi manca nulla, bisogna sapersi accontentare, il troppo mi darebbe pure alla testa". Infine, ha parlato del marito Kiko Nalli. Ha spiegato di tranquillizzarlo quando lui le chiede conto su ciò che sta "combinando" con Fabio Colloricchio, protagonista del trono classico:
In un’intervista rilasciata alla trasmissione radiofonica “I Radioattivi”, Tina Cipollari ha difeso “Uomini e donne” dall’accusa di essere un programma trash. Ha raccontato, poi, la gelosia del marito nei confronti del suo rapporto con il tronista Fabio Colloricchio.
Le ferie volgono al termine e, complice l'emergenza Coronavirus che torna a essere preoccupante, le star stanno lentamente mettendo fine alle loro vacanze, dicendo addio a spiagge e location mondane affollate. Tra quelle che sono tornate a lavoro negli ultimi giorni oltre a Cecilia Rodriguez c'è anche Miriam Leone. L'avevamo lasciata tra foto senza trucco, occhiali bianchi trendy e chemisier perfetti per l'estate e oggi la ritroviamo in una versione super sofisticata per il suo primo impegno professionale post vacanze. L'attrice sembra essersi ormai temporaneamente lasciata alle spalle i look acqua e sapone che aveva sfoggiato al mare ed è tornata ai tanto amati make-up curatissimi. È diventata protagonista di un servizio fotografico per un noto brand di trucchi e non ha potuto fare a meno di scattarsi un selfie nel backstage dopo che gli stylist hanno portato a termine "l'opera" sul suo viso.
Miriam Leone è tornata al lavoro e lo ha fatto con un make-up molto sofisticato. L’attrice si è lasciata alle spalle i look acqua e sapone “vacanzieri”, ora sfoggia una linea di eye-liner molto marcata e degli originali puntini neri sono gli occhi.
Ieri sera si sono svolti i Grammy Awards che sono stati dominati da Adele e dal suo "25", terzo album della cantante inglese che ha battuto l'altra star attesissima, ovvero quella Beyoncé a cui, comunque, ha dedicato il discorso di accettazione del Premio per l'album dell'anno. Tra i candidati, quest'anno, c'erano anche tre italiani, Laura Pausini, Andrea Bocelli ed Ennio Morricone (coi primi due che potranno rifarsi ai Latin Grammy) che, però, non sono riusciti a riportare in Italia uno dei premi più prestigiosi della musica mondiale. Il dispiacere per i tre sconfitti acuito dal fatto che tutti avevano comunque possibilità di vincere nelle rispettive categorie, con la Pausini che allo Staples Center era candidata con "Similares" (versione latina del suo ultimo album di inediti "Simili") nella categoria Best Latin Album, dove, però, è stata battuta dal duo messicano Jesse & Joy con la loro "Un Besito Mas". Andrea Bocelli, invece, era il candidato tricolore della categoria "Traditional Pop Vocal Album" dove doveva vedersela, tra gli altri, con Barbra Streisand, Bob Dylan e col vincitore Willie Nelson che ha battuto tutto con un album ("Summertime: Willie Nelson Sings Gershwin") in cui rivisita, appunto, brani del compositore americano, sulla scia di quello che aveva fatto, in passato, anche Frank Sinatra.
Laura Pausini, Andrea Bocelli ed Ennio Morricone non riescono a riportare in Italia i Grammy Awards assegnati ieri sera.
Sta facendo discutere la decisione di Valeria Fedeli, ministra dell'Istruzione, di eliminare il divieto di utilizzo dello smartphone in classe, dopo che una normativa del Miur, nel 2007, li aveva definitivamente aboliti. E quella che per molti è stata ribattezzata la peggior fonte di distrazione a scuola torna a far discutere, e a mettere in contrapposizione le opinioni di ragazzi, genitori e insegnanti. A far riflettere, tra i tanti, è il punto di vista di uno studente. "Sono al liceo classico da diversi anni – racconta -. In terza superiore arriva il momento di cambiare insegnanti, perché si aggiungono numerose materie nuove e gli argomenti di studio si intensificano. Ricordo che, al primo ingresso della mia professoressa di italiano, io e i miei compagni eravamo rimasti sbalorditi. Non solo ci aveva permesso di utilizzare lo smartphone in classe (rigorosamente per scopi didattici), ma ci aveva addirittura caldeggiato a prendere appunti sul supporto più personale che esista". Una possibilità condivisa da numerosi docenti, che segue una logica ben precisa. Siccome non esistono i fondi sufficienti per dotare ogni alunno di un tablet fornito dalla scuola, perché non permettere agli alunni di utilizzare il telefonino per fare ricerche e per prendere appunti durante le lezioni? “Un'insegnante ci permetteva di usare il cellulare, noi rispondevamo ai messaggi” "Sì – ammette lo studente -, era stata una decisione saggia. Un po' controcorrente ma che, tutto sommato, ci aveva entusiasmato. Solo tre, quattro miei compagni erano rimasti affezionati alla carta. Gli altri, li appunti, li prendevano con lo smartphone. Ma solo nelle ore di questa professoressa, perché gli altri docenti non lo consentivano". Con il tempo che passa, si fa largo a una riflessione. "La possibilità che ci aveva dato la ‘prof' era concettualmente valida. Ma dopo due, tre lezioni molti miei compagni hanno cominciato a farsi selfie, a rispondere ai messaggi di WhatsApp e a dare una rapida controllata alle notifiche di Instagram. Del resto, l'insegnante non aveva mezzi per verificare se ciascuno studente stesse veramente prendendo appunti. In poche parole, si fidava di noi". La difficoltà, che tutti lamentano, è quella di avere a che fare con classi di nativi digitali. La "tentazione" di far illuminare lo schermo del cellulare tiene banco persino durante le lezioni, quando l'uso dello smartphone è vietato. "Figuriamoci – conclude il giovane liceale – se ogni studente avesse in mano il cellulare per tutta la lezione. Come farebbe, mentre lo usa per scopi didattici, a non rispondere al WhatsApp che gli arriva o a non leggere il commento che è appena apparso su Facebook?".
La testimonianza: “I miei compagni invece di usare il cellulare per scopi didattici passavano le lezioni a scattarsi selfie”. Il messaggio: “Ripensateci”
I dualismi nel mondo della musica sono sempre esistiti, è una questione di gusto, chiaramente, ma anche di quanto le band lo hanno alimentato. Nella metà degli anni '90, dopo l'ubriacatura grunge, ci fu quella brit-pop e ovviamente anche là non poteva non nascere una rivalità che durò per anni. La "Battle of bands" vide opposti Blur e Oasis, dopo che il brit pop esplose grazie a gruppi come Suede, Supergrass, Pulp, al punto che si pensò che fossero le stesse case discografiche a spingere per questo dualismo che portava a vendere maggiori copie e avere le copertine dei tabloid affamati di "pop e sangue". Nel '94 uscirono entrambe con due degli album simbolo di quel periodo, ovvero "Parklife" per il gruppo capitanato da Damon Albarn e "Definitely Maybe" esordio dei fratelli Gallagher e il brit pop non sarà più come prima. I Blur, però, nascono ben prima di quell'album, quando nel 1989 firmano il primo contratto con la FOOD/EMI e usciranno con "Leisure" nel '91 (anno storico per il grunge). Con "Modern Life is Rubbish" conquistano i cuori britannici, mettendoli ko col "Parklife", appunto. I Blur conquistano l'Inghilterra e il mondo. Ma è uno dei singoli del quinto album la loro canzone, probabilmente, più nota al mondo, quella "Song 2" che ha fatto da colonna sonora del videogioco FIFA. Durante la registrazione di Think Tank succede quello che in ogni band che si rispetti capita, ovvero il litigio tra i fondatori e l'abbandono di uno di loro. Tocca a Graham Coxon, mente con Albarn del gruppo, abbandonare per i litigi col compagno, senza che questo portasse allo scioglimento del gruppo, né tantomeno allo stop all'uscita dell'album. Nel 2009 Coxon torna col gruppo per una serie di date in Gran Bretagna e 2 sold out ad Hyde Park. Pochi mesi fa, intanto, i due storici gruppi rivali hanno firmato la pace: Damon Albarn e Noel Gallagher (che, intanto, è in guerra col fratello) hanno suonato assieme, sullo stesso palco, "Tender", uno dei successi dei Blur. Per l'occasione un saggio Damon Albarn dichiarò: "Era ora, dovevamo fare pace. Non siamo più giovani e ribelli, non siamo più quelli di una volta. Che senso ha essere ancora in “guerra”? Non suonare insieme, questa sera, sarebbe stato come ammettere che non siamo cresciuti".
Grandissimi protagonisti del brit pop anni 90 e di un dualismo acceso con i “cugini” Oasis, i Blur di Damon Albarn e Graham Coxon tornano in Italia per due date imperdibili.
La stagione dei saldi invernali sta per iniziare. Mancano pochissimi giorni all'inizio delle svendite nei negozi di tutta Italia ma sul web e su gli e-shop più celebri gli sconti per lo shopping online sono già partiti. Tra le migliaia di capi in vendita sul web è possibile scovare dei veri e propri tesori a prezzi scontati, abiti firmati dai designer più cool del momento ad un prezzo più accessibile rispetto ai prezzi pieni. Certo il costo non è proprio "low" ma il risparmio è consistente e in molti casi ci sono dei veri e propri affari che non capitano spesso.
Nei prossimi giorni prenderanno il via in tutte le città italiane i saldi invernali 2015 ma sul web sono diversi gli e-shop su cui la stagione delle svendite è già iniziata. Tra le tante proposte disponibili ecco 31 capi firmati da non perdere a prezzi scontati dal 30% al 70%.
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } Trent’anni appena compiuti – il 27 marzo – e il primo “Best of” della sua carriera: anche per Cesare Cremonini è arrivato il momento di raccogliere i suoi successi in un unico album, anzi nel doppio disco 1999-2010 The greatest hits, in vendita dal 25 maggio su etichetta Warner Music. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } Anche nel nuovo lavoro c’è la traccia del bassista e amico – già all’epoca dei Lùnapop – Nicola “Ballo” Balestri e del produttore di sempre Water Mameli. Tutti i brani, poi, sono stati affidati alle “cure” dell’ingegnere del suono inglese Steve Orchard. Leggi anche Malika Ayane: con Cremonini non è gossip. Nel primo singolo estratto dalla Greatest hits, Mondo, Cremonini duetta con Jovanotti: il brano, che è uscito il 23 aprile scorso, è già schizzato ai vertici della classifica stilata da Music Control e di quelle della vendita in formato digitale. Il disco – che contiene anche un pezzo inedito – è un vero e proprio excursus nella carriera di Cremonini, dai tempi in cui era il leader dei Lùnapop, fino ai testi più recenti, tratti dalla sua ultima pubblicazione, Il primo bacio sulla Luna, del 2008. Troviamo così i brani che ci riportano ai banchi di scuola – il primissimo tormentone 50 Special, insieme a Qualcosa di grande, Vorrei, Un Giorno Migliore –, quelli degli esordi con la band bolognese. E poi i primi singoli realizzati da solista – Vieni a vedere perché, Latin Lover – fino a quelli della “maturità”, che l’hanno portato a diventare uno dei giovani cantautori più promettenti della scena pop italiana Le tue parole fanno male, Maggese, Dicono di me, Le Sei e Ventisei, Figlio di un Re, Il pagliaccio. Paola Ciaramella Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Cesare Cremonini Nuove uscite discografiche 43 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi Trent’anni appena compiuti – il 27 marzo – e il primo “Best of” della sua carriera: anche per Cesare Cremonini è arrivato il momento di raccogliere i suoi successi in un unico album, anzi nel doppio disco 1999-2010 The greatest hits, in vendita dal 25 maggio su etichetta Warner Music. Anche nel nuovo lavoro c’è la traccia del bassista e amico – già all’epoca dei Lùnapop – Nicola “Ballo” Balestri e del produttore di sempre Water Mameli. Tutti i brani, poi, sono stati affidati alle “cure” dell’ingegnere del suono inglese Steve Orchard. Nel primo singolo estratto dalla Greatest hits, Mondo, Cremonini duetta con Jovanotti: il brano, che è uscito il 23 aprile scorso, è già schizzato ai vertici della classifica stilata da Music Control e di quelle della vendita in formato digitale. Il disco – che contiene anche un pezzo inedito – è un vero e proprio excursus nella carriera di Cremonini, dai tempi in cui era il leader dei Lùnapop, fino ai testi più recenti, tratti dalla sua ultima pubblicazione, Il primo bacio sulla Luna, del 2008. Troviamo così i brani che ci riportano ai banchi di scuola – il primissimo tormentone 50 Special, insieme a Qualcosa di grande, Vorrei, Un Giorno Migliore –, quelli degli esordi con la band bolognese. E poi i primi singoli realizzati da solista – Vieni a vedere perché, Latin Lover – fino a quelli della “maturità”, che l’hanno portato a diventare uno dei giovani cantautori più promettenti della scena pop italiana Le tue parole fanno male, Maggese, Dicono di me, Le Sei e Ventisei, Figlio di un Re, Il pagliaccio.
Esce il 25 giugno il nuovo album del cantautore bolognese, una raccolta dei successi realizzati in dieci anni di carriera.
La passione dei vip per i social network può provocare brutti scherzi, almeno in qualche caso. Mentre le vip italiane come Melissa Satta ed Elisabetta Canalis continuano a vivere la loro vita in funzione di Twitter, c’è chi ne rimane vittima pur non potendo biasimare nessun altro che se stessi. E’ quanto accaduto all’attore Charlie Sheen che, pochissime ore fa, si è ritrovato praticamente subissato dalle telefonate de suoi numerosissimi fan che, per uno strano scherzo del destino, si sono imbattuti nel numero di telefono privato dell’attore, numero che poco prima aveva pubblicato lui stesso. Ovviamente, non si è trattato di un errore voluto. Guai se fosse stato altrimenti. L’incidente è capitato alle prime ore di questo pomeriggio quando, allo scopo di mettersi in contatto con l’amico Justin Bieber, Charlie gli ha scritto un messaggio in cui gli chiedeva di telefonargli. Ovviamente, al messaggio in questione era annesso il suo numero di telefono.
Il numero di telefono di Charlie Sheen è appena diventato di dominio pubblico. A provocare la disavventura è stato lo stesso attore che, nel tentativo di mettersi in contatto con l’amico Justin Bieber, ha inavvertitamente pubblicato il messaggio privato sul suo profilo Twitter.
C'è un sentimento che è forse tra i più rinnegati al mondo: chi soffre per questo sentimento, o ne farebbe volentieri a meno, o volentieri menerebbe. Stiamo parlando della gelosia, il tarlo che si pensa stia attanagliando la relazione tra Mario de Felice e Ramona Amodeo. L'ultimo dei segnali è rappresentato da alcune inspiegabili rivoluzioni nella pagina Facebook di Mario. Per tentare di comprendere meglio i retroscena dobbiamo fare un rapido salto indietro, e ricostruire gli avvenimenti. Una volta che la vita dei due piccioncini ha lasciato il nido della de Filippi e s'è proiettata nella dimensione reale, tempo poche ore ed i due litigavano già per la gelosia di lui nei confronti del suo rivale nella trasmissione. Superata velocemente la tempesta, per Mario e Ramona è cominciata una storia d'amore coi fiocchi. Tra dichiarazioni pubbliche all'insegna dell'apoteosi sentimentale (Mario de Felice: "io e Ramona stiamo molto bene insieme", e Ramona Amodeo: "è l'uomo della mia vita"), ed un'intimità che col passare del tempo si faceva sempre più stretta, i due facevano parlare di sé tanto da spingere curiosi e non ad intravederci un matrimonio in vista. E' a questo punto che dobbiamo registrare la seconda crepa. Una misteriosa ammiratrice di Mario su Facebook mette a dura prova la tranquillità della Amodeo, e quando sui giornali comincia a diffondersi la voce che Mario de Felice tradisce Ramona Amodeo, la smentita su Facebook è un atto dovuto. Ed infatti così è stato, con tanto di spiegazione: Mario parla di un semplice scherzo tra amici. Il tutto sembra risolversi senza contraccolpi, la storia d'amore riprende con lo stesso entusiasmo di prima. E allora ci si chiede perché la pagina Facebook di Mario si sia recentemente impoverita (alcuni affermano di averla vista offline). Molto probabilmente si tratta di innocui problemi col profilo di Facebook, o di un semplice "restyling". Ma le voci di una nuova crisi di gelosia da parte di Ramona non verranno messe a tacere fino alla prossima smentita.
Tra Mario e Ramona sembra esserci di mezzo nuovamente la gelosia.
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } Ci porta indietro nel tempo, mostrandoci che il passato può donare un valore aggiunto al presente, come le rughe sul volto di una persona che ne raccontano la storia e le passioni. Ispirandosi ai lampadari con paralume in tessuto di una volta, Karman propone una lampada dal gusto retrò e un po'nostalgico, utilizzando però tecnologie assolutamente all'avanguardia. Il tessuto strappato e rovinato, dall'aria vintage, in realtà è il risultato di un processo semi industriale che viene usato generalmente nel settore moda. La stoffa viene prima tinta e lavorata al laser per ottenere il disegno studiato appositamente da Karman. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } Leggi anche La forma della luce, la lampada portafortuna disegnata da Mendini Viene quindi trattata manualmente per operare le rotture e i rammendi. Infine viene lavata con processo stone wash e spruzzata con uno speciale pigmento che dà l’effetto “usato”. Il tessuto è trattato in modo da apparire vissuto, regalandoci la sensazione di possedere qualcosa di familiare, seppur nuovo e creando, grazie al suo colore ambrato, un ambiente caldo e accogliente. In perfetto stile Karman, Life è un prodotto dal sapore antico ma assolutamente moderno, dalle forme tradizionali, ma rivisitate con uno sguardo al contemporaneo. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Eventi 2 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi Ci porta indietro nel tempo, mostrandoci che il passato può donare un valore aggiunto al presente, come le rughe sul volto di una persona che ne raccontano la storia e le passioni. Ispirandosi ai lampadari con paralume in tessuto di una volta, Karman propone una lampada dal gusto retrò e un po'nostalgico, utilizzando però tecnologie assolutamente all'avanguardia. Il tessuto strappato e rovinato, dall'aria vintage, in realtà è il risultato di un processo semi industriale che viene usato generalmente nel settore moda. La stoffa viene prima tinta e lavorata al laser per ottenere il disegno studiato appositamente da Karman. Leggi anche La forma della luce, la lampada portafortuna disegnata da Mendini Viene quindi trattata manualmente per operare le rotture e i rammendi. Infine viene lavata con processo stone wash e spruzzata con uno speciale pigmento che dà l’effetto “usato”. Il tessuto è trattato in modo da apparire vissuto, regalandoci la sensazione di possedere qualcosa di familiare, seppur nuovo e creando, grazie al suo colore ambrato, un ambiente caldo e accogliente. In perfetto stile Karman, Life è un prodotto dal sapore antico ma assolutamente moderno, dalle forme tradizionali, ma rivisitate con uno sguardo al contemporaneo. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Eventi 2 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi
Tra le novità che Karman presenta ad Euroluce 2013.
Ci sono vittorie che valgono doppio e che possono risultare decisive nel percorso di crescita di un atleta. Quella ottenuta da Lorenzo Musetti contro Daniel Evans negli ottavi di finale del Sardegna Open in corso di svolgimento a Cagliari, è una di queste. Già perché l'atleta britannico, "vecchia volpe" del circuito, ha provato in tutti i modi ad irretire il tennista italiano, che comunque è riuscito a non perdere la lucidità nei momenti decisivi, annullando 4 match point e conquistando i quarti di finale. Lorenzo Musetti si conferma in grande crescita. Il classe 2002 numero 90 della classifica Atp ha battuto in 3 set il britannico Daniel Evans, 32° giocatore al mondo e prima testa di serie del seeding. Una vera e propria battaglia quella andata in scena sulla terra rossa di Cagliari, con il 30enne di Birmingham che ha provato a sfruttare tutte le sue armi per cercare di distrarre l'azzurro. La gara si è trasformata in una vera e propria guerra di nervi, con tanto di esultanze in faccia, e atteggiamenti provocatori culminati per esempio in un curioso posizionamento in risposta, con Evans ampiamente dentro al campo, quasi a sfidare l'avversario. Il nervosismo e la tensione sono aumentati con Musetti che è riuscito a tenere botta, annullando ben 4 match-point al britannico nel terzo e decisivo set. Un'esultanza rabbiosa la sua con tanto di racchetta scagliata per terra. L'azzurro che ha conquistato i quarti di finale, ha centrato un successo prezioso dal peso specifico notevole, incassando anche i complimenti dell'avversario. E a fine gara Musetti si è tolto qualche sassolino nei confronti dell'avversario, protagonista di un comportamento non proprio corretto: "Il suo atteggiamento non molto corretto, mi ha infastidito molto. Ci tengo a dirlo. Alla fine son rimasto lì e ho lottato tutti i punti. Facevo fatica a rispondere quando scendeva a rete, copriva bene il campo. Con Evans ci sono state scintille, non iniziate da parte mia perché ho molto rispetto per l’avversario. Sinceramente anche se sono un ragazzino, lui si è comportato poco correttamente. Magari si ritiene esperto e lo può fare. Ma non me ne frega, ho vinto”.
Lorenzo Musetti si è reso protagonista di un vero e proprio exploit a Cagliari battendo la testa di serie numero 1 Evans negli ottavi di finale del Sardegna Open. L’azzurro si è dimostrato più forte anche delle provocazioni del britannico che ha provato in tutti i modi ad irretirlo, anche con un curioso posizionamento sulla risposta.
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } La fotografa Angelica Dass ha realizzato un progetto, denominato "Humanae Project", che intende implementare una gamma cromatica dei diversi colori della pelle umana con una serie di immagini che registrano e classificano tutte le possibili sfumature, mettendo in evidenza le vere tonalità piuttosto dei cliché di colore. Tutti i 2000 ritratti sono catalogati attraverso la scala di colori Pantone, una delle classificazioni di colore più conosciute e importanti al mondo (chiamata anche scala Real Color), e ciascuna pelle è associata con esattezza alla tonalità Pantone corrispondente. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } La fotografa brasiliana ha avviato un'indagine di identità, cultura e colore della pelle semplicemente con la sua macchina fotografica. Una volta catturata la foto del soggetto, Dass prende un campione della pelle selezionandone una superficie grande 11 x 11 pixel, stabilisce la corrispondenza tra pelle e tonalità di colore e associa alla fotografia un codice Pantone che diventa il nome del soggetto. Humanae Project fornisce un commento attivo sui confini porosi di razza e identità culturale. La profondità del progetto non risiede solo nei volti e colori di quelli fotografati, ma nelle diverse classi sociali, religioni, orientamenti sessuali, gli orientamenti e lo status economico. Leggi anche La vita di un'adolescente affetta da Ittiosi Arlecchino, rara malattia della pelle spessa Angelica Dass ha iniziato la serie come un progetto finale, quando stava completando il suo Master in Arte Fotografica, nell'aprile 2012. Ha cominciato con le fotografie dei familiari in Brasile; e nello stesso anno, ha messo vari annunci per attirare più partecipanti. Più tardi, il progetto è cresciuto e la fotografa è stata in grado di viaggiare, catturando le immagini di donne e uomini a Madrid, Barcellona, Winterthur, Rio de Janeiro, São Paulo, Parigi e Chicago. Il progetto infine è diventato "una sorta di specchio personale-sociale, ed è diventato un caleidoscopio globale per le idee di tutti, e la diffusione di un senso empatico dell'umanità". Oggi Humanae Project viene usato nei libri di testo scolastici, dagli insegnanti, come strumento per parlare di uguaglianza o realtà antropologiche; gli scienziati lo usano per illustrare le loro ricerche in fisiologia, statistica ottica, o come strumento per le famiglie famiglie e discutere o aiutare i bambini ad identificare se stessi come unici. Il progetto è un "work in progress: non vi è l'intenzione di finirlo in una specifica data, l'unico limite sarà raggiunto quando si completerà la classificazione di sfumature dell'intera razza umana". Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); News 0 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi La fotografa Angelica Dass ha realizzato un progetto, denominato "Humanae Project", che intende implementare una gamma cromatica dei diversi colori della pelle umana con una serie di immagini che registrano e classificano tutte le possibili sfumature, mettendo in evidenza le vere tonalità piuttosto dei cliché di colore. Tutti i 2000 ritratti sono catalogati attraverso la scala di colori Pantone, una delle classificazioni di colore più conosciute e importanti al mondo (chiamata anche scala Real Color), e ciascuna pelle è associata con esattezza alla tonalità Pantone corrispondente. La fotografa brasiliana ha avviato un'indagine di identità, cultura e colore della pelle semplicemente con la sua macchina fotografica. Una volta catturata la foto del soggetto, Dass prende un campione della pelle selezionandone una superficie grande 11 x 11 pixel, stabilisce la corrispondenza tra pelle e tonalità di colore e associa alla fotografia un codice Pantone che diventa il nome del soggetto. Humanae Project fornisce un commento attivo sui confini porosi di razza e identità culturale. La profondità del progetto non risiede solo nei volti e colori di quelli fotografati, ma nelle diverse classi sociali, religioni, orientamenti sessuali, gli orientamenti e lo status economico.
La fotografa Angelica Dass ha catalogato le diverse sfumature della pelle umana con la scala Pantone in un progetto unico che supera i confini di razza e colore.
“La situazione è drammatica perché ci sono istituti penitenziari completamente distrutti”. A rivelarlo è una fonte anonima che a Fanpage.it ha descritto la reale portata dei disordini in almeno 27 carceri italiane. “A Salerno c’è una devastazione totale così come a Modena. Ma anche a Frosinone, Foggia, Milano Opera, Pavia, Alessandria, Padova e in altre decine di carceri si registrano violenze”. Da due giorni, i detenuti stanno protestando contro la decisione del governo di proibire i colloqui con i familiari per evitare il rischio di contagio da coronavirus all’interno delle prigioni. Una misura pensata per salvaguardare la salute delle persone rinchiuse e che invece ha dato il via alle rivolte che si stanno ormai allargando in tutti gli istituti penitenziari italiani. Il 2 marzo è entrato in vigore il decreto-legge n.9, che all’articolo 10, comma 14, stabilisce che “sino alla data del 31 marzo 2020 i colloqui con i congiunti o con altre persone cui hanno diritto i condannati, gli internati e gli imputati sono svolti a distanza, mediante, ove possibile, apparecchiature e collegamenti di cui dispone l’amministrazione penitenziaria e minorile o mediante corrispondenza telefonica”. Nonostante il decreto riguardi solo le carceri delle regioni maggiormente colpite dal Covid-19 (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna), le proteste si sono diffuse anche al resto d’Italia. “Questi disordini erano facilmente prevedibili – continua la fonte – e i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) dovevano mettere in atto tutte le misure per impedirli. Anche gli annunci di amnistia che sono stati fatti negli ultimi giorni hanno avuto il loro peso nel diffondere le rivolte. È stato buttare benzina sul fuoco”. Nel carcere di Modena, in particolare, si registra il peggior bilancio con 6 morti tra i detenuti. “Tre sono morti prima del trasferimento – ha spiegato Francesco Basentini, il direttore del Dap – e altri 3 nelle carceri dove erano stati trasferiti”. Secondo quanto ha riferito il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, due detenuti hanno perso la vita in seguito ad un'overdose da psicofarmaci sottratti dall’infermeria delle carceri di Verona e Alessandria. Gravi disordini si registrano a San Vittore (Milano) e a Rebibbia (Roma). “L’amarezza più grande – sottolinea il nostro interlocutore – è non avere dal Dap ancora i dati certi su quanto sta succedendo negli istituti di pena”. Sul fronte sanitario, mentre non si registrano contagi tra i detenuti, c’è un caso tra gli agenti penitenziari: nella casa circondariale di Vicenza una guardia carceraria è risultata positiva al coronavirus. “A Foggia siamo già in emergenza assoluta – è il rammarico della nostra fonte – alcuni detenuti sono evasi e adesso li stanno riprendendo”. Assieme alle proteste crescono anche le critiche nei confronti dei vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e dello stesso ministro di Giustizia, Alfonso Bonafede. È molto duro il Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria che in una nota ha chiesto le dimissioni di Bonafede e Basentini. “Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia, e Francesco Basentini, capo dell’Amministrazione Penitenziaria, devono essere avvicendati – afferma Donato Capece, segretario generale del principale sindacato dei Baschi Azzurri – sono settimane che chiediamo di incontrarli proprio per studiare strategie di contrasto alle crescenti violenze in carcere ma di loro non c’è nessuna traccia”. Alfonso Bonafede, da parte sua, ha ribadito che i provvedimenti persi dal governo hanno “la funzione di garantire la tutela della salute dei detenuti e tutti coloro che lavorano nella realtà penitenziaria”. Allo stesso modo, il ministero della Giustizia ha voluto puntualizzare che “deve essere chiaro che ogni protesta attraverso la violenza è solo da condannare e non porterà ad alcun buon risultato”. Per quanto riguarda i colloqui con i detenuti, il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, ha chiesto agli istituti penitenziari di creare uno spazio pre-triage da destinare al controllo prima dell'accesso al penitenziario. Si parte dalla misurazione della febbre e nei casi dubbi si fa anche il tampone. Il Dap, inoltre, ha invitato gli istituti a rivolgersi alla Protezione civile per avere tensostrutture da destinare a questo scopo, così come mascherine e guanti. L'installazione è già cominciata in Lombardia, dove in tutto sono state assegnate 20 tensostrutture, anche altre regioni (come l'Emilia Romagna) si sono attivate per averne a disposizione.
Situazione esplosiva nelle carceri italiane: i detenuti sono in rivolta in almeno 27 istituti penitenziari dopo la proibizione dei colloqui con i familiari decisa dal governo per impedire la diffusione del coronavirus. Sei i morti finora solo nella prigione di Modena, completamente devastata dai disordini. “Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) – ha detto una fonte a Fanpage.it – ha completamente sottovalutato la portata della protesta”.
In tutto sono 533 milioni, ma se si prendono in considerazione solamente quelli italiani la cifra scende a 36 milioni. O meglio, a 35.677.338 di profili "bucati" da un attacco hacker che ha sottratto diverse informazioni personali agli utenti di tutto il mondo, compresi quelli italiani. Un numero di vittime peraltro molto elevato (praticamente più della metà degli italiani) alle quali sono stati sottratti dati come nome, numero di telefono, email, relazione sentimentale, lavoro e gruppi Facebook. A segnalarlo sul suo profilo Twitter è stato il ricercatore di sicurezza Alon Gal. La vulnerabilità, già chiusa da Facebook nel 2019, ha portato alla creazione di un database illegale di dati che ora sono in vendita sul web. Con un metodo peraltro piuttosto inquietante: almeno inizialmente, l'hacker aveva predisposto un bot su Telegram che consentiva agli utenti di inviare un numero di telefono e ricevere l'ID del profilo Facebook di un utente in risposta, oppure di inviare l'identificativo dell'account per ricevere il numero di telefono. Il tutto al costo di 20 euro per il singolo dato oppure di 5.000 euro per l'accesso a 10.000 contatti. Il bot ora è stato bloccato da Telegram, ma la vendita dei dati prosegue in privato: l'hacker ha infatti annunciato di essere al lavoro su un bot privato che possa consentire un processo di vendita simile a quello visto su Telegram. Insomma, come una perfetta piattaforma di ecommerce. Peccato che questa volta in vendita ci siano i nostri dati. Elementi che, vista la tipologia di informazioni sottratte, possono portare a numerosi grattacapi per le vittime. Dal phishing al social engineering, con i dati in possesso dei malintenzionati è più facile ingannare le persone presentandosi come realtà che hanno in mano informazioni personali. Pensiamo, per esempio, a qualcuno che si finge una banca presentandosi indicando questi dati per email. C'è poi il problema ancora più grande relativo alla password dei propri account che potrebbe essere stata rubata durante uno degli innumerevoli attacchi passati. In questo caso è facile capire in quale database si trova: basta usare uno degli strumenti che permettono di scoprire se un account è stato compromesso (il più famoso è questo) e acquistare il dato. In questo modo un malintenzionato avrebbe accesso anche ai profili social della vittima e persino alla casella email. Il consiglio, quindi, è sempre quello di fare attenzione alle comunicazioni che chiedono dati (anche quelle apparentemente sicure) e di cambiare spesso le proprie password con chiavi lunghe e complesse.
I dati di 36 milioni di utenti italiani di Facebook sono stati sottratti e messi in vendita attraverso un bot su Telegram. Tra le informazioni rubate anche nome, numero di telefono, email, relazione sentimentale, lavoro e gruppi Facebook, elementi che possono comportare numerosi grattacapi per le vittime.
Il prossimo 30 novembre uscirà il nuovissimo album dei Black Eyed Peas intitolato The Beginning. Fergie e compagnia per l'occasione hanno deciso di deliziare i fan con un'anteprima estratta dal loro nuovo lavoro, intitolata The Time (Dirty Bit), un vero e proprio remix di The Time Of My Life inserito in una canzone in pieno stile Black Eyed Peas. The Time (Dirty Bit) dei Black Eyed Peas si è piazzata subito nei piani alti della classifica Billboard Hot 11 non riuscendo ancora ad entrare in zona top 10 ma rimanendo comunque nei paraggi, sicuramente intenzionato ad entrarvi di diritto nelle prossime settimane. Si tratta di un brano, infatti, che riprende un po' tutti gli elementi che colpiscono i fruitori di musica mainstream di questi tempi: un ritmo a metà tra l'elettronica e la dance, un testo per nulla impegnato e soprattutto il remix di un brano storico come è quello della colonna sonora di Dirty Dancing, un vero e proprio film cult per diverse generazioni di adolescenti.
Il testo di The Time (Dirty Bit) dei Black Eyed Peas è un nuovo vero e proprio inno al divertimento e promette di proseguire la sua scalata in classifica nelle prossime settimane.
Uno dei maggiori successi di Enzo Jannacci (morto ieri a 77 anni), che gli ha permesso di essere riconosciuto dal grande pubblico a livello nazionale, è il singolo "Vengo anch'io, no tu no". Pubblicato nel 1968 all'interno dell'album omonimo, fu scritto a sei mani con Dario Fo e Fiorenzo Fiorentini e scalò in pochissimo tempo le classifiche di vendita italiane. All'interno dell'album anche altri brani di enorme successo, come Giovanni telegrafista, Ho visto un re (sempre di Dario Fo), Hai pensato mai (di Lino Toffolo), La mia morosa la va alla fonte (la cui musica fu poi utilizzata da Fabrizio De André per la sua Via del Campo). […] Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale Vengo anch'io? No tu no per vedere se la gente poi piange davvero e scoprire che battono anche le suore e vedere di nascosto l'effetto che fa.
Correva l’anno 1968 quando Enzo Jannacci lanciò il singolo “Vengo anch’io no tu no” e diede voce agli esclusi della società, che lo ricambiarono con un enorme successo.
L'espulsione di Zlatan Ibrahimovic arrivata al 60′ di Parma-Milan ha rischiato di complicare un match fin lì dominato dai rossoneri che alla fine sono comunque riusciti a portare a casa l'importante successo al Tardini. Resta però il rischio lunga squalifica per lo svedese che si è visto estrarre il cartellino rosso dall'arbitro Maresca dopo avergli probabilmente rivolto delle frasi offensive. Ma cos'è successo tra Ibrahimovic e l'arbitro Maresca? Tutto nasce da un episodio immediatamente precedente all'espulsione: l'attaccante svedese va a contatto con un difensore emiliano e il direttore di gara reputa il tutto regolare facendo proseguire il gioco. Il Milan torna in possesso del pallone con Donnarumma che lo gestisce con i piedi all'interno della sua area di rigore, Ibrahimovic si abbassa per offrire al portiere rossonero una soluzione di passaggio, ma l'estremo difensore preferisce allargare la palla sull'esterno con l'esperto attaccante che dunque si gira per riprendere la sua posizione in attacco. Proprio in quel momento Ibra incrocia Maresca e protesta per il contatto precedente, l'arbitro prosegue la sua corsa e dopo qualche secondo fischia un fallo per il Milan per un intervento ai danni di Calhanoglu molto simile a quello non fischiato in precedenza allo svedese che fa notare questa cosa a Maresca.
Espulsione diretta per Zlatan Ibrahimovic nel match di campionato tra Parma e Milan con lo svedese che adesso rischia una pesante squalifica. Ecco cosa è successo al Tardini tra l’attaccante svedese e l’arbitro Maresca e cosa ha detto il calciatore rossonero al direttore di gara prima di vedersi sventolare il cartellino rosso.
Gli scienziati ci spiegano di aver scoperto il segreto della bontà della pizza italiana, in particolare di quella di Napoli: al di là del mix di ingrediente, ciò che conta è il forno che deve essere in mattoni. Vediamo insieme come sono arrivati a questa conclusione e perché quello a induzione non soddisfa ugualmente il nostro palato. La pizza italiana è perfetta. Noi che abbiamo la fortuna di vivere in Italia a volte diamo per scontato il sapore perfetto della pizza, ma per chi vive all'estero è molto difficile comprendere come dalle nostri parti riusciamo a realizzare un simile prodotto culinario. Affascinato dalla pizza, il ricercatore e scienziato Andrey Varlamov, che lavora all'Istituto superconduttori, materiali innovativi e dispositivi (SPIN) di Roma, si è chiesto quale fosse il segreto scientifico di questo pasto completo, “mi piace capire l'essenza fisica che sta dietro ai fenomeni di ogni giorno” ha dichiarato, e così si è messo al lavoro. Il segreto nella cottura. Parlando con i pizzaioli, Andrey è giunto alla conclusione che il segreto sta nella cottura, cioè nel perfetto bilanciamento tra il calore che bassa nel forno ‘intorno' alla pizza stessa. Lo scienziato ha così realizzato una formula matematiche che spiega quale sia la temperatura perfetta di cottura, ma anche il materiale di cui deve essere composto il forno stesso: i mattoni. Mattoni vs metallo. Lo scienziato spiega infatti che, basandosi sulla conduzione, il mattone è il materia più adatto. L'acciaio dei forni ad induzione infatti si scalda più velocemente e, a 330 gradi, rischia di bruciare la base della pizza rendendola croccante e perdendo l'equilibrio di cottura rispetto agli ingredienti. In un forno a mattoni invece il calore si distribuisce meglio cuocendo adeguatamente sia l'impasto, sia gli ingredienti. L'importanza della pala. E non finisce qui. Quando i pizzaioli si preparano a tirat fuori la pizza dal forno, utilizzano una pala in alluminio che permette di agevolare per ancora qualche istante la cottura degli ingredienti.
Lo scienziato Andrey Varlamov, che lavora in Italia, si è chiesto quale fosse scientificamente il segreto per una pizza perfetta. Dopo aver parlato con vari pizzaioli e analizzato le proprietà dei forni, è giunto alla conclusione che, a parte il mix di ingredienti, ciò che conta è la cottura, ideale quando in forno in mattoni. Ecco perché.
Da quando Meghan Markle ha abbandonato la Royal Family e la notorietà, Kate Middleton è diventata l'unica e indiscussa icona di stile della Gran Bretagna e ogni volta che appare in pubblico continua a lasciare tutti senza parole con i suoi look eleganti e sofisticati. Nelle ultime ore, in compagnia del marito William, ha fatto visita al Defence Medical Rehabilitation Centre di Loughborough, dove ha incontrato e chiacchierato con una serie di ragazzi disabili. Per un'occasione tanto speciale, ha deciso di rivoluzionare il suo stile, lasciando nell'armadio ali abiti bon-ton da principessa che di solito sfoggia. La Duchessa ha affrontato la giornata piovosa con classe, presentandosi all'evento in versione militare in total blu, il colore dell'anno secondo Pantone.
Kate Middleton ha fatto visita al Defence Medical Rehabilitation Centre di Loughborough in compagnia del marito William e per l’occasione ha cambiato stile. Ha detto addio agli abiti bon-ton e ha sfoggiato una giacca d’ispirazione militare in blu.
La Food and Drug Administration (FDA) americana ha approvato l'utilizzo del farmaco Zolgensma per il trattamento dell'atrofia muscolare spinale (SMA), rendendolo il medicinale più costoso della storia, 2,1 milioni di dollari. Ad annunciare l'approvazione da parte dell'agenzia federale statunitense – che si occupa di regolamentare farmaci, alimenti e terapie sperimentali – è stata AveXis, una società della multinazionale Novartis, acquisita dal colosso svizzero nel 2018 per 8,7 miliardi di dollari. Il farmaco. Zolgensma, nome commerciale del principio attivo onasemnogene abeparvovec-xioi, è progettato per essere somministrato nei bambini con età inferiore ai 2 anni colpiti dalla forma più grave e letale di atrofia muscolare spinale (SMA di tipo 1) e dai tipi che possono manifestare in seguito i devastanti sintomi. La rara patologia determina una progressiva riduzione della forza muscolare, paralisi, necessità di ventilazione costante e morte in breve tempo. I bimbi affetti da SMA di tipo 1 non riescono nemmeno a stare seduti o a rotolare, e sono condannati ad assistenza medica 24 ore su 24 sino all'esito infausto. Come agisce. Il farmaco approvato dalla FDA è un esponente della rivoluzionaria terapia genica, e si basa su un vettore virale per sostituire il gene SMN1 (Survival Motor Neuron 1) difettoso – con mutazioni bialleliche – con una copia funzionante. L'aspetto rivoluzionario del Zolgensma risiede nel fatto che si tratta di un trattamento unico, cioè da somministrare una sola volta. È in diretta concorrenza con lo Spinraza di Biogen Inc, che invece richiede più infusioni nel corso del tempo. Risultati. Nello studio clinico di Fase 3 “STR1VE” i bimbi trattati Zolgensma hanno mostrato una “sopravvivenza libera da eventi prolungata”, come si legge nel comunicato stampa diffuso di AveXis. Inoltre hanno manifestato un sensibile miglioramento delle funzioni motorie. La terapia genica non è tuttavia esente da effetti collaterali, in particolar modo ai danni del fegato, tanto che la FDA obbliga la casa farmaceutica a specificarne l'epatotossicità.
L’FDA, l’agenzia federale statunitense che si occupa della regolamentazione di farmaci, cibo e terapie sperimentali, ha approvato il farmaco Zolgensma per il trattamento dell’atrofia muscolare spinale (SMA). Sviluppato da AveXis, una società della Novartis, costa 2,1 milioni di dollari: è il medicinale più caro al mondo.
La Coppa di Francia non smette di sorprendere. Oltre al fascino delle gare tra squadre di seconda, terza o quarta fascia contro club blasonati, il trofeo nazionale del calcio transalpino, racconta spesso anche episodi caratteristici che rende questa competizione sempre più emozionate. In questo il campo non c'entra e, anzi, la squadra in questione, non ha neppure potuto iniziare la partita. Protagonista in negativo di questa storia è stato il Tarbes, una società di sesta divisione che ieri sera era attesa per il 4° turno di Coppa di Francia. La trasferta sul campo del Vabres-l'Abbaye però, si è trasformata in poco tempo in un'avventura indimenticabile per tutta la squadra. I padroni di casa hanno infatti vinto la sfida senza nemmeno cominciare a giocare la partita. Motivo? Il Tarbes è arrivato in ritardo allo stadio a causa di un errore del navigatore. Era stato infatti digitato sul gps il nome errato della città che avrebbe dovuto ospitare la sfida tra le due squadre. Invece di Vabres-l'Abbaye, il Tarbes è invece giunto a Vabre a Rodez, ovvero un paesino a 80 chilometri dalla destinazione esatta della partita di Coppa. Mancava una "s" che alla fine è stata determinante per la qualificazione al turno successivo. Ma non è finita qui. Secondo quanto raccontato da Le Parisien l'autista, una volta capito l'errore, ha provato così a rimediare. Il bus ha percorso gli 80 km che dividevano Vabres-l'Abbaye da Vabre a Rodez ma lungo il tragitto la squadra ha anche trovato una corsa ciclistica in un villaggio che ha rallentato la corsa disperata verso la reale destinazione. Durante il viaggio i giocatori avrebbero poi provveduto a cambiarsi e prepararsi per scendere in campo nel tentativo di guadagnare tempo.
Il Tarbes si dimentica di digitare una “s” sul navigatore e raggiunge la città sbagliata per il 4° turno di Coppa di Francia. Il Vabres-l’Abbaye centra la qualificazione senza nemmeno scendere in campo. Gli ospiti arrivano alla destinazione giusta con ben sette ore di ritardo e l’arbitro decide di non far disputare il match.
WhatsApp ha introdotto la nuova funzione View Once (visualizza una volta) che permetterà di inviare contenuti multimediali destinati a scomparire dalle chat. La funzione avviserà il mittente una volta che il file multimediale viene aperto dal destinatario per poi eliminarlo. Il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, e il capo di WhatsApp, Will Cathcart, a giungo avevano anticipato l'arrivo di quest'ultima funzionalità, che è stata lanciata all'inizio di questa settimana. Visualizzando una volta il contenuto inviato, non sarà possibile visualizzarlo di nuovo, da cui deriva appunto il nome della funzione. L'ultimo aggiornamento della piattaforma di messaggistica istantanea più usata al mondo si chiama View Once e consente a un utente di inviare video o immagini che possono essere visualizzati solo una volta e poi sparire. Lo scopo della nuova funzione è quello di consentire una maggiore segretezza nelle chat rispetto ai media utilizzati: "Per una maggiore privacy, ora puoi inviare foto e video che scompaiono dalla chat di WhatsApp dopo che il destinatario li ha aperti una volta", si legge in una nota della App. Una funzione simile era già stata introdotta su piattaforme di social media come Instagram e Snapchat per cui gli utenti di Internet hanno sicuramente già dimestichezza con certi aggiornamenti. View Once cancella l'immagine o il video inviati una volta che sono stati aperti: il destinatario riceverà il media con il numero 1 a sinistra; una volta aperto il contenuto il messaggio multimediale verrà cancellato in modo che non vengano salvati nella galleria del destinatario, spiega WhatsApp: "Non puoi inoltrare, salvare, aggiungere a Speciali o condividere foto o video che sono stati inviati o ricevuti con la visualizzazione una volta che i media sono stati abilitati".
L’ultimo aggiornamento di WhatsApp include una nuova funzione che permetterà di inviare contenuti multimediali destinati a scomparire dalle chat. Si chiama “visualizza una volta” e avvisa il mittente una volta che il file multimediale viene aperto dal destinatario per poi eliminarlo. Lo scopo è quello di garantire una maggiore privacy nelle chat rispetto ai file multimediali utilizzati.
Con Shops, Facebook vuole prendersi con decisione una fetta del settore dell'ecommerce. Non tanto per fare concorrenza ad Amazon (per ora), quanto per porsi come sostituto di tutti quei servizi che consentono ai piccoli artigiani di vendere prodotti facilmente online, come il popolare negozio Etsy. O meglio, di quelli che non collaborano con l'azienda di Mark Zuckerberg: Shops è infatti basato su servizi di terze parti come Shopify, BigCommerce e Woo, che già offrono la possibilità di creare negozi online facilmente. L'approccio è lo stesso: su Facebook i venditori potranno realizzare velocemente un punto vendita virtuale dove vendere i propri prodotti. "Se non puoi riaprire fisicamente il tuo negozio o ristorante, puoi sempre prendere ordini online e inviarli alle persone" ha spiegato Zuckerberg in una diretta sul suo profilo. "Stiamo osservando molti piccoli negozianti che non hanno mai avuto un business online realizzarlo per la prima volta". Di certo le tempistiche sono giuste: durante la quarantena le vendite online hanno subito una enorme impennata a causa dell'impossibilità di recarsi presso i negozi per acquistare merce. All stesso tempo, però, i piccoli business hanno subito una altrettanto enorme crisi che ha portato circa un terzo di essi (dati Facebook) a fermare completamente le proprie operazioni.
Con Shops, Facebook sta puntando sul fatto che portare i piccoli business online li salverà dalla crisi e creerà nuove opportunità per il social network. Il progetto consentirà ai negozianti di aprire il proprio punto vendita online, che poi sarà visibile sia su Facebook che su Instagram.
Le persone con una condizione socio-economica inferiore mangiano più carne perché questo alimento ancora oggi è considerato uno status symbol, associato a forza e potere. In pratica, chi consuma carne prova a ‘elevare' la propria classe sociale a causa di questa diffusa percezione ereditata dal passato. Del resto, nel corso dell'evoluzione umana i piatti a base di carne sono stati a lungo alla portata soltanto dei più forti e abbienti. A dimostrare questo curioso legame tra consumo di carne e classe sociale una coppia di studiosi delle scuole di business dell'Università Monash e dell'Università della Tecnologia di Sydney, due atenei australiani. Gli scienziati, Eugene Y. Chan e Natalina Zlatevskab, sono giunti a questa conclusione dopo aver condotto una serie di esperimenti, nei quali è stato valutato il comportamento di partecipanti che pensavano di trovarsi in una bassa condizione economica e altri in un'elevata classe economica. “Esiste un'associazione simbolica tra il consumo di carne e forza, potenza e mascolinità: è tradizionalmente un cibo di alto rango, da offrire agli ospiti e messo al centro delle occasioni di festa, quindi volevamo capire meglio questo legame con lo stato sociale”, ha dichiarato la dottoressa Zlatevska. L'esperimento più indicativo è stato quello fatto con un grosso e saporito hamburger presentato ai partecipanti. Il piatto era proposto in due varianti: da una parte quello a base di carne, dall'altro quello vegetariano. Tutti e due avevano la stessa confezione e gli stessi principi nutrizionali. Al momento della scelta, il vegetariano è stato scelto più volte dai partecipanti nella classe sociale più elevata, mentre quello a base di carne dai meno abbienti. Anche gli altri esperimenti hanno mostrato risultati analoghi. “La nostra ricerca rivela che consumare carne sembra conferire sensazioni di potere e di status, ciò può avere implicazioni sulla salute per coloro che si considerano inseriti nelle classi socio-economiche inferiori”, ha dichiarato il professor Chan. Il riferimento è ai numerosi studi che hanno trovato un'associazione tra carne rossa e patologie cardiovascolari e cancro. Nel mirino degli scienziati c'è soprattutto quella lavorata, come insaccati, salame, salsicce e via discorrendo. Lavorando sulla percezione dello status socio-economico delle persone attraverso il marketing e altre soluzioni, concludono i ricercatori, potrebbero essere sensibilmente influenzati i consumi di carne e con essi l'impatto sulla salute. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Appetite.
Un team di ricerca australiano ha dimostrato che le persone nelle condizioni socio-economiche più basse mangiano più carne poiché questo alimento rappresenta un vero e proprio status symbol, in grado di ‘elevare’ la propria classe sociale agli occhi degli altri. La carne, infatti, in passato era associata a forza e potere, e questa percezione è rimasta ancora oggi.
Oggi, 4 novembre, si celebra nel nostro Paese la festa dedicata alle Forze Armate e all’unità nazionale. Ricorrenza istituita nel ricordo del 4 novembre 1918, data che ha determinato la fine per l’Italia del primo, sanguinoso, conflitto mondiale; un evento che ha segnato in maniera profonda l’inizio del secolo scorso e che, dalla fine della guerra, ha subito profondi mutamenti politici e sociali. La Grande Guerra, ricordata come una guerra di trincea, portò sui campi di combattimento oltre 65 milioni di militari di cui, poco meno di 10 milioni non hanno fatto mai più ritorno nei loro Paesi. Una guerra che ha segnato anche il crollo degli imperi che avevano caratterizzato la storia dell’Europa e la conseguente nascita delle nazioni con l’ingresso del mondo nell’età contemporanea: l'età dall’avvento delle tecnologie, della grande produzione industriale, dei movimenti di massa, delle ideologie e delle dittature. Dalla sua istituzione ufficiale fino al 1977, il 4 novembre è stato celebrato come un giorno festivo a tutti gli effetti: dall’età liberale, al fascismo, all’età repubblicana, la commemorazione della firma dell’armistizio era segnata in rosso sul calendario. Poi, dopo una riforma delle festività nazionali, si è iniziati a celebrare la ricorrenza la prima domenica del mese di novembre e, da quel momento, la festa ha perso in parte il suo valore per poi ritrovarlo, in tempi più recenti, soprattutto grazie al presidente Carlo Azeglio Ciampi che, nel corso del suo mandato, ha rinnovato l’attenzione per le festività dedicate alla nostra storia. Il senso della festa consiste nella voglia di ricordare tutti coloro, soprattutto i giovani caduti, che hanno sacrificato la loro vita per l’ideale della Patria e per questo il loro ricordo, simbolo di valori immutati nel tempo, deve essere mantenuto vivo attraverso la continua celebrazione, anche nei militari di oggi che, appunto, hanno deciso di far coincidere la loro festa delle Forze Armate proprio con questo avvenimento. Nonostante oggi il 4 novembre sia diventato un normale giorno lavorativo si continuano a mantenere le tradizioni relative alla celebrazione di questo avvenimento: è abitudine del nostro Paese, in primis del capo dello Stato e delle più alte cariche, rendere omaggio al Milite Ignoto deponendo una corona d’alloro presso l’Altare della Patria a Roma, così come nelle singole città ci si raduna di fronte ai monumenti dei caduti italiani della guerre mondiali. Dall’età repubblicana è nata la pratica di organizzare nelle piazze italiane concerti tenuti da bande militari ai quali, per una collaborazione tra il Ministero della Difesa e quello dell’Istruzione, partecipavano soprattutto le scuole.
Il 4 novembre è il giorno dell’Unità nazionale e festa delle Forze Armate: ripercorriamo la storia che ha portato alla celebrazione di questa importante data della nostra tradizione.
Leonardo Greco è davvero innamorato! L'ex tronista di Uomini e Donne sorprende tutti, annunciando sul settimanale di gossip Top una decisione che, molto probabilmente, gli cambierà la vita. Dopo aver letto delle prime liti tra Diletta e Leonardo, ecco che i sostenitori della coppia possono tirare un sospiro di sollievo: "A lei devo il merito di avermi fatto ricredere su tante cose. Avevo chiuso le porte del cuore e pensavo di aver tolto la parola “matrimonio” dal mio vocabolario. E invece no: Diletta è la donna che ho sempre sognato e sono sicuro che, appena possibile, le chiederò di sposarmi". Mentre Bubi ci prova con Cristiano Angelucci, per i due piccioncini si sente già profumo di fiori d'arancio. Eppure Leonardo Greco non perdona il comportamento di Barbara e, ancora una volta, punta il dito contro la sua ex corteggiatrice: "Il suo è solo rancore nei nostri confronti! Non capisco perchè continui a sparlare di noi. Orami io ho scelto e sono più che soddisfatto delle decisioni prese. Quando in passato ho baciato Bubi non ho provato nulla, anzi mi sono sentito addirittura in colpa nei confronti di Diletta, quando ancora non era la mia fidanzata".
Leonardo Greco è pronto a chiedere in sposa Diletta Pagliano dopo la scelta a Uomini e Donne, prima però l’ex tronista chiede a Bubi, attraverso il settimanale di gossip Top, di arrendersi al loro amore.
E' un'inedita Anna Oxa quella intervistata da Platinette durante il programma radiofonico Plati-Network. Non ha digerito l'esclusione al Festival e dopo aver partecipato la settimana scorsa ad un sit in di protesta organizzato dai suoi fan romani, affronta per la prima volta la spinosa questione inveendo contro la classe politica italiana. La Oxa racconta che la sua partecipazione era già confermata ma in seguito ad un litigio furibondo tutte le carte in tavola sono state rimescolate e lei è stata esclusa dai 14 Big in gara: Io ero giù confermata nel cast; poi è accaduta una litigata pazzesca e io, come altri, sono stata esclusa. Uno non può delegare la propria esistenza, in un momento storico come questo, a una politica fallata, a una politica che sta piegando una popolazione che è stata sempre famosa per la sua creatività. Il sistema lavora sulla grande comunicazione come mezzo per annullare la volontà e l'azione delle persone e indebolire la spina dorsale di questi giovani che pur di essere in televisione diranno sempre che è tutto fantastico. "Voglio che la gente si svegli, che capisca quello che accade, che è stata la politica a preparare tutto questo" – L'artista esclusa dal Festival di Sanremo 2013 racconta che da questo momento in poi si impegnerà anche per le generazioni del futuro, affinché chi voglia vivere di musica o che voglia fare di un'arte creativa un mestiere non debba essere escluso dal circuito del lavoro in Italia. Non è l'esclusione in sé difficile da digerire, ma l'intero sistema politico italiano che ha reso tutto più complicato. La Oxa conferma che da adesso in avanti non starà più a guardare passivamente ciò che la classe politica sta facendo degli italiani: Artisti che sono affermati come me non si sono mica tanto dati da fare nella vita per creare un movimento e fare in modo che le prossime leve abbiano un futuro, che la creatività sia un mestiere, non che dalla Fornero sia esclusa la creatività e non debba esistere. Io non voglio far parte di un popolo che sta a guardare. Non voglio far parte di un popolo che sta a guardare. Voglio manifestare e non manifestare per la polemica. La polemica è una cosa bassa, la polemica è fatta per le osterie. Io voglio che la gente si svegli, che capisca quello che accade, che è stata la politica a preparare tutto questo. Anna Oxa non è sola nella sua battaglia contro il sistema politico italiano – Le sue affermazioni alla trasmissione radiofonica riprendono ciò che aveva scritto in una lettera poco dopo il sit in di Roma organizzato dai suoi fan. Nella sua battaglia contro il sistema politico italiano non è sola, dalla sua parte ha i sostenitori, coloro che hanno seguito il suo percorso artistico e che non accettano l'imposizione del potere politico anche sulle arti in Italia:
L’artista torna a parlare della sua esclusione al Festival di Sanremo 2013 in una trasmissione radiofonica. Anna Oxa ha rivelato che la sua partecipazione alla kermesse era già certa ma in seguito ad un litigio tutto è stato messo in discussione.
La fine del Monda sembra essere vicina, nello specifico, mancherebbero 3 minuti a mezzanotte secondo l'orologio dell'apocalisse. Il Doomsday Clock, questo è il suo nome inglese, rappresenta simbolicamente la condizione in cui si trova il nostro Pianeta e la vicinanza alla sua fine, impostata a mezzanotte. Ideato dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago nel 1947, questo orologio basa la propria regolazione sui pericoli messi in campo dall'uomo stesso, il nucleare e l'inquinamento per fare due esempi, che minano la nostra sopravvivenza. Per il 2016, gli scienziati fanno sapere, attraverso una nota ufficiale, di aver scelto di impostare l'orologio alle 23:57, peggio di adesso si stava solo nel 1953 quando gli americani si dedicarono alla bomba ad idrogeno e, un anno prima, testarono il primo dispositivo termonucleare, così come fecero i Russi. Se la passavano meglio nel 1991, quando mancavano 17 minuti alla fine, a quei tempi, spiegano gli scienziati, la Guerra Fredda era terminata, gli Stati Uniti e la Russia iniziavano a ridurre gli arsenali nucleari e generalmente svaniva l'idea che, per garantire la sicurezza nazionale, fossero necessarie le armi nucleari. Purtroppo ad oggi la situazione è critica, gli accordi presi al COP21 di Parigi sui cambiamenti climatici e quelli stipulati in Iran sul nucleare non sono sufficienti per darci la speranza che l'apocalisse sia lontana. L'autodistruzione dell'essere umano sembra procedere senza freni e a dimostrarlo, sottolineano gli ideatori dell'orologio, sarebbero la scelta degli USA di spendere 350 miliardi per rinforzare le forze e le infrastrutture nucleari, il conflitto relativo al libero transito nel mare cinese meridionale, gli investimenti sul nucleare di Cina, Pakistan, India e Corea del Nord, senza contare che il 2015 è stato l'anno più caldo di sempre.
Gli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists non hanno dubbi, secondo l’orologio dell’apocalisse, il Doomsday Clock, mancano 3 minuti alla fine del Mondo.
La cantante siciliana Carmen Consoli di ritorno dal suo mini tour americano si esibirà il prossimo 2 febbraio a Roma con un live sia acustico che rock, e inoltre, si racconta a Vanity Fair. A lei è dedicata la copertina del prossimo numero di Vanity Fair, all’interno della rivista si trova una lunga intervista alla cantante, la quale si apre raccontando qualcosa sulla sua vita privata. Non ho mai avuto una bella storia d’amore. Anche se credo molto nella fedeltà, nell’impegno, nella devozione, sono stata tradita troppe volte. Io non ho mai tradito, nemmeno i miei musicisti che mi seguono da anni. Sono in giro otto mesi all’anno ed è difficile trovare un uomo che mi stia sempre accanto. Il telefono non mi basta e mi mancano anche altre cose. Per esempio mi manca mio padre che ho perso lo scorso maggio e mi manca anche un figlio. Vorrei avere più di un figlio. Ho un grande senso materno, e sono sicura che li avrò. Sono una persona molto semplice, mi piace andare a fare la spessa con una molletta tra i capelli, uscire con una tuta o giocare a tennis. Alla domanda del giornalista di Vanity Fair: Come è andata in America? Ha risposto: E’ andata bene anche se è cominciata male. Quando sono arrivata a Montreal la temperatura era a -20 e siccome venivo dalle Maldive, dove ho trascorso Capodanno con mia mamma, dove c’erano 28 grandi mi è salita la febbre. Ho avuto delle ottime recensioni dei miei concerti e ho capito che all’estero hanno una buona considerazione dell’Italia.
La cantantessa si confessa a Vanity Fair dichiarando di essere sempre stata tradita e di desiderare dei figli. Il 2 febbraio partirà da Roma il suo tour acustico e rock.
I Muse hanno annunciato il loro nuovo "Simulation Theory World Tour 2019", la serie di concerti che seguirà la pubblicazione del loro ultimo album "Simulation Theory" la cui uscita è prevista il prossimo 9 novembre, pochi giorni prima della loro ospitata nella finale di X Factor 2018 in onda alle 21.15 su Sky Uno e in diretta dal Mediolanum Forum di Assago. Un'anteprima da super ospiti prima del loro ritorno in Italia nel 2019 quando faranno tappa nel nostro Paese per due date attesissime a Roma e Milano. La band, infatti, ha annunciato che torneranno ancora nel nostro Paese dopo il successo di San Siro nel 2010 e dello Stadio Olimpico del 2013, quando trassero anche il film concerto "Muse – Live at Rome Olympic Stadium" diretto da Matt Askem: Matt Bellamy, Dominic Howard e Chris Wolstenholme, quindi, suoneranno venerdì 12 luglio allo Stadio San Siro di Milano e sabato 20 luglio allo Stadio Olimpico di Roma. I fan che hanno preordinato Simulation Theory (solo via http://www.muse.mu) entro il 9 novembre avranno il primo accesso ai biglietti a partire dal 13 novembre alle 10 (ora locale), mentre saranno in prevendita su virginradio.it e per i possessori di American Express dalle ore 10 del 14 novembre, per gli iscritti My Live Nation dalle ore 10 del 15 novembre e su TicketMaster, Ticketone e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 10 di venerdì 16 novembre. The Simulation Theory World Tour presenterà anche il pacchetto Enhanced Experience "che consente l'accesso a un esclusivo Pre-Show Party in Mixed Reality, sviluppato da Microsoft, con tre giochi di realtà virtuale originali, ispirati alle tracce di Simulation Theory. I vantaggi aggiuntivi di Enhanced Experience includono un biglietto premio per il concerto, un poster specifico, un'esperienza fotografica interattiva con oggetti di scena e cimeli degli ultimi video della band e altro ancora" si legge dalla nota stampa che accompagna la notizia del tour.
I Muse tornano live in Italia con un doppio concerto che li vedrà impegnati venerdì 12 luglio allo Stadio San Siro di Milano e sabato 20 luglio allo Stadio Olimpico di Roma. Doppio concerto nel nostro Paese, dunque, per la band capitanata da Matt Bellamy, che il 9 novembre pubblica l’ottavo album “Simulation Theory”
I siti di balneazione del Vecchio Continente continuano a mostrare una qualità dell'acqua sempre più elevata, un trend virtuoso che va avanti da ben quarant'anni. Tuttavia, per l'Italia, la situazione complessiva non risulta essere così rosea, dato che il Bel Paese è stato piazzato all'ultimo posto in Europa per numero di siti nei quali il livello della qualità è stato definito “scarso”. È quanto emerge dall'ultima relazione stilata dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA), basata su un'approfondita indagine del 2016 grazie alla quale sono stati raccolti ed analizzati ben 21mila campioni, provenienti da siti di balneazione costieri e interni (laghi). La tendenza positiva è ravvisabile nel dato che riguarda il livello “sufficiente” – stabilito dalle direttive UE – della qualità delle acque balneabili in tutta Europa, con un piccolo balzo dal 96,1 percento del 2015 al 96,3 percento del 2016. Le acque “eccellenti” sono invece passate dall'84,4 percento del 2015 all'85,5 percento del 2016, registrando un incremento ancor più significativo. “L’eccellente qualità delle acque di balneazione europee non è casuale: è il risultato di un duro lavoro di professionisti competenti e impegnati, che mostra l’importanza di promuovere le politiche dell’UE che creano un’occupazione verde”, ha sottolineato il Commissario per l'ambiente, gli affari marittimi e la pesca Karmenu Vella. Il dato meno virtuoso, come specificato poc'anzi, è relativo al nostro Paese, dato che in Italia i siti balneabili con acque scarse sono ben 100, l'1,8 percento del totale, dislocati lungo i 7.500 chilometri di coste e bacini interni. Seguono la Francia con 82 siti (il 2,4 percento) e la Spagna con 39 (1,8 percento). Lo Stato membro più virtuoso è il Lussemburgo, col 100 percento di siti con acque eccellenti (11), seguito da Cipro e Malta (99 percento), Grecia e Austria. Nel complesso, tra il 2015 e il 2016 il numero di siti con acque scarse è sceso da 383 a 318. Nonostante i risultati incoraggianti, relativi principalmente al monitoraggio dei contaminanti provenienti da acque reflue e di drenaggio, non va dimenticato che in mare finiscono milioni di tonnellate di plastica ogni anno, con danni gravissimi agli ecosistemi. Lo dimostrano le immagini provenienti dalla remota e disabitata isola di Henderson, nel cuore del Pacifico, che è stata indicata come la più inquinata del Pianeta, pur trovandosi a 5mila chilometri di distanza dal più vicino centro abitato.
Nonostante il trend positivo in atto da quaranta anni, con acque sempre più pulite in tutta Europa, il Bel Paese è all’ultimo posto per numero di siti di balneazione definiti “scarsi”. Sono ben 100 quelli censiti nell’ultima indagine dell’Agenzia europea dell’ambiente.
Ieri ad Hollywood si è tenuta la prima del film "Salt" Angelina Jolie nei panni di un agente segreto della CIA accusata di essere una spia russa. La bella Evelyn, personaggio trasformista più che mai, dovrà destreggiarsi tra le accuse e i sospetti dei colleghi, e dovrà dimostrare di non voler uccidere il Presidente degli Stati Uniti. Il film arriverà nelle sale italiane il prossimo 29 ottobre 2010, ma intanto ieri si è tenuta la prima negli Usa. La prima si è tenuta al Grauman's Chinese Theatre di Hollywood, Angelina Jolie e Brad Pitt sono arrivati insieme, per la presentazione dell'action movie, più belli e innamorati che mai l'attenzione è stata tutta per Brangelina. Alla premiere era presente anche Liev Schreiber, il co-protagonista di Salt.
Angelina Jolie e Brad Pitt alla premiere ufficiale Usa del film Salt, il thriller dove Angelina interpreta un’agente CIA.
Qualche mese fa Lily Allen si era dichiarata fermamente contro il peer to peer e qualunque altra forma che promuovesse l'illegalità nel campo della musica. Al contrario di alcuni suoi colleghi , infatti, la reginetta del pop inglese non riteneva giusto fossero gli artisti a dover pagare dal momento che il download illegale dei brani musicali non genera alcuna entrata nelle tasche dei diretti interessati. I toni della polemica ai tempi erano stati molto accesi, Lily Allen era stata sommersa di critiche che avevano evidenziato anche come lei stessa negli interventi sul proprio blog copiasse interventi altrui, e infine la giovane cantante si era vista costretta a chiudere il proprio blog. Ora, a distanza di pochi mesi, però, Lily Allen sembra prendere una posizione totalmente diversa sull'argomento. E' di questi giorni infatti una dichiarazione alquanto strana da parte della cantante che sostiene di non avere nulla in contrario al fatto che la gente acquisti i cd piratati invece di quelli originali. Secondo la Allen, infatti, quel che è importante è che la gente paghi per poter sentire la musica. Il punto è che comunque i soldi ricavati dalla vendita dei cd piratati non vanno agli interpreti originali, quindi resta il dubbio che forse Lily Allen non abbia realmente capito come funziona il mercato illegale di cd. Sembra che la cantante di Smile debba chiarirsi un po' le idee, perchè al momento è visibilmente confusa al riguardo. Vedremo se la giovane popstar finalmente si deciderà sull'argomento prossimamente.
Lily Allen cambia idea sul file-sharing e ora è addirittura favorevole all’acquisto di cd piratati.
Facebook ha attivato nuovamente il Safety Check – una funzione che permette agli utenti localizzati nella zona colpita da un disastro di confermare la propria incolumità – per gli attentati che nelle scorse ore hanno colpito Bruxelles. Il social network ha reso quindi nuovamente disponibile lo strumento per tutti i suoi utenti che si trovano nelle vicinanze delle zone colpite: l'aeroporto Zaventem e la metro di Maelbeek. Le persone iscritte a Facebook che si sono geolocalizzate nelle vicinanze del luogo della tragedia, il cui bilancio è ora di 21 morti e 30 feriti, sono state raggiunte da una notifica che chiedeva di confermare il proprio stato di salute, in modo da far sapere ai contatti di essere al sicuro. Proprio il Safety Check aveva sollevato diverse critiche in seguito agli attentati di Parigi avvenuti lo scorso novembre: perché per la capitale francese è stata attivata e, per esempio, per gli attacchi di Beirut no? Il social network aveva risposto alle critiche attraverso un post pubblicato dal vice presidente Alex Schultz, il quale sottolineava come quella di Parigi sia stata la prima volta in cui il Safety Check è stato attivato per una situazione di pericolo al di fuori della sfera delle calamità naturali. Lo strumento, infatti, è nato in occasione del terremoto e tsunami che ha colpito Tohoku nel 2011 ed è stato poi riproposto in occasione di eventi come maremoti, trombe d'aria o altri cataclismi naturali.
Facebook ha attivato nuovamente il Safety Check – una funzione che permette agli utenti localizzati nella zona colpita da un disastro di confermare la propria incolumità – per gli attentati che nelle scorse ore hanno colpito Bruxelles.
Sul versante meridionale del massiccio del Pasubio, in Veneto, si snoda un percorso militare dal fascino senza paragoni. Si tratta della "strada della prima armata", oggi definita "strada delle 52 gallerie". Il sentiero è costituito da 52 cunicoli risalenti alla prima guerra mondiale, usati per mettere al riparo i viveri dal fuoco nemico dopo che gli austriaci avevano bloccato il flusso dei rifornimenti che arrivavano alle prime linee del fronte italiano attraverso la strada degli Scarubbi. Lo scopo delle gallerie era anche quello di riposo delle truppe, deposito munizioni o punti di controllo o attacco. Costruita in soli 10 mesi nel 1917, la strada delle 52 gallerie è un capolavoro di ingegneria ma anche di fatica umana. Dei suoi 6.555 metri di lunghezza, 2.335 si diramano nei 52 cunicoli. Dall'entrata monumentale il sentiero si snoda attraverso le gallerie, ognuna numerata e dotata di una propria denominazione. Esplorare il sentiero è una tentazione irresistibile: la natura domina sovrana e abbaglia lo sguardo con la sua bellezza incontaminata. La strada è caratterizzata da guglie, gole rocciose e pareti a strapiombo che alimentano la suggestione del luogo. Inoltre lungo il percorso si possono incontrare tipici animali di montagna come caprioli e marmotte.
Sul Monte Pasubio, in Veneto, si trova un prodigio di ingegneria militare immerso nello spettacolo della natura. È la strada delle 52 gallerie, un sentiero mozzafiato risalente alla prima guerra mondiale.
Ancora una volta l'amore tra Melissa Satta e Kevin Prince Boateng corre sui binari di Twitter. Melissa twitta e Boateng risponde o viceversa, come nel caso dello scambio di messaggi affettuosi sul social network di oggi, il giorno in cui festeggiano il nono mese di fidanzamento. A dare il via ai tweet carichi di dolcezza è proprio il fuoriclasse del Milan, che fa una vera e propria dichiarazione d'amore alla sua donna: "Da 9 mesi sono l'uomo più felice del mondo". Non si fa attendere una risposta di lei, più telegrafica certo, ma condita a dovere da un emoticon a forma di cuore che dice tutto: la showgirl replica: "Anche io". @kpbofficial me too! :) <3 — melissa satta (@sattamelissa) Agosto 7, 2012
Una dichiarazione d’amore a cuore aperto quella di Kevin Prince Boateng per la sua Melissa Satta, rigorosamente via Twitter fa sapere quanto è felice da quando sta con lei.
Tra poco più di una settimana partirà l'Isola dei famosi 7, il reality vip in cui personaggi famosi e non solo cercheranno di sopravvivere sull'isola da 6000 euro al giorno. Al limite delle loro forze, senza cibo e senza le comodità della vita quotidiana i partecipanti dovranno resistere fino alla vittoria finale. Anche se molti utilizzano il reality come una delle trasmissioni per rilanciare la propria immagine o per consolidare il proprio successo, in questo caso non è facile affrontare la nuova vita da naufrago. Per questo Nina Senicar s’impegnerà molto, la modella serba di 24 anni, volto, o meglio lato B, dell’intimo Roberta, è pronta a dare il meglio di sé e punta a diventare la nuova Belen Rodriguez o prendere il posto di Ilary Blasi. In un’intervista al settimanale Vero, innanzitutto smentisce che ci siano delle rivalità con un’altra show girl, Claudia Galanti: "Tra me e Claudia, prima del ritiro de L’isola, c’era solo un semplice “ciao ciao”, non ci conoscevamo per niente. Quindi, per ora posso dirvi che tra noi non c’è nessuna rivalità. Anzi, ci scherziamo su. Infatti, quando ci hanno fatto le foto in Valle d’Aosta, fingevamo di prenderei per il collo o tirarci i capelli”. L’unica cosa di cui ha paura è di non riuscire a dormire: “Ce l’hanno fatta tutti e ce la farò anch’io. E temo di non poter dormire, perché non ci sarà silenzio per colpa di qualcuno che, purtroppo, ho già scoperto che russa!”. E non teme di esse vista senza trucco: “Mi trovo più bella e più a mio agio senza make up e non vedevo l’ora di fare un programma in cui potermi mostrare al naturale. E, poi, adoro le sfide, altrimenti non mi sento motivata. Cerco la competizione in tutto quello che faccio”.
Nina Senicar pronta a diventare la nuova starlette dell’Isola dei famosi 7, anche senza trucco.
I primi tre album dei Litfiba sono senza dubbio una pietra miliare del rock italiano e, in particolare, della new wave. Quei tre ragazzacci toscani, poi, avrebbero segnato una parte importante della musica italiana, almeno fino a un po' prima dello scioglimento, e sicuramente (a parte pochissime eccezioni) fino alla carriera solista di Pelù e il proseguio di Renzulli coi Litfiba. Maroccolo, invece, andato via dopo "Litfiba 3", sarà uno dei fondatori dei CSI, gruppo nato dai CCCP di Giovanni Lindo Ferretti, e parte importante dei Marlene Kuntz (oltre che produttore). Nel 2013 il gruppo ha deciso che era arrivato il momento per tornare ufficialmente assieme e girare l'Italia a riproporre la Trilogia del potere – ovvero l'insieme di "Desaparecido" (1985), "17 Re" (1986), "Litfiba3" (1988) – nel tour "Trilogia 1983-1989". In tour, assieme ai componenti originali (Piero Pelù, Ghigo Renzulli, Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi), ha arruolato Luca Martelli alla batteria.
Il tour della “Trilogia del potere” ha fatto talmente tanti sold out che i Litfiba hanno deciso che era il caso di continuarlo anche questa estate. Partiranno il 30 giugno da Sogliano al Rubicone per riproporre alcuni dei loro più grandi successi.
"Solita notte da lupi nel Bronx, nel locale stan suonando un blues degli Stones", comincia così Hanno ucciso l'Uomo Ragno, che in questi giorni compie 20 anni dal primo ascolto. Una colonna sonora di una generazione intera che ha ballato, e continua a ballare nelle serate revival, il singolo che lanciò, con l'album omonimo, gli 883, al secolo composti di Max Pezzali, di cui storia e imprese recenti si conosce benissimo, e Mauro Repetto, il famigerato biondino che ballava come un ossesso che, da un giorno all'altro, è letteralmente sparito dallo showbiz. Max Pezzali è stato ospite di Rtl 102.5 proprio per celebrare il ventennale di quel primo disco che richiamava nella grafica gli albi del grande Sergio Bonelli e della Marvel e, durante la trasmissione, ha parlato di Mauro Repetto e della sua decisione di lasciare, dalla sera alla mattina, il gruppo degli 883. Il "biondino", nei racconti di Pezzali, aveva tutto, il gruppo era all'apice del successo con le hit Come un deca, Sei un mito, Nord Sud Ovest Est, ma l'idillio con Repetto terminò dopo appena due anni vissuti a mille all'ora e due album pubblicati. Il motivo? Sembrerebbe l'amore di Repetto (mai corrisposto) per una topmodel più la follia che lo contraddistingue. MAURO REPETTO, UN FOLLE – Secondo Max Pezzali, il "biondino" degli 883 era, ed è ancora dotato, di una follia fuori dal comune. Come dichiara nell'intervista ad Rtl 102.5, Mauro era capace di fare di tutto, di portarti anche la luna se solo ne avesse voluto voglia ma, nel momento in cui qualcosa non girava più come voleva, mollava tutto con la stessa forza. Lasciò gli 883 per inseguire un sogno chiamato Brandy, una modella statunitense di colore che, nel 1994, era tra le più apprezzate e Pezzali racconta, senza risparmiare particolari. Lui si era innamorato di una modella bellissima, si chiamava Brandy. La vide in una sfilata a Parigi, si innamora di questa tizia, senza averla mai conosciuta, e parte per Los Angeles. Lui cosa ha pensato: vado a Los Angeles, produco un film, la assumo come attrice e le faccio la corte. Un pazzo scatenato! Ha bruciato una fortuna intera e non l'ha mai conosciuta di persona.
Il primo singolo degli 883 compie 20 anni eppure sembra ieri quando ballavamo dappertutto questo pezzo che, oggi, è un classico degli anni Novanta. Max Pezzali si racconta ad Rtl 102.5 ed il tormentone è il solito: che fine ha fatto il “biondino” Mauro Repetto?
Ieri è stato presentato il 9° rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia dal titolo “I media personali nell’era digitale” (titolo di per sé già significativo) che sta facendo molto discutere rispetto al paradigma di graduale cambiamento della fruizione dei mass media e new media in Italia, in linea con quanto sta accadendo, con tassi di crescita più elevati, negli altri paesi del mondo. L’uso della televisione rimane molto alto, il dato si attesta intorno al 97,4%, ma bisogna studiare anche le modalità e la fruizione (se attiva o passiva, cioè il ciclo della notizia dalla tv agli altri mezzi). Internet nel 2011 sta superando la soglia del 50% (53,1%) di utenti che si collegano per informarsi. Il web dunque che inizia a sostituire la tv? Nel nostro paese il processo è molto lungo, e chissà se avverrà mai in generale, ma alcuni dati sull’uso dei media digitali fanno emergere almeno un’interazione tra i due media, un’uso crossmediale in cui gli utenti, e i cittadini, si stanno sempre più specializzando: il 17,5% della popolazione segue programmi tv scaricati dal web, anche da altre persone. Il 12,3% delle persone stanno modificando l’uso stesso stesso della tv, guardandosi i programmi preferiti in differita su Internet sui siti dei canali televisivi, mentre il 22,7% utilizza YouTube per accedere a canali di broadcasting (ma broadcasting in senso moderno infatti il claim di YouTube è emblematico: Broadcast Yourself che si può tradurre con “Trasmetti te stesso”). Naturalmente i processi di aggregazione e attendibilità delle news sono stabiliti da sistemi professionali di indicizzazione e rilevanza. Nella storia recente, sono accadute tragedie la cui conoscenza al grande pubblico è stata diffusa prima sui social media che alla tv. Le nuove tecnologie sono più veloci e capillarmente diffuse. Coloro che stanno rendendo possibile il cambiamento di fruizione dei contenuti (televisivi, multimediali, di informazione, culturale etc.) sono naturalmente i giovani, meglio se istruiti: l’87,4% fra i giovani accede a Internet contro il 15,1% degli anziani (65-80 anni), il 72,2% dei giovani che amano Internet sono istruiti. Più che gli anziani, sorprende in Italia, il dato, difforme rispetto agli altri paesi europei, dei cosidetti over 55, come discusso all’ultimo IAB Event 2011 tenutosi a Roma. Gli over 55 italiani usano molto poco il computer e ciò causa un rallentamento della crescita di Internet. Il 47,6% dei giovani guarda programmi e canali su YouTube, il 36,2% segue programmi scaricati da altri ( si tratta della condivisione peer-to-peer dei file) e il 24,7% ricorre ai siti web delle emittenti tv: tra i generi preferiti c’è la musica (18,3%), lo sport (11,7% e i film (9,9%). Per quanto riguarda l’uso dei dispositivi mobile si registra una generale flessione del 5,5% anche se si registra una migrazione dell’utenza dai cellulari di vecchia generazione (-8%) agli smartphones (+3,3%). L’uso degli smartphones tra i giovani è aumentata del 39,5%. Mentre si abbassa il digital divide nel paese, visto che nel 2011 si supera la soglia del 50% di utenti Internet, aumenta il press divide. Continua inarrestabile la crisi della carta stampata: i quotidiani tradizionali perdono il 7% dei lettori tra il 2009 e il 2011 (19,2% in meno dal 2007) e aumenta la fruizione su Internet: +0,5%, con un’utenza del 18,2% anche se il Censis specifica che non bisogna considerare, per quanto riguarda il giornalismo sul web, solo le testate giornalistiche online, perché ci sono anche diversi portali Internet di informazione (fonti alternative) che fanno salire l’utenza di chi prende informazioni dal web al 36,6% degli italiani. Il 45,6% non legge giornali cartacei, percentuale aumentata rispetto al 39,3% di due anni fa, ma si informa solo sulla tv o su Internet. I giovani sono ancora protagonisti, vivono abitualmente la rete (l’84,6%) e preferiscono il web: il 53,3% hanno abbandonato la lettura di testi a stampa (nel 2009 la percentuale di riferimento era il 35,8%). La radio rimane con un’utenza stabile con livelli molto alti (8 italiani su dieci) mentre la fruizione televisiva è stata rafforzata dalla tv digitale terrestre, aumentando oltre di 48 punti percentuali dal 2009 e arrivando al 76,4%, dopo lo switch off a favore del DDT. Interessante la nota del Censis sul gradimento degli italiani dei giornalisti, da una scala che va da 1 (minimo) a 10 (massimo), la televisione e la carta stampata non raggiungono nemmeno il livello sufficiente in termini di reputazione, 5,74 è il voto medio di credibilità della televisione e 5,95% è il voto dato ai giornali. Sono considerati molto più credibili e trasparenti la radio (6,28) e Internet (6,55) “percepito come un mezzo più libero e disinteressato” scrive l’istituto di ricerca. Questi dati confermano il cambiamento in atto del modello culturale; non più relazioni con i media top-down e broadcasting ma relazioni peer-to-peer, che iniziano dal basso (bottom-up) e tendono a costruire una società non più di massa, come qualche decennio fa, ma “tribale”, secondo alcune fortunate definizioni sociologiche; basata cioè sugli interessi reali delle persone che possono così svilupparsi di più come esseri umani e partecipare alla crescita culturale ed economica del paese. Internet permette un uso attivo delle news: l’interazione con le persone e la potenziale amplificazione della notizia cambia il paradigma culturale dove i contenuti rilevanti e attendibili vengono decisi dagli stessi utenti. La battaglia tra la tv e Internet si fa sempre più dura, sono i due mezzi che iniziano a contendersi la maggiorparte dell'offerta di informazione nella società e dunque anche la negoziazione dei valori: potere, giustizia, sanità, salute, informazione, cultura, ambiente etc. Internet entra come player fondamentale e i giovani (con un buon titolo di studio) stanno facendo sì che questo cambiamento avvenga.
Più della metà della popolazione italiana è su Internet (53,1%), i quotidiani tradizionali perdono il 7% dei lettori tra il 2009 e il 2011 (19,2% in meno dal 2007), il 36% degli italiani si informa in rete e l’84,6% dei giovani usano abitualmente il web. Come fare per unire le due metà dell’Italia, digitale e non? Il cambiamento culturale in atto farà sì che anche la politica punti su questo settore?
A pochi giorni dall'uscita dei nuovi iPhone 7 e 7 Plus, che da venerdì 16 settembre sono disponibili per l'acquisto presso gli store Apple, dalle pagine del portale MacRumors giungono nuove indiscrezioni sui prossimi MacBook Pro. Stando a quanto riportato dalla celebre testata sembrerebbe che i nuovi computer portatili dell'azienda californiana non monteranno il jack per le cuffie come per i nuovi smartphone della mela morsicata. A confermare l'indiscrezione secondo cui i nuovi MacBook Pro non offriranno il jack delle cuffie anche un sondaggio che il team di Cupertino avrebbe inviato via mail ad un ristretto numero di utenti a cui chiedono: "Hai mai usato la porta per le cuffie sul tuo MacBook Pro con display Retina?".
A pochi giorni dall’uscita dei nuovi iPhone 7 e 7 Plus, che da venerdì 16 settembre sono disponibili per l’acquisto presso gli store Apple, dalle pagine del portale MacRumors giungono nuove indiscrezioni sui prossimi MacBook Pro.
Ogni donna ha dei piccoli difetti che proprio non può vedere: occhi piccoli, orecchie a sventola, bocca troppo carnosa e naso pronunciato, lungo o aquilino. E proprio quest'ultimo è una delle irregolarità più odiate dalle donne. Come fare per mascherarlo? Trovare il taglio giusto, che si adatti ai nostri lineamenti, è il primo passo per nascondere piccoli difetti ed esaltare i tratti migliori del viso. Scopriamo quindi come scegliere il taglio di capelli se hai il naso aquilino così da sentirsi a proprio agio in ogni occasione, magari abbinando il giusto make up che camuffi un naso irregolare donando armonia al viso. Anche le star non sono perfette e non tutte hanno un naso fine e delicato. Molte celebrities hanno gibbosità e irregolarità più o meno marcate: pensate a Sarah Jessica Parker o a Barbara Streisand. Se non volete ricorrere al trattamento di chirurgia estetica per rimodellare il vostro naso e ottenere la forma che preferite, potete semplicemente cambiare look e beauty routine. Il taglio di capelli infatti, è fondamentale: bisogna saperlo scegliere in base alla forma e alle caratteristiche del nostro viso e per questo motivo bisogna sempre affidarsi ad esperti. Ecco alcuni consigli. Nel caso del naso aquilino sono da evitare tagli netti, lisci e senza volume, così come frange e frangioni che metterebbero ancora più in risalto il naso: no ai look in stile Morticia Addams. Se proprio non potete rinunciare ai capelli lunghi e lisci, decidete di fare un colore che schiarisca di almeno un paio di toni, nel caso di capelli scuri. Altrimenti decidete di legare una parte di capelli dietro la nuca lasciando il viso scoperto. Chi ha il naso irregolare dovrà prediligere un taglio morbido e spettinato, mosso e con un ciuffo laterale non troppo importante. Optate per un taglio di lunghezza intermedia come un caschetto fino all'orecchio, oppure un taglio scalato e non troppo rigido che dona un'aria sbarazzina e maggiore freschezza al viso. Se avete il naso aquilino evitate i capelli ricci e, se volete l'effetto mosso, preferite le onde preferibilmente su un taglio medio o corto. La frangia è ammessa solo se corta. Altrimenti, in caso di capelli lunghi scegliete un taglio che porti i capelli all'indietro e che li faccia ricadere sui lati: in questo modo la cornice creata dai capelli addolcirà i tratti del viso. L'attenzione sarà infatti rivolta ai lati del volto distogliendo l'attenzione dal centro, il naso non sarà quindi messo in evidenza. I tagli voluminosi sono l'ideale per chi ha il naso aquilino o irregolare: i capelli devono quindi essere vaporosi così da non far concentrare l'attenzione sul naso. L'ideale è un taglio scalato che dona morbidezza ai tratti del viso, quindi anche ad un naso pronunciato. Inoltre, le diverse lunghezze, portano l'attenzione ai capelli distogliendo l'attenzione dal centro del viso. Per quanto riguarda le acconciature sceglietele sempre morbide, utilizzando magari schiuma e bigodini larghi per donare volume. Anche la cotonatura può essere un'acconciatura ideale: capelli cotonati e portati verso le guance non portano l'attenzione verso il naso pronunciato. Chi ama lo chignon potrà realizzarlo senza tirare troppo i capelli ma lasciando ricadere delle ciocche ondulate sui lati per addolcire i tratti del viso.
Se avere un naso irregolare che vi fa sentire a disagio, cambiate look! Un nuovo taglio e un make up corretto vi permetteranno di mascherare il naso aquilino facendovi sentire a vostro agio in ogni occasione.
Calze lunghe, pantaloncini, tacchi alti. Emma Marrone si fa sempre più sensuale, video dopo video. Quello pubblicato quest'oggi "Resta ancora un po'" ha già raggiunto quasi 100mila visualizzazioni in una singola giornata, numeri abbastanza alti per poter festeggiare. È un cambio radicale di stile per Emma, che apre con questo video il suo ritorno sul palcoscenico. Il suo tour "Emma 3.0" è in fase di prova e prenderà il via da Acireale, il prossimo 8 novembre. Un giro per i palazzetti d'Italia per poter ancora una volta assaggiare l'abbraccio dei suoi fan. Nel video, che vede alla regia Leandro Manuel Emede e Nicolò Cerioni, vediamo Emma prima cantare in una stanza vuota, poi le immagini vanno ad alternarsi in scene dal vivo del suo ultimo tour, Emma Limited Edition. La ritroviamo poi in bianco e nero, in un enorme letto sfatto, in quella che sembra una citazione al celebre "A letto con Madonna". Il nuovo tour vedrà Emma Marrone sul palco con sette musicisti: Davide Di Gregorio (sax, percussioni, effetti elettronici), Max Corona (chitarra), Heggy Vezzano (chitarra), Marco Mariniello (basso), Leif Searcy (batteria), Max Greco (tastiere) e Arianna Mereu (cori).
Emma pubblica “Resta ancora un po’”, un video dove si scopre sensuale e che annuncia il via al suo nuovo tour, “Emma 3.0”.
Marte non è un pianeta “morto” dal punto di vista geologico, ma sotto la sua arida superficie esiste ancora un'attività vulcanica. Questo fenomeno, infatti, sarebbe l'unico in grado di spiegare l'esistenza del grande lago salato sotterraneo (sepolto sotto 1,5 chilometri di ghiaccio) scoperto al Polo Sud da ricercatori italiani nel 2018. Il team del nostro Paese, composto da studiosi dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), del CNR, dell'Università Sapienza di Roma e di altri atenei, aveva supposto che il bacino di acqua liquida – esteso per ben 20 chilometri – poteva persistere in questo stato grazie alla pressione e al sale, tuttavia, secondo i risultati del nuovo studio, questi parametri non sarebbero sufficienti a evitarne il congelamento. Serve una fonte di calore esterna, individuata in una camera magmatica posta sotto al polo meridionale. Ricerca americana. A scovare la prima prova (indiretta) del vulcanismo marziano è stato un team di ricerca americano composto da due studiosi, il professor Michael M. Sori e il dottor Ali M. Bramson, entrambi del Laboratorio Lunare e Planetario dell'Università dell'Arizona di Tucson. I due scienziati non hanno messo in discussione l'esistenza dell'enorme lago salato sotto al Polo Sud di Marte, scoperto grazie ai dati dello strumento italiano “Marsis” installato sulla sonda “Mars Express” dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), ma il motivo per cui esso si trova lì e non congela. L'esperimento. Bramson e Sori hanno creato una simulazione al computer nella quale hanno inserito i parametri necessari affinché possa persistere un simile bacino d'acqua salata, ma nessuna concentrazione di sale è in grado di evitare il congelamento del lago nelle tipiche condizioni marziane. Serve dunque una fonte di calore esterna, che secondo i due scaturirebbe da una camera magmatica sotterranea, la “prova” dell'esistenza di attività vulcanica su Marte. In base alle stime dei ricercatori, la camera magmatica si sarebbe formata soltanto 300mila anni fa (un tempo brevissimo su scala geologica); il magma proveniente dal cuore del pianeta non sarebbe sgorgato in superficie, ma si sarebbe accumulato in questa camera sotto al Polo Sud, sciogliendo parte della calotta glaciale e dando vita al lago. Questa attività vulcanica sarebbe presente ancora oggi.
Due ricercatori americani hanno dimostrato che l’attività vulcanica è l’unico fenomeno che può spiegare l’esistenza di un grande lago salato sotto il Polo Sud di Marte. Il bacino d’acqua, scoperto nel 2018 da un team di ricerca italiano grazie allo strumento “Marsis” sulla sonda Mars Express, potrebbe ospitare vita.
Dopo l’ultimo addio di Margherita a Nando, la varesina può considerarsi single a tutti gli effetti, o comunque molto più single di quanto non dichiarasse fino a poco tempo fa, tornando puntualmente sui propri passi. Le vicende di Nando e Margherita non sono seguite esclusivamente dal pubblico televisivo, ma all’interno della casa del Grande Fratello 11 c’è un piccolo pubblico di coinquilini che ha vissuto da vicino gli andirivieni della speaker, partecipando alle sue emozioni in forma d’ascolto e di consigli. Jimmy Barba fa certamente parte di questo piccolo gruppo, anche se è rimasto piuttosto in sordina, attendendo il momento propizio per trasformarsi da pubblico parlante a pubblico dichiarante. Tant’è che ultimamente Jimmy ci prova con Margherita senza più reticenze, e le chiede in forma di gioco allusivo di far l’amore con lui. Margherita, pur divertita dalla proposta, comincia a chiedersi se Jimmy non faccia sul serio, ma l’italo-americano è una sfinge, continua il suo show e non lascia intendere se e dove finisca il gioco e cominci la realtà. Un episodio interlocutorio cui segue quello che oggi vi stiamo per raccontare. Proseguendo nella manovra di avvicinamento in maniera scherzosa Jimmy chiede a Margherita un bacio. Uno di quei baci innocenti, cosiddetti “a stampo”. Margherita si presta volentieri. L’inattesa svolta arriva nel momento in cui Jimmy Barba prende a lodare la tenerezza delle proprie labbra e a lusingare quelle della varesina. Cominciano le richieste in termini di dimostrazioni pratiche, e Margherita ancora una volta si presta al gioco, non senza una punta di imbarazzo, ma tiene banco con ironia. Il ballerino non riesce più a fare a meno delle “dimostrazioni pratiche” di Margherita Zanatta, e gliene chiede sempre di nuove, finchè l’assembramento umano che si viene a creare intorno a loro non rovina l’atmosfera.
Jimmy Barba continua il suo pressing su Margherita Zanatta, chiedendole continue dimostrazioni di varie modalità di bacio, e lei si presta volentieri alla spiegazione, non senza un qualche imbarazzo di fronte alle insistenze del concorrente italo-americano.
Leylah Fernadez, 19 anni. Emma Raducanu, 18 anni. Trentasette anni in due, meno di Serena Williams (39) che – ironia della sorte – nel 1999 era giovanissima quando affrontò e vinse la finale degli Us Open contro un'altra teenager del tennis mondiale, la 19enne Martina Hingis. Vent'anni dopo il copione si ripete con due delle più forti tenniste che hanno bruciato le tappe, macinato record, dato forma ai sogni fino a giocarsi il primo Major della loro carriera, il titolo di una delle tappe più prestigiose dello Slam. Leyla ed Emma come Steffi Graf (19) e Gabriela Sabatini (18) nel 1988 o Hingis (16) e Venus Williams (17) nel 1997: è il talento scolpito dalla storia. "Come ho fatto? Non ne ho idea", dice Leyla che fino a un'ora e mezza prima dell'altra gara era la più giovane finalista del torneo americano dai tempi di Maria Sharapova che arrivò alla sfida per il trofeo a 17 anni (2004). Aryna Sabalenka (numero 2 del seeding) le ha ceduto il passo in 3 set (7-6, 4-6, 6-4), lasciandola in ginocchio e in lacrime per la gioia. Tutto vero, non è una storia da pizzicotto sulla guancia. E dinanzi ai microfoni ha ricordato come suo padre le abbia sempre raccomandato di "lavorare sodo come Steve Nash" (oggi coach dei Brooklyn Nets ed ex campione della NBA) e come Juan Martin Del Potro (tennis argentina) sia il suo particolare amuleto, la persona alla quale s'è ispirata e che ha ringraziato in una story su Instagram. "Ancora non ci credo", sorride incredula Emma che è partita dalle qualificazioni e ha mulinato la racchetta spazzando via tutte le avversarie che s'è trovata di fronte: nel main draw s'è lasciata sfuggire appena 27 game al netto di 9 incontri e 18 set vinti consecutivamente, dalle qualificazioni fino alla sfida contro Sakkari alla quale ha lasciato le briciole (6-1, 6-4). L'unica in grado di resistere allo strapotere della britannica è stata Mariam Bolkvadze (167 nel Ranking femminile WTA) che contro di lei è riuscita a portare un set fino al 7-5.
Leylah Fernadez (19 anni) ed Emma Raducanu (18 anni) sono le finaliste degli Us Open. Insieme hanno riscritto i record e la storia del tennis mondiale bruciando tappe e avversarie. Non accadeva dal 1999 che a Flushing Meadows arrivassero in finale due teenager come accadde allora con Serena Williams e Martina Hingis.
Una donna bella e tatuata che indossa il copricapo con un inserto in tessuto di jeans borchiato e la scritta accanto in inglese “Non sono ciò che sembro”. Questo lo spot della campagna Reebot che Diesel ha appena lanciato, suscitando, via Twitter e Facebook, le prese di posizioni critiche del mondo musulmano.
La multinazionale italiana ha lanciato una campagna di comunicazione con uno spot che potrebbe disturbare la sensibilità del mondo islamico. Tutto per colpa del noto indumento afghano.
Anche senza il suo Charlie Tango o la milionaria Grey Enterprises da 150.000 dollari al minuto, un pensiero su Christian – il divo dalle Cinquanta Sfumature – lo abbiamo fatto lo stesso. Quale donna non sogna di incontrare (e sposare, perfino!) l'uomo perfetto, quello che in un colpo solo si dimostra in grado di tirare fuori le due parti di noi più lontane tra loro: la crocerossina che, per una volta almeno, salva l'uomo dei suoi sogni, e la vittima della libido, protagonista di incontri sensuali al limite della perversione. Certo, Histoire d'O è un'altra storia ma il Dominatore che chiede inconsciamente di essere "salvato dalla sua natura" ha fregato un po' tutte. Mascella squadrata, occhi in grado d'indagarti l'anima e una potenza sessuale che non conosce tregua: questo è Grey e noi vogliamo immaginarlo così. Per People, Colin Egglesfield è tra i 50 uomini più sexy della terra e non potremmo che essere d'accordo. Il fisico c'è, il viso pure così come l'espressione a metà tra la dolcezza e la dannazione, punto cardine della storia. In televisione come al cinema lo abbiamo visto poco ma per il ruolo di Christian in Fifty Shades sembra essere perfetto. Allo sguardo tormentato bisogna lavorarci ma le basi ci sono tutte. Quale Anastasia riuscirebbe a resistergli? Quotato come non mai l'affascinante Henry Cavill che entra di diritto nella lizza dei possibili Christian. Recentemente al cinema con il film La fredda luce del giorno, l'attore sembrerebbe essere libero da impegni almeno per i prossimi mesi. Quale migliore occasione, dunque, che cimentarsi in una prova tanto ardua e così ricca di promesse? Anche Cavill sembra perfetto. Certo, i riccioli sfoggiati negli ultimi mesi devono sparire ma con un viso così, chi non accetterebbe con gioia ogni sorta di manette? In Italia è ancora poco conosciuto e i capelli biondi non vanno affatto bene ma avete notato i muscoli e la mascella di Jessie Pavelka? Quel mento così pronunciato che tante fasi del libro ha ispirato, sembra stato pensato apposta per il ruolo di Grey. L'attore, conduttore e personal trainer non sarà ancora un asso del cinema ma anche lui sembra un perfetto Christian grazie anche agli occhi – grigi, appunto – che gli permetterebbero di diventare credibilissimo nella parte. E anche a lui, dire no potrebbe essere difficile. Al momento, Matt Bomer è il più accreditato a rivestire il ruolo di Christian Grey e non è difficile immaginare perché. In America, sono in molti a darlo per certo: sarà proprio il protagonista di White Collar a ottenere il ruolo. Certo, è gay e la star di Fifty Shades è chiaramente etero ma questo vuol dire poco: non per forza, per il film su Jack Lo Squartatore è stato necessario scritturare un serial killer. Bomer, inoltre, sembra aver quasi convinto tutte tanto che, solo nell'ultimo mese, sui social network sono nate pagine e pagine fan a lui dedicate. E la scelta, a giudicare dalle foto, non sembra essere affatto spiacevole. E come potevamo farci mancare Pattinson? Deluso dal tradimento della Stewart e ormai abituato al successo di Twilight, quello d'interpretare Christian Grey potrebbe essere proprio lo stimolo che l'attore sta cercando. Del resto, la stessa autrice Erika Leonard (E. L. James è uno pseudonimo)ha ammesso di aver tracciato la personalità dei due protagonisti ispirandosi a Bella e a Edward. Chi meglio di lui e dei suoi bellissimi occhi verdi potrebbe quindi interpretare il ruolo?
Christian Grey si prepara a debuttare al cinema. Bello, ricco, perverso e innamorato, quest’uomo immaginario si candida a diventare il sogno proibito delle donne di tutto il mondo. Ma che aspetto dovrebbe avere per incarnare al meglio l’ideale di perfezione che ci siamo prefissate? Noi lo abbiamo pensato così.
Una femmina di delfino da alcuni giorni sta trascinando sul dorso il corpo esanime del proprio piccolo, molto probabilmente nato già morto. Il mammifero marino, un esemplare di tursiope (Tursiops truncatus), è stato visto per la prima volta martedì 29 gennaio nella Bay of Islands (Baia delle Isole), in Nuova Zelanda. Il lutto. Gli scienziati che hanno documentato il comportamento luttuoso, non insolito per questi intelligentissimi animali sociali, suggeriscono a chiunque si trovi nell'area di mantenersi a debita distanza dalla femmina e di lasciarle modo di metabolizzare il dramma. “La madre è in lutto e ha bisogno di spazio e tempo per affrontarlo. La Baia delle Isole è un luogo affollato in estate, con un sacco di attività dentro e intorno all'acqua. Questa femmina ha bisogno che tutti quanti le diano lo spazio e il rispetto di cui ha bisogno mentre affronta la sua perdita”, ha dichiarato la dottoressa Catherine Peters, Senior Ranger Biodiversity del Dipartimento della Conservazione neozelandese (DOC). Scienziati preoccupati. La Peters e i colleghi hanno osservato la femmina in lutto allontanarsi varie volte dal branco di cui fa parte, probabilmente perché "confusa" dalla traumatica esperienza. Questi allontanamenti mettono seriamente a repentaglio la sua incolumità, dato che nei tursiopi l'unione fa la forza. Talvolta si è lasciata alle spalle il corpicino del figlio, ma è sempre tornata indietro per riprenderlo. Oltre a trattenere la carcassa sul dorso, gli scienziati hanno ascoltato la madre mentre emetteva vocalizzazioni per sollecitare l'attenzione del piccolo morto, rendendo ancor più straziante la drammatica scenza. Perché si comporta così. Ma perché mamma delfino si comporta in questo modo? Come indicato, nei cetacei il trascinamento dei piccoli morti non è un comportamento raro. Non è chiaro se questi animali si accorgano o meno della morte, ma il fatto che tendano a trattenere i corpicini fuori dall'acqua suggerisce che stiano in qualche modo provando a salvare i propri figli. Subito dopo la nascita, infatti, le femmine dei cetacei sollevano e sospingono i piccoli oltre la superficie dell'acqua per far prendere loro la prima boccata di ossigeno; questi mammiferi marini, del resto, respirano l'ossigeno atmosferico, ma a differenza nostra la loro respirazione è un gesto del tutto volontario, e i piccoli devono prendere confidenza con lo sfiatatoio. Tenendo il corpo fuori dall'acqua, in pratica, mamma tursiope starebbe cercando di far respirare il piccolo, purtroppo invano.
Ranger e ricercatori del Dipartimento della Conservazione neozelandese hanno osservato una femmina di tursiope mentre trascina sul dorso il corpo del proprio figlio morto. Il comportamento luttuoso, già documentato diverse volte nei mammiferi marini, va avanti da alcuni giorni. La madre prova anche a richiamare il piccolo con le vocalizzazioni, rendendo il dramma ancor più straziante.
Il team di sviluppatori al lavoro su Snapchat ha da poche ore rilasciato su App Store e Google Play Store un nuovo aggiornamento della popolare applicazione di messaggistica che introduce una nuova funzionalità per i contenuti multimediali da condividere all'interno del servizio. Come visibile dagli screenshot, infatti, la nuova versione di Snapchat per iOS e Android introduce le World Lens, filtri simili a quelli già disponibili per i volti che possono essere applicati all’ambiente circostante tramite la realtà aumentata. Un po' come già avviene da tempo con le Selfie Lens che permettono di modificare i volti delle persone inquadrate con una serie di maschere, con le World Lens sarà possibile applicare filtri utilizzando la fotocamera posteriore. I nuovi filtri introdotti nella versione 9.43 di Snapchat per smartphone Android e iPhone sono sette e consentono di aggiungere occhi e bocca alle nuvole ma anche cuori e neve. Come spiegato dal CEO di Snapchat Evan Spiegel, i nuovi filtri World Lens permettono di decorare il mondo in modo divertente e creativo. L'ultimo aggiornamento di Snapchat introduce inoltre la possibilità di condivisione gli snap con un tocco sulle storie degli amici e di riavvolgere lo snap che si sta visualizzando con tap sul lato sinistro del display, un po' come già avviene all'interno delle Instagram Stories. Infine la nuova versione di Snapchat per dispositivi mobile iOS e Android introduce l’opzione per effettuare il collegamento Bluetooth con gli occhiali Spectacles che ricordiamo arriveranno sul mercato entro qualche settimana.
Il team di sviluppatori al lavoro su Snapchat ha da poche ore rilasciato su App Store e Google Play Store un nuovo aggiornamento della popolare applicazione di messaggistica che introduce una nuova funzionalità per i contenuti multimediali da condividere all’interno del servizio.
La mancata scarcerazione di Lele Mora ha rappresentato l’ultimo colpo per l’ex agente dei vip più famoso d’Italia. L’uomo che da tempo denuncia di vivere in condizioni terribili a seguito delle quali avrebbe già perso 20 kg, è stato colto da un malore nella mattinata di ieri. Avvisate le guardie penitenziarie delle sue condizioni di salute, è stato immediatamente trasferito presso l’ospedale San Paolo di Milano per tutti gli accertamenti del caso. Al momento, la sua situazione è stabile e non desterebbe grosse preoccupazioni sebbene siano ormai diversi mesi che, a seguito dell’arresto per bancarotta fraudolenta, l’uomo continui a dichiarare che le condizioni di permanenza in prigione sono terribili tanto da aggravare la sua già non semplice situazione. L’avvocato di Mora, solo pochi giorni fa, si è visto rifiutare un’istanza di scarcerazione, presentata in quanto lo stato di salute del suo assistito non sarebbe compatibile con il carcere. Lele soffre di diabete, ipertensione e dichiara di essere psicologicamente distrutto.
Grande preoccupazione hanno destato nella giornata di ieri le condizioni di salute di Lele Mora, l’ex guru della LM Management in carcere con l’accusa di bancarotta fraudolenta. L’uomo è stato trasferito dalla prigione di Opera all’ospedale San Paolo per effettuare alcuni accertamenti.
Vittoria Puccini e Alessandro Preziosi si sono lasciati. L'addio di una delle coppie più amate del piccolo schermo è ancora avvolta dalla penombra. I rotocalchi rosa hanno cercato di portare alla luce i motivi che hanno spinto gli attori a separarsi. Molte voci si sono inseguite sull'argomento: i tradimenti di lui, il nuovo amore di lei e per finire le foto di una lite furiosa che segnarono la fine del tanto chiacchierato matrimonio. A parlare, questa volta, è proprio l'attore che concede un'intervista a cuore aperto a Vanity Fair. Confessioni intime, ascoltate con la massima attenzione da chi spera che nella coppia possa, di nuovo, tornare a splendere il sole. Niente è perduto per sempre, questo è il dolciastro retrogusto che si nasconde tra le righe. LA VERITA' DI ALESSANDRO PREZIOSI SULL'ADDIO: Mentre la cronaca rosa punta i riflettori sulla coppia composta da Vittoria Puccini e Claudio Santamaria, Alessandro Preziosi vuota il sacco e racconta alla rivista i veri motivi che si nascondono dietro la separazione. Tornare col pensiero ai tempi che furono non deve essere stato semplice per l'attore ma Preziosi non si arrende e, dopo aver preso il coraggio a quattro mani, svela i dettagli della sua vita privata: Ci si sposa in due. Con Vittoria non è accaduto, forse per pigrizia, o per debolezza. Arriva un momento in cui, se ti ami, ti sposi: punto. Purtroppo io, invece di concentrarmi sul mio rapporto di coppia, ho disperso le forze lavorando come un pazzo. Sono andato otto mesi in tournée con Amleto, pensando che, quando mi sarei fermato, tutto sarebbe tornato come prima. E invece, quando mi sono fermato, il nostro rapporto non c’era più. IL RAPPORTO DI PREZIOSI CON IL SESSO: Eppure quello che è sempre stato rimproverato a Preziosi non è il suo stacanovismo quanto piuttosto i presunti tradimenti che hanno – stando a quanto raccontato dai maggiori settimanali di gossip – costellato la sua relazione con Vittoria Puccini costretta al perdono per amore non solo della piccola Elena di 5 anni ma soprattutto per non buttare alle ortiche un rapporto quasi decennale. Persino su un argomento tanto scottante l'attore non lesina indiscrezioni e, seppur non entrando nei dettagli, descrive se stesso e il suo rapporto con le donne sotto le lenzuola: Il sesso è la cosa più preziosa che c'è. Ma troppi uomini, e ci metto anche il sottoscritto, ne capiscono l'importanza solo dopo che l'hanno un po' sprecata, dispersa. Se sei una persona fisica come me, è difficile resistere, devi essere molto zen. Ma il sesso fine a se stesso per me ha il valore di una pubblicità, di uno spot: dura solo tre minuti. La fedeltà dovrebbe essere naturale quando ami una persona: se viene meno, significa che ci sono dei problemi. Il tradimento presuppone insicurezza, il non sentirsi desiderati, a volte lontananze incolmabili. Però può succedere di commettere un errore, è umano. E a me, personalmente, è capitato tanto di perdonare quanto di essere perdonato per un tradimento.
Alessandro Preziosi mette a tacere il chiacchiericcio sui retroscena della separazione da Vittoria Puccini. L’attore, infatti, svela i veri motivi che si celano dietro l’addio: dai presunti tradimenti al suo rapporto con le donne sotto le lenzuola.
C'è chi, dopo anni di veto decide di inserire il proprio catalogo musicale su Spotify, la principale azienda di streaming al mondo, e chi, invece, decide di andare via. Succede, ad esempio, che Jay Z decida di mettere fine a una specie di piccolo conflitto di interessi che lo ha visto coinvolto fino a ieri: il rapper e imprenditore, infatti, nonostante la fondazione di Tidal, che di Spotify vorrebbe essere – pur senza i numeri, almeno per adesso – uno dei principali competitor, aveva ancora l'intero catalogo presente sulla piattaforma di streaming svedese. Dal 7 aprile, però, è impossibile trovare molti dei suoi album e il suo nome appare solo per quanto riguarda alcune collaborazioni, alcuni Greatest Hits e i suoi primi tre lavori "Reasonable Doubt", "In My Lifetime, Vol. 1" e "Vol. 2… Hard Knock Life". In America, stando a quanto riporta Billboard ci sono solo gli album in collaborazione con R Kelly "Unfinished Business" del 2004 e "Best of Both Worlds" del 2002 e pochi singoli in collaborazione con altri colleghi, come "N—-s in Paris" (Kanye featuring Jay), "Numb/Encore" (Linkin Park con Hova), "All the Way Up" (Fat Joe e Remy Ma ft. French Montana, Infared e Jay Z), "Clique" (Big Sean con Jay Z e Kanye) e "Dirt Off Your Shoulders" (con Notorious B.I.G.). Per adesso non ci sono comunicazioni ufficiali da parte del cantante, mentre sempre Billboard ha chiesto ò'ufficialità a Spotify che ha confermato che "una parte del suo catalogo è stato rimosso su richiesta dell'artista". Una mossa che tende a valorizzare Tidal, all'interno di una politica di esclusiva streaming e video che da sempre è alla base del funzionamento della piattaforma che in Jay Z ha uno dei co-fondatori e che arriva pochi giorni dopo che l'azienda svedese ha rinnovato l'accordo con la Universal, mettendo fine a una trattativa che va avanti da mesi e che ha visto Spotify cedere almeno per quanto riguarda alcune esclusive per abbonati (che potranno ascoltare alcuni album con due settimane di anticipo rispetto ai non abbonati).
La maggior parte del catalogo di Jay Z sarà ascoltabile su Tidal ma non più su Spotify, principale competitor della piattaforma di streaming co-fondata dal rapper.
I ventilatori sono decisamente i prodotti del momento. L'estate è quasi arrivata, il caldo comincia a farsi sentire e bisogna correre ai ripari prima che l'afa l'abbia vinta su di noi. Che si tratti di ventilatori da soffitto, ventilatori a colonna, ventilatori portatili o ventilatori usb, l'importante è possederne almeno uno ed essere preparati al caldo torrido. Un ventilatore è un elettrodomestico sicuramente migliore del condizionatore, perchè si installa facilmente, ha minori costi di mantenimento e di funzionamento e l'aria che genera è fresca, ma non gelida. Insomma, questo prodotto è il giusto compromesso per chi vuole rinfrescarsi, ma non vuole spendere cifre esorbitanti. Sebbene costino meno dei climatizzatori, i ventilatori possono essere diversi per grandezza, potenza, tipologia e qualità tecniche, tutti dettagli che possono far oscillare il costo. Ci sono, però, tantissime offerte di cui si può approfittare per acquistare un prodotto di maggiore qualità ad un prezzo ridotto. Noi abbiamo pensato di rintracciare per voi le offerte più allettanti tra i ventilatori in vendita su Amazon. I ventilatori che vi presentiamo hanno delle offerte che raggiungono anche il 45% e sono molto convenienti. Tra le offerte migliori, ci sono quelle dei ventilatori a marchio Rowenta, garante di qualità, ma anche Argo o Ardes. Come facciamo a capire qual è l'offerta più vantaggiosa? Per capirlo, non basta confrontare la percentuale di sconto. Non sempre, infatti, lo sconto maggiore corrisponde all'acquisto più vantaggioso. Ci sono diversi fattori che bisogna prendere in considerazione. Questo accade soprattutto perchè non si tratta di offerte a tempo, che solitamente sono sempre vantaggiose. Con le offerte di durata maggiore, invece, bisogna prestare più attenzione. Inoltre, il fatto che non si tratti di offerte a tempo non significa che ci si possa permettere di pensarci tempo, perchè esse hanno comunque un periodo limitato, seppure più lungo e riguardano solo un ristretto numero di pezzi di quel prodotto. Per questo motivo, è utile capire bene cosa prendere in considerazione per valutare, per scegliere il prodotto più giusto velocemente. Chiaramente, il primo dato che salta all'occhio è la percentuale di risparmio. Generalmente, le offerte più allettanti sono quelle che superano il 50%, perchè implicano che pagherete un prodotto alla metà o più del suo valore iniziale. In realtà, però, anche le offerte comprese tra il 25% e il 45% sono valide. Le percentuali di sconto che non superano il 20% devono farci suonare un campanello d'allarme. Non è detto che non siano valide, attenzione, ma vanno ponderate. Nel caso in cui il prezzo di partenza sia elevato, anche pochi euro di sconto possono fare la differenza. Tutto sta nel valutare la qualità effettiva del prodotto. Inoltre, per aiutarvi a capire quanto effettivamente state per risparmiare, dopo aver fatto caso alla percentuale di sconto, leggete anche il corrispettivo in euro, per avere chiaro quanto effettivamente viene sottratto al prezzo base. Come già detto, il prezzo base del prodotto è un elemento da tenere in considerazione per valutare la convenienza di un'offerta. Se un prezzo è elevato in partenza, anche uno sconto del 10% può essere considerevole. Inoltre, dovete tenere a mente una cosa fondamentale. Il prezzo di listino di un prodotto dipende dalle sue qualità tecniche e dall'importanza e serietà del marchio produttore. Dunque, potreste acquistare un prodotto in sconto al 70%, ma ritrovarvi poi a dover spendere più soldi per la sua manutenzione. Invece, potrebbe essere più conveniente acquistare un prodotto con una percentuale di sconto minore e un prezzo più elevato, ma non rischiare di doverci rimettere economicamente in futuro. Altro elemento da prendere in considerazione è l'anno di uscita del prodotto. Se il prodotto in sconto è molto vecchio, probabilmente è stato superato da modelli dello stesso marchio con una tecnologia più avanzata. Dunque, probabilmente vi converrebbe spendere un po' di più, ma fare un acquisto di più alto livello qualitativo.
In questo articolo troverete tutti i ventilatori che sono in offerta online questo mese. Ce ne sono davvero tanti. Quindi cercheremo anche di capire come fare per capire qual è l’offerta migliore e più vantaggiosa tra tutte quelle che ci vengono proposte. Noi ne abbiamo già individuata qualcuna per voi.
"Il design, come attività e cultura del progetto, è un’attitudine mentale e uno schema interpretativo e operativo in grado di leggere la realtà, intervenendo su di essa per migliorarla", è da questa premessa che è partito il dialogo sui principali trend del design e della creatività e il loro impatto sulle abitudini delle persone e sulle imprese che si è tenuto il 29 ottobre all’interno del Gucci Hub a Milano in occasione della seconda edizione di NEXT DESIGN PERSPECTIVES, la conferenza ideata da Altagamma. In questa occasione abbiamo intervistato Stefania Lazzaroni, Direttore Generale di Altagamma, che ha spiegato l'importanza di un evento come NEXT DESIGN PERSPECTIVES per il mondo della creatività italiana e ci ha fornito una sua interpretazione sullo stato di salute del Made in Italy oggi. NEXT DESIGN PERSPECTIVES è stato un momento di riflessione, promosso dal gruppo del design di Altagamma, che intende riflettere sui cambiamenti in atto nei settori del design, della moda e del food&hospitality. "Altagamma è una fondazione che ha come missione quella di valorizzare e proteggere l’industria creativa italiana”, ci racconta in un'intervista Stefania Lazzaroni, Direttore Generale di Altagamma, "I nostri soci, circa 110, sono i migliori marchi italiani e molti di questi sono family business di media dimensione. L'intento di NEXT DESIGN PERSPECTIVES è di creare un momento culturale che possa essere utile alle aziende per guardare avanti, per avere una visione strategica, per immaginare nuovi percorsi o le strategie di business più efficaci in un mondo in cui tutto sta cambiando: il consumatore, il modo di comunicare, il modo di distribuire e di produrre. Altagamma mira a supportare le aziende socie, ma anche il sistema Italia nel suo insieme, e a proiettarsi in avanti. Generalmente considerate aziende eccellenti, ma soprattutto nel “savoir faire”, le nostre industrie dovrebbero prepararsi a gestire una globalizzazione che oggi è più che mai complessa. Nel 2025 uno ogni due acquisti di prodotti di lusso sarà cinese: un cambiamento epocale e che ha completamente trasformato i nostri punti di riferimento così come la digitalizzazione che ha cambiato il modo in cui produciamo o distribuiamo i prodotti. Conferenze come NEXT DESIGN PERSPECTIVES sono occasioni per riflettere sui cambiamenti in atto nei vari segmenti e fare uno sforzo visionario che può aiutarci a cambiare concretamente la realtà. Altagamma è una fondazione nata nel 1992 per raccogliere le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana, riconosciute come autentiche ambasciatrici dello stile italiano nel mondo. Della Fondazione fanno parte 110 brand italiani tra cui illycaffè, Ferragamo, Gucci, Kartell, Versace, Zegna, Lamborghini, S.Pellegrino e tanti altri, che rappresentano l'eccellenza italiana nel mondo nei settori moda, design, food, ospitalità, yacht, gioielleria, motori. "L'Italia ha un patrimonio culturale e storico che è un asset straordinario di cui dobbiamo essere consapevoli. L'Italia è sempre stata abile nel produrre prodotti, ma poco abile nel narrarsi, nel comunicare la straordinaria diversità di un sistema Italia creativo e innovativo. Detto questo dobbiamo essere in grado di aprirci al nuovo e al diverso dialogando in modo creativo con le altre culture", spiega Stefania Lazzaroni, "Abbiamo molto da dire e raccontare: la nostra eccellenza, la nostra capacità di fare, una sensibilità straordinaria. Tutte le nostre ricerche, compresa quella con Boston Consulting Group, confermano che il Made in Italy è una leva posizionante ancora fortissima. Certo che c'è un primato italiano, ma c'è anche una qualità italiana che ancora non siamo capaci veramente di narrare con lo storytelling giusto a livello internazionale". E riguardo all'assorbimento di molte aziende del Made in Italy in gruppi internazionali, come Gucci che ospita NEXT nel suo Hub di Milano, Stefania Lazzaroni dice di non vedere in questo una perdita di valore bensì un'opportunità per crescere, per avere nuovi strumenti con cui guardare alla globalizzazione e ai cambiamenti con una maggiore visione strategica. “È importante che ci sia una crescita di nuovi brand italiani. Marchi giovani che ritrovino la capacità di innovare e di creare. NEXT DESIGN PERSPECTIVES nasce sull'esigenza, che già le aziende sentono, di continuare a capire, crescere, riflettere, educarsi, portando quindi queste riflessioni all'interno del loro business. L'Italia ha un dinamismo unico, abbiamo la più grande diversity di settori in termini globali, siamo uno dei Paesi più forti su tutti gli aspetti creativi. Certo dobbiamo ricominciare a innovare e NEXT è un’occasione per farlo guidati dai più grandi accademici e pensatori".
I cambiamenti climatici e le emergenze della nostra società hanno conseguenze anche sul mondo della creatività e per il futuro si parlerà sempre di più di inclusività, sostenibilità, confronto generazionale, tecnologia, casa e cura di sé come bisogni dell’uomo a cui il design cercherà di dare risposta entro il 2021.
Quello di ieri è un giorno che in Cina definiscono già come storico. Proprio ieri, infatti, la Corte Suprema del popolo, il maggiore organo giudiziario cinese, ha predisposto a tutti i tribunali una moratoria della pena di morte per un periodo di due anni. Le esecuzioni capitali potranno essere eseguite soltanto per un numero ridotto di reati e in casi di estrema gravità. Il provvedimento, già prodigioso di per sé, porta con sé delle implicazioni straordinarie, sconosciute ai più. In primis, non tutti sono al corrente del fatto che il codice penale cinese prevede che le condanne a morte sospese per due anni si tramutino automaticamente in un ergastolo. A detta dei giuristi in Cina si assisterà, dunque, a una svolta epocale in questi due anni: grazie a tale disposizione migliaia di condanne diverranno ergastoli e moltissime altre persone eviteranno la pena di morte. Ma non tutti, le disposizioni sulla pena capitale permangono per quelli che sono i reati definiti di "estrema gravità". Proprio per tale ragione le ong, tra cui Amnesty International, faticano ad essere palesemente ottimiste. Ciononostante è indubbio il valore del provvedimento attuato dalla Cina, ormai seconda economia mondiale; proprio in virtù di tali decisioni il Paese si appresta a fare propri i valori delle moderne civiltà occidentali, specialmente in tema di diritti umani. A rigor di cronaca, occorre ricordare che quello di ieri non è il primo provvedimento che allontana la Cina dalla pena di morte e dalla crudeltà delle esecuzioni. Già nello scorso febbraio il numero dei reati punibili con la pena capitale erano scesi da 68 a 55, escludendo dalla black list pertanto 13 reati. Un anno fa, poi, un altro passo in avanti: le fucilazioni, spesso di gruppo, furono abolite per lasciare il posto alle meno brutali l'iniezioni letali.
Ieri la Corte Suprema del popolo ha chiesto ai tribunali del Paese una moratoria di due anni sulla pena di morte che permarrà soltanto per i reati di estrema gravità. Un altro passo verso l’abolizione totale.
Gabriele Salvatores La vicenda è ambientata in Transnistria, una regione della Moldavia occidentale e si svolge in un arco di tempo di dieci anni, dal 1985 al 1995. Con la caduta del muri di Berlino, nel 1989 e tutto quello che ne consegue, nel 1990 anche la Moldavia si autoproclama indipendente, ma non è riconosciuta da nessuno Stato. In questa cittadina vive una comunità perseguitata dove valgono ancora le vecchie regole siberiane. Sono malavitosi chiamati Urka siberiani e si definiscono “criminali onesti”. Kuzy, nonno di Kolyma e Gagarin, cerca di educare i due nipoti nel rispetto delle tradizioni, ma il loro mondo si sta trasformando, il regime comunista è allo sbando più totale e s’impone sempre di più il libero mercato, quindi i due nipoti si troveranno coinvolti in cambiamenti esorbitanti tra il vecchio e nuovo mondo.
Il regista italiano torna nelle sale con un film che racconta degli Urka Siberiani, criminali “onesti” che vivono seguendo alcune dure e ferree regole della loro comunità. Il protagonista è uno strepitoso John Malkovich.
Tommaso Zorzi sta vivendo un periodo particolarmente felice della sua vita: dopo aver vinto il GF Vip è diventato super richiesto in tv, ottenendo sia un programma tutto suo intitolato Punto Z che il ruolo di opinionista a L'isola dei famosi. Come se non bastasse, sembra aver trovato anche l'amore al fianco di Tommaso Stanzani, l'ex ballerino di Amici di Maria De Filippi con cui viene paparazzato sempre più spesso tra le strade di Milano. È proprio in sua compagnia che si sta godendo alcuni giorni di vacanza a Forte dei Marmi. L'influencer poteva mai rinunciare alla sua passione per la moda? Assolutamente no e ne ha approfittato per sfoggiare un accessorio extra lusso che ha completato in modo originale i look da spiaggia. L'estate 2021 è alle porte e, complice il caldo, sono moltissime le star che si stanno concedendo le prime vacanze in giro per l'Italia. Forte dei Marmi come al solito è tra le mete più gettonate: dopo Elisabetta Gregoraci e i Ferragnez, anche Tommaso Zorzi e Tommaso Stanzani hanno soggiornato in uno degli hotel di lusso della cittadina toscana. È stato però soprattutto l'influencer ad attirare le attenzioni del pubblico e il motivo è molto semplice: ha dimostrato ancora una volta di essere un'icona fashion. Cosa sta indossando per la vacanza al mare? Bermuda freschi, camicie floreali, t-shirt con stampe originali sul petto e ciabatte griffate.
Tommaso Zorzi si sta godendo qualche giorno di vacanza dopo le numerose esperienze televisive degli ultimi mesi, è a Forte dei Marmi con Tommaso Stanzani, l’ex ballerino di Amici, e sta sfoggiando una serie di look balneari super trendy. L’accessorio trendy e di lusso con cui li completa? Una maxi borsa firmata Chanel.
Il 20 marzo, gli ultras dei Vip, e autori di tanti altri divertenti servizi per “Le Iene”, sbarcheranno al cinema con il loro primo lungometraggio. In cabina di regia c’è Enrico Lando (“I soliti idioti”) e il titolo della commedia è “Amici come noi”, cambiato tre/quattro volte in corso d’opera. Pio e Amedeo firmano anche la sceneggiatura che vede al centro proprio la storia di due amici divisa tra lavoro, passione per il calcio e sentimenti da recuperare. Le riprese si sono svolte “on the road” tra Roma, Milano, diverse città della Puglia e Amsterdam e, considerando i pochi minuti del trailer, ci potremmo aspettare un buon successo al botteghino. Nel cast, anche i Modà, capitanati da Kekko Silvestre, con la loro hit “La notte”. Pio e Amedeo, amici e soci di una strana agenzia di pompe funebri chiamata “Hai L’Under", nonchè appassionatissimi di calcio, sono costretti a lasciare Foggia per colpa di un video hot che circola su internet e che fa saltare le nozze di Pio con la sua promessa sposa, Rosa. Dopo una tappa a Roma dal ricco zio di Amedeo, i due continueranno il loro viaggio on the road prima di ritornare a Foggia, passando per Milano e Amsterdam, città dove tutto può succedere, e succederà.
Pio e Amedeo sono due amici e soci di un’agenzia di pompe funebri. Quando il matrimonio di uno di loro salta, per un video hot messo in rete, inzierà il loro viaggio on the road tra Roma, Milano e Amsterdam.
Kurt Cobain compositore di musiche per cartoon, nello specifico "The Ren & Stimpy Show"? E' quanto rivela Billy West, l'attore che diede la voce al gatto stupido Stimpy (Ren era, invece, un chihuahua squilibrato) nel cartone animato cult degli anni Novanta, trasmesso da Nickelodeon. "Un giorno, questo ragazzo magrolino entrò e disse che voleva scrivere una canzone per Ren & Stimpy; lui era Kurt Cobain," ha spiegato West "Il capo disse: ‘Oh sì, grande!', ma poi fu immediatamente cestinato". Cobain, morto suicida nell'aprile del 1994 all'età di 27 anni, era noto per essere un grande fan di cartoni animati. Considerato, poi, che il primo nome della sua band (e degli stessi Nirvana) era Fecal Matter, è pensabile che apprezzasse l'umorismo scatologico che caratterizzava il cartoon, oggetto, peraltro, di un'accesa polemica in merito ai riferimenti all'omosessualità tra i due protagonisti. Tuttavia, non sono fonti vicine al musicista grunge ad aver confermato la storia, e se si considerano le date in questione, la plausibilità diventa dubbia. "The Ren & Stimpy Show" ha debuttato nell'agosto 1991, lo stesso mese in cui "Smells Like Teen Spirit", debutto alla radio, con il relativo album Nevermind, raggiungendo la vetta delle classifica nel gennaio 1992.
Il leader dei Nirvana, morto suicida nell’aprile del 1994 all’età di 27 anni, era noto per essere un grande fan di cartoni animati.
“Bravi tutti, a ‘Uomini e Donne’ va in onda il primo trono gay della storia”. Bravi davvero, ma le buone intenzioni perdono di efficacia quando manca il coraggio di arrivare fino in fondo. Quello che è accaduto oggi nella trasmissione condotta da Maria De Filippi ha provocato sconcerto nel pubblico del programma, soprattutto tra quei telespettatori che avevano sperato di incontrare davvero la prima rivoluzione televisiva in tema di omosessualità e coppie di fatto. È dal momento in cui il trono di Claudio Sona è iniziato che il pubblico aspetta di vedere un bacio. Quanto accade normalmente nel corso dei troni classici avrebbe rappresentato il compimento perfetto della rivoluzione messa in moto dalla De Filippi in tv nonostante la fascia protetta. Purtroppo ciò che ci si aspettava non è avvenuto e il bacio sebbene ci sia stato, non è stato trasmesso. È stato Francesco Zecchini a baciare Claudio Sona, il corteggiatore più timido di questa edizione del programma. Per lasciarsi andare davvero, però, Francesco ha chiesto di poter trascorrere una parte della sua esterna senza telecamere, forse già prevedendo che solo così si sarebbe lasciato andare. Questa è la motivazione ufficiale del “bacio censurato”, una precisa volontà da parte del corteggiatore. Ci si chiede, dunque, per quale motivo un uomo che ha fatto pubblicamente il suo coming out abbia deciso di applicare un filtro nero sulla nascita di quella che spera possa diventare una storia d’amore.
Un espediente censura il primo bacio nel trono gay di “Uomini e Donne”. Le telecamere non hanno ripreso il momento, ufficialmente a causa della timidezza di Francesco Zecchini, corteggiatore di Claudio Sona.
Il rapporto tra Livio e Federica Lepanto stenta a trovare un equilibrio. Come i fan del programma ben sanno, il nuovo concorrente del Grande Fratello 2015 ha baciato la ragazza. Subito dopo, però, l'ha criticata aspramente precisando che quel bacio non significava nulla ed era stato solo il frutto delle continue provocazioni della Lepanto: "Ho dato un mezzo bacio a quell'altra, un bacio così, in bocca. Ma gliel'ho dato dopo diverse provocazioni, mi diceva che pensava fossi gay e mi sono rotto i cog*ioni. Sono uomo anch'io. Se davvero avesse provato disagio davanti alla telecamera si sarebbe nascosta e invece guardava dritto in camera. A me comunque non interessa, era un bacio fine a se stesso. Se arriva una e ti mette le tette sul viso cosa fai?" Dopo aver scoperto che Livio è l'ex fidanzato di Barbara, Federica si è allontanata da lui. Così, il giovane si è sfogato con Alessandro dicendo: "È incoerente, mi sembra che la gente deve stare ai suoi comodi. Quando la guardo negli occhi vedo che non sta bene con se stessa, vedo della malinconia non la capisco. A volte le spiego e non mi ascolta, se parlo con una persona che è un muro poi non mi frega neanche più di tanto di dare delle motivazioni, allora ci giochi e basta però sembra che dobbiamo stare alle sue regole". Ha ammesso, infine, di essere ancora attratto da lei:
Federica si è allontanata da Livio dopo aver saputo che è l’ex fidanzato di Barbara. Il giovane si è sfogato con Alessandro, definendola “incoerente”. Ha ammesso, però, che è anche “molto provocante” e dunque, si sente attratto da lei.